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Intesa Sanpaolo

Quarterly Report Nov 13, 2023

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Quarterly Report

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Resoconto Intermedio al 30 settembre 2023

Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

Resoconto intermedio al 30 settembre 2023

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Sommario

Il Gruppo Intesa Sanpaolo 7
Cariche sociali 11
Introduzione 13
I nove mesi del 2023 in sintesi
Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance
Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance
Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori
I nove mesi del 2023
16
18
19
22
Prospetti contabili consolidati 35
Relazione sull'andamento della gestione
I risultati economici
Gli aggregati patrimoniali
I risultati per settori di attività
Il presidio dei rischi
45
63
79
94
Politiche contabili
Criteri di redazione del resoconto
117
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 151
Allegati 153
Contatti 181

IL GRUPPO INTESA SANPAOLO

NORD OVEST
Filiali
1.079
NORD EST
Filialt
705
Filiali
727
Filiali
625
Filiali
213

TTT ALEXBANK 24 22 55 2017 23 no BANCA INTESA mr BANCA INTESTA
Beograd
mr CIB BANK
m EXIMBANK m INTESA SANPAOLO BANK
Albania
INTESA SHABIOLO
ON BANK DUXEMBOURG
TOT INTEST SEN PAOLO BANK
Romania
m INTESA SANPAOLO BANK
Slovenia
TT INTEST SE SPACITO BANKA
Bosna i Hercegovina
MY BANK IRELAND INTEST SNEWOLO
non BRASIL SA
INTECT SHOROTO
WEALTH MANAGEMENT
LUDORETROCHECK
mn PRAVEX BANK m PRIVREDNA BANKA ZAGREB
INTEST SUPRICIO m VÜB BANKA
AMERICA
Filiali
Uffici di Rappresentanza
New York
Washington D.C.
ASIA
Filiali
Uffici di Rappresentanza
Abu Dhabi
Beirut
EUROPA
Filiali
Uffici di Rappresentanza
Amsterdam
Bruxelles
Doha
Ho Chi Minh City
Dunai
ovarra
Francoforte
letanhill
---
f
AFRICA
Uffici di Rappresentanza Paese Controllate Filiali
II Cairo Egitto Bank of Alexandria 173
Paese Controllate Filiali
Albania Intesa Sanpaolo Bank Albania 34
Belgio Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina 44
Croazia Privredna Banka Zagreb 142
Federazione Russa Banca Intesa 27
Irlanda Intesa Sanpaolo Bank Ireland 1
Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Lussemburgo Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg 1
Moldavia Eximbank 17
Repubblica Ceca VUB Banka 1
Romania Intesa Sanpaolo Bank Romania 34
Serbia Banca Intesa Beograd 147
Slovacchia VUB Banka 156
Slovenia Intesa Sanpaolo Bank 40
Svizzera Reyl Intesa Sanpaolo 3
Ucraina Pravex Bank 43
I Inchoria CIR Rank 60

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Gian Maria GROS-PIETRO
Vice Presidente Paolo Andrea COLOMBO
Consigliere delegato e Chief Executive Officer Carlo MESSINA (a)
Consiglieri Franco CERUTI
Roberto FRANCHINI ()
Anna GATTI
Liana LOGIURATO
Maria MAZZARELLA
Fabrizio MOSCA (
)
Milena Teresa MOTTA ()
Luciano NEBBIA
Bruno Maria PARIGI
Bruno PICCA
Alberto Maria PISANI (
)
Livia POMODORO
Maria Alessandra STEFANELLI
Paola TAGLIAVINI
Daniele ZAMBONI
Maria Cristina ZOPPO (
)
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Fabrizio DABBENE
Società di Revisione EY S.p.A.

(a) Direttore Generale

(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

Introduzione

Come noto, il D.Lgs. 25 del 15 febbraio 2016, che ha recepito la Direttiva Transparency (2013/50/UE), ha eliminato l'obbligo di pubblicazione dei resoconti intermedi sulla gestione ed ha attribuito alla Consob la facoltà di prevedere eventuali obblighi informativi aggiuntivi rispetto al bilancio annuale e semestrale. La Consob, sulla base della delega regolamentare contenuta in tale decreto, con Delibera n. 19770 del 26 ottobre 2016 ha apportato modifiche al Regolamento Emittenti in tema di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, applicate a decorrere dal 2 gennaio 2017. In base a tale disciplina, le società quotate hanno facoltà di scegliere se pubblicare o meno le informazioni finanziarie periodiche aggiuntive.

Intesa Sanpaolo, nel comunicare al mercato il calendario finanziario 2023, ha confermato, ai sensi dell'art. 65-bis e dell'art. 82-ter del Regolamento Emittenti, la scelta di pubblicare su base volontaria informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Come più specificamente indicato nel capitolo "Criteri di redazione del resoconto", il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 è redatto in forma consolidata con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards - Interpretations Committee (IFRS-IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Il Resoconto è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dalle Politiche contabili nonché da una Relazione sull'andamento della gestione, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo in esame e sui principali rischi ed incertezze. Il documento contiene informazioni finanziarie estratte dai prospetti contabili o riconducibili agli stessi ed altre informazioni – quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e taluni Indicatori Alternativi di Performance – non direttamente riconducibili ai prospetti contabili. Si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione sulla gestione che accompagna il Bilancio consolidato 2022 per una definizione degli stessi e delle relative modalità di calcolo1 confermando che, con specifico riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.

Come già il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023 e la Relazione semestrale al 30 giugno 2023, anche il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 è redatto applicando l'IFRS 17 Contratti assicurativi, pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche, omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021. Contestualmente le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo applicano anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".

In relazione a ciò è stata predisposta – nell'ambito del capitolo "Criteri di redazione del Resoconto" – una specifica sezione informativa contenente:

  • − con riferimento alla transizione al principio contabile IFRS 17 e all'IFRS 9 per le compagnie assicurative, l'illustrazione delle previsioni dei principi, delle scelte operate dal Gruppo nonché degli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative;
  • − i prospetti di riconciliazione tra gli schemi contabili pubblicati nel Bilancio 2022, redatti applicando all'ambito assicurativo l'IFRS 4 e lo IAS 39, e i nuovi schemi contabili previsti dalla Circolare 262 con applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 (ad eccezione del modello di impairment, applicato a partire dal 1° gennaio 2023), nonché la riconciliazione del Patrimonio netto;
  • − un estratto delle politiche contabili pubblicate nel Bilancio 2022 per quanto aggiornato in relazione all'applicazione del principio IFRS 17 e all'introduzione dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative.

I prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia2 e presentano a confronto i periodi comparativi modificati in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi. Nello specifico, i saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato mentre quelli economici con i primi nove mesi del 2022 modificati.

A supporto dei commenti sui risultati del periodo vengono presentati e illustrati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale consolidati riclassificati.

Negli schemi riclassificati i dati sono riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti più immediati. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile omogenei con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

1 Si segnala che, l'applicazione dell'IFRS 17 e il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9, illustrati nel seguito, hanno comportato una modifica dei contenuti informativi della ex voce Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche, ora ridenominata Raccolta diretta assicurativa e conseguentemente dell'aggregato Attività finanziarie della clientela, così come dettagliato nell'ambito del presente fascicolo.

2 Si evidenzia che i principali aspetti di novità introdotti con l'8° aggiornamento riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS. Infatti, al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle disposizioni emanate dall'IVASS con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS (il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022). In particolare, è previsto un rinvio integrale alle disposizioni emanate dall'IVASS per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni e delle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi contabili stabiliti dalla Circolare 262 della Banca d'Italia vengono forniti con distinti prospetti di raccordo pubblicati tra gli allegati del presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Con riferimento all'applicazione dell'IFRS 17 ed al correlato termine del periodo di applicazione del regime di "Deferral Approach" IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, negli schemi riclassificati è stata assicurata continuità di rappresentazione rispetto all'impostazione storicamente adottata, sia per le poste di Stato patrimoniale che per quelle di Conto economico. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati comparativi degli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei, come pure, se non diversamente indicato, i dati di raffronto dei dati di sintesi e degli indicatori presentati in apertura del capitolo iniziale del presente Resoconto.

I prospetti contabili consolidati3 sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A. ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

3 Stato patrimoniale consolidato, Conto economico consolidato, Prospetto della redditività consolidata complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e relative Politiche contabili.

I nove mesi del 2023 in sintesi

Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati economici consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute %
Interessi netti 10.651
6.436
4.215 65,5
Commissioni nette 6.448
6.697
-249 -3.7
Risultato dell'attività assicurativa 1.275
1.280
-5 -0.4
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 389
1.380
-991 -71,8
Proventi operativi netti 15.773 18.765
2.992
19,0
-7.861
Costi operativi
-7.804
57 0,7
Risultato della gestione operativa 10.904
7.969
2.935 36.8
-913
Rettifiche di valore nette su crediti
-1.928
-1.015 -52,6
Risultato netto 6.122
3.303
2.819 85,3

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022.

30.09.2022

30.09.2023 30.09.2022

Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute
%
Attività finanziarie 163.588
147.244
16.344 11,1
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 168.364
172.847
-4.483 -2,6
Finanziamenti verso clientela 433.710
446.854
-13.144 -2.9
Totale attività 947.134
974.587
-27.453 -2,8
Raccolta diretta bancaria 557.884
545.386
12.498 2.3
Raccolta diretta assicurativa 167.975
173.672
-5.697 -3,3
Raccolta indiretta: 683.541
656.663
26.878 4,1
di cui: Risparmio gestito 428.642
430.165
-1.523 -0,4
Patrimonio netto 64.511
61.103
3.408 5,6
Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%)
(Loan to deposit ratio)
77,7%
81,9%

30.09.2023 31.12.2022

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022. L'applicazione dell'IFRS 17 e il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 hanno comportato una modifica dei contenuti informativi della ex voce Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche, ora ridenominata Raccolta diretta assicurativa, che include le Passività assicurative, le Passività finanziarie e altre forme di raccolta assicurativa tra le quali le passività subordinate.

Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori(°)

30.09.2023 31.12.2022

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022.

Cost / Income 41,9
49,5
Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (a) 16.0
8,2
Risultato netto / Totale Attività (ROA) (b) 0,9
0,4

30.09.2023 30.09.2022

Utile per azione (euro)
Utile base per azione (basic EPS) (c) 0,33
0,17
Utile diluito per azione (diluted EPS) (d) 0,33
0,17
Indicatori di rischiosità consolidati (%)
Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela 0,3
0.2
Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela 1.2
1.2
Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde con
clientela
68.7
69,2
Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati lordi / Crediti
deteriorati lordi con clientela
50.4
48.4
Struttura operativa 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
assolute
Numero dei dipendenti (e) 94.194 95.574 -1.380
Italia 71.752 73.283 -1.531
Estero 22.442 22.291 151
Numero dei consulenti finanziari 5.788 5.709 79
Numero degli sportelli bancari (f) 4.293 4.565 -272
Italia 3.349 3.611 -262
Estero 944 954 -10

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(e) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.

(f) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.

30.09.2023 30.09.2022 (Dati economici) 31.12.2022 (Dati patrimoniali)

I nove mesi del 2023

L'andamento dell'economia

Nel terzo trimestre 2023, il commercio mondiale ha continuato a contrarsi e la crescita del PIL globale è rimasta debole. I dati sono stati deludenti soprattutto in Europa e in Cina. L'economia cinese, infatti, sta soffrendo per la debolezza della domanda mondiale di manufatti e per la crisi del mercato immobiliare. Dopo la fine del trimestre, un nuovo sanguinoso conflitto è divampato fra Israele e i Palestinesi di Gaza; al momento, le ripercussioni sull'economia reale e i mercati sono state poco significative.

Negli Stati Uniti, i dati economici dei mesi estivi sono risultati mediamente superiori alle attese. Sebbene siano emersi segnali di ribilanciamento tra domanda e offerta di lavoro, associati a un lieve rialzo del tasso di disoccupazione, le stime sulla crescita del PIL puntano a una netta riaccelerazione della variazione trimestrale. L'inflazione ha proseguito la sua discesa fino al 3,7% anno su anno in settembre, anche se con minori progressi nell'ultimo mese. La politica fiscale ha mantenuto un'intonazione espansiva non coerente con la fase ciclica: il livello del deficit federale è il più elevato mai registrato, fatta eccezione per il periodo della crisi pandemica. La Federal Reserve ha innalzato la fascia obiettivo per il tasso sui fed funds di 25 punti base a 5,25-5,50% lo scorso luglio, ma successivamente ha lasciato i tassi ufficiali invariati. Malgrado la possibilità che la Fed abbia già raggiunto il picco del ciclo di rialzo, i dati macroeconomici migliori delle previsioni e la politica fiscale espansiva hanno creato tensioni sui tassi a medio e lungo termine.

Nell'area dell'euro, il PIL ha segnato una lieve contrazione nel terzo trimestre (-0,1% rispetto al secondo trimestre), proseguendo nella fase di sostanziale stagnazione iniziata a fine 2022. I dati sono stati complessivamente deboli e inferiori alle attese. Ad agosto, la produzione nell'industria manifatturiera risultava in calo del 5,1% rispetto a un anno prima, mentre la produzione nelle costruzioni era in lieve flessione (-0,1%). Le indagini congiunturali indicano che l'attività è in rallentamento anche nei servizi. Per il momento, l'assenza di crescita non si accompagna ancora a un aumento della disoccupazione.

In Italia, la produzione industriale dovrebbe essere salita nel trimestre estivo per la prima volta dopo quattro trimestri consecutivi di contrazione. Anche nelle costruzioni i dati disponibili e le indagini congiunturali sono compatibili con un modesto aumento della produzione rispetto al trimestre precedente. Nei servizi, gli indici congiunturali segnalano una stabilizzazione su livelli normali dopo il rimbalzo post-pandemico e, quindi, un rallentamento della crescita. La sostanziale stagnazione del PIL riflette la restrizione delle condizioni finanziarie, l'ulteriore erosione del potere di acquisto delle famiglie, la riduzione dello stimolo fiscale e l'indebolimento della domanda estera. Ciò nonostante, il tasso di disoccupazione della forza lavoro è calato in agosto al 7,3%, minimo dal 2009. Al momento, malgrado i bassi livelli di disoccupazione la dinamica dei salari è moderata e inferiore a quanto osservato nel resto dell'eurozona. L'inflazione è in calo, sebbene con una battuta di arresto alla fine del trimestre estivo legata al rimbalzo dei prezzi energetici. Il governo ha annunciato a fine settembre un programma fiscale che implica una riduzione molto ridotta del rapporto debito/PIL nel prossimo biennio, e dipendente dall'attuazione di un piano di dismissioni. Per quanto concerne l'attuazione del PNRR, l'andamento della spesa effettiva sta subendo ulteriori slittamenti.

La Banca Centrale Europea ha continuato la restrizione della politica monetaria. I tassi ufficiali sono stati alzati per un totale di 50 punti base fra luglio e settembre, interventi che hanno portato il tasso sui depositi al 4%. La BCE ha però indicato che potrebbe aver raggiunto il picco della sua fase di rialzo dei tassi. Allo stesso tempo, la Banca centrale ha avviato la riduzione del portafoglio APP mediante l'interruzione dei reinvestimenti. L'eccesso di riserve detenuto dal sistema bancario della zona euro è stato ulteriormente ridotto dalle scadenze delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine, che sono state sostituite soltanto per una piccola frazione da un maggior ricorso alle finestre di rifinanziamento ordinarie.

I rendimenti a medio e lungo termine hanno risentito dei movimenti al rialzo occorsi sui mercati americani. La curva dei tassi IRS ha visto ridursi la propria pendenza negativa, con aumenti dei tassi più marcati sulle scadenze a 10-30 anni. Il differenziale decennale tra BTP e Bund è risalito marcatamente nel mese di settembre, risentendo di un clima meno positivo sull'andamento dei conti pubblici italiani. Il cambio euro/dollaro si è indebolito nel corso dei mesi estivi.

I paesi con controllate ISP hanno mostrato un rallentamento dei ritmi di crescita – soprattutto nel secondo trimestre – che si è accompagnato a livelli ancora elevati dell'inflazione. Quest'ultima nel corso dell'anno ha mostrato un calo tendenziale in tutte le aree: nei paesi della Central and Eastern Europe (CEE) dal 17,3% di dicembre 2022 all'8,5% rilevato a settembre 2023; in quelli della South and Eastern Europe (SEE) dal 15,3% all'8,3% e nell'Eastern Europe (EE) dal 13,3% al 6,1%. Nel complesso, sotto il profilo dell'espansione economica si registra un ulteriore ridimensionamento degli indici anticipatori (con particolare riferimento al settore manifatturiero rispetto a quello dei servizi), mentre sul fronte inflazionistico – in un trend discendente favorito dall'effetto statistico di base – le pressioni sui prezzi permangono al di sopra degli obiettivi delle Banche centrali anche in ragione dell'andamento delle quotazioni delle materie prime, soprattutto di quelle relative alla componente energia. Di riflesso, anche in questi paesi sono state adottate politiche monetarie restrittive, con forti aumenti dei tassi di policy, che sembrano oramai aver raggiunto il picco.

Per effetto della trasmissione della stretta monetaria, è proseguito il calo dei prestiti delle banche italiane al settore privato, iniziato ad aprile. I tassi sui nuovi finanziamenti alle società non-finanziarie hanno continuato a salire, portandosi ai livelli di fine 2008. La restrizione delle condizioni d'offerta e il considerevole calo della domanda di credito dovuto al rialzo dei tassi e al ricorso all'autofinanziamento hanno determinato una riduzione sempre più intensa dei prestiti alle società non finanziarie,

fino al -6,5% circa di settembre. Nel contesto di indebolimento del mercato degli immobili residenziali, è proseguito il calo a due cifre delle nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di abitazioni, sebbene il ritmo di contrazione non sia peggiorato nei mesi estivi. Con l'adeguamento del tasso variabile sui mutui ai rialzi dei tassi guida unito alla tendenziale stabilizzazione del tasso fisso su un livello più basso del variabile, si è registrata una ripresa delle rinegoziazioni e un ritorno delle preferenze per il tasso fisso. Il calo delle erogazioni ha causato una rapida frenata della dinamica dello stock di mutui, ancora leggermente in crescita a fine trimestre. Nonostante l'aumento dell'onere del debito, gli indicatori di qualità del credito sono rimasti ai minimi. Dal lato della raccolta da clientela, mentre i conti correnti sono risultati ancora in riduzione anno su anno, è proseguito l'aumento dei depositi a tempo, sostenuti dai più alti rendimenti offerti. Nel bimestre agosto-settembre il calo del complesso dei depositi si è attenuato rispetto al minimo toccato a luglio. È continuata la crescita a due cifre dello stock di obbligazioni bancarie. Tuttavia, la raccolta complessiva da clientela residente si è confermata in calo. In presenza di elevati rendimenti, è proseguita la riallocazione dei risparmi verso i titoli governativi e le obbligazioni bancarie. Lo stock di titoli a custodia ha continuato a crescere riflettendo, in particolare, il successo delle emissioni di titoli del Tesoro italiano destinate agli investitori retail. In questo quadro, il risparmio gestito è rimasto debole. Nel trimestre, i fondi comuni di investimento hanno registrato una raccolta netta negativa. Le assicurazioni vita hanno visto una ripresa delle polizze tradizionali a fronte del proseguimento della contrazione a due cifre delle unit-linked.

I risultati a livello consolidato di Intesa Sanpaolo

Come già il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023 e la Relazione semestrale al 30 giugno 2023, anche il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 è redatto in applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi. Contestualmente le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo applicano anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione nei precedenti esercizi era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".

Il commento ai risultati dei nove mesi del 2023 fa pertanto riferimento al conto economico consolidato riclassificato che presenta i dati comparativi relativi ai nove mesi del 2022 modificati in relazione all'applicazione retrospettiva dei due principi. Per gli aspetti più strettamente legati all'applicazione dei due principi, si rimanda al capitolo "Politiche contabili". Per i riflessi sulla struttura e sui contenuti del conto economico e dello stato patrimoniale consolidati riclassificati, si fa invece rinvio ai capitoli "I risultati economici" e "Gli aggregati patrimoniali" della Relazione sull'andamento della gestione.

Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2023 si è chiuso con un utile netto di 6.122 milioni, in importante crescita rispetto ai 3.303 milioni del corrispondente periodo del 2022 (+2.819 milioni; +85,3%). L'evoluzione continua ad essere sostenuta dal positivo andamento della gestione operativa, soprattutto dal lato dei ricavi, e dalle diminuite rettifiche di valore su crediti, dopo le rilevanti appostazioni che erano state effettuate nel 2022 relativamente alle esposizioni verso Russia e Ucraina (si ricorda che nei nove mesi del 2022 erano state contabilizzate rettifiche per rischi, per la quasi totalità di credito, verso i due paesi per un importo complessivo di 1.341 milioni lordi, equivalenti a 1.083 milioni al netto dell'effetto fiscale).

Più in dettaglio, i proventi operativi netti hanno accelerato la loro tendenza positiva attestandosi a 18.765 milioni (+2.992 milioni; +19% rispetto ai nove mesi del 2022).

In uno scenario di ripetuti rialzi dei tassi ufficiali di riferimento decisi dalla BCE a partire dal luglio 20224 , l'aggregato si conferma trainato dagli interessi netti, cresciuti del 65,5% a 10.651 milioni e giunti a rappresentare circa il 57% dei proventi netti totali (41% circa nel periodo 2022 di raffronto). All'interno di questa voce è aumentata del 59,2% la contribuzione netta dell'intermediazione con clientela, pur a fronte di un progressivo maggior costo della raccolta in titoli; si sono inoltre significativamente incrementati sia gli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio, più che raddoppiati, sia gli altri interessi netti. In controtendenza sono risultati soltanto i differenziali negativi sui derivati di copertura, nonostante la riduzione intervenuta fra il secondo ed il terzo trimestre, e i rapporti con banche. L'apporto positivo dell'intermediazione con banche, in forte miglioramento su base trimestrale, nei nove mesi si è attestato su un livello pari a poco più della metà rispetto al 2022, principalmente in relazione all'ordinaria operatività interbancaria in un contesto di tassi di mercato profondamente diverso fra i due periodi a raffronto.

La descritta evoluzione degli interessi netti ha più che compensato le flessioni evidenziate dalle commissioni nette e dal risultato delle attività e passività finanziarie al fair value.

Le commissioni nette sono scese a 6.448 milioni (-3,7%). La diminuzione ha riguardato sia le attività di gestione, intermediazione e consulenza, condizionate dalla volatilità dei mercati che ha frenato soprattutto le voci di ricavo legate al risparmio gestito; sia l'attività bancaria commerciale, in particolare garanzie e conti correnti, anche se nel terzo trimestre il comparto ha complessivamente mostrato una sostanziale tenuta; sia le altre commissioni nette, principalmente la componente attiva correlata ai finanziamenti.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value ha registrato una contrazione del 71,8% a 389 milioni, da leggersi congiuntamente al marcato incremento del margine di interesse con riferimento all'operatività in certificates, che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato.

Il risultato dell'attività assicurativa, pari a 1.275 milioni, presenta una contenuta flessione (-0,4%) che riflette un sostanziale bilanciamento fra la contribuzione del margine tecnico e quella del margine finanziario.

Infine, la voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha evidenziato un saldo netto positivo pari a 2 milioni, che si confrontano con i -20 milioni dei nove mesi 2022, avendo beneficiato di aumentati utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (38 milioni rispetto ai 21 milioni di raffronto) e di diminuiti oneri netti di gestione.

4 La media dell'Euribor a 1 mese è passata dal -0,33% dei primi nove mesi del 2022 al +3,05% dei primi nove mesi del 2023.

I costi operativi sono in modesta crescita a 7.861 milioni (+57 milioni; +0,7%) nonostante il contesto inflattivo e i maggiori ammortamenti correlati agli investimenti in tecnologia e per la crescita.

Più in dettaglio, (i) le spese per il personale sono lievemente diminuite (-0,5%), grazie agli effetti positivi della riduzione degli organici medi (-1.912 risorse; -2%), che hanno più che compensato i maggiori oneri gestionali, inclusa la componente variabile delle retribuzioni; (ii) le spese amministrative hanno invece mostrato un contenuto incremento (+1,9%), che sintetizza andamenti contrapposti fra le diverse voci di spesa; (iii) gli ammortamenti sono anch'essi in aumento (+4,6%) nella componente riferita ad immobilizzazioni immateriali, essenzialmente investimenti in tecnologia, solo marginalmente controbilanciata dalla riduzione di quella riferita ad immobilizzazioni materiali, essenzialmente diritti d'uso acquisiti con il leasing per effetto della chiusura anticipata di alcuni contratti.

La sopra descritta dinamica dei ricavi e dei costi ha permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 10.904 milioni (+2.935 milioni; +36,8%) e al cost/income di scendere di oltre 7 punti percentuali, dal 49,5% al 41,9%.

Le rettifiche di valore nette su crediti si sono più che dimezzate a 913 milioni, dai 1.928 milioni dei primi nove mesi del 2022 (-1.015 milioni; -52,6%) che avevano incorporato, tra gli altri, gli effetti di valutazione connessi alle esposizioni verso controparti russe ed ucraine per 1.289 milioni, solo parzialmente mitigati da una prima riduzione dei management overlay a presidio della vulnerabilità delle moratorie conseguenti alla pandemia. Nei nove mesi del 2023 sono state invece contabilizzate riprese su esposizioni verso Russia e Ucraina per complessivi 171 milioni, essenzialmente connesse agli incassi per rimborsi o cessioni avvenute nel periodo.

Le minori esigenze di rettifica del 2023 hanno sostanzialmente riguardato: per -255 milioni i crediti deteriorati in Stage 3, in particolare le inadempienze probabili; per -696 milioni i crediti in bonis in Stage 2 e per -106 milioni gli accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate, fronteggiati dai +45 milioni dei crediti in bonis in Stage 1.

Il costo del rischio, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso così, in termini annualizzati, a 28 punti base che vanno a confrontarsi con i 70 punti base dell'intero 2022 (30 punti base escludendo lo stanziamento riferito all'esposizione verso Russia e Ucraina e le ulteriori rettifiche per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19).

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono saliti del 52,6% a 238 milioni, costituiti da:

  • (i) 143 milioni di accantonamenti netti (76 milioni nei nove mesi del 2022), fra i quali 32 milioni contabilizzati nel secondo trimestre quale stima del costo relativo al nuovo concorso a premi Reward "Intesa Sanpaolo 2024", lanciato in ottica di fidelizzazione e coinvolgimento della clientela, e 71 milioni, aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022, effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato a fronte dell'utile maturato nel periodo;
  • (ii) 95 milioni di rettifiche di valore nette su altre attività (80 milioni nel periodo di raffronto, inclusivi di 31 milioni per valutazioni del rischio Russia e Ucraina su titoli e immobili).

Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e partecipazioni, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno contribuito positivamente per 319 milioni, grazie alle plusvalenze conseguite per 116 milioni dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card, avvenuta nel primo trimestre, e per 192 milioni dalla cessione della partecipazione in Zhong Ou Asset Management5 , perfezionata nel secondo trimestre (nei nove mesi del 2022 la voce aveva totalizzato 147 milioni, che includevano la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e l'erogazione liberale una tantum di 48 milioni in favore delle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l'impatto dell'inflazione, componenti entrambe di pertinenza del secondo trimestre).

Quale effetto delle appostazioni contabili sopra descritte il risultato corrente lordo ha evidenziato un significativo miglioramento a 10.072 milioni (+4.040 milioni; +67%).

L'evoluzione della base imponibile ha dato luogo ad un aumento delle imposte sul reddito del periodo a 3.150 milioni (+54,8%), definendo un tax rate del 31,3% (33,7% nei primi nove mesi del 2022).

Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 142 milioni (62 milioni il dato di raffronto 2022), per circa la metà riconducibili ad ammortamenti di beni materiali e immateriali della Capogruppo, ed effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione per 126 milioni (96 milioni).

Permangono elevati, seppure in diminuzione, gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario: 503 milioni (737 milioni al lordo dell'effetto fiscale) rispetto ai 544 milioni (792 milioni al lordo dell'effetto fiscale) registrati nei nove mesi del 2022. Tali oneri sono essenzialmente rappresentati: (i) per 221 milioni netti (323 milioni lordi) dai contributi ordinari, contabilizzati già nel primo semestre e riferiti all'intero esercizio 2023, al fondo di risoluzione unico per le banche italiane ed estere del Gruppo6 , in flessione dai 249 milioni netti (363 milioni lordi) dell'analogo periodo 2022; (ii) per 272 milioni netti (403 milioni lordi) dalla stima della contribuzione relativa ai fondi di garanzia dei depositi, spesata nel terzo trimestre per la quota più rilevante, relativa alle banche italiane del Gruppo (275 milioni al netto e 405 milioni al lordo dell'effetto fiscale nel 2022).

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 29 milioni (perdite per 8 milioni nei nove mesi del 2022), il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2023 si è chiuso, come anticipato, con un utile netto di 6.122 milioni che si confronta con i 3.303 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2022 (+85,3%).

Il conto economico consolidato del terzo trimestre si è chiuso con un utile netto di 1.900 milioni, inclusivo di tributi verso il sistema bancario per 264 milioni, in riduzione del 16,2% rispetto ai 2.266 milioni registrati nei tre mesi precedenti.

La gestione operativa ha confermato la tendenza positiva, seppur in rallentamento. I proventi operativi netti sono complessivamente aumentati a 6.367 milioni (+26 milioni; +0,4% rispetto al secondo trimestre). Al loro interno la crescita degli

5 La plusvalenza indicata tiene conto dell'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuata da Intesa Sanpaolo nel corso del mese di settembre e contabilizzata alla voce imposte. Considerata in termini fiscali netti, la contribuzione della plusvalenza rimane invariata a 154 milioni, come già riportato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023.

6 Si ricorda che con il 31 dicembre 2023 si concluderà il periodo iniziale per la costituzione del Fondo di Risoluzione Unico; l'art. 69 del Regolamento 806/2014 prevede tuttavia la raccolta di ulteriori contributi dopo la fine del periodo iniziale qualora l'importo dei mezzi finanziari disponibili diminuisca al di sotto dell'1% dei depositi protetti.

interessi netti (+6,4%) – sostenuta pressoché da tutte le componenti – ha compensato l'andamento riflessivo delle altre voci di ricavo: le commissioni nette (-5,5%), il risultato dell'attività assicurativa (-8,7%), il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (-30,7%) e il saldo, divenuto negativo, degli altri proventi/oneri operativi netti.

Nel loro insieme i costi operativi sono diminuiti a 2.650 milioni (-25 milioni; -0,9%) avendo beneficiato di una riduzione sia delle spese amministrative (-2,9%) sia delle spese per il personale (-0,8%), queste ultime in relazione alla diminuzione sia degli organici medi (-703 risorse; -0,7%), sia della componente variabile. Gli ammortamenti si sono invece mossi in controtendenza (+2,8%).

Il risultato della gestione operativa è conseguentemente migliorato a 3.717 milioni (+51 milioni; +1,4%) mentre il cost/income è sceso al 41,6%, dal 42,2% del secondo trimestre.

Le rettifiche di valore nette su crediti del terzo trimestre hanno totalizzato 357 milioni, in leggera flessione (-2,7%) rispetto ai 367 milioni dei tre mesi precedenti. Sono essenzialmente riconducibili a crediti deteriorati in Stage 3 (363 milioni) in quanto i crediti in bonis nel loro insieme hanno registrato rettifiche pressoché nulle mentre gli accantonamenti netti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate a fronte sono stati interessati da modeste riprese di valore.

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono stati pari a 47 milioni, in significativa contrazione rispetto ai 121 milioni del secondo trimestre: la voce si presenta per la quasi totalità costituita da accantonamenti netti, al cui interno figurano 32 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato.

Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, registrano una contribuzione positiva per 15 milioni, dopo i 203 milioni del secondo trimestre che incorporavano la già citata plusvalenza dalla cessione di Zhong Ou Asset Management.

In seguito alle appostazioni descritte, il risultato corrente lordo si è attestato a 3.328 milioni (-53 milioni; -1,6%).

Dopo imposte sul reddito del periodo per 1.066 milioni (che definiscono un tax rate del 32% a fronte del 29,6% del secondo trimestre) sono stati contabilizzati, al netto delle imposte, oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 56 milioni (dai precedenti 44 milioni) ed effetti economici negativi dell'allocazione del costo di acquisizione per 36 milioni (44 milioni nel secondo trimestre). Come già indicato, gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario sono stati pari a 264 milioni (393 milioni al lordo dell'effetto fiscale) – essenzialmente rappresentati dalla stima del contributo ordinario e straordinario ai fondi di garanzia dei depositi delle banche italiane del Gruppo per l'intero esercizio 2023 – che vanno a confrontarsi con gli 11 milioni (14 milioni al lordo dell'effetto fiscale) dei tre mesi precedenti.

Tenuto conto dell'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 6 milioni (16 milioni nel secondo trimestre), il conto economico consolidato del terzo trimestre si è chiuso – come già indicato – con un utile netto di 1.900 milioni, in flessione del 16,2% rispetto ai 2.266 milioni conseguiti nel secondo trimestre.

Con riferimento agli aggregati patrimoniali, al 30 settembre 2023 i finanziamenti netti verso clientela si sono attestati a 433,7 miliardi, in riduzione di 13,1 miliardi (-2,9%) rispetto a dicembre e di 3,8 miliardi (-0,9%) da giugno. L'andamento è essenzialmente riconducibile ai crediti di natura commerciale, diminuiti a 407,5 miliardi (-12,3 miliardi, -2,9% nei nove mesi; -3,4 miliardi, -0,8% nei tre mesi). Il comparto continua infatti a risentire del progressivo rialzo dei tassi di interesse che sta frenando la domanda, in particolare da parte delle imprese, le quali preferiscono utilizzare la liquidità disponibile per limitare il ricorso al credito bancario. Dal punto di vista delle forme tecniche, la contrazione ha riguardato principalmente i finanziamenti a medio-lungo termine, per il prevalere dei rimborsi rispetto alle nuove erogazioni, ma anche il comparto a breve dei conti correnti. Soltanto le altre forme tecniche a breve rappresentate da anticipazioni e finanziamenti sono risultate in modesta crescita.

Le restanti componenti dell'aggregato appaiono parimenti in flessione: i crediti a breve termine di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni pronti contro termine, sono scesi a 15,2 miliardi (-1,2%), i crediti rappresentati da titoli si sono ridotti a 5,8 miliardi (-6,5%) mentre i crediti deteriorati, in virtù delle continue azioni di de-risking, sono ulteriormente calati a 5,2 miliardi (-5,3%).

Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati è leggermente aumentata al 2,4% in termini lordi ma è rimasta stabile all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% sia a dicembre 2022 che a giugno 2023) 7 . La loro copertura è salita dal 48,4% di fine 2022 al 50,4% di settembre 2023 (49% a giugno 2023).

L'orientamento restrittivo della politica monetaria continua ad avere impatti sull'evoluzione della provvista da clientela. Alla fine di settembre 2023 la raccolta diretta bancaria totalizzava 557,9 miliardi, mostrando un progresso di 12,5 miliardi (+2,3%) nei nove mesi e di 3,5 miliardi (+0,6%) da giugno. La dinamica dell'aggregato compendia andamenti differenziati fra le diverse forme tecniche. I conti correnti e depositi, seppur rimasti stabili nei tre mesi a 403,1 miliardi, continuano ad evidenziare una flessione nel confronto con fine 2022 (-29,9 miliardi, -6,9%) che rispecchia la tendenza in atto a livello di sistema, determinata sia dall'utilizzo della liquidità da parte delle imprese, sia dalla diversificazione dei risparmi da parte delle famiglie. Il loro stock rappresenta comunque oltre il 72% dell'aggregato, confermandosi un punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo. L'andamento dei conti correnti e depositi ha trovato più che totale bilanciamento nella positiva evoluzione delle obbligazioni, salite a 69,9 miliardi (+17,5 miliardi, +33,4% da dicembre; +2,5 miliardi, +3,7% da giugno), e dell'altra raccolta, in aumento a 59,1 miliardi (+14,9 miliardi, +33,7% nei nove mesi; +6,1 miliardi, +11,6% nei tre mesi), in particolare la raccolta valutata al fair value, per la quasi totalità costituita da certificati di investimento, e dal funding istituzionale a breve termine (commercial paper).

Le passività subordinate, scese a 12 miliardi in seguito alla scadenza di un titolo nel mese di settembre, non evidenziano scostamenti di rilievo rispetto a dicembre; i certificati di deposito, pari a 3 miliardi, hanno registrato una significativa ripresa nei nove mesi (+44,7%) ma la loro incidenza sulla raccolta complessiva rimane esigua. Per quanto riguarda infine la raccolta di natura finanziaria rappresentata dalle operazioni di pronti contro termine, per loro natura soggette ad oscillazioni, la voce è scesa nel terzo trimestre a 10,8 miliardi (-28,3%) che vanno a confrontarsi con gli 1,3 miliardi in essere a fine 2022.

Dopo essersi mantenuta stabile nel corso del primo semestre, al 30 settembre 2023 la raccolta diretta assicurativa ha evidenziato una flessione a circa 168 miliardi (-5,7 miliardi, -3,3% da dicembre; -6,1 miliardi, -3,5% da giugno). In seguito

7 In base alla definizione EBA, al 30 settembre 2023 l'incidenza dei crediti deteriorati è rimasta invariata all'1,9% in termini lordi ed all'1% in termini netti (rispettivamente 1,9% e 1% sia a dicembre 2022 che a giugno 2023).

all'adozione del principio IFRS 17 e all'applicazione retroattiva dello stesso ai dati di raffronto, l'aggregato si presenta costituito per il 68,8% dalle passività assicurative, diminuite nel terzo trimestre a 115,6 miliardi (-3,8 miliardi; -3,2%). Anche rispetto a fine 2022 le passività assicurative si confermano in riduzione (-2 miliardi, -1,7%) nonostante il buon andamento del collocamento delle polizze assicurative, in particolare nel ramo vita.

Condizionate dalla volatilità dei mercati, che ha frenato le nuove sottoscrizioni, le passività finanziarie sono scese a 50,7 miliardi (-2,4 miliardi; -4,6% nei tre mesi; -3,5 miliardi, -6,5% nei nove mesi). Integralmente rappresentate da contratti di investimento unit linked inclusi nella voce Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione, equivalgono al 30,2% della raccolta diretta assicurativa totale.

La quota residuale (1%) è infine rappresentata dall'altra raccolta assicurativa – inclusa nella voce Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – pari a 1,6 miliardi, anch'essa in contrazione nei nove mesi (-0,2 miliardi, -12,8%).

In chiusura del terzo trimestre 2023 la raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, si quantificava in 683,5 miliardi, evidenziando una contenuta flessione rispetto a giugno (-9,7 miliardi, -1,4%), da correlarsi alla più accentuata volatilità dei mercati nel periodo. Nel confronto con fine 2022 l'aggregato si presenta invece in crescita (+26,9 miliardi, +4,1%).

Dopo la ripresa evidenziata nella prima parte dell'esercizio, la raccolta amministrata si è stabilizzata a 254,9 miliardi, confermando tuttavia un importante sviluppo da dicembre (+28,4 miliardi, +12,5%).

Il risparmio gestito, più sensibile all'andamento dei mercati, è diminuito a 428,6 miliardi, annullando il progresso registrato nel primo semestre e riportandosi poco al di sotto dei livelli di fine anno (-9,2 miliardi, -2,1% nei tre mesi; -1,5 miliardi, -0,4% nei nove mesi). La tendenza descritta ha caratterizzato in particolare i fondi (-0,6% nei nove mesi a 148,8 miliardi) nonché le passività assicurative e le passività finanziarie assicurative (-3,4% a 166,1 miliardi). Le altre voci del risparmio gestito hanno mostrato invece variazioni positive: le gestioni patrimoniali (+3,1% a 75,9 miliardi), i rapporti con la clientela istituzionale (+8,1% a 24,8 miliardi) e i fondi pensione (+9,1% ad oltre 13 miliardi).

Gli eventi rilevanti

Il conflitto militare fra Russia e Ucraina

Le controllate ISP in Russia e in Ucraina

Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:

  • Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), partecipata al 47% da Intesa Sanpaolo e al 53% da Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Trattasi di una banca corporate con sede a Mosca, facente parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, che opera con 27 filiali e 881 persone. La presenza in Russia del Gruppo risale a quasi 50 anni fa (all'epoca come Ufficio di Rappresentanza)8 . La banca partecipava al finanziamento di grandi progetti russi nazionali e internazionali offrendo anche una gamma completa di servizi bancari per piccole e medie imprese, clienti privati e aziende. La rete di filiali regionali va da Kaliningrad a Vladivostok;
  • Pravex Bank Joint-Stock Company, partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo. Si tratta di una piccola banca commerciale con sede a Kiev, facente parte della Divisione International Subsidiary Banks, che opera con 43 filiali prevalentemente nella regione di Kiev e 713 persone. Intesa Sanpaolo ha acquisito la banca nel 2008, continuando ad operare ininterrottamente nel paese da tale data.

Rimangono confermate nella loro valenza le considerazioni svolte in sede di Bilancio 2022 – ulteriormente rafforzate dall'avvenuta riconferma del "Board of Directors" uscente di Banca Intesa Russia da parte dell'Assemblea del 30 giugno 2023 – circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, per tutti i profili di osservazioni in quella sede esaminati, stante anche l'assenza di mutamenti della normativa russa sul tema o di sviluppi, in senso negativo, sulla governance della partecipata russa, che continua ad operare come da indicazioni della Capogruppo.

Il presidio dei rischi

A fronte del perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina, nel corso dei primi nove mesi del 2023 non sono stati allentati i presidi all'interno del Gruppo che erano stati attivati all'indomani dello scoppio nel febbraio 2022, dettagliatamente descritti nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato 2022 al quale pertanto si rimanda.

Le due Task Force – "Risk Management and Control" e "Operational Resilience", presiedute rispettivamente dal Chief Risk Officer e dal Responsabile della Divisione International Subsidiary Banks – hanno continuato a riunirsi con l'obiettivo, tra gli altri, di predisporre opportune informative per il Top Management che, all'occorrenza, sono condivise anche con il Joint Supervisory Team (JST) della BCE.

La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e ininterrotti.

Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e il Consiglio di Amministrazione.

La Task Force "Risk Management and Control" e la "Crisis Unit"

Con riferimento al terzo trimestre 2023 non ci sono novità di rilievo da segnalare: in continuità con quanto avvenuto già a partire dal secondo semestre 2022, non sono state attivate specifiche iniziative nella sfera dell'Action Plan crediti dedicate al conflitto fra Russia e Ucraina. Sono tuttavia ancora in corso, nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, specifiche iniziative diagnostiche sulle aziende dei

8 Con decorrenza 1° agosto 2023 ha cessato di operare l'ufficio di rappresentanza di Mosca di Intesa Sanpaolo.

settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegato anche alla crisi geopolitica in corso.

A fronte dell'ulteriore inasprimento delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, al fine di assicurare il presidio della conformità alle normative è proseguito il monitoraggio, avviato nel 2022, attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 30 settembre 2023 l'esposizione verso controparti russe a cui si applicano le sanzioni incluse nelle liste OFAC SDN e/o EU asset freeze era pari a 0,22 miliardi (0,35 miliardi al 30 giugno 2023; 0,38 miliardi a fine 2022).

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

La Task Force "Operational Resilience"

Sul fronte dell'accoglienza dei dipendenti di Pravex Bank e dei loro familiari, espatriati in Italia ed ospitati nei 41 appartamenti di proprietà del Gruppo e nelle strutture residenziali messe a disposizione a Bergamo, nel terzo trimestre è andato intensificandosi il loro flusso di rientro in Ucraina. A fine settembre i colleghi e i rispettivi familiari accolti in Italia risultavano infatti scesi a 69, dai 126 di fine semestre. Trattasi prevalentemente di personale femminile con al seguito i figli, oltre alle famiglie di dipendenti uomini che per la legge marziale non possono lasciare il Paese.

In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, anche grazie alle iniziative poste in essere nel corso del 2022, l'operatività sta proseguendo senza la necessità di attivare le soluzioni di continuità.

La fornitura di energia elettrica nel Paese è tornata costante a partire dal mese di febbraio, anche grazie alla possibilità di sfruttare diverse centrali elettriche che sono state messe in funzione. Le misure implementate ad inizio 2023, descritte nell'informativa semestrale, rimangono valide e attualmente sono giudicate sufficienti per fronteggiare la situazione. Il numero di filiali aperte giornalmente da inizio 2023 è progressivamente aumentato fino a raggiungere circa il 90% delle filiali disponibili. Delle sei filiali che erano state danneggiate nel 2022 al momento solo due, la filiale di Kharkiv e una filiale di Kherson, che hanno subito danni più ingenti, sono ancora chiuse; in aggiunta a queste la filiale di Mariupol è considerata persa. Infatti, come già successo nel 2014, per le filiali presenti nelle zone occupate dalle truppe russe, non è più stato possibile avervi accesso. Le cassette di sicurezza presenti presso le filiali sono tutte in ordine e controllate ad esclusione delle cassette presenti nella filiale di Mariupol, non raggiungibile fin dalle prime fasi del conflitto.

Presso Banca Intesa Russia i sistemi sono sempre rimasti attivi fin dall'inizio delle ostilità e le filiali hanno continuato a lavorare senza problemi operativi, anche nel 2023.

Procede inoltre il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, attivato nel 2022. Anche in occasione del momentaneo peggioramento dello scenario bellico nella zona non si sono registrati problemi nell'attività della società, nemmeno durante il 2023.

Per quanto riguarda gli aspetti di Cybersecurity, stanno proseguendo le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con il rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare in tema di controlli di sicurezza e di modalità di autenticazione per accedere alla rete aziendale. Sono in corso le attività per consentire l'accesso a tutti i pc aziendali senza password ma con presidi di sicurezza più attendibili.

Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, con focus sul tema del phishing, continuano a venir regolarmente intraprese per sensibilizzare tutto il personale del Gruppo.

Si ricorda infine che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.

Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo

Di seguito vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione russa e l'Ucraina nonché l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle. Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, infatti, oltre a esposizioni cross border verso controparti residenti nella Federazione Russa, vede, come detto, la presenza diretta di due controllate nei paesi belligeranti, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex Bank Public Joint-Stock Company e Banca Intesa Russia.

Allo scoppio del conflitto, i crediti verso clientela russa rappresentavano circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata prioritariamente l'attività di de-risking, impostata dal Gruppo a partire dal secondo semestre dello scorso esercizio. A fine 2022 il complesso di tali esposizioni si era già significativamente ridotto, con un calo dell'esposizione lorda per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) di 2.493 milioni (-47% rispetto a fine 2021). Ulteriori operazioni di de-risking sono continuate anche nei primi nove mesi del 2023 con la quasi totale dismissione del portafoglio titoli e con significative dismissioni/incassi di posizioni cross border, in particolare con riferimento ad alcune esposizioni non performing. Anche le esposizioni fuori bilancio sono state ulteriormente ridotte. Le manovre di de-risking e le persistenti importanti rettifiche sulle residue posizioni hanno portato ad un'ulteriore diminuzione dell'esposizione netta complessiva9 (clientela, banche e titoli) al 30 settembre 2023 verso controparti residenti in Russia e Ucraina, ora pari a 1.728 milioni (2.071 milioni lordi), con un calo di 430 milioni (718 milioni lordi) rispetto al 31 dicembre 2022 (-20% per i netti e -26% per i lordi). Più nel dettaglio, al 30 settembre 2023, le esposizioni residue verso clientela ammontano, in termini di

9 La diminuzione del valore di bilancio delle esposizioni in rubli in portafoglio di Banca Intesa Russia, peraltro, riflette altresì il significativo calo della valuta russa registrato nel corso dei primi nove mesi dell'anno.

valori lordi, a 217 milioni (123 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia (dati al 30 settembre 2023, come più avanti descritto) e a 761 milioni (608 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 745 milioni (736 milioni netti) e in titoli per complessivi 10 milioni (9 milioni netti)10. Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 201 milioni (119 milioni netti)11, di cui 81 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank (dati al 30 giugno 2023, come più avanti descritto), oltre a esposizioni verso banche e in titoli governativi ucraini a breve termine per complessivi 137 milioni (133 milioni netti). Ciò premesso, il contesto di riferimento al 30 settembre 2023 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2022 (nonché nella Relazione semestrale al 30 giugno scorso), in quanto:

  • ISP ha continuato a esercitare il controllo delle due controllate che hanno operato sulla base delle indicazioni della Capogruppo nei rispettivi contesti;
  • non si ravvisano nuove previsioni normative rilevanti rispetto a quelle già considerate ai fini del Bilancio 2022.

Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due partecipate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – sono sostanzialmente in continuità con quelle utilizzate nello scorso Bilancio e in quella sede debitamente illustrate. Prima di trattare sinteticamente le scelte valutative relative alle due partecipate (per la valutazione delle esposizioni cross border si rinvia a quanto illustrato nel capitolo "Il presidio dei rischi" della Relazione sull'andamento della gestione), occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex Bank e Banca Intesa Russia contribuiscono alla redazione della situazione consolidata al 30 settembre 2023. In particolare, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 30 settembre 2023), per Pravex, la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere ai fini del consolidamento mediante una situazione contabile prodotta da Pravex al 30 giugno 2023. Le risultanze di Pravex sono recepite quindi mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per il Bilancio 2022 e per la Relazione semestrale al 30 giugno 2023. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi patrimoniali della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo. Le suddette modalità di consolidamento sono supportate anche dal riscontro di dati gestionali patrimoniali al 30 settembre 2023 che non evidenziano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli rappresentati al 30 giugno 2023.

