Annual Report • Mar 24, 2024
Annual Report
Open in ViewerOpens in native device viewer

Bilancio Consolidato
Progetto di Bilancio d'esercizio della Capogruppo


Il presente documento rappresenta una versione supplementare rispetto alla versione ufficiale conforme al Regolamento delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea (Regolamento ESEF – European Single Electronic Format) pubblicata sul sito internet all'indirizzo group.intesasanpaolo.com. Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si
progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.


Assemblea ordinaria del 24 aprile 2024
Relazione e bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo dell'esercizio 2023
Relazione e bilancio di Intesa Sanpaolo dell'esercizio 2023
Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari


| Il Gruppo Intesa Sanpaolo | 7 |
|---|---|
| Cariche sociali | 11 |
| Lettera del Presidente | 13 |
| RELAZIONE E BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO | |
| Introduzione | 17 |
| RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE | |
| Il 2023 in sintesi Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori L'esercizio 2023 in sintesi |
22 24 25 28 |
| Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio | 65 |
| I risultati economici e gli aggregati patrimoniali | 71 |
| I risultati per settori di attività e per aree geografiche | 109 |
| Corporate Governance e politiche di remunerazione | 143 |
| Il titolo Intesa Sanpaolo | 159 |
| Indicatori Alternativi di Performance e Altre informazioni Indicatori Alternativi di Performance Altre informazioni La prevedibile evoluzione della gestione |
167 172 173 |
| BILANCIO CONSOLIDATO DEL GRUPPO INTESA SANPAOLO | |
| Prospetti contabili consolidati Stato patrimoniale consolidato Conto economico consolidato Prospetto della redditività consolidata complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato Rendiconto finanziario consolidato |
178 180 181 182 184 |
| Nota Integrativa consolidata Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato Parte C - Informazioni sul Conto economico consolidato Parte D - Redditività consolidata complessiva Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda Parte H - Operazioni con parti correlate Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L - Informativa di settore Parte M - Informativa sul leasing |
187 289 397 425 426 592 596 600 606 610 614 |

| Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154 bis del D. Lgs. n. 58/1998 | 619 |
|---|---|
| Relazione della Società di revisione al bilancio consolidato | 621 |
| Allegati del bilancio consolidato | 631 |
| RELAZIONE E BILANCIO DI INTESA SANPAOLO | |
| RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE Dati di sintesi, Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori I risultati dell'esercizio di Intesa Sanpaolo Altre informazioni La prevedibile evoluzione della gestione |
668 672 682 683 |
| Proposte all'Assemblea | 685 |
| BILANCIO DI INTESA SANPAOLO | |
| Prospetti contabili Stato patrimoniale Conto economico Prospetto della redditività complessiva Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Rendiconto finanziario |
692 694 695 696 698 |
| Nota Integrativa Parte A - Politiche contabili Parte B - Informazioni sullo Stato patrimoniale Parte C - Informazioni sul Conto economico Parte D - Redditività complessiva Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F - Informazioni sul patrimonio Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda Parte H - Operazioni con parti correlate Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L - Informativa di settore Parte M - Informativa sul leasing |
701 765 820 837 838 891 894 895 902 906 907 |
| Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 154 bis del D. Lgs. n. 58/1998 | 911 |
| Relazione della Società di revisione al bilancio di Intesa Sanpaolo | 913 |
| Allegati del bilancio | 923 |
| Contatti | 949 |
| Calendario finanziario | 953 |

Sommario
7



| NORD OVEST | |
|---|---|
| Filiali | |
| 1.070 | |
| NORD EST | |
|---|---|
| Filiali | |
| 702 |
| Filiali |
|---|
| 715 |
| Filiali | |
|---|---|
| 623 |
| Filiali | ||||
|---|---|---|---|---|
| 213 |

8

| INTESA non SANPAOLO | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| m ALEXBANK ब्रेडियन ब्रेन | m BANCA INTESTA | non BANCA INTESA Beograd |
m CIR BANK | |||
| mn EXIMBANK | Albania | m INTESA SANPAOLO BANK | INTESA SINIMOLO ON BANK DUXEMBOURG |
m INTESA SANPAOLO BANK Romania |
||
| m INTESA SANPAOLO BANK Slovenia |
m INTESA SANPAOLO BANKA Bosna i Hercegovina |
INTESA SINDICILO no BANK IRELAND |
OVERNE PHENDID ARASIL SA |
|||
| INTEST SINDIOTO WEALTH MANAGEMENT Frenchoolarg |
mn PRAVEX BANK | m PRIVREDNA BANKA ZAGREB | ||||
| INTEST SHOWING | mn VÜB BANKA | |||||
| AMERICA | ASIA | EUROPA | ||||
| Uffici di Rappresentanza Filiali |
Filiali | Uffici di Rappresentanza | Uffici di Rappresentanza Filiali |
|||
| Washington D.C. New York |
Abu Dhabi | Beirut | Bruxelles Amsterdam |
|||
| Doha | Ho Chi Minh City | Francoforte | ||||
| Paese Controllate |
Elliali | Dubai | Jakarta | Istanbul | ||
| Intesa Sanpaolo Brasil Brasile |
Hong Kong | Mumbai | Londra | |||
| Shanghai | Pechino | Madrid | ||||
| AUSTRALIA/OCEANIA | Singapore | Seoul | Parigi | |||
| Filali | Tokyo | Varsavia | ||||
| Sydney | ||||||
| Paese Albania Belgio |
Filiali Controllate Intesa Sanpaolo Bank Albania Intesa Sanpaolo Wealth Management Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina |
35 2 43 |
||||
| 1 1 0 |

| Uffici di Rappresentanza Paese | Controllate | Filiali | |
|---|---|---|---|
| II Cairo | Eqitto | Bank of Alexandria | 173 |
| Paese | Controllate | Filiali |
|---|---|---|
| Albania | Intesa Sanpaolo Bank Albania | 35 |
| Belgio | Intesa Sanpaolo Wealth Management | 2 |
| Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina | 43 | |
| Croazia | Privredna Banka Zagreb | 142 |
| Federazione Russa Banca Intesa | 27 | |
| Irlanda | Intesa Sanpaolo Bank Ireland | 1 |
| Intesa Sanpaolo Wealth Management | 1 | |
| Lussemburgo | Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg | 1 |
| Moldavia | Eximbank | 17 |
| Repubblica Ceca | VUB Banka | 1 |
| Romania | Intesa Sanpaolo Bank Romania | 34 |
| Serbia | Banca Intesa Beograd | 143 |
| Slovacchia | VUB Banka | 156 |
| Slovenia | Intesa Sanpaolo Bank | 40 |
| Svizzera | Reyl Intesa Sanpaolo | 3 |
| Ucraina | Pravex Bank | 40 |
| Ungheria | CIB Bank | 60 |



| Presidente | Gian Maria GROS-PIETRO |
|---|---|
| Vice Presidente | Paolo Andrea COLOMBO |
| Consigliere delegato e Chief Executive Officer | Carlo MESSINA (a) |
| Consiglieri | Franco CERUTI Roberto FRANCHINI () Anna GATTI Liana LOGIURATO Maria MAZZARELLA Fabrizio MOSCA () Milena Teresa MOTTA () Luciano NEBBIA Bruno Maria PARIGI Bruno PICCA Alberto Maria PISANI () Livia POMODORO Maria Alessandra STEFANELLI Paola TAGLIAVINI Daniele ZAMBONI Maria Cristina ZOPPO () |
| Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari |
Fabrizio DABBENE |
Società di Revisione EY S.p.A.
(a) Direttore Generale
(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione
(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione


Signore Azioniste, Signori Azionisti,
l'anno 2023 è stato caratterizzato da elevata complessità a livello economico, geopolitico e sociale. Europa e Stati Uniti hanno dovuto affrontare un persistente superamento dei tassi di inflazione rispetto agli obiettivi, che è stato contrastato con un irrigidimento delle politiche monetarie. Le banche centrali sembrano aver raggiunto l'obiettivo di avviare la riduzione dei tassi di inflazione senza provocare una recessione. Nonostante le sfide globali, il 2023 si è rivelato migliore delle aspettative. Le principali economie avanzate si sono mostrate resilienti, pur rimanendo sulla soglia della stagnazione.
Sul fronte geopolitico, i conflitti in corso tra Russia e Ucraina e nel Medio Oriente, la competizione tra Cina e Usa, le tensioni in Africa e America Latina hanno accentuato la tendenza alla frammentazione del processo di internazionalizzazione, alimentando politiche industriali "difensive" e una crescente formazione di blocchi commerciali.
L'economia italiana, nonostante le sfide, ha mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione. Dal 2019 a oggi, la crescita del Pil italiano è stata più marcata di quella di Germania, Francia e Spagna, grazie alla sua specializzazione geografica e settoriale, che rappresenta il punto di forza del nostro Paese. La performance del 2023 non ha raggiunto l'1%: è stata influenzata dallo shock energetico e inflazionistico, unito agli effetti della restrizione monetaria e alla minore generosità dei bonus edilizi. Nel corso del 2024 vi sono attese per una ripresa della crescita nella seconda parte dell'anno, sostenuta dall'inversione delle politiche monetarie negli Stati Uniti e nell'Area Euro, dall'andamento positivo del reddito disponibile delle famiglie, dalla ripresa della domanda globale e dall'accelerazione dei flussi di spesa del PNRR. Nel complesso, la performance annuale del Pil italiano non dovrebbe discostarsi di molto da quella dell'anno appena terminato.
In un contesto di incertezza, il 2024 presenta sfide significative, tra cui l'evoluzione e il rischio di espansione dei conflitti in atto, l'esito delle grandi elezioni in calendario, le sfide strutturali come i cambiamenti climatici, le disuguaglianze crescenti, l'invasività dell'Intelligenza Artificiale e l'invecchiamento della popolazione. Si tratta di problemi associati al futuro della civiltà umana sul pianeta, la cui soluzione richiede la transizione a nuovi modelli economici e sociali che necessitano il contributo di tutti - governi, istituzioni, cittadini e imprese - a livello globale e locale.
In questo scenario mutevole, consapevole del ruolo rilevante svolto dal sistema finanziario, Intesa Sanpaolo continua a impegnarsi per crescere in armonia con l'Italia e con gli altri Paesi nei quali opera, con l'obiettivo non solo di rimanere leader nel settore finanziario internazionale, ma di promuovere al contempo l'equità sociale.
La popolazione mondiale, attualmente 8 miliardi di abitanti, continuerà a crescere, alimentando tensioni e forzando cambiamenti. Intesa Sanpaolo affronterà queste sfide contribuendo alla transizione energetica dei clienti e delle comunità, sostenendo l'innovazione e la digitalizzazione dei sistemi produttivi di beni e servizi, e impegnandosi a non lasciare indietro nessuno.
Nel 2023, Intesa Sanpaolo ha consolidato la sua posizione di banca di riferimento in Italia, confermandosi un'eccellenza nel settore del credito a livello internazionale. Questi risultati sono stati possibili grazie al lavoro e alla professionalità delle nostre persone, nonché alla fiducia accordataci dalla clientela e dalle comunità territoriali con cui abbiamo stretto legami forti e duraturi.
La vocazione ambientale e sociale della Banca è incisa in modo indelebile nel suo DNA. L'adozione delle tecnologie più avanzate è pensata in funzione dei clienti e delle persone che lavorano nella Banca; è rispettosa dell'individuo, che rimane sempre al centro del nostro agire. Tale visione strategica e valoriale si concretizza nel Piano d'impresa 2022-2025, che sta procedendo a pieno ritmo al fine di completare la trasformazione della Banca in un'istituzione tra le più efficienti, moderne, a basso rischio e con redditività sostenibile.
Intesa Sanpaolo contribuisce alla crescita della competitività dei Paesi in cui opera orientando gli investimenti verso le imprese impegnate nella transizione energetica e aperte all'innovazione. La banca aderisce alle Alleanze Net Zero per arrivare a zero emissioni nette entro il 2050. L'impegno verso la sostenibilità si concretizza attraverso varie iniziative quali il supporto a progetti green, la promozione dell'economia circolare, i Mutui Green, i prodotti S-Loan dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, i Digital Loan finalizzati a migliorare la digitalizzazione delle aziende, solo per citarne alcune.
Nel 2023, anno di riduzione significativa della capacità di spesa delle famiglie, Intesa Sanpaolo ha rafforzato l'attenzione al fattore "S = Social", impegnandosi nella lotta alle diseguaglianze sociali e promuovendo l'inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale. La negoziazione del rinnovo del contratto nazionale del credito - con la proposta di un riconoscimento monetario adeguato per i dipendenti del settore - la distribuzione agli azionisti di un acconto sui dividendi e l'intenzione di rilasciare, subordinatamente all'approvazione della BCE e dell'Assemblea, una parte del capitale in eccesso, l'espansione del programma cibo e riparo per i bisognosi, le iniziative di credito sociale, di social housing, di rigenerazione urbana, nonché la costituzione di una nuova unità organizzativa, con sede a Brescia, denominata "Intesa Sanpaolo per il Sociale", sono esempi concreti dell'impegno della Banca in questo contesto.
Il nostro impegno in ambito ESG continua a essere riconosciuto a livello internazionale, come dimostra la conferma dell'iscrizione di Intesa Sanpaolo ai primi posti tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo, nella classifica stilata da Corporate Knights. Per raggiungere questo risultato, si è ulteriormente rafforzato il sistema di Governance ESG, in particolare introducendo meccanismi finalizzati a garantire la coerenza e il monitoraggio degli obiettivi ambientali. Gli indirizzi regolamentari ESG sono divenuti parte del nostro credit framework, anche in allineamento alla tassonomia europea, ponendo attenzione alle esigenze e alle opportunità dei clienti in tema di economia circolare e sostenibilità.
La tecnologia è un'ulteriore leva della nostra competitività, un fattore chiave che contribuisce concretamente ai risultati di conto economico di Intesa Sanpaolo. Ne sono un esempio Isytech, nuova piattaforma tecnologica nativa cloud, Isybank, banca digitale del Gruppo con un modello di business caratterizzato da un cost/income inferiore al 30%, Fideuram Direct,

piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, nonché l'uso dell'Intelligenza Artificiale, con l'adozione di soluzioni Generative AI e l'obiettivo, nell'arco di Piano, di creare 150 App. L'impegno della Banca ha ricevuto importanti riconoscimenti. Tra questi, per il secondo anno consecutivo, Intesa Sanpaolo Mobile è stata valutata la migliore banking app al mondo per funzionalità e customer experience dall'istituto di ricerche statunitense Forrester.
Il successo di Intesa Sanpaolo risiede nelle persone e nei valori che la guidano. La Vostra Banca persegue il rispetto di tutti nell'espressione delle loro identità e diversità e per tale impegno è stata inserita per il sesto anno consecutivo nell'indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index 2023, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario, a livello mondiale e delle società italiane. È stata inoltre riconosciuta come prima banca in Europa, e unica in Italia, nel Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index 2023, risultando tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione. Infine, cartina di tornasole dell'ottima reputazione è il riconoscimento di Top Employer 2024 per il terzo anno consecutivo, da parte di Top Employers Institute.
I risultati conseguiti confermano il successo della strategia fin qui perseguita. Il valore economico generato dall'esercizio 2023 – 25,9 miliardi di euro – è stato distribuito per l'80% agli stakeholders, di cui il 32% alle persone che lavorano per noi, il 22% agli Azionisti, e il rimanente a fornitori, Stato, Enti, Istituzioni e Comunità. La Banca ha scelto un profilo di rischio contenuto, sia nelle assunzioni dei rischi, sia nelle loro valutazioni in bilancio, perché è consapevole dell'importanza della fiducia concessale dalle famiglie per la difesa del loro risparmio e dell'impegno assunto con le imprese. Per tali motivi, Intesa Sanpaolo continuerà a eccellere nel contenimento dei rischi, curando la qualità dei crediti, mantenendo un elevato livello dei coefficienti patrimoniali e una robusta posizione di liquidità.
Per il 2023, a fronte di un utile netto consolidato del Gruppo pari a 7.724 milioni di euro e di un utile individuale della Capogruppo pari a 7.292 milioni di euro, viene proposta all'Assemblea ordinaria la distribuzione per cassa di dividendi per complessivi 5.408 milioni di euro, che, tenendo conto dell'acconto dividendi pagato lo scorso novembre pari a 2.629 milioni di euro, corrispondente ad un importo unitario di 14,40 centesimi di euro, porta alla proposta di distribuzione di 2.779 milioni di euro a saldo, corrispondente a un importo unitario di 15,20 centesimi di euro. Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2023 è dunque pari a 29,60 centesimi di euro.
Viene inoltre proposta un'operazione di acquisto di azioni proprie destinate all'annullamento per un importo pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024 subordinatamente all'approvazione della BCE e dell'Assemblea, per effetto della quale i soci, senza dover investire ulteriormente, potranno veder crescere la propria quota dei dividendi totali di Intesa Sanpaolo.
Gian Maria Gros-Pietro



Il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D. Lgs. n. 136/2015, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005, con cui è stata emanata la Circolare n. 262/2005, e con i successivi aggiornamenti e integrazioni. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa.
In particolare, per il Bilancio 2023 si è tenuto conto dell'8° aggiornamento della citata Circolare emanato il 17 novembre 2022 – il quale ha modificato la Circolare 262 per tenere conto del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 – che si applica a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2023. Contestualmente le compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno applicato anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".
Nell'ambito dell'informativa sulle Politiche contabili del Gruppo presentata nella Parte A della Nota integrativa consolidata vengono esaminate le principali aree di impatto derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, nonché le principali scelte effettuate al riguardo dal Gruppo Intesa Sanpaolo, evidenziando le motivazioni che hanno generato un impatto di prima applicazione sul Patrimonio netto, riferibili all'IFRS 17, all'IFRS 9 e all'interazione tra i due principi.
I prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia e presentano a confronto i periodi comparativi modificati in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi. Nello specifico, i saldi economici sono confrontati con i dodici mesi del 2022 modificati, mentre quelli patrimoniali con il 31 dicembre 2022 modificato. Per lo stato patrimoniale viene inoltre presentato il raffronto con il 1° gennaio 2022, data di transizione ai nuovi principi1 .
La nota integrativa del Bilancio 2023 è stata integrata secondo le indicazioni dell'8° aggiornamento della Circolare 262/2005 che ha tenuto conto delle analoghe istruzioni emanate dall'IVASS per la disclosure richiesta dall'IFRS 172 .
Si segnala inoltre che con Comunicazione del 14 marzo 2023, Banca d'Italia ha abrogato e sostituito la precedente Comunicazione del 21 dicembre 2021 che aveva integrato le disposizioni della Circolare 262 in merito agli impatti del COVID-19 e alle misure a sostegno dell'economia. In conseguenza del mutato scenario legato alla pandemia, non sono più previste informazioni di bilancio relative ai finanziamenti assistiti da moratoria, mentre quelle sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica sono ora richieste, in formato libero, in calce ad alcune tabelle delle sezioni di Nota integrativa sullo stato patrimoniale e sul rischio di credito.
Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui il Gruppo opera, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo. La Relazione sull'andamento della gestione contiene informazioni finanziarie estratte dal bilancio consolidato o riconducibili allo stesso ed altre informazioni – quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e taluni Indicatori Alternativi di Performance – non estratte o direttamente riconducibili al bilancio consolidato. In proposito, si rinvia al capitolo Indicatori Alternativi di Performance della Relazione, confermando che, con specifico riferimento al contesto conseguente al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.
Per quanto concerne in particolare il conflitto militare in atto fra Russia e Ucraina, anche nel presente Bilancio consolidato viene riportata un'articolata informativa che riprende ed aggiorna quanto già reso noto nell'ambito dell'informativa infrannuale. In particolare, nella Relazione sull'andamento della gestione uno specifico paragrafo del capitolo introduttivo illustra le azioni di presidio del rischio unitamente all'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo in merito alle principali tematiche contabili connesse. Queste ultime vengono poi sviluppate nella Nota integrativa consolidata, Parte E rischio di credito, dove vengono dettagliate le esposizioni in essere e illustrate le scelte valutative operate.
A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione vengono presentati i prospetti di Conto economico e di Stato patrimoniale riclassificati.
1 Lo IAS 1 paragrafo 40A richiede di presentare un terzo prospetto della situazione patrimoniale all'esercizio precedente, in aggiunta ai prospetti comparativi minimi richiesti, se si applica un principio contabile retroattivamente e gli impatti sono significativi. Il terzo prospetto obbligatorio non è richiesto per la predisposizione dei resoconti intermedi redatti ai sensi dello IAS 34, pertanto viene esposto nel solo Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
2 Al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle disposizioni emanate dall'IVASS con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS – il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022 – prevedendo, per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento, il recepimento delle informative tabellari stabilite dall'IVASS.

Negli schemi riclassificati, i dati sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti in termini omogenei. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.
I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e del correlato termine del periodo di applicazione del regime di "Deferral Approach" IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, negli schemi riclassificati è stata assicurata continuità di rappresentazione rispetto all'impostazione storicamente adottata, sia per le poste di Stato patrimoniale che per quelle di Conto economico. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati comparativi degli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei, come pure, se non diversamente indicato, i dati di raffronto dei dati di sintesi e degli indicatori presentati in apertura del capitolo iniziale della Relazione.
Le informazioni circa il Governo societario e gli assetti proprietari richieste dall'art. 123 bis del TUF figurano, come consentito, in una relazione distinta, approvata dal Consiglio di amministrazione e pubblicata congiuntamente al presente Bilancio, consultabile nella sezione Governance/Documenti societari del sito internet di Intesa Sanpaolo, all'indirizzo group.intesasanpaolo.com. Una sintetica informativa viene comunque riportata nella Relazione sull'andamento della gestione, nel capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione".
La Dichiarazione consolidata non finanziaria, redatta ai sensi del D. Lgs. 254 del 30 dicembre 2016 – che illustra i temi ambientali, sociali, attinenti al personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta contro la corruzione attiva e passiva – è pubblicata, come consentito, in forma di relazione distinta congiuntamente al presente bilancio ed è consultabile alla sezione Sostenibilità/Reporting di sostenibilità del medesimo indirizzo internet. Una sintesi delle tematiche trattate è presentata anche nella Relazione sull'andamento della gestione, al capitolo "Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance".
Vengono altresì pubblicate e rese disponibili sul sito internet, secondo i relativi iter approvativi, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti prevista dall'art. 123 ter del TUF e l'informativa prevista dal Terzo pilastro di Basilea 3 (il c.d. Pillar 3).

19


21

| Dati economici consolidati (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 14.646 9.500 |
5.146 | 54,2 | |
| Commissioni nette | 8.558 8.919 |
-361 | -4,0 | |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.666 1.675 |
-9 | -0,5 | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 298 1.378 |
-1.080 | -78,4 | |
| Proventi operativi netti | 21.440 | 25.138 3.698 |
17,2 | |
| -11.329 Costi operativi -10.934 |
395 | 3,6 | ||
| Risultato della gestione operativa | 13.809 10.506 |
3.303 | 31,4 | |
| -1.529 Rettifiche di valore nette su crediti -3.113 |
-1.584 | -50,9 | ||
| Risultato netto | 7.724 4.379 |
3.345 | 76,4 |

2023 2022
(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione.


| 2023 | |
|---|---|
| 2022 |

| Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) | Variazioni assolute |
% | |
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie | 169.707 147.244 |
22.463 | 15,3 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione | 173.858 172.847 |
1.011 | 0,6 |
| Finanziamenti verso clientela | 429.540 446.854 |
-17.314 | -3,9 |
| Totale attività | 963.570 974.587 |
-11.017 | -1,1 |
| Raccolta diretta bancaria | 576.136 545.386 |
30.750 | 5,6 |
| Raccolta diretta assicurativa | 172.746 173.672 |
-926 | -0,5 |
| Raccolta indiretta: | 722.194 656.663 |
65.531 | 10,0 |
| di cui: Risparmio gestito | 444.031 430.165 |
13.866 | 3,2 |
| Patrimonio netto | 63.963 61.103 |
2.860 | 4,7 |
| Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%) (Loan to deposit ratio) |
74,6% 81,9% |

| 31.12.2023 | |
|---|---|
| 31.12.2022 |
(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione. L'applicazione dell'IFRS 17 e il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 hanno comportato una modifica dei contenuti informativi della ex voce Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche, ora ridenominata Raccolta diretta assicurativa, che include le Passività assicurative, le Passività finanziarie e altre forme di raccolta assicurativa tra le quali le passività subordinate.


31.12.2023 31.12.2022
(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione.

| Informazioni sul titolo azionario | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Numero azioni ordinarie | 18.282.798.989 | 18.988.803.160 |
| Quotazione alla fine del periodo - azione ordinaria (euro) | 2,644 | 2.078 |
| Quotazione media del periodo - azione ordinaria (euro) | 2,438 | 2,024 |
| Capitalizzazione media di borsa (milioni) | 45.144 | 38.433 |
| Patrimonio netto per azione (euro) (") | 3,520 | 3,265 |
| Rating - Debiti a lungo termine (Long term rating) | 2023 | 2022 |
| Moody's | Baa1 | Baa1 |
| Standard & Poor's Global Ratings | BBB | BBB |
| Fitch Ratings | BBB | BBB |
| Morningstar DBRS | BBB (high) | BBB (high) |
| Indicatori di redditività consolidati (%) | ||
|---|---|---|
| Cost / Income | 45.1 51.0 |
|
| Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (a) | 15.2 8,5 |
|
| Risultato netto / Totale Attività (ROA) (6) | 0,8 0,4 |
| 2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali) |
|
|---|---|
| 2022 (Dati economici) 31.12.2022 (Dati patrimoniali) |

| Utile per azione (euro) | |||
|---|---|---|---|
| Utile base per azione (basic EPS) (c) | 0,42 0,23 |
||
| Utile diluito per azione (diluted EPS) (d) | 0,42 0,23 |
| Indicatori di rischiosità consolidati (%) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela netti | 0,2 0,2 |
||||
| Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela netti | 1,2 1,2 |
||||
| Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde con clientela |
72.4 69,2 |
||||
| Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati / Crediti deteriorati lordi con clientela |
49.8 48.4 |
| 2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali) |
|
|---|---|
| 2022 (Dati economici) 31.12.2022 (Dati patrimoniali) |
| Struttura operativa | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni assolute |
|---|---|---|---|
| Numero dei dipendenti (e) | 94.368 | 95.574 | -1.206 |
| Italia | 71.946 | 73.283 | -1.337 |
| Estero | 22.422 | 22.291 | 131 |
| Numero dei consulenti finanziari | 5.761 | 5.709 | 52 |
| Numero degli sportelli bancari (f) | 4.259 | 4.565 | -306 |
| Italia | 3.323 | 3.611 | -288 |
| Estero | 936 | 954 | -18 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
(e) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.
(f) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.

Nel 2023 la crescita del PIL mondiale è rallentata, si stima al 3% circa; il volume del commercio mondiale si è addirittura contratto, in base alle misure in dollari a prezzi costanti. Il rallentamento dell'attività economica globale è la sintesi di andamenti geografici molto diversi. La crescita dell'economia cinese è tornata a superare il 5%. Negli Stati Uniti, l'attività economica ha continuato a espandersi in misura robusta traducendosi in incrementi occupazionali. La riduzione dell'inflazione, negli Stati Uniti come in molti altri paesi avanzati, per ora sta avvenendo senza recessione economica. Tuttavia, a seguito del riesplodere di conflitti armati nella regione mediorientale, negli ultimi mesi del 2023 sono emersi rischi di nuovi shock esogeni sui prezzi energetici e sui costi di trasporto.
Una frenata della crescita economica relativamente più intensa si è osservata nell'eurozona. L'elevata inflazione ha penalizzato la domanda di beni e servizi delle famiglie; inoltre, l'aumento dei tassi attuato dalla Banca Centrale Europea ha rallentato la crescita degli investimenti fissi; infine, la politica fiscale è diventata meno accomodante e la debolezza della domanda estera ha limitato il contributo delle esportazioni. Conseguentemente, la crescita del PIL dell'eurozona è stata pressoché stagnante. Ciò nonostante, l'occupazione ha continuato ad aumentare e il tasso di disoccupazione medio annuo, pari a 6,5%, è stato inferiore rispetto al 2022. L'inflazione è calata rapidamente: la sua media annua si è assestata al 5,4% e la variazione di dicembre rispetto a un anno prima è stata pari al 2,7%.
In Italia, sulla base della stima preliminare di crescita, il PIL è aumentato dello 0,7% nel 2023. La stagnazione ha riflesso il contributo nullo delle esportazioni nette e l'andamento negativo del ciclo delle scorte, in un contesto di domanda interna più debole rispetto al 2022. I flussi di spesa connessi ai progetti del PNRR sono stati inferiori rispetto ai piani e non hanno fornito il sostegno sperato alla domanda. La politica fiscale si va facendo meno espansiva; tuttavia, il contenimento del deficit al 5,6% del PIL si è rivelato insufficiente ad assicurare una significativa riduzione del debito, che si va stabilizzando sopra il 140% del PIL. Malgrado la stagnazione economica, l'occupazione è aumentata e il tasso di disoccupazione si è ridotto, toccando a dicembre il 7,2%, il livello più basso dal 2009. Dal punto di vista settoriale, il valore aggiunto è calato nel manifatturiero, è salito marginalmente nelle costruzioni ed è cresciuto nel terziario.
Tra febbraio e settembre 2023, la BCE ha alzato i tassi ufficiali dal 2,0% al 4,0% (tasso sui depositi). A dicembre, ha segnalato che li avrebbe mantenuti per qualche tempo a tale livello. In parallelo, la BCE ha anche avviato la riduzione dei suoi portafogli di politica monetaria. Infine, è continuato il rimborso accelerato dei prestiti TLTRO III.
La trasmissione dei rialzi dei tassi ufficiali alla struttura dei tassi di mercato è stata progressivamente smorzata dal formarsi di aspettative di inversione del ciclo di politica monetaria. In particolare, i tassi a medio e lungo termine sono calati significativamente in novembre e dicembre. Il differenziale fra tassi decennali e tassi biennali è rimasto ampiamente negativo per tutto il 2023. Lo spread Btp-Bund è calato nel corso dell'anno verso 155-160 punti base. La copertura dell'offerta di titoli di stato è avvenuta prevalentemente grazie a un eccezionale aumento della domanda netta delle famiglie residenti, alla quale si è aggiunto un modesto contributo positivo degli investitori esteri.
I rialzi dei tassi di riferimento si sono trasmessi ai tassi attivi e passivi delle banche italiane con diverse velocità e intensità. Di conseguenza, la forbice tra il tasso medio sui prestiti e il costo della raccolta si è ampliata significativamente. Il mercato del credito ha visto una moderata restrizione dei criteri, coerente con il tono della politica monetaria e l'aumento dei rischi percepiti. D'altro canto, i tassi più elevati hanno determinato una marcata riduzione della domanda di finanziamenti. I prestiti alle imprese hanno subito una rapida riduzione fino a un minimo a settembre, mostrando un rallentamento della tendenza negativa nel 4° trimestre. La crescita del credito alle famiglie ha segnato una forte frenata e un calo dello stock nella seconda metà del 2023. La raccolta da clientela ha visto una notevole riduzione dei depositi dovuta ai deflussi dai conti correnti, in parte a seguito della riallocazione dei risparmi verso strumenti finanziari più remunerativi, tra cui i titoli di stato domestici. In parallelo, si è assistito a una robusta ripresa dei depositi con durata prestabilita e a un ritorno alla crescita delle obbligazioni bancarie. I consistenti acquisti di titoli di Stato da parte dei risparmiatori hanno alimentato la raccolta amministrata, che ha proseguito nella ripresa iniziata nel 2022. All'opposto, il rialzo dei tassi ha avuto impatti sfavorevoli sull'industria del risparmio gestito, che nel 2023 ha riportato una raccolta netta negativa, sia per i fondi comuni e le gestioni patrimoniali, sia per le assicurazioni vita.

Come già il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023, la Relazione semestrale al 30 giugno 2023 e il Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, anche il Bilancio 2023 è redatto in applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi. Contestualmente le compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno applicato anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui adozione nei precedenti esercizi era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".
Il commento ai risultati del 2023 fa pertanto riferimento al conto economico consolidato riclassificato che presenta i dati comparativi relativi ai dodici mesi del 2022 modificati in relazione all'applicazione retrospettiva dei due principi. Per gli aspetti più strettamente legati all'applicazione dei due principi, si rimanda alla Nota integrativa consolidata, Parte A - Politiche contabili (A.1 - Parte generale, Sezione 1). Per i riflessi sulla struttura e sui contenuti del conto economico e dello stato patrimoniale consolidati riclassificati, si fa invece rinvio al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" della presente Relazione.
Il conto economico consolidato del 2023 si è chiuso con un utile netto di 7.724 milioni, in importante crescita rispetto ai 4.379 milioni del 2022 (+3.345 milioni; +76,4%).
L'evoluzione è stata sostenuta dal positivo andamento della gestione operativa, in particolare dal lato dei ricavi, e dalle diminuite rettifiche di valore su crediti, pressoché dimezzatesi rispetto al 2022. Si ricorda che nel corso di quell'esercizio si erano registrate, da un lato, rilevanti appostazioni relative ad esposizioni verso Russia e Ucraina (rettifiche per complessivi 1.415 milioni, dei quali 1.298 milioni riferibili a rischio di credito, equivalenti a 1.145 milioni al netto dell'effetto fiscale); dall'altro, rettifiche su crediti in bonis per 1.174 milioni lordi, per la parte più rilevante contabilizzate nel quarto trimestre, principalmente riferite a management overlay prudenzialmente applicati laddove erano state individuate vulnerabilità potenziali, per azioni di de-risking e per l'applicazione di un fattore di peggioramento allo scenario macroeconomico prudente adottato per la stima forward-looking delle ECL, solo parzialmente mitigate dalle riprese sugli overlay a presidio della vulnerabilità delle moratorie (721 milioni).

Più in dettaglio, i proventi operativi netti hanno confermato la tendenza positiva mostrata in corso d'anno attestandosi a 25.138 milioni (+3.698 milioni; +17,2% rispetto al 2022).
In uno scenario di ripetuti rialzi dei tassi ufficiali di riferimento decisi dalla BCE a partire dal luglio 20223 , l'aggregato è stato trainato dagli interessi netti, cresciuti del 54,2% a 14.646 milioni e giunti a rappresentare oltre il 58% dei proventi netti totali (44,3% nel 2022). All'interno di questa voce è aumentata del 45,8% la contribuzione netta dell'intermediazione con clientela, pur a fronte di un progressivo maggior costo della raccolta in titoli; si sono inoltre significativamente incrementati sia gli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio, più che raddoppiati anche in seguito alla crescita degli stock, sia gli altri interessi netti. In controtendenza sono risultati soltanto i differenziali negativi sui derivati di copertura e i rapporti con banche. Seppur in progressivo miglioramento nel
corso dei trimestri, l'apporto positivo dell'intermediazione con banche nel 2023 si è attestato su un livello inferiore di oltre il 30% rispetto al 2022, principalmente correlato alla diminuzione dell'operatività interbancaria.
La descritta evoluzione degli interessi netti ha più che compensato le flessioni evidenziate da altre voci di ricavo.
Le commissioni nette sono scese a 8.558 milioni (-4%). La diminuzione ha riguardato (i) le attività di gestione, intermediazione e consulenza, condizionate dalla volatilità dei mercati che ha penalizzato soprattutto il risparmio gestito e il collocamento di prodotti assicurativi, pur a fronte di un andamento positivo dell'intermediazione e collocamento titoli; (ii) l'attività bancaria commerciale, in particolare garanzie e conti correnti, nonostante il trend positivo dei servizi di incasso e pagamento; (iii) le altre commissioni nette, principalmente nella componente attiva correlata ai finanziamenti concessi.
Il risultato dell'attività assicurativa, pari a 1.666 milioni, ha mostrato una sostanziale stabilità (-0,5%) in presenza di una migliorata contribuzione del margine tecnico e del margine finanziario ascrivibile al ramo danni.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value ha registrato una contrazione del 78,4% a 298 milioni, da leggersi congiuntamente all'incremento del margine di interesse con riferimento all'operatività in certificates, che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato. La flessione della voce risulta pertanto principalmente concentrata a livello di "Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option", oltre che per minori utili dell'attività di cessione e per la contribuzione negativa della copertura in hedge accounting.
Infine, la voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha evidenziato un saldo netto negativo pari a -30 milioni, che si confronta con i -32 milioni del 2022 (-6,3%): l'aggregato ha beneficiato di migliorati utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (da 40 milioni a 43 milioni) a fronte di un marginale aumento degli oneri netti di gestione.
Nel contesto inflattivo che ha caratterizzato il 2023, i costi operativi sono saliti del 3,6% a 11.329 milioni (+395 milioni).
Le spese per il personale si sono incrementate a 6.981 milioni (+3,5%): gli effetti positivi della riduzione degli organici medi (-1.752 risorse; -1,8%) hanno solo parzialmente compensato gli adeguamenti retributivi scaturenti dal rinnovo del contratto nazionale collettivo, per la quota avente decorrenza dal 1° luglio 2023. Le spese amministrative sono risultate parimenti in aumento a 3.002 milioni (+3,1%), seppur con andamenti contrapposti fra le diverse voci. Anche gli ammortamenti hanno registrato una crescita a 1.346 milioni (+5,2%) che ha interessato in particolare la componente riferita alle immobilizzazioni immateriali, essenzialmente investimenti in tecnologia, solo parzialmente controbilanciata dalla riduzione di quella riferita alle immobilizzazioni materiali, essenzialmente diritti d'uso acquisiti con il leasing dalla Capogruppo, in seguito a rinegoziazioni e chiusure anticipate di alcuni contratti.
3 La media annuale dell'Euribor a 1 mese è passata dal +0,09% del 2022 al +3,24% del 2023.


La sopra descritta dinamica dei ricavi e dei costi ha permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 13.809 milioni (+3.303 milioni; +31,4%) e al cost/income di scendere di quasi 6 punti percentuali, dal 51% al 45,1%.
Come anticipato in premessa, le rettifiche di valore nette su crediti si sono più che dimezzate a 1.529 milioni, dai 3.113 milioni del 2022 (-1.584 milioni; -50,9%) che includevano gli effetti di valutazione connessi al rischio Russia - Ucraina per 1.298 milioni (nel 2023 sono state invece contabilizzate riprese per complessivi 206 milioni, dei quali 35 milioni nel quarto trimestre, essenzialmente in seguito a dismissioni/incassi di posizioni crossborder non performing e alla riduzione dei volumi).
Il costo del rischio, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso così a 36 punti base che vanno a confrontarsi con i 70 punti base del 2022 (30 punti base
escludendo lo stanziamento riferito all'esposizione verso Russia e Ucraina e le ulteriori rettifiche per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19). Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono saliti da 270 a 570 milioni, costituiti da:
titoli e immobili). Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e partecipazioni, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno contribuito positivamente per 348 milioni, grazie alle plusvalenze conseguite per 116 milioni dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card, avvenuta nel primo trimestre e per 192 milioni dalla cessione della partecipazione in Zhong Ou Asset Management4 , perfezionata nel secondo trimestre (nel 2022 la voce aveva totalizzato 202 milioni, che includevano la plusvalenza di 195 milioni derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e l'erogazione liberale una tantum di 41 milioni5 in favore delle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l'impatto dell'inflazione, componenti entrambe di pertinenza del secondo trimestre).
Quale effetto combinato delle appostazioni contabili sopra descritte, il risultato corrente lordo ha evidenziato un significativo miglioramento a 12.058 milioni (+4.733 milioni; +64,6%).
L'evoluzione della base imponibile ha dato luogo ad un aumento delle imposte sul reddito dell'esercizio a 3.438 milioni (+65,3%), pur avendo beneficiato di 352 milioni in seguito all'iscrizione di imposte anticipate relative a perdite pregresse della ex UBI Banca, definendo un tax rate del 28,5% (28,4% nel 2022).
Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 222 milioni (140 milioni il dato di raffronto 2022), dei quali 139 milioni (46 milioni nel 2022) riconducibili alla Capogruppo, ed effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione in aumento a -161 milioni dai -146 milioni dell'esercizio precedente, voce per oltre i due terzi di pertinenza della Capogruppo.
Permangono elevati, seppure in diminuzione, gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario: 485 milioni (706 milioni al lordo dell'effetto fiscale) rispetto ai 576 milioni (836 milioni al lordo dell'effetto fiscale) registrati nel 2022.
4 La plusvalenza lorda indicata tiene conto dell'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuato da Intesa Sanpaolo nel corso del mese di settembre e contabilizzato alla voce imposte. Considerata in termini fiscali netti, la contribuzione della plusvalenza rimane invariata a circa 154 milioni.
5 Si ricorda che, a fronte dell'importo della liberalità erogata – pari a 48 milioni, contabilizzati nel conto economico consolidato del secondo trimestre 2022 – alla luce dell'esenzione da tassazione (e contribuzione) di cui al Decreto Aiuti-bis (D.L. 9 agosto 2022, n. 115, convertito dalla Legge 21 settembre 2022, n. 142) e Decreto Aiuti-quater (D.L. 18 novembre 2022, n. 176, convertito con modificazioni dalla L. 13 gennaio 2023, n. 6), il costo effettivamente sostenuto si è ridotto a 41 milioni, per lo storno dei relativi contributi.


Tali oneri sono essenzialmente rappresentati: (i) per 221 milioni netti (323 milioni lordi) dai contributi ordinari, contabilizzati nel primo semestre e riferiti all'intero esercizio 2023, al fondo di risoluzione unico per le banche italiane ed estere del Gruppo6 , in flessione dai 254 milioni netti (369 milioni lordi) del 2022; (ii) per 253 milioni netti (373 milioni lordi) dalla contribuzione relativa ai fondi di garanzia dei depositi, spesati nella seconda parte dell'esercizio per la parte più significativa relativa alle banche italiane del Gruppo.
Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 28 milioni (4 milioni nel 2022), il conto economico consolidato del 2023 si è chiuso, come anticipato, con un utile netto di 7.724 milioni che si confrontano con i 4.379 milioni realizzati nel 2022 (+76,4%).
Il conto economico consolidato del quarto trimestre ha evidenziato un utile netto di 1.602 milioni, in riduzione del 15,7% rispetto ai 1.900 milioni registrati nei tre mesi precedenti.
I proventi operativi netti hanno totalizzato 6.373 milioni, senza variazioni di rilievo rispetto al terzo trimestre (+6 milioni; +0,1%). Al loro interno si è confermata la crescita degli interessi netti (+4,8%), sostenuta dai rapporti con banche, dalle attività finanziarie in portafoglio e dagli altri interessi netti. Insieme alla ripresa delle commissioni nette (+0,7%) hanno compensato l'andamento riflessivo del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (-143 milioni), da leggersi – come sopra indicato – congiuntamente al margine di interesse relativamente all'operatività in certificates, e del risultato dell'attività assicurativa (-6,7%), nonché l'aumentato saldo negativo degli altri proventi (oneri) operativi netti, riconducibile alla dinamica degli oneri di gestione.
Nel loro insieme i costi operativi sono cresciuti a 3.468 milioni (+818 milioni; +30,9%). Gli scostamenti più rilevanti hanno interessato le spese amministrative (+29,2%) e le spese per il personale (+35,5%). A fronte di organici medi in leggera crescita (+231 risorse; +0,2%), il costo del personale nel quarto trimestre ha incorporato gli adeguamenti derivanti dal rinnovo del contratto nazionale collettivo. La dinamica trimestrale degli ammortamenti (+11,9%), sostanzialmente riconducibile alla Capogruppo, ha confermato la tendenza già emersa in corso d'anno e legata agli investimenti in tecnologia e per la crescita.
Il risultato della gestione operativa si è conseguentemente attestato a 2.905 milioni (-812 milioni; -21,8%) mentre il cost/income si è portato al 54,4%, dal 41,6% del terzo trimestre.
Negli ultimi tre mesi del 2023 le rettifiche di valore nette su crediti sono state pari a 616 milioni, a fronte dei 357 milioni contabilizzati nel trimestre precedente (+72,5%). L'incremento (+259 milioni) include 148 milioni volti a favorire il de-risking di crediti deteriorati in Stage 3.
Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività hanno totalizzato 332 milioni, rispetto ai 47 milioni del terzo trimestre: la voce si presenta costituita (i) per 113 milioni da accantonamenti netti, anche per controversie legali, fra i quali 43 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato; (ii) per 219 milioni da rettifiche di valore nette su altre attività, principalmente riconducibili alla Capogruppo, fra le quali figurano 34 milioni per rischio di credito su titoli in portafoglio nonché alcune componenti contabilizzate in ottica di de-risking.
Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, registrano una contribuzione positiva di 29 milioni (15 milioni nel terzo trimestre).
In seguito alle appostazioni descritte, il risultato corrente lordo si è attestato a 1.986 milioni (-1.342 milioni; -40,3%).
La dinamica del reddito imponibile e la contabilizzazione di imposte anticipate per 352 milioni relative a perdite fiscali pregresse dell'ex UBI Banca hanno dato luogo ad imposte sul reddito del periodo per 288 milioni (1.066 milioni nel terzo trimestre), definendo un tax rate del 14,5% (32% nei tre mesi precedenti).
Al netto delle imposte sono poi stati contabilizzati: oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 80 milioni (56 milioni nel terzo trimestre), effetti economici negativi dell'allocazione del costo di acquisizione per -35 milioni (-36 milioni il dato di raffronto), nonché un effetto positivo per 18 milioni (31 milioni al lordo dell'effetto fiscale) per la quasi totalità derivante dall'adeguamento di oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, precedentemente stimati. Nel terzo trimestre erano stati spesati 264 milioni (393 milioni al lordo dell'effetto fiscale), essenzialmente rappresentati dalla stima del contributo ai fondi di garanzia dei depositi delle banche italiane del Gruppo per l'intero esercizio 2023.
Tenuto conto dell'attribuzione ai terzi della perdita netta di competenza per 1 milione (utili netti per 6 milioni nel terzo trimestre), il conto economico consolidato degli ultimi tre mesi del 2023 si è chiuso – come già indicato – con un utile netto di 1.602 milioni, in flessione del 15,7% rispetto ai 1.900 milioni conseguiti nel terzo trimestre.
Relativamente agli aggregati patrimoniali, al 31 dicembre 2023 i finanziamenti netti verso clientela si sono attestati a 429,5 miliardi, in riduzione di 17,3 miliardi (-3,9%) rispetto a dodici mesi prima. L'andamento è stato determinato dai crediti di natura commerciale, diminuiti del 4,2% a 402,1 miliardi (-17,7 miliardi, dei quali 5,4 miliardi nel quarto trimestre). Il comparto ha risentito del rialzo dei tassi di interesse che ha frenato la domanda, sia dal lato delle imprese, le quali hanno preferito rinviare le decisioni di investimento ed utilizzare la liquidità disponibile per limitare il ricorso al credito bancario, sia da parte delle famiglie, in particolare con rifermento ai mutui per l'acquisto di abitazioni. Dal punto di vista delle forme tecniche, la contrazione ha interessato principalmente i finanziamenti a medio-lungo termine (-6,9% a 225,5 miliardi), in seguito al prevalere dei rimborsi rispetto alle nuove erogazioni, ma anche il comparto a breve dei conti correnti (-6,5% a 21,5 miliardi). Soltanto le altre forme tecniche a breve rappresentate da anticipazioni e finanziamenti sono risultate in modesta crescita (+0,4% a 155,1 miliardi).
Per quanto riguarda le restanti componenti dell'aggregato, i crediti a breve termine di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni pronti contro termine e soggetti per loro natura a una certa variabilità in corso d'anno, sono saliti dell'8,3% a
6 Si ricorda che con il 31 dicembre 2023 si è concluso il periodo iniziale per la costituzione del Fondo di Risoluzione Unico; l'art. 69 del Regolamento 806/2014 prevede tuttavia la raccolta di ulteriori contributi dopo la fine di tale periodo qualora l'importo dei mezzi finanziari disponibili diminuisca al di sotto dell'1% dei depositi protetti.

16,6 miliardi: la crescita si presenta concentrata nel quarto trimestre (+9,5%) dopo la flessione intervenuta nella parte centrale dell'anno.
I crediti rappresentati da titoli si sono ridotti a 5,9 miliardi (-6,3%) mentre i crediti deteriorati netti, in virtù delle continue azioni di de-risking, sono scesi al di sotto dei 5 miliardi (-9,7%). Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati è rimasta stabile al 2,3% in termini lordi e all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% a dicembre 2022)7 . La loro copertura è migliorata al 49,8%, dal 48,4% di fine 2022.
Sul fonte della provvista da clientela, in chiusura d'esercizio la raccolta diretta bancaria ha raggiunto i 576,1 miliardi, con un progresso rispetto a dicembre 2022 di 30,8 miliardi (+5,6%), dei quali 18,3 miliardi riconducibili all'ultimo trimestre. All' interno dell'aggregato, i conti correnti e depositi, rispecchiando la tendenza in atto a livello di sistema e nonostante la ripresa intervenuta nel quarto trimestre (+4,8 miliardi), sono diminuiti a 407,9 miliardi, (-25,1 miliardi, -5,8% nei dodici mesi) quale riflesso dell'utilizzo della liquidità da parte delle imprese e di un'accresciuta diversificazione dei risparmi da parte delle famiglie: il loro stock continua comunque a rappresentare oltre il 70% della raccolta diretta bancaria, confermandosi un punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo. L'andamento dei conti correnti e depositi ha trovato più che totale bilanciamento nella positiva evoluzione delle obbligazioni, salite del 49,6% a 78,3 miliardi (+26 miliardi, dei quali +8,4 miliardi negli ultimi tre mesi): nel corso del 2023 è stato realizzato un importante piano di funding che ha permesso al Gruppo di rafforzare i buffer disponibili rispetto ai requisiti MREL.
Anche l'altra raccolta è risultata in aumento a 62,4 miliardi (+18,2 miliardi, +41,2%), alimentata in primis dalla componente valutata al fair value, pari a 29,9 miliardi, per la quasi totalità costituita da certificati di investimento (+13,3 miliardi; +80,4%), ma anche dal funding istituzionale a breve termine (commercial paper). Le passività subordinate, in contenuta flessione a 12,2 miliardi (-2,5%), hanno incorporato gli effetti combinati di scadenze ed emissioni intervenuti in corso d'anno, mentre i certificati di deposito, seppur cresciuti dell'11,5% a 2,3 miliardi, mantengono un'incidenza esigua sulla raccolta complessiva. Per quanto riguarda infine la raccolta di natura finanziaria rappresentata dai pronti contro termine, per loro natura soggetti ad oscillazioni, a fine 2023 risultavano in essere operazioni di provvista per complessivi 13 miliardi, a fronte degli 1,3 miliardi del dicembre 2022.
A fine 2023 la raccolta diretta assicurativa si è confermata sostanzialmente stabile a 172,7 miliardi (-0,9 miliardi; -0,5%). In seguito all'adozione del principio IFRS 17 e all'applicazione retroattiva dello stesso ai dati di raffronto, l'aggregato si presenta costituito per il 69,4% dalle passività assicurative, cresciute a 119,8 miliardi (+2,3 miliardi; +1,9%) anche in virtù del trend positivo evidenziato dal collocamento delle polizze assicurative. Condizionate dalla volatilità dei mercati, che ha frenato le nuove sottoscrizioni, le passività finanziarie sono invece scese a 51,4 miliardi (-2,8 miliardi; -5,1%): integralmente rappresentate da contratti di investimento unit linked inclusi nella voce Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione, equivalgono al 29,8% della raccolta diretta assicurativa totale. La quota residuale (0,8%) è infine rappresentata dall'altra raccolta assicurativa – inclusa nella voce Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – pari a 1,5 miliardi, in contrazione rispetto a dicembre 2022 (-0,4 miliardi, -22,6%).
La raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, ha chiuso il 2023 con uno stock di 722,2 miliardi, in progresso del 10% (+65,5 miliardi dei quali +38,7 miliardi riconducibili al quarto trimestre). L'evoluzione è stata trainata in primis dalla raccolta amministrata, salita del 22,8% a 278,2 miliardi (+51,7 miliardi, dei quali +23,3 miliardi negli ultimi tre mesi) avendo beneficiato del rinnovato interesse della clientela verso gli investimenti a reddito fisso indotto dal rialzo dei tassi di interesse. Il risparmio gestito si è invece attestato a 444 miliardi, evidenziando una ripresa del 3,2% (+13,9 miliardi, dei quali +15,4 miliardi nel quarto trimestre) che ha beneficiato della rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati nei mesi finali dell'anno. La tendenza positiva ha interessato quasi tutte le componenti: i fondi comuni d'investimento (+3,8% a 155,5 miliardi), le gestioni patrimoniali (+8,8% a 80,1 miliardi) nonché, pur nella loro contenuta incidenza sul totale, i depositi della clientela istituzionale (+14,4% a 26,2 miliardi) e i fondi pensione (+39,1% a 16,7 miliardi). Soltanto l'insieme delle passività assicurative e delle passività finanziarie assicurative si è mosso in controtendenza (-3,7% a oltre 165,5 miliardi).
7 In base alla definizione EBA, al 31 dicembre 2023 l'incidenza dei crediti deteriorati è diminuita all'1,8% in termini lordi ed allo 0,9% in termini netti (1,9% e 1% a fine 2022).

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei settori di attività: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Subsidiary Banks, Asset Management, Private Banking e Insurance. Ad essi si aggiunge il Centro di Governo – con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo – cui fanno capo anche le attività di Tesoreria e di ALM.
Come si può notare dal grafico, gli apporti dei proventi operativi netti dei singoli settori di attività (escludendo il Centro di governo) confermano il preponderante contributo dell'attività bancaria commerciale in Italia (il 47,3% dei proventi operativi netti delle aree di business), in presenza di un apporto comunque significativo dell'attività di corporate e investment banking (16,4%), del private banking (13,4%), dell'attività bancaria commerciale all'estero (12,3%), dell'attività assicurativa (6,8%) e dell'asset management (3,8%).
Ove necessario e se materiali, i dati divisionali sono riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit al fine di consentire un confronto omogeneo.


Nel corso del 2023 la Banca dei Territori – che presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati – ha evidenziato una sostenuta crescita (+27,6%) dei proventi operativi netti, pari a 11.285 milioni. Tale crescita è dovuta al notevole incremento degli interessi netti (+64,1%), riconducibile all'andamento dei tassi di mercato, mentre le commissioni nette hanno registrato una diminuzione (-2,3%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito.
I costi operativi, pari a 6.555 milioni, hanno mostrato un aumento (+2,5%), imputabile alle spese amministrative, peraltro condizionate da elevati livelli di inflazione, e alle spese del personale, anche per i maggiori costi legati al rinnovo del CCNL.
Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è salito a 4.730 milioni, a fronte dei 2.450 milioni dell'anno precedente. Il risultato corrente lordo è quasi triplicato a 3.315 milioni, nonostante maggiori rettifiche di valore su crediti e altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività
in relazione a cause passive.
La Banca dei Territori ha chiuso l'esercizio con un risultato netto di 1.945 milioni (494 milioni nel 2022).
Al 31 dicembre 2023 le consistenze patrimoniali della Divisione hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a inizio anno (-6,7%). Gli impieghi (-6,3% a 232,4 miliardi) hanno risentito di fattori di domanda, indotti dal rialzo dei tassi, che hanno operato sia dal lato delle imprese, le quali hanno preferito utilizzare la liquidità disponibile per limitare il ricorso al credito bancario, che delle famiglie, per una minor richiesta di mutui. La raccolta diretta bancaria (-7,1% a 270,4 miliardi) ha invece risentito del calo dei debiti verso clientela: dal lato delle imprese per il già citato utilizzo della liquidità in sostituzione del credito bancario, dal lato delle famiglie, per il reinvestimento di parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali le emissioni di bond governativi/corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato, e i certificates emessi da Intesa Sanpaolo e strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.


Nel 2023 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 3.910 milioni, in diminuzione del 9% rispetto al precedente esercizio.
In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato una crescita del 32,7% ascrivibile prevalentemente all'operatività del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela. Le commissioni nette hanno registrato una contenuta flessione (-3%) per il minor apporto del comparto commercial banking, solo in parte compensato dalla dinamica positiva dell'investment banking. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value si è attestato su livelli del tutto marginali in raffronto al 2022 principalmente in relazione alla gestione dell'attività di trading dell'area Global Markets. Tale risultato deve essere letto in correlazione con la dinamica del margine di interesse relativamente alla raccolta in certificates, che ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla
gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato. I costi operativi sono aumentati a 1.502 milioni con una variazione del 5,8% riconducibile alle spese amministrative e al personale, anche per gli effetti del rinnovo del contratto collettivo nazionale.
La sopra indicata evoluzione di ricavi e costi ha determinato una flessione del risultato della gestione operativa a 2.408 milioni (-16,4%). Il risultato corrente lordo è invece migliorato dell'87,1% a 2.215 milioni, avendo beneficiato del venir meno delle rilevanti rettifiche di valore per il rischio Russia e Ucraina che erano state contabilizzate nell'esercizio precedente.
La Divisione ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 1.478 milioni, più che doppio rispetto a quello realizzato nel 2022.
I volumi intermediati della Divisione si presentano in crescita su base annua (+7,1%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela hanno evidenziato una riduzione del 2% a 127,2 miliardi imputabile principalmente ai finanziamenti in ambito Global Corporate che ha interamente assorbito la crescita nel Global Markets e nei confronti di clientela financial institutions. La raccolta diretta bancaria ha invece registrato un incremento del 19,7% a 113,5 miliardi, in relazione allo sviluppo dell'operatività in certificates e alla crescita dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e di quella irlandese.

Nel 2023 i proventi operativi netti della Divisione International Subsidiary Banks – che presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail – si sono attestati a 2.925 milioni, in significativa crescita rispetto al precedente esercizio (+31,3%; +41,3% a cambi costanti). La dinamica è stata sostenuta dagli interessi netti (+46,5%) i quali, unitamente al modesto incremento delle commissioni nette (+1,6%), hanno ampiamente controbilanciato la flessione del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value (-30,2%) e l'aumento degli altri oneri operativi netti.
I costi operativi sono saliti a 1.197 milioni (+7,1%; +13,5% a cambi costanti), essenzialmente per la dinamica delle spese del personale e amministrative.
In virtù del descritto andamento di ricavi e costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 55,8% a 1.728 milioni. Il risultato corrente lordo è più che raddoppiato a
1.591 milioni, avendo beneficiato di minori rettifiche di valore nette su crediti e della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card.
Il 2023 si è chiuso con un utile netto di 1.173 milioni, in significativo miglioramento rispetto ai 504 milioni dell'anno precedente. I volumi complessivamente intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine dicembre 2023 un incremento del 5,7% rispetto a inizio anno. L'evoluzione è stata alimentata sia dai crediti verso clientela – saliti del 4,6% a 42,1 miliardi principalmente per la crescita rilevata dalle controllate attive in Slovacchia, Croazia, Ungheria e Serbia, solo in parte attenuata dalla diminuzione dei finanziamenti in Egitto – sia dalla raccolta diretta bancaria – che ha evidenziato un aumento del 6,5% a 57,9 miliardi, segnatamente nella componente relativa ai debiti verso clientela, riconducibile essenzialmente alle controllate operanti in Slovacchia, Serbia e Ungheria.


La Divisione Private Banking – che ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza – ha registrato nel 2023 proventi operativi netti per 3.184 milioni, in progresso del 28,6% rispetto all'esercizio precedente.
L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre agli interessi netti che, in uno scenario di tassi di mercato in crescita, si sono più che triplicati a 1.267 milioni, per l'aumentata contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela. In senso opposto si sono mosse le commissioni nette (-6,2%), sia quelle ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito, sia quelle up front, per effetto del diverso mix di prodotti collocati.
I costi operativi hanno evidenziato un aumento del 6,7% a 983 milioni, da ricondurre sia alle spese del personale – per gli impatti del rinnovo del contratto nazionale e per il rafforzamento
dell'organico all'estero – sia alle spese amministrative, in particolare informatiche, immobiliari e per servizi resi da terzi. Le dinamiche descritte hanno reso possibile un incremento del 41,6% del risultato della gestione operativa, che ha raggiunto i 2.201 milioni. Il risultato corrente lordo è parimenti migliorato del 35,4% a 2.106 milioni.
Il conto economico della Divisione si è chiuso con un utile netto di 1.366 milioni, in crescita del 32,1%.
Al 31 dicembre 2023 le masse gestite e amministrate, inclusive del contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, risultavano pari a 303,6 miliardi, in aumento di 31,1 miliardi da inizio anno. Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si attestava a 157,4 miliardi (+7,3 miliardi).

La Divisione Asset Management – che ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite Eurizon Capital SGR e le sue partecipate – ha conseguito nel 2023 proventi operativi netti in riduzione del 5,6% a 908 milioni. La dinamica è essenzialmente riconducibile alle commissioni nette (-10,6%) ed è stata solo parzialmente compensata dal contributo positivo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione.
In presenza di costi operativi saliti a 245 milioni – principalmente per l'aumento delle spese amministrative, da porre in relazione agli ulteriori interventi di consolidamento dell'infrastruttura produttiva – il risultato della gestione operativa è sceso a 663 milioni (-10,4%).
La Divisione ha chiuso l'esercizio con un utile netto di 475 milioni (-13,6%).
Al 31 dicembre 2023 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management aveva totalizzato 311,3 miliardi, in crescita di 7,5 miliardi (+2,5%) rispetto a fine 2022 grazie alla rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati, solo in parte attenuata dai deflussi di raccolta netta (-13,5 miliardi). Questi ultimi hanno interessato i mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-11,6 miliardi) e, in misura minore, i fondi comuni (-2,7 miliardi) e le gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,7 miliardi), solo parzialmente compensati dai flussi netti positivi sui prodotti destinati a clientela istituzionale (+1,5 miliardi).

La Divisione Insurance – che ha la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo – ha generato nel 2023 proventi operativi netti per 1.613 milioni (+1,5%) pressoché totalmente rappresentati dal risultato dell'attività assicurativa, in aumento dell'1,7% a 1.625 milioni. Quest'ultimo ha beneficiato del miglioramento sia del margine tecnico sia del margine finanziario, segnatamente nel ramo danni.
Parallelamente i costi operativi sono scesi a 379 milioni (-1,6%), in virtù di una contrazione delle spese amministrative (-5,4%) che ha più che controbilanciato l'aumento delle spese per il personale (+3,4%).
Le dinamiche descritte hanno permesso al risultato della gestione operativa di migliorarsi a 1.234 milioni (+2,5%).
Il risultato corrente lordo, pari a 1.295 milioni, ha invece evidenziato una flessione (-1,4%).
L'utile netto conseguito dalla Divisione è stato di 876 milioni (-6,1%).

L'andamento della raccolta diretta assicurativa è stato descritto nello specifico precedente paragrafo a commento dei risultati di Gruppo, al quale si fa pertanto rimando.
Il Centro di Governo ha evidenziato nel 2023 un risultato della gestione operativa pari a 845 milioni, che si confronta con i 570 milioni del precedente esercizio. Tale progresso è stato essenzialmente determinato dal positivo andamento dei proventi operativi netti ed in particolare degli interessi netti, che hanno beneficiato del consistente rialzo dei tassi di mercato.
I costi operativi hanno mostrato un lieve calo: i maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, sono stati in parte attenuati dall'incremento delle spese del personale e degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici. Il risultato corrente lordo si è attestato a 873 milioni rispetto ai 600 milioni del 2022.
Il 2023 si è chiuso con un risultato netto di 411 milioni a fronte dei 208 milioni conseguiti nel 2022. Si ricorda che il conto economico del Centro di Governo comprende gli oneri, essenzialmente riferibili al fondo di risoluzione europeo, finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario. Tali oneri sono ammontati - al netto delle imposte - a 245 milioni e si confrontano con i 301 milioni dell'anno precedente.
Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:
Rimangono confermate nella loro valenza le considerazioni svolte in sede di Bilancio 2022 – ulteriormente rafforzate dalla riconferma del "Board of Directors" uscente di Banca Intesa Russia da parte dell'Assemblea del 30 giugno 2023 e dagli avvicendamenti di routine negli organi di governance della controllata ucraina, avvenuti sulla base di candidature proposte dalla Capogruppo – circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, per tutti i profili di osservazioni in quella sede esaminati, stante anche l'assenza di mutamenti della normativa russa sul tema o di sviluppi, in senso negativo, sulla governance della partecipata russa, che continua ad operare come da indicazioni della Capogruppo.
A fronte del perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina, nel corso del 2023 non sono stati allentati i presidi all'interno del Gruppo che erano stati attivati all'indomani dello scoppio nel febbraio 2022, dettagliatamente descritti nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato 2022 al quale pertanto si rimanda.
Le due Task Force – "Risk Management and Control" e "Operational Resilience", presiedute rispettivamente dal Chief Risk Officer e dal Responsabile della Divisione International Subsidiary Banks – hanno continuato a riunirsi con l'obiettivo, tra gli altri, di predisporre opportune informative per il Top Management che, all'occorrenza, sono condivise anche con il Joint Supervisory Team (JST) della BCE.
La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e ininterrotti.
Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e il Consiglio di Amministrazione.
Nel Bilancio consolidato 2022 si era dato conto di tutte le principali azioni poste in essere dall'inizio dell'emergenza sia dal punto di vista operativo, sia con specifico riguardo al presidio del rischio di credito, in particolare nell'ambito dell'Action Plan crediti.
Con riferimento al 2023 non ci sono novità di rilievo da segnalare: in continuità con quanto avvenuto già a partire dal secondo semestre 2022, non sono state attivate specifiche iniziative nell'ambito dell'Action Plan crediti dedicate al conflitto fra Russia e Ucraina. Sono tuttavia ancora in corso, nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, specifiche iniziative diagnostiche sulle aziende dei settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegato anche alla crisi geopolitica in corso.
A fronte dell'ulteriore inasprimento delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, al fine di assicurare il presidio della conformità alle normative è proseguito il monitoraggio, avviato nel 2022, attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare
8 Con decorrenza 1° agosto 2023 ha cessato di operare l'ufficio di rappresentanza di Mosca di Intesa Sanpaolo.

i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 31 dicembre 2023 l'esposizione verso controparti russe a cui si applicano le sanzioni incluse nelle liste OFAC (Office of Foreign Assets Control) SDN e/o EU asset freeze era pari a 237 milioni (oltre 380 milioni a fine 2022). Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress
con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.
Nel Bilancio consolidato 2022, al quale si rimanda, erano state descritte le iniziative poste in essere sin dalle prime fasi del conflitto nei confronti dei dipendenti di Pravex Bank, in particolare sul fronte del supporto all'espatrio dei dipendenti stessi e dei loro familiari, qualora richiesto. A partire da marzo 2023, anche in seguito ad un momentaneo miglioramento della situazione, si è iniziato ad osservare un esiguo ma costante flusso di rientro in Ucraina dei colleghi e rispettivi familiari accolti all'estero che è andato intensificandosi nella seconda parte dell'anno. A fine dicembre i colleghi e loro familiari ospitati in Italia negli appartamenti di proprietà del Gruppo e nelle strutture residenziali messe a disposizione a Bergamo erano infatti scesi a 64, a fronte dei 208 accolti nel corso del 2022, ridottisi ulteriormente nelle prime settimane del 2024. Trattasi prevalentemente di personale femminile con al seguito i figli, oltre alle famiglie di dipendenti uomini che per la legge marziale non possono lasciare il Paese.
In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, anche grazie alle iniziative poste in essere nel corso del 2022, l'operatività è sempre stata garantita e l'attività sta proseguendo senza la necessità di attivare le soluzioni di continuità.
Per ovviare ai problemi di erogazione di energia elettrica diffusisi nel Paese sul finire del 2022, ad inizio 2023 si è deciso di fornire apparati satellitari Starlink utili a garantire la connessione dati, oltre a power bank distribuite alle sedi central i e al personale con mansioni critiche e strategiche. Inoltre, sono stati forniti generatori di corrente a tutte le filiali operative. La fornitura di energia elettrica nel Paese è comunque tornata costante a partire dal mese di febbraio, anche grazie alla possibilità di sfruttare diverse centrali elettriche che sono state messe in funzione. Le misure descritte hanno consentito la fornitura dei servizi senza interruzioni e rimangono valide e giudicate sufficienti per fronteggiare la situazione anche in questo inizio del 2024.
Il numero di filiali aperte giornalmente da inizio 2023 è progressivamente aumentato fino ad assestarsi, nella seconda metà dell'anno, a più del 90% delle filiali disponibili. L'apertura delle filiali continua a basarsi sulla metodologia di valutazione del rischio concordata con la Capogruppo e volta a guidare il processo decisionale di apertura delle singole filiali sulla base di specifici indicatori, tenendo sempre in considerazione la sicurezza del personale. Dopo la chiusura nel 2022 delle filiali di Mariupol (considerata persa perché non più accessibile in quanto ubicata in una zona occupata dalle truppe russe) e di Kherson (danneggiata dai bombardamenti), nel 2023 hanno cessato di operare anche le filiali di Zaporizhzhia e Mykolaiv, oltre ad uno dei due sportelli di Kharkiv danneggiato nel 2022. Le altre filiali danneggiate nelle prime fasi dei combattimenti (una seconda struttura a Kharkiv, una a Kyev e una a Kremenchuk), che avevano subito danni più lievi nel frattempo riparati, sono state invece riaperte al pubblico. Presso Banca Intesa Russia i sistemi sono sempre rimasti attivi fin dall'inizio delle ostilità e le filiali hanno continuato a lavorare senza problemi operativi, anche nel 2023.
È proseguito il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, attivato nel 2022. Anche nel 2023, pur in presenza di temporanei peggioramenti dello scenario bellico nella zona, non si sono registrati problemi nell'attività della società.
Per quanto riguarda gli aspetti di Cybersecurity, procedono le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con un progressivo rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare in tema di controlli di sicurezza e di modalità di autenticazione per accedere alla rete aziendale. Sono state implementate nel corso dell'anno le funzionalità per consentire l'accesso a tutti i pc aziendali senza password ma con presidi di sicurezza più attendibili.
Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, con focus soprattutto sul tema del phishing, vengono regolarmente intraprese per sensibilizzare tutto il personale del Gruppo.
Si ricorda infine che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.
Nei paragrafi successivi vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione russa e l'Ucraina nonché l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle. Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, infatti, oltre a rilevanti esposizioni cross-border verso controparti residenti nella Federazione Russa, vede, come detto, la presenza diretta di due controllate nei paesi belligeranti, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex Bank Public Joint-Stock Company e Banca Intesa Russia.
Agli inizi del 2022, i crediti verso clientela russa rappresentavano circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle esposizioni assistite dalle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata prioritariamente l'attività di de-risking, impostata dal Gruppo a partire dal secondo semestre dello scorso esercizio. A fine 2022 il complesso di tali esposizioni era praticamente dimezzato, con un calo dell'esposizione lorda per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) di 2.493 milioni (- 47% rispetto a fine 2021). Ulteriori operazioni di de-risking sono continuate anche nel corso del 2023 con la quasi totale cessione del portafoglio titoli e con significative dismissioni/incassi di posizioni cross-border, in particolare con riferimento ad alcune esposizioni non performing. Anche le esposizioni fuori bilancio sono state ulteriormente ridotte. Le manovre di de-

risking e le persistenti importanti rettifiche sulle residue posizioni hanno portato ad un'ulteriore diminuzione dell'esposizione verso controparti residenti in Russia e Ucraina9 sia in termine di valori lordi che netti. In termini di valori lordi, il totale delle esposizioni (clientela, banche e titoli) al 31 dicembre 2023 verso controparti residenti in Russia e Ucraina è pari a 1.889 milioni (1.580 milioni netti), con un calo di 900 milioni (578 milioni netti) rispetto al 31 dicembre 2022 (-32% per i lordi e -27% per i netti). In particolare, l'esposizione creditizia netta verso clientela nei due anni si è ridotta dai 4.710 milioni del 31 dicembre 2021 ai 766 milioni del 31 dicembre 2023. Più nel dettaglio, al 31 dicembre 2023, le esposizioni residue verso clientela ammontano, in termini di valori lordi, a 197 milioni (117 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia (dati al 31 dicembre 2023, come più avanti descritto) e a 675 milioni (526 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross-border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 707 milioni (696 milioni netti) e in titoli per complessivi 12 milioni (10 milioni netti)10. Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 186 milioni (123 milioni netti)11, di cui 62 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank (dati al 30 settembre 2023, come più avanti descritto), oltre a esposizioni verso banche e in titoli governativi ucraini a breve termine per complessivi 112 milioni (108 milioni netti). Ciò premesso, il contesto di riferimento al 31 dicembre 2023 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2022 (nonché nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023), in quanto:
Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due controllate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – sono sostanzialmente in continuità con quelle utilizzate nello scorso Bilancio. Prima di trattare sinteticamente le scelte valutative relative alle due partecipate ed accennare ai temi della valutazione delle esposizioni cross-border (per ulteriori dettagli si rinvia a quanto sarà illustrato nell'ambito della Nota Integrativa), occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex Bank e Banca Intesa Russia contribuiscono alla situazione consolidata al 31 dicembre 2023. In particolare, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 31 dicembre 2023), per Pravex la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere ai fini del consolidamento mediante una situazione contabile al 30 settembre 2023 controvalorizzata al cambio del 31 dicembre 2023. Le risultanze di Pravex Bank sono recepite quindi mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per il Bilancio 2022 e nel corso del 2023. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi patrimoniali della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo. Le suddette modalità di consolidamento sono supportate anche dal riscontro di dati gestionali patrimoniali al 31 dicembre 2023 che non evidenziano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli di fine settembre.
Venendo alle scelte valutative, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti di Pravex Bank un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Ai fini del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, come già nel Bilancio consolidato 2022 e nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023, si è valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela per cassa di Pravex Bank, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta azzerato, contribuendo negativamente al consolidato per 27 milioni. Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia, si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing, che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 31 dicembre 2023 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2022 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 35% sul loro valore lordo. Analogamente alle passate chiusure contabili, si è anche proceduto a confermare l'accantonamento volto ad annullare l'equity della partecipata. Le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex Bank riflettono in modo cautelativo la presente condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).
Con riferimento alle posizioni cross-border, il Gruppo ha confermato l'approccio valutativo guidato dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento" (approccio applicato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, sia ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di aggiustamenti su base manageriale) onde meglio incorporare accantonamenti legati al rischio relativo al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Nel contempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio correlato al conflitto.
Alla luce della sostanziale invarianza delle scelte valutative rispetto al Bilancio 2022 e degli incassi, soprattutto di posizioni cross-border non performing e delle riduzioni dei volumi operate dalla controllata russa e da quella ucraina, il Gruppo ha registrato a conto economico nel corso del 2023 un impatto positivo di 205 milioni, al lordo degli effetti fiscali, su crediti e titoli,
9 La diminuzione del valore di bilancio delle esposizioni in rubli in portafoglio di Banca Intesa Russia riflette altresì il significativo calo della valuta russa registrato nel corso dei 2023.
10 Sono inoltre presenti rischi di firma verso clientela per 46 milioni (39 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 24 milioni (con impatto sostanzialmente nullo in termini di valori netti) cross-border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Quest'ultima componente ha visto un sostanziale azzeramento rispetto ai 232 milioni in termini di valori lordi e 186 milioni per i valori netti riscontrabili al 31 dicembre 2022. Infine, si registrano 66 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross-border verso banche residenti russe.
11 Le esposizioni cross-border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate della controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

parzialmente compensato dall'onere per l'adeguamento del fondo rischi per 114 milioni effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia, teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo. L'impatto netto ante imposte ammonta a 91 milioni. Relativamente al conto economico 2022, si ricorda che i processi valutativi definiti in tale sede avevano portato alla rilevazione di rettifiche, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 1.415 milioni, riferibili per 1.298 milioni a rettifiche su crediti, per 36 milioni su titoli e per 81 milioni su altre poste di bilancio, inclusivi del citato accantonamento effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia per annullare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.
Di seguito si indicano gli eventi rilevanti intervenuti nel corso del 2023.
Il 1° gennaio 2023 è stata deliberata, da parte delle assemblee straordinarie delle due società, la fusione per incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A. in Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A. (CBPQ), che ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A., con decorrenza degli effetti civilistici, contabili e fiscali in pari data.
Si ricorda che il 30 giugno 2022 Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, attraverso la propria controllata lussemburghese Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., aveva acquisito il controllo totalitario di CBPQ, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio, nell'ottica strategica di creare un ulteriore hub europeo della Divisione Private Banking, accanto a Reyl & Cie in Svizzera.
Nell'ambito degli accordi tra Risanamento, società controllata da Intesa Sanpaolo con una quota del 48,88%, LendLease, primario operatore internazionale operante nel settore delle infrastrutture, e le banche finanziatrici per lo sviluppo dell'iniziativa immobiliare denominata Milano Santa Giulia, il 2 febbraio 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato una complessa operazione volta a consentire, nell'ambito di un piano che assicuri l'equilibrio economico finanziario del Gruppo Risanamento ex art. 56 del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: (i) l'ottenimento da parte del Gruppo Risanamento delle risorse finanziarie necessarie per adempiere ai propri impegni assunti con le autorità pubbliche e terze parti in relazione al completamento sia dell'attività di bonifica dell'area sia della realizzazione delle opere infrastrutturali olimpiche di cui alla Convenzione di Variante; (ii) il trasferimento dell'area Milano Santa Giulia a valori in linea con il relativo book value a favore di un fondo d'investimento alternativo, con sottoscrizione delle relative quote da parte delle banche finanziatrici, o loro eventuali aventi causa, e contestuale accollo liberatorio da parte del suddetto fondo dell'indebitamento finanziario vantato dalle banche finanziatrici stesse (o loro eventuali aventi causa) nei confronti del Gruppo Risanamento e con pagamento in favore di Risanamento, a certi termini e condizioni, dell'importo complementare rispetto ai valori sopra richiamati.
Il Termsheet contenente i principali termini e condizioni dell'operazione è stato siglato dalle parti il 22 marzo 2023. Nel corso del secondo trimestre, in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive usuali per questo tipo di operazioni, si è proceduto alla redazione dei contratti definitivi, siglati dalle parti il 29 giugno 2023. Il closing si è quindi perfezionato in data 30 giugno 2023.
Con riferimento al programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) approvato dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022 e autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta il 24 giugno 2022 per un esborso complessivo massimo di 3.400 milioni e per un numero non superiore a n. 2.615.384.615 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, dopo il programma iniziale avviato il 4 luglio e concluso l'11 ottobre 2022 con l'esborso di 1.700 milioni e l'acquisto di n. 988.632.803 azioni (tutte annullate), il 3 febbraio 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato di dare esecuzione alla restante parte del programma per un esborso massimo di 1.700 milioni e per un numero di azioni non superiore a n. 1.626.751.812.
Gli acquisti hanno preso avvio il 13 febbraio 2023 e si sono conclusi il 4 aprile 2023. Nel periodo sono state complessivamente acquistate n. 706.004.171 azioni, pari a circa il 3,72% del capitale sociale in essere al termine del programma, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4079 euro, per un controvalore totale di 1.699.999.999,33 euro.
Le transazioni sono avvenute sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana per il tramite dell'intermediario terzo incaricato dell'esecuzione del programma, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo, nel rispetto dei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022.
L'annullamento delle azioni è avvenuto in data 2 maggio 2023. A fronte di un capitale sociale rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, le azioni ordinarie prive di valore nominale che lo compongono sono diminuite da n. 18.988.803.160 a n. 18.282.798.989. Lo Statuto sociale aggiornato in seguito a tale annullamento è stato depositato il 3 maggio presso il Registro delle Imprese di Torino.
Come già indicato nel Bilancio 2022, in continuità ed in coerenza con le operazioni realizzate nel 2020 e nel 2021 relativamente alle attività di acquiring di Intesa Sanpaolo e della ex UBI Banca, nel corso del 2022 il Gruppo ha intrapreso un'iniziativa progettuale finalizzata ad ampliare a livello internazionale la partnership strategica con il Gruppo Nexi, mediante il trasferimento a Nexi Payments del ramo d'azienda avente ad oggetto le attività di merchant acquiring della controllata croata PBZ Card. Analogamente alle due precedenti transazioni, l'accordo ha previsto: i) la cessione al Gruppo Nexi del ramo acquiring di PBZ Card (comprensivo di tutti i contratti stipulati con i merchant croati) e ii) la stipula di una partnership commerciale tra PBZ Group e l'acquirente su base esclusiva in linea con i termini delle operazioni concluse in Italia.
L'operazione si è perfezionata il 28 febbraio 2023 dando luogo ad una plusvalenza lorda, rilevata nel conto economico consolidato del primo trimestre 2023, pari a 116 milioni (95 milioni al netto dell'effetto fiscale).
Il 1° marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Vita, dando seguito a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Intesa Sanpaolo in data 28 febbraio 2023, ha approvato un accordo transattivo e di

acquisto di azioni tra RBHold S.p.A., riferibile alla famiglia Favaretto (socio di minoranza di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A.) e Intesa Sanpaolo Vita che ha previsto:
È stata inoltre prevista la sottoscrizione di un nuovo accordo (parzialmente modificativo rispetto a quello precedentemente in essere) del contratto di service tra Intesa Sanpaolo RBM Salute e Previmedical, volto a rafforzare il presidio e il controllo da parte di Intesa Sanpaolo RBM Salute delle attività esternalizzate a Previmedical, tutelando maggiormente la società nel caso di livelli di servizio non soddisfacenti verso la clientela nella gestione del portafoglio polizze affidato a Previmedical.
L'accordo transattivo è stato sottoscritto dalle parti il 1° marzo 2023; in pari data si è anche perfezionato l'acquisto della quota di minoranza di Intesa Sanpaolo RBM Salute da parte di Intesa Sanpaolo Vita che, in seguito all'operazione, è divenuta titolare del 100% del capitale della società.
Nell'ambito della partnership strategica fra Intesa Sanpaolo Vita e Reale Group – per il tramite di Blue Assistance, società di servizi di Reale Group specializzata nell'assistenza sanitaria – finalizzata e resa nota il 19 luglio 2022 ed avente ad oggetto la nuova società InSalute Servizi12, il 1° aprile 2023 è divenuto efficace il conferimento del ramo d'azienda di Blue Assistance, costituito principalmente dalla piattaforma tecnologica, dal network di strutture convenzionate e da contratti di lavoro subordinati dipendenti, tramite il quale è stata data esecuzione all'aumento di capitale riservato di InSalute Servizi. In pari data è stata perfezionata anche la cessione a Intesa Sanpaolo Vita di talune azioni di InSalute Servizi emesse nell'ambito del citato aumento di capitale, al fine di raggiungere la configurazione societaria definita tra le parti. La società risulta ora partecipata al 65% da Intesa Sanpaolo Vita ed al 35% da Blue Assistance.
Dal punto di vista contabile, il confronto tra il valore del ramo conferito, attestato da una specifica fairness opinion di un terzo esterno indipendente, e il patrimonio netto al fair value del ramo stesso ha evidenziato una differenza definitiva pari a circa 31 milioni, che è stata imputata ad avviamento in seguito alla conclusione del processo di Purchase Price Allocation (PPA) ai sensi dell'IFRS 3.
InSalute Servizi – che opera all'interno della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo per la gestione dei sinistri e lo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate (TPA - Third Part Administrator) a supporto dell'offerta assicurativa di Intesa Sanpaolo RBM Salute, della quale nel 2026 gestirà il 75% del portafoglio – è attiva nella gestione delle prestazioni sanitarie e assistenziali verso la clientela captive di Intesa Sanpaolo, verso i Fondi Sanitari Integrativi, le Casse Assistenziali, le Mutue, le Aziende e gli altri Enti operanti nei comparti della sanità integrativa e dell'assistenza, rafforzando la strategia della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo ed il suo piano di sviluppo nell'assicurazione sanitaria avviato nel 2020 con l'acquisizione di Intesa Sanpaolo RBM Salute.
In linea con gli obiettivi di semplificazione e di razionalizzazione delle strutture societarie del Gruppo Intesa Sanpaolo previsti dal Piano di Impresa 2022-2025, il 3 aprile 2023 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione in Intesa Sanpaolo S.p.A. della controllata al 100% Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., intermediario finanziario iscritto all'albo di cui all'art.106 del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (TUB) operante quale centro specialistico del Gruppo per la gestione delle procedure legali di recupero del credito leasing e delle attività di valorizzazione e vendita degli asset immobiliari e mobiliari sottostanti ai contratti di leasing risolti. L'operazione, che ha ricevuto il nulla osta della Banca d'Italia e l'autorizzazione della Banca Centrale Europea, era stata approvata il 20 dicembre 2022 dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo – sulla base del progetto di fusione depositato presso il Registro delle imprese di Torino, ai sensi dell'art. 2501-ter del Codice Civile, in data 18 novembre 2022 – e dall'assemblea straordinaria della società incorporanda. L'atto ha avuto efficacia giuridica dal 17 aprile 2023 e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2023. Trattandosi di una società interamente posseduta, la fusione è avvenuta secondo le modalità semplificate previste dall'art. 2505 del Codice Civile.
Il 28 aprile si è svolta l'Assemblea Ordinaria di Intesa Sanpaolo, regolarmente costituita in unica convocazione e valida a deliberare in quanto partecipanti per il tramite del rappresentante designato (ai sensi dell'art. 106, comma 4, del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla L. n. 27 del 24 aprile 2020, i cui effetti sono stati, da ultimo, prorogati dalla L. n. 14 del 24 febbraio 2023) n. 3.167 titolari del diritto di voto per n. 10.897.630.179 azioni ordinarie prive del valore nominale, pari al 57,38977% del capitale sociale. L'Assemblea ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno. Le deliberazioni hanno riguardato13:
− l'approvazione del Bilancio d'esercizio 2022 della Capogruppo Intesa Sanpaolo e la destinazione dell'utile d'esercizio, con la distribuzione agli azionisti di un importo a saldo per il 2022 pari a 8,68 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria, soggetto a variazione in aumento per effetto dell'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback). In seguito all'annullamento delle azioni comunicato ad inizio maggio14, a partire dal giorno 24 maggio 2023 (con stacco cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio) è stato messo in pagamento, quale saldo dividendi a valere sull'utile dell'esercizio 2022, l'importo di 9,01 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale15, per un monte dividendi complessivo, tenuto conto dei
12 La società, costituita nel febbraio del 2022 con l'originaria denominazione di Newco TPA S.p.A., nel terzo trimestre aveva assunto la denominazione di InSalute Servizi. A fine 2022 figurava nell'area di consolidamento integrale in quanto detenuta al 100% da Intesa Sanpaolo Vita.
13 Le relative maggioranze deliberative sono dettagliatamente illustrate nel comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale di Gruppo, al quale si fa rinvio.
14 Si veda in proposito quanto riportato più sopra.
15 L'importo complessivo del dividendo pagato è stato di 1.646.462.490,59 euro a fronte di 1.765.623,70 euro girati a Riserva straordinaria in relazione alla quota di dividendo non distribuita sulle n. 9.075.453 azioni in portafoglio alla record date (817.698,32 euro) e alle differenze di arrotondamento emerse in sede di determinazione dell'importo definitivo del dividendo (947.925,38 euro).

In seguito alla ricezione dell'autorizzazione da parte del Regulator cinese, il 16 maggio 2023 si è perfezionata la cessione a Warburg Pincus, primario operatore di private equity a livello globale, della quota pari al 23,3% del capitale sociale di Zhong Ou Asset Management Co. Ltd., società di asset management focalizzata sul mercato cinese riveniente dall'integrazione della ex UBI Banca. L'operazione era stata deliberata nel novembre 2021 dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo. Conseguentemente, a partire dal Bilancio al 31 dicembre 2021 la partecipazione era stata riclassificata fra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5. La cessione ha generato una plusvalenza di 192 milioni, circa 154 milioni al netto dell'effetto fiscale. La plusvalenza lorda indicata tiene conto dell'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuato da Intesa Sanpaolo nel corso del mese di settembre e contabilizzato alla voce imposte.
La quota residua detenuta, pari all'1,7% del capitale sociale della società, è stata ceduta l'11 dicembre 2023 a due manager della società stessa. La transazione ha dato luogo ad una plusvalenza di importo non significativo.
Il 15 giugno 2023 è stata ufficialmente presentata Isybank17, la nuova banca digitale del Gruppo, progetto qualificante del Piano d'Impresa 2022-2025, che intende coniugare la solidità e l'offerta commerciale di una banca, con i servizi semplici e veloci tipici di una fintech. La nuova realtà si rivolge alla clientela del Gruppo costituita da fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, mantenendo tuttavia la possibilità di una relazione diretta con il personale della filiale digitale.
Con Isybank, Intesa Sanpaolo entra pertanto nel mondo fintech, segnando il passaggio da incumbent a challenger, migliorando ulteriormente il servizio ai clienti e al contempo creando opportunità di lavoro innovativo e agile. Isybank si fonda su una tecnologia nativa in cloud, adattabile a un contesto multi-valuta e a clienti multinazionali. Thought Machine, società tecnologica di core banking con sede nel Regno Unito e uffici regionali a New York, Singapore e Sydney, è stata scelta quale partner per dar vita alla nuova piattaforma di digital banking. Partnership peraltro rafforzata dall'investimento di 40 milioni di sterline con cui Intesa Sanpaolo ha deciso di entrare nel capitale della società.
Il 19 luglio 2023 è stato sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali l'accordo relativo al trasferimento a Isybank di due rami d'azienda da parte della controllante al 100% Intesa Sanpaolo. Il conferimento, deliberato dalla Capogruppo il 30 marzo 2023, riguarda due distinti rami d'azienda aventi ad oggetto ognuno l'insieme di beni e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la gestione dei clienti persone fisiche che utilizzano prevalentemente canali digitali.
In data 11 ottobre 2023 Isybank ha deliberato un aumento del capitale sociale da 30 milioni a 31 milioni, da realizzarsi in due tranche e da liberarsi mediante i conferimenti in natura dei suddetti rami, per la valutazione dei quali Intesa Sanpaolo si è avvalsa del supporto di un esperto terzo indipendente.
Nel fine settimana del 14-15 ottobre 2023 ha avuto luogo il trasferimento del primo ramo costituito da circa 300 mila clienti di Intesa Sanpaolo con profili operativi più semplici, individuati sulla base di specifici requisiti. Il conferimento ha avuto efficacia giuridica dal 16 ottobre 2023. Il secondo trasferimento, che riguarderà clienti con profili relativamente più complessi rispetto al precedente, è previsto entro il marzo 2024, in parallelo con l'arricchimento del catalogo prodotti, servizi e funzionalità e con nuove iniziative di Marketing e Comunicazione.
Dopo le iniziali comunicazioni inviate alla clientela coinvolta (comunicazioni del giugno 2023 per il primo lotto e di luglio/novembre 2023 per il secondo lotto), nel gennaio 2024 è stata inviata una lettera per rinnovare le informazioni fornite con le precedenti comunicazioni ed evidenziare ulteriori elementi volti a consentire ai clienti di valutare appieno il trasferimento in Isybank ed esprimere il loro consenso a tale operazione, anche in risposta alle richieste dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ad ulteriore rafforzamento della campagna informativa, la diffusione di queste comunicazioni è stata prevista anche mediante pubblicazione su alcuni quotidiani a tiratura nazionale.
Per i clienti già trasferiti la lettera ha previsto la possibilità di confermare la propria soddisfazione ovvero l'interesse ad aprire un nuovo conto in Intesa Sanpaolo. I clienti in perimetro di conferimento a marzo 2024 sono invece stati invitati dalla lettera ad esprimere un consenso esplicito all'accettazione del trasferimento.
Di fronte alla gravità degli effetti prodotti dal maltempo in Emilia Romagna e nelle Marche, in parallelo alle misure introdotte con il D.L. n. 61 del 1° giugno 2023 – relativamente alle quali si è provveduto a sospendere, per i mesi di maggio e giugno, le rate di tutti i finanziamenti in essere con allungamento del piano di ammortamento di due mesi – il Gruppo Intesa Sanpaolo si è attivato con una serie di iniziative per venire incontro alle difficoltà della propria clientela attraverso:
16 Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle n. 23.922.835 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari a 1.765.505,22 euro.
17 Si ricorda che il 1° gennaio 2023 era divenuta efficace la modifica dello Statuto di Banca 5 S.p.A. con la nuova denominazione della società in Isybank S.p.A. La modifica, autorizzata dalla BCE il 10 ottobre 2022, era stata deliberata dall'Assemblea straordinaria di Banca 5 del 28 ottobre 2022.

Il 29 giugno Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e Man Group – società globale di investimento quotata alla borsa di Londra che applica tecnologie all'avanguardia nella gestione dei portafogli – hanno annunciato una partnership strategica nel settore dell'asset management volta a generare opportunità di investimento alternative per la clientela di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. L'accordo, soggetto alle consuete approvazioni da parte delle competenti autorità di vigilanza, ha previsto l'assunzione da parte di Man Group Holdings Limited di una partecipazione iniziale del 51% in Asteria Obviam S.A., gestore patrimoniale orientato ai criteri ESG con sede a Ginevra, restando il 49% in capo a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. Il perfezionamento della partnership è avvenuto il 31 ottobre 2023: l'ingresso nella compagine azionaria di Man Group è stato preceduto, in pari data, dalla cessione dell'intera partecipazione in Asteria Obviam S.A. – che con efficacia dal 15 settembre 2023 ha modificato la propria denominazione in Asteria Investment Managers S.A. – da Reyl & Cie S.A. a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking.
In linea con la forte spinta alla digitalizzazione che caratterizza il Piano d'Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, agli inizi di luglio Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ha inoltre ufficialmente presentato Direct Advisory, il primo servizio di consulenza finanziaria digitale per la gestione degli investimenti che si avvale di un team di Direct Banker, professionisti iscritti all'Albo Unico dei consulenti finanziari, operanti unicamente a distanza attraverso soluzioni digitali. Il servizio va quindi a potenziare Fideuram Direct, la piattaforma digitale per coloro che vogliono operare in autonomia su strumenti finanziari quotati e su prodotti di risparmio gestito, proponendosi in modo complementare e sinergico rispetto alle reti tradizionali.
Il 30 giugno 2023 è stata raggiunta un'intesa – per mezzo della sottoscrizione di alcuni termsheet non vincolanti – tra soggetti quali cinque primarie compagnie assicurative italiane (tra cui Intesa Sanpaolo Vita), venticinque banche distributrici delle polizze Eurovita (tra cui Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking) ed alcuni dei principali istituti bancari italiani (tra cui Intesa Sanpaolo), su un'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita medesima, Compagnia che – soprattutto in considerazione del repentino percorso di aumento dei tassi di interesse e della "struttura" degli impegni verso gli assicurati – ha registrato un progressivo deterioramento degli indicatori di solvibilità ed è stata successivamente destinataria di un provvedimento con cui è stata stabilita l'Amministrazione Straordinaria e lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Compagnia.
In questo contesto, (i) sono state sospese fino al 30 giugno 2023 – termine poi posticipato sino alla fine di ottobre 2023 – tutte le richieste di riscatto presentate nel periodo dai clienti della Compagnia, con l'intento di non aggravare ulteriormente lo squilibrio patrimoniale e finanziario della società, ed (ii) è stato promosso un articolato confronto a livello di sistema finalizzato all'identificazione di uno schema di salvataggio, con il primario obiettivo di garantire la piena tutela dei diritti degli assicurati e ripristinare quanto prima l'ordinario svolgimento dei rapporti assicurativi in essere.
In estrema sintesi, gli accordi hanno previsto – da un lato – la cessione, a fronte di un corrispettivo simbolico, del ramo di azienda costituito dalla quasi totalità del patrimonio di Eurovita a favore di una società "newco" denominata Cronos Vita, il cui capitale è detenuto dalle compagnie Intesa Sanpaolo Vita, Generali Italia, Poste Vita e UnipolSai ciascuna per il 22,5% e da Allianz per il restante 10%, a fronte di un aumento di capitale dedicato e – dall'altro – la concessione di linee di finanziamento a favore di Cronos Vita da parte degli istituti finanziari attualmente distributori di polizze Eurovita (peraltro coadiuvati, per eventuali necessità di ulteriore supporto, da un pool di banche) per far fronte ai potenziali riscatti delle polizze di Ramo I e V collocate da ciascun istituto. Va specificato come Cronos Vita si configuri come veicolo-ponte: a conclusione dell'operazione, indicativamente al massimo nell'arco di 18-24 mesi, il portafoglio assicurativo di Eurovita sarà, infatti, rilevato dai cinque gruppi assicurativi menzionati. Gli accordi sottoscritti prevedono infine uno specifico framework di commissioni, integrativo degli accordi distributivi in essere, che le banche distributrici pagheranno a Cronos Vita a fronte dello svolgimento dell'attività di servicing, nell'intento di preservare e riattivare le relazioni commerciali con la clientela che ha sottoscritto le polizze.
Facendo seguito agli accordi di fine giugno, il 28 settembre 2023 Cronos Vita ha formulato istanza all'IVASS finalizzata all'autorizzazione dell'esercizio dell'attività assicurativa, la quale, ad esito di apposita istruttoria, è stata rilasciata il successivo 17 ottobre.
Il 31 ottobre 2023, conseguentemente al rilascio dell'autorizzazione alla cessione del compendio aziendale da Eurovita a Cronos Vita da parte dell'IVASS e alla stipula degli accordi vincolanti definitivi, si è perfezionato il trasferimento del ramo unitamente al contestuale aumento di capitale sottoscritto dalle Compagnie per 213 milioni, che rappresenta la seconda e ultima tranche di un aumento di capitale complessivo di 220 milioni, la cui congruità dal punto di vista economico-finanziario è stata supportata da apposito parere rilasciato da un esperto indipendente. Sulla base dei contratti sottoscritti e dall'analisi degli impegni assunti, non emerge una onerosità degli stessi in capo al Gruppo.
Nell'ambito dello schema rappresentato, il coinvolgimento complessivo del Gruppo Intesa Sanpaolo risulta così articolato:
Coerentemente con il trattamento contabile condiviso con le altre Compagnie socie, tenuto conto della sussistenza ab origine del manifesto intento da parte delle Compagnie socie di detenere la partecipazione in Cronos Vita entro un arco temporale limitato, coerentemente con quanto concordato nell'ambito del più ampio processo di approvazione dell'operazione e dello schema dell'intervento, al 31 dicembre 2023 la partecipazione detenuta da Intesa Sanpaolo Vita in Cronos Vita è stata riclassificata fra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5. È stato altresì verificato, in linea con le indicazioni dell'IFRS 5, che il fair value dell'investimento, al netto dei costi di vendita, non fosse inferiore al valore di carico contabile.
Il 28 luglio sono stati resi noti i risultati del 2023 EU-wide stress test condotto dall'Autorità Bancaria Europea (EBA), in collaborazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS), cui è stata sottoposta anche Intesa Sanpaolo con riferimento al perimetro consolidato.
Lo scenario di riferimento copre un orizzonte temporale di tre anni (2023-2025). Lo stress test è stato condotto in base a un'ipotesi di bilancio statico al dicembre 2022 e quindi non considera strategie aziendali e iniziative gestionali future. Non rappresenta una previsione della redditività del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il CET1 ratio fully loaded risultante dallo stress test al 2025, anno finale della simulazione, per Intesa Sanpaolo è pari al 14,85% nello scenario base e al 10,85% nello scenario avverso, rispetto al 13,53% di partenza, registrato al 31 dicembre 2022. Tali risultati evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di confermare la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente.
Il 12 dicembre 2023 l'EBA ha pubblicato il proprio report annuale sui rischi del sistema bancario europeo, accompagnato dalla pubblicazione dei risultati del 2023 EU-wide stress test condotto su 123 banche di 26 Paesi dell'Unione.
Nell'ambito di una gestione proattiva del capitale, il 31 agosto 2023 Intesa Sanpaolo ha annunciato un'offerta di riacquisto per cassa di tutto o parte del prestito obbligazionario perpetuo di propria emissione "€750.000.000 6,25% Additional Tier 1 Notes" in circolazione per l'intero importo nominale (ISIN XS1614415542, prima call 16 maggio 2024), al prezzo di 100,25% – offerta soggetta ai termini e alle condizioni, nonché alle restrizioni di offerta e distribuzione, previsti nel tender offer memorandum datato 31 agosto 2023 – e il contestuale lancio di una nuova emissione obbligazionaria perpetua del tipo Additional Tier 1 a tasso fisso reset per un importo nominale non inferiore a 750.000.000 euro da collocare, a condizioni di mercato, ad investitori qualificati, inclusi gli eventuali portatori dei titoli oggetto dell'offerta.
Alla scadenza dell'offerta di riacquisto, il 7 settembre 2023, l'ammontare dei titoli validamente presentati è risultato pari a 503.077.000 euro, equivalente a circa il 67,08% dell'importo nominale in circolazione, che Intesa Sanpaolo ha accettato di riacquistare: alla data di regolamento dell'11 settembre 2023 ha pertanto pagato ai portatori in offerta dei titoli il corrispettivo del prezzo di acquisto e l'ammontare degli interessi maturati. Il prestito è ora in essere per l'importo residuale di 246.923.000 euro e verrà interamente rimborsato alla prima data di call (16 maggio 2024) avendo Intesa Sanpaolo già ricevuto la necessaria autorizzazione da parte della BCE.
Il 7 settembre è avvenuto il regolamento della nuova emissione di titoli obbligazionari perpetui "€1.250.000.000 9,125% Additional Tier 1 Notes" (ISIN XS2678939427), quotata alla Borsa del Lussemburgo, con prima data di reset del tasso di interesse al 7 marzo 2030 e, successivamente, ogni cinque anni.
Nel periodo dall'11 settembre al 13 settembre 2023 è stato realizzato un programma di acquisto di azioni proprie ordinarie a servizio dei piani di assegnazione gratuita di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo ai dipendenti e Consulenti Finanziari del Gruppo riguardanti (i) principalmente, il sistema di incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo basato su azioni relativo all'esercizio 2022 e (ii) in proporzione minore, i sistemi di incentivazione di alcune società controllate, sempre relativi al 2022. Tali sistemi di incentivazione sono destinati ai Risk Taker che maturino un premio superiore alla c.d. "soglia di materialità"18 , ai percettori di un importo "particolarmente elevato"19 e a coloro i quali, tra Middle Management o Professional non Risk Taker, maturino "bonus rilevanti"20. L'acquisto era altresì a servizio, qualora ricorrano determinate condizioni, della corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
Nei tre giorni di esecuzione del programma sono state complessivamente acquistate – tramite la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, incaricata dell'esecuzione – n. 32.000.000 di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, pari a circa lo 0,18% del capitale sociale della Capogruppo, ad un prezzo medio per azione pari a 2,4697 euro, per un controvalore totale di 79.031.462,67 euro. La sola Capogruppo ha acquistato n. 20.200.547 azioni a un prezzo medio unitario di 2,4683 euro, per un controvalore di 49.861.766,11 euro.
Le operazioni sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e dei limiti indicati dalle autorizzazioni dei rispettivi organi sociali competenti a deliberare. In particolare, nel caso della Capogruppo Intesa Sanpaolo, nei termini autorizzati dall'Assemblea del 28 aprile 2023.
Ai sensi dell'art. 132 del TUF e dell'art. 144-bis del Regolamento Emittenti e successive modifiche, gli acquisti sono stati effettuati sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana, secondo le modalità operative stabilite per tali operazioni nei regolamenti di organizzazione e gestione del mercato stesso.
Le modalità di acquisto sono state inoltre realizzate conformemente alle condizioni e restrizioni di cui all'art. 5 del Regolamento UE n. 596/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 e agli artt. 2, 3, e 4 del Regolamento Delegato UE 2016/1052 della Commissione dell'8 marzo 2016.
Il numero di azioni acquistate giornalmente non ha superato il 25% del volume medio giornaliero di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo negoziato nel mese di agosto 2023, che è stato pari a 89,9 milioni di titoli, e – in conformità all'ulteriore vincolo del programma rispetto alle predette condizioni e restrizioni normative – il 15% del volume negoziato sul mercato Euronext Milan in ciascun giorno di esecuzione degli acquisti.
Il 12 settembre 2023 Intesa Sanpaolo – che attraverso Intesa Sanpaolo Casa offriva servizi di intermediazione e consulenza immobiliare avvalendosi di una rete di agenzie nelle principali città italiane – Homepal a Better Place – agenzia immobiliare
18 Pari a 50 mila euro o un terzo della remunerazione totale (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali).
19 Ai sensi delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo, per il triennio 2022-2024 si considera "particolarmente elevata" la remunerazione variabile superiore a 400 mila euro.
20 Ossia di importo superiore alla "soglia di materialità" (per il Middle Management e i Professional pari di norma a 80 mila euro, salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali e fermo che per quelli operanti nelle funzioni di business di Intesa Sanpaolo Wealth Management e quelli appartenenti al Gruppo Reyl la soglia è fissata in 150 mila euro) e al 100% della retribuzione fissa.

online di nuova generazione che supporta i clienti nelle diverse fasi di compravendita immobiliare attraverso una piattaforma digitale e agenti immobiliari collegati da remoto – e BPER Banca – già azionista di Homepal – hanno reso noto di avere raggiunto un accordo per una partnership strategica e commerciale con l'obiettivo di creare un nuovo operatore attivo su tutto il mercato italiano. La nuova realtà potrà beneficiare della complementarità dei modelli di servizio di Intesa Sanpaolo Casa e di Homepal e, facendo leva sulle reti di Intesa Sanpaolo e BPER, sarà in grado di soddisfare le esigenze dei clienti nella compravendita immobiliare attraverso servizi tecnologici, presenza fisica ed esperienza dei propri agenti.
Il perfezionamento dell'accordo è avvenuto il 23 ottobre 2023 con il conferimento in Homepal, da parte di Intesa Sanpaolo, della partecipazione del 100% in Intesa Sanpaolo Casa. In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo partecipa al capitale di Homepal con una quota del 49%; il restante capitale è detenuto per il 34% dai precedenti soci di Homepal e per il 17% da BPER Banca.
Il valore di conferimento di Intesa Sanpaolo Casa in Homepal è stato supportato da un'apposita fairness opinion predisposta da un esperto indipendente ai sensi dell'art. 2343 del Codice Civile. Nell'ambito dell'operazione sono stati altresì definiti i diritti di Intesa Sanpaolo quale socio di minoranza e la governance della società; sulla base di quanto previsto dagli accordi la partecipazione di Intesa Sanpaolo in Homepal è classificata tra le interessenze sottoposte ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28.
L'assemblea straordinaria di Homepal del 1° dicembre 2023 ha deliberato (i) il progetto di fusione per incorporazione in Homepal a Better Place S.p.A. delle controllate al 100% Intesa Sanpaolo Casa S.p.A. e Homepal Real Estate S.r.l., ai sensi dell'art. 2505 C.C., nonché (ii) il cambio di denominazione della società incorporante da Homepal a Better Place S.p.A. in Rexer S.p.A.
In relazione all'imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse delle banche di cui all'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, e considerata in particolare la previsione di cui al comma 5-bis del citato articolo che consente – in luogo del versamento dell'imposta prevista – di destinare a una riserva non distribuibile un importo non inferiore a due volte e mezza la suddetta imposta, il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 25 ottobre 2023, ha deliberato di proporre all'Assemblea, in sede di approvazione del Bilancio d'esercizio 2023 e di destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, la destinazione a specifica riserva, avvalendosi dell'opzione prevista dal predetto provvedimento, di un importo pari a 1.991.446.276,10 euro a valere sull'utile dell'intero esercizio 2023.
Qualora in futuro tale riserva venisse distribuita, dovrebbe scontare il pagamento dell'imposta calcolata ai sensi del comma 3 dell'art. 26, ammontante a 796.578.510,44 euro, cui andrebbero ad aggiungersi gli interessi calcolati sulla base del tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale Europea. La consistenza delle riserve liberamente distribuibili e non in sospensione di imposta di cui Intesa Sanpaolo dispone al 31 dicembre 2023 (23.177 milioni) e la presenza di ulteriori riserve liberamente distribuibili in sospensione di imposta (4.750 milioni), portano a ritenere il pagamento in futuro della suddetta imposta altamente remoto.
Su indicazione della Capogruppo, analoghi impegni sono stati assunti anche dai Consigli di Amministrazione delle banche controllate interessate dal provvedimento: Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking e Isybank. In luogo dell'imposta straordinaria verrà pertanto proposta alle Assemblee di approvazione dei Bilanci 2023 la destinazione a specifica riserva, ai sensi dell'art. 26 del D.L. 104/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 136/2023, di un importo complessivo a livello di Gruppo pari a 2.068,8 milioni, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di complessivi 827,5 milioni.
In coerenza con la strategia di significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, Intesa Sanpaolo ha ribadito il proprio impegno a continuare a supportare iniziative per far fronte ai bisogni sociali, contrastare le disuguaglianze e favorire l'inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale, comunicando, in data 25 ottobre, l'intenzione di destinare circa 1,5 miliardi nel quinquennio 2023-2027. Tale importo comprende circa un miliardo indirizzato alle predette iniziative, identificate volta per volta, e circa 500 milioni per costi di struttura relativi alle circa 1.000 persone dedicate e alla nuova unità organizzativa dedicata, denominata "Intesa Sanpaolo per il Sociale", con sede a Brescia, costituita al fine di rafforzare la strategia d'impatto sociale di Intesa Sanpaolo per le comunità locali. Tali costi sono già stati tenuti in considerazione, proquota, nella guidance sulle prospettive di utile netto per il 2024-2025.
Il 28 ottobre 2023 Intesa Sanpaolo e il fondo di investimento privato statunitense J.C. Flowers & Co. hanno firmato un accordo di compravendita per l'acquisizione del 99,98% delle azioni della banca rumena First Bank S.A. Il perfezionamento dell'operazione è previsto nel corso della prima parte del 2024, in attesa dell'approvazione da parte delle autorità di regolamentazione competenti, tra le quali la Banca nazionale della Romania e la Banca Centrale Europea. Quest'ultima si è espressa favorevolmente il 19 febbraio 2024.
First Bank è una banca commerciale con 40 filiali in Romania focalizzata sul servizio alle PMI e alla clientela retail, che negli ultimi anni ha dato priorità agli investimenti nella tecnologia digitale, sviluppando una delle applicazioni di mobile banking più apprezzate del mercato.
L'operazione permetterà di rafforzare la presenza del Gruppo nel centro-est Europa ed in particolare in Romania, dove già opera attraverso Intesa Sanpaolo Bank Romania, parte della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo.
Una volta completati gli iter autorizzativi presso le competenti autorità italiane ed irlandesi, il 22 novembre 2023 è stato stipulato l'atto di fusione transfrontaliera mediante incorporazione di Intesa Sanpaolo Life Designated Activity Company – società specializzata in prodotti di investimento assicurativo di Ramo III (unit linked) con sede a Dublino – nella controllante al 100% Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. La fusione ha avuto efficacia giuridica dal 1° dicembre 2023 e dalla medesima data sono decorsi gli effetti contabili e fiscali.
Quale parte integrante dell'operazione complessiva, Intesa Sanpaolo Vita ha costituito una sede secondaria a Dublino con l'obiettivo di mantenere un hub internazionale con competenze specialistiche già presenti in loco, dedicato alla gestione dei prodotti assicurativi e allo sviluppo di nuova produzione. A decorrere dalla data di efficacia della fusione ed in conseguenza della medesima, i portafogli assicurativi dell'incorporata sono stati trasferiti presso la filiale irlandese di Intesa Sanpaolo Vita, a seguito dell'ottenimento dell'autorizzazione dell'High Court irlandese del 27 ottobre 2023. L'incorporazione ed il
trasferimento dei portafogli non hanno prodotto impatti sulle prestazioni contrattuali accordate ai clienti, i quali continuano a beneficiare dei diritti derivanti dai contratti sottoscritti senza alcuna limitazione.
La razionalizzazione societaria descritta ha permesso di creare un'unica fabbrica prodotto, con evidenti vantaggi in termini di semplificazione organizzativa, amministrativa ed operativa, efficientamento degli adempimenti di Vigilanza in capo ad un'unica Autorità (IVASS), nonché di presidio dei rischi grazie all'accentramento delle funzioni di controllo.
Il 23 novembre 2023 Intesa Sanpaolo, l'Associazione Bancaria Italiana e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale per il personale delle aree professionali e dei quadri direttivi, scaduto il 31 dicembre 2022. Tra le varie novità, il nuovo CCNL, che avrà scadenza il 31 marzo 2026, ha previsto:
L'impatto complessivo a conto economico è stimato pari a circa 545 milioni a regime (nel 2027), dei quali 179 milioni già contabilizzati nel 2023.
Il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari al 9,33%.
A determinare tale requisito concorrono:
A completamento dell'informativa sull'esercizio 2023, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.
Nell'anno le uscite volontarie sono state 2.259 (1.234 nel primo trimestre, 68 nel secondo, 888 nel terzo trimestre, delle quali 855 con decorrenza 1° luglio, e 69 nel quarto trimestre) per un totale da inizio 2021 di 7.118 cessazioni a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati accordi sindacali.
Si segnala inoltre che ad inizio gennaio 2024 c'è stata un'ulteriore finestra di uscita che ha interessato circa 750 persone del Gruppo.
Nel corso del 2023 le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi accordi sono state circa 1.650 (delle quali circa 500 nel primo trimestre, 400 nel secondo, 350 nel terzo e 400 nel quarto), per un totale di circa 3.000 da inizio 2021 rispetto alle 4.600 previste entro la fine del 2025.
* * *
Nell'ambito del progetto Next Way of Working – volto a realizzare un nuovo modello di lavoro basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extra-professionale – dal 1° gennaio 2023 sono state introdotte, su base volontaria, misure innovative in materia di lavoro agile, fondate su una sempre maggiore possibilità di utilizzo di tutti gli strumenti di flessibilità anche da parte di coloro che operano nella Rete. Tali misure hanno incontrato il gradimento del personale potenzialmente interessato anche in virtù delle integrazioni e dei miglioramenti definiti con l'accordo sindacale del 26 maggio 2023. Le misure in questione riguardano:
Sempre nell'ambito del progetto Next Way of Working, sono inoltre proseguiti e sono tuttora in corso gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede.
21 Calcolata considerando l'esposizione al 31 dicembre 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il primo trimestre 2024).

La suddetta rivisitazione degli spazi come sempre procede in parallelo attraverso l'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione) e dedicate campagne di comunicazione. In particolare, nel 2023 è stato completamente finalizzato il nuovo complesso di Via Melchiorre Gioia 22 a Milano, ora sede delle Divisioni Private Banking, Insurance e Asset Management nonché di Isybank. A fine anno risultavano inoltre completati gli interventi sulle piazze di Como, Jesi, Bologna, Napoli, Torino, Bergamo, mentre sulla piazza di Roma residuali attività realizzative sono state ultimate nelle prime settimane del 2024. La progettazione di Cuneo è tuttora in via di definizione mentre quella relativa a Treviso è in fase di condivisione.
In linea con le iniziative ESG per un utilizzo sostenibile dell'energia, è stata avviata una fase pilota che ha previsto la chiusura temporanea di alcune sedi di Milano (quattro) nel periodo natalizio (dal 27 dicembre 2023 al 5 gennaio 2024 compresi), tipicamente caratterizzato da una forte diminuzione delle presenze negli uffici, rendendo disponibili, su prenotazione, altri spazi aziendali in zone limitrofe per garantire la possibilità di lavorare in presenza nel periodo di chiusura, in alternativa al ricorso volontario allo smart working.
Per quanto attiene invece alle misure di sicurezza e protezione personale connesse alla pandemia da COVID-19, con il supporto di Medici Competenti Coordinatori è stato disposto il sostanziale superamento dell'approccio prudenziale mantenuto pur a fronte della cessazione dello stato di emergenza nel marzo 2022.
A partire dal 1° marzo 2023 sono state pertanto sospese le disposizioni interne in tema di distanziamento interpersonale con conseguente superamento della distanza minima di un metro per tutte le attività in presenza, con il ritorno alle capienze ordinarie massime previste in base alla configurazione degli spazi e la rimozione delle barriere in plexiglass ove presenti.
È stata peraltro ribadita l'importanza di comportamenti individuali responsabili ed in particolare la raccomandazione all'uso di dispositivi di protezione FFP2 nei contesti di maggiore aggregazione e per condizioni di fragilità, alla corretta igienizzazione delle mani e delle postazioni, nonché all'areazione degli ambienti.
Dal 1° settembre 2023, facendo seguito alle mutate previsioni di legge, è stato abolito l'obbligo di isolamento domiciliare in caso di positività, sostituito dalla raccomandazione di una serie di precauzioni generalmente valide per prevenire la trasmissione delle infezioni respiratorie (per i sintomatici, permanenza a casa fino al termine dei sintomi; corretto utilizzo delle mascherine FFP2 nei luoghi di lavoro e nelle aree break e di ristorazione aziendale; distanziamento interpersonale; igienizzazione delle mani). Conseguentemente è venuto meno l'obbligo di segnalare i casi di positività a Medicina del Lavoro tramite lo strumento aziendale preposto.
Continua infine ad essere prevista una maggiore attenzione per i lavoratori in situazioni di vulnerabilità con l'estensione del lavoro agile da casa per coloro che si trovano in particolari situazioni, in linea con quanto progressivamente statuito dalle disposizioni legislative.
Il Piano d'Impresa 2022-2025 delinea una strategia basata su quattro cardini fondamentali (i "Pillar" del Piano) e sviluppata grazie alla qualità delle Persone che compongono la Banca:
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha confermato negli anni la propria solidità e i propri punti di forza, in particolare la resilienza della redditività, la solida patrimonializzazione, il controllo dei rischi e l'elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi.
I risultati raggiunti nel corso del 2023 confermano la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile, anche in contesti complessi, grazie al modello di business ben diversificato. L'attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le principali iniziative industriali ben avviate. Vengono pertanto confermati i target di Piano, con una prospettiva di rialzo degli stessi, grazie ad un contributo del margine di interesse superiore alle ipotesi iniziali di Piano e alla prevista ripresa delle commissioni.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo conferma l'impegno costante a migliorare la qualità dell'attivo con iniziative di capital efficiency e di trasferimento del rischio di credito, conseguendo dall'inizio del Piano la riduzione di 5,4 miliardi dello stock dei crediti deteriorati lordi e con valori di NPL ratio lordo e netto, calcolati secondo la metodologia EBA, rispettivamente all'1,8% e allo 0,9% nel 2023.
Prosegue l'attività di ampliamento degli schemi di copertura del rischio di credito per l'ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali da parte dell'unità Active Credit Portfolio Steering (ACPS), che segnala a fine 2023 un volume outstanding delle operazioni di cartolarizzazione sintetica incluse nel Programma GARC (Gestione Attiva Rischio di Credito) pari a circa 28 miliardi. Nel corso dell'anno sono state perfezionate diverse nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica per i cui dettagli si rimanda alla Nota Integrativa del Bilancio consolidato – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale.
Continua l'estensione del perimetro di applicazione della strategia creditizia dell'unità ACPS ai criteri ESG, che ha indirizzato 20 miliardi di nuovi prestiti nel 2022 e circa 18,1 miliardi nel 2023 verso settori economici più sostenibili con il miglior profilo rischio/rendimento, allargando inoltre il perimetro delle soluzioni di finanziamento alternative per la clientela "high risk".
Nell'ambito della valutazione del credito, sono state rafforzate le capacità del Gruppo, grazie all'introduzione di un Sectorial Framework, che valuta il profilo prospettico di ciascun settore economico su base trimestrale in diversi Paesi. Attraverso uno specifico comitato manageriale, viene approvata una visione settoriale in grado di alimentare tutti i processi di credito, incrementando l'efficacia delle decisioni creditizie e dei piani d'azione.

È stata ulteriormente ampliata la gestione proattiva dei rischi, con l'estensione della protezione antifrode in ambito cybersecurity a nuovi prodotti e servizi destinati alla clientela retail, anche mediante soluzioni di Intelligenza Artificiale. È stata inoltre potenziata la capacità di risposta alle minacce informatiche del Gruppo con l'adozione di soluzioni di Open Source Intelligence.
La Banca ha poi rafforzato il proprio impegno a combattere riciclaggio di denaro e terrorismo con la creazione dell'Anti Financial Crime Digital Hub (AFC Digital Hub), un centro nazionale e internazionale aperto anche ad altre istituzioni finanziarie e intermediari del settore che, sfruttando nuove tecnologie e Intelligenza Artificiale, ha come obiettivo la realizzazione di un modello di collaborazione pubblico-privato che favorisca l'introduzione dell'innovazione nei processi di business attraverso la ricerca applicata.
Intesa Sanpaolo è risultata vincitrice della categoria "ESG Innovation of the year" nell'ambito degli ESG Securitisation Awards promossi da Structured Credit Investor, grazie all'applicazione del modello proprietario di ESG Scoring alle proprie transazioni con trasferimento del rischio ed è stata premiata come migliore banca innovativa in Europa nel settore delle cartolarizzazioni ESG. Il premio è un importante riconoscimento degli impegni e dei risultati ottenuti da Intesa Sanpaolo in ambito ESG e conferma l'elevato livello raggiunto nella gestione attiva del rischio di credito.
Con riferimento ai crediti deteriorati che al 31 dicembre 2022 risultavano riclassificati tra le attività in via di dismissione, si segnala che le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione nel marzo 2023. Come indicato nel Bilancio 2022, trattavasi principalmente di un portafoglio costituito da UTP "small ticket" per un Gross Book Value (GBV) di circa 0,75 miliardi. Stanti le caratteristiche di tale portafoglio, la struttura dell'operazione identificata ha previsto il conferimento a due Fondi di Investimento Alternativo (FIA) attraverso una soluzione tale da garantire politiche di gestione dei crediti prioritariamente indirizzate al ritorno in bonis dei debitori. Le operazioni sono avvenute a valori in linea con i valori netti di bilancio che erano già stati allineati ai prezzi attesi dalle cessioni in sede di Bilancio 2022.
Con il Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo intende perseguire una strategia modulare di de-risking, già significativamente avviata nel precedente Piano di Impresa, che lo ha portato a collocarsi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati, generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo sarà infatti mantenuto sempre a un livello conservativo, grazie sia alle cospicue riserve di accantonamento sui crediti, sia ad una continua prudente gestione del credito.
Nell'ambito delle iniziative strategiche volte a consolidare la leadership europea di ZeroNPL Bank, sono state realizzate soluzioni di de-risking focalizzate su settori vulnerabili, high risk e Stage 2.
Nell'ottobre 2023 è stata perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti deteriorati di Intesa Sanpaolo costituito da sofferenze per un GBV di circa 0,3 miliardi.
Negli ultimi mesi dell'anno sono state individuate e portate avanti ulteriori iniziative:
Infine, per completezza, si segnala che nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 0,8 miliardi in termini di GBV) vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico. In estrema sintesi, l'operazione ha previsto (i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e (ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione.
Sulla base di quanto sopra, al 31 dicembre 2023 risultavano classificati fra le attività in via di dismissione crediti per un valore lordo di 181 milioni ed un valore netto di 139 milioni, allineato ai corrispettivi attesi.
La razionalizzazione della rete distributiva retail e del patrimonio immobiliare in Italia è proseguita con la chiusura di circa 830 filiali (a partire dal quarto trimestre 2021) e col rilascio di circa 490 mila metri quadrati di proprietà o in locazione; sono stati inoltre venduti 109 immobili di proprietà per un valore di circa 84 milioni da inizio Piano.
I continui investimenti strategici in tecnologia hanno reso possibile l'attività di razionalizzazione della rete di filiali, portando negli anni a una profonda trasformazione digitale, fortemente orientata alla cura della relazione con il cliente. Lo dimostra il riconoscimento da parte di Forrester Research dell'app Intesa Sanpaolo Mobile come la migliore app di banking al mondo.
Nel 2023 Intesa Sanpaolo ha lanciato Isybank, la nuova banca digitale del Gruppo, centrale nel modello di servizio alla clientela e nella strategia di sviluppo digitale. Con la sua creazione, il Gruppo punta a rafforzare ulteriormente il vantaggio competitivo nella gestione dei costi e a conseguire la leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela. Prosegue lo sviluppo della nuova piattaforma digitale nativa cloud Isytech, infrastruttura tecnologica di Isybank, che a tendere verrà estesa a tutto il Gruppo.
Intesa Sanpaolo sta portando avanti da inizio piano numerose altre iniziative in ambito tecnologico, tra cui:

Prosegue inoltre la riduzione del personale in seguito alle uscite volontarie, che hanno riguardato circa 7.100 persone dal 2021, sostenuta anche dalla strategia di trasformazione digitale.
Continua il rafforzamento di "Valore Insieme", il servizio di consulenza evoluta dedicato ai clienti Affluent ed Exclusive della Banca dei Territori, grazie all'ampliamento dell'offerta con nuovi prodotti assicurativi e di asset management. Da inizio anno sono stati sottoscritti circa 58 mila nuovi contratti e raccolti nuovi flussi di attività finanziarie per circa 18,4 miliardi, mentre a fine anno lo stock delle attività finanziarie di Valore Insieme ammonta a 67,9 miliardi.
In ambito Private Banking sono state rilasciate le nuove funzionalità Aladdin Robo4advisory per le reti Fideuram ed ex-IW Bank e We Add, il nuovo servizio di consulenza evoluta per la rete Intesa Sanpaolo Private Banking. Sono state inoltre sviluppate nuove funzionalità per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individual) ed è stato rafforzato il modello di servizio per i family office.
Avviato e ben funzionante Fideuram Direct, il servizio di digital wealth management di Fideuram per investire su prodotti gestiti e fare trading su oltre 50 mercati cash e derivati, con servizi evoluti. Direct Advisory, il nuovo servizio di consulenza a distanza, consente ai clienti di aprire autonomamente conti e sottoscrivere prodotti di asset management e consentirà alla clientela di costruire portafogli di investimento con l'aiuto di direct banker che operano da remoto. Sono stati inoltre inseriti a catalogo i cash deposit, da affiancare alle soluzioni di risparmio gestito. L'offerta di Fideuram Direct, sia per il trading evoluto che per il Direct Advisory, è stata estesa anche ai clienti delle reti tradizionali coerentemente alle loro preferenze e caratteristiche di operatività.
È stata arricchita con mandati configurabili in-self e con il servizio Apple Pay l'offerta di Alpian, la prima banca private digitale svizzera con una piattaforma mobile-only, che include servizi multi-valuta, gestioni patrimoniali e assistenza di consulenti finanziari esperti. Inoltre, la crescita dei ricavi da commissioni all'estero sarà sostenuta dall'Hub svizzero della Divisione e dalla costituzione di Intesa Sanpaolo Wealth Management, nata dalla fusione delle due società di Private Banking in Lussemburgo.
Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l'accettazione di pagamenti digitali contactless da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS.
Con l'obiettivo di generare opportunità di investimento innovative per i clienti di Fideuram - Intesa Sampaolo Private Banking è stata instaurata una partnership strategica con Man Group, che si concentrerà sulla creazione di una vasta gamma di strategie d'investimento alternative e strettamente long-term che applicano tecnologie all'avanguardia. È stato inoltre acquisito il 100% di Carnegie Fund Services S.A., player attivo nella distribuzione dei fondi, incorporato in Reyl & Cie S.A. con efficacia contabile dal 1° gennaio 2024.
Continua l'ampliamento dell'offerta di Eurizon dedicata alle reti di Gruppo e terze, attraverso il progressivo rafforzamento dell'offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi, portandone l'incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon a circa il 74%.
Nel primo trimestre dell'anno, Blue Assistance, società di Reale Group, ha conferito un ramo d'azienda a InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, diventando socio al 35% di InSalute Servizi, controllata da Intesa Sanpaolo Vita per il restante 65%. La società è operativa grazie all'inclusione di una piattaforma tecnologica, un network di strutture sanitarie convenzionate, il know-how e un team di risorse specializzate. È stato inoltre lanciato un nuovo piano digitale focalizzato su telemedicina e booking online di servizi medici da parte di InSalute Servizi. Dal primo gennaio 2024, quest'ultima è divenuta TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo ISP, che vanta circa 245.000 assistiti con oltre un milione di pratiche all'anno.
Il Gruppo ha dedicato svariate iniziative alle aziende e alle financial institution, di cui si ricordano le seguenti:
Prosegue lo sviluppo di sinergie tra la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le Banche del Gruppo in Slovacchia, Repubblica Ceca, Croazia e Ungheria. Continua inoltre l'iniziativa di value proposition ESG, dedicata a settori prioritari
L'esercizio 2023 in sintesi
oggetto della strategia commerciale, per i segmenti di clientela Corporate e PMI delle Banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto.
La distribuzione di prodotti di bancassicurazione in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia è stata portata avanti grazie al perfezionamento del Master Cooperation Agreement con un gruppo assicurativo di primo piano e sono stati inoltre firmati i relativi Local Distribution Agreements.
Da segnalare infine:
Forte impegno nell'ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima
Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell'economia reale e sociale del Paese attraverso erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese.
La Banca sta portando avanti e rafforzando l'impegno sociale attraverso numerose iniziative, tra le quali figurano gli interventi a favore dei bisognosi, il credito sociale e l'impegno a sviluppare uno dei più grandi programmi di social housing in Italia.
Viene altresì confermato il forte impegno per lo sviluppo della cultura e il supporto alla promozione dell'innovazione.
Grande attenzione è inoltre riservata ai temi green economy, circular economy e transizione ecologica, anche in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026.
In tutte le aree di business sono stati implementati gli obiettivi di zero emissioni nette.
La Governance ESG è stata rafforzata: da aprile 2022 il Comitato Rischi è stato trasformato nel Comitato Rischi e Sostenibilità ed ha acquisito maggiori responsabilità sulle tematiche ESG.
Si rimanda per ulteriori approfondimenti al successivo paragrafo Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance.
Riconoscendo un valore strategico all'innovazione per la crescita della nuova economia, il Gruppo ha l'obiettivo di promuovere circa 800 progetti di innovazione nell'orizzonte del Piano d'Impresa, di cui 204 sono stati lanciati nel 2023 da Intesa Sanpaolo Innovation Center (405 dal 2022).
Tra le iniziative di rilievo per la crescita delle startup e per lo sviluppo di ecosistemi d'innovazione, si ricorda che Intesa Sanpaolo Innovation Center ha rinnovato la partnership con la Fondazione Compagnia di San Paolo, la Fondazione Sviluppo e Crescita - CRT e Techstars anche per rafforzare il posizionamento strategico di Torino come hub attrattivo a livello internazionale, sottoscrivendo un nuovo Protocollo d'intesa della durata di due anni. In forza di tale partnership, è stato lanciato "Techstars Transformative World Torino", nuovo programma di accelerazione su trend setting-advanced technologies, che segue i precedenti programmi su smart mobility e smart cities; a dicembre sono state selezionate le 12 startup (oltre 300 le candidate) per il primo percorso che è partito a febbraio 2024 (dall'avvio nel 2019 del primo programma, sono 57 le startup accelerate, oltre 70 i proof of concept e altre collaborazioni realizzati, oltre 85 milioni di capitale raccolto e circa 550 nuove risorse assunte dopo l'accelerazione). È stata lanciata a novembre la call per la terza classe del programma triennale "Italian Lifestyle Accelerator Program" a Firenze e che inizia a marzo 2024, gestito da Nana Bianca (dall'avvio nel 2021, sono state accelerate 12 startup italiane, 50 proof of concept e altre collaborazioni contrattuali e circa 4 milioni di capitale raccolto e oltre 100 risorse assunte). A Napoli è stata lanciata a gennaio 2024 la terza classe del programma in ambito Bioeconomia "Terra Next" avviato nel 2022, promosso con Cassa Depositi e Prestiti, Cariplo Factory e diversi partner scientifici locali e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (15 risultano le startup accelerate dal 2022 con più di 110 proof of concept e altre collaborazioni contrattuali realizzati, e circa 0,8 milioni raccolti in capitale). Infine, a Venezia si è completata ad ottobre la prima classe del programma triennale "Argo" (nel settore Ospitalità e Turismo), sponsorizzato da Banca dei Territori e Intesa Sanpaolo Innovation Center, sviluppato da Cassa Depositi e Prestiti, Lventure e con la collaborazione del Ministero del Turismo, che ha visto l'accelerazione di 7 startup, 2 proof of concept e altre collaborazioni, con circa 1,3 milioni di capitale raccolto (a fine anno è stata aperta la call per la seconda classe).
Intesa Sanpaolo Innovation Center sta inoltre supportando la Divisione Banca dei Territori nei programmi Next Age (riguardante la Silver Economy, per la quale è stata lanciata la call per la terza classe a gennaio 2024) e Faros (in ambito Blue Economy, su cui si è chiusa a febbraio 2024 la seconda classe) promossi da Cassa Depositi e Presiti, entrambi promossi da CDP e gestiti rispettivamente da AC75 Startup Accelerator e A|cube.
È in corso la seconda edizione dell'iniziativa Up2Stars, promossa da Banca dei Territori con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center, che è rivolta a 40 startup e progettata su quattro ambiti: Watertech; Renewable energy and energy efficiency; Artificial Intelligence (A.I.) for business transformation; IoT (Internet of Things), infrastructure and mobility. È ora in corso l'accelerazione di 10 startup nel secondo ambito Renewable energy and energy efficiency, mentre si è chiusa la call nel terzo ambito A.I. for business transformation; complessivamente sono state ricevute circa 200 candidature nel 2023 per tre percorsi. In Action ESG Climate è l'iniziativa promossa dalla Divisione lnsurance con il supporto di Intesa Sanpaolo lnnovation Center per promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni volte a contrastare il cambiamento climatico e sostenere la transizione

ecologica attraverso l'innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi modelli di business; la seconda edizione dell'iniziativa è stata completata e sono state premiate 4 imprese (tra le circa 140 candidate) a cui è stato riconosciuto un contributo complessivo di circa 600 mila euro. Nelle due edizioni, sono state complessivamente premiate 7 imprese per un ammontare totale di 1,1 milioni. Il monitoraggio delle vincitrici del 2022 ha rilevato il completamento nei tempi definiti delle progettualità premiate, facendo registrare anche una crescita sia in termini di fatturato che di attrattività per gli investitori esterni.
Nell'ambito della ricerca applicata, si segnala che sono in fase di sviluppo 16 progetti multidisciplinari (8 nel settore delle neuroscienze e 8 nei settori A.I. e robotica) e dal 2022 sono state realizzate 10 industrializzazioni. In particolare, nel quarto trimestre 2023 sono stati lanciati 8 progetti (12 in totale nel 2023, 19 dal 2022), tra cui: 3 ricerche sull'A.I. con CENTAI e altre strutture della Banca, 2 progetti negli ambiti robotica e neuroscienze, che si avvalgono del nuovo strumento del PNRR «Dottorato Innovativo», e 1 progetto di neuroscienze in ambito climate change. Sono anche stati ottenuti 2 brevetti per invenzioni industriali nel campo dell'intelligenza artificiale (3 dal 2022). Nel quarto trimestre sono stati chiusi 3 progetti (10 in totale nel 2023), tra cui 1 progetto basato su A.I., in collaborazione con CENTAI, con Divisione IMI C&IB e un cliente corporate, finalizzato alla creazione e gestione di una strategia di portafoglio di copertura, e 1 progetto nel campo delle neuroscienze volto a sostenere la Divisione IMI C&IB nell'attuazione di strategie di intervento per aumentare la flessibilità cognitiva e il ragionamento logico-strategico.
Per favorire l'accelerazione della business transformation, dal 2022 sono state coinvolte 43 aziende in programmi di open innovation, di cui 6 in progetti trasformativi in ambito economia circolare. In particolare, Intesa Sanpaolo Innovation Center, nell'ambito della partnership con TIM, ha collaborato alla TIM AI Challenge, programma di open innovation finalizzato all'individuazione di soluzioni innovative nel campo dell'A.I., oltre ad aver contribuito al paper "L'intelligenza Artificiale in Italia" rilasciato dal Centro Ricerche di TIM. Si segnala inoltre che nell'anno sono stati completati 3 tech tour per aziende/startup a Tel Aviv (Smart Mobility Tech Tour), a San Francisco (in connessione con SMAU, presso INNOVIT con la collaborazione di ITA Italian Trade Agency) e nella Greater Bay Area (Greater Bay Roadshow).
Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'innovazione, nel 2023 sono stati realizzati 36 eventi di posizionamento e matchmaking22 (di cui 13 nel quarto trimestre 2023) con il coinvolgimento di oltre 3.000 partecipanti (dal 2022 in totale 68 eventi con oltre 5.200 partecipanti); Intesa Sanpaolo Innovation Center ha moderato sempre nel quarto trimestre, con Intesa Sanpaolo, il panel "How to accelerate the transition towards Circular Economy and its impact on Technologies, Finance and Industries" in occasione della COP28 a Dubai. Sono stati pubblicati nel 2023 9 report sull'innovazione delle tecnologie e altri 6 sull'innovazione (30 in totale dal 2022).
Infine, Neva SGR nel 2023 ha realizzato investimenti a supporto delle startup per circa 31 milioni (oltre 85 milioni dal 2022); sono stati presentati i nuovi fondi Neva II Global e Neva II Europe che saranno lanciati nel secondo semestre 2024.
La valorizzazione, la crescita e la soddisfazione costante delle persone restano uno degli obiettivi principali di Intesa Sanpaolo e il Gruppo continuerà ad investire sui talenti, incentivando la diversità e l'inclusione, creando un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione della Banca. L'impegno al rafforzamento del proprio capitale umano è confermato infatti grazie a una serie di iniziative dedicate, che sottolineano come le persone rappresentino la risorsa più importante per il raggiungimento degli obiettivi di Piano, nonché il fattore abilitante per il successo futuro.
Continua il ricambio generazionale, con l'assunzione di professional e con la riqualificazione e formazione delle risorse interne, per supportare la crescita del Gruppo e affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni attraverso lo sviluppo e il mantenimento di competenze adeguate. Nell'arco di Piano, l'obiettivo è di realizzare 4.600 assunzioni a tempo indeterminato (circa 3.000 professionisti assunti dal 2021) e di riqualificare e riconvertire circa 8.000 persone verso iniziative prioritarie e strategiche (circa 3.850 già coinvolte dal 2022).
Proseguono l'International Talent Program, alla sua terza edizione, e le iniziative mirate di sviluppo e formazione dedicate a un selezionato numero di risorse chiave del middle management. Inoltre, il coinvolgimento delle Persone del Gruppo nel raggiungimento degli obiettivi di Piano viene perseguito grazie a piani di incentivazione a lungo termine che favoriscono anche l'imprenditorialità individuale.
Nell'ottica di favorire l'equilibro vita-lavoro delle Persone del Gruppo e di rispondere alle loro esigenze di flessibilità, è stato realizzato un nuovo quadro organizzativo, che prevede una maggiore flessibilità in termini di orario lavorativo giornaliero, smart working e l'introduzione della settimana lavorativa di quattro giorni su base volontaria, a parità di retribuzione.
Pienamente operativo il nuovo player leader in Italia nella formazione, originato dalla combinazione tra ISP Formazione e Digit'Ed (società del Fondo Nextalia), che assume un ruolo centrale nella strategia di formazione del personale, aspetto fondamentale per il Gruppo. In un contesto attuale che richiede continua evoluzione di competenze e flessibilità, la Banca ha erogato circa 26,1 milioni di ore di formazione dal 2022, a fronte di un obiettivo di 50 milioni di ore previste nell'arco di Piano.
È stata poi attivata la piattaforma dedicata al benessere fisico, emotivo, psicologico e sociale dei dipendenti del Gruppo, che offre contenuti video, podcast, articoli, strumenti e app, integrati da eventi e iniziative organizzati sia in presenza che in modalità digitale.
Favorire un ambiente di lavoro inclusivo che promuova il rispetto e il valore della diversità e potenzi il patrimonio di multiculturalità, esperienze e caratteristiche delle Persone del Gruppo, resta un obiettivo fondamentale di Intesa Sanpaolo, che si impegna nella promozione di politiche di gestione e sviluppo delle persone basate sull'equità, sulla meritocrazia e sulla valorizzazione del talento di ciascuna persona senza discriminazioni di sorta. A tal fine, infatti, gli obiettivi Diversity & Inclusion di ciascuna Divisione e Area di Governo sono oggetto di attento monitoraggio ed è stata rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di dipendenti del Gruppo, che oggi include Persone LGBTQ+ e alleate.
L'attenzione riservata dal Gruppo alle proprie persone si riflette nei numerosi riconoscimenti ricevuti:
– premiata Top Employer 2024 per il terzo anno consecutivo (premio attribuito alla banca dal Top Employers Institute) e conseguito il Best Talent Acquisition Team nell'ambito dei Talent Awards del 2023 di LinkedIn;
22 Evento di posizionamento: evento in cui un protagonista illustra i temi dell'innovazione; evento di match-making: evento che favorisce l'incontro tra domanda e offerta di innovazione.
Infine, si evidenzia che l'indice di soddisfazione delle Persone di ISP è in continua crescita e ha raggiunto il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 a fronte del 79% nel 2021 e del 66% nel 2013).
Intesa Sanpaolo è consapevole che, in qualità di attore finanziario globale e uno dei principali gruppi bancari in Europa, ha un impatto significativo in termini di sostenibilità ambientale e sociale, nel breve e nel lungo periodo, sia tramite attività dirette che indirette.
In termini generali, il Gruppo adotta un approccio olistico alle tematiche Environmental, Social and Governance (ESG), che si fonda su:
Nel 2023 le attività per il perseguimento degli obiettivi dichiarati nel Piano d'Impresa 2022-2025 sono procedute a pieno ritmo, con una capacità del Gruppo di generare una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG, sancito in uno dei quattro pilatri del Piano d'Impresa.
È confermato l'impegno in ambito sociale e culturale, partendo dalla risposta ai bisogni sociali con, ad esempio, iniziative a favore dei senior e della popolazione giovane (tra cui uno dei più estesi programmi di social housing in Italia e la creazione di senior community hub), al sostegno dell'inclusione finanziaria attraverso flussi cumulati di social lending per 25 miliardi, alla continua promozione della cultura attraverso, ad esempio, il raddoppio degli spazi espositivi delle Gallerie d'Italia entro il 2025. Nel 2023 la Banca si è impegnata a destinare circa 1,5 miliardi23 complessivamente per il quinquennio 2023-2027 a supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali, e inoltre è stata costituita una nuova unità organizzativa con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all'impatto sociale.

All'interno del Piano d'Impresa il Gruppo ha accelerato il proprio impegno per la transizione green, sostenendo individui e imprese attraverso prodotti dedicati e favorendo il passaggio da un'economia lineare a quella circolare, oltre a ridurre, lungo l'intera catena del valore, le emissioni proprie e quelle finanziate.
Intesa Sanpaolo può svolgere un ruolo chiave nell'orientare i capitali verso un'economia sostenibile. Infatti, per quanto riguarda il cambiamento climatico, oltre a gestire direttamente la propria impronta ambientale, la Banca può esercitare una forte influenza su attività e comportamenti che non può controllare direttamente, in particolare quelli di clienti e fornitori, supportandoli nella transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
In relazione alla conservazione del capitale naturale, il Piano d'Impresa 2022-2025 prevede lo sviluppo di una specifica policy sulla biodiversità e un importante progetto di riforestazione e preservazione del capitale naturale, denominato Think Forestry, con l'obiettivo di favorire la sostenibilità ambientale e la transizione verso un'economia a zero emissioni; l'obiettivo, a l ivello
23 Inclusi costi di struttura pari a circa 0,5 miliardi relativi alle circa 1.000 persone dedicate al sostegno di iniziative/progetti.

globale, è la piantumazione e preservazione di 100 milioni di alberi attraverso l'azione congiunta della banca e delle imprese clienti.
Dopo la definizione nel 2022 dei principali target connessi con gli impegni assunti nelle alleanze Net-Zero e a seguito dell'adesione del Gruppo alle alleanze Net-Zero Banking Alliance (NZBA), Net-Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e Net-Zero Insurance Alliance (NZIA), sono stati pubblicati nel Piano d'Impresa 2022- 2025 gli obiettivi al 2030 relativi a quattro settori ad alta intensità di emissioni (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, su quest'ultimo in particolare è previsto un phase out entro il 2025). Ad ottobre 2022, anche Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland e il Gruppo assicurativo Intesa Sanpaolo Vita hanno pubblicato i loro primi obiettivi intermedi.
Intesa Sanpaolo nel 2023 ha confermato un forte presidio sulla sostenibilità come dimostrato dal posizionamento ai vertici nei principali indici e classifiche: è l'unica Banca italiana presente nei Dow Jones Sustainability Indices (World e Europe), prima banca europea e seconda al mondo nell'indice 2024 di Corporate Knights ''Global 100 Most Sustainable Corporations in the World'', inclusa nel Leadership level di CDP; presente per il sesto anno consecutivo nell'indice sulla parità di genere 2023 Bloomberg Gender-Equality Index, inclusa come prima banca in Europa e unica banca in Italia nel Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index 2023, che comprende le 100 migliori aziende per diversità e inclusione. Intesa Sanpaolo ha inoltre ricevuto alcuni riconoscimenti nel campo della sostenibilità, in particolare è ESG Industry Top Rated e ESG Regional Top Rated nel 2024 per Sustainalytics, è stata inclusa nel Top 10% (CSA Score 2023) del S&P Global Sustainability Yearbook 2024 e si è confermata prima in Europa per gli aspetti ESG nella classifica 2023 di Institutional Investor.
L'impegno del Gruppo nell'ambito della sostenibilità si concretizza anche attraverso la partecipazione a tutte le principali iniziative internazionali delle Nazioni Unite, tra cui il Global Compact, riguardanti il settore finanziario e che si inquadrano nell'ambito del raggiungimento degli UN Sustainable Development Goals: i Principles for Sustainable Insurance (PSI), i Principles for Responsible Investment (PRI) e i Principles for Responsible Banking (PRB), rispetto ai quali la Banca rendiconta i progressi raggiunti all'interno del PRB Report. Intesa Sanpaolo supporta le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) e pubblica un Climate Report24, che include specifiche informazioni sul clima in linea con tali Raccomandazioni; inoltre, la Banca ha adottato gli Stakeholder Capitalism Metrics sviluppati dal World Economic Forum (WEF), un insieme di indicatori e informative ESG che danno evidenza dell'impegno per la creazione di valore a lungo termine e del contributo agli UN Sustainable Development Goals.
L'indirizzamento dei principali temi ESG è coadiuvato dal Programma ISP4ESG, un'iniziativa di ampio respiro e di significativo impatto avviata nel 2019 con l'obiettivo di integrare le logiche ESG nel modello di business e nella strategia della Banca anche attraverso la gestione delle attività connesse al funzionamento della Cabina di Regia ESG.
Nel corso del 2023 sono state gestite diverse progettualità strategiche e di rilievo per il Gruppo sui temi della sostenibilità, fra cui si evidenziano: i) la prosecuzione delle attività del progetto Target Setting che ha l'obiettivo di definire obiettivi allineati a Net-Zero, e che nel corso del 2023 ha lavorato, come richiesto dalla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) su obiettivi intermedi al 2030 relativi a ulteriori settori rispetto a quelli indicati nel Piano di Impresa e sulla preparazione della documentazione da sottoporre a Science Based Target initiative (SBTi) per la validazione; ii) la supervisione delle attività relative alle altre alleanze Net-Zero cu il Gruppo ha aderito, in particolare la Net-Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e Net-Zero Insurance Alliance (NZIA); iii) la prosecuzione del progetto EU Taxonomy Green Enhancement, che ha introdotto regole e processi per classificare le operazioni creditizie in coerenza con le richieste normative della Tassonomia UE e per indirizzare dinamicamente il portafoglio crediti anche al fine di migliorare il Green Asset Ratio (GAR); iv) l'implementazione del progetto ESG-Climate Credit Framework per l'applicazione di fattori ESG nella valutazione del portafoglio creditizio del Gruppo per le aziende non finanziarie.
La continua evoluzione della normativa europea in tema di reporting ESG e di sostenibilità25, unitamente alle richieste derivanti dall'adesione ai diversi standard di rendicontazione di natura volontaria26, hanno portato Intesa Sanpaolo ad avviare nel 2021 un progetto pluriennale focalizzato sul Reporting ESG di Gruppo con l'obiettivo di creare un approccio integrato e trasversale in grado di far fronte ai nuovi requisiti normativi e alle best practice emergenti. Nel 2023 il progetto si è focalizzato: sulla definizione delle soluzioni a regime per la predisposizione dei Template richiesti dall'Art. 8 dell'Atto Delegato della EU Taxonomy e dei Template quantitativi e delle Table qualitative previsti dal Pillar 3 in ambito ESG; sull'industrializzazione dei relativi indicatori tra i quali il GAR (secondo un'ottica di allineamento alla tassonomia); sulla predisposizione della normativa interna per la redazione dell'informativa (ad es. Pillar 3, PRB Report, TCFD Report27); infine sulla definizione delle soluzioni a regime delle attività presidiate dal cantiere Managerial Reporting. In vista della rendicontazione 2024 secondo la CSRD, nell'ambito del progetto ESG Reporting è stata svolta una gap analysis di alto livello che ha tenuto in considerazione tutti gli ESRS al fine di effettuare una prima valutazione del grado di allineamento dell'attuale reportistica non finanziaria del Gruppo (in particolare la DCNF) a tali standard. In considerazione della complessità e dell'impatto sull'attuale processo di reporting, a fine 2023 sono state condotte diverse attività propedeutiche del nuovo progetto dedicato alla CSRD (tra cui la definizione della governance complessiva di progetto, delineata in diversi cantieri), avviato nel 2024.
27 Dal 2023 ridenominato Climate Report.
24 In precedenza TCFD Report.
25 Tra cui in particolare: Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e relativi European Sustainability Reporting Standards dell'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), EBA Guidelines su ESG Reporting, Tassonomia UE (e relativi obblighi di disclosure), Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), guida BCE sulla gestione dei rischi ambientali e climatici.
26 Come Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD), Sustainability Accounting Standards Board (SASB), Principles for Responsible Banking (PRB) e World Economic Forum (WEF).

Nel Piano d'Impresa 2022-2025 è presente un grande focus sul clima che prevede l'impegno del Gruppo per favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni, attraverso azioni concrete di mitigazione delle proprie emissioni dirette e indirette e sostenendo le iniziative e i progetti green a favore dei propri clienti; in particolare, il Gruppo ha messo a disposizione in relazione agli ambiti di applicazione della Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) un programma di erogazioni di 76 miliardi (2021-2026) dedicato alla green, circular economy e alla transizione ecologica, di cui circa 45 miliardi sono stati già erogati nel periodo 2021-2023. In tale ambito è stato confermato nel Piano l'impegno per l'economia circolare promuovendo la diffusione di tale modello, rinnovando la partnership con la Fondazione Ellen MacArthur e con Cariplo Factory, oltre che mettendo a disposizione 8 miliardi di linee di credito28 per l'economia circolare. In particolare, nell'ambito del plafond nel 2023 sono stati valutati e validati 366 progetti per un importo di circa 11,7 miliardi, accordati circa 7,2 miliardi in 242 transazioni (di cui 4,8 miliardi relativi a criteri green) ed erogati 5,6 miliardi tenendo conto di progetti accordati in precedenza (di cui 4,7 miliardi relativi a criteri green). Complessivamente, dal 2022, sono stati: valutati e validati 786 progetti per un controvalore di oltre 20,8 miliardi, accordati oltre 12 miliardi in 472 transazioni (di cui 7,4 miliardi relativi a criteri green), con 8,7 miliardi erogati tenendo conto di progetti accordati in precedenza (di cui 6,9 miliardi relativi a criteri green). Nel mese di aprile 2023 è stato effettuato un aggiornamento dei criteri di accesso al plafond sia per il framework circular, in accordo con la Fondazione Ellen MacArthur, sia per il framework green, in linea con il Green, Social & Sustainability Bond Framework di Intesa Sanpaolo.
Inoltre, l'impegno del Gruppo si è concretizzato con la messa a disposizione di nuovo credito green agli individui per 12 miliardi, dei quali circa 1,7 miliardi sono stati erogati nel 2023 per i Mutui Green a clienti privati (4,3 miliardi nel biennio 2022- 2023).
Per sostenere le PMI che ambiscono a migliorare il profilo di sostenibilità, Intesa Sanpaolo propone il finanziamento S-Loan, declinato in 6 linee di prodotto: S-Loan ESG, S-Loan Diversity, S-Loan Climate Change, S-Loan Agribusiness, S-Loan Tourism e S-Loan CER. Nel 2023 sono stati concessi circa 1,7 miliardi (circa 5,2 miliardi dal lancio nel 2020). L'offerta si compone anche di Digital Loan (D-Loan) volto a migliorare la digitalizzazione delle aziende (erogati 25 milioni dal lancio) e da Suite Loan, lanciato a dicembre 2021, finalizzato alla riqualificazione delle strutture alberghiere e dei servizi ricettivi (erogati 12 milioni dal lancio).
Le risorse finanziarie da sole non sono però sufficienti ad abilitare la trasformazione sostenibile delle imprese: allo scopo di supportare i clienti nella transizione ESG/climate la Banca mette a disposizione delle imprese clienti Skills4ESG, una piattaforma di formazione online dedicata alle tematiche di sostenibilità e i Laboratori ESG (già attivati 13 a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano, Torino e Firenze), in collaborazione con partner specializzati quali Circularity, Nativa, CE Lab e altri. La Banca prevede inoltre un servizio di consulenza ESG alle aziende, con l'obiettivo di guidarle verso la transizione energetica attraverso un approccio flessibile e modulabile, con particolare attenzione ai settori dell'energia, infrastrutture e industria & automotive. Infine, è stata sviluppata in modo significativo l'iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate, piccole e medie imprese e retail in tutte le banche della Divisione International Subsidiary Banks29 .
Sono state sviluppate nel corso dell'anno alcune iniziative e collaborazioni di rilievo; in particolare, in ambito circular economy Intesa Sanpaolo Innovation Center e la Fondazione Ellen MacArthur con Eurizon Capital SGR hanno realizzato il white paper "Identification of leading companies in the transition to the Circular Economy". Intesa Sanpaolo Innovation Center e Intesa Sanpaolo (Divisione IMI C&IB) hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con il Ministero dell'Economia degli Emirati Arabi Uniti al fine di promuovere l'adozione dei principi della circular economy, oltre a progettare e realizzare l'ecosistema circolare del Paese, anche coinvolgendo Cariplo Factory.
Tra le progettualità del 2023, si segnala che è stata portata a termine l'implementazione dell'evoluzione ESG/Climate del credit framework per il portafoglio delle large transactions delle aziende non finanziarie, avvalendosi di considerazioni ESG/Climate nella classificazione dei settori, della strategia settoriale ESG, dello scoring proprietario ESG delle controparti e delle nuove regole riguardanti i prodotti e le operazioni sostenibili; è stata inoltre definita la metodologia di analisi del piano di transizione dei clienti nel settore Oil & Gas, Power Generation ed Automotive prevedendone la progressiva estensione agli altri settori prioritari. Infine, è in corso la progettualità EU Taxonomy Green Enhancement che ha l'obiettivo di verificare l'allineamento ai criteri della Tassonomia EU dei portafogli in essere (mutui, bond, non-financial corporate lending) ai fini della contribuzione all'indicatore Green Asset Ratio del Gruppo e di effettuare valutazioni strategiche sull'orientamento del portafoglio creditizio attraverso lo sviluppo di prodotti e incentivazioni.
Intesa Sanpaolo si è impegnata nel Piano d'Impresa 2022-2025 a rafforzare ulteriormente l'offerta di prodotti di investimento sostenibile sia di asset management sia assicurativi, che integrano i criteri finanziari con considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici, come anche auspicato dalla normativa europea e dalle priorità strategiche dell'UE nell'ambito della finanza sostenibile; in particolare, si è posta l'obiettivo di incrementare il risparmio gestito in fondi classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) a circa 156 miliardi e raggiungere il 60% del totale Asset under Management in prodotti di investimento sostenibile30, obiettivo già ampiamente raggiunto da Eurizon con una penetrazione in aumento a circa il 74% sul patrimonio totale dei fondi gestiti, oltre a una gamma diversificata in tutte le asset class di fondi classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 della SFDR.
Engagement e coinvolgimento nei confronti degli emittenti e dei clienti sono parte dell'impegno che le Società del Gruppo attuano al fine di contribuire al cambiamento in ottica di sostenibilità, anche a seguito dell'adesione a NZAMI e NZIA, che richiedono di instaurare solidi piani di interazione con le società partecipate focalizzati a incentivarle ad attuare efficaci
28 Plafond, dedicato a circular e green economy, che prevede specifici incentivi.
29 Escluse Moldavia e Ucraina.
30 Perimetro Eurizon – fondi e prodotti di risparmio gestito ex art. 8 e 9 SFDR 2019/2088.

percorsi di decarbonizzazione31. In merito alle attività di Stewardship, nel 2023 Eurizon Capital SGR ha preso parte a 1.413 assemblee degli azionisti (di cui 93% di emittenti quotati all'estero) e a 592 engagement (di cui 40% su tematiche ESG).
In un'ottica di miglioramento dell'offerta ESG, è stata istituita la figura dell'"Ambasciatore ESG", con il coinvolgimento in una prima fase di 34 Private Banker selezionati tra i circa 6.000 appartenenti alle Reti Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking, sulla base della loro attenzione alle tematiche ESG, con l'obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità nei territori di appartenenza, promuovendo comportamenti sostenibili e rappresentando un punto di ascolto delle esigenze di Clienti e Private Banker.
In linea con gli obiettivi di Gruppo e la rilevanza strategica che l'integrazione dei fattori ESG sta assumendo anche per il settore assicurativo, la Divisione Insurance è impegnata nello sviluppo di un'offerta ESG dedicata per il ramo danni e nel continuo arricchimento dell'offerta ESG/climate all'interno della gamma vita di Gruppo: in particolare, nel 2023 è continuato il rafforzamento dell'offerta unit-linked/multiramo che include opzioni di investimento ESG (artt. 8 e 9 della SFDR) sottostanti i prodotti assicurativi disponibili per la clientela, con un incremento a circa l'80,4% nel 2023, ed è stato ulteriormente ampliato il catalogo dei prodotti IBIP32 con nuovi prodotti classificati art. 8.
Intesa Sanpaolo si è impegnata a generare un impatto sociale per i prossimi anni dando seguito all'impegno e all'attenzione che ha sempre dedicato ai bisogni delle persone e delle comunità in cui opera. Nel Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo ha previsto specifiche iniziative dedicate ai giovani e alle persone vulnerabili.
Da sempre pronta a investire sui giovani anche per promuovere l'occupazione e il diritto all'istruzione, Intesa Sanpaolo sostiene Giovani e Lavoro, il programma nato dalla partnership tra Intesa Sanpaolo e Generation Italy, che ha l'obiettivo di offrire nell'orizzonte del Piano d'Impresa 2022-2025 corsi di formazione gratuiti a oltre 3 mila giovani tra i 18 e i 29 anni non occupati, per aiutarli ad acquisire le competenze ricercate dalle aziende; nel 2023 il programma ha visto la partecipazione di oltre 6.300 giovani candidati, oltre 2.000 studenti intervistati e circa 920 studenti formati/in formazione attraverso 37 corsi. Oltre 3.900 sono stati gli studenti formati/in formazione dal 2019 e circa 2.400 le aziende coinvolte dall'inizio del Programma. A dicembre è terminata la terza edizione del programma Generation4Universities, rivolta agli studenti di talento all'ultimo anno di università per facilitare un primo ingresso nel mondo del lavoro, che ha coinvolto 94 studenti/esse provenienti da 36 università e 22 aziende italiane partner.

Si segnala inoltre il programma Digital Re-start, realizzato dalla Divisione Private Banking, volto a formare e ricollocare nel mercato del lavoro persone
disoccupate di età compresa tra i 40 e i 50 anni, attraverso il finanziamento di borse di studio per il Master in Data Analysis che forma professionisti per l'analisi e la gestione di dati e informazioni a supporto dei processi decisionali. Le prime tre edizioni del Programma, l'ultima delle quali conclusa nel primo semestre del 2023, hanno coinvolto 75 partecipanti, di cui 49 hanno ottenuto un nuovo impiego.

Nell'ambito dei programmi di inclusione educativa, sono state rafforzate le partnership con le principali università e scuole italiane, con oltre 1.180 scuole e oltre 7.760 studenti coinvolti nel 2023 (circa 2.240 scuole nel biennio 2022-2023), sostenendo il merito e la mobilità sociale.
Ad aprile è avvenuto il lancio di "Futura", un nuovo programma promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, per combattere la povertà educativa femminile e l'insuccesso o l'abbandono scolastico. Il progetto pilota durerà due anni in tre aree socialmente ed economicamente svantaggiate e promuoverà la crescita e l'autonomia con corsi di formazione personalizzati per 300 ragazze e giovani donne, incluse 50 giovani madri; sono stati già attivati circa 130 piani educativi.
La Divisione Insurance ha avviato nel 2022 l'iniziativa a impatto sociale In Action ESG NEET, dedicata alla promozione e all'inclusione nel mondo del lavoro dei giovani NEET e di altre categorie fragili. L'iniziativa, in partnership con Dynamo Academy, mira a formare i giovani NEET a professioni nell'ambito del caring; 8 sono le classi avviate in Toscana, Campania e Lazio con il coinvolgimento di 112 persone da quando è partita l'iniziativa. Un monitoraggio trimestrale dell'iniziativa consente di verificarne il successo, attraverso la rilevazione puntuale dello stato di occupazione degli studenti che si diplomano; dai primi dati si rileva che il 77% dei NEET trovano lavoro e/o riprendono gli studi entro alcuni mesi dalla fine del percorso.
31 Per approfondimenti sulle attività delle Società del Gruppo in tale ambito e in relazione agli obiettivi Net-Zero, si rimanda al 2023 Climate Report del Gruppo Intesa Sanpaolo.
32 Insurance Based Investment Products.
Intesa Sanpaolo ha sempre dedicato attenzione ai temi dell'inclusione e del contrasto alla povertà e, tra i principali obiettivi del Piano, è prevista l'espansione del programma cibo e riparo per i bisognosi, che permetterà di realizzare oltre 50 milioni di interventi fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e all'estero.

Nel biennio 2022-2023 sono stati realizzati oltre 36,8 milioni di interventi (anche a sostegno dell'emergenza umanitaria in Ucraina) includendo circa 30 milioni di pasti, circa 3,3 milioni di dormitori/letti, oltre 3,2 milioni di prescrizioni di farmaci, oltre 446 mila capi di abbigliamento.
Tra le iniziative del Piano dedicate

L'esercizio 2023 in sintesi
ai bisogni delle persone e delle comunità in cui il Gruppo opera, si distingue uno dei progetti più estesi di social housing in Italia che prevede la promozione di alloggi sociali e posti letto per studenti (circa 6.000-8.000 nell'orizzonte di Piano); sono state rafforzate le iniziative in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l'identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per il raggiungimento degli obiettivi di Piano.
Infine, nel 2023 la Banca si è impegnata a destinare circa 1,5 miliardi complessivi per il quinquennio 2023-2027 a supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali33, di cui circa 500 milioni per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate al sostegno di iniziative/progetti; è stata inoltre costituita una nuova unità organizzativa con sede a Brescia con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all'impatto sociale, denominata "Intesa Sanpaolo per il Sociale", al fine di rafforzare la strategia d'intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità.
Anche nel 2023 l'azione di sostegno di Intesa Sanpaolo al sistema economico del Paese è risultata incisiva: la Banca ha erogato nuovo credito a medio lungo termine all'economia reale per 60,4 miliardi, dei quali 40,3 miliardi in Italia. Inoltre, Intesa Sanpaolo, a supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha messo a disposizione un plafond di oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie con l'obiettivo di rafforzare la crescita del Paese nell'orizzonte 2021-2026.
Nel Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo ha previsto importanti iniziative nell'ambito dell'inclusione sociale, che rappresenta un fattore cruciale nella prospettiva di una transizione equa e inclusiva; in particolare, si è impegnato a erogare nuovo credito sociale per circa 25 miliardi sia a sostegno delle attività non-profit, delle persone vulnerabili, che hanno difficile accesso a forme di finanziamento o che sono state colpite da calamità naturali, sia a favore della rigenerazione urbana.
Nel 2023 sono stati erogati 5,534 miliardi in social lending e urban regeneration (circa 14,8 miliardi nel biennio 2022-2023).
Si evidenziano in particolare i finanziamenti a sostegno di enti non-profit per 252 milioni (591 milioni nel 2022-2023) e la messa a disposizione di 71 milioni nell'ambito del Fund for Impact, che prevede un sostegno diretto a famiglie e individui per garantire un accesso più ampio e sostenibile al credito, con programmi dedicati come: "per Merito", la prima linea di credito non garantita dedicata a tutti gli studenti universitari, "Mamma@work", un prestito a condizioni agevolate rivolto alle madri lavoratrici per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli, "per Crescere", per la formazione e l'educazione dei bambini in età scolare rivolto alle famiglie fragili, "per avere Cura", per sostenere le famiglie che si prendono cura di persone non autosufficienti, e altre soluzioni (es. "Obiettivo Pensione", "per Esempio").

Infine, nel Piano d'Impresa sono stati previsti finanziamenti per la rigenerazione urbana. Nel 2023, Intesa Sanpaolo ha assunto impegni per 639 milioni di nuovi investimenti per iniziative in housing, servizi e infrastrutture sostenibili, in aggiunta alle più importanti iniziative di riqualificazione urbana in corso in Italia (per un totale di oltre 1,2 miliardi di impegni assunti nel periodo 2022-2023).
33 Circa 300 milioni sono già inclusi nei risultati del 2023 e la restante parte inclusa pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2024-2025.
34 Comprende circa 750 milioni di finanziamenti green erogati nel 2023 ai giovani.

All'interno del Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo ha definito gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 allineati al Net-Zero per i settori dell'Oil&Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining (per quest'ultimo phase out entro il 2025), che rappresentavano, al momento della pubblicazione a febbraio 2022, più del 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie sui settori indicati dalla NZBA. La prima rendicontazione al 31 dicembre 2022 delle emissioni assolute dei 4 settori mostra una riduzione del 62% rispetto al 2021. In relazione ai target, sopra descritti, il Gruppo ha redatto il suo primo piano di transizione, nel rispetto dei requisiti della NZBA e seguendo le indicazioni della Glasgow Financial Alliance for Net-Zero (GFANZ) all'interno del TCFD Report 2022. La rendicontazione 2023 sulle emissioni finanziate è presentata all'interno del 2023 Climate Report36 .
Nel 2023 è proseguito l'esercizio di target setting sui nuovi settori Iron&Steel e Commercial Real Estate e l'impegno all'elaborazione di dati e documentazione da sottomettere a marzo 2024 alla Science-Based Targets Initiative (SBTi), per la validazione dei target individuati.
Intesa Sanpaolo si è inoltre impegnata ad ottenere la carbon neutrality per le emissioni proprie nel 2030, anche grazie all'acquisto del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili.
È stato lanciato "Think Forestry", il progetto di riforestazione e preservazione del capitale naturale, al fine di favorire la sostenibilità ambientale (piantumazione e preservazione di 100 milioni di alberi attraverso l'azione congiunta della Banca e delle imprese clienti) e la transizione verso un'economia a zero emissioni.
Sul fronte Asset Management e Wealth Management, a seguito dell'adesione nel 2022 alle iniziative Net-Zero, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland e il Gruppo assicurativo Intesa Sanpaolo Vita hanno pubblicato i loro primi obiettivi intermedi, finalizzati a raggiungere entro il 2050 la neutralità delle emissioni nette di gas serra dei patrimoni gestiti. I target saranno monitorati ed estesi in linea con i requisiti delle diverse iniziative Net-Zero. A maggio 2023 il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita ha presentato a NZAOA la propria rendicontazione annuale sui progressi Net-Zero, e a settembre anche Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland hanno completato la prima rendicontazione annuale dei loro progressi Net-Zero attraverso la piattaforma PRI.
Nel corso del 2023 è proseguita la partecipazione del Gruppo Intesa Sanpaolo a diversi gruppi di lavoro delle Net-Zero Alliances e di GFANZ, In particolare, Intesa Sanpaolo ha aderito al nuovo Gruppo di lavoro GFANZ "Mainstream Transition Finance workstream", proseguendo la partecipazione sia all'"Implementation Worktrack" di NZBA, nato dall'unificazione dei worktrack "Data & Methodologies" e "Finance & Engagement", che ai work group settoriali. È continuata inoltre la partecipazione della Divisione Insurance ai diversi tavoli di lavoro NZAOA, in particolare a quelli per lo sviluppo di nuove metodologie in ambito titoli governativi, reporting ed engagement. Si segnala inoltre che nel corso del 2023 Eurizon ha aderito alla Non Dislosure Campaign di Carbon Disclosure Project (CDP) e alla Science-Based Targets Campaign di CDP per promuovere la trasparenza ambientale e la definizione di obiettivi science-based da parte delle aziende.
Eurizon Capital SGR e Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland hanno attivato il processo di engagement individuale e collettivo attraverso l'adesione alla Net-Zero Engagement Initiative (NZEI), a Climate Action 100+ e a Nature Action 100. Inoltre, Intesa Sanpaolo Vita promuove, in partnership con Eurizon Capital SGR, l'engagement bilaterale riferito ai 20 maggiori emittenti presenti in portafoglio, in linea con quanto richiesto dall'alleanza NZAOA.
La strategia di Intesa Sanpaolo si basa su una chiara consapevolezza dei rischi e delle opportunità legate al cambiamento climatico. La gamma di rischi e opportunità legati al cambiamento climatico sono individuati e analizzati dall'Area Chief Financial Officer e dall'Area Chief Risk Officer di Intesa Sanpaolo con il supporto e il coinvolgimento delle diverse Aree di Governo e Divisioni, se rilevanti, al fine di integrarli nei normali processi di valutazione e monitoraggio del rischio (che portano alla gestione del rischio climatico, sotto forma di mitigazione e adattamento) e delle strategie creditizie.
Per un aggiornamento in merito al presidio ed alla gestione delle principali tematiche correlate al rischio climatico nonché alla loro integrazione nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo – ovvero il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa – si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata.
Il valore economico generato nell'esercizio dal Gruppo viene calcolato secondo le istruzioni dell'Associazione Bancaria Italiana ed in coerenza con gli standard di riferimento a livello internazionale. Il calcolo viene effettuato riclassificando le voci del conto economico consolidato incluso nei prospetti contabili disciplinati dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
Il valore economico generato, nell'esercizio 2023 salito a 25,9 miliardi, è rappresentato dal Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa – che tiene dunque conto anche delle rettifiche di valore da deterioramento di crediti e di altre attività finanziarie – cui si aggiungono le quote di utili e perdite realizzati su partecipazioni e investimenti e gli altri proventi netti di gestione. Il valore economico generato esprime il valore della ricchezza prodotta, in massima parte distribuito tra le controparti (Stakeholder) con le quali il Gruppo si rapporta a vario titolo nell'operatività quotidiana. In dettaglio:
36 In precedenza TCFD Report.
35 Per approfondimenti sui risultati raggiunti nel 2023 in relazione ai target e agli impegni assunti con l'adesione alle iniziative Net-Zero, si rimanda al 2023 Climate Report del Gruppo Intesa Sanpaolo.

ed oneri riguardanti il sistema bancario, rappresentati dai contributi versati ai fondi di risoluzione e garanzia. Numerose sono state inoltre le iniziative in ambito sociale e culturale e gli interventi effettuati anche a valere sui Fondi di beneficenza e per erogazioni a carattere sociale e culturale;
– agli Azionisti, ai detentori degli strumenti di capitale e ai terzi è stato destinato oltre il 22% del valore economico generato, per un ammontare complessivo prossimo a 5,8 miliardi, prevalentemente riconducibile ai dividendi. In particolare, il dividendo a saldo proposto è pari a 2.779 milioni che vanno a sommarsi ai 2.629 milioni di acconto pagati nel novembre 2023, per un totale di 5.048 milioni a valere sull'utile 2023. Per ulteriori dettagli sul punto si rimanda alle Proposte all'Assemblea del Bilancio d'esercizio di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Il restante ammontare del valore economico generato, 5,3 miliardi, è stato trattenuto dal sistema impresa ed è prevalentemente costituito da rettifiche/riprese di valore e accantonamenti, imposte anticipate e differite e dall'utile consolidato destinato a riserva.

* * *
In relazione ai temi inerenti alle Persone del Gruppo nonché a innovazione, trasformazione digitale e cybersecurity, si rimanda al precedente paragrafo "Il Piano d'Impresa 2022-2025".
Un'ampia trattazione degli aspetti di sostenibilità/ESG è contenuta nella Dichiarazione Consolidata non Finanziaria (DCNF) redatta ai sensi del Decreto Legislativo 254/2016, relazione distinta rispetto al Bilancio e disponibile sul sito Internet di Gruppo.
Da settembre 2019 Intesa Sanpaolo pubblica, in forma volontaria, una Relazione Consolidata Non Finanziaria semestrale dando evidenza degli indicatori più rilevanti.
Inoltre, come già più sopra indicato, Intesa Sanpaolo supporta le raccomandazioni della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) pubblicando il Climate Report37, che include specifiche informazioni sul clima in conformità a tali Raccomandazioni.
Infine, a partire dal 31 dicembre 2022, nel documento Pillar 3 è contenuta l'informativa ESG come richiesta dall'Art. 449 bis CRR, cui si aggiunge, a partire da dicembre 2023, l'informativa in merito al Green Asset Ratio (GAR).
37 In precedenza TCFD Report.

Progetto Cultura è il programma pluriennale di iniziative con cui Intesa Sanpaolo esprime il proprio impegno nella promozione di arte e cultura, contribuendo in modo diretto e concreto alla crescita culturale e sociale del Paese. Le attività sono ideate e realizzate dalla Direzione Arte, Cultura e Beni Storici in dialogo con realtà e istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali. Alla cultura è attribuito un ruolo fondamentale nel favorire società più innovative, sostenibili e inclusive: in questa logica Progetto Cultura – parte integrante del Piano d'Impresa e componente identitaria del Gruppo – rappresenta un fattore chiave per consolidare la leadership di Intesa Sanpaolo in ambito ESG e rafforzarne la dimensione di banca d'impatto.
Gallerie d'Italia è il polo museale di Intesa Sanpaolo in 4 sedi, Milano, Napoli, Torino e Vicenza, frutto della trasformazione di palazzi storici di proprietà in musei aperti alle città per condividere collezioni d'arte e iniziative di valore culturale e sociale.
Nel 2023 le Gallerie d'Italia hanno registrato complessivamente la presenza di circa 680 mila visitatori. L'ingresso è gratuito fino al 18° anno di età. Vi lavorano stabilmente più di 120 giovani storici dell'arte nell'ambito della collaborazione con Civita Mostre e Musei, impegnati nei servizi museali.
Le Gallerie ospitano nuclei di opere dalle collezioni di proprietà in percorsi permanenti e semipermanenti, periodicamente rivisitati (tra le iniziative del 2023: il rinnovamento a Napoli della sezione museale "Vitalità del tempo" con 44 opere di arte moderna e contemporanea; il nuovo allestimento della spettacolare scultura del Settecento Caduta degli angeli ribelli a Vicenza; l'inserimento della Sfera grande di Arnaldo Pomodoro dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati nel percorso museale di Milano).
Nel 2023 sono state inaugurate 11 grandi mostre temporanee (oltre a 6 mostredossier), realizzate con partner nazionali e internazionali. Le mostre hanno coinvolto oltre 150 musei prestatori (dagli Uffizi al Palazzo Reale di Napoli, dalla National Gallery di Londra alla National Gallery of Art di Washington).

Si tratta di esposizioni di approfondimento storico-artistico (a Milano Moroni 1521-1580, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in partnership con Accademia Carrara di Bergamo e Fondazione Brescia Musei, nell'ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura; a Napoli Napoli al tempo

di Napoleone in partnership con Belvedere di Vienna e Mario Schifano in collaborazione con l'Archivio dell'artista; a Torino Mimmo Jodice nell'ambito della rassegna "la Grande Fotografia italiana"; a Vicenza Le trecce di Faustina sul tema donne e potere e Ex Elena Xausa in collaborazione con Associazione Illustri), alcune delle quali dedicate alle collezioni Intesa Sanpaolo (a Milano Una collezione inattesa con 60 opere di arte moderna e contemporanea e Maria Callas con 90 foto dall'Archivio Publifoto in occasione del centenario della cantante; Argilla a Vicenza con un nucleo di ceramiche dalla collezione archeologica, in partnership con Università di Padova).
Si segnalano le mostre di Gallerie d'Italia-Torino che nascono da committenze di
progetti fotografici su temi ESG e sulle sfide dell'attualità (JR Déplacées dedicata alle grandi migrazioni e alle fragilità sociali, in partnership con Fondazione Compagnia di San Paolo, accompagnata da due iniziative di arte pubblica e partecipata in Piazza San Carlo; Luca Locatelli. The Circle dedicata all'economia circolare, in partnership con Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Cariplo, con il supporto scientifico di Ellen MacArthur Foundation, una delle più importanti realtà mondiali impegnate nella circular economy; la mostra-dossier Cronache d'acqua sulla crisi climatica con focus sull'Italia, in collaborazione con Green&Blue).
Mostre di Gallerie d'Italia sono state presentate anche in altre sedi espositive (Gregory Crewdson al Festival Rencontres d'Arles; Lisetta Carmi a Villa Bardini a Firenze, sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze; The Circle ad Artissima, Torino; Supernova23 a Miart, Milano; Massimo Vitali e Il caso Africo dall'Archivio Publifoto al Festival Internazionale di


Fotografia a Cortona; Maria Callas nel Palazzo del Rettorato a Torino).
Inoltre sono state co-prodotte le mostre Lotto e Tibaldi nel Complesso Monumentale di Cuneo con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo; Marco d'Oggiono nel palazzo comunale di Oggiono con Fondazione Costruiamo il Futuro; Mancini e Gemito nel Museo dell'Ottocento a Pescara con Fondazione Di Persio-Pallotta.
Sono numerose le attività proposte al pubblico attorno alle collezioni e alle mostre di Gallerie d'Italia. L'approccio è in linea con la definizione di museo dell'ICOM38 che ribadisce il fondamentale ruolo delle istituzioni museali nel favorire accessibilità, inclusività, promozione della diversità, sostenibilità, partecipazione della comunità.
Centrale è il rapporto con il mondo della scuola, attraverso l'offerta di attività didattiche rivolte a studenti delle scuole del territorio di ogni ordine e grado (nel 2023 sono stati realizzati circa 3.670 laboratori didattici, a cui hanno partecipato oltre 83 mila bambini e ragazzi). Grande attenzione viene dedicata anche all'accessibilità e all'inclusione sociale, attraverso la proposta di attività rivolte a persone con specifiche necessità, persone con disabilità e persone esposte a contesti fragili, ideate in collaborazione con enti e associazioni del territorio (nel corso dell'anno sono stati realizzati circa 520 percorsi, a cui hanno partecipato circa 6.620 persone). Le attività didattiche e inclusive sono gratuite.
Tra le iniziative a finalità sociale, si evidenzia l'attività condivisa fra Questura di Napoli e Gallerie d'Italia-Napoli in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ha coinvolto gli studenti di due scuole di Caivano e di Scampia in un percorso finalizzato a stimolare la riflessione sul divario di genere.
Le Gallerie hanno proposto circa 1.080 attività per adulti e famiglie

e hanno ospitato circa 370 iniziative ed eventi culturali come concerti, lezioni, giornate di studio, incontri, presentazioni, conferenze stampa a cui hanno partecipato circa 49.850 persone.
Tra gli appuntamenti, grande apprezzamento ha il public program #INSIDE, incontri gratuiti aperti alla cittadinanza e legati ai temi delle mostre (37 incontri nel 2023, oltre 3 mila partecipanti); in particolare, gli incontri a Torino, finalizzati ad approfondire e sensibilizzare sulle urgenze sociali e ambientali. Infine, si segnalano i format innovativi per valorizzare la creatività in campo musicale (come "Open Machine Featuring Gallerie d'Italia", performance di improvvisazione musicale, e il progetto "L'arte del cambiamento@Gallerie d'Italia" con il giovane cantautore Giovanni Caccamo), in una sorta di "Gallerie d'Italia Music". Gli spazi di Gallerie d'Italia ospitano inoltre eventi e iniziative a supporto delle altre strutture della Banca.
La Direzione Arte, Cultura e Beni Storici collabora con altre strutture della Banca nella progettazione di iniziative che, rivolte alle persone del Gruppo (ma aperte anche al pubblico esterno), favoriscono le opportunità di crescita e coinvolgimento offerte dalle collezioni permanenti e temporanee di Gallerie d'Italia. Grazie alla capacità delle espressioni artistiche di superare stereotipi e barriere, le iniziative coniugano arte e inclusione a sostegno di una cultura che valorizza le differenze all'interno e all'esterno della Banca.
Tra i progetti realizzati nel 2023: "Insuperabili nell'Arte" in collaborazione con il gruppo interfunzionale Disability Management (Visite d'altri sensi, percorsi di visita "sensoriali" alle collezioni, ideati con il supporto di colleghi con disabilità visive); "Arte e inclusione" in collaborazione con Diversity, Equity & Inclusion e la Community ISProud (iniziative per riflettere su diversità, equità e inclusione, in particolare nei luoghi di lavoro: talk a partire dai temi delle mostre, il format mensile StArt Inclusion sulla webtv di Gruppo, i percorsi visita alle collezioni Rainbow Identities, la tavola rotonda Identity Expression, la partecipazione alla manifestazione interaziendale 4Week4Inclusion con il docu-factual L'arte che include: l'esperienza di Intesa Sanpaolo); "Arte e Coaching" in collaborazione con Politiche di Sviluppo e Learning (Carts4Ica, realizzazione di un toolkit composto da 180 carte con immagini di opere e foto dalle collezioni del Gruppo, a supporto dell'Internal Coaching Academy).
In una logica di connessione fra le arti e di supporto al talento, le Gallerie d'Italia valorizzano una nuova generazione di grandi Chef affidando loro spazi all'interno dei musei dedicati alla ristorazione e alla socialità. Nel corso del 2023 sono stati aperti il cocktail bar "Anthill" e il ristorante fine dining "Toledo177" a Napoli guidati da Giuseppe Iannotti e il ristorante fine dining "Scatto" a Torino affidato a Christian Costardi, che in pochi mesi di apertura hanno già ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
Si segnala inoltre che il "Time", il settimanale americano più letto al mondo, nella sua lista "World's greatest places 2023" ha inserito Napoli come meta imperdibile dell'anno, citando proprio la visita alle Gallerie d'Italia.
Si ricorda infine che rientra in Progetto Cultura il coordinamento delle attività di due sedi museali ubicate in Toscana: la Galleria di Palazzo degli Alberti ospitata nell'edificio storico di proprietà della Banca a Prato e la Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo.
38 International Council of Museums.

Le raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo contano circa 35 mila opere, dall'archeologia al contemporaneo. Per dimensioni, completezza e qualità, è ritenuta una delle più importanti Corporate Collection al mondo. I beni sono costantemente oggetto di: verifica di collocazione, stato di conservazione e classificazione (Progetto Diogene), attività di studio, interventi di restauro, iniziative di valorizzazione e condivisione con il pubblico delle opere, monitoraggio del fair value e art advisory.
Di seguito le principali attività svolte nel corso dell'anno:

in occasione di mostre in sedi italiane e internazionali, l'affidamento in comodato a musei e istituzioni del Paese che ne garantiscono la pubblica fruizione, le iniziative sui territori dedicate a nuclei collezionistici che hanno un forte valore identitario per le comunità in cui la Banca opera.

L'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo è uno dei primi e più importanti archivi bancari a livello europeo. Custodisce 20 km lineari di carte tra il 1380 e i primi anni Duemila e gestisce, tra i fondi fotografici, l'Archivio Publifoto formato da 7 milioni di fotografie e conservato alle Gallerie d'Italia-Torino. Sono proseguite nel 2023 le attività correnti di conservazione, restauro, digitalizzazione, catalogazione e apertura alla pubblica fruizione, anche attraverso l'utilizzo delle più avanzate tecnologie disponibili, dei beni archivistici.

Intesa Sanpaolo contribuisce alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico del Paese con Restituzioni, considerato il più importante programma di restauri a livello mondiale e curato dalla Banca sin dal 1989 in collaborazione con il Ministero della Cultura.
Nel 2023 è proseguita la preparazione della XX edizione (che si concluderà nel 2025 con una mostra a Roma): 400 proposte di restauro pervenute; 115 beni selezionati, provenienti da tutte le regioni italiane; 50 Enti di tutela, 61 Enti proprietari, 57 laboratori di restauro, un centinaio di storici dell'arte coinvolti. Ha avuto presentazione ufficiale l'avvio del restauro degli affreschi seicenteschi di Ludovico David conservati presso la Caserma "Giacomo Acqua" a Roma, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma.
Nell'ambito di Restituzioni "Monumentali", in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, è stato realizzato il restauro degli affreschi cinquecenteschi di Romanino nel Duomo Vecchio di Brescia, in collaborazione con la Soprintendenza per le Provincie di Bergamo e Brescia; ha inoltre avuto presentazione ufficiale la conclusione del restauro del cinquecentesco monumento Madonna del Parto di Jacopo Sansovino nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma, primo intervento di Restituzioni "Monumentali" nella capitale.


Progetto Cultura ha costruito negli anni una rete di partnership con istituzioni e musei pubblici e privati, nazionali e internazionali per il supporto delle loro attività e per la produzione condivisa di iniziative (mostre, festival e altre iniziative attorno ad arte, fotografia, musica, archivi, libri e lettura, restauri e progetti a carattere sociale). La partecipazione a numerose iniziative diffuse in tutta Italia testimonia la centralità del rapporto con i territori e il contributo attivo alla crescita sociale e culturale delle comunità.
Tra le collaborazioni sviluppate nel corso del 2023 si ricordano:

Progetto Cultura dedica ai giovani opportunità espressive e formative nelle professioni legate all'arte e della cultura, anche in considerazione dell'importante valore occupazionale-economico che questo settore riveste in particolare nel nostro Paese.
– Gallerie d'Italia Academy: Corsi di Alta Formazione destinati a giovani manager di patrimoni culturali, a partire dalla condivisione dell'esperienza maturata da Progetto Cultura nella gestione di beni e attività culturali. Due sono stati i corsi nel 2023: la 3a edizione del Corso "Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate" con Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Ministero della Cultura-Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Fondazione 1563 e Digit'ed, che ha visto oltre 150 candidature, 30 studenti, 8 borse di studio, circa 53 docenti, 162 ore di lezioni alle Gallerie d'Italia, e il Corso estivo "Napoli-Firenze. L'arte di fare mostre" con Fondazione Palazzo Strozzi, per il quale si sono registrati 90 candidature, 24 studenti, 36 ore di lezione tra Gallerie d'Italia - Napoli e Palazzo Strozzi.

Progetto Cultura continua l'impegno nella produzione di contenuti originali sui canali web e social di Gallerie d'Italia e di Gruppo, che integrano e arricchiscono l'esperienza "fisica" coinvolgendo target di pubblici sempre più ampi e diversificati. Riguardano le iniziative di Gallerie d'Italia (mostre, eventi, attività di inclusione), il patrimonio artistico e archivistico di proprietà e i progetti di partnership, con interessanti riscontri in termini di visualizzazioni e interazioni39 .
Parallelamente alle iniziative sulle piattaforme di Gallerie d'Italia e di Gruppo, l'impegno ha riguardato la diffusione dei contenuti sulla intranet aziendale per favorire il coinvolgimento del personale40 .
È stata sviluppata – per le Gallerie di Torino dal 2022, dal 5 dicembre 2023 per la sede milanese – l'App di Gallerie d'Italia, una guida digitale che consente un'esperienza di visita "evoluta" fornendo informazioni e contenuti esclusivi, ideata per interagire con gli spazi museali e le installazioni presenti, ma che può essere fruita anche fuori dai musei (ad oggi 17.622 download dell'App; 17.788 immagini scaricate da Archivio Vivo nella sede torinese).
Nell'ambito di Edizioni Gallerie d'Italia-Skira sono stati pubblicati 12 titoli (tra volumi di mostre, restauri, Archivio Storico e musica con la XX edizione di Vox Imago).
Prosegue la divulgazione di esperienze didattiche musicali dedicate a insegnanti e studenti e l'affiancamento a manifestazioni musicali (come Festival Milano Musica, Palazzo Marino in Musica, Società del Quartetto di Milano, Stresa Festival) e a progetti dedicati ai giovani (Esperienza Orchestra con Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino), con un'attenzione particolare per i ragazzi con fragilità (programmi con Associazione Scarlatti di Napoli). Anche in dialogo con le collezioni e i temi delle mostre ospitate alle Gallerie d'Italia, sono state realizzate iniziative musicali classiche, liriche, contemporanee e pop.
È stata avviata una prima riflessione relativa alla misurazione dell'impatto che Progetto Cultura e Gallerie d'Italia generano nel contesto culturale, sociale ed economico di riferimento, attraverso progetti di ricerca condotti in collaborazione con il Politecnico di Milano e con l'Università degli Studi di Torino, volti a valutare la capacità degli interventi culturali della Banca di produrre valore a beneficio dell'intera società.
39 Si citano ad esempio i dati (forniti da DC Comunicazione e Immagine) generati dai contenuti digital, social organici e ADV sui canali Gallerie d'Italia e Intesa Sanpaolo dedicati alle mostre inaugurate e concluse nel 2023: JR Déplacé.e.s a Torino: 58 milioni impression, 1,1 milioni interazioni, 770 mila click, 83,7 mila visualizzazioni di pagina; Una collezione inattesa a Milano: 23,4 milioni impression, 871 mila click, 25 mila visualizzazioni di pagina; Mario Schifano a Napoli: 22,7 milioni impression, 49,5 mila click, 1,5 milioni interazioni, 19,2 mila visualizzazioni di pagina; Elena Xausa a Vicenza: 9 milioni impression, 20,8 mila click, 9,5 mila visualizzazioni di pagina. Grande riscontro hanno avuto anche gli incontri del public program #Inside: 20,4 milioni impression, 16,5 mila click.
40 154 news, 13 articoli su Mosaico, 14 clip/podcast.

Le informazioni sui principali rischi e incertezze cui il Gruppo Intesa Sanpaolo è esposto trovano illustrazione nella Relazione sull'andamento della gestione e nella Nota Integrativa consolidata.
Nella parte introduttiva del presente capitolo, è stata fornita, come di consueto, una rappresentazione sintetica del quadro macroeconomico e dei principali rischi insiti nello stesso illustrati con maggior grado di dettaglio nello specifico capitolo della Relazione, da leggere in coerenza con le indicazioni prospettiche contenute nel capitolo sulla prevedibile evoluzione della gestione.
Sempre nell'ambito del presente capitolo è inoltre riportato un aggiornamento dell'informativa sul presidio dei principali aspetti di rischio per il Gruppo Intesa Sanpaolo correlati al conflitto militare tra Russia e Ucraina. Ulteriori indicazioni in tal senso sono rinvenibili nella Nota integrativa consolidata, nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, nella sezione relativa al rischio di credito, dove sono illustrati gli aspetti valutativi delle esposizioni verso Russia e Ucraina.
Le informazioni sui rischi in generale e, più in particolare, sui rischi finanziari (rischi di credito e rischi di mercato), sui rischi operativi e sui rischi delle imprese di assicurazione sono come sempre contenute nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Relativamente alle raccomandazioni contenute nel recente public statement di ESMA ("European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports" del 25 ottobre 2023), nella Parte A della Nota integrativa vengono riportati le caratteristiche e gli aspetti di rischio correlati agli strumenti finanziari nell'ambito dell'attività di green financing del Gruppo, mentre nella Parte E trovano illustrazione le principali tematiche correlate ai rischi ESG (Environmental, Social and Governance) e al rischio climatico. Gli aspetti più strettamente strategici, nonché gli aggiornamenti sulle attività inerenti ai progetti e i principali obiettivi conseguiti in ambito ESG, vengono invece illustrati nel paragrafo "Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance" del presente capitolo.
Per quanto riguarda infine la solidità patrimoniale, nella Relazione sull'andamento della gestione è come sempre presente un'informativa sui fondi propri e sui coefficienti prudenziali, da leggersi congiuntamente con la Parte F della Nota integrativa e con gli ulteriori elementi di dettaglio resi disponibili con l'aggiornamento del Terzo Pilastro di Basilea 3.
Quanto, infine, al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Intesa Sanpaolo ribadiscono di avere la ragionevole certezza che la Società e il Gruppo continueranno nella loro esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, il Bilancio 2023 è stato predisposto in questa prospettiva di continuità. Precisano, quindi, di non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria consolidata e nell'andamento operativo del Gruppo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.

