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Generalfinance

Quarterly Report Mar 14, 2024

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Quarterly Report

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BILANCIO 2023

INDICE GENERALE

RELAZIONE SULLA GESTIONE
5
CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 2023 7
QUADRO NORMATIVO. LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING 17
ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE 21
GLI INDICATORI DI RISULTATO 23
TURNOVER 24
DATI ECONOMICI 25
DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY 26
PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS 27
ASPETTI DI RILIEVO INTERVENUTI NEL CORSO DELL'ESERCIZIO 27
ALTRI ASPETTI 32
FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO 36
EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 36
PROPOSTA DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO 37
SCHEMI DI BILANCIO
38
STATO PATRIMONIALE 39
CONTO ECONOMICO 40
PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA 41
PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 42
RENDICONTO FINANZIARIO 44
NOTA INTEGRATIVA 46
PARTE A – POLITICHE CONTABILI 47
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE 63
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 83
PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI 92
RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE
135

ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Nome e cognome Carica
Maurizio Dallocchio()()(***) Presidente del Consiglio di Amministrazione
Mauro Selvetti()()(***) Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione
Massimo Gianolli(***) Amministratore Delegato
Leonardo Luca Etro()()(***) Amministratore
Maria Luisa Mosconi()()(***) Amministratore
Annalisa Raffaella Donesana()()(***) Amministratore
Marta Bavasso()()(***) Amministratore
Gabriele Albertini ()()(***) Amministratore
Federica Casalvolone ()()(***) Amministratore

(*) Amministratore indipendente ai sensi dell'articolo 147-ter, comma 4, del TUF.

(**) Amministratore indipendente ai sensi dell'articolo 2 del Codice di Corporate Governance.

(***) Amministratore esecutivo.

(****) Amministratore non esecutivo.

Collegio sindacale

Nome e cognome Carica
Paolo Francesco Maria Lazzati Presidente del Collegio sindacale
Marco Carrelli Sindaco effettivo
Maria Enrica Spinardi Sindaco effettivo
Andrea di Giuseppe Cafà Sindaco supplente
Luca Zambanini Sindaco supplente

Società di revisione Deloitte & Touche S.p.A.

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Ugo Colombo

PAGINA NON UTILIZZATA

RELAZIONE SULLA GESTIONE

Relazione del Consiglio Di Amministrazione sulla gestione relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 (art. 2428 c.c.)

Signori Azionisti,

il bilancio al 31 dicembre 2023, sottoposto alla vostra approvazione, è stato redatto dagli Amministratori nel rispetto dei principi contabili internazionali emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Esso è stato redatto in conformità agli schemi e alle istruzioni emanate da Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 in materia di "bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", in esecuzione di quanto stabilito dall'art. 9 del d.lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge, nonché in considerazione delle ulteriori specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate, contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio al 31 dicembre 2023 è composto dai seguenti documenti: Stato Patrimoniale e Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario e Nota integrativa.

Poiché Generalfinance S.p.A. ("Società" o "Generalfinance"), a partire dal 29 giugno 2022, è una società con azioni quotate sul mercato Euronext STAR Milan, alla relazione sulla gestione si aggiunge la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del Testo Unico della Finanza. Inoltre, la Società mette a disposizione del pubblico una "Relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti", con le modalità stabilite dalla Consob con regolamento.

Le valutazioni e i giudizi degli Amministratori sono stati formulati secondo una prospettiva di continuità aziendale, alla luce dei positivi dati reddituali e finanziari storici - confermati anche dalle risultanze del bilancio 2023 - e prospettici registrati dalla Società e nel rispetto dei principi generali di corretta rappresentazione dei fatti e di prudente valutazione dei dati, nel contesto dell'attuale scenario economico-finanziario.

L'esercizio 2023, il quarantunesimo anno dalla costituzione, si è chiuso con un utile netto di euro 15.067.393. I principali indicatori di riferimento, così come l'andamento degli aggregati economici e patrimoniali, l'ampia dotazione patrimoniale e le riserve di liquidità disponibili consentono ragionevolmente di escludere il rischio, attuale e prospettico, di interruzione della continuità aziendale e confermano la capacità della Società di produrre risultati positivi e generare flussi di cassa dalla gestione caratteristica. Tale conclusione è stata raggiunta anche considerando l'analisi degli impatti correnti e potenziali futuri rivenienti dal contesto macroeconomico e geopolitico attuale e prospettico, sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società sulla base delle evidenze attualmente disponibili e degli scenari allo stato ipotizzabili, pur nella consapevolezza che non sia possibile determinare con ragionevole certezza tali eventuali impatti.

CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 2023 1

Contesto macroeconomico

In Italia il prodotto è aumentato in misura marginale nel terzo trimestre; secondo le indicazioni dei nostri modelli la crescita è rimasta pressoché nulla anche negli ultimi mesi del 2023, frenata dalla restrizione monetaria, dai prezzi energetici ancora elevati e dalla debolezza della domanda estera.

Dopo l'alta volatilità osservata nella prima parte dell'anno, nel terzo trimestre il prodotto ha segnato una lieve espansione. I consumi delle famiglie sono aumentati, sostenuti anche dalla creazione di posti di lavoro, superando di circa un punto percentuale il livello pre-pandemico; la spesa per investimenti fissi ha invece continuato a diminuire, seppure in misura contenuta, risentendo del più elevato costo di finanziamento. Al parziale incremento degli investimenti in costruzioni si è contrapposto l'ulteriore calo di quelli in impianti e macchinari. Il decumulo delle scorte, di ampiezza straordinaria e verosimilmente legato alle deboli prospettive della domanda, ha sottratto 1,3 punti percentuali alla dinamica del PIL; per contro, l'interscambio con l'estero ha contribuito positivamente alla crescita, per effetto dell'aumento delle esportazioni e della flessione delle importazioni. Dal lato dell'offerta il valore aggiunto è aumentato in tutti i comparti ad eccezione dell'agricoltura: l'espansione è stata più accentuata nelle costruzioni, che hanno in parte recuperato la forte flessione del secondo trimestre, ed è risultata solo marginale nei servizi e nell'industria in senso stretto, dove è stata ancora frenata dalla riduzione dell'attività nei settori energivori.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2024

Sulla base di nostre stime, nel quarto trimestre il prodotto ha ristagnato. L'attività manifatturiera è tornata a diminuire, anche in connessione con la debole fase congiunturale dei nostri principali partner commerciali, in particolare della Germania, e con le perduranti difficoltà nelle produzioni industriali a maggiore intensità energetica, che risentono di prezzi dell'elettricità e del gas ancora alti nel confronto storico. Nei servizi si consolidano i segnali di stabilizzazione del valore aggiunto, mentre nel comparto delle costruzioni è proseguita l'espansione dell'attività. Dal lato della domanda, alla sostanziale tenuta dei consumi si sarebbe contrapposta una diminuzione degli investimenti, frenati dall'inasprimento delle condizioni di finanziamento. In dicembre l'indicatore Ita-coin è rimasto negativo, confermando la fase di debolezza di fondo del prodotto. Secondo le nostre proiezioni più aggiornate, il PIL aumenterà dello 0,7 per cento nel 2023 e dello 0,6 nel 2024.

1Nel capitolo vengono citati e/o riportati ampi stralci del "Bollettino Economico n.1/2024" della Banca d'Italia e Assifact, circolare statistica 63-23 "Il factoring in cifre - Sintesi dei dati di settembre 2023".

2022 2022 2023
VOCI 4º trim. 1º trim. 2º trim. 3º trim.
PIL 3,7 -0,2 0,6 -0.4 0,1
Importazioni 12,4 -2,1 0,2 0,7 -2,0
Domanda nazionale (2) 4,3 -1,4 1,1 0,3 -0.9
Consumi nazionali
spesa delle famiglie (3)
spesa delle AA.PP. (4)
3,9
5,0
0,7
-1.1
-1,6
0,4
0.6
0,6
0.4
-0,2
0,0
-1,0
0.6
0,7
0,0
Investimenti fissi lordi
costruzioni
beni strumentali (5)
9,7
11,4
8,1
0.9
0,7
1,1
1,0
0,3
1,8
-2,0
-3,8
-0,2
-0.1
0,5
-0,7
Variazione delle scorte (6) -0,7 -0,7 0.4 0,9 -1,3
Esportazioni 8,9 1,5 -1.4 -1.1 0,6
Esportazioni nette (7) -0,5 1,2 -0,6 -0.7 1,0

Le imprese

Secondo nostre stime la produzione industriale è diminuita nel quarto trimestre, proseguendo la tendenza negativa in atto dalla seconda metà del 2022. Vi hanno inciso l'indebolimento della domanda e i costi ancora elevati dell'energia. L'attività nel terziario ha ristagnato, confermando l'esaurirsi del forte recupero iniziato con la riapertura delle attività economiche dopo la fase più acuta della pandemia. L'inasprimento delle condizioni di finanziamento frena la spesa per investimenti, soprattutto nella manifattura.

Nella media del bimestre ottobre-novembre la produzione industriale si è ridotta dello 0,9 per cento sul terzo trimestre, riflettendo il prolungarsi della debolezza nella produzione di beni di consumo (soprattutto non durevoli) e intermedi, cui si contrappone la tenuta per quelli strumentali. Nello stesso periodo la quota dei settori della manifattura che hanno registrato una flessione dell'attività è tornata marcatamente ad aumentare (al 65 per cento, che corrisponde a circa due terzi della produzione); rimane elevata la dispersione nei tassi di crescita settoriali, su livelli superiori a quelli pre-pandemici. L'attività si colloca oltre il 14 per cento sotto i valori della fine del 2021 nei comparti a maggiore intensità energetica, per effetto dei prezzi dell'energia ancora elevati, ed è sostanzialmente in linea in quelli non energivori.

Sulla base delle nostre stime per il mese di dicembre – che tengono conto dei dati ad alta frequenza su consumi di elettricità e di gas e sul traffico autostradale, nonché degli indicatori qualitativi sulla fiducia e le aspettative delle imprese – l'attività industriale è tornata a diminuire nel complesso del quarto trimestre, risentendo dell'acuirsi della debolezza del ciclo manifatturiero tedesco, della fiacchezza della domanda interna e dell'ulteriore inasprimento delle condizioni di finanziamento.

Nonostante una lieve ripresa in dicembre, nella media del quarto trimestre gli indici di fiducia basati sulle indagini condotte dall'Istat presso le imprese sono nuovamente scesi, riflettendo principalmente il deterioramento dei giudizi riguardo le condizioni di domanda corrente e attesa. Tra i settori, il peggioramento è stato più accentuato fra le imprese dei servizi, ad eccezione di quelle operanti nel comparto turistico. L'indice di fiducia delle aziende di costruzione è rimasto sostanzialmente stazionario rispetto al trimestre precedente, su valori elevati. Diversamente dal resto dell'area dell'euro, in Italia le imprese del settore riportano ancora difficoltà di approvvigionamento di input e beni intermedi, nonché indisponibilità di manodopera, ma non evidenziano ostacoli provenienti dalla domanda. Secondo le inchieste della Banca d'Italia condotte tra novembre e dicembre, emergono tuttavia per il trimestre in corso segnali di miglioramento per le imprese dei servizi, a fronte di indicazioni di perdurante debolezza nella manifattura.

Gli investimenti sono rimasti stabili nel terzo trimestre, dopo la flessione nel secondo (-0,1 e -2,0 per cento, rispettivamente): si è ridotta la spesa in beni strumentali, nonostante la netta crescita degli acquisti di mezzi di trasporto, mentre sono tornati ad aumentare gli investimenti in costruzioni. I dati dell'Associazione italiana leasing (Assilea)sul valore dei contratti di leasing per il finanziamento dei veicoli industriali e dei beni strumentali prefigurano un moderato calo dell'accumulazione nel quarto trimestre del 2023. Nelle indagini della Banca d'Italia le imprese considerano le condizioni per investire ancora negative, anche a causa delle difficoltà relative al costo del credito, sebbene la quota di aziende che si attendono un'espansione della spesa nominale per investimenti per il complesso dell'anno in corso superi la percentuale di quelle che ne prevedono una riduzione.

Nel terzo trimestre il rallentamento degli investimenti fissi lordi delle imprese ha comportato un'ulteriore riduzione nel ricorso alle fonti di finanziamento interne: la liquidità detenuta è infatti tornata ad aumentare significativamente, in particolare nella componente dei depositi a vista. Nello stesso periodo l'utilizzo delle fonti di finanziamento esterne (rappresentate dal debito complessivo) è lievemente diminuito sia in termini nominali sia in percentuale del PIL (al 64 per cento). Il debito delle imprese in rapporto al prodotto continua a collocarsi molto al di sotto della media dell'area dell'euro (97 per cento).

Le banche e il mercato del credito

La dinamica dei prestiti erogati a imprese e famiglie continua a riflettere la marcata debolezza della domanda di finanziamenti e la rigidità dei criteri di offerta, coerentemente con l'orientamento restrittivo della politica monetaria. Il costo del credito erogato a entrambi i settori è ancora aumentato; l'effetto dei rialzi dei tassi ufficiali si è trasmesso più intensamente che in passato all'onere dei finanziamenti alle aziende. La restrizione monetaria continua a determinare una riduzione della raccolta, per effetto sia della riallocazione dai depositi a vista verso strumenti finanziari più remunerativi, sia del calo del rifinanziamento presso l'Eurosistema. Nel terzo trimestre il tasso di deterioramento del credito è rimasto contenuto.

La variazione dei prestiti alle aziende è stata negativa fino a ottobre dello scorso anno ed è tornata positiva in novembre (2,9 per cento sui tre mesi e in ragione d'anno). La dinamica dei finanziamenti alle imprese continua a riflettere ingenti rimborsi, in parte indotti dalla minore convenienza a rinnovare i debiti in scadenza, mentre la concessione di nuovi prestiti è nel complesso in linea con le regolarità storiche. I finanziamenti concessi alle famiglie sono ulteriormente scesi, sebbene a un ritmo più contenuto (-1,0 per cento). I prestiti alle aziende continuano a diminuire sui dodici mesi (-4,8 per cento); la riduzione rimane più forte per quelle con meno di 20 addetti (-9,2 per cento, contro -4,4 per le imprese di grande dimensione). La flessione si è acuita nel settore delle costruzioni e si è attenuata in quello dei servizi, mentre è rimasta sostanzialmente invariata nella manifattura.

Le banche italiane intervistate lo scorso ottobre nell'indagine trimestrale sul credito bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey) hanno segnalato nel terzo trimestre una nuova diminuzione della domanda di prestiti da parte delle imprese, di entità confrontabile con il minimo osservato durante la crisi del debito sovrano; il calo sarebbe riconducibile principalmente all'aumento dei tassi di interesse, nonché al più basso fabbisogno per la spesa in investimenti fissi e al maggiore ricorso all'autofinanziamento.

Gli intermediari indicano inoltre un nuovo inasprimento dei criteri di offerta sui prestiti alle imprese, ancora guidato dalla più alta percezione del rischio e da una minore tolleranza verso lo stesso. Anche la domanda da parte delle famiglie si sarebbe ridotta, con riferimento sia ai prestiti per l'acquisto di abitazioni sia al credito al consumo; i criteri di offerta sono rimasti nuovamente invariati per i primi, mentre sono stati resi più stringenti per il secondo. Per il quarto trimestre gli intermediari hanno dichiarato di attendersi politiche di offerta stabili relativamente al credito alle imprese e un ulteriore irrigidimento per quello alle famiglie.

Rispetto allo scorso agosto, il tasso di interesse medio sui nuovi prestiti bancari alle imprese è salito di 6 decimi (al 5,6 per cento in novembre). Il costo dei nuovi mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è aumentato di 2 decimi (al 4,5 per cento). Nel confronto con la fine del 2021, il tasso applicato ai nuovi prestiti ha subito un rialzo di 4,4 punti percentuali per le imprese e di 3,1 punti per i mutui alle famiglie; il costo dei finanziamenti in essere è salito di 3,7 e di 1,5 punti percentuali, rispettivamente. La trasmissione dei rialzi dei tassi ufficiali al costo dei prestiti erogati alle società non finanziarie, più marcata di quanto suggerito dalle regolarità storiche, rispecchia anche il maggiore rischio percepito dagli intermediari, in parte generato dai forti e ravvicinati incrementi operati all'inizio della fase restrittiva.

Principali voci di bilancio delle banche italiane (1)
(miliardi di euro e variazioni percentuali)
VOCI Consistenze di fine mese Variazioni percentuali sui 12 mesi (2)
Agosto
2023
Novembre
2023
Agosto
2023
Novembre
2023
Attività
Prestiti a residenti (3)
di cui: a imprese (4)
a famiglie (5)
1.675
625
673
1.673
625
673
-4.2
-6,2
-0.6
-3.6
-4.8
-1.2
Attività verso controparti centrali (6) 30 38 -9.3 6.0
Titoli di debito (7)
di cui: titoli di Amministrazioni pubbliche (8)
516
374
492
356
-4,5
-6.7
-6.7
-8.4
Attività verso Eurosistema (9) 207 239 -38.4 -30,2
Attività sull'estero (10) 515 525 4,2 5,5
Altre attività (11) 847 866 1.0 0.0
Totale attivo 3.790 3.833 -5.0 -4.3
Passivita
Depositi di residenti (3) (12) (13) 1.780 1.767 -5.4 -4,2
Depositi di non residenti (10) 402 415 25,5 31,7
Passività verso controparti centrali (6) 110 103 3.2 -8.7
Obbligazioni (13) 233 247 18.3 19.7
Passivita verso Eurosistema (9) 179 161 -58,5 -61.1
Passività da cessione di crediti 121 118 4.3 5.7
Capitale e riserve 352 360 4.7 5,0
Altre passività (14) 614 662 1,7 0,5
Totale passivo
di cui: totale raccolta (15)
3.790
2.674
3.833
2.655
-5.0
-7.9
-4,3
-7.0

In novembre la raccolta delle banche è scesa del 7,0 per cento sui dodici mesi (da -7,9 in agosto). La flessione dei depositi di residenti si è attenuata (-4,2 per cento, da -5,4) e la crescita dei depositi di non residenti si è rafforzata (32,0 per cento, da 26) anche a seguito del più cospicuo ricorso ai pronti contro termine in concomitanza con il rimborso dei finanziamenti TLTRO3 giunti a scadenza. La dinamica dei depositi dei residenti continua a risentire della diminuzione di quelli in conto corrente (-9,4 per cento in novembre), che ha più che compensato l'espansione degli altri depositi (13,5 per cento); quest'ultima è sostenuta dal più veloce adeguamento dei loro rendimenti alle variazioni dei tassi di riferimento. Nel contesto appena descritto di riduzione generalizzata della liquidità dell'Eurosistema e di riallocazione del risparmio verso attività più remunerative, il costo marginale della raccolta è ulteriormente aumentato, al 2,2 per cento (dal 2,0 in agosto; era sostanzialmente nullo alla fine del 2021).

Nel terzo trimestre il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto al totale dei finanziamenti si è mantenuto stabile all'1,1 per cento (al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno). L'indicatore è sceso per i prestiti alle imprese, all'1,5 per cento, mentre è lievemente aumentato per quelli alle famiglie, allo 0,9. L'incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti dei gruppi bancari significativi e delle banche meno significative è rimasta invariata nel terzo trimestre del 2023, al lordo e al netto delle rettifiche di valore. Per i primi il tasso di copertura di questi crediti è lievemente cresciuto, mentre si è leggermente ridotto per le seconde.

Nei primi nove mesi del 2023 la redditività è aumentata rispetto allo stesso periodo del 2022 sia per le banche significative sia, sebbene in misura inferiore, per quelle meno significative. Il marcato incremento del rendimento annualizzato del capitale e delle riserve (return on equity, ROE), al netto delle componenti straordinarie, ha riflesso principalmente la crescita del margine di interesse, che ha più che compensato la diminuzione degli altri ricavi. Per i gruppi significativi i costi operativi sono leggermente scesi e le rettifiche di valore su crediti si sono ridotte in modo deciso; per le banche meno significative, invece, i costi sono saliti e le rettifiche su crediti si sono mantenute sostanzialmente stabili. Nel terzo trimestre il livello di patrimonializzazione di entrambe le categorie di banche è

aumentato; il miglioramento è riconducibile soprattutto al contributo positivo della redditività e, in misura più contenuta, alla flessione delle attività ponderate per il rischio.

VOCI Gilugno
2023
Settembre
2023
Crediti deteriorati (2)
Incidenza lorda sul totale dei finanziamenti 2,4 2.4
Incidenza netta sul totale dei finanziamenti 1,1 1,1
Tasso di copertura (3) 54.1 54,3
Patrimonio di vigilanza
Common equity tier 1 (CET1) ratio 16.0 15.9
VOCI Primi 9
mesi del
2022
Primi 9
mesi del
2023
Redditivita
ROE (4) 8,9 13.8
Margine di interesse (5) 11,6 50,9
Margine di intermediazione (5) 2,3 22,4
Costi operativi (5) 2,1 -1,4
Risultato di gestione (5) 2,8 65,7
Rettifiche di valore su crediti (5) -1,1 -39,7

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.1/2024

Mercato del factoring – ultima situazione trimestrale

Il mercato del factoring al termine del terzo trimestre 2023 ha registrato un turnover di 206,7 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto all'anno precedente (-0,4%). Il turnover cumulativo da operazioni di supply chain finance al 30 settembre è pari a 20,3 miliardi di euro. Gli operatori prevedono per l'intero 2024 una crescita del turnover nell'ordine del 5%. I crediti commerciali acquistati nei primi nove mesi del 2023 verso la PA sono pari a 14,8 miliardi di euro (in crescita dell'8,7% a/a). A settembre 2023, i crediti in essere ammontano a 7,8 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli Enti Pubblici.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 206.707.043 -0,36%
Pro solvendo 43.487.313 21%
Pro soluto 163.219.730 79%
Outstanding 58.907.370 -3,52%
Pro solvendo 15.126.923 26%
Pro soluto 43.780.447 74%
Anticipi e corrispettivi pagati 47.515.057 -5,17%

Fonte: Assifact, circolare statistica 63-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2023". Dati in migliaia di Euro.

Fonte: Assifact, circolare statistica 63-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2023".

Circa 32.200 imprese ricorrono al factoring, il 64% delle quali è composto da PMI. Il settore manufatturiero risulta prevalente.

Fonte: Assifact, circolare statistica 63-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2023".

Gli anticipi e i corrispettivi pagati, pari a 47,5 miliardi di euro, mostrano un decremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

I crediti deteriorati alla fine del terzo trimestre 2023 (3,96%) risultano lievemente in aumento rispetto a giugno (3,62%). Le sofferenze rappresentano l'1,93% dell'esposizione lorda complessiva. Le politiche di copertura dei crediti deteriorati risultano molto prudenti rispetto a inadempienze probabili e sofferenze.

Fonte: Assifact, circolare statistica 63-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di settembre 2023".

Mercato del factoring – situazione mensile a dicembre 2023

Sulla base dell'ultimo rapporto mensile disponibile, il turnover dell'anno 2023 risulta pari a circa 290 miliardi di euro, in incremento dello 0,9% circa sull'anno precedente. L'outstanding alla data di riferimento si posiziona a circa 70 miliardi, con una crescita del 1,2% sull'anno precedente, mentre le anticipazioni ammontano a circa 58 miliardi, stabili anno su anno.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 289.753.724 0,87%
Pro solvendo 58.832.998 20%
Pro soluto 230.920.726 80%
Outstanding 70.280.527 1,17%
Pro solvendo 15.644.187 22%
Pro soluto 54.636.340 78%
Anticipi e corrispettivi pagati 58.126.642 0,03%
1 di cui Turnover riveniente da
operazioni di
Supply Chain Finance
27.808.360 10% -0,73%

Fonte: Assifact, circolare statistica 05-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di dicembre 2023".

QUADRO NORMATIVO. LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING

In un contesto generale che continua a essere caratterizzato da incertezze generate dalle contingenze geopolitiche e dagli effetti del fenomeno inflazionistico, l'attività parlamentare e i provvedimenti normativi risultano spesso ancora condizionati dalla risposta alle emergenze e dall'emanazione di misure straordinarie piuttosto che ispirati alla revisione normativa in ottica prospettica. Non mancano peraltro gli sforzi sul fronte delle riforme strutturali previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare con riferimento al fronte della giustizia civile e penale, a quello della concorrenza e delle politiche del lavoro. È in corso anche il processo di riforma della Pubblica amministrazione, che dovrebbe andare nella direzione della semplificazione procedurale.

Sul piano regolamentare un ruolo centrale è svolto dalla transizione digitale, che pone sfide importanti per il contenimento dei rischi, e dalla transizione sostenibile, con particolare riferimento a quella ambientale e di contrasto ai cambiamenti climatici. A tal proposito, le autorità di regolamentazione e supervisione a livello europeo sono anche impegnate in un'importante azione di armonizzazione e di adeguamento del quadro regolamentare rivolto agli intermediari creditizi e finanziari, per affrontare e accompagnare i cambiamenti in atto, incoraggiare l'innovazione e anche presidiare la stabilità complessiva del sistema.

Con riguardo ai principali provvedimenti adottati o in discussione a livello nazionale di maggiore interesse per il settore, si ricorda quanto segue.

La conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, recante disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune, ad opera della LEGGE 21 aprile 2023, n. 41. Il provvedimento cd. DL PNRR prevede, tra le altre cose, la revisione del sistema della governance del PNRR; il rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti chiamati ad attuare gli interventi previsti dal PNRR e dal PNC, accelerazione e semplificazione delle procedure PNRR in vari settori.

Con il D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 77 del 31 marzo 2023, è stato emanato il nuovo Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici. Il nuovo Codice è entrato ufficialmente in vigore il 1° aprile, al fine di rispettare quanto accordato con l'Unione Europea e definito nel PNRR. Tuttavia, le disposizioni ivi contenute hanno acquisito efficacia a partire dal 1° luglio, quando è stato contestualmente abrogato il precedente Codice (Dlgs 50/2016). In relazione al tema specifico della disciplina della cessione dei crediti, non si segnalano modifiche rispetto all'attuale Codice Appalti se non meramente formali e di posizionamento delle norme all'interno dell'articolato normativo.

Nello specifico, l'art. 120 (che sostituisce l'attuale art.106 con una modifica della rubrica) sulla modifica dei contratti in corso di esecuzione accoglie al comma 12 un mero richiamo alle disposizioni di cui alla legge 21 febbraio 1991, n. 52 ai fini della cessione dei crediti, facendo poi rinvio, per le condizioni per l'opponibilità alle stazioni appaltanti, all'allegato II.14. Il corpo della disciplina è quindi stato oggetto di spostamento nell'allegato II.14 Sezione II all'art. 6 (> Direzione dei lavori e direzione dell'esecuzione dei contratti. Modalità di svolgimento delle attività della fase esecutiva. Collaudo e verifica di conformità > Sezione II – Esecuzione in senso stretto). Il citato articolo dedicato specificamente alle "Cessioni di crediti" riproduce integralmente e senza variazioni gli attuali contenuti dell'art.106.

È stato convertito in legge con modificazioni (Legge 10 maggio 2023, n. 52) il decreto-legge 17 marzo 2023, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech (DL FINTECH). Il provvedimento introduce le norme necessarie per dare attuazione al regolamento (UE) 2022/858, relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla «tecnologia a registro distribuito» o DLT pilot regime, cioè su un archivio di informazioni in cui sono registrate le operazioni relative a strumenti finanziari e digitali e che è condiviso da dispositivi o applicazioni informatiche in rete e sincronizzato tra di essi. Si introducono inoltre misure di semplificazione della sperimentazione relativa alle attività di tecno-finanza (FinTech), di cui al decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, con la quale è stato introdotto nell'ordinamento un regime semplificato e transitorio (c.d. regulatory sandbox) per la sperimentazione delle attività di innovazione tecnologica digitale nei settori bancario, finanziario e assicurativo, al fine di consentire agli operatori FinTech di testare soluzioni innovative dal punto di vista digitale, con un costante dialogo con le autorità di vigilanza. È stato convertito in legge con modificazioni il Decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, recante misure urgenti in

materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Il decreto, che interviene su due specifici ambiti riguardanti i crediti d'imposta nel settore edilizio ed energetico, riguarda le cessioni dei «superbonus» e stabilisce che, a decorrere dalla data di entrata in vigore dello stesso, non sono più consentite le opzioni per lo sconto in fattura e per la cessione del credito in relazione agli interventi di: a) recupero del patrimonio edilizio; b) efficienza energetica; c) adozione di misure antisismiche; d) recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti; e) installazione di impianti fotovoltaici; f) installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici; g) superamento ed eliminazione di barriere architettoniche. Il Decreto-legge 8 novembre 2022, n. 169 contiene disposizioni urgenti di proroga delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria. Nonostante la pronuncia della Corte Costituzionale dell'11 novembre 2022 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma recante il blocco delle azioni esecutive nei confronti degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria sino al 31 dicembre 2025, prevista dal decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, il DL 169/2022 ha riproposto la proroga della sospensione delle azioni esecutive nei confronti della Regione Calabria anticipando di due anni la scadenza del blocco delle azioni esecutive (fino al 31 dicembre 2023). La Corte Costituzionale, infatti, non ha contestato tout court la misura ma ha evidenziato la necessità di limitare la durata del periodo di proroga delle misure che devono essere giustificate da specifiche e temporanee necessità.

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto, fra le alte cose, il riconoscimento di un "Contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, in favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale". Tali crediti d'imposta sono cedibili, solo per intero, dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari 106.

Il DL Aiuti (misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina) introduce l'estensione delle garanzie prestate da SACE S.p.A. anche alle operazioni di factoring fra le misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese e disciplina il riconoscimento e la cessione dei bonus e contributi straordinari introdotti per "neutralizzazione" i maggiori oneri derivanti dai rincari nei costi delle materie prime ed energetiche. I successivi Decreti Aiuti bis (misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali) e Aiuti ter (misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza) prevedono ulteriori contributi straordinari, sotto forma di credito d'imposta, a favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale. I crediti d'imposta sono cedibili.

Per gli intermediari finanziari, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricorda:

  • Circolare n. 288 del 3 aprile 2015 recante le nuove Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari, che disciplina l'attività finanziaria dai profili soggettivi e dall'autorizzazione per l'iscrizione all'Albo Unico alle regole di vigilanza prudenziale, organizzazione e controlli interni, è giunta al 5° aggiornamento e non modificata nel corso dell'esercizio. È stata tuttavia pubblicata una nota di chiarimenti del 24 luglio 2023.

  • Istruzioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", emanate con Provvedimento Banca d'Italia del 17 novembre 2022 sostituiscono le precedenti istruzioni del 29 ottobre 2021 per tenere conto (come già fatto per le banche) dell'IFRS 17 e delle modifiche conseguenti anche in altri principi contabili. - Circolare n. 217 del 5 agosto 1996 contenente gli schemi segnaletici e le regole di compilazione delle segnalazioni, della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 23° aggiornamento al fine di: 1) adeguare i riferimenti delle esposizioni creditizie deteriorate alla nuova disciplina della crisi d'impresa e dell'insolvenza 2) recepire, nelle segnalazioni sui servizi di pagamento, delle precisazioni e indicazioni fornite dal Team PAY della BCE; 3) introdurre due nuove voci sugli acquisti e cessioni di finanziamenti per gli intermediari ex art. 106 TUB, così da migliorare il monitoraggio sulla qualità del credito.

  • Circolare n. 115 del 7 agosto 1990 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata" - della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 28° aggiornamento al fine di: 1) adeguare nel paragrafo "Istruzioni di carattere generale" i destinatari delle disposizioni segnaletiche dei gruppi di SIM alle previsioni dell'articolo 11, comma 1-bis del TUF in materia di gruppi di SIM; b) ridenominare la Sezione III in "Segnalazioni non armonizzate - Gruppi di SIM prudenziali".

  • Circolare n. 154 del 22 novembre 1991 sulle "Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi informativi", della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 76°

aggiornamento al fine di modificare gli schemi di segnalazione e il corrispondente sistema delle codifiche, coerentemente con i suddetti aggiornamenti alle Circolari nn. 272, 217, 148 e 286.

Procedono a regime e senza interventi modificativi:

  • le segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default, previste dalla Circolare Bankit n. 284 del 18 giugno 2013 (1° aggiornamento del 20 dicembre 2016), mediante le quali si alimenta un archivio dati sull'attività di recupero dei crediti svolta dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) che permette di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate (default). Tali informazioni assumono particolare rilevanza ai fini dell'impairment previsto dal principio contabile IFRS 9 che richiede di stimare le perdite attese e dell'adozione dei modelli interni avanzati per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito;

  • le segnalazioni in Centrale dei rischi, secondo la disciplina contenuta nella Circolare n. 139 dell'11 febbraio 1991, giunta al 20° aggiornamento.

Dal punto di vista della normativa prudenziale, è in corso la revisione del CRR per l'implementazione della riforma di Basilea 3.

A livello nazionale, nel settembre 2022 la Banca d'Italia ha inoltre aggiornato i propri orientamenti in merito all'applicazione della nuova definizione di default, intervenendo in particolare su alcuni profili specifici dei crediti verso la Pubblica Amministrazione. Gli interventi, particolarmente significativi, hanno toccato aspetti connessi alla sospensione del conteggio dello scaduto in presenza di azioni giudiziarie e controversie, nonché di specifiche clausole negoziali che differiscono implicitamente il momento del pagamento, richiedendo peraltro un aggiornamento della documentazione associativa in materia.

Resta elevato l'impegno della Banca d'Italia sui temi connessi alla tutela dei consumatori, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti nei confronti della clientela, al contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Su questo ultimo profilo, la Banca d'Italia ha recentemente riorganizzato la propria struttura introducendo una Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio, tramite la quale l'Autorità di Vigilanza intende presidiare più efficacemente la crescente complessità dei compiti di regolamentazione e vigilanza antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo, assicurare un loro indirizzo unitario e prepararsi alle novità che si profilano in Europa prima fra tutte, la costituzione di una nuova Autorità (Anti-money Laundering Authority "AMLA"). L'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha inoltre avviato un processo di aggiornamento e revisione degli indicatori di anomalia e degli schemi di comportamenti anomali.

A livello normativo, con il Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emanato le specifiche tecniche del formato elettronico della comunicazione unica d'impresa ai fini della completa attuazione del registro dei titolari effettivi. Nello specifico, viene approvato «l'appunto 1685/A - istruzioni modulo TE» che integra la circolare ministeriale n. 3689/C del 6 maggio 2016 contenente le «Istruzioni per la compilazione della modulistica per gli adempimenti di pubblicità legale verso il registro delle imprese ed il repertorio delle notizie economiche ed amministrative (REA)».

Banca d'Italia ha anche pubblicato la Comunicazione del 10 maggio 2023 che reca chiarimenti sotto forma di FAQ per quanto concerne il questionario Antiriciclaggio (AML), funzionale all'adempimento degli obblighi previsti dal Decreto legislativo 21 novembre 2007 n. 231 e dalle relative disposizioni attuative che richiedono la raccolta di informazioni aggiornate da parte della banca sui propri clienti, funzionali alla prevenzione ed al contrasto dell'uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

Di grande rilevanza il Provvedimento Banca d'Italia del 1° agosto 2023 recante modifiche alle Disposizioni della Banca d'Italia in materia di organizzazione, procedure e controlli interni in materia antiriciclaggio, aventi lo scopo di recepire le ultime indicazioni fornite dagli Orientamenti dell'Autorità Bancaria Europea (EBA) riguardanti le politiche e le procedure per la gestione della conformità, stabilendo altresì il ruolo e le responsabilità del responsabile antiriciclaggio. Tra le principali novità introdotte vi è una nuova sezione dedicata all'esponente responsabile per l'antiriciclaggio, così come alcune disposizioni riguardanti la funzione antiriciclaggio, l'esternalizzazione e le norme applicabili ai gruppi. I destinatari nominano l'esponente responsabile per l'antiriciclaggio al primo rinnovo degli organi sociali successivo all'entrata in vigore del presente provvedimento e comunque non oltre il 30 giugno 2026.

Il D. Lgs. 10 marzo 2023, n. 24 ha recepito e dato attuazione alla direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. Il provvedimento ha inteso rafforzare i principi di trasparenza e responsabilità in materia di segnalazioni whistleblowing, prevedendo procedure più dettagliate per la gestione delle segnalazioni e maggiori tutele di riservatezza per i soggetti segnalanti.

Anche l'impianto normativo in materia di sostenibilità è accuratamente presidiato e arricchito dal contributo della Banca d'Italia che partecipa al dibattito europeo e provvede a darne attuazione a livello nazionale. In particolare, a seguito delle Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali (aprile 2022), non vincolanti per gli intermediari ma già oggetto di interlocuzione con l'Autorità nella fase di supervisione individuale per verificare il grado di rispondenza alle aspettative e sulla base delle prime principali evidenze emerse dall'indagine svolta nel 2022 su un campione di intermediari finanziari non bancari in ordine al livello di integrazione dei rischi climatici e ambientali nei loro paradigmi gestionali, da cui è emerso un generale limitato allineamento alle "Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali", Banca d'Italia ha richiesto a tutti gli intermediari non bancari di definire, approvare, e trasmettere all'autorità di vigilanza entro il 31 marzo 2023, specifici piani di azione in grado di favorire nel medio termine una progressiva integrazione dei rischi climatici e ambientali nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo e nel risk management framework.

La Commissione Europea ha avviato, nel corso dell'esercizio, una consultazione riguardo alla revisione della Direttiva contro i ritardi di pagamento. Nella richiesta di contributi, la Commissione ha espressamente menzionato, fra le prassi inique che hanno l'effetto di aggirare gli obblighi della direttiva, quelle che vietano la cessione dei crediti commerciali. Assifact, unitamente all'EUF, presidia da vicino gli sviluppi di tale importante processo.