Venendo alle scelte valutative, relativamente a Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della Banca un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Ai fini del Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, come già nel Bilancio consolidato 2022 e nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023, si è valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela on balance di Pravex Bank, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta azzerato. Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia, si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 30 settembre 2023 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2022 e nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 38% sul loro valore lordo, sostanzialmente in linea con la copertura al 30 giugno 2023. Analogamente alle passate chiusure contabili, si è anche proceduto a confermare l'accantonamento volto all'azzeramento dell'equity della partecipata. Le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex Bank riflettono in modo cautelativo la condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).

Alla luce della sostanziale invarianza delle valutazioni rispetto al Bilancio 2022, il Gruppo non ha registrato a conto economico impatti significativi nei primi nove mesi del 2023 derivanti da effetti valutativi su esposizioni creditizie verso controparti russe o ucraine. L'impatto complessivamente positivo di 171 milioni registrato nei primi nove mesi dell'esercizio, al lordo degli effetti fiscali, su crediti e titoli consegue, infatti, essenzialmente agli incassi per rimborsi o cessioni delle esposizioni avvenute nel periodo, al netto dell'onere per l'adeguamento del fondo rischi per 71 milioni effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia, principalmente teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo. Relativamente ai primi nove mesi 2022, si ricorda che i processi valutativi definiti in tale sede avevano portato alla rilevazione di rettifiche, al lordo degli effetti fiscali, per 1.289 milioni su crediti, per 30 milioni su titoli e per 22 milioni su altre poste di bilancio (per complessivi 1.341 milioni), mentre nell'intero esercizio 2022, sempre al lordo degli effetti fiscali, erano stati rilevati oneri netti per complessivi 1.415 milioni, riferibili per 1.298 milioni a rettifiche su crediti, per 36 milioni su titoli e per 81 milioni su altre poste di bilancio, inclusivi del citato accantonamento effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.

10 Sono inoltre presenti rischi di firma verso clientela per 52 milioni (45 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 42 milioni (con impatto sostanzialmente nullo in termini di valori netti) cross border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Quest'ultima componente ha visto un sostanziale azzeramento rispetto ai 232 milioni in termini di valori lordi e 186 milioni per i valori netti riscontrabili al 31 dicembre 2022. Infine, si registrano 66 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross border verso banche residenti russe.

11 Le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate della controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

Gli altri eventi rilevanti

Di seguito si illustrano gli altri eventi significativi intervenuti nel corso del terzo trimestre del 2023 unitamente ad alcune evoluzioni successive alla chiusura dello stesso, rinviando alla Relazione semestrale per gli avvenimenti relativi al primo semestre dell'esercizio.

Il 19 luglio 2023 è stato sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali l'accordo relativo al trasferimento di due rami d'azienda, da parte della controllante al 100% Intesa Sanpaolo, a Isybank, la nuova banca digitale del Gruppo ufficialmente presentata il 15 giugno, quale progetto qualificante del Piano d'Impresa 2022-2025 volto a coniugare la solidità e l'offerta commerciale di una banca con i servizi semplici e veloci tipici di una fintech. La nuova realtà si rivolge infatti alla clientela del Gruppo costituita da fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, mantenendo tuttavia la possibilità di una relazione diretta con il personale della filiale digitale.

Il conferimento, deliberato dalla Capogruppo il 30 marzo 2023, riguarda due distinti rami d'azienda aventi ad oggetto ognuno l'insieme di beni e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la gestione dei clienti persone fisiche che utilizzano prevalentemente canali digitali.

In data 11 ottobre 2023 Isybank ha deliberato un aumento del capitale sociale da 30 milioni a 31 milioni, da realizzarsi in due tranche e da liberarsi mediante i conferimenti in natura dei suddetti rami, per la valutazione dei quali Intesa Sanpaolo si è avvalsa del supporto di un esperto terzo indipendente.

Nel fine settimana del 14-15 ottobre 2023 ha avuto luogo il trasferimento del primo ramo costituito da circa 300 mila clienti di Intesa Sanpaolo con profili operativi più semplici, individuati sulla base di specifici requisiti. Il conferimento ha avuto efficacia giuridica dal 16 ottobre 2023. Il secondo trasferimento, che riguarderà clienti con profili relativamente più complessi rispetto al precedente, è previsto nel marzo 2024, in parallelo con l'arricchimento del catalogo prodotti, servizi e funzionalità e con nuove iniziative di Marketing e Comunicazione.

In linea con la forte spinta alla digitalizzazione che caratterizza il Piano d'Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, agli inizi di luglio Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ha ufficialmente presentato Direct Advisory, il primo servizio di consulenza finanziaria digitale per la gestione degli investimenti che si avvale di un team di Direct Banker, professionisti iscritti all'Albo Unico dei consulenti finanziari, operanti unicamente a distanza attraverso soluzioni digitali. Il servizio va quindi a potenziare Fideuram Direct, la piattaforma digitale per coloro che vogliono operare in autonomia su strumenti finanziari quotati e su prodotti di risparmio gestito, proponendosi in modo complementare e sinergico rispetto alle reti tradizionali.

Il 28 luglio sono stati resi noti i risultati del 2023 EU-wide stress test condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS), cui è stata sottoposta anche Intesa Sanpaolo con riferimento al perimetro consolidato.

Lo scenario di riferimento copre un orizzonte temporale di tre anni (2023-2025). Lo stress test è stato condotto in base a un'ipotesi di bilancio statico al dicembre 2022 e quindi non considera strategie aziendali e iniziative gestionali future. Non rappresenta una previsione della redditività del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il CET1 ratio fully loaded risultante dallo stress test al 2025, anno finale della simulazione, per Intesa Sanpaolo è pari al 14,85% nello scenario base e al 10,85% nello scenario avverso, rispetto al 13,53% di partenza, registrato al 31 dicembre 2022. Tali risultati evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di confermare la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.

Nell'ambito di una gestione proattiva del capitale, il 31 agosto 2023 Intesa Sanpaolo ha annunciato un'offerta di riacquisto per cassa di tutto o parte del prestito obbligazionario perpetuo di propria emissione "€750.000.000 6,25% Additional Tier 1 Notes" in circolazione per l'intero importo nominale (ISIN XS1614415542, prima call 16 maggio 2024), al prezzo di 100,25% – offerta soggetta ai termini e alle condizioni, nonché alle restrizioni di offerta e distribuzione, previsti nel tender offer memorandum datato 31 agosto 2023 – e il contestuale lancio di una nuova emissione obbligazionaria perpetua del tipo Additional Tier 1 a tasso fisso reset per un importo nominale non inferiore a 750.000.000 di euro da collocare, a condizioni di mercato, ad investitori qualificati, inclusi gli eventuali portatori dei titoli oggetto dell'offerta.

Alla scadenza dell'offerta di riacquisto, il 7 settembre 2023, l'ammontare dei titoli validamente presentati è risultato pari a 503.077.000 di euro, equivalente a circa il 67,08% dell'importo nominale in circolazione, che Intesa Sanpaolo ha accettato di riacquistare: alla data di regolamento dell'11 settembre 2023 ha pertanto pagato ai portatori in offerta dei titoli il corrispettivo del prezzo di acquisto e l'ammontare degli interessi maturati. Il prestito è ora in essere per l'importo residuale di 246.923.000 di euro e verrà interamente rimborsato alla prima data di call (16 maggio 2024) avendo Intesa Sanpaolo già ricevuto la necessaria autorizzazione da parte della BCE.

Il 7 settembre è avvenuto il regolamento della nuova emissione di titoli obbligazionari perpetui "€1.250.000.000 9,125% Additional Tier 1 Notes" (ISIN XS2678939427), quotata alla Borsa del Lussemburgo, con prima data di reset del tasso di interesse al 7 marzo 2030 e, successivamente, ogni cinque anni.

Nel periodo dall'11 settembre al 13 settembre 2023 è stato realizzato un programma di acquisto di azioni proprie ordinarie a servizio dei piani di assegnazione gratuita di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo ai dipendenti e Consulenti Finanziari del Gruppo riguardanti (i) principalmente, il sistema di incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo basato su azioni relativo all'esercizio 2022 e (ii) in proporzione minore, i sistemi di incentivazione di alcune società controllate, sempre relativi al 2022. Tali sistemi di incentivazione sono destinati ai Risk Taker che maturino un premio superiore alla c.d. "soglia di materialità"12 , ai percettori di un importo "particolarmente elevato"13 e a coloro i quali, tra Middle Management o Professional non Risk

12 Pari a 50 mila euro o un terzo della remunerazione totale (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali).

13 Ai sensi delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo, per il triennio 2022-2024 si considera "particolarmente elevata" la remunerazione variabile superiore a 400 mila euro.

Taker, maturino "bonus rilevanti"14. L'acquisto era altresì a servizio, qualora ricorrano determinate condizioni, della corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).

Nei tre giorni di esecuzione del programma sono state complessivamente acquistate – tramite la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, incaricata dell'esecuzione – n. 32.000.000 di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, pari a circa lo 0,18% del capitale sociale della Capogruppo, ad un prezzo medio per azione pari a 2,4697 euro, per un controvalore totale di 79.031.462,67 euro. La sola Capogruppo ha acquistato n. 20.200.547 azioni a un prezzo medio unitario di 2,4683 euro, per un controvalore di 49.861.766,11 euro.

Le operazioni sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e dei limiti indicati dalle autorizzazioni dei rispettivi organi sociali competenti a deliberare. In particolare, nel caso della Capogruppo Intesa Sanpaolo, nei termini autorizzati dall'Assemblea del 28 aprile 2023.

Ai sensi dell'art. 132 del TUF e dell'art. 144-bis del Regolamento Emittenti e successive modifiche, gli acquisti sono stati effettuati sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana, secondo le modalità operative stabilite per tali operazioni nei regolamenti di organizzazione e gestione del mercato stesso.

Le modalità di acquisto sono state inoltre realizzate conformemente alle condizioni e restrizioni di cui all'art. 5 del Regolamento UE n. 596/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 e agli artt. 2, 3, e 4 del Regolamento Delegato UE 2016/1052 della Commissione dell'8 marzo 2016.

Il numero di azioni acquistate giornalmente non ha superato il 25% del volume medio giornaliero di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo negoziato nel mese di agosto 2023, che è stato pari a 89,9 milioni di titoli, e – in conformità all'ulteriore vincolo del programma rispetto alle predette condizioni e restrizioni normative – il 15% del volume negoziato sul mercato Euronext Milan in ciascun giorno di esecuzione degli acquisti.

Il 12 settembre 2023 Intesa Sanpaolo – che attraverso Intesa Sanpaolo Casa offre servizi di intermediazione e consulenza immobiliare avvalendosi di una rete di agenzie nelle principali città italiane – Homepal a Better Place – agenzia immobiliare online di nuova generazione che supporta i clienti nelle diverse fasi di compravendita immobiliare attraverso una piattaforma digitale e agenti immobiliari collegati da remoto – e BPER Banca – già azionista di Homepal – hanno reso noto di avere raggiunto un accordo per una partnership strategica e commerciale con l'obiettivo di creare un nuovo operatore attivo su tutto il mercato italiano. La nuova realtà potrà beneficiare della complementarità dei modelli di servizio di Intesa Sanpaolo Casa e di Homepal e, facendo leva sulle reti di Intesa Sanpaolo e BPER, sarà in grado di soddisfare le esigenze dei clienti nella compravendita immobiliare attraverso servizi tecnologici, presenza fisica ed esperienza dei propri agenti.

Il perfezionamento dell'operazione è avvenuto il 23 ottobre 2023 con il conferimento in Homepal da parte di Intesa Sanpaolo della partecipazione del 100% di Intesa Sanpaolo Casa. A seguito dell'operazione Intesa Sanpaolo partecipa al capitale di Homepal con una quota del 49%; il restante capitale è detenuto per il 34% dai precedenti soci di Homepal e per il 17% da BPER Banca.

Il valore di conferimento di Intesa Sanpaolo Casa in Homepal è stato supportato da un'apposita fairness opinion predisposta da un esperto indipendente ai sensi dell'art. 2343 del Codice Civile. Nell'ambito dell'operazione sono stati altresì definiti i diritti di Intesa Sanpaolo quale socio di minoranza e la governance della società; sulla base di quanto previsto dagli accordi la partecipazione di Intesa Sanpaolo in Homepal è classificata tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28. Considerato che il closing dell'operazione è avvenuto dopo la chiusura del terzo trimestre, sussistendo tutti gli elementi previsti dall'IFRS 5, al 30 settembre 2023 la partecipazione in Intesa Sanpaolo Casa è stata riclassificata tra le attività in via di dismissione.

Come noto, in data 30 giugno 2023 era stata raggiunta un'intesa – per mezzo della sottoscrizione di alcuni termsheet non vincolanti – tra soggetti quali cinque primarie compagnie assicurative italiane (tra cui Intesa Sanpaolo Vita), venticinque banche distributrici delle polizze Eurovita (tra cui Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) ed alcuni dei principali istituti bancari italiani (tra cui Intesa Sanpaolo), su un'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita medesima, Compagnia che – soprattutto in considerazione del recente e repentino percorso di aumento dei tassi di interesse e della "struttura" degli impegni verso gli assicurati – ha registrato un progressivo deterioramento degli indicatori di solvibilità ed è stata successivamente destinataria di un provvedimento con cui è stata stabilita l'Amministrazione Straordinaria e lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Compagnia. In questo contesto, erano peraltro state sospese fino al 30 giugno 2023 – termine poi posticipato sino alla fine di ottobre 2023 – tutte le richieste di riscatto presentate nel periodo dai clienti della Compagnia, con l'obiettivo di non aggravare ulteriormente lo squilibrio patrimoniale e finanziario della società. In tale contesto è stato promosso un articolato confronto a livello di sistema finalizzato all'identificazione di uno schema di salvataggio, con il primario obiettivo di garantire la piena tutela dei diritti degli assicurati e ripristinare quanto prima l'ordinario svolgimento dei rapporti assicurativi in essere.

In estrema sintesi, gli accordi prevedono – da un lato – la cessione, a fronte di un corrispettivo simbolico, del ramo di azienda costituito dalla quasi totalità del patrimonio di Eurovita a favore di una società "newco" denominata Cronos Vita, il cui capitale è detenuto dalle compagnie Intesa Sanpaolo Vita, Generali Italia, Poste Vita e UnipolSai ciascuna per il 22,5% e da Allianz per il restante 10%, a fronte di un aumento di capitale dedicato e – dall'altro – la concessione di linee di finanziamento a favore di Cronos Vita da parte degli istituti finanziari attualmente distributori di polizze Eurovita (peraltro coadiuvati, per eventuali necessità di ulteriore supporto, da un pool di banche) per far fronte ai potenziali riscatti delle polizze di Ramo I e V collocate da ciascun istituto. Va specificato come Cronos Vita si configuri come veicolo-ponte: a conclusione dell'operazione, indicativamente nell'arco di 18-24 mesi, il portafoglio assicurativo di Eurovita sarà, infatti, rilevato dai cinque gruppi assicurativi menzionati. Gli accordi sottoscritti prevedono infine uno specifico framework di commissioni, integrativo degli accordi distributivi in essere, che le banche distributrici pagheranno a Cronos Vita a fronte dello svolgimento dell'attività di servicing, con l'obiettivo di consentire di preservare e riattivare le relazioni commerciali con la clientela che ha sottoscritto le polizze.

14 Ossia di importo superiore alla "soglia di materialità" (per il Middle Management e i Professional pari di norma a 80 mila euro, salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali e fermo che per quelli operanti nelle funzioni di business di Intesa Sanpaolo Wealth Management e quelli appartenenti al Gruppo Reyl la soglia è fissata in 150 mila euro) e al 100% della retribuzione fissa.

Infine, il 31 ottobre 2023, conseguentemente al rilascio dell'autorizzazione alla cessione del compendio aziendale da Eurovita a Cronos Vita da parte dell'IVASS e alla stipula degli accordi vincolanti definitivi, si è perfezionato il trasferimento del ramo unitamente al contestuale aumento di capitale sottoscritto dalle Compagnie per 213 milioni, che rappresenta la seconda e ultima tranche di un aumento di capitale complessivo di 220 milioni, la cui congruità dal punto di vista economico-finanziario è stata supportata da apposito parere rilasciato da un esperto indipendente.

  • Nell'ambito dello schema rappresentato, il coinvolgimento complessivo del Gruppo Intesa Sanpaolo è pertanto così articolato: a) Intesa Sanpaolo Vita, attraverso l'acquisizione di una partecipazione non di controllo in Cronos Vita per un importo di circa 50 milioni;
  • b) Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, in qualità di "distributore", attraverso la concessione di un finanziamento a condizioni di mercato a Cronos Vita per un importo pari a circa 205 milioni. La stessa Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, unitamente alla controllata Intesa Sanpaolo Private Banking, saranno inoltre tenute alla corresponsione delle menzionate commissioni;
  • c) Intesa Sanpaolo (Capogruppo), attraverso la concessione di un finanziamento a condizioni di mercato a Cronos Vita per un importo pari a massimi 300 milioni circa.

Si ricorda che con il Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo intende perseguire una strategia modulare di de-risking, già significativamente avviata nel precedente Piano di Impresa, che lo ha portato a collocarsi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati, generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo sarà infatti mantenuto sempre a un livello conservativo, grazie sia alle cospicue riserve di accantonamento sui crediti, sia ad una continua prudente gestione del credito.

Una volta giunte a conclusione nel marzo 2023 le attività progettuali concernenti i crediti deteriorati classificati fra le attività in via dismissione nel Bilancio 2022, nel corso del secondo trimestre sono state avviate nuove iniziative di de-risking aventi per oggetto:

  • un portafoglio di crediti deteriorati della Capogruppo costituito da sofferenze per un ammontare pari a circa 0,3 miliardi in termini di GBV, la cui cessione si è perfezionata nel corso del mese di ottobre;
  • esposizioni performing a Stage 2 di Intesa Sanpaolo per un valore pari a circa 0,8 miliardi in termini di GBV, in parte valutate al costo ammortizzato e in parte al fair value con contropartita il conto economico.

Sulla base di quanto sopra, al 30 settembre 2023 risultavano classificati fra le attività in via di dismissione crediti per un valore lordo di 0,7 miliardi (dei quali 0,3 miliardi riferiti ad esposizioni deteriorate) ed un valore netto di 0,2 miliardi, allineato ai corrispettivi attesi dalle operazioni di dismissione.

A completamento dell'informativa relativa al terzo trimestre del 2023, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.

Nei tre mesi in esame le uscite volontarie sono state 888, delle quali 855 con decorrenza 1° luglio. Complessivamente nei primi nove mesi del 2023 le uscite volontarie sono state 2.190 per un totale da inizio 2021 di 7.049 cessazioni a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati accordi sindacali.

Da gennaio 2023 le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi accordi sono state circa 1.250 (delle quali circa 350 avvenute nel terzo trimestre), per un totale di circa 2.600 da inizio 2021 rispetto alle 4.600 previste entro la fine del 2025.

Nell'ambito del progetto Next Way of Working procedono come da pianificazione prevista per il 2023 gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede. Sono in fase di finalizzazione gli allestimenti degli spazi interni del nuovo complesso di Via Melchiorre Gioia 22 a Milano (già completato l'ingresso della Divisione Private Banking, della Divisione Insurance e di Isybank mentre è in corso, dalla seconda metà del mese di ottobre, il trasferimento della Divisione Asset Management). Sulle piazze di Napoli, Torino, Bergamo, Jesi, Bologna e Roma si stanno svolgendo le attività realizzative del nuovo modello mentre la progettazione relativa a Cuneo è tuttora in via di consolidamento. Risultano completati gli interventi sulla piazza di Como.

La rivisitazione degli spazi procede come sempre in parallelo sia con l'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione), sia con specifiche e dedicate campagne di comunicazione.

In relazione all'imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse delle banche di cui all'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, e considerata in particolare la previsione di cui al comma 5-bis del citato articolo che consente – in luogo del versamento dell'imposta prevista – di destinare a una riserva non distribuibile un importo non inferiore a due volte e mezza la suddetta imposta, si segnala che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 25 ottobre 2023, ha deliberato che proporrà all'Assemblea, in sede di approvazione del Bilancio d'esercizio 2023 e di destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, la destinazione a specifica riserva, avvalendosi dell'opzione prevista dal predetto provvedimento, di un importo pari a 1.991.446.276,10 euro a valere sull'utile dell'intero esercizio 2023.

Qualora in futuro tale riserva venisse distribuita, dovrebbe scontare il pagamento dell'imposta calcolata ai sensi del comma 3 dell'art. 26, ammontante a 796.578.510,44 euro, cui andrebbero ad aggiungersi gli interessi calcolati sulla base del tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale Europea. La consistenza delle riserve liberamente distribuibili e non in sospensione di imposta di cui Intesa Sanpaolo dispone al 30 settembre 2023 (22.713 milioni) e la presenza di ulteriori riserve liberamente distribuibili in sospensione di imposta (4.750 milioni), portano a ritenere il pagamento in futuro della suddetta imposta altamente remoto.

Su indicazione della Capogruppo, analoghi impegni sono stati assunti anche dai Consigli di Amministrazione delle banche controllate interessate dal provvedimento: Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking e Isybank. In luogo dell'imposta straordinaria verrà pertanto proposta alle Assemblee di approvazione dei Bilanci 2023 la

destinazione a specifica riserva, ai sensi dell'art. 26 del D.L. 104/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 136/2023, di un importo complessivo a livello di Gruppo pari a 2.068,8 milioni, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di complessivi 827,5 milioni.

In coerenza con la strategia di significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, Intesa Sanpaolo ha ribadito il proprio impegno a continuare a supportare iniziative per far fronte ai bisogni sociali, contrastare le disuguaglianze e favorire l'inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale, comunicando, in data 25 ottobre, l'intenzione di contribuire per un ammontare previsto pari a circa 1,5 miliardi nel quinquennio 2023-2027. Tale importo comprende circa un miliardo destinato alle predette iniziative, identificate volta per volta, e circa 500 milioni per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative e di una nuova unità organizzativa dedicata, denominata "ISP Per il Sociale" con sede a Brescia. Tali costi sono già stati tenuti in considerazione, pro-quota, nella guidance sulle prospettive di utile netto per il 2023-2025.

Infine, il 30 ottobre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso nota l'acquisizione della rumena First Bank S.A. dal fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co. Intesa Sanpaolo e JCF Tiger Holdings S.A.R.L., azionista di controllo di First Bank S.A., hanno firmato un accordo per l'acquisizione del 99,98% delle azioni della banca. La transazione dovrebbe chiudersi entro il primo trimestre del 2024, in attesa dell'approvazione delle autorità di regolamentazione competenti.

First Bank è una banca commerciale con 40 filiali in Romania focalizzata sul servizio alle PMI e alla clientela retail, che negli ultimi anni ha dato priorità agli investimenti nella tecnologia digitale, sviluppando una delle applicazioni di mobile banking più apprezzate del mercato.

L'operazione permetterà di rafforzare la presenza del Gruppo nel centro-est Europa ed in particolare in Romania, dove già opera attraverso Intesa Sanpaolo Bank Romania, parte della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.

***

Come già anticipato nell'informativa semestrale, è previsto che, in occasione dell'approvazione del presente Resoconto, il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà concessa dall'art. 29.5 dello Statuto sociale, deliberi un acconto dividendi sulla base dei risultati del terzo trimestre 2023 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2023, sia a livello consolidato che individuale. Ad esito della deliberazione, l'acconto verrà messo in pagamento il 22 novembre 2023 con stacco cedole il 20 novembre e record date il 21 novembre.

Le prospettive

La crescita del PIL mondiale continuerà a essere modesta. In Europa si prevede un veloce calo dell'inflazione nel corso del quarto trimestre 2023. La fase di rialzo dei tassi ufficiali dovrebbe essere conclusa sia negli Stati Uniti, sia nella zona euro. In Italia, è prevista una marginale crescita del PIL: l'effetto della restrizione monetaria dovrebbe essere compensato dall'aumento della spesa legata al PNRR. Lo scenario è caratterizzato da notevoli elementi di incertezza legati alla trasmissione degli impulsi di politica monetaria e al difficile contesto internazionale.

Con riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo, per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a ben oltre 14 miliardi nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell'utile netto a oltre 7,5 miliardi.

L'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023.

Si prevede una forte distribuzione di valore:

  • payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa;
  • acconto dividendi cash, da deliberare in occasione dell'approvazione del presente Resoconto, da distribuire a valere sui risultati del 2023 pari a circa 2,6 miliardi, in distribuzione a novembre;
  • ulteriore distribuzione per il 2023 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali, nei primi giorni di febbraio 2024;
  • eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime - confermando l'obiettivo superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a oltre il 14,5% ante Basilea 4, a oltre il 14% post Basilea 4 e a oltre il 15% post Basilea 4 includendo l'assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un'eventuale ulteriore distribuzione.

I nove mesi del 2023

35

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 85.585 112.924 -27.339 -24,2
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 145.746 150.616 -4.870 -3,2
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 41.855 42.607 -752 -1,8
b) attività finanziarie designate al fair value 1 1 - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 103.890 108.008 -4.118 -3,8
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 130.493 119.508 10.985 9,2
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 519.533 528.081 -8.548 -1,6
a) crediti verso banche 31.778 32.884 -1.106 -3,4
b) crediti verso clientela 487.755 495.197 -7.442 -1,5
9.607 10.075 -468 -4,6
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -10.152 -9.752 400 4,1
Partecipazioni 2.558 2.013 545 27,1
Attività assicurative 747 151 596
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 451 18 433
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 296 133 163
Attività materiali 9.643 10.505 -862 -8,2
Attività immateriali 9.245 9.237 8 0,1
di cui:
- avviamento 3.671 3.626 45 1,2
Attività fiscali 15.871 18.130 -2.259 -12,5
a) correnti 2.779 3.520 -741 -21,1
b) anticipate 13.092 14.610 -1.518 -10,4
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 638 -382 -59,9
Altre attività 28.002 22.461 5.541 24,7
-2,8
Voci dell'attivo
50. Derivati di copertura
Totale dell'attivo
947.134 974.587 -27.453

Stato patrimoniale consolidato

Voci del passivo e del patrimonio netto (milioni di euro)
30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 634.186 670.127 -35.941 -5,4
a) debiti verso banche 98.172 138.132 -39.960 -28,9
b) debiti verso clientela 437.046 454.595 -17.549 -3,9
c) titoli in circolazione 98.968 77.400 21.568 27,9
20. Passività finanziarie di negoziazione 47.439 46.512 927 2,0
30. Passività finanziarie designate al fair value 67.103 63.007 4.096 6,5
40. Derivati di copertura 4.845 5.517 -672 -12,2
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.702 -8.031 -329 -4,1
60. Passività fiscali 3.116 2.021 1.095 54,2
a) correnti 474 303 171 56,4
b) differite 2.642 1.718 924 53,8
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 13 15 -2 -13,3
80. Altre passività 12.946 10.763 2.183 20,3
90. Trattamento di fine rapporto del personale 763 852 -89 -10,4
100. Fondi per rischi e oneri 4.134 4.960 -826 -16,7
a) impegni e garanzie rilasciate 538 711 -173 -24,3
b) quiescenza e obblighi simili 81 139 -58 -41,7
c) altri fondi per rischi e oneri 3.515 4.110 -595 -14,5
110. Passività assicurative 115.616 117.575 -1.959 -1,7
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 115.539 117.561 -2.022 -1,7
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 77 14 63
120. Riserve da valutazione -2.383 -2.458 -75 -3,1
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.939 7.211 728 10,1
150. Riserve 14.607 15.073 -466 -3,1
155. Acconti su dividendi (-) - -1.400 -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.003 28.053 -50 -0,2
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -146 -124 22 17,7
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 164 166 -2 -1,2
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 6.122 4.379 1.743 39,8
Totale del passivo e del patrimonio netto 947.134 974.587 -27.453 -2,8

Conto economico consolidato

(milioni di euro)
30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute
%
10. Interessi attivi e proventi assimilati 23.324 10.392 12.932
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 20.552 10.042 10.510
20. Interessi passivi e oneri assimilati -10.994 -2.224 8.770
30. Margine di interesse 12.330 8.168 4.162 51,0
40. Commissioni attive 7.963 8.517 -554 -6,5
50. Commissioni passive -2.046 -2.041 5 0,2
60. Commissioni nette 5.917 6.476 -559 -8,6
70. Dividendi e proventi simili 486 480 6 1,3
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -133 -250 -117 -46,8
90. Risultato netto dell'attività di copertura -28 45 -73
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -188 -234 -46 -19,7
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 100 204 -104 -51,0
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva -309 -455 -146 -32,1
c) passività finanziarie 21 17 4 23,5
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
110. con impatto a conto economico 1.028 -4.617 5.645
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -1.307 5.856 -7.163
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.335 -10.473 12.808
120. Margine di intermediazione 19.412 10.068 9.344 92,8
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -963 -1.828 -865 -47,3
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -931 -1.729 -798 -46,2
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-32 -99 -67 -67,7
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 11 8 3 37,5
150. Risultato netto della gestione finanziaria 18.460 8.248 10.212
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.543 1.377 166 12,1
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 2.405 2.505 -100 -4,0
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -870 -1.097 -227 -20,7
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 148 101 47 46,5
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -140 -132 8 6,1
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.604 3.797 -6.401
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi
emessi
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in
-2.604 3.797 -6.401
riassicurazione - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 17.399 13.422 3.977 29,6
190. Spese amministrative: -8.190 -8.092 98 1,2
a) spese per il personale -4.655 -4.613 42 0,9
b) altre spese amministrative -3.535 -3.479 56 1,6
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -186 -160 26 16,3
a) impegni e garanzie rilasciate 34 -72 106
b) altri accantonamenti netti -220 -88 132
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -502 -491 11 2,2
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali -687 -599 88 14,7
230. Altri oneri/proventi di gestione 705 702 3 0,4
240. Costi operativi -8.860 -8.640 220 2,5
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 216 209 7 3,3
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
260. immateriali -22 -2 20
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 161 17 144
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 8.894 5.006 3.888 77,7
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.743 -1.692 1.051 62,1
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 6.151 3.314 2.837 85,6
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 6.151 3.314 2.837 85,6
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -29 -11 18
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 6.122 3.303 2.819 85,3
Utile base per azione (basic EPS) - euro 0,33 0,17
Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro 0,33 0,17

Prospetto della redditività consolidata complessiva

30.09.2023 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Utile (Perdita) di periodo 6.151 3.314 2.837 85,6
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico -77 3 -80
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva -162 -554 -392 -70,8
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
6 199 -193 -97,0
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - -
50. Attività materiali -5 167 -172
60. Attività immateriali - - -
70. Piani a benefici definiti 84 191 -107 -56,0
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 69 -2.194 2.263
110. Coperture di investimenti esteri -2 -17 -15 -88,2
120. Differenze di cambio -45 70 -115
130. Coperture dei flussi finanziari 109 -43 152
140. Strumenti di copertura (elementi non designati) - - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
61 -12.170 12.231
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto -19 18 -37
180. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -59 9.944 -10.003
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 24 4 20
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte -8 -2.191 -2.183 -99,6
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 6.143 1.123 5.020
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 4 -7 11
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 6.139 1.130 5.009

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2023

(milioni di euro)
30.09.2023
Capitale
azioni
ordinarie
altre
azioni
Sovrap
prezzi
di
emissione
Riserve
di utili
altre Riserve
da
valutazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
periodo
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Gruppo
Patrimonio
netto
di terzi
ESISTENZE AL 31.12.2022 10.537 - 28.068 14.254 904 -2.583 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
Modifica saldi apertura - - - -59 - 59 - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2023 10.537 - 28.068 14.195 904 -2.524 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 1.338 - - - - - -1.338 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - 1.400 - -3.064 -1.664 -1.664 -
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - -57 - 187 - - - - - 130 130 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - 7 - - - - - 1.758 - 1.765 1.765 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -1.780 - -1.780 -1.780 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - - - - - - - - - - - -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - 728 - - - 728 728 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni -46 - 1 -1.871 - - - - - - -1.916 -1.910 -6
Redditività complessiva del periodo - - - - - -8 - - - 6.151 6.143 6.139 4
PATRIMONIO NETTO AL 30.09.2023 10.491 - 28.019 13.662 1.091 -2.532 7.939 - -146 6.151 64.675 64.511 164
del Gruppo 10.369 - 28.003 13.516 1.091 -2.383 7.939 - -146 6.122 64.511
di terzi 122 - 16 146 - -149 - - - 29 164

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

(milioni di euro) 30.09.2022 Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve Riserve da valutazione Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione Strumenti di capitale Acconti su dividendi Azioni proprie Utile (Perdita) di periodo Patrimonio netto Patrimonio netto del Gruppo Patrimonio netto di terzi azioni ordinarie altre azioni di utili altre ESISTENZE AL 31.12.2021 10.223 - 27.309 16.936 1.089 -757 476 6.282 -1.399 -136 4.043 64.066 63.775 291 Riclassifica - - - - - 476 -476 - - - - - - - Modifica saldi apertura - - - -847 - -138 - - - - - -985 -985 - ESISTENZE AL 1.1.2022 10.223 - 27.309 16.089 1.089 -419 - 6.282 -1.399 -136 4.043 63.081 62.790 291 ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) Riserve - - - 1.311 - - - - - - -1.311 - - - Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - 1.399 - -2.732 -1.333 -1.316 -17 VARIAZIONI DEL PERIODO Variazioni di riserve - - 598 - -227 3 - - - - - 374 374 - Operazioni sul patrimonio netto Emissione nuove azioni 285 - 405 - - - - - - 1.313 - 2.003 2.003 - Acquisto azioni proprie - - - - - - - - - -1.527 - -1.527 -1.527 - Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - - -

Distribuzione dividendi - - -233 - - - - - - - - -233 -233 - Variazione strumenti di capitale - - - - - - - 921 - - - 921 921 - Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - - - Stock option - - - - - - - - - - - - - - Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - - - Altre variazioni 34 - -3 -2.175 - - - - - - - -2.144 -2.101 -43 Redditività complessiva del periodo - - - - - -2.191 - - - - 3.314 1.123 1.130 -7 PATRIMONIO NETTO AL 30.09.2022 10.542 - 28.076 15.225 862 -2.607 - 7.203 - -350 3.314 62.265 62.041 224

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2022

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

del Gruppo 10.369 - 28.056 15.139 862 -2.541 - 7.203 - -350 3.303 62.041 di terzi 173 - 20 86 - -66 - - - - 11 224

43

Relazione sull'andamento della gestione

I risultati economici

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono riesposti, ove necessario e se materiali. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative, essendo terminato il periodo di differimento previsto dal c.d. "Deferral Approach", la rappresentazione del conto economico riclassificato del 2023 risulta in continuità: lo schema non recepisce infatti alcuna modifica né a livello di struttura né a livello di denominazione delle voci in quanto le poste di pertinenza assicurativa continuano a confluire principalmente nella voce Risultato dell'attività assicurativa, preservando così la rappresentazione separata delle risultanze reddituali del comparto.

In coerenza con l'invarianza del conto economico riclassificato, anche le tabelle di dettaglio non hanno subito modificazioni significative, fatta eccezione per quelle relative al Risultato dell'attività assicurativa e alla produzione assicurativa, che presentano strutture informative coerenti con il nuovo principio e con le disposizioni emanate dall'IVASS.

Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati presentati per il confronto negli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei. Inoltre, i primi due trimestri del 2022 sono stati riesposti per tenere conto delle variazioni del perimetro di consolidamento, e in particolare:

  • − dell'ingresso di Compagnie de Banque Privée Quilvest (Gruppo Fideuram)15 a fine giugno 2022, con conseguente inizio del consolidamento dei dati economici a partire dal mese di luglio 2022; e
  • − del conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022,

con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi.

Si segnala infine che il 1° trimestre 2022 include la riesposizione, dalle spese del personale alle commissioni passive, degl i oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo (finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi), che a partire dal secondo trimestre 2022 vengono riclassificati dalle spese del personale alle commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • − i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio, nonché quelli incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli, che sono riallocati nella voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − le quote di pertinenza delle imprese di assicurazione relative a Interessi netti, Dividendi, Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che sono appostate, unitamente al Risultato dei servizi assicurativi e al Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa, alla specifica voce Risultato dell'attività assicurativa. Il Risultato dei servizi assicurativi è considerato escludendo i relativi oneri operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) e le commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi che, in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa, vengono ricondotti alle specifiche voci;
  • − i differenziali su derivati, classificati nel portafoglio di negoziazione, stipulati a copertura di operazioni in divisa, che, in funzione della stretta correlazione esistente, sono ricondotti tra gli interessi netti;
  • − le commissioni periodiche su rapporti di conto corrente con saldi attivi applicate alla clientela (ad esclusione del segmento clientela retail e PMI), in coerenza con quanto previsto dai fogli informativi, che vengono ricondotte nell'ambito degli interessi netti, in quanto volte a rifondere il costo finanziario sostenuto dalla Banca;
  • − le commissioni nette, che includono le sopra citate commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi, in coerenza con la rappresentazione degli oneri per natura di spesa;

15 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.

  • − il Risultato netto dell'attività di negoziazione, il Risultato netto dell'attività di copertura, il Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico nonché gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie – per la quota di contribuzione del comparto bancario – che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, ad eccezione degli eventuali importi relativi a rettifiche di valore di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • − la quota del premio all'emissione dei Certificates riconosciuta alle reti per il loro collocamento, che viene riclassificata dal Risultato netto dell'attività di negoziazione e dal Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico alle Commissioni nette;
  • − le componenti di rendimento delle polizze assicurative stipulate per far fronte alle indennità contrattuali ed ai piani di fidelizzazione dei consulenti finanziari, che sono portate a diretta riduzione del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, coerentemente con l'effetto valutativo degli asset di riferimento, anziché essere evidenziate – in quanto di competenza dei consulenti stessi – tra gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività (per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione della tipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);
  • − i proventi e i costi operativi di entità operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario, sinteticamente riallocati nell'ambito degli Altri proventi (oneri) operativi netti, inclusi quelli delle entità non soggette a direzione e coordinamento nell'ambito del Gruppo (Risanamento e le sue controllate);
  • − gli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, che vengono riclassificati dalle Spese del personale alle Commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • − i recuperi di spese e di imposte e tasse, che sono portati a riduzione delle Spese amministrative anziché essere evidenziati tra gli Altri proventi e, con riferimento al Gruppo CIB, gli importi della "bank tax" versata trimestralmente allo Stato ungherese, nonché della "windfall tax" introdotta in Ungheria sugli extra profitti delle banche, le quali - stante la loro natura - vengono ricondotte dalle Spese amministrative alle Imposte sul reddito;
  • − i costi operativi, che includono i sopra indicati oneri di natura operativa relativi al Risultato dei servizi assicurativi ricondotti alle specifiche voci (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti), in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa;
  • − gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti), che sono appostati tra le Rettifiche di valore nette su crediti;
  • − le Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, per la quota contribuita dal comparto bancario, gli effetti economici delle modifiche contrattuali nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti. La voce include anche gli eventuali importi relativi a rettifiche di valore per rischio creditizio di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • − il rientro del time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri, che è ricondotto tra gli Interessi netti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi, coerentemente con il trattamento del time value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • − le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti e le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni nonché di attività materiali ed immateriali (inclusi gli immobili e altri beni, anche derivanti dall'attività di escussione di garanzie o di acquisto in asta e destinati alla vendita sul mercato nel prossimo futuro), che sono riclassificate alla voce Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività, la quale recepisce dunque – oltre agli accantonamenti per rischi ed oneri diversi da quelli relativi a impegni e garanzie – gli effetti valutativi delle attività diverse dai crediti, con la sola eccezione delle svalutazioni delle attività intangibili che confluiscono, al netto degli effetti fiscali, nella voce Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili;
  • − gli oneri sostenuti nel secondo trimestre 2022 relativamente ad una erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo, ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente, non relazionata alla loro performance lavorativa ma finalizzata a mitigare l'impatto dell'inflazione, che sono stati riclassificati dalle Spese del personale agli Altri proventi (oneri) netti;
  • − gli utili (perdite) realizzati su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti, che vengono riclassificati alla voce Altri proventi (oneri) netti. La voce recepisce dunque sinteticamente, oltre ai proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, gli effetti da realizzo delle attività diverse dai crediti. Fanno eccezione gli utili (perdite) realizzati su titoli di debito che, in considerazione del modello di business che prevede una gestione strettamente correlata con gli altri strumenti finanziari, vengono ricondotti nell'ambito del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − gli Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo del personale, che sono riclassificati, al netto dell'effetto fiscale, a voce propria dalle voci Spese del personale, Spese amministrative e da altre voci di conto economico;
  • − gli Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione che, al netto dell'effetto fiscale, sono ricondotti a voce propria. Essi normalmente rappresentano le quote di ammortamento, nonché eventuali svalutazioni, delle attività e passività finanziarie e delle immobilizzazioni materiali e immateriali oggetto di valutazione al fair value nell'ambito dell'applicazione del principio IFRS 3;
  • − i tributi e gli altri oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, che sono ricondotti, al netto delle imposte, alla specifica voce;

− le Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili, che – ove presenti – sono esposte, come in precedenza indicato, al netto delle imposte.

Conto economico riclassificato

30.09.2023 30.09.2022 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 10.651 6.436 4.215 65,5
Commissioni nette 6.448 6.697 -249 -3,7
Risultato dell'attività assicurativa 1.275 1.280 -5 -0,4
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 389 1.380 -991 -71,8
Altri proventi (oneri) operativi netti 2 -20 22
Proventi operativi netti 18.765 15.773 2.992 19,0
Spese del personale -4.797 -4.821 -24 -0,5
Spese amministrative -2.085 -2.047 38 1,9
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -979 -936 43 4,6
Costi operativi -7.861 -7.804 57 0,7
Risultato della gestione operativa 10.904 7.969 2.935 36,8
Rettifiche di valore nette su crediti -913 -1.928 -1.015 -52,6
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -238 -156 82 52,6
Altri proventi (oneri) netti 319 147 172
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 10.072 6.032 4.040 67,0
Imposte sul reddito -3.150 -2.035 1.115 54,8
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -142 -62 80
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-126 -96 30 31,3
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -503 -544 -41 -7,5
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -29 8 -37
Risultato netto 6.122 3.303 2.819 85,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato

(milioni di euro)
2022
Voci 2023

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre
Interessi netti 3.813 3.584 3.254 3.064 2.387 2.092 1.957
Commissioni nette 2.095 2.216 2.137 2.222 2.153 2.255 2.289
Risultato dell'attività assicurativa 419 459 397 395 439 449 392
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 52 75 262 -2 51 560 769
Altri proventi (oneri) operativi netti -12 7 7 -12 -12 -12 4
Proventi operativi netti 6.367 6.341 6.057 5.667 5.018 5.344 5.411
Spese del personale -1.612 -1.625 -1.560 -1.921 -1.632 -1.613 -1.576
Spese amministrative -710 -731 -644 -865 -695 -718 -634
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -328 -319 -332 -344 -313 -309 -314
Costi operativi -2.650 -2.675 -2.536 -3.130 -2.640 -2.640 -2.524
Risultato della gestione operativa 3.717 3.666 3.521 2.537 2.378 2.704 2.887
Rettifiche di valore nette su crediti -357 -367 -189 -1.185 -496 -730 -702
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -47 -121 -70 -114 -42 -62 -52
Altri proventi (oneri) netti 15 203 101 55 4 147 -4
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - - -
Risultato corrente lordo 3.328 3.381 3.363 1.293 1.844 2.059 2.129
Imposte sul reddito -1.066 -1.000 -1.084 -45 -560 -699 -776
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle
imposte)
-56 -44 -42 -78 -23 -23 -16
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto
delle imposte)
-36 -44 -46 -50 -32 -30 -34
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle
imposte)
-264 -11 -228 -32 -266 -12 -266
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al
netto delle imposte)
- - - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -6 -16 -7 -12 -6 8 6
Risultato netto 1.900 2.266 1.956 1.076 957 1.303 1.043

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Proventi operativi netti

Nei primi nove mesi del 2023 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale. I proventi operativi netti sono ammontati a 18.765 milioni, in crescita del 19% rispetto ai 15.773 milioni del corrispondente periodo del 2022. Tale dinamica è stata determinata dal forte incremento degli interessi netti, che hanno beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse da parte della BCE, solo in parte contrastato dal calo del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value e delle commissioni nette. Hanno inoltre fornito un apporto positivo gli altri proventi operativi netti, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili i proventi derivanti dall'attività assicurativa.

Interessi netti

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Rapporti con clientela 10.122 6.229 3.893 62,5
Titoli in circolazione -2.311 -1.323 988 74,7
Intermediazione con clientela 7.811 4.906 2.905 59,2
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 1.174 471 703
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
137 -80 217
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.077 623 454 72,9
Attività finanziarie 2.388 1.014 1.374
Rapporti con banche 218 415 -197 -47,5
Differenziali su derivati di copertura -480 -321 159 49,5
Altri interessi netti 714 422 292 69,2
Interessi netti 10.651 6.436 4.215 65,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 10.651 milioni, hanno presentato un notevole sviluppo (+65,5%) rispetto ai primi nove mesi del 2022. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione sia l'intermediazione con clientela (+59,2%, pari a +2,9 miliardi) che ha beneficiato di un significativo effetto spread, sia le attività finanziarie, che sono salite a 2.388 milioni dai 1.014 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio, grazie agli andamenti positivi di tutte le componenti: i titoli valutati al costo ammortizzato (+703 milioni), le altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+454 milioni) e quelle con impatto a conto economico (+217 milioni). Tra le altre componenti sono risultati in peggioramento i differenziali negativi su derivati di copertura, in aumento del 49,5%, e gli interessi netti sui rapporti con banche, che hanno presentato una contrazione del 47,5%, riconducibile all'ordinaria operatività interbancaria, in un contesto di tassi di mercato profondamente diverso tra i due periodi a raffronto.

Quale risultato della repentina inversione di tendenza della politica monetaria intervenuta a partire dalla seconda parte del 2022, le operazioni TLTRO con la BCE – in essere a fine settembre 2023 per 45,1 miliardi – hanno dato luogo nei primi nove mesi del

corrente anno ad interessi negativi per 1.498 milioni, a fronte di interessi positivi per 708 milioni contabilizzati nel medesimo periodo dell'esercizio precedente (riferiti ad uno stock di finanziamenti al 30 settembre 2022 pari a 114,8 miliardi). Si ricorda che questi ultimi fino al 23 giugno 2022 avevano potuto beneficiare del cosiddetto "special interest rate period", con tasso applicato pari al -1%; dal 24 giugno fino al 22 novembre 2022 il tasso applicato e regolato a scadenza è stato il tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale (Deposit Facility Rate), calcolato per l'intera durata dell'operazione, mentre a partire dal 23 novembre 2022 il tasso applicato risulta pari al tasso in vigore nel periodo.

Nei nove mesi del 2023 la liquidità impiegata in operazioni di deposito presso la Banca Centrale ha generato interessi attivi positivi per 2.295 milioni beneficiando del rialzo dei tassi di riferimento, comunque allineati al costo della raccolta in TLTRO; nell'analogo periodo del 2022 gli interessi erano stati negativi per 267 milioni.

Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate, hanno mostrato un apporto positivo di 714 milioni, che si raffrontano con i 422 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %
trimestre trimestre trimestre
(a) (b) (c) (a/b) (b/c)
Rapporti con clientela 3.613 3.394 3.115 6,5 9,0
Titoli in circolazione -940 -775 -596 21,3 30,0
Intermediazione con clientela 2.673 2.619 2.519 2,1 4,0
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 424 441 309 -3,9 42,7
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 40 52 45 -23,1 15,6
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 434 364 279 19,2 30,5
Attività finanziarie 898 857 633 4,8 35,4
Rapporti con banche 142 54 22
Differenziali su derivati di copertura -154 -204 -122 -24,5 67,2
Altri interessi netti 254 258 202 -1,6 27,7
Interessi netti 3.813 3.584 3.254 6,4 10,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il flusso di interessi netti registrato nel terzo trimestre 2023 ha mostrato un valore superiore rispetto ai primi due trimestri, per il maggiore contributo degli interessi sui rapporti con banche e clientela, nonché sulle attività finanziarie.

(milioni di euro)
30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 4.919 2.928 1.991 68,0
IMI Corporate & Investment Banking 2.019 1.508 511 33,9
International Subsidiary Banks 1.705 1.132 573 50,6
Private Banking 933 203 730
Asset Management 6 - 6 -
Insurance - - - -
Totale aree di business 9.582 5.771 3.811 66,0
Centro di governo 1.069 665 404 60,8
Gruppo Intesa Sanpaolo 10.651 6.436 4.215 65,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 51,3% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 4.919 milioni, in forte aumento rispetto ai primi nove mesi del 2022 (+68%, pari a +1.991 milioni), grazie all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. Hanno apportato un contributo in termini di margine di interesse crescente la Divisione Private Banking (+730 milioni), per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela, l'International Subsidiary Banks (+50,6%, pari a +573 milioni), principalmente in relazione alla dinamica favorevole evidenziata dalle controllate operanti in Croazia, Slovacchia, Ungheria e Serbia, e la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+33,9%, pari a +511 milioni), prevalentemente imputabile al maggior apporto del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela.

Gli interessi netti del Centro di Governo hanno mostrato una crescita (+404 milioni) che ha beneficiato del consistente rialzo dei tassi di mercato.