65


Nel 2023, si stima che la crescita del PIL mondiale sia rallentata al 3% circa; il volume del commercio mondiale si è addirittura contratto, in base alle misure in dollari a prezzi costanti. Il rallentamento dell'attività economica globale è la sintesi di andamenti geografici molto diversi. La crescita dell'economia cinese è tornata a superare il 5%, malgrado la crisi del settore immobiliare. Negli Stati Uniti, l'attività economica ha continuato a espandersi in misura robusta, reagendo meglio delle attese al forte rialzo dei tassi di interesse. La crescita del PIL è stata largamente superiore alle previsioni e si è tradotta in robusti incrementi occupazionali e in un andamento stabile del tasso di disoccupazione, sebbene si sia assistito a un moderato e graduale rallentamento della domanda. La riduzione dell'inflazione, negli Stati Uniti come in molti altri Paesi avanzati, per ora sta avvenendo senza recessione economica. Tuttavia, a seguito del riesplodere di conflitti armati nella regione mediorientale, negli ultimi mesi del 2023 sono emersi rischi di nuovi shock esogeni sui prezzi energetici e sui costi di trasporto.
Una frenata della crescita economica relativamente più intensa rispetto a Nord America e Asia si è osservata nell'eurozona. L'elevata inflazione ha penalizzato la domanda di beni e servizi delle famiglie; inoltre, l'aumento dei tassi attuato dalla Banca Centrale Europea si è trasferito all'economia reale, frenando le componenti della domanda finale interna più sensibili alle condizioni finanziarie, come gli investimenti fissi; infine, la politica fiscale è diventata meno accomodante e la debolezza della domanda estera ha indebolito anche il contributo delle esportazioni. Conseguentemente, la crescita del PIL dell'eurozona è stata pressoché stagnante per tutto il 2023. Ciò nonostante, l'occupazione ha continuato ad aumentare e il tasso di disoccupazione medio annuo, pari al 6,5%, è stato inferiore rispetto al 2022. L'inflazione è calata rapidamente: la sua media annua si è assestata al 5,4% e la variazione di dicembre rispetto a un anno prima è stata pari al 2,7%. La svolta nella dinamica dei prezzi riflette soprattutto il calo pregresso dei prezzi dell'energia, ma a essa stanno contribuendo anche indiscutibili miglioramenti nell'andamento dei prezzi di beni e servizi non energetici.
In Italia, sulla base della stima preliminare di crescita, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,7% nel 2023. L'andamento trimestrale ha registrato un'alternanza di variazioni negative e positive, con una media pressoché nulla a partire dal quarto trimestre 2022. La stagnazione dell'attività economica riflette il contributo nullo delle esportazioni nette e l'andamento negativo del ciclo delle scorte, in un contesto di domanda finale interna più debole rispetto al 2022. I flussi di spesa connessi ai progetti del PNRR sono stati inferiori rispetto ai piani e non hanno fornito il sostegno sperato alla domanda interna. La politica fiscale si va facendo meno espansiva, grazie alla cancellazione delle misure di sostegno contro la crisi energetica e il ridimensionamento dei programmi di incentivo alle ristrutturazioni immobiliari; tuttavia, il contenimento del deficit al 5,6% del PIL si è rivelato insufficiente ad assicurare una significativa riduzione del debito, che si va stabilizzando sopra il 140% del PIL. Malgrado la stagnazione dell'attività economica, l'occupazione è aumentata vigorosamente fino al secondo trimestre; successivamente la sua dinamica è rallentata, pur restando positiva. Ne è derivato un lento ma continuo calo del tasso di disoccupazione, che a dicembre ha toccato il 7,2%: si tratta del livello più basso dal 2009. Dal punto di vista settoriale, i l valore aggiunto è calato nel manifatturiero, è salito marginalmente nelle costruzioni ed è cresciuto nel terziario.
Tra febbraio e settembre 2023, la BCE ha alzato i tassi ufficiali dal 2,0% al 4,0% (tasso sui depositi). A dicembre, ha segnalato che li avrebbe mantenuti per qualche tempo a tale livello. In parallelo all'aumento dei tassi ufficiali, la BCE ha anche avviato la riduzione dei suoi portafogli di politica monetaria: i reinvestimenti delle scadenze relative al portafoglio APP sono stati ridotti a partire dal marzo 2023 e poi sono stati del tutto sospesi a partire da luglio. Infine, è continuato il rimborso accelerato dei prestiti TLTRO III. Come effetto di tali misure, il livello dell'eccesso di riserve del sistema bancario nell'eurozona è calato per la prima volta dal 2019.
La trasmissione dei rialzi dei tassi ufficiali alla struttura dei tassi di mercato è stata progressivamente smorzata dal formarsi di aspettative di inversione del ciclo di politica monetaria, che hanno frenato le scadenze corte della curva ancor più di quelle lontane. In particolare, i tassi a medio e lungo termine sono calati significativamente in novembre e dicembre. Il differenziale fra tassi decennali e tassi biennali è rimasto ampiamente negativo per tutto l'anno. Lo spread Btp-Bund è calato nel corso dell'anno verso 155-160 punti base, senza apparentemente risentire delle maggiori necessità di assorbimento dell'offerta netta e dell'aumento dei tassi ufficiali. La copertura dell'offerta di titoli di Stato è avvenuta prevalentemente grazie a un eccezionale aumento della domanda netta delle famiglie residenti, al quale si è aggiunto un modesto contributo positivo degli investitori esteri.
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha alzato l'obiettivo sui fed funds per altre quattro volte nel 2023, ma riducendo l'entità delle mosse rispetto all'anno precedente. A fine anno, l'intervallo obiettivo si trovava a 5,25-5,50%, 100 punti base sopra il livello di un anno prima. Anche la Banca centrale degli Stati Uniti ha continuato a ridurre i portafogli di politica monetaria mediante il mancato reinvestimento delle scadenze. In risposta alla crisi di alcune banche, nel mese di marzo la Fed ha introdotto il Bank Term Funding Program, che consente alle banche di rifinanziarsi per scadenze fino a un anno, subordinatamente alla prestazione di garanzie.
Sui mercati valutari, l'euro ha visto un netto rafforzamento sullo yen giapponese e una significativa flessione rispetto al franco svizzero; l'andamento del cambio con il dollaro è stato altalenante e privo di chiara direzione.
Nel 2023, i mercati azionari internazionali hanno registrato una tendenza generalmente rialzista, pur con ampie oscillazioni nel periodo. Nei mesi iniziali dell'anno, i mercati hanno evidenziato rialzi significativi, guidati dalle riaperture in Cina e dalle

attese per una svolta espansiva nelle politiche monetarie delle banche centrali, mentre si riducevano i rischi di una possibi le recessione.
A marzo, le crisi di alcune banche regionali negli Stati Uniti e di una primaria banca svizzera hanno provocato un'ampia correzione delle quotazioni azionarie. Il pronto intervento dei governi e delle autorità monetarie ha arginato gli effetti delle crisi e gli indici azionari hanno gradualmente recuperato i livelli raggiunti in precedenza, sostenuti anche da risultati trimestrali soddisfacenti nell'eurozona.
Nella seconda parte dell'anno, i mercati azionari hanno visto dapprima un calo delle quotazioni, innescato da ulteriori rialzi dei tassi d'interesse, e da rinnovate preoccupazioni sulla congiuntura economica internazionale. Successivamente, nei mesi finali, gli indici azionari hanno raggiunto nuovi massimi, grazie ad un calo dell'inflazione più rapido delle attese e a una stagione dei risultati del 3° trimestre nel complesso rassicurante. Permangono tuttavia incertezze di natura geopolitica, legate ai conflitti in corso, che potrebbero influenzare i premi per il rischio anche nel prossimo anno.
L'indice Euro Stoxx ha chiuso il 2023 in rialzo del 15,7%; il CAC 40 ha registrato una performance positiva (+16,5%), mentre il DAX ha sovraperformato (+20,3%), così come l'IBEX 35 (+22,8%). Al di fuori dell'area euro, l'indice del mercato svizzero SMI ha sottoperformato, chiudendo il periodo a +3,8%, al pari dell'indice FTSE 100 in UK (+3,8%).
Il mercato azionario statunitense ha registrato rialzi molto sostenuti: l'indice S&P 500 ha chiuso il 2023 a +24,6%, mentre l'indice dei titoli tecnologici NASDAQ Composite ha largamente sovraperformato (+43,4%). I principali mercati azionari in Asia hanno evidenziato performance divergenti: l'indice NIKKEI 225 ha chiuso l'anno a +28,2%, l'indice benchmark cinese Shanghai Composite ha invece sottoperformato, con un calo del 3,8%.
Il mercato azionario italiano ha sovraperformato i benchmark dell'area euro: l'indice FTSE MIB ha chiuso l'anno a +28,0% e l'indice FTSE Italia All Share ha segnato un +26,3%. I titoli a media capitalizzazione hanno largamente sottoperformato, con un risultato solo marginalmente positivo (+3,3%).
I mercati obbligazionari corporate europei hanno chiuso il 2023 in territorio positivo: in maggior misura i titoli High Yield (HY), mentre i titoli Investment Grade (IG) hanno visto restringimenti più contenuti degli spread (misurati come asset swap spread-ASW). L'anno è stato caratterizzato da una elevata volatilità, con la politica monetaria delle banche centrali che si è confermata essere tra i principali driver dei mercati.
Dopo un inizio di anno positivo, nel mese di marzo, i mercati sono stati interessati da una fase di elevata avversione al rischio, innescata dai problemi di alcune banche locali negli Stati Uniti, e dalla crisi di Credit Suisse in Europa. I mesi successivi sono stati caratterizzati da un progressivo recupero. Nella seconda parte dell'anno l'incertezza riguardo allo scenario economico e lo scoppio della crisi in Palestina hanno provocato una fase di negatività con un aumento della volatilità e degli spread. La rimodulazione delle attese sui tempi di svolta delle politiche monetarie delle banche centrali ha poi portato nei mesi finali dell'anno ad un sostanziale recupero delle quotazioni.
In termini di performance, gli spread dei titoli IG hanno chiuso il 2023 a 91 punti base rispetto ai 101 di inizio anno (ASW, fonte IHS Markit iBoxx), con risultati più positivi da parte degli emittenti finanziari. Migliore l'andamento dei titoli HY, i cui spread hanno chiuso a 334 punti base rispetto ai 423 di inizio anno. Anche il comparto derivato (indici iTraxx) ha evidenziato una generale contrazione nel costo di copertura da rischio di insolvenza, terminando il 2023 sui minimi dell'anno e sovraperformando, a livello investment grade, il comparto cash.
Il mercato primario si è confermato solido, +12% rispetto al 2022 (fonte Bloomberg). Le emissioni ESG sono risultate sostanzialmente in linea (-3%). Lo spaccato per tipologia di bond sostenibile indica le emissioni di green bond stabili (169 miliardi di euro, circa il 73% del totale emesso), mentre i titoli KPI-based (sustainability-linked bond) sono calati di circa il 30%, a 27 miliardi.
Nei principali Paesi con presenza ISP, nei primi nove mesi del 2023 il PIL dell'Europa Centro-orientale (CEE) si è contratto dello 0,2% in termini tendenziali (da +1,5% del quarto trimestre 2022) sulla scia della flessione rilevata in Ungheria (-1,2%), Repubblica Ceca (-0,5%) e Polonia (-0,1%). Viceversa, l'Europa Sud-orientale (SEE) ha mostrato un progresso economico del 2,2% su base annua (dal +4,2% del quarto trimestre 2022) grazie alla buona performance di Croazia (+2,3%), Romania (+2,2%) e Serbia (+2,1%). Nel medesimo periodo nell'Europa orientale (EE) il PIL è salito in Russia nel secondo e terzo trimestre (+4,9% e +5,5%), è rimasto negativo nei primi due trimestri in Moldavia (-2,4% e -2,2%) mentre dopo il primo trimestre in contrazione, si è riscontrato un forte incremento nel secondo trimestre in Ucraina (-10,5% e +19,5% rispettivamente). Infine, l'Egitto è cresciuto del 2,9% tendenziale nel secondo trimestre, ad un ritmo più moderato rispetto al primo (+3,9% a/a).
In coerenza con lo scenario globale, nell'anno è stato rilevato un rallentamento dell'inflazione. A dicembre la variazione tendenziale dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo è stata del 6,1% nell'Area CEE e del 6,9% in quella SEE, con tassi per i singoli paesi che vanno dal 3,8% in Slovenia al 7,7% in Serbia. Nell'Est Europa (EE), per effetto del forte peso del dato russo, l'inflazione a dicembre è salita del 7,2% anno su anno. In Egitto si è riscontrato un tasso di crescita dell'inflazione in salita per dieci mesi che ha, tuttavia, iniziato a scendere a novembre attestandosi al 33,7% a fine anno.
Tra i paesi CEE con presenza ISP, l'inversione del ciclo dei tassi di policy, iniziata a settembre in Polonia e a ottobre in Ungheria, è stata avviata a dicembre anche nella Repubblica Ceca. Tra i paesi SEE invece l'azione monetaria delle banche centrali di Romania e Serbia è in pausa, mentre in Albania la restrizione monetaria è proseguita a dicembre con l'aumento del tasso di policy al 3,25%. In Russia il tasso di riferimento è stato innalzato di 8,5 punti percentuali nel secondo semestre al 16% per via delle persistenti pressioni inflazionistiche. Al contrario, in Ucraina il tasso di policy è stato tagliato di 10 punti percentuali a partire dal mese di giugno (dal 25% al 15%). In Moldavia l'Istituto centrale ha operato cinque tagli dall'inizio del 2023 portando il tasso dal 20% al 4,75%. Infine, in Egitto il saggio di riferimento è stato aumentato al 20,25% (dal 17,25% di inizio 2023).
Nel 2023 l'indice equity MSCI dei Mercati Emergenti, espresso in dollari USA, si è moderatamente apprezzato (+7,0%). Tra i Paesi con presenza ISP, in area CEE/SEE gli indici azionari in valuta locale hanno registrato in alcuni casi guadagni a due cifre; le maggiori variazioni hanno interessato l'Ungheria, la Polonia, la Romania e la Croazia. Più contenuti sono stati gli apprezzamenti per la Slovenia, la Repubblica Ceca e la Serbia. Le vendite hanno penalizzato in modo marginale la Bosnia

Erzegovina e la Slovacchia. La piazza azionaria russa ha segnato un'evidente ascesa dei prezzi, mentre quella ucraina resta condizionata nella sua operatività dal conflitto tra Kiev e Mosca. Nell'area Middle East and North Africa (MENA) la Borsa egiziana ha chiuso l'anno in territorio ampiamente positivo.
Sui mercati valutari, si segnala in rapporto al Dollaro USA (USD/local currency) l'indebolimento del rublo russo (+23,10%), mentre negli altri paesi con controllate ISP, in area CEE/SE/EE tutte le principali valute di riferimento si sono apprezzate; nell'area MENA il pound egiziano si è ampiamente indebolito. In rapporto all'euro, tra i Paesi CEE/SEE, si segnala il recupero in particolare del lek albanese, dello zloty polacco e del fiorino ungherese.
Nel 2023 sono stati registrati diffusi restringimenti degli spread di rendimento tra i titoli governativi dei Paesi emergenti e quelli statunitensi (EMBI Plus -30 punti base) e vi è stata una riduzione del costo per la protezione dal rischio di credito (CDS -72 punti base).
I rialzi dei tassi di politica monetaria si sono trasmessi ai tassi attivi e passivi con diverse velocità e intensità. Nel 2023 è proseguito il rapido e notevole aumento dei tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, avviato nella seconda metà del 2022: il tasso medio sulle erogazioni a dicembre è risultato più alto di 4,3 punti percentuali rispetto a due anni prima, al 5,5%, sui massimi di fine 2008. Anche i tassi sui nuovi mutui casa sono aumentati in misura significativa, ma meno di quelli sui prestiti alle imprese: dopo che nel 2022 i rialzi avevano interessato soprattutto il tasso fisso, nel 2023 è il variabile ad aver subito gli aumenti maggiori, tornando più alto del fisso. Con i rialzi dei tassi sulle nuove operazioni e gli adeguamenti dei tassi variabili sui prestiti in essere, anche il tasso medio sullo stock di prestiti a famiglie e imprese è salito significativamente, al 4,8% (+2,6 punti su fine 2021).
Dal lato dei tassi sui depositi, quelli sui conti correnti sono aumentati in misura contenuta, mentre i tassi sui nuovi depositi a tempo hanno mostrato elevata reattività, con notevoli rialzi. La vischiosità dei tassi a vista e l'elevata quota di conti correnti sul totale della raccolta hanno influenzato l'evoluzione del tasso medio sui depositi, cresciuto in misura moderata. L'aumento del costo complessivo della raccolta da clientela (+0,7 punti su fine 2021 a 1,2%) ha riflesso anche la graduale salita del tasso medio sulle obbligazioni. La forbice tra tassi attivi e passivi si è ampliata notevolmente, toccando i massimi storici.
Nel 2023 è proseguito il considerevole aumento del mark-down sui depositi a vista che nel secondo semestre ha toccato i massimi di sempre, dopo undici anni sotto lo zero e un rapido ritorno in positivo da settembre 2022. All'opposto, il mark-up riferito ai tassi attivi a breve, dopo essersi ridotto notevolmente sul finire del 2022, nel corso del 2023 ha segnato un sostanziale assestamento, via via che gli aumenti dei tassi di riferimento si sono trasmessi ai tassi sui prestiti.
Il mercato del credito ha visto il proseguimento di una moderata restrizione dei criteri, coerentemente con l'intonazione del la politica monetaria e l'aumento dei rischi percepiti, mentre dal lato dei fattori di bilancio delle banche non sono emersi vincoli all'offerta, con la conferma della buona situazione di liquidità e funding, un grado di patrimonializzazione ulteriormente rafforzato e una qualità del credito stabile, senza particolari segni di deterioramento. L'orientamento monetario restrittivo, col forte e rapido aumento dei tassi, ha determinato una marcata riduzione della domanda di finanziamenti da parte di famiglie e imprese.
Sull'evoluzione dei prestiti alle imprese hanno influito principalmente il notevole aumento del costo del credito, il rinvio delle decisioni di investimento e il ricorso all'autofinanziamento. A seguito del forte calo di domanda, i prestiti alle imprese hanno subito una rapida riduzione fino a un minimo a settembre, mostrando un rallentamento della tendenza negativa nel 4° trimestre. Un calo particolarmente deciso ha interessato i prestiti a breve termine, dopo il rimbalzo registrato nel 2022. I prestiti a medio-lungo termine sono rimasti deboli, con un tasso di variazione sempre più negativo fino al minimo storico di -6,5%. Tale tendenza ha risentito anche dei mancati rinnovi di prestiti in scadenza, dato l'aumento dei tassi, e dei rimborsi dei crediti con garanzia pubblica ottenuti nel periodo pandemico.
I finanziamenti alle famiglie hanno subìto l'impatto della restrizione delle condizioni monetarie segnando una forte frenata che in poco più di un anno ha portato lo stock a registrare un calo nella seconda metà del 2023. L'aumento dei tassi, la minor fiducia dei consumatori, il peggioramento delle prospettive del mercato residenziale hanno determinato un notevole calo della domanda di prestiti per l'acquisto di abitazioni. Le erogazioni di mutui hanno registrato una forte flessione, coerente con la contrazione delle compravendite residenziali e la frenata dei prezzi delle case. Minori erogazioni, unite a rimborsi anticipati di mutui a tasso variabile, hanno causato una notevole frenata dello stock di mutui, da un ritmo di crescita del 5% nei mesi centrali del 2022 a una variazione lievemente negativa a fine 2023.
Dal lato della qualità del credito, lo stock di prestiti deteriorati al netto delle rettifiche di valore risultava pari all'1,1% del totale dei prestiti a settembre 2023 per le banche significative, stabile rispetto a metà anno e lievemente in calo a confronto con l'1,2% di fine 2022. Il ritmo di formazione di nuovi crediti deteriorati è rimasto storicamente molto basso, dell'1,1% nel terzo trimestre 2023 in termini di flusso rapportato ai finanziamenti in bonis e annualizzato.
La svolta restrittiva di politica monetaria ha avuto impatti significativi anche sul versante della raccolta bancaria, per effetto della riallocazione dei depositi a vista verso strumenti finanziari più remunerativi e della riduzione del rifinanziamento presso l'Eurosistema. Alla robusta crescita dei depositi bancari durata oltre un decennio ha fatto seguito l'avvio di una fase di

contrazione che si è accentuata nel 2023 fino al minimo di sempre del -6,5% registrato a luglio. Tale evoluzione è dovuta ai deflussi dai conti correnti che hanno segnato cali a due cifre dello stock a seguito della combinazione di diversi fattori, tra cui l'utilizzo da parte di imprese e famiglie delle ampie disponibilità liquide depositate presso le banche e la riallocazione dei risparmi verso i titoli di stato domestici. In parallelo, si è assistito a una robusta ripresa dei depositi con durata prestabilita, favoriti dall'aumento dei tassi offerti. Nell'anno dai conti correnti di famiglie e imprese sono usciti circa 100 miliardi di liquidità, che per il 60% sono stati controbilanciati da afflussi verso i depositi con durata prestabilita. Anche le obbligazioni bancarie hanno visto il ritorno alla crescita, segnando dinamiche a due cifre, dopo oltre un decennio di contrazione.
L'aumento dei rendimenti di mercato ha indotto un rinnovato interesse per l'investimento diretto in titoli a reddito fisso, avviando un processo di ricomposizione dei portafogli finanziari delle famiglie. I consistenti acquisti di titoli di Stato da parte dei risparmiatori hanno alimentato la raccolta amministrata, che ha proseguito nella crescita iniziata già nel 2022 con volumi importanti di titoli in custodia presso le banche, andando a costituire un potenziale bacino per la trasformazione successiva in risparmio gestito.
All'opposto, il rialzo dei tassi ha avuto impatti sfavorevoli sull'industria del risparmio gestito, che nel 2023 ha riportato una raccolta netta negativa generalizzata, sia per i fondi comuni e le gestioni patrimoniali, sia per le assicurazioni vita. Nell'anno, i fondi hanno registrato deflussi per 22 miliardi, causati dai disinvestimenti dai fondi flessibili e bilanciati. Come atteso, si è osservata una ripresa delle sottoscrizioni di fondi obbligazionari, che hanno conseguito afflussi significativi, per 24 miliardi. Al contrario, il contributo positivo dei fondi azionari si è gradualmente attenuato, arrivando a segnare moderati deflussi nel 2° semestre.
Le assicurazioni vita hanno registrato un anno di debolezza, riportando una raccolta netta negativa sia delle polizze tradizionali, meno appetibili con il rialzo dei tassi rispetto all'investimento diretto in titoli, sia delle unit linked, che hanno continuato a segnare un calo a due cifre dei premi di nuova produzione.
Relazione sull'andamento della gestione – Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio

71


Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono riesposti, ove necessario e se materiali. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.
Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative del Gruppo, la rappresentazione del conto economico riclassificato del 2023 risulta in continuità: lo schema non recepisce infatti alcuna modifica né a livello di struttura né a livello di denominazione delle voci in quanto le poste di pertinenza assicurativa continuano a confluire principalmente nella voce Risultato dell'attività assicurativa, preservando così la rappresentazione separata delle risultanze reddituali del comparto.
Stante l'invarianza del conto economico riclassificato, le tabelle di dettaglio non hanno subito modificazioni, fatta eccezione per quelle relative al Risultato dell'attività assicurativa e alla produzione assicurativa che presentano strutture informative coerenti con il nuovo principio e con le disposizioni emanate dall'IVASS.
Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati presentati per il confronto negli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei. Inoltre, i primi due trimestri del 2022 sono stati riesposti per tenere conto delle variazioni del perimetro di consolidamento, e in particolare:
con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi.
Si segnala infine che il 1° trimestre 2022 include la riesposizione, dalle spese del personale alle commissioni passive, degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo (finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi), che a partire dal secondo trimestre 2022 vengono riclassificati dalle spese del personale alle commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:
41 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.
riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie – per la quota di contribuzione del comparto bancario – che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, ad eccezione degli eventuali importi relativi a rettifiche di valore di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 31.12.2022 |
Variazioni | ||||
| assolute | % | ||||
| Interessi netti | 14.646 | 9.500 | 5.146 | 54,2 | |
| Commissioni nette | 8.558 | 8.919 | -361 | -4,0 | |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.666 | 1.675 | -9 | -0,5 | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 298 | 1.378 | -1.080 | -78,4 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -30 | -32 | -2 | -6,3 | |
| Proventi operativi netti | 25.138 | 21.440 | 3.698 | 17,2 | |
| Spese del personale | -6.981 | -6.742 | 239 | 3,5 | |
| Spese amministrative | -3.002 | -2.912 | 90 | 3,1 | |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.346 | -1.280 | 66 | 5,2 | |
| Costi operativi | -11.329 | -10.934 | 395 | 3,6 | |
| Risultato della gestione operativa | 13.809 | 10.506 | 3.303 | 31,4 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.529 | -3.113 | -1.584 | -50,9 | |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -570 | -270 | 300 | ||
| Altri proventi (oneri) netti | 348 | 202 | 146 | 72,3 | |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | |
| Risultato corrente lordo | 12.058 | 7.325 | 4.733 | 64,6 | |
| Imposte sul reddito | -3.438 | -2.080 | 1.358 | 65,3 | |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -222 | -140 | 82 | 58,6 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-161 | -146 | 15 | 10,3 | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -485 | -576 | -91 | -15,8 | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -28 | -4 | 24 | ||
| Risultato netto | 7.724 | 4.379 | 3.345 | 76,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

| Voci | 2023 | (milioni di euro) 2022 |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 4° | 3° | 2° | 1° | 4° | 3° | 2° | 1° | |
| trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | |
| Interessi netti | 3.995 | 3.813 | 3.584 | 3.254 | 3.064 | 2.387 | 2.092 | 1.957 |
| Commissioni nette | 2.110 | 2.095 | 2.216 | 2.137 | 2.222 | 2.153 | 2.255 | 2.289 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 391 | 419 | 459 | 397 | 395 | 439 | 449 | 392 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value |
-91 | 52 | 75 | 262 | -2 | 51 | 560 | 769 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -32 | -12 | 7 | 7 | -12 | -12 | -12 | 4 |
| Proventi operativi netti | 6.373 | 6.367 | 6.341 | 6.057 | 5.667 | 5.018 | 5.344 | 5.411 |
| Spese del personale | -2.184 | -1.612 | -1.625 | -1.560 | -1.921 | -1.632 | -1.613 | -1.576 |
| Spese amministrative | -917 | -710 | -731 | -644 | -865 | -695 | -718 | -634 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -367 | -328 | -319 | -332 | -344 | -313 | -309 | -314 |
| Costi operativi | -3.468 | -2.650 | -2.675 | -2.536 | -3.130 | -2.640 | -2.640 | -2.524 |
| Risultato della gestione operativa | 2.905 | 3.717 | 3.666 | 3.521 | 2.537 | 2.378 | 2.704 | 2.887 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -616 | -357 | -367 | -189 | -1.185 | -496 | -730 | -702 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-332 | -47 | -121 | -70 | -114 | -42 | -62 | -52 |
| Altri proventi (oneri) netti | 29 | 15 | 203 | 101 | 55 | 4 | 147 | -4 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 1.986 | 3.328 | 3.381 | 3.363 | 1.293 | 1.844 | 2.059 | 2.129 |
| Imposte sul reddito | -288 | -1.066 | -1.000 | -1.084 | -45 | -560 | -699 | -776 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-80 | -56 | -44 | -42 | -78 | -23 | -23 | -16 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-35 | -36 | -44 | -46 | -50 | -32 | -30 | -34 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) |
18 | -264 | -11 | -228 | -32 | -266 | -12 | -266 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | 1 | -6 | -16 | -7 | -12 | -6 | 8 | 6 |
| Risultato netto | 1.602 | 1.900 | 2.266 | 1.956 | 1.076 | 957 | 1.303 | 1.043 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati economici

Nell'esercizio 2023 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale. I principali margini reddituali si sono attestati su valori mai raggiunti in precedenza; i proventi operativi netti sono ammontati a 25.138 milioni, in crescita del 17,2% rispetto ai 21.440 milioni del 2022. Tale dinamica è stata determinata dal forte incremento degli interessi netti, che hanno beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse da parte della BCE, solo in parte contrastato dalla flessione del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value e delle commissioni nette. I proventi derivanti dall'attività assicurativa e gli altri oneri operativi netti non hanno evidenziato variazioni di rilievo.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Rapporti con clientela | 13.750 | 8.954 | 4.796 | 53,6 | |
| Titoli in circolazione | -3.343 | -1.817 | 1.526 | 84,0 | |
| Intermediazione con clientela | 10.407 | 7.137 | 3.270 | 45,8 | |
| Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 1.637 | 686 | 951 | ||
| Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
180 | -22 | 202 | ||
| Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 1.562 | 860 | 702 | 81,6 | |
| Attività e passività finanziarie | 3.379 | 1.524 | 1.855 | ||
| Rapporti con banche | 463 | 668 | -205 | -30,7 | |
| Differenziali su derivati di copertura | -650 | -435 | 215 | 49,4 | |
| Altri interessi netti | 1.047 | 606 | 441 | 72,8 | |
| Interessi netti | 14.646 | 9.500 | 5.146 | 54,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 14.646 milioni, hanno presentato un notevole sviluppo (+54,2%) rispetto al 2022. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione sia l'intermediazione con clientela (+45,8%, pari a +3,3 miliardi) che ha beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse da parte della BCE, sia le attività finanziarie, che sono salite a 3.379 milioni dai 1.524 milioni del precedente esercizio, grazie agli andamenti positivi di tutte le componenti: i titoli valutati al costo ammortizzato (+951 milioni), le altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+702 milioni) e quelle con impatto a conto economico (+202 milioni). Sono invece risultati in peggioramento i differenziali negativi su derivati di copertura, in aumento del 49,4%, e gli interessi netti sui rapporti con banche, che hanno presentato una contrazione del 30,7%, principalmente correlata alla diminuzione dell'operatività interbancaria.
Le operazioni TLTRO con la BCE in essere a fine 2023 si sono attestate a 45,1 miliardi nominali, generando nei dodici mesi interessi passivi per 1.958 milioni, a fronte di 96,1 miliardi nominali al 31 dicembre 2022, che avevano prodotto interessi attivi per 615 milioni; si ricorda che gli interessi sui fondi TLTRO fino al
23 giugno 2022 avevano beneficiato del cosiddetto "special interest rate period", con tasso applicato pari al -1%; dal 24 giugno fino al 22 novembre 2022 il tasso applicato e regolato a scadenza è stato il tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale (Deposit Facility Rate), calcolato per l'intera durata dell'operazione, mentre a partire dal 23 novembre 2022 il tasso applicato è pari al tasso in vigore nel periodo.
Nel 2023 la liquidità impiegata in operazioni di deposito presso la Banca Centrale ha generato interessi attivi positivi per 3.220 milioni avendo beneficiato del rialzo dei tassi di riferimento, comunque allineati al costo della raccolta in TLTRO; nel 2022 gli interessi maturati sul reimpiego della liquidità in eccesso presso la Banca Centrale erano stati positivi per 141 milioni, condizionati dall'applicazione di tassi negativi che solo nella seconda parte dell'esercizio sono ritornati in territorio positivo.
Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate, hanno mostrato un apporto positivo di 1.047 milioni, con un incremento di 441 milioni.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre (a) |
trimestre (b) |
trimestre (c) |
trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Rapporti con clientela | 3.628 | 3.613 | 3.394 | 3.115 | 0,4 | 6,5 | 9,0 |
| Titoli in circolazione | -1.032 | -940 | -775 | -596 | 9,8 | 21,3 | 30,0 |
| Intermediazione con clientela | 2.596 | 2.673 | 2.619 | 2.519 | -2,9 | 2,1 | 4,0 |
| Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono | |||||||
| finanziamenti | 463 | 424 | 441 | 309 | 9,2 | -3,9 | 42,7 |
| Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
43 | 40 | 52 | 45 | 7,5 | -23,1 | 15,6 |
| Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto | |||||||
| sulla redditività complessiva | 485 | 434 | 364 | 279 | 11,8 | 19,2 | 30,5 |
| Attività e passività finanziarie | 991 | 898 | 857 | 633 | 10,4 | 4,8 | 35,4 |
| Rapporti con banche | 245 | 142 | 54 | 22 | 72,5 | ||
| Differenziali su derivati di copertura | -170 | -154 | -204 | -122 | 10,4 | -24,5 | 67,2 |
| Altri interessi netti | 333 | 254 | 258 | 202 | 31,1 | -1,6 | 27,7 |
| Interessi netti | 3.995 | 3.813 | 3.584 | 3.254 | 4,8 | 6,4 | 10,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Il flusso di interessi netti registrato nel quarto trimestre 2023 ha mostrato un ulteriore progresso, registrando il valore trimestrale più elevato degli ultimi anni.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||
| assolute | % | ||||
| Banca dei Territori | 6.549 | 3.992 | 2.557 | 64,1 | |
| IMI Corporate & Investment Banking | 2.797 | 2.107 | 690 | 32,7 | |
| International Subsidiary Banks | 2.332 | 1.592 | 740 | 46,5 | |
| Private Banking | 1.267 | 419 | 848 | ||
| Asset Management | 18 | - | 18 | - | |
| Insurance | - | - | - | - | |
| Totale aree di business | 12.963 | 8.110 | 4.853 | 59,8 | |
| Centro di governo | 1.683 | 1.390 | 293 | 21,1 | |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 14.646 | 9.500 | 5.146 | 54,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 50,5% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 6.549 milioni, in forte aumento rispetto al 2022 (+64,1%, pari a +2.557 milioni), grazie all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela.
Hanno apportato un contributo in termini di margine di interesse crescente la Divisione Private Banking (+848 milioni), per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela, l'International Subsidiary Banks (+46,5%, pari a +740 milioni), principalmente in relazione alla dinamica favorevole evidenziata dalle controllate operanti in Croazia, Slovacchia, Serbia e Ungheria, e la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+32,7%, pari a +690 milioni), prevalentemente imputabile al maggior apporto del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela.
Gli interessi netti del Centro di Governo hanno mostrato una crescita (+293 milioni) che ha beneficiato del consistente rialzo dei tassi di mercato.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||||
| Attive | Passive | Nette | Attive | Passive | Nette | assolute | % | |
| Garanzie rilasciate / ricevute | 483 | -328 | 155 | 472 | -226 | 246 | -91 | -37,0 |
| Servizi di incasso e pagamento | 808 | -139 | 669 | 767 | -144 | 623 | 46 | 7,4 |
| Conti correnti | 1.360 | - | 1.360 | 1.386 | - | 1.386 | -26 | -1,9 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 899 | -494 | 405 | 871 | -457 | 414 | -9 | -2,2 |
| Attività bancaria commerciale | 3.550 | -961 | 2.589 | 3.496 | -827 | 2.669 | -80 | -3,0 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 1.040 | -273 | 767 | 1.000 | -318 | 682 | 85 | 12,5 |
| Intermediazione valute | 14 | -5 | 9 | 16 | -7 | 9 | - | - |
| Gestioni patrimoniali | 3.502 | -993 | 2.509 | 3.655 | -945 | 2.710 | -201 | -7,4 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 1.512 | - | 1.512 | 1.587 | - | 1.587 | -75 | -4,7 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione | 495 | -207 | 288 | 435 | -193 | 242 | 46 | 19,0 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza | 6.563 | -1.478 | 5.085 | 6.693 | -1.463 | 5.230 | -145 | -2,8 |
| Altre commissioni nette | 1.149 | -265 | 884 | 1.265 | -245 | 1.020 | -136 | -13,3 |
| Commissioni nette | 11.262 | -2.704 | 8.558 | 11.454 | -2.535 | 8.919 | -361 | -4,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nel 2023 si sono attestate a 8.558 milioni, in flessione del 4% rispetto ai 8.919 milioni registrati nell'esercizio 2022.
Tale risultato è stato determinato dalla riduzione delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (-2,8%, pari a -145 milioni), sull'attività bancaria commerciale (-3%, pari -80 milioni) e delle altre commissioni nette (-13,3%, pari a -136 milioni). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è diminuito l'apporto legato alle gestioni patrimoniali (-7,4%, pari a -201 milioni), segnatamente le gestioni collettive, che hanno risentito della riduzione delle commissioni di gestione e di sottoscrizione, e alla distribuzione di prodotti assicurativi (-4,7%, pari a -75 milioni). In positivo hanno agito le commissioni di intermediazione e collocamento titoli (+12,5%, pari a +85 milioni) trainate dall'operatività in certificates. Nell'area bancaria commerciale, sono calate le commissioni sulle garanzie rilasciate/ricevute (-37%, pari a -91 milioni) soprattutto in relazione alle maggiori commissioni passive su operazioni di cartolarizzazione sintetica nell'ambito del programma di Gestione Attiva del Rischio di Credito - GARC - e, in misura minore, sui conti correnti (-1,9%, pari a -26 milioni) e sul servizio bancomat e carte di credito (-2,2%, pari a -9 milioni), a fronte di un incremento
delle commissioni sui servizi di incasso e pagamento (+7,4% corrispondente a +46 milioni). Infine, sono scese le altre commissioni nette, principalmente per effetto della contrazione delle componenti attive, segnatamente quelle correlate ai finanziamenti concessi.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | ||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Garanzie rilasciate/ricevute | 39 | 41 | 41 | 34 | -4,9 | - | 20,6 |
| Servizi di incasso e pagamento | 180 | 169 | 164 | 156 | 6,5 | 3,0 | 5,1 |
| Conti correnti | 336 | 339 | 344 | 341 | -0,9 | -1,5 | 0,9 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 99 | 105 | 107 | 94 | -5,7 | -1,9 | 13,8 |
| Attività bancaria commerciale | 654 | 654 | 656 | 625 | - | -0,3 | 5,0 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 190 | 154 | 193 | 230 | 23,4 | -20,2 | -16,1 |
| Intermediazione valute | 2 | 3 | 2 | 2 | -33,3 | 50,0 | - |
| Gestioni patrimoniali | 627 | 627 | 641 | 614 | - | -2,2 | 4,4 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 345 | 368 | 403 | 396 | -6,3 | -8,7 | 1,8 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione | 93 | 69 | 69 | 57 | 34,8 | - | 21,1 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza | 1.257 | 1.221 | 1.308 | 1.299 | 2,9 | -6,7 | 0,7 |
| Altre commissioni nette | 199 | 220 | 252 | 213 | -9,5 | -12,7 | 18,3 |
| Commissioni nette | 2.110 | 2.095 | 2.216 | 2.137 | 0,7 | -5,5 | 3,7 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
L'analisi trimestrale evidenzia nel quarto trimestre un valore di poco superiore al terzo trimestre grazie all'attività di intermediazione e collocamento titoli, ma inferiore ai primi due trimestri dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | ||
| assolute | % | |||
| -2,3 | ||||
| 1.112 | 1.146 | -34 | -3,0 | |
| 583 | 574 | 9 | 1,6 | |
| 1.858 | 1.980 | -122 | -6,2 | |
| 816 | 913 | -97 | -10,6 | |
| 3 | 3 | - | - | |
| 9.002 | 9.355 | -353 | -3,8 | |
| -444 | -436 | 8 | 1,8 | |
| 8.558 | 8.919 | -361 | -4,0 | |
| 4.630 | 4.739 | -109 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 51,4% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nel 2023 una diminuzione delle commissioni (-2,3%, pari a -109 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito. Hanno inoltre mostrato una riduzione dei ricavi commissionali: il Private Banking (-6,2%, pari a -122 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front; l'Asset Management (-10,6%, pari a -97 milioni), che ha risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo; la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-3%, pari a -34 milioni), per la contrazione delle commissioni del comparto commercial banking solo in parte compensata dalla dinamica positiva dell'investment banking. Le commissioni dell'International Subsidiary Banks hanno mostrato un incremento (+1,6%, pari a +9 milioni) attribuibile alle controllate operanti in Ungheria,
Slovacchia e Serbia. Il Centro di Governo registra un moderato peggioramento del saldo delle commissioni nette.

| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) Variazioni |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Vita | Danni | Totale | Vita | Danni | Totale | assolute | % | ||
| MARGINE TECNICO | 1.211 | 462 | 1.673 | 1.212 | 443 | 1.655 | 18 | 1,1 | |
| Rilascio margine sui servizi contrattuali | 1.152 | 71 | 1.223 | 1.300 | 52 | 1.352 | -129 | -9,5 | |
| Sinistri, spese attese e altri importi | 622 | 1.106 | 1.728 | 575 | 1.102 | 1.677 | 51 | 3,0 | |
| Ricavi assicurativi | 1.774 | 1.177 | 2.951 | 1.875 | 1.154 | 3.029 | -78 | -2,6 | |
| Sinistri e spese effettivi totali | -704 | -693 | -1.397 | -803 | -695 | -1.498 | -101 | -6,7 | |
| Altri Costi Assicurativi | 141 | -22 | 119 | 140 | -16 | 124 | -5 | -4,0 | |
| Costi assicurativi | -563 | -715 | -1.278 | -663 | -711 | -1.374 | -96 | -7,0 | |
| MARGINE FINANZIARIO | -51 | 4 | -47 | -44 | -8 | -52 | -5 | -9,6 | |
| Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-5.308 | -10 | -5.318 | 3.674 | 17 | 3.691 | -9.009 | ||
| Interessi netti | 2.101 | 31 | 2.132 | 2.168 | 7 | 2.175 | -43 | -2,0 | |
| Dividendi | 453 | - | 453 | 414 | 6 | 420 | 33 | 7,9 | |
| Utili/perdite da realizzo | -1.227 | -7 | -1.234 | -3.223 | -3 | -3.226 | -1.992 | -61,7 | |
| Utili/perdite da valutazione | 3.689 | - | 3.689 | -3.263 | -39 | -3.302 | 6.991 | ||
| Commissioni nette | 241 | -10 | 231 | 186 | 4 | 190 | 41 | 21,6 | |
| Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento |
1.160 | 466 | 1.626 | 1.168 | 435 | 1.603 | 23 | 1,4 | |
| Effetti da consolidamento | 40 | - | 40 | 72 | - | 72 | -32 | -44,4 | |
| RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA | 1.200 | 466 | 1.666 | 1.240 | 435 | 1.675 | -9 | -0,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo ed è rappresentato in continuità post applicazione del principio IFRS 17 e IFRS 9. Nel 2023 tale risultato si è attestato a 1.666 milioni, in lieve flessione (-0,5%) ma in miglioramento (+1,4%) ante effetti da consolidamento rispetto al 2022. Tale miglioramento è ascrivibile al ramo danni, sia nel margine tecnico sia nel margine finanziario mentre il ramo vita registra un peggioramento concentrato nel margine finanziario.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | ||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| MARGINE TECNICO | 406 | 428 | 431 | 408 | -5,1 | -0,7 | 5,6 |
| Rilascio margine sui servizi contrattuali | 266 | 316 | 273 | 368 | -15,8 | 15,8 | -25,8 |
| Sinistri, spese attese e altri importi | 420 | 500 | 357 | 451 | -16,0 | 40,1 | -20,8 |
| Ricavi assicurativi | 686 | 816 | 630 | 819 | -15,9 | 29,5 | -23,1 |
| Sinistri e spese effettivi totali | -308 | -457 | -186 | -446 | -32,6 | -58,3 | |
| Altri Costi Assicurativi | 28 | 69 | -13 | 35 | -59,4 | ||
| Costi assicurativi | -280 | -388 | -199 | -411 | -27,8 | 95,0 | -51,6 |
| MARGINE FINANZIARIO | -22 | -20 | 18 | -23 | 10,0 | ||
| Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-2.714 | 44 | -1.264 | -1.384 | -8,7 | ||
| Interessi netti | 577 | 538 | 592 | 425 | 7,2 | -9,1 | 39,3 |
| Dividendi | 127 | 95 | 154 | 77 | 33,7 | -38,3 | |
| Utili/perdite da realizzo | -280 | -647 | -33 | -274 | -56,7 | -88,0 | |
| Utili/perdite da valutazione | 2.227 | -112 | 507 | 1.067 | -52,5 | ||
| Commissioni nette | 41 | 62 | 62 | 66 | -33,9 | - | -6,1 |
| Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento |
384 | 408 | 449 | 385 | -5,9 | -9,1 | 16,6 |
| Effetti da consolidamento | 7 | 11 | 10 | 12 | -36,4 | 10,0 | -16,7 |
| RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA | 391 | 419 | 459 | 397 | -6,7 | -8,7 | 15,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni, nel quarto trimestre 2023 ha mostrato un valore inferiore agli altri tre trimestri dell'esercizio 2023 per l'andamento riflessivo del margine tecnico.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Produzione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| di cui nuova |
|||
| produzione | |||
| Rami Vita | 13.165 | 12.835 | 13.072 |
| Premi emessi prodotti tradizionali | 9.693 | 9.566 | 3.981 |
| Premi emessi prodotti Unit Linked | 1.198 | 1.023 | 1.963 |
| Premi emessi prodotti Multiramo | 1.189 | 1.171 | 6.224 |
| Premi emessi Fondi pensione | 1.080 | 1.072 | 896 |
| Premi emessi prodotti di Capitalizzazione | 5 | 3 | 8 |
| Rami Danni | 1.467 | 264 | 1.436 |
| Premi emessi | 1.467 | 264 | 1.436 |
| Premi ceduti in riassicurazione | -180 | -33 | -165 |
| Premi netti da prodotti assicurativi | 14.452 | 13.066 | 14.343 |
| Produzione contratti Unit Linked | 2.139 | 2.094 | 3.150 |
| Totale produzione relativa ai contratti di investimento | 2.139 | 2.094 | 3.150 |
| Produzione totale | 16.591 | 15.160 | 17.493 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nell'esercizio 2023 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 16,6 miliardi, in riduzione rispetto alla produzione realizzata nel 2022 (17,5 miliardi). La contrazione dei premi è stata determinata dalla flessione delle unit linked di natura prevalentemente finanziaria di ramo III (-1 miliardo), in presenza di un moderato incremento nei rami vita e danni. In dettaglio: il ramo vita ha registrato un aumento dei premi relativi ai prodotti tradizionali (+5,7 miliardi) e ai fondi pensione (+0,2 miliardi) che hanno più che compensato il calo nelle polizze multiramo (-5 miliardi) e unit linked di natura

prevalentemente assicurativa (-0,8 miliardi); il ramo danni, in cui si rileva una buona dinamica del comparto non motor, ha mostrato una crescita del 2,2%. La nuova produzione è complessivamente ammontata a 15,2 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option | -270 | 605 | -875 | |
| Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting | -59 | 33 | -92 | |
| Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico |
190 | 125 | 65 | 52,0 |
| Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato |
402 | 589 | -187 | -31,7 |
| Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie | 35 | 26 | 9 | 34,6 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 298 | 1.378 | -1.080 | -78,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel 2023 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 298 milioni, ha evidenziato un calo rilevante rispetto al 2022. Tale andamento va letto insieme al marcato incremento del margine di interesse, con particolare riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari a seguito della crescita dei tassi di mercato.
La flessione, pari al 78,4%, è ascrivibile al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-875 milioni), in particolare all'operatività in tassi, nonché al ridimensionamento dell'impatto positivo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo, e al risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (-187 milioni), che aveva beneficiato nel 2022 di maggiori utili da cessione di titoli di debito, prevalentemente governativi. Ha inoltre evidenziato un calo il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (-92 milioni).
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | ||||||
| 4° trimestre (a) |
3° trimestre (b) |
2° trimestre (c) |
1° trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | ||
| Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option |
-71 | -155 | -40 | -4 | -54,2 | |||
| Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting | -31 | 28 | -42 | -14 | ||||
| Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico |
-20 | 66 | 50 | 94 | 32,0 | -46,8 | ||
| Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato |
16 | 110 | 97 | 179 | -85,5 | 13,4 | -45,8 | |
| Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie | 15 | 3 | 10 | 7 | -70,0 | 42,9 | ||
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | -91 | 52 | 75 | 262 | -30,7 | -71,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Il risultato del quarto trimestre 2023 mostra un valore negativo rispetto ai contributi positivi, seppur in progressiva riduzione, degli altri tre trimestri 2023.

Nell'esercizio 2023 gli altri oneri operativi netti sono stati pari a -30 milioni e si confrontano con -32 milioni contabilizzati nel 2022. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La dinamica della voce è riconducibile al maggior contributo (+3 milioni) dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto a fronte di una lieve crescita degli altri oneri di gestione (+1 milione).
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||
| assolute | % | |||||
| Salari e stipendi | 4.889 | 4.757 | 132 | 2,8 | ||
| Oneri sociali | 1.240 | 1.187 | 53 | 4,5 | ||
| Altri oneri del personale | 852 | 798 | 54 | 6,8 | ||
| Spese del personale | 6.981 | 6.742 | 239 | 3,5 | ||
| Spese per servizi informatici | 868 | 838 | 30 | 3,6 | ||
| Spese di gestione immobili | 395 | 317 | 78 | 24,6 | ||
| Spese generali di funzionamento | 404 | 399 | 5 | 1,3 | ||
| Spese legali e professionali | 276 | 299 | -23 | -7,7 | ||
| Spese pubblicitarie e promozionali | 159 | 152 | 7 | 4,6 | ||
| Costi indiretti del personale | 171 | 157 | 14 | 8,9 | ||
| Altre spese | 560 | 577 | -17 | -2,9 | ||
| Imposte indirette e tasse | 197 | 202 | -5 | -2,5 | ||
| Recupero di spese ed oneri | -28 | -29 | -1 | -3,4 | ||
| Spese amministrative | 3.002 | 2.912 | 90 | 3,1 | ||
| Immobilizzazioni materiali | 556 | 566 | -10 | -1,8 | ||
| Immobilizzazioni immateriali | 790 | 714 | 76 | 10,6 | ||
| Ammortamenti | 1.346 | 1.280 | 66 | 5,2 | ||
| Costi operativi | 11.329 | 10.934 | 395 | 3,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel 2023 i costi operativi si sono attestati a 11.329 milioni, valore superiore al dato rilevato nell'esercizio 2022 (+3,6%) ma inferiore al livello di inflazione media del 2023 in Italia.
Le spese del personale, pari a 6.981 milioni, mostrano un aumento (+3,5%) rispetto al 2022, principalmente per i maggiori costi legati al rinnovo del contratto nazionale del lavoro, solo in parte compensati dai risparmi derivanti dalle uscite per accordi sindacali. Le spese amministrative si sono attestate a 3.002 milioni, in crescita del 3,1%. In particolare, gli aumenti sono stati registrati principalmente nelle spese di gestione immobili (+78 milioni), soprattutto correlate ai rincari delle tariffe di energia elettrica e gas, nelle spese per servizi informatici (+30 milioni) connesse alla maggiore onerosità dell'outsourcing e nei costi indiretti del personale (+14 milioni), a fronte di risparmi sulle spese legali e professionali (-23 milioni) e sulle altre spese (-17 milioni), segnatamente sui contributi associativi di categoria.
Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+5,2%) rispetto al dato del 2022, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito
degli investimenti tecnologici mirati allo sviluppo.
Il cost/income ratio nel 2023 è ulteriormente calato al 45,1% rispetto al 51% del 2022, attestandosi sul valore annuo più basso nella storia del Gruppo Intesa Sanpaolo.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | |||||
| 4° | 3° | 2° | 1° | ||||
| trimestre | trimestre | trimestre | trimestre | ||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Salari e stipendi | 1.555 | 1.125 | 1.130 | 1.079 | 38,2 | -0,4 | 4,7 |
| Oneri sociali | 389 | 282 | 290 | 279 | 37,9 | -2,8 | 3,9 |
| Altri oneri del personale | 240 | 205 | 205 | 202 | 17,1 | - | 1,5 |
| Spese del personale | 2.184 | 1.612 | 1.625 | 1.560 | 35,5 | -0,8 | 4,2 |
| Spese per servizi informatici | 242 | 210 | 217 | 199 | 15,2 | -3,2 | 9,0 |
| Spese di gestione immobili | 114 | 97 | 92 | 92 | 17,5 | 5,4 | - |
| Spese generali di funzionamento | 103 | 99 | 103 | 99 | 4,0 | -3,9 | 4,0 |
| Spese legali e professionali | 85 | 66 | 71 | 54 | 28,8 | -7,0 | 31,5 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 70 | 31 | 39 | 19 | -20,5 | ||
| Costi indiretti del personale | 52 | 40 | 42 | 37 | 30,0 | -4,8 | 13,5 |
| Altre spese | 201 | 131 | 127 | 101 | 53,4 | 3,1 | 25,7 |
| Imposte indirette e tasse | 57 | 43 | 47 | 50 | 32,6 | -8,5 | -6,0 |
| Recupero di spese ed oneri | -7 | -7 | -7 | -7 | - | - | - |
| Spese amministrative | 917 | 710 | 731 | 644 | 29,2 | -2,9 | 13,5 |
| Immobilizzazioni materiali | 140 | 138 | 137 | 141 | 1,4 | 0,7 | -2,8 |
| Immobilizzazioni immateriali | 227 | 190 | 182 | 191 | 19,5 | 4,4 | -4,7 |
| Ammortamenti | 367 | 328 | 319 | 332 | 11,9 | 2,8 | -3,9 |
| Costi operativi | 3.468 | 2.650 | 2.675 | 2.536 | 30,9 | -0,9 | 5,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
I costi operativi del quarto trimestre 2023 risultano più elevati dei precedenti trimestri, nelle spese del personale, principalmente per il sopraccitato effetto del rinnovo del CCNL, e nelle spese amministrative.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||
| assolute | % | ||||
| Banca dei Territori | -6.555 | -6.397 | 158 | 2,5 | |
| IMI Corporate & Investment Banking | -1.502 | -1.419 | 83 | 5,8 | |
| International Subsidiary Banks | -1.197 | -1.118 | 79 | 7,1 | |
| Private Banking | -983 | -921 | 62 | 6,7 | |
| Asset Management | -245 | -222 | 23 | 10,4 | |
| Insurance | -379 | -385 | -6 | -1,6 | |
| Totale aree di business | -10.861 | -10.462 | 399 | 3,8 | |
| Centro di governo | -468 | -472 | -4 | -0,8 | |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | -11.329 | -10.934 | 395 | 3,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 60,3% degli oneri delle aree operative, ha mostrato un aumento (+2,5%, pari a +158 milioni), imputabile alle spese amministrative e alle spese del personale, anche per i maggiori costi legati al rinnovo del CCNL. Si rilevano aumenti per IMI Corporate & Investment Banking (+5,8%, pari a +83 milioni), per l'International Subsidiary Banks (+7,1%, pari a +79 milioni) e per il Private Banking (+6,7%, pari a +62 milioni) in relazione a maggiori spese amministrative e del personale, e per l'Asset Management (+10,4%, pari a +23 milioni), essenzialmente correlati alle spese amministrative. Per contro, hanno presentato una lieve riduzione dei costi operativi l'Insurance (-1,6%, -6 milioni), segnatamente riferibili alle spese amministrative, ed il Centro di Governo (-0,8%, pari a -4 milioni), grazie a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business.
Il risultato della gestione operativa nell'esercizio 2023 è ammontato a 13.809 milioni, in aumento del 31,4% rispetto al valore contabilizzato nel 2022, per effetto di un significativo incremento dei ricavi a fronte di costi operativi in aumento contenuto.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Sofferenze | -536 | -534 | 2 | 0,4 |
| Inadempienze probabili | -661 | -1.091 | -430 | -39,4 |
| Crediti scaduti / sconfinanti | -295 | -230 | 65 | 28,3 |
| Crediti Stage 3 | -1.492 | -1.855 | -363 | -19,6 |
| di cui titoli di debito | -3 | - | 3 | - |
| Crediti Stage 2 | -78 | -999 | -921 | -92,2 |
| di cui titoli di debito | -2 | -7 | -5 | -71,4 |
| Crediti Stage 1 | 20 | -45 | 65 | |
| di cui titoli di debito | 19 | -3 | 22 | |
| Rettifiche/Riprese nette su crediti | -1.550 | -2.899 | -1.349 | -46,5 |
| Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -29 | -5 | 24 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
50 | -209 | 259 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.529 | -3.113 | -1.584 | -50,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.



Le rettifiche su crediti si sono attestate a 1.529 milioni, inclusi gli accantonamenti addizionali in favore delle azioni di de-risking, registrando un forte ridimensionamento rispetto ai 3.113 milioni contabilizzati nel 2022. Questi ultimi includevano gli effetti di valutazione connessi al rischio Russia-Ucraina per complessivi 1.298 milioni, e rettifiche per 1.174 milioni, comprendenti componenti riferite a management overlay e ad azioni di derisking. solo parzialmente mitigate da riprese sugli overlay a presidio della vulnerabilità delle moratorie (721 milioni).
La dinamica della voce si sostanzia principalmente in un miglioramento di 921 milioni sui crediti in Stage 2 e in una riduzione di 363 milioni delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3, quale risultante di un significativo calo delle rettifiche su inadempienze probabili (-430 milioni), a fronte di un aumento su crediti scaduti/sconfinanti (+65 milioni) ed una sostanziale stabilità delle rettifiche su sofferenze (+2 milioni). Hanno altresì agito in positivo sia gli accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate con riprese per 50 milioni, che si confrontano con rettifiche per -209 milioni contabilizzate nel 2022, sia i crediti in Stage 1 con riprese per 20 milioni (-45 milioni di rettifiche nell'esercizio precedente).
A dicembre 2023 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, in linea con il dato di dicembre 2022.
Il costo del credito, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel 2023 a 36 punti base e si confronta con un valore dell'esercizio 2022 di 70 punti base (30 punti base se si esclude lo stanziamento per l'esposizione a Russia e Ucraina, le ulteriori rettifiche finalizzate a cogliere gli elementi di rischiosità insiti nello scenario e quelle correlate agli overlay, e per favorire il de-risking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19). La dinamica del costo del credito è stata favorita da un flusso di ingressi da bonis a crediti deteriorati particolarmente basso nell'esercizio (2,5 miliardi al netto delle uscite da deteriorati verso bonis).
A dicembre 2023 la copertura sui crediti deteriorati si cifra al 49,8%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 536 milioni, sostanzialmente stabili rispetto al dato del 2022 (534 milioni), con un livello di copertura pari al 72,4%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 661 milioni risultano in contrazione (-39,4%) rispetto ai 1.091 milioni registrati nell'anno 2022; la copertura su tali posizioni si attesta al 39,3%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 295 milioni (230 milioni il dato dell'esercizio 2022) e la loro copertura è pari al 27%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 44%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,6%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | |||||
| 4° trimestre (a) |
3° trimestre (b) |
2° trimestre (c) |
1° trimestre (d) |
(a/b) | (b/c) | (c/d) | |
| Sofferenze | -261 | -90 | -95 | -90 | -5,3 | 5,6 | |
| Inadempienze probabili | -167 | -212 | -77 | -205 | -21,2 | -62,4 | |
| Crediti scaduti / sconfinanti | -83 | -61 | -90 | -61 | 36,1 | -32,2 | 47,5 |
| Crediti Stage 3 | -511 | -363 | -262 | -356 | 40,8 | 38,5 | -26,4 |
| di cui titoli di debito | - | - | -3 | - | - | - | |
| Crediti Stage 2 | -163 | -3 | -23 | 111 | -87,0 | ||
| di cui titoli di debito | 5 | -7 | 2 | -2 | |||
| Crediti Stage 1 | 82 | -1 | -76 | 15 | -98,7 | ||
| di cui titoli di debito | -2 | 3 | 6 | 12 | -50,0 | -50,0 | |
| Rettifiche/Riprese nette su crediti | -592 | -367 | -361 | -230 | 61,3 | 1,7 | 57,0 |
| Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -40 | 8 | -3 | 6 | |||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
16 | 2 | -3 | 35 | |||
| Rettifiche di valore nette su crediti | -616 | -357 | -367 | -189 | 72,5 | -2,7 | 94,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
Nel confronto trimestrale, il quarto trimestre 2023 mostra rettifiche su crediti superiori agli altri periodi dell'anno, per effetto delle maggiori rettifiche sui crediti in Stage 3, inclusive di una componente per 148 milioni riferita a de-risking, e in Stage 2.

| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Altri accantonamenti netti Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività |
-256 | -106 | 150 | |
| complessiva | -117 | -22 | 95 | |
| Rettifiche di valore nette su altre attività | -197 | -142 | 55 | 38,7 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-570 | -270 | 300 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nel 2023 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 570 milioni, valore superiore ai 270 milioni contabilizzati nell'esercizio 2022. L'aumento è da porre in relazione a tutte le componenti della voce: gli altri accantonamenti netti (+150 milioni) fra i quali, oltre agli accantonamenti per controversie legali, sono inclusi 32 milioni quale stima del costo relativo al nuovo concorso a premi Reward "Intesa Sanpaolo 2024" lanciato in ottica di fidelizzazione della clientela e 114 milioni, aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022, effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato; le rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+95 milioni), principalmente ascrivibili alla componente di rischio di credito; le rettifiche di valore nette su altre attività (+55 milioni), attribuibili alla Capogruppo, che riflette i maggiori impairment
perfezionati nel 2023 su partecipazioni soggette ad influenza notevole o controllo congiunto e gli effetti valutativi di altre attività.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | Variazioni % | ||||||
| 4° trimestre |
3° trimestre |
2° trimestre |
1° trimestre |
|||||
| (a) | (b) | (c) | (d) | (a/b) | (b/c) | (c/d) | ||
| Altri accantonamenti netti | -113 | -46 | -61 | -36 | -24,6 | 69,4 | ||
| Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-34 | 4 | -50 | -37 | 35,1 | |||
| Rettifiche di valore nette su altre attività | -185 | -5 | -10 | 3 | -50,0 | |||
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -332 | -47 | -121 | -70 | -61,2 | 72,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.
A livello congiunturale, il quarto trimestre 2023 registra accantonamenti superiori a quelli effettuati nei primi tre trimestri del 2023 principalmente per effetto di maggiori rettifiche di valore nette su altre attività.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati economici

In questa voce del conto economico riclassificato sono aggregati gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa.
Nel 2023 gli altri proventi netti si sono attestati a 348 milioni, comprendenti 192 milioni di utili dalla cessione della quota di capitale detenuta in Zhong Ou Asset Management Company Limited (ZOAM)42 e 116 milioni di utili dalla cessione a Nexi del ramo acquiring della controllata operante in Croazia. Il dato è risultato superiore ai 202 milioni registrati nel 2022, che includevano 195 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 41 milioni di oneri per erogazioni liberali e misure di solidarietà a favore delle persone del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nell'anno 2023 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 12.058 milioni, in forte crescita (+64,6%) rispetto ai 7.325 milioni del 2022.
Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 3.438 milioni (comprendenti un beneficio di 352 milioni derivante dall'iscrizione di imposte differite attive relative a ex UBI Banca), corrispondenti ad un tax rate del 28,5%, in linea con quello registrato nell'esercizio 2022 (28,4%).
La voce, la cui componente principale è riferita ad ammortamenti su beni materiali e immateriali, è salita a 222 milioni dai 140 milioni registrati nell'esercizio 2022, in conseguenza del venir meno degli effetti positivi riferiti a spese per il personale.
La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel 2023 si è attestata a -161 milioni, che si confrontano con i -146 milioni contabilizzati nel precedente esercizio.
La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nell'esercizio 2023 tali oneri sono ammontati a 485 milioni e si confrontano con i 576 milioni del 2022, grazie alla riduzione degli oneri relativi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi nonché alla rivalutazione del Fondo Atlante.
I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 221 milioni riferibili ai fondi di risoluzione, 253 milioni ai fondi di garanzia dei depositi e 20 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere, con 9 milioni di effetto positivo derivante dalla rivalutazione del Fondo Atlante.
Nel 2023 la voce evidenzia 28 milioni di utili netti di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, che si raffronta con i 4 milioni dell'esercizio 2022.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude l'anno 2023 con un utile netto di 7.724 milioni, in espansione rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+76,4%). Tale risultato rappresenta il valore di esercizio più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato, con una leadership nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory, efficiente e pronto in particolare a cogliere i potenziali effetti di una ripresa del risparmio gestito. Il forte incremento è da ricondurre all'andamento positivo dei ricavi, trainati dalla componente interessi, al contenuto flusso di rettifiche su crediti e ad un'attenta gestione dei costi operativi, che incorporano gli effetti derivanti dal rinnovo del contratto nazionale del lavoro.
42 La plusvalenza indicata tiene conto dell'importo residuo ricevuto dall'acquirente, a titolo di corrispettivo, successivamente al versamento dell'imposta locale cinese sulla plusvalenza, effettuata da Intesa Sanpaolo nel corso del mese di settembre e contabilizzata alla voce imposte. Considerata in termini fiscali netti, la contribuzione della plusvalenza rimane invariata a 154 milioni, come già riportato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2023.

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.
Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative, la struttura dello Stato patrimoniale riclassificato è stata mantenuta invariata, preservando l'indicazione separata delle voci patrimoniali di pertinenza del comparto assicurativo rispetto a quelle dell'operatività bancaria, anche per la componente ora valutata in base al medesimo principio contabile IFRS 9. Più precisamente, con riferimento alle principali poste patrimoniali comuni tra comparto bancario e assicurativo:
La sostanziale invarianza di rappresentazione dello schema di Stato patrimoniale riclassificato trova corrispondenza anche nel mantenimento della separazione espositiva dei commenti tra poste patrimoniali dell'operatività bancaria, in sostanziale totale continuità, e dell'operatività assicurativa, nel cui ambito le tabelle di dettaglio delle voci sono state adeguate alle prescrizioni dell'IFRS 17 e all'applicazione dell'IFRS 9.
Lo Stato patrimoniale riclassificato presenta, oltre agli importi relativi al 31 dicembre 2023, anche i dati di raffronto relativi al 31 dicembre 2022. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati comparativi in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati di fine 2022 inclusi nello schema riclassificato risultano riesposti in termini omogenei.
Non si segnalano riesposizioni dei dati relativi al 31 dicembre 2023 dovute a variazioni del perimetro di consolidamento.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale riclassificato riguardano:

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | variazioni | |||
| assolute | % | |||||
| Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 112.924 | -23.654 | -20,9 | ||
| Finanziamenti verso banche | 31.216 | 31.273 | -57 | -0,2 | ||
| Finanziamenti verso clientela | 429.540 | 446.854 | -17.314 | -3,9 | ||
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 427.806 | 444.244 | -16.438 | -3,7 | ||
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.734 | 2.610 | -876 | -33,6 | ||
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 59.965 | 52.690 | 7.275 | 13,8 | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 42.026 | 46.546 | -4.520 | -9,7 | ||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 67.716 | 48.008 | 19.708 | 41,1 | ||
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato | 5 | 3 | 2 | 66,7 | ||
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico |
101.718 | 103.052 | -1.334 | -1,3 | ||
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
72.135 | 69.792 | 2.343 | 3,4 | ||
| Partecipazioni | 2.501 | 2.013 | 488 | 24,2 | ||
| Attività materiali e immateriali | 19.349 | 19.742 | -393 | -2,0 | ||
| Attività di proprietà | 17.975 | 18.248 | -273 | -1,5 | ||
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.374 | 1.494 | -120 | -8,0 | ||
| Attività fiscali | 14.533 | 18.130 | -3.597 | -19,8 | ||
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 638 | -374 | -58,6 | ||
| Altre voci dell'attivo | 33.332 | 22.922 | 10.410 | 45,4 | ||
| Totale attività | 963.570 | 974.587 | -11.017 | -1,1 |
| Passività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 92.497 | 137.489 | -44.992 | -32,7 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 546.206 | 528.795 | 17.411 | 3,3 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 43.486 | 46.512 | -3.026 | -6,5 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 21.344 | 8.795 | 12.549 | |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione | 2.199 | 2.522 | -323 | -12,8 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | 90 | 171 | -81 | -47,4 |
| Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione | 51.438 | 54.212 | -2.774 | -5,1 |
| Passività fiscali | 1.946 | 2.021 | -75 | -3,7 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | -13 | -86,7 |
| Altre voci del passivo | 15.096 | 9.399 | 5.697 | 60,6 |
| di cui debiti per leasing | 1.217 | 1.321 | -104 | -7,9 |
| Passività assicurative | 119.849 | 117.575 | 2.274 | 1,9 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.290 | 5.812 | -522 | -9,0 |
| di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 524 | 711 | -187 | -26,3 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| Riserve | 42.560 | 43.002 | -442 | -1,0 |
| Riserve da valutazione | -1.711 | -1.939 | -228 | -11,8 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -298 | -519 | -221 | -42,6 |
| Acconti su dividendi | -2.629 | -1.400 | 1.229 | 87,8 |
| Strumenti di capitale | 7.948 | 7.211 | 737 | 10,2 |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 164 | 166 | -2 | -1,2 |
| Risultato netto | 7.724 | 4.379 | 3.345 | 76,4 |
| Totale passività e patrimonio netto | 963.570 | 974.587 | -11.017 | -1,1 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
| Attività | (milioni di euro) 2022 |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31/12 | 2023 30/9 |
30/6 | 31/3 | 31/12 | |
| Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 85.585 | 79.875 | 77.700 | 112.924 |
| Finanziamenti verso banche | 31.216 | 30.116 | 30.128 | 30.468 | 31.273 |
| Finanziamenti verso clientela | 429.540 | 433.710 | 437.497 | 449.860 | 446.854 |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 427.806 | 431.824 | 435.583 | 447.419 | 444.244 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.734 | 1.886 | 1.914 | 2.441 | 2.610 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
59.965 | 57.626 | 60.052 | 58.744 | 52.690 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 42.026 | 45.652 | 48.434 | 45.988 | 46.546 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
67.716 | 60.310 | 59.369 | 53.314 | 48.008 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato |
5 | 2 | 3 | 3 | 3 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico |
101.718 | 99.226 | 102.480 | 103.096 | 103.052 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
72.135 | 69.136 | 71.724 | 72.562 | 69.792 |
| Partecipazioni | 2.501 | 2.558 | 2.599 | 2.395 | 2.013 |
| Attività materiali e immateriali | 19.349 | 18.888 | 18.892 | 19.462 | 19.742 |
| Attività di proprietà | 17.975 | 17.486 | 17.457 | 17.995 | 18.248 |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.374 | 1.402 | 1.435 | 1.467 | 1.494 |
| Attività fiscali | 14.533 | 15.871 | 16.080 | 17.104 | 18.130 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 256 | 614 | 243 | 638 |
| Altre voci dell'attivo | 33.332 | 28.198 | 27.458 | 24.236 | 22.922 |
| Totale attività | 963.570 | 947.134 | 955.205 | 955.175 | 974.587 |
| Passività | 2022 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31/12 | 30/9 | 30/6 | 31/3 | 31/12 | |
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 92.497 | 97.390 | 94.077 | 120.018 | 137.489 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 546.206 | 533.143 | 532.468 | 515.369 | 528.795 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 43.486 | 47.428 | 47.639 | 45.681 | 46.512 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 21.344 | 16.388 | 13.608 | 10.893 | 8.795 |
| Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione |
2.199 | 2.422 | 2.326 | 2.275 | 2.522 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione |
90 | 193 | 96 | 111 | 171 |
| Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione |
51.438 | 50.715 | 53.160 | 54.099 | 54.212 |
| Passività fiscali | 1.946 | 3.116 | 2.938 | 1.964 | 2.021 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 13 | - | - | 15 |
| Altre voci del passivo | 15.096 | 11.138 | 22.107 | 17.716 | 9.399 |
| di cui debiti per leasing | 1.217 | 1.231 | 1.260 | 1.292 | 1.321 |
| Passività assicurative | 119.849 | 115.616 | 119.381 | 119.815 | 117.575 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.290 | 4.897 | 4.944 | 5.630 | 5.812 |
| di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 524 | 538 | 539 | 673 | 711 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 | 10.369 |
| Riserve | 42.560 | 42.464 | 42.585 | 45.538 | 43.002 |
| Riserve da valutazione | -1.711 | -1.917 | -1.709 | -1.794 | -1.939 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -298 | -466 | -375 | -420 | -519 |
| Acconti su dividendi | -2.629 | - | - | -1.400 | -1.400 |
| Strumenti di capitale | 7.948 | 7.939 | 7.217 | 7.214 | 7.211 |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 164 | 164 | 152 | 141 | 166 |
| Risultato netto | 7.724 | 6.122 | 4.222 | 1.956 | 4.379 |
| Totale passività e patrimonio netto | 963.570 | 947.134 | 955.205 | 955.175 | 974.587 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||||
| Conti correnti | 21.488 | 5,0 | 22.970 | 5,1 | -1.482 | -6,5 | ||
| Mutui | 225.521 | 52,4 | 242.299 | 54,3 | -16.778 | -6,9 | ||
| Anticipazioni e finanziamenti | 155.080 | 36,1 | 154.477 | 34,6 | 603 | 0,4 | ||
| Crediti da attività commerciale | 402.089 | 93,5 | 419.746 | 94,0 | -17.657 | -4,2 | ||
| Operazioni pronti c/termine | 16.636 | 3,9 | 15.366 | 3,4 | 1.270 | 8,3 | ||
| Crediti rappresentati da titoli | 5.850 | 1,4 | 6.246 | 1,4 | -396 | -6,3 | ||
| Crediti deteriorati | 4.965 | 1,2 | 5.496 | 1,2 | -531 | -9,7 | ||
| Finanziamenti verso clientela | 429.540 | 100,0 | 446.854 | 100,0 | -17.314 | -3,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
Al 31 dicembre 2023 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 429,5 miliardi, registrando un calo (-3,9%) da inizio anno. Tale dinamica è stata essenzialmente determinata dalla contrazione dei crediti commerciali (-4,2%, pari a -17,7 miliardi), ascrivibile alla flessione dei mutui a privati e ad imprese e, in misura minore, dei conti correnti attivi. Il consistente rialzo dei tassi, che si sono stabilizzati negli ultimi mesi dell'anno, ha indotto le imprese ad utilizzare la propria liquidità per limitare il ricorso al credito bancario. Sono risultate in controtendenza le anticipazioni e finanziamenti che hanno rilevato un moderato incremento (+0,4%, pari a +0,6 miliardi).
Con riferimento alle altre componenti, che presentano incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, hanno mostrato una riduzione i crediti deteriorati (-9,7%, pari a -0,5 miliardi) e i crediti rappresentati da titoli (-6,3%, pari a -0,4 miliardi), mentre sono salite dell'8,3% le operazioni pronti c/termine (+1,3 miliardi).
Nel comparto domestico dei prestiti a medio/lungo termine, le erogazioni del 2023 destinate alle famiglie (comprensive della clientela small business, avente esigenze assimilabili alle famiglie produttrici) si sono approssimate a 14,4 miliardi e quelle destinate alle imprese del perimetro Banca dei Territori (inclusive delle aziende con fatturato fino a 350 milioni) sono ammontate a 9,8 miliardi. I finanziamenti in capo al comparto agribusiness hanno superato 1,6 miliardi. Le erogazioni a medio/lungo termine alla clientela della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, esclusa la parte estero, sono state pari a 13,7 miliardi. Complessivamente le erogazioni sul perimetro Italia, inclusive dei finanziamenti al terzo settore, delle erogazioni tramite reti terze e di Prestitalia, si sono attestate a 40,3 miliardi; comprendendo anche l'operatività delle banche estere e la parte IMI C&IB estero, le erogazioni a medio/lungo termine del Gruppo hanno totalizzato 60,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 18,4% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo di fine dicembre.
Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, ha messo a disposizione un plafond complessivo di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese. Complessivamente, alla fine del 2023, includendo anche il Fondo PMI, risultavano erogati da inizio pandemia crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi43, dei quali 13,4 miliardi SACE e circa 35,6 miliardi Fondo PMI, senza variazioni di rilievo rispetto a dicembre 2022. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.
A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri paesi di presenza del Gruppo, a dicembre 2023 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica totalizzava 24,5 miliardi, a fronte dei 33,2 miliardi in essere a dicembre 2022. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi intervenuti nel periodo.
In calce ad alcune tabelle delle sezioni di Nota integrativa sullo stato patrimoniale e sul rischio di credito sono riportate, come richiesto da Banca d'Italia, alcune informazioni sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica.
Nell'ambito della propria missione di supporto all'economia del Paese, si ricorda inoltre che, a fronte degli interventi previsti dal Decreto "Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato soluzioni dedicate non soltanto per coloro che intendono cedere il loro credito fiscale direttamente ma anche per le imprese che praticano lo sconto in fattura per l'acquisto dei crediti fiscali e la relativa liquidazione, con prezzi predefiniti e un servizio di consulenza dedicata attraverso una partnership con la società Deloitte. Il processo di acquisizione dei crediti è sottoposto ad articolati controlli tali da poter dimostrare l'effettivo assolvimento degli obblighi di specifica diligenza richiesta.
Dall'inizio dell'operatività – svolta per il tramite delle Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – sino a fine dicembre 2023 sono stati acquistati crediti fiscali per complessivi 27,1 miliardi, cui vanno ad aggiungersi 4,4 miliardi di
43 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.
contratti sottoscritti e ulteriori 5,7 miliardi in corso di acquisizione. Al netto di variazioni in diminuzione per circa 7 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel corso dell'esercizio, ai risconti contabilizzati, alle ricessioni intervenute e all'adeguamento al fair value ove previsto dal business model di riferimento), al 31 dicembre 2023 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 20,1 miliardi, inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato e fra le Altre voci dell'attivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato.
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| Banca dei Territori | 232.411 | 247.913 | -15.502 | -6,3 | |
| IMI Corporate & Investment Banking | 127.167 | 129.791 | -2.624 | -2,0 | |
| International Subsidiary Banks | 42.050 | 40.212 | 1.838 | 4,6 | |
| Private Banking | 14.372 | 15.104 | -732 | -4,8 | |
| Asset Management | 243 | 282 | -39 | -13,8 | |
| Insurance | - | - | - | - | |
| Totale aree di business | 416.243 | 433.302 | -17.059 | -3,9 | |
| Centro di governo | 13.297 | 13.552 | -255 | -1,9 | |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 429.540 | 446.854 | -17.314 | -3,9 | |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 55,7% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato un calo da inizio anno (-6,3%, pari a -15,5 miliardi), ascrivibile soprattutto ai finanziamenti nei confronti delle imprese, che hanno utilizzato la liquidità per ridurre gli affidamenti, e, in misura minore, dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui, a fronte del repentino rialzo dei tassi. Hanno mostrato una flessione anche gli impieghi della Divisione IMI Corporate & Investment Banking (-2%, pari a -2,6 miliardi), imputabile principalmente ai finanziamenti in ambito Global Corporate che hanno più che compensato la crescita nel Global Markets e nei confronti di clientela financial institutions, e della Divisione Private Banking (-4,8%, pari a -0,7 miliardi), costituiti prevalentemente da affidamenti a breve. In positivo si sono mossi i crediti della Divisione International Subsidiary Banks (+4,6%, pari a +1,8 miliardi), correlati al maggior apporto delle controllate attive in Slovacchia, Croazia, Ungheria e Serbia, in parte attenuato dalla flessione dei finanziamenti in Egitto. Con riferimento alla Divisione
Asset Management, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alle specifiche operatività, i crediti si sono ridotti del 13,8%.
I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato una contenuta riduzione (-1,9%).

| (milioni di euro) Variazione |
|||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||
| Esposizione netta |
Incidenza % |
Esposizione netta |
Incidenza % |
Esposizione netta |
|
| Sofferenze | 937 | 0,2 | 1.131 | 0,2 | -194 |
| Inadempienze probabili | 3.571 | 0,9 | 3.952 | 0,9 | -381 |
| Crediti Scaduti / Sconfinanti | 457 | 0,1 | 413 | 0,1 | 44 |
| Crediti Deteriorati | 4.965 | 1,2 | 5.496 | 1,2 | -531 |
| Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) | 4.917 | 1,2 | 5.463 | 1,2 | -546 |
| Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il conto economico |
48 | - | 33 | - | 15 |
| Crediti in bonis | 418.630 | 97,4 | 435.026 | 97,4 | -16.396 |
| Stage 2 | 36.186 | 8,4 | 43.865 | 9,8 | -7.679 |
| Stage 1 | 381.755 | 88,8 | 390.278 | 87,4 | -8.523 |
| Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il conto economico |
689 | 0,2 | 883 | 0,2 | -194 |
| Crediti in bonis rappresentati da titoli | 5.850 | 1,4 | 6.246 | 1,4 | -396 |
| Stage 2 | 339 | 0,1 | 815 | 0,2 | -476 |
| Stage 1 | 5.511 | 1,3 | 5.431 | 1,2 | 80 |
| Crediti detenuti per la negoziazione | 95 | - | 86 | - | 9 |
| Totale finanziamenti verso clientela | 429.540 | 100,0 | 446.854 | 100,0 | -17.314 |
| di cui forborne performing | 4.781 | 6.920 | -2.139 | ||
| di cui forborne non performing | 1.800 | 2.063 | -263 | ||
| Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in via di dismissione |
139 | 368 | -229 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
I crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati in chiusura d'anno a 5 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. La riduzione da inizio anno (-531 milioni; -9,7%) conferma l'andamento virtuoso già rilevato nel corso degli esercizi precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (0,9% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che si è attestata al 49,8% rispetto al 48,4% di fine 2022. Più in dettaglio, a dicembre 2023 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 937 milioni (-17,2%), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,2% e un livello di copertura al 72,4%. Le inadempienze probabili, pari a 3,6 miliardi, sono diminuite del 9,6%, con un'incidenza sul totale degl i impieghi netti a clientela pari allo 0,9% e un livello di copertura del 39,3%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 457 milioni (+10,7%), con una copertura pari al 27%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 1,8 miliardi, con una copertura del 44%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,8 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 i crediti in bonis netti risultavano pari a 418,6 miliardi, in diminuzione da inizio anno di 16,4 miliardi (-3,8%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,58%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,59% (dal 4,23% di fine 2022), e per quelli in Stage 1 allo 0,18% (rispetto allo 0,17% di fine dicembre 2022). In termini di stock, mentre i crediti netti in Stage 1 si sono ridotti del 2,2% a 381,8 miliardi, quelli in Stage 2 hanno registrato una contrazione del 17,5% a 36,2 miliardi. Sullo Stage 2, rilevano in diminuzione principalmente gli effetti di estinzioni e rientri derivanti dalle dinamiche gestionali e di portafoglio, cui si aggiungono – con minore materialità - i passaggi a deteriorati, le ulteriori azioni di de-risking del portafoglio Russia, le riclassificazioni a Stage 1 di portafogli in forbearance (prevalentemente originati dalle moratorie COVID) ad esito positivo del superamento del cosiddetto "probation period". Nel quarto trimestre sono state altresì rilevate classificazioni a Stage 2 per effetto di aggiustamenti agli esiti dei modelli.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | Esposizione | 31.12.2023 Rettifiche di |
Esposizione | Esposizione | 31.12.2022 Rettifiche di |
Esposizione | Variazione Esposizione |
| lorda | valore complessive |
netta | lorda | valore complessive |
netta | netta | |
| Sofferenze | 3.390 | -2.453 | 937 | 3.667 | -2.536 | 1.131 | -194 |
| Inadempienze probabili | 5.880 | -2.309 | 3.571 | 6.423 | -2.471 | 3.952 | -381 |
| Crediti Scaduti / Sconfinanti | 626 | -169 | 457 | 552 | -139 | 413 | 44 |
| Crediti Deteriorati | 9.896 | -4.931 | 4.965 | 10.642 | -5.146 | 5.496 | -531 |
| Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) |
9.818 | -4.901 | 4.917 | 10.597 | -5.134 | 5.463 | -546 |
| Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il conto economico |
78 | -30 | 48 | 45 | -12 | 33 | 15 |
| Crediti in bonis | 421.066 | -2.436 | 418.630 | 437.616 | -2.590 | 435.026 | -16.396 |
| Stage 2 | 37.927 | -1.741 | 36.186 | 45.801 | -1.936 | 43.865 | -7.679 |
| Stage 1 | 382.450 | -695 | 381.755 | 390.932 | -654 | 390.278 | -8.523 |
| Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il conto economico |
689 | - | 689 | 883 | - | 883 | -194 |
| Crediti in bonis rappresentati da titoli | 5.875 | -25 | 5.850 | 6.274 | -28 | 6.246 | -396 |
| Stage 2 | 358 | -19 | 339 | 838 | -23 | 815 | -476 |
| Stage 1 | 5.517 | -6 | 5.511 | 5.436 | -5 | 5.431 | 80 |
| Crediti detenuti per la negoziazione | 95 | - | 95 | 86 | - | 86 | 9 |
| Totale finanziamenti verso clientela | 436.932 | -7.392 | 429.540 | 454.618 | -7.764 | 446.854 | -17.314 |
| di cui forborne performing | 5.118 | -337 | 4.781 | 7.473 | -553 | 6.920 | -2.139 |
| di cui forborne non performing | 3.217 | -1.417 | 1.800 | 3.480 | -1.417 | 2.063 | -263 |
| Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in via di dismissione |
181 | -42 | 139 | 754 | -386 | 368 | -229 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
Al 31 dicembre 2023 i crediti deteriorati lordi del Gruppo hanno totalizzato 9,9 miliardi, evidenziando una diminuzione di 0,7 miliardi (-7%) nei dodici mesi, dei quali 0,6 miliardi riferibili al quarto trimestre. L'incidenza sul totale è rimasta stabile al 2,3% del 2022 (1,8% e 1,9% i valori 2023 e 2022 in coerenza con le definizioni EBA).
Il processo di riduzione dei crediti deteriorati ha beneficiato di contenuti livelli di flussi in entrata da crediti in bonis, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione sui crediti deteriorati, nonché alle iniziative di de-risking portate avanti nell'esercizio.
Il 2023 ha registrato ingressi lordi per complessivi 3,3 miliardi, dei quali 1,1 miliardi nel quarto trimestre. Nel 2022 il flusso in entrata lordo era risultato pari a 3,8 miliardi, inclusivi di 0,5 miliardi riferiti ad esposizioni verso Russia e Ucraina44 .
In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 2,5 miliardi (0,9 miliardi di pertinenza del quarto trimestre). Nel 2022 il flusso netto in entrata da crediti in bonis aveva totalizzato 2,8 miliardi.
Dalla tabella emerge come la diminuzione dei crediti deteriorati lordi sia stata determinata dalle inadempienze probabili per 0,5 miliardi (-8,5%) e dalle sofferenze per 0,3 miliardi (-7,6%), mentre le posizioni scadute/sconfinanti mostrano una lieve crescita di 0,1 miliardi (+13,4%).
A fine dicembre 2023 i crediti classificati fra le attività in via di dismissione, prevalentemente deteriorati, ammontavano a 181 milioni lordi e a 139 milioni netti (754 milioni e 368 milioni, rispettivamente, i valori di fine 2022).
44 0,2 miliardi al netto delle rettifiche di valore.

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia di strumenti finanziari | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
TOTALE attività finanziarie |
Passività finanziarie di negoziazione (*) |
|
| Titoli di debito emessi da Governi | ||||||
| 31.12.2023 | 5.953 | 44.764 | 37.834 | 88.551 | X | |
| 31.12.2022 | 7.511 | 33.959 | 29.523 | 70.993 | X | |
| Variazione assoluta | -1.558 | 10.805 | 8.311 | 17.558 | X | |
| Variazione % | -20,7 | 31,8 | 28,2 | 24,7 | X | |
| Altri titoli di debito | ||||||
| 31.12.2023 | 4.379 | 21.660 | 22.131 | 48.170 | X | |
| 31.12.2022 | 3.075 | 12.701 | 23.167 | 38.943 | X | |
| Variazione assoluta | 1.304 | 8.959 | -1.036 | 9.227 | X | |
| Variazione % | 42,4 | 70,5 | -4,5 | 23,7 | X | |
| Titoli di capitale | ||||||
| 31.12.2023 | 2.385 | 1.292 | X | 3.677 | X | |
| 31.12.2022 | 1.352 | 1.348 | X | 2.700 | X | |
| Variazione assoluta | 1.033 | -56 | X | 977 | X | |
| Variazione % | 76,4 | -4,2 | X | 36,2 | X | |
| Quote OICR | ||||||
| 31.12.2023 | 3.817 | X | X | 3.817 | X | |
| 31.12.2022 | 3.739 | X | X | 3.739 | X | |
| Variazione assoluta | 78 | X | X | 78 | X | |
| Variazione % | 2,1 | X | X | 2,1 | X | |
| Debiti verso banche e verso clientela | ||||||
| 31.12.2023 | X | X | X | X | -8.713 | |
| 31.12.2022 | X | X | X | X | -7.241 | |
| Variazione assoluta | X | X | X | X | 1.472 | |
| Variazione % | X | X | X | X | 20,3 | |
| Derivati finanziari | ||||||
| 31.12.2023 | 24.217 | X | X | 24.217 | -25.050 | |
| 31.12.2022 | 29.933 | X | X | 29.933 | -30.540 | |
| Variazione assoluta | -5.716 | X | X | -5.716 | -5.490 | |
| Variazione % | -19,1 | X | X | -19,1 | -18,0 | |
| Derivati creditizi | ||||||
| 31.12.2023 | 1.275 | X | X | 1.275 | -1.137 | |
| 31.12.2022 | 936 | X | X | 936 | -935 | |
| Variazione assoluta | 339 | X | X | 339 | 202 | |
| Variazione % | 36,2 | X | X | 36,2 | 21,6 | |
| TOTALE 31.12.2023 | 42.026 | 67.716 | 59.965 | 169.707 | -34.900 | |
| TOTALE 31.12.2022 | 46.546 | 48.008 | 52.690 | 147.244 | -38.716 | |
| Variazione assoluta | -4.520 | 19.708 | 7.275 | 22.463 | -3.816 | |
| Variazione % | -9,7 | 41,1 | 13,8 | 15,3 | -9,9 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.
La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.
Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, sono state pari a 169,7 miliardi, in progresso di 22,5 miliardi da inizio anno (+15,3%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato una riduzione (-9,9%), attestandosi a 34,9 miliardi.
L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile essenzialmente all'andamento dei titoli di debito (+26,8 miliardi), solo in parte contrastato dal calo nei derivati finanziari (-5,7 miliardi). Per quanto concerne le passività finanziarie di negoziazione, la dinamica è riconducibile alla diminuzione dei derivati finanziari (-5,5 miliardi), parzialmente controbilanciata dalla crescita dei debiti verso banche e verso clientela (+1,5 miliardi).
Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 42 miliardi, registrando una flessione (-9,7%, pari a -4,5 miliardi) attribuibile al decremento dei derivati finanziari e dei titoli di debito governativi, in parte compensato dall'aumento degli altri titoli di debito e dei titoli di capitale.
I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 60 miliardi, segnando un progresso del 13,8%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente
Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che hanno raggiunto i 67,7 miliardi, hanno mostrato un incremento da inizio anno (+41,1%), ascrivibile alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (97,5%).
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Titoli di debito: stage allocation | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti |
TOTALE |
| Stage 1 | |||
| 31.12.2023 | 64.736 | 52.961 | 117.697 |
| 31.12.2022 | 46.475 | 49.502 | 95.977 |
| Variazione assoluta | 18.261 | 3.459 | 21.720 |
| Variazione % | 39,3 | 7,0 | 22,6 |
| Stage 2 | |||
| 31.12.2023 | 1.688 | 6.982 | 8.670 |
| 31.12.2022 | 185 | 3.180 | 3.365 |
| Variazione assoluta | 1.503 | 3.802 | 5.305 |
| Variazione % | |||
| Stage 3 | |||
| 31.12.2023 | - | 22 | 22 |
| 31.12.2022 | - | 8 | 8 |
| Variazione assoluta | - | 14 | 14 |
| Variazione % | - | ||
| TOTALE 31.12.2023 | 66.424 | 59.965 | 126.389 |
| TOTALE 31.12.2022 | 46.660 | 52.690 | 99.350 |
| Variazione assoluta | 19.764 | 7.275 | 27.039 |
| Variazione % | 42,4 | 13,8 | 27,2 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
L'aumento intervenuto da dicembre dei titoli classificati a Stage 2, complessivamente pari a 5,3 miliardi, riguarda per la quota più rilevante (72%) i titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti. Questi ultimi hanno infatti registrato ingressi da Stage 1, principalmente riconducibili a cartolarizzazioni - tra le quali quella avente ad oggetto crediti in bonis derivanti da contratti di leasing (Teseo), entrata nel portafoglio della Capogruppo a fine 2022.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | ||||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | ||||
| Raccolta diretta bancaria | 576.136 | 44,1 | 545.386 | 45,3 | 30.750 | 5,6 | |
| Raccolta diretta assicurativa | 172.746 | 13,3 | 173.672 | 14,4 | -926 | -0,5 | |
| Raccolta indiretta | 722.194 | 55,3 | 656.663 | 54,6 | 65.531 | 10,0 | |
| Elisioni (a) | -165.543 | -12,7 | -171.872 | -14,3 | -6.329 | -3,7 | |
| Attività finanziarie della clientela | 1.305.533 | 100,0 | 1.203.849 | 100,0 | 101.684 | 8,4 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. L'ammontare della raccolta indiretta al 31 dicembre 2022 è riesposto, con riferimento alla componente amministrata, in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.
(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).
Al 31 dicembre 2023 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.306 miliardi, registrando un aumento da inizio anno (+8,4%, pari a +101,7 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (+10%, pari a +65,5 miliardi) e dalla raccolta diretta bancaria (+5,6%, pari a +30,8 miliardi). Si rileva un lieve calo della raccolta diretta assicurativa (-0,5%, pari a -0,9 miliardi).
La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||||
| Conti correnti e depositi | 407.910 | 70,8 | 432.976 | 79,4 | -25.066 | -5,8 | ||
| Operazioni pronti c/termine e prestito titoli | 13.009 | 2,3 | 1.284 | 0,2 | 11.725 | |||
| Obbligazioni | 78.321 | 13,6 | 52.364 | 9,6 | 25.957 | 49,6 | ||
| Certificati di deposito | 2.334 | 0,4 | 2.094 | 0,4 | 240 | 11,5 | ||
| Passività subordinate | 12.158 | 2,1 | 12.474 | 2,3 | -316 | -2,5 | ||
| Altra raccolta | 62.404 | 10,8 | 44.194 | 8,1 | 18.210 | 41,2 | ||
| di cui: valutata al fair value (*) | 29.930 | 5,2 | 16.591 | 3,0 | 13.339 | 80,4 | ||
| Raccolta diretta bancaria | 576.136 | 100,0 | 545.386 | 100,0 | 30.750 | 5,6 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:
I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 576,1 miliardi, in crescita da inizio anno (+5,6%, pari a +30,8 miliardi). Tale dinamica è stata determinata da un aumento delle forme di raccolta diretta a scadenza (obbligazioni, pronti c/termine e certificati di deposito) per complessivi 37,9 miliardi e dell'altra raccolta (+18,2 miliardi), comprensiva dei certificates e dei commercial paper, che hanno ampiamente compensato la flessione rilevata sui conti correnti e depositi (-25,1 miliardi).
Tale ricomposizione all'interno dell'aggregato della raccolta diretta va letta in un contesto di tassi in crescita in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi quali le obbligazioni e i certificates, nonché verso le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato (+51,7 miliardi).
Al 31 dicembre 2023 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 22,1%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||
| assolute | % | ||||
| Banca dei Territori | 270.365 | 291.089 | -20.724 | -7,1 | |
| IMI Corporate & Investment Banking | 113.450 | 94.785 | 18.665 | 19,7 | |
| International Subsidiary Banks | 57.910 | 54.364 | 3.546 | 6,5 | |
| Private Banking | 45.805 | 50.447 | -4.642 | -9,2 | |
| Asset Management | 16 | 26 | -10 | -38,5 | |
| Insurance | - | - | - | - | |
| Totale aree di business | 487.546 | 490.711 | -3.165 | -0,6 | |
| Centro di governo | 88.590 | 54.675 | 33.915 | 62,0 | |
| Gruppo Intesa Sanpaolo | 576.136 | 545.386 | 30.750 | 5,6 | |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 55,4% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-7,1%, pari a -20,7 miliardi) in relazione alla flessione dei debiti verso clientela. La clientela imprese, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, ha utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e le famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.
Ha presentato un calo anche il Private Banking (-9,2%, pari a -4,6 miliardi), correlato alla riduzione della raccolta in conto corrente solo in parte compensata dall'aumento dei depositi a scadenza. Per contro la raccolta diretta è aumentata per IMI Corporate & Investment Banking (+19,7%, pari a +18,7 miliardi) in relazione alla crescita dell'operatività in certificates e dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e di quella irlandese e, in misura minore, per l'International Subsidiary Banks (+6,5%,
pari a +3,5 miliardi), determinata dalla dinamica positiva delle controllate operanti in Slovacchia, Serbia e Ungheria. La crescita della provvista del Centro di Governo è prevalentemente riconducibile all'operatività in titoli wholesale e in pronti contro termine passivi.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||||
| incidenza % |
incidenza % |
assolute | % | |||||
| Fondi comuni di investimento (a) | 155.524 | 21,6 | 149.790 | 22,8 | 5.734 | 3,8 | ||
| Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche | 16.667 | 2,3 | 11.986 | 1,8 | 4.681 | 39,1 | ||
| Gestioni patrimoniali | 80.066 | 11,1 | 73.591 | 11,2 | 6.475 | 8,8 | ||
| Passività assicurative e passività finanziarie assicurative | 165.543 | 22,9 | 171.872 | 26,2 | -6.329 | -3,7 | ||
| Rapporti con clientela istituzionale | 26.231 | 3,6 | 22.926 | 3,5 | 3.305 | 14,4 | ||
| Risparmio gestito | 444.031 | 61,5 | 430.165 | 65,5 | 13.866 | 3,2 | ||
| Raccolta amministrata | 278.163 | 38,5 | 226.498 | 34,5 | 51.665 | 22,8 | ||
| Raccolta indiretta | 722.194 | 100,0 | 656.663 | 100,0 | 65.531 | 10,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
L'ammontare della raccolta amministrata al 31 dicembre 2022 è riesposto in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.
(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

Al 31 dicembre 2023 la raccolta indiretta, che si è attestata a 722,2 miliardi, è risultata in aumento del 10% da inizio anno. L'evoluzione è riconducibile alla componente amministrata e al risparmio gestito, che hanno anche beneficiato della buona intonazione dei mercati.
Il risparmio gestito, che con 444 miliardi costituisce quasi i due terzi dell'aggregato complessivo, ha mostrato un progresso (+3,2%, pari a +13,9 miliardi), attribuibile agli andamenti rilevati nelle gestioni patrimoniali (+6,5 miliardi), nei fondi comuni di investimento (+5,7 miliardi), nei fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche (+4,7 miliardi) e nei rapporti con clientela istituzionale (+3,3 miliardi), parzialmente compensati dalla contrazione delle passività assicurative e passività finanziarie assicurative (-6,3 miliardi). Nel 2023 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali, si è attestata a 14,9 miliardi. La raccolta amministrata, pari a 278,2 miliardi, ha evidenziato una crescita (+22,8%, pari a +51,7 miliardi), concentrata nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno indirizzato parte della propria liquidità, per beneficiare di rendimenti più elevati.
Si ricorda che dal settembre 2022 l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) presso la Banca Centrale, contabilizzati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". A fine 2023 tale importo era pari a 75,2 miliardi, di cui 64 miliardi riferibili alla Capogruppo (94,5 miliardi a dicembre 2022, dei quali 89 miliardi riferibili alla Capogruppo)45 .
Calcolata considerando la liquidità di cui sopra, al 31 dicembre 2023 la posizione interbancaria netta del Gruppo presentava uno sbilancio positivo di 13,9 miliardi rispetto ai -11,8 miliardi di fine 2022. L'evoluzione riflette in primis la significativa riduzione dei debiti verso banche (-32,7% a 92,5 miliardi) intervenuta nel corso dell'esercizio, quale effetto di rimborsi, anticipati e a scadenza, dei fondi raccolti tramite le operazioni TLTRO, pur a fronte di un calo, percentualmente più contenuto, che ha interessato l'insieme delle disponibilità liquide e dei finanziamenti verso banche (-15,4% a 106,4 miliardi).
Al 31 dicembre 2023 il rifinanziamento TLTRO III era in essere per nominali 45,1 miliardi – per la quasi totalità di pertinenza di Intesa Sanpaolo – dei quali 36 miliardi con scadenza a marzo 2024, 9 miliardi a giugno 2024 e 60 milioni a settembre 2024. L'importo si presenta in flessione rispetto ai 96,1 miliardi di dodici mesi prima: nel gennaio 2023 sono stati infatti rimborsati anticipatamente da Intesa Sanpaolo 20 miliardi nominali (4 miliardi ottenuti nell'asta del marzo 2020 ed aventi scadenza nel marzo 2023, 16 miliardi quale rimborso parziale di fondi ottenuti nell'asta del giugno 2020 ed aventi scadenza nel giugno 2023), mentre il 28 giugno 2023 sono giunti a scadenza i 31 miliardi rimasti ancora in essere del finanziamento ottenuto nell'asta del giugno 2020.
45 Nell'ottica di una più aderente rappresentazione della posizione di liquidità del Gruppo non sono stati considerati soltanto i depositi overnight detenuti dalla Capogruppo, in quanto prenditrice dei fondi alle aste TLTRO, ma anche quelli delle altre banche dell'area euro del Gruppo, anche se non assegnatarie di fondi TLTRO.
Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali
| Tipologia di strumenti finanziari |
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico e Derivati di Copertura |
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato |
TOTALE Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione |
(milioni di euro) Debiti verso Banche e Derivati Finanziari di pertinenza delle imprese di assicurazione (*) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli di debito emessi da Governi | ||||||
| 31.12.2023 | 4.536 | 55.834 | - | 60.370 | X | |
| 31.12.2022 | 2.754 | 55.283 | - | 58.037 | X | |
| Variazione assoluta | 1.782 | 551 | - | 2.333 | X | |
| Variazione % | 64,7 | 1,0 | - | 4,0 | X | |
| Altri titoli di debito | ||||||
| 31.12.2023 | 3.185 | 16.294 | - | 19.479 | X | |
| 31.12.2022 | 3.640 | 14.502 | - | 18.142 | X | |
| Variazione assoluta | -455 | 1.792 | - | 1.337 | X | |
| Variazione % | -12,5 | 12,4 | - | 7,4 | X | |
| Titoli di capitale | ||||||
| 31.12.2023 | 5.523 | 7 | - | 5.530 | X | |
| 31.12.2022 | 5.004 | 7 | - | 5.011 | X | |
| Variazione assoluta Variazione % |
519 10,4 |
- - |
- - |
519 10,4 |
X X |
|
| Quote OICR | ||||||
| 31.12.2023 | 87.998 | - | - | 87.998 | X | |
| 31.12.2022 Variazione assoluta |
90.680 -2.682 |
- - |
- - |
90.680 -2.682 |
X X |
|
| Variazione % | -3,0 | - | - | -3,0 | X | |
| Crediti verso banche e verso clientela 31.12.2023 |
425 | - | 5 | 430 | X | |
| 31.12.2022 | 876 | - | 3 | 879 | X | |
| Variazione assoluta | -451 | - | 2 | -449 | X | |
| Variazione % | -51,5 | - | 66,7 | -51,1 | X | |
| Debiti verso banche | ||||||
| 31.12.2023 | X | X | X | X | 740 | (**) |
| 31.12.2022 | X | X | X | X | 637 | (**) |
| Variazione assoluta | X | X | X | X | 103 | |
| Variazione % | X | X | X | X | 16,2 | |
| Derivati finanziari | ||||||
| 31.12.2023 | 51 | - | - | 51 | 90 | (***) |
| 31.12.2022 | 98 | - | - | 98 | 171 | (***) |
| Variazione assoluta | -47 | - | - | -47 | -81 | |
| Variazione % | -48,0 | - | - | -48,0 | -47,4 | |
| Derivati creditizi | ||||||
| 31.12.2023 | - | - | - | - | - | (***) |
| 31.12.2022 | - | - | - | - | - | (***) |
| Variazione assoluta | - | - | - | - | - | |
| Variazione % | - | - | - | - | - | |
| TOTALE 31.12.2023 | 101.718 | 72.135 | 5 | 173.858 | 830 | |
| TOTALE 31.12.2022 | 103.052 | 69.792 | 3 | 172.847 | 808 | |
| Variazione assoluta | -1.334 | 2.343 | 2 | 1.011 | 22 | |
| Variazione % | -1,3 | 3,4 | 66,7 | 0,6 | 2,7 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.
(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione".
(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".
Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogati nella tabella sopra riportata, sono ammontati, rispettivamente, a 173,9 miliardi e a 830 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in moderato aumento da inizio anno (+0,6%, pari a +1 miliardo), per effetto della dinamica crescente dei titoli di debito (+3,7 miliardi) e di capitale (+0,5 miliardi), in buona parte contrastata dall'andamento riflessivo rilevato su quote OICR (-2,7 miliardi) e, in misura più contenuta, su crediti verso banche e verso clientela (-0,4 miliardi).
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | variazioni | |||||||
| Vita | Danni | Totale | incidenza % |
Vita | Danni | Totale | incidenza % |
assolute | % | |
| Passività per copertura residua (*) | 117.353 | 944 | 118.297 | 68,4 | 115.236 | 1.042 | 116.278 | 67,0 | 2.019 | 1,7 |
| di cui: Valore attuale dei flussi finanziari |
108.482 | 193 | 108.675 | 62,9 | 106.227 | 216 | 106.443 | 61,3 | 2.232 | 2,1 |
| di cui: Aggiustamento per i rischi non finanziari |
387 | 16 | 403 | 0,2 | 268 | 1 | 269 | 0,2 | 134 | 49,8 |
| di cui: Margine sui servizi contrattuali |
8.484 | 336 | 8.820 | 5,1 | 8.741 | 328 | 9.069 | 5,2 | -249 | -2,7 |
| Passività per sinistri accaduti | 667 | 885 | 1.552 | 1,0 | 758 | 539 | 1.297 | 0,7 | 255 | 19,7 |
| Totale Passività assicurative | 118.020 | 1.829 | 119.849 | 69,4 | 115.994 | 1.581 | 117.575 | 67,7 | 2.274 | 1,9 |
| Contratti di investimento | ||||||||||
| Unit linked (**) | 51.438 | - | 51.438 | 29,8 | 54.212 | - | 54.212 | 31,2 | -2.774 | -5,1 |
| Totale Passività finanziarie | 51.438 | - | 51.438 | 29,8 | 54.212 | - | 54.212 | 31,2 | -2.774 | -5,1 |
| Altra raccolta assicurativa (***) | 1.459 | - | 1.459 | 0,8 | 1.885 | - | 1.885 | 1,1 | -426 | -22,6 |
| Raccolta diretta assicurativa | 170.917 | 1.829 | 172.746 | 100,0 | 172.091 | 1.581 | 173.672 | 100,0 | -926 | -0,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.
(*) Si evidenzia che il valore delle Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.
(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione".
(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.
La raccolta diretta assicurativa, al 31 dicembre 2023, si è attestata a 172,7 miliardi, mostrando un lieve calo (-0,5%, pari a -0,9 miliardi) rispetto a fine 2022. La dinamica è ascrivibile alla riduzione delle passività finanziarie del ramo vita (-5,1%, pari a -2,8 miliardi), costituite dai prodotti unit linked, quasi interamente controbilanciata dall'incremento delle passività assicurative (+1,9%, +2,3 miliardi), con particolare riferimento alla componente per copertura residua. L'altra raccolta assicurativa, che rappresenta una componente marginale dell'aggregato complessivo ed include le passività subordinate, si è ridotta di 0,4 miliardi.

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione. Al 31 dicembre 2023 sono state rilevate attività in corso di cessione per 264 milioni – principalmente costituite da inadempienze probabili e da posizioni in bonis oggetto di un'operazione di de-risking con perfezionamento atteso nel corso della prima parte del 2024 – e passività associate per 2 milioni. A fine 2022 le attività in corso di cessione erano pari a 638 milioni – essenzialmente riferite ad attività deteriorate e a partecipazioni, le cui operazioni si sono tutte perfezionate nella prima parte del 2023 – a fronte di passività associate per 15 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 63.963 milioni, a fronte dei 61.103 milioni rilevati a inizio anno, che recepivano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2022 pagato a novembre 2022 (1,4 miliardi). L'aggregato a dicembre 2023 incorpora 7.724 milioni di utile maturato nell'esercizio 2023 e sconta il saldo dividendi su utili del 2022 pagato a maggio 2023 (1,6 miliardi), l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2023 pagato a novembre 2023 (2,6 miliardi), nonché le operazioni di acquisto di azioni proprie finalizzate al loro successivo annullamento (buyback), perfezionato a inizio maggio 2023 (1,7 miliardi).
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | Riserva 31.12.2022 |
Variazione del periodo |
Riserva 31.12.2023 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (titoli di debito) |
-1.774 | 266 | -1.508 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (titoli di capitale) |
-258 | -218 | -476 |
| Attività materiali | 1.749 | 114 | 1.863 |
| Copertura di investimenti esteri | -10 | -14 | -24 |
| Copertura dei flussi finanziari | -466 | 148 | -318 |
| Differenze di cambio | -1.247 | -1 | -1.248 |
| Attività non correnti in via di dismissione | - | - | - |
| Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazione del proprio merito creditizio) |
-45 | -80 | -125 |
| Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti | -238 | 51 | -187 |
| Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al | |||
| patrimonio netto | 39 | -38 | 1 |
| Leggi speciali di rivalutazione | 311 | - | 311 |
| Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza | |||
| delle imprese di assicurazione) | -1.939 | 228 | -1.711 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -519 | 221 | -298 |
Le riserve da valutazione bancarie presentano un valore negativo (-1.711 milioni), in calo di 228 milioni rispetto al 31 dicembre 2022 (-1.939 milioni). In positivo hanno agito principalmente le riserve sui titoli di debito, sulle coperture dei flussi finanziari e sulle attività materiali, in negativo essenzialmente le riserve su titoli di capitale. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione sono pari a -298 milioni che si confrontano con i -519 milioni di fine 2022.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali | Patrimonio netto |
di cui: risultato netto al 31.12.2023 |
| Saldi dei conti della Capogruppo al 31 dicembre 2023 | 56.040 | 7.292 |
| Effetto del consolidamento delle imprese controllate | 1.454 | 6.615 |
| Effetto della valutazione a patrimonio netto delle imprese controllate congiuntamente e delle altre partecipazioni rilevanti |
-284 | 43 |
| Storno svalutazione partecipazioni e rilevazione impairment avviamento | 6.768 | 13 |
| Dividendi incassati nel periodo | - | -6.209 |
| Altre variazioni | -15 | -30 |
| Saldi dei conti consolidati al 31 dicembre 2023 | 63.963 | 7.724 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Fondi propri e coefficienti di solvibilità | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||
| (*) | IFRS 9 "Fully loaded" |
IFRS 9 "Transitional" |
||
| Fondi propri | ||||
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari | 41.476 | 40.019 | 40.772 | |
| Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari | 7.707 | 7.207 | 7.207 | |
| CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) | 49.183 | 47.226 | 47.979 | |
| Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari | 8.799 | 9.127 | 8.381 | |
| TOTALE FONDI PROPRI | 57.982 | 56.353 | 56.360 | |
| Attività di rischio ponderate | ||||
| Rischi di credito e di controparte | 260.815 | 259.924 | 259.528 | |
| Rischi di mercato e di regolamento | 12.621 | 10.338 | 10.338 | |
| Rischi operativi | 28.471 | 25.486 | 25.486 | |
| Altri rischi specifici (a) | 203 | 91 | 91 | |
| ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE | 302.110 | 295.839 | 295.443 | |
| Coefficienti di solvibilità % | ||||
| Common Equity Tier 1 ratio | 13,7% | 13,5% | 13,8% | |
| Tier 1 ratio | 16,3% | 16,0% | 16,2% | |
| Total capital ratio | 19,2% | 19,0% | 19,1% |
(*) Il periodo transitorio IFRS 9 è terminato al 31 dicembre 2022, pertanto gli importi riportati nella colonna al 31 dicembre 2023 sono confrontabili con il precedente periodo "IFRS9 Fully loaded".
(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2023 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, così come modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.
Con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) introdotto dal Regolamento (UE) n. 2395/2017, di cui il Gruppo si era avvalso adottando l'approccio "statico".
Per quanto riguarda gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 17 ed il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative, si rinvia alla sezione "Politiche contabili" del presente documento.
Al 31 dicembre 2023, i Fondi Propri ammontano a 57.982 milioni.
Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, tra gli elementi da dedurre dai fondi propri. Peraltro, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) n. 873/2020 (c.d. "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.
I Fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.
Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei Fondi propri al 31 dicembre 2023 è ricompresa la deduzione volontaria del calendar provisioning46 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, che ha comportato una deduzione dal CET1 con impatto pari a circa 30 punti base.
A decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.
Per quanto riguarda l'AT1, si precisa che, a seguito dell'autorizzazione al riacquisto ed al rimborso concessa a luglio 2023 dalla BCE, a partire dalla reporting date del 30 settembre 2023 non è più computato lo strumento emesso a maggio 2017 per un valore nominale pari a 750 milioni, mentre è incluso il nuovo titolo obbligazionario perpetuo emesso nel mese di settembre ed avente un valore nominale di 1,25 miliardi.
Ai fini del calcolo dei fondi propri al 31 dicembre 2023 si è tenuto conto dell'utile dell'esercizio 2023 al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili47 .
Al 31 dicembre 2023, le attività ponderate per il rischio ammontano a 302.110 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.
Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 31 dicembre 2023 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.
Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2023 si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 13,7%, Tier 1 ratio 16,3% e Total capital ratio 19,2%.
Si segnala, infine, che il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Successivamente alla deduzione aggiuntiva Art.3 CRR apportata ai Fondi Propri di giugno 2023, (relativa al "calendar provisioning" sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2), il Supervisore ha provveduto ad aggiornare il requisito di Pillar 2 (P2R – Pillar 2 Requirement) applicabile nel 2023 (SREP 2022). Pertanto, dal secondo semestre 2023, il P2R su Total Capital è pari a 1,50% (rispetto al precedente 1,72%).
Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari all'8,83% (da rispettare nel 2023) e al 9,33% (da rispettare nel 2024), comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer48 .
46 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche «deducano» con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.
47 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (341 milioni) e proposta assegnazione al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale (22 milioni).
48 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2023 e per il primo trimestre 2024).

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Patrimonio netto di Gruppo | 63.963 | 61.655 |
| Patrimonio netto di terzi | 164 | 166 |
| Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale | 64.127 | 61.821 |
| Acconti su dividendi (a) | 2.629 | 1.400 |
| Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo | ||
| - Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 | -7.707 | -7.207 |
| - Interessi di minoranza computabili nell'AT1 | - | - |
| - Interessi di minoranza computabili nel T2 | - | - |
| - Interessi di minoranza non computabili a regime | -164 | -166 |
| - Utile di periodo non computabile (b) | -5.787 | -3.165 |
| - Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) | 165 | 169 |
| - Altre componenti non computabili a regime (d) | -325 | -100 |
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari | 52.938 | 52.752 |
| Rettifiche regolamentari (incluse rettifiche del periodo transitorio) (e) -11.462 |
||
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 41.476 |
(a) Al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, rispettivamente pari a 2.629 milioni e a 1.400 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).
(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 31 dicembre 2023 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale e beneficenza).
(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.
(d) Al 31 dicembre 2023 l'importo include una deduzione pari a 246 milioni a seguito dell'autorizzazione al riacquisto di uno strumento AT1 nel contesto di un'operazione di liability management eseguita nel mese di agosto.
(e) Le rettifiche regolamentari al 31 dicembre 2023 non comprendono più gli impatti derivanti dall'applicazione del filtro transitorio IFRS 9 - la cui applicabilità si è conclusa nel 2022 – mentre includono 891 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Attività di rischio ponderate al 31.12.2022 | 295.443 |
| Rischi di credito e di controparte | 1.287 |
| Rischi di mercato e di regolamento | 2.283 |
| Rischi operativi | 2.985 |
| Altri rischi specifici | 112 |
| Attività di rischio ponderate al 31.12.2023 | 302.110 |
L'evoluzione complessiva delle attività ponderate per il rischio nel corso del 2023 mostra un incremento pari a circa 6,7 miliardi di euro riconducibile all'effetto modelli sul rischio credito; al netto di tale effetto, si sarebbe registrato un significativo decremento dell'aggregato totale grazie alla riduzione delle restanti componenti del rischio di credito che più che compensano la crescita dell'assorbimento dei rischi di mercato e dei rischi operativi. Di seguito il commento sui singoli rischi.
Le attività ponderate a fronte del rischio di credito e di controparte hanno registrato un incremento di circa +1,3 miliardi ascrivibile principalmente all'effetto modelli, a seguito del recepimento dei provvedimenti autorizzativi della BCE, parzialmente compensato dalle dinamiche sui volumi e dal miglioramento della qualità creditizia del portafoglio.
L'aumento delle attività ponderate relative ai rischi di mercato e di regolamento (+2,3 miliardi) è da imputarsi prevalentemente alle dinamiche delle misure VaR e Stressed VaR in conseguenza delle dinamiche di portafoglio e dei fattori di rischio, in particolare i tassi di interesse.
L'incremento delle attività ponderate dei rischi operativi (circa +3 miliardi) è riconducibile principalmente all'aggiornamento delle componenti valutate a modelli interni e, in misura minore, all'incremento dell'indicatore rilevante per le componenti valutate ad approccio standard.
Risultano sostanzialmente stabili le attività ponderate per gli altri rischi specifici.

Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

109


Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.
In relazione all'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative del Gruppo si segnala che, in coerenza con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati divisionali dei periodi presentati per il confronto sono stati riesposti in termini omogenei.
Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto vengono inoltre riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, si ricorda che i dati relativi al 2022 avevano registrato:
Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2023 rispetto ai dati di raffronto omogenei.
Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, è contenuta una descrizione dei prodotti e dei servizi offerti, della tipologia di clientela servita e delle iniziative realizzate nell'esercizio; sono inoltre illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di
49 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.

capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Subsidiary Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo |
Totale | |
| Proventi operativi netti | ||||||||
| 2023 | 11.285 | 3.910 | 2.925 | 3.184 | 908 | 1.613 | 1.313 | 25.138 |
| 2022 | 8.847 | 4.298 | 2.227 | 2.475 | 962 | 1.589 | 1.042 | 21.440 |
| Variazione % | 27,6 | -9,0 | 31,3 | 28,6 | -5,6 | 1,5 | 26,0 | 17,2 |
| Costi operativi | ||||||||
| 2023 | -6.555 | -1.502 | -1.197 | -983 | -245 | -379 | -468 | -11.329 |
| 2022 | -6.397 | -1.419 | -1.118 | -921 | -222 | -385 | -472 | -10.934 |
| Variazione % | 2,5 | 5,8 | 7,1 | 6,7 | 10,4 | -1,6 | -0,8 | 3,6 |
| Risultato della gestione operativa |
||||||||
| 2023 | 4.730 | 2.408 | 1.728 | 2.201 | 663 | 1.234 | 845 | 13.809 |
| 2022 | 2.450 | 2.879 | 1.109 | 1.554 | 740 | 1.204 | 570 | 10.506 |
| Variazione % | 93,1 | -16,4 | 55,8 | 41,6 | -10,4 | 2,5 | 48,2 | 31,4 |
| Risultato netto | ||||||||
| 2023 | 1.945 | 1.478 | 1.173 | 1.366 | 475 | 876 | 411 | 7.724 |
| 2022 | 494 | 656 | 504 | 1.034 | 550 | 933 | 208 | 4.379 |
| Variazione % | 32,1 | -13,6 | -6,1 | 97,6 | 76,4 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Subsidiary Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo |
Totale | |
| Finanziamenti verso clientela | ||||||||
| 31.12.2023 | 232.411 | 127.167 | 42.050 | 14.372 | 243 | - | 13.297 | 429.540 |
| 31.12.2022 | 247.913 | 129.791 | 40.212 | 15.104 | 282 | - | 13.552 | 446.854 |
| Variazione % | -6,3 | -2,0 | 4,6 | -4,8 | -13,8 | - | -1,9 | -3,9 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||||||
| 31.12.2023 | 270.365 | 113.450 | 57.910 | 45.805 | 16 | - | 88.590 | 576.136 |
| 31.12.2022 | 291.089 | 94.785 | 54.364 | 50.447 | 26 | - | 54.675 | 545.386 |
| Variazione % | -7,1 | 19,7 | 6,5 | -9,2 | -38,5 | - | 62,0 | 5,6 |
| Attività di rischio ponderate | ||||||||
| 31.12.2023 | 80.484 | 110.836 | 36.071 | 11.924 | 1.990 | - | 60.805 | 302.110 |
| 31.12.2022 | 84.302 | 101.018 | 35.056 | 12.757 | 1.798 | - | 60.512 | 295.443 |
| Variazione % | -4,5 | 9,7 | 2,9 | -6,5 | 10,7 | - | 0,5 | 2,3 |
| Capitale assorbito | ||||||||
| 31.12.2023 | 6.914 | 9.537 | 3.905 | 1.111 | 212 | 4.156 | 3.175 | 29.010 |
| 31.12.2022 | 7.242 | 8.698 | 3.793 | 1.154 | 195 | 4.954 | 3.487 | 29.523 |
| Variazione % | -4,5 | 9,6 | 3,0 | -3,7 | 8,7 | -16,1 | -8,9 | -1,7 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 | 2022 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Interessi netti | 6.549 | 3.992 | 2.557 | 64,1 | |
| Commissioni nette | 4.630 | 4.739 | -109 | -2,3 | |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 111 | 120 | -9 | -7,5 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -5 | -4 | 1 | 25,0 | |
| Proventi operativi netti | 11.285 | 8.847 | 2.438 | 27,6 | |
| Spese del personale | -3.482 | -3.430 | 52 | 1,5 | |
| Spese amministrative | -3.071 | -2.964 | 107 | 3,6 | |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -2 | -3 | -1 | -33,3 | |
| Costi operativi | -6.555 | -6.397 | 158 | 2,5 | |
| Risultato della gestione operativa | 4.730 | 2.450 | 2.280 | 93,1 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.318 | -1.239 | 79 | 6,4 | |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -114 | -68 | 46 | 67,6 | |
| Altri proventi (oneri) netti | 17 | 11 | 6 | 54,5 | |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | |
| Risultato corrente lordo | 3.315 | 1.154 | 2.161 | ||
| Imposte sul reddito | -1.088 | -386 | 702 | ||
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -70 | -41 | 29 | 70,7 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -24 | -32 | -8 | -25,0 | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -188 | -214 | -26 | -12,1 | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - | |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | 13 | -13 | ||
| Risultato netto | 1.945 | 494 | 1.451 |
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) Variazioni |
|
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela | 232.411 | 247.913 | -15.502 | -6,3 |
| Raccolta diretta bancaria | 270.365 | 291.089 | -20.724 | -7,1 |
| Attività di rischio ponderate | 80.484 | 84.302 | -3.818 | -4,5 |
| Capitale assorbito | 6.914 | 7.242 | -328 | -4,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
Nel 2023 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 11.285 milioni, che rappresentano il 45% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una sostenuta crescita (+27,6%) rispetto al precedente esercizio.
In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato un notevole incremento (+64,1%), riconducibile all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. Le commissioni nette hanno registrato una diminuzione (-2,3%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito a fronte di una crescita delle fees sui collocamenti di certificates, sull'operatività di intermediazione in titoli e sull'advisory. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking si rileva un calo della componente finanziamenti e garanzie, attribuibile alle più contenute erogazioni, in parte attenuato dall'aumento delle commissioni rivenienti dalle carte e dagli altri servizi di pagamento, correlato al progressivo incremento del livello del transato. Tra le altre componenti di ricavo, che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 111 milioni (-7,5%) e altri oneri operativi netti per -5 milioni (-4 milioni nel 2022). I costi operativi, pari a 6.555 milioni, hanno mostrato un aumento (+2,5%), imputabile alle spese amministrative, peraltro condizionate da elevati livelli di inflazione, e alle spese del personale, anche per i maggiori costi legati al rinnovo del CCNL. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è salito a 4.730 milioni, a fronte di 2.450 milioni dell'anno precedente. Il risultato corrente lordo è ammontato a 3.315 milioni, quasi triplicato rispetto al valore del 2022, nonostante maggiori rettifiche di valore su crediti e altri accantonamenti netti e rettifiche di
valore nette su altre attività in relazione a cause passive. Infine, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 1.088 milioni, di oneri di integrazione per 70 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 24 milioni e dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario per 188 milioni, il risultato netto si è collocato a 1.945 milioni (494 milioni il valore del precedente esercizio).
Nell'evoluzione trimestrale si rileva una riduzione del risultato della gestione operativa rispetto al terzo trimestre 2023, principalmente ascrivibile all'incremento dei costi operativi, segnatamente le spese del personale, per il sopracitato effetto del rinnovo del CCNL, e le spese amministrative, in presenza di una lieve crescita dei ricavi commissionali. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno mostrato una dinamica cedente, condizionata dalle maggiori rettifiche di valore su crediti.
Le consistenze patrimoniali a fine dicembre 2023 hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a inizio anno (-6,7%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 232.411 milioni, hanno presentato una riduzione (-6,3%, pari a -15,5 miliardi) principalmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, in presenza di tassi in crescita, hanno preferito utilizzare la liquidità per limitare il ricorso al credito bancario, e dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui. La raccolta diretta bancaria, pari a 270.365 milioni, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-7,1%, pari a -20,7 miliardi) in relazione al calo dei debiti verso clientela. Le imprese hanno impiegato la liquidità in eccesso per ridurre l'utilizzo degli affidamenti e le famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi quali le emissioni di bond governativi/corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato, e i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

| Tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e servizi finanziari ad essa correlati. | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Missione | Servire la clientela Retail, Exclusive, le Piccole e Medie Imprese, comprese quelle Agribusiness e non profit, creando valore attraverso: – il presidio capillare del territorio; l'attenzione alla specificità dei mercati locali e dei bisogni dei segmenti di clientela servita; – – lo sviluppo del livello di servizio reso alla clientela attraverso i diversi canali, al fine di rendere |
|||||
| – Gruppo in Italia; – Gruppo sul territorio. |
più efficace l'offerta commerciale; lo sviluppo e la gestione di prodotti e servizi per la clientela di riferimento e dei prodotti leasing, factoring e finanza agevolata per il la centralità delle figure dei responsabili delle Direzioni Regionali, delle Direzioni di Area e delle filiali quali punti di riferimento del |
|||||
| Struttura organizzativa | ||||||
| Direzioni Sales & Marketing Wealth Management & Protection; Sales & Marketing Digital Retail e Sales & Marketing Imprese |
A presidio del territorio Retail, composto dai segmenti Privati Retail, Affluent e Aziende Retail, del territorio Exclusive (clienti privati con caratteristiche di elevato standing di patrimonio e reddito e bisogni finanziari complessi) e del territorio Imprese (piccole imprese, imprese e imprese top a elevata complessità e potenziale di crescita). |
|||||
| Direzione Agribusiness | A servizio dell'agricoltura e dell'agroalimentare. | |||||
| Direzione Impact | Volta allo sviluppo delle iniziative della Impact Bank e al servizio degli enti non profit. | |||||
| Isybank | Nuova banca digitale del Gruppo nata per i clienti che usano prevalentemente i canali on line e che potranno soddisfare le proprie esigenze in autonomia e da remoto, tramite App e con il supporto della Filiale Digitale. |
|||||
| Società prodotto | Prestitalia: intermediario finanziario operante nel mercato italiano del credito al consumo, specializzato nel comparto della cessione del quinto. |
|||||
| Struttura distributiva | Oltre 3.000 punti operativi, comprensivi delle filiali Retail, Exclusive e Imprese, capillarmente distribuite sul territorio nazionale, delle filiali Agribusiness dedicate alle imprese che operano nell'agroalimentare e delle filiali Impact dedicate al Terzo Settore. La struttura territoriale si articola in 14 Direzioni: Agribusiness, Impact e 12 Direzioni Regionali. In queste ultime, a diretto riporto del Direttore Regionale, sono presenti (per favorire la focalizzazione commerciale e garantire un miglior presidio del livello di servizio) tre Direttori Commerciali, specializzati per "territorio |
commerciale" (Retail, Exclusive e Imprese), che coordinano circa 330 aree commerciali. A queste si aggiungono la Direzione Isybank nell'ambito delle iniziative strategiche di sviluppo della nuova banca digitale, e la Direzione Filiale Digitale a presidio delle attività di relazione commerciale con la clientela attraverso il canale telefonico e gli altri canali a questo collegati (chat, videochiamata) e l'offerta a distanza.

Il servizio di consulenza evoluta a pagamento "Valore Insieme", lanciato nel 2017, propone un modello di consulenza globale su tutto il patrimonio del cliente, incluso quello immobiliare, accompagnandolo anche nella pianificazione del trasferimento della ricchezza ai propri cari. A partire da aprile sono state introdotte alcune novità sulla gamma di offerta di "Valore Insieme", al fine di estendere il servizio ad un numero sempre maggiore di clienti e
consentire una più ampia diffusione dei Moduli "Immobiliare" e "Passaggio Generazionale". L'evoluzione ha previsto l'eliminazione del Pacchetto Specialistico 2.0, che resta momentaneamente a stock per i clienti che lo hanno sottoscritto in precedenza, e la modifica migliorativa delle condizioni di accesso al Pacchetto Exclusive.
Con l'obiettivo di favorire il percorso da risparmiatore ad investitore e per preservare la raccolta diretta, sono state sviluppate un ventaglio di opportunità alternative al conto corrente, utili a fornire rendimenti sui risparmi anche nel breve periodo e a garantire ai clienti la tranquillità di avere protezione del capitale e la distribuzione di importo predefinito. In particolare per i privati è stata ampliata l'offerta dei buoni di risparmio, anche abbinati alla sottoscrizione di prodotti di risparmio gestito, con rendimenti coerenti con l'andamento dei tassi di mercato; analogamente per le imprese è stata attivata l'offerta sui time deposit e time cash. Inoltre è stata ampliata la gamma dei fondi protetti ("Epsilon Protetto 1 anno", "Epsilon Protetto 1 anno Plus" e "Epsilon Protezione 1 anno") che, oltre a garantire la protezione del 100% del capitale, offrono la distribuzione di un importo predefinito a scadenza che varia, a seconda delle emissioni, tra l'1,50% ed il 2,50%. È stata arricchita la gamma dei fondi comuni di investimento con ingresso graduale nei mercati azionari con il fondo "Eurizon Target Solution 40" e "Eurizon Target Solution 40 Plus". Per arricchire l'offerta obbligazionaria sono stati lanciati un nuovo fondo PIR con benefici fiscal i al cliente dopo 5 anni ("Eurizon PIR Obbligazionario") ed il fondo "Eurizon Valore Obbligazionario 3 anni" con focus su titoli obbligazionari corporate che prevede la distribuzione di un importo predefinito del 3,5% per i primi 2 anni. Inoltre, è nata la nuova gamma di fondi comuni Eurizon Next 2.0 ad ampia diversificazione e che si caratterizza per semplicità, chiarezza e personalizzazione. Per favorire una maggiore inclusione finanziaria e facilitare l'accesso di una platea sempre più ampia di clienti agli investimenti le soglie di accesso di tutti i fondi sono state ridotte a 50 euro ed è stata estesa la polizza collettiva assicurativa gratuita a tutti i piani di accumulo in fondi comuni d'investimento di diritto lussemburghese. Tra i prodotti di investimento assicurativo sono state lanciate tre nuove polizze di ramo I di Intesa Sanpaolo Vita: "Patrimonio GaranziaInsurance", "Patrimonio DedicatoInsurance" e "Patrimonio Garanzia e Reddito": quest'ultima, in particolare, consente al cliente di integrare il proprio reddito grazie al riconoscimento, nei primi tre anni, di un importo pari al 2% del premio investito, realizzato tramite riscatto parziale programmato. Inoltre prevede in caso di sinistro una maggiorazione caso morte, presente per la prima volta per le polizze di ramo I, variabile dallo 0,25% al 15% in base all'età dell'assicurato al momento del decesso. Inoltre, è stata attivata l'iniziativa "Bonus" di Intesa Sanpaolo Life, rimasta attiva fino a novembre, che riservava ai clienti sottoscrittori di un nuovo contratto "Doppio CentroInsurance", "Patrimonio ProInsurance" e "ExclusiveInsurance", un bonus dell'1% dell'ammontare dei premi unici, aggiuntivi e/o ricorrenti effettuati nel periodo, mentre ai clienti già titolari un bonus dell'1,5% dell'ammontare dei versamenti aggiuntivi e/o dei premi ricorrenti attivati ex-novo nel periodo di promozione. All'interno della polizza unit linked di Intesa Sanpaolo Life "Prospettiva Sostenibile" è nato il nuovo fondo interno flessibile obbligazionario "Obbligazionario Tattico" ed è stata rilasciata la nuova opzione di decumulo, un riscatto parziale programmato che permette ai clienti un flusso periodico di integrazione delle proprie disponibilità in conto corrente. Questa particolare opzione è stata rilasciata anche per la polizza "Prospettiva StabilitàInsurance". Nel secondo semestre è stata resa disponibile la polizza "Patrimonio ProfiloInsurance": un prodotto di investimento assicurativo multiramo a vita intera che consente di accedere gradualmente ai mercati finanziari mediante tre percorsi di investimento differenziati per livello di rischio. Inoltre è nata la nuova gamma di unit linked, "IS Vita Dublin Branch", con un miglioramento delle coperture caso morte. Infine, per le aziende è stata messa a disposizione "Patrimonio AziendeInsurance", polizza multiramo per la gestione della liquidità delle persone giuridiche, con l'obiettivo di coniugare la stabilità di una gestione separata e la ricerca di rendimento dei fondi interni disponibili.
In ambito previdenza complementare è stato rilasciato un nuovo processo per aderire su App Mobile di Intesa Sanpaolo ed effettuare operazioni di post-vendita su App Mobile e App Assicurazioni di Intesa Sanpaolo Vita su prodotti di previdenza integrativa in piena autonomia e in maniera semplice, completando i canali di offerta già disponibili (filiale, Offerta a Distanza, Offerta Fuori Sede e Internet Banking).
È proseguito il collocamento di certificates con un significativo incremento della gamma offerta, differenziata per tipologia di struttura, livelli di protezione, valuta e soprattutto con orizzonti temporali più contenuti. Si evidenzia il particolare gradimento da parte della clientela di questa tipologia di investimento che ha rappresentato nell'anno una percentuale significativa del totale dei collocamenti di prodotti di risparmio. Nel 2023 con l'obiettivo di migliorare l'efficienza e la qualità della consulenza finanziaria, sono state introdotte per tutta la rete di Banca dei Territori le nuove funzionalità di Robo4Advisor, che consentono la generazione di suggerimenti di investimento personalizzati per singolo cliente e da settembre è nata Finanza Insieme, la nuova piattaforma per allenare e sviluppare la consapevolezza finanziaria, dedicata a tutti i clienti e a tutte le persone che desiderano approfondire questi argomenti.
Mutui
Nel 2023 Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione nuove soluzioni, con particolare focalizzazione sul mondo "Green" e sul comparto dei Giovani. È continuata, ancora più vantaggiosa a partire dal mese di maggio (-35 punti base) e con ulteriori benefici nell'ultimo bimestre, l'offerta dei finanziamenti della gamma "Green", con condizioni di tasso dedicate per chi acquista immobili ad elevata efficienza energetica (classe ≥ B) o effettua una
riqualificazione dell'immobile volta ad aumentarne l'efficienza energetica. Tale offerta, cumulabile anche con la promozione province e con quella giovani, a partire da novembre è abbinabile anche ai mutui con finalità surroga, estendendo le agevolazioni fino ad oggi riservate alla finalità acquisto. Per gli under 36 Intesa Sanpaolo ha rilanciato un'offerta dedicata a tasso fisso sui mutui ad elevato LTV (oltre l'80%) assistiti da copertura del Fondo di Garanzia Prima Casa (da fine novembre è possibile abbinare la garanzia Consap anche a surroghe di mutui già assistiti dal Fondo), ed introdotto, a partire da febbraio, due nuove iniziative dedicate. La prima, relativa ai mutui con durata 35/40 anni ed elemento distintivo dell'offerta del

Gruppo sul mercato, beneficia di quotazioni di tasso molto competitive che consentono di ridurre notevolmente l'importo della rata mensile oltre ad uno sconto del 50% sulle spese d'istruttoria. La seconda riserva condizioni particolarmente favorevoli alle domande di mutuo dei giovani intermediate direttamente dai comparatori on line. Sono stati anche siglati due nuovi accordi di segnalazione con i broker on line Crea.Re Digital e Idealista Mutui. Infine per supportare la clientela con mutuo a tasso variabile a sostenere l'aumento delle rate, nel corso del secondo semestre, è stata lanciata un'iniziativa con l'ABI per rinegoziare da tasso variabile a tasso fisso o per allungare la durata o per sospendere il pagamento delle rate.
Il pacchetto di interventi che la Banca aveva posto in essere lo scorso anno a favore delle famiglie per ovviare al problema del "caro bollette", è proseguito nel 2023 con il prestito "OGGI INSIEME" a condizioni di tasso fisso dedicate e contenute, senza costi aggiuntivi e rimborsabile fino a 20 anni, rivolto ai clienti tra i 18 e i 75 anni ed alle famiglie residenti in Italia, con ISEE fino a 40 mila euro ed un reddito medio mensile minimo di 500 euro netti,
che necessitino di un finanziamento agevolato per affrontare le spese contingenti (affitto, spese mediche, mobilità, bollette). Inoltre dal 2 maggio, a seguito di modifiche agli accordi sottoscritti tra Intesa Sanpaolo e Prestitalia, il prodotto "XME Prestito Pensionati INPS" (cessione del quinto della pensione) è passato da un modello di promozione con collocamento ad uno di promozione con segnalazione, analogamente con quanto già previsto per la cessione del quinto dello stipendio e per l'anticpo TFS. Per venire incontro alle esigenze della clientela, sono state inoltre attivate due nuove promozioni con condizioni di tasso esclusive sulla cessione del quinto dello stipendio, riservate l'una ai dipendenti di primarie aziende italiane private e para pubbliche e l'altra ai dipendenti giovani (45 anni non compiuti alla scadenza del finanziamento). Infine, in ottica di miglioramento del processo di vendita dei prestiti personali Facile/Giovani/Diretto e Spensierata, da fine novembre è possibile ottenere una prevalutazione della richiesta di finanziamento al fine di guidare il cliente/gestore e indirizzarlo verso la combinazione di importo rata/durata più sostenibile. Tale prevalutazione non sarà in alcun modo bloccante, trattandosi di una mera consulenza alla compilazione, non influirà sul processo di delibera che resterà quello attualmente validato.
"XME Protezione" è una soluzione assicurativa flessibile e multigaranzia, che permette di acquistare coperture (Moduli) nelle aree di bisogno dei clienti relative a casa, salute e famiglia: nell'ambito del programma "Soluzione Domani" l'offerta, di prodotti di protezione, investimento e finanziamento dedicati ai senior e ai caregiver familiari, si è arricchita con i Moduli "Sostegno e Assistenza" e "Caregiver" e con l'evoluzione, da gennaio, di "Ricoveri e
Interventi" e "Tutela Legale+". I primi due Moduli intervengono in caso di emergenza o imprevisti legati a malattia o infortunio, che colpisca il senior o un caregiver familiare, offrendo un'ampia gamma di servizi sociosanitari e socioassistenziali, anche a domicilio. Per i sottoscrittori di "Ricoveri e interventi" è stata estesa la possibilità di permanenza in copertura fino a 90 anni, mentre il Modulo "Tutela Legale+" ora interviene anche per controversie legate ad eventi relativi a vita quotidiana, proprietà e conduzione dell'abitazione e rapporti di lavoro subordinato (ad esempio difesa in caso di lesioni colpose o di controversie con i collaboratori domestici regolarmente assunti). Da maggio è disponibile "ProteggiMutuo Smart" a premio annuo (che sostituisce la versione a premio unico anticipato), la polizza dedicata a coloro che desiderano abbinare una copertura al proprio mutuo per proteggersi economicamente da imprevisti o eventi che potrebbero compromettere la capacità di rimborsare le rate. In ambito motor, da giugno è possibile rateizzare le polizze online a tasso zero ed è stato rilasciato un restyling che ha reso disponibili nuove coperture a parità di premio per le garanzie "Assistenza Base" e "Cristalli". A novembre è stata lanciata la "Polizza Protezione Smartphone", la prima acquistabile completamente in self che assicura dai danni materiali accidentali, parziali o totali gli smartphone acquistati nella sezione dei prodotti dei partner della Banca, su Internet Banking o App. In ambito business è proseguito il percorso di digitalizzazione dell'offerta con la dematerializzazione, a luglio, dei prodotti "Cyber Protection Business" e "RC Amministratori Sindaci e Dirigenti" e, a novembre, delle polizze "Tutela Business - Commercio" e "Tutela Business - Manifattura" che si sono inoltre rinnovate introducendo la nuova copertura "Eventi Catastrofali", a tutela degli asset aziendali da catastrofi naturali quali terremoto e alluvione. Inoltre, nel periodo, sono state attivate diverse promozioni: per le polizze motor la promozione "Porta la tua polizza", che offre la garanzia Tutela Legale a 1 euro ai clienti già possessori di polizze motor che assicurano un altro veicolo, e per le polizze ViaggiaConMe a Consumo la proroga della promozione che prevede assistenza gratuita per gli spostamenti in bici; in ambito privati la promozione "A prima vista" (per avvicinare sempre più clienti all'offerta salute di "XME Protezione") e per il mondo business "Proteggi la tua attività" (sconto del 30% per i nuovi sottoscrittori di "Tutela Business - Commercio" e "Tutela Business - Manifattura").
Intesa Sanpaolo ha continuato ad avvicinare i giovani al mondo bancario con soluzioni personalizzate e gratuite quali "XME Conto UP!", il conto corrente per i minori di 18 anni, e "XME Conto under 35". Oltre alle già citate offerte relative ai mutui, si segnala la proroga, rimasta attiva fino al 15 dicembre 2023, della scadenza del Fondo StudioSì, con cui la Banca ha la possibilità di offrire il prestito dedicato al percorso di studio a tasso fisso 0%. Prestitalia ha inoltre lanciato la
nuova offerta "Cessione del Quinto Giovani", un finanziamento a tasso agevolato per dipendenti pubblici e privati che non abbiano ancora compiuto 45 anni alla scadenza del prestito. È anche proseguito il programma "Giovani e Lavoro", finalizzato a sostenere l'occupazione di giovani tra i 18 e i 29 anni, che offre una formazione qualificata gratuita sia per i giovani sia per le imprese che aderiscono, favorendo un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, in ambito business è stata lanciata, all'interno del programma "CresciBusiness", l'offerta dedicata ai giovani imprenditori (18-35 anni) con una gamma completa di soluzioni e servizi per avviare, sviluppare e proteggere la propria attività grazie ad un'offerta di prodotti e servizi a condizioni agevolate, alla diffusione dell'educazione finanziaria sugli incentivi pubblici e alla promozione di strumenti che favoriscono l'accesso al credito.
Nel 2023 sono state attivate diverse iniziative sulle nuove aperture di "XME Conto", prevedendo sconti differenziati per fasce d'età e l'azzeramento del canone e della "Card Plus" per le aperture on line. Da febbraio sono stati eliminati dal catalogo prodotti i libretti di risparmio e sono state rese disponibili promozioni dedicate per agevolare il passaggio alla gamma di conti correnti per i clienti già titolari di libretto che decideranno di dismettere il
prodotto. Da ottobre Bancomat Pay® è stato reso disponibile come opzione di pagamento su Amazon.it: il nuovo servizio consente di effettuare pagamenti in tempo reale unicamente col proprio numero di cellulare, senza necessità di indicare i dati della carta di pagamento. In ambito business, da aprile, è stata lanciata "Debit Plus", la nuova carta co-badge (interamente in materiale ecosostenibile) dotata di doppio circuito (Bancomat®, PagoBancomat® e MasterCard o Visa), di servizio Instant Issuing, attivabile da sito e App. Da fine novembre il servizio di attivazione digitale Instant Issuing è stato esteso anche alle carte Prepaid Commercial. Per quanto riguarda i POS sono proseguite le promozioni, con l'avvio di offerte dedicate ai liberi professionisti e alle ditte individuali. In particolare, anche per il 2023 è stata attivata l'iniziativa Micropagamenti, che supporta i piccoli esercenti consentendo loro di ottenere il rimborso delle commissioni addebitate sulle transazioni di importo fino a 10 euro, e da luglio è stato reso disponibile il servizio Anticipo Transato POS e POS Virtuale. Da settembre è disponibile per tutta la clientela business SoftPOS, che permette l'accettazione di pagamenti digitali contactless da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS, mentre da metà novembre è stato rinnovato il catalogo al fine di fornire alla clientela terminali POS con la migliore tecnologia e di semplificare la proposizione commerciale.
Nel 2023 è ulteriormente proseguito lo sviluppo dell'attività bancaria multicanale e digitale, con l'introduzione di nuovi Customer Journey in logica multicanale ed il potenziamento di quelli disponibili al fine di migliorare l'offerta e l'experience della clientela, rendendo maggiormente fruibili da remoto i servizi offerti dai canali digitali. In particolare per la clientela business si è conclusa la dismissione del processo cartaceo sui Customer Journey Carte
Commercial e Customer Journey Ripartizione Impieghi Breve Termine e Impegni di firma a tutti i clienti in possesso di identità digitale; ad aprile è stato rilasciato il nuovo Customer Journey Utilizzi dei finanziamenti a breve termine, a giugno ci sono state delle implementazioni sulla Customer Journey Pos e a fine novembre è stato rilasciato lo User Journey del Credito, un nuovo processo che si pone l'obiettivo di semplificare il percorso di concessione dei prodotti creditizi.
Nel periodo è proseguito il progetto "Digitalizziamo", che valorizza le realtà italiane capaci di dare una svolta digitale al proprio business. Le aziende più meritevoli sono state selezionate per partecipare agli eventi celebrativi e per usufruire di servizi e consulenze in ambito digital messi a disposizione dai partner.
Per i privati dal mese di marzo, grazie alla partnership tra la startup Switcho e Intesa Sanpaolo, è stata ampliata la gamma di funzionalità dell'App Intesa Sanpaolo Mobile integrando il servizio che supporta le famiglie italiane a risparmiare sulle utenze domestiche di luce e gas, in modo gratuito, digitale e innovativo.
In occasione dei Digital CX Awards, rassegna organizzata da The Digital Banker, Intesa Sanpaolo ha ricevuto per la prima volta il riconoscimento nella categoria Outstanding Digital CX – Trade Finance Iniziative in Europe. La Banca si è distinta rispetto ai competitors per il costante impegno lungo il percorso di digitalizzazione, automazione e innovazione, sia dei processi sia dei servizi offerti, con particolare riferimento a "Modulo Estero" di Inbiz, la piattaforma digitale che consente al cliente imprese di avere, in un unico cruscotto, gli strumenti e le informazioni necessarie per ottimizzare l'attività di commercio internazionale. Inoltre, la società di ricerche statunitense Forrester Research ha riconosciuto per il secondo anno consecutivo l'App Intesa Sanpaolo Mobile "Global Mobile Banking Apps Leader" prima assoluta tra tutte le app di banking valutate nel mondo con le migliori funzionalità e customer experience. Infine, da dicembre è stata resa disponibile la nuova piattaforma ESG, grazie al quale il cliente potrà utilizzare una piattaforma semplice ed interattiva, comprendere, gratuitamente, il proprio posizionamento e incrementare la consapevolezza del proprio impatto ambientale, sociale e dei propri presidi di governance.
Nel 2023 Intesa Sanpaolo ha confermato e rafforzato il proprio supporto al comparto turistico con un accordo siglato con Confindustria Alberghi, Federalberghi, Federterme e Federturismo, aumentando il plafond a sostegno delle imprese del settore fino al nuovo importo di 10 miliardi e impegnando la Banca e le Associazioni in un percorso comune a sostegno delle imprese del settore. È stato rinnovato l'accordo con Faita Federcamping, la
principale associazione che rappresenta gli operatori del turismo open air, ed è stato siglato con Fipe-Confcommercio, associazione leader nel settore della ristorazione, dell'intrattenimento e del turismo, un accordo per promuovere gli investimenti nel comparto. Ad aprile è stato sottoscritto un accordo con ANCI, associazione italiana dei comuni italiani, in coerenza con il piano "Green New Deal" e il piano "Repower Eu" promossi dalla Commissione Europea e il programma della Banca "Motore Italia Transizione Energetica", con l'obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione di progetti in energia rinnovabile, con una particolare attenzione al tema delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). Sul tema della transizione ecologica, la collaborazione con Enel X si è rafforzata per favorire l'autonomia energetica delle aziende e del Paese. L'accordo con Enel X, insieme alla partnership con Regalgrid Europe, fa parte del programma "Motore Italia Transizione Energetica" che ha confermato il supporto di 76 miliardi per investimenti in impianti di energie rinnovabili nell'ambito degli oltre 410 miliardi che Intesa Sanpaolo ha stanziato a supporto degli obiettivi del PNRR. Sempre in ambito "Motore Italia Transizione Energetica" è stato sottoscritto un accordo triennale con Confindustria che mette a disposizione delle aziende una liquidità pari a 150 miliardi. In ambito ESG è stato inoltre siglato un accordo con GSE - Gestore dei Servizi Energetici, con l'obiettivo di facilitare la valorizzazione dei fattori ambientali nel settore finanziario e di sostenere iniziative di formazione e supporto alle imprese sui temi della transizione energetica e di modelli innovativi di crescita sostenibili. Sono stati sottoscritti due nuovi accordi con la Zona Economica Speciale (ZES) Sardegna e la ZES Adriatica interregionale Puglia Molise, per sostenere lo sviluppo degli investimenti delle imprese all'interno dei territori delle ZES; è stato inoltre rinnovato l'accordo con l'Autorità del Sistema Portuale del mare Adriatico Orientale per favorire l'ammodernamento e la competitività del sistema portuale. Intesa Sanpaolo, insieme a Digit'Ed, la società nata lo scorso anno dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e dall'aggregazione delle migliori realtà del settore, hanno dato origine ad un importante accordo commerciale per l'offerta di corsi formativi distintivi per i clienti imprese. È stata avviata la vendita, nelle filiali imprese, dei nuovi programmi formativi, corsi con contenuti di alto profilo, sviluppati in collaborazione con personalità di spicco del mondo accademico. Sul tema dei bonus edilizi sono stati siglati diversi accordi per la ricessione a clienti dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus (Università Luiss Guido Carli, Gruppo Battistolli, Gruppo Walter Tosto, Gruppo Zanutta, Quellogiusto, Piva Group, ecc.). Intesa Sanpaolo è stata la prima banca italiana a dare piena attuazione al Decreto Aiuti, mettendo fin da subito a punto il modello delle ricessioni dei crediti, liberando pertanto capacità fiscale immediatamente messa a disposizione per contribuire al sostegno delle aziende e delle famiglie. Con l'obiettivo di valorizzare il mondo delle libere professioni e di agevolare l'accesso al credito ai liberi professionisti Intesa Sanpaolo ha sottoscritto l'accordo con AdEPP (Associazione degli Enti di Previdenza Privati) rendendo disponibile un plafond di 1 miliardo per sostenere gli iscritti alle Casse Professionali AdEPP associate. Grazie all'accordo con SIMEST, le imprese clienti possono accedere a finanziamenti a tasso agevolato e a

contributi a fondo perduto stanziati a valere sul Fondo rotativo di cui alla Legge 394/81. A fine settembre con Confartigianato e con Anita Confindustria è stato integrato l'accordo nazionale CresciBusiness con un addendum, che prevede iniziative congiunte per sostenere le micro e piccole imprese associate in percorsi di digitalizzazione, sostenibilità energetica e sviluppo dell'attività commerciale. A riguardo, la Banca ha previsto interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti per 5 miliardi, parte degli oltre 410 miliardi previsti dal Gruppo a supporto degli obiettivi delle Missioni del PNRR. Grazie al PNRR, sono nati anche i Centri Nazionali di Ricerca che rappresentano un nuovo sistema di collaborazione tra il mondo della ricerca e le imprese, con l'obiettivo di rilanciare lo sviluppo competitivo del Paese e la crescita delle imprese in settori innovativi. Intesa Sanpaolo è socio fondatore di quattro dei cinque Centri Nazionali di Ricerca, unica Banca presente nel board: in particolare il Centro Nazionale Mobilità Sostenibile (MOST), partecipato da Intesa Sanpaolo come socio fondatore, ha pubblicato a settembre i primi bandi di finanziamento, in ambito mobilità aerea e trasporto terrestre.
In coerenza con il PNRR Intesa Sanpaolo, a supporto dell'economia italiana per tutta la durata del piano, ha previsto un plafond di 410 miliardi di erogazioni a medio lungo termine, di cui 270 miliardi destinati alle imprese. Grazie a Motore Italia, il programma a sostegno della ripartenza dell'intero sistema produttivo italiano e fondato sulle priorità chiave del PNRR, la Banca sostiene gli interventi realizzati principalmente in ambiti collegati al Recovery Plan come Green, Circular e
transizione ecologica, infrastrutture, trasporti e progetti di rigenerazione urbana. Da marzo è disponibile "Circolante Impresa SACE SupportItalia", un finanziamento che risponde alle finalità previste dal D.L. n. 50 del 17 maggio 2022 all'articolo 15, a sostegno delle imprese colpite dalla crisi Russia Ucraina assistito dalla garanzia di SACE SupportItalia. Inoltre, il programma "CresciBusiness", che vuole accompagnare le micro e piccole aziende in un percorso di crescita digitale e sostenibile, ha continuato a supportare il settore dell'artigianato con le iniziative dedicate ai finanziamenti a medio lungo termine in ottica di investimento. Dal mese di aprile, "CresciBusiness" si è arricchito di una nuova offerta pensata per valorizzare il mondo delle libere professioni: l'iniziativa "Sviluppo MLT Crescita Liberi Professionisti" per sostenere i clienti aziende retail interessati ad investire nella propria attività professionale grazie a un finanziamento a condizioni agevolate sulle spese di istruttoria, oltre all'offerta POS dedicata e la polizza "Tutela Business Uffici e Studi", per proteggere l'attività d'ufficio e garantire continuità al business. A maggio sono stati messi a disposizione 5 miliardi a sostegno del cinema e delle produzioni audiovisive italiane, in aggiunta agli oltre 2,4 miliardi di finanziamenti già dedicati al settore a partire dal 2009. A luglio Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha messo a disposizione della Banca una linea di provvista dedicata di 1 miliardo per la concessione di finanziamenti a favore delle PMI e delle Mid Cap italiane, con sconti differenziati in funzione della presenza di garanzie pubbliche e della durata del finanziamento. Sempre nel mese di luglio è stato lanciato il primo Fondo di Private Debt complementare al debito bancario, con una collaborazione tra la Divisione Banca dei Territori, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ed Eurizon a sostegno dello sviluppo di PMI e Mid Cap. Utilizzando forme di finanza sempre più evolute, il Gruppo rafforza quindi il suo posizionamento a supporto dell'economia reale per accompagnare la crescita, internazionalizzazione, ricambio generazionale e transizione sostenibile delle piccole e medie imprese italiane. Nel mese di luglio è stata anche attivata la modalità di erogazione a SAL (Stato Avanzamento Lavori) del Finanziamento MLT con garanzia SACE Green (destinato a progetti finalizzati al perseguimento di obiettivi ambientali come definiti dalla convenzione Green MEF sottoscritta con SACE). A fine 2023, in linea con i trend tecnologici a livello europeo, sono state aggiornate le linee tematiche di Nova+, la linea di finanziamento a medio lungo termine destinata a sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Nel secondo semestre 2023 è stato sottoscritto con BEI un nuovo accordo di funding per 300 milioni da dedicare a progetti di investimento per Midcap, con focus sull'Innovazione. A fine anno è stato sottoscritto un altro accordo di Funding BEI di 100 milioni da dedicare al settore agricoltura e della bioeconomy, con focus su progetti di investimento in ambito sostenibilità ambientale e climate action.
Il "Programma Sviluppo Filiere" è volto a supportare le imprese di ogni settore e dimensione favorendo l'accesso al credito e ponendo al centro il rapporto che unisce le aziende capofila e la loro rete dei fornitori diretti e indiretti e/o la loro rete dei rivenditori, consentendo una più accurata comprensione dei fabbisogni finanziari delle singole filiere. In tale ambito la Banca ha deciso di sviluppare offerte dedicate ai settori maggiormente impattati dal PNRR,
contenenti prodotti e servizi a supporto delle specificità dei diversi business, anche in ambito ESG e digitalizzazione. Da aprile in ambito ESG è nato il "Programma Sviluppo Filiere - Filiere Sostenibili" che accompagna la capofiliera e le aziende di filiera nel percorso di miglioramento del profilo di sostenibilità.
La Direzione Agribusiness è la rete nazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al comparto agroalimentare, che punta a valorizzare il legame con i territori e a cogliere le potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese che vede l'Italia al terzo posto per valore aggiunto tra i grandi Paesi europei. La Direzione si avvale di 224 punti operativi distribuiti su tutto il territorio nazionale con professionisti specializzati, concentrati nelle aree a maggior vocazione agricola del Paese, al servizio di circa 75 mila clienti. La Direzione Agribusiness si propone come interlocutore principale e qualificato per accompagnare gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, sostenendone gli investimenti e promuovendo nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della Circular Economy. L'attività della Direzione ha contribuito alla definizione di importanti accordi. In particolare, a maggio, con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele per favorire l'accesso al credito delle aziende consorziate, attraverso il pegno rotativo sui prosciutti prodotti. Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 40 milioni per supportare le prime operazioni di finanziamento e a novembre con CSQA (organismo di certificazione leader in Italia), è stata siglata l'integrazione dell'accordo esistente per definire il processo operativo che permette di avviare le prime operazioni garantite dal pegno su cosce di Prosciutto di Parma DOP. Sono stati siglati accordi anche con Federpesca, a febbraio, e con Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), a maggio, per semplificare l'accesso al credito delle imprese associate del comparto ittico e del comparto delle carni. Il susseguirsi di continui eventi naturali estremi di varia natura e il diffondersi di malattie infettive e attacchi parassitari su coltivazioni e allevamenti, hanno reso necessario un intervento, da parte della Banca, continuo e duraturo a sostegno delle realtà interessate. È stata infatti creata, da ottobre, una soluzione sempre a catalogo "Calamità Agribusiness" i cui tassi verranno aggiornati mensilmente, per rispondere velocemente alle esigenze che si potranno verificare per le aziende agricole e

agroalimentari appartenenti alla Direzione Agribusiness e a tutte le Direzioni Regionali. I finanziamenti potranno essere attivati con un iter semplificato sulla base di un'autocertificazione dei danni subiti o preventivo di spesa e documentazione di spesa (fatture).
La Direzione Impact è dedicata alla gestione della clientela del Terzo Settore e al coordinamento dei processi di attivazione e gestione dei fondi ad impatto creati per favorire l'inclusione finanziaria di persone, famiglie ed enti non profit. In particolare, il "Fund for Impact", del valore di 300 milioni, permette di erogare nuovi finanziamenti sino a 1,5 miliardi, rivolti in particolare a categorie che hanno difficoltà di accesso al credito e volti a realizzare i loro progetti. I primi beneficiari sono stati gli studenti universitari, le madri lavoratrici, le famiglie impegnate nei percorsi di studio e crescita dei figli, disoccupati in vista della pensione, i caregiver alle prese con l'assistenza a familiari non autosufficienti e i volontari del servizio civile. Ad esso si affianca il "Fondo di Solidarietà e Sviluppo", del valore di oltre 50 milioni, che permette di abilitare finanziamenti a organizzazioni non profit con progettualità rilevanti, che altrimenti sarebbero escluse dal credito ordinario. Per l'acquisizione di nuova clientela sono state rinnovate diverse iniziative con offerte Welcome Pack in abbinamento "Conto+Pos", con soluzioni alternative tra loro in base alle esigenze di operatività del cliente, ed è stata attivata una nuova convenzione dedicata in esclusiva ai clienti del Terzo Settore senza contratto di acquiring POS. Durante l'anno si è svolto il tour "Diamo voce all'impatto" che ha toccato 12 città italiane e coinvolto circa 400 organizzazioni sviluppando nuove relazioni e progettualità, il lancio della prima edizione dell'Osservatorio sulla Filantropia, per rappresentare l'andamento dei servizi e dei bandi offerti dagli enti filantropici, dell'Osservatorio Finanza e Terzo Settore, e un evento di presentazione dell'Impact Counter, strumento proprietario di rilevazione dell'impatto. Relativamente a quest'ultima nel 2023 sono stati pubblicati i risultati relativi al 2022, emersi con la rilevazione degli effetti di impatto attesi del credito alle organizzazioni di Terzo Settore. Sono 620 i questionari compilati, che corrispondono a crediti per circa 194 milioni. Le risultanze ufficiali evidenziano che in due terzi dei casi non ci sarebbero state alternative al finanziamento di Intesa Sanpaolo e che ogni milione di euro prestato genererà 15 nuovi posti di lavoro e ne preserverà altri 100.
Si stima che vi saranno circa 1,85 milioni di beneficiari delle iniziative e saranno creati oltre 22 mila posti di lavoro nelle organizzazioni finanziate e altri 31 mila per effetto indiretto sulle comunità di riferimento.
In ambito donation, nel 2023 la piattaforma "For Funding" si conferma come protagonista nel donation crowdfunding italiano a supporto delle progettualità del Terzo Settore, stimolando donazioni in tutto il territorio nazionale.
Isybank è la nuova banca digitale di Intesa Sanpaolo, dotata di una tecnologia all'avanguardia che si rivolge sia ai clienti Intesa Sanpaolo, che già non usano le filiali fisiche in quanto fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, sia ai nuovi clienti. Isybank offre al cliente un'esperienza completa tramite App e con il supporto della Filiale Digitale. Dopo un'iniziale fase pilota, iniziata a marzo 2023, il 15 giugno è stata presentata ai mercati e aperta ai nuovi clienti, e nel mese di ottobre è stato conferito un ramo di azienda di Intesa Sanpaolo relativo a circa 300 mila clienti.
Prestitalia è la "fabbrica prodotto" del Gruppo Intesa Sanpaolo per la cessione del quinto e per l'anticipo del Trattamento di Fine Rapporto.
Società finanziaria che opera nel mercato del credito al consumo, con una forte specializzazione sulla cessione del quinto, è uno dei principali operatori del settore con uno stock medio di circa 2,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023, con 47 mila pratiche finalizzate, ha erogato complessivamente finanziamenti per 954 milioni, attraverso quattro canali principali: rete di filiali Intesa Sanpaolo, agenzie terze, agenti "leggeri" (agenti monomandatari persone fisiche) a supporto dell'intera rete di filiali Intesa Sanpaolo e canale on line.
La gamma di offerta comprende "XME Prestito Pensionati INPS", "XME Anticipo TFS" (prodotto riservato agli ex dipendenti pubblici che vogliono fruire di tutta o parte della propria indennità di buonuscita senza attendere le tempistiche previste dalla Pubblica Amministrazione) e "XME Prestito Cessione del Quinto" che offre, oltre alla soluzione per i dipendenti pubblici, anche quella riservata ai dipendenti privati. Inoltre, gli agenti a supporto delle filiali di Intesa Sanpaolo possono proporre ai clienti anche conti correnti, carte di pagamento e POS.
Dal 2 maggio è entrato in vigore il nuovo modello distributivo di "XME Prestito Pensionati INPS" che viene segnalato dalle filiali di Intesa Sanpaolo a Prestitalia e non più collocato direttamente in filiale, andando a rafforzare le sinergie fra canali e riducendo le attività amministrative in carico alla filiale.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 | 2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 2.797 | 2.107 | 690 | 32,7 |
| Commissioni nette | 1.112 | 1.146 | -34 | -3,0 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 3 | 1.047 | -1.044 | -99,7 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -2 | -2 | - | - |
| Proventi operativi netti | 3.910 | 4.298 | -388 | -9,0 |
| Spese del personale | -559 | -528 | 31 | 5,9 |
| Spese amministrative | -924 | -870 | 54 | 6,2 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -19 | -21 | -2 | -9,5 |
| Costi operativi | -1.502 | -1.419 | 83 | 5,8 |
| Risultato della gestione operativa | 2.408 | 2.879 | -471 | -16,4 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -11 | -1.564 | -1.553 | -99,3 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -182 | -131 | 51 | 38,9 |
| Altri proventi (oneri) netti | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 2.215 | 1.184 | 1.031 | 87,1 |
| Imposte sul reddito | -711 | -508 | 203 | 40,0 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -26 | -21 | 5 | 23,8 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | 1 | -1 | |
| Risultato netto | 1.478 | 656 | 822 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela | 127.167 | 129.791 | -2.624 | -2,0 |
| Raccolta diretta bancaria (1) | 113.450 | 94.785 | 18.665 | 19,7 |
| Attività di rischio ponderate | 110.836 | 101.018 | 9.818 | 9,7 |
| Capitale assorbito | 9.537 | 8.698 | 839 | 9,6 |
(1) L'importo della voce comprende i "certificates".
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
Nel 2023 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 3.910 milioni (che rappresentano oltre il 15% del dato consolidato di Gruppo), in diminuzione del 9% rispetto al precedente esercizio.
In dettaglio, gli interessi netti, pari a 2.797 milioni, hanno mostrato una crescita del 32,7% ascrivibile prevalentemente all'operatività del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela. Le commissioni nette si sono attestate a 1.112 milioni, in flessione del 3%, per la contrazione delle commissioni del comparto commercial banking solo in parte compensata dalla dinamica positiva dell'investment banking. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value si è collocato su livelli marginali (3 milioni) in raffronto ai 1.047 milioni del 2022 principalmente in relazione alla gestione dell'attività di trading dell'area Global Markets. Sul comparto hanno inciso negativamente la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates a seguito della crescita dei tassi di mercato, che peraltro ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata. Hanno inciso anche i minori utili da cessione di titoli di debito HTC e il minor apporto dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates, per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo.
I costi operativi sono ammontati a 1.502 milioni con un aumento del 5,8% riconducibile alle spese amministrative e del personale. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è diminuito del 16,4%, attestandosi a 2.408 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 2.215 milioni, ha registrato un significativo incremento (+87,1%) rispetto al valore del 2022 che includeva rilevanti rettifiche di valore appostate in relazione agli eventi riguardanti Russia e

Ucraina. Infine, l'utile netto si è attestato a 1.478 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 656 milioni realizzati nel precedente esercizio.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel quarto trimestre 2023 una crescita del risultato della gestione operativa rispetto al terzo grazie all'aumento dei ricavi che ha più che compensato i maggiori costi operativi essenzialmente correlati al rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro. Il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato una dinamica analoga, beneficiando di minori rettifiche di valore su crediti rispetto a quelle contabilizzate nel trimestre precedente.
I volumi intermediati della Divisione hanno presentato una crescita su base annua (+7,1%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela, pari a 127.167 milioni, hanno evidenziato una riduzione (-2%, pari a -2,6 miliardi), imputabile principalmente ai finanziamenti in ambito Global Corporate che ha interamente assorbito la crescita nel Global Markets e nei confronti di clientela financial institutions. La raccolta diretta bancaria, pari a 113.450 milioni, ha mostrato un aumento da inizio anno (+19,7%, pari a +18,7 miliardi) in relazione essenzialmente allo sviluppo dell'operatività in certificates e alla crescita dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e di quella irlandese.
A partire da inizio 2023, in linea con gli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha provveduto ad aggiornare il proprio assetto organizzativo, attraverso l'individuazione di tre aree di coordinamento del business, come dettagliato nel seguito.
Attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero. Supportare come "partner strategico e globale" lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle imprese e Business
delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale, tramite una rete specializzata di hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking. Favorire la collaborazione tra i settori pubblico e privato con l'obiettivo di supportare la realizzazione di infrastrutture ed investimenti sostenibili, anche perseguendo opportunità di sviluppo all'estero in
Paesi strategici per il Gruppo. Mettere a disposizione di tutta la clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo le competenze specialistiche negli ambiti di Investment Banking, Finanza Strutturata, Capital Markets e Transaction Banking.
Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory La struttura sviluppa e gestisce le relazioni con la clientela Global Corporate italiana ed internazionale, avvalendosi a livello centrale dell'azione commerciale delle unità di Industry (Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Energy; Food & Beverage and Distribution; Infrastructure & Real Estate Partners; Retail and Luxury; Telecom, Media and Technology) e a livello territoriale del network italiano ed internazionale dell'Area di
Coordinamento Distribution Platform & GTB. Presidia la relazione commerciale con i clienti istituzionali, sui mercati domestici e internazionali, con un modello di servizio dedicato e organizzato per segmento di clientela (i.e. Banche, Assicurazioni, Asset Managers, Financial Sponsors, Fondi Sovrani e Governi).
Garantisce il presidio e lo sviluppo delle attività di origination e di advisory alla clientela, tra cui M&A, Debt e ambito ESG, anche con unità specificamente dedicate, perseguendo il cross-selling di prodotti e servizi, anche in ottica "Originate to Share", massimizzando le sinergie tra relazioni corporate, investitori istituzionali e desk di prodotto.
Area di Coordinamento Distribution Platform & Global Transaction Banking La struttura presidia lo sviluppo del network italiano e internazionale della Divisione, assicurando la corretta gestione delle attività operative e commerciali per la clientela di riferimento attraverso una rete specializzata di strutture territoriali in Italia e all'estero. Garantisce il presidio, per tutto il Gruppo, di un'ampia gamma di servizi transazionali – come il cash management, trade & export finance, securities services – anche tramite Inbiz, la piattaforma di Corporate Internet Banking. Concorre
all'individuazione e alla distribuzione dei loan e di asset marketable tramite un unico polo funzionale alla mobilizzazione e ottimizzazione del balance sheet del credito della Divisione, in linea con il processo "Originate to Share".


In una situazione di mercato caratterizzata da notevole volatilità e complessità, le strutture dell'Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory hanno continuato ad assistere i propri clienti in operazioni finanziarie complesse e strategiche, confermando il posizionamento di leadership sul mercato e le positive performance in termini di risultati registrate negli ultimi anni. In particolare, le strutture di Relazione, Global Corporate ed Institutional Clients, hanno lavorato in sinergia con la nuova struttura Corporate Finance & Advisory e i Desk di Prodotto, perseguendo l'obiettivo di favorire e consolidare il dialogo strategico con la clientela di riferimento, consentendo l'identificazione di numerose e rilevanti opportunità di business. Nel 2023, la Banca ha confermato il ruolo di partner strategico e finanziario per la propria clientela Global Corporate italiana ed estera, sostenendola attraverso l'organizzazione e partecipazione a numerose operazioni di financing e investment banking, grazie alle competenze specialistiche legate al modello per Industry e alla collaborazione con le altre strutture della Divisione dedicate allo sviluppo di operazioni strategiche. Sono proseguiti gli interventi a sostegno delle imprese clienti per far fronte al complesso contesto macroeconomico e geopolitico, caratterizzato da profondi cambiamenti. La Banca ha continuato a svolgere un ruolo attivo per supportare il rilancio dell'economia italiana, a sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), anche attraverso la valorizzazione delle filiere produttive, propulsore indispensabile per l'Italia e cuore del sistema economico e imprenditoriale. In questo ambito, Intesa Sanpaolo, insieme ad un pool di banche, ha finalizzato una complessa manovra finanziaria in favore di Ansaldo Energia, società strategica per il Paese, a sostegno del nuovo piano industriale. Il Gruppo ha partecipato a diversi prestiti sindacati, tra i quali quelli a favore di Terna, Carnival, Saipem, Cellnex, Edison, TRIG, AGSM AIM, Pirelli, PPF Telecom, General Motors e Ventient. Inoltre, nel periodo è stata ulteriormente rafforzata l'attività di coverage su temi ESG, in coordinamento con i team specialistici della Divisione, al fine di offrire il miglior servizio ai propri clienti a supporto delle strategie di sostenibilità e della transizione energetica, con prodotti e strumenti finanziari Green, Social, Sustainability e Sustainability-linked. Grazie alle competenze sviluppate sulle tematiche ESG, il Gruppo ha partecipato a diversi finanziamenti sindacati, tra cui quelli a favore di Hera, Campari, Prysmian, Lavazza, Italo NTV, Fincantieri, Iberdrola, Engie, Aena, 2i Aeroporti e City Green Light; tra i finanziamenti ESG bilaterali si citano, in particolare, quelli a favore di Feralpi, Endesa e Ferrovie dello Stato Italiane. In ambito ESG, il Gruppo ha inoltre sottoscritto un accordo con Carrefour Italia che prevede l'attivazione di una linea di credito con caratteristiche ESG destinata all'emissione di garanzie. La Capogruppo ha partecipato a diverse operazioni di project financing, tra cui i finanziamenti a favore di H2 Green Steel per la costruzione di un impianto di produzione di acciaio a idrogeno verde in Svezia (PFI Europe Sustainability Deal of the Year 2023), Aguas Horizonte (Gruppo Marubeni) per la realizzazione di un impianto di desalinizzazione in Cile, Low Carbon per lo sviluppo di progetti nel settore delle energie rinnovabili nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, OPDEnergy per la realizzazione di due parchi solari fotovoltaici in Virginia e Louisiana, Bruc per lo sviluppo di un portafoglio di progetti rinnovabili in Spagna; di particolare rilievo la partecipazione, con il ruolo di Coordinating Lead Arranger, Joint Bookrunner e Co-Green Loan Structuring Agent, all'operazione di finanziamento a Pattern Energy per la realizzazione del progetto denominato SunZia, che prevede la costruzione del maggiore impianto eolico nell'emisfero occidentale. Si citano, inoltre, il finanziamento a supporto di un consorzio formato da GIP e Perdaman Industries per la costruzione e gestione di un impianto di produzione di urea in Australia, nonché diversi interventi nel segmento digital infrastructure (fibra, torri e data center) tra cui il finanziamento ad AT&T per la costituzione di una JV con Blackrock, il finanziamento a supporto dello spinoff di A1Towers e il finanziamento a favore di QTS per la costruzione di un nuovo sito ad Atlanta (USA). Si evidenzia il supporto all'acquisition financing in importanti operazioni realizzate nel periodo, quali l'acquisizione di una quota di GD Towers detenuta da Deutsche Telekom da parte di DigitalBridge e Brookfield e l'acquisizione del primario gruppo di data center europeo Data4 da parte di Brookfield. In ambito Debt Capital Markets, la Banca ha svolto il ruolo di Bookrunner in numerose emissioni, tra cui Volkswagen Bank, AT&T, Kering, General Motors, Ford Motor, Stellantis, CA Auto Bank, Leasys, CNH Industrial, Piaggio, Davide Campari, Abertis, Engineering, Assa Abloy, RCI Banque, 2i ReteGas e Nestlé. Inoltre, ha completato il collocamento di obbligazioni di tipo Green, tra cui quelle emesse da Ferrovie dello Stato Italiane, Iberdrola, Engie, TAQA, Volkswagen Leasing, Telefonica e Covivio. Per quanto riguarda l'attività di M&A, il Gruppo ha consolidato la propria posizione di leadership sul mercato italiano, collocandosi al primo posto nella classifica LSEG Refinitiv per valore delle operazioni concluse nel 2023, con un ulteriore sviluppo del business in un complesso contesto di mercato, finalizzando diverse operazioni, tra cui il ruolo di Sole Financial Advisor per il Gruppo Marcegaglia nell'acquisizione dalla finlandese Outokumpu della divisione "long products", per Masdar nell'investimento congiunto con Iberdrola nel parco eolico offshore Baltic Eagle, per ATM nell'acquisizione di una quota di M4, e il ruolo di Advisor di Autogrill nella fusione con Dufry a seguito di Offerta Pubblica di Acquisto obbligatoria. Nell'Equity Capital Markets, in un contesto di mercato azionario primario debole, caratterizzato da una perdurante avversione al rischio da parte degli investitori, l'attività di Equity Origination è stata volta a cogliere tempestivamente le migliori opportunità di business, con l'obiettivo di mantenere saldo il posizionamento di leadership sui mercati ECM ed Equity-linked in Italia e di continuare con successo il percorso di internazionalizzazione attraverso la presenza in operazioni di grande visibilità. In questo contesto, la Banca ha completato la quotazione di EuroGroup Laminations su Euronext Milan con il ruolo di Joint Global Coordinator e, a livello internazionale, le IPO di Thyssenkrupp Nucera e Arm, quest'ultima la più importante operazione di quotazione dell'anno. Inoltre, il Gruppo ha partecipato all'OPA volontaria su Mediaset Espaňa in qualità di Bookrunner e Financial Advisor, allo spin-off di Kenvue da Johnson & Johnson, nonché all'emissione di un prestito obbligazionario convertibile strutturato con caratteristiche Green da parte di Nordex con il ruolo di Joint Bookrunner.
In relazione alla clientela Institutional Clients, nel settore bancario Intesa Sanpaolo ha effettuato numerose operazioni di emissione sul mercato primario, di rifinanziamento e cartolarizzazione. A livello domestico, si segnalano i ruoli ricoperti nell'emissione obbligazionaria inaugurale senior preferred di Cassa Centrale Banca, nelle emissioni obbligazionarie garantite (OBG) di Unicredit, Credit Agricole Italia e Banco BPM, che rappresentano ad oggi la totalità delle emissioni OBG sotto la nuova normativa, e nell'emissione senior non preferred di Credem. È proseguita, inoltre, l'attività di finanziamento senior a supporto dei clienti nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione, nonostante il complesso contesto di mercato. Sempre a livello domestico, si segnala la finalizzazione, nella prima metà del 2023, di un accordo innovativo tra il Gruppo e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per il supporto di alcuni investimenti previsti nel PNRR. Anche sui mercati internazionali sono state concluse numerose operazioni, in particolare la Banca ha ricoperto il ruolo di Joint Bookrunner nell'emissione benchmark senior in euro di HSBC Holdings e nelle emissioni Covered Bond di Bawag Erste Bank ed LBBW nonché il ruolo di Joint Lead Manager nell'emissione dual tranche Senior HoldCo di UBS. Sempre a livello europeo, Intesa Sanpaolo è stata

coinvolta in qualità di Joint Bookrunner nell'emissione del primo Social Covered Bond di La Banque Postale e nel senior preferred di Banco Santander. Il Gruppo è stato particolarmente attivo nel mercato greco dove ha raggiunto una posizione di rilievo grazie ai ruoli di Structuring and Placing Agent in due cartolarizzazioni sintetiche per una primaria banca greca e ai ruoli di Joint Lead Manager nelle emissioni benchmark senior preferred di Eurobank, Alpha Bank e Piraeus Bank, a conferma del rafforzamento del posizionamento anche nell'area mediterranea. Negli Stati Uniti, infine, la Banca è stata coinvolta per il secondo anno consecutivo, con il ruolo di Joint Bookrunner, nell'emissione obbligazionaria in euro di Toronto-Dominion Bank e ha completato un'importante emissione dual tranche in dollari, il più grande deal del Gruppo negli ultimi dieci anni sul mercato statunitense, a conferma del forte apprezzamento per il nome della Banca anche da parte degli investitori USA. L'attività con le financial institutions non bancarie ed i governi ha continuato a conseguire risultati molto positivi, con particolare riferimento alla gestione del debito pubblico, in un contesto di alta volatilità dei tassi di interesse. Da segnalare, in questo ambito, i ruoli di Joint Bookrunner per conto del MEF nel collocamento di BTP e per conto di CDP nel collocamento della sua prima emissione Green e della sua prima emissione in USD e, a livello internazionale, il ruolo di Joint Lead Manager e Bookrunner su emissioni di entità governative dell'area Middle East. Si segnala, inoltre, sempre sul mercato domestico, il ruolo di Responsabile del Collocamento svolto nell'emissione da parte di CDP del bond riservato alla clientela retail e finalizzato a sostenere la crescita del Paese. Per quanto concerne l'attività con asset manager domestici e internazionali, si confermano buoni volumi sia sull'operatività di flusso sia sui derivati, nonché un maggiore interesse per le operazioni in repo. Nel settore parabancario, si citano in particolare le operazioni di portfolio financing mediante la sottoscrizione di tranche senior di cartolarizzazioni, quali Banca Progetto, Sigla e Fincontinuo e il ruolo di Joint Bookrunner in due operazioni di cartolarizzazione di asset di tipo "consumer", la prima per l'emissione inaugurale pubblica di crediti cessione del quinto originati da IBL Banca e la seconda per un'operazione di crediti auto loans originati da Santander Consumer Bank. Da segnalare, inoltre, il ruolo di Joint Bookrunner nel bond senior preferred emesso da Banca Ifis e i finanziamenti bilaterali perfezionati con i principali operatori del settore del credito al consumo, in particolare Compass e Agos. Per quanto riguarda l'ambito assicurativo, in un difficile contesto di mercato, l'attività della Banca si è principalmente focalizzata su operazioni di hedging in derivati sulle gestioni separate del ramo vita, su operazioni di repo a supporto della gestione della liquidità e su strutture per prodotti retail di ramo III. Nell'ambito immobiliare continua il focus su operazioni improntate al rispetto delle tematiche ESG e all'innovazione, sia per quanto riguarda investimenti a reddito sia in relazione a progetti di rigenerazione urbana. In questo ambito, il Gruppo ha strutturato in qualità di Mandated Lead Arranger un finanziamento Sustainability-linked per la riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi di Firenze promossa da Aermont, un finanziamento a supporto del progetto di riqualificazione e sviluppo residenziale di un'area situata a Roma, da parte di Savills IM SGR e RedTree Capital, e un finanziamento a supporto del progetto di valorizzazione delle Torri dell'Eur a Roma, da parte di Alfiere e CDP Real Asset SGR. L'attività con le istituzioni finanziarie nei mercati emergenti nel 2023, in ragione del difficile contesto economico finanziario, è stata improntata a grande cautela. La Banca si è, quindi, limitata ad assumere selettivamente rischi creditizi prevalentemente a supporto delle attività commerciali della propria clientela corporate e a promuovere prodotti di Global Markets; in questo ambito si segnala la finalizzazione, nella seconda metà del 2023, delle prime operazioni di repo con banche turche. L'attività di finanziamento di operazioni di supply chain financing rimane di grande interesse per la Banca. Dopo una fase di relativa contrazione nel 2022, l'operatività è andata progressivamente, seppur selettivamente, crescendo sia in termini di volumi sia di controparti finanziate. Per quanto concerne l'attività legata ai fondi di Private Equity, il Gruppo ha registrato un buon numero di operazioni concluse con i propri clienti nel periodo di riferimento, in un contesto di mercato che ha sicuramente condizionato a livello internazionale l'attività di origination di nuove transazioni; l'operatività, tipicamente domestica, del segmento mid-market ha registrato una maggiore tenuta in termini di volumi. Sul mercato italiano si ricordano i ruoli di M&A Advisor, Bookrunner e MLA nell'acquisition financing a supporto di NB Renaissance per l'acquisizione di U-Power, gruppo leader italiano operante nel settore delle calzature antinfortunistiche, nonché i ruoli di Global Coordinator, Bookrunner e MLA nell'acquisition financing a supporto di SK Capital per l'acquisizione di Ecopol, gruppo italiano leader in ambito europeo nella produzione di film idrosolubili e biodegradabili. Sui mercati internazionali, dove si continua a consolidare la presenza del Gruppo, si ricordano il ruolo di Bookrunner a supporto di Blackstone nelle due operazioni di rifinanziamento di una parte del debito in scadenza di Merlin Entertainment, leader globale nel settore dei parchi divertimento a tema, e, sul mercato americano, il ruolo di banca finanziatrice a supporto di Cinven nel finanziamento incrementale di Drake Software, società tecnologica leader nel settore dei software tributari. Per quanto riguarda il Fund Financing, segnaliamo in particolare le operazioni a favore di NB Aurora e Fondo Italiano di Investimento in cui la Banca ha agito in qualità di Arranger e Sole Lender. A livello internazionale, il Gruppo ha partecipato, in qualità di Lender e Co-Arranger, ad alcune subscription lines dei principali flagship funds, tra cui i fondi gestiti da Blackstone, Blackrock, KKR, HPS ed Ardian. L'attività con i Sovereign Wealth Funds (SWF) e i Pension Funds (PF) nell'anno è stata particolarmente tonica e proficua e ha spaziato su molteplici ambiti di operatività, nei settori "core" (TMT, Energy e Infra) e privilegiando i progetti aventi caratteristiche ESG, quali il supporto diretto ai SWF, la partecipazione a processi competitivi di investimento in società target da parte dei SWF/PF e il financing delle portfolio companies. Le consolidate relazioni con i principali SWF del Middle East e Far East hanno consentito alla Banca di partecipare, con ruoli di rilievo, a numerose operazioni a supporto diretto dei loro fabbisogni, incluso un term loan Green a supporto della realizzazione di un progetto infrastrutturale, il rifinanziamento di linee a favore di un Fondo Sovrano di Abu Dhabi e la sottoscrizione di obbligazioni di emittenti SWF. Per quanto riguarda l'attività legata ai processi di investimento, il Gruppo ha partecipato, con ruoli di Underwriter, Bookrunner e MLA, ai finanziamenti per l'acquisizione di una quota di Lyntia Networks (TMT Spagna) da parte di Swiss Life AM/HRL Morrison, l'acquisizione delle tower TLC da Vodafone da parte di un consorzio formato da KKR, GIP e supportato da PIF, e l'acquisizione di NGGT (trasmissione di gas in UK) da parte di BCI (PF canadese) e Macquaire AM. Infine, si citano le operazioni realizzate con le portfolio companies dei SWF, quali il project finance nel Far East a favore di Renew Power (CPPIB/ADIA), il rifinanziamento di due gasdotti in US/Messico (Esentia/Mubadala Capital) e Brasile (TAG/CDPQ), nonché diverse operazioni in ambito infrastrutturale, a ulteriore conferma del solido posizionamento del Gruppo quale partner qualificato e riconosciuto a livello internazionale per i principali SWF/PF.

I prodotti e i servizi finanziari mirati all'eccellenza vengono offerti in Italia attraverso un network dedicato, IMI C&IB Italian Network. Nel 2023 IMI C&IB Italian Network, grazie alla capillare organizzazione articolata in 6 aree territoriali e alle capacità di origination di due team dedicati, ha confermato il ruolo di supporto strategico e finanziario per la clientela italiana, sostenendola attraverso l'organizzazione e partecipazione a numerose operazioni di financing e di investment banking.
È proseguito il pieno supporto alle imprese clienti, grazie anche all'utilizzo degli strumenti di garanzia pubblica messi a disposizione nel quadro delle misure di sostegno definite per il contrasto delle difficoltà derivanti dal conflitto russo-ucraino ed alla conseguente crisi energetica.
Importante è stata l'attività a servizio delle imprese italiane attraverso l'emissione di garanzie per la partecipazione ai bandi riferiti al PNRR e più in generale ai bandi di gara per opere, appalti e investimenti della Pubblica Amministrazione.
In collaborazione con Deloitte, è stata lanciata la piattaforma digitale " IncentNow " per fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane sulle opportunità offerte dai bandi pubblici tempo per tempo disponibili. In questo modo il cliente può autonomamente e facilmente consultare i bandi a disposizione in base alle proprie caratteristiche (settore di attività, fatturato, area geografica). Particolare attenzione è stata data alle iniziative a sostegno della transizione ecologica (ESG) e al processo di digitalizzazione del dialogo tra banca e cliente corporate. A tal proposito è proseguito l'aggiornamento del portale InBiz, il servizio di Internet banking a disposizione delle imprese clienti, funzionale alla gestione centralizzata e digitale delle soluzioni di Cash Management e Trade Finance, dalle più tradizionali a quelle altamente innovative.
A livello internazionale, l'attuale network estero della Divisione, presente in 25 Paesi, supporta l'attività cross-border della clientela sia italiana sia internazionale, con una rete estera specializzata costituita da 16 filiali wholesale (inclusi gli hub), 8 uffici di rappresentanza (cui a livello di Gruppo si aggiunge l'ufficio di Bruxelles facente capo a European Regulatory & Public Affairs e deputato alla gestione dei rapporti con i regolatori sovranazionali), 4 Banche Corporate (Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Brasil S.A. e Banca Intesa-Russia), che svolgono attività di corporate e investment banking, oltre a Intesa Sanpaolo IMI Securities Corporation a New York.
Nel 2023 la struttura di IMI C&IB International Network ha continuato a seguire con la massima attenzione la situazione politica ed economica internazionale creatasi a seguito del conflitto russo-ucraino e, da ottobre, anche dell'inasprimento della crisi in Medio Oriente, per limitarne gli impatti sulle attività della rete internazionale anche alla luce del susseguirsi delle stringenti sanzioni internazionali. Il 1° agosto è stata completata la chiusura dell'ufficio di rappresentanza di Mosca di Intesa Sanpaolo.
In linea con il Piano Industriale 2022-2025, al fine di confermare Intesa Sanpaolo fra i principali player mondiali attivi sull'offerta di prodotti e servizi ESG, sono proseguite le attività e le iniziative a supporto della clientela internazionale maggiormente sensibile a tali tematiche.
Nel periodo è stato completato il progetto di potenziamento della filiale di Doha. Sono in corso interventi di ottimizzazione della piattaforma operativa del network internazionale.
Per quanto riguarda l'offerta Global Transaction Banking, al fine di supportare la clientela italiana e internazionale con soluzioni all'avanguardia, nel 2023 sono proseguite le implementazioni in ambito pagamenti, gestione del circolante e supporto all'import export.
In particolare, sono continuati gli sviluppi per la creazione di un'infrastruttura moderna per la gestione dei pagamenti internazionali, oltre a soluzioni evolute per la gestione della liquidità anche in divise differenti.
Sono proseguiti gli sviluppi relativi alle progettualità per la revisione di modelli operativi in ambito Trade Finance, Cash Management e Pagamenti sulle filiali estere del Gruppo, con l'obiettivo di efficientare i processi in essere e conseguentemente permettere alla rete di relazione e agli specialisti di transaction banking di focalizzarsi maggiormente sulle attività di advisory e sulla promozione di nuove strategie digitali anche per le Banche Estere del Gruppo.
È proseguito il percorso di digitalizzazione del portafoglio di servizi e la valutazione di soluzioni ESG. Global Transaction Banking partecipa ad iniziative istituzionali per l'evoluzione del sistema bancario in ambito digitale come la Central Bank Digital Currency (CBDC) per l'euro digitale e i digital asset.
In relazione alle attività di distribuzione di Syndication & Risk Sharing, nel periodo l'emissione di prestiti sindacati è stata inferiore in tutte le aree geografiche rispetto al 2022, riflettendo il perdurare del difficile contesto geopolitico e macroeconomico, l'accresciuta volatilità nei mercati dei capitali e la notevole riduzione delle attività di M&A. Tuttavia, Syndication e Risk Sharing ha attestato la propria posizione di rilievo nei mercati italiani e internazionali in cui Intesa Sanpaolo è attiva, svolgendo ruolo di Arranger e distribuendo in qualità di Bookrunner un gran numero di finanziamenti sindacati per clienti corporate, sia large sia Mid-Cap, in tutto il mondo. Le principali operazioni di rilievo includono finanziamenti corporate, pro-acquisizioni, event-driven, nonché transazioni strutturate di alto profilo e operazioni di finanza strutturata. Inoltre, i temi ESG hanno rappresentato un'area cruciale per le attività di Syndication & Risk Sharing, come dimostrano i ruoli agiti in molti finanziamenti legati all'ambiente e alla sostenibilità. In aggiunta all'attività di sindacazione di posizioni su rischio corporate, la Banca ha avviato nel secondo semestre l'attività di distribuzione di rischi su Financial Institution, tipicamente in formato di senior note di cartolarizzazioni e/o di revolving facility, emessi e sottoscritti in favore di Banche, Financial Sponsors e/o Fondi specializzati di investimento. L'attività di distribuzione si è avvalsa della collaborazione di banche internazionali ed investitori istituzionali, attraverso operazioni di true sale e di risk transfer sintetico, sia su asset italiani sia europei.

La Divisione ha adottato un approccio costruttivo nel 2023, basato in particolare sulle aspettative di discesa dell'inflazione e della volatilità. Il portafoglio investimenti è stato alimentato da nuove allocazioni su titoli governativi, anche di paesi emergenti e su covered bond, con monitoraggio costante dei profili rischio/rendimento, migliorando anche il profilo ESG del portafoglio. La gestione del DVA, caratterizzata da un approccio più difensivo nella prima parte dell'anno a fronte degli eventi connessi alle banche regionali americane e svizzere, ha poi visto un progressivo incremento dei livelli di copertura nel secondo semestre, accompagnando il miglioramento dell'appetito per il rischio di credito a livello globale. L'attività di market making con la clientela, influenzata dall'azione delle Banche Centrali, si è sempre mantenuta su livelli elevati. Nell'ultima parte dell'anno, sulla scia di dati macroeconomici più incoraggianti, l'appetito al rischio degli investitori è significativamente aumentato. La Divisione ha inoltre presidiato l'attività di secured financing con la clientela, che ha registrato un significativo incremento nel nuovo contesto di politica monetaria. Le attività di collateral management hanno supportato il business di derivati OTC con la clientela. Nel periodo è proseguita l'attività di investimento in fondi di Private Equity, Private Debt e Hedge Fund nel formato UCITS al fine di ottimizzare gli RWA. Con riferimento al settore dei certificate, in un contesto di tassi e volatilità elevati, si è creata l'opportunità per diversificare l'offerta; le nuove emissioni non si sono concentrate solo sull'azionario, ma anche su payoff legati a tassi d'interesse e credito. L'ampliamento del catalogo prodotti ha trovato un'importante e positiva accoglienza da parte della clientela. Tale nuovo approccio ha generato anche un "effetto volano" sull'attività di trading secondario con conseguenti benefici in termini di liquidità e di volumi emessi. Market Hub, beneficiando del rialzo dei rendimenti, ha incrementato la componente di intermediazione obbligazionaria in termini di controvalori e di ordini eseguiti. Nel 2023 il contributo della struttura Financial Digital & Markets Tech è stato determinante per realizzare l'automazione del ciclo di vita dei prodotti finanziari e per evolvere la strumentazione di trading verso soluzioni algoritmiche, oltre che per esplorare le opportunità collegate alla digitalizzazione della moneta e delle infrastrutture di mercato, in linea con il consolidamento del quadro normativo e regolamentare. Relativamente al mercato primario equity, in un contesto di lieve recupero rispetto all'anno precedente pur restando ancora lontano dai record del 2021, la Divisione ha preso parte a vario titolo a numerose e importanti operazioni domestiche e internazionali. Tra le prime si annoverano tre Opa (Aedes Siiq, Prima Industrie e Dea Capital rispettivamente in veste di Leading Agent, Joint Leading Agent e Advisor & Leading Agent), un prestito obbligazionario convertibile (Saipem in qualità di Joint Global Co-ordinator), e un aumento di capitale (Pierrel con ruolo di Advisor). Tra le operazioni internazionali sono state seguite tre IPO (Arm, Nucera e Kenvue rispettivamente in veste di Co-manager, Co-lead Manager e di nuovo Co-manager) e un ABB (Lseg in qualità di Co-lead Manager). Il mercato obbligazionario europeo e quello italiano sono stati caratterizzati da un aumento dei volumi emessi. La Divisione ha visto un incremento del numero di operazioni a cui ha partecipato e si è posizionata al primo posto in Italia per volumi collocati nel segmento Corporate Investment Grade. In questo segmento ha infatti agito in qualità di Joint Bookrunner in diverse emissioni in ambito ESG di primari emittenti quali Enel, ENI, Snam, ASPI, A2A, ADR, Acea, Pirelli, Heidelberg Materials, Deutsche Bahn, EDP, Cemex. Si è inoltre distinta come "manufacturer" nell'emissione sustainability-linked di ENI riservata al pubblico retail. Nel segmento Institutional Clients la Divisione ha seguito, con il ruolo di Joint Bookrunner, numerose emissioni di primarie istituzioni finanziarie, tra cui Credito Emiliano, ICCREA, BNP Paribas, Commerzbank, D-Bank, anche in ambito ESG. In ambito Supranational, Sovereigns and Agencies (SSA) si è distinta in qualità di Joint Bookrunner e Co-manufacturer nell'emissione di Cassa Depositi e Prestiti riservata esclusivamente alla clientela retail, nonché nell'emissione del BTP Italia riservato sia alla clientela retail sia istituzionale e del BTP Valore riservato esclusivamente alla clientela retail della Repubblica Italiana. Negli emerging markets ha seguito, con il ruolo di Joint Bookrunner, le emissioni di Turk Eximbank, Republic of Albania, Teva e Emirate of Sharjah. Nel 2023 le attività di Finanza Strutturata hanno confermato la leadership della Banca sul mercato italiano (anche sulle tematiche ESG/Circular/Green) e proseguito con successo il business sul mercato internazionale. L'attività di finanziamenti di tipo corporate concessi alla clientela italiana ed estera della Divisione operante in diversi settori economici (inclusi quelli destinati ad acquisizioni ed investimenti per la crescita, oltre a quelli con garanzia SACE SupportItalia) ha segnato volumi in linea con il 2022. La Banca ha continuato a mantenere un approccio selettivo nel perseguimento di nuove opportunità, con l'intento di supportare i propri clienti, di confermare il proprio posizionamento di leadership a livello italiano e di proseguire con successo il business sul mercato internazionale. La diversificazione geografica e l'approccio "originate to share" hanno portato alla conclusione di numerose operazioni di finanziamento a supporto di importanti operatori industriali e di investitori finanziari in diversi settori infrastrutturali e dei servizi di pubblica utilità, italiani ed internazionali, in coerenza con la strategia di crescita della Divisione e con particolare attenzione alle tematiche ESG/Circular/Green. Nel periodo, le attività di cartolarizzazione hanno confermato la posizione di leadership in Italia della Divisione, sia nelle attività di supporto alla clientela nella gestione dei rischi finanziari, anche con innovative soluzioni ESGlinked, sia nel attività di asset based financing; la Divisione ha strutturato, finanziato (anche attraverso la piattaforma conduit di Gruppo) e distribuito soluzioni per la propria clientela mirate all'efficientamento del funding, al miglioramento degli indici di asset quality, con strutture dedicate al deconsolidamento di attivi performing e non performing, all'ottimizzazione del capitale economico e regolamentare, su cui c'è una crescente richiesta da parte della clientela, e al miglioramento della posizione finanziaria netta della propria clientela. La Divisione ha operato anche come centro di competenza per le operazioni di corporate finance a favore della clientela della Banca dei Territori e della Divisione International Subsidiary Banks. Tra le operazioni più rilevanti si segnala il ruolo di Sole Financial Advisor nella cessione di una quota di maggioranza di Pinalli S.r.l. al fondo H.I.G. Capital, di Financial Advisor di Sicily by Car nella business combination con la SPAC Industrial Stars of Italy 4, di Global Coordinator, Sole Bookrunner & Issuing Bank nel finanziamento di T. Mariotti, e di Arranger nel finanziamento a favore di Marchesi Antinori a supporto dell'acquisizione del 100% della società americana Stag's Leap Wine Cellars.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 | 2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 2.332 | 1.592 | 740 | 46,5 |
| Commissioni nette | 583 | 574 | 9 | 1,6 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 90 | 129 | -39 | -30,2 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -80 | -68 | 12 | 17,6 |
| Proventi operativi netti | 2.925 | 2.227 | 698 | 31,3 |
| Spese del personale | -619 | -573 | 46 | 8,0 |
| Spese amministrative | -461 | -431 | 30 | 7,0 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -117 | -114 | 3 | 2,6 |
| Costi operativi | -1.197 | -1.118 | 79 | 7,1 |
| Risultato della gestione operativa | 1.728 | 1.109 | 619 | 55,8 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -206 | -345 | -139 | -40,3 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -54 | -20 | 34 | |
| Altri proventi (oneri) netti | 123 | 35 | 88 | |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 1.591 | 779 | 812 | |
| Imposte sul reddito | -330 | -191 | 139 | 72,8 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -48 | -44 | 4 | 9,1 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -6 | - | 6 | - |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -34 | -40 | -6 | -15,0 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | - | - | - |
| Risultato netto | 1.173 | 504 | 669 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Finanziamenti verso clientela | 42.050 | 40.212 | 1.838 | 4,6 |
| Raccolta diretta bancaria | 57.910 | 54.364 | 3.546 | 6,5 |
| Attività di rischio ponderate | 36.071 | 35.056 | 1.015 | 2,9 |
| Capitale assorbito | 3.905 | 3.793 | 112 | 3,0 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.
Nel 2023 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 2.925 milioni, in significativa crescita rispetto al precedente esercizio (+31,3%; +41,3% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 2.332 milioni (+46,5%), prevalentemente grazie all'andamento favorevole registrato da PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+297 milioni) – da VUB Banka (+180 milioni), da Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+121 milioni) e da CIB Bank (+107 milioni). Le commissioni nette, pari a 583 milioni, hanno mostrato un incremento (+1,6%) attribuibile soprattutto a CIB Bank (+14 milioni), VUB Banka (+13 milioni) e Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+4 milioni) a fronte di apporti negativi principalmente da parte di PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (-16 milioni) – e Bank of Alexandria (-3 milioni). Tra le altre componenti reddituali, si rileva una diminuzione del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-39 milioni) per lo più riconducibile alle controllate operanti in Ungheria, Egitto e Croazia, e un aumento degli altri oneri operativi netti (+12 milioni) imputabile prevalentemente a VUB Banka e Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd.
I costi operativi, pari a 1.197 milioni, hanno presentato una crescita (+7,1%; +13,5% a cambi costanti) essenzialmente ascrivibile alla dinamica delle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 55,8%, attestandosi a 1.728 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.591 milioni, è più che raddoppiato rispetto a quello del 2022, beneficiando di minori rettifiche di valore nette su crediti e della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card contabilizzata tra gli altri proventi netti. La Divisione ha chiuso l'esercizio con un risultato netto di 1.173 milioni a fronte di 504 milioni dell'anno precedente.
Nel confronto trimestrale, il quarto trimestre 2023 ha evidenziato una contrazione del risultato della gestione operativa rispetto al terzo, imputabile all'aumento degli oneri operativi tipico del fine anno e, in misura minore, al decremento dei proventi operativi netti. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno mostrato una dinamica cedente, penalizzati da maggiori rettifiche di valore nette su crediti.
I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine dicembre 2023 un incremento (+5,7%) rispetto a inizio anno, riconducibile sia ai crediti verso clientela (+4,6%) sia alla raccolta diretta bancaria (+6,5%), segnatamente i debiti verso clientela. La dinamica degli impieghi è principalmente ascrivibile alla crescita rilevata dalle controllate attive in Slovacchia, Croazia, Ungheria e Serbia, in parte attenuata dalla diminuzione dei finanziamenti in Egitto; nell'ambito della raccolta, lo sviluppo è riconducibile essenzialmente alle controllate operanti in Slovacchia, Serbia, Ungheria.
Nel 2023, la Divisione International Subsidiary Banks ha continuato il suo percorso di sviluppo delle attività, adottando un modello di business mirato alla crescita delle commissioni nelle principali controllate europee e mantenendo una costante attenzione al wealth management in Cina.
In particolare, sono proseguite le attività di evoluzione del modello di servizio nel wealth management per la clientela affluent e private rafforzando il presidio commerciale, con attenzione alle tematiche ESG, all'educazione finanziaria e allo sviluppo di processi innovativi e regolamentari di advisory. È stato inoltre avviato un progetto in collaborazione con la Divisione Private Banking per definire e implementare un nuovo modello di servizio dedicato ai clienti High Net Worth Individual, riservato in particolare agli imprenditori con esigenze complesse di gestione patrimoniale.
In ambito bancassurance, è stato finalizzato l'accordo generale (Master Cooperation Agreement) con un primario gruppo assicurativo per la distribuzione di prodotti assicurativi in 5 banche (in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia), seguito dalla firma dei Local Distribution Agreement in ciascuna di esse.
Con riferimento al rafforzamento dei ricavi commissionali, sono continuate le iniziative commerciali sinergiche con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking nei settori Global Markets, Structured Finance e Investment Banking nei Paesi identificati come prioritari (Slovacchia-Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia), con un significativo aumento dell'operatività e della pipeline dall'inizio del piano. È attualmente in corso l'allargamento del perimetro di osservazione ad altri mercati (Serbia, Albania e Romania).
Relativamente all'evoluzione e al rafforzamento del modello di servizio per la clientela condivisa con la Divisione Banca dei Territori, sono proseguite le iniziative commerciali per incrementare le opportunità di business transfrontaliero dei clienti Mid-Corporate operanti nei Paesi della Divisione. In particolare, sono state lanciate campagne commerciali in Slovacchia, Ungheria, Romania e in selezionate Direzioni Regionali (Milano Monza e Brianza, Veneto Est e FVG, Lombardia Nord) con il coinvolgimento della Direzione Agribusiness. È in corso la graduale estensione dell'iniziativa ad altre geografie e Direzioni Regionali.
In merito al focus su nuove opportunità di business relative alla transizione ESG, è stata promossa un'iniziativa di ESG Value Proposition per i segmenti Corporate e SME delle banche in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto, con l'obiettivo di rafforzare il posizionamento competitivo e cogliere nuove opportunità di business. In particolare, si è provveduto ad individuare dei "quick wins" per massimizzare l'uso dei plafond Green e Circular, seguiti dallo sviluppo dell'offerta S-loan (in Slovacchia, Ungheria e Serbia) per poi identificare i settori prioritari sui quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare il posizionamento sotto il profilo dell'offerta ESG. Al riguardo, è stato avviato un progetto per l'ampliamento della gamma di offerta nell'ambito della consulenza ESG e la creazione di un prodotto "Green" dedicato con riferimento all'offerta S-Loan.
In ambito digital banking, lato Corporate&SME, a seguito dell'avvio dell'interconnessione Italia-Ungheria e dell'attivazione del prodotto Confirming su 5 ulteriori geografie del perimetro della Divisione, risultano perfezionati i primi deal nelle banche coinvolte. È stato inoltre avviato il procedimento di estensione del Confirming su ulteriori 3 geografie della Divisione.
Limitatamente al Retail&WM, è continuata l'espansione delle funzionalità e dei servizi digitali nei principali Paesi dove la Divisione opera. Sono state completate le attività di miglioramento della customer experience dei processi digitali di filiale in Ungheria, Slovenia, Albania e Croazia attraverso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e della nuova funzionalità di Navigated Experience del chatbot.
In ambito IT, è in corso l'implementazione della nuova strategia che prevede la focalizzazione sulla convergenza delle applicazioni IT a supporto del business.
Infine, con riferimento al Wealth Management in Cina, è proseguita l'attività di business di Yi Tsai attraverso il rafforzamento del network e l'ampliamento dell'offerta prodotti.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività e per aree geografiche
Presidio dell'attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate.
Indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail. La Divisione è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell'operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche
estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.
| Struttura organizzativa | |
|---|---|
| HUB Europa Sud-Orientale (SEE HUB) |
Presenze in Croazia, Bosnia-Erzegovina, Slovenia. |
| Danube HUB (DNB HUB) |
Presenze in Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca. |
| Altre banche | Presenze in Albania, Ungheria, Serbia, Egitto, Ucraina, Moldavia. |
| Struttura distributiva | 884 filiali in 12 Paesi. |
Nel 2023 i proventi operativi netti del gruppo Privredna Banka Zagreb sono ammontati a 632 milioni, in aumento rispetto al 2022 (+40,9%), grazie alla dinamica favorevole del margine di interesse. I costi operativi, pari a 214 milioni, hanno registrato un incremento (+9,4%). Il risultato della gestione operativa si è attestato a 417 milioni (+65,4%). Il risultato corrente lordo è ammontato a 501 milioni beneficiando della plusvalenza lorda derivante dalla vendita del ramo "acquiring" di PBZ Card. L'utile netto è stato pari a 397 milioni e risulta più che raddoppiato rispetto a quello del precedente esercizio.
Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina ha chiuso il 2023 con un risultato della gestione operativa pari a 23 milioni (+3,2%). Tale dinamica è riconducibile all'incremento dei proventi operativi netti che ha più che compensato l'aumento degli oneri operativi. Il risultato corrente lordo, pari a 17 milioni, e l'utile netto, che si è attestato a 14 milioni, hanno registrato una dinamica cedente similare (rispettivamente -2,7% e -4,1%).
Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) ha realizzato proventi operativi netti pari a 155 milioni, in significativa crescita rispetto al 2022 (+87,6%), essenzialmente grazie all'evoluzione degli interessi netti. I costi operativi sono risultati in aumento (+16,3%) rispetto al precedente esercizio. Il risultato della gestione operativa risulta quasi triplicato. Tale andamento si è riflesso sul risultato corrente lordo e sull'utile netto, pari rispettivamente a 93 milioni e 72 milioni, che hanno registrato un incremento molto significativo (rispettivamente +69 milioni e +55 milioni).

Il gruppo VUB Banka ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 440 milioni, in aumento rispetto al 2022 (+57,7%) per effetto dello sviluppo dei proventi operativi netti (+36,6%), segnatamente degli interessi netti, solo in parte contrastato dall'incremento dei costi operativi (+10,5%). Il risultato corrente lordo, pari a 376 milioni, e l'utile netto, che si è attestato a 264 milioni, hanno evidenziato una crescita rispetto all'anno precedente (rispettivamente +52,4% e +56,3%).
Intesa Sanpaolo Bank Romania ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 13 milioni, in aumento rispetto al 2022 (+8,6%), grazie a più elevati proventi operativi netti (+13,1%), trainati dal risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value. La società ha chiuso il 2023 con un utile netto di 7,4 milioni, superiore al valore del 2022 del 45,6%.
Intesa Sanpaolo Bank Albania ha evidenziato un risultato della gestione operativa pari a 40 milioni, valore raddoppiato rispetto al 2022, grazie allo sviluppo dei ricavi (+56,7%), segnatamente degli interessi netti, che ha più che compensato la crescita degli oneri operativi. L'utile netto si è attestato a 28 milioni e risulta più che raddoppiato rispetto al precedente esercizio.
Il gruppo CIB Bank ha presentato proventi operativi netti pari a 425 milioni, in crescita rispetto al 2022 (+29,2%) soprattutto grazie alla dinamica positiva degli interessi netti. I costi operativi hanno evidenziato un incremento del 23,1%. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 32,4% attestandosi a 285 milioni. L'utile netto è salito a 167 milioni, valore ampiamente superiore rispetto all'esercizio precedente (+81,3%).
Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd, ha realizzato un risultato della gestione operativa pari a 308 milioni, in aumento del 50,3% rispetto al 2022, sostenuto dall'evoluzione dei proventi operativi netti (+36%) che ha più che compensato l'incremento dei costi operativi (+12,6%). Il risultato corrente lordo si è attestato a 241 milioni (+50,5%) e l'utile netto è ammontato a 184 milioni (+66,3%).
Bank of Alexandria, che è stata influenzata negativamente dalla svalutazione della lira egiziana, ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 267 milioni, in progresso del 15,9% rispetto al precedente esercizio (+86,7% a cambi costanti). I proventi operativi netti, pari a 387 milioni, sono risultati in lieve crescita (+0,7%; +62,2% a cambi costanti grazie alla dinamica degli interessi netti). I costi operativi hanno mostrato un decremento (-22%; +25,6% a cambi costanti). Il risultato netto è ammontato a 121 milioni, in flessione del 6% rispetto al 2022 (+51,4% a cambi costanti).
Pravex. Nonostante la situazione di estrema gravità/incertezza che caratterizza l'Ucraina, anche a dicembre 2023 si è proceduto con il consolidamento integrale di Pravex. Tuttavia, alla luce delle evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative della banca locale, anche con riferimento ai canali informatici, la scelta del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento dei risultati conseguiti fino a settembre 2023.
Eximbank ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 4,1 milioni, in diminuzione del 37,1% rispetto al 2022 per effetto della dinamica cedente dei proventi operativi netti e della crescita dei costi operativi. L'utile netto, pari a 2,5 milioni, si è ridotto del 26%.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 2022 Variazioni |
|||
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 1.267 | 419 | 848 | |
| Commissioni nette | 1.858 | 1.980 | -122 | -6,2 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 54 | 60 | -6 | -10,0 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 5 | 16 | -11 | -68,8 |
| Proventi operativi netti | 3.184 | 2.475 | 709 | 28,6 |
| Spese del personale | -519 | -486 | 33 | 6,8 |
| Spese amministrative | -375 | -354 | 21 | 5,9 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -89 | -81 | 8 | 9,9 |
| Costi operativi | -983 | -921 | 62 | 6,7 |
| Risultato della gestione operativa | 2.201 | 1.554 | 647 | 41,6 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -37 | -11 | 26 | |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -73 | 12 | -85 | |
| Altri proventi (oneri) netti | 15 | - | 15 | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 2.106 | 1.555 | 551 | 35,4 |
| Imposte sul reddito | -672 | -444 | 228 | 51,4 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -25 | -37 | -12 | -32,4 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -23 | -21 | 2 | 9,5 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -18 | -21 | -3 | -14,3 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -2 | 2 | -4 | |
| Risultato netto | 1.366 | 1.034 | 332 | 32,1 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Risparmio gestito (1) | 157.426 | 150.112 | 7.314 | 4,9 |
| Attività di rischio ponderate | 11.924 | 12.757 | -833 | -6,5 |
| Capitale assorbito | 1.111 | 1.154 | -43 | -3,7 |
(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza. La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, IW Private Investments SIM, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta) e di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, è stata creata la linea di business Fideuram Direct, nata per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading on line.
Nel 2023 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 2.106 milioni, in crescita di 551 milioni (+35,4%) rispetto al valore del precedente esercizio. Il risultato della gestione operativa ha mostrato una dinamica positiva (+647 milioni), attribuibile all'incremento dei proventi operativi netti (+709 milioni), in presenza di un aumento dei costi operativi (+62 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre agli interessi netti che, in uno scenario di tassi di mercato in crescita, sono saliti di 848 milioni, per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela. L'analisi della dinamica trimestrale mostra la significativa accelerazione del margine a partire dalla seconda parte del 2022, che ha beneficiato del progressivo rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE. In senso opposto si sono mosse le commissioni nette (-122 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di

risparmio gestito, e quelle di up front, per effetto del diverso mix di prodotti collocati. Hanno mostrato un decremento anche gli altri proventi operativi netti (-11 milioni) e il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-6 milioni). L'aumento dei costi operativi è principalmente da ricondurre alle spese del personale, per gli impatti del rinnovo del contratto nazionale e per il rafforzamento dell'organico all'estero, e alle spese amministrative, in particolare informatiche, immobiliari e per servizi resi da terzi. La Divisione ha chiuso il 2023 con un utile netto di 1.366 milioni, in progresso del 32,1% rispetto all'anno precedente.
Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare attraverso l'elisione di conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, di obbligazioni e di certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Si evidenzia inoltre una riallocazione dei prodotti di terzi da risparmio gestito a risparmio amministrato.
Al 31 dicembre 2023 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 303,6 miliardi (+31,1 miliardi da inizio anno). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 157,4 miliardi (+7,3 miliardi).
Nel 2023 sono state finalizzate le seguenti operazioni:

| Business | Attività di raccolta e gestione del risparmio attraverso reti di consulenti finanziari e private bankers dipendenti, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio elevato. |
|---|---|
| Missione | Occuparsi del benessere dei clienti e proteggerne l'intero patrimonio con una consulenza di eccellenza. La relazione di ascolto, soddisfazione e fiducia tra cliente e private banker è ciò che rende unico il modello di business della Divisione Private Banking. |
| Struttura organizzativa | |
| Fideuram (Italia) |
Dedicata alla produzione, gestione e distribuzione di servizi e prodotti finanziari alla clientela di alto profilo attraverso un network di 5.033 consulenti finanziari appartenenti alle reti Fideuram e Sanpaolo Invest e all'erogazione di servizi di consulenza digitale e trading evoluto tramite Fideuram Direct. |
| Intesa Sanpaolo Private Banking (Italia) |
Banca dedicata alla clientela private (attività finanziarie superiori a 1 milione), alla quale eroga servizi finanziari volti a proteggere, valorizzare ed accompagnare nel tempo il patrimonio attraverso una rete di 935 private bankers dipendenti e 116 liberi professionisti con contratto di agenzia. |
| IW Private Investments (Italia) |
Società specializzata nella consulenza e nella pianificazione finanziaria di individui e famiglie. Opera attraverso una rete di 518 consulenti finanziari. |
| Reyl & Cie (Svizzera) |
Banca svizzera dedicata allo sviluppo della clientela private internazionale che opera tramite un gruppo di società specializzate nel wealth management e nel private banking. Complessivamente opera attraverso una rete di 50 private bankers. |
| SIREF Fiduciaria (Italia) |
Società specializzata nell'erogazione di servizi fiduciari. |
| Intesa Sanpaolo Wealth Management (Lussemburgo) |
Banca lussemburghese con filiali in Belgio che opera attraverso una rete di 44 private bankers. |
| Fideuram Asset Management (Italia) |
Società di gestione di una vasta gamma di fondi comuni, gestioni individuali e altri strumenti di investimento per investitori privati e istituzionali. |
| Fideuram Asset Management (Ireland) |
Società di gestione dei fondi comuni lussemburghesi e italiani e di prodotti istituiti dalle compagnie di assicurazione del Gruppo. |
| Fideuram Asset Management (UK) |
Società di investimento con sede nel Regno Unito, che ha rilevato le attività in precedenza gestite dalla branch di Londra di Fideuram Asset Management (Ireland). |
| Struttura distributiva | Network di 257 filiali in Italia, 6 filiali all'estero e 6.696 consulenti finanziari. |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 | 2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 18 | - | 18 | - |
| Commissioni nette | 816 | 913 | -97 | -10,6 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 20 | -21 | 41 | |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 54 | 70 | -16 | -22,9 |
| Proventi operativi netti | 908 | 962 | -54 | -5,6 |
| Spese del personale | -114 | -109 | 5 | 4,6 |
| Spese amministrative | -122 | -106 | 16 | 15,1 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -9 | -7 | 2 | 28,6 |
| Costi operativi | -245 | -222 | 23 | 10,4 |
| Risultato della gestione operativa | 740 | -77 | -10,4 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti | - | - | - | - |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | - | - | - | - |
| Altri proventi (oneri) netti | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 740 | -77 | -10,4 | |
| Imposte sul reddito | -184 | - | - | |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -1 | -1 | ||
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -4 | - | - | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | - | - | - | |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | - | -1 | -1 | |
| Risultato netto | 475 | 550 | -75 | -13,6 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Risparmio gestito | 311.291 | 303.829 | 7.462 | 2,5 |
| Attività di rischio ponderate | 1.990 | 1.798 | 192 | 10,7 |
| Capitale assorbito | 212 | 195 | 17 | 8,7 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.
I proventi operativi netti del 2023, pari a 908 milioni, hanno evidenziato una riduzione del 5,6% rispetto all'anno precedente ascrivibile all'andamento delle commissioni nette (-97 milioni, pari a -10,6%), che hanno risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, il contributo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione è stato positivo per 20 milioni (-21 milioni nel 2022). La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 54 milioni, valore inferiore di 16 milioni rispetto a quello registrato nell'anno precedente. L'evoluzione dei costi operativi (+10,4%) è riconducibile principalmente all'aumento delle spese amministrative, da porre in relazione agli ulteriori interventi di consolidamento dell'infrastruttura produttiva. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 663 milioni, in diminuzione del 10,4% rispetto al 2022. La Divisione ha chiuso il 2023 con un risultato netto pari a 475 milioni (-13,6%).
Al 31 dicembre 2023 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 311,3 miliardi, in crescita di 7,5 miliardi (+2,5%) rispetto a fine 2022. Tale dinamica è ascrivibile alla rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati solo in parte attenuata dai deflussi di raccolta netta (-13,5 miliardi). Questi ultimi sono da ricondurre soprattutto ai mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-11,6 miliardi) e, in misura minore, ai fondi comuni (-2,7 miliardi) e alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,7 miliardi), solo parzialmente compensati dai flussi netti positivi sui prodotti destinati a clientela istituzionale (+1,5 miliardi), sia nelle asset class tradizionali sia nei mandati private markets.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività e per aree geografiche
Al 31 dicembre 2023 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 16,3% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine dicembre sale al 16,9%.
| Business | Asset management. |
|---|---|
| Missione | Fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo (OICR) e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché sviluppare la presenza nel segmento dell'open market attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. |
| Struttura organizzativa | |
| Eurizon Capital SGR (Italia) |
Specializzata nella gestione attiva del risparmio sia per la clientela retail (fondi comuni di investimento e gestioni patrimoniali) sia per la clientela istituzionale, alla quale offre un'ampia gamma di prodotti e servizi di investimento. |
| Epsilon SGR (Italia) |
Specializzata nella gestione di portafoglio su basi quantitative. È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR. |
| Eurizon Capital Real Asset SGR (Italia) |
Specializzata negli investimenti alternativi. È controllata da Eurizon Capital SGR che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del capitale della società, e partecipata da Intesa Sanpaolo Vita (40% del capitale) e dal Gruppo Poste Italiane (40% del capitale). |
| Eurizon Capital S.A. (Lussemburgo) |
La società gestisce e distribuisce OICR di diritto lussemburghese rivolti alla clientela retail e istituzionale e offre un'ampia gamma di servizi dedicati agli investitori istituzionali. È centro di specializzazione nella gestione a limitato tracking error (LTE), factor based e di prodotti monetari. È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR. |
| Eurizon Capital Asia Limited (Hong Kong) |
Società controllata al 100% da Eurizon Capital SGR principalmente focalizzata sulle attività di consulenza finanziaria e di distribuzione sul mercato asiatico. |
| Eurizon Asset Management Slovakia (Slovacchia) |
Società di asset management slovacca, controllata al 100% da Eurizon Capital SGR, cui fanno capo l'ungherese Eurizon Asset Management Hungary e la croata Eurizon Asset Management Croatia d.o.o. (polo dell'asset management nell'Est Europa). Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto slovacco destinati al mercato locale. |
| Eurizon Asset Management Croatia d.o.o. (Croazia) |
Società di asset management croata, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto croato e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela retail e istituzionale. |
| Eurizon Asset Management Hungary (Ungheria) |
Società di asset management ungherese, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto ungherese e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela istituzionale. |
| Eurizon SLJ Capital (Inghilterra) |
Società di diritto inglese controllata da Eurizon Capital SGR con il 65% del capitale, attiva nella ricerca e nei servizi di investimento e consulenza. |
| Penghua Fund Management Company Limited (Cina) |
Asset manager di diritto cinese partecipata da Eurizon Capital SGR per il 49% del capitale. |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati economici | 2023 | 2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Interessi netti | - | - | - | - |
| Commissioni nette | 3 | 3 | - | - |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.625 | 1.598 | 27 | 1,7 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | - | - | - | - |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -15 | -12 | 3 | 25,0 |
| Proventi operativi netti | 1.613 | 1.589 | 24 | 1,5 |
| Spese del personale | -153 | -148 | 5 | 3,4 |
| Spese amministrative | -194 | -205 | -11 | -5,4 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -32 | -32 | - | - |
| Costi operativi | -379 | -385 | -6 | -1,6 |
| Risultato della gestione operativa | 1.234 | 1.204 | 30 | 2,5 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | - | - | - | - |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | 61 | 101 | -40 | -39,6 |
| Altri proventi (oneri) netti | - | 8 | -8 | |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 1.295 | 1.313 | -18 | -1,4 |
| Imposte sul reddito | -386 | -335 | 51 | 15,2 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -21 | -14 | 7 | 50,0 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -7 | 3 | 42,9 | |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -2 | -24 | -22 | -91,7 |
| Risultato netto | 876 | 933 | -57 | -6,1 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Dati operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
| assolute | % | |||
| Raccolta diretta assicurativa (1) | 172.746 | 173.672 | -926 | -0,5 |
| Attività di rischio ponderate | - | - | - | - |
| Capitale assorbito | 4.156 | 4.954 | -798 | -16,1 |
(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Vita, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo RBM Salute, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione Insurance rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi. Dal 1° dicembre 2023 è stata costituita una sede secondaria di Intesa Sanpaolo Vita a Dublino, denominata Intesa Sanpaolo Vita Dublin Branch, specializzata nella gestione delle polizze unit linked.
Nel 2023 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 1.625 milioni, in aumento (+1,7%, pari a +27 milioni) rispetto al 2022. L'evoluzione è ascrivibile al miglioramento sia del margine tecnico sia del margine finanziario, segnatamente nel ramo danni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.295 milioni, ha evidenziato una flessione (-1,4%) per effetto della dinamica degli accantonamenti netti che nel 2023 hanno evidenziato minori rilasci rispetto al precedente esercizio, seppur in presenza di uno sviluppo dei proventi operativi netti e del calo dei costi operativi, segnatamente delle spese amministrative.
Il cost/income, pari al 23,5%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nell'anno precedente.
Infine l'utile netto è ammontato a 876 milioni (-6,1%), dopo l'attribuzione delle imposte per 386 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 21 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 10 milioni e dell'utile di pertinenza di terzi per 2 milioni. Con riferimento a quest'ultima voce si segnala che a marzo 2023 Intesa Sanpaolo ha acquisito la totalità delle azioni di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 172.746 milioni, ha mostrato una lieve flessione (-0,5%) rispetto a inizio anno principalmente riconducibile alla diminuzione delle passività finanziarie, costituite da prodotti unit linked, e dell'altra raccolta assicurativa, in buona parte contrastata dal progresso delle passività assicurative.
La raccolta premi vita e previdenza della Divisione, pari a 15,3 miliardi, ha registrato una contrazione del 5,7% rispetto al 2022, imputabile al calo della raccolta sui prodotti unit linked (-43,7%). In incremento invece la raccolta sui prodotti tradizionali (+24,2%) e previdenziali (+20,5%).
I premi del business protezione sono stati pari a 1,5 miliardi, in aumento del 2,2% rispetto al 2022. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita del 7%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese e Infortuni (rispettivamente +18% e +15%), a fronte di una riduzione delle altre componenti (motor e legate al credito).
| Business | Insurance ramo vita e ramo danni. |
|---|---|
| Missione | Sviluppare l'offerta di prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. |
| Struttura organizzativa | |
| Intesa Sanpaolo Vita | Capogruppo assicurativa specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del patrimonio a servizio della Banca dei Territori. La Compagnia controlla al 100% Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e Intesa Sanpaolo RBM Salute. Infine, detiene il 40% di Eurizon Capital Real Asset SGR, società operativa dal 31 dicembre 2019 controllata da Eurizon Capital SGR (Divisione Asset Management) che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del capitale. Dal 1° dicembre 2023 Intesa Sanpaolo Vita ha incorporato Intesa Sanpaolo Life, costituendo nel contempo una sede secondaria a Dublino, denominata Intesa Sanpaolo Vita Dublin Branch. |
| Fideuram Vita | Specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del patrimonio a servizio della Divisione Private Banking. |
| Intesa Sanpaolo Assicura | Dedicata al business danni, offre alla clientela un'ampia gamma di prodotti in grado di coprire i danni alla persona, ai veicoli, alla casa e tutelare i finanziamenti. |
| Intesa Sanpaolo RBM Salute | Specializzata nel business salute. |
| Intesa Sanpaolo Insurance Agency |
Agenzia che svolge attività di intermediazione assicurativa di prodotti sia vita che danni. |
| InSalute Servizi | Dedicata alla gestione delle prestazioni sanitarie. |

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.
Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nel 2023 un risultato della gestione operativa pari a 845 milioni, che si confronta con 570 milioni del precedente esercizio. Tale andamento è essenzialmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, in gran parte attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato del consistente rialzo dei tassi di mercato. I costi operativi hanno mostrato un lieve calo, imputabile a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, in parte attenuato dall'incremento delle spese del personale e degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici. Il risultato corrente lordo si è attestato a 873 milioni rispetto ai 600 milioni dell'anno precedente. Il 2023 si è chiuso con un risultato netto di 411 milioni a fronte dei 208 milioni del 2022. Il conto economico del Centro di Governo comprende gli oneri, essenzialmente riferibili al fondo di risoluzione europeo, finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario. Tali oneri sono ammontati - al netto delle imposte - a 245 milioni e si confrontano con i 301 milioni dell'anno precedente.
Il 2023 ha visto Intesa Sanpaolo confermare il proprio ruolo sistemico di "partecipante critico" all'interno dei sistemi di regolamento cash (T2) e titoli (T2S) della BCE, mantenendo stabili le proprie quote di mercato a livello nazionale ed europeo. Dopo oltre cinque anni di lavori, il 20 marzo 2023 l'Eurosistema ha lanciato il nuovo sistema di pagamenti all'ingrosso RTGS (Real Time Gross Settlement) che è ha sostituito il vecchio Target2. Si è trattato di un importante traguardo che ha contribuito a rinnovare e modernizzare la nuova piattaforma unica dei regolamenti europei. Per completare il programma "Vision 2020" della BCE resta da terminare il progetto ECMS (Eurosystem Collateral Management System) che ha come obiettivo la creazione del nuovo sistema europeo di gestione centralizzata del collaterale e che sarà operativo a partire dall'ultimo trimestre del 2024.
Nel corso del 2023 la BCE ha proseguito il ciclo di politica monetaria restrittiva iniziato a luglio 2022. Il tasso della depo facility pari al 2% a fine 2022 è stato progressivamente alzato e portato al 4% nella riunione del Consiglio direttivo della BCE di settembre 2023.
Il Consiglio direttivo della BCE ritiene che i tassi di interesse abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un sostanziale contributo per il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine.
In tale contesto, in coerenza con il trend dei tassi ufficiali, le quotazioni di mercato hanno registrato una forte salita nella prima parte dell'anno, con una significativa volatilità, legata anche alle tensioni emerse a metà marzo sui mercati finanziari americano ed europeo. Nelle ultime settimane dell'anno i rendimenti hanno incorporato in misura crescente le aspettative di futuri tagli dei tassi BCE, accentuando la volatilità e incorporando un cambiamento della politica monetaria nel corso del 2024.
Intesa Sanpaolo ha confermato una solida posizione di liquidità; gli outstanding di raccolta cartolare di breve termine sono cresciuti fino alla fine del terzo trimestre dell'anno, consolidando nell'ultimo trimestre i livelli raggiunti.
Nella prima parte del 2023 negli Stati Uniti è proseguita la fase restrittiva della politica monetaria della FED con l'obiettivo di portare l'inflazione al 2%. I tassi ufficiali americani sono aumentati di ulteriori 100 punti base e, dopo l'ultimo rialzo dello scorso luglio, il Fed Funds Target Rate ha raggiunto il livello finale di 5,25-5,50%. La liquidità sul mercato si è mantenuta abbondante per tutto l'anno, superando senza conseguenze significative le turbolenze nel settore bancario innestate dal fallimento di Silicon Valley Bank avvenuto lo scorso marzo.
Nel corso dell'anno l'ammontare complessivo delle emissioni a medio/lungo termine del Gruppo collocate sul mercato domestico, tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 15.832 milioni di cui 13.788 milioni di certificates, 1.912 milioni di emissioni collocate tramite la Divisione Private Banking e 132 milioni di titoli negoziati sul mercato MOT e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing). Le obbligazioni collocate tramite la Divisione Private Banking sono ammontate complessivamente a 1.912 milioni di cui: 1.154 milioni di emissioni senior preferred a tasso fisso durata 3 anni, 603 milioni di emissioni senior preferred a tasso fisso durata 5 anni e 155 milioni di emissioni private placement senior preferred a tasso fisso con durate 2, 5 e 10 anni. Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza della componente costituita da strumenti finanziari strutturati (87%), rappresentati principalmente da strutture correlate a tassi, indici azionari e inflazione. Nella scomposizione per vita media, il 51% è costituito da strumenti con scadenza a 2 e 3 anni, il 31% con scadenza a 4 e 5 anni ed il restante 18% con scadenza da 6 a 10 anni.
Nel periodo sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 20.071 milioni di cui 19.918 milioni di titoli obbligazionari emessi dalla Banca e collocati presso investitori istituzionali e 153 milioni di titoli obbligazionari e certificates emessi dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.
In particolare in corso d'anno sono state eseguite le seguenti emissioni pubbliche:

Inoltre sono stati effettuati i seguenti collocamenti privati: il 26 maggio titoli senior preferred a tasso fisso con scadenza 15 anni (callable al decimo anno) per 20 milioni; il 14 settembre titoli senior preferred per 60 milioni a tasso variabile con scadenza 2 anni; il 22 settembre titoli senior preferred per 20 milioni a tasso fisso con scadenza 15 anni (callable al decimo anno); il 25 settembre titoli senior preferred per 500 milioni a tasso fisso con scadenza 2 anni; il 4 dicembre titoli senior preferred per un controvalore pari a circa 64 milioni di CNY a tasso fisso con scadenza 3 anni.
Le emissioni che rientrano nella categoria "green" sono destinate a finanziare tutti i progetti green coerenti con il Green, Social and Sustainability Bond Framework: "Energie rinnovabili", "Efficienza energetica", "Green buildings", "Clean transportation" e "Circular Economy". Le emissioni che rientrano nella categoria "social" sono destinate a finanziare tutte le categorie social descritte nel Green, Social and Sustainability Bond Framework. Attualmente il portafoglio social è prevalentemente costituito da finanziamenti a PMI operanti in aree svantaggiate (inclusi i prestiti COVID) e a soggetti non profit operanti in settori di particolare attenzione sociale (Sanità, Istruzione, Welfare e Solidarietà).
Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nell'ambito del programma garantito da ISP CB Pubblico, la serie retained n. 14 è stata parzialmente estinta nel mese di gennaio per 200 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 800 milioni), la serie retained n. 12 è stata parzialmente estinta nel mese di luglio per 150 milioni. L'importo residuo di quest'ultima serie (900 milioni) è giunto a scadenza nel mese di ottobre.
A valere sul programma di emissione garantito da ISP CB Ipotecario nel mese di marzo è scaduta la serie n. 19 per un ammontare di 1.250 milioni, e nel mese di giugno la serie retained n. 21 è stata parzialmente estinta per 1 miliardo (l'importo residuo ammonta pertanto a 1.200 milioni).
Il 26 giugno è stata effettuata un'emissione pubblica destinata ad investitori istituzionali di Covered Bond (serie n. 29) nell'ambito del Programma ISP CB Ipotecario per l'importo di 1.250 milioni. Si tratta di titoli a tasso fisso con scadenza a 5 anni. Nel mese di ottobre sono state effettuate tre emissioni di Covered Bond retained: la serie n. 30 di 1.750 milioni, a tasso variabile e con scadenza a 3 anni; la serie n. 31 di 2 miliardi, a tasso variabile e con scadenza a 5 anni; la serie n. 32 di 1.750 milioni, a tasso variabile e con scadenza a 9 anni. Infine, nel mese di dicembre è stato effettuato un piazzamento privato sottoscritto da Commerzbank. Si tratta di un'emissione di 50 milioni, a tasso fisso con scadenza a 20 anni.
Nell'ambito del programma garantito da ISP OBG nel mese di febbraio è scaduta la serie retained n. 19 per un ammontare di 1.375 milioni e nel mese di agosto è scaduta la serie retained n. 20 per 1.600 milioni. Inoltre, la serie retained n. 42 è stata parzialmente estinta nel mese di luglio per 300 milioni e nel mese di dicembre per 400 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 1.700 milioni). Infine, nel mese di dicembre la serie retained n. 41 è stata parzialmente estinta per 400 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 2 miliardi).
A valere sul programma garantito da UBI Finance, nel mese di gennaio è scaduta la serie n. 18 per un ammontare di 1.250 milioni.
La controllata VUB Banka ha effettuato nel corso dell'anno due emissioni di Covered Bond a tasso fisso: la prima nel mese di aprile per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 3 anni e la seconda nel mese di settembre per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 5 anni.
Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari – erogati a società non finanziarie – a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 31 dicembre 2023 l'importo outstanding, al lordo degli haircut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a circa 18,2 miliardi.
La fase iniziale dell'anno è stata caratterizzata dal contrasto tra l'andamento sostenuto di economia reale ed inflazione e la forte incertezza generata dalla crisi di alcune banche statunitensi e di una primaria banca svizzera. La dinamica dei prezzi (particolarmente nel caso degli indici core) ha infatti continuato a sorprendere al rialzo ed i primi timidi segnali di rallentamento dell'economia americana sono stati compensati dalla riapertura post-pandemica della Cina. In marzo, il bank run ai danni di alcune banche locali americane ha tuttavia innescato una brusca revisione delle aspettative di politica monetaria a causa dei
timori di credit crunch. Tale fase è stata rapidamente superata dai mercati, confortati dai rapidi interventi di sostegno coordinati dalle Banche Centrali e dalla dinamica superiore al previsto delle principali economie. La graduale revisione al rialzo dei terminal rate di politica monetaria ha favorito un forte appiattimento delle strutture a termine, che non ha tuttavia frenato la dinamica positiva degli spread di credito.
La dimensione pressoché invariata del portafoglio di liquidità nel primo semestre nasconde alcuni interventi di asset allocation: in particolare è stata fortemente ridotta la quota di investimento in governativi giapponesi coperti da Cross Currency Swaps, a seguito della forte compressione degli spread innescata dalla svolta della Bank of Japan che a fine dicembre ha iniziato a prefigurare l'abbandono della policy di controllo della curva dei rendimenti. Nel corso del periodo è stata, al contrario, incrementata la quota di investimento su governativi europei core e quasi core. Nel comparto non governativo è stato mantenuto un atteggiamento prudente relativamente agli emittenti Corporate, mentre è stata incrementata la componente Covered.
Durante la seconda parte dell'anno la dinamica ancora vivace dell'economia americana ha inizialmente spinto i mercati ad allontanare ad oltre metà 2024 le prospettive di ribasso dei tassi incorporate nella struttura a termine. Dopo alcuni mesi di sostanziale stabilità, nel mese di settembre lo spread governativo italiano ha iniziato a risentire negativamente dell'avvicinarsi delle scadenze di budget autunnali in un contesto di rallentamento delle principali economie europee. Tali tendenze si sono bruscamente invertite alla fine del quarto trimestre, contraddistinto da una forte compressione di tassi e spread. L'attività di portafoglio è stata contenuta, operando principalmente attraverso arrotondamenti della componente governativa; a seguito del movimento di fine anno è stata fortemente ridimensionata la sensitivity negativa del portafoglio ai movimenti direzionali dei tassi di interesse. Nel comparto non governativo è proseguito l'incremento della componente Covered che appare attrattiva date le caratteristiche difensive, i livelli relativamente generosi degli spread ed il probabile futuro rallentamento della supply nel corso dei prossimi trimestri.
Relativamente all'operatività in repo, sui titoli di Stato italiani si sono osservati volumi sensibilmente più elevati rispetto all'anno precedente, mentre i tassi si sono attestati su livelli leggermente più bassi di quello della depo facility. Lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani ha registrato un progressivo restringimento nel corso dell'anno; ha fatto eccezione l'allargamento registrato sul passaggio di ogni fine e inizio trimestre.
Nel corso del 2023 Intesa Sanpaolo ha anche posto in essere operazioni di raccolta di liquidità, attraverso l'implementazione di transazioni di Securities Financing con sottostante costituito prevalentemente da propri Covered Bond Retained su differenti scadenze, in prevalenza di medio/lungo termine. A fine anno le operazioni in essere con sottostante proprie emissioni Covered ammontavano a circa 10 miliardi.
Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dalla Tesoreria & Finanza di Gruppo sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo – sessione Asset & Liability Commitee – ALCO nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: la struttura di Tesoreria & Finanza di Gruppo svolge un ruolo attivo nella gestione attiva del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati e di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del piano di funding del Gruppo, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di funding sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il piano di funding ottimizza le diverse forme di funding nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori nell'ambito del Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei Capital Ratio.
Con il Piano d'Impresa 2022-2025, nel più ampio obiettivo di costruire "una banca forte per un mondo sostenibile", l'Area Data, A.I., Innovation and Technology prosegue il percorso - già avviato con il precedente piano industriale - in tema di digitalizzazione, innovazione e multicanalità.
Nel 2023 l'Area si è confermata in costante evoluzione per rispondere in maniera sempre più efficace alla digitalizzazione attraverso la progressiva e profonda revisione della piattaforma IT e l'evoluzione dei processi, l'efficientamento del modello operativo e la trasformazione verso il cloud, nonché il rafforzamento dei presidi di sicurezza informatica.
Come già anticipato nel capitolo introduttivo della presente Relazione, è stato effettuato a giugno il lancio commerciale del la nuova Banca Digitale Isybank (con rilascio dell'app sugli store iOS e Android e attivazione del sito vetrina ufficiale), con una nuova piattaforma digitale nativa in cloud (Isytech) sviluppata in partnership con la Fintech leader Thought Machine, che consente di servire i clienti del segmento Retail fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking. Coerentemente con le esigenze di questa fascia di clienti, Isybank è stata concepita secondo criteri di semplicità, accessibilità, inclusività e di sicurezza, mantenendo la possibilità di una relazione diretta con gli operatori della Filiale Digitale, in quanto l'approccio di Intesa Sanpaolo è di preservare il valore delle persone nell'interazione con il cliente. Nel corso dell'anno è proseguito lo sviluppo di nuove funzionalità al fine di arricchire ulteriormente l'app e la trasformazione e semplificazione del modello operativo.