Da ultimo in tema di governance, si segnalano due importanti provvedimenti di Banca d'Italia:

  • Orientamenti in materia di valutazione dei requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico degli esponenti aziendali delle banche LSI, degli intermediari finanziari, dei confidi, degli istituti di moneta elettronica, degli istituti di pagamento, delle società fiduciarie e dei sistemi di garanzia dei depositanti (del 13 novembre 2023). A distanza di circa tre anni dall'emanazione del D.M. n. 169/2020 e del successivo rilascio da parte della Banca d'Italia il 4 maggio 2021 di uno specifico Provvedimento atto a regolamentare gli aspetti procedurali delle verifiche degli esponenti, la Banca d'Italia ha, difatti, prestato costante attenzione all'adeguatezza delle valutazioni sull'idoneità degli esponenti effettuate dagli enti, assicurando la puntuale applicazione delle menzionate disposizioni, anche per il tramite di un costante e proficuo contatto con gli intermediari vigilati. Questo continuo contatto, nonché le attività di vigilanza condotte, hanno favorito la raccolta di strutturate evidenze circa i profili applicativi della norma, consentendo di delineare un solido quadro di benchmarking che ha posto alla luce, oltre a taluni profili di miglioramento, una serie di prassi virtuose atte ad assicurare un puntuale ed efficace espletamento delle procedure di valutazione, in linea con le aspettative per tempo condivise dall'Autorità di vigilanza nel corso delle proprie attività di supervisione. In tale contesto, con gli orientamenti pubblicati il 13 novembre 2023, la Banca d'Italia ha inteso condividere i risultati osservati con le banche less significant, nonché con tutti gli altri intermediari vigilati cui sono applicabili le disposizioni normative in materia (intermediari finanziari ex Articolo 106 TUB, confidi, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento, società fiduciarie e sistemi di garanzia dei depositanti).
  • Nuove disposizioni sulla segnalazione in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali per gli intermediari vigilati (del 31 maggio 2023). L'obiettivo della segnalazione sull'esternalizzazione delle funzioni aziendali è raccogliere informazioni sui contratti di esternalizzazione degli intermediari vigilati, sui fornitori e subfornitori di servizi, nonché sul tipo di funzioni esternalizzate. Questa raccolta di dati è finalizzata all'analisi e al monitoraggio dei rischi derivanti dall'utilizzo di terze parti per svolgere funzioni, servizi e attività proprie degli intermediari vigilati, al fine di garantire la stabilità degli intermediari stessi e del sistema bancario e finanziario. Tali informazioni sono quindi fondamentali per l'esercizio dell'attività di vigilanza e sono rilevanti soprattutto per individuare e valutare eventuali situazioni di concentrazione di fornitori di servizi, in linea con le disposizioni europee. La segnalazione riguarda principalmente il contratto di esternalizzazione, le informazioni

sugli intermediari firmatari degli accordi e, se diversi, sugli intermediari che utilizzano i servizi forniti dai fornitori (utilizzatori), sui fornitori di servizi ai quali vengono affidate le funzioni aziendali e, se presenti, sugli eventuali subfornitori.

ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE

Capitale sociale - Operazioni che hanno inciso sulla struttura societaria

Il capitale della Società è attualmente pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale. Sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:

  • GGH – Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,37% circa del capitale sociale (il 58,53% circa dei diritti di voto, tenendo conto del voto maggiorato);
  • Investment Club S.r.l. (IC), che detiene il 9,55% circa del capitale sociale (il 6,76% circa dei diritti di voto);
  • BFF Bank S.p.A. (BFF), che detiene il 7,68% circa del capitale sociale (il 5,43% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress S.p.A. (F4P), che possiede il 6,33% circa del capitale sociale (4,48% circa dei diritti di voto);

  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 35,07% circa del capitale sociale (24,80% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), ciascuna azione dà diritto a voto doppio (e dunque a due voti per ogni azione) ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: (a) l'azione sia appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 (ventiquattro) mesi; (b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 (ventiquattro) mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, nel rispetto della vigente disciplina normativa e regolamentare. L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.

Alla data odierna, il solo azionista GGH ha acquisito il diritto al voto doppio sull'intero ammontare delle azioni da esso detenute. A tale proposito si rammenta che, a seguito della vendita, avvenuta il 4 ottobre 2023, da parte di Crédit Agricole Italia S.p.A. ("CAI") di tutte le n. 2.057.684 azioni Generalfinance dalla stessa detenute (rappresentative del 16,3% del capitale sociale e del 20,4% del numero complessivo dei diritti di voto) si è modificato l'ammontare complessivo dei diritti di voto, stante la perdita della maggiorazione del diritto di voto della quale godevano parte delle azioni Generalfinance detenute da CAI, a causa del trasferimento della proprietà delle medesime. Ragion per cui gli aventi causa della vendita non hanno acquisito anche la maggiorazione del diritto di voto.

Fermo quanto precede, l'operazione di CAI non ha comportato la modifica della consistenza del capitale sociale, ma solo la riduzione dei diritti di voto.

Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale sociale della Società, rispetto al quale non sono intervenute variazioni.

Capitale sociale
Euro n. azioni Valore nominale unitario
Totale 4.202.329,36 12.635.066 (*)
di cui: Azioni ordinarie (godimento
regolare)
4.202.329,36 12.635.066 (*)

(*) Azioni prive di valore nominale.

Di seguito viene rappresentato l'ammontare complessivo dei diritti di voto ante e post perdita della maggiorazione del diritto di voto di parte delle azioni cedute da CAI.

Situazione aggiornata Situazione antecedente
Numero azioni
che compongono
il capitale
Numero diritti
di voto
Numero azioni
che
compongono il
capitale
Numero diritti di voto
Totale azioni ordinarie 12.635.066 17.862.339 12.635.066 19.865.207
Azioni ordinarie senza
maggiorazione del diritto di voto
(godimento regolare)
7.407.793 7.407.793 5.404.925 5.404.925
Azioni ordinarie con
maggiorazione del diritto di voto
(godimento regolare)
5.227.273 10.454.546 7.230.141 14.460.282

In forza di quanto precede, alla data odierna, i diritti di voto esercitabili dagli azionisti sono i seguenti:

Azionista Azioni
possedute
% capitale % diritti
voto
GGH - Gruppo General Holding S.r.l. 5.227.273 41,37 58,53
Investment Club S.r.l. 1.207.267 9,55 6,76
BFF Bank S.p.A., 969.974 7,68 5,43
First 4 Progress S.p.A. 800.000 6,33 4,48
Mercato 4.430.552 35,07 24,80

Le azioni detenute da GGH sono parzialmente gravate da pegno a favore di CAI. A tale proposito, si ricorda che in data 29 giugno 2017, in esecuzione di accordi tra soci, GGH ha costituto pegno di primo grado su n. 1.271.766 azioni ordinarie di Generalfinance di sua proprietà a favore del socio Creval (ora CAI) e che, dando esecuzione a quanto stabilito nell'atto costitutivo del pegno:

  • a) in data 20 gennaio 2021 Credito Valtellinese S.p.A. ("Creval") ha assentito alla liberazione dal vincolo su n. 423.922 azioni Generalfinance;
  • b) nella prima parte del 2023, CAI ha assentito alla liberazione dal vincolo su ulteriori n. 423.922 azioni Generalfinance.

Alla data odierna, dunque, il vincolo persiste sulle ulteriori n. 423.922 azioni di titolarità di GGH. Esso, tuttavia, non comporta alcuna limitazione in ordine ai diritti di GGH in quanto, in deroga all'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Inoltre, si fa presente che GGH ha stipulato un contratto di finanziamento con Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. per un importo affidato di euro 5 milioni; in relazione a tale contratto, GGH ha costituto pegno di primo grado su 1.263.900 azioni ordinarie di sua proprietà. Anche in tal, caso il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Si segnala che, alla data della presente relazione, la Società non detiene azioni proprie in portafoglio.

GLI INDICATORI DI RISULTATO (ART. 2428 2° COMMA)

Generalfinance ha chiuso l'esercizio 2023 con un utile netto pari a 15,1 milioni di euro (+38% sul 2022) e un'ulteriore crescita nell'ambito dell'attività caratteristica (distressed financing). Il turnover – incluse le operazioni di anticipo ordini e contratti - ha raggiunto i 2.559 milioni di euro (+27%) con 2.161 milioni di erogato (+29%).

Al fine di consentire una chiara ed immediata visione riguardo all'andamento economico della Società, nelle seguenti tabelle vengono esposti alcuni indicatori dell'esercizio, comparati con i dati relativi all'anno precedente.

Di seguito si rappresentano i principali dati economici, patrimoniali e alcuni indicatori gestionali e nei paragrafi successivi un commento sull'andamento degli stessi.

Principali dati economici riclassificati (in migliaia di Euro)

Proventi per: Anno 2023 Anno 2022 Variazione
Margine d'interesse 8.980 7.267 24%
Commissioni nette 27.219 23.596 15%
Margine di intermediazione 36.199 30.865 17%
Costi operativi -12.934 -13.188 -2%
Utile attività corrente al lordo delle imposte 22.002 16.470 34%
Utile d'esercizio 15.067 10.885 38%

Principali dati patrimoniali (in migliaia di Euro)

Voce di stato patrimoniale Anno 2023 Anno 2022 Variazione
Attività finanziarie al costo ammortizzato 462.365 385.434 20%
Passività finanziarie al costo ammortizzato 409.388 368.388 11%
Patrimonio netto 66.433 56.775 17%
Totale dell'attivo 500.043 443.815 13%

Principali indicatori di performance

Indicatore Anno 2023 Anno 2022
Cost / Income ratio 36% 43%
ROE 29% 24%
Margine Interesse / Margine Intermediazione 25% 24%
Commissioni nette / Margine Intermediazione 75% 76%

Note:

- Cost income ratio calcolato come rapporto fra costi operativi e margine d'intermediazione

- ROE calcolato come rapporto fra utile di periodo e patrimonio netto di fine periodo, escluso l'utile di periodo

Si fa presente che la Banca d'Italia ha pubblicato un documento intitolato "Disposizioni in materia di bilancio delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati aventi ad oggetto: 1) gli impatti del covid-19 e delle misure di sostegno adottate per far fronte alla pandemia; 2) emendamenti agli IAS/IFRS", con cui la Vigilanza ha inteso apportare talune modifiche e integrazioni alle disposizioni che disciplinano gli schemi e le regole di compilazione dei bilanci delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati (Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole

di compilazione" e Provvedimento della Banca d'Italia "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"), con l'obiettivo di fornire una disclosure degli effetti del COVID-19 e delle misure di sostegno poste in essere per far fronte alla pandemia. Gli interventi proposti tengono anche conto dei contenuti dei documenti pubblicati dagli organismi regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS, con particolare riferimento all'IFRS 9.

Per quanto riguarda, in particolare, l'informativa di natura quantitativa, questa viene limitata a:

  • i finanziamenti oggetto di "moratorie" che rientrano nell'ambito di applicazione degli Orientamenti dell'EBA sulle moratorie legislative e non legislative relative ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi COVID-19 (EBA/GL/2020/02);
  • i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d. forbearance measures) applicate a seguito della crisi COVID-19;
  • i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico.

A tale riguardo, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata dalle tre fattispecie sopra riportate, data la particolarità della forma tecnica con cui la Società eroga credito; il factoring, trattandosi di un rapporto revolving senza piano di ammortamento, ha durata di breve termine e, pertanto, difficilmente può essere oggetto di misure che, viceversa, si rivolgono prevalentemente al credito di medio lungo termine.

Nel corso del 2023 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche, a seguito della pandemia Covid-19, ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. Si è peraltro resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, nell'ambito della normale attività operativa.

Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina

Con riferimento a quanto indicato da ESMA nel public statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on halfyearly financial reports" in data 14 marzo 2022 e alla comunicazione CONSOB del 19 marzo 2022 "Conflitto in Ucraina: richiami di attenzione Consob agli emittenti vigilati sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione Europea nei confronti della Russia, nonché sugli adempimenti dei gestori di portali on-line", la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio prestiti - ha posto particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra l'Ucraina e la Russia, sfociata nell'invasione da parte della Russia del territorio ucraino iniziata in data 24 febbraio 2022 e nell'adozione di sanzioni economiche da parte dell'Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell'Australia e dei Paesi della NATO nei confronti della Russia e della Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi; conflitto e sanzioni hanno avuto, a partire da febbraio 2022, ripercussioni negative significative sull'economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull'andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull'andamento dei mercati finanziari.

In tale contesto, va sottolineato che la presenza diretta di Generalfinance nel mercato russo/ucraino/bielorusso (aree direttamente interessate dal conflitto) è nulla, poiché la Società ha rapporti di factoring unicamente con Cedenti attivi in Italia. Alla data del 31 dicembre 2023, Generalfinance ha un'esposizione nulla nei confronti di Debitori Ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia. A partire dall'invasione dell'Ucraina, Generalfinance ha sospeso gli affidamenti relativi a Debitori Ceduti operanti nei paesi direttamente coinvolti dal conflitto.

Il persistere – per un periodo prolungato – dello scenario di crisi potrebbe poi determinare un incremento del numero di società con carenza di liquidità, alimentando il mercato di riferimento della Società.

TURNOVER

Il turnover è costantemente cresciuto negli ultimi anni, passando da circa 362 milioni di euro del 2017 ai circa 2.559 milioni di euro del 2023, registrando un significativo incremento anche nell'ultimo esercizio (+27%). Osservando la disaggregazione per nazionalità dei debitori ceduti, si osserva un peso relativo del factoring internazionale pari al 27% circa dei volumi di business, con un'importante diversificazione per paese, a testimonianza dell'elevato livello di servizio che la Società è in grado di fornire alla clientela orientata all'export.

Estero Italia

Guardando alla sede del Cedente, la Società risulta fortemente radicata nel Nord del Paese, con un forte focus su Lombardia (58,8% del turnover), Veneto (9,0%) e Liguria (5,3%); a seguire, Lazio (8,2%). Complessivamente queste quattro regioni rappresentano circa l'81,3% del turnover, evidenziando la forte presenza di Generalfinance nelle aree più rilevanti e produttive del Paese.

Da un punto di vista settoriale, la manifattura rappresenta la fetta più importante del turnover, con il 59% circa; tale posizionamento è coerente con il "DNA" di Generalfinance quale factor di riferimento delle PMI manifatturiere interessate da processi di turnaround.

L'attività è rappresentata principalmente dal factoring pro solvendo – inclusa l'operatività su crediti futuri e contratti – che incide per circa il 76% sui volumi, mentre la quota pro soluto, pari al circa il 24%, risulta in crescita rispetto allo scorso anno. Da ultimo, circa il 62% del turnover è sviluppato nei confronti di cedenti "distressed", vale a dire impegnati in progetti di ristrutturazione attraverso i diversi strumenti previsti dal Codice della crisi d'impresa.

DATI ECONOMICI

Il margine di interesse si attesta a 9,0 milioni di euro, in aumento (+24%) rispetto al 2022 grazie principalmente alla crescita dei crediti erogati; l'incremento dei tassi di mercato (Euribor 3 mesi), ha determinato un rialzo parallelo sia degli interessi passivi che attivi per la componente di finanziamenti e anticipazioni a tasso variabile, che rappresentano la larga parte del passivo e dell'attivo. Tuttavia, a causa delle differenti tempistiche di adeguamento dei tassi d'interesse sul passivo e sull'attivo, il repentino rialzo dei tassi di mercato – pur a fronte di un bilanciamento

fra attivo e passivo a tasso variabile – ha determinato nel corso del 2023 un effetto negativo (c.d. "basis risk") sul margine d'interesse. La dinamica del margine di interesse è risultata inoltre impattata in senso sfavorevole dalla minore durata dei crediti, tenuto conto della riduzione del DSO (giorni medi di credito) da 75 giorni del 2022 a 69 giorni del 2023.

Le commissioni nette sono pari a 27,2 milioni di euro, in crescita rispetto a 23,6 milioni di euro del 2022 (+15%). In tale ambito, la dinamica delle commissioni attive risente dell'evoluzione particolarmente positiva del turnover (+27% anno su anno), a testimonianza dell'ottima performance commerciale ed operativa della Società nel corso dell'anno. Il margine di intermediazione ammonta a 36,2 milioni di euro (+17%) mentre le rettifiche nette di valore su crediti ammontano a 1,3 milioni di euro, determinando un costo del rischio, calcolato rapportando le rettifiche all'erogato annuo, pari a 6 basis point.

I costi operativi sono pari a 12,9 milioni di euro (-2% rispetto al 2022, anno in cui sono stati sostenuti i costi straordinari legati all'operazione di IPO perfezionata in giugno). Gli altri proventi e oneri di gestione ammontano a 2,2 milioni di euro, rispetto a circa 1 milione di euro del 2022 e includono in particolare, con riferimento all'esercizio 2023, i crediti di imposta contabilizzati nel corso dell'anno. A fine esercizio il numero di dipendenti di Generalfinance si attesta a 71 rispetto ai 63 di fine 2022.

Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 6,9 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta pari a circa 15,1 milioni di euro di euro a fronte di 10,9 milioni di euro registrati nel 2022.

DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY

Le attività finanziarie al costo ammortizzato – rappresentate in larga misura da crediti netti verso la clientela - si attestano a 462 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al 31 dicembre 2022, per effetto principalmente dell'incremento del flusso di crediti erogati, passato da 1.674 milioni di euro del 2022 a 2.161 milioni di euro del 2023 (+29%). La percentuale di erogazione complessiva (media fra pro-solvendo e pro-soluto) – rapporto fra erogato e turnover dell'esercizio - è passata dall'83% del 2022 all'84% del 2023; i giorni medi di credito risultano in decremento da 75 del 2022 a 69 del 2023, a testimonianza del profilo di duration dell'attivo estremamente contenuto.

All'interno dell'aggregato i crediti deteriorati lordi totalizzano 2,8 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 0,6% circa, a fronte dello 0,35% del 2022. La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 32% circa.

Nel corso del quarto trimestre 2023 la Società ha provveduto ad adeguare il meccanismo di calcolo dello scaduto per i crediti pro-solvendo facendo riferimento al rapporto fra le esposizioni (fatture) scadute e il totale dell'esposizione sul Cedente. La posizione creditizia viene ora classificata in "default" laddove, sulla base di tale nuovo meccanismo di calcolo, lo scaduto superi le soglie di materialità assoluta (100 o 500 euro a seconda della controparte) o relativa (1%) per 90 giorni consecutivi. Tale nuova metodologia è stata applicata al portafoglio sul 31.12.2023, con un calcolo retroattivo a partire dal 1° ottobre 2023.

Come evidenziato nello specifico paragrafo della relazione "Iniziative e interventi adottati a valle dell'ispezione - Interventi in tema di calcolo dei crediti scaduti ("New DoD")", nonostante il predetto cambio di metodologia, nel quarto trimestre 2023 non si è verificato alcun impatto significativo derivante dall'applicazione della "New DoD", grazie ad una proattiva attività di collection e ad una gestione specifica sul portafoglio crediti di alcuni cedenti.

La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata da depositi a vista verso banche - risulta pari a 21,6 milioni di euro - a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità - mentre il totale dell'attivo di bilancio ammonta a 500,0 milioni di euro, a fronte di 443,8 milioni di fine 2022.

Le attività materiali – immobili strumentali e diritti d'uso riferiti a immobili e beni strumentali - sono pari a 5,0 milioni di euro, in linea con l'ammontare del precedente esercizio. Le immobilizzazioni immateriali – principalmente rappresentate dalla piattaforma informatica proprietaria – ammontano a 2,6 milioni di euro, a fronte dei 2 milioni del 2022.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 409,4 milioni di euro, sono costituite da debiti per 376,8 milioni di euro e da titoli in circolazione per 32,6 milioni di euro.

I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (174,3 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo (166,0 milioni di euro) relativo all'operazione di cartolarizzazione in essere.

I titoli sono costituti da due prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.

PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2023 si attesta a 66,4 milioni di euro, rispetto a 56,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022.

I coefficienti patrimoniali di Generalfinance – includendo l'utile netto al terzo trimestre 2023, al netto dei dividendi attesi - evidenziano i seguenti valori:

  • 13,0% CET1 ratio;
  • 13,0% TIER1 ratio;
  • 14,9% Total Capital ratio.

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d'Italia.

Le attività di ricerca e sviluppo (art. 2428 3° comma, n. 1 cod. civ.)

La Società non svolge "attività di ricerca e sviluppo" ai sensi del 3° comma, n. 1, dell'articolo 2428 Codice civile. Si ritiene tuttavia utile segnalare che per il periodo 2022-2024 si prevede, in coerenza con le politiche d'investimento previste nell'ambito del Piano Industriale, una continua evoluzione sia della piattaforma informatica proprietaria nell'ottica della continua trasformazione e della Digital Innovation sia nell'ambito dello sviluppo di linee del business caratteristico.

Azioni proprie / azioni o quote di società controllanti (art. 2428 3° comma, n. 3 e 4 cod. civ.)

Alla data odierna la Società non detiene - direttamente o indirettamente - azioni proprie né, nel corso dell'esercizio 2023 ha detenuto – direttamente o indirettamente – acquistato o alienato azioni proprie.

*

ASPETTI DI RILIEVO INTERVENUTI NEL CORSO DELL'ESERCIZIO

Informativa di Terzo Pilastro

Si fa presente che l'informativa di Terzo Pilastro relativa al 2023, redatta in conformità a quanto previsto dalla Circolare 288 di Banca d'Italia, sarà disponibile sul sito internet di Generalfinance al seguente indirizzo https://www.generalfinance.it/informativa-al-pubblico/. Al medesimo indirizzo sono disponibili le informative al pubblico relative ai precedenti esercizi.

Ispezione di Banca d'Italia e relativi interventi di adeguamento organizzativo e di aggiornamento delle policy

Provvedimenti sanzionatori

Generalfinance è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi di Banca d'Italia nel periodo 3 ottobre – 30 dicembre 2022, ai sensi dell'articolo 108 del Testo Unico Bancario. In data 30 marzo 2023 la Vigilanza ha formalizzato alla Società gli esiti dell'ispezione, nonché l'avvio di due procedimenti sanzionatori in materia di antiriciclaggio, da un lato, e di segnalazione dei default, grandi rischi e funzioni di controllo interno, dall'altro, rispetto ai quali Generalfinance ha presentato le proprie controdeduzioni in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili.

In data 29 dicembre 2023 la Vigilanza ha quindi notificato a Generalfinance due distinte proposte sanzionatorie, poi confermate dal Direttorio di Banca d'Italia in data 22 febbraio 2024, che fanno riferimento alle seguenti irregolarità contestate:

  • omesse/errate segnalazioni all'Organismo di Vigilanza (art. 108, co. 1 e co. 4, D.lgs. 385/93; Tit. III, Cap. 1, Sez. V, Tit. IV, Cap. 5, Circ. 288/2015 "Disposizioni di Vigilanza per gli Intermediari finanziari"; Circ. 217/2020 "Manuale per la compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari, per gli Istituti di pagamento e per gli IMEL"; art. 144, co. 1, lett. a), D. lgs. 385/93);

  • carenze in materia di adeguata verifica, profilatura e collaborazione attiva (artt. 7, 15, 16, 17, 18, 19, 24, 25, 35, 36 D.lgs. 231/2007; Provv. B.I. del 26/03/2019 "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo"; Provv. B.I. del 30/07/2019 "Disposizioni in materia di adeguata verifica della clientela per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo"; art. 62, co. 1, D.lgs. 231/2007).

In entrambi i casi, le sanzioni sono pari al minimo edittale (30.000 euro cadauna). Tali somme sono state interamente accantonate nel bilancio 2023, per un totale di 60.000 euro.

Iniziative e interventi adottati a valle dell'ispezione

• Interventi organizzativi area credito

Al riguardo, si fa presente che, già nel corso della visita ispettiva, Generalfinance si è attivata al fine di recepire le osservazioni formulate dall'Organo di Vigilanza, superare le carenze evidenziate e assicurare migliori presidi organizzativi e di rischio.

Nel dettaglio, è stato innanzitutto varato un nuovo impianto delle deleghe, che è stato adottato e completato nel corso del 2023. In particolare, sono state riviste e articolate le deleghe conferite dall'Amministratore Delegato e ai responsabili delle Direzioni aziendali. Più nello specifico – tramite il conferimento di apposite procure – si è dato corso alla riarticolazione di deleghe relative al comparto "crediti", separando quelle in ambito valutazione e monitoraggio del rischio creditizio – in capo al Chief Lending Officer (CLO), Responsabile della Direzione Crediti – da quelle in ambito credit management, ora attribuite alla Chief Operating Officer (COO), Responsabile della Direzione Operativa.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una più ampia revisione della struttura organizzativa e dei poteri in ambito creditizio, prevedendo in particolare le seguenti modifiche, relative al Comitato Crediti, al CLO e alla COO.

In particolare, la composizione del Comitato Crediti – che includeva tra i propri membri l'Amministratore Delegato, il CLO, il Chief Commercial Officer, il Responsabile dell'Ufficio Clienti Corporate e il Responsabile dell'Ufficio Clienti Imprese Retail – è stata ampliata al fine di includere anche la COO. Come nella precedente configurazione, i membri del Comitato con diritto di voto risultano esclusivamente:

  • l'Amministratore Delegato;
  • il CLO; e
  • il Chief Commercial Officer.

Inoltre, è stata prevista la partecipazione alle sessioni in cui il Comitato Crediti è chiamato ad esaminare la classificazione di una posizione creditizia del Responsabile dell'Ufficio Risk Management, il quale interviene con funzione consultiva, senza diritto di voto.

Al riguardo, al fine di irrobustire i flussi informativi a favore del Consiglio di Amministrazione è stato anche introdotto un nuovo flusso periodico – su base trimestrale, a cura del Responsabile dell'Ufficio Risk Management, nel contesto delle situazioni infrannuali e del bilancio – consistente in un'informativa complessiva sull'andamento del rischio di credito, ivi incluse le delibere assunte dal Comitato Crediti e dal CLO/COO nonché gli scostamenti delle posizioni più significative (Tableau de Bord sul Monitoraggio del Rischio di Credito).

Tenuto conto delle osservazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza nel rapporto ispettivo, sono poi state introdotte alcune limitazioni ai poteri del Comitato Crediti con riferimento alla determinazione della percentuale massima di anticipazione, della percentuale minima di copertura assicurativa e della durata massima delle anticipazioni.

Entro i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione, sono stati attribuiti al CLO poteri deliberativi in materia di:

  • concessione, revoca, modifica e rinnovo di affidamenti sui Debitori Ceduti, limitatamente a posizioni già oggetto di iniziale delibera da parte del Comitato Crediti, ad esclusione dei casi in cui siano coinvolti soggetti qualificabili come "parti correlate" rispetto alla Società, per i quali rimane esclusivamente competente il Consiglio di Amministrazione;
  • determinazione della percentuale massima di anticipazione; e
  • determinazione delle modalità operative regolanti il rapporto con ciascun debitore ceduto o con gruppi di debitori ceduti.

Nell'ambito della Direzione Crediti, è stata costituita una nuova unità organizzativa, l'Ufficio Monitoraggio Portafoglio (UMP), cui è demandata l'elaborazione di una specifica analisi delle posizioni in osservazione (c.d. watchlist), nuova categoria gestionale di posizioni la cui classificazione avviene automaticamente sulla base di soglie predefinite (c.d. trigger). All'UMP è inoltre attribuito il compito di verificare, dopo l'analisi dei crediti in "watchlist", l'andamento dei

relativi rapporti d'intesa con la Direzione Operativa e le iniziative previste per la regolarizzazione delle posizioni, fermo restando che, ove ne sussistano i presupposti, la Direzione Crediti propone al Comitato Crediti una classificazione delle posizioni ad uno Stage differente rispetto allo Stage 1.

È stata inoltre prevista un'attività di monitoraggio operativo sui principali indicatori di performance e di rischio atta ad identificare situazioni potenzialmente problematiche, così da procedere con la richiesta di revisione della posizione all'organo deliberante. Periodicamente, l'UMP, di concerto con il CLO, informa il Comitato Crediti delle deroghe temporanee autorizzate dalla COO e della loro effettiva durata, riportando le eventuali anomalie riscontrate.

Per quanto riguarda la Direzione Operativa, istituita a fine 2022 e coordinata dalla COO, la stessa si occupa di dare esecuzione alle anticipazioni creditizie ai Cedenti e del monitoraggio continuo dei clienti e debitori, gestendo l'incasso puntuale dei crediti. Essa, attraverso i tre uffici che la compongono (Gestione Debitori, Back Office e Collection) gestisce il rapporto con il cliente, in coordinamento con la Direzione Commerciale, e provvede a dare impulso e a gestire le azioni di recupero crediti, anche mediante la definizione di piani di pagamento con i Debitori e con i Cedenti. Alla COO sono stati attribuiti poteri di deroga temporanea rispetto alle decisioni assunte dagli altri organi deliberanti.

• Interventi organizzativi area controlli

Riconoscendo l'importanza di adoperarsi al fine di definire una struttura dei controlli interni più solida e anticipando in parte quanto già previsto nel Piano Industriale, la Società ha dato seguito alle osservazioni formulate dal team ispettivo di Banca d'Italia prevedendo, tra l'altro, le seguenti modifiche organizzative, poste in essere a fine 2022:

  • (i) l'istituzione di una nuova funzione autonoma e specializzata in materia di compliance e antiriciclaggio, denominata "Ufficio AML e Compliance";
  • (ii) l'introduzione di una nuova unità organizzativa con specifica responsabilità in materia di revisione interna, denominata "Ufficio Internal Audit"; e
  • (iii) la ridenominazione dell'"Ufficio Risk Management e Compliance" in "Ufficio Risk Management", dedicato in via esclusiva al presidio dei rischi al fine di migliorare complessivamente l'impianto di risk governance.

Oltre ad incidere su profili di natura organizzativa, le modifiche di cui sopra sono state accompagnate da un aumento dell'organico della Società, anche attraverso l'assunzione dei nuovi responsabili dell'Ufficio AML e Compliance e dell'Ufficio Internal Audit.

• Interventi in tema di calcolo dei crediti scaduti ("New DoD")

In sede di ispezione e, conseguentemente, nell'ambito del procedimento sanzionatorio avviato, la Vigilanza ha contestato alla Società il meccanismo di calcolo dei crediti scaduti sulla base della nuova definizione di "default" di cui all'art. 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR"), entrata in vigore il 1º gennaio 2021, ritenendolo non conforme alla normativa di riferimento.

Al riguardo, nell'ambito delle proprie controdeduzioni, la Società ha formulato una serie di considerazioni tenuto conto, da un lato dei numerosi dubbi interpretativi che la nuova definizione di default ha posto tra gli operatori di mercato e, dall'altro lato, della specificità del business della Società. Generalfinance finanzia infatti le imprese mediante acquisto di crediti di natura commerciale – e non finanziaria – che originano da transazioni fra aziende e che di norma sono caratterizzati, per la loro stessa natura, da tempi di pagamento più flessibili e da possibili contestazioni che possono avere un impatto sulle tempistiche degli incassi.

Tali considerazioni non sono state, tuttavia, condivise dall'Autorità di Vigilanza, la quale ha chiarito la sua posizione in merito ai criteri di calcolo delle posizioni scadute, precisando che "la soglia di rilevanza relativa dello scaduto [deve essere] calcolata ponendo al denominatore del rapporto il valore dell'importo degli anticipi per i crediti commerciali piuttosto che il monte crediti nominale (comprensivo della quota non anticipata)".

Di conseguenza, la Società ha provveduto ad adeguare il meccanismo di calcolo dello scaduto per i crediti prosolvendo facendo riferimento al rapporto fra le esposizioni (fatture) scadute e il totale dell'esposizione sul Cedente. La posizione creditizia viene ora classificata in "default" laddove, sulla base di tale nuovo meccanismo di calcolo, lo scaduto superi le soglie di materialità assoluta (100 o 500 euro a seconda della controparte) o relativa (1%) per 90 giorni consecutivi. Tale nuova metodologia è stata applicata al portafoglio sul 31.12.2023, con un calcolo retroattivo a partire dal 1° ottobre 2023, senza rilevare tuttavia alcun impatto significativo.

• Piano di adeguamento AML

Infine, alla luce delle osservazioni e dei rilievi formulati dall'Autorità di Vigilanza in materia di adeguata verifica, profilatura e collaborazione attiva, Generalfinance ha predisposto uno specifico piano di azione basato su quattro driver (Persone, Processi, Strumenti, Remediation).

I presidi antiriciclaggio della Società sono, inoltre, stati rafforzati attraverso la richiamata istituzione dell'Ufficio AML e Compliance, nonché con l'ingresso di una nuova risorsa in qualità di AML Specialist dell'Ufficio Valutazione Cedenti, così da rafforzare le analisi di profilatura della clientela in fase di onboarding, con particolare riferimento alle posizioni dei cedenti più critiche.

Da ultimo, è stato predisposto un piano di formazione differenziato e di facile fruizione per l'intera popolazione aziendale.

Modifica alla composizione degli organi sociali

In conseguenza della vendita da parte di CAI dell'intera partecipazione detenuta in Generalfinance (formalizzata il 4 ottobre 2023) e in esecuzione del patto parasociale (ora estinto) stipulato fra CAI e GGH, in data 12 ottobre 2023 gli amministratori Elena Ciotti e Rino Antonucci – nominati nella Assemblea dei soci dell'8 marzo 2022 – hanno rassegnato le rispettive dimissioni.

Successivamente, in data 10 novembre 2023, il Consiglio di Amministrazione della Società (con l'approvazione del Collegio Sindacale) ha deliberato la nomina per cooptazione, ai sensi dell'art. 2386, primo comma, del Codice civile e dell'articolo 17 dello Statuto sociale, dei dottori Federica Casalvolone e Gabriele Albertini quali amministratori non esecutivi e indipendenti della Società, in sostituzione dei consiglieri dimissionari. Tale nomina è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione con efficacia sospensivamente condizionata all'ottenimento della dichiarazione di assenza di circostanze ostative rilasciata da Banca d'Italia ai sensi del Provvedimento pubblicato il 4 maggio 2021 recante: "Disposizioni sulla procedura di valutazione dell'idoneità degli esponenti di banche, intermediari finanziari, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e sistemi di garanzia dei depositanti". La nomina ha acquistato efficacia in data 18 dicembre 2023, allorquando la Società ha ricevuto la suddetta dichiarazione da Banca d'Italia. Gli amministratori Federica Casalvolone e Gabriele Albertini resteranno in carica sino all'Assemblea chiamata ad esaminare il bilancio al 31 dicembre 2023.

Società di Revisione ai sensi del d.lgs. 7 gennaio 2010, n. 39

Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2017-2025. In considerazione del fatto che il mandato conferito dall'Assemblea dei soci dell'8 marzo 2022 a Deloitte & Touche S.p.A. andrà a scadere in concomitanza dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025, nel corso dell'esercizio 2023 la Società ha dato avvio al processo di selezione della nuova società di revisione legale cui conferire l'incarico per i successivi nove esercizi, a partire dall'esercizio 2026.

L'Assemblea che esaminerà il Bilancio al 31 dicembre 2023 sarà chiamata a deliberare in ordine al conferimento del suddetto incarico.

Sistema dei Controlli Interni

Il sistema dei controlli interni ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

In relazione al tema del SCI si segnala che – come anticipato in altra parte della relazione – il Consiglio di Amministrazione, nel 2022, ha approvato una sensibile ridefinizione dello stesso, che oggi si articola come segue:

  • autonoma funzione di revisione interna di terzo livello (internal audit);
  • autonoma funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche relative alla gestione del rischio (Risk Management);
  • autonoma funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche antiriciclaggio e di conformità normativa (Funzione AML e Compliance).

Al responsabile della Funzione Antiriciclaggio è conferita altresì la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.

Per garantire efficacia alla loro azione, alle funzioni di controllo è assicurato l'accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico.

Ciascun responsabile delle funzioni di controllo di II° e III° livello possiede adeguati requisiti di professionalità ed è collocato in posizione gerarchico-funzionale adeguata: i responsabili delle funzioni di controllo dei rischi e di conformità sono infatti alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato; il responsabile della funzione di revisione interna, invece, è collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Nessun responsabile ha responsabilità diretta in aree operative sottoposte a controllo.

Le funzioni di controllo producono report periodici in relazione all'attività svolta e, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

I livelli del sistema di controlli interno possono essere così riassunti:

Completano il Sistema di Controllo interno della Società:

  • il Consiglio di Amministrazione, che valuta l'adeguatezza dello SCI e svolge un ruolo di indirizzo strategico occupandosi – tra l'altro – di approvare il Risk Appetite Statement, che formalizza gli obiettivi di rischio e di propensione al rischio in coerenza con la pianificazione strategica e operativa e ne stabilisce i rispettivi limiti interni (Risk Tolerance e Risk Capacity);
  • l'Amministratore Delegato, in quanto responsabile della funzionalità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • il Collegio Sindacale, tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli, il corretto assolvimento dei compiti e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate;
  • il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, che ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché di promuovere la continua integrazione delle best practice nazionali e internazionali nella corporate governance della Società;
  • l'Organismo di Vigilanza, che vigila sull'effettività e adeguatezza del modello di organizzazione e gestione;

  • la società di revisione legale, che verifica la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili e che il bilancio d'esercizio rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico;
  • Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, che, sulla base di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza, predispone adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario.

Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 8 giugno 2001 n.231.

E' attivo presso la Società l'Organismo di Vigilanza previsto dal n. 1 della lettera "b" dell'art. 6 del D.lgs. n. 231/2001 (recante "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300") ("OdV") le cui funzioni sono, principalmente, quelle di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza dei Modello di organizzazione, gestione e controllo ("Modello") adottato dalla Società e di curarne il relativo aggiornamento.

Tenuto conto delle caratteristiche dimensionali di Generalfinance e della sua operatività, delle relative regole di corporate governance, delle necessità di realizzare un equo bilanciamento tra costi e benefici, la Società ha istituito un Organismo di Vigilanza di natura collegiale. Esso è costituito da due componenti uno membro del Collegio Sindacale, con funzioni di Presidente, e l'altro interno, appartenente alla Direzione Affari Legali e Societari. L'attuale composizione dell'OdV è la seguente:

  • Maria Enrica Spinardi (Presidente);
  • Margherita De Pieri (Direzione Affari Legali e Societari).

A completamento del quadro normativo delineato dal Modello, la Società si è dotata del Codice Etico (sin dal 2010) e del Regolamento dell'Organismo di Vigilanza.