Commissioni nette

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
Attive Passive Nette Attive Passive Nette assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 360 -244 116 339 -152 187 -71 -38,0
Servizi di incasso e pagamento 591 -102 489 566 -107 459 30 6,5
Conti correnti 1.024 - 1.024 1.042 - 1.042 -18 -1,7
Servizio Bancomat e carte di credito 671 -365 306 643 -338 305 1 0,3
Attività bancaria commerciale 2.646 -711 1.935 2.590 -597 1.993 -58 -2,9
Intermediazione e collocamento titoli 781 -204 577 751 -236 515 62 12,0
Intermediazione valute 11 -4 7 13 -4 9 -2 -22,2
Gestioni patrimoniali 2.618 -736 1.882 2.767 -727 2.040 -158 -7,7
Distribuzione prodotti assicurativi 1.167 - 1.167 1.181 - 1.181 -14 -1,2
Altre commissioni intermediazione / gestione 355 -160 195 324 -134 190 5 2,6
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 4.932 -1.104 3.828 5.036 -1.101 3.935 -107 -2,7
Altre commissioni nette 875 -190 685 989 -220 769 -84 -10,9
Commissioni nette 8.453 -2.005 6.448 8.615 -1.918 6.697 -249 -3,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nei primi nove mesi del 2023 si sono attestate a 6.448 milioni, in flessione del 3,7% rispetto ai 6.697 milioni registrati nel corrispondente periodo del 2022.

Tale risultato è stato determinato dalla riduzione delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (-2,7%, pari a -107 milioni), sull'attività bancaria commerciale (-2,9%, pari -58 milioni) e delle altre commissioni nette (-10,9%, pari a -84 milioni). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è diminuito l'apporto legato alle gestioni patrimoniali (-7,7%, pari a -158 milioni), segnatamente le gestioni collettive, che hanno risentito della riduzione delle commissioni di gestione e di sottoscrizione. In positivo (+12%) hanno agito le commissioni di intermediazione e collocamento titoli tranate dall'operatività in certificates. Nell'area bancaria e commerciale, sono calate le commissioni sulle garanzie rilasciate/ricevute (-38%, pari a -71 milioni) soprattutto in relazione alle maggiori commissioni passive su operazioni di cartolarizzazione sintetica nell'ambito del programma di Gestione Attiva del Rischio di Credito - GARC - e, in misura minore, sui conti correnti (-1,7%, pari a -18 milioni), a fronte di un incremento delle commissioni sui servizi di incasso e pagamento (+6,5% corrispondente a +30 milioni).

Infine sono scese le altre commissioni nette, per effetto della contrazione delle componenti attive, segnatamente quelle correlate ai finanziamenti concessi, in minima parte contrastata dall'andamento delle componenti passive, relative soprattutto agli altri servizi bancari.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %
trimestre trimestre trimestre
(a) (b) (c) (a/b) (b/c)
Garanzie rilasciate / ricevute 41 41 34 - 20,6
Servizi di incasso e pagamento 169 164 156 3,0 5,1
Conti correnti 339 344 341 -1,5 0,9
Servizio Bancomat e carte di credito 105 107 94 -1,9 13,8
Attività bancaria commerciale 654 656 625 -0,3 5,0
Intermediazione e collocamento titoli 154 193 230 -20,2 -16,1
Intermediazione valute 3 2 2 50,0 -
Gestioni patrimoniali 627 641 614 -2,2 4,4
Distribuzione prodotti assicurativi 368 403 396 -8,7 1,8
Altre commissioni intermediazione / gestione 69 69 57 - 21,1
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 1.221 1.308 1.299 -6,7 0,7
Altre commissioni nette 220 252 213 -12,7 18,3
Commissioni nette 2.095 2.216 2.137 -5,5 3,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

La voce nel terzo trimestre 2023 ha mostrato un valore inferiore a quello dei primi due trimestri dell'esercizio corrente, principalmente imputabile al calo sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza.

(milioni di euro)
30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 3.482 3.526 -44 -1,2
IMI Corporate & Investment Banking 829 854 -25 -2,9
International Subsidiary Banks 436 436 - -
Private Banking 1.385 1.505 -120 -8,0
Asset Management 619 690 -71 -10,3
Insurance 2 2 - -
Totale aree di business 6.753 7.013 -260 -3,7
Centro di governo -305 -316 -11 -3,5
Gruppo Intesa Sanpaolo 6.448 6.697 -249 -3,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 51,5% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nei primi nove mesi del 2023 una diminuzione delle commissioni (-1,2%, pari a -44 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito. Hanno inoltre mostrato una riduzione dei ricavi commissionali: il Private Banking (-8%, pari a -120 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front per effetto dei minori collocamenti; l'Asset Management (-10,3%, pari a -71 milioni), che ha risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo; la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-2,9%, pari a -25 milioni), per la contrazione delle commissioni del comparto commercial banking solo in parte compensato dalla dinamica positiva dell'investment banking. Le commissioni dell'International Subsidiary Banks si sono mantenute in linea con quelle del corrispondente periodo del 2022. Il Centro di Governo registra un minore ammontare di commissioni nette passive.

(milioni di euro) Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni Vita Danni Totale Vita Danni Totale assolute % MARGINE TECNICO 929 338 1.267 851 352 1.203 64 5,3 Rilascio margine sui servizi contrattuali 907 50 957 950 39 989 -32 -3,2 Sinistri, spese attese e altri importi 503 805 1.308 571 813 1.384 -76 -5,5 Ricavi assicurativi 1.410 855 2.265 1.521 852 2.373 -108 -4,6 Sinistri e spese effettivi totali -599 -490 -1.089 -709 -488 -1.197 -108 -9,0 Altri Costi Assicurativi 118 -27 91 39 -12 27 64 Costi assicurativi -481 -517 -998 -670 -500 -1.170 -172 -14,7 MARGINE FINANZIARIO -35 10 -25 58 -28 30 -55 Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -2.598 -6 -2.604 3.782 15 3.797 -6.401 Interessi netti 1.534 21 1.555 1.629 3 1.632 -77 -4,7 Dividendi 326 - 326 290 6 296 30 10,1 Utili/perdite da realizzo -956 2 -954 -665 1 -664 290 43,7 Utili/perdite da valutazione 1.462 - 1.462 -5.300 -52 -5.352 6.814 Commissioni nette 197 -7 190 322 -1 321 -131 -40,8 Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento 894 348 1.242 909 324 1.233 9 0,7 Effetti da consolidamento 33 - 33 47 - 47 -14 -29,8 RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 927 348 1.275 956 324 1.280 -5 -0,4

Risultato dell'attività assicurativa

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo ed è rappresentato in continuità post applicazione del principio IFRS 17 e IFRS 9. Nei primi nove mesi del 2023 tale risultato si è attestato a 1.275 milioni, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo 2022 (-0,4%). La dinamica tra i primi nove mesi del 2022 e il corrispettivo periodo dell'anno corrente è principalmente riconducibile ad una diminuzione del margine finanziario nel ramo vita (-93 milioni), ascrivibile essenzialmente a maggiori perdite da realizzo e a minori commissioni nette, a seguito della riduzione della produzione dei prodotti finanziari. Si è invece incrementato il margine tecnico nello stesso ramo (+78 milioni). Il ramo danni ha evidenziato un miglioramento complessivo (+24 milioni), nonostante la maggiore sinistrosità correlata agli eventi climatici.

(milioni di euro)
Voci (a) 2023 Variazioni %
trimestre trimestre trimestre
(a) (b) (c) (a/b) (b/c)
MARGINE TECNICO 428 431 408 -0,7 5,6
Rilascio margine sui servizi contrattuali 316 273 368 15,8 -25,8
Sinistri, spese attese e altri importi 500 357 451 40,1 -20,8
Ricavi assicurativi 816 630 819 29,5 -23,1
Sinistri e spese effettivi totali -457 -186 -446 -58,3
Altri Costi Assicurativi 69 -13 35
Costi assicurativi -388 -199 -411 95,0 -51,6
MARGINE FINANZIARIO -20 18 -23
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 44 -1.264 -1.384 -8,7
Interessi netti 538 592 425 -9,1 39,3
Dividendi 95 154 77 -38,3
Utili/perdite da realizzo -647 -33 -274 -88,0
Utili/perdite da valutazione -112 507 1.067 -52,5
Commissioni nette 62 62 66 - -6,1
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento 408 449 385 -9,1 16,6
Effetti da consolidamento 11 10 12 10,0 -16,7
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 419 459 397 -8,7 15,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni, nel terzo trimestre 2023 ha mostrato un valore inferiore al secondo trimestre per l'andamento riflessivo del margine finanziario, e superiore al primo grazie al miglioramento del margine tecnico.

(milioni di euro)
Produzione 30.09.2023 30.09.2022
di cui
nuova
produzione
Rami Vita 10.735 10.495 9.533
Premi emessi prodotti tradizionali 8.056 7.969 1.614
Premi emessi prodotti Unit Linked 991 858 1.561
Premi emessi prodotti Multiramo 961 948 5.792
Premi emessi Fondi pensione 722 717 561
Premi emessi prodotti di Capitalizzazione 5 3 5
Rami Danni 1.080 216 1.070
Premi emessi 1.080 216 1.070
Premi ceduti in riassicurazione -126 -28 -120
Premi netti da prodotti assicurativi 11.689 10.683 10.483
Produzione contratti Unit Linked 1.615 1.581 2.323
Totale produzione relativa ai contratti di investimento 1.615 1.581 2.323
Produzione totale 13.304 12.264 12.806

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi nove mesi del 2023 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 13,3 miliardi, in aumento rispetto alla produzione realizzata nel medesimo periodo del 2022 (12,8 miliardi). Lo sviluppo dei premi è stato trainato dai prodotti tradizionali del ramo vita (+6,4 miliardi), parzialmente compensato dalla flessione nelle polizze multiramo (-4,8 miliardi) e unit linked, sia quelle di natura prevalentemente finanziaria di ramo III (-0,7 miliardi) sia quelle di natura prevalentemente assicurativa (-0,6 miliardi). La produzione del ramo danni, in cui si rileva una buona dinamica del comparto non motor, resta sostanzialmente invariata. La nuova produzione è complessivamente ammontata a 12,3 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo.

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value
option
-199 602 -801
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting -28 45 -73
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a
conto economico
210 140 70 50,0
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo
ammortizzato 386 578 -192 -33,2
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 20 15 5 33,3
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 389 1.380 -991 -71,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi nove mesi del 2023 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 389 milioni, ha evidenziato un calo rilevante rispetto allo stesso periodo 2022. Tale andamento va letto insieme al marcato incremento del margine di interesse, con specifico riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato.

La flessione, pari al 71,8%, è ascrivibile al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-801 milioni), in particolare all'operatività in tassi e cambi, nonché alla riduzione dell'impatto positivo derivante dal debt value adjustment (DVA) per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo nell'anno corrente, e al risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (-192 milioni), che aveva beneficiato nei primi nove mesi del 2022 di maggiori utili da cessione di titoli di debito HTC, prevalentemente governativi. Ha inoltre evidenziato un calo il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (-73 milioni).

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option -155 -40 -4
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting 28 -42 -14
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto
economico
66 50 94 32,0 -46,8
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato
110 97 179 13,4 -45,8
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 3 10 7 -70,0 42,9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 52 75 262 -30,7 -71,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato del terzo trimestre 2023 mostra un valore significativamente più basso rispetto al primo ed anche al secondo trimestre. In particolare, peggiora la voce del risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option soprattutto per effetto dell'operatività in tassi e cambi, influenzata dalla copertura dei rischi finanziari tramite prodotti derivati correlata alla raccolta in certificates.

Altri proventi (oneri) operativi netti

Nei primi nove mesi del 2023 gli altri proventi operativi netti sono stati pari a 2 milioni e si confrontano con oneri per 20 milioni contabilizzati nel medesimo periodo 2022. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La dinamica della voce è riconducibile al maggior contributo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (+17 milioni a 38 milioni), e alla riduzione degli altri oneri di gestione, che si attestano nei primi nove mesi 2023 a -36 milioni (-41 milioni il dato dei primi nove mesi del 2022).

Relazione sull'andamento della gestione – I risultati economici

Costi operativi

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Salari e stipendi 3.334 3.390 -56 -1,7
Oneri sociali 851 860 -9 -1,0
Altri oneri del personale 612 571 41 7,2
Spese del personale 4.797 4.821 -24 -0,5
Spese per servizi informatici 626 611 15 2,5
Spese di gestione immobili 281 220 61 27,7
Spese generali di funzionamento 301 299 2 0,7
Spese legali e professionali 191 208 -17 -8,2
Spese pubblicitarie e promozionali 89 82 7 8,5
Costi indiretti del personale 119 108 11 10,2
Altre spese 359 396 -37 -9,3
Imposte indirette e tasse 140 144 -4 -2,8
Recupero di spese ed oneri -21 -21 - -
Spese amministrative 2.085 2.047 38 1,9
Immobilizzazioni materiali 416 421 -5 -1,2
Immobilizzazioni immateriali 563 515 48 9,3
Ammortamenti 979 936 43 4,6
Costi operativi 7.861 7.804 57 0,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi nove mesi del 2023, nonostante il permanere dell'inflazione su livelli elevati, i costi operativi si sono attestati a 7.861 milioni, valore di poco superiore al dato rilevato nei primi nove mesi del 2022 (+0,7%).

Le spese del personale, pari a 4.797 milioni, mostrano una lieve flessione (-0,5%) rispetto al corrispondente periodo del 2022, principalmente per effetto dei risparmi derivanti dalle uscite per accordi sindacali, quasi interamente compensati da maggiori costi contrattuali e gestionali.

Le spese amministrative si sono attestate a 2.085 milioni, in crescita dell'1,9%. In particolare, gli aumenti sono stati registrati principalmente nelle spese di gestione immobili (+61 milioni), soprattutto correlate ai maggiori costi energetici, nelle spese per servizi informatici (+15 milioni) connesse alla manutenzione delle apparecchiature elettroniche e nei costi indiretti del personale (+11 milioni), a fronte di risparmi sulle altre spese, segnatamente sui servizi resi da terzi (-22 milioni) e sulle spese legali e professionali (-17 milioni).

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing

operativo, hanno evidenziato un aumento (+4,6%) rispetto al dato dei primi nove mesi del 2022, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito degli investimenti tecnologici.

Il cost/income ratio nei primi nove mesi del 2023 è ulteriormente calato al 41,9% rispetto al 49,5% dei primi nove mesi dell'esercizio precedente, attestandosi sul valore più basso nella storia del Gruppo Intesa Sanpaolo.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Salari e stipendi 1.125 1.130 1.079 -0,4 4,7
Oneri sociali 282 290 279 -2,8 3,9
Altri oneri del personale 205 205 202 - 1,5
Spese del personale 1.612 1.625 1.560 -0,8 4,2
Spese per servizi informatici 210 217 199 -3,2 9,0
Spese di gestione immobili 97 92 92 5,4 -
Spese generali di funzionamento 99 103 99 -3,9 4,0
Spese legali e professionali 66 71 54 -7,0 31,5
Spese pubblicitarie e promozionali 31 39 19 -20,5
Costi indiretti del personale 40 42 37 -4,8 13,5
Altre spese 131 127 101 3,1 25,7
Imposte indirette e tasse 43 47 50 -8,5 -6,0
Recupero di spese ed oneri -7 -7 -7 - -
Spese amministrative 710 731 644 -2,9 13,5
Immobilizzazioni materiali 138 137 141 0,7 -2,8
Immobilizzazioni immateriali 190 182 191 4,4 -4,7
Ammortamenti 328 319 332 2,8 -3,9
Costi operativi 2.650 2.675 2.536 -0,9 5,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I costi operativi del terzo trimestre 2023 si attestano su livelli simili a quelli rilevati nel secondo trimestre ed in crescita rispetto a quelli registrati nel primo trimestre.

(milioni di euro)
30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori -4.636 -4.641 -5 -0,1
IMI Corporate & Investment Banking -1.066 -1.022 44 4,3
International Subsidiary Banks -838 -802 36 4,5
Private Banking -702 -666 36 5,4
Asset Management -169 -152 17 11,2
Insurance -264 -269 -5 -1,9
Totale aree di business -7.675 -7.552 123 1,6
Centro di governo -186 -252 -66 -26,2
Gruppo Intesa Sanpaolo -7.861 -7.804 57 0,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 60,5% degli oneri delle aree operative, si sono mantenuti sostanzialmente stabili rispetto ai primi nove mesi del 2022 (-0,1%), grazie ai risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico in seguito alle uscite per accordi sindacali, quasi interamente compensati dall'aumento sulle spese amministrative. Per contro si rilevano aumenti per IMI Corporate & Investment Banking (+4,3%, pari a +44 milioni), per l'International Subsidiary Banks (+4,5%, pari a +36 milioni) e per il Private Banking (+5,4%, pari a +36 milioni) in relazione a maggiori spese amministrative e del personale. Anche l'Asset Management mostra un incremento (+11,2%, pari a +17 milioni), principalmente riconducibile alle spese amministrative. Inoltre, hanno presentato una riduzione dei costi operativi l'Insurance (-1,9%, -5 milioni), interamente riferibili alle spese amministrative, ed il Centro di Governo (-26,2%, pari a -66 milioni), grazie a minori spese del personale e a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa del periodo in esame è ammontato a 10.904 milioni, in aumento del 36,8% rispetto al valore contabilizzato nei primi nove mesi del 2022, per effetto di un significativo incremento dei ricavi a fronte di costi operativi essenzialmente in linea con i valori del corrispondente periodo dell'anno precedente.

Rettifiche di valore nette su crediti

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Sofferenze -275 -304 -29 -9,5
Inadempienze probabili -494 -764 -270 -35,3
Crediti scaduti / sconfinanti -212 -168 44 26,2
Crediti Stage 3 -981 -1.236 -255 -20,6
di cui titoli di debito -3 - 3 -
Crediti Stage 2 85 -611 696
di cui titoli di debito -7 -18 -11 -61,1
Crediti Stage 1 -62 -17 45
di cui titoli di debito 21 2 19
Rettifiche/Riprese nette su crediti -958 -1.864 -906 -48,6
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 11 8 3 37,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito
relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
34 -72 106
Rettifiche di valore nette su crediti -913 -1.928 -1.015 -52,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le rettifiche su crediti si sono attestate a 913 milioni, evidenziando un forte ridimensionamento rispetto ai 1.928 milioni contabilizzati nei primi nove mesi del 2022, che includevano le rettifiche di valore apportate sulle controparti russe e ucraine per 1.289 milioni. La dinamica della voce si sostanzia principalmente in un miglioramento di 696 milioni sui crediti in Stage 2 (85 milioni di riprese di valore a fronte di -611 milioni di rettifiche nei primi nove mesi del 2022) e in una riduzione di 255 milioni delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3, quale risultante di un significativo calo delle rettifiche su inadempienze probabili (-270 milioni) e, in misura minore, delle sofferenze (-29 milioni), a fronte di un aumento su crediti scaduti/sconfinanti (+44 milioni). Le rettifiche sui crediti in Stage 1 hanno mostrato una crescita di 45 milioni. Per contro si sono rilevate riprese su accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate per 34 milioni, che si confrontano con rettifiche per -72 milioni contabilizzate nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

A settembre 2023 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,4%, sostanzialmente allineata al dato di dicembre 2022.

Il costo del credito annualizzato, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nei primi nove mesi del 2023 a 28 punti base e si confronta con un valore dell'esercizio 2022 di 70 punti base (30 punti base se si esclude lo stanziamento per l'esposizione a Russia e Ucraina, le ulteriori rettifiche finalizzate a cogliere gli elementi di rischiosità insiti nello scenario e quelle correlate agli overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19). La dinamica del costo del credito è stata favorita da un flusso di ingressi da bonis a crediti deteriorati particolarmente basso nel periodo (1,6 miliardi al netto delle uscite verso bonis).

A settembre 2023 la copertura sui crediti deteriorati si cifra al 50,4%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 275 milioni – che si raffrontano con 304 milioni dei primi nove mesi del 2022 – con un livello di copertura pari al 68,7%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 494 milioni risultano in contrazione (-35,3%) rispetto ai 764 milioni registrati nei primi nove mesi dell'esercizio 2022; la copertura su tali posizioni si attesta al 40,8%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 212 milioni (168 milioni il dato del medesimo periodo 2022) e la loro copertura è pari al 27,1%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 45%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,6%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %
trimestre trimestre trimestre
(a) (b) (c) (a/b) (b/c)
Sofferenze -90 -95 -90 -5,3 5,6
Inadempienze probabili -212 -77 -205 -62,4
Crediti scaduti / sconfinanti -61 -90 -61 -32,2 47,5
Crediti Stage 3 -363 -262 -356 38,5 -26,4
di cui titoli di debito - -3 - -
Crediti Stage 2 -3 -23 111 -87,0
di cui titoli di debito -7 2 -2
Crediti Stage 1 -1 -76 15 -98,7
di cui titoli di debito 3 6 12 -50,0 -50,0
Rettifiche/Riprese nette su crediti -367 -361 -230 1,7 57,0
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 -3 6
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a
impegni e garanzie finanziarie rilasciate
2 -3 35
Rettifiche di valore nette su crediti -357 -367 -189 -2,7 94,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel confronto trimestrale, il terzo trimestre 2023 mostra rettifiche su crediti in linea con il valore del secondo, e superiore a quello del primo trimestre dell'esercizio corrente, in relazione al venir meno delle riprese rilevate su crediti in Stage 1 e 2.

Relazione sull'andamento della gestione – I risultati economici

Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Altri accantonamenti netti -143 -76 67 88,2
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su
titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva
-83 -63 20 31,7
Rettifiche di valore nette su altre attività -12 -17 -5 -29,4
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre
attività
-238 -156 82 52,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nei primi nove mesi del 2023 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 238 milioni, valore superiore ai 156 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. L'aumento è da porre in relazione principalmente agli altri accantonamenti netti fra i quali sono compresi 32 milioni quale stima del costo relativo al nuovo concorso a premi Reward "Intesa Sanpaolo 2024" lanciato in ottica di fidelizzazione e coinvolgimento della clientela e 71 milioni, aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022, effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato a fronte dell'utile maturato nel periodo.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Altri accantonamenti netti -46 -61 -36 -24,6 69,4
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
4 -50 -37 35,1
Rettifiche di valore nette su altre attività -5 -10 3 -50,0
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -47 -121 -70 -61,2 72,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

A livello congiunturale, il terzo trimestre 2023 registra accantonamenti inferiori a quelli dei primi due trimestri dell'anno che includono 32 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato.

Altri proventi (oneri) netti

In questa voce del conto economico riclassificato sono aggregati gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa.

Nei primi nove mesi del 2023 gli altri proventi netti si sono attestati a 319 milioni, comprendenti 192 milioni di utili dalla cessione, perfezionata a maggio, della quota di capitale detenuta in Zhong Ou Asset Management Company Limited (ZOAM)16 e 116 milioni di utili da cessione a Nexi del ramo acquiring della controllata operante in Croazia. Il dato è risultato superiore ai 147 milioni registrati nei primi nove mesi del 2022, che includevano 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l'impatto dell'inflazione.

Risultato corrente lordo

Nei primi nove mesi del 2023 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 10.072 milioni, in forte crescita (+67%) rispetto ai 6.032 milioni del medesimo periodo 2022.

Imposte sul reddito

Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 3.150 milioni, corrispondenti ad un tax rate del 31,3%, più basso rispetto a quello dei primi nove mesi dell'esercizio precedente (33,7%).

Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo (al netto delle imposte)

La voce, la cui componente principale è riferita ad ammortamenti su beni materiali e immateriali, è salita a 142 milioni dai 62 milioni registrati nei primi nove mesi del 2022, in conseguenza del venir meno degli effetti positivi riferiti a spese per il personale.

Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte)

La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nei primi nove mesi del 2023 si è attestata a -126 milioni, che si confrontano con i -96 milioni contabilizzati nel medesimo periodo dello scorso anno.

Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)

La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nei primi nove mesi del 2023 tali oneri sono ammontati a 503 milioni e si confrontano con i 544 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 221 milioni riferibili ai fondi di risoluzione, 272 milioni ai fondi di garanzia dei depositi, 15 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere e 5 milioni relativi ad un effetto positivo derivante dalla rivalutazione del Fondo Atlante.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi

Nei primi nove mesi del 2023 la voce evidenzia con segno negativo 29 milioni di utili netti di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, e si raffronta con un valore positivo di 8 milioni (perdite nette di competenza di terzi) relativo ai primi nove mesi dell'esercizio precedente.

Risultato netto

Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 6.122 milioni, in espansione rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+85,3%). Tale risultato rappresenta il valore dei primi nove mesi più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato ed efficiente. Il forte incremento annuale è da ricondurre all'andamento positivo dei ricavi, trainati dalla componente interessi, al contenuto flusso di rettifiche su crediti e all'accurata gestione dei costi operativi.

16 La plusvalenza indicata tiene conto dell'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuata da Intesa Sanpaolo nel corso del mese di settembre e contabilizzata alla voce imposte. Considerata in termini fiscali netti, la contribuzione della plusvalenza rimane invariata a 154 milioni, come già riportato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023.

Gli aggregati patrimoniali

Aspetti generali

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.

Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative, essendo terminato il periodo di differimento previsto dal c.d. "Deferral Approach", la struttura dello Stato patrimoniale riclassificato è stata mantenuta invariata, preservando l'indicazione separata delle voci patrimoniali di pertinenza del comparto assicurativo rispetto a quelle dell'operatività bancaria, anche per la componente ora valutata in base al medesimo principio contabile IFRS 9. Più precisamente, con riferimento alle principali poste patrimoniali comuni tra comparto bancario e assicurativo:

  • − le attività e passività finanziarie del comparto assicurativo continuano ad essere esposte separatamente, senza introdurre aperture di dettaglio, ma condensando gli importi in righe dedicate dello schema di Stato patrimoniale riclassificato;
  • − i derivati di copertura relativi a poste assicurative vengono rappresentati all'interno delle voci di pertinenza assicurativa (a differenza di quelli relativi a poste bancarie che sono ricondotti nelle voci "Altre voci dell'attivo" e "Altre voci del passivo");
  • − le riserve tecniche del comparto assicurativo sono state sostituite (coerentemente con lo schema di bilancio) dalle Passività assicurative IFRS 17;
  • − le riserve da valutazione di strumenti finanziari delle imprese di assicurazione continuano ad essere evidenziate separatamente, accogliendo le poste assicurative sia per la componente IFRS 17 che per quella IFRS 9.

La sostanziale invarianza di rappresentazione dello schema di Stato patrimoniale riclassificato trova corrispondenza anche nel mantenimento della separazione espositiva dei commenti tra poste patrimoniali dell'operatività bancaria, in sostanziale totale continuità, e dell'operatività assicurativa, nel cui ambito le tabelle di dettaglio delle voci sono state adeguate alle prescrizioni dell'IFRS 17 e all'applicazione dell'IFRS 9.

Lo Stato patrimoniale riclassificato presenta, oltre agli importi relativi al 30 settembre 2023, anche i dati di raffronto relativi al 31 dicembre 2022. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati comparativi in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati di fine 2022 inclusi nello schema riclassificato risultano riesposti in termini omogenei.

Non si segnalano riesposizioni dei dati relativi al 31 dicembre 2022 dovute a variazioni del perimetro di consolidamento.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale riclassificato riguardano:

  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che costituiscono Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela, indipendentemente dai rispettivi portafogli contabili di allocazione;
  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che non costituiscono finanziamenti, distinte tra attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto al conto economico e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al netto di quanto riclassificato nelle voci Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela;
  • − l'evidenza separata delle attività e passività finanziarie del comparto assicurativo, raggruppate in funzione della modalità valutativa adottata ai fini dell'IFRS 9 (fair value o costo ammortizzato);
  • − l'aggregazione in un'unica voce delle Attività materiali ed immateriali, con articolazione nelle sottovoci Attività di proprietà e Diritti d'uso acquisiti con il leasing;
  • − l'inclusione del valore dei Derivati di copertura e dell'Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica del comparto bancario tra le Altre voci dell'attivo/Altre voci del passivo;
  • − l'inclusione delle Attività assicurative nelle Altre voci dell'attivo;
  • − l'evidenza separata dei Debiti verso banche al costo ammortizzato del comparto bancario;
  • − l'aggregazione in un'unica voce dell'ammontare dei Debiti verso clientela al costo ammortizzato e dei Titoli in circolazione del comparto bancario;
  • − il raggruppamento in un'unica voce (Fondi per rischi e oneri) dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto del personale e Fondi per rischi e oneri relativi a: impegni e garanzie rilasciate, quiescenza e obblighi simili, altri fondi per rischi e oneri);
  • − la riclassificazione dei Debiti per leasing in specifica sottovoce nell'ambito delle Altre voci del passivo;
  • − l'indicazione delle Riserve in modo aggregato, e al netto delle eventuali azioni proprie.

Stato patrimoniale riclassificato

(milioni di euro)
Attività 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 85.585 112.924 -27.339 -24,2
Finanziamenti verso banche 30.116 31.273 -1.157 -3,7
Finanziamenti verso clientela 433.710 446.854 -13.144 -2,9
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 431.824 444.244 -12.420 -2,8
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con
impatto sul conto economico
1.886 2.610 -724 -27,7
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 57.626 52.690 4.936 9,4
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 45.652 46.546 -894 -1,9
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 60.310 48.008 12.302 25,6
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 2 3 -1 -33,3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto a conto economico
99.226 103.052 -3.826 -3,7
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
69.136 69.792 -656 -0,9
Partecipazioni 2.558 2.013 545 27,1
Attività materiali e immateriali 18.888 19.742 -854 -4,3
Attività di proprietà 17.486 18.248 -762 -4,2
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.402 1.494 -92 -6,2
Attività fiscali 15.871 18.130 -2.259 -12,5
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 638 -382 -59,9
Altre voci dell'attivo 28.198 22.922 5.276 23,0
Totale attività 947.134 974.587 -27.453 -2,8
Passività 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Debiti verso banche al costo ammortizzato 97.390 137.489 -40.099 -29,2
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 533.143 528.795 4.348 0,8
Passività finanziarie di negoziazione 47.428 46.512 916 2,0
Passività finanziarie designate al fair value 16.388 8.795 7.593 86,3
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.422 2.522 -100 -4,0
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 193 171 22 12,9
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 50.715 54.212 -3.497 -6,5
Passività fiscali 3.116 2.021 1.095 54,2
Passività associate ad attività in via di dismissione 13 15 -2 -13,3
Altre voci del passivo 11.138 9.399 1.739 18,5
di cui debiti per leasing 1.231 1.321 -90 -6,8
Passività assicurative 115.616 117.575 -1.959 -1,7
Fondi per rischi e oneri 4.897 5.812 -915 -15,7
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 538 711 -173 -24,3
Capitale 10.369 10.369 - -
Riserve 42.464 43.002 -538 -1,3
Riserve da valutazione -1.917 -1.939 -22 -1,1
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -466 -519 -53 -10,2
Acconti su dividendi - -1.400 -1.400
Strumenti di capitale 7.939 7.211 728 10,1
Patrimonio di pertinenza di terzi 164 166 -2 -1,2
Risultato netto 6.122 4.379 1.743 39,8
Totale passività e patrimonio netto 947.134 974.587 -27.453 -2,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali riclassificati

(milioni di euro)
Attività 2023 2022
30/9 30/6 31/3 31/12
Cassa e disponibilità liquide 85.585 79.875 77.700 112.924
Finanziamenti verso banche 30.116 30.128 30.468 31.273
Finanziamenti verso clientela 433.710 437.497 449.860 446.854
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 431.824 435.583 447.419 444.244
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con
impatto sul conto economico
1.886 1.914 2.441 2.610
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 57.626 60.052 58.744 52.690
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 45.652 48.434 45.988 46.546
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 60.310 59.369 53.314 48.008
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 2 3 3 3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto
a conto economico
99.226 102.480 103.096 103.052
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
69.136 71.724 72.562 69.792
Partecipazioni 2.558 2.599 2.395 2.013
Attività materiali e immateriali 18.888 18.892 19.462 19.742
Attività di proprietà 17.486 17.457 17.995 18.248
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.402 1.435 1.467 1.494
Attività fiscali 15.871 16.080 17.104 18.130
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 614 243 638
Altre voci dell'attivo 28.198 27.458 24.236 22.922
Totale attività 947.134 955.205 955.175 974.587
Passività 2023 2022
30/9 30/6 31/3 31/12
Debiti verso banche al costo ammortizzato 97.390 94.077 120.018 137.489
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 533.143 532.468 515.369 528.795
Passività finanziarie di negoziazione 47.428 47.639 45.681 46.512
Passività finanziarie designate al fair value 16.388 13.608 10.893 8.795
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.422 2.326 2.275 2.522
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 193 96 111 171
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 50.715 53.160 54.099 54.212
Passività fiscali 3.116 2.938 1.964 2.021
Passività associate ad attività in via di dismissione 13 - - 15
Altre voci del passivo 11.138 22.107 17.716 9.399
di cui debiti per leasing 1.231 1.260 1.292 1.321
Passività assicurative 115.616 119.381 119.815 117.575
Fondi per rischi e oneri 4.897 4.944 5.630 5.812
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 538 539 673 711
Capitale 10.369 10.369 10.369 10.369
Riserve 42.464 42.585 45.538 43.002
Riserve da valutazione -1.917 -1.709 -1.794 -1.939
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -466 -375 -420 -519
Acconti su dividendi - - -1.400 -1.400
Strumenti di capitale 7.939 7.217 7.214 7.211
Patrimonio di pertinenza di terzi 164 152 141 166
Risultato netto 6.122 4.222 1.956 4.379
Totale passività e patrimonio netto 947.134 955.205 955.175 974.587

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

OPERATIVITA' BANCARIA

Finanziamenti verso clientela

Finanziamenti verso clientela: composizione

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti 21.392 4,9 22.970 5,1 -1.578 -6,9
Mutui 230.404 53,2 242.299 54,3 -11.895 -4,9
Anticipazioni e finanziamenti 155.678 35,9 154.477 34,6 1.201 0,8
Crediti da attività commerciale 407.474 94,0 419.746 94,0 -12.272 -2,9
Operazioni pronti c/termine 15.187 3,5 15.366 3,4 -179 -1,2
Crediti rappresentati da titoli 5.842 1,3 6.246 1,4 -404 -6,5
Crediti deteriorati 5.207 1,2 5.496 1,2 -289 -5,3
Finanziamenti verso clientela 433.710 100,0 446.854 100,0 -13.144 -2,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 settembre 2023 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 433,7 miliardi, registrando un calo (-2,9%) da inizio anno. Tale dinamica è stata essenzialmente determinata dalla contrazione dei crediti commerciali (-2,9%, pari a -12,3 miliardi), ascrivibile alla flessione dei mutui a privati e ad imprese e, in misura minore, dei conti correnti attivi. Il progressivo e consistente rialzo dei tassi ha indotto le imprese ad utilizzare la propria liquidità per limitare il ricorso al credito bancario. Unica voce in controtendenza le anticipazioni e finanziamenti che hanno rilevato un moderato incremento (+0,8%, pari a +1,2 miliardi).

Tutte le altre componenti, pur presentando incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, hanno mostrato una riduzione: i crediti rappresentati da titoli del -6,5% (-0,4 miliardi), i crediti deteriorati del -5,3% (-0,3 miliardi) e le operazioni pronti contro termine del -1,2% (-0,2 miliardi).

Nel comparto domestico dei prestiti a medio/lungo termine, le erogazioni dei primi nove mesi del 2023 destinate alle famiglie (comprensive della clientela small business, avente esigenze assimilabili alle famiglie produttrici) si sono approssimate a 10,8 miliardi e quelle destinate alle imprese del perimetro Banca dei Territori (inclusive delle aziende con fatturato fino a 350 milioni) sono ammontate a 7,8 miliardi. I finanziamenti in capo al comparto agribusiness hanno raggiunto 1,2 miliardi. Le erogazioni a medio/lungo termine alla clientela della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, esclusa la parte estero, sono state pari a 8,4 miliardi. Complessivamente le erogazioni sul perimetro Italia, inclusive dei finanziamenti al terzo settore, delle erogazioni tramite reti terze e di Prestitalia, si sono attestate a 28,8 miliardi; comprendendo anche l'operatività delle banche estere e la parte IMI C&IB estero, le erogazioni a medio/lungo termine del Gruppo hanno totalizzato 44 miliardi. Al 30 settembre 2023 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 18,7% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo di fine settembre.

Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, ha messo a disposizione un plafond complessivo di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese. Complessivamente, alla fine dei primi nove mesi del 2023, includendo anche il Fondo PMI, risultavano erogati da inizio pandemia crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi17, dei quali 13 miliardi SACE e 36 miliardi Fondo PMI, senza variazioni di rilievo rispetto a dicembre 2022. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.

A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri paesi di presenza del Gruppo, a fine settembre 2023 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica totalizzava 27,2 miliardi, a fronte dei 33,2 miliardi in essere a dicembre 2022. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi intervenuti nel periodo.

Nell'ambito della propria missione di supporto all'economia del Paese, si ricorda inoltre che, a fronte degli interventi previsti dal Decreto "Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato soluzioni dedicate non soltanto per coloro che intendono cedere il loro credito fiscale direttamente ma anche per le imprese che praticano lo sconto in fattura per l'acquisto dei crediti fiscali e la relativa liquidazione, con prezzi predefiniti e un servizio di consulenza dedicata attraverso una partnership con la società Deloitte. Il processo di acquisizione dei crediti è sottoposto ad articolati controlli tali da poter dimostrare l'effettivo assolvimento degli obblighi di specifica diligenza richiesta.

Dall'inizio dell'operatività – svolta per il tramite delle Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – sino a fine settembre 2023 i crediti fiscali già acquistati o sottoscritti hanno totalizzato 27,2 miliardi (23,1 miliardi perfezionati e 4,1 miliardi sottoscritti), oltre a crediti in corso di acquisizione per 7 miliardi. Al netto di variazioni in diminuzione per circa

17 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

6 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel periodo, ai risconti contabilizzati, alle ricessioni intervenute e all'adeguamento al fair value ove previsto), al 30 settembre 2023 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 17,2 miliardi, inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato.

(milioni di euro)
30.09.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
236.098 247.913 -11.815 -4,8
130.426 129.791 635 0,5
41.867 40.212 1.655 4,1
14.411 15.104 -693 -4,6
235 282 -47 -16,7
- - - -
423.037 433.302 -10.265 -2,4
10.673 13.552 -2.879 -21,2
433.710 446.854 -13.144 -2,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 55,8% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato un calo da inizio anno (-4,8%, pari a -11,8 miliardi), principalmente imputabile ai finanziamenti nei confronti delle imprese, che hanno utilizzato la liquidità per ridurre gli affidamenti, e, in misura minore, dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui. Per contro la Divisione International Subsidiary Banks ha evidenziato un aumento (+4,1%, pari a +1,7 miliardi), correlato al maggior apporto delle controllate attive in Croazia, Slovacchia e Ungheria, in parte attenuato dalla flessione dei finanziamenti in Egitto. Gli impieghi della Divisione IMI Corporate & Investment Banking hanno mostrato una lieve crescita (+0,5%, pari a +0,6 miliardi), principalmente grazie ai finanziamenti in ambito Global Markets, sostenuti dallo sviluppo dei pronti contro termine attivi e altri prestiti a breve, nonché nei confronti di clientela financial institutions. Quanto alle altre Divisioni operative, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alle specifiche operatività, si sono ridotti sia i

crediti della Divisione Private Banking (-4,6%), costituiti prevalentemente da affidamenti a breve, sia quelli della Divisione Asset Management (-16,7%).

I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato una riduzione (-21,2%) da porre in relazione con la flessione dell'operatività in pronti contro termine attivi verso controparti centrali.

Finanziamenti verso clientela: qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023
31.12.2022
Variazione
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Sofferenze 1.218 0,3 1.131 0,2 87
Inadempienze probabili 3.570 0,8 3.952 0,9 -382
Crediti Scaduti / Sconfinanti 419 0,1 413 0,1 6
Crediti Deteriorati 5.207 1,2 5.496 1,2 -289
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 5.165 1,2 5.463 1,2 -298
Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il
conto economico
42 - 33 - 9
Crediti in bonis 422.570 97,5 435.026 97,4 -12.456
Stage 2 34.558 8,0 43.865 9,8 -9.307
Stage 1 387.306 89,3 390.278 87,4 -2.972
Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il
conto economico
706 0,2 883 0,2 -177
Crediti in bonis rappresentati da titoli 5.842 1,3 6.246 1,4 -404
Stage 2 890 0,2 815 0,2 75
Stage 1 4.952 1,1 5.431 1,2 -479
Crediti detenuti per la negoziazione 91 - 86 - 5
Totale finanziamenti verso clientela 433.710 100,0 446.854 100,0 -13.144
di cui forborne performing 4.706 6.920 -2.214
di cui forborne non performing 1.959 2.063 -104
Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in
via di dismissione
177 368 -191

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

I crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati in chiusura dei nove mesi a 5,2 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. La riduzione da inizio anno (-289 milioni; -5,3%) conferma l'andamento virtuoso già rilevato nel corso degli esercizi precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che si è attestata al 50,4% rispetto al 48,4% di fine 2022.

Più in dettaglio, a settembre 2023 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 1,2 miliardi (+7,7%), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura al 68,7%. Le inadempienze probabili, pari a 3,6 miliardi, sono diminuite del 9,7%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,8% e un livello di copertura del 40,8%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 419 milioni (+1,5%), con una copertura pari al 27,1%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 2 miliardi, con una copertura del 45%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,7 miliardi.

Alla fine dei primi nove mesi del 2023 i crediti in bonis netti risultavano pari a 422,6 miliardi, in diminuzione da dicembre di 12,5 miliardi (-2,9%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,57%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,52% (dal 4,23% di fine 2022), e per quelli in Stage 1 allo 0,20% (rispetto allo 0,17% di fine dicembre 2022). In termini di stock, mentre i crediti netti in Stage 1 si sono ridotti dello 0,7% a 387,3 miliardi, quelli in Stage 2 hanno registrato una contrazione del 21,2% a 34,6 miliardi. Sullo Stage 2, accanto a fattori quali le movimentazioni derivanti da effetti gestionali, rilevano anche gli effetti dell'aggiornamento dello scenario macroeconomico effettuato a giugno e la riclassificazione a Stage 1 di portafogli in forbearance (prevalentemente originati dalle moratorie COVID) ad esito positivo del superamento del cosiddetto "probation period".

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti finanziari Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto a conto
economico
Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che non
costituiscono
finanziamenti
TOTALE
attività
finanziarie
Passività
finanziarie
di negoziazione
(*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.09.2023 6.820 39.628 35.524 81.972 X
31.12.2022 7.511 33.959 29.523 70.993 X
Variazione assoluta -691 5.669 6.001 10.979 X
Variazione % -9,2 16,7 20,3 15,5 X
Altri titoli di debito
30.09.2023 4.078 19.464 22.102 45.644 X
31.12.2022 3.075 12.701 23.167 38.943 X
Variazione assoluta 1.003 6.763 -1.065 6.701 X
Variazione % 32,6 53,2 -4,6 17,2 X
Titoli di capitale
30.09.2023 1.617 1.218 X 2.835 X
31.12.2022 1.352 1.348 X 2.700 X
Variazione assoluta 265 -130 X 135 X
Variazione % 19,6 -9,6 X 5,0 X
Quote OICR
30.09.2023 3.471 X X 3.471 X
31.12.2022 3.739 X X 3.739 X
Variazione assoluta -268 X X -268 X
Variazione % -7,2 X X -7,2 X
Debiti verso banche e verso clientela
30.09.2023 X X X X -8.300
31.12.2022 X X X X -7.241
Variazione assoluta X X X X 1.059
Variazione % X X X X 14,6
Derivati finanziari
30.09.2023 28.882 X X 28.882 -29.849
31.12.2022 29.933 X X 29.933 -30.540
Variazione assoluta -1.051 X X -1.051 -691
Variazione % -3,5 X X -3,5 -2,3
Derivati creditizi
30.09.2023 784 X X 784 -926
31.12.2022 936 X X 936 -935
Variazione assoluta -152 X X -152 -9
Variazione % -16,2 X X -16,2 -1,0
TOTALE 30.09.2023 45.652 60.310 57.626 163.588 -39.075
TOTALE 31.12.2022 46.546 48.008 52.690 147.244 -38.716
Variazione assoluta -894 12.302 4.936 16.344 359
Variazione % -1,9 25,6 9,4 11,1 0,9

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. (*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.

La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.

Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, sono state pari a

163,6 miliardi, in progresso di 16,3 miliardi da inizio anno (+11,1%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato un lieve aumento (+0,9%), attestandosi a 39,1 miliardi.

L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile essenzialmente all'andamento dei titoli di debito (+17,7 miliardi). Per quanto concerne le passività finanziarie di negoziazione, la dinamica è riconducibile alla crescita dei debiti verso banche e verso clientela (+1,1 miliardi), in buona parte contrastata dalla contrazione dei derivati finanziari (-0,7 miliardi).

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 45,7 miliardi, registrando una flessione (-1,9%, pari a -0,9 miliardi) attribuibile principalmente alla diminuzione dei derivati finanziari e dei titoli di debito governativi, parzialmente controbilanciata dalla crescita degli altri titoli di debito e dei titoli di capitale.

I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 57,6 miliardi, segnando un progresso del 9,4%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (88,7%).

Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che hanno raggiunto i 60,3 miliardi, hanno mostrato un incremento da inizio anno (+25,6%), ascrivibile alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (99%).

Titoli di debito: stage allocation

(milioni di euro)
Titoli di debito: stage allocation Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che
non costituiscono
finanziamenti
TOTALE
Stage 1
30.09.2023 58.503 51.128 109.631
31.12.2022 46.475 49.502 95.977
Variazione assoluta 12.028 1.626 13.654
Variazione % 25,9 3,3 14,2
Stage 2
30.09.2023 589 6.498 7.087
31.12.2022 185 3.180 3.365
Variazione assoluta 404 3.318 3.722
Variazione %
Stage 3
30.09.2023 - - -
31.12.2022 - 8 8
Variazione assoluta - -8 -8
Variazione % -
TOTALE 30.09.2023 59.092 57.626 116.718
TOTALE 31.12.2022 46.660 52.690 99.350
Variazione assoluta 12.432 4.936 17.368
Variazione % 26,6 9,4 17,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

L'aumento intervenuto da dicembre dei titoli classificati a Stage 2, complessivamente pari a 3,7 miliardi, riguarda per la quota più rilevante (89%) i titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti. Questi ultimi hanno infatti registrato ingressi da Stage 1, principalmente riconducibili a cartolarizzazioni - tra le quali quella avente ad oggetto crediti in bonis derivanti da contratti di leasing (Teseo), entrata nel portafoglio della Capogruppo a fine 2022 - solo parzialmente compensati da ammortamenti di titoli già in Stage 2.

Attività finanziarie della clientela

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Raccolta diretta bancaria 557.884 44,9 545.386 45,3 12.498 2,3
Raccolta diretta assicurativa 167.975 13,5 173.672 14,4 -5.697 -3,3
Raccolta indiretta 683.541 55,0 656.663 54,6 26.878 4,1
Elisioni (a) -166.076 -13,4 -171.872 -14,3 -5.796 -3,4
Attività finanziarie della clientela 1.243.324 100,0 1.203.849 100,0 39.475 3,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. L'ammontare della raccolta indiretta al 31 dicembre 2022 è riesposto, con riferimento alla componente amministrata, in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.

(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).

Al 30 settembre 2023 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.243 miliardi, registrando un aumento da inizio anno (+3,3%, pari a +39,5 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (+4,1%, pari a +26,9 miliardi) e, in misura minore, dalla raccolta diretta bancaria (+2,3%, pari a +12,5 miliardi). Si rileva un calo della raccolta diretta assicurativa (-3,3%, pari a -5,7 miliardi).

Raccolta diretta bancaria

La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.

Voci 30.09.2023 31.12.2022 (milioni di euro)
variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti e depositi 403.072 72,3 432.976 79,4 -29.904 -6,9
Operazioni pronti c/termine e prestito titoli 10.796 1,9 1.284 0,2 9.512
Obbligazioni 69.879 12,5 52.364 9,6 17.515 33,4
Certificati di deposito 3.029 0,5 2.094 0,4 935 44,7
Passività subordinate 12.036 2,2 12.474 2,3 -438 -3,5
Altra raccolta 59.072 10,6 44.194 8,1 14.878 33,7
di cui: valutata al fair value (*) 24.741 4,4 16.591 3,0 8.150 49,1
Raccolta diretta bancaria 557.884 100,0 545.386 100,0 12.498 2,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:

  • al 30 settembre 2023 la voce risultava costituita per 8.353 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 16.388 milioni da certificates (16.384 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value;

  • al 31 dicembre 2022 la voce risultava costituita per 7.796 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 8.795 milioni da certificates (8.791 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value.

I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 557,9 miliardi, in crescita da inizio anno (+2,3%, pari a +12,5 miliardi). Tale dinamica è stata determinata da un aumento delle forme di raccolta diretta a scadenza (obbligazioni, pronti contro termine e certificati di deposito) per complessivi 28 miliardi e dell'altra raccolta (+14,9 miliardi), comprensiva dei certificates e dei commercial paper, che hanno ampiamente compensato la flessione rilevata sui conti correnti e depositi (-29,9 miliardi).

Tale ricomposizione all'interno dell'aggregato della raccolta diretta va letta in un contesto di progressivo innalzamento dei tassi in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi quali le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato (+28,4 miliardi).

Al 30 settembre 2023 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 21,9%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

(milioni di euro)
30.09.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Banca dei Territori 274.002 291.089 -17.087 -5,9
IMI Corporate & Investment Banking 105.976 94.785 11.191 11,8
International Subsidiary Banks 55.707 54.364 1.343 2,5
Private Banking 44.413 50.447 -6.034 -12,0
Asset Management 17 26 -9 -34,6
Insurance - - - -
Totale aree di business 480.115 490.711 -10.596 -2,2
Centro di governo 77.769 54.675 23.094 42,2
Gruppo Intesa Sanpaolo 557.884 545.386 12.498 2,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 57,1% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-5,9%, pari a -17,1 miliardi) in relazione alla flessione dei debiti verso clientela. La clientela imprese, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, ha utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e le famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.