Per supportare efficacemente il percorso di trasformazione IT, sono proseguiti i due programmi avviati nel 2022: in ambito New Group Technology (che ha l'obiettivo di trasformare il modello operativo IT allineandolo alle best practice delle strutture IT di realtà digitali di mercato) è stata estesa l'adozione per le strutture interne dei nuovi modi di lavorare a presidio delle applicazioni; in ambito Falcon (che ha l'obiettivo di reinternalizzare le competenze IT attraverso l'assunzione di circa 2 mila risorse nell'intero arco di Piano) sono state effettuate 686 assunzioni, in linea con la pianificazione prevista. Inoltre, è continuato il percorso di formazione a supporto della crescita delle competenze interne.
Nell'ambito dell'accordo siglato con TIM e Google per la migrazione di una parte rilevante del sistema informativo di Intesa Sanpaolo sui servizi cloud di Google, che risponderanno ai più elevati standard internazionali di sicurezza e riservatezza delle informazioni, è proseguita la migrazione delle applicazioni sulla Google Cloud Platform (da inizio Piano migrate 274 applicazioni e create 71 nuove applicazioni direttamente sul cloud) ed è stata completata l'attivazione delle Region italiane di Milano e Torino che consentono alle famiglie e alle imprese italiane di usufruire dei vantaggi tecnologici ed economici del cloud computing in modo sicuro e sostenibile, dando un contributo decisivo all'accelerazione della digitalizzazione del Paese.
Con il portale Opening Future, hub di comunicazione sviluppato dal Gruppo in collaborazione con Google Cloud e Noovle (cloud company del Gruppo TIM), sono state promosse ulteriori iniziative al fine di accrescere e diffondere una cultura digitale e costruire un IT "green" in Italia. Inoltre, è operativo il Centro di Eccellenza a Torino per lo sviluppo di nuovi prodotti e per specifiche iniziative di formazione accelerati dall'intelligenza artificiale. Nel corso del 2023, sono state coinvolte oltre 1.800 PMI, Startup e Fintech e circa 5.000 persone (studenti e docenti) hanno partecipato a iniziative di formazione.
È proseguito il programma di Digital Process Transformation che mira ad individuare e attivare interventi di trasformazione dei processi End-to-End facendo leva anche sulle opportunità offerte dalla tecnologia (Robotic Process Automation, Artificial Intelligence, ecc.). Le prime soluzioni digitali sono state rilasciate a partire dal quarto trimestre sui processi di onboarding dei clienti e successione ereditaria su un primo gruppo di filiali pilota.
Nel corso del 2023 è stato lanciato il programma AIxeleration per portare a scala l'adozione dell'intelligenza artificiale nel Gruppo in modo sostenibile, responsabile e omogeneo su tutte le Divisioni favorendo nuove opportunità di business, aumentando l'efficienza operativa e migliorando ulteriormente la gestione dei rischi. Il programma poggia sulla realizzazione di un ecosistema che ha tra le sue fondamenta: una base dati coerente e comune, il cloud, il rafforzamento delle competenze, la sottoscrizione di accordi con partner tecnologici (es. Microsoft, Google) e accademici (es. London University, Fujitsu), CENTAI (centro di ricerca ISP per l'intelligenza artificiale) e la diffusione della cultura AI (Artificial Intelligence) all'interno del Gruppo. Sono stati avviati oltre 75 use case, grazie a oltre 150 AI Specialist dedicati e sono stati inoltre lanciati laboratori finalizzati alla sperimentazione della Generative AI.
In ambito Accessibilità Digitale – in rispondenza alla normativa di riferimento – al fine di indirizzare le attività di assessment e remediation sui digital touchpoint (siti e app) del Perimetro Italia di Gruppo e favorire l'attivazione dei nuovi sviluppi in ottica accessibile, nel corso del 2023 sono state pubblicate le dichiarazioni di accessibilità su tutti i touchpoint in perimetro, attivato il meccanismo di gestione feedback per eventuali segnalazioni dei clienti e avviate le azioni di rimedio su alcuni touchpoint prioritari.
In ambito cybersecurity, è stata rafforzata la protezione dagli attacchi informatici, con riferimento alla detection/recovery e aumentata la consapevolezza interna sugli attacchi informatici (ad esempio phishing). È stata incrementata ulteriormente la protezione dell'accesso digitale dei clienti, con la progressiva eliminazione dei codici "cedibili" attraverso tecniche di Social Engineering, facendo leva su riconoscimento biometrico, su autorizzazioni che richiedono codici di sicurezza non cedibili (es. QR Code dinamici) e sulla verifica dell'effettiva identità del cliente attraverso i documenti elettronici (passaporto e carta d'identità elettronica); è stato altresì rafforzato l'approccio alla Business Resilience, mediante l'identificazione delle prime soluzioni alternative da attivare in caso di blocco dei servizi vitali.
Anche nel 2023 si è mantenuto costante l'impegno di Intesa Sanpaolo sul fronte dell'innovazione nelle modalità di interazione con la clientela. Sono state infatti rilasciate ulteriori evolutive per integrare maggiormente i canali di contatto e migliorare l'offerta e la user experience: grazie a tale impegno, l'app di Intesa Sanpaolo si conferma anche nel 2023 prima classificata come Overall Leader. L'app Intesa Sanpaolo Mobile è punto di riferimento per oltre 12,5 milioni di clienti multicanale, conta oltre due miliardi di login e circa 178 milioni di operazioni transazionali all'anno e supporta l'acquisto di prodotti e servizi conclusi sui canali digitali del Gruppo, che rappresentano circa il 40% delle vendite totali di Banca dei Territori.
La piattaforma digitale Fideuram Direct, per i risparmiatori e i trader che investono da remoto sui mercati finanziari, è stata potenziata con Direct Advisory, il nuovo servizio di consulenza a distanza per gestire gli investimenti. Inoltre, è stata completata la migrazione dei clienti Fideuram sulla piattaforma MyKey e l'attivazione di Filiale Digitale sui clienti dei canali diretti di Fideuram.
In ambito Imprese e Aziende Retail è stata avviata l'estensione della digitalizzazione dei processi di "Nuova Concessione" al segmento SME Retail fattorizzando gli elementi innovativi e digitali già sviluppati per la clientela Corporate e PMI. Inoltre, è stato rilasciato lo "User Journey del Credito", un nuovo processo che semplifica il percorso di concessione dei prodotti creditizi per tutta la clientela Business (SME Retail, SME Corporate/Corporate) utilizzabile per l'offerta a distanza dell'Apertura di Credito in Conto Corrente (APC), dell'Anticipo Transato POS (ATP) e del Circolante Impresa. È proseguito il percorso di forte accelerazione dei pagamenti digitali con nuove soluzioni e innovazioni funzionali a rendere il mobile uno dei canali chiave nelle interazioni con i clienti; è stata resa disponibile la soluzione "no hardware" SoftPOS – sviluppata da Nexi in anteprima per i clienti di Intesa Sanpaolo – che consente agli esercenti di utilizzare il proprio smartphone o tablet per accettare i pagamenti effettuati dai loro clienti con carte contactless dai principali circuiti e tramite digital wallet. Con l'obiettivo di raggiungere la completa dematerializzazione dei processi, la modalità di gestione della firma sul corredo contrattuale è stata resa interamente dematerializzata per i Customer Journey Carte Commercial e Ripartizione Breve Termine e Impegni di Firma ed è stata integrata in Inbiz una nuova funzionalità che permette ai Clienti di utilizzare, per la sottoscrizione di prodotti e servizi, Firme Digitali remote emesse da Certification Authority terze, in alternativa a quelle emesse dalla Banca (MyKey/BancaIdentity).
In ambito assicurativo, è stata ampliata la gamma dei prodotti offerti su app e internet banking che potenziano la posizione di Intesa Sanpaolo come banca assicurazione; disponibili i nuovi prodotti "Il Mio Domani" e "Il Mio Futuro" che accompagnano i clienti verso il proprio futuro pensionistico e la polizza "Protezione Smartphone" che pone l'attenzione sulla cultura della protezione dei propri beni.
Relativamente alla piattaforma Aladdin di BlackRock (adottata già nel 2021), è stato esteso a tutta la rete Fideuram il modulo Aladdin Wealth ed è stata completata l'estensione del modulo Aladdin Enterprise a Eurizon Capital SGR, Eurizon Capital Asia Limited, Eurizon Asset Management Croatia, Eurizon Asset Management Hungary, Eurizon Asset Management Slovakia.
Nell'ambito della Divisione International Subsidiary Banks (ISBD), sono state implementate funzionalità e servizi digitali in Romania e avviata in Slovacchia la fase di roll-out. Rilasciata in Ungheria, Slovenia, Albania e Croazia la nuova funzionalità di Navigated Experience del chatbot con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.
Nell'ambito dell'iniziativa Global Core HR, nel 2023 il Nuovo Core HR è stato attivato per l'Italia e per 5 Banche della Divisione International Subsidiary Banks; l'iniziativa pluriennale è finalizzata a definire un nuovo modello operativo e di servizio HR (per abilitare la costituzione di una workforce globale e dotare tutte le Società e Banche del Gruppo di una moderna suite di servizi HR digitali su soluzioni cloud) e a prevedere una gestione centralizzata delle identità digitali del Gruppo per le piattaforme cloud in perimetro nel programma (prevedendo l'estensione della soluzione di Capogruppo di Multi Factor Authenticaton – StrongAuth – alle Country estere).
In relazione agli interventi previsti dall'evoluzione del contesto normativo è proseguita l'iniziativa pluriennale finalizzata a migliorare l'assetto dei presidi antiriciclaggio, riducendo l'esposizione della Banca ai rischi e allineando il modello Anti Financial Crime del Gruppo alle migliori best practice internazionali. Al fine di aumentare il livello di integrazione tra le procedure, migliorare il livello di analisi e la tempestività delle valutazioni, sono in continua evoluzione le attività dei Competence Center per un maggior supporto alle Filiali nelle attività di Transaction Monitoring e Know Your Customers. Il nuovo modello accentrato del Competence Center di monitoraggio transazionale AML è stato applicato a Isybank ed è in ulteriore estensione alle società italiane della Divisione Private Banking. I nuovi processi e strumenti a supporto delle attività di adeguata verifica, da svolgersi nell'ambito della vendita di prodotti e con il coinvolgimento dei Competence Center Know Your Customers, prevedono un approccio progressivo per tipologia di prodotti e clientela coinvolta e hanno preso avvio con le cassette di sicurezza per persone fisiche.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Italia | Europa | Resto del Mondo |
Totale | |
| Proventi operativi netti | ||||
| 2023 | 19.288 | 4.836 | 1.014 | 25.138 |
| 2022 | 16.692 | 3.813 | 935 | 21.440 |
| Variazione % | 15,6 | 26,8 | 8,4 | 17,2 |
| Finanziamenti verso clientela | ||||
| 31.12.2023 | 344.529 | 64.651 | 20.360 | 429.540 |
| 31.12.2022 | 365.428 | 63.173 | 18.253 | 446.854 |
| Variazione % | -5,7 | 2,3 | 11,5 | -3,9 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||
| 31.12.2023 | 489.432 | 78.032 | 8.672 | 576.136 |
| 31.12.2022 | 466.841 | 71.010 | 7.535 | 545.386 |
| Variazione % | 4,8 | 9,9 | 15,1 | 5,6 |
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.
Con riferimento alla suddivisione per aree geografiche di operatività – effettuata con riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo – l'attività continua ad essere in massima parte concentrata nel mercato domestico. All'Italia sono infatti da ascrivere il 77% dei ricavi, l'80% dei finanziamenti verso clientela e l'85% della raccolta diretta bancaria da clientela.
Per quanto riguarda l'andamento operativo del 2023, i finanziamenti verso clientela hanno evidenziato una flessione in Italia e una crescita in Europa e nel Resto del Mondo. La raccolta diretta bancaria e i ricavi hanno, invece, mostrato un aumento in tutte le aree geografiche: Italia, Europa e Resto del Mondo.
Per indicazioni di dettaglio riguardo alla presenza del Gruppo in Italia e all'estero si rimanda alla rappresentazione riportata all'inizio del presente fascicolo (Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia - presenza internazionale).



Intesa Sanpaolo aderisce al Codice di Corporate Governance e adotta un sistema di governance "monistico" in linea con i principi contenuti nello stesso nonché, in generale, con la best practice riscontrabile in ambito nazionale e internazionale, allo scopo di garantire, tenendo anche conto delle disposizioni delle Autorità di Vigilanza, effettive e trasparenti ripartizioni di ruoli e responsabilità dei propri Organi sociali nonché un corretto equilibrio tra funzioni di supervisione strategica, di gestione e di controllo.
Per una descrizione puntuale del sistema di governo societario si rinvia alla "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari" – disponibile nel sito internet della Società (sezione Governance) – redatta sulla base di quanto previsto dall'art.123-bis del Testo Unico della Finanza, ai sensi del quale gli emittenti devono annualmente fornire al mercato dettagliate informazioni relative agli assetti proprietari, all'adesione a un codice di comportamento in materia di governo societario nonché alla struttura e al funzionamento degli organi sociali e alle pratiche di governance effettivamente applicate.
Sulla base delle evidenze del Libro Soci e delle più recenti informazioni a disposizione, la situazione degli azionisti titolari di quote superiori al 3% del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto, soglia oltre la quale la normativa italiana attualmente in vigore (art. 120 TUF) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob50, è illustrata nella tabella che segue51 .
| Azionista | N. Azioni ordinarie |
% di possesso |
|---|---|---|
| Fondazione Compagnia di San Paolo | 1.188.947.304 | 6,503% |
| Fondazione Cariplo | 961.333.900 | 5,258% |
Intesa Sanpaolo adotta il modello di governance monistico ed opera, pertanto, tramite un Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del quale convergono funzioni di indirizzo e supervisione strategica; le funzioni di controllo sono esercitate dal Comitato per il Controllo sulla Gestione, costituito all'interno del Consiglio, composto integralmente da Consiglieri indipendenti nominati dall'Assemblea degli azionisti; il Consigliere Delegato e CEO-Chief Executive Officer sovrintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli in conformità con gli indirizzi generali programmatici e strategici determinati dal Consiglio.
La concreta applicazione del modello monistico alla realtà della Banca è connotata da una chiara ripartizione di ruoli e responsabilità tra gli Organi:
51 Si richiama inoltre quanto già riportato nel Bilancio 2022:
50 Ai sensi dell'art 119-bis, comma 7, del Regolamento Emittenti, le società e i soggetti abilitati che detengono azioni a titolo di gestione del risparmio possono avvalersi dell'esenzione dalla segnalazione per le partecipazioni gestite superiori al 3% e inferiori al 5%.
nel dicembre 2020 BlackRock Inc. aveva dichiarato di detenere una partecipazione nel capitale sociale di Intesa Sanpaolo pari al 5,005% (mod. 120 A del 9 dicembre 2020) ed una partecipazione aggregata pari al 5,066% (mod. 120 B del 4 dicembre 2020) e non ha comunicato aggiornamenti di tali quote a seguito delle successive variazioni intervenute nel numero di azioni in cui è suddiviso il capitale sociale di Intesa Sanpaolo;
JP Morgan Chase & Co. in data 21 dicembre 2021 aveva dichiarato (mod. 120 B) di detenere una partecipazione aggregata pari al 4,571%, della quale solo lo 0,963% rappresentato da diritti di voto riferibili ad azioni.

Nel modello monistico adottato dalla Banca, l'Assemblea ordinaria delibera, tra l'altro, in merito:
Il Consiglio di Amministrazione è composto da un minimo di 15 ad un massimo di 19 componenti, anche non soci, nominati dall'Assemblea sulla base di liste presentate dai soci. I Consiglieri restano in carica per tre esercizi sino alla data della successiva Assemblea chiamata ad approvare il bilancio e la proposta di distribuzione degli utili ai sensi dell'art. 2364 C.C. e sono rieleggibili.
L'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022 ha determinato il numero dei componenti del Consiglio in 19 e ha nominato il Consiglio di Amministrazione per gli esercizi 2022/2023/2024, eleggendone Presidente Gian Maria Gros-Pietro e Vice Presidente Paolo Andrea Colombo. La nomina è avvenuta sulla base delle liste di candidati in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dallo Statuto.
Al Consiglio di Amministrazione spetta la gestione dell'impresa: può dunque compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per il raggiungimento dell'oggetto sociale, siano esse di ordinaria o di straordinaria amministrazione. Ad esso compete l'esercizio delle funzioni di indirizzo e supervisione strategica della Società e la deliberazione di tutti i più rilevanti atti aziendali.
Per quanto riguarda la funzione di gestione dell'impresa, il Consiglio, ferme le sue competenze riservate, delega al Consigliere Delegato i poteri necessari ed opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso. Il Consiglio, nell'attribuire la delega al Consigliere Delegato, ne ha determinato il contenuto, i limiti e le modalità di esercizio, definendo anche come è assicurata al Consiglio l'informativa sull'attività delegata.
Il Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 2022 ha nominato Consigliere Delegato Carlo Messina, conferendogli i poteri necessari e opportuni ad assicurare unitarietà alla gestione corrente, in attuazione degli indirizzi deliberati dal Consiglio stesso.
Il Consigliere Delegato è Capo dell'Esecutivo e Direttore Generale e sovraintende alla gestione aziendale nell'ambito dei poteri attribuitigli in conformità con gli indirizzi generali, programmatici e strategici determinati dal Consiglio. Egli determina e impartisce le direttive operative ed è preposto alla gestione del personale.
Il Consiglio di Amministrazione ha costituito al proprio interno quattro Comitati, le cui prerogative e funzioni rispondono alle previsioni dello Statuto e della normativa di Vigilanza vigenti:

Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, costituito nell'ambito del Consiglio di Amministrazione, è composto da 5 Consiglieri di Amministrazione eletti dall'Assemblea del 29 aprile 2022, che ne ha nominato Presidente Alberto Maria Pisani. Tutti i componenti del Comitato sono in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione svolge i compiti assegnati dalla normativa vigente all'organo di controllo di una capogruppo bancaria al vertice di un conglomerato finanziario ed emittente azioni quotate ed opera anche in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi dell'art. 19, comma 2, lett. c), del D. Lgs. n. 39/2010.
Tra le altre attività, il Comitato vigila:
(i) sull'osservanza della normativa, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Corporate Governance,
(ii) sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla Società,
(v) sull'adeguatezza, efficienza e funzionalità del processo di governo e gestione dei rischi e del piano di continuità operativa.
Il Comitato può, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, convocare l'Assemblea qualora ciò sia necessario per l'esercizio delle proprie funzioni o nel caso in cui, nell'espletamento del proprio incarico, ravvisi fatti censurabili di rilevante gravità e vi sia urgente necessità di provvedere.
La struttura della Capogruppo è articolata in sei Divisioni costituite dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili in relazione alla tipologia di prodotti e servizi offerti e al contesto normativo di riferimento, da nove Aree di Governo, nonché da una Direzione Centrale a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, che esercitano funzioni di indirizzo, coordinamento, controllo, supporto e servizio a livello di Gruppo, come indicato in dettaglio nel seguito:
Oltre a tali strutture, il Chief Audit Officer risponde direttamente al Consiglio di Amministrazione al fine di garantirne la necessaria autonomia e indipendenza.
Si riportano di seguito le funzioni attribuite alle Aree di Governo e alla Direzione Centrale Strategic Initiatives and Social Impact:
L'Area di Governo Chief Operating Officer (COO) ha la funzione di:

L'Area di Governo Chief Data, A.I., Innovation and Technology Officer (C-DAITO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Lending Officer (CLO) ha la funzione di:

specifici aggregati creditizi caratterizzati da elevati livelli di anomalia per i quali attivare gli opportuni interventi di mitigazione del rischio.
L'Area di Governo Chief Financial Officer (CFO) ha la funzione di:
Nell'ambito dell'Area di Governo Chief Financial Officer è inoltre inserita la figura del Dirigente Preposto, che assicura la corretta e tempestiva rappresentazione dei risultati economici e patrimoniali della Banca e dell'intero Gruppo, nonché l'assolvimento dei relativi adempimenti contabili e di vigilanza, esercitando il controllo di qualità sui processi che sovrintendono all'informativa amministrativo-finanziaria ai mercati ai sensi della normativa di riferimento. Nell'ambito dell'Area è garantito anche l'assolvimento degli adempimenti fiscali.
L'Area di Governo Chief Risk Officer (CRO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Compliance Officer (CCO) ha la funzione di:

L'Area di Governo Chief Governance Officer (CGO) ha la funzione di:
L'Area di Governo Chief Institutional Affairs and External Communication Officer (CIAECO) ha la funzione di:
Il Chief Audit Officer (CAO), posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del relativo Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO, ha la funzione di:
La Direzione Centrale Strategic Initiatives and Social Impact ha la responsabilità di:
– assicurare il presidio per l'indirizzo e il governo delle attività sociali svolte dal Gruppo, occupandosi dello sviluppo e della realizzazione degli specifici progetti e iniziative in tale ambito, in raccordo con le competenti funzioni del Gruppo.
Gli organismi internazionali e i regolatori negli ultimi anni hanno dedicato crescente attenzione alla materia delle remunerazioni in diversi settori, tra cui, in particolare, quello delle società quotate, quello delle banche e dei gruppi bancari, nonché quello assicurativo, quello del risparmio gestito e quello delle imprese di investimento, con l'obiettivo di orientare gli operatori verso l'adozione di politiche di remunerazione e sistemi retributivi coerenti con i principi – che sono stati rafforzati anche a seguito della crisi economica e finanziaria – riguardanti il processo di elaborazione e approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, la struttura dei compensi e la loro trasparenza.
Il quadro normativo è stato oggetto di una rilevante evoluzione – tuttora in corso – sia a livello europeo che a livello nazionale, in ciascuno dei summenzionati settori52 .
Con riferimento alle società quotate, l'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza (TUF) prevede l'obbligo di predisporre e mettere a disposizione del pubblico una relazione sulle remunerazioni, articolata in due sezioni (la prima che illustra la politica della società in materia di remunerazioni e le procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione di tale politica, la seconda che fornisce informazioni sui compensi corrisposti), da redigere includendo le informazioni indicate nel Regolamento Emittenti e da sottoporre alla deliberazione dell'Assemblea. Sino al 2019, l'Assemblea era chiamata ad esprimersi con voto consultivo sulla prima sezione della politica; nel 2019, in attuazione della c.d. Shareholders' Rights Directive II (Direttiva 2017/828/UE), l'art. 123-ter del TUF è stato modificato prevedendo, tra l'altro, che l'Assemblea debba esprimere un voto vincolante sulla prima sezione della relazione e un voto consultivo sulla seconda sezione. Nel 2020, anche il Regolamento Emittenti – nella parte relativa alla relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti – è stato modificato in attuazione della Shareholders' Rights Directive, con il fine di rafforzare la trasparenza nei confronti degli azionisti. Infine, sul piano dell'autoregolamentazione delle società quotate, la materia delle remunerazioni è oggetto di disciplina nel Codice di Autodisciplina, confluito nel gennaio 2020, nel nuovo "Codice di Corporate Governance", con applicazione a partire dal primo esercizio avente inizio successivamente al 31 dicembre 2020.
Nel settore bancario, le politiche e le prassi di remunerazione e incentivazione sono oggetto di una specifica disciplina a livello europeo e nazionale. Tale disciplina ha subito una rilevante evoluzione nel tempo. In particolare, e tra l'altro, in recepimento della c.d. CRD III (direttiva 2010/76/UE) e tenendo conto degli indirizzi e criteri definiti in sede internazionale (tra cui, i principi e gli standard del Financial Stability Board, le metodologie del Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria, le Guidelines emanante dal CEBS), la Banca d'Italia, con provvedimento del 30 marzo 2011, ha emanato Disposizioni di vigilanza contenenti una disciplina armonizzata delle politiche, dei sistemi e delle prassi di remunerazione nelle banche e nei gruppi bancari, relative al processo di elaborazione e controllo, alla struttura dei compensi e agli obblighi di informativa al pubblico, prevedendo, tra il resto, l'approvazione delle politiche di remunerazione e incentivazione da parte dell'Assemblea, con il fine di pervenire a sistemi di remunerazione che siano in linea con le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo, collegati con i risultati aziendali, opportunamente corretti per tener conto di tutti i rischi, coerenti con i livelli di capitale e di liquidità necessari a fronteggiare le attività intraprese e, in ogni caso, tali da evitare incentivi distorti che possano indurre a violazioni normative o ad un'eccessiva assunzione di rischi per la banca e il sistema nel suo complesso. La Banca d'Italia è nuovamente intervenuta in materia con le raccomandazioni contenute nelle comunicazioni del 2 marzo 2012 e del 13 marzo 2013, evidenziando in via generale l'opportunità che le banche definiscano una linea di azione coerente con l'obiettivo di preservare, anche in chiave prospettica, l'equilibrio della situazione aziendale nonché il mantenimento di condizioni di adeguatezza patrimoniale e di prudente gestione del rischio di liquidità. Successivamente, nel 2014 le Disposizioni di vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione – contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 – sono state oggetto di revisione, per recepire la disciplina contenuta nella c.d. CRD IV (Direttiva 2013/36/UE). In attuazione della CRD IV, nel 2014, sono inoltre state emanate dalla Commissione Europea, le "Norme Tecniche di Regolamentazione" (Regulatory Technical Standards - RTS), relative ai criteri qualitativi e quantitativi per identificare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'ente (c.d. "Risk
Taker"). A dicembre 2015, EBA, sulla base delle previsioni contenute nella CRD IV, ha pubblicato l'aggiornamento delle "Guidelines on sound remuneration policies", elaborate dal predecessore CEBS, definendo nel dettaglio le regole relative alla struttura della remunerazione, alle politiche di remunerazione ed ai relativi processi di governance e implementazione. Le indicazioni di tali Guidelines sono state recepite da Banca d'Italia che, nel 2018, ha aggiornato la disciplina in materia di politiche e prassi di remunerazione di cui alla Circolare 285. Infine, nel 2019, sono stati emanati la c.d. CRD V (Direttiva 2019/878/UE), nonché il Regolamento (UE) 2019/876 (c.d. CRR II). A seguito dell'adozione della CRD V, EBA ha rivisto (i) le norme tecniche di regolamentazione che specificano i criteri per l'identificazione dei Risk Taker (RTS), confluite nel Regolamento Delegato (UE) 2021/923 pubblicato il 9 giugno 2021; nonché (ii) le Guidelines on sound remuneration policies, pubblicandone una nuova versione a luglio 2021 e prevedendone l'applicazione a decorrere dal 31 dicembre 2021. La Banca d'Italia ha recepito la CRD V e i contenuti essenziali delle nuove Guidelines di EBA con il 37° aggiornamento della Circolare 285/2013 pubblicato il 24 novembre 2021.
Per quanto attiene al settore assicurativo, l'ISVAP (oggi IVASS), con Regolamento n. 39 del 9 giugno 2011, ha dettato i principi relativi ai processi decisionali, alla struttura e agli obblighi informativi delle politiche di remunerazione delle imprese di assicurazione. Il Regolamento n. 39 è stato successivamente sostituito dal Regolamento IVASS n. 38 del 3 luglio 2018 sul
52 Si specifica che il quadro normativo di riferimento descritto nel paragrafo è aggiornato alla data di approvazione del presente documento mentre i paragrafi che seguono fanno riferimento alle previsioni delle Politiche di remunerazione e incentivazione di Gruppo 2023 approvate dall'Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo in data 28 aprile 2023.
governo societario delle imprese e dei gruppi assicurativi, che attua la c.d. Solvency II (Direttiva 2009/138/UE), implementa le Linee Guida emanate da European Insurance and Occupational Pensions Authority (c.d. EIOPA) sul sistema di governo societario e riprende le previsioni del Regolamento ISVAP n. 39 del 9 giugno 2011 relativamente alle politiche di remunerazione. Inoltre, il 5 luglio 2018 IVASS ha inviato una Lettera al mercato relativamente agli orientamenti sull'applicazione del principio di proporzionalità nel sistema di governo societario.
Quanto al settore del risparmio gestito, le disposizioni del Regolamento Congiunto Banca d'Italia – CONSOB (emanato ai sensi dell'articolo 6, comma 2-bis del TUF) in materia di remunerazioni – aggiornate in data 27 aprile 2017 per recepire nell'ordinamento italiano le norme sulle politiche e sulle prassi di remunerazione e incentivazione contenute nella Direttiva comunitaria 2014/91/UE (c.d. "Direttiva UCITS V"), e confluite, da dicembre 2019, nel Regolamento della Banca d'Italia di attuazione degli articoli 4-undecies e 6, comma 1, lettere b) e c-bis) del TUF – si applicano anche ai gestori appartenenti a gruppi bancari, in modo distinto a seconda che la SGR si caratterizzi come significativa o meno.
Tale Regolamento è stato da ultimo aggiornato in data 23 dicembre 2022 al fine, principalmente e per quanto qui di rilievo, di dare attuazione alle nuove regole in materia di remunerazione applicabili alle SIM introdotte dalla Direttiva 2019/2034/UE e dagli Orientamenti in materia di politiche di remunerazione (EBA/GL/2021/13) adottati dall'EBA in consultazione con l'ESMA. Completa il quadro normativo in materia di remunerazione applicabile alle SIM, inter alia, il Regolamento Delegato (UE) 2021/2154 il quale prevede le norme tecniche di regolamentazione che specificano i criteri per individuare le categorie di personale la cui attività professionale ha un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'impresa di investimento (c.d. "risk takers"), in vigore dal 12 dicembre 2021.
Infine, rilevano, con riferimento, inter alia, alla prestazione di servizi e attività di investimento da parte di banche, SIM, SGR, anche le disposizioni in materia di remunerazione di cui alla direttiva 2014/65/UE (c.d. MiFID II) e al Regolamento delegato (UE) 2017/565 (c.d. Regolamento delegato MiFID II), nonché gli "Orientamenti relativi a taluni aspetti dei requisiti in materia di retribuzione della MiFID II" emanate a ESMA e da ultimo aggiornate ad aprile 2023.
Ciò premesso, Intesa Sanpaolo ha sempre dato ampio spazio al tema delle remunerazioni, al rispetto della relativa normativa e alla massima trasparenza al mercato.
Lo Statuto prevede che l'Assemblea approvi le politiche di remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione e del personale, nonché i piani basati su strumenti finanziari.
In tale ambito, l'Assemblea approva, altresì, i criteri per la determinazione dei compensi da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detti compensi secondo quanto previsto dalla normativa vigente ed ha altresì facoltà di deliberare, con le maggioranze qualificate definite dalla normativa di vigilanza vigente, un rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale superiore al rapporto di 1:1 e comunque non eccedente quello massimo stabilito dalla medesima normativa.
L'Assemblea determina il compenso per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione ed il compenso per le cariche di Presidente e vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e di Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione.
Inoltre, l'Assemblea delibera con voto non vincolante l'informativa annuale sui compensi corrisposti ex art. 123-ter TUF.
In aggiunta al compenso fisso determinato dall'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione, in coerenza con le politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea, può stabilire la remunerazione dei propri componenti cui il Consiglio stesso attribuisca ulteriori particolari cariche in conformità dello Statuto, ivi inclusa quella di Consigliere Delegato e Direttore Generale.
Spetta al Consiglio l'elaborazione della politica di remunerazione e incentivazione da sottoporre all'Assemblea e la definizione dei sistemi di remunerazione e incentivazione dei soggetti per i quali la normativa di vigilanza riserva tale compito all'organo con funzione di supervisione strategica, ivi inclusa l'individuazione dei parametri da utilizzare per la valutazione degli obiettivi di performance e la definizione del compenso variabile conseguente all'applicazione di tali sistemi.
Compete al Consiglio di Amministrazione la determinazione del compenso spettante al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell'art. 154 bis del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, così come di tutti gli altri Risk Taker Apicali di Gruppo e del personale di livello più elevato delle Funzioni Aziendali di Controllo, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Il Comitato Remunerazioni è stato istituito dal Consiglio di Amministrazione al fine di supportare tale Organo in tutte le attività concernenti le remunerazioni.
Il Comitato supporta il Consiglio di Amministrazione nella preparazione delle proposte da sottoporre all'Assemblea.
Spetta al Comitato formulare le proposte in merito alla remunerazione per il Consigliere Delegato e CEO e per i componenti del Consiglio di Amministrazione cui sono attribuite ulteriori particolari cariche in conformità dello Statuto, nonché le proposte in merito ai sistemi di remunerazione per i Risk Taker Apicali di Gruppo e del personale di livello più elevato delle Funzioni Aziendali di Controllo, tenendo conto anche della proposta del Comitato Rischi e Sostenibilità e del Comitato per il Controllo sulla Gestione per quanto di competenza.

Il Comitato Rischi e Sostenibilità, senza pregiudicare le prerogative del Comitato Remunerazioni, supporta il Consiglio di Amministrazione esaminando le Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo al fine di verificarne il collegamento con i rischi, attuali e prospettici, il grado di patrimonializzazione e i livelli di liquidità del Gruppo, con particolare riferimento agli obiettivi di performance assegnati ai Risk Taker Apicali di Gruppo, ad esclusione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e di coloro che appartengono alle Funzioni Aziendali di Controllo.
Inoltre, al fine di rafforzare l'indipendenza delle Funzioni Aziendali di Controllo, il Comitato Rischi e Sostenibilità (congiuntamente con il Comitato per il Controllo sulla Gestione) esprime un parere in merito ai Sistemi di Incentivazione del Chief Risk Officer e del Responsabile della struttura Internal Validation & Controls.
Al fine di rafforzare l'indipendenza delle Funzioni Aziendali di Controllo, il Comitato per il Controllo sulla Gestione esprime un parere in merito ai Sistemi di Incentivazione dei Risk Taker Apicali appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo e del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili. Tale parere è espresso congiuntamente con il Comitato Rischi e Sostenibilità per quanto attiene ai Sistemi di Incentivazione del Chief Risk Officer e del Responsabile della Struttura Internal Validation & Controls.
Come sopra ricordato, il compito di approvare le politiche di remunerazione del personale spetta all'Assemblea, su proposta del Consiglio di Amministrazione e con il coinvolgimento del Comitato Remunerazioni.
La predisposizione delle suddette politiche di remunerazione da sottoporre al previsto iter approvativo compete al Chief Operating Officer che provvede a coinvolgere, per quanto di rispettiva competenza, come previsto dalla Normativa:
Il Chief Audit Officer, in coerenza con le indicazioni dell'Autorità di Vigilanza, verifica annualmente la conformità delle prassi attuative di remunerazione alle politiche, informando il Consiglio di Amministrazione e l'Assemblea circa l'esito delle verifiche condotte.
Lo Statuto della Banca prevede che ai componenti del Consiglio di Amministrazione spetti, oltre al rimborso delle spese sostenute per ragione del loro ufficio, un compenso che viene determinato in misura fissa per l'intero periodo di carica dall'Assemblea all'atto della loro nomina. All'atto della nomina, l'Assemblea determina, inoltre, il compenso additivo delle cariche di Presidente e Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione.
A favore dei Consiglieri di Amministrazione, è prevista la stipula di una polizza di assicurazione per la responsabilità amministrativa nei termini sottoposti all'Assemblea.
A norma di Statuto, il Consigliere Delegato ricopre anche la carica di Direttore Generale di Intesa Sanpaolo.
Al Consigliere Delegato e Direttore Generale compete una remunerazione fissa e variabile determinata dal Consiglio di Amministrazione in coerenza con le politiche di remunerazione approvate dall'Assemblea.
Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazioni, ha determinato il compenso fisso spettante al Consigliere Delegato. Tale importo si cumula con quello spettante in qualità di Consigliere di Amministrazione. Al Consigliere Delegato in qualità di Direttore Generale spettano la retribuzione annua lorda, il sistema di incentivazione di breve e lungo termine e il trattamento previdenziale integrativo, nonché gli ulteriori fringe benefit del ruolo che vengono determinati dal Consiglio di Amministrazione nel rispetto delle Politiche di remunerazione e incentivazione dei dipendenti.
Lo Statuto prevede che l'Assemblea determini, all'atto della nomina del Comitato per il Controllo sulla Gestione e per l'intero periodo della carica, un compenso specifico per i Consiglieri di Amministrazione che compongono il Comitato, determinato esclusivamente in misura fissa ed in uguale misura per ciascun Consigliere, ma con un'apposita maggiorazione per il Presidente.
In relazione alle attività che i Consiglieri sono chiamati a svolgere quali componenti dei Comitati endo-consiliari, il Consiglio di Amministrazione, a norma di Statuto, determina un compenso fisso aggiuntivo per tali Consiglieri, in coerenza con le Politiche di remunerazione e incentivazione approvate dall'Assemblea. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha integrato l'emolumento per la carica di Consigliere con un gettone di presenza in relazione all'effettiva partecipazione dei membri ai lavori dei Comitati e con un ulteriore compenso fisso lordo annuo per i presidenti dei Comitati stessi.

Le politiche di remunerazione del Gruppo Intesa Sanpaolo si ispirano ai seguenti principi:
La retribuzione del personale del Gruppo si articola in:
La componente fissa del personale dipendente è definita sulla base di criteri prestabiliti e non discrezionali quali l'inquadramento contrattuale, il ruolo ricoperto, le responsabilità assegnate, la particolare esperienza e le competenze maturate dal dipendente.
Nel pieno rispetto delle disposizioni normative, rientrano nella componente fissa:
53 Il Sistema di Global Banding adottato dal Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sul raggruppamento in fasce omogenee di posizioni manageriali assimilabili per livelli di complessità/responsabilità gestiti, misurati mediante la metodologia internazionale di valutazione dei ruoli IPE (International Position Evaluation).
54 Perimetro Italia, Slovacchia e Croazia. Inoltre, le indennità sono previste anche per i Risk Taker operanti nelle Società di asset management e private banking in Lussemburgo.
55 Perimetro Italia, Svizzera, Serbia, New York, Egitto e Cina.

Per i Consulenti Finanziari non dipendenti (di seguito anche "Consulenti Finanziari") e gli Agenti in attività finanziaria, la componente "ricorrente" è costituita dalle provvigioni che rappresentano la parte stabile e ordinaria della remunerazione.
In particolare, con riferimento ai Consulenti Finanziari, le provvigioni consentono di remunerare l'attività di collocamento, gestione e assistenza della clientela, nonché di compensare le spese sostenute autonomamente per lo svolgimento della propria attività. Per quanto riguarda i Consulenti Finanziari con incarico accessorio di coordinamento e supervisione commerciale di specifiche attività e/o gruppi di Consulenti Finanziari, la remunerazione "ricorrente" è costituita dalle provvigioni di supervisione, per l'attività di coordinamento e supervisione di un gruppo di Consulenti Finanziari che operano nell'area di competenza, e dalle provvigioni di sviluppo, per l'attività di sviluppo e crescita dimensionale del gruppo di Consulenti Finanziari supervisionato.
Quanto agli Agenti in attività finanziaria di Prestitalia, la remunerazione ricorrente è differenziata in funzione della macro-categoria dei prodotti come dettagliato nella Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti. In particolare, con riferimento ai prodotti erogati da Prestitalia (es. Cessione del Quinto) la remunerazione ricorrente è distinta in 3 componenti: provvigioni ordinarie, recurring e integrative costanti per fasce di produzione. Per quanto riguarda invece i prodotti offerti in base all'accordo distributivo con Intesa Sanpaolo (es. prodotti e servizi bancari) la remunerazione ricorrente è determinata per tipologia di prodotto come quota parte dei corrispettivi riconosciuti da Intesa Sanpaolo a Prestitalia per l'attività di promozione e collocamento disciplinata dall'accordo.
Inoltre, con riferimento agli Agenti in attività finanziaria con incarico accessorio (c.d. Team Leader) è altresì composta da un compenso fisso mensile di coordinamento per lo svolgimento dell'incarico di supervisione dell'attività commerciale nonché dalle provvigioni di supervisione calcolate sulla base della produzione erogata dagli agenti coordinati.
La componente variabile è collegata alle prestazioni fornite dal personale e simmetrica rispetto ai risultati effettivamente conseguiti e ai rischi prudenzialmente assunti, ed è composta da:
Non è prevista l'attribuzione di bonus garantiti, con la sola eccezione, prevista per limitati casi di neo-assunti (bonus d'ingresso), fatta salva attenta valutazione ed analisi delle prassi di mercato, esclusivamente per il primo anno.
La distinzione della componente variabile della remunerazione in una quota a breve termine ed in una quota a lungo termine favorisce l'attraction e la retention delle risorse, consente di orientare le performance su un periodo di accrual più che annuale e di condividere i risultati di medio-lungo termine conseguenti alla realizzazione del Piano d'Impresa.
Per i Consulenti Finanziari non dipendenti, la componente "non ricorrente" è rappresentata dalle provvigioni corrisposte a fini di incentivazione annuale, per indirizzare l'attività commerciale al raggiungimento di specifici obiettivi, tenendo in debita considerazione sia le strategie e gli obiettivi aziendali di lungo periodo delle Reti a cui appartengono sia la correttezza nella relazione con il cliente.
Inoltre:
56 Non rientra la quota di utile pro rata attribuita ai membri del personale in ragione di eventuali investimenti da questi effettuati nell'OICVM o nel FIA, purché proporzionale all'effettiva percentuale di partecipazione all'OICVM o FIA e non superiore al ritorno riconosciuto agli altri investitori. Per una corretta applicazione della disciplina, i gestori devono quindi essere in grado di individuare chiaramente le quote di utile che eccedono l'utile pro rata degli investimenti e che si configurano come carried interest.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel pieno rispetto delle indicazioni normative, adotta tradizionalmente un pay mix opportunamente "bilanciato" tra la componente fissa (o ricorrente) e la parte variabile (o non ricorrente) al fine di:
Per conseguire le finalità sopra esposte è prassi del Gruppo stabilire ex ante limiti massimi ed equilibrati alla retribuzione variabile, attraverso la definizione di specifici cap applicati ai premi in relazione a eventuali over-performance.
A tratto generale, tale limite massimo alla retribuzione variabile è stato determinato:
Nel computo della remunerazione variabile, rilevano sia la componente a breve termine relativa al Sistema Incentivante o al PVR che la componente a lungo termine assegnata tramite i Piani di incentivazione a lungo termine (il Piano PSP e il Piano LECOIP 3.0), nonché eventuali componenti variabili legate alla permanenza in azienda o eccezionali. In particolare, i Piani PSP e LECOIP 3.0 incidono sulla remunerazione variabile pro quota per tutto il periodo di maturazione.
Il limite massimo previsto nei criteri generali (1:1) è stato incrementato a 2:1, come previsto da CRD IV, consentito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia e approvato dall'Assemblea, per i Risk Taker di Gruppo57 non appartenenti alle Funzioni Aziendali di Controllo e ai ruoli assimilati per la popolazione di specifiche e limitate filiere professionali e segmenti di business ad alta redditività58 nonché ai Consulenti Finanziari non dipendenti destinatari dell'offerta di reclutamento al fine di attrarre dal mercato nuovo risorse fondamentali per la crescita e lo sviluppo delle Reti in quanto questi incidono significativamente sulla raccolta netta totale media annua del Gruppo.
Inoltre, a partire dal 2019, in conformità con la facoltà accordata dalle Disposizioni di Vigilanza, il limite massimo alla retribuzione variabile è stato incrementato oltre il 2:1 e fino ad un massimo del 4:1 per il personale della filiera "Investimenti" delle Società del risparmio gestito del Gruppo, che svolgono la propria attività esclusivamente per il Gestore stesso.
Nell'ambito del rispetto del cap tra remunerazione fissa e variabile (1:1), sono state, comunque, individuate opportune differenziazioni del pay mix con riferimento alle diverse famiglie professionali, ovvero per ambito di business, coerentemente con i riscontri ottenuti attraverso specifiche analisi di benchmarking riferite alle principali banche universali europee che garantiscono inoltre il rispetto del criterio di equità interna, stante l'utilizzo di riferimenti comuni a ciascuna fascia di popolazione.
L'adeguatezza degli importi è ulteriormente verificata rispetto alle prassi di mercato, con la continua partecipazione a indagini retributive a carattere nazionale e internazionale; per i ruoli a contenuto manageriale e altre particolari posizioni di business il riscontro avviene selezionando specifici Peer Group al fine di valutare l'allineamento competitivo con il mercato di riferimento più appropriato.
In rapporto ai dati di mercato, il Gruppo Intesa Sanpaolo si pone l'obiettivo di allineare le retribuzioni complessive ai valori mediani, fermo restando la possibilità di apportare opportune differenziazioni per posizioni di particolare criticità e/o risorse di elevata qualità manageriale.
La correlazione tra remunerazione, performance e rischi è assicurata per tutta la popolazione aziendale da:
57 Esclusi i membri non esecutivi del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo e i Risk Taker di Gruppo operanti in Slovacchia, Slovenia, Bosnia-Erzegovina, Moldavia e Romania.
58 Le filiere del Private Banking dell'Investment Banking, dei gestori investimenti Insurance e Private Banking, della Tesoreria e Finanza, la filiera commerciale della Divisione Asset Management dedicata al mercato non captive, i Responsabili della gestione e sviluppo prodotti della Divisione Insurance, i Responsabili delle strutture di Institutional Clients, la struttura Corporate Finance & Advisory, la struttura Syndication & Risk Sharing, i Global Relationship Manager delle strutture Global Institutional Client, i Responsabili dei Desk Corporate e Financial Institutions degli Hub presenti nella struttura International Network nonché, nell'ambito del Network di Všeobecná Úverová Banka (VUB), i Mortgage Specialists, i Personal Bankers e gli Upper Mass Relationship Manager.
59 Si precisa che tale principio trova applicazione anche per i Consulenti Finanziari non dipendenti in quanto, in analogia con le modalità definite per il bonus pool ex commissioni a livello di Gruppo, i Sistemi di Incentivazione dei Consulenti Finanziari si autofinanziano attraverso una percentuale dei ricavi lordi realizzati dalla Società cui appartengono.

della Divisione di appartenenza, misurata in termini di grado di contribuzione atteso rispetto al Risultato Corrente Lordo di Gruppo;
È fatto esplicito divieto al singolo dipendente di effettuare strategie di copertura personale o di assicurazioni sulla remunerazione (hedging strategies) o su altri aspetti che possano alterare o inficiare gli effetti di allineamento al rischio aziendale insiti nei meccanismi di remunerazione descritti.
La remunerazione non può essere corrisposta in forme, strumenti o modalità elusivi delle disposizioni normative.
La cessazione dal servizio di personale in possesso del diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità e/o dei trattamenti pensionistici dell'A.G.O. non fa venir meno il diritto alla corresponsione delle quote di spettanza, anche differite. In tutti gli altri casi, è facoltà dell'azienda riconoscere eventuali interventi, in funzione delle specifiche situazioni, in sede di risoluzione del rapporto di lavoro, anche attraverso accordi individuali di natura consensuale, realizzati mediante la sottoscrizione di apposite transazioni. Possono, inoltre, essere raggiunti accordi individuali ex ante per la definizione dei compensi da accordare in caso di cessazione anticipata del rapporto, fermo che tali accordi devono rispettare tutte le condizioni previste nelle Politiche di Remunerazione e nelle Disposizioni di Vigilanza60 . Peraltro, negli ultimi anni, la Società ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali specifici accordi relativi al cosiddetto "fondo di solidarietà", applicabili per i dipendenti di ogni ordine e grado, ivi compresi i dirigenti, attraverso i quali è stato tra l'altro disciplinato il trattamento da erogare al personale a seguito della cessazione del rapporto di lavoro, in caso di operazioni straordinarie e/o processi di ristrutturazione aziendale.
Secondo quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazioni, i compensi pattuiti a qualunque titolo e/o forma in vista o in occasione della conclusione anticipata del rapporto di lavoro o per la cessazione anticipata della carica per la quota eccedente le previsioni del CCNL in merito all'indennità di mancato preavviso, costituiscono la c.d. severance, includendo tra questi anche gli eventuali compensi corrisposti in base al patto di non concorrenza limitatamente alla quota eccedente l'ultima annualità di remunerazione fissa.
I principi per la definizione di tali compensi nel Gruppo Intesa Sanpaolo, ispirati ai criteri della correlazione della severance pay alla performance continuativa fornita nel tempo e del contenimento del potenziale contenzioso, sono:
In ottemperanza a tali criteri e a quanto richiesto dalle Disposizioni di Vigilanza in tema di remunerazioni, in caso di pattuizione di un compenso che rientra in questa fattispecie, il Gruppo ha previsto che tale compenso:
60 Si segnala che nel 2022 a seguito di delibera favorevole del Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Remunerazioni e tenuto conto del parere del Chief Compliance Officer, in linea con le prassi diffuse tra i competitor e le principali società quotate italiane, è stato concluso con il Consigliere Delegato e CEO un accordo contenente una specifica disciplina convenzionale della cessazione del rapporto. In particolare, tale accordo, in aderenza alle previsioni delle Politiche di Remunerazione, prevede, in casi di c.d. Good Leaver l'erogazione, in aggiunta all'indennità sostitutiva del periodo di preavviso dovuto per legge e contratto collettivo, di un importo a titolo di severance compreso tra 12 e 24 mensilità della retribuzione fissa in funzione della media del punteggio complessivo delle Performance Scorecard relative al Sistema di Incentivazione annuale del Gruppo dei tre anni precedenti la data di risoluzione del rapporto. Ove tale media sia inferiore all'80%, nulla sarà dovuto al Consigliere Delegato e CEO a titolo di severance.

159


Dopo un inizio di anno positivo guidato dallo scenario sui tassi e dal venir meno dei timori di una possibile recessione, la crisi delle banche regionali USA e quella di una primaria banca svizzera hanno innescato una significativa correzione del mercato nel mese di marzo. Il pronto intervento di governi e autorità monetarie, combinato ad uno scenario positivo sui tassi e solidi risultati trimestrali, hanno portato il settore bancario europeo a chiudere l'anno vicino ai massimi di periodo. Nel 2023, l'indice bancario europeo ha registrato una performance positiva del 23,5%, migliore rispetto a quella dell'indice Euro Stoxx (+15,7%).
Nel 2023 l'indice bancario italiano ha registrato un progresso del 42,3% – guidato dall'effetto positivo sulla redditività delle banche di tassi in crescita, dall'assenza di chiari segnali di deterioramento della qualità dell'attivo e dalle generose politiche di remunerazione degli azionisti – mostrando performance più favorevoli nel confronto sia verso il comparto europeo (+23,5%), sia verso l'indice FTSE MIB (+28%).
La quotazione dell'azione ordinaria Intesa Sanpaolo nel 2023 ha registrato una dinamica correlata a quella degli indici relativi al settore bancario, con una tendenza al rialzo fino alla prima decade di marzo, un marcato calo nella seconda decade di marzo, un andamento fluttuante dalla terza decade di marzo alla fine di maggio, una ripresa nel seguente bimestre, un successivo andamento fluttuante fino alla fine di ottobre e un'ulteriore ripresa nell'ultimo bimestre, raggiungendo il punto di massimo agli inizi di dicembre e chiudendo l'anno in crescita del 27,2% rispetto a fine 2022. La capitalizzazione di Intesa Sanpaolo è salita a 48,3 miliardi a fine 2023 da 39,5 miliardi a fine 2022.


Il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è costituito interamente da azioni ordinarie.
Il risultato netto loro attribuibile è determinato tenendo conto del valore dei dividendi unitari attribuiti, ripartendo poi la quota residua dell'utile netto – nell'ipotesi teorica di una sua totale assegnazione – in egual misura tra tutte le azioni in circolazione. L'indicatore Utile per azione (EPS – Earnings Per Share) viene presentato sia nella configurazione "base", sia in quella "diluita": l'EPS base è calcolato rapportando l'utile teoricamente attribuibile ai portatori delle azioni alla media ponderata delle azioni stesse in circolazione (escluse le azioni proprie riacquistate), mentre l'EPS diluito tiene conto anche degli effetti di eventuali future emissioni.
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | 31.12.2021 | 31.12.2020 | 31.12.2019 | |
|---|---|---|---|---|---|
| 18.370.426.095 | 19.315.541.610 | 19.377.549.407 | 18.240.491.151 | 17.474.056.021 | |
| 7.724 | 4.379 | 4.185 | 3.277 | 4.182 | |
| 0,42 | 0,23 | 0,22 | 0,18 | 0,24 | |
| 0,42 | 0,23 | 0,22 | 0,18 | 0,24 | |
| AZIONI ORDINARIE |
(*) La media ponderata delle azioni in circolazione è calcolata escludendo le azioni proprie riacquistate.
(**) Il risultato attribuibile relativo al 2022 differisce da quanto pubblicato nel Bilancio 2022 in conseguenza delle modifiche che i dati comparativi 2022 hanno subito in seguito all'applicazione retrospettiva, a partire dal 1° gennaio 2022, del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e del principio IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle compagnie assicurative del Gruppo.
L'indicatore riflette il valore attribuito dal mercato al capitale sociale di un'azienda quotata e, quindi, indirettamente, al complesso delle attività ad essa riconducibili. Pur misurando il grado di apprezzamento che operatori ed analisti finanziari attribuiscono alle potenzialità reddituali ed alla solidità patrimoniale dell'azienda, il rapporto risente in misura significativa dei fattori esogeni che influiscono sulle quotazioni azionarie.
Anche per il Gruppo Intesa Sanpaolo il livello e l'evoluzione dell'indicatore – al 31 dicembre 2023 calcolato sia su dati medi annui che su quelli di fine esercizio – risultano influenzati dalla dinamica dei mercati e del settore di appartenenza. I dati di raffronto relativi agli esercizi dal 2019 al 2022 presentati in tabella sono dati medi annui.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | 2019 | |
| Capitalizzazione di borsa | 48.331 | 45.144 | 38.433 | 44.535 | 34.961 | 36.911 |
| Patrimonio netto del Gruppo | 63.963 | 62.533 | 62.715 | 64.823 | 60.920 | 54.996 |
| Price / book value | 0,76 | 0,72 | 0,61 | 0,69 | 0,57 | 0,67 |
Il rapporto esprime la proporzione tra quanto destinato alla remunerazione degli azionisti e l'ammontare complessivo degli utili prodotti.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | 2019 | |
| Risultato d'esercizio consolidato (*) | 7.724 | 4.354 | 4.185 | 3.505 | 4.182 |
| Dividendi (**) | 5.408 | 3.046 | 2.932 | 2.626 | - |
| Payout ratio | 70% | 70% | 70% | 75% | 0% |
(*) Ai fini del calcolo del payout, il risultato contabile consolidato dell'esercizio 2020, pari a 3.277 milioni, è stato rettificato escludendo le componenti relative all'acquisizione di UBI Banca costituite dagli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione incluso il goodwill negativo (+2.062) e dagli oneri di integrazione (-1.378 milioni), nonché l'azzeramento del goodwill della Banca dei Territori (-912 milioni).
(**) Per gli esercizi 2023, 2021 e 2020 gli importi proposti/distribuiti sono in parte a carico di riserve.
L'importo dei dividendi relativi al 2022 differisce marginalmente da quanto pubblicato nel Bilancio 2022 per l'annullamento delle azioni conseguente all'esecuzione del programma di buyback ed il correlato aumento del dividendo unitario.
Relativamente al 2023, nel mese di novembre è stato distribuito un acconto dividendi per complessivi 2.629 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date, per un importo di 3,7 milioni). Anche con riferimento agli esercizi 2022 e 2021 sono stati distribuiti acconti dividendi: nel novembre 2022 per complessivi 1.400 milioni (al netto di 1,8 milioni relativi alle azioni proprie detenute alla record date); nel novembre 2021 per complessivi 1.399 milioni (al netto di 2,2 milioni riferiti alle azioni proprie detenute alla record date).

In conformità con le disposizioni dell'autorità di Vigilanza ed in coerenza con le previsioni del Piano d'Impresa 2022-2025 – nell'ambito del quale è stato previsto un payout del 70% in ciascun anno di Piano – relativamente all'esercizio 2023 si segnala quanto segue:
Il dividendo complessivo proposto per l'esercizio 2023 è quindi pari a 29,60 centesimi di euro per azione per un monte dividendi complessivo di 5.407.970.787,35 euro equivalenti al 70% dell'utile netto consolidato.
Con riferimento all'esercizio 2022:
Per quanto concerne l'esercizio 2021:
Sulla base di quanto sopra, il dividendo relativo all'esercizio 2021 si era determinato in complessivi 15,10 centesimi per azione, per un monte dividendi di 2.932 milioni ed un payout pari al 70% dell'utile netto consolidato.
Relativamente all'esercizio 2020, l'Assemblea del 28 aprile 2021 aveva deliberato la distribuzione cash di 3,57 centesimi di euro per azione, in parte a carico della Riserva sovrapprezzo, per un monte dividendi complessivo di 693.667.539,99 euro, pari al massimo consentito dalla Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020, nel limite di 20 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio consolidato al 31 dicembre 2020. A tale assegnazione era andata poi a sommarsi una distribuzione cash aggiuntiva, deliberata dall'Assemblea del 14 ottobre 2021, per un totale di 1.932.155.896,67 euro, corrispondenti ad un importo unitario di 9,96 centesimi di euro per ciascuna delle azioni ordinarie in circolazione (escluse le azioni proprie in portafoglio alla record date), avvenuta il 20 ottobre 2021. Complessivamente pertanto il dividendo corrisposto a valere sul risultato dell'esercizio 2020 era stato pari a 2.626 milioni che, rapportato all'utile netto consolidato 2020 – rettificato per tenere conto delle componenti relative all'acquisizione di UBI Banca, nonché della correlata rettifica dell'avviamento della Banca dei Territori – aveva dato luogo ad un payout per il 2020 pari al 75%.
Per quanto riguarda infine l'esercizio 2019, si rammenta che a seguito della revisione in data 31 marzo 2020 delle proposte all'Assemblea deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 25 febbraio 2020, l'utile netto 2019 – dopo le assegnazioni al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale – era stato assegnato alla Riserva straordinaria, coerentemente con la Raccomandazione della Banca Centrale Europea del 27 marzo 2020 in merito alla politica dei dividendi nel contesto conseguente alla pandemia da COVID-19.
Si ricorda che il ritorno per gli Azionisti beneficia delle operazioni di buyback poste in essere da Intesa Sanpaolo in virtù delle quali l'Azionista, senza dover investire ulteriormente, vede accrescere la propria quota di partecipazione ai dividendi totali della Banca.
61 Si veda in proposito quanto riportato nel capitolo introduttivo della presente Relazione.
62 L'importo complessivo del dividendo pagato è stato di 1.646.462.490,59 euro a fronte di 1.765.623,70 euro girati a Riserva straordinaria in relazione alla quota di dividendo non distribuita sulle n. 9.075.453 azioni in portafoglio alla record date (817.698,32 euro) e alle differenze di arrotondamento emerse in sede di determinazione dell'importo definitivo del dividendo (947.925,38 euro).

L'indicatore misura il rendimento percentuale dell'azione, valorizzata al prezzo di mercato dell'esercizio di riferimento, in rapporto al dividendo attribuito. Tale rendimento, determinato sulla base dei prezzi annui medi, evidenzia nel tempo un livello sostenibile, tenuto anche conto della dinamica dei mercati finanziari. Per l'esercizio 2019 hanno influito – come in precedenza indicato – le Raccomandazioni della Banca Centrale Europea nel contesto conseguente alla pandemia da COVID-19.
| 2023 | 2022 | 2021 | 2020 | 2019 | |
|---|---|---|---|---|---|
| Dividendo per azione (centesimi di euro) (*) | 29,60 | 16,39 | 15,10 | 13,53 | - |
| Prezzo medio del titolo (euro) | 2,438 | 2,024 | 2,292 | 1,799 | 2,108 |
| Dividend yield | 12,1% | 8,1% | 6,6% | 7,5% | - |
(*) L'importo a saldo del dividendo per azione relativo al 2022 ha subito una variazione in aumento rispetto a quanto deliberato dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 28 aprile 2023 (da 8,68 centesimi di euro a 9,01 centesimi di euro) in seguito all'annullamento, avvenuto in data 2 maggio 2023, di tutte le azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback avviato il 13 febbraio e conclusosi il 4 aprile 2023.
Si sintetizzano di seguito le azioni sui principali rating della Banca intraprese dalle Agenzie internazionali nel corso del 2023:
Si riportano di seguito i giudizi di rating assegnati a Intesa Sanpaolo dalle principali agenzie internazionali, inalterati alla data di approvazione del presente Bilancio.
| AGENZIE DI RATING | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Morningstar DBRS |
Fitch Ratings |
Moody's | S&P Global Ratings |
|||||
| Debito a breve termine | R-1 (low) (1) | F2 | P-2 | A-2 | ||||
| Debito a lungo termine (senior preferred unsecured) | BBB (high) | BBB | Baa1 | BBB | ||||
| Outlook / Trend sul debito a lungo termine | Stabile | Stabile | Stabile | Stabile | ||||
| Viability | - | bbb | - | - |
(1) Con trend stabile.
Per la situazione sempre aggiornata dei rating di Intesa Sanpaolo si rinvia al sito istituzionale di Gruppo, nella sezione Investor Relations/Rating.
63 L'Agenzia ha successivamente confermato rating e outlook del sovrano italiano anche in data 27 ottobre 2023.

165


L'European Securities and Markets Authority - ESMA ha emanato, ai sensi dell'articolo 16 del Regolamento n. 1095/2010/EU, specifici Orientamenti64 in merito ai criteri per la presentazione di Indicatori Alternativi di Performance (IAP) inseriti dagli emittenti europei nelle informazioni regolamentate (tra le quali la Relazione sulla gestione del Bilancio, la Relazione intermedia sulla gestione della semestrale e le Relazioni sull'andamento della gestione dei Resoconti infrannuali), quando tali indicatori non risultano definiti o previsti dalla disciplina sull'informativa finanziaria. Tali orientamenti, in vigore dal 3 luglio 2016, sono volti a promuovere l'utilità e la trasparenza degli IAP inclusi nelle informazioni regolamentate, confermando un approccio comune verso l'utilizzo di questi ultimi, al fine di migliorarne la comparabilità, l'affidabilità, la comprensibilità e la coerenza nel tempo, con conseguenti benefici per gli utilizzatori finali. Consob65 ha recepito in Italia gli Orientamenti e li ha incorporati nelle proprie prassi di vigilanza.
Secondo la definizione degli Orientamenti ESMA, un Indicatore Alternativo di performance è un indicatore di performance finanziaria, posizione finanziaria o flussi di cassa storici o futuri, diverso da un indicatore finanziario definito o specificato nella disciplina applicabile sull'informativa finanziaria. Gli IAP sono solitamente ricavati dalle poste di bilancio redatte conformemente alla disciplina vigente sull'informativa finanziaria. Ciò che li distingue è che gli IAP non sono definiti nel quadro dell'informativa finanziaria, ma il loro uso è comunque diffuso e il loro ruolo è quello di trasmettere una visione della performance dell'entità più vicina alla visione del management rispetto a ciò che risulterebbe dall'uso delle sole misure definite.
Non rientrano strettamente nella definizione di IAP gli indicatori pubblicati in applicazione di misure prudenziali, comprese le misure definite nel Regolamento e nella Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRR/CRD IV), gli indicatori fisici o non finanziari, e gli indicatori sociali ed ambientali.
Intesa Sanpaolo redige il proprio bilancio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare 262/2005 e successivi aggiornamenti), come indicato in dettaglio nella Parte A della Nota integrativa.
Per facilitare la comprensione delle dinamiche economiche e patrimoniali Intesa Sanpaolo si avvale anche di diversi Indicatori Alternativi di Performance (IAP), con la finalità di una rappresentazione chiara, sintetica ed immediata delle risultanze reddituali, delle consistenze patrimoniali e delle performance ottenute. Gli IAP di Intesa Sanpaolo – di impiego diffuso in ambito bancario e finanziario – sono anche utilizzati nel processo decisionale, sia operativo che strategico, da parte del Management.
Si sottolinea in proposito che gli Indicatori Alternativi di Performance utilizzati rappresentano informazioni supplementari rispetto alle misure definite in ambito IFRS. Gli indicatori – illustrati nel seguito in conformità ai sopra indicati Orientamenti ESMA – includono i margini del Conto economico riclassificato, gli aggregati dello Stato patrimoniale riclassificato ed altri indicatori calcolati a partire dai valori presenti nel bilancio. Le grandezze impiegate sono puntualmente riconciliabili con le relative misure definite in ambito IFRS attraverso le indicazioni fornite nell'ambito della Relazione sulla gestione e i prospetti di riconciliazione inclusi negli Allegati al Bilancio. I dati utilizzati sono normalmente riesposti per omogeneità di confronto ove la riesposizione risulti necessaria e di importo materiale.
Con riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina si segnala che, in coerenza con le indicazioni ESMA, non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati.
Con riferimento al conto economico riclassificato sono stati identificati quali Indicatori Alternativi di Performance gli aggregati e i margini di seguito descritti.
Proventi operativi netti: in questo aggregato vengono ricompresi i proventi caratteristici ed altri proventi/oneri strettamente correlati alla gestione operativa. Sono dati dalla somma delle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
64 Guidelines on Alternative Performance Measures - ESMA/2015/1415en. Orientamenti Indicatori alternativi di performance - ESMA/2015/1415it.
65 Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Costi operativi: aggregato nel quale sono compendiati i costi e gli oneri riferiti all'attività operativa inclusi nelle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Risultato della gestione operativa: ottenuto dalla differenza tra i Proventi operativi netti e i Costi operativi, così come sopra descritti, rappresenta il risultato della gestione operativa.
Risultato corrente lordo: margine che quantifica il risultato della gestione tenendo conto degli effetti da valutazione e realizzo riferiti ai crediti e ad altre attività. Viene ottenuto sottraendo/aggiungendo al Risultato della gestione operativa le seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Concorrono infine alla formazione del risultato netto le componenti economiche al di fuori del governo aziendale (imposte, tributi e oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario), gli elementi di natura "contabile" (effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione e rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili), nonché gli oneri correlati a processi di ristrutturazione/riorganizzazione. Si tratta delle seguenti voci dello schema di conto economico riclassificato:
Per le informazioni di dettaglio sulla composizione delle singole voci del conto economico riclassificato sopra citate, si rinvia al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" della presente Relazione sulla gestione. Le riconciliazioni tra le singole voci dello schema di conto economico riclassificato e le voci dei prospetti contabili sono invece riportate in allegato al bilancio, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Con riferimento allo Stato patrimoniale riclassificato, la cui logica è prevalentemente di sintesi rispetto agli schemi di bilancio, si indicano nel seguito gli aggregati individuati quali Indicatori Alternativi di Performance, rinviando al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" di questa Relazione per le rimanenti voci dello schema di Stato patrimoniale riclassificato direttamente riconducibili agli schemi di bilancio. Le riconciliazioni tra le singole voci dello schema di Stato patrimoniale riclassificato e le voci dei prospetti contabili sono riportate in allegato al bilancio, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
L'aggregato comprende le poste tipiche dell'intermediazione creditizia con banche dal lato dell'attivo relative al comparto bancario.
La voce è principalmente costituita dai Crediti verso banche inclusi fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Sono inoltre qui ricondotti gli eventuali finanziamenti verso banche classificati fra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione, le Attività finanziarie designate al fair value, le Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato comprende le poste tipiche dell'intermediazione creditizia con clientela dal lato dell'attivo relative al comparto bancario.
Si presenta principalmente costituito da Crediti verso clientela classificati fra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, riconducibili a finanziamenti verso clientela e, in misura più contenuta, a esposizioni in titoli (emessi da imprese non finanziarie, enti pubblici ed altri) rappresentativi di finanziamenti verso clientela. Sono inoltre qui ricompresi gli eventuali finanziamenti verso clientela classificati fra le Attività finanziarie detenute per la negoziazione, le Attività finanziarie designate al fair value, le Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato riunisce le poste finanziarie attive e passive dell'operatività bancaria (sono escluse quindi le attività e le passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative) diverse da quelle precedentemente descritte. In dettaglio, vengono ricomprese le seguenti voci dell'Attivo patrimoniale riclassificato, secondo le definizioni di seguito riportate: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti; Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Rientra nell'aggregato Relazione sull'andamento della gestione – Indicatori Alternativi di Performance
anche la voce Passività finanziarie di negoziazione, del Passivo patrimoniale riclassificato, considerata al netto dei certificati di investimento (certificates), in quanto inclusi nella raccolta diretta bancaria.
L'aggregato include la quota di Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (sia Crediti verso banche che Crediti verso clientela) del comparto bancario che non sono detenute con finalità di finanziamento. Trattasi, nella sostanza, dei titoli di debito di banche, governi, imprese finanziarie ed assicurazioni. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
Comprendono le Attività finanziarie detenute per la negoziazione, designate al fair value e obbligatoriamente valutate al fair value di pertinenza del comparto bancario diverse da quelle rappresentative di finanziamenti verso clientela e finanziamenti verso banche, le quali vengono ricondotte agli specifici aggregati in precedenza descritti. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
Comprendono le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva del comparto bancario, ad eccezione delle eventuali quote rappresentative di finanziamenti verso clientela e finanziamenti verso banche, ricondotte agli specifici aggregati precedentemente descritti. La composizione della voce è riportata nella tabella di dettaglio inclusa nel capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali".
L'aggregato rappresenta la totalità delle disponibilità finanziarie depositate dalla clientela del Gruppo nelle diverse forme tecniche sia di raccolta diretta, bancaria e assicurativa, che indiretta, così come più sotto definite. Al fine di evitare duplicazioni, l'aggregato è costruito elidendo quelle componenti di raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta.
L'aggregato riunisce le poste relative alla provvista da clientela. Oltre alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate dai Debiti verso clientela (al netto dei debiti per leasing riclassificati fra le Altre voci del passivo) e dai Titoli in circolazione, è ricompresa anche la raccolta – nella forma tecnica dei certificati di investimento (certificates) e, in misura del tutto marginale, in altri strumenti – classificata nelle voci Passività finanziarie di negoziazione e Passività finanziarie designate al fair value.
L'aggregato, che riunisce le voci di raccolta relative al comparto assicurativo, include le Passività assicurative dello Stato patrimoniale, le Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato, e l'Altra raccolta assicurativa, classificata fra le Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione dello Stato patrimoniale riclassificato, nella quale sono incluse anche le passività subordinate
L'aggregato rappresenta l'attività di investimento e distribuzione – di titoli, fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni – svolta per conto terzi o in connessione con l'attività di gestione di patrimoni mobiliari. La valorizzazione degli stock è a valore di mercato. La raccolta indiretta è suddivisa in Risparmio Gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali, prodotti assicurativi, fondi pensione e polizze individuali pensionistiche) e Raccolta Amministrata (tutti i titoli in custodia e amministrazione non riconducibili a forme di raccolta gestita: titoli di Stato, Azioni, Obbligazioni di terzi, ecc.).
Per tutti gli Indicatori Alternativi di Performance sopra indicati, nella Relazione sulla gestione e negli allegati al bilancio vengono forniti i dettagli delle aggregazioni, oltre agli schemi di raccordo tra i prospetti contabili normati dalla Banca d'Italia e gli schemi riclassificati. Nel caso di riesposizioni dei dati di raffronto, gli allegati al bilancio riportano puntualmente i relativi elementi di raccordo.
Oltre agli Indicatori Alternativi di Performance rappresentati dai margini del Conto economico riclassificato e dagli aggregati dello Stato patrimoniale riclassificato sopra descritti, Intesa Sanpaolo pubblica anche i seguenti IAP.
L'indicatore è calcolato rapportando i costi operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) ai proventi operativi netti dello schema di Conto economico riclassificato riferito all'esercizio/periodo, ed esprime sinteticamente l'efficienza della gestione operativa. Per informazioni sulla composizione delle voci al numeratore e al denominatore di tale rapporto si rimanda a quanto in precedenza indicato nonché agli schemi di raccordo allegati al bilancio per una loro puntuale riconciliazione.

L'indicatore è calcolato come rapporto tra risultato netto e patrimonio netto, ed esprime la redditività generata dal patrimonio a disposizione. In particolare:
L'indicatore è calcolato rapportando il risultato netto al totale delle attività, fornendo un'indicazione di sintesi circa la redditività degli asset aziendali. In particolare:
L'indicatore, che riflette il valore attribuito dal mercato ad Intesa Sanpaolo e, quindi, indirettamente al complesso delle attività ad essa riconducibili, è calcolato rapportando la capitalizzazione di borsa all'ammontare del patrimonio netto. Viene pubblicato sulla base di una serie storica rappresentata dai dati medi degli ultimi 5 esercizi/periodi, cui si aggiunge il calcolo sui valori puntuali alla data di reporting. Più in dettaglio:
In aggiunta alla capitalizzazione media, viene pubblicata anche la capitalizzazione di fine esercizio/periodo, utilizzata ai fini del calcolo del price/book value su dati puntuali. La capitalizzazione di fine esercizio/periodo è calcolata moltiplicando il prezzo di chiusura delle contrattazioni di Borsa Italiana dell'ultimo giorno di mercato aperto per il numero di azioni alla fine dell'esercizio/periodo;
L'indicatore, pubblicato in forma tabellare nel Bilancio annuale sulla base di una serie storica rappresentata dai dati degli ultimi 5 esercizi, esprime la proporzione tra quanto destinato alla remunerazione degli azionisti e l'ammontare complessivo degli utili prodotti. In particolare:
L'indicatore, pubblicato in forma tabellare nel Bilancio annuale sulla base di una serie storica rappresentata dai dati degli ultimi 5 esercizi, misura il rendimento percentuale dell'azione, valorizzata al prezzo di mercato, in rapporto al dividendo. In dettaglio:
L'indicatore rapporta i finanziamenti in sofferenza all'ammontare complessivo dei Finanziamenti verso clientela in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa la qualità del portafoglio crediti. I valori sono quelli di bilancio, al netto cioè delle relative rettifiche di valore e non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela, si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare dei Crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti) all'ammontare complessivo dei Finanziamenti verso clientela in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa la qualità del portafoglio crediti. I valori sono quelli di bilancio, al netto cioè delle relative rettifiche di valore, e non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela, si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare complessivo delle rettifiche di valore accumulate sui Finanziamenti verso clientela in sofferenza all'ammontare dei Finanziamenti verso clientela in sofferenza al lordo di tali rettifiche in essere a fine Relazione sull'andamento della gestione – Indicatori Alternativi di Performance
esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa il livello di copertura dei finanziamenti in sofferenza. I valori non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare complessivo delle rettifiche di valore accumulate sui Crediti deteriorati (sofferenze, inadempienze probabili e crediti scaduti/sconfinanti) all'ammontare dei Crediti deteriorati al lordo di tali rettifiche in essere a fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa il livello di copertura dei Crediti deteriorati. I valori non includono i crediti oggetto di cessione appostati tra le attività in dismissione. Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto.
L'indicatore rapporta l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti dell'esercizio/periodo del Conto economico riclassificato all'ammontare dei Finanziamenti verso clientela di fine esercizio/periodo, fornendo indicazioni sintetiche circa l'incidenza nell'esercizio/periodo delle rettifiche di valore sul portafoglio. Al fine di consentire una valutazione più strettamente correlata alla gestione ordinaria, l'indicatore può essere affiancato da una versione dello stesso calcolata isolando elementi non ricorrenti di particolare significatività, puntualmente specificati.
Per la definizione dell'aggregato Finanziamenti verso clientela si rinvia a quanto in precedenza esposto. Nelle situazioni infraannuali, il numeratore viene annualizzato (ad esclusione di eventuali componenti non ricorrenti, non annualizzate).
L'indicatore rapporta i Finanziamenti verso clientela netti all'ammontare della Raccolta diretta bancaria, fornendo indicazioni sintetiche sulla struttura dell'intermediazione con la clientela. Per la definizione degli aggregati Finanziamenti verso clientela e Raccolta diretta bancaria si rinvia a quanto in precedenza esposto.
Il capitale assorbito è una misura del capitale di rischio associato ad ogni Divisione del Gruppo in relazione alla specifica operatività. Il capitale è calcolato in base agli RWA (Risk Weighted Asset) misurati coerentemente con la normativa vigente e integrati, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico"66 per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
66 Il capitale economico consiste nella stima interna della massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un determinato orizzonte temporale e considerando il livello di confidenza desiderato. Esso mira a quantificare le potenziali perdite economiche connesse ai singoli rischi cui il Gruppo è esposto.

In relazione ad informazioni da produrre nel fascicolo di bilancio in quanto richieste da specifiche disposizioni si segnala quanto segue:

Le previsioni sull'andamento dell'economia mondiale nel 2024 sono orientate a un moderato rallentamento della crescita reale e a ulteriori progressi del processo di disinflazione. Le politiche monetarie dovrebbero essere allentate nei principali paesi avanzati, sebbene non in Giappone (dove, al contrario, è atteso un modesto aumento dei tassi ufficiali). I mercati scontano già un sentiero molto aggressivo di riduzione dei tassi ufficiali americani ed europei: nel caso della Banca Centrale Europea, i tassi a termine incorporano una riduzione dei tassi di 100-125 punti base entro fine anno. L'aggravamento delle tensioni nella regione mediorientale potrebbe, però, disturbare l'ordinato sviluppo di tali tendenze aumentando la volatilità dei prezzi e indebolendo il clima di fiducia. Per l'economia italiana, le previsioni di consenso collocano la crescita media annua del PIL intorno al mezzo punto percentuale.
In relazione alle prospettive per i Paesi con controllate ISP, il PIL è visto in crescita ma con ritmi di espansione più contenuti rispetto a quelli registrati prima del 2022 in tutte le aree, in relazione alle conseguenze derivanti dalle guerre in Ucraina e Medio Oriente. Nonostante si temano ripercussioni sulla dinamica dei prezzi, i livelli di inflazione dovrebbero moderarsi nel prossimo biennio in tutte le aree ed anche in Egitto dove, seppur in flessione, persistono elevati livelli di CPI.
Con riguardo al sistema bancario italiano, il 2024 dovrebbe registrare una domanda di credito ancora debole, stanti i tassi elevati, con la prosecuzione del calo dei prestiti alle imprese. Se da un lato il credito potrebbe beneficiare di ricadute positive derivanti dai progetti del PNRR, d'altro canto, il fabbisogno finanziario potrà essere colmato con l'utilizzo dei buffer di liquidità presso le banche e con l'autofinanziamento. Per i prestiti alle famiglie, col proseguimento del calo delle transazioni immobiliari, il 2024 si prospetta in media negativo per i mutui, ma in possibile miglioramento verso fine anno, a seguito del ribasso dei tassi ufficiali e della pressione concorrenziale.
La raccolta diretta vedrà ancora una significativa riduzione dei depositi. In un contesto di cospicue emissioni nette del Tesoro italiano, il livello elevato dei rendimenti dovrebbe continuare a sostenere la domanda di titoli di Stato da parte delle famiglie. I conti correnti saranno quindi caratterizzati da un calo prolungato, mentre proseguirà lo spostamento verso i depositi a tempo. Per le obbligazioni bancarie, continuerà la ripresa emersa con forza nel 2023, col progressivo rimborso delle TLTRO III.
Nella prospettiva dell'avvio dei tagli dei tassi ufficiali, si ipotizza una moderata ripresa dei volumi di attività dell'asset management e delle assicurazioni vita, in un contesto che tuttavia confermerà la forte capacità attrattiva dell'investimento diretto in titoli a reddito fisso. L'offerta di fondi obbligazionari dovrebbe sostenere il ritorno del segno positivo sulla raccolta netta dei fondi comuni, per un importo nel complesso modesto. Anche per le assicurazioni vita si prospetta una ripresa della raccolta netta, a seguito di una normalizzazione dei riscatti e nonostante un calo atteso per i premi lordi delle polizze tradizionali dopo l'intensa offerta di nuovi prodotti nel 2023.
Con riferimento al Gruppo Intesa Sanpaolo, l'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro.
Per il 2024 si prevede:
Si prevede una forte distribuzione di valore:
Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l'obiettivo superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a oltre il 13,5% post Basilea 4 e a oltre il 14,5% post Basilea 4 includendo l'assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e dell'impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 202469 e non considerando un'eventuale ulteriore distribuzione.
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2024
67 Subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.
68 Subordinatamente all'approvazione della BCE e dell'Assemblea.
69 Cfr nota precedente.


175


177

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | 31.12.2023 | 31.12.2022 | 1.1.2022 | Variazioni (a-b) | |||
| (a) | (b) | assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 112.924 | 14.756 | -23.654 | -20,9 | |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 144.594 | 150.616 | 171.013 | -6.022 | -4,0 | |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38.163 | 42.607 | 47.233 | -4.444 | -10,4 | ||
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1 | 1 | 4 | - | - | ||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 106.430 | 108.008 | 123.776 | -1.578 | -1,5 | ||
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 140.753 | 119.508 | 155.609 | 21.245 | 17,8 | |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.950 | 528.081 | 668.872 | -9.131 | -1,7 | |
| a) crediti verso banche | 32.899 | 32.884 | 163.937 | 15 | 0,0 | ||
| b) crediti verso clientela | 486.051 | 495.197 | 504.935 | -9.146 | -1,8 | ||
| 50. Derivati di copertura | 7.006 | 10.075 | 2.023 | -3.069 | -30,5 | ||
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.695 | -9.752 | 392 | -4.057 | -41,6 | |
| 70. | Partecipazioni | 2.501 | 2.013 | 1.652 | 488 | 24,2 | |
| 80. | Attività assicurative | 813 | 151 | 166 | 662 | ||
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 412 | 18 | - | 394 | |||
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 401 | 133 | 166 | 268 | |||
| 90. | Attività materiali | 9.825 | 10.505 | 10.792 | -680 | -6,5 | |
| 100. | Attività immateriali | 9.524 | 9.237 | 8.657 | 287 | 3,1 | |
| di cui: | |||||||
| - avviamento | 3.672 | 3.626 | 3.574 | 46 | 1,3 | ||
| 110. | Attività fiscali | 14.533 | 18.130 | 18.971 | -3.597 | -19,8 | |
| a) correnti | 1.932 | 3.520 | 3.549 | -1.588 | -45,1 | ||
| b) anticipate | 12.601 | 14.610 | 15.422 | -2.009 | -13,8 | ||
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 638 | 1.422 | -374 | -58,6 | |
| 130. | Altre attività | 31.232 | 22.461 | 13.420 | 8.771 | 39,0 | |
| Totale dell'attivo | 963.570 | 974.587 | 1.067.745 | -11.017 | -1,1 |

| Voci del passivo e del patrimonio netto | (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | 1.1.2022 | Variazioni (a-b) | |||
| (a) | (b) | assolute | % | |||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 642.119 | 670.127 | 712.215 | -28.008 | -4,2 |
| a) debiti verso banche | 93.242 | 138.132 | 165.895 | -44.890 | -32,5 | |
| b) debiti verso clientela | 440.449 | 454.595 | 458.426 | -14.146 | -3,1 | |
| c) titoli in circolazione | 108.428 | 77.400 | 87.894 | 31.028 | 40,1 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 43.493 | 46.512 | 56.306 | -3.019 | -6,5 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 72.782 | 63.007 | 70.570 | 9.775 | 15,5 |
| 40. | Derivati di copertura | 5.188 | 5.517 | 4.971 | -329 | -6,0 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-3.967 | -8.031 | 53 | -4.064 | -50,6 |
| 60. | Passività fiscali | 1.946 | 2.021 | 2.017 | -75 | -3,7 |
| a) correnti | 458 | 303 | 363 | 155 | 51,2 | |
| b) differite | 1.488 | 1.718 | 1.654 | -230 | -13,4 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | 30 | -13 | -86,7 |
| 80. | Altre passività | 12.741 | 10.763 | 15.068 | 1.978 | 18,4 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 767 | 852 | 1.099 | -85 | -10,0 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.523 | 4.960 | 5.546 | -437 | -8,8 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 524 | 711 | 508 | -187 | -26,3 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | 139 | 290 | -41 | -29,5 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 3.901 | 4.110 | 4.748 | -209 | -5,1 | |
| 110. | Passività assicurative | 119.849 | 117.575 | 136.789 | 2.274 | 1,9 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 119.674 | 117.561 | 136.789 | 2.113 | 1,8 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 175 | 14 | - | 161 | ||
| 120. | Riserve da valutazione | -2.009 | -2.458 | -371 | -449 | -18,3 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - | |
| 140. | Strumenti di capitale | 7.948 | 7.211 | 6.282 | 737 | 10,2 |
| 150. | Riserve | 14.697 | 15.073 | 16.859 | -376 | -2,5 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | -1.400 | -1.399 | 1.229 | 87,8 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.003 | 28.053 | 27.286 | -50 | -0,2 |
| 170. | Capitale | 10.369 | 10.369 | 10.084 | - | - |
| 180. | Azioni proprie (-) | -140 | -124 | -136 | 16 | 12,9 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 164 | 166 | 291 | -2 | -1,2 |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.724 | 4.379 | 4.185 | 3.345 | 76,4 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 963.570 | 974.587 | 1.067.745 | -11.017 | -1,1 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||
| assolute | % | ||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 32.525 | 15.709 | 16.816 | |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 28.482 | 15.185 | 13.297 | 87,6 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -15.589 | -3.874 | 11.715 | |
| 30. | Margine di interesse | 16.936 | 11.835 | 5.101 | 43,1 |
| 40. | Commissioni attive | 10.528 | 10.925 | -397 | -3,6 |
| 50. | Commissioni passive | -2.727 | -2.552 | 175 | 6,9 |
| 60. | Commissioni nette | 7.801 | 8.373 | -572 | -6,8 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 660 | 645 | 15 | 2,3 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 513 | 36 | 477 | |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | -59 | 33 | -92 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | -467 | -474 | -7 | -1,5 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -58 | 167 | -225 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-445 | -669 | -224 | -33,5 | |
| c) passività finanziarie | 36 | 28 | 8 | 28,6 | |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value | |||||
| 110. | con impatto a conto economico | 2.367 | -5.443 | 7.810 | |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -3.619 | 5.866 | -9.485 | ||
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 5.986 | -11.309 | 17.295 | ||
| 120. | Margine di intermediazione | 27.751 | 15.005 | 12.746 | 84,9 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -1.416 | -2.636 | -1.220 | -46,3 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.359 | -2.579 | -1.220 | -47,3 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività | |||||
| complessiva | -57 | -57 | - | - | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -29 | -5 | 24 | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 26.306 | 12.364 | 13.942 | |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 2.038 | 1.961 | 77 | 3,9 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.118 | 3.195 | -77 | -2,4 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.090 | -1.206 | -116 | -9,6 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 177 | 138 | 39 | 28,3 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -167 | -166 | 1 | 0,6 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.318 | 3.691 | -9.009 | |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
-5.319 | 3.691 | -9.010 | ||
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in | |||||
| riassicurazione | 1 | - | 1 | ||
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 23.026 | 18.016 | 5.010 | 27,8 |
| 190. | Spese amministrative: | -11.505 | -11.058 | 447 | 4,0 |
| a) spese per il personale | -6.781 | -6.455 | 326 | 5,1 | |
| b) altre spese amministrative | -4.724 | -4.603 | 121 | 2,6 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -326 | -469 | -143 | -30,5 |
| a) impegni e garanzie rilasciate b) altri accantonamenti netti |
50 -376 |
-209 -260 |
259 116 |
44,6 | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | -684 | -681 | 3 | 0,4 |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | -973 | -869 | 104 | 12,0 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 910 | 934 | -24 | -2,6 |
| 240. | Costi operativi | -12.578 | -12.143 | 435 | 3,6 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 163 | 232 | -69 | -29,7 |
| Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e | |||||
| 260. | immateriali | -33 | -46 | -13 | -28,3 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 168 | 16 | 152 | |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 10.746 | 6.075 | 4.671 | 76,9 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -2.994 | -1.673 | 1.321 | 79,0 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.752 | 4.402 | 3.350 | 76,1 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.752 | 4.402 | 3.350 | 76,1 |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | -28 | -23 | 5 | 21,7 |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 7.724 | 4.379 | 3.345 | 76,4 |
| Utile base per azione (basic EPS) - euro | 0,42 | 0,23 | |||
| Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro | 0,42 | 0,23 |

| 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.752 | 4.402 | 3.350 | 76,1 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | -133 | 240 | -373 | ||
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -218 | -114 | 104 | 91,2 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-80 | 32 | -112 | |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - | - | |
| 50. | Attività materiali | 113 | 141 | -28 | -19,9 |
| 60. | Attività immateriali | - | - | - | |
| 70. | Piani a benefici definiti | 52 | 181 | -129 | -71,3 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - | - | |
| 100. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | - | - | - | |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | 500 | -2.407 | 2.907 | ||
| 110. | Coperture di investimenti esteri | -14 | -10 | 4 | 40,0 |
| 120. | Differenze di cambio | -27 | -219 | -192 | -87,7 |
| 130. | Coperture dei flussi finanziari | 205 | -158 | 363 | |
| 140. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | |
| 150. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
3.388 | -12.318 | 15.706 | |
| 160. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 170. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | -38 | -14 | 24 | |
| 180. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -3.024 | 10.318 | -13.342 | |
| 190. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 10 | -6 | 16 | |
| 200. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | 367 | -2.167 | 2.534 | |
| 210. | Redditività complessiva (Voce 10+200) | 8.119 | 2.235 | 5.884 | |
| 220. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 4 | -53 | 57 | |
| 230. | Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo | 8.115 | 2.288 | 5.827 |

| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | |||||||||||||
| Capitale azioni ordinarie |
altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
Riserve di utili |
altre | Riserve da valutazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) d'esercizio |
Patrimonio netto |
Patrimonio netto del Gruppo |
Patrimonio netto di terzi |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2022 | 10.537 | - | 28.068 | 14.254 | 904 | -2.583 | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.402 | 61.269 | 61.103 | 166 |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | -59 | - | 59 | - | - | - | - | - | - | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2023 | 10.537 | - | 28.068 | 14.195 | 904 | -2.524 | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.402 | 61.269 | 61.103 | 166 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||||
| Riserve | - | - | - | 1.338 | - | - | - | - | - | -1.338 | - | - | - |
| Dividendi e altre destinazioni | - | - | - | - | - | - | - | 1.400 | - | -3.064 | -1.664 | -1.664 | - |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO | |||||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | -57 | - | 228 | - | - | - | - | - | 171 | 171 | - |
| Operazioni sul patrimonio netto | |||||||||||||
| Emissione nuove azioni | - | - | 7 | - | - | - | - | - | 1.764 | - | 1.771 | 1.771 | - |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.780 | - | -1.780 | -1.780 | - |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -2.629 | - | - | -2.629 | -2.629 | - |
| Distribuzione dividendi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazione strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | 737 | - | - | - | 737 | 737 | - |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni interessenze partecipative | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre variazioni | -46 | - | 1 | -1.822 | - | - | - | - | - | - | -1.867 | -1.861 | -6 |
| Redditività complessiva esercizio 2023 | - | - | - | - | - | 367 | - | - | - | 7.752 | 8.119 | 8.115 | 4 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2023 | 10.491 | - | 28.019 | 13.711 | 1.132 | -2.157 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.752 | 64.127 | 63.963 | 164 |
| del Gruppo | 10.369 | - | 28.003 | 13.565 | 1.132 | -2.009 | 7.948 | -2.629 | -140 | 7.724 | 63.963 | ||
| di terzi | 122 | - | 16 | 146 | - | -148 | - | - | - | 28 | 164 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Prospetti contabili consolidati
| (milioni di euro) | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2022 | ||||||||||||||
| Capitale azioni ordinarie |
altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
Riserve di utili |
altre | Riserve da valutazione |
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) d'esercizio |
Patrimonio netto |
Patrimonio netto del Gruppo |
Patrimonio netto di terzi |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2021 | 10.223 | - | 27.309 | 16.936 | 1.089 | -757 | 476 | 6.282 | -1.399 | -136 | 4.043 | 64.066 | 63.775 | 291 |
| Riclassifica | - | - | - | - | - | 476 | -476 | - | - | - | - | - | - | - |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | -847 | - | -138 | - | - | - | - | - | -985 | -985 | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2022 | 10.223 | - | 27.309 | 16.089 | 1.089 | -419 | - | 6.282 | -1.399 | -136 | 4.043 | 63.081 | 62.790 | 291 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
||||||||||||||
| Riserve | - | - | - | 1.311 | - | - | - | - | - | - | -1.311 | - | - | - |
| Dividendi e altre destinazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | 1.399 | - | -2.732 | -1.333 | -1.316 | -17 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO | ||||||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | 595 | - | -185 | 3 | - | - | - | - | - | 413 | 413 | - |
| Operazioni sul patrimonio netto | ||||||||||||||
| Emissione nuove azioni | 285 | - | 405 | - | - | - | - | - | - | 1.795 | - | 2.485 | 2.485 | - |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.783 | - | -1.783 | -1.783 | - |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.400 | - | - | -1.400 | -1.400 | - |
| Distribuzione dividendi | - | - | -233 | - | - | - | - | - | - | - | - | -233 | -233 | - |
| Variazione strumenti di capitale | - | - | - | - | - | - | - | 929 | - | - | - | 929 | 929 | - |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni interessenze partecipative | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre variazioni | 29 | - | -8 | -3.146 | - | - | - | - | - | - | - | -3.125 | -3.070 | -55 |
| Redditività complessiva esercizio 2022 | - | - | - | - | - | -2.167 | - | - | - | - | 4.402 | 2.235 | 2.288 | -53 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2022 | 10.537 | - | 28.068 | 14.254 | 904 | -2.583 | - | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.402 | 61.269 | 61.103 | 166 |
| del Gruppo | 10.369 | - | 28.053 | 14.169 | 904 | -2.458 | - | 7.211 | -1.400 | -124 | 4.379 | 61.103 | ||
| di terzi | 168 | - | 15 | 85 | - | -125 | - | - | - | - | 23 | 166 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 10.739 | 11.168 |
| Risultato d'esercizio (+/-) | 7.752 | 4.402 |
| Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto | ||
| a conto economico (-/+) | -1.802 | 566 |
| Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | 59 | -33 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | 1.780 | 3.147 |
| Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 1.657 | 1.684 |
| Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 995 | 918 |
| Ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) | 3.281 | -5.651 |
| Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) | 1.297 | 1.373 |
| Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) | - | - |
| Altri aggiustamenti (+/-) | -4.280 | 4.762 |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | -12.263 | 151.624 |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 5.386 | 1.472 |
| Attività finanziarie designate al fair value | -2.794 | 3 |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 7.163 | 13.019 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -21.957 | 23.557 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.468 | 139.249 |
| Altre attività | -7.529 | -25.676 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) | -17.427 | -41.971 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -27.971 | -44.001 |
| Passività finanziarie di negoziazione | -3.449 | -10.194 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 8.949 | 6.140 |
| Altre passività | 5.044 | 6.084 |
| 4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in riassicurazione | 1.613 | -18.545 |
| Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) | 1.719 | -18.590 |
| Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) | -106 | 45 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | -17.338 | 102.276 |
| B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO | ||
| 1. Liquidità generata da | 1.200 | 455 |
| Vendite di partecipazioni | 421 | 295 |
| Dividendi incassati su partecipazioni | 73 | 79 |
| Vendite di attività materiali | 633 | 78 |
| Vendite di attività immateriali Vendite di società controllate e di rami d'azienda |
73 - |
3 - |
| 2. Liquidità assorbita da | -1.788 | -993 |
| Acquisti di partecipazioni | -133 | -217 |
| Acquisti di attività materiali | -334 | -576 |
| Acquisti di attività immateriali | -1.321 | -1.272 |
| Acquisti di società controllate e di rami d'azienda | - | 1.072 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | -588 | -538 |
| C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA | ||
| Emissioni/acquisti di azioni proprie | -1.709 | -1.118 |
| Emissione/acquisti di strumenti di capitale | 417 | 616 |
| Distribuzione dividendi e altre finalità | -4.293 | -2.966 |
| Vendita/acquisto di controllo di terzi | -7 | -50 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | -5.592 | -3.518 |
| LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | -23.518 | 98.220 |
| RICONCILIAZIONE | ||
| Voci di bilancio | ||
| Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio | 112.924 | 14.756 |
| Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | -23.518 | 98.220 |
| Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | -136 | -52 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO | 89.270 | 112.924 |
LEGENDA: (+) generata (–) assorbita
(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a 17.427 milioni (liquidità assorbita) e sono riferibili per -18.550 milioni a flussi finanziari, per +1.034 milioni a variazioni di fair value e per +89 milioni ad altre variazioni.
Il significativo incremento della Cassa e disponibilità liquide nel corso del 2022 è collegato alle diverse modalità di impiego dell'eccesso di liquidità che per effetto del rialzo dei tassi di interesse non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso banche" ma nell'aggregato "Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali" trattandosi di depositi a vista (overnight).

185


Il Bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D. Lgs. n. 136/2015 , con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/2005 con i successivi aggiornamenti. In particolare, il presente bilancio consolidato è predisposto secondo gli schemi e le regole di compilazione dell'8° aggiornamento del 17 novembre 202271 .
Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa.
Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2023 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato tra gli allegati del presente bilancio.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, entrati in vigore nell'esercizio 2023.
| Regolamento omologazione |
Titolo | Data di entrata in vigore |
|---|---|---|
| 2036/2021 | IFRS 17 Contratti assicurativi | 01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| Regolamento omologazione |
Modifiche | Data di entrata in vigore |
| 2036/2021 | Modifiche all'IFRS 17 Contratti assicurativi | 01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| 357/2022 | Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio - Informativa sui principi contabili |
01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| 357/2022 | Modifiche allo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori - Definizione di stime contabili |
01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| 1392/2022 | Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito - Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione |
01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| 1491/2022 | Modifiche all'IFRS 17 Contratti assicurativi - Prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 - Informazioni comparative |
01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
| 2468/2023 | Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito - Riforma fiscale Internazionale - Norme tipo (Secondo Pilastro) |
01/01/2023 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2023 o successiva |
In considerazione della rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo e, in particolare, per le società della Divisione Insurance, si ricorda innanzitutto l'applicabilità dal 1° gennaio 2023 del principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi, pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche, ed omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del
70 L'Art. 43 del D. Lgs. n.136/2015 ha confermato alla Banca d'Italia i poteri in materia di forme tecniche dei bilanci già precedentemente attribuiti alla stessa Autorità dal D. Lgs. n. 38/2005.
71 L'8° aggiornamento del 17 novembre 2022 - che modifica la Circolare n. 262 per tener conto del nuovo principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi che è entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 - si applica a partire dai bilanci al 31 dicembre 2023.

19 novembre 2021 e il successivo Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 con riferimento alle informazioni comparative da fornire in sede di prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9.
A far data dalla predisposizione del Resoconto Intermedio al 31 marzo 2023 la situazione contabile del Gruppo Intesa Sanpaolo è stata redatta applicando l'IFRS 17; contestualmente le compagnie del Gruppo hanno applicato anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui introduzione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".
In proposito si evidenziano i seguenti aspetti:
Come evidenziato nella precedente tabella, trovano inoltre applicazione per la predisposizione del Bilancio 2023 le disposizioni del Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022, del Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 e del Regolamento n. 2468/2023 di cui a seguire si fornisce una breve sintesi degli aspetti di rilievo per il Gruppo.
Il Regolamento n. 357/2022 adotta talune modifiche di minore rilevanza e chiarimenti volti ad aiutare le entità nell'applicazione di giudizi di rilevanza nell'illustrazione delle politiche contabili (modifiche allo IAS 1) e a distinguere tra principi contabili e stime (modifiche allo IAS 8); pertanto non comporta impatti significativi per il Gruppo, sebbene possa costituire un utile riferimento per le analisi e per migliorare l'informativa di bilancio.
Più in dettaglio il Regolamento introduce le seguenti modifiche:
Con il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 la Commissione Europea ha adottato le modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione", pubblicate dallo IASB in data 7 maggio 2021. Gli emendamenti chiariscono in che modo le società devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obblighi di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su tali operazioni74. La fattispecie di interesse per il Gruppo Intesa Sanpaolo si riscontra in relazione alla contabilizzazione delle operazioni di leasing in cui il locatario iscrive inizialmente nello stato patrimoniale l'attività (right of use) e la corrispondente passività del leasing (lease liability), di norma di pari importo. In funzione della normativa fiscale applicabile, potrebbero sorgere differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale entità al momento della rilevazione
72 Lo IAS 1 paragrafo 40A richiede di presentare un terzo prospetto della situazione patrimoniale all'esercizio precedente, in aggiunta ai prospetti comparativi minimi richiesti, se si applica un principio contabile retroattivamente e gli impatti sono significativi. Il terzo prospetto obbligatorio non è richiesto per la predisposizione dei resoconti intermedi redatti ai sensi dello IAS 34, pertanto viene esposto nel solo Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.
73 Il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.
74 Secondo la definizione dello IAS 12 sono differenze temporanee imponibili/deducibili le differenze temporanee fra valori contabili e fiscali che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili/deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.

Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili
iniziale dell'attività e della passività. Con le modifiche in oggetto è stato precisato che in tali casi l'entità deve rilevare qualsiasi passività e attività fiscale che ne deriva (pertanto, l'esenzione prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 – che permette di non iscrivere fiscalità differita nei casi in cui l'operazione nel suo complesso non influenza l'utile – non si applica a tali casistiche).
Le modifiche in oggetto non sono rilevanti per Intesa Sanpaolo e per le società italiane del Gruppo, in quanto secondo le disposizioni fiscali applicabili in Italia (in applicazione del c.d. Decreto fiscale IFRS 16), sia il right of use che la passività del leasing assumono integralmente rilevanza fiscale (il valore civile e fiscale sono allineati), così come sono trattate in derivazione ai fini fiscali anche le conseguenti componenti economiche rilevate in bilancio (ammortamenti e interessi). Tale approccio vale non solo per le nuove operazioni di leasing, successive alla prima applicazione dell'IFRS 16, ma anche per le operazioni esistenti al momento della prima applicazione (FTA) a seguito del riallineamento fiscale effettuato, come consentito dal Decreto fiscale IFRS 16 e, pertanto, non sorgono differenze temporanee imponibili o deducibili. Anche con riferimento alle società estere del Gruppo, non si riscontrano aspetti significativi da evidenziare.
Il Regolamento n. 2468/2023 prevede alcune modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito con riferimento all'attuazione della riforma fiscale internazionale. Le modifiche hanno introdotto un'eccezione temporanea obbligatoria alla contabilizzazione delle imposte differite determinate dall'attuazione delle norme del secondo pilastro dell'OCSE (anche dette "Pillar Two Model Rules"), nonché previsioni in materia di informazioni integrative da fornire, da parte delle società interessate, nelle situazioni infrannuali ed in bilancio.
A fine 2021, più di 135 Paesi, che rappresentano oltre il 90% del PIL globale, avevano raggiunto un accordo sulla riforma fiscale internazionale che introduce un'imposta minima globale (c.d. "Global Minimum Tax") per le grandi imprese multinazionali. Nel dettaglio, questi Paesi hanno aderito al documento dell'OCSE Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting, che introduce un modello a due pilastri (c.d."Pillar") per affrontare le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia.
In Europa, la Direttiva per attuare la componente di imposta minima della riforma OCSE è stata approvata dalla Commissione Europea il 12 dicembre 2022. A seguito del superamento delle riserve da parte di alcuni Paesi membri, è stato raggiunto l'accordo unanime in sede UE per l'adozione della proposta di Direttiva comunitaria volta a realizzare un livello minimo di tassazione effettiva del 15% dei gruppi multinazionali che presentano ricavi complessivi superiori a 750 milioni di euro l'anno. La Direttiva n. 2523/2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 22 dicembre 2022 e, previa attuazione nelle legislazioni nazionali, trova applicazione dal periodo d'imposta 2024. Il Decreto legislativo n. 209 del 27 dicembre 2023 "Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale" recepisce in Italia le previsioni della Direttiva UE.
Altri Paesi extra UE, dove il Gruppo è presente, potrebbero implementare la medesima normativa, di derivazione internazionale, nella loro legislazione nazionale.
Con la pubblicazione degli amendments allo IAS 12, omologati dalla Commissione Europea, lo IASB ha inteso rispondere celermente ai dubbi degli stakeholder sulle potenziali implicazioni derivanti dall'applicazione delle norme del secondo pilastro per la contabilizzazione delle imposte ai sensi dello IAS 12, stante l'imminente entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali in alcune giurisdizioni.
Come specificato dallo IAS 12.4A "Ambito di applicazione", le modifiche si applicano alle imposte sul reddito determinate dalla legislazione fiscale vigente o sostanzialmente in vigore per attuare le norme relative al secondo pilastro pubblicate dall'OCSE, compresa la legislazione fiscale che attua imposte integrative domestiche qualificate minime descritte in tali norme. Ai sensi delle modifiche allo IAS 12 tale legislazione fiscale e le imposte sul reddito da essa determinate sono denominate "legislazione del secondo pilastro" e "imposte sul reddito del secondo pilastro".
Nello specifico, le modifiche hanno introdotto:
L'eccezione alla contabilizzazione delle imposte differite è immediatamente applicabile e con effetto retroattivo ai sensi dello IAS 8 e i requisiti di disclosure devono essere applicati per i periodi annuali che decorrono dal 1° gennaio 2023.
Con efficacia dal 1° gennaio 2024, il Gruppo Intesa Sanpaolo, quale gruppo multinazionale che supera la soglia di ricavi di 750 milioni di euro per almeno due dei quattro esercizi precedenti, rientra nel campo di applicazione delle imposte sul reddito del secondo pilastro previste dalla Direttiva 2022/2523, intesa – come meglio specificato in precedenza – a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione.
Dal momento che alla data di chiusura del bilancio la norma non è efficace in nessuno dei Paesi in cui il Gruppo opera, non sono state rilevate imposte correnti.
Come evidenziato in precedenza, il paragrafo 4A dello IAS 12 richiede di non rilevare le attività o passività fiscali differite
relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro e, come previsto dal paragrafo 88A, l'entità deve indicare di aver applicato tale eccezione. Per il Gruppo Intesa Sanpaolo tale disposizione assumerà rilevanza a partire dal 2024 quando la normativa fiscale sarà efficace; alla data del 31 dicembre 2023 il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha comunque rilevato fiscalità differita con riferimento alla normativa in oggetto.
L'esposizione alle imposte sul reddito del secondo pilastro discende, con riguardo a tutte le imprese del Gruppo (e le eventuali entità a controllo congiunto) che sono localizzate in ogni singola giurisdizione, dal livello di imposizione effettiva che dipende da vari fattori, anche tra loro interconnessi, quali principalmente il reddito ivi prodotto, il livello dell'aliquota nominale, le regole fiscali di determinazione della base imponibile.
Considerata la novità e la complessità sottesa alla determinazione del livello di imposizione effettiva, la legislazione del secondo pilastro prevede, per i primi periodi di efficacia (c.d. regime transitorio valevole per i periodi che iniziano prima del 31 dicembre 2026 e terminano non oltre il 30 giugno 2028), la possibilità di applicare un regime semplificato (c.d. safe harbour transitori da rendicontazione paese per paese) basato principalmente su informazioni contabili disponibili per ogni giurisdizione rilevante che, in caso di superamento di almeno uno di tre test previsti dalla normativa, comporta la riduzione degli oneri di adempimento e l'azzeramento delle imposte da secondo pilastro.
Tenuto conto delle informazioni conosciute o ragionevolmente stimabili alla data di chiusura dell'esercizio, sebbene tali informazioni ad oggi non rispecchino tutte le disposizioni specifiche della legislazione del secondo pilastro connesse alla localizzazione ed operatività di tutte le imprese/filiali estere del Gruppo (o delle entità a controllo congiunto) in tutte le singole giurisdizioni in cui il medesimo opera, l'esposizione del Gruppo Intesa Sanpaolo alle imposte sul reddito del secondo pilastro alla data di chiusura dell'esercizio, anche tenendo conto dei safe harbour transitori da rendicontazione paese per paese, è valutata non significativa.
Ciò in quanto, sulla base delle informazioni conosciute o ragionevolmente stimabili:
Il Gruppo si sta organizzando e preparando agli adempimenti connessi alla legislazione del secondo pilastro tramite la predisposizione di adeguati sistemi e procedure volte a:
Per completezza si segnala infine la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE del 26 settembre 2023 del Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, che peraltro non ha introdotto alcuna modifica ai principi contabili internazionali in vigore. Come indicato nel testo del regolamento stesso, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione europea in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1803/2023 ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che aveva adottato gli IAS/IFRS emessi fino al 15 ottobre 2008 ed era stato successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi dallo IASB e adottati dalla Commissione europea fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002.
Pertanto, in allegato al Regolamento n. 1803/2023 sono pubblicati tutti gli IAS/IFRS e le interpretazioni pubblicate dallo IASB e dall'IFRS-IC e omologate nell'Unione europea fino all'8 settembre 2022; i successivi i Regolamenti UE di recepimento delle modifiche ai principi contabili IAS/IFRS andranno a modificare il Regolamento n. 1803/2023 (e non più il Regolamento n. 1126/2008, come in precedenza).
Nell'ambito dei criteri di redazione del Bilancio al 31 dicembre 2023, può essere opportuno fornire talune specificazioni con riferimento alla norma italiana sui c.d. "extra-profitti" bancari, già peraltro menzionata nel Resoconto intermedio al 30 settembre 2023.
Si ricorda a questo proposito che il D.L. 10 agosto 2023 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, contiene, tra le disposizioni, la previsione di un'imposta straordinaria per le banche determinata applicando – nei bilanci individuali – un'aliquota pari al 40% sull'ammontare del "margine degli interessi" ricompresi nella voce 30 del conto relativo all'anno 2023 che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell'esercizio 2021. La norma fissa, tuttavia, un limite massimo del tributo dovuto in una misura pari allo 0,26% delle attività ponderate per il rischio e prevede la possibilità che le banche possano decidere di non versare l'imposta teoricamente dovuta se, in sede di approvazione del Bilancio 2023, viene determinato l'accantonamento in una riserva non distribuibile di un importo pari a due volte e mezzo l'ammontare teoricamente dovuto. Con riferimento agli eventuali impatti contabili connessi all'applicazione della norma in parola, si specifica che l'imposta è stata considerata rientrare nell'ambito di applicazione dell'IFRIC 21 "Tributi", essendo la medesima applicata sul margine di interesse netto (o, al raggiungimento di un determinato cap previsto dalla legge, sulle attività ponderate per il rischio – RWA), che si è ritenuto non assimilabile ad un "reddito imponibile" ex IAS 12.
Le previsioni dell'IFRIC 21 richiedono la rilevazione a Conto Economico dell'onere relativo all'imposta allorquando si verifichi il c.d. "fatto vincolante" che determina l'insorgere della passività, ovvero la specifica attività/azione che comporta il pagamento dell'imposta. Nel caso di specie, l'esistenza di un "fatto vincolante" è positivamente determinata dal conseguimento di un ammontare del margine di interesse netto al di sopra della soglia identificata dalla legge. A tale considerazione, va aggiunto che la legge, come evidenziato, rimette un'opzione (facoltà) in capo ai soggetti su cui potenzialmente gravi l'onere di non
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

regolare l'imposta e di costituire, invece, la specifica riserva indisponibile. Proprio a questo riferimento, si segnala nuovamente che:
In luogo dell'imposta straordinaria verrà pertanto proposta alle Assemblee di approvazione del Bilancio 2023 la destinazione a specifica riserva, ai sensi dell'art. 26 del D.L. 104/2023 convertito con modificazioni dalla Legge 136/2023, di un importo complessivo a livello di Gruppo pari a 2.068,8 milioni, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di complessivi 827,5 milioni.
In considerazione di quanto sopra non si è determinata dunque alcuna obbligazione a pagare l'imposta e ciò non ha, pertanto, comportato la rilevazione contabile di alcun effetto a conto economico, in quanto l'eventuale fuoriuscita di risorse destinate al pagamento dell'imposta non è da considerarsi probabile.
Nel presente paragrafo è fornita l'informativa sui principali impatti derivanti dall'introduzione del principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi nonché dall'applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari per le compagnie assicurative del Gruppo, in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 paragrafo 2875 ed in ottemperanza alle indicazioni dell'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA)76 . Sono inoltre oggetto di illustrazione le interrelazioni tra i due principi – IFRS 17 e IFRS 9 – che le compagnie assicurative applicano simultaneamente e per la prima volta a partire dal 1°gennaio 2023, data la stretta correlazione tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate.
Il principio contabile IFRS 17 è stato omologato con il Regolamento n. 2036/2021 del 19 novembre 2021 ed è entrato obbligatoriamente in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Il regolamento di omologazione europeo consente – su base opzionale – di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali previsto dall'IFRS 17. Inoltre, con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 sono state introdotte alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative in sede di prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9.
Si ricorda che lo standard contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e misurazione degli strumenti finanziari.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in qualità di conglomerato finanziario a prevalenza bancaria, si era avvalso dell'opzione di applicazione del c.d. "Deferral Approach" (o Temporary Exemption), in virtù della quale le attività e le passività finanziarie delle compagnie assicurative controllate avevano continuato ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, fino all'entrata in vigore del nuovo principio contabile sui contratti assicurativi (IFRS 17), il 1° gennaio 2023. Il rinvio dell'adozione dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative aveva comportato, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 e fino al Bilancio al 31 dicembre 2022, l'applicazione di due differenti principi contabili per le attività e passività finanziarie nell'ambito del Bilancio consolidato di Gruppo.
In questo contesto, a partire dal 1° gennaio 2023, le compagnie assicurative del Gruppo applicano congiuntamente e per la prima volta i principi IFRS 9 e l'IFRS 17. L'implementazione dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative del Gruppo è coerente con le policy contabili definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo al fine di garantire la corretta e omogenea applicazione del nuovo principio a livello consolidato.
In merito alla predisposizione dei periodi comparativi, ai sensi dell'IFRS 9 è permesso ma non obbligatorio effettuare il restatement del periodo a confronto. Viceversa, ai sensi dell'IFRS 17 è richiesto obbligatoriamente di presentare il periodo comparativo modificato.
Con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione dell'IFRS 9, le compagnie assicurative del Gruppo hanno adottato la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9, secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Al fine di rappresentare in modo omogeneo e comparabile il periodo a confronto le compagnie assicurative hanno adottato il c.d. Classification Overlay per l'intero portafoglio di attività finanziarie secondo quanto previsto dal paragrafo C28A e seguenti dell'IFRS 17 – come modificati dallo IASB in data 9 dicembre 2021 e omologati da parte della Commissione Europea con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 – dedicato alle Compagnie che adottano contemporaneamente per la prima volta i principi IFRS 9 e IFRS 17.
75 Per completezza, si evidenzia che – come previsto dal paragrafo C3 dell'IFRS 17, l'entità non è tenuta a presentare le informazioni quantitative di cui al paragrafo 28, lettera f) dello IAS 8.
76 Il riferimento è al Public Statement ESMA del 13 maggio 2022 "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contracts" - richiamato anche nel Public Statement ESMA "European common enforcement priorities for 2022 annual financial report" del 30 ottobre 2022 - e più recentemente al Public Statement ESMA del 25 ottobre 2023 "European common enforcement priorities for 2023 annual financial report", e per l'IFRS 9, al Public Statement ESMA del 10 novembre 2016 "Issues for consideration in implementing IFRS 9: Financial Instruments".

Il Classification Overlay prevede, per la predisposizione dei periodi comparativi, l'applicazione dei requisiti di classificazione e misurazione delle attività finanziarie così come previsto dal principio IFRS 9 utilizzando informazioni ragionevoli e dimostrabili. L'esercizio di tale opzione consente di rappresentare il periodo comparativo in maniera omogenea, anche con riferimento alle attività finanziarie già cancellate al 1° gennaio 2023 (per cui non sarebbe permesso il restatement secondo le ordinarie regole di transizione dell'IFRS 9). Inoltre, come consentito dal Regolamento n. 1491, si è scelto di adottare il Classification Overlay senza applicare i requisiti sull'ECL.
Di seguito viene fornita una disamina delle principali aree di impatto derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le compagnie del Gruppo, nonché delle principali scelte effettuate al riguardo dal Gruppo Intesa Sanpaolo, evidenziando le motivazioni che generano un impatto di prima applicazione sul Patrimonio Netto, riferibili all'IFRS 17, all'IFRS 9 e all'interazione tra i due principi.
Il principio IFRS 17 sostituisce l'IFRS 4 che, sin dal momento della sua pubblicazione iniziale, era considerato un "interim standard" e – in quanto tale – non aveva tra i propri scopi quello di prevedere una metodologia unica di rappresentazione dei contratti assicurativi, rimandando ai modelli contabili previsti dalle normative locali dei singoli paesi. Il superamento di questo aspetto – unitamente ad una migliore informativa sui risultati economici dei contratti assicurativi – è pertanto alla base del nuovo standard.
Si riportano a seguire le principali previsioni del principio IFRS 17 con riferimento alle modalità di iscrizione e valutazione delle passività assicurative:
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

Il principio stabilisce che alla data di transizione si debba procedere a cancellare qualsiasi posta che non sarebbe stata iscritta in applicazione dell'IFRS 17, come se lo stesso fosse stato sempre applicato. Tale previsione trova specifico riscontro nella cancellazione di attivi immateriali (c.d. VoBa - Value of Business acquired) iscritti ai sensi dell'IFRS 3 in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), che esprimevano la maggiore redditività incorporata nel portafoglio delle polizze assicurative al momento della loro acquisizione ora inclusi nel Contractual Service Margin espressione degli utili futuri della compagnia.
Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo il principio IFRS 17 risulta applicabile ai prodotti assicurativi ed ai prodotti finanziari con elementi di partecipazione discrezionale agli utili delle compagnie assicurative. Dalle analisi condotte sulle altre società del Gruppo non sono emerse casistiche di interesse riconducibili al perimetro di applicazione dell'IFRS 17.
Le principali scelte metodologiche affrontate dal Gruppo hanno riguardato la quantificazione dei cash flow in ottica IFRS 17, la definizione della curva di sconto per la loro attualizzazione, nonché la quantificazione del CSM per il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, differente dal CSM rilevato a livello di compagnie assicurative, al fine di considerare gli effettivi costi di distribuzione/gestione nei flussi prospettici delle passività assicurative in luogo delle provvigioni regolate tra le società del Gruppo.
Di seguito sono riportate le principali scelte metodologiche assunte dal Gruppo Intesa Sanpaolo:
Limitatamente al primo punto, il Gruppo ha adottato la scelta di aggregare i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza e in base al modello di misurazione adottato (General Model o PAA); per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene raggruppando in un unico portafoglio i prodotti secondo la seguente metodologia:
Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della Coorte Annuale ("Carve-Out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestione unitaria e all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.
Vengono incluse nei Contract Boundaries IFRS 17 tutte le opzioni contrattuali che prevedono, già all'emissione dei contratti, le condizioni di esercizio dell'opzione in termini di pricing. Qualora l'esercizio dell'opzione non abbia condizioni

prestabilite all'emissione, ma queste vengono definite solo in un secondo momento oppure al momento stesso dell'esercizio da parte dell'assicurato, queste sono escluse dai Contract Boundaries IFRS 17 e non vengono proiettate nei flussi di cassa del contratto principale; l'esercizio dell'opzione genera un nuovo gruppo di contratti differente da quello del contratto principale.
‒ Approccio di Transition: l'approccio Full Retrospective non risulta applicabile per l'intero portafoglio in quanto i costi elevati e gli sforzi implementativi necessari per le valutazioni effettuate dai motori attuariali superano i benefici che si avrebbero in termini di impatto sulla qualità delle informazioni fornite. Inoltre, prima dell'entrata in vigore della normativa Solvency II non esisteva un framework ufficiale sottoposto a un processo di validazione per la definizione delle assunzioni finalizzate al calcolo della passività, né la disponibilità delle informazioni sulla profittabilità dei contratti. Per le motivazioni di cui sopra, il Gruppo ha deciso di utilizzare tutti e tre i metodi di transition previsti dallo Standard a
seconda della disponibilità dei dati storici richiesti dal principio per la determinazione del CSM alla data di FTA. In particolare, per le generazioni di contratti più recenti è utilizzato il metodo Full Retrospective Approach, fatta eccezione per quelli delle compagnie acquisite (ISP RBM Salute ed ex UBI), per i quali è utilizzato il metodo Fair Value Approach. Per i contratti vita multiramo e i contratti danni meno recenti viene utilizzato il metodo Modified Retrospective Approach, mentre per i restanti prodotti e annualità è utilizzato il Fair Value Approach. Quest'ultimo risulta l'approccio in termini di masse maggiormente utilizzato dal Gruppo per la stima del CSM in FTA, seguito dal Full Retrospective e dal Modified Retrospective Approach.
Le principali semplificazioni utilizzate dal Gruppo nell'applicazione del Modified Retrospective Approach sono:
Con riferimento al metodo del Fair Value Approach, l'approccio si basa sul calcolo del CSM dal punto di vista di un acquirente terzo piuttosto che dal punto di vista della compagnia che detiene il portafoglio di passività (c.d. Market Participant View). La stima del CSM secondo tale metodologia prevede la determinazione di un Cost of Capital, che rappresenta il mancato guadagno che la compagnia acquirente avrebbe dall'immobilizzazione di un capitale a copertura dei rischi impliciti nel portafoglio di contratti acquistato.
Le principali differenze tra lo Standard IFRS 17 e Solvency II in relazione alla valutazione delle passività assicurative sono primariamente legate all'identificazione dei Contract Boundaries, alla determinazione della curva di sconto e alla modalità di calcolo del Margine di Prudenza (rispettivamente Risk Adjustment e Risk Margin). In particolare:
Si precisa che l'introduzione dell'IFRS 17 non comporta impatti sull'indicatore di sintesi Solvency II per il Gruppo Assicurativo.
77 Public Statement ESMA "European common enforcement priorities for 2022 annual financial report" del 30 ottobre 2022, già richiamato in precedenza.
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

Le compagnie assicurative hanno partecipato tramite la Capogruppo Assicurativa Intesa Sanpaolo Vita al progetto di Gruppo Intesa Sanpaolo avviato a settembre 2015, volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio IFRS 9, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari. In particolare, si è tenuto conto dell'obiettivo di perseguire un'adozione omogenea del principio contabile, pur in presenza di operatività assicurativa legata in particolare alle specificità di prodotto delle gestioni separate.
Per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 – che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – sono state declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test), ed è stata finalizzata la definizione dei business model.
Si premette che, data la composizione del portafoglio di pertinenza delle compagnie assicurative e le modalità con cui lo stesso è gestito, l'introduzione dell'IFRS 9 non ha comportato impatti materiali in termini di misurazione, confermando come metodo principale quello del fair value.
Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, le compagnie assicurative adottano la metodologia definita a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo e utilizzata dal 2018; sono stati inoltre formalizzati i modelli di business adottati per la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.
Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, identificando le attività che, non superando il test SPPI, sono state classificate tra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. Solamente una percentuale non significativa – rispetto al complesso del portafoglio – dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a titoli strutturati.
Inoltre, si segnala che le quote di OICR (fondi aperti e fondi chiusi), classificate tra le Attività disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39, in linea con le previsioni del principio e la policy contabile del Gruppo, sono state classificate fra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.
Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le compagnie assicurative in sede di prima applicazione del principio non hanno esercitato l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair Value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico) classificandoli tra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.
Infine, con riferimento ai titoli di debito al costo ammortizzato e ai crediti si evidenzia che il loro contributo complessivo alle attività finanziarie della Divisione risulta essere poco significativo e non comporta particolari impatti in sede di FTA. In particolare, i crediti sono principalmente rappresentati da conti correnti e da altre forme tecniche a breve termine.
Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), ossia l'intenzione con cui le attività finanziarie sono detenute, si osserva quanto segue: per i titoli di debito le compagnie assicurative hanno adottato principalmente il business model Hold To Collect and Sell, ad eccezione dei portafogli collegati ai prodotti unit linked e fondi pensione aperti, per i quali è stato adottato un Business Model "Other", con misurazione degli attivi a fair value con impatti a conto economico.
In sintesi, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse categorie di attività finanziarie valutate comunque al fair value – in particolare da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9. Come conseguenza, su tali riclassifiche non sono stati rilevati impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione.
Viceversa, risultano estremamente limitate le casistiche relative ad Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che a seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 devono essere valutate al fair value, con un impatto marginale a Patrimonio Netto.
Per quanto riguarda le passività finanziarie non si segnalano modifiche derivanti dall'introduzione dell'IFRS 9 rispetto alle precedenti modalità di classificazione e valutazione delle stesse ai sensi dello IAS 39. In particolare, si specifica che il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività valutate al fair value i prodotti di natura finanziaria emessi dalle compagnie assicurative che non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17. Ciò al fine di eliminare o ridurre le possibili "asimmetrie contabili" rispetto agli attivi collegati e valutati anch'essi al fair value. Si evidenzia tuttavia, come meglio dettagliato nel paragrafo sull'IFRS 17, che a seguito dell'introduzione del nuovo principio, una parte dei prodotti multiramo, precedentemente classificata ai sensi dell'IFRS 4/IAS 39 come strumenti finanziari, viene ora attratta nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.
Per quel che riguarda l'Impairment è stata definita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo una metodologia comune ed un processo accentrato presso la struttura Risk Management di Intesa Sanpaolo per la quantificazione dell'Expected Credit Loss per tutte le società del Gruppo. Pertanto, per una completa illustrazione delle scelte adottate dal Gruppo in merito all'applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 si rinvia alle Politiche contabili e all'illustrazione riportata nella Parte E della Nota integrativa relativa al presidio dei rischi del Bilancio Consolidato 2023.
Si segnala, per completezza, che risulta applicabile anche alle compagnie assicurative il documento di "Regole in materia di valutazione dell'Expected Credit Loss secondo il principio IFRS 9 (Impairment Policy)" con riferimento alle linee guida metodologiche definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo in applicazione dell'IFRS 9 e approvate dai competenti livelli di governance.
In questa sede si evidenzia che per le compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella categoria Fair value con imputazione a patrimonio netto. L'applicazione del modello di impairment non comporta quindi una diversa misurazione di tale portafoglio (essendo già al fair value) e, con riferimento alla prima applicazione, comporta un giro tra la riserva da valutazione e la riserva di utili. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.

I principali elementi alla base della metodologia possono essere considerati i seguenti:
Con riferimento allo "staging" dei titoli, bisogna considerare che operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, in analogia alla scelta adottata a partire dal 2018 dal Gruppo Intesa Sanpaolo, anche le compagnie assicurative adottano la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) che contribuisce ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.
Inoltre, un elemento assolutamente rilevante ai fini delle stime sulle perdite attese risulta l'inclusione dei fattori forward looking e, in particolare, degli scenari macroeconomici. Da un punto di vista metodologico, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario+Add-on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment", di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile e utilizzato anche per altre finalità all'interno del Gruppo (ad esempio per la predisposizione del budget e del piano d'impresa), a cui deve essere sommata una rettifica (Add-on) volta a riflettere gli effetti derivanti dalla non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macroeconomici. Analoga impostazione viene applicata quindi anche per le compagnie assicurative.
Infine, con riferimento al solo momento di prima applicazione del principio – ovvero il 1° gennaio 2023 – per i titoli di debito in bonis rilevati al fair value con contropartita il patrimonio netto si è utilizzata la c.d. "low credit risk exemption" prevista dall'IFRS 9, in base alla quale sono state identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, possiedono un rating pari a "investment grade" (o di qualità similare).
Per quanto riguarda l'Hedge Accounting, l'IFRS 9 introduce modifiche esclusivamente per il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta di avvalersi dell'opzione opt-in / opt-out (ossia la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 piuttosto che mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo Intesa Sanpaolo, sulla base degli approfondimenti effettuati sulla gestione delle operazioni di copertura, ha deciso l'esercizio, in fase di FTA dell'IFRS 9, dell'opzione opt-out, confermando tale scelta fino ad oggi. Alla luce di tale indicazione, anche per le compagnie assicurative le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite, in continuità con il passato, nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carve-out).
In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch contabili tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto. La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta a livello di portafoglio per i contratti assicurativi e deve essere presa in coerenza con il metodo di valutazione degli attivi. In particolare:
Ai sensi dell'IFRS 9, le compagnie assicurative hanno finalizzato la definizione dei business model adottati: Hold To Collect and Sell per gli strumenti finanziari di debito, ad eccezione di quelli collegati ai prodotti linked e ai fondi pensione aperti (ai quali è applicato il Business Model Other con la conseguente valutazione al fair value con impatto a conto economico). Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le compagnie assicurative applicano la valutazione a fair value con contropartita a conto economico. Conseguentemente, al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo ha deciso di adottare l'opzione OCI su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.
Si evidenzia, inoltre, che l'introduzione dell'IFRS 17 determina il venir meno del trattamento, denominato Shadow Accounting, previsto dall'IFRS 4, che approssimava la correlazione tra due valori non omogenei: 1) il valore della riserva
Nota integrativa consolidata – Parte A – Politiche contabili

tecnica relativa ai contratti valutati al costo (con partecipazione discrezionale agli utili) e 2) il valore dei relativi attivi valutati al fair value.
L'applicazione dell'IFRS 17 consente una maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti, sia in periodi di aumento dei valori di Fair Value (riduzione dei tassi di mercato) sia in periodi di riduzione dei valori di fair value (aumento dei tassi di mercato). L'IFRS 17 introduce, infatti, la logica forward looking anche per la valutazione delle passività assicurative, garantendo pertanto un confronto omogeneo con le variazioni di fair value delle correlate attività, risultando pertanto maggiormente efficace rispetto al passato. Inoltre, per il modello di misurazione VFA, l'adozione dell'opzione OCI (c.d. Mirroring), comporta che tale maggiore correlazione rispetto a quanto previsto dall'IFRS 4, venga contribuita al patrimonio netto.
Il progetto di implementazione dell'IFRS 17 per la Divisione Insurance ha preso avvio a giugno 2019 ed è stato articolato in più filoni che sono stati impostati in modo omogeneo per tutte le compagnie assicurative, tenendo conto delle specificità di business di ciascuna di esse, come descritto più nel dettaglio nel Bilancio 2022.
Da un punto di vista organizzativo il progetto IFRS 17 ha incluso, oltre al processo di predisposizione del bilancio, l'implementazione di sistemi e processi riferiti alla Pianificazione e Controllo e all'Asset and Liability Management, al fine di garantire la capacità di governo delle compagnie del Gruppo secondo le nuove metriche introdotte dal principio IFRS 17.
La rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche tipiche dell'IFRS 17 nel Bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo è stata oggetto di una specifica progettualità in Capogruppo, sviluppatasi in piena sinergia con le attività delle compagnie assicurative e del relativo progetto di implementazione dell'IFRS 17.
Anche l'adozione del principio IFRS 9 ha comportato interventi sia di tipo organizzativo, relativi alla revisione e all'adattamento dei processi operativi esistenti e al disegno e all'implementazione di nuovi processi, che sui sistemi informativi, anche per adeguarsi ai processi relativi allo staging e all'expected credit losses previsti dal Gruppo.
La data di transizione al principio contabile IFRS 17 è il 1° gennaio 2022, ovvero la data di inizio dell'esercizio immediatamente precedente la data di applicazione iniziale – 1° gennaio 2023 (c.d. First Time Adoption – FTA) – stante l'obbligo previsto dal principio di presentare un periodo comparativo modificato.
La data di transizione al principio contabile IFRS 9, come evidenziato nel paragrafo precedente, è il 1° gennaio 2022 salvo per le previsioni relative all'ECL che trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2023. Si ricorda infatti che il Gruppo ha scelto di applicare il Classification Overlay per la presentazione di tutte le attività finanziarie nel periodo comparativo.
L'impatto derivante dal passaggio ai nuovi principi contabili è rappresentato dalla riserva da First Time Adoption e dall'effetto contabilizzato nelle riserve da valutazione, calcolati al 1° gennaio 2023, la cui determinazione è data dall'effetto derivante dal passaggio all'IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022, a cui si aggiungono le ulteriori variazioni derivanti dall'applicazione dei nuovi principi nel corso del 2022.
Di seguito viene data evidenza qualitativa - illustrando la direzione dell'impatto - di come i principali fenomeni derivanti dall'introduzione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 precedentemente descritti hanno rilevato sulle principali grandezze patrimoniali (Riserve da Valutazione e Riserve) ed economiche (Utile/perdita d'esercizio) del Gruppo alla data di transizione e alla data di prima applicazione del principio.
| Tipologia impatto | 01.01.2022 | 31.12.2022 | 01.01.2023 | ||
|---|---|---|---|---|---|
| A. IFRS 17 Contratti assicurativi |
|||||
| Differente criterio di valutazione delle |
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione |
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione | |||
| passività assicurative | impatto negativo (-) voce 150. Riserve | impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio (+/-) |
|||
| Cancellazione attività immateriali (VoBA) |
impatto negativo (-) voce 150. Riserve | impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio (+/-) |
|||
| B. IFRS 9 Strumenti finanziari |
|||||
| Classificazione e misurazione |
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione |
impatto positivo (+) voce 120. Riserve da valutazione | |||
| impatto positivo (+) voce 150. Riserve | impatto negativo (-) voce 200. Utile/perdita d'esercizio (+/-) |
||||
| Impairment | impatto positivo (+) voce 120. Riserve da valutazione |
||||
| impatto negativo (-) voce 150. Riserve | |||||
| C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9 |
|||||
| impatto positivo (+) voce 120. Riserve da valutazione | impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione | ||||
| impatto negativo (-) voce 150. Riserve | impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio (+/-) |

In particolare, con riferimento al 1° gennaio 2022 si evidenziano i seguenti impatti:
L'impatto complessivo sul patrimonio netto, al netto dell'impatto fiscale, è negativo per 985 milioni (di cui 847 milioni di voce 150.Riserve e 138 milioni di voce 120. Riserve da valutazione).
o le riclassifiche da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9 hanno comportato una riattribuzione tra la voce 120. Riserva da valutazione precedentemente iscritta e la voce 150. Riserve, con effetto nullo sul patrimonio netto.
o la riserva da valutazione viene adeguata per tener conto del diverso riconoscimento della quota degli utili/perdite sugli investimenti a copertura delle passività di competenza degli assicurati che, per effetto di IFRS 17, include anche la quota di pertinenza della compagnia. La valutazione delle passività assicurative a valori correnti, infatti – con particolare riferimento ai contratti partecipativi diretti – prevede il riconoscimento sostanzialmente integrale delle variazioni di fair value degli investimenti sottostanti alle passività assicurative (Contractual Service Margin) in coerenza con la destinazione contabile delle attività finanziarie sottostanti. Tale effetto (c.d. mirroring) è rilevato anche in sede di transizione78. L'effetto dell'interazione tra i due principi è già riconosciuto nella valutazione al fair value delle passività assicurative e nella iscrizione di riserve da valutazione riportate nel precedente punto A.
Con riferimento agli effetti registrati nel corso del 2022, le fattispecie sopra descritte hanno comportato un diverso impatto quantitativo, rispetto a quanto contabilizzato ai sensi dei criteri precedentemente applicati, per effetto principalmente della forte correlazione esistente tra IFRS 9 e IFRS 17. Più nel dettaglio, l'andamento dei mercati ed in particolare l'incremento dei tassi d'interesse osservato nel corso del 2022 ha determinato minusvalenze significative sulle attività finanziarie valutate al fair value che, ai sensi del precedente IFRS 4, erano state solo parzialmente riconosciute nella valutazione delle riserve tecniche (c.d. Shadow Accounting). Le nuove logiche di misurazione delle passività assicurative introdotte dall'IFRS 17 hanno consentito una maggiore compensazione delle minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti, tramite il riconoscimento pressoché integrale della variazione delle stesse alle passività assicurative, mitigando gli effetti negativi sul patrimonio netto registrati ai sensi dell'IFRS 4. Si è determinato pertanto un effetto positivo nel corso del 2022 sul patrimonio netto pari a 433 milioni, di cui 25 milioni sulla voce 200. Utile/perdita d'esercizio che fattorizza anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi.
L'effetto combinato di quanto sopra esposto determina un impatto negativo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 pari a 552 milioni.
L'applicazione del modello di impairment sui titoli di debito valutati a fair value in contropartita a patrimonio netto al 1° gennaio 2023 ha comportato, in accordo con i principi di riferimento, un giro tra la voce 120. Riserva da valutazione e la voce 150. Riserve per 59 milioni con effetto nullo sul patrimonio netto.
Nella presente sezione sono illustrate le riconciliazioni dei saldi contabili al 31 dicembre 2022 modificati per effetto dell'applicazione delle nuove regole richieste dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9.
***
Con riferimento alla rappresentazione dell'IFRS 17 nell'ambito del bilancio consolidato delle banche a capo di conglomerati finanziari, si evidenzia che in data 17 novembre 2022 la Banca d'Italia ha pubblicato l'8° aggiornamento della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 applicabile ai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2023.
Al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle analoghe disposizioni emanate dall'IVASS79 con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS, prevedendo un rinvio a tali disposizioni per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento. Le modifiche introdotte riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS.
In particolare, con riferimento ai prospetti contabili consolidati, nello schema di Stato patrimoniale consolidato viene data evidenza nelle voci "80. Attività assicurative" e "110. Passività assicurative" dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione. Con riferimento invece al Conto economico consolidato, nel risultato intermedio riferito alla gestione assicurativa è prevista la distinzione fra i ricavi/costi per servizi assicurativi – che trovano rappresentazione nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" – e i ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi e
78 Ai sensi dei paragrafi C18 b) e C19 b) se la compagnia sceglie di disaggregare i ricavi finanziari o i costi finanziari di assicurazione tra gli importi rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio e quelli rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo, in applicazione del paragrafo 88, lettera b), o del paragrafo 89, lettera b), deve determinare l'importo cumulativo dei ricavi finanziari o dei costi finanziari di assicurazione rilevati nelle altre componenti di conto economico alla data di transizione.
79 Il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

alle cessioni in riassicurazione – esposti nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".
La Banca d'Italia non ha invece apportato modifiche con riferimento alla rappresentazione delle grandezze IFRS 9, pertanto gli strumenti finanziari di competenza delle compagnie assicurative (inclusi i prodotti assicurativi a cui si applica l'IFRS 9) negli schemi di bilancio ai sensi della Circolare 262 sono rappresentati insieme a quelli della Banca80 . Nello specifico, i prospetti a seguire forniscono le seguenti informazioni:
80 Si ricorda che, per effetto dell'applicazione del Deferral Approach, negli schemi consolidati del Gruppo Intesa Sanpaolo fino al Bilancio 2022 erano esposte specifiche voci per rappresentare gli strumenti finanziari del comparto assicurato, classificati e misurati ai sensi dello IAS 39 e che sono state, pertanto, cancellate con il passaggio all'IFRS 9:
- Stato patrimoniale – Attivo: "Voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute per la negoziazione, le attività finanziarie valutate al fair value, le attività finanziarie disponibili per la vendita e gli eventuali derivati con fair value positivo, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;
- Stato patrimoniale – Attivo: "Voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, i crediti verso banche e quelli verso clientela, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;
- Stato Patrimoniale – Passivo: Voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39, che accoglieva i debiti verso banche, i debiti verso clientela ed i titoli in circolazione, in applicazione dello IAS 39;
- Stato patrimoniale – Passivo: Voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39, che accoglieva le passività finanziarie di negoziazione, le passività finanziarie valutate al fair value ed i derivati con fair value negativo, così come definiti ai sensi dello IAS 39;
- Stato patrimoniale – Patrimonio Netto: Voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, che accoglieva le riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, gli effetti dello shadow accounting ed i relativi impatti fiscali;
- Conto economico – Voce 115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le componenti economiche delle sopra menzionate voci patrimoniali;
- Conto economico – Voce 135. Rettifiche / riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le rettifiche e le riprese di valore effettuate sugli strumenti finanziari delle compagnie assicurative valutati ai sensi dello IAS 39.
Gli strumenti finanziari di pertinenza delle compagnie assicurative sono rappresentati nell'ambito delle voci già utilizzate dalle società bancarie del Gruppo, secondo lo schema della Circolare 262.

Vengono riportati di seguito i prospetti di raccordo tra gli Schemi Contabili consolidati del Gruppo come da Bilancio 2022 e gli Schemi Contabili introdotti dall'8° aggiornamento della Circolare 262 della Banca d'Italia, che recepisce l'adozione dei criteri di presentazione previsti dall'IFRS 17. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati secondo l'IFRS 4 e lo IAS 39 per le attività e le passività delle Imprese di assicurazione del Gruppo) sono ricondotti alle nuove voci contabili, secondo le riclassificazioni resesi necessarie in relazione ai nuovi criteri di classificazione introdotti dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9 e sulla base delle analisi svolte (già descritte in precedenza), senza l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione (ossia a parità di valore contabile iscritto al 31 dicembre 2022). Vengono quindi illustrate le principali movimentazioni che interessano le voci evidenziate nei prospetti, che rappresentano le attività e passività patrimoniali ascrivibili al comparto assicurativo e quindi sono interessate dall'applicazione dei due citati principi contabili.
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Cassa e disponibilità liquide | 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di |
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di dello IAS 39 |
50. Derivati di copertura | 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
70. Partecipazioni | 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori | 90. Attività materiali | 100. Attività immateriali | 110. Attività fiscali | 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
130. Altre attività | (milioni di euro) TOTALE DELL'ATTIVO |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 112.924 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 112.924 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | 47.577 | - | 102.775 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 264 | 150.616 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 42.522 | - | 85 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 42.607 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | 5.054 | - | 102.690 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 264 | 108.008 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | 49.716 | 69.937 | - | 76 | - | - | - | - | - | - | - | - | -225 | 119.504 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | 528.078 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 528.081 |
| a) Crediti verso banche | - | - | - | - | 32.884 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 32.884 | |
| b) Crediti verso clientela | - | - | - | - | 495.194 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 495.197 | |
| 50. | Derivati di copertura | - | - | - | 13 | - | - | 10.062 | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.075 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
- | - | - | - | - | - | - | -9.752 | - | - | - | - | - | - | - | -9.752 |
| 70. | Partecipazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.013 | - | - | - | - | - | - | 2.013 |
| 80. | Attività Assicurative | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 163 | - | - | - | - | 108 | 272 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | 64 | 65 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 163 | - | - | - | - | 44 | 207 | |
| 90. | Attività materiali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.505 | - | - | - | - | 10.505 |
| 100. | Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9.830 | - | - | - | 9.830 |
| di cui: Avviamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.626 | - | - | - | 3.626 | |
| 110. | Attività fiscali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 18.273 | - | - | 18.273 |
| a) correnti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.520 | - | - | 3.520 | |
| b) anticipate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 14.753 | - | - | 14.753 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 638 | - | 638 |
| 130. | Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22.704 | 22.704 |
| TOTALE DELL'ATTIVO | 112.924 | 47.577 | 49.716 | 172.725 | 528.078 | 80 | 10.062 | -9.752 | 2.013 | 163 | 10.505 | 9.830 | 18.273 | 638 | 22.851 | 975.683 |
Con riferimento alle attività, le principali riclassifiche sono determinate dall'applicazione delle nuove regole di classificazione introdotte dall'IFRS 9 (Business Model e SPPI test) e, con effetti meno rilevanti, dall'introduzione dell'IFRS 17. In particolare, come meglio di seguito evidenziato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato alcune riclassifiche tra le varie categorie di attività finanziarie valutate al fair value – principalmente con riferimento ad attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 riclassificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – confermando l'utilizzo del fair value come principale metodo di valutazione e pertanto senza impatti sulla misurazione.

La voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022 le seguenti voci per un importo pari a circa 172.725 milioni:
A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 le attività finanziarie di pertinenza delle compagnie assicurative sono state ricondotte alle seguenti voci:
La voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022, per un valore pari a 80 milioni, crediti verso banche per 40 milioni e crediti verso la clientela per 40 milioni.
A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 la voce è stata ricondotta principalmente a:
La voce 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo pari a 163 milioni, è ricondotta integralmente alla nuova voce 80. Attività Assicurative per effetto della nuova rappresentazione introdotta dall'IFRS 17.
La voce 130. Altre Attività, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo complessivo a livello consolidato pari a 22.851 milioni, è stata ricondotta principalmente a:

| (milioni di euro) | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di |
20. Passività finanziarie di negoziazione | 30. Passività finanziarie designate al fair value | assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di |
40. Derivati di copertura | 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
60. Passività fiscali | 70. Passività associate ad attività in via di dismissione | 80. Altre passività | 90. Trattamento di fine rapporto del personale | 100. Fondi per rischi e oneri | 110. Riserve tecniche | TOTALE DEL PASSIVO | |
| IAS 39 | |||||||||||||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 667.586 | 2.550 | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | - | 670.140 |
| a) debiti verso banche | 137.481 | 629 | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | - | 138.114 | |
| b) debiti verso la clientela | 454.025 | 587 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 454.612 | |
| c) titoli in circolazione | 76.080 | 1.334 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 77.414 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | - | - | 46.512 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46.512 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | - | - | - | 8.795 | 54.214 | - | - | - | - | - | - | - | - | 63.009 |
| 40. | Derivati di copertura | - | - | - | - | 171 | 5.346 | - | - | - | - | - | - | - | 5.517 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
- | - | - | - | - | - | -8.031 | - | - | - | - | - | - | -8.031 |
| 60. | Passività fiscali | - | - | - | - | - | - | - | 2.306 | - | - | - | - | - | 2.306 |
| a) correnti | - | - | - | - | - | - | - | 297 | - | - | - | - | - | 297 | |
| b) differite | - | - | - | - | - | - | - | 2.009 | - | - | - | - | - | 2.009 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - | 15 | - | - | - | - | 15 |
| 80. | Altre passività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.966 | - | - | - | 10.966 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 852 | - | - | 852 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.960 | - | 4.960 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 711 | - | 711 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 139 | - | 139 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.110 | - | 4.110 | |
| 110. | Passività Assicurative | - | - | - | - | 17.359 | - | - | - | - | 90 | - | 50 | 100.117 | 117.616 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
- | - | - | - | 17.359 | - | - | - | - | 5 | - | 50 | 100.117 | 117.531 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 85 | - | - | - | 85 | |
| TOTALE | 667.586 | 2.550 | 46.512 | 8.795 | 71.744 | 5.346 | -8.031 | 2.306 | 15 | 11.060 | 852 | 5.010 | 100.117 | 913.862 |
Con riferimento alle passività l'introduzione dei nuovi principi ha determinato le seguenti riclassifiche, riconducibili in modo prevalente alle nuove metriche di classificazione delle passività assicurative previste dall'IFRS 17.
La voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 2.550 milioni, viene riclassificata interamente nella nuova voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, con la seguente suddivisione:
La voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 71.744 milioni era principalmente riferita ai prodotti di investimento (unit linked, fondi pensione e prodotti multiramo) emessi dalle compagnie assicurative per i quali era stata esercitata la fair value option, al fine di mitigare l'accounting mismatch con le relative poste dell'attivo contabilizzate al fair value.
In applicazione dei nuovi principi contabili tale voce è stata ricondotta a:

‒ voce 40. Derivati di copertura per 171 milioni.
La voce 80. Altre passività, che al 31 dicembre 2022 ammontava a livello consolidato a 11.060 milioni, rimane sostanzialmente invariata ad eccezione di una quota pari a 90 milioni, ascrivibili principalmente a debiti e depositi verso riassicuratori, che vengono ricondotti nell'ambito della voce 110. Passività Assicurative.
Dalla voce 100. Fondi per Rischi e Oneri, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 5.010 milioni, sono stati riclassificati 50 milioni nella voce 110. Passività Assicurative in ragione delle nuove logiche di misurazione delle passività ai sensi dell'IFRS 17.
La voce 110. Riserve Tecniche, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 100.117 milioni, è integralmente ricondotta alla nuova voce 110. Passività Assicurative.
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
120. Riserve da valutazione | 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione |
130. Azioni rimborsabili | 140. Strumenti di capitale | 150. Riserve | 155. Acconti su dividendi (-) | 160. Sovrapprezzi di emissione | 170. Capitale | 180. Azioni proprie (-) | 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) |
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | TOTALE | |
| 120. | Riserve da valutazione | -1.939 | -696 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -2.635 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | - | - | - | 7.211 | - | - | - | - | - | - | - | 7.211 |
| 150. | Riserve | - | - | - | - | 15.827 | - | - | - | - | - | - | 15.827 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | - | - | - | - | - | -1.400 | - | - | - | - | - | -1.400 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | - | - | - | 28.053 | - | - | - | - | 28.053 |
| 170. | Capitale | - | - | - | - | - | - | - | 10.369 | - | - | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | - | - | - | - | - | - | - | - | -124 | - | - | -124 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 166 | - | 166 |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.354 | 4.354 |
| TOTALE | -1.939 | -696 | - | 7.211 | 15.827 | -1.400 | 28.053 | 10.369 | -124 | 166 | 4.354 | ||
| TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO | 975.683 |
Con riferimento al Patrimonio Netto, la voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, negativa per 696 milioni al 31 dicembre 2022, è stata ricondotta alla voce 120. Riserve da valutazione. L'aggregato accoglieva la riserva di valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita e la riserva da valutazione della copertura di flussi finanziari (complessivamente negativa per 8.708 milioni), nonché gli effetti dello shadow accounting (positivi per 8.012 milioni).

Vengono riportati di seguito i prospetti di Riconciliazione tra lo Stato patrimoniale consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022, che recepisce le riclassificazioni a parità di saldi contabili determinate dalle nuove regole di classificazione previste dall'IFRS 9 e dall'IFRS 17, precedentemente illustrate, e lo Stato patrimoniale al 1° gennaio 2023. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati ai sensi dell'IFRS 4 e dello IAS 39 per il contributo delle compagnie assicurative) vengono modificati per effetto dell'applicazione delle logiche di misurazione di IFRS 9 e IFRS 17.
In particolare, sono forniti i seguenti dettagli:
La chiave di lettura sopra descritta è applicabile anche al successivo prospetto delle passività.
| Effetto di transizione a IFRS 9 / IFRS 17 transizione |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE ATTIVO al 31.12.2022 (a) |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 (c) |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE ATTIVO al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) |
Impairment | TOTALE ATTIVO al 01.01.2023 (g) = (e) + (f) |
|||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS 9 e IFRS17 |
POST FTA Classificazione e misurazione IFRS 9 e IFRS 17 |
||||||||
| 10. 20. |
Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
112.924 150.616 |
- - |
- - |
- - |
112.924 150.616 |
- - |
112.924 150.616 |
|
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
119.504 | - | 4 | 4 | 119.508 | - | 119.508 | |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 528.081 | - | - | - | 528.081 | - | 528.081 | |
| 50. | Derivati di copertura | 10.075 | - | - | - | 10.075 | - | 10.075 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-9.752 | - | - | - | -9.752 | - | -9.752 | |
| 70. | Partecipazioni | 2.013 | - | - | - | 2.013 | - | 2.013 | |
| 80. | Attività Assicurative | 272 | -149 | 28 | -121 | 151 | - | 151 | |
| 90. | Attività materiali | 10.505 | - | - | - | 10.505 | - | 10.505 | |
| 100. | Attività immateriali | 9.830 | -685 | 92 | -593 | 9.237 | - | 9.237 | |
| 110. | Attività fiscali | 18.273 | 163 | -306 | -143 | 18.130 | - | 18.130 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
638 | - | - | - | 638 | - | 638 | |
| 130. | Altre attività | 22.704 | -84 | -159 | -243 | 22.461 | - | 22.461 | |
| TOTALE DELL'ATTIVO | 975.683 | -755 | -341 | -1.096 | 974.587 | - | 974.587 |
Nell'ambito delle poste dell'attivo, tra gli impatti maggiormente significativi si rilevano, ai sensi dell'applicazione di IFRS 17:

Assicurative rappresentativa degli utili futuri della compagnia. Tale cancellazione in sede di transizione comporta lo storno degli effetti registrati nel corso dell'esercizio 2022 per il venire meno della quota di ammortamento delle citate voci (pari a circa 92 milioni);
‒ la cancellazione di altre attività al 1° gennaio 2022 pari a 84 milioni e nel corso dell'esercizio 2022 per 159 milioni, include principalmente la cancellazione dei Deferred Acquisition Costs.
Come anticipato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse voci della attività finanziarie comunque valutate al fair value (essenzialmente dal fair value con impatti a Patrimonio netto a Fair value con impatti a conto economico). Come conseguenza, il valore a cui sono avvenute tali riclassifiche è rimasto invariato, non comportando impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione. L'impatto marginale registrato sul Patrimonio Netto Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022 pari a 4 milioni è riconducibile alla diversa valutazione di alcuni titoli di debito precedentemente classificati tra i crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39.
Per effetto dei movimenti complessivi rilevati sulle voci dell'attivo e del passivo, è stato rilevato un effetto fiscale pari a maggiori imposte anticipate nette di 431 milioni al 1° gennaio 2022, in riduzione di 289 milioni nel corso del 2022.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Effetto di transizione a IFRS 9 (f) |
||||||||
| TOTALE PASSIVO al 31.12.2022 (a) |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 (c) |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE PASSIVO al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) |
Impairment | TOTALE PASSIVO al 01.01.2023 (g) = (e) + (f) |
||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS 9 e IFRS17 |
POST FTA Classificazione e misurazione IFRS 9 e IFRS 17 |
|||||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 670.140 | - | -13 | -13 | 670.127 | - | 670.127 |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 46.512 | - | - | - | 46.512 | - | 46.512 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 63.009 | -1 | -1 | -2 | 63.007 | - | 63.007 |
| 40. | Derivati di copertura | 5.517 | - | - | - | 5.517 | - | 5.517 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-8.031 | - | - | - | -8.031 | - | -8.031 |
| 60. | Passività fiscali | 2.306 | -268 | -17 | -285 | 2.021 | - | 2.021 |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 15 | - | - | - | 15 | - | 15 |
| 80. | Altre passività | 10.966 | -101 | -102 | -203 | 10.763 | - | 10.763 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 852 | - | - | - | 852 | - | 852 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.960 | - | - | - | 4.960 | - | 4.960 |
| 110. | Passività Assicurative | 117.616 | 600 | -641 | -41 | 117.575 | - | 117.575 |
| TOTALE DEL PASSIVO | 913.862 | 230 | -774 | -544 | 913.318 | - | 913.318 | |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO | 61.821 | -985 | 433 | -552 | 61.269 | - | 61.269 | |
| TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO | 975.683 | -755 | -341 | -1.096 | 974.587 | - | 974.587 |
Nell'ambito delle passività, l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione IFRS 17 comporta impatti con riferimento principalmente alla voce Passività Assicurative, il cui valore risulta incrementato di 600 milioni al 1° gennaio 2022. Tale maggiore valore è più che riassorbito nel corso dell'esercizio 2022 per effetto delle dinamiche finanziarie che hanno caratterizzato l'anno e che trovano riscontro diretto nella valutazione a valori correnti delle passività assicurative. Con specifico riferimento ai contratti partecipativi diretti, le minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti sono rilevate nelle passività assicurative, in contropartita a riserve da valutazione e conto economico, in correlazione alla destinazione contabile degli attivi sottostanti (c.d. mirroring).
A tale proposito si rileva che il Contractual Service Margin alla data del 31 dicembre 2022 ha un valore di 9.069 milioni in leggera riduzione rispetto al 1° gennaio 2022 (quando era pari a 9.274 milioni).
Dal punto di vista degli impatti quantitativi, le movimentazioni più rilevanti sono ascrivibili alle voci del Patrimonio Netto per la cui spiegazione si rimanda al paragrafo successivo.
| Effetto di transizione a IFRS 9 (f) |
(milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE al 31.12.2022 (a) |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) |
Impairment | TOTALE al 01.01.2023 (g) = (e) + (f) |
||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS 9 e IFRS17 |
(c) | POST FTA Classificazione e misurazione IFRS 9 e IFRS 17 |
||||||
| 120. | Riserve da valutazione | -2.635 | -138 | 315 | 177 | -2.458 | 59 | -2.399 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | 7.211 | - | - | - | 7.211 | - | 7.211 |
| 150. | Riserve | 15.827 | -847 | 93 | -754 | 15.073 | -59 | 15.014 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -1.400 | - | - | - | -1.400 | - | -1.400 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.053 | - | - | - | 28.053 | - | 28.053 |
| 170. | Capitale | 10.369 | - | - | - | 10.369 | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | -124 | - | - | - | -124 | - | -124 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 166 | - | - | - | 166 | - | 166 |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 4.354 | - | 25 | 25 | 4.379 | - | 4.379 |
| TOTALE PATRIMONIO NETTO | 61.821 | -985 | 433 | -552 | 61.269 | - | 61.269 |
Con riferimento agli effetti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17, come anticipato nel Bilancio 2022, alla data di transizione (1° gennaio 2022) il Patrimonio Netto del Bilancio Consolidato di Gruppo si riduce di 985 milioni, al netto dell'effetto fiscale, in ragione di:
La messa a regime, anche in termini di applicativi IT, dei meccanismi di applicazione congiunta di IFRS 17 e IFRS 9, finalizzata nel primo trimestre 2023, ha definito per l'esercizio 2022, anche in relazione all'andamento dei mercati finanziari, un effetto positivo sul patrimonio netto di 433 milioni rispetto a quanto rilevato al 1° gennaio 2022, di cui 25 milioni a valere sull'utile dell'esercizio che fattorizzano anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi. L'effetto complessivo è ascrivibile ai nuovi criteri introdotti da IFRS 17 che, come già evidenziato in precedenza, garantiscono maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti.
L'effetto complessivo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 derivante dall'applicazione congiunta di IFRS 9 e IFRS 17 è negativo per 552 milioni al netto dell'effetto fiscale. Tale effetto è spiegato, come sopra illustrato, dagli impatti di transizione a IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022 (negativi per 985 milioni), parzialmente compensati nel corso dell'anno dai maggiori utili (25 milioni) e maggiori riserve (408 milioni) espresse secondo i nuovi principi.
Per le compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (business model HTCS). L'applicazione delle nuove regole di impairment sui tali titoli di debito ha comportato un effetto pari a 59 milioni al netto dell'effetto fiscale con un effetto complessivamente nullo sul Patrimonio netto, dal momento che si sostanzia in una riclassifica tra riserve da valutazione e riserve di utili, trattandosi di strumenti finanziari già valutati al fair value. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.
Gli effetti contabili descritti in precedenza hanno anche delle conseguenze sul capitale regolamentare e sui ratio prudenziali. In particolare, il Patrimonio Netto ai fini dei fondi propri si riduce al 31 dicembre 2022 per un importo pari a -408 milioni82, con un impatto sul CET 1 ratio pari a -11 punti base.
81 In tale accezione sono stati rappresentati gli effetti della cancellazione di riserve tecniche e di ulteriori poste assicurative (es. DAC e specifici stanziamenti di Fondi Rischi). Il dettaglio, rappresentato nelle precedenti tabelle di riconciliazione attività e passività è composto principalmente come segue: voce 110. Passività Assicurative e voce 80. Attività Assicurative + 749 milioni, voce 80 Altre Passività e voce 130 Altre Attività -17 milioni.
82 Tale valore è calcolato escludendo dall'impatto complessivo sul patrimonio netto di -552 milioni registrato al 31 dicembre 2022, 144 milioni di effetti relativi agli intangibili del Gruppo Bancario cancellati in quanto già dedotti ai fini prudenziali.
L'impatto al 31 dicembre 2022 è derivante da:
Si precisa che, ai fini del calcolo prudenziale, l'investimento nelle compagnie assicurative rientra nel regime di Danish Compromise che consente la ponderazione al 370% dell'investimento in luogo della sua deduzione dal CET1.
Nella tabella che segue sono, invece, riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre dal 1° gennaio 2024 e rispetto ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso di un'applicazione anticipata.
| Regolamento omologazione |
Modifiche | Data di entrata in vigore |
|---|---|---|
| 2579/2023 | Modifiche all'IFRS 16 Leasing - Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
| 2822/2023 | Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio - Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
Con riferimento ai regolamenti di omologazione che recepiscono modifiche a principi contabili già esistenti, a partire dal 1° gennaio 2024 saranno applicabili il Regolamento n. 2579/2023 e il Regolamento n. 2822/2023 illustrati di seguito.
Nella Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 che modifica l'IFRS 16 Leasing con riferimento alle modifiche relative alle "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione", pubblicate dallo IASB in data 22 settembre 2022.
Le limitate modifiche introdotte riguardano la contabilizzazione delle operazioni di vendita e retrolocazione (c.d. sale and leaseback)83 da parte del locatario-venditore, in caso di pagamenti variabili e se il trasferimento dell'attività soddisfa i requisiti ai sensi dell'IFRS 15 per essere contabilizzato come una vendita del bene.
La modifica era stata sollecitata dall'IFRS-IC che aveva riscontrato un vuoto normativo in merito alle modalità di rilevazione del diritto d'uso (o right of use) e delle passività del leasing nelle transazioni di vendita e retrolocazione in presenza di canoni variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene.
Con gli emendamenti apportati si chiarisce che:
Il locatario-venditore può adottare differenti approcci che consentano di conseguire quanto indicato dalle nuove previsioni. Infatti, lo IASB ha deciso di non introdurre requisiti specifici per la valutazione della passività derivante dalla retrolocazione, lasciando alle singole entità la definizione di una accounting policy.
Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024 con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8, alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019.
Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure presentano pagamenti variabili poco significativi.
Regolamento n 2822/2023 – modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio – Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole
Nel corso del mese di dicembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento n. 2822 del 19 dicembre 2023, che introduce alcune limitate modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio.
I chiarimenti mirano a promuovere la coerenza nell'applicazione dello IAS 1 tra le società per determinare se, nel prospetto della situazione patrimoniale, i debiti e le altre passività con una data di regolamento incerta debbano essere classificati come correnti (dovuti o potenzialmente da liquidare entro un anno) o non correnti.
Infatti, lo IAS 1 prevede che una società classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole o "covenants"). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura dell'esercizio (ad esempio, una clausola basata sulla situazione patrimoniale dell'entità a sei mesi dalla data di chiusura dell'esercizio) non influiscono sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio.
83 Le operazioni di vendita e retrolocazione (sale and leaseback) sono operazioni per le quali una società vende un bene e successivamente prende in locazione lo stesso bene dal nuovo proprietario.

Di converso viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.
Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2024.
Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia – le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano particolarmente rilevanti.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche di principi contabili già in vigore non ancora omologati da parte della Commissione Europea.
| Principio/ Interpretazione |
Modifiche | Data di pubblicazione |
|---|---|---|
| IAS 21 | Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability |
15/08/2023 |
| IAS 7 | Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows: Supplier Finance Arrangements | 25/05/2023 |
| IFRS 7 | Amendments to IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements |
25/05/2023 |
Per quanto riguarda i documenti dello IASB che modificano principi contabili esistenti ed ancora in attesa di omologazione si segnala quanto segue:
– Amendments allo IAS 21 The effects of Change in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability
Lo IASB ha pubblicato in data 15 agosto 2023 gli amendments allo IAS 21 "The effects of Change in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability" che hanno lo scopo di supportare le società nel determinare se una valuta può essere convertita in un'altra valuta, quale approccio contabile adottare se la conversione non è possibile e la disclosure da fornire in queste circostanze.
In sintesi le modifiche riguardano:
Le modifiche entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, previa omologazione da parte della Commissione Europea. Come evidenziato dallo IASB, la casistica oggetto di intervento normativo non è frequente e pertanto nell'attuale contesto non ci si aspetta che le modifiche assumano particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo.
– Amendments allo IAS 7 e all'IFRS 7 - Supplier finance arrangements Nel corso del mese di maggio 2023, lo IASB ha pubblicato gli emendamenti ai principi contabili IAS 7 "Statement of Cash Flows" e IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", finalizzati ad introdurre nuovi requisiti di trasparenza degli accordi di supplier finance85 nel bilancio delle imprese.
Le modifiche proposte interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano dei "supplier finance arrangements" in base ai quali l'entità, o i suoi fornitori, possono accedere a finanziamenti per l'importo del debito di fornitura. La casistica non risulta di interesse diretto per il Gruppo Intesa Sanpaolo che agisce esclusivamente in qualità di cessionario.
Gli emendamenti pubblicati richiedono alle imprese una specifica disclosure quali-quantitativa su alcuni aspetti dei contratti stipulati (termini e condizioni degli accordi, ammontare delle passività e termini di pagamento delle fatture).
84 IAS 21.8: "A currency is exchangeable into another currency when an entity is able to obtain the other currency within a time frame that allows for a normal administrative delay and through a market or exchange mechanism in which an exchange transaction would create enforceable rights and obligations."
85 Esempi di queste tipologie di contratti sono operazioni di reverse factoring ed equivalenti. Il reverse factoring, noto anche come factoring indiretto o credito di filiera, si sviluppa attraverso una convenzione in base alla quale un'impresa acquirente, in partnership con un intermediario finanziario, offre ai propri fornitori la possibilità di ricevere il pagamento anticipato dei propri crediti mediante cessione dei medesimi all'intermediario.
Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo. In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.
Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa, così come quelli indicati nella Relazione sulla gestione, sono espressi – qualora non diversamente specificato – in milioni di Euro.
Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB. Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia, dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – Consob e dall'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati – ESMA, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie ai fini di una rappresentazione corretta e veritiera della situazione del Gruppo.
I Prospetti contabili di stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 e i relativi dettagli di Nota integrativa presentano tra le componenti riclassificate in via di dismissione, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, un portafoglio costituito sia da inadempienze probabili, sia da posizioni in bonis, per un valore contabile lordo complessivo pari a circa 0,2 miliardi, oggetto di un'operazione di de-risking approvata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo nel dicembre 2023 ed il cui perfezionamento è atteso nel corso della prima parte del 2024.
Oltre ad immobili in cessione, tra le attività in via dismissione figura anche la partecipazione in Cronos Vita, posseduta al 22,5% da Intesa Sanpaolo Vita nell'ambito dell'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita che, tra le altre cose, ha visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane. In particolare, ai fini dell'applicazione dell'IFRS 5, si è tenuto conto della sussistenza ab origine del manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in Cronos Vita entro un arco temporale limitato, coerentemente con quanto concordato nell'ambito del più ampio processo di approvazione dell'operazione. È stato altresì verificato, in linea con le indicazioni dell'IFRS 5, che il fair value dell'investimento, al netto dei costi di vendita, non fosse inferiore al valore di carico contabile.
Con riferimento invece ai portafogli di crediti deteriorati che figuravano tra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2022, tutte le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione nel marzo 2023, con il perfezionamento delle relative cessioni. Per quanto riguarda invece (i) le attività e passività afferenti al ramo d'azienda di PBZ Card dedicato all'attività di merchant acquiring e (ii) la partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd, anch'esse classificate in via di dismissione alla fine dell'esercizio 2022, le relative cessioni hanno avuto luogo rispettivamente in data 28 febbraio e 16 maggio 2023.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto.
Negli Allegati vengono presentati i prospetti di raccordo con i dati di Stato patrimoniale e di Conto economico originariamente pubblicati nel Bilancio 2022, oltre a specifici schemi di raccordo tra questi ultimi e i prospetti riclassificati (riesposti) inclusi nella Relazione sulla gestione che correda il presente bilancio.
Come già ampiamente evidenziato nella sezione precedente sulla transizione al nuovo principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi, i prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative dell'IFRS 17 secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia e per il venir meno del c.d. Deferral Approach per la rappresentazione delle attività e passività finanziarie delle compagnie assicurative controllate e presentano i dati comparativi modificati a seguito dell'applicazione retrospettiva dei due principi.
Per lo stato patrimoniale viene inoltre aggiunto il raffronto con il 1° gennaio 2022, data di transizione ai nuovi principi86 .
Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e sottovoci).
Per completezza si segnala che con riferimento agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono preceduti dal segno meno.
86 Come evidenziato in precedenza, lo IAS 1 paragrafo 40A richiede di presentare un terzo prospetto della situazione patrimoniale all'esercizio precedente, in aggiunta ai prospetti comparativi minimi richiesti, se si applica un principio contabile retroattivamente e gli impatti sono significativi. Il terzo prospetto obbligatorio non è richiesto per la predisposizione dei resoconti intermedi redatti ai sensi dello IAS 34, pertanto viene esposto nel solo Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il prospetto distingue inoltre la quota di redditività di pertinenza della Capogruppo da quelle di pertinenza dei soci di minoranza. Come per lo Stato patrimoniale ed il Conto economico, rispetto agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Gli importi negativi sono preceduti dal segno meno.
Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Il prospetto è presentato invertendo le righe e le colonne rispetto al medesimo prospetto previsto dall'aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia.
Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno.
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia emanata il 22 dicembre 2005 e dai successivi aggiornamenti applicabili per la redazione del presente bilancio ed è integrata secondo le indicazioni dell'8° aggiornamento della Circolare 262/2005 per la disclosure richiesta dall'IFRS 17.
Si segnala che con Comunicazione del 14 marzo 2023, Banca d'Italia ha abrogato e sostituito la precedente Comunicazione del 21 dicembre 2021 che aveva integrato le disposizioni della Circolare 262 in merito agli impatti del COVID-19 e alle misure a sostegno dell'economia. In conseguenza del mutato scenario legato alla pandemia, non sono più previste informazioni di bilancio relative ai finanziamenti assistiti da moratoria, mentre quelle sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica sono ora richieste, in formato libero, in calce ad alcune tabelle delle sezioni di Nota integrativa sullo stato patrimoniale e sul rischio di credito.
Il bilancio consolidato include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, comprendendo nel perimetro di consolidamento – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.
Sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Il controllo può configurarsi solamente con la presenza contemporanea dei seguenti elementi:
Sono considerate controllate congiuntamente le entità nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra la Capogruppo, direttamente o indirettamente, e uno o più altri soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato.
Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20%, in quanto di importo contenuto oppure in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.
Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.
Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.
Rispetto al 31 dicembre 2022, le variazioni nel perimetro di consolidamento integrale hanno riguardato l'ingresso di:
− Reyl Finance (MEA) LTD partecipata al 100% da Reyl & Cie S.A. a seguito del superamento dei limiti di immaterialità che ne permettevano in precedenza il consolidamento al patrimonio netto;
e l'uscita di:
Infine, per completezza, si segnala che Banca 5 S.p.A. ha modificato la propria denominazione sociale in Isybank S.p.A.

Nel prospetto che segue sono indicate le partecipazioni controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2023.
| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 1 | Acantus S.p.A. Capitale Eur 1.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | |
| 2 | Anti Financial Crime Digital HUB S.c.a.r.l. (c) | Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 10,00 | |
| Capitale Eur 100.000 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 70,00 |
|||||
| 3 | Banca Comerciala Eximbank S.A. Capitale Mdl 1.250.000.000 |
Chisinau | Chisinau | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 4 | Banca Intesa AD Beograd Capitale Rsd 21.315.900.000 |
Novi Beograd | Beograd | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 5 | Bank of Alexandria S.A.E. Capitale Egp 5.000.000.000 |
Il Cairo | Il Cairo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | |
| 6 | Banka Intesa Sanpaolo d.d. (d) | Koper | Koper | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,13 | |
| Capitale Eur 22.173.218 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 51,00 99,13 |
|||||
| 7 | Carnegie Fund Services S.A. (c) | Ginevra | Ginevra | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 8 | Capitale Chf 435.000 CBP Quilvest PE Fund GP S.a r.l. (c) Capitale Usd 20.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg) S.A. |
100,00 | |
| 9 | Centai Institute S.p.A. (c) Capitale Eur 50.000 |
Torino | Torino | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| 10 | Cib Bank Ltd. Capitale Huf 50.000.000.003 |
Budapest | Budapest | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 11 | CIB Insurance Broker Ltd. Capitale Huf 10.000.000 |
Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| 12 | CIB Leasing Ltd. Capitale Huf 53.000.000 |
Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| 13 | CIB Rent Operative Leasing Ltd. Capitale Huf 5.000.000 |
Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| 14 | Colline e Oltre S.p.A. (c) Capitale Eur 100.000 |
Pavia | Pavia | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 51,00 | |
| 15 | Compagnia Italiana Finanziaria - CIF S.r.l. in Liquidazione Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. in liquidazione |
61,45 | |
| 16 | Consorzio Studi e ricerche fiscali Gruppo Intesa Sanpaolo (c) | Roma | Roma | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 7,50 | |
| Capitale Eur 258.228,45 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 5,00 | |||||
| Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 7,50 | ||||||
| Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,00 | ||||||
| 100,00 | |||||||
| 17 | Duomo Funding Plc (e) | Dublino | Dublino | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | - | |
| 18 | Epsilon SGR S.p.A. | Milano | Milano | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| 19 | Capitale Eur 5.200.000 Etoile François Premier S.a.r.l. (f) |
Parigi | Parigi | 1 | Risanamento Europa S.r.l. | 100,00 | |
| 20 | Capitale Eur 5.000 Eurizon Asset Management Croatia D.O.O. |
Zagabria | Zagabria | 1 | Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. A.S. |
100,00 | |
| Capitale Eur 663.614 | Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. | ||||||
| 21 | Eurizon Asset Management Hungary Ltd. Capitale Huf 600.000.000 |
Budapest | Budapest | 1 | A.S. | 100,00 | |
| 22 | Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. A.S. | Bratislava | Bratislava | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| 23 | Capitale Eur 4.093.560 Eurizon Capital Asia Limited (già Eurizon Capital (HK) limited) (c) |
Hong Kong | Hong Kong | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 | |
| Capitale Hkd 95.000.000 | |||||||
| 24 | Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. Capitale Eur 4.166.667 |
Milano | Milano | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. |
19,98 40,01 |
51,00 () 24,50 () |
| 59,99 | 75,50 (*) | ||||||
| 25 | Eurizon Capital S.A. Capitale Eur 7.974.600 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 100,00 |

| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 26 | Eurizon Capital SGR S.p.A. Capitale Eur 99.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 27 | Eurizon Slj Capital Ltd. Capitale Gbp 1.001.000 |
Londra | Londra | 1 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 65,00 | |
| 28 | Exelia S.r.l. (c) Capitale Ron 8.252.600 |
Brasov | Brasov | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 29 | Exetra S.p.A. (g) Capitale Eur 158.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 85,00 | |
| 30 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Capitale Eur 300.000.000 |
Roma | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 31 | Fideuram Asset Management (Ireland) Dac (già Fideuram Asset Management (Ireland) Ltd.) Capitale Eur 1.000.000 |
Dublino | Dublino | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 32 | Fideuram Asset Management SGR S.p.A. Capitale Eur 25.870.000 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 99,52 | |
| 33 | Fideuram Asset Management Uk Ltd (c) Capitale Gbp 1.000.000 |
Londra | Londra | 1 | Fideuram Asset Management (Ireland) Dac | 100,00 | |
| 34 | Fideuram Vita S.p.A. | Roma | Roma | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 80,01 | |
| Capitale Eur 357.446.836,42 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 19,99 100,00 |
|||||
| 35 | Fondo Sviluppo ecosistemi di Innovazione (c) Capitale Eur 15.000.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 100,00 | |
| 36 | Gap Manco Sarl (c) Capitale Eur 12.500 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 37 | Iberia Distressed Assets Manager Sarl (c) Capitale Eur 12.500 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL Finance (MEA) Ltd. | 100,00 | |
| 38 | IIF SME Manager Ltd. (c) Capitale Usd 1.000 |
George Town George Town | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | ||
| 39 | IMI Capital Market USA Corp. Capitale Usd 5.000 |
New York | New York | 1 | IMI Investments S.A. | 100,00 | |
| 40 | IMI Finance Luxembourg S.A. (c) Capitale Eur 100.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 41 | IMI Investments S.A. Capitale Eur 21.660.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 42 | IMMIT - Immobili Italiani S.r.l. Capitale Eur 185.680.000 |
Bergamo | Bergamo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 43 | Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. (f) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 44 | IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. in liquidazione Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 45 | Iniziative Logistiche S.r.l. in liquidazione Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. in liquidazione |
60,02 | |
| 46 | InSalute Servizi S.p.A. (h) Capitale Eur 909.091 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 65,00 | |
| 47 | Intesa Invest A.D. Beograd (c) Capitale Rsd 236.975.800 |
Beograd | Beograd | 1 | Banca Intesa AD Beograd | 100,00 | |
| 48 | Intesa Leasing (Closed Joint-Stock Company) Capitale Rub 3.000.000 |
Mosca | Mosca | 1 | Joint-Stock Company Banca Intesa | 100,00 | |
| 49 | Intesa Leasing d.o.o. Beograd Capitale Rsd 960.374.301 |
Beograd | Beograd | 1 | Banca Intesa AD Beograd | 100,00 | |
| 50 | Intesa Sanpaolo (Qingdao) Service Company Ltd (c) Capitale CNY 80.000.000 |
Qingdao | Qingdao | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 51 | Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. Capitale Eur 27.912.258 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 100,00 | |
| 52 | Intesa Sanpaolo Bank Albania Sh.A. Capitale All 5.562.517.674 |
Tirana | Tirana | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 |

| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 53 | Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc Capitale Eur 400.500.000 |
Dublino | Dublino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 54 | Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. Capitale Eur 1.389.370.555,36 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 55 | Intesa Sanpaolo Banka d.d. Bosna I Hercegovina Capitale Bam 44.782.000 |
Sarajevo | Sarajevo | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 99,99 | 100,00 (**) |
| 56 | Intesa Sanpaolo Brasil S.A. - Banco Multiplo | San Paolo | San Paolo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,90 | |
| Capitale Brl 986.228.279,74 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 0,10 | |||||
| 57 | Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (c) Capitale Eur 50.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 100,00 |
|
| 58 | Intesa Sanpaolo Funding LLC (già Intesa Funding LLC) Capitale Usd 25.000 |
New York | Wilmington Delaware |
1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 59 | Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A. Capitale Eur 5.500.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 60 | Intesa Sanpaolo Highline S.r.l. (c) Capitale Eur 500.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 61 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. Capitale Eur 2.157.957.270 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 62 | Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A. Capitale Eur 24.990.317 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 63 | Intesa Sanpaolo Imi Securities Corp. Capitale Usd 44.500.000 |
New York | New York | 1 | IMI Capital Market USA Corp. | 100,00 | |
| 64 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. Capitale Eur 9.254.940 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. |
99,99 0,01 |
|
| 65 | Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A. Capitale Eur 500.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 100,00 100,00 |
|
| 66 | Intesa Sanpaolo International Value Services d.o.o. Capitale Eur 13.270 |
Zagabria | Zagabria | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 67 | Intesa Sanpaolo Private Argentina S.A. (c) Capitale Ars 13.404.506 |
Buenos Aires | Buenos Aires | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. REYL & Cie S.A. |
4,97 95,03 |
|
| 100,00 | |||||||
| 68 | Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Capitale Eur 117.497.424 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 69 | Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. Capitale Eur 305.208.000 |
Venezia | Venezia | 1 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 100,00 | |
| 70 | Intesa Sanpaolo RE.O.CO. S.p.A. Capitale Eur 13.000.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 71 | Intesa Sanpaolo Rent FORYOU S.p.A. Capitale Eur 630.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 72 | Intesa Sanpaolo Romania S.A. Commercial Bank | Bucarest | Bucarest | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,73 | |
| Capitale Ron 1.216.639.410 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 0,27 100,00 |
|||||
| 73 | Intesa Sanpaolo Servicos e Emprendimentos Ltda. em Liquidacao (c) Capitale Brl 3.283.320 |
San Paolo | San Paolo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 74 | Intesa Sanpaolo Servitia S.A. Capitale Eur 1.500.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 75 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. Capitale Eur 320.422.509 |
Milano | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 99,99 | |
| 76 | Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg) S.A. Capitale Eur 123.813.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 |

| Denominazione imprese | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponib. | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| operativa | legale | rapporto (a) |
Impresa partecipante | quota % |
voti % (b) |
||
| 77 | ISP CB Ipotecario S.r.l. (c) Capitale Eur 120.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 78 | ISP CB Pubbico S.r.l. (c) Capitale Eur 120.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 79 | ISP OBG S.r.l. (c) Capitale Eur 42.038 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 80 | Isybank S.p.A. Capitale Eur 30.300.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 81 | IW Private Investments SIM S.p.A. Capitale Eur 67.950.000 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 82 | Joint-Stock Company Banca Intesa Capitale Rub 10.820.180.800 |
Mosca | Mosca | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. Intesa Sanpaolo S.p.A. |
53,02 46,98 100,00 |
|
| 83 | Lux Gest Asset Management S.A. Capitale Eur 200.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. | 100,00 | |
| 84 | Morval Bank & Trust Cayman Ltd. in liquidation (c) Capitale Usd 7.850.000 |
Grand Cayman |
Grand Cayman |
1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 85 | MSG Comparto Secondo S.r.l. (f) Capitale Eur 50.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 86 | Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c) Capitale Eur 2.000.000 |
Torino | Torino | 1 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. | 100,00 | |
| 87 | Oro Italia Trading S.p.A. in liquidazione (c) Capitale Eur 500.000 |
Arezzo | Arezzo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 88 | PBZ Card d.o.o. Capitale Eur 5.763.110 |
Zagabria | Zagabria | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 100,00 | |
| 89 | PBZ Leasing d.o.o. Capitale Eur 1.990.842 |
Zagabria | Zagabria | 1 | Privredna Banka Zagreb d.d. | 100,00 | |
| 90 | Porta Nuova Gioia (i) Capitale Eur 5.542.6000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 91 | Pravex Bank Joint-Stock Company Capitale Uah 979.089.724 |
Kiev | Kiev | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 92 | Prestitalia S.p.A. Capitale Eur 205.722.715 |
Bergamo | Bergamo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 93 | Private Equity International S.A. Capitale Eur 101.000.000 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 94 | Privredna Banka Zagreb d.d. Capitale Eur 243.954.711 |
Zagabria | Zagabria | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 95 | Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. Capitale Cny 691.000.000 |
Qingdao | Qingdao | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 96 | RB Partecipations S.A. Capitale Chf 100.000 |
Ginevra | Ginevra | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 97 | Recovery Property Utilisation and Services Zrt. Capitale Huf 20.000.000 |
Budapest | Budapest | 1 | Cib Bank Ltd. | 100,00 | |
| 98 | REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. (c) Capitale Eur 730.000 |
Valletta | Valletta | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 99 | REYL & Cie (Malta) Ltd. (c) Capitale Eur 730.000 |
Valletta | Valletta | 1 | REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. | 100,00 | |
| 100 | REYL & Cie S.A. (j) Capitale Chf 31.500.001 |
Ginevra | Ginevra | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. RB Partecipations S.A. |
41,00 30,00 71,00 |
|
| 101 | REYL & CO (UK) Llp. (c) Capitale Gbp 2.500.000 |
Londra | Londra | 1 | REYL & CO Holdings Ltd. | 100,00 | |
| 102 | REYL & CO Holdings Ltd. (c) Capitale Gbp 2.400.000 |
Londra | Londra | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 103 | REYL Finance (MEA) Ltd. Capitale Usd 2.875.000 |
Dubai | Dubai | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 | |
| 104 | REYL Overseas AG (c) Capitale Chf 2.000.000 |
Zurigo | Zurigo | 1 | REYL & Cie S.A. | 100,00 |

| Denominazione imprese | Sede operativa |
Sede legale |
Tipo rapporto (a) |
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Impresa partecipante quota |
Disponib. voti % (b) |
||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 105 | REYL Private Office Luxembourg Sarl (c) | Lussemburgo | Lussemburgo | 1 | REYL & Cie S.A. | % 100,00 |
|
| 106 | Capitale Eur 50.000 REYL Singapore Holding Pte. Ltd. (c) Capitale Sgd 1.201 |
Singapore | Singapore | 1 | REYL & Cie S.A. | 75,00 | |
| 107 | REYL Singapore Pte. Ltd. (c) Capitale Sgd 500.000 |
Singapore | Singapore | 1 | REYL & Cie S.A. REYL Singapore Holding Pte. Ltd. |
76,00 24,00 |
|
| 108 | RI Ambiente S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 100,00 |
|
| 109 | RI Infrastrutture S.r.l. (f) Capitale Eur 20.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 110 | RI Rental S.r.l. (f) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 111 | Risanamento Europa S.r.l. (f) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 112 | Risanamento S.p.A. (f) Capitale Eur 107.689.512,20 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,88 | |
| 113 | Romulus Funding Corporation (e) | New York | New York | 2 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | - | |
| 114 | Società Benefit Cimarosa 1 S.p.A. (c) (l) Capitale Eur 100.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 115 | Società Italiana di Revisione e Fiduciaria – S.I.RE.F. S.p.A. Capitale Eur 2.600.000 |
Milano | Milano | 1 | Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. | 100,00 | |
| 116 | SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (c) Capitale Eur 90.000 |
Napoli | Napoli | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | 14,29 (*) |
| 117 | Sviluppo Comparto 3 S.r.l. (f) Capitale Eur 50.000 |
Milano | Milano | 1 | Risanamento S.p.A. | 100,00 | |
| 118 | UBI Finance S.r.l. (c) Capitale Eur 10.000 |
Milano | Milano | 1 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 60,00 | |
| 119 | Vseobecna Uverova Banka A.S. Capitale Eur 510.819.064 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Intesa Sanpaolo Holding International S.A. | 100,00 | |
| 120 | Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. (k) Capitale Eur 10.090.976 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 55,26 | |
| 121 | Vub Operating Leasing Capitale Eur 25.000 |
Bratislava | Bratislava | 1 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 100,00 |
(a) Tipo di rapporto:
1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria;
2 - altre forme di controllo.
(b) Ove differente dalla quota % viene indicata la disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi (*) e potenziali (**).
(c) Società consolidata con il metodo del patrimonio netto in considerazione della limitata materialità.
(d) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
(e) Società per la quale si ha il controllo ai sensi dell'IFRS10 pur non detenendo una quota di interessenza sociale.
(f) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
(g) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare l'intera partecipazione di minoranza.
(h) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 35,00% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(i) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.
(j) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 29% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(k) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 44,74% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
(l) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
Come indicato in precedenza sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Nello specifico il Gruppo considera i seguenti fattori per valutare l'esistenza di controllo:
Inoltre, al fine di valutare l'esistenza del controllo sono prese in considerazione le potenziali relazioni principale-agente; per valutare se opera come principale o come agente, il Gruppo prende in considerazione i seguenti fattori:
L'IFRS 10 identifica come "attività rilevanti" solo le attività che influenzano significativamente i rendimenti della società partecipata.
In termini generali, quando le attività rilevanti sono gestite attraverso diritti di voto, i seguenti fattori forniscono evidenza di controllo:
Per esercitare il potere è necessario che i diritti vantati dal Gruppo sull'entità partecipata siano sostanziali; per essere sostanziali tali diritti devono essere praticamente esercitabili quando le decisioni sulle attività rilevanti devono essere prese. L'esistenza e l'effetto di diritti di voto potenziali, ove sostanziali, sono presi in considerazione all'atto di valutare se sussiste il
potere o meno di dirigere le politiche finanziarie e gestionali di un'altra entità. Può accadere talvolta che il Gruppo eserciti un "controllo di fatto" su talune entità quando, pur in assenza della maggioranza dei diritti di voto, si possiedono diritti tali da consentire l'indirizzo in modo unidirezionale delle attività rilevanti dell'entità partecipata.
Di contro possono emergere casistiche dove il Gruppo, pur possedendo oltre la metà dei diritti di voto, non controlla le entità oggetto di investimento in quanto, a seguito di accordi con altri investitori, l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con tali entità non è considerata significativa.
Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non rappresentano gli elementi determinanti per la valutazione del controllo, ivi incluse società veicolo (SPE/SPV) e fondi di investimento. Le entità strutturate sono considerate controllate laddove:

| Denominazioni imprese | Interessenze dei terzi % |
Disponib. dei voti di terzi % (1) |
Dividendi distribuiti a terzi |
|
|---|---|---|---|---|
| 1 | Acantus S.p.A. | 20,00 | 20,00 | - |
| 2 | Bank of Alexandria | 20,00 | 20,00 | - |
| 3 | Banka Intesa Sanpaolo D.D. | 0,87 | 0,87 | - |
| 4 | Compagnia Italiana Finanziaria - CIF S.r.l. | 38,55 | 38,55 | - |
| 5 | Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A. | 40,01 | 24,50 | - |
| 6 | Eurizon SLJ Capital Limited | 35,00 | 35,00 | - |
| 7 | Exetra S.p.A. | 15,00 | 15,00 | - |
| 8 | Fideuram Asset Management SGR S.p.A. | 0,48 | 0,48 | - |
| 9 | Iniziative Logistiche S.r.l. | 39,98 | 39,98 | - |
| 10 | InSalute Servizi S.p.A. | 35,00 | 35,00 | - |
| 11 | Intesa Sanpaolo Banka D.D. Bosna I Hercegovina | 0,01 | - | - |
| 12 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 0,01 | 0,01 | - |
| 13 | REYL & Cie S.A. | 29,00 | 29,00 | - |
| 14 | Risanamento S.p.A. | 51,12 | 51,12 | - |
| 15 | VUB Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. | 44,74 | 44,74 | 2 |
(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria
| Denominazioni | Totale attivo | Cassa e disponibilità liquide | Attività finanziarie | Attività materiali e immateriali | Passività finanziarie | Patrimonio netto | Margine di interesse | Margine di intermediazione | Costi operativi | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) | (milioni di euro) netto delle imposte (2) Altre componenti reddituali al |
Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 Bank of Alexandria |
4.861 | 119 | 4.493 | 143 | 3.947 | 631 | 364 | 407 | -142 | 194 | 121 | 121 | -118 | 3 |
In termini di restrizioni significative si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo è soggetto alla disciplina prudenziale prevista dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR), modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 876/2019 (CRR II), e controlla istituti finanziari soggetti alla medesima disciplina o a discipline analoghe volte comunque a preservare l'adeguata patrimonializzazione in funzione dei rischi assunti; pertanto la capacità delle banche o delle entità finanziarie controllate di distribuire capitale o dividendi è vincolata al rispetto di dette discipline in termini di requisiti patrimoniali.
Ciò premesso, con riferimento all'informativa da rendere ai sensi dell'IFRS 12, si rammentano in questa sede le limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly".
Tali limitazioni, in particolare, gravano sulla controllata Banca Intesa Russia, la quale anche nel corso del 2023 è stata impossibilitata a indirizzare direttamente i rimborsi delle rate scadute riferibili alle esposizioni infragruppo alle banche creditrici ed ha dunque convogliato su specifici conti, in Russia, le risorse destinate a tali rimborsi (per un ammontare, a fine 2023, di circa 24 milioni di euro).
Va peraltro sottolineato come le attuali restrizioni legali al trasferimento di risorse monetarie oltre confine non pregiudichino in alcun modo né la titolarità delle somme (di spettanza delle banche creditrici) né tantomeno costituiscano un elemento ostativo al mantenimento del controllo sulla partecipata russa.
Infine, nell'ambito del Gruppo sono presenti società assicurative soggette ai Requisiti Patrimoniali di Solvibilità delle compagnie assicurative prescritti dalla normativa Solvency II.
Non risultano bilanci di società controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo riferiti ad una data diversa da quella del bilancio consolidato stesso, ad eccezione di quanto sotto riportato per la controllata ucraina Pravex Bank nel successivo paragrafo Metodi di consolidamento.
Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di Stato patrimoniale e di conto economico delle società controllate. Dopo l'attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico, il valore della partecipazione viene annullato in contropartita al valore residuo del patrimonio della controllata.
Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione ad elementi dell'attivo o del passivo della controllata – nella voce Attività immateriali come avviamento o come altre attività intangibili. Le differenze negative sono imputate al conto economico.
Le attività, passività, proventi ed oneri tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.
Le acquisizioni di società sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione" previsto dall'IFRS 3, in base al quale le attività identificabili acquisite e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione. Inoltre, per ogni aggregazione aziendale, eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili della società acquisita. L'eventuale eccedenza del corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi) e della eventuale rilevazione al fair value delle quote di minoranza rispetto al fair value delle attività e passività acquisite viene rilevata come avviamento; qualora il prezzo risulti inferiore, la differenza viene imputata al conto economico.
Il "metodo dell'acquisizione" viene applicato a partire dalla data dell'acquisizione, ossia dal momento in cui si ottiene effettivamente il controllo della società acquisita. Pertanto, i risultati economici di una controllata acquisita nel corso del periodo di riferimento sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data della sua acquisizione. Parimenti, i risultati economici di una controllata ceduta sono inclusi nel bilancio consolidato fino alla data in cui il controllo è cessato.
La differenza tra il corrispettivo di cessione e il valore contabile alla data di dismissione (ivi incluse le differenze di cambio rilevate tempo per tempo nel patrimonio netto in sede di consolidamento) è rilevata nel conto economico.
Ove necessario – e fatti salvi casi del tutto marginali – i bilanci delle società consolidate eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi sono resi conformi ai principi del Gruppo.
Relativamente alla controllata ucraina Pravex Bank, il permanere della situazione critica nella città di Kiev (dove ha sede la controllata) registrata ormai da metà ottobre 2022 in avanti, a fronte dei ripetuti bombardamenti russi sui principali impianti di generazione di elettricità ucraini, ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno mantenere nel consolidamento di dicembre la situazione contabile prodotta da Pravex per il consolidamento di settembre 2023. In sede di bilancio al 31 dicembre 2023, quindi, le risultanze patrimoniali ed economiche di Pravex sono state recepite sulla base di un package di consolidamento, redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS come declinati nelle Regole Contabili di Gruppo, relativo al 30 settembre 2023, utilizzando peraltro nella conversione in euro il tasso di cambio al 31 dicembre 2023.
La scelta di utilizzare i dati al 30 settembre 2023 per il consolidamento integrale di Pravex, valutata anche alla luce della scarsa materialità della partecipata, oltre che motivata da oggettivi vincoli operativi, trova altresì riferimento - ancorché per fattispecie distinte - nelle indicazioni dell'IFRS 1087 .
87 L'IFRS 10 prevede che, qualora non risulti possibile utilizzare i dati della controllata aggiornati alla stessa data di riferimento del bilancio consolidato, è consentito utilizzare dati contabili precedenti, purché tale data anteriore non sia superiore a 3 mesi. Per maggiori dettagli si vedano i seguenti paragrafi
Consolidamento con il metodo del patrimonio netto Sono consolidate con il metodo sintetico del patrimonio netto le imprese collegate e le imprese sottoposte a controllo
congiunto. Il metodo del patrimonio netto prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo ed il suo successivo adeguamento di
valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata. Le differenze tra il valore della partecipazione ed il patrimonio netto della partecipata di pertinenza sono incluse nel valore contabile della partecipata.
Nella valorizzazione della quota di pertinenza non vengono considerati eventuali diritti di voto potenziali.
La quota di pertinenza dei risultati d'esercizio della partecipata è rilevata in specifica voce del conto economico consolidato. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico.
Per il consolidamento delle società sottoposte a controllo congiunto e delle partecipazioni in società collegate sono stati utilizzati i bilanci (annuali o infra-annuali) più recenti approvati dalle società. In alcuni marginali casi le società non applicano i principi IAS/IFRS e pertanto per tali società è stato verificato che l'eventuale applicazione dei principi IAS/IFRS non avrebbe prodotto effetti significativi sul bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo.
I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura dell'esercizio e alle voci di conto economico i cambi medi dell'esercizio.
Le differenze di cambio da conversione dei bilanci di queste imprese, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e passività e per il conto economico, sono imputate alla voce Riserve da valutazione del patrimonio netto. Le differenze cambio sui patrimoni netti delle partecipate vengono anch'esse rilevate nella voce Riserve da valutazione.
Tutte le differenze di cambio vengono riversate nel conto economico nell'esercizio in cui la partecipazione viene dismessa.
Il 6 febbraio 2024, in sede di approvazione dei risultati d'esercizio e consolidati al 31 dicembre 2023, il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria del 24 aprile 2024 l'esecuzione, subordinatamente all'approvazione della BCE, di un acquisto di azioni proprie da avviare a giugno 2024 per loro successivo annullamento (buyback), i cui dettagli verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa, pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2023.
dell'IFRS 10: IFRS 10.B92 "I bilanci della capogruppo e delle sue controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato devono recare la stessa data di riferimento. Quando la data di chiusura dell'esercizio della controllante è diversa da quella della controllata, quest'ultima prepara, a fini di consolidamento, informazioni finanziarie aggiuntive alla stessa data del bilancio della capogruppo, così da consentire alla capogruppo di consolidare le informazioni finanziarie della controllata, a meno che ciò non sia fattibile"; IFRS 10.B93 "Se questo non è fattibile, la controllante deve consolidare le informazioni finanziarie della controllata utilizzando il suo bilancio più recente rettificato per tenere conto dell'effetto di operazioni o eventi significativi che si verificano tra la data di tale bilancio e la data del bilancio consolidato. In ogni caso, la differenza tra la data del bilancio della controllata e quella del bilancio consolidato non deve essere superiore a tre mesi; inoltre, la lunghezza degli esercizi di riferimento e le differenze tra le date del bilancio dovranno essere uguali di esercizio in esercizio".