ALTRI ASPETTI

Norme in materia di "whistleblowing"

Il 30 marzo 2023 è entrato in vigore il d.lgs. n. 24/2023, che ha introdotto la nuova disciplina in materia di whistleblowing, attuativo della direttiva europea 2019/1937. Il provvedimento raccoglie l'intera disciplina dei canali di segnalazione e delle tutele riconosciute ai segnalanti, sia del settore pubblico che privato. Le nuove disposizioni hanno avuto effetto dal 15 luglio 2023, con una deroga per i soggetti del settore privato che hanno impiegato, nell'ultimo anno, una media di lavoratori subordinati non superiore a 249. Per questi l'obbligo di istituzione di un canale di segnalazione interna ha avuto efficacia a decorrere dal 17 dicembre 2023.

Conformemente alle prescrizioni del d.lgs. n. 24/2023 la Società ha rinnovato la propria policy in materia di whistleblowing adottando un sistema di segnalazione che garantisce i più elevati livelli di confidenzialità e che consente a dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori di segnalare alla Società o all'Organismo di Vigilanza (a seconda della competenza) eventuali condotte illecite, irregolarità o violazioni di legge.

Si segnala inoltre che, come previsto dalle nuove linee guida operative di Confindustria, la Società ha dato informativa alle organizzazioni territoriali delle associazioni sindacali circa l'istituzione del canale interno whistleblowing e che queste ultime non hanno formulato osservazioni in merito alla procedura.

La piattaforma di segnalazione e i relativi documenti sono accessibili sul sito internet istituzionale al seguente link: https://www.generalfinance.it/modello-231.

Risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari

La Società adempie puntualmente agli obblighi informativi previsti dalle disposizioni in materia di Trasparenza dei servizi bancari e finanziari (Sez. II, Par. 2 delle "Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti") rendendo disponibile la documentazione richiesta in forma elettronica sul proprio sito internet, sul portale aziendale Generalweb e, in forma cartacea, presso la sede

legale di Milano e la Direzione Generale di Biella. Tra di essi, è presente anche (come richiesto dal Provvedimento del Governatore di Banca d'Italia del 9 febbraio 2011, Sezione XI, paragrafo 3) il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami periodicamente aggiornato.

Generalfinance aderisce al sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie istituito presso l'Arbitro Bancario Finanziario. A tale proposito, si segnala che, nel corso dell'esercizio 2023, la Società ha ricevuto una sola comunicazione classificabile come "reclamo", che è stata gestita dall'Ufficio Reclami, in conformità alle norme di riferimento.

Nel corso dell'esercizio, la Società non ha ricevuto la notifica di ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario, ovvero ad altro organismo di risoluzione alternativa delle controversie o all'autorità giudiziaria ordinaria in conseguenza di reclami proposti dalla clientela, né procedure originate da ricorsi presentati dai clienti all''Arbitro Bancario Finanziario.

Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

La Società presidia costantemente e tutela la salute dei dipendenti e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro coadiuvata da un consulente esterno, al quale è stato conferito l'incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ("RSPP"). Oltre agli adempimenti previsti per la funzione di RSPP, egli fornisce anche supporto tecnico specifico e consulenza per assicurare il rispetto della disciplina di riferimento e l'assolvimento degli adempimenti da essa previsti.

In materia di sorveglianza sanitaria, la Società adempie alle disposizioni di cui alle Linee Guida sulla Formazione di Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datore di Lavoro/RSPP (art. 34 e 37 del d.lgs. 81/2008), approvate il 25/07/2012 dalla Conferenza Stato-Regioni. Tutti i dipendenti sono regolarmente sottoposti alle visite periodiche e, in caso di nuove assunzioni, a quelle preassuntive. Inoltre, viene tempestivamente effettuata la formazione obbligatoria per i nuovi assunti nonché le consuete attività di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso e antincendio.

Nelle date del 30 giugno 2023 e del 11 ottobre 2023 hanno avuto luogo due prove di evacuazione, rispettivamente presso gli uffici di Biella e di Milano.

In data 22 novembre 2023, presso gli uffici della Direzione Generale di Biella e il 20 ottobre 2023, presso gli uffici della sede legale di Milano, hanno avuto luogo le annuali riunioni previste dall'articolo 35 del D.lgs. 81/2008, cui hanno partecipato il rappresentante del Datore di Lavoro, il medico competente e (solo in occasione della riunione presso la Direzione Generale) il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. In considerazione del fatto che i dipendenti non hanno ancora espresso il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.) in sostituzione di quello precedente, la Società ha rinnovato l'invito a provvedere.

Nel corso dell'esercizio 2023 non si sono verificati altri eventi degni di nota.

Attività di formazione

Per Generalfinance l'attività di formazione assume un rilevante ruolo nel contesto della programmazione strategica in quanto funzionale al progressivo sviluppo delle competenze tecnico-professionali e manageriali di tutto il personale. Per tale ragione, la Società eroga periodicamente, ai propri dipendenti e collaboratori, corsi di formazione e aggiornamento, non solo in adempimento agli specifici doveri normativi, ma anche sessioni dedicate a specifici argomenti legati all'attività caratteristica, finalizzati alla formazione delle risorse interne e all'acquisizione e allo sviluppo di nuove e più approfondite competenze.

Un ruolo cruciale è svolto anche dalla formazione e dall'aggiornamento rivolto ai componenti degli organi apicali su tematiche che si riferiscono, tipicamente, all'attività degli intermediari bancari e finanziari (quali, a titolo esemplificativo, l'antiriciclaggio e il contrasto al fenomeno del terrorismo, l'usura, la qualità del credito etc.) ma anche a tematiche più di interesse generale quali, ad esempio, la sostenibilità ambientali e i temi ESG.

In tale contesto, i percorsi formativi sono messi a disposizione sia mediante l'ausilio di docenti interni, sia avvalendosi di strutture esterne, sia consentendo al personale di prender parte e seguire corsi, convegni e giornate studio organizzate da associazioni di categoria o altri enti pubblici o privati di elevato standing.

Tra le più rilevanti iniziative formative portate a termine nell'esercizio 2023 si annoverano i corsi in materia di crisi impresa, antiriciclaggio e contrasto al fenomeno del terrorismo, responsabilità amministrativa degli enti, privacy e data protection e sicurezza informatica.

La Società ha inoltre aderito alle proposte formative dell'Associazione di categoria (Assifact) consentendo ai propri dipendenti la frequenza ai seguenti corsi nello specifico ambito dell'attività di factoring: elementi base e principali clausole contrattuali, mercato e regolamentazione; key performance indicator; trattamento segnaletico ai sensi della circolare di Banca d'Italia n. 139 che disciplina il servizio di Centrale dei Rischi; rischio di credito: dalla regolamentazione prudenziale alle applicazioni pratiche; gestione dei Non Performing Loan (NPL); le aspettative di Vigilanza Banca d'Italia sui rischi climatici e ambientali e il piano di adeguamento e gestione del sistema dei controlli e dialogo tra le funzioni di controllo.

Generalfinance ha inoltre organizzato, con il supporto di Assifact e PwC Business Services, due specifiche board induction destinate al management, al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale: una in materia di sostenibilità, aspettative di vigilanza e piano d'azione e una in materia di contrasto ai fenomeni del riciclaggio e del terrorismo.

Con riferimento al tema della risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, oltre a partecipare a specifiche sessioni tenute dal Responsabile della funzione su particolari temi che riguardano l'attività corrente della Società, il personale dell'Ufficio Reclami viene aggiornato regolarmente mediante la messa a disposizione e l'illustrazione delle periodiche comunicazioni inviate dal Conciliatore Bancario Finanziario (associazione cui la Società fa parte) contenenti notizie di natura normativa e organizzativa, nonché la rassegna della giurisprudenza dei Collegi territoriali e del Collegio di Coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario.

Attività promozionali e pubblicitarie

Nel corso del 2023 è proseguita l'attività promozionale, sia mediante azione diretta, che tramite l'ausilio di soggetti terzi, che hanno fornito supporto nelle iniziative di comunicazione strategica, eventi, pubbliche relazioni e marketing.

Protezione dei dati personali

La Società ha attivato un programma di adeguamento di tutti i presidi relativi alla materia della protezione dei dati personali al Regolamento 679/2016/UE (il "Regolamento" o "GDPR"). Nell'ambito delle attività di adeguamento al GDPR, è stato affidato a LTA (consulente in materia di privacy) l'incarico di Data Protection Officer (DPO), nella persona del dott. Luigi Recupero.

In esecuzione del programma, sono stati predisposti due distinti Registri ex art. 30 GDPR: uno per le attività di trattamento effettuate dalla Società in qualità di Titolare, l'altro, per le attività di trattamento effettuate dalla Società quale Responsabile. Entrambi i Registri sono gestiti in modo informatizzato.

A corollario dell'attività di mappatura delle attività di trattamento di dati personali è stata aggiornata l'analisi del rischio sui trattamenti operati dalla Società operando ai sensi dell'articolo 24.1 del GDPR.

In occasione dell'attività di adeguamento si è provveduto inoltre ad aggiornare l'intero set documentale in materia privacy.

Le attività svolte sino ad ora hanno ottenuto un giudizio di piena adeguatezza da parte del DPO.

Al termine dell'attività di adeguamento, la Società ha erogato tre sessioni di formazione interna generale in tema di Data Protection.

Nel corso del 2023 sono stati registrati due episodi di Data Breach, notificati alla Società da due fornitori, rispettivamente il 23 febbraio e il 7 marzo 2023. In entrambi i casi il DPO ha ritenuto improbabile il determinarsi di un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche in quanto, benché dai due eventi si sia determinata la perdita di confidenzialità di dati personali, in entrambi i casi si è tuttavia trattato, esclusivamente, di dati identificativi personali comuni. Per tale motivo, non si è ravvisata la necessità di procedere con comunicazione al Garante Privacy, pur avendo, tuttavia, provveduto ad annotare entrambi gli incidenti nel "Registro degli incidenti".

In conclusione, nel mese di novembre, la Società ha richiesto un audit esterno per verificare il corretto adeguamento rispetto al GDPR, al Codice Privacy e a ulteriori atti in materia di Data Protection, il quale ha evidenziato la conformità delle attività svolte dalla Società in relazione a quanto previsto e concordato con il DPO.

Attività informativa sulle misure di sostegno economico predisposte dal Governo per l'emergenza Covid-19

Dando seguito a quanto richiesto da Banca d'Italia nella comunicazione Prot. N.0486381/20 del 14 aprile 2020 recante: "Raccomandazione su tematiche afferenti alle misure di sostegno economico predisposte dal Governo per l'emergenza Covid-19. Trasmissione comunicazione", la Società ha attivato una sezione sul proprio sito internet istituzionale finalizzata a fornire informazioni sulle misure a sostegno delle PMI previste dal decreto-legge n. 18 del 17 marzo 2020. In essa viene proposta una sintesi delle misure di sostegno economico predisposte dal Governo a favore delle PMI (con particolare riferimento a quelle che, a vario titolo, sono coerenti con un rapporto di factoring), si descrivono i requisiti richiesti per poter accedere ad esse si rende disponibile la modulistica predisposta per richiedere le misure di sostegno.

Aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti.

Nel corso dell'esercizio la Società ha proseguito l'attività di implementazione e aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, adottato ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (il "Modello). A seguito della quotazione delle azioni della Società sul mercato regolamentato Euronext, segmento Star, gestito da Borsa Italiana sono stati considerati – tra gli altri – quali reati presupposto applicabili alla Società, anche quelli associati al reato di market abuse (art. 25-sexies del D.Lgs. 231/01).

L'adeguamento del Modello, approvato dal Consiglio di Amministrazione nello scorso mese di luglio, ha riguardato: (i) la Parte Generale, (ii) i richiami ai protocolli operativi e alle procedure adottate dalla Società, contenenti le misure organizzative definite per governare i profili di rischio di realizzazione dei reati presupposto e (iii) l'introduzione ex novo della Parte Speciale concernente i delitti e gli illeciti di market abuse.

L'attività di revisione del Modello ha infine trovato compimento nell'aggiornamento del Codice Etico adottato dalla Società secondo le medesime logiche di recepimento delle novelle normative e della applicabilità di una nuova classe di reati presupposto alla Società.

Rischio climatico e disclosure non finanziaria

La Società non ha redatto la dichiarazione non finanziaria ai sensi dell'art. 2, comma 1 del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254 avendo avuto una media di dipendenti inferiore rispetto alle 500 unità previste dal citato D.Lgs. e non superando, inoltre, la soglia economica del totale dei ricavi.

Tuttavia, la Società su base volontaria nel corso del 2023 ha approvato il Bilancio di Sostenibilità riferito all'esercizio 2022. Il documento presenta le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento esteso al triennio 2020-2022. Esso è stato realizzato, in linea con le best practice a livello italiano ed europeo, in conformità con i principi di rendicontazione e con le richieste informative definite dalla Global Reporting Initiative (ente senza scopo di lucro nato con l'obiettivo di fornire supporto concreto nella rendicontazione delle performance di sostenibilità ad aziende e istituzioni di qualsiasi dimensione, ai fini della misurazione dell'impatto ambientale, sociale ed economico generato dalle proprie attività).

Il Bilancio di Sostenibilità relativo all'esercizio 2023, redatto anch'esso su base volontaria, verrà pubblicato nel corso del 2024.

Rispetto allo specifico tema del rischio climatico (rischio fisico e rischio di transazione) in seguito a una specifica analisi condotta nel contesto della predisposizione del Bilancio di Sostenibilità - considerata la natura delle proprie operazioni, ovvero erogazione di crediti commerciali in modalità pro-solvendo e, in misura minore, pro-soluto, la cui durata media risulta essere pari a 69 giorni nonché il numero limitato di unità immobiliari in cui svolge la propria attività - la Società ritiene di esserne esposta in misura limitata.

Rapporti con parti correlate (art. 2428 3° comma, n. 2)

È attivo un accordo di service con GGH - Gruppo General Holding S.r.l. mediante il quale Generalfinance rende disponibili alcune funzioni e servizi. In particolare, essa mette a disposizione attività di supporto in ambito amministrazione, contabilità, tesoreria e segreteria societaria.

Per maggiori informazioni circa i termini delle transazioni eseguite con parti correlate si rimanda all'apposita sezione della nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni.

Concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza

Nel corso dell'esercizio 2023 è continuata l'attività della Società e delle sue funzioni di controllo tesa a vigilare sul rispetto dei parametri stabiliti dalle norme vigenti in materia di concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza. Maggiori dettagli sono specificati nella nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni, cui si rimanda per ogni informazione in merito.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO (ART. 2428 3° COMMA, N.5)

Sino alla data della presente relazione, non si sono verificati fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio che abbiano avuto effetti significativi sul bilancio.

Uso da parte della Società di strumenti finanziari (art. 2428 3° comma, n. 6bis)

In esecuzione di un programma di emissioni approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 settembre 2021, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due bond, classificati come "capitale di classe 2" (Tier II) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 62, 63 e 71 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("CRR") e della Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari".

Il primo, con scadenza sei anni, per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%. Il secondo, con scadenza a cinque anni, per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points. Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli articoli 82 e ss. del D.Lgs. 58/1998 ("TUF") e al Provvedimento Congiunto Consob/Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificati ed integrati e hanno consentito di rafforzare la struttura di capitale della Società e di diversificare ulteriormente la base di investitori con un positivo impatto sul Total Capital Ratio.

Inoltre, si segnala che Generalfinance ha costituito un programma di cambiali finanziarie, collocate attraverso un dealer (Intesa Sanpaolo) presso investitori istituzionali.

Sede legale ed elenco delle sedi secondarie della Società (art. 2428 ultimo comma)

La Società ha la propria sede legale a Milano, in Via Giorgio Stephenson n.43/A. In essa, oltre all'attività di carattere istituzionale e promozionale, si concentra prevalentemente l'attività commerciale. Negli immobili di Biella, in Via Carso n.36 e Via Piave n.22, sono invece collocate la Direzione Generale e la sede amministrativa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE (ART.2428 3° comma, n. 6)

La positiva dinamica dell'attività commerciale riscontrata nel 2023 – andamento del turnover, dell'erogato e della base clienti – e il contesto di riferimento favorevole all'attività di Generalfinance consente di guardare con ottimismo all'andamento economico finanziario della Società nel 2024. La Società si attende infatti risultati in ulteriore crescita rispetto a quelli realizzati nel 2023 ed in linea con gli obiettivi definiti nel Piano Strategico.

PROPOSTA DI DESTINAZIONE DELL'UTILE D'ESERCIZIO

Signori Azionisti,

il Bilancio al 31 dicembre 2023, che oggi viene sottoposto al vostro esame ed alla vostra approvazione, esprime un utile netto di euro 15.067.393,47.

Il positivo risultato dell'esercizio è ancora più significativo tenuto conto cha la Società – grazie anche alle specifiche peculiarità del business caratteristico – ha saputo affrontare un contesto geopolitico e macroeconomico sfidante. Nel formulare la proposta di destinazione dell'utile di esercizio, il Consiglio di Amministrazione – tenuto conto dell'esigenza di rafforzare nel continuo i ratio patrimoniali in linea con gli obiettivi strategici pluriennali - invita l'Assemblea dei soci ad approvare il Bilancio 2023 e propone di destinare l'utile netto dell'esercizio come segue:

  • agli azionisti un dividendo in contanti (al lordo delle ritenute di legge) di 0,59 euro per ciascuna azione ordinaria con stacco cedola il 15 aprile 2024. Ai sensi dell'articolo 83-terdecies del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) la legittimazione al pagamento del dividendo è determinata con riferimento alle evidenze dei conti dell'intermediario di cui all'articolo 83-quater, comma 3 del TUF, al termine della giornata contabile del 16 aprile 2023 (c.d. record date); il pagamento sarà effettuato dal 17 aprile 2024 per il tramite degli intermediari autorizzati presso i quali sono registrate le azioni nel Sistema Monte Titoli. Il Monte dividendi complessivo è pari a euro 7.454.688,940.
  • a riserve e nello specifico a Riserva Straordinaria per il residuo, pari a euro 7.612.704,060.

Al termine della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione esprime vivo apprezzamento e un sentito ringraziamento a tutto il personale ed ai collaboratori che hanno contribuito, con dedizione e professionalità, al positivo sviluppo dell'attività aziendale ed al conseguimento dei risultati evidenziati nel bilancio 2023, nonché al Collegio Sindacale ed alla Società di Revisione Legale per la preziosa attività di controllo.

Milano, 23 febbraio 2024

per il Consiglio di Amministrazione il Presidente, Prof. Maurizio Dallocchio

SCHEMI DI BILANCIO

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo 31/12/2023 31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 21.640.716 43.725.230
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
22.974 20.300
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
22.974 20.300
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 462.365.495 385.434.057
a) crediti verso banche 65.750 0
b) crediti verso società finanziarie 200.017 0
c) crediti verso clientela 462.099.728 385.434.057
70. Partecipazioni 12.500 0
80. Attività materiali 4.993.230 4.865.994
90. Attività immateriali 2.603.700 2.047.798
-
di cui avviamento
0 0
100. Attività fiscali 5.677.911 4.572.048
a) correnti 5.120.420 4.148.970
b) anticipate 557.491 423.078
120. Altre attività 2.726.576 3.149.078
Totale attivo 500.043.102 443.814.505
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2023 31/12/2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 409.388.039 368.388.464
a) debiti 376.750.770 331.170.709
b) titoli in circolazione 32.637.269 37.217.755
60. Passività fiscali 7.125.134 4.927.373
a) correnti 7.077.869 4.880.108
b) differite 47.265 47.265
80. Altre passività 14.037.517 11.585.712
90. Trattamento di fine rapporto del personale 1.471.156 1.316.956
100. Fondi per rischi e oneri 1.587.887 821.254
b) quiescenza e obblighi simili 164.705 142.487
c) altri fondi per rischi e oneri 1.423.182 678.767
110. Capitale 4.202.329 4.202.329
140. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
150. Riserve 21.624.119 16.171.811
160. Riserve da valutazione 119.783 95.474
170. Utile (Perdita) d'esercizio 15.067.393 10.885.387
Totale passivo e patrimonio netto 500.043.102 443.814.505

CONTO ECONOMICO

Voci 31/12/2023 31/12/2022
10. Interessi attivi e proventi assimilati 30.591.811 14.013.202
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 30.591.811 14.013.202
20. Interessi passivi e oneri assimilati (21.612.119) (6.745.881)
30. Margine di interesse 8.979.692 7.267.321
40. Commissioni attive 31.709.532 27.426.186
50. Commissioni passive (4.490.201) (3.829.758)
60. Commissioni nette 27.219.331 23.596.428
70. Dividendi e proventi simili 0 584
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 622 (299)
110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
(150) 857
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (150) 857
120. Margine di intermediazione 36.199.495 30.864.891
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (1.264.087) (1.206.562)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.264.087) (1.206.562)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 34.935.408 29.658.329
160. Spese amministrative (13.853.626) (13.044.192)
a) spese per il personale (7.196.181) (6.748.499)
b) altre spese amministrative (6.657.445) (6.295.693)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (82.218) (24.035)
b) altri accantonamenti netti (82.218) (24.035)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (801.884) (737.841)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (442.855) (335.855)
200. Altri proventi e oneri di gestione 2.246.804 953.950
210. Costi operativi (12.933.779) (13.187.973)
260. Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte 22.001.629 16.470.356
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (6.934.236) (5.584.969)
280. Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 15.067.393 10.885.387
300. Utile (perdita) d'esercizio 15.067.393 10.885.387

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Voci dell'attivo 31/12/2023 31/12/2022
10. Utile (Perdita) d'esercizio 15.067.393 10.885.387
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 24.309 132.535
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla - -
redditività complessiva
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 24.309 132.535
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 15.091.702 11.017.922

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2023

Modifica
Esistenze al
saldi
31/12/2022
apertura
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva Patrimonio
netto al
01/01/2023 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
esercizio
2023
31/12/2023
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
a)
di utili
15.832.293 - 15.832.293 5.452.309 - (1) - - - - - - 21.284.601
b)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 95.474 - 95.474 - - - - - - - - 24.309 119.783
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 10.885.387 - 10.885.387 (5.452.309) (5.433.078) - - - - - - 15.067.393 15.067.393
Patrimonio netto 56.774.746 - 56.774.746 - (5.433.078) (1) - - - - - 15.091.702 66.433.369

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2022

(valori in unità di euro)

Modifica saldi Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
Esistenze al Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva Patrimonio
netto al
31/12/2021 apertura 01/01/2022 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
esercizio
2022
31/12/2022
Capitale 3.275.758 - 3.275.758 - - - 926.571 - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 7.828.952 - 7.828.952 - - - 17.590.793 - - - - - 25.419.745
Riserve
c)
di utili
11.105.611 - 11.105.611 4.726.682 - - - - - - - - 15.832.293
d)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione (37.061) - (37.061) - - - - - - - - 132.535 95.474
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 9.453.364 - 9.453.364 (4.726.682) (4.726.682) - - - - - - 10.885.387 10.885.387
Patrimonio netto 31.966.142 - 31.966.142 - (4.726.682) - 18.517.364 - - - - 11.017.922 56.774.746

L'Emissione di nuove azioni si riferisce al rafforzamento patrimoniale perfezionato nel contesto dell'operazione di quotazione sul mercato Euronext Milan, segmento STAR Il valore esposto nella voce "Sovrapprezzo emissioni" è stato ridotto dai costi sostenuti per la quotazione, al netto dell'effetto fiscale, imputati direttamente a Patrimonio Netto sulla base di quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 32.

RENDICONTO FINANZIARIO (metodo indiretto)

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2023 31/12/2022
1. Gestione 29.482.981 19.905.388
- risultato d'esercizio (+/-) 15.067.393 10.885.387
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
150 (1.441)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - -
- rettifiche di valore nette per rischio di credito (+/-) 1.264.087 1.206.562
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 1.244.739 1.073.696
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 808.260 928.200
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 6.644.148 5.486.234
- rettifiche di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 4.454.204 326.750
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (80.053.382) (69.269.605)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (79.816.059) (65.734.277)
- altre attività (237.323) (3.535.328)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 34.962.853 47.729.771
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 38.090.436 52.734.006
- passività finanziarie di negoziazione - -
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (3.127.583) (5.004.235)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (15.607.548) (1.634.446)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 11.187 11.994
- vendite di partecipazioni 150 8.972
- dividendi incassati su partecipazioni - 584
- vendite di attività materiali 11.037 2.438
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (1.061.202) (1.076.883)
- acquisti di partecipazioni (15.474) -
- acquisti di attività materiali (172.706) (476.393)
- acquisti di attività immateriali (873.022) (600.490)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (1.050.015) (1.064.889)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - 17.698.968
- distribuzione dividendi e altre finalità (5.433.078) (4.726.682)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (5.433.078) 12.972.286
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (22.090.641) 10.272.951

Importo
RICONCILIAZIONE 31/12/2023 31/12/2022
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 43.731.790 33.458.839
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (22.090.641) 10.272.951
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 21.641.149 43.731.790

NOTA INTEGRATIVA

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi Contabili Internazionali

Il bilancio d'esercizio di Generalfinance S.p.A. al 31 dicembre 2023 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Il bilancio d'esercizio è stato predisposto secondo gli schemi e le istruzioni impartite dalla Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 ed emanate in conformità a quanto stabilito dall'art. 9 del D.Lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge.

La normativa rimanda inoltre a specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio d'esercizio, corredato dalla relativa Relazione sulla gestione, è costituito dai seguenti documenti:

  • Stato Patrimoniale e Conto Economico;
  • Prospetto della redditività complessiva;
  • Prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
  • Rendiconto finanziario;
  • Nota integrativa.

Il bilancio d'esercizio è completato inoltre dalle relative informazioni comparative come richiesto dallo IAS 1 ed è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, valutata tenendo conto delle prospettive reddituali e finanziarie presenti e future. Gli importi riportati nei prospetti di bilancio e nelle tabelle della nota integrativa sono espressi in unità di Euro.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio, redatto in unità di euro, si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1.

1) Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: pertanto, attività, passività ed operazioni "fuori bilancio" sono valutate secondo valori di funzionamento.

2) Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

3) Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso, vengono anche indicati la natura ed il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi rappresentati dalla Banca d'Italia nelle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" come rappresentati nella normativa emanata in data 17 novembre 2022.

4) Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

5) Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d'Italia e rappresentati all'interno delle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari".

6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell'esercizio precedente sono riportate per tutti i dati contenuti nei prospetti contabili, a meno che un Principio Contabile Internazionale, una interpretazione o le istruzioni predisposte da Banca d'Italia per gli Intermediari Finanziari non prescrivano o consentano diversamente. Sono incluse anche informazioni di natura descrittiva o commenti, quando utili per la comprensione dei dati.

La redazione del presente bilancio è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea; inoltre, a supporto dell'applicazione sono stati utilizzati i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) ed in particolare il documento pubblicato il 22 ottobre 2019, il public statement "European common enforcement priorities for 2019 annual financial reports" che richiama l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS richiedendo altresì di fornire specifiche informazioni in caso di talune operazioni.

Nella redazione del bilancio si è inoltre tenuto conto, laddove applicabili, delle comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob, ESMA) e dei documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS attraverso i quali sono state

fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare in bilancio, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, si è tenuto conto, tra l'altro, delle indicazioni di ESMA che, in data 13 maggio 2022, ha pubblicato il Public Statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", relativamente agli effetti contabili derivanti dal conflitto Russia-Ucraina sulle rendicontazioni finanziarie. Si rinvia pertanto al paragrafo specifico della relazione sulla gestione.

Per quanto riguarda l'informativa sugli impatti del COVID-19, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata da finanziamenti assistiti da moratoria e da finanziamenti oggetto di garanzia pubblica Covid-19, data la particolarità della forma tecnica con cui eroga credito; il factoring, infatti, essendo un rapporto revolving senza piano di ammortamento, difficilmente può essere oggetto delle misure pensate prevalentemente con riferimento al credito a medio lungo termine. Nel corso del 2023 la Società si è però resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1° GENNAIO 2023

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dalla Società a partire dal 1° gennaio 2023:

• In data 18 maggio 2017 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 17 – Insurance Contracts che è destinato a sostituire il principio IFRS 4 – Insurance Contracts. Il principio è stato applicato a partire dal 1° gennaio 2023. L'obiettivo del nuovo principio è quello di garantire che un'entità fornisca informazioni pertinenti che rappresentano fedelmente i diritti e gli obblighi derivanti dai contratti assicurativi emessi. Lo IASB ha sviluppato lo standard per eliminare incongruenze e debolezze delle politiche contabili esistenti, fornendo un quadro unico principle-based per tenere conto di tutti i tipi di contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione che un assicuratore detiene.

Il nuovo principio prevede inoltre dei requisiti di presentazione e di informativa per migliorare la comparabilità tra le entità appartenenti a questo settore.

Il nuovo principio misura un contratto assicurativo sulla base di un General Model o una versione semplificata di questo, chiamato Premium Allocation Approach ("PAA").

Le principali caratteristiche del General Model sono:

  • o le stime e le ipotesi dei futuri flussi di cassa sono sempre quelle correnti;
  • o la misurazione riflette il valore temporale del denaro;
  • o le stime prevedono un utilizzo estensivo di informazioni osservabili sul mercato;
  • o esiste una misurazione corrente ed esplicita del rischio;
  • o il profitto atteso è differito e aggregato in gruppi di contratti assicurativi al momento della rilevazione iniziale; e,
  • o il profitto atteso è rilevato nel periodo di copertura contrattuale tenendo conto delle rettifiche derivanti da variazioni delle ipotesi relative ai flussi finanziari relativi a ciascun gruppo di contratti.

L'approccio PAA prevede la misurazione della passività per la copertura residua di un gruppo di contratti di assicurazione a condizione che, al momento del riconoscimento iniziale, l'entità preveda che tale passività rappresenti ragionevolmente un'approssimazione del General Model. I contratti con un periodo di copertura di un anno o meno sono automaticamente idonei per l'approccio PAA. Le semplificazioni derivanti dall'applicazione del metodo PAA non si applicano alla valutazione delle passività per i claims in essere, che sono misurati con il General Model. Tuttavia, non è necessario attualizzare quei flussi di cassa se ci si attende che il saldo da pagare o incassare avverrà entro un anno dalla data in cui è avvenuto il claim.

L'entità deve applicare il nuovo principio ai contratti di assicurazione emessi, inclusi i contratti di riassicurazione emessi, ai contratti di riassicurazione detenuti e anche ai contratti di investimento con una discrectonary partecipation feature (DPF).

Inoltre, in data 9 dicembre 2021, lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 17 Insurance contracts: Initial Application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information". L'emendamento è un'opzione di transizione relativa alle informazioni comparative sulle attività finanziarie presentate alla data di applicazione iniziale dell'IFRS 17. L'emendamento è stato applicato a partire dal 1° gennaio 2023, unitamente all'applicazione del principio IFRS 17, per evitare disallineamenti contabili temporanei tra attività finanziarie e passività di contratti assicurativi, e per migliorare l'utilità delle informazioni comparative per i lettori di bilancio.

L'adozione di tale principio e del relativo emendamento non ha comportato effetti sul bilancio della Società.

  • In data 7 maggio 2021 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction". Il documento chiarisce come devono essere contabilizzate le imposte differite su alcune operazioni che possono generare attività e passività di pari ammontare alla data di prima iscrizione, quali il leasing e gli obblighi di smantellamento. Le modifiche sono state applicate a partire dal 1° gennaio 2023. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio della Società.
  • In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato due emendamenti denominati "Disclosure of Accounting Policies— Amendments to IAS 1 and IFRS Practice Statement 2" e "Definition of Accounting Estimates—Amendments to IAS 8". Le modifiche riguardanti lo IAS 1 richiedono ad un'entità di indicare le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati dalla Società. Le modifiche sono volte a migliorare l'informativa sui principi contabili applicati dalla Società in modo da fornire informazioni più utili agli investitori e agli altri utilizzatori primari del bilancio nonché ad aiutare le società a distinguere i cambiamenti nelle stime contabili dai cambiamenti di accounting policy. Le modifiche sono state applicate a partire dal 1° gennaio 2023. L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio della Società.
  • In data 23 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 12 Income taxes: International Tax Reform – Pillar Two Model Rules". Il documento introduce un'eccezione temporanea agli obblighi di rilevazione e di informativa delle attività e passività per imposte differite relative alle Model Rules del Pillar Two (la cui norma risulta in vigore in Italia al 31 dicembre 2023, ma applicabile dal 1° gennaio 2024) e prevede degli obblighi di informativa specifica per le entità interessate dalla relativa International Tax Reform.

Il documento prevede l'applicazione immediata dell'eccezione temporanea, mentre gli obblighi di informativa sono applicabili ai soli bilanci annuali iniziati al 1° gennaio 2023 (o in data successiva) ma non ai bilanci infrannuali aventi una data chiusura precedente al 31 dicembre 2023.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA AL 31 DICEMBRE 2023, NON ANCORA OBBLIGATORIAMENTE APPLICABILI E NON ADOTTATI IN VIA ANTICIPATA DALLA SOCIETA' AL 31 DICEMBRE 2023

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati omologati dall'Unione Europea ma non sono ancora obbligatoriamente applicabili e non sono stati adottati in via anticipata dalla Società al 31 dicembre 2023:

  • In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current" ed in data 31 ottobre 2022 ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Non-Current Liabilities with Covenants". Tali modifiche hanno l'obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Inoltre, le modifiche migliorano altresì le informazioni che un'entità deve fornire quando il suo diritto di differire l'estinzione di una passività per almeno dodici mesi è soggetto al rispetto di determinati parametri (i.e. covenants). Le modifiche entrano in vigore dal 1° gennaio 2024; è comunque consentita un'applicazione anticipata. Gli amministratori non si attendono un effetto significativo nel bilancio della Società dall'adozione di questi emendamenti.
  • In data 22 settembre 2022 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback". Il documento richiede al venditore-lessee di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento o una perdita che si riferiscano al diritto d'uso trattenuto. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2024, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori hanno valutato che l'adozione di tale emendamento non comporta effetti sul bilancio della Società, in quanto la Società non ha – allo stato - posto in essere transazioni di sale & leaseback.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA

Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

• In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements". Il documento richiede ad un'entità di fornire informazioni aggiuntive sugli accordi di reverse factoring che permettano agli utilizzatori del bilancio di valutare in che modo gli accordi finanziari con i fornitori possano influenzare le passività e i flussi finanziari dell'entità e di comprendere l'effetto di tali accordi sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità. Le modifiche si applicheranno

dal 1° gennaio 2024, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori hanno valutato che l'adozione di tale emendamento non comporta effetti sul bilancio della Società, non essendo la Società parte di accordi di reverse factoring con riferimento al proprio ciclo passivo.

  • In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability". Il documento richiede ad un'entità di applicare una metodologia da applicare in maniera coerente al fine di verificare se una valuta può essere convertita in un'altra e, quando ciò non è possibile, come determinare il tasso di cambio da utilizzare e l'informativa da fornire in nota integrativa. La modifica si applicherà dal 1° gennaio 2025, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori hanno valutato che l'adozione di tale emendamento non comporta effetti sul bilancio della Società.
  • In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate ("Rate Regulation Activities") secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2023 non si sono verificati fatti o circostanze tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel bilancio, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione. Si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dagli Amministratori della società è il 23 febbraio 2024.

Sezione 4 – Altri aspetti

Il bilancio di Generalfinance S.p.A. è sottoposto alla revisione contabile, ai sensi del Decreto Legislativo del 27 gennaio 2010 n. 39, da parte della società Deloitte & Touche S.p.A. alla quale è stato conferito l'incarico per il periodo 2017 - 2025 dall'Assemblea degli Azionisti del 15 febbraio 2018, successivamente confermato dall'Assemblea dell'8 marzo 2022 in relazione all'acquisizione dello status giuridico di EIP.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

La redazione del bilancio d'esercizio richiede il ricorso a stime ed assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata al fine di formulare assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per la loro stessa natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio, pertanto, non è possibile escludere che già nel prossimo esercizio gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera rilevante a seguito del cambiamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le fattispecie per le quali è stato richiesto l'impiego di valutazioni soggettive nella predisposizione del presente bilancio riguardano:

  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità anticipata e differita;
  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi rischi e oneri.

Con riferimento a talune fattispecie sopra indicate e in considerazione dell'attuale situazione finanziaria ed economica si è ritenuto opportuno fornire adeguata informativa nella "Parte D – Altre informazioni" in merito alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell'applicazione dei principi contabili internazionali.

A. 2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per alcune voci dello stato patrimoniale sono illustrati i seguenti punti:

  • criteri di classificazione;
  • criteri di iscrizione;
  • criteri di valutazione;
  • criteri di rilevazione delle componenti reddituali;
  • criteri di cancellazione.

1 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico ("FVTPL")

1.1 Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

a) attività finanziarie detenute per la negoziazione, sostanzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;

b) attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie non derivate così definite al momento della rilevazione iniziale e qualora ne sussistano i presupposti. Un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico solo se, così facendo, elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa;

c) attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. In particolare, rientrano in questa categoria:

▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti che non presentano flussi di cassa costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", (cd. "SPPI test" non superato);

▪ strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né "Held to collect" (il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali né "Held to collect and sell" (il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia mediante la vendita di attività finanziarie);

▪ le quote di OICR;

▪ gli strumenti di capitale per i quali la Società non applica l'opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario non sia una attività finanziaria che rientra nel perimetro di applicazione dell'IFRS9, che sono oggetto di rilevazione separata nel caso in cui:

• le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non siano strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;

• uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;

• lo strumento ibrido cui appartengono non sia valutato al fair value con le relative variazioni a conto economico.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage allocation) ai fini dell'impairment.

1.2 Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono rilevate ad un valore pari al corrispettivo pagato, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che vengono imputati a conto economico.

1.3 Criteri di valutazione

Anche successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio sono imputati nel conto economico. La determinazione del fair value degli strumenti finanziari classificati nel presente portafoglio è basata su prezzi rilevati in mercati attivi, su prezzi forniti da operatori di mercato o su modelli interni di valutazione, generalmente utilizzati dalla pratica finanziaria, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato. Per le attività finanziarie non quotate in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati.

1.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti di reddito relative alle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" vengono allocate nella voce di conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Le componenti di reddito relative alle "Attività finanziarie designate al fair value" e alle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" vengono allocate nella voce di conto economico "Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

1.5 Criteri di cancellazione

La cancellazione delle attività finanziarie avviene solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Qualora sia stata mantenuta una parte dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

2 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

2.1 Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

• l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Held to Collect"), e

• i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari costituiti solo dal rimborso del capitale e da interessi coerenti con un "basic lending arrangement", in cui la remunerazione del valore temporale del denaro e del rischio di credito rappresentano gli elementi più significativi (cd. "SPPI test" superato).