Ha presentato un calo anche il Private Banking (-12%, pari a -6 miliardi), correlato alla riduzione della raccolta in conto corrente solo in parte compensata dall'aumento dei depositi a scadenza. Per contro la raccolta diretta è aumentata per IMI Corporate & Investment Banking (+11,8%, pari a +11,2 miliardi) in relazione alla crescita dell'operatività in certificates e dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e di quella irlandese e, in misura minore, per l'International Subsidiary Banks (+2,5%,

pari a +1,3 miliardi), determinata dalla dinamica positiva delle controllate operanti in Slovacchia, Serbia, Slovenia e Albania parzialmente compensata dall'evoluzione negativa registrata in Egitto.

La crescita della provvista del Centro di Governo è prevalentemente riconducibile alle emissioni obbligazionarie e in pronti contro termine passivi.

Raccolta indiretta

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Fondi comuni di investimento (a) 148.828 21,8 149.790 22,8 -962 -0,6
Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche 13.073 1,9 11.986 1,8 1.087 9,1
Gestioni patrimoniali 75.889 11,1 73.591 11,2 2.298 3,1
Passività assicurative e passività finanziarie assicurative 166.076 24,3 171.872 26,2 -5.796 -3,4
Rapporti con clientela istituzionale 24.776 3,6 22.926 3,5 1.850 8,1
Risparmio gestito 428.642 62,7 430.165 65,5 -1.523 -0,4
Raccolta amministrata 254.899 37,3 226.498 34,5 28.401 12,5
Raccolta indiretta 683.541 100,0 656.663 100,0 26.878 4,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. L'ammontare della raccolta amministrata al 31 dicembre 2022 è riesposto in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.

(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

Al 30 settembre 2023 la raccolta indiretta, che si è attestata a 683,5 miliardi, è risultata in aumento del 4,1% da inizio anno. L'evoluzione è riconducibile alla crescita della componente amministrata.

Il risparmio gestito, che con 428,6 miliardi costituisce quasi i due terzi dell'aggregato complessivo, ha mostrato un lieve calo (-0,4%, pari a -1,5 miliardi), attribuibile alla contrazione delle passività assicurative e passività finanziarie assicurative (-5,8 miliardi) e, in misura minore, ai fondi comuni di investimento (-1 miliardo), quasi interamente compensata dagli aumenti rilevati nelle gestioni patrimoniali (+2,3 miliardi), nei rapporti con clientela istituzionale (+1,9 miliardi) e nei fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche (+1,1 miliardi). Nei primi nove mesi del 2023 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali, si è attestata a 12,1 miliardi. La raccolta amministrata, pari a 254,9 miliardi, ha evidenziato un progresso (+12,5%, pari a +28,4 miliardi), concentrato nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno indirizzato parte della propria liquidità, per beneficiare di rendimenti più elevati.

Posizione interbancaria netta

Si ricorda che dal settembre 2022 l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) presso la Banca Centrale contabilizzati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Alla fine dei primi nove mesi del 2023 tale importo era pari a 72,3 miliardi, di cui 63 miliardi riferibili alla Capogruppo (94,5 miliardi a dicembre 2022, dei quali 89 miliardi riferibili alla Capogruppo)18 .

Calcolata considerando la liquidità di cui sopra, al 30 settembre 2023 la posizione interbancaria netta del Gruppo presentava uno sbilancio positivo di 5,1 miliardi rispetto ai -11,8 miliardi di fine 2022. L'evoluzione riflette in primis la significativa riduzione dei debiti verso banche intervenuta nel corso dell'esercizio (-29,2% a 97,4 miliardi), quale effetto di rimborsi, anticipati e a scadenza, dei fondi raccolti tramite le operazioni TLTRO, pur a fronte di un calo, percentualmente più contenuto, che ha interessato l'insieme delle disponibilità liquide e dei finanziamenti verso banche (-18,5% a 102,5 miliardi).

Al 30 settembre 2023 il rifinanziamento TLTRO III era in essere per nominali 45,1 miliardi – per la quasi totalità di pertinenza di Intesa Sanpaolo – invariati rispetto a giugno ma in flessione rispetto ai 96,1 miliardi di fine 2022. Come già evidenziato nell'informativa semestrale, nel mese di gennaio sono stati rimborsati anticipatamente da Intesa Sanpaolo 20 miliardi nominali: 4 miliardi ottenuti nell'asta del marzo 2020 ed aventi scadenza nel marzo 2023, e 16 miliardi quale rimborso parziale di fondi ottenuti nell'asta del giugno 2020 ed aventi scadenza nel giugno 2023. Il 28 giugno 2023 sono invece giunti a scadenza i 31 miliardi rimasti ancora in essere del finanziamento ottenuto nell'asta del giugno 2020.

18 Nell'ottica di una più aderente rappresentazione della posizione di liquidità del Gruppo non sono stati considerati soltanto i depositi overnight detenuti dalla Capogruppo, in quanto prenditrice dei fondi alle aste TLTRO, ma anche quelli delle altre banche dell'area euro del Gruppo anche se non assegnatarie di fondi TLTRO.

OPERATIVITA' ASSICURATIVA

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti
finanziari
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto a conto
economico e Derivati
di Copertura
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al costo
ammortizzato
TOTALE
Attività
finanziarie di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Debiti verso
Banche e Derivati
Finanziari di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione (*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.09.2023 3.253 53.438 - 56.691 X
31.12.2022 2.754 55.283 - 58.037 X
Variazione assoluta 499 -1.845 - -1.346 X
Variazione % 18,1 -3,3 - -2,3 X
Altri titoli di debito
30.09.2023 3.997 15.692 - 19.689 X
31.12.2022 3.640 14.502 - 18.142 X
Variazione assoluta 357 1.190 - 1.547 X
Variazione % 9,8 8,2 - 8,5 X
Titoli di capitale
30.09.2023 5.130 6 - 5.136 X
31.12.2022
Variazione assoluta
5.004
126
7
-1
-
-
5.011
125
X
X
Variazione % 2,5 -14,3 - 2,5 X
Quote OICR
30.09.2023 86.251 - - 86.251 X
31.12.2022 90.680 - - 90.680 X
Variazione assoluta -4.429 - - -4.429 X
Variazione % -4,9 - - -4,9 X
Crediti verso banche e verso clientela
30.09.2023 553 - 2 555 X
31.12.2022 876 - 3 879 X
Variazione assoluta -323 - -1 -324 X
Variazione % -36,9 - -33,3 -36,9 X
Debiti verso banche
30.09.2023 X X X X 778 (**)
31.12.2022 X X X X 637 (**)
Variazione assoluta X X X X 141
Variazione % X X X X 22,1
Derivati finanziari
30.09.2023 42 - - 42 193 (***)
31.12.2022 98 - - 98 171 (***)
Variazione assoluta -56 - - -56 22
Variazione % -57,1 - - -57,1 12,9
Derivati creditizi
30.09.2023 - - - - - (***)
31.12.2022 - - - - - (***)
Variazione assoluta - - - - -
Variazione % - - - - -
TOTALE 30.09.2023 99.226 69.136 2 168.364 971
TOTALE 31.12.2022 103.052 69.792 3 172.847 808
Variazione assoluta -3.826 -656 -1 -4.483 163
Variazione % -3,7 -0,9 -33,3 -2,6 20,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.

(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogate nella tabella sopra riportata, sono ammontate, rispettivamente, a 168,4 miliardi e a 971 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in riduzione da inizio anno (-2,6%, pari a -4,5 miliardi), per effetto della dinamica cedente delle attività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura (-3,7%, pari a -3,8 miliardi), segnatamente su quote OICR e, in misura più contenuta, delle attività finanziarie designate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-0,9%, pari a -0,7 miliardi).

Raccolta diretta assicurativa

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza incidenza assolute %
Vita Danni Totale % Vita Danni Totale %
Passività per copertura residua (*) 113.109 977 114.086 67,9 115.236 1.042 116.278 67,0 -2.192 -1,9
di cui: Valore attuale dei flussi
finanziari
103.989 220 104.209 62,0 106.227 216 106.443 61,3 -2.234 -2,1
di cui: Aggiustamento per i
rischi non finanziari
362 16 378 0,2 268 1 269 0,2 109 40,5
di cui: Margine sui servizi
contrattuali
8.758 325 9.083 5,4 8.741 328 9.069 5,2 14 0,2
Passività per sinistri accaduti 770 760 1.530 0,9 758 539 1.297 0,7 233 18,0
Totale Passività assicurative 113.879 1.737 115.616 68,8 115.994 1.581 117.575 67,7 -1.959 -1,7
Contratti di investimento
Unit linked (**) 50.715 - 50.715 30,2 54.212 - 54.212 31,2 -3.497 -6,5
Totale Passività finanziarie 50.715 - 50.715 30,2 54.212 - 54.212 31,2 -3.497 -6,5
Altra raccolta assicurativa (***) 1.644 - 1.644 1,0 1.885 - 1.885 1,1 -241 -12,8
Raccolta diretta assicurativa 166.238 1.737 167.975 100,0 172.091 1.581 173.672 100,0 -5.697 -3,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Si evidenzia che il valore delle Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.

(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 30 settembre 2023, si è attestata a 168 miliardi, mostrando un calo (-3,3%, pari a -5,7 miliardi) rispetto a fine dicembre 2022. La dinamica è ascrivibile alla riduzione sia delle passività finanziarie del ramo vita (-6,5%, pari a -3,5 miliardi), costituite dai prodotti unit linked, sia delle passività assicurative (-1,7%, -2 miliardi), con particolare riferimento alla componente per copertura residua. Si è inoltre ridotta l'altra raccolta assicurativa (-0,2 miliardi), inclusiva delle passività subordinate, che rappresenta una componente marginale dell'aggregato complessivo.

ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione. Al 30 settembre 2023 sono state rilevate attività in corso di cessione per 256 milioni – principalmente costituite da crediti deteriorati e da esposizioni performing classificate a Stage 2 – nonché passività associate per 13 milioni.

IL PATRIMONIO NETTO

Al 30 settembre 2023 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 64.511 milioni, a fronte dei 61.103 milioni rilevati a inizio anno, che recepivano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2022 pagato a novembre 2022 (-1,4 miliardi). L'aggregato a settembre 2023 incorpora 6.122 milioni di utile maturato nei primi nove mesi del 2023 e sconta il saldo dividendi su utili del 2022 pagato a maggio 2023 (1,6 miliardi).

Riserve da valutazione

(milioni di euro)
Voci Riserva
31.12.2022
Variazione del
periodo
Riserva
30.09.2023
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di debito) -1.774 13 -1.761
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di capitale) -258 -162 -420
Attività materiali 1.749 -1 1.748
Copertura di investimenti esteri -10 -2 -12
Copertura dei flussi finanziari -466 127 -339
Differenze di cambio -1.247 -23 -1.270
Attività non correnti in via di dismissione - - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio) -45 6 -39
Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti -238 83 -155
Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio
netto 39 -19 20
Leggi speciali di rivalutazione 311 - 311
Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione) -1.939 22 -1.917
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -519 53 -466

Le riserve da valutazione bancarie presentano un valore negativo (-1.917 milioni), sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2022 (-1.939 milioni). In positivo hanno agito principalmente la copertura dei flussi finanziari e le minori perdite attuariali su piani previdenziali, in negativo le riserve su titoli di capitale. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione sono pari a -466 milioni che si confrontano con i -519 milioni di fine 2022.

I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI SOLVIBILITÀ

(milioni di euro)
Fondi propri e coefficienti di solvibilità 30.09.2023 31.12.2022
(*) IFRS 9
"Fully loaded"
IFRS 9
"Transitional"
Fondi propri
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.496 40.019 40.772
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari 7.707 7.207 7.207
CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) 48.203 47.226 47.979
Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari 8.926 9.127 8.381
TOTALE FONDI PROPRI 57.129 56.353 56.360
Attività di rischio ponderate
Rischi di credito e di controparte 257.951 259.924 259.528
Rischi di mercato e di regolamento 13.613 10.338 10.338
Rischi operativi 26.490 25.486 25.486
Altri rischi specifici (a) 228 91 91
ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE 298.282 295.839 295.443
Coefficienti di solvibilità %
Common Equity Tier 1 ratio 13,6% 13,5% 13,8%
Tier 1 ratio 16,2% 16,0% 16,2%
Total capital ratio 19,2% 19,0% 19,1%

(*) Il periodo transitorio IFRS 9 è terminato al 31 dicembre 2022, pertanto gli importi riportati nella colonna al 30 settembre 2023 sono confrontabili con il precedente periodo "IFRS 9 Fully loaded".

(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 30 settembre 2023 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, così come modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.

Con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) introdotto dal Regolamento (UE) n. 2395/2017, di cui il Gruppo si era avvalso adottando l'approccio "statico".

Per quanto riguarda gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 17 ed il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 per le compagnie assicurative, si rinvia alla successiva sezione "Le politiche contabili" del presente documento.

Fondi propri

Al 30 settembre 2023, i Fondi Propri ammontano a 57.129 milioni.

Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, tra gli elementi da dedurre dai fondi propri. Peraltro, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) n. 873/2020 (c.d. "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.

I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.

Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 settembre 2023 è ricompresa la deduzione volontaria del calendar provisioning19 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, che ha comportato una deduzione dal CET1 con impatto pari a circa 30 punti base.

A decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.

Per quanto riguarda l'AT1, si precisa che, a seguito dell'autorizzazione al riacquisto ed al rimborso concessa a luglio 2023 dalla BCE, al 30 settembre non è più computato lo strumento di AT1 emesso a maggio 2017 per un valore nominale pari

19 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche «deducano» con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.

a 750 milioni, mentre è incluso il nuovo titolo obbligazionario perpetuo AT1 emesso nel mese di settembre ed avente un valore nominale di 1,25 miliardi di euro.

Si segnala infine che ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 settembre 2023 si è considerato l'utile dei primi nove mesi del 2023 al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili20 .

Attività ponderate per il rischio

Al 30 settembre 2023, le attività ponderate per il rischio ammontano a 298.282 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.

Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 30 settembre 2023 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.

Coefficienti di solvibilità

Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti di solvibilità al 30 settembre 2023 si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 13,6%, Tier 1 ratio 16,2% e Total capital ratio 19,2%.

Si segnala, infine, che il 15 dicembre 2022 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2023 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Successivamente alla deduzione aggiuntiva Art.3 CRR apportata ai Fondi Propri di giugno 2023, (relativa al "calendar provisioning" sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2), il Supervisore ha provveduto ad aggiornare il requisito di Pillar 2 (P2R – Pillar 2 Requirement) applicabile nel 2023 (SREP 2022). Pertanto, dal secondo semestre 2023, il P2R su Total Capital è pari a 1,50% (rispetto al precedente 1,72%).

Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari all'8,82%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer21 .

Riconciliazione tra Patrimonio di bilancio e Capitale primario di Classe 1

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022
Patrimonio netto di Gruppo 64.511 61.655
Patrimonio netto di terzi 164 166
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale 64.675 61.821
Acconti su dividendi (a) - 1.400
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 -7.707 -7.207
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1 - -
- Interessi di minoranza computabili nel T2 - -
- Interessi di minoranza non computabili a regime -164 -166
- Utile di periodo non computabile (b) -4.532 -3.165
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) 170 169
- Altre componenti non computabili a regime (d) -316 -100
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 52.126 52.752
Rettifiche regolamentari (incluse rettifiche del periodo transitorio) (e) -11.630 -11.980
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.496 40.772

(a) Al 31 dicembre 2022 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, pari a 1.400 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).

(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 30 settembre 2023 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale).

(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.

(d) Al 30 settembre 2023 l'importo include una deduzione pari a 246 milioni a seguito dell'autorizzazione al riacquisto di uno strumento AT1 nel contesto di un'operazione di liability management eseguita nel mese di agosto.

(e) Le rettifiche regolamentari al 30 settembre 2023 non comprendono più gli impatti derivanti dall'applicazione del filtro transitorio IFRS 9 - la cui applicabilità si è conclusa nel 2022, mentre includono 891 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).

20 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (245 milioni).

21 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 30 settembre 2023 nei vari paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2023).

I risultati per settori di attività

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.

In relazione all'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative del Gruppo, essendo terminato il periodo di differimento previsto dal c.d. "Deferral Approach", si segnala che, in coerenza con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati divisionali dei periodi presentati per il confronto sono stati riesposti in termini omogenei.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati inoltre riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, le riesposizioni hanno riguardato:

  • − l'inclusione, nell'ambito della Divisione Private Banking, delle risultanze economiche e patrimoniali della banca private lussemburghese Compagnie de Banque Privée Quilvest22, entrata nel perimetro di consolidamento a fine giugno 2022;
  • − il conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022;
  • − la riclassifica, dalla voce Spese del personale alla voce Commissioni nette, degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Private Banking, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti (riclassificazione introdotta nel corso del 2022).

Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2023 rispetto ai dati di raffronto omogenei.

Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, sono illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni

22 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.

Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.

(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Proventi operativi netti
30.09.2023 8.482 2.887 2.180 2.364 689 1.233 930 18.765
30.09.2022 6.546 3.424 1.619 1.749 724 1.224 487 15.773
Variazione % 29,6 -15,7 34,7 35,2 -4,8 0,7 91,0 19,0
Costi operativi
30.09.2023 -4.636 -1.066 -838 -702 -169 -264 -186 -7.861
30.09.2022 -4.641 -1.022 -802 -666 -152 -269 -252 -7.804
Variazione % -0,1 4,3 4,5 5,4 11,2 -1,9 -26,2 0,7
Risultato della gestione
operativa
30.09.2023 3.846 1.821 1.342 1.662 520 969 744 10.904
30.09.2022 1.905 2.402 817 1.083 572 955 235 7.969
Variazione % -24,2 64,3 53,5 -9,1 1,5 36,8
Risultato netto
30.09.2023 1.695 1.141 1.001 1.038 372 709 166 6.122
30.09.2022 743 520 353 750 435 698 -196 3.303
Variazione % 38,4 -14,5 1,6 85,3
(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Finanziamenti verso clientela
30.09.2023 236.098 130.426 41.867 14.411 235 - 10.673 433.710
31.12.2022 247.913 129.791 40.212 15.104 282 - 13.552 446.854
Variazione % -4,8 0,5 4,1 -4,6 -16,7 - -21,2 -2,9
Raccolta diretta bancaria
30.09.2023 274.002 105.976 55.707 44.413 17 - 77.769 557.884
31.12.2022 291.089 94.785 54.364 50.447 26 - 54.675 545.386
Variazione % -5,9 11,8 2,5 -12,0 -34,6 - 42,2 2,3
Attività di rischio ponderate
30.09.2023 78.873 110.344 35.340 12.254 1.846 - 59.625 298.282
31.12.2022 84.302 101.018 35.056 12.757 1.798 - 60.512 295.443
Variazione % -6,4 9,2 0,8 -3,9 2,7 - -1,5 1,0
Capitale assorbito
30.09.2023 6.775 9.498 3.816 1.161 200 4.690 3.193 29.333
31.12.2022 7.242 8.698 3.782 1.154 195 4.954 3.488 29.513
Variazione % -6,4 9,2 0,9 0,6 2,6 -5,3 -8,5 -0,6
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di

dismissione.

SETTORI DI ATTIVITA'

Banca dei Territori

30.09.2023 (milioni di euro)
Dati economici 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 4.919 2.928 1.991 68,0
Commissioni nette 3.482 3.526 -44 -1,2
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 84 90 -6 -6,7
Altri proventi (oneri) operativi netti -3 2 -5
Proventi operativi netti 8.482 6.546 1.936 29,6
Spese del personale -2.447 -2.503 -56 -2,2
Spese amministrative -2.188 -2.136 52 2,4
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -1 -2 -1 -50,0
Costi operativi -4.636 -4.641 -5 -0,1
Risultato della gestione operativa 3.846 1.905 1.941
Rettifiche di valore nette su crediti -838 -415 423
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -78 -44 34 77,3
Altri proventi (oneri) netti - 11 -11
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 2.930 1.457 1.473
Imposte sul reddito -963 -481 482
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -42 -14 28
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -19 -26 -7 -26,9
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -211 -206 5 2,4
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 13 -13
Risultato netto 1.695 743 952
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 236.098 247.913 -11.815 -4,8
Raccolta diretta bancaria 274.002 291.089 -17.087 -5,9
Attività di rischio ponderate 78.873 84.302 -5.429 -6,4
Capitale assorbito 6.775 7.242 -467 -6,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nei primi nove mesi 2023 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 8.482 milioni, che rappresentano il 45% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una sostenuta crescita (+29,6%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.

In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato un notevole incremento (+68%), riconducibile all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. Le commissioni nette hanno registrato una diminuzione (-1,2%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito a fronte di una crescita delle fees sui collocamenti di certificates, sull'operatività di intermediazione in titoli e sull'advisory. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking si rileva un calo della componente finanziamenti e garanzie, attribuibile alle più contenute erogazioni, in parte attenuato dall'aumento delle commissioni rivenienti dalle carte e dagli altri servizi di pagamento, correlato al progressivo incremento del livello del transato. Tra le altre componenti di ricavo, che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 84 milioni (-6,7%) e altri oneri operativi netti per -3 milioni (che si raffrontano a +2 milioni di proventi dei primi nove mesi 2022). I costi operativi, pari a 4.636 milioni, si sono mantenuti sostanzialmente stabili (-0,1%), per effetto dei risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi, quasi interamente compensati dall'aumento sulle spese amministrative, peraltro condizionate da livelli di inflazione superiori a quelli del 2022. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è ammontato a 3.846 milioni, più che raddoppiato rispetto a quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato corrente lordo, pari a 2.930 milioni, ha evidenziato una dinamica analoga, nonostante maggiori

rettifiche di valore su crediti rispetto ai primi nove mesi 2022 che avevano beneficiato del rilascio di rettifiche generiche su posizioni in bonis oggetto di moratorie. Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 963 milioni, di oneri di integrazione per 42 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 19 milioni e dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario per 211 milioni si è collocato a 1.695 milioni (743 milioni il valore del medesimo periodo del 2022).

Nell'evoluzione trimestrale si rileva una riduzione del risultato della gestione operativa rispetto al secondo trimestre 2023, ascrivibile alla flessione dei ricavi. Il risultato corrente lordo ha evidenziato una crescita nel terzo trimestre beneficiando di minori rettifiche di valore su crediti e accantonamenti netti; per contro l'utile netto ha mostrato una dinamica cedente riconducibile in particolare alla stagionalità dei tributi e oneri del sistema bancario per effetto della contabilizzazione, avvenuta nel mese di settembre, dell'importo progressivo da inizio anno per 211 milioni.

Le consistenze patrimoniali a fine settembre 2023 hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a inizio anno (-5,4%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 236.098 milioni, hanno mostrato una riduzione (-4,8%, pari a -11,8 miliardi) principalmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, hanno preferito utilizzare la liquidità per limitare il ricorso al credito bancario, e, in misura minore, dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui. La raccolta diretta bancaria, pari a 274.002 milioni, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-5,9%, pari a -17,1 miliardi) in relazione al calo dei debiti verso clientela. Le imprese hanno impiegato la liquidità in eccesso per ridurre l'utilizzo degli affidamenti e le famiglie, i l cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi quali le emissioni di bond governativi/corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato, e i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

IMI Corporate & Investment Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2023 30.09.2022 variazioni
assolute %
Interessi netti 2.019 1.508 511 33,9
Commissioni nette 829 854 -25 -2,9
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 40 1.064 -1.024 -96,2
Altri proventi (oneri) operativi netti -1 -2 -1 -50,0
Proventi operativi netti 2.887 3.424 -537 -15,7
Spese del personale -384 -370 14 3,8
Spese amministrative -667 -636 31 4,9
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -15 -16 -1 -6,3
Costi operativi -1.066 -1.022 44 4,3
Risultato della gestione operativa 1.821 2.402 -581 -24,2
Rettifiche di valore nette su crediti 22 -1.356 1.378
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -139 -105 34 32,4
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.704 941 763 81,1
Imposte sul reddito -544 -407 137 33,7
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -19 -15 4 26,7
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - - - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 1 -1
Risultato netto 1.141 520 621
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 130.426 129.791 635 0,5
Raccolta diretta bancaria (1) 105.976 94.785 11.191 11,8
Attività di rischio ponderate 110.344 101.018 9.326 9,2
Capitale assorbito 9.498 8.698 800 9,2

(1) L'importo della voce comprende i "certificates".

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nei primi nove mesi 2023 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 2.887 milioni (che rappresentano il 15% del dato consolidato di Gruppo), in diminuzione del 15,7% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

In dettaglio, gli interessi netti, pari a 2.019 milioni, hanno mostrato una crescita del 33,9% ascrivibile principalmente all'operatività del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela. Le commissioni nette, attestate a 829 milioni, hanno registrato una flessione (-2,9%), per la contrazione delle commissioni del comparto commercial banking solo in parte compensata dalla dinamica positiva dell'investment banking. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 40 milioni, ha evidenziato un calo rilevante (-96,2%) prevalentemente imputabile alla gestione dell'attività di trading dell'area Global Markets. Sul comparto hanno inciso negativamente la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates, che peraltro ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata. Hanno inciso anche i minori utili da cessione di titoli di debito HTC e il minor apporto derivante dal debt value adjustment (DVA), per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo nell'anno corrente.

I costi operativi sono ammontati a 1.066 milioni con un incremento del 4,3% riconducibile alle spese amministrative e del personale. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è diminuito del 24,2% rispetto al valore rilevato nei primi nove mesi dello scorso esercizio, attestandosi a 1.821 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.704 milioni, ha registrato un significativo incremento (+81,1%) rispetto al valore dello stesso periodo del 2022 che includeva rilevanti rettifiche di valore appostate in relazione agli eventi riguardanti Russia e Ucraina. Infine, l'utile netto si è attestato a 1.141 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 520 milioni realizzati nell'analogo periodo del precedente esercizio.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel terzo trimestre 2023 una flessione del risultato della gestione operativa rispetto al secondo dovuta a minori ricavi, rivenienti principalmente dal comparto commissionale e dal risultato delle attività e passività finanziarie al fair value. Il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato una dinamica cedente, penalizzati dalle rettifiche di valore su crediti a fronte delle riprese contabilizzate nel trimestre precedente.

I volumi intermediati della Divisione hanno presentato una crescita rispetto a inizio anno (+5,3%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela, pari a 130.426 milioni, si sono lievemente incrementati (+0,5%, pari a +0,6 miliardi), principalmente grazie ai finanziamenti in ambito Global Markets, sostenuti dallo sviluppo dei pronti contro termine attivi e altri prestiti a breve, nonché nei confronti di clientela financial institutions. La raccolta diretta bancaria, pari a 105.976 milioni, ha mostrato un aumento da inizio anno (+11,8%, pari a +11,2 miliardi) in relazione allo sviluppo dell'operatività in certificates e alla crescita dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e di quella irlandese.

International Subsidiary Banks

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.705 1.132 573 50,6
Commissioni nette 436 436 - -
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 92 99 -7 -7,1
Altri proventi (oneri) operativi netti -53 -48 5 10,4
Proventi operativi netti 2.180 1.619 561 34,7
Spese del personale -430 -410 20 4,9
Spese amministrative -322 -307 15 4,9
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -86 -85 1 1,2
Costi operativi -838 -802 36 4,5
Risultato della gestione operativa 1.342 817 525 64,3
Rettifiche di valore nette su crediti -71 -233 -162 -69,5
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -59 -12 47
Altri proventi (oneri) netti 121 3 118
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.333 575 758
Imposte sul reddito -275 -160 115 71,9
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -33 -31 2 6,5
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -2 - 2 -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -21 -31 -10 -32,3
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 - 1 -
Risultato netto 1.001 353 648
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 41.867 40.212 1.655 4,1
Raccolta diretta bancaria 55.707 54.364 1.343 2,5
Attività di rischio ponderate 35.340 35.056 284 0,8
Capitale assorbito 3.816 3.782 34 0,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.

Nei primi nove mesi del 2023 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 2.180 milioni, in significativa crescita rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio (+34,7%; +46,4% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 1.705 milioni (+50,6%), prevalentemente grazie all'andamento favorevole registrato da PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+217 milioni) – da VUB Banka (+152 milioni), da CIB Bank (+103 milioni) e da Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+93 milioni). Le commissioni nette, pari a 436 milioni, si sono mantenute in linea con quelle dell'analogo periodo del 2022. Tra le altre componenti reddituali, si rileva una diminuzione del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-7 milioni) e un aumento degli altri oneri operativi netti (+5 milioni).

I costi operativi, pari a 838 milioni, hanno presentato un incremento (+4,5%; +12,4% a cambi costanti) principalmente ascrivibile alla dinamica delle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 64,3%, attestandosi a 1.342 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.333 milioni, è più che raddoppiato rispetto a quello del medesimo periodo del 2022, beneficiando di minori rettifiche di valore nette su crediti e della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card contabilizzata tra gli altri proventi netti. La Divisione ha chiuso i primi nove mesi dell'esercizio con un risultato netto di 1.001 milioni a fronte di 353 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente.

Nel confronto trimestrale, il terzo trimestre 2023 ha evidenziato un'evoluzione positiva del risultato della gestione operativa rispetto al secondo, ascrivibile allo sviluppo dei ricavi, trainato dall'aumento degli interessi netti, che ha più che compensato i maggiori oneri operativi. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto si sono attestati su valori superiori rispetto a quelli del trimestre precedente.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine settembre 2023 un incremento (+3,2%) rispetto a inizio anno, riconducibile sia ai crediti verso clientela (+4,1%) sia alla raccolta diretta bancaria (+2,5%), segnatamente i debiti verso clientela. La dinamica degli impieghi è principalmente ascrivibile alla crescita rilevata dalle controllate attive in Croazia, Slovacchia e Ungheria, in parte attenuata dalla diminuzione dei finanziamenti in Egitto; nell'ambito della raccolta, lo sviluppo registrato dalle controllate operanti in Slovacchia, Serbia, Slovenia e Albania è stato parzialmente compensato dall'evoluzione negativa in Egitto23 .

23 Con riferimento all'Egitto, ed a puro titolo di completezza, si segnala – inoltre – come dalle stime condotte circa gli effetti degli intervenuti downgrading da parte di due agenzie di rating – avvenuti nel corso del mese di ottobre e, dunque, nell'ultimo trimestre dell'esercizio – non risultano impatti materiali da doversi registrare a livello consolidato sulle stime di perdita attesa sulle attività finanziarie riferibili a controparti egiziane.

Private Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 933 203 730
Commissioni nette 1.385 1.505 -120 -8,0
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 41 29 12 41,4
Altri proventi (oneri) operativi netti 5 12 -7 -58,3
Proventi operativi netti 2.364 1.749 615 35,2
Spese del personale -358 -341 17 5,0
Spese amministrative -279 -265 14 5,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -65 -60 5 8,3
Costi operativi -702 -666 36 5,4
Risultato della gestione operativa 1.662 1.083 579 53,5
Rettifiche di valore nette su crediti -29 -7 22
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -15 22 -37
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.618 1.098 520 47,4
Imposte sul reddito -525 -291 234 80,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -17 -22 -5 -22,7
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -17 -15 2 13,3
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -21 -19 2 10,5
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - -1 -1
Risultato netto 1.038 750 288 38,4
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito (1) 150.292 150.112 180 0,1
Attività di rischio ponderate 12.254 12.757 -503 -3,9
Capitale assorbito 1.161 1.154 7 0,6

(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza. La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, IW Private Investments SIM, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta) e di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, è stata creata la linea di business Fideuram Direct, nata per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading online.

Nei primi nove mesi del 2023 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 1.618 milioni, in crescita di 520 milioni (+47,4%) rispetto al valore del corrispondente periodo del 2022. Il risultato della gestione operativa ha mostrato una dinamica positiva (+579 milioni), attribuibile all'incremento dei proventi operativi netti (+615 milioni), in presenza di un moderato aumento dei costi operativi (+36 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre principalmente agli interessi netti che, in uno scenario di tassi di mercato in crescita, sono saliti di 730 milioni, per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela. L'analisi della dinamica trimestrale mostra la significativa accelerazione del margine a partire dalla seconda parte del 2022, che ha beneficiato del progressivo rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE. In misura minore è cresciuto il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+12 milioni). In senso opposto si

sono mosse le commissioni nette (-120 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front, per effetto dei minori collocamenti da parte delle reti distributive del Gruppo. Hanno mostrato un decremento anche gli altri proventi operativi netti (-7 milioni), a causa della flessione dei risultati delle partecipazioni consolidate con il metodo del patrimonio netto. L'aumento dei costi operativi è essenzialmente da ricondurre alle spese del personale, per il rafforzamento della rete estera, e alle spese amministrative, in particolare informatiche, immobiliari e per servizi resi da terzi. La Divisione ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 1.038 milioni, in progresso del 38,4% rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare attraverso l'elisione di conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, di obbligazioni e di certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Si evidenzia inoltre una riallocazione dei prodotti di terzi da risparmio gestito a risparmio amministrato.

Al 30 settembre 2023 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 288 miliardi (+15,5 miliardi da inizio anno). Tale andamento è riconducibile alla raccolta netta positiva, nonché alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni. La componente di risparmio gestito si è attestata a 150,3 miliardi (+0,2 miliardi).

Asset Management

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 6 - 6 -
Commissioni nette 619 690 -71 -10,3
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 19 -22 41
Altri proventi (oneri) operativi netti 45 56 -11 -19,6
Proventi operativi netti 689 724 -35 -4,8
Spese del personale -76 -73 3 4,1
Spese amministrative -86 -74 12 16,2
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -7 -5 2 40,0
Costi operativi -169 -152 17 11,2
Risultato della gestione operativa 520 572 -52 -9,1
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - - - -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 520 572 -52 -9,1
Imposte sul reddito -144 -132 12 9,1
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) - -1 -1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -3 -3 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 -1 - -
Risultato netto 372 435 -63 -14,5
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito 300.878 303.829 -2.951 -1,0
Attività di rischio ponderate 1.846 1.798 48 2,7
Capitale assorbito 200 195 5 2,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.

I proventi operativi netti dei primi nove mesi 2023, pari a 689 milioni, hanno evidenziato una riduzione del 4,8% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio ascrivibile all'andamento delle commissioni nette (-71 milioni, pari a -10,3%), che hanno risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, il contributo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione è stato positivo per 19 milioni (-22 milioni nei primi nove mesi 2022). La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 45 milioni, valore inferiore di 11 milioni rispetto a quello registrato nel medesimo periodo dell'anno precedente. L'evoluzione dei costi operativi (+11,2%) è riconducibile principalmente all'aumento delle spese amministrative, da porre in relazione ai costi emergenti conseguenti all'adozione del nuovo sistema di gestione dei portafogli e di risk management. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 520 milioni, in diminuzione del 9,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. La Divisione ha chiuso i primi nove mesi 2023 con un risultato netto pari a 372 milioni (-14,5%).

Al 30 settembre 2023 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 300,9 miliardi, in diminuzione di 3 miliardi (-1%) rispetto a fine dicembre 2022. Tale dinamica è ascrivibile ai deflussi di raccolta netta (-7,8 miliardi) solo in parte compensati dalla rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati. L'evoluzione della raccolta netta è da ricondurre soprattutto ai mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-7 miliardi) e, in misura minore, ai fondi comuni (-1,5 miliardi) e alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,5 miliardi), solo parzialmente compensati da flussi netti positivi sui prodotti destinati a clientela istituzionale (+1,2 miliardi), sia nelle asset class tradizionali sia nei mandati private markets.

Al 30 settembre 2023 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 16,6% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine settembre sale al 17,2%.

Insurance

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2023 30.09.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti - - - -
Commissioni nette 2 2 - -
Risultato dell'attività assicurativa 1.242 1.231 11 0,9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value - - - -
Altri proventi (oneri) operativi netti -11 -9 2 22,2
Proventi operativi netti 1.233 1.224 9 0,7
Spese del personale -105 -100 5 5,0
Spese amministrative -136 -147 -11 -7,5
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -23 -22 1 4,5
Costi operativi -264 -269 -5 -1,9
Risultato della gestione operativa 969 955 14 1,5
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività 57 - 57 -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.026 955 71 7,4
Imposte sul reddito -296 -244 52 21,3
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -13 -7 6 85,7
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -6 -5 1 20,0
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -2 -1 1
Risultato netto 709 698 11 1,6
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Raccolta diretta assicurativa (1) 167.992 173.672 -5.680 -3,3
Attività di rischio ponderate - - - -
Capitale assorbito 4.690 4.954 -264 -5,3

(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo RBM Salute, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione Insurance rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi.

Nei primi nove mesi del 2023 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 1.242 milioni, in lieve aumento (+0,9%, pari a +11 milioni) rispetto al medesimo periodo del 2022. L'evoluzione è ascrivibile all'incremento del margine tecnico nel ramo vita e ad un miglioramento complessivo del ramo danni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.026 milioni, ha evidenziato una crescita (+7,4%) per effetto del leggero sviluppo dei proventi operativi netti, del calo dei costi operativi, segnatamente delle spese amministrative, nonché della dinamica degli accantonamenti netti che nei primi nove mesi 2023 hanno evidenziato rilasci per 57 milioni.

Il cost/income, pari al 21,4%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nell'analogo periodo dello scorso anno. Infine l'utile netto è ammontato a 709 milioni (+1,6%), dopo l'attribuzione delle imposte per 296 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 13 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 6 milioni e dell'utile di pertinenza di terzi per 2 milioni. Con riferimento a quest'ultima voce si segnala che a marzo 2023 Intesa Sanpaolo ha acquisito la totalità delle azioni di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 167.992 milioni, ha mostrato una flessione (-3,3%) rispetto a inizio anno principalmente riconducibile alla diminuzione delle passività finanziarie, costituite da prodotti unit linked, e assicurative.

La raccolta premi vita e previdenza della Divisione, pari a 12,4 miliardi, ha mostrato un incremento del 4,3% rispetto ai primi nove mesi del precedente esercizio, imputabile ai prodotti tradizionali (+49,4%), e previdenziali (+28,8%). In decremento invece la raccolta sui prodotti unit linked (-43,9%).

I premi del business protezione sono stati pari a 1,1 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto al medesimo periodo del 2022. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita del 6%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese e Infortuni (rispettivamente +16% e +14%), a fronte di una riduzione delle altre componenti (motor e legate al credito).

Centro di Governo

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.

Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nei primi nove mesi 2023 un risultato della gestione operativa pari a 744 milioni, che si confronta con 235 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. Tale andamento è essenzialmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, in gran parte attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato del consistente rialzo dei tassi di mercato. I costi operativi hanno mostrato un calo, imputabile a minori spese del personale e a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, in parte attenuato dall'incremento degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici. Il risultato corrente lordo si è attestato a 941 milioni rispetto ai 434 milioni del medesimo periodo dello scorso anno. I primi nove mesi 2023 si sono chiusi con un risultato netto di +166 milioni a fronte dei -196 milioni dello stesso periodo del 2022. Il conto economico del Centro di Governo comprende circa la metà degli oneri imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e, di conseguenza, al di fuori del governo aziendale, essenzialmente riferibili ai fondi di risoluzione. Tali oneri sono ammontati - al netto delle imposte - a 250 milioni e si confrontano con 288 milioni dei primi nove mesi 2022.

Attività di tesoreria

Nei primi nove mesi del 2023 Intesa Sanpaolo ha mantenuto stabili le proprie quote di mercato in ambito regolamenti a livello nazionale ed europeo, confermando così il proprio ruolo sistemico di "partecipante critico" all'interno dei sistemi di regolamento (cash e titoli) della BCE.

Per concludere il programma c.d. "Vision 2020" della BCE, dal mese di giugno le banche europee sono entrate nella fase di testing del nuovo sistema di gestione centralizzata del collaterale, denominato Eurosystem Collateral Management System - ECMS.

Nel terzo trimestre del 2023 la BCE ha proseguito il ciclo di politica monetaria restrittiva portando il tasso della deposit facility al 4%. Si prevede che l'inflazione, nonostante continui la sua fase di decrescita, rimarrà elevata per un periodo di tempo prolungato. Il Consiglio direttivo della BCE ritiene che i tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un sostanziale contributo per il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine.

I tassi di mercato hanno incorporato i nuovi rialzi, confermando una significativa volatilità, prezzando per la fine del primo semestre del 2024 la possibilità di un cambiamento della politica monetaria verso tassi di riferimento al ribasso.

Intesa Sanpaolo ha confermato una solida posizione di liquidità; gli outstandings di raccolta cartolare di breve termine sono cresciuti anche nel terzo trimestre dell'anno.

Negli Stati Uniti, con l'ultimo rialzo di 25 punti base nella riunione di luglio, la FED ha portato il Fed Funds Target Rate a 5,25- 5,50%. Il presidente della Banca Centrale Americana ha ribadito che la FED è determinata a riportare l'inflazione al 2%.

L'ammontare complessivo delle emissioni del Gruppo collocate nel terzo trimestre 2023 sul mercato domestico, tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 4,22 miliardi di cui 4,15 miliardi di certificates collocati presso reti proprie, 40 milioni di emissioni private placement collocate tramite la Divisione Private Banking e 29 milioni di titoli negoziati sul mercato Mot e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing).

Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza (98%) della componente costituita da strumenti finanziari strutturati, rappresentati principalmente da titoli legati ad indici azionari ed inflazione. Nella scomposizione per vita media, l'87% è costituito da strumenti con scadenza fino a 5 anni, il restante 13% è rappresentato da titoli con scadenza a 6, 7 e 10 anni.

Nel terzo trimestre 2023 sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 3,574 miliardi, di cui 3,560 miliardi tramite l'emissione di titoli obbligazionari collocati presso investitori istituzionali e 14 milioni tramite l'emissione di titoli obbligazionari e certificates da parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking collocati presso investitori istituzionali.

In particolare, nel mese di agosto è stata perfezionata un'emissione pubblica senior preferred a tasso fisso destinata ad investitori istituzionali emessa in due tranche: 750 milioni con scadenza a 4 anni e 1,5 miliardi con scadenza a 8 anni.

Inoltre, nel mese di settembre è stata perfezionata un'emissione di strumenti finanziari subordinati di tipo AT1 destinati ad investitori istituzionali, di importo pari a 1,25 miliardi a tasso fisso. Si tratta di strumenti finanziari perpetui con opzione di rimborso anticipata esercitabile da parte dell'emittente al sesto anno. Contestualmente all'emissione è stata perfezionata un'operazione di Liability Management, lanciata alla fine di agosto24, in cui la Banca ha riacquistato titoli AT1 emessi nel 2017 con call esercitabile nel 2024 per un ammontare complessivo pari a 503 milioni, corrispondenti al 67% del totale dei titoli in circolazione (750 milioni).

Infine, sono stati effettuati piazzamenti privati in euro per un totale di 60 milioni.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del terzo trimestre dell'anno, nell'ambito del programma garantito da ISP CB Pubblico la serie retained n. 12 è stata parzialmente estinta nel mese di luglio per 150 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 900 milioni).

A valere sul programma garantito da ISP OBG nel mese di luglio è stata parzialmente estinta la serie retained n. 42 per un ammontare di 300 milioni (l'ammontare residuo si attesta pertanto a 2,1 miliardi). Inoltre, nel mese di agosto è scaduta la serie retained n. 20 per 1,6 miliardi.

Nel mese di settembre, è stata effettuata un'emissione di Covered Bond da parte della controllata VUB Banka. Si tratta di titoli a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 5 anni.

Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari - erogati a società non finanziarie - a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 30 settembre 2023 l'importo outstanding, al lordo degli hair-cut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a 17,5 miliardi.

Nel periodo la dinamica ancora vivace dell'economia USA ha spinto i mercati ad allontanare alla seconda metà del 2024 le prospettive di ribasso dei tassi incorporate nella struttura a termine. L'attività di portafoglio è stata contenuta, operando principalmente attraverso arrotondamenti della componente governativa. Nel comparto non governativo è proseguito l'incremento della componente Covered che appare attrattiva date le caratteristiche difensive, i livelli relativamente generosi degli spread ed il probabile futuro rallentamento della supply nel corso dei prossimi trimestri.

Con riferimento al mercato repo, nel terzo trimestre 2023, i volumi scambiati sui titoli di Stato italiani sono diminuiti rispetto al trimestre precedente ed i tassi si sono attestati su livelli inferiori alla depo facility. Lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani si è stretto notevolmente rispetto al trimestre precedente. Fa eccezione il passaggio tra il terzo e il quarto trimestre in cui si è assistito ad un significativo allargamento degli spread associato ad una discesa dei tassi.

ALM Strategico

Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dalla Tesoreria & Finanza di Gruppo sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sessione Asset & Liability Committee - ALCO, nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: la struttura di Tesoreria & Finanza di Gruppo svolge un ruolo attivo nella gestione attiva del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati e di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del piano di funding del Gruppo, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di funding sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il piano di funding ottimizza le diverse forme di funding nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori nell'ambito del Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei Capital Ratio.

24 Si veda in proposito quanto riportato nel capitolo iniziale del presente Resoconto.

Il presidio dei rischi

I PRINCIPI DI BASE DEL PRESIDIO DEI RISCHI

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).

Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi.

Gli Organi beneficiano anche dell'azione di alcuni comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali comitati, tra i quali va segnalato il Comitato di Direzione, operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi societari sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo, in particolare della funzione di controllo dei rischi.

L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business. L'Area ha la responsabilità di: i) governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte; ii) coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo; iii) coordinarne e verificarne l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; iv) garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; v) attuare i controlli di secondo livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.

La Capogruppo svolge nei confronti delle Società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento25, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di gruppo nei confronti degli Organi della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli: i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.

Gli Organi aziendali delle Società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di Gruppo.

Gli strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi concorrono a definire un quadro di controllo in grado di valutare i rischi assunti dal Gruppo secondo una prospettiva regolamentare ed economica; il livello di assorbimento di capitale economico, definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte temporale di un anno, ad un determinato livello di confidenza, rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato dal Gruppo, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP.

La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo. La copertura dei rischi, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione d'impatto potenziale, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale.

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

25 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

LA NORMATIVA BASILEA 3

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, relativamente al recepimento delle riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3"), ha intrapreso adeguate iniziative progettuali, ampliando gli obiettivi del Progetto Basilea 2, al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi.

Per quanto riguarda i rischi creditizi, non si segnalano variazioni rispetto al 30 giugno 2023.

L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.

Per quanto riguarda il rischio di controparte, non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 30 giugno 2023.

Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 30 giugno 2023.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2023.

Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3".

Il documento viene pubblicato sul sito Internet (group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

GLI IMPATTI VALUTATIVI PER IL GRUPPO ISP DEL CONFLITTO MILITARE FRA RUSSIA E UCRAINA

Al 30 settembre 2023 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate:

(milioni di euro)
30.09.2023 (*) 31.12.2022 (**)
Esposizione lorda Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina
Crediti verso clientela 978 201 731 119 1.629 216 1.168 103
Banca Intesa Russia 217 - 123 - 372 - 205 -
Pravex - 81 - - - 112 - -
Esposizioni cross-border 761 120 608 119 1.257 104 963 103
Crediti verso banche 745 94 736 93 797 63 782 62
Banca Intesa Russia 729 - 722 - 751 - 740 -
Pravex - 94 - 93 - 63 - 62
Esposizioni cross-border 16 - 14 - 46 - 42 -
Titoli 10 43 9 40 73 11 41 2
Banca Intesa Russia 9 - 9 - 13 - 13 -
Pravex - 37 - 37 - - - -
Divisione IMI C&IB - - - - 31 - 14 -
Divisione Insurance 1 6 - 3 29 11 14 2

(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 52 milioni (45 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 34 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 42 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 26 milioni (25 milioni netti) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 66 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 20 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie sia le consistenze al 30 settembre 2023 che l'incremento di circa 16 milioni registratosi rispetto al 31 dicembre 2022 sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 126 milioni (113 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 67 milioni (66 milioni netti) presso Pravex oltre a 232 milioni (186 milioni netti) di esposizioni fuori bilancio cross Border verso clientela residente in Russia netto ECA e 27 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 155 milioni (152 milioni netti) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 18 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

Al 30 settembre 2023 le esposizioni verso clientela residue per cassa di Banca Intesa Russia ammontano, in termini di valori lordi, a 217 milioni (123 milioni netti) e quelle di Pravex Bank ammontano a 81 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti).

Le esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA) ammontano a 761 milioni (608 milioni netti). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche residenti in Russia per complessivi 745 milioni (736 milioni netti) e verso banche residenti in Ucraina per 94 milioni (93 milioni netti). Le esposizioni in titoli sono residuali. La pluralità delle esposizioni verso controparti russe26 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari".

Nei primi nove mesi dell'esercizio, dopo la significativa riduzione dei rischi creditizi legati al conflitto russo-ucraino realizzata nel 2022 prevalentemente per effetto della cessione a titolo definitivo di due importanti esposizioni (per 2,5 miliardi), si sono registrate ulteriori riduzioni per cessioni, rimborso ed estinzioni (crediti e titoli) per 766 milioni relativi alla Russia ed un aumento per 48 milioni relativo all'Ucraina registrato principalmente su titoli di debito e su crediti verso banche. In particolare, nel secondo trimestre 2023 è stata ceduta per 154 milioni una posizione classificata ad UTP che ha generato una ripresa di valore da incasso di 51 milioni ed inoltre sono state incassate rate in scadenza relative ad un'altra posizione classificata ad UTP il cui valore lordo si riduce pertanto per circa 84 milioni (di cui 44 nel secondo trimestre).

A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia ed in Ucraina. In tale contesto si è altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che sono state classificate tra le inadempienze probabili e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica. Al 30 settembre 2023 si rileva complessivamente, nelle società del Gruppo diverse da quelle dei paesi in conflitto, una significativa diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022: i crediti deteriorati per cassa verso controparti residenti in Russia ammontano a 24 milioni e sono relativi a posizioni già classificate al 30 giugno 2022, prevalentemente riferite a due controparti.

I crediti deteriorati della partecipata russa ammontano a 47 milioni, mentre la classificazione integrale a sofferenze del portafoglio della partecipata ucraina ha portato a rilevare 81 milioni di sofferenze.