Si premette che, in conseguenza del mutato scenario legato alla pandemia da COVID-19, la Comunicazione Banca d'Italia del 14 marzo 2023 (Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia) ha abrogato e sostituito la precedente comunicazione del 21 dicembre 2021 (Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia"). In questa sezione, conseguentemente, non è più richiesto di riportare le informazioni correlate alla pandemia, che erano invece previste dalla citata Comunicazione del 21 dicembre 2021.
Il 24 febbraio 2022 ha visto la tensione progressivamente cresciuta tra Russia e Ucraina sfociare in un conflitto che, per intensità e dimensioni, non era presente in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. La situazione di assoluta gravità determinatasi a seguito del conflitto era stata da subito strettamente monitorata e valutata da Intesa Sanpaolo, anche alla luce delle indicazioni che, sempre nel 2022, erano state fornite dai regulator sul tema, avendo il Gruppo:
Nella sua attività di lending, infatti, la Divisione IMI C&IB ha nel tempo finanziato controparti residenti nella Federazione Russa. Oltre due terzi dei crediti verso la clientela russa erogati prima del conflitto riguardavano primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante derivante da export di materie prime. I crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio delle ostilità, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA. La presenza di tali garanzie permette infatti di considerare il rischio di credito su tali esposizioni come non riferibile alla Russia o all'Ucraina.
Ciò premesso, si rammentano in questa sede alcune informazioni relative alle controllate russa ed ucraina:
Nonostante le criticità della situazione, in particolare per Pravex, le due controllate residenti nei paesi belligeranti stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo, seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente.
Anche ai fini del Bilancio 2023, come già illustrato nel Bilancio 2022, si conferma la permanenza del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, riscontrabile sotto diversi profili di osservazione:
Peraltro, si aggiunge che le conclusioni in merito al mantenimento del controllo su Banca Intesa Russia non sono inficiate dalle limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly". Consapevole dei vincoli imposti dal particolare contesto normativo, Banca Intesa Russia ha accreditato in specifici conti russi, come legalmente previsto, le risorse monetarie per il rimborso delle esposizioni infragruppo nel frattempo giunte a scadenza.
Il potenziale utilizzo delle risorse accreditate su questi conti – pari ad un controvalore, a fine dicembre 2023, di circa 24 milioni – è limitato ad alcune definite finalità, interne alla Russia. In questo contesto, va considerato come le attuali limitazioni, anche sulla base di appositi pareri legali acquisiti, non configurino in alcun modo un "esproprio" delle somme (né, tantomeno, siano indicatori di una perdita del controllo sugli asset della Partecipata) quanto, piuttosto, derivino dal temporaneo "congelamento"

legale della libera disponibilità di somme che sarebbero, in forza dei diritti economici, altrimenti disponibili per il soggetto proprietario.
Infine, pur precisando come gli approcci "valutativi" delle esposizioni creditizie verso le controparti russe ed ucraine adottati ai fini del Bilancio 2023 siano in continuità metodologica con quelli del Bilancio 2022, si rimanda alla Parte E (Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale") del presente Bilancio consolidato per una più completa disamina dei profili quantitativi e degli aspetti di valutazione delle esposizioni vantate dal Gruppo verso controparti russe ed ucraine, per le quali si è complessivamente proseguito nel corso del 2023 il de-risking già avviato nel 2022.
Infine si ricorda altresì che, attesa la rilevanza dei temi in questione, anche nella Relazione sull'andamento della gestione è stata dedicata un'apposita sezione a "Il conflitto militare fra Russia e Ucraina" che riassume - tra le altre tematiche - anche le iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo a favore dell'Ucraina, nonché gli aspetti relativi al quadro sanzionatorio verso la Federazione Russa ed alla Cybersecurity.
Nella presente sezione, sulla base delle indicazioni della Circolare 262, è riportata l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 I e 24 J relativa alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Interest rate benchmark reform o IBOR Reform).
In particolare, nella tabella seguente sono riportate le informazioni quantitative sugli strumenti finanziari – suddivisi tra attività finanziarie, passività finanziarie e contratti derivati – che devono ancora passare ad un tasso di riferimento alternativo al 31 dicembre 2023, disaggregate per indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse significativi soggetti all'IBOR Reform. Il Gruppo considera un contratto come ancora non transitato ad un benchmark alternativo quando gli interessi ai sensi del contratto sono indicizzati ad un indice di riferimento che è ancora impattato dall'IBOR Reform, anche qualora includa un'adeguata clausola di fallback per la gestione della cessazione del benchmark esistente.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Crediti e finanziamenti - esposizione lorda |
Titoli di debito dell'attivo - valore nominale |
Debiti verso clientela e verso banche - valore nominale |
Titoli di debito emessi - valore nominale |
Strumenti derivati - nozionali |
|
| Indicizzati ai LIBOR USD | 696 | 23 | 123 | 360 | - |
| Altri IBORs | 59 | - | - | - | - |
| Totale | 755 | 23 | 123 | 360 | - |
L'informativa non include gli strumenti finanziari indicizzati all'Euribor in quanto il parametro è stato oggetto di riforma a novembre 2019, attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO. Pertanto, non si ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non si considerano gli strumenti finanziari ad esso indicizzati come strumenti impattati dalla riforma.
Rinviando alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - per una analisi di maggior dettaglio sulla natura e sui rischi a cui è esposto il Gruppo in merito agli strumenti finanziari impattati dall'IBOR Reform e sulle modalità di gestione della transizione, si evidenzia che alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese dal Gruppo non sono emerse criticità nel completare la transizione entro le scadenze previste. In particolare, per la gestione dello stock degli strumenti in essere, il Gruppo ha previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.
Con riferimento ai benchmark oggetto di cessazione entro il 31 dicembre 2023 le corrispondenti attività di transizione si sono concluse in modo positivo per tutti i rispettivi benchmark, ad eccezione di alcune posizioni residuali per il LIBOR USD. Nel corso del 2023 la Financial Conduct Authority (FCA) ha assunto la decisione di richiedere all'amministratore di continuare con la pubblicazione per le scadenze 1-3-6 mesi dell'USD LIBOR in forma sintetica anche dopo la data di cessazione del 30 giugno 2023 e fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti c.d. legacy (esclusi i derivati oggetto di clearing).
Per gli strumenti indicizzati al LIBOR USD, si segnala la presenza di posizioni residuali essenzialmente riferite, per quanto riguarda i crediti, ad alcuni finanziamenti erogati (prevalentemente da filiali estere di Intesa Sanpaolo) per i quali al 31 dicembre 2023 risultano ancora in corso le attività di rinegoziazione del tasso di riferimento sottostante prevedendo l'utilizzo dei rispettivi valori pubblicati dello USD LIBOR con metodologia sintetica; altresì, sussistono posizioni residuali in titoli di debito dell'attivo (emissioni di terzi) e del passivo (emissioni proprie) del Gruppo, per i quali si utilizzano ancora i valori dello USD LIBOR pubblicati con metodologia sintetica, fino alla cessazione. Per i titoli di debito dell'attivo si è in attesa di ricevere indicazioni da parte degli emittenti degli stessi sull'indicizzazione per le residue cedole, mentre per le proprie emissioni in titoli di debito l'esposizione è ascrivibile a strumenti finanziari di tipo Fix-to-Float attualmente indicizzati al tasso variabile LIBOR USD (essendo terminato il periodo in cui queste emissioni remuneravano a tasso fisso).

Gli strumenti finanziari indicizzati agli Altri IBORs, le cui consistenze al 31 dicembre 2023 risultano poco significative, sono da riferire a finanziamenti indicizzati al Canadian Dollar Offered Rate (CDOR), la cui transizione dovrà essere finalizzata entro il 28 giugno 2024 - data di cessazione di tale benchmark. La data di cessazione del CDOR non determina particolari incertezze se non per quelle legate alle tempistiche di negoziazione che potrebbero essere posticipate dalle stesse controparti.
Per una completa panoramica sull'informativa richiesta dall'IFRS 7, paragrafo 24H, in merito all'incertezza derivante dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura e sul nozionale dei derivati di copertura si rinvia alla specifica sezione predisposta nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.
Con riferimento alle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento, l'informativa richiesta dall'IFRS 17 Contratti assicurativi nei paragrafi da 117 a 120 sui giudizi significativi formulati ai fini dell'applicazione del principio, per uniformità di trattazione, è fornita nelle Politiche contabili A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio nell'ambito della voce delle Attività e passività assicurative in cui sono illustrate, tra le altre, le metodologie utilizzate per la definizione dei tassi di sconto, per l'aggiustamento del rischio non finanziario e per la stima dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti assicurativi. Si evidenzia, inoltre, che le informazioni quantitative sulla curva dei rendimenti utilizzata per attualizzare i flussi finanziari, richieste del paragrafo 120 dell'IFRS 17, sono rappresentate in Parte E nell'ambito dei Rischi assicurativi.
Infine, si ricorda che, data l'applicabilità del principio IFRS 17 a partire dal 1° gennaio 2023, nell'ambito della Parte generale - Sezione 1 è stata data ampia disclosure sulla transizione all'IFRS 17 con dettagliata evidenza degli effetti derivanti dall'applicazione del principio ma anche delle principali scelte metodologiche adottate dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
Ai fini della predisposizione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha come di consueto tenuto conto delle raccomandazioni di ESMA "European common enforcement priorities for 2023 annual financial reports" pubblicate a ottobre 2023.
Con specifico riferimento alle tematiche climate-related, con tale comunicazione ESMA ha rammentato ai preparer l'importanza di considerare nella preparazione dei bilanci finanziari le tematiche legate al clima nella misura in cui sono materiali, richiamando anche quanto divulgato per finalità educative dallo IASB che ha evidenziato in modo esemplificativo alcune potenziali implicazioni finanziarie dei rischi legati al clima.
Data la loro crescente importanza, i rischi ESG, ed in particolare il rischio climatico, sono oggetto di costante attenzione da parte del Gruppo ISP nell'ottica di possibili ulteriori evoluzioni, sia nell'ambito del framework complessivo di Risk Management – che, come più ampiamente descritto nella Parte E, prevede un'analisi di materialità, la definizione di specifici presidi nell'ambito del RAF, la conduzione di analisi di scenario e il presidio dei rischi ESG declinato secondo le diverse famiglie di rischio (es. credito, mercato, liquidità) – che nell'ambito della valutazione delle varie poste di bilancio potenzialmente impattate dai rischi climatici e della correlata informativa, anche in considerazione di futuri sviluppi normativi o specifiche richieste da parte di Standard Setter e Regulator. Il Gruppo ISP riconosce infatti la priorità di sviluppare tecniche tali da identificare con sempre maggiore accuratezza come e in quale misura i rischi ambientali, ed in particolare climate related, possano tradursi in rischi finanziari, incorporando nei propri modelli valutativi informazioni forward looking di natura ambientale.
Ai fini dell'individuazione dell'orizzonte temporale durante il quale i rischi ambientali possono generare un impatto, va considerata l'incertezza di collocare con ragionevole sicurezza i correlati effetti: a tale riguardo, EBA nel suo "Report on the role of enviromental and social risks in the prudential framework" dell'ottobre 2023 evidenzia come i rischi fisici cronici potrebbero impattare ragionevolmente su un periodo relativamente lungo e solo alcuni rischi fisici acuti nonché rischi di transizione potrebbero materializzarsi in un orizzonte breve/medio. Le risultanze delle valutazioni d'impatto finora condotte dal Gruppo ISP (Materiality Assessment, Climate Scenario Analysis) hanno evidenziato, stante il settore di attività, che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi climatici. Data la natura delle poste iscritte in bilancio, la categoria per cui il rischio climatico risulta potenzialmente più significativo per il Gruppo Intesa Sanpaolo è quella dei crediti riguardo i quali, come esposto in Parte E, il Gruppo persegue la continua evoluzione dei propri modelli valutativi interni al fine di ponderare, nell'ambito del rischio di credito, la presenza di elementi correlati agli ambiti "ESG" e climate che, al momento, non risultano avere un effetto apprezzabile sulle valutazioni dagli stessi espresse.
In parallelo alla gestione dei potenziali rischi climatici sopra esposti, il Gruppo ha intrapreso una serie di azioni gestionali il cui obiettivo principale è quello di indirizzare i finanziamenti erogati alla clientela verso attività che supportino la transizione ecologica come dettagliato di seguito.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo supporta la clientela nella transizione ESG mediante l'erogazione di nuovo credito e l'apertura di linee di credito verso progetti nell'ambito della green economy, della circular economy e transizione climatica, quest'ultima anche in coerenza alla regolamentazione introdotta dal Regolamento UE 2020/852 (c.d. "Tassonomia UE") che per la prima volta quest'anno vede la pubblicazione del GAR regolamentare nel Documento Pillar 3.
Con specifico riferimento al succitato Documento Pillar 3, al 31 dicembre 2023 il Gruppo rileva verso controparti corporate:
Quanto sopra premesso, per i finanziamenti finalizzati a supportare la transizione ESG è stato sviluppato uno specifico framework di incentivi/benefici in termini di tasso applicato, in virtù delle finalità dell'iniziativa e dell'allineamento al la Tassonomia Europea, che possono comportare una variazione successiva del tasso in funzione del raggiungimento, o meno, di specifici KPI ESG da parte del debitore, o che sono definitivamente acquisiti in sede di stipula e non comportano, pertanto, una variabilità successiva del tasso di interesse.
Con riguardo ai finanziamenti con una possibile variabilità successiva del tasso di interesse, l'offerta del Gruppo è articolata attraverso prodotti caratterizzati da un'elevata standardizzazione, offerti principalmente dalla Divisione Banca dei Territori e pari a circa 4,3 miliardi, oppure da più ampio livello di personalizzazione, offerti principalmente dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking e pari a circa 7,3 miliardi. Complessivamente tali finanziamenti risultano caratterizzati da una variabilità successiva ritenuta non significativa, a valle di analisi volte a verificare la natura e l'incidenza, in termini assoluti e relativi, di dette clausole sui flussi contrattuali. Sono inoltre oggetto di segnalazione in Pillar 3 laddove le attività economiche svolte dai prenditori soddisfino obiettivi di mitigazione e/o adattamento ai cambiamenti climatici.
Il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo nella fase di transizione della propria clientela è ulteriormente comprovato dagli investimenti in titoli sostenibili. Alla data del 31 dicembre 2023 risultano pari a 3,3 miliardi le esposizioni derivanti da altre azioni di attenuazione connesse ai cambiamenti climatici non contemplate dalla "Tassonomia UE", classificate nei business model Hold to Collect e Hold to Collect and Sell.
Sono inoltre presenti titoli nel business model Other per 0,9 miliardi.
Con riferimento alla complessiva esposizione in titoli, si segnala che 0,2 miliardi sono riconducibili a sustainable linked bond, caratterizzati da una possibile variabilità del tasso di interesse. Gli impatti attesi sul margine di interesse degli esercizi successivi, derivanti dal mancato raggiungimento dei KPI da parte degli emittenti, risultano residuali.
In merito al test SPPI degli strumenti finanziari caratterizzati da una possibile variabilità successiva del tasso di interesse in funzione del raggiungimento, o meno, di specifici KPI ESG da parte del debitore o dell'emittente, si segnala che tali clausole non sono ritenute critiche in presenza di analisi quali-quantitative deputate a verificare la residualità della relativa incidenza sui flussi contrattuali complessivi dello strumento.
Infine, sotto il profilo del funding istituzionale di Intesa Sanpaolo, si segnala che al 31 dicembre 2023 sono presenti nel passivo dello stato patrimoniale emissioni green e social aventi un nominale complessivo pari a 10,3 miliardi. Le stesse non comportano una variabilità successiva del tasso di interesse collegata a specifici KPI propri del soggetto emittente.
Intesa Sanpaolo e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta – sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito di imposta. In virtù di questa opzione, le imprese del Gruppo che hanno aderito al "consolidato fiscale nazionale" determinano l'onere fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito alla Capogruppo.
Intesa Sanpaolo e la totalità delle società del Gruppo che hanno i requisiti per parteciparvi hanno optato per la costituzione del Gruppo IVA, disciplinato dagli articoli da 70-bis a 70-duodecies del DPR n. 633/1972.
L'opzione è efficace dal 1° gennaio 2019 e ha durata triennale, con rinnovo automatico di anno in anno, salvo revoca.
Per effetto dell'opzione, sia le prestazioni di servizi sia le cessioni di beni tra soggetti partecipanti non sono rilevanti, tranne poche eccezioni, ai fini del tributo. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto partecipante ad un soggetto esterno, si considerano effettuate dal Gruppo; le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto esterno ad un soggetto partecipante, si considerano effettuate al Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha chiesto ed ottenuto dall'Agenzia delle Entrate di essere ammessa al regime di "adempimento collaborativo" previsto dal D. Lgs. n. 128/2015. L'adesione ha effetto dal periodo d'imposta 2017.
Tale regime ha la finalità di promuovere l'adozione di forme di comunicazione e di cooperazione rafforzate basate sul reciproco affidamento tra Amministrazione finanziaria e contribuente, nonché di favorire nel comune interesse la prevenzione e la risoluzione delle controversie in materia fiscale.
Il regime prevede, a fronte del dovere di Intesa Sanpaolo di mantenere un adeguato sistema di rilevazione, misurazione e gestione del rischio fiscale nonché di agire in maniera collaborativa e trasparente, il dovere dell'Agenzia delle Entrate di promuovere una relazione improntata a principi di trasparenza, collaborazione e correttezza.
Oltre ad Intesa Sanpaolo, hanno richiesto di essere ammesse e sono state ammesse al regime anche Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (con effetto dal 2018) nonché Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Fideuram Vita, Eurizon SGR ed Epsilon SGR (con effetto dal 2019). Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A., Fideuram Asset Management SGR e SIREF sono state ammesse nel 2021 con effetto dal 2020.
Il bilancio consolidato è sottoposto a revisione contabile da parte della Società EY S.p.A., in esecuzione della Delibera dell'Assemblea del 30 aprile 2019, che ha attribuito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2021 al 2029 compreso.
Nell'articolo 35 del Decreto Legge n. 34/2019 (Decreto "Crescita"), convertito dalla Legge n. 58/2019, è stata introdotta una riformulazione della disciplina di trasparenza delle erogazioni pubbliche contenuta nell'articolo 1, commi 125-129 della Legge n. 124/2017. La riformulazione ha indicato come oggetto degli obblighi di trasparenza le informazioni relative a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, "non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria", effettivamente erogati dalle pubbliche amministrazioni nonché dai soggetti di cui all'articolo 2-bis del Decreto Legislativo n. 33/2013.
Alla luce di tale riformulazione, ulteriori chiarimenti interpretativi intervenuti con la circolare Assonime n. 32 del 23 dicembre 2019 hanno confermato che oggetto dell'obbligo di trasparenza sono le attribuzioni di vantaggi economici derivanti da un rapporto bilaterale tra un soggetto pubblico e uno specifico beneficiario. Sono espressamente escluse le somme percepite dall'impresa a titolo di corrispettivo per una prestazione svolta o a titolo di retribuzione per un incarico ricevuto oppure dovute a fine risarcitori. Sono altresì esclusi i vantaggi economici ricevuti in applicazione di un regime generale, quali ad esempio agevolazioni fiscali o contributi accessibili a tutti i soggetti che soddisfano determinate condizioni. In considerazione di quanto sopra, nell'esercizio 2023 non risultano per le Società italiane del Gruppo fattispecie da segnalare.
Per completezza informativa, si rinvia anche al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, pubblicamente consultabile sul relativo sito internet, nel quale sono pubblicate le misure di Aiuto e i relativi Aiuti individuali concessi e registrati nel sistema dai Soggetti gestori, ancorché per le società italiane del Gruppo le fattispecie ivi indicate per l'anno 2023 non rappresentino, alla luce di quanto sopra, oggetto degli obblighi di trasparenza in bilancio di cui ai commi 125 e 125-bis.

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.
Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle "Regole Contabili di Gruppo", nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.
Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruol i e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle Società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.
Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le "Regole in materia di Business Model", le "Regole in materia di valutazione dell'expected credit loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy")" e le Linee Guida e "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" (ex. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.
Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".
In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.
Ai fini della predisposizione del Bilancio 2023, in linea peraltro con quanto già anticipato in occasione del Resoconto intermedio al 31 marzo 2023 nonché della Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 e del Resoconto intermedio al 30 settembre 2023, oltre ai principi contabili specificatamente relativi alle attività ed alle passività assicurative, anche i principi contabili adottati con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono stati aggiornati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.
Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:
gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a Conto economico. Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
In particolare, vengono inclusi in questa voce:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.
In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto economico.
Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Viceversa non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.
Si rinvia al successivo paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" per approfondimenti.

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:
Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal TUB e dal TUF (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse,
all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.
I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.
Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto economico:
Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.
Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.
Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.
Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.
In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:

Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:
Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).
Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:
I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:
La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:
Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.
In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:

Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.
La voce include le interessenze detenute in società controllate congiuntamente e collegate.
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e uno o più altri soggetti, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui il Gruppo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.
Le partecipazioni sono rilevate al costo e contabilizzate in base al metodo del patrimonio netto. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico di pregio, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi nonché le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Le attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività ad uso funzionale" secondo lo IAS 16. Gli immobili posseduti con finalità di investimento (per conseguire canoni di locazione o per l'apprezzamento del capitale investito) sono classificati come "attività detenute a scopo di investimento" in base allo IAS 40.
La voce accoglie anche attività materiali classificate in base allo IAS 2 - Rimanenze, che si riferiscono sia a beni derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti, sia al portafoglio immobiliare delle Società immobiliari del Gruppo, comprensivo di aree edificabili, immobili in costruzione, immobili ultimati in vendita e iniziative di sviluppo immobiliare, detenuto in un'ottica di dismissione.
Sono, infine, inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per le società locatarie) e le attività concesse in leasing operativo (per le società locatrici).
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto economico.
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad eccezione degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio che sono valutati secondo il metodo della rideterminazione del valore. Gli immobili detenuti a scopo di investimento sono valutati con il metodo del fair value.

Per le attività materiali soggette alla valutazione secondo il metodo della rideterminazione del valore:
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni (o dal valore netto rideterminato qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, se significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Ai fini della determinazione della vita utile delle diverse tipologie di cespiti e dei corrispondenti coefficienti di ammortamento, il patrimonio immobiliare del Gruppo è stato segmentato in quattro cluster: (i) Immobili di particolare prestigio e storici (vita utile pari a 65 anni), (ii) Immobili cielo-terra (vita utile pari a 33 anni), (iii) Filiali bancarie (vita utile pari a 20 anni) e (iv) Altri immobili (vita utile pari a 20 anni). Da tali cluster, esula il Nuovo Centro Direzionale Intesa Sanpaolo a Torino, per il quale il periodo di vita utile è stato stimato tramite un'analisi specifica che ha considerato le peculiari caratteristiche architettoniche dell'opera. Le altre attività materiali sono ammortizzate sulla base delle seguenti vite utili: i mobili da 5 a 10 anni, gli impianti da 4 a 10 anni, l'hardware e le apparecchiature IT in un periodo da 4 a 8 anni e, infine, gli altri beni da 3 a 13 anni.
Non vengono invece ammortizzati:
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività materiale valutata al costo possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Per quel che attiene alle attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2, le stesse sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, fermo restando che si procede comunque al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero ove esista qualche indicazione che dimostri che il bene possa aver subito una perdita di valore. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.
Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.
Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.
Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.
In particolare il diritto d'uso acquisito con il leasing è rilevato come somma del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale, dei pagamenti per leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing, degli eventuali incentivi ricevuti, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi stimati per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.
La passività finanziaria iscritta corrisponde al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing.
In merito al tasso di attualizzazione, sulla base dei requisiti IFRS 16, il Gruppo utilizza per ogni contratto di leasing il tasso di interesse implicito, laddove sia disponibile. Per quanto riguarda i contratti di leasing dal punto di vista del locatario, in alcuni casi, ad esempio con riferimento ai contratti di affitto, il tasso di interesse implicito non può essere sempre determinato prontamente senza ricorrere a stime e assunzioni (il locatario non ha abbastanza informazioni sul valore residuo non garantito del bene locato). In questi casi, il Gruppo ha sviluppato una metodologia per definire il tasso di interesse incrementale in alternativa al tasso di interesse implicito ed ha deciso di adottare il tasso interno di trasferimento (TIT) della raccolta. Si tratta di una curva tassi non garantita (unsecured) e amortizing, prevedendo il contratto di leasing dei canoni, tipicamente costanti, lungo la durata del contratto, e non un unico pagamento a scadenza. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.

La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:
In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.
Un'attività materiale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Le attività immateriali comprendono l'avviamento e le altre attività immateriali disciplinate dallo IAS 38. Possono includere i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività immateriale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Tra le attività immateriali è anche iscritto l'avviamento che rappresenta la differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita.
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.
Per le attività a vita utile definita, il costo è ammortizzato in quote costanti o in quote decrescenti determinate in funzione dell'afflusso dei benefici economici attesi dall'attività. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, bensì ad un test periodico di verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa avere subìto una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.
In particolare tra le attività immateriali sono incluse:
Infine, tra le attività immateriali è incluso l'avviamento.
L'avviamento può essere iscritto, nell'ambito di operazioni di aggregazione, quando la differenza positiva fra il corrispettivo trasferito e l'eventuale rilevazione al fair value della quota di minoranza ed il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill).
Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico.
Con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'Unità generatrice di flussi finanziari (o Cash Generating Unit, CGU) cui attribuire l'avviamento. Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo le Unità generatrici di flussi finanziari corrispondono alle divisioni operative rappresentate nel segment reporting. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'Unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati, si procede ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente; qualora il fair value del brand name non risulti superiore al suo valore contabile, si procede alla stima del valore recuperabile della CGU, calcolato sulla base dei flussi di cassa prospettici.
Si precisa, inoltre, che qualora una CGU a cui sono allocati sia avviamento che brand name presenti un valore d'uso inferiore al relativo valore di carico contabile per un importo che eccede il valore complessivo degli intangibili a vita indefinita allocati, fermo restando la svalutazione integrale dell'avviamento, si procede ad una autonoma valutazione del brand name sulla base del fair value risultante da apposita perizia.
Un'attività immateriale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Le altre attività accolgono essenzialmente partite in attesa di sistemazione e poste non riconducibili ad altre voci dello Stato patrimoniale, tra cui si ricordano i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari, le partite fiscali diverse da quelle rilevate a voce propria (ad esempio, connesse con l'attività di sostituto di imposta), l'oro, l'argento e i metalli preziosi, i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15, paragrafi 116 e successivi. Come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15, i costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale sono capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli.
Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.
È possibile che tra le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione siano inclusi portafogli di attività per cui non esistono quotazioni in un mercato attivo. In tale evenienza, si procede ad una loro valutazione al fair value facendo riferimento, in presenza di un accordo raggiunto con la controparte acquirente, ai prezzi di cessione risultanti da tale accordo; in assenza di un accordo, applicando specifiche tecniche valutative in funzione dell'attività e ricorrendo eventualmente a fairness opinion esterne.
I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel Conto economico in voce separata.
Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell'esercizio. Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni delle società del Gruppo nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività fiscali di anni pregressi e correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti, dalle ritenute d'acconto subite o da altri crediti d'imposta. Il rischio insito nei suddetti procedimenti – allo stesso modo dei rischi insiti in procedimenti che non hanno richiesto versamenti a titolo provvisorio – viene valutato secondo le logiche dello IAS 37, in relazione alle probabilità di impiego di risorse economiche per il loro adempimento.
Tenuto conto dell'adozione del consolidato fiscale nazionale da parte del Gruppo, le posizioni fiscali riferibili alle società del Gruppo sono gestite in modo distinto sotto il profilo amministrativo.
La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method, tenuto conto dell'effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono "differenze temporanee tassabili" quelle

che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e "differenze temporanee deducibili" quelle che negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.
La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione stabilite dalle disposizioni di legge in vigore alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di imposte ed alle differenze temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza che vi siano ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la relativa deducibilità fiscale (c.d. probability test). Le imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono compensate.
Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione degli IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari rilevati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto (es. riserve da valutazione).
La fiscalità latente sulle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili in ogni caso di utilizzo" è iscritta in bilancio in riduzione del patrimonio netto. La fiscalità differita relativa alle rivalutazioni per conversione all'euro direttamente imputate a specifica Riserva ex art. 21 D. Lgs. 213/98 in sospensione d'imposta, viene iscritta in bilancio in riduzione della Riserva stessa. La fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione" non viene iscritta in bilancio, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione.
La fiscalità differita riferita alle società incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle stesse, in applicazione del criterio di competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.
La fiscalità latente sulle componenti di patrimonio netto delle società consolidate non viene iscritta in bilancio qualora non si ritenga probabile il verificarsi dei presupposti per la relativa tassazione, e ciò anche in relazione alla natura durevole dell'investimento.
La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.
I Fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.
Gli utili e le perdite attuariali (ovvero le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.
Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.
Conseguentemente, la rilevazione di un accantonamento avviene se e solo se:
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a Conto economico.
L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione oppure quando si estingue l'obbligazione.

Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel Conto economico.
I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (es. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi. In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.
Inoltre sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.
Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto economico.
Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.
Con riferimento alle passività finanziarie delle compagnie assicurative controllate, che non rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 17, il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività al fair value i prodotti di natura finanziaria privi di un rischio assicurativo significativo e che non sono inclusi in gestioni separate e non prevedono, quindi, elementi di partecipazione discrezionale agli utili. Anche gli investimenti relativi a tali forme di raccolta, come già
precedentemente esposto, sono valutati al fair value a Conto Economico in quanto gestiti secondo un Business Model "Other".
In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.
L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.
Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:
Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a conto economico.
Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'impresa, che a sua volta è la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'impresa stessa opera.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.
Relativamente alla tematica della "Conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro" ai fini del consolidamento ed al trattamento delle relative differenze cambio si rimanda, invece, allo specifico paragrafo della Parte A: Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento della presente nota integrativa.
Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi.
Nello specifico, nella voce passività assicurative trovano evidenza le passività iscritte dal Gruppo Intesa Sanpaolo a fronte dei contratti per i quali il rischio assicurativo è valutato significativo e che comprendono: le polizze di ramo primo temporanee caso morte, le polizze di rendita e miste con coefficienti di conversione in rendita garantiti al momento dell'emissione, alcune tipologie di polizze unit linked, i fondi pensione assicurativi e le polizze danni, nonché le componenti di riassicurazione.
La voce include anche le passività iscritte a fronte di prodotti di investimento che prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (gestioni separate) nonché le polizze miste di ramo primo e le polizze di capitalizzazione di ramo quinto. Si evidenzia che i prodotti di natura finanziaria emessi dalle compagnie assicurative che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, sono esposti in bilancio come passività finanziarie e sono contabilizzati ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati
investimenti valutati al fair value. Questi prodotti finanziari comprendono sostanzialmente le polizze unit linked senza clausole di extra rendimento.
La classificazione quale attività o passività assicurativa è funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative) mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).
Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value Future Cash Flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.
La contabilizzazione avviene per gruppi di contratti ("Unit of Account") e non contratto per contratto. Ai fini dell'identificazione delle "Unit of Account" i contratti emessi vengono dapprima suddivisi in "portafogli", ovvero in gruppi di contratti che condividono rischi simili e che vengono gestiti unitariamente; ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in bucket di profittabilità distinguendo tra contratti onerosi al momento della rilevazione iniziale, contratti che al momento della rilevazione iniziale non hanno alcuna possibilità significativa di diventare onerosi in seguito e il gruppo costituito dagli altri contratti del portafoglio. Per definire le classi di profittabilità è previsto lo svolgimento di uno specifico test (test di onerosità).
Infine, i gruppi di contratti non devono contenere contratti emessi a più di 12 mesi di distanza (raggruppamento per "coorti") con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali l'endorsement del principio IFRS 17 da parte della Commissione Europea ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out").
Il Gruppo Intesa Sanpaolo aggrega i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza; per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene per i prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, prodotti Multiramo collegati alla stessa Gestione Separata, prodotti di tipo Unit, prodotti collegati a Fondi Pensione e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte).
Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo esercita l'opzione di non applicare il requisito della "coorte annuale" (c.d. "carve-out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggrega queste tipologie contrattuali solo con riferimento al concetto di condivisione dei rischi simili e alla gestione unitaria nonché all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.
Il principio IFRS 17 prevede la valutazione delle passività (o attività se di segno opposto) assicurative sulla base di informazioni aggiornate, che riflettano le condizioni esistenti alla data di misurazione.
In particolare, il principio prevede:
– un approccio semplificato facoltativo chiamato metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach).
Il principio prevede per il General Model e per il Variable Fee Approach, alla data di valutazione inziale, la misura di un gruppo di contratti come la somma dei flussi di cassa contrattuali attesi (Present value Future Cash Flow), il Risk Adjustment – una passività che riflette l'incertezza dei flussi di cassa dovuta ai rischi non finanziari – e del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) che rappresenta l'utile non maturato che l'entità riconoscerà man mano che fornisce il servizio previsto dal gruppo di contratti assicurativi.
Le passività assicurative si dividono tra:
Per la determinazione dei flussi di cassa attesi vengono presi in considerazione tutti i flussi direttamente collegati all'adempimento dei contratti assicurativi. Poiché nel Gruppo Intesa Sanpaolo i prodotti assicurativi sono distribuiti prevalentemente da società del Gruppo non appartenenti alla Divisione Insurance, ai fini della quantificazione dei flussi di cassa e quindi del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) a livello consolidato si tiene conto esclusivamente dei reali costi sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.
Dopo la rilevazione iniziale, il valore contabile di un gruppo di contratti assicurativi ad ogni data di reporting deve essere rivisto sulla base delle ipotesi più aggiornate sia operative (i.e. costi dei sinistri, spese) sia finanziarie (i.e. tasso di interesse). Ad ogni chiusura contabile è quindi necessario effettuare un aggiornamento dei saldi di flussi di cassa contrattuali attesi e del Risk Adjustment. In tale contesto:

Una volta recepite le variazioni ascrivibili a ipotesi operative di flussi di cassa contrattuali attesi e Risk Adjustment, il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) viene rilasciato a conto economico per la porzione stimata di servizio erogato nel periodo di copertura. La modalità di rilascio segue il servizio reso lungo la durata del contratto (c.d. "coverage unit"), calcolato dal Gruppo tramite l'utilizzo delle somme assicurate proiettate e attualizzate per il business vita e i premi di competenza per il business danni. Viceversa, in caso di gruppi di contratti onerosi il principio prevede la rilevazione immediata a conto economico della perdita complessiva stimata sull'intera vita delle polizze.
Concorrono inoltre all'aggiustamento del CSM le differenze rilevate tra i flussi di cassa attesi nel periodo (expected) e il corrispondente dato di consuntivo (actual). In particolare, per quanto riguarda le prestazioni previste dal contratto, deve essere quantificata:
Per i contratti assicurativi con caratteristiche di partecipazione diretta agli utili (prodotti vita il cui valore è influenzato dagli attivi sottostanti), il principio prevede l'applicazione obbligatoria di una versione modificata del General Model denominata Variable Fee Approach. Un contratto è partecipativo diretto se i termini del contratto prevedono che:
Il Variable Fee Approach ha le stesse regole di iscrizione iniziale del General Model ma prevede alcune varianti sulle movimentazioni nelle misurazioni successive.
Infatti, nel Variable Fee Approach il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) comprende, in aggiunta a quanto previsto dal modello generale, gli utili finanziari di competenza del Gruppo derivanti dalla gestione degli attivi sottostanti i contratti valutati al Variable Fee Approach.
Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, il Gruppo esegue un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Divisione Insurance vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti assicurativi di tipo "Linked" e i fondi pensione, nonché tutti i contratti collegati ad una gestione separata, sia individuali che di tipo Multiramo.
Infine, il Principio IFRS 17 prevede l'applicazione del metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach) per semplificare la valutazione di un gruppo di contratti assicurativi se il periodo di copertura di ciascun contratto del gruppo (compresi i servizi assicurativi derivanti da tutti i premi compresi entro il limite contrattuale) non supera i 12 mesi o se l'applicazione di tale approccio non presenta risultati che si discostano in modo significativo rispetto all'applicazione del General Model.
Tale modello non prevede l'identificazione delle singole componenti delle passività per copertura futura (flussi di cassa contrattuali attesi, Risk Adjustment e Margine sui Servizi Contrattuali) ma l'identificazione di una passività assicurativa "complessiva". Il Gruppo Intesa Sanpaolo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello della ripartizione dei premi per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.
In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle correlate attività finanziarie. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto.
La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta per i gruppi di contratti in ambito di applicazione di IFRS 17 con le seguenti modalità:
Coerentemente con le scelte di classificazione dei titoli dell'attivo a copertura dei prodotti assicurativi e al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la disaggregazione sopra illustrata (anche intesa come "opzione OCI") su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.
Secondo il principio IFRS 17 il contratto assicurativo va eliminato contabilmente quando, e solo quando, il contratto è estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.
Peraltro, a seguito di modifiche contrattuali (concordate tra le parti o per cambiamenti normativi) che riflettono almeno una delle seguenti condizioni:
– la modifica contrattuale, nel caso fosse stata inclusa nel contratto alla rilevazione iniziale, avrebbe comportato l'esclusione del contratto dall'ambito di applicazione dell'IFRS 17, la separazione di diverse componenti portando un contratto differente nella valutazione in ambito IFRS 17, un "limite contrattuale" ("contract boundary") sostanzialmente differente o l'assegnazione di un gruppo di contratti differente;
l'IFRS 17 richiede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto. Al contrario, se le modifiche contrattuali non ricadono nelle fattispecie in precedenza elencate, vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) precedentemente calcolati.
In conformità a quanto enunciato dal principio IFRS 17, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito una metodologia di derivazione dei tassi di sconto per la valutazione dei contratti assicurativi.
In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo segue un approccio bottom up, definendo una struttura di tassi di sconto inclusiva sia dei tassi di interesse privi di rischio che di un aggiustamento per le caratteristiche di illiquidità dei prodotti assicurativi.
Al fine di determinare la struttura dei tassi di interesse privi di rischio, il Gruppo parte dall'osservazione dei dati di mercato relativi ai tassi di interesse che vengano reputati sufficientemente liquidi. Attualmente il Gruppo Intesa Sanpaolo considera sufficientemente liquide le osservazioni relative ai tassi swap fino alla scadenza di 20 anni (LLP o Last Liquid Point). Per garantire l'utilizzo di una struttura priva di rischio, il Gruppo procede poi a escludere dalla valorizzazione dei tassi swap la componente di rischio di credito, quantificata (in analogia a quanto previsto da EIOPA) tramite il calcolo di credit risk adjustment (CRA).
I tassi privi di rischio calcolati quindi come swap meno CRA, vengono estrapolati oltre il LLP, attraverso specifiche metodologie di mercato andando a definire anche un tasso di interesse risk free su scadenze lunghe della curva (60y), valutato osservando anche le attese di inflazione88.
Per quanto concerne invece il premio di liquidità da aggiungere ai tassi privi di rischio così calcolati, il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce in prima istanza, per ogni contratto assicurativo oggetto di valutazione, quale sia un portafoglio attivi di riferimento adeguato al fine di quantificare tale premio. Il Gruppo ha definito di utilizzare i seguenti portafogli di riferimento per le diverse tipologie di contratti assicurativi:
Una volta identificato il portafoglio attivi di riferimento, il Gruppo procede al calcolo del premio di liquidità medio degli attivi nel portafoglio, quantificato come differenza fra lo spread osservabile alla data di valutazione per ogni singolo attivo e la sua probabilità di default. Tale deduzione della componente di default viene svolta in linea a quanto previsto dal principio IFRS 17 riguardo alla Credit Risk Correction.
I flussi di cassa futuri rappresentano le passività prospettiche che la compagnia apposta per far fronte ai propri impegni relativi alla gestione assicurativa. Essi includono i flussi di cassa verso gli assicurati ponderati con la loro probabilità di accadimento, inclusivi dei rendimenti prospettici dei prodotti assicurativi, e le spese da sostenere per il business in force.
I flussi di cassa del business Vita sono calcolati tramite il motore attuariale, utilizzando logiche di proiezione dei flussi di cassa futuri analoghe a quanto già definito in ambito Solvency II, con un livello di granularità maggiore rispetto alla Unit of Account, al fine di raggiungere un livello di stima il più aderente possibile alla realtà. Il numero di scenari utilizzati ai fini delle elaborazioni stocastiche è pari a 200.
Le logiche di gestione degli attivi appartenenti alle gestioni separate, utilizzate ai fini delle proiezioni ed implementate nel motore attuariale, sono definite Future Misure di Gestione (FMG) e comprendono tra le altre: il rendimento obiettivo della gestione separata, l'asset allocation strategica, le politiche di reinvestimento/realizzo, le strategie di mitigazione dei rischi e le azioni commerciali.
Con riferimento al business Danni i flussi di cassa futuri relativi alla Liability for Incurred Claims (LIC) sono determinati nel complesso, senza dover distinguere tra le diverse componenti incluse nel calcolo (i.e. non è necessaria la scomposizione dei flussi nelle diverse componenti relative a indennizzi, IBNR, spese di liquidazione esterne, etc.).
Con riferimento ai flussi di cassa futuri relativi alla Liability for Remaining Coverage (LRC) valutati con il General Model, il calcolo si basa sulla logica di definizione dei flussi di cassa futuri in ambito Solvency II, opportunamente modificati per tenere in considerazione le eventuali differenze esistenti con riferimento al perimetro dei flussi di cassa futuri da considerare (i.e. contract boundary) e alla granularità richiesta dall'IFRS 17.
Per la Liability for Remaining Coverage valutata secondo il Premium Allocation Approach, il calcolo non richiede proiezioni future e si basa sul metodo semplificato previsto dal principio.
Per stimare tutti i flussi di cassa futuri attesi all'interno del perimetro di ciascun gruppo di contratti il Gruppo rispetta i seguenti criteri:
– incorporare tutte le informazioni disponibili ottenute in modo ragionevole e giustificabile senza costi o sforzi superflui, con
88 Le scelte del Gruppo, sia per la componente di analisi sulla liquidità dei tassi di interesse, che per l'aggiustamento relativo al CRA e l'estrapolazione dei tassi di lungo periodo, sono in linea con quanto previsto dal principio IFRS 17 relativamente alla definizione della struttura dei tassi risk free ed alla practice assicurativa definita da EIOPA (cfr. EIOPA-BoS-22-409).

riguardo all'ammontare, al timing e all'incertezza dei flussi di cassa;
In particolare, lo Standard definisce le variabili non finanziarie (c.d. ipotesi operative) come tutte le variabili che non possono essere osservate o derivate direttamente dai mercati.
Le ipotesi operative hanno impatto principalmente su:
Laddove i flussi di cassa contengano garanzie finanziarie ed opzioni contrattuali (che non si muovono simmetricamente con i movimenti di mercato), la metodologia adottata dal Gruppo Intesa Sanpaolo prevede un'appropriata modellizzazione dell'impatto delle garanzie finanziarie e delle opzioni contrattuali, mediante l'utilizzo, all'interno della piattaforma attuariale, di scenari finanziari stocastici.
Le Società appartenenti alla Divisione Insurance mantengono e aggiornano regolarmente l'elenco di tutti i fattori operativi che possono influenzare le future passività.
Per ogni fattore operativo selezionato e ritenuto materiale, si identifica la serie più adeguata, completa e precisa di dati (interni o esterni, o un insieme dei due) per essere usata come base oggettiva, stabile e robusta per la definizione delle ipotesi di Migliore Stima. Per ciascuno dei fattori operativi selezionati, viene identificato il metodo più affidabile, oggettivo, appropriato e stabile per derivare le ipotesi di Migliore Stima, facendo un uso appropriato delle informazioni disponibili, eventualmente considerando l'impatto degli "outliers" e di potenziali trend futuri. Infine, viene verificata la validità e monitorata attivamente e regolarmente l'adeguatezza dei metodi utilizzati per derivare le ipotesi di Migliore Stima.
Per le ipotesi operative ritenute più significative le Società appartenenti alla Divisione Insurance effettuano opportune analisi di sensitività.
Per quanto riguarda l'identificazione del perimetro delle spese che ricadono nello scope IFRS 17, si prendono a riferimento i costi al netto di alcune voci di spesa (ad es. spese di formazione, erogazioni liberali, sanzioni, ecc.) in coerenza con quanto previsto dal Principio. In particolare, le spese comprendono quelle direttamente attribuibili ai gruppi di contratti, compresa l'allocazione delle spese generali fisse e variabili. Inoltre, nell'ambito di alcuni metodi utilizzati per valutare i sinistri sostenuti per i contratti Danni/Infortuni, le stime dei futuri pagamenti dei sinistri sono rettificate per tener conto dell'inflazione. Con riferimento agli Insurance Acquisition Cash Flow sostenuti in un'unica soluzione all'emissione dei nuovi contratti, essi non fanno parte dei flussi di cassa futuri ma sono inseriti nella valutazione del Margine sui Servizi Contrattuali (Contractual Service Margin) del New Business a riduzione dello stesso, in virtù del fatto che a fronte del pagamento del premio vi è stato il pagamento di tali costi.
Nella definizione dei flussi di cassa proiettati, il Gruppo Intesa Sanpaolo proietta i costi reali sostenuti verso soggetti terzi, eliminando i costi infragruppo che vengono sostenuti dalle società assicurative.
Per quanto riguarda le ipotesi sui tassi di mortalità si prendono in considerazione le tavole di mortalità nazionali pubblicate dall'ISTAT. Viene effettuata un'indagine sull'esperienza del Gruppo negli ultimi dieci anni e vengono utilizzati metodi statistici per aggiustare le tavole di mortalità al fine di produrre i tassi di mortalità attesi differenziati per macro-tipologia di prodotto (Credit Protection Insurance, Temporanee caso morte, Risparmio/Investimento/Previdenza) e per classi di età e sesso.
Anche le altre ipotesi tecniche sono ricavate a partire dai dati storici desumibili dagli applicativi gestionali. In particolare, per i tassi di riscatto viene effettuata un'analisi statistica per antidurata delle frequenze storiche registrate dalle singole compagnie, opportunamente aggiustate in base ad expert judgement in particolare con riferimento alle antidurate non oggetto ancora di osservazioni.
Per valutare i flussi di cassa futuri relativi alla passività per sinistri avvenuti (Liability for Incurred Claims) il Gruppo fa ricorso alle metodologie più comunemente utilizzate nel settore, anche sulla base della disponibilità dei dati e serie storiche sui sinistri. La stima della passività per sinistri avvenuti include la stima per risarcimenti e spese dirette per sinistri avvenuti e denunciati, per sinistri avvenuti e non ancora denunciati, spese di liquidazione dirette e spese di gestione e liquidazione allocate.
L'aggiustamento per il rischio non finanziario (Risk Adjustment) è la compensazione richiesta per sopportare l'incertezza sull'importo e sulla tempistica dei flussi di cassa derivanti dal rischio non finanziario al momento dell'adempimento del contratto assicurativo. Poiché l'aggiustamento per il rischio rappresenta una compensazione per l'incertezza, vengono effettuate stime su un approccio proporzionale di calcolo del Risk Adjustment come prodotto di una percentuale media applicata ai flussi di cassa contrattuali attesi, dove la percentuale viene ottenuta facendo leva su un approccio VaR Ex-Ante su base trimestrale, sulla base del 75° percentile della distribuzione specifica di ciascun rischio considerato. L'analisi dei requisiti del Principio ha comportato la scelta ai fini del calcolo del Risk Adjustment per il Business Vita e per il Business Danni dei seguenti rischi di sottoscrizione (Underwriting), in particolare:
Sia per il business Vita che per il business Danni viene escluso il rischio Catastrofale.

Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del patrimonio netto. Analogamente, il costo originario delle stesse e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi, classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia, vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto.
Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:
Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale, mentre gli utili e le perdite attuariali sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva.
I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel conto economico, con un corrispondente incremento del patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere lungo il periodo previsto dal piano.
In presenza di opzioni, il fair value delle stesse è calcolato utilizzando un modello che considera, oltre ad informazioni quali il prezzo di esercizio e la vita dell'opzione, il prezzo corrente delle azioni e la loro volatilità attesa, i dividendi attesi e il tasso di interesse risk-free, anche le caratteristiche specifiche del piano in essere. Nel modello di valorizzazione sono valutate in modo distinto l'opzione e la probabilità di realizzazione delle condizioni in base alle quali le opzioni sono state assegnate. La combinazione dei due valori fornisce il fair value dello strumento assegnato.
L'eventuale riduzione del numero di strumenti finanziari assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra:
Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione anche tra i derivati di negoziazione e i derivati di copertura, prevedendo una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.
In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:
I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Ulteriormente il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari e attraverso il Decreto Legge n. 11/2023 determinando, sia pure con talune deroghe allo stesso, il divieto di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.
La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.
A tal fine il Gruppo Intesa Sanpaolo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità nel documento "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione degli IAS/IFRS, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione.
Il Gruppo riconduce:
In tutte le casistiche sopra richiamate si ritiene che il valore di iscrizione iniziale corrisponda al fair value alla data di acquisto, non dando luogo perciò a registrazione di day one profit/loss.
Non si ritiene applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese. Su questi crediti d'imposta non deve essere calcolata ECL, in quanto non è atteso alcun rimborso da parte dell'Erario essendo l'estinzione dello strumento legata alla compensazione dei debiti fiscali del portatore. Peraltro, nei casi in cui ne è prevista la ricessione, la vendita si perfeziona previo incasso del prezzo dello strumento, ovvero senza la rilevazione di un credito verso il cessionario.
Infine, considerate le modalità operative poste in essere dal Gruppo, si ritiene che possano essere considerati ragionevolmente non sussistenti i rischi di mancato utilizzo dei crediti fiscali, ovvero i rischi che la Banca non abbia la capacità di conseguire i benefici associati all'attività. Infatti:
Come specificato dal documento congiunto delle Autorità sopra richiamato, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale fra le Altre Attività dello Stato patrimoniale.

Le operazioni TLTRO III (Targeted Longer Term Refinancing Operation) mirano a preservare condizioni favorevoli del credito bancario e a sostenere l'orientamento definito di politica monetaria. Alcuni dei parametri che caratterizzano queste operazioni, stabiliti dalla BCE il 6 giugno 2019, sono stati successivamente rivisti a più riprese, inizialmente in senso migliorativo per le banche alla luce delle ricadute economiche derivanti dall'emergenza COVID-19, e successivamente - in data 27 ottobre 2022 - per "normalizzare" il costo della raccolta al fine di alleggerire la pressione dell'inflazione e ristabilire condizioni di stabilità dei prezzi nel medio termine. Il finanziamento ottenibile da ciascun istituto bancario dipende dall'ammontare dei prestiti concessi a determinate date di rilevazione a società non finanziarie e famiglie (c.d. prestiti idonei). Le singole tranche erano sottoscrivibili con cadenza trimestrale, a partire da settembre 2019 e fino a dicembre 2021, e ciascuna operazione ha durata pari a tre anni e gli interessi sono regolati posticipatamente alla scadenza o al momento del rimborso anticipato.
Il tasso di interesse per ciascuna operazione è fissato ad un livello pari a quello medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 ("special interest rate period"), a cui si applica un tasso inferiore di 50 punti base. Le banche che hanno concesso prestiti idonei netti superiori a predefiniti valori di riferimento ("benchmark net lending") possono beneficiare di una riduzione del tasso di interesse. In dettaglio, il tasso migliorativo applicato è pari al tasso medio sui depositi presso la banca centrale (Deposit Facility Rate o DFR), per l'intera durata della rispettiva operazione, con l'eccezione degli "special interest rate period" a cui si aggiunge l'ulteriore riduzione di 50 punti base.
Come anticipato, in data 27 ottobre 2022 il Consiglio direttivo della BCE - oltre ad un ulteriore innalzamento dei tassi, nell'ambito di un trend di rialzo dei tassi avviato da luglio 2022 - ha deciso di ricalibrare le condizioni applicabili ai finanziamenti TLTRO III. Nello specifico, la manovra ha mantenuto invariata la modalità di calcolo del tasso di interesse in essere fino al 22 novembre 2022 che prevedeva che nei periodi "ordinari" (ovvero periodi diversi dagli "special interest rate period" definiti in precedenza) il tasso di interesse applicabile fosse pari alla media dei tassi calcolati lungo tutta la durata dello strumento, comportando una "correzione" al tasso che si sarebbe determinato applicando tempo per tempo il tasso in vigore nei soli periodi ordinari; a partire dal 23 novembre 2022 (fino alla data di scadenza o rimborso anticipato di ogni rispettiva TLTRO III in essere) il tasso di interesse è indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della BCE applicabili per ogni operazione in tale periodo (pari al tasso DFR per le banche che hanno raggiunto i benchmark definiti).
In assenza di specifiche previsioni nei principi contabili di riferimento per il trattamento della fattispecie, né di chiare indicazioni da parte dell'IFRIC interpellata sul trattamento contabile del TLTRO III, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito la propria policy contabile, applicata coerentemente e con continuità nel tempo, anche a seguito delle modifiche che si sono succedute nei termini contrattuali: il Gruppo applica alle operazioni TLTRO III il trattamento contabile definito dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile - considerando le condizioni di rifinanziamento definite dalla BCE come tassi variabili di mercato nell'ambito delle misure di politica monetaria dell'Eurosistema - con rilevazione degli interessi, tempo per tempo applicabili, da stimare in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti in termini di net lending.
Presupposto per la rilevazione degli interessi migliorativi – in continuità con l'impostazione già adottata per il TLTRO II – è, infatti, una stima attendibile del verificarsi del raggiungimento dei target previsti (benchmark net lending), che il Gruppo effettua tramite i report previsionali sull'andamento degli impieghi monitorati a date predefinite e approvati da adeguato livello del management. Si evidenzia che tali benchmark - riferiti in particolare alle consistenze in essere al 31 marzo 2021 e al 31 dicembre 2021 - sono stati effettivamente raggiunti.
In caso di eventuali modifiche alle previsioni sul raggiungimento di tali target trovano applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 sulle revisioni delle stime dei flussi di cassa.
Secondo la policy contabile del Gruppo, gli interventi di ricalibrazione delle condizioni dello strumento da parte della BCE sono considerati come la modifica di un tasso variabile ai sensi del par. B5.4.5 dell'IFRS 9 con un adeguamento prospettico del tasso, in considerazione del fatto che la BCE ha la possibilità di modificare i tassi a propria discrezione nell'ambito della definizione dei tassi di politica monetaria (come ha peraltro fatto ad aprile e dicembre 2020 con l'introduzione degli "special interest rate period" e, più recentemente, ad ottobre 2022 nei termini evidenziati in precedenza). Gli interessi vengono quindi rilevati tempo per tempo sulla base del tasso di interesse dello strumento per ogni periodo (pari a -0,5% fino al 24 giugno 2020; pari a -1% fino al 23 giugno 2022 e, successivamente, sulla base delle condizioni in essere, illustrate di seguito) come previsto dal paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9.
A seguito degli incrementi nei tassi di interesse approvati dal Consiglio Direttivo di BCE a partire dal mese di luglio 2022 si è reso necessario rideterminare il tasso di interesse effettivo applicabile ad ogni operazione a partire dalla data di revisione dei tassi, con l'obiettivo di ripartire il beneficio conseguente al peculiare meccanismo della media dei tassi nel periodo di riferimento del beneficio stesso. Da ultimo, le ricalibrazioni alle condizioni applicabili ai finanziamenti TLTRO III definite il 27 ottobre 2022 hanno comportato la rilevazione del beneficio residuo fino alla data di modifica delle condizioni contrattuali (ovvero, fino al 22 novembre 2022). Tale approccio è in linea con quanto adottato in passato per la rilevazione degli interessi nei periodi speciali (ovvero, rilevazione del beneficio aggiuntivo di -50 punti base nel periodo giugno 2020 - giugno 2022) in quanto considerato come il tasso variabile "di politica monetaria" applicabile al periodo di riferimento. A partire dal 23 novembre 2022 sui finanziamenti TLTRO III in essere gli interessi sono rilevati sulla base del tasso DFR tempo per tempo in vigore.
Infine, si ricorda che in data 6 gennaio 2021 l'ESMA aveva emesso un Public Statement con lo scopo di promuovere la trasparenza nei resoconti finanziari IFRS delle banche in merito alla rappresentazione contabile delle operazioni TLTRO III: alla luce dei significativi impatti numerici delle operazioni in oggetto e del livello di giudizio richiesto per la definizione della policy contabile, ESMA evidenziava l'importanza di fornire in bilancio un adeguato livello di trasparenza sul trattamento contabile delle operazioni.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, pertanto, in coerenza con le richieste dell'ESMA, fornisce disclosure oltre che sulle policy contabili adottate per la contabilizzazione delle operazioni TLTRO III anche sui conseguenti impatti quantitativi nella rilevazione degli interessi.

A partire dal 2016, le banche di tutti i paesi dell'Area Euro sono entrate a far parte del Meccanismo Unico di Risoluzione (SRM) nell'ambito del quale è stato istituito il Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund - SRF) con lo scopo di avere a disposizione risorse sufficienti da utilizzare nel caso di crisi bancarie. La dotazione iniziale del fondo prevista dalla normativa, da raggiungere nell'arco temporale di 8 anni (2016-2023) è pari ad almeno l'1% dell'ammontare dei depositi protetti presso tutti gli enti autorizzati nell'Unione bancaria. Il contributo, determinato annualmente dal Single Resolution Board (SRB) e comunicato alle singole banche aderenti, può essere corrisposto in contanti e, parzialmente, anche tramite la sottoscrizione di impegni di pagamento irrevocabili (Irrevocable Payment Commitments – IPC), non superiori al 30% del contributo complessivo e integralmente coperti dalla garanzia reale di attività a basso rischio. L'utilizzo degli impegni irrevocabili è a discrezione delle singole banche. Il Gruppo ISP ha optato per l'utilizzo degli IPC - a fronte dei quali sono stati rilevati impegni fuori bilancio - versando, in relazione agli stessi, un cash collateral di pari importo a titolo di deposito, remunerato in base alle condizioni previste contrattualmente ed applicate uniformemente a tutte le banche europee che utilizzano il meccanismo previsto per gli IPC.
L'impegno iscritto fuori bilancio – che, ai fini prudenziali viene integralmente dedotto dal CET1 sulla base delle disposizioni dettate dalla BCE nell'ambito del provvedimento SREP - è valutato ad ogni chiusura di bilancio e/o ogniqualvolta si verifichino elementi che possano far ritenere probabile la sua escussione. In proposito, il Gruppo ha attivato uno specifico monitoraggio, svolto con il supporto di primaria società di ricerca, al fine di verificare l'assenza di indicatori di criticità nelle banche aderenti che potrebbero far ritenere possibile l'intervento del SRF e quindi il richiamo dell'IPC. Sulla base delle analisi effettuate si ritiene che il rischio di richiamo degli IPC al 31 dicembre 2023 sia remoto. Si evidenzia inoltre che dal momento della sua costituzione nel 2016 il Fondo di Risoluzione Unico non ha mai richiamato gli IPC sottoscritti dalle banche, non avendo effettuato interventi che prevedevano l'utilizzo di risorse raccolte.
Si evidenzia infine che a fronte del contributo versato nel 2023 a carico del Gruppo ISP sono stati sottoscritti impegni irrevocabili di pagamento (IPC) per circa 87 milioni che si aggiungono ai 295 milioni sottoscritti nel periodo 2016-2022, per un importo complessivo di IPC pari a 382 milioni, a fronte dei quali il Gruppo ha costituito il deposito a titolo di cash collateral iscritto tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:
Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.
I ricavi possono essere riconosciuti:
Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.

I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.
La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:
Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte del Gruppo e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:

La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI Test).
Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziarie, secondo quanto di seguito evidenziato:
Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata al costo ammortizzato o a FVOCI - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.
Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.
Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le definizioni di:
Nel valutare se i flussi contrattuali di un'attività finanziaria possono essere definiti come SPPI, l'IFRS 9 fa riferimento al concetto generale di "contratto base di concessione del credito" (basic lending arrangement), che è indipendente dalla forma legale dell'attività. Quando le clausole contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI. L'applicazione del driver di classificazione basato sui flussi di cassa contrattuali richiede talvolta un giudizio soggettivo e, pertanto, la definizione di policy interne di applicazione.
Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") - ad esempio, quando il tasso di interesse dell'attività finanziaria è rideterminato periodicamente, ma la frequenza della rideterminazione o la frequenza del pagamento delle cedole non rispecchiano la natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine - l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.
Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.
Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).
Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.
Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale dei servizi forniti da noti info-provider. Tale scelta, da un lato, permette agli operatori di front office che operano in titoli di avere un esito immediato per lo svolgimento del test, consentendo uno snellimento delle pratiche in sede di acquisto, dall'altro, consente di avvalersi di impostazioni di mercato condivise da molteplici operatori e società di revisione. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dagli info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).
Viceversa, per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito si è sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le caratteristiche significativamente differenti, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e i finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate).
Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo «Coordinamento Nuovi Prodotti» e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made, il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito / rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool proprietario.
Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Tengono conto delle indicazioni fornite dall'IFRS 9, oltre a recepire le interpretazioni del principio definite dal Gruppo. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.
Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite negli esercizi precedenti, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
Il business model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano dall'incasso di flussi contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe queste attività. La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari «worst case» o «stress case». Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario «stress case», tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.
Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.
In sintesi, il business model:
In termini operativi l'assessment del modello di business viene effettuato in coerenza con l'organizzazione aziendale, la specializzazione delle funzioni di business, il modello di risk cascading e l'assegnazione dei poteri delegati (limiti). Nell'effettuare l'assessment del business model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del business model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.
A tale proposito ed in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziare sono detenute, è stato redatto un apposito documento "Regole in materia di business model" (approvato dai competenti livelli di governance), destinato alla Capogruppo e alle Società del Gruppo Bancario. Esso definisce e declina gli elementi costitutivi del business model in relazione alle attività finanziarie inserite nei portafogli gestiti nello svolgimento dell'operatività sulle strutture di business per il Gruppo Intesa Sanpaolo. Più in dettaglio, la mappatura del modello di business adottato dalle diverse strutture attraverso cui il Gruppo opera, con riferimento sia ai crediti che ai titoli di debito, tiene conto dell'articolazione del modello Divisionale e del Centro di Governo; tale articolazione è stata individuata come il livello rilevante per la definizione e la rappresentazione dei diversi modelli di business applicati dai Risk Taking Center del Gruppo.
Nell'ambito dell'Area Chief Risk Officer, la Direzione Centrale Market and Financial Risk Management della Capogruppo sovraintende, ad alto livello, la procedura necessaria per determinare il modello di business di un determinato insieme di attività e verifica la necessità di eventuali aggiornamenti (da riportare, con cadenza almeno annuale, nel documento di Regole in materia di business model).
Il monitoraggio del business model di riferimento delle diverse strutture attraverso cui il Gruppo opera è effettuato dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management che utilizza indicatori aventi l'obiettivo di verificare la coerenza tra strategia dichiarata e quella perseguita all'interno dei modelli di business; tali indicatori, differenziati per i diversi business model, sono stati sviluppati in linea con l'IFRS 9 e in coerenza con policy e regole aziendali.
Per i portafogli Hold to Collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.
Più nel dettaglio, nell'ambito di un modello di business HTC le vendite sono ammesse:

Con riferimento alla determinazione dei "Rischi" e del "Reporting" sui modelli di business HTCS e Trading si applica in linea di principio quanto normato dal RAF e dal Market Risk Charter, nonché da policy interne nell'ambito dei controlli sui rischi di mercato e contestualmente sono definite talune misure volte a monitorare la coerenza del modello di business HTCS e Other/Trading.
Con riferimento al business model HTCS, il principio IFRS 9 non prevede la necessità di limiti alla frequenza o al valore delle vendite, tuttavia il Gruppo ha stabilito per i soli titoli di debito degli indicatori al fine di garantirne nel tempo la corretta attribuzione al business model scelto. Gli stessi sono definiti come:
Nell'ambito del monitoraggio degli indicatori sopra definiti sono previsti dei limiti e soglie di early warning a seconda del complesso delle strategie perseguite dal portafoglio classificato Hold to Collect and Sell.
Con riferimento, infine, ai titoli di debito o di capitale detenuti con finalità di trading è prevista una misura della coerenza di inclusione nel business model scelto, rappresentata dall'indicatore di "permanenza media attesa" (c.d. Vintage) che misura la giacenza temporale osservata di ogni titolo in portafoglio.
Le misure di monitoraggio relative ai diversi business model sono oggetto di regolare reporting in comitati tecnici.
Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata, alla rilevazione iniziale, l'attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.
Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato).
Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile e – in quest'ultimo caso – a seconda che la variabilità del tasso sia nota o meno a priori. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per fasce temporali, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto (unico o variabile) durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (ad esempio perché legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel conto economico.
La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata. Inoltre non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che l'impresa dovrebbe sostenere indipendentemente dall'operazione (es. costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione), quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all'operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (ad esempio, attività finalizzate all'erogazione del fido), nonché le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di Finanza Strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility e di arrangement).
Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi, i compensi pagati per consulenza/assistenza per l'organizzazione e/o la partecipazione ai prestiti sindacati ed infine le commissioni up front correlate a crediti erogati a tassi superiori a quelli di mercato; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato,

quelle di partecipazione alle operazioni sindacate e le commissioni di brokeraggio collegate a provvigioni riconosciute da società di intermediazione.
Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerati costi di transazione le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani, quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali. Non si considerano attratti dal costo ammortizzato i bolli, in quanto non significativi.
Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.
Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel Conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al Conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.
Come indicato dall'IFRS 9, in alcuni casi, un'attività finanziaria è considerata deteriorata al momento della rilevazione iniziale poiché il rischio di credito è molto elevato e, in caso di acquisto, è acquistata con grossi sconti (rispetto al valore di erogazione iniziale). Nel caso in cui le attività finanziarie in oggetto, sulla base dell'applicazione dei driver di classificazione (ovvero SPPI test e Business model), siano classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le stesse sono qualificate come "Purchased or Originated Credit Impaired Asset" (in breve "POCI") e sono assoggettate ad un trattamento peculiare per quel che attiene al processo di impairment. Inoltre, sulle attività finanziarie qualificate come POCI, si calcola, alla data di rilevazione iniziale, un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica, quindi, tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.
Con riferimento ai crediti deteriorati rivenienti da operazioni di aggregazioni aziendali, la differenza tra il valore di prima iscrizione (il fair value determinato in sede di PPA) dei POCI e il precedente valore di carico contabile presso il soggetto acquisito viene suddivisa in due componenti: una legata ai minori flussi recuperabili stimati in sede di determinazione del fair value, che pertanto scontano le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua, e l'altra legata all'attualizzazione di tali minori flussi recuperabili. Si precisa che l'effetto reversal dell'attualizzazione (relativa alla stima dei flussi recuperabili attribuiti ai crediti deteriorati in sede di PPA) viene contabilizzato, pro-rata temporis, fra gli interessi attivi in modo da integrare il tasso di interesse contrattuale con il maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai flussi recuperabili che, come detto in precedenza, tengono conto delle perdite attese lungo l'intera durata residua delle attività POCI.
Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a Conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad una valutazione volta a verificare se esistano evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9.
Propedeuticamente alla determinazione delle perdite di valore, ad ogni data di reporting occorre procedere con l'allocazione degli strumenti finanziari (c.d. Stage Assignment" o "Staging"), nelle seguenti categorie:

Per le attività finanziarie per cui non sussistono evidenze di impairment (strumenti finanziari non deteriorati), occorre verificare se esistono indicatori tali per cui il rischio creditizio della singola operazione risulti significativamente incrementato rispetto al momento di iscrizione iniziale. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:
Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione del "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:
Focalizzando l'attenzione sul principale dei trigger sopra evidenziati (la variazione di probabilità di default lifetime), il significativo incremento del rischio di credito ("SICR") è determinato mettendo a confronto la variazione relativa della Probabilità di Default lifetime registrata tra la data di prima iscrizione del rapporto e quella di osservazione (Delta PD lifetime) con soglie di significatività predeterminate. L'attribuzione di una PD lifetime ai singoli rapporti viene effettuata tramite riconduzione alla masterscale dei rating per singolo segmento sia alla data di prima iscrizione sia all'osservazione. I rating sono determinati sulla base di modelli interni ove disponibili o gestionali. In assenza di rating vengono assegnate le PD Benchmark sul tipo di controparte valutata.
La determinazione di significativo deterioramento è data pertanto dall'incremento della PD lifetime causata dai downgrade della posizione tra l'origination della stessa e la data di reporting ("observation") nonché dalla variazione della previsione dei fattori macroeconomici futuri.
La suddetta variazione "relativa" di PD lifetime si configura come l'indicatore dell'incremento o del decremento del rischio di credito riscontrato nel periodo di riferimento. Per poter stabilire se, ai sensi di quanto richiesto dall'IFRS 9, un eventuale incremento di rischio creditizio possa considerarsi "significativo" (e comportare, quindi, il passaggio tra stages), è necessario definire apposite soglie. Gli incrementi di PD lifetime inferiori a tali soglie non sono considerati significativi e, di conseguenza, non comportano il trasferimento di singole linee di credito/tranches di titoli di debito dallo stage 1 allo stage 2; tale spostamento è, invece, necessario in presenza di incrementi relativi di PD superiori alle soglie in questione. Le soglie utilizzate sono stimate sulla base di un processo di simulazioni ed ottimizzazioni di performance predittive, sviluppate utilizzando dati storici granulari di portafoglio. Sono definite soglie puntuali per i modelli Corporate, Retail, Large Corporate e SME Retail ed estese per affinità metodologica agli altri modelli. Le soglie si differenziano per durata residua, granularità annuale e classe di rating.
La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla

metodologia principale. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade".
Alcune considerazioni peculiari valgono poi per il c.d. "staging" dei titoli. A differenza dei crediti, infatti, per questa tipologia di esposizioni, operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, si è ritenuto che l'utilizzo della metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) contribuisca ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.
Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata sui parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9. Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:
LGD (Loss Given Default): percentuale di perdita in caso di default. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza viene quantificata attraverso l'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulle pratiche passate a credito deteriorato;
EAD (Exposure At Default) o equivalente creditizio: ammontare dell'esposizione al momento del default. Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare:
l'adozione di una PD Point in Time (PIT) a fronte della PD Through the Cycle (TTC) usata ai fini di Basilea;
In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo fa riferimento ai piani al costo ammortizzato per quel che riguarda sia i crediti che i titoli di debito, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi (margini), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito Fattore di Conversione Creditizia (CCF).
La valutazione delle attività finanziarie riflette, inoltre, la miglior stima degli effetti delle condizioni correnti e future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la Banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most-Likely scenario + Add-on". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base («Most-Likely», coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On volto ad includere le eventuali differenze rispetto a scenari peggiorativi e migliorativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL.
Lo scenario macroeconomico è determinato dalla Direzione Studi e Ricerche della Banca tramite modelli previsivi portati poi in condivisione con il mercato per determinare il consenso. Gli scenari alternativi migliorativi e peggiorativi sono determinati tramite stress delle variabili in input ai modelli previsivi.
In particolare, la determinazione dello scenario "Most-Likely" e di quelli alternativi avviene utilizzando un complesso di strumenti analitici e previsionali stand-alone che determinano il sentiero previsionale per alcuni blocchi di variabili, in dettaglio:

Tali previsioni vengono poi elaborate tramite il modello strutturale multi-paese "Global Economic Model" di Oxford Economics, ove sostituiscono i percorsi previsionali dello scenario base fornito dalla società con l'aggiornamento periodico del database. Il modello viene quindi risolto per ricavare un quadro previsionale globale coerente, inclusivo di variabili per le quali non sono stati sviluppati modelli ad hoc, e per disporre di un ambiente di simulazione utilizzabile per generare eventuali scenari alternativi. Tale passo può richiedere alcune iterazioni, soprattutto qualora il quadro previsionale atteso mediante ricorso ad elaborazioni interne si discosti significativamente da quello di Oxford Economics. In tal caso, può essere necessario procedere a interventi ulteriori di fine tuning su specifiche variabili secondarie che gli analisti ritengono non coerenti con lo scenario di previsione o che risultino caratterizzate da una volatilità trimestrale non spiegabile.
La selezione dei percorsi alternativi viene effettuata con il ricorso a informazioni esterne. In particolare:
A partire dal valore di percentile identificato, per lo scenario Most-Likely, vengono identificate le variazioni corrispondenti a uno scarto di probabilità, calcolato attraverso l'analisi statistica della distribuzione storica delle osservazioni. Le due variazioni (positiva e negativa) rispetto allo scenario Most-Likely, vengono quindi utilizzate per il calcolo del livello dei singoli indici identificati, ricostruendo - per ognuno - i due sentieri alternativi (uno positivo e uno negativo) che rappresentano l'input per la determinazione del fattore di Add-On. Lo scarto di probabilità adottato viene identificato sulla base delle caratteristiche di variabilità della serie, in modo da ottenere uno scostamento dallo scenario Most-Likely di ampiezza significativa.
In aggiunta alla definizione dei percorsi alternativi, viene mantenuta una mappa di possibili additional factors, cioè eventi o scenari idiosincratici avversi, non esplicitamente incorporati nelle serie storiche utilizzate per la definizione dello scenario Most-Likely o nei percorsi alternativi, che possono generare ulteriori effetti significativi sulle perdite attese.
La mappa di additional factors attinge anche agli elenchi di fattori di rischio contenuti nei rapporti previsionali di IMF (World Economic Outlook) e Commissione Europea e può mutare nel tempo.
Nella valutazione del time-frame per gli additional factors, si evidenzia se il fattore è impossibile da collocare in uno specifico orizzonte temporale, caratteristica che rende poco praticabile la sua incorporazione nello scenario Most-Likely o nei percorsi alternativi.
Le valutazioni effettuate tengono conto del fatto che le stime di consenso potrebbero includere previsioni che già incorporano nelle proprie stime la realizzazione, totale o parziale, di uno o più fattori di rischio, sicché i percorsi alternativi potrebbero già incorporare in qualche misura tali fattori addizionali.
In condizioni di incertezza marcata delle proiezioni macroeconomiche nazionali ed internazionali e in presenza di scostamenti significativi in senso migliorativo delle proiezioni rispetto allo scenario TTC, possono essere introdotti elementi di prudenzialità con riferimento agli scostamenti dei valori minimi e massimi delle variabili basati sul Consensus o storici sopradescritti.
I suddetti scenari macroeconomici (Most-Likely e alternativi) vengono utilizzati dai modelli interni per determinare i parametri point-in-time (PIT).
Nello specifico, le serie storiche dei tassi di default acquisite da Banca d'Italia sono differenziate sui principali macro-settori economici (es. Famiglie consumatrici, Famiglie produttrici, Costruzioni, …) e, per ciascuno di essi, specifici modelli satellite stabiliscono le relazioni con le variabili macroeconomiche e permettono di ottenere i tassi di default prospettici. Questi consentono a loro volta di condizionare le matrici di transizione TTC tra classi di rating e di ottenere così le matrici di transizione PIT per ciascuno scenario (Most-Likely e alternativi); da queste ultime si ottengono le PD condizionate lifetime.
In particolare, ai fini della determinazione delle matrici TTC per i segmenti Corporate, SME Retail e Retail vengono utilizzati i tassi di default interni, mentre per i segmenti Low Default, per i quali la profondità delle serie storiche interne è più esigua, si utilizzano i tassi di sistema di Banca d'Italia. Ai fini della determinazione delle matrici Point in Time forward-looking vengono, invece, utilizzati i tassi di default di sistema per tutti i segmenti.
Un analogo processo viene utilizzato per determinare le griglie di LGD PIT.
Tenendo conto del piano di rimborso dei singoli finanziamenti, delle loro PD e LGD condizionate, della maturity residua e dello staging si determinano le perdite di valore delle attività finanziarie performing.
Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti temporanei (aggravi alle valutazioni) rispetto agli esiti della modellistica adottata, in ottica cautelativa. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi che non vengono colti adeguatamente dalle modellistiche IFRS 9 in uso. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte ancoraggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato
identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi – opportunamente approvati dai competenti organi manageriali – tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso.
Più specificatamente, la misura dell'ECL in tali situazioni viene adeguata (in incremento), tramite i due seguenti elementi:
I crediti deteriorati sono rappresentati dalle posizioni in sofferenza, dalle inadempienze probabili e dalle posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni.
I crediti deteriorati classificati a sofferenza sono assoggettati alle seguenti modalità di valutazione:
Anche la valutazione delle inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP) è operata sulla base di differenti approcci:
Per le Società del Gruppo, il valore soglia per la valutazione analitico-statistica è fissato da parte dei competenti Organi delle singole Società, di concerto con le strutture di Intesa Sanpaolo, ad un livello in ogni caso non superiore a quello fissato dalla Capogruppo.
Indipendentemente dalla suddivisione di tali esposizioni tra quelle oggetto di valutazione analitico-statistica e quelle oggetto di valutazione analitico-specifica (come sopra identificate), tra gli Add-On previsti sono inclusi gli scenari di vendita per i crediti deteriorati cedibili qualora il piano d'impresa e la pianificazione di riduzione dei crediti deteriorati prevedano operazioni di cessione e tali operazioni non comportino una riclassifica ai sensi del principio IFRS 5. La valutazione dei crediti deteriorati cedibili, quindi, considera la possibilità di realizzo di tali crediti anche attraverso la vendita.
I crediti deteriorati classificati nella categoria dei crediti scaduti e/o sconfinanti sono, invece, oggetto di valutazione analitica su basi statistiche indipendentemente dall'ammontare dell'esposizione. Anche in questo caso, comunque, la rettifica definita sulla base delle griglie statistiche di LGD è integrata per tener conto della componente di Add-On ascrivibile all'effetto dell'evoluzione delle condizioni correnti e degli scenari macroeconomici futuri.
Le esposizioni creditizie devono continuare a essere rilevate come deteriorate sino a quando non siano trascorsi almeno tre mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali (c.d. probation period). Tali esposizioni sono mantenute, sino al maturare delle condizioni per l'uscita dal credito deteriorato, nelle rispettive classi di rischio e valutate in modalità analitico-statistica o analitico-specifica tenendo conto della loro minore rischiosità.
Di seguito viene fornita una breve descrizione delle modalità con cui vengono poste in essere la valutazione analiticospecifica ed analitico-statistica:
In particolare, per le sofferenze, assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:
Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (abitativa, commerciale, industriale e terreni). Per le sofferenze ipotecarie in valutazione analitico-specifica non viene, quindi, applicato un Add-On da scenario macroeconomico, al fine di evitare duplicazioni, in quanto la componente forward looking è già tenuta in considerazione tramite l'haircut.
Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia al momento dell'ingresso in sofferenza e l'effettivo prezzo di vendita.
Con riferimento alle inadempienze probabili, inoltre, la valutazione si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.
La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario. Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:
Con riferimento alle sofferenze, la valutazione analitico-statistica si basa sulle griglie di LGD Sofferenza, dove il modello LGD Defaulted Asset si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che del segmento regolamentare, della permanenza nello stato di rischio ("vintage") e per l'eventuale attivazione di procedure di recupero giudiziali. Le griglie risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Le griglie dei tempi di recupero si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).
Con riferimento alle inadempienze probabili, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate come Inadempienze Probabili, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. Il modello di stima della griglia di LGD per le Inadempienze Probabili è infatti analogo a quello descritto in precedenza per le sofferenze e calcola il tasso di perdita atteso del rapporto oggetto di valutazione in funzione delle caratteristiche dello stesso. La LGD per le Inadempienze Probabili è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo Danger Rate. Il Danger Rate è un fattore correttivo moltiplicativo da applicare alla LGD sofferenza, al fine di tener conto dei tassi di perdita registrabili nei diversi status di default (stato di Inadempienza Probabile e/o scaduto/sconfinante). Il Danger Rate è stimato utilizzando la probabilità di migrazione a Sofferenza per le posizioni già in default, i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che migrano a Sofferenza e i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che rientrano in Bonis o si estinguono.
Inoltre, per le due sottoclassi dello stato rischio "Inadempienze Probabili" ("Inadempienze Probabili Non Forborne" e "Inadempienze Probabili Forborne"), sono stimate griglie differenziate per tenere in opportuna considerazione le caratteristiche dei crediti Forborne, che, oltre a presentare livelli medi di perdita più contenuti per effetto delle "Forbearance Measures", risentono anche dei vincoli normativi che ne impediscono il rientro in bonis prima dei 12 mesi dalla data dell'avvenuta rinegoziazione.

Con riferimento ai crediti scaduti e/o sconfinanti, le metodologie di determinazione delle griglie sono analoghe a quelle descritte per le Inadempienze Probabili (Framework Danger Rate). Il fattore vintage è in questo caso colto dall'introduzione di una differenziazione in funzione della durata dello scaduto (Past Due a 90 giorni/180 giorni) che determina una significativa variazione dei tassi di perdita delle griglie che si articolano inoltre, in maniera differenziata, per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.) comuni alle altre categorie del credito deteriorato.
Anche nei modelli di stima della LGD utilizzati nella valutazione analitico-statistica delle esposizioni non performing, vengono effettuati gli interventi di rimozione di alcune componenti aggiuntive specificatamente introdotte per i modelli regolamentari, analogamente a quanto già evidenziato per le esposizioni performing.
Per quel che attiene all'inclusione di informazioni correnti e forward looking, si segnala che, per le esposizioni deteriorate, viene considerata anche una componente stimata statisticamente (Add On da scenario macroeconomico) legata agli scenari Most-Likely e peggiorativi previsti nell'orizzonte temporale dei successivi tre anni, secondo i criteri già descritti.
Come richiesto dall'IFRS 9, occorre, infatti, considerare anche gli effetti dello scenario forward looking rispetto alle stime di LGD e la componente sopra richiamata è volta a catturare la non linearità della relazione tra le variabili macroeconomiche e la misurazione dell'ECL, tramite analisi dell'incertezza previsionale delle variabili utilizzate per la predisposizione dello scenario Most-Likely. Essa si basa sul medesimo framework metodologico impiegato per i crediti performing, ma ignora in ottica prudenziale lo scenario migliorativo, considerando i soli scenari peggiorativo e Most-Likely medi sull'orizzonte dei tre anni successivi.
Alle valutazioni analitico/statistiche, inoltre, è applicato un fattore aggiuntivo ancorato a variabili gestionali interne, in particolare il livello di NPL ratio passato e prospettico che, sulla base dell'osservazione di lungo periodo, risulta statisticamente correlato con la dinamica delle perdite. Tale fattore rende la stima dell'LGD maggiormente sensibile alle variazioni del contesto economico/gestionale corrente e prospettico.
Sempre in relazione a scenari prospettici, con riferimento alla categoria delle inadempienze probabili, che racchiude posizioni ancora vive ma con segnali di criticità, sia per le posizioni con valutazione analitico-specifica, sia per quelle con valutazione analitico-statistica, qualora non siano presenti misure di forbearance efficaci, è prevista l'applicazione in un'ulteriore componente aggiuntiva (oltre al citato Add on da scenario macroeconomico) finalizzata a ridurre il valore recuperabile delle posizioni in funzione dell'anzianità nello stato di rischio e dell'assenza di movimentazione e/o recuperi per un determinato periodo di tempo.
Passando ad analizzare gli scenari alternativi di recupero, si evidenzia come il Gruppo Intesa Sanpaolo, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di determinati portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.
Conseguentemente, allo scenario "ordinario", che ipotizza una strategia di recupero basata sull'incasso del credito tipicamente attraverso azioni legali, mandati a società di recupero, realizzo delle garanzie ipotecarie, viene affiancato – ove applicabile come strategia di recupero alternativa – anche lo scenario di vendita del credito medesimo.
Qualora i piani aziendali e le strategie del Gruppo identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.
In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà del Gruppo che hanno caratteristiche di cedibilità (quindi, ad esempio, posizioni che non presentano situazioni di contenzioso, come da indicazione puntuale delle strutture gestionali e che non siano oggetto di cartolarizzazione sintetica), rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.
Più in dettaglio, il valore recuperabile dei crediti deteriorati cedibili è quantificato come valore medio tra (i) il "valore in ipotesi di cessione" (fair value) e (ii) il "valore in ipotesi di collection", assumendo come peso di ponderazione, la percentuale dei crediti cedibili - determinata come rapporto tra il target di volume di crediti da cedere ed i rispettivi portafogli "aggredibili" per caratteristiche similari, ovvero come percentuale che riflette la probabilità di vendita dei portafogli la cui dismissione è ritenuta altamente probabile. Si osserva che il "valore in ipotesi di collection" è determinato secondo le logiche ordinarie seguite dal Gruppo per l'impairment dei crediti deteriorati, vale a dire sulla base di una valutazione analitica per le esposizioni superiori a una definita soglia e sulla base di una valutazione analitico-statistica per le altre. La valutazione del "valore in ipotesi di cessione" è effettuata sulla base di valutazioni di mercato attraverso il ricorso a valutatori indipendenti.
Qualora, invece, si identifichi in modo specifico le posizioni da cedere, tali posizioni vengono valutate esclusivamente tenendo conto dei valori di mercato stabiliti da periti esterni sulla base di un'apposita fairness opinion o, se già definito attraverso un accordo vincolante con l'acquirente, del prezzo di cessione. Tali crediti vengono anche riclassificati tra le attività in via di dismissione.
Come già anticipato, si segnala, inoltre, che le attività finanziarie acquistate o originate già deteriorate (POCI) presentano delle particolarità in tema di impairment. In proposito, a fronte delle stesse, sin dalla data di rilevazione iniziale e per tutta la vita degli strumenti in questione, devono essere contabilizzate rettifiche di valore pari all'ECL lifetime. A ogni data di riferimento successiva del bilancio, deve, quindi, essere adeguato l'ammontare dell'ECL lifetime, rilevando a conto economico l'importo dell'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito come utile o perdita per riduzione di valore. Alla luce di quanto esposto, le attività finanziarie POCI sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di essere spostate successivamente fra i crediti performing, sui quali, però, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa pari all'ECL lifetime.

Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che il Gruppo Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale – di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.
Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi e indicatori quantitativi.
Tra quelli qualitativi si segnalano:
Tra gli indicatori quantitativi si segnalano:
La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione specifica "A.4 Informativa sul fair value".
Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità dell'attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività.
Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri.
Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.
Per le immobilizzazioni materiali diverse dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio e le immobilizzazioni immateriali (diverse da quelle rilevate a seguito di operazioni di aggregazione) si assume che il valore di carico corrisponda normalmente al valore d'uso, in quanto determinato da un processo di ammortamento stimato sulla base dell'effettivo contributo del bene al processo produttivo e risultando estremamente aleatoria la determinazione di un fair value. I due valori si discostano, dando luogo a impairment, in caso di danneggiamenti, uscita dal processo produttivo o altre circostanze similari non ricorrenti.

Come precisato nell'ambito dell'illustrazione delle "Attività materiali ed immateriali", il Gruppo valuta gli immobili ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio secondo il metodo della rideterminazione del valore; in tal caso, qualsiasi perdita per riduzione di valore di un'attività rivalutata deve essere trattata come una diminuzione della rivalutazione fino a concorrenza della stessa, dopodiché qualunque differenza è imputata a conto economico.
Come illustrato nell'ambito dell'Informativa sul fair value - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, per gli immobili strumentali annualmente viene effettuata un'analisi di scenario sui trend del mercato immobiliare, al fine di valutare se si sono presentati scostamenti di rilievo nel valore dei cespiti. Qualora siano state riscontrate variazioni di particolare entità (+ o – 10%), si procede con la predisposizione di una perizia aggiornata per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare. In assenza di scostamenti significativi si procede alla rideterminazione del valore attraverso una nuova perizia ogni due anni per gli immobili cosiddetti "trophy asset" (ovvero gli immobili di particolare prestigio utilizzati da funzioni Direzionali ubicati nelle principali città sede della banca oppure di particolare interesse storico artistico perché vincolati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e ogni tre anni per gli altri immobili strumentali.
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una nuova perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa. Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un possibile scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere di autori presenti nelle collezioni della banca e confrontabili in base a criteri oggettivi (dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, etc.), è necessario commissionare nuove perizie di stima.
Le attività immateriali rilevate a seguito di operazioni di acquisizione ed in applicazione del principio IFRS 3 ad ogni data di bilancio sono sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che l'attività possa aver subito una riduzione di valore. Le attività immateriali a vita definita, rappresentate dal valore del portafoglio di asset management, dai core deposits e dal valore del portafoglio assicurativo, in presenza di indicatori di impairment vengono sottoposte ad un nuovo processo valutativo per verificare la recuperabilità dei valori iscritti in bilancio. Il valore recuperabile viene determinato sulla base del valore d'uso, ovvero del valore attuale, stimato attraverso l'utilizzo di un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, dei margini reddituali generati dai rapporti in essere alla data della valutazione lungo un orizzonte temporale esprimente la durata residua attesa degli stessi.
Le attività immateriali a vita indefinita, rappresentate dalla valorizzazione del marchio ("brand name") e dall'avviamento, non presentando flussi finanziari autonomi, sono annualmente sottoposte ad una verifica dell'adeguatezza del valore iscritto tra le attività con riferimento alla Cash Generating Unit (CGU) a cui i valori sono stati attribuiti in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore contabile della CGU e il valore recuperabile della stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto di eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso.
Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in maniera coerente con il criterio con cui è determinato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime integrano il core business aziendale.
In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie. A tal fine, queste attività e passività devono essere opportunamente allocate alle CGU di riferimento.
Seguendo questa impostazione, il valore contabile delle CGU di Intesa Sanpaolo può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato inclusa la parte di pertinenza di terzi.
Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad una singola divisione operativa o coincidono con una singola legal entity (Asset Management, Private Banking, Insurance e International Subsidiary Banks) è determinato attraverso la sommatoria dei singoli valori contabili di ogni società nel bilancio consolidato, intesi come contributo al patrimonio netto consolidato e corrispondenti al loro patrimonio netto contabile, tenendo conto di eventuali avviamenti e intangibles registrati in sede di acquisizione (al netto dei successivi ammortamenti e di eventuali svalutazioni) e delle scritture di consolidamento. Per la determinazione del valore di carico delle altre due divisioni (Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking), poiché la Capogruppo e altre banche contribuiscono gestionalmente ad entrambe e tale suddivisione non è rappresentata nelle informazioni contabili, non è possibile determinare il valore di carico complessivo delle CGU sulla base di valori contabili. Di conseguenza è necessario ricorrere a fattori gestionali per operare la suddivisione dopo aver attribuito in maniera analitica gli intangibles e gli avviamenti alle due CGU in coerenza con le informazioni contabili disponibili. Il driver gestionale è identificato nel "capitale regolamentare", determinato dalle strutture della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, per ogni divisione operativa: esso rappresenta l'assorbimento patrimoniale necessario per fronteggiare le fattispecie di rischio previste dalle vigenti disposizioni di vigilanza regolamentare. I valori contabili così determinati tengono già conto degli effetti di eventuali impairment effettuati sulle singole attività, ivi inclusi quelli eventualmente relativi ad attività immateriali a vita definita.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione "A.4 Informativa sul fair value".
Il valore d'uso di una CGU è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede possano essere generati dalla CGU. Tali flussi finanziari sono determinati utilizzando l'ultimo piano d'impresa pubblico disponibile ovvero, in mancanza, attraverso la formulazione di un piano previsionale interno da parte del management o attraverso altre evidenze esterne disponibili. Normalmente il periodo di previsione analitico comprende un arco temporale massimo di cinque anni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità, attraverso un appropriato tasso di crescita "g" ai fini del cosiddetto "Terminal value". Il tasso "g" viene determinato assumendo come fattore di crescita il minore tra il tasso medio di crescita rilevato nel periodo di previsione analitica ed il tasso medio di sviluppo del Prodotto Interno Lordo nei Paesi in cui i flussi si generano.
Nella determinazione del valore d'uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione utilizzati incorporano la componente risk free e premi per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati. Inoltre, per ogni CGU, in

considerazione della diversa rischiosità dei rispettivi ambiti operativi, sono utilizzati coefficienti Beta differenziati. Tutti i tassi così determinati sono corretti per tenere conto del cosiddetto "Rischio Paese".
I flussi finanziari prodotti dalle partecipate estere sono stimati nella valuta nella quale essi si generano e convertiti in euro utilizzando il tasso di cambio a pronti alla data di determinazione del valore d'uso.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati e, conseguentemente, non risulti possibile attrarre la verifica del valore recuperabile dell'intangible specifico nel contesto dell'impairment test dell'avviamento basato sui flussi di cassa complessivi della CGU, si procede ad una sua valutazione autonoma e specifica sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente.
In tema di Aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l'IFRS 3.
Il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un'operazione di aggregazione aziendale.
A tal fine il controllo si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.
L'IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest'ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve avvenire con l'utilizzo di altri fattori quali: l'entità il cui fair value è significativamente maggiore, l'entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l'entità che emette le nuove azioni.
L'acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell'entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa o attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l'eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.
Il corrispettivo trasferito nell'ambito di un'operazione di aggregazione deve essere determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo.
Nelle operazioni che prevedono il pagamento in denaro (o quando è previsto il pagamento mediante strumenti finanziari assimilabili alla cassa) il prezzo è il corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato nel caso in cui sia previsto un pagamento rateale con riferimento ad un periodo superiore al breve termine; nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento diverso dalla cassa, quindi mediante l'emissione di strumenti rappresentativi di capitale, il prezzo è pari al fair value del mezzo di pagamento al netto dei costi direttamente attribuibili all'operazione di emissione di capitale. Per le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rimanda a quanto indicato nella Sezione "A.4 Informativa sul fair value", con l'accortezza che, in presenza di azioni quotate su mercati attivi, il fair value è rappresentato dalla quotazione di Borsa alla data dell'acquisizione o, in mancanza, dall'ultima quotazione disponibile.
Sono inclusi nel corrispettivo dell'aggregazione aziendale alla data di acquisizione gli aggiustamenti subordinati ad eventi futuri, se previsti dagli accordi e solo nel caso in cui siano probabili, determinabili in modo attendibile e realizzati entro i dodici mesi successivi alla data di acquisizione del controllo mentre non vengono considerati gli indennizzi per riduzione del valore delle attività utilizzate in quanto già considerati o nel fair value degli strumenti rappresentativi di capitale o come riduzione del premio o incremento dello sconto sull'emissione iniziale nel caso di emissione di strumenti di debito.
I costi correlati all'acquisizione sono gli oneri che l'acquirente sostiene per la realizzazione dell'aggregazione aziendale; a titolo esemplificativo questi comprendono i compensi professionali corrisposti a revisori, periti, consulenti legali, i costi per perizie e controllo dei conti, predisposizione di documenti informativi richiesti dalle norme, nonché le spese di consulenza sostenute per identificare potenziali target da acquisire se è contrattualmente stabilito che il pagamento sia effettuato solo in caso di esito positivo dell'aggregazione, nonché i costi di registrazione ed emissione di titoli di debito o titoli azionari.
L'acquirente deve contabilizzare i costi correlati all'acquisizione come oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo IAS 32.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione", in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.
Inoltre, come espressamente previsto dall'IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.
Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di acquisizione e rilevare nel conto economico l'eventuale differenza rispetto al precedente valore di carico.
L'eccedenza tra il corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente), eventualmente integrato dal valore delle quote di minoranza (determinato come sopra esposto) e dal fair value delle interessenze già possedute dall'acquirente, ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo, delle quote di minoranza e del fair value delle quote già possedute, la differenza deve essere imputata a conto economico.
La contabilizzazione dell'operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Le contabilizzazioni di ulteriori quote di partecipazione in società già controllate sono considerate, ai sensi dell'IFRS 10, come operazione sul capitale, ossia operazioni con soci che agiscono nella loro qualità di soci. Pertanto le differenze tra i costi di

acquisizione ed il valore contabile delle quote di minoranza acquisite sono imputate al patrimonio netto di gruppo; parimenti, le vendite di quote di minoranza senza perdita del controllo non generano utili/perdite nel conto economico ma variazioni del patrimonio netto di gruppo.
Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un'attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l'aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, e che non comporta cambiamento degli assetti di controllo indipendentemente dalla percentuale di diritti di terzi prima e dopo l'operazione (cosiddette aggregazioni aziendali di imprese sottoposte a controllo comune). Tali operazioni sono considerate prive di sostanza economica. Pertanto, in assenza di specifiche indicazioni previste dai principi IAS/IFRS e in aderenza con le presunzioni dello IAS 8 che richiede che – in assenza di un principio specifico – l'impresa debba fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile che fornisca un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione, esse sono contabilizzate salvaguardando la continuità dei valori nel bilancio dell'acquirente.
Le fusioni rientrano tra le operazioni di concentrazione tra imprese, rappresentando la forma di aggregazione aziendale più completa, in quanto comportano l'unificazione sia giuridica che economica dei soggetti che vi partecipano.
Le fusioni, siano esse proprie, cioè con la costituzione di un nuovo soggetto giuridico oppure "per incorporazione" con la confluenza di un'impresa in un'altra impresa già esistente, sono trattate secondo i criteri precedentemente illustrati, in particolare:
L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per prendere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8.
Il modello organizzativo del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in sei settori di attività con specifiche responsabilità operative e caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi offerti: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Subsidiary Banks, Asset Management, Private Banking e Insurance. Ai suddetti settori operativi si aggiunge, inoltre, il Centro di Governo cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo. Rientrano nel Centro di Governo strutture di supporto rappresentate dalla Tesoreria, dalla Direzione NPE nonché le attività di Asset & Liability Management (ALM) strategico.
Ai fini della predisposizione del Segment Reporting i risultati economici e patrimoniali attribuiti ai diversi settori di attività sono determinati in base ai principi contabili utilizzati nella redazione e presentazione del bilancio consolidato. L'utilizzo degli stessi criteri di rendicontazione consente una più agevole riconciliazione dei dati settoriali con quelli consolidati. Al fine di rappresentare più efficacemente i risultati e per meglio comprendere le componenti che li hanno generati, per ciascun settore oggetto di informativa viene presentato il conto economico riclassificato con valori che esprimono il contributo al risultato di Gruppo.
Il contributo delle diverse Divisioni e del Centro di Governo al risultato economico complessivo di Gruppo è determinato secondo le metodologie descritte di seguito:
Il risultato netto delle Business Unit è indicato al netto degli effetti fiscali, calcolati applicando le principali componenti di determinazione del tax rate effettivo in coerenza con la politica fiscale del Gruppo.
I risultati economici dei segmenti operativi di business sono rappresentati al netto dei rapporti infragruppo interni ad essi e al lordo dei rapporti tra diversi segmenti operativi di business.
Per ogni Divisione e per il Centro di Governo viene inoltre calcolato il capitale assorbito in base ai RWA (Risk Weighted Assets) determinati coerentemente con la normativa vigente e integrati, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.
A completamento dell'informativa per segmenti operativi di business viene anche fornita un'illustrazione dei dati economici e degli aggregati patrimoniali più rilevanti riferiti alle aree geografiche in cui il Gruppo opera. Le aree geografiche sono definite sulla base dell'articolazione territoriale dell'attività del Gruppo. Tali segmenti operativi di business sono riconducibili a tre principali raggruppamenti geografici definiti in base al criterio di residenza delle entità giuridiche costituenti il Gruppo: Italia, Europa e Resto del mondo.

Successivamente all'adozione dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha effettuato cambiamenti di business model per la gestione delle proprie attività finanziarie e, conseguentemente, non sono avvenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica) non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il modello di business per la gestione di tali attività finanziarie. È atteso che tali modifiche siano altamente infrequenti e devono essere determinate dal management a seguito di rilevanti cambiamenti esterni o interni, dimostrabili a soggetti esterni.
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva
L'informativa non è dovuta in quanto nell'esercizio 2023 non sono stati effettuati trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento del modello di business e tasso di interesse effettivo L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification) e la misurazione del prudent value, gli ultimi due stabiliti dalla Capital Requirements Regulation (CRR). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui gli elementi citati sono stati recepiti ed utilizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate oggetto di consolidamento, ivi comprese le compagnie assicurative.
Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Le "Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati", elaborate dalla Direzione Centrale M&A e Partecipazioni di Gruppo e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.
Il principio contabile IFRS 13 che armonizza le regole di misurazione e la relativa informativa, definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato, non specificatamente riferito alla singola Banca. Sottostante la definizione di fair value c'è la presunzione che la banca si trovi nel normale esercizio della sua attività senza alcuna intenzione di liquidare i propri beni, di ridurre in via significativa il livello delle proprie attività ovvero di procedere alla definizione di transazioni a condizioni sfavorevoli.
La banca valuta il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico. La valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:
a. nel mercato attivo principale dell'attività o passività;
b. in assenza di un mercato principale, nel mercato attivo più vantaggioso per l'attività o passività.
La banca non deve effettuare una ricerca esaustiva di tutti i possibili mercati per identificare il mercato principale o, in assenza del mercato principale, il mercato più vantaggioso, ma deve prendere in considerazione tutte le informazioni che sono ragionevolmente disponibili. In assenza di un'evidenza contraria, si presume che il mercato nel quale normalmente l'entità opera per vendere l'attività o trasferire la passività sia il mercato principale o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ritiene che il mercato principale di un'attività o passività finanziaria possa essere identificato con il mercato nel quale normalmente opera il Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il Gruppo considera, coerentemente con l'IFRS 13, un mercato attivo come un mercato in cui le operazioni relative all'attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Più precisamente uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite un listino, operatore, intermediario, settore industriale, agenzia di determinazione del prezzo, autorità di regolamentazione, e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.
In specifiche casistiche, disciplinate dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e pur in presenza di quotazioni su mercati regolamentati, vengono effettuati appositi approfondimenti, tesi a verificare la significatività delle quotazioni espresse dal mercato ufficiale. Nel caso di significativa riduzione nel volume o nel livello di operatività rispetto al consueto per l'attività o passività (o per attività o passività similari) evidenziata da alcuni indicatori (numerosità delle transazioni, scarsa significatività dei prezzi espressi dal mercato, incremento significativo dei premi impliciti per il rischio di liquidità, allargamento o incremento dello spread bid-ask, riduzione o assenza totale di mercato per nuove emissioni, scarsità di informazioni di dominio pubblico), devono essere effettuate analisi delle transazioni o dei prezzi quotati. Una diminuzione del volume e del livello di attività da sola potrebbe non indicare che il prezzo di una transazione o il prezzo quotato non rappresenta il fair value o che la transazione in quel mercato non sia ordinaria. Se un'entità determina che una transazione o un prezzo quotato non rappresenta il fair value (es. transazioni non ordinarie), è necessario un aggiustamento ai prezzi delle transazioni o ai prezzi quotati se l'entità usa quei prezzi come base per la valutazione al fair value e tale aggiustamento può essere significativo rispetto alla valutazione al fair value nel suo complesso.

L'esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la miglior evidenza del fair value; tali quotazioni rappresentano quindi i prezzi da utilizzare in via prioritaria per la valutazione delle attività e delle passività finanziarie. In assenza di un mercato attivo, il fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione volte a stabilire, in ultima analisi, quale prezzo avrebbe avuto il prodotto, alla data di valutazione, in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La scelta tra le suddette metodologie di valutazione non è opzionale, dovendo le stesse essere applicate in ordine gerarchico: la disponibilità di un prezzo espresso da un mercato attivo impedisce di ricorrere ad uno degli altri approcci valutativi.
Si definiscono input le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività, incluse le assunzioni circa il rischio quali, ad esempio, il rischio inerente a una particolare tecnica di valutazione utilizzata per misurare il fair value o il rischio inerente agli input della tecnica di valutazione. Gli input possono essere osservabili o non osservabili.
Sono input osservabili quelli elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività.
Sono input non osservabili quelli per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività.
L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:
Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.
L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.
Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo "corrente" offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.
Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.
Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni di investimento contribuiti UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchanged traded) e i fondi "hedge" UCITS.
Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value non sono considerati strumenti di livello 1.
In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato.
Nel caso di strumenti classificati a livello 2 la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:
Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:
Sono valutati secondo tale metodologia:
Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, avviene, come definito dall'IFRS 13, come segue: il trasferimento tra i livelli 2 e 3 si determina a fronte di una variazione nell'osservabilità o nella significatività di un input alle valutazioni; il trasferimento tra i livelli 1 e 2 o 3 si determina a fronte di una variazione della disponibilità dei prezzi su un mercato attivo.
Per i derivati OTC, la scelta iniziale del livello di gerarchia di fair value dipende dal grado di osservabilità e significatività dei parametri utilizzati per la valutazione della componente "risk free". Il calcolo della componente legata al rischio di insolvenza della controparte/emittente può comportare il trasferimento a livello 3 quando l'esposizione corrente è positiva per la banca e la controparte è in status creditizio deteriorato, oppure quando la determinazione del rischio di insolvenza richiede input non osservabili e la componente di bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set, oppure quando la sensitivity al downgrading della controparte sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set.
Per gli strumenti di capitale non contribuiti il trasferimento di livello avviene:

Il processo di calcolo del fair value e la necessità di distinguere tra prodotti valutabili in base a prezzi effettivi di mercato, piuttosto che tramite l'applicazione di tecniche di valutazione, evidenzia la necessità di stabilire dei principi univoci nella determinazione dei parametri di mercato. A tal fine le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value, stabiliscono i processi necessari all'identificazione dei parametri di mercato, le fonti di contribuzione ritenute idonee e le modalità secondo cui tali dati devono essere recepiti (cut off) ed utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari detenuti a vario titolo nei portafogli di proprietà della Capogruppo e delle società controllate. Le stesse fonti vengono utilizzate nel caso di valutazioni effettuate a favore di terze parti secondo accordi di Service Level Agreement, preventivamente formalizzati. L'idoneità dei dati di input alle valutazioni è garantita dal rispetto dei requisiti di riferimento: comparabilità, reperibilità e trasparenza del dato, ovvero alla possibilità di reperire il dato su uno o più sistemi di infoproviding, misura del bid-ask di contribuzione e, infine, relativamente ai prodotti OTC, verifica della comparabilità delle fonti di contribuzione.
L'utilizzo di tutti i parametri di mercato in Intesa Sanpaolo è subordinato alla loro certificazione da parte della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, in termini di controllo puntuale (rilevando l'integrità del dato storicizzato sulla piattaforma proprietaria rispetto alla fonte di contribuzione), di test di verosimiglianza (congruenza di ogni singolo dato con dati simili o comparabili) e di verifica delle concrete modalità applicative.
Le metodologie di valutazione utilizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono certificate dalla Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB, con il coinvolgimento di tutte le strutture competenti. La certificazione è volta a verificare la consistenza delle metodologie con la prassi di mercato corrente, ad evidenziare eventuali criticità o limiti ed a determinare eventuali aggiustamenti al fair value, coerentemente con quanto stabilito dalla normativa vigente. Il processo di certificazione considera tutti gli aspetti della metodologia di valutazione (assunzioni di base, derivazione matematica, eventuali approssimazioni, algoritmi numerici utilizzati, input e output) ma anche tutti gli elementi di contesto che sono rilevanti ai fini della valutazione, fra cui le caratteristiche dei prodotti associati (payoff, clausole di estinzione anticipata, ecc.), degli eventuali accordi accessori (ad es. accordi di netting o collaterale), del mercato su cui i prodotti vengono negoziati, le modalità di utilizzo da parte degli utenti finali (ad es. precisione vs performance, calcolo delle misure di rischio, ecc.). Tali aspetti sono oggetto di analisi qualitative e quantitative e sono opportunamente riportati nella documentazione interna.
In casi di elevata complessità e/o in presenza di turbolenza nei mercati (c.d. market dislocation) è possibile ricorrere ad una validazione indipendente da parte di accreditate società di servizi finanziari.
A conclusione del processo di certificazione, la metodologia di valutazione viene censita nel documento Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Come richiesto dalla normativa vigente, le metodologie di valutazione in corso di utilizzo sono sottoposte ad un processo di costante monitoraggio delle loro performance rispetto alle evoluzioni degli strumenti finanziari, dei mercati ed alle innovazioni metodologiche sviluppate dalla comunità scientifica di riferimento, al fine di garantire la loro continua aderenza al mercato, evidenziare tempestivamente eventuali inadeguatezze ed avviare le necessarie verifiche ed interventi. Le Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value dettagliano tutti gli elementi considerati per il monitoraggio periodico e la revisione delle metodologie di valutazione. Le funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio sono le stesse funzioni coinvolte nel processo di certificazione delle metodologie di valutazione sopra citato e nel processo IPV disciplinato dalle Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce il rischio di valutazione come il rischio di perdite derivanti dall'incertezza valutativa del prezzo di uscita degli strumenti finanziari al fair value, a causa di eventuali limiti delle tecniche di valutazione applicate o di particolari condizioni del mercato.
La principale misura di rischio di valutazione associato ad uno strumento finanziario sono gli aggiustamenti al fair value, volti a tenere in considerazione l'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie, e possono essere riferiti ad un singolo strumento finanziario oppure alla posizione netta per un dato fattore di rischio. Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Essi sono rivisti periodicamente, anche alla luce dell'evoluzione dei mercati, ovvero dell'eventuale introduzione di nuovi strumenti liquidi, di diverse metodologie di calcolo e, in generale, di affinamenti metodologici, che possono portare anche a modifiche sostanziali nelle metodologie di valutazione prescelte e nelle loro implementazioni.
In particolare il Gruppo Intesa Sanpaolo considera aggiustamenti al fair value per le seguenti categorie di incertezza valutativa:

Adjustment (CVA, di segno negativo) e Debt Value Adjustment (DVA, di segno positivo), che considerano, rispettivamente, gli scenari in cui la Controparte fallisce prima della Banca (e la Banca presenta un'esposizione positiva nei confronti della Controparte), e viceversa gli scenari in cui la Banca fallisce prima della Controparte (e la Banca presenta un'esposizione negativa nei confronti della Controparte). Il Funding Value Adjustment (FVA, di segno negativo) tiene invece in considerazione il premio al rischio di finanziamento legato ai costi di finanziamento dei flussi di cassa (cedole, dividendi, collaterale, ecc.) generati dal complessivo portafoglio di derivati OTC della Banca. Il calcolo degli XVA dipende dal profilo di esposizione complessiva fra le due controparti, calcolata tramite tecniche di simulazione dei fattori di rischio sottostanti alle operazioni considerate, tenendo in considerazione eventuali accordi di mitigazione del rischio di controparte (in particolare accordi di netting e di collateralizzazione), nonché eventuali clausole contrattuali. Il calcolo degli XVA dipende inoltre dalle Loss Given Default (LGD) basate sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento delle controparti e dalle probabilità di default delle controparti (PD). LGD e PD sono ottenute dalle quotazioni di mercato dei Credit Default Swap oppure si basano sulle stime interne per settore/rating utilizzate per il rischio di credito. Inoltre, il calcolo del FVA si basa su una curva di finanziamento rappresentativa delle migliori controparti di mercato con cui la Banca potrebbe rinegoziare le operazioni, secondo il principio IFRS 13 del mercato più vantaggioso, non ravvisando, al momento, un reale mercato principale per tali transazioni.
Il processo di gestione degli aggiustamenti al fair value è formalizzato nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e nelle Regole Per La Valutazione Degli Equity Investments Non Quotati in appropriate metodologie di calcolo a seconda del diverso configurarsi dei punti sopra indicati, ed avviene nel modo più oggettivo, consistente e sistematico possibile a cura della Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB e della Direzione Centrale M&A e Partecipazioni di Gruppo. L'introduzione ed il rilascio degli aggiustamenti al fair value dipendono dalla dinamica dei fattori sopra indicati. Tali processi sono una combinazione di elementi quantitativi, rigidamente specificati, e di elementi qualitativi, valutati in base alla diversa configurazione nel tempo dei fattori di rischio che hanno generato gli aggiustamenti; quindi le stime successive alla prima iscrizione sono sempre guidate dalla mitigazione o dal venir meno di detti rischi.
Per i nuovi prodotti la decisione di applicare degli aggiustamenti viene presa in sede di processo di approvazione nuovi prodotti su proposta della Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB.
L'applicazione degli aggiustamenti è sottoposta ad una procedura autorizzativa che, al di sopra di una determinata soglia di rilevanza definita per specifiche casistiche, coinvolge sia l'area del Chief Risk Officer che il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
I paragrafi che seguono riepilogano, per tipologia di strumento finanziario (titoli, derivati, prodotti strutturati, hedge fund, finanziamenti), le informazioni sui modelli di valutazione utilizzati.
La valutazione del fair value dei titoli obbligazionari non contribuiti viene effettuata utilizzando il metodo reddituale ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato premio al rischio rappresentato dallo spread di credito, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
Nel caso degli emittenti pubblici italiani viene costruita una matrice di rating/durata sulla base dei livelli di spread delle emissioni governative cui vengono applicati i differenziali tra le varie classi di rating/durata rispetto ad emissioni pubbliche (regioni, province, comuni, enti governativi).
In fase di applicazione dello spread per il pricing dello strumento non contribuito, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.
Infine, nel caso in cui lo strumento includa una componente opzionale si provvede ad un ulteriore aggiustamento dello spread aggiungendo una componente volta a cogliere i costi di copertura e l'eventuale illiquidità dei sottostanti. Tale componente è determinata in base alla tipologia di opzione utilizzando i corrispondenti modelli di valutazione dei derivati citati nel seguito.
Similarmente, per la determinazione e misurazione del credit spread di Intesa Sanpaolo delle passività finanziarie del Gruppo Bancario designate al fair value, si fa riferimento a titoli obbligazionari emessi dalla Capogruppo, con cedole periodiche regolari, scadenza oltre un anno e quotati su un mercato attivo sulla base di quanto prescritto dagli IAS/IFRS. Dalle quotazioni di mercato si desume il merito creditizio implicito, che viene poi perfezionato attraverso modelli di interpolazione, che generano curve di credit spread differenziate per tipo di cedola, scadenza e livello di subordinazione. Analogamente i Certificates emessi sono valutati al fair value scomponendoli nelle due seguenti componenti: titolo obbligazionario emesso, valutato come sopra descritto, ed una componente opzionale, valutata tramite i corrispondenti modelli di pricing dei derivati descritti nel seguito.
Infine, la valutazione delle passività finanziarie designate al fair value delle compagnie assicurative (principalmente passività collegate a contratti di investimento di tipo Unit Linked che non presentano un rischio assicurativo significativo) riflette il valore di mercato degli asset sottostanti per la cui definizione si applicano le diverse metodologie qui descritte.

La valutazione al fair value dei finanziamenti viene effettuata tramite le contribuzioni da parte di info provider qualora disponibili, ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato credit spread, individuato a partire dalle seguenti fonti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority dello strumento da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
In fase di applicazione dello spread per il pricing del finanziamento, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, qualora per la determinazione dello spread creditizio dei finanziamenti si faccia riferimento alle curve create attraverso titoli obbligazionari, occorrerà applicare una base Loan – Bond, volta a catturare l'eventuale differente struttura del mercato e la diversa forma tecnica.
Al fine di tenere in considerazione il premio richiesto dal mercato per strumenti illiquidi e/o strutturati, si applicano alcuni aggiustamenti allo spread creditizio.
I finanziamenti con rischio sottostante equity non quotato (rientrano in tale fattispecie gli strumenti finanziari che, ai sensi dello IAS 32, non sono equiparabili a equity, ad esempio finanziamenti convertibili in azioni) vengono di regola valutati tramite l'attualizzazione dei flussi previsti dal contratto. Trattandosi di titoli di debito, per l'attualizzazione dei flussi si utilizza di regola un tasso costituito dalla somma di: un tasso risk free, uno spread derivante dal CDS o misurato su titoli quotati o su erogazioni analoghe, e di un eventuale ulteriore premio per il rischio.
Nel caso di finanziamenti non performing, il fair value è determinato in funzione del valore recuperabile della posizione. Tale stima è sviluppata tenendo conto degli elementi contrattuali che caratterizzano il credito e può comportare, ad esempio, la valutazione dei flussi di cassa rivenienti dalla vendita degli immobili posti a garanzia oppure la valutazione di eventuali strumenti di capitale acquisibili a seguito dell'introduzione di una clausola di conversione di equity della posizione.
Gli strumenti derivati laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato, e la loro valutazione è effettuata mediante apposite metodologie di valutazione e parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso di interesse, tassi di cambio e volatilità) sottoposte ai processi di certificazione e monitoraggio illustrati in precedenza.
Il fair value di un derivato OTC viene calcolato tenendo in considerazione il premio al rischio legato ai diversi fattori di rischio sottostanti. In particolare, si distinguono due casi rilevanti, a seconda che lo strumento sia soggetto o meno ad accordi di collateralizzazione (CSA), volti a mitigare il rischio di controparte e finanziamento:
In considerazione della numerosità e complessità dei contratti derivati OTC, è stato individuato un quadro sistematico di riferimento che rappresenta le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la loro valutazione.

La tabella seguente illustra le principali metodologie utilizzate per la valutazione dei derivati OTC in funzione della classe di appartenenza del sottostante.
| Classe del Sottostante |
Modelli di Valutazione Utilizzati | Principali dati di mercato e parametri di input dei modelli |
|---|---|---|
| Tasso d'interesse | Net Present Value, Black-Scholes, SABR, Libor Market Model, Hull-White, Lognormale Bivariato, Rendistato, Hagan formula esatta per CMS |
Curve dei tassi d'interesse (depositi, FRA, Futures, OIS, swap, basis swap, CMS, paniere Rendistato), volatilità opzioni cap/floor/swaption, correlazioni tra tassi d'interesse |
| Tasso di cambio | Net present Value FX, Garman-Kohlhagen, Lognormale con Volatilità Incerta (LMUV), Stochastic Local Volatility (SLV), Local Volatility (LV) |
Curve dei tassi d'interesse, curve FX spot e forward, volatilità FX, volatilità e correlazioni quanto |
| Equity | Accrual, Net present Value Equity, Black-Scholes generalizzato, Heston, Local Volatility, Jump Diffusion |
Curve dei tassi di interesse, prezzi spot dei sottostanti, dividendi attesi, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Inflazione | Inflation NPV, Inflation SABR, Inflation Jarrow Yildirim |
Curve dei tassi d'interesse nominali e di inflazione, volatilità dei tassi d'interesse e di inflazione, coefficienti di stagionalità dell'indice dei prezzi al consumo, correlazione dei tassi di inflazione |
| Commodity | Net present Value Commodity, Black-Scholes generalizzato, Independent Forward, Local Volatility, 2-Factors Jump Diffusion |
Curve dei tassi d'interesse, prezzi spot, forward e futures dei sottostanti, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Credito | Net present Value, CDS Option (o modello lognormale), Contingent CDS |
Probabilità di default, Recovery rate, volatilità dell'indice di credito. |
Come previsto dall'IFRS 13, per pervenire alla determinazione del fair value, il Gruppo Intesa Sanpaolo considera anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value. Tale rischio include sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del merito di credito dell'emittente stesso (own credit risk).
Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 2 o 3 se non significativo o significativo).
In questo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate, qualora disponibili, oppure sono desunti dal business plan dell'operazione integrata dall'informativa periodica, come nel caso di cartolarizzazioni di Non Perfoming Loans (NPL) e Unlikely To Pay (UTP); gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider di mercato, rafforzati da un'analisi qualitativa relativa alla performance dei sottostanti desumibili dai periodici investor reports e volta ad evidenziare aspetti strutturali non (o non pienamente) ricompresi nelle analisi precedentemente descritte, relativi all'effettiva futura capacità di pagare i flussi di cassa attesi e ad analisi di relative value rispetto ad altre strutture similari.
Per le Cartolarizzazioni di Loans verso Corporate Europei High Yield (CLO HY Loans) la valutazione tramite Valuation technique prevede il calcolo del net present value dei cash flow attesi, determinati tramite piattaforme specializzate, scontati utilizzando gli spread espressi dal mercato. Nella modellizzazione dei flussi attesi futuri si tiene conto di tutti gli aspetti contrattuali dei CLO HY Loans che possono influenzare la waterfall, cioè la ripartizione dei cash flow derivanti dal collaterale sulle note.
A valle di questa valutazione, sono affinate le analisi creditizie dei sottostanti per incorporare ulteriori elementi valutativi non ricompresi nei modelli quantitativi. In particolare, è prevista una Qualitative Credit Review che consta di un'analisi accurata degli aspetti creditizi riguardanti sia la struttura stessa del CLO HY che il collaterale presente. Questa ha lo scopo di identificare elementi di debolezza presenti o futuri, che emergono dalle caratteristiche dei sottostanti, che potrebbero non essere stati colti dalle agenzie di rating e pertanto non pienamente considerati nelle valutazioni al punto precedente.
Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 2 rientrano:

valutazione ed in condizioni di mercato costanti (multipli di M&A), o multipli impliciti nelle quotazioni di borsa di un campione di società comparabili (multipli di borsa).
Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 3, per i quali, non risultando applicabili in termini significativi i modelli "relativi" descritti sopra, vengono quindi utilizzati modelli valutativi "assoluti", rientrano:
Eventuali valori ritenuti rappresentativi del fair value del titolo azionario derivanti da clausole pattizie (ad esempio, opzioni) vengono classificati al livello 2 o 3 della gerarchia del fair value a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione. Nello specifico, se la negoziazione della clausola ha determinato prezzi d'esercizio, o algoritmi e multipli predefiniti, il titolo viene classificato a livello 2.
Il criterio del costo quale stima del fair value si utilizza in via residuale, in caso di non applicabilità di tutti i metodi precedenti per mancanza di sufficienti informazioni e nei casi in cui vi è un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value e non risulta possibile individuare tra queste un valore più appropriato.
Nella fattispecie qui trattata rientrano anche gli Strumenti Finanziari Partecipativi che, ai sensi dello IAS 32, hanno le caratteristiche per essere considerati titoli di capitale.
Il fair value di un fondo hedge corrisponde al Net Asset Value (NAV) fornito dall'amministratore del fondo a cui può essere applicato un aggiustamento derivante da un processo di valutazione volto a cogliere i principali fattori di rischio ai quali è soggetta la gestione dei fondi, riconducibili alle due seguenti tipologie:
Tali rischi sono valutati sulla base delle informazioni presenti nella documentazione ricevuta periodicamente dai gestori o dagli amministratori dei fondi.
Il livello della gerarchia del fair value è pari a 2, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.
Per i fondi Private Debt, il processo di autorizzazione degli investimenti prevede una due diligence iniziale volta a verificare la coerenza tra la policy di valutazione degli asset di ciascun fondo e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Successivamente la valutazione del fondo avviene al NAV. Il livello della gerarchia del fair value è posto pari a 3.
I fondi chiusi di private equity sono di regola valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value approvato dalla S.G.R. (pubblicato con cadenza semestrale o trimestrale), rettificato solo per considerare gli eventi non ancora verificatisi alla data di riferimento del NAV quali:
I fondi immobiliari chiusi sono valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value disponibile, corretto per eventuali richiami o distribuzioni successive e applicando, ove ritenuto necessario, uno sconto determinato con modello interno. In particolare tale modello permette la determinazione di uno sconto sul Net Asset Value sulla base di cinque diverse variabili: (i) la dimensione della S.G.R. che gestisce il fondo; (ii) la numerosità dei sottoscrittori; (iii) il rendimento storico del fondo; (iv) il rendimento di periodo del fondo e (v) il livello di indebitamento. Tali variabili sono tarate diversamente a seconda del business model e del conseguente profilo di rischio del fondo, distinguendo a tal fine tra fondi core, value added ed opportunistici.
Relativamente ai fondi chiusi derivanti da cessioni di crediti deteriorati, laddove sia disponibile un set informativo idoneo per effettuare un'analisi del business plan delle posizioni possedute del fondo, singolarmente o per cluster omogenei, per determinare il fair value delle quote del fondo la Banca in genere si avvale del supporto di un esperto indipendente, il quale effettua, tra le altre cose, un confronto andamentale dei business plan delle esposizioni sottostanti e dichiara, nella propria relazione, che il fair value, determinato dall'esperto, risulta conforme alle indicazioni dei principali regulators89 .
Qualora non sia possibile applicare l'approccio poc'anzi richiamato, per ciascun fondo viene effettuato un confronto tra il rendimento atteso del fondo ed un tasso "benchmark", definito tramite un modello che fattorizza diversi elementi quali i) le policy di valutazione del fondo, verificando se esse siano o meno compliant con criteri coerenti con la definizione di Fair Value ai sensi dell'IFRS 13, ii) verifica sulla presenza di un business plan aggiornato e sulle performance del fondo rispetto al business plan disponibile, iii) le caratteristiche dell'attivo del fondo, iv) il livello del cost of funding sul mercato per l'emissione di strumenti liquidi, v) la completezza ed esaustività delle informazioni messe a disposizione dal fondo e vi) le modalità di gestione del fondo. Ove il rendimento atteso del fondo risulti superiore al tasso "benchmark" così
89 Cfr. Documento Banca d'Italia/Consob/Ivass n.8 "Trattamento in bilancio delle operazioni di vendita pro-soluto di crediti unlikely to pay in cambio di quote di fondi di investimento", pubblicato nell'aprile 2020.

definito, il NAV comunicato dalla SGR viene assunto come misura di fair value; ove invece il tasso "benchmark" risulti superiore al rendimento atteso del fondo, il fair value è determinato sulla base del NAV ridotto di uno sconto che tiene conto dello spread tra tasso "benchmark" e rendimento atteso del fondo e della vita media residua del fondo stesso (Weighted Average Life o WAL).
Infine, per gli strumenti finanziari attivi e passivi valutati al costo ammortizzato, il cui fair value è determinato ai soli fini informativi di nota integrativa, si precisa:
Per maggiori informazioni si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo A.4.5.4.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, l'informativa quantitativa sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione del fair value.
| Attività/passività finanziarie | Tecnica di valutazione |
Principali input non osservabili |
Valore minimo del range di variazione |
Valore massimo del range di variazione |
Unità | Cambiamenti di FV favorevoli |
(migliaia di euro) Cambiamenti di FV sfavorevoli |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -3 | 4 | % | 3.152 | -3.409 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | JD model | JD parameters | -43 | 15 | % | 279 | -651 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | Modello a due fattori di tasso |
Correlazione | -29 | 35 | % | 14.794 | -6.137 |
| ABS | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -3 | 3 | % | 580 | -626 |
| CLO Cash | Discounting Cash Flows | Credit Spread | -6 | 6 | % | 30 | -31 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Loss Given Default Rate (LGD) | - | 100 | % | 794.336 | -192.128 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Probabilità di default (PD) in funzione del rating interno della controparte |
CCC | A | rating interno |
130.215 | -243.984 |
| Derivati OTC - Equity basket option | Modello di Black - Scholes | Correlazione in basket equity | -11,16 | 78,83 | % | 420.680 | -541.132 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Black - Scholes | Volatilità storica | 8,92 | 76,17 | % | 736.682 | -2.605.058 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Marshall Olkin | Correlazione storica | 3,87 | 47,95 | % | 38.991 | -31.799 |
| Derivati OTC - Spread option su tassi swap |
Modello Lognormale bivariato |
Correlazione tra tassi swap | -6,10 -6 |
63,73 64 |
% % |
104 104 |
-170 -170 |
Per quanto riguarda la descrizione dei processi valutativi utilizzati dal Gruppo per gli strumenti valutati a livelli 3 in maniera ricorrente e non ricorrente, si rinvia a quanto riportato, rispettivamente, nei paragrafi A.4.1 e A.4.5.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Si precisa che in tabella sono valorizzati soltanto gli effetti complessivamente materiali a fine esercizio.
| Attività/passività finanziarie | Parametri non osservabili | Sensitivity (migliaia di euro) |
Variazione parametro non osservabile |
|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Credit spread | -223 | 1 bp |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | JD parameters | -25 | 1% |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Correlazione | -144 | 1% |
| Derivati OTC - Equity | Correlazione tra sottostanti basket equity | 168 | 10% |
| Derivati OTC - Equity | Volatilità storica | 1.175 | 10% |
| Derivati OTC - Equity CPPI | Correlazione storica | -16 | 10% |
Per i crediti fiscali detenuti nei business model Hold to Collect and Sell e Other/Trading, la cui iscrizione iniziale e misurazione successiva è prevista al fair value, si segnala che le oscillazioni di fair value sono principalmente funzione dell'andamento dei tassi risk free. In particolare, ad un movimento in aumento (in diminuzione) dei tassi di 1 punto base, si stima corrisponda una oscillazione negativa (positiva) pari a:

Con riferimento alla descrizione dei principi adottati per stabilire quando si verificano i trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value (cfr. IFRS 13, par.95) si rimanda a quanto descritto in precedenza (cfr. "Gerarchia del fair value").
Il Gruppo Intesa Sanpaolo fa riferimento alle posizioni nette in derivati di ciascuna controparte ai fini del calcolo del bCVA (per maggiori dettagli in merito alla valutazione dei derivati si rimanda al precedente paragrafo A.4.1). Il Gruppo non si avvale, invece, per altre fattispecie, della possibilità prevista dall'IFRS 13, par. 48, che consente di "valutare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base del prezzo che si percepirebbe dalla vendita di una posizione netta lunga (ossia un'attività) per una particolare esposizione al rischio o dal trasferimento di una posizione netta corta (ossia una passività) per una particolare esposizione al rischio in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti".
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi di Gruppo, documenti coordinati a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Verifica Indipendente dei Prezzi", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi (Independent Price Verification) di I e II livello" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), art. 4, par. 1.70 e 105, par. 8 il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina il processo di verifica Indipendente dei Prezzi (IPV – Independent Price Verification), che consiste nella verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari o dei dati immessi nei modelli di pricing, effettuata da un'unità organizzativa indipendente dalle funzioni di business, con frequenza commisurata all'attività di negoziazione svolta e alla natura del mercato.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche), recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.
In ambito IPV le funzioni di controllo di I, II e III livello hanno le seguenti responsabilità principali:
I controlli IPV di I e II livello sono controlli di tipo qualitativo e quantitativo e si distinguono in base alla tipologia degli strumenti sottoposti al controllo. Si applicano coerentemente sia ai dati di input sottostanti alle valutazioni, sia alle valutazioni stesse, e garantiscono la coerenza fra valutazioni gestionali e valutazioni contabili effettuate sui diversi sistemi. Sono caratterizzati da completezza e adeguatezza di applicazione, assenza di sovrapposizioni, sequenzialità e complementarietà nell'esecuzione. Gli strumenti di controllo IPV utilizzano, per quanto possibile, appositi applicativi o procedure informatiche, che consentono analisi dati estensive con frequenza anche giornaliera. In particolare:
Le risultanze del processo IPV sono analizzate, valutate e coordinate dal Tavolo Valutazioni Finanziarie, organo tecnico appositamente costituito, con l'obiettivo di favorire l'integrazione ed il confronto tra le funzioni di business e le funzioni di controllo.

Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la Valutazione Prudente delle poste valutate al fair value, che prevede il calcolo di ulteriori rettifiche alle valutazioni, rilevanti a soli fini prudenziali senza impatti sul fair value calcolato ai fini contabili in accordo con i principi IFRS.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment – AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volti ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene detratto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) 2016/101, è soggetto all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. In particolare sono considerati i seguenti AVA:
Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Laddove possibile, tale valore viene determinato sulla base di una distribuzione di exit price osservati sul mercato. In tutti gli altri casi viene utilizzato un approccio basato su esperti, facendo riferimento alle informazioni qualitative e quantitative disponibili.
Il valore di AVA associato alla singola posizione ed alla singola fonte di incertezza valutativa corrisponde quindi alla differenza fra il valore prudente ed il fair value. L'AVA totale si ottiene aggregando i singoli AVA tenendo conto dei corrispondenti coefficienti di ponderazione.
Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" declinano, per ciascun AVA, la definizione ed interpretazione, il perimetro di applicazione, i dati di input e la metodologia dettagliata di calcolo per ciascuna classe di strumenti finanziari.

Come già ampiamente illustrato nella prima parte relativa alle politiche contabili, il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale contabilizzato in base al principio IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.
Il metodo della rideterminazione del valore applicato agli immobili ad uso funzionale prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.
L'IFRS 13 definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione".
L'approccio valutativo è stato definito sulla base della valenza strumentale e del piano di utilizzo degli immobili, che possono essere individuati secondo tre gruppi principali:
Le proprietà sono valutate individualmente ("asset by asset") senza considerare alcuno sconto, o premio, che possa essere negoziato in fase di trattativa commerciale se tutto, o parte del portafoglio, venisse ceduto in blocco o per lotti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di affidare l'attività di valutazione a Società esterne con struttura internazionale, professionalmente qualificate, e in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation90 che garantiscono:
Per determinare il valore dei beni vengono utilizzate le seguenti metodologie di determinazione del valore in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento; il valutatore determina il metodo più idoneo per ogni singolo immobile:
Il Valore di Investimento è applicabile a quegli immobili edificati in proprio o immobili aventi una forte connotazione strumentale soggetti a significativi investimenti per l'adeguamento tecnologico, costruttivo e funzionale.
Per la definizione del Valore di Investimento di tali immobili viene previsto un piano di utilizzo a uso strumentale per 12+6 anni senza break option, il cui canone annuo viene determinato applicando un opportuno tasso di rendimento lordo all'ammontare dei costi diretti e indiretti capitalizzati dalla Proprietà comprensivi dei costi di acquisto del terreno.
90 Standard contenuti nel documento della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito intitolato "RICS Valuation – Global Standard" (anche detto "Red Book"): la versione aggiornata è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022

Le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità tale da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.
La frequenza delle rideterminazioni del valore dipende dalle oscillazioni di fair value delle attività materiali oggetto di rivalutazione. Quando il fair value dell'attività rivalutata differisce in modo rilevante dal suo valore contabile, è richiesta un'ulteriore rideterminazione del valore.
In dettaglio, sulla base dell'andamento fatto registrare dai mercati, è stata individuata una differente periodicità di valutazione che in funzione delle caratteristiche dei beni e della loro localizzazione, si ritiene funzionale a cogliere le variazioni significative del valore dei beni stessi.
Per gli immobili classificati come immobili ad uso funzionale viene effettuata la seguente distinzione:
Qualora dall'analisi di scenario vengano riscontrate variazioni di particolare entità (+/– 10%), è necessario effettuare perizie puntuali e aggiornate per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare.
Per gli immobili destinati a scopo di investimento il valore viene determinato sulla base di nuove perizie ogni anno.
Sulla base delle regole di periodicità di valutazione, a fine 2023, si è proceduto all'aggiornamento delle perizie dell'intero patrimonio immobiliare strumentale e di quello d'investimento.
Nel complesso sono state effettuate n° 3.308 perizie di cui n° 1.464 c.d. "full /on site" basate su un'ispezione fisica delle proprietà immobiliari da parte del valutatore per le unità immobiliari più significative e n° 1.844 "desktop" basate su una valutazione condotta senza effettuare l'ispezione fisica per le altre unità immobiliari.
Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del fair value degli immobili strumentali, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per i diversi paesi di ubicazione degli immobili finalizzata alla rilevazione sulla base di banche dati, degli scostamenti dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente.
In particolare, per gli immobili situati in Italia, la definizione delle variazioni avviene attraverso l'utilizzo di almeno 3 fonti tra loro differenti. La fonte principale è quella fornita dalla Agenzia delle Entrate secondo le relative zone OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare); la seconda fonte di pubblicazione è rappresentata da Nomisma per cui, per le relative zonizzazioni, sono eseguite le medesime interrogazioni svolte per OMI (base dati principale) e la terza analisi si basa sulle analisi delle variazioni intercorse nell'anno di interrogazione per quanto espresso dalle offerte presenti sul mercato immobiliare.
Pertanto, l'attività seguita dai periti è quella di definire per ogni immobile gli scostamenti su base annuale dei canoni e/o dei prezzi per asset class di riferimento.
Gli immobili localizzati all'estero vengono raggruppati, per ogni nazione, nei diversi cluster in base alla località e all'asset class di ciascuno. Vengono predisposte analisi di mercato puntuali sulla base delle conoscenze locali e nazionali del particolare mercato immobiliare di riferimento.
Lo studio di mercato tiene conto, inoltre, dei seguenti drivers macroeconomici:
Sulla base dell'indagine di mercato summenzionata e sulla base di una adeguata ponderazione qualitativa dei key-drivers macroeconomici, viene definito un range di scostamento percentuale rispetto all'ultima perizia effettuata che viene confrontato con la soglia di target definita, individuando un fattore sintetico percentuale, per ogni singolo immobile e inserito in un unico foglio di lavoro.
Questa attività viene svolta in prossimità della chiusura di fine anno così da esprimere un range di scostamento rispetto ad una soglia di riferimento e poter pianificare per tempo l'aggiornamento di stima puntuale per quegli immobili il cui scostamento sia oltre tale soglia.
La soglia di variazione ammessa è pari a +/-10%.
Nel caso gli scostamenti rilevati dovessero essere superiori a tale soglia viene effettuata una nuova valutazione entro la fine dell'anno.

Analogamente agli strumenti finanziari, sono assoggettate ad analisi di sensitività quelle attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi. L'analisi ha riguardato essenzialmente gli immobili della Capogruppo Intesa Sanpaolo, che rappresentano il perimetro Core del patrimonio immobiliare del Gruppo.
Si precisa che l'analisi di sensitività è stata condotta identificando le variabili di maggiore rilevanza nell'ambito del modello di valutazione utilizzato per la valutazione delle diverse classi di immobili, rappresentato dal metodo dei flussi di cassa attualizzati. In particolare, tenuto conto del trend registrato dal mercato immobiliare delle diverse asset class e dei parametri caratterizzati da maggiore volatilità/variabilità, per gli immobili ad uso strumentale si è fatto riferimento al tasso netto di capitalizzazione (yield) e al tasso medio d'inflazione di medio/lungo periodo, mentre per gli immobili detenuti a scopo di investimento al c.d. "exit value". In conformità alle assunzioni di stima applicate al patrimonio immobiliare, ai fini dell'analisi, sono stati utilizzati i range di variazione coerenti con le potenziali dinamiche del mercato alla data di riferimento. Per gli immobili ad uso strumentale si è ipotizzata una variazione pari a +/- 25 punti base per il tasso netto di capitalizzazione ed una contestuale variazione del -/+20 punti base per il tasso di inflazione a fronte della quale si è rilevato uno scostamento medio del fair value del +4,2% e dello -4,0%. Per gli Immobili ad uso investimento si è ipotizzata una variazione del +/- 5% dell'exit value a fronte della quale si evidenzia uno scostamento medio del fair value pari al +5,4% e -5.3%.
Anche il patrimonio artistico di pregio della Banca viene valutato secondo il metodo della rideterminazione del valore che prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore.
Le opere d'arte incluse nella classe di cespiti "patrimonio artistico di pregio" sono beni di particolare rilevanza, riconosciuti in campo scientifico nell'ambito storico-artistico e conformi alle linee guida ministeriali evidenziate in particolare nel D.M. 537 del 6 dicembre 2017 sull'esportazione delle opere d'arte quali: lo stato di conservazione, l'importanza storica dell'artista, l'importanza critica/storico artistica dell'opera, la provenienza illustre, la qualità e attribuzione certa, la dichiarazione di interesse dello Stato italiano.
L'attività valutativa si esplica per mezzo dell'accertamento del valore tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
I valori vengono acquisiti dalle banche dati online con oltre 100 milioni di opere come Artnet e Artprice, che monitorano i risultati delle principali case d'aste italiane e internazionali. Sono parametri oggettivi che vanno confrontati con il mercato nel suo complesso, in un'analisi che prevede di monitorare anche le gallerie e le mostre‐mercato.
In dettaglio, ai fini della determinazione del fair value, si considerano sia fattori oggettivi, relativi a valenza storico-critica e artistica dell'autore, stato di conservazione, tecnica di esecuzione, dimensioni e qualità dell'opera, rilevanza dell'opera nella produzione dell'artista, pubblicazione dell'opera su cataloghi specializzati, periodo di esecuzione dell'opera, diffusione internazionale delle opere dell'artista, provenienza illustre, certezza dell'attribuzione, garanzia dell'autenticità di un'opera, sia fattori soggettivi (che possono mutare nel tempo, in funzione dell'evoluzione e dei gusti del mercato), quali la reputazione del museo che ospita l'opera dell'artista, il prestigio di fiere/mostre/gallerie/case d'asta che intermediano l'opera, la reputazione della critica che ne parla e dei collezionisti, nonché la qualità della comunicazione sull'opera dell'artista.
Una volta identificati tali fattori rilevanti, la determinazione del fair value avviene per comparazione, in prima istanza con opere paragonabili a quelle in esame (per periodo di realizzazione/anno, tecnica, dimensioni, tipicità del soggetto e stato di conservazione), dello stesso autore e medesimo periodo, se disponibili (tale evenienza è più facilmente praticabile nel caso delle opere del comparto moderno e contemporaneo), ed in seconda istanza con opere di artisti o di scuole e ambiti prossimi per stile, poetica e per importanza della medesima epoca storica. Nel caso siano disponibili più opere similari, si considerano valori medi per tenere conto della volatilità dei prezzi.
Oltre a considerare l'andamento degli scambi in asta, partendo da quelle più recenti e includendo nell'analisi anche gli invenduti (che rappresentano un possibile indicatore di perdita di valore tendenziale dell'opera/autore nel mercato) la valutazione considera anche l'attenzione corrente del mercato nei confronti di un'opera o un autore, misurata dal numero e dalla qualità di mostre temporanee allestite in spazi museali di rilevanza internazionale e corredate da pubblicazioni specifiche.
Inoltre, si tiene conto anche della presenza della dichiarazione di interesse storico-artistico formalmente espressa dal Ministero della Cultura (comunemente detta "notifica"), che lega al territorio italiano parte delle opere d'arte in collezione e ne vincola la circolazione al territorio nazionale, riducendo la quotazione ottenibile sul mercato internazionale.
La determinazione dei prezzi è influenzata anche dall'importanza degli acquirenti/venditori (ad esempio, i prezzi corrisposti da collezionisti celebri o noti investitori possono assumere maggiore rilevanza).
L'approccio valutativo è impostato sul monitoraggio degli oggettivi valori di mercato delle opere comprese nella classe oggetto di indagine, che segue tre principi metodologici:
Tale metodo risulta applicabile su tutto il comparto del "patrimonio artistico di pregio".
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa.
Sulla base delle regole di periodicità di valutazione, a fine 2023, si è proceduto all'aggiornamento delle perizie dell'intero patrimonio artistico di pregio di Intesa Sanpaolo che è stato oggetto di perizia da parte di un esperto indipendente.
Al fine di individuare ed apprezzare le variazioni del mercato delle opere oggetto di valutazione, viene effettuato un monitoraggio dell'andamento del mercato volto a cogliere i segnali di variazione significativa che richiedano di anticipare le perizie rispetto alle periodicità stabilite.
Tale monitoraggio ha duplice natura:
Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un potenziale scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere/collezioni di autori presenti nelle collezioni Intesa Sanpaolo e confrontabili in base a criteri oggettivi (quali periodo di realizzazione/anno, dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), si procede a commissionare le perizie di stima secondo le consuete procedure interne al fine di allineare il valore di carico.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a | |||||||
| conto economico | 107.488 | 27.918 | 9.188 | 108.649 | 33.035 | 8.932 | |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 11.546 | 26.487 | 130 | 10.381 | 32.043 | 183 | |
| di cui: titoli di capitale | 1.892 | - | 23 | 860 | - | 22 | |
| di cui: OICR | 444 | - | 6 | 264 | 5 | 21 | |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 1 | - | - | 1 | - | |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate | |||||||
| al fair value | 95.942 | 1.430 | 9.058 | 98.268 | 991 | 8.749 | |
| di cui: titoli di capitale | 5.578 | 205 | 210 | 5.059 | 107 | 309 | |
| di cui: OICR | 83.672 | 192 | 7.501 | 87.284 | 191 | 6.655 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
130.591 | 9.489 | 673 | 108.301 | 10.567 | 640 | |
| di cui: titoli di capitale | 458 | 497 | 344 | 513 | 517 | 325 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 7.006 | - | - | 10.075 | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | 7.222 | - | - | 7.151 | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 238.079 | 44.413 | 17.083 | 216.950 | 53.677 | 16.723 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 7.829 | 35.614 | 50 | 7.285 | 39.085 | 142 | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 91 | 72.660 | 31 | - | 62.977 | 30 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 5.188 | - | - | 5.517 | - | |
| Totale | 7.920 | 113.462 | 81 | 7.285 | 107.579 | 172 |
La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative che dal 2023 applicano l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach". I saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato a seguito dell'applicazione retrospettiva del citato principio.
Osservando la tabella, con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,7% sul totale delle attività (5,82% al 31 dicembre 2022). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e per la maggior parte sono ascrivibili ai fondi obbligazionari ed azionari delle compagnie assicurative. Per quanto concerne il comparto bancario, le quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi di private equity, fondi immobiliari, fondi di private debt, fondi per le infrastrutture, hedge fund, fondi di venture capital. La voce include, altresì 279 milioni riferibili alle interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 42,3% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
Il 79,5% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
Il 93,4% delle passività al fair value è imputabile al livello 2 e prevalentemente alle Passività finanziarie designate al fair value.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a | |||||||
| conto economico | 11.703 | 27.257 | 3.940 | 11.311 | 32.672 | 3.594 | |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 11.521 | 26.485 | 130 | 10.331 | 32.008 | 183 | |
| di cui: titoli di capitale | 1.892 | - | 23 | 860 | - | 22 | |
| di cui: OICR | 444 | - | 6 | 264 | 5 | 21 | |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 1 | - | - | 1 | - | |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate | |||||||
| al fair value | 182 | 771 | 3.810 | 980 | 663 | 3.411 | |
| di cui: titoli di capitale | 137 | 205 | 128 | 122 | 107 | 242 | |
| di cui: OICR | 45 | 192 | 3.130 | 858 | 191 | 2.401 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | |||||||
| sulla redditività complessiva | 61.003 | 7.135 | 480 | 41.937 | 7.422 | 357 | |
| di cui: titoli di capitale | 458 | 490 | 344 | 513 | 510 | 325 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 6.982 | - | - | 10.062 | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | 7.214 | - | - | 7.144 | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 72.706 | 41.374 | 11.634 | 53.248 | 50.156 | 11.095 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 7.825 | 35.611 | 50 | 7.285 | 39.085 | 142 | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 91 | 21.222 | 31 | - | 8.765 | 30 | |
| 3. Derivati di copertura | - | 5.105 | - | - | 5.346 | - | |
| Totale | 7.916 | 61.938 | 81 | 7.285 | 53.196 | 172 |
Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 9,3% sul totale delle attività (9,7% al 31dicembre 2022).
Il 57,8% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresentano il 62% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
Con riferimento alle passività sono per l'88,6% sono imputabili al livello 2 e la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.
Al 31 dicembre 2023 l'impatto del rischio di non performance (Credit Value Adjustment e Debt Value Adjustment) nella determinazione del fair value dei contratti derivati è pari a 110 milioni in riduzione del fair value positivo ed a 33 milioni in riduzione del fair value negativo.
L'impatto del Funding Value Adjustment in riduzione del fair value è pari a 42 milioni e corrisponde al costo di finanziamento dei flussi di cassa generati dal complessivo portafoglio dei derivati OTC della Banca.
La determinazione quantitativa dei menzionati aggiustamenti valutativi prescinde dalla misurazione degli effetti delle correlate strategie di copertura gestionale, ove presenti.
Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 31 dicembre 2023 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 6,8 miliardi, di cui 4,3 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 2,5 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni con la nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").
Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2023 si sono avuti trasferimenti:
– da livello 1 a livello 2 di:
I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nella Fair Value Policy di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a | |||||||
| conto economico | 95.785 | 661 | 5.248 | 97.338 | 363 | 5.338 | |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 25 | 2 | - | 50 | 35 | - | |
| di cui: titoli di capitale | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: OICR | - | - | - | - | - | - | |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate | |||||||
| al fair value | 95.760 | 659 | 5.248 | 97.288 | 328 | 5.338 | |
| di cui: titoli di capitale | 5.441 | - | 82 | 4.937 | - | 67 | |
| di cui: OICR | 83.627 | - | 4.371 | 86.426 | - | 4.254 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto | |||||||
| sulla redditività complessiva | 69.588 | 2.354 | 193 | 66.364 | 3.145 | 283 | |
| di cui: titoli di capitale | - | 7 | - | - | 7 | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | 24 | - | - | 13 | - | |
| 4. Attività materiali | - | - | 8 | - | - | 7 | |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 165.373 | 3.039 | 5.449 | 163.702 | 3.521 | 5.628 | |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 4 | 3 | - | - | - | - | |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | - | 51.438 | - | - | 54.212 | - | |
| 3. Derivati di copertura | - | 83 | - | - | 171 | - | |
| Totale | 4 | 51.524 | - | - | 54.383 | - |
Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 3,1% sul totale delle attività (3,3% al 31 dicembre 2022).
Il 95,1% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.
Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2 e riferibili alle Passività finanziarie designate al fair value.
Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2022 si sono avuti trasferimenti:
– da livello 1 a livello 2 di:
– da livello 2 a livello 1 di:
I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
|||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
||||||
| 1. Esistenze iniziali | 8.932 | 183 | - | 8.749 | 640 | - | 7.151 | - | |
| 2. Aumenti | 2.474 | 66 | - | 2.408 | 267 | - | 607 | - | |
| 2.1 Acquisti | 1.731 | 50 | - | 1.681 | 157 | - | 116 | - | |
| 2.2 Profitti imputati a: | 369 | 15 | - | 354 | 9 | - | 277 | - | |
| 2.2.1 Conto economico | 369 | 15 | - | 354 | - | - | 36 | - | |
| - di cui plusvalenze | 320 | 13 | - | 307 | - | - | 36 | - | |
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | 9 | - | 241 | - | |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 4 | 1 | - | 3 | 70 | - | - | - | |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 370 | - | - | 370 | 31 | - | 214 | - | |
| 3. Diminuzioni | -2.218 | -119 | - | -2.099 | -234 | - | -536 | - | |
| 3.1 Vendite | -589 | -41 | - | -548 | -18 | - | -40 | - | |
| 3.2 Rimborsi | -42 | -2 | - | -40 | -4 | - | - | - | |
| 3.3 Perdite imputate a: | -612 | -12 | - | -600 | -110 | - | -217 | - | |
| 3.3.1 Conto economico | -612 | -12 | - | -600 | - | - | -180 | - | |
| - di cui minusvalenze | -564 | -12 | - | -552 | - | - | -180 | - | |
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | -110 | - | -37 | - | |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in |
-76 | -63 | - | -13 | -18 | - | - | - | |
| diminuzione | -899 | -1 | - | -898 | -84 | - | -279 | - | |
| 4. Rimanenze finali | 9.188 | 130 | - | 9.058 | 673 | - | 7.222 | - |
Le voci "Altre variazioni in aumento" e "Altre variazioni in diminuzione" delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si riferiscono principalmente a quote di OICR e in parte ai finanziamenti sia per le società bancarie che per le società assicurative.
Relativamente alle Attività materiali, nelle voci sono inclusi principalmente gli effetti valutativi di fine anno ed i trasferimenti delle Attività materiali da scopo investimento a uso funzionale e viceversa, questi ultimi rappresentati nelle voci "altre variazioni in aumento" e "Altre variazioni in diminuzione".
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (di cui Gruppo Bancario e Altre Imprese)
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
||||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
|||||||
| 1. Esistenze iniziali | 3.594 | 183 | - | 3.411 | 357 | - | 7.144 | - | ||
| 2. Aumenti | 1.712 | 66 | - | 1.646 | 255 | - | 606 | - | ||
| 2.1 Acquisti | 1.124 | 50 | - | 1.074 | 157 | - | 116 | - | ||
| 2.2 Profitti imputati a: | 216 | 15 | - | 201 | 9 | - | 277 | - | ||
| 2.2.1 Conto economico | 216 | 15 | - | 201 | - | - | 36 | - | ||
| - di cui plusvalenze | 167 | 13 | - | 154 | - | - | 36 | - | ||
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | 9 | - | 241 | - | ||
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 4 | 1 | - | 3 | 59 | - | - | - | ||
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 368 | - | - | 368 | 30 | - | 213 | - | ||
| 3. Diminuzioni | -1.366 | -119 | - | -1.247 | -132 | - | -536 | - | ||
| 3.1 Vendite | -206 | -41 | - | -165 | -10 | - | -40 | - | ||
| 3.2 Rimborsi | -42 | -2 | - | -40 | -4 | - | - | - | ||
| 3.3 Perdite imputate a: | -397 | -12 | - | -385 | -107 | - | -217 | - | ||
| 3.3.1 Conto economico | -397 | -12 | - | -385 | - | - | -180 | - | ||
| - di cui minusvalenze | -349 | -12 | - | -337 | - | - | -180 | - | ||
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | -107 | - | -37 | - | ||
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in |
-76 | -63 | - | -13 | -4 | - | - | - | ||
| diminuzione | -645 | -1 | - | -644 | -7 | - | -279 | - | ||
| 4. Rimanenze finali | 3.940 | 130 | - | 3.810 | 480 | - | 7.214 | - |
Nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano. In estrema sintesi, l'operazione ha previsto (i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e (ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi di nuova emissione (esposti nella sottovoce 2.1 Acquisti).
La voce "Altre variazioni in aumento" delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", si riferiscono prevalentemente a versamenti in conto capitale.
La voce "Altre variazioni in diminuzione" delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", si riferisce in parte alla riclassifica alla voce partecipazioni dei fondi Efesto e UTP Italia Comparto Crediti e in parte a finanziamenti.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività valutate al fair value con impatto a conto economico | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
||||
| TOTALE | di cui: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) Attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
|||||
| 1. Esistenze iniziali | 5.338 | - | - | 5.338 | 283 | - | 7 | - |
| 2. Aumenti | 762 | - | - | 762 | 12 | - | 1 | - |
| 2.1 Acquisti | 607 | - | - | 607 | - | - | - | - |
| 2.2 Profitti imputati a: | 153 | - | - | 153 | - | - | - | - |
| 2.2.1 Conto economico | 153 | - | - | 153 | - | - | - | - |
| - di cui plusvalenze | 153 | - | - | 153 | - | - | - | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | - | - | - | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | - | - | - | - | 11 | - | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | 2 | - | - | 2 | 1 | - | 1 | - |
| 3. Diminuzioni | -852 | - | - | -852 | -102 | - | - | - |
| 3.1 Vendite | -383 | - | - | -383 | -8 | - | - | - |
| 3.2 Rimborsi | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3.3 Perdite imputate a: | -215 | - | - | -215 | -3 | - | - | - |
| 3.3.1 Conto economico | -215 | - | - | -215 | - | - | - | - |
| - di cui minusvalenze | -215 | - | - | -215 | - | - | - | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | - | X | X | X | -3 | - | - | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in |
- | - | - | - | -14 | - | - | - |
| diminuzione | -254 | - | - | -254 | -77 | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | 5.248 | - | - | 5.248 | 193 | - | 8 | - |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Passività finanziarie detenute per la negoziazione |
Passività finanziarie designate al fair value |
Derivati di copertura |
|
| 1. Esistenze iniziali | 142 | 30 | - |
| 2. Aumenti | 10 | 1 | - |
| 2.1 Emissioni | - | - | - |
| 2.2 Perdite imputate a: | 8 | 1 | - |
| 2.2.1 Conto economico | 8 | 1 | - |
| - di cui minusvalenze | 8 | 1 | - |
| 2.2.2 Patrimonio netto | X | - | - |
| 2.3 Trasferimenti da altri livelli | 2 | - | - |
| 2.4 Altre variazioni in aumento | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -102 | - | - |
| 3.1 Rimborsi | - | - | - |
| 3.2 Riacquisti | - | - | - |
| 3.3 Profitti imputati a: | -54 | - | - |
| 3.3.1 Conto economico | -54 | - | - |
| - di cui plusvalenze | -54 | - | - |
| 3.3.2 Patrimonio netto | X | - | - |
| 3.4 Trasferimenti ad altri livelli | -48 | - | - |
| 3.5 Altre variazioni in diminuzione | - | - | - |
| 4. Rimanenze finali | 50 | 31 | - |
Le passività finanziarie detenute per la negoziazione si riferiscono ai Certificates di Intesa Sanpaolo S.p.A. e la variazione negativa è determinata sia dalle plusvalenze a Conto Economico sia dal passaggio a Livello 2 di questi strumenti. È presente un'unica tabella in quanto il comparto assicurativo non ha la casistica.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di |
518.950 - |
38.622 - |
296.383 - |
174.096 - |
528.081 - |
28.958 - |
320.108 - |
161.494 - |
|
| dismissione | 264 | - | - | 264 | 638 | - | - | 638 | |
| Totale | 519.214 | 38.622 | 296.383 | 174.360 | 528.719 | 28.958 | 320.108 | 162.132 | |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 642.119 | 60.128 | 538.963 | 43.238 | 670.127 | 41.736 | 594.532 | 32.960 | |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | - | - | 2 | 15 | - | - | 15 | |
| Totale | 642.121 | 60.128 | 538.963 | 43.240 | 670.142 | 41.736 | 594.532 | 32.975 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.945 | 38.622 | 296.378 | 174.096 | 528.078 | 28.958 | 320.105 | 161.494 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| dismissione | 214 | - | - | 214 | 638 | - | - | 638 |
| Totale | 519.159 | 38.622 | 296.378 | 174.310 | 528.716 | 28.958 | 320.105 | 162.132 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 639.914 | 60.128 | 537.323 | 42.886 | 667.585 | 41.736 | 592.899 | 32.271 |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | - | - | 2 | 15 | - | - | 15 |
| Totale | 639.916 | 60.128 | 537.323 | 42.888 | 667.600 | 41.736 | 592.899 | 32.286 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| o misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 5 | - | 5 | - | 3 | - | 3 | - | |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| dismissione | 50 | - | - | 50 | - | - | - | - | |
| Totale | 55 | - | 5 | 50 | 3 | - | 3 | - | |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 2.205 | - | 1.640 | 352 | 2.542 | - | 1.633 | 689 | |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 2.205 | - | 1.640 | 352 | 2.542 | - | 1.633 | 689 |

Per quanto riguarda le attività e le passività finanziarie non valutate al fair value (crediti e crediti rappresentati da titoli, debiti e titoli in circolazione), la prassi adottata dal Gruppo prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, ad un tasso che incorpora la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (il cosiddetto "discount rate adjustment approach").
In particolare, il tasso di interesse utilizzato per l'attualizzazione dei cash flow futuri è determinato tenendo in considerazione i seguenti fattori di rischio:
Nel caso di strumenti a tasso fisso, i flussi di cassa sono pari a quelli previsti dal contratto. Per gli strumenti a tasso variabile, i flussi di cassa futuri sono determinati sulla base dei tassi di interesse forward, impliciti nelle curve di tassi zero coupon osservati in corrispondenza delle diverse date di fixing e differenziate per tipologia di indicizzazione.
Il valore del premio per il rischio (credit spread) è determinato a livello di singola posizione, tramite l'acquisizione della classe di rischio (LGD) e del rating (PD). Queste grandezze, unitamente alla durata media finanziaria residua, costituiscono il criterio guida per l'acquisizione del credit spread. Per i titoli emessi da Intesa Sanpaolo, la costruzione della curva di spread segue le regole disciplinate nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Nel determinare i fair value esposti nella tabella A.4.5.4 sono state utilizzate le seguenti assunzioni:
L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nel la casistica del Day One Profit (DOP). I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come DOP. Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.
Alla fine del 2023, così come alla fine dell'esercizio 2022, l'ammontare del DOP sospeso nello Stato patrimoniale risulta di importo non materiale (0,1 milioni circa).

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| a) Cassa | 3.934 | 3.709 |
| b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali | 81.582 | 105.546 |
| c) Conti correnti e depositi a vista presso banche | 3.754 | 3.669 |
| Totale | 89.270 | 112.924 |
Al 31 dicembre 2023 l'aggregato "b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali" accoglie i depositi a vista (overnight) per un ammontare pari a circa 64 miliardi (89 miliardi al 31 dicembre 2022), ove trova impiego l'eccesso di liquidità.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| A. Attività per cassa | ||||||
| 1. Titoli di debito | 9.071 | 1.044 | 68 | 9.150 | 1.194 | 52 |
| 1.1 Titoli strutturati | 775 | - | - | 1.016 | 74 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 8.296 | 1.044 | 68 | 8.134 | 1.120 | 52 |
| 2. Titoli di capitale | 1.892 | - | 23 | 860 | - | 22 |
| 3. Quote di OICR | 444 | - | 6 | 264 | 5 | 21 |
| 4. Finanziamenti | - | 95 | - | - | 32 | 53 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 95 | - | - | 32 | 53 |
| Totale (A) | 11.407 | 1.139 | 97 | 10.274 | 1.231 | 148 |
| B. Strumenti derivati | ||||||
| 1. Derivati finanziari | 139 | 24.073 | 33 | 107 | 29.876 | 35 |
| 1.1 di negoziazione | 139 | 24.057 | 33 | 105 | 29.876 | 35 |
| 1.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 1.3 altri | - | 16 | - | 2 | - | - |
| 2. Derivati creditizi | - | 1.275 | - | - | 936 | - |
| 2.1 di negoziazione | - | 1.275 | - | - | 936 | - |
| 2.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale (B) | 139 | 25.348 | 33 | 107 | 30.812 | 35 |
| TOTALE (A+B) | 11.546 | 26.487 | 130 | 10.381 | 32.043 | 183 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie detenute per la negoziazione al 31 dicembre 2023 pari a 38.163 milioni (42.607 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 38.136 milioni al "Gruppo bancario" e per 27 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 42.522 milioni e 85 milioni.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2023 si compongono per 766 milioni di titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 9 milioni di titoli di debito convertibili in azioni.
Tra gli altri Titoli di debito figurano i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 832 milioni (774 milioni Livello 2 e 58 milioni Livello 3), di cui 668 milioni senior, 158 milioni mezzanine e 6 milioni junior.
Il fair value lordo positivo degli Strumenti derivati posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. - soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto rispettivamente tra le Passività finanziarie di negoziazione e le Attività finanziarie di negoziazione.
| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|---|---|---|
| A. Attività per cassa | ||
| 1. Titoli di debito | 10.183 | 10.394 |
| a) Banche Centrali | 77 | 77 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 5.963 | 7.541 |
| c) Banche | 2.536 | 1.186 |
| d) Altre società finanziarie | 1.274 | 1.175 |
| di cui: imprese di assicurazione | 125 | 85 |
| e) Società non finanziarie | 333 | 415 |
| 2. Titoli di capitale | 1.915 | 882 |
| a) Banche | 64 | 35 |
| b) Altre società finanziarie | 243 | 133 |
| di cui: imprese di assicurazione | 132 | 51 |
| c) Società non finanziarie d) Altri emittenti |
1.608 - |
714 - |
| 3. Quote di OICR | 450 | 290 |
| 4. Finanziamenti | 95 | 86 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche c) Banche |
- - |
- - |
| d) Altre società finanziarie | 34 | 38 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 61 | 48 |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale A | 12.643 | 11.652 |
| B. Strumenti derivati | ||
| a) Controparti centrali | 6.934 | 11.065 |
| b) Altre | 18.586 | 19.890 |
| Totale B | 25.520 | 30.955 |
| TOTALE (A+B) | 38.163 | 42.607 |
Le quote di OICR in portafoglio a fine esercizio includono principalmente fondi ETF (Exchange Traded Funds) per 205 milioni ed hedge fund per 163 milioni.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1.Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito |
- - - |
1 - 1 |
- - - |
- - - |
1 - 1 |
- - - |
| 2.Finanziamenti 2.1 Strutturati 2.2 Altri |
- - - |
- - - |
- - - |
- - - |
- - - |
- - - |
| Totale | - | 1 | - | - | 1 | - |
Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale - Attivo

La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
In tale categoria sono inclusi i titoli di debito correlati con strumenti finanziari valutati al fair value in contropartita del conto economico, quali derivati finanziari. A fronte dei titoli di debito non sono state attivate coperture per il tramite di derivati creditizi o strumenti similari ad attenuazione del relativo rischio di credito.
La variazione del fair value attribuibile alla misurazione del rischio di credito delle attività finanziarie designate al fair value è risultata essere, sia nell'esercizio che cumulativamente, poco significativa.
| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|---|---|---|
| 1. Titoli di debito | 1 | 1 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 1 | 1 |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale | 1 | 1 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | 6.692 | 723 | 453 | 5.707 | 359 | 516 | |
| 1.1 Titoli strutturati | - | 5 | - | - | - | 5 | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 6.692 | 718 | 453 | 5.707 | 359 | 511 | |
| 2. Titoli di capitale | 5.578 | 205 | 210 | 5.059 | 107 | 309 | |
| 3. Quote di OICR | 83.672 | 192 | 7.501 | 87.284 | 191 | 6.655 | |
| 4. Finanziamenti | - | 310 | 894 | 218 | 334 | 1.269 | |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Altri | - | 310 | 894 | 218 | 334 | 1.269 | |
| Totale | 95.942 | 1.430 | 9.058 | 98.268 | 991 | 8.749 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value al 31 dicembre 2023 pari a 106.430 milioni (108.008 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 4.763 milioni al "Gruppo bancario" e per 101.667 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 5.054 milioni e 102.954 milioni. Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica (di cui: Gruppo bancario)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | - | 64 | 83 | - | 55 | 133 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | 5 | - | - | - | 5 |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 59 | 83 | - | 55 | 128 |
| 2. Titoli di capitale | 137 | 205 | 128 | 122 | 107 | 242 |
| 3. Quote di OICR | 45 | 192 | 3.130 | 858 | 191 | 2.401 |
| 4. Finanziamenti | - | 310 | 469 | - | 310 | 635 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 310 | 469 | - | 310 | 635 |
| Totale | 182 | 771 | 3.810 | 980 | 663 | 3.411 |
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 105 milioni (21 milioni Livello 2 e 84 milioni Livello 3), di cui 27 milioni senior, 58 milioni mezzanine e 20 milioni junior.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 6.692 | 659 | 370 | 5.707 | 304 | 383 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 6.692 | 659 | 370 | 5.707 | 304 | 383 |
| 2. Titoli di capitale | 5.441 | - | 82 | 4.937 | - | 67 |
| 3. Quote di OICR | 83.627 | - | 4.371 | 86.426 | - | 4.254 |
| 4. Finanziamenti | - | - | 425 | 218 | 24 | 634 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | - | 425 | 218 | 24 | 634 |
| Totale | 95.760 | 659 | 5.248 | 97.288 | 328 | 5.338 |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | ||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
|||
| 1.Titoli di capitale | 5.993 | 470 | 5.523 | - | 5.475 |
| di cui: banche | 494 | - | 494 | - | 420 |
| di cui: altre società finanziarie | 324 | 133 | 191 | - | 294 |
| di cui: società non finanziarie | 5.175 | 337 | 4.838 | - | 4.761 |
| 2. Titoli di debito | 7.868 | 147 | 7.721 | - | 6.582 |
| a) Banche Centrali | 77 | - | 77 | - | 753 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 4.577 | - | 4.577 | - | 2.785 |
| c) Banche | 1.281 | - | 1.281 | - | 1.125 |
| d) Altre società finanziarie | 943 | 144 | 799 | - | 897 |
| di cui: imprese di assicurazione | 640 | 1 | 639 | - | 586 |
| e) Società non finanziarie | 990 | 3 | 987 | - | 1.022 |
| 3. Quote di OICR | 91.365 | 3.367 | 87.998 | - | 94.130 |
| 4. Finanziamenti | 1.204 | 779 | 425 | - | 1.821 |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - |
| c) Banche | 467 | 42 | 425 | - | 905 |
| d) Altre società finanziarie | 95 | 95 | - | - | 119 |
| di cui: imprese di assicurazione | 11 | 11 | - | - | 10 |
| e) Società non finanziarie | 324 | 324 | - | - | 554 |
| f) Famiglie | 318 | 318 | - | - | 243 |
| Totale | 106.430 | 4.763 | 101.667 | - | 108.008 |
Con riferimento al Gruppo bancario, le quote di OICR sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi di private equity, fondi immobiliari, fondi di private debt, fondi per le infrastrutture, hedge fund, fondi di venture capital. La voce include, altresì 279 milioni le interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), quali fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
Con riferimento invece alle Imprese di assicurazione le quote di OICR sono ascrivibili a Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi obbligazionari, azionari, flessibili e immobiliari.
Inoltre i finanziamenti includono le esposizioni creditizie classificate tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per il mancato superamento del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (SPPI Test) previsto dal principio contabile internazionale IFRS 9.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | 130.133 | 8.187 | 232 | 107.788 | 8.365 | 292 | |
| 1.1 Titoli strutturati | 654 | - | - | 1.373 | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 129.479 | 8.187 | 232 | 106.415 | 8.365 | 292 | |
| 2. Titoli di capitale | 458 | 497 | 344 | 513 | 517 | 325 | |
| 3. Finanziamenti | - | 805 | 97 | - | 1.685 | 23 | |
| Totale | 130.591 | 9.489 | 673 | 108.301 | 10.567 | 640 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva al 31 dicembre 2023 pari a 140.753 milioni (119.508 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 68.618 milioni al "Gruppo bancario" e per 72.135 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 49.716 milioni e 69.792 milioni. Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Titoli di debito | 60.545 | 5.840 | 39 | 41.424 | 5.227 | 9 | |
| 1.1 Titoli strutturati | 654 | - | - | 1.373 | - | - | |
| 1.2 Altri titoli di debito | 59.891 | 5.840 | 39 | 40.051 | 5.227 | 9 | |
| 2. Titoli di capitale | 458 | 490 | 344 | 513 | 510 | 325 | |
| 3. Finanziamenti | - | 805 | 97 | - | 1.685 | 23 | |
| Totale | 61.003 | 7.135 | 480 | 41.937 | 7.422 | 357 |
I finanziamenti inclusi nella presente voce, come illustrato nella parte A - Politiche contabili, sono riferiti alle quote dei prestiti sindacati sottoscritti e destinati alla successiva cessione.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2023 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 2.104 milioni (interamente di Livello 2), di cui 2.063 milioni senior e 41 milioni mezzanine.
Tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (voce 2. Titoli di capitale – Livello 2) sono incluse le quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per un ammontare di 375 milioni. Al riguardo si segnala che per la relativa valutazione si è fatto riferimento, come nei precedenti esercizi, al metodo di valutazione delle transazioni dirette in considerazione delle compravendite intervenute fino allo scorso esercizio; considerato che tutte le principali transazioni sono state perfezionate al valore nominale, l'utilizzo di tale approccio consente di confermare il valore di iscrizione nel bilancio della Banca delle quote detenute.
Inoltre, il valore dell'investimento è stato supportato anche dall'utilizzo di un metodo alternativo basato sull'attualizzazione dei futuri dividendi derivanti dall'investimento (DDM – Dividend Discount Model). L'utilizzo, per il Bilancio 2023, in continuità con l'impostazione seguita nei precedenti esercizi, dell'input di livello 2 (prezzo delle transazioni dirette) quale riferimento per la determinazione del fair value, ha determinato, inoltre, la conferma del livello 2 nell'ambito della gerarchia del fair value.
Il valore di bilancio dei titoli di capitale rivenienti dal recupero delle attività finanziarie impaired ammonta a 13 milioni.
Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale - Attivo
3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica (di cui: Imprese di assicurazioni)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 69.588 | 2.347 | 193 | 66.364 | 3.138 | 283 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 69.588 | 2.347 | 193 | 66.364 | 3.138 | 283 |
| 2. Titoli di capitale | - | 7 | - | - | 7 | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 69.588 | 2.354 | 193 | 66.364 | 3.145 | 283 |
3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti
| Voci | 31.12.2023 | Di cui: | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Gruppo bancario |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
||||
| 1. Titoli di debito | 138.552 | 66.424 | 72.128 | - | 116.445 | |
| a) Banche Centrali | 1.103 | 807 | 296 | - | 288 | |
| b) Amministrazioni pubbliche | 102.516 | 46.393 | 56.123 | - | 90.630 | |
| c) Banche | 18.618 | 11.022 | 7.596 | - | 11.614 | |
| d) Altre società finanziarie | 5.817 | 4.847 | 970 | - | 4.844 | |
| di cui: imprese di assicurazione | 520 | 10 | 510 | - | 466 | |
| e) Società non finanziarie | 10.498 | 3.355 | 7.143 | - | 9.069 | |
| 2. Titoli di capitale | 1.299 | 1.292 | 7 | - | 1.355 | |
| a) Banche | 618 | 611 | 7 | - | 775 | |
| b) Altri emittenti: | 681 | 681 | - | - | 580 | |
| - altre società finanziarie | 256 | 256 | - | - | 163 | |
| di cui: imprese di assicurazione | 3 | 3 | - | - | 3 | |
| - società non finanziarie | 414 | 414 | - | - | 407 | |
| - altri | 11 | 11 | - | - | 10 | |
| 3. Finanziamenti | 902 | 902 | - | - | 1.708 | |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - | - | - | - | |
| c) Banche | - | - | - | - | 100 | |
| d) Altre società finanziarie | 162 | 162 | - | - | 146 | |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - | - | - | - | |
| e) Società non finanziarie | 740 | 740 | - | - | 1.462 | |
| f) Famiglie | - | - | - | - | - | |
| Totale | 140.753 | 68.618 | 72.135 | - | 119.508 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | ||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
||
| Titoli di debito | 135.094 | 276 | 3.553 | 36 | - | -47 | -48 | -36 | - | - | |
| Finanziamenti | 727 | - | 185 | - | - | -2 | -8 | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2023 | 135.821 | 276 | 3.738 | 36 | - | -49 | -56 | -36 | - | - |
| Totale | 31.12.2022 | 116.633 | 564 | 1.614 | 36 | - | -47 | -47 | -36 | - | - |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired, si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali |
|||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
complessivi | ||
| Titoli di debito | 64.766 | 276 | 1.725 | 36 | - | -30 | -37 | -36 | - | - | |
| Finanziamenti | 727 | - | 185 | - | - | -2 | -8 | - | - | - | |
| Totale | 31.12.2023 | 65.493 | 276 | 1.910 | 36 | - | -32 | -45 | -36 | - | - |
| Totale | 31.12.2022 | 47.582 | 564 | 867 | 36 | - | -34 | -47 | -36 | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | |||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
|
| Titoli di debito | 70.328 | - | 1.828 | - | - | -17 | -11 | - | - | - |
| Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
70.328 | - | 1.828 | - | - | -17 | -11 | - | - | - |
| Totale 31.12.2022 |
69.051 | - | 747 | - | - | -13 | - | - | - | - |

L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso banche – è interamente riferita al Gruppo bancario.
La sottovoce "Altri finanziamenti - Altri" include crediti di funzionamento, ossia per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 101 milioni. Tali esposizioni sono rappresentate essenzialmente da crediti in bonis classificati in Stage 1 e rettificate sulla base del principio IFRS 9.
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||||
| Valore di bilancio | Fair value | Valore di bilancio | Fair value | ||||||||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Primo e secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Finanziamenti | 416.952 | 4.772 | 219 | - | 259.148 | 155.757 | 432.450 | 5.255 | 271 | - | 283.351 | 140.878 | |
| 1.1. Conti correnti | 21.486 | 430 | 9 | X | X | X | 22.967 | 484 | 12 | X | X | X | |
| 1.2. Pronti contro termine attivi | 16.636 | - | - | X | X | X | 15.366 | - | - | X | X | X | |
| 1.3. Mutui | 225.252 | 2.855 | 120 | X | X | X | 242.049 | 3.083 | 156 | X | X | X | |
| 1.4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto |
19.742 | 298 | 2 | X | X | X | 19.435 | 339 | 2 | X | X | X | |
| 1.5 Finanziamenti per leasing | 7.123 | 252 | 75 | X | X | X | 7.780 | 328 | 85 | X | X | X | |
| 1.6. Factoring | 10.102 | 59 | - | X | X | X | 10.869 | 52 | - | X | X | X | |
| 1.7. Altri finanziamenti | 116.611 | 878 | 13 | X | X | X | 113.984 | 969 | 16 | X | X | X | |
| 2. Titoli di debito | 64.067 | 41 | - | 37.053 | 12.966 | 11.274 | 57.188 | 33 | - | 27.693 | 10.877 | 14.938 | |
| 2.1. Titoli strutturati | 4.922 | - | - | 3.362 | 321 | 633 | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2. Altri titoli di debito | 59.145 | 41 | - | 33.691 | 12.645 | 10.641 | 57.188 | 33 | - | 27.693 | 10.877 | 14.938 | |
| Totale | 481.019 | 4.813 | 219 | 37.053 | 272.114 | 167.031 | 489.638 | 5.288 | 271 | 27.693 | 294.228 | 155.816 |
L'ammontare complessivo delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso clientela al 31 dicembre 2023 pari a 486.051 milioni (495.197 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 476.230 milioni al "Gruppo bancario", per 5 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 9.816 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 484.847 milioni, 3 milioni e 10.347 milioni.
La sottovoce "Altri finanziamenti" include crediti di funzionamento, ossia per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 815 milioni. Tali esposizioni sono rappresentate essenzialmente da crediti in bonis classificati in Stage 1 rettificate sulla base del principio IFRS 9.
L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 2.1, al 31 dicembre 2022 era pari a 3.439 milioni ed era ricompreso nella sottovoce 2.2 Altri titoli di debito. Tali titoli strutturati al 31 dicembre 2023 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di circa 7.507 milioni di cui circa 7.490 milioni riguardano titoli senior e 17 milioni titoli mezzanine.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
|
| 1. Titoli di debito | 64.067 | 41 | - | 57.188 | 33 | - |
| a) Amministrazioni pubbliche | 40.596 | 8 | - | 32.298 | 13 | - |
| b) Altre società finanziarie | 20.383 | 22 | - | 21.418 | 8 | - |
| di cui: imprese di assicurazione | 2 | - | - | 1 | - | - |
| c) Società non finanziarie | 3.088 | 11 | - | 3.472 | 12 | - |
| 2. Finanziamenti verso: | 416.952 | 4.772 | 219 | 432.450 | 5.255 | 271 |
| a) Amministrazioni pubbliche | 15.987 | 221 | - | 15.566 | 213 | - |
| b) Altre società finanziarie | 50.918 | 153 | - | 44.784 | 123 | 1 |
| di cui: imprese di assicurazione | 173 | - | - | 39 | - | - |
| c) Società non finanziarie | 176.408 | 2.838 | 129 | 193.579 | 3.126 | 150 |
| d) Famiglie | 173.639 | 1.560 | 90 | 178.521 | 1.793 | 120 |
| TOTALE | 481.019 | 4.813 | 219 | 489.638 | 5.288 | 271 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | Write-off parziali |
|||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
complessivi | ||
| Titoli di debito | 58.495 | - | 7.446 | 121 | - | -24 | -125 | -80 | - | - | |
| Finanziamenti | 410.643 | 15 | 39.828 | 9.689 | 317 | -698 | -1.739 | -4.825 | -98 | 1.795 | |
| Totale | 31.12.2023 | 469.138 | 15 | 47.274 | 9.810 | 317 | -722 | -1.864 | -4.905 | -98 | 1.795 |
| Totale | 31.12.2022 | 474.932 | 24 | 50.237 | 10.437 | 384 | -688 | -1.995 | -5.113 | -113 | 3.081 |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, in formato libero, in calce alla presente tabella.
A tal riguardo, si segnala che il valore lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19 al 31 dicembre 2023 ammonta a 24.522 milioni, di cui 21.263 milioni al primo stadio, 2.346 milioni al secondo stadio e 913 milioni al terzo stadio.
Le rettifiche di valore complessive ammontano a 417 milioni, di cui 34 milioni riferiti al primo stadio, 34 milioni al secondo stadio e 349 milioni al terzo stadio.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia all'informativa fornita nell'ambito della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 - Rischi di mercato.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value | 31.12.2023 | Valore nozionale |
Fair value | 31.12.2022 | Valore nozionale |
|||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2022 | |
| A. Derivati finanziari | ||||||||
| 1. Fair Value | - | 6.960 | - | 209.858 | - | 10.061 | - | 177.498 |
| 2. Flussi Finanziari | - | 46 | - | 2.690 | - | 14 | - | 1.093 |
| 3. Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | 28 |
| B. Derivati creditizi | ||||||||
| 1. Fair Value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Flussi Finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 7.006 | - | 212.548 | - | 10.075 | - | 178.619 |
L'ammontare complessivo dei derivati di copertura al 31 dicembre 2023 pari a 7.006 milioni (10.075 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 6.980 milioni al "Gruppo bancario", per 24 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 2 milioni alle "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 10.061 milioni, 13 milioni e 1 milione.
Con riferimento al Gruppo bancario il fair value lordo positivo delle attività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd., soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
La variazione annua in diminuzione del fair value dei Derivati finanziari di copertura è ascrivibile alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2023.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value | Flussi finanziari | Investim. esteri |
||||||||
| Specifica | Generica | ||||||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | Specifica | Generica | ||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
889 | - | 120 | - | X | X | X | 25 | X | X | |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.889 | X | 1 | - | X | X | X | 21 | X | X | |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 2.639 | X | - | X | |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - | |
| Totale attività | 2.778 | - | 121 | - | - | - | 2.639 | 46 | - | - | |
| 1. Passività finanziarie | 525 | X | 85 | - | - | - | X | - | X | X | |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 812 | X | - | X | |
| Totale passività | 525 | - | 85 | - | - | - | 812 | - | - | - | |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X | |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie |
X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value positivo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di crediti erogati nonché nella copertura specifica di fair value dei titoli di debito dell'attivo. La copertura specifica dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Adeguamento positivo | 16 | - |
| 1.1 di specifici portafogli: | 16 | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 16 | - |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 1.2 complessivo | - | - |
| 2. Adeguamento negativo | -5.711 | -9.752 |
| 2.1 di specifici portafogli: | -5.666 | -9.752 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -5.666 | -9.752 |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 2.2 complessivo | -45 | - |
| Totale | -5.695 | -9.752 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione il Gruppo si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione "Carve-out".
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2022 dell'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2023.

| Denominazioni | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponi | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| legale | operativa | di rapporto (a) |
Impresa partecipante | Quota % |
bilità voti % (b) |
||
| 1 | A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO Apside S.p.A. (c) Capitale Euro 50.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 50,00 | |
| 2 | Augusto S.r.l. Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 3 | Diocleziano S.r.l. Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 7 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 4 | Mir Capital Management S.A. Capitale Euro 31.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 7 | Private Equity International S.A. | 50,00 | |
| 5 | Mir Capital S.C.A. SICAR Capitale Euro 65.365.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Lussemburgo | Lussemburgo | 7 | Private Equity International S.A. | 50,00 | |
| 6 | Mooney Group S.p.A. Capitale Euro 10.050.000 suddiviso in azioni da Euro 0,20 |
Milano | Milano | 7 | Isybank S.p.A. | 50,00 | |
| 7 | PBZ Croatia Osiguranje Public Limited Company for Compulsory Pension Fund Management Capitale Euro 7.432.477,27 suddiviso in azioni da Euro 132,72 |
Zagabria | Zagabria | 7 | Privredna Banka Zagreb D.D. | 50,00 | |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | |||||||
| 1 | 1875 Finance Holding AG Capitale Chf 500.000 suddiviso in azioni da Chf 1 |
Sarnen | Sarnen | 4 | Reyl&Cie S.A. | 40,00 | |
| 2 | Adriano Lease Sec S.r.l. in liquidazione (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 3 | Alpian S.A. Capitale Chf 27.540.251,94 suddiviso in azioni da Chf 0,01 |
Ginevra | Ginevra | 4 | Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Reyl&Cie S.A. |
28,13 13,49 |
|
| Fideuram - Intesa Sanpaolo | 41,62 | ||||||
| 4 | Asteria Investment Managers S.A. Capitale Chf 7.300.000 suddiviso in azioni da Chf 10 |
Ginevra | Ginevra | 4 | Private Banking S.p.A. | 49,00 | |
| 5 | Back2Bonis Capitale Euro 1.029.741.200 suddiviso in azioni da Euro 500.000 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 43,82 | 35,00 (*) |
| 6 | Backtowork24 S.r.l. (e) Capitale Euro 622.820 suddiviso in quote prive di valore nominale |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 30,58 | |
| 7 | Bancomat S.p.A. Capitale Euro 21.095.726 suddiviso in azioni prive di valore |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 31,55 | |
| nominale | Isybank S.p.A. | 0,01 31,56 |
|||||
| 8 | Berica ABS 3 S.r.l. in liquidazione (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Vicenza | Vicenza | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | 5,00 () 95,00 (*) |
| 9 | Brera Sec S.r.l. (d) Capitale EUR 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 10 | Camfin S.p.A. (f) Capitale EUR 110.000.000 suddiviso in azioni da Euro 0,2 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 4,60 | 8,53 (*) |
| 11 | Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. | Fermo | Fermo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 33,33 | |
| Capitale EUR 39.241.088 suddiviso in azioni da Euro 51,65 | |||||||
| 12 | Clara Sec S.r.l. (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 13 | Compagnia Aerea Italiana S.p.A. Capitale Euro 3.526.846 suddiviso in azioni da Euro 0,00004 |
Roma | Fiumicino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 27,49 | |
| 14 | Destination Gusto S.r.l. | Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| Capitale Euro 20.000 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 15 | Digit'ed Holding S.p.A. Capitale Euro 2.179.286 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 19,70 | 20,00 (*) |
| Denominazioni | Sede | Sede | Tipo | RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponi | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| legale | operativa | di rapporto |
Impresa partecipante | Quota | bilità voti |
||
| (a) | % | % (b) |
|||||
| 16 | EFESTO Capitale Euro 814.526.038 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 31,61 | |
| 17 | Equiter S.p.A. Capitale Euro 150.004.017 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 32,88 | |
| 18 | Euromilano S.p.A. Capitale Euro 1.356.582 suddiviso in azioni da Euro 15,51 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 43,43 | |
| 19 | Europrogetti & Finanza S.r.l. in liquidazione Capitale Euro 5.636.400 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 15,97 | |
| 20 | Eusebi Holdings B.V. Capitale Euro 100 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Amsterdam | Amsterdam | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 47,00 | |
| 21 | FI.NAV Comparto A crediti (h) Capitale USD 405.821.168 suddiviso in azioni da USD 1 |
Roma | Roma | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 50,54 | |
| 22 | Fondo di Rigenerazione Urbana Sicilia S.r.l. (i) Capitale Euro 50.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Palermo | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 23 | Fondo per la ricerca e l'innovazione S.r.l. RIF (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 24 | Fondo Sardegna Energia S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Cagliari | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 25 | Fondo Tematico Piani Urbani Integrati S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 26 | Fondo Tematico Turismo S.r.l. (i) Capitale Euro 25.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 100,00 | |
| 27 | Fondo UTP Italia Comparto Crediti Capitale Euro 429.648.717 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 44,52 | 35,00 (*) |
| 28 | Giada Sec S.r.l. (d) Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Conegliano | Conegliano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 5,00 | |
| 29 | Indaco Venture Partners SGR S.p.A. Capitale Euro 750.000 suddiviso in azioni da Euro 0,50 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 24,50 | |
| 30 | Iniziative Immobiliari Industriali S.p.A. In liquidazione Capitale Euro 510.000 suddiviso in azioni da Euro 0,51 |
Arquà Polesine | Arquà Polesine | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 20,00 | |
| 31 | International Care Company S.p.A. Capitale Euro 5.434.089 suddiviso in azioni da Euro 1,14 |
Monza | Monza | 4 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 10,00 | |
| 32 | Intrum Italy S.p.A. Capitale Euro 600.000 suddiviso in azioni da Euro 0,02 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 49,00 | |
| 33 | Ism Investimenti S.p.A. Capitale Euro 6.654.902 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Mantova | Mantova | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 27,36 | |
| 34 | Lendlease MSG Heartbeat Capitale Euro 622.463.381 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. Risanamento S.p.A. |
60,88 0,02 60,90 |
40,00 () 40,00 () |
| 35 | Leonardo Technology S.r.l. in liquidazione Capitale Euro 242.081 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 26,60 | |
| 36 | Marketwall S.r.l. Capitale Euro 2.380.409 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 33,00 | |
| 37 | Materias S.r.l. Capitale Euro 29.728 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Napoli | Napoli | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 14,44 | |
| 38 | Misr Alexandria for Financial Investments Mutual Fund Co. in liquidazione |
Il Cairo | Il Cairo | 4 | Bank of Alexandria S.A.E. | 25,00 | |
| 39 | Capitale EGP 30.708.000 suddiviso in azioni da EGP 1000 Misr International Towers Co. |
Il Cairo | Il Cairo | 4 | Bank of Alexandria S.A.E. | 27,86 | |
| 40 | Capitale EGP 50.000.000 suddiviso in azioni da EGP 10 Monilogi SRO Capitale Euro 2.250.000 suddiviso in azioni da Euro 1 |
Bratislava | Bratislava | 4 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 30,00 | |
| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Tipo di |
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE | Disponi bilità |
||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| rapporto (a) |
Impresa partecipante | Quota % |
voti % |
||||
| (b) | |||||||
| 41 | Montefeltro Sviluppo Soc.cons. A.r.l. | Urbania | Urbania | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 26,37 | |
| Capitale Euro 73.000 suddiviso in azioni da Euro 10 | |||||||
| 42 | Network Impresa S.p.A. in concordato preventivo | Limena | Limena | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 28,95 | |
| Capitale Euro 562.342 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 43 | Neva First - FCC Capitale Euro 237.323.232 suddiviso in azioni da Euro 99,80 |
Torino | Torino | 4 | Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. |
42,59 | |
| 44 | Penghua Fund Management Co. Ltd. | Shenzhen | Shenzhen | 4 | Eurizon Capital SGR S.p.A. | 49,00 | |
| Capitale CNY 150.000.000 suddiviso in azioni da CNY 1 | |||||||
| 45 | R.C.N. Finanziaria S.p.A. | Mantova | Mantova | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 23,96 | |
| Capitale Euro 1.000.000 suddiviso in azioni da Euro 0,50 | |||||||
| 46 | Rexer S.p.A. (j) | Monza | Monza | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 48,98 | 49,17 (*) |
| Capitale Euro 2.900.000 suddiviso in azioni da Euro 0,01 | |||||||
| 47 | RSCT FUND - COMPARTO CREDITI (h) | Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 70,07 | |
| Capitale Euro 383.363.831 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 48 | S.F. Consulting S.r.l. | Bergamo | Bergamo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 35,00 | |
| Capitale Euro 93.600 suddiviso in azioni da Euro 0,52 | |||||||
| 49 | Sicily Investments S.a.r.l. | Lussemburgo | Lussemburgo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 25,20 | |
| Capitale Euro 12.500 suddiviso in azioni da Euro 25 | |||||||
| 50 | Slovak Banking Credit Bureau S.r.o. | Bratislava | Bratislava | 4 | Vseobecna Uverova Banka A.S. | 33,33 | |
| Capitale Euro 9.958 suddiviso in azioni da Euro 3.319,39 | |||||||
| 51 | Sviluppo Industriale S.p.A. in Liquidazione | Pistoia | Pistoia | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 28,27 | |
| Capitale Euro 628.444 suddiviso in azioni da Eur 22,26 | |||||||
| 52 | Trinacria Capital S.a.r.l. | Lussemburgo | Lussemburgo | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 25,20 | |
| Capitale Euro 12.500 suddiviso in azioni da Euro 25 | |||||||
| 53 | UBI SPV LEASE 2016 S.r.l. in liquidazione (d) | Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 10,00 | |
| Capitale Euro 10.000 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 54 | Warrant Hub S.p.A. | Correggio | Correggio | 4 | Intesa Sanpaolo S.p.A. | 12,00 | |
| Capitale Euro 113.637 suddiviso in azioni da Euro 1 | |||||||
| 55 | Yolo Group S.p.A. | Milano | Milano | 4 | Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. | 1,43 | |
| Capitale Euro 87.493 suddiviso in azioni da Euro 0,01 |
1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria;
2 - influenza dominante nell'assemblea ordinaria;
8 - altro tipo di rapporto.
L'illustrazione dei criteri e dei metodi di determinazione dell'area di consolidamento e delle motivazioni per cui una partecipata è sottoposta a controllo congiunto o influenza notevole, è contenuta nella Parte A – Politiche contabili, alla quale si fa rinvio.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Valore di bilancio | Fair value | Dividendi percepiti | (a) | |
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | |||||
| 1 | Mooney Group S.p.A. | 76 | - | - | |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | |||||
| 1 | BACK2BONIS | 360 | - | - | |
| 2 | Penghua Fund Management Co. Ltd. | 329 | - | 37 | |
| 3 | RSCT FUND - Comparto Crediti | 271 | - | - | |
| 4 | Intrum Italy S.p.A. | 232 | - | 17 | |
| 5 | LENDLEASE MSG HEARTBEAT | 212 | - | - | |
| 6 | EFESTO | 173 | - | - | |
| 7 | FONDO UTP ITALIA COMPARTO CREDITI | 155 | - | - | |
| 8 | FI.NAV Comparto A Crediti | 141 | - | - | |
| 9 | Equiter S.p.A. | 104 | - | 3 | |
| 10 | NEVA FIRST - FCC | 71 | - | - | |
| TOTALE | 2.124 | - | 57 |
a) I dividendi sono pagati da società del Gruppo valutate con il metodo del patrimonio netto, e benché non rientrino nella voce "250 Utili (Perdite) delle partecipazioni", in quanto rappresentano una variazione negativa della voce "70 Partecipazioni" dell'Attivo, sono esposti comunque in tabella come previsto dalla normativa di riferimento.
| (milioni di euro) | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Cassa e disponibilità liquide | Attività finanziarie | Attività non finanziarie | Passività finanziarie | Passività non finanziarie | Ricavi totali | Margine di interesse | Rettifiche e riprese di valore su attività materiali e immateriali |
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte (2) |
Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | ||||||||||||||
| Mooney Group S.p.A. | X | 440 | 912 | 1.458 | 274 | 326 | X | X | -61 | -48 | - | -48 | - | -48 |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | ||||||||||||||
| BACK2BONIS | X | 776 | 10 | 44 | 3 | 15 | X | X | -10 | -10 | - | -10 | - | -10 |
| Penghua Fund Management Co. Ltd. | X | 827 | 185 | 228 | 228 | 500 | X | X | 142 | 108 | - | 108 | - | 108 |
| RSCT FUND - Comparto Crediti | X | 341 | 39 | - | 8 | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| Intrum Italy S.p.A. | X | 61 | 67 | 7 | 58 | 140 | X | X | 20 | 16 | - | 16 | - | 16 |
| LENDLEASE MSG HEARTBEAT | X | 1 | 758 | 136 | 7 | - | X | X | -7 | -7 | - | -7 | - | -7 |
| EFESTO | X | 564 | 569 | - | 2 | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| FONDO UTP ITALIA COMPARTO CREDITI | X | 378 | - | 4 | 1 | 14 | X | X | 13 | 13 | - | 13 | - | 13 |
| FI.NAV Comparto A Crediti | X | 305 | 1 | - | 2 | - | X | X | - | - | - | - | - | - |
| Equiter S.p.A. | X | 297 | 9 | - | 4 | 15 | X | X | 11 | 8 | - | 8 | - | 8 |
| NEVA FIRST - FCC | X | 147 | - | - | - | 7 | X | X | 4 | 4 | - | 4 | - | 4 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Denominazioni | Patrimonio netto complessivo |
Pro quota patrimonio | Avviamento | Altre variazioni | Valore di bilancio consolidato |
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | |||||
| Mooney Group S.p.A. | - | - | 76 | - | 76 |
| B. IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE | |||||
| BACK2BONIS | 893 | 391 | - | -31 | 360 |
| Penghua Fund Management Co. Ltd. | 556 | 273 | 56 | - | 329 |
| RSCT FUND - Comparto Crediti | 387 | 271 | - | - | 271 |
| Intrum Italy S.p.A. | 63 | 31 | 201 | - | 232 |
| LENDLEASE MSG HEARTBEAT | 348 | 212 | - | - | 212 |
| EFESTO | 546 | 173 | - | - | 173 |
| FONDO UTP ITALIA COMPARTO CREDITI | 390 | 173 | - | -18 | 155 |
| FI.NAV Comparto A Crediti | 280 | 141 | - | - | 141 |
| Equiter S.p.A. | 294 | 97 | 7 | - | 104 |
| NEVA FIRST - FCC | 177 | 76 | - | -5 | 71 |
| 3.934 | 1.838 | 340 | -54 | 2.124 |
I dati delle società sono aggiornati a dicembre 2023 per Intrum, Penghua, Rsct Fund e Fi.Nav; al 30 settembre 2023 per Back2bonis, Neva First, Efesto e Utp Italia Comparto Crediti; al 30 giugno 2023 per Lendlease Msg Heartbeat (valutata al costo di acquisizione); al 31 dicembre 2022 per Equiter. Per Mooney Group S.p.A. i dati sopra esposti si riferiscono al 30 settembre 2023 benché ai fini del bilancio consolidato del Gruppo siano stati utilizzati i dati al 31 dicembre 2023. Questi ultimi infatti saranno resi pubblici successivamente all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti della società.
| Denominazioni | Valore di bilancio delle partecipazioni | Totale attivo | Totale passività | Ricavi totali | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
Utile (perdita) d'esercizio (1) |
Altre componenti reddituali al netto delle imposte (2) |
(milioni di euro) Redditività complessiva (3) = (1) + (2) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | 25 | 68 | 3 | 11 | 2 | - | 2 | - | 2 |
| IMPRESE SOTTOPOSTE A INFLUENZA NOTEVOLE (a) | 352 | 5.041 | 3.802 | 394 | 19 | - | 19 | 1 | 20 |
(a) In tale voce sono incluse alcune controllate escluse dall'area di consolidamento, in quanto di importo contenuto.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. Esistenze iniziali | 2.013 | 1.652 |
| B. Aumenti | 953 | 942 |
| B.1 acquisti | 168 | 528 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 riprese di valore | - | 13 |
| B.3 rivalutazioni | 129 | 143 |
| B.4 altre variazioni | 656 | 258 |
| C. Diminuzioni | -465 | -581 |
| C.1 vendite | -136 | -305 |
| C.2 rettifiche di valore | -91 | -52 |
| C.3 svalutazioni | -92 | -69 |
| C.4 altre variazioni | -146 | -155 |
| D. Rimanenze finali | 2.501 | 2.013 |
| E. Rivalutazioni totali | 355 | 321 |
| F. Rettifiche totali | -291 | -183 |
La sottovoce B.1 Acquisti comprende principalmente i seguenti aumenti di capitale:
La sottovoce B.3 Rivalutazioni comprende principalmente gli utili delle società valutate al Patrimonio netto (tra cui Penghua Fund Management Co. Ltd. per 54 milioni).
La sottovoce B.4 Altre variazioni positive, comprende principalmente le seguenti operazioni:
– riclassifiche dei fondi Efesto per 211 milioni e Fondo Utp Italia Comparto Crediti per 190 milioni precedentemente rilevati nel portafoglio FVTPL;
– conversione di crediti in quote del Fondo Lendlease MSG Heartbeat per 212 milioni.
La sottovoce C.1 vendite, comprende principalmente i rimborsi dei Fondi valutati al Patrimonio netto di seguito indicati:
La sottovoce C.3 Svalutazioni, comprende principalmente le perdite delle società valutate al Patrimonio netto di seguito indicate:
La sottovoce C.4 Altre variazioni negative, comprende principalmente:
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures), le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e uno o più altri soggetti, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui il Gruppo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato. Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali il Gruppo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.
Al 31 dicembre 2023 si segnalano impegni sul capitale riferiti a Mir Capital S.C.A. Sicar, per complessivi 35,6 milioni; Mooney Group S.p.A., per complessivi 8 milioni; Apside S.p.A., per complessivi 16 milioni relativi alla sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi emessi dalla Società.
Al 31 dicembre 2023 si segnalano i seguenti impegni: ricapitalizzazione di Bancomat S.p.A. per circa 2,7 milioni; il commitment assunto da Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. e Neva SGR S.p.A. a versare le somme corrispondenti ai richiami del Fondo Neva First FCC per residui 35,1 milioni; un commitment a versare le somme a fronte di eventuali richiami del Fondo Lendlease MSG Heartbeat per 7,9 milioni, un impegno a sottoscrivere strumenti finanziari partecipativi emessi dalla partecipata Destination Gusto S.r.l. per massimi 2,5 milioni; un impegno per ricapitalizzazione di Backtowork 24 S.p.A. per massimi 0,5 milioni e infine si segnala un impegno residuo su Leonardo Technology S.r.l. di modesta entità.
In termini di restrizioni significative non ci sono segnalazioni.
Per la maggior parte delle società sottoposte a controllo congiunto o influenza notevole le tempistiche di disponibilità del bilancio di fine esercizio non sono compatibili con le tempistiche di chiusura del bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo; a tal proposito per l'applicazione del metodo del patrimonio netto si fa riferimento all'ultima reportistica contabile disponibile, rappresentata, nella maggior parte dei casi, dal resoconto intermedio di gestione dei 9 mesi per le partecipate quotate o dall'ultimo bilancio o relazione semestrale disponibili per le altre partecipate. In ogni caso, quando la reportistica contabile della società collegata o della joint venture utilizzata nell'applicazione del metodo del patrimonio netto è riferita a una data diversa dal bilancio di Intesa Sanpaolo, vengono effettuate rettifiche per tener conto degli effetti di operazioni o fatti significativi che siano intervenuti tra quella data e la data di riferimento del bilancio di Intesa Sanpaolo.
Come richiesto dai principi IAS/IFRS le partecipazioni sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi, quali il conseguimento di risultati economici negativi o comunque un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali comunicati al mercato, l'annuncio/avvio di procedure concorsuali o di piani di ristrutturazione, la revisione al ribasso del "rating" di oltre due classi; indicatori quantitativi rappresentati da una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30% ovvero per un periodo superiore a 24 mesi, da una capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società, nel caso di titoli quotati su mercati attivi, ovvero da un valore contabile della partecipazione nel bilancio separato superiore al valore contabile nel bilancio consolidato dell'attivo netto e dell'avviamento della partecipata o dalla distribuzione da parte di quest'ultima di un dividendo superiore al proprio reddito complessivo. In presenza di indicatori di impairment viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il Valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment. Qualora il valore recuperabile dovesse, successivamente, risultare superiore al nuovo valore contabile ed i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, si procede alla rilevazione di riprese di valore, con imputazione a conto economico, fino a concorrenza della rettifica precedentemente registrata.
Con riferimento alle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, laddove siano stati rilevati indicatori di impairment, sono state effettuate valutazioni basate in via prioritaria su metodologie di mercato (transazioni dirette o comparabili e multipli di mercato) o in alternativa su valutazioni "fondamentali", basate principalmente sulla stima dei flussi di cassa attesi attualizzati attraverso il metodo "discounted cash flow" o sul patrimonio netto rettificato (c.d. ANAV).
I risultati di tali valutazioni hanno comportato la necessità di operare rettifiche di valore principalmente riferite alle partecipazioni in Intrum Italy (66 milioni), Alpian SA (25 milioni) e altri investimenti minori per 1 milione.