In particolare, sono ricompresi in questa voce, qualora ne presentino i requisiti tecnici precedentemente illustrati:

  • i crediti verso banche,
  • i crediti verso società finanziarie,
  • i crediti verso clientela,

principalmente costituiti da anticipazioni a vista erogate alla clientela nell'ambito dell'attività di factoring a fronte del portafoglio crediti ricevuto pro-solvendo che rimane iscritto nel bilancio della controparte cedente, o da crediti acquisiti prosoluto, per i quali sia stata accertata l'inesistenza di clausole contrattuali che facciano venire meno i presupposti per la loro iscrizione.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione.

Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

2.2 Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili alla stessa attività. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

2.3 Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell'ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria stessa. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una metodologia finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene di norma utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione. Tali crediti – fra cui la quasi totalità delle anticipazioni factoring erogate da Generalfinance - vengono valorizzati al costo d'acquisto. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Ad ogni chiusura di Bilancio o di situazione infrannuale viene calcolata la stima delle perdite di valore di tali attività, determinata in ossequio alle regole di impairment dell'IFRS 9, applicate a livello di ogni singolo debitore Ceduto, in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD). Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte a Conto economico nella voce "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte a fronte di una migliorata qualità dell'esposizione tale da comportare una diminuzione della svalutazione complessiva precedentemente rilevata. In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come analitiche nella citata voce di conto economico. In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario. In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria, dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:

• le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la Società effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro

intermediario e la Società subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;

• le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della Società di massimizzare il recovery dei cash flow del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;

  • la presenza di specifici elementi oggettivi che incidono sulle modifiche sostanziali delle caratteristiche e/o dei flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio, la modifica della tipologia di rischio controparte a cui si è esposti), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

2.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti di reddito nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

  • a) gli interessi attivi vengono allocati nella voce "Interessi attivi e proventi assimilati";
  • b) le commissioni attive relative all'operatività corrente sono allocate nella voce "Commissioni attive";
  • c) le perdite da impairment e le riprese di valore per rischio di credito vengono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

2.5 Criteri di cancellazione

L'eliminazione integrale di un credito è effettuata quando lo stesso è considerato irrecuperabile con rinuncia al diritto legale di recuperare il credito da parte della Società. A titolo esemplificativo e non esaustivo, ciò avviene in presenza della chiusura di una procedura concorsuale, morte del debitore senza eredi, sentenza definitiva di insussistenza del credito, ecc. Per quello che riguarda le cancellazioni totali o parziali senza rinuncia al credito, al fine di evitare il mantenimento in bilancio di crediti che, pur continuando ad essere gestiti dalle strutture di recupero, presentano possibilità di recupero marginali, su base almeno semestrale si procede all'individuazione dei rapporti da assoggettare ad una cancellazione contabile che presentano contemporaneamente le seguenti caratteristiche: - svalutazione totale del credito; - anzianità di permanenza nello status sofferenza superiore a 2 anni; - avvenuta dichiarazione di fallimento, o ammissione a liquidazione coatta amministrativa o altra procedura concorsuale in corso.

Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce "rettifiche di valore nette per rischio di credito" per la quota residua non ancora rettificata e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della medesima voce "rettifiche di valore nette per rischio di credito". Le attività finanziarie cedute o cartolarizzate sono eliminate solo quando la cessione ha comportato il trasferimento sostanziale di tutti i relativi rischi e benefici. Peraltro, qualora i rischi e i benefici siano stati mantenuti, tali attività finanziarie continuano ad essere iscritte, ancorché giuridicamente la loro titolarità sia stata effettivamente trasferita. A fronte del mantenimento dell'iscrizione dell'attività finanziaria ceduta, è rilevata una passività finanziaria per un importo pari al corrispettivo incassato al momento della cessione dello strumento finanziario. Nel caso in cui non tutti i rischi e benefici siano stati trasferiti, le attività finanziarie sono eliminate soltanto se non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora, invece, il controllo sia stato conservato, le attività finanziarie sono esposte proporzionalmente al coinvolgimento residuo. Infine, per quanto riguarda il trasferimento dei diritti all'incasso, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio anche quando si mantengono i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma viene assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità.

3 – Partecipazioni

3.1 Criteri di classificazione

Sono considerate controllate le imprese nelle quali la capogruppo, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di voto o quando pur con una quota di diritti inferiore, la capogruppo ha il potere di nominare la maggioranza degli amministratori della partecipata o di determinare le politiche finanziarie ed operative della stessa.

3.2 Criteri di iscrizione

Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione.

3.3 Criteri di valutazione

Nelle valutazioni successive, se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare incluso il valore finale di dismissione dell'investimento.

3.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti di reddito nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

  • a) qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nella voce "Utili (Perdite) delle partecipazioni";
  • b) nel caso in cui i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione nella voce "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

La verifica dell'esistenza di obiettive evidenze di perdite di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione semestrale.

3.5 Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

4 – Attività materiali

4.1 Criteri di classificazione

La voce include sia i beni di uso funzionale di proprietà che i diritti d'uso relativi ai contratti di leasing. Le attività materiali ad uso funzionale comprendono:

  • terreni;
  • immobili;
  • mobili ed arredi;
  • macchine d'ufficio elettroniche;
  • impianti;
  • attrezzature varie;
  • autovetture;
  • migliorie su beni di terzi.

Si tratta di attività aventi consistenza fisica detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. In questa voce sono inclusi anche i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale.

Ai sensi dell'IFRS 16 il leasing è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, conferisce il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specificata per un periodo di tempo, quindi, se lungo tutto il periodo di utilizzo del bene si godrà di entrambi i seguenti diritti:

a) il diritto di ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'utilizzo dell'attività; e

b) il diritto di decidere sull'utilizzo dell'attività.

In caso di modifica dei termini e delle condizioni del contratto si procede ad una nuova valutazione per determinare se il contratto è o contiene un leasing.

Le migliorie su beni di terzi sono migliorie e spese incrementative relative ad attività materiali identificabili e separabili. In genere tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi.

Si evidenzia ulteriormente come la Società non detenga attività materiali detenute a scopo di investimento.

4.2 Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisizione, comprensivo degli oneri accessori sostenuti e direttamente imputabili alla messa in funzione del bene o al miglioramento della sua capacità produttiva.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato; altrimenti sono rilevate nel conto economico. Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla

base del modello del right of use, per cui, alla data di decorrenza del contratto si rileva l'attività consistente nel diritto di utilizzo e la passività del leasing.

La valutazione iniziale dell'attività consistente nel diritto di utilizzo avviene al costo che comprende:

  • a) l'importo della valutazione iniziale della passività del leasing;
  • b) i pagamenti dovuti per il leasing effettuati alla data o prima della data di decorrenza al netto degli incentivi al leasing ricevuti;
  • c) i costi iniziali diretti sostenuti dal locatario; e
  • d) la stima dei costi che si dovrà sostenere per lo smantellamento e la rimozione dell'attività sottostante e per il ripristino del sito in cui è ubicata o per il ripristino dell'attività sottostante nelle condizioni previste dai termini e dalle condizioni del leasing.

Per i leasing immobiliari la contabilizzazione come leasing avviene per ogni componente di leasing separandola dalle componenti non di leasing; per i veicoli, in applicazione dell'espediente pratico previsto dal principio, le componenti non leasing non sono separate dalle componenti leasing.

I costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto Economico per competenza.

4.3 Criteri di valutazione

L'iscrizione in bilancio successiva a quella iniziale è effettuata al costo diminuito delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite durevoli di valore. Il valore ammortizzabile è ripartito sistematicamente ed a quote costanti lungo tutta la vita utile dell'attività materiale. Se ricorrono evidenze sintomatiche dell'esistenza di perdite durevoli, le attività materiali sono sottoposte ad impairment test con la registrazione delle eventuali perdite di valore. Le successive riprese di valore non possono comunque eccedere l'ammontare delle perdite da impairment test in precedenza registrate.

Con riferimento all'attività consistente nel diritto di utilizzo, contabilizzata in base all'IFRS 16, dopo la data di iscrizione iniziale, la valutazione dell'attività avviene applicando il modello del costo.

Le attività consistenti nel diritto di utilizzo sono ammortizzate a quote costanti dalla data di decorrenza del contratto sino al termine della durata del leasing e sono soggette a un impairment test nel caso emergano degli indicatori di impairment.

4.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

a) gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali";

b) i profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

4.5 Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono cancellate dal bilancio all'atto della loro dismissione ovvero quando hanno esaurito integralmente la loro funzionalità economica e non si attendono benefici economici futuri.

Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dallo stato patrimoniale al termine della durata del leasing.

5 – Attività immateriali

5.1 Criteri di classificazione

La voce include attività intangibili, identificabili pur se prive di consistenza fisica, che possiedono le caratteristiche di un'utilità pluriennale e di una capacità di produrre benefici futuri.

La Società non possiede attività immateriali a vita indefinita; esse sono rappresentate unicamente da software, anche prodotto internamente, e licenze d'uso.

5.2 Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte inizialmente al costo di acquisto/produzione, comprensivo degli oneri accessori sostenuti e direttamente imputabili alla messa in funzione o al miglioramento della loro capacità produttiva. I costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto Economico per competenza.

5.3 Criteri di valutazione

L'iscrizione in bilancio successiva a quella iniziale è effettuata al costo diminuito delle quote di ammortamento e delle eventuali perdite di valore.

Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della miglior stima della vita utile mediante l'utilizzo del metodo di ripartizione a

quote costanti.

Periodicamente, viene accertato se sono intervenuti mutamenti sostanziali delle condizioni originarie che impongono di modificare gli iniziali piani di ammortamento.

Qualora si riscontri che una singola attività possa aver subito una perdita durevole di valore, essa viene sottoposta ad impairment test con la rilevazione e registrazione delle relative perdite.

5.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

a) gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore sono allocate nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali".

5.5 Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono cancellate dal bilancio d'esercizio all'atto della loro dismissione ovvero all'integrale esaurimento della loro capacità di produrre benefici futuri.

6 – Attività fiscali e passività fiscali

6.1 Criteri di classificazione

Le voci includono attività fiscali correnti ed anticipate e passività fiscali correnti e differite.

Le attività fiscali correnti includono eccedenze ed acconti di pagamenti mentre le passività fiscali correnti includono i debiti da assolvere per imposte sul reddito di competenza del periodo.

Le poste di fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito recuperabili in periodi futuri in connessione con differenze temporanee deducibili (attività anticipate) ed imposte sul reddito pagabili in periodi futuri come conseguenza di differenze temporanee tassabili (passività differite).

6.2 Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione

Le imposte sul reddito sono calcolate sulla base delle aliquote vigenti.

Le attività fiscali anticipate formano oggetto di rilevazione, conformemente al "balance sheet liability method", soltanto a condizione che vi sia piena capienza di assorbimento delle differenze temporanee deducibili da parte dei redditi imponibili futuri, mentre le passività fiscali differite sono di regola contabilizzate se di importo significativo.

6.3 Criteri di valutazione delle componenti reddituali

Attività e passività fiscali sono imputate a Conto Economico alla voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", salvo nel caso in cui derivino da operazioni i cui effetti sono attribuiti direttamente al Patrimonio Netto; in questa fattispecie, vengono attribuiti direttamente a Patrimonio Netto.

7 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

7.1 Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le passività finanziarie diverse dalle passività di negoziazione e dalle passività designate al fair value.

La voce include i debiti verso banche, i debiti verso società finanziarie, in relazione ai contratti in essere, gli eventuali debiti verso la clientela, i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing ed i titoli in circolazione, rappresentati da prestiti obbligazionari e cambiali finanziarie.

7.2 Criteri di iscrizione

Le predette passività finanziarie sono inizialmente iscritte al loro fair value che, di norma, corrisponde, per i debiti verso banche, per i debiti verso società finanziarie e per i titoli in circolazione, al valore riscosso dalla Società, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria e, per quelli verso la clientela, all'importo del debito, stante la durata a breve delle relative operazioni.

La valutazione iniziale della passività del leasing avviene al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Società.

7.3 Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le passività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'attualizzazione.

Dopo la data di decorrenza la passività del leasing è valutata:

  • a) aumentando il valore contabile per tener conto degli interessi sulla passività del leasing;
  • b) diminuendo il valore contabile per tener conto dei pagamenti effettuati per il leasing;
  • c) rideterminando il valore contabile per tener conto di eventuali nuove valutazioni o modifiche del leasing o della revisione dei pagamenti dovuti per il leasing.

Gli interessi sulla passività del leasing e i pagamenti variabili dovuti per il leasing, non inclusi nella valutazione della passività del leasing, sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui si verifica l'evento o la circostanza che fa scattare i pagamenti.

7.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito:

a) gli interessi passivi vengono allocati nella voce "Interessi passivi e oneri assimilati";

b) le commissioni passive, ove non incluse nel costo ammortizzato, sono allocate nella voce "Commissioni passive".

7.5 Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scaduti i relativi diritti contrattuali o sono estinte.

8 – Trattamento di fine rapporto del personale

8.1 Criteri di classificazione

Riflette la passività nei confronti di tutti i dipendenti relativa all'indennità da corrispondere al momento della risoluzione del rapporto di lavoro.

8.2 Criteri di valutazione

In base a quanto previsto dalla Legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007), dal 1° gennaio 2007 ciascun lavoratore dipendente è stato chiamato a scegliere di destinare il proprio TFR maturando alle norme pensionistiche complementari o di mantenere il TFR presso il datore di lavoro. In quest'ultimo caso, per i lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti (dunque è esclusa la società Generalfinance), il TFR sarà depositato dal datore di lavoro in un fondo gestito dall'INPS per conto dello Stato. I dipendenti sono stati chiamati ad esprimere la propria scelta entro il 30 giugno 2007 (per chi era già in servizio al 1° gennaio 2007), ovvero entro sei mesi dall'assunzione (se avvenuta successivamente al 1° gennaio 2007).

Alla luce di queste nuove disposizioni, gli organismi preposti all'analisi tecnica e giuridica dell'argomento hanno stabilito che il TFR maturato dal 1° gennaio 2007 destinato al Fondo di Tesoreria dell'INPS e quello destinato alla Previdenza Complementare siano da considerarsi come un piano a contribuzione definita e, quindi, non più oggetto di valutazione attuariale. Tale impostazione riguarda le aziende con media dei dipendenti dell'anno 2006 superiore a 50 in quanto le altre (come la società Generalfinance), in caso di scelta del dipendente di tenere il TFR maturando in azienda, continuano effettivamente a mantenere il TFR presso il proprio fondo.

Il TFR maturato al 31 dicembre 2006 permane invece come piano a prestazione definita ovvero una obbligazione a benefici definiti e pertanto in osservanza ai criteri dettati dallo IAS 19 si è proceduto alla determinazione del valore dell'obbligazione proiettando al futuro, sulla base di ipotesi attuariali, l'ammontare già maturato per stimare l'importo da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro e procedendo successivamente alla sua attualizzazione.

La determinazione è stata condotta sviluppando la quota di obbligazioni maturate alla data della valutazione nonché le ulteriori quote maturande, nel caso di scelta del dipendente di tenere il TFR maturando in azienda, per effetto dei futuri accantonamenti dovuti per la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Il piano di sviluppo è stato effettuato mediante la proiezione del valore maturato delle posizioni dei singoli dipendenti alla data di presunta risoluzione del rapporto tenendo conto di parametri demografici, economici e finanziari riguardanti la loro posizione lavorativa.

Il valore futuro così ottenuto è stato attualizzato secondo una struttura di tassi in grado di conciliare una logica di corrispondenza fra la scadenza delle uscite e i fattori di sconto da applicare alle stesse.

Le prestazioni attualizzate sono state infine riproporzionate in base all'anzianità maturata alla data della valutazione rispetto all'anzianità complessiva stimata al momento aleatorio della liquidazione.

L'analisi attuariale è stata svolta mediante un incarico assegnato ad un attuario di fiducia.

8.3 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

a) gli accantonamenti maturati a fronte del Fondo di trattamento di fine rapporto del personale sono stati imputati a conto economico nelle spese amministrative;

b) gli utili e le perdite attuariali derivanti da aggiustamenti delle stime attuariali sono state contabilizzate in contropartita del patrimonio netto in osservanza a quanto stabilito dalla nuova versione dello IAS 19 emanata dallo IASB nel giugno dell'anno 2011.

9 – Fondi per rischi ed oneri

9.1 Criteri di classificazione ed iscrizione

I fondi rischi ed oneri esprimono passività certe e probabili quali risultato di un evento passato, di cui è incerto l'ammontare o il tempo dell'assolvimento pur potendo essere effettuata una stima attendibile in merito all'ammontare dell'erogazione. La società, per contro, non effettua alcun accantonamento a fronte di rischi potenziali o non probabili.

9.2 Criteri di valutazione

L'accantonamento al fondo rischi ed oneri rappresenta la miglior stima degli oneri che si suppone dovranno essere sostenuti dalla Società per l'estinzione dell'obbligazione.

9.3 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

L'allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di Conto Economico avviene sulla base di quanto di seguito riportato:

a) gli accantonamenti a fronte dei fondi per rischi ed oneri vengono allocati nella voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri".

9.4 Criteri di cancellazione

Gli accantonamenti sono oggetto di riesame ad ogni data di riferimento del bilancio al fine di riflettere la miglior stima della passività. In caso di utilizzo ed in caso non siano più riscontrate le condizioni per il mantenimento in essere, il fondo viene cancellato dal bilancio.

Operazioni in valuta

Nel corso dell'esercizio in esame non sono state effettuate operazioni in valuta.

Contabilizzazione dei proventi e degli oneri

I costi sono rilevati in conto economico quando ha luogo un decremento di benefici economici che comporta un decremento di attività o un incremento di passività.

I ricavi sono rilevati quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti e quando possono essere quantificati in modo attendibile.

Azioni proprie

La Società non detiene in portafoglio azioni proprie.

Pagamenti basati su azioni

La Società non ha in essere piani di stock options a favore dei propri dipendenti e degli Amministratori.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso dell'esercizio la Società non ha effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Conformemente a quanto stabilito dai principi contabili internazionali, la Società determina il fair value nella misura del corrispettivo con cui due controparti di mercato, indipendenti e consapevoli, sarebbero disposte, alla data di riferimento del

bilancio, a concludere una transazione finalizzata alla vendita di un'attività o al trasferimento di una passività.

I principi contabili internazionali riclassificano il fair value degli strumenti finanziari su tre livelli in ragione degli input rilevabili dai mercati e più precisamente:

  • livello 1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • livello 2: input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi sono desunti da dati osservabili di mercato;
  • livello 3: dati di input non osservabili per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività (comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management).

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

L'attivo di bilancio della Società è costituito prevalentemente da crediti di natura commerciale ceduti in regime pro-soluto e da anticipazioni erogate a fronte di crediti di natura commerciale ceduti nell'ambito della disciplina di cui alla Legge n.52 del 21 febbraio 1991.

Il metodo della valutazione del fair value più appropriato dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse è quello di rilevare il valore attuale sulla base dei flussi di incasso futuri attualizzati, utilizzando un tasso, di norma, corrispondente al tasso effettivo del rapporto convenuto con la controparte cedente, tasso che tiene peraltro conto delle altre componenti del costo della transazione.

Va peraltro precisato che i crediti ceduti e le anticipazioni concesse presentano, di norma, una scadenza a breve ed il tasso dei rapporti assume tendenzialmente un andamento variabile.

Per tali motivi è possibile affermare che il fair value dei crediti è assimilabile al valore della transazione rappresentato dall'importo nominale dei crediti ceduti nel caso di operazione in regime di pro-soluto ovvero dall'ammontare delle anticipazioni concesse e pertanto è riclassificato in assenza di input esterni unicamente al livello 3.

Il passivo di bilancio è costituito in prevalenza da debiti finanziari verso il sistema bancario che presentano la caratteristica di passività a breve termine, il cui fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.

Dette partite sono collocate in via gerarchica al terzo livello in quanto esse sono regolate da accordi contrattuali di natura privatistica di volta in volta convenuti con le rispettive controparti e, pertanto, non trovano riscontro in quotazioni o in parametri osservabili sul mercato.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il fair value dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse può subire variazioni per eventuali perdite che dovessero sorgere a causa di fattori che ne determinano la parziale o totale inesigibilità.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il bilancio presenta attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente. Si tratta delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate da partecipazioni minoritarie in banche e società finanziarie.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- - 22.974 - - 20.300
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - 22.974 - - 20.300
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale - - 22.974 - - 20.300
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - - - - - -

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
Totale di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività materiali Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 20.300 - - 20.300 - - - -
2. Aumenti 2.974 - - 2.974 - - - -
2.1. Acquisti 2.974 - - 2.974 - - - -
2.2. Profitti imputati a: - - - - - - - -
2.2.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui plusvalenze - - - - - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni 300 - - 300 - - - -
3.1. Vendite - - - - - - - -
3.2.
Rimborsi
300 - - 300 - - - -
3.3. Perdite imputate a: - - - - - - - -
3.3.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui minusvalenze - - - - - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 22.974 - - 22.974 - - - -

Nel corso del mese di febbraio sono state acquistate n. 96 azioni della Banca di Credito cooperativo di Milano.

Nel corso del mese di novembre è stata rimborsata alla Società l'azione del Confidi Sardegna acquistata nel corso del 2015.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/passività non misurate al fair Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
462.365.495 - - 462.365.495 385.434.057 - - 385.434.057
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 462.365.495 - - 462.365.495 385.434.057 - - 385.434.057
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
409.388.039 - - 409.388.039 368.388.464 - - 368.388.464
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 409.388.039 - - 409.388.039 368.388.464 - - 368.388.464

Legenda: VB = Valore di bilancio; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

La Società non effettua operatività comportanti perdite/profitti secondo quanto stabilito dall'IFRS 7 par. 28.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Cassa 1.404 1.311
Crediti "a vista" verso banche 21.639.312 43.723.919
Totale 21.640.716 43.725.230

L'ammontare di euro 21.639.312 è costituito da temporanee giacenze di liquidità "a vista" presso Istituti di Credito. Si evidenzia che, in data 29 gennaio 2019, contestualmente alla stipula di un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche. Al 31 dicembre 2023, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 9.037.562, mentre il debito relativo al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 174.326.430.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - 22.974 - - 20.300
3. Quote di OICR - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale - - 22.974 - - 20.300

Nel corso del mese di novembre è stata rimborsata alla Società l'azione del Confidi Sardegna acquistata nel corso del 2015 e classificata nel Livello 3.

L'importo classificato nel Livello 3 si riferisce alle azioni della Rete Fidi Liguria e alle azioni acquistate nel corso del mese di febbraio della Banca di Credito cooperativo di Milano, la cui valorizzazione è oggetto di verifica periodica sulla base di metodologie interne.

2.7 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Titoli di capitale 22.974 20.300
di cui: banche 2.974 -
di cui: altre società finanziarie 20.000 20.300
di cui: società non finanziarie - -
2. Titoli di debito - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- -
b)
Banche
- -
c)
Altre società finanziarie
- -
di cui: imprese di assicurazione - -
d)
Società non finanziarie
- -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Amministrazioni pubbliche - -
b) Banche - -
c) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
d) Società non finanziarie - -
e) Famiglie - -
Totale 22.974 20.300

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Composizione Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Depositi a scadenza - - - - - - - - - - - -
2. Conti correnti - - - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti 65.750 - - - - 65.750 - - - - - -
3.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
3.2
Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
3.3
Factoring
65.750 - - - - 65.750 - - - - - -
-
pro-solvendo
- - - - - - - - - - - -
-
pro-soluto
65.750 - - - - 65.750 - - - - - -
3.4
Altri finanziamenti
- - - - - - - - - - - -
4. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
4.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
4.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
5. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 65.750 - - - - 65.750 - - - - - -

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso società finanziarie

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 200.017 - - - - 200.017 - - - - - -
1.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
1.2
Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
1.3
Factoring
200.017 - - - - 200.017 - - - - - -
-
pro-solvendo
- - - - - - - - - - - -
-
pro-soluto
200.017 - - - - 200.017 - - - - - -
1.4
Altri finanziamenti
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1 titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 200.017 - - - - 200.017 - - - - - -

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Impaired
Terzo
acquisite o
stadio
originate
L1 L2
L3
Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057
1.1 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
di cui: senza opzione finale
d'acquisto
- - - - - - - - - - - -
1.2 Factoring 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057
-
pro-solvendo
338.471.255 1.920.350 - - - 340.391.605 327.014.977 882.068 - - - 327.897.045
-
pro-soluto
121.708.123 - - - - 121.708.123 57.517.603 19.409 - - - 57.537.012
1.3 Credito al consumo - - - - - - - - - - - -
1.4 Carte di credito - - - - - - - - - - - -
1.5 Prestiti su pegno - - - - - - - - - - - -
1.6 Finanziamenti
concessi in relazione ai
servizi di pagamento
prestati
- - - - - - - - - - - -
1.7 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
di cui: da escussione di
garanzie e impegni
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
4.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
4.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

L'aumento dei "Crediti verso clientela" rispetto all'anno precedente è dovuto principalmente all'incremento degli impieghi per factoring pro-soluto.

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito - - - - - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- - - - - -
b)
Società non finanziarie
- - - - - -
2. Finanziamenti verso: 460.179.378 1.920.350 - 384.532.580 901.477 -
a) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
b) Società non finanziarie 449.098.554 1.920.350 - 375.381.417 901.477 -
c) Famiglie 11.080.824 - - 9.151.163 - -
3. Altre attività - - - - - -
Totale 460.179.378 1.920.350 - 384.532.580 901.477 -

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
parziali
complessivi
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Titoli di debito - - - - - - - - - -
Finanziamenti 440.566.120 - 20.936.515 2.819.952 - 890.927 166.563 899.602 - -
Altre attività - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 440.566.120 - 20.936.515 2.819.952 - 890.927 166.563 899.602 - -
Totale 31/12/2022 383.013.376 - 2.084.668 1.348.806 - 537.469 27.995 447.329 - 76.000

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di "moratorie" ex lege o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19.

4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività non deteriorate garantite da: - - - - 313.853.516 313.853.516 - - - - 317.259.029 317.259.029
-
Beni in leasing finanziario
- - - - - - - - - - - -
-
Crediti per factoring
- - - - 300.409.913 300.409.913 - - - - 307.585.252 307.585.252
-
Ipoteche
- - - - - - - - - - - -
-
Pegni
- - - - - - - - - - - -
-
Garanzie personali
- - - - 13.443.603 13.443.603 - - - - 9.673.777 9.673.777
-
Derivati su crediti
- - - - - - - - - - - -
2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 1.856.127 1.856.127 - - - - 882.068 882.068
-
Beni in leasing finanziario
- - - - - - - - - - - -
-
Crediti per factoring
- - - - 1.615.508 1.615.508 - - - - 593.325 593.325
-
Ipoteche
- - - - - - - - - - - -
-
Pegni
- - - - - - - - - - - -
-
Garanzie personali
- - - - 240.619 240.619 - - - - 288.743 288.743
-
Derivati su crediti
- - - - - - - - - - - -
Totale - - - - 315.709.643 315.709.643 - - - - 318.141.097 318.141.097

VE = valore di bilancio delle esposizioni

VG = fair value delle garanzie

La tabella riporta il valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che sono garantite e l'importo della relativa garanzia. Le garanzie sono costituite da crediti ceduti rinvenienti dall'operatività di factoring.

Inoltre, la Società acquisisce i) garanzie assicurative a protezione dal rischio di default dei debitori ceduti, ii) lettere di patronage, iii) lettere di compensazione tra cedenti e, in taluni casi, iv) garanzie personali (fidejussioni) da amministratori o soci dei propri cedenti.

Nel caso di garanzie che presentano un valore che eccede l'importo dell'attività garantita, nella colonna "Valore garanzie" è indicato il valore dell'attività garantita.

Sezione 7 – Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecip. %
Dispon.
voti %
Valore di
bilancio
Fair value
C.
Imprese sottoposte a influenza notevole
a) Mit Partners S.p.A. Milano Milano 25% 25% 12.500 --
Totale 12.500

In data 11 maggio 2023 la Società ha acquisito una quota di partecipazione pari al 25% nella società Mit Partners S.p.A., con sede a Milano, Via Lodovico Mancini, 5, che ha per oggetto l'attività di assunzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti e la prestazione di servizi di consulenza aziendale e strategica, incluso nell'ambito di management e turnaround.

7.2 Variazioni annue delle partecipazioni

Partecipazioni di gruppo Partecipazioni non di
gruppo
Totale
A. Esistenze iniziali - - -
B. Aumenti - 12.500 12.500
B.1 Acquisti - 12.500 12.500
B.2 Riprese di valore - - -
B.3 Rivalutazioni - - -
B.4 Altre variazioni - - -
C. Diminuzioni - - -
C.1 Vendite - - -
C.2 Rettifiche di valore - - -
C.3 Svalutazioni - - -
C.4 Altre variazioni - - -
D. Rimanenze finali - 12.500 12.500

7.5 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

La società MIT Partners S.p.a. è stata costituita in data 11 maggio 2023 e, alla data di approvazione del presente bilancio, il primo bilancio della partecipata non è ancora disponibile.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Attività di proprietà 2.502.858 2.752.334
a) terreni 178.952 178.952
b) fabbricati 1.714.471 1.496.190
c) mobili 197.762 227.040
d) impianti elettronici - -
e) altre 411.673 850.152
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 2.490.372 2.113.660
a) terreni - -
b) fabbricati 2.133.006 1.994.008
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 357.366 119.652
Totale 4.993.230 4.865.994
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- -

In tale voce, a partire dal primo gennaio 2019 sono inclusi, altresì, i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi ad attività materiali che la Società utilizza a scopo funzionale accogliendo anche gli effetti contabili relativi ai contratti di locazione e noleggio operativo in cui la Società è il locatario.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 178.952 5.539.776 618.900 - 2.438.004 8.775.632
A.1 Riduzioni di valore totali nette - 2.049.578 391.860 - 1.468.200 3.909.638
A.2 Esistenze iniziali nette 178.952 3.490.198 227.040 - 969.804 4.865.994
B. Aumenti: - 806.139 29.002 - 404.405 1.239.546
B.1 Acquisti - 89.935 10.388 - 72.383 172.706
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili
detenuti a scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 716.204 18.614 - 332.022 1.066.840
C. Diminuzioni: - 448.860 58.280 - 605.168 1.112.308
C.1 Vendite - - - - 1.808 1.808
C.2 Ammortamenti - 448.860 58.280 - 294.744 801.884
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a
scopo di investimento
- - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - - 308.616 308.616
D. Rimanenze finali nette 178.952 3.847.477 197.762 - 769.039 4.993.230
D.1 Riduzioni di valore totali nette - 2.498.438 450.140 - 1.678.904 4.627.482
D.2 Rimanenze finali lorde 178.952 6.345.915 647.902 - 2.447.943 9.620.712
E. Valutazione al costo 178.952 3.847.477 197.762 - 769.039 4.993.230

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

La voce in aumento "Altre variazioni" è rappresentata dall'incremento in corso d'anno dei diritti d'uso su immobili e autovetture e da giroconti per una più corretta rappresentazione.

La voce in diminuzione "Altre variazioni" è rappresentata dal decremento in corso d'anno dei diritti d'uso su immobili e autovetture e da giroconti per una più corretta rappresentazione.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valutazione Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
1. Avviamento - - - -
2. Altre attività immateriali
di cui: software - - - -
2.1 di proprietà 2.603.700 - 2.047.798 -
- generate internamente 423.499 - 336.632 -
- altre 2.180.201 - 1.711.166 -
2.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale 2 2.603.700 - 2.047.798 -
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati - - - -
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione - - - -
3.3 altri beni - - - -
Totale 3 - - - -
Totale (1+2+3) 2.603.700 - 2.047.798 -
Totale 2.603.700 2.047.798

Nella voce "Altre attività immateriali di proprietà generate internamente" è contabilizzato, in termini di salari, stipendi e altri costi connessi all'impiego di personale dipendente coinvolto nel generare l'attività, quanto investito per lo sviluppo degli applicativi software che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio, ma generano benefici economici che si manifesteranno anche in futuro.

La voce "Altre attività immateriali di proprietà - altre" comprende il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software, ammortizzato a quote costanti per un periodo stimato di durata utile pari a cinque anni dall'entrata in funzione e il costo sostenuto per l'acquisizione e lo sviluppo di software per i quali non è ancora iniziato il periodo di ammortamento, non essendo gli asset, alla data di riferimento del bilancio, utilizzati e disponibili all'uso.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Totale
A. Esistenze iniziali 2.047.798
B. Aumenti: 1.021.735
B.1 Acquisti 873.023
B.2 Riprese di valore -
B.3 Variazioni positive di fair value -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
-
B.4 Altre variazioni 148.712
C. Diminuzioni: 465.833
C.1 Vendite -
C.2 Ammortamenti 442.855
C.3 Rettifiche di valore -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
22.978
C.4 Variazioni negative di fair value -
-
a patrimonio netto
-
-
a conto economico
-
C.5 Altre variazioni -
D. Rimanenze finali 2.603.700

La voce in aumento "Altre variazioni" è rappresentata da software generato internamente.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Le attività immateriali comprendono il costo sostenuto per software applicativi utilizzati per la gestione di attività aziendali e per software applicativi per i quali non è ancora iniziato il periodo di ammortamento, non essendo gli asset, alla data di riferimento del bilancio, utilizzati e disponibili all'uso.

Sezione 10 – Attività fiscali e Passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Denominazioni Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Attività fiscali correnti 5.120.420 4.148.970
Attività fiscali anticipate 557.491 423.078
Totale 5.677.911 4.572.048

10.1 "Attività fiscali: correnti e anticipate": composizione

La voce "Attività fiscali correnti" è composta per la quasi totalità da crediti verso Erario per acconti IRES per euro 3.902.322 e per acconti IRAP per euro 928.010.

La voce "Imposte anticipate" accoglie le imposte anticipate originate principalmente dalle differenze temporanee per gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti, per gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri e per i compensi differiti per gli amministratori sostenuti e deducibili secondo la normativa fiscale vigente.

10.2 "Passività fiscali: correnti e differite": composizione

Denominazioni Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Passività fiscali correnti 7.077.869 4.880.108
Passività fiscali differite 47.265 47.265
Totale 7.125.134 4.927.373

La voce "Passività fiscali correnti" è costituita dal debito verso l'Erario per IRES pari ad euro 5.793.788 e per IRAP pari ad euro 1.284.081.

La voce "Passività fiscali differite" è relativa all'effetto attuariale (Actuarial Gain) emerso in sede di valutazione attuariale del Fondo Trattamento di fine rapporto secondo il principio contabile IAS 19.

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Esistenze iniziali 423.078 249.809
2. Aumenti 213.789 272.868
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 213.789 272.868
a) relative a precedenti esercizi - 39.224
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 213.789 233.644
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni 79.376 99.599
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 79.376 99.599
a) rigiri 79.376 99.599
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 557.491 423.078

La voce si incrementa per euro 213.789 per nuove imposte anticipate rilevate nell'esercizio.

Tale incremento si riferisce principalmente:

  • alle imposte anticipate rilevate in seguito agli accantonamenti effettuati nel corso dell'esercizio ai fondi per rischi ed oneri legati al piano di incentivazione a lungo termine che è stato formalizzato nel corso del 2022;
  • ai compensi degli amministratori di competenza dell'esercizio 2023 il cui pagamento avverrà nel corso dell'esercizio 2024.

Il decremento per euro 79.376 si riferisce principalmente:

  • al pagamento nell'esercizio 2023 dei compensi degli amministratori di competenza dell'esercizio 2022;
  • ai reversal sulle svalutazioni e perdite su crediti ex DL 27 giugno 2015 n. 83.

10.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Importo iniziale 98.653 113.622
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni 32.465 14.969
3.1 Rigiri 32.465 14.969
3.2
Trasformazione in crediti d'imposta
- -
a) derivante da perdite d'esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 66.188 98.653

La tabella riporta l'importo delle imposte anticipate, originate interamente da svalutazioni su crediti, trasformabili in crediti d'imposta secondo le modalità individuate dalla Legge 214/2011.

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Esistenze iniziali - 14.057
2. Aumenti - -
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio - -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - 14.057
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - -
a) rigiri - 14.057
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale - -

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Esistenze iniziali 47.265 -
2. Aumenti - 47.265
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - -
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 47.265
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni - -
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - -
a) rigiri - -
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 47.265 47.265

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Depositi cauzionali 32.623 32.266
Fornitori c/anticipi 87.553 58.134
Erario c/IVA e ritenute fiscali 231.575 6.596
Risconti attivi 1.610.441 2.287.491
Crediti diversi 764.384 764.591
Totale 2.726.576 3.149.078

La voce "Risconti attivi" è determinata dai seguenti costi di competenza dell'esercizio 2023:

Descrizione Importo
Risconto assicurazioni 47.375
Risconto canoni software 47.602
Risconto costi finanziamento in pool 632.447
Risconto costi prestiti obbligazionari 112.409
Risconto costi cartolarizzazione 246.830
Risconto costi cambiali finanziarie 22.840
Risconto diversi 500.938
Totale 1.610.441

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Voci verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
1. Finanziamenti 183.917.293 23.554.445 - 162.689.489 31.780.565 -
1.1 pronti contro termine - - - - - -
1.2 altri finanziamenti 183.917.293 23.554.445 - 162.689.489 31.780.565 -
2. Debiti per leasing - - 1.974.806 - - 1.571.038
3. Altri debiti - 166.501.036 803.190 - 134.729.206 400.411
Totale 183.917.293 190.055.481 2.777.996 162.689.489 166.509.771 1.971.449
Fair value - livello 1 - - - - - -
Fair value - livello 2 - - - - - -
Fair value - livello 3 183.917.293 190.055.481 2.777.996 162.689.489 166.509.771 1.971.449
Totale Fair Value 183.917.293 190.055.481 2.777.996 162.689.489 166.509.771 1.971.449

Il totale della voce ammonta pertanto ad euro 376.750.770.