In linea con la rappresentazione già fornita nelle precedenti informative finanziarie, per quanto riguarda il portafoglio per il quale non sono stati ravvisati segnali di deterioramento specifici, le scelte metodologiche conseguenti alla crisi russo/ucraina, con riferimento alla valutazione delle esposizioni creditizie, si collocano in sostanziale continuità. Dalle analisi effettuate del principio contabile IFRS 9 e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses (ECL) in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie27, nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione emergenziale quale il COVID-1928, nell'utilizzo di post-model adjustment nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.

Con specifico riferimento alle posizioni cross border, il Gruppo ha quindi deciso di adottare un approccio valutativo fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico c.d. "di trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di pagamento del debito a seguito di restrizioni o decisioni del paese di residenza e non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quindi applicato in base al paese di residenza delle controparti. Tale approccio ha operato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, che ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di aggiustamenti su base manageriale. Tale modalità è stata ritenuta la più opportuna per incorporare accantonamenti legati al rischio paese e geopolitico relativi al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Nel contempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio paese correlato al conflitto.

Nel dettaglio le scelte introdotte ai fini del calcolo ECL sulle esposizioni cross border sono state:

  • applicazione della PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward looking, approccio ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto;
  • calcolo di un ulteriore buffer prudenziale, tale da determinare equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata);
  • introduzione di ulteriori margini di prudenza rispetto alle stime di ECL derivanti dai sopraindicati elementi, a fronte di potenziali ulteriori peggioramenti del merito creditizio delle controparti russe.

Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino, inoltre, ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della banca ucraina controllata un approccio del tutto specifico, fortemente guidato da razionali che hanno tenuto in considerazione le incertezze e gli elementi di rischio connessi al conflitto. È pertanto mantenuta la scelta adottata in sede di Bilancio 2022, alla luce dell'aggravarsi e del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina, relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (Sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.

26 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

27 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.

28 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia si sono definite scelte prudenziali specifiche, pur tenendo conto peraltro della diversa situazione di rischio/operativa rispetto alla partecipata Ucraina. Si è proceduto quindi all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto le valutazioni effettuate sui crediti della controllata scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 38% sul valore lordo degli stessi.

Si segnala, inoltre, l'intervenuta restituzione – tra la fine di marzo e l'inizio di aprile – dell'ammontare infragruppo messo a disposizione di Banca Intesa Russia e originariamente destinato ad un futuro aumento di capitale (la cui concreta effettuazione era stata sospesa in conseguenza degli eventi bellici).

Le somme rimborsate ammontano ad un controvalore di circa 200 milioni di euro, allineato a quanto inizialmente messo a disposizione.

Per completezza si ricorda che anche per il patrimonio immobiliare, considerata l'estrema incertezza che contraddistingue l'attuale scenario bellico e l'attuale assenza di un mercato immobiliare in Ucraina, si è ritenuto prudente confermare l'azzeramento del valore degli asset ad uso investimento e delle filiali e degli altri immobili ad uso funzionale di Pravex Bank. Per la sola sede centrale di Kiev, tenuto conto della sua funzione strategica rispetto all'esercizio dell'attività bancaria, dell'attuale controllo che è possibile esercitare sullo stato di conservazione dell'immobile e della sua localizzazione, si è valutato di mantenere invariato il valore. Con riferimento al limitato patrimonio immobiliare di Banca Intesa Russia costituito essenzialmente dalla sede centrale di Mosca, invece, non si sono riscontrati elementi tali da dover procedere ad una svalutazione.

Complessivamente, tali processi valutativi sulle esposizioni russe hanno portato alla rilevazione al 30 settembre 2023, al lordo degli effetti fiscali, di riprese nette per complessivi 100 milioni, quale effetto compensato tra 171 milioni di riprese di valore nette su crediti e 71 milioni di accantonamenti ad altri fondi rischi ed oneri (aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022) effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia principalmente per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, risultato positivo al termine dei nove mesi per il positivo andamento gestionale della partecipata nel periodo.

RISCHI DI CREDITO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone di un vasto insieme di tecniche e di strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi di credito, in grado di assicurare un controllo analitico della qualità del portafoglio degli impieghi alla clientela e alle istituzioni finanziarie, nonché delle esposizioni soggette a rischio paese.

Per quanto riguarda, in particolare, gli impieghi a clientela, la misurazione del rischio fa ricorso a modelli di rating interni differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico. I rating calcolati sono, inoltre, raccordati alle classificazioni delle agenzie ufficiali di rating per mezzo di una scala omogenea di riferimento.

Il rating e i fattori mitiganti del credito (garanzie, forme tecniche e covenant) assumono un ruolo fondamentale nel processo di concessione e gestione del credito.

Qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.09.2023 31.12.2022 Variazione
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Sofferenze 3.886 -2.668 1.218 3.667 -2.536 1.131 87
Inadempienze probabili 6.031 -2.461 3.570 6.423 -2.471 3.952 -382
Crediti Scaduti / Sconfinanti 575 -156 419 552 -139 413 6
Crediti Deteriorati
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a
10.492 -5.285 5.207 10.642 -5.146 5.496 -289
impairment) 10.430 -5.265 5.165 10.597 -5.134 5.463 -298
Crediti deteriorati valutati al fair value con
contropartita il conto economico
62 -20 42 45 -12 33 9
Crediti in bonis 424.986 -2.416 422.570 437.616 -
-2.590
435.026 -12.456
Stage 2 36.195 -1.637 34.558 45.801 -1.936 43.865 -9.307
Stage 1 388.085 -779 387.306 390.932 -654 390.278 -2.972
Crediti in bonis valutati al fair value con
contropartita il conto economico
706 - 706 883 - 883 -177
Crediti in bonis rappresentati da titoli 5.870 -28 5.842 6.274 -28 6.246 -404
Stage 2 912 -22 890 838 -23 815 75
Stage 1 4.958 -6 4.952 5.436 -5 5.431 -479
Crediti detenuti per la negoziazione 91 - 91 86 - 86 5
Totale finanziamenti verso clientela 441.439 -7.729 433.710 454.618 -7.764 446.854 -13.144
di cui forborne performing 5.087 -381 4.706 7.473 -553 6.920 -2.214
di cui forborne non performing 3.564 -1.605 1.959 3.480 -1.417 2.063 -104
Finanziamenti verso clientela classificati tra le
attività in via di dismissione
741 -564 177 754 -386 368 -191

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 settembre 2023 i crediti deteriorati lordi del Gruppo erano pari a 10,5 miliardi, in diminuzione di 150 milioni (-1,4%) rispetto a dicembre 2022. La loro incidenza sui crediti complessivi è leggermente aumentata al 2,4% mentre è rimasta stabile all'1,2% al netto delle rettifiche di valore (rispettivamente 2,3% e 1,2% a fine 2022). Secondo la metodologia EBA, alla medesima data l'incidenza dei crediti deteriorati si è attestata all'1,9% e all'1% rispettivamente al lordo e al netto delle rettifiche, invariata nel confronto con dicembre.

Tale risultato è ascrivibile alle iniziative di de-risking portate avanti già nel secondo trimestre dell'anno (si veda in proposito quanto riportato nel capitolo iniziale del presente Resoconto con riferimento alle iniziative di de-risking), ed in particolare alla classificazione tra le attività in via di dismissione, sussistendone i presupposti di applicabilità in base al principio contabile IFRS 5, di un portafoglio di sofferenze di 0,3 miliardi lordi.

Il processo di riduzione dei crediti deteriorati continua, peraltro, a beneficiare di nuovi flussi in entrata da crediti in bonis che, seppur in leggera ripresa, si mantengono su livelli contenuti, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione sui crediti deteriorati.

Nel corso dei primi nove mesi gli ingressi lordi sono stati pari a 2,2 miliardi, dei quali circa 0,7 miliardi nel primo trimestre, circa 0,9 miliardi nel secondo e circa 0,7 miliardi nel terzo. Nel periodo di raffronto 2022 il flusso in entrata lordo era stato di 2,7 miliardi, dei quali 0,5 miliardi riconducibili a Pravex Bank e Banca Intesa Russia. In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 1,6 miliardi (0,4 miliardi nei primi tre mesi, 0,7 miliardi nel secondo trimestre e 0,5 miliardi nel terzo trimestre), a fronte dei 2 miliardi nei primi nove mesi del 2022.

Dalla tabella emerge come la diminuzione dei crediti deteriorati lordi sia stata determinata dalle inadempienze probabili per 392 milioni, a fronte di un contenuto aumento delle sofferenze per 219 milioni e dei crediti scaduti e sconfinanti per 23 milioni.

I crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati in chiusura dei nove mesi a 5,2 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. La riduzione da inizio anno (-289 milioni; -5,3%) conferma l'andamento virtuoso già rilevato nel corso degli esercizi precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che si è attestata al 50,4%, in aumento rispetto al 48,4% di fine 2022.

Più in dettaglio, a settembre 2023 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 1,2 miliardi (+7,7%), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura al 68,7%. Le inadempienze probabili, pari a 3,6 miliardi, sono diminuite del 9,7%, con un'incidenza sul totale degl i impieghi netti a clientela pari allo 0,8% e un livello di copertura del 40,8%. I crediti scaduti e sconfinanti ammontavano a 419 milioni (+1,5%), con una copertura pari al 27,1%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 2 miliardi, con una copertura del 45%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,7 miliardi.

Alla fine del terzo trimestre 2023 i crediti in bonis netti si attestavano a 422,6 miliardi, in diminuzione da dicembre di 12,5 miliardi (-2,9%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,57%, invariata rispetto a dicembre. Al loro interno la copertura dei crediti in Stage 2 era pari al 4,52% (dal 4,23% di fine 2022) mentre quella dei crediti in Stage 1 allo 0,20% (vs 0,17%).

I crediti netti in bonis sono risultati pari a 387,3 miliardi in Stage 1 e a 34,6 miliardi in Stage 2 ed hanno registrato diminuzioni per 3,0 miliardi e 9,3 miliardi rispettivamente. Sullo Stage 2, accanto a fattori quali le movimentazioni derivanti da effetti gestionali, rilevano anche gli effetti dell'aggiornamento dello scenario macroeconomico effettuato a giugno e la riclassificazione a Stage 1 di portafogli in forbearance (prevalentemente originati dalle moratorie COVID) ad esito positivo del superamento del cosiddetto "probation period".

Scenario macroeconomico ai fini del condizionamento forward- looking

La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL, l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dalla Direzione Studi e Ricerche su base almeno semestrale (giugno/dicembre). Ai fini della Relazione Semestrale al 30 giugno 2023, pertanto, sono stati aggiornati i suddetti parametri. La Direzione Studi e Ricerche ha prodotto un aggiornamento delle previsioni a settembre 2023 che, relativamente allo scenario macroeconomico di base, rivede lievemente le stime di crescita per il PIL dell'Area Euro e dell'Italia per il 2023, rispetto alla previsione precedente, sulla base di dati inferiori alle attese osservati nel secondo trimestre dell'anno e alle prime evidenze degli effetti della restrizione monetaria. Nel dettaglio, le stime interne relative alla crescita dell'economia sono state riviste al ribasso sia per l'Area Euro (dallo 0,7% della previsione di giugno allo 0,6% per il 2023 e dall'1,2% allo 0,9% per il 2024) che per l'Italia (all'1% sia per quest'anno che per il prossimo, dall'1,2% e 1,3%, rispettivamente, previsti a giugno).

Per quanto riguarda la modellistica in uso per il condizionamento forward-looking della ECL ai fini IFRS 9, tenuto conto anche di previsioni aggiornate per gli scenari alternativi, non si avrebbero effetti significativi sulle stime degli accantonamenti dall'applicazione dello scenario aggiornato. Permangono, nel contempo, elementi di incertezza e rischi al ribasso della previsione, come di seguito evidenziato, che inducono ad una sostanziale conferma degli interventi di prudenza, già presenti al 30 giugno 2023, sugli accantonamenti performing.

Nel primo semestre 2023 l'economia dell'Area Euro è risultata sostanzialmente stagnante e anche per il secondo semestre si stima una crescita pressoché nulla, a causa soprattutto degli effetti della restrizione monetaria. Secondo la BCE la ripresa dei redditi, anche in termini reali, potrebbe però favorire una ripresa dei consumi delle famiglie su ritmi moderati tra fine 2023 e il primo semestre 2024, e in misura più sostenuta dalla seconda metà del 2024, quando anche la ri-accelerazione della domanda estera fornirà supporto. A sostenere la crescita potrà contribuire la spesa legata alla transizione ecologica e digitale, meno sensibile a dinamiche cicliche, che potrebbe supportare maggiori investimenti in proprietà intellettuale. Il rischio di contrazione del PIL rimane comunque non trascurabile e i rischi al ribasso si stanno intensificando: un'inflazione persistentemente elevata, un mercato del lavoro meno resiliente delle attese, una trasmissione più forte rispetto al previsto della politica monetaria all'economia reale, potrebbero essere sufficienti per innescare un episodio recessivo, in un contesto di minore supporto dalla politica fiscale. Ulteriori rischi previsionali riguardano le attese rispetto alla graduale ripresa dei consumi privati, per l'aumento del costo dei finanziamenti alle famiglie, specie nei paesi dell'Area Euro a prevalenza di mutui a tasso variabile, che continuerà a erodere i redditi dei nuclei famigliari, e la recente risalita dei prezzi energetici che potrebbe rallentare la discesa dell'inflazione, in un contesto in cui le retribuzioni nominali stanno aumentando meno del previsto.

Per l'Italia, nel complesso, al di là della volatilità su base trimestrale del PIL, dopo il vivace rimbalzo post-pandemico l'economia è entrata in una fase di sostanziale stagnazione nell'ultimo anno, spiegata dall'elevata inflazione e dagli effetti della restrizione monetaria (in termini sia di salita dei tassi di interesse che di condizioni di finanziamento più restrittive). I dati più recenti suggeriscono che l'andamento della crescita è stato debole anche nel trimestre estivo; perciò, la crescita media annua 2023 potrebbe assestarsi nella parte bassa dell'intervallo delineato dagli scenari. I maggiori rischi al ribasso per l'Italia dipendono principalmente dagli effetti del graduale esaurirsi dei bonus edilizi e dall'impatto ritardato della stretta monetaria. Elementi di supporto potranno essere la tenuta del mercato del lavoro, il recupero di potere d'acquisto delle famiglie e l'accelerazione attesa nei flussi di spesa effettiva finanziati da PNRR nel 2024.

Management overlay (Post-Model Adjustments)

Ai fini della valutazione dei crediti nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023 erano applicati interventi agli esiti delle metodologie di stima della ECL, prevalentemente attraverso post-model adjustment, nel quadro consentito dal principio IFRS 9 ed alla luce della maggiore prudenza necessaria per le significative incertezze derivanti dal contesto corrente e prospettico. Queste ultime, come richiamato nella precedente sezione, perdurano e contribuiscono ad intensificare i rischi previsionali. Al 30 settembre sono stati sostanzialmente confermati gli aggiustamenti nelle modalità applicative adottate al 30 giugno 2023. In linea con quanto rilevato nella Relazione semestrale al 30 giugno, essi hanno determinato una componente aggiuntiva sui fondi rettificativi delle esposizioni creditizie pari a 0,9 miliardi.

La componente principale è riferibile alla Capogruppo, in particolare determinata dai post-model adjustment applicati ai segmenti Retail/SME Retail e SME Corporate a partire da livelli di rischio medio/alti, con particolare modulazione per i settori particolarmente esposti ai rischi derivanti dalle prospettive macroeconomiche (perimetro commercial real estate o con andamento settoriale negativo o energivori della Divisione Banca dei Territori). Anche le banche della Divisione International Subsidiary Banks hanno adottato margini di prudenza sulla base di valutazioni specifiche del contesto corrente e prospettico e delle caratteristiche dei loro portafogli.

RISCHI DI MERCATO

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.

VaR gestionale giornaliero di trading

(milioni di euro)
2023 2022

trimestre
medio

trimestre
minimo

trimestre
massimo

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio
Totale Group Trading Book (a) 33,7 30,7 37,5 35,5 27,9 26,6 26,0 22,8 21,4
di cui: Direzione Tesoreria e
Finanza di Gruppo
3,7 3,1 4,5 4,4 5,1 6,6 7,2 6,1 3,8
di cui: Divisione IMI C&IB 31,1 27,3 36,0 33,7 25,3 24,7 26,0 21,2 17,5

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

Nel corso del terzo trimestre 2023, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alle medie del secondo trimestre 2023, si rileva una lieve riduzione dei rischi gestionali di trading da 35,5 milioni (secondo trimestre medio 2023) a 33,7 milioni (terzo trimestre medio 2023). La lieve riduzione è principalmente riconducibile alla gestione dell'esposizione al rischio tasso di interesse del portafoglio e ad "effetto rolling" di scenario, fattori che hanno determinato una riduzione dei rischi. Con riferimento all'andamento complessivo dei primi nove mesi del 2023 rispetto al medesimo periodo del 2022, si rileva un aumento del VaR gestionale di trading. Tale aumento è attribuibile sia ad azioni di portafoglio per la gestione del rischio tasso di interesse che a scenari di mercato per i tassi di interesse caratterizzati da volatilità più elevata rispetto a quella osservata nel medesimo periodo del 2022.

2023 (milioni di euro)
2022
30.09
medio
30.09
minimo
30.09
massimo
30.09
medio
30.09
minimo
30.09
massimo
Totale Group Trading Book (a) 32,3 21,5 45,9 23,4 15,4 32,5
di cui: Direzione Tesoreria e Finanza di
Gruppo
4,4 3,1 6,3 5,7 2,4 9,2
di cui: Divisione IMI C&IB 30,0 19,5 43,7 21,6 13,9 34,1

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica dei primi nove mesi dell'anno rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

La dinamica del VaR di Trading nel corso del terzo trimestre 2023 è stata invece principalmente caratterizzata dall'operatività condotta dalla Divisione IMI C&IB. In particolare, nel corso del trimestre, si rileva una sostanziale stabilita del dato di VaR gestionale di Trading.

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel terzo trimestre 2023 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio tasso di interesse e credit spread, rispettivamente pari al 45% e al 33% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio cambio e tasso di interesse per la Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo (rispettivamente pari al 51% e 38%) e del fattore di rischio tasso di interesse e credit spread per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 46% e 35%).

Contributo dei fattori di rischio al VaR gestionale complessivo (a)

3° trimestre 2023 Azioni Tassi Credit
spread
Cambi Altri
parametri
Merci
Direzione Tesoreria e Finanza
di Gruppo
Divisione IMI C&IB
6%
10%
38%
46%
5%
35%
51%
3%
0%
4%
0%
2%
Totale 9% 45% 33% 7% 4% 2%

(a) La tabella riporta su ogni riga il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra la Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione sul perimetro complessivo di Gruppo, calcolato come media delle stime giornaliere del terzo trimestre 2023.

Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine settembre, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio, prezzi delle materie prime e inflazione sono così sintetizzati nella tabella che segue:

EQUITY TASSI
D'INTERESSE
CREDIT SPREAD CAMBI MATERIE PRIME (milioni di euro)
INFLAZIONE
Crash Bullish +40bps lower
rate
-25bps +25bps -5% +5% Crash Bullish Up Down
Totale Trading Book 105 79 -74 59 -7 10 21 -9 -17 -3 11 -6

In particolare:

  • − per le posizioni sui mercati azionari non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di repentino aumento dei corsi azionari né in caso di forte riduzione degli stessi;
  • − per le posizioni su tassi di interesse si verificherebbero potenziali perdite per 74 milioni in caso di rialzo dei tassi di interesse;
  • − per le posizioni su credit spread un restringimento di 25 punti base degli spread creditizi comporterebbe una perdita complessiva di 7 milioni;
  • − per le posizioni su cambio si verificherebbero potenziali perdite per 9 milioni in caso di apprezzamento dell'euro contro le altre valute;
  • − per le posizioni in materie prime si registrerebbe una perdita di 17 milioni in caso di ribasso dei prezzi delle materie prime diverse dai metalli preziosi;
  • − infine, per le posizioni indicizzate all'inflazione si verificherebbero potenziali perdite per 6 milioni in caso di riduzione dell'inflazione.

In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del terzo trimestre 2023 una riduzione del VaR gestionale di mercato da 166 milioni (secondo trimestre 2023 VaR gestionale medio) a 159 milioni (terzo trimestre 2023 VaR gestionale medio).

Backtesting

L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:

  • − le stime giornaliere del valore a rischio;
  • − le rilevazioni giornaliere di profitti/perdite di backtesting per la cui determinazione si utilizzano le evidenze gestionali giornaliere del profit and loss effettivo conseguito dai singoli desk, depurato delle componenti che non sono pertinenti alle verifiche di backtesting: tra queste rientrano a titolo di esempio fees e costi finanziari di gestione delle posizioni che vengono regolarmente rendicontati in ambito gestionale.

Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.

Come risulta dal grafico sotto riportato, nel corso degli ultimi 12 mesi non si sono registrate eccezioni di backtesting.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione del Gruppo.

PORTAFOGLIO BANCARIO

Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la Shift sensitivity del valore, si è attestato a fine settembre 2023 ad un valore pari a -1.106 milioni.

La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta, a fine settembre 2023, rispettivamente a 164 milioni, -432 milioni e 256 milioni.

Il rischio tasso, misurato in termini di VaR, ha registrato a fine settembre 2023 un valore pari a 420 milioni.

Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario di minoranza quotato, rilevato con uno shock dei prezzi di +/-10%, ammonta a fine settembre 2023 a +/-55 milioni.

Nella tabella sottostante si fornisce una rappresentazione dell'andamento delle principali misure di rischio nel corso del terzo trimestre 2023 relativamente al portafoglio bancario del Gruppo.

(milioni di euro)
3° trimestre 2023 30.09.2023 31.12.2022
medio minimo massimo
Shift Sensitivity del Fair Value +100 bp -1.094 -826 -1.332 -1.106 -1.016
Shift Sensitivity del Margine di Interesse -50bp -455 -398 -575 -432 -668
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +50bp 232 147 495 164 633
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +100bp 208 134 256 256 251
Value at Risk Tasso d'interesse 508 420 584 420 442

Infine, nella tabella seguente si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, per le sopracitate partecipazioni di minoranza quotate, detenute in prevalenza nel business model HTCS.

Rischio di prezzo: impatto sul patrimonio netto

impatto sul
patrimonio netto al
30.09.2023
impatto sul
patrimonio netto al
30.06.2023
impatto sul
patrimonio netto al
31.03.2023
(milioni di euro)
impatto sul
patrimonio netto al
31.12.2022
Shock di prezzo 10% 55 58 65 73
Shock di prezzo -10% -55 -58 -65 -73

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario del Gruppo.

RISCHIO DI LIQUIDITA'

La posizione di liquidità del Gruppo, sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile da clientela, si è mantenuta nel terzo trimestre dell'esercizio 2023 ampiamente all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo.

Entrambi i livelli degli indicatori regolamentari LCR - Liquidity Coverage Ratio (Coefficiente di copertura della liquidità) e NSFR – Net Stable Funding Ratio (Coefficiente netto di finanziamento stabile) risultano superiori ai requisiti minimi normativi. Nel corso degli ultimi 12 mesi, il Liquidity Coverage Ratio del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) n. 2015/61, si è attestato in media al 169,3% (181,9% a dicembre 2022).

A fine settembre 2023, il valore di tutte le riserve di liquidità disponibili del Gruppo ammonta a complessivi 182,1 miliardi (177,7 miliardi a fine dicembre 2022), di cui 143,6 miliardi (172,5 miliardi a fine 2022) rappresentati da riserve HQLA disponibili a pronti presso le Tesorerie del Gruppo e 38,5 miliardi (5,2 al 31 dicembre 2022) riferiti ad altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, incluse le auto-cartolarizzazioni retained.

Le complessive riserve del Gruppo aumentano a fronte della restituzione da parte di BCE del collaterale sottostante le TLTRO ripagate nei primi 9 mesi dell'anno, movimento solo in parte compensato dalla riduzione della cassa disponibile fra le HQLA, grazie alla raccolta delle Reti commerciali e ai nuovi volumi di funding MLT sui mercati finanziari.

(milioni di euro)
DISP. A PRONTI
(netto haircut)
30.09.2023 31.12.2022
Riserve di Liquidità HQLA 143.556 172.528
Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) 77.376 109.792
Titoli altamente Liquidi (HQLA) 56.868 55.931
Altri titoli HQLA non computati in LCR 9.312 6.805
Altre Riserve stanziabili e/o marketable 38.526 5.222
Totale Riserve di Liquidità di Gruppo 182.082 177.750

Al 30 settembre 2023, il NSFR del Gruppo Intesa Sanpaolo, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, da adeguata raccolta cartolare wholesale di medio-lungo termine e, in maniera ormai più residuale, dalla componente rimanente della raccolta TLTRO con BCE, è pari al 121,0% (126,0% a fine dicembre 2022).

Anche le prove di stress, in considerazione dell'elevata disponibilità delle riserve di liquidità, mostrano per il Gruppo risultati superiori alla soglia limite, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo superiore a 3 mesi.

Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio prevalenti.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili derivanti dal conflitto russo-ucraino.

INFORMATIVA IN MATERIA DI PRODOTTI FINANZIARI

DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DI ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (Comparto Bancario e Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.09.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 104.742 31.967 9.037 108.649 33.035 8.932
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.147 30.584 124 10.381 32.043 183
di cui: titoli di capitale 1.073 - 23 860 - 22
di cui: OICR 221 5 7 264 5 21
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value 93.595 1.382 8.913 98.268 991 8.749
di cui: titoli di capitale 5.165 205 281 5.059 107 309
di cui: OICR 81.968 198 7.323 87.284 191 6.655
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 121.732 8.177 584 108.301 10.567 640
di cui: titoli di capitale 486 510 228 513 517 325
3. Derivati di copertura - 9.607 - - 10.075 -
4. Attività materiali - - 7.071 - - 7.151
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 226.474 49.751 16.692 216.950 53.677 16.723
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 8.097 39.245 97 7.285 39.085 142
2. Passività finanziarie designate al fair value 57 67.016 30 - 62.977 30
3. Derivati di copertura - 4.845 - - 5.517 -
Totale 8.154 111.106 127 7.285 107.579 172

La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative che dal 2023 applicano l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach". I saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato a seguito dell'applicazione retrospettiva del citato principio.

Osservando la tabella, con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,7% sul totale delle attività (5,8% al 31 dicembre 2022). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR tra cui, nell'ambito delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si segnalano 272 milioni rappresentati da quote del Fondo Atlante e dell'Italian Recovery Fund attivati nell'ambito della normativa a sostegno del sistema bancario.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresentano il 42,4% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Il 77,3% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Con riferimento alle passività il 93,1% è imputabile al livello 2 e prevalentemente alle Passività finanziarie designate al fair value.

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Comparto Bancario)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.09.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 11.314 31.361 3.851 11.311 32.672 3.594
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.116 30.579 124 10.331 32.008 183
di cui: titoli di capitale 1.073 - 23 860 - 22
di cui: OICR 221 5 7 264 5 21
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value 198 781 3.727 980 663 3.411
di cui: titoli di capitale 116 205 200 122 107 242
di cui: OICR 82 198 2.958 858 191 2.401
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 54.422 6.528 407 41.937 7.422 357
di cui: titoli di capitale 486 504 228 513 510 325
3. Derivati di copertura - 9.601 - - 10.062 -
4. Attività materiali - - 7.064 - - 7.144
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 65.736 47.490 11.322 53.248 50.156 11.095
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 8.087 39.244 97 7.285 39.085 142
2. Passività finanziarie designate al fair value 57 16.301 30 - 8.765 30
3. Derivati di copertura - 4.663 - - 5.346 -
Totale 8.144 60.208 127 7.285 53.196 172

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 9,1% sul totale delle attività (9,7% al 31 dicembre 2022).

Il 52,8% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresentano il 62,4% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Con riferimento alle passività, l'87,9% sono imputabili al livello 2 e la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Comparto Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.09.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
93.428 606 5.186 97.338 363 5.338
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 31 5 - 50 35 -
di cui: titoli di capitale - - - - - -
di cui: OICR - - - - - -
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
93.397 601 5.186 97.288 328 5.338
di cui: titoli di capitale 5.049 - 81 4.937 - 67
di cui: OICR 81.886 - 4.365 86.426 - 4.254
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 67.310 1.649 177 66.364 3.145 283
di cui: titoli di capitale - 6 - - 7 -
3. Derivati di copertura - 6 - - 13 -
4. Attività materiali - - 7 - - 7
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 160.738 2.261 5.370 163.702 3.521 5.628
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 10 1 - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 50.715 - - 54.212 -
3. Derivati di copertura - 182 - - 171 -
Totale 10 50.898 - - 54.383 -

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 3,2% sul totale delle attività (3,3% al 31 dicembre 2022).

Il 95,5% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2 e riferibili alle Passività finanziarie designate al fair value.

INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO

L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 30 settembre 2023 a 4.315 milioni, con un incremento netto di 1.012 milioni rispetto allo stock di 3.303 milioni del 31 dicembre 2022. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 2.435 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 1.808 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 72 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel 2023.

(milioni di euro)
Categorie contabili 30.09.2023 31.12.2022 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Totale
Debt
Obligations
assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 373 352 - 725 817 -92 -11,3
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 3 - 3 3 - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.370 754 - 2.124 1.545 579 37,5
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 692 699 72 1.463 938 525 56,0
Totale 2.435 1.808 72 4.315 3.303 1.012 30,6

La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution (operatività posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc).

La dinamica del portafoglio nei primi nove mesi del 2023, in uno scenario di ripresa del mercato sul comparto, denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi per complessivi 1.012 milioni, ed è principalmente ascrivibile all'operatività della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Le esposizioni valutate al fair value (titoli di debito ABS e CLO), passano da 2.365 milioni di dicembre 2022 a 2.852 milioni di settembre 2023, con un incremento di 487 milioni ascrivibile a maggiori investimenti per complessivi 1.128 milioni, afferenti alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 748 milioni ed alle attività finanziarie detenute per la negoziazione per 380 milioni, a cui si contrappongono rimborsi e cessioni per complessivi 641 milioni, da riferire al primo comparto per 169 milioni ed al secondo comparto per 472 milioni.

Le esposizioni classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato (titoli di debito CLO, ABS e CDO) di 1.463 milioni a settembre 2023 si confrontano con una consistenza di 938 milioni a dicembre 2022, per un incremento netto di 525 milioni, da ascrivere a maggiori investimenti di 646 milioni parzialmente compensati da cessioni e rimborsi.

Da un punto di vista economico, il risultato complessivo di +3 milioni al 30 settembre 2023 si confronta con quello dei primi nove mesi del 2022 di -33 milioni, sul quale avevano agito le valutazioni negative rilevate per cogliere le tensioni geopolitiche, l'allargamento degli spread di credito e l'aumento dell'inflazione.

La performance delle attività detenute per la negoziazione, voce 80 del conto economico, ammonta a +4 milioni ed è ascrivibile ad impatti da realizzo di +7 milioni (sulle esposizioni in ABS per +5 milioni ed in CLO per +2 milioni) oltre ad effetti valutativi di -3 milioni (sulle esposizioni in ABS per -4 milioni ed in CLO per +1 milione); al 30 settembre 2022 si era invece rilevato un risultato di -32 milioni, afferente nella sostanza a componenti valutative sulle esposizioni in CLO ed in ABS.

Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value risulta nullo al 30 settembre 2023, come nei primi nove mesi dell'anno precedente.

Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano al 30 settembre 2023 una variazione positiva di fair value di +12 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -44 milioni di dicembre 2022 a -32 milioni di settembre 2023); nell'anno non si rilevano impatti da cessioni sul portafoglio (-3 milioni a settembre dell'esercizio precedente).

Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, il risultato al 30 settembre 2023 di -1 milione è sostanzialmente riferibile a perdite da cessione e si confronta con l'impatto di +2 milioni per utili da realizzo dei primi nove mesi del 2022.

(milioni di euro)
Risultati di conto economico 30.09.2023 30.09.2022 variazioni
per categoria contabile Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
3 1 - 4 -32 36
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - -3 -3
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- -1 - -1 2 -3
Totale 3 - - 3 -33 36

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITÀ SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE ENTITIES (SPE)

Agli effetti di questa rilevazione, sono considerate Special Purpose Entities (SPE) le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato (raccolta fondi sul mercato, acquisizione/cessione/gestione di determinati assets sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di auto-cartolarizzazione ed emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, sviluppo e/o finanziamento di specifiche iniziative di business, operazioni di leveraged buy out, gestione del rischio di credito connesso al proprio portafoglio).

Sponsor dell'operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell'operazione che coinvolge la SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE per conseguire uno degli obiettivi sopra citati.

Per le categorie di SPE identificate come entità strutturate non consolidate non si segnalano modifiche ai criteri in base ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo decide per l'inserimento o meno delle società nel perimetro di consolidamento rispetto a quanto già riportato nel Bilancio 2022.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del terzo trimestre dell'anno, nell'ambito del programma garantito da ISP CB Pubblico la serie retained n. 12 è stata parzialmente estinta nel mese di luglio per un ammontare di 150 milioni portando il nominale a 900 milioni residui.

A valere sul programma garantito da ISP OBG nel mese di luglio è stata parzialmente estinta la serie retained n. 42 per un ammontare di 300 milioni, portando il nominale a 2,1 miliardi residui. Inoltre, nel mese di agosto è scaduta la serie retained n. 20 per un ammontare di 1,6 miliardi.

Per quanto riguarda le operazioni di cartolarizzazione, per Berica ABS 3, l'ultima operazione attiva della ex Banca Popolare di Vicenza, nel mese di luglio è stato riacquistato interamente il portafoglio crediti, con pagamento del relativo prezzo a settembre, in prossimità della data finale di pagamento, alla quale è stata rimborsata totalmente la Class J retained, con chiusura totale anticipata dell'operazione.

INFORMATIVA SULLE LEVERAGED TRANSACTIONS

In coerenza con la normativa BCE di riferimento ("Guidance on Leveraged Transactions") il perimetro delle operazioni Leverage Transaction include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse da tale perimetro le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e object financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.

Al 30 settembre 2023, le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a circa 25,2 miliardi a livello di Gruppo, riferiti a 1.763 linee di credito; lo stock risulta in calo rispetto alla fine dell'esercizio precedente (26,2 miliardi al 31 dicembre 2022). Tale dinamica, determinata principalmente dalla Capogruppo, è influenzata da turnover in entrata ed uscita - con flussi che sostanzialmente si compensano - e dal calo di circa 1 miliardo dovuto per la maggior parte alla riduzione di saldi su posizioni rimaste in perimetro (0,9 miliardi). Rispetto al 30 giugno 2023 si segnala un incremento dello stock di 0,7 miliardi riconducibile principalmente al flusso dei nuovi ingressi della Capogruppo per 0,4 miliardi.

Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions e limiti sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito di rischio della Banca su questa tipologia di operatività.

INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND

La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 30 settembre 2023 si attesta a 191 milioni per il trading book ed a 191 milioni per il banking book per complessivi 382 milioni, a fronte rispettivamente di 173 milioni e di 184 milioni al 31 dicembre 2022 per complessivi 357 milioni.

Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio/lungo termine e con tempi di riscatto mediamente superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities).

Nei primi nove mesi del 2023 si è registrato un incremento degli stock rispetto al fine anno precedente di 25 milioni, che include maggiori investimenti per 51 milioni, effettuati esclusivamente a valere sul trading book, su hedge fund UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities) che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale, in continuità all'azione intrapresa nell'anno 2022 ed in coerenza alla normativa CRR2 entrata in vigore il 30 giugno 2021.

Le dismissioni intervenute nel periodo si attestano a 37 milioni (5 milioni per il banking book e 32 milioni per il trading book), e le variazioni di fair value positive per 11 milioni (positive di 12 milioni per il banking book e negative di 1 milione per il trading book).

Quanto agli effetti economici, al 30 settembre 2023 si rileva un risultato complessivamente positivo per +12 milioni, afferente ad effetti valutativi di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+12 milioni) e tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (-1 milione), oltre ad impatti da realizzo sul comparto trading (+1 milione). Al 30 settembre 2022 il risultato economico era di -8 milioni e si riferiva alla valutazione di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.

Nel Gruppo Intesa Sanpaolo oltre a Capogruppo, si rileva che al 30 settembre 2023 risultano, nel portafoglio di Eurizon Capital SGR, hedge fund per 52 milioni (a dicembre 2022 erano pari a 50 milioni), con un impatto a conto economico nell'anno di +2 milioni da effetti valutativi (al 30 settembre 2022 era di -3 milioni, anch'esso da componente valutativa). Questi ultimi sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITA' IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 30 settembre 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 2.435 milioni (3.049 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 30.677 milioni (29.872 milioni al 31 dicembre 2022).

Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.330 milioni (1.726 milioni al 31 dicembre 2022).

Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 30 settembre 2023 - pari a 4.997 milioni (6.149 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 69.450 milioni (74.174 milioni al 31 dicembre 2022).

Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 30 settembre 2023, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto positivo di 10 milioni (impatto positivo di 102 milioni al 31 dicembre 2022).

Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito del Bilancio del 2022.

Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal Gruppo.

RISCHI OPERATIVI

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni29 .

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito il framework complessivo per il governo dei rischi operativi, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Per la determinazione del requisito patrimoniale, il Gruppo adotta una combinazione dei Metodi previsti dalla normativa (metodo avanzato in partial use con i metodi standardizzato e base); l'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 2.119 milioni al 30 settembre 2023, invariato rispetto al 30 giugno 2023.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Per quanto concerne i rischi operativi, con riferimento al terzo trimestre 2023 non vi sono specifici aggiornamenti da riportare e si rimanda a quanto descritto nella medesima sezione della Relazione semestrale di Gruppo al 30 giugno 2023.

Rischi legali

I rischi connessi alle vertenze legali sono oggetto di attenta analisi da parte sia della Capogruppo sia delle singole società del Gruppo interessate. In presenza di vertenze per le quali risulta probabile un esborso ed è possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si provvede ad effettuare stanziamenti ai Fondi per rischi ed oneri. Con riguardo alle vertenze rilevanti in corso, si segnalano di seguito le evoluzioni significative del trimestre, rinviando per il pregresso e per l'illustrazione puntuale delle singole vertenze rilevanti alla Nota integrativa del Bilancio 2022 e alla Relazione Semestrale 2023 del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Causa promossa nei confronti di due società controllate ungheresi di Intesa Sanpaolo

La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente – l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni di euro.

A luglio 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. Contro tale decisione la controparte ha presentato appello.

Nel mese di dicembre 2022 la Corte di Appello ha parzialmente accolto l'impugnazione di controparte, condannando una delle due società convenute al pagamento di circa 9,5 milioni di euro. La decisione è stata impugnata dinanzi alla Corte Suprema ungherese, che ha disposto la sospensione della sentenza.

In data 11 aprile 2023 è stato depositato un dispositivo di pronuncia favorevole alla controllata, in accoglimento delle ragioni sostenute da quest'ultima.

Nel corso del terzo trimestre 2023 la controparte ha avviato un procedimento dinanzi alla Corte Costituzionale sostenendo la violazione della Carta fondamentale ungherese. Attualmente il ricorso è al vaglio del giudizio di ammissibilità.

Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi

A gennaio 2016 la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha promosso azione risarcitoria nei confronti di UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca Marche S.p.A.) e di PwC (la società di revisione che ha certificato i bilanci e attestato i dati indicati nel Prospetto Informativo) sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali di Banca della Marche S.p.A. che si sarebbero rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel Prospetto Informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Il valore di tali titoli si è successivamente azzerato determinando una perdita quantificata in 25 milioni circa.

Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da UBI, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.

Con sentenza resa in data 18 marzo 2020 il Tribunale di Ancona ha accolto l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dalla Banca, rigettando le domande formulate dalla Fondazione.

Nel giudizio di impugnazione proposto dalla Fondazione, la Corte di Appello di Ancona con sentenza depositata il 17 luglio 2023 ha respinto l'appello promosso dalla controparte e confermato la sentenza di primo grado, condannando l'appellante al pagamento delle spese di lite in favore di Intesa Sanpaolo. Pendono i termini per l'impugnazione.

Contenzioso in materia di strumenti finanziari derivati

Nell'ambito dell'operatività in strumenti derivati, continuano ad essere oggetto di un'attenta attività di monitoraggio i rischi legali connessi ai procedimenti giudiziali con Enti locali, loro società controllate e controparti private.

Per quanto riguarda i contenziosi con Società controllate da Enti locali, nel giudizio promosso da Terni Reti Sud S.r.l. avente ad oggetto un contratto derivato, stipulato ad agosto 2007 da ex Banca delle Marche, la controparte ha manifestato disponibilità a una soluzione conciliativa. La definizione transattiva è stata autorizzata dalla Banca d'Italia, quale gestore del Fondo Nazionale di Risoluzione. Ad oggi è in corso il complesso iter deliberativo da parte della Società (controllata al 100% dal Comune di Terni). Qualora l'iter si concluda positivamente, trattandosi di vertenza rientrante nei contenziosi Good Banks (ex UBI), il Fondo rimborserà integralmente alla Banca l'esborso derivante dalla transazione.

29 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscale, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, terze parti, qualità dei dati, frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

Attività potenziali

Con riferimento al contenzioso IMI/SIR, rispetto alle iniziative intraprese dalla Banca a seguito della sentenza della Corte di Cassazione e illustrate nella Relazione semestrale 2023, non si hanno ancora aggiornamenti in relazione al giudizio di riassunzione avanti la Corte d'Appello di Roma mentre la cancelleria della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha comunicato che il ricorso effettuato dalla Banca è stato registrato, il che implica il positivo superamento di un primo sommario esame di non manifesta inammissibilità delle ragioni addotte dalla Banca, esame che – in caso contrario – si sarebbe concluso con l'immediata declaratoria di inammissibilità del ricorso ad opera di un Giudice unico ai sensi dell'art. 27 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Pur potendo la Corte dichiarare l'inammissibilità del ricorso anche in un momento successivo della procedura in esito ad una valutazione più approfondita del fascicolo, l'avvenuta registrazione rappresenta un segnale iniziale positivo, considerato che una percentuale assai elevata di ricorsi (circa il 90%) viene immediatamente rigettata senza ulteriori accertamenti. Vi sarà ora un secondo filtro di ammissibilità da parte del Giudice Relatore, all'esito positivo del quale s'instaurerà il giudizio di merito.

Contenzioso del lavoro

Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 30 settembre 2023, come già al 30 giugno 2023 e al 31 dicembre 2022, non risultano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Contenzioso fiscale

I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri. Non si segnalano nuove controversie significative nel trimestre per Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito anche "ISP" o "Capogruppo"). Per le controllate si rinvia a quanto infra evidenziato in merito alle contestazioni sulla Eurizon Capital e sulla sua controllata Epsilon SGR relativamente al Transfer Pricing applicato nei rapporti infragruppo cross-border con Eurizon Capital SA Lussemburgo.

Quanto alle controversie in essere, si segnala una riduzione non trascurabile delle stesse, anche grazie alla c.d. "tregua fiscale" di cui sia la Capogruppo sia Intesa Sanpaolo Private Banking ("ISPB") si sono avvalse (minor petitum 13,2 milioni per ISP, di cui 9,3 milioni nel trimestre, e 47,4 milioni per ISPB).

Con riguardo a Intesa Sanpaolo, al 30 settembre 2023 sono pendenti n. 431 pratiche di contenzioso (483 pratiche al 30 giugno 2023), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 112,4 milioni (125,4 milioni al 30 giugno 2023), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità.

Relativamente a tali contesti, i rischi effettivi al 30 settembre 2023 sono stati quantificati in 45,6 milioni (57,4 milioni al 30 giugno 2023).

Rispetto al 30 giugno 2023, i principali eventi che hanno dato luogo a movimentazioni significative del petitum per Capogruppo (-13,0 milioni) sono rappresentati:

  • − in aumento (circa 5,3 milioni) da: i) 4,6 milioni con riguardo ad una risalente contestazione del Fisco portoghese sulla cessata Sanpaolo IMI Bank International S.A. (con sede in Madeira), alla quale fu imputata la mancata applicazione negli anni 2002, 2003 e 2004 di ritenute alla fonte su interessi pagati ad obbligazionisti esteri. Il maggior accantonamento si rende necessario onde tenere conto del più recente certificato dei carichi fiscali pendenti rilasciato dal Fisco portoghese, dal quale per la prima volta emergono i criteri per calcolare gli interessi sulla pretesa fiscale in linea capitale; ii) 0,2 milioni con riguardo a IMU su immobili da contratti di leasing sia risolti che a reddito; iii) 0,2 milioni relativi a nuove contestazioni per imposta di registro su atti giudiziari, principalmente riferibile ad un invito al pagamento dell'imposta di registro prenotata a debito, notificato il 3 agosto 2023 con riguardo ad una sentenza civile nel cui giudizio erano parti la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la ex Centrobanca (fusa in UBI Banca); iv) interessi maturati sul contenzioso in essere per 0,3 milioni;
  • − in diminuzione (circa 18,3 milioni) da: i) 8,0 milioni con riguardo alla favorevole e definitiva sentenza della Corte di Cassazione del luglio 2023 in relazione alla controversia in tema di imposta di registro sull'operazione di scorporo di ramo d'azienda da Intesa Sanpaolo a State Street Bank la cui riqualificazione quale cessione d'azienda è stata ritenuta errata dalla Corte; ii) 0,1 milioni per chiusura di contenziosi in materia di imposta di registro riferibili principalmente a imposta di registro su atti giudiziari; iii) 1,8 milioni per chiusure di contenziosi per IMU su immobili da contratti di leasing sia risolti che a reddito di cui tramite la definizione di cui alla c.d. "tregua fiscale" per 1,3 milioni; iv) 8,0 milioni per chiusura di diversi contenziosi tramite "tregua fiscale"; v) 0,4 milioni per la chiusura di contenziosi relativi a imposta di registro ed ipocatastali sull'acquisto di immobili oggetto di concessione in leasing.

Per quanto concerne le filiali di Intesa Sanpaolo localizzate all'estero, in assenza di novità rilevanti nel trimestre si rinvia alla Relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2023.

Con riferimento alle controllate si segnalano i seguenti aggiornamenti rispetto al 30 giugno 2023.

Come già segnalato nelle precedenti informative finanziarie (alle quali si rinvia), Eurizon Capital SGR prima ed Epsilon SGR poi sono state sottoposte a verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia, Ufficio Grandi Contribuenti, in merito ai prezzi di trasferimento praticati nei rapporti con Eurizon Capital SA Lussemburgo.

Si ricorda che la prima contestazione risale alla fine del 2022 e ha riguardato il 2016 della sola Eurizon Capital SGR. L'Ufficio ha rivisto la propria posizione iniziale (maggior imponibile italiano di 151,1 milioni, cui corrispondevano maggiori imposte per 50 milioni, interessi pari a 9,6 milioni e sanzioni per 45 milioni, per un onere totale di 104,6 milioni) e formulato una proposta di adesione – accolta ad aprile 2023 – che prevedeva: (i) il riconoscimento del CUP come metodo idoneo, con

posizionamento del benchmark al terzo quartile e (ii) la riduzione del maggior imponibile italiano da 151,1 milioni a 26,8 milioni, la riduzione conseguente delle maggiori imposte da 50 milioni ad 8,8 milioni e degli interessi da 9,6 milioni a 1,8 milioni nonché la non applicazione di sanzioni. In definitiva, la verifica sul 2016 di Eurizon Capital SGR si è chiusa con un esborso complessivo di 10,6 milioni (pari a circa il 10% della pretesa complessiva iniziale).

Nei mesi seguenti, le interlocuzioni con l'Ufficio sono proseguite relativamente agli anni 2017 e 2018 sia di Eurizon Capital SGR sia di Epsilon SGR. In dettaglio, tali interlocuzioni sono state formalmente avviate: L'attività accertativa dell'Ufficio è proseguita con la notifica ad Eurizon a giugno 2023 della notifica di un questionario per il 2017 e con l'inizio di una attività di verifica per Epsilon avviata ad aprile 2023 sul 2017, poi estesa a settembre 2023 al 2018.

La posizione della Banca è indirizzata ad ottenere (i) innanzitutto la conferma della bontà del CUP come metodo di verifica e di conseguenza la non applicazione di sanzioni (come noto, in materia di transfer pricing la correttezza del metodo adottato garantisce la penalty protection) e poi (ii) il posizionamento del benchmark sul primo quartile o sulla mediana.

Da ultimo si segnala che, come anticipato in premessa, oltre ad ISP anche Intesa Sanpaolo Private Banking ("ISPB") si è avvalsa della più volte citata definizione liti di cui alla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di Bilancio 2023") c.d. "tregua fiscale" con riguardo a 5 delle 7 liti pendenti su avvisi di accertamento IRES e IRAP (notificati ai soli fini IRES anche a ISP quale consolidante) per le annualità dal 2011 al 2017 con i quali è stata contestata la deduzione fiscale della quota di ammortamento di avviamenti, scaturita da conferimenti ricevuti da ISPB negli anni 2009, 2010 e 2013 e da questa affrancati avvalendosi dell'opzione per il riallineamento dei valori fiscali a quelli di bilancio di cui all'art. 15, comma 10, D.L. n. 185/2008. Pur essendo pienamente convinti della bontà del comportamento fiscale adottato negli anni e delle tesi difensive, per cogliere l'opportunità economico-finanziaria offerta dalla tregua fiscale è stato deciso, d'intesa con il consulente incaricato della gestione del contenzioso, conveniente definire le annualità 2011, 2013, 2014, 2015 e 2017. Nella valutazione hanno influito i seguenti aspetti: i) il fatto che l'ammontare complessivo per imposte versate a titolo di imposta sostitutiva e a titolo provvisorio nonché per la definizione fosse per ciascuno dei suddetti anni inferiore alla maggiore imposta accertata; ii) l'azzeramento di sanzioni e interessi (pari a circa 26 milioni al 30 settembre); iii) il diritto allo scomputo dal costo della definizione del l'imposta sostitutiva del 16% a suo tempo versata da ISPB secondo quanto riconosciuto dalla stessa Agenzia delle Entrate nella risposta fornita all'interpello n. 158 del 27 maggio 2019.