A partire dal 1° gennaio 2023 le attività e le passività assicurative sono rilevate in bilancio secondo il nuovo principio contabile IFRS 17. I dati al 31 dicembre 2023 sono confrontati con i dati modificati al 31 dicembre 2022.
Come previsto dall'8° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d'Italia, in questa sezione sono riportate le tabelle previste dal Provvedimento n. 121 del 7 Giugno 2022 che aggiorna le disposizioni emanate dall'IVASS dal Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007 al fine di recepire le novità introdotte dal principio contabile IFRS17 sui contratti assicurativi.
Nel dettaglio formano oggetto di illustrazione la voce dell'attivo 80 b) Attività assicurative - cessioni in riassicurazione che costituiscono attività, 401 milioni al 31 dicembre 2023 (133 milioni al 31 dicembre 2022), e la voce del passivo 110 b) Passività assicurative - cessioni in riassicurazione che costituiscono passività, 175 milioni al 31 dicembre 2023 (14 milioni al 31 dicembre 2022). Il saldo delle cessioni in riassicurazione è positivo per 226 milioni al 31 dicembre 2023 (119 milioni al 31 dicembre 2022).
Sono presentate riconciliazioni che mostrano in che modo il valore contabile netto dei contratti di cessioni in riassicurazione è variato nel periodo di riferimento a causa dei flussi finanziari e dei ricavi e dei costi rilevati nel prospetto del risultato economico. In particolare le tabelle riportano:
Per le scelte metodologiche adottate dal Gruppo si rimanda alla Parte A - Politiche Contabili.
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle dinamiche esposte nella seguente sezione con la relativa riconduzione alle voci di schema di bilancio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 80. ATTIVITA' ASSICURATIVE | ||
| b) Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 401 | 133 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Vita |
57 | 60 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni |
6 | 14 |
| di cui 8.2 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – PAA – attività per la residua copertura e per sinistri accaduti - Segmento Danni |
338 | 59 |
| 110. PASSIVITA' ASSICURATIVE | ||
| b) Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 175 | 14 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Vita |
14 | 14 |
| di cui 8.1 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – GMM – attività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni |
3 | - |
| di cui 8.2 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione – PAA – attività per la residua copertura e per sinistri accaduti - Segmento Danni |
158 | - |
91 Le basi di aggregazione per le cessioni in riassicurazione sono costituite dal Segmento Vita e dal Segmento Danni.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Scomposizione valore di bilancio | 31.12.2023 | Attività per | 31.12.2022 | Attività per | ||||
| Attività per residua copertura | sinistri accaduti |
Totale | Attività per residua copertura | sinistri accaduti Totale |
||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
|||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
47 | - | 13 | 60 | 5 | - | 5 | 10 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 33 | - | 13 | 46 | 5 | - | 5 | 10 |
| B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione | ||||||||
| 1. Costo della riassicurazione | -4 | - | - | -4 | -1 | - | - | -1 |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 4 | 4 | - | - | 6 | 6 |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | - | - | -1 | -1 | - | - | 8 | 8 |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.3 Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Effetti del cambiamento del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 6. Totale | -4 | - | 3 | -1 | -1 | - | 14 | 13 |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) | -4 | - | 3 | -1 | -1 | - | 14 | 13 |
| D. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1. Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - |
| E. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (C+D+E) |
-4 | - | 3 | -1 | -1 | - | 14 | 13 |
| G. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
| H. Movimenti di cassa | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
2 | - | - | 2 | 29 | - | - | 29 |
| 2. Importo dei sinistri recuperato dai riassicuratori |
- | - | -4 | -4 | - | - | -6 | -6 |
| 3. Totale | 2 | - | -4 | -2 | 29 | - | -6 | 23 |
| I. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+F+G+H.3) |
31 | - | 12 | 43 | 33 | - | 13 | 46 |
| L. Valore di bilancio finale | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
45 | - | 12 | 57 | 47 | - | 13 | 60 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | -14 | - | - | -14 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | 31 | - | 12 | 43 | 33 | - | 13 | 46 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Scomposizione valore di bilancio | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Attività per residua copertura | Attività per sinistri |
Attività per residua copertura | Attività per sinistri |
|||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | Totale | Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
accaduti | Totale | |
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
7 | - | 7 | 14 | 6 | - | 7 | 13 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio | 7 | - | 7 | 14 | 6 | - | 7 | 13 |
| B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione | ||||||||
| 1. Costo della riassicurazione | 1 | - | - | 1 | -28 | - | - | -28 |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 1 | 1 | - | - | 8 | 8 |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | - | - | -1 | -1 | - | - | 1 | 1 |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.3 Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Effetti del cambiamento del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 6. Totale | 1 | - | - | 1 | -28 | - | 9 | -19 |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) | 1 | - | - | 1 | -28 | - | 9 | -19 |
| D. Ricavi/costi netti di natura finanziaria | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1. Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - |
| E. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (C+D+E) |
1 | - | - | 1 | -28 | - | 9 | -19 |
| G. Altre variazioni | -21 | - | - | -21 | - | - | - | - |
| H. Movimenti di cassa | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
10 | - | - | 10 | 29 | - | - | 29 |
| 2. Importo dei sinistri recuperato dai riassicuratori |
- | - | -1 | -1 | - | - | -9 | -9 |
| 3. Totale | 10 | - | -1 | 9 | 29 | - | -9 | 20 |
| I. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+F+G+H.3) |
-3 | - | 6 | 3 | 7 | - | 7 | 14 |
| L. Valore di bilancio finale | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
- | - | 6 | 6 | 7 | - | 7 | 14 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-3 | - | - | -3 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre | -3 | - | 6 | 3 | 7 | - | 7 | 14 |

| Voci/Scomposizione valore di | (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| bilancio | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Attività per la residua copertura |
Attività per sinistri accaduti Totale |
Attività per la residua copertura |
Attività per sinistri accaduti | Totale | ||||||
| Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Al netto della componente recupero perdite |
Componente recupero perdite |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
25 | - | 32 | 2 | 59 | 31 | - | 107 | 4 | 142 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
25 | - | 32 | 2 | 59 | 31 | - | 107 | 4 | 142 |
| B. Effetti economici connessi con le cessioni in riassicurazione | ||||||||||
| 1. Costo della riassicurazione | -164 | - | - | - | -164 | -137 | - | - | - | -137 |
| 2. Sinistri e altri costi recuperati | - | - | 105 | - | 105 | - | - | 160 | - | 160 |
| 3. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti |
- | - | 67 | 2 | 69 | - | - | -43 | -2 | -45 |
| 4. Cessioni in riassicurazione che coprono contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.1 Ricavi connessi con l'iscrizione di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Rilasci della componente di recupero perdite diversi dalle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4.3 Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 6. Totale | -164 | - | 172 | 2 | 10 | -137 | - | 117 | -2 | -22 |
| C. Risultato dei servizi assicurativi (Totale B) |
-164 | - | 172 | 2 | 10 | -137 | - | 117 | -2 | -22 |
| D. Ricavi/costi di natura finanziaria | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | - | 1 | - | 1 | - | - | -6 | - | -6 |
| 1.1. Registrati in conto economico | - | - | 1 | - | 1 | - | - | - | - | - |
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | -6 | - | -6 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | - | - | 1 | - | 1 | - | - | -6 | - | -6 |
| E. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| F. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (C+D+E) |
-164 | - | 173 | 2 | 11 | -137 | - | 111 | -2 | -28 |
| G. Altre variazioni | - | - | - | 1 | 1 | - | - | - | - | - |
| H. Movimenti di cassa | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai |
178 | - | - | - | 178 | 131 | - | - | - | 131 |
| riassicuratori 2. Importi recuperati dai riassicuratori |
- | - | -69 | - | -69 | - | - | -186 | - | -186 |
| 3. Totale | 178 | - | -69 | - | 109 | 131 | - | -186 | - | -55 |
| I. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+F+G+H.3) |
39 | - | 136 | 5 | 180 | 25 | - | 32 | 2 | 59 |
| L. Valore di bilancio finale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
197 | - | 136 | 5 | 338 | 25 | - | 32 | 2 | 59 |
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-158 | - | - | - | -158 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
39 | - | 136 | 5 | 180 | 25 | - | 32 | 2 | 59 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 97 del principio IFRS17, il modello del PAA è stato utilizzato dal Gruppo ISP per le tipologie di contratti assicurativi che prevedono una durata non superiore a 12 mesi e per i quali la valutazione della passività misurata secondo tale approccio semplificato (PAA) conduce a risultati in linea con quelli derivanti dall'applicazione del General Model (GM). Inoltre, nell'ambito della valutazione della passività non è stato considerato alcun aggiustamento per riflettere il valore temporale del denaro e il rischio finanziario, in quanto la componente di finanziamento è stata ritenuta non significativa. Ai fini della rilevazione dei costi di acquisizione, è stato deciso di non utilizzare l'opzione prevista per i contratti annuali dal paragrafo 59 a) del principio IFRS17. La rilevazione di questi costi è stata effettuata sulla base della competenza così come previsto dal paragrafo B.125 dello Standard.
8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Vita (1/2)
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
||||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | ||||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
33 | 3 | 24 | 60 | -1 | 1 | 10 | 10 | |||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | - | - | - | - | |||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
19 | 3 | 24 | 46 | -1 | 1 | 10 | 10 | |||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | |||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | - | - | - | - | -1 | -1 | |||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti |
- | -1 | - | -1 | - | - | - | - | |||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | 4 | - | - | 4 | 6 | - | - | 6 | |||
| 4. Totale | 4 | -1 | - | 3 | 6 | - | -1 | 5 | |||
| C. Variazioni relative a sevizi futuri | |||||||||||
| 1. Cambiamenti di stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
12 | 1 | -16 | -3 | -17 | 2 | 15 | - | |||
| 2. Effetti dei contratti iscritti nell'esercizio | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Aggiustamento del margine sui servizi contrattuali connesso con recuperi relativi all'iscrizione iniziale di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 4. Rilasci della componente di recupero perdite diversi da quelli delle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 5. Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 6. Totale | 12 | 1 | -16 | -3 | -17 | 2 | 15 | - | |||
| D. Variazioni relative a servizi passati | -1 | - | - | -1 | 8 | - | - | 8 | |||
| 1. aggiustamenti all'attività per sinistri accaduti |
-1 | - | - | -1 | 8 | - | - | 8 | |||
| E. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| F. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D+E) |
15 | - | -16 | -1 | -3 | 2 | 14 | 13 | |||
| G. Ricavi/costi di natura finanziaria | |||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| H. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (F+ G) |
15 | - | -16 | -1 | -3 | 2 | 14 | 13 | |||
| I. Altre variazioni | -1 | 1 | - | - | - | - | - | - |

8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Vita (2/2)
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| L. Movimenti di cassa | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
2 | - | - | 2 | 29 | - | - | 29 | ||
| 2. Importi recuperati dai riassicuratori | -4 | - | - | -4 | -6 | - | - | -6 | ||
| 3. Totale | -2 | - | - | -2 | 23 | - | - | 23 | ||
| M. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+H+I+L.3) |
31 | 4 | 8 | 43 | 19 | 3 | 24 | 46 | ||
| N. Valore di bilancio finale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
45 | 4 | 8 | 57 | 33 | 3 | 24 | 60 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-14 | - | - | -14 | -14 | - | - | -14 | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
31 | 4 | 8 | 43 | 19 | 3 | 24 | 46 |
8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Danni (1/2)
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
5 | 1 | 8 | 14 | 5 | 1 | 7 | 13 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
5 | 1 | 8 | 14 | 5 | 1 | 7 | 13 | ||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | ||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -3 | -3 | - | - | -1 | -1 | ||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | 5 | - | - | 5 | -20 | - | - | -20 | ||
| 4. Totale | 5 | - | -3 | 2 | -20 | - | -1 | -21 | ||
| C. Variazioni relative a sevizi futuri | ||||||||||
| 1. Cambiamenti di stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-2 | - | 2 | - | - | - | 1 | 1 | ||
| 2. Effetti dei contratti iscritti nell'esercizio | -3 | - | 3 | - | -1 | - | 1 | - | ||
| 3. Aggiustamento del margine sui servizi contrattuali connesso con recuperi relativi all'iscrizione iniziale di contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 4. Rilasci della componente di recupero perdite diversi da quelli delle variazioni dei flussi finanziari dei contratti di cessione in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 5. Variazioni dei flussi finanziari delle cessioni in riassicurazione derivanti dai contratti assicurativi sottostanti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 6. Totale | -5 | - | 5 | - | -1 | - | 2 | 1 | ||
| D. Variazioni relative a servizi passati | -1 | - | - | -1 | 1 | - | - | 1 | ||
| 1. aggiustamenti all'attività per sinistri accaduti |
-1 | - | - | -1 | 1 | - | - | 1 | ||
| E. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| F. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D+E) |
-1 | - | 2 | 1 | -20 | - | 1 | -19 | ||
| G. Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| H. Importo complessivo registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (F+ G) |
-1 | - | 2 | 1 | -20 | - | 1 | -19 | ||
| I. Altre variazioni | -21 | - | - | -21 | - | - | - | - |

8.3 Dinamica del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione per elementi sottostanti alla misurazione – Segmento Danni (2/2)
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio delle cessioni in riassicurazione |
|||||||||
| Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| L. Movimenti di cassa | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1. Premi pagati al netto di importi non connessi con i sinistri recuperati dai riassicuratori |
10 | - | - | 10 | 29 | - | - | 29 | ||
| 2. Importi recuperati dai riassicuratori | -1 | - | - | -1 | -9 | - | - | -9 | ||
| 3. Totale | 9 | - | - | 9 | 20 | - | - | 20 | ||
| M. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+H+I+L.3) |
-8 | 1 | 10 | 3 | 5 | 1 | 8 | 14 | ||
| N. Valore di bilancio finale | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1. Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
-5 | 1 | 10 | 6 | 5 | 1 | 8 | 14 | ||
| 2. Cessioni in riassicurazione che costituiscono passività |
-3 | - | - | -3 | - | - | - | - | ||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
-8 | 1 | 10 | 3 | 5 | 1 | 8 | 14 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |||
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
6 | - | 18 | - | 24 | 7 | - | 3 | - | 10 | ||
| Variazioni riferite ai servizi attuali |
- | - | - | - | - | -1 | - | - | - | -1 | ||
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi ricevuti |
- | - | - | - | - | -1 | - | - | - | -1 | ||
| Variazioni riferite ai servizi futuri |
-2 | - | -14 | - | -16 | - | - | 15 | - | 15 | ||
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-2 | - | -14 | - | -16 | - | - | 15 | - | 15 | ||
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Ricavi/costi di natura finanziaria |
||||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale Totale variazioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
-2 | - | -14 | - | -16 | -1 | - | 15 | - | 14 | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
4 | - | 4 | - | 8 | 6 | - | 18 | - | 24 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |||
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali |
5 | - | 3 | - | 8 | 6 | - | 1 | - | 7 | ||
| Variazioni riferite ai servizi attuali |
-3 | - | - | - | -3 | -1 | - | - | - | -1 | ||
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi ricevuti |
-3 | - | - | - | -3 | -1 | - | - | - | -1 | ||
| Variazioni riferite ai servizi futuri |
6 | - | -1 | - | 5 | - | - | 2 | - | 2 | ||
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
3 | - | -1 | - | 2 | -1 | - | 2 | - | 1 | ||
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
3 | - | - | - | 3 | 1 | - | - | - | 1 | ||
| Ricavi/costi di natura finanziaria |
||||||||||||
| 1. Relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale Totale variazioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
3 | - | -1 | - | 2 | -1 | - | 2 | - | 1 | ||
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali |
8 | - | 2 | - | 10 | 5 | - | 3 | - | 8 |

La fattispecie non risulta significativa per il Gruppo.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazioni di imprese |
Contratti trasferiti da terzi | |||||||
| Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
-7 | - | -7 | - | - | - | - | - | - | |
| di cui: Flussi finanziari connessi con l'acquisizione dei contratti assicurativi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
-4 | - | -4 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-3 | - | -3 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di già iscritti flussi finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali |
3 | - | 3 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Incremento dell'attività per cessioni in riassicurazione registrato nell'esercizio per effetto dell'iscrizione di nuovi contratti (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2022 | Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazioni di imprese |
Contratti trasferiti da terzi | ||||||||
| Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | Contratti senza componente di recupero perdite |
Contratti con componente di recupero perdita |
Totale | |||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
-4 | - | -4 | - | - | - | - | - | - | ||
| di cui: Flussi finanziari connessi con l'acquisizione dei contratti assicurativi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
-3 | 21 | 18 | - | - | - | - | - | - | ||
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-1 | -21 | -22 | - | - | - | - | - | - | ||
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| E. Eliminazione contabile di già iscritti flussi finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| F. Margine sui servizi contrattuali |
1 | - | 1 | - | - | - | - | - | - | ||
| G. Incremento dell'attività per cessioni in riassicurazione registrato nell'esercizio per effetto dell'iscrizione di nuovi contratti (C+D+E+F) |
- | -21 | -21 | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi delle modalità del rilascio del CSM | 31.12.2023 | |||||||
| fino a 3 anni | da 4 a 5 anni | oltre 5 anni | Totale | |||||
| Contratti di riassicurazione | ||||||||
| Vita | 3 | 1 | 4 | 8 | ||||
| Danni | 5 | 3 | 2 | 10 | ||||
| Totale | 8 | 4 | 6 | 18 |
Nella tabella sopra esposta, come richiesto dal principio IFRS17 si espone lo smontamento del CSM per fasce temporali.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Attività materiali ad uso funzionale, valutate al costo | 2.317 | 2.483 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.372 | 1.495 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento, valutate al costo | - | - |
| 3. Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate | 6.335 | 6.381 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 4. Attività materiali detenute a scopo di investimento, valutate al fair value | 887 | 770 |
| Di cui - Attività materiali a scopo di investimento - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 5. Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2 | 286 | 871 |
| Totale Attività materiali voce 90 | 9.825 | 10.505 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Attività di proprietà a) terreni b) fabbricati |
945 - - |
988 - - |
| c) mobili | 212 | 194 |
| d) impianti elettronici | 682 | 748 |
| e) altre | 51 | 46 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.372 | 1.495 |
| a) terreni | 1 | 1 |
| b) fabbricati | 1.120 | 1.218 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | 23 | 36 |
| e) altre | 228 | 240 |
| Totale | 2.317 | 2.483 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 1 | 1 |
Non sono presenti Attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al costo nel Gruppo Intesa Sanpaolo.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività di proprietà | - | - | 6.335 | - | - | 6.381 |
| a) terreni | - | - | 2.634 | - | - | 2.641 |
| b) fabbricati | - | - | 3.399 | - | - | 3.429 |
| c) patrimonio artistico di pregio | - | - | 302 | - | - | 311 |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE | - | - | 6.335 | - | - | 6.381 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 1 | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 887 | - | - | 770 | |
| a) terreni | - | - | 309 | - | - | 271 | |
| b) fabbricati | - | - | 578 | - | - | 499 | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | - | - | 887 | - | - | 770 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 100 | - | - | 114 |
Relativamente alle previsioni di cui allo IAS 40 paragrafo 75, lettera c), g), h) non si segnalano informazioni degne di nota.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | ||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite | |||||
| l'escussione delle garanzie ricevute | 161 | 161 | - | - | 192 |
| a) terreni | 7 | 7 | - | - | 13 |
| b) fabbricati | 154 | 154 | - | - | 179 |
| c) mobili | - | - | - | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - |
| 2. Altre rimanenze di attività materiali | 125 | 26 | - | 99 | 679 |
| Totale | 286 | 187 | - | 99 | 871 |
| di cui: valutate al fair value al netto dei costi di vendita | 4 | 4 | - | - | 6 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | |
| A. Esistenze iniziali lorde | 2.642 | 5.614 | 2.096 | 6.796 | 311 | 459 | 17.918 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -967 | -1.902 | -6.012 | - | -173 | -9.054 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 2.642 | 4.647 | 194 | 784 | 311 | 286 | 8.864 |
| B. Aumenti: | 100 | 577 | 57 | 161 | 11 | 106 | 1.012 |
| B.1 Acquisti | 6 | 54 | 55 | 160 | 1 | 25 | 301 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 91 | - | 1 | - | - | 92 |
| B.3 Riprese di valore | - | 1 | - | - | - | - | 1 |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: | 87 | 174 | - | - | 1 | - | 262 |
| a) patrimonio netto | 77 | 165 | - | - | - | - | 242 |
| b) conto economico | 10 | 9 | - | - | 1 | - | 20 |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti | |||||||
| a scopo di investimento | 1 | 2 | X | X | X | X | 3 |
| B.7 Altre variazioni | 6 | 255 | 2 | - | 9 | 81 | 353 |
| C. Diminuzioni: | -107 | -705 | -39 | -240 | -20 | -113 | -1.224 |
| C.1 Vendite | -1 | -3 | -1 | -3 | - | -2 | -10 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -313 | -32 | -217 | - | -93 | -655 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: | - | -3 | -1 | -8 | - | -10 | -22 |
| a) patrimonio netto | - | -2 | - | - | - | - | -2 |
| b) conto economico | - | -1 | -1 | -8 | - | -10 | -20 |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: | -36 | -37 | - | - | -14 | - | -87 |
| a) patrimonio netto | -23 | -8 | - | - | -4 | - | -35 |
| b) conto economico | -13 | -29 | - | - | -10 | - | -52 |
| C.5 Differenze negative di cambio | -9 | -18 | -1 | -1 | - | -1 | -30 |
| C.6 Trasferimenti a: | -61 | -126 | - | - | - | - | -187 |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | -58 | -120 | X | X | X | X | -178 |
| b) attività in via di dismissione | -3 | -6 | - | - | - | - | -9 |
| C.7 Altre variazioni | - | -205 | -4 | -11 | -6 | -7 | -233 |
| D. Rimanenze finali nette | 2.635 | 4.519 | 212 | 705 | 302 | 279 | 8.652 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -929 | -1.927 | -5.993 | - | -179 | -9.028 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 2.635 | 5.448 | 2.139 | 6.698 | 302 | 458 | 17.680 |
| E. Valutazione al costo | 1.775 | 2.303 | - | - | 114 | - | 4.192 |

Nella tabella sopra esposta sono rappresentati i valori della attività di proprietà nonché quelli dei diritti d'uso acquisiti con il leasing.
Come illustrato nella Parte A - Fair Value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, sulla base delle regole di periodicità di valutazione, si segnala che gli immobili classificati ad uso funzionale, inclusi i Trophy Asset, presenti nel patrimonio immobiliare, e il patrimonio artistico di pregio sono stati oggetto di integrale valutazione nell'esercizio in chiusura, tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
Nelle sottovoci B.4 e C.4 sono riportate le variazioni, rispettivamente, positive e negative di fair value relative agli immobili (terreni e fabbricati) ad uso funzionale e ai beni artistici di pregio, per i quali la Banca applica il criterio della rideterminazione del valore.
Le Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16) e, per la sola parte di variazioni in diminuzione, agli ammortamenti contabilizzati nell'esercizio su cespiti rivenienti dall'acquisizione dei rami d'azienda delle ex Banche Venete, fronteggiati dal fondo per rischi ed oneri a suo tempo appositamente costituito.
La sottovoce E. Valutazione al costo è valorizzata per le sole attività materiali valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | Totale | |
| A. Esistenze iniziali lorde | 1 | 1.936 | - | 75 | - | 274 | 2.286 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -718 | - | -39 | - | -34 | -791 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 1 | 1.218 | - | 36 | - | 240 | 1.495 |
| B. Aumenti: | - | 289 | - | 12 | - | 80 | 381 |
| B.1 Acquisti | - | 37 | - | 9 | - | 19 | 65 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti | |||||||
| a scopo di investimento | - | - | X | X | X | X | - |
| B.7 Altre variazioni | - | 252 | - | 3 | - | 61 | 316 |
| C. Diminuzioni: | - | -387 | - | -25 | - | -92 | -504 |
| C.1 Vendite | - | -1 | - | -1 | - | - | -2 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -202 | - | -20 | - | -84 | -306 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | -1 | - | - | - | -1 | -2 |
| C.6 Trasferimenti a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | X | X | X | X | - |
| b) attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Altre variazioni | - | -183 | - | -4 | - | -7 | -194 |
| D. Rimanenze finali nette | 1 | 1.120 | - | 23 | - | 228 | 1.372 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -842 | - | -19 | - | -37 | -898 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 1 | 1.962 | - | 42 | - | 265 | 2.270 |
| E. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - | - |
Le Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16).

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Terreni | TOTALE Fabbricati |
|
| A Esistenze iniziali | 271 | 499 |
| B. Aumenti | 72 | 144 |
| B.1 Acquisti | - | - |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 7 |
| B.3 Variazioni positive di fair value | 6 | 8 |
| B.4 Riprese di valore | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | 1 |
| B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale | 58 | 120 |
| B.7 Altre variazioni | 8 | 8 |
| C. Diminuzioni | -34 | -65 |
| C.1 Vendite | -10 | -27 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value | -7 | -8 |
| C.4 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - |
| C.6 Trasferimenti a | -15 | -27 |
| a) immobili ad uso funzionale | -1 | -2 |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | -14 | -25 |
| C.7 Altre variazioni | -2 | -3 |
| D. Rimanenze finali | 309 | 578 |
| E. Valutazione al fair value | - | - |
Nella tabella sopra esposta sono rappresentati i valori della attività di proprietà nonché quelli dei diritti d'uso acquisiti con il leasing.
Le attività materiali detenute a scopo di investimento, costituite da terreni e fabbricati, sono valutate al fair value, in conformità allo IAS 40.
Nelle sottovoci B.3 Variazioni positive di fair value e C.3 Variazioni negative di fair value sono rilevati gli effetti dell'aggiornamento delle perizie del patrimonio degli immobili ad uso investimento. Si rinvia alla Parte A - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio per maggiori informazioni circa i criteri di valutazione.
Al 31 dicembre 2023 le attività materiali detenute a scopo di investimento – Diritti d'uso acquisiti con il leasing risultano di importo non significativo.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle | Altre rimanenze di attività |
TOTALE | ||||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | materiali | |||
| A. Esistenze iniziali | 13 | 179 | - | - | - | 679 | 871 | |
| B. Aumenti | 11 | 5 | - | - | 4 | 7 | 27 | |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | 4 | - | 4 | |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - | |
| B.3 Differenze di cambio positive | 1 | - | - | - | - | - | 1 | |
| B.4 Altre variazioni | 10 | 5 | - | - | - | 7 | 22 | |
| C. Diminuzioni | -17 | -30 | - | - | -4 | -561 | -612 | |
| C.1 Vendite | -5 | -21 | - | - | -4 | -559 | -589 | |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -7 | - | - | - | -2 | -9 | |
| C.3 Differenze di cambio negative | -1 | - | - | - | - | - | -1 | |
| C.4 Altre variazioni | -11 | -2 | - | - | - | - | -13 | |
| D. Rimanenze finali | 7 | 154 | - | - | - | 125 | 286 |
La sottovoce C.1 è attribuibile principalmente ad altre imprese (Risanamento S.p.A.).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie | Altre rimanenze di attività |
TOTALE | |||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | materiali | ||
| A. Esistenze iniziali | 3 | 178 | - | - | - | 24 | 205 |
| B. Aumenti | 11 | 5 | - | - | 4 | 6 | 26 |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | 4 | - | 4 |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | 1 | - | - | - | - | - | 1 |
| B.4 Altre variazioni | 10 | 5 | - | - | - | 6 | 21 |
| C. Diminuzioni | -7 | -29 | - | - | -4 | -4 | -44 |
| C.1 Vendite | -5 | -20 | - | - | -4 | -4 | -33 |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -7 | - | - | - | - | -7 |
| C.3 Differenze di cambio negative | -1 | - | - | - | - | - | -1 |
| C.4 Altre variazioni | -1 | -2 | - | - | - | - | -3 |
| D. Rimanenze finali | 7 | 154 | - | - | - | 26 | 187 |
9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue (di cui: Imprese di assicurazioni) Non sono presenti Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2 di pertinenza delle imprese di assicurazione del Gruppo Intesa Sanpaolo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie | Altre rimanenze di |
TOTALE | |||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | attività materiali |
||
| A. Esistenze iniziali | 10 | 1 | - | - | - | 655 | 666 |
| B. Aumenti | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| C. Diminuzioni | -10 | -1 | - | - | - | -557 | -568 |
| C.1 Vendite | - | -1 | - | - | - | -555 | -556 |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - | - | - | - | -2 | -2 |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | -10 | - | - | - | - | - | -10 |
| D. Rimanenze finali | - | - | - | - | - | 99 | 99 |
Gli impegni per acquisto di attività materiali in essere al 31 dicembre 2023 ammontano a circa 4 milioni, riferiti principalmente a interventi di efficientamento delle strutture impiantistiche dei palazzi direzionali del Gruppo. Eventuali impegni relativi a contratti di leasing sono illustrati nella Parte M.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | Di cui: Gruppo Imprese di bancario assicurazione |
Altre imprese |
31.12.2022 | ||||||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|
| A.1 Avviamento | X | 3.672 | X | 2.665 | X | 1.007 | X | - | X | 3.626 |
| A.1.1 Di pertinenza del gruppo | x | 3.672 | x | 2.665 | x | 1.007 | x | - | x | 3.626 |
| A.1.2 Di pertinenza di terzi | x | - | x | - | x | - | x | - | x | - |
| A.2 Altre attività immateriali | 3.970 | 1.882 | 3.783 | 1.882 | 172 | - | 15 | - | 3.729 | 1.882 |
| di cui: software | 3.307 | - | 3.178 | - | 129 | - | - | - | 3.013 | - |
| A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate |
3.970 | 1.882 | 3.783 | 1.882 | 172 | - | 15 | - | 3.729 | 1.882 |
| internamente | 2.308 | - | 2.212 | - | 96 | - | - | - | 2.386 | - |
| b) Altre attività | 1.662 | 1.882 | 1.571 | 1.882 | 76 | - | 15 | - | 1.343 | 1.882 |
| A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| internamente | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| b) Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 3.970 | 5.554 | 3.783 | 4.547 | 172 | 1.007 | 15 | - | 3.729 | 5.508 |
Si segnala che al 31 dicembre 2023 l'ammontare del software, pari a 3.307 milioni, è prodotto internamente per 2.306 milioni e acquistato all'esterno per 1.001 milioni.
Nella tabella che segue viene riportata l'allocazione dell'avviamento tra le diverse "Cash Generating Unit".
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| CGU/Avviamenti | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Banca dei Territori | - | - |
| IMI Corporate & Investment Banking | 56 | 56 |
| Insurance | 1.007 | 976 |
| Asset Management | 1.060 | 1.059 |
| Private Banking | 1.549 | 1.535 |
| International Subsidiary Banks | - | - |
| Bank of Alexandria (Egitto) | - | - |
| Pravex Bank (Ucraina) | - | - |
| TOTALE GRUPPO | 3.672 | 3.626 |
Con riferimento alla composizione delle CGU si rinvia a quanto esposto nel successivo capitolo delle "Informazioni sulle attività intangibili e sull'avviamento".

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
TOTALE | |||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 20.824 | 8.388 | - | 10.997 | 2.386 | 42.595 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -17.198 | -6.002 | - | -9.654 | -504 | -33.358 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 3.626 | 2.386 | - | 1.343 | 1.882 | 9.237 |
| B. Aumenti | 46 | 768 | - | 649 | - | 1.463 |
| B.1 Acquisti | 31 | 84 | - | 554 | - | 669 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | 31 | - | - | 15 | - | 46 |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 652 | - | - | - | 652 |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | 15 | - | - | 3 | - | 18 |
| B.6 Altre variazioni | - | 32 | - | 92 | - | 124 |
| C. Diminuzioni | - | -846 | - | -330 | - | -1.176 |
| C.1 Vendite | - | -50 | - | -23 | - | -73 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -704 | - | -269 | - | -973 |
| - Ammortamenti | X | -697 | - | -260 | - | -957 |
| - Svalutazioni | - | -7 | - | -9 | - | -16 |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| conto economico | - | -7 | - | -9 | - | -16 |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Altre variazioni | - | -92 | - | -38 | - | -130 |
| D. Rimanenze finali nette | 3.672 | 2.308 | - | 1.662 | 1.882 | 9.524 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -17.198 | -6.706 | - | -9.923 | -504 | -34.331 |
| E. Rimanenze finali lorde | 20.870 | 9.014 | - | 11.585 | 2.386 | 43.855 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
La sottovoce B.1 include l'incremento per l'Avviamento derivante dall'operazione di acquisizione del ramo d'azienda di Blue Assistance realizzata nel 2023.
| Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
|||
| A. Esistenze iniziali | 19.094 | 8.320 | - | 9.322 | 2.386 | 39.122 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -16.444 | -5.954 | - | -8.081 | -504 | -30.983 |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 2.650 | 2.366 | - | 1.241 | 1.882 | 8.139 |
| B. Aumenti | 15 | 685 | - | 617 | - | 1.317 |
| B.1 Acquisti | - | 33 | - | 524 | - | 557 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 652 | - | - | - | 652 |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | 15 | - | - | 3 | - | 18 |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | 90 | - | 90 |
| C. Diminuzioni | - | -839 | - | -287 | - | -1.126 |
| C.1 Vendite | - | -50 | - | -23 | - | -73 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -697 | - | -248 | - | -945 |
| - Ammortamenti | X | -690 | - | -239 | - | -929 |
| - Svalutazioni | - | -7 | - | -9 | - | -16 |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| conto economico | - | -7 | - | -9 | - | -16 |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | ||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Altre variazioni | - | -92 | - | -16 | - | -108 |
| D. Rimanenze finali nette | 2.665 | 2.212 | - | 1.571 | 1.882 | 8.330 |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -16.444 | -6.651 | - | -8.329 | -504 | -31.928 |
| E. Rimanenze finali lorde | 19.109 | 8.863 | - | 9.900 | 2.386 | 40.258 |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: | (milioni di euro) Totale |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||||
| A. Esistenze iniziali | 1.712 | 68 | - | 1.565 | - | 3.345 | |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -736 | -48 | - | -1.481 | - | -2.265 | |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 976 | 20 | - | 84 | - | 1.080 | |
| B. Aumenti | 31 | 83 | - | 30 | - | 144 | |
| B.1 Acquisti | 31 | 51 | - | 30 | - | 112 | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | 31 | - | - | 15 | - | 46 | |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | - | - | - | - | - | |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - | |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 Altre variazioni | - | 32 | - | - | - | 32 | |
| C. Diminuzioni | - | -7 | - | -38 | - | -45 | |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -7 | - | -16 | - | -23 | |
| - Ammortamenti | X | -7 | - | -16 | - | -23 | |
| - Svalutazioni | - | - | - | - | - | - | |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| conto economico | - | - | - | - | - | - | |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | |||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | -22 | - | -22 | |
| D. Rimanenze finali nette | 1.007 | 96 | - | 76 | - | 1.179 | |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -736 | -55 | - | -1.497 | - | -2.288 | |
| E. Rimanenze finali lorde | 1.743 | 151 | - | 1.573 | - | 3.467 | |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |

| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||||
| A. Esistenze iniziali | 18 | - | - | 110 | - | 128 | |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -18 | - | - | -92 | - | -110 | |
| A.2 Esistenze iniziali nette | - | - | - | 18 | - | 18 | |
| B. Aumenti | - | - | - | 2 | - | 2 | |
| B.1 Acquisti | - | - | - | - | - | - | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | - | - | - | - | - | |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - | |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | 2 | - | 2 | |
| C. Diminuzioni | - | - | - | -5 | - | -5 | |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 Rettifiche di valore | - | - | - | -5 | - | -5 | |
| - Ammortamenti | X | - | - | -5 | - | -5 | |
| - Svalutazioni | - | - | - | - | - | - | |
| patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| conto economico | - | - | - | - | - | - | |
| C.3 Variazioni negative di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| C.4 Trasferimenti alle attività non correnti | |||||||
| in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | |
| C.6 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | |
| D. Rimanenze finali nette | - | - | - | 15 | - | 15 | |
| D.1 Rettifiche di valore totali nette | -18 | - | - | -97 | - | -115 | |
| E. Rimanenze finali lorde | 18 | - | - | 112 | - | 130 | |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Al 31 dicembre 2023 si segnalano impegni riferibili ad investimenti in attività immateriali, prevalentemente software, pari a circa 54 milioni.

L'applicazione del principio contabile IFRS 3 nella contabilizzazione delle operazioni di acquisizione può comportare l'iscrizione di nuove attività immateriali e la rilevazione di avviamenti.
Nel caso del Gruppo Intesa Sanpaolo, la fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI e le successive operazioni di acquisizione hanno comportato la rilevazione di significativi importi per attività immateriali e per avviamento.
Con riferimento alla movimentazione delle attività intangibili e dell'avviamento nel 2023, si segnala che nel corso del secondo trimestre è stata perfezionata un'operazione relativa ad una partnership industriale di lungo periodo tra Intesa Sanpaolo Vita e Blue Assistance, società appartenente al Gruppo Reale Mutua specializzata nell'assistenza sanitaria, per la realizzazione di un TPA (Third Party Administrator) dedicato alla prestazione di servizi amministrativi, liquidativi, consulenziali e per lo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate a supporto dell'offerta dei servizi assicurativi in ambito salute. L'operazione è stata strutturata prevedendo il conferimento in InSalute Servizi, società controllata da Intesa Sanpaolo Vita e dedicata alla gestione dei sinistri per il tramite di strutture sanitarie convenzionate, di un ramo d'azienda di Blue Assistance costituito principalmente dalla piattaforma tecnologica e dal network di strutture convenzionate a fronte di un aumento di capitale riservato di InSalute Servizi. Il conferimento del ramo da parte di Blue Assistance si è tradotto nell'ottenimento del controllo del ramo stesso ai sensi dell'IFRS 10 da parte di InSalute Servizi, e quindi del Gruppo Intesa Sanpaolo, e, conseguentemente, l'operazione è stata considerata una business combination da contabilizzarsi secondo le previsioni dell'IFRS 3. Nell'ambito del processo di Purchase Price Allocation (PPA), è stata rilevata una posta di avviamento pari a 31 milioni quale differenza tra il costo di acquisizione complessivo ed il patrimonio netto al fair value del ramo alla data di acquisizione, che è stato allocato alla CGU Insurance. Per maggiori dettagli sull'operazione, si rimanda alla Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda della presente Nota Integrativa.
Inoltre, nel corso del quarto trimestre dell'anno è stata rilevata una rettifica di valore per 5 milioni relativa all'attività intangibile legata alla raccolta indiretta (Asset under Management), rilevata nel 2022 a seguito dell'acquisizione del controllo di VUB Generali, joint venture avviata nel corso del 2004 con il Gruppo Generali al fine di sviluppare l'offerta di fondi pensione a contribuzione volontaria in Slovacchia. Tale rettifica è stata determinata a seguito di una serie di proposte di legge varate dal nuovo governo a seguito delle elezioni parlamentari tenutesi il 30 settembre 2023, tra cui una riduzione della percentuale massima di contribuzione ai fondi pensione da parte dei soggetti privati, che rappresenta il mercato di riferimento per VUB Generali, che ha comportato un impatto negativo sull'evoluzione prospettica dell'ammontare delle masse in gestione, e quindi del ritorno commissionale per la società. Tale aspetto ha rappresentato un chiaro indicatore di impairment il quale, ai sensi dello IAS 36, ha richiesto l'effettuazione del calcolo aggiornato del valore recuperabile dell'attività intangibile, dal quale è emersa la necessità di rilevare una rettifica di valore per 5 milioni al lordo dell'effetto fiscale.
Si segnala, infine, che in data 1° gennaio 2023 è entrato in vigore il nuovo principio contabile IFRS 17 Contratti Assicurativi, il quale, tra le altre cose, ha previsto l'introduzione di nuove grandezze patrimoniali e differenti modalità di contabilizzazione dei prodotti assicurativi. In particolar modo, il nuovo principio ha previsto che, in sede di First Time Adoption, si procedesse a cancellare qualsiasi posta che non sarebbe stata iscritta in applicazione dell'IFRS 17, come se il principio medesimo fosse stato da sempre applicato. Pertanto, gli intangibili assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17, iscritti dal Gruppo Intesa Sanpaolo fino al 31 dicembre 2022 e legati sia alla redditività della "fabbrica prodotto" che alla "distribuzione" sono stati cancellati al momento della prima applicazione del principio, in contropartita del patrimonio netto. L'intangibile iscritto a fronte dei prodotti assicurativi classificati come di investimento e rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 continua invece ad essere iscritto in Bilancio ed ammortizzato secondo il piano definito in sede di acquisizione.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori delle attività intangibili e dell'avviamento iscritti nel Bilancio consolidato con la relativa dinamica nel corso dell'esercizio, suddivisi per Cash Generating Unit (CGU), che rappresentano le aggregazioni di attività al cui livello devono essere effettuati gli impairment test delle attività intangibili per la verifica del valore recuperabile.

| CGU | Bilancio 2022 |
Introduzione IFRS 17 |
Conferimento ramo Blue Assistance in Insalute Servizi |
Ammortamento | Rettifiche di valore | Altre variazioni (1) |
(milioni di euro) Bilancio 2023 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | 1.811 | -103 | - | -15 | - | - | 1.693 |
| - Intangibile asset management - distribuzione | 187 | - | - | -14 | - | - | 173 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 103 | -103 | - | - | - | - | - |
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | - | - | - | - | 1.507 |
| - Intangible under administration distribuzione | 14 | - | - | -1 | - | - | 13 |
| - Avviamento | - | - | - | - | - | - | - |
| DIVISIONE IMI CORPORATE & INVESTMENT BANKING | 56 | - | - | - | - | - | 56 |
| - Avviamento | 56 | - | - | - | - | - | 56 |
| DIVISIONE ASSET MANAGEMENT | 1.159 | - | - | -6 | - | 1 | 1.154 |
| - Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 100 | - | - | -6 | - | - | 94 |
| - Avviamento | 1.059 | - | - | - | - | 1 | 1.060 |
| DIVISIONE PRIVATE BANKING | 2.217 | -45 | - | -18 | - | 18 | 2.172 |
| - Intangibile asset management - produz. e distribuz. | 213 | - | - | -15 | - | 4 | 202 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 45 | -45 | - | - | - | - | - |
| - Intangibile Core Deposits | 29 | - | - | -2 | - | - | 27 |
| - Intangibile brand name | 375 | - | - | - | - | - | 375 |
| - Intangible under administration distribuzione | 20 | - | - | -1 | - | - | 19 |
| - Avviamento | 1.535 | - | - | - | - | 14 | 1.549 |
| DIVISIONE INSURANCE | 1.473 | -444 | 31 | -12 | - | - | 1.048 |
| - Intangibile assicurativo - produzione | 497 | -444 | - | -12 | - | - | 41 |
| - Avviamento | 976 | - | 31 | - | - | - | 1.007 |
| DIVISIONE INTERNATIONAL SUBSIDIARY BANKS | 79 | - | - | -3 | -5 | - | 71 |
| - Intangible asset management - produzione | 79 | - | - | -3 | -5 | - | 71 |
| BANK OF ALEXANDRIA (Egitto) | - | - | - | - | - | - | - |
| PRAVEX BANK (Ucraina) | - | - | - | - | - | - | - - |
| TOTALE CGU | 6.795 | -592 | 31 | -54 | -5 | 19 | 6.194 |
| - Intangibile asset management | 579 | - | - | -38 | -5 | 4 | 540 |
| - Intangibile assicurativo | 645 | -592 | - | -12 | - | - | 41 |
| - Intangibile Core Deposits | 29 | - | - | -2 | - | - | 27 |
| - Intangible asset under administration | 34 | - | - | -2 | - | - | 32 |
| - Intangibile brand name - Avviamento |
1.882 3.626 |
- - |
- 31 |
- - |
- - |
- 15 |
1.882 3.672 |
(1) Differenze cambio su avviamento riferito a Eurizon Capital SLJ e su avviamento e quota di ammortamento su intangibili riferiti a REYL & Cie S.A.
Le attività intangibili a vita definita rilevate fanno riferimento ai rapporti con la clientela e si riferiscono alla valorizzazione dei prodotti assicurativi (Value of Business Acquired) classificati come di investimento e rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9, della raccolta amministrata (Asset Under Administration, AuA) e gestita (Asset Under Management, AuM) e dei Core Deposits. A fronte delle attività immateriali a vita utile definita, si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento di competenza dell'anno (incluso nella voce "220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali") per un ammontare complessivo pari a 54 milioni al lordo dell'effetto fiscale.
È inoltre valorizzato il c.d. "brand name", attività immateriale legata al marketing, rappresentata dalla valorizzazione del marchio; tale attività è considerata a vita indefinita in quanto si ritiene che possa contribuire per un periodo indefinito alla formazione dei flussi reddituali.
In base al principio IAS 36, devono essere sottoposte annualmente ad impairment test per verificare la recuperabilità del valore sia le attività immateriali a vita utile indefinita sia l'avviamento. Inoltre, per le attività immateriali a vita utile definita l'impairment test deve essere svolto quando sia rilevata la presenza di indicatori di perdita. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair value, al netto dei costi di vendita.
Si segnala, infine, che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment tes t, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli relativi agli asset in essere al momento dell'impairment test; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti, dei contratti, ecc., distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.
Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.
Ai sensi dello IAS 36 il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita. Anche con riferimento agli impairment test per il Bilancio 2023, come già avvenuto per i precedenti bilanci, in considerazione della volatilità dei mercati finanziari e del contesto di incertezza che caratterizza i valori da essi ritraibili, specie con riferimento al settore bancario, sia italiano che europeo, ancora penalizzato rispetto ad altri settori in termini di P/BV e P/E oltreché lontano dai valori che il mercato esprimeva prima della crisi finanziaria nel 2008, ai fini della determinazione del valore recuperabile si è fatto riferimento al Valore d'Uso che rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari netti futuri ricavabili dall'attività (o business) oggetto di valutazione. Occorre altresì considerare che il Fair Value, rappresentato dal prezzo di borsa ai sensi dell'IFRS 13, è disponibile per Intesa Sanpaolo nel suo complesso e non per singola CGU che, rappresenta, invece, il livello a cui deve essere svolto l'impairment test delle attività intangibili ai sensi dello IAS 36; inoltre, le quotazioni di borsa rappresentano valori riferiti alla dismissione di quote di minoranza che, quindi, non incorporano un premio per il controllo, secondo un orizzonte di investimento di breve periodo, contrariamente alle logiche che sottendono l'impairment test.
Pertanto, per il bilancio al 31 dicembre 2023, in continuità con quanto fatto per i precedenti bilanci, la verifica di recuperabilità del valore dell'avviamento è stata svolta con l'applicazione del metodo DCF – Discounted Cash Flow model – a cui si è aggiunta, come attività di controllo della coerenza delle risultanze emerse dal metodo DCF, l'applicazione del metodo DDM – Dividend Discounted Model; entrambi i metodi si sono basati sulle le stime analitiche predisposte internamente per il periodo 2024–2028, che, per gli esercizi fino al 2025, rappresentano le previsioni risultanti dal Piano d'impresa 2022-2025, aggiornate per tener conto del mutato quadro macroeconomico, mentre gli ultimi due esercizi di proiezioni sono stati invece stimati attraverso un trascinamento inerziale dei flussi del 2025, sulla base delle proiezioni interne relative al citato scenario macroeconomico, che si estendono fino al 2028. Si segnala che le verifiche menzionate in precedenza non hanno riguardato le CGU Banca dei Territori, International Subsidiary Banks, Bank of Alexandria e Pravex Bank in considerazione dell'assenza, alla data di verifica, di avviamenti allocati su tali CGU da sottoporre ad impairment test. A tali verifiche si è ulteriormente aggiunta una verifica autonoma, attraverso il ricorso ad un esperto indipendente, del fair value del brand name per la componente attribuita alla Banca dei Territori, CGU alla quale è allocata la parte prevalente di tale attività intangibile e che al 31 dicembre 2023 non presenta avviamenti allocati.
Gli esiti dell'impairment test al 31 dicembre 2023, non hanno determinato la necessità di operare delle rettifiche di valore dell'avviamento o delle attività intangibili a vita indefinita (brand name) con riferimento a nessuna delle CGU appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Si precisa, infine, che le metodologie, gli assunti e gli esiti della procedura di impairment test delle attività intangibili e dell'avviamento, definiti dal management, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto del Bilancio 2023.
Come indicato in precedenza, le attività intangibili legate ai prodotti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 sono state oggetto di cancellazione nel bilancio consolidato in sede di First Time Adoption ("FTA") e pertanto non risulta più necessario sottoporle ad impairment test.
Per quanto attiene, invece, le attività intangibili legate ai prodotti assicurativi rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9, esse continuano ad essere rilevate in bilancio e ammortizzate secondo l'originario piano di ammortamento. Poiché lo IAS 36 dispone che l'impairment test non debba limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle polizze acquisite, ma debba tenere conto di tutti i flussi di cassa legati alle polizze della CGU di riferimento, tenuto conto dell'assoluta marginalità dei contratti sottostanti la valorizzazione iniziale di tali attività intangibili rispetto al totale dei contratti della CGU Insurance nel suo complesso, si conferma l'assenza di segnali di perdita di valore per le attività intangibili in oggetto.
Nella tabella che segue sono sintetizzati i valori dell'attività intangibile assicurativa secondo la CGU di pertinenza.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| CGU | Bilancio 2022 |
Impatto FTA IFRS 17 |
Ammortamento | Bilancio 2023 |
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | ||||
| Intangibile assicurativo - distribuzione | 103 | -103 | - | - |
| DIVISIONE INSURANCE | ||||
| Intangibile assicurativo - produzione | 497 | -444 | -12 | 41 |
| DIVISIONE PRIVATE BANKING Intangibile assicurativo - distribuzione |
45 | -45 | - | - |
| TOTALE GRUPPO | 645 | -592 | -12 | 41 |

L'attività immateriale iscritta nel Bilancio di Intesa Sanpaolo è considerata "a vita definita". Pertanto, per il Bilancio 2023 sono state effettuate analisi sui principali indicatori del valore dell'attività medesima, comunque monitorati in corso d'esercizio (tra di essi, andamento delle masse, dei tassi di riscatto, del margine di intermediazione al netto dei costi operativi e dell'effetto fiscale). Tali analisi hanno avuto a riferimento la componente dell'intangibile legata alla raccolta amministrata e gestita (Asset Under Administration, AuA e Asset under Management, AuM) - rappresentata dalla capacità dei rapporti esistenti alla data di acquisizione di generare flussi reddituali lungo la vita utile residua di tali rapporti – iscritta in bilancio a seguito delle operazioni di acquisizione che si sono susseguite nel tempo.
Più precisamente si tratta del portafoglio di asset management delle ex Banche Venete acquisite nel corso del 2017 e del Gruppo Morval acquisito da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking nel corso del 2018. A seguire, nell'ambito dell'operazione di acquisizione del Gruppo UBI, nel corso del 2020, sono state valorizzate le attività intangibili legate alla raccolta indiretta ed in particolare l'attività immateriale inerente la raccolta amministrata e gestita (Asset under Administration, AuA e Asset Under Management, AuM), mentre nel corso del 2021 era stata rilevata l'attività immateriale inerente la raccolta amministrata e gestita di Reyl & Cie SA, banca private svizzera con presenza internazionale. Nel corso del 2022 sono infine state rilevate nuove attività intangibili legate alla clientela, inerenti alla raccolta indiretta di Compagnie de Banque Privée Quilvest (CBPQ) e di VUB Generali per un importo, alla data di acquisizione, rispettivamente pari a 43 e 80 milioni.
Come indicato in precedenza, lo IAS 36 dispone che l'impairment test non debba limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle masse acquisite, ma deve tenere conto dei flussi di cassa legati a tutte le masse della CGU di riferimento, comprendendo anche i flussi di cassa riferiti alle masse generatesi successivamente alla valorizzazione iniziale delle attività intangibili; a tale proposito si evidenzia che i volumi delle masse sottostanti alla valorizzazione delle attività intangibili iscritte in bilancio risultano assolutamente trascurabili se confrontati con le masse complessive delle CGU di riferimento.
Pertanto, alla luce di quanto sopra riportato si può confermare l'assenza di segnali di perdita di valore per le attività intangibili iscritte in bilancio e legate ai rapporti di Asset under Management e Asset under Administration.
Fermo restando quanto riportato in precedenza, si evidenziano, infine, le analisi svolte con riferimento all'intangibile AuM rilevato a seguito dell'acquisizione di VUB Generali. Si ricorda, infatti, che nel corso del 2022 il Gruppo Intesa Sanpaolo, per il tramite della controllata Vseobecna Uverova Banka A.S. (VUB), aveva acquisito il controllo di VUB Generali, joint venture avviata nel corso del 2004 con il Gruppo Generali al fine di sviluppare l'offerta di fondi pensione a contribuzione volontaria in Slovacchia. Nell'ambito del processo di PPA ai sensi dell'IFRS 3, con il supporto di un esperto indipendente, era stato identificato e valorizzato un intangibile specifico legato all'attività di risparmio gestito svolta dal soggetto acquisito; nel caso di specie, VUB Generali opera nel settore del risparmio previdenziale, rappresentando una delle principali società di gestione di fondi pensione nel mercato slovacco. Per la valutazione dell'attività intangibile alla data di acquisizione, l'esperto aveva stimato il fair value dell'intangibile attraverso un Discounted Cash Flow (DCF) Model che prevedeva l'attualizzazione dei flussi di cassa generati dalle masse in gestione alla data di acquisizione al netto dei costi operativi, delle imposte e del requisito di capitale, tenendo conto di una contribuzione prospettica dei beneficiari del fondo secondo aliquote coerenti con uno scenario che incorporava i provvedimenti legislativi del governo all'epoca in carica. A seguito delle elezioni parlamentari tenutesi i l 30 settembre 2023, il nuovo governo slovacco ha previsto una riduzione della percentuale massima di contribuzione ai fondi pensione da parte dei soggetti privati, che rappresenta il mercato di riferimento per la società, con una conseguente riduzione della percentuale di contribuzione ed un impatto negativo sull'evoluzione prospettica dell'ammontare delle masse in gestione e quindi del ritorno commissionale per VUB Generali. Tale aspetto rappresenta un chiaro indicatore di impairment che, ai sensi dello IAS 36, richiede che venga effettuato un calcolo aggiornato del valore recuperabile dell'attività intangibile. Conseguentemente, è stato commissionato all'esperto indipendente un aggiornamento della valutazione effettuata in sede di PPA che ha tenuto conto dei flussi di cassa prospettici legati alle masse in gestione in funzione delle percentuali di contribuzione stabilite dal recente provvedimento governativo e che ha determinato un valore recuperabile dell'intangibile inferiore al valore contabile, con conseguente rilevazione di una rettifica di valore pari a 5 milioni.
Al 31 dicembre 2023, tenuto conto della quota parte nel frattempo ammortizzata, l'attività intangibile AuM risulta allocata alla CGU Banca dei Territori (173 milioni), alla CGU Private Banking (202 milioni), alla CGU Asset Management (94 milioni) e alla CGU International Subsidiary Banks (71 milioni). Analogamente, l'attività intangibile AuA, tenuto conto della componente di ammortamento registrata nel corso dell'esercizio, al 31 dicembre 2022 risulta allocata alla CGU Banca dei Territori per la componente distribuita dalle filiali rivenienti da UBI Banca (13 milioni) e alla CGU Private Banking per la componente distribuita alla clientela di IW Private Investments SIM (19 milioni).
Nella tabella che segue sono sintetizzati i valori delle attività intangibili AuM e AuA, attribuiti alle diverse del Gruppo per le componenti "produzione" e "distribuzione".
| CGU | Bilancio 2022 |
Ammortamento | Altre variazioni (1) |
Rettifiche di valore |
Bilancio 2023 |
|---|---|---|---|---|---|
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | |||||
| Intangibile asset management - distribuzione | 187 | -14 | - | - | 173 |
| Intangible under administration distribuzione | 14 | -1 | - | - | 13 |
| DIVISIONE PRIVATE BANKING Intangibile asset management - produz. e distribuz. Intangible under administration distribuzione |
213 20 |
-15 -1 |
4 - |
- - |
202 19 |
| DIVISIONE ASSET MANAGEMENT Intangibile asset management - produz. e distribuz. |
100 | -6 | - | - - |
94 |
| DIVISIONE INTERNATIONAL SUBSIDIARY BANKS Intangibile asset management - distribuzione |
79 | -3 | - | -5 | 71 |
| TOTALE GRUPPO | 613 | -40 | 4 | -5 | 572 |
| (1) Differenze cambio su attività intangibili riferite a Reyl & Cie SA. |
I "core deposits" rappresentano un'attività immateriale legata alle relazioni con la clientela ("customer related intangible"), generalmente rilevata in aggregazioni in campo bancario. Il valore di tale intangibile è di fatto riconducibile ai benefici futuri di cui l'acquirente delle masse raccolte potrà beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di raccolta stabile e che presenta costi inferiori a quelli di mercato. In sostanza l'acquirente può disporre di una massa di raccolta per la propria attività creditizia e per investimenti il cui tasso di remunerazione è inferiore ai tassi del mercato interbancario. L'attività immateriale consiste nella valorizzazione di questo margine futuro denominato "deposit premium", che rappresenta un asset il cui valore è correlato all'evoluzione dei tassi di mercato e alla dinamica delle masse raccolte.
Tale attività intangibile è stata rilevata nel 2022 nell'ambito dell'acquisizione di Compagnie de Banque Privée Quilvest da parte di Fideuram Bank Luxembourg, per un importo complessivo pari a 30 milioni.
Relativamente alla verifica sulla tenuta del valore dei core deposits non sono stati individuati indicatori di impairment, tenuto conto dell'attuale contesto dei tassi di interesse che si colloca su valori significativamente superiori rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'attività intangibile.
Il "brand name" rientra tra le attività immateriali legate al marketing identificate dall'IFRS 3 quale potenziale attività immateriale rilevabile in sede di purchase price allocation (PPA).
Al riguardo si rileva che il termine "brand" non è usato nei principi contabili in una accezione restrittiva come sinonimo di "logo" e "nome", ma piuttosto come termine generale di marketing che definisce quell'insieme di asset intangibili fra loro complementari (tra cui, oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.) che concorrono a definire il c.d. "brand equity".
Con riferimento all'acquisizione del Gruppo Sanpaolo IMI si era ritenuto opportuno limitare l'analisi a due soli brand: quello corporate Sanpaolo IMI, inteso come brand "ombrello" al quale erano legati anche gli altri delle banche rete, ed il brand della controllata Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (già Banca Fideuram) in quanto brand autonomo e fortemente conosciuto sul mercato con riferimento all'attività di collocamento di prodotti finanziari attraverso una rete di promotori. Si tratta in entrambi i casi di un'attività immateriale a vita utile indefinita, in quanto si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali. Per la valorizzazione dei due marchi erano stati utilizzati sia metodi di mercato sia metodi basati sui flussi e, dunque, sull'analisi fondamentale. Il valore era stato determinato come media dei valori ottenuti attraverso i diversi metodi.
Il valore iscritto nel Bilancio 2023 risulta pari a 1.882 milioni ed è allocato per 1.507 milioni alla CGU Banca dei Territori e per 375 milioni alla CGU Private Banking.
In genere il brand name è considerato un'attività immateriale che non presenta flussi reddituali autonomi e, quindi, da sottoporre ad impairment test nell'ambito delle attività volte a verificare la tenuta del valore degli avviamenti delle diverse CGU. Ai fini del presente impairment test, con riferimento al brand name allocato alla CGU Banca dei Territori, si è tenuto conto che la CGU di riferimento non presenta più alcun avviamento allocato e, coerentemente con quanto effettuato per i precedenti bilanci, è stato ritenuto opportuno procedere ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile specifico sulla base del fair value risultante da apposita perizia commissionata al Prof. Mauro Bini, Ordinario di Finanza aziendale dell'Università Bocconi.
In assenza di transazioni specifiche su marchi comparabili bancari, la stima del fair value del brand name allocato alla CGU Banca dei Territori è stata effettuata mediante ricorso ai seguenti metodi:

Il criterio del Royalty Relief desume il valore del brand sulla base del valore attuale dei redditi rivenienti dal marchio, stimati come prodotto tra un tasso di royalty ricostruito sulla base di tassi impliciti in PPA comparabili ed il valore di fatturato netto (nel caso delle banche i proventi operativi).
Il criterio del valore implicito in stime di brand da PPA comparabili desume il valore del brand sulla base dei multipli "Fair Value del Marchio / Proventi operativi" rilevati in sede di PPA e delle loro determinanti fondamentali.
Il multiplo, calcolato rispetto ai proventi operativi netti, è ricavato dai fair value dei brand rilevati in sede di PPA di banche commerciali dalla banca dati Markables.
Brand Finance è una società inglese specializzata nella stima del valore dei marchi. Brand Finance pubblica ogni anno la stima aggiornata del valore dei marchi delle prime 500 banche mondiali.
La valorizzazione dei marchi effettuata da Brand Finance è coerente con il criterio relief from royalties, diffuso nella prassi valutativa per la stima di valore dei marchi, secondo cui il valore del marchio corrisponde al valore attuale dei flussi di royalty risparmiate. I saggi di royalty sono ricavati sulla base degli accordi di licenza d'uso di marchi di società comparabili ed applicati allo specifico brand bancario sulla base della forza del marchio stimata ed attualizzati ad un costo opportunità del capitale coerente con il brand rating assegnato.
Il criterio si fonda sul confronto tra la marginalità dell'impresa branded (in questo caso la CGU Banca dei Territori) ed imprese unbranded concorrenti. La metodologia reddituale adottata è riconducibile al criterio del profit-split.
Dalle analisi effettuate, tutti e quattro i metodi utilizzati hanno restituito un valore del brand Intesa Sanpaolo relativo alla CGU Banca dei Territori superiore al valore di bilancio di tale intangibile a testimonianza del valore del marchio del Gruppo e del conseguente vantaggio competitivo che lo stesso permette di mantenere rispetto ai concorrenti.
Per quanto riguarda, invece, il brand name allocato alla CGU Private Banking, lo stesso è stato oggetto di impairment test nell'ambito delle attività finalizzate alla verifica del valore recuperabile dell'avviamento allocato alla CGU medesima.
La stima del Valore d'Uso, ai fini dell'effettuazione del test di impairment, ai sensi dello IAS 36, di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera.
Nella terminologia degli IAS/IFRS tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU). Per l'identificazione delle CGU è rilevante il significato dell'impairment test.
Dal testo dello IAS 36 si deduce la necessità di correlare il livello al quale l'avviamento è testato con il livello di reporting interno al quale la direzione controlla le dinamiche accrescitive e riduttive di tale valore. Sotto questo profilo, la definizione di tale livello dipende strettamente dai modelli organizzativi e dall'attribuzione delle responsabilità gestionali ai fini della definizione degli indirizzi dell'attività operativa e del conseguente monitoraggio. I modelli organizzativi possono prescindere (e nel caso del Gruppo Intesa Sanpaolo prescindono) dall'articolazione delle entità giuridiche attraverso le quali è sviluppata l'operatività e, molto spesso, sono strettamente correlati con la definizione dei segmenti operativi del business che sono alla base della rendicontazione per settori prevista dall'IFRS 8. Queste considerazioni con riferimento ai criteri per la determinazione delle CGU per l'impairment test dell'avviamento sono, peraltro, coerenti con la definizione di valore recuperabile di un'attività - la cui determinazione è alla base degli impairment test - secondo la quale è rilevante l'importo che l'impresa si attende di recuperare da quella attività, considerando le sinergie con altre attività.
Dunque, in coerenza con le logiche di formazione dei prezzi che hanno dato origine alla contabilizzazione dell'avviamento, il valore recuperabile ai fini degli impairment test della CGU, cui l'avviamento è allocato, deve includere la valorizzazione delle sinergie non solo esterne (o universali) ma anche quelle interne, che lo specifico acquirente può ritrarre dall'integrazione delle attività acquisite nelle proprie combinazioni economiche, evidentemente in funzione dei modelli di gestione del business definiti.
Il modello organizzativo del Gruppo Intesa Sanpaolo prevede che:
In conseguenza di tale accentramento, i flussi dei ricavi risultano fortemente dipendenti dalle politiche formulate a livello di segmento operativo in funzione di uno sviluppo equilibrato dell'intera divisione e non delle singole aree operative o delle entità giuridiche autonomamente considerate.
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo le divisioni operative individuate sono le seguenti:
Per i motivi sopra esposti, le divisioni operative citate corrispondono, in termini generali, alle CGU del Gruppo e, contemporaneamente, costituiscono le aree elementari di attività che alimentano l'informativa di settore (segment reporting). Tali divisioni, in generale, sono state quindi considerate rappresentative delle Cash Generating Unit, in quanto ognuna di esse costituisce il più piccolo gruppo di attività che genera flussi finanziari in entrata indipendenti ed anche, come detto, il livello minimo al quale i processi di pianificazione e di rendicontazione interni vengono gestiti da parte della Capogruppo Intesa Sanpaolo. Si tratta, quindi, del livello minimo al quale l'avviamento può essere allocato secondo criteri non arbitrari e monitorato.
La Divisione International Subsidiary Banks merita alcune specifiche considerazioni, in relazione alla sua particolare struttura ed alle condizioni in cui opera.
Va anzitutto segnalato che le diverse società del Gruppo che concorrono a formare la Divisione hanno flussi finanziari strettamente dipendenti dalle politiche formulate dalla Direzione della Divisione e dalle Direzioni Centrali della Capogruppo.
Tali politiche sono definite e realizzate in conformità ad un disegno gestionale ispirato ad un organico sviluppo dell'intera Divisione e non delle singole società che vi fanno parte, autonomamente considerate. In particolare, le strategie di espansione dei diversi comparti operativi, l'identificazione e lo sviluppo di nuovi prodotti creditizi, di risparmio o di servizi, i limiti nell'assunzione di rischi finanziari, le iniziative di penetrazione commerciale e di specializzazione operativa, sono delineate ed indirizzate centralmente, secondo una strategia di portafoglio, e non sono demandate alle singole partecipate. Di qui una forte interazione dei flussi che impone, ad un tempo, sia il governo unitario ed integrato di tutte le società della Divisione, sia il monitoraggio ed il controllo direzionale dell'operatività dell'insieme delle attività della stessa Divisione.
Tuttavia, occorre considerare che non tutti i fattori che influiscono sul grado di complementarità dei flussi finanziari all'interno della Divisione, e dunque sull'intensità della loro interdipendenza, sono controllabili dalle Direzioni della Divisione.
Vi sono infatti circostanze esterne al Gruppo che nel tempo possono variamente influire sulla capacità di gestire in modo sistemico i flussi della CGU e di controllare la generazione dei medesimi. Si tratta di circostanze che qualificano in prevalenza le condizioni dell'ambiente in cui le diverse entità sono ubicate, inteso in ampio senso.
Infatti, nel caso di Banche operanti in Paesi esteri, devono essere in specie considerati gli effetti del cosiddetto "rischio Paese": il rischio, cioè, correlato ad eventi economico-politico-istituzionali del Paese estero in cui la società controllata e le relative attività sono collocate.
In particolare, qualora i flussi finanziari che la Capogruppo può ritrarre dalle attività facenti giuridicamente capo a una controllata estera siano profondamente condizionati - nella misura, nella qualità e nella direzione - da circostanze istituzionali, economiche e politiche del Paese in cui essa risiede, quest'ultima non può più essere considerata parte integrante del modello di gestione unitaria della CGU cui è stata associata. La società che si trova in siffatta situazione deve pertanto, anche se talora solo temporaneamente, essere esclusa dalla CGU, indipendentemente dalla volontà della Direzione del Gruppo di mantenervela, a causa dei citati fattori sui quali evidentemente la Direzione della Banca e del Gruppo non può influire. I flussi di tale società, infatti, finiscono per dipendere più dalle condizioni d'ambiente del Paese che dalle logiche di gestione unitaria e accentrata della Divisione e pertanto ai fini dell'impairment test essa deve essere assoggettata ad autonoma valutazione, fino a quando le condizioni che attenuano la capacità di controllare e gestire in modo sistemico i flussi della controllata non siano ripristinate.
Con riferimento alla banca ucraina Pravex, ai fini dell'impairment test 2008 una prudente attenzione ai fenomeni economici ed istituzionali dell'Ucraina, che stava attraversando una profonda crisi economica e valutaria, ed un'accorta valutazione delle conseguenze che essi producevano sulle variabili gestionali della società controllata in oggetto, specie se osservate nella loro interdipendenza rispetto alle variabili dell'intera CGU, avevano indotto a considerare tale società come CGU autonoma e distinta, ed era stata pertanto enucleata dalla Divisione International Subsidiary Banks del Gruppo. Successivamente Pravex Bank era stata allocata funzionalmente alla Capital Light Bank (ora Direzione Centrale NPE), per poi rientrare nuovamente nella Divisione International Subsidiary Banks nel corso del 2018.
Relativamente, invece, alla controllata Bank of Alexandria, ai fini dell'impairment test 2011, la banca era stata enucleata dalla CGU International Subsidiary Banks a causa di una profonda crisi politica dell'Egitto.
Ai fini dell'impairment test 2023, non essendo emersi elementi tali da mettere in discussione la decisione intrapresa nei precedenti bilanci e tenuto anche conto della prosecuzione del conflitto militare tra Russia e Ucraina, si è ritenuto opportuno confermare le scelte operate con riferimento ai precedenti bilanci e quindi considerare Pravex Bank e Bank of Alexandria, nello svolgimento dell'impairment test del bilancio consolidato, come CGU autonome e distinte. Si ricorda, tuttavia, che gli avviamenti relativi a Pravex Bank e Bank of Alexandria sono stati azzerati in sede di impairment test relativo, rispettivamente, ai Bilanci 2008 e 2011 e non sono presenti avviamenti nemmeno con riferimento alle altre banche estere della Divisione.
Per quanto concerne Pravex Bank e Bank of Alexandria, la separata valutazione ai fini dell'impairment test di tali entità non incide sulla volontà del Gruppo nel sostenere lo sviluppo delle partecipate.
Come già menzionato in precedenza, le CGU Banca dei Territori, International Subsidiary Banks, Bank of Alexandria e Pravex Bank non presentano, alla data di verifica, attività intangibili a vita indefinita (fatta eccezione per il brand name allocato alla CGU Banca dei Territori, il cui valore recuperabile, inteso come fair value, è stato confermato da una specifica valutazione redatta da un esperto indipendente) e, conseguentemente, non sono state sottoposte ad impairment test.
Il valore contabile delle CGU deve essere determinato in modo coerente con il criterio con cui è stimato il valore recuperabile delle stesse. Nell'ottica di un'impresa bancaria non è possibile individuare i flussi generati da una CGU senza considerare i flussi derivanti da attività/passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale. In altri termini, il valore recuperabile delle CGU è influenzato dai suddetti flussi e pertanto il valore contabile delle stesse deve essere determinato coerentemente al perimetro di stima del valore recuperabile e deve, quindi, includere anche le attività/passività finanziarie.
A tal fine, queste attività e passività devono essere opportunamente allocate alle CGU di riferimento. Seguendo questa impostazione (cosiddetta "equity side"), il valore contabile delle CGU del Gruppo Intesa Sanpaolo può essere determinato in termini di contributo al patrimonio netto consolidato inclusa la parte di pertinenza di terzi.
Pertanto, il valore di carico delle CGU composte da società che appartengono ad una singola divisione operativa è stato determinato attraverso la sommatoria dei singoli contributi patrimoniali.
Dove invece la Capogruppo o altre società del Gruppo contribuiscono gestionalmente a più CGU, e tale ripartizione non è rappresentata nelle informazioni contabili, è necessario ricorrere a valori gestionali. Per il caso specifico il driver gestionale è stato identificato nel "capitale regolamentare" delle singole divisioni, che rappresenta l'assorbimento patrimoniale necessario per fronteggiare le fattispecie di rischio previste dalle vigenti disposizioni di vigilanza regolamentare.
Nella tabella che segue sono riportati i valori contabili delle CGU e le quote di avviamento e del "brand name" allocate ad ognuna di esse; i valori, essendo finalizzati allo svolgimento dell'impairment test, sono comprensivi della quota di avviamento attribuibile ai terzi (inclusa nell'ultima colonna assieme al patrimonio netto di pertinenza delle minoranze).
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Valori al 31 dicembre 2023 | ||||||
| Valore contabile |
di cui avviamento quota Gruppo |
di cui "brand name" |
di cui di pertinenza di terzi |
|||
| 18.821 | - | 1.507 | 13 | |||
| 23.295 | 56 | - | 17 | |||
| 6.902 | 1.007 | - | 1 | |||
| 2.542 | 1.060 | - | 6 | |||
| 4.557 | 1.549 | 375 | 1 | |||
| 7.391 | - | - | - | |||
| 631 | - | - | 126 | |||
| - | - | - | - | |||
| 64.139 | 3.672 | 1.882 | 164 | |||
Il Valore d'Uso delle CGU è determinato attraverso la stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede possano essere generati dalle CGU. Tali flussi finanziari sono di norma stimati utilizzando l'ultimo piano d'impresa pubblico disponibile, ovvero, in mancanza, attraverso la formulazione di un piano previsionale interno da parte del management.
Normalmente il periodo di previsione analitica comprende un arco temporale massimo di cinque anni. Il flusso dell'ultimo esercizio di previsione analitica viene proiettato in perpetuità (tramite il ricorso a formule di rendita perpetua o alternativamente temporanea qualora non risulti realistico che le attività oggetto di valutazione siano idonee a produrre flussi finanziari positivi in un arco temporale di lungo periodo), attraverso un appropriato tasso di crescita "g" ai fini del cosiddetto "Terminal Value". Il tasso "g" viene determinato assumendo come fattore di crescita il tasso di sviluppo del Prodotto Interno Lordo nei Paesi in cui i flussi si generano.
Alternativamente, il Terminal Value potrebbe essere determinato ricorrendo ad un valore finale di vendita o di liquidazione. Nella determinazione del Valore d'Uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività. In particolare, i tassi di attualizzazione da utilizzare devono incorporare i valori correnti di mercato con riferimento alla componente risk free e premio per il rischio correlati alla componente azionaria osservati su un arco temporale sufficientemente ampio per riflettere condizioni di mercato e cicli economici differenziati.
Inoltre, per ogni CGU, in considerazione della diversa rischiosità dei rispettivi ambiti operativi, devono essere utilizzati coefficienti Beta differenziati. Tutti i tassi così determinati sono corretti per tenere conto del cosiddetto "rischio Paese".

Con riferimento alla determinazione del Valore d'Uso delle CGU ai fini dell'impairment test per il Bilancio 2023, la volatilità dei mercati finanziari e le incertezze che ancora caratterizzano il futuro scenario macroeconomico rendono particolarmente complessa la definizione dei flussi di cassa futuri della gestione operativa nel breve periodo e dei tassi di crescita rilevanti per la determinazione del valore terminale delle CGU.
Lo scenario previsionale di medio termine adottato come riferimento è stato elaborato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tenendo conto delle previsioni dei principali organismi ed istituzioni nazionali e internazionali, ed è alle base delle previsioni reddituali lungo l'arco temporale 2024-2028.
Tali previsioni si basano su uno scenario di riferimento per l'economia mondiale caratterizzato da un graduale rientro dell'inflazione verso livelli coerenti con la definizione di stabilità dei prezzi delle banche centrali, associato a tassi di crescita reale inferiori rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi pandemica e a livelli dei tassi di interesse nominali e reali in calo dopo il rapido e ampio aumento che ha caratterizzato il biennio 2022-23.
Lo scenario di riferimento considera una crescita del PIL mondiale nel 2023 pari al 3,1%. Nel 2024 la crescita dovrebbe rallentare ulteriormente al 2,8%, ma successivamente è attesa una accelerazione compresa tra il 3% ed il 3,5%. Il commercio internazionale di beni, in contrazione nel 2023, dovrebbe ritornare dal 2024 verso tassi di crescita simili a quelli del PIL mondiale.
Per l'Area Euro, le previsioni sulla crescita del PIL sono state riviste allo 0,4% sia per il 2023, sia per il 2024. L'elevata inflazione ha frenato la domanda per i consumi, inoltre, l'aumento dei tassi ha iniziato a trasferirsi all'economia reale e si ritiene che l'effetto possa toccare il picco nella prima metà del 2024. Soltanto nella seconda metà del 2024 il recupero del reddito reale delle famiglie e della domanda estera torneranno a sostenere il ciclo economico. Le famiglie beneficiano di livelli di indebitamento mediamente bassi e gli interessi pagati dai nuclei famigliari in rapporto al reddito disponibile sono previsti in aumento rapido ma nel complesso moderato. Gli investimenti fissi delle imprese toccheranno un minimo tra la fine 2023 e l'inizio 2024 in coincidenza con il picco dell'impatto della stretta monetaria. Tuttavia, i livelli ancora storicamente elevati della liquidità dei margini di profitto, soprattutto in alcuni settori, suggeriscono che la capacità di autofinanziamento delle aziende sia superiore rispetto al passato. Inoltre, gli obiettivi di transizione ecologica e digitale, sostenuti anche dalle politiche fiscali grazie al sostegno dei fondi Next Generation EU, favoriranno una minore ciclicità degli investimenti previsti in ulteriore rallentamento nel 2024 rispetto al 2023. Per il momento gli impatti della restrizione monetaria sono risultati particolarmente evidenti solo nelle costruzioni, il settore più sensibile al rialzo dei tassi e, alla luce degli usuali ritardi con cui la stretta monetaria si trasferisce alla spesa, si prevedono investimenti residenziali in media deboli anche nel 2024. Le esportazioni nette dovrebbero fornire un apporto negativo alla crescita del PIL fino alla prima parte del 2024, ma la domanda globale tornerà a crescere dal secondo semestre 2024. Negli anni seguenti, l'allentamento della stretta monetaria, la crescita del reddito disponibile reale delle famiglie e la più robusta domanda estera dovrebbero riportare la crescita dell'eurozona intorno all'1,5%.
In Italia, da fine 2022 è iniziata una fase di sostanziale stagnazione che potrebbe protrarsi, anche nel 2024, lasciando la crescita annua in linea con quella del 2023 allo 0,7%. A pesare è stato, da fine 2022, lo shock energetico e inflazionistico, su cui si sono innestati gli effetti della restrizione monetaria e la minore generosità dei bonus edilizi. Per contro nel corso del 2024 potrebbero materializzarsi tre importanti fattori di ripresa:
Queste tendenze dovrebbero prevalere sui freni derivanti dal rialzo dei tassi e dalla stretta sui bonus edilizi a partire dalla seconda metà del 2024, gettando le basi per una accelerazione del PIL che si configurerà nel 2025 in una crescita media annua più robusta (1,2%).
Per quanto concerne i consumi, la spesa in servizi risentirà del venir meno della spinta derivante dall'utilizzo degli extrarisparmi e dalla normalizzazione post-pandemica degli stili di vita, quella in beni durevoli dell'effetto del rialzo dei tassi di interesse.
Gli investimenti hanno visto una brusca frenata già nel 2023, per via del rialzo dei tassi e della stretta sui bonus edilizi: tali fattori potrebbero continuare a pesare anche nella prima metà del 2024, causando un'ulteriore decelerazione su base annua allo 0,2%; una ripresa è attesa nel 2025, trainata soprattutto dall'accelerazione delle opere infrastrutturali finanziate dal PNRR. Il settore delle costruzioni risulta particolarmente penalizzato oltre che dal rialzo dei tassi e dalla minor generosità dei bonus edilizi, dal fatto che i costi dei materiali rimangono storicamente elevati.
Nel 2024-25, l'impatto del PNRR sarà cruciale nel sostenere la crescita del PIL. La revisione del PNRR approvata dalla Commissione UE lo scorso novembre, nonché la sostanziale stasi della spesa nel 2023 comportano uno spostamento verso il 2025-26 del numero di condizioni da rispettare, dell'importo delle rate attese in pagamento all'Italia da parte della UE ma anche, e soprattutto, della spesa effettiva.
Nel 2023 la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi ufficiali dal 2% fino al 4% (tasso sui depositi), segnalando a dicembre che li avrebbe mantenuti per qualche tempo a tale livello. La durata di tale periodo non è predeterminata, ma dipende dall'evoluzione dei dati e dalle loro implicazioni per lo scenario di inflazione. Tuttavia, sono emerse chiare indicazioni che il Consiglio Direttivo della BCE si aspetta di avviare una riduzione dei tassi ufficiali nella seconda metà del 2024, grazie al calo dell'inflazione e alla minore crescita della domanda. Lo scenario di riferimento include 50 punti base di taglio dei tassi nel corso del 2024. Nel corso del 2025, i tassi sarebbero tagliati di altri 75 punti base; quindi, dal 2026 i tassi ufficiali sarebbero su valori neutrali, con un livello reale positivo di 50 punti base.
La BCE ha anche avviato la progressiva rimozione delle misure non convenzionali. Attraverso una modifica delle condizioni ha favorito il rimborso anticipato dei prestiti TLTRO III. Gli acquisti netti di titoli effettuati nell'ambito dei programmi APP e PEPP sono stati interrotti rispettivamente a giugno 2022 e marzo 2022. Dalla fine di marzo 2023, è iniziata la riduzione del portafoglio APP, attuata mediante la riduzione e poi la totale sospensione del reinvestimento delle scadenze in conto capitale. A partire dal luglio 2024 sarà ridotto anche il portafoglio PEPP. A lungo andare, tali misure potrebbero esercitare pressioni al rialzo sui premi per il rischio e sulla pendenza delle curve dei tassi governativi, rafforzando l'impulso di politica monetaria. Si prevede che l'eccesso di liquidità, già drasticamente ridotto nel corso del 2023, continuerà a essere ridimensionato nei prossimi anni: si ritiene che il drenaggio dell'eccesso di liquidità possa essere interrotto o al raggiungimento di soglie che

ripristino una correlazione fra tassi di mercato e liquidità, o se sviluppi macroeconomici negativi richiederanno una politica monetaria espansiva.
Le stime sulla curva dei tassi a medio e lungo termine riflettono, da una parte, la chiusura dei programmi di acquisto dei titoli, che riduce l'effetto scarsità, e dall'altra la prospettiva di un calo dei tassi ufficiali. La curva dei tassi torna ad assumere una pendenza positiva dal 2025 per la riduzione dei tassi a breve termine. Il ridimensionamento dei portafogli BCE di titoli potrebbe dare un contributo ulteriore all'aumento dei tassi a lungo termine, anche se l'impulso dovrebbe essere inferiore a quello esercitato nella direzione opposta dall'aumento del portafoglio di titoli della Banca centrale negli anni scorsi.
I premi per il rischio sovrano saranno soggetti a spinte contrastanti. Da una parte, il calo dei tassi potrebbe aiutare gli emittenti con minore merito di credito, la rimozione dell'outlook creditizio negativo da parte di Moody's potrebbe però favorire una ripresa dei flussi netti esteri. Inoltre, il livello elevato dei tassi potrebbe sostenere la domanda delle famiglie residenti. Tuttavia, le emissioni nette del Tesoro italiano saranno molto elevate nel triennio 2024-2026 (oltre 100 miliardi annui nel 2024 e nel 2025, almeno 80 miliardi nel 2026) e le esigenze di assorbimento da parte del mercato saranno aumentate dalla riduzione dei portafogli BCE. Conseguentemente, il mercato dovrà assorbire emissioni nette per oltre 150 miliardi annui in media nel prossimo triennio. Lo scenario di riferimento incorpora un premio per il rischio stabile, ma con rischi prevalenti al rialzo. Nel medio periodo, le elevate esigenze di rifinanziamento rendono il debito italiano più sensibile agli effetti di shock negativi.
Con riferimento allo scenario bancario, il mercato del credito nel 2023 ha visto il proseguimento di una moderata contrazione, coerentemente con l'intonazione della politica monetaria e l'aumento dei rischi percepiti, mentre dal lato dei fattori di bilancio delle banche non sono emersi vincoli all'offerta, con la conferma della buona situazione di liquidità e funding, un grado di patrimonializzazione ulteriormente rafforzato e una qualità del credito stabile, senza particolari segni di deterioramento. L'orientamento monetario restrittivo, col forte e rapido aumento dei tassi, ha determinato una marcata riduzione della domanda di finanziamenti da famiglie e imprese.
Sull'evoluzione dei prestiti alle imprese hanno influito principalmente il notevole aumento del costo del credito, il rinvio delle decisioni di investimento e il ricorso all'autofinanziamento. A seguito del forte calo di domanda, i prestiti alle imprese hanno subito una rapida riduzione fino a un minimo a settembre, mostrando un rallentamento della tendenza negativa nel quarto trimestre.
Il 2024 dovrebbe vedere una domanda di credito ancora debole, stante la permanenza di tassi elevati, con la prosecuzione del calo dei prestiti alle imprese, sia a breve sia a medio-lungo. Per gli anni successivi si prospetta un graduale recupero della dinamica dei prestiti alle imprese, fino a un ritmo del 2% circa. La crescita potrà beneficiare delle ricadute positive sugli investimenti privati derivanti dai progetti del PNRR. Tuttavia, come già emerso nel biennio 2022-2023, il fabbisogno finanziario potrà essere in parte colmato con l'utilizzo del notevole buffer di liquidità accumulato nel biennio 2020-2021 e depositato presso le banche, nonché con l'autofinanziamento e l'emissione di titoli, in condizioni di mercato che dovrebbero essere favorevoli e alla luce del rinnovato interesse degli investitori per gli strumenti obbligazionari.
I finanziamenti alle famiglie hanno subito l'impatto della restrizione delle condizioni monetarie, segnando una forte frenata che in poco più di un anno ha portato lo stock a registrare un calo nella seconda metà del 2023. L'aumento dei tassi, la minor fiducia dei consumatori, il peggioramento delle prospettive del mercato residenziale hanno determinato un notevole calo della domanda di prestiti per l'acquisto di abitazioni. Le erogazioni di mutui hanno registrato una forte flessione, coerente con la contrazione delle compravendite residenziali e la frenata dei prezzi delle case. Minori erogazioni, unite a rimborsi anticipati di mutui a tasso variabile, hanno causato una forte frenata dello stock di mutui, da un ritmo di crescita dei 5% nei mesi centrali del 2022 a una variazione lievemente negativa a fine 2023. Questa tendenza è attesa proseguire nel 2024, che si prospetta in media leggermente negativo per lo stock di mutui, con un possibile miglioramento verso fine anno, a seguito del ribasso dei tassi di riferimento della politica monetaria e della pressione concorrenziale. Sulla debolezza dei mutui influirà un andamento delle transazioni immobiliari previsto in calo anche nel 2024, a fronte di una dinamica dei prezzi delle case che, pur restando leggermente positiva, ha perso lo slancio ritrovato in pandemia e culminato nel 2022 con una crescita del 5,2% nel secondo trimestre. Negli anni successivi, il credito alle famiglie è visto crescere a un ritmo moderato, leggermente migliore dal 2026, al traino di una ripresa delle compravendite immobiliari e dei prezzi delle case. I mutui continueranno a svolgere un ruolo primario per il mercato immobiliare residenziale che, una volta esaurita la fase restrittiva di politica monetaria e ridotti i tassi di interesse, dovrebbe restare sostenuto dalle nuove esigenze abitative e di lavoro, dalle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, nonostante il venir meno degli eccezionali incentivi degli anni recenti, dalla mobilizzazione di parte dell'eccesso di risparmio accumulato da alcune fasce di famiglie.
La svolta restrittiva di politica monetaria ha avuto impatti significativi anche sul versante della raccolta bancaria, per effetto della riallocazione dei depositi a vista verso strumenti finanziari più remunerativi e della riduzione del rifinanziamento presso l'Eurosistema. Alla robusta crescita dei depositi bancari durata oltre un decennio ha fatto seguito l'avvio di una fase di contrazione che si è accentuata nel 2023. Tale evoluzione è dovuta ai deflussi dai conti correnti che hanno segnato cali a due cifre dello stock a seguito della combinazione di diversi fattori, tra cui l'utilizzo da parte di imprese e famiglie delle ampie disponibilità liquide depositate presso le banche e la riallocazione dei risparmi verso i titoli di stato domestici. In parallelo, si è assistito a una robusta ripresa dei depositi con durata prestabilita, favoriti dall'aumento dei tassi offerti. Anche le obbligazioni bancarie hanno visto il ritorno alla crescita, segnando dinamiche a due cifre, dopo oltre un decennio di contrazione.
Lo scenario del 2024 vede ancora una considerevole contrazione dei depositi bancari, segnatamente della componente a vista e a minore remunerazione. In un contesto di cospicue emissioni nette del Tesoro italiano nel triennio 2024-26, il livello elevato dei rendimenti dovrebbe continuare a sostenere la domanda di titoli di Stato da parte delle famiglie. Di conseguenza, i depositi in conto corrente saranno caratterizzati da un calo prolungato. Proseguirà, inoltre, la ricomposizione interna dei depositi verso le forme a tempo, sostenute da politiche di offerta a tassi attraenti. Lungo tutto l'orizzonte di scenario, i depositi a tempo resteranno caratterizzati da un andamento migliore rispetto alle forme a vista.
I rialzi dei tassi di politica monetaria si sono trasmessi ai tassi attivi e passivi con diverse velocità e intensità. Nel 2023 è proseguito il rapido e notevole aumento dei tassi sui nuovi prestiti alle società non-finanziarie, avviato nella seconda metà del 2022: a dicembre il tasso medio sulle erogazioni è risultato più alto di 4,3 punti percentuali rispetto a due anni prima, al 5,5%, sui massimi di fine 2008. Anche i tassi sui nuovi mutui casa sono aumentati in misura significativa, ma meno di quelli sui prestiti alle imprese. Con i rialzi dei tassi sulle nuove operazioni e la revisione dei tassi variabili sui prestiti in essere, anche il tasso medio sullo stock di prestiti a famiglie e imprese è salito in modo significativo.

Dal lato dei tassi sui depositi, quelli sui conti correnti sono aumentati in misura contenuta. Diversamente, i tassi sui nuovi depositi a tempo hanno mostrato elevata reattività, con notevoli rialzi. La vischiosità dei tassi a vista e l'elevata quota di conti correnti sul totale della raccolta hanno influenzato l'evoluzione del tasso medio sui depositi, cresciuto in misura moderata. L'aumento del costo complessivo della raccolta da clientela ha riflesso anche la graduale salita del tasso medio sul le obbligazioni. La forbice tra tassi attivi e passivi si è ampliata notevolmente, toccando i massimi storici.
I tassi sugli stock di prestiti dovrebbero tendere a consolidare gli aumenti nella prima parte del 2024, salvo cominciare a riflettere le anticipazioni del mercato sulle mosse al ribasso dell'Eurosistema e le pressioni competitive. Negli anni successivi, l'evoluzione prevista per i tassi monetari consentirà un moderato rientro dei tassi sui prestiti dai livelli raggiunti nel 2023 – inizio 2024 che resteranno i massimi dell'orizzonte di scenario. Dal lato dei tassi passivi, nel 2024 e negli anni successivi proseguirà la vischiosità dei tassi sui conti correnti, mentre le politiche di pricing continueranno a favorire i depositi a tempo, interessati da una crescente concorrenza. Il costo complessivo della raccolta risentirà anche della ricomposizione verso le forme più onerose, con l'aumento dei depositi a tempo e delle obbligazioni. Sulla base del profilo assunto per i tassi monetari e di policy, una leggera discesa dei tassi sulla raccolta si dovrebbe verificare tra fine 2024 e il 2025 seguita da stabilizzazione. Nel 2023 è proseguito il notevole aumento del mark-down sui depositi a vista che nel secondo semestre ha toccato i massimi di sempre, dopo undici anni sotto lo zero e un rapido ritorno in positivo da settembre 2022. Dato il profilo dei tassi Euribor in discesa, il mark down è atteso in riduzione dal 2024, per poi stabilizzarsi nel 2026-28 sul 2% circa.
All'opposto, il mark-up riferito ai tassi attivi a breve, dopo essersi ridotto notevolmente sul finire del 2022, nel corso del 2023 ha mostrato un sostanziale assestamento, via via che gli aumenti dei tassi di riferimento si sono trasmessi ai tassi sui prestiti. Una modesta ripresa del mark-up è attesa nel 2024-25, seguita da sostanziale stabilizzazione negli ultimi tre anni dell'orizzonte di scenario.
Il rialzo dei tassi ha avuto impatti sfavorevoli sull'industria del risparmio gestito, che nel 2023 ha riportato una raccolta netta negativa generalizzata, sia per i fondi comuni e le gestioni patrimoniali, sia per le assicurazioni vita. Nell'anno, i fondi hanno registrato deflussi per 22 miliardi, causati dai disinvestimenti dai fondi flessibili e bilanciati. Come atteso, si è osservata una ripresa delle sottoscrizioni di fondi obbligazionari, che hanno conseguito afflussi significativi, per 24 miliardi. Al contrario, il contributo positivo dei fondi azionari si è gradualmente attenuato, arrivando a segnare moderati deflussi nel secondo semestre dell'anno.
Le assicurazioni vita hanno registrato un anno di debolezza, riportando una raccolta netta negativa sia delle polizze tradizionali, meno appetibili con il rialzo dei tassi rispetto all'investimento diretto in titoli, sia delle unit-linked, che hanno continuato a segnare un calo a due cifre dei premi di nuova produzione.
I consistenti investimenti diretti in titoli di Stato da parte dei risparmiatori hanno alimentato la raccolta amministrata, andando a costituire un potenziale bacino per la trasformazione successiva in risparmio gestito. Importanti acquisti diretti in titoli sono attesi anche nel 2024.
Nella prospettiva dell'avvio della riduzione dei tassi ufficiali, per il 2024 si ipotizza una moderata ripresa dei volumi di attività dell'industria dell'asset management e delle assicurazioni vita. I flussi di risparmio verso questi comparti potranno essere alimentati dal bacino delle disponibilità liquide confluite negli anni passati sui depositi bancari, in un contesto che però dovrebbe confermare la capacità attrattiva dell'investimento diretto in titoli a reddito fisso. Nel 2024, l'offerta di fondi obbligazionari dovrebbe sostenere il ritorno del segno positivo sulla raccolta netta dei fondi, per un importo complessivamente modesto. Negli anni seguenti la raccolta gestita dovrebbe continuare a registrare afflussi, benché più contenuti rispetto ai volumi importanti conseguiti negli anni di tassi bassi. Lo scenario del gestito resta infatti condizionato dalla concorrenza esercitata dai titoli a reddito fisso, in particolare dai titoli di stato domestici.
Nella tabella seguente sono illustrate le variabili macroeconomiche attese nel periodo 2024-2028 per la sola Italia in quanto le CGU operanti in Paesi esteri non presentano avviamenti iscritti.
| (valori in percentuale) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Italia | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2027 | 2028 |
| ECONOMIA REALE | ||||||
| PIL reale Italia | 0,7 | 0,7 | 1,2 | 1,0 | 0,6 | 0,6 |
| Prezzi al consumo Italia | 5,6 | 1,9 | 1,9 | 1,9 | 1,6 | 1,6 |
| Tasso di riferimento puntuale (BCE) | 4,50 | 4,00 | 3,25 | 3,00 | 3,00 | 3,00 |
| Tasso Euribor 3m (valore medio) | 3,43 | 3,75 | 2,96 | 2,53 | 2,54 | 2,57 |
| IRS 10 anni | 3,08 | 3,12 | 3,41 | 3,72 | 3,64 | 3,59 |
| BTP 10 anni | 4,19 | 4,09 | 4,49 | 5,16 | 5,29 | 5,26 |
| Spread vs. Bund (basis points) | 171 | 159 | 159 | 169 | 176 | 174 |
| SETTORE BANCARIO | ||||||
| Impieghi | -2,5 | -1,8 | 1,0 | 2,0 | 2,3 | 2,3 |
| Raccolta diretta | -2,4 | -1,7 | 0,0 | 1,1 | 1,5 | 1,7 |
| Spread medio clientela | 3,31 | 3,39 | 3,05 | 2,84 | 2,83 | 2,84 |
| Fondi comuni | 0,5 | 4,7 | 3,4 | 3,4 | 3,8 | 4,3 |
| Gestioni patrimoniali | -2,2 | 5,0 | 2,5 | 1,9 | 3,2 | 3,6 |
| Riserve tecniche vita | -0,5 | 2,4 | 2,5 | 3,0 | 3,3 | 3,5 |
Scenario elaborato a dicembre 2023 dalla Direzione Studi e Ricerche. Dati previsionali (per il 2023 stime).
Le stime dei flussi finanziari attesi dalle diverse CGU sottoposte ad impairment test tengono conto dello scenario macroeconomico descritto in precedenza e sono state operate seguendo due stadi di valutazione.
Nello specifico, con riferimento al primo periodo di previsione, in linea con le scelte effettuate per il Bilancio 2022, è stato considerato un arco temporale di 5 esercizi, vale a dire il quinquennio 2024-2028; per tale periodo, con riferimento agli esercizi fino al 2025 sono state considerate le previsioni risultanti dal Piano d'Impresa 2022-2025 aggiornate (per l'esercizio 2024 attraverso il Budget 2024 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2024) per tener conto del mutato quadro macroeconomico, I flussi degli ultimi tre esercizi di proiezioni (2026, 2027 e 2028) sono stati invece stimati attraverso un trascinamento inerziale dei flussi del 2025, sulla base delle previsioni relative all'aggiornato scenario macroeconomico, senza quindi considerare l'effetto di ulteriori leve manageriali.
Gli utili previsti per gli esercizi di previsione del piano pluriennale sono stati rettificati, come richiesto dal principio IAS 36, per tenere conto delle componenti non monetarie e delle quote di utili di pertinenza di terzi e per escludere gli effetti di eventuali operazioni di riorganizzazione o di ristrutturazione e di plusvalenze derivanti da future dismissioni di asset aziendali. Inoltre, i flussi finanziari sono comprensivi dell'attribuzione alle diverse CGU dei flussi correlati ai corporate assets centrali. Coerentemente con la logica "equity side", già citata in relazione alla determinazione del valore contabile delle CGU, i flussi utilizzati ai fini dell'impairment test sono comprensivi dei flussi correlati alle attività e passività finanziarie, posto che queste ultime rappresentano il core business aziendale.
Nell'ambito dei criteri di valutazione di matrice finanziaria, quale è quello impiegato ai fini della determinazione del Valore d'Uso, il valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi (il cosiddetto "Terminal Value") è generalmente determinato capitalizzando all'infinito, ad un appropriato tasso "g", il flusso di cassa conseguibile "a regime". Tale tasso può essere assunto, anche in via differenziata nel tempo, costante ovvero decrescente (o in più rare circostanze crescente).
In alternativa alla metodologia di stima del Terminal Value illustrata, la dottrina prevede anche (i) l'approccio basato sull'impiego di multipli di uscita (o "exit multiple") e (ii) l'approccio basato sulla stima del valore di liquidazione dell'impresa. In particolare, con riguardo all'approccio sub (i) si segnala che la stima di un multiplo a termine presenta elementi di complessità (e, potenzialmente, di soggettività) che risultano ancora più accentuati in momenti di incertezza e volatilità dei mercati quale quello attuale. L'approccio sub (ii) è valido unicamente per le imprese destinate a cessare al termine del periodo di previsione analitica e, pertanto, non è utilmente impiegabile in presenza di prospettive di continuità aziendale.
Ai fini del "Terminal Value", ossia il secondo stadio di valutazione, quale flusso di cassa conseguibile a regime, è stato considerato quello previsto al 2028, ultimo anno di proiezioni analitiche.
Coerentemente con quanto effettuato negli impairment test degli esercizi precedenti, il tasso g è stato determinato come tasso medio di crescita del PIL nominale dell'Italia, osservato e previsto nel periodo 2008-2028 (si rammenta infatti che, in considerazione delle svalutazioni operate nei bilanci precedenti, alle CGU Banca dei Territori, International Subsidiary Banks, Bank of Alexandria e Pravex Bank non risulta allocato alcun avviamento e, conseguentemente, non risulta necessario determinare il tasso "g" ai fini del test dell'avviamento per i Paesi esteri in cui il Gruppo opera). In particolare, il PIL nominale risulta dalla somma del tasso di crescita del PIL reale e del tasso d'inflazione. I dati attesi di PIL reale e di inflazione, utilizzati per il calcolo del tasso g, sono stati desunti dalle proiezioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo descritte in precedenza. Ciascuna componente è stata calcolata quale media del periodo 2008-2028. La scelta effettuata in relazione al periodo di osservazione dei tassi di crescita, considerato l'attuale particolare contesto macroeconomico, merita alcune considerazioni.
Le dinamiche del PIL reale negli ultimi anni sono state spesso negative, principalmente influenzate dalle diverse crisi economiche e finanziarie che hanno influenzato le economie mondiali, in particolare a partire dal 2008 con la crisi finanziaria globale, successivamente seguita dalla crisi dei debiti sovrani del 2011. Nel 2015 c'è stata un'inversione di tendenza con la ripresa di un percorso di crescita che, tuttavia, è stato bruscamente interrotto nel 2020 dalla pandemia Covid-19, e che, dopo un periodo di forte ripresa, presenta ampia volatilità in conseguenza dell'instabile contesto geo-politico. In un contesto che anche nelle prospettive presenta incertezze, al fine di considerare le varie fasi del ciclo economico, il tasso di crescita per la stima del valore terminale è stato quindi determinato come media dei tassi del PIL per il periodo 2008-2028, in quanto ritenuto sufficientemente ampio per includere, e dunque mediare, sia periodi di forte crisi, sia periodi di ripresa economica.
Inoltre, in un'ottica prudenziale, è stato verificato che il tasso g non risultasse superiore al tasso di crescita del PIL nominale dell'Italia nel 2028 o, per ciascuna CGU, al tasso di crescita dell'ultimo anno di previsioni analitiche.
Nella determinazione del Valore d'Uso i flussi finanziari devono essere attualizzati ad un tasso che rifletta le valutazioni correnti del mercato, del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività.
Nella pratica, la prima caratteristica (condizioni correnti di mercato) si traduce nella determinazione di tutti i parametri in base alle informazioni più aggiornate disponibili alla data di riferimento della stima, al fine di considerare al meglio le valutazioni correnti del mercato. La seconda caratteristica (coerenza tra rischi/flussi e tassi) deve essere declinata in relazione con le specificità dei flussi utilizzati per l'impairment test delle CGU. Il tasso (nelle sue diverse componenti) deve, dunque, essere scelto osservando le specificità dei flussi utilizzati nella valutazione di ognuna delle CGU, in modo da risultare congruo e consistente rispetto a tali flussi. In particolare, la coerenza assume importanza con riguardo all'inflazione, al rischio Paese e agli altri fattori di rischio che potrebbero essere espressi, secondo lo IAS 36, nei flussi o nel tasso. Occorre evidenziare che una caratteristica comune a tutte le CGU contenenti avviamenti (e, in generale, intangibili a vita indefinita) è la prospettiva di lungo periodo dei flussi utilizzati nella stima del Valore d'Uso delle CGU medesime. Infatti, l'avviamento ha per definizione vita utile indefinita e, dunque, i flussi di cassa attesi dal medesimo sono normalmente proiettati in perpetuità.
Tale prospettiva di lungo periodo dovrebbe essere riflessa in tutti i parametri del tasso di attualizzazione tramite una opportuna scelta di ciascuno dei medesimi, in modo tale che essi esprimano condizioni "normali" nel lungo termine.
Normalmente il tasso di attualizzazione deve comprendere il costo delle diverse fonti di finanziamento dell'attività da valutare e cioè il costo dell'equity ed il costo del debito (si tratta del cosiddetto WACC, cioè il costo medio ponderato del capitale).
Tuttavia, nel caso di un'impresa bancaria, esso è stimato nell'ottica "equity side" cioè considerando solamente il costo del capitale proprio (Ke), coerentemente con le modalità di determinazione dei flussi che, come già rilevato, sono comprensivi dei flussi derivanti dalle attività e passività finanziarie.
Il costo del capitale è stato determinato utilizzando il "Capital Asset Pricing Model" (CAPM). Sulla base di tale modello, il costo del capitale viene determinato quale somma del rendimento di investimenti privi di rischio e di un premio per il rischio, a sua volta dipendente dalla rischiosità specifica dell'attività (intendendo per tale sia la rischiosità del comparto operativo sia la rischiosità geografica rappresentata dal cosiddetto "rischio Paese").
Il costo del capitale è determinato al netto delle imposte, per coerenza con i flussi finanziari oggetto di attualizzazione.
Poiché le diverse CGU del Gruppo Intesa Sanpaolo operano in comparti di business diversi e con fattori di rischio differenziati, sono stati identificati costi specifici del capitale per ognuna delle CGU. Si segnala che, poiché i flussi finanziari sono stati determinati in termini nominali, anche i tassi di attualizzazione sono stati determinati in termini nominali, ossia incorporando le attese di inflazione.
Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti che contribuiscono alla determinazione dei tassi di attualizzazione si segnala che:
Coerentemente con quanto esposto sopra, anche per il Country Risk Premium (CRP) si è considerata una metodologia che prevede l'utilizzo di valori differenziati. Si ricorda inoltre che – non sussistendo avviamenti allocati a CGU diverse da quelle operanti (prevalentemente) in Italia – il "rischio Paese" coincide nella sostanza con il "rischio Italia". Il CRP, dunque, nelle scelte metodologiche per l'impairment test dell'avviamento ai fini del Bilancio 2023 è stato calcolato come segue:
L'approccio del duplice tasso di attualizzazione risulta coerente anche a fronte dell'attuale contesto di mercato, il quale, ancorché caratterizzato da tassi di interesse che si collocano su valori elevati, vede ancora tassi correnti inferiori rispetto ai tassi prospettici incorporati nel citato scenario macroeconomico di riferimento. In particolare, le previsioni di Intesa Sanpaolo sui rendimenti prospettici dei Bund e dei BTP tengono conto della progressiva riduzione da parte della BCE delle consistenze dei titoli di stato dei paesi UE in portafoglio, acquistati nell'ambito del programma di Quantitative Easing avviato nel 2015; in proposito si prevede che la nuova politica della BCE comporti il riposizionamento della curva dei tassi su pendenze più ripide, più in linea con gli andamenti osservati storicamente. L'approccio utilizzato è quindi caratterizzato da principi di prudenza, anche considerata la volatilità delle previsioni riferite allo scenario dei tassi a medio-lungo termine;

Nella tabella che segue vengono sintetizzati per ogni CGU oggetto di impairment test i parametri rilevanti ai fini della determinazione del Valore d'Uso: i tassi di crescita medi ponderati 2024-2028 dei flussi delle diverse CGU comprensivi dell'attribuzione dei flussi correlati ai corporate assets centrali, i tassi di crescita "g" ai fini del Terminal Value, i diversi tassi di attualizzazione ed i tassi di inflazione.
| TASSI/ PARAMETRI |
Tassi di crescita nominali per impairment test (periodo 2024 - 2028) |
TASSI DI ATTUALIZZAZIONE NOMINALI | TASSI DI CRESCITA "G" NEL LUNGO PERIODO |
TASSI DI INFLAZIONE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 flussi |
2023 Terminal Value |
2022 flussi |
2022 Terminal Value |
2023 | 2022 | 2023 | ||
| CGU | ||||||||
| CGU oggetto di impairment test | ||||||||
| IMI Corporate & Investment Banking |
11,35% | 10,44% | 11,89% | 10,57% | 11,18% | 2,00% | 2,06% | 1,92% |
| Insurance | -0,28% | 10,12% | 11,57% | 10,27% | 10,88% | 2,00% | 2,06% | 1,92% |
| Asset Management | 3,60% | 10,12% | 11,58% | 10,12% | 10,73% | 2,00% | 2,06% | 1,92% |
| Private Banking | 0,36% | 9,80% | 11,26% | 10,14% | 10,75% | 2,00% | 2,06% | 1,92% |
Gli esiti dell'impairment test hanno evidenziato come i Valori d'Uso di ciascuna delle CGU su cui risulta allocato dell'avviamento al 31 dicembre 2023 siano superiori ai rispettivi valori contabili. Non è stato dunque necessario procedere ad alcuna svalutazione degli avviamenti o dei brand name a queste allocati.
Si segnala altresì che, per completezza di analisi, si è proceduto a calcolare il Valore d'Uso complessivo di Gruppo che si è confermato superiore alla sommatoria dei valori contabili delle singole CGU.
Poiché il valore di una società o di un ramo d'azienda può essere determinato anche attraverso l'attualizzazione dei flussi finanziari distribuibili, intendendo per tali i flussi finanziari futuri che si stima saranno generati dall'area di business (le singole CGU) al netto della quota di reddito che deve essere mantenuta nel patrimonio per preservare i requisiti regolamentari di vigilanza, è stata verificata la recuperabilità del valore contabile degli avviamenti allocati alle CGU anche attraverso l'attualizzazione dei suddetti flussi finanziari secondo il modello Dividend Discounted Model (DDM) nella versione con excess capital.
Con riferimento ai requisiti regolamentari di vigilanza, è stato utilizzato un Common Equity Tier 1 ratio del 10,50% così come risultante dal Risk Appetite Framework di Gruppo e significativamente superiore al requisito patrimoniale comunicato dalla BCE a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Per la CGU Insurance si è inoltre tenuto conto di un Solvency Ratio pari al 170%, così come risultante dal RAF menzionato in precedenza.
Integrando, quindi, i flussi finanziari attesi determinati come illustrato in precedenza - per tenere conto in aumento delle eccedenze di capitale rispetto ai suddetti limiti minimi di capitale, o in diminuzione delle quote di reddito necessarie per coprire i fabbisogni derivanti dalla dinamica crescente stimata delle attività di rischio ponderate - si sono ottenuti i flussi finanziari distribuibili. Questi flussi, stimati per ogni CGU, sono stati attualizzati applicando i medesimi tassi di attualizzazione e tassi di crescita "g" utilizzati nell'applicazione del metodo Discounted Cash Flow (DCF).
I risultati di questa metodologia hanno confermato le risultanze emerse in base al calcolo effettuato con il metodo del DCF.
La quotazione del titolo Intesa Sanpaolo, nel corso 2023, ha subito un significativo incremento (+27%) sottoperformando l'andamento registrato dall'indice settoriale italiano (FTSE It All-Shr Banks, +42,3% circa) e performando in linea con il principale indice di riferimento della Borsa Italiana (FTSE MIB Index, +28% circa). Il titolo Intesa Sanpaolo ha inoltre fatto registrare una performance superiore a quella dell'indice Stoxx 600 banks che ha subito un incremento annuo pari a circa il 19%.
In particolare, dopo una prima fase dell'anno caratterizzata da una discreta volatilità dei corsi azionari, nella seconda parte dell'anno si è assistito ad un sostenuto recupero e incremento della quotazione, con un percorso di crescita, particolarmente evidente nell'ultimo trimestre dell'anno, che portato il prezzo di borsa a 2,64 euro a fine dicembre 2023. Si segnala che, nel corso del mese di gennaio 2024, il titolo Intesa Sanpaolo ha subito un ulteriore apprezzamento, con una quotazione, a fine gennaio, di circa 2,8 euro p.a. ed una capitalizzazione di borsa di circa 51 miliardi (con un multiplo P/BV di circa 0,8x).
Le valutazioni e i report degli analisti finanziari prodotti nel corso del 2023 hanno visto una significativa revisione al rialzo dei target price, con un andamento sostanzialmente in linea con il rialzo delle quotazioni del titolo Intesa Sanpaolo, che ha subito un notevole incremento nel corso dell'anno.
In particolare, la quotazione del titolo, alla fine del mese di dicembre 2023 (2,64 euro p.a.), ha esattamente performato le previsioni di consenso degli analisti di fine 2022, che prezzavano gli scambi sul titolo a 12 mesi al medesimo valore.
Le revisioni al rialzo dei target price da parte degli analisti che si sono susseguite nel corso dell'anno, registrano un valore medio, nell'ultima parte dell'anno e nel mese di gennaio 2023, di circa 3,48 euro p.a.
Gli analisti sottolineano, tra i punti di forza di Intesa Sanpaolo, la solidità del brand e un management altamente qualificato e stimato dal mercato, oltre alla capacità di generare redditività anche in uno scenario di tassi di interessi calanti grazie alla diversificazione del business potendo contare sull'attività di wealth management e insurance; apprezzata anche la solidità dal punto di vista patrimoniale. Inoltre, negli ultimi anni il Gruppo ha completato una strategia di de-risking di grande successo

che consente di fronteggiare anche un eventuale deterioramento dello scenario macroeconomico. Di contro, tra gli elementi principali da cui potrebbero emergere particolari criticità e rischi, gli analisti ribadiscono il rischio di instabilità della politica interna per l'Italia, con possibili conseguenze sullo spread BTP-Bund, oltre ad eventuali deflussi di masse gestite qualora dovessero riemergere tensioni sui mercati finanziari e, infine, con riferimento alle posizioni creditizie, il rischio di una ripresa dei flussi di NPL in conseguenza dello scenario macroeconomico altamente incerto e volatile.
In ogni caso, occorre rimarcare che le valutazioni espresse dagli analisti finanziari presentano caratteristiche che le differenziano da una valutazione "fondamentale" rappresentata dal Valore d'Uso. Su tali valutazioni si possono fare le seguenti osservazioni:
Con riferimento agli obiettivi di tali valutazioni, occorre evidenziare che esse sono destinate agli investitori finanziari e dunque con una prospettiva di definizione di prezzi e di valori di breve periodo. Tali valutazioni rappresentano il valore potenzialmente ottenibile dalla cessione in Borsa di limitati quantitativi di titoli ovvero dalla dismissione di quote di minoranza e quindi sono strettamente ancorate ai prezzi ed alle condizioni di mercato correnti.
In sintesi, la differenza tra i valori risultanti dalle stime degli analisti, che si riflette in una differenza metodologica tra Fair Value e Valore d'Uso, può essere spiegata, con i seguenti fattori:
Inoltre, preme rimarcare nuovamente come l'attuale situazione dei mercati finanziari e dell'economia reale possano determinare in talune circostanze importanti divaricazioni tra il Fair Value ed il Valore d'Uso. Nel caso specifico il settore bancario, sia italiano che europeo, risulta ancora penalizzato in termini di P/BV e P/E rispetto ad altri settori, nonostante la ripresa delle quotazioni dell'ultimo periodo; infatti il mercato fattorizza in maniera consistente i rischi legati alla concorrenza delle Fintech e, ancora con particolare riferimento al comparto italiano, l'ampia presenza di titolo di stato in portafoglio, correlati ad un più elevato rischio paese percepito rispetto ad altri paese europei, oltre a valori di NPL Ratio più elevati rispetti alla media europea, senza dimenticare i rischi legati ad un contesto regolamentare in continua evoluzione. A supporto di tali considerazioni, si evidenzia come l'indice generale di Borsa FTSE MIB, dopo i minimi toccati a metà 2012, ha visto una consistente ripresa per cui a fine 2023 il valore risulta inferiore del 21% rispetto ai valori di fine 2007, quindi prima dello scoppio della crisi finanziaria, mentre il titolo Intesa Sanpaolo, pur mostrando analoga crescita rispetto ai valori minimi, risulta ancora inferiore del 48% rispetto ai valori di fine 2007. La penalizzazione, in termini di valore di borsa, del titolo Intesa Sanpaolo, e più in generale del settore bancario italiano, rispetto ad altri settori è comune anche alle altre banche europee; infatti, sulla base delle quotazioni a fine gennaio 2023 il titolo Intesa Sanpaolo è valorizzato ad un multiplo P/BV di 0,9x, in linea con la media delle principali banche europee, e ad un multiplo P/E di 7,4x, anch'esso in linea con la media del campione europeo.
In conclusione, si ritiene che i test di impairment debbano essere svolti con la consapevolezza che l'attuale situazione economica, influenzata dalle misure restrittive e dall'orientamento in tema di politica monetaria della BCE e ulteriormente penalizzata dal contesto geopolitico, incide sui flussi finanziari attesi dalle attività operative nel breve e medio periodo, senza però intaccare le primarie fonti di generazione di reddito ed i vantaggi competitivi di cui il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone, come peraltro hanno dimostrato sia i risultati degli ultimi anni, con il costante raggiungimento degli obiettivi previsionali, che le dinamiche reddituali dell'esercizio 2023.
In proposito si segnala che nel corso degli ultimi esercizi il Gruppo ha posto in essere operazioni di cessione di rami o di partecipazioni che hanno fatto emergere rilevanti proventi da realizzo (es. Setefi, Allfunds Bank, Intrum, il business del merchant acquiring, le attività di Fund Administration in Lussemburgo, la partecipazione nell'asset management in Cina, il business della formazione), a conferma della presenza nel Gruppo di plusvalori latenti non recepiti nei valori contabili ma riconosciuti in transazioni realizzate con terzi. Inoltre, il modello di business resiliente e ben diversificato, con focus sulle fabbriche prodotto su cui si concentra buona parte del differenziale dei Valor d'Uso rispetto ai valori contabili, garantisce al Gruppo primarie fonti di reddito anche in condizioni avverse con riferimento allo scenario prettamente bancario.
Peraltro, nello sviluppo del modello valutativo sono state adottate le seguenti cautele:
Si segnala, infine, che, i parametri e le informazioni utilizzati per la verifica della recuperabilità dei valori intangibili a vita indefinita sono significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e dalle dinamiche dei mercati finanziari che potrebbero registrare mutamenti ad oggi non prevedibili. Qualora il quadro macroeconomico mostrasse nel futuro peggioramenti rispetto a quanto ipotizzato, potrebbero emergere impatti sulle principali assunzioni adottate per la definizione dei flussi finanziari delle diverse CGU che potrebbero condurre nei bilanci dei prossimi esercizi a risultati diversi da quelli prospettati ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2023. In proposito preme sottolineare che le assunzioni e le ipotesi adottate ai fini del presente impairment test sono state formulate in un contesto ancora caratterizzato da incertezza, specie con rifermento al quadro inflattivo, ancora minacciato da possibili shock dal lato dell'offerta dei mercati dell'energia, in considerazione dell'attuale contesto geopolitico, che potrebbe incidere su consumatori e imprese in misura maggiore di quanto al momento incorporato nelle stime previsionali, rallentando la ripresa dell'attività economica. Va tuttavia osservato che le divisioni operative che presentano ancora significativi valori di avviamento (Insurance, Asset Management e Private Banking) hanno da sempre, e si aspetta avranno anche in futuro, redditività tali da giustificare ampiamente i valori di avviamento iscritti.
Poiché il Valore d'Uso viene determinato attraverso il ricorso a stime ed assunzioni che possono presentare elementi di incertezza, sono state svolte, come richiesto dai principi IAS/IFRS, delle analisi di sensitività finalizzate a verificare la sensibilità dei risultati ottenuti al variare di taluni parametri e ipotesi di fondo, con riferimento al metodo DCF. Tali analisi risultano importanti in questo contesto previsionale di incertezza; in proposito, la considerazione di scenari alternativi e di elementi di stress nelle principali variabili valutative e macroeconomiche consente di apprezzare gli impatti sugli esiti dell'impairment test legati allo scenario previsionale di riferimento.
Per le CGU che presentano valori residui di avviamenti, è stato verificato l'impatto sul Valore d'Uso di una variazione sino a 50 punti base in aumento per tassi di attualizzazione e in diminuzione per il tasso di crescita ai fini del Terminal Value. Inoltre, sono state condotte analisi di variazione del Valore d'Uso conseguente ad una variazione in senso peggiorativo dei flussi finanziari utilizzati ai fini del Terminal Value. Per nessuna delle CGU oggetto di verifica emergerebbero casistiche di impairment nei casi analizzati anche in considerazione di un aumento di 50 punti base dei tassi di attualizzazione e di una diminuzione di pari entità del tasso g o di una diminuzione del 10% del flusso del Terminal Value. Nella tabella che segue è riportata la sensitivity (in termini percentuali) del Valore d'Uso delle CGU per le quali residuano avviamenti, alla variazione del tasso di crescita "g" o del tasso di attualizzazione di rispettivamente -/+ 10 punti base, nonché alla variazione in diminuzione del 10% dei flussi finanziari utilizzati ai fini del Terminal Value.
| Sensitivity | VARIAZIONE VALORE D'USO | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| CGU | tasso di crescita "g" - 10 bps |
tasso di attualizzazione + 10 bps |
flusso del Terminal value - 10% |
||
| IMI Corporate & Investment Banking | -0,68% | -0,95% | -8,96% | ||
| Insurance | -0,65% | -0,91% | -5,79% | ||
| Asset Management | -0,69% | -0,95% | -6,09% | ||
| Private Banking | -0,73% | -1,00% | -6,30% |
In base a quanto riportato nella tabella precedente, variazioni dei Ke (in incremento) o dei g (in riduzione) contenute nei 10 punti base comporterebbero un decremento generale dei Valori d'Uso ricompreso tra lo 0,65% e l'1%. Per ciò che concerne il flusso finanziario considerato ai fini del Terminal Value, un decremento del 10% dello stesso comporterebbe riduzioni dei Valori d'Uso ricomprese tra il 5,79% e 8,96%. In ogni caso, per nessuna CGU emergerebbero problematiche di impairment in corrispondenza di tale sensitivity.

Sempre in un'ottica di stress test sono state eseguite analisi volte ad evidenziare i valori limite dei principali input, oltre i quali l'impairment test delle CGU richiederebbe di registrare un impairment; in proposito si riportano nella tabella che segue i tassi di crescita "g" ed i tassi di attualizzazione per ciascuna CGU che porterebbero, a parità di flussi da attualizzare, a Valori d'Uso allineati ai valori di iscrizione in bilancio.
| Sensitivity CGU |
Tasso di crescita "g" |
Differenza rispetto al tasso "g" utilizzato |
Tasso di attualizzazione del TV |
Differenza rispetto al tasso di attualizzazione del TV utilizzato |
|---|---|---|---|---|
| IMI Corporate & Investment Banking | 0,22% | -178 bps | 13,25% | 136 bps |
| Insurance | -1,67% | -367 bps | 14,32% | 275 bps |
| Asset Management | -17,26% | -1926 bps | 24,07% | 1249 bps |
| Private Banking (1) | n.s. | n.s. | n.s. | n.s. |
(1) Per la CGU Private Banking i flussi attualizzati lungo l'orizzonte di previsione esplicito risultano sostanzialmente già superiori rispetto al valore di carico e, conseguentemente, l'analisi di sensitivity sui parametri che modificano il valore attualizzato del Terminal Value, a parità di flusso, risulta non applicabile, in quanto non si perverrebbe mai ad una riduzione del Terminal Value tale da ricondurre il Valore d'Uso della CGU a valori prossimi al valore di carico contabile.
Come evidente dai dati contenuti nella tabella, i Valori d'Uso delle CGU si ridurrebbero fino ai valori contabili, con conseguenti problematiche di impairment, solo in corrispondenza di significativi peggioramenti dei tassi di attualizzazione (Ke) e dei tassi di crescita "g".
Infine, nell'ambito delle analisi circa le possibili variazioni dei flussi finanziari delle CGU a fronte di scenari alternativi rispetto a quello utilizzato ai fini del presente impairment test, è stato considerato l'impatto sui flussi di cassa prospettici derivante dall'applicazione di uno scenario macroeconomico alternativo, coerente con quello "sfavorevole" incorporato nei modelli di Expected Credit Loss utilizzati per la valutazione dei crediti ai sensi dell'IFRS 9. In tale scenario l'andamento del PIL italiano è previsto debole: si configura una moderata recessione nel 2024, seguita da una modesta ripresa nel biennio 2025-26, mentre l'andamento del PIL dell'Area Euro è ipotizzato solo di poco superiore. Il PIL è stimato stagnante su base annua, con modeste contrazioni su base trimestrali e un conseguente calo dell'inflazione più rapido e profondo, che consentirebbe alla BCE di allentare la politica monetaria fino a renderla espansiva, invece che neutra come nello scenario di riferimento. Lo scenario sopra rappresentato si traduce in una riduzione dei flussi di cassa a livello di Gruppo pari mediamente al 12% lungo l'orizzonte previsionale, con impatti distribuiti su tutte le CGU.
A valle di tale analisi è emerso che la riduzione dei flussi lungo l'orizzonte previsionale 2024-2028 in funzione dello scenario "sfavorevole" non comporterebbe problematiche di impairment per nessuna delle CGU del Gruppo.

Le imposte anticipate, contabilizzate con riferimento alle differenze temporanee deducibili ammontano a 12.601 milioni e si riferiscono per 11.434 milioni ad imposte rilevate in contropartita del conto economico e per 1.167 milioni ad imposte rilevate in contropartita del patrimonio netto. Le prime attengono a perdite portate a nuovo, alla quota non compensata dei benefici connessi alla deducibilità in esercizi futuri di rettifiche su crediti e accantonamenti a fondi rischi e oneri, nonché al beneficio riveniente dal riallineamento del valore fiscale degli avviamenti, dei marchi e delle altre attività immateriali ex art. 15, comma 10, 10-bis e 10-ter del D.L. n. 185/2008. Le attività per imposte anticipate in contropartita del patrimonio netto attengono quasi esclusivamente alla fiscalità su riserve da valutazione negative relative ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle coperture dei flussi finanziari ed alla rilevazione di perdite attuariali su fondi del personale.
Le imposte differite ammontano a 1.488 milioni e sono rilevate in contropartita del conto economico per 1.201 milioni, oltre a 287 milioni rilevati in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | ||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
||
| 12.880 | 12.350 | 520 | 10 | 14.287 |
| 1.447 | ||||
| 1.250 | ||||
| 326 | ||||
| - | - | - | - | - |
| - | - | - | - | - |
| 798 | 778 | 14 | 6 | 924 |
| 4 | 4 | - | - | 2 |
| 230 | 109 | 113 | 8 | 194 |
| - | - | - | - | 1 |
| -2.854 | ||||
| -1.543 | ||||
| -1.412 | ||||
| - | - | - | - | - |
| - | - | - | - | - |
| -172 | -48 | -124 | - | -131 |
| - | - | - | - | -1 |
| -604 | -565 | -39 | - | -1.310 |
| -851 | ||||
| -459 | ||||
| - | - | - | - | - |
| 11.434 | 10.934 | 484 | 16 | 12.880 |
| 1.407 1.173 375 -2.853 -2.249 -2.077 -391 -213 |
1.266 1.153 375 -2.682 -2.117 -2.069 -391 -174 |
127 14 - -163 -124 - - -39 |
14 6 - -8 -8 -8 - - |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce a) relative a esercizi precedenti si riferisce per 352 milioni all'iscrizione della fiscalità anticipata su una quota parte delle perdite fiscali pregresse della ex UBI Banca, UBI Leasing e UBI Factor.
Sempre nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce d) altre è riferibile principalmente all'iscrizione di attività per imposte anticipate convertibili sulla quota di perdita fiscale che è riconducibile al reversal delle quote di rettifiche su crediti e avviamenti e alle differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ad accantonamenti a fondi per rischi e oneri.
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le passività fiscali differite, effettuata al 31 dicembre 2022.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce 3.1 a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento di imposte anticipate di cui alla Legge n. 214/2011 e di imposte anticipate, precedentemente iscritte a fronte di accantonamenti a fondi per rischi e oneri, a seguito del relativo utilizzo avvenuto nell'esercizio.
Nell'ambito delle Altre diminuzioni, per la sottovoce a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge 214/2011 si fa rinvio a quanto riportato nella Parte C, tabella 21.1.
Sempre nell'ambito delle Altre diminuzioni, la sottovoce b) altre si riferisce alla compensazione con le passività fiscali differite dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 7.495 | 8.758 |
| 2. Aumenti | 506 | 477 |
| 3. Diminuzioni | -1.909 | -1.740 |
| 3.1 Rigiri | -1.488 | -865 |
| 3.2 Trasformazione in crediti d'imposta | -391 | -851 |
| a) derivante da perdite di esercizio | - | - |
| b) derivante da perdite fiscali | -391 | -851 |
| 3.3 Altre diminuzioni | -30 | -24 |
| 4. Importo finale | 6.092 | 7.495 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 1.470 | 501 | 944 | 25 | 1.337 |
| 2. Aumenti | 244 | 169 | 74 | 1 | 764 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 139 | 71 | 68 | - | 610 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - | - | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | 139 | 71 | 68 | - | 610 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 105 | 98 | 6 | 1 | 136 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | 18 |
| 3. Diminuzioni | -513 | -192 | -299 | -22 | -631 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -303 | -97 | -184 | -22 | -327 |
| a) rigiri | -55 | -32 | -1 | -22 | -75 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | -248 | -65 | -183 | - | -252 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | -2 | -2 | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -208 | -93 | -115 | - | -304 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 1.201 | 478 | 719 | 4 | 1.470 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio in relazione al processo di ammortamento fiscale del brand name.
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico, effettuata al 31 dicembre 2022.
La voce Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico effettuata nell'esercizio.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 1.730 | 1.351 | 371 | 8 | 966 |
| 2. Aumenti | 315 | 313 | 2 | - | 1.436 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 217 | 215 | 2 | - | 1.324 |
| a) relative a precedenti esercizi | 3 | 3 | - | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| c) altre | 214 | 212 | 2 | - | 1.324 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - | - | - | 3 |
| 2.3 Altri aumenti | 98 | 98 | - | - | 109 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 3. Diminuzioni | -878 | -518 | -352 | -8 | -672 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -463 | -426 | -37 | - | -555 |
| a) rigiri | -370 | -370 | - | - | -453 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - | - | - | - |
| c) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - | - | - | - |
| d) altre | -93 | -56 | -37 | - | -102 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -415 | -92 | -315 | -8 | -117 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 1.167 | 1.146 | 21 | - | 1.730 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ai risultati valutativi delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e dei derivati di copertura di flussi finanziari.
La voce Altri aumenti si riferisce principalmente allo storno della compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto, effettuata al 31 dicembre 2022.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento delle imposte anticipate precedentemente iscritte in relazione alla valutazione al fair value di strumenti derivati di copertura di flussi finanziari e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva a seguito dell'adeguamento degli effetti valutativi ovvero del relativo realizzo avvenuti nell'esercizio.
La voce 3.3 Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | |||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||
| 1. Importo iniziale | 248 | 205 | 42 | 1 | 585 |
| 2. Aumenti | 337 | 290 | 47 | - | 259 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 176 | 165 | 11 | - | 154 |
| a) relative a precedenti esercizi | 1 | 1 | - | - | - |
| b) dovute al mutamento dei criteri contabili | 11 | - | 11 | - | - |
| c) altre | 164 | 164 | - | - | 154 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | 1 | 1 | - | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 157 | 124 | 33 | - | 105 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | 3 | - | 3 | - | - |
| 3. Diminuzioni | -298 | -250 | -47 | -1 | -596 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -127 | -126 | - | -1 | -399 |
| a) rigiri | -123 | -122 | - | -1 | -103 |
| b) dovute al mutamento dei criteri contabili | - | - | - | - | -1 |
| c) altre | -4 | -4 | - | - | -295 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - | - | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -171 | -124 | -47 | - | -197 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - |
| 4. Importo finale | 287 | 245 | 42 | - | 248 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio connesse alla valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e alla valutazione al fair value delle attività materiali.
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata al 31 dicembre 2022.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è riferibile all'annullamento delle imposte differite precedentemente iscritte a fronte della valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e dei derivati di copertura di flussi finanziari.
La voce 3.3 Altre diminuzioni si riferisce principalmente alla compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del patrimonio netto e alla compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico.
Come indicato nell'ambito delle politiche contabili con riferimento alla fiscalità corrente e differita, si segnala che non viene iscritta in Bilancio la fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione", in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che comportino la tassazione delle citate riserve in sospensione.

Il principio contabile internazionale IAS 12 prevede che la rilevazione delle passività e attività fiscali differite deve essere effettuata sulla base dei seguenti criteri:
Per le prime, come meglio precisato nel prosieguo, la normativa prevede un particolare meccanismo di conversione in crediti d'imposta che legittima di per sé la loro iscrizione in bilancio.
L'ammontare delle imposte anticipate "non qualificate" iscritto in bilancio deve essere invece sottoposto a test, per verificare se sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero (c.d. "probability test").
Le imposte anticipate "qualificate" ammontano a 6.092 milioni mentre le imposte anticipate "non qualificate" sottoposte al probability test ammontano a 6.509 milioni (a cui si affiancano 1.488 milioni di imposte differite).
Il probability test relativo alle imposte anticipate "non qualificate" iscritte nel Bilancio 2023 è stato svolto avendo separato riguardo - in ragione delle diverse condizioni di utilizzo delle sottostanti differenze temporanee e in continuità con i precedenti esercizi - alle seguenti fattispecie:
− imposte anticipate scaturenti da differenze temporanee deducibili ai fini IRAP ("imposte anticipate IRAP").
Nel Bilancio 2023 sono iscritte imposte anticipate relative a perdite fiscali pregresse della controllante Intesa Sanpaolo per complessivi 2.63892 milioni, di cui 2.107 milioni corrispondenti all'aliquota IRES base del 24% e 531 milioni all'aliquota IRES addizionale del 3,5%. Di tale ammontare di imposte anticipate, 352 milioni sono costituiti da imposte anticipate al 24% iscritte per la prima volta nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte di perdite fiscali pregresse delle società dell'ex Gruppo UBI ("nuove DTA"; vedi infra).
Il probability test sulle imposte anticipate relative alle perdite fiscali è stato effettuato considerando la posizione individuale di Intesa Sanpaolo.
Per le perdite delle ex Banche Venete, la possibilità di utilizzo su base esclusivamente individuale da parte di Intesa Sanpaolo scaturisce dalle norme che ne hanno stabilito il trasferimento (l'art. 7, comma 3, del D.L. n. 99/2017, convertito con modificazioni dalla L. n. 121/2017, e l'art. 15 del D.L. n. 18/2016) in concomitanza con l'acquisizione dei rami aziendali di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca (avvenuta nel 2017) e dalla successiva incorporazione delle loro ex controllate Banca Nuova e Banca Apulia (con decorrenza, rispettivamente, dal 1° gennaio 2018 e dal 1°gennaio 2019). Per le perdite di UBI Banca e delle altre società dell'ex Gruppo UBI incorporate in Intesa Sanpaolo, la medesima possibilità scaturisce dalla incorporazione di tali società in Intesa Sanpaolo nel corso del 2021 e del 2022.
Ai fini del probability test, le prospettive reddituali di Intesa Sanpaolo sono state stimate, in linea con le scelte effettuate per il Bilancio 2022, su un arco temporale di 5 esercizi, vale a dire il quinquennio 2024-2028; per tale periodo, con riferimento agli esercizi fino al 2025 sono state considerate le previsioni risultanti dal Piano d'Impresa 2022-2025 aggiornate (per l'esercizio 2024 attraverso il Budget 2024 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2024) per tener conto del mutato quadro macroeconomico; i flussi degli ultimi tre esercizi di proiezioni (2026, 2027 e 2028) sono stati invece stimati attraverso un trascinamento inerziale dei flussi del 2025, sulla base delle previsioni relative all'aggiornato scenario macroeconomico, senza quindi considerare l'effetto di ulteriori leve manageriali; per gli esercizi successivi al 2028, si è assunto in via prudenziale che il risultato lordo si mantenga costante, pari dunque a quello stimato per l'esercizio 2028 (senza quindi considerare un tasso di crescita "g"). Dalle analisi condotte è emerso che il totale assorbimento delle imposte anticipate in questione – anche delle "nuove DTA" iscritte nel Bilancio 2023 – potrà realizzarsi in un orizzonte temporale ritenuto compatibile con il requisito di "probabilità" del recupero richiesto dallo IAS 12.
Al fine di raggiungere un sufficiente grado di confidenza in merito all'iscrivibilità di "nuove DTA" relative alle perdite pregresse sono stati ipotizzati anche (i) uno scenario "base" con analisi di sensitività basata su una decurtazione del 10% delle basi imponibili degli esercizi 2029 e oltre, non coperti da previsioni analitiche, nonché (ii) uno scenario coerente con quello "sfavorevole" incorporato nei modelli di Expected Credit Loss utilizzati per la valutazione dei crediti ai sensi dell'IFRS 9, elaborato, in estrema sintesi, assumendo previsioni di crescita del PIL più basse tra quelle riportate nel sondaggio di Consensus Economics per i principali paesi avanzati (con coerenti effetti sui consumi e investimenti fissi), uno shock negativo anche all'andamento di indici di borsa e prezzi immobiliari nonché livelli significativamente più alti dello spread Btp-Bund.
Dalle analisi condotte è emerso che, anche in tali scenari peggiorativi, il totale assorbimento delle imposte anticipate in questione – anche delle "nuove DTA" iscritte nel Bilancio 2023 – potrà realizzarsi in un orizzonte temporale ritenuto compatibile con il requisito di "probabilità" del recupero richiesto dallo IAS 12.
Con particolare riguardo alle "nuove DTA" iscritte nel Bilancio 2023, si segnala che alla data dell'incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo sussistevano perdite fiscali pregresse di UBI Banca, in gran parte riferibili alle ex Good Banks (a loro volta incorporate da UBI tra il 2017 e il 2018) a fronte delle quali UBI Banca non aveva iscritto imposte anticipate. In sede di PPA, nonché nei Bilanci 2020 e 2021, Intesa Sanpaolo aveva deciso di adottare un approccio in continuità rispetto a quello di UBI
92 Tale importo è già al netto del beneficio derivante dalla trasformazione in crediti di imposta di complessivi 220 milioni (di cui 110 milioni relativi al 2020 e 110 milioni al 2021) di imposte anticipate relative a perdite fiscali, per effetto della cessione, rispettivamente realizzata entro il 31 dicembre 2020 ed entro il 31 dicembre 2021, di crediti deteriorati ai sensi dell'art. 55, D.L. n. 18/2020 (Decreto "Cura Italia") e dell'art. 19, D.L. n. 73/2021 (Decreto "Sostegni bis").

Banca, scegliendo, prudentemente, di non iscrivere le sopra citate imposte anticipate. Ci si era tuttavia riservati una riconsiderazione della questione nei successivi esercizi, in funzione dell'andamento delle performance reddituali della Banca nel contesto dell'evoluzione della situazione esterna.
Nel corso dell'esercizio 2022: i) il diritto al pieno utilizzo da parte di Intesa Sanpaolo delle perdite fiscali di UBI Banca (sia di quelle a fronte delle quali risultavano già iscritte imposte anticipate, sia delle altre) è stato confermato dall'Agenzia delle Entrate in risposta ad apposita istanza di interpello presentata dalla Capogruppo; ii) sono state avviate tra la Capogruppo e il Fondo Nazionale di Risoluzione (che aveva ceduto ad UBI Banca le partecipazioni nelle ex Good Bank) interlocuzioni volte a disciplinare nell'assetto post fusione il diritto riconosciuto al Fondo Nazionale di Risoluzione, sulla base degli accordi iniziali, a vedersi retrocessa una quota del beneficio fiscale che sarà conseguito in futuro al momento del concreto utilizzo delle perdite fiscali delle ex Good Banks.
L'esito favorevole del suddetto interpello, abbinato a taluni elementi oggettivi, prevalentemente riconducibili al miglioramento degli indicatori economici di riferimento e delle prospettive reddituali della Banca rispetto alle precedenti stime, hanno consentito di riconsiderare, ai fini della redazione del Bilancio 2022, l'atteggiamento di assoluta prudenza adottato sino a quel momento relativamente alla iscrizione di nuove imposte anticipate sulle perdite fiscali dell'ex UBI Banca.
Di contro, pur in un tale scenario in miglioramento, talune circostanze – quali il quadro macroeconomico comunque ancora incerto, anche a causa del conflitto Russia/Ucraina, e la fase del tutto iniziale delle interlocuzioni con il Fondo Nazionale di Risoluzione – avevano suggerito di mantenere ancora cautela nel valutare le prospettive di recupero delle perdite fiscali in questione e, conseguentemente, nel procedere all'iscrizione in toto delle imposte anticipate ad esse relative.
Per quanto sin qui esposto, ai fini del Bilancio 2022, si era ritenuto di quantificare in 320 milioni l'ammontare di imposte anticipate da iscrivere nel conto economico 2022 di Intesa Sanpaolo a fronte delle perdite fiscali pregresse della ex UBI Banca.
Ai fini del Bilancio 2023, si sono ravvisate le condizioni per procedere all'iscrizione di una ulteriore quota delle DTA relative alle perdite fiscali della ex UBI Banca, determinata in 321 milioni, in conseguenza della crescita dei tassi di interesse osservata nel corso del 2023 e del conseguente consolidamento delle aspettative di crescita dell'utile della Banca anche in uno scenario avverso come quello precedentemente rappresentato.
Le medesime condizioni di iscrivibilità si sono ravvisate relativamente a 31 milioni di imposte anticipate relative a perdite fiscali pregresse maturate dalle ex UBI Leasing e UBI Factor nel corso del periodo di opzione del Consolidato fiscale dell'ex Gruppo UBI, riattribuite alle Società alla cessazione del citato regime, avvenuta in conseguenza dell'acquisizione della consolidante UBI Banca da parte di Intesa Sanpaolo; tali DTA si aggiungono a quelle già iscritte nei precedenti bilanci sulla base delle previsioni elaborate dalle suddette Società.
Le condizioni per l'iscrivibilità della residua quota di DTA relative a perdite pregresse della ex UBI Banca, al momento non sussistenti, saranno rivalutate nel corso del 2024 in funzione delle interlocuzioni già citate con il Fondo Nazionale di Risoluzione.
Nel Bilancio 2023 risultano altresì iscritte, per 6 milioni, imposte anticipate – ormai in via di totale riassorbimento – derivanti da perdite fiscali pregresse della controllata lussemburghese Intesa Sanpaolo Holding International (ISPHI). Le analisi svolte in relazione alle previsioni reddituali della controllata lussemburghese confermano la capacità di tale società di utilizzare le perdite a fronte delle quali sono appostate imposte anticipate.
Nello svolgimento del probability test sulle "altre imposte anticipate IRES" e sulle "imposte anticipate IRAP", iscritte nel bilancio di Gruppo al 31 dicembre 2023 sono state considerate separatamente dalle altre le imposte anticipate derivanti da differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni e perdite su crediti (diverse da quelle scaturenti dalla prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9; cfr. infra), nonché, se iscritte in bilancio entro l'esercizio 2014, quelle relative all'avviamento e alle altre attività immateriali a vita indefinita93 (imposte anticipate "qualificate" e differenze temporanee "qualificate"). Rileva al riguardo che, a decorrere dal periodo di imposta chiuso al 31 dicembre 2011, è consentita la conversione in crediti di imposta delle imposte anticipate IRES iscritte in bilancio a fronte di perdite fiscali derivanti dalla deduzione differita di differenze temporanee "qualificate" (art. 2, comma 56-bis, D.L. 29 dicembre 2010 n. 225, introdotto dall'art. 9, D.L. 6 dicembre 2011 n. 201). A decorrere dal periodo di imposta 2013, analoga possibilità di conversione è prevista, qualora dalla dichiarazione IRAP emerga un valore della produzione netta negativo, anche per le imposte anticipate IRAP afferenti a differenze temporanee "qualificate" che abbiano concorso alla determinazione del valore della produzione netta negativo (art. 2, comma 56-bis.1, D.L. 29 dicembre 2010, n. 225, introdotto dalla L. n. 147/2013). Tali forme di convertibilità – che si aggiungono a quella già prevista per il caso in cui dal bilancio individuale risulti una perdita di esercizio (art. 2, commi 55 e 56, D.L. n. 225/2010, come da ultimo modificato dalla L. n. 147/2013) – costituiscono una modalità di recupero aggiuntiva e integrativa, che risulta idonea ad assicurare il recupero delle imposte anticipate "qualificate" in ogni situazione, indipendentemente dalla redditività futura dell'impresa. Infatti, qualora in un determinato esercizio si verificassero eccedenze delle differenze temporanee "qualificate" rispetto al reddito imponibile o al valore della produzione netta, il recupero delle relative imposte anticipate non si manifesterebbe in una riduzione delle imposte correnti, ma mediante l'iscrizione di imposte anticipate sulla perdita fiscale o sul valore della produzione netta negativo, convertibili in crediti d'imposta ai sensi dell'art. 2, commi 56-bis e 56-bis.1, D.L. n. 225/2010. La convertibilità delle imposte anticipate su perdite fiscali e valore della produzione netta negativo che siano determinate da differenze temporanee "qualificate" si configura pertanto quale presupposto idoneo e sufficiente per l'iscrizione in bilancio delle imposte anticipate "qualificate", consentendo di escluderle dall'ambito applicativo del probability test reddituale.
Un limite alla convertibilità tout court delle imposte anticipate "qualificate" è stato introdotto dall'art. 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, modificato dal D.L. n. 237 del 23 dicembre 2016, che ha subordinato la trasformabilità in credito di imposta delle imposte anticipate "qualificate" alle quali non abbia corrisposto un effettivo pagamento anticipato di imposte ("DTA di tipo 2") alla corresponsione di un canone annuo, pari all'1,5% del loro valore complessivo, per gli esercizi 2016-2030. Nessun canone è dovuto per la trasformabilità in credito di imposta delle imposte anticipate "qualificate" alle quali abbia invece corrisposto un effettivo pagamento anticipato di maggiori imposte ("DTA di tipo 1"). Tenuto conto che le imposte anticipate "qualificate", sia quelle iscritte nel tempo dalle Società facenti parte del consolidato fiscale di Intesa Sanpaolo sia quelle
93 Con l'art. 17, D.L. 27 giugno 2015, n. 83, è stata esclusa la convertibilità in crediti d'imposta (a qualunque titolo prevista dal D.L. 29 dicembre 2010, n. 225) delle attività per imposte anticipate relative "al valore dell'avviamento e delle altre attività immateriali iscritte per la prima volta a partire dai bilanci relativi all'esercizio in corso alla data di entrata in vigore" della disposizione, cioè a partire dal 2015.

confluite nel bilancio della Capogruppo a seguito dell'acquisizione dei rami aziendali delle ex Banche Venete sia da ultimo quelle dell'ex Gruppo UBI, sono risultate tutte "DTA di tipo 1", il Gruppo non è in concreto al momento tenuto alla corresponsione del canone.
La Legge di Bilancio 2019 (L. 30 dicembre 2018, n. 145), all'art. 1, commi 1067 e 1068, ha previsto la deducibilità (sia ai fini IRES che IRAP) in dieci periodi di imposta, a partire da quello in corso al 31 dicembre 2018, delle rettifiche di valore sui crediti verso la clientela iscritte nei bilanci delle banche e degli enti finanziari in occasione della prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 994. Secondo quanto chiarito nella Relazione illustrativa del Provvedimento, le imposte anticipate iscritte in bilancio a fronte del differimento della citata deduzione non sono convertibili in crediti di imposta in base alle citate disposizioni del D.L. n. 225/2010. Tali imposte, pertanto, debbono essere assoggettate al probability test.
L'elaborazione svolta ha evidenziato una base imponibile IRES capiente, in grado di assorbire la fiscalità differita iscritta relativamente all'IRES nel bilancio al 31 dicembre 2023.
Anche per le "imposte anticipate IRAP", il probability test è stato effettuato in forma analitica con riferimento alle sole imposte anticipate "non qualificate" (per quelle convertibili in crediti verso l'Erario, come detto, le prospettive certe di utilizzo sulla base delle ipotesi di conversione in crediti di imposta previste dai commi 56-bis e 56-bis.1, art. 2, D.L. n. 225/2010, si configurano, infatti, quale presupposto sufficiente per l'iscrizione in bilancio, rendendo implicitamente superato il probability test ad esse relativo). Il test è stato effettuato confrontando gli imponibili prospettici IRAP di Intesa Sanpaolo, stimati sulla base dei medesimi dati previsionali assunti ai fini del probability test sulle perdite fiscali, con i rientri delle variazioni temporanee non qualificate riscontrate al 31 dicembre 2023 e determinando, per ciascun esercizio, la base imponibile IRAP residua.
Tenuto conto che ai fini IRAP, diversamente da quanto previsto per le perdite fiscali IRES, non opera un regime di carry forward degli imponibili negativi né la possibilità di compensarli nell'ambito di un consolidato fiscale, qualora in uno o più esercizi la base imponibile residua fosse per ipotesi negativa, le imposte anticipate IRAP iscrivibili in bilancio dovrebbero essere limitate alle sole corrispondenti alle differenze temporanee assorbibili in ciascun esercizio considerato.
Dalle elaborazioni svolte emerge una base imponibile residua IRAP positiva in ciascuno degli esercizi compresi nell'orizzonte temporale di riferimento del test.
A supporto dei positivi esiti del probability test sulle DTA iscritte per ciascuna delle fattispecie di cui sopra si rileva che:
Pertanto, le prospettive di recupero che emergono dalle stime sono da ritenere compatibili con il requisito di "probabilità di recupero" richiesto dallo IAS 12.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
94 Il periodo di rateizzazione decennale, che avrebbe dovuto originariamente concludersi nel 2027, è stato procrastinato di un anno dalla Legge di bilancio 2020 (L. 27 dicembre 2019, n. 160).

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| A. Attività possedute per la vendita | ||
| A.1 Attività finanziarie | 139 | 368 |
| A.2 Partecipazioni | 50 | 145 |
| A.3 Attività materiali | 75 | 87 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 4 | 5 |
| A.4 Attività immateriali | - | - |
| A.5 Altre attività non correnti | - | 38 |
| Totale A | 264 | 638 |
| di cui valutate al costo | 213 | 557 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | 51 | 81 |
| B. Attività operative cessate | ||
| B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - |
| - Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - |
| - Attività finanziarie designate al fair value | - | - |
| - Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - |
| B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| B.4 Partecipazioni | - | - |
| B.5 Attività materiali | - | - |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| B.6 Attività immateriali | - | - |
| B.7 Altre attività | - | - |
| Totale B | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| C. Passività associate ad attività possedute per la vendita | ||
| C.1 Debiti | - | - |
| C.2 Titoli | - | - |
| C.3 Altre passività | -2 | -15 |
| Totale C | -2 | -15 |
| di cui valutate al costo | -2 | -15 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| D. Passività associate ad attività operative cessate | ||
| D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| D.2 Passività finanziarie di negoziazione | - | - |
| D.3 Passività finanziarie designate al fair value | - | - |
| D.4 Fondi | - | - |
| D.5 Altre passività | - | - |
| Totale D | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |

Nella tabella in esame figurano le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
La voce A.1 Attività finanziarie, pari a 139 milioni netti, si riferisce a crediti deteriorati (163,2 milioni lordi, 121,8 milioni netti) e, in misura residuale (18 milioni lordi, 16,8 milioni netti) a crediti in bonis, che saranno oggetto di cessione nell'ambito di operazioni in programma per il 2024.
Tale importo si confronta con l'importo di 368 milioni rilevato al 31 dicembre 2022 che includeva principalmente: portafogli classificati a UTP e in misura residuale a crediti in bonis, che sono stati oggetto di cessione nel corso del 2023.
La voce A.2 Partecipazioni, pari a 50 milioni al 31 dicembre 2023 è riferita alla partecipazione in Cronos Vita S.p.A., per maggiori informazioni si rinvia al capitolo "L'esercizio 2023 in sintesi" della Relazione sull'andamento della gestione. Tale importo si confronta con quello al 31 dicembre 2022 riferito alla partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd. (ZOAM) il cui closing si è perfezionato nel corso del 2023.
La voce A.3 Attività materiali è costituita da immobili in cessione a BPER in attesa della risoluzione dei vincoli in essere (per 10 milioni) e da singoli immobili in via di dismissione (per 65 milioni).
La voce A.5 Altre attività non correnti al 31 dicembre 2022 era riferita al ramo d'azienda di PBZ Card dedicato all'attività di merchant acquiring che è stata oggetto di trasferimento al Gruppo Nexi nel corso 2023.
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Partite verso l'Erario | 24.522 |
| Partite in corso di lavorazione | 1.388 |
| Assegni e altri valori in cassa | 469 |
| Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi | 107 |
| Partite viaggianti | 5 |
| Partite varie | 4.741 |
| TOTALE 31.12.2023 |
31.232 |
| TOTALE 31.12.2022 |
22.461 |
Nella sottovoce "Partite verso l'Erario" sono inclusi crediti fiscali connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti - per complessivi 20 miliardi circa, di cui 13,3 miliardi nel business model Hold to Collect, 4,3 miliardi nel business model Hold to Collect and Sell e 2,5 miliardi nel business model Other.
La sottovoce "Partite varie" include le seguenti principali componenti: (i) ratei e risconti non ricondotti pari a 409 milioni; ii) i costi sostenuti per l'ottenimento e l'esecuzione dei contratti con la clientela per un ammontare pari a 604 milioni, riferito prevalentemente ai costi per bonus capitalizzati da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking (e pertanto soggetti a ammortamento per 73 milioni) e da IW Private Investments Sim S.p.A. (e pertanto soggetti a ammortamento per 7 milioni), in quanto strettamente correlati all'acquisizione ed al mantenimento della raccolta; (iii) come previsto dal paragrafo 116 e successivi dell'IFRS 15, i crediti di funzionamento, ossia i crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e servizi non finanziari, sono pari a 118 milioni.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Valore di |
Fair value | Valore di Fair value bilancio |
|||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Debiti verso banche centrali | 48.089 | X | X | X | 98.444 | X | X | X | |
| 2. Debiti verso banche | 45.153 | X | X | X | 39.688 | X | X | X | |
| 2.1 Conti correnti e depositi a vista | 3.526 | X | X | X | 3.240 | X | X | X | |
| 2.2 Depositi a scadenza | 3.409 | X | X | X | 3.807 | X | X | X | |
| 2.3 Finanziamenti | 27.817 | X | X | X | 19.231 | X | X | X | |
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 21.911 | X | X | X | 12.753 | X | X | X | |
| 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti |
5.906 | X | X | X | 6.478 | X | X | X | |
| patrimoniali | - | X | X | X | - | X | X | X | |
| 2.5 Debiti per leasing | 4 | X | X | X | 6 | X | X | X | |
| 2.6 Altri debiti | 10.397 | X | X | X | 13.404 | X | X | X | |
| Totale | 93.242 | - | 78.724 | 14.351 | 138.132 | - | 125.195 | 12.711 |
L'illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A – Politiche contabili.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – debiti verso banche - al 31 dicembre 2023 pari a 93.242 milioni (138.132 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 92.345 milioni al "Gruppo bancario", per 741 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 156 milioni ad "Altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 137.203 milioni, 637 milioni e 292 milioni.
All'interno della voce "Debiti verso Banche Centrali" è ricompreso il saldo delle operazioni di finanziamento TLTRO per complessivi 45 miliardi (96 miliardi al 31 dicembre 2022), interamente ascrivibili all'operazione TLTRO III.
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività cedute e non cancellate dal bilancio sono dettagliate nella Parte E -Sezione E - Operazioni di cessione della Nota Integrativa.
Tra i pronti contro termine passivi del Gruppo, esposti in tabella risultano inclusi long term repo per un valore di bilancio complessivo di 200 milioni, riconducibili a Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking per operazioni di de-risking perfezionate in esercizi precedenti al duplice scopo di finanziare, da un lato, l'attività della banca (con le operazioni di repo) e di ridurre, dall'altro, i rischi creditizi connessi al portafoglio titoli in essere (prevedendo anche l'acquisizione di garanzie finanziarie). Le operazioni hanno come sottostante un portafoglio non sostituibile di titoli di Stato italiani (con scadenza compresa tra il 2031 ed il 2033) coperti dal rischio tasso mediante contratti interest rate swap e dal rischio di credito mediante contratti credit default swap, già presenti in bilancio al momento della stipula delle operazioni di repo ed iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Il valore nominale dei repo coincide con quello dei titoli ed anche la data di scadenza.
Ai fini della rilevazione in bilancio è stata effettuata una valutazione delle finalità sottostanti al complesso degli accordi contrattuali, tenendo conto delle indicazioni fornite dall'Autorità di Vigilanza nel Documento Banca d'Italia / Consob / IVASS n.6 dell'8 marzo 2013 – Trattamento contabile di operazioni di "repo strutturati a lungo termine".
L'analisi ha riguardato la struttura, i flussi di cassa ed i rischi connessi con le operazioni al fine di verificare se la fattispecie descritta in precedenza sia assimilabile alle operazioni di term structured repo descritte nel suddetto Documento e se, ai fini del rispetto del principio della prevalenza della sostanza sulla forma, ricorrano gli indicatori di cui al paragrafo B.6 della Guidance on Implementing dell'IFRS 9, in base ai quali l'operazione posta in essere potrebbe risultare sostanzialmente assimilabile a quella di un contratto derivato e, in particolare, ad un credit default swap.
La fattispecie descritta si articola in operazioni di pronti contro termine passivi che non risultano essere contestuali alle operazioni di acquisto dei titoli in quanto gli stessi erano già presenti in portafoglio. Inoltre, l'acquisto dei titoli e la stipula dei relativi derivati a copertura sono avvenuti con controparti di mercato differenti da quelle con cui sono stati conclusi i repo. Peraltro, anche il rischio di credito è stato chiuso con garanzie finanziarie.
Dall'analisi svolta sono pertanto emersi elementi di differenziazione rispetto alle operazioni di term structured repo descritte nel citato Documento, a supporto dell'inapplicabilità delle linee guida previste al paragrafo B.6 della Guidance on Implementing dell'IFRS 9, conseguendo che le operazioni devono essere rilevate in bilancio considerando separatamente le singole componenti contrattuali.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Valore Fair value di |
Fair value | ||||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||
| 1. Conti correnti e depositi a vista | 364.906 | X | X | X | 412.667 | X | X | X | |
| 2. Depositi a scadenza | 43.004 | X | X | X | 20.309 | X | X | X | |
| 3. Finanziamenti | 18.042 | X | X | X | 5.200 | X | X | X | |
| 3.1 Pronti contro termine passivi | 13.009 | X | X | X | 1.284 | X | X | X | |
| 3.2 Altri | 5.033 | X | X | X | 3.916 | X | X | X | |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
199 | X | X | X | 541 | X | X | X | |
| 5. Debiti per leasing | 1.213 | X | X | X | 1.315 | X | X | X | |
| 6. Altri debiti | 13.085 | X | X | X | 14.563 | X | X | X | |
| Totale | 440.449 | - | 413.014 | 27.304 | 454.595 | - | 435.909 | 18.259 |
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – debiti verso clientela - al 31 dicembre 2023 pari a 440.449 milioni (454.595 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 440.312 milioni al "Gruppo bancario" e per 137 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 454.037 milioni, 557 milioni, cui si aggiungeva 1 milione per le "altre imprese".
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia titoli / Valori 31.12.2023 |
31.12.2022 | ||||||||
| Valore di | Fair value | Valore di | Fair value | ||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| A. Titoli | |||||||||
| 1. obbligazioni | 91.805 | 60.128 | 32.185 | - | 66.159 | 41.736 | 24.148 | 29 | |
| 1.1 strutturate | 1.199 | 109 | 1.111 | - | 1.806 | 397 | 1.361 | 29 | |
| 1.2 altre | 90.606 | 60.019 | 31.074 | - | 64.353 | 41.339 | 22.787 | - | |
| 2. altri titoli | 16.623 | - | 15.040 | 1.583 | 11.241 | - | 9.280 | 1.961 | |
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2 altri | 16.623 | - | 15.040 | 1.583 | 11.241 | - | 9.280 | 1.961 | |
| Totale | 108.428 | 60.128 | 47.225 | 1.583 | 77.400 | 41.736 | 33.428 | 1.990 |
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – titoli in circolazione - al 31 dicembre 2023 pari a 108.428 milioni (77.400 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 107.092 milioni al "Gruppo bancario" e per 1.327 milioni alle "Imprese di assicurazione" e 9 milioni "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 76.056 milioni, 1.334 milioni e 10 milioni.
Al 31 dicembre 2023 si rilevano debiti subordinati per 608 milioni, ascrivibili interamente alle Imprese di assicurazione ed in particolare ad Intesa Sanpaolo Vita.
Alla data di riferimento si rilevano titoli in circolazione subordinati per 13.485 milioni, ascrivibili alla Capogruppo per 12.158 milioni ed alle Imprese di assicurazione per 1.327 milioni.
Al 31 dicembre 2023 non risultano in essere debiti strutturati.
Al 31 dicembre 2023 risultano in essere debiti per leasing per 1.217 milioni, di cui 239 milioni in scadenza entro un anno, 597 milioni in scadenza tra 1 e 5 anni e 381 milioni in scadenza oltre i 5 anni.
I debiti per leasing si riferiscono per 1.213 milioni a controparti clientela e per 4 milioni a controparti banche.
Gli stessi derivano dall'applicazione, con decorrenza 1° gennaio 2019, del principio contabile IFRS 16 relativo al Leasing.
(milioni di euro)
value (*)
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie di negoziazione - al 31 dicembre 2023 pari a 43.493 milioni (46.512 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 43.486 milioni al "Gruppo bancario" e per 7 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano interamente riferibili al Gruppo Bancario.
I Debiti verso banche e clientela rappresentano, per l'intero ammontare, le posizioni in "scoperti tecnici" sui titoli.
L'aggregato 3.2.1 Altri Titoli – strutturati rappresenta, per l'intero ammontare, i derivati cartolarizzati (certificates) che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione di Banca d'Italia del 21 ottobre 2014, emessi dal Gruppo fino a tutto il 2019.
Gli strumenti derivati includono per 6.324 milioni i certificates aventi caratteristiche assimilabili a derivati finanziari in ragione della prevalenza dei rischi di mercato rispetto alla restituzione dei premi versati.
Le variazioni di fair value rilevate nell'esercizio per il cambiamento del proprio merito di credito sono risultate positive per 6 milioni e si riferiscono a Strumenti derivati ed a Titoli di debito - Altri titoli.
I valori al 31 dicembre 2023 degli Strumenti derivati includono i risultati della compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi dei derivati di copertura posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. in quanto soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
L'aggregato Passività finanziarie di negoziazione include passività subordinate rappresentate da Debiti verso banche per 230 milioni e Debiti verso clientela per 92 milioni.
Al 31 dicembre 2023 i debiti strutturati classificati nella voce Passività finanziarie di negoziazione ammontano a 302 milioni verso clientela e 5 milioni verso banche, da riferire per 299 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 8 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari convertibili.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
|||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela | 51.443 | - | 51.442 | - | 51.442 | 54.217 | - | 54.216 | - | 54.216 |
| 2.1 Strutturati | 5 | - | 4 | - | X | 5 | - | 4 | - | X |
| 2.2 Altri | 51.438 | - | 51.438 | - | X | 54.212 | - | 54.212 | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 | 9.875 | - | 8.761 | 30 | 8.719 |
| 3.1 Strutturati | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X | 9.875 | - | 8.761 | 30 | X |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale | 73.168 | 91 | 72.660 | 31 | 72.607 | 64.092 | - | 62.977 | 30 | 62.935 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
L'ammontare complessivo delle Passività finanziarie designate al fair value – al 31 dicembre 2023 pari a 72.782 milioni (63.007 milioni al 31 dicembre 2022) – è attribuibile per 21.344 milioni al "Gruppo bancario" e per 51.438 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 8.795 milioni e 54.212 milioni.
Il Gruppo ha classificato nei Debiti verso clientela il piano di Co-Investimenti LECOIP 3.0 per rapporti di lavoro cessati anzitempo di dipendenti di società del Gruppo e le polizze vita collegate ad iniziative sociali, che la Banca gestisce sulla base del fair value.
La sottovoce 3.1 Titoli di debito – Strutturati accoglie i certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto). Questi, se emessi successivamente al 1° gennaio 2020, sono classificati tra le Passività finanziarie designate al fair value (c.d. Fair Value Option), a seguito dell'implementazione in Banca di un modello di business improntato a logiche di banking book con l'obiettivo di generare una raccolta stabile.
I certificates rappresentativi di Passività finanziarie designate al fair value rilevano le relative variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Nell'esercizio le variazioni del proprio merito creditizio sono risultate negative per 119 milioni.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
|||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 2. Debiti verso clientela | 5 | - | 4 | - | 4 | 5 | - | 4 | - | 4 |
| 2.1 Strutturati | 5 | - | 4 | - | X | 5 | - | 4 | - | X |
| 2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| di cui: | ||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X |
| 3. Titoli di debito | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 | 9.875 | - | 8.761 | 30 | 8.719 |
| 3.1 Strutturati | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X | 9.875 | - | 8.761 | 30 | X |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X |
| Totale | 21.730 | 91 | 21.222 | 31 | 21.169 | 9.880 | - | 8.765 | 30 | 8.723 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
||||||
| Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello1 | Livello 2 | Livello 3 | ||||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | |
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | |
| di cui: | |||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | |
| 2. Debiti verso clientela | 51.438 | - | 51.438 | - | 51.438 | 54.212 | - | 54.212 | - | 54.212 | |
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | |
| 2.2 Altri | 51.438 | - | 51.438 | - | X | 54.212 | - | 54.212 | - | X | |
| di cui: | |||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | |
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | |
| 3. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3.1 Strutturati | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | |
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | |
| Totale | 51.438 | - | 51.438 | - | 51.438 | 54.212 | - | 54.212 | - | 54.212 |
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo non ha in essere passività subordinate classificate nella voce Passività finanziarie designate al fair value.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | Valore nozionale |
31.12.2022 | Valore nozionale |
|||||
| Fair value | Fair value | |||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2022 | |
| A) Derivati finanziari | - | 5.188 | - | 226.301 | - | 5.517 | - | 192.945 |
| 1) Fair value | - | 4.978 | - | 214.267 | - | 5.093 | - | 178.117 |
| 2) Flussi finanziari | - | 210 | - | 12.034 | - | 424 | - | 14.649 |
| 3) Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | 179 |
| B. Derivati creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1) Fair value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2) Flussi finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 5.188 | - | 226.301 | - | 5.517 | - | 192.945 |
Il fair value lordo negativo delle passività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd., soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha posto in essere delle operazioni di copertura su investimenti esteri, riferiti alla partecipazione in Reyl & Cie SA e RB Partecipations SA, con sede in Svizzera.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | FAIR VALUE | FLUSSI | INVESTIM. | ||||||||
| Specifica | Generica | FINANZIARI | ESTERI | ||||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | Specifica | Generica | ||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
615 | - | 46 | - | X | X | X | 83 | X | X | |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.204 | X | 185 | - | X | X | X | - | X | X | |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 517 | X | 78 | X | |
| 4. Altre operazioni | - | - | 10 | - | - | - | X | - | X | - | |
| Totale attività | 1.819 | - | 241 | - | - | - | 517 | 83 | 78 | - | |
| 1. Passività finanziarie | 329 | X | 631 | - | - | - | X | - | X | X | |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 1.441 | X | 49 | X | |
| Totale passività | 329 | - | 631 | - | - | - | 1.441 | - | 49 | - | |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X | |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie | X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value negativo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di passività rappresentate da poste a vista nonché di contratti derivati di copertura specifica delle passività emesse e dei titoli di debito dell'attivo. La copertura dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile e, in particolare, quella generica nella misura in cui è utilizzata per finanziare impieghi a tasso fisso.
La copertura dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile utilizzata per finanziare impieghi a tasso fisso.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie | 13 | - |
| 2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie | -3.980 | -8.031 |
| Totale | -3.967 | -8.031 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione ci si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione Carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2022 dell'adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta nel 2023.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Sezione 11 dell'Attivo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Sezione 12 dell'Attivo.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Partite in corso di lavorazione | 4.239 |
| Partite verso l'Erario | 1.814 |
| Debiti verso fornitori | 1.687 |
| Somme a disposizione di terzi | 331 |
| Debiti verso enti previdenziali | 275 |
| Somme da erogare al personale | 270 |
| Partite varie | 4.125 |
| TOTALE 31.12.2023 |
12.741 |
| TOTALE 31.12.2022 |
10.644 |
La sottovoce "Partite varie" include le seguenti principali componenti: (i) ratei e risconti passivi non ricondotti pari a 588 milioni; (ii) debiti verso Private Banker pari a 717 milioni.
La sottovoce include inoltre, come previsto dal paragrafo 116 a) dell'IFRS 15, le passività derivanti da contratti con clienti pari a 118 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. Esistenze iniziali | 852 | 1.099 |
| B. Aumenti | 70 | 117 |
| B.1 Accantonamenti dell'esercizio | 31 | 18 |
| B.2 Altre variazioni | 39 | 99 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C. Diminuzioni | -155 | -364 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | -100 | -101 |
| C.2 Altre variazioni | -55 | -263 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | -2 |
| D. Rimanenze finali | 767 | 852 |
| Totale | 767 | 852 |
La sottovoce C.1. si riferisce agli utilizzi del fondo al 31 dicembre 2023.
Per maggiori informazioni sulle risultanze dei conteggi attuariali si rimanda alla successiva Sezione 10.5 - Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
Il valore attuale del trattamento di fine rapporto, che è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati, è pari, a dicembre 2023, a 767 milioni, mentre a fine 2022 ammontava a 852 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 524 | 711 |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | - | - |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 98 | 139 |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 3.901 | 4.110 |
| 4.1 controversie legali e fiscali | 882 | 969 |
| 4.2 oneri per il personale | 2.042 | 2.230 |
| 4.3 altri | 977 | 911 |
| Totale | 4.523 | 4.960 |
Non vi sono fattispecie riconducibili alla voce "2 – Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate". Il contenuto della voce "4 - Altri fondi rischi ed oneri" è illustrato al successivo punto 10.6.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate |
Fondi di quiescenza |
Altri fondi per rischi ed oneri |
Totale |
| A. Esistenze iniziali | - | 139 | 4.110 | 4.249 |
| B. Aumenti | - | 22 | 1.336 | 1.358 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | - | 10 | 1.248 | 1.258 |
| B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | - | 4 | 58 | 62 |
| B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | 5 | 5 |
| B.4 Altre variazioni | - | 8 | 25 | 33 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| C. Diminuzioni | - | -63 | -1.545 | -1.608 |
| C.1 Utilizzo nell'esercizio | - | -41 | -1.447 | -1.488 |
| C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | -5 | -5 |
| C.3 Altre variazioni | - | -22 | -93 | -115 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 98 | 3.901 | 3.999 |
Come specificato nel commento alla precedente tabella, non vi sono fattispecie riconducibili alla voce "Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate".
Negli "Altri fondi per rischi ed oneri" sono inclusi accantonamenti netti a voce 200 lettera b) di conto economico per 376 milioni e, per il residuo, accantonamenti netti ad altre voci di conto economico. Gli accantonamenti includono quelli per controversie legali e fiscali (211 milioni) e quelli per rischi ed oneri diversi (337 milioni) nonché costi presenti nel conto economico tra le spese del personale. Gli utilizzi si riferiscono quasi integralmente a pagamenti.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
|||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Totale | |
| 1. Impegni a erogare fondi | 66 | 57 | 45 | - | 168 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 73 | 50 | 233 | - | 356 |
| Totale | 139 | 107 | 278 | - | 524 |
Al 31 dicembre 2023 non risultano fondi su altri impegni e garanzie rilasciate.

Con riferimento ai fondi a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un Attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method), come evidenziato in dettaglio nella parte A – Politiche contabili. La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.
I fondi di previdenza complementare a prestazione definita, nei quali le società del Gruppo Intesa Sanpaolo risultano coobbligate, si possono distinguere in:

assunto sino al 30 settembre 1989, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2016; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Integrativo Pensionistico della Cassa di Risparmio di Mirandola, confluito nel Fondo in argomento il 1° aprile 2016; personale in quiescenza già iscritto al Fondo di Previdenza per il Personale dell'ex Cassa di Risparmio di Prato confluito nel Fondo in argomento il 1° maggio 2018; personale in quiescenza già iscritto al Fondo a prestazione definita dell'ex Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana confluito nel Fondo in argomento il 1° maggio 2018; personale dipendente ed in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario Sanpaolo di Torino, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2019; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza del Personale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, confluito nel Fondo in argomento il 1° luglio 2019; personale dipendente e in quiescenza già iscritto ai Fondi interni ex UBI Banca - nel cui ambito si distinguono i Fondi relativi ad ex Centrobanca (già Fondo di previdenza integrativo per il personale della società Centrobanca - ex Banca Centrale di Credito Popolare S.p.A.), ad ex Banca Regionale Europea (già Fondo per il personale della Banca Regionale Europea proveniente dalla ex Banca del Monte di Lombardia e dalla ex Cassa di Risparmio di Cuneo), ad ex Carime (già Fondo della ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Fondo della ex Cassa di Risparmio di Puglia, Fondo della ex Cassa di Risparmio Salernitana) e ad ex Banca Adriatica (già Fondo di quiescenza del personale ramo credito ex Cassa di Risparmio di Macerata S.p.A., Fondo di quiescenza del personale della ex Banca Ca.Ri.Ma. passati alla Se.Ri.Ma. - ora Equitalia Servizi di Riscossione S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ex Mediocredito Fondiario Centro Italia S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro, Fondo di quiescenza del personale della ex Cassa di Risparmio di Jesi, Fondo di quiescenza del personale del ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro S.p.A. passati alla ex SE.RI.T. S.p.A.) - confluiti nel Fondo in argomento il 1° luglio 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione dell'ex Gruppo UBI Banca della ex Banca Popolare di Bergamo e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione per il Personale della ex Banca Popolare di Ancona e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale dipendente e in quiescenza già iscritto all'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2023.
È necessario precisare che lo statuto prevede il ripianamento immediato, da parte delle Banche coobbligate, qualora le sezioni del Fondo presentino un disavanzo tecnico determinato secondo la metodologia civilistica (salvo diverse previsioni contenute negli Accordi sindacali). Gli eventuali esborsi da effettuarsi nel prossimo esercizio (ripianamento disavanzo tecnico previsto dallo statuto del Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo) saranno determinati nel momento dell'approvazione del bilancio del Fondo stesso, che avverrà nel prossimo mese di maggio;
In data 5 dicembre 2017 Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'ex Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli (oggi, come precedentemente riferito, "Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo"). Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata a partire dal secondo semestre del 2018. Le adesioni pervenute hanno determinato nel tempo una flessione dell'obbligazione, che, nel corrente esercizio, ammonta a circa 1 milione, fronteggiata in parte dal patrimonio del Fondo, in parte attraverso l'utilizzo dei Fondi appositamente costituiti presso la Banca, in forza della garanzia prestata.
In data 9 giugno 2022, Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione, a partire dal 1° gennaio 2023, dei trattamenti pensionistici del Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze nel Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo, il quale provvede, a partire da tale data, ad assicurare agli iscritti il trattamento previdenziale a prestazione definita previsto dai Regolamenti degli stessi. Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata nel corso dell'ultimo quadrimestre 2022: le adesioni pervenute hanno determinato una flessione dell'obbligazione di circa 370 milioni. In data 1° gennaio 2023, l'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze ha trasferito al Fondo Pensione a Prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo la dotazione patrimoniale residuata dopo gli utilizzi determinati dalla citata adesione alle offerte (9 milioni).
Con riferimento alle politiche di investimento e di gestione integrata dei rischi, da parte dei Fondi viene verificato il grado di copertura e le possibili evoluzioni in diversi scenari. Allo scopo vengono studiate diverse configurazioni di universi investibili e di mix e allocazione di portafoglio, al fine di rispondere nel modo più adeguato possibile agli obiettivi previdenziali e reddituali.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Passività del piano pensionistico | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| obbligazioni a benefici definiti | TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
| Esistenze iniziali | 853 | 176 | 1.152 | 1.099 | 359 | 1.763 |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | 4 | 2 | 7 | 14 | 3 | 10 |
| Costo previdenziale per prestazioni di lavoro passate | - | - | - | - | - | 1 |
| Interessi passivi | 27 | 12 | 35 | 4 | 13 | 17 |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi finanziarie | - | 3 | 8 | - | 5 | - |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi demografiche | - | - | 21 | 1 | - | 16 |
| Perdite attuariali basate sull'esperienza passata | 2 | 2 | 2 | 70 | 5 | 50 |
| Differenze positive di cambio | - | 2 | 9 | - | - | 10 |
| Aumenti - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | - | - | 5 |
| Contributi dei partecipanti al piano | X | - | 13 | X | - | 13 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi finanziarie | -19 | -16 | -31 | -207 | -72 | -251 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi demografiche | -1 | - | - | - | -1 | - |
| Utili attuariali basati sull'esperienza passata | -8 | -3 | -1 | -1 | -6 | - |
| Differenze negative di cambio | - | -16 | -1 | - | -42 | - |
| Indennità pagate | -100 | -8 | -115 | -101 | -15 | -136 |
| Diminuzioni - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | -2 | - | - |
| Effetto riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | X | - | - | X | -34 | -375 |
| Altre variazioni in aumento | 36 | - | - | 28 | - | 41 |
| Altre variazioni in diminuzione | -27 | - | -10 | -52 | -39 | -12 |
| Rimanenze finali | 767 | 154 | 1.089 | 853 | 176 | 1.152 |
| Passività del piano pensionistico obbligazioni a benefici definiti |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|
| Piani non finanziati | 767 | 60 | - | 853 | 73 | - |
| Piani finanziati parzialmente | - | - | - | - | - | - |
| Piani finanziati pienamente | - | 94 | 1.089 | - | 103 | 1.152 |
Gli utili attuariali per variazioni di ipotesi finanziarie sono dovuti principalmente alla flessione del tasso di inflazione.
3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano Nelle tabelle successive sono riportate la movimentazione delle attività a servizio del piano presenti per alcuni fondi a benefici definiti e la composizione delle stesse.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||
| Piani interni |
Piani esterni |
Piani interni |
Piani esterni |
|
| Esistenze iniziali | 137 | 1.066 | 168 | 1.602 |
| Rendimento delle attività al netto degli interessi | -21 | 35 | -28 | -109 |
| Interessi attivi | 4 | 31 | 3 | 14 |
| Differenze positive di cambio | 3 | 8 | - | 7 |
| Aumenti - operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | 5 |
| Contributi versati dal datore di lavoro | 3 | 42 | 9 | 15 |
| Contributi versati dai partecipanti al piano | - | 13 | - | 13 |
| Differenze negative di cambio | - | - | -9 | - |
| Diminuzioni - operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| Indennità pagate | -3 | -115 | -6 | -136 |
| Effetto riduzione del fondo | - | - | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | - | - | - | -375 |
| Altre variazioni | 1 | -5 | - | 30 |
| Rimanenze finali | 124 | 1.075 | 137 | 1.066 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | |
| Strumenti di capitale | - | - | 311 | 28,9 | - | - | 314 | 29,5 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | 282 | - | 300 | ||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 65 | 6,0 | - | - | 80 | 7,5 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | 17 | - | 21 | ||||
| Titoli di debito | 121 | 97,6 | 271 | 25,2 | 126 | 92,0 | 300 | 28,1 |
| - di cui livello 1 di fair value | 121 | 271 | 126 | 300 | ||||
| Immobili e partecipazioni in società | ||||||||
| immobiliari | - | - | 300 | 27,9 | 8 | 5,8 | 319 | 29,9 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| Altre attività | 3 | 2,4 | 128 | 12,0 | 3 | 2,2 | 53 | 5,0 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| TOTALE ATTIVITA' | 124 | 100,0 | 1.075 | 100,0 | 137 | 100,0 | 1.066 | 100,0 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | |
| Strumenti di capitale | - | - | 311 | 28,9 | - | - | 314 | 29,5 |
| - di cui società finanziarie | - | 65 | - | 56 | ||||
| - di cui società non finanziarie | - | 246 | - | 258 | ||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 65 | 6,0 | - | - | 80 | 7,5 |
| Titoli di debito | 121 | 97,6 | 271 | 25,2 | 126 | 92,0 | 300 | 28,1 |
| Titoli di stato | 81 | 168 | 89 | 208 | ||||
| - di cui rating investment grade | 81 | 168 | 89 | 208 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | - | - | - | ||||
| Società finanziarie | 40 | 51 | 37 | 34 | ||||
| - di cui rating investment grade | 40 | 50 | 37 | 30 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 1 | - | 4 | ||||
| Società non finanziarie | - | 52 | - | 58 | ||||
| - di cui rating investment grade | - | 44 | - | 52 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 8 | - | 6 | ||||
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari | - | - | 300 | 27,9 | 8 | 5,8 | 319 | 29,9 |
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre attività | 3 | 2,4 | 128 | 12,0 | 3 | 2,2 | 53 | 5,0 |
| TOTALE ATTIVITA' | 124 | 100,0 | - 1.075 |
100,0 | 137 | 100,0 | 1.066 | 100,0 |
La differenza tra le passività nette a benefici definiti (cfr precedente informativa 10.5, punto 2) e le attività al servizio del piano (cfr. precedente informativa 10.5, punto 3) trova rilevazione contabile nei fondi di quiescenza aziendali e, per alcune fattispecie, negli altri fondi per rischi ed oneri.
Ai piani in essere presso la Filiale di Londra è applicato l'effetto della limitazione del massimale di attività, determinato ai sensi dell'IFRIC 14, pari a 30 milioni al 31 dicembre 2023.
Nella tabella che segue sono riportate le ipotesi attuariali ed i tassi di riferimento utilizzati dai diversi fondi.
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Ipotesi attuariali | Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
Tasso di sconto |
Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
|||
| TFR | da 3,1% a 3,9% |
X | da 2,6% a 2,8% |
2,1% | da 3,2% a 3,6% | X | da 3,3% a 3,4% |
2,7% | |||
| PIANI INTERNI | |||||||||||
| - di cui Egitto | 25,3% | - | 14,4% | 14,4% | 14,7% | - | 6,4% | 6,4% | |||
| - di cui Inghilterra | 5,3% | - | 2,9% | 2,9% | 4,4% | - | 2,9% | 2,9% | |||
| - di cui Serbia | 6,3% | - | 7,0% | - | 6,8% | - | 8,0% | - | |||
| PIANI ESTERNI | |||||||||||
| - di cui Italia | da 3,1% a 3,4% |
5,1% | 3,2% | da 2,1% a 2,7% |
da 3,3% a 3,4% | 5,0% | 3,5% | da 2,7% a 3,3% |
|||
| - di cui Stati Uniti | 5,0% | 5,0% | - | - | 4,8% | 4,8% | - | - | |||
| - di cui Svizzera | 1,5% | 1,0% | - | 1,3% | 1,9% | 1,0% | - | 1,3% | |||
| (a) Al netto degli sviluppi di carriera |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA ponderata in base al rapporto tra i pagamenti e gli anticipi riferiti a ciascuna scadenza da un lato, e l'ammontare complessivo dei pagamenti e degli anticipi che devono essere sostenuti fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione, dall'altro. In particolare, nel caso di piani a benefici definiti, il tasso utilizzato corrisponde al tasso medio che riflette i parametri di mercato cui si riferisce il piano. La curva Eur Composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Bloomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti corporate "investment grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'area euro e appartenenti a diversi settori.
Analogamente il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di inflazione la curva europea dei tassi Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap ponderata in base al rapporto tra l'importo pagato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitivity | 31.12.2023 | ||||||
| TFR | PIANI INTERNI | PIANI ESTERNI | |||||
| +100 bps | -100 bps | +100 bps | -100 bps | +100 bps | -100 bps | ||
| Tasso di attualizzazione | 714 | 826 | 136 | 176 | 1.001 | 1.194 | |
| Tasso di incrementi retributivi | 767 | 767 | 165 | 145 | 1.099 | 1.080 | |
| Tasso di inflazione | 803 | 733 | 164 | 144 | 1.153 | 1.034 |
L'analisi di sensitivity sul tasso di rendimento atteso non viene effettuata in quanto non ha effetti sul calcolo della passività
L'analisi di sensitivity è stata effettuata sulle passività nette a benefici definiti (di cui alla precedente informativa 10.5, punto 2). I dati esposti, in valore assoluto, indicano quale sarebbe l'ammontare delle passività nette a benefici definiti in presenza di una variazione di +/- 100 punti base di tasso.
La duration media dell'obbligazione a benefici definiti è pari a 10,43 anni per i fondi pensione e 7,6 anni per il TFR.
Il Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo è un piano a benefici definiti che condivide i rischi tra diverse Società del Gruppo. Tali Società rilasciano, per i propri dipendenti e pensionati iscritti, garanzia solidale nei confronti degli enti previdenziali in argomento.
La passività in capo ad ogni Società coobbligata viene determinata da un Attuario Indipendente attraverso il metodo della "proiezione unitaria del credito" ed è iscritta in bilancio al netto delle attività a servizio del piano. Analogamente, il current service cost, che rappresenta il valore attuale medio alla data della valutazione delle prestazioni maturate dai lavoratori in servizio nel corso dell'esercizio, viene calcolato per ogni Società dal medesimo Attuario.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2023 | Di cui: | 31.12.2022 | ||||
| Gruppo bancario |
Imprese di assicuraz. |
Altre imprese |
|||||
| Altri fondi | |||||||
| 1. controversie legali e fiscali | 882 | 867 | 2 | 13 | 969 | ||
| 2. oneri per il personale | 2.042 | 2.010 | 32 | - | 2.230 | ||
| oneri per iniziative di incentivazione all'esodo | 945 | 944 | 1 | - | 1.306 | ||
| premi per anzianità ai dipendenti | 162 | 154 | 8 | - | 177 | ||
| altri oneri diversi del personale | 935 | 912 | 23 | - | 747 | ||
| 3. altri rischi e oneri indennità diverse agli agenti della rete |
977 | 904 | 25 | 48 | 911 | ||
| distributiva | 360 | 360 | - | - | 300 | ||
| altri | 617 | 544 | 25 | 48 | 611 | ||
| Totale | 3.901 | 3.781 | 59 | 61 | 4.110 |
Gli Altri fondi sono distinti in:
– Controversie legali e fiscali: il fondo è costituito essenzialmente per fronteggiare le previsioni di esborso sulle cause passive, sulle revocatorie fallimentari e contenziosi fiscali;
– Oneri per il personale: il fondo include gli oneri per l'incentivazione all'esodo e per premi di anzianità del personale dipendente (determinati in base a valutazioni attuariali), nonché gli accantonamenti per bonus e altri esborsi relativi ai dipendenti;
– Altri rischi e oneri: si riferiscono principalmente a indennità private bankers, rischi delle compagnie di assicurazione, stanziamenti destinati a fronteggiare gli oneri connessi all'integrazione delle ex Banche Venete, gli oneri connessi alla cessione di portafogli di crediti NPL e altri oneri riferiti a obbligazioni diverse.
A partire dal 1° gennaio 2023 le attività e le passività assicurative sono rilevate in bilancio secondo il nuovo principio contabile IFRS 17. I dati al 31 dicembre 2023 sono confrontati con i dati modificati al 31 dicembre 2022.
Come previsto dall'8° aggiornamento della Circolare 262/2005 della Banca d'Italia, in questa sezione sono riportate le tabelle previste dal Provvedimento n. 121 del 7 Giugno 2022 che aggiorna le disposizioni emanate dall'IVASS dal Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007 al fine di recepire le novità introdotte dal principio contabile IFRS17 sui contratti assicurativi.
Nel dettaglio formano oggetto di illustrazione la voce dell'attivo 80 a) Attività assicurative - contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività, 412 milioni al 31 dicembre 2023 (18 milioni al 31 dicembre 2022), e la voce del passivo 110 a) Passività assicurative - contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività, 119.674 milioni al 31 dicembre 2023 (117.561 milioni al 31 dicembre 2022). Il saldo dei contratti di assicurazione emessi è negativo per 119.262 milioni al 31 dicembre 2023 (117.543 milioni al 31 dicembre 2022).
Sono presentate riconciliazioni che mostrano in che modo il valore contabile netto dei contratti di assicurazione emessi è variato nel periodo di riferimento a causa dei flussi finanziari e dei ricavi e dei costi rilevati nel prospetto del risultato economico. In particolare, le tabelle riportano:
Di seguito si riporta una tabella riepilogativa delle dinamiche esposte nella seguente sezione con la relativa riconduzione alle voci di schema di bilancio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 80. ATTIVITA' ASSICURATIVE | ||
| a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi con elementi di |
412 | 18 |
| partecipazione diretta - Segmento Vita di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi senza elementi di |
37 | 1 |
| partecipazione diretta - Segmento Vita di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi senza elementi di |
1 | 17 |
| partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Auto |
128 90 |
- - |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Non Auto |
156 | - |
| 110. PASSIVITA' ASSICURATIVE | ||
| a) Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi con elementi di |
119.674 | 117.561 |
| partecipazione diretta - Segmento Vita di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi senza elementi di |
117.249 | 115.028 |
| partecipazione diretta - Segmento Vita di cui 11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti - Contratti assicurativi emessi senza elementi di |
758 | 951 |
| partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Auto |
594 171 |
632 182 |
| di cui 11.2 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi – PAA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti – Segmento Danni Non Auto |
902 | 768 |
95 Le basi di aggregazione per i contratti di assicurazione emessi sono costituite da (i) Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita; ii) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita; iii) Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita; iv) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Auto; v) Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta - Segmento Danni Non Auto. Per le tabelle in cui è richiesta l'apertura del segmento vita per le basi di aggregazione i) e iii), il Gruppo ISP, coerentemente con quanto previsto dal Regolamento ISVAP n.7 del 13 luglio 2007, ha deciso di includere nella base di aggregazione "Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita" anche i "Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali".
Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | ||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
104.048 | 10.339 | 641 | 115.028 | 121.270 | 12.293 | 658 | 134.221 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
104.047 | 10.339 | 641 | 115.027 | 121.270 | 12.293 | 658 | 134.221 |
| B. Ricavi assicurativi | -1.250 | -385 | - | -1.635 | -1.759 | -77 | - | -1.836 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 39 | 39 | - | - | 346 | 346 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -108 | -108 | - | - | -16 | -16 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
12 | 73 | - | 85 | -1 | 75 | - | 74 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
31 | 10 | - | 41 | 19 | - | - | 19 |
| 5. Totale | 43 | 83 | -69 | 57 | 18 | 75 | 330 | 423 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-1.207 | -302 | -69 | -1.578 | -1.741 | -2 | 330 | -1.413 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria | ||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
9.586 | 23 | - | 9.609 | -21.188 | -45 | - | -21.233 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 5.283 | 23 | - | 5.306 | -3.624 | -45 | - | -3.669 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
4.303 | - | - | 4.303 | -17.564 | - | - | -17.564 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 9.586 | 23 | - | 9.609 | -21.188 | -45 | - | -21.233 |
| F. Componenti di investimento | -13.916 | -5.192 | 19.108 | - | -6.924 | -3.925 | 10.849 | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-5.537 | -5.471 | 19.039 | 8.031 | -29.853 | -3.972 | 11.179 | -22.646 |
| H. Altre variazioni | - | -7 | 12 | 5 | 1 | - | -11 | -10 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 13.184 | 43 | - | 13.227 | 12.629 | 2.018 | - | 14.647 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -19.078 | -19.078 | - | - | -11.185 | -11.185 |
| 4. Totale | 13.184 | 43 | -19.078 | -5.851 | 12.629 | 2.018 | -11.185 | 3.462 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
111.694 | 4.904 | 614 | 117.212 | 104.047 | 10.339 | 641 | 115.027 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
111.731 | 4.904 | 614 | 117.249 | 104.048 | 10.339 | 641 | 115.028 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-37 | - | - | -37 | -1 | - | - | -1 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
111.694 | 4.904 | 614 | 117.212 | 104.047 | 10.339 | 641 | 115.027 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | ||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
789 | 87 | 75 | 951 | 716 | 81 | 70 | 867 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-17 | - | - | -17 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
772 | 87 | 75 | 934 | 716 | 81 | 70 | 867 |
| B. Ricavi assicurativi | -93 | -50 | - | -143 | -40 | - | - | -40 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 125 | 125 | - | - | 10 | 10 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -14 | -14 | - | - | - | - |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
- | 43 | - | 43 | - | 1 | - | 1 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
2 | 2 | - | 4 | 4 | - | - | 4 |
| 5. Totale | 2 | 45 | 111 | 158 | 4 | 1 | 10 | 15 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-91 | -5 | 111 | 15 | -36 | 1 | 10 | -25 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria | ||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
15 | 17 | - | 32 | -5 | - | - | -5 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 2 | - | - | 2 | -5 | - | - | -5 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
13 | 17 | - | 30 | - | - | - | - |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 15 | 17 | - | 32 | -5 | - | - | -5 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-76 | 12 | 111 | 47 | -41 | 1 | 10 | -30 |
| H. Altre variazioni | -351 | - | 2 | -349 | 2 | - | - | 2 |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 95 | 184 | - | 279 | 95 | 5 | - | 100 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -154 | -154 | - | - | -5 | -5 |
| 4. Totale | 95 | 184 | -154 | 125 | 95 | 5 | -5 | 95 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
440 | 283 | 34 | 757 | 772 | 87 | 75 | 934 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
441 | 283 | 34 | 758 | 789 | 87 | 75 | 951 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -17 | - | - | -17 |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
440 | 283 | 34 | 757 | 772 | 87 | 75 | 934 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti |
Totale | ||
| Al netto della perdita |
Perdita | Al netto della perdita |
Perdita | |||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
556 | 17 | 59 | 632 | 626 | 17 | 70 | 713 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
556 | 17 | 59 | 632 | 626 | 17 | 70 | 713 |
| B. Ricavi assicurativi | -150 | -4 | - | -154 | -181 | -6 | - | -187 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 34 | 34 | - | - | 80 | 80 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -11 | -11 | - | - | 4 | 4 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
97 | -98 | - | -1 | - | 3 | - | 3 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
2 | - | - | 2 | 9 | - | - | 9 |
| 5. Totale | 99 | -98 | 23 | 24 | 9 | 3 | 84 | 96 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-51 | -102 | 23 | -130 | -172 | -3 | 84 | -91 |
| E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria | ||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
28 | - | 1 | 29 | 36 | 1 | - | 37 |
| 1.1 Registrati in conto economico | 8 | - | - | 8 | -2 | - | - | -2 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
20 | - | 1 | 21 | 38 | 1 | - | 39 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 28 | - | 1 | 29 | 36 | 1 | - | 37 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale registrato in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-23 | -102 | 24 | -101 | -136 | -2 | 84 | -54 |
| H. Altre variazioni | -3 | -40 | - | -43 | - | - | - | - |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||
| 1. Premi ricevuti | 1 | 20 | - | 21 | 66 | 2 | - | 68 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | - | - | -43 | -43 | - | - | -95 | -95 |
| 4. Totale | 1 | 20 | -43 | -22 | 66 | 2 | -95 | -27 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
531 | -105 | 40 | 466 | 556 | 17 | 59 | 632 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
659 | -105 | 40 | 594 | 556 | 17 | 59 | 632 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-128 | - | - | -128 | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
531 | -105 | 40 | 466 | 556 | 17 | 59 | 632 |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | ||||
| Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
37 | - | 141 | 4 | 182 | 47 | - | 161 | 4 | 212 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
37 | - | 141 | 4 | 182 | 47 | - | 161 | 4 | 212 |
| B. Ricavi assicurativi | -92 | - | - | - | -92 | -54 | - | - | - | -54 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 81 | - | 81 | - | - | 5 | - | 5 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | -23 | -1 | -24 | - | - | 2 | - | 2 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | - | - | 58 | -1 | 57 | - | - | 7 | - | 7 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-92 | - | 58 | -1 | -35 | -54 | - | 7 | - | -47 |
| E. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
- | - | 3 | - | 3 | - | - | -14 | - | -14 |
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | 1 | - | 1 | - | - | -6 | - | -6 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | 2 | - | 2 | - | - | -8 | - | -8 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | - | - | 3 | - | 3 | - | - | -14 | - | -14 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-92 | - | 61 | -1 | -32 | -54 | - | -7 | - | -61 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 3 | - | - | - | 3 | 44 | - | - | - | 44 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa |
- | - | -72 | - | -72 | - | - | -13 | - | -13 |
| 4. Totale | 3 | - | -72 | - | -69 | 44 | - | -13 | - | 31 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
-52 | - | 130 | 3 | 81 | 37 | - | 141 | 4 | 182 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
38 | - | 130 | 3 | 171 | 37 | - | 141 | 4 | 182 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-90 | - | - | - | -90 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
-52 | - | 130 | 3 | 81 | 37 | - | 141 | 4 | 182 |
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Passività | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | Passività per residua copertura |
Passività per sinistri accaduti | Totale | ||||
| Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Al netto della perdita |
Perdita | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
|||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
285 | 76 | 392 | 15 | 768 | 242 | 136 | 398 | 18 | 794 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
285 | 76 | 392 | 15 | 768 | 242 | 136 | 398 | 18 | 794 |
| B. Ricavi assicurativi | -1.094 | - | - | - | -1.094 | -1.078 | - | - | - | -1.078 |
| C. Costi per servizi assicurativi | ||||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
- | - | 714 | - | 714 | - | - | 772 | - | 772 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
- | - | 116 | 2 | 118 | - | - | 19 | -2 | 17 |
| 3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi |
- | -75 | - | - | -75 | - | -125 | - | - | -125 |
| 4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti |
37 | - | - | - | 37 | - | - | - | - | - |
| 5. Totale | 37 | -75 | 830 | 2 | 794 | - | -125 | 791 | -2 | 664 |
| D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) |
-1.057 | -75 | 830 | 2 | -300 | -1.078 | -125 | 791 | -2 | -414 |
| E. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
- | - | 2 | - | 2 | - | - | -25 | -1 | -26 |
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | 2 | - | 2 | - | - | -9 | - | -9 |
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
- | - | - | - | - | - | - | -16 | -1 | -17 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | - | - | 2 | - | 2 | - | - | -25 | -1 | -26 |
| F. Componenti di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (D+E+F) |
-1.057 | -75 | 832 | 2 | -298 | -1.078 | -125 | 766 | -3 | -440 |
| H. Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 971 | - | - | - | 971 | 1.121 | 65 | - | - | 1.186 |
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa |
- | - | -695 | - | -695 | - | - | -772 | - | -772 |
| 4. Totale | 971 | - | -695 | - | 276 | 1.121 | 65 | -772 | - | 414 |
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
199 | 1 | 529 | 17 | 746 | 285 | 76 | 392 | 15 | 768 |
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
355 | 1 | 529 | 17 | 902 | 285 | 76 | 392 | 15 | 768 |
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-156 | - | - | - | -156 | - | - | - | - | - |
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
199 | 1 | 529 | 17 | 746 | 285 | 76 | 392 | 15 | 768 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 97 del principio IFRS17, il modello del PAA è stato utilizzato dal Gruppo ISP per le tipologie di contratti assicurativi che prevedono una durata non superiore a 12 mesi e per i quali la valutazione della passività misurata secondo tale approccio semplificato (PAA) conduce a risultati in linea con quelli derivanti dall'applicazione del General Measurement Model (GMM). Inoltre, nell'ambito della valutazione della passività non è stato considerato alcun aggiustamento per riflettere il valore temporale del denaro e il rischio finanziario, in quanto la componente di finanziamento è stata ritenuta non significativa. Ai fini della rilevazione dei costi di acquisizione, è stato deciso di non utilizzare l'opzione prevista per i contratti annuali dal paragrafo 59 a) del principio IFRS17. La rilevazione di questi costi è stata effettuata sulla base della competenza così come previsto dal paragrafo B.125 dello Standard.
Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| (milioni di euro) Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi |
||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||||
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | ||||
| A. Valore di bilancio iniziale | ||||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
106.416 | 246 | 8.366 | 115.028 | 125.516 | 201 | 8.504 | 134.221 | ||||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | - | - | - | - | ||||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° | 106.415 | 246 | 8.366 | 115.027 | 125.516 | 201 | 8.504 | 134.221 | ||||
| gennaio B. Variazioni relative ai servizi attuali |
||||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali | - | - | -1.105 | -1.105 | - | - | -1.275 | -1.275 | ||||
| registrato in conto economico 2. Variazione per rischi non finanziari |
- | -27 | - | -27 | - | -21 | - | -21 | ||||
| scaduti 3. Modifiche connesse con l'esperienza |
3.236 | - | - | 3.236 | -279 | - | - | -279 | ||||
| 4. Totale | 3.236 | -27 | -1.105 | 2.104 | -279 | -21 | -1.275 | -1.575 | ||||
| C. Variazioni relative a servizi futuri | ||||||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali |
-2.243 | 87 | -1.503 | -3.659 | -2.354 | -4 | 2.462 | 104 | ||||
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
-906 | 3 | 1.000 | 97 | 528 | 3 | - | 531 | ||||
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-1.224 | 26 | 1.186 | -12 | -1.093 | 21 | 615 | -457 | ||||
| 4. Totale | -4.373 | 116 | 683 | -3.574 | -2.919 | 20 | 3.077 | 178 | ||||
| D. Variazioni relative a servizi passati | ||||||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti |
-108 | - | - | -108 | -16 | - | - | -16 | ||||
| 2. Modifiche connesse con l'esperienza | - | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 3. Totale | -108 | - | - | -108 | -16 | - | - | -16 | ||||
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) |
-1.245 | 89 | -422 | -1.578 | -3.214 | -1 | 1.802 | -1.413 | ||||
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | ||||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi |
9.298 | 24 | 287 | 9.609 | -19.349 | 56 | -1.940 | -21.233 | ||||
| 1.1 Registrati in conto economico | 5.007 | 12 | 287 | 5.306 | -1.726 | -3 | -1.940 | -3.669 | ||||
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
4.291 | 12 | - | 4.303 | -17.623 | 59 | - | -17.564 | ||||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 3. Totale | 9.298 | 24 | 287 | 9.609 | -19.349 | 56 | -1.940 | -21.233 | ||||
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
8.053 | 113 | -135 | 8.031 | -22.563 | 55 | -138 | -22.646 | ||||
| H. Altre variazioni | -4 | 9 | - | 5 | - | -10 | - | -10 | ||||
| I. Movimenti di cassa | ||||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 13.227 | - | - | 13.227 | 14.647 | - | - | 14.647 | ||||
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | ||||
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | -19.078 | - | - | -19.078 | -11.185 | - | - | -11.185 | ||||
| 4. Totale | -5.851 | - | - | -5.851 | 3.462 | - | - | 3.462 | ||||
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
108.613 | 368 | 8.231 | 117.212 | 106.415 | 246 | 8.366 | 115.027 | ||||
| M. Valore di bilancio finale | ||||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
108.650 | 368 | 8.231 | 117.249 | 106.416 | 246 | 8.366 | 115.028 | ||||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-37 | - | - | -37 | -1 | - | - | -1 | ||||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
108.613 | 368 | 8.231 | 117.212 | 106.415 | 246 | 8.366 | 115.027 |
| (milioni di euro) Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2022 | |||||||||||
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
553 | 12 | 386 | 951 | 421 | 9 | 437 | 867 | |||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-17 | - | - | -17 | - | - | - | - | |||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
536 | 12 | 386 | 934 | 421 | 9 | 437 | 867 | |||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | |||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -47 | -47 | - | - | -26 | -26 | |||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti |
- | -2 | - | -2 | - | - | - | - | |||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | 40 | - | - | 40 | 58 | - | - | 58 | |||
| 4. Totale | 40 | -2 | -47 | -9 | 58 | - | -26 | 32 | |||
| C. Variazioni relative a servizi futuri | |||||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali |
65 | 3 | -73 | -5 | 18 | 2 | -78 | -58 | |||
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
70 | 4 | -31 | 43 | 1 | - | - | 1 | |||
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-16 | - | 16 | - | -54 | 1 | 53 | - | |||
| 4. Totale | 119 | 7 | -88 | 38 | -35 | 3 | -25 | -57 | |||
| D. Variazioni relative a servizi passati | |||||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti |
-14 | - | - | -14 | - | - | - | - | |||
| 2. Modifiche connesse con l'esperienza | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Totale | -14 | - | - | -14 | - | - | - | - | |||
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) |
145 | 5 | -135 | 15 | 23 | 3 | -51 | -25 | |||
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | |||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 28 | 2 | 2 | 32 | -5 | - | - | -5 | |||
| 1.1 Registrati in conto economico | - | - | 2 | 2 | -5 | - | - | -5 | |||
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
28 | 2 | - | 30 | - | - | - | - | |||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Totale | 28 | 2 | 2 | 32 | -5 | - | - | -5 | |||
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
173 | 7 | -133 | 47 | 18 | 3 | -51 | -30 | |||
| H. Altre variazioni | -349 | - | - | -349 | 2 | - | - | 2 | |||
| I. Movimenti di cassa | |||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 279 | - | - | 279 | 100 | - | - | 100 | |||
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | -154 | - | - | -154 | -5 | - | - | -5 | |||
| 4. Totale | 125 | - | - | 125 | 95 | - | - | 95 | |||
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
485 | 19 | 253 | 757 | 536 | 12 | 386 | 934 | |||
| M. Valore di bilancio finale | |||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
486 | 19 | 253 | 758 | 553 | 12 | 386 | 951 | |||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-1 | - | - | -1 | -17 | - | - | -17 | |||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
485 | 19 | 253 | 757 | 536 | 12 | 386 | 934 |

| (milioni di euro) Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi |
|||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||||
| Voci/Elementi sottostanti alla misurazione |
Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | Valore attuale dei flussi finanziari |
Aggiustamento per i rischi non finanziari |
Margine sui servizi contrattuali |
Totale | |||
| A. Valore di bilancio iniziale | |||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
269 | 17 | 346 | 632 | 356 | 24 | 333 | 713 | |||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio |
269 | 17 | 346 | 632 | 356 | 24 | 333 | 713 | |||
| B. Variazioni relative ai servizi attuali | |||||||||||
| 1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico |
- | - | -74 | -74 | - | - | -53 | -53 | |||
| 2. Variazione per rischi non finanziari scaduti |
- | -3 | - | -3 | - | -4 | - | -4 | |||
| 3. Modifiche connesse con l'esperienza | -29 | - | - | -29 | -41 | - | - | -41 | |||
| 4. Totale | -29 | -3 | -74 | -106 | -41 | -4 | -53 | -98 | |||
| C. Variazioni relative a servizi futuri | |||||||||||
| 1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali |
-38 | 1 | 25 | -12 | 6 | -7 | 1 | - | |||
| 2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi |
-1 | - | - | -1 | 2 | - | - | 2 | |||
| 3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
-38 | 2 | 36 | - | -65 | 2 | 64 | 1 | |||
| 4. Totale | -77 | 3 | 61 | -13 | -57 | -5 | 65 | 3 | |||
| D. Variazioni relative a servizi passati | |||||||||||
| 1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti |
-9 | -2 | - | -11 | 4 | - | - | 4 | |||
| 2. Modifiche connesse con l'esperienza | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Totale | -9 | -2 | - | -11 | 4 | - | - | 4 | |||
| E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) |
-115 | -2 | -13 | -130 | -94 | -9 | 12 | -91 | |||
| F. Costi/ricavi di natura finanziaria | |||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 25 | 2 | 2 | 29 | 35 | 2 | - | 37 | |||
| 1.1 Registrati in conto economico | 5 | 1 | 2 | 8 | -2 | - | - | -2 | |||
| 1.2 Registrati nel conto economico complessivo |
20 | 1 | - | 21 | 37 | 2 | - | 39 | |||
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Totale | 25 | 2 | 2 | 29 | 35 | 2 | - | 37 | |||
| G. Importo totale delle variazioni registrate in conto economico e nel conto economico complessivo (E+F) |
-90 | - | -11 | -101 | -59 | -7 | 12 | -54 | |||
| H. Altre variazioni | -44 | - | 1 | -43 | -1 | - | 1 | - | |||
| I. Movimenti di cassa | |||||||||||
| 1. Premi ricevuti | 21 | - | - | 21 | 68 | - | - | 68 | |||
| 2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti |
- | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa | -43 | - | - | -43 | -95 | - | - | -95 | |||
| 4. Totale | -22 | - | - | -22 | -27 | - | - | -27 | |||
| L. Valore netto di bilancio al 31 dicembre (A.3+G+H+I.4) |
113 | 17 | 336 | 466 | 269 | 17 | 346 | 632 | |||
| M. Valore di bilancio finale | |||||||||||
| 1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività |
241 | 17 | 336 | 594 | 269 | 17 | 346 | 632 | |||
| 2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività |
-128 | - | - | -128 | - | - | - | - | |||
| 3. Valore netto di bilancio al 31 dicembre |
113 | 17 | 336 | 466 | 269 | 17 | 346 | 632 |
Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |
| Ricavi assicurativi | 650 | 171 | 803 | 11 | 1.635 | 130 | 188 | 750 | 768 | 1.836 |
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali | 861 | 606 | 3.912 | 2.987 | 8.366 | 907 | 686 | 3.729 | 3.182 | 8.504 |
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -171 | -80 | -518 | -336 | -1.105 | -86 | -141 | -477 | -571 | -1.275 |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-171 | -80 | -518 | -336 | -1.105 | -86 | -141 | -477 | -571 | -1.275 |
| Variazioni riferite ai servizi futuri | 344 | 35 | 175 | 129 | 683 | 371 | -299 | 1.801 | 1.204 | 3.077 |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
44 | -40 | -322 | -185 | -503 | 116 | -299 | 1.801 | 844 | 2.462 |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
300 | 75 | 497 | 314 | 1.186 | 255 | - | - | 360 | 615 |
| Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 116 | 10 | 100 | 61 | 287 | -331 | 360 | -1.141 | -828 | -1.940 |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 116 | 10 | 100 | 61 | 287 | -331 | 360 | -1.141 | -828 | -1.940 |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
289 | -35 | -243 | -146 | -135 | -46 | -80 | 183 | -195 | -138 |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali | 1.150 | 571 | 3.669 | 2.841 | 8.231 | 861 | 606 | 3.912 | 2.987 | 8.366 |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 31.12.2022 |
||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | |
| Ricavi assicurativi | 98 | - | 45 | - | 143 | 25 | - | 15 | - | 40 |
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali | 358 | - | 28 | - | 386 | 387 | - | 50 | - | 437 |
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -47 | - | - | - | -47 | -16 | - | -10 | - | -26 |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-47 | - | - | - | -47 | -16 | - | -10 | - | -26 |
| Variazioni riferite ai servizi futuri | -50 | - | -38 | - | -88 | -13 | - | -12 | - | -25 |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
-65 | - | -39 | - | -104 | -66 | - | -12 | - | -78 |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
15 | - | 1 | - | 16 | 53 | - | - | - | 53 |
| Ricavi/costi di natura finanziaria | ||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 2 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Totale | 2 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
-95 | - | -38 | - | -133 | -29 | - | -22 | - | -51 |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali | 263 | - | -10 | - | 253 | 358 | - | 28 | - | 386 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||||
| Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | Nuovi contratti e contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva piena |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti oggetto di carve out |
Totale | ||
| Ricavi assicurativi | 81 | 5 | 68 | - | 154 | 125 | 51 | 11 | - | 187 | |
| Margine sui servizi contrattuali – Esistenze iniziali | 230 | 81 | 35 | - | 346 | 224 | 90 | 19 | - | 333 | |
| Variazioni riferite ai servizi attuali | -54 | -8 | -12 | - | -74 | -32 | -16 | -5 | - | -53 | |
| - Margine sui servizi contrattuali rilevato in conto economico per riflettere i servizi prestati |
-54 | -8 | -12 | - | -74 | -32 | -16 | -5 | - | -53 | |
| Variazioni riferite ai servizi futuri | 46 | 8 | 8 | - | 62 | 38 | 7 | 21 | - | 66 | |
| - Variazioni delle stime che modificano il margine sui servizi contrattuali |
10 | 8 | 8 | - | 26 | -26 | 7 | 21 | - | 2 | |
| - Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di riferimento |
36 | - | - | - | 36 | 64 | - | - | - | 64 | |
| Ricavi/costi di natura finanziaria | |||||||||||
| 1. Relativi ai contratti assicurativi emessi | 2 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | |
| 2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | 2 | - | - | - | 2 | - | - | - | - | - | |
| Totale variazioni riconosciute in conto economico e nel conto economico complessivo |
-6 | - | -4 | - | -10 | 6 | -9 | 16 | - | 13 | |
| Margine sui servizi contrattuali – Rimanenze finali | 224 | 81 | 31 | - | 336 | 230 | 81 | 35 | - | 346 |
Coerentemente con quanto richiesto dal paragrafo 116 del principio IFRS 17 si riporta di seguito la riconciliazione del saldo di apertura e di chiusura degli importi cumulati inclusi nelle altre componenti di conto economico complessivo per le attività finanziarie valutate al fair value (valore equo) rilevati tra le altre componenti di conto economico complessivo correlate ai gruppi di contratti assicurativi.
Riserva da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva relative a contratti assicurativi Variable Fee Approach (VFA) che in sede di transition sono stati valutati con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata e con il metodo del fair value
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Totale | Contratti misurati alla data di transizione con il metodo del fair value |
Contratti misurati alla data di transizione con il metodo dell'applicazione retroattiva modificata |
Totale | |
| Riserva OCI relativa ai prodotti VFA - Importi di inizio esercizio (al lordo dell'effetto fiscale) |
-6.672 | -549 | -7.221 | 4.967 | 392 | 5.359 |
| Utili/perdite riconosciute in OCI nell'esercizio | 2.878 | 266 | 3.144 | -11.424 | -924 | -12.348 |
| Rigiro a conto economico | 515 | 55 | 569 | -215 | -17 | -232 |
| Riserva OCI relativa ai prodotti VFA - Importi di fine esercizio (al lordo dell'effetto fiscale) |
-3.279 | -228 | -3.508 | -6.672 | -549 | -7.221 |
Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita
| Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
(milioni di euro) Contratti trasferiti da terzi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Gruppi di contratti | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | 4 | 367 | 371 | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
267 | 10.218 | 10.485 | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | 271 | 10.585 | 10.856 | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
284 | 11.796 | 12.080 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-13 | -1.211 | -1.224 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
1 | 25 | 26 | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 1.186 | 1.186 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
-12 | - | -12 | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
Contratti trasferiti da terzi | ||||||||
| Voci/Gruppi di contratti | 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | 8 | 123 | 131 | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
-71 | 8.649 | 8.578 | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | -63 | 8.772 | 8.709 | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
395 | 9.407 | 9.802 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
-458 | -635 | -1.093 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
1 | 20 | 21 | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 615 | 615 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
-457 | - | -457 | - | - | - | - | - | - |
| Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
(milioni di euro) Contratti trasferiti da terzi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Gruppi di contratti | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | 5 | 5 | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
- | 10 | 10 | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | - | 15 | 15 | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
- | 31 | 31 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
- | -16 | -16 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 16 | 16 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
Contratti trasferiti da terzi | ||||||||
| Voci/Gruppi di contratti | 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
- | 43 | 43 | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | - | 43 | 43 | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
- | 97 | 97 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
- | -54 | -54 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | 1 | 1 | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 53 | 53 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |

| Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
(milioni di euro) Contratti trasferiti da terzi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Gruppi di contratti | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | |||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | ||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | 36 | 36 | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
- | 15 | 15 | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Totale | - | 51 | 51 | - | - | - | - | - | - | |
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
- | 89 | 89 | - | - | - | - | - | - | |
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
- | -38 | -38 | - | - | - | - | - | - | |
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | 2 | 2 | - | - | - | - | - | - | |
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 36 | 36 | - | - | - | - | - | - | |
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Gruppi di contratti | Contratti originati | Contratti acquisiti in operazioni di aggregazione di imprese |
Contratti trasferiti da terzi | ||||||||
| 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | |||||||||
| Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | Contratti onerosi |
Contratti non onerosi |
Totale | |||
| A. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in uscita |
|||||||||||
| 1. Costi di acquisizione dei contratti | - | 3 | 3 | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Importo dei sinistri e altri costi direttamente attribuibili |
8 | 53 | 61 | - | - | - | - | - | - | ||
| 3. Totale | 8 | 56 | 64 | - | - | - | - | - | - | ||
| B. Stima del valore attuale dei flussi finanziari futuri in entrata |
7 | 122 | 129 | - | - | - | - | - | - | ||
| C. Stima del valore attuale netto dei flussi finanziari futuri (A-B) |
1 | -66 | -65 | - | - | - | - | - | - | ||
| D. Stima aggiustamento per i rischi non finanziari |
- | 2 | 2 | - | - | - | - | - | - | ||
| E. Eliminazione contabile di attività già iscritte a fronte di flussi finanziari connessi con i contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| F. Margine sui servizi contrattuali | - | 64 | 64 | - | - | - | - | - | - | ||
| G. Aumento incluso nella passività per contratti assicurativi emessi nell'esercizio (C+D+E+F) |
1 | - | 1 | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Analisi delle modalità del rilascio del CSM | ||||
| fino a 3 anni | da 4 a 5 anni | oltre 5 anni | Totale | |
| Contratti assicurativi | ||||
| Vita | 2.588 | 1.296 | 4.600 | 8.484 |
| Danni | 154 | 59 | 123 | 336 |
| Totale | 2.742 | 1.355 | 4.723 | 8.820 |
Nella tabella sopra esposta, come richiesto dal principio IFRS17 si espone lo smontamento del CSM per fasce temporali.

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Sinistri/Fasce temporali | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Totale |
| 31.12.2014 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2018 | 31.12.2019 | 31.12.2020 | 31.12.2021 | 31.12.2022 | 31.12.2023 | ||
| A. Sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento | 242 | 284 | 269 | 277 | 353 | 477 | 334 | 568 | 421 | 378 | X |
| 2. Un anno dopo | 103 | 108 | 157 | 201 | 201 | 175 | 205 | 314 | 259 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 26 | 30 | 29 | 34 | 33 | 35 | 35 | 52 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 7 | 10 | 9 | 9 | 11 | 13 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 3 | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 4 | 2 | 2 | 4 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 3 | 1 | 1 | 4 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 1 | 3 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 2 | -1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Totale dei sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati (Totale A) |
390 | 438 | 474 | 531 | 606 | 702 | 587 | 934 | 680 | 378 | 5.720 |
| B. Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati (importo al lordo delle cessioni in riassicurazione e non attualizzato) | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento | 242 | 284 | 269 | 277 | 353 | 477 | 334 | 568 | 421 | 871 | X |
| 2. Un anno dopo | 103 | 108 | 157 | 201 | 201 | 175 | 205 | 314 | 348 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 26 | 30 | 29 | 34 | 33 | 35 | 35 | 101 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 7 | 10 | 9 | 9 | 11 | 37 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 3 | 4 | 3 | 4 | 6 | 27 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 4 | 2 | 2 | 19 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 3 | 1 | 1 | 13 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 1 | 8 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 2 | 5 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | 5 | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati lordi non attualizzato alla data del bilancio (Totale B) |
394 | 444 | 479 | 540 | 621 | 725 | 611 | 983 | 769 | 871 | 6.437 |
| C. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anno di accadimento da T a T-9 (Totale B - Totale A) |
4 | 6 | 5 | 9 | 15 | 23 | 24 | 49 | 89 | 493 | 717 |
| D. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anni precedenti a T-9 |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | - |
| E. Effetto attualizzazione | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | -29 |
| F. Effetto della rettifica per i rischi non finanziari |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 22 |
| G. Passività per sinistri accaduti lorda dei contratti assicurativi emessi |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 710 |
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Sinistri/Fasce temporali | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Anno | Totale |
| 31.12.2014 | 31.12.2015 | 31.12.2016 | 31.12.2017 | 31.12.2018 | 31.12.2019 | 31.12.2020 | 31.12.2021 | 31.12.2022 | 31.12.2023 | ||
| A. Sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati al netto della riassicurazione | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
158 | 208 | 176 | 177 | 234 | 361 | 268 | 441 | 385 | 325 | X |
| 2. Un anno dopo | 100 | 100 | 149 | 189 | 197 | 163 | 146 | 213 | 228 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 25 | 29 | 26 | 33 | 32 | 34 | 34 | 47 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 7 | 10 | 9 | 9 | 10 | 12 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 3 | 4 | 3 | 4 | 6 | 4 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 2 | 2 | 2 | 3 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 2 | 1 | 1 | 3 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 1 | 2 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 1 | 1 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | - | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Totale dei sinistri pagati cumulati e altri costi direttamente imputabili pagati al netto della riassicurazione (Totale A) |
299 | 353 | 369 | 417 | 481 | 572 | 460 | 701 | 613 | 325 | 4.590 |
| B. Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati (importo al netto delle cessioni in riassicurazione e non attualizzato) | |||||||||||
| 1. Alla fine dell'anno di accadimento |
158 | 208 | 176 | 177 | 234 | 361 | 268 | 441 | 385 | 703 | X |
| 2. Un anno dopo | 100 | 100 | 149 | 189 | 197 | 163 | 146 | 213 | 303 | X | X |
| 3. Due anni dopo | 25 | 29 | 26 | 33 | 32 | 34 | 34 | 89 | X | X | X |
| 4. Tre anni dopo | 7 | 7 | 10 | 9 | 9 | 10 | 34 | X | X | X | X |
| 5. Quattro anni dopo | 3 | 4 | 3 | 4 | 6 | 26 | X | X | X | X | X |
| 6. Cinque anni dopo | 2 | 2 | 2 | 2 | 17 | X | X | X | X | X | X |
| 7. Sei anni dopo | 2 | 1 | 1 | 11 | X | X | X | X | X | X | X |
| 8. Sette anni dopo | 1 | 1 | 7 | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 9. Otto anni dopo | 1 | 6 | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| 10. Nove anni dopo | 4 | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X |
| Stima del costo ultimo dei sinistri cumulati lordi non attualizzato alla data del bilancio (Totale B) |
303 | 358 | 374 | 425 | 495 | 594 | 482 | 743 | 688 | 703 | 5.165 |
| C. Passività per sinistri accaduti netta non attualizzata - anno di accadimento da T a T-9 (Totale B - Totale A) |
4 | 5 | 5 | 8 | 14 | 22 | 22 | 42 | 75 | 378 | 575 |
| D. Passività per sinistri accaduti lorda non attualizzata - anni precedenti a T-9 |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | - |
| E. Effetto attualizzazione | X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | -22 |
| F. Effetto della rettifica per i rischi non finanziari |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 10 |
| G. Passività per sinistri accaduti netta dei contratti assicurativi emessi |
X | X | X | X | X | X | X | X | X | X | 563 |
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
Tale fattispecie non è presente per il Gruppo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione si rimanda al successivo punto 13.3.
| Voci/Tipologie | Ordinarie |
|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 18.988.803.160 |
| - interamente liberate | 18.988.803.160 |
| - non interamente liberate | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | -23.892.236 |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 18.964.910.924 |
| B. Aumenti | 18.146.640 |
| B.1 Nuove emissioni | - |
| - a pagamento: | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - |
| - conversione di obbligazioni | - |
| - esercizio di warrant | - |
| - altre | - |
| - a titolo gratuito: | - |
| - a favore dei dipendenti | - |
| - a favore degli amministratori | - |
| - altre | - |
| B.2 Vendita di azioni proprie | 18.146.640 |
| B.3 Altre variazioni | - |
| C. Diminuzioni | -726.204.718 |
| C.1 Annullamento | -706.004.171 |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | -20.200.547 |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - |
| C.4 Altre variazioni | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 18.256.852.846 |
| D.1 Azioni proprie (+) | 25.946.143 |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 18.282.798.989 |
| - interamente liberate | 18.282.798.989 |
| - non interamente liberate | - |
Si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2023, il capitale è stato interessato dall'annullamento di 706.004.171 azioni ordinarie a seguito dell'acquisto di azioni proprie nel periodo dal 13 febbraio al 4 aprile 2023 in esecuzione del programma di buy back comunicato al mercato il 6 febbraio 2023. Nel periodo indicato sono state acquistate complessivamente 706.004.171 azioni prive del valore nominale, pari a circa il 3,72% del capitale sociale ante annullamento, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4079, per un controvalore totale di 1.699.999.999. L'annullamento delle azioni ha avuto luogo il 2 maggio; quale effetto degli annullamenti, il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro.
La voce "Acquisto di azioni proprie" include gli acquisti a servizio del piano di incentivazione gratuita destinato al personale. Il programma è stato avviato l'11 settembre 2023 e si è concluso il 13 settembre 2023 e ha comportato l'acquisto di 32.000.000 azioni ordinarie della Banca a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4697 euro per un controvalore di 79.031.462,67 euro; la sola Capogruppo ha acquistato 20.200.547 azioni a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4683 euro, per un controvalore di 49.861.766,11 euro. Gli acquisti sono stati effettuati in osservanza delle disposizioni di cui agli articoli 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e nei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 28 aprile 2023.