Il debito verso banche si riferisce a:

Forma tecnica Importo
Esposizioni in c/c a vista per anticipi SBF 3.876.989
Mutuo chirografario 5.713.874
Finanziamento in pool 174.326.430
Totale 183.917.293

Relativamente al contratto di finanziamento revolving in pool ("Contratto RCF"), si fa presente che la Società – nel contesto delle strategie di funding – ha ottenuto dagli istituti di credito la proroga della scadenza del contratto fino a gennaio 2025. Al riguardo, si specifica che il Contratto RCF prevede taluni covenant relativi in particolare:

  • alla patrimonializzazione della Società ("Parametro Finanziario");
  • al livello di crediti non perfoming sul totale crediti;
  • al loan to value della linea complessiva;
  • al grado di copertura assicurativa delle esposizioni creditizie.

Tali covenant sono stati costantemente rispettati sin dalla firma del Contratto RCF e sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 31.12.2023.

Il debito per finanziamenti verso società finanziarie si riferisce principalmente a debiti per ricessioni pro-solvendo anticipi fatture Italia ed estero (operazioni di re-factoring).

Gli altri debiti verso società finanziarie si riferiscono a debiti verso la società veicolo relativi all'operazione di cartolarizzazione conclusa a dicembre 2021 ed avente ad oggetto un portafoglio rotativo di crediti derivanti da contratti di factoring prosolvendo e pro-soluto di titolarità della Società. Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione in essere, si fa presente che la documentazione contrattuale sottoscritta con i lender, prevede taluni trigger, al superamento dei quali l'operazione può andare in una fase di ammortamento. Tali trigger si riferiscono in particolare alle performance del portafoglio cartolarizzato (livelli di delinquency e default). Tali trigger sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 31.12.2023.

I debiti verso la clientela si riferiscono ad importi da riconoscere a cedenti rinvenienti da incassi di crediti ceduti e a debiti per leasing, iscritti a seguito dell'adozione del nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases".

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Tipologia titoli/Valori Fair value VB Fair value
VB L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 12.781.091 - - 12.781.091 12.757.100 - - 12.757.100
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 12.781.091 - - 12.781.091 12.757.100 - - 12.757.100
2. altri titoli 19.856.178 19.856.178 - - 24.460.655 24.460.655 - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 19.856.178 19.856.178 - - 24.460.655 24.460.655 - -
Totale 32.637.269 19.856.178 - 12.781.091 37.217.755 24.460.655 - 12.757.100

Per quanto riguarda le obbligazioni, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due prestiti obbligazionari subordinati Tier 2.

Il primo, con durata sei anni e scadenza 30 settembre 2027, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%.

Il secondo, con durata cinque anni e scadenza 28 ottobre 2026, è stato emesso per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.

Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione.

Gli altri titoli sono cambiali finanziarie ammesse in forma dematerializzata in Monte Titoli e negoziate sull'ACCESS Professional Milan, segmento professionale del mercato ACCESS, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A. In particolare, sono stati emessi e ancora non rimborsati alla data del bilancio tre titoli. Il primo, con durata 83 giorni, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 5%. Il secondo, con durata sei mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro - zero coupon - a tasso fisso annuo pari a 5,05%. Il terzo, con durata dodici mesi, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro – con cedola semestrale – a tasso variabile annuo pari a euribor 6 mesi + 1,45%.

1.3 Debiti e titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" , come già anticipato nel precedente paragrafo, comprende Titoli subordinati per 12,8 milioni di euro, relativi all'emissione di prestiti obbligazionari Tier 2 per nominali 12,5 milioni di euro.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Per il contenuto della voce "Passività fiscali" si rimanda a quanto riportato nella Sezione 10 dell'attivo "Attività fiscali e Passività fiscali".

Sezione 8 – Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Ratei e risconti passivi 3.841.299 3.326.034
Debiti verso Erario 318.249 270.803
Enti previdenziali e assistenziali 199.902 162.040
Debiti verso dipendenti 475.933 494.053
Debiti verso fornitori e prestatori 2.462.378 2.349.836
Debiti diversi 6.739.756 4.982.946
Totale 14.037.517 11.585.712

La voce "debiti diversi" accoglie principalmente i pagamenti ricevuti dai debitori per le operazioni di factoring in essere per i quali l'imputazione alle relative posizioni generalmente è avvenuta nei primi giorni del mese di gennaio 2024 e il differenziale tra gli effetti presentati presso istituti di credito e le relative posizioni ancora aperte sui debitori ceduti, dovuto allo

sfasamento temporale tra l'operazione di chiusura fatta dagli istituti di credito e quella fatta dalla Società che, a parità di scadenza, avverrà all'effettivo incasso del titolo.

La voce "Ratei e risconti passivi" è così composta:

Descrizione Importo
Ratei passivi per 14° mensilità, ferie, permessi, premio e contributi relativi 623.747
Ratei passivi diversi 96.232
Risconto commissioni attive 3.003.575
Risconti crediti d'imposta 117.530
Risconti passivi diversi 215
Totale 3.841.299

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
A. Esistenze iniziali 1.316.956 1.353.695
B. Aumenti 194.056 241.154
B.1 Accantonamento dell'esercizio 194.056 237.602
B.2 Altre variazioni in aumento - 3.552
C. Diminuzioni 39.856 277.893
C.1 Liquidazioni effettuate 6.327 4.559
C.2 Altre variazioni in diminuzione 33.529 273.334
D. Rimanenze finali 1.471.156 1.316.956

La passività iscritta in bilancio al 31 dicembre 2023, relativa al Trattamento di Fine Rapporto, è pari al valore attuale dell'obbligazione stimata da uno studio attuariale indipendente sulla base di ipotesi di carattere demografico ed economico.

9.2 Altre informazioni

Si riportano di seguito le principali ipotesi attuariali:

Incremento e inflazione salariale: Sulla base delle analisi condotte sui dati aziendali aggiornati al 30 novembre 2023, si è stabilito di adottare un tasso di incremento salariale annuo pari all'1,8% per tutte le categorie lavorative. Oltre a tale incremento salariale, è stato ipotizzato un incremento annuo dovuto all'inflazione, i cui indici sono indicati successivamente; Probabilità e percentuali medie di utilizzo del fondo TFR: data la modesta dimensione della collettività oggetto d'indagine, le probabilità e le percentuali di utilizzo sono state stimate, in funzione dell'anzianità e in base all'esperienza desunta da imprese similari;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per decesso: sono state utilizzate le tavole censuarie della popolazione generale italiana (Tavole ISTAT SIM/F 2022 dell'Istituto Italiano di Statistica) differenziate secondo il sesso;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per pensionamento: considerata la ridotta numerosità della collettività, sono state utilizzate probabilità già adottate per imprese similari. Tali probabilità, differenziate per sesso e per categoria lavorativa, tengono conto delle ultime disposizioni in materia di età di pensionamento;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per cause diverse da morte e pensionamento (dimissioni, invalidità permanente, ecc.): sulla base delle serie storiche registrate dalla Società, tali probabilità sono state poste pari al 1% annuo; Tassi di rivalutazione del TFR: il tasso d'inflazione stimato per dicembre 2023 è pari allo 0,4% (su base mensile) ed è stimato utilizzando l'indice FOI (Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo per le famiglie di Operai e Impiegati, al netto dei tabacchi), fornito dall'ISTAT, sulla base dei dati pubblicati per i mesi di ottobre e novembre 2023. Per l'annualità 2024 è stato considerato un tasso di inflazione pari all'1,9%, mentre per gli anni successivi al 2025 (quest'ultimo compreso) è stato usato un tasso d'inflazione pari al 2%, coerentemente con le analisi più recenti pubblicate da Banca d'Italia;

Tassi d'interesse: è stata impiegata la curva Europe Corporate di rating AA prodotta da Bloomberg Finance al 29 dicembre 2023.

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzati i risultati relativi all'analisi di sensitività (valori in migliaia di euro).

Valore del DBO Incremento
(o decremento) del DBO
Valutazione base 1.471
Sensitività rispetto ai tassi d'interesse
I) decremento dello 0,5% dei tassi 1.558 5,91%
II) incremento dello 0,5% dei tassi 1.392 -5,41%
Sensitività rispetto alla scala salariale
III) decremento dello 0,5% della scala salariale 1.448 -1,60%
IV) incremento dello 0,5% della scala salariale 1.496 1,71%

Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate - -
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 164.705 142.487
4. Altri fondi per rischi ed oneri 1.423.182 678.767
4.1 controversie legali e fiscali - -
4.2 oneri per il personale - -
4.3 altri 1.423.182 678.767
Totale 1.587.887 821.254

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - 142.487 678.767 821.254
B. Aumenti - 22.218 744.415 766.633
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 22.218 744.415 766.633
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - - -
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
B.4 Altre variazioni in aumento - - - -
C. Diminuzioni - - - -
C.1 Utilizzo dell'esercizio - - - -
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni in diminuzione - - - -
D. Rimanenze finali - 164.705 1.423.182 1.587.887

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I "Fondi di quiescenza" si riferiscono al "Fondo acc.to indennità suppletiva di clientela" e al "Fondo per patto di non concorrenza" accantonati a favore dell'unico agente. Tali somme verranno corrisposte al momento della chiusura del rapporto.

10.6 Fondi per rischi ed oneri: altri fondi

La variazione in aumento si riferisce all'accantonamento effettuato a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022 e all'accantonamento effettuato a fronte delle due sanzioni comminate da parte di Banca d'Italia a Generalfinance relative all'ispezione condotta dalla Vigilanza nel corso del 2022 - per complessivi 60.000 euro; in entrambi i casi l'importo della sanzione risulta pari al c.d. "minimo edittale" (si veda in proposito la relazione degli amministratori per ulteriori dettagli).

In riferimento ai contenziosi passivi in cui è coinvolta la Società, anche sulla base degli specifici pareri resi dai legali incaricati alla difesa giudiziale, alla data del bilancio, gli stessi contenziosi sono stati tutti valutati con rischio di soccombenza "remoto", salvo uno, per cui la controparte ha avanzato – nel corso del 2018 – domanda di restituzione di somme addebitate nel corso del rapporto. Il valore della causa (come dichiarato da parte attrice in atto di citazione) è pari ad euro 201.626,19, mentre il rischio di soccombenza è valutato "possibile" per euro 94.986,76 (e "remoto" per la residua somma). In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti. Alla data del bilancio la Società è coinvolta in sei contenziosi passivi.

Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 140, 150, 160 e 170

11.1 Capitale: composizione

Tipologie Importo
1. Capitale 4.202.329
1.1 Azioni ordinarie 4.202.329
1.2 Altre azioni -

Il capitale sociale è pari a euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie prive di valore nominale a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.

Sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:

  • GGH – Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,37% circa del capitale sociale (il 58,53% circa dei diritti di voto, tenendo conto del voto maggiorato);
  • Investment Club S.r.l., che detiene il 9,55% circa del capitale sociale (il 6,76% circa dei diritti di voto);
  • BFF Bank S.p.A., che detiene il 7,68% circa del capitale sociale (il 5,43% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress S.p.A. (F4P), che possiede il 6,33% circa del capitale sociale (4,48% circa dei diritti di voto);
  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 35,07% circa del capitale sociale (24,80% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno tutte pari diritti, sia amministrativi sia patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), ciascuna azione dà diritto a voto doppio (e dunque a due voti per ogni azione) ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: (a) l'azione sia appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 (ventiquattro) mesi; (b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 (ventiquattro) mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, nel rispetto della vigente disciplina normativa e regolamentare. L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.

11.2 Azioni proprie: composizione

Al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 la Società non possiede azioni proprie.

11.3 Strumenti di capitale: composizione

Alle date del 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 la Società non ha valorizzato la voce strumenti di capitale.

11.4 Sovrapprezzi di emissione: composizione
---------------------------------------------- -- --
Tipologie Importo
1. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745
1.1 Azioni ordinarie 25.419.745
1.2 Altre azioni -

Al 31 dicembre 2023, la voce "Sovrapprezzi di emissione" non è variata rispetto all'anno precedente.

11.5 Altre informazioni

Variazione delle Riserve

Legale Straordinaria Riserva FTA Riserva di
rivalut. DL
185/08
Riserve da
valutazione
Totale
A. Esistenze iniziali 655.152 15.947.810 (770.669) 339.518 95.474 16.267.285
B. Aumenti 185.313 5.266.995 - - 24.309 5.476.617
B.1 Attribuzione di utili 185.313 5.266.995 - - - 5.452.308
B.2 Altre variazioni - - - - 24.309 24.309
C. Diminuzioni - - - - - -
C.1 Utilizzi - - - - - -
-
copertura perdite
- - - - - -
-
distribuzione
- - - - - -
-
trasferimento a capitale
- - - - - -
C.2 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali 840.465 21.214.805 (770.669) 339.518 119.783 21.743.902

L'attribuzione di utili si riferisce a quanto deliberato in sede di assemblea ordinaria del 20 marzo 2023 in cui è stato destinato l'utile di esercizio 2022 di complessivi euro 10.885 migliaia prevedendo altresì la distribuzione di dividendi per complessivi euro 5.433 migliaia.

La variazione delle riserve da valutazione riflette l'effetto attuariale relativo al TFR.

Sulla base di quanto previsto dall'art. 2427, comma 7-bis, si riportano di seguito le possibilità di utilizzo e di distribuibilità delle singole poste patrimoniali.

Descrizione Importo Possibilità di
utilizzazione
Quota Riepilogo delle utilizzazioni effettuate
nei tre precedenti esercizi
disponibile per copertura
perdite
per
altre ragioni
Capitale 4.202.329 --- - - -
Riserva legale 840.465 B 840.465 - -
Riserva sovrapprezzo azioni 25.419.745 A, B 25.419.745 - -
Riserva straordinaria 21.214.805 A, B, C 21.214.805 - -
Riserva FTA (770.669) --- - - -
Riserva di rivalut. DL 185/08 339.518 A, B 339.518 - -
Riserve da valutazione 119.783 --- - - -
Totale 51.365.976 47.814.533 - -

Legenda:

A = possibilità utilizzo per aumento capitale

B = possibilità utilizzo per copertura perdite

C = possibilità utilizzo per distribuzione ai soci

Si segnala che per le riserve di rivalutazione, sia la copertura delle perdite, sia la distribuzione sono subordinate alle prescrizioni in materia previste dalla L. 342/2000.

Analisi della distribuzione dell'utile dell'esercizio ai sensi dell'art. 2427, comma 22 septies c.c.

Per quanto riguarda la distribuzione dell'utile dell'esercizio, pari ad euro 15.067.393,47 si rinvia a quanto già esposto nelle conclusioni della Relazione sulla Gestione.

Altre informazioni

Nel presente bilancio, ad eccezione di quanto riportato nella "Parte D – Altre informazioni - D. Garanzie rilasciate e Impegni", non sussistono impegni e garanzie finanziarie rilasciate, altri impegni e altre garanzie rilasciate, attività e passività oggetto di compensazione o soggette ad accordi quadro di compensazione o similari e operazioni di prestito titoli.

In riferimento alle garanzie ricevute, si rimanda alla "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale – ATTIVO" punto "4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite".

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 – Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
31/12/2023 31/12/2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con - - - - -
impatto a conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - X - -
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- 30.492.733 - 30.492.733 13.977.582
3.1 Crediti verso banche - 834.042 X 834.042 2.470
3.2 Crediti verso società finanziarie - 1.109.224 X 1.109.224 -
3.3 Crediti verso clientela - 28.549.467 X 28.549.467 13.975.112
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 99.078 99.078 35.620
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale - 30.492.733 99.078 30.591.811 14.013.202
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- - - - -
di cui: interessi attivi su leasing X - X - -

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
31/12/2023 31/12/2022
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
18.928.277 2.683.839 - 21.612.116 6.731.755
1.1 Debiti verso banche 7.618.708 X X 7.618.708 2.765.761
1.2 Debiti verso società finanziarie 11.265.491 X X 11.265.491 2.606.366
1.3 Debiti verso clientela 44.078 X X 44.078 28.730
1.4 Titoli in circolazione X 2.683.839 X 2.683.839 1.330.898
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività X X 3 3 14.126
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale 18.928.277 2.683.839 3 21.612.119 6.745.881
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
44.078 X X 44.078 28.730

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Dettaglio Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
a) operazioni di leasing - -
b) operazioni di factoring 31.709.532 27.426.186
c) credito al consumo - -
d) garanzie rilasciate - -
e) servizi di: - -
-
gestione fondi per conto terzi
- -
-
intermediazione in cambi
- -
-
distribuzione prodotti
- -
-
altri
- -
f) servizi di incasso e pagamento - -
g) servicing in operazioni di cartolarizzazione - -
h) altre commissioni - -
Totale 31.709.532 27.426.186

2.2 Commissioni passive: composizione

Dettaglio/Settori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
a) garanzie ricevute 375 375
b) distribuzione di servizi da terzi - -
c) servizi di incasso e pagamento - -
d) altre commissioni 4.489.826 3.829.383
d.1 operazioni di anticipazione di crediti di impresa (L.52/91) 418.037 496.955
d.2 altre 4.071.789 3.332.428
Totale 4.490.201 3.829.758

Le commissioni passive per operazioni di anticipazione di crediti d'impresa sono rappresentate da provvigioni e compensi corrisposti a soggetti terzi.

La sottovoce "Altre" è composta principalmente da spese e commissioni bancarie per euro 2.045.600 e da costi sostenuti per l'assicurazione del credito per euro 1.824.344.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Proventi Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
B.
Altre
attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
- - 584 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale - - 584 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto
[(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - - -
1.3 Quote di OICR - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X 622
4. Strumenti derivati - - - - -
4.1 Derivati finanziari - - - - -
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la
fair value option
- - - - -
Totale - - - - 622

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto
[(A+B)-
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - 150 (150)
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Titoli di capitale - - - 150 (150)
1.3 Quote di OICR - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze
di cambio
X X X X -
Totale - - - 150 (150)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
Primo
reddituali
Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Secondo Terzo Impaired
acquisite
Totale Totale
stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio o
originate
31/12/2023 31/12/2022
1. Crediti verso banche (831) - - - - - 6.214 - - - 5.383 (5.892)
-
per leasing
-
-
- - - - - - - - - -
-
per factoring
(743)
-
- - - - - - - - (743) -
-
altri crediti
(88)
-
- - - - 6.214 - - - 6.126 (5.892)
2. Crediti verso società
finanziarie
(895) - - - - - - - - - (895) -
-
per leasing
-
-
- - - - - - - - - -
-
per factoring
(895)
-
- - - - - - - - (895) -
-
altri crediti
-
-
- - - - - - - - - -
3. Crediti verso clientela (381.616) (140.135) (117.840) (673.603) - - 29.797 1.568 13.254 - (1.268.575) (1.200.670)
-
per leasing
-
-
- - - - - - - - - -
-
per factoring
(381.616) (140.135) (117.840) (673.603) - - 29.797 1.568 13.254 - (1.268.575) (1.200.670)
-
per credito al
consumo
-
-
- - - - - - - - - -
-
prestiti su pegno
-
-
- - - - - - - - - -
-
altri crediti
-
-
- - - - - - - - - -
Totale (383.342) (140.135) (117.840) (673.603) - - 36.011 1.568 13.254 - (1.264.087) (1.206.562)

Gli importi inseriti nella voce "Crediti verso banche – altri crediti" si riferiscono ai crediti verso banche "a vista" riportati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Le rettifiche di valore comprendono sia gli accantonamenti al fondo a copertura delle perdite attese su crediti che le perdite su crediti. Il valore dei write-off rilevati direttamente a conto economico è pari ad euro 117.840.

Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Sezione 10 – Spese Amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologie di spese/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Personale dipendente 5.976.201 5.595.194
a) salari e stipendi 3.952.445 3.811.807
b) oneri sociali 1.102.861 976.826
c) indennità di fine rapporto 6.311 2.105
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 198.126 175.380
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
- -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: 108.805 88.948
- a contribuzione definita 108.805 88.948
- a benefici definiti - -
h) altri benefici a favore dei dipendenti 607.653 540.128
2. Altro personale in attività - -
3. Amministratori e Sindaci 1.219.980 1.153.305
4. Personale collocato a riposo - -
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre
aziende
- -
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società - -
Totale 7.196.181 6.748.499

Nella voce "h) altri benefici a favore dei dipendenti" e nella voce "3. Amministratori e Sindaci" sono compresi gli accantonamenti effettuati a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

10.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

2023 2022
Personale dipendente 68 61
a) dirigenti 2 2
b) quadri direttivi 10 7
c) restante personale dipendente 56 52
Altro personale - -
Totale 68 61

10.3 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Compensi professionali e consulenze 2.892.075 2.804.559
Oneri per imposte indirette e tasse 139.098 132.993
Spese di manutenzione 75.441 73.434
Spese per utenze 136.637 148.139
Affitti passivi e spese condominiali 168.541 139.922
Assicurazioni 38.590 41.157
Informazioni commerciali 698.631 550.480
Altri oneri amministrativi 2.508.432 2.405.009
Totale 6.657.445 6.295.693

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 170

Accantonamenti Utilizzi Riprese
di valore
Riattribuzioni
di eccedenze
31/12/2023 31/12/2022
quiescenza 1. Accantonamenti al fondo (22.218) - - - (22.218) (24.035)
2. Accantonamenti ad altri
fondi per rischi ed oneri:
(60.000) - - - (60.000) -
a) controversie legali e
fiscali
- - - - - -
b) oneri per il personale - - - - - -
c) altri (60.000) - - - (60.000) -
Totale (82.218) - - - (82.218) (24.035)

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri: composizione

In riferimento alla tabella sopra riportata, si vedano i commenti presenti nella sezione 10 della PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE - PASSIVO.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
A. Attività materiali (801.884) - - (801.884)
A.1 Ad uso funzionale (801.884) - - (801.884)
- di proprietà (332.385) - - (332.385)
- diritti d'uso acquisiti con il leasing (469.499) - - (469.499)
A.2 Detenute a scopo di investimento - - - -
- di proprietà - - - -
- diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
A.3 Rimanenze X - - X
Totale (801.884) - - (801.884)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190 13.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a+b-c)
1. Attività immateriali diverse dall'avviamento (442.855) - - (442.855)
di cui: software
1.1 di proprietà (442.855) - - (442.855)
1.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
2. Attività riferibili al leasing finanziario - - - -
3. Attività concesse in leasing operativo - - - -
Totale (442.855) - - (442.855)

Sezione 14 – Altri proventi e oneri di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Sopravvenienze passive (32.931) (161.913)
Erogazioni liberali (81.500) (120.000)
Altri (134.848) (376.231)
Totale (249.279) (658.144)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Rimborsi spese 671.789 644.193
Rimborsi assicurativi 382.207 525.681
Sopravvenienze attive 1.159.975 231.761
Altri 282.112 210.459
Totale 2.496.083 1.612.094

La sottovoce "Sopravvenienze attive" comprende i seguenti contributi e crediti d'imposta:

  • Bonus quotazione per euro 500.000
  • Art bonus per euro 39.000
  • Bonus energia per euro 7.965
  • Bonus investimenti in beni strumentali per euro 16.008
  • Bonus pubblicità per euro 11.701
  • Bonus beni strumentali 4.0 per euro 52.484
  • Bonus innovazione digitale 4.0 per euro 101.057
  • Patent box per euro 70.508
  • Bonus formazione 4.0 per euro 60.630

La sottovoce "Altri" comprende, per euro 148.712, i costi diretti (sostanzialmente costi del personale) relativi allo sviluppo di software generati internamente.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Imposte correnti (-) (7.077.869) (5.698.503)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - (59.735)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3 bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta
di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 134.413 173.269
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 9.220 -
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (6.934.236) (5.584.969)

Le imposte correnti sono dovute per euro 5.793.788 da IRES e per euro 1.284.081 da IRAP.

Per la determinazione dell'imposta sui redditi (IRES) è stata applicata l'aliquota del 27,5%, comprensiva del 3,5% relativa all'addizionale IRES. Per l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata adottata l'aliquota del 5,57%.

La variazione delle imposte anticipate è determinata dalla somma algebrica ottenuta da aumenti per euro 213.789 per nuove imposte anticipate sorte nell'esercizio e da diminuzioni per euro 79.376 per effetto del riassorbimento della variazione in aumento effettuata nell'anno precedente e dei reversal così come previsti dalla norma.

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES Aliquote IRAP Aliquote
IMPOSTE SULL'UTILE LORDO DI ESERCIZIO 6.050.450 27,50% 1.225.491 5,57%
Compensi non pagati agli amministratori 23.015 0,10% 0 0,00%
Spese mezzi di trasporto indeducibili 23.820 0,11% 0 0,00%
Ammortamenti indeducibili e diritti d'uso 75.193 0,34% 6.933 0,03%
Spese alberghi/pasti e rappresentanza 85.127 0,39% 0 0,00%
Spese varie indetraibili 16.572 0,08% 0 0,00%
Spese telefoniche 6.694 0,03% 0 0,00%
Acc.to TFR – quota attuariale conto economico 9.220 0,04% 0 0,00%
Svalutazione e accantonamenti indeducibili 206.843 0,93% 0 0,00%
Altre spese amministrative IRAP 0 0,00% 36.694 0,17%
Spese del personale 0 0,00% 97.545 0,45%
Altre rettifiche Ires in aumento 7.129 0,03% 0 0,00%
Altre rettifiche Irap in aumento 0 0,00% 5.219 0,02%
Quote svalutazione crediti anni precedenti (29.827) (0,14%) (2.638) (0,01%)
Compensi ad amministratori corrisposti da
esercizi precedenti
(43.858) (0,20%) 0 (0,00%)
TFR non dedotto in precedenti esercizi (998) (0,00%) 0 (0,00%)
Deduc. 10% Irap e Irap su personale (21.906) (0,10%) 0 (0,00%)
Effetti IFRS 16 – Canoni locazione (77.960) (0,35%) 0 (0,00%)
Quote costi non capitalizzabili IAS (172) (0,00%) 0 (0,00%)
Superammortamenti (11.820) (0,05%) 0 (0,00%)
Sopravvenienze attive non tassabili (233.588) (1,07%) 0 (0,00%)
Beneficio Patent Box (105.963) (0,48%) (21.462) (0,10%)
Altre rettifiche Ires in diminuzione (2.744) (0,01%) 0 (0,00%)
Proventi tassati per correlazione IRAP 0 0,00% (63.671) (0,29%)
Altre rettifiche Irap in diminuzione 0 0,00% (30) (0,00%)
ACE (181.439) (0,82%) 0 0,00%
TOTALE VARIAZIONI IMPOSTE (256.662) (1,17%) 58.590 0,27%
IMPOSTE SUL REDDITO ED ALIQUOTA FISCALE
EFFETTIVA
5.793.788 26,33% 1.284.081 5,84%
Variazione Imposte Anticipate (136.963) (0,62%) 2.550 0,01%
Variazione Imposte Differite (9.220) (0,04%) 0 0,00%
TOTALE IMPOSTE 5.647.605 25,67% 1.286.631 5,85%
Totale imposte complessive 6.934.236 31,52%

Utile per azione

Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione e dell'utile (perdita) diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio (escludendo quindi il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte) attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. Nella tabella che segue si riporta l'utile (perdita) base per azione con i dettagli del calcolo.

Dettaglio 31/12/2023 31/12/2022
Utile (perdita) attribuibile ai possessori di azioni ordinarie 15.067.393 10.885.387
Media ponderata azioni ordinarie 12.635.066 11.250.401
Utile (perdita) base per azione 1,19 0,97

Nel corso del primo semestre 2022 la società ha completato il processo di quotazione delle azioni ordinarie su Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., Segmento Euronext STAR Milan. Nel contesto della quotazione, sono state offerte e collocate n. 2.807.792 azioni di nuova emissione derivanti dall'aumento di capitale deliberato dalla Società a servizio

dell'IPO. Le azioni ordinarie in circolazione sono dunque passate da n. 9.827.274 al 31 dicembre 2021 a n. 12.635.066 al 30 giugno 2022.

Come stabilito dallo IAS 33, la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel 2022 è stata calcolata tenuto conto che l'emissione delle nuove azioni è avvenuta in data 29 giugno 2022. Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo, pertanto, l'utile (perdita) diluito per azione risulta quindi pari all'utile (perdita) base per azione.

Sezione 21 – Conto economico: altre informazioni

21.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Interessi attivi Commissioni attive Totale
31/12/2023
Totale
31/12/2022
Voci/Controparte Banche Società
finanziarie
Clientela Banche Società
finanziarie
Clientela
1. Leasing finanziario - - - - - - - -
- beni immobili - - - - - - - -
- beni mobili - - - - - - - -
- beni strumentali - - - - - - - -
- beni immateriali - - - - - - - -
2. Factoring - - 28.549.467 - - 31.709.532 60.258.999 41.401.298
- su crediti correnti - - 20.476.881 - - 23.439.234 43.916.115 37.759.219
- su crediti futuri - - 2.006.283 - - 2.388.283 4.394.566 1.750.068
- su crediti acquistati a
titolo definitivo
- - 6.066.303 - - 5.882.015 11.948.318 1.892.011
- su crediti acquistati al di
sotto del valore originario
- - - - - - - -
- per altri finanziamenti - - - - - - - -
3. Credito al consumo - - - - - - - -
- prestiti personali - - - - - - - -
- prestiti finalizzati - - - - - - - -
- cessione del quinto - - - - - - - -
4. Prestiti su pegno - - - - - - - -
5. Garanzie e impegni - - - - - - - -
- di natura commerciale - - - - - - - -
- di natura finanziaria - - - - - - - -
Totale - - 28.549.467 - - 31.709.532 60.258.999 41.401.298

La differenza tra l'importo degli interessi attivi esposto nella tabella sopra riportata e quello della tabella 1.1 - PARTE C - Sezione 1 - Interessi - è dato principalmente dagli interessi attivi verso banche e dagli interessi attivi derivanti dall'operazione di cartolarizzazione.

Composizione analitica degli interessi passivi ed oneri assimilati

Forma tecnica Importo
Conti correnti passivi 86.850
Finanziamento in pool 7.145.742
Mutui 386.119
Anticipo fatture Italia ed estero 3.451.214
Prestiti obbligazionari 1.346.003
Cambiali finanziarie 1.337.836
Cartolarizzazione 7.814.274
Debiti per leasing 44.078
Altri interessi passivi 3
Totale 21.612.119

21.2 Altre informazioni

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull'operatività svolta

B. Factoring e cessioni di crediti

B.1 – Valore lordo e valore di bilancio

B.1.1 – Operazioni di factoring

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
Valore
lordo
Rettifiche
di valore
Valore netto Valore
lordo
Rettifiche di
valore
Valore netto
1. Non deteriorate 461.502.635 1.057.490 460.445.145 385.098.044 565.464 384.532.580

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
339.282.225 810.970 338.471.255 327.439.318 424.341 327.014.977
- cessioni di crediti futuri 38.503.033 441.691 38.061.342 19.512.154 82.429 19.429.725
- altre 300.779.192 369.279 300.409.913 307.927.164 341.912 307.585.252

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
122.220.410 246.520 121.973.890 57.658.726 141.123 57.517.603
2. Deteriorate 2.819.952 899.602 1.920.350 1.348.806 447.329 901.477
2.1 Sofferenze 1.890.833 776.898 1.113.935 858.658 434.075 424.583

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
1.890.833 776.898 1.113.935 858.658 434.075 424.583
- cessioni di crediti futuri 481.239 240.620 240.619 481.239 192.496 288.743
- altre 1.409.594 536.278 873.316 377.419 241.579 135.840

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.2 Inadempienze probabili 929.119 122.704 806.415 469.717 12.232 457.485

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
929.119 122.704 806.415 469.717 12.232 457.485
- cessioni di crediti futuri 75.557 11.334 64.223 - - -
- altre 853.562 111.370 742.192 469.717 12.232 457.485

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - 20.431 1.022 19.409

esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
- - - - - -
- cessioni di crediti futuri - - - - - -
- altre - - - - - -

esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - 20.431 1.022 19.409
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - 20.431 1.022 19.409
Totale 464.322.587 1.957.092 462.365.495 386.446.850 1.012.793 385.434.057

La tabella fornisce un dettaglio del valore dei crediti iscritti alla voce 40 dell'Attivo, con esclusivo riferimento alle esposizioni relative all'attività specifica dell'anticipazione dei crediti d'impresa (factoring).

I crediti sono distinti tra attività in bonis ed attività deteriorate e classificati per tipologia di controparte: cedente e debitore ceduto.

L'iscrizione di un credito nella categoria "Esposizioni verso debitori ceduti" presuppone che la cessione dei crediti abbia determinato l'effettivo trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

B.2 – Ripartizione per vita residua

B.2.1 – Operazioni di factoring pro-solvendo: anticipi e "montecrediti"

Fasce temporali ANTICIPI MONTECREDITI
31/12/2023 31/12/2022 31/12/2023 31/12/2022
- a vista 59.826.176 59.273.350 84.626.615 81.082.260
- fino a 3 mesi 235.922.583 244.283.688 266.675.970 278.843.022
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi 41.840.282 23.921.471 30.765.060 23.293.349
- da 6 mesi a 1 anno 1.300.753 416.774 150.731 520.077
- oltre 1 anno 1.501.811 1.762 - 1.892
- durata indeterminata - - - -
Totale 340.391.605 327.897.045 382.218.376 383.740.600

La tabella fornisce un dettaglio delle esposizioni delle attività verso cedenti per operazioni di factoring e del relativo montecrediti, ripartite temporalmente in ragione delle scadenze.

B.2.2 – Operazioni di factoring pro-soluto: esposizioni

ESPOSIZIONI
Fasce temporali 31/12/2023 31/12/2022
- a vista 18.345.014 8.573.319
- fino a 3 mesi 95.645.678 39.973.915
- oltre 3 mesi fino a 6 mesi 7.802.362 8.652.526
- da 6 mesi a 1 anno 180.836 330.157
- oltre 1 anno - 7.095
- durata indeterminata - -
Totale 121.973.890 57.537.012

B.3 – Altre informazioni

B.3.1 – Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring

Voci 31/12/2023 31/12/2022
1. Operazioni pro-soluto 612.966.197 184.366.349
- di cui: acquisti al di sotto del valore nominale
2. Operazioni pro-solvendo 1.781.994.192 1.750.126.987
Totale 2.394.960.389 1.934.493.336

La tabella dettaglia il turnover dei crediti ceduti (ammontare del flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla Società nel corso dell'esercizio), distinguendo le operazioni in relazione all'assunzione o meno da parte del cedente della garanzia della solvenza del debitore ceduto.

B.3.2 – Servizi di incasso

La Società non ha effettuato servizi di solo incasso nell'esercizio 2023.

B.3.3 – Valore nominale dei contratti di acquisizione dei crediti futuri

Voci 31/12/2023 31/12/2022
Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio 164.314.119 74.879.906
Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio 59.170.246 23.886.575

Al 31 dicembre 2023 l'esposizione netta per crediti futuri è pari ad euro 38.366.184.

D. Garanzie rilasciate e Impegni

D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Operazioni Importo 31/12/2023 Importo 31/12/2022
1. Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 32.592.007 51.112.988
a) Banche 9.037.562 19.332.423
b) Società finanziarie 23.554.445 31.780.565
c) Clientela - -
2. Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
3. Garanzie rilasciate di natura commerciale - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
4. Impegni irrevocabili a erogare fondi - -
a) Banche - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
b) Società finanziarie - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
c) Clientela - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
5. Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
6. Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
7. Altri impegni irrevocabili - -
a) a rilasciare garanzie - -
b) altri - -
Totale 32.592.007 51.112.988

In riferimento alle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – a) Banche", si evidenzia che, in relazione al contratto di finanziamento a medio-lungo termine in essere con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.

Al 31 dicembre 2023, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 9.037.562, mentre il debito relativo al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 174.326.430.

Inoltre, si segnala che la Società ha riceduto in garanzia al medesimo pool di banche parte dei crediti acquistati dai propri cedenti, in linea con quanto previsto dal contratto di finanziamento a medio-lungo termine. In particolare, il contratto prevede che Generalfinance – ad ogni tiraggio della linea – effettui cessioni in garanzia di crediti nominali per un ammontare complessivo pari all'ammontare della linea utilizzata alla data di riferimento. Trattandosi di fattispecie particolare e diversa da garanzia finanziaria o personale, tale garanzia non viene indicata nella tabella sopra riportata.

Nelle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – b) Società finanziarie" è indicato l'importo delle garanzie pro-solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" con controparti società di factoring italiane, nell'ambito delle quali Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti. L'ammontare della garanzia, coprendo l'intera esposizione pro-solvendo, risulta pari all'indebitamento per operazioni di ricessione pro-solvendo alla data di riferimento.

D.3 – Garanzie (reali o personali) rilasciate: rango di rischio assunto e qualità

Garanzie rilasciate non deteriorate Garanzie rilasciate deteriorate: sofferenze Altre garanzie deteriorate
Contro garantite
Altre
Contro garantite Altre Contro garantite Altre
Tipologia di rischio assunto Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Valore lordo m
enti totali
Accantona
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di prima perdita
- - 32.592.007 181 - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - 32.592.007 181 - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Garanzie rilasciate con assunzione di
rischio di tipo mezzanine
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - - - - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Garanzie rilasciate pro quota - - - - - - - - - - - -
-
garanzie finanziarie a prima richiesta
- - - - - - - - - - - -
-
altre garanzie finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
garanzie di natura commerciale
- - - - - - - - - - - -
Totale - - 32.592.007 181 - - - - - - - -

D.11 – Variazione delle garanzie rilasciate (reali o personali) non deteriorate

Ammontare delle variazioni Garanzie di natura
finanziaria a prima
richiesta
Altre garanzie di
natura finanziaria
Garanzie di natura
commerciale
Contro
garantite
Altre Contro
garantite
Altre Contro
garantite
Altre
(A) Valore lordo iniziale - 51.112.988 - - - -
(B) Variazioni in aumento - - - - - -
- (b1) garanzie rilasciate - - - - - -
- (b2) altre variazioni in aumento - - - - - -
(C) Variazioni in diminuzione - 18.520.981 - - - -
- (c1) garanzie non escusse - 18.520.981 - - - -
- (c2) trasferimenti a garanzie deteriorate - - - - - -
- (c3) altre variazioni in diminuzione - - - - - -
(D) Valore lordo finale - 32.592.007 - - - -

D.12 – Dinamica delle rettifiche di valore/accantonamenti complessivi

Causali/Categorie Importo
A. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi iniziali 2.900
B. Variazioni in aumento -
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite o originate -
B.2 altre rettifiche di valore/accantonamenti -
B.3 perdite da cessione -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni -
B.5 altre variazioni in aumento -
C. Variazioni in diminuzione 2.719
C.1 riprese di valore da valutazione 2.719
C.2 riprese di valore da incasso -
C.3 utili da cessione -
C.4 write-off -
C.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni -
C.6 altre variazioni in diminuzione -
D. Rettifiche di valore/accantonamenti complessivi finali 181

Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

A- Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Generalfinance ha sottoscritto in data 13 dicembre 2021 un programma di cartolarizzazione – triennale e soggetto a rinnovo annuale – di crediti commerciali nell'ambito del quale cede pro-soluto, su base rotativa, portafogli di crediti commerciali performing originati nell'esercizio della propria attività caratteristica ad una società veicolo italiana costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (General SPV S.r.l.). Successivamente, rispettivamente in data 14 giugno e 9 dicembre 2022, è stato definito l'ingresso di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM quali nuovi senior lender – a fianco di BNP Paribas – nell'ambito del programma di cartolarizzazione, attualmente di ammontare massimo di nominali Euro 737,5 milioni.

Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione; di seguito il dettaglio delle note in essere al 31 dicembre 2023:

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A1, sottoscritte da BNP Paribas, attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD, con un commitment di Euro 75 milioni e un uncommitted amount di Euro 75 milioni;

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A2, sottoscritte da Intesa Sanpaolo, attraverso il conduit Duomo Funding PLC, con un commitment di Euro 75 milioni e un uncommitted amount di Euro 25 milioni;

  • Massimi Euro 100.000.000 di Senior Notes A3, sottoscritte da Banco BPM, con un commitment di Euro 50 milioni;

  • Massimi Euro 53.000.000 di Mezzanine Notes B1, B2 e B3, sottoscritte e ritenute da Generalfinance e che potranno essere successivamente collocate presso investitori istituzionali;

  • Massimi Euro 37.000.000 di Junior Notes, integralmente sottoscritte e ritenute da Generalfinance, anche al fine di soddisfare la retention rule regolamentare.

I titoli emessi da General SPV sono privi di rating e non sono quotati.

Nell'ambito della cartolarizzazione – che non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continuano dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor – Generalfinance opera come Sub-Servicer.

Da un punto di vista contabile – sulla base della sostanza economica dell'operazione – è stato rilevato nel passivo dello stato patrimoniale, fra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, l'ammontare delle note senior sottoscritte da Matchpoint Finance LTD, da Duomo Funding PLC e da Banco BPM al netto della liquidità disponibile sul conto corrente del veicolo, in quanto rappresenta l'indebitamento netto ottenuto da Generalfinance attraverso la struttura di cartolarizzazione. Le note mezzanine e Junior – interamente ritenute da Generalfinance – sono state sottoscritte per compensazione della corrispondente parte del corrispettivo iniziale relativo alla cessione dei crediti da parte dell'originator; pertanto, tali note non compaiono in bilancio, in quanto non rappresentano un'esposizione per cassa di Generalfinance.

La società non ha alcuna esposizione verso cartolarizzazione di terzi.

Informazioni di natura quantitativa

Al 31 dicembre 2023 il debito verso la società veicolo (comprensivo degli interessi maturati) è pari ad euro 166.501.036.

Si riporta di seguito la struttura di capitale – con i relativi valori massimi – dell'unica operazione di cartolarizzazione in essere alla data di bilancio.

Operazione: General SPV Importo
Outstanding massimo nominale dei Crediti 737.500.000
Nominale massimo delle note emesse – General SPV
Senior (A1) 200.000.000
Senior (A2) 200.000.000
Senior (A3) 100.000.000
Mezzanine (B1) 21.200.000
Mezzanine (B2) 21.200.000
Mezzanine (B3) 10.600.000
Junior 37.000.000
TOTALE 590.000.000

Nella tabella di seguito sono indicate le parti dell'operazione di cartolarizzazione General SPV.

Ruolo Soggetto
Emittente e Cessionario General SPV S.r.l. – Società Veicolo costituita ai sensi della L. 130/99
Master Servicer Zenith Service S.p.A.
Originator /Sub-Servicer Generalfinance S.p.A.
Programme Agent BNP Paribas S.A., Italian branch
Calculation Agent Zenith Service S.p.A.
Corporate Servicer Zenith Service S.p.A.
Rappresentante degli obbligazionisti Zenith Service S.p.A.
Interim Account Bank Banco BPM S.p.A.
Account Bank The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Paying Agent The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A1 BNP Paribas S.A., attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A2 Intesa Sanpaolo S.p.A., attraverso il conduit Duomo Funding PLC
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A3 Banco BPM S.p.A.
Sottoscrittore dei Titoli ABS Mezzanine e Junior Generalfinance S.p.A.

Nella tabella seguente sono indicate le condizioni del funding senior, sottoscritto da Banco BPM, da BNP Paribas, tramite Matchpoint Finance LTD, e da Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC

Descrizione Livello
BNP Paribas S.A., tramite Matchpoint Finance LTD
Senior Noteholder Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC
Banco BPM S.p.A.
Target Linea di Senior Funding Ammontare Massimo Linea Finanziamento Senior: € 500 mln
Linea senior committed € 200 mln
Linea senior committed e uncommitted € 300 mln
(ammontare massimo)
Durata 3 anni con commitment rinnovabile annualmente, scadenza 31.12.2024
Periodo revolving 3 anni, soggetto ad eventi di terminazione anticipata
Limite percentuale di erogazione di Limite 85%
Generalfinance
Senior Advance Rate 85% (senior note) delle anticipazioni (Initial Advanced Amount)
Portafoglio oggetto dell'Operazione Factoring Pro-Solvendo e Factoring Pro-Soluto
Credit Enhancement dinamico in funzione dei livelli di (i) default, (ii)
dilution, (iii) dell'ammontare medio finanziato ai Cedenti Originati,
Supporto di credito soggetto ad un floor e aggiustato per il livello di concentrazione dei
Debitori. Il Supporto di Credito corrisponde al prezzo differito (Deferred
Purchase Price, DPP)
Titoli Senior Variable Funding Notes pari all'85% delle anticipazioni di GF
Titoli Mezzanine Partly Paid Notes pari all' 8,8% circa delle anticipazioni di GF
Titoli Junior Partly Paid Notes pari al 6,3%1 circa delle anticipazioni di GF
Interest Rate EURIBOR 1M con floor a 0% + Margine
1,1% per le note A1 e A2
Margine 0,98% per note A3
30% del margine delle note senior, calcolato sulla porzione di linea
Commitment Fee committed non utilizzata
Rating Non previsto
Hedging Non previsto

Note: 1Assumendo un Prezzo di Acquisto Iniziale pari all'80% del valore nominale dei crediti ceduti in essere (factoring pro solvendo).

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PREMESSA

Governo dei rischi aziendali

Generalfinance è esposta ai rischi tipici di un intermediario finanziario. In particolare, anche sulla base del processo ICAAP definito, la Società è esposta ai seguenti rischi rilevanti di "primo pilastro":

  • Rischio di credito: rischio che il debitore (e il cedente, in caso di operazioni pro solvendo) non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. Esso comprende il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un'operazione.
  • Rischio operativo: rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, inadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi tecnologici oppure derivanti da eventi esterni inattesi.

Generalfinance è altresì esposta ai seguenti altri rischi:

  • Rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie (per il rischio di concentrazione verso singole controparti o gruppi di controparti connesse).
  • Rischio paese: rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.
  • Rischio di trasferimento: rischio di esposizione nei confronti di un debitore che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, e pertanto realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
  • Rischio di tasso d'interesse: rischio che si manifesta per effetto di un andamento dei tassi di mercato sfavorevole e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).
  • Rischio di liquidità: il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Per Generalfinance rileva in particolare la fattispecie del funding liquidity risk. In altri termini il rischio di liquidità deriva da un possibile sbilancio tra i flussi e i deflussi di cassa attesi e dei conseguenti sbilanci/eccedenze in diverse fasce di scadenza, in funzione dell'esigibilità dell'attivo o pagamento del passivo distinti per vita residua (maturity ladder).
  • Rischio residuo: rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzato dalla Società risultino meno efficaci del previsto. Tale rischio si manifesta essenzialmente quando, all'atto del deterioramento del debitore, lo strumento di mitigazione a fronte dell'esposizione fornisce, nei fatti, un grado di protezione inferiore a quanto originariamente previsto e, di conseguenza, il beneficio patrimoniale ottenuto con il relativo utilizzo risulta sovrastimato.
  • Rischio di cartolarizzazione: rischio determinato dall'assenza di adeguate politiche e procedure volte a garantire che la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali. La Società non trasferisce il rischio del portafoglio con l'unica operazione di cartolarizzazione realizzata (General SPV), in quanto l'operazione medesima è finalizzata esclusivamente a effettuare raccolta di fondi sul mercato istituzionale.
  • Rischio di leva finanziaria eccessiva: rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda l'intermediario vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
  • Rischio strategico: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
  • Rischio di reputazione: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine dell'intermediario da parte di clienti, controparti, azionisti dell'intermediario, investitori o autorità di vigilanza.
  • Rischio di non conformità: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di norme

di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta etc.), includendo la normativa sul riciclaggio / finanziamento al terrorismo internazionale e la normativa sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari.

  • Rischio informatico: rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).
  • Rischio derivante da rapporti di esternalizzazione (outsourcing): rischio legato all'attività dell'outsourcer, in particolare alla sua inefficienza/disservizi e alla perdita di competenze da parte delle risorse umane della Società. In prevalenza si tratta di rischi operativi, anche se non sono trascurabili le implicazioni sui rischi di credito, conformità e reputazionali.

In tale ambito, i rischi conseguenti sono presidiati da specifiche strutture organizzative, che operano d'intesa con l'Ufficio Risk Management, da politiche e procedure volte alla loro identificazione, monitoraggio e gestione. In particolare:

  • la Direzione Crediti (Chief Lending Officer) e la Direzione Operativa (Chief Operating Officer) presidiano la gestione del rischio di credito, del rischio paese e del rischio di concentrazione, essendo organizzativamente responsabili delle diverse fasi del processo del credito, vale a dire istruttoria, concessione e monitoraggio per quanto riguarda la Direzione Crediti, gestione e recupero per quanto riguarda la Direzione Operativa;
  • la Direzione Finanza e Amministrazione (Chief Financial Officer) gestisce e monitora i rischi di liquidità, tasso d'interesse, residuo, di cartolarizzazione, di leva finanziaria eccessiva e strategico (quest'ultimo, in particolare, in stretto raccordo con l'Amministratore Delegato);
  • la Direzione Affari Legali e Societari gestisce e monitora i rischi di reputazione (in raccordo con il CFO, per quanto attiene alle relazioni con i media);
  • l'Ufficio AML e Compliance presidia il rischio di non conformità (che include il rischio di riciclaggio) ed il rischio derivante da rapporti di esternalizzazione;
  • l'Ufficio Internal Audit presidia i controlli di terzo livello sul processo del credito;
  • la Direzione ICT e Organizzazione presidia il rischio informatico.

Sul piano operativo, la Direzione Finanza e Amministrazione fornisce agli organi aziendali (attraverso il sistema di pianificazione e controllo di gestione) la reportistica periodica sull'andamento delle attività e sugli scostamenti rispetto al budget e al piano industriale; tale informativa è strutturata su base giornaliera (dati commerciali, grandezze patrimoniali, redditività delle operazioni di factoring) e mensile (tableau de bord che sintetizza le informazioni finanziarie, di rischiosità del portafoglio, di liquidità, patrimonializzazione). L'Ufficio Risk Management monitora in dettaglio l'andamento dei principali indicatori di rischio con uno specifico "tableau de bord Risk", che viene presentato trimestralmente al Consiglio di Amministrazione, e attraverso il monitoraggio dei principali indici definiti nel Risk Appetite Framework, attraverso una specifica informativa trimestrale (Risk Appetite Statement), sottoposta al vaglio del Consiglio.

La Società è pertanto dotata di un sistema di controllo gestionale e di risk management volto a consentire alle aree operative di disporre periodicamente di informazioni dettagliate ed aggiornate circa la situazione economico-patrimoniale e finanziaria e l'andamento delle principali grandezze relative ai rischi assunti. Il sistema di controllo di gestione, che fa parte del più ampio sistema di controllo interno, è stato sviluppato da Generalfinance in ottica strategica in quanto richiama, con sistematicità e in via anticipata, l'attenzione del management sulle conseguenze delle decisioni assunte quotidianamente (gestione operativa). Esso è quindi inteso come l'insieme integrato degli strumenti tecnico-contabili, delle informazioni e delle soluzioni di processo utilizzate dal management a supporto delle attività di pianificazione e controllo.

Tale modello prevede l'assegnazione di responsabilità a soggetti ben identificati all'interno della Società per garantire il costante monitoraggio dei fattori critici di successo (FCS) e di rischio (FCR) attraverso l'identificazione di indicatori di performance e di rischio (KPI e KRI) e, ove necessario, l'attivazione di altre tipologie di controllo.

SISTEMA DEI CONTROLLI

Il sistema dei controlli interni implementato dalla Società ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;

  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

Funzione di Risk Management

Nell'organizzazione di Generalfinance la funzione di gestione dei rischi è collocata presso l'"Ufficio Risk Management". L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

Le attività di gestione del rischio hanno lo scopo di verificare il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi aziendali. In particolare, tale ufficio concorre alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall'Autorità di Vigilanza.

Funzione di Compliance

La funzione di compliance è svolta dall'Ufficio AML e Compliance, al quale sono demandate le attività attinenti al monitoraggio e alla verifica di conformità alle norme. Le attività di controllo di conformità hanno lo scopo di vigilare sulla conformità delle procedure, dei regolamenti e delle policy aziendali nei confronti delle disposizioni normative. In particolare, l'Ufficio AML e Compliance, con l'ausilio della Direzione Affari Legali e Societari, identifica le norme applicabili alla Società e ne valuta e misura l'impatto sull'attività aziendale, proponendo opportune modifiche organizzative al fine di garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi di non conformità e reputazionali individuati.

La Funzione Antiriciclaggio

La Funzione Antiriciclaggio è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance. L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

La Funzione Antiriciclaggio (di seguito AML) si occupa di:

  • monitorare il rischio di riciclaggio, presidiando il corretto funzionamento dei processi aziendali;
  • predisporre attività inerenti al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale;
  • presidiare il rispetto della normativa antiriciclaggio all'interno della Società e monitorare l'evoluzione della stessa, verificando la coerenza dei processi antiriciclaggio e antiterrorismo rispetto ai dettami normativi;
  • effettuare verifiche e controlli in materia di adeguata verifica della clientela e di corretta conservazione dei dati.

Inoltre, essa è coinvolta nel processo istruttorio propedeutico alla segnalazione delle operazioni sospette agli organi preposti. In ossequio al principio generale di proporzionalità, al responsabile della Funzione AML è conferita anche la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 207, n. 231. La Funzione AML trasmette al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente.

Funzione di Revisione Interna

La funzione di revisione interna è svolta dall'Ufficio Internal Audit – che riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione – onde assicurare il rispetto della sana e prudente gestione.

L'attività di revisione interna è volta da un lato a controllare, anche con verifiche ex post presso le singole unità organizzative, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema di controlli interni e a portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alle procedure.

3.1 RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è un rischio tipico dell'attività di intermediazione finanziaria e può essere considerato il principale rischio cui è esposta la Società. L'attività di factoring, che costituisce l'ambito operativo di Generalfinance, è la principale determinante del rischio di credito. L'attività di factoring ha peraltro alcune specificità che contribuiscono a contenere i relativi fattori di rischio: la presenza di più soggetti (cedente e debitore ceduto), la garanzia assicurativa che copre buona parte dei volumi di business, le ulteriori eventuali garanzie personali acquisite e, soprattutto, la cessione a favore del factor del credito di fornitura intercorrente tra il cedente ed il debitore ceduto. Tali fattori, da un lato, permettono di contenere il

rischio di credito rispetto a quello della ordinaria attività bancaria e, dall'altro, connotano l'intero processo creditizio che in Generalfinance è regolamentato da specifiche policy.

Impatti derivanti da Covid-19

Nel corso del 2023 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche a seguito del Covid-19 ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. La Società si è resa disponibile – nell'ambito della ordinaria attività di gestione dei crediti commerciali – a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

L'assunzione del rischio di credito è disciplinata dalle politiche deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed è regolata da procedure interne che definiscono le attività di gestione, misurazione e controllo e identificano le unità organizzative responsabili delle stesse.

L'attività di gestione del rischio di credito è incardinata presso la Direzione Crediti e la Direzione Operativa.

La Direzione Crediti agisce attraverso:

  • l'Ufficio Valutazione Cedenti, assicurando la conformità delle richieste di finanziamento alla politica creditizia della Società ed esprime pareri ai fini deliberativi. Tale Ufficio è inoltre responsabile delle attività che caratterizzano la fase di istruttoria e l'attività di segreteria del Comitato Crediti;
  • l'Ufficio Supporto Legale, monitorando costantemente le variazioni e gli aggiornamenti degli aspetti legali dei clienti Cedenti. Tale Ufficio gestisce gli aspetti di natura legale che insorgono nel corso del rapporto con i clienti Cedenti, assiste l'Ufficio Collection nelle attività di recupero giudiziale del credito e gestisce il contenzioso passivo intrattenendo i rapporti con i legali incaricati, fornendo loro indicazioni e concordando le strategie processuali;
  • l'Ufficio Valutazione Debitori, curando nel dettaglio la valutazione dei singoli debitori ceduti e definendo il rischio complessivo del portafoglio debitori ceduti;
  • l'Ufficio Monitoraggio Portafoglio, monitorando il rischio di credito in ottica di portafoglio, valutando le performance e gli indicatori di qualità del credito.

La Direzione Operativa agisce attraverso:

  • l'Ufficio Collection, a cui è affidato il monitoraggio continuo delle scadenze e le attività di gestione dell'incasso dei crediti. A tale Ufficio è deputato il processo di recupero del credito in tutte le diverse fasi, dallo scaduto fino all'eventuale recupero legale;
  • l'Ufficio Gestione Debitori, che si occupa di gestire il rapporto con i debitori ceduti nell'ambito delle modalità operative definite con il Cedente e gestendo la riconciliazione degli incassi giornalieri;
  • l'Ufficio Back Office, che monitora il rispetto delle modalità operative previste per lo specifico rapporto e si occupa del processo di erogazione del credito e liquidazione delle somme non anticipate ai cedenti.

La competenza in materia di erogazione del credito appartiene al Comitato Crediti della Società sulla base delle deleghe ad esso conferite dal Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Crediti è composto da sei membri, dei quali tre con diritto di voto e tre senza diritto di voto.

Sono membri con diritto di voto:

  • l'Amministratore Delegato;
  • il Responsabile della Direzione Crediti (CLO);
  • il Responsabile della Direzione Commerciale.

Sono membri senza diritto di voto:

  • il Responsabile della Direzione Operativa (COO);
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Corporate;
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Retail.

Alle sessioni in cui il Comitato Crediti è chiamato ad esaminare la classificazione creditizia di una posizione attiva, deve partecipare anche il Responsabile dell'Ufficio Risk Management, il quale interviene con funzione consultive, senza diritto di voto.

Le deliberazioni del Comitato Crediti sono prese a voto palese e a maggioranza semplice dei membri presenti aventi diritto di voto. Benché ciascuno dei membri votanti possa esprimere un solo voto, tuttavia il voto dell'Amministratore Delegato (in quanto elemento di collegamento e di controllo del Consiglio di Amministrazione) condiziona l'esito della votazione, qualora esso venga messo in minoranza. In tal caso, infatti, la decisione non può essere validamente assunta dal Comitato Crediti ma è rimessa alla competenza del Consiglio di Amministrazione.

Alle riunioni del Comitato Crediti partecipano anche il Responsabile dell'Ufficio Valutazione Cedenti, nella sua qualità di Segretario del Comitato Crediti e, in funzione degli argomenti trattati o dell'oggetto della delibera, i Gestori Clienti (ciascuno con riferimento ai nominativi di propria competenza).

Nell'ambito delle proprie funzioni, il Comitato esegue un'analisi approfondita della documentazione e del livello di rischiosità dell'operazione di finanziamento e provvede a deliberare, in caso di esito positivo della valutazione, l'erogazione del credito. Nella fase di analisi, il Comitato Crediti è supportato dal sistema informativo gestionale proprietario (Generalweb/TOR) e dai sistemi di data analytics, che permettono un'analisi di dettaglio di ogni singolo fido richiesto, sia con riferimento alla valutazione del cedente che dei debitori ceduti. Il processo di delibera di concessione/erogazione del credito viene gestito elettronicamente tramite apposite funzioni del sistema informativo aziendale (Pratica Elettronica di Fido e posizione cedente), mediante le quali è possibile avere l'immediata evidenza di tutti i dati relativi alle varie posizioni oggetto di valutazione e dell'esito delle deliberazioni. Terminata l'analisi e adottata la delibera da parte del Comitato Crediti, il processo si conclude con la generazione di specifiche comunicazioni informative destinate alle varie funzioni aziendali interessate e ai clienti.

Successivamente viene generato un documento contenente l'esito della deliberazione. L'esito della deliberazione viene poi caricato a sistema per alimentare o aggiornare i record gestionali che riportano le condizioni economiche ed operative specifiche che regolano il rapporto con il Cedente, in modo tale che siano parametrizzati in maniera definitiva e completa tutti criteri e i limiti operativi per la successiva fase di erogazione.

Il Comitato Crediti – sulla base di quanto previsto dalla Policy "Classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie" integrata, operativamente, dalla "Credit & Collection Policy" – delibera, inoltre: i) i passaggi tra stati amministrativi (scaduto, UTP, sofferenza) e i relativi accantonamenti analitici e ii) i trasferimenti da Stadio 1 a Stadio 2 (in riferimento ai "trigger discrezionali", secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9).

Gli esiti delle delibere del Comitato sono sempre trasmessi al CFO, al responsabile dell'Ufficio Amministrazione e Personale e al responsabile dell'Ufficio Segnalazioni di Vigilanza, al fine del corretto recepimento degli esiti nell'ambito del reporting finanziario e segnaletico, nonché al responsabile dell'Ufficio Risk Management.

Nell'ambito del processo del credito riveste poi un ruolo di rilievo l'Ufficio Risk Management che si occupa dei controlli di secondo livello sul processo del credito. L'Ufficio Risk Management, nell'ambito delle attività creditizie poste in essere dalla Società, è incaricato di eseguire controlli tesi ad accertare l'adeguatezza delle varie fasi del processo del credito e di valutarne la conformità alla politica creditizia.

Nell'ambito del processo di gestione dei rischi creditizi, l'Ufficio Risk Management monitora il livello di rischio del portafoglio crediti della società. Tale attività è volta a garantire l'analisi e il monitoraggio nel continuo della composizione del portafoglio e la relativa rischiosità. In particolare, alla funzione Risk Management competono le seguenti attività:

  • la misurazione del rischio di credito sottostante al portafoglio in bonis e al portafoglio problematico;
  • il monitoraggio dei "crediti anomali" (soggetti in sofferenza, soggetti incagliati e soggetti in osservazione);
  • il monitoraggio dei limiti e delle deroghe alle policy aziendali;
  • la verifica della coerenza nel tempo tra le regole di valutazione del merito creditizio ed il pricing correlato;

• il monitoraggio dei limiti di concentrazione delle esposizioni creditizie verso un'unica Controparte (Gruppi di società), come da normativa dell'Autorità di Vigilanza;

• il monitoraggio del framework IFRS 9, nell'ambito della determinazione della c.d. Expected Credit Loss.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Considerazioni generali

Le principali tipologie di clienti sono rappresentate dai seguenti due segmenti in cui viene declinata l'operatività in ambito "Distressed":

  • imprese "in crisi", a cui la Società, tramite operazioni di supporto del ciclo attivo e/o del ciclo passivo, offre competenze specifiche orientate all'assistenza finanziaria al manifestarsi di situazioni di tensione finanziaria, nel corso della procedura di risanamento e successivamente ad essa;
  • imprese "in bonis", a cui vengono offerti servizi flessibili, volti alla soluzione delle problematiche di finanziamento, estesi anche nei confronti di clienti e fornitori.

L'ambito territoriale di riferimento in cui opera la società, quanto ai debitori ceduti, è rappresentato principalmente dalla cosiddetta "Area Euro". Una componente - storicamente intorno al 25% - del turnover è realizzata con debitori ceduti esteri, principalmente area UE e nord America, con una limitata assunzione di "rischio paese". Per quanto riguarda i cedenti, l'ambito di operatività è relativo ad aziende italiane. In particolare, a livello geografico l'operatività è concentrata prevalentemente nel nord Italia – con un particolare focus sulla Lombardia – e, a livello settoriale, nel manifatturiero e commerciale.

Il core business della Società è rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai soggetti sopra indicati (tipicamente identificati con il termine "Clienti Cedenti" o semplicemente "Cedenti") mediante l'anticipo di crediti commerciali da questi vantati attraverso la forma tecnica del factoring.

In particolare, le principali operazioni della Società si sostanziano nelle seguenti:

• Factoring pro-solvendo: la Società opera tramite la concessione di un finanziamento a favore della clientela, che contestualmente cede alla Società crediti di impresa, il pagamento dei quali viene imputato a restituzione della somma finanziata. L'incasso del credito ceduto va progressivamente ad estinguere il finanziamento e a coprirne i costi e la somma residua (eventuale differenza tra il nominale del credito incassato e l'importo erogato a titolo di anticipazione) viene trasferita al Cedente.

La percentuale media di anticipo sull'intero portafoglio pro solvendo si è mediamente attestata, negli anni, intorno all'80% del valore nominale del credito ceduto; la percentuale di erogazione per singola cessione è variabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto, della situazione del cedente, della storicità della relazione, dei dati andamentali di incasso e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta ai fini di concessione). In tale tipologia di operazione il rischio di insolvenza del debitore ceduto rimane a carico del Cedente.

• Factoring pro-soluto: tale tipologia di operazione segue le medesime modalità operative descritte al punto precedente ma prevede che sia la Società ad assumersi il rischio del mancato pagamento del credito ceduto. Le operazioni pro-soluto poste in essere dalla società sono di tipo IAS-compliant, con il trasferimento dei rischi dal Cedente al factor.

Le operazioni effettuate da Generalfinance prevedono di norma la notifica delle singole cessioni al Debitore Ceduto ("Factoring Notification"); a fronte di specifici presidi operativi, vengono attuate operazioni senza notifica ("Not notification"). Le cessioni hanno di norma oggetto crediti già sorti mentre in talune situazioni – sulla base di puntuali presidi operativi di volta in volta definiti dall'organo deliberante – vengono effettuate cessioni di crediti futuri (contratti oppure ordini).

L'assunzione dei rischi prevede l'acquisizione di idonea documentazione atta a permettere una valutazione del singolo cliente, codificata in un processo di istruttoria, che prevede anche la profilazione della clientela ai fini di antiriciclaggio. Tramite tale attività viene predisposta, a favore del Comitato Crediti, una relazione di analisi (sintetizzata in un documento denominato Pratica Elettronica di Fido o PEF) diretta ad evidenziare il livello di rischio creditizio associato sia al cedente che ai debitori ceduti (valutato, in tal caso, anche a livello di portafoglio complessivo), nonché la compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società. Il processo di istruttoria si completa una volta concluse tutte le ulteriori verifiche previste dalla normativa interna e di vigilanza (es. antiriciclaggio), al termine delle quali la pratica può essere sottoposta all'esame del Comitato Crediti.

In qualità di cessionario di crediti commerciali, Generalfinance è esposta al rischio di credito commerciale e, successivamente, in via mediata, al rischio di credito finanziario. In particolare, il rischio viene opportunamente gestito tramite:

  • l'analisi del cliente (cedente) e del debitore Ceduto, sia mediante elaborazioni interne di informazioni tratte dai data base aziendali, che con l'ausilio di dati provenienti da soggetti terzi e da organismi pubblici e privati specializzati; in particolare, per ogni Cedente e Debitore viene calcolato uno score, in funzione della metodologia sviluppata nel tempo da Generalfinance. Lo score a livello di debitore viene poi aggregato a livello di portafoglio, in modo da calcolare lo score complessivo dell'operazione di factoring, in funzione della media ponderata fra cedente e portafoglio debitori. Tenuto conto della natura autoliquidante del rischio assunto, il peso maggiore nell'ambito della metodologia di scoring è assegnato al portafoglio Debitori;
  • la verifica continua dell'intera esposizione del cedente, sia staticamente, ossia con riferimento alla situazione complessiva di rischio, sia dinamicamente, ossia in riferimento all'andamento del suo rapporto con ciascun singolo debitore ceduto;
  • la verifica e l'analisi di eventuali rapporti infragruppo, intesi come relazioni intercorrenti tra un cedente e debitori ceduti appartenenti al medesimo gruppo giuridico o economico;
  • la verifica continua della regolarità dei pagamenti da parte dei debitori ceduti;
  • la diversificazione del portafoglio;
  • la continuità e qualità delle relazioni commerciali fra fornitore e cliente;
  • l'analisi della consistenza e della dimensione del cedente al fine di ottenere l'equilibrio del rischio assunto.

Oltre ai citati elementi di natura prettamente valutativa, la politica prudenziale della Società si esplica anche nell'adozione di presidi di natura assuntiva e contrattuale:

  • copertura assicurativa di gran parte del turnover;
  • accettazione esplicita della cessione (anche nella forma del riconoscimento) da parte del debitore ceduto, sulle posizioni giudicate meritevoli di particolari attenzioni;
  • notifica ai debitori della Lettera di Inizio Rapporto LIR e delle singole cessioni al fine di ottenere l'opponibilità delle operazioni di factoring e la canalizzazione degli incassi;
  • fissazione di un limite di importo erogabile alla clientela (così come determinato dal Comitato Crediti) con particolare attenzione ad eventuali situazioni di concentrazioni di rischio;
  • diversificazione della clientela per settore economico e per localizzazione geografica.

Le fasi in cui si sostanzia il processo del credito della Società sono state individuate come segue:

• Istruttoria: rappresenta il momento in cui sono acquisite e valutate le richieste di credito avanzate dalla clientela al fine di fornire, con la massima obiettività possibile, agli organi decisionali una rappresentazione completa ed esaustiva della posizione del richiedente il credito sia per quanto concerne la sua consistenza patrimoniale, che per tutti gli altri elementi necessari alla valutazione del merito creditizio e della sua affidabilità. In tale fase sono analizzate le informazioni raccolte con riferimento ai potenziali debitori ceduti ai fini della loro valutazione.

• Delibera: atto conclusivo del processo decisionale cui vengono sottoposte le richieste di credito. Essa può avere ad oggetto l'accettazione o il rifiuto della richiesta.

• Attivazione del rapporto: fase nella quale si provvede a formalizzare la documentazione contrattuale.

• Erogazione: indica il processo gestionale al termine del quale viene accreditato al Cedente l'importo oggetto di anticipazione del credito ceduto. Esso si riferisce pertanto ad una progressione di attività gestionali che hanno come esito la messa a disposizione di fondi a favore del Cedente.

• Liquidazione: indica il processo gestionale eventuale, al termine del quale vengono accreditate al Cedente le somme Non Erogate Disponibili, maturate in conseguenza dell'incasso dei crediti ceduti, a seguito del pagamento effettuato dal Debitore Ceduto.

• Monitoraggio e revisione: descrivono le modalità di monitoraggio dei crediti erogati al fine di garantire una corretta gestione del credito, nonché una corretta rappresentazione dell'esposizione della Società nei confronti di ciascun Cedente o gruppo di clienti connessi. Il monitoraggio è inoltre eseguito allo scopo di procedere tempestivamente ad una revisione delle condizioni del credito qualora dovessero mutare le circostanze relative sia all'andamento economico della situazione del Cedente, sia al valore delle garanzie.

• Rinnovo: rappresenta l'attività sistematica – con cadenza annuale – di completa revisione della posizione.

• Reporting: l'attività di reporting è l'insieme dei flussi informativi destinati agli Organi Aziendali e alle funzioni coinvolte nel processo di erogazione e monitoraggio del credito.

La possibilità per il Cedente di ricevere l'anticipazione del corrispettivo d'acquisto dei crediti è condizionata allo svolgimento di un'approfondita valutazione dei debitori ceduti, nonché del Cedente stesso e alla previa concessione di un adeguato affidamento, riferito a ciascun debitore.

Massimo Erogabile

Viene inoltre definito un limite ("Massimo Erogabile") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di pagamento anticipato del corrispettivo di acquisto dei crediti. Esso è riferito all'intera posizione del Cedente (singolo o a livello di Gruppo), considerata nel suo complesso e costituisce un massimale operativo, deliberato internamente alla Società, predeterminato e definito per soddisfare esigenze operative di natura gestionale. Avendo tali caratteristiche e non rappresentando alcun impegno contrattuale nei confronti del cliente ad accordare anticipazioni sui crediti ceduti sino all'importo definito, il suddetto limite è suscettibile di essere revisionato e modificato discrezionalmente dalla Società in ogni momento. Il Massimo Erogabile per cedente viene deliberato dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

La percentuale di erogazione

Viene definita percentuale di erogazione il rapporto tra valore anticipato da Generalfinance in fase di erogazione e il valore nominale dei crediti ceduti dal cliente alla Società.

La percentuale di erogazione, relativamente al factoring pro solvendo, per singolo Cedente / Debitore è variabile a discrezione del factor in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del Cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta che si effettua un'erogazione). Relativamente al Factoring Pro Soluto, la percentuale di erogazione è pari al 100%, trattandosi unicamente di operazioni di acquisto a titolo definitivo (c.d. Ias Compliant). La percentuale di erogazione per cedente viene deliberata dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

Limite di Anticipazione Debitore

Oltre al precedente, viene valutato un ulteriore limite operativo ("Limite di Anticipazione Debitore" o "Fido Incrocio") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di Anticipazione di crediti vantati verso un singolo Debitore o un gruppo di Debitori connessi. Esso rappresenta il rapporto tra il limite massimo (in termini di valore nominale) di crediti vantati nei confronti di un singolo Debitore (o gruppo di Debitori connessi) che la Società è disposta ad acquisire da un particolare Cedente ("Fido Incrocio") e la percentuale di anticipazione dei singoli crediti. Il Limite di Anticipazione Debitore non può in ogni caso superare i limiti previsti dalle disposizioni di Vigilanza applicabili. Il Fido Incrocio per debitore viene deliberato dal CLO, dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione

delle autonomie e delle deleghe conferite.

Pricing

Il pricing delle operazioni di factoring viene calcolato sulla base di un modello automatizzato e dipende significativamente dall'esito dell'analisi dei debitori ceduti, del volume di affari prospettico, della complessità di gestione del portafoglio e dalla forma di pagamento utilizzata dal debitore.

A tal fine sono rilevanti, ai fini della definizione della quotazione:

  • le previsioni di turnover prospettate dal Cedente (il cluster del turnover);

  • lo score dell'operazione complessiva;

  • la complessità del rapporto (considerando ad esempio la numerosità dei debitori, la percentuale delle controparti estere sul totale, la forma di pagamento e la gestione del credito a carico del Factor);

  • il livello di presidio commerciale (considerando il turnover e i ricavi delle vendite).

La valutazione preliminare automatica viene poi puntualmente definita dalla Direzione Commerciale in funzione del sistema di deleghe.

Valutazione interna (scoring)

La Società attribuisce ad ogni operazione di factoring (intesa come valutazione complessiva dei profili relativi al cedente e al portafoglio debitori) una valutazione interna propria ("GF Score") atta a classificare, secondo una progressione numerica alla quale corrisponde un determinato livello di merito di credito, la rischiosità del rapporto di factoring. Lo score viene attribuito al cedente in fase di attivazione del rapporto ed è continuamente aggiornato sino alla sua estinzione.

Il GF Score dell'operazione viene calcolato utilizzando i seguenti elementi:

  • la rischiosità dei debitori ceduti che hanno il peso più rilevante a fini di valutazione;

  • la valutazione oggettiva e soggettiva del cedente (mediante l'analisi quali/quantitativa delle sue risultanze economiche e patrimoniali unitamente ad una valutazione sui principali elementi aziendali come, ad esempio: i beni/servizi offerti, il mercato di appartenenza, l'organizzazione produttiva e gestionale, oltre che sullo stato giuridico e i rapporti societari).

Nel caso in cui l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di rischiosità o comunque punti di attenzione, l'Ufficio Valutazione Cedenti provvede a segnalarlo nella relazione di analisi destinata al Comitato Crediti. Per queste posizioni, in sede di delibera, il Comitato Crediti può definire specifiche modalità operative, volte a mitigare il rischio di credito quali, ad esempio, la riduzione della percentuale di anticipo relativamente a crediti vantati nei confronti del Debitore interessato, ovvero il contenimento dell'esposizione, sempre nei confronti del debitore interessato, entro un determinato limite massimo del fido complessivo concesso al cedente.

Qualora, invece, l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di significativa rischiosità, il Comitato Crediti provvede ad escludere i crediti ceduti vantati verso il Debitore interessato da quelli oggetto di anticipazione.

Intestazione del rischio sul Debitore Ceduto

In considerazione del fatto che la regolamentazione di settore (i.e. Circolare n. 288 del 3 aprile 2015) consente di intestare l'esposizione performing al debitore ceduto – anziché al cedente – qualora siano soddisfatti alcuni requisiti legali e operativi volti ad assicurare che il recupero delle esposizioni creditizie dipenda dai pagamenti effettuati dal debitore medesimo, anziché dalla solvibilità del cedente, il Comitato Crediti valuta l'opportunità di adottare tale approccio nel caso di operazioni che, nel complesso: (i) riguardano anticipazioni al Cedente per un importo superiore a due milioni di euro ovvero (ii) nel caso in cui ritenga necessario rafforzare i presidi di monitoraggio del rapporto di cessione del credito, in virtù delle caratteristiche del portafoglio di "clienti-ceduti".

Al fine di verificare il soddisfacimento dei suddetti requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, Generalfinance ha previsto che, nel caso di scelta dell'approccio per "cliente-ceduto", sia compilata un'apposita "check list", sottoposta alla valutazione e all'approvazione del Comitato Crediti e conservata elettronicamente a corredo dell'istruttoria della posizione Cedente.

Specifici presidi sono definiti con riferimento all'operatività not notification, al fine di rispettare puntualmente quanto previsto nella Circolare 288.