RISCHI ASSICURATIVI

Portafogli di investimento

Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo RBM Salute) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo Unit linked, ai fondi pensione e alle polizze danni.

I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 30 settembre 2023, a 169.788 milioni. Di questi, una quota pari a 86.152 milioni è relativa alle polizze vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze Unit Linked e Fondi Pensione ed è pari a 83.636 milioni.

In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze vita tradizionali rivalutabili, delle polizze danni e del patrimonio libero.

In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84,3% delle attività, pari a 72.729 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 2% ed è pari a 1.762 milioni. La restante parte, pari a 11.812 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (13,7%).

Il valore di bilancio dei derivati ammonta a circa -151,2 milioni; di questi la quota relativa a derivati di gestione efficace30 ammonta a circa 20,3 milioni, la restante parte (circa -171,5 milioni) è riferita a derivati classificati di copertura.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita sono pari, alla fine dei primi nove mesi del 2023 ed a valori di mercato, a circa 255 milioni e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a circa 6 milioni.

L'analisi del portafoglio titoli obbligazionari in termini di sensitivity del fair value al movimento dei tassi d'interesse evidenzia che un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa di circa 4.359 milioni.

La distribuzione per fasce di rating del portafoglio è la seguente. Gli attivi di tipo obbligazionario con rating AAA/AA pesano per circa il 5,3% del totale investimenti mentre circa il 10,2% si colloca nell'area della singola A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono circa l'80,9% del totale mentre è minima (3,6%) la quota di titoli speculative grade o unrated.

All'interno dell'area BBB una parte considerevole è costituita da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi e Banche Centrali rappresentano circa il 74,4% del totale investimenti, le società finanziarie (in prevalenza banche) contribuiscono per circa il 16,3% dell'esposizione mentre i titoli industriali ammontano a circa il 9,3%.

Alla fine del terzo trimestre 2023, la sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di +100 punti base, è risultata pari a -2.162 milioni ed è imputabile per -1.326 milioni agli emittenti governativi e per -836 milioni agli emittenti corporate (società finanziarie e industriali).

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

A seguito dell'escalation della tensione geopolitica tra Russia e Ucraina, la funzione Risk Management effettua costantemente monitoraggi sull'evoluzione dei rischi e dei loro effetti sul business del Gruppo Assicurativo, con particolare focus sulle esposizioni ai paesi direttamente coinvolti nel conflitto. In tale ambito si segnala che l'esposizione è residuale (inferiore allo 0,1% del totale degli attivi).

30 Il Regolamento ISVAP n. 36 del 31 gennaio 2011 in materia di investimenti definisce "derivati di gestione efficace" tutti i derivati finalizzati al raggiungimento di prefissati obiettivi di investimento in maniera più veloce, agevole, economica o più flessibile rispetto a quanto sia possibile operando sugli attivi sottostanti.

Politiche contabili

Criteri di redazione del resoconto

Principi generali di redazione

Come noto, attraverso il D.Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016, è stata recepita nell'ordinamento nazionale la Direttiva 2013/50/UE, che ha modificato la Direttiva 2004/109/CE (c.d. Direttiva Transparency). Nel recepimento della disciplina europea, sono state modificate, tra l'altro, le disposizioni relative alle relazioni finanziarie, innovando le regole inerenti alla pubblicazione, da parte di emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine, di informazioni periodiche aggiuntive rispetto alle relazioni finanziarie annuali e semestrali. La formulazione dell'art. 154-ter (Relazioni finanziarie), commi 5 e 5-bis del TUF, consente alla Consob di disporre, nei confronti degli emittenti sopra indicati, l'obbligo di pubblicare le informazioni periodiche aggiuntive. Nell'esercizio delle proprie competenze – e a seguito di un processo di consultazione – la Consob ha tuttavia rimesso agli emittenti la scelta sulla pubblicazione dei resoconti trimestrali.

In questo contesto, Intesa Sanpaolo pubblica – su base volontaria – informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono – per quanto riguarda i relativi elementi informativi – la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 è redatto, in forma consolidata, con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e dalle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Con riferimento all'evoluzione della normativa contabile, in considerazione della rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo e, in particolare, per le Compagnie assicurative, si segnala innanzitutto che dal 1° gennaio 2023 è applicabile il principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi, pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche, ed omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021.

Il Resoconto Intermedio al 31 marzo 2023 ha rappresentato la prima situazione contabile redatta applicando l'IFRS 17; contestualmente e per la prima volta le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno applicato anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù dell'applicazione del c.d. "Deferral Approach"31 .

In proposito si evidenziano i seguenti aspetti:

  • il presente Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 include una specifica sezione contenente l'informativa sulla transizione al principio contabile IFRS 17 e all'IFRS 9 per le Compagnie assicurative, già resa in occasione del Resoconto Intermedio al 31 marzo 2023 e del Bilancio consolidato semestrale. Si rinvia allo specifico paragrafo "La transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e all'IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo" per una completa illustrazione delle previsioni dei principi, delle scelte del Gruppo nonché degli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative;
  • i principi contabili adottati per la predisposizione del presente Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono stati aggiornati, come già illustrato a partire dal Resoconto intermedio al 31 marzo 2023, rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo;
  • i prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia32 e presentano a confronto i periodi comparativi modificati a seguito dell'applicazione retrospettiva dei due principi. Nello specifico, i saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato mentre quelli economici con i risultati dei primi nove mesi del 2022 modificati.

Oltre a quanto sopra evidenziato con riferimento all'introduzione del principio contabile IFRS 17, trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2023 il Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022 ed il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022, di cui si illustrano a seguire i principali contenuti.

31 Si ricorda che in virtù dell'applicazione del "Deferral Approach" le attività e le passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate continuavano ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, in attesa dell'entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale sui contratti assicurativi (IFRS 17).

32 Si evidenzia che i principali aspetti di novità introdotti con l'8° aggiornamento riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS. Infatti, al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle disposizioni emanate dall'IVASS con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS (il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022). In particolare, è previsto un rinvio integrale alle disposizioni emanate dall'IVASS per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022

Il Regolamento n. 357/2022 adotta talune modifiche di minore rilevanza e chiarimenti volti ad aiutare le entità nell'applicazione di giudizi di rilevanza nell'illustrazione delle politiche contabili (modifiche allo IAS 1) e a distinguere tra principi contabili e stime (modifiche allo IAS 8); pertanto non comporta impatti significativi per il Gruppo, sebbene possa costituire un utile riferimento per le analisi e per migliorare l'informativa di bilancio.

Più in dettaglio il Regolamento introduce le seguenti modifiche:

IAS 1 Presentazione del bilancio

Si tratta di limitate modifiche (c.d. "narrow scope amendments") allo IAS 1 Presentazione del bilancio e al documento IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements" che forniscono alcune indicazioni per aiutare le società a individuare quali informazioni sui principi contabili (le cosiddette "politiche contabili") devono essere divulgate applicando giudizi di rilevanza. Le informazioni sulle politiche contabili sono rilevanti se, considerate congiuntamente con altre informazioni contenute nel bilancio, è ragionevole attendersi che possano influenzare le decisioni degli utilizzatori del bilancio. Le informazioni rilevanti devono essere chiaramente esposte; non è invece necessario illustrare le informazioni irrilevanti e, in ogni caso, queste ultime non devono oscurare quelle rilevanti.

IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori

Le modifiche allo IAS 8 sono volte a fornire chiarimenti per distinguere i cambiamenti nei principi contabili dai cambiamenti nelle stime contabili. In proposito è stata aggiunta la definizione di stima contabile, in precedenza non prevista – "le stime contabili sono importi monetari in bilancio soggetti a incertezza della valutazione" – e introdotte altre modifiche al fine di fornire maggiori chiarimenti.

Si precisa che l'entità può dover modificare una stima contabile se si verificano mutamenti nelle circostanze sulle quali la stima si era basata o a seguito di nuove informazioni, nuovi sviluppi o maggiore esperienza. Le correzioni degli errori si distinguono dai cambiamenti nelle stime contabili: le stime contabili, per loro natura, sono approssimazioni che necessitano di una modifica se si viene a conoscenza di informazioni aggiuntive. Per esempio, l'utile o la perdita rilevato a seguito della risoluzione di un evento incerto non rappresenta la correzione di un errore.

Regolamento n. 1392/2022 - modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito – Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione

Con il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 la Commissione Europea ha adottato le modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione", pubblicate dallo IASB in data 7 maggio 2021. Gli emendamenti chiariscono in che modo le società devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obblighi di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su tali operazioni33. La fattispecie di interesse per il Gruppo Intesa Sanpaolo si riscontra in relazione alla contabilizzazione delle operazioni di leasing in cui il locatario iscrive inizialmente nello stato patrimoniale l'attività (right of use) e la corrispondente passività del leasing (lease liability), di norma di pari importo. In funzione della normativa fiscale applicabile, potrebbero sorgere differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale entità al momento della rilevazione iniziale dell'attività e della passività. Con le modifiche in oggetto è stato precisato che in tali casi l'entità deve rilevare qualsiasi passività e attività fiscale che ne deriva (pertanto, l'esenzione prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 - che permette di non iscrivere fiscalità differita nei casi in cui l'operazione nel suo complesso non influenza l'utile - non si applica a tali casistiche).

Le modifiche in oggetto non sono rilevanti per Intesa Sanpaolo e per le società italiane del Gruppo, in quanto secondo le disposizioni fiscali applicabili in Italia (in applicazione del c.d. Decreto fiscale IFRS 16), sia il right of use che la passività del leasing assumono integralmente rilevanza fiscale (valore civile e fiscale allineato), così come sono trattate in derivazione ai fini fiscali anche le conseguenti componenti economiche rilevate in bilancio (ammortamenti e interessi). Tale approccio vale non solo per le nuove operazioni di leasing, successive alla prima applicazione dell'IFRS 16, ma anche per le operazioni esistenti al momento della FTA a seguito del riallineamento fiscale effettuato, come consentito dal decreto fiscale e, pertanto, non sorgono differenze temporanee imponibili o deducibili.

Per quanto riguarda gli impatti sulle società estere del Gruppo, non sono stati riscontrati aspetti significativi da evidenziare.

Sebbene non in vigore al 30 settembre 2023, si segnalano le modifiche apportate dallo IASB allo IAS 12 Imposte in materia di International Tax Reform – Pillar Two Model. Il processo di omologazione europeo è in corso e dovrebbe concludersi a breve per permettere un'applicazione immediata delle modifiche apportate al principio.

A fine 2021, più di 135 paesi, che rappresentano oltre il 90% del PIL globale, hanno raggiunto un accordo sulla riforma fiscale internazionale che introduce un'imposta minima globale (c.d. "Global Minimum Tax") per le grandi imprese multinazionali. Nel dettaglio, questi paesi hanno aderito al documento dell'OCSE Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting, che introduce un modello a due pilastri (c.d. Pillar) per affrontare le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia. In Europa, la Direttiva per attuare la componente di imposta minima della riforma OCSE è stata approvata dalla Commissione europea il 12 dicembre 2022. A seguito del superamento delle riserve da parte di alcuni paesi membri, è stato raggiunto l'accordo unanime in sede UE per l'adozione della proposta di Direttiva comunitaria volta a realizzare un livello minimo di tassazione effettiva del 15% dei gruppi multinazionali che presentano ricavi complessivi superiori a 750 milioni di euro l'anno. La Direttiva n. 2523/2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 22 dicembre 2022 e dovrà essere trasposta nelle legislazioni nazionali dei paesi UE entro la fine del 2023, per trovare applicazione dal periodo d'imposta 2024. Altri paesi extra UE dove il Gruppo è presente potrebbero implementare la medesima normativa, di derivazione internazionale, nella loro legislazione nazionale.

Con la pubblicazione delle modifiche allo IAS 12, lo IASB intende rispondere celermente ai dubbi di diversi stakeholder sulle potenziali implicazioni derivanti dall'applicazione delle regole del Pillar Two sulla contabilizzazione delle imposte, stante l'imminente entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali in alcune giurisdizioni. In particolare, le modifiche apportate al principio introducono un'eccezione temporanea obbligatoria che prevede di non rilevare la fiscalità differita che deriverebbe

33 Secondo la definizione dello IAS 12 sono differenze temporanee imponibili/deducibili le differenze temporanee fra valori contabili e fiscali che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili/deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.

dall'implementazione del Pillar Two Framework. L'eccezione è immediatamente applicabile e con effetto retroattivo; per le entità europee le modifiche saranno applicabili alla conclusione del processo di omologazione attualmente in corso.

Sono inoltre previsti specifici requisiti di disclosure per le società impattate, con differenti obblighi informativi da soddisfare nei periodi in cui la normativa Pillar Two è emanata o sostanzialmente emanata ma non ancora in vigore e nei periodi in cui la riforma fiscale è in vigore. Tali requisiti di disclosure sono applicabili a partire dai bilanci annuali che iniziano dal 1° gennaio 2023 e non sono obbligatori nei resoconti intermedi redatti prima del 31 dicembre 2023.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo soddisfa il presupposto soggettivo della normativa in esame ed è dunque potenzialmente impattato dalla stessa. Di conseguenza, il Gruppo monitora costantemente lo stato di avanzamento della normativa in Italia e nei paesi dove è presente. Le analisi, anche di natura organizzativa e procedurale, finalizzate alla futura corretta gestione dell'imposta, dopo essersi focalizzate sulla mappatura delle entità del Gruppo, delle loro caratteristiche e delle relative informazioni soggettive rilevanti per la loro classificazione, nonché sulla individuazione delle principali problematiche interpretative ed applicative, si stanno ora orientando alla definizione dei dati da utilizzare per il calcolo dell'eventuale maggiore imposta dovuta, soprattutto per quei paesi che, sulla base dei dati 2022, non possono usufruire dei Safe Harbour che ci si aspetta vengano adottati dai singoli Stati in sede di implementazione della normativa in esame.

Nell'ambito dei criteri di redazione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, può essere opportuno fornire talune specificazioni con riferimento agli effetti economici (mancati) per il Gruppo Intesa Sanpaolo della normativa italiana sui c.d. "extra-profitti" bancari.

***

Si ricorda a questo proposito che il D.L. 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, contiene, tra le disposizioni, la previsione di un'imposta straordinaria per le banche determinata applicando – nei bilanci individuali – un'aliquota pari al 40 per cento sull'ammontare del "margine degli interessi" ricompresi nella voce 30 del conto relativo all'anno 2023 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell'esercizio 2021. La norma fissa, tuttavia, un limite massimo del tributo dovuto in una misura pari allo 0,26% delle attività ponderate per il rischio. Come ampiamente noto, infine ed in sintesi, le banche possono decidere di non versare l'imposta teoricamente dovuta se, in sede di approvazione del bilancio 2023, viene determinato l'accantonamento in una riserva non distribuibile di un importo pari a due volte e mezzo l'ammontare teoricamente dovuto.

Con riferimento agli eventuali impatti contabili connessi all'applicazione della norma in parola, si specifica che l'imposta è stata considerata rientrare nell'ambito di applicazione dell'IFRIC 21 "Tributi", essendo la medesima applicata sul margine di interesse netto (o, al raggiungimento di un determinato cap previsto dalla legge, sulle attività ponderate per il rischio – RWA), che si è ritenuto non assimilabile ad un "reddito imponibile" ex IAS 12.

Le previsioni dell'IFRIC 21 richiedono la rilevazione a Conto Economico dell'onere relativo all'imposta allorquando si verifichi il c.d. "fatto vincolante" che determina l'insorgere della passività, ovvero la specifica attività/azione che comporta il pagamento dell'imposta. Nel caso di specie, l'esistenza di un "fatto vincolante" è positivamente determinata dal conseguimento di un ammontare del margine di interesse netto al di sopra della soglia identificata dalla legge. A tale considerazione, va aggiunto che la legge, come evidenziato, rimette un'opzione (facoltà) in capo ai soggetti su cui potenzialmente gravi l'onere di non regolare l'imposta e di costituire, invece, la specifica riserva indisponibile. Proprio a questo riferimento, si segnala che, come già indicato nel paragrafo relativo agli Eventi rilevanti del presente Resoconto e come già reso noto al mercato:

  • il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo lo scorso 25 ottobre ha deliberato che proporrà all'Assemblea, in sede di approvazione del bilancio d'esercizio 2023 e di destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, di destinare a riserva non distribuibile un importo pari a circa 1.991 milioni di euro, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di circa 797 milioni, in luogo del versamento di tale imposta, avvalendosi dell'opzione prevista dal predetto provvedimento, e che
  • su indicazione della Capogruppo, analoghi impegni sono stati assunti anche dai Consigli di Amministrazione delle banche controllate interessate dal provvedimento: Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking e Isybank.

In luogo dell'imposta straordinaria verrà pertanto proposta alle Assemblee di approvazione del Bilancio 2023 la destinazione a specifica riserva, ai sensi dell'art. 26 del D.L. 104/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 136/2023, di un importo complessivo a livello di Gruppo pari a 2.068,8 milioni, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di complessivi 827,5 milioni.

In considerazione di quanto sopra, e con riferimento al Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 non si è determinata dunque alcuna obbligazione a pagare l'imposta e ciò non ha, pertanto, comportato la rilevazione contabile di alcun effetto a conto economico, in quanto l'eventuale fuoriuscita di risorse destinate al pagamento dell'imposta non è da considerarsi probabile.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto, è composto dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato e da note illustrative, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo e sui principali rischi ed incertezze per i mesi restanti dell'esercizio.

Gli importi indicati nei Prospetti contabili e nelle note illustrative sono espressi, qualora non diversamente specificato, in milioni di euro.

I Prospetti contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 30 settembre 2022 per il conto economico e al 31 dicembre 2022 per lo stato patrimoniale, modificati - come sopra indicato in relazione all'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo.

Tra le attività in via di dismissione al 30 settembre 2023 risultano principalmente contabilizzati, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, portafogli di crediti deteriorati e di esposizioni performing classificate a Stage 2 oggetto di iniziative di de-

risking avviate nel corso del secondo trimestre, il cui completamento è atteso negli ultimi mesi dell'esercizio. Figura altresì la partecipazione totalitaria in Intesa Sanpaolo Casa che il 23 ottobre 2023 è stata oggetto di conferimento, da parte di Intesa Sanpaolo, in Homepal a Better Place – agenzia immobiliare on line di nuova generazione – nell'ambito della partnership strategica annunciata nel mese di settembre insieme a BPER Banca.

Come già riportato nell'informativa al 30 giugno 2023, con riferimento invece alle attività classificate in via di dismissione al 31 dicembre 2022, i crediti deteriorati rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022 sono stati oggetto di cessione in marzo mentre le attività e passività afferenti al ramo d'azienda di PBZ Card dedicato all'attività di merchant acquiring e la partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd sono stati dismessi rispettivamente in data 28 febbraio e 16 maggio 2023.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 è corredato dall'attestazione del Dirigente preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF, e i prospetti contabili consolidati sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 26 (2) del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

Con riferimento all'attività di revisione contabile, si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei conti, per gli esercizi dal 2021 al 2029, alla società EY S.p.A.

La transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e all'IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo

Nel presente paragrafo è fornita l'informativa sui principali impatti derivanti dall'introduzione del principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi nonché dall'applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari per le Compagnie assicurative del Gruppo, in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 paragrafo 2834 ed in ottemperanza alle indicazioni dell'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA)35 . Sono inoltre oggetto di illustrazione le interrelazioni tra i due principi - IFRS 17 e IFRS 9 - che le Compagnie assicurative applicano simultaneamente e per la prima volta a partire dal 1°gennaio 2023, data la stretta correlazione tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate.

Il principio contabile IFRS 17 pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche pubblicate in data 25 giugno 2020 e in data 9 dicembre 2021, è stato omologato con il Regolamento n. 2036/2021 del 19 novembre 2021 ed è entrato obbligatoriamente in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Il regolamento di omologazione europeo consente – su base opzionale – di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali previsto dall'IFRS 17. Inoltre, con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 sono state introdotte alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative in sede di prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9.

Si ricorda che lo standard contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e misurazione degli strumenti finanziari.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in qualità di conglomerato finanziario a prevalenza bancaria, si era avvalso dell'opzione di applicazione del c.d. "Deferral Approach" (o Temporary Exemption), in virtù della quale le attività e le passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate avevano continuato ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, fino all'entrata in vigore del nuovo principio contabile sui contratti assicurativi (IFRS 17), il 1° gennaio 2023. Il rinvio dell'adozione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative aveva comportato, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 e fino al Bilancio al 31 dicembre 2022, l'applicazione di due differenti principi contabili per le attività e passività finanziarie nell'ambito del bilancio consolidato di Gruppo.

In questo contesto, a partire dal 1° gennaio 2023, le Compagnie assicurative del Gruppo applicano congiuntamente e per la prima volta i principi IFRS 9 e l'IFRS 17. L'implementazione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo è coerente con le policy contabili definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo al fine di garantire la corretta e omogenea applicazione del nuovo principio a livello consolidato.

In merito alla predisposizione dei periodi comparativi, ai sensi dell'IFRS 9 è permesso ma non obbligatorio effettuare il restatement del periodo a confronto. Viceversa, ai sensi dell'IFRS 17 è richiesto obbligatoriamente di presentare il periodo comparativo modificato.

Con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative del Gruppo hanno adottato la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9, secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Al fine di rappresentare in modo omogeneo e comparabile il periodo a confronto le Compagnie assicurative hanno adottato il c.d. Classification Overlay per l'intero portafoglio di attività finanziarie secondo quanto previsto dal paragrafo C28A e seguenti dell'IFRS 17 – come modificati dallo IASB in data 9 dicembre 2021 e omologati da parte della Commissione Europea con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 – dedicato alle Compagnie che adottano contemporaneamente per la prima volta i principi IFRS 9 e IFRS 17.

Il Classification Overlay prevede, per la predisposizione dei periodi comparativi, l'applicazione dei requisiti di classificazione e misurazione delle attività finanziarie così come previsto dal principio IFRS 9 utilizzando informazioni ragionevoli e dimostrabili. L'esercizio di tale opzione consente di rappresentare il periodo comparativo in maniera omogenea, anche con riferimento alle

34 Per completezza, si evidenzia che – come previsto dal paragrafo C3 dell'IFRS 17, l'entità non è tenuta a presentare le informazioni quantitative di cui al paragrafo 28, lettera f) dello IAS 8.

35 Il riferimento è al Public Statement ESMA del 13 maggio 2022 "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contracts", richiamato anche nel più recente Public Statement ESMA "European enforcement priorities for 2022 annual financial statement" del 30 ottobre 2022 e, per l'IFRS 9, al Public Statement ESMA del 10 novembre 2016 "Issues for consideration in implementing IFRS 9: Financial Instruments".

attività finanziarie già cancellate al 1° gennaio 2023 (per cui non sarebbe permesso il restatement secondo le ordinarie regole di transizione dell'IFRS 9). Inoltre, come consentito dal Regolamento n. 1491, si è scelto di adottare il Classification Overlay senza applicare i requisiti sull'ECL.

Di seguito viene fornita una disamina delle principali aree di impatto derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie del Gruppo, nonché delle principali scelte effettuate al riguardo dal Gruppo Intesa Sanpaolo, evidenziando le motivazioni che generano un impatto di prima applicazione sul Patrimonio Netto, riferibili all'IFRS 17, all'IFRS 9 e all'interazione tra i due principi.

A. IFRS 17 Contratti assicurativi

Le disposizioni normative del Principio IFRS 17

Il principio IFRS 17 sostituisce l'IFRS 4 che, sin dal momento della sua pubblicazione iniziale, era considerato un "interim standard" e – in quanto tale – non aveva tra i propri scopi quello di prevedere una metodologia unica di rappresentazione dei contratti assicurativi, rimandando ai modelli contabili previsti dalle normative locali dei singoli paesi. Il superamento di questo aspetto – unitamente ad una migliore informativa sui risultati economici dei contratti assicurativi – è pertanto alla base del nuovo standard.

Classificazione e misurazione

Si riportano a seguire le principali previsioni del principio IFRS 17 con riferimento alle modalità di iscrizione e valutazione delle passività assicurative:

  • ‒ l'iscrizione iniziale della passività assicurativa: al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato, l'impresa riconosce una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow – "PVFCF"), di un opportuno Risk adjustment ("RA") a presidio dei rischi di tipo non finanziario e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin – "CSM"), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi;
  • ‒ i raggruppamenti di contratti: l'applicazione dell'IFRS 17 prevede l'identificazione di "portafogli" di contratti assicurativi (ovvero di gruppi di contratti che condividono rischi simili e gestiti unitariamente, nonché di quelli emessi a non più di un anno di distanza - c.d. requisito di "coorte annuale"). Ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in gruppi composti da contratti con caratteristiche simili in termini di profittabilità attesa, prevedendo pertanto la distinzione tra i contratti profittevoli (con margine sui servizi contrattuali positivo) e onerosi (con margine sui servizi contrattuali negativo);
  • ‒ i modelli di misurazione previsti dal principio: il principio IFRS 17 prevede un modello di misurazione denominato General Model ("GM") applicabile in linea di principio a tutti i contratti, ad eccezione di quelli con partecipazione diretta agli utili, per i quali deve essere applicato il Variable Fee Approach ("VFA"), qualora siano rispettati i criteri di eleggibilità dipendenti dalla natura stessa della partecipazione agli utili. È previsto inoltre un modello semplificato opzionale (Premium Allocation Approach – "PAA") per la valutazione della passività per copertura residua denominata Liability for Remaining Coverage ("LRC", assimilabile alla Riserva per frazioni di premi o al riporto premi) per i contratti con periodo di copertura uguale o inferiore all'anno e per tutti i contratti nel caso in cui la valutazione non sia materialmente differente da quella risultante dall'applicazione del General Model;
  • ‒ la misurazione successiva della passività assicurativa: l'IFRS 17 richiede un aggiornamento ad ogni reporting period della misurazione degli elementi sopra indicati (i flussi di cassa, il risk adjustment e il margine sui servizi contrattuali), per verificare la congruità delle stime rispetto alle condizioni correnti di mercato. Gli effetti di eventuali aggiornamenti sono recepiti alla prima reporting date di consuntivazione: a conto economico qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi correnti o già avvenuti oppure a riduzione del margine sui servizi contrattuali (CSM) qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi futuri. Con riferimento alle variazioni delle sole variabili finanziarie (e non delle restanti, quindi principalmente relative al comportamento degli assicurati), è rimessa scelta alle imprese di individuare – per ciascun raggruppamento di contratti – se rappresentare gli effetti delle modifiche nel conto economico o nel patrimonio netto (c.d. Opzione OCI);
  • ‒ la misurazione del ricavo assicurativo: l'IFRS 17 prevede una esposizione nel conto economico della redditività "per margini" conseguiti nel corso della vita delle polizze, ossia quando l'impresa eroga i servizi agli assicurati, non prevedendo pertanto la rilevazione di alcun ricavo al momento della sottoscrizione del contratto. In merito a tale aspetto il principio è asimmetrico in quanto in caso di gruppi di contratti onerosi prevede la rilevazione immediata delle perdite a conto economico;
  • ‒ la misurazione della performance: nell'ottica di un'informativa che garantisca una migliore comparabilità degli andamenti delle Compagnie, è prevista una rappresentazione distinta e separata delle due componenti principali che tipicamente concorrono a formare la redditività delle imprese assicuratrici: la prima, che rappresenta il profitto derivante dall'attività assicurativa prestata (il c.d. "margine tecnico") e la seconda che raggruppa invece tutte le componenti di carattere "finanziario" (i risultati degli investimenti, gli effetti delle variabili finanziarie utilizzate nelle valutazioni dei contratti, ecc.). I cambiamenti nelle stime future di premi collegati a contratti in essere alla data di reporting (flussi di cassa da ricevere) e di pagamenti (flussi di cassa da riconoscere) sono rilevati a conto economico lungo la durata residua contrattuale delle polizze di riferimento;
  • ‒ transition: in sede di prima applicazione, il principio contabile IFRS 17 prevede che tutti i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore, con applicazione retroattiva del principio; tale metodo di transition prende il nome di Full Retrospective Approach ("FRA"). Poiché la sua applicabilità può risultare molto complessa a causa dell'indisponibilità delle serie storiche degli attributi necessari per gestire la capillarità del modello dati previsto dall'lFRS 17, che ne consentano la piena applicazione, il principio prevede la possibilità di utilizzare altri due metodi, tra loro opzionali:
    • o il Modified Retrospective Approach ("MRA"), che approssima i risultati ottenuti dal FRA attraverso un approccio retrospettivo, prevedendo alcune semplificazioni circa la stima del CSM, il livello di aggregazione dei contratti, l'utilizzo delle coorti annuali ed i tassi di sconto da utilizzare;

o il Fair Value Approach ("FVA"), secondo cui il CSM/Loss Component (in caso di contratti onerosi) è calcolato come differenza tra il fair value del gruppo di contratti cui si riferisce ed il valore dei Fulfillment Cash Flows alla medesima data (rappresentato dalla somma di PVFCF e RA).

Cancellazione degli intangibili precedentemente iscritti

Il principio stabilisce che alla data di transizione si debba procedere a cancellare qualsiasi posta che non sarebbe stata iscritta in applicazione dell'IFRS 17, come se lo stesso fosse stato sempre applicato. Tale previsione trova specifico riscontro nella cancellazione di attivi immateriali (c.d. VoBa - Value of Business acquired) iscritti ai sensi dell'IFRS 3 in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), che esprimevano la maggiore redditività incorporata nel portafoglio delle polizze assicurative al momento della loro acquisizione ora inclusi nel Contractual Service Margin espressione degli utili futuri del la Compagnia.

Scelte metodologiche del Gruppo

Nell'ambito del Gruppo ISP il principio IFRS 17 risulta applicabile ai prodotti assicurativi ed ai prodotti finanziari con elementi di partecipazione discrezionale agli utili delle Compagnie assicurative. Dalle analisi condotte sulle altre società del Gruppo non sono emerse casistiche di interesse riconducibili al perimetro di applicazione dell'IFRS 17.

Le principali scelte metodologiche affrontate dal Gruppo hanno riguardato la quantificazione dei cash flow in ottica IFRS 17, la definizione della curva di sconto per la loro attualizzazione, nonché la quantificazione del CSM per il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, differente dal CSM rilevato a livello di Compagnie assicurative, al fine di considerare gli effettivi costi di distribuzione/gestione nei flussi prospettici delle passività assicurative in luogo delle provvigioni regolate tra le società del Gruppo.

Di seguito sono riportate le principali scelte metodologiche assunte dal Gruppo Intesa Sanpaolo:

  • ‒ Livello di aggregazione e opzione "carve out" sulle coorti: il livello di aggregazione permette di definire la granularità con cui viene valutata la redditività di un gruppo di contratti, andando a raggruppare nel medesimo portafoglio quelli che:
    • o presentano rischi simili e sono gestiti unitariamente;
    • o hanno la stessa profittabilità attesa all'emissione (c.d. bucket di profittabilità);
    • o appartengono alla stessa generazione (c.d. coorte annuale).

Limitatamente al primo punto, il Gruppo ha adottato la scelta di aggregare i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza e in base al modello di misurazione adottato (General Model o PAA); per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene raggruppando in un unico portafoglio i prodotti secondo la seguente metodologia:

  • o prodotti non multiramo, per ciascuna Gestione Separata;
  • o prodotti multiramo per ciascuna Gestione Separata;
  • o prodotti di tipo Unit Linked stand alone;
  • o prodotti collegati a Fondi Pensione;
  • o prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della Coorte Annuale ("Carve Out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestione unitaria e all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

  • ‒ Curva di sconto: il Gruppo ha deciso di utilizzare un approccio Bottom-Up, che prevede l'utilizzo di tassi privi di rischio con l'aggiunta di un premio di liquidità, stimato sulla base del premio di rischio insito all'interno del portafoglio titoli di ciascuna Compagnia, ripartito per singola gestione separata, portafoglio unit, fondi pensione e portafoglio libero.
  • ‒ Risk adjustment: viene determinato utilizzando una metodologia di tipo Value at Risk (VaR) che stima l'incertezza dei rischi non finanziari sulla base del 75° percentile della distribuzione specifica di ciascun rischio considerato.
  • ‒ Variable Fee Approach (VFA): come evidenziato in precedenza, il VFA è il modello obbligatorio per i contratti che prevedono una significativa partecipazione discrezionale agli utili da parte dell'assicurato. Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, viene eseguito un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Compagnie assicurative vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti di tipo Linked assicurativi e tutti i contratti collegati ad una Gestione Separata, sia individuali che di tipo multiramo.
  • ‒ Premium Allocation Approach (PAA): come evidenziato in precedenza, il PAA è un metodo opzionale ed applicabile ai contratti con durata inferiore all'anno o ai contratti con durata superiore all'anno per i quali si dimostra che l'applicazione del modello PAA non porti a risultati significativamente diversi da quelli che si otterrebbero con il modello generale. Il Gruppo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello PAA per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.
  • ‒ Coverage Unit: le Coverage Unit rappresentano il driver con il quale viene determinato il rilascio del CSM a conto economico, tenendo in considerazione la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti. Le Coverage Unit sono determinate in maniera differenziata a seconda che si tratti di Business Vita o Business Danni. In particolare, per il Business Danni le Coverage Unit sono identificate tramite i premi di competenza del periodo mentre per il Business Vita sono identificate dai capitali assicurati di periodo rispetto ai capitali assicurati a vita intera, che rappresentano l'impegno della Compagnia verso gli assicurati nel periodo di valutazione.
  • ‒ Contract Boundaries: la determinazione dei Contract Boundaries viene utilizzata per definire se una determinata opzione contrattuale debba essere inclusa nella proiezione dei flussi di cassa già dall'emissione del contratto oppure se l'esercizio della stessa comporti la generazione di un nuovo gruppo di contratti.

Vengono incluse nei Contract Boundaries IFRS 17 tutte le opzioni contrattuali che prevedono, già all'emissione dei contratti, le condizioni di esercizio dell'opzione in termini di pricing. Qualora l'esercizio dell'opzione non abbia condizioni prestabilite all'emissione, ma queste vengono definite solo in un secondo momento oppure al momento stesso dell'esercizio da parte dell'assicurato, queste sono escluse dai Contract Boundaries IFRS 17 e non vengono proiettate nei flussi di cassa del contratto principale; l'esercizio dell'opzione genera un nuovo gruppo di contratti differente da quello del contratto principale.

‒ Approccio di Transition: l'approccio Full Retrospective non risulta applicabile per l'intero portafoglio in quanto i costi elevati e gli sforzi implementativi necessari per le valutazioni effettuate dai motori attuariali superano i benefici che si avrebbero in termini di impatto sulla qualità delle informazioni fornite. Inoltre, prima dell'entrata in vigore della normativa Solvency II non esisteva un framework ufficiale sottoposto a un processo di validazione per la definizione delle assunzioni finalizzate al calcolo della passività, né la disponibilità delle informazioni sulla profittabilità dei contratti.

Per le motivazioni di cui sopra, il Gruppo ha deciso di utilizzare tutti e tre i metodi di transition previsti dallo Standard a seconda della disponibilità dei dati storici richiesti dal principio per la determinazione del CSM alla data di FTA. In particolare, per le generazioni di contratti più recenti è utilizzato il metodo Full Retrospective Approach, fatta eccezione per quelli delle Compagnie acquisite (ISP RBM Salute ed ex UBI), per i quali è utilizzato il metodo Fair Value Approach. Per i contratti vita multiramo e i contratti danni meno recenti viene utilizzato il metodo Modified Retrospective Approach, mentre per i restanti prodotti e annualità è utilizzato il Fair Value Approach. Quest'ultimo risulta l'approccio in termini di masse maggiormente utilizzato dal Gruppo per la stima del CSM in FTA, seguito dal Full Retrospective e dal Modified Retrospective Approach.

Le principali semplificazioni utilizzate dal Gruppo nell'applicazione del Modified Retrospective Approach sono:

  • o utilizzo delle coorti annuali: il Gruppo adotta le semplificazioni previste dal principio e aggrega le coorti annuali in un'unica Unit of Account per il business vita e per il business danni;
  • o tassi di sconto: ricostruzione dei tassi di sconto tramite una media delle ultime 5 curve ricostruite per gli anni di valutazione precedenti alla data di transizione;
  • o mancata ricostruzione delle chiusure contabili sui periodi precedenti.

Con riferimento al metodo del Fair Value Approach, l'approccio si basa sul calcolo del CSM dal punto di vista di un acquirente terzo piuttosto che dal punto di vista della Compagnia che detiene il portafoglio di passività (c.d. Market Participant View). La stima del CSM secondo tale metodologia prevede la determinazione di un Cost of Capital, che rappresenta il mancato guadagno che la Compagnia acquirente avrebbe dall'immobilizzazione di un capitale a copertura dei rischi impliciti nel portafoglio di contratti acquistato.

  • ‒ Quantificazione del CSM per il Bilancio Consolidato: in ambito IFRS 17, la gestione delle transazioni infragruppo comporta la necessità, per la quantificazione dei flussi di cassa, di "sostituire" i costi infragruppo proiettati dalle Compagnie assicurative nella stima della propria situazione contabile "stand alone" (tipicamente le provvigioni pagate alla rete distributiva bancaria) con i costi reali sostenuti dal Gruppo verso economie terze e tale operazione comporta la rilevazione di un profitto atteso (CSM) differente tra le singole Società del Gruppo e il Gruppo nel suo insieme. La stessa ESMA nella comunicazione annuale sulle priorità per i bilanci 202236 evidenziava l'importanza di applicare in modo consistente i requisiti di consolidamento ai sensi dell'IFRS 10 al fine di garantire la corretta applicazione dell'IFRS 17 nel bilancio consolidato. Nello specifico, ESMA segnala che nel caso in cui le banche del gruppo distribuiscano i prodotti assicurativi, il CSM a livello consolidato spesso differisce da quello assicurativo.
  • ‒ Impatti dell'IFRS 17 sulle Misure Alternative di Performance: a seguito delle novità introdotte dall'applicazione del nuovo principio, il Gruppo ha definito le migliori modalità di rappresentazione del Business assicurativo nell'ambito degli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e di Conto economico, per cui si rinvia alla Relazione sull'andamento della gestione per maggiori dettagli.

Principali differenze tra il framework IFRS 17 e Solvency II

Le principali differenze tra lo Standard IFRS 17 e Solvency II in relazione alla valutazione delle passività assicurative sono primariamente legate all'identificazione dei Contract Boundaries, alla determinazione della curva di sconto e alla modalità di calcolo del Margine di Prudenza (rispettivamente Risk Adjustment e Risk Margin). In particolare:

  • ‒ per quanto riguarda i Contract Boundaries, le principali differenze riguardano sia la logica di determinazione che la periodicità della valutazione. In Solvency II i Contract Boundaries sono basati su una logica di rischio per la Compagnia e sono determinati a ciascuna data di valutazione; in IFRS 17 invece sulla possibilità di re-pricing da parte della Compagnia e sono determinati all'emissione dei contratti;
  • ‒ con riferimento alle curve di sconto, la principale differenza riguarda la modalità e la granularità con cui la stessa viene calcolata; in particolare, per Solvency II esiste un'unica curva di sconto composta da una curva base priva di rischio più un premio di liquidità (Volatility Adjustment), definito dall'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) sulla base di un portafoglio di riferimento medio di mercato. Nel Framework IFRS 17 invece è possibile calcolare le curve di sconto per ogni portafoglio identificato sulla base degli specifici pool di attivi di riferimento;
  • ‒ per il Margine di Prudenza, la differenza tra Risk Margin e Risk Adjustment è dovuta sia ad una differente metodologia di calcolo che ad un diverso perimetro di rischi identificati. Il Risk Margin Solvency II è calcolato con una metodologia Cost of Capital, applicata al requisito di Capitale della Compagnia valutato con un percentile al 95%, considerando i rischi tecnici, il rischio di credito e il rischio operativo; per il Risk Adjustment IFRS 17 il Principio non prevede una metodologia standard ma esclusivamente la determinazione dello stesso sulla base di specifici rischi non finanziari.

Si precisa che l'introduzione dell'IFRS 17 non comporta impatti sull'indicatore di sintesi Solvency II per il Gruppo Assicurativo.

36 Public Statement ESMA "European enforcement priorities for 2022 annual financial statement" del 30 ottobre 2022, già richiamato in precedenza.

B. IFRS 9 Strumenti finanziari

Le Compagnie assicurative hanno partecipato tramite la Capogruppo Assicurativa Intesa Sanpaolo Vita al progetto di Gruppo Intesa Sanpaolo avviato a settembre 2015, volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio IFRS 9, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari. In particolare, si è tenuto conto dell'obiettivo di perseguire un'adozione omogenea del principio contabile, pur in presenza di operatività assicurativa legata in particolare alle specificità di prodotto delle gestioni separate.

Classificazione e Misurazione

Per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 – che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – sono state declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test), ed è stata finalizzata la definizione dei business model.

Si premette che, data la composizione del portafoglio di pertinenza delle Compagnie assicurative e le modalità con cui lo stesso è gestito, l'introduzione dell'IFRS 9 non ha comportato impatti materiali in termini di misurazione, confermando come metodo principale quello del fair value.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, le Compagnie assicurative adottano la metodologia definita a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo e utilizzata dal 2018; sono stati – inoltre – formalizzati i modelli di business adottati per la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, identificando le attività che, non superando il test SPPI, sono state classificate tra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. Solamente una percentuale non significativa – rispetto al complesso del portafoglio – dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a titoli strutturati.

Inoltre, si segnala che le quote di OICR (fondi aperti e fondi chiusi), classificate tra le Attività disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39, in linea con le previsioni del principio e la policy contabile del Gruppo, sono state classificate fra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.

Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative in sede di prima applicazione del principio non hanno esercitato l'opzione per la classificazione degl i strumenti di capitale al Fair value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico) classificandoli tra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.

Infine, con riferimento ai titoli di debito al costo ammortizzato e ai crediti si evidenzia che il loro contributo complessivo alle attività finanziarie della Divisione risulta essere poco significativo e non comporta particolari impatti in sede di FTA. In particolare, i crediti sono principalmente rappresentati da conti correnti e da altre forme tecniche a breve termine.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), ossia l'intenzione con cui le attività finanziarie sono detenute, si osserva quanto segue: per i titoli di debito le Compagnie assicurative hanno adottato principalmente il business model Hold To Collect and Sell, ad eccezione dei portafogli collegati ai prodotti unit linked e fondi pensione aperti, per i quali è stato adottato un Business Model "Other", con misurazione degli attivi a fair value con impatti a conto economico.

In sintesi, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse categorie di attività finanziarie valutate comunque al fair value – in particolare da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9. Come conseguenza, su tali riclassifiche non sono stati rilevati impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione.

Viceversa, risultano estremamente limitate le casistiche relative ad Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che a seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 devono essere valutate al fair value, con un impatto marginale a Patrimonio Netto.

Per quanto riguarda le passività finanziarie non si segnalano modifiche derivanti dall'introduzione dell'IFRS 9 rispetto alle precedenti modalità di classificazione e valutazione delle stesse ai sensi dello IAS 39. In particolare, si specifica che il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività valutate al fair value i prodotti di natura finanziaria emessi dalle Compagnie assicurative che non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17. Ciò al fine di eliminare o ridurre le possibili "asimmetrie contabili" rispetto agli attivi collegati e valutati anch'essi al fair value. Si evidenzia tuttavia, come meglio dettagliato nel paragrafo sull'IFRS 17, che a seguito dell'introduzione del nuovo principio, una parte dei prodotti multiramo, precedentemente classificata ai sensi dell'IFRS 4/IAS 39 come strumenti finanziari, viene ora attratta nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Impairment

Per quel che riguarda l'Impairment è stata definita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo una metodologia comune ed un processo accentrato presso la struttura Risk Management di Intesa Sanpaolo per la quantificazione dell'Expected Credit Loss per tutte le società del Gruppo. Pertanto, per una completa illustrazione delle scelte adottate dal Gruppo in merito all'applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 si rinvia alle Politiche contabili e all'illustrazione riportata nella Parte E della Nota integrativa relativa al presidio dei rischi del Bilancio Consolidato 2022.

Si segnala, per completezza, che risulta applicabile anche alle Compagnie assicurative il documento di "Regole in materia di valutazione dell'Expected Credit Loss secondo il principio IFRS 9 (Impairment Policy)" con riferimento alle linee guida metodologiche definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo in applicazione dell'IFRS 9 e approvate dai competenti livelli di governance.

In questa sede si evidenzia che per le Compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella categoria Fair value con imputazione a patrimonio netto. L'applicazione del modello di impairment non comporta quindi una diversa misurazione di tale portafoglio (essendo già al fair value) e, con riferimento alla prima applicazione, comporta un giro tra la riserva da valutazione e la riserva di utili. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.

I principali elementi alla base della metodologia possono essere considerati i seguenti:

  • ‒ modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • ‒ definizione dei parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2, basata sulla variazione delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare consente di considerare identiche le precedenti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate"/"impaired" rispetto alle logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • ‒ definizione dei modelli inclusivi delle informazioni forward looking per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD lifetime come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3). Per tener conto delle informazioni forward looking e degli scenari macroeconomici in cui il Gruppo potrà trovarsi ad operare, si è scelto di adottare l'approccio del c.d. "Most likely scenario+Add-on".

Con riferimento allo "staging" dei titoli, bisogna considerare che operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, in analogia alla scelta adottata a partire dal 2018 dal Gruppo Intesa Sanpaolo, anche le Compagnie assicurative adottano la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) che contribuisce ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

Inoltre, un elemento assolutamente rilevante ai fini delle stime sulle perdite attese risulta l'inclusione dei fattori forward looking e, in particolare, degli scenari macroeconomici. Da un punto di vista metodologico, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario+Add-on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment", di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile e utilizzato anche per altre finalità all'interno del Gruppo (ad esempio per la predisposizione del budget e del piano d'impresa), a cui deve essere sommata una rettifica (Add-on) volta a riflettere gli effetti derivanti dalla non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macroeconomici. Analoga impostazione viene applicata quindi anche per le Compagnie assicurative.

Infine, con riferimento al solo momento di prima applicazione del principio - ovvero il 1° gennaio 2023 - per i titoli di debito in bonis rilevati al fair value con contropartita il patrimonio netto si è utilizzata la c.d. "low credit risk exemption" prevista dall'IFRS 9, in base alla quale sono state identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, possiedono un rating pari a "investment grade" (o di qualità similare).

Hedge accounting

Per quanto riguarda l'Hedge Accounting, l'IFRS 9 introduce modifiche esclusivamente per il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta di avvalersi dell'opzione opt-in / opt-out (ossia la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 piuttosto che mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo Intesa Sanpaolo, sulla base degli approfondimenti effettuati sulla gestione delle operazioni di copertura, ha deciso l'esercizio, in fase di FTA dell'IFRS 9, dell'opzione opt-out, confermando tale scelta fino ad oggi. Alla luce di tale indicazione, anche per le Compagnie assicurative le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite, in continuità con il passato, nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carveout).

C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9

In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch contabili tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto. La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta a livello di portafoglio per i contratti assicurativi e deve essere presa in coerenza con il metodo di valutazione degli attivi. In particolare:

  • o per quanto riguarda i contratti valutati con il General Model e con il Premium Allocation Approach, la rivalutazione finanziaria dei flussi di cassa futuri e del risk adjustment a tassi storici è contabilizzata a conto economico, mentre la differenza tra la rivalutazione a tassi storici e quelli correnti è contabilizzata a Other Comprehensive Income;
  • o per i contratti valutati al Variable Fee Approach, l'IFRS 17 prevede che il risultato finanziario dei contratti assicurativi sia disaggregato tra conto economico e Other Comprehensive Income: in sostanza viene riclassificata a Other Comprehensive Income la differenza tra il risultato finanziario dei contratti assicurativi e il risultato finanziario a conto economico derivante dagli strumenti finanziari sottostanti, compresa la variazione di expected credit loss rilevata nel periodo (c.d. Mirroring).

Ai sensi dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative hanno finalizzato la definizione dei business model adottati: Hold To Collect and Sell per gli strumenti finanziari di debito, ad eccezione di quelli collegati ai prodotti linked e ai fondi pensione aperti (ai quali è applicato il Business Model Other con la conseguente valutazione al fair value con impatto a conto economico). Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative applicano la valutazione a fair value con contropartita a conto economico. Conseguentemente, al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo ha deciso di adottare l'opzione OCI su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.

Si evidenzia, inoltre, che l'introduzione dell'IFRS 17 determina il venir meno del trattamento, denominato Shadow Accounting, previsto dall'IFRS 4, che approssimava la correlazione tra due valori non omogenei: 1) il valore della riserva tecnica relativa ai contratti valutati al costo (con partecipazione discrezionale agli utili) e 2) il valore dei relativi attivi valutati al fair value.

L'applicazione dell'IFRS 17 consente una maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti, sia in periodi di aumento dei valori di Fair Value (riduzione dei tassi di mercato) sia in periodi di riduzione dei valori di fair value (aumento dei tassi di mercato). L'IFRS 17 introduce, infatti, la logica forward looking anche per la valutazione delle passività assicurative, garantendo pertanto un confronto omogeneo con le variazioni di fair value delle correlate attività, risultando pertanto maggiormente efficace rispetto al passato. Inoltre, per il modello di misurazione VFA, l'adozione dell'opzione OCI (c.d. Mirroring), comporta che tale maggiore correlazione rispetto a quanto previsto dall'IFRS 4, venga contribuita al patrimonio netto.