Al 31 dicembre 2023, il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 18.282.798.989 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Il capitale risulta interamente versato e liberato.
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo detiene azioni proprie Intesa Sanpaolo per un ammontare pari a 140 milioni, dei quali circa 61 milioni riferibili alla Capogruppo ed i restanti 79 milioni alle altre società del Gruppo.
Le riserve di Gruppo ammontano a 12.068 milioni e includono: la riserva legale, la riserva straordinaria, le riserve da concentrazione (L. 30/7/1990, art. 7, comma 3, n. 218 e L. 30/7/1990, art. 7, n. 218) e le altre riserve, nonché la riserva da consolidamento.
La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite l'obbligo di destinarvi un ventesimo dell'utile.
Le riserve da concentrazione ex L. 30 luglio 1990 n. 218 sono state costituite in occasione di operazioni di riorganizzazione o concentrazione effettuate ai sensi della citata legge.
Le altre riserve comprendono le riserve di pertinenza delle filiali estere ed altre riserve costituite nel passato a fronte di specifiche disposizioni normative.
Le riserve da consolidamento si sono generate a seguito dell'eliminazione del valore contabile delle partecipazioni in contropartita alla corrispondente frazione del patrimonio netto di ciascuna partecipata.
Le riserve da valutazione risultano negative per 2.009 milioni ed includono le riserve da valutazione delle attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per -1.986 milioni, le riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione per -298 milioni, le riserve su contratti derivati di copertura di flussi finanziari per -318 milioni, le riserve da valutazione in cambi (relative a investimenti in partecipazioni consolidate integralmente) per -1.248 milioni, le riserve relative alla copertura di investimenti esteri per -24 milioni, le riserve da rivalutazioni di attività materiali e leggi speciali di rivalutazione per 2.174 milioni, le riserve da valutazione relative a passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) per -125 milioni, nonché la riserva negativa su utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti per -186 milioni, oltre a circa 1 milione di riserve da valutazione connesse ad investimenti partecipativi di minoranza.
| Emittente Concedente |
Tasso di interesse | Step up |
Data di emissione |
Data di scadenza |
Rimborso anticipato a partire dal |
Val. | Importo originario in unità di valuta |
Valore di bilancio (milioni di euro) |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Intesa Sanpaolo | 7,70% fisso | no | 17-set-2015 | perpetuo | 17-set-2025 | USD | 1.000.000.000 | 875 |
| Intesa Sanpaolo | 7,75% fisso | no | 11-gen-2017 | perpetuo | 11-gen-2027 | Eur | 1.250.000.000 | 1.232 |
| Intesa Sanpaolo | 6,25% fisso | no | 16-mag-2017 | perpetuo | 16-mag-2024 | Eur | 750.000.000 | 241 |
| Intesa Sanpaolo | 5,875% fisso pagabile semestralmente |
no | 20-gen-2020 | perpetuo | 20-gen-2025 | Eur | 400.000.000 | 376 |
| Intesa Sanpaolo | 3,75% fisso | no | 27-feb-2020 | perpetuo | 27-feb-2025 | Eur | 750.000.000 | 743 |
| Intesa Sanpaolo | 4,125% fisso | no | 27-feb-2020 | perpetuo | 27-feb-2030 | Eur | 750.000.000 | 743 |
| Intesa Sanpaolo | 5,875% fisso pagabile semestralmente |
no | 01-set-2020 | perpetuo | 01-set-2031 | Eur | 750.000.000 | 741 |
| Intesa Sanpaolo | 5,5% fisso pagabile semestralmente |
no | 01-set-2020 | perpetuo | 01-mar-2028 | Eur | 750.000.000 | 744 |
| Intesa Sanpaolo | 6,375% fisso pagabile semestralmente |
no | 30-mar-2022 | perpetuo | 30-set-2028 | Eur | 1.000.000.000 | 991 |
| Intesa Sanpaolo | 9,125% fisso | no | 07-set-2023 | perpetuo | 07-mar-2029 | Eur | 1.250.000.000 | 1.239 |
| REYL & Cie SA | 4,75% | no | 30-nov-2018 | perpetuo | 30-nov-2023 | CHF | 12.000.000 | 10 |
| REYL & Cie SA | 4,75% | no | 30-nov-2019 | perpetuo | 30-nov-2024 | CHF | 15.000.000 | 13 |
| Totale | 7.948 |
Ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del Codice Civile, Intesa Sanpaolo ha distribuito un acconto dividendi sull'esercizio 2023 ad ognuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie che costituiscono il capitale sociale. L'importo complessivamente erogato è stato pari a 2.628.985.341,02 euro96, corrispondente ad un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria. Il relativo pagamento è avvenuto il 22 novembre 2023 (con stacco cedole il 20 novembre e record date il 21 novembre).
96 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 25.956.343 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 3.737.713,40, che è stato girato a Riserva straordinaria.
Per i dettagli relativi alla composizione del patrimonio di pertinenza di terzi si fa rimando alla sezione F "Parte B.1. Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa".
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative | 158 | 158 | |
| 1 | Bank of Alexandria | 126 | 126 |
| 2 | Risanamento S.p.A. | 26 | 26 |
| 3 | Eurizon SLJ Capital Limited | 3 | 3 |
| 4 | Eurizon Capital Real Asset S.p.A. | 3 | 3 |
| Altre partecipazioni | 6 | 8 | |
| TOTALE | 164 | 166 |
14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Non si segnalano strumenti di capitale di pertinenza di terzi.
| Valore nominale su impegni e garanzie | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisiti/e o originati/e |
|||
| 1. Impegni a erogare fondi | 219.749 | 17.966 | 766 | 1 | 238.482 | 239.815 |
| a) Banche Centrali | 1.170 | 20 | - | - | 1.190 | 1.194 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 10.873 | 990 | 10 | - | 11.873 | 11.845 |
| c) Banche | 31.254 | 580 | 5 | - | 31.839 | 32.258 |
| d) Altre società finanziarie | 13.939 | 8.187 | 12 | - | 22.138 | 20.257 |
| e) Società non finanziarie | 148.563 | 7.355 | 699 | 1 | 156.618 | 157.814 |
| f) Famiglie | 13.950 | 834 | 40 | - | 14.824 | 16.447 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 43.824 | 3.417 | 808 | - | 48.049 | 48.161 |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 480 | 2 | - | - | 482 | 444 |
| c) Banche | 3.904 | 82 | 1 | - | 3.987 | 3.558 |
| d) Altre società finanziarie | 700 | 307 | 2 | - | 1.009 | 1.359 |
| e) Società non finanziarie | 38.259 | 2.992 | 800 | - | 42.051 | 42.270 |
| f) Famiglie | 481 | 34 | 5 | - | 520 | 530 |
Nella presente tabella - secondo le indicazioni della Circolare 262 - tra gli Impegni a erogare fondi figurano gli impegni che possono dar luogo a rischi di credito soggetti alle regole di determinazione della perdita attesa secondo quanto previsto dall'IFRS 9, inclusi i margini revocabili disponibili su linee di credito concesse alla clientela e alle banche (per un importo complessivo pari a 150.726 milioni nel 2023).
Al 31 dicembre 2023 tale fattispecie non è presente.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Portafogli | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 1.734 | 2.058 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 18.353 | 10.006 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 205.993 | 187.404 |
| 4. Attività materiali | - | - |
| di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze | - | - |
Si segnala che sono stati oggetto di elisione depositi infragruppo per 128 milioni costituiti a servizio dell'operatività in prestito titoli con soggetti esterni al Gruppo.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | Prestazioni connesse con fondi di investimento e indici di mercato |
Prestazioni connesse alla gestione dei fondi pensione |
31.12.2023 |
| Attività in bilancio | -77.177 | -8.139 | -85.316 |
| Attività infragruppo | -201 | -49 | -250 |
| Totale Attività | -77.378 | -8.188 | -85.566 |
| Passività finanziarie in bilancio | 52.076 | - | 52.076 |
| Riserve tecniche in bilancio | 8.925 | 7.937 | 16.862 |
| Passività infragruppo | - | 1 | 1 |
| Totale Passività | 61.001 | 7.938 | 68.939 |
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia servizi | 31.12.2023 |
| 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela | |
| a) Acquisti | 362.023 |
| 1. regolati | 362.023 |
| 2. non regolati | - |
| b) Vendite | 348.341 |
| 1. regolate | 348.341 |
| 2. non regolate | - |
| 2. Gestioni di portafogli | |
| a) individuali | 80.066 |
| b) collettive | 172.191 |
| 3. Custodia e amministrazione di titoli | |
| a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafoglio) | 6.662 |
| 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento | - |
| 2. altri titoli | 6.662 |
| b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri | 598.988 |
| 1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento | 28.949 |
| 2. altri titoli | 570.039 |
| c) titoli di terzi depositati presso terzi | 588.423 |
| d) titoli di proprietà depositati presso terzi | 336.669 |
| 4. Altre operazioni | 751.596 |
In relazione al punto 3: "Principio IFRS 7 – Clausole contrattuali dei debiti finanziari", del Documento Banca d'Italia / Consob /Isvap n. 4 del marzo 2010, si precisa quanto segue:
La natura degli impegni assunti, in linea con la prassi dei mercati, e le remote probabilità che gli eventi di default si verifichino, consentono di considerare tali clausole come non significative.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle attività |
Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b) |
Ammontare netto delle attività finanziarie riportato in bilancio (c=a b) |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio |
Ammontare netto |
Ammontare netto | |
| finanziare | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| (a) | Strumenti finanziari (d) |
Depositi di contante ricevuti in garanzia (e) |
(f=c-d-e) | ||||
| 1. Derivati | 91.431 | 63.337 | 28.094 | 17.549 | 9.574 | 971 | 1.114 |
| 2. Pronti contro termine | 24.532 | - | 24.532 | 24.382 | 16 | 134 | 523 |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE 31.12.2023 |
115.963 | 63.337 | 52.626 | 41.931 | 9.590 | 1.105 | X |
| TOTALE 31.12.2022 |
139.428 | 81.574 | 57.854 | 41.734 | 14.483 | X | 1.637 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle passività |
Ammontare delle attività finanziarie compensato |
Ammontare netto delle passività finanziarie riportato in |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio |
Ammontare netto |
Ammontare netto |
||
| finanziarie | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| (a) in bilancio (b) |
bilancio (c=a-b) | Strumenti finanziari (d) |
Depositi di contante posti a garanzia (e) |
(f=c-d-e) | ||||
| 1. Derivati | 90.002 | 63.337 | 26.665 | 17.336 | 8.314 | 1.015 | 1.583 | |
| 2. Pronti contro termine | 36.469 | - | 36.469 | 36.298 | 1 | 170 | 338 | |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 31.12.2023 | 126.471 | 63.337 | 63.134 | 53.634 | 8.315 | 1.185 | X |
| TOTALE | 31.12.2022 | 127.752 | 81.574 | 46.178 | 37.839 | 6.418 | X | 1.921 |
Il principio IFRS 7, modificato nel corso del 2013, richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello Stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello Stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o similari" che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32 paragrafo 42.
Al riguardo, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha in essere accordi che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio.
Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, e da esporre nelle tabelle 6 e 7, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e creditizi, nonché delle operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions). In particolare sono presenti accordi tipo ISDA (per operazioni in derivati), GMRA (per pronti contro termine) e GMSLA (per prestito titoli).
Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, sempre nelle tabelle 6 e 7 occorre riportare esclusivamente le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto si tratta dell'unica tipologia di operazioni che trova rappresentazione nello Stato patrimoniale. Il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha in essere al 31 dicembre 2021 operazioni della specie.

Ai fini della compilazione delle tabelle e in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 e dalle nuove disposizioni che regolano i l bilancio delle banche, si segnala che:
Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione indicata nella colonna (c).
In base alle modalità di compilazione sopra descritte, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e le relative garanzie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto".
Si segnala la presenza del servizio bancario accessorio di prestito titoli offerto alla clientela (persone fisiche, persone giuridiche ed enti commerciali) prevalentemente dalla Capogruppo e da Intesa Sanpaolo Private Banking (ISPPB). Il contratto comporta il trasferimento della proprietà di un certo quantitativo di titoli di una data specie con l'obbligo per ISPPB di restituirli, a fronte di un corrispettivo a titolo di remunerazione per la disponibilità degli stessi. L'operatività ha per oggetto titoli di Stato che ISPPB, a sua volta, trasferisce alla Capogruppo Intesa Sanpaolo per finalità non speculative.
Al 31 dicembre 2023, il collateral dell'operatività, riferito principalmente a ISPPB, è pari a 128 milioni.
Con riferimento all'informativa richiesta nel presente paragrafo, il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene Mooney Group S.p.A. quale entità rilevante a controllo congiunto. Per i dettagli relativi a tale entità si rimanda alla sezione 7 dell'Attivo.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
180 | 63 | - | 243 | 55 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 161 | 6 | - | 167 | 11 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 19 | 57 | - | 76 | 44 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
4.011 | 88 | X | 4.099 | 3.389 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 1.845 | 22.538 | X | 24.383 | 11.796 |
| 3.1 Crediti verso banche | 69 | 5.254 | X | 5.323 | 1.248 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 1.776 | 17.284 | X | 19.060 | 10.548 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 3.027 | 3.027 | -584 |
| 5. Altre attività | X | X | 772 | 772 | 251 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 1 | 802 |
| Totale | 6.036 | 22.689 | 3.799 | 32.525 | 15.709 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 501 | - | 502 | 445 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 437 | X | 437 | 338 |
Gli interessi attivi includono anche quelli su titoli di debito utilizzati in operazioni di pronti contro termine.
Gli interessi su attività finanziarie impaired includono anche gli interessi dovuti al trascorrere del tempo, pari a 172 milioni riferibili alla clientela (c.d. time value) che nel 2022 erano risultati pari a 161 milioni.
Nella voce "Derivati di copertura" figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce "Passività finanziarie" sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di raccolta con tassi negativi. In tale ambito, nell'esercizio precedente erano stati rilevati interessi attivi su base complessiva su operazioni di finanziamento TLTRO per complessivi 615 milioni. Tale importo si riferiva agli interessi maturati sulle operazioni TLTRO III.
Si evidenzia infine che nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sottovoce "Crediti verso banche", sono ricompresi gli interessi sui crediti a vista verso banche e banche centrali classificati nello Stato patrimoniale alla voce "Cassa e disponibilità liquide".
L'ammontare complessivo degli Interessi attivi e proventi assimilati al 31 dicembre 2023 pari a 32.525 milioni (15.709 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 29.652 milioni al "Gruppo bancario", per 2.457 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 416 milioni alle "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 13.140 milioni, 2.477 mi lioni e 92 milioni). Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione".

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
180 | 63 | - | 243 | 55 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 161 | 6 | - | 167 | 11 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 19 | 57 | - | 76 | 44 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.562 | 88 | X | 1.650 | 912 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 1.463 | 22.523 | X | 23.986 | 11.708 |
| 3.1 Crediti verso banche | 69 | 5.247 | X | 5.316 | 1.248 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 1.394 | 17.276 | X | 18.670 | 10.460 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 3.006 | 3.006 | -586 |
| 5. Altre attività | X | X | 766 | 766 | 249 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 1 | 802 |
| Totale | 3.205 | 22.674 | 3.772 | 29.652 | 13.140 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 501 | - | 502 | 445 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 437 | X | 437 | 338 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
- | - | - | - | - |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - | - | - | - |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | - |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
2.449 | - | X | 2.449 | 2.477 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | - | 6 | X | 6 | - |
| 3.1 Crediti verso banche | - | 6 | X | 6 | - |
| 3.2 Crediti verso clientela | - | - | X | - | - |
| 4. Derivati di copertura | X | X | - | - | - |
| 5. Altre attività | X | X | 2 | 2 | - |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | - | - |
| Totale | 2.449 | 6 | 2 | 2.457 | 2.477 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | - | - | - | - | - |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | - | X | - | - |
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
Al 31 dicembre 2023 il saldo del conto accoglie 5.538 milioni relativi ad attività finanziarie in valuta.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 8.121 | 3.246 | X | 11.367 | 3.288 |
| 1.1 Debiti verso banche centrali | 2.052 | X | X | 2.052 | 76 |
| 1.2 Debiti verso banche | 2.558 | X | X | 2.558 | 567 |
| 1.3 Debiti verso clientela | 3.511 | X | X | 3.511 | 752 |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | 3.246 | X | 3.246 | 1.893 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 1 | - | - | 1 | 39 |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value | 8 | 1 | - | 9 | 20 |
| 4. Altre passività e fondi | X | X | 144 | 144 | 50 |
| 5. Derivati di copertura | X | X | 3.742 | 3.742 | -61 |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | 326 | 538 |
| Totale | 8.130 | 3.247 | 3.886 | 15.589 | 3.874 |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing | 24 | X | X | 24 | 22 |
La voce "Debiti verso banche centrali" include, al 31 dicembre 2023, interessi passivi su operazioni di finanziamento TLTRO per 1.958 milioni. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto rappresentato nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa al paragrafo "Operazioni di finanziamento TLTRO III".
Nelle voci "Debiti verso banche" e "Debiti verso clientela" sono inclusi anche gli interessi su operazioni di pronti contro termine anche se effettuate a fronte di titoli iscritti nell'attivo.
Si segnala che nella voce "Derivati di copertura" figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi passivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce "Attività finanziarie" sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di impiego con tassi negativi.
L'ammontare complessivo degli Interessi passivi e oneri assimilati al 31 dicembre 2023 pari a 15.589 milioni (3.874 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 15.174 milioni al "Gruppo bancario", per 392 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 23 milioni alle "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 3.541 milioni, 324 milioni e 9 milioni).
Nel 2023 tra gli interessi passivi e oneri assimilati sono stati contabilizzati 3.061 milioni relativi a passività finanziarie in valuta.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 2023 | 2022 |
| A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura | 8.852 | 3.626 |
| B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura | -9.567 | -4.149 |
| C. Saldo (A-B) | -715 | -523 |
Tali importi sono sostanzialmente riferibili al "Gruppo bancario".

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di servizi/Valori | 2023 | 2022 |
| a) Strumenti finanziari | 1.556 | 1.584 |
| 1. Collocamento titoli | 449 | 511 |
| 1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile | 28 | 29 |
| 1.2 Senza impegno irrevocabile | 421 | 482 |
| 2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti | 255 | 214 |
| 2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari | 124 | 107 |
| 2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 131 | 107 |
| 3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari | 852 | 859 |
| di cui: negoziazione per conto proprio | 2 | 2 |
| di cui: gestione di portafogli individuali | 850 | 857 |
| b) Corporate Finance | 6 | 9 |
| 1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni | 6 | 9 |
| 2. Servizi di tesoreria | - | - |
| 3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance | - | - |
| c) Attività di consulenza in materia di investimenti | 285 | 238 |
| d) Compensazione e regolamento | - | - |
| e) Gestione di portafogli collettive | 2.049 | 2.180 |
| f) Custodia e amministrazione | 107 | 80 |
| 1. Banca depositaria | 4 | 4 |
| 2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione | 103 | 76 |
| g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive | - | - |
| h) Attività fiduciaria | 9 | 13 |
| i) Servizi di pagamento | 3.103 | 3.071 |
| 1. Conti correnti | 1.359 | 1.410 |
| 2. Carte di credito | 632 | 611 |
| 3. Carte di debito ed altre carte di pagamento | 305 | 284 |
| 4. Bonifici e altri ordini di pagamento | 408 | 389 |
| 5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento | 399 | 377 |
| j) Distribuzione di servizi di terzi | 641 | 711 |
| 1. Gestioni di portafogli collettive | 492 | 510 |
| 2. Prodotti assicurativi | 51 | 109 |
| 3. Altri prodotti | 98 | 92 |
| di cui: gestioni di portafogli individuali | 36 | 27 |
| k) Finanza strutturata | 24 | 24 |
| l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | 6 | 1 |
| m) Impegni a erogare fondi | 18 | 15 |
| n) Garanzie finanziarie rilasciate | 483 | 473 |
| di cui: derivati su crediti | 1 | 2 |
| o) Operazioni di finanziamento | 779 | 922 |
| di cui: per operazioni di factoring | 78 | 84 |
| p) Negoziazione di valute | 14 | 16 |
| q) Merci | - | - |
| r) Altre commissioni attive | 1.448 | 1.588 |
| di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio | - | - |
| di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione | - | - |
| Totale | 10.528 | 10.925 |
La sottovoce "Altre commissioni attive" accoglie le commissioni incassate dalle Imprese di assicurazione pari a 1.122 milioni. L'importo complessivo delle Commissioni attive al 31 dicembre 2023 pari a 10.528 milioni (10.925 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 9.400 milioni al "Gruppo bancario", per 1.122 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 6 milioni alle
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni includono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti. In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 5 milioni.
"altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 9.786 milioni, 1.133 milioni e 6 milioni).
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di servizi/valori | 2023 | 2022 |
| a) Strumenti finanziari | 250 | 306 |
| di cui: negoziazione di strumenti finanziari | 38 | 50 |
| di cui: collocamento di strumenti finanziari | 202 | 244 |
| di cui: gestione di portafogli individuali | 10 | 12 |
| - Proprie | 10 | 12 |
| - Delegate a terzi | - | - |
| b) Compensazione e regolamento | 35 | 31 |
| c) Gestione di portafogli collettive | 50 | 46 |
| - Proprie | 10 | 11 |
| - Delegate a terzi | 40 | 35 |
| d) Custodia e amministrazione | 82 | 75 |
| e) Servizi di incasso e pagamento | 633 | 601 |
| di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento | 494 | 457 |
| f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| g) Impegni a ricevere fondi | - | 1 |
| h) Garanzie finanziarie ricevute | 351 | 255 |
| di cui: derivati su crediti | 21 | 27 |
| i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | 941 | 899 |
| j) Negoziazione di valute | 6 | 7 |
| k) Altre commissioni passive | 379 | 331 |
| Totale | 2.727 | 2.552 |
Nella sottovoce "Altre commissioni passive" sono inclusi 132 milioni per collocamento prodotti assicurativi di investimento, 139 milioni per servizi bancari riferiti a filiali italiane, 66 milioni per servizi bancari riferiti a filiali estere e 42 milioni per altri servizi residuali.
L'importo complessivo delle Commissioni passive al 31 dicembre 2023 pari a 2.727 milioni (2.552 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 2.573 milioni al "Gruppo bancario", per 145 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 9 milioni alle "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 2.438 milioni, 112 milioni e 2 milioni).
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni includono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti.
In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 3 milioni.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci/Proventi | 2023 | 2022 | ||
| Dividendi | Proventi simili |
Dividendi | Proventi simili |
|
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 32 | - | 39 | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 457 | 100 | 425 | 119 |
| C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 62 | - | 62 | - |
| D. Partecipazioni | 9 | - | - | - |
| Totale | 560 | 100 | 526 | 119 |
L'importo complessivo dei Dividendi e proventi simili al 31 dicembre 2023 pari a 660 milioni (645 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 207 milioni al "Gruppo bancario", per 453 milioni alle "Imprese di assicurazione"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 225 milioni e 420 milioni.
I "proventi simili" pari a 100 milioni sono riferiti a proventi su quote di fondi chiusi.
La sottovoce D Partecipazioni per 9 milioni rappresenta i dividendi della partecipata Zhong Ou Asset Management a valere sugli utili degli anni precedenti. La società è stata riclassificata tra le attività in via di dismissione nel 2022 e ceduta nel corso dell'esercizio 2023.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione |
Minusvalenze | Perdite da negoziazione |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 399 | 612 | -77 | -421 | 513 |
| 1.1 Titoli di debito | 257 | 434 | -50 | -358 | 283 |
| 1.2 Titoli di capitale | 96 | 153 | -26 | -56 | 167 |
| 1.3 Quote di OICR. | 21 | 22 | - | -6 | 37 |
| 1.4 Finanziamenti | 1 | - | -1 | - | - |
| 1.5 Altre | 24 | 3 | - | -1 | 26 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 28 | 17 | -434 | -40 | -429 |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | 16 | - | -304 | - | -288 |
| 2.3 Altre | 12 | 17 | -130 | -40 | -141 |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio |
X | X | X | - | 101 |
| 4. Strumenti derivati | 43.767 | 69.326 | -45.262 | -67.385 | 328 |
| 4.1 Derivati finanziari: | 42.413 | 67.791 | -44.017 | -65.951 | 118 |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 41.701 | 57.173 | -40.300 | -58.247 | 327 |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 279 | 8.670 | -3.135 | -5.960 | -146 |
| - Su valute e oro | X | X | X | - | -118 |
| - Altri | 433 | 1.948 | -582 | -1.744 | 55 |
| 4.2 Derivati su crediti | 1.354 | 1.535 | -1.245 | -1.434 | 210 |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option |
X | X | X | - | - |
| Totale | 44.194 | 69.955 | -45.773 | -67.846 | 513 |
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie di negoziazione sono esposti per singola operazione di compravendita, conformemente alle modalità di rilevazione contabile in uso presso la Banca, e includono il risultato sia delle posizioni lunghe sia delle posizioni corte.
Nella colonna Risultato netto sono inclusi gli utili, perdite, plusvalenze e minusvalenze da operazioni su valute e da derivati su valute e oro.
Il risultato netto delle differenze di cambio su Attività e passività finanziarie, esposto nella sottovoce 3, trova correlazione nel risultato della sottovoce 4.1 riferito agli Strumenti derivati - Derivati finanziari su valute e oro, la quale accoglie tra l'altro i risultati delle relative coperture gestionali attivate dalla Banca sul rischio cambio attraverso derivati finanziari di negoziazione. Nello stesso modo, il risultato in Derivati finanziari su titoli di debito e tassi deve essere letto congiuntamente ai risultati rispettivamente delle Attività finanziarie di negoziazione in Titoli di debito e delle Passività finanziarie di negoziazione in Debiti (posizioni in scoperti tecnici sui titoli) trattandosi di operatività gestionalmente correlate tra loro.
Per quanto riguarda i prodotti strutturati di credito ed i loro effetti sul conto economico, si rinvia per più dettagliate informazioni alla Parte E di questa Nota Integrativa – Informazioni sui rischi e politiche di copertura.
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione |
Minusvalenze | Perdite da negoziazione |
Risultato netto |
|
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 399 | 612 | -77 | -421 | 513 | |
| 1.1 Titoli di debito | 257 | 434 | -50 | -358 | 283 | |
| 1.2 Titoli di capitale | 96 | 153 | -26 | -56 | 167 | |
| 1.3 Quote di OICR. | 21 | 22 | - | -6 | 37 | |
| 1.4 Finanziamenti | 1 | - | -1 | - | - | |
| 1.5 Altre | 24 | 3 | - | -1 | 26 | |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 28 | 17 | -434 | -40 | -429 | |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - | |
| 2.2 Debiti | 16 | - | -304 | - | -288 | |
| 2.3 Altre | 12 | 17 | -130 | -40 | -141 | |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | 105 | |
| 4. Strumenti derivati | 43.764 | 69.294 | -45.212 | -67.315 | 405 | |
| 4.1 Derivati finanziari: | 42.410 | 67.764 | -43.972 | -65.888 | 188 | |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 41.701 | 57.159 | -40.300 | -58.247 | 313 | |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 276 | 8.657 | -3.090 | -5.897 | -54 | |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | -126 | |
| - Altri | 433 | 1.948 | -582 | -1.744 | 55 | |
| 4.2 Derivati su crediti | 1.354 | 1.530 | -1.240 | -1.427 | 217 | |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | X | X | X | X | - | |
| Totale | 44.191 | 69.923 | -45.723 | -67.776 | 594 |

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da | Minusvalenze | Perdite da | Risultato | |
| negoziazione | negoziazione | netto | ||||
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - | |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - | |
| 1.2 Titoli di capitale | - | - | - | - | - | |
| 1.3 Quote di OICR | - | - | - | - | - | |
| 1.4 Finanziamenti | - | - | - | - | - | |
| 1.5 Altre | - | - | - | - | - | |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | - | - | - | - | - | |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - | |
| 2.2 Debiti | - | - | - | - | - | |
| 2.3 Altre | - | - | - | - | - | |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | -4 | |
| 4. Strumenti derivati | 3 | 32 | -50 | -70 | -77 | |
| 4.1 Derivati finanziari: | 3 | 27 | -45 | -63 | -70 | |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | - | 14 | - | - | 14 | |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 3 | 13 | -45 | -63 | -92 | |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | 8 | |
| - Altri | - | - | - | - | - | |
| 4.2 Derivati su crediti | - | 5 | -5 | -7 | -7 | |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | X | X | X | X | - | |
| Totale | 3 | 32 | -50 | -70 | -81 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2023 | 2022 |
| A. Proventi relativi a: | ||
| A.1 Derivati di copertura del fair value | 7.172 | 25.847 |
| A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | 7.297 | 52 |
| A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | 19 | 13.205 |
| A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| A.5 Attività e passività in valuta | 8 | 10 |
| Totale proventi dell'attività di copertura (A) | 14.496 | 39.114 |
| B. Oneri relativi a: | ||
| B.1 Derivati di copertura del fair value | -8.001 | -13.798 |
| B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | -115 | -25.282 |
| B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | -6.431 | -1 |
| B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| B.5 Attività e passività in valuta | -8 | - |
| Totale oneri dell'attività di copertura (B) | -14.555 | -39.081 |
| C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) | -59 | 33 |
| di cui: risultato delle coperture su posizioni nette | - | - |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
Il Gruppo si avvale della facoltà, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione "carve-out" omologata dalla commissione europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione, nella tabella "5.1 risultato netto dell'attività di copertura: composizione", non è valorizzata la riga "di cui: risultato delle coperture su posizioni nette" prevista per i soggetti che applicano il principio contabile IFRS 9 anche per le coperture.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2023 | 2022 | |||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
||
| A. Attività finanziarie | |||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 204 | -262 | -58 | 439 | -272 | 167 | |
| 1.1 Crediti verso banche | 5 | -5 | - | 1 | -9 | -8 | |
| 1.2 Crediti verso clientela | 199 | -257 | -58 | 438 | -263 | 175 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
429 | -874 | -445 | 382 | -1.051 | -669 | |
| 2.1 Titoli di debito | 429 | -838 | -409 | 381 | -1.039 | -658 | |
| 2.2 Finanziamenti | - | -36 | -36 | 1 | -12 | -11 | |
| Totale attività (A) | 633 | -1.136 | -503 | 821 | -1.323 | -502 | |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | |||||||
| 1. Debiti verso banche | 1 | -1 | - | 1 | -6 | -5 | |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Titoli in circolazione | 50 | -14 | 36 | 48 | -15 | 33 | |
| Totale passività (B) | 51 | -15 | 36 | 49 | -21 | 28 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2023 | 2022 | |||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
||
| A. Attività finanziarie | |||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 204 | -262 | -58 | 439 | -272 | 167 | |
| 1.1 Crediti verso banche | 5 | -5 | - | 1 | -9 | -8 | |
| 1.2 Crediti verso clientela | 199 | -257 | -58 | 438 | -263 | 175 | |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
379 | -200 | 179 | 357 | -600 | -243 | |
| 2.1 Titoli di debito | 379 | -164 | 215 | 356 | -588 | -232 | |
| 2.2 Finanziamenti | - | -36 | -36 | 1 | -12 | -11 | |
| Totale attività (A) | 583 | -462 | 121 | 796 | -872 | -76 | |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | |||||||
| 1. Debiti verso banche | 1 | -1 | - | 1 | -6 | -5 | |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Titoli in circolazione | 50 | -14 | 36 | 48 | -15 | 33 | |
| Totale passività (B) | 51 | -15 | 36 | 49 | -21 | 28 |
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato della sottovoce 1.2 Crediti verso clientela, riconducibile prevalentemente a Capogruppo, attiene principalmente alla cessione sul mercato di titoli di debito governativi nonché di un portafoglio di crediti deteriorati ad un veicolo SPV costituito ai sensi della legge n. 130/99.
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva della sottovoce 2.1, Titoli di debito anch'esso riconducibile prevalentemente a Capogruppo, attiene agli utili e perdite derivanti principalmente dalla cessione di titoli di debito governativi.
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate da titoli di debito sono esposti per singola operazione di compravendita.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2023 | 2022 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
|
| A. Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - | - | - | - | - |
| 1.1 Crediti verso banche | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Crediti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
50 | -674 | -624 | 25 | -451 | -426 |
| 2.1 Titoli di debito | 50 | -674 | -624 | 25 | -451 | -426 |
| 2.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| Totale attività (A) | 50 | -674 | -624 | 25 | -451 | -426 |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||
| 1. Debiti verso banche | - | - | - | - | - | - |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | - | - | - | - | - | - |
| Totale passività (B) | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 158 | 3 | -3.480 | -325 | -3.644 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 157 | 2 | -660 | -325 | -826 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | 1 | 1 | -2.820 | - | -2.818 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | 25 |
| Totale | 158 | 3 | -3.480 | -325 | -3.619 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 158 | 3 | -660 | -325 | -824 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 157 | 2 | -660 | -325 | -826 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | 1 | 1 | - | - | 2 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio |
X | X | X | X | 25 |
| Totale | 158 | 3 | -660 | -325 | -799 |
Nella voce 2.1 Passività finanziarie Titoli in circolazione, figura il risultato netto dei certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), emessi successivamente al 1° gennaio 2020. Le plusvalenze e minusvalenze esposte in tabella si riferiscono alla valutazione al fair value di tali strumenti finanziari, determinato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del proprio merito creditizio rilevato nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto).
Per quanto attiene alle modalità di determinazione del rischio di controparte (credit spread), si rinvia a quanto descritto nella Parte A della Nota integrativa consolidata nella sezione A.4 – Informativa sul fair value.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | - | - | -2.820 | - | -2.820 |
| 2.1 Titoli in circolazione | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | - | - | -2.820 | - | -2.820 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di | |||||
| cambio | X | X | X | X | - |
| Totale | - | - | -2.820 | - | -2.820 |
La tabella sopra esposta rappresenta gli effetti economici relativi ai contratti di assicurazione o di investimento, di tipo unit linked, rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17, emessi dalle Imprese di assicurazione.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 8.562 | 1.710 | -1.989 | -2.275 | 6.008 |
| 1.1 Titoli di debito | 407 | 111 | -40 | -42 | 436 |
| 1.2 Titoli di capitale | 904 | 344 | -274 | -132 | 842 |
| 1.3 Quote di OICR | 7.095 | 919 | -1.468 | -793 | 5.753 |
| 1.4 Finanziamenti | 156 | 336 | -207 | -1.308 | -1.023 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | -22 |
| Totale | 8.562 | 1.710 | -1.989 | -2.275 | 5.986 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 339 | 64 | -349 | -55 | -1 |
| 1.1 Titoli di debito | 67 | 19 | -9 | - | 77 |
| 1.2 Titoli di capitale | 69 | 3 | -88 | -3 | -19 |
| 1.3 Quote di OICR | 122 | 22 | -70 | -7 | 67 |
| 1.4 Finanziamenti | 81 | 20 | -182 | -45 | -126 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | -22 |
| Totale | 339 | 64 | -349 | -55 | -23 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 8.223 | 1.646 | -1.640 | -2.220 | 6.009 |
| 1.1 Titoli di debito | 340 | 92 | -31 | -42 | 359 |
| 1.2 Titoli di capitale | 835 | 341 | -186 | -129 | 861 |
| 1.3 Quote di OICR | 6.973 | 897 | -1.398 | -786 | 5.686 |
| 1.4 Finanziamenti | 75 | 316 | -25 | -1.263 | -897 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | - |
| Totale | 8.223 | 1.646 | -1.640 | -2.220 | 6.009 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | 2022 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | originate | ||||||||
| A. Crediti verso banche | -24 | -6 | - | -5 | - | - | 31 | 12 | 5 | - | 13 | -8 |
| - Finanziamenti | -16 | -6 | - | -5 | - | - | 23 | 11 | 5 | - | 12 | -6 |
| - Titoli di debito | -8 | - | - | - | - | - | 8 | 1 | - | - | 1 | -2 |
| B. Crediti verso clientela | -622 | -1.170 | -66 | -2.225 | -5 | -27 | 571 | 1.223 | 932 | 17 | -1.372 | -2.571 |
| - Finanziamenti | -607 | -1.099 | -66 | -2.222 | -5 | -27 | 554 | 1.214 | 932 | 17 | -1.309 | -2.563 |
| - Titoli di debito | -15 | -71 | - | -3 | - | - | 17 | 9 | - | - | -63 | -8 |
| Totale | -646 | -1.176 | -66 | -2.230 | -5 | -27 | 602 | 1.235 | 937 | 17 | -1.359 | -2.579 |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | 2022 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | originate | ||||||||
| A. Titoli di debito | -60 | -41 | - | - | - | - | 23 | 7 | - | - | -71 | -32 |
| B. Finanziamenti | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 17 | - | - | 14 | -25 |
| - Verso clientela | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 17 | - | - | 14 | -26 |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 |
| Totale | -61 | -49 | - | - | - | - | 29 | 24 | - | - | -57 | -57 |
Di seguito il dettaglio per "Gruppo bancario" e "Imprese di assicurazione" che nel complesso rappresentano la totalità della voce in esame.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | 2022 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | |||||||||
| A. Titoli di debito | -26 | -25 | - | - | - | - | 9 | - | - | - | -42 | -19 |
| B. Finanziamenti | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 17 | - | - | 14 | -26 |
| - Verso clientela | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 17 | - | - | 14 | -26 |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | -27 | -33 | - | - | - | - | 15 | 17 | - | - | -28 | -45 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | 2022 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
|||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | originate | ||||||||
| A. Titoli di debito | -34 | -16 | - | - | - | - | 14 | 7 | - | - | -29 | -13 |
| B. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 |
| - Verso clientela | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 |
| Totale | -34 | -16 | - | - | - | - | 14 | 7 | - | - | -29 | -12 |
Nell'ambito degli utili (perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni sono state rilevate perdite per 29 milioni, interamente riferibili al "Gruppo bancario". Nel 2022 le perdite erano pari a 5 milioni.
Nella sezione 10 sono riportate le tabelle previste dall'8° aggiornamento Circolare 262/2005 che ha tenuto conto delle analoghe istruzioni emanate dall'IVASS per la disclosure richiesta dall'IFRS 17. In particolare nelle tabelle sono riportati ricavi e costi assicurativi riferibili alle Imprese di assicurazione suddivisi per basi di aggregazione.
| 31.12.2023 | (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | Base A1 | Base A2 | Base A3 | Base A4 | Base A5 | Totale |
| A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM e al VFA | ||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua copertura |
1.594 | 139 | - | 152 | - | 1.885 |
| 1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi |
453 | 82 | - | 50 | - | 585 |
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari |
27 | 2 | - | 3 | - | 32 |
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti |
1.105 | 47 | - | 74 | - | 1.226 |
| 4. Altri importi | 9 | 8 | - | 25 | - | 42 |
| A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati |
41 | 4 | - | 2 | - | 47 |
| A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM o al VFA |
1.635 | 143 | - | 154 | - | 1.932 |
| A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
1.186 | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | 92 |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | 1.094 |
| A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
1.635 | 143 | - | 154 | - | 3.118 |
| B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA | ||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
-353 | -126 | - | -14 | - | -493 |
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
108 | 14 | - | 11 | - | 133 |
| 3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite |
-85 | -43 | - | 1 | - | -127 |
| 4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi |
-41 | -4 | - | -2 | - | -47 |
| 5. Altri importi | 314 | 1 | - | -20 | - | 295 |
| B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA |
-57 | -158 | - | -24 | - | -239 |
| B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
-851 | |||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - |
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | -57 |
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | -794 |
| C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi emessi (A.5+B.6+B.7) |
1.578 | -15 | - | 130 | - | 2.028 |
Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto
Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita
GMM – General Measurement Model
VFA – Variable Fee Approach
PAA – Premium Allocation Approach

| (milioni di euro) 31.12.2022 |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | Base A1 | Base A2 | Base A3 | Base A4 | Base A5 | Totale | |||
| A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM e al VFA | |||||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua copertura |
1.816 | 36 | - | 178 | - | 2.030 | |||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi |
535 | 11 | - | 122 | - | 668 | |||
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari |
21 | - | - | 4 | - | 25 | |||
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi forniti |
1.275 | 26 | - | 53 | - | 1.354 | |||
| 4. Altri importi | -15 | -1 | - | -1 | - | -17 | |||
| A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati |
20 | 4 | - | 9 | - | 33 | |||
| A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al GMM o al VFA |
1.836 | 40 | - | 187 | - | 2.063 | |||
| A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
1.132 | ||||||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | - | |||
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | 54 | |||
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | 1.078 | |||
| A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
1.836 | 40 | - | 187 | - | 3.195 | |||
| B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA | |||||||||
| 1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili |
-578 | -15 | - | -75 | - | -668 | |||
| 2. Variazioni della passività per sinistri accaduti |
16 | - | - | -4 | - | 12 | |||
| 3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite |
-74 | -1 | - | -3 | - | -78 | |||
| 4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi |
-19 | -4 | - | -9 | - | -32 | |||
| 5. Altri importi | 232 | 5 | - | -5 | - | 232 | |||
| B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi – GMM o VFA |
-423 | -15 | - | -96 | - | -534 | |||
| B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi valutati in base al PAA |
-672 | ||||||||
| - Segmento Vita | X | X | X | X | X | -1 | |||
| - Segmento Danni - auto | X | X | X | X | X | -7 | |||
| - Segmento Danni - non auto | X | X | X | X | X | -664 | |||
| C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi emessi (A.5+B.6+B.7) |
1.413 | 25 | - | 91 | - | 1.989 |
Base A1 (Base di aggregazione 1): Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 (Base di aggregazione 2): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A3 (Base di aggregazione 3): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Auto
Base A4 (Base di aggregazione 4): Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto Base A5 (Base di aggregazione 5): Contratti d'investimento emessi con elementi di partecipazione discrezionali – Segmento Vita
GMM – General Measurement Model
VFA – Variable Fee Approach
PAA – Premium Allocation Approach
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Base di aggregazione 1 |
Base di aggregazione 2 |
Totale | Base di aggregazione 1 |
Base di aggregazione 2 |
Totale | |||
| A. Allocazione dei premi pagati relativi alle cessioni in riassicurazione valutate in base al GMM | ||||||||
| A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua copertura |
||||||||
| 1. Importo dei sinistri e altri costi recuperabili attesi | -5 | -3 | -8 | -2 | -5 | -7 | ||
| 2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari | -1 | - | -1 | - | - | - | ||
| 3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi ricevuti |
- | -3 | -3 | -1 | -1 | -2 | ||
| 4. Altri importi | 2 | 7 | 9 | 2 | -22 | -20 | ||
| 5. Totale | -4 | 1 | -3 | -1 | -28 | -29 | ||
| A.2 Altri costi direttamente attribuibili alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | ||
| A.3 Allocazione dei premi pagati relativi alle cessioni in riassicurazione valutate in base al PAA |
- | -164 | -164 | - | -137 | -137 | ||
| B. Totale costi derivanti dalle cessioni in riassicurazione (A.1+A.2+A.3) |
-4 | -163 | -167 | -1 | -165 | -166 | ||
| C. Effetti delle variazioni del rischio di inadempimento da parte dei riassicuratori |
- | - | - | - | - | - | ||
| D. Importo dei sinistri e altre spese recuperato | 5 | 107 | 112 | 5 | 166 | 171 | ||
| E. Variazioni dell'attività per sinistri accaduti | -1 | 68 | 67 | 8 | -44 | -36 | ||
| F. Altri recuperi | -1 | -1 | -2 | 1 | 2 | 3 | ||
| G. Totale costi/ricavi netti derivanti dalle cessioni in riassicurazione (B+C+D+E+F) |
-1 | 11 | 10 | 13 | -41 | -28 |
Base di aggregazione 1= Segmento Vita Base di aggregazione 2= Segmento Danni
GMM – General Measurement Model PAA – Premium Allocation Approach
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi/Basi di aggregazione | 31.12.2023 | |||||||||
| Base A1 - con DPF |
Base A2 - senza DPF |
Base A1 + Base A2 |
Base A3 | Base A4 | Base A3 + Base A4 |
Altro | ||||
| Costi attribuiti all'acquisizione dei contratti assicurativi |
-68 | -5 | -73 | -7 | -197 | -204 | X | |||
| Altri costi direttamente attribuibili | -305 | -123 | -428 | -11 | -371 | -382 | X | |||
| Spese di gestione degli investimenti | X | X | - | X | X | - | -34 | |||
| Altri costi | X | X | - | X | X | - | -2 | |||
| Totale | X | X | -501 | X | X | -586 | -36 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi/Basi di aggregazione | Base A1 - con DPF |
Base A2 - senza DPF |
Base A1 + Base A2 |
31.12.2022 Base A3 |
Base A4 | Base A3 + Base A4 |
Altro |
| Costi attribuiti all'acquisizione dei contratti assicurativi |
-140 | -3 | -143 | -5 | -203 | -208 | X |
| Altri costi direttamente attribuibili | -111 | -3 | -114 | -3 | -124 | -127 | X |
| Spese di gestione degli investimenti | X | X | - | X | X | - | -44 |
| Altri costi | X | X | - | X | X | - | -4 |
| Totale | X | X | -257 | X | X | -335 | -48 |
Base A1 – con DPF (Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2 – senza DPF (Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A1 + Base A2 = Segmento Vita
Base A3 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Auto
Base A4 = Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni – Non Auto
Base A3 + Base A4 = Segmento Danni
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.

Nella sezione 11 sono riportate le tabelle previste dall'8° aggiornamento Circolare 262/2005 che ha tenuto conto delle analoghe istruzioni emanate dall'IVASS per la disclosure richiesta dall'IFRS 17. In particolare nelle tabelle sono riportati ricavi e costi di natura finanziaria riferibili alle Imprese di assicurazione suddivisi per basi di aggregazione.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Basi di aggregazione | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Base A1 | Base A2 | Base A3 | Totale | Base A1 | Base A2 | Base A3 | Totale | ||
| 1. Interessi maturati | - | -2 | -3 | -5 | - | 5 | 17 | 22 | |
| 2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie |
- | - | -8 | -8 | - | - | - | - | |
| 3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti valutati in base al VFA |
-5.306 | - | - | -5.306 | 3.668 | - | - | 3.668 | |
| 4. Effetti della variazione dei tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Altri | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 | |
| 6. Totale ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi registrati in conto economico |
-5.306 | -2 | -11 | -5.319 | 3.669 | 5 | 17 | 3.691 |
Base A1= Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A2= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A3= Contratti assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni
L'aggregato accoglie l'effetto del mirroring, meccanismo introdotto da IFRS 17, per il tramite del quale il risultato finanziario viene attribuito agli assicurati. Al 31 dicembre 2023 l'aggregato rappresenta oneri finanziari pari a 5.319 milioni che si confrontano con proventi finanziari pari a 3.691 milioni rilevati al 31 dicembre 2022. Tale differente andamento tra i due esercizi è correlato al risultato degli investimenti conseguito nei due anni per effetto del diverso andamento dei tassi, come più avanti descritto (tabella 11.3 Operatività assicurativa - Risultato finanziario netto degli investimenti ripartito per segmento vita e segmento danni).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Voci/Basi di aggregazione | Base A1 | Base A2 | Totale | Base A1 | Base A2 | Totale | |
| 1. Interessi maturati | - | 1 | 1 | - | - | - | |
| 2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie |
- | - | - | - | - | - | |
| 3. Effetti della variazione dei tassi di cambio | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Altri | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Totale ricavi/costi netti di natura finanziaria delle cessioni in riassicurazione |
- | 1 | 1 | - | - | - |
Base A1= Segmento Vita Base A2= Segmento Danni

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | |||
| Voci\Segmenti operativi | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | |||
| di cui: DPF |
di cui: DPF |
|||||||
| A. RISULTATO FINANZIARIO NETTO DEGLI INVESTIMENTI |
13.208 | 6.894 | 96 | 13.304 | -23.407 | -15.648 | -135 | -23.542 |
| A.1 Interessi attivi da attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
||||||||
| 2.416 | 1.329 | 41 | 2.457 | 2.460 | 1.497 | 17 | 2.477 | |
| A.2 Profitti/perdite netti delle attività valutate al fair value rilevato a conto economico |
5.926 | 2.858 | 2 | 5.928 | -10.954 | -8.560 | -42 | -10.996 |
| A.3 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
-29 | -15 | - | -29 | -12 | -6 | - | -12 |
| A.4 Altri proventi/costi netti | 445 | 276 | -31 | 414 | 690 | 698 | 1 | 691 |
| A.5 Plus/minusvalenze nette delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività |
||||||||
| complessiva | 4.450 | 2.446 | 84 | 4.534 | -15.591 | -9.277 | -111 | -15.702 |
| B. VARIAZIONE NETTA DEI CONTRATTI D'INVESTIMENTO EMESSI IFRS9 |
-2.820 | -450 | - | -2.820 | 4.909 | 239 | - | 4.909 |
| C. RISULTATO FINANZIARIO NETTO TOTALE DEGLI INVESTIMENTI |
10.388 | 6.444 | 96 | 10.484 | -18.498 | -15.409 | -135 | -18.633 |
| di cui: registrati in conto economico | 5.938 | 3.998 | 12 | 5.950 | -2.907 | -6.132 | -24 | -2.931 |
| di cui: registrati nel conto economico complessivo | 4.450 | 2.446 | 84 | 4.534 | -15.591 | -9.277 | -111 | -15.702 |
DPF(Direct Participation Features) = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta
Contratti d'investimento emessi IFRS 9 = Contratti d'investimento emessi senza elementi di partecipazione discrezionali
Il risultato finanziario netto del comparto assicurativo risulta positivo per 10.484 milioni al 31 dicembre 2023 rispetto al saldo negativo per 18.633 milioni al 31 dicembre 2022. L'andamento è principalmente riconducibile alle componenti degli investimenti, prevalentemente a tasso fisso, che hanno risentito del contesto di mercato caratterizzato da tassi fortemente crescenti nel corso del 2022, soltanto parzialmente riassorbiti nel corso del 2023.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Sintesi risultati\Segmenti operativi | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | Segmento vita | Segmento Danni |
Totale | |
| A. Risultati finanziari | ||||||
| A.1 Importi registrati in conto economico | ||||||
| 1. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 5.938 | 12 | 5.950 | -2.907 | -24 | -2.931 |
| 2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -5.308 | -10 | -5.318 | 3.674 | 17 | 3.691 |
| 3. Totale | 630 | 2 | 632 | 767 | -7 | 760 |
| A.2 Importi registrati nel conto economico complessivo | ||||||
| 1. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 4.450 | 84 | 4.534 | -15.591 | -111 | -15.702 |
| 2. Ricavi/costi netti di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -4.333 | -23 | -4.356 | 17.564 | -20 | 17.544 |
| 3. Totale | 117 | 61 | 178 | 1.973 | -131 | 1.842 |
| B. Risultato netto assicurativo e finanziario | ||||||
| 1. Risultato netto dei servizi assicurativi | 1.562 | 476 | 2.038 | 1.450 | 511 | 1.961 |
| 2. Risultato finanziario netto totale degli investimenti | 10.388 | 96 | 10.484 | -18.498 | -135 | -18.633 |
| 3. Risultato netto di natura finanziaria dei contratti assicurativi | -9.641 | -33 | -9.674 | 21.235 | - | 21.235 |
| 4. Totale | 2.309 | 539 | 2.848 | 4.187 | 376 | 4.563 |
Oltre a quanto sopra indicato, non risultano altre informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spese | 2023 | 2022 |
| 1) Personale dipendente | 6.744 | 6.424 |
| a) salari e stipendi | 4.692 | 4.592 |
| b) oneri sociali | 1.192 | 1.145 |
| c) indennità di fine rapporto | 47 | 35 |
| d) spese previdenziali | 10 | 6 |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | 31 | 18 |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: | 14 | 16 |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | 14 | 16 |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | 361 | 343 |
| - a contribuzione definita | 358 | 341 |
| - a benefici definiti | 3 | 2 |
| h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | 158 | 133 |
| i) altri benefici a favore dei dipendenti | 239 | 136 |
| 2) Altro personale in attività | 20 | 15 |
| 3) Amministratori e sindaci | 17 | 16 |
| 4) Personale collocato a riposo | - | - |
| Totale | 6.781 | 6.455 |
La voce non include le spese del personale del settore assicurativo e del personale delle reti collocatrici dedito al collocamento dei prodotti assicurativi che a seguito dell'applicazione del nuovo principio IFRS17 sono ricondotti per destinazione alla voce "160. Risultato dei servizi assicurativi".
Si precisa che la sottovoce 3 "Amministratori e Sindaci" include i compensi corrisposti ai componenti del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, ai membri dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali delle diverse società del Gruppo.
| 2023 | 2022 | |
|---|---|---|
| Personale dipendente | 88.500 | 90.003 |
| a) dirigenti | 1.792 | 1.775 |
| b) quadri direttivi | 34.315 | 34.836 |
| c) restante personale dipendente | 52.393 | 53.392 |
| Altro personale | 99 | 85 |
| TOTALE | 88.599 | 90.088 |
L'organico medio 2023 (per la cui determinazione i part time vengono conteggiati come da prassi in misura pari a 0,5 unità lavorative) risulta ridotto rispetto al 2022 principalmente per effetto delle cessazioni ex accordi intervenute nel corso dei 2 anni.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | -4 | -2 | -7 | -14 | -3 | -10 |
| Interessi passivi | -27 | -12 | -35 | -4 | -13 | -17 |
| Interessi attivi | - | 4 | 31 | - | 3 | 14 |
| Rimborso da terzi | - | - | - | - | - | - |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate | - | - | - | - | - | -1 |
| Riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
Nella presente tabella sono illustrate le componenti economiche relative al "Fondo di Trattamento di fine rapporto" – voce 90 del passivo dello Stato patrimoniale e ai "Fondi per rischi ed oneri - quiescenza ed obblighi simili" - voce 100b del passivo dello Stato patrimoniale.
Il saldo della voce nell'esercizio 2023 ammonta a 239 milioni. L'importo attiene essenzialmente a contributi per assistenza malattia, al contributo mensa inclusi i buoni pasto, nonché agli adeguamenti delle passività a fronte degli accordi di incentivazione all'esodo del personale sottoscritti con le OO.SS., determinati principalmente del time value dell'attualizzazione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spesa/valori | 2023 | 2022 |
| Spese di manutenzione servizi informatici e apparecchiature elettroniche | 768 | 745 |
| Spese telefoniche, teletrasmissioni e trasmissione dati | 63 | 66 |
| Spese per servizi informatici | 831 | 811 |
| Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali | 45 | 42 |
| Spese di vigilanza | 42 | 45 |
| Spese per pulizia locali | 47 | 50 |
| Spese per manutenzione immobili, mobili e impianti | 68 | 71 |
| Spese energetiche | 177 | 86 |
| Spese diverse immobiliari | 8 | 11 |
| Spese di gestione immobili | 387 | 305 |
| Spese per stampati, cancelleria, materiali di consumo e pubblicazioni | 24 | 26 |
| Spese per trasporti ed altri servizi collegati (incluso conta valori) | 78 | 76 |
| Spese per visure ed informazioni | 247 | 231 |
| Spese postali e telegrafiche | 50 | 53 |
| Spese generali di funzionamento | 399 | 386 |
| Spese per consulenze professionali | 135 | 149 |
| Spese legali e giudiziarie | 114 | 133 |
| Premi di assicurazione banche e clientela | 54 | 57 |
| Spese legali e professionali | 303 | 339 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 190 | 171 |
| Servizi resi da terzi | 336 | 370 |
| Costi indiretti del personale | 170 | 118 |
| Altre spese | 230 | 204 |
| Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia dei depositi | 696 | 793 |
| Imposte indirette e tasse | 1.217 | 1.139 |
| Recuperi imposte e tasse | -7 | -4 |
| Recuperi spese diverse | -28 | -29 |
| Totale | 4.724 | 4.603 |
La voce non include le altre spese amministrative del settore assicurativo e delle reti collocatrici imputabili alla gestione e collocamento dei prodotti assicurativi che a seguito dell'applicazione del nuovo principio IFRS 17 sono ricondotti per destinazione alla voce "160. Risultato dei servizi assicurativi".
Con riferimento alla sottovoce Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali, l'importo è relativo ai contratti con durata complessiva inferiore o uguale ai 12 mesi e ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore o uguale a 5.000 euro ("low value"). In questi casi, come consentito dall'IFRS 16, i canoni relativi a tali contratti di leasing sono rilevati come costo con un criterio a quote costanti per la durata del contratto.
| Accantonamenti | Riattribuzioni | (milioni di euro) Accantonamenti netti |
|
|---|---|---|---|
| Stage1 | -79 | 101 | 22 |
| Stage2 | -86 | 126 | 40 |
| Stage3 | -85 | 73 | -12 |
| Totale | -250 | 300 | 50 |
La voce è interamente riferita al "Gruppo bancario".
Per quanto riguarda gli accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate, non si rilevano importi al 31 dicembre 2023.
| Accantonamenti | Riattribuzioni | (milioni di euro) Accantonamenti netti |
|
|---|---|---|---|
| Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali | -211 | 115 | -96 |
| Accantonamenti netti ai fondi oneri diversi per il personale | - | - | - |
| Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi | -337 | 57 | -280 |
| Totale | -548 | 172 | -376 |
La voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri", il cui saldo è negativo per 376 milioni, accoglie gli stanziamenti dell'esercizio a fronte di controversie legali e fiscali, nonché altri rischi ed oneri, al netto delle riattribuzioni. Tale voce è attribuibile per 357 milioni al "Gruppo bancario", per 11 milioni alle "Imprese di assicurazione" e per 8 milioni alle "Altre imprese".
Nella sottovoce "Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali" figurano gli stanziamenti per cause passive, incluse le revocatorie fallimentari e altri contenziosi, al netto dei rilasci dell'esercizio.
La voce "Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi" include 114 milioni per l'accantonamento effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia, teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | Risultato netto |
| A. Attività materiali | ||||
| A.1 Ad uso funzionale | -655 | -20 | 1 | -674 |
| - Di proprietà | -349 | -20 | 1 | -368 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | -306 | - | - | -306 |
| A.2 Detenute a scopo di investimento | - | - | - | - |
| - Di proprietà | - | - | - | - |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | X | -9 | - | -9 |
| B. Attività possedute per la vendita | X | -1 | - | -1 |
| Totale | -655 | -30 | 1 | -684 |
L'ammontare complessivo delle Rettifiche di valore nette su attività materiali al 31 dicembre 2023 pari a 684 milioni è attribuibile per 600 milioni al "Gruppo bancario", per 2 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 82 milioni alle "altre imprese".
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | (milioni di euro) Risultato netto |
|---|---|---|---|---|
| A. Attività immateriali | ||||
| di cui: software | -899 | -11 | - | -910 |
| A.1 Di proprietà | -957 | -16 | - | -973 |
| - Generate internamente dall'azienda | -697 | -7 | - | -704 |
| - Altre | -260 | -9 | - | -269 |
| A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -957 | -16 | - | -973 |
L'ammontare complessivo delle Rettifiche di valore nette su attività immateriali al 31 dicembre 2023 pari a 973 milioni è attribuibile per 945 milioni al "Gruppo bancario", per 23 milioni alle "Imprese di assicurazione", per 5 milioni alle "altre imprese".
Per completezza informativa si segnala che le quote di ammortamento delle immobilizzazioni sono oggetto di periodica revisione in funzione della rispettiva vita utile attesa. Tale processo ha portato, per il 2023 e con specifico riferimento a taluni software asset, ad un affinamento della relativa vita utile attesa con un effetto marginale e pari a minori ammortamenti per circa 19 milioni.
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sui valori intangibili e delle relative rettifiche di valore iscritte a conto economico si rimanda a quanto esposto nella "Parte B – Sezione 10 – attività immateriali" della presente Nota Integrativa.

| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia di spesa/Valori | |
| Altri oneri per operazioni di credito al consumo e leasing | 16 |
| Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi | 32 |
| Altri oneri | 461 |
| Totale 2023 |
509 |
| Totale 2022 |
441 |
La sottovoce "Altri oneri" è relativa per 40 milioni al risultato negativo su oro e metalli preziosi e per 11 milioni a oneri per transazioni per cause passive.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | |
| Recupero di spese | 1.002 |
| Attività di credito al consumo e leasing | 30 |
| Fitti attivi ed altri proventi da gestione immobiliare | 29 |
| Recuperi per servizi resi a terzi | 18 |
| Altri proventi | 340 |
| Totale 2023 |
1.419 |
| Totale 2022 |
1.375 |
La sottovoce "Altri proventi" è relativa per 46 milioni al risultato positivo su oro e metalli preziosi.
Come richiesto dal paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, si specifica che sono inclusi ricavi derivanti da performance obligation adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 19 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Settori | 2023 | 2022 |
| 1) Imprese a controllo congiunto | ||
| A. Proventi | 2 | 3 |
| 1. Rivalutazioni | 2 | 3 |
| 2. Utili da cessione | - | - |
| 3. Riprese di valore | - | - |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -35 | -37 |
| 1. Svalutazioni | -35 | -29 |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | - | -8 |
| 3. Perdite da cessione | - | - |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | -33 | -34 |
| 2) Imprese sottoposte a influenza notevole | ||
| A. Proventi | 344 | 350 |
| 1. Rivalutazioni | 127 | 140 |
| 2. Utili da cessione | 217 | 197 |
| 3. Riprese di valore | - | 13 |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -148 | -84 |
| 1. Svalutazioni | -57 | -40 |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | -91 | -44 |
| 3. Perdite da cessione | - | - |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | 196 | 266 |
| Totale | 163 | 232 |
L'ammontare complessivo degli Utili (Perdite) delle partecipazioni al 31 dicembre 2023 pari a 163 milioni (232 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 217 milioni al "Gruppo bancario" e per -54 milioni alle "altre imprese"; tali importi al 31 dicembre 2022 erano pari rispettivamente a: 236 milioni e -4 milioni).
Per le imprese sottoposte a controllo congiunto e sottoposte ad influenza notevole sono inclusi, nella riga "Rivalutazioni", i proventi derivanti dalla valutazione al patrimonio netto e, nella riga "Svalutazioni", gli oneri derivanti dalla valutazione al patrimonio netto delle partecipazioni stesse.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituale | Rivalutazioni | Svalutazioni | Differenze cambio | Risultato netto |
|
| Positive | Negative | ||||
| A. Attività materiali | 34 | -67 | - | - | -33 |
| A.1 Ad uso funzionale: | 20 | -52 | - | - | -32 |
| - Di proprietà | 20 | -52 | - | - | -32 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.2 Detenute a scopo di investimento: | 14 | -15 | - | - | -1 |
| - Di proprietà | 14 | -15 | - | - | -1 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | - | - | - | - | - |
| B. Attività immateriali | - | - | - | - | - |
| B.1 Di proprietà: | - | - | - | - | - |
| B.1.1 Generate internamente dall'azienda | - | - | - | - | - |
| B.1.2 Altre | - | - | - | - | - |
| B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| Totale | 34 | -67 | - | - | -33 |
L'ammontare complessivo del Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali al 31 dicembre 2023 pari a -33 milioni è attribuibile per -9 milioni al "Gruppo bancario" e per -24 milioni alle "altre imprese".
La sottovoce A.1 include, tra le svalutazioni, 24 milioni attribuibili ad altre imprese.
I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio non hanno determinato rettifiche di valore per l'anno 2023. Si rinvia a quanto illustrato nella parte A - Politiche contabili per l'approfondimento delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Parte B – Sezione 10 – Attività immateriali" della presente Nota Integrativa.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2023 | 2022 |
| A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione |
51 65 -14 |
4 9 -5 |
| B. Altre attività (a) - Utili da cessione - Perdite da cessione |
117 123 -6 |
12 18 -6 |
| Risultato netto | 168 | 16 |
(a) Inclusi utili e perdite da cessione di società controllate.

L'ammontare complessivo degli Utili (Perdite) da cessione investimenti al 31 dicembre 2023 pari a 168 milioni (16 milioni al 31 dicembre 2022) è attribuibile per 128 milioni al "Gruppo bancario" e per 40 milioni alle "altre imprese. L'importo di 16 milioni al 31 dicembre 2022 era interamente riferito al "Gruppo bancario".
L'utile da cessione di cui alla sottovoce A. Immobili è principalmente ascrivibile ad Altre imprese (Risanamento S.p.A.). L'utile da cessione di cui alla sottovoce B. Altre attività è principalmente riconducibile alle plusvalenze rilevate per 116 milioni con riferimento alla cessione dell'acquiring di PBZ Card a Nexi, nel primo trimestre.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Settori | 2023 | 2022 |
| 1. Imposte correnti (-) | -2.173 | -1.194 |
| 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | 84 | 15 |
| 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | 1 | 81 |
| 3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. 214/2011 (+) | 391 | 851 |
| 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) | -1.463 | -1.143 |
| 5. Variazione delle imposte differite (+/-) | 166 | -283 |
| 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) | -2.994 | -1.673 |
La riduzione delle imposte correnti dell'esercizio, valorizzata per 391 milioni, evidenzia, così come richiesto dalla Lettera "Roneata" di Banca d'Italia del 7 agosto 2012, la trasformazione in crediti verso l'Erario delle imposte differite attive di cui alla Legge n. 214/2011 per effetto della perdita fiscale di Intesa Sanpaolo in relazione all'esercizio 2022. Tale effetto è interamente compensato dal corrispondente decremento della voce Variazione delle imposte anticipate con conseguente impatto nullo sul Conto economico.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |
| Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte Utile (perdita) delle attività operative cessate al lordo delle imposte |
10.746 - |
6.075 - |
| Utile imponibile teorico | 10.746 | 6.075 |
| Imposte (a) |
Incidenza % su utile imponibile teorico |
|
|---|---|---|
| Imposte sul reddito - onere fiscale teorico (b) | 3.553 | 33,1 |
| Variazioni in aumento delle imposte | 345 | 3,2 |
| Costi indeducibili | 223 | 2,1 |
| Altre | 122 | 1,1 |
| Variazioni in diminuzione delle imposte | -904 | -8,4 |
| Effetti della participation exemption | -80 | -0,7 |
| Effetti delle minori aliquote società estere | -697 | -6,5 |
| Altre | -127 | -1,2 |
| Totale variazioni delle imposte | -559 | -5,2 |
| Onere fiscale effettivo di bilancio | 2.994 | 27,9 |
| di cui: - onere (provento) fiscale effettivo sull'operatività corrente | 2.994 | 27,9 |
| - onere (provento) fiscale effettivo sulle attività operative cessate |
- | - |
(a) L'onere fiscale è indicato con segno positivo e il provento fiscale con segno negativo.
(b) Comprende l'aliquota IRES ordinaria 24%, l'addizionale IRES 3,5% e l'aliquota media ponderata IRAP 5,56%.

Al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 non si sono rilevati utili (perdite) delle attività operative cessate al netto delle imposte.
Al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 non si sono rilevate imposte sul reddito relative alle attività operative cessate.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Denominazioni imprese | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative | |||
| 1 | Bank of Alexandria S.A.E. | -24 | -26 |
| 2 | Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. | -2 | -24 |
| 3 | InSalute Servizi S.p.A. | -1 | - |
| 4 | Intesa Sanpaolo Rent for You S.p.A. | - | -2 |
| 5 | Eurizon SLJ Capital Limited | - | -1 |
| 6 | Reyl & CIE S.A. | - | 1 |
| 7 | Asteria Investment Managers S.A. | - | 1 |
| 8 | Risanamento S.p.A. | - | 28 |
| Altre Partecipazioni | -1 | - | |
| TOTALE | -28 | -23 |
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
| Azioni ordinarie | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Media ponderata azioni in circolazione (numero) (*) | 18.370.426.095 | 19.315.541.610 |
| Risultato attribuibile alle diverse categorie di azioni (milioni di euro) (**) | 7.724 | 4.379 |
| Utile base per azione (basic EPS) (euro) | 0,42 | 0,23 |
| Utile diluito per azione (diluted EPS) (euro) | 0,42 | 0,23 |
(*) La media ponderata delle azioni in circolazione è calcolata escludendo le azioni proprie riacquistate.
(**) Il risultato attribuibile relativo al 2022 differisce da quanto pubblicato nel Bilancio 2022 in conseguenza delle modifiche che i dati comparativi 2022 hanno subito in seguito all'applicazione retrospettiva, a partire dal 1° gennaio 2022, del nuovo principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e del principio IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle compagnie assicurative del Gruppo.
Per ulteriori informazioni su questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella Relazione sull'andamento della gestione ai capitoli "L'azionariato" e "L'andamento del titolo".
Non si segnalano ulteriori informazioni.

| Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva | 2023 | (milioni di euro) 2022 |
|
|---|---|---|---|
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.752 | 4.402 |
| Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | -133 | 240 | |
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | -253 | -123 |
| a) variazione di fair value | -248 | -542 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | -5 | 419 | |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): | -119 | 32 |
| a) variazione del fair value | -119 | 32 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | - | - | |
| 40. | Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | - | - |
| a) variazione di fair value (strumento coperto) | - | - | |
| b) variazione di fair value (strumento di copertura) | - | - | |
| 50. | Attività materiali | 161 | 140 |
| 60. | Attività immateriali | - | - |
| 70. | Piani a benefici definiti | 76 | 236 |
| 80 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| 100. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | - | - |
| 110. | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | 2 | -45 |
| Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | 500 | -2.407 | |
| 120. | Copertura di investimenti esteri: | -14 | -10 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | -14 | -10 | |
| 130. | Differenze di cambio: | -27 | -219 |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | -27 | -219 | |
| 140. | Copertura dei flussi finanziari: | 303 | -90 |
| a) variazioni di fair value | 287 | 65 | |
| b) rigiro a conto economico | 16 | -155 | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| di cui: risultato delle posizioni nette | - | - | |
| 150. | Strumenti di copertura (elementi non designati): | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 160. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | 4.870 | -17.812 |
| a) variazioni di fair value | 4.394 | -17.782 | |
| b) rigiro a conto economico | 466 | 16 | |
| - rettifiche per rischio di credito | 4 | 44 | |
| - utili/perdite da realizzo | 462 | -28 | |
| c) altre variazioni | 10 | -46 | |
| 170. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 180. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: | -38 | -14 |
| a) variazioni di fair value | 2 | -10 | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| - rettifiche da deterioramento | - | - | |
| - utili/perdite da realizzo | - | - | |
| c) altre variazioni | -40 | -4 | |
| 190. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -4.367 | 14.915 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | 937 | |
| c) altre variazioni | -4.367 | 13.978 | |
| 200. | Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 11 | -3 |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | 1 | |
| c) altre variazioni | 11 | -4 | |
| 210. | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | -238 | 826 |
| 220. | Totale altre componenti reddituali | 367 | -2.167 |
| 230. | Redditività complessiva (Voce 10+220) | 8.119 | 2.235 |
| 240. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi | 4 | -53 |
| 250. | Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo | 8.115 | 2.288 |

Nella presente Parte E l'informativa qualitativa e quantitativa è esposta secondo l'ordine stabilito dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, che disciplina in modo puntuale – oltre che la forma delle esposizioni tabellari – anche la sequenza dei diversi argomenti, ad eccezione della sezione relativa ai rischi di mercato in relazione all'applicazione dei modelli interni.
A complemento dell'informativa sulle azioni di presidio e sulle principali tematiche contabili connesse al rischio Russia-Ucraina contenuta nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione – nella presente Parte E, in ambito rischio di credito, viene fornita un'illustrazione di dettaglio delle esposizioni verso Russia e Ucraina unitamente ad una disamina dei connessi aspetti valutativi, in particolare per quanto riguarda le scelte operate ai fini del calcolo delle ECL sulle esposizioni cross-border.
Specifiche evidenze in merito ai limitati impatti, ove presenti, connessi al conflitto fra Russia e Ucraina sono presentate, per gli aspetti di pertinenza, anche con riferimento alle altre principali tipologie di rischio.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo attribuisce una forte rilevanza alla gestione e al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato.
La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo.
Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF viene definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica. Il framework definisce sia i principi generali di massima propensione al rischio sia i presidi del profilo di rischio complessivo e dei principali rischi specifici.
I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo Intesa Sanpaolo sono sintetizzabili nei seguenti punti:
I principi generali sono applicabili sia a livello di Gruppo sia a livello di business unit o società. In caso di crescita verso l'esterno, tali principi generali saranno applicati considerando le specifiche caratteristiche del mercato e del contesto competitivo in cui avviene la crescita.
Il Risk Appetite Framework rappresenta quindi la cornice complessiva entro cui si sviluppa la gestione dei rischi assunti dal Gruppo con la definizione dei principi generali di propensione al rischio e la conseguente articolazione del presidio:
Il presidio del profilo di rischio complessivo discende dalla definizione dei principi generali e si articola in una struttura di limiti per assicurare che il Gruppo, anche in condizioni di stress severo, rispetti dei livelli minimi di solvibilità, liquidità, resolvability

capacity e redditività, e contenga entro limiti adeguati anche i rischi non finanziari, il rischio modello, nonché i rischi reputazionali, ESG e di Climate Change.
In particolare, il presidio del rischio complessivo intende mantenere adeguati livelli di:
In conformità con quanto previsto dalla normativa di riferimento e in particolare nelle Linee Guida EBA (EBA/GL/2021/11) in termini di "Recovery plan indicators", il Gruppo include anche indicatori di qualità dell'attivo, mercato e macroeconomici, al fine di garantire coerenza con il proprio Recovery Plan.
Il presidio dei rischi specifici è realizzato con la definizione di limiti ad hoc e azioni di mitigazione da porre in essere al fine di limitare l'impatto sul Gruppo di scenari futuri particolarmente severi. Tali limiti e azioni riguardano i rischi tipici dell'attività del Gruppo quali i rischi di credito, mercato e tasso, oltre che le concentrazioni di rischio più significative quali, ad esempio, su singole controparti, sul rischio sovrano e sul settore pubblico, nonché altre tipologie di operatività ritenute meritevoli di particolare attenzione da parte degli Organi Societari (es: operatività esposta a valuation risk, esposizione verso soggetti collegati97).
Nell'ambito del presidio dei rischi specifici, il Credit Risk Appetite (CRA) Framework, uno specifico Risk Appetite Framework (RAF) per il rischio di credito, identifica aree di crescita per i crediti e aree da tenere sotto controllo, utilizzando un approccio basato sui rating e su altri indicatori statistici predittivi, allo scopo di orientare la crescita degli impieghi ottimizzando la gestione dei rischi.
I limiti di CRA sono approvati nell'ambito del RAF e vengono sottoposti a costante monitoraggio da parte delle strutture preposte dell'Area Chief Risk Officer.
I limiti definiti nell'ambito del RAF si distinguono in due categorie: Hard Limit e Soft Limit, che differiscono per il processo di escalation innescato da una loro eventuale violazione. In particolare, con riferimento ai limiti di Gruppo, la cui governance è dettagliatamente disciplinata nelle Linee Guida del Risk Appetite Framework di Gruppo, la responsabilità di approvare il piano di rientro è attribuita:
Oltre ai limiti propriamente detti, possono essere definite delle soglie di Early Warning, al superamento delle quali si prevede una tempestiva discussione nell'ambito del Comitato manageriale competente98 .
La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer, che prevede una stretta interazione con il Chief Financial Officer ed i Responsabili delle varie Divisioni, si sviluppa in coerenza con i processi di Internal Capital Adequacy Assessment (ICAAP), Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP), Recovery Plan, Capital Plan e Liquidity Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale vengono sviluppati il Budget ed il Piano d'Impresa. In questo modo si garantisce coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi e il processo di Pianificazione e di Budget.
Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:
97 Per quanto concerne i "Soggetti Collegati" si fa riferimento al "Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con parti correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A. e soggetti collegati del Gruppo", che fissa le regole sui rapporti con soggetti che presentano elementi speciali di "prossimità" ai centri decisionali della Banca e del Gruppo bancario, qualificati come Soggetti Collegati, in adempimento delle disposizioni in materia emanate dalla Banca d'Italia e coerenti con i dettami CONSOB. In tale contesto si prevede che almeno una volta all'anno, nell'ambito del Risk Appetite Framework, vengano proposti al Consiglio di Amministrazione, previo coinvolgimento delle strutture di Capogruppo interessate, appositi massimali di esposizione di Gruppo. Tali massimali, definiti in coerenza con i limiti applicabili, sono ripartiti in sub-limiti di esposizione tra le strutture di Capogruppo interessate e ciascuna società del Gruppo, tenendo conto delle componenti creditizie, partecipative e finanziarie di mercato.
98 Il Comitato manageriale competente varia a seconda delle metriche RAF considerate:
– per le metriche riferite al rischio modello, la competenza è del Comitato Modelli Interni Rischi di Credito e di Pillar 2;
– per le metriche relative ai rischi non finanziari e ai rischi reputazionali, la competenza è del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo;
– per le metriche relative ai rischi di liquidità, mercato, tasso di interesse di banking book, partecipazioni, cambio strutturale e al rischio assicurativo, la competenza è del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo;
– per le metriche di adeguatezza patrimoniale, resolvability capacity, stabilità degli utili, ESG & climate change, asset quality, rischio di credito, rischio paese, wealth management e per tutte quelle non esplicitamente indicate nei punti precedenti, la competenza è del Comitato di Direzione.
Il RAF è aggiornato con cadenza annuale in vista della predisposizione del Budget annuale e/o del Piano d'Impresa. In corso d'anno, al verificarsi di avvenimenti di rilievo, quali variazioni eccezionali del contesto di mercato in cui il Gruppo opera, evoluzioni significative della configurazione del Gruppo stesso e/o del suo approccio strategico o su diretta indicazione del Consiglio di Amministrazione, anche per il tramite del Comitato Rischi e Sostenibilità, l'Area di Governo Chief Risk Officer valuta il persistere dell'adeguatezza del framework RAF e, se del caso, propone revisioni anche parziali del RAF stesso.
La definizione del RAF e i conseguenti limiti operativi sui principali rischi specifici, l'utilizzo di strumenti di misurazione del rischio nell'ambito dei processi gestionali del credito e di controllo dei rischi operativi, l'impiego di misure di capitale a rischio per la rendicontazione delle performance aziendali e la valutazione dell'adeguatezza del capitale interno del Gruppo rappresentano i passaggi fondamentali della declinazione operativa della strategia di rischio, definita dal Consiglio d'Amministrazione, lungo tutta la catena decisionale del Gruppo, fino alla singola unità operativa e al singolo desk. Il Gruppo articola quindi tali principi generali in politiche, limiti e criteri applicati alle diverse categorie di rischio ed aree d'affari, in un quadro strutturato di limiti e procedure di governo e di controllo.
Nell'ambito di una corretta valutazione dei rischi e della realizzazione di un adeguato sistema di presidi e controlli per la loro mitigazione, il Chief Risk Officer, con il supporto del Chief Compliance Officer laddove previsto, effettua un risk assessment preventivo delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) – intese quali operazioni di particolare rilevanza, di tipo proprietario o con singoli clienti o controparti, potenzialmente in grado di determinare un impatto significativo sul profilo di rischio complessivo e/o sui rischi specifici del Gruppo come definiti nel RAF - al fine di assicurare l'assunzione di un livello di rischiosità accettabile per il Gruppo e coerente con il RAF stesso. Il modello di governo delle OMR prevede, altresì, che il Chief Risk Officer effettui un reporting semestrale agli Organi Societari avente ad oggetto le attività svolte.
La valutazione dei profili di adeguatezza patrimoniale e di liquidità del Gruppo viene effettuata annualmente con l'ICAAP e con l'ILAAP, che rappresentano i processi di autovalutazione secondo regole interne al Gruppo, le cui risultanze sono poi oggetto di discussione e analisi anche da parte del Supervisore.
Relativamente all'ICAAP, in ottemperanza ai dettami BCE, il processo di autovalutazione di adeguatezza patrimoniale incorpora due prospettive complementari, entrambe analizzate sia in ottica di consuntivazione, sia in ottica prospettica, in uno scenario di base e in uno scenario di stress:
Il perimetro di analisi comprende anche il comparto assicurativo, al fine di cogliere al meglio le peculiarità del modello di business del Gruppo (conglomerato finanziario).
La riconciliazione quantitativa tra requisiti regolamentari e stime gestionali di adeguatezza patrimoniale viene riportata in un documento dedicato annesso all'ICAAP nel quale sono evidenziate le differenze di perimetro e di definizione dei rischi considerati nei due ambiti, nonché le differenze, ove apprezzabili, tra quanto considerato nelle due viste in termini di principali parametri (ad esempio intervallo di confidenza e periodo di detenzione) e di assunzioni (quali ad esempio quelle relative alla diversificazione degli effetti).
L'ILAAP è il processo interno di autovalutazione dell'adeguatezza della posizione di liquidità di breve termine e strutturale del Gruppo, parimenti basato su due pilastri complementari, la prospettiva economica e la prospettiva normativa, finalizzati a supportare una chiara valutazione dei rischi di liquidità nonché il loro governo efficace, basato su una strategia di gestione ben ponderata in tutti i suoi aspetti con la definizione di un adeguato sistema di limiti all'assunzione dei rischi.
Il Gruppo redige inoltre un piano di Recovery secondo le indicazioni degli organismi di vigilanza. Il Recovery Plan è disciplinato dalle direttive europee Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD - 2014/59/UE, recepita in Italia il 16 novembre 2015 con D.Lgs. n.180 e n.181, e Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD II - Direttiva (UE) 2019/879, recepita in Italia con D.Lgs. 8 novembre 2021 n.193, in vigore dal 1° dicembre 2021 e stabilisce le modalità e le misure con cui intervenire per ripristinare la sostenibilità economica a lungo termine di un'istituzione in caso di grave deterioramento della propria situazione finanziaria.
Nell'annuale processo di redazione del Recovery Plan del Gruppo, l'Area di Governo Chief Risk Officer provvede ad identificare gli scenari di stress in grado di evidenziare le principali vulnerabilità del Gruppo e del suo modello di business (es. rilevante esposizione verso il mercato domestico) nonché a misurarne il potenziale impatto sul profilo di rischio del Gruppo.
Per il 2023, in coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sviluppato quattro scenari di stress, di cui: uno puramente idiosincratico e con evoluzione molto rapida e tre di "natura combinata", in quanto basati su uno scenario macroeconomico e resi più severi dall'introduzione di eventi sistemici e idiosincratici. Due degli scenari

combinati sono stati sviluppati tenendo conto anche delle potenziali ripercussioni economiche e finanziarie derivanti dal protrarsi della crisi causata dal conflitto Russia-Ucraina.
A seguito della pubblicazione dell'European Banking Authority's Final Report on Recommendation on the coverage of entities in a group recovery plan (EBA/Rec/2017/02), datato 1° novembre 2017, Intesa Sanpaolo ha adottato specifici criteri per la classificazione delle società del Gruppo tra:
L'applicazione di tali criteri al perimetro di Gruppo ha comportato la classificazione tra le Group relevant entities della Capogruppo nonché di Fideuram ISPB Group, VUB Group, Banka Intesa Sanpaolo d.d., Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, CIB Group, PBZ Group, Banca Intesa Beograd e Intesa Sanpaolo Romania. Le restanti società sono rientrate nella categoria not relevant entities. La sopra descritta ripartizione risulta coerente con il perimetro coperto dal Recovery Plan del 2022.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo assicura piena coerenza del modello di business e del sistema dei controlli interni con il Piano d'Impresa e il Budget, il RAF, il Recovery Plan, l'ICAAP e l'ILAAP, come illustrato nel seguente schema.

Gli esercizi di stress rappresentano uno strumento fondamentale di risk management che consente alle banche di adottare una prospettiva forward-looking nelle proprie attività di risk management, pianificazione strategica e capital planning.
Il Gruppo effettua periodicamente esercizi di stress nell'ambito dei principali processi aziendali (RAF, ICAAP/ILAAP, Recovery Plan, Budget/Capital Plan, …) con l'obiettivo di valutare l'adeguatezza patrimoniale e di liquidità.
In coerenza con le normative vigenti, il Gruppo dispone di un articolato framework di stress testing volto a disciplinare le attività di stress test con riferimento sia agli aspetti organizzativi e di governance sia a quelli metodologici e relativi all'infrastruttura dati. Esso costituisce parte integrante dei sistemi aziendali di gestione dei rischi e rappresenta un supporto fondamentale per i processi e le decisioni aziendali, in particolare quelli strategici legati alla gestione del capitale e della liquidità. Consente inoltre di valutare, in ottica forward-looking, i rischi materiali potenziali e le principali vulnerabilità cui il Gruppo è esposto anche nell'ipotesi di scenari di stress, sia attraverso analisi di scenario che analisi di sensitivity a seconda dell'obiettivo dell'esercizio.
Il framework di stress testing definisce:

− indirizzo e coordinamento delle società del Gruppo.
Con particolare riferimento al macroprocesso, la conduzione degli esercizi di stress test prevede tre fasi fondamentali:
I risultati degli esercizi di stress, effettuati attraverso analisi di scenario e/o di sensitivity, costituiscono uno strumento a supporto del Gruppo per:
Con specifico riferimento agli esercizi multirischio regolamentari, si rammenta che il 28 luglio 2023 sono stati resi noti i risultati del 2023 EU-wide stress test condotto dall'autorità bancaria europea (European Banking Authority - EBA) in collaborazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (MVU), la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (CERS), cui è stato sottoposto anche il Gruppo Intesa Sanpaolo. Lo scenario dell'esercizio stress test è stato sviluppato in un orizzonte temporale di tre anni (2023-2025) ed è stato condotto in base a un'ipotesi di bilancio statico al dicembre 2022, non considerando pertanto strategie aziendali e iniziative gestionali future. Non rappresenta una previsione della redditività di Intesa Sanpaolo. Il CET1 ratio fully loaded risultante dallo stress test al 2025, anno finale della simulazione, per Intesa Sanpaolo si è attestato al 14,85% nello scenario base e al 10,85% nello scenario avverso, rispetto al dato di partenza, registrato al 31 dicembre 2022, pari al 13,53%. I risultati dello stress test evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di confermare la propria solidità anche in scenari complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente. Nel corso del 2024 il Gruppo Intesa Sanpaolo parteciperà ai seguenti esercizi regolamentari:
Per entrambi gli esercizi sopra descritti i risultati saranno utilizzati come input nel processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP).
La Cultura del Rischio è oggetto di crescente attenzione, in quanto strumento essenziale per promuovere la solidità come valore irrinunciabile, in un contesto economico in rapida evoluzione. Essa ha un duplice volto, in quanto espressione dei princìpi che guidano il Gruppo (top-down), da un lato, e dei valori e delle attitudini delle persone dall'altro (bottom-up). Particolare attenzione è riservata alla diffusione dei principi guida, anche attraverso l'aggiornamento sistematico ed accurato della documentazione di riferimento sul rischio (per esempio: Tableau de Bord dei rischi, ICAAP, RAF) e del set informativo funzionale all'esercizio delle attività operative. Inoltre, nel corso del 2023 sono state promosse numerose iniziative volte a rafforzare la consapevolezza e la responsabilità nei confronti del rischio, tra cui:

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvati dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).
Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi. Inoltre, in quanto Organo con funzione di gestione, è individuato quale Esponente responsabile per l'antiriciclaggio.
Gli Organi societari beneficiano anche dell'azione di alcuni Comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali Comitati operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo ed in particolare della funzione di controllo dei rischi. In particolare:
Alle sessioni del Comitato partecipano, tra gli altri, i Responsabili delle Funzioni aziendali di controllo nonché, quale membro permanente, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Ciò contribuisce all'assolvimento degli obblighi di legge a questo assegnati e alle attribuzioni previste nei Regolamenti aziendali in materia di sorveglianza sul processo di informativa finanziaria e consente altresì di promuovere, per quanto di competenza, il coordinamento e l'integrazione interfunzionale delle attività di controllo;
− il Comitato Crediti di Gruppo è un organo tecnico con ruolo deliberativo e consultivo, volto ad assicurare la gestione coordinata delle tematiche inerenti i rischi di credito ed è articolato in due distinte sessioni (Sessione Crediti Performing e Sessione Crediti Non Performing). Il Comitato, tra l'altro, delibera in merito alla concessione, rinnovo e conferma degli
99 Nel perimetro sono esclusi i modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi finanziari di Banking Book, già rientranti nell'ambito del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, e i modelli di Pillar 2 per la misurazione e quantificazione dei rischi operativi e reputazionali, che rientrano invece nelle competenze del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi non Finanziari di Gruppo; sono invece ricompresi i modelli utilizzati nell'ambito degli esercizi di Stress Testing e delle valutazioni prospettiche di Conto economico.
affidamenti nell'ambito delle deleghe ad esso attribuite;
− il Comitato di Gruppo Sign-Off Hold To Collect and Sell (HTCS), infine, ha il compito di proporre l'assunzione di rischi di mercato avanzata da parte delle strutture di business della Capogruppo o delle società controllate sulle quote HTCS previste nell'ambito delle operazioni Originate to Share. Tali operazioni consistono in finanziamenti originati con l'intento di essere distribuiti ad operatori terzi sul mercato primario o post primario/secondario e che all'origination prevedono un holding period variabile in relazione alla classe di rating della controparte e alla tipologia di prodotto.
L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business.
L'Area ha la responsabilità di governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte, nonché di coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo e ne coordina e verifica l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; garantisce la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; attua i controlli di II livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.
A tali scopi, l'Area di Governo Chief Risk Officer si articola nelle seguenti Strutture:
L'Area di Governo Chief Risk Officer declina operativamente gli orientamenti strategici e gestionali lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa. Ad essa riportano le funzioni di controllo dei rischi delle Società controllate con modello di gestione decentrata e gli eventuali referenti della funzione di controllo dei rischi di Capogruppo presso le Società controllate con modello di gestione accentrata.
L'Area di Governo Chief Compliance Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, in posizione di indipendenza e autonomia dalle strutture operative e di separatezza dalla revisione interna, assicura il presidio del rischio di non conformità alle norme a livello di Gruppo, ivi incluso il rischio di condotta. Nell'ambito del Risk Appetite Framework, l'Area di Governo Chief Compliance Officer (i) propone gli statement e i limiti con riferimento al rischio di non conformità, e (ii) collabora con l'Area di Governo Chief Risk Officer nel monitoraggio e controllo dei rischi non finanziari per l'ambito compliance, e, in caso di violazione dei limiti previsti, nell'identificazione/analisi degli eventi ascrivibili alla mancata conformità alle norme e nell'individuazione degli opportuni interventi correttivi.
L'Area di Governo Chief Compliance Officer si articola nelle seguenti Strutture:

La Capogruppo svolge nei confronti delle Società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento100, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di Gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di Gruppo nei confronti degli Organi societari della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli: (i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e (ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.
Gli Organi aziendali delle Società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di gruppo.
100 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli art. 2497 e seguenti del Codice Civile.
Intesa Sanpaolo, per garantire una sana e prudente gestione, coniuga la profittabilità dell'impresa con un'assunzione dei rischi consapevole e con una condotta operativa improntata a criteri di correttezza.
Pertanto, la Banca, in linea con la normativa di legge e di Vigilanza ed in coerenza con le indicazioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate, si è dotata di un sistema di controllo interno idoneo a rilevare, misurare e verificare nel continuo i rischi tipici dell'attività sociale.
Il sistema dei controlli interni di Intesa Sanpaolo è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:
Il sistema dei controlli interni riveste un ruolo cruciale e coinvolge tutta l'organizzazione aziendale (organi, strutture, livelli gerarchici, tutto il personale). In ottemperanza alle previsioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n. 285/2013 (Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 3) è stato formalizzato il "Regolamento del sistema dei controlli interni integrato" che ha l'obiettivo di definire le linee guida del sistema dei controlli interni di Intesa Sanpaolo, in qualità di Banca e di Capogruppo di Gruppo bancario, attraverso la declinazione dei principi di riferimento e la definizione delle responsabilità degli Organi e delle funzioni con compiti di controllo che contribuiscono, a vario titolo, al corretto funzionamento del sistema dei controlli interni, nonché l'individuazione delle modalità di coordinamento e dei flussi informativi che favoriscono l'integrazione del sistema.
Il sistema dei controlli interni è delineato da una infrastruttura documentale (impianto normativo) che permette di ripercorrere in modo organico e codificato le linee guida, le procedure, le strutture organizzative, i rischi ed i controlli presenti in azienda, recependo, oltre agli indirizzi aziendali e alle indicazioni degli Organi di Vigilanza, anche le disposizioni di legge, ivi compresi i principi dettati dal Decreto Legislativo 231/2001.
L'impianto normativo è costituito da Documenti di Governance, tempo per tempo adottati, che sovraintendono al funzionamento della Banca (Statuto, Codice Etico, Codice Interno di Comportamento di Gruppo, Regolamento di Gruppo, Regolamento dei Comitati di Gruppo, Regolamento delle operazioni con parti correlate, Regolamento del sistema dei controlli interni integrato, Facoltà e poteri, Linee guida, Funzionigrammi delle Strutture Organizzative, ecc.) e da norme più strettamente operative che regolamentano i processi aziendali, le singole attività e i relativi controlli (Regole, Guide di processo, Schede Controllo, ecc.).
Più nello specifico le regole aziendali disegnano soluzioni organizzative che:
Inoltre, le soluzioni organizzative aziendali prevedono attività di controllo a ogni livello operativo che consentano l'univoca e formalizzata individuazione delle responsabilità, in particolare nei compiti di controllo e di correzione delle irregolarità riscontrate.
A livello di Corporate Governance, Intesa Sanpaolo ha adottato il modello monistico di amministrazione e controllo, ai sensi degli artt. 2409-sexiesdecies e seguenti del Codice Civile. Essa opera quindi tramite un Consiglio di Amministrazione, alcuni componenti del quale fanno altresì parte del Comitato per il Controllo sulla Gestione. In base al modello citato:
Il Consiglio di Amministrazione elegge tra i propri componenti, al di fuori del Presidente del Consiglio stesso, dei componenti del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del numero minimo di Consiglieri Indipendenti, un Consigliere Delegato.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta un sistema dei controlli interni basato su tre livelli, in coerenza con le disposizioni normative e regolamentari vigenti.
Tale modello prevede le seguenti tipologie di controllo:
– I livello: controlli di linea che sono diretti ad assicurare il corretto svolgimento delle operazioni (ad esempio, controlli di tipo gerarchico, sistematici e a campione) e che, per quanto possibile, sono incorporati nelle procedure informatiche. Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative e di business, anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo che riportano ai responsabili delle strutture medesime, ovvero eseguiti nell'ambito del back office;

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive e concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi. Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, rientrano nel II livello le seguenti strutture di Capogruppo e le omologhe unità locali delle Società del Gruppo, ove costituite:
Presso il Gruppo Intesa Sanpaolo, l'attività di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer di Capogruppo e dalle omologhe unità locali delle Società del Gruppo ove costituite.
Inoltre, al sistema dei controlli interni concorre anche il Dirigente Preposto, che ai sensi dell'art.154 bis del TUF, esercita, a livello di Gruppo, il presidio del sistema dei controlli interni funzionali all'informativa contabile e finanziaria.
Il sistema dei controlli interni è periodicamente soggetto a ricognizione e adeguamento in relazione all'evoluzione dell'operatività aziendale e al contesto di riferimento.
Intesa Sanpaolo presenta una struttura dei controlli aderente alle indicazioni dettate dagli Organi di Vigilanza.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce il rilievo strategico del presidio del rischio di compliance, nella convinzione che il rispetto delle norme e la correttezza negli affari costituiscano elementi fondamentali nello svolgimento dell'attività bancaria, che per sua natura è fondata sulla fiducia.
Le responsabilità ed i compiti della funzione di conformità sono attribuiti al Chief Compliance Officer, che è indipendente e autonomo rispetto alle strutture operative, riferisce direttamente agli Organi Sociali e ha accesso a tutte le attività della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.
Il Modello di Compliance di Gruppo è declinato nelle Linee guida approvate dagli Organi Sociali di Intesa Sanpaolo, che indicano le responsabilità delle diverse strutture aziendali e i macro processi per la mitigazione del rischio di non conformità:
Nell'ambito della funzione di conformità opera anche la funzione data protection officer che svolge i compiti attribuiti dalle disposizioni normative in materia di privacy secondo il modello di governo descritto nelle Linee Guida sulla protezione dei dati personali delle persone fisiche.
Il perimetro normativo, comprensivo delle tematiche Environmental, Social e Governance (c.d. fattori ESG), e le modalità di presidio degli ambiti normativi che presentano rischi di non conformità apprezzabili per il Gruppo sono declinati nelle citate Linee guida. Il Chief Compliance Officer presenta agli Organi Sociali relazioni periodiche sull'adeguatezza del presidio della conformità, con riferimento a tutti gli ambiti normativi applicabili al Gruppo che presentino rischi di non conformità. Tali relazioni comprendono, su base annuale, l'identificazione e la valutazione dei principali rischi di non conformità cui il Gruppo è esposto e la programmazione dei relativi interventi di gestione e, su base semestrale, la descrizione delle attività effettuate, delle criticità rilevate e dei rimedi individuati. Specifica informativa viene inoltre fornita al verificarsi di eventi di particolare rilevanza.
Relativamente alle modalità di indirizzo, coordinamento e controllo del Gruppo, le Linee guida di Compliance prevedono l'adozione di due distinti modelli, declinati per tenere conto dell'articolazione operativa e territoriale del Gruppo stesso. In particolare:
per le Banche e le Società italiane specificamente individuate, la cui operatività è connotata da un elevato livello di integrazione con la Capogruppo, le attività di presidio della conformità sono accentrate presso la Capogruppo;
per le altre Società, per cui sussiste un obbligo normativo o specificamente individuate in ragione dell'attività svolta, nonché per le Filiali estere, è prevista la costituzione di una funzione di conformità interna e la nomina di un Compliance Officer locale, cui sono attribuite le responsabilità in materia di compliance; i Compliance Officer delle Società controllate riportano funzionalmente alle strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer, mentre per quelli delle Filiali estere, salvo che la normativa locale non lo consenta, è prevista una dipendenza gerarchica dalle strutture dell'Area di Governo Chief Compliance Officer. Il riporto funzionale è previsto anche per i Data Protection Officer locali delle Società del Gruppo stabilite nell'Unione Europea.
I compiti e le responsabilità della funzione antiriciclaggio, come previsti dalla normativa, sono attribuiti alla Direzione Centrale Anti Financial Crime che riporta al Chief Compliance Officer risultando in tal modo indipendente e autonoma rispetto alle strutture operative, riferisce direttamente agli Organi Sociali e ha accesso a tutte le attività della Banca nonché a qualsiasi informazione rilevante per lo svolgimento dei propri compiti.
In particolare, come previsto dalle Linee Guida per il contrasto ai fenomeni di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo e per la gestione degli embarghi e dalle Linee Guida Anticorruzione di Gruppo, la Direzione Centrale Anti Financial Crime assicura il presidio del rischio di non conformità in materia di riciclaggio, finanziamento del terrorismo, violazione degli embarghi, armamenti e corruzione (c.d. Financial Crime), attraverso:
La Direzione Centrale Anti Financial Crime svolge inoltre il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo del Gruppo secondo un modello analogo a quello descritto per la funzione di compliance.
L'Area di Governo del Chief Risk Officer declina operativamente gli orientamenti strategici e gestionali in materia di rischi lungo tutta la catena decisionale della Banca, fino alla singola unità operativa. I compiti e le funzioni sono ampiamente trattati nei capitoli successivi della presente Parte.
Tramite l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls, l'Area di Governo del Chief Risk Officer svolge controlli di II livello a presidio del credito e della qualità dei dati.
Le attività sul credito sono volte a verificare la corretta classificazione, la congruità degli accantonamenti e l'adeguatezza del processo di gestione e recupero su singole esposizioni (c.d. Single name).
In via generale, lo sviluppo delle attività di controllo prevede l'esame dei singoli processi del credito, anche al fine di verificare la presenza di idonei presidi di controllo di I livello, ivi comprese le modalità di esecuzione e tracciabilità. Le potenziali aree di indagine da approfondire mediante i controlli Single name considerano anche le risultanze dei monitoraggi agiti dalle Funzioni di Controllo di I livello nell'ambito dei differenti cluster creditizi.
L'Area di Coordinamento esegue, nell'ambito del complessivo processo di gestione dei rischi, i controlli di secondo livello connessi con la qualità dei dati, coerentemente con la normativa interna ed esterna in materia, riservando particolare attenzione ai dati in alimentazione ai modelli interni. In accordo con le evoluzioni del contesto regolamentare, l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls è responsabile dello sviluppo, della manutenzione e del presidio di un framework per il governo del rischio modello finalizzato ad assicurare l'identificazione, la valutazione, il monitoraggio e la mitigazione del rischio per tutti i Sistemi Interni, ivi inclusi i sistemi di misurazione dei rischi di Primo e Secondo Pilastro e i sistemi utilizzati ai fini contabili. A tal fine l'Area di Coordinamento, di concerto con le Funzioni interessate, si occupa principalmente delle seguenti attività: a) definire ed evolvere il modello di governo del model risk e il Framework metodologico per l'identificazione dei modelli, l'assegnazione della relativa priorità, la valutazione e la mitigazione del rischio modello, ivi inclusa la metodologia di quantificazione del buffer di capitale economico per il rischio modello; b) definire, gestire ed evolvere la piattaforma di Model Management del Gruppo (Group Model Inventory) con l'obiettivo di assicurare un inventario completo ed aggiornato dei modelli e la tracciatura dei processi collegati alle varie fasi del loro ciclo di vita; c) assicurare la periodica identificazione e valutazione del rischio modello e del buffer di capitale economico; d) presidiare il processo per l'assegnazione della priorità ai modelli (Tier) con l'obiettivo di indirizzare in modo efficiente il loro governo, con particolare riferimento al livello di profondità, analiticità e frequenza delle attività di convalida e di sviluppo; e) per la componente relativa al rischio modello, contribuire alla proposta di aggiornamento annuale del RAF di Gruppo e al monitoraggio periodico degli indicatori di model risk appetite; f) fornire una periodica informativa sul Model Risk Management Framework e sulle risultanze delle valutazioni del rischio modello al Responsabile dell'Area Chief Risk Officer, ai comitati manageriali competenti ed agli Organi Societari.
Inoltre, all'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls è assegnata la funzione di convalida, volta ad assicurare la validazione a livello di Gruppo dei sistemi interni di misurazione dei rischi, utilizzati sia per la determinazione dei requisiti

patrimoniali sia a fini non regolamentari, con la finalità di valutarne l'adeguatezza rispetto ai requisiti normativi, alle esigenze operative aziendali e a quelle del mercato di riferimento101 .
I sistemi interni adottati dal Gruppo sono validati in fase di prima adozione (sulla base dei piani di estensione progressiva definiti dal Gruppo) ovvero in occasione di modifiche agli stessi, in conformità al processo di sviluppo e di convalida approvato dagli Organi Societari. La funzione di convalida garantisce inoltre il riesame periodico dei sistemi interni in termini di modelli, processi, dati utilizzati e implementazioni nei sistemi IT, valutandone l'adeguatezza, la capacità predittiva e le performance, nonché la rispondenza nel tempo alle prescrizioni normative, alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.
Nella convalida dei modelli interni di rischio di credito di primo pilastro, in fase di First Adoption, sono stati definiti due approcci: lo Stage Gate Approach e il Waterfall Approach, dove quest'ultimo coincide con la validazione tradizionalmente effettuata al termine dello sviluppo del modello. Lo Stage Gate Approach rappresenta una novità, introdotta con lo sviluppo del nuovo modello Large Corporate e applicata soltanto per i modelli di maggiore rilevanza. Sostanzialmente l'approccio configura una serie di step intermedi in cui la funzione di Sviluppo rilascia il materiale alla funzione di Convalida (Internal Validation e Regulatory Requirements on Internal Risk Systems) in momenti successivi formalizzati (corrispondenti a grandi linee al termine della risk differentiation, della risk calibration e alla chiusura dello sviluppo), a seguito dei quali la funzione di Convalida produce report intermedi, che includono la valutazione dal punto di vista sia del rispetto della normativa sia dei controlli di Validazione formalizzati (in normativa interna). Il motivo per cui è stato introdotto lo Stage Gate approach è quello di consentire che le osservazioni della Convalida possano già essere fattorizzate nel nuovo modello, in modo da renderlo più solido.
Tra i compiti della funzione di Regulatory Requirements, oltre a quello di seguire dal punto di vista normativo i modelli di rischio di credito di Pillar I, in particolare dando assurance normativa in fase di model change, rientra anche la valutazione di tipo consulenziale su problemi e interpretazioni di tipo normativo a più ampio spettro, in risposta a richieste che sorgono in ambito dell'Area Chief Risk Officer. Nel corso del 2023 questa attività ha dato origine a una decina di note su ambiti specifici.
Le verifiche di convalida sono svolte in linea con la pianificazione delle attività della funzione, definita in coerenza a quanto previsto dalla normativa interna ed esterna di riferimento e presentata ai competenti Organi aziendali. Tra i criteri rilevanti che definiscono la tipologia di validazione da applicare (Standard o Full) e la relativa frequenza vi è anche la rilevanza del modello e dei suoi usi (c.d. Tier), così come attribuita nell'ambito del framework del Model Risk Management.
Si specifica che per i rischi di primo pilastro, la frequenza di validazione è in ogni caso definita nel rispetto della normativa esterna di riferimento.
Al fine di assicurare periodica informativa circa gli esiti del processo di convalida svolto nel continuo agli Organi aziendali competenti e, con riferimento ai sistemi interni di misurazione dei rischi di Primo Pilastro, all'Autorità di Vigilanza, la funzione di convalida predispone le Relazioni annuali di convalida relative rispettivamente ai sistemi interni di Primo Pilastro e ai sistemi interni utilizzati per fini gestionali, nelle quali sono riassunti i risultati delle analisi svolte nel corso dell'anno di riferimento sui sistemi interni in uso presso la Capogruppo e le Società del Gruppo ed il relativo giudizio formulato; sono inoltre evidenziate le principali aree di miglioramento identificate ed il relativo livello di criticità assegnato. Inoltre, la funzione di Internal Validation predispone un aggiornamento dell'andamento dei modelli interni in termini di performances e di risoluzione dei rilievi formulati dalla funzione di convalida che viene presentato semestralmente agli Organi Aziendali competenti. Nello svolgimento del processo di convalida a livello di Gruppo, la funzione interagisce con le Autorità di Vigilanza, con gli Organi Aziendali di riferimento e con le funzioni responsabili dei controlli di terzo livello previsti dalla normativa; adotta un approccio decentrato per le società dotate di funzioni di convalida locali (le principali società italiane ed estere), coordinando e supervisionando le attività di queste ultime, ed un approccio accentrato per le altre società. Le metodologie adottate sono state sviluppate in attuazione dei principi che ispirano le Disposizioni di Vigilanza per le banche, le direttive e i regolamenti comunitari, gli orientamenti generali dei comitati internazionali, le best practice in materia e si sostanziano in analisi documentali, empiriche e di prassi operativa.
La funzione di revisione interna è svolta dal Chief Audit Officer, posto alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione (e per esse del relativo Presidente), che riporta funzionalmente anche al Comitato per il Controllo sulla Gestione, fermi restando gli opportuni raccordi con il Consigliere Delegato e CEO. Il Chief Audit Officer non ha alcuna responsabilità diretta di aree operative.
La funzione ha una struttura e un modello di controllo articolato in coerenza con l'evoluzione dell'assetto organizzativo di Intesa Sanpaolo e del Gruppo.
Riportano funzionalmente al Chief Audit Officer le strutture di Internal Audit locali delle società italiane ed estere del Gruppo.
La funzione di revisione interna valuta, in un'ottica di terzo livello, la funzionalità complessiva del sistema dei controlli interni, portando all'attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al Risk Appetite Framework (RAF), al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. In particolare, la funzione valuta la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle componenti del sistema dei controlli interni, del processo di gestione dei rischi e dei processi aziendali, avendo riguardo anche alla capacità di individuare e prevenire errori ed irregolarità. In tale contesto, sottopone, tra l'altro, a verifica le funzioni aziendali di controllo dei rischi e di conformità alle norme anche attraverso la partecipazione a progetti, al fine di creare valore aggiunto e migliorare l'efficacia dei processi di controllo e la governance dell'organizzazione.
Il Responsabile della funzione di revisione interna è dotato della necessaria autonomia e indipendenza dalle strutture operative; la funzione ha accesso a tutte le attività svolte sia presso le strutture centrali sia presso quelle periferiche. In caso di attribuzione a soggetti terzi di attività rilevanti per il funzionamento del sistema dei controlli interni (ad esempio dell'attività di elaborazione dei dati), la funzione di revisione interna deve poter accedere anche alle attività svolte da tali soggetti.
Nell'ambito del RAF, il Chief Audit Officer elabora il proprio contributo al Risk Assessment Integrato condotto dalle funzioni aziendali di controllo e dal Dirigente Preposto.
101 Regolamento UE n. 575/2013 (CRR), EBA guidelines, Direttiva UE n. 2013/36 (CRD IV), Circ. Banca d'Italia n. 285/2013.

La funzione opera con personale dotato delle adeguate conoscenze e competenze professionali, utilizzando come riferimento
Auditors (IIA). La funzione, come previsto dagli standard internazionali, viene sottoposta almeno ogni cinque anni a una Quality Assurance Review esterna; la più recente verifica è stata avviata a fine 2021, dopo tre anni dalla precedente review sulla base di una frequenza concordata con il Comitato per il Controllo sulla Gestione, e si è conclusa nel primo trimestre 2022 con la conferma
le best practice e gli standard internazionali per la pratica professionale dell'internal auditing definiti dall'Institute of Internal
della massima valutazione prevista ("Generalmente Conforme"). Nello svolgimento dei propri compiti, la funzione utilizza metodologie strutturate di risk assessment, per individuare le aree di maggiore attenzione in essere e i principali nuovi fattori di rischio. In funzione delle valutazioni emerse dal risk assessment e delle priorità che ne conseguono, nonché delle eventuali richieste specifiche di approfondimento espresse dal vertice e dagli Organi aziendali, predispone e sottopone al vaglio preventivo del Comitato per il Controllo sulla Gestione, e alla successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione, un Piano Annuale degli interventi sulla base del quale poi opera nel corso dell'esercizio oltre che un Piano Pluriennale.
Supporta l'Organismo di Vigilanza 231 nell'assicurare una costante e indipendente azione di sorveglianza sul regolare andamento dell'operatività e dei processi, al fine di prevenire o rilevare l'insorgere di comportamenti o situazioni anomale e rischiose e nel vigilare sul rispetto e sull'adeguatezza delle regole contenute nel Modello 231. Il Chief Audit Officer assicura il corretto svolgimento del processo interno di gestione delle segnalazioni delle violazioni (c.d. whistleblowing).
Il Chief Audit Officer coordina la sessione "Sistema dei Controlli Interni Integrato" del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo.
Nel corso dell'esercizio l'azione di audit ha riguardato in modo diretto la Capogruppo nonché le altre partecipate per le quali l'attività è stata fornita in "service"; per le altre entità del Gruppo dotate di proprie funzioni interne di audit sono state esercitate attività di indirizzo e coordinamento funzionale delle strutture locali, al fine di garantire omogeneità nei controlli e adeguata attenzione alle diverse tipologie di rischio, verificandone altresì i livelli di efficacia ed efficienza sia sotto il profilo strutturale che operativo. Su tali società, come già più sopra richiamato, sono stati svolti anche interventi diretti di revisione e verifica in veste di Capogruppo.
I punti di debolezza rilevati durante le attività di controllo sono stati sistematicamente segnalati alle funzioni aziendali interessate per una sollecita azione di miglioramento, cui segue adeguata attività di follow-up atta a verificarne l'efficacia.
Le valutazioni di sintesi sul sistema di controllo interno derivate dagli accertamenti svolti sono state portate periodicamente a conoscenza del Comitato per il Controllo sulla Gestione e del Consiglio di Amministrazione.
Gli esiti degli accertamenti conclusisi con giudizio negativo o che evidenziano carenze di rilievo sono stati trasmessi al Consiglio di Amministrazione, al Consigliere Delegato e CEO e al Comitato per il Controllo sulla Gestione nonché ai Consigli di Amministrazione e ai Collegi Sindacali delle entità controllate interessate.
I principali punti di debolezza riscontrati e la loro relativa evoluzione sono stati inseriti nel Tableau de Bord Audit, con l'evidenza delle azioni di mitigazione in corso nonché dei relativi responsabili e delle scadenze previste, in modo da effettuare un sistematico monitoraggio.
Da ultimo, il Chief Audit Officer ha garantito un'attività continuativa di autovalutazione della propria efficienza ed efficacia, in linea con un proprio piano interno di "assicurazione e miglioramento qualità" redatto conformemente a quanto raccomandato dagli standard internazionali per la pratica professionale di Audit. In tale ambito, nel corso del 2023, è proseguito il programma denominato Strategic Audit Innovation Line-up (SAIL) per il periodo 2022-2025 in allineamento con il Piano d'Impresa.

Il presidio sull'affidabilità dei documenti contabili societari e sul processo d'informativa finanziaria è svolto dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Intesa Sanpaolo (Dirigente Preposto), nel rispetto delle previsioni di cui all'art. 154-bis TUF e delle relative disposizioni attuative. Tale presidio è altresì assicurato con riferimento alle controllate regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, secondo le regole di vigilanza sul sistema amministrativo contabile ex art. 15 Reg. Mercati Consob n. 20249/2017 (e successive modifiche e integrazioni).
Ai fini degli adempimenti richiesti dalle disposizioni citate, il Dirigente Preposto:
In particolare, il Dirigente Preposto:
Con specifico riguardo ai processi d'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto:
Il Dirigente Preposto contribuisce alle attività di vigilanza sulle condizioni d'indipendenza della Società di revisione legale dei conti secondo le modalità disciplinate dall'apposito Regolamento aziendale, in coerenza ai disposti di legge (D. Lgs. 39/2010 modificato dal D. Lgs. 135/2016 in recepimento della Direttiva 2014/56/UE e Regolamento Europeo 537/2014). Il citato Regolamento aziendale attribuisce al Dirigente Preposto un ruolo di supervisione, presidio e monitoraggio degli incarichi di revisione contabile e degli altri servizi conferiti dalle strutture della Capogruppo e dalle società del Gruppo a società di revisione, alle loro reti e a soggetti alle stesse collegati, e il compito di informare regolarmente a tale riguardo il Comitato per il Controllo sulla Gestione.
Il Dirigente Preposto assicura, inoltre, informative periodiche al Consiglio di Amministrazione in ordine alle responsabilità di legge e regolamentari attribuite a quest'Organo in materia di vigilanza sull'adeguatezza dei poteri e mezzi conferiti allo stesso Dirigente Preposto e sul rispetto effettivo delle procedure amministrative e contabili. Tali informative sono preliminarmente discusse con il Comitato per il Controllo sulla Gestione e gli altri Comitati endoconsiliari, per i profili di rispettiva competenza.
In relazione alle funzioni di sorveglianza e di presidio attribuitegli, il Dirigente Preposto:
Il presidio dell'informativa contabile e finanziaria esercitato dal Dirigente Preposto è imperniato sull'esame:
della predisposizione dei documenti contabili societari e di ogni altra comunicazione di carattere finanziario rilevante ai sensi dell'154-bis del TUF.
Particolare attenzione viene posta nell'esaminare l'adeguatezza delle impostazioni di controllo contabile e del regolare svolgimento delle attività funzionali al processo d'informativa finanziaria; il focus degli accertamenti è rappresentato dalle fasi di lavoro che, nell'ambito dei diversi processi aziendali, comportano la registrazione, l'elaborazione, la valutazione e la rappresentazione dei dati e delle informazioni che alimentano il financial reporting e il relativo sistema dei controlli interni.
Con riguardo al presidio delle architetture e delle applicazioni informatiche strumentali alla gestione di tali informazioni, i processi elaborativi e gli interventi di sviluppo sui sistemi di sintesi assumono speciale rilievo.
Il modello organizzativo a presidio dell'adeguatezza delle procedure amministrative, contabili, d'informativa finanziaria e del relativo sistema dei controlli interni è disciplinato dalle "Linee Guida di Governo Amministrativo Finanziario" e dalle correlate regole attuative. In particolare, il modello prevede il ricorso ad approcci di verifica differenziati tenuto conto da un lato della rischiosità potenziale dei processi rilevanti ai fini dell'informativa contabile e finanziaria e dall'altra della necessità di assicurare un'attività di controllo integrata e sinergica con quella svolta dalla Funzione Internal Auditing e dalle altre Funzioni aziendali di controllo.
A tale scopo la verifica delle procedure può avvalersi di analisi approfondite, condotte secondo metodologie specifiche funzionali alla verifica della correttezza dell'informativa contabile e finanziaria, svolte dalle strutture a supporto del Dirigente Preposto (approccio analitico) nonché, qualora presenti, delle evidenze rilevate dalle funzioni aziendali di controllo o da enti esterni quali Società di revisione, Autorità di vigilanza, ecc. (approccio sintetico).
Ai fini della valutazione dell'adeguatezza dei processi rilevanti per l'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto si avvale pertanto delle risultanze delle attività di controllo svolte dalle strutture a diretto riporto, dalla Funzione Internal Auditing e dalle altre Funzioni aziendali di controllo. A tale scopo, nell'ambito del Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo previsto dal Sistema dei Controlli Interni Integrato, le Funzioni aziendali di controllo e il Dirigente Preposto condividono i piani annuali di verifica e le relative risultanze. Le criticità derivanti da ispezioni condotte da enti esterni (Società di revisione, Autorità di vigilanza) sono inoltre raccolte e valutate, sotto il profilo del rischio d'informativa finanziaria.
Ad esito della predisposizione dei documenti contabili societari secondo le regole ed i criteri declinati nella Parte A della Nota Integrativa e delle attività di vigilanza esercitate sui processi d'informativa finanziaria secondo le impostazioni testé descritte, il Consigliere Delegato e CEO e il Dirigente Preposto sottoscrivono le attestazioni previste dall'art. 154-bis TUF, comma 5.
Tali attestazioni sono incluse nel fascicolo dei bilanci d'esercizio e consolidato e rese al pubblico secondo il modello stabilito con regolamento Consob.
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, in tema di tutela del risparmio e disciplina dei mercati finanziari, ha fissato alcune condizioni per la quotazione delle società controllanti di società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea (art. 15 del Regolamento Mercati). Intesa Sanpaolo ha provveduto di conseguenza, con un piano di azioni finalizzate ad assicurare l'esistenza delle condizioni richieste per le società controllate che rivestono significativa rilevanza, individuate in osservanza dei criteri stabiliti dal citato art. 15:
Ad esito delle attività svolte e degli accertamenti condotti, si conferma il rispetto delle condizioni ex art 15 Reg. Mercati Consob n. 20249/2017 (e successive modifiche e integrazioni).
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ed il Consiglio di Amministrazione sono stati informati, in ordine al rispetto di tali previsioni normative riferite alle società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, nell'ambito della citata "Relazione sul sistema dei controlli interni rilevanti per l'informativa finanziaria" predisposta al fine di illustrare il complesso delle attività di governo e controllo condotte in attuazione delle diverse disposizioni di legge e regolamenti di Gruppo in materia di presidio dell'informativa finanziaria, organicamente coordinate dal Dirigente Preposto.
Il perimetro dei rischi individuati, presidiati e integrati nel Capitale Economico, si articola come segue:
La copertura dei rischi, siano essi inclusi o meno nella quantificazione del Capitale Economico, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione potenziale d'impatto, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale anche tramite stress test.
Particolare attenzione viene posta alla gestione della posizione di liquidità sia di breve termine che strutturale, assicurando – con specifiche "policy e procedures" – il pieno rispetto dei limiti stabiliti a livello di Gruppo e di sottoperimetri operativi coerenti con la normativa internazionale e il Risk Appetite approvato a livello di Gruppo.
Il Gruppo, inoltre, riconosce grande rilevanza al presidio del rischio di reputazione, la cui gestione è perseguita non solo tramite strutture organizzative con specifici compiti di promozione e protezione dell'immagine aziendale, ma anche attraverso processi dedicati di identificazione e valutazione del rischio reputazionale e la realizzazione di specifici flussi di reporting. Inoltre, a partire dal 2018, è stato introdotto uno specifico add-on sul capitale economico nell'ambito del rischio operativo, definito in funzione delle perdite operative, con l'obiettivo di rafforzare la protezione a fronte di possibili ricadute reputazionali. Infine, una particolare attenzione è dedicata al presidio dei rischi sociali, ambientali e di governance (rischi ESG) associati alle attività delle imprese clienti e delle attività economiche in cui il Gruppo è coinvolto. Nell'ambito dei rischi ESG particolare attenzione è riservata all'integrazione del climate change risk nel framework complessivo di risk management, in coerenza con le indicazioni regolamentari e le best practice internazionali.
Nel corso degli anni il Gruppo ha sviluppato e implementato i necessari miglioramenti strutturali e operativi di una reportistica integrata dei rischi il più possibile completa, precisa e su base periodica, col fine di supportare il senior management.

I processi di monitoraggio dei rischi sono stati interessati da un progressivo rafforzamento dei presidi di Data & Reporting Governance, anche in ottemperanza alla normativa di riferimento ('Principi per un'efficace aggregazione e reportistica dei dati di rischio – BCBS239'). Il framework di riferimento, disegnato e normato dalla Direzione Data & Artificial Intelligence Office, garantisce l'adozione di tassonomie condivise e di prassi uniformi per la descrizione del ciclo di vita del dato, nonché l'adozione degli standard di Data Quality sulle varie Aree di Rischio al fine di aumentare l'accuratezza dei dati del Gruppo. Viene altresì posta attenzione ai processi di aggregazione dei dati affinché risultino adeguati a fronteggiare le richieste normative ovvero a soddisfare richieste ad hoc, anche in ambito di situazioni di stress/crisi. Ciò in linea con le aspettative espresse dagli Organi di Supervisione.
Con riferimento alle prassi di reporting sui dati di rischio il Gruppo ha attivato un framework di Reporting Governance che ha evidenziato come l'attuale reportistica sui rischi risulti accurata, chiara e completa supportando, pertanto, un adeguato processo decisionale da parte degli Organi Aziendali.
Più in generale, il rafforzamento dei presidi di Data & Reporting Governance ha interessato gli elementi di seguito schematizzati.


Il Gruppo ha altresì rafforzato l'attenzione sul presidio della qualità del dato attivando all'interno dell'Area Chief Risk Officer un presidio di controlli di II livello sulla data quality.
Le misurazioni relative alle singole tipologie di rischio del Gruppo sono integrate in una grandezza di sintesi, rappresentata dal Capitale Economico, che consiste nella massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte di un anno, ad un determinato livello di confidenza. Esso rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP. La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo.
Oltre al governo dei rischi sopra descritti, Intesa Sanpaolo presta molta attenzione all'identificazione e al presidio di specifici ambiti di rischio emergenti, che potrebbero compromettere, nel medio periodo, il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo o influenzare in modo sensibile l'evoluzione della situazione economica e patrimoniale.

Per le finalità sopra descritte, il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza un vasto insieme di tecniche e strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi, diffusamente descritto in questa Parte E della Nota Integrativa al Bilancio Consolidato, con riferimento alle tipologie di rischio di seguito indicate e secondo le modalità previste dalla informativa qualitativa di cui alla Circolare 262 di Banca d'Italia. La tabella seguente riporta la mappatura della disclosure sui rischi secondo tali modalità con riferimento al Bilancio con l'indicazione aggiunta – ove pertinente – delle corrispondenti sezioni dell'informativa Pillar 3.
| BILANCIO | PILLAR 3 | ||
|---|---|---|---|
| Sezione/Capitolo | Paragrafo | Sezione | |
| RISCHI DEL GRUPPO BANCARIO | PARTE E - SEZIONE 2 | ||
| - Rischio di credito | Capitolo 1.1 | Sezioni 6-7-8-9-10 | |
| - Operazioni di cartolarizzazione | Capitolo 1.1 | Paragrafo C | Sezione 12 |
| - Rischio di mercato | Capitolo 1.2 | Sezione 13 | |
| - Portafoglio di negoziazione di vigilanza | Paragrafo 1.2.1 | ||
| - Portafoglio bancario | Paragrafo 1.2.2 | ||
| - Rischio di controparte | Capitolo 1.3 | Sezione 11 | |
| - Derivati Finanziari | Paragrafo 1.3.1 | ||
| - Derivati Creditizi | Paragrafo 1.3.1 | ||
| - Le coperture contabili | Paragrafo 1.3.2 | ||
| - Rischio di Liquidità | Capitolo 1.4 | Sezione 5 | |
| - Rischi Operativi | Capitolo 1.5 | Sezione 14 | |
| RISCHI DELLE IMPRESE DI ASSICURAZIONE | PARTE E - SEZIONE 3 | ||
| - Rischi assicurativi | Capitolo 3.1 | ||
| - Rischi finanziari | Capitolo 3.2 | ||
| RISCHI DELLE ALTRE IMPRESE | PARTE E - SEZIONE 4 |
Il Gruppo, oltre al rischio di credito, di mercato di trading book, finanziario di banking book, di liquidità, operativo e delle imprese di assicurazione, ampiamente trattati nei paragrafi successivi, ha individuato e presidia i seguenti altri rischi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo definisce il rischio strategico, attuale o prospettico, come il rischio legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Il rischio strategico è fronteggiato innanzitutto da policy e procedure che prevedono che le decisioni più rilevanti siano riportate al Consiglio di Amministrazione supportate dalla valutazione attuale e prospettica dei rischi e dell'adeguatezza patrimoniale. Il forte accentramento delle decisioni strategiche, con il coinvolgimento dei massimi Organi di governo aziendale e il supporto delle diverse Funzioni aziendali, assicura la mitigazione della componente legata agli eventuali impatti discendenti da errate decisioni aziendali e scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
Per quanto riguarda la componente riferibile più direttamente al rischio di business, ovvero legata al rischio di potenziale flessione degli utili, derivante da inadeguata attuazione di decisioni e da cambiamenti del contesto operativo e da variazioni inattese nel costo del rifinanziamento, viene fronteggiata, oltre che dai sistemi di regolazione della gestione aziendale, anche con apposito capitale interno, valutato in base ad un approccio simulativo alla volatilità del margine, delle commissioni, dei costi operativi e di rifinanziamento, ancorato al business mix del Gruppo e delle sue Business Unit.
Il rischio strategico, inoltre, è valutato anche nell'ambito delle prove di stress a valere su un modello a più fattori che descrive le relazioni tra variazioni dello scenario economico e il business mix risultante dalle ipotesi di pianificazione, con analisi mirate alla valutazione degli impatti sia sulla componente margine di interesse sia sui margini derivanti dall'andamento delle commissioni nette.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo riconosce grande rilevanza al rischio di reputazione, ossia al rischio attuale e prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo persegue la gestione attiva della propria immagine presso tutti gli stakeholder, attraverso il coinvolgimento di tutte le Unità Organizzative e ricercando una crescita robusta e sostenibile, in grado di creare valore per tutti i portatori di interesse. Inoltre, il Gruppo si propone di minimizzare i possibili effetti negativi sulla propria reputazione attraverso la governance rigorosa e dettagliata, la gestione proattiva dei rischi e l'indirizzo e il controllo delle attività.
La gestione complessiva dei rischi reputazionali viene anzitutto perseguita attraverso:
trasversale rispetto alle funzioni aziendali e in sinergia con i processi decisionali.
Il modello di governance del rischio reputazionale include inoltre un sistema integrato di presidio dei rischi di conformità, nella convinzione che il rispetto delle norme e la correttezza negli affari costituiscano elementi fondamentali nello svolgimento dell'attività bancaria, che per sua natura è fondata sulla fiducia.
Nell'ambito dello svolgimento dell'attività di Servizio di Investimento per la Clientela, si configurano per il Gruppo una serie di potenziali rischi legati all'attività medesima, di tipo reputazionale, legale, strategico e operativo.
La commercializzazione dei prodotti finanziari è quindi disciplinata da specifiche valutazioni preventive dei rischi sia dal punto di vista della Banca (insieme dei rischi con diretto impatto proprietario, siano essi di credito, finanziari e operativi) sia dal punto di vista del cliente (rischio del portafoglio, complessità e frequenza delle operazioni, concentrazione su emittenti o su divisa estera, coerenza con gli obiettivi e i profili di tolleranza al rischio, conoscenza e consapevolezza dei prodotti e dei servizi proposti), al fine di una corretta individuazione e mitigazione di ogni potenziale fonte di rischio implicita nell'attività medesima.
La sostenibilità, termine riferito alla capacità di non recare danno all'ambiente e alle comunità in modo da supportare un equilibrio economico, sociale e ambientale di medio-lungo termine, è un fattore di grande e crescente importanza per la società nel suo complesso. La gestione delle tematiche ESG richiede quindi che siano tenuti in considerazione non solo l'impatto dei rischi ad esse connessi sull'organizzazione della Banca, ma anche il potenziale impatto sugli stakeholder e i rischi a cui la Banca espone i propri stakeholder e l'ambiente con la propria operatività. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, consapevole dell'importanza di una allocazione corretta e responsabile delle risorse e dell'influenza che un gruppo bancario può avere in termini di sostenibilità sia nel breve sia nel lungo periodo, rivolge particolare attenzione alla gestione dei rischi ESG sia con riferimento alla propria operatività che in relazione alle attività delle imprese clienti e ai settori considerati sensibili, caratterizzati cioè da un significativo profilo di rischio ESG.
I rischi ESG sono quindi inclusi nel framework complessivo di Risk Management in quanto rappresentano potenziali impatti negativi che una organizzazione o un'attività possono comportare sull'ambiente, sulle persone e sulle comunità, comprendendo i rischi connessi alla condotta aziendale (corporate governance), sulla redditività, sul profilo reputazionale e sulla qualità del credito con possibili conseguenze legali. Fra i rischi ESG particolare rilievo assume il climate risk, ovvero il rischio finanziario derivante dall'esposizione al rischio fisico e di transizione connesso al cambiamento climatico. I rischi e le opportunità correlati ai cambiamenti climatici sono identificati e analizzati in modo coordinato dalle diverse funzioni aziendali, con l'obiettivo di includerli nei processi ordinari di identificazione, valutazione e monitoraggio del rischio, nelle strategie creditizie e nell'offerta commerciale del Gruppo.
Il Gruppo è pertanto impegnato nel ricomprendere l'impatto degli aspetti legati al clima nei rispettivi processi decisionali strategici per integrarli completamente nel quadro di gestione del rischio con lo scopo di mantenere un profilo a rischio contenuto. Ciò comprende il monitoraggio e la gestione dei rischi ESG, compresi i rischi derivanti dal cambiamento climatico (di credito, operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità) e l'attuazione di standard etici e ambientali nei processi interni, nei prodotti e servizi offerti ai clienti e nella selezione delle controparti e dei fornitori.
Nell'ambito del Risk Appetite framework (RAF), che rappresenta il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa, una specifica sezione viene dedicata ai rischi ESG, climate change e reputazionali. Tale sezione include elementi qualitativi e quantitativi. In particolare, con riferimento ai rischi ESG & Climate, il Gruppo riconosce l'importanza strategica dei fattori ESG e l'urgenza di contenimento del cambiamento climatico.
Nello specifico, i rischi di cambiamento climatico possono essere suddivisi in rischi fisici e di transizione.
I rischi fisici rappresentano l'impatto finanziario negativo derivante dai cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico,

dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Questi rischi – che solitamente possono manifestarsi sia nel breve/medio che nel lungo periodo – possono essere suddivisi in rischi acuti e cronici:
I rischi di transizione sono rappresentati dagli impatti finanziari negativi in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale, derivanti da:
L'integrazione dei rischi ESG e in particolare del climate change risk, nel framework di risk management si articola in:
L'analisi di materialità Climate/ESG Materiality Assessment è un processo finalizzato a identificare i settori di attività economica, le aree geografiche e i portafogli (e.g. corporates, households, sovereigns) che presentano una maggior vulnerabilità ai rischi da cambiamento climatico e ESG sulla base di approcci qualitativi e quantitativi, dando così priorità ai controlli del rischio da implementare. I risultati del Materiality Assessment sono elemento fondante per:
ll RAF integra e traduce in presidi specifici quanto definito in termini di indirizzi strategici, Climate/ESG Materiality Assessment e ESG Sectoral Color Coding, individuando anno per anno limiti, Key Risk Indicator (KRI) e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, in particolare con riferimento ai settori più esposti a tali rischi. In tale contesto si inseriscono anche specifici interventi connessi alle scelte strategiche del Gruppo quali, ad esempio, l'adesione agli obiettivi di "Net-Zero". In particolare, per i settori a maggiore intensità di emissione, nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Ai settori Oil & Gas, Power Generation e Automotive, già coperti da target, si sono aggiunti i settori Iron & Steel e Commercial Real Estate, e si aggiungeranno progressivamente ulteriori settori, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la richiesta di validazione da parte della Science Based Target initiative (SBTi).
La sezione ESG Climate Change e Reputational Risk del RAF di Gruppo include:
Gli sviluppi condotti nel corso del 2023 consentiranno di consolidare ulteriormente la sezione in oggetto e di ampliarne il perimetro anche in termini di portafogli presidiati (es. Residential Real Estate e Commercial Real Estate, portafogli di investimento in strumenti finanziari).
Sempre nell'ambito del RAF sono identificate le principali limitazioni ed esclusioni al finanziamento verso settori/controparti maggiormente esposti ai rischi ESG che vengono poi integrate in policy di autoregolamentazione e/o nei processi aziendali. In particolare, Intesa Sanpaolo ha emanato le "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone", le "Regole per l'operatività creditizia nel settore dell'oil&gas non convenzionali" e "Regole in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di armamento", volte a definire criteri generali e specifici di limitazione ed esclusione dell'operatività creditizia verso controparti appartenenti a questi settori.
Un elemento fondamentale per integrare nelle strategie aziendali i rischi e le opportunità connessi al cambiamento climatico considerando le implicazioni anche di medio lungo termine, è costituito dall'analisi di scenario. La Climate Scenario Analysis è utilizzata, nel quadro più generale del materiality assessment, al fine di esplorare potenziali vulnerabilità di portafoglio, in particolare quello creditizio, nell'ambito degli esercizi di stress test regolamentari o del processo Internal Capital Assessment Adequacy Process (ICAAP) e Internal Liquidity Assessment Adequacy Process (ILAAP).
Per la conduzione del processo ICAAP Intesa Sanpaolo adotta un approccio che integra soluzioni dedicate alla verifica degli impatti del rischio di transizione e fisico sul portafoglio Non Financial Corporate (NFC) e sul portafoglio garantito da immobili. Per quanto riguarda il rischio di transizione, la valutazione dell'impatto viene effettuata attraverso lo shock dei bilanci delle singole controparti e del livello di efficienza energetica degli immobili residenziali e commerciali. La stima dell'impatto del rischio fisico, invece, viene determinata in base alla geolocalizzazione degli immobili a garanzia o dei siti produttivi clientela NFC e in funzione delle differenti tipologie di eventi climatici. Nell'ambito dell'ILAAP particolare attenzione viene dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking su orizzonti di medio-termine (1-3 anni).
A dicembre 2023 ha inoltre preso avvio l'esercizio "One-off Fit-for-55 climate risk scenario analysis" svolto dall'European Banking Authority (EBA) su mandato della Commissione Europea in collaborazione con l'European Supervisory Authorities (ESAs), la Banca Centrale Europea e l'European Systemic Risk Board (ESRB). L'esercizio prevede l'applicazione di scenari top-down sui dati raccolti dalle banche con l'obbiettivo di valutare la resilienza del settore finanziario UE e la sua capacità di sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio anche in condizioni di stress.
Le risultanze delle valutazioni d'impatto finora condotte (Materiality Assessment, Climate Scenario Analysis) hanno evidenziato che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi climatici. Nell'orizzonte di medio e lungo termine l'esposizione a tali rischi potrebbe intensificarsi in maniera limitata e concentrata nei settori già oggetto di controllo e monitoraggio. In particolare, con riferimento al rischio di transizione sui settori del Banking Book a maggiore intensità di emissione (Oil & Gas, Power Gen ed Automotive), si segnala che nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 - allineati all'obiettivo Net-Zero entro il 2050 - oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della NZBA, a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Il monitoraggio si estenderà progressivamente ad altri settori, in coerenza con gli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e con la richiesta di validazione da parte dell'SBTi.
Il framework di risk management di Intesa Sanpaolo prevede l'integrazione dei fattori di rischio climatici e ambientali rispetto alle diverse famiglie di rischio impattate. Tale scelta tiene in considerazione il fatto che l'impatto dei rischi climatici e ambientali può essere diretto, ad esempio per effetto di una minore redditività delle imprese o della svalutazione delle attività, o indiretto, ad esempio a causa di azioni legali (rischio legale) o danni reputazionali che emergano qualora il pubblico, le controparti dell'ente e/o gli investitori associno l'ente a effetti ambientali avversi (rischio reputazionale).
Con riferimento al rischio di credito, nella componente qualitativa dei modelli attualmente validati ed utilizzati dal Gruppo, diversi aspetti ed elementi correlati agli ambiti ESG e "Climate" sono presi in considerazione. Per le imprese di maggiore dimensioni (Large Corporate) è stato incorporato nel modello anche un modulo specifico che considera dati quantitativi di tipo ESG forniti da provider esterni, mentre nel modello Corporate (imprese o gruppi con dimensione inferiore ai 500 milioni di euro) oltre a domande qualitative che considerano anche i rischi socio-ambientali, al fine di tener conto dell'esposizione della controparte a rischi fisici derivanti da eventi catastrofali (ad esempio, danni agli stabilimenti produttivi e/o ai magazzini) è stato definito un modulo ad hoc che statisticamente, a partire dalle evidenze storiche e pubbliche di eventi catastrofali osservati a livello di area geografica, individua potenziali deterioramenti della Probabilità di default. Più in dettaglio, tale modulo fornisce, per le controparti domestiche, una valutazione del rischio di danni connesso a calamità naturali (alluvioni, incendi, terremoti) a cui un'impresa è potenzialmente esposta in funzione della regione (e/o comune) nella quale opera e/o conduce prevalentemente il proprio business. Complessivamente il peso di tali moduli sul rating finale è contenuto, per cui si ritiene che non sia osservabile, al momento, un effetto apprezzabile su "larga scala" ascrivibile a essi, sulle valutazioni espresse dai modelli interni e, quindi, sulle metriche a valle che li utilizzano (e.g. ECL).
Nella gestione del rischio di mercato, Intesa Sanpaolo valuta anche gli effetti dei fattori climatici e ambientali sulle proprie posizioni correnti esposte al rischio di mercato. In particolare, il Gruppo:

rischi ESG associati all'attività di investimento consentono di definire criteri e strategie di screening negativo/positivo, tenendo conto delle specificità delle diverse asset class di riferimento, quali ad esempio strumenti emessi da controparti corporate e strumenti emessi da controparti governative o sovranazionali.
Nell'ambito del modello di gestione dei rischi di mercato, la valutazione dell'esposizione ai rischi ESG prevede inoltre lo svolgimento di esercizi di Stress Test che permettano di indagare la sensibilità dei portafogli ai fattori di rischio ESG e stimare l'impatto che tali fattori, in particolare i rischi climatici e ambientali, possono avere sulla rischiosità effettiva delle esposizioni.
Per quanto riguarda il rischio di liquidità, rilevanti rischi climatici e ambientali possono comportare un aumento dei deflussi di cassa netti o intaccare le riserve di liquidità disponibili. Sebbene, come da generale consenso dell'industria bancaria, il legame tra i rischi C&E e la liquidità risulti principalmente di tipo indiretto e con manifestazioni potenzialmente più sul lungo termine, si ritiene importante non trascurare questi rischi e la loro potenziale trasmissione, incorporando opportunamente la valutazione dei loro potenziali effetti sulla posizione di liquidità del Gruppo, corrente e prospettica.
A tal fine, dopo la preventiva identificazione dei fattori di rischio climatico e ambientale, che potrebbero influenzare negativamente le posizioni di liquidità del Gruppo, sono effettuate specifiche analisi e monitoraggi delle esposizioni per la valutazione di materialità dei fattori di rischio individuati, mantenendo stretto raccordo con le valutazioni qualitative adottate:
– dalla Banca a livello di settore e di sotto-settore (es. ESG Sectoral Assessment) ai fini del rischio creditizio;
– per la valutazione dei titoli ai fini del rischio di mercato.
Nella valutazione dei diversi scenari, inclusi quelli di stress, sui flussi temporali in entrata e uscita e sull'adeguatezza quantitativa e qualitativa delle riserve di liquidità, particolare attenzione viene inoltre dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking. Tali analisi sono incorporate nel resoconto annuale di "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP) coerentemente all'orizzonte di analisi dell'esercizio (1-3 anni), evidenziando assorbimenti relativamente contenuti di riserve di liquidità del Gruppo.
Nella gestione dei rischi operativi, Intesa Sanpaolo considera anche il possibile impatto avverso di eventi climatici e ambientali sulle sue proprietà immobiliari, sulla continuità operativa nonché sul rischio legale (c.d. 'litigation risk'). In particolare, il Gruppo:
Per la prima volta nel 2023 ha valutato, tramite uno scenario dedicato, gli impatti per la Banca di un evento climatico estremo che colpisca un fornitore essenziale compromettendone la capacità di fornire il servizio per cui è ingaggiato.
In relazione al rischio di contenzioso climatico/ambientale, Intesa Sanpaolo ha attivato un monitoraggio delle controversie di mercato (domestiche e internazionali), ha affinato il processo di monitoraggio del proprio contenzioso e previsto un'apposita iniziativa formativa per il personale dedicato.
Le perdite operative rilevate con riferimento a rischi climatici e ambientali e i risultati (in termini di perdita attesa e di VaR) del processo di Autodiagnosi riferibili alla valutazione dei possibili impatti di tali rischi contribuiscono al calcolo del requisito patrimoniale a livello individuale e consolidato del perimetro di Gruppo che adotta approccio avanzato e sono inclusi nella reportistica in materia di rischi operativi presentata periodicamente al Comitato Coordinamento Controlli e Rischi Non Finanziari di Gruppo.
Nella gestione del rischio reputazionale il Gruppo valuta ex-ante i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni di business e alla selezione dei fornitori/partner del Gruppo tramite il processo di ESG & Reputational Risk Clearing.
Con particolare riferimento al processo di concessione creditizia corporate, tale processo è volto a valutare preventivamente i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni creditizie riguardanti controparti operanti nei settori sensibili ai rischi ESG e/o reputazionali. Il processo di ESG & Reputational risk clearing viene applicato, in coerenza con il principio di proporzionalità, in maniera differenziata in funzione della complessità delle controparti/transazioni e prevede meccanismi di escalation differenziati in funzione della classe di rischio ESG/reputazionale assegnata all'operazione/controparte. Il Gruppo, inoltre, monitora la propria web and press reputation integrando valutazioni specifiche sugli eventi legati ai rischi ambientali/cambiamenti climatici (es. eventi derivanti da proteste o campagne avverse derivanti dall'attività di finanziamento della banca). Infine, specifici scenari inerenti ai temi ESG e climate sono inclusi nel processo di valutazione annuale del rischio reputazionale da parte del top management.
Nell'ambito dei rischi legati all'attività di Servizio di Investimento per la Clientela, il Gruppo ha attivato una serie di presidi centralizzati volti da un lato a un monitoraggio del rischio di sostenibilità implicito nella dimensione dello score ESG fornito da infoprovider specializzato a livello di strumento e di portafoglio, dall'altro ad un'opportuna valorizzazione dello stress sui fattori SDG (Sustainable Development Goals) nell'ambito delle analisi svolte nel processo di Product Governance sugli strumenti di risparmio amministrato emessi dalla Capogruppo collocati sulle reti captive.
Con riferimento ai rischi ambientali diretti in considerazione della sempre maggiore rilevanza strategica rivestita dal tema delle emissioni di CO2, Intesa Sanpaolo nel 2022 ha redatto un nuovo piano, denominato Own Emission Plan che fissa al 2030 l'obiettivo Net-Zero per le emissioni proprie attraverso azioni di efficienza energetica e di maggior utilizzo dell'energia da fonte rinnovabile. Intesa Sanpaolo inoltre è impegnata ad analizzare e contenere i possibili rischi sui propri immobili nonché ad affrontare con azioni immediate le eventuali emergenze ambientali che si possono verificare. A tale scopo, in coerenza con quanto stabilito nel Piano d'Impresa, nel 2023 è stato individuato uno specifico tool che consente di elaborare il grado di esposizione ai principali rischi territoriali e climate change degli asset immobiliari di Intesa Sanpaolo, quali ad esempio
alluvioni, rischi idrogeologici, siccità, incendi boschivi, etc. Tale piattaforma geolocalizza ogni singolo asset del perimetro Italia e calcola l'indice di esposizione per ciascun rischio, sulla base dei dati delle principali fonti certificate nazionali e internazionali, quali ad esempio: SwissRE, Copernicus, IGNV, ISPRA, Protezione Civile ecc. In relazione al rischio idrogeologico (alluvioni e frane) legato anche al climate change e al potenziale accadimento di scenari di crisi in Italia che possono avere ripercussioni sugli immobili di Intesa Sanpaolo, è prevista l'attivazione di una serie di strutture aziendali. Nel 2024 la piattaforma sarà resa operativa anche per le filiali e le sedi estere e si svilupperà una funzionalità per la gestione informatizzata degli eventi emergenziali.
Gli impatti potenziali, il relativo orizzonte temporale (a breve, medio e lungo termine) e le azioni identificate per ciascun rischio potenziale osservato, che vengono aggiornati annualmente, con riferimento ai rischi sia indiretti che diretti, sono rappresentati nelle tabelle che seguono.
| RISCHI INDIRETTI | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di rischio |
Orizzonte temporale | Area di Business | Impatti Potenziali | |||||||
| BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT | CIB PB ISB AuM INS | CC | ||||||||
| Rischio di cambiamento climatico: disallineamento |
Rischio di Credito |
Famiglie e clienti retail: Controparti - società non finanziarie: Il mancato rispetto delle normative o i cambiamenti delle preferenze verso L'introduzione di politiche climatiche e di cambiamenti abitazioni a basso consumo energetico possono incidere sul valore dei beni di tecnologici può indebolire la competitività delle aziende, garanzia o renderli obsoleti. Inoltre, l'aumento dei prezzi dell'energia o le incidendo sui loro bilanci mediante la riduzione degli utili, politiche di promozione della mobilità sostenibili potrebbero incidere sui l'alterazione dei costi aziendali, la necessità di investimenti, costi delle famiglie, sulla loro capacità di spesa e di conseguenza sulla loro con impatti sulla loro affidabilità creditizia e sulla loro affidabilità creditizia e sulla loro solvibilità solvibilità. |
|||||||||
| Rischi di Transizione | degli attori economici rispetto ad azioni volte a ridurre le loro emissioni di CO2 |
Rischio di Mercato |
Emittenti - società non finanziarie: Emittenti governativi: L'introduzione di politiche climatiche e di cambiamenti L'impatto sull'economia reale e sul sistema finanziario, insieme agli tecnologici può indebolire la competitività delle aziende, adeguamenti sociali per sostenere la transizione, potrebbe incidendo sui loro bilanci attraverso la riduzione degli utili, comportare costi più elevati per i Paesi ad alto impatto emissivo, il l'alterazione dei costi aziendali, la necessità di investimenti, che, a sua volta, potrebbe avere un impatto sulla loro affidabilità con impatti sulla loro affidabilità creditizia, sulla solvibilità e creditizia, sulla solvibilità e sul valore degli strumenti finanziari sul valore dei loro strumenti finanziari negoziati sui mercati scambiati sui mercati finanziari. finanziari. Asset management/Assicurazioni : Conseguenze del cambiamento climatico sulle aziende presenti in portafoglio con conseguente possibile riduzione del valore degli asset gestiti o degli investimenti. |
||||||||
| attraverso: • Rischi di politiche e di regolamentazio ne • Rischi tecnologici • Preferenze dei consumatori |
Rischio Operativo |
Condotta: Contenzioso: Perdite derivanti dall'inosservanza involontaria o da negligenza nel Costi legali e responsabilità associate agli investimenti e alle rispettare un obbligo professionale nei confronti dei clienti (inclusi i attività di business sensibili al clima. requisiti fiduciari e di adeguatezza), o dalla natura o dalla progettazione di un prodotto o di un impegno (ad esempio, greenwashing). |
|||||||||
| Rischio di Liquidità |
Esposizioni di mercato/finanziarie: Esposizioni creditizie: Raccolta: Gli impatti della transizione sugli emittenti e L'impatto dei rischi di transizione sulle esposizioni I fattori di rischio di transizione possono sui loro strumenti finanziari potrebbero dei clienti potrebbe influire sulla posizione di influenzare i clienti e quindi la loro ridurre la capacità della Banca di negoziare o liquidità del Gruppo (ad esempio, linee impegnate capacità di finanziare il Gruppo. liquidare le attività computate nelle riserve non utilizzate/default delle controparti). di liquidità. |
||||||||||
| • Rischi reputazionali |
Rischio Reputazionale |
Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve,
medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management. Aree di business: BdT = Banca dei Territori; CIB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; ISB = International Subsidiary Banks; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk
| RISCHI INDIRETTI | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di rischio |
Orizzonte temporale | Area di Business | Opportunità Azioni implementate |
||||||||||||
| BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT CIB PB ISB AuM INS |
CC | ||||||||||||||
| Rischio di cambiamento climatico: disallineamento degli attori economici rispetto ad |
Rischio di Credito |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio creditizio attraverso l'analisi di • Finanza sostenibile: aumentare il materialità, l'analisi di scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il supporto ai clienti per la processo di valutazione del rischio delle transazioni transizione energetica offrendo • Definizione di obiettivi legati all'intensità emissiva delle controparti finanziate prodotti e soluzioni finanziarie appartenenti a settori specifici dedicate (ad esempio prodotti • Limiti e soglie di monitoraggio stabiliti nell'ambito del Risk Appetite Framework per l'economia green e • Identificazione di prodotti e transazioni sostenibili dal punto di vista ambientale (ad circolare) esempio, prestiti net zero e finanziamenti a medio-lungo termine con garanzie green di SACE),sociali, di governance e di altro tipo • Attuazione di politiche di autoregolamentazione (portafoglio crediti) |
||||||||||||||
| Rischi di Transizione | azioni volte a ridurre le loro emissioni di CO2 |
Rischio di Mercato |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio d'investimento attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario e l'esercizio di Business Environment Scan; • Aumento e ampliamento della • Definizione di limiti e di soglie di attenzione all'interno del Risk Appetite Framework. gamma di prodotti e servizi di • Identificazione di investimenti green, sociali e sostenibili investimento • Attuazione di politiche di autoregolamentazione (portafoglio di investimento). • Ribilanciamento del portafoglio titoli |
|||||||||||||
| attraverso: • Rischi di politiche e di |
Rischio Operativo |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il monitoraggio delle perdite operative |
||||||||||||||
| regolamentazio ne • Rischi tecnologici |
Rischio di Liquidità |
• Aumento dell'emissione di obbligazioni Green ed ESG • Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso la valutazione di materialità e l'analisi • Aumento di obbligazioni Green e ESG di scenario provenienti da controparti terze nel portafoglio |
||||||||||||||
| • Preferenze dei consumatori • Rischi reputazionali |
Rischio Reputazionale |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso il processo di valutazione del rischio delle • Miglioramento della transazioni percezione/immagine del Gruppo sia • Partecipazione a gruppi di lavoro internazionali sui temi del cambiamento climatico per gli investitori che per i clienti (ad esempio UNEP FI, Iniziative Net Zero) • Iniziative di coinvolgimento degli stakeholder • Monitoraggio della percezione del mercato e del posizionamento del rating ESG |
||||||||||||||
| Azioni trasversali ai rischi | • Monitoraggio attivo delle normative ESG in evoluzione e implementazione/integrazione delle politiche interne • Collaborazione attiva con i policy maker per evidenziare la necessità di normative ambientali ed ESG stabili e chiare • Inclusione del rischio climatico nei sistemi di gestione del rischio |
Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management. Aree di business: BdT = Banca dei Territori; CIB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; ISB = International Subsidiary Banks; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk Management.
Management.

| RISCHI INDIRETTI | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di rischio (1) |
Orizzonte temporale | Area di Business BdT CIB PB ISB AuM INS(2) |
Impatti potenziali | |||||||||||||
| Rischio di Credito |
BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | CC | Controparti - società non finanziarie: Famiglie e clientela retail: Gli eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, possono Eventi climatici acuti o cronici possono danneggiare o avere un impatto sull'affidabilità creditizia e sulla solvibilità delle distruggere gli immobili, diminuendone il valore e imprese, con impatti che variano a seconda del settore di attività aumentando il rischio di credito. e della loro localizzazione, incidendo potenzialmente sulla loro redditività. |
||||||||||||||
| Rischio fisico | Rischio di cambiamento climatico: Rischi legati agli impatti fisici del cambiamento climatico |
Rischio di Mercato |
Emittenti governativi: Emittenti – società non finanziarie: Eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, possono avere Gli eventi meteorologici gravi, sia acuti che cronici, un impatto sull'economia reale e sui sistemi finanziari, insieme possono avere un impatto sull'affidabilità creditizia e sulla agli adeguamenti sociali per sostenere le imprese e la solvibilità delle imprese, con impatti che variano a seconda popolazione in caso di eventi climatici. Ciò potrebbe comportare del settore di attività e della loro localizzazione, incidendo un aumento dei costi per le nazioni più inclini ai rischi fisici, che a potenzialmente sulla loro redditività e sul valore dei loro loro volta potrebbe avere un impatto sulla loro affidabilità strumenti finanziari negoziati sui mercati finanziari. creditizia, sulla solvibilità e sul valore degli strumenti finanziari scambiati sui mercati finanziari. Asset Management / Assicurazioni: Possibili eventi meteorologici estremi, acuti e cronici, possono causare perdite sui titoli dei portafogli gestiti. |
||||||||||||||
| Cronico Acuto |
Rischio di Liquidità |
Raccolta: Esposizioni di mercato/finanziarie: Esposizioni creditizie: I fattori di rischio fisico possono Gli impatti fisici sugli emittenti e sulle L'impatto del rischio fisico sulle esposizioni colpire i clienti e quindi la loro attività sottostanti i loro strumenti dei clienti potrebbe influire sulla posizione capacità di finanziare il Gruppo. finanziari potrebbero ridurre la capacità di liquidità del Gruppo (ad esempio, linee della Banca di negoziare o liquidare le impegnate non utilizzate/default delle attività computate nelle riserve di controparti). liquidità. |
(1) Nella sezione dei rischi fisici non sono stati considerati potenziali impatti e azioni direttamente collegati al rischio reputazionale. Inoltre, nel contesto dei rischi fisici, il rischio operativo può essere considerato un «rischio diretto", si veda la tabella successiva. (2) Gli eventi catastrofici possono incidere negativamente sulla redditività dell'attività assicurativa con conseguente aumento dei sinistri e possono superare le stime delle compagnie assicurative sui rischi e le perdite attese, determinando un aumento dei premi assicurativi con conseguente possibile diminuzione della domanda di assicurazioni.
Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management.
Aree di business: BdT = Banca dei Territori; CIB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; ISB = International Subsidiary Banks; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al Risk Management.
| RISCHI INDIRETTI | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di | Orizzonte temporale | Area di Business | Azioni implementate Opportunità |
||||||||||
| rischio (1) | BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | BdT CIB PB ISB AuM INS(2) | CC | |||||||||||
| Rischio di cambiamento climatico: Rischi legati agli impatti fisici del cambiamento climatico |
Rischio di Credito |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio • Rafforzamento delle relazioni con i clienti. Nuovi creditizio attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di prestiti agevolati per il ripristino delle strutture scenario, l'esercizio di Business Environment Scan e il danneggiate processo di valutazione del rischio delle transazioni • Finanziamento di edifici e infrastrutture resilienti • Limiti e definizione di soglie di attenzione all'interno per l'adattamento al cambiamento climatico del Risk Appetite Framework • Polizze assicurative a copertura dei rischi fisici |
||||||||||||
| Rischio Fisico | Rischio di Mercato |
• Analisi dei rischi ESG e climatici nel portafoglio d'investimento attraverso l'analisi di materialità, l'analisi di scenario e l'esercizio di Business Environment Scan |
||||||||||||
| Cronico Acuto |
Rischio di Liquidità |
• Analisi dei rischi ESG e climatici attraverso l'analisi di materialità e l'analisi di scenario |
(1) Nella sezione dei rischi fisici non sono stati considerati potenziali impatti e azioni direttamente collegati al rischio reputazionale. Inoltre, nel contesto dei rischi fisici, il rischio operativo può essere considerato un «rischio diretto", si veda la tabella successiva.
(2) Assicurazione: i potenziali impatti, definiti nella nota 2 della precedente tabella, aprono ad opportunità di sviluppo di polizze specifiche per eventi catastrofici estremi. Orizzonte temporale: L'orizzonte temporale indicato di seguito considera le analisi effettuate dal Gruppo bancario in vari esercizi di valutazione dei rischi legati al clima. Le analisi non sono esaustive dei potenziali impatti che la Banca potrebbe affrontare nel breve, medio e lungo termine e non sono indicative della materialità degli impatti valutati, come dettagliato nella sezione dedicata al Risk Management.
Aree di business: BdT = Banca dei Territori; CIB = Corporate & Investment Bank; PB = Private Banking; ISB = International Subsidiary Banks; AuM = Asset Management; INS = Insurance; CC = Corporate Center. Le aree in cui è possibile osservare gli impatti dei rischi climatici sono qui identificate, sulla base della rilevanza del business. Ciò non esclude la possibilità che anche altre aree, non indicate, possano avere impatti potenziali. I dettagli delle analisi condotte sulle diverse aree di business sono visibili nella sezione dedicata al risk management.
| RISCHI DIRETTI | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rischi potenziali | Tipologia di | Orizzonte temporale | Impatti potenziali | Azioni implementate | ||||
| rischio (1) | BT(0-3a) MT(4-7a) LT(7-30a) | |||||||
| Cambiamenti nelle normative ambientali Introduzione di nuovi limiti di emissione di gas a effetto serra o di nuovi sistemi di rendicontazione correlati Aumento del costo delle materie prime Cambiamenti nelle normative e negli standard ambientali a cui il Gruppo aderisce volontariamente (standard ISO) |
Rischi operativi & Altri |
• Possibili sanzioni in caso di mancato rispetto delle nuove regolamentazioni • Costi per l'adeguamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento e per i nuovi strumenti di monitoraggio • Costi relativi a potenziali tasse legate alle emissioni di gas serra • Aumento dei costi di approvvigionamento energetico • Costi di modifica dei processi di certificazione in caso di cambiamenti degli standard |
• Monitoraggio costante e preventivo di eventuali modifiche alla normativa nazionale ed europea • Partecipazione a corsi di formazione o workshop dedicati • Implementazione e monitoraggio del proprio piano di emissioni • Azioni di efficientamento energetico • Incremento dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili • Azioni preventive di sostituzione dei vecchi impianti con sistemi di nuova generazione a basso impatto ambientale, nonché sistemi di monitoraggio dei consumi in fase di ristrutturazione di filiali ed edifici • Monitoraggio continuo e precauzionale di eventuali modifiche degli standard |
|||||
| Acuto Eventi meteorologici estremi (inondazioni, frane, valanghe, smottamenti, forti piogge, |
Rischi | • Continuità operativa: eventi meteorologici estremi possono causare danni materiali e interruzioni delle attività del Gruppo • Beni propri: eventi meteorologici estremi possono immobiliare del Gruppo causare danni materiali ai beni del Gruppo |
• Valutazione cautelativa dei rischi idrogeologici per gli edifici • Adozione di un piano di continuità operativa e di misure per prevenire/mitigare/gestire i danni fisici alle strutture della banca • Creazione di una piattaforma per identificare il livello di rischio di ogni asset • Assicurazione a copertura dei rischi e dei loro impatti |
|||||
| grandinate, nevicate, piogge, grandinate, forti nevicate, trombe d'aria, uragani, cicloni, tempeste) Aumento o riduzione delle temperature medie, innalzamento del livello del mare, stress idrico e siccità Cronico |
operativi & Altri |
• Azioni di efficientamento energetico • Aumento dei costi di approvvigionamento energetico legato al maggior consumo di calore o elettricità • Rischio di interruzione della corrente elettrica a causa dell'aumento della domanda di energia • Innalzamento del livello del mare con conseguente impatto sugli edifici vicini • Potenziali incendi dovuti all'aumento della temperatura nelle aree vicine agli edifici della Banca al cambiamento climatico immobiliare del Gruppo |
• Aumento dell'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili • Azioni preventive per la sostituzione dei vecchi impianti con sistemi di nuova generazione a basso impatto ambientale, nonché sistemi di monitoraggio dei consumi durante la ristrutturazione degli edifici di proprietà delle filiali • Valutazione preventiva del rischio di innalzamento del livello del mare • Adozione di un piano di continuità operativa e di azioni per mitigare/gestire eventuali interruzioni di corrente. • Certificazioni ISO 14001, ISO 50001 e ISO 45001 che tengano conto dei rischi legati • Creazione di una piattaforma per identificare il livello di rischio di ogni asset |
(1) Nell'ambito dei rischi diretti, sono stati presi in considerazione sia i rischi operativi sia altri tipi di rischi non direttamente collegati al quadro prudenziale del Gruppo.
Ulteriori informazioni circa il presidio dei rischi ambientali e climatici sono contenute nel Climate Report102, nella Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria e nel Terzo Pilastro di Basilea 3.
Rischi di Transizione
Rischi Fisici
Il rischio sugli immobili di proprietà viene definito come il rischio legato alla possibilità di subire perdite economiche in base ad una variazione sfavorevole del valore degli stessi ed è quindi ricompreso nella categoria dei rischi finanziari di Banking Book. La gestione degli immobili è fortemente accentrata e costituisce investimento prevalentemente strumentale alle attività aziendali. Al fine di rappresentare la rischiosità del portafoglio immobiliare di proprietà, viene calcolato un capitale economico basandosi sulla volatilità storicamente osservata degli indici di prezzi immobiliari (principalmente italiani, tipologia di esposizione prevalente nel portafoglio immobiliare del Gruppo), con granularità di indicazione geografica e di destinazione d'uso appropriata al portafoglio immobiliare alla data di riferimento.
Il rischio sul portafoglio partecipativo è legato alla possibilità di subire perdite economiche dovute alla variazione sfavorevole dei valori degli investimenti non integralmente consolidati.
Il perimetro considerato comprende gli strumenti di capitale detenuti in società finanziarie e non finanziarie; sono inclusi gli strumenti di partecipazione finanziaria, gli impegni per l'acquisto e derivati aventi come sottostanti strumenti di capitale e i fondi azionari.
Il modello utilizzato per la stima del Capitale Economico è basato su un approccio PD/LGD, analogo al modello di portafoglio del rischio di credito, a valere sul portafoglio partecipativo stand-alone, integrato con valutazioni di mercato per la parte quotata. La LGD di riferimento è quella regolamentare, mentre gli altri parametri del modello sono i medesimi utilizzati nel modello di portafoglio del rischio di credito.
Il rischio relativo ai fondi pensione a benefici definiti viene ricondotto alla possibilità di dover incrementare la riserva che Intesa Sanpaolo Capogruppo mantiene a garanzia delle prestazioni dei detti fondi pensione, in base ad una variazione sfavorevole nel valore delle attività e/o passività delle Casse di Previdenza coinvolte. Tale rischio viene compiutamente considerato nell'ambito della valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, misurato e controllato sia dal punto di vista del capitale economico, con un modello econometrico a valere sulle principali variabili macroeconomiche, anche negli scenari prospettici di base e di stress.
Il rischio modello è definito come la perdita potenziale che un ente potrebbe subire a seguito di decisioni principalmente basate sui risultati di modelli interni, a causa di errori nello sviluppo, nell'attuazione o nell'utilizzo degli stessi. In continuità con gli anni precedenti, nell'ambito del Resoconto ICAAP 2023, l'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls ha aggiornato la valutazione del rischio modello (sinteticamente espressa attraverso uno score) delle metodologie a supporto della misurazione dei rischi di Primo e Secondo Pilastro che concorrono anche al calcolo del Capitale Economico e ha fornito alla Direzione Centrale Enterprise Risk Management i parametri funzionali alla quantificazione del buffer di capitale economico a fronte del rischio di modello.
102 In precedenza TCFD Report.

Il rafforzamento del complessivo sistema di governo dei rischi passa anche attraverso l'identificazione, la comprensione e il presidio dei cosiddetti rischi emergenti, ossia quei rischi caratterizzati da componenti poco conosciute o in rapida evoluzione, potenzialmente rilevanti nel medio termine rispetto alla posizione finanziaria e al modello di business del Gruppo, ancorché le loro ricadute non siano facilmente valutabili e non siano ancora compiutamente integrabili nei framework di gestione dei rischi più consolidati.
L'individuazione di tali fattispecie deriva in prima battuta dall'analisi costante del contesto esterno e delle principali evidenze raccolte dalla funzione di risk management nell'ambito dell'attività di identificazione dei rischi, svolta all'interno del Gruppo in modo continuativo al fine di mantenere un costante allineamento con il mutevole contesto interno ed esterno e di garantire l'adeguatezza dei presidi e dei vincoli posti in essere a salvaguardia della "Long term viability". Tale attività, oltre a essere svolta nell'ambito dei processi caratteristici di identificazione e valutazione, passa anche per il confronto con i propri peer e con le best practice di mercato, oltre che con le altre funzioni di controllo/di business della Banca.
Eventuali rischi emergenti, per i quali non sia stato ancora sviluppato un modello di calcolo del capitale economico, vengono comunque valutati mediante approcci expert-based oppure utilizzando proxy o modelli di calcolo semplificati al fine di garantire una prudente valutazione del capitale economico assorbito.
In tale contesto, la crescente digitalizzazione dell'infrastruttura tecnologica e dell'offerta commerciale, la maggiore automazione dei processi (es. mediante l'introduzione della robotica e/o dell'intelligenza artificiale) e l'introduzione di nuove modalità di lavoro hanno indotto una modifica della morfologia di alcuni rischi. In particolare, pur non rappresentando rischi intrinsecamente nuovi, è verosimile aspettarsi una potenziale significativa esposizione a:
Inoltre, considerata la rapida evoluzione del contesto dei Digital Asset, il Gruppo ha avviato una serie di iniziative progettuali finalizzate allo studio e alla graduale implementazione di use case relativi all'offerta di servizi in tema di asset digitali e all'applicazione delle tecnologie ad essi connessi (Blockchain, Distributed Ledger Technology - DLT, Metaverso). Sebbene l'attuale stato di avanzamento delle attività non consenta di formulare una valutazione complessiva della rischiosità associata a tali ecosistemi, dalle analisi preliminari effettuate è verosimile aspettarsi che l'operatività in digital asset e l'utilizzo delle nuove tecnologie presentino le stesse famiglie di rischio dei prodotti di finanza tradizionale, ma con una rilevanza accresciuta a causa dei seguenti fattori:
I rischi connessi alle iniziative in corso sono oggetto di valutazione negli ordinari processi di clearing e sono oggetto di monitoraggio nell'ambito del Risk Appetite Framework (overview complessiva delle iniziative in fase di studio e implementazione, limitazioni in termini di segmenti di clientela potenzialmente interessati dalle iniziative, limiti operativi molto stringenti).
La continua evoluzione del contesto operativo, interno ed esterno, impone il continuo aggiornamento degli attuali framework di analisi (es. politiche di sviluppo del portafoglio, sistema dei controlli interni, sistemi di pagamento, presidi di cybersecurity, presidi antiriciclaggio e contrasto del finanziamento al terrorismo, trattamento contabile, fiscale e prudenziale degli asset) in modo da tener conto della nuova/mutata operatività e massimizzare l'efficacia dei presidi di identificazione e mitigazione della potenziale esposizione del Gruppo. In tal senso, proseguono le iniziative progettuali volte ad ottimizzare il profilo di resilienza del Gruppo.
Di seguito viene riportata l'articolazione del Capitale Economico di Gruppo per tipologia di rischio e per Business Unit.

L'assorbimento del Capitale Economico per Business Unit riflette la distribuzione delle diverse attività del Gruppo e le specializzazioni delle aree d'affari.
La parte preponderante dei rischi si concentra nella Business Unit "IMI Corporate & Investment Banking" (38% del Capitale Economico totale): ciò è dovuto sia alla tipologia di clientela servita (Corporate e Financial Institutions) sia all'attività di Capital Market. A questa Business Unit, infatti, è attribuita una significativa quota dei rischi creditizi e dei rischi di trading book. La Business Unit "Banca dei Territori" (18,2% del Capitale Economico totale) rappresenta una fonte di assorbimento rilevante di Capitale Interno coerentemente con la sua connotazione di core business del Gruppo a servizio della clientela Retail, Private e Small/Middle Corporate. Ad essa viene allocata una parte consistente del rischio creditizio e dei rischi operativi. Alla Business Unit "Insurance" (14,6% del Capitale Economico totale) viene allocata la maggior parte dei rischi assicurativi. Alla Business Unit "International Subsidiary Banks" è attribuito il 7,4% dei rischi complessivi, principalmente rischio di credito. Al "Centro di Governo" sono attribuiti, oltre ai rischi di credito, i rischi tipici di Corporate Center, in particolare quelli derivanti dalle partecipazioni, i rischi inerenti alle esposizioni in default, il rischio tasso e cambio di Banking Book e i rischi derivanti dalla gestione del portafoglio FVOCI della Capogruppo (17,7% del Capitale Economico complessivo).
L'assorbimento del Capitale Economico delle Business Unit "Private Banking" e "Asset Management" risulta marginale (rispettivamente 3% e 1,1%), per la natura di business prevalentemente orientata ad una operatività di asset management.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, relativamente al recepimento delle riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3"), ha intrapreso adeguate iniziative progettuali al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi. Nel corso del 2023 sono state avviate le attività progettuali propedeutiche al futuro recepimento della rimodulazione degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 4").
Per quanto riguarda i rischi creditizi, si segnala il recepimento dei provvedimenti autorizzativi BCE all'utilizzo a fini regolamentari dei nuovi modelli Corporate (a partire da marzo 2023) e Specialised Lending (a partire da dicembre 2023). L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.
Con riferimento allo stato di avanzamento del piano di estensione dei modelli interni per il rischio di credito (IRB regulatory Roadmap), la quota di esposizioni autorizzate al sistema IRB è pari all'88,3% del portafoglio crediti; non vi sono autorizzazioni in itinere su portafogli non ancora validati, mentre le istanze da avanzare per i rimanenti portafogli di banche italiane ed estere del Gruppo rappresentano il 3,6% del portafoglio. Per la componente residuale, pari all'8,1%, è stato comunicato l'utilizzo permanente del metodo Standardizzato agli organi di Vigilanza e per il 5,6% è stata ricevuta l'autorizzazione, mentre per il restante 2,5% non ancora.

Per quanto riguarda il rischio di controparte, il Gruppo bancario ne ha migliorato la misurazione e il monitoraggio, affinando gli strumenti richiesti nell'ambito della normativa di "Basilea 3". Ai fini segnaletici Capogruppo è autorizzata alla segnalazione del requisito a fronte di rischio di controparte sia per derivati che SFT (Securities Financing Transactions, ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing) tramite la metodologia dei modelli interni. Tale autorizzazione è stata ottenuta per i derivati a partire dal primo trimestre del 2014, per gli SFT a partire dalla segnalazione del 31 dicembre 2016.
Ai fini gestionali le metodologie avanzate di misurazione del rischio sono implementate per i derivati OTC di Capogruppo a partire dal 2010 e successivamente estese nel corso del 2015 alle Securities Financing Transactions.
Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala che, a partire dal quarto trimestre 2023, è stato introdotto, per le controparti con contratti di marginazione, un processo di monitoraggio dell'impatto di potenziali mancati pagamenti che potrebbero incorrere prima della chiusura delle posizioni, in caso di default. Al fine di mitigare tali impatti è stato inoltre introdotto un processo di intercettamento e gestione di controparti con ridotto merito di credito e soggette a rischio di regolamento.
Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2023 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le banche e società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Banka e Privredna Banka Zagreb.
Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2023.
Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3".
Il documento viene pubblicato sul sito Internet (www.group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, oltre ai sopracitati rischi, valuta con attenzione la tematica di seguito esposta.
Avviata nel 2016, a seguito della pubblicazione del Regolamento dell'Unione Europea (Benchmark Regulation, Regolamento
Il quadro di sintesi dei tassi risk free è il seguente:
| IBOR | Risk Free Rate | Administrator | Secured or Unsecured | Transaction |
|---|---|---|---|---|
| GBP LIBOR | SONIA | Bank of England | Unsecured | o/n wholesale deposits |
| USD LIBOR | SOFR | New York Fed | Secured | o/n UST repo |
| JPY LIBOR | TONAR | Bank of Japan | Unsecured | o/n call rate |
| CHF LIBOR | SARON | SIX Swisse Exchange Ltd. | Secured | interbank o/n report |
| EUR LIBOR | €STR | ECB | Unsecured | o/n wholesale deposits |
Per quanto riguarda il LIBOR, con l'annuncio del 5 marzo 2021 della Financial Conduct Authority (FCA), si è proceduto alla cessazione della pubblicazione o la perdita di rappresentatività (i) immediatamente dal 31 dicembre 2021 per tutte le scadenze del LIBOR della sterlina, euro, franco svizzero e yen giapponese e delle scadenze 1 settimana e 2 mesi per il LIBOR del dollaro americano; l'ultima fase è stata attivata dopo il 30 giugno 2023 per le restanti scadenze del dollaro (ovvero overnight, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi).
Intesa Sanpaolo ha mantenuto negli ultimi anni un elevato livello di attenzione alle evoluzioni in ambito benchmark, avviando sin dal 2016, un progetto dedicato che ha visto la partecipazione di tutte le Funzioni aziendali coinvolte a diverso titolo. Facendo leva sulle attività di cantieri specialistici e nei limiti di spesa previsti dal Capital Budget di progetto, si è provveduto a gestire nel 2023 il completamento della transizione ai nuovi indici sulle diverse tipologie di prodotti, ed essendo stati ritenuti raggiunti gli obiettivi progettuali le attività si sono concluse nel mese di dicembre 2023. I cantieri hanno cessato la loro attività, tuttavia alcune attività residuali sono state indirizzate e prese in carico dai rispettivi owners, che le seguiranno in ordinario. Anche nel 2023 Intesa Sanpaolo ha comunque partecipato alle attività dei gruppi di lavoro a livello europeo, organizzate da EMMI e da ESMA. In quest'ultimo ambito in particolare, Intesa Sanpaolo ha agito fino alla chiusura definitiva dei lavori nel novembre 2023 in qualità di voting member e partecipante al filone progettuale del Working Group on euro risk free rates, dedicato al monitoraggio degli sviluppi riferiti all'utilizzo di €STR come fallback di Euribor ma anche come tasso di riferimento per il mercato dei derivati e a tendere potenzialmente anche per altri prodotti.
Rinviando alla presente Nota integrativa - Parte A Sezione 5 - Altri Aspetti per una analisi di maggior dettaglio in merito agli strumenti finanziari impattati dall'IBOR Reform alla data del bilancio e sulle modalità di gestione della transizione adottate dal Gruppo, si evidenzia che alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese non sono emerse criticità nel completare la transizione entro le scadenze previste. In particolare, per la gestione dello stock degli strumenti in essere, il Gruppo ha previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.
Si ricorda, inoltre, che il Gruppo Intesa Sanpaolo applica dal Bilancio 2019 il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020 che ha adottato il documento emesso dallo IASB sulla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9 Strumenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative)", con cui sono state introdotte alcune modifiche in tema di coperture (hedge accounting) con la finalità di evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma dei tassi possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura.
Nella presente Sezione le informazioni sono fornite con riferimento alle imprese incluse nel consolidato contabile.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 936 | 3.638 | 457 | 3.779 | 510.140 | 518.950 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | 99 | 139.355 | 139.454 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | 1 | 1 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 1 | 47 | - | 6 | 9.018 | 9.072 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | 122 | - | - | 17 | 139 |
| Totale 31.12.2023 |
937 | 3.807 | 457 | 3.884 | 658.531 | 667.616 |
| Totale 31.12.2022 |
1.177 | 4.308 | 413 | 5.150 | 643.958 | 655.006 |
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
(milioni di euro) TOTALE |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 936 | 3.589 | 457 | 3.779 | 500.368 | 509.129 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 67.326 | 67.326 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | 1 | 1 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 1 | 47 | - | 6 | 872 | 926 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | 122 | - | - | 17 | 139 |
| Totale 31.12.2023 |
937 | 3.758 | 457 | 3.785 | 568.584 | 577.521 |
| Totale 31.12.2022 |
1.177 | 4.277 | 413 | 3.773 | 557.960 | 567.600 |

A.1.1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (di cui: Imprese di assicurazione)
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - | - | - | 5 | 5 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | 99 | 72.029 | 72.128 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | 8.146 | 8.146 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | - | 99 | 80.180 | 80.279 |
| Totale 31.12.2022 |
- | - | - | 1.377 | 75.681 | 77.058 |
A.1.1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (di cui: Altre imprese)
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
(milioni di euro) TOTALE |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | 49 | - | - | 9.767 | 9.816 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | - | - |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
- | 49 | - | - | 9.767 | 9.816 |
| Totale 31.12.2022 |
- | 31 | - | - | 10.317 | 10.348 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE (esposizione |
|||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
netta) | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
10.026 | -4.995 | 5.031 | 1.795 | 516.513 | -2.594 | 513.919 | 518.950 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
36 | -36 | - | - | 139.559 | -105 | 139.454 | 139.454 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 1 | 1 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
78 | -30 | 48 | - | X | X | 9.024 | 9.072 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 163 | -41 | 122 | - | 18 | -1 | 17 | 139 |
| Totale 31.12.2023 |
10.303 | -5.102 | 5.201 | 1.795 | 656.090 | -2.700 | 662.415 | 667.616 |
| Totale 31.12.2022 |
11.554 | -5.656 | 5.898 | 3.082 | 643.518 | -2.781 | 649.108 | 655.006 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | ALTRE ATTIVITÀ | ||
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | |||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
-19 | 17 | 35.781 | |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 7.006 | |
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 42.787 | |
| Totale 31.12.2022 |
-27 | 22 | 51.488 |
A.1.2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (di cui: Gruppo bancario)
| Portafogli/qualità ATTIVITA' DETERIORATE |
ATTIVITA' NON DETERIORATE | (milioni di euro) TOTALE (esposizione |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
netta) | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
9.977 | -4.995 | 4.982 | 1.795 | 506.732 | -2.585 | 504.147 | 509.129 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
36 | -36 | - | - | 67.403 | -77 | 67.326 | 67.326 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 1 | 1 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
78 | -30 | 48 | - | X | X | 878 | 926 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 163 | -41 | 122 | - | 18 | -1 | 17 | 139 |
| Totale 31.12.2023 |
10.254 | -5.102 | 5.152 | 1.795 | 574.153 | -2.663 | 572.369 | 577.521 |
| Totale 31.12.2022 |
11.523 | -5.656 | 5.867 | 3.082 | 563.390 | -2.758 | 561.733 | 567.600 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | ALTRE ATTIVITÀ | ||
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | Esposizione netta | ||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
-19 | 17 | 35.754 | |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 6.980 | |
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 42.734 | |
| Totale 31.12.2022 |
-27 | 22 | 51.389 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE | |||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
(esposizione netta) |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | 5 | - | 5 | 5 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | 72.156 | -28 | 72.128 | 72.128 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | X | X | 8.146 | 8.146 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | - | - | 72.161 | -28 | 80.279 | 80.279 |
| Totale 31.12.2022 |
- | - | - | - | 69.801 | -13 | 77.058 | 77.058 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | (milioni di euro) ALTRE ATTIVITÀ |
|
|---|---|---|---|
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | Esposizione netta | |
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | - | 27 |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 24 |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | 51 |
| Totale 31.12.2022 |
- | - | 98 |

A.1.2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (di cui: Altre imprese)
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | TOTALE (esposizione |
|||||
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
netta) | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
49 | - | 49 | - | 9.776 | -9 | 9.767 | 9.816 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | - | - |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | X | X | - | - |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
49 | - | 49 | - | 9.776 | -9 | 9.767 | 9.816 |
| Totale 31.12.2022 |
31 | - | 31 | - | 10.327 | -10 | 10.317 | 10.348 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA | ALTRE ATTIVITÀ | ||
| Minusvalenze cumulate | Esposizione netta | Esposizione netta | ||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | - | - | |
| 2. Derivati di copertura | - | - | 2 | |
| Totale 31.12.2023 |
- | - | 2 | |
| Totale 31.12.2022 |
- | - | 1 |
Il Gruppo, coerentemente con quanto stabilito dall'IFRS 12, considera entità strutturate le entità costituite per raggiungere un obiettivo limitato e ben definito attraverso accordi contrattuali che spesso impongono rigidi vincoli alle facoltà decisionali degli organi direttivi dell'entità; in tale senso le entità strutturate sono configurate in modo che i diritti di voto, o diritti similari, non rappresentano il fattore preponderante per stabilire il soggetto che controlla l'entità, in quanto si riferiscono a materie di natura amministrativa, mentre le relative attività operative sono dirette mediante accordi contrattuali condivisi in sede di strutturazione dell'entità strutturata e che difficilmente possono essere modificati; tra le caratteristiche che contraddistinguono le entità strutturate vi sono:
Il Gruppo risulta operativo attraverso entità strutturate principalmente per il tramite di Special Purpose Entities (SPEs) e OICR.
Non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Come indicato in precedenza, l'operatività del Gruppo attraverso entità strutturate si svolge anche per il tramite di SPEs. A tale fine, per SPEs si intendono le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato: – raccogliere fondi sul mercato emettendo appositi strumenti finanziari;
Ai fini della presente sezione non rileva l'operatività attraverso società veicolo di cartolarizzazione, ovvero costituite per acquisire, cedere e gestire determinati assets, separandoli dal bilancio della società originante (Originator), sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di autocartolarizzazione o di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG). Per tali tipologie di società veicolo si rimanda alle sezioni C. Operazioni di cartolarizzazione e D. Operazioni di cessione della parte E della Nota Integrativa consolidata.
In taluni casi il Gruppo risulta sponsor della SPE attraverso la strutturazione dell'operazione al fine di raggiungere determinati obiettivi, quali la raccolta di fondi, la cartolarizzazione di proprie attività anche ai fini di provvista o l'offerta di un servizio finanziario alla clientela.
Nello specifico l'operatività del Gruppo si articola attraverso le seguenti tipologie di entità strutturate rappresentate da società veicolo (SPEs).
Sono strumenti di finanziamento di progetti "capital intensive", che si basano sulla validità economica e finanziaria dell'operazione industriale o infrastrutturale che viene posta in essere, rimanendo indipendente dal grado di affidabilità/capacità di credito degli sponsor che hanno sviluppato l'idea imprenditoriale. Il finanziamento dell'iniziativa è basato sulla capacità del progetto di generare flussi di cassa positivi, sufficienti a ripagare i prestiti ottenuti e a garantire un'adeguata remunerazione del capitale investito, coerentemente con il grado di rischio assunto.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor.
Si tratta di operazioni finalizzate all'acquisizione/costruzione/gestione di determinati asset fisici da parte di SPE finanziate da uno o più soggetti, le cui prospettive di recupero del credito dipendono principalmente dai cash flow generati dagli asset stessi. Si tratta perciò di attività che per loro natura generano flussi di cassa derivanti dalla gestione ordinaria (ad esempio canoni di affitto o di noleggio, contratti di trasporto merci, ecc.) oppure da un'attività di gestione straordinaria (ad esempio un piano di sviluppo o dismissione di un patrimonio immobiliare). Gli stessi asset costituiscono generalmente oggetto di garanzia reale a fronte del finanziamento erogato al veicolo.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza detenere forme di partecipazione azionaria diretta né interessenze tali da configurare il ruolo di sponsor. Il rischio assunto è sempre un normale rischio di credito e i benefici sono rappresentati dalla remunerazione del finanziamento concesso.

In questa categoria sono ricomprese le esposizioni (affidamenti ed utilizzi in relazione a operazioni di finanziamento strutturate, abitualmente a medio/lungo termine) verso soggetti giuridici in cui la maggioranza del capitale sociale è detenuta da fondi di private equity.
Si tratta per lo più di posizioni volte a supportare progetti di Leveraged Buy Out (quindi ad elevata leva finanziaria), connesse cioè all'acquisizione di aziende o parti di esse anche attraverso il ricorso a veicoli appositamente creati (SPE). Questi, in un momento successivo all'acquisizione del pacchetto azionario/quote della società target, normalmente si fondono per incorporazione con quest'ultima. Le società target dell'operazione sono generalmente caratterizzate da buone prospettive di sviluppo e di valorizzazione, da cash flow stabili nel medio periodo e da bassi livelli di indebitamento originari. Il Gruppo Intesa Sanpaolo finanzia entità della specie, come normali clienti affidati, senza ricoprirne il ruolo di sponsor.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta investimenti/esposizioni anche verso entità strutturate rappresentate da OICR.
Tra le principali fattispecie figurano gli investimenti effettuati dal Gruppo in alcuni fondi chiusi e riservati di Private Equity e di Venture e Seed Capital.
Tra le esposizioni verso OICR figurano anche gli investimenti in quote di fondi immobiliari derivanti da operazioni di conferimento di porzioni del portafoglio immobiliare del Gruppo.
Sono altresì presenti investimenti in OICR derivanti da operazioni di recupero crediti o da apporti di Non Performing Loans, congiuntamente ad altri soggetti bancari, a fondi gestiti da soggetti specializzati.
Gli investimenti in OICR ricomprendono anche le quote possedute in Fondo Atlante e Italian Recovery Fund, fondi di investimento alternativi gestiti dalla SGR Quaestio Capital Management, impegnati in operazioni di valorizzazione di Non Performing Loans di banche italiane.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo presenta infine investimenti in hedge fund per cui si rimanda alla specifica sezione della parte E della Nota Integrativa consolidata.
Ulteriori investimenti in OICR sono effettuati dal Gruppo, per il tramite della controllata Eurizon Capital SGR e delle società da questa a sua volta controllate, nell'ambito delle politiche di gestione del portafoglio finanziario emanate dalla stessa SGR e società controllate, in accordo con quanto stabilito dalle Linee guida del Gruppo Intesa Sanpaolo. Nello specifico la SGR e relative controllate sono caratterizzate dalla presenza sia temporanea che strutturale di disponibilità liquide rivenienti dal patrimonio aziendale, non stabilmente investito in partecipazioni o altre attività immobilizzate, e dalla dinamica ordinaria dei flussi di cassa. In base a quanto definito nelle linee guida per la gestione del portafoglio finanziario, nell'ambito delle attività di gestione della liquidità, le disponibilità strutturali e quelle temporanee legate alla dinamica dei flussi di cassa a breve termine e a vista compongono il portafoglio di liquidità al netto di quanto mantenuto in conto corrente o investito in depositi a termine. In relazione alle attività svolte dalla SGR e dalle relative controllate e alle caratteristiche delle disponibilità in esame, le eccedenze di liquidità devono essere investite in attività che presentino un rischio moderato e siano facilmente liquidabili. Nell'ambito di tale portafoglio rientrano gli investimenti in fondi monetari e fondi obbligazionari a breve termine, entrambi specializzati nell'area euro istituiti e/o gestiti da Eurizon Capital SGR o da società da questa controllate. L'investimento da parte del Gruppo negli OICR gestiti da società controllate non pregiudica l'autonomia gestionale e la capacità delle SGR di agire nell'esclusivo interesse degli investitori, in considerazione delle specifiche disposizioni previste dalla normativa di settore e dalle Autorità di Vigilanza.
Nella tabella che segue sono riepilogati i portafogli contabili in cui sono allocati i rapporti attivi e passivi intrattenuti con le entità strutturate non consolidate.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci di bilancio / Tipologia di entità strutturata |
Portafogli contabili dell'attivo | Totale attività (A) |
Portafogli contabili del passivo |
Totale passività (B) |
VALORE CONTABILE NETTO (C = A-B) |
Esposizione massima al rischio di perdita (D) |
Differenza tra esposizione al rischio di perdita e valore contabile (E = D - C) |
|
| 1. | Società veicolo | 2.531 | 594 | 1.937 | 2.976 | 1.039 | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
101 | Debiti vs clientela | 496 | |||||
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
3 | Passività finanziarie di negoziazione |
98 | |||||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
18 | - | ||||||
| Attività valutate a costo ammortizzato Crediti verso clientela |
2.409 | |||||||
| 2. | OICR | 4.016 | 211 | 3.805 | 4.200 | 395 | ||
| Attività finanziarie detenute per la 451 negoziazione Attività finanziarie designate al fair value 3.367 |
Debiti vs clientela | 209 | ||||||
| Passività finanziarie di negoziazione |
2 | |||||||
| Attività valutate a costo ammortizzato Crediti verso clientela |
198 | - |
L'esposizione massima al rischio, rappresentante la massima esposizione del Gruppo alle perdite derivanti dalle proprie interessenze in entità strutturate, coincide, in genere, con il valore contabile netto a cui vengono sommate, ove applicabile, talune tipologie di esposizioni fuori bilancio (es. linee di credito non revocabili o garanzie rilasciate); il valore contabi le netto corrisponde all'esposizione di bilancio al netto delle rettifiche di valore registrate nell'esercizio in corso o in quelli precedenti. Per gli OICR l'esposizione massima al rischio comprende anche gli impegni del Gruppo, non ancora richiamati dal fondo, a sottoscrivere ulteriori quote.
Nella tabella seguente si riportano l'ammontare e la tipologia dei ricavi percepiti nel corso dell'esercizio da entità strutturate; la componente principale dei ricavi rilevati è relativa a commissioni derivanti dall'attività di gestione e collocamento degli OICR sponsorizzati e gestiti da SGR del Gruppo e collocati presso la clientela. Le commissioni in oggetto sono addebitate dalla SGR ai fondi oggetto di gestione e retrocesse in parte alla rete distributrice per il servizio di collocamento.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia di entità strutturata sponsorizzata | Interessi | Commissioni | Dividendi | Altri proventi |
TOTALE |
| OICR | 148 | 2.042 | 100 | - | 2.290 |
| Società veicolo | 154 | 8 | - | 72 | 234 |

Nella presente sezione i dati vengono indicati al lordo dei rapporti intrattenuti con le altre società incluse nel consolidamento di bilancio; tali dati includono convenzionalmente, in proporzione all'interessenza detenuta, anche le attività e le passività delle società bancarie, finanziarie e strumentali controllate congiuntamente e consolidate proporzionalmente ai fini di vigilanza. Laddove il contributo dei rapporti intercorrenti fra le società appartenenti al consolidato prudenziale e le altre società incluse nel perimetro del consolidamento del bilancio sia rilevante, in calce alle informative interessate viene fornito il relativo dettaglio.

La tabella che segue riporta la riconciliazione dei dati di Stato patrimoniale consolidato con i dati di Stato patrimoniale riferiti al perimetro di vigilanza bancaria.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo |
31.12.2023 | Effetti del deconsolidamento e del consolidamento di controparti diverse |
31.12.2023 | |
| Bilancio | da quelle incluse nel gruppo bancario (*) |
Vigilanza | ||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | -680 | 88.590 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 144.594 | -101.006 | 43.588 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38.163 | 49 | 38.212 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1 | - | 1 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 106.430 | -101.055 | 5.375 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 140.753 | -72.135 | 68.618 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.950 | 650 | 519.600 |
| a) Crediti verso banche | 32.899 | 4 | 32.903 | |
| b) Crediti verso clientela | 486.051 | 646 | 486.697 | |
| 50. | Derivati di copertura | 7.006 | -26 | 6.980 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.695 | - | -5.695 |
| 70. | Partecipazioni | 2.501 | 7.045 | 9.546 |
| 80. | Attività assicurative | 813 | -813 | - |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 412 | -412 | - | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 401 | -401 | - | |
| 90. | Attività materiali | 9.825 | -541 | 9.284 |
| 100. | Attività immateriali | 9.524 | -525 | 8.999 |
| di cui: | ||||
| - avviamento | 3.672 | -426 | 3.246 | |
| 110. | Attività fiscali | 14.533 | -571 | 13.962 |
| a) correnti | 1.932 | -80 | 1.852 | |
| b) anticipate | 12.601 | -491 | 12.110 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | -52 | 212 |
| 130. | Altre attività | 31.232 | -3.412 | 27.820 |
| Totale dell'attivo | 963.570 | -172.066 | 791.504 |
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2023 Bilancio |
Effetti del deconsolidamento e del consolidamento di controparti diverse da quelle incluse nel gruppo bancario (*) |
31.12.2023 Vigilanza |
|
|---|---|---|---|---|
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 642.119 | 1.082 | 643.201 |
| a) debiti verso banche | 93.242 | -863 | 92.379 | |
| b) debiti verso la clientela | 440.449 | 2.346 | 442.795 | |
| c) titoli in circolazione | 108.428 | -401 | 108.027 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 43.493 | 75 | 43.568 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 72.782 | -51.438 | 21.344 |
| 40. | Derivati di copertura | 5.188 | -84 | 5.104 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.967 | - | -3.967 |
| 60. | Passività fiscali | 1.946 | -849 | 1.097 |
| a) correnti | 458 | -100 | 358 | |
| b) differite | 1.488 | -749 | 739 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | - | 2 |
| 80. | Altre passività | 12.741 | -869 | 11.872 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 767 | -5 | 762 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.523 | -102 | 4.421 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 524 | 1 | 525 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | - | 98 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 3.901 | -103 | 3.798 | |
| 110. | Passività assicurative | 119.849 | -119.849 | - |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 119.674 | -119.674 | - | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 175 | -175 | - | |
| 120. | Riserve da valutazione | -2.009 | - | -2.009 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | 7.948 | - | 7.948 |
| 150. | Riserve | 14.697 | - | 14.697 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | - | -2.629 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.003 | - | 28.003 |
| 170. | Capitale | 10.369 | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | -140 | - | -140 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 164 | -27 | 137 |
| 200. | Utile (Perdita) di periodo (+/-) | 7.724 | - | 7.724 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 963.570 | -172.066 | 791.504 |
(*) Gli effetti sono riconducibili al:
deconsolidamento delle società non facenti parte del Gruppo Bancario;
consolidamento con il metodo proporzionale delle società controllate congiuntamente e consolidate con il metodo del patrimonio netto in Bilancio.

Le strategie, il Risk Appetite Framework, le Facoltà e le Regole di Concessione e gestione del credito nel Gruppo sono indirizzate:
Il costante monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene perseguito attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento.
Occorre poi sottolineare che il Piano d'Impresa 2022-2025 contempla – tra le altre – specifiche iniziative mirate alla riduzione massiva dello stock di NPL e alla continua prevenzione attraverso una strategia modulare.
Stante il massivo de-risking realizzato negli scorsi esercizi, nel 2023 sono state realizzate alcune operazioni straordinarie di cessione a valere su portafogli per 1,2 miliardi in termini di Gross Book Value (GBV), a cui si aggiungono circa 0,4 miliardi di GBV di cessioni di crediti single name. Inoltre si precisa che: i) nel mese di marzo 2023 si è perfezionata l'operazione di cessione di un portafoglio per 0,8 miliardi in termini di GBV già riclassificato ad attività in via di dismissione sul fine esercizio scorso; ii) nel mese di dicembre è stato classificato in attività in via di dismissione un portafoglio per circa 0,2 miliardi di GBV, per il quale è prevista la cessione nel 2024.
Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Il Piano d'Impresa 2022-2025" della Relazione sull'andamento della gestione.
Sono di seguito illustrati gli aspetti quali-quantitativi relativi alle esposizioni creditizie verso controparti residenti nei Paesi in conflitto, in portafoglio alle due controllate residenti in Russia ed Ucraina, Banca Intesa Russia e Pravex Bank (banca ucraina) o erogati da altre realtà del Gruppo (esposizioni cross border), con particolare riguardo alla loro valutazione.
Al 31 dicembre 2023 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate).

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 (*) | 31.12.2022 (**) | ||||||||||
| Esposizione lorda | Esposizione netta | Esposizione lorda | Esposizione netta | ||||||||
| Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | Russia | Ucraina | ||||
| Crediti verso clientela | 872 | 186 | 643 | 123 | 1.629 | 216 | 1.168 | 103 | |||
| Banca Intesa Russia | 197 | - | 117 | - | 372 | - | 205 | - | |||
| Pravex | - | 62 | - | - | - | 112 | - | - | |||
| Esposizioni cross-border | 675 | 124 | 526 | 123 | 1.257 | 104 | 963 | 103 | |||
| Crediti verso banche | 707 | 59 | 696 | 59 | 797 | 63 | 782 | 62 | |||
| Banca Intesa Russia | 691 | - | 683 | - | 751 | - | 740 | - | |||
| Pravex | - | 59 | - | 59 | - | 63 | - | 62 | |||
| Esposizioni cross-border | 16 | - | 13 | - | 46 | - | 42 | - | |||
| Titoli | 12 | 53 | 10 | 49 | 73 | 11 | 41 | 2 | |||
| Banca Intesa Russia | 11 | - | 10 | - | 13 | - | 13 | - | |||
| Pravex | - | 48 | - | 47 | - | - | - | - | |||
| Divisione IMI C&IB | - | - | - | - | 31 | - | 14 | - | |||
| Divisione Insurance | 1 | 5 | - | 2 | 29 | 11 | 14 | 2 |
(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 46 milioni (39 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 34 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 24 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 25 milioni (24 milioni netti) verso clientela residente in Ucraina. Sono altresì presenti 66 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 10 milioni (valore lordo e
netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti in Ucraina. Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da
soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sia le consistenze al 31 dicembre 2023 che l'incremento di circa 20 milioni registratosi rispetto al 31 dicembre 2022 sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.
(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 126 milioni (113 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 67 milioni (66 milioni netti) presso Pravex oltre a 232 milioni (186 milioni netti) di esposizioni fuori bilancio cross Border verso clientela residente in Russia netto ECA e 27 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.
Sono altresì presenti 155 milioni (152 milioni netti) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 18 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.
Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.
Come si può notare dalla tabella, a fine esercizio le esposizioni residue per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina ammontano, in termini di valori lordi, a 197 milioni (117 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 675 milioni (526 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 707 milioni (696 milioni netti) e in titoli per complessivi 12 milioni (10 milioni netti). Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 186 milioni (123 milioni netti), di cui 62 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank. A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per 59 milioni (59 milioni netti) e in titoli per complessivi 53 milioni (49 milioni netti). La pluralità delle esposizioni verso controparti russe103 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari".
Nel corso dell'esercizio, dopo la significativa riduzione dei rischi creditizi legati al conflitto russo-ucraino realizzata nel 2022 prevalentemente per effetto della cessione a titolo definitivo di due importanti esposizioni (per 2,5 miliardi), si sono registrate ulteriori riduzioni sui predetti rischi creditizi. In particolare, l'esposizione lorda per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) si è ridotta di 900 milioni (-32% rispetto alla fine dell'esercizio precedente). Tale riduzione ha interessato le esposizioni verso clientela residente in Russia non performing per 298 milioni quale effetto della cessione di una esposizione classificata ad UTP (per 214 milioni) e dell'autorizzazione rilasciata ad utilizzare le somme incassate (e in precedenza congelate) da altra esposizione anch'essa classificata ad UTP (per 84 milioni), le esposizioni verso clientela residente in Russia performing per 284 milioni quale effetto di rimborsi e cessioni su diverse esposizioni, le esposizioni verso banche e clientela della partecipata Banca Intesa Russia per 235 milioni (di cui verso clientela 175 milioni e di cui verso banche 60 milioni) ed i titoli emessi da controparti russe per circa 61 milioni.
Rileva, in particolare, la riduzione di 881 milioni (-33% rispetto a fine 2022) delle esposizioni creditizie lorde verso banche e clientela. La riduzione di 19 milioni registrata sui titoli risente della diminuzione sul comparto titoli emessi da controparti residenti in Russia per 61 milioni, principalmente a fronte di cessioni, in parte controbilanciata da una crescita dei titoli della controllata Pravex verso governi e banche centrali a fronte della liquidità resasi disponibile dalle progressive estinzioni dei crediti a clientela.
103 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono per semplicità - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.
La continuità nella manovra di de-risking ha contribuito a ridurre di 578 milioni (-27%) l'esposizione netta complessiva (clientela, banche e titoli) al 31 dicembre 2023 verso controparti residenti in Russia e Ucraina, pari a 1.580 milioni rispetto ai 2.158 milioni del 31 dicembre 2022.
A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia ed in Ucraina. In tale contesto si è altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che sono state classificate tra le inadempienze probabili e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica.
Al 31 dicembre 2023, alla luce del significativo processo di de-risking in precedenza descritto, si rilevano complessivamente, nelle società del Gruppo diverse da quelle dei paesi in conflitto, 24 milioni di crediti deteriorati per cassa verso controparti residenti in Russia.
I crediti deteriorati della partecipata russa ammontano a 40 milioni (61 milioni al 31 dicembre 2022), mentre la classificazione integrale a sofferenze del portafoglio della partecipata ucraina ha portato a rilevare 62 milioni di sofferenze (112 milioni al 31 dicembre 2022).In linea con la rappresentazione già fornita nella Relazione semestrale al 30 giugno, per quanto riguarda il portafoglio per il quale non sono stati ravvisati segnali di deterioramento specifici, dalle analisi effettuate del principio contabile IFRS 9 e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie104, nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione emergenziale quale il COVID-19105, nell'utilizzo di aggiustamenti manageriali nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.
Con specifico riferimento alle posizioni cross border, per quanto concerne i profili metodologici di determinazione della ECL sono confermate, al 31 dicembre 2023, le scelte già adottate nel 2022 e mantenute nel corso del 2023.
È confermata la classificazione nello stage 2 delle controparti in perimetro guidata dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di pagamento del debito a seguito di restrizioni o decisioni del Paese di residenza e non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quindi applicato in base al Paese di residenza delle controparti. Tale approccio ha operato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, che ai fini di calcolo dell'ECL.
In particolare, ai fini del calcolo della ECL sul perimetro Core è applicata la PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward-looking. Tale approccio è stato ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto. Per contro, è stato calcolato un ulteriore buffer prudenziale, tale da determinare un'equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata). Infine, su una controparte permangono aggiustamenti (aumenti della ECL come sopra calcolata) volti a cogliere potenziali perdite attese non adeguatamente misurate dalle stime.
Le banche della Divisione ISB adottano, sui clienti cross-border comuni del Gruppo, i rating della Capogruppo e il parametro di LGD "transfer risk" definito centralmente. Sulle altre esposizioni i rating sono determinati da modelli locali, in coerenza con le istruzioni ricevute dal Group Rating Desk di Capogruppo.
Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino, inoltre, ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della banca ucraina controllata un approccio del tutto specifico, fortemente guidato da razionali che hanno tenuto in considerazione le incertezze e gli elementi di rischio connessi al conflitto. È pertanto mantenuta la scelta adottata in sede di Bilancio 2022, alla luce dell'aggravarsi e del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina, relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.
Per quanto riguarda Banca Intesa Russia si sono definite scelte prudenziali specifiche, pur tenendo conto peraltro della diversa situazione di rischio/operativa rispetto alla partecipata Ucraina. Si è proceduto quindi all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto le valutazioni effettuate sui crediti della controllata, previa classificazione degli stessi a stage 2, scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 35% (40,5% a dicembre 2022) sul valore lordo degli stessi.
Si segnala l'intervenuta restituzione – tra la fine di marzo e l'inizio di aprile – dell'ammontare infragruppo messo a disposizione di Banca Intesa Russia prima dello scoppio del conflitto e originariamente destinato ad un futuro aumento di capitale (la cui concreta effettuazione era stata sospesa in conseguenza degli eventi bellici). Le somme rimborsate ammontano ad un controvalore di circa 200 milioni di euro, allineato a quanto inizialmente messo a disposizione. Si segnala, inoltre, che la Capogruppo e due controllate avevano anche erogato a Banca Intesa Russia finanziamenti a supporto dell'operatività della banca per un valore residuo iscritto in bilancio al 31 dicembre 2023 di 211 milioni.
104 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.
105 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

Per completezza si ricorda che anche il patrimonio immobiliare delle due partecipate è stato oggetto di valutazione. Considerata l'estrema incertezza che contraddistingue l'attuale scenario bellico e l'attuale assenza di un mercato immobiliare in Ucraina, si è ritenuto prudente confermare l'azzeramento del valore degli asset ad uso investimento e delle filiali e degli altri immobili ad uso funzionale di Pravex Bank. Per la sola sede centrale di Kiev, tenuto conto della sua funzione strategica rispetto all'esercizio dell'attività bancaria, dell'attuale controllo che è possibile esercitare sullo stato di conservazione dell'immobile e della sua localizzazione, si è valutato di mantenere invariato il valore. Con riferimento al limitato patrimonio immobiliare di Banca Intesa Russia costituito essenzialmente dalla sede centrale di Mosca, gli esiti della valutazione non hanno evidenziato elementi tali da dover procedere ad una svalutazione, confermando sostanzialmente i valori di carico.
Il portafoglio titoli della partecipata Banca Intesa Russia, pari a 11 milioni (13 milioni al 31 dicembre 2022), è costituito da titoli governativi russi classificati al livello 2 di fair value e valutati con l'utilizzo di quotazioni rilevate sul mercato secondario russo. Il portafoglio titoli della partecipata Pravex, pari a 48 milioni (nullo a dicembre 2022), è costituito da titoli governativi e titoli emessi da banche centrali a breve termine quale investimento di parte della liquidità riveniente dalla riduzione del portafoglio crediti. I titoli di debito emessi da controparti ucraine sono classificati al livello 3 di fair value, i restanti titoli di debito sono classificati al livello 1 di fair value.
Complessivamente, tali processi valutativi sulle esposizioni russe hanno portato alla rilevazione al 31 dicembre 2023, al lordo degli effetti fiscali, di proventi netti per complessivi 91 milioni, riferibili per 206 milioni a riprese di valore nette su crediti, prevalentemente riconducibili agli incassi intervenuti sia sulle posizioni cross-border, sia presso le partecipate Banca Intesa Russia e Pravex, per 1 milione a rettifiche di valore sui titoli di debito detenuti dalla partecipata Pravex e per 114 milioni da accantonamenti ad altri fondi per rischi ed oneri (aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022) effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, risultato positivo al termine dell'esercizio per il positivo andamento gestionale della partecipata.
Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo, un ruolo fondamentale nella gestione e controllo del rischio di credito è svolto dagli Organi societari che, secondo le proprie competenze, assicurano l'adeguato presidio del rischio di credito individuando gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio, verificandone nel continuo l'efficienza e l'efficacia e definendo i compiti e le responsabilità delle funzioni e strutture aziendali coinvolte nei processi.
Il presidio e governo del credito assicurato dagli Organi societari è riflesso nell'attuale assetto organizzativo che individua specifiche aree di responsabilità centrale riconducibili a:
che garantiscono, con l'adeguato livello di segregazione, lo svolgimento delle funzioni di gestione e l'attuazione delle attività di controllo del rischio, nonché la definizione dei processi e degli applicativi a supporto.
L'Area di Governo Chief Lending Officer, avvalendosi delle proprie strutture (Direzione Centrale Concessione BdT, Direzione Centrale Concessione CIB, Direzione Centrale Crediti ISB, Direzione Centrale Governo del Credito, Direzione Centrale Presidio Valore del Credito e Direzione Centrale NPE):
– garantisce, coerentemente con le linee guida dell'Area di Governo Chief Risk Officer e nel rispetto degli Indirizzi Gestionali Creditizi, la sorveglianza sistematica di primo livello del portafoglio crediti di competenza, individuando fenomeni riferiti a specifici aggregati creditizi caratterizzati da elevati livelli di anomalia per i quali attivare gli opportuni interventi di mitigazione del rischio.
L'Area di Governo Chief Risk Officer ha la responsabilità di declinare il Risk Appetite Framework nell'ambito della gestione dei rischi di credito, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali ed assicura la misurazione e il controllo delle esposizioni di rischio di Gruppo. Specificamente, l'Area di Governo Chief Risk Officer:
Le attività sono condotte direttamente dall'Area di Governo Chief Risk Officer sia per la Capogruppo che per le principali società controllate per le quali si applica il modello accentrato.
Con riferimento alle politiche di gestione del rischio di credito, l'Area di Governo Chief Financial Officer:
Il Chief Data, A.I., Innovation and Technology Officer definisce il modello e presidia il sistema di Data Governance e di Data Quality del Gruppo, assicurandone la diffusione e l'implementazione e coordinando le attività degli attori coinvolti.
Infine, come per tutti gli ambiti di rischio ed in primis per quello creditizio, il Chief Audit Officer svolge l'attività di revisione interna, volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura ed all'intensità dei rischi.
Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, ha stabilito delle linee di comportamento in merito all'assunzione di rischio creditizio, al fine di evitare l'eccessiva concentrazione delle esposizioni, di limitare le potenziali perdite negli scenari avversi, di preservare una qualità del credito coerente agli obiettivi di equilibrio patrimoniale ed economico.
Elementi fondamentali per la gestione, misurazione e controllo del rischio di credito sono dati da Perdita Attesa e Risk Weighted Assets, che incorporano gli effetti della dimensione dell'esposizione (Exposure At Default - EAD), della rischiosità relativa del cliente (Probability of Default - PD), della previsione di perdita ove ricorrano condizioni di insolvenza – tenuto conto delle garanzie che mitigano l'assunzione di rischio correlata all'affidamento (Loss Given Default - LGD) – e la durata dell'esposizione (maturity), come dettagliato nel Paragrafo 2.3.
Le componenti che concorrono alla determinazione dei Risk Weighted Assets costituiscono gli elementi centrali per la determinazione dei livelli di Facoltà di Concessione del credito, dei limiti del Credit Risk Appetite (CRA), del pricing del credito, del calcolo delle rettifiche di valore sulle esposizioni performing e delle rettifiche di valore analitico-statistiche sulle esposizioni non performing, nonché del calcolo del capitale economico e regolamentare.