Inoltre, sia con riferimento all'approccio per "Debitore Ceduto" che per quello relativo al "Debitore-Cedente", Generalfinance si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione dei crediti anomali, azioni di recupero, etc.).

Garanzie assicurative e durata massima del credito

Gli organi deliberanti (CLO, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione, a seconda dei casi) definiscono livelli minimi di copertura assicurativa associati al portafoglio debitori ceduti e durate massime dei crediti. In particolare, sono previste soglie

minime di copertura assicurativa differenziate fra operazioni pro soluto e pro solvendo. Oltre determinate soglie previste dal Regolamento del Credito in materia di durata del credito o copertura assicurativa, le delibere possono essere assunte esclusivamente dagli organi superiori, sino al Consiglio di Amministrazione.

Criteri di staging – Stage 1 e Stage 2

La Società - in coerenza all'approccio definito dal principio contabile IFRS 9 per la classificazione delle attività finanziarie (il "Principio"), nonché in relazione alle modalità di determinazione del relativo fondo a copertura delle perdite - prevede l'allocazione delle attività finanziarie in tre cluster denominati Stage, in relazione al livello di rischio di credito insito nello strumento.

Le rettifiche di valore sono conseguentemente definite come segue:

  • Stage 1: la svalutazione è pari alla perdita attesa entro i successivi 12 mesi (ECL a 12 mesi), tenuto conto della durata dei crediti;
  • Stage 2: la svalutazione è pari alla perdita attesa sull'intera vita residua dello strumento finanziario (ECL lifetime);
  • Stage 3: per le attività finanziarie deteriorate, la svalutazione è pari alla perdita attesa lifetime ed è valutata in relazione alle attività di gestione e recupero crediti.

Ai fini della classificazione nei tre Stage, valgono le seguenti regole:

  • Stage 1: attività finanziarie performing (comprese le attività finanziarie in "Watchlist") che non hanno subito un aumento significativo del rischio di credito dall'origination;
  • Stage 2: attività finanziarie performing per le quali si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito (SICR - "significative increase in credit risk") tra la data di origination e la data di reporting o siano caratterizzate dalle peculiarità definite nei "backstop" eventualmente adottati dalla Società;
  • Stage 3: comprende tutti i rapporti classificati in stato di default alla data di reporting secondo la definizione normativa di credito deteriorato (Regolamento UE 575/2013, Regolamento (UE) 2019/630, EBA GL 2016/07 e Circolare 288/2015 che ha recepito il Documento in consultazione di Banca d'Italia dal 10 giugno 2020 all'8 settembre 2020 "Modifiche alle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari: applicazione della nuova definizione di default e altre modifiche in materia di rischio di credito, fondi propri, investimenti in immobili e operazioni rilevanti").

Il processo di allocazione in stage adottato dalla Società, con contestuale verifica delle condizioni inerenti al significativo incremento del rischio di credito, è caratterizzato anche da elementi di complessità e soggettività. In linea con i requisiti del Principio, la quantificazione del SICR deve fondarsi sulla variazione del rischio di default previsto per la vita attesa dell'attività finanziaria e non sulla variazione dell'ammontare di perdita attesa (ECL). La Società ha scelto di misurare il significativo incremento del rischio di credito della controparte (Cedente) con conseguente classificazione dell'esposizione in Stage 2 in relazione a taluni eventi (trigger) automatici per i quali viene valutata la condizione di scaduto, secondo la definizione del Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato ai sensi dell'art. 178, par. 2, lettera d) CRR (RD) e discrezionali (basati sulla valutazione dello status della controparte, in particolare nei casi di accesso ad una procedura concorsuale da parte del Cedente dopo l'erogazione del credito).

Qualora in relazione ad un'esposizione classificata in Stage 2, ad una successiva data di reporting vengano meno le condizioni per tale classificazione, la stessa verrà riclassificata dal Comitato Crediti in Stage 1.

Il Principio richiede che si utilizzino gli stessi criteri di trasferimento per trasferire un'esposizione dai diversi Stage. Ciò in riferimento anche al cosiddetto approccio simmetrico, che consente ad un'entità di rilevare una perdita attesa su un orizzonte temporale di 12 mesi per tutte le esposizioni classificate nello Stage 1, salvo modificare la rilevazione della perdita attesa lungo tutta la vita del credito una volta che il rischio di credito di tali esposizioni risulti essere aumentato in misura significativa dopo la rilevazione iniziale. L'IFRS 9 prevede pertanto la possibilità di allocare le attività finanziarie nello Stage 2 o nello Stage 3 e di riportare tali esposizioni nelle categorie iniziali qualora le valutazioni successive dimostrino che il rischio di credito è diminuito in misura significativa.

A questo proposito il Principio afferma che "se nel precedente esercizio un'entità ha valutato il fondo a copertura perdite dello strumento finanziario a un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, ma alla data di riferimento corrente del bilancio determina che il paragrafo 5.5.3 non è più soddisfatto, essa deve valutare il fondo a copertura perdite a un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi alla data di riferimento corrente del bilancio".

Calcolo della expected credit loss – Stage 1 e Stage 2

La Società ha implementato un modello contabile in linea con le previsioni dei principi contabili internazionali, al fine di calcolare i parametri di rischio sottostanti la determinazione della Expected Credit Loss (ECL): PD, LGD, EAD, a livello di singola esposizione.

Il Principio prevede che il calcolo delle perdite attese (ECL) deve riflettere:

a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati;

  • b) il valore temporale del denaro, scontando i flussi di cassa attesi alla data di reporting;
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per la misurazione delle perdite attese, la Società dispone di un insieme di regole definite in coerenza con i requisiti declinati dallo standard contabile.

Per le esposizioni in Stage 1 e 2 vengono calcolate rispettivamente le perdite attese a 12 mesi e lifetime, in base allo stage assegnato all'esposizione, tenuto comunque conto della durata dello strumento finanziario.

A tal riguardo, l'approccio adottato è differenziato per tenere in debita considerazione il potenziale significativo incremento del rischio di credito associato ai crediti classificati nello Stage 2. Sulla scorta di tali considerazioni, tenendo in adeguata considerazione la breve durata (inferiore all'anno) dei crediti erogati dalla Società, alle posizioni classificate come Stage 1 si applica un fattore temporale che riproporziona l'esposizione sulla base della vita residua del credito, applicando comunque un "floor" minimo (30 giorni), secondo la seguente formula:

= ∗ /365

Dove N rappresenta il numero di giorni residui per la singola scadenza del credito (c.d. "riga pratica").

Nel caso di crediti classificati come Stage 1, operano in ogni caso i seguenti correttivi:

a) un "floor" minimo pari a 30 giorni nel caso di crediti a scadere aventi una vita residua inferiore ad 1 mese e per scaduti performing fino a 5 giorni (tempo tecnico minimo previsto per la registrazione dell'incasso);

b) un fattore N pari a 365, ovvero nessun frazionamento, nel caso in cui l'esposizione creditoria risulti scaduta da almeno 6 giorni e non ancora incassata.

Relativamente invece alle posizioni classificate in Stage 2, in considerazione dell'osservato incremento significativo del rischio di credito, si ritiene di non adoperare alcun riproporzionamento temporale dell'esposizione. Di fatto, si assume una durata temporale dell'esposizione di 12 mesi, coerente con l'orizzonte temporale della Probability of Default (PD).

Il calcolo delle perdite attese – con la connessa definizione dei parametri di rischio – viene aggiornato con cadenza mensile e comunque ad ogni data di reporting. In particolare, la perdita attesa rilevata è misurata tenendo in considerazione la specificità del portafoglio e del modello di business, ovvero delle politiche attive di mitigazione del rischio utilizzate nella gestione del portafoglio.

La ECL è pertanto calcolata secondo la seguente formula:

$$ECL = PD \, * \, LGD \, * \, EAD$$

  • PD rappresenta la probabilità di default considerando un orizzonte temporale pari ad 1 anno;
  • LGD rappresenta la perdita attesa nel caso di default;
  • EAD misura l'esposizione a default.

Considerato che i giorni medi di credito sono mediamente molto contenuti (inferiori ai 90 giorni), il diverso grado di rischio rilevato tra le posizioni classificate in Stage 2 rispetto alle posizioni in Stage 1 viene intercettato tramite l'utilizzo di un fattore temporale applicato alla EAD, aggiunto alla formula di calcolo, come specificato in precedenza.

Per quanto riguarda invece le esposizioni creditizie verso intermediari finanziari, si considera una ECL a 12 mesi (non avendo la società esposizioni oltre quelle a vista verso enti finanziari) pari alla EL media di un peer group di banche italiane, sulla base delle probabilità di default fornite da provider esterni (Bloomberg), tenuto conto di una LGD stimata pari a 10%.

Parametri di Rischio: Probability of Default (PD)

La Probability of Default è misurata a livello di debitore ceduto; tale approccio è tra l'altro coerente con il modello di business della Società, che valuta la rischiosità delle controparti prioritariamente sulla base del portafoglio debitori ceduti. L'approccio è altresì coerente con il disposto della normativa di Vigilanza che, al ricorrere di talune condizioni legali ed operative, consente l'intestazione del rischio sul debitore ceduto – in luogo del cedente – a fini prudenziali anche per l'operatività pro solvendo, che rappresenta il core business di Generalfinance.

La PD a 12 mesi è quella desunta dai rating forniti da provider esterni associata alle classi di rating che poi vengono ricondotte all'interno di una unica distribuzione di classi di rischio (mapping).

Tenuto conto dell'orizzonte temporale di stima della PD, ovvero 12 mesi, si ritiene ragionevole procedere alla considerazione del rating di ogni Debitore Ceduto su base annuale. Laddove il rating sia stato validato oltre i 12 mesi precedenti, lo stesso viene scartato dal sistema e la posizione viene trattata come unrated.

Relativamente alla stima della PD lifetime da utilizzare ai fini del calcolo della ECL per i crediti classificati come Stage 2, sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi:

  • specificità del modello di business ("factoring");
  • giorni medi di credito del portafoglio, mediamente inferiori a 90 giorni.

La proxy della PD lifetime è la PD 12 mesi individuata secondo le logiche precedentemente riportate.

Per quanto riguarda le controparti per le quali non è possibile individuare alcun rating fornito dai provider esterni, viene utilizzata quale proxy di PD, la PD media ponderata del portafoglio crediti. Tale PD viene aggiornata periodicamente (almeno con cadenza annuale) al fine di riflettere nel calcolo le ultime informazioni disponibili sul portafoglio.

Infine, in presenza di anticipo crediti futuri, la PD relativa viene calcolata come media della PD del portafoglio Debitori Ceduti pro-solvendo del Cedente, al fine di riflettere correttamente il profilo di rischio di tale operatività.

Parametri di Rischio: Loss Given Default (LGD)

Per la definizione del parametro di Loss Given Default (LGD) da utilizzare, è stato tenuto in debita considerazione il modello di business della società che consente, per i crediti pro-solvendo su crediti già sorti, di poter recuperare la posizione creditoria sia dal ceduto che dal cedente. In tal senso, si ritiene ragionevole utilizzare approcci diversi, per portafoglio pro-soluto, portafoglio pro-solvendo e portafoglio anticipo crediti futuri, al fine di incorporare una differente stima della perdita, coerentemente con i) la gestione del portafoglio ii) la specificità del business factoring iii) le politiche di mitigazione del rischio che vengono utilizzate dalla società.

In riferimento alle anticipazioni su crediti futuri, la relativa LGD è prudenzialmente assunta pari alla LGD regolamentare dei modelli IRB – Foundation (45%).

In riferimento alle posizioni in Stage 3, la policy prevede livelli minimi di accantonamento crescenti per le posizioni scadute, inadempienze probabili e sofferenze.

Parametri di Rischio: Exposure at Default (EAD)

L'Exposure at Default o EAD alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato. Più nello specifico, l'EAD per le operazioni di factoring risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato, al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al Cedente) alla data di reporting.

Elementi forward-looking e scenari macro-economici

Il principio IFRS 9 richiede l'inclusione di elementi forward-looking nelle stime di perdita attesa, in modo che queste siano idonee a rappresentare le condizioni macroeconomiche previste per il futuro. L'inclusione di informazioni forward-looking nella stima della perdita attesa lifetime è quindi fondamentale per una corretta implementazione dell'IFRS 9. Tuttavia, in considerazione dell'approccio adottato per la stima della ECL si rilevano i seguenti elementi:

  • l'utilizzo di una PD puntuale riveniente da fonti informative "terze" consente di incorporare elementi forwardlooking ragionevolmente prevedibili nel breve termine e tenuti in considerazione dagli infoprovider che elaborano i rating esterni;
  • l'aggiornamento della LGD con cadenza annuale consente di incrementare la rappresentatività della stima, incorporando già nel modello di calcolo elementi forward-looking.

Write off

Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile, integrale o parziale, quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria.

Il Principio configura la svalutazione del valore contabile lordo di un'attività finanziaria conseguente alla ragionevole aspettativa di mancato recupero come un caso di eliminazione contabile. Il write-off può riguardare l'intero ammontare di un'attività finanziaria o una parte di essa e corrisponde allo storno delle rettifiche di valore complessive, in contropartita del valore lordo dell'attività finanziaria e, per la parte eccedente l'importo delle rettifiche di valore complessive, alla perdita di valore dell'attività finanziaria rilevata direttamente a conto economico.

Se la Società ha ragionevoli aspettative di recuperare il credito, quest'ultimo può essere mantenuto in bilancio (credito vivo) senza effettuare un write-off e, in tutti casi in cui ci sia una perdita attesa, dovrà essere effettuato un congruo accantonamento atto a coprire il possibile mancato recupero integrale.

In caso contrario, se la Società non ha ragionevoli aspettative di recuperarlo, in tutto o in parte, deve essere effettuato il write-off, con l'effetto di spostare il credito stesso o parte di esso dall'attivo di Bilancio a conti di evidenza dedicati.

L'ammontare dei write-off operati nell'esercizio di riferimento che eccede l'importo delle rettifiche complessive operate nei precedenti esercizi (e che quindi è iscritto come perdita direttamente a conto economico) viene incluso nelle rettifiche di valore.

Gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off, invece, sono rilevati a conto economico tra le riprese di valore conseguentemente al miglioramento del merito creditizio del debitore ed ai recuperi delle attività precedentemente svalutate.

Operativamente, le delibere di write-off vengono assunte dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, una volta venute meno le ragionevoli aspettative di recupero, anche legale, dell'esposizione. In ogni caso, il termine massimo per il mantenimento dell'esposizione in bilancio è di 2 anni. Oltre tale termine, l'esposizione deve essere oggetto di integrale writeoff contabile.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Garanzie Assicurative

Generalfinance ha sottoscritto con Allianz Trade (già Euler Hermes S.A.), sede secondaria e rappresentanza generale per l'Italia, due polizze di assicurazione contro i rischi d'insolvenza dei soggetti cedenti i crediti commerciali e/o dei relativi debitori ceduti acquisiti dalla Società nel contesto delle operazioni di factoring (le "Polizze").

Al fine di poter migliorare la rappresentazione informativa delle attività di rischio ponderate relative all'attività caratteristica, la Società utilizza le Polizze quali strumenti di attenuazione del rischio di credito anche a fini prudenziali per la gestione del rischio di credito (credit risk management, "CRM"), in conformità a quanto previsto dal CRR e dalla Circ. 288/2015. Tale utilizzo avviene nel contesto di una partnership strategica di lungo termine con la compagnia che ha l'obiettivo primario di supportare le strutture interne nell'attività di valutazione del rischio, grazie all'enorme patrimonio informativo, a livello mondiale, che può vantare sui debitori ceduti. Per Generalfinance, la compagnia è vista dunque come un partner di business, più che un puro "fornitore" di protezione, il che rende il contratto assicurativo particolarmente efficace nella gestione ordinaria dell'attività e performante dal punto di vista del rapporto "sinistri su premi".

Per effetto del riconoscimento delle Polizze a fini di CRM, la Società si trova ad avere una c.d. "grande esposizione" nei confronti del garante Allianz Trade. L'esposizione complessiva nei confronti di Allianz Trade, pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dal CRR e, in particolare, non eccedere il 25% del capitale ammissibile della Società, così limitando a tale importo gli effetti massimi di protezione riconoscibili a fini prudenziali.

In tale contesto, gli impatti derivanti dal riconoscimento delle Polizze a fini prudenziali – in termini di minori attività di rischio ponderate – sono calcolati sulla base dell'esposizione massima verso Allianz Trade, soggetto attualmente ponderato al 20% in base al proprio rating; in sostanza, Generalfinance calcola trimestralmente il rapporto fra il limite dei grandi rischi e il totale dell'esposizione assicurata da Allianz Trade. Tale percentuale viene quindi applicata sul rischio assicurato di ogni esposizione, ripartendo in tal modo il beneficio assicurativo proporzionalmente su tutte le esposizioni garantite.

Nel seguito si sintetizzano le attività poste in essere da Generalfinance e definite nella specifica policy aziendale al fine di verificare nel continuo l'ammissibilità delle polizze assicurative ai fini di CRM e di conseguenza riconoscerne l'effetto nel calcolo dei requisiti patrimoniali.

Il processo di gestione della garanzia ai fini CRM si articola nelle sottofasi di seguito descritte:

  • Acquisizione della garanzia: in questa fase si procede alla selezione e valutazione del fornitore della garanzia (i.e. la compagnia assicurativa). In tale contesto è posta attenzione anche all'eventuale rischio di concentrazione che deriverebbe dall'utilizzo della garanzia personale, tenendo conto della natura del prestatore della garanzia, del suo merito creditizio e modello di business; in ogni caso, da un punto di vista di policy interne, tenuto anche conto dei vincoli relativi ai contratti di finanziamento, Generalfinance sottoscrive polizze a copertura del rischio di credito esclusivamente con primarie compagnie (Allianz Trade – partner attuale – Coface o Atradius) al fine di evitare concentrazione di rischi su intermediari assicurativi di minore standing. La valutazione è effettuata dalla Direzione Crediti e deliberata dal Consiglio di Amministrazione.
  • Valutazione dei requisiti di ammissibilità: è effettuata la valutazione dell'ammissibilità della garanzia ai fini CRM, in particolare verificando la tipologia della garanzia e se le condizioni contrattuali siano in linea con le previsioni normative; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto all'Ufficio Risk Management, il quale ha la responsabilità di valutare la compliance alle previsioni regolamentari in materia di CRM, in coordinamento con la Direzione Finanza e Amministrazione.
  • Monitoraggio della garanzia, fase a sua volta declinata in:
  • o Monitoraggio requisiti di ammissibilità: tale ambito di monitoraggio ha l'obiettivo di verificare il persistere dell'aderenza del contratto di garanzia rispetto alle previsioni normative, con particolare attenzione alle fasi di rinnovo del contratto di polizza assicurativa o in presenza di modifiche contrattuali; in tale contesto, il testo contrattuale della

polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto alla Direzione Finanza e Amministrazione per la valutazione degli impatti e all'Ufficio AML e Compliance il quale ha la responsabilità di valutarne l'adeguatezza alle previsioni regolamentari in materia di CRM;

  • o Rispetto delle condizioni e clausole contrattuali: è obiettivo di questa fase rispettare le procedure e prassi operative che consentono a Generalfinance di operare nel rispetto delle condizioni contrattuali contenute nel contratto di garanzia, al fine di conservare l'efficacia della protezione; tale attività è di competenza della Direzione Crediti, che valuta che l'operatività della Società sia costantemente in linea con le previsioni contrattuali.
  • Identificazione delle caratteristiche rilevanti della polizza ai fini segnaletici: le caratteristiche della garanzia utilizzata ai fini CRM sono analizzate al fine di identificare gli aspetti rilevanti per le Segnalazioni di Vigilanza, quali ad esempio la determinazione del valore della garanzia o la ponderazione da associare al fornitore della garanzia, con particolare riferimento al rispetto dei limiti di concentrazione. Tale attività ricade sotto la responsabilità della Direzione Finanza e Amministrazione (Ufficio Segnalazioni di Vigilanza).

Rating esterni forniti da ECAI

Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, il regolatore prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI").

L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'ABE e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di Cerved Rating Agency S.p.A. ("CRA") quale agenzia di rating esterna (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle società di capitali che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro-soluto o pro-solvendo, con intestazione del rischio sul Debitore Ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

La Società si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione degli insoluti, azioni di recupero, etc.).

L'intero processo di business è omogeneo per le tipologie di clientela e viene attuato da tutte le funzioni aziendali. Esso si sviluppa – come richiamato in precedenza – lungo le seguenti fasi principali: (i) acquisizione della clientela; (ii) istruttoria (valutazione del cliente/cedente, valutazione del debitore, valutazione dei garanti); (iii) delibera del Comitato Crediti; (iv) formalizzazione e attivazione del rapporto di anticipazione; (v) monitoraggio e gestione rapporti in essere, fidi e garanzie.

La Società esegue periodici controlli – tipicamente su base giornaliera – per verificare l'insorgenza, sia tra i cedenti che tra i debitori, di posizioni insolute che possano generare particolari criticità e al fine di adottare tempestivamente le opportune determinazioni, qualora si riscontrassero motivi di allarme o criticità. Inoltre, sulla base del flusso acquisito dal sistema Home Banking e delle eventuali informazioni ottenute da altre fonti aziendali o esterne, sono puntualmente e tempestivamente registrati tutti i mancati pagamenti ed è effettuato un continuo monitoraggio del rischio di credito.

Riferendosi allo specifico rischio derivante da ritardo o mancato incasso dei crediti, la metodologia operativa sviluppata permette a Generalfinance di ottenere una serie di importanti protezioni per la propria esposizione. Infatti, in forza del contratto di cessione del credito, la Società ha la possibilità di rivalersi sul debitore Ceduto e nel caso di cessione Pro Solvendo, anche sul Cedente.

Classificazione - Stage 3

Lo Stage 3 racchiude tutte le esposizioni con oggettiva evidenza di impairment, pertanto tutte le esposizioni in stato deteriorato: crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze.

Per quanto riguarda la classificazione nei tre stadi evidenziati, si fa presente che:

  • la classificazione a scaduto deteriorato avviene in via automatica, sulla base di quanto previsto dalla circolare 217 di Banca d'Italia, con specifico riferimento alla forma tecnica del factoring e alla nuova definizione di default valida dal 1° gennaio 2021 prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (articolo 178 del Reg. UE n. 575/2013);

  • per quanto riguarda le inadempienze probabili, la classificazione in tale stadio avviene automaticamente sulla base dei giorni di scaduto e sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali;
  • per quanto riguarda le sofferenze, si prevede una classificazione in tale status, in caso di avvio di azioni legali su una quota significativa del portafoglio ceduto e, inoltre, sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali.

La classificazione a inadempienza/sofferenza viene sempre deliberata dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti. Venendo meno i presupposti, il medesimo Comitato delibera l'eventuale riclassificazione dell'esposizione da inadempienza probabile o sofferenza.

Come anticipato nella relazione degli Amministratori, si fa presente che, in sede di ispezione di Banca d'Italia e, conseguentemente, nell'ambito del procedimento sanzionatorio avviato di cui al prosieguo, la Vigilanza ha contestato alla Società il meccanismo di calcolo dei crediti scaduti sulla base della nuova definizione di "default" di cui all'art. 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR"), entrata in vigore il 1º gennaio 2021, ritenendolo non conforme alla normativa di riferimento.

Al riguardo, nell'ambito delle proprie controdeduzioni, la Società ha formulato una serie di considerazioni tenuto conto, da un lato dei numerosi dubbi interpretativi che la nuova definizione di default ha posto tra gli operatori di mercato e, dall'altro lato, della specificità del business della Società. Generalfinance finanzia infatti le imprese mediante acquisto di crediti di natura commerciale – e non finanziaria – che originano da transazioni fra aziende e che di norma sono caratterizzati, per la loro stessa natura, da tempi di pagamento più flessibili e da possibili contestazioni che possono avere un impatto sulle tempistiche degli incassi.

Tali considerazioni non sono state, tuttavia, condivise dall'Autorità di Vigilanza, la quale ha chiarito la sua posizione in merito ai criteri di calcolo delle posizioni scadute, precisando che "la soglia di rilevanza relativa dello scaduto [deve essere] calcolata ponendo al denominatore del rapporto il valore dell'importo degli anticipi per i crediti commerciali piuttosto che il monte crediti nominale (comprensivo della quota non anticipata)".

Expected Credit Loss – Stage 3

Il Principio prevede che l'entità rilevi un fondo a copertura perdite per perdite attese su crediti riguardanti attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali (FVOCI), crediti impliciti nei contratti di leasing, attività derivanti da contratto o impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria ai quali si applicano le disposizioni in materia di riduzione di valore.

L'Esposizione al Default (EAD) (alla data di riferimento) consiste nel valore contabile al costo ammortizzato al netto della garanzia assicurativa che assiste il credito, eccetto per la componente di impegno all'erogazione del credito, per cui l'esposizione è il valore fuori bilancio ponderato per il fattore di conversione creditizia (CCF) stimato dalla Società. Si precisa a tale riguardo che la Società non ha in essere impegni ad erogare fondi; pertanto, l'EAD risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al Cedente) al netto della garanzia assicurativa alla data di reporting.

Il Principio prevede inoltre che l'entità valuti le perdite attese su crediti dello strumento finanziario in modo che rifletta:

  • a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati; b) il valore temporale del denaro; e
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per un'attività finanziaria deteriorata alla data di riferimento del bilancio, che non è un'attività finanziaria deteriorata acquistata od originata, l'entità deve valutare le perdite attese su crediti come la differenza tra il valore contabile lordo dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Le rettifiche sono rilevate come utile o perdita per riduzione di valore nel conto economico.

Per quanto riguarda le inadempienze probabili e le sofferenze, il valore degli accantonamenti è sempre stabilito con delibera del Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, all'atto della classificazione in detti stati amministrativi.

La policy aziendale prevede peraltro soglie minime di accantonamento crescenti per quanto riguarda le posizioni classificate a scaduto, inadempienza probabile o sofferenza.

Sotto il profilo della gestione del rischio di credito, l'Ufficio Risk Management si occupa del controllo di secondo livello mediante il monitoraggio nel continuo delle esposizioni creditizie individuando posizioni potenzialmente problematiche ed il relativo livello di accantonamenti. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali, illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.113.935 806.415 - 15.069.753 445.375.392 462.365.495
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 22.974 22.974
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31/12/2023 1.113.935 806.415 - 15.069.753 445.398.366 462.388.469
Totale 31/12/2022 424.583 457.485 19.409 17.701.815 366.851.065 385.454.357
  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Deteriorate Totale
Portafogli/Qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.819.952 899.602 1.920.350 - 461.502.635 1.057.490 460.445.145 462.365.495
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 22.974 22.974
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 2.819.952 899.602 1.920.350 - 461.502.635 1.057.490 460.468.119 462.388.469
Totale 31/12/2022 1.348.806 447.329 901.477 76.000 385.098.044 565.464 384.552.880 385.454.357

3. Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni
fino a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a 30
giorni
Da oltre 30 giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.647.125 4.525.446 14.034 996.199 738.554 148.395 99.471 738.523 426.944 - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2023 8.647.125 4.525.446 14.034 996.199 738.554 148.395 99.471 738.523 426.944 - - -
Totale 31/12/2022 11.756.256 4.547.317 172.194 8.183 1.119.379 98.486 2.291 1.852 744.731 - - -

Causali/ stadi di rischio Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate Totale Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio Attività finanziarie impaired acquisite o originate Crediti verso banche a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche a vista Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Attività finanziarie in corso di dismissione di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate impaired acquisiti /e o originati/e Rettifiche complessive iniziali 6.560 537.469 - - - 544.029 - 27.995 - - - 27.995 - 447.329 - - 447.329 - - - - - - - - - - 1.019.353 Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate - - - - - - - - - - - - - - - - - - X X X X X - - - - - Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (6.127) 353.458 - - - 347.331 - 138.568 - - - 138.568 - 660.349 - - 660.349 - - - - - - - - - - 1.146.248 Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Write-off non rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - - - - - (208.076) - - (208.076) - - - - - - - - - - (208.076) Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Rettifiche complessive finali 433 890.927 - - - 891.360 - 166.563 - - - 166.563 - 899.602 - - 899.602 - - - - - - - - - - 1.957.525 Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - - - - - 117.840 - - 117.840 - - - - - - - - - - 117.840

4. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

  1. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)
Valori lordi / valore nominale
primo e secondo stadio Trasferimenti tra Trasferimenti tra
secondo e terzo stadio
Trasferimenti tra
primo e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
15.797.578 1.384.184 - - 2.069.138 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di formazione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - -
Totale 31/12/2023 15.797.578 1.384.184 - - 2.069.138 -
Totale 31/12/2022 2.086.564 - 9.419 - 995.832 -

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

6. Esposizioni creditizie verso clientela, verso banche e verso società finanziarie

6.1 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso banche e società finanziarie: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 21.639.745 21.639.745 - - - 433 433 - - - 21.639.312 -
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate 21.639.745 21.639.745 - X - 433 433 - X - 21.639.312 -
A.2 Altre 267.405 267.405 - - - 1.638 1.638 - - - 265.767 -
a)
Sofferenze
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
X X - - - X X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
267.405 267.405 - X - 1.638 1.638 - X - 265.767 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 21.907.150 21.907.150 - - - 2.071 2.071 - - - 21.905.079 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 21.907.150 21.907.150 - - - 2.071 2.071 - - - 21.905.079 -

6.4 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Write-off
parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
a)
Sofferenze
1.890.833 X - 1.890.833 - 776.898 X - 776.898 - 1.113.935 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
929.119 X - 929.119 - 122.704 X - 122.704 - 806.415 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
- X - - - - X - - - - -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
15.143.228 13.248.619 1.894.609 X - 73.475 62.014 11.461 X - 15.069.753 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
446.092.002 427.050.096 19.041.906 X - 982.377 827.275 155.102 X - 445.109.625 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 464.055.182 440.298.715 20.936.515 2.819.952 - 1.955.454 889.289 166.563 899.602 - 462.099.728 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 464.055.182 440.298.715 20.936.515 2.819.952 - 1.955.454 889.289 166.563 899.602 - 462.099.728 -

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di moratoria o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

6.5 Esposizioni creditizie verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 858.658 469.717 20.431
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 1.376.091 929.119 -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.376.091 929.119 -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione 343.916 469.717 20.431
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off 325.916 - -
C.3 incassi 18.000 469.717 20.431
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione - - -
D. Esposizione lorda finale 1.890.833 929.119 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 434.075 - 12.232 - 1.022 -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento 550.899 - 122.704 - - -
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie
impaired acquisite o originale
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 550.899 - 122.704 - - -
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento - - - - - -
C. Variazioni in diminuzione 208.076 - 12.232 - 1.022 -
C.1 riprese di valore da valutazione - - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - 12.232 - 1.022 -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 208.076 - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 776.898 - 122.704 - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

6.6 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

7. Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

7.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni Senza rating Totale
Esposizioni Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.483.395 50.630.767 27.644.267 45.441.739 5.912.783 384.822 332.824.814 464.322.587
-
Primo stadio
1.483.395 48.453.680 26.663.842 44.985.025 5.912.783 384.822 312.682.573 440.566.120
-
Secondo stadio
- 2.177.087 944.332 456.714 - - 17.358.382 20.936.515
-
Terzo stadio
- - 36.093 - - - 2.783.859 2.819.952
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
B. Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
- - - - - - - -
-
Primo stadio
- - - - - - - -
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
C. Attività finanziarie
in corso di
dismissione
- - - - - - - -
-
Primo stadio
- - - - - - - -
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisite o
originate
- - - - - - - -
Totale (A + B + C) 1.483.395 50.630.767 27.644.267 45.441.739 5.912.783 384.822 332.824.814 464.322.587
D. Impegni a erogare
fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- - - - - - 32.592.007 32.592.007
-
Primo stadio
- - - - - - 32.592.007 32.592.007
-
Secondo stadio
- - - - - - - -
-
Terzo stadio
- - - - - - - -
-
Impaired
acquisiti/e o
originati/e
- - - - - - - -
Totale ( D ) - - - - - - 32.592.007 32.592.007
Totale (A + B + C + D) 1.483.395 50.630.767 27.644.267 45.441.739 5.912.783 384.822 365.416.821 496.914.594

Nella tabella 7.1 vengono indicate le esposizioni dotate di rating esterno. Nella fattispecie, si è fatto riferimento ai rating utilizzati anche a fini regolamentari. Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, la normativa prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI"). L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'Autorità Bancaria Europea (ABE) e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013. Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di Cerved Rating Agency S.p.A. ("CRA") quale agenzia di rating esterna (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con

specifico riferimento a quelle società di capitali che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro-soluto o pro-solvendo, con intestazione del rischio sul Debitore Ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

si riporta la tabella di corrispondenza delle classificazioni di rating calcolati dalla ECAI con le classi di merito definite a livello regolamentare.

Cerved Rating Agency Classe di merito Ponderazione
A1.1, A1.2, A1.3 1 20%
A2.1, A2.2, A3.1 2 50%
B1.1, B1.2 3 100%
B2.1, B2.2 4 100%
C1.1 5 150%
C1.2, C2.1 6 150%

9. Concentrazione del credito

9.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settore di attività economica della controparte

Importo
Altri operatori -
Enti pubblici e amministrazioni centrali -
Banche e imprese finanziarie 21.905.079
Imprese non finanziarie e famiglie produttrici 462.099.728
Altro -
Totale 31/12/2023 484.004.807

9.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per area geografica della controparte

Importo attività per cassa Importo attività fuori bilancio
Italia 464.091.571 -
Altri paesi europei 13.520.372 -
America 5.739.743 -
Asia 653.121 -
Totale 31/12/2023 484.004.807 -

9.3 Grandi Esposizioni

(valori in unità di Euro) 31/12/2023
a) valore di bilancio 83.922.360
b) valore ponderato 55.398.669
c) numero 8

La tabella evidenzia l'ammontare ed il numero delle controparti con esposizione ponderata, secondo le regole previste dalla disciplina di Vigilanza prudenziale, maggiore del 10% del capitale ammissibile.

I rischi nei confronti di singoli clienti del medesimo intermediario sono considerati unitariamente qualora tra i clienti stessi sussistano connessioni di carattere giuridico o economico.

L'ammontare è la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente.

10. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Generalfinance adotta, ai fini della misurazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale, tenuto conto dell'eventuale quota di esposizione garantita da polizze assicurative sui crediti eligible a fini di CRM. La società si avvale inoltre di Cerved Rating Agency S.p.a. ("CRA") quale agenzia di rating esterna (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle

società di capitali che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro-soluto o pro-solvendo, con intestazione del rischio sul Debitore Ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

11. Altre informazioni di natura quantitativa

Non si evidenziano altri aspetti di natura quantitativa degni di menzione nella presente sezione.

3.2 RISCHI DI MERCATO

3.2.1 Rischio di tasso di interesse Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di tasso di interesse è causato dalle differenze nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse possono determinare sia una variazione del margine di interesse atteso, sia una variazione del valore delle attività e delle passività e quindi del valore del patrimonio netto.

L'operatività di Generalfinance è concentrata nel breve termine; i finanziamenti concessi sono di tipo autoliquidante ed hanno una vita residua breve, direttamente connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali ceduti.

Tali caratteristiche determinano una mitigazione notevole dell'esposizione al rischio di tasso di interesse.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Voci
durata residua
A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività 99.700.233 319.663.972 61.467.672 1.671.120 1.501.811 - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
1.2 Crediti 99.700.233 319.663.972 61.467.672 1.671.120 1.501.811 - - -
1.3 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività 11.218.918 376.409.296 14.951.987 162.385 6.274.056 96.661 274.737 -
2.1 Debiti 10.930.398 363.930.976 81.558 162.385 1.274.056 96.661 274.737 -
2.2 Titoli di debito 288.520 12.478.320 14.870.429 - 5.000.000 - - -
2.3 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
opzioni
- - - - - - - -
3.1 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.2 Posizioni corte - - - - - - - -
Altri derivati - - - - - - - -
3.3 Posizioni lunghe - - - - - - - -
3.4 Posizioni corte - - - - - - - -

Nella sottovoce "Crediti" delle Attività sono compresi 21.639.312 di crediti "a vista" verso banche.

3.2.2 Rischio di prezzo

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo.

3.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di cambio.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

In relazione al rischio operativo, inteso come il rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, personale e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, la Società è costantemente impegnata nell'attività di implementazione dei processi e dei controlli – segnatamente per quanto riguarda la piattaforma informatica proprietaria - al fine di migliorare il presidio dei rischi operativi.

Generalfinance è esposta ai rischi tipicamente collegati con l'operatività che includono, tra l'altro, rischi connessi all'interruzione e/o al malfunzionamento dei servizi (compresi quelli di natura informatica), ad errori, omissioni e ritardi nei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle procedure relative alla gestione dei rischi stessi.

La Società è pertanto esposta a molteplici tipi di rischio operativo: (i) rischio di frode da parte di dipendenti e di soggetti esterni, (ii) rischio di operazioni non autorizzate e/o di errori operativi; (iii) rischi connessi alla mancata conservazione della documentazione relativa alle operazioni; (iv) rischi connessi all'inadeguatezza o al non corretto funzionamento delle procedure aziendali relative all'identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi aziendali; (v) errori e/o ritardi nella prestazione dei servizi offerti; (vi) rischio di sanzioni derivanti da violazione delle normative applicabili alla Società; (vii) rischi connessi al mancato e/o non corretto funzionamento dei sistemi informatici; (viii) rischi connessi a danni provocati a beni materiali derivanti da eventi atmosferici o catastrofi naturali.

Per il monitoraggio del rischio operativo, la Società è dotata dei seguenti presidi:

  • definizione di una chiara struttura organizzativa, con linee di responsabilità ben definite, trasparenti e coerenti; in particolare, la Direzione ICT e Organizzazione presidia le attività di manutenzione e sviluppo della piattaforma informatica proprietaria che – attraverso la progressiva digitalizzazione dei processi e dei servizi - consente, nativamente, un abbattimento dei rischi di natura operativa;
  • mappatura e formalizzazione di processi aziendali (processi "core" e processi "di supporto") che descrivono la prassi operativa e identificano i controlli di primo livello;
  • adozione di un "Codice Etico", che descrive i principi etici ossia le regole di comportamento che ispirano lo stile della Società nella conduzione dei rapporti con i propri interlocutori alle quali ogni Destinatario deve riferirsi;
  • adozione del "Modello di organizzazione, gestione e controllo", ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231, che esplicita l'insieme di misure e procedure preventive e disciplinari idonee a ridurre il rischio di commissione di reati previsti dal citato decreto, all'interno dell'organizzazione aziendale;
  • previsione di appositi SLA (Service Level Agreements) nei contratti di outsourcing.