Progetto di implementazione: impatti organizzativi ed informatici

Il progetto di implementazione dell'IFRS 17 per la Divisione Insurance ha preso avvio a giugno 2019 ed è stato articolato in più filoni che sono stati impostati in modo omogeneo per tutte le Compagnie assicurative, tenendo conto delle specificità di business di ciascuna di esse, come descritto più nel dettaglio nel Bilancio 2022.

Da un punto di vista organizzativo il progetto IFRS 17 ha incluso, oltre al processo di predisposizione del bilancio, l'implementazione di sistemi e processi riferiti alla Pianificazione e Controllo e all'Asset and Liability Management, al fine di garantire la capacità di governo delle Compagnie del Gruppo secondo le nuove metriche introdotte dal principio IFRS 17.

La rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche tipiche dell'IFRS 17 nel Bilancio Consolidato di Intesa Sanpaolo è stata oggetto di una specifica progettualità in Capogruppo, sviluppatasi in piena sinergia con le attività delle Compagnie assicurative e del relativo progetto di implementazione dell'IFRS 17.

Anche l'adozione del principio IFRS 9 ha comportato interventi sia di tipo organizzativo, relativi alla revisione e all'adattamento dei processi operativi esistenti e al disegno e all'implementazione di nuovi processi, che sui sistemi informativi, anche per adeguarsi ai processi relativi allo staging e all'expected credit losses previsti dal Gruppo.

Gli effetti della prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo

La data di transizione al principio contabile IFRS 17 è il 1° gennaio 2022, ovvero la data di inizio dell'esercizio immediatamente precedente la data di applicazione iniziale - 1° gennaio 2023 (c.d. First Time Adoption – FTA) - stante l'obbligo previsto dal principio di presentare un periodo comparativo modificato.

La data di transizione al principio contabile IFRS 9, come evidenziato nel paragrafo precedente, è il 1° gennaio 2022 salvo per le previsioni relative all'ECL che trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2023. Si ricorda infatti che il Gruppo ha scelto di applicare il Classification Overlay per la presentazione di tutte le attività finanziarie nel periodo comparativo.

L'impatto derivante dal passaggio ai nuovi principi contabili è rappresentato dalla riserva da First Time Adoption e dall'effetto contabilizzato nelle riserve da valutazione, calcolati al 1° gennaio 2023, la cui determinazione è data dall'effetto derivante dal passaggio all'IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022, a cui si aggiungono le ulteriori variazioni derivanti dall'applicazione dei nuovi principi nel corso del 2022.

Di seguito viene data evidenza qualitativa - illustrando la direzione dell'impatto - di come i principali fenomeni derivanti dall'introduzione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 precedentemente descritti hanno rilevato sulle principali grandezze patrimoniali (Riserve da Valutazione e Riserve) ed economiche (Utile/perdita d'esercizio) del Gruppo alla data di transizione e alla data di prima applicazione del principio.

Tipologia impatto 01.01.2022 31.12.2022 01.01.2023
A. IFRS 17 Contratti assicurativi
Differente criterio di
valutazione delle
passività assicurative
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione
impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
Cancellazione attività
immateriali (VoBA)
impatto negativo (-) voce 150. Riserve impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
B. IFRS 9 Strumenti finanziari
Classificazione e
misurazione
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto positivo (+) voce 150. Riserve
impatto positivo (+) voce 120. Riserve da valutazione
impatto negativo (-) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
Impairment impatto positivo (+) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9
impatto positivo (+) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione
impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)

In particolare, con riferimento al 1° gennaio 2022 si evidenziano i seguenti impatti:

A. IFRS 17 Contratti assicurativi:

  • o il differente criterio di valutazione delle passività assicurative è determinato dalla cancellazione delle riserve tecniche e delle altre componenti riconosciute ai sensi dell'IFRS 4 e contestuale iscrizione delle nuove passività assicurative nelle componenti di PVFCF, RA e CSM, calcolate ai sensi dell'IFRS 17. L'impatto complessivo, tenendo anche conto dell'effetto di interazione tra IFRS 17 e IFRS 9 evidenziato al punto C, è negativo per 731 milioni (505 milioni al netto dell'effetto fiscale) ed iscritto in contropartita alle voci 120. Riserve da valutazione (principalmente per effetto del c.d. "mirroring", come descritto al punto C) e 150. Riserve;
  • o lo storno delle attività immateriali VoBa iscritte ai sensi dell'IFRS 3 in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), che esprimevano la maggiore redditività incorporata nel portafoglio delle polizze assicurative al momento della loro acquisizione ora inclusa nel Contractual Service Margin. L'impatto complessivo, negativo per 685 milioni (480 milioni al netto dell'effetto fiscale) è stato iscritto in contropartita alla voce 150. Riserve.

L'impatto complessivo sul patrimonio netto, al netto dell'impatto fiscale, è negativo per 985 milioni (di cui 847 milioni di voce 150.Riserve e 138 milioni di voce 120. Riserve da valutazione).

B. IFRS 9 Strumenti finanziari:

o le riclassifiche da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9 hanno comportato una riattribuzione tra la voce 120. Riserva da valutazione precedentemente iscritta e la voce 150. Riserve, con effetto nullo sul patrimonio netto.

C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9:

o la riserva da valutazione viene adeguata per tener conto del diverso riconoscimento della quota degli utili/perdite sugli investimenti a copertura delle passività di competenza degli assicurati che, per effetto di IFRS 17, include anche la quota di pertinenza della Compagnia. La valutazione delle passività assicurative a valori correnti, infatti – con particolare riferimento ai contratti partecipativi diretti – prevede il riconoscimento sostanzialmente integrale delle variazioni di fair value degli investimenti sottostanti alle passività assicurative (Contractual Service Margin) in coerenza con la destinazione contabile delle attività finanziarie sottostanti. Tale effetto (c.d. mirroring) è rilevato anche in sede di transizione37. L'effetto dell'interazione tra i due principi è già riconosciuto nella valutazione al fair value delle passività assicurative e nella iscrizione di riserve da valutazione riportate nel precedente punto A.

Con riferimento agli effetti registrati nel corso del 2022, le fattispecie sopra descritte hanno comportato un diverso impatto quantitativo, rispetto a quanto contabilizzato ai sensi dei criteri precedentemente applicati, per effetto principalmente della forte correlazione esistente tra IFRS 9 e IFRS 17. Più nel dettaglio, l'andamento dei mercati ed in particolare l'incremento dei tassi d'interesse osservato nel corso del 2022 ha determinato minusvalenze significative sulle attività finanziarie valutate al fair value che, ai sensi del precedente IFRS 4, erano state solo parzialmente riconosciute nella valutazione delle riserve tecniche (c.d. Shadow Accounting). Le nuove logiche di misurazione delle passività assicurative introdotte dall'IFRS 17 hanno

37 Ai sensi dei paragrafi C18 b) e C19 b) se la Compagnia sceglie di disaggregare i ricavi finanziari o i costi finanziari di assicurazione tra gli importi rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio e quelli rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo, in applicazione del paragrafo 88, lettera b), o del paragrafo 89, lettera b), deve determinare l'importo cumulativo dei ricavi finanziari o dei costi finanziari di assicurazione rilevati nelle altre componenti di conto economico alla data di transizione.

consentito una maggiore compensazione delle minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti, tramite il riconoscimento pressoché integrale della variazione delle stesse alle passività assicurative, mitigando gli effetti negativi sul patrimonio netto registrati ai sensi dell'IFRS 4. Si è determinato pertanto un effetto positivo nel corso del 2022 sul patrimonio netto pari a 433 milioni, di cui 25 milioni sulla voce 200. Utile/perdita d'esercizio che fattorizza anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi.

L'effetto combinato di quanto sopra esposto determina un impatto negativo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 pari a 552 milioni.

L'applicazione del modello di impairment sui titoli di debito valutati a fair value in contropartita a patrimonio netto al 1° gennaio 2023 ha comportato in accordo ai principi di riferimento un giro tra la voce 120. Riserva da valutazione e la voce 150. Riserve per 59 milioni con effetto nullo sul patrimonio netto.

***

Nella presente sezione sono illustrate le riconciliazioni dei saldi contabili al 31 dicembre 2022 modificati per effetto dell'applicazione delle nuove regole richieste dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9.

Con riferimento alla rappresentazione dell'IFRS 17 nell'ambito del bilancio consolidato delle banche a capo di conglomerati finanziari, si evidenzia che in data 17 novembre 2022 la Banca d'Italia ha pubblicato l'8° aggiornamento della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 applicabile ai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2023.

Al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle analoghe disposizioni emanate dall'IVASS38 con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS, prevedendo un rinvio a tali disposizioni per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento. Le modifiche introdotte riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS.

In particolare, con riferimento ai prospetti contabili consolidati rappresentati nel Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, nello schema di Stato patrimoniale consolidato viene data evidenza nelle voci "80. Attività assicurative" e "110. Passività assicurative" dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione. Con riferimento invece al Conto economico consolidato, nel risultato intermedio riferito alla gestione assicurativa è prevista la distinzione fra i ricavi/costi per servizi assicurativi – che trovano rappresentazione nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" – e i ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi e alle cessioni in riassicurazione – esposti nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".

La Banca d'Italia non ha invece apportato modifiche con riferimento alla rappresentazione delle grandezze IFRS 9, pertanto gli strumenti finanziari di competenza delle Compagnie assicurative (inclusi i prodotti assicurativi a cui si applica l'IFRS 9) negli schemi di bilancio ai sensi della Circolare 262 sono rappresentati insieme a quelli della Banca39 .

Nello specifico, i prospetti a seguire forniscono le seguenti informazioni:

  • ‒ tabelle di raccordo dello Stato patrimoniale attività, passività e patrimonio netto che evidenziano la riesposizione dei saldi contabili al 31 dicembre 2022, a parità di valori, secondo lo schema introdotto dall'8° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia e per effetto delle riclassifiche per l'introduzione dei nuovi principi come nel dettaglio illustrato nel paragrafo successivo;
  • ‒ tabelle che evidenziano gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 e dell'IFRS 17 in cui i saldi contabili al 31 dicembre 2022 vengono modificati per effetto dei nuovi criteri di misurazione introdotti dai due principi.

38 Il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.

39 Si ricorda che, per effetto dell'applicazione del Deferral Approach, negli schemi consolidati del Gruppo ISP fino al Bilancio 2022 erano esposte specifiche voci per rappresentare gli strumenti finanziari del comparto assicurato, classificati e misurati ai sensi dello IAS 39 e che sono state, pertanto, cancellate con il passaggio all'IFRS 9:

- Stato Patrimoniale – Attivo: "Voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute per la negoziazione, le attività finanziarie valutate al fair value, le attività finanziarie disponibili per la vendita e gli eventuali derivati con fair value positivo, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Attivo: "Voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, i crediti verso banche e quelli verso clientela, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Passivo: Voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39, che accoglieva i debiti verso banche, i debiti verso clientela ed i titoli in circolazione, in applicazione dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Passivo: Voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39, che accoglieva le passività finanziarie di negoziazione, le passività finanziarie valutate al fair value ed i derivati con fair value negativo, così come definiti ai sensi dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Patrimonio Netto: Voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, che accoglieva le riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, gli effetti dello shadow accounting ed i relativi impatti fiscali;

- Conto Economico – Voce 115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le componenti economiche delle sopra menzionate voci patrimoniali;

- Conto Economico – Voce 135. Rettifiche / riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le rettifiche e le riprese di valore effettuate sugli strumenti finanziari delle Compagnie assicurative valutati ai sensi dello IAS 39.

Gli strumenti finanziari di pertinenza delle Compagnie assicurative sono rappresentati nell'ambito delle voci già utilizzate dalle società bancarie del Gruppo, secondo lo schema della Circolare 262.

Raccordo tra Prospetti contabili Consolidati del Gruppo pubblicati nel Bilancio 2022 e Prospetti contabili Consolidati del Gruppo della nuova Circolare 262 (aggiornati per IFRS 17 e che tengono conto dell'applicazione dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative) al 31 dicembre 2022 (riclassifica dei saldi IAS 39 di pertinenza assicurativa e saldi IFRS 4)

Vengono riportati di seguito i prospetti di raccordo tra gli Schemi Contabili consolidati del Gruppo come da Bilancio 2022 e gli Schemi Contabili introdotti dall'8° aggiornamento della Circolare 262 della Banca d'Italia, che recepisce l'adozione dei criteri di presentazione previsti dall'IFRS 17. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati secondo l'IFRS 4 e lo IAS 39 per le attività e le passività delle Imprese di assicurazione del Gruppo) sono ricondotti alle nuove voci contabili, secondo le riclassificazioni resesi necessarie in relazione ai nuovi criteri di classificazione introdotti dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9 e sulla base delle analisi svolte (già descritte in precedenza), senza l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione (ossia a parità di valore contabile iscritto al 31 dicembre 2022). Vengono quindi illustrate le principali movimentazioni che interessano le voci evidenziate nei prospetti, che rappresentano le attività e passività patrimoniali ascrivibili al comparto assicurativo e quindi sono interessate dall'applicazione dei due citati principi contabili.

Attività

31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS
45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di
39
50. Derivati di copertura 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
70. Partecipazioni 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 90. Attività materiali 100. Attività immateriali 110. Attività fiscali 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
130. Altre attività (milioni di euro)
TOTALE DELL'ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - - - - - - - - - - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- 47.577 - 102.775 - - - - - - - - - - 264 150.616
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 42.522 - 85 - - - - - - - - - - - 42.607
b) attività finanziarie designate al fair value - 1 - - - - - - - - - - - - - 1
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 5.054 - 102.690 - - - - - - - - - - 264 108.008
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - 49.716 69.937 - 76 - - - - - - - - -225 119.504
40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - 528.078 3 - - - - - - - - - 528.081
a) Crediti verso banche - - - - 32.884 - - - - - - - - - - 32.884
b) Crediti verso clientela - - - - 495.194 3 - - - - - - - - - 495.197
50. Derivati di copertura - - - 13 - - 10.062 - - - - - - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - - -9.752 - - - - - - - -9.752
70. Partecipazioni - - - - - - - - 2.013 - - - - - - 2.013
80. Attività Assicurative - - - - - 1 - - - 163 - - - - 108 272
a) contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
- - - - - 1 - - - - - - - - 64 65
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono
attività
- - - - - - - - - 163 - - - - 44 207
90. Attività materiali - - - - - - - - - - 10.505 - - - - 10.505
100. Attività immateriali - - - - - - - - - - - 9.830 - - - 9.830
di cui: Avviamento - - - - - - - - - - - 3.626 - - - 3.626
110. Attività fiscali - - - - - - - - - - - - 18.273 - - 18.273
a) correnti - - - - - - - - - - - - 3.520 - - 3.520
b) anticipate - - - - - - - - - - - - 14.753 - - 14.753
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - - - - - - - 638 - 638
130. Altre attività - - - - - - - - - - - - - - 22.704 22.704
TOTALE DELL'ATTIVO 112.924 47.577 49.716 172.725 528.078 80 10.062 -9.752 2.013 163 10.505 9.830 18.273 638 22.851 975.683

Con riferimento alle attività, le principali riclassifiche sono determinate dall'applicazione delle nuove regole di classificazione introdotte dall'IFRS 9 (Business Model e SPPI test) e, con effetti meno rilevanti, dall'introduzione dell'IFRS 17.

In particolare, come meglio di seguito evidenziato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato alcune riclassifiche tra le varie categorie di attività finanziarie valutate al fair value – principalmente con riferimento ad attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 riclassificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – confermando l'utilizzo del fair value come principale metodo di valutazione e pertanto senza impatti sulla misurazione.

La voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022 le seguenti voci per un importo pari a circa 172.725 milioni:

  • o 902 milioni di attività detenute per la negoziazione;
  • o 86.217 milioni di attività finanziarie valutate al fair value;
  • o 85.593 milioni di attività finanziarie disponibili per la vendita;
  • o 13 milioni di derivati di copertura.

A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 le attività finanziarie di pertinenza delle Compagnie assicurative sono state ricondotte alle seguenti voci:

  • o Voce. 20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 102.775 milioni di cui:
    • voce 20 a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione per 85 milioni, riferiti a derivati;
      • voce 20 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 102.690 milioni. Tale voce accoglie, oltre alle attività finanziarie a copertura dei prodotti di investimento classificate in fair value option ai sensi dello IAS 39 e ora ricondotte nel business model "Other" (86.217 milioni), anche le attività precedentemente classificate come disponibili per la vendita e che ai sensi dell'IFRS 9 non hanno le caratteristiche richieste per il superamento del SPPI Test. Si tratta, nello specifico, di 12.657 milioni di quote OICR (fondi aperti e chiusi), 2.146 milioni di titoli di capitale e 1.646 milioni di titoli di debito. Inoltre, la voce ricomprende 24 milioni di derivati (riconducibili alla gestione delle Unit e Fondi pensione aperti);
  • o voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 69.937 milioni che accoglie le attività finanziarie precedentemente iscritte tra le attività disponibili per la vendita, al netto delle componenti sopra descritte che non hanno più le caratteristiche richieste dall'IFRS 9 per essere iscritte in questa categoria;
  • o voce 50. Derivati di copertura per 13 milioni, in continuità rispetto alla classificazione ex IAS 39.

La voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022, per un valore pari a 80 milioni, crediti verso banche per 40 milioni e crediti verso la clientela per 40 milioni.

  • A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 la voce è stata ricondotta principalmente a:
  • voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per circa 76 milioni in quanto relativa a titoli di debito che rientrano in un business model Hold to collect and sell e passano l'SPPI test;
  • voce 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per circa 3 milioni.

La voce 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo pari a 163 milioni, è ricondotta integralmente alla nuova voce 80. Attività Assicurative per effetto della nuova rappresentazione introdotta dall'IFRS 17.

La voce 130. Altre Attività, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo complessivo a livello consolidato pari a 22.851 milioni, è stata ricondotta principalmente a:

  • voce 20 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 264 milioni, ascrivibili ad attività relative a prodotti Unit Linked e Fondi Pensione precedentemente iscritti tra le altre attività, senza comportare la rilevazione di impatti da valutazione;
  • voce 80. Attività assicurative per 108 milioni ascrivibili prevalentemente a crediti verso assicurati e riassicuratori;
  • voce 130. Altre attività per 22.704 milioni.

Politiche contabili – Criteri di redazione del resoconto

Passività

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS
15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
39
20. Passività finanziarie di negoziazione 30. Passività finanziarie designate al fair value assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
40. Derivati di copertura 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
60. Passività fiscali di dismissione
70. Passività associate ad attività in via
80. Altre passività 90. Trattamento di fine rapporto del personale 100. Fondi per rischi e oneri 110. Riserve tecniche TOTALE DEL PASSIVO
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 667.586 2.550 - - - - - - - 4 - - - 670.140
a) debiti verso banche 137.481 629 - - - - - - - 4 - - - 138.114
b) debiti verso la clientela 454.025 587 - - - - - - - - - - - 454.612
c) titoli in circolazione 76.080 1.334 - - - - - - - - - - - 77.414
20. Passività finanziarie di negoziazione - - 46.512 - - - - - - - - - - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value - - - 8.795 54.214 - - - - - - - - 63.009
40. Derivati di copertura - - - - 171 5.346 - - - - - - - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - -8.031 - - - - - - -8.031
60. Passività fiscali - - - - - - - 2.306 - - - - - 2.306
a) correnti - - - - - - - 297 - - - - - 297
b) differite - - - - - - - 2.009 - - - - - 2.009
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - - 15 - - - - 15
80. Altre passività - - - - - - - - - 10.966 - - - 10.966
90. Trattamento di fine rapporto del personale - - - - - - - - - - 852 - - 852
100. Fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.960 - 4.960
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - - - - - 711 - 711
b) quiescenza e obblighi simili - - - - - - - - - - - 139 - 139
c) altri fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.110 - 4.110
110. Passività Assicurative - - - - 17.359 - - - - 90 - 50 100.117 117.616
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono
passività
- - - - 17.359 - - - - 5 - 50 100.117 117.531
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività - - - - - - - - - 85 - - - 85
TOTALE 667.586 2.550 46.512 8.795 71.744 5.346 -8.031 2.306 15 11.060 852 5.010 100.117 913.862

Con riferimento alle passività l'introduzione dei nuovi principi ha determinato le seguenti riclassifiche, riconducibili in modo prevalente alle nuove metriche di classificazione delle passività assicurative previste dall'IFRS 17.

La voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 2.550 milioni, viene riclassificata interamente nella nuova voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, con la seguente suddivisione:

  • voce 10 a) debiti verso banche per 629 milioni;
  • voce 10 b) debiti verso la clientela per 587 milioni;
  • voce 10 c) titoli in circolazione per 1.334 milioni.

La voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 71.744 milioni era principalmente riferita ai prodotti di investimento (unit linked, fondi pensione e prodotti multiramo) emessi dalle Compagnie assicurative per i quali era stata esercitata la fair value option, al fine di mitigare l'accounting mismatch con le relative poste dell'attivo contabilizzate al fair value.

In applicazione dei nuovi principi contabili tale voce è stata ricondotta a:

  • voce 30. Passività finanziarie designate al fair value per 54.214 milioni con riferimento ai prodotti di investimento (unit linked e fondi pensione) per i quali, anche ai sensi dell'IFRS 9, è stata esercitata la fair value option;
  • voce. 110. Passività assicurative per 17.359 milioni con riferimento ai prodotti multiramo in quanto, ai sensi dell'IFRS 17, la componente di Ramo III che ha natura di investimento è valutata unitariamente alla componente assicurativa del prodotto;

voce 40. Derivati di copertura per 171 milioni.

La voce 80. Altre passività, che al 31 dicembre 2022 ammontava a livello consolidato a 11.060 milioni, rimane sostanzialmente invariata ad eccezione di una quota pari a 90 milioni, ascrivibili principalmente a debiti e depositi verso riassicuratori, che vengono ricondotti nell'ambito della voce 110. Passività Assicurative.

Dalla voce 100. Fondi per Rischi e Oneri, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 5.010 milioni, sono stati riclassificati 50 milioni nella voce 110. Passività Assicurative in ragione delle nuove logiche di misurazione delle passività ai sensi dell'IFRS 17.

La voce 110. Riserve Tecniche, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 100.117 milioni, è integralmente ricondotta alla nuova voce 110. Passività Assicurative.

Patrimonio Netto

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
120. Riserve da valutazione 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione
130. Azioni rimborsabili 140. Strumenti di capitale 150. Riserve 155. Acconti su dividendi (-) 160. Sovrapprezzi di emissione 170. Capitale 180. Azioni proprie (-) 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) TOTALE
120. Riserve da valutazione -1.939 -696 - - - - - - - - - -2.635
130. Azioni rimborsabili - - - - - - - - - - - -
140. Strumenti di capitale - - - 7.211 - - - - - - - 7.211
150. Riserve - - - - 15.827 - - - - - - 15.827
155. Acconti su dividendi (-) - - - - - -1.400 - - - - - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione - - - - - - 28.053 - - - - 28.053
170. Capitale - - - - - - - 10.369 - - - 10.369
180. Azioni proprie (-) - - - - - - - - -124 - - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) - - - - - - - - - 166 - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) - - - - - - - - - - 4.354 4.354
TOTALE -1.939 -696 - 7.211 15.827 -1.400 28.053 10.369 -124 166 4.354
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
975.683

Con riferimento al Patrimonio Netto, la voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, negativa per 696 milioni al 31 dicembre 2022, è stata ricondotta alla voce 120. Riserve da valutazione. L'aggregato accoglieva la riserva di valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita e la riserva da valutazione della copertura di flussi finanziari (complessivamente negativa per 8.708 milioni), nonché gli effetti dello shadow accounting (positivi per 8.012 milioni).

Riconciliazione tra Stato Patrimoniale Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022 (che recepisce le nuove regole di presentazione dell'IFRS 9 e IFRS 17 per Compagnie assicurative) e Stato Patrimoniale Consolidato del Gruppo al 1° gennaio 2023 (che recepisce le nuove regole di valutazione dell'IFRS 9 e IFRS 17)

Vengono riportati di seguito i prospetti di Riconciliazione tra lo Stato patrimoniale consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022, che recepisce le riclassificazioni a parità di saldi contabili determinate dalle nuove regole di classificazione previste dall'IFRS 9 e dall'IFRS 17, precedentemente illustrate, e lo Stato patrimoniale al 1° gennaio 2023. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati ai sensi dell'IFRS 4 e dello IAS 39 per il contributo delle Compagnie assicurative) vengono modificati per effetto dell'applicazione delle logiche di misurazione rispettivamente di IFRS 9 e IFRS 17.

In particolare, sono forniti i seguenti dettagli:

  • ‒ "Effetto di transizione a IFRS 9 / IFRS 17": la colonna espone gli effetti dovuti alla diversa classificazione e misurazione introdotta dall'IFRS 9 a partire dall'1° gennaio 2022 nonché all'applicazione del principio IFRS 17 suddividendoli tra:
    • o "Effetto al 1.1.2022": evidenzia gli impatti derivanti dai due principi riferiti ai saldi contabili esistenti alla data di transizione;
    • o "Effetto nel corso del 2022": evidenzia gli impatti di valutazione derivanti dai due principi cumulati nell'esercizio 2022;
  • ‒ "Totale attivo al 31.12.2022 Post FTA Classificazione e misurazione IFRS 9 e IFRS 17": la colonna espone i saldi contabili al 31 dicembre 2022 rideterminati in applicazione dei principi IFRS 17 e IFRS 9 con l'eccezione del modello di impairment;
  • ‒ "Totale attivo al 1.1.2023": la colonna espone i saldi contabili rideterminati anche in applicazione del modello di impairment ex IFRS 9.

La chiave di lettura sopra descritta è applicabile anche al successivo prospetto delle passività.

Attività

TOTALE
ATTIVO
al 31.12.2022
(a)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto
al
1.1.2022
(b)
IFRS17
Effetto
nel
corso
del
2022
(c)
Effetto di transizione a IFRS9 /
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) =
(b)+(c)
TOTALE
ATTIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
Classificazione
e misurazione
IFRS9
e IFRS17
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
Impairment
(milioni di euro)
TOTALE
ATTIVO
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - 112.924 - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
150.616 - - - 150.616 - 150.616
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
119.504 - 4 4 119.508 - 119.508
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 528.081 - - - 528.081 - 528.081
50. Derivati di copertura 10.075 - - - 10.075 - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
-9.752 - - - -9.752 - -9.752
70. Partecipazioni 2.013 - - - 2.013 - 2.013
80. Attività Assicurative 272 -149 28 -121 151 - 151
90. Attività materiali 10.505 - - - 10.505 - 10.505
100. Attività immateriali 9.830 -685 92 -593 9.237 - 9.237
110. Attività fiscali 18.273 163 -306 -143 18.130 - 18.130
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
638 - - - 638 - 638
130. Altre attività 22.704 -84 -159 -243 22.461 - 22.461
TOTALE DELL'ATTIVO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587 - 974.587

Nell'ambito delle poste dell'attivo, tra gli impatti maggiormente significativi si rilevano, ai sensi dell'applicazione di IFRS 17:

  • una riduzione nella voce 80. Attività assicurative per circa 149 milioni al 1° gennaio 2022 per effetto dei nuovi criteri di valutazione IFRS 17 che determinano un differente metodo di valutazione delle riserve a carico dei riassicuratori. Nel corso dell'esercizio 2022 la variazione di tale posta dovuta al cambiamento di principio è positiva per 28 milioni;

  • la cancellazione nella voce 100. Attività immateriali di intangibili assicurativi a vita utile definita (Value of Business Acquired – VoBA) per complessivi 685 milioni lordi imposte al 1° gennaio 2022 (data di transizione), di cui 528 milioni relativi a intangibili assicurativi di produzione e 157 milioni relativi a intangibili assicurativi di distribuzione. La cancellazione è dovuta in quanto, ai sensi del principio IFRS 17, tali valori attribuiti e iscritti in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), sono rappresentati nel Contractual Service Margin ossia nella specifica voce iscritta tra le Passività Assicurative rappresentativa degli utili futuri della Compagnia. Tale cancellazione in sede di transizione comporta lo storno degli effetti registrati nel corso dell'esercizio 2022 per il venire meno della quota di ammortamento delle citate voci (pari a circa 92 milioni);

  • la cancellazione di altre attività al 1° gennaio 2022 pari a 84 milioni e nel corso dell'esercizio 2022 per 159 milioni, include principalmente la cancellazione dei Deferred Acquisition Costs.

Come anticipato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse voci della attività finanziarie comunque valutate al fair value (essenzialmente dal fair value con impatti a Patrimonio netto a Fair value con impatti a conto economico). Come conseguenza, il valore a cui sono avvenute tali riclassifiche è rimasto invariato, non comportando impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione. L'impatto marginale registrato sul Patrimonio Netto Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022 pari a 4 milioni è riconducibile alla diversa valutazione di alcuni titoli di debito precedentemente classificati tra i crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39.

Per effetto dei movimenti complessivi rilevati sulle voci dell'attivo e del passivo, è stato rilevato un effetto fiscale pari a maggiori imposte anticipate nette di 431 milioni al 1° gennaio 2022, in riduzione di 289 milioni nel corso del 2022.

Passività

(milioni di euro)
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
TOTALE
PASSIVO
al 31.12.2022
(a)
Impairment TOTALE
PASSIVO
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione
IFRS9
e IFRS17
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.140 - -13 -13 670.127 - 670.127
20. Passività finanziarie di negoziazione 46.512 - - - 46.512 - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value 63.009 -1 -1 -2 63.007 - 63.007
40. Derivati di copertura 5.517 - - - 5.517 - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
-8.031 - - - -8.031 - -8.031
60. Passività fiscali 2.306 -268 -17 -285 2.021 - 2.021
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 15 - - - 15 - 15
80. Altre passività 10.966 -101 -102 -203 10.763 - 10.763
90. Trattamento di fine rapporto del personale 852 - - - 852 - 852
100. Fondi per rischi e oneri 4.960 - - - 4.960 - 4.960
110. Passività Assicurative 117.616 600 -641 -41 117.575 - 117.575
TOTALE DEL PASSIVO 913.862 230 -774 -544 913.318 - 913.318
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269 - 61.269
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587 - 974.587

Nell'ambito delle passività, l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione IFRS 17 comporta impatti con riferimento principalmente alla voce Passività Assicurative, il cui valore risulta incrementato di 600 milioni al 1° gennaio 2022. Tale maggiore valore è più che riassorbito nel corso dell'esercizio 2022 per effetto delle dinamiche finanziarie che hanno caratterizzato l'anno e che trovano riscontro diretto nella valutazione a valori correnti delle passività assicurative. Con specifico riferimento ai contratti partecipativi diretti, le minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti sono rilevate nelle passività assicurative, in contropartita a riserve da valutazione e conto economico, in correlazione alla destinazione contabile degli attivi sottostanti (c.d. mirroring).

A tale proposito si rileva che il Contractual Service Margin alla data del 31 dicembre 2022 ha un valore di 9.069 milioni in leggera riduzione rispetto al 1° gennaio 2022 (quando era pari a 9.274 milioni).

Dal punto di vista degli impatti quantitativi, le movimentazioni più rilevanti sono ascrivibili alle voci del Patrimonio Netto per la cui spiegazione si rimanda al paragrafo successivo.

Patrimonio Netto

(milioni di euro)
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
TOTALE
al 31.12.2022
(a)
Impairment TOTALE
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione
IFRS9
e IFRS17
120. Riserve da valutazione -2.635 -138 315 177 -2.458 59 -2.399
130. Azioni rimborsabili - - - - - - -
140. Strumenti di capitale 7.211 - - - 7.211 - 7.211
150. Riserve 15.827 -847 93 -754 15.073 -59 15.014
155. Acconti su dividendi (-) -1.400 - - - -1.400 - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.053 - - - 28.053 - 28.053
170. Capitale 10.369 - - - 10.369 - 10.369
180. Azioni proprie (-) -124 - - - -124 - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 166 - - - 166 - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 4.354 - 25 25 4.379 - 4.379
TOTALE PATRIMONIO NETTO -985 433 -552 61.269 - 61.269

Con riferimento agli effetti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17, come anticipato nel Bilancio 2022, alla data di transizione (1° gennaio 2022) il Patrimonio Netto del Bilancio Consolidato di Gruppo si riduce di 985 milioni, al netto dell'effetto fiscale, in ragione di:

  • − maggiori passività assicurative40 per 731 milioni (505 milioni al netto dell'effetto fiscale) per effetto dei differenti criteri di valutazione previsti dall'IFRS 17 in luogo del precedente IFRS 4 ed in particolare dell'iscrizione tra le passività assicurative del valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi (Contractual Service Margin) e di aggiustamento per i rischi di tipo non finanziario (Risk Adjustment);
  • − cancellazione degli attivi immateriali (produzione e distribuzione) a vita utile definita per complessivi 685 milioni (480 milioni al netto dell'effetto fiscale), come evidenziato in precedenza.

La messa a regime, anche in termini di applicativi IT, dei meccanismi di applicazione congiunta di IFRS 17 e IFRS 9, finalizzata nel primo trimestre 2023, ha definito per l'esercizio 2022, anche in relazione all'andamento dei mercati finanziari, un effetto positivo sul patrimonio netto di 433 milioni rispetto a quanto rilevato al 1° gennaio 2022, di cui 25 milioni a valere sull'utile dell'esercizio che fattorizzano anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi. L'effetto complessivo è ascrivibile ai nuovi criteri introdotti da IFRS 17 che, come già evidenziato in precedenza, garantiscono maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti.

L'effetto complessivo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 derivante dall'applicazione congiunta di IFRS 9 e IFRS 17 è negativo per 552 milioni al netto dell'effetto fiscale. Tale effetto è spiegato, come sopra illustrato, dagli impatti di transizione a IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022 (negativi per 985 milioni), parzialmente compensati nel corso dell'anno dai maggiori utili (25 milioni) e maggiori riserve (408 milioni) espresse secondo i nuovi principi.

Impairment

Per le Compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (business model HTCS). L'applicazione delle nuove regole di impairment sui tali titoli di debito ha comportato un effetto pari a 59 milioni al netto dell'effetto fiscale con un effetto complessivamente nullo sul Patrimonio netto, dal momento che si sostanzia in una riclassifica tra riserve da valutazione e riserve di utili, trattandosi di strumenti finanziari già valutati al fair value. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.

Effetti sul capitale regolamentare

Gli effetti contabili descritti in precedenza hanno anche delle conseguenze sul capitale regolamentare e sui ratio prudenziali. In particolare, il Patrimonio Netto ai fini dei fondi propri si riduce al 31 dicembre 2022 per un importo pari a -408 milioni41, con un impatto sul CET 1 ratio pari a -11 punti base.

40 In tale accezione sono stati rappresentati gli effetti della cancellazione di riserve tecniche e di ulteriori poste assicurative (es. DAC e specifici stanziamenti di Fondi Rischi). Il dettaglio, rappresentato nelle precedenti tabelle di riconciliazione attività e passività è composto principalmente come segue: voce 110. Passività Assicurative e voce 80. Attività Assicurative + 749 milioni, voce 80 Altre Passività e voce 130 Altre Attività -17 milioni.

41 Tale valore è calcolato escludendo dall'impatto complessivo sul patrimonio netto di -552 milioni registrato al 31 dicembre 2022, 144 milioni di effetti relativi agli intangibili del Gruppo Bancario cancellati in quanto già dedotti ai fini prudenziali.

L'impatto al 31 dicembre 2022 è derivante da:

  • − decremento del Patrimonio netto ai fini fondi propri (-14 punti base);
  • − minore assorbimento da applicazione del Danish Compromise (+3 punti base) per riduzione del valore di carico dell'investimento assicurativo.

Si precisa che, ai fini del calcolo prudenziale, l'investimento nelle Compagnie assicurative rientra nel regime di Danish Compromise che consente la ponderazione al 370% dell'investimento in luogo della sua deduzione dal CET1.

Le principali voci di bilancio

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.

Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle Regole Contabili di Gruppo, nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.

Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruoli e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle Società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.

Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le Regole in materia di Business Model, le Regole in materia di valutazione dell'expected credit loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy") e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value (es. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.

Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".

In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.

Ai fini della predisposizione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, in linea peraltro con quanto già anticipato in occasione del Resoconto intermedio al 31 marzo 2023 nonché della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023, oltre ai principi contabili specificatamente relativi alle attività ed alle passività assicurative, anche i principi contabili adottati con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono stati aggiornati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo. Data la rilevanza delle modifiche, si riportano di seguito integralmente i paragrafi relativi ai criteri di classificazione, valutazione ed iscrizione delle attività e passività assicurative, nonché le parti relative alle attività e passività finanziarie – ora estese anche alle Compagnie assicurative – al riconoscimento dei ricavi e dei costi ed all'utilizzo di stime. Per tutti gli altri aspetti dei principi contabili adottati dal Gruppo Intesa Sanpaolo, non oggetto di modifica, si rimanda a quanto illustrato nell'ambito del Bilancio 2022.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL)

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • le attività finanziarie detenute per la negoziazione, essenzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Si tratta di attività finanziarie i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" non superato) oppure che non sono detenute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect") o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (Business model "Hold to Collect and Sell");
  • le attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie così definite al momento della rilevazione iniziale e ove ne sussistano i presupposti. In relazione a tale fattispecie, un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico se, e solo se, così facendo elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.

Trovano quindi evidenza in questa voce:

  • i titoli di debito e i finanziamenti che sono inclusi in un business model Other/Trading (non riconducibili quindi ai business model "Hold to Collect" o "Hold to Collect and Sell") o che non superano il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti o altre tipologie di finanziamenti che, sin dall'origine, vengono destinate alla cessione e che non sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell. Sono inclusi anche i titoli di debito della Divisione Insurance a copertura delle passività verso gli assicurati rappresentate da prodotti Unit linked, Multiramo e Fondi pensione;
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • le quote di OICR.

La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a Conto economico.

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Nota Integrativa del Bilancio Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI)

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (Business model "Hold to Collect and Sell"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare, vengono inclusi in questa voce:

  • i titoli di debito che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI;
  • le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • i finanziamenti che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti o altre tipologie di finanziamenti che, sin dall'origine, vengono destinate alla cessione e che sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell.

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività

finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto

all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto economico.

Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Nota Integrativa del Bilancio Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022.

Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Viceversa non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Hold to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" superato).

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui sopra;
  • gli impieghi con clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui sopra;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui sopra.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.

I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" nel Bilancio 2022, sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.

Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto economico:

  • all'atto dell'iscrizione iniziale, per un ammontare pari alla perdita attesa a dodici mesi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio non sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alle variazioni dell'ammontare delle rettifiche di valore per perdite attese nei dodici mesi successivi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alla rilevazione di rettifiche di valore per perdite attese riferibili all'intera vita residua prevista contrattualmente per l'attività;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove dopo che si è verificato un incremento significativo del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale – la "significatività" di tale incremento sia poi venuta meno, in relazione all'adeguamento delle rettifiche di valore cumulate per tener conto del passaggio da una perdita attesa lungo l'intera vita residua dello strumento ("lifetime") ad una a dodici mesi.

Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.

Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" nel Bilancio 2022, di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.

Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • o le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • o le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dei flussi di cassa del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la

rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

– la presenza di specifici elementi oggettivi ("trigger") che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio, il cambiamento di divisa o la modifica della tipologia di rischio a cui si è esposti, ove la si correli a parametri di equity e commodity), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Operazioni di copertura

Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).

Criteri di classificazione: tipologia di coperture

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:

  • copertura di fair value: ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value (attribuibile alle diverse tipologie di rischio) di attività e passività iscritte in bilancio o porzioni di esse, di gruppi di attività/passività, di impegni irrevocabili e di portafogli di attività e passività finanziarie, inclusi i core deposits, come consentito dallo IAS 39 omologato dalla Commissione Europea. Le coperture generiche di fair value ("macro hedge") hanno l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio di tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività o di passività finanziarie. Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari: ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Tale tipologia di copertura è utilizzata essenzialmente per stabilizzare il flusso di interessi della raccolta a tasso variabile nella misura in cui quest'ultima finanzia impieghi a tasso fisso. In talune circostanze, analoghe operazioni sono poste in essere relativamente ad alcune tipologie di impieghi a tasso variabile;
  • copertura di un investimento in valuta: attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).

Criteri di iscrizione

Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

– all'inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento o l'operazione coperta, la natura del rischio coperto e come

l'impresa valuta l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto;

  • la copertura è attesa altamente efficace;
  • la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un'esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul Conto economico;
  • l'efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
  • la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata.

Criteri di valutazione

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a Conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Nel caso di operazioni di copertura generica di fair value ("macro hedge") le variazioni di fair value con riferimento al rischio coperto delle attività e delle passività oggetto di copertura sono imputate nello Stato patrimoniale, rispettivamente, nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a Conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare o se la copertura risulta inefficace;
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano la sua efficacia attesa;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono, ovvero, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato;
  • la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti;
  • l'impresa revoca la designazione.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.

In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:

  • a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura dell'impresa). In tal caso, l'utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto fino all'esercizio in cui la copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica;
  • b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal caso, l'utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall'esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica;
  • c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso qualsiasi correlato utile o perdita complessiva sullo strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto dall'esercizio in cui la copertura era efficace va rilevata a Conto economico;
  • d) l'impresa revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione, l'utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall'esercizio in cui la copertura era efficace

resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere.

Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

Attività e passività assicurative

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi.

Nello specifico, nella voce passività assicurative trovano evidenza le passività iscritte dal Gruppo a fronte dei contratti per i quali il rischio assicurativo è valutato significativo e che comprendono: le polizze di ramo primo temporanee caso morte, le polizze di rendita e miste con coefficienti di conversione in rendita garantiti al momento dell'emissione, alcune tipologie di polizze unit linked, i fondi pensione assicurativi e le polizze danni, nonché le componenti di riassicurazione.

La voce include anche le passività iscritte a fronte di prodotti di investimento che prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (gestioni separate) nonché le polizze miste di ramo primo e le polizze di capitalizzazione di ramo quinto. Si evidenzia che i prodotti di natura finanziaria emessi dalle Compagnie assicurative che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, sono esposti in bilancio come passività finanziarie e sono contabilizzati ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati investimenti valutati al fair value. Questi prodotti finanziari comprendono sostanzialmente le polizze unit linked senza clausole di extra rendimento.

La classificazione quale attività o passività assicurativa è funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative) mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).

Criteri di iscrizione

Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.

La contabilizzazione avviene per gruppi di contratti ("Unit of Account") e non contratto per contratto. Ai fini dell'identificazione delle "Unit of Account" i contratti emessi vengono dapprima suddivisi in "portafogli", ovvero in gruppi di contratti che condividono rischi simili e che vengono gestiti unitariamente; ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in bucket di profittabilità distinguendo tra contratti onerosi al momento della rilevazione iniziale, contratti che al momento della rilevazione iniziale non hanno alcuna possibilità significativa di diventare onerosi in seguito e il gruppo costituito dagli altri contratti del portafoglio. Per definire le classi di profittabilità è previsto lo svolgimento di uno specifico test (test di onerosità).

Infine, i gruppi di contratti non devono contenere contratti emessi a più di 12 mesi di distanza (raggruppamento per "coorti") con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali l'endorsement del principio IFRS 17 da parte della Commissione Europea ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out").

Il Gruppo Intesa Sanpaolo aggrega i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza; per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene per i prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, prodotti Multiramo collegati alla stessa Gestione Separata, prodotti di tipo Unit, prodotti collegati a Fondi Pensione e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo esercita l'opzione di non applicare il requisito della "coorte annuale" (c.d. "carve-out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggrega queste tipologie contrattuali solo con riferimento al concetto di condivisione dei rischi simili e alla gestione unitaria nonché all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Criteri di valutazione

Il principio IFRS 17 prevede la valutazione della passività assicurativa sulla base di informazioni aggiornate, che riflettano le condizioni esistenti alla data di misurazione.

In particolare, il principio prevede:

  • un modello contabile di riferimento ("General Model") utilizzato per i contratti vita che non prevedono collegamenti contrattuali tra gli attivi e i passivi (prodotti caso morte e credit protection insurance) e per i contratti danni pluriennali non elegibili per il modello semplificato;
  • un modello che modifica il General Model denominato Variable Fee Approach utilizzato obbligatoriamente per la valutazione di alcune tipologie specifiche di passività (ad esempio contratti collegati a gestioni separate); e
  • un approccio semplificato facoltativo chiamato metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach).

Il principio prevede per il General Model, alla data di valutazione inziale, la misura di un gruppo di contratti come la somma del flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), il Risk Adjustment – una passività che riflette l'incertezza dei flussi di cassa dovuta ai rischi non finanziari - e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) che rappresenta l'utile non maturato che l'entità riconoscerà man mano che fornisce il servizio previsto dal gruppo di contratti assicurativi. Per la determinazione dei flussi di cassa attesi vengono presi in considerazione tutti i flussi direttamente collegati all'adempimento dei contratti assicurativi. Poiché nel Gruppo Intesa Sanpaolo i prodotti assicurativi sono distribuiti da società

del Gruppo diverse da quelle appartenenti alla Divisione Insurance, ai fini della quantificazione dei flussi di cassa e quindi del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) a livello consolidato si tiene conto dei reali costi sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.

Dopo la rilevazione iniziale, il valore contabile di un gruppo di contratti assicurativi ad ogni data di reporting deve essere rivisto sulla base delle ipotesi più aggiornate sia operative (i.e. costi dei sinistri, spese) sia finanziarie (i.e. tasso di interesse). Ad ogni chiusura contabile è quindi necessario effettuare un aggiornamento dei saldi di flussi di cassa contrattuali attesi e del Risk Adjustment. In tale contesto:

  • l'aggiornamento di flussi di cassa contrattuali attesi o del Risk Adjustment imputabile ad ipotesi operative (i.e. aggiornamento delle stime dei sinistri futuri) è contabilizzato in contropartita al margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) (i.e. riduzione dei flussi di cassa contrattuali attesi per diminuzione dei sinistri attesi è contabilizzato in incremento del margine sui servizi contrattuali);
  • l'aggiornamento di flussi di cassa contrattuali attesi o del Risk Adjustment imputabile a variazioni finanziarie (i.e. aggiornamento del tasso di interesse) è riconosciuto, invece, a Conto Economico (i.e. riduzione di flussi di cassa contrattuali attesi per incremento del tasso di sconto viene contabilizzata nel Conto Economico).

Una volta recepite le variazioni ascrivibili a ipotesi operative di flussi di cassa contrattuali attesi e Risk Adjustment, il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) viene rilasciato a conto economico per la porzione stimata di servizio assicurativo reso nel periodo. La modalità di rilascio segue il servizio reso lungo la durata del contratto (c.d. "coverage unit"). Viceversa, in caso di gruppi di contratti onerosi il principio prevede la rilevazione immediata a conto economico della perdita complessiva stimata sull'intera vita delle polizze.

Per i contratti assicurativi con caratteristiche di partecipazione diretta agli utili (prodotti vita il cui valore è influenzato dagli attivi sottostanti), il principio prevede l'applicazione obbligatoria di una versione modificata del General Model denominata Variable Fee Approach. Un contratto è partecipativo diretto se i termini del contratto prevedono che:

  • l'assicurato ottenga un rendimento connesso a un gruppo di attività sottostanti chiaramente identificate;
  • l'entità si aspetti di riconoscere una quota significativa dei rendimenti generati dal fair value delle attività sottostanti;
  • una porzione significativa dei flussi di cassa che l'emittente si aspetta di pagare all'assicurato si modifichi sulla base delle variazioni del fair value delle attività sottostanti.

Il Variable Fee Approach ha le stesse regole di iscrizione iniziale del General Model ma prevede alcune varianti sulle movimentazioni nelle misurazioni successive.

Infatti, nel Variable Fee Approach il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) comprende, in aggiunta a quanto previsto dal modello generale, gli utili finanziari di competenza del Gruppo derivanti dalla gestione degli attivi sottostanti i contratti valutati al Variable Fee Approach.

Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, il Gruppo esegue un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Divisione Insurance vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti assicurativi di tipo "Linked" e i fondi pensione, nonché tutti i contratti collegati ad una gestione separata, sia individuali che di tipo Multiramo.

Infine, il Principio IFRS 17 prevede l'applicazione del metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach) per semplificare la valutazione di un gruppo di contratti assicurativi se il periodo di copertura di ciascun contratto del gruppo (compresi i servizi assicurativi derivanti da tutti i premi compresi entro il limite contrattuale) non supera i 12 mesi o se l'applicazione di tale approccio non presenta risultati che si discostano in modo significativo rispetto all'applicazione del General Model.

Tale modello non prevede l'identificazione delle singole componenti delle passività per copertura futura (flussi di cassa contrattuali attesi, Risk Adjustment e margine sui servizi contrattuali) ma l'identificazione di una passività assicurativa "complessiva". Il Gruppo Intesa Sanpaolo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello della ripartizione dei premi per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.

In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle correlate attività finanziarie. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto.

La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta per i gruppi di contratti in ambito di applicazione di IFRS 17 con le seguenti modalità:

  • per quanto riguarda i contratti valutati con il General Model e con il Premium Allocation Approach, la rivalutazione finanziaria dei flussi di cassa futuri e del risk adjustment a tassi storici è contabilizzata a conto economico, mentre la differenza tra la rivalutazione a tassi storici e quelli correnti è contabilizzata a Other Comprehensive Income;
  • per i contratti valutati al Variable Fee Approach, l'IFRS 17 prevede che il risultato finanziario dei contratti assicurativi sia disaggregato tra conto economico e Other Comprehensive Income; in sostanza viene riclassificata a Other Comprehensive Income la differenza tra il risultato finanziario dei contratti assicurativi e il risultato finanziario a conto economico derivante dagli strumenti finanziari sottostanti (c.d. Mirroring).