Il Credit Risk Appetite ha finalità di ottimizzare il profilo rischio-rendimento degli attivi. Mediante le "Regole in materia di Credit Risk Appetite" vengono definite le modalità di applicazione del CRA e le modalità di calcolo della classe di colore di CRA, cui sono associati limiti di esposizione al fine di perseguire una crescita degli impieghi coerente con l'appetito per il rischio definito per il Gruppo.
Il calcolo del pricing delle operazioni ha come obiettivo la definizione di adeguatezza delle condizioni economiche in considerazione della generazione di valore rispetto alla rischiosità espressa e a tutte le componenti che rientrano nel calcolo del valore, comprensivo anche dei costi imputati alle strutture.
Il capitale a rischio viene definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte di un anno, ad un determinato livello di confidenza. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato dal Gruppo, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale a rischio costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo e nell'ambito del processo ICAAP viene calcolato sia in ottica regolamentare che in ottica gestionale.
I livelli di Facoltà fissati in termini di RWA delimitano il potere di delibera nella fase di concessione, specificando le figure professionali delegate e gli iter deliberativi per gli affidamenti per le singole controparti. In particolare, nel caso in cui la concessione di crediti da parte delle controllate del Gruppo ecceda determinate soglie è prevista la richiesta del "Parere di Conformità" agli organi competenti della Capogruppo.
La fase di concessione del credito è disciplinata anche da metriche complementari agli RWA che definiscono meccanismi di coordinamento e strumenti di supporto per l'esercizio continuativo delle responsabilità di indirizzo, coordinamento e controllo, in attuazione delle disposizioni di governo societario. In particolare, la normativa aziendale contempla le Regole di Concessione, che specificano le modalità attraverso le quali assumere il rischio di credito verso la clientela e le Regole in materia di Strategie Creditizie che rispondono allo scopo di orientare lo sviluppo e la composizione del portafoglio creditizio verso un profilo di rischio/rendimento riconosciuto ottimale nell'orizzonte di medio lungo periodo, tenuto anche conto della sostenibilità del portafoglio sotto il profilo ESG sul medesimo orizzonte temporale.
I processi di gestione del rischio di credito prevedono inoltre che le posizioni creditizie siano oggetto di un riesame periodico svolto dalle strutture centrali o periferiche competenti e che la clientela non sia valutata solo in fase di primo affidamento ma anche nel continuo, mediante un processo di monitoraggio periodico che interagisce con i processi e le procedure di gestione e di controllo del credito al fine di assicurare una valutazione tempestiva dell'insorgere di eventuali segnali di deterioramento, con riflesso sul grado di rischiosità delle esposizioni. È attivo, infatti, con evoluzioni introdotte nel 2023 sul segmento Corporate, il sistema di intercettamento e classificazione denominato Early Warning System (EWS), applicato ai portafogli Corporate, SME Retail, Retail e Institutions. I modelli sono stati sviluppati valorizzando anche gli indicatori individuati nell'Asset Quality Review e sono composti da una parte statistica, una parte qualitativa e un'integrazione di trigger manuali a evento. L'aggiornamento degli indicatori è giornaliero e laddove gli stessi confermino una potenziale situazione di anomalia nella gestione del rapporto, le relative posizioni sono intercettate e segnalate negli specifici processi gestionali. I modelli di EWS, come menzionato in precedenza, dalla seconda metà del 2021 sono stati oggetto di ulteriori sviluppi per un progressivo inserimento nei processi del credito (a partire dal 2023 con l'aggiornamento del modello Corporate). Più in generale il Gruppo ha proseguito l'evoluzione di propri modelli gestionali a supporto dei processi di concessione, monitoraggio e gestione del credito (es. affordability, motori di concessione automatica e previsionali). Più in dettaglio, in ambito Retail nel 2023 è stata completata la messa in produzione del modello di affordability a servizio sia dei prodotti prestiti personali di Intesa Sanpaolo e di Isybank, sia dei mutui ipotecari di Intesa Sanpaolo. In ambito imprese, è stato effettuato un aggiornamento dei motori automatici di concessione per il prodotto factoring "ceduti" sia SME Retail che Corporate ed è stato introdotto un nuovo modello automatico di concessione per i prodotti aperture di conto corrente, anticipo transato POS e 18-1 relativi al segmento SME Retail. Nel corso del 2023 sono stati altresì manutenuti i modelli di previsione settoriale a supporto di molteplici processi aziendali quali il RAF, le strategie creditizie e per attività/strumenti di concessione e monitoraggio del credito, nonché della definizione di aggiustamenti manageriali ai modelli IFRS 9.
La valutazione delle rettifiche di valore delle esposizioni performing e delle esposizioni non performing si basa su metodologie
coerenti con il principio contabile internazionale IFRS 9, dettagliatamente descritte nella Parte A - Sezione "A. 2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio" ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore". Nel successivo paragrafo "2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese" vengono rappresentati i principali profili applicativi ai fini del Bilancio 2023.
Il rischio Paese rappresenta una componente aggiuntiva del rischio di insolvenza dei singoli prenditori, misurato nell'ambito dei sistemi di controllo dei rischi creditizi. Tale componente è collegata alle perdite potenzialmente derivanti dall'attività di finanziamento internazionale causate da eventi in un determinato Paese che sottostanno, almeno in parte, al controllo del relativo Governo, ma non a quello dei singoli soggetti residenti nello stesso Paese. Il rischio Paese si sostanzia, pertanto, sia in rischio di trasferimento per le controparti non sovrane, determinato dal blocco dei pagamenti verso l'estero, sia in rischio sovrano che viene invece misurato attraverso il giudizio sul merito creditizio dello Stato sovrano. In questa definizione rientrano tutte le forme di prestito cross-border verso i soggetti residenti in un determinato Paese.
La componente di rischio Paese viene utilizzata nell'ambito della concessione di credito a soggetti non residenti, al fine di valutare in via preliminare la capienza dei limiti per il rischio paese stabiliti ex ante. Tali limiti, espressi in termini di capitale economico, identificano il massimo rischio accettabile per il Gruppo, definito su base annua nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo. Si ricorda, inoltre, che in conseguenza della situazione eccezionale determinatasi con l'avvento del conflitto Russia/Ucraina la stima del rischio di trasferimento del paese Federazione Russa è stata presa a riferimento per la definizione del management overlay della LGD delle controparti "cross-border" come descritto nel paragrafo "1.1 Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare fra Russia e Ucraina".
Il rischio di controparte è una particolare fattispecie di rischio di credito, relativo ai contratti derivati e SFT (Securities Financing Transactions ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing), che si riferisce all'eventuale insolvenza della controparte prima della scadenza del contratto. Tale rischio, sovente denominato rischio di sostituzione, è connesso all'eventualità che il valore di mercato della posizione sia divenuto positivo e, dunque, che, in caso di insolvenza della controparte, la parte solvente sia costretta a sostituire la posizione sul mercato, sopportando una perdita.
Per quanto riguarda il rischio di controparte, il Gruppo bancario si è dotato di un modello interno per la misurazione del rischio a livello regolamentare (solo per Capogruppo) e gestionale.
Ai fini della misurazione gestionale degli utilizzi delle linee di credito per i derivati e SFT, l'intero Gruppo bancario adotta il metodo dell'esposizione potenziale futura (stimata con la PFE – Potential Future Exposure – effettiva media). L' Area di Coordinamento Market, Financial e C&IB Risks provvede giornalmente alla stima delle misure di rischio di controparte, ai fini della misurazione degli utilizzi delle linee di credito per derivati e SFT per Capogruppo e Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. Si precisa che anche per le altre banche del Gruppo viene applicata la misurazione a modello interno, in modalità semplificata, tramite l'utilizzo di Add-on stimati internamente.
Inoltre, a completamento del processo di analisi di rischio sulle misure di esposizione attivato nel tempo a seguito degli sviluppi sopra riportati, sono stati attivati i seguenti processi aziendali:
Il rischio di concentrazione deriva dall'esposizione a controparti, gruppi di controparti connesse e controparti nello stesso settore economico o che svolgono la stessa attività o che operano nella stessa regione geografica. Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del Risk Appetite Framework, queste sono oggetto di appositi stress test volti a identificare e a valutare le minacce per il Gruppo e le azioni di mitigazione più appropriate:
L'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls, nell'ambito dell'Area di Governo Chief Risk Officer, svolge specifiche attività di controllo di II livello a presidio del credito e della qualità dei dati.
Le attività sul credito sono volte a verificare la corretta classificazione e l'adeguatezza del processo di gestione su singole esposizioni (c.d. Single name).
In via generale lo sviluppo delle attività di controllo, nonché di indirizzo e coordinamento, prevede l'esame dei singoli processi del credito, anche al fine di verificare la presenza di idonei presidi di controllo di I livello, ivi comprese le modalità di esecuzione e tracciabilità. Le potenziali aree di indagine da approfondire mediante i controlli Single name considerano anche le risultanze dei monitoraggi agiti dalle Funzioni di Controllo di I livello nell'ambito dei differenti cluster creditizi.
Valuta inoltre la rispondenza nel tempo dei sistemi interni di misurazione e gestione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali alle prescrizioni normative, alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

L'attività creditizia del Gruppo risulta orientata verso la clientela italiana (oltre l'80% del totale) ed è prevalentemente rivolta a famiglie e a piccole medie imprese.
L'interscambio dei flussi informativi di base tra le diverse entità del Gruppo è assicurato dalla Centrale Rischi di Gruppo e dalla "Posizione Complessiva di Rischio", che consentono di evidenziare ed analizzare i rischi creditizi in capo ad ogni controparte/gruppo economico, sia verso il Gruppo nel suo complesso, sia nei confronti delle singole realtà che lo compongono.
Dalla mensilità di settembre 2018 - a seguito della predisposizione dell'architettura di alimentazione e generazione della segnalazione Anacredit finalizzata a supportare la "raccolta di dati granulari sul credito e sul rischio di credito" così come definita dal Regolamento (UE) n. 2016/867 del 18 maggio 2016 - è operativo il nuovo impianto segnaletico nel rispetto delle disposizioni regolamentari definite dalla BCE e poste in essere dalle Banche Centrali Nazionali di riferimento.
La perdita attesa risulta dal prodotto di esposizione, probabilità di default e Loss Given Default.
In Intesa Sanpaolo la probabilità di default è misurata attraverso modelli di rating differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico.
Al segmento Corporate sono applicati una pluralità di modelli di rating caratterizzati dall'utilizzo di tutte le fonti informative disponibili e dall'integrazione del giudizio di analisti del credito e gestori della relazione. In particolare:
Il modello Corporate è anche utilizzato per il calcolo degli RWA rivenienti per il portafoglio Equity di Banking Book.
Per quanto concerne il portafoglio Retail, l'articolazione dei modelli è la seguente:
Relativamente al portafoglio Institutions:
Per le banche estere del Gruppo sono adottati modelli PD che possono essere:
Alcuni di questi modelli sono utilizzati ai fini di segnalazione, altri solo a fini gestionali.
I modelli di Loss Given Default (LGD) sono basati sulla nozione di "Economic LGD", ovvero il valore attuale dei flussi di cassa ricavati nelle varie fasi del processo di recupero al netto degli eventuali costi amministrativi di diretta imputazione oltre che di quelli indiretti di gestione sostenuti dal Gruppo e si compone, in sintesi, dei seguenti elementi:
La determinazione della LGD si avvale di modelli differenziati e specializzati per segmento di operatività (Corporate, SME Retail, Retail, Factoring, Leasing, Enti pubblici e Banche). Come per la PD, per la LGD nelle banche estere del Gruppo sono adottati modelli sviluppati dalle banche stesse, in estensione da Capogruppo con utilizzo dei parametri locali quando necessario o mutuati da Capogruppo con adattamenti alla realtà di ciascuna banca estera.
Per le banche il modello di determinazione della LGD si discosta in parte dai modelli sviluppati per gli altri segmenti in quanto il modello di stima utilizzato si basa sul prezzo degli strumenti di debito osservati 30 giorni dopo la data ufficiale di default e relativi ad un campione di banche che hanno subito il default di tutto il mondo, acquisito da fonte esterna. Il modello si completa con una stima econometrica per la determinazione dei driver più significativi, in linea con quanto effettuato per gli altri modelli, e una ricalibrazione sui livelli di LGD osservati sui default interni della banca.
La LGD Sovereign è stimata analizzando i tassi di recupero storici sui default sovrani e differenziata su cinque categorie a seconda dei livelli di reddito e di altre specificità che caratterizzano i singoli paesi.
Il modello LGD Sovereign è esclusivamente utilizzato a fini gestionali.
Il calcolo dell'esposizione al default (EAD) si avvale di modelli differenziati e specializzati per segmento di operatività (Corporate, SME Retail e Retail). Specificamente, la metodologia si basa sui dati dei 12 mesi precedenti l'evento di default e si differenzia in base alla presenza o meno di un margine disponibile alla data di osservazione. In ogni caso vengono applicati fattori correttivi in adempimento ai dettami regolamentari e al fine di introdurre un margine di conservativismo sulle stime. Per i segmenti low default Banche ed Enti Pubblici e per i prodotti Leasing e Factoring del Portafoglio Corporate sono ad oggi utilizzati parametri regolamentari.

1) ISP autorizzata FIRB dal dicembre 2008, LGD AIRB dal dicembre 2010 ed EAD dal 2017, Banca IMI (2012, dal 2020 incorporata in Capogruppo), ISP Ireland (2010), VUB (2010), Intesa Sanpaolo Bank (2017), ISP Luxembourg (2017). Dal 2017 il modello Corporate è utilizzato anche per calcolare il rischio sul portafoglio Equity di Banking book con LGD 65%/90%.
2) VUB autorizzata da giugno 2012 con riferimento ai modelli PD ed LGD Mutui Retail e da dicembre 2022 con riferimento ai modelli PD-LGD-EAD Other Retail.
3) VUB autorizzata da giugno 2014.
4) ISP e Banca IMI (incorporata in Capogruppo nel 2020) autorizzate dal 2017.
Per le società del Gruppo che rientrano nel piano di roll out, i modelli interni di rating (PD) e i modelli LGD e EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello da parte della funzione di Convalida e a un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate ex-ante e i valori realizzati ex-post. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di conformità.
La metodologia di stima della Expected Credit Loss (ECL) adottata ai fini della determinazione delle perdite di valore sulle esposizioni creditizie in coerenza con il principio internazionale IFRS 9 è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB dei parametri di Probability of Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), sulla quale sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la coerenza con le prescrizioni del principio. La descrizione dettagliata delle metodologie adottate dal Gruppo è riportata nella Parte A - Sezione "A. 2 – Parte relativa alle principali voci di Bilancio" ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" cui si fa riferimento.
In particolare, la valutazione delle attività finanziarie riflette la miglior stima degli effetti delle condizioni future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione

dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario + Add-On". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base ("Most Likely", coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari alternativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL. Al 31 dicembre 2023 si è proceduto, come di consueto, all'aggiornamento delle serie storiche dei modelli satellite adottati nel perimetro Core per i quali, a seguito dell'aggiornamento, rimangono confermate le variabili più significative e l'impianto metodologico adottato nei precedenti esercizi.
L'efficacia dei modelli IFRS 9 viene monitorata dalla funzione di Convalida con cadenza annuale attraverso specifiche attività di backtesting dei parametri di rischio (criteri di staging, modelli di PD, LGD, EAD e haircut). Inoltre, in caso di aggiornamenti significativi, la funzione di Convalida effettua verifiche preventive anche in termini di model design. Gli esiti delle verifiche della funzione di Convalida sono rappresentati ai comitati manageriali competenti e alle funzioni owner del modello e sono rendicontati nella relazione annuale sui modelli interni utilizzati ai fini gestionali, condivisa con il Supervisore.
La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL - secondo la metodologia descritta nella Parte A – Politiche Contabili ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" - l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dalla Direzione Studi e Ricerche. Nella tabella si dà evidenza delle principali variabili di scenario macroeconomico utilizzate per la determinazione delle perdite
attese su crediti in prospettiva forward looking, declinate per gli scenari base, migliorativo e peggiorativo. Tali scenari sono stati applicati nella valutazione dei crediti secondo il modello "Most-Likely scenario + Add-On" descritto in precedenza.
| Base | Migliorativo | Peggiorativo | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | 2023 | 2024 | 2025 | 2026 | ||
| PIL Reale Area euro (variazione annua) |
0,4% | 0,4% | 1,5% | 1,6% | 0,4% | 1,1% | 1,7% | 1,9% | 0,4% | -0,0% | 0,6% | 1,1% | |
| Area euro | Inflazione Area euro (variazione annua) |
5,4% | 2,3% | 2,0% | 1,9% | 5,4% | 2,4% | 2,3% | 2,0% | 5,4% | 2,2% | 1,5% | 1,7% |
| Euribor 3M | 3,43 | 3,75 | 2,96 | 2,53 | 3,43 | 3,84 | 3,54 | 3,28 | 3,43 | 3,03 | 2,19 | 1,59 | |
| EurIRS 10Y | 3,08 | 3,12 | 3,41 | 3,72 | 3,08 | 3,22 | 3,73 | 4,15 | 3,08 | 2,74 | 2,87 | 3,13 | |
| Euro/USD | 1,08 | 1,11 | 1,13 | 1,15 | 1,08 | 1,10 | 1,13 | 1,15 | 1,08 | 1,11 | 1,15 | 1,15 | |
| PIL Reale Italia (variazione annua) |
0,7% | 0,7% | 1,2% | 1,0% | 0,7% | 1,1% | 1,6% | 1,4% | 0,7% | -0,3% | 0,3% | 0,6% | |
| Inflazione Italia (variazione annua) |
5,6% | 1,9% | 1,9% | 1,9% | 5,6% | 2,0% | 2,3% | 2,1% | 5,6% | 1,7% | 1,3% | 1,5% | |
| Italia | Prezzi immobili Italia (variazione annua) |
1,1% | 0,6% | 1,4% | 2,1% | 1,1% | 1,5% | 2,0% | 2,6% | 1,1% | -2,6% | -1,8% | -0,5% |
| Rendimento BOT 6 mesi | 3,45 | 3,46 | 2,78 | 2,48 | 3,45 | 3,54 | 3,33 | 3,21 | 3,45 | 2,77 | 2,03 | 1,58 | |
| Rendimento BTP 10 anni | 4,19 | 4,09 | 4,49 | 5,16 | 4,19 | 4,03 | 4,67 | 5,43 | 4,19 | 3,92 | 4,22 | 4,96 | |
| BTP-Bund Spread 10 anni (basis points) |
171 | 159 | 159 | 169 | 171 | 143 | 145 | 153 | 171 | 181 | 186 | 209 | |
| Tasso % di disoccupazione | 7,6 | 7,9 | 7,8 | 8,0 | 7,6 | 7,8 | 7,6 | 7,7 | 7,6 | 8,3 | 8,6 | 8,9 | |
| Beni | Prezzo gas naturale (€/MWh) | 43 | 35 | 30 | 26 | 43 | 35 | 31 | 26 | 43 | 35 | 28 | 25 |
| Prezzo petrolio (BRENT) | 82 | 80 | 78 | 76 | 82 | 81 | 83 | 79 | 82 | 79 | 72 | 70 | |
| USA | PIL Reale (variazione annua) | 2,5% | 1,5% | 1,7% | 1,9% | 2,5% | 2,1% | 1,8% | 2,3% | 2,5% | 0,5% | 0,7% | 1,9% |
| Tasso % di disoccupazione | 3,7 | 3,8 | 3,8 | 3,7 | 3,7 | 3,7 | 3,6 | 3,5 | 3,7 | 4,2 | 4,5 | 4,3 |
Scenari elaborati a dicembre 2023 dalla Direzione Studi e Ricerche. Dati previsionali per il quarto trimestre 2023 (PIL, disoccupazione, prezzi immobiliari) o il mese di dicembre 2023 (tassi di interesse, inflazione, cambio, indici di borsa, spread) e per gli anni 2024, 2025 e 2026.
Lo scenario aggiornato incorpora una revisione al ribasso per l'Italia e per l'Area Euro delle previsioni per il secondo semestre 2023 e si fonda su un'ipotesi nel 2024 di crescita globale simile a quella del 2023 ma gravata da molte incertezze di natura geopolitica.
Le proiezioni relative all'inflazione sono state riviste al ribasso, confermando lo scenario di rapido calo dell'inflazione – sempre più confortato dall'andamento dei dati ufficiali sui prezzi. I dati recenti, inferiori alle attese, spiegano gran parte della revisione della media annua 2024.
Lo scenario di dicembre incorpora un percorso più rapido di discesa dei tassi BCE nel 2024-25 rispetto allo scenario di giugno ma più prudente rispetto alle aspettative dei mercati, che riflette la riduzione dei rischi sul fronte inflattivo e il peggioramento delle stime di crescita nel frattempo intervenute. Tuttavia, il rischio di mancare l'obiettivo di inflazione anche nel 2025 manterrà le politiche monetarie restrittive più a lungo di quanto previsto.
Il conflitto in Medio Oriente negli scenari più probabili, che assumono che lo stesso si mantenga entro limitati confini territoriali, non dovrebbe avere impatti particolarmente pesanti sull'economia globale. Solo in caso di allargamento del conflitto ad altri paesi del Medio-oriente si produrrebbero forti impatti sulle economie dell'Eurozona, con implicazioni incerte per la politica monetaria.
Permangono rischi sullo scenario. Se i rischi endogeni legati alla trasmissione della politica monetaria e alla disinflazione sono in regresso, altri fattori permangono, quali il rischio di una crescita della Cina inferiore alla previsione o quello derivante dalla situazione internazionale caratterizzata da conflitti militari che coinvolgono indirettamente l'Occidente e che possono influire sul mercato delle materie prime, in particolare energetiche. Altri rischi sull'emergere di episodi recessivi in Area Euro possono derivare dal ribilanciamento del mercato del lavoro (che dovrebbe realizzarsi a costi limitati in termini di licenziamenti, non mettendo a rischio il processo di recupero dei redditi reali delle famiglie). Emergono con maggiore evidenza problemi di natura strutturale, non congiunturale: molti governi occidentali appaiono in difficoltà nel gestire le conseguenze dell'invecchiamento delle popolazioni, del cambiamento climatico e della transizione energetica, dopo aver fallito la gestione della globalizzazione, dell'immigrazione e delle loro conseguenze sociali. Il livello del debito pubblico elevato limita le possibilità di azione.
Per l'Italia, da fine 2022 è iniziata una fase di sostanziale stagnazione che potrebbe protrarsi, secondo le previsioni della Direzione Studi e Ricerche, anche nel 2024, lasciando la crescita annua in linea con quella del 2023 allo 0,7% (la previsione di giugno si assestava per il 2024 all'1,3%). A pesare è stato, da fine 2022, lo shock energetico e inflazionistico, su cui si sono innestati gli effetti della restrizione monetaria e la minore generosità dei bonus edilizi. Per contro nel corso del 2024 potrebbero materializzarsi due importanti fattori di ripresa ovvero il recupero del reddito disponibile reale delle famiglie e l'accelerazione dei flussi di spesa effettiva finanziata dal PNRR: essi dovrebbero prevalere sui freni derivanti dal rialzo dei tassi e dalla stretta sui bonus edilizi a partire dalla seconda metà del 2024, gettando le basi per una accelerazione del PIL attesa solo nel 2025 (a 1,2% in linea con la previsione di giugno). Il quadro occupazionale continua a essere un importante elemento di supporto dello scenario. Per quanto concerne i consumi, la spesa in servizi risentirà del venir meno della spinta derivante dall'utilizzo degli extra-risparmi e dalla normalizzazione post-pandemica degli stili di vita, quella in beni durevoli dell'effetto del rialzo dei tassi di interesse; gli investimenti, hanno visto una brusca frenata già quest'anno, per via del rialzo dei tassi e della stretta sui bonus edilizi: tali fattori potrebbero continuare a pesare anche nella prima metà del 2024, causando un'ulteriore decelerazione su base annua a 0,2%; una ripresa è attesa nel 2025, trainata soprattutto dall'accelerazione delle opere infrastrutturali finanziate dal PNRR. Il settore delle costruzioni risulta particolarmente penalizzato oltre che dal rialzo dei tassi e dalla minor generosità dei bonus edilizi, dal fatto che i costi dei materiali rimangono storicamente elevati.
Nel 2024-25, l'impatto del PNRR sarà cruciale nel sostenere la crescita del PIL. La revisione del PNRR approvata lo scorso novembre comporta uno spostamento verso il 2025-26 sia del numero di condizioni da rispettare che dell'importo delle rate attese in pagamento all'Italia da parte della UE.
In tema di inflazione la Direzione Studi e Ricerche ipotizza che il punto di minimo possa essere stato toccato a fine 2023 e che successivamente l'inflazione possa risalire per il venir meno degli effetti-base sull'energia, e per l'effetto dell'esaurirsi delle misure delle autorità contro il caro-prezzi. Rispetto alla previsione di giugno l'inflazione si assesta al 1,9% contro il 2,3% per il 2024 e al 1,9% contro il 2,1% della precedente previsione.
Il rallentamento della crescita potrà indurre una risalita della disoccupazione, al 7,9% in media nel 2024 (7,8% a giugno) dopo il 7,6% del 2023 (8,0% a giugno).
Malgrado la prospettiva di elevate emissioni in fase di restrizione monetaria, lo scenario incorpora un premio per il rischio sul BTP inferiore rispetto alle stime precedenti, in particolare nel 2024 a 159 punti base a fronte dei 165 della precedente previsione. Ciò riflette il miglioramento dell'outlook da parte di Moody's e la prospettiva più concreta di inversione del ciclo di politica monetaria (che potrebbe favorire l'assorbimento dell'offerta da parte del mercato, contrastando gli effetti della riduzione dei portafogli BCE). Il rendimento dei BTP è comunque previsto in aumento in ottica prospettica, in considerazione della progressiva riduzione da parte della BCE delle consistenze dei titoli di stato dei paesi UE in portafoglio, acquistati nell'ambito del programma di Quantitative Easing avviato nel 2015, con il conseguente riposizionamento della curva dei tassi, anche con riferimento ai Bund, su pendenze più ripide, più in linea con gli andamenti osservati storicamente.
La metodologia adottata dal Gruppo prevede, come descritto nella Parte A - Politiche Contabili della presente Nota integrativa, in particolare nella sezione "Modalità di determinazione delle perdite di valore", di tenere in considerazione anche gli scenari alternativi (migliorativo/peggiorativo), per i quali si utilizzano principalmente informazioni esterne (tra le altre, le previsioni minime e massime di una variabile fondamentale come il PIL sulla base di quanto rilevato da Consensus Economics).
Per quanto riguarda lo scenario favorevole, le ipotesi adottate restituiscono uno scenario caratterizzato da tassi di crescita reale più elevati, inflazione più elevata, tasso di disoccupazione più basso; l'andamento degli indici azionari e dei prezzi immobiliari è più robusto che nello scenario di base, ma con una forbice resa più modesta dall'andamento più sostenuto dei tassi di interesse. I tassi di interesse sono più elevati su tutte le scadenze: nel 2024 i tassi BCE a breve sono più alti rispetto allo scenario base di circa 9 punti base mentre alla fine del triennio il differenziale è pari a 75 punti base. Come a giugno questo un elemento caratterizzante dello scenario, che descrive una situazione in cui le banche centrali allentano la politica monetaria più lentamente in risposta a segnali congiunturali indicativi di un minor rallentamento rispetto alle attese, e di maggior pressione sull'inflazione di fondo, rispetto a quanto necessario per ripristinare la stabilità dei prezzi.
Lo scenario "sfavorevole" è stato costruito a partire dalle previsioni di crescita del PIL più basse nel sondaggio di Consensus Economics, pubblicato a dicembre 2023, per i principali paesi avanzati. L'andamento del PIL italiano è previsto debole: si configura una moderata recessione nel 2024, seguita da una modesta ripresa nel biennio 2025-26, mentre l'andamento del PIL dell'Area Euro è ipotizzato solo di poco più forte: il PIL è stagnante su base annua, con modeste contrazioni su base trimestrali.
Ne deriva un calo dell'inflazione più rapido e profondo, che consente alla BCE di allentare la politica monetaria fino a renderla espansiva, invece che neutra come nello scenario base. Alla fine del triennio, il livello dei tassi a breve termine è inferiore di 94 punti base rispetto allo scenario base, mentre gli IRS decennali sono più bassi di 59 punti base.
Uno shock negativo è stato imposto all'andamento di indici di borsa e dei prezzi immobiliari (Italia e USA). Lo scenario sfavorevole include inoltre livelli significativamente più alti dello spread BTP-BUND (+22 punti base nel 2024 che si allargano a 40 punti base nel 2026), ipotizzando che allo shock globale di domanda si aggiunga uno shock idiosincratico domestico di livello moderato, per es. dovuta a difficoltà di implementazione del PNRR o alla notevole pressione dell'offerta di titoli di stato sui flussi finanziari domestici nel 2024.

A fine esercizio anche le banche della Divisione International Subsidiary Banks hanno aggiornato le stime sulla base degli scenari previsionali delle geografie di riferimento.
L'ECL, determinata nella logica del principio IFRS 9, è stata oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità relativamente ai singoli scenari alternativi nel rispetto delle raccomandazioni di ESMA.
Tale analisi è stata condotta sul portafoglio crediti in bonis (Stage 1 e Stage 2) e relativamente al perimetro rappresentativo del Gruppo (include Banche e società del perimetro Italia, Intesa Sanpaolo Lux e Intesa Sanpaolo Ireland che rappresentano circa il 90% dell'esposizione complessiva del Gruppo).
Come evidenziato nei paragrafi precedenti, la metodologia di stima dell'ECL adottata dal Gruppo per il condizionamento macroeconomico di PD e LGD prevede l'utilizzo di uno scenario base ("Most Likely") poi corretto con un Add-On calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari migliorativo/peggiorativo. Questi ultimi vengono in buona parte determinati a partire dalla selezione delle ipotesi più ottimistiche/pessimistiche delle variabili macroeconomiche di Consensus Economics, pertanto essi accolgono previsioni attese.
L'analisi di sensitivity è la differenza tra la ECL determinata assumendo come ipotesi di riferimento quelle proprie dei singoli scenari alternativi (rispettivamente migliorativo e peggiorativo) e la ECL derivante dal modello sopra richiamato, che include quindi già le previsioni alternative fattorizzate attraverso la distanza delle stesse dallo scenario base.
Sulla base di quanto premesso e del fatto che la distanza degli scenari peggiorativo e migliorativo rispetto allo scenario base è contenuta e sostanzialmente simmetrica, l'applicazione dello scenario peggiorativo comporterebbe lo scivolamento in Stage 2 di 1 miliardo di esposizione, un incremento dell'ECL di circa 47 milioni e una leggera crescita dell'indice di copertura. La sensitivity del portafoglio allo scenario migliorativo vedrebbe invece una diminuzione di 76 milioni della ECL, con rientro in Stage 1 di 1,6 miliardi di esposizione. L'indice di copertura delle esposizioni in bonis diminuirebbe di 2 punti base.
Si evidenzia che il Gruppo, al fine di tener conto del rischio di previsione evidenziato sia dalla Direzione Studi e Ricerche che dagli altri previsori, nonché della maggiore incertezza che caratterizza gli scenari previsionali, ha incluso nella ECL dei crediti performing rilevata nel Bilancio 2023 un aggiustamento (più dettagliatamente descritto nel paragrafo successivo) teso a cogliere tali elementi di incertezza attraverso la considerazione di ipotesi di scenari alternativi più estremi che incorporano ipotesi di deviazioni significative rispetto alle aspettative di evoluzione del quadro macroeconomico. L'aggiustamento relativo agli scenari alternativi estremi, che ha determinato un peggioramento dell'ECL di circa 250 milioni, non è incorporato nell'esercizio di sensitivity sopra descritto. Un ulteriore intervento, anch'esso descritto nel seguito, ha la finalità di cogliere vulnerabilità che colpiscono in modo asimmetrico i singoli settori economici, non intercettate dai modelli in uso e, pertanto, non direttamente collegabili alle componenti forward-looking oggetto di analisi di sensitivity.
Con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle esposizioni creditizie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggravi alle valutazioni, correlati a contesti macroeconomici particolarmente complessi e volatili, rispetto agli esiti della modellistica adottata. Tale evenienza può nascere a seguito di eventi o rischi nuovi, di natura inattesa, non osservati nelle serie storiche alla base della predisposizione dei modelli e non proiettabili con affidabilità ai fini della componente forward looking richiesta dal principio IFRS 9.
Tali aggravi sono stati applicati dal Gruppo Intesa Sanpaolo con il sorgere della pandemia COVID 19 a partire dall'esercizio 2020 e negli esercizi successivi mantenuti, seppure con dimensioni differenti, in relazione al conflitto russo-ucraino, alle successive conseguenze sui prezzi dell'energia e delle materie prime e sullo scenario di crescita di inflazione e di politica monetaria che ne sono derivati.
Anche con riferimento al Bilancio 2023, poiché il contesto geopolitico e le previsioni macroeconomiche presentano forti elementi di incertezza e volatilità, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha mantenuto l'applicazione di questi aggravi.
In considerazione del prolungarsi di questi elementi di incertezza, nel corso dell'anno il Gruppo ha significativamente rafforzato il framework metodologico a supporto dell'adozione e della gestione di aggiustamenti manageriali applicati alla valutazione statistica dei crediti performing.
Il nuovo framework si compone di due elementi complementari che, complessivamente, confermano l'entità degli aggiustamenti già presenti al terzo trimestre:
Il nuovo framework, oltre a una migliore focalizzazione sui settori più soggetti ai rischi emergenti e più vulnerabili, consente di individuare, come nelle attese del Regulator, un sottoperimetro potenzialmente oggetto di classificazione a Stage 2.
Con riferimento al primo intervento, per poter cogliere rischi emergenti non già incorporati negli usuali scenari e procedere alla determinazione di un aggiustamento la Banca ha assunto la decisione di utilizzare scenari alternativi più estremi rispetto a quelli già in uso per il calcolo dell'add-on incorporato nei modelli e tendenzialmente slegati dal momento del ciclo. L'aggiustamento manageriale equivale quindi all'impatto aggiuntivo connesso all'utilizzo di tali scenari estremi costruiti a partire da uno scenario di lungo periodo (slegato dal momento congiunturale). Tale intervento, che ha riscontrato anche il giudizio positivo della funzione di validazione interna, non comporta impatti in termini di staging: l'identificazione degli scenari estremi – slegati sia da un definito orizzonte temporale previsivo sia da un incremento, verificato o presunto, della rischiosità creditizia delle posizioni in portafoglio - non si presta a costituire un contributo a indicatori di significativa incrementata rischiosità creditizia e, dunque, un trigger di staging ai fini IFRS 9.
Accanto alla sopraindicata evoluzione metodologica, che si pone in continuità di approccio con i modelli già in uso, è stato anche rafforzato il framework metodologico di identificazione di vulnerabilità specifiche di determinati portafogli (trasversali tra settori, geografie e classi di rating). In tal senso si è inteso valorizzare le informazioni rivenienti dai processi di monitoraggio della qualità creditizia, strutturare un framework basato su dati granulari in grado di combinare la valutazione del profilo di rischio derivante dalla modellistica tradizionale con la valutazione di credit metrics di natura industriale, settoriale, operativa e gestionale derivate dalle attività di gestione, monitoraggio, attribuzione del rating e dalla gestione della relazione con il cliente sul territorio. Il framework identifica 3 fasce di vulnerabilità (alta media e bassa). All'ECL delle esposizioni afferenti alle categorie «medio» e «alte» è applicato un aggiustamento stimato ipotizzando un peggioramento della probabilità di default prospettica delle esposizioni (in un'ottica di stress). Per le esposizioni c.d. a rischio «alto» e appartenenti a settori con evoluzione negativa in termini di default rate nell'ultimo anno, è prevista la classificazione a Stage 2, ove non già presente.
Anche le banche della Divisione International Subsidiary Banks, in un ampio numero di casi, hanno adottato margini di prudenza, attraverso aggiustamenti manageriali, sulla base di valutazioni specifiche del contesto corrente e prospettico e delle caratteristiche dei loro portafogli.
Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni performing, riferite sia a esposizioni per cassa che di firma, al 31 dicembre insistono elementi di prudenza per 0,9 miliardi. In tale dato non sono compresi gli accantonamenti integrativi operati su esposizioni verso controparti russe e ucraine, relative alle posizioni cross-border ed a quelle di Banca Intesa Russia e di Pravex, già rappresentati nel capitolo 1.1 della presente Parte E.
Nell'ambito del processo di concessione e gestione del credito, viene incentivata l'acquisizione di fattori mitiganti a fronte di controparti con un rating non investment grade, ovvero di alcune tipologie di operazioni a medio lungo termine.
Tra i fattori mitiganti a più alto impatto rientrano i pegni su attività finanziarie e le ipoteche su immobili residenziali; altre forme di mitigazione del rischio sono i pegni su attività non finanziarie e le ipoteche su immobili non residenziali.
La forza delle garanzie personali rilasciate da soggetti rated, tipicamente banche/assicurazioni, Confidi e imprese, viene invece graduata sulla base della tipologia della garanzia e della qualità creditizia del garante.
Processi di dettaglio disciplinano la materiale acquisizione delle singole garanzie, individuando le strutture responsabili nonché le modalità per il loro corretto perfezionamento, per l'archiviazione della documentazione e per la completa e tempestiva rilevazione negli applicativi delle pertinenti informazioni.
L'insieme della regolamentazione interna, dei controlli organizzativi e procedurali, è volto ad assicurare che:
Le linee guida per la gestione delle garanzie sono uniche per tutto il Gruppo. La gestione delle garanzie attive per la Capogruppo e le controllate Italiane è su una piattaforma unica ed integrata con l'anagrafe dei beni e con il portale che gestisce le valutazioni immobiliari.
L'erogazione del credito con acquisizione di garanzie reali è soggetta a norme e processi interni per la valutazione del bene, il perfezionamento della garanzia e il controllo del valore. L'eventuale realizzo forzoso della garanzia è curato da strutture specialistiche deputate al recupero del credito.
La presenza di garanzie reali non esime, in ogni caso, da una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità del prenditore di far fronte alle obbligazioni assunte indipendentemente dall'accessoria garanzia.
Nell'ambito del processo di concessione la valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato, o diversamente, quale valore di presunto realizzo. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia. Mentre per le garanzie immobiliari si considera, invece, il valore di mercato prudenziale o, per gli immobili in corso di realizzazione, il costo di costruzione, al netto di scarti prudenziali distinti sulla base della destinazione dell'immobile.
La valutazione dei beni è effettuata da tecnici interni ed esterni. I tecnici esterni sono inseriti in apposito elenco di professionisti accreditati sulla base di una verifica individuale della capacità, professionalità ed esperienza. La valutazione di immobili residenziali posti a garanzia di mutui a privati è affidata principalmente a società specializzate. L'operato dei periti è costantemente monitorato, tramite riscontri statistici e controlli a campione effettuati centralmente.
I tecnici devono redigere le stime sulla base di rapporti di perizia standardizzati e differenziati secondo la metodologia di valutazione da applicare e le caratteristiche del bene, nel rispetto delle Regole di valutazione immobiliare ai fini creditizi redatte dalla Banca. Le regole interne sono coerenti con le principali disposizioni regolamentari di vigilanza in materia di valutazioni immobiliari, tra cui per citarne alcune le "Linee Guida per la valutazione degli immobili in garanzia delle esposizioni creditizie" promosse da ABI, le "Guidelines Loan Origination and Monitoring (EBA)", gli "Standard globali di valutazione" (RICS) e con gli European Valuation Standards (TEGOVA).
La gestione delle valutazioni immobiliari si avvale di un'apposita piattaforma integrata che presidia l'intera fase dell'istruttoria tecnica, garantendo un corretto conferimento degli incarichi, con modalità indipendenti e sulla base di criteri obiettivi, un completo monitoraggio del workflow, una puntuale applicazione degli standard valutativi e la conservazione di tutte le informazioni e dei documenti attinenti ai beni immobili.
Il valore di mercato dell'immobile dato a garanzia viene ricalcolato periodicamente attraverso varie metodologie di valutazione che si avvalgono di prezzi/coefficienti acquisiti da un fornitore esterno che presenta comprovate capacità e reputazione nella rilevazione e misurazione dei prezzi di mercato del patrimonio immobiliare italiano.

Il valore dei beni è soggetto ad un monitoraggio costante. Per gli immobili in corso di costruzione, i periti eseguono sopralluoghi e verificano lo stato di avanzamento lavori. Un aggiornamento puntuale della valutazione è effettuato nei casi di restrizione o frazionamento dell'ipoteca, in presenza di danni all'immobile, a fronte di significative svalutazioni evidenziate dagli indicatori di mercato utilizzati per la sorveglianza del fair value e, in ogni caso, secondo scadenze stabilite per le esposizioni di maggior rilievo o a fronte di garanzie immobiliari che assistono crediti deteriorati.
Al fine di limitare i rischi di insussistenza o cessazione della protezione sono previste specifiche tutele, quali: il reintegro del pegno in presenza di una diminuzione del valore iniziale dei beni o, per le garanzie immobiliari, l'obbligo della copertura assicurativa contro i danni da incendio nonché la presenza di un'adeguata sorveglianza del valore del bene immobile. È inoltre operante una polizza assicurativa "ombrello" che, salvo limitate eccezioni, copre i danni sull'intero portafoglio di immobili ipotecati a garanzia dei finanziamenti concessi. Le garanzie sono sottoposte a un puntuale e periodico controllo mediante un apposito applicativo, il c.d. "motore CRM", all'interno del quale sono stati implementati una serie di test per appurare l'effettivo rispetto dei requisiti richiesti dalla regolamentazione in materia di Vigilanza prudenziale.
L'applicativo di supporto consente di accertare se le garanzie ricevute risultano eleggibili o meno con riferimento ai metodi ammessi dalla normativa in relazione alle diverse categorie di garanzie per il calcolo del requisito patrimoniale (Standardised e Internal Rating Based). In accordo con le peculiarità proprie di ciascuna categoria, l'esito di eleggibilità è definito a l ivello di singola garanzia per quelle unfunded (tipicamente le garanzie personali) ovvero, nel caso di garanzie reali, per ciascun bene o strumento finanziario.
La Banca utilizza due sistemi integrati di gestione di tutti i beni e garanzie (PGA – Portale Garanzie Attive e ABS – Archivio Beni di Sistema) al fine di rendere più efficiente la gestione dei collaterali. Parallelamente è stato sviluppato uno specifico sistema dedicato alla gestione delle sofferenze, per la tracciatura delle principali azioni giudiziarie, in particolare quelle connesse all'escussione delle garanzie reali immobiliari (EPC - Ex Parte Creditoris).
Per quanto riguarda la mitigazione del rischio di controparte per i derivati OTC (non regolamentati) e per le operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions, ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing), il Gruppo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie.
Questo avviene tramite la sottoscrizione di accordi di tipo ISDA (International Swap Derivatives Association) e ISMA/PSA (International Securities Market Association / Public Securities Association), che permettono, nel rispetto della normativa di vigilanza, anche la riduzione degli assorbimenti di capitale regolamentare.
Inoltre, il Gruppo ha in essere accordi di scambio di collaterale, principalmente con frequenza giornaliera, per la copertura dell'operatività in derivati OTC (Credit Support Annex), anche in virtù dell'obbligo di marginazione dei derivati non compensabili centralmente, previsto dalla normativa EMIR; anche per l'operatività in SFT la Banca pone in essere accordi di marginazione giornaliera (GMRA - Global Master Repurchase Agreements e GMSLA - Global Master Securities Lending Agreement).
A mitigazione dell'esposizione verso le controparti, principalmente verso la clientela corporate, e della volatilità derivante dagli aggiustamenti creditizi alle valutazioni dei derivati (CVA), la Banca acquista inoltre protezione tramite Credit Default Swap, che forniscono garanzia sulle singole società o su indici di credito.
Nel corso del 2023 in Capogruppo sono proseguite le attività relative al Progetto "GARC" (Gestione Attiva Rischi di Credito), piattaforma utilizzata per il presidio del rischio di credito di portafogli "in bonis". L'iniziativa prevede l'acquisizione in via sistematica di garanzie (di tipo personale e reale) a supporto dell'attività di lending verso le imprese.
Le garanzie acquisite consentono la copertura dal rischio di default (past due, unlikely to pay, bad loan) di portafogli granulari e consentono la liberazione di capitale economico e regolamentare, così come previsto dalla vigente disciplina di Vigilanza in materia (tra gli altri Regolamento UE n. 575/2013 e Circolare della Banca d'Italia n. 285/2013).
Per i dettagli delle operazioni effettuate nel corso del 2023 in seno al Progetto GARC, si rimanda a quanto illustrato nell'ambito del presente capitolo al paragrafo C. Operazioni di cartolarizzazione.
In ottica di ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali sono state inoltre rinnovate operazioni di copertura del rischio di espropriazione delle riserve obbligatorie e libere detenute da alcune banche del Gruppo che operano in Egitto e Albania.
Il 16 marzo 2023 è stata prodotta l'informativa per il Consiglio di Amministrazione riguardante la revisione annuale del Piano NPL di Gruppo, effettuata sulla base delle Linee guida per le banche sui crediti deteriorati della BCE, conforme con lo scenario macroeconomico base e con il processo di budget. Il Piano NPL 2022-2025 è coerente sia con il Piano d'Impresa 2022-2025, approvato dal Consiglio di Amministrazione a febbraio 2022, che con il Risk Appetite Framework e tiene conto delle osservazioni e raccomandazioni dell'Organo di Vigilanza.
Il Piano NPL di Gruppo include i target degli stock dei crediti deteriorati, le iniziative di dettaglio e i fattori abilitanti, nonché i relativi costi e investimenti necessari per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Nel Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo intende perseguire una strategia strutturale di de-risking, già significativamente avviata nello scorso Piano d'Impresa, collocandosi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati e generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo sarà infatti mantenuto sempre a un livello conservativo, grazie sia a prudenti accantonamenti, sia ad una continua prudente gestione del credito. Il deleveraging farà leva sulla realizzazione di ulteriori selezionate partnership e cessioni mirate di portafogli, in parte già realizzate nel corso del 2023 (si veda in proposito quanto riportato nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione con riferimento alle iniziative di de-risking).
A fine 2023 i crediti deteriorati al lordo delle rettifiche di valore si sono attestati a 9,9 miliardi mantenendo stabile l'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto nel confronto con dicembre 2022. Considerando la metodologia adottata dall'EBA, l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari all'1,8% al lordo delle rettifiche di valore e allo 0,9% al netto.
A partire da novembre 2019, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la Nuova Definizione di Default secondo quanto previsto dalle Linee Guida EBA 2016/07 del 18/01/2017 sull'applicazione della Definizione di Default contenuta nell'art. 178 del Regolamento 575/2013 (CRR) ed in linea con le ulteriori precisazioni introdotte dalla Circolare 272 della Banca d'Italia. Tale definizione dei crediti deteriorati converge con la definizione di attività finanziarie "impaired" contenuta nel principio contabile IFRS 9, con conseguente iscrizione di tutti i crediti deteriorati nell'ambito dello Stage 3.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta, nell'identificazione delle esposizioni deteriorate, un approccio "per debitore". Pertanto, è l'intera controparte nel rapporto di credito a venir valutata e successivamente classificata, e non le singole linee di credito concesse alla medesima controparte.
Sulla base del quadro regolamentare, secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea, integrato dalle disposizioni interne attuative, le attività finanziarie deteriorate sono classificate in funzione del loro stato di criticità in una delle tre citate categorie:
Le Regole del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno inoltre previsto, all'interno delle "inadempienze probabili", un'ulteriore classificazione, individuata come "inadempienze probabili forborne" nella quale possono essere ricomprese controparti che evidenziano almeno un'esposizione sottoposta a misura di "forbearance" regolarmente rispettata o che permangono nello stato di rischio nelle more della decorrenza del "cure period" normativamente imposto (minimo 12 mesi);
– sofferenze: esposizioni per cassa e fuori bilancio nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla Banca. Si prescinde, pertanto, dall'esistenza di eventuali garanzie (reali o personali) poste a presidio delle esposizioni. Sono escluse le esposizioni la cui situazione di anomalia sia riconducibile a profili attinenti al rischio Paese.
È inoltre prevista la tipologia delle "esposizioni oggetto di concessioni – forbearance", riferita alle esposizioni oggetto di rinegoziazione e/o di rifinanziamento per difficoltà finanziaria (manifesta o in procinto di manifestarsi) del cliente che, di fatto, costituisce un sottoinsieme sia dei crediti deteriorati (Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate), che di quelli in bonis (Altre esposizioni oggetto di concessioni).
Le Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate non formano una categoria a sé stante di attività deteriorate, ma costituiscono un sottoinsieme delle precedenti categorie di attività deteriorate.
Le attività deteriorate sono oggetto di un processo di valutazione cui consegue la determinazione della previsione di perdita per categorie omogenee (individuate in funzione dello stato di rischio, della durata dello stato di rischio nonché della rilevanza dell'esposizione rappresentata) e l'attribuzione della rettifica di valore per ogni posizione.
I crediti deteriorati sono valutati secondo due metodologie:
Oltre alla componente di valutazione determinata attraverso modelli statistici o attraverso la valutazione esperta individuale, viene calcolata una componente finalizzata a tenere conto dell'evoluzione delle variabili gestionali correnti, dei futuri scenari macroeconomici, della rischiosità incrementale della controparte al permanere nello specifico stato di rischio per le inadempienze probabili (vintage), nonché delle prospettive di vendita, se presenti.
La valutazione delle posizioni deteriorate classificate tra le attività in dismissione viene effettuata sulla base degli attesi prezzi di vendita al netto degli oneri accessori alla vendita stessa, supportati da apposite fairness opinion.
Le modalità di valutazione dei crediti deteriorati sono descritte dettagliatamente nella Parte A - Sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota integrativa ed in particolare nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie non performing" cui si fa rimando.
Le valutazioni sono effettuate in occasione della classificazione delle esposizioni tra i crediti deteriorati e sono comunque oggetto di revisione con cadenza periodica.
La valutazione dei crediti è altresì oggetto di revisione ogni qualvolta intervenga un nuovo evento suscettibile di incidere sulle prospettive di recupero (es., variazione del valore dei beni sui quali è stata acquisita una garanzia, sviluppi dei contenziosi in corso, ecc.).

Affinché tali eventi possano essere tempestivamente recepiti, si procede ad un monitoraggio periodico del patrimonio informativo relativo ai debitori e ai garanti e ad un costante controllo sull'andamento degli accordi stragiudiziali e sulle diverse fasi delle procedure giudiziali in essere.
La gestione del Credito Deteriorato del Gruppo può essere effettuata direttamente da strutture organizzative interne o essere effettuata da/con partner esterni opportunamente incaricati (outsourcer), nei cui confronti l'Area Chief Lending Officer svolge un ruolo di supervisione nella gestione degli stock e dei flussi affidati in gestione esterna e di interfaccia per le attività di delibera oltre i limiti di facoltà agli stessi delegati e per le attività di carattere amministrativo e tecnico-operativo previste nei processi di interazione con i medesimi outsourcer. Le strutture organizzative interne sono individuate, sulla base di prefissate soglie di rilevanza, in Unità organizzative territoriali (a livello regionale), che svolgono attività specialistica, ovvero strutture di Direzione Centrale, alle quali competono altresì funzioni di indirizzo e coordinamento dell'intera materia.
La classificazione delle posizioni tra le attività finanziarie deteriorate è effettuata su proposta sia delle Strutture territoriali proprietarie della relazione commerciale, sia delle funzioni specialistiche periferiche e centrali preposte al controllo e alla gestione dei crediti deteriorati. La classificazione avviene anche tramite automatismi qualora si verifichino predeterminate condizioni oggettive di inadempienza. Ci si riferisce, ad esempio, ai crediti scaduti e/o sconfinanti continuativamente sopra determinate soglie e per determinati periodi e alle posizioni in bonis oggetto di concessione di misure di forbearance (posizioni forborne performing provenienti da forborne non performing) per le quali non è stato ancora superato il cosiddetto "probation period" di 24 mesi, qualora le stesse vengano a rilevare i presupposti previsti dalla normativa di riferimento per la riallocazione tra i crediti deteriorati mediante la verifica di parametri oggettivi e in particolare, per i rapporti già oggetto di targatura forborne, la c.d. reiterazione (ovvero concessione di una ulteriore misura di forbearance) e/o la presenza di sconfinamenti continuativi oltre 30 giorni sopra determinate soglie assolute) ed a operazioni soggette a ristrutturazione onerosa con perdita superiore all'1%.
Inoltre, automatismi di sistema, nell'evidenziare eventuali disallineamenti, garantiscono ai crediti deteriorati significativi di controparti condivise tra diversi intermediari del Gruppo, la necessaria univoca convergenza degli indirizzi gestionali. La significatività è rappresentata dal superamento di una prestabilita soglia di rilevanza dei crediti classificati a maggior rischio, rispetto alla complessiva esposizione.
Sempre attraverso automatismi di sistema, è altresì assicurata l'allocazione delle posizioni nello stato rischio più rappresentativo del loro merito creditizio (sofferenze escluse), nel perdurare dell'inadempienza di rilievo.
Il ritorno in bonis delle esposizioni deteriorate, disciplinato dall'Organo di Vigilanza nonché da specifica normativa interna, avviene su iniziativa delle Strutture preposte alla gestione, previo accertamento del venir meno delle condizioni di criticità e dello stato di insolvenza.
Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate e le inadempienze probabili, non soggette a misure di forbearance, devono continuare ad essere classificate come tali sino a quando non siano trascorsi almeno 3 mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali. Durante tale probation period dovrà essere valutato il comportamento della controparte alla luce della relativa situazione finanziaria (in particolare, mediante verifica dell'assenza di sconfini sopra le soglie di rilevanza).
Per le controparti classificate ad inadempienza probabile forborne prevale l'applicazione del c.d. "cure period" di almeno 12 mesi, al termine del quale la posizione potrà essere riclassificata in bonis, a condizione che non siano presenti sconfini in capo al debitore e il debitore abbia pagato un ammontare significativo di capitale e interessi e che, più in generale, siano comunque soddisfatti i criteri per il rientro in bonis delle controparti.
Per quanto attiene alle esposizioni classificate tra i crediti scaduti e/o sconfinanti, il passaggio in bonis è effettuato in via automatica trascorso il probation period di 90 giorni; lo stesso meccanismo è applicato alle esposizioni di modesta entità, già automaticamente classificate a inadempienze probabili, qualora, sempre per verifica automatica, sia rilevato il superamento delle condizioni che ne hanno determinato la classificazione.
L'Area di Coordinamento Internal Validation & Controls dell'Area di Governo del Chief Risk Officer effettua attività di controllo di secondo livello su singole controparti nei diversi stati di credito deteriorato, selezionate a campione con criteri prevalentemente risk based, al fine di verificarne la corretta classificazione e/o l'adeguato provisioning, nonché l'adeguatezza dei processi gestionali e di recupero.
Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che il Gruppo Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale - di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.
Nel corso del 2023 il Gruppo ha effettuato circa 474 milioni di stralci di crediti deteriorati lordi. Di questi, circa 349 milioni riguardano crediti in sofferenza, per la maggior parte con utilizzo del fondo già accantonato. Tali stralci sono riferibili per oltre il 42% a posizioni cancellate che sono ancora soggette a procedure di escussione, per le quali gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off saranno rilevati fra le riprese di valore del conto economico.
In base al principio IFRS 9, i crediti considerati deteriorati già dal momento della rilevazione iniziale in bilancio, in ragione dell'elevato rischio di credito associato, vengono definiti Purchased or Originated Credit Impaired Asset (POCI). Tali crediti, qualora rientrino nel perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9, vengono valutati appostando – sin dalla data di rilevazione iniziale – fondi a copertura delle perdite che coprano l'intera vita residua del credito (c.d. Expected Credit Loss lifetime). Trattandosi di crediti deteriorati, ne è prevista l'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stage 3, ferma restando la possibilità di essere spostati, nel corso della vita, a Stage 2 nel caso in cui, sulla base dell'analisi del rischio creditizio, non risultino più impaired.
I crediti POCI iscritti nel bilancio del Gruppo possono derivare da singole operazioni di rinegoziazione di esposizioni deteriorate svolte nell'ambito della routinaria attività creditizia, oppure essere rilevati a seguito di operazioni di Business Combinations. Relativamente a quest'ultima fattispecie, l'acquisizione dell'ex Gruppo UBI avvenuta nel corso del 2020 aveva comportato la rilevazione di un cospicuo portafoglio di crediti deteriorati, che sono pertanto stati inizialmente rilevati come POCI ai sensi del principio contabile IFRS 9 ed iscritti in bilancio al fair value determinato in sede di Purchase Price Allocation, quale valore di prima iscrizione. Più in dettaglio, alla data di acquisizione (4 agosto 2020) le risultanze contabili del Gruppo UBI presentavano un ammontare di crediti deteriorati lordi di circa 6,5 miliardi (8 miliardi in termini di credito vantato). Alla luce delle dismissioni effettuate, i crediti POCI riferibili all'ex Gruppo UBI iscritti nel bilancio di Capogruppo al 31 dicembre 2023 residuano fra le attività valutate al costo ammortizzato per importi sostanzialmente residuali e in ulteriore riduzione rispetto a fine 2022, ammontando complessivamente a 141 milioni, riferibili per 80 milioni a crediti deteriorati e per 61 milioni a posizioni in bonis (188 milioni complessivamente, con 131 milioni deteriorati e 57 milioni in bonis al 31 dicembre 2022).
Le misure di concessione ("forbearance measures") rappresentano quelle concessioni nei confronti di un debitore che affronta, o potrebbe trovarsi ad affrontare, situazioni di difficoltà nel rispetto dei propri impegni contrattuali tali da non consentirgli di far fronte agli originari impegni di pagamento ("troubled debt").
Con il termine "concessioni" si indicano sia le modifiche contrattuali accordate al debitore in difficoltà finanziaria ("modification"), sia l'erogazione di un nuovo finanziamento per consentire il soddisfacimento dell'obbligazione preesistente ("refinancing"). Rientrano nelle "concessioni" anche le modifiche contrattuali, liberamente richiedibili da un debitore nel contesto di un contratto già sottoscritto, ma solamente allorché il creditore ritenga che esistano i presupposti perché quel debitore risulti in difficoltà finanziaria (c.d. "embedded forbearance clauses"). Sono pertanto da escludere dalla nozione di forborne le rinegoziazioni effettuate per motivi/prassi commerciali, che prescindono dalle difficoltà finanziarie del debitore.
In molti casi, una situazione di difficoltà finanziaria è accompagnata da una situazione di squilibrio economico del debitore, rappresentata dalla inadeguatezza della gestione tipica a remunerare, attraverso le consuete fonti di cassa e alle normali condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi di cui l'impresa ha bisogno.
L'individuazione delle esposizioni oggetto di misure di concessione ("forborne assets" o "esposizioni forborne"), coerentemente con quanto previsto dalla normativa EBA e a differenza dell'approccio "per debitore" utilizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo per la classificazione delle esposizioni deteriorate, avviene necessariamente secondo un approccio "per transazione". Con il termine "esposizione", in questo contesto, si fa riferimento al singolo contratto rinegoziato e non al complesso delle esposizioni nei confronti del medesimo debitore.
Più in generale, la policy del Gruppo Intesa Sanpaolo, muovendo dalle indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, prevede degli elementi per l'identificazione della difficoltà finanziaria (del debitore performing) che, in presenza di rinegoziazione/rifinanziamento, comportano la classificazione di una (o più) linea/linee di credito tra quella/e oggetto di concessione nel caso si verifichi almeno una delle seguenti condizioni:
Lo stato di difficoltà finanziaria si presume sempre nel caso in cui il debitore sia classificato tra le attività deteriorate.
La definizione di esposizione forborne risulta essere "trasversale" alle macro-categorie di classificazione dei crediti (performing e non performing). I forborne assets, possono essere ricompresi nello Stage 2 (performing) o nello Stage 3 (non performing – c.d. operazioni oggetto di concessioni deteriorate).
Le misure di forbearance concesse vengono monitorate per periodi minimi, differenziati in base allo stato amministrativo di rischio assegnato alla controparte, in dettaglio:
– 24 mesi per le posizioni in bonis ("probation period");
– 36 mesi per le posizioni classificate a deteriorato, rappresentati da 12 mesi di "cure period" e ulteriori 24 mesi di "probation period".

All'atto della concessione di una misura di Forbearance ad una controparte performing, vengono effettuate verifiche quantitative (indicatore di obbligazione finanziaria ridotta stabilito nella misura dell'1%) e/o qualitative previste dalle Linee Guida EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del regolamento (UE) n. 575/2013 che potrebbero determinare l'eventuale classificazione tra i crediti deteriorati.
L'identificazione di un'esposizione come forborne implica necessariamente, secondo le interpretazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo, l'esistenza di un "incremento significativo" della rischiosità rispetto all'origination del credito (e, quindi, una classificazione – in sede di assegnazione dell'attributo "forborne" – negli Stage 2 o 3).
A differenza delle misure di forbearance, che riguardano crediti relativi a controparti in difficoltà finanziaria, le rinegoziazioni per motivi commerciali vedono coinvolti debitori che non versano in condizioni di difficoltà finanziaria e includono tutte le operazioni volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato.
Le operazioni aventi per oggetto le rinegoziazioni commerciali comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene in genere ad aspetti connessi alla onerosità del debito (o alla sua durata), con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, se non fosse effettuata, il cliente si finanzierebbe presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti.
Tali operazioni, a determinate condizioni, sono contabilmente assimilate ad un'estinzione anticipata del debito originario e all'apertura di un nuovo finanziamento.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
Con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e Banche Centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli.
Con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio, è altresì incluso il rischio di controparte connesso con le eventuali operazioni di prestito titoli. Così come viene riportato se del caso il rischio di controparte connesso con le esposizioni relative a operazioni pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché con i finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.
Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | PRIMO STADIO | SECONDO STADIO | TERZO STADIO | IMPAIRED ACQUISITE O ORIGINATE |
||||||||
| Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
Da 1 giorno a 30 giorni |
Da oltre 30 giorni fino a 90 giorni |
Oltre 90 giorni |
|
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.695 | 192 | 202 | 928 | 617 | 140 | 328 | 266 | 2.789 | 5 | 2 | 99 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | 17 | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
1.695 | 192 | 202 | 928 | 617 | 140 | 328 | 266 | 2.806 | 5 | 2 | 99 |
| Totale 31.12.2022 |
1.868 | 168 | 321 | 686 | 466 | 129 | 364 | 192 | 3.190 | 10 | 4 | 148 |
I valori di attività scadute da oltre 90 giorni relativi alle esposizioni classificate al primo e secondo stadio si riferiscono a crediti per i quali non ricorrono le condizioni per la classificazione tra le esposizioni scadute deteriorate (al di sotto della soglia di materialità).
| (milioni di euro) | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE | |||||||||||||
| Attività rientranti nel primo stadio | Attività rientranti nel secondo stadio | |||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali | - | 707 | 34 | - | 521 | 220 | - | 1.988 | 47 | - | 1.588 | 447 | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 256 | 15 | - | 192 | 79 | - | 15 | 2 | - | 3 | 14 | ||
| Cancellazioni diverse dai write off |
- | -76 | -10 | - | -62 | -24 | - | -278 | -33 | - | -292 | -19 | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | -162 | -7 | - | -88 | -81 | - | 136 | 28 | - | 104 | 60 | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 35 | - | - | - | 35 | - | 53 | - | - | 41 | 12 | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Altre variazioni | - | -10 | -1 | - | - | -11 | - | -75 | 1 | 1 | -26 | -47 | ||
| Rettifiche complessive finali | - | 750 | 31 | - | 563 | 218 | - | 1.839 | 45 | 1 | 1.418 | 467 | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE | ||||||||||||
| Attività rientranti nel terzo stadio | Attività finanziarie impaired acquisite o originate | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali | - | 5.236 | 36 | 378 | 5.010 | 640 | 113 | - | 7 | 113 | 7 | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 2 | - | - | 2 | - | X | X | X | X | X | ||
| Cancellazioni diverse dai write-off | - | -1.203 | - | -375 | -1.553 | -25 | -30 | - | -8 | -38 | - | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | 1.325 | - | - | 1.242 | 83 | 5 | - | - | 6 | -1 | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 25 | - | - | 22 | 3 | - | - | - | -1 | 1 | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | -388 | - | -3 | -336 | -55 | -12 | - | - | -12 | - | ||
| Altre variazioni | - | -105 | - | 41 | -38 | -26 | 22 | - | 1 | 23 | - | ||
| Rettifiche complessive finali | - | 4.892 | 36 | 41 | 4.349 | 620 | 98 | - | - | 91 | 7 | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | 32 | - | - | 30 | 2 | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | -66 | - | - | -65 | -1 | -5 | - | - | -5 | - |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | ACCANTONAMENTI COMPLESSIVI SU IMPEGNI A EROGARE FONDI E GARANZIE FINANZIARIE RILASCIATE |
Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate impaired acquisiti/e o |
TOTALE | ||
| Primo stadio | Secondo stadio | Terzo stadio | originati/e | ||
| Rettifiche complessive iniziali | 153 | 155 | 267 | - | 9.121 |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate | 23 | - | - | - | 313 |
| Cancellazioni diverse dai write-off | -6 | -13 | -3 | - | -2.035 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | -15 | -25 | 15 | - | 1.300 |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | 113 |
| Cambiamenti della metodologia di stima | - | - | - | - | - |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -403 |
| Altre variazioni | -21 | -4 | -1 | - | -151 |
| Rettifiche complessive finali | 134 | 113 | 278 | - | 8.258 |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off | - | - | - | - | 32 |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -71 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non si avvale del metodo semplificato per la valutazione del fondo a copertura perdite in relazione ai crediti commerciali, alle attività derivanti da contratto e ai crediti impliciti nei contratti di leasing (metodo previsto dall'IFRS 9 paragrafo 5.5.15).
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | VALORI LORDI/VALORE NOMINALE | ||||||||||
| secondo stadio | Trasferimenti tra primo stadio e |
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo stadio |
Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio |
||||||||
| Da primo a secondo stadio |
Da secondo stadio a primo stadio |
Da secondo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a secondo stadio |
Da primo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a primo stadio |
||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 26.315 | 14.088 | 1.591 | 457 | 1.399 | 126 | |||||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.281 | 19 | - | - | - | - | |||||
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | |||||
| 4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | 10.719 | 8.240 | 82 | 101 | 192 | 20 | |||||
| Totale | 31.12.2023 | 38.315 | 22.347 | 1.673 | 558 | 1.591 | 146 | ||||
| Totale | 31.12.2022 | 47.354 | 27.936 | 1.753 | 556 | 2.219 | 180 |
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio, in forma libera, sui trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito che hanno interessati i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19.
A tal riguardo, si segnala che i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 valutati al costo ammortizzato che nell'anno 2023 sono passati da primo a secondo stadio ammontano a 1.365 milioni, mentre quelli che sono passati da secondo a primo stadio ammontano 1.079 milioni.
I trasferimenti di stage da secondo a terzo stadio sono stati pari a 179 milioni, da terzo a secondo stadio sono stati pari a 14 milioni, da primo a terzo stadio sono stati pari a 341 milioni e, infine, da terzo a primo stadio sono stati pari a 9 milioni.
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
(milioni di euro) Write-off parziali |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
complessivi | ||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| A.1 A VISTA | 84.657 | 84.270 | 387 | - | - | - | - | - | - | - | 84.657 | - |
| a) Deteriorate | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | 84.657 | 84.270 | 387 | X | - | - | - | - | X | - | 84.657 | - |
| A.2 ALTRE | 47.438 | 42.272 | 2.398 | 112 | - | -50 | -8 | -22 | -20 | - | 47.388 | 1 |
| a) Sofferenze | 4 | X | - | 4 | - | -4 | X | - | -4 | - | - | 1 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili | 108 | X | - | 108 | - | -16 | X | - | -16 | - | 92 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
107 | X | - | 107 | - | -15 | X | - | -15 | - | 92 | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
47.326 | 42.272 | 2.398 | X | - | -30 | -8 | -22 | X | - | 47.296 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 132.095 | 126.542 | 2.785 | 112 | - | -50 | -8 | -22 | -20 | - | 132.045 | 1 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 6 | X | - | 6 | - | - | X | - | - | - | 6 | - |
| b) Non deteriorate | 65.013 | 35.954 | 681 | X | - | -48 | -48 | - | X | - | 64.965 | - |
| TOTALE (B) | 65.019 | 35.954 | 681 | 6 | - | -48 | -48 | - | - | - | 64.971 | - |
| TOTALE (A+B) | 197.114 | 162.496 | 3.466 | 118 | - | -98 | -56 | -22 | -20 | - | 197.016 | 1 |

| Tipologie esposizioni/valori | Primo stadio |
Esposizione lorda Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Esposizione Netta |
(milioni di euro) Write-off parziali complessivi |
||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE | ||||||||||||
| PER CASSA | ||||||||||||
| a) Sofferenze - di cui: esposizioni |
3.442 | X | - | 3.330 | 111 | -2.502 | X | - | -2.451 | -51 | 940 | 1.435 |
| oggetto di concessioni | 745 | X | - | 719 | 26 | -542 | X | - | -529 | -13 | 203 | 81 |
| b) Inadempienze probabili | 6.091 | X | - | 5.912 | 103 | -2.399 | X | - | -2.330 | -39 | 3.692 | 356 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
2.538 | X | - | 2.442 | 58 | -895 | X | - | -872 | -15 | 1.643 | 80 |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
626 | X | - | 623 | 2 | -169 | X | - | -168 | - | 457 | 3 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
57 | X | - | 56 | 1 | -15 | X | - | -14 | - | 42 | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
3.950 | 2.106 | 1.833 | X | 5 | -166 | -17 | -148 | X | -1 | 3.784 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
351 | - | 349 | X | 2 | -29 | - | -29 | X | - | 322 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
545.120 | 491.238 | 44.657 | X | 95 | -2.478 | -756 | -1.715 | X | -7 | 542.642 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
4.785 | - | 4.730 | X | 30 | -309 | - | -305 | X | -3 | 4.476 | - |
| TOTALE (A) | 559.229 | 493.344 | 46.490 | 9.865 | 316 | -7.714 | -773 | -1.863 | -4.949 | -98 | 551.515 | 1.794 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 1.598 | X | - | 1.588 | 1 | -278 | X | - | -278 | - | 1.320 | - |
| b) Non deteriorate | 305.578 | 234.054 | 20.695 | X | 1 | -199 | -86 | -113 | X | - | 305.379 | - |
| TOTALE (B) | 307.176 | 234.054 | 20.695 | 1.588 | 2 | -477 | -86 | -113 | -278 | - | 306.699 | - |
| TOTALE (A+B) | 866.405 | 727.398 | 67.185 | 11.453 | 318 | -8.191 | -859 | -1.976 | -5.227 | -98 | 858.214 | 1.794 |
I rapporti intercorrenti tra il Gruppo Bancario e le altre Società non bancarie incluse nel perimetro di consolidamento contabile ammontano a:
11.319 milioni, rettificati per 28 milioni, inclusi tra le esposizioni per cassa verso clientela lorde non deteriorate;
19 milioni, rettificati per 3 milioni, inclusi tra le esposizioni fuori bilancio verso clientela lorde deteriorate;
8.563 milioni, rettificati per 16 milioni, inclusi tra le esposizioni fuori bilancio verso clientela lorde non deteriorate.
Le esposizioni comprendono anche le attività finanziarie allocate nel portafoglio contabile delle attività in via di dismissione.
Tra le Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela classificate come "Secondo stadio" (o anche Stage 2) sono incluse principalmente le posizioni per cui si è rilevata una variazione (oltre soglie determinate) della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Rilevano altresì ai fini della classificazione a Stage 2 la presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa – risulti tale da almeno 30 giorni o la presenza di misure di forbearance. L'attivazione di una misura di forbearance implica una permanenza di almeno 24 mesi (c.d. probation period) del credito a Stage 2. Inoltre, a partire dell'esercizio 2023 per il perimetro accentrato (principali realtà italiane e banche Corporate estere), sono considerati – ai fini del passaggio tra "stage" – anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito (sistemi di "early warning"). Ove siano identificati segnali di rischiosità elevata (c.d. esiti semaforici) per almeno tre mesi consecutivi da tali sistemi, viene definito un perimetro di controparti potenzialmente più rischiose, da classificare a Stage 2.
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, a partire dal 31 dicembre 2023 è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale, ovvero la variazione della probabilità di default lifetime. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a Stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a Stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade", identificati tenendo presenti le definizioni interne del Gruppo.
L'ammontare lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 al 31 dicembre 2023 è risultato pari a 24.522 milioni. L'aggregato presenta esposizioni non deteriorate pari a 23.609 milioni lordi con 68 milioni di rettifiche di valore ed esposizioni deteriorate pari a 913 milioni lordi con 349 milioni di rettifiche di valore.
Le esposizioni non deteriorate si suddividono in (i) finanziamenti scaduti non deteriorati per 217 milioni lordi con 4 milioni di rettifiche e (ii) finanziamenti non deteriorati non scaduti per 23.392 milioni lordi con 64 milioni di rettifiche.

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 4 | 48 | 1 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | 83 | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | - | 80 | - |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | - | 3 | - |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | |||
| C. Variazioni in diminuzione | - | -23 | -1 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| C.2 write-off | - | - | - |
| C.3 incassi | - | -13 | - |
| C.4 realizzi per cessioni | - | - | - |
| C.5 perdite da cessione | - | - | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | - | -10 | -1 |
| D. Esposizione lorda finale | 4 | 108 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni | Esposizioni |
| oggetto di | oggetto di | |
| concessioni: deteriorate |
concessioni: non deteriorate |
|
| A. Esposizione lorda iniziale | 48 | 83 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
| B. Variazioni in aumento | 82 | 2 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | 80 | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 2 | 2 |
| C. Variazioni in diminuzione | -23 | -85 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | - |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | -80 |
| C.4 write-off | - | - |
| C.5 incassi | -13 | -3 |
| C.6 realizzi per cessioni | - | - |
| C.7 perdite da cessione | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -10 | -2 |
| D. Esposizione lorda finale | 107 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.850 | 7.431 | 552 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 93 | 507 | 172 |
| B. Variazioni in aumento | 1.875 | 2.951 | 768 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | 294 | 2.138 | 717 |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | 1.311 | 372 | 5 |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | 5 | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 270 | 436 | 46 |
| C. Variazioni in diminuzione | -2.283 | -4.291 | -694 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | -28 | -616 | -112 |
| C.2 write-off | -349 | -124 | -1 |
| C.3 incassi | -420 | -913 | -97 |
| C.4 realizzi per cessioni | -257 | -759 | -2 |
| C.5 perdite da cessione | -136 | -11 | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | -32 | -1.217 | -439 |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | -11 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -1.061 | -640 | -43 |
| D. Esposizione lorda finale | 3.442 | 6.091 | 626 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 101 | 549 | 247 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti e l'incremento dei saldi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni oggetto di concessioni: deteriorate |
Esposizioni oggetto di concessioni: non deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.922 | 7.482 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 260 | 1.335 |
| B. Variazioni in aumento | 1.286 | 2.558 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | 249 | 1.602 |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | 526 | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | 401 |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | 159 | 4 |
| B.5 altre variazioni in aumento | 352 | 551 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.869 | -4.904 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | -2.652 |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | -401 | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | -526 |
| C.4 write-off | -118 | - |
| C.5 incassi | -381 | -473 |
| C.6 realizzi per cessioni | -290 | -690 |
| C.7 perdite da cessione | -76 | -40 |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -603 | -523 |
| D. Esposizione lorda finale | 3.339 | 5.136 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 196 | 863 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
|||
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
|
| A. Rettifiche complessive iniziali | 4 | - | 12 | 12 | - | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | - | 9 | 7 | - | - |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X |
| B.2 altre rettifiche di valore | - | - | 6 | 4 | - | - |
| B.3 perdite da cessione | - | - | - | - | - | - |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - |
| B.6 altre variazioni in aumento | - | - | 3 | 3 | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | - | - | -5 | -4 | - | - |
| C.1 riprese di valore da valutazione | - | - | -5 | -4 | - | - |
| C.2 riprese di valore da incasso | - | - | - | - | - | - |
| C.3 utili da cessione | - | - | - | - | - | - |
| C.4 write-off | - | - | - | - | - | - |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - |
| D. Rettifiche complessive finali | 4 | - | 16 | 15 | - | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||||
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali | 2.672 | 518 | 2.956 | 1.129 | 139 | 11 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 46 | 7 | 106 | 45 | 31 | 4 | |
| B. Variazioni in aumento | 1.759 | 463 | 1.350 | 530 | 211 | 15 | |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X | |
| B.2 altre rettifiche di valore | 775 | 168 | 1.036 | 388 | 166 | 15 | |
| B.3 perdite da cessione | 139 | 71 | 11 | 5 | - | - | |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
618 | 152 | 118 | 13 | 1 | - | |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | 37 | 36 | - | - | |
| B.6 altre variazioni in aumento | 227 | 72 | 148 | 88 | 44 | - | |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.929 | -439 | -1.907 | -764 | -181 | -11 | |
| C.1 riprese di valore da valutazione | -135 | -38 | -265 | -163 | -34 | - | |
| C.2 riprese di valore da incasso | -78 | -15 | -119 | -35 | -5 | - | |
| C.3 utili da cessione | -11 | -1 | -123 | -7 | - | - | |
| C.4 write-off | -349 | -48 | -124 | -70 | -1 | - | |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
-11 | -4 | -593 | -150 | -133 | -11 | |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | -14 | -13 | - | - | |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | -1.345 | -333 | -669 | -326 | -8 | - | |
| D. Rettifiche complessive finali | 2.502 | 542 | 2.399 | 895 | 169 | 15 | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 69 | 3 | 155 | 38 | 51 | 7 |
Nelle "Altre variazioni in aumento" sono ricompresi, prevalentemente, gli incassi di crediti cancellati integralmente dal bilancio (in contropartita della voce "Riprese di valore da incasso") e gli incrementi dei saldi dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le "Altre variazioni in diminuzione" includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio. In tale voce trovano inoltre allocazione gli incassi di interessi di mora accertati in esercizi precedenti, le perdite da cessione per la quota non coperta da fondo, il decremento dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio, nonché la riduzione dei fondi rettificativi dovuta al trascorrere del tempo.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta sui portafogli oggetto della segnalazione le valutazioni delle seguenti agenzie di rating esterne: Standard & Poor's Ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Morningstar DBRS. I rating forniti da tali agenzie sono utilizzati in conformità alle autorizzazioni ricevute e ai regolamenti in vigore per le diverse Banche del Gruppo.
Si evidenzia che, in ottemperanza a quanto sancito dalla normativa, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso di tre valutazioni quella intermedia, qualora presenti tutte le valutazioni, la seconda migliore.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | CLASSI RATING ESTERNI | SENZA RATING |
TOTALE | |||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
22.775 | 20.099 | 67.080 | 10.460 | 4.525 | 365 | 401.872 | 527.176 |
| - Primo stadio | 22.447 | 18.546 | 65.166 | 10.267 | 1.603 | 91 | 352.002 | 470.122 |
| - Secondo stadio | 328 | 1.553 | 1.914 | 191 | 2.811 | 124 | 40.039 | 46.960 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 111 | 150 | 9.517 | 9.778 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | 2 | - | - | 314 | 316 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
27.440 | 16.608 | 15.109 | 1.381 | 2.364 | 56 | 4.482 | 67.440 |
| - Primo stadio | 27.248 | 16.511 | 15.087 | 1.241 | 1.218 | 18 | 4.171 | 65.494 |
| - Secondo stadio | 192 | 97 | 22 | 140 | 1.146 | 24 | 289 | 1.910 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | 14 | 22 | 36 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | 181 | 181 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | 18 | 18 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 163 | 163 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale (A+B+C) | 50.215 | 36.707 | 82.189 | 11.841 | 6.889 | 421 | 406.535 | 594.797 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate |
||||||||
| - Primo stadio | 11.976 | 25.022 | 56.178 | 14.959 | 2.819 | 123 | 160.813 | 271.890 |
| - Secondo stadio | 146 | 247 | 499 | 316 | 1.461 | 132 | 18.575 | 21.376 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 7 | 3 | 1.584 | 1.594 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 3 | 3 |
| Totale (D) | 12.122 | 25.269 | 56.677 | 15.275 | 4.287 | 258 | 180.975 | 294.863 |
| Totale (A+B+C+D) | 62.337 | 61.976 | 138.866 | 27.116 | 11.176 | 679 | 587.510 | 889.660 |
La tabella che segue riporta il raccordo (mapping) tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.
| ECAI | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Moody's | Standard & Poor's | Fitch | Morningstar DBRS | |||||||
| Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
Lungo termine |
Breve termine |
|||
| Classe di merito di credito |
||||||||||
| Classe 1 | Aaa,Aa3 | P-1 | AAA, AA- | A1+, A1 | AAA, AA- | F1+, F1 | AAA, AA- | R-1 | ||
| Classe 2 | A1, A3 | P-2 | A+, A- | A2 | A+, A- | F2 | A+, A- | R-2 | ||
| Classe 3 | Baa1, Baa3 | P-3 | BBB+, BBB- | A3 | BBB+, BBB- | F3 | BBB+, BBB- | R-3 | ||
| Classe 4 | Ba1, Ba3 | NP | BB+, BB- | inferiori a A3 | BB+, BB- | inferiori a F3 | BB+, BB- | inferiori a R-3 | ||
| Classe 5 | B1, B3 | NP | B+, B- | inferiori a A3 | B+, B- | inferiori a F3 | B+, B- | inferiori a R-3 | ||
| Classe 6 | Caa1 o inferiori |
NP | CCC+ o inferiori |
inferiori a A3 | CCC+ o inferiori |
inferiori a F3 | CCC+ o inferiori |
inferiori a R-3 |
Come già evidenziato nelle Informazioni di natura qualitativa, nel paragrafo "La normativa Basilea 3", il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone di un insieme di rating validati relativi ai diversi segmenti di operatività delle controparti (Corporate, SME Corporate, SME Retail, Retail, Enti del Settore Pubblico e Banche).
Ai fini della redazione della tabella, oltre ai rating relativi ai modelli validati, sono stati impiegati tutti i rating utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi, ivi compresi i rating di agenzie esterne per controparti appartenenti a segmenti di clientela per cui non è disponibile un modello interno.
Le esposizioni prive di rating ammontano all'8,7% di quelle relative alle controparti in bonis e si riferiscono ai portafogli non coperti da modelli di rating, a controparti per le quali il roll out dei modelli di rating non è ancora stato completato (principalmente controllate estere), nonché alle società del Gruppo con mission principale diversa da quella creditizia integrate nel sistema di credit risk management o a esposizioni marginali.
Escludendo le controparti prive di rating e i crediti deteriorati, si osserva una concentrazione elevata nelle classi investment grade (classi 1, 2, 3 che rappresentano i rating tra AAA e BBB-), pari al 70,4% del totale, mentre il 22,9% rientra nella fascia BB+/BB (classe 4) e il 6,7% nelle classi più rischiose (di cui lo 0,8% inferiore a B-).
| Esposizioni | Classi di rating interni | Senza | (milioni di euro) Totale |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | rating | ||
| A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 91.987 | 45.782 | 172.111 | 118.909 | 34.738 | 7.033 | 56.616 | 527.176 |
| - Primo stadio | 91.562 | 45.545 | 166.906 | 106.842 | 15.812 | 424 | 43.031 | 470.122 |
| - Secondo stadio | 424 | 236 | 5.185 | 12.012 | 15.171 | 3.543 | 10.389 | 46.960 |
| - Terzo stadio | - | 1 | 2 | 4 | 3.603 | 3.014 | 3.154 | 9.778 |
| - Impaired acquisite o originate | 1 | - | 18 | 51 | 152 | 52 | 42 | 316 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
23.672 | 16.981 | 15.184 | 2.430 | 2.171 | 537 | 6.465 | 67.440 |
| - Primo stadio | 23.649 | 16.886 | 15.005 | 2.154 | 920 | 530 | 6.350 | 65.494 |
| - Secondo stadio | 23 | 95 | 179 | 276 | 1.251 | 7 | 79 | 1.910 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 36 | 36 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | 60 | 54 | 67 | 181 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | 18 | - | - | 18 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 42 | 54 | 67 | 163 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale (A+B+C) | 115.659 | 62.763 | 187.295 | 121.339 | 36.969 | 7.624 | 63.148 | 594.797 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | ||||||||
| - Primo stadio | 28.235 | 36.517 | 130.906 | 56.859 | 9.726 | 745 | 8.902 | 271.890 |
| - Secondo stadio | 254 | 437 | 1.735 | 5.539 | 3.948 | 1.479 | 7.984 | 21.376 |
| - Terzo stadio | - | - | 1 | 1 | 676 | 447 | 469 | 1.594 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | 1 | - | 2 | 3 |
| Totale (D) | 28.489 | 36.954 | 132.642 | 62.399 | 14.351 | 2.671 | 17.357 | 294.863 |
| Totale (A+B+C+D) | 144.148 | 99.717 | 319.937 | 183.738 | 51.320 | 10.295 | 80.505 | 889.660 |
Oltre alle tabelle previste dalla normativa, di seguito viene riportata la distribuzione dei rating relativa ai finanziamenti verso la clientela in bonis appartenente alle principali Banche del Gruppo.
Al 31 dicembre 2023, la quota dei crediti verso clientela in bonis a cui è stato attribuito un rating analitico o da agenzia esterna rappresenta il 97% dei crediti delle principali Banche del Gruppo.


La distribuzione evidenzia una quota di Investment Grade (da AAA a BBB incluso), pari al 60,9%, in riduzione rispetto all'esercizio precedente (63,0%), principalmente a causa di una revisione della scala maestra per determinate tipologie di controparti valutate con modelli interni. La medesima percentuale calcolata sull'intero portafoglio, al netto delle controparti russe, è pari al 72,1%.
Gli spostamenti tra classi di rating sono principalmente determinati dalle variazioni dei parametri di rischio conseguenti all'aggiornamento dei modelli.
Di seguito si evidenziano i dettagli relativi alla distribuzione rating dei seguenti portafogli: Corporate, Mutui Retail (Mutui residenziali a privati), SME Retail e altri crediti a privati, Sovereign & Enti Pubblici.

I portafogli evidenziano una quota di Investment Grade rispettivamente pari al 53,4%, 69,1%, 50,0%, e 94,4%.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione Esposizione lorda |
Garanzie reali (1) |
(*) | Garanzie personali (*) (2) |
|||||
| Derivati su crediti | ||||||||
| Immobili - ipoteche |
Immobili - finanziamenti |
Titoli | Altre garanzie reali |
CLN | Altri derivati |
|||
| per leasing | Controparti centrali |
|||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | 10.289 | 10.281 | - | 4 | 9.285 | - | - | - |
| 1.1. totalmente garantite | 8.627 | 8.625 | - | 4 | 8.418 | - | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1.2. parzialmente garantite | 1.662 | 1.656 | - | - | 867 | - | - | - |
| - di cui deteriorate | 75 | 69 | - | - | - | - | - | - |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
18.050 | 18.050 | - | - | 1.374 | 7.616 | - | - |
| 2.1. totalmente garantite | 3.408 | 3.408 | - | - | 1.372 | 952 | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2.2. parzialmente garantite | 14.642 | 14.642 | - | - | 2 | 6.664 | - | - |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | ||||||||||
| (2) | ||||||||||
| Derivati su crediti | ||||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni | Banche | Altre | Altri | (1)+(2) | |||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
pubbliche | società finanziarie |
soggetti | |||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | - | - | - | 452 | 191 | - | 76 | 10.008 | ||
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 27 | 1 | - | 76 | 8.526 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | 425 | 190 | - | - | 1.482 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 69 | - | - | - | 69 | ||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" | ||||||||||
| garantite: | - | - | - | 17 | 191 | - | 53 | 9.251 | ||
| 2.1. totalmente garantite | - | - | - | 11 | 185 | - | 19 | 2.539 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 6 | 6 | - | 34 | 6.712 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | |||||||||||
| (2) | |||||||||||
| Derivati su crediti | |||||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni pubbliche |
Banche | Altre società |
Altri soggetti |
(1)+(2) | ||||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
finanziarie | ||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | - | - | - | 45.420 | 575 | 2.610 | 23.209 | 274.633 | |||
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 21.916 | 205 | 2.143 | 18.011 | 239.377 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 493 | 4 | 20 | 338 | 3.028 | |||
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | 23.504 | 370 | 467 | 5.198 | 35.256 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 413 | 1 | 6 | 47 | 721 | |||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
117 | - | - | 3.994 | 555 | 3.507 | 24.463 | 45.379 | |||
| 2.1. totalmente garantite | 117 | - | - | 2.694 | 511 | 1.738 | 21.561 | 36.840 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 12 | - | 1 | 146 | 224 | |||
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 1.300 | 44 | 1.769 | 2.902 | 8.539 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 4 | - | - | 16 | 70 |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione creditizia cancellata |
Valore lordo |
Rettifiche di valore complessive |
Valore di bilancio | di cui ottenute nel corso dell'esercizio |
|
| A. Attività materiali | 297 | 324 | -60 | 264 | 5 |
| A.1. Ad uso funzionale | 1 | 2 | 1 | 3 | - |
| A.2. A scopo di investimento | 119 | 113 | -13 | 100 | 5 |
| A.3. Rimanenze | 177 | 209 | -48 | 161 | - |
| B. Titoli di capitale e titoli di debito | 466 | 466 | -225 | 241 | 108 |
| C. Altre attività | - | - | - | - | - |
| D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 5 | 5 | -1 | 4 | 1 |
| D.1. Attività materiali | 5 | 5 | -1 | 4 | 1 |
| D.2. Altre attività | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
768 | 795 | -286 | 509 | 114 |
| Totale 31.12.2022 |
710 | 749 | -247 | 502 | 15 |
Per il Gruppo, i beni escussi (valore di bilancio) sono rappresentati principalmente da:
Si tratta di attività finanziarie non precedentemente concesse dal debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali il Gruppo ha provveduto alla cancellazione dell'esposizione creditizia; l'aggregato include l'ammontare riferito a Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione, rivenienti da un'operazione – perfezionata nel corso del secondo semestre 2023 – volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano e che ha previsto tra l'altro la conversione di parte dell'esposizione originaria in detti strumenti.
– Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: fabbricati (4 milioni).

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Amministrazioni pubbliche | Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 70 | -158 | 4 | -22 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | 1 | - | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 159 | -28 | 164 | -176 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 20 | -4 | 111 | -67 | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | 1 | - | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 109.003 | -166 | 78.853 | -160 | 1.551 | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 112 | -13 | 256 | -7 | - | - | |
| Totale (A) | 109.232 | -352 | 79.022 | -358 | 1.551 | - | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 9 | -1 | 13 | - | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 27.541 | -11 | 50.483 | -22 | 4.296 | - | |
| Totale (B) | 27.550 | -12 | 50.496 | -22 | 4.296 | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 136.782 | -364 | 129.518 | -380 | 5.847 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 118.594 | -351 | 139.579 | -341 | 11.627 | - |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Società non finanziarie | Famiglie | |||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||
| A.1 Sofferenze | 588 | -1.579 | 278 | -743 | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 150 | -440 | 52 | -102 | |
| A.2 Inadempienze probabili | 2.355 | -1.586 | 1.014 | -609 | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 1.061 | -663 451 |
-161 | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 154 | -58 | 302 | -111 | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 12 | -6 | 30 | -9 | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 184.519 | -1.493 | 174.051 | -825 | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 3.078 | -212 | 1.352 | -106 | |
| Totale (A) | 187.616 | -4.716 | 175.645 | -2.288 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.263 | -266 | 35 | -11 | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 211.413 | -151 | 15.571 | -15 | |
| Totale (B) | 212.676 | -417 | 15.606 | -26 | |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
400.292 | -5.133 | 191.251 | -2.314 | |
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
423.425 | -5.518 | 199.255 | -2.807 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||
| A.1 Sofferenze | 752 | -1.653 | 159 | -548 | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 3.101 | -2.093 | 400 | -245 | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 389 | -116 | 62 | -50 | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 357.344 | -1.568 | 131.213 | -926 | ||
| Totale (A) | 361.586 | -5.430 | 131.834 | -1.769 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.220 | -249 | 74 | -27 | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 168.805 | -95 | 91.771 | -79 | ||
| Totale (B) | 170.025 | -344 | 91.845 | -106 | ||
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
531.611 | - -5.774 |
223.679 | - -1.875 |
||
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
552.783 | -6.415 | 231.743 | -2.160 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | America Asia |
Resto del mondo | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 18 | -153 | 10 | -75 | 1 | -73 | |
| A.2 Inadempienze probabili | 18 | -7 | 24 | -3 | 149 | -51 | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | 6 | -3 | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 32.927 | -48 | 14.499 | -35 | 10.443 | -67 | |
| Totale (A) | 32.963 | -208 | 14.533 | -113 | 10.599 | -194 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 11 | - | 7 | - | 8 | -2 | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 30.910 | -13 | 10.268 | -2 | 3.254 | -10 | |
| Totale (B) | 30.921 | -13 | 10.275 | -2 | 3.262 | -12 | |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
63884 63.884 |
-221 | 24.808 | -115 | 13.861 | -206 | |
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
57.718 | -191 | 26.159 | -84 | 12.450 | -167 |
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Nord Ovest | Nord Est | Centro | Sud e Isole | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | 218 | -494 | 114 | -264 | 186 | -345 | 234 | -550 |
| A.2 Inadempienze probabili | 1.076 | -653 | 525 | -364 | 791 | -570 | 709 | -506 |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 108 | -31 | 59 | -19 | 88 | -24 | 134 | -42 |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 123.393 | -546 | 64.336 | -290 | 113.849 | -406 | 55.766 | -326 |
| Totale A | 124.795 | -1.724 | 65.034 | -937 | 114.914 | -1.345 | 56.843 | -1.424 |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 372 | -58 | 481 | -92 | 247 | -80 | 120 | -19 |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 75.710 | -47 | 30.978 | -25 | 47.995 | -15 | 14.122 | -8 |
| Totale B | 76.082 | -105 | 31.459 | -117 | 48.242 | -95 | 14.242 | -27 |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
200.877 | -1.829 | 96.493 | -1.054 | 163.156 | -1.440 | 71.085 | -1.451 |
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
207.915 | -2.315 | 106.012 | -1.087 | 164.911 | -1.464 | 73.945 | -1.549 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | ||||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -1 | ||
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 80.919 | -2 | 37.309 | -18 | ||
| Totale (A) | 80.919 | -2 | 37.309 | -19 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 5.058 | - | 36.802 | -48 | ||
| Totale (B) | 5.058 | - | 36.802 | -48 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 85.977 | -2 | 74.111 | -67 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 112.423 | -2 | 83.974 | -92 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | America | Asia | Resto del mondo | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
|||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -3 | - | - | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 92 | -16 | - | - | - | - | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 7.910 | - | 2.732 | - | 3.083 | -10 | ||
| Totale (A) | 8.002 | -16 | 2.732 | -3 | 3.083 | -10 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 5 | - | - | - | 1 | - | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 8.026 | - | 10.348 | - | 2.549 | - | ||
| Totale (B) | 8.031 | - | 10.348 | - | 2.550 | - | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 16.033 | -16 | 13.080 | -3 | 5.633 | -10 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 13.321 | -13 | 14.063 | -3 | 5.152 | -11 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | NORD OVEST | NORD EST | CENTRO | SUD E ISOLE | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 7.032 | -2 | 2.399 | - | 71.481 | - | 7 | - |
| Totale A | 7.032 | -2 | 2.399 | - | 71.481 | - | 7 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 3.282 | - | 503 | - | 1.270 | - | 3 | - |
| Totale B | 3.282 | - | 503 | - | 1.270 | - | 3 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
10.314 | - -2 |
2.902 | - - |
72.751 | - - |
10 | - - |
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
10.310 | -1 | 3.764 | - | 98.338 | -1 | 11 | - |
| Grandi esposizioni | |
|---|---|
| a) Valore di bilancio (milioni di euro) | 267.332 |
| b) Valore ponderato (milioni di euro) | 20.351 |
| c) Numero | 11 |
In base alle disposizioni normative vigenti il numero delle grandi esposizioni esposto in tabella è determinato facendo riferimento alle "esposizioni" non ponderate che superano il 10% del Capitale di Classe 1, così come definito dai Regolamenti UE n. 876/2019 (CRR2) e n. 575/2013 (CRR), dove per "esposizioni" si intende la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio (escluse quelle dedotte dal Capitale di Classe 1) nei confronti di un cliente, o di un gruppo di clienti connessi, senza l'applicazione di fattori di ponderazione. Tali criteri espositivi portano a ricomprendere nella tabella di bilancio relativa alle grandi esposizioni anche soggetti che – pur con ponderazione pari allo 0% – presentano un'esposizione non ponderata superiore al 10% del Capitale di Classe 1 ai fini dei grandi rischi.
Conformemente a quanto previsto nel documento EBA "Orientamenti sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4.1 punto 39) del Regolamento (UE) n.575/2013", sono previste – nelle segnalazioni di vigilanza – modalità convenzionali di rappresentazione dei Gruppi di clienti connessi che possono prevedere (nel caso dei c.d. silos) la ripetizione – in corrispondenza di ogni gruppo economico direttamente controllato da un'Amministrazione centrale o ad essa legato da dipendenza economica – delle esposizioni verso le Amministrazioni centrali corrispondenti.
Si precisa che gli ammontari di cui alle lettere a) e b) e la numerosità di cui alla lettera c) riportati nella tabella sopra riportata considerano tuttavia una volta sola l'esposizione nei confronti delle varie Amministrazioni Centrali verso cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta esposto.

Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali siano originator banche del Gruppo Intesa Sanpaolo e per le quali il complesso delle passività emesse (es. titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione da una o più società del Gruppo. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni si rimanda alla sezione della Parte E della Nota Integrativa Consolidata relativa al rischio di liquidità.
Si riepilogano di seguito le operazioni di cartolarizzazione effettuate nel corso del 2023.
Nell'ambito dell'operatività di Gestione Attiva dei Rischi di Credito (GARC) nel corso dell'esercizio Intesa Sanpaolo ha perfezionato sei nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica: GARC New Origination-1, GARC USD Corp-1, GARC ESG & CE-1, GARC Residential Mortgages-4, GARC SME-11, GARC Corp-6. Nello specifico:
In ottemperanza alla retention rule prevista dalla normativa di vigilanza, per le operazioni sopra indicate Intesa Sanpaolo detiene almeno il 5% del portafoglio cartolarizzato.
I portafogli delle operazioni sono prevalentemente costituiti da clientela operante nel Nord Italia. Il portafoglio dell'operazione GARC USD Corp-1 è costituito da finanziamenti denominati in dollari prevalentemente erogati a clientela estera.
Nell'ambito della strategia di riduzione del profilo di rischio prevista dal Piano d'Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo ha perfezionato in data 18 dicembre 2023 un processo finalizzato al deconsolidamento di un portafoglio di crediti in sofferenza per il tramite di un'operazione di cartolarizzazione con assegnazione di un rating investment grade a valere sulle note senior.
Il portafoglio oggetto di cessione, individuato al 31 marzo 2023 (data di cut-off), ha un Gross Book Value (GBV) di circa 0,9 miliardi (GBV contabile a saldi aperti al lordo PPA) ed è costituito da crediti in sofferenza principalmente del segmento SME Corporate.
Nell'ambito dell'operazione, Intrum Italy S.p.A. opera quale special servicer della cartolarizzazione.
Le attività cartolarizzate presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:

L'operazione di cessione è stata strutturata in due fasi principali e contestuali:
La SPV ha finanziato l'acquisto del portafoglio attraverso l'emissione di tre classi di titoli, la tranche senior è stata sottoscritta interamente da Intesa Sanpaolo, mentre quelle mezzanine e junior sono state sottoscritte per il 95% da un investitore terzo e per il 5% da Intesa Sanpaolo, in ottemperanza alla retention rule prevista dalla normativa di vigilanza:
Tenendo conto della sottoscrizione da parte di Intesa Sanpaolo di una quota pari al 100% delle notes senior e al 5% delle notes mezzanine e junior, in ottemperanza alla retention rule, la variabilità connessa ai flussi di cassa del portafoglio sottostante trattenuta dal Gruppo è risultata tale da consentire di affermare che il Gruppo ha sostanzialmente trasferito tutti i rischi e benefici delle attività finanziarie cedute, ricadendo nella fattispecie prevista dal punto a) dell'IFRS 9.3.2.6, per cui ha proceduto a "eliminare l'attività finanziaria e rilevare separatamente come attività o passività qualsiasi diritto e obbligazione originati o mantenuti con il trasferimento".
A tal riguardo si evidenzia che le notes sottoscritte da Intesa Sanpaolo, in ragione del business model in uso e del lookthrough test effettuato, sono state classificate:
Con il perfezionamento dell'operazione, Intesa Sanpaolo ha conseguito il pieno deconsolidamento contabile e prudenziale del portafoglio.
Tale operazione è stata effettuata nel rispetto degli obiettivi e delle previsioni di natura economica e patrimoniale del Gruppo già resi noti al mercato per il Piano di Impresa 2022-2025.
Nell'ambito di una più ampia operazione di turnaround sul Gruppo Risanamento denominata Progetto Starfighter che ha previsto tra l'altro:
Intesa Sanpaolo ha strutturato, nel mese di luglio 2023, un'operazione di cartolarizzazione finalizzata alla cessione al veicolo Chewbecca SPV S.r.l. di parte dei crediti derivanti dalle erogazioni dal Pool di Banche al Fondo.
La cartolarizzazione si configura come multioriginator e partially paid, in quanto i crediti ceduti al veicolo derivano dalle erogazioni di nuova finanza di volta in volta concesse al Fondo da parte del pool. Le note sono inoltre untranched e sottoscritte in parte da Intesa Sanpaolo ed in parte da un investitore terzo. L'operazione consentirà ad Intesa Sanpaolo di ottenere la derecognition contabile e prudenziale della quota parte dell'esposizione sottoscritta dall'investitore terzo.
Tale operazione è stata effettuata nel rispetto degli obiettivi e delle previsioni di natura economica e patrimoniale del Gruppo già resi noti al mercato per il Piano di Impresa 2022-2025.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | |||||
| Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | ||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
||
| A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio | 6.119 | -44 | 39 | -6 | 20 | 5 | |
| – Prestiti verso imprese (incluse PMI) (*) | 3.025 | -7 | 27 | -6 | 5 | - | |
| – Leasing (**) | 2.674 | -5 | 11 | - | 14 | 5 | |
| – Mutui ipotecari su immobili residenziali (*) | 420 | -32 | 1 | - | - | - | |
| – Crediti al consumo | - | - | - | - | 1 | - | |
| B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio | - | - | - | - | - | - | |
| C. Non cancellate dal bilancio | 24.883 | -13 | 102 | - | 314 | -1 | |
| – Prestiti verso imprese (incluse PMI) () (*) | 19.264 | -10 | 95 | 263 | -1 | ||
| – Mutui ipotecari su immobili residenziali (****) | 2.259 | -3 | 7 | - | 25 | - | |
| – Leasing (****) | 1.833 | - | - | - | 11 | - | |
| – Mutui ipotecari su immobili commerciali (****) | 1.527 | - | - | - | 15 | - | |
| TOTALE | 31.002 | -57 | 141 | -6 | 334 | 4 |
(*) L'intero importo è riferito ad attività finanziarie deteriorate. I "Prestiti verso imprese (incluse PMI)" si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Savoy, Kerma, Yoda, Sirio, Grogu, Kerdos e Organa (si fa rimando rispettivamente al Bilancio Consolidato 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 per la descrizione delle operazioni) e all'operazione Andor (descritta nel paragrafo "Informazioni di natura qualitativa" della presente Sezione). I "Mutui ipotecari su immobili residenziali" si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Maior ed Iseo (rivenienti dall'aggregazione del Gruppo ex UBI).
(**) Gli importi si riferiscono all'operazione di cartolarizzazione Portland relativa ad attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari rispettivamente a 4 milioni senior e 4 milioni mezzanine (si fa rimando al Bilancio Consolidato 2021 per la descrizione dell'operazione) e all'operazione Teseo relativa ad attività finanziarie in bonis (si fa rimando al Bilancio Consolidato 2022).
(***) Gli importi ricomprendono attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari a 11 milioni per le esposizioni senior, 55 milioni per quelle mezzanine e 17 milioni per quelle junior. Tra le esposizioni in bonis si menziona l'operazione di cartolarizzazione Chewbecca (descritta nel paragrafo "Informazioni di natura qualitativa" della presente Sezione).
(****) Le voci includono anche gli ammontari in bonis relativi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica originate dal Gruppo Intesa Sanpaolo.
Al 31 dicembre 2023 la fattispecie non è presente.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | |||||
| Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | ||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
||
| Leasing | 32 | - | - | - | - | - | |
| Mutui ipotecari su immobili commerciali | 92 | -2 | 22 | -2 | - | - | |
| Obbligazioni bancarie garantite | 109 | - | 10 | - | - | - | |
| Cartolarizzazioni | 168 | - | - | - | - | - | |
| Crediti al consumo | 343 | -1 | 3 | - | - | - | |
| Crediti al commercio | 465 | - | 2 | - | 4 | - | |
| Mutui ipotecari su immobili residenziali | 680 | 2 | 21 | - | - | - | |
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) | 2.375 | 9 | 151 | 1 | 2 | - | |
| Altre attività (*) | 10.158 | -7 | - | - | - | - | |
| TOTALE | 14.422 | 1 | 209 | -1 | 6 | - |
(*) L'importo contempla anche i titoli Romulus per 6.878 milioni detenuti in portafoglio dal Gruppo Bancario, rappresentati convenzionalmente tra le cartolarizzazioni di terzi, nonchè crediti verso il veicolo Duomo Funding Plc per 2.907 milioni quali utilizzo di linee di credito. Per maggiori dettagli, in merito alla tipologia delle attività sottostanti, si rimanda alla sezione 4 - Rischi delle altre imprese della presente Parte E.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni |
GARANZIE RILASCIATE | LINEE DI CREDITO | ||||||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | Senior | Mezzanine | Junior | |||||||
| Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
|
| Duomo ABCP Conduit transactions (*) Prestiti verso imprese (incluse PMI) |
- | - | - | - | - | - | (*) 132 |
(*) | - | - | - | |
| Totale | - | - | - | - | - | - | 132 | - | - | - | - | - |
(*) Con riferimento all'operatività posta in essere tramite Duomo Funding Plc e finanziata da ABCP, Intesa Sanpaolo ha concesso linee di liquidità (pari a 7.259 milioni di esposizione netta e circa 1 milione di rettifiche di valore) a garanzia di attivi già ricompresi nelle "Altre attività" della Tabella C.2 per cassa.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NOME CARTOLARIZZAZIONE / DENOMINAZIONE SOCIETÀ VEICOLO |
SEDE LEGALE | CONSOLIDAMENTO (a) |
ATTIVITA' (b) | PASSIVITA' (b) | ||||
| Crediti | Titoli di debito |
Altre | Senior | Mezzanine | Junior | |||
| Augusto S.r.l. (d) | Milano Conegliano Veneto |
(e) | - | - | 2 | 13 | - | - |
| Brera Sec S.r.l. (c) | (TV) Conegliano Veneto |
(e) | 15.026 | - | 577 | 12.586 | - | 2.652 |
| Clara Sec S.r.l. (c) | (TV) | (e) | 5.696 | - | 1.694 | 6.350 | - | 824 |
| Diocleziano S.r.l. (d) | Milano Conegliano Veneto |
(e) | 2 | - | 1 | 48 | - | - |
| Giada Sec S.r.l. (c) | (TV) | (e) | 19.820 | - | 7.282 | 16.860 | - | 8.425 |
| ISP CB Ipotecario S.r.l. (f) | Milano | (e) | 22.981 | - | 5.625 | 26.120 | ||
| ISP CB Pubblico S.r.l. (f) | Milano | (e) | 1.792 | - | 2.107 | 3.736 | ||
| ISP OBG S.r.l. (f) | Milano | (e) | 43.510 | - | 7.974 | 50.933 | ||
| UBI Finance S.r.l. (f) | Milano | (e) | 7.395 | - | 1.239 | 8.561 |
(a) Metodo di consolidamento riferito al c.d. perimetro "prudenziale".
(b) I dati rappresentati sono al lordo di eventuali rapporti infragruppo. Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono ai valori complessivamente riportati nelle rendicontazioni contabili delle società veicolo.
(c) Veicolo di autocartolarizzazione descritto nel paragrafo 2 delle Informazioni Quantitative della sezione 1.4 Gruppo Bancario - Rischio di Liquidità della presente Nota Integrativa Consolidata.
(d) Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono agli ultimi dati di bilancio disponibili (31 dicembre 2022).
(e) Veicolo consolidato al Patrimonio Netto.
(f) Trattasi di veicolo funzionale all'emissione di covered bond effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Per ulteriori informazioni si rimanda alla sezione D della Parte E della presente Nota Integrativa Consolidata.
Si segnala che, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione strutturate dal Gruppo Intesa Sanpaolo a valere su proprie attività, sussistono quelle denominate Towers, K-Equity, Savoy, Kerma, Yoda, Maior, Iseo, Sirio, Kerdos, Grogu, Portland, Organa, Andor, Teseo e Chewbecca, per le quali sono utilizzati special purpose vehicles che rappresentano soggetti terzi e indipendenti rispetto al Gruppo e nei confronti dei quali lo stesso non intrattiene legami partecipativi e che, per tale motivo, non sono rappresentati nella tabella che precede.
Il presente paragrafo accoglie l'informativa sulle società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate, diverse da quelle utilizzate in operazioni di autocartolarizzazione, nelle quali il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene alcuna partecipazione al capitale o quelle per cui detiene una partecipazione residuale.
Alla data del 31 dicembre 2023 tra le entità strutturate, il Gruppo Intesa Sanpaolo detiene interessenze residuali nei veicol i Augusto e Diocleziano consolidate a Patrimonio Netto. Tali veicoli sono entità utilizzate in operazioni di cartolarizzazione di assets, in prevalenza finanziamenti fondiari e di opere pubbliche, di società sottoposta a controllo congiunto ceduta negli esercizi precedenti. La dimensione quantitativa dell'interessenza che il Gruppo detiene in tali veicoli è residuale. Non sono altresì presenti accordi che possano comportare l'obbligo per il Gruppo di fornire supporto finanziario ai veicoli in questione. Si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo controlla le società Romulus Funding Corporation e Duomo Funding Plc (inserite solo nel perimetro di consolidamento contabile ai sensi dell'IFRS 10) utilizzate per operazioni in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo opera come sponsor e la cui operatività è descritta nella Sezione 4 - Rischi delle altre imprese, della presente Parte E.
| SERVICER | SOCIETA' VEICOLO | ATTIVITÀ CARTOLARIZZATE (dato di fine periodo) (milioni di euro) |
INCASSI DI CREDITI REALIZZATI NELL'ANNO (milioni di euro) |
QUOTA PERCENTUALE DEI TITOLI RIMBORSATI (dato di fine periodo) Senior Mezzanine |
Junior | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Deteriorate | Non deteriorate |
Deteriorate | Non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
||
| Intesa Sanpaolo |
Brera Sec S.r.l. (*) | 33 | 14.993 | 4 | 1.590 | 0% | 36% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Clara Sec S.r.l. (*) | 36 | 5.660 | 7 | 2.103 | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Giada Sec S.r.l. (*) | 268 | 19.552 | 28 | 7.742 | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% |
| Intesa Sanpaolo |
Teseo SPV S.r.l. (**) | 8 | 3.017 | - | 813 | 0% | 17% | 0% | 17% | 0% | 8% |
| Totale | 345 | 43.222 | 39 | 12.248 |
Nel corso dell'anno 2023 è stata estinta l'operazione Berica ABS 3 S.r.l.
(*) Veicolo utilizzato per operazioni di autocartolarizzazione.
(**) Veicolo utilizzato per l'operazione di cartolarizzazione tradizionale di crediti leasing performing descritta nel Bilancio consolidato 2022.
Nel corso dell'esercizio 2023 non si rilevano operazioni che utilizzano società veicolo per la cartolarizzazione consolidate.
Per quanto riguarda la descrizione dell'operatività rappresentata nelle tabelle di seguito riportate, si fa rimando a quanto riportato in calce alle tabelle stesse.
Per quanto attiene in particolare all'operatività in titoli di debito a fronte di pronti contro termine a medio e lungo termine, si rimanda invece a quanto riportato nella presente Nota integrativa - Parte B.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie cedute rilevate per intero | Passività finanziarie associate | |||||||
| Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
di cui deteriorate |
Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
||
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.568 | - | 1.568 | X | 1.563 | - | 1.563 | |
| 1. Titoli di debito | 1.320 | - | 1.320 | X | 1.298 | - | 1.298 | |
| 2. Titoli di capitale | 248 | - | 248 | X | 265 | - | 265 | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | X | - | - | - | |
| 4. Derivati | - | - | - | X | - | - | - | |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con | ||||||||
| impatto sulla redditività complessiva | 15.013 | - | 15.013 | - | 14.396 | - | 14.396 | |
| 1. Titoli di debito | 15.013 | - | 15.013 | - | 14.396 | - | 14.396 | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
15.120 | - | 15.120 | - | 13.480 | - | 13.480 | |
| 1. Titoli di debito | 15.120 | - | 15.120 | - | 13.480 | - | 13.480 | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE 31.12.2023 |
31.701 | - | 31.701 | - | 29.439 | - | 29.439 | |
| TOTALE 31.12.2022 |
13.702 | 27 | 13.675 | 3 | 13.504 | 18 | 13.486 | |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta sia cedente sia finanziatore del veicolo emittente i titoli di debito.
Gli aggregati dei contratti di vendita con patto di riacquisto si riferiscono alle operazioni di pronti contro termine poste in essere dal Gruppo a fronte di attività cedute e non cancellate; non sono incluse, invece, tra le passività finanziarie associate le operazioni di pronti contro termine passive realizzate a valere su titoli ricevuti in operazioni di pronti contro termine attive.
Non sussiste la fattispecie per il Gruppo Intesa Sanpaolo.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Rilevate per intero |
Rilevate parzialmente |
31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.568 | - | 1.568 | 599 |
| 1. Titoli di debito | 1.320 | - | 1.320 | 391 |
| 2. Titoli di capitale | 248 | - | 248 | 208 |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| 4. Derivati | - | - | - | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
15.013 | - | 15.013 | 7.645 |
| 1. Titoli di debito | 15.013 | - | 15.013 | 7.645 |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (fair | ||||
| value) | 14.205 | - | 14.205 | 4.812 |
| 1. Titoli di debito | 14.205 | - | 14.205 | 4.785 |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | 27 |
| Totale attività finanziarie | 30.786 | - | 30.786 | 13.056 |
| Totale passività finanziarie associate | 29.439 | - | 29.439 | 13.504 |
| Valore netto 31.12.2023 |
1.347 | - | 1.347 | X |
| Valore netto 31.12.2022 |
-448 | - | X | -448 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta sia cedente sia finanziatore del veicolo emittente i titoli di debito.
B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento Al 31 dicembre 2023 la fattispecie non è presente.

Si riporta di seguito l'informativa inerente le operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi - in particolare di quelli "unlikely to pay" - riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nel corso del terzo trimestre 2020 un processo finalizzato al deconsolidamento di un portafoglio di esposizioni creditizie (comprendente contratti e beni immobili) classificate ad "Unlikely to Pay" con sottostante immobiliare, detenuti dalla Capogruppo, con contestuale conversione degli stessi in quote del fondo mobiliare denominato Back2Bonis. L'operazione, il cui closing era avvenuto alla fine del 2020, si era concretizzata per la Banca (incluse le operazioni realizzate negli esercizi 2019 e 2020 da UBI Banca, incorporata lo scorso 2021) nella cessione di un portafoglio crediti, rapporti giuridici di breve termine e rapporti giuridici e beni da crediti leasing per un ammontare lordo complessivo di 351 milioni ed esposizione netta pari a 164 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo Back2Bonis per un controvalore di 164 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. L'operazione si era perfezionata mediante: (i) la cessione dei crediti bancari e dei crediti derivanti da contratti di leasing a un veicolo di cartolarizzazione Ampre S.r.l.; (ii) la cessione dei rapporti giuridici e beni derivanti dai contratti di leasing ad Ampre LeaseCo S.r.l.; (iii) la cessione dei contratti di breve termine revolving e dei relativi rapporti giuridici e crediti di ISP nonché dei contratti di medio-lungo termine con erogazioni residue e dei relativi rapporti giuridici, diversi dai rapporti e beni leasing attraverso la fronting bank messa a disposizione da Banca Finanziaria Internazionale S.p.A., (iv) la sottoscrizione integrale dei titoli emessi dal veicolo di cartolarizzazione da parte del fondo Back2Bonis e (v) l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo delle quote del Fondo quale contropartita dei crediti oggetto di cessione. Nel corso del 2022 si era realizzata la cessione di ulteriori finanziamenti per un ammontare lordo di 1 miliardo ed esposizione netta pari a 216 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo Back2Bonis per un controvalore di 216 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il fondo Back2Bonis, costituito sotto forma di un fondo comune mobiliare di tipo chiuso le cui quote sono riservate per la sottoscrizione a investitori professionali, è una piattaforma multi-originator per la gestione di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali UTP e derivanti da finanziamenti e linee di credito concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari (ivi inclusi quelli non interamente erogati/utilizzati al momento della cessione). Con il perfezionamento dell'operazione di apporto dei crediti alla piattaforma, ISP aveva provveduto a deconsolidare i crediti con successiva iscrizione delle quote del Fondo in sostituzione dei suddetti crediti. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 43,82% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo Back2Bonis classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 360 milioni. La valutazione del fondo Back2Bonis ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 16 milioni.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nell'ultimo trimestre del 2018 un'operazione di conferimento al fondo FI.NAV. - fondo comune di investimento mobiliare italiano di tipo chiuso multicomparto - di un portafoglio di crediti ipotecari e chirografari non performing del settore dello shipping. Il Fondo è riservato a investitori istituzionali, gestito dalla management company IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, non facente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, con sede in Irlanda, e si compone di due comparti autonomi: FI.NAV. Comparto A - Crediti, dedicato ad accogliere i crediti conferiti dal Gruppo Intesa Sanpaolo e Unicredit e FI.NAV. Comparto B - Nuova Finanza, dedicato ad accogliere i capitali di investitori terzi per il rilancio delle navi rimpossessate. L'operazione, definita nel 2018, si era perfezionata nel 2019 concretizzandosi in una cessione a titolo oneroso di crediti pro-soluto per un ammontare lordo complessivo di 155 milioni ed esposizione netta pari a 102 milioni, pari al prezzo di cessione, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo e, pertanto, senza effetti sul conto economico dell'esercizio 2019. Nel primo trimestre 2020 si era perfezionata la cessione di un'ulteriore tranche di crediti pro-soluto per un ammontare lordo di 37 milioni e un valore netto di 34 milioni, allineato al prezzo di cessione e, pertanto, senza effetti nel conto economico dell'esercizio 2020. Ai sensi dell'IFRS 9, l'operazione si era configurata per il Gruppo Intesa Sanpaolo quale derecognition dei crediti ceduti in quanto, a seguito della stessa, la gestione era divenuta di esclusiva competenza del Fondo; il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva pertanto proceduto alla derecognition dei relativi crediti dal proprio bilancio e alla contestuale iscrizione al corrispondente fair value delle quote del Fondo attribuite. Le società del Gruppo coinvolte nell'operazione sono state la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune delle sue controllate incorporate nel corso del 2019 e del 2020 (Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito, incorporate entrambe nel 2019, e Banca IMI incorporata nel 2020). Lo scorso dicembre 2022 si era perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti per un ammontare lordo di 74 milioni ed esposizione netta pari a 37 milioni, con contestuale

sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore sostanzialmente allineato al valore dell'esposizione ceduta, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Trasporti". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Sud più Isole.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 50,54% nel Fondo FI.NAV. classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 141 milioni. La valutazione del Fondo FI.NAV. ha fatto registrare un effetto positivo, quale ripresa di valore nell'esercizio, di 19 milioni e l'iscrizione di un effetto cambio pari a -5 milioni imputati, come da policy per investimenti IAS 28, in apposita riserva di patrimonio netto.
Nell'ambito delle attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva individuato l'opportunità di conferire asset (crediti e titoli) a valere su posizioni non performing al fondo chiuso RSCT Fund, in cambio di quote del fondo medesimo. II progetto era stato seguito da Pillarstone che aveva selezionato un portafoglio di imprese industriali e commerciali con l'obiettivo di individuare per ciascuna di esse una strategia di massimizzazione delle potenzialità di recupero dei crediti anche attraverso iniezioni di nuova finanza. L'operazione si era realizzata nel maggio 2020 con il conferimento di un portafoglio di crediti verso 18 società originati dal Gruppo (Intesa Sanpaolo e Banca IMI, poi incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020), Unicredit, BPER Banca e Crédit Agricole al Fondo d'Investimento Alternativo chiuso di nuova costituzione RSCT Fund, gestito da IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, gestore di fondi alternativi autorizzato dalla Banca Centrale d'Irlanda. RSCT Fund è strutturato in due comparti separati, il comparto A per la gestione dei crediti acquisiti dalle banche cessionarie e il comparto B per la gestione della nuova finanza. La cessione di maggio 2020 aveva riguardato un portafoglio di crediti, notes Sirti e strumenti finanziari partecipativi PS Reti per un ammontare lordo di 339 milioni (Intesa Sanpaolo e Banca IMI) ad un valore netto di 255 milioni, sostanzialmente allineato al prezzo di cessione. A luglio 2020 si era realizzata un'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 6,3 milioni ad un valore di 4,5 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A febbraio 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 21,3 milioni ad un valore di 13,9 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A marzo 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia, rinveniente dall'incorporazione di UBI Banca, per un ammontare lordo di 3,1 milioni e un'esposizione netta pari a 1,2 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo RSCT per un controvalore di 1,3 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. A giugno 2021 si era realizzata l'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 0,4 milioni ad un valore di 0,1 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra nell'ambito delle "Imprese produttive di installazione apparecchi elettrici" per una quota del 72%, di "Parchi di divertimento e parchi tematici" per una quota del 18% e del "Commercio al dettaglio di calzature e accessori" per una quota del 10%. Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 70,07% nel Fondo RSCT classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio consolidato pari a 271 milioni. La valutazione del Fondo RSCT ha fatto registrare un effetto positivo, quale ripresa di valore nell'esercizio di 22 milioni.
Nel 2018 il Gruppo Intesa Sanpaolo (nello specifico Intesa Sanpaolo e le banche successivamente incorporate: Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Friuli Venezia Giulia, Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito) aveva partecipato al Fondo chiuso italiano IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds S.G.R. S.p.A., dedicato al rilancio delle imprese italiane di medie dimensioni che si trovano in situazioni di tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi. L'operazione, perfezionata nel 2018, si era realizzata mediante il conferimento di crediti deteriorati per nominali 59 milioni ed esposizione netta pari al prezzo di cessione per 39,2 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti. Nel 2021 la partecipazione del Gruppo nel Fondo IDEA CCR si è ulteriormente incrementata per effetto dell'incorporazione di UBI Banca che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR, nel corso del 2020, 2019, 2018 e 2017 per un ammontare lordo complessivo di 231 milioni e un'esposizione netta pari a 144 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo IDEA CCR II per un controvalore di 148 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
‒ e in misura residuale, in altri settori di attività (Servizi, Trasporti, Attività Manifatturiere).
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Nel 2022 la partecipazione della Banca nel Fondo IDEA CCR era variata per effetto: i) dell'ingresso della quota detenuta da UBI Leasing S.p.A., incorporata a maggio 2022 in Intesa Sanpaolo, che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti nel 2019 per un ammontare lordo complessivo di 5 milioni e un'esposizione netta pari a 3 milioni con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo e ii) della cessione di quote A1 detenute da Intesa Sanpaolo nel Fondo a

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., il credito vantato da Intesa Sanpaolo in relazione alla cessione era stato regolato mediante compensazione tramite l'acquisto di quote di Back2Bonis. L'operazione di swap aveva determinato un utile a conto
economico di 4 milioni. Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 18,01% nel Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 38 milioni. La valutazione al fair value del Fondo IDEA CCR II ha fatto registrare un effetto positivo non materiale sul conto economico dell'esercizio.
Il Comparto Crediti Shipping si riferisce a crediti di tipo non performing, unlikely to pay single names, con un focus settoriale su aziende operanti nel segmento shipping. Il Fondo si compone di tre comparti: crediti, nuova finanza e shipping. In seguito all'incorporazione di UBI Banca, Intesa Sanpaolo partecipa anche al Comparto Shipping con una interessenza nel Fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping. Nel 2018, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti per un ammontare lordo complessivo di 45 milioni ed esposizione netta pari a 31 milioni.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 20,37% nel Fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 2 milioni. La valutazione al fair value del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio di 1 milione.
Clessidra Restructuring Fund (Fondo CRF) è un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori istituzionali, dedicato all'investimento in crediti classificati come unlikely to pay vantati nei confronti di aziende industriali pre‐individuate. A settembre 2019, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti relativi a cinque controparti, per un ammontare lordo complessivo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 11 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo CRF per un controvalore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Fabbricazione porte in legno e Fabbricazione Mobili". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 4,34% nel Fondo CRF classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 8 milioni. La valutazione al fair value del Fondo Clessidra Restructuring Fund ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio non materiale.
Il Fondo UTP Italia è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso multicomparto deputato alla gestione di crediti classificati ad inadempienze probabili (UTP) e che ha come target esposizioni creditizie verso società di medie e piccole dimensioni e persone fisiche. A novembre 2022 si era perfezionata la cessione da parte del Gruppo di un portafoglio di crediti prevalentemente UTP al Fondo UTP Italia gestito da Sagitta S.G.R. con Intrum Italy S.p.A. come special servicer. Nello specifico l'operazione aveva previsto: i) la cessione dei crediti vantati per un ammontare lordo alla data di cut-off di 42 milioni ed esposizione netta pari a 25 milioni, a Finn SPV S.r.l. (SPV 130), senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022; ii) la registrazione del credito per 25 milioni verso il veicolo SPV 130); iii) l'apporto al Fondo UTP Italia del credito verso l'SPV 130 in cambio di quote del fondo stesso a titolo di prezzo; iv) emissione di titoli Asset – Backed (ABS) a cura del veicolo e sottoscritti dal Fondo con cancellazione del credito verso l'SPV 130.
Con efficacia 20 marzo 2023 si è perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 366 milioni ed esposizione netta per 147 milioni al veicolo di cartolarizzazione Finn SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
In seguito all'operazione di marzo Intesa Sanpaolo è venuta a detenere il 60,73% del Fondo ed ha proceduto a riclassificare il fondo da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 44,52% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel Fondo UTP Italia classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 155 milioni. La valutazione del Fondo UTP Italia ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 17 milioni.

Efesto è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso. A luglio 2022 si era perfezionata la cessione di finanziamenti per un ammontare lordo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 9 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore di 7 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Con efficacia 20 marzo 2023 si è perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 320 milioni ed esposizione netta per 181 milioni al veicolo di cartolarizzazione Esino SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
In seguito all'operazione di marzo Intesa Sanpaolo è venuta a detenere il 36,48% del Fondo ed ha proceduto a riclassificare il fondo da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 31,61% nel fondo Efesto classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 173 milioni. La valutazione di Efesto non ha fatto registrare impatti a conto economico nell'esercizio.
Nel corso del 2022 è stata avviata un'articolata operazione riguardante il Gruppo Risanamento, nell'ambito del cd. "Progetto Starfighter" volta a: i) consentire la realizzazione del progetto immobiliare nell'area di Milano Santa Giulia; ii) consentire alla società di far fronte agli impegni assunti con i soggetti pubblici e privati e iii) deconsolidare l'esposizione creditizia per cassa vantata dalle banche coinvolte verso Risanamento.
Il Consiglio di Amministrazione di ISP ha approvato l'operazione il 2 febbraio 2023, perfezionatasi il 30 giugno in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive connesse al Term Sheet General Framework Agreement. La complessa operazione finalizzata al riassetto finanziario e societario del Gruppo Risanamento ha previsto:
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Imprese non finanziarie". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord-Ovest.
L'esposizione creditizia vantata dalla Banca verso il Gruppo Risanamento è stata oggetto di compensazione con gli impegni da questa assunti a fronte della sottoscrizione di quote di classe A1 e B2 del Fondo Lendlease MSG Heartbeat.
Pertanto, al closing perfezionato il 30 giugno 2023, Intesa Sanpaolo ha provveduto a cancellare i crediti verso Risanamento, compreso il finanziamento soci, rilevando rispettivamente le quote B2 e A1 del fondo ricevute al fair value, ad un valore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 60,9% nel fondo Lendlease MSG Heartbeat classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 212 milioni.
Infine, per completezza, si segnala che, nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 800 milioni in termini di Gross Book Value) vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico. In estrema sintesi, l'operazione ha previsto i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione.
Nella presente sezione devono essere rilevate le operazioni di covered bond in cui la banca cedente e la banca finanziatrice coincidono. Intesa Sanpaolo utilizza i covered bond prevalentemente come forma di raccolta cartolare garantita da attivi originati dalla stessa Intesa Sanpaolo o da altra società del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha in essere quattro programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG).
Il primo Programma, avviato nel 2009, ha un ammontare massimo di 20 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 10 miliardi). Il garante delle OBG è il veicolo ISP CB Pubblico, cessionario di portafogli di crediti e titoli in bonis al settore pubblico, originati dalla ex controllata Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ora Intesa Sanpaolo. Nel tempo la Banca
ha ceduto al veicolo attività per un valore nominale originario complessivo pari a 13,2 miliardi (al netto di retrocessioni di attivi per 1,7 miliardi), l'ultima delle quali (per un importo di 1 miliardo) effettuata nell'aprile 2013.
Nell'ultima decade di novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha riacquistato l'intero portafoglio di titoli obbligazionari segregati nel veicolo per un controvalore di 1,1 miliardi; rimane quindi come collaterale solo il portafoglio crediti, il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2023 è di 1,8 miliardi.
A fronte di tali cessioni si sono realizzate, nel tempo, emissioni di OBG per un nominale complessivo di 25,2 miliardi (di cui 19,9 miliardi relativi ad emissioni acquistate interamente dalla Capogruppo e oggetto di estinzione anticipata o giunte a scadenza e 3,5 miliardi oggetto di offerta di scambio agli investitori nel corso del 2012, 2 miliardi dei quali scaduti nel secondo trimestre 2017 e i restanti 1,5 miliardi scaduti a gennaio 2021).
Al 31 dicembre 2022, erano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un nominale complessivo di 3,1 miliardi, interamente sottoscritte dalla Banca.
Nel corso dell'esercizio 2023 la dodicesima serie retained è stata oggetto di estinzione parziale anticipata ed è giunta a scadenza per un ammontare complessivo nominale di 1.050 milioni; è stata inoltre estinta parzialmente la quattordicesima serie retained per 200 milioni.
Pertanto, al 31 dicembre 2023, restano in essere emissioni effettuate, a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un nominale complessivo di 1,85 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo e hanno rating A2 di Moody's.
Il secondo Programma, avviato nel 2010, dell'ammontare massimo di 25 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 20 miliardi), vede come garante delle OBG il veicolo ISP CB Ipotecario S.r.l., cessionario di mutui ipotecari residenziali italiani e, inizialmente, obbligazioni Adriano Finance S.r.l., originati da Intesa Sanpaolo.
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui per un valore nominale originario complessivo pari a 46,8 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso del 2023 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 23 miliardi.
A fronte delle cessioni di tali attivi, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 41,7 miliardi (di cui oggetto di estinzione anticipata o scaduti per complessivi 22,9 miliardi alla data di dicembre 2023).
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Ipotecario per un valore nominale complessivo di 14,3 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 5,9 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte era stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 343 milioni.
Nel corso dell'esercizio 2023 la diciannovesima serie è scaduta per 1.250 milioni e la ventunesima serie retained è stata parzialmente estinta per 1 miliardo, inoltre sono state emesse cinque serie, di cui tre retained, per un ammontare complessivo di 6,8 miliardi. Pertanto, al 31 dicembre 2023, restano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito del veicolo ISP CB Ipotecario per un nominale complessivo di 18,9 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 10,5 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte è stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating Aa3 di Moody's.
Il terzo Programma multi-originator di emissione di OBG, avviato nel 2012, vede come garante dei titoli il veicolo ISP OBG S.r.l. Tale programma è assistito da mutui ipotecari per un ammontare massimo di 55 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 30 miliardi) ed è finalizzato a realizzare emissioni retained.
Il portafoglio posto a garanzia delle emissioni di OBG è composto da mutui ipotecari originati da Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna e Banca CR Firenze (fuse per incorporazione in Intesa Sanpaolo tra luglio 2018 e febbraio 2019).
Nel tempo il Gruppo Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 89,4 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso del 2023 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati crediti:
‒ nel mese di aprile, per un controvalore di 118 milioni;
‒ nel mese di giugno, per un controvalore di 5,1 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti da Intesa Sanpaolo al veicolo hanno un valore di bilancio di 43,5 miliardi.
A fronte della cessione di tali attivi, la Banca ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di circa 86,3 miliardi (di cui 44,275 miliardi estinte anticipatamente e rimborsate). Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating A di Morningstar DBRS.
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 45,9 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo.
Nel corso dell'esercizio 2023 sono scadute la diciannovesima e la ventesima serie, entrambe retained, per un ammontare complessivo di 2.975 milioni e sono state parzialmente estinte la quarantunesima e la quarantaduesima serie, entrambe retained, per un ammontare complessivo di 1.100 milioni.
Pertanto, al 31 dicembre 2023, risultano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 41,8 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte è stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Il quarto programma fu avviato dall'ex Gruppo UBI Banca nel corso dell'esercizio 2008.
Nell'ex UBI Banca, incorporata in Intesa Sanpaolo S.p.A. nel corso del 2021, erano presenti due Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite facenti capo a due Società Veicolo rispettivamente denominate UBI Finance S.r.l. e UBI Finance CB2 S.r.l., quest'ultimo chiuso nel corso del mese di gennaio 2021.

Il programma prevede ad oggi la possibilità da parte di Intesa Sanpaolo di emettere titoli, rivolti ad investitori istituzionali, per un ammontare massimo di 15 miliardi. Il Programma include mutui ipotecari residenziali ceduti dalle Banche Rete dell'ex Gruppo UBI; queste ultime avevano aderito al Programma in qualità sia di Banche Originator che di Banche Finanziatrici.
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 7,7 miliardi, di cui 7,5 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Nel corso del 2023 è scaduta la diciottesima serie per un ammontare di 1.250 milioni. Al 31 dicembre 2023 risultano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 6,4 miliardi, di cui 6,2 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Al 31 dicembre il rating attribuito ai titoli del programma era pari a Aa3 per Moody's ed AA (Low) per Morningstar DBRS.
Successivamente all'incorporazione dell'ex UBI Banca, Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 694 milioni (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2023 Intesa Sanpaolo ha riacquistato, nel mese di aprile, crediti per un controvalore di 57 milioni. Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 7,4 miliardi.
Nella tabella che segue vengono evidenziati i principali dati relativi a ISP CB Pubblico, ISP CB Ipotecario, ISP OBG e UBI Finance riferiti al 31 dicembre 2023.
| COVERED BOND | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO(1) |
(milioni di euro) OBG EMESSE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale attivo |
Svalutazioni cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
|||
| ISP CB PUBBLICO | Crediti del settore pubblico in bonis |
3.899 | 3 | 3.736 | - | - | |
| ISP CB IPOTECARIO | Mutui ipotecari residenziali | 28.606 | 35 | 26.120 | 14.166 | 13.513 | |
| ISP OBG | Mutui ipotecari residenziali | 51.484 | 161 | 50.933 | 5.787 | 5.422 | |
| UBI FINANCE | Mutui ipotecari residenziali | 8.634 | 76 | 8.561 | 6.241 | 6.047 |
(1) Nella voce è stato indicato il prestito subordinato concesso ai veicoli per finanziare l'acquisto del portafoglio posto a garanzia delle OBG. Tale prestito è oggetto di derecognition nel bilancio IAS compliant individuale. L'ammontare del finanziamento si riferisce all'emissione già realizzata nell'ambito di un programma di ammontare massimo superiore.
(2) L'importo nominale ed il valore di bilancio riportati in tabella sono da considerarsi al netto dei titoli riacquistati.
A questa tipologia di Obbligazioni Bancarie Garantite, previste dalla normativa italiana (L. 80/2005), si aggiungono i c.d. "mortgage bonds" emessi dalla partecipata slovacca VUB. Si tratta di titoli il cui valore nominale e il cui rendimento è garantito dai c.d. "mortgage loans", finanziamenti a persone fisiche con scadenza residua a trent'anni garantiti da un pegno su immobili situati nella Repubblica Slovacca e con un "Loan to Value" massimo dell'80%.
Ogni emissione è caratterizzata da una specifica copertura e l'intero valore nominale dell'emissione, inclusi gli interessi, deve essere garantito da mutui ipotecari su immobili locali per un ammontare pari almeno al 90% del loro valore nominale ed eventualmente per il restante 10% da liquidità o depositi presso la Banca Centrale slovacca, la Banca Centrale Europea, altre Banche Centrali europee o presso banche che rispettano i criteri dell'Art 129(1)(c) del Regolamento UE 575/2013.
Al fine di coprire i flussi di cassa netti negativi attesi a 180 giorni derivanti dai Covered Bonds, l'emittente deve mantenere attività liquide di elevata qualità in base agli Artt. 10 e 11 del Regolamento UE 61/2015.
Al 31 dicembre 2023 la controllata VUB ha emesso titoli di questo tipo per 4,6 miliardi, iscritti in bilancio a un valore pari a circa 4,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023, la perdita attesa gestionale sui crediti verso la clientela in bonis (che tiene conto delle forme tecniche di cassa e di firma) risultava pari allo 0,38%, in riduzione rispetto all'esercizio 2022 (0,40%); il decremento è legato al miglioramento nella qualità del credito parzialmente compensata dall'effetto modelli ascrivibile al recepimento dei provvedimenti autorizzativi BCE.
Il capitale economico al 31 dicembre 2023 era pari al 2,12% dell'utilizzato e presentava un lieve aumento, considerando la sola clientela in bonis, rispetto al dato rilevato nel 2022 (2,00%). Tale variazione è imputabile principalmente ad effetto modelli ascrivibile ai model change su citati.
Per le società che rientrano nel piano di roll-out, i modelli interni regolamentari di rating, di LGD e di EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello da parte della funzione di Convalida, come descritto nel paragrafo 2.3 della presente Sezione, e ad un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate ex ante e i valori realizzati ex post. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di conformità.
Come già in parte evidenziato nella Premessa, nel Gruppo Intesa Sanpaolo le politiche relative all'assunzione dei rischi finanziari sono definite dagli Organi Amministrativi della Capogruppo, i quali si avvalgono del supporto di specifici Comitati, tra i quali si segnalano il Comitato di Direzione, presieduto dal Consigliere Delegato e CEO e composto da dirigenti responsabili delle principali funzioni aziendali, e il Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
Al Comitato di Direzione, organismo di Gruppo con ruolo deliberativo, informativo e consultivo, sono attribuite, tra le altre, le funzioni di coadiuvare il Consigliere Delegato e CEO nello svolgimento delle funzioni che gli competono, rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione tra le diverse aree di business, di governo e di controllo del Gruppo, nell'ottica di condividere le principali scelte aziendali, e di contribuire ad assicurare il coordinamento e la gestione integrata dei rischi e la salvaguardia del valore aziendale a livello di Gruppo, ivi compreso il buon funzionamento del sistema dei controlli interni.
Al Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, presieduto dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer, compete la responsabilità di definire le linee guida metodologiche e di misurazione dei rischi finanziari, l'articolazione dei limiti operativi e la verifica del profilo di rischio del Gruppo e delle sue principali unità operative. Il Comitato delinea, inoltre, le scelte strategiche relative alla gestione del banking book da sottoporre agli Organi competenti e fissa gli indirizzi in tema di rischio di liquidità, tasso e cambio. Questo organismo opera in forza delle deleghe operative e funzionali assegnate dagli Organi Statutari e sulla base dell'azione di coordinamento del Comitato di Direzione.
Il profilo di rischio finanziario complessivo del Gruppo e gli opportuni interventi volti a modificarlo sono esaminati periodicamente dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
La Direzione Centrale Market and Financial Risk Management della Capogruppo è responsabile dello sviluppo delle metodologie di misurazione e del monitoraggio dei rischi aziendali nonché delle proposte riguardanti il sistema dei limiti operativi del Gruppo. La stessa è inoltre responsabile, in regime di outsourcing, della misurazione dei rischi in essere per quelle realtà operative con le quali sia stato stipulato uno specifico contratto di servizio.
La tabella che segue evidenzia le voci dello Stato patrimoniale consolidato che sono soggette a monitoraggio nell'ambito dei rischi di mercato gestionali, mostrando le posizioni per le quali la principale metrica di misurazione del rischio è rappresentata dal VaR gestionale (il VaR gestionale viene calcolato su un perimetro più ampio di quello oggetto di Modello Interno sui rischi di mercato. Per maggiore trattazione si rimanda al paragrafo successivo) e quelle per le quali i rischi vengono monitorati con altre metriche. Queste ultime sono rappresentate principalmente dall'analisi di sensitività ai differenti fattori di rischio (tasso di interesse, credit spread, ecc.).
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/passività finanziarie | VALORE DI BILANCIO (a perimetro di vigilanza) |
PRINCIPALI METRICHE DI MISURAZIONE DEL RISCHIO | |||||
| Var gestionale |
Altre | Fattori di rischio misurati con le metriche ricomprese nella colonna Altre |
|||||
| Attività soggette al rischio di mercato | 648.332 | 106.682 | 541.651 | ||||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38.212 | 38.212 | - | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |||
| Attività finanziarie designate al fair value | 1 | 1 | - | - | |||
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
5.375 | 134 | 5.242 | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |||
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (ifrs 7 par. 8 lett. h)) |
68.618 | 67.326 | 1.292 | Rischio tasso, rischi di credito, equity | |||
| Crediti verso banche | 32.903 | - | 32.903 | Rischio tasso | |||
| Crediti verso clientela | 486.697 | - | 486.697 | Rischio tasso | |||
| Derivati di copertura | 6.980 | 1.009 | 5.971 | Rischio tasso | |||
| Partecipazioni | 9.546 | - | 9.546 | Equity | |||
| Passività soggette al rischio di mercato | 713.217 | 65.574 | 647.643 | ||||
| Debiti verso banche | 92.379 | - | 92.379 | Rischio tasso | |||
| Debiti verso clientela | 442.795 | - | 442.795 | Rischio tasso | |||
| Titoli in circolazione | 108.027 | - | 108.027 | Rischio tasso | |||
| Passivita' finanziarie di negoziazione | 43.568 | 43.568 | - | Rischio tasso | |||
| Passivita' finanziarie designate al fair value (ifrs 7 par. 8 lett. e)) |
21.344 | 21.344 | - | - | |||
| Derivati di copertura | 5.104 | 662 | 4.442 | Rischio tasso |
I requisiti normativi del portafoglio di negoziazione sono definiti all'interno del Regolamento UE n. 876/2019 (CRR2 - Parte Tre, Titolo I, Capo 3 rispettivamente agli articoli 102, 103, 104). Difatti il combinato disposto di tali articoli delinea l'insieme dei requisiti minimi necessari all'identificazione delle strategie di trading, alla misurazione e al controllo dei rischi ad esse connessi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, al fine di recepire quanto dettato dalla normativa di riferimento, si è dotato di una policy interna che individua il trading book sulla base:
In particolare, gli asset classificati nel trading book regolamentare coincidono – salvo specifiche eccezioni – con le attività finanziarie detenute per la negoziazione (Circolare n. 262 della Banca d'Italia). Tale associazione deriva dall'insieme delle strategie, dei poteri, dei limiti e dei controlli che alimentano e garantiscono la contiguità e la coerenza tra i portafogli contabili e prudenziali.
Nell'ambito dei rischi connessi all'attività di trading, ovvero i rischi di mercato che derivano dall'effetto che le variazioni nelle variabili di mercato possano generare sulle diverse poste patrimoniali del Gruppo, quest'ultimi sono quantificati gestionalmente attraverso analisi giornaliere e di periodo con l'obiettivo di determinare la vulnerabilità del portafoglio di negoziazione del Gruppo Intesa Sanpaolo. Di seguito è disponibile l'elenco dei principali risk factors a cui il portafoglio di negoziazione del Gruppo è esposto:
Per taluni dei fattori di rischio sopra citati e inclusi nelle rilevazioni di VaR (Value at Risk) gestionale, l'Autorità di Vigilanza ha validato i modelli interni per la segnalazione degli assorbimenti patrimoniali di Intesa Sanpaolo. In particolare, nell'ambito dei rischi di mercato, i profili di rischio validati sono: (i) generico e specifico su titoli di debito e su titoli di capitale; (ii) rischio di posizione su quote di OICR con liquidità giornaliera; (iii) rischio di posizione in merci.
L'allocazione di capitale per l'operatività di trading è fissata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, mediante l'attribuzione di limiti operativi in termini di VaR alle varie unità del Gruppo.
La struttura dei limiti riflette il livello di rischiosità ritenuto accettabile con riferimento alle singole aree di business in coerenza con gli orientamenti gestionali e strategici definiti dai vertici aziendali. L'attribuzione e il controllo dei limiti ai vari livelli gerarchici comporta l'assegnazione di poteri delegati ai differenti responsabili delle aree di business, volti al raggiungimento del migliore trade-off tra un ambiente di rischio controllato e le esigenze di flessibilità operativa. Il concreto funzionamento del sistema dei limiti e dei poteri delegati si fonda sui seguenti concetti: base di gerarchia e interazione.
L'applicazione di tali principi ha condotto alla definizione di una struttura di limiti nella quale assume particolare rilevanza la distinzione tra limiti di primo livello e limiti di secondo livello:
Taluni dei suddetti limiti possono essere attratti dalla disciplina RAF. Si rimanda altresì al paragrafo «Il sistema di controllo interno» per una più dettagliata rappresentazione del framework dei rischi.
Si rileva che la Capogruppo rappresenta la quota prevalente dei rischi di mercato del Gruppo mentre alcune altre società controllate del Gruppo detengono portafogli di negoziazione minori la cui rischiosità è marginale (inferiore al 10% circa dei rischi gestionali complessivi del Gruppo): in particolare, i fattori di rischio dei portafogli di negoziazione delle partecipate estere sono titoli governativi locali, posizioni su tassi di interesse e tassi di cambio riferiti a pay-off di natura lineare.
Di seguito viene data una maggiore rappresentazione delle metriche market risk oggetto di monitoraggio nella struttura dei limiti:
Definizione: il Value at Risk è una stima monetaria del rischio basata su tecniche statistiche in grado di sintetizzare la massima perdita probabile, con un certo livello di confidenza, che una posizione finanziaria o un portafoglio possono subire in un determinato periodo di tempo (c.d. Holding Period) a fronte di variazioni dei fattori di rischio sottostanti i modelli di valutazione causate da dinamiche di mercato.
Metodo: i modelli matematici e statistici che permettono di calcolare il VaR possono essere suddivisi in due macro-categorie: approcci parametrici (varianza/covarianza) e approcci che si basano su tecniche di simulazione, quale il sistema in uso presso Intesa Sanpaolo.
L'approccio utilizzato in Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
Gli scenari di simulazione storica sono calcolati internamente su serie storiche dei fattori di rischio di 1 anno (250 rilevazioni). Ai fini gestionali a ciascuno scenario viene assegnata una probabilità di realizzo non uguale ma che decresce esponenzialmente in funzione del tempo, al fine di privilegiare il contenuto informativo dei dati più recenti. Ai fini regolamentari, per il calcolo del requisito di capitale, gli scenari sono equipesati.
Si rileva che nel primo trimestre 2023, il Consiglio di Amministrazione, in occasione dell'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo 2023), ha confermato la definizione di un limite specifico riferito alle attività di trading, all'interno di un limite complessivamente riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS).
Definizione: la sensitivity misura il rischio riconducibile alla variazione del valore teorico di una posizione finanziaria al mutare di una quantità definita dei fattori di rischio ad essa connessi. Sintetizza quindi:
Metodo: l'indicatore di sensitivity può essere costruito impiegando le seguenti tecniche:
Le misure di sensitività consentono di rendere più accurata la profilatura dei rischi, soprattutto in presenza di componenti opzionali. Esse misurano il rischio riconducibile alla variazione del valore di una posizione finanziaria al mutare di una quantità predefinita dei parametri di valutazione quali, ad esempio, ipotesi di rialzo dei tassi di interesse di un punto base.
Definizione: Le misure di livello, utilizzate anche sotto forma di ratio, sono indicatori a supporto delle metriche di rischio sintetiche che si fondano sull'assunzione che esista una relazione diretta tra l'entità di una posizione finanziaria e il profilo di rischio. In particolare, le misure di livello permettono di monitorare la natura delle esposizioni verso determinati emittenti o gruppi economici.
I principali indicatori rappresentativi di misure di livello sono la posizione nominale (o equivalente) e le metriche di durata media; fanno parte di indicatori di livello anche le misure di Massima Esposizione Negativa della Riserva di Valutazione caratterizzanti il business Model HTCS.
Metodo: la determinazione della posizione nominale (o equivalente) avviene attraverso l'individuazione:
Nella determinazione della posizione equivalente il rischio è definito dal valore delle differenti attività, convertite in una posizione aggregata che sia "equivalente" in termini di sensibilità alla variazione dei fattori di rischio indagati.
In Intesa Sanpaolo l'approccio è caratterizzato da un esteso ricorso a plafond in termini di MtM, in quanto rappresentativi del valore degli asset iscritti a bilancio.

Definizione: le prove di stress sono effettuate periodicamente al fine di evidenziare e monitorare la potenziale vulnerabilità dei portafogli di trading al verificarsi di eventi estremi oltre che rari, non pienamente colti dai modelli di VaR.
Metodo: Gli stress test in ambito gestionale vengono applicati periodicamente alle esposizioni a rischio di mercato, tipicamente adottando:
Nell'ambito dello Stress Testing Programme di Gruppo sono previsti i seguenti esercizi di stress:
Definizione: la metrica di Stressed VaR è basata sulle medesime tecniche di misurazione del VaR. Rispetto a queste ultime, viene calcolata applicando condizioni di stress di mercato registrate in un periodo storico ininterrotto di 12 mesi.
Coerentemente con l'approccio di simulazione storica utilizzato per il calcolo del VaR, quest'ultimo punto è una condizione discriminante nella selezione dell'orizzonte temporale. Infatti, al fine di garantire l'effettiva consistenza dello scenario adottato ed evitare l'utilizzo di fattori driver o comparable, il periodo storico deve garantire l'effettiva disponibilità dei dati di mercato.
Alla data di redazione del Bilancio 2023, il periodo utile per la rilevazione dello Stressed VaR per Intesa Sanpaolo è tra il 1° aprile 2022 ed il 21 marzo 2023.
Ai fini gestionali la metrica di Stressed VaR viene calcolata sull'intero perimetro dei portafogli valutati al Fair Value del Gruppo (Trading e FVOCI nell'ambito del perimetro bancario) e la frequenza minima di revisione del periodo stressato è almeno annuale, contestualmente all'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (Risk Appetite Framework).
Definizione: l'Incremental Risk Charge (IRC) è la massima perdita potenziale del portafoglio di credit trading dovuta a un upgrade/downgrade e fallimento degli emittenti, riferita a un orizzonte temporale annuale, con intervallo di confidenza pari al 99,9%. Tale misura, aggiuntiva rispetto al VaR, è applicata all'intero portafoglio di negoziazione di Intesa Sanpaolo (come per le altre metriche regolamentari non è prevista l'applicazione a livello di sottoportafoglio).
L'IRC consente la corretta rappresentazione del rischio specifico su titoli di debito e derivati di credito poiché coglie, oltre al rischio idiosincratico, anche i rischi di evento e di default.
La misura si applica a tutti i prodotti finanziari sensibili agli spread creditizi inclusi nel portafoglio di trading ad eccezione delle cartolarizzazioni.
Metodo: La simulazione è basata su un Modified Merton Model. Le probabilità di transizione e default sono quelle osservate tramite le matrici storiche delle principali agenzie di rating, con l'applicazione di un valore minimo di probabilità di default maggiore di zero. L'asset correlation viene inferita a partire dall'equity correlation degli emittenti. Il modello è basato sull'ipotesi di constant position con un holding period di un anno.
Un programma regolare di stress viene applicato ai principali parametri del modello (correlazione, matrici di transizione e default e spread creditizi).

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.
| 4° trimestre medio |
4° trimestre minimo |
4° trimestre massimo |
3° trimestre medio |
2° trimestre medio |
(milioni di euro) 1° trimestre medio |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale GroupTrading Book (a) | 26,4 | 16,3 | 43,5 | 33,7 | 35,5 | 27,9 |
| di cui: Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo |
3,8 | 3,1 | 4,7 | 3,7 | 4,4 | 5,1 |
| di cui: Divisione IMI C&IB | 23,3 | 14,3 | 40,6 | 31,1 | 33,7 | 25,3 |
La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.
Nel corso del quarto trimestre 2023, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alla media del terzo trimestre 2023, si rileva una riduzione dei rischi gestionali di trading (26,4 milioni nel quarto trimestre 2023 e 33,7 milioni nel terzo trimestre 2023) principalmente riconducibile alla gestione dell'esposizione al rischio tasso di interesse del portafoglio e ad "effetto rolling" di scenario.
Con riferimento invece all'andamento complessivo nel corso del 2023, rispetto al 2022, si rileva un marginale incremento del VaR gestionale di trading prevalentemente riconducibile ad una maggiore esposizione al rischio tasso di interesse.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |||||||
| medio | minimo | massimo | ultimo giorno |
medio | minimo | massimo | ||
| Totale GroupTrading Book (a) | 30,8 | 16,3 | 45,9 | 19,6 | 24,1 | 15,4 | 32,5 | |
| di cui: Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo |
4,2 | 3,1 | 6,3 | 3,1 | 5,9 | 2,4 | 9,4 | |
| di cui: Divisione IMI C&IB | 28,3 | 14,3 | 43,7 | 15,6 | 22,3 | 13,9 | 34,1 |
La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica annua rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massimo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.
(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.
La dinamica del VaR di Trading nel corso del quarto trimestre 2023 è stata principalmente caratterizzata dall'operatività condotta dalla Divisione IMI C&IB. In particolare, come evidenziato dal grafico sottostante, si rileva una graduale riduzione dei rischi di mercato gestionali principalmente riconducibli alla gestione dell'esposizione al rischio tasso di interesse del portafoglio e ad "effetto rolling" di scenario.
Di seguito il grafico andamentale:

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel quarto trimestre 2023 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio tasso di interesse e credit spread, rispettivamente pari al 37% e al 33% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio cambio e tasso di interesse per la Direzione Finanza e Tesoreria di Gruppo (rispettivamente pari al 58% e 33%) e del fattore di rischio tasso di interesse e credit spread per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 37% e 34%).
| 4° trimestre 2023 | Azioni | Tassi | Credit spread |
Cambi | Altri parametri |
Merci |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo |
6% | 33% | 3% | 58% | 0% | 0% |
| Divisione IMI C&IB | 15% | 37% | 34% | 6% | 4% | 4% |
| Totale | 13% | 37% | 33% | 9% | 4% | 4% |
La tabella riporta su ogni riga il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra la Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione sul perimetro complessivo di Gruppo, calcolato come media delle stime giornaliere del quarto trimestre 2023.
Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine dicembre, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio, prezzi delle materie prime e inflazione sono così sintetizzati nella tabella che segue:
| EQUITY | TASSI D'INTERESSE CREDIT SPREAD |
CAMBI | MATERIE PRIME | (milioni di euro) INFLAZIONE |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crash | Bullish | +40bps | lower rate |
-25bps | +25bps | -5% | +5% | Crash | Bullish | Up | Down | |
| Totale Trading Book | 32 | 60 | -9 | 8 | -18 | 21 | 24 | 13 | -4 | 5 | -1 | 4 |
In particolare:
In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del quarto trimestre 2023 una riduzione complessiva del VaR gestionale di mercato da 159 milioni (terzo trimestre 2023 VaR gestionale medio) a 116 milioni (quarto trimestre 2023 VaR gestionale medio).
L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:
Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.
Nel corso dell'ultimo anno non si registrano eccezioni di backtesting106 per la misura di VaR regolamentare per Intesa Sanpaolo.
106 Nelle ultime 250 osservazioni la Banca non ha registrato eccezioni di P&L Effettivo e/o di P&L Ipotetico. Per il conteggio complessivo, come da normativa di riferimento, si conta il massimo tra le eccezioni di P&L Effettivo e le eccezioni di P&L Ipotetico.

Il rischio emittente del portafoglio titoli di trading viene analizzato tramite misure di livello, ovvero in termini di mark to market, aggregando le esposizioni per classi di rating e settore, e viene monitorato con un sistema di limiti operativi basati sia sulle classi di rating/settore che su indicatori di concentrazione.
| Totale | Dettaglio | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Corporate | Financial | Emerging | Covered | Governativi | Securitis. | |||||
| Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo |
0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | 0% | |||
| Divisione IMI C&IB | 100% | 18% | 36% | 10% | 8% | 4% | 24% | |||
| Totale | 100% | 18% | 36% | 10% | 8% | 4% | 24% |
La tabella riporta nella colonna Totale il contributo all'esposizione complessiva al rischio emittente della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB, dettagliando il contributo dell'esposizione per tipologia di emittente. Il perimetro corrisponde al portafoglio di trading soggetto a limite di plafond emittente (escluso Governativo Italia e AAA, titoli propri) e comprensivo dei cds.
La composizione del portafoglio soggetto a rischio emittente evidenzia un'esposizione riconducibile unicamente alla Divisione IMI C&IB e prevalentemente in settori appartenenti all'area financial e securitizazion.
Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione del Gruppo.
Il "banking book" è definito come il portafoglio commerciale costituito dall'insieme degli elementi di bilancio e fuori bilancio che fanno parte dell'attività di intermediazione creditizia svolta dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Il rischio di tasso di interesse del banking book (di seguito "rischio tasso" o IRRBB) si riferisce pertanto al rischio attuale e prospettico di variazioni del valore economico e del margine di interesse del portafoglio bancario del Gruppo a seguito di variazioni avverse dei tassi di interesse.
Rientra nel portafoglio bancario anche l'esposizione ai rischi di mercato derivante dagli investimenti azionari in società quotate non consolidate integralmente, detenuti prevalentemente dalla Capogruppo.
Il sistema interno di misurazione del rischio di tasso di interesse valuta e descrive l'effetto delle variazioni dei tassi di interesse sul valore economico e sul margine d'interesse e individua tutte le fonti significative di rischio che influenzano il banking book:
Il sistema di misurazione vigente in Intesa Sanpaolo consente inoltre di esaminare il profilo di rischio sulla base di due prospettive, distinte ma complementari:
La prospettiva del valore economico si basa sulla valutazione degli effetti di medio-lungo periodo indotti dalla variazione dei tassi rispetto ad una valutazione di breve periodo fornita dalla prospettiva del margine di interesse.
La Direzione Centrale Market and Financial Risk Management procede alla verifica mensile che i limiti e l'Early Warning approvati nel Risk Appetite Framework (RAF) siano rispettati a livello consolidato e individuale. Inoltre, il Gruppo si è dotato di uno specifico documento di policy interna del rischio di tasso (Linee Guida IRRBB), soggetto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione, che disciplina l'intero framework di gestione del rischio di tasso del Gruppo ed in particolare gli aspetti di governance, le metodologie in uso e la definizione degli scenari.
Nell'ambito delle Linee Guida IRRBB sono definite le metodologie di misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario:
Le suddette misure sono disponibili con riferimento a ciascuna valuta rilevante del portafoglio di banking book.
La sensitivity del valore economico misura la variazione del valore economico del banking book ed è calcolata a livello di singolo cash flow per ciascun strumento finanziario, sulla base di diversi shock istantanei di tasso e sulla base di simulazioni storiche di stress volte ad identificare i casi di worst e best case. Essa riflette le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa delle posizioni già in bilancio per tutta la durata residua fino a scadenza (run-off balance sheet). I flussi di cassa utilizzati per determinare il present value sono sviluppati al tasso risk-free (Euribor/Libor) e attualizzati con le curve di sconto risk-free.

Ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dei limiti, il calcolo avviene sommando algebricamente l'equivalente in Euro delle sensitivity delle posizioni nelle diverse valute applicando uno shock parallelo di +100 punti base alle curve dei tassi nelle diverse divise. In modo analogo avviene il calcolo per gli shock non-paralleli ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dell'Early Warning. La sensitivity delle valute rilevanti viene poi corretta, con una tecnica gestionale di "currency aggregation" per tenere in considerazione l'imperfetta correlazione con i tassi della divisa principale (l'Euro).
La sensitivity del margine di interesse concentra l'analisi sull'impatto che cambiamenti dei tassi di interesse possono produrre sull'abilità del Gruppo di generare un livello stabile di utile. La componente degli utili oggetto di misurazione è rappresentata dalla differenza tra i margini di interesse prodotti dalle attività fruttifere e dalle passività onerose, includendo anche i risultati dell'attività di copertura mediante ricorso a derivati. L'orizzonte temporale di riferimento è comunemente limitato al breve-medio termine (da 1 a 3 anni) e l'impatto è valutato nell'ipotesi di continuità aziendale (approccio "going concern". La variazione del margine di interesse viene stimata sia in condizioni di scenari attesi sia in ipotesi di shock dei tassi di interesse e scenari di stress. Ulteriori ipotesi vengono anche adottate relativamente a comportamenti dei clienti (differenziate in funzione degli scenari dei tassi) e del mercato e alla risposta del management del Gruppo/Banca ai cambiamenti economici. La proiezione del margine e la relativa sensitivity a variazioni dei fattori di mercato richiedono pertanto di definire una serie di ipotesi di modellizzazione per lo sviluppo dei volumi e dei tassi (fisso/variabile), l'orizzonte temporale di riferimento, le valute rilevanti, nonché i modelli comportamentali introdotti (prepayment, poste a vista, ecc.) e le ipotesi riguardanti l'evoluzione del portafoglio (bilancio run off, costante o dinamico).
I limiti di sensitivity del margine sono definiti sulla base di uno shock istantaneo e parallelo dei tassi di +/-50 punti base, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 1 anno e in ipotesi di bilancio costante. Il limite di sensitivity del margine è definito quale limite alla perdita di conto economico e presenta, pertanto, unicamente segno negativo (limite alla riduzione potenziale del margine): l'utilizzo del limite è rappresentato dalla sensitivity che genera una maggiore riduzione del margine nei due scenari di rialzo e ribasso parallelo dei tassi. L'esposizione totale di sensitivity del margine è data dalla somma algebrica dell'esposizione delle singole valute.
Il CSRBB – Credit Spread Risk del Banking Book viene definito come il rischio determinato dalle variazioni del prezzo di mercato per il rischio di credito, per la liquidità e per altre potenziali caratteristiche degli strumenti a rischio di credito, che non viene rilevato da un altro framework prudenziale esistente come l'IRRBB o dal rischio di credito/di default atteso. Il perimetro di applicazione è rappresentato da tutti gli strumenti dell'attivo e del passivo che hanno un riferimento diretto o indiretto al credit spread di mercato, indipendentemente dalla loro classificazione contabile. L'esposizione al CSRBB viene misurata in termini di variazioni sia del valore economico che del margine d'interesse.
Il Value at Risk (VaR) rappresenta una misura di tipo probabilistico ed esprime la massima perdita potenziale del valore del portafoglio che potrebbe essere subita entro un determinato orizzonte temporale, dato un intervallo statistico di confidenza fissato. Il VaR viene utilizzato anche per consolidare l'esposizione ai rischi finanziari assunti dalle diverse Società del Gruppo che svolgono attività di banking book, tenendo in considerazione anche i benefici prodotti dall'effetto diversificazione e dalla correlazione tra i diversi fattori di rischio e le differenti valute. Tale misura viene calcolata e monitorata, per l'intero perimetro, dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Nel calcolo delle suddette misure di rischio Intesa Sanpaolo adotta modelli comportamentali di rappresentazione delle poste patrimoniali.
Per i mutui, si fa ricorso a tecniche statistiche per determinare la probabilità di estinzione anticipata (prepayment), al fine di ridurre l'esposizione del Gruppo al rischio tasso (overhedge) ed al rischio liquidità (overfunding). La stima dei coefficienti di prepayment per i mutui Retail viene effettuata mediante la Survival Analysis che esprime il profilo di repricing di ogni singolo mutuo, in funzione di alcune fondamentali variabili:
Per le poste contrattualmente a vista (conti correnti clientela), viene adottato un modello di rappresentazione finanziaria volto a riflettere le caratteristiche comportamentali di stabilità delle masse e di reattività parziale e ritardata alle variazioni dei tassi di mercato. Il modello è oggetto di monitoraggio continuo e di ristima periodica per recepire tempestivamente le variazioni delle masse e delle caratteristiche della clientela nel tempo intercorse, nonché della normativa regolamentare di riferimento.
Al fine di misurare la vulnerabilità del Gruppo al manifestarsi di turbolenze di mercato, il sistema di misurazione del rischio di tasso prevede una valutazione degli effetti prodotti sul valore economico e sul margine di interesse della banca da condizioni di tensione del mercato ("scenario analysis"), ovvero improvvise variazioni nel livello generale dei tassi d'interesse, cambiamenti nelle relazioni tra i tassi di mercato fondamentali (rischio di base), nell'inclinazione e forma della curva dei rendimenti (rischio di curva dei rendimenti), nella liquidità dei principali mercati finanziari o nella volatilità dei tassi di mercato. Tali analisi sono condotte sottoponendo il portafoglio a diversi scenari di variazione dei tassi:
– scenari di stress in simulazione storica.
Sono, altresì, previsti degli stress test sui modelli comportamentali, in modo da poter verificare gli impatti finanziari di ipotesi alternative, sottostanti ai parametri comportamentali stimati nei modelli. Gli assunti metodologici sottostanti le ipotesi contenute negli scenari di stress sono opportunatamente descritte nei documenti metodologici di dettaglio. Inoltre, nell'ambito della simulazione dinamica del margine di interesse, viene adottato un ulteriore modello comportamentale volto a simulare gli effetti di potenziali rinegoziazioni delle condizioni contrattuali degli attivi di medio-lungo termine. In termini di rischio, le rinegoziazioni modificano la duration del portafoglio dei finanziamenti a medio-lungo termine e comportano una contrazione

del margine di interesse per effetto della revisione dei tassi/spread contrattuali a condizioni più vantaggiose per i clienti. Per rappresentare correttamente il fenomeno delle rinegoziazioni in termini di percentuali di mutui rinegoziati nonché di caratteristiche finanziarie degli stessi, sono stati stimati modelli specifici.
Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario del Gruppo.
Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore economico, ha registrato nel corso del 2023 un valore medio pari a -1.064 milioni, con un valore massimo pari a -1.332 milioni raggiunto alla fine di agosto 2023, ed un valore minimo pari a -826 milioni, coincidente con quello di fine marzo 2023. Il valore di fine dicembre ammonta a -1.001 milioni, stabile rispetto al dato di dicembre 2022 che ammonta a -1.016 milioni (+15 milioni).
La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di dicembre 2023, rispettivamente a 350 milioni, a -332 milioni e a 614 milioni sulla base del nuovo modello interno di reattività rappresentativo della miglior stima prospettica del margine d'interesse della banca.
Quest'ultimo dato è in aumento (+363 milioni) rispetto al valore di fine 2022, pari a 251 milioni, principalmente per il calo della reattività implicita delle poste a vista da clientela, registrato in particolare a partire dal mese di marzo. Tale effetto è in parte compensato dalla riduzione dei volumi della stessa raccolta a vista, dalle nuove coperture in derivati sul modello delle poste a vista e dal repricing degli impieghi a tasso variabile verso la clientela.
Nella tabella e nei grafici sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento della sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) e della sensitivity del margine di interesse.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Misure di Rischio | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||
| medio | minimo | massimo | |||
| Sensitivity del Fair Value +100 pb | -1.064 | -826 | -1.332 | -1.001 | -1.016 |
| Sensitivity del Margine di Interesse -50 pb | -434 | -332 | -575 | -332 | -668 |
| Sensitivity del Margine di Interesse +50 pb | 228 | 147 | 495 | 350 | 633 |
| Sensitivity del Margine di Interesse +100 pb | 247 | 134 | 614 | 614 | 251 |


Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del 2023 mediamente pari a 458 milioni, con un valore massimo pari a 584 milioni raggiunto a fine aprile ed un valore minimo pari a 273 milioni, coincidente con quello di fine dicembre 2023. Quest'ultimo dato è in diminuzione di 169 milioni rispetto al valore di fine 2022, pari a 442 milioni; tale variazione è dovuta principalmente alla riduzione della volatilità dei tassi di mercato registrata nel corso del 2023.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) e misurato in termini di VaR, è stato nel corso del 2023 mediamente pari a 116 milioni, con un valore minimo pari a 85 milioni ed un valore massimo pari a 178 milioni, attestandosi a fine dicembre 2023 su di un valore pari a 118 milioni, in diminuzione di 8 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2022 pari a 126 milioni; tale variazione è legata principalmente all'uscita della Kuna croata (HRK) dal perimetro del rischio cambio strutturale.
Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario ha registrato nel corso del 2023 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 323 milioni, con valori massimo e minimo pari rispettivamente a 431 milioni e a 232 milioni, attestandosi a fine dicembre a 247 milioni, in diminuzione di 87 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2022 pari a 334 milioni. Tale variazione è dovuta principalmente alla riduzione della volatilità dei prezzi del portafoglio azionario.
Il VaR complessivo, costituito dalle tre componenti su descritte (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario), è stato nel corso del 2023 mediamente pari a 560 milioni, con un valore massimo pari a 796 milioni ed un valore minimo pari a 311 milioni, attestandosi a fine dicembre 2023 su di un valore pari a 311 milioni, in diminuzione di 328 milioni rispetto al valore di fine dicembre 2022 pari a 639 milioni, sia per effetto dell'incremento del beneficio di diversificazione complessiva legato alla ricomposizione del portafoglio illustrata in relazione ai singoli rischi (Tasso, Cambio, Investimenti azionari), che per la riduzione delle volatilità di mercato.
Nella tabella e nel grafico sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento del VaR complessivo e delle sue tre componenti (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario).
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| medio | minimo | massimo | |||
| Value at Risk Tasso d'interesse | 458 | 273 | 584 | 273 | 442 |
| Value at Risk Cambio | 116 | 85 | 178 | 118 | 126 |
| Value at Risk Investimenti Azionari | 323 | 232 | 431 | 247 | 334 |
| Value at Risk complessivo | 560 | 311 | 796 | 311 | 639 |


Infine, nella tabella sottostante si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, del portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nella categoria HTCS.
| Impatto sul patrimonio netto al 31.12.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.09.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.06.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 31.03.2023 |
(milioni di euro) impatto sul patrimonio netto al 31.12.2022 |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Shock di prezzo | 10% | 52 | 55 | 58 | 65 | 73 |
| Shock di prezzo | -10% | -52 | -55 | -58 | -65 | -73 |
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Con riferimento alle posizioni denominate in valute diverse da quella domestica di redazione del bilancio, si definisce "Rischio di Cambio" l'effetto avverso potenziale derivante dalle variazioni del rapporto di cambio tra valute che possa avere impatti negativi sia sulla valorizzazione delle attività e delle passività di bilancio, che sulla redditività, nonché sui ratio patrimoniali: l'apprezzamento o il deprezzamento di una divisa influisce sul capital ratio sia attraverso le variazioni del patrimonio (numeratore del rapporto) sia attraverso le variazioni dei Risk Weighted Assets in divisa (denominatore del rapporto).
I rischi di cambio sono tradizionalmente suddivisi in:
La Direzione Centrale Market and Financial Risk Management garantisce la misurazione ed il controllo dell'esposizione di Capogruppo e di Gruppo al Rischio Cambio Strutturale; provvede al calcolo gestionale della Optimal Position, che rappresenta la posizione aperta in valuta estera volta a neutralizzare la sensitivity del capital ratio dai movimenti del tasso di cambio; produce, altresì, le analisi di sensitivity del capital ratio ai fini di controllo e monitoraggio del Rischio di Cambio Strutturale, e definisce la proposta di limiti di Rischio di Cambio Transattivo nell'ambito dei limiti di VAR per i rischi di mercato nonché i limiti di RAF sul rischio cambio strutturale.
L'attività di gestione del Rischio di Cambio Strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo attribuisce alla Capogruppo poteri di direzione e coordinamento in materia al fine di pervenire alla definizione di una strategia unitaria di Gruppo.
Questa scelta, coerente con il ruolo di interlocutore istituzionale dell'Organo di Vigilanza della Capogruppo, consente il presidio dell'attività in linea con le specifiche responsabilità previste dalle Disposizioni di vigilanza prudenziale, nonché di attenuare e/o gestire in modo appropriato questa tipologia di rischio.
Il presidio e la gestione del rischio di Cambio Strutturale sono svolti, a livello accentrato, dalla Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo della Capogruppo, che lo gestisce in ottica di rischio / rendimento ed ottimizzando i requisiti di capitale.
Il presidio e la copertura del rischio di Cambio Transattivo sono svolti, a livello accentrato, dalla Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo della Capogruppo, e dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking per il perimetro di competenza, mentre a livello locale viene effettuato dalle singole funzioni di tesoreria delle società e banche del Gruppo.
Alla data di redazione del Bilancio sono presenti operazioni a copertura del patrimonio netto di Gruppo e coperture gestionali del rischio di cambio di attività e passività di bilancio.
Il conflitto russo-ucraino non ha generato criticità nell'ambito della gestione della liquidità in Rubli della Federazione Russa. Pur con liquidità ridotta, non è comunque venuta meno la possibilità di negoziare Rubli sul mercato interbancario internazionale fatte salve le limitazioni imposte dal regime sanzionatorio. L'andamento della curva tassi sulle scadenze più a breve a tratti ha registrato valori molto elevati e sperimenta ancora una certa volatilità che comunque - per volumi limitati - non pregiudica il regolare funzionamento del mercato.
| Voci | VALUTE | (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dollaro USA |
Sterlina | Fiorino ungherese |
Yen | Dollaro australiano |
Franco svizzero |
Lira Egiziana |
Altre valute |
|
| A. ATTIVITA' FINANZIARIE | 42.815 | 3.596 | 6.769 | 2.033 | 3.588 | 1.160 | 4.176 | 13.239 |
| A.1 Titoli di debito | 18.824 | 561 | 1.983 | 1.785 | 1.275 | - | 1.236 | 2.312 |
| A.2 Titoli di capitale | 363 | 51 | 2 | - | - | 30 | 4 | 521 |
| A.3 Finanziamenti a banche | 4.676 | 294 | 1.804 | 37 | 557 | 275 | 1.423 | 4.346 |
| A.4 Finanziamenti a clientela | 18.952 | 2.690 | 2.980 | 211 | 1.756 | 855 | 1.513 | 6.060 |
| A.5 Altre attività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. ALTRE ATTIVITA' | 5.002 | 634 | 236 | 784 | 215 | 819 | 332 | 2.296 |
| C. PASSIVITA' FINANZIARIE | 45.477 | 2.250 | 5.509 | 1.275 | 2.429 | 1.195 | 3.510 | 9.650 |
| C.1 Debiti verso banche | 20.637 | 1.121 | 838 | 502 | 1.452 | 251 | 3 | 1.453 |
| C.2 Debiti verso clientela | 6.195 | 607 | 4.671 | 78 | 832 | 620 | 3.506 | 8.075 |
| C.3 Titoli di debito | 18.645 | 522 | - | 695 | 145 | 324 | 1 | 122 |
| C.4 Altre passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - |
| D. ALTRE PASSIVITA' | 1.618 | 468 | 87 | 38 | 391 | 129 | 306 | 1.600 |
| E. DERIVATI FINANZIARI | ||||||||
| - Opzioni | ||||||||
| posizioni lunghe | 3.036 | 63 | 47 | 404 | - | 89 | - | 827 |
| posizioni corte | 3.293 | 109 | 150 | 386 | 26 | 46 | - | 832 |
| - Altri derivati | ||||||||
| posizioni lunghe | 62.117 | 11.186 | 1.721 | 2.967 | 1.635 | 3.226 | - | 14.898 |
| posizioni corte | 63.486 | 12.626 | 2.283 | 4.372 | 2.632 | 3.842 | 24 | 16.879 |
| TOTALE ATTIVITA' | 112.970 | 15.479 | 8.773 | 6.188 | 5.438 | 5.294 | 4.508 | 31.260 |
| TOTALE PASSIVITA' | 113.874 | 15.453 | 8.029 | 6.071 | 5.478 | 5.212 | 3.840 | 28.961 |
| SBILANCIO (+/-) | -904 | 26 | 744 | 117 | -40 | 82 | 668 | 2.299 |
La rappresentazione della "Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati" è stata adeguata a partire dal 31 dicembre 2022 alla visione prudenziale in aderenza al nuovo framework metodologico introdotto dalle EBA Guidelines on the treatment of structural FX under Article 352(2) of Regulation (EU) No 575/2013 (CRR).
Come già anticipato, la gestione del rischio di cambio transattivo, relativo alle attività di negoziazione, è inserita nell'ambito delle procedure operative e delle metodologie di stima del VaR gestionale.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book), ivi incluse le società del Gruppo, origina a fine esercizio 2023 un VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni) pari a 118 milioni. Tale impatto potenziale si rifletterebbe unicamente sul Patrimonio netto.

A partire dal 2014, la Capogruppo è stata autorizzata all'utilizzo dei modelli interni di tipo EPE (Expected Positive Exposure) per la determinazione del requisito per il rischio di controparte. Tale metodologia si applica alla quasi totalità del portafoglio dei derivati (come si evince dalla tabella sottostante, al 31 dicembre 2023 circa il 95% dell'EAD complessiva relativa ai derivati finanziari e creditizi è valutata con modelli EPE). I derivati il cui rischio di controparte è misurato con metodi diversi da modelli interni rappresentano una quota residuale del portafoglio (al 31 dicembre 2023 pari a circa il 5% dell'EAD complessiva) e si riferiscono a:
La tabella seguente riporta l'EAD complessiva delle esposizioni in derivati finanziari e creditizi, suddiviso per metodologia di valutazione.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie di transazioni | Exposure at default (EAD) | |||||
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
|||
| Contratti derivati | 527 | 10.251 | 666 | 12.340 |
ll modello interno di tipo EPE tiene conto del collaterale incassato a mitigazione dell'esposizione creditizia e dell'eventuale collaterale pagato in eccesso. Il valore delle garanzie ricevute e inglobate nel calcolo dell'EAD ammonta per Capogruppo a circa 16 miliardi, mentre il collaterale pagato risulta pari a 14,6 miliardi (tale importo è comprensivo dei margini iniziali postati a fronte dell'operatività con controparti centrali).
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | 31.12.2023 31.12.2022 |
|||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati | |||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse | 2.964.067 | 389.604 | 71.379 | 90.114 | 2.301.865 | 244.096 | 76.402 | 109.527 |
| a) Opzioni | - | 208.103 | 10.550 | 304 | - | 68.869 | 7.909 | 1.004 |
| b) Swap | 2.964.067 | 181.501 | 59.965 | - | 2.301.865 | 175.227 | 66.617 | - |
| c) Forward | - | - | 610 | - | - | - | 1.607 | - |
| d) Futures | - | - | 254 | 89.810 | - | - | 269 | 108.523 |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari | - | 13.841 | 25.243 | 5.445 | - | 6.570 | 25.435 | 5.889 |
| a) Opzioni | - | 9.157 | 25.234 | 1.963 | - | 6.101 | 25.426 | 3.961 |
| b) Swap | - | 4.684 | 9 | - | - | 469 | 9 | - |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d) Futures | - | - | - | 3.461 | - | - | - | 1.928 |
| e) Altri | - | - | - | 21 | - | - | - | - |
| 3. Valute e oro | - | 131.224 | 23.938 | 85 | - | 163.959 | 17.532 | 209 |
| a) Opzioni | - | 25.436 | 2.282 | 4 | - | 27.688 | 1.282 | 5 |
| b) Swap | - | 33.907 | 3.747 | - | - | 37.274 | 2.952 | 201 |
| c) Forward | - | 71.559 | 17.084 | - | - | 98.710 | 12.425 | - |
| d) Futures | - | - | - | 81 | - | - | - | 3 |
| e) Altri | - | 322 | 825 | - | - | 287 | 873 | - |
| 4. Merci | - | 3.206 | 1.449 | 1.606 | - | 4.043 | 1.079 | 1.640 |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 2.964.067 | 537.875 | 122.009 | 97.250 | 2.301.865 | 418.668 | 120.448 | 117.265 |
I nozionali esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono a derivati di tasso regolati tramite compensatori legali per 2.964 miliardi.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati organizzati |
|||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | ||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Fair value positivo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.260 | 738 | 114 | - | 1.580 | 594 | 54 |
| b) Interest rate swap | 63.425 | 9.215 | 1.834 | - | 83.520 | 9.334 | 1.649 | - |
| c) Cross currency swap |
- | 903 | 214 | - | - | 1.599 | 201 | - |
| d) Equity swap | - | 12 | - | 4 | - | 21 | 2 | 1 |
| e) Forward | - | 1.048 | 192 | - | - | 1.886 | 232 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 333 | 96 | - | - | 723 | 170 | - |
| Totale | 63.425 | 13.771 | 3.074 | 118 | 83.520 | 15.143 | 2.848 | 55 |
| 2. Fair value negativo | ||||||||
| a) Opzioni | - | 2.784 | 7.411 | 115 | - | 1.803 | 6.320 | 44 |
| b) Interest rate swap | 64.273 | 8.030 | 1.998 | - | 80.573 | 10.223 | 3.824 | - |
| c) Cross currency swap |
- | 1.539 | 187 | - | - | 1.443 | 878 | - |
| d) Equity swap | - | 16 | 1 | - | - | 21 | - | 1 |
| e) Forward | - | 691 | 229 | - | - | 1.323 | 365 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | 339 | 111 | - | - | 558 | 186 | - |
| Totale | 64.273 | 13.399 | 9.937 | 115 | 80.573 | 15.371 | 11.573 | 45 |
Ai fini della tabella si considera il fair value di tutti i contratti non marginati, sia su mercati regolamentati che con Controparti centrali.
I valori esposti nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 3.160 | 17.898 | 50.321 |
| - fair value positivo | X | 59 | 538 | 1.301 |
| - fair value negativo | X | -114 | -341 | -1.852 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | 15.221 | 3.106 | 6.916 |
| - fair value positivo | X | 619 | 65 | 1 |
| - fair value negativo | X | -743 | -150 | -6.182 |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | 3.694 | 4.166 | 16.078 |
| - fair value positivo | X | 27 | 81 | 296 |
| - fair value negativo | X | -29 | -41 | -380 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | 217 | 1.232 |
| - fair value positivo - fair value negativo |
X X |
- - |
14 -2 |
73 -103 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.964.067 | 274.572 | 102.971 | 12.061 |
| - fair value positivo | 63.425 | 6.881 | 3.657 | 311 |
| - fair value negativo | -64.273 | -7.732 | -1.473 | -629 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | 2.604 | 11.222 | 15 |
| - fair value positivo | - | 186 | 138 | 5 |
| - fair value negativo | - | -52 | -634 | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 90.455 | 29.125 | 11.644 |
| - fair value positivo | - | 1.418 | 549 | 312 |
| - fair value negativo | - | -1.706 | -474 | -362 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | 220 | 1.049 | 1.937 |
| - fair value positivo | - | 18 | 97 | 199 |
| - fair value negativo | - | -25 | -77 | -235 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 1.229.915 | 1.422.620 | 772.515 | 3.425.050 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | 15.596 | 20.908 | 2.580 | 39.084 |
| A.3 Derivati finanziari su valute e oro | 108.074 | 35.869 | 11.219 | 155.162 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | 2.386 | 2.223 | 46 | 4.655 |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
1.355.971 | 1.481.620 | 786.360 | 3.623.951 |
| Totale 31.12.2022 |
991.333 | 1.082.166 | 767.482 | 2.840.981 |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Categorie di operazioni | Derivati di negoziazione | |||
| su un singolo soggetto |
su più soggetti (basket) |
|||
| 1. Acquisti di protezione | ||||
| a) Credit default products | 6.306 | 33.306 | ||
| b) Credit spread products | - | - | ||
| c) Total rate of return swap | - | - | ||
| d) Altri | - | - | ||
| Totale 31.12.2023 | 6.306 | 33.306 | ||
| Totale 31.12.2022 | 7.582 | 68.356 | ||
| 2. Vendite di protezione | ||||
| a) Credit default products | 7.679 | 29.419 | ||
| b) Credit spread products | - | - | ||
| c) Total rate of return swap | 3.976 | - | ||
| d) Altri | - | - | ||
| Totale 31.12.2023 | 11.655 | 29.419 | ||
| Totale 31.12.2022 | 7.890 | 65.183 |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologie derivati | Totale 31.12.2023 | Totale 31.12.2022 |
| 1. Fair value positivo | ||
| a) Credit default products | 1.073 | 936 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 213 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 1.286 | 936 |
| 2. Fair value negativo | ||
| a) Credit default products | 1.140 | 943 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | - | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 1.140 | 943 |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.
Il Total rate of return swap (TRS) si riferisce ad un'operazione di vendita di protezione gestionalmente correlata a posizioni corte in titoli di debito rappresentate tra le Passività finanziarie di negoziazione.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 15.083 | 307 |
| − fair value positivo | X | - | 2 | 17 |
| − fair value negativo | X | - | - | -583 |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 13.700 | 3 |
| − fair value positivo | X | - | 540 | - |
| − fair value negativo | X | - | -2 | -3 |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | 7.915 | 7.733 | 8.574 | - |
| − fair value positivo | - | 46 | 43 | - |
| − fair value negativo | -242 | -89 | -91 | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | 6.932 | 8.745 | 11.694 | - |
| − fair value positivo | 213 | 96 | 329 | - |
| − fair value negativo | -17 | -58 | -55 | - |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti ricompresi nella tabella sopra riportata che sono stati inclusi nel perimetro dei prodotti strutturati di credito.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| 1. Vendita di protezione | 9.047 | 31.350 | 677 | 41.074 |
| 2. Acquisto di protezione | 5.283 | 33.842 | 487 | 39.612 |
| Totale 31.12.2023 | 14.330 | 65.192 | 1.164 | 80.686 |
| Totale 31.12.2022 | 15.855 | 131.556 | 1.600 | 149.011 |
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi connessi con la fair value option.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, ha esercitato l'opzione prevista dal Principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di coperture.
L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Intesa Sanpaolo è finalizzata ad immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse (rischio tasso di interesse).
Il Gruppo adotta sia coperture specifiche (micro fair value hedge) che coperture generiche (macro fair value hedge).
Nell'ambito del micro fair value hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi, titoli di debito dell'attivo ed impieghi a clientela.
Nell'ambito del macro fair value hedge, la copertura generica viene applicata a:
Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain o strutturati, overnight index swap (OIS), cross currency swap (CCS), vendite forward ed opzioni su tassi, realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
L'attività di copertura posta in essere dal Gruppo Intesa Sanpaolo ha l'obiettivo di coprire l'esposizione dalla variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, quali pagamenti di interessi futuri variabili su un debito/credito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.
Il Gruppo adotta sia coperture specifiche (micro cash flow hedge) che coperture generiche (macro cash flow hedge). Nell'ambito del micro cash flow hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi.
Nell'ambito del macro cash flow hedge, la copertura generica viene applicata a:
I derivati utilizzati sono interest rate swap (IRS) realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
Il Gruppo adotta, in modalità di hedge accounting, coperture volte a sterilizzare gli effetti delle oscillazioni strutturali in cambi su posizioni non esentabili ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali per rischio cambio. Si tratta di coperture attivate sulle posizioni di rischio di cambio strutturale, tali da determinare impatti sulle riserve in cambi che sono parte del patrimonio netto consolidato di Gruppo. Tali coperture nel bilancio separato sono qualificate quali coperture specifiche di fair value (micro fair value hedge) e nel bilancio consolidato assumono la configurazione di coperture di investimenti netti in valuta.
Le principali cause di inefficacia del modello adottato dal Gruppo per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:

L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:
Il Gruppo non utilizza le coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.
Le principali tipologie di elementi coperti sono:
I titoli di debito dell'attivo sono coperti attraverso relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, che prevedono l 'utilizzo di interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata di detenzione in portafoglio del titolo di debito.
Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Sono relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge anche quelle da riferire alle operazioni di vendita forward su titoli di debito del portafoglio delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS), effettuate per consentire un hedge dei rischi sul fair value da movimenti di spread di credito e delle curve di tasso di interesse. Per quanto attiene il contratto di vendita forward, che si configura come derivato in quanto transazione "non regular way", si procede alla separazione della componente spot (prezzo a pronti) dalla componente interessi designando come strumento di copertura in una relazione di fair value hedging solo la componente spot.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su raccolta a tasso di interesse fisso o strutturata e coperture di micro cash flow hedge o macro cash flow hedge su raccolta a tasso di interesse variabile, utilizzando interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata dell'obbligazione.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value o dei flussi di cassa dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Per le coperture di tipo macro, l'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti alla raccolta in essere e prevista (c.d. operazioni future altamente probabili) a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dalla raccolta che si verificheranno lungo la vita delle emissioni stesse. La stima della raccolta attesa di prossima emissione ed altamente probabile è oggetto di approvazione annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
Il Gruppo designa relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su impieghi a tasso di interesse fisso e di macro fair value hedge, riconducibile a mutui erogati a controparti retail, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
Nell'ambito del micro fair value hedge è coperto il rischio tasso di interesse per tutta la durata del sottostante.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method.
Per le coperture di tipo macro, il portafoglio di impieghi oggetto di copertura è di tipo aperto, ovvero costituito dinamicamente da finanziamenti a tasso di interesse fisso coperti, a livello aggregato, attraverso derivati di copertura stipulati nel tempo.
L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso di interesse fisso è periodicamente verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di possibile copertura contenga un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchino quelle dei derivati utilizzati per la copertura.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di tipo macro cash flow hedge su impieghi a tasso di interesse variabile, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
L'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti agli impieghi in essere a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dagli impieghi che si verificheranno lungo la vita degli attivi stessi.
Il Gruppo copre le componenti opzionali implicite (opzioni di tasso) nei mutui a tasso di interesse variabile con relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando opzioni (cap, floor, collar) quali strumenti di copertura.
I sottostanti possono essere coperti parzialmente o totalmente, nel tempo e nell'importo.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
Il Gruppo designa relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge sulle cedole già fissate di impieghi a tasso di interesse variabile utilizzando overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo di questo tipo di copertura è immunizzare dal rischio tasso di interesse determinato dalle cedole già fissate degli impieghi a tasso di interesse variabile.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre l'effettiva consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
La raccolta a vista modellizzata è coperta in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, come previsto dal carve-out dello IAS 39, utilizzando interest rate swap (IRS) e overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo della copertura è immunizzare il margine di interesse da possibili cali dei tassi di interesse che riducano lo spread generato dalla raccolta core (poste a vista) del Gruppo.
Il modello è oggetto di continuo monitoraggio e verifica da parte della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, al fine di recepire tempestivamente le variazioni delle principali caratteristiche del modello stesso (masse, stabilità, reattività) e, ove opportuno, apportare i necessari aggiustamenti.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
Il Gruppo attiva relazioni di copertura di investimenti netti in valuta utilizzando quali strumenti di copertura contratti derivati a termine su valute (Outright forward).
Scopo della copertura è immunizzare il Gruppo dagli effetti derivanti dalle variazioni del rapporto di cambio che possano avere impatti sulle riserve cambi che sono parte del patrimonio netto consolidato di Gruppo.
Del contratto derivato a termine su valute viene designato di copertura in modalità hedge accounting esclusivamente la variazione relativa al cambio a pronti (componente spot), enucleando quest'ultima dal fair value complessivo dello strumento. Tale copertura, nel bilancio separato è qualificata quale copertura specifica di fair value (micro fair value hedge) e nel bilancio consolidato assume la configurazione di copertura di investimenti netti in valuta.
Nella verifica dell'efficacia della copertura a livello di entità separata è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre a livello di Gruppo la consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Over the counter | Mercati | Mercati | ||||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse | 388.178 | 24.886 | 13.724 | - | 322.529 | 28.225 | 8.873 | - |
| a) Opzioni | - | 1.072 | - | - | - | 1.587 | - | - |
| b) Swap | 388.178 | 23.794 | 12.421 | - | 322.529 | 26.269 | 8.873 | - |
| c) Forward | - | - | 1.303 | - | - | 349 | - | - |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Altri | - | 20 | - | - | - | 20 | - | - |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
| b) Swap | - | - | - | - | - | - | - | - |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valute e oro | - | 9.730 | 363 | - | - | 9.528 | 21 | 316 |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - |
| b) Swap | - | 9.392 | 363 | - | - | 9.321 | 21 | 316 |
| c) Forward | - | 338 | - | - | - | 207 | - | - |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Merci | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE | 388.178 | 34.616 | 14.087 | - | 322.529 | 37.753 | 8.894 | 316 |
Il valore nozionale medio nell'esercizio dei derivati finanziari di copertura ammonta a 392.430 milioni.
I nozionali esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono ai valori nozionali dei derivati finanziari di copertura regolati tramite compensatori legali per 388 miliardi.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | Fair value positivo e negativo | Variazione del valore usato per calcolare l'efficacia della copertura |
||||||||
| Totale 31.12.2023 Totale 31.12.2022 |
||||||||||
| Over the counter | Over the counter | Totale | Totale | |||||||
| Senza controparti centrali | Senza controparti centrali | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Controparti centrali |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Mercati organizzati | Controparti centrali |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Mercati organizzati | |||
| Fair value positivo | ||||||||||
| a) Opzioni | - | 32 | - | - | - | 75 | - | - | -51 | -47 |
| b) Interest rate swap | 12.290 | 1.140 | 492 | - | 17.193 | 1.637 | 830 | - | 12.421 | 18.312 |
| c) Cross currency swap | - | 206 | - | - | - | 325 | - | - | 49 | -92 |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Forward | - | - | 2 | - | - | - | - | - | -2 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 12.290 | 1.378 | 494 | - | 17.193 | 2.037 | 830 | - | 12.417 | 18.173 |
| Fair value negativo | ||||||||||
| a) Opzioni | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 |
| b) Interest rate swap | 9.578 | 1.556 | 175 | - | 12.471 | 1.631 | 18 | - | 10.224 | 13.360 |
| c) Cross currency swap | - | 846 | 16 | - | - | 788 | 8 | - | 966 | 1.015 |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| e) Forward | - | 10 | 26 | - | - | 5 | - | - | 27 | - |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | 6 | - | - |
| Totale | 9.578 | 2.413 | 217 | - | 12.471 | 2.425 | 26 | 6 | 11.217 | 14.376 |
I valori esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | |||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | |||||
| - valore nozionale | X | 7.889 | 5.835 | - | |
| - fair value positivo | X | 287 | 207 | - | |
| - fair value negativo | X | -127 | -74 | - | |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | |||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | |
| - fair value positivo | X | - | - | - | |
| - fair value negativo | X | - | - | - | |
| 3) Valute e oro | |||||
| - valore nozionale | X | 363 | - | - | |
| - fair value positivo | X | - | - | - | |
| - fair value negativo | X | -16 | - | - | |
| 4) Merci | |||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | |
| - fair value positivo | X | - | - | - | |
| - fair value negativo | X | - | - | - | |
| 5) Altri | |||||
| - valore nozionale | X | - | - | - | |
| - fair value positivo | X | - | - | - | |
| - fair value negativo | X | - | - | - | |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | |||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | |||||
| - valore nozionale | 388.178 | 23.316 | 1.570 | - | |
| - fair value positivo | 12.290 | 1.150 | 22 | - | |
| - fair value negativo | -9.578 | -1.083 | -475 | - | |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | |||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | |
| - fair value positivo | - | - | - | - | |
| - fair value negativo | - | - | - | - | |
| 3) Valute e oro | |||||
| - valore nozionale | - | 7.081 | 2.649 | - | |
| - fair value positivo | - | 159 | 47 | - | |
| - fair value negativo | - | -579 | -276 | - | |
| 4) Merci | |||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | |
| - fair value positivo | - | - | - | - | |
| - fair value negativo | - | - | - | - | |
| 5) Altri | |||||
| - valore nozionale | - | - | - | - | |
| - fair value positivo | - | - | - | - | |
| - fair value negativo | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 102.340 | 177.886 | 146.562 | 426.788 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | - | - | - | - |
| A.3 Derivati finanziari su valute ed oro | 1.999 | 2.586 | 5.508 | 10.093 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | - | - | - | - |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
104.339 | 180.472 | 152.070 | 436.881 |
| Totale 31.12.2022 |
84.226 | 155.517 | 129.433 | 369.176 |
Come illustrato nella Parte A Politiche Contabili, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha applicato, a decorrere dal Bilancio 2019, il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020 che ha adottato il documento emesso dallo IASB a settembre 2019 sulla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9 Finanziamenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative"). Con il regolamento in oggetto sono state introdotte alcune modifiche in tema di coperture (hedge accounting) con la finalità di evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma dei tassi possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura.
I derivati di copertura del Gruppo Intesa Sanpaolo sono principalmente indicizzati all'Euribor, la cui metodologia di calcolo è stata oggetto di revisione nel corso del 2019 attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO. Pertanto, il Gruppo non ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non considera le coperture collegate all'Euribor come impattate dalla riforma, in continuità con l'impostazione già adottata negli esercizi precedenti.
Per quanto attiene i contratti derivati di copertura si evidenzia che al 31 dicembre 2023 non residuano coperture indicizzate a benchmark impattati dalla riforma. Per le coperture indicizzate al LIBOR USD – oggetto di dismissione al 30 giugno 2023 – la transizione è stata regolarmente finalizzata nel corso del 2023.
Si rinvia, inoltre a quanto riportato nella Nota integrativa del Bilancio consolidato, nella Premessa della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, per una illustrazione di come il Gruppo ha gestito il processo di transizione ai tassi di riferimento alternativi.
B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo
B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti
B.3 Derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti
B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali
Il Gruppo Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi classificati di copertura.
C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura
Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture). Per questa ragione il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare nella tabella "C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura".

Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Coperture specifiche: valore di |
Coperture specifiche - posizioni nette: |
Coperture specifiche | Coperture generiche: Valore di |
|||
| bilancio | valore di bilancio delle attività o passività (prima della compensazione) |
Variazioni cumulate di fair value dello strumento coperto |
Cessazione della copertura: variazioni cumulate residue del |
Variazioni del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
bilancio | |
| fair value | ||||||
| A. Attività | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - |
||||||
| copertura di: | 46.655 | - | -735 | -2.424 | -647 | 82 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 45.098 | - | -739 | -2.397 | -647 | X |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | - | - | X |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | X |
| 1.5 Altri | 1.557 | - | 4 | -27 | - | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
43.786 | - | -953 | -619 | -751 | 107.842 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 43.107 | - | -1.159 | -619 | -976 | X |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Valute e oro | 235 | - | -2 | - | - | X |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | X |
| 1.5 Altri | 444 | - | 208 | - | 225 | X |
| 31.12.2023 Totale |
90.441 | - | -1.688 | -3.043 | -1.398 | 107.924 |
| 31.12.2022 Totale |
66.123 | - | -7.502 | -3.249 | -7.111 | 99.032 |
| B. Passività | ||||||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
66.037 | - | -1.384 | -41 | -1.514 | 146.478 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 59.440 | - | -975 | -41 | -1.174 | X |
| 1.2 Valute e oro | - | - | - | - | - | X |
| 1.3 Altri | 6.597 | - | -409 | - | -340 | X |
| 31.12.2023 Totale |
66.037 | - | -1.384 | -41 | -1.514 | 146.478 |
| 31.12.2022 Totale |
55.128 | - | -3.589 | -370 | -3.764 | 111.035 |

| Variazione del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
Riserve da copertura |
(milioni di euro) Cessazione della copertura: valore residuo delle riserve di copertura |
||
|---|---|---|---|---|
| A. Copertura di flussi finanziari | ||||
| 1. Attività | 330 | -221 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 330 | -222 | - | |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | |
| 1.4 Crediti | - | 1 | - | |
| 1.5 Altri | - | - | - | |
| 2. Passività | -31 | -97 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | -31 | -97 | - | |
| 1.2 Valute e oro 1.3 Altri |
- - |
- - |
- - |
|
| Totale (A) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
| Totale (A) | 31.12.2022 | 832 | -466 | - |
| B. Copertura degli investimenti esteri | X | 26 | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 299 | -292 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 832 | -456 | - |
E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Riserva da copertura dei flussi finanziari | Riserva da copertura di investimenti esteri | |||||||||||
| Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | |||
| Esistenze iniziali | -466 | - | - | - | - | - | - | 10 | - | - | ||
| Variazioni di fair value (quota efficace) |
147 | - | - | 1 | - | - | - | 12 | - | - | ||
| Rigiri a conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| di cui: transazioni future non più attese |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X | ||
| Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | ||
| di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli strumenti coperti |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X | ||
| Rimanenze finali | -319 | - | - | 1 | - | - | - | 26 | - | - |
Si segnala che la fattispecie "Strumenti di copertura (elementi non designati)" non risulta presente dal momento che il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione "carve-out" omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per coperture specifiche che per le macro coperture).

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti | Banche | Altre società | Altri soggetti | |
| centrali | finanziarie | |||
| A. Derivati finanziari | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.195.318 | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | -3.227 | - | - | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
La tabella accoglie i valori rivenienti dalle compensazioni effettuate in bilancio per i derivati i cui accordi di compensazione soddisfano i criteri previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con il compensatore legale LCH Ltd. per i quali si è proceduto alla separata compensazione in bilancio dei fair value riconducibili all'operatività in conto proprio ed all'operatività per conto della clientela.
Il risultato della compensazione complessivamente negativo per 3.227 milioni (fair value positivo di 65.130 milioni e fair value negativo di 68.357 milioni), ascrivibile per un risultato negativo di 3.306 milioni ai derivati di negoziazione e per un risultato positivo di 79 milioni ai derivati di copertura, è riportato nella Parte B di Nota integrativa rispettivamente per l'operatività per conto della clientela (derivati di negoziazione) tra le Attività finanziarie di negoziazione per 1.793 milioni, e per l'operatività in conto proprio (derivati di negoziazione e derivati di copertura) tra le Passività finanziarie di negoziazione per 5.020 milioni.

Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk), sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). La predisposizione di un adeguato sistema di governo e gestione di tale rischio assume un ruolo fondamentale per il mantenimento della stabilità non solo della singola banca, ma anche del mercato, considerato che gli squilibri di una singola istituzione finanziaria possono avere ripercussioni sistemiche. Tale sistema deve essere integrato in quello complessivo per la gestione dei rischi e prevedere controlli incisivi e coerenti con l'evoluzione del contesto di riferimento.
Il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità di Intesa Sanpaolo si sviluppa nel quadro del Risk Appetite Framework del Gruppo e nel rispetto delle soglie massime di tolleranza al rischio di liquidità ivi approvate, che stabiliscono che il Gruppo debba mantenere una posizione di liquidità adeguata in modo da fronteggiare periodi di tensione, anche prolungati, sui diversi mercati di approvvigionamento del funding, anche attraverso la costituzione di adeguate riserve di liquidità rappresentate da titoli marketable e rifinanziabili presso Banche Centrali. A tal fine, è richiesto il mantenimento di un equilibrato rapporto fra fonti in entrata e flussi in uscita, sia nel breve che nel medio-lungo termine. Tale obiettivo è sviluppato dalle "Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo" approvate dagli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, applicando le vigenti disposizioni regolamentari in materia.
Le disposizioni sulla liquidità introdotte dall'Unione Europea sin da giugno 2013 e successivamente aggiornate, stabiliscono che le banche debbano rispettare: (i) il requisito minimo di copertura della liquidità di breve termine (Liquidity Coverage Ratio – LCR > 100%), nonché (ii) il requisito minimo di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio – NSFR >100%), come stabiliti nell'ambito della Direttiva 2019/878/UE, del Regolamento (UE) 575/2013, del Regolamento 2019/876 e del Regolamento Delegato (UE) 2015/61 con relativi supplementi/modifiche. Completano il quadro normativo gli "Implementing Technical Standard" sviluppati dall'EBA e le Guidelines della BCE finalizzati ad accrescere l'armonizzazione regolamentare dell'Unione nel quadro del c.d. Meccanismo Unico di Vigilanza (Single Supervisory Mechanism - SSM) che, sempre in tema di liquidità, ha previsto anche un esercizio di autovalutazione, c.d. "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP), da condurre con periodicità annuale ai fini del "Supervisory Review and Evaluation Process" (SREP).
Le "Linee Guida di Governo del rischio Liquidità" del Gruppo Intesa Sanpaolo – oltre a fare riferimento alle indicazioni della Banca d'Italia in materia di rischio di liquidità presenti nelle "Disposizioni di Vigilanza per le banche" - hanno via via recepito tutte le suddette disposizioni normative, applicando le vigenti disposizioni regolamentari.
In tal quadro, le "Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità del Gruppo", approvate dagli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, illustrano i compiti delle diverse funzioni aziendali, le norme e l'insieme dei processi di controllo e gestione finalizzati ad assicurare un prudente presidio del rischio di liquidità, prevenendo l'insorgere di situazioni di crisi. A tal fine, comprendono le procedure per l'identificazione dei fattori di rischio, la misurazione dell'esposizione al rischio e la verifica del rispetto dei limiti, nonché le regole per l'effettuazione di prove di stress e l'individuazione di appropriate iniziative di attenuazione del rischio, oltre alla predisposizione di piani d'emergenza e il reporting informativo agli organi aziendali.
I principi essenziali a cui si ispira il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità definito da tali Linee Guida sono:
Le Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo definiscono in dettaglio i compiti attribuiti agli Organi Societari e riportano al vertice alcuni importanti adempimenti quali l'approvazione degli indicatori di misurazione, la definizione delle principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress e la composizione delle soglie di attenzione utilizzate per l'attivazione dei piani di emergenza.
Al fine di perseguire una politica di gestione dei rischi integrata e coerente, le decisioni strategiche a livello di Gruppo in materia di governo e gestione del rischio di liquidità sono rimesse agli Organi Societari della Capogruppo. In questa prospettiva, la Capogruppo svolge le proprie funzioni di presidio e gestione della liquidità con riferimento non solo alla propria realtà aziendale, ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e il rischio di liquidità a cui esso è esposto. Allo scopo di massimizzare il coordinamento e il controllo integrato del rischio di liquidità, le Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo individuano i seguenti perimetri societari: (i) "Perimetro sub-consolidato Area euro", che comprende la Capogruppo con le sue Filiali estere e tutte le altre Banche italiane ed estere del Gruppo dell'Area euro il cui trasferimento di liquidità non è bloccato o limitato da vincoli normativi e che pertanto contribuiscono all'equilibrio della gestione integrata nell'area dell'euro, di cui è diretta responsabile la Tesoreria centrale, fermo restando il rispetto di limiti previsti per ogni singola

legal entity; (ii) Perimetro "Altre Banche/Società del Gruppo", che include le controllate estere del Gruppo, la cui gestione della liquidità è svolta dalle funzioni di Tesoreria/ALM di ciascuna controllata, sotto la guida e il monitoraggio delle competenti strutture della Capogruppo.
Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione delle Linee Guida e l'adeguatezza della posizione di liquidità del Gruppo sono, in particolare, la Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Direzione Centrale Pianificazione e Controllo di Gestione, responsabili nell'ambito dell'area Chief Financial Officer (CFO) della gestione della liquidità, e la Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, che nell'ambito dell'area Chief Risk Officer (CRO) ha la responsabilità diretta della misurazione del rischio di liquidità su base consolidata.
La liquidità del Gruppo è gestita dalle citate strutture dell'area CFO attraverso un dettagliato presidio dei flussi di liquidità ed una costante interazione con le Business Unit, nel quadro dei relativi business plan redatti nel rispetto dei seguenti indirizzi:
La Direzione Centrale Market and Financial Risk Management ha la responsabilità diretta dei controlli di secondo livello e in qualità di attivo partecipante ai Comitati manageriali, svolge un ruolo primario nella gestione e diffusione delle informazioni sul rischio di liquidità, contribuendo al miglioramento complessivo della consapevolezza del Gruppo sulla posizione in essere. In particolare, garantisce la misurazione, sia puntuale che prospettica, in condizioni normali e di stress, dell'esposizione di Gruppo ai rischi di liquidità, verificando il rispetto dei limiti ed attivando, in caso di superamento degli stessi, le procedure di reporting nei confronti dei competenti Organi Societari e monitorando le azioni di rientro concordate in caso di eventuali sconfinamenti.
Il Chief Audit Officer valuta la funzionalità del complessivo assetto del sistema dei controlli a presidio del processo di misurazione, gestione e controllo dell'esposizione al rischio di liquidità di Gruppo e verifica l'adeguatezza e la rispondenza del processo ai requisiti stabiliti dalla normativa. Gli esiti dei controlli svolti sono sottoposti, con cadenza almeno annuale, agli Organi Societari.
Le metriche di misurazione e gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, sono formalizzati dalle citate Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo che definiscono l'impianto metodologico degli indicatori della liquidità sia di breve termine, che strutturale.
Gli indicatori della liquidità di breve termine intendono assicurare un livello adeguato e bilanciato tra flussi di cassa in uscita e in entrata aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi, garantendo adeguata disponibilità di riserve liquide (c.d. Liquidity Buffer), liberamente utilizzabili in qualità di strumento principale di mitigazione del rischio di liquidità. A tal fine e in coerenza con la soglia massima di tolleranza al rischio di liquidità, il sistema dei limiti è decl inato prevedendo specifici indicatori di breve termine sia di natura regolamentare sul mese (Liquidity Coverage Ratio - LCR), che di definizione interna (indicatori di Survival Period).
L'indicatore di LCR ha la finalità di rafforzare il profilo di rischio di liquidità di breve termine, assicurando la detenzione di sufficienti attività liquide di elevata qualità (HQLA – High Quality Liquid Assets) non vincolate che possano essere facilmente e immediatamente convertite in contanti nei mercati privati per soddisfare i fabbisogni di liquidità a 30 giorni in uno scenario di stress acuto di liquidità. A tal fine, il Liquidity Coverage Ratio misura il rapporto tra: (i) il valore dello stock di HQLA e (ii) il totale dei deflussi di cassa netti calcolato secondo i parametri di scenario definiti dal Regolamento Delegato (UE) 2015/61 e suoi supplementi/modifiche.
Il Survival Period è invece un indicatore interno finalizzato a misurare il primo giorno in cui la Posizione Netta di Liquidità (calcolata come differenza tra le Riserve di Liquidità disponibili e i deflussi netti) diventa negativa, ovvero quando non risulta più disponibile ulteriore liquidità per coprire i deflussi netti simulati in uscita. A tal fine sono previste due diverse ipotesi di scenario, baseline e stressed, finalizzate a misurare rispettivamente: (i) l'indipendenza del Gruppo dalla raccolta interbancaria sui mercati finanziari, (ii) il periodo di sopravvivenza in caso di ulteriori tensioni, di mercato e idiosincratiche, di severità medio-alta, gestite senza prevedere restrizioni all'attività creditizia nei confronti della clientela. Sull'indicatore di Survival Period in condizioni di stress è stabilito il mantenimento di un orizzonte minimo di sopravvivenza allo scopo di prevedere un livello complessivo di riserve in grado di fronteggiare le maggiori uscite di cassa in un intervallo di tempo adeguato a porre in essere i necessari interventi operativi per ricondurre il Gruppo in condizioni di equilibrio.
La Politica di Liquidità strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo include l'adozione del requisito strutturale, Net Stable Funding Ratio (NSFR), previsto dalla normativa regolamentare. Tale indicatore è finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. A tal fine, esso stabilisce un ammontare minimo "accettabile" di provvista superiore all'anno in relazione alle necessità originate dalle caratteristiche di liquidità e di durata residua delle attività e delle esposizioni fuori bilancio. Ad integrazione, la politica interna di Liquidità strutturale prevede anche degli indicatori di early warning applicati su scadenze superiori a 1 anno, con particolare attenzione ai gap di lungo termine (> 5 anni).
Nell'ambito delle Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità del Gruppo è inoltre previsto che siano assicurate le modalità di governo di un'eventuale crisi di liquidità, definita come una situazione di difficoltà o incapacità della Banca di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all'ordinaria amministrazione.
Il Contingency Liquidity Plan (CLP), prefiggendosi gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio del Gruppo e, contestualmente, di garanzia della continuità operativa in condizioni di grave emergenza sul fronte della liquidità, assicura l'identificazione dei segnali di preallarme, il loro continuo monitoraggio, la definizione delle procedure da attivare nel caso si manifestino tensioni sulla liquidità, indicando anche le linee di azione immediate e gli strumenti di intervento per la risoluzione dell'emergenza. Gli indici di preallarme, finalizzati a cogliere i segnali di una potenziale tensione di liquidità, sia sistemica sia specifica, sono monitorati con periodicità giornaliera dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management. In tale ambito, è formalmente assegnata alla Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo la responsabilità di redigere il Contingency Funding Plan (CFP), che contiene le diverse linee d'azione attivabili allo scopo di fronteggiare potenziali situazioni di stress, indicando la dimensione degli effetti mitiganti perseguibili in un orizzonte temporale di breve termine.
Il CLP è parte del più generale piano di Gestione della Crisi (ossia è il primo step del processo di escalation previsto nella gestione delle emergenze di liquidità) e gli strumenti in esso previsti rappresentano una selezione delle azioni di recovery che si ritiene possono essere realizzate nel breve termine e anticipate rispetto ad altri interventi più radicali, che in quanto tali, presentano carattere e/o dimensione ulteriormente straordinari. A tal fine, le strategie e gli strumenti d'intervento sono definiti in funzione di tipologia, durata e intensità dell'emergenza di liquidità, nonché a seconda del contesto di riferimento in cui si ipotizza che si verifichi l'emergenza.
La posizione di liquidità del Gruppo – sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile retail – si è mantenuta nel corso di tutto l'esercizio 2023 all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo.
Entrambi gli indicatori regolamentari, LCR e NSFR risultano superiori ai requisiti normativi. Nel corso del 2023, il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) 2015/61 si è attestato in media107 a 168,1% (181,9% nel 2022). Anche il NSFR si è confermato ampiamente superiore al 100%, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, oltre che da adeguata raccolta cartolare wholesale a medio-lungo termine. La componente residuale della raccolta TLTRO non contribuisce più al sostegno dell'indicatore, in quanto ormai quasi interamente in scadenza entro il 28 giugno 2024. Al 31 dicembre 2023, il NSFR del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo istruzioni regolamentari, è pari al 121,1% (126% a fine 2022).
I surplus di entrambi gli indicatori regolamentari, LCR e NSFR sono principalmente originati nell'ambito del perimetro Subconsolidato Area euro. Ai fini dell'indicatore LCR, gli avanzi individuali registrati presso alcune controllate estere risultano inoltre sterilizzati in fase di consolidamento per vincoli alla circolazione della liquidità presso le suddette Controllate.
A fine dicembre 2023, il valore puntuale delle complessive riserve HQLA disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo ammonta a 160,3 miliardi (172,5 miliardi a fine 2022). Tali riserve risultano composte per circa il 54% da cash a seguito dei riversamenti temporanei di liquidità in eccesso in forma di depositi liberi in Banca Centrale. Aggiungendo le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, incluse le autocartolarizzazioni retained, le complessive riserve di liquidità libere di Gruppo risultano pari a 202,2 miliardi (177,7 miliardi a fine 2022), di cui 85% detenute presso la Tesoreria Centrale di Capogruppo e 15% presso le Tesorerie decentrate, funzionalmente alle esigenze locali delle diverse Sussidiarie del Gruppo.
Le complessive riserve del Gruppo aumentano a fronte della restituzione da parte di BCE del collaterale sottostante le TLTRO ripagate in corso d'anno, movimento solo in parte compensato dalla riduzione della cassa disponibile fra le HQLA, grazie ai nuovi volumi di funding MLT sui mercati finanziari e ai surplus di liquidità rivenienti dall'operatività commerciali delle Reti.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Disponibili a pronti (netto haircut) |
||||
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||
| Riserve di Liquidità HQLA | 160.309 | 172.528 | ||
| Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) | 80.461 | 109.792 | ||
| Titoli altamente Liquidi (HQLA) | 68.522 | 55.931 | ||
| Altri titoli HQLA non computati in LCR | 11.326 | 6.805 | ||
| Altre Riserve stanziabili e/o marketable | 41.877 | 5.222 | ||
| Totale Riserve di Liquidità di Gruppo | 202.186 | 177.750 |
Regolari prove di stress sono svolte per valutare l'impatto di eventi negativi sulla posizione di liquidità aziendale e sull'adeguatezza delle riserve di liquidità, in relazione alla situazione corrente e prospettica del Gruppo, della Banca e del mercato, in modo da consentire la pronta conoscibilità da parte degli Organi Aziendali di sopraggiunte vulnerabilità ed indirizzare l'attivazione di conseguenti azioni correttive.
In considerazione dell'elevata consistenza delle riserve di liquidità disponibili (liquide o stanziabili), le prove di stress, in uno scenario combinato di crisi di mercato e specifica (con significativa perdita di raccolta clientela) mostrano per il Gruppo Intesa
107 Il dato esposto si riferisce alla media semplice delle ultime 12 osservazioni mensili, come da Regolamento 2021/637.

Sanpaolo risultati superiori alla soglia obiettivo, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo largamente superiore a 3 mesi.
La strategia di funding in Intesa Sanpaolo è incentrata sul mantenimento di un profilo diversificato per clientela, prodotto, durata e valuta. Le principali fonti di finanziamento di Intesa Sanpaolo comprendono: (i) depositi derivanti dal mercato domestico Retail e Corporate, che rappresentano la parte stabile di raccolta, (ii) raccolta di medio/lungo termine, composta principalmente da proprie emissioni (titoli di debito senior sul mercato dell'Euro e US, oltre a subordinati, nonché Covered Bonds/ABS), (iii) funding di breve termine su mercati wholesale, costituiti per gran parte da operatività in repo e raccolta CD/CP, iv) repo su eligible retained asset. Le operazioni di rifinanziamento con l'Eurosistema (TLTRO) sono in scadenza entro l'anno.
Le Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità del Gruppo prevedono il regolare monitoraggio dell'analisi di concentrazione sia del funding (per controparte/prodotto), che delle Riserve di Liquidità (per emittente/controparte).
Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio. Tale reportistica comprende la valutazione dell'esposizione al rischio di liquidità determinata anche sulla base di ipotesi di scenari avversi. Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo è regolarmente coinvolto nella definizione della strategia di mantenimento di una posizione di liquidità adeguata a livello dell'intero Gruppo.
La valutazione aziendale dell'adeguatezza della posizione di liquidità di Intesa Sanpaolo trova riscontro nel resoconto ILAAP, che comprende anche il Funding Plan del Gruppo. Nell'ambito del processo di approvazione annuale di tale resoconto da parte degli Organi Societari di Intesa Sanpaolo, il Liquidity Adequacy Statement (LAS), approvato dal Consiglio di Amministrazione, che espone anche le evidenze principali dell'autovalutazione dell'adeguatezza della posizione di liquidità, tenuto conto delle risultanze e dei valori espressi dai principali indicatori, manifesta il convincimento che la gestione della posizione di liquidità sia adeguata e profondamente radicata nella cultura e nei processi aziendali del Gruppo, osservando inoltre che, anche da un punto di vista prospettico, l'attuale sistema di regole e procedure appare adeguato a governare una pronta ed efficace reazione, nel caso in cui i rischi e le sfide si concretizzino effettivamente in scenari di stress severi ed avversi.
Alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili derivanti dal conflitto russo-ucraino.

La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia e relativi chiarimenti emessi dall'Organo di Vigilanza), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale. Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo e la rappresentazione delle poste per cassa secondo il loro grado di liquidabilità.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
| A. Attività per cassa | 123.904 | 17.541 | 7.378 | 15.921 | 21.424 | 24.471 | 34.842 | 164.248 | 207.027 | 5.124 |
| A.1 Titoli di Stato | 29 | - | 192 | 437 | 370 | 1.250 | 2.127 | 14.053 | 50.694 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 452 | 1.082 | 957 | 4.942 | 238 | 855 | 861 | 12.740 | 25.192 | - |
| A.3 Quote OICR | 3.126 | - | - | - | - | - | - | - | 9 | - |
| A.4 Finanziamenti | 120.297 | 16.459 | 6.229 | 10.542 | 20.816 | 22.366 | 31.854 | 137.455 | 131.132 | 5.124 |
| - Banche | 77.424 | 7.659 | 179 | 960 | 1.450 | 1.401 | 984 | 3.394 | 193 | 5.066 |
| - Clientela | 42.873 | 8.800 | 6.050 | 9.582 | 19.366 | 20.965 | 30.870 | 134.061 | 130.939 | 58 |
| B. Passività per cassa | 384.911 | 14.967 | 7.347 | 5.746 | 52.732 | 25.546 | 17.085 | 69.635 | 29.887 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 354.581 | 2.834 | 4.534 | 4.001 | 7.273 | 9.412 | 5.000 | 2.666 | 728 | - |
| - Banche | 2.685 | 511 | 182 | 136 | 389 | 197 | 149 | 585 | 275 | - |
| - Clientela | 351.896 | 2.323 | 4.352 | 3.865 | 6.884 | 9.215 | 4.851 | 2.081 | 453 | - |
| B.2 Titoli di debito | 25 | 170 | 1.776 | 1.612 | 6.875 | 5.964 | 10.592 | 60.391 | 23.324 | - |
| B.3 Altre passività | 30.305 | 11.963 | 1.037 | 133 | 38.584 | 10.170 | 1.493 | 6.578 | 5.835 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 425 | 8.868 | 4.640 | 7.325 | 19.872 | 6.816 | 5.512 | 14.932 | 10.574 | - |
| - Posizioni corte | 1.217 | 8.695 | 3.630 | 5.395 | 10.846 | 4.279 | 5.279 | 12.697 | 16.747 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 19.523 | 168 | 3 | 414 | 486 | 1.735 | 2.045 | 211 | 9 | - |
| - Posizioni corte | 22.245 | 43 | 20 | 191 | 398 | 772 | 1.145 | 211 | 9 | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 58.469 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 2 | 56.321 | 1.390 | 545 | 2 | 2 | 29 | 33 | 144 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 3.695 | 9.215 | 8 | 120 | 543 | 1.419 | 2.045 | 20.681 | 3.028 | - |
| - Posizioni corte | 37.824 | 3 | 7 | 45 | 33 | 64 | 105 | 74 | 7 | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 1.135 | 4 | 9 | 27 | 132 | 152 | 306 | 477 | 149 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | 139 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 19 | - | 524 | 679 | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 19 | - | 524 | 679 | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 963 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 772 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
| A. Attività per cassa | 11.472 | 4.278 | 4.048 | 5.496 | 4.973 | 3.811 | 3.846 | 23.709 | 21.492 | 2.660 |
| A.1 Titoli di Stato | 7 | 145 | 72 | 422 | 1.146 | 498 | 653 | 5.471 | 15.224 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 216 | 53 | 792 | 218 | 220 | 364 | 171 | 4.889 | 2.048 | - |
| A.3 Quote OICR | 681 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 10.568 | 4.080 | 3.184 | 4.856 | 3.607 | 2.949 | 3.022 | 13.349 | 4.220 | 2.660 |
| - Banche | 8.218 | 1.956 | 1.941 | 908 | 551 | 214 | 401 | 599 | 43 | 2.635 |
| - Clientela | 2.350 | 2.124 | 1.243 | 3.948 | 3.056 | 2.735 | 2.621 | 12.750 | 4.177 | 25 |
| B. Passività per cassa | 20.269 | 5.725 | 5.282 | 5.465 | 5.010 | 3.448 | 3.085 | 8.004 | 15.862 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 18.668 | 1.633 | 1.933 | 1.457 | 1.859 | 877 | 1.097 | 1.592 | 129 | - |
| - Banche | 1.675 | 641 | 331 | 306 | 231 | 93 | 78 | 679 | 61 | - |
| - Clientela | 16.993 | 992 | 1.602 | 1.151 | 1.628 | 784 | 1.019 | 913 | 68 | - |
| B.2 Titoli di debito | 68 | 317 | 725 | 418 | 855 | 2.465 | 1.870 | 5.445 | 12.908 | - |
| B.3 Altre passività | 1.533 | 3.775 | 2.624 | 3.590 | 2.296 | 106 | 118 | 967 | 2.825 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 70 | 15.470 | 5.756 | 8.987 | 11.261 | 7.072 | 8.327 | 17.922 | 10.369 | - |
| - Posizioni corte | 126 | 15.909 | 5.979 | 10.755 | 20.004 | 9.488 | 8.391 | 19.715 | 5.374 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 2.631 | 4 | - | - | 6 | 9 | - | 17 | 29 | - |
| - Posizioni corte | 6.618 | - | - | 2 | 3 | - | - | 19 | 29 | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 800 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 5 | 6 | 3 | - | 2 | - | 1 | 370 | 411 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 929 | 42 | 19 | 44 | 1.288 | 475 | 1.284 | 12.369 | 1.883 | - |
| - Posizioni corte | 17.812 | 38 | - | 281 | 1 | 1 | 4 | 27 | 50 | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 844 | 16 | 7 | 23 | 61 | 78 | 169 | 268 | 48 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | 75 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | 36 | 9 | - | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | - | 36 | 9 | - | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 322 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 344 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si riporta di seguito una breve illustrazione delle operazioni di cartolarizzazione originate da Intesa Sanpaolo, in essere al 31 dicembre 2023, in cui la Banca ha sottoscritto la totalità dei titoli emessi dal relativo veicolo (autocartolarizzazioni) e che non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione C - Operazioni di cartolarizzazione.
Nel mese di ottobre 2017 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione di cinque portafogli di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Capogruppo e da quattro banche del Gruppo successivamente incorporate da Intesa Sanpaolo (Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Forlì e della Romagna e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, incorporate nella seconda metà del 2018, e Cassa di Risparmio in Bologna, incorporata nella prima metà del 2019). Il sottostante è costituito da mutui ipotecari residenziali in capo a famiglie consumatrici e/o produttrici. L'operazione è stata la prima operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") multi-Originator del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa del Lussemburgo, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti pro-quota da ogni singola banca cedente sulla base del prezzo di cessione di ciascun portafoglio e pertanto oggi risultano integralmente sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,1 miliardi. Il prezzo di cessione di ciascun portafoglio ceduto è stato regolato con l'emissione dei titoli, l'11 dicembre 2017 per complessivi 7,1 miliardi.
Nel mese di aprile 2023 è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 40,6 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli sottoscritti in essere è pari a 2.378 milioni per i senior e 1.067 milioni per i junior.
Nel mese di settembre 2019 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Intesa Sanpaolo. L'operazione costituisce la seconda operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,5 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 27 novembre 2019, per complessivi 7,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 4.069 milioni per i senior e a 860 milioni per i junior.
Nel mese di ottobre 2021 è stata strutturata una ulteriore operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Intesa Sanpaolo. L'operazione costituisce la terza operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,7 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 1° dicembre 2021, per complessivi 7,7 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.139 milioni per i senior e a 725 milioni per i junior.
Nel corso dell'anno 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione avente per oggetto crediti rivenienti da prestiti personali performing nell'ambito del credito al consumo ed erogati a famiglie consumatrici.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
L'operazione si è realizzata con la cessione del portafoglio di crediti originati da Intesa Sanpaolo alla società veicolo Clara Sec S.r.l.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating. Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e AA (Low) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,6 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 23 giugno 2020, per complessivi 7,2 miliardi.
Nel mese di febbraio 2023 è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 32 milioni e nel mese di luglio è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 984 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.350 milioni per i senior e a 824 milioni per i junior.

Nel mese di novembre 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, erogati ad imprese appartenenti al segmento small business, SME e Corporate originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 10,1 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 21 dicembre 2020, per un pari ammontare.
Nel mese di marzo 2023 è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 2,1 miliardi; nel mese di aprile è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 95,6 milioni e una retrocessione per un controvalore di 5,3 milioni; nel mese di novembre è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 1,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.610 milioni per i senior e a 3.485 milioni per i junior.
Nel mese di ottobre 2022 è stata strutturata una nuova operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, erogati a piccole medie imprese ("SME"), ivi incluse le ditte individuali e finanziamenti concessi a clientela corporate non riconducibili al segmento large corporate, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è pari a 15,2 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 5 dicembre 2022, per complessivi 15,2 miliardi.
Nel mese di luglio 2023 è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 1,8 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 10.250 milioni per i senior e a 4.940 milioni per i junior.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Veicolo | Tipo di titolo emesso |
Tipologia attivo cartolarizz. |
Rating esterno |
Nozionale al 31.12.2023 |
| BRERA SEC S.r.l. | ||||
| di cui emissioni in Euro | 3.445 | |||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Aa3 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
2.378 |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 1.067 |
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 2) | ||||
| di cui emissioni in Euro | 4.929 | |||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Aa3 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
4.069 |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 860 |
| BRERA SEC S.r.l (SEC 3) | ||||
| di cui emissioni in Euro | 6.864 | |||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Aa3 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
6.139 |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 725 |
| CLARA SEC S.r.l. | ||||
| di cui emissioni in Euro | 7.174 | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Prestiti personali | A1 Moody's / AAL di Morningstar DBRS |
6.350 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Prestiti personali | no rating | 824 |
| GIADA SEC S.r.l. | ||||
| di cui emissioni in Euro | 10.095 | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
A1 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
6.610 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
no rating | 3.485 |
| GIADA SEC S.r.l. (GIADA BIS) | ||||
| di cui emissioni in Euro | 15.190 | |||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
A1 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
10.250 |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
no rating | 4.940 |
TOTALE 47.697

Nella tabella che segue è riportato, sulla base di dati gestionali, il dettaglio delle esposizioni nette al rischio di credito sovrano del Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento all'Attività bancaria. Si segnala che le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono esposte al netto delle posizioni corte su titoli di debito (debiti per cassa inclusi nelle passività finanziarie di negoziazione).
| TITOLI DI DEBITO | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| GRUPPO BANCARIO | |||||||||
| TOTALE (1) | |||||||||
| Attività | Attività | Attività | |||||||
| finanziarie valutate al costo |
finanziarie valutate al fair value con |
finanziarie valutate al fair value con |
|||||||
| ammortizzato | impatto sulla redditività | impatto a conto | |||||||
| complessiva | economico | ||||||||
| Paesi UE | 35.748 | 31.896 | -2.279 | 65.365 | 10.716 | ||||
| Austria | 616 | 834 | 9 | 1.459 | - | ||||
| Belgio | 3.225 | 3.284 | 87 | 6.596 | 391 | ||||
| Bulgaria | - | - | - | - | - | ||||
| Croazia | 170 | 545 | 51 | 766 | 1.419 | ||||
| Cipro | - | - | - | - | - | ||||
| Repubblica Ceca | - | - | - | - | - | ||||
| Danimarca | - | - | - | - | - | ||||
| Estonia | - | - | - | - | - | ||||
| Finlandia | 254 | 190 | - | 444 | - | ||||
| Francia | 6.656 | 3.145 | -577 | 9.224 | 2 | ||||
| Germania | 49 | 1.250 | 388 | 1.687 | - | ||||
| Grecia | - | - | - | - | - | ||||
| Ungheria | 384 | 1.443 | 39 | 1.866 | 216 | ||||
| Irlanda | 335 | 48 | 20 | 403 | - | ||||
| Italia | 16.241 | 9.068 | -2.809 | 22.500 | 8.170 | ||||
| Lettonia | - | - | - | - | 16 | ||||
| Lituania | - | - | - | - | - | ||||
| Lussemburgo | 312 | 540 | 30 | 882 | - | ||||
| Malta | - | - | - | - | - | ||||
| Paesi Bassi | 828 | 79 | 68 | 975 | - | ||||
| Polonia | 26 | 65 | 6 | 97 | - | ||||
| Portogallo | 386 | 361 | -29 | 718 | 74 | ||||
| Romania | 64 | 353 | - | 417 | 3 | ||||
| Slovacchia | 107 | 747 | 11 | 865 | 171 | ||||
| Slovenia | 1 | 187 | - | 188 | 180 | ||||
| Spagna | 6.094 | 9.757 | 427 | 16.278 | 74 | ||||
| Svezia | - | - | - | - | - | ||||
| Paesi non UE | |||||||||
| Albania | 69 | 657 | 1 | 727 | - | ||||
| Egitto | 138 | 1.087 | - | 1.225 | 711 | ||||
| Giappone | - | 1.783 | - | 1.783 | - | ||||
| Russia | - | 10 | - | 10 | - | ||||
| Serbia | 7 | 515 | - | 522 | 347 | ||||
| Regno Unito | - | 230 | -2 | 228 | - | ||||
| U.S.A. | 3.332 | 8.185 | 330 | 11.847 | - | ||||
| Dati gestionali |
(1) I titoli di debito da attività assicurativa (esclusi i titoli nei quali risultano investite le disponibilità raccolte con polizze assicurative emesse a totale rischio degli assicurati) relativi all'Italia ammontano a 48.756 milioni.
Come evidenziato nella tabella, a fine 2023 l'esposizione del Gruppo bancario in titoli emessi dalle Amministrazioni pubbliche italiane centrali e locali ammonta a 22,5 miliardi (27 miliardi al 31 dicembre 2022), a cui si aggiungono circa 8 miliardi rappresentati da impieghi (8 miliardi a fine 2022).
L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 31 dicembre 2023 a 4.468 milioni, con un incremento netto di 1.165 milioni rispetto allo stock di 3.303 milioni del 31 dicembre 2022. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 2.448 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 1.949 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 71 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel 2023.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie contabili | 31.12.2023 | Variazioni | |||||
| Collateralized Loan Obligations |
Asset Backed Securities |
Collateralized Debt Obligations |
Totale | assolute | % | ||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
329 | 446 | - | 775 | 817 | -42 | -5,1 |
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | 3 | - | 3 | 3 | - | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.392 | 714 | - | 2.106 | 1.545 | 561 | 36,3 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
727 | 786 | 71 | 1.584 | 938 | 646 | 68,9 |
| Totale | 2.448 | 1.949 | 71 | 4.468 | 3.303 | 1.165 | 35,3 |
La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution (operatività posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc).
La dinamica del portafoglio nel 2023, in uno scenario di ripresa del mercato sul comparto, denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi per una variazione complessiva di 1.165 milioni.
Le esposizioni valutate al fair value (titoli di debito ABS e CLO), passano da 2.365 milioni di dicembre 2022 a 2.884 milioni di dicembre 2023, con un incremento di 519 milioni ascrivibile a maggiori investimenti per complessivi 1.300 milioni, afferenti alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 800 milioni ed alle attività finanziarie detenute per la negoziazione per 500 milioni, a cui si contrappongono rimborsi e cessioni per complessivi 781 milioni, da riferire sostanzialmente al primo comparto per 238 milioni ed al secondo comparto per 543 milioni.
Le esposizioni classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato (titoli di debito CLO, ABS e CDO) di 1.584 milioni a dicembre 2023, si confrontano con una consistenza di 938 milioni a dicembre 2022, per un incremento netto di 646 milioni, da maggiori investimenti per 804 milioni solo parzialmente compensati da cessioni e rimborsi per 158 milioni.
Da un punto di vista economico, il risultato complessivo di +5 milioni al 31 dicembre 2023, si confronta con quello del 2022 di -49 milioni.
La performance delle attività detenute per la negoziazione, voce 80 del conto economico, ammonta a +5 milioni ed è ascrivibile alle esposizioni in CLO ed ABS, +8 milioni da impatti da realizzo e -3 milioni da effetti valutativi; al 31 dicembre 2022 si era invece rilevato un risultato di -49 milioni (afferente alle esposizioni in CLO ed ABS, -27 milioni da valutazioni e -22 milioni da cessioni).
Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value di +1 milione al 31 dicembre 2023, si confronta con un risultato nullo dell'anno precedente.
Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano al 31 dicembre 2023 una variazione positiva di fair value di +14 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -44 milioni di dicembre 2022 a -30 milioni di dicembre 2023); nell'anno non si rilevano impatti da cessioni sul portafoglio (-3 milioni a dicembre 2022).
Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, il risultato al 31 dicembre 2023 di -1 milione è sostanzialmente riferibile a perdite da cessione e si confronta con l'impatto di +3 milioni dell'anno 2022 (+1 milione da componenti valutative e +2 milioni da cessioni).
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Risultati di conto economico per categoria contabile |
31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |||||
| Collateralized Loan Obligations |
Asset Backed Securities |
Collateralized Debt Obligations |
Totale | assolute | % | |||
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
4 | 1 | - | 5 | -49 | 54 | ||
| Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | 1 | - | 1 | - | 1 | - | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | -3 | -3 | ||
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | -1 | - | -1 | 3 | -4 | ||
| Totale | 4 | 1 | - | 5 | -49 | 54 |

In coerenza con la normativa ECB di riferimento ("Guidance on Leveraged Transactions") il perimetro delle operazioni Leveraged Transaction include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse da tale perimetro le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e asset financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.
Al 31 dicembre 2023 per il Gruppo Intesa Sanpaolo le operazioni che rispondono alla definizione di Leveraged Transactions delle Linee Guida BCE ammontano a circa 25,4 miliardi, riferiti a 1.780 linee di credito; lo stock risulta in calo rispetto alla fine dell'esercizio precedente (26,2 miliardi al 31 dicembre 2022). Tale dinamica, determinata principalmente dalla Capogruppo, è influenzata da turnover in entrata ed uscita - con flussi che sostanzialmente si compensano - e dal calo di circa 1 miliardo dovuto per la maggior parte alla riduzione di saldi su posizioni rimaste in perimetro. La distribuzione territoriale e per settore di appartenenza risulta sostanzialmente stabile e concentrata in prevalenza sull'Italia (circa il 60% al 31 dicembre 2023) e sui settori industriali, servizi e finanziario. Nell'ultimo trimestre si segnala un incremento dello stock di 0,2 miliardi, riconducibile principalmente al flusso dei nuovi ingressi sul perimetro della Divisione ISB e, in misura minore, sulla controllata lussemburghese.
Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions e sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito per il rischio della Banca su questa tipologia di operatività.
La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 31 dicembre 2023 si attesta a 163 milioni per il trading book ed a 184 milioni per il banking book per complessivi 347 milioni, a fronte rispettivamente di 173 milioni e di 184 milioni al 31 dicembre 2022 per complessivi 357 milioni.
Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio/lungo termine e con tempi di riscatto mediamente superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities).
Nel 2023 si è registrato un decremento delle consistenze rispetto al fine anno precedente per 10 milioni, che include dismissioni per 82 milioni, parzialmente compensate da investimenti per 52 milioni e variazioni positive di fair value per 20 milioni.
Nello specifico, le dismissioni intervenute nell'anno sono riferibili al banking book per 17 milioni ed al trading book per 65 milioni, gli investimenti effettuati esclusivamente sul portafoglio di trading in hedge fund UCITS, che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale, danno seguito all'azione intrapresa nell'anno 2022 e risultano coerenti alla normativa CRR2 entrata in vigore il 30 giugno 2021, mentre le variazioni positive di fair value sono afferenti al banking book per 17 milioni ed al trading book per 3 milioni.
Quanto agli effetti economici, al 31 dicembre 2023 si rileva un risultato complessivamente positivo per +21 milioni, riferibile ad effetti valutativi di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+17 milioni) e tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (+3 milioni), oltre ad impatti da realizzi rispettivamente di +2 milioni sul primo comparto e di -1 milione sul secondo. Al 31 dicembre 2022 il risultato economico era stato di -9 milioni, afferente interamente ad effetti valutativi di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (-7 milioni) e tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (-2 milioni).
Nel Gruppo Intesa Sanpaolo, si rileva che al 31 dicembre 2023 risultano nel portafoglio di Eurizon Capital SGR hedge fund per 14 milioni, che si confrontano con le consistenze al 31 dicembre 2022 di 50 milioni, in riduzione da dismissioni e rimborsi parziali intervenuti nel 2023. Per quanto attiene agli impatti di conto economico, nell'anno si rilevano +2 milioni da realizzo (al 31 dicembre 2022 erano pari a -3 milioni, da componente valutativa). Questi ultimi sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.
Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 31 dicembre 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 2.830 milioni (3.049 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 40.555 milioni (29.872 milioni al 31 dicembre 2022).
In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 37.575 milioni (26.826 milioni al 31 dicembre 2022), mentre gli strutturati erano pari a 2.980 milioni (3.046 milioni al 31 dicembre 2022).
Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.628 milioni (1.726 milioni al 31 dicembre 2022).
Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 31 dicembre 2023 - pari a 3.545 milioni (6.149 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 60.349 milioni, (74.174 milioni al 31 dicembre 2022).
In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 56.166 milioni (69.140 milioni al 31 dicembre 2022), mentre quello degli strutturati era pari a 4.183 milioni (5.034 milioni al 31 dicembre 2022).
Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 31 dicembre 2023, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del Risultato netto dell'attività di negoziazione, di un impatto negativo di 18 milioni (impatto positivo di 102 milioni al 31 dicembre 2022). Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito delle Nota integrativa Parte A - Politiche contabili.
Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal gruppo.
Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni108 .
Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta una strategia di assunzione e gestione dei rischi operativi orientata a criteri di prudente gestione e finalizzata a garantire solidità e continuità aziendale nel lungo periodo. Inoltre, il Gruppo pone particolare attenzione al conseguimento di un equilibrio ottimale tra obiettivi di crescita e di redditività e rischi conseguenti.
In coerenza con tali finalità, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito un framework per il governo dei rischi operativi, ICT e di sicurezza, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.
Ai fini di Vigilanza, il Gruppo adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale, il Metodo Avanzato (AMA) in partial use con i metodi standardizzato (TSA) e base (BIA). Al 31 dicembre 2023 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le ex Banche e Società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Banka, VUB Operating Leasing e PBZ Banka.
Un framework di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza efficace ed efficiente presuppone che lo stesso sia strettamente integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale. Per tale ragione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di coinvolgere con responsabilità diretta nel processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza (c.d. Operational, ICT & security Risk Management) le Unità Organizzative (business unit, strutture centrali/di supporto) della Capogruppo, delle Banche e delle Società del Gruppo.
Il modello di governo del rischio operativo, ICT e di sicurezza è sviluppato in ottica di:

108 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscale, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, terze parti, qualità dei dati, frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

Il Gruppo ha una Funzione centralizzata di gestione del rischio operativo, ICT e di sicurezza rappresentata dalla struttura Operational, IT & Cyber Risk Management che è responsabile della progettazione, dell'implementazione e del presidio del framework metodologico e organizzativo, nonché della misurazione dei profili di rischio, della verifica dell'efficacia delle misure di mitigazione e del reporting verso i vertici aziendali. In conformità ai requisiti della normativa vigente, le singole Unità Organizzative hanno la responsabilità della rilevazione, della valutazione, della gestione e della mitigazione dei rischi: al loro interno sono individuate le funzioni responsabili dei processi di Operational, ICT & Security Risk Management per l'unità di appartenenza (raccolta e censimento strutturato delle informazioni relative agli eventi operativi, rilevazione delle criticità e delle correlate azioni di mitigazione, esecuzione dell'analisi di scenario e della valutazione della rischiosità associata al contesto operativo). Per supportare con continuità il processo di governo del rischio operativo, ICT e di sicurezza è attivo un programma strutturato di formazione per le persone attivamente coinvolte nel processo stesso.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo considera il sistema informativo uno strumento di primaria importanza per il conseguimento dei propri obiettivi strategici, di business e di responsabilità sociale, anche in considerazione della criticità dei processi aziendali che da esso dipendono. Conseguentemente si impegna a creare un ambiente resiliente e ad investire in attività e infrastrutture volte a minimizzare l'impatto potenziale di eventi ICT e di sicurezza e a proteggere il proprio business, la propria immagine, i propri clienti e i propri dipendenti.
Il Gruppo si è dotato, quindi, di un sistema di principi e regole finalizzati a identificare e misurare il rischio ICT e di sicurezza a cui sono esposti gli asset aziendali, valutare i presidi esistenti e individuare le adeguate modalità di trattamento di tali rischi, coerente con il processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza.
In linea con il quadro metodologico definito per il governo dei rischi operativi, il modello di governo del rischio ICT e di sicurezza è sviluppato in ottica di integrazione e coordinamento delle competenze specifiche delle strutture coinvolte.
Per Rischio ICT e di sicurezza si intende il rischio di incorrere in perdite dovuto alla violazione della riservatezza, alla carente integrità e inadeguatezza dei sistemi e dei dati, alla indisponibilità dei sistemi e dei dati o alla incapacità di sostituire la tecnologia dell'informazione (IT) entro ragionevoli limiti di tempo e costi, in caso di modifica dei requisiti del contesto esterno o dell'attività (agility); si intende inoltre il rischio di sicurezza derivante da processi interni inadeguati o errati o da eventi esterni, inclusi gli attacchi informatici o da un livello di sicurezza fisica inadeguata. Nella rappresentazione integrata dei rischi aziendali a fini prudenziali (ICAAP), tale tipologia di rischio è considerata, secondo gli specifici aspetti, tra i rischi operativi, reputazionali e strategici.
Il processo di gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola nelle seguenti fasi:

La fase di identificazione comprende le attività di raccolta e classificazione delle informazioni quali-quantitative che consentono di individuare e descrivere le potenziali aree di rischio operativo, ICT e di sicurezza del Gruppo. In particolare, la fase prevede:

La fase di valutazione e misurazione comprende le attività di determinazione quali-quantitativa dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza del Gruppo.
Essa prevede:
La fase di monitoraggio ha l'obiettivo di analizzare e controllare nel continuo:
La fase di mitigazione comprende le attività finalizzate al contenimento dell'esposizione ai rischi operativi, ICT e di sicurezza definite sulla base di quanto emerso in sede di identificazione, misurazione, valutazione e monitoraggio. Essa prevede:
A tale riguardo, oltre ad usufruire di un programma assicurativo tradizionale (a tutela da illeciti come l'infedeltà dei dipendenti, furto e danneggiamenti, trasporto valori, frode informatica, falsificazione, cyber, incendio e terremoto nonché da responsabilità civile verso terzi), il Gruppo ha stipulato, nel rispetto dei requisiti stabiliti dalla normativa e per fruire dei benefici patrimoniali dalla stessa previsti, una polizza assicurativa denominata Operational Risk Insurance Programme che offre una copertura ad hoc per le Società incluse nel perimetro AMA, elevando sensibilmente i massimali coperti, con trasferimento al mercato assicurativo del rischio derivante da perdite operative rilevanti.
Inoltre, per quanto riguarda i rischi legati a immobili e infrastrutture e al fine di contenere gli impatti di fenomeni quali eventi ambientali catastrofici, situazioni di crisi internazionali, manifestazioni di protesta sociale, il Gruppo può attivare le proprie soluzioni di continuità operativa.
La fase di comunicazione comprende la predisposizione di idonei flussi informativi connessi alla gestione dei rischi operativi, ICT e di sicurezza volti a fornire informazioni utili, ad esempio, per:
L'autodiagnosi è il processo annuale attraverso il quale le Unità Organizzative identificano il proprio livello di esposizione al rischio operativo, ICT e di sicurezza. Essa comprende l'Operational Risk Assessment e l'ICT & Security Risk Assessment, a loro volta costituiti da:
L'Autodiagnosi 2023 ha evidenziato a livello di Gruppo un presidio del rischio operativo Alto, in linea con gli anni precedenti, sia per quanto riguarda l'Operational Risk Assessment che l'ICT & Security Risk Assessment.
109 La valutazione di applicabilità e rilevanza dei Fattori di Rischio viene effettuata, per quanto concerne il rischio ICT e di sicurezza da parte delle funzioni tecniche, delle funzioni di cybersecurity e delle funzioni di continuità operativa e per quanto concerne il rischio operativo, dalle funzioni di Operational Risk Management Decentrato.

Il modello interno di calcolo dell'assorbimento patrimoniale del Gruppo Intesa Sanpaolo è concepito in modo da combinare tutte le principali fonti informative sia di tipo quantitativo (perdite operative: eventi interni ed esterni, stime derivanti dall'Analisi di Scenario) che qualitativo (Valutazione del Contesto Operativo).
Il capitale a rischio è quindi individuato come la misura minima, a livello di Gruppo, necessaria per fronteggiare la massima perdita potenziale; è stimato utilizzando un modello di Loss Distribution Approach (modello statistico di derivazione attuariale per il calcolo del Value at Risk delle perdite operative), applicato sia ai dati storici sia ai risultati dell'analisi di scenario su un orizzonte temporale di un anno, con un intervallo di confidenza del 99,9%. La metodologia prevede inoltre l'applicazione di un fattore di correzione, derivante dalle analisi qualitative sulla rischiosità del contesto operativo (VCO), per tenere conto dell'efficacia dei controlli interni nelle varie Unità Organizzative.
La componente di mitigazione assicurativa del modello interno è stata autorizzata da Banca d'Italia nel mese di giugno 2013 e ha esplicato i suoi benefici gestionali e sul requisito patrimoniale con pari decorrenza.
Per quanto concerne i rischi operativi, gli impatti relativi al conflitto russo-ucraino riguardano taluni interventi messi in atto al fine di garantire la continuità operativa del Gruppo, in particolare gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici direttamente cagionati alle sedi/filiali situati nella zona del conflitto. Tali informazioni sono utilizzate ai fini del monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.
Per la determinazione del requisito patrimoniale, il Gruppo adotta una combinazione dei Metodi (AMA, TSA e BIA) previsti dalla normativa.
L'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 2.278 milioni al 31 dicembre 2023, in aumento rispetto ai 2.039 milioni del 31 dicembre 2022. L'incremento è riconducibile principalmente all'aggiornamento della componente storica influenzata dal peggioramento del profilo di rischio della categoria Clienti, Prodotti e Pratiche Commerciali – Retail, come meglio illustrato più oltre.
Di seguito si illustra il requisito patrimoniale relativo al Metodo AMA, pari a 1.962 milioni, ripartito per tipologia di evento operativo.
Ripartizione del Requisito Patrimoniale 2023 (Metodo Avanzato – AMA) per tipologia di evento operativo
Con riferimento alle fonti di manifestazione del rischio operativo, viene di seguito fornita una rappresentazione grafica relativa all'impatto delle perdite contabilizzate nel corso dell'esercizio in base alla tipologia di evento.
Nel corso del 2023 la tipologia di evento più significativa è stata Clienti, Prodotti e Prassi Operative che include le perdite connesse a inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti, fornitori o outsourcer e a prestazioni di servizi e fornitura di prodotti alla clientela eseguite in modo improprio o negligente.


Al 31 dicembre 2023 risultavano pendenti a livello di Gruppo – con esclusione di Risanamento S.p.A. non soggetta a direzione e coordinamento da parte di Intesa Sanpaolo – circa 11.000 vertenze (a cui si aggiungono circa 23.400 controversie "seriali" presenti presso le banche estere che nell'insieme rappresentano un petitum molto contenuto) , diverse da quelle di tipo fiscale, con un petitum110 complessivo di circa 3.300 milioni. Tale importo comprende l'insieme delle vertenze per le quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto.
I rischi connessi alle suddette vertenze sono stati oggetto di specifica e attenta analisi da parte della Capogruppo e delle società del Gruppo. In presenza di vertenze per le quali si stima sussista una probabilità di esborso superiore al 50% e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare (c.d. vertenze con rischio probabile), si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento della stima.
Le sole vertenze con rischio probabile sono circa 26.300 (di cui circa 19.200 relative ai citati contenziosi "seriali") con un petitum di 1.775 milioni e accantonamenti per 695 milioni. Rispetto ai valori dello scorso anno si evidenzia una diminuzione del numero delle vertenze che ha riguardato principalmente le controversie su posizioni creditizie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd per la quale si rimanda al paragrafo specifico. La componente riferita alla Capogruppo Intesa Sanpaolo, che include anche il contenzioso riferito alla controllata Intesa Sanpaolo Provis S.p.A. incorporata nel mese di aprile, risulta pari a circa 5.690111 controversie con un petitum di 1.516 milioni e accantonamenti per 496 milioni, nel cui ambito si segnalano circa 2.900 posizioni relative a controversie in materia di anatocismo, maggiormente dettagliate di seguito.
Le controversie riferite alle altre controllate italiane risultano circa 600 con un petitum di 144 milioni e accantonamenti per 77 milioni. Quelle riferite alle controllate estere sono circa 20.000 con un petitum di 115 milioni e accantonamenti per 121 milioni, sulle quali incide il contenzioso seriale112: in particolare si rilevano circa 16.400 controversie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd in relazione a due filoni di contenzioso di cui si dà evidenza nello specifico paragrafo.
L'articolazione per principali categorie delle vertenze con rischio probabile evidenzia la prevalenza di fattispecie correlate alla ordinaria attività bancaria e creditizia del Gruppo, riguardanti contestazioni relative ai prodotti e servizi bancari e di investimento o su posizioni creditizie e revocatorie fallimentari, che rappresentano circa il 74% del petitum e il 76% degli accantonamenti. Le restanti vertenze sono rappresentate prevalentemente da altri procedimenti civili e amministrativi, da cause giuslavoristiche o procedimenti di tipo penale o connessi a irregolarità operative.
Nei paragrafi che seguono sono fornite sintetiche informazioni sulle vertenze considerate rilevanti – principalmente quelle con petitum superiore a 20 milioni e con rischio di esborso ritenuto "probabile" o "possibile" – nonché su casistiche considerate di rilievo.
Nel 2023 le vertenze con rischio possibile o probabile, rientranti in questo filone di contenzioso, che rappresenta da anni una parte rilevante del contenzioso civile promosso nei confronti del sistema bancario italiano, sono pari a 3.765 con un petitum di 643 milioni e mostrano una riduzione progressiva delle domande rispetto all'anno precedente sia come numero che nel valore complessivo.
Il numero delle vertenze inclusivo delle mediazioni, con rischio probabile risulta stabile ed è pari a circa 2.900. Il petitum risulta pari a 509 milioni con accantonamenti per 168 milioni.
Come per le altre vertenze civili, la valutazione del rischio relativo a questo filone di contenzioso viene effettuata analiticamente tenendo conto, per ogni vertenza, delle domande avanzate, delle difese che sono state svolte, dell'andamento del giudizio e degli orientamenti della giurisprudenza.
Si ricorda poi che nel 2014 e nel 2016 l'art. 120 TUB, che regolamenta la capitalizzazione degli interessi nelle operazioni bancarie, è stato modificato stabilendo il divieto di anatocismo e delegando il CICR (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) a regolare la materia. A febbraio 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo un procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette aventi ad oggetto, tra l'altro, le modalità con le quali era stata chiesta ai clienti l'autorizzazione all'addebito degli interessi sul conto prevista dalla nuova normativa introdotta nel 2016. A ottobre 2017 l'Autorità ha concluso il procedimento ritenendo che Intesa Sanpaolo avrebbe attuato una politica "aggressiva" finalizzata all'acquisizione dell'autorizzazione, sollecitando i clienti a concederla mediante vari mezzi comunicativi e senza metterli in condizione di considerare le conseguenze di tale scelta in termini di conteggio di interessi sugli interessi debitori capitalizzati. Alla luce di ciò, l'Autorità ha stabilito una sanzione a carico di Intesa Sanpaolo di 2 milioni. Intesa Sanpaolo ha presentato ricorso dinanzi al TAR del Lazio, ritenendo il provvedimento infondato. Con sentenza del 2 gennaio 2023 il TAR ha confermato il provvedimento sanzionatorio. La Banca ha promosso appello presso il Consiglio di Stato e il giudizio è in corso.
110 I dati di petitum non comprendono le pretese di valore indeterminato, vale a dire quelle che all'instaurarsi della vertenza non contengono una specifica richiesta economica; il valore di queste vertenze viene determinato nel corso del procedimento allorché emergono gli elementi sufficienti per la valutazione.
111 Sono incluse le controversie derivanti dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA c.d. Contenzioso Escluso coperte da una garanzia pubblica ("Garanzia Indennizzi").
112 Per tali fattispecie gli accantonamenti evidenziano un'incidenza relativamente superiore rispetto al petitum (determinato sulla base della richiesta originaria del cliente) per tener conto degli interessi e delle spese legali da riconoscere alla controparte e dei potenziali ampliamenti della richiesta originaria avanzati in sede di giudizio.

l numero complessivo delle vertenze con rischio probabile in materia di servizi di investimento risulta circa 750. Il petitum ammonta complessivamente a circa 305 milioni con accantonamenti per 140 milioni; il sottogruppo più significativo è quello delle vertenze in materia di derivati. Come per le altre vertenze civili, la valutazione del rischio relativa a questo filone di contenzioso viene effettuata analiticamente tenendo conto, per ogni vertenza, delle domande avanzate, delle difese che sono state svolte, dell'andamento del giudizio e degli orientamenti della giurisprudenza. Si rileva inoltre la presenza di circa 32 controversie per un petitum di 75 milioni relative a vertenze avviate dagli azionisti e obbligazionisti subordinati "azzerati" delle ex "Old Banks" Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, valutate con rischio possibile. Tali contenziosi sono assistiti dalle garanzie e obblighi di manleva assunti dal Venditore (Fondo Nazionale di Risoluzione) a favore dell'ex UBI Banca e ora di Intesa Sanpaolo e coprono, pertanto, anche le eventuali passività originate dalle attività svolte dalle Banche (c.d. "Old Banks") prima di essere sottoposte alla procedura di risoluzione, in relazione, tra l'altro, ai rischi di natura legale, o in genere connessi al contenzioso in essere o minacciato, ovvero alle violazioni di legge e alle eventuali passività potenziali.
Nell'ambito dell'operatività in strumenti derivati, continuano ad essere oggetto di un'attenta attività di monitoraggio i rischi legali connessi ai procedimenti giudiziali con Enti locali, loro società controllate e controparti private.
In particolare, sono in corso contenziosi con 19 Enti territoriali, con rischio possibile o probabile, per pretese complessive pari a 60,6 milioni, in riduzione rispetto allo scorso anno ad esito del favorevole giudizio connesso a controversie significative, e contenziosi con 4 Società controllate da Enti pubblici, con pretese complessive pari a 55,1 milioni. I contenziosi con Privati, valutati con rischio possibile e probabile, sono 197 e di questi 53 posizioni hanno ad oggetto anche richieste di restituzione di somme su altri rapporti intrattenuti con la Banca. Al netto di tali ultime posizioni, il valore complessivo delle domande formulate nei giudizi aventi ad oggetto i soli derivati ammonta a circa 146,7 milioni.
Con riguardo ai contratti stipulati con Enti locali, nel corso del 2023 sono state avviate nei confronti della Banca n. 2 nuove vertenze (Comune di Ancarano e Comune di Torrebelvicino) con pretese complessive per 1 milione.
Di seguito si fornisce una sintesi dei contenziosi più rilevanti con Enti locali:
Conseguentemente l'Ente è stato condannato al pagamento dei differenziali insoluti, alla ripetizione dell'importo corrisposto a titolo di spese legali del Comune e alla rifusione degli oneri di difesa delle banche per entrambi i gradi di giudizio (quota ISP per circa 5,3 milioni).
Da ultimo, l'Ente ha presentato Permission to Appeal direttamente alla Supreme Court (in precedenza rigettata dalla Court of Appeal) che può essere adita solo in merito a questioni di rilevanza pubblica che appaiono, nel caso di specie, non sollevate.
Per quanto riguarda il secondo giudizio con il Comune dinanzi al Tribunale di Venezia avente ad oggetto presunti inadempimenti derivanti dai contratti di mandato e di prestazione dei servizi di investimento, giudizio sospeso in attesa di conoscere la citata sentenza d'appello inglese, il Tribunale ha fissato una nuova udienza per ammissione di eventuali mezzi istruttori.
Per quanto riguarda i contenziosi con Società controllate da Enti pubblici, sono intervenute le seguenti variazioni:
Come già evidenziato nei precedenti bilanci, Potrošač – Croatian Union of the Consumer Protection Association aveva avviato un'azione nei confronti della controllata Privredna Banka Zagreb ("PBZ") e altre sette banche croate. Secondo l'attrice le banche convenute avrebbero posto in essere condotte scorrette attraverso l'asserito utilizzo di previsioni illegittime in materia di tasso di interesse, che poteva essere modificato unilateralmente dalla banca e denominando in franchi svizzeri (o indicizzando a tale valuta) i finanziamenti erogati senza asseritamente informare adeguatamente i consumatori dei rischi prima della sottoscrizione dei relativi contratti di finanziamento. Nel settembre 2019 la Corte Suprema croata, nell'ambito dell'azione collettiva avviata da Potrošač, ha respinto l'impugnazione proposta dalle banche convenute avverso la decisione della High Commercial Court del 2018 e ha confermato l'orientamento delle corti inferiori secondo cui le banche, inserendo
113 Si ricorda che tale contenzioso è assistito dalle garanzie e obblighi di manleva assunti dal Venditore (Fondo Nazionale di Risoluzione) a favore di UBI Banca in relazione all'acquisizione delle Nuove Banche derivanti dalla risoluzione di Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti e coprono, pertanto, anche le eventuali passività originate dalle attività svolte dalle Banche (c.d. "Old Banks") prima di essere sottoposte alla procedura di risoluzione, in relazione, tra l'altro, ai rischi di natura legale, o in genere connessi al contenzioso in essere o minacciato, ovvero alle violazioni di legge e alle eventuali passività potenziali.

nei contratti di finanziamento clausole relative alla denominazione nella valuta svizzera (o indicizzazione alla medesima) illegittime e nulle, avrebbero leso gli interessi collettivi e i diritti dei consumatori. Sulla scorta della cennata azione per la tutela degli interessi collettivi dei consumatori, svariati clienti hanno avviato cause individuali nei confronti di PBZ, nonostante la maggior parte di essi avesse liberamente accettato di convertire in euro i finanziamenti originariamente denominati in CHF (o indicizzati a tale valuta), con effetto retroattivo, in coerenza con l'Act on the Amendments to the Consumer Credit Act (Croatian Official Gazette 102/2015 "Legge di Conversione"). Nel marzo 2020 la Corte Suprema croata, nell'ambito di un procedimento denominato "model case" (un procedimento della Corte Suprema con effetti vincolanti per gli organi giurisdizionali di rango inferiore, avente l'obiettivo di uniformare l'indirizzo giurisprudenziale), ha stabilito che gli accordi di conversione conclusi tra le banche e i consumatori finanziati, sulla base della Legge di Conversione croata del 2015, producono effetti giuridici e sono validi anche nel caso in cui le clausole dei contratti di finanziamento relative alla valuta svizzera o al tasso di interesse variabile fossero nulle. Nel maggio 2022 la Corte di Giustizia UE, nell'ambito di un procedimento di rinvio pregiudiziale che coinvolgeva altro intermediario, ha stabilito che la Corte di Giustizia ha giurisdizione in relazione agli accordi di conversione conclusi sulla base della Legge di Conversione, in quanto successivi all'adesione della Croazia all'Unione Europea, e che la Direttiva concernente le clausole abusive nei contratti con i consumatori non si applica ai menzionati accordi di conversione, il cui contenuto riproduce disposizioni del diritto nazionale.
Il 20 dicembre 2022 il Dipartimento Civile della Corte suprema croata ha fornito l'interpretazione circa gli effetti giuridici degli accordi di conversione dei contratti di finanziamento da CHF ad EUR e sui diritti dei consumatori. In forza di tale interpretazione, un consumatore che ha stipulato un accordo di conversione ai sensi della citata Legge del 2015, ha diritto al pagamento degli interessi legali sugli importi pagati in eccesso che la Banca ha conteggiato in sede di conversione del finanziamento, dalla data di ogni singolo versamento fino alla data della conversione stessa. Una volta che l'interpretazione giuridica sarà registrata dal Court Practice Records Department, sarà definitiva e vincolante per i tribunali di grado inferiore.
Il numero delle nuove cause individuali avviate contro PBZ nel 2023 è risultato superiore rispetto al dato relativo al 2022. Nella parte centrale del 2023, in prossimità della scadenza del termine di prescrizione per avanzare richieste di indennizzo fondate sulla nullità della "currency clause" (giugno 2023) si è registrato un aumento delle nuove cause rispetto al trend precedente, attenuatosi sensibilmente a fine anno. Alla fine del 2023 le cause pendenti erano alcune migliaia.
Si segnalano i seguenti filoni di contenzioso seriale che hanno investito l'intero sistema bancario serbo.
1) Processing fees
Contenzioso giudiziale riguardante le spese di istruttoria ("processing fees") applicate dalle banche al momento dell'erogazione di finanziamenti. I ricorrenti, persone fisiche e giuridiche, chiedono la restituzione di tali oneri ritenendoli non dovuti. Le prime contestazioni sono sorte nel 2017 e hanno registrato un significativo incremento di cause negli anni successivi, seppure per importi mediamente modesti. A fine 2023 Banca Intesa Beograd risulta convenuta in circa 15.200 cause valutate a rischio possibile o probabile (a fine 2022 erano circa 18.600); mentre le relative somme in linea capitale complessivamente richieste in restituzione alla Banca ammontano a circa 0,96 milioni. Nel settembre 2021 la Corte Suprema serba ha riconosciuto la legittimità di costi e commissioni applicati ai finanziamenti al momento della loro erogazione, purché indicati nell'offerta contrattuale. Nel corso del 2023 il flusso di nuove vertenze ha evidenziato una ulteriore significativa riduzione; la maggior parte delle cause chiuse nell'anno sono state vinte dalla Banca o rinunciate da controparte. 2) NKOSK
Contenzioso giudiziale relativo a finanziamenti immobiliari assicurati attraverso la National Housing Loan Insurance Corporation (NKOSK), il cui premio è posto a carico dei finanziati. Questi ultimi ritengono che essendo la Banca a beneficiare dell'assicurazione, il relativo premio dovrebbe rimanere a carico della medesima. A fine 2023 Banca Intesa Beograd risulta convenuta in 1.155 cause valutate a rischio possibile o probabile (a fine 2022 erano circa 1.100); le relative somme in linea capitale complessivamente richieste in restituzione alla Banca ammontano a circa 1,1 milioni. Nel settembre 2021 la Corte Suprema Serba ha riconosciuto la legittimità dell'attribuzione del premio assicurativo a carico dei mutuatari, a condizione che l'obbligazione sia chiaramente descritta a questi ultimi in sede precontrattuale. La maggior parte delle cause chiuse nell'anno sono state vinte dalla Banca o rinunciate da controparte.
Il filone di contenzioso in materia di credito al consumo riguarda il rimborso degli oneri non goduti a seguito dell'estinzione dei contratti di finanziamento (in particolare, spese di istruttoria e commissioni riconosciute agli intermediari).
Un numero rilevante di vertenze era presente anche nel periodo antecedente la sentenza della C.G.U.E. Lexitor con riferimento ai contratti (c.d. "vecchi contratti") stipulati prima del recepimento della Direttiva sul credito al consumo 2008/48/CE con il D. Lgs. n. 141 del 2010 in cui non era prevista una chiara distinzione tra oneri recurring e up front.
Il filone di contenzioso ha visto un nuovo incremento a seguito della sentenza dell'11 settembre 2019, c.d. Lexitor, nella causa C-383/18, con cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha interpretato l'art. 16, par. 1, della Direttiva sul credito al consumo, stabilendo che, in caso di estinzione anticipata del credito, il cliente ha diritto ad una riduzione proporzionale del costo totale del credito, inclusivo non solo dei costi recurring, ma anche dei costi up front sostenuti dal cliente.
In Italia, la norma introdotta dalla Direttiva 2008/48/CE era stata recepita con l'art. 125 sexies TUB.
Tale norma era sempre stata interpretata, sia dalle disposizioni e orientamenti emessi dalla stessa Banca d'Italia sia dalla giurisprudenza di merito e dell'ABF, nel senso che i contratti dovessero distinguere tra oneri up front e recurring e quando tale distinzione fosse chiara, era riconosciuta la rimborsabilità solo di questi ultimi.
Alla luce della sentenza Lexitor la Banca d'Italia ha emesso una comunicazione in materia in data 4 dicembre 2019, con la quale ha indicato "linee orientative" allineate al principio della Corte UE, nel senso che tutti i costi (compresi quindi anche quelli upfront) vanno inclusi fra gli oneri da restituire in caso di rimborso anticipato, sia per i nuovi rapporti che per le estinzioni dei rapporti in essere.
Intesa Sanpaolo ha deciso di seguire le "linee orientative" della Banca d'Italia, pur ritenendo fondate le suddette argomentazioni legali sulla non interpretabilità dell'art. 125 sexies TUB in senso conforme alla sentenza Lexitor. È stato quindi disposto un accantonamento al Fondo Rischi e Oneri corrispondente ai maggiori oneri stimati derivanti dalla decisione di seguire le "linee orientative" della Banca d'Italia.
Il quadro della giurisprudenza di merito rimaneva incerto.
In questo contesto, il legislatore italiano, al fine di tutelare il legittimo affidamento degli intermediari, è intervenuto modificando l'art. 125-sexies TUB. In particolare, per i contratti stipulati successivamente alla conversione del decreto (25 luglio 2021) ha stabilito che venisse applicato il criterio di riduzione dei costi sancito dalla sentenza Lexitor.
Al contempo la norma disponeva che, per i contratti antecedenti tale data, continuasse ad applicarsi il regime previgente, ossia quello risultante dall'art. 125-sexies TUB nella sua originaria formulazione, nonché "dalle disposizioni di trasparenza e vigilanza della Banca d'Italia vigenti alla data della sottoscrizione dei contratti" (art. 11-octies, comma 2).
Con la sentenza n. 263 del 22 dicembre 2022, la Corte Costituzionale ha accolto la questione di legittimità costituzionale sul c.d. "emendamento Lexitor" sollevata dal Tribunale di Torino con ordinanza emessa il 2 novembre 2021 in una causa promossa nei confronti di altro intermediario specializzato nella cessione del quinto, in un giudizio per la restituzione dei costi up front non rimborsati in sede di estinzione anticipata. In particolare, la Corte, disattendendo le articolate argomentazioni a sostegno della legittimità costituzionale della norma esposte nelle difese dell'intermediario, ha, invece, stabilito testualmente "l'illegittimità costituzionale dell'art. 11 octies, comma 2, del decreto legge 25 maggio 2021, n.73, convertito con modificazioni, nella legge 23 luglio 2021, n.106, limitatamente alle parole "e le norme secondarie contenute nelle disposizioni di trasparenza e di vigilanza della Banca d'Italia".
Pertanto, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale, la sentenza Lexitor è tornata pienamente applicabile anche ai contratti stipulati prima del 25 luglio 2021.
Alla luce del pronunciamento della Corte Costituzionale la Banca ha proceduto ad effettuare una stima del potenziale onere connesso agli effetti della parziale dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 11 octies, comma 2, del Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73, effettuando uno specifico accantonamento a fondo rischi ed oneri.
Il 9 febbraio 2023 la Corte di Giustizia Europea, nell'ambito di un procedimento originato da un rinvio pregiudiziale rinveniente dalla Corte Suprema austriaca, si è pronunciata in merito all'applicabilità del principio Lexitor al credito immobiliare ai consumatori. La Corte austriaca aveva chiesto alla Corte di Giustizia Europea se la direttiva 2014/17 relativa al credito immobiliare ai consumatori ostasse o meno a una normativa nazionale che prevedesse che il diritto del consumatore alla riduzione del costo totale del credito, in caso di rimborso anticipato del medesimo, includesse soltanto gli interessi e i costi che dipendono dalla durata del credito. La Corte ha dichiarato che la direttiva 2014/17 non osta a una simile normativa.
Secondo la Corte tale diritto alla riduzione non include quindi i costi che, indipendentemente dalla durata del contratto, siano posti a carico del consumatore a favore sia del creditore che dei terzi per prestazioni che siano già state eseguite integralmente al momento del rimborso anticipato (quali le spese di istruttoria e di perizia).
La decisione ha riacceso il dibattito anche giurisprudenziale sulla sentenza della Corte Costituzionale italiana e sull'effettiva portata del principio Lexitor anche per il credito al consumo senza però condurre allo stato ad un mutamento della giurisprudenza.
Da ultimo, in materia di credito al consumo in data 31 ottobre 2023 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale UE il testo della nuova Direttiva (2023/2225/UE), con termine per l'adozione della normativa di recepimento da parte degli Stati Membri entro il 20 novembre 2025.
A novembre 2023 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comunicato l'avvio nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank di un procedimento finalizzato a verificare la sussistenza di una pratica commerciale scorretta con riguardo al trasferimento di rapporti di circa 2,4 milioni di clienti "prevalentemente digitali" da Intesa Sanpaolo a Isybank nell'ambito di un'operazione di conferimento di rami d'azienda, con contestuale modifica unilaterale dei contratti trasferiti. Il conferimento del primo ramo d'azienda, comprendente circa 275 mila clienti, era stato già effettuato il 16 ottobre 2023, mentre il conferimento del secondo ramo è programmato per il 18 marzo 2024.
Secondo quanto affermato dall'Autorità nell'avviare il procedimento, la comunicazione inviata ai clienti coinvolti appare inadeguata e diffusa con modalità e tempi che non sembrano coerenti con l'importanza della questione trattata. Pertanto, i clienti non avrebbero avuto piena contezza del trasferimento e anzi spesso ne sarebbero venuti a conoscenza soltanto dopo la data fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio. Inoltre, il trasferimento comporterebbe importanti modifiche delle condizioni contrattuali e delle modalità di fruizione dei servizi. Secondo l'AGCM, inoltre il trasferimento comporterebbe, almeno per alcuni correntisti, un aumento dei costi di tenuta del conto.
A novembre 2023 l'AGCM ha comunicato di aver disposto in via cautelare la sospensione della pratica commerciale ritenuta scorretta, stabilendo in particolare che le due banche, previa informativa chiara ed esaustiva sulle caratteristiche del nuovo rapporto in Isybank, assegnino ai clienti un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento.
A dicembre 2023 Intesa Sanpaolo e Isybank hanno depositato una relazione in cui sono illustrate le misure previste per ottemperare al provvedimento cautelare; in particolare:
Sempre a dicembre 2023 le due banche hanno presentato ad AGCM una proposta di impegni, i quali sostanziano quanto già indicato nella relazione di ottemperanza al provvedimento cautelare, con la finalità di pervenire ad una positiva definizione del procedimento.
L'Autorità ha comunicato di aver preso atto delle misure adottate per ottemperare al provvedimento cautelare e deve ora esprimersi circa l'accettazione o meno degli impegni presentati. Qualora l'Autorità ritenesse gli impegni idonei a far venire

meno i contestati profili di illegittimità della pratica commerciale, chiuderebbe il procedimento senza accertare l'infrazione (procedimento che invece proseguirebbe in caso di rigetto degli impegni).
Sempre con riguardo alla suddetta operazione, l'Associazione Movimento Consumatori ha promosso nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank (con ricorso notificato a gennaio 2024) una azione rappresentativa davanti al Tribunale di Torino per asserite "violazioni di interessi collettivi dei consumatori". L'Associazione chiede al giudice di inibire, salvo il consenso dei consumatori, l'utilizzo delle nuove clausole dei contratti trasferiti e il divieto di reiterazione della condotta illecita, nonché, se accertata una condotta illecita, l'adozione di misure idonee a eliminare o ridurre gli effetti delle violazioni. La prima udienza è fissata a marzo 2024. Diversi elementi esposti nel ricorso come critici o dannosi per i consumatori appaiono, tra l'altro, superati dalle iniziative che le due banche stanno già attuando in ottemperanza al provvedimento cautelare dell'AGCM o in risposta ad esigenze manifestate dalla clientela.
Nel maggio 2020 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. ha perfezionato un'operazione di investimento nella società RBM Assicurazioni Salute S.p.A., la principale compagnia assicurativa italiana nel ramo salute detenuta dalla società RB Holding S.p.A. riferibile alla famiglia del Dott. Roberto Favaretto, operazione che ha portato all'attuale controllo di Intesa Vita S.p.A. della società assicurativa, ora denominata Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A.
Nel maggio 2022 Intesa Sanpaolo Vita ha inviato alla socia di minoranza RB Holding S.p.A. una richiesta di indennizzo ai sensi e per gli effetti del contratto di investimento in relazione all'emergere di situazioni che hanno dato luogo (o potrebbero dar luogo) a passività quantificabili allo stato in oltre 129 milioni e sostanzialmente riguardanti:
RB Holding S.p.A. ha respinto ogni addebito e nella seconda decade di luglio 2022, con la famiglia Favaretto, ha presentato una domanda alla Camera Arbitrale di Milano deducendo l'invalidità di alcune clausole del contratto di investimento e del patto parasociale del 2020 (tra cui quelle relative alle opzioni di acquisto e di vendita della partecipazione di minoranza e al patto di non concorrenza), inadempimenti di Intesa Sanpaolo Vita a impegni contrattuali (quale il patto di consultazione in relazione al rinnovo del contratto MètaSalute e alla cessazione del rapporto con il precedente AD), la violazione da parte di quest'ultima di regole di buona fede e correttezza, con una richiesta di risarcimento di danni per complessivi 423,5 milioni.
Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. nel termine assegnato del 5 settembre 2022 ha depositato la risposta alla Camera Arbitrale, contestando integralmente le argomentazioni avversarie e anzi formulando domanda riconvenzionale di pagamento di un importo complessivo pari a 129,4 milioni, per violazione, da parte di RB Hold, di dichiarazioni e garanzie rilasciate e di impegni assunti con il contratto di investimento, nonché dell'obbligo di comportamento secondo correttezza e buona fede, integralmente richiamando le contestazioni illustrate nella richiesta di indennizzo del maggio 2022.
Nel mese di marzo 2023 ISP Vita, RB Hold e la famiglia Favaretto hanno raggiunto un accordo per mezzo del quale, oltre a disciplinare la cessione immediata da parte di RB Hold della residua partecipazione in Intesa Sanpaolo RBM Salute in favore di ISP Vita, ora proprietaria al 100%, le parti hanno convenuto di risolvere bonariamente, senza riconoscimento alcuno delle pretese reciprocamente avanzate, l'Arbitrato di cui in parola, concordando di procedere a formalizzare dinnanzi alla Camera Arbitrale di Milano la rinuncia alle domande rispettivamente introdotte. Le rinunce sono state formalizzate e il procedimento arbitrale risulta archiviato.
Nel maggio 2023 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un procedimento nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute (ISP RBM) per asserite pratiche commerciali scorrette, che sarebbero state attuate a partire da gennaio 2023, finalizzate a ostacolare l'esercizio dei diritti dei consumatori derivanti dal rapporto contrattuale, inducendoli a rinunciare a prestazioni economiche e assistenziali previste dalle coperture assicurative di cui erano titolari.
Nel corso del procedimento, ISP RBM ha presentato degli impegni per ottenere la chiusura del procedimento stesso senza accertamento dell'infrazione. L'Autorità non ha accolto tali impegni e, con comunicazione del 15 febbraio 2024, ha reso note le proprie conclusioni sulle risultanze istruttorie, sulla base delle quali ha confermato le contestazioni formulate nel provvedimento di avvio del procedimento, ritenendo inoltre che la pratica commerciale scorretta sia tuttora in corso.
ISP RBM presenterà una propria memoria difensiva, nella quale evidenzierà anche le iniziative di carattere strategico e operativo da essa già assunte prima dell'avvio del procedimento - come il nuovo contratto con Previmedical (che fornisce a ISP RBM una serie di servizi funzionali alla gestione del rapporto con gli assicurati), sottoscritto a marzo 2023, in cui è stata introdotta una disciplina più stringente rispetto al precedente contratto con riguardo, tra l'altro, alla misurazione dei livelli di servizio, al loro monitoraggio, nonché alle sanzioni in caso di underperformance - e gli ulteriori miglioramenti che tali iniziative hanno avuto sui servizi resi agli assicurati.
La conclusione del procedimento è fissata al 9 aprile 2024, data entro cui dovrebbe essere resa nota la decisione finale dell'Autorità. In caso di decisione sfavorevole, ISP RBM ha la possibilità di impugnarla avanti al TAR del Lazio.
Si segnala che nel novembre 2020 l'AGCM aveva avviato nei confronti di ISP RBM un analogo procedimento per pratiche commerciali scorrette, che si era concluso nel luglio 2021 con una sanzione di € 5 milioni e con la diffida a cessare la pratica scorretta. La decisione dell'AGCM era stata impugnata da ISP RBM avanti al TAR del Lazio, che nel novembre 2022, ritenuta fondata la censura sulla tardività dell'intervento dell'Autorità, ha accolto il ricorso, annullando integralmente il provvedimento sanzionatorio. L'AGCM ha impugnato la sentenza del TAR dinnanzi al Consiglio di Stato che, a gennaio 2024, ha sospeso il giudizio, in attesa che la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si pronunci su alcune questioni pregiudiziali rilevanti per il giudizio stesso. A seguito della sentenza del TAR del Lazio, l'AGCM aveva disposto il "non luogo a procedere" nel procedimento di inottemperanza, che nel frattempo essa aveva avviato ritenendo che ISP RBM non stesse ottemperando alla diffida contenuta nel provvedimento sanzionatorio; l'Autorità si è tuttavia riservata ogni determinazione ad esito del giudizio di fronte al Consiglio di Stato.
Con ordinanza del 21 dicembre 2023 n. 35820, resa in una vertenza rientrante nel Contenzioso Escluso, la Corte di Cassazione ha espressamente trattato per la prima volta il tema della responsabilità della Banca per misselling di azioni delle banche venete presso le ex capogruppo.
La Corte ha escluso la responsabilità della Banca in merito alla domanda risarcitoria, riconducendo la pretesa alla commercializzazione delle azioni/violazione delle norme sui servizi di investimento, prevista come esimente dall'art. 3, comma 1, lett. b) del D.L. n. 99/2017.
Nell'ambito di un procedimento penale davanti al Tribunale di Roma per l'ipotesi di aggiotaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorità di Vigilanza nei confronti di esponenti e dirigenti di Veneto Banca, nel gennaio 2018 il GUP ha autorizzato la citazione di Intesa Sanpaolo quale responsabile civile, assumendo che l'esclusione dalla cessione a Intesa Sanpaolo dei debiti, delle responsabilità e delle passività derivanti dalle operazioni di commercializzazione di azioni e obbligazioni subordinate – prevista dal D.L. 99/2017 – sarebbe inopponibile ai terzi, mentre si applicherebbe alla fattispecie l'art. 2560 C.C. e, pertanto, Intesa Sanpaolo sarebbe subentrata in tali passività.
A seguito di tale provvedimento, si sono costituite in quel giudizio oltre 3.800 parti civili titolari di azioni o obbligazioni subordinate di Veneto Banca. Intesa Sanpaolo si è quindi costituita chiedendo la propria esclusione dal procedimento. A sua volta, Veneto Banca in LCA è intervenuta volontariamente affermando la propria legittimazione passiva esclusiva, sostanziale e processuale.
Nel marzo 2018 il GUP ha dichiarato la propria incompetenza territoriale, trasferendo gli atti alla Procura della Repubblica di Treviso. Sono pertanto venute meno la citazione del responsabile civile e le costituzioni delle parti civili.
A seguito del trasferimento degli atti alla Procura di Treviso, è stato disposto il rinvio a giudizio dell'ex Amministratore Delegato di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, per i reati di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza bancaria e falso in prospetto.
Il GUP ha respinto la richiesta di autorizzazione alla citazione di Intesa Sanpaolo quale responsabile civile.
Analoga richiesta è stata respinta nell'ambito del procedimento penale davanti al Tribunale di Vicenza nei confronti di esponenti e dirigenti della Banca Popolare di Vicenza.
Trattasi di controversia pendente avanti al Tribunale di Milano, sez. Imprese, avviata nel 2019 dal Signor Abbà e da n. 207 obbligazionisti subordinati di Banca delle Marche114. Gli attori domandano la dichiarazione di nullità delle obbligazioni e il risarcimento del danno subito. La domanda era quantificata in 31 milioni circa.
La Banca si è costituita in giudizio eccependo la propria carenza di legittimazione passiva, in particolare deducendo l'esclusione delle obbligazioni in questione dal perimetro della cessione dall'Ente Ponte ad ex UBI Banca. Ex UBI Banca ha altresì eccepito la prescrizione delle domande attoree e il difetto di legittimazione delle controparti, le quali non essendo "primi prenditori" non sono, ex lege, legittimati a far valere il vizio genetico delle obbligazioni originarie. È stata infine evidenziata l'assenza dei motivi di nullità delle obbligazioni, nonché del nesso causale tra le condotte contestate alla Banca e il danno.
Banca d'Italia, in qualità di gestore del Fondo Nazionale di Risoluzione, è intervenuta nel procedimento aderendo alle tesi e conclusioni formulate da ex UBI Banca.
Nel corso del giudizio con 164 attori sono stati raggiunti accordi transattivi con abbandono del giudizio da parte di tali soggetti a spese compensate. Ad oggi, dunque, il valore della controversia si è ridotto a 12,09 milioni in ragione degli accordi raggiunti. Sotto il profilo processuale, la causa è ancora in fase istruttoria.
Davanti alla Procura della Repubblica di Roma pende un procedimento penale a carico di un ex manager di Banca IMI per concorso in truffa aggravata ai danni dell'ente pubblico Città Metropolitana di Roma Capitale, già Provincia di Roma.
Il procedimento si riferisce alla complessa operazione di acquisto da parte dell'ente territoriale, tramite il Fondo Immobiliare Provincia di Roma (interamente partecipato dalla Provincia medesima), della nuova sede dell'EUR.
L'operazione immobiliare è stata finanziata per 232 milioni da Unicredit, BNL e Banca IMI (ciascuna per la quota di 1/3).
Al dipendente dell'ex Banca IMI viene contestato di aver indotto in errore – in concorso con tre manager delle altre due banche finanziatrici, sette manager della SGR gestore del Fondo della Provincia e due pubblici ufficiali – gli organi di controllo interni al Fondo e rappresentativi della Provincia, facendo ottenere alle banche finanziatrici un ingiusto profitto e cagionando di conseguenza all'ente pubblico un danno rilevante. In particolare, la Procura sostiene che le banche finanziatrici avrebbero sottoscritto con il Fondo Immobiliare un prestito a condizioni diverse e più onerose rispetto a quelle previste nel bando di gara indetto dall'ente pubblico per l'operazione.
Nel procedimento penale è indagata ai sensi del D. Lgs. 231/01 anche Intesa Sanpaolo (quale incorporante di Banca IMI), insieme alle altre due banche finanziatrici e alla società di gestione del fondo immobiliare.
Con decreto del 27 giugno 2022, divenuto definitivo a dicembre, la Procura ha disposto l'archiviazione del procedimento a carico della Banca e con decreto del 30 maggio 2023 il GIP ha disposto l'archiviazione anche nei confronti dell'ex manager di Banca IMI.
Nel contesto della reinternalizzazione della riscossione dei tributi da parte dello Stato, Intesa Sanpaolo ha ceduto ad Equitalia S.p.A. oggi Agenzia delle Entrate Riscossione, la totalità del capitale sociale di Gest Line e di ETR/ESATRI, società che gestivano l'attività esattoriale, impegnandosi ad indennizzare l'acquirente per gli oneri da questa sopportati in conseguenza dell'attività di riscossione svolta sino alla data dell'acquisto delle partecipazioni.
Si tratta in particolare di passività per il contenzioso con enti impositori, contribuenti e dipendenti nonché di sopravvenienze passive e minusvalenze rispetto alla situazione patrimoniale di cessione.
Nel complesso sono state avanzate pretese per circa 74,9 milioni circa, poi ridotte a 74,6 milioni circa, definite con accordo bonario concluso nel secondo trimestre del 2023.
114 Cfr. nota precedente.

Il Fallimento Isoldi Holding ha convenuto in giudizio, avanti il Tribunale di Bologna, ex UBI Banca (incorporante di Nuova Banca Etruria e di Centrobanca), Intesa Sanpaolo e altre 5 banche con atto di citazione del giugno 2020 invocando la loro responsabilità, in via solidale con l'organo amministrativo di Isoldi Holding, in relazione ad una serie di atti dissipativi che avrebbero contribuito alla artificiale sopravvivenza della società nel periodo giugno 2011 – giugno 2013, per effetto di una condotta che si sarebbe realizzata mediante la predisposizione di un piano di risanamento ex art. 67, co. 3, lett. d) l. fall. fondato su atti illegittimi e di un accordo ad esso strumentale, che prevedeva l'erogazione di nuova finanza, atti che avrebbero artificialmente procrastinato la crisi della società e occultato l'irreversibilità del dissesto.
Il Fallimento Isoldi ha altresì formulato domanda, in via solidale, solo verso Intesa Sanpaolo (ante incorporazione UBI Banca) e MPS invocando la loro responsabilità, in concorso con l'Amministratore Unico di Isoldi Holding, per condotte asseritamente illecite connesse all'operazione di salvataggio della società Aedes della quale Isoldi Holding aveva interesse a rilevare la partecipazione di maggioranza.
Intesa Sanpaolo e l'ex UBI Banca si sono ritualmente costituite e il Tribunale adito, con ordinanza del 1° luglio 2021, ha dichiarato la propria incompetenza. La controparte ha riassunto il giudizio riproponendo le medesime domande avanti al Tribunale di Torino e la Banca si è ritualmente costituita. All'udienza del febbraio 2023, fissata per l'ammissione dei mezzi istruttori, il giudice si è riservato di decidere sulle eccezioni preliminari.
Nel frattempo è stata presentata da società terza domanda di concordato fallimentare, poi omologato.
Sciolta la riserva, il giudice ha nominato un collegio peritale per lo svolgimento della consulenza tecnica volta ad individuare sia la sussistenza che l'ammontare del danno preteso che, quindi, non è ancora possibile determinare. Svolte le formalità per l'avvio delle operazioni peritali, il giudice ha rinviato all'ottobre 2024 per l'escussione delle testimonianze ed al 16 gennaio 2025 l'esame della CTU.
Con atto di citazione del 23 dicembre 2022 la Società Italiana per le Condotte d'Acqua S.p.A. (ammessa alla Procedura "Marzano" con D.M. del 6 agosto 2018) ha chiesto al Tribunale di Roma la condanna a titolo di risarcimento del danno per la somma di 389,3 milioni (ovvero alla diversa somma che risulterà nel corso del giudizio), oltre rivalutazione monetaria, interessi di legge e spese.
La pretesa è svolta, in via solidale, nei confronti di Intesa Sanpaolo (anche quale incorporante di Mediocredito Italiano, Banca IMI, UBI Banca nonché "quale acquirente dell'azienda" di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza), dei componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza di Condotte e di altre numerose banche e società di factor.
La pretesa si fonda su asseriti comportamenti posti in essere a vario titolo dai convenuti ritenuti fonte di pregiudizio al patrimonio della società e per la massa dei creditori; in particolare, nei confronti delle banche e società di factor, viene ipotizzata una loro responsabilità per aver concesso e/o mantenuto abusivamente credito in favore di Condotte contribuendo così alla prosecuzione in perdita della sua attività, con aggravamento del dissesto.
Alla prima udienza tenutasi a settembre 2023 il giudizio si è interrotto per decesso del difensore di uno dei convenuti.
La nuova udienza, a seguito di riassunzione, è stata fissata ad aprile 2024.
Allo stato non è possibile effettuare una stima del rischio imputabile ad Intesa Sanpaolo anche tenuto conto delle differenti condotte imputate ai numerosi convenuti.
L'Amministrazione Straordinaria ha inoltre promosso nei confronti di Intesa Sanpaolo tre giudizi di revocatoria fallimentare dinanzi al Tribunale di Roma, con richiesta di restituzione di somme per circa 16 milioni, due dei quali sono stati definiti con accordi transattivi convenienti. In relazione al residuo giudizio per revocatoria tuttora in corso, inerente a una pretesa di circa 3 milioni, la Banca ha eccepito la nullità a fronte della indeterminatezza della domanda avversaria.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro nel 2018 ha promosso azione risarcitoria nei confronti di ex UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca delle Marche S.p.A.115) e di PwC (la società di revisione che ha certificato i bilanci e attestato i dati indicati nel prospetto informativo relativo all'aumento di capitale del 2012 di Banca delle Marche S.p.A.) sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali della Banca della Marche S.p.A. che si sarebbero rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel predetto prospetto informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Il valore di tali titoli è risultato successivamente azzerato, determinando una perdita quantificata da controparte in 52 milioni circa.
Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da UBI, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.
Il Tribunale di Milano con sentenza pubblicata a maggio 2023, accertata e dichiarata la carenza di legittimazione passiva in capo ad Intesa Sanpaolo, quale incorporante di UBI, ha rigettato la domanda della Fondazione e compensato integralmente fra le parti le spese legali.
La Fondazione ha impugnato la sentenza di primo grado innanzi alla Corte d'Appello di Milano e la prima udienza risulta fissata ad ottobre 2024.
A gennaio 2016 la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha promosso azione risarcitoria nei confronti di UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca delle Marche S.p.A.116) e di PwC (la società di revisione che ha certificato i bilanci e attestato i dati indicati nel prospetto informativo relativo all'aumento di capitale del 2012 di Banca delle Marche S.p.A.) sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali di Banca delle Marche S.p.A. che si sarebbero
115 Cfr. nota precedente.
116 Cfr. nota precedente.
rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel predetto prospetto informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Il valore di tali titoli si è successivamente azzerato determinando una perdita quantificata da controparte in 25 milioni circa.
Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da ex UBI Banca, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.
Con sentenza resa in data 18 marzo 2020 il Tribunale di Ancona ha accolto l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata dalla Banca, rigettando le domande formulate dalla Fondazione. Nel giudizio di impugnazione proposto dalla Fondazione la Corte di Appello di Ancona con sentenza depositata il 17 luglio 2023 ha respinto l'appello e confermato la sentenza di primo grado, condannando l'appellante al pagamento delle spese di lite in favore di Intesa Sanpaolo, quale incorporante di UBI Banca. La Fondazione ha impugnato la sentenza di secondo grado innanzi alla Corte di Cassazione con ricorso notificato a febbraio 2024.
Ad ottobre 2023 la società Fiduciaria e di Revisione Auditors Italiana Srl in Lca ha promosso azione risarcitoria nei confronti di Intesa Sanpaolo (quale incorporante di UBI Banca che, a suo tempo, aveva acquisito la Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio117) per i danni asseritamente subiti per oltre 32 milioni. Tali danni, secondo la ricostruzione di parte attrice, deriverebbero dalla commissione di irregolarità in relazione ad un conto corrente, alla stessa intestato, da parte della vecchia Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio che avrebbero agevolato la distrazione di somme in pregiudizio dei fiducianti e della stessa società, tanto da cagionarne il dissesto finanziario e la conseguente liquidazione coatta amministrativa.
La Banca si è costituita in giudizio eccependo preliminarmente, fra l'altro, (i) la propria carenza di legittimazione passiva, e (ii) l'intervenuta prescrizione, nonché spiegando una serie di difese nel merito. La prima udienza è fissata a marzo 2024.
Il Fallimento Mariella Burani Fashion Group S.p.A. nel gennaio del 2018 ha convenuto in giudizio gli ex amministratori e sindaci, le società di revisione e ex UBI Banca (quale incorporante di Centrobanca), chiedendo la condanna al risarcimento di pretesi danni subiti per effetto di plurimi atti di mala gestio della società in bonis.
Secondo la prospettazione attorea, Centrobanca, confluita in ex UBI Banca, avrebbe sostenuto finanziariamente nel 2008 la controllante della società fallita (Mariella Burani Holding S.p.A.) in una operazione sulla controllata, nonostante i segnali di insolvenza di quest'ultima già manifestatisi a decorrere da settembre 2007, cagionando un danno quantificato in 92 milioni circa.
La Banca ha eccepito in via preliminare il difetto di legittimazione attiva del Fallimento in quanto il finanziamento oggetto di contestazione era stato erogato a favore della controllante di Mariella Burani Fashion Group S.p.A.; inoltre l'asserito danno di cui il Fallimento chiede il risarcimento sarebbe stato in realtà subito dai creditori della società (e non dalla procedura).
Per quanto riguarda il merito delle contestazioni, la Banca ha evidenziato la correttezza del proprio operato nonché l'esclusiva responsabilità della società in bonis, alla quale è imputabile in via esclusiva la redazione di bilanci falsi, la diffusione di false informazioni e la continuazione dell'attività sociale in una asserita situazione di insolvenza.
Nel corso del secondo trimestre 2023 la Banca ha definito la controversia mediante esborso coperto da precedente accantonamento e conseguente rinuncia del Fallimento alle proprie pretese.
Con atto di citazione notificato nel mese di ottobre 2022, il Fallimento SIM S.p.A. ha convenuto in giudizio Intesa Sanpaolo (unitamente ad altri 7 istituti di credito) avanti il Tribunale di Catania, con prima udienza in data 31 marzo 2023.
Trattasi di azione risarcitoria promossa per danni asseritamente subìti dalla società e dai creditori in ragione di comportamenti delle banche qualificati dalla controparte come "antigiuridici", che avrebbero determinato un'abusiva concessione di credito.
La pretesa risarcitoria è stata quantificata in 47 milioni circa, con richiesta di condanna in solido tra le banche convenute.
La Banca si è regolarmente costituita in giudizio eccependo, tra l'altro, la mancanza di legittimazione attiva del curatore e l'intervenuta prescrizione, nonché contestando la fondatezza in fatto e in diritto delle pretese di controparte, con una serie di difese di merito. Il Presidente del Tribunale non ha ritenuto sussistenti i presupposti per la riunione del giudizio ad altro promosso dalla curatela ex art.146 LF nei confronti degli amministratori della società fallita SIM S.p.A. Il Giudice ha pertanto disposto la prosecuzione del giudizio.
Nell'ottobre 2015, la Banca ha stipulato un accordo di collaborazione con Diamond Private Investment (DPI) per disciplinare le modalità di segnalazione dell'offerta dei diamanti da parte di DPI ai clienti di Intesa Sanpaolo. Con tale iniziativa, si intendeva rendere disponibile ai clienti una soluzione di diversificazione con le caratteristiche del cosiddetto "bene rifugio" in cui allocare una quota marginale del patrimonio con un orizzonte temporale di lungo periodo. I diamanti erano oggetto di vendita da diversi anni presso altre primarie reti bancarie nazionali.
L'attività di segnalazione si è svolta prevalentemente nel 2016, con un calo significativo a partire dalla fine del medesimo anno.
Complessivamente i clienti che hanno acquistato diamanti sono circa 8 mila, per un importo complessivo pari a oltre 130 milioni. Il processo di commercializzazione è stato improntato a criteri di trasparenza, con presidi progressivamente rafforzati nel tempo, inclusi, tra l'altro, controlli di qualità sui diamanti e di congruità dei prezzi praticati da DPI.
Nel febbraio 2017, l'AGCM ha avviato, nei confronti delle società che commercializzano diamanti, (DPI e altra società) procedimenti per l'accertamento di comportamenti in violazione delle disposizioni in materia di pratiche commerciali scorrette. In aprile tali procedimenti sono stati estesi alle banche che hanno svolto attività di segnalazione dei servizi di dette società.
A conclusione di tali procedimenti, il 30 ottobre 2017 l'AGCM ha notificato i provvedimenti sanzionatori per aver accertato la presunta contrarietà al Codice del Consumo delle condotte di DPI nonché delle banche a cui il procedimento era stato esteso,
117 Cfr. nota precedente.

consistenti – in sintesi – nell'aver fornito una rappresentazione parziale, ingannevole e fuorviante delle caratteristiche dell'acquisto di diamanti, delle modalità di determinazione del prezzo – prospettato come quotazione – e dell'andamento del mercato. L'Autorità ha irrogato a Intesa Sanpaolo una sanzione di 3 milioni, ridotta rispetto all'iniziale determinazione di 3,5 milioni, avendo l'Autorità riconosciuto il pregio delle iniziative poste in essere dalla Banca a partire dal 2016 per rafforzare i presidi del processo di offerta volti a garantire, in particolare, la corretta informativa alla clientela.
A seguito del provvedimento dell'AGCM, la Banca ha corrisposto l'importo oggetto di sanzione e depositato ricorso al TAR del Lazio che nel novembre 2022 ha rigettato l'impugnazione, confermando il provvedimento sanzionatorio. La Banca ha presentato appello presso il Consiglio di Stato e il giudizio è ancora in corso.
A partire da novembre 2017, la Banca ha:
Nel 2023 sono pervenute 36 richieste per circa 0,5 milioni. A fine anno le richieste di riacquisto complessivamente pervenute dalla clientela e soddisfatte dalla Banca sono 6.890 per un controvalore complessivo di 116,9 milioni.
Nel mese di febbraio 2019 è stato notificato un sequestro preventivo penale per 11,1 milioni, somma corrispondente alle commissioni riconosciute da DPI alla Banca.
Le indagini preliminari avviate dalla Procura della Repubblica di Milano riguardano anche altre quattro Banche (maggiormente coinvolte) e due società che commercializzano diamanti.
Nell'ottobre 2019 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini dal quale emerge che sono indagati due gestori della Banca per l'ipotesi di truffa aggravata (in concorso con altri soggetti da individuare) ed è in corso l'identificazione di altri esponenti per l'ipotesi di autoriciclaggio, mentre ad ISP viene contestato l'illecito amministrativo ex D. Lgs. 231/2001 in relazione a quest'ultimo reato presupposto.
In relazione a quest'ultima contestazione, nel mese di luglio 2021 si è tenuta l'udienza nell'ambito della quale il GIP ha accolto l'istanza di patteggiamento – presentata da Intesa Sanpaolo al solo fine di evitare il protrarsi della pendenza giudiziaria e sulla quale la Procura aveva espresso parere favorevole – pronunciando una sentenza che ha disposto l'applicazione della sola sanzione pecuniaria per un importo pari a 100 mila euro e la confisca delle sole somme costituenti il profitto del reato di autoriciclaggio, quantificate in 61 mila euro.
A seguito del parziale trasferimento del procedimento, per motivi di competenza territoriale, davanti al Tribunale di Roma, nell'agosto 2022 è stata notificata la revoca del sequestro preventivo disposto nel febbraio 2019 avente ad oggetto il profitto del presunto reato di truffa, con restituzione integrale alla Banca della somma di 11,1 milioni.
Nel mese di gennaio 2023 si è avuta conferma del deposito della richiesta di archiviazione nei confronti dei due gestori indagati, con la formula "perché il fatto non costituisce reato". La richiesta di archiviazione è stata formulata anche nei confronti di altri due dipendenti, con la formula "per non aver commesso il fatto", non essendo emerso alcun elemento a loro carico nel corso delle indagini. Sulle richieste di archiviazione dovrà ora decidere il GIP.
Una verifica ispettiva effettuata dall'Audit ha fatto emergere gravi irregolarità da parte di un private banker dell'ex Sanpaolo Invest SIM. Le verifiche svolte hanno accertato gravi irregolarità ai danni di diversi clienti, quali distrazioni di fondi e rendicontazioni riportanti importi incrementali non veritieri.
In data 28 giugno 2019 la Società ha risolto per giusta causa il contratto di agenzia con il private banker e ha provveduto a denunciare i fatti emersi alla Procura della Repubblica di Parma e all'Organismo di vigilanza dei consulenti finanziari che ha dapprima sospeso e poi radiato a dicembre 2019 il private banker dall'Albo unico dei consulenti finanziari.
A seguito dell'illecito, la società ha ricevuto complessivamente 279 richieste risarcitorie (comprendenti reclami, mediazioni e cause), per un importo di circa 62,9 milioni, per lo più fondate su asserite distrazioni di denaro, perdite derivanti da operatività disconosciuta in strumenti finanziari, false rendicontazioni e addebito di commissioni relative al servizio di consulenza.
Ad oggi pendono 14 richieste risarcitorie, per un valore attuale di circa 7 milioni, a seguito della definizione di 265 posizioni.
Dai clienti indebitamente accreditati è stato recuperato l'importo complessivo di 8,6 milioni (già restituito ai clienti danneggiati) e ad oggi, nei loro confronti, pendono sequestri preventivi per circa 1 milione.
Nell'ambito del procedimento penale a carico dell'ex private banker per truffa, appropriazione indebita e furto pluriaggravato dal mezzo fraudolento e dall'abuso di prestazione d'opera, all'udienza preliminare del novembre 2023 Fideuram si è costituita parte civile insieme ad altri clienti danneggiati, i quali hanno chiesto la citazione di Fideuram quale responsabile civile.
A carico del private banker, è stato disposto un sequestro conservativo, pari a quanto rinvenuto su conti e depositi accesi presso istituti di credito e sulla posizione previdenziale risultante presso Enasarco. Nella conseguente causa di merito l'ex private banker ha formulato domanda riconvenzionale per complessivi 0,6 milioni, a titolo di mancata corresponsione delle indennità di risoluzione del rapporto.
È stato inoltre avviato un ulteriore giudizio nei confronti dell'ex private banker per il recupero dei crediti derivanti dal recesso dal contratto di agenzia, per complessivi 1,6 milioni, oltre interessi a titolo di indennità di mancato preavviso, di penale relativa ad un contratto di finanziamento e di restituzione di anticipi di bonus.
A fronte dei rischi connessi al predetto illecito, sono stati effettuati accantonamenti, per lo più a fronte dei danni accertati relativamente alle richieste risarcitorie e alle cause pendenti.
I predetti accantonamenti non tengono conto della copertura prevista dall'apposita polizza assicurativa in forza della quale la Compagnia ha già riconosciuto un primo anticipo di 744 mila euro.
A ottobre 2022 Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.PA. è stata citata innanzi al Tribunale di Napoli con richiesta di: (i) accertamento della pretesa nullità del contratto quadro di conto corrente e per la prestazione dei servizi di investimento a suo tempo sottoscritto dall'attore con Fideuram, della conseguente nullità di tutte le operazioni di investimento effettuate e della presunta responsabilità contrattuale ed extracontrattuale della Banca, e per l'effetto, (ii) di condanna della Banca al risarcimento dell'asserito danno subito per complessivi 29 milioni circa.
La Banca si è ritualmente costituita in giudizio contestando la fondatezza e l'ammissibilità delle domande proposte in fatto e in diritto e confermando la correttezza e la conformità del proprio operato alla normativa applicabile, anche in sede di profilatura e informativa al cliente.
La prima udienza di comparizione risulta rinviata ad aprile 2024.
A luglio 2023 Unicredit S.p.A. ha citato in giudizio Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. innanzi al Tribunale di Torino per ottenere il risarcimento di un preteso danno di circa 23 milioni oltre interessi e rivalutazione, asseritamente subito per effetto di atti di presunta concorrenza sleale posti in essere da Fideuram in relazione alle dimissioni da Unicredit nel periodo 2022 – 2023 di alcuni "private bankers", poi assunti da Fideuram, nonché per effetto di pretesi illeciti posti in essere dai detti "private bankers" nelle more del loro passaggio alla convenuta, di cui pure Fideuram sarebbe responsabile.
Fideuram si è costituita in giudizio, contestando integralmente le avverse pretese e chiedendo il rigetto delle domande in quanto infondate in fatto e in diritto, evidenziando, fra l'altro, come le situazioni dedotte in giudizio siano usuali nel settore, caratterizzato da spiccata competitività e mobilità dei promotori ed essendo Fideuram stessa non immune da tale fenomeno.
Quanto alla pretesa risarcitoria, l'ammontare è stato integralmente contestato sia nei presupposti che nella quantificazione poiché calcolato con metodologie inappropriate fondate su una rappresentazione distorta della redditività delle masse gestite dalle parti in causa.
Successivamente alla prima udienza di comparizione del gennaio 2024, la causa è stata rinviata ad aprile 2024 per gli incombenti istruttori.
La Procura della Repubblica di Milano ha avviato un procedimento penale ex D. Lgs. 231/2001 nei confronti di Reyl & Cie (società svizzera controllata da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) per il reato presupposto di riciclaggio, asseritamente commesso da un suo ex dipendente (licenziato nel 2020) e ha ordinato il sequestro di valori di proprietà della stessa Reyl per circa 1,1 milioni. Il procedimento vede coinvolta altresì la banca svizzera Cramer & Cie. Né Fideuram ISPPB né ISP risultano attualmente coinvolte nel procedimento. I fatti contestati si riferiscono ad eventi intervenuti nel 2018, prima dell'ingresso di Reyl & Cie nel Gruppo Intesa Sanpaolo, avvenuto nel maggio 2021. In base all'accusa, l'ex dipendente, insieme al fratello dipendente di Banca Cramer & CIE e a un consulente esterno, avrebbe messo in atto pratiche volte a favorire l'evasione fiscale da parte di clienti italiani attraverso il trasferimento di conti dalla Svizzera a filiali site presso le Bahamas al fine di consentire ai clienti medesimi di prelevare disponibilità di denaro da tali conti senza possibilità di tracciamento da parte delle Autorità italiane. Nell'ambito del procedimento penale ex D. Lgs. 231/01, pendente in Italia, a fine giugno 2023 è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari e, quindi, è stato possibile accedere al contenuto integrale degli atti di indagine. Dall'esame del predetto avviso nonché della documentazione acquisita non emergono elementi e contestazioni nuovi rispetto a quanto appreso in occasione del provvedimento di sequestro e trova conferma l'informazione che la Procura di Milano non ha presentato nei confronti di Reyl & Cie, a differenza di Banca Cramer & Cie, una richiesta di interdizione allo svolgimento dell'operatività in Italia.
Pur essendo possibile da parte di Reyl la presentazione di un'istanza di revoca o di riduzione del sequestro, tenuto anche conto del fatto che è la stessa società svizzera ad aver segnalato alle Autorità l'operatività sospetta, si rappresenta che la medesima Procura ha rigettato l'analoga iniziativa promossa da Banca Cramer.
L'eventuale danno conseguente (per possibili sanzioni e/o confische) potrebbe trovare copertura nelle diverse garanzie previste a carico del venditore, per le quali è stato effettuato un claim prenotativo nei termini previsti dall'accordo di acquisizione di Reyl.
La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente – l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni.
A luglio 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. Contro tale decisione la controparte ha presentato appello.
Nel mese di dicembre 2022 la Corte di Appello ha parzialmente accolto l'impugnazione di controparte, condannando una delle due società convenute al pagamento di circa 9,5 milioni. La controllata ha presentato ricorso davanti alla Corte Suprema che ha dapprima sospeso l'esecuzione della sentenza impugnata quindi annullato la medesima, con conferma della pronuncia del Tribunale. Successivamente l'attrice ha promosso un giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale, sostenendo che la decisione della Suprema Corte abbia violato i principi della Carta Fondamentale, e avviato un procedimento di revisione dinanzi al Tribunale. I due giudizi sono al vaglio di ammissibilità.
Le società controllate di Intesa Sanpaolo si erano attivate nel 2012 per il riconoscimento dei crediti vantati nei confronti del conduttore in virtù di canoni di locazione non saldati. Tale procedimento è tuttora in corso.
Con riferimento al contenzioso IMI/SIR si ricorda che a seguito della sentenza del 2006 passata in giudicato con cui era stata accertata la responsabilità penale del giudice Metta corrotto (e dei correi Rovelli, Acampora, Pacifico e Previti), i responsabili erano stati condannati al risarcimento dei danni, rimettendone la relativa quantificazione al giudice civile. Intesa Sanpaolo aveva quindi promosso una causa presso il Tribunale di Roma per ottenere la condanna dei suddetti responsabili al risarcimento del danno.
Con sentenza del maggio 2015, il Tribunale di Roma ha provveduto a quantificare i danni patrimoniali e non patrimoniali in favore di Intesa Sanpaolo e a condannare Acampora e Metta – nonché in solido con quest'ultimo (ai sensi della Legge n. 117 del 1988 sulla responsabilità dei magistrati) la Presidenza del Consiglio dei Ministri – al pagamento in favore di Intesa Sanpaolo di 173 milioni al netto del prelievo fiscale, oltre interessi legali a decorrere dal 1° febbraio 2015 sino al soddisfo, e al

ristoro delle spese legali. L'importo della condanna teneva conto di quanto ricevuto dalla Banca a seguito di transazioni nel frattempo intervenute con la famiglia Rovelli e con le controparti Previti e Pacifico.
La Corte d'Appello di Roma nel luglio 2016 ha sospeso l'efficacia esecutiva della sentenza di primo grado per la somma eccedente l'importo di 130 milioni oltre accessori e spese. Per effetto di questa decisione, a dicembre 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva accreditato a favore di Intesa Sanpaolo la somma di 131.173.551,58 euro (corrispondenti ai 130 milioni di cui all'ordinanza, oltre ad interessi legali e spese liquidate). Onde evitare contestazioni, si era proceduto a richiedere ed incassare solo l'importo esatto del dispositivo stesso, senza operare il c.d. "gross-up". Il 16 aprile 2020 è stata depositata la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha sostanzialmente confermato la pronuncia resa dal Tribunale, pur riducendo l'importo del danno non patrimoniale alla somma di 8 milioni (rispetto ai 77 milioni che erano stati liquidati dal giudice di primo grado), e ha stabilito una condanna di 108 milioni (in luogo dei 173 milioni), da ritenersi sempre al netto del prelievo fiscale, oltre ad interessi legali e spese.
Nel secondo trimestre 2020 era stato depositato dalla Banca ricorso per la correzione di un errore materiale contenuto nella pronuncia in relazione al calcolo del danno liquidato; la Corte d'Appello con provvedimento depositato il 7 dicembre 2020 ha rigettato il ricorso, ritenendo che l'errore lamentato dalla Banca fosse rimediabile mediante impugnazione avanti la Corte di Cassazione. La Banca nel maggio 2021 aveva notificato ricorso per Cassazione avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Roma il 16 aprile 2020 per i seguenti motivi principali:
Con sentenza n. 5682/2023 la Cassazione ha parzialmente accolto i motivi di impugnazione di Acampora e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riformando, relativamente ai motivi accolti, la sentenza di secondo grado, con rinvio alla Corte d'Appello di Roma per l'applicazione dei principi di diritto ivi enunciati. L'esito risulta difforme sia dalle statuizioni rese nei precedenti gradi di merito, sia dalle conclusioni, ad esse coerenti, depositate lo scorso dicembre dal Procuratore generale presso la Corte di Cassazione.
La Corte ha applicato una regola di pregiudizialità secondo cui il giudizio di revocazione, volto ad ottenere la restituzione di quanto indebitamente pagato, dovrebbe precedere l'esercizio dell'azione risarcitoria, in palese contrasto con i principi espressi in sede penale nel 2006 secondo cui l'autonomia e l'eterogeneità delle due azioni (l'azione di risarcimento e l'azione di revocazione straordinaria) "escludono ogni loro interferenza e le collocano ciascuna nel proprio settore, con l'unico limite di non consentire la duplicazione di esiti coincidenti sul piano risarcitorio e, quindi, di indebite locupletazioni".
Inoltre, ha introdotto un'ulteriore e inedita regola di natura processuale secondo la quale, fermo il diritto ad ottenere il lucro cessante e il danno non patrimoniale, per chiedere agli autori del reato (cioè ad Acampora, Metta e allo Stato che ne risponde) il risarcimento del danno emergente la parte danneggiata, Intesa Sanpaolo, dovrebbe dimostrare di avere escusso senza successo la parte beneficiaria della sentenza corrotta.
Il 19 maggio 2023 la Banca ha notificato il ricorso alle altre parti coinvolte (Metta, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Acampora) chiedendo:
i. in via principale, nel merito, il riconoscimento, oltre alle altre voci di danno, del danno emergente, previa correzione dell'errore di calcolo effettuato all'epoca dalla Corte d'Appello di Roma, in considerazione del fatto che le "condizioni pregiudiziali" enunciate dalla Cassazione sono state soddisfatte in quanto la Banca ha coltivato il recupero, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, di quanto pagato alla beneficiaria in conseguenza della sentenza revocata. Per l'ipotesi che la domanda principale non venga accolta la Banca ha chiesto quantomeno la liquidazione del lucro cessante e del danno non patrimoniale;
ii. in via subordinata al merito, il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ai sensi dell'art. 267 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) per violazione del Trattato dell'Unione Europea (TUE), evidenziando la compressione arbitraria del diritto al risarcimento previsto dalla Legge speciale sui danni cagionati dai magistrati nell'ambito dello svolgimento delle proprie funzioni (L. 117/88) derivante dall'applicazione dei principi esposti dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza.
La PCDM e Giovanni Acampora si sono costituiti nel giudizio di rinvio replicando alle tesi sostenute dalla Banca. A seguito della prima udienza, tenutasi in forma cartolare lo scorso 31 ottobre, la Corte ha dichiarato la contumacia di Vittorio Metta e rinviato per la precisazione delle conclusioni al prossimo 1° ottobre 2024 senza pronunciarsi sulle istanze delle parti.
Il ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'Uomo (EDU) dopo aver superato un primo sommario esame di non manifesta inammissibilità è stato dichiarato irricevibile con una motivazione molto sintetica che non si sofferma sugli aspetti dedotti nelle difese. Considerato che la Corte EDU tra le motivazioni indicate per respingere il ricorso fa riferimento anche all'assenza di attuale esigibilità del credito, in ragione della pendenza del giudizio risarcitorio davanti alla Corte d'Appello, il ricorso potrebbe essere nuovamente riproposto dopo la conclusione dell'intero iter processuale nazionale.
Si segnala inoltre che la Banca ha azionato in sede tributaria il procedimento per ottenere in via giudiziale il credito di 33,2 milioni, a suo tempo versati quale sostituto d'imposta per gli interessi di mora sul risarcimento del danno della sentenza del 1994 corrisposti alla signora Battistella, in qualità di erede di Nino Rovelli. L'Agenzia delle Entrate si è costituita in data 20 dicembre 2023 eccependo la infondatezza della richiesta di rimborso. In estrema sintesi, la tesi opposta è che avendo la Banca sottoscritto un accordo transattivo con la Sig.ra Battistella non avrebbe ottenuto la restituzione degli interessi su cui sono state applicate le ritenute e dunque non si sarebbe avverato il presupposto dell'indebito versamento. La Banca predisporrà una memoria difensiva per contrastare le argomentazioni dell'Agenzia in prossimità dell'udienza di trattazione del giudizio, non ancora fissata dai giudici di primo grado.
Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 31 dicembre 2023, come già al 31 dicembre 2022, non risultavano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

L'adozione di una buona Governance fiscale richiede un'adeguata gestione del rischio fiscale e dei processi aziendali correlati; in considerazione di ciò, non è sufficiente la sola presenza di processi aziendali di compliance, ma è necessaria una strategia fiscale che guidi, in modo chiaro, l'impresa verso obiettivi di mitigazione del rischio fiscale, in una logica di sostenibilità. La gestione e mitigazione del rischio fiscale di Intesa Sanpaolo tiene in considerazione, infatti, non solo la disposizione letterale della legge tributaria (che deve essere rispettata tramite processi), ma anche lo spirito della stessa (che deve guidare la strategia): la buona Tax Governance del Gruppo, inoltre, non riguarda solo la messa in sicurezza rispetto ai rischi di evasione fiscale (lettera – conformità), bensì anche quelli di abuso del diritto e di pianificazione fiscale aggressiva (spirito – strategia).
Ulteriori informazioni circa le modalità con le quali Intesa Sanpaolo controlla la variabile fiscale, sia dal punto di vista della strategia sia dal punto di vista dei processi, sono contenute nei "Principi di condotta in materia fiscale", pubblicati sul sito istituzionale del Gruppo Intesa Sanpaolo e nella Dichiarazione Non Finanziaria, anch'essa presente all'interno del sito web.
Nel rispetto del Codice Etico, il Gruppo è impegnato a osservare principi improntati a valori di onestà e integrità nella gestione della variabile fiscale, al rispetto delle norme fiscali applicabili nei Paesi in cui opera e al mantenimento di un rapporto collaborativo e trasparente con l'autorità fiscale, anche attraverso l'adesione ai regimi di cooperative compliance (in Italia, Intesa Sanpaolo e le principali entità italiane sono state ammesse dall'Agenzia delle Entrate al regime di Adempimento Collaborativo, nell'ambito del quale è possibile effettuare valutazioni congiunte sulle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali attraverso contatti costanti e preventivi, volti a risolvere anticipatamente potenziali controversie).
Intesa Sanpaolo riconosce l'importanza di contribuire alle comunità delle giurisdizioni in cui opera, pagando il giusto ammontare di tasse e per questo motivo pone particolare attenzione all'evoluzione della normativa fiscale sia domestica sia internazionale volta a contrastare i fenomeni di erosione fiscale e slittamento dei profitti, con l'impegno costante di rispettarne i principi.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha un sistema di controllo interno del rischio fiscale, denominato Tax Control Framework (o TCF), idoneo a presidiare il rilievo strategico del rischio fiscale e a soddisfare i requisiti di accesso al suddetto regime di Adempimento Collaborativo e, nella stessa ottica, dispone di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ai fini della responsabilità degli enti per i reati tributari, sancita dal decreto legislativo n. 231 del 2001, al fine di presidiare il rischio di frode fiscale.
Il Gruppo, in conformità alla bassa propensione al rischio fiscale, tramite l'implementazione del Tax Control Framework, intende assicurare il grado di risk appetite dichiarato nei citati "Principi di condotta in materia fiscale", dotandosi di presidi idonei ad assicurare nel tempo la conformità alle regole fiscali e tributarie dei Paesi dove opera e garantire l'integrità patrimoniale e reputazionale di tutte le Società del Gruppo.
Intesa Sanpaolo, inoltre, ha predisposto le Linee Guida per la gestione del rischio fiscale nell'ambito del regime di Adempimento Collaborativo con l'Agenzia delle Entrate, che disciplinano i criteri e i processi che Intesa Sanpaolo deve adottare per garantire adeguatezza ed effettività al proprio Tax Control Framework, prescrivendo altresì gli opportuni processi di monitoraggio e la conseguente reportistica al Consiglio di Amministrazione, nonché le relative Regole. Il Tax Control Framework coinvolge anche le Funzioni di business e le Direzioni Centrali che compiono operazioni con potenziali impatti fiscali, prevedendo il preventivo coinvolgimento della Funzione fiscale per consentire una adeguata valutazione degli effetti e dei rischi fiscali conseguenti alla loro attuazione.
Oltre a ciò, il Gruppo predispone e pubblica annualmente la Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria (DCNF) che, al proprio interno prevede la descrizione dell'approccio alla fiscalità del Gruppo, della governance fiscale, del controllo e della gestione del rischio fiscale e la rendicontazione delle imposte suddivise tra Italia, Europa e resto del mondo.
Il Gruppo, in adempimento della normativa di riferimento e, più nello specifico, ai sensi dell'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (CRD IV), pubblica sul sito istituzionale anche una informativa "Stato per Stato" nella quale sono indicate, secondo le regole stabilite dalla Banca d'Italia, per ciascuno Stato dove il Gruppo opera le seguenti informazioni: il margine di intermediazione, il numero dei dipendenti, l'utile o perdita prima delle imposte, le imposte di competenza.

A livello di Gruppo, a fine 2023 il valore complessivo delle pretese per contenziosi fiscali (imposta, sanzioni e interessi) è di 155 milioni, in netta diminuzione rispetto ai 219 milioni del 31 dicembre 2022.
I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri (51 milioni nel 2023 rispetto ai 70 milioni del 2022).
Per la Capogruppo sono pendenti 459 pratiche di contenzioso (473 pratiche al 31 dicembre 2022), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 108 milioni (126 milioni al 31 dicembre 2022), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità. Relativamente a tali contesti, i rischi effettivi al 31 dicembre 2023 sono stati quantificati in 41 milioni (57 milioni al 31 dicembre 2022).
Rispetto al 31 dicembre 2022, per Capogruppo i principali eventi che hanno dato luogo a movimentazioni significative delle pretese sono rappresentati:
Sempre rispetto al 31 dicembre 2022, per la Capogruppo le principali variazioni degli accantonamenti (-15,4 milioni), comprensivi delle spese legali, sono relative:
– in aumento (10,3 milioni) riferibili a: i) 4,8 milioni con riguardo ad una risalente contestazione del Fisco portoghese sulla cessata Sanpaolo IMI Bank International S.A. (con sede in Madeira), alla quale fu imputata la mancata applicazione negli anni 2002, 2003 e 2004 di ritenute alla fonte su interessi pagati ad obbligazionisti esteri. Il maggior accantonamento si è reso necessario per tenere conto del più recente certificato dei carichi fiscali pendenti rilasciato dal Fisco portoghese, dal quale per la prima volta emergono i criteri per calcolare gli interessi sulla pretesa fiscale in linea capitale; ii) 3,9 milioni a contestazioni per IMU su immobili da contratti di leasing sia risolti che a reddito, incluse le contestazioni relative all'incorporata Intesa Sanpaolo Provis (di cui 3 milioni senza impatto a conto economico in quanto si tratta del fondo rischi contenzioso fiscale attribuito a seguito della fusione); iii) 1 milione alle citate nuove contestazioni relative al recupero di interessi su IVA ex Medioleasing rispettivamente anni 2008 e 2009 (0,8 milioni) ed ex UBI Banca terzo trimestre 2009 (0,2 milioni); iv) 0,6 milioni per interessi maturati su contenzioso in essere e per spese legali.
– in diminuzione (25,7 milioni) riferibili a:

minore ammontare e rilasci di onorari non più dovuti; viii) 0,1 milioni per chiusura di contenziosi in materia di imposta di registro.
Nel corso del 2023 le controversie definite sono state 161 per un contestato totale di 29,6 milioni, con un esborso di 6,7 milioni.
La Capogruppo ha usufruito della c.d. "tregua/pace fiscale" di cui alla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) definendo liti per 13,2 milioni, al "costo" di 2,7 milioni, con rilasci a conto economico per 5,8 milioni.
Per le partecipate italiane, il contenzioso fiscale al 31 dicembre 2023 ammonta a complessivi 39 milioni (85 milioni al 31 dicembre 2022), fronteggiati da accantonamenti specifici per 5 milioni (9 milioni al 31 dicembre 2022).
La diminuzione del contestato rispetto al 31 dicembre 2022, pari a 46 milioni, è principalmente riferita a:
La diminuzione dell'accantonamento rispetto al 31 dicembre 2022, pari a 4 milioni, è principalmente dovuta all'incorporazione di Intesa Sanpaolo Provis.
Anche la partecipata italiana Intesa Sanpaolo Private Banking ha usufruito della "tregua/pace fiscale", definendo liti per 47,4 milioni, al "costo" di 5,9 milioni.
Le vertenze fiscali delle controllate estere sono di ammontare contenuto. In specie, trattasi di contestazioni del valore complessivo di 8 milioni (invariato rispetto al 31 dicembre 2022) fronteggiate da accantonamenti per 5 milioni (4 milioni al 31 dicembre 2022).
Quanto alle contestazioni, oltre alle variazioni in diminuzione dovute alla differenza di cambio per 0,9 milioni (principalmente riferita alle posizioni inerenti ad Alex Bank), si segnalano i seguenti eventi:
Nei paragrafi che seguono sono fornite informazioni sulle controversie attualmente in essere più rilevanti e su taluni inviti a comparire e questionari notificati a dicembre 2023.
Si tratta di contenziosi aventi ad oggetto recuperi di imposta di registro su operazioni di conferimento aziendale e successiva vendita delle partecipazioni, riqualificati dal Fisco come cessioni di rami aziendali e poi anche oggetto di accertamento di maggior valore del ramo (petitum complessivo di 21 milioni). Tali contenziosi non sono stati definiti con la c.d. "pace fiscale" perché la Banca ha già provveduto al versamento a titolo provvisorio dell'intero ammontare accertato e per effetto della definizione non avrebbe avuto diritto alla restituzione delle somme eccedenti il costo della definizione stessa, oppure perché vi sono fondate prospettive di esito favorevole dei giudizi pendenti in Cassazione.
Il contenzioso ha ad oggetto l'individuazione della soggettività passiva dell'IMU con riferimento ad immobili di proprietà delle società di leasing o banche concessi in locazione finanziaria a terzi, il cui contratto di leasing è stato risolto anticipatamente per inadempimento del locatario ovvero si è sciolto per effetto di procedure concorsuali coinvolgenti il locatario stesso, senza che quest'ultimo abbia però provveduto alla riconsegna del bene al locatore. Su tale questione è sorto negli anni un contenzioso fiscale (che ha riguardato anche la ex Mediocredito Italiano e la Provis) riguardante la riconducibilità della soggettività passiva IMU (ancora) in capo all'utilizzatore ovvero (già) alla società di leasing/banca nel lasso temporale intercorrente tra la data di risoluzione (o scioglimento) del contratto di leasing e la data di materiale riconsegna del bene al locatore. Nel 2020 si è affermata la tesi della soggettività IMU delle società di leasing/banche dalla data di risoluzione giuridica del contratto, indipendentemente dal reimpossessamento del bene. Inoltre, la Legge di Bilancio 2020 ha previsto l'abolizione dell'Imposta unica comunale (IUC), nelle sue componenti relative all'Imposta municipale propria (IMU) e al Tributo sui servizi indivisibili (TASI), e l'unificazione delle due imposte nella nuova IMU e, in data 18 marzo 2020, il Ministero dell'Economia e Finanze – Dipartimento delle Finanze – Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale, con la circolare nr. 1/DF, a commento delle modifiche ha fornito precise indicazioni sulla soggettività passiva della nuova IMU con riferimento alla data della risoluzione del contratto di leasing, in linea con la giurisprudenza prevalente. In considerazione di ciò, la banca ha deciso di procedere, a partire dal 2020, al pagamento dell'IMU su tutti gli immobili in leasing con contratti risolti, indipendentemente dall'avvenuta riconsegna del bene, promuovendo ove possibile le azioni di rivalsa nei confronti

degli ex utilizzatori. È stato altresì deciso il progressivo abbandono di tutti i contenziosi pendenti su accertamenti relativi alle annualità fino al 2019, previo esperimento di un tentativo di conciliazione giudiziale presso i Comuni interessati per l'annullamento delle sanzioni e la compensazione delle spese di giudizio.
Il petitum complessivo è di 6 milioni.
Rispetto al 31/12/2022 si evidenzia che le contestazioni relative al leasing nautico sorte a seguito della verifica avviata nel corso del 2019 dalla Guardia di Finanza di Milano nei confronti dell'incorporata Mediocredito Italiano S.p.A. e che aveva inizialmente riguardato gli anni d'imposta 2014 e 2015, poi estese dall'Agenzia delle Entrate anche alle annualità 2016, 2017 e 2018, si sono definitivamente concluse. Le contestazioni riguardavano l'emissione di una serie di fatture di canoni di leasing in regime di non imponibilità IVA ex art. 8-bis del DPR 633/72, previsto per le operazioni di leasing su imbarcazioni "adibite alla navigazione in alto mare e destinate all'esercizio di attività commerciali". In particolare, le controversie degli anni 2014 e 2016 pendenti rispettivamente in Corte di Giustizia di secondo grado della Lombardia e in Corte di Giustizia di primo grado di Milano si sono definite con la pace fiscale con azzeramento delle sanzioni e degli interessi per entrambe le annualità. Per le annualità 2017 e 2018, sono stati notificati nel corso del 2023 gli avvisi di accertamento di importo non significativo, entrambi definiti in acquiescenza con il pagamento integrale di imposte e interessi e con sanzioni ridotte ad un terzo del minimo irrogato.
Con riguardo alla causa con l'Amministrazione fiscale brasiliana (valore pari a circa 41,6 milioni e accantonamento 8,1 milioni), in tema di imposte sul reddito e di contribuzione sociale per l'anno 1995, della società Banco Sudameris Brasil (ora Banco Santander Brasil) – meglio nota come "Causa PDD1" – il giudizio civile ordinario pende in secondo grado. Per una analisi dettagliata della causa si rinvia alla Nota Integrativa consolidata dei bilanci precedenti.
Si segnala che un'intimazione di pagamento notificata dal Fisco brasiliano ad ottobre 2022 per asserita carenza del deposito giudiziario costituito dal contribuente a copertura del debito fiscale tutt'ora in contestazione è stata annullata a seguito della presentazione di una memoria in opposizione in cui si è dimostrato l'evidente errore di conteggio degli interessi maturati sul deposito giudiziario riconosciuto dallo stesso Fisco brasiliano.
* * *
Si segnala che a fine dicembre 2023 talune Direzione Regionali e Provinciali dell'Agenzia delle Entrate (DRE) hanno notificato ad Intesa Sanpaolo, in qualità di consolidante e poi di incorporante di n. 6 società del Gruppo, "inviti a comparire" ex art. 5 del D.Lgs. n. 218/1997, sollevando dubbi in merito al trattamento fiscale IRES con cui nel 2017 tali ex controllate avevano trattato l'impegno della Capogruppo ad effettuare versamenti soci a copertura degli oneri delle controllate stesse per l'integrazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca (di seguito anche "Banche Venete"). Le società che hanno ricevuto gli inviti entro il 31 dicembre 2023 sono: Cassa di Risparmio di Bologna, Cassa di Risparmio di Forlì e della Romagna, Cassa di Risparmio del Friuli e Venezia Giulia, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, IMI Investimenti. Con la notifica dell'invito a comparire, l'Agenzia delle Entrate ha avviato un procedimento amministrativo che comporta la proroga di 120 giorni del termine per l'eventuale notifica di un avviso di accertamento e in tal modo è stato possibile per l'Agenzia superare il termine di decadenza quinquennale fissato per il periodo d'imposta 2017 al 31 dicembre 2023. Altri inviti (e questionari) sono stati notificati nel corso del mese di gennaio 2024 ad altre società del gruppo, in quanto l'Agenzia delle Entrate ritiene che il termine di decadenza per l'accertamento sul 2017 scadrà il 26 marzo 2024 (anziché il 31 dicembre 2023), applicandosi la proroga di 85 giorni desumibile dalla disposizione recata dall'art. 67 del D.L. 18/2020 convertito dalla L. 27/2020.
Nessun accertamento è stato notificato.
In proposito, si rammenta che con efficacia 26 giugno 2017 Intesa Sanpaolo ha firmato con i commissari liquidatori delle Banche Venete il contratto di acquisto di alcune attività, passività e rapporti giuridici facenti capo alle due banche. Le condizioni e i termini del contratto garantivano la totale neutralità dell'acquisizione rispetto, tra l'altro, alla politica dei dividendi del Gruppo Intesa Sanpaolo, prevedendo a tal fine un contributo pubblico a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all'acquisizione. Secondo quanto previsto dall'art. 7, comma 4, del Decreto Legge 25 giugno 2017, n. 99, convertito con modificazioni dalla Legge 31 luglio 2017, n. 121, il citato contributo non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRES e IRAP in capo a ISP, ferma restando la deducibilità delle spese sostenute nell'ambito delle misure di ristrutturazione aziendale. Gli impegni assunti da Intesa Sanpaolo hanno comportato il sostenimento di oneri funzionali all'integrazione dei compendi acquisiti tra cui, a titolo esemplificativo, oneri di integrazione informatica, oneri di incentivazione all'esodo del personale dipendente, oneri di chiusura, accorpamento e standardizzazione di filiali. Tali attività di integrazione hanno coinvolto l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo.
In tale contesto, Intesa Sanpaolo, che nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento delle proprie controllate ha gestito le iniziative di integrazione a livello di Gruppo, si è fatta carico di salvaguardare le società controllate dall'impatto che avrebbe determinato su di esse il sostenimento di tali oneri, assumendo unilateralmente l'impegno di versare un contributo, nella forma di uno o più versamenti soci in denaro, senza obbligo di restituzione e/o rimborso, pari nel suo ammontare ai costi stimati, al netto dell'effetto fiscale.
Le modalità con cui la Capogruppo si è fatta carico di ristorare l'impatto di tali oneri sulle proprie partecipate e il conseguente trattamento fiscale sono stati in linea con quanto indicato anche nella risposta fornita all'istanza di interpello n. 954-1528/2017 presentata da ISP, nella quale l'Agenzia delle Entrate aveva precisato che "qualunque erogazione che Intesa Sanpaolo dovesse effettuare a favore di altre società del Gruppo, indipendentemente dalle motivazioni, rappresenterebbe in ogni caso un "versamento soci/finanziamento infragruppo" da parte della controllante".
Le varie DRE ipotizzano una contestazione circa la variazione in diminuzione operata dalle controllate con riguardo al provento derivante dall'impegno di ISP al versamento a fondo perduto (maggior imponibile complessivo pari a 69,5 milioni, cui corrisponde un'IRES pari a 16,4 milioni).
Da sottolineare la coerenza di approccio tra le società partecipate, che non hanno sottoposto a tassazione il versamento ricevuto dalla controllante, e quest'ultima che non ha dedotto il versamento effettuato.

Come confermato anche dal parere del consulente che aveva assistito il Gruppo nell'analisi dell'operazione di acquisizione delle Banche Venete nel 2017, le motivazioni dell'Agenzia delle Entrate sono infondate per le seguenti ragioni: i) gli impegni ai versamenti "a fondo perduto" assunti da ISP in qualità di socio a favore delle proprie partecipate non assumono alcuna rilevanza ai fini dell'IRES (e della relativa addizionale) in base a quanto espressamente stabilito dall'art. 88, comma 4, TUIR; ii) i proventi in questione non possono essere qualificati contributi in conto esercizio e quindi assumere rilievo ai fini fiscali perché ai sensi dell'art. 85 TUIR occorre che essi trovino origine in una disposizione di legge o in una previsione contrattuale, mentre nel caso di specie il contributo spetta alle controllate né per legge né per contratto; iii) la tesi formulata dall'Agenzia delle Entrate si pone in contrasto con la ratio delle disposizioni di legge del 2017, volte ad assicurare la neutralità economica per il gruppo ISP della ristrutturazione aziendale, necessaria a seguito dell'acquisizione dei rami d'azienda delle Banche Venete; iv) la tesi delle DRE di tassare il provento in capo alle controllate comunque dovrebbe condurre al riconoscimento della deduzione del costo per la Capogruppo e considerato che l'aliquota IRES di talune controllate era 24% mentre quella di ISP 27,5%, il comportamento concreto adottato dal Gruppo non ha prodotto alcun danno erariale ma anzi un effetto complessivo netto favorevole al Fisco.
Con riguardo alle controversie definite nel periodo, si segnala il contenzioso relativo al conferimento d'azienda e successiva cessione della partecipazione da Intesa Sanpaolo a State Street Bank riqualificato dall'Agenzia delle Entrate in cessione diretta dell'azienda (ai sensi dell'art. 20 D.P.R. n. 131/1986) con richiesta di imposta di registro proporzionale (8 milioni). La Corte di Cassazione, definitivamente pronunciandosi con sentenza depositata a luglio 2023, ha rilevato che la riqualificazione dell'atto di conferimento di un ramo d'azienda, seguito dalla cessione delle partecipazioni nella conferitaria, non è più consentita dalla legge (ai sensi dell'art. 20 del D.P.R. n. 131/1986) e dalla natura di imposta d'atto che riveste l'imposta di registro, come anche osservato dalla Corte Costituzionale nella pronuncia n. 158/2020; per l'effetto, è stato rilasciato l'accantonamento al fondo rischi a suo tempo operato cautelando integralmente la pretesa dell'Agenzia delle Entrate (8 milioni).
* * *
* * *
Si è chiusa senza ulteriori osservazioni e senza debenza di alcuna ulteriore somma la verifica fiscale in materia di IVA sulla filiale di Londra, con riferimento ai periodi d'imposta 2016, 2017 e 2018. Il 4 gennaio 2023 la filiale di Londra ha ricevuto un questionario dell'Agenzia delle entrate inglese con riguardo all'annualità 2020. I quesiti hanno riguardato principalmente tematiche di transfer pricing internazionale. Nel giugno 2023 l'autorità britannica (HMRC) ha acquisito dalla nostra filiale un'ingente documentazione in risposta ai quesiti posti, ancora in fase di analisi da parte della stessa autorità, e sulla quale è attesa la realizzazione di uno o più incontri di approfondimento con i verificatori. Allo stato attuale, i verificatori non hanno ancora effettuato alcun rilievo.
Sono in corso due verifiche fiscali in materia di imposte dirette sulla filiale di New York. Nel dettaglio: i) la prima verifica, iniziata a gennaio 2021, è condotta dall'Internal Revenue Service (IRS) con riferimento alla dichiarazione dei redditi presentata per il periodo d'imposta 2018. Al momento non si segnalano contestazioni; ii) la seconda verifica, notificata a luglio 2021, è condotta dalla città di New York (NYC), con riferimento ai periodi d'imposta 2018 e 2019. Al momento non si segnalano contestazioni. Le verifiche condotte dallo Stato di New York relativamente ai periodi d'imposta 2015 e 2016 e dall'IRS relativamente al periodo d'imposta 2016 si sono chiuse senza contestazioni.
È in corso la verifica sulla filiale di Monaco di Baviera della UBI Banca per gli anni dal 2015 al 2018, avviata nel 2021. I verificatori hanno acquisito la documentazione contabile e fiscale richiesta. Al momento non si segnalano contestazioni.
Per Banca Fideuram sono pendenti in Cassazione, su ricorso della banca, tre cause riguardanti la presunta mancata effettuazione della ritenuta del 27% sugli interessi maturati negli anni 2009, 2010 e 2011 su conti correnti bancari esteri intrattenuti presso la Fideuram Bank (Luxembourg) da due fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese "storici" (Fonditalia e Interfund SICAV), per i quali negli anni accertati Banca Fideuram era unicamente banca collocatrice e banca corrispondente (valore complessivo delle controversie 9,3 milioni).
Intesa Sanpaolo Private Banking, ha da tempo pendenti contenziosi IRES e IRAP relativi alla deduzione (avvenuta negli anni 2011 e seguenti) della quota di ammortamento dell'avviamento, scaturita dai conferimenti dei rami aziendali private di Intesa Sanpaolo e della Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna nel 2009, Banca di Trento e Bolzano e Cassa di Risparmio di Firenze nel 2010, Cassa di Risparmio Pistoia e Lucchesia e Cassa di Risparmio dell'Umbria nel 2013, affrancati dalla conferitaria ai sensi dell'art. 15, comma 10, del D.L. 29 novembre 2008, n. 185.
ISPB si è avvalsa della definizione liti di cui alla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di Bilancio 2023"), c.d. "tregua fiscale", con riguardo a 5 delle 7 liti pendenti. Infatti, per tali annualità, tenuto conto dei versamenti già effettuati a titolo provvisorio e dello scomputo, riconosciuto dall'Agenzia delle Entrate, dal costo della definizione dell'imposta sostitutiva del 16% a suo tempo versata, il limitato esborso derivante dalla definizione è stato giudicato positivamente rispetto alla prosecuzione del lungo contenzioso.
Sulle cause ancora pendenti, relative agli anni 2012 e 2016, anche in base al parere rilasciato dal consulente, il rischio di passività è valutato di tipo possibile, in quanto la legittimità dell'affrancamento degli avviamenti che si generano ex novo in capo alla conferitaria – posto a suo tempo in essere anche da altre società del Gruppo e contestato a nessuna – è stata esplicitamente ammessa dall'Agenzia con la Circolare n. 8/E del 2010 ed è coerente con le previsioni dell'art. 15, comma 10, del D.L. n. 185/2008.

Cargeas Assicurazioni, società di assicurazione acquisita da Intesa Sanpaolo Vita il 27 maggio 2021, è stata interessata da una verifica dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti, volta a riscontrare la corretta applicazione, con riferimento alle annualità dal 2010 al 2018, delle disposizioni tributarie in materia di assicurazioni private e di contratti vitalizi di cui alla legge 29 ottobre 1961, n. 1216.
In esito alla verifica è stata contestata la classificazione delle polizze assicurative aventi ad oggetto il rischio di "perdita d'impiego" (obbligatoriamente connessi ai finanziamenti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio e facoltativamente ad altri mutui, finanziamenti e crediti al consumo), soggette all'imposta sui premi assicurativi con aliquota del 2,5%, in polizze per assicurazione del rischio di "credito", soggette ad aliquota del 12,5%. L'Agenzia sostiene che sebbene il rischio assicurato (sulla cui base il premio viene determinato con criteri di natura statistico/attuariale) sia rappresentato dalla perdita dell'impiego, sarebbe applicabile l'aliquota del 12,5% prevista per le assicurazioni contro il rischio di credito, nella considerazione che la polizza – in ultima istanza – tutelerebbe l'interesse patrimoniale dell'ente finanziatore alla riscossione del proprio credito.
La contestazione non è una novità per il settore e le imprese assicurative da anni ritengono apodittiche e strumentali le motivazioni dell'Agenzia. Anche l'ANIA è intervenuta sul tema con la circolare prot. 0082 del 5 marzo 2021 (che richiama la circolare prot. 127 del 21 aprile 2005) segnalando come tale assunto dell'Agenzia crei una serie di conseguenze asistematiche e abnormi sicuramente estranee alla volontà del legislatore della Legge n. 1216, ma anche all'orientamento della stessa Amministrazione finanziaria, che sul punto si era espressa a favore dell'aliquota del 2,5% nella circolare n. 29/E del 2001.
Nel merito, precisa l'ANIA, nelle polizze la qualifica di assicurato è individuata nella persona fisica che aderisce in piena autonomia alla polizza collettiva proposta dall'istituto finanziatore e tale assetto contrattuale vale a riconoscere nel debitore persona fisica il soggetto nell'interesse del quale la polizza viene stipulata, in quanto il rischio oggetto della copertura (perdita dell'occupazione che determina l'impossibilità di onorare il debito) non può che prodursi in capo a quest'ultimo.
Inoltre, dallo schema negoziale si evince che il finanziatore è il contraente della polizza esclusivamente sul piano formale, mentre, in virtù della manifestazione della propria volontà di aderire al contratto e del costo addebitatogli che si riferisce esclusivamente al premio assicurativo pagato, è il lavoratore finanziato a rivestire, effettivamente, la qualifica di contraente, oltre che quella di assicurato.
Infine, ad ulteriore supporto va considerato che anche la comunicazione dei dati e delle notizie relative ai soggetti contraenti annualmente trasmessa all'Anagrafe tributaria contempla l'indicazione dei singoli aderenti alla polizza collettiva, in quanto soggetti che sopportano l'onere del premio.
A seguito della verifica, Cargeas ha ricevuto:
Per le argomentazioni ben espresse dall'ANIA e per le valutazioni formalizzate dai difensori patrocinanti, la Società ritiene che il rischio di soccombenza sia possibile, ma non probabile.
Infine, in merito alla medesima fattispecie si ricorda che Intesa Sanpaolo Assicura ha ricevuto nel mese di aprile 2021 i seguenti due questionari: a) uno afferente alle annualità 2012 e 2013 per la ex Bentos Assicurazioni, incorporata da Intesa Sanpaolo Assicura nel dicembre 2013; b) il secondo per l'anno 2012 per la Intesa Sanpaolo Assicura. In esito a tali questionari l'Agenzia delle entrate ha notificato, nel mese di maggio 2023, tre avvisi di accertamento dei quali due relativi alla ex Bentos Assicurazioni per le annualità 2012 (imposta 5 mila euro, sanzioni 12 mila euro, oltre interessi) e 2013 (imposta 30 mila euro, sanzioni 75 mila euro, oltre interessi) e uno riferito a Intesa Sanpaolo Assicura anno 2012 (imposta 0,3 milioni, sanzioni 0,8 milioni, oltre interessi per 0,1 milioni). Le posizioni della ex Bentos sono state definite, mentre per quella di Intesa Sanpaolo Assicura è stato proposto ricorso attualmente pendente in primo grado.
Il 28 dicembre 2023 Fideuram ISPB Asset Management SGR (Fideuram SGR) ha ricevuto dall'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia un invito a comparire per lo stesso 28 dicembre in relazione all'annualità 2017 per IRES e IRAP, a seguito della documentazione consegnata in risposta a questionario notificato il 4 agosto 2023, e ciò al fine di instaurare il contraddittorio in ordine a presunte criticità di transfer pricing emerse in relazione alle transazioni relative ai corrispettivi per commissioni percepite da Fideuram SGR per l'attività di gestore delegato di fondi di investimento effettuata in favore della consociata irlandese Fideuram Asset Management Ireland (delegante). Con particolare riguardo a tali commissioni di gestione, l'Agenzia riprende analoghe rettifiche effettuate per le annualità dal 2011 al 2013 (che diedero luogo ad atti di accertamento con adesione per tali annualità) nonché per l'annualità 2016 alla quale Fideuram ha aderito sottoscrivendo l'atto di accertamento con adesione il 15 dicembre 2022 e provvedendo al pagamento dell'importo dovuto (0,22 milioni) il 20 dicembre 2022. Con tale invito l'Agenzia rettifica l'imponibile 2017 di Fideuram SGR in aumento per 1,14 milioni, da cui maggiore IRES di 0,27 milioni (oltre interessi per 0,05 milioni) e maggiore IRAP di 0,06 milioni (oltre
interessi per 0,01 milioni), e così per complessivi 0,3 milioni circa. Si aggiunge, peraltro, che risulta prossima la definizione degli accordi bilaterali presentati nel 2020 (quindi, applicabili da tale periodo per 5 anni) alle autorità irlandesi e italiane sull'attività contestata.
Con riferimento a Eurizon Capital SGR (EC ITA) in merito all'invito ricevuto il 22 dicembre 2022 relativo all'IRES e all'IRAP 2016, nel corso del 2023 si sono sviluppate intense interlocuzioni con l'Ufficio accertatore, al termine delle quali l'Ufficio ha rivisto la propria posizione iniziale.
Si ricorda che nell'invito a comparire l'Ufficio aveva: 1) individuato la presenza in capo ad Eurizon Capital SA (EC LUX) di un intangibile (ammortizzabile solo fiscalmente e fino all'esercizio 2018) asseritamente apportato a suo tempo da EC ITA a favore di EC LUX, che avrebbe inciso sulla corretta quantificazione del prezzo dovuto da EC LUX a favore di EC ITA a fronte delle prestazioni da quest'ultima rese alla EC LUX; 2) negato, anche a motivo dell'assenza di riferimenti al suddetto intangibile, l'affidabilità della documentazione sul Transfer Pricing (TP) prodotta dalla società e dunque 3) negato la penalty protection che una documentazione TP idonea garantisce; 4) ritenuto applicabile al caso di specie, non il metodo del Comparable Uncontrolled Price (CUP) adottato dalla società ma il metodo del Transactional Net Margin Method (TNMM). Per l'effetto, AdE aveva ipotizzato di riprendere a tassazione in Italia in capo ad EC ITA 151,1 milioni (su 208 milioni) del reddito della EC LUX, con conseguente debenza di maggiori imposte per IRES e IRAP pari a 50 milioni, sanzioni in misura ridotta a un terzo in caso di acquiescenza pari a 15 milioni e interessi pari a 9,6 milioni, per una pretesa iniziale complessiva pari a 104,6 milioni.
A seguito di un intenso confronto l'Ufficio, di fatto accogliendo le argomentazioni della società, ha: 1) abbandonato la tesi della rilevanza dell'intangibile, 2) ammesso l'idoneità della documentazione TP prodotta dalla società e dunque 3) escluso l'applicabilità delle sanzioni; nel merito, poi, l'Ufficio ha dapprima ampliato il campione di operazioni ritenute comparabili (laddove invece EC ITA aveva escluso dall'analisi talune operazioni perché ritenute non comparabili) e spostato la collocazione del corretto prezzo di trasferimento dal primo al terzo quartile.
La proposta di adesione basata sui seguenti elementi: maggior imponibile italiano pari a 26,8 milioni (a fronte di 151,1) rispetto al totale di EC LUX di 208 milioni, conseguenti maggiori imposte IRES e IRAP dovute pari ad 8,8 milioni (a fronte di. 50 milioni), oltre ad interessi pari a 1,8 milioni (a fronte di 9,6 milioni), senza applicazione di sanzioni (a fronte di 45 milioni), per un totale di 10,6 milioni (a fronte di 104,6 milioni); è stata accolta con favore dalla società per prevenire un contenzioso tributario per importi importanti, dall'esito non assolutamente certo (perché avente ad oggetto questioni valutative e perciò inevitabilmente soggette a margini di discrezionalità) e che sarebbe durato anni. Pertanto, EC ITA ha concluso mediante atto di adesione la contestazione relativa ai rapporti intercorsi nel 2016 con la controllata lussemburghese EC SA.
Successivamente a tale definizione, l'Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Lombardia ha notificato alla EC ITA un nuovo questionario in tema di IRES e IRAP per l'anno 2017 "al fine di verificare l'eventuale persistenza delle criticità fiscali in materia di prezzi di trasferimento infragruppo definite in relazione al periodo d'imposta 2016". EC ITA, in data 22 giugno, ha inviato all'Agenzia il "Master File" e la "Documentazione Nazionale" e, il successivo 27 giugno, la documentazione richiesta (bilancio di verifica e prospetto riepilogativo delle variazioni in aumento e in diminuzione IRES e IRAP).
A seguito della ricezione di analogo questionario ricevuto il 23 novembre 2023 per l'anno 2018, EC ITA ha inoltre trasmesso alla medesima Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Lombardia copia della "Documentazione Nazionale" in materia di prezzi di trasferimento per il periodo d'imposta 2018, unitamente al bilancio di verifica e al dettaglio delle variazioni in aumento e in diminuzione ai fini IRES e IRAP.
Si rammenta, inoltre, che il 4 aprile 2023 è iniziata un'analoga verifica fiscale su Epsilon SGR S.p.A. ("Epsilon") da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti con riguardo all'annualità 2017 in materia di imposte dirette, IRAP, IVA e obblighi dei sostituti d'imposta. Nel corso della verifica, il controllo è stato formalmente esteso all'annualità 2018 limitatamente alle operazioni infragruppo con soggetti non residenti. Nell'ambito del verbale di chiusura ("PVC") stilato il 6 ottobre 2023, in relazione alle annualità in esame 2017 e 2018 l'Ufficio i) ha rilevato il mancato allineamento alle condizioni di libera concorrenza della transazione cross-border avente ad oggetto il servizio di gestione di OICR prestato da Epsilon alla consociata lussemburghese EC LUX e ii) ha definito un maggior imponibile pari a complessivi 29,6 milioni sui due anni, calcolati nell'ipotesi che il corretto prezzo di trasferimento coincidesse con il terzo quartile dell'intervallo dei prezzi applicati nelle operazioni comparabili con soggetti indipendenti, secondo la stessa impostazione con cui EC ITA aveva concluso l'accordo di adesione per l'annualità 2016.
Sono quindi stati avviati i contatti con l'Agenzia per fare in modo che i rapporti tra EC ITA, Epsilon SGR ed EC LUX fossero esaminati in maniera coerente e coordinata.
La Direzione Regionale, per non decadere dal potere di accertamento relativo al periodo d'imposta 2017 (il 2018 scadrà entro il 31 dicembre 2024) il 22 dicembre 2023 ha notificato ad entrambe le società EC ITA ed Epsilon due inviti a comparire ai fini IRES e IRAP per il giorno 28 dicembre 2023 in cui si ipotizza:
Nel giorno indicato è stato dato avvio al procedimento che si dovrà concludere entro il prossimo 29 aprile 2024.
Peraltro, in base ai numerosi incontri tra le società e la Direzione Regionale della Lombardia nel corso del 2023, si ritiene possibile una definizione degli accertamenti con importi significativamente inferiori a quelli contestati.
Con riguardo alle società controllate estere si segnalano le principali posizioni di contenzioso in essere e le verifiche fiscali in corso.
Intesa Sanpaolo Brasil S.A. – Banco Multiplo è stata oggetto di una verifica da parte del Receita Federal do Brasil (RFB), cui ha fatto seguito un avviso di accertamento in tema di imposte dirette per gli anni 2015 e 2016. La contestazione riguarda principalmente l'improprio utilizzo di perdite fiscali pregresse della Indosuez W.I. Carr Securities Brazil Distribuidora de Titulos e Valores Mobiliarios S.A., ad avviso delle autorità fiscali brasiliane non spettanti poiché generate prima della riorganizzazione che ha interessato Intesa Sanpaolo Brasil S.A. – Banco Multiplo e che ne avrebbe modificato l'attività svolta e la compagine societaria. Il rilievo mosso dal RFB è pari a 1,9 milioni complessivi in linea capitale, oltre interessi per 0,6 milioni.

Alexbank ha in corso una verifica fiscale relativa alla corporate income tax, con riferimento ai periodi d'imposta 2018 e 2019. Al momento non risultano formulate contestazioni. Inoltre, è pendente un contenzioso avente ad oggetto il mancato versamento dell'imposta di bollo da parte delle filiali della banca del valore complessivo di 1,2 milioni per i periodi d'imposta 1984 – 2008. La verifica fiscale sull'imposta di bollo relativa al periodo d'imposta 2020 si è chiusa senza rilievi.
Si è chiusa senza rilievi la verifica fiscale su IMI SEC in relazione alle imposte dirette, avente ad oggetto le annualità 2015 e 2016; è invece in corso un audit condotto dallo Stato di New York sempre in relazione al reddito d'impresa, avente ad oggetto le annualità 2015, 2016 e 2017.
Infine, da aprile 2022, EXELIA è stata oggetto di verifica fiscale da parte dell'amministrazione fiscale rumena con riferimento alla corporate income tax relativamente ai periodi d'imposta 2016 e 2017. Al momento non si segnalano rilievi.
A fronte della totalità delle pratiche di contenzioso fiscale in essere al 31 dicembre 2023, per un valore complessivo, come in precedenza indicato, di 155 milioni, di cui 108 milioni relativi a Intesa Sanpaolo, nell'attivo dello stato patrimoniale di Gruppo sono iscritti circa 40 milioni di crediti per importi pagati a titolo provvisorio in presenza di accertamenti, 12,3 milioni dei quali riferiti alla Capogruppo.
La quota del fondo rischi che fronteggia le relative controversie con iscrizione a ruolo provvisoria ammonta a circa 19 milioni, di cui 11,7 milioni relativi a Intesa Sanpaolo.
Detti versamenti a titolo provvisorio sono stati effettuati in ottemperanza a specifiche disposizioni legislative, che ne prevedono l'obbligatorietà in base a un meccanismo di tipo automatico del tutto indipendente dall'effettiva fondatezza delle connesse pretese fiscali, e quindi dal maggiore o minore rischio di soccombenza nei relativi giudizi. Si tratta cioè di pagamenti eseguiti unicamente in ragione dell'esecutorietà di cui sono dotati gli atti amministrativi che contengono la pretesa fiscale di riferimento, la quale non viene meno neppure in presenza di impugnazione, che non ha efficacia sospensiva, e nulla toglie o aggiunge alle valutazioni sull'effettivo rischio di soccombenza, la cui misurazione è operata secondo il criterio previsto dallo IAS 37 per le passività.

La Divisione Insurance sovrintende alla gestione delle società controllate Intesa Sanpaolo Vita (che, dal 1° dicembre 2023 ha incorporato Intesa Sanpaolo Life), Intesa Sanpaolo Assicura, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo RBM Salute, InSalute Servizi e Intesa Sanpaolo Insurance Agency con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo e potenziare il concetto di Banca Assicurazione.
Nell'ambito della gestione dei rischi delle imprese di assicurazione, il Gruppo Intesa Sanpaolo Vita (da qui in poi anche "Gruppo Assicurativo") si è dotato di un efficace sistema di gestione dei rischi, proporzionato alla natura, alla portata e alla complessità dell'attività esercitata dalle società e funzionale a mantenere i rischi cui l'impresa è esposta a un livello accettabile, coerente con le disposizioni patrimoniali.
Il sistema di controllo e gestione dei rischi per l'intero perimetro del Gruppo Assicurativo è conforme a quanto previsto dalla normativa di vigilanza assicurativa e coerente con la corrispondente normativa interna al Gruppo Intesa Sanpaolo sul sistema di controllo, attraverso la declinazione dei principi di riferimento e la definizione delle responsabilità degli organi sociali e delle funzioni con compiti di controllo che contribuiscono al corretto funzionamento del sistema dei controlli interni.
Il processo di gestione dei rischi del Gruppo Intesa Sanpaolo Vita è regolato in coerenza con l'autovalutazione del proprio profilo di rischio (Own Risk and Solvency Assessment – ORSA) e la propensione al rischio dello stesso (Risk Appetite Framework o RAF). Alla documentazione di primo livello sopra citata, si aggiungono politiche e guide operative inerenti ai processi di gestione di tutti i rischi a cui il Gruppo Assicurativo è esposto.
Nel processo di gestione dei rischi si delineano quattro macro-fasi:
– identificazione e valutazione dei rischi;
La prima macro-fase, in particolare nella specificità del risk assessment, consente all'Alta Direzione di avere un'immediata panoramica dell'esposizione ai rischi che consente di guidare i processi decisionali e la definizione delle priorità d'azione, anche a livello di pianificazione strategica.
Il processo di risk assessment è costituito da quattro fasi da svolgere con frequenza almeno annuale (o al verificarsi di particolari eventi):
Sono ricompresi in tale processo anche i rischi difficilmente quantificabili ritenuti materiali per il Gruppo Assicurativo e vengono eventualmente proposte attività di mitigazione per gestirli.
Concluso il processo di risk assessment, vengono gestiti i rischi identificati seguendo le modalità ed i limiti operativi di tolleranza riportati all'interno del Risk Appetite Framework e nelle politiche che costituiscono il framework di gestione dei rischi. L'ultima fase prevede il monitoraggio e la quantificazione dei rischi.
All'interno delle attività ricomprese nella fase di monitoraggio dell'esposizione al rischio, è prevista l'effettuazione di alcuni stress test. Gli stress test sono rappresentati da un insieme di tecniche usate dalle società del Gruppo Assicurativo per:
Qualora i risultati degli stress test evidenzino il potenziale mancato rispetto dei requisiti minimi regolamentari e/o l'inadeguatezza dei presidi posti a fronte di ciascun rischio, il Comitato per il Controllo interno e i Rischi di ciascuna compagnia del Gruppo Intesa Sanpaolo Vita discute e propone al Consiglio di Amministrazione delle società eventuali interventi migliorativi di consolidamento della stabilità patrimoniale della società tenendo in considerazione la solvibilità anche a livello di Gruppo Assicurativo.
A tale attività si aggiunge un processo strutturato di raccolta delle informazioni necessarie al calcolo degli indicatori e delle metriche definite per le dimensioni di rischio del Risk Appetite Framework volte al controllo dei limiti e delle soglie di early warning.
Nell'ambito del Risk Appetite Framework, infatti, il Gruppo Assicurativo si è dotato di limiti e soglie di early warning sui principali fattori di rischio a cui è esposto. In particolare, i principali limiti e soglie previsti riguardano i rischi legati a:
– solvibilità: livelli di Solvency Ratio, livelli dei singoli moduli di rischio in rapporto agli Own Funds, livello di Economic Capital (ECAP);

Il Gruppo Assicurativo, inoltre, è dotato di un documento di regole in materia di concentrazione dei rischi che definisce le concentrazioni da ritenere significative e le relative modalità di calcolo, al fine di mitigare il rischio che le stesse producano effetti negativi sulla solvibilità e sulla situazione finanziaria.
In particolare, l'obiettivo è la definizione delle concentrazioni dei rischi tali che siano coerenti con la strategia e politica di gestione dei rischi e con le politiche in materia di investimenti.
Le concentrazioni di rischio vengono identificate valutando l'impatto che esse possono avere sulla situazione patrimoniale e di solvibilità della società, in seguito a scenari avversi sui principali fattori di rischio, sia di tipo finanziario che di tipo tecnico.
I rischi tipici del portafoglio assicurativo Vita (gestito attraverso Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita) possono essere riassunti in tre categorie: rischi di tariffazione, rischi demografico-attuariali e rischi di riservazione. I rischi tipici del portafoglio assicurativo Danni (gestito attraverso Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo RBM Salute e
Intesa Sanpaolo Vita), invece, sono riconducibili principalmente a rischi di tariffazione e di riservazione.
I rischi di tariffazione vengono presidiati dapprima in sede di definizione delle caratteristiche tecniche e di pricing di prodotto e nel tempo mediante verifica periodica della sostenibilità e della redditività (sia a livello di prodotto che di portafoglio complessivo delle passività). Con specifico riguardo al portafoglio assicurativo Vita, in sede di definizione di un prodotto viene utilizzato lo strumento di profit testing, con l'obiettivo di misurarne la redditività e di identificare in via preventiva eventuali elementi di debolezza attraverso specifiche analisi di sensitivity.
I rischi di riservazione vengono presidiati in sede di determinazione dei flussi di cassa contrattuali attesi (Present Value of Future Cash Flows - PVFCF) sia attraverso la corretta verifica della determinazione del valore rappresentativo degli impegni verso gli assicurati sia attraverso opportuni controlli sui flussi proiettati, ovvero controlli di tipo andamentale e di coerenza rispetto alle eventuali analisi di impatto/stime condotte precedentemente alla data di valutazione o rispetto all'analisi di movimento.
Con riferimento all'assunzione del rischio delle polizze del portafoglio Danni, le polizze al momento dell'acquisizione vengono controllate con un sistema automatico di riscontro dei parametri assuntivi associati alla tariffa di riferimento. Il controllo, oltre che formale, è quindi anche sostanziale e consente, in particolare, di accertare esposizioni a livello di capitali e massimali, al fine di verificare la corrispondenza del portafoglio con le impostazioni tecniche e tariffarie concordate con la rete di vendita. In seconda battuta sempre con riferimento all'assunzione del rischio delle polizze del portafoglio Danni, vengono effettuati controlli statistici per verificare situazioni potenzialmente anomale (come, ad esempio, la concentrazione per zona o tipologia di rischio) e per tenere sotto controllo i cumuli a livello di singola persona (con particolare riferimento alle polizze che prevedono coperture nei rami infortuni e malattia). Ciò anche allo scopo di fornire le opportune indicazioni sui profili di portafoglio alla unità organizzativa attuariato e riassicurazione, per impostare il piano riassicurativo annuale.
Infine, i rischi demografico-attuariali, tipici del business Vita, si manifestano qualora si misuri un andamento sfavorevole della sinistralità effettiva rispetto a quella stimata nella costruzione della tariffa e sono riflessi a livello di riservazione. Per sinistralità si intende non solo quella attuariale, ma anche quella finanziaria (rischio di tasso di interesse garantito). La società presidia tali rischi mediante una sistematica analisi statistica dell'evoluzione delle passività del proprio portafoglio contratti, suddivisa per tipologia di rischi e mediante simulazioni sulla redditività attesa degli attivi posti a copertura delle riserve tecniche.
Le compagnie del Gruppo Assicurativo, ai sensi dell'articolo 1 lettera r-bis del Codice delle Assicurazioni Private, adottano, per il calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, la "formula standard" (art. dal 45-quinquies a 45-undecies), con utilizzo, in aggiunta, dei parametri specifici di impresa per i rischi di tariffazione e riservazione del business Danni. Il calcolo del requisito patrimoniale a livello di Gruppo Assicurativo avviene tramite consolidamento dei dati delle singole società.
Nell'ambito del suddetto calcolo ed in coerenza con la richiamata normativa, quali elementi principali del requisito vengono definiti:

Nella tabella seguente sono riepilogate le passività assicurative (per le quali viene quindi applicato il principio IFRS 17), sia relative al business diretto che ceduto, al lordo delle elisioni intercompany, suddivise per macro-tipologia di prodotto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| -- | ------------------- | -- |
| Concentrazione dei rischi sottostanti per tipologia di prodotto |
2023 |
|---|---|
| Vita | 118.021 |
| Multiramo | 33.041 |
| Gestioni Separate | 67.300 |
| Contratti di puro rischio | 778 |
| Unit linked / Fondi pensione | 16.902 |
| Danni | 1.828 |
| Auto | 171 |
| Non Auto | 1.657 |
| Totale | 119.849 |
Di seguito viene dettagliata la ripartizione per scadenza delle passività finanziarie (valutate in accordo al principio IFRS 9) relative al comparto Vita, al lordo delle elisioni intercompany, rappresentate dalle attività a copertura degli impegni derivanti dalle unit linked, index linked, da altri prodotti assicurativi (nello specifico, dal prodotto Risparmio Insurance) e dalle passività subordinate.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Con scadenza | Con scadenza | Totale al | Totale al |
| 31.12.2022 | |||
| 24 | 52.038 | 52.062 | 70.583 |
| - | - | - | - |
| - | - | - | 1.562 |
| - | 2.223 | 2.223 | 2.222 |
| 24 | 54.261 | 54.285 | 74.367 |
| nei 12 mesi | oltre i 12 mesi | 31.12.2023 |
Nelle tabelle seguenti sono riportati i risultati dell'analisi di sensitività rispetto ai principali parametri del rischio assicurativo, sulle principali grandezze di bilancio. Vengono forniti gli impatti sul margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin - CSM) e di, conseguenza, sullo stato patrimoniale e conto economico.
L'analisi in oggetto ha identificato i fattori di rischio a cui sono esposte le compagnie del Gruppo Assicurativo, identificando le ipotesi operative da stressare, come segue:
Relativamente al business Vita, l'impatto nei diversi scenari di stress è stato determinato esclusivamente al lordo della riassicurazione in quanto si ritiene l'effetto di quest'ultima poco significativo, al contrario per il business Danni i risultati sono esposti al lordo e al netto della riassicurazione.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | 31.12.2023 | ||
| Variazione CSM (a) | Utile netto (b) | Patrimonio netto (b) | |
| Vita | |||
| Spese + 10% | -168 | -21 | -21 |
| Lapse + 10% | -449 | -22 | -22 |
| (a) Lordo effetto fiscale | |||
| (b) Netto effetto fiscale |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | 31.12.2023 | |||||
| Variazione CSM (a) | Utile netto (b) | Patrimonio netto (b) | ||||
| Lordo (c) | Netto (d) | Lordo (c) | Netto (d) | Lordo (c) | Netto (d) | |
| Danni | ||||||
| Loss Ratio +5% | -17 | -16 | -4 | -4 | -6 | -6 |
| Loss Ratio -5% | 17 | 16 | 4 | 3 | 5 | 5 |
| (a) Lordo effetto fiscale | ||||||
| (b) Netto effetto fiscale | ||||||
| (c) Al lordo della riassicurazione | ||||||
| (d) Al netto della riassicurazione |
Tali rischi derivano dal livello o dalla volatilità dei prezzi di mercato di strumenti finanziari che impattano sul valore di bilancio sia delle attività che della passività. I fattori di rischio individuati dalla compagnia sono:
Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo RBM Salute) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze Vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo index e unit linked, ai fondi pensione e alle polizze Danni.
I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 31 dicembre 2023, a 174.645 milioni. Di questi, una quota pari a 89.080 milioni è relativa alle polizze Vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze Danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze index linked, unit linked e fondi pensione ed è pari a 85.565 milioni.
In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze Vita tradizionali rivalutabili, delle polizze Danni e del patrimonio libero.
In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84,23% delle attività, pari a 75.062 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 2,06% ed è pari a 1.838 milioni. La restante parte, pari a 12.218 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (13,71%).
Il valore di bilancio dei derivati ammonta a -39 milioni circa, di questi la quasi totalità è riferita a derivati classificati di copertura, mentre la quota relativa a derivati di gestione efficace118 apporta un contributo positivo di 20 milioni circa.
118 Il Regolamento ISVAP n.36 del 31 gennaio 2011 in materia di investimenti definisce "derivati di gestione efficace" tutti i derivati finalizzati al raggiungimento di prefissati obiettivi di investimento in maniera più veloce, agevole, economica o più flessibile rispetto a quanto sia possibile operando sugli attivi sottostanti.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita sono pari, alla fine del 2023 ed a valori di mercato, a 727 milioni circa e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a 16 milioni circa.
La distribuzione per scadenze della componente obbligazionaria evidenzia un 9,16% a breve (inferiore a un anno), un 25,62% a medio termine e un 49,45% a lungo termine (oltre i 5 anni).
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività finanziarie | Valore di bilancio |
% | Duration |
| Titoli obbligazionari a tasso fisso | 63.779 | 71,57 | 6,49 |
| entro 1 anno | 7.929 | 8,90 | |
| da 1 a 5 anni | 19.976 | 22,42 | |
| oltre i 5 anni | 35.874 | 40,25 | |
| Titoli obbligazionari a tasso variabile/indicizzati | 11.283 | 12,66 | 6,18 |
| entro 1 anno | 236 | 0,26 | |
| da 1 a 5 anni | 2.849 | 3,20 | |
| oltre i 5 anni | 8.198 | 9,20 | |
| TOTALE | 75.062 | 84,23 | - |
| Titoli di partecipazione al capitale | 1.838 | 2,06 | |
| OICR, Private Equity, Hedge Fund | 12.218 | 13,71 | |
| TOTALE AL 31.12.2023 | 89.118 | 100,00 |
La sensitivity del fair value del portafoglio di attivi finanziari rispetto ad un movimento dei tassi di interesse, sintetizzata nella tabella seguente, mette in evidenza l'esposizione del portafoglio: a titolo di esempio, un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa, nei portafogli obbligazionari, di 4.470 milioni.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Valore di Bilancio |
% | Variazione di fair value a seguito di variazione dei tassi di interesse |
|||
| +100 pb | -100 pb | ||||
| Titoli obbligazionari a tasso fisso | 63.780 | 84,97 | 3.854 | 4.367 | |
| Titoli obbligazionari a tasso variabile/indicizzato | 11.282 | 15,03 | 616 | 734 | |
| Effetto copertura al rischio tasso di interesse | - | - | - | - | |
| TOTALE | 75.062 | 100,00 | 4.470 | 5.101 |
In conformità a quanto enunciato dal principio IFRS 17, il Gruppo Intesa Sanpaolo Vita ha definito una metodologia di derivazione dei tassi di sconto per la valutazione dei contratti assicurativi (per i dettagli si veda quanto indicato nella Parte A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio). Di seguito viene riportata la tabella che riepiloga i tassi di sconto applicati dalle diverse società del Gruppo Assicurativo:
| Tasso di sconto |
2023 | 2022 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1 anno | 5 anni | 10 anni | 15 anni | 20 anni | 1 anno | 5 anni | 10 anni | 15 anni | 20 anni | |
| 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2023 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | 31.12.2022 | |
| VFA | 4,09% | 2,90% | 2,90% | 2,96% | 2,89% | 4,01% | 3,87% | 3,84% | 3,77% | 3,53% |
| GMM/PAA | 3,86% | 2,68% | 2,68% | 2,74% | 2,67% | 3,72% | 3,58% | 3,55% | 3,48% | 3,23% |
VFA – Variable Fee Approach
GMM – General Measurement Model
PAA – Premium Allocation Approach
Nella tabella che segue sono riportati i risultati dell'analisi di sensitività rispetto al rischio tasso di interesse sul CSM (Contractual Service Margin), sullo stato patrimoniale e sul conto economico.
L'analisi in oggetto ha identificato i fattori di rischio a cui sono esposte le compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo Vita, identificando le ipotesi finanziarie da stressare, come segue:
– per il business Vita:
o aumento parallelo della curva di sconto pari a 100 punti base (Interest Rate Up +100 punti base);
o decremento parallelo della curva di sconto pari a 100 punti base (Interest Rate Down -100 punti base).
Nota integrativa consolidata – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitività | 31.12.2023 | ||||
| Variazione CSM (a) | Utile netto (b) | Patrimonio netto (b) | |||
| Vita | |||||
| Interest Rate Up + 100 bps | -178 | -38 | -56 | ||
| Interest Rate Down - 100 bps | 36 | -10 | 11 | ||
| (a) Lordo effetto fiscale | |||||
| (b) Netto effetto fiscale |
Relativamente al business Vita, l'impatto nei diversi scenari di stress è stato determinato esclusivamente al lordo della riassicurazione in quanto si ritiene l'effetto di quest'ultima poco significativo. Per il business Danni si ritiene invece trascurabile la sensibilità alla variazione dei livelli dei tassi di sconto.
Nella tabella che segue è riportata la distribuzione per fasce di rating del portafoglio obbligazionario: i titoli con rating AAA/AA pesano per il 4% del totale investimenti mentre il 9,2% circa si colloca nell'area single A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono il 68,1% del totale, mentre è residuale (2,9%) la quota di titoli speculative grade o unrated.
Si fa presente che, con riferimento all'esposizione verso titoli con rating BBB, la parte prevalente dell'esposizione è relativa a titoli obbligazionari emessi dalla Repubblica Italiana.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Dettaglio delle attività finanziarie per rating dell'emittente | Valori di bilancio |
% |
| Titoli obbligazionari | 75.062 | 84,23 |
| AAA | 1.395 | 1,57 |
| AA | 2.094 | 2,35 |
| A | 8.220 | 9,22 |
| BBB | 60.713 | 68,13 |
| Speculative grade | 2.426 | 2,72 |
| Senza rating | 214 | 0,24 |
| Titoli di partecipazione al capitale | 1.838 | 2,06 |
| OICR, Private Equity, Hedge Fund | 12.218 | 13,71 |
| TOTALE | 89.118 | 100,00 |
L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi, Banche Centrali e altri enti pubblici rappresentano il 75,3% dei titoli obbligazionari mentre i titoli di emittenti corporate contribuiscono per circa il 24,7%.
A fine esercizio 2023, i valori di sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di ±100 punti base, sono riportati nella tabella seguente.
| Valore di Bilancio |
% | (milioni di euro) Variazioni di fair value a seguito di variazioni degli spread di credito |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| +100 pb | -100 pb | |||||
| Titoli obbligazionari di emittenti governativi Titoli obbligazionari di emittenti corporate |
56.555 18.507 |
75,34 24,66 |
-3.948 -784 |
4.545 730 |
||
| TOTALE | 75.062 | 100,00 | -4.732 | 5.275 |
Si rileva altresì che l'ammontare dei crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta al 31 dicembre 2023 è pari a 427 milioni, mentre i crediti derivanti da operazioni di riassicurazione risultano essere 41 milioni circa.

Di seguito viene data evidenza dell'ammontare dell'esposizione al rischio credito delle società del Gruppo Assicurativo per i contratti di riassicurazione in essere.
| Gruppo Assicurativo | |
|---|---|
| Attività per la residua copertura | 79 |
| Attività per sinistri accaduti | 157 |
| Crediti derivanti dai contratti di riassicurazione (Danni) | 41 |
| Totale | 277 |
Le coperture riassicurative sono state perfezionate con primari operatori del mercato che soddisfano i requisiti di solidità patrimoniale e finanziaria delineati nelle linee guida di ciascuna società e in conformità al Regolamento IVASS N. 38 del 3 luglio 2018 in materia di sistema di governo societario.
La sensitivity del portafoglio azionario a fronte di un ipotetico deterioramento dei corsi azionari pari al 10% risulta quantificata in -184 milioni, come si evince dalla tabella seguente.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Valore di Bilancio |
% | Variazioni di fair value a seguito di variazioni dei corsi azionari |
|
| -10% | |||
| Titoli azionari società finanziarie Titoli azionari società non finanziarie e altri soggetti |
310 1.528 |
16,87 83,13 |
-31 -153 |
| TOTALE | 1.838 | 100,00 | -184 |
Il 97,9% circa degli investimenti è rappresentato da attività denominate nella divisa comunitaria. A fronte della residuale esposizione al rischio di cambio sono state contrapposte posizioni in strumenti finanziari derivati, principalmente Domestic Currency Swap, nella stessa valuta.
Gli strumenti finanziari derivati sono utilizzati a fini di copertura dei rischi finanziari presenti nel portafoglio investimenti oppure a fini di gestione efficace.
Nella tabella sottostante si riportano i valori di bilancio degli strumenti finanziari derivati al 31 dicembre 2023.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia sottostanti | TITOLI DI DEBITO / TASSI DI INTERESSE |
TITOLI DI CAPITALE, INDICI AZIONARI, COMMODITY, CAMBI |
TOTALE | ||||
| Quotati | Non Quotati |
Quotati | Non Quotati |
Quotati | Non Quotati |
||
| Derivati di copertura | - | -59 | - | - | - | -59 | |
| Derivati di gestione efficace | - | - | 22 | -2 | 22 | -2 | |
| TOTALE | - | -59 | 22 | -2 | 22 | -61 |

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio di non poter adempiere alle obbligazioni verso gli assicurati e gli altri creditori a causa della impossibilità di trasformare gli investimenti in liquidità, ovvero della difficoltà ad effettuare tale trasformazione senza deprimere i rendimenti futuri o comunque incorrere in perdite economiche significative. Il Gruppo Intesa Sanpaolo Vita, pertanto, effettua le proprie valutazioni e indirizza la gestione con l'obiettivo che siano adeguati a riflettere le caratteristiche delle proprie obbligazioni assicurative, favorendo la diversificazione degli attivi e una prudente gestione.
In primo luogo, viene di seguito rappresentato lo smontamento dei flussi di cassa futuri al 31 dicembre 2023 negli anni futuri, sia attualizzati che non attualizzati, suddivisi per il business Vita e il business Danni. Per il business Danni, è ricompresa sia la riserva per copertura residua (Liability for Remaining Coverage – LRC) che la riserva per sinistri accaduti (Liability for Incurred Claims – LIC); per il business Vita, invece, è ricompresa la LRC, in quanto la LIC rappresenta un importo certo in attesa di essere pagato agli assicurati.
(milioni di euro)
| Analisi delle scadenze | Rilascio CashFlow non scontati | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | |||||||||
| fino a 1 anno |
da 1 a 2 anni |
da 2 a 3 anni |
da 3 a 4 anni |
da 4 a 5 anni |
oltre 5 anni | ||||
| Contratti assicurativi | |||||||||
| Vita | 13.453 | 9.111 | 8.733 | 8.317 | 8.645 | 97.410 | |||
| Danni | 460 | 151 | 83 | 53 | 40 | 175 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi delle scadenze | Rilascio CashFlow scontati | ||||||||
| 31.12.2023 | |||||||||
| fino a 1 anno |
da 1 a 2 anni |
da 2 a 3 anni |
da 3 a 4 anni |
da 4 a 5 anni |
oltre 5 anni | ||||
| Contratti assicurativi | |||||||||
| Vita | 13.152 | 8.633 | 8.068 | 7.492 | 7.594 | 63.542 | |||
| Danni | 457 | 145 | 78 | 49 | 36 | 134 |
Il Gruppo Assicurativo considera le previsioni relative alle scadenze dei flussi passivi nel processo di investimento degli attivi, effettuando valutazioni di copertura delle scadenze e di opportunità di rendimento.
Il Risk Appetite Framework ed il processo di gestione ALM considerano limiti di natura prudenziale sia sul rispetto del cash flow matching che tramite indicatori di tipo liquidity coverage ratio. Tali controlli e monitoraggi vengono svolti coerentemente al framework di vigilanza Solvency II.
Per la gestione di particolari condizioni di stress e di carenza di liquidità è stato definito un Contingency Funding Plan, che prevede la convocazione di un Comitato Investimenti straordinario che, sulla base della natura (es. turbolenza sui mercati rispetto a una composizione degli attivi non efficiente) e della durata prevista della situazione di tensione (es. temporanea verso strutturale), opera direttamente sul portafoglio degli attivi, ovvero propone le ulteriori azioni possibili.

I rischi delle altre imprese sono essenzialmente concentrati:
Si tratta di due società veicolo che costituiscono la piattaforma asset-backed commercial paper conduit del Gruppo Intesa Sanpaolo, costituite al fine di rispondere alla strategia di Intesa Sanpaolo di fornire alla clientela un canale alternativo di funding tramite accesso al mercato internazionale delle asset-backed commercial paper. Gli asset originati dalla clientela europea sono acquistati dal veicolo Duomo, mentre al veicolo Romulus spettano gli attivi americani e l'attività di raccolta finanziaria sul mercato statunitense attraverso l'emissione delle asset-backed commercial paper. Si segnala, tuttavia, che a causa dei successivi downgrading di Intesa Sanpaolo intervenuti alla fine del 2014, gli investitori statunitensi hanno progressivamente disinvestito senza che il veicolo avesse la possibilità di trovare nuovi investitori terzi cui collocare le assetbacked commercial paper.
I rischi in capo a tali entità, in particolare quelli di tasso di interesse e di cambio che potrebbero emergere dall'operatività delle due società, devono essere coperti in accordo con le policy di gestione di tali rischi definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo. In linea generale non è consentito alle società assumere posizioni in cambi.
Al 31 dicembre 2023 gli attivi del veicolo Romulus includono 6,89 miliardi di crediti verso il veicolo Duomo.
A fronte di tali attivi il veicolo ha emesso Asset-backed Commercial Papers (ABCP) per un valore di bilancio di 6,89 miliardi che sono stati per la quasi totalità sottoscritti dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.
Quanto al portafoglio del veicolo Duomo, a fine 2023 esso risulta principalmente composto da titoli per 9,79 miliardi.
Nel prospetto che segue sono indicati i dati e le informazioni relative ai due veicoli sopra citati e riferiti al 31 dicembre 2023.
| ROMULUS E DUOMO | Dati veicolo | Linee di liquidità (2) |
Garanzie rilasciate | Titoli emessi | (milioni di euro) di cui: posseduti dal Gruppo |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale attivo |
Perdite cumulate |
natura | importo | importo | importo | classificazione contabile |
Valutazione | |||
| ROMULUS FUNDING CORP. | 6.887 | (1) | - | - | 6.886 | 6.878 | Att.Fin.al costo amm. |
Costo ammortizzato |
||
| DUOMO FUNDING PLC | 9.793 | - | 10.166 | - | - | - |
(1) Interamente rappresentati da finanziamenti erogati a Duomo, per operazioni contabilizzate nel bilancio di quest'ultimo veicolo.
(2) Trattasi di Fully Supporting Liquidity Facilities rilasciate dalla capogruppo Intesa Sanpaolo impegnate per 10.166 milioni a fronte di un accordato pari a 15.000 milioni.
L'incidenza del totale attivo dei conduit Romulus e Duomo, al netto dei rapporti intercorrenti tra i due veicoli, rispetto al totale attivo consolidato, è pari circa allo 1%.
Il rischio del portafoglio dei due veicoli è composto per circa il 45,24% da crediti commerciali e per la restante parte da prestiti al consumo (20,32%), da crediti derivanti da contratti di leasing (1,69%), factoring contracts (2,24%), mutui ipotecari (0,07%), prestiti a PMI (18,27%), da prestiti/contratti di leasing a società farmaceutiche (0,2%), auto loans and leases (11,68%) e da crediti IVA (0,31%). Gli eligible assets detenuti dai veicoli sono espressi principalmente in euro (96,27% del portafoglio complessivo). La restante parte è suddivisa in sterline inglesi (3,32 %) e dollari USA (0,09%), zloty polacco (0,001%), dollari australiani (0,01%) e peso messicano (0,021%).

Sempre con riferimento al portafoglio di eligible assets si forniscono le seguenti informazioni.
Relativamente alla distribuzione per rating del portafoglio crediti si segnala che il 98% risulta privo di rating e il restante 2% risulta con rating superiore alla "A".
Con riferimento alla distribuzione geografica degli assets detenuti dai due veicoli si segnala che i debitori sono localizzati per il 93% in Italia.
Con riferimento ai rischi delle altre imprese, si segnalano anche i potenziali effetti sul Gruppo Risanamento derivanti da un eventuale peggioramento della congiuntura del mercato immobiliare, in considerazione della specifica natura dell'attività svolta dal Gruppo medesimo.
In Italia, da fine 2022 è iniziata una fase di sostanziale stagnazione che potrebbe protrarsi, anche nel 2024, lasciando la crescita annua in linea con quella del 2023 allo 0,7%. A pesare è stato, da fine 2022, lo shock energetico e inflazionistico, su cui si sono innestati gli effetti della restrizione monetaria e la minore generosità dei bonus edilizi. Per contro nel corso del 2024 potrebbero materializzarsi alcuni importanti fattori di ripresa, tra cui il recupero del reddito disponibile reale delle famiglie e l'accelerazione dei flussi di spesa effettiva finanziata dal PNRR.
Queste tendenze dovrebbero prevalere sui freni derivanti dal rialzo dei tassi e dalla stretta sui bonus edilizi a partire dalla seconda metà del 2024, gettando le basi per una crescita del PIL più robusta a partire dal 2025.
Per quanto concerne i consumi, la spesa in servizi risentirà del venir meno della spinta derivante dall'utilizzo degli extrarisparmi e dalla normalizzazione post-pandemica degli stili di vita, quella in beni durevoli dell'effetto del rialzo dei tassi di interesse.
Gli investimenti hanno visto una brusca frenata già nel 2023, per via del rialzo dei tassi e della stretta sui bonus edilizi, tali fattori potrebbero continuare a pesare anche nella prima metà del 2024; una ripresa è attesa nel 2025, trainata soprattutto dall'accelerazione delle opere infrastrutturali finanziate dal PNRR. Il settore delle costruzioni risulta particolarmente penalizzato oltre che dal rialzo dei tassi e dalla minor generosità dei bonus edilizi, dal fatto che i costi dei materiali rimangono storicamente elevati.
La situazione generale precedentemente illustrata si riflette inevitabilmente sul settore immobiliare le cui aspettative sono condizionate dalla crescita dell'economia nonché dalle difficoltose condizioni di accesso al credito; la situazione congiunturale del settore immobiliare appare quindi ancora incerta e complessa così come lo è il quadro macroeconomico di riferimento. L'evoluzione del mercato immobiliare attesa nei prossimi mesi è, infatti, collegata al quadro evolutivo del complesso scenario economico.
Il mercato immobiliare è soggetto ad un andamento ciclico dei valori degli affitti e dei prezzi degli immobili; la durata dei cicli è variabile, ma comunque di norma sempre pluriennale. I fattori macroeconomici che maggiormente influenzano i valori immobiliari e quindi determinano l'andamento dei cicli sono i seguenti:
Per quanto concerne le attività detenute dal Gruppo Risanamento, nell'ambito degli accordi tra LendLease, primario operatore internazionale operante nel settore delle infrastrutture, e le banche finanziatrici per lo sviluppo dell'iniziativa immobiliare Milano Santa Giulia, nel corso del 2023 è stata strutturata una complessa operazione volta a consentire, nell'ambito di un piano che assicuri l'equilibrio economico finanziario del Gruppo Risanamento ex art. 56 del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza: (i) l'ottenimento da parte del Gruppo Risanamento delle risorse finanziarie necessarie per adempiere ai propri impegni assunti con le autorità pubbliche e terze parti in relazione al completamento sia dell'attività di bonifica dell'area sia della realizzazione delle opere infrastrutturali olimpiche di cui alla Convenzione di Variante; (ii) il trasferimento dell'area Milano Santa Giulia a valori in linea con il relativo book value a favore di un fondo d'investimento alternativo, con sottoscrizione delle relative quote da parte delle banche finanziatrici, o loro eventuali aventi causa, e contestuale accollo liberatorio da parte del suddetto fondo dell'indebitamento finanziario vantato dalle banche finanziatrici stesse (o loro eventuali aventi causa) nei confronti del Gruppo Risanamento e con pagamento in favore di Risanamento, a certi termini e condizioni, dell'importo complementare rispetto ai valori sopra richiamati.
Il Termsheet contenente i principali termini e condizioni dell'operazione è stato siglato dalle parti il 22 marzo 2023. Nel corso del secondo trimestre, in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive usuali per questo tipo di operazioni, si è proceduto alla redazione dei contratti definitivi, siglati dalle parti il 29 giugno 2023. Il closing si è quindi perfezionato in data 30 giugno 2023.
In seguito al perfezionamento dell'operazione, il Gruppo Risanamento ha ceduto a terzi il principale asset del Gruppo (Milano Santa Giulia) rimanendo comunque obbligata ad ultimare le opere di ripristino ambientale sul sito ed a realizzare le opere infrastrutturali.
La politica di gestione del Gruppo Risanamento è finalizzata a minimizzare gli effetti delle diverse fasi del ciclo attraverso investimenti in progetti di sviluppo caratterizzati da elevati standard qualitativi in termini di servizi, flessibilità ed efficienza gestionale.
Di seguito viene fornita una rappresentazione dei principali rischi specifici di natura immobiliare gestiti dal Gruppo Risanamento.
Il rischio riguarda tutti i potenziali eventi che possono compromettere il raggiungimento degli obiettivi del piano industriale del Gruppo Risanamento nei tempi e nei contenuti stabiliti.
Il Gruppo Risanamento ha implementato un sistema di monitoraggio continuo sullo stato di attuazione del piano industriale che consente alla Direzione di ottenere le informazioni necessarie per intraprendere le conseguenti azioni correttive.
In relazione agli obiettivi di sviluppo del Gruppo Risanamento, il piano industriale allo stato è strettamente collegato (i) alle obbligazioni rivenienti dagli accordi sottoscritti nell'ambito dell'operazione strutturata nel corso dell'anno per la realizzazione delle attività di bonifica e realizzazione infrastrutture nonché (ii) alla valorizzazione delle iniziative immobiliari in portafoglio. Pertanto, tale rischio trae origine da molteplici fattori, tra cui le alee connesse allo sviluppo delle iniziative (che prevalentemente si focalizzano sugli interventi ambientali, infrastrutturali e realizzativi) e le conseguenti difficoltà relative alla concretizzazione di eventuali rapporti di partnership per la valorizzazione ed il finanziamento delle iniziative stesse.
Il potenziale rischio si concretizza altresì nel disallineamento sotto il profilo temporale dei target di sviluppo definiti all'interno del piano rispetto alle opportunità concesse dalle leggi urbanistiche.
Il Gruppo Risanamento ha istaurato con la Pubblica Amministrazione un rapporto di confronto e coinvolgimento continuo. Inoltre, il Gruppo Risanamento è supportato da professionisti di primario standing selezionati attraverso un processo strutturato che garantisce la scelta di soggetti dalle comprovate capacità tecniche per le attività di progettazione urbanistica coerenti con i target definiti.
La realizzazione delle iniziative immobiliari, nonché l'esecuzione degli impegni contrattualmente assunti (ultimazione delle opere di ripristino ambientale e realizzazione delle opere infrastrutturali sull'iniziativa di sviluppo Milano Santa Giulia). presentano i rischi connessi all'attività di progettazione, alle problematiche ambientali, all'attività edificatoria, nonché alla sua durata e alla potenziale esposizione dell'iniziativa alla ciclicità del mercato immobiliare.
Tale ultimo aspetto è connaturato a progetti di grande dimensione e di lungo periodo che, dovendo coniugare gli adempimenti amministrativi all'innovativa qualità progettuale, utilizzandola quale stimolo alla domanda presente sul mercato, non può che risentire degli effetti ciclici del settore immobiliare.
Il potenziale rischio in oggetto si traduce, inoltre, nella possibilità che i) errori o criticità di progettazione compromettano gli obiettivi di tempestività e corretta realizzazione delle opere ii) le opere non siano, per cause imputabili all'appaltatore, realizzate nei tempi e nei modi previsti.
Con riferimento al punto i), il Gruppo Risanamento si è dotato di un processo strutturato di selezione dei progettisti che mira ad identificare professionisti di comprovate capacità tecniche; inoltre è prevista la stipula di accordi con clausole contrattuali di garanzia e manleva. Il Gruppo Risanamento monitora le attività di progettazione attraverso un dialogo costante con le controparti in tutte le attività correlate tramite verifica degli avanzamenti periodici della qualità e della conformità del lavoro.
Con riferimento al punto ii), il Gruppo Risanamento adotta processi strutturati di selezione del fornitore, al fine di selezionare appaltatori che, oltre a requisiti di onorabilità, eticità, idoneità tecnico professionale, adeguatezza operativa/organizzativa, presentano un elevato grado di solidità patrimoniale e finanziaria. È previsto un monitoraggio costante dell'attività degli appaltatori, che permette di disporre in ogni momento delle informazioni per valutarne la situazione e per intraprendere tempestivamente le adeguate azioni correttive. Inoltre, sono previste clausole contrattuali di garanzia per il committente.

Complessivamente il portafoglio immobiliare del Gruppo Risanamento è iscritto nel bilancio consolidato di Intesa Sanpaolo per un valore di 107 milioni.
Nel dettaglio il portafoglio si suddivide in:
Come già rilevato, Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da essa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 c.c. e seguenti.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello consolidato e di singola partecipata è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo assegna un ruolo prioritario alla gestione e all'allocazione delle risorse patrimoniali, sia come leva strategica che come strumento per assicurare la coerenza dei piani operativi delle unità di business.
Una volta definiti gli obiettivi strategici di redditività, solidità patrimoniale e di liquidità che il Gruppo intende perseguire, le risorse patrimoniali e finanziarie sono allocate alle unità di business attraverso un processo che ne valuta il potenziale di crescita, la capacità di creazione di valore e l'autonomia finanziaria.
Il capitale a rischio considerato è duplice:
– capitale regolamentare a fronte dei rischi di Pillar 1;
– capitale interno complessivo a fronte dei rischi di Pillar 2, ai fini del processo ICAAP.
Il capitale regolamentare e il capitale interno complessivo differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende da schemi definiti nella normativa di vigilanza, il secondo dalle misurazioni gestionali.
L'attività di capital management si sostanzia, pertanto, nel governo dell'adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica attraverso un attento presidio sia dei vincoli regolamentari di Pillar 1 (dal 1° gennaio 2014 secondo le regole di Basilea 3), sia dei vincoli gestionali di Pillar 2. Le proiezioni sono prodotte anche in situazioni di stress al fine di assicurare che le risorse disponibili siano adeguate a coprire tutti i rischi anche in condizioni congiunturali avverse. Dal 2013 inoltre, il Gruppo redige un Recovery Plan, in linea con le previsioni regolamentari (direttive "Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD" - 2014/59/UE, recepita in Italia il 16 novembre 2015 con D. Lgs. n. 180 e n.181, e "Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD II" - Direttiva (UE) 2019/879, recepita in Italia l'8 novembre 2021 con D. Lgs. n.193, entrato in vigore il 1° dicembre 2021), le prassi internazionali ed in coerenza sia con il Risk Appetite Framework di Gruppo sia con il modello di gestione delle crisi adottato dalla Banca.
Annualmente, nell'ambito del processo di assegnazione degli obiettivi di budget viene svolta una verifica di compatibilità delle proiezioni a livello consolidato e di singola partecipata. In funzione delle dinamiche attese degli aggregati patrimoniali ed economici, se necessario, già in questa fase vengono identificate le opportune azioni di "capital management" per assicurare alle singole unità di business le risorse finanziarie necessarie. Trimestralmente, viene effettuata un'attività di monitoraggio del rispetto dei livelli di patrimonializzazione, intervenendo, quando necessario, con appropriate azioni.
Il rispetto dell'adeguatezza patrimoniale viene perseguito attraverso varie leve, quali la politica di distribuzione dei dividendi, la definizione di operazioni di finanza strategica (aumenti di capitale, emissione di prestiti convertibili e di obbligazioni subordinate, dismissione di attività non strategiche, ecc.) e la gestione degli investimenti, in particolare degli impieghi, in funzione della rischiosità delle controparti.
Ulteriori analisi ai fini del controllo preventivo dell'adeguatezza patrimoniale vengono svolte in occasione di operazioni di carattere straordinario (fusioni, acquisizioni, cessioni, ecc.) sia interne al gruppo che modificative del perimetro dello stesso.
A seguito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), la BCE fornisce annualmente la decisione finale del requisito patrimoniale che Intesa Sanpaolo deve rispettare a livello consolidato.
Il 15 dicembre 2022 Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2023.
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari a 8,83%. A determinare tale requisito concorrono:
119 A seguito della deduzione aggiuntiva Art.3 CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti" – per dettagli si veda quanto riportato nel seguito) apportata ai Fondi Propri di giugno 2023, (relativa al "calendar provisioning" sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2), il Supervisore ha provveduto ad aggiornare il requisito P2R (Pillar 2 Requirement) applicabile nel 2023 (SREP 2022). Pertanto, dal secondo semestre 2023 il P2R su Total Capital è pari a 1,50% (rispetto al precedente 1,72%).
120 La modifica prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1.
121 Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l'esposizione al 31 dicembre 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2023 e per il primo trimestre 2024).
A partire dal 30 settembre 2019, il Gruppo Intesa Sanpaolo, a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE, calcola i coefficienti patrimoniali applicando il cosiddetto Danish Compromise per cui gli investimenti assicurativi, detenuti indirettamente per il tramite di Intesa Sanpaolo Vita, vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.
Come già riportato nella Parte E, rispetto al 31 dicembre 2022, per quanto riguarda l'ambito di applicazione dei modelli interni relativi ai rischi creditizi, si segnala il recepimento dei provvedimenti autorizzativi BCE all'utilizzo a fini regolamentari dei nuovi modelli Corporate (a partire da marzo 2023) e Specialised Lending (a partire da dicembre 2023).
Per quanto riguarda il rischio di controparte, il Gruppo bancario ha migliorato la misurazione ed il monitoraggio del rischio, affinando gli strumenti richiesti nell'ambito della normativa di "Basilea 3". Ai fini segnaletici Capogruppo è autorizzata alla segnalazione del requisito a fronte di rischio di controparte sia per derivati che SFT (Securities Financing Transactions, ossia repo/reverse repo e security lending/borrowing) tramite la metodologia dei modelli interni. Tale autorizzazione è stata ottenuta per i derivati a partire dal primo trimestre del 2014, per gli SFT a partire dalla segnalazione del 31 dicembre 2016.
Ai fini gestionali le metodologie avanzate di misurazione del rischio sono implementate per i derivati OTC di Capogruppo a partire dal 2010 e successivamente estese nel corso del 2015 alle Securities Financing Transactions.
Rispetto al 31 dicembre 2022 si segnala che, a partire dal quarto trimestre 2023, è stato introdotto un processo di monitoraggio dell'impatto, rispetto alle esposizioni stimate verso controparti con contratti di marginazione, di potenziali mancati pagamenti che potrebbero incorrere prima della chiusura delle posizioni in caso di default. Al fine di mitigare tali impatti è stato inoltre introdotto un processo di intercettamento e gestione di controparti ad altro rischio soggette a rischio di regolamento.
Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2023 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le ex Banche e Società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Banka e Privredna Banka Zagreb.
Il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso noto di aver ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024.
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari al 9,33%. A determinare tale requisito concorrono:
Con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) introdotto al fine di mitigarne gli impatti patrimoniali. Inoltre, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo, sin da giugno 2020, non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 relativo alle rettifiche di valore dei crediti successive al 31 dicembre 2019 né della reintroduzione del filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI – il primo in vigore fino al 31 dicembre 2024, il secondo conclusosi il 31 dicembre 2022 - entrambi introdotti dalla Commissione Europea con il Regolamento 2020/873 del 24 giugno 2020 (c.d. "Quick-fix").
Sin da dicembre 2020, il Gruppo Intesa Sanpaolo applica il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 sulla deduzione delle attività sotto forma di software dagli elementi del capitale primario di classe 1, il quale ha introdotto il criterio dell'ammortamento prudenziale applicato a tutte le attività sotto forma di software su un periodo di 3 anni (indipendentemente dalla vita utile stimata a fini contabili). Nello specifico, la differenza, se positiva, tra l'ammortamento accumulato prudenziale e l'ammortamento accumulato contabile (incluse le perdite di valore durevoli) viene completamente dedotta dal capitale CET1, mentre la parte residua (la parte del valore contabile netto di ciascuna attività sotto forma di software non dedotta), è inclusa nei RWA con un fattore di ponderazione del 100%.
Infine, con riferimento alla previsione normativa contemplata dall'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei Fondi propri al 31 dicembre 2023 è ricompresa la deduzione volontaria dal CET1 relativa al calendar provisioning sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2123 .
122 Cfr. nota precedente.
123 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche "deducano" con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.
| Voci del patrimonio netto | Consolidato prudenziale |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
Elisioni e aggiustamenti da consolidamento |
(milioni di euro) TOTALE di cui Terzi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Capitale sociale | 10.435 | - | 56 | - | 10.491 | 122 |
| 2. Sovrapprezzi di emissione | 28.019 | - | - | - | 28.019 | 16 |
| 3. Riserve | 14.876 | -2 | -784 | 753 | 14.843 | 146 |
| 3.5 (Acconti su dividendi) | -2.629 | - | - | - | -2.629 | - |
| 4. Strumenti di capitale | 7.948 | - | - | - | 7.948 | - |
| 5. (Azioni proprie) | -140 | -5 | - | 5 | -140 | - |
| 6. Riserve da valutazione: | -2.160 | -298 | 107 | 194 | -2.157 | -148 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-477 | - | - | - | -477 | - |
| - Coperture su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - |
| - Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-1.506 | -3.172 | - | - | -4.678 | 2 |
| - Attività materiali | 1.843 | - | 39 | - | 1.882 | 19 |
| - Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| - Copertura di investimenti esteri | -24 | - | - | - | -24 | - |
| - Copertura dei flussi finanziari | -318 | 41 | - | - | -277 | - |
| - Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | - | - | - |
| - Differenze di cambio | -1.476 | - | 62 | - | -1.414 | -166 |
| - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - |
| - Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-125 | - | - | - | -125 | - |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti |
-189 | - | - | - | -189 | -3 |
| - Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto |
-199 | - | 6 | 194 | 1 | - |
| - Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
- | 2.829 | - | - | 2.829 | - |
| - Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | 4 | - | - | 4 | - |
| - Leggi speciali di rivalutazione | 311 | - | - | - | 311 | - |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi | 7.750 | 945 | -53 | -890 | 7.752 | 28 |
| Patrimonio netto | 64.099 | 640 | -674 | 62 | 64.127 | 164 |
Nella tavola sopra riportata sono indicate le componenti del patrimonio netto contabile, sommando quelle del Gruppo con quelle di terzi, ripartite per tipologia di imprese oggetto di consolidamento. Più in dettaglio, nella colonna riferita al Gruppo bancario viene indicato l'importo che risulta dal consolidamento delle società appartenenti al Gruppo bancario, al lordo degli effetti economici di transazioni effettuate con altre società incluse nel perimetro di consolidamento; le società controllate, diverse da quelle appartenenti al Gruppo bancario e consolidate integralmente sono qui valorizzate con il metodo del patrimonio netto. Nelle colonne Imprese di assicurazione ed Altre imprese sono riportati gli importi che risultano dal consolidamento, al lordo degli effetti economici derivanti da transazioni effettuate con le società appartenenti al Gruppo bancario. Nelle colonne Elisioni e aggiustamenti da consolidamento sono invece indicate le rettifiche necessarie per ottenere il dato rappresentato in bilancio.

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/valori | Consolidato prudenziale |
Imprese di assicurazione |
Altre imprese |
Elisioni e aggiustamenti da consolidamento |
TOTALE | |||||
| Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
Riserva positiva |
Riserva negativa |
|
| 1. Titoli di debito | 454 | -5.115 | 333 | -3.505 | - | - | -331 | 3.505 | 456 | -5.115 |
| 2. Titoli di capitale | 93 | -570 | - | - | - | - | - | - | 93 | -570 |
| 3. Finanziamenti | 10 | -29 | - | - | - | - | - | - | 10 | -29 |
| Totale al 31.12.2023 | 557 | -5.714 | 333 | -3.505 | - | - | -331 | 3.505 | 559 | -5.714 |
| Totale al 31.12.2022 | 235 | -8.617 | 42 | -6.392 | - | - | -42 | 6.392 | 235 | -8.617 |
La riserva titoli di debito attribuibile alle imprese di assicurazione (negativa per 3.172 milioni) è da leggere congiuntamente alla riseva da valutazione "Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi" (positiva per 2.829 milioni), che accoglie l'effetto del mirroring, meccanismo introdotto dall'IFRS 17, per il tramite del quale il risultato finanziario viene attribuito agli assicurati.
La riserva sui titoli di capitale classificati a livello 1 risulta negativa per circa 472 milioni.
La voce finanziamenti include la riserva relativa ai crediti fiscali del business model HTCS.
| Attività/valori | Titoli di debito | Titoli di capitale | Finanziamenti |
|---|---|---|---|
| 1. Esistenze iniziali | -8.082 | -258 | -42 |
| 2. Variazioni positive | 6.711 | 48 | 60 |
| 2.1. Incrementi di fair value | 5.932 | 42 | 45 |
| 2.2. Rettifiche di valore per rischio di credito | 24 | X | 1 |
| 2.3. Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo | 529 | - | 14 |
| 2.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | 4 | - |
| 2.5. Altre variazioni | 226 | 2 | - |
| 3. Variazioni negative | -3.288 | -267 | -37 |
| 3.1. Riduzioni di fair value | -2.894 | -247 | -26 |
| 3.2. Riprese di valore per rischio di credito | -10 | - | -11 |
| 3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo | -218 | - | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | -9 | - |
| 3.5. Altre variazioni | -166 | -11 | - |
| 4. Rimanenze finali | -4.659 | -477 | -19 |
Nel corso dell'esercizio, Intesa Sanpaolo e le società del Gruppo – in forza di apposite autorizzazioni assembleari – hanno effettuato le seguenti transazioni su azioni proprie della Capogruppo Intesa Sanpaolo:
| Azioni ordinarie: | ||
|---|---|---|
| Rimanenze iniziali | n. | 56.706.787 |
| Acquisti | n. | 743.397.746 |
| di cui destinati all'annullamento (buyback) | n. | 706.004.171 |
| Vendite | n. | -736.049.785 |
| di cui annullamento azioni oggetto di buyback | n. | -706.004.171 |
| Rimanenze finali | n. | 64.054.748 |
Nell'esercizio le riserve in argomento hanno registrato una variazione positiva di 53 milioni, pertanto al 31 dicembre 2023 per piani a benefici definiti è presente una riserva negativa complessiva pari a circa 189 milioni.
Per l'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale si rinvia al separato fascicolo Terzo Pilastro di Basilea 3 – Informativa al pubblico al 31 dicembre 2023.

| Denominazione | Data dell'operazione (a) |
Costo operazione |
Interessenza % (b) |
Margine di intermediaz. (c) |
Utile/ Perdita d'esercizio (c) |
(milioni di euro) Utile/Perdita rilevata dalla data di acquisizione (c) |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Ramo d'azienda di Blue Assistance (società appartenente a Reale Group) costituito dall'insieme organizzato di beni e rapporti giuridici funzionali all'esercizio dell'attività di Third Party Administration (TPA) |
1-apr-23 | 44 | 100 | n.d. | n.d. | n.d. |
(a) Data di acquisizione del controllo.
(b) Criterio del full goodwill.
(c) Poiché si tratta di un ramo d'azienda che è stato incorporato nella società conferitaria non risulta possibile enucleare i dati di conto economico riconducibili al solo ramo d'azienda conferito.
Oltre all'unica operazione di aggregazione aziendale riportata nella tabella precedente, contabilizzata sulla base di quanto previsto dall'IFRS 3, sono state realizzate alcune operazioni straordinarie infragruppo, senza effetti sul bilancio consolidato; tali operazioni, escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3, hanno comportato il trasferimento di rami d'azienda o entità giuridiche tra società appartenenti al Gruppo Intesa Sanpaolo o operazioni di aggregazione tra le società stesse (under common control). In considerazione della finalità meramente riorganizzativa delle operazioni ed in applicazione della policy contabile di Gruppo in materia, esse sono state contabilizzate in continuità di valori contabili, senza la rilevazione di effetti economici. Le principali operazioni infragruppo perfezionate nell'esercizio hanno riguardato:
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 |
| Avviamento iniziale | 3.626 |
| Aumenti | 46 |
| - Avviamenti rilevati nel corso dell'esercizio | 31 |
| - Differenze positive di cambio e altre variazioni | 15 |
| Diminuzioni | - |
| - Rettifiche di valore rilevate nel corso dell'esercizio | - |
| - Disinvestimenti | - |
| - Differenze negative di cambio e altre variazioni (riclassifica tra le attività in via di dismissione) | - |
| Avviamento finale | 3.672 |

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| CGU/Avviamenti | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Banca dei Territori | - | - |
| IMI Corporate & Investment Banking | 56 | 56 |
| Insurance | 1.007 | 976 |
| Asset Management | 1.060 | 1.059 |
| Private Banking | 1.549 | 1.535 |
| International Subsidiary Banks | - | - |
| Bank of Alexandria (Egitto) | - | - |
| Pravex Bank (Ucraina) | - | - |
| Totale | 3.672 | 3.626 |
Nel corso del 2021 Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo RBM Salute avevano valutato l'opportunità di gestire e sviluppare internamente, anche mediante affidamento in outsourcing ad altre società del Gruppo Intesa Sanpaolo Vita e/o a terze parti, alcuni servizi di TPA (Third Party Administrator), ovvero la gestione in outsourcing di taluni sinistri assicurativi. A tal fine, nel corso del 2022 Intesa Sanpaolo Vita aveva costituito una nuova società per azioni, denominata InSalute Servizi, dedicata alla gestione dei sinistri ed allo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate.
La miglior soluzione per il raggiungimento degli obiettivi strategici perseguiti dal Gruppo è stata individuata nella costituzione di una partnership industriale di lungo periodo tra Intesa Sanpaolo Vita e Blue Assistance, società appartenente a Reale Group, specializzata nell'assistenza sanitaria, per la realizzazione di un TPA dedicato alla prestazione di servizi amministrativi, liquidativi, informatici, consulenziali e per lo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate a supporto dell'offerta dei servizi assicurativi in ambito salute. L'accordo ha previsto il conferimento in InSalute Servizi di un ramo d'azienda di Blue Assistance a fronte di un aumento di capitale dedicato e del successivo trasferimento del 10% delle quote di InSalute Servizi da Blue Assistance a Intesa Sanpaolo Vita, in modo da arrivare alla configurazione target societaria concordata dalle parti, che vede Intesa Sanpaolo Vita azionista di controllo al 65% e Blue Assistance al 35%. Il ramo oggetto di conferimento, con un patrimonio netto di circa 4 milioni, è costituito dall'insieme di attività funzionali allo svolgimento dei servizi di TPA, tra le quali principalmente la piattaforma tecnologica, il network di strutture convenzionate ed i contratti di lavoro subordinati.
Il conferimento del ramo si è perfezionato in data 31 marzo 2023, con efficacia giuridica dal 1° aprile 2023, a fronte di un aumento di capitale in InSalute Servizi riservato a Blue Assistance a fronte del quale Intesa Sanpaolo Vita si è diluita inizialmente al 55% nella società conferitaria. Contestualmente al conferimento, sempre nella medesima data, Intesa Sanpaolo Vita ha sostenuto un esborso di circa 10 milioni al fine di acquistare da Blue Assistance un'ulteriore partecipazione pari al 10% di InSalute Servizi. A seguito dell'aumento di capitale e della compravendita delle azioni, le parti hanno quindi raggiunto la configurazione target definitiva che prevede la partecipazione di Intesa Sanpaolo Vita al 65% del capitale di InSalute Servizi e quella di Blue Assistance al 35%. L'accordo prevede inoltre che la quota di Blue Assistance possa essere acquisita da Intesa Sanpaolo Vita con pagamento per cassa mediante un meccanismo incrociato di opzioni put & call esercitabile rispettivamente al quinto o al decimo anniversario della partnership.
I fair value dell'operazione sono stati identificati puntualmente attraverso una fairness opinion predisposta da un esperto indipendente che ha definito sia il fair value del ramo di Blue Assistance conferito, che il fair value di InSalute Servizi a seguito del conferimento.
L'operazione di aggregazione aziendale è stata contabilmente realizzata attraverso tre distinte fasi:
Con riferimento alla prima e ultima fase di cui ai punti precedenti, le operazioni sul capitale sociale successivamente all'acquisizione del controllo che comportano una variazione nella percentuale di controllo, senza che vi sia una contestuale perdita dello stesso, di una società consolidata integralmente sono definite transazioni su non controlling interests e sono espressamente disciplinate dall'IFRS 10. Pertanto, le differenze tra il valore economico ed il valore contabile delle quote di minoranza coinvolte sono state rilevate nel bilancio consolidato in contropartita del patrimonio netto di Gruppo. Nel caso di
specie, sulla base dei valori negoziati dalle parti e del valore di carico di InSalute Servizi nel bilancio del Gruppo Intesa Sanpaolo, le due operazioni hanno determinato nel complesso un impatto positivo sul patrimonio netto di Gruppo di 14 milioni.
Per quanto attiene invece all'acquisizione del 55% del ramo di Blue Assistance con conseguente ottenimento del controllo ai sensi dell'IFRS 10, l'operazione è stata considerata una business combination da contabilizzarsi con il metodo dell'acquisizione, tenendo conto che tale ramo rientra nella definizione di business prevista dall'IFRS 3. In base a tale metodo si è proceduto a: a) identificare l'acquirente e la data di acquisizione; b) determinare il costo dell'acquisizione e c) allocare il costo dell'acquisizione (PPA – Purchase Price Allocation), rilevando le attività, le passività e le passività potenziali ritenute identificabili della società/ramo acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Devono, inoltre, essere iscritte eventuali attività immateriali ancorché non già rilevate dal soggetto acquisito.
Fermo restando l'identificazione di InSalute Servizi, e quindi del Gruppo Intesa Sanpaolo, quale soggetto acquirente, la data di acquisizione è stata identificata nel 1° aprile 2023, vale a dire la data in cui è diventato efficace il conferimento del ramo di azienda di Blue Assistance in InSalute Servizi con l'esecuzione del relativo aumento di capitale; pertanto, ai fini della situazione patrimoniale oggetto di primo consolidamento, così come per la determinazione dei fair value delle attività e passività acquisite, sono stati assunti i saldi di chiusura al 31 marzo 2023.
Il costo dell'acquisizione complessivo ai sensi dell'IFRS 3 è stato definito in 44 milioni, sulla base del fair value complessivo (100%) del ramo conferito da Blue Assistance così come risultante dalla fairness opinion predisposta dall'esperto indipendente, tenuto conto della chiara volontà strategica del Gruppo Intesa Sanpaolo di acquisire nel tempo anche la quota del 35% rimasta in capo a Blue Assistance, fino ad arrivare a possederne il 100%. Pertanto, il costo dell'acquisizione ha considerato sia il fair value del 65% del ramo acquisito, che la quota del 35% del ramo rimasto in capo a Blue Assistance e sottostante il meccanismo incrociato di opzioni put e call stabilito tra le parti.
Una volta definito il costo di acquisizione, esso è stato allocato al patrimonio netto oggetto di acquisizione rettificato per tener conto del fair value delle attività e passività acquisite.
Con riferimento all'allocazione del costo di acquisizione, avvalendosi della facoltà prevista al par. 45 dell'IFRS 3, che concede al soggetto acquirente 12 mesi dalla data di acquisizione per completare in via definitiva il processo di PPA, si segnala che le attività sono state completate per il Bilancio 2023, ancorché la data di acquisizione fosse il 1° aprile 2023.
Pertanto, ai fini del Bilancio 2023, con il supporto di un esperto indipendente, sono state completate le attività volte a rideterminare il fair value delle attività acquisite e delle passività assunte e ad individuare eventuali intangibili specifici non già iscritti in precedenza nei valori contabili del ramo conferito da Blue Assistance. In particolar modo, sono emerse le seguenti poste contabili come meritevoli di attenzione in termini di potenziali differenze tra valori contabili e fair value:
Con riferimento alla piattaforma tecnologica va evidenziato che nell'ambito del conferimento è stato apportato un software che, derivando dai sistemi di infrastrutture e di applicativi informatici utilizzati nella stessa Blue Assistance per la fornitura dei servizi di TPA, costituisce un asset suscettibile di autonoma proprietà intellettuale e industriale. Nell'ambito del processo di PPA, l'esperto ha determinato il fair value della piattaforma attraverso l'applicazione della metodologia di ricostruzione a nuovo di un software che eroga le medesime funzionalità di quello oggetto di valutazione. L'esperto ha condotto un'analisi di benchmarking adottando un approccio comparativo mediante il confronto con una soluzione di mercato equiparabile, caratterizzata da una serie di moduli funzionali ai servizi erogati dalla piattaforma. Sono stati considerati anche i costi aggiuntivi per l'upgrade tecnologico della piattaforma e i costi dedicati alla personalizzazione e customizzazione della piattaforma oltreché all'integrazione in Intesa Sanpaolo Vita, necessari affinché la piattaforma