In relazione all'operatività della Società, una fattispecie significativa di rischio operativo è rappresentata dal rischio legale. Al riguardo, a mitigazione delle potenziali perdite economiche conseguenti ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Società, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi contabili internazionali. A fronte delle richieste ricevute, la Società apposta congrui accantonamenti a bilancio in base alla definizione degli importi potenzialmente a rischio, alla valutazione della rischiosità effettuata in funzione del grado di effettiva "probabilità" di soccombenza, così come definito dal principio contabile IAS 37 e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito.

In particolare, l'ammontare dell'accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull'esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Società e gli elementi di quantificazione dell'importo che in caso di soccombenza la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.

La previsione sull'esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola causa, degli aspetti di diritto dedotti in giudizio, valutati alla luce dell'orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto emerse in corso di causa e dell'andamento del processo, oltre che dell'esito del giudizio, nonché dell'esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso.

L'ammontare dell'importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell'importo richiesto dalla controparte, della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell'importo accertato dalla consulenza tecnica d'ufficio - ove disposta - nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell'atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l'impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale perdita.

Informazioni di natura quantitativa

Ai fini della misurazione del rischio operativo, Generalfinance adotta il metodo base proposto dall'Autorità di Vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari al 15% della media degli indicatori rilevanti relativi agli esercizi 2021-2023 ai sensi dell'art. 316 del regolamento (UE) n.575/2013.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità misura il rischio che la Società non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. Il mancato pagamento può essere causato dall'incapacità di reperire i fondi necessari (funding liquidity risk) oppure da limiti allo smobilizzo di alcuni asset (market liquidity risk). Rientra nel calcolo del rischio di liquidità anche il rischio di far fronte alle proprie scadenze di pagamento a costi fuori mercato, sostenendo cioè un costo della provvista elevato oppure, addirittura incorrere in perdite in conto capitale. Con riferimento specifico all'operatività di Generalfinance risulta rilevante il funding liquidity risk.

La valutazione del rischio avviene attraverso la predisposizione di una maturity ladder (predisposta a cadenza sia giornaliera, sia mensile) che modellizza le entrate future (che, per la Società,si identificano sostanzialmente con l'incasso dei crediti ceduti dai clienti, più l'accensione di nuovi finanziamenti e i cash flow generati dalla redditività del core business) e le uscite di cassa previste (principalmente: erogazioni di crediti, pagamento di fornitori, rimborsi di finanziamenti, pagamento di dividendi e imposte), determinando gli sbilanci positivi e negativi relativi agli orizzonti temporali definiti e raffrontando gli sbilanci stessi con l'ammontare delle riserve di liquidità (disponibilità sui conti correnti bancari e affidamenti o linee di credito o altri strumenti di funding non utilizzati).

Il rischio di liquidità viene dunque presidiato in funzione delle dinamiche dei flussi di liquidità prospettici, generati dalle attese di erogazioni e dalle necessità finanziarie coperte con utilizzo delle linee disponibili e con il cash flow generato dalla gestione caratteristica. La struttura di funding garantisce un equilibrio strutturale adeguato, beneficiando di linee di credito e strumenti di finanziamento diversificati, in parte committed; in particolare:

  • un finanziamento erogato da un pool di banche - scadenza a gennaio 2025 - per l'importo di 173 milioni di euro;

  • un programma di cartolarizzazione, scadenza triennale a dicembre 2024, per un totale di senior financing massimo pari a 500 milioni di euro, con una linea deliberata di 300 milioni, di cui 200 committed. L'ammontare massimo delle note, includendo anche i titoli mezzanine e junior acquistati da Generalfinance è pari a 590 milioni. L'outstanding massimo dei crediti acquistabili rimane invariato a 737,5 milioni di euro;

  • linee bilaterali bancarie e linee con società di factoring per un totale di circa 180 milioni di euro;

  • un programma di emissione di cambiali finanziarie fino a 100 milioni di euro.

Infine, la Società ha inoltre emesso prestiti obbligazionari subordinati per 12,5 milioni di euro.

La Società adotta una attenta politica di acquisizione dei crediti, che ha storicamente garantito una durata dell'attivo (crediti verso clientela) contenuta (circa 70 giorni nel 2023) e una bassa stagionalità del turnover, elementi che contribuiscono a ridurre le esigenze di funding; oltre a ciò, il costante monitoraggio delle scadenze e l'efficace collection del credito consentono importanti benefici sul profilo di liquidità strutturale, riducendone i fabbisogni complessivi.

Infine, la Società ha definito un Contingency Funding Plan che consente di monitorare il rischio di liquidità su base giornaliera ed eventualmente di attivare prontamente iniziative sul fronte del funding, laddove i livelli di liquidità scendessero al di sotto dei livelli minimi stabiliti, tenuto anche conto del contesto esterno di mercato.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno fino
a 7 giorni
Da oltre 7
giorni fino a
15 giorni
Da oltre 15
giorni fino a
1 mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
3 anni
Da oltre
3anni fino a
5 anni
Oltre 5
anni
Durata
indeterminata
Attività per cassa 99.826.445 10.084.105 39.935.700 53.842.929 218.155.810 62.156.436 1.698.916 1.551.705 - - -
A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - - -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - - -
A.3 Finanziamenti 99.826.445 10.084.105 39.935.700 53.842.929 218.155.810 62.156.436 1.698.916 1.551.705 - - -
A.4 Altre attività - - - - - - - - - - -
Passività per cassa 4.983.075 36.399 92.795 5.385.679 364.816.698 8.709.381 12.316.963 8.144.281 5.629.775 371.398 -
B.1 Debiti verso 4.697.484 9.402 57.159 337.990 364.542.976 3.421.746 1.506.673 644.281 629.775 371.398 -
-
Banche
3.889.836 - - 337.990 175.004.990 3.340.188 1.344.288 - - - -
-
Società finanziarie
- - - - 189.523.594 - - - - - -
-
Clientela
807.648 9.402 57.159 - 14.392 81.558 162.385 644.281 629.775 371.398 -
B.2 Titoli di debito 285.591 26.997 35.636 5.047.689 273.722 5.287.635 10.810.290 7.500.000 5.000.000 - -
B.3 Altre passività - - - - - - - - - - -
Operazioni "fuori bilancio" 32.592.007 - - - - - - - - - -
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - - -
-
Differenziali positivi
- - - - - - - - - - -
- Differenziali negativi - - - - - - - - - - -
C.3 Finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - - - - - - - - - - -
-
Posizioni lunghe
- - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 32.592.007 - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - -

Si evidenzia che l'importo relativo alle "garanzie finanziarie rilasciate" si riferisce al saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno e alle garanzie pro-solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" poste in essere con controparti società di factoring italiane, in cui Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti, di cui si è già fatto cenno nella "Parte D – ALTRE INFORMAZIONI – D. Garanzie rilasciate e Impegni". L'importo è al lordo degli accantonamenti totali.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 - Il Patrimonio dell'Impresa

4.1.rmazioni di natura qualitativa

Nell'esercizio in corso l'utile si è quantificato in euro 15.067.393 portando il patrimonio netto a euro 66.433.369.

La natura dei requisiti patrimoniali esterni minimi obbligatori e le relative modalità di monitoraggio

Generalfinance è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, ai sensi della normativa prudenziale, con riferimento al rischio di credito e al rischio operativo. Il rischio di mercato, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è presente nell'attività di Generalfinance, poiché la Società non detiene un portafoglio di negoziazione di vigilanza. Il rischio non rileva quindi ai fini della determinazione dei requisiti minimi obbligatori.

Anche il rischio di cambio, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è rilevante nell'attività di Generalfinance in quanto attivo e passivo sono integralmente denominati in Euro.

La società svolge una costante analisi dell'assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e al rischio operativo.

Le modalità di controllo del rischio di credito e la relativa reportistica di supporto sono descritti nelle procedure operative aziendali in materia di:

  • Delibera e rinnovo operazioni di factoring;
  • Valutazione debitori;
  • Gestione della relazione ordinaria con la clientela;
  • Gestione dei crediti ad andamento anomalo.

La presenza dei requisiti operativi strumentali alla traslazione del rischio sul debitore nell'ambito di esposizioni pro solvendo o pro soluto non iscritto è garantita dalle procedure definite in ambito crediti.

Il presidio del rischio operativo è affidato principalmente alle unità organizzative (controlli di linea), alla funzione di risk management (controlli di secondo livello) e alla funzione internal audit (controlli di terzo livello).

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
1. Capitale 4.202.329 4.202.329
2. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
3. Riserve 21.624.119 16.171.811
-
di utili
21.624.119 16.171.811
a)
legale
840.465 655.152
b)
statutaria
- -
c)
azioni proprie
- -
d)
altre
20.783.654 15.516.659
-
altre
- -
4. (Azioni proprie) - -
5. Riserve da valutazione 119.783 95.474
-
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
-
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività materiali
- -
-
Attività immateriali
- -
-
Copertura di investimenti esteri
- -
-
Copertura dei flussi finanziari
- -
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
- -
-
Differenze di cambio
- -
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- -
-
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del merito creditizio)
- -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- -
-
Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
119.783 95.474
-
Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni
valutate al patrimonio netto
- -
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 15.067.393 10.885.387
Totale 66.433.369 56.774.746

4.2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 - Fondi propri

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

1. Patrimonio di base (TIER 1)

Si precisa che - ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo (il "CRR") – nel Patrimonio di base sono inclusi gli utili netti risultanti dal resoconto intermedio di gestione del terzo trimestre 2023, al netto dei dividendi attesi.

Ai fini di quanto sopra, si fa presente che:

  • gli utili sono stati verificati da soggetti indipendenti dall'ente che sono responsabili della revisione dei conti dell'ente stesso, come richiesto dall'articolo 26, paragrafo 2, del CRR;

  • gli utili sono stati valutati in conformità ai principi stabiliti dalla disciplina contabile applicabile;

  • tutti gli oneri e i dividendi prevedibili sono stati dedotti dall'importo degli utili;
  • l'importo dei dividendi da dedurre è stato stimato in conformità della normativa applicabile;

  • l'organo di amministrazione di Generalfinance formulerà una proposta di distribuzione dei dividendi coerente con il calcolo degli utili netti.

Dal patrimonio di base inoltre è dedotto l'importo riferito al cosiddetto "Quick Fix" con cui si è determinato il valore delle attività sotto forma di software da dedurre dagli elementi del capitale primario di classe 1 e l'importo riferito alle

immobilizzazioni immateriali in corso.

2. Patrimonio supplementare (TIER 2)

Nel Patrimonio supplementare (TIER 2) sono compresi i titoli obbligazionari subordinati che la Società ha emesso nel corso del 2021 al netto della quota di ammortamento calcolata come previsto dall'art. 64 dal CRR (Regolamento UE 575/2013).

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

Totale 31/12/2023 Totale 31/12/2022
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 62.033.139 56.774.746
B. Filtri prudenziali del patrimonio base - -
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 62.033.139 56.774.746
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 6.276.890 6.694.664
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 57.479.085 50.080.082
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
12.500.000 12.500.000
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare - -
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F +
G)
12.500.000 12.500.000
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 4.500.274 2.001.643
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 7.999.726 10.498.357
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e
supplementare
- -
N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 63.755.975 60.578.439

4.2.2 - Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Generalfinance valuta l'adeguatezza dei fondi propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, coerentemente con la propria policy di contenimento del rischio.

Nel contesto del processo ICAAP, Generalfinance definisce le componenti del capitale complessivo (componenti patrimoniali a copertura del capitale interno, ossia del fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio) sulla base della metodologia prudenziale. Le componenti del capitale complessivo coincidono quindi con le poste del patrimonio netto e con quelle dei fondi propri.

La Società misura le seguenti tipologie di rischio: di credito, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse sul portafoglio bancario, di liquidità. A fronte delle prime quattro tipologie, la Società determina il capitale interno necessario per la copertura dei rischi generati dalle attività correnti e prospettiche. I rischi di primo pilastro sono misurati con criteri analoghi a quelli utilizzati per la determinazione dei requisiti prudenziali minimi obbligatori e, in particolare, il metodo standardizzato per il rischio di credito e il metodo base per il rischio operativo. Con riferimento ai rischi di secondo pilastro, Generalfinance utilizza i seguenti strumenti di misurazione quantitativa proposti nella Circolare di Banca d'Italia n. 288/15:

  • per il rischio di concentrazione (per teste e per gruppi di clienti connessi), il metodo semplificato proposto nella Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato B;
  • per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, il metodo semplificato previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato C;
  • per il rischio di liquidità, il modello maturity ladder di misurazione del funding risk, previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15.

Gli altri rischi di secondo pilastro sono oggetto di valutazione qualitativa.

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
Categorie/Valori 31/12/2023 31/12/2022 31/12/2023 31/12/2022
A. ATTIVITA' DI RISCHIO - - - -
A.1 Rischio di credito e di controparte 506.583.205 445.751.833 369.062.956 297.862.971
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - - - -
B.1 Rischio di credito e di controparte - - 29.525.036 23.829.038
B.2 Rischio per la prestazione dei servizi di
pagamento
- - - -
B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta
elettronica
- - - -
B.4 Requisiti prudenziali specifici - - 4.656.969 3.696.945
B.5 Totale requisiti prudenziali - - 34.182.005 27.525.983
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA - - - -
C.1 Attività di rischio ponderate - - 427.275.078 344.074.780
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(TIER 1 capital ratio)
- - 13,0% 14,6%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
- - 14,9% 17,6%

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Le attività di rischio ponderate, esposte nella voce C.1, utilizzate anche nel calcolo dei coefficienti riportati nelle voci C.2 e C.3, sono calcolate come il prodotto tra il totale requisito prudenziale (voce B.5) e 12,50 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Voci dell'attivo 31/12/2023 31/12/2022
10. Utile (Perdita) d'esercizio 15.067.393 10.885.387
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del - -
proprio merito creditizio):
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulle altre componenti
reddituali:
- -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 24.309 132.535
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico - -
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
150. redditività complessiva: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
-
rettifiche da deterioramento
- -
-
utili/perdite da realizzo
- -
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
-
rettifiche da deterioramento
- -
-
utili/perdite da realizzo
- -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico - -
190. Totale altre componenti reddituali 24.309 132.535
200. Redditività complessiva (Voce 10 + 190) 15.091.702 11.017.922

Sezione 5 – Prospetto analitico della redditività complessiva

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

La normativa nazionale, allo stato attuale, non fornisce alcuna definizione di "parti correlate"; l'art. 2427, co. 2, rimanda quindi a quanto previsto dalla prassi contabile internazionale. Il principio contabile di riferimento è lo IAS 24 la cui nuova versione, approvata dallo IASB il 4/11/2009, è stata omologata con il regolamento 19/07/2010, n.632. Tale versione definisce parte correlata una persona o un'entità correlata a quella che redige il bilancio. Non possono essere annoverate tra le parti correlate due entità per il solo fatto di avere in comune un amministratore o un altro dirigente con responsabilità strategiche.

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Oltre agli amministratori, sono stati identificati due dirigenti con responsabilità strategica, ovvero il CFO ed il CLO. La retribuzione annua lorda dei dirigenti con responsabilità strategica è complessivamente pari ad euro 304.200.

Tale importo non considera l'accantonamento al Fondo TFR, il TFR versato ai fondi di previdenza complementare, il patto di non concorrenza e gli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a mediolungo termine determinati sulla base dei risultati della Società.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Si precisa che la società non vanta alcun credito nei confronti di amministratori e sindaci e che non sono state rilasciate garanzie a favore di amministratori e sindaci

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel seguente prospetto si evidenziano gli importi relativi ai rapporti di natura patrimoniale ed economica intrattenuti nel corso del 2023 con le parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24.

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in
euro)
Società controllante Altre parti
correlate
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
40.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo
ammortizzato
- 571.314
120. Altre attività - 55.652
Totale attivo - 626.966
80. Altre passività - 590.691
90. Trattamento di fine rapporto del personale - 65.665
100. Fondi per rischi ed oneri - 300.000
Totale passivo - 956.356
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in
euro)
Società controllante Altre parti
correlate
VOCI DI CONTO ECONOMICO
10. Interessi attivi e proventi assimilati - 34.563
20. Interessi passivi e oneri assimilati - (175)
40. Commissioni attive - 39.362
50. Commissioni passive - -
160. Spese amministrative: a) spese per il personale - (1.852.366)
160.
Spese
amministrative:
b)
altre
spese
amministrative
- (625.601)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività
materiali
- (3.946)
200. Altri oneri/proventi di gestione 15.600 4.225
Totale voci 15.600 (2.403.938)
NB. Si precisa che i costi sono comprensivi di Iva indetraibile.

PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO GGH – Gruppo general Generalbroker
(valori in euro) Holding S.r.l. S.r.l.
VOCI DI CONTO ECONOMICO
200. Altri oneri/proventi di gestione 15.600 300
Totale voci 15.600 300

Tutti le operazioni con parti correlate sono state effettuate a condizioni di mercato.

Sezione 7 – Leasing (locatario)

Il principio IFRS 16 si applica a tutti i contratti di leasing (o che contengono un leasing) che concedono al locatario il diritto di controllo dell'utilizzo di un bene identificato per uno specifico periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. Il concetto di controllo è riferibile a tutte quelle attività identificabili (sia esplicitamente che implicitamente) all'interno di un contratto per i quali il locatario ha il diritto di controllare le attività stesse, ovvero di ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici dall'utilizzo delle attività e di decidere circa il loro utilizzo. Rientrano in questa fattispecie i contratti di leasing immobiliare che fanno riferimento principalmente ad immobili destinati ad uso ufficio ed i contratti di leasing di autovetture che fanno riferimento al parco auto.

Sezione 8 – Altri dettagli informativi

Informazioni sui compensi degli amministratori e dei sindaci

I compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione sono pari a euro 1.075.298. L'importo, indicato secondo un criterio di competenza, si riferisce principalmente al compenso dell'Amministratore Delegato ed è comprensivo degli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a medio-lungo termine, determinati sulla base dei risultati della Società, e del costo della polizza R.C. professionale delle Assicurazioni Generali per euro 21.990.

I compensi corrisposti ai componenti del collegio sindacale sono pari a euro 55.000 oltre ad IVA, contributi previdenziali e rimborsi spese.

L'importo è indicato secondo un criterio di competenza.

Corrispettivi spettanti per la revisione legale dei conti e per servizi diversi dalla revisione (Art. 2427, n.16-bis Codice Civile)

Di seguito si riporta la tabella dei compensi di competenza dell'esercizio a fronte dei servizi forniti alla Società dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione.

Il valore non include le spese e l'IVA.

Tipologia servizio Soggetto Onorari
Revisione contabile Deloitte & Touche Spa 75.968
Altri servizi Deloitte & Touche Spa 85.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche Spa 38.000
Totale 198.968

Informativa di settore

Ai fini dell'informativa di settore richiesta dallo IFRS 8 di seguito si riporta la ripartizione per settore operativo (Corporate e Retail) dei dati economici, patrimoniali e operativi.

In merito alle voci di accantonamento ai Fondi rischi, alle rettifiche delle attività Materiali e Immateriali e agli Altri proventi e oneri, la ripartizione è stata fatta considerando incidenza percentuale del settore sul Turnover.

Distribuzione per settore operativo: dati economici al 31 dicembre 2023

Conto Economico Corporate Retail Totale
Interessi attivi e proventi assimilati 25.424.170 5.167.641 30.591.811
Interessi passivi e oneri assimilati (18.374.743) (3.237.376) (21.612.119)
Margine di interesse 7.049.427 1.930.265 8.979.692
Commissioni attive 25.597.856 6.111.676 31.709.532
Commissioni passive (3.735.987) (754.214) (4.490.201)
Commissioni nette 21.861.869 5.357.462 27.219.331
Margine di intermediazione 28.911.688 7.287.807 36.199.495
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (617.471) (646.616) (1.264.087)
Risultato netto della gestione finanziaria 28.294.217 6.641.191 34.935.408
Spese per il personale (5.188.864) (2.007.317) (7.196.181)
Altre spese amministrative (4.800.404) (1.857.041) (6.657.445)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (69.744) (12.474) (82.218)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (680.223) (121.661) (801.884)
Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (375.666) (67.189) (442.855)
Altri proventi e oneri di gestione 1.905.922 340.882 2.246.804
Costi Operativi (9.208.979) (3.724.800) (12.933.779)
Utile/perdita dell'attività corrente al lordo delle imposte 19.085.238 2.916.391 22.001.629
Imposte dul reddito (5.882.182) (1.052.054) (6.934.236)
Utile d'esercizio 13.203.056 1.864.337 15.067.393

Distribuzione per settore operativo: dati patrimoniali al 31 dicembre 2023

Dati Patrimoniali Corporate Retail Totale
Crediti vs la Clientela 384.421.487 77.944.008 462.365.495
Passività finanziarie al costo
ammortizzato
348.063.976 61.324.063 409.388.039

Distribuzione per settore operativo: turnover ed erogato anno 2023

Dati commerciali Corporate Retail Totale
Turnover 2.170.984.486 388.290.022 2.559.274.508
Erogato 1.837.669.084 323.771.902 2.161.440.986

L'informativa per settore ricomprende due settori, coerentemente con la segmentazione commerciale della clientela (Cedenti) di Generalfinance:

▪ Settore Corporate, che comprende tutti i Cedenti con ultimo fatturato disponibile superiore a 20 milioni di euro;

▪ Settore Retail, che comprende tutti i Cedenti con ultimo fatturato disponibile inferiore a 20 milioni di euro.

L'informativa secondaria per area geografica è stata omessa in quanto non rilevante essendo la clientela totalmente concentrata nel mercato domestico.

Milano, 23 febbraio 2024

In nome e per conto del Consiglio di Amministrazione Il Presidente Prof. Maurizio Dallocchio

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

GENERALFINANCE S.p.A. RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429 cod. civ.

Signori Azionisti,

la presente relazione riferisce sull'attività svolta dal Collegio Sindacale di Generalfinace S.p.A. (nel seguito "Generalfinance" o la "Società") nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 (di seguito "Esercizio").

Poiché le azioni emesse dalla Società sono quotate nel mercato Euronext STAR Milan a far data dal 29 giugno 2022, questa relazione viene redatta in osservanza di quanto richiesto dalla normativa regolamentare e auto-regolamentare in materia (art. 153 del d.lgs. 58/1998 "TUF", degli artt. 2429 e segg.; degli artt. 17 e 19 del d.lgs. n. 39/2010).

Generalfinance è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi di Banca d'Italia, ai sensi dell'articolo 108 del Testo Unico Bancario, nel periodo 3 ottobre - 30 dicembre 2022, dei quali è stata data dettagliata evidenza nella Relazione sulla Gestione, cui rinviamo. A valle dell'attività ispettiva, la Società ha effettuato diversi interventi organizzativi nell'area dei crediti, antiriciclaggio e controlli.

In questa sede giova richiamare questi ultimi, volti a rafforzare la struttura dell'intero sistema dei controlli. Gli interventi di seguito riepilogati erano in parte già previsti nel Piano Industriale, ma sono stati anticipati dalla Società, proprio per dare seguito alle osservazioni provenienti dagli ispettori dell'Autorità di Vigilanza:

  • (i) l'istituzione di una nuova funzione autonoma e specializzata in materia di compliance e antiriciclaggio, denominata "Ufficio AML e Compliance";
  • (ii) l'introduzione di una nuova unità organizzativa con specifica responsabilità in materia di revisione interna, denominata "Ufficio Internal Audit"; e
  • (iii) la ridenominazione dell'"Ufficio Risk Management e Compliance" in "Ufficio Risk Management", dedicato in via esclusiva al presidio dei rischi al fine di migliorare complessivamente l'impianto di risk governance.

Le modifiche di cui sopra hanno comportato l'assunzione dei nuovi responsabili dell'Ufficio AML e Compliance e dell'Ufficio Internal Audit. Il Collegio è stato coinvolto nel processo di selezione delle nuove risorse.

Tra gli altri interventi posti in essere dalla Società, il Collegio Sindacale ha preso atto dell'aggiornamento delle deleghe conferite dall'Amministratore Delegato ai responsabili delle Direzioni aziendali, mediante il quale, in particolare, è stata data esecuzione alle delibere consigliari di modifica delle deleghe relative al comparto "crediti", separando quelle in ambito valutazione e monitoraggio del rischio creditizio – in capo al Chief Lending Officer (CLO), Responsabile della

Direzione Crediti – da quelle in ambito credit management, ora attribuite alla Chief Operating Officer (COO), Responsabile della Direzione Operativa.

Con riferimento specifico al tema della sostenibilità, il Collegio Sindacale ha preso atto che la Società si è dotata di un piano di azione contente le principali attività definite per il biennio 2023-2024, anche per dare risposta alle aspettative espresse da Banca d'Italia in due recenti comunicazioni inviate a tutti gli intermediari finanziari. In tale contesto, nel corso dell'Esercizio, la Società ha avvio un programma di formazione rivolto sia agli organi di amministrazione (Consiglio di Amministrazione e Comitati endoconsiliari), sia ai responsabili di Direzione e ha redatto il suo primo Bilancio di sostenibilità, nel quale sono illustrate le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento esteso al triennio 2020-2022.

  • 1. Nell'espletamento dell'attività di vigilanza e controllo il Collegio Sindacale dà atto:
    • a) di aver vigilato sull'osservanza della legge, dello Statuto sociale e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, in ottemperanza alla normativa di riferimento, tenuto anche conto dei principi di comportamento emanati dal Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili;
    • b) di aver partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, del Comitato Nomine e Remunerazione (entrambi istituiti in occasione della quotazione) e di aver ricevuto dagli amministratori periodiche informazioni sul generale andamento della gestione, sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere nell'Esercizio, effettuate dalla Società, anche nel rispetto dell'art. 150, comma 1, del decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 ("T.U.F."). Tali informazioni sono adeguatamente rappresentate nella Relazione sulla Gestione, cui si rinvia.

Il Collegio può ragionevolmente assicurare che le operazioni deliberate e poste in essere sono conformi alle leggi e allo Statuto e non sono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interesse, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale. Le delibere del Consiglio di Amministrazione vengono eseguite dall'alta direzione e dalla struttura con criteri di massima conformità;

c) di non aver riscontrato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali con terzi o con parti correlate, né di aver ricevuto indicazioni in merito dal Consiglio di Amministrazione o dalla società di revisione. Il Collegio, inoltre, anche sulla base dei risultati dell'attività svolta dalle funzioni Internal Audit e Compliance, ritiene che le operazioni con parti correlate siano adeguatamente presidiate. In proposito, il Collegio Sindacale segnala che la Società – all'atto della quotazione – si è dotata della procedure per le operazioni con parti correlate, in adempimento a quanto previsto dal Regolamento Consob n.17221 del

12 marzo 2010 ed alla Comunicazione Consob del 24 settembre 2010, nonché di specifiche norme inserite nel proprio Codice Etico, al fine di evitare ovvero gestire adeguatamente operazioni nelle quali vi siano situazioni di conflitto di interessi o di interessi personali degli amministratori. Ai sensi dell'art. 4 del predetto Regolamento Consob, il Collegio Sindacale ha verificato la conformità delle procedure adottate ai principi del Regolamento stesso nonché la loro osservanza;

  • d) di aver acquisito conoscenza e vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Società per gli aspetti di propria competenza, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sia tramite raccolta di informazioni dai responsabili delle competenti funzioni aziendali, sia tramite incontri con i rappresentanti della società di revisione, incaricata di effettuare la revisione legale dei conti, anche ai fini dello scambio di dati e informazioni rilevanti, dai quali non sono emerse criticità;
  • e) di aver vigilato e verificato, per quanto di propria competenza, l'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile, nonché l'affidabilità di questo a rappresentare correttamente i fatti di gestione mediante:
    • (i) il periodico scambio di informazioni con l'Amministratore Delegato nonché, in particolare, con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, a norma delle disposizioni contenute nell'art. 154 bis T.U.F.;
    • (ii) l'esame dei rapporti predisposti dalle funzioni Internal Audit e Compliance, comprese le informazioni sugli esiti delle eventuali azioni correttive intraprese a seguito dell'attività di audit;
    • (iii) l'acquisizione di informazioni dai responsabili delle funzioni aziendali;
    • (iv) l'approfondimento delle attività svolte e analisi dei risultati del lavoro della società di revisione legale;
    • (v) la partecipazione ai lavori del Comitato Controllo e Rischi e Sostenibilità.

Dall'attività svolta non sono emerse anomalie che possano essere considerate indicatori di inadeguatezze nel sistema di controllo interno e gestione rischi;

  • f) di aver avuto incontri con i rappresentanti della società di revisione, Deloitte & Touche S.p.A., incaricata di effettuare la revisione legale dei conti, ai fini dello scambio di dati e informazioni rilevanti, di essere informati sui principali rischi cui la Società è esposta e sui presidi posti in essere, nonché sulle verifiche eseguite in merito alla regolare tenuta della contabilità e alla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili. Dai colloqui avuti non sono emerse osservazioni rilevanti, né da parte della società di revisione né da parte del Collegio Sindacale;
  • g) di aver vigilato sulla modalità di attuazione del Codice di Corporate Governance cui la Società ha aderito, nei termini illustrati nella Relazione sul Governo Societario e sugli Assetti Proprietari, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 23 febbraio 2024. Il Collegio Sindacale ha, tra l'altro, verificato la corretta applicazione dei criteri e delle

procedure di accertamento adottate dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri componenti. Il Collegio Sindacale ha inoltre verificato il rispetto dei criteri di indipendenza e professionalità dei propri componenti, ai sensi della normativa in materia;

  • h) di aver preso visione e ottenuto informazioni sull'attività di carattere organizzativo e procedurale posta in essere ai sensi del decreto legislativo n. 231 dell'8 giugno 2001 sulla responsabilità amministrativa degli Enti. L'Organismo di Vigilanza istituito dalla Società ha costantemente informato il Collegio Sindacale sulle attività svolte nel corso dell'Esercizio e non ha comunicato fatti di rilievo;
  • i) di aver seguito l'attuazione di provvedimenti organizzativi connessi alla evoluzione dell'attività societaria, al rafforzamento delle strutture di controllo (Internal Audit, Risk Management, Compliance e Antiriciclaggio);
  • j) di avere partecipato a sessioni di induction finalizzate ad approfondire la conoscenza dei settori di attività e delle strategie della Società, in linea con quanto raccomandato dal Codice di Corporate Governance.

In qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo n. 39 del 27 gennaio 2010, così come modificato dal decreto legislativo n. 135 del 17 luglio 2016 in attuazione della direttiva 2014/56/UE, il Collegio Sindacale nel corso dell'Esercizio:

  • a) ha monitorato il processo di informativa finanziaria, che si è rivelato idoneo sotto l'aspetto della sua integrità;
  • b) ha controllato l'efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell'impresa nonché della revisione interna, per quanto attiene l'informativa finanziaria, senza violarne l'indipendenza;
  • c) ha monitorato la revisione legale del bilancio d'esercizio;
  • d) ha verificato e monitorato l'indipendenza della società di revisione a norma di quanto disposto dalla legge e in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione, conformemente all'art. 5 del Regolamento (UE) N. 537/2014;
  • e) ha rilasciato parere ai sensi dell'art. 2389, comma 3, del Codice civile, in merito ai compensi degli amministratori rivestiti di particolari cariche.

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'Esercizio, si è riunito 14 volte e ha partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità nonché del Comitato Nomine e Remunerazione.

In merito allo scambio di informazioni con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001, lo stesso Organismo ha informato periodicamente il Collegio Sindacale in merito alle attività di monitoraggio svolte sul Modello Organizzativo adottato dalla Società ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001.

Tenuto conto delle informazioni acquisite, il Collegio Sindacale ritiene che l'attività si sia svolta nel rispetto dei principi di corretta amministrazione e che l'assetto organizzativo, il sistema dei controlli interni e l'apparato amministrativo-contabile siano nel complesso adeguati alle esigenze aziendali.

  • 2. Per quanto attiene ai rapporti con la società di revisione legale, Deloitte & Touche S.p.A., il Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, riferisce che:
    • a) la società di revisione ha emesso, in data odierna, ai sensi dell'art. 14 del Decreto legislativo del 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) N. 537/2014, la relazione di revisione sul bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023, senza rilievi. Per quanto riguarda i giudizi e le attestazioni la Società di revisione nella Relazione sulla revisione contabile ha:
      • (i) rilasciato un giudizio dal quale risulta che i bilanci d'esercizio di Generalfinance forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standard adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del decreto legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005;
      • (ii) rilasciato un giudizio di coerenza dal quale risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2023 e alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", come indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del T.U.F., la cui responsabilità compete agli amministratori della Società, sono redatte in conformità alle norme di legge;
      • (iii) rilasciato un giudizio di conformità dal quale risulta che il bilancio d'esercizio è stato predisposto nel formato XHTLM, in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea.
      • (iv) dichiarato, per quanto riguarda eventuali errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.
    • b) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. ha altresì rilasciato, in data odierna, la relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile di cui all'articolo 11 del Regolamento (UE) 537/2014, relazione che verrà trasmessa al Consiglio di Amministrazione come previsto dalla normativa in vigore.
    • c) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. ha infine rilasciato, in data odierna, la dichiarazione relativa all'indipendenza, così come richiesto dall'art. 6 del Regolamento

(UE), dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza. Il Collegio Sindacale, inoltre, ha preso atto della Relazione di trasparenza predisposta dalla società di revisione e pubblicata sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 18 del D.Lgs. 39/2010.

d) La società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. e le società appartenenti al network Deloitte & Touche, in aggiunta ai compiti previsti dalla normativa per le società quotate, hanno ricevuto ulteriori incarichi per servizi diversi dalla revisione legale, i cui corrispettivi sono riportati in nota del bilancio come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento emittenti nonché dall'art. 2427, n.16-bis Codice civile. I servizi diversi dalla revisione contabile consentiti sono stati preventivamente approvati dal Collegio Sindacale, che ne ha valutato la congruità e l'opportunità con riferimento ai criteri previsti dal Regolamento UE 537/2014.

Preso atto della dichiarazione di indipendenza rilasciata da Deloitte & Touche S.p.A. e della relazione di trasparenza prodotta dalla stessa, nonché degli incarichi ad essa conferiti e/o alle società appartenenti alla sua rete, il Collegio Sindacale ritiene che non esistano aspetti critici in materia d'indipendenza di Deloitte & Touche S.p.A.

  • 3. Il Collegio Sindacale non è a conoscenza di fatti o esposti di cui riferire all'Assemblea. Nel corso dell'attività svolta e sulla base delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili, irregolarità o comunque circostanze tali da richiederne la segnalazione all'Autorità di vigilanza o la menzione nella presente relazione.
  • 4. II Consiglio di Amministrazione ha tempestivamente consegnato al Collegio Sindacale il bilancio e la Relazione sulla Gestione. Per quanto di propria competenza, il Collegio Sindacale, rileva che gli schemi adottati sono conformi alla legge, che i principi contabili adottati e descritti in nota integrativa, sono adeguati in relazione all'attività e alle operazioni compiute dalla Società.
  • 5. Il Collegio Sindacale, tenuto conto dell'esito degli specifici compiti svolti dalla società di revisione legale in tema di controllo della contabilità e di verifica dell'attendibilità del bilancio di esercizio, nonché dell'attività di vigilanza svolta, non rileva motivi ostativi all'approvazione delle proposte di delibera formulate dal Consiglio di Amministrazione all'Assemblea.

Milano, 13 marzo 2024.

Per il Collegio Sindacale

Il Presidente Paolo Francesco Maria Lazzati

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

deteriorati Classificazione dei creatti verso la cilentela per finanziamenti valutati di costo ammortizzato non
Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Nel bilancio al 31 dicembre 2023 i finanziamenti verso clientela valutati al
costo ammortizzato non deteriorati (stage 1 e 2), rappresentati
dall'anticipazione, principalmente nell'ambito del settore distressed, di
crediti commerciali in modalità pro-solvendo e, in misura minore, pro-soluto,
ammontano complessivamente a Euro 461,5 milioni (Euro 385,1 milioni a
fine 2022); a fronte degli stessi risultano iscritte rettifiche di valore
complessive per Euro 1,1 milioni (Euro 0,6 milioni a fine 2022), con un tasso
di copertura dello 0,23% (0,15% a fine 2022).
Tali crediti sono valutati collettivamente previa allocazione degli stessi in
cluster (stage), così come previsto dal principio contabile IFRS 9, attraverso
un articolato meccanismo di classificazione in funzione del livello di rischio di
credito insito nello strumento.
Nella nota integrativa, "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale", alla
Sezione 4 dell'attivo, "Parte C - Informazioni sul conto economico", alla
Sezione 8, e "Parte D - Altre Informazioni", alla sezione 3, e nella Relazione
sulla gestione, al paragrafo "Gli indicatori di risultato" è riportata
l'informativa sugli aspetti sopra descritti.
In considerazione della complessità del processo di classificazione dei crediti
nei diversi stage previsti dal principio contabile IFRS 9 adottato dagli
Amministratori, che riflette anche elementi di soggettività, nonché della
significatività dell'ammontare dei finanziamenti verso clientela valutati al
costo ammortizzato non deteriorati iscritti in bilancio, abbiamo ritenuto che
la classificazione degli stessi rappresenti un aspetto chiave della revisione del
bilancio d'esercizio della Società al 31 dicembre 2023.
svolte Procedure di revisione Nell'ambito delle attività di revisione, sono state svolte le seguenti principali
procedure:
· rilevazione e comprensione dei presidi organizzativi e procedurali messi in
atto dalla Società con riferimento al processo creditizio, con particolare
riguardo al monitoraggio della qualità del credito e alla classificazione in
conformità ai principi contabili applicabili e a quanto disposto dalla
normativa di settore, e verifica dell'efficacia operativa dei relativi controlli
rilevanti;
· verifica della corretta alimentazione e gestione degli archivi informatici
rilevanti, anche mediante il supporto di specialisti appartenenti alla rete
Deloitte;

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ATTESTAZIONE SUL BILANCIO 2023

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