Coerentemente con le scelte di classificazione dei titoli dell'attivo a copertura dei prodotti assicurativi e al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la disaggregazione sopra illustrata (anche intesa come "opzione OCI") su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.

Criteri di modifica e cancellazione

Secondo il principio IFRS 17 il contratto assicurativo va eliminato contabilmente quando, e solo quando, il contratto è estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.

Peraltro, a seguito di modifiche contrattuali (concordate tra le parti o per cambiamenti normativi) che riflettono almeno una delle seguenti condizioni:

– la modifica contrattuale, nel caso fosse stata inclusa nel contratto alla rilevazione iniziale, avrebbe comportato

l'esclusione del contratto dall'ambito di applicazione dell'IFRS 17, la separazione di diverse componenti portando un contratto differente nella valutazione in ambito IFRS 17, un "limite contrattuale"42 ("contract boundary") sostanzialmente differente o l'assegnazione di un gruppo di contratti differente;

  • il contratto originario rispecchia la definizione di contratto di investimento con partecipazione discrezionale agli utili, ma quello modificato non più e viceversa;
  • il contratto originario è valutato con il modello semplificato, il metodo della ripartizione dei premi, ma il contratto modificato non ha più le caratteristiche per essere valutato con questo modello;

l'IFRS 17 richiede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto. Al contrario, se le modifiche contrattuali non ricadono nelle fattispecie in precedenza elencate, vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) precedentemente calcolati.

Utilizzo di stime per la determinazione della passività assicurativa ai sensi dell'IFRS 17

Tasso di sconto

Ai fini della definizione delle curve di sconto in ambito IFRS 17 il Gruppo utilizza un approccio Bottom-Up. Secondo questo approccio, il tasso di attualizzazione è determinato come il rendimento privo di rischio (risk free rate), rettificato per tenere conto delle caratteristiche di illiquidità dei passivi oggetto di valutazione (c.d. Premio di liquidità). La curva dei tassi risk-free viene ricavata partendo dai tassi Euro Swap e denominati nella stessa valuta del passivo da valutare, con la deduzione dell'aggiustamento per il rischio di credito interbancario implicito nei tassi swap (c.d. Credit Risk Adjustment). Il premio di liquidità è stimato sulla base del premio di rischio insito all'interno del portafoglio titoli di ciascuna Compagnia, ripartito per singola gestione separata, portafoglio Unit, fondi pensione e portafoglio libero.

Stime dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti assicurativi

I flussi di cassa futuri rappresentano le passività prospettiche che la Compagnia apposta per far fronte ai propri impegni relativi alla gestione assicurativa. Essi includono i flussi di cassa verso gli assicurati, inclusivi dei rendimenti prospettici dei prodotti assicurativi, e le spese da sostenere per il business in force. Per stimare tutti i flussi di cassa futuri attesi all'interno del perimetro di ciascun gruppo di contratti il Gruppo rispetta i seguenti criteri:

  • incorporare tutte le informazioni disponibili ottenute in modo ragionevole e giustificabile senza costi o sforzi superflui, con riguardo all'ammontare, al timing e all'incertezza dei flussi di cassa;
  • mantenere la coerenza della stima di eventuali variabili di mercato con i corrispondenti valori osservabili sul mercato per tali variabili;
  • riflettere le condizioni esistenti alla data di misurazione, ossia la stima si basa su informazioni correnti, aggiornate per ogni periodo di reporting.

La stima dei flussi di cassa futuri si basa su una gamma di scenari utilizzati ai fini di elaborazioni stocastiche che sono calcolati con l'obiettivo di riduzione della varianza campionaria. Per quanto riguarda l'identificazione del perimetro delle spese che ricadono nello scope IFRS 17, si prendono a riferimento le voci di costo presenti nel Conto Economico IAS / IFRS delle Compagnie Vita e Danni, al netto di alcune spese (ad es. spese di formazione, erogazioni liberali, sanzioni, ecc.) in coerenza con quanto previsto dal principio. In particolare, le spese comprendono quelle direttamente attribuibili ai gruppi di contratti, compresa l'allocazione delle spese generali fisse e variabili. Inoltre, nell'ambito di alcuni metodi utilizzati per valutare i sinistri sostenuti per i contratti Danni/Infortuni, le stime dei futuri pagamenti dei sinistri sono rettificate per tener conto dell'inflazione. Con riferimento agli Insurance Acquisition Cash Flow sostenuti in un'unica soluzione all'emissione dei nuovi contratti, essi non fanno parte dei flussi di cassa futuri ma sono inseriti nella valutazione del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) del New Business a riduzione dello stesso, in virtù del fatto che a fronte del pagamento del premio vi è stato il pagamento di tali costi.

Si precisa che a livello consolidato la presenza delle transazioni infragruppo comporta la necessità, per la quantificazione dei flussi di cassa, di "sostituire" i costi infragruppo proiettati dalla Divisione Insurance nella stima della propria situazione contabile "stand alone" (tipicamente le provvigioni pagate alla rete distributiva bancaria) con i costi reali sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.

Per quanto riguarda le ipotesi sui tassi di mortalità si prendono in considerazione le tavole di mortalità nazionali pubblicate dall'ISTAT. Viene effettuata un'indagine sull'esperienza del Gruppo negli ultimi dieci anni e vengono utilizzati metodi statistici per aggiustare le tavole di mortalità al fine di produrre i tassi di mortalità attesi differenziati per macro-tipologia di prodotto (Credit Protection Insurance, Temporanee caso morte, Risparmio/Investimento/Previdenza) e per classi di età e sesso.

Anche le altre ipotesi tecniche sono ricavate a partire dai dati storici desumibili dagli applicativi gestionali. In particolare, per i tassi di riscatto viene effettuata un'analisi statistica per antidurata43 delle frequenze storiche registrate dalle singole Compagnie, opportunamente aggiustate in base ad expert judgement in particolare con riferimento alle antidurate non oggetto ancora di osservazioni.

Per valutare i flussi di cassa futuri relativi alla passività per sinistri avvenuti (Liability for Incurred Claims) il Gruppo fa ricorso alle metodologie più comunemente utilizzate nel settore, anche sulla base della disponibilità dei dati e serie storiche sui sinistri. La stima della passività per sinistri avvenuti include la stima per risarcimenti e spese dirette per sinistri avvenuti e denunciati, per sinistri avvenuti e non ancora denunciati, spese di liquidazione dirette e spese di gestione e liquidazione allocate.

42 Il limite contrattuale è composto dai diritti e dalle obbligazioni sostanziali esistenti nel periodo di riferimento nel quale l'entità può costringere l'assicurato a pagare i premi o nel quale l'entità ha un'obbligazione sostanziale a fornirgli servizi assicurativi.

43 Tempo decorso dalla stipula del contratto.

Metodi utilizzati per misurare l'aggiustamento per il rischio non finanziario

L'aggiustamento per il rischio non finanziario (Risk Adjustment) è la compensazione richiesta per sopportare l'incertezza sull'importo e sulla tempistica dei flussi di cassa derivanti dal rischio non finanziario al momento dell'adempimento del contratto assicurativo. Poiché l'aggiustamento per il rischio rappresenta una compensazione per l'incertezza, vengono effettuate stime su un approccio proporzionale di calcolo del Risk Adjustment come prodotto di una percentuale media applicata ai flussi di cassa contrattuali attesi, dove la percentuale viene ottenuta facendo leva su un approccio VaR Ex-Ante su base trimestrale. L'analisi dei requisiti del Principio ha comportato la scelta ai fini del calcolo del Risk Adjustment per il Business Vita e per il Business Danni dei seguenti rischi di sottoscrizione (moduli Underwriting), in particolare:

  • per il Vita, si fa riferimento ai seguenti moduli di rischio di sottoscrizione: Mortalità, Longevità, Spese ed il massimo fra il rischio di aumento del tasso di Estinzione Anticipata (Lapse Up) e il rischio di diminuzione del tasso di Estinzione Anticipata (Lapse Down);
  • per il Danni, si fa riferimento ai seguenti moduli di rischio di sottoscrizione: Tariffazione e Riservazione (Premium and Reserve) ed Estinzione Anticipata (Lapse).

Sia per il business Vita che per il business Danni viene escluso il rischio Catastrofale.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.

Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.

I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.

Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.

Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi.

In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.

Inoltre sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.

Criteri di valutazione

Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto economico.

Criteri di cancellazione

Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.

Con riferimento alle passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate, che quindi non rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 17, il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività al fair value i prodotti di natura finanziaria privi di un rischio assicurativo significativo e che non sono inclusi in gestioni separate e non prevedono, quindi, elementi di partecipazione discrezionale agli utili. Anche gli investimenti relativi a tali forme di raccolta, come già precedentemente esposto, sono valutati al fair value a Conto Economico in quanto gestiti secondo un Business Model "Other".

In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.

Criteri di valutazione

Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:

  • le variazioni di fair value che sono attribuibili alla variazione del proprio merito creditizio devono essere rilevate nel Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio Netto);
  • le restanti variazioni di fair value devono essere rilevate nel Conto economico.

Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a conto economico.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Altre informazioni

Riconoscimento dei ricavi e dei costi

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo in cui le parti si sono impegnate ad adempiere alle rispettive obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni di fare ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • ripartizione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione;
  • riconoscimento dei ricavi nel momento in cui (o man mano che) l'obbligazione di fare risulta adempiuta trasferendo al cliente il bene o servizio promesso.

Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.

I ricavi possono essere riconosciuti:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso.

Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.

In particolare:

– gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende

anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:

  • a) di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • b) classificati nello Stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (fair value option);
  • c) connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a Conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a Conto economico al momento in cui ne viene deliberata la distribuzione, a meno che tale data non sia nota o l'informazione non sia immediatamente disponibile, nel qual caso è ammessa la rilevazione al momento dell'incasso;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti al Conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili derivanti dai contratti assicurativi contabilizzati ai sensi dell'IFRS 17, iscritti nella voce patrimoniale Margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin), vengono rilasciati a conto economico per la porzione stimata di servizio assicurativo reso nel periodo;
  • i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente.

I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria

La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti, delle partecipazioni e, in genere, delle altre attività finanziarie;
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
  • la quantificazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva;
  • le ipotesi demografiche (legate alla mortalità prospettica della popolazione assicurata) e finanziarie (derivanti dalla possibile evoluzione dei mercati finanziari) utilizzate per la valutazione dei prodotti assicurativi secondo le previsioni dell'IFRS 17.

Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte del Gruppo e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:

  • per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano, da un lato, lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (o anche flussi reddituali, nel caso di titoli azionari), eventualmente condizionati a eventi futuri e, dall'altro, il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi;
  • per l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, le principali stime riguardano:
    • o la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
    • o l'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD;
    • o la determinazione delle probabilità di vendita di attività finanziarie deteriorate, mediante realizzo delle posizioni sul mercato;
  • per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati, sono presi in considerazione alcuni elementi: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia;
  • per la determinazione del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita (brand name e avviamento) in riferimento alle Cash Generating Units (CGU) di cui si compone il Gruppo, sono oggetto di stima, separatamente ed

opportunamente attualizzati, i flussi finanziari futuri nel periodo di previsione analitica e i flussi utilizzati per determinare il c.d. "terminal value", generati dalla CGU. Rientra tra gli elementi oggetto di stima anche il costo del capitale;

  • per la determinazione del valore d'uso delle attività immateriali a vita definita (portafogli di asset management e assicurativo) in riferimento alle CGU di cui si compone il Gruppo, sono oggetto di stima la vita utile, da un lato, ed i flussi finanziari futuri rivenienti dall'attività, dall'altro. Anche nel caso delle attività immateriali a vita definita rientra tra gli elementi oggetto di stima il costo del capitale;
  • la determinazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio viene effettuata attraverso la predisposizione di apposite perizie da parte di società qualificate ed indipendenti. Per la predisposizione delle perizie relative agli immobili sono oggetto di stima i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione e i tassi di capitalizzazione, mentre per la predisposizione delle perizie relative al patrimonio artistico di pregio la stima del valore è desunta dall'andamento degli scambi di opere analoghe (per tecnica, misure, soggetto) dello stesso autore, o di scuole e movimenti regionali prossimi per stile e tecnica;
  • per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto dei flussi, opportunamente attualizzati, derivanti dalle analisi storico statistiche, e della curva demografica;
  • per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima ove possibile l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • per la determinazione delle passività assicurative si fa ricorso a stime per la valutazione dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti, per la definizione delle ipotesi tecniche sui tassi di mortalità e sulle altre ipotesi tecniche, ed esempio tassi di riscatto e sinistri accaduti per la valutazione dei contratti danni. Assumono inoltre particolare rilevanza le assunzioni utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto e i metodi utilizzati per misurare l'aggiustamento per il rischio non finanziario;
  • per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza – se esistente – di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili e perdite fiscali riportate a nuovo).

Con riferimento alla recuperabilità dei valori delle attività immateriali a vita indefinita e alla recuperabilità delle imposte anticipate iscritte, non sono stati identificati nel periodo fattori che facciano supporre non più recuperabili i valori iscritti tra le attività. In particolare, lo scenario macroeconomico aggiornato non presenta nel suo complesso variazioni di rilievo rispetto a quello utilizzato ai fini della Relazione semestrale al 30 giugno 2023.

Area e metodi di consolidamento

Area di consolidamento

Il Resoconto Intermedio include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, controllate congiuntamente o sottoposte ad influenza notevole, comprendendo – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività diversi da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20% – peraltro di importo contenuto – in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti o non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.

Si rammenta che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.

Rispetto al 31 dicembre 2022, le variazioni nel perimetro di consolidamento integrale hanno riguardato l'ingresso di:

− Reyl Finance (MEA) Ltd, precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto;

  • e l'uscita di:
  • − Fideuram Bank Luxembourg, fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A. (già Compagnie de Banque Privée Quilvest - CBPQ);
  • − Asteria Obviam S.A., in quanto scesa al di sotto della soglia di materialità;
  • − Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo S.p.A.

Per completezza si segnala inoltre che Banca 5 S.p.A. ha modificato la propria denominazione sociale in Isybank S.p.A.

Metodi di consolidamento

I metodi utilizzati per il consolidamento dei dati delle società controllate (consolidamento integrale) e per il consolidamento delle società collegate nonché delle società sottoposte a controllo congiunto (metodo del patrimonio netto) sono invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo al quale, pertanto, si fa rinvio.

I bilanci della Capogruppo e delle altre società utilizzati per predisporre il Resoconto Intermedio fanno riferimento al 30 settembre 2023.

In taluni limitati casi, per partecipate di rilevanza non significativa, sono stati utilizzati gli ultimi dati ufficiali disponibili.

In particolare, relativamente alla controllata ucraina Pravex Bank, in considerazione della limitata incidenza sul bilancio consolidato dei saldi patrimoniali ed economici della banca e in un'ottica di contenimento del rischio operativo, la decisione del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento integrale della controllata ucraina mantenendo nei libri i saldi patrimoniali al 30 giugno 2023 e apportando centralmente le rettifiche di valore legate alla svalutazione degli assets della Banca. Quanto alla controllata Banca Intesa Russia, le relative risultanze patrimoniali ed economiche al 30 settembre 2023 sono state recepite mediante il consolidamento linea per linea.

Ove necessario – in casi comunque di rilevanza del tutto marginale – i bilanci delle società consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono stati resi conformi ai principi del Gruppo.

I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'Eurozona sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura del periodo di riferimento ed alle voci del conto economico i cambi medi del periodo stesso.

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio al 30 settembre 2023 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 3 novembre 2023

Fabrizio Dabbene Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262 e prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

Raccordi tra prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17 e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 riesposto

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 riesposto

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

Conto economico consolidato riesposto

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
50. Derivati di copertura 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
70. Partecipazioni 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 90. Attività materiali 100. Attività immateriali 110. Attività fiscali 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 130. Altre attività TOTALE DELL'ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - - - - - - - - - - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- 47.577 - 102.775 - - - - - - - - - - 264 150.616
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 42.522 - 85 - - - - - - - - - - - 42.607
b) attività finanziarie designate al fair value - 1 - - - - - - - - - - - - - 1
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 5.054 - 102.690 - - - - - - - - - - 264 108.008
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - 49.716 69.937 - 76 - - - - - - - - -225 119.504
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - - 528.078 3 - - - - - - - - - 528.081
a) Crediti verso banche - - - - 32.884 - - - - - - - - - - 32.884
b) Crediti verso clientela - - - - 495.194 3 - - - - - - - - - 495.197
50. Derivati di copertura - - - 13 - - 10.062 - - - - - - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - - -9.752 - - - - - - - -9.752
70. Partecipazioni - - - - - - - - 2.013 - - - - - - 2.013
80. Attività assicurative - - - - - 1 - - - 163 - - - - 108 272
a) contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
- - - - - 1 - - - - - - - - 64 65
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono
attività
- - - - - - - - - 163 - - - - 44 207
90. Attività materiali - - - - - - - - - - 10.505 - - - - 10.505
100. Attività immateriali - - - - - - - - - - - 9.830 - - - 9.830
di cui: Avviamento - - - - - - - - - - - 3.626 - - - 3.626
110. Attività fiscali - - - - - - - - - - - - 18.273 - - 18.273
a) correnti - - - - - - - - - - - - 3.520 - - 3.520
b) anticipate - - - - - - - - - - - - 14.753 - - 14.753
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - - - - - - - 638 - 638
130. Altre attività - - - - - - - - - - - - - - 22.704 22.704
TOTALE DELL'ATTIVO 112.924 47.577 49.716 172.725 528.078 80 10.062 -9.752 2.013 163 10.505 9.830 18.273 638 22.851 975.683

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
20. Passività finanziarie di negoziazione 30. Passività finanziarie designate al fair value 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
40. Derivati di copertura 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
60. Passività fiscali 70. Passività associate ad attività in via di dismissione 80. Altre passività 90. Trattamento di fine rapporto del personale 100. Fondi per rischi e oneri 110. Riserve tecniche TOTALE DEL PASSIVO
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 667.586 2.550 - - - - - - - 4 - - - 670.140
a) debiti verso banche 137.481 629 - - - - - - - 4 - - - 138.114
b) debiti verso la clientela 454.025 587 - - - - - - - - - - - 454.612
c) titoli in circolazione 76.080 1.334 - - - - - - - - - - - 77.414
20. Passività finanziarie di negoziazione - - 46.512 - - - - - - - - - - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value - - - 8.795 54.214 - - - - - - - - 63.009
40. Derivati di copertura - - - - 171 5.346 - - - - - - - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
- - - - - - -8.031 - - - - - - -8.031
60. Passività fiscali - - - - - - - 2.306 - - - - - 2.306
a) correnti - - - - - - - 297 - - - - - 297
b) differite - - - - - - - 2.009 - - - - - 2.009
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - - 15 - - - - 15
80. Altre passività - - - - - - - - - 10.966 - - - 10.966
90. Trattamento di fine rapporto del personale - - - - - - - - - - 852 - - 852
100. Fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.960 - 4.960
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - - - - - 711 - 711
b) quiescenza e obblighi simili - - - - - - - - - - - 139 - 139
c) altri fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.110 - 4.110
110. Passività Assicurative - - - - 17.359 - - - - 90 - 50 100.117 117.616
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono
passività
- - - - 17.359 - - - - 5 - 50 100.117 117.531
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività - - - - - - - - - 85 - - - 85
TOTALE 667.586 2.550 46.512 8.795 71.744 5.346 -8.031 2.306 15 11.060 852 5.010 100.117 913.862

31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
120. Riserve da valutazione 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione
130. Azioni rimborsabili 140. Strumenti di capitale 150. Riserve 155. Acconti su dividendi (-) 160. Sovrapprezzi di emissione 170. Capitale 180. Azioni proprie (-) 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) (milioni di euro)
TOTALE
120.
Riserve da valutazione
-1.939 -696 - - - - - - - - - -2.635
130.
Azioni rimborsabili
- - - - - - - - - - - -
140.
Strumenti di capitale
- - - 7.211 - - - - - - - 7.211
150.
Riserve
- - - - 15.827 - - - - - - 15.827
155.
Acconti su dividendi (-)
- - - - - -1.400 - - - - - -1.400
160.
Sovrapprezzi di emissione
- - - - - - 28.053 - - - - 28.053
170.
Capitale
- - - - - - - 10.369 - - - 10.369
180.
Azioni proprie (-)
- - - - - - - - -124 - - -124
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
- - - - - - - - - 166 - 166
200.
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
- - - - - - - - - - 4.354 4.354
TOTALE -1.939 -696 - 7.211 15.827 -1.400 28.053 10.369 -124 166 4.354
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 - Segue

(milioni di euro)
30 Settembre 2022 Pubblicato
30 Settembre 2022 Nuova 262
10. Interessi attivi e proventi
assimilati
20. Interessi passivi e oneri
assimilati
30. Margine di interesse 40. Commissioni attive 50. Commissioni passive 60. Commissioni nette 70. Dividendi e proventi simili 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 90. Risultato netto dell'attività di copertura 100. Utile / perdita da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
c) passività finanziarie 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico
a) attività e passività finanziarie designate al fair value b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39
115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di
120. Margine di intermediazione 130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
135. Rettifiche/riprese di valore nette di pertinenza delle imprese
di assicurazione ai sensi dello IAS39
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 150. Risultato netto della gestione finanziaria TOTALE
10. Interessi attivi e proventi assimilati 8.719 - - - - - - - - - - - - - - - 1.673 - - - - - - - 10.392
20. Interessi passivi e oneri assimilati - -2.166 - - - - - - - - - - - - - - -58 - - - - - - - -2.224
30. Margine di interesse - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 8.168
40. Commissioni attive - - - 8.517 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 8.517
50. Commissioni passive - - - - -2.050 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -2.050
60. Commissioni nette - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 6.467
70. Dividendi e proventi simili - - - - - 184 - - - - - - - - - 296 - - - - - - - 480
80. Risultato netto dell'attività di
negoziazione
- - - - - - - -224 - - - - - - - - -26 - - - - - - - -250
90. Risultato netto dell'attività di
copertura
- - - - - - - - 45 - - - - - - - - - - - - - - - 45
100 Utili (perdite) da cessione o
riacquisto di:
- - - - - - - - - -40 - - - - - - -194 - - - - - - - -234
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - - - - - - 204 - - - - - - - - - - - - - 204
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - - - - -261 - - - - -194 - - - - - - - -455
c) passività finanziarie - - - - - - - - - - - - 17 - - - - - - - - - - - 17
110. Risultato netto delle altre attività e
passività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico
- - - - - - - - - - - - - 978 - - -1.236 - - - - -110 - - -368
a) attività e passività finanziarie
designate al fair value
- - - - - - - - - - - - - - 991 - 7.432 - - - - - - - 8.423
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - - - - - - - - - - -13 -8.668 - - - - -110 - - -8.791
120. Margine di intermediazione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 14.308
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per
rischio di credito relativo a:
- - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.779 - - -49 - - -1.828
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.729 - - - - -1.729
b) attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -50 -49 - - -99
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 8 - 8
150. Risultato netto della gestione
finanziaria
8.719 -2.166 6.553 8.517 -2.050 6.467 184 -224 45 -40 204 -261 17 978 991 -13 455 14.418 -1.779 -1.729 -50 -159 8 12.488 12.488

(milioni di euro)
30 Settembre 2022 Pubblicato
30 Settembre 2022 Nuova 262
160. Premi netti 170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 180. Risultato netto della gestione finanziaria e
assicurativa
190. Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri a) impegni e garanzie rilasciate b) altri accantonamenti netti 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 230. Altri oneri/proventi di gestione 240. Costi operativi 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
avviamento
270. Rettifiche di valore dell'
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
operatività
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'
corrente
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto
delle imposte
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto
delle imposte
330. Utile (Perdita) d'esercizio 340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della
capogruppo
TOTALE
160. Risultato dei servizi assicurativi 6.729 -5.622 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.107
a) ricavi assicurativi derivanti dai
contratti assicurativi emessi
6.849 47 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 6.896
b) costi per servizi assicurativi
derivanti dai contratti assicurativi
emessi - -5.764 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -5.764
c) ricavi assicurativi derivanti da
cessioni in riassicurazione
- 75 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 75
d) costi per servizi assicurativi
derivanti da cessioni in
riassicurazione
Saldo dei ricavi e costi di natura
-120 20 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -100
170. finanziaria relativi alla gestione
assicurativa
- 223 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 223
a) costi/ricavi netti di natura
finanziaria relativi ai contratti
assicurativi emessi
- 223 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 223
b) ricavi/costi netti di natura
finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
180. Risultato netto della gestione
finanziaria e assicurativa
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 13.818
190 Spese amministrative: - - - -8.445 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -8.445
a) spese per il personale - - - - -4.850 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -4.850
b) altre spese amministrative - - - - - -3.595 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -3.595
200 Accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri
- - - - - - -160 - - - - - - - - - - - - - - - - - -160
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - -72 - - - - - - - - - - - - - - - - -72
b) altri accantonamenti netti - - - - - - - - -88 - - - - - - - - - - - - - - - -88
Rettifiche/Riprese di valore nette su
210 attività materiali
Rettifiche/Riprese di valore nette su
- - - - - - - - - -508 - - - - - - - - - - - - - - -508
220 attività immateriali - - - - - - - - - - -692 - - - - - - - - - - - - - -692
230 Altri oneri/proventi di gestione - - - - - - - - - - - 702 - - - - - - - - - - - - 702
240. Costi operativi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -9.103
250 Utili (Perdite) delle partecipazioni - - - - - - - - - - - - - 209 - - - - - - - - - - 209
Risultato netto della valutazione al
260 fair value delle attività materiali e
immateriali
- - - - - - - - - - - - - - -2 - - - - - - - - - -2
270 Rettifiche di valore dell'avviamento - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
280 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
- - - - - - - - - - - - - - - - 17 - - - - - - - 17
Utile (Perdita) della operatività
290. corrente al lordo delle imposte - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4.939
300. Imposte sul reddito del periodo
dell'operatività corrente
- - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.644 - - - - - -1.644
310. Utile (Perdita) della operatività
corrente al netto delle imposte
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 3.295
Utile (Perdita) delle attività operative
320. cessate al netto delle imposte - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
330. Utile (Perdita) di periodo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 3.295
340. Utile (Perdita) di periodo di
pertinenza di terzi
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -11 - -11
350. Utile (Perdita) di periodo di
pertinenza della capogruppo
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 3.284
TOTALE 6.729 -5.399 13.818 -8.445 -4.850 -3.595 -160 -72 -88 -508 -692 702 -9.103 209 -2 - 17 4.939 -1.644 3.295 - 3.295 -11 3.284

Raccordo tra prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262 e prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

(milioni di euro)
Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17
TOTALE ATTIVO
al 31.12.2022
(a)
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE ATTIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST
RICLASSIFICHE FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
150.616 - - - 150.616
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
119.504 - 4 4 119.508
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 528.081 - - - 528.081
50. Derivati di copertura 10.075 - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
-9.752 - - - -9.752
70. Partecipazioni 2.013 - - - 2.013
80. Attività assicurative 272 -149 28 -121 151
90. Attività materiali 10.505 - - - 10.505
100. Attività immateriali 9.830 -685 92 -593 9.237
110. Attività fiscali 18.273 163 -306 -143 18.130
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
638 - - - 638
130. Altre attività 22.704 -84 -159 -243 22.461
TOTALE DELL'ATTIVO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587

(milioni di euro)

Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17

TOTALE PASSIVO
al 31.12.2022
(a)
POST RICLASSIFICHE
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE PASSIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
FTA
IFRS9 e IFRS17
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.140 - -13 -13 670.127
20. Passività finanziarie di negoziazione 46.512 - - - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value 63.009 -1 -1 -2 63.007
40. Derivati di copertura 5.517 - - - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
-8.031 - - - -8.031
60. Passività fiscali 2.306 -268 -17 -285 2.021
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 15 - - - 15
80. Altre passività 10.966 -101 -102 -203 10.763
90. Trattamento di fine rapporto del personale 852 - - - 852
100. Fondi per rischi e oneri 4.960 - - - 4.960
110. Passività Assicurative 117.616 600 -641 -41 117.575
TOTALE DEL PASSIVO 913.862 230 -774 -544 913.318
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587

(milioni di euro)

Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17
TOTALE
al 31.12.2022
(a)
POST RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
120. Riserve da valutazione -2.635 -138 315 177 -2.458
130. Azioni rimborsabili - - - - -
140. Strumenti di capitale 7.211 - - - 7.211
150. Riserve 15.827 -847 93 -754 15.073
155. Acconti su dividendi (-) -1.400 - - - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.053 - - - 28.053
170. Capitale 10.369 - - - 10.369
180. Azioni proprie (-) -124 - - - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 166 - - - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 4.354 25 25 4.379
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

(milioni di euro)
TOTALE al
30.09.2022
(a)
Effetto di transizione
a IFRS9 / IFRS17
(b)
TOTALE al 30.09.2022
(c) = (a) + (b)
POST RICLASSIFICHE FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto nel corso dei
primi nove mesi del
2022
POST FTA Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Interessi attivi e proventi assimilati 10.392 - 10.392
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.224 - -2.224
30. Margine di interesse 8.168 - 8.168
40. Commissioni attive 8.517 - 8.517
50. Commissioni passive -2.050 9 -2.041
60. Commissioni nette 6.467 9 6.476
70. Dividendi e proventi simili 480 - 480
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -250 - -250
90. Risultato netto dell'attività di copertura 45 - 45
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -234 - -234
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204 - 204
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-455 - -455
c) passività finanziarie 17 - 17
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
-368 -4.249 -4.617
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 8.423 -2.567 5.856
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -8.791 -1.682 -10.473
120. Margine di intermediazione 14.308 -4.240 10.068
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -1.828 - -1.828
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.729 - -1.729
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-99 - -99
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 - 8
150. Risultato netto della gestione finanziaria 12.488 -4.240 8.248
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.107 270 1.377
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 6.896 -4.391 2.505
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -5.764 4.667 -1.097
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 75 26 101
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -100 -32 -132
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa 223 3.574 3.797
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 223 3.574 3.797
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 13.818 -396 13.422
190 Spese amministrative: -8.445 353 -8.092
a) spese per il personale -4.850 237 -4.613
b) altre spese amministrative -3.595 116 -3.479
200 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -160 - -160
a) impegni e garanzie rilasciate -72 - -72
b) altri accantonamenti netti -88 - -88
210 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -508 17 -491
220 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali -692 93 -599
230 Altri oneri/proventi di gestione 702 - 702
240. Costi operativi -9.103 463 -8.640
250 Utili (Perdite) delle partecipazioni 209 - 209
260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -2 - -2
270 Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17 - 17
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.939 67 5.006
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.644 -48 -1.692
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.295 19 3.314
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 3.295 19 3.314
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -11 - -11
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 3.284 19 3.303

Raccordi tra prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17 e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 riesposto

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 non ha necessitato di riesposizioni.

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 riesposto

(milioni di euro)
30.09.2022
(IFRS 9/IFRS 17
comparto
assicurativo)
Variazione
perimetro
di consolidamento
(a)
Conferimento
Ramo
Formazione
(b)
30.09.2022
Riesposto
10. Interessi attivi e proventi assimilati 10.392 5 - 10.397
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 10.042 - - 10.042
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.224 -3 - -2.227
30. Margine di interesse 8.168 2 - 8.170
40. Commissioni attive 8.517 21 - 8.538
50. Commissioni passive -2.041 -4 - -2.045
60. Commissioni nette 6.476 17 - 6.493
70. Dividendi e proventi simili 480 - - 480
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -250 6 - -244
90. Risultato netto dell'attività di copertura 45 - - 45
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -234 - - -234
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204 - - 204
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -455 - - -455
c) passività finanziarie 17 - - 17
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
-4.617 - - -4.617
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 5.856 - - 5.856
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -10.473 - - -10.473
120. Margine di intermediazione 10.068 25 - 10.093
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -1.828 - - -1.828
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.729 - - -1.729
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -99 - - -99
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 - - 8
150. Risultato netto della gestione finanziaria 8.248 25 - 8.273
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.377 - - 1.377
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 2.505 - - 2.505
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -1.097 - - -1.097
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 101 - - 101
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -132 - - -132
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa 3.797 - - 3.797
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 3.797 - - 3.797
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 13.422 25 - 13.447
190. Spese amministrative: -8.092 -22 -33 -8.147
a) spese per il personale -4.613 -15 5 -4.623
b) altre spese amministrative -3.479 -7 -38 -3.524
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -160 - - -160
a) impegni e garanzie rilasciate
b) altri accantonamenti netti
-72
-88
-
-
-
-
-72
-88
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -491 -1 - -492
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -599 -1 2 -598
230. Altri oneri/proventi di gestione 702 2 - 704
240. Costi operativi -8.640 -22 -31 -8.693
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 209 - - 209
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -2 - - -2
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17 - - 17
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 5.006 3 -31 4.978
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.692 -1 10 -1.683
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.314 2 -21 3.295
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 3.314 2 -21 3.295
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -11 -2 21 8
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 3.303 - - 3.303

(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2022 di Compagnie de Banque Privée Quilvest (ora Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.).

(b) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 30.09.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 85.585 112.924 -27.339 -24,2
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 145.746 150.616 -4.870 -3,2
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 41.855 42.607 -752 -1,8
b) attività finanziarie designate al fair value 1 1 - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 103.890 108.008 -4.118 -3,8
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 130.493 119.508 10.985 9,2
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 519.533 528.081 -8.548 -1,6
a) crediti verso banche 31.778 32.884 -1.106 -3,4
b) crediti verso clientela 487.755 495.197 -7.442 -1,5
50. Derivati di copertura 9.607 10.075 -468 -4,6
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -10.152 -9.752 400 4,1
70. Partecipazioni 2.558 2.013 545 27,1
80. Attività assicurative 747 151 596
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 451 18 433
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 296 133 163
90. Attività materiali 9.643 10.505 -862 -8,2
100. Attività immateriali 9.245 9.237 8 0,1
di cui:
- avviamento 3.671 3.626 45 1,2
110. Attività fiscali 15.871 18.130 -2.259 -12,5
a) correnti 2.779 3.520 -741 -21,1
b) anticipate 13.092 14.610 -1.518 -10,4
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 638 -382 -59,9
130. Altre attività 28.002 22.461 5.541 24,7
Totale dell'attivo 947.134 974.587 -27.453 -2,8

30.09.2023
31.12.2022
Voci del passivo e del patrimonio netto
assolute
Variazioni
%
-5,4
10.
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
634.186
670.127
-35.941
a) debiti verso banche
98.172
138.132
-39.960
-28,9
b) debiti verso la clientela
437.046
454.595
-17.549
-3,9
c) titoli in circolazione
98.968
77.400
21.568
27,9
20.
Passività finanziarie di negoziazione
47.439
46.512
927
2,0
30.
Passività finanziarie designate al fair value
67.103
63.007
4.096
6,5
40.
Derivati di copertura
4.845
5.517
-672
-12,2
50.
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
-7.702
-8.031
-329
-4,1
60.
Passività fiscali
3.116
2.021
1.095
54,2
a) correnti
474
303
171
56,4
b) differite
2.642
1.718
924
53,8
70.
Passività associate ad attività in via di dismissione
13
15
-2
-13,3
80.
Altre passività
12.946
10.763
2.183
20,3
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
763
852
-89
-10,4
100.
Fondi per rischi e oneri
4.134
4.960
-826
-16,7
a) impegni e garanzie rilasciate
538
711
-173
-24,3
b) quiescenza e obblighi simili
81
139
-58
-41,7
c) altri fondi per rischi e oneri
3.515
4.110
-595
-14,5
110.
Passività assicurative
115.616
117.575
-1.959
-1,7
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività
115.539
117.561
-2.022
-1,7
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività
77
14
63
120.
Riserve da valutazione
-2.383
-2.458
-75
-3,1
130.
Azioni rimborsabili
-
-
-
140.
Strumenti di capitale
7.939
7.211
728
10,1
150.
Riserve
14.607
15.073
-466
-3,1
155.
Acconti su dividendi (-)
-
-1.400
-1.400
160.
Sovrapprezzi di emissione
28.003
28.053
-50
-0,2
170.
Capitale
10.369
10.369
-
-
180.
Azioni proprie (-)
-146
-124
22
17,7
190.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
164
166
-2
-1,2
200.
Utile (Perdita) di periodo (+/-)
6.122
4.379
1.743
39,8
Totale del passivo e del patrimonio netto
947.134
974.587
-27.453
-2,8

Conto economico consolidato riesposto

30.09.2023 30.09.2022 (milioni di euro)
Variazioni
Riesposto assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 23.324 10.397 12.927
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 20.552 10.042 10.510
20. Interessi passivi e oneri assimilati -10.994 -2.227 8.767
30. Margine di interesse 12.330 8.170 4.160 50,9
40. Commissioni attive 7.963 8.538 -575 -6,7
50. Commissioni passive -2.046 -2.045 1 0,0
60. Commissioni nette 5.917 6.493 -576 -8,9
70. Dividendi e proventi simili 486 480 6 1,3
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -133 -244 -111 -45,5
90. Risultato netto dell'attività di copertura -28 45 -73
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -188 -234 -46 -19,7
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 100 204 -104 -51,0
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -309 -455 -146 -32,1
c) passività finanziarie 21 17 4 23,5
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
1.028 -4.617 5.645
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -1.307 5.856 -7.163
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.335 -10.473 12.808
120. Margine di intermediazione 19.412 10.093 9.319 92,3
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -963 -1.828 -865 -47,3
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -931 -1.729 -798 -46,2
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -32 -99 -67 -67,7
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 11 8 3 37,5
150. Risultato netto della gestione finanziaria 18.460 8.273 10.187
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.543 1.377 166 12,1
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 2.405 2.505 -100 -4,0
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -870 -1.097 -227 -20,7
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 148 101 47 46,5
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -140 -132 8 6,1
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.604 3.797 -6.401
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -2.604 3.797 -6.401
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 17.399 13.447 3.952 29,4
190. Spese amministrative: -8.190 -8.147 43 0,5
a) spese per il personale -4.655 -4.623 32 0,7
b) altre spese amministrative -3.535 -3.524 11 0,3
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -186 -160 26 16,3
a) impegni e garanzie rilasciate 34 -72 106
b) altri accantonamenti netti -220 -88 132
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -502 -492 10 2,0
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -687 -598 89 14,9
230. Altri oneri/proventi di gestione 705 704 1 0,1
240. Costi operativi -8.860 -8.693 167 1,9
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 216 209 7 3,3
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -22 -2 20
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 161 17 144
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 8.894 4.978 3.916 78,7
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.743 -1.683 1.060 63,0
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 6.151 3.295 2.856 86,7
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 6.151 3.295 2.856 86,7
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -29 8 -37
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 6.122 3.303 2.819 85,3

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Attività 30.09.2023 (milioni di euro)
31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide
Voce 10
Cassa e disponibilità liquide 85.585
85.585
112.924
112.924
Finanziamenti verso banche 30.116 31.273
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto
Voce 40a (parziale) bancario)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto
30.081 31.144
Voce 20a (parziale) bancario) - -
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo
- -
Voce 20c (parziale) comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
35 29
Voce 30 (parziale) banche (Contributo comparto bancario) - 100
Finanziamenti verso clientela 433.710 446.854
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 431.824 444.244
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
bancario)
425.962 437.973
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed
altri) (Contributo comparto bancario)
5.862 6.271
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico 1.886 2.610
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
bancario)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario)
91
-
86
-
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo
Voce 20c (parziale) comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
748 916
Voce 30 (parziale) clientela (Contributo comparto bancario) 1.047 1.608
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 57.626 52.690
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (Contributo comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed
1.697 1.740
Voce 40b (parziale) assicurazioni) (Contributo comparto bancario) 55.929 50.950
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 45.652 46.546
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto bancario) 41.728 42.436
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) 1 1
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto bancario) 3.923 4.109
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
60.310 48.008
Voce 30 (parziale) bancario) 60.310 48.008
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (Contributo comparto
2 3
Voce 40a (parziale)
Voce 40b (parziale)
assicurativo)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
assicurativo)
-
2
-
3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico 99.226 103.052
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 36 85
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) - -
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) 99.184 102.954
Voce 50 (parziale) Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) 6 13
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditivItà complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
69.136 69.792
Voce 30 (parziale) assicurativo) 69.136 69.792
Partecipazioni 2.558 2.013
Voce 70 Partecipazioni 2.558 2.013
Attività materiali e immateriali 18.888 19.742
Attività di proprietà 17.486 18.248
Voce 90 (parziale) Attività materiali 8.241 9.011
Voce 100 Attività immateriali 9.245 9.237
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
Voce 90 (parziale)
Attività materiali 1.402
1.402
1.494
1.494
Attività fiscali 15.871 18.130
Voce 110 Attività fiscali 15.871 18.130
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 638
Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 256 638
Altre voci dell'attivo 28.198 22.922
Voce 50 Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 9.601 10.062
Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -10.152 -9.752
Voce 80 Attività assicurative 747 151
Voce 130 Altre attività 28.002 22.461
Totale attività 947.134 974.587

Passività 30.09.2023 (milioni di euro)
31.12.2022
Debiti verso banche al costo ammortizzato 97.390 137.489
Voce 10 a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto bancario) 97.394 137.495
- Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
-4 -6
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 528.795
Voce 10 b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
bancario)
436.762 454.038
Voce 10 c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
97.604 76.066
- Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto bancario) -1.223 -1.309
Passività finanziarie di negoziazione 47.428 46.512
Voce 20
Passività finanziarie designate al fair value
Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto bancario) 47.428
16.388
46.512
8.795
Voce 30 Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto bancario) 16.388 8.795
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 2.422 2.522
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto
assicurativo)
778 637
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
assicurativo)
284 557
Voce 10 c) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto
assicurativo)
1.364 1.334
- Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
- -
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
- Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione
-4
193
-6
171
Voce 20 (parziale) Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 11 -
Voce 40 (parziale) Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) 182 171
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 50.715 54.212
Voce 30 (parziale) Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) 50.715 54.212
Passività fiscali
Voce 60
Passività fiscali 3.116
3.116
2.021
2.021
Passività associate ad attività in via di dismissione 13 15
Voce 70 Passività associate ad attività in via di dismissione 13 15
Altre voci del passivo
Voce 40
Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 11.138
4.663
9.399
5.346
Voce 50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.702 -8.031
Voce 80 Altre passività 12.946 10.763
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
4 6
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
- -
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
1.223 1.309
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
4 6
Passività assicurative 115.616 117.575
Voce 110 Passività assicurative 115.616 117.575
Fondi per rischi e oneri 4.897 5.812
Voce 90
Voce 100 a)
Trattamento di fine rapporto del personale
Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate
763
538
852
711
Voce 100 b) Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili 81 139
Voce 100 c) Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri 3.515 4.110
Capitale 10.369 10.369
Voce 170
Riserve
Capitale 10.369
42.464
10.369
43.002
Voce 130 Azioni rimborsabili - -
Voce 150 Riserve 14.607 15.073
Voce 160
- Voce 180
Sovrapprezzi di emissione
Azioni proprie (-)
28.003
-146
28.053
-124
Riserve da valutazione -1.917 -1.939
Voce 120 Riserve da valutazione (Contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza
comparto assicurativo)
-1.917 -1.939
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -466 -519
Voce 120 Riserve da valutazione (Contributo comparto assicurativo) -466 -519
Acconti su dividendi - -1.400
Voce 155 Acconti su dividendi (-) - -1.400
Strumenti di capitale
Voce 140
Strumenti di capitale 7.939
7.939
7.211
7.211
Patrimonio di pertinenza di terzi 164 166
Voce 190 Patrimonio di pertinenza di terzi 164 166
Risultato netto
Voce 200
Utile (Perdita) di periodo (+/-) 6.122
6.122
4.379
4.379
Totale passività e patrimonio netto 947.134 974.587

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Voci 30.09.2023 (milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
Interessi netti 10.651 6.436
Voce 30 Margine di interesse 12.330 8.170
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) -1.554 -1.633
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 6 7
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 83 67
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) 1 33
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
+ Voce70 (parziale) conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
6 1
+ Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap -168 -195
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) -32 -14
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) -21 -
Commissioni nette 6.448 6.697
Voce 60 Commissioni nette 5.917 6.493
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo 447 199
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 2 2
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) -1 -33
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) 41 34
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
170 107
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
2 -9
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni promotori Divisione Private
-36 -9
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) -49 -45
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) -45 -42
Risultato dell'attività assicurativa 1.275 1.280
Voce 160 Risultato dei servizi assicurativi 1.543 1.377
Voce 170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.604 3.797
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) 1.554 1.633
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo -447 -199
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo)
327 296
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) -70 -54
+ Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
+ Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-476 -193
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(Contributo comparto assicurativo)
-1.233 4.876
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
2.300 -10.596
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-12 -49
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale 239 237
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative 125 116
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali 17 17
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali 29 15
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni promotori Divisione Private
36 9
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative -52 -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo -1 -2

Voci 30.09.2023 (milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 389 1.380
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione -133 -244
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura -28 45
Voce 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value
-1.307 5.856
Voce 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
2.335 -10.473
Voce 100 b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-309 -455
Voce 100 c) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie 21 17
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
150 184
- Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
-6 -1
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) -41 -34
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 70 54
- Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap 168 195
- Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
- Voce 100 b) (parziale) complessiva (Contributo comparto assicurativo) 476 193
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
124 360
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
3 -
- Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario)
- 3
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
-170 -107
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività designate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
1.233 -4.876
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
-2.300 10.596
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-23 68
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
-7 2
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
nette su crediti)
131 -6
- Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione) - (Contributo comparto bancario)
-1 -
- Voce 100 c) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - Riclassifica operatività entità non soggette a
direzione e coordinamento (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
- -2
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) 3 5

Voci 30.09.2023 (milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
Altri proventi (oneri) operativi netti 2 -20
Voce 70
Voce 230
Dividendi e proventi simili
Altri oneri / proventi di gestione
486
705
480
704
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -6 -7
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -2 -2
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
+ Voce 110 b) (parziale) (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
7 -19
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
- Voce 70 (parziale) conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
-150 -184
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
- Voce 70 (parziale)
- Voce 230 (parziale)
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo)
Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese)
-327
-24
-296
-16
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) -671 -670
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) 12 18
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) 7 5
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) -3 -5
Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
+ Voce 190 b) (parziale) operativo)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
-7 -6
+ Voce 210 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) -50 -40
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
+ Voce 220 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) -4 -3
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 29 21
Proventi operativi netti 18.765 15.773
Spese del personale -4.797 -4.821
Voce 190 a) Spese per il personale -4.655 -4.623
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) 15 -68
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) 32 14
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) 49 45
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) - 48
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale -239 -237
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) 1 -
Spese amministrative -2.085 -2.047
Voce 190 b) Altre spese amministrative -3.535 -3.524
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) - -
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) 32 37
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 744 785
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese)
Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
45 42
- Voce 190 b) (parziale) operativo) 7 6
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) 53 37
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative -125 -116
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) 671 670
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese) 23 16
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -979 -936
Voce 210 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali -502 -492
Voce 220 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali -687 -598
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo 1 2
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) 43 45
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) 9 2
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
50 40
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali -17 -17
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali -29 -15
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) 105 65
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) 4 5
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
40 24
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
- Voce 220 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) 4 3
Costi operativi -7.861 -7.804
Risultato della gestione operativa 10.904 7.969

Voci 30.09.2023 (milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
Rettifiche di valore nette su crediti -913 -1.928
Voce 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 11 8
Voce 200 a) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 34 -72
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Contributo comparto bancario)
-44 -158
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario)
17 2
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto bancario)
60 66
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
nette su crediti)
-131 6
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
-879 -1.686
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario)
-5 -18
Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
+ Voce 130 b) (parziale)
+ Voce 200 b) (parziale)
impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti)
16
8
-10
-66
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -238 -156
Voce 260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -22 -2
Voce 200 b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti -220 -88
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
14 -40
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
-48 -23
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Contributo comparto bancario)
1 -2
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo comparto bancario)
-36 -40
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
- Voce 130 a) (parziale)
- Voce 200 (parziale)
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione)
-
-
2
-3
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) 21 -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -2 -11
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) -8 66
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative 52 -
- Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 24 -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) -9 -2
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) -4 -5
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) -1 -8
Altri proventi (oneri) netti 319 147
Voce 250 Utili (Perdite) di partecipazioni 216 209
Voce 280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
161 17
Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
124 360
Voce 100 a) (parziale) (Banche) (Contributo comparto bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
3 -
- Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
-124 -360
- Voce 100 a) (parziale) (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione -3 -
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) - -48
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) -12 -18
+ Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -24 -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) -29 -21
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 6 -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) 1 8
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
Voce 320
+ Voce 320 (parziale)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte)
-
-
-
-
Risultato corrente lordo 10.072 6.032

Voci 30.09.2023 (milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
Imposte sul reddito -3.150 -2.035
Voce 300 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -2.743 -1.683
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) -53 -37
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) -60 -19
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-60 -48
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -234 -248
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
- Voce 300 (parziale) attività intangibili) - -
- Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -142 -62
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) -15 68
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) -32 -37
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - 3
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) -43 -45
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) -105 -65
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) -7 -5
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) 60 19
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -126 -96
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -83 -67
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario)
-60 -66
+ Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione) - (Contributo comparto bancario)
1 -
Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - Riclassifica operatività entità non soggette a
+ Voce 100 c) (parziale) direzione e coordinamento (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - 2
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
2 11
+ Voce 220 (parziale) acquisizione) -40 -24
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
-6 -
+ Voce 300 (parziale) acquisizione) 60 48
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -503 -544
Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
+ Voce 100 b) (parziale) complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) - -3
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
+ Voce 110 b) (parziale) (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
7 -2
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) - -2
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -744 -785
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 234 248
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - -
Voce 270 Rettifiche di valore dell'avviamento - -
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
+ Voce 300 (parziale) attività intangibili) - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -29 8
Voce 340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -29 8
Risultato netto 6.122 3.303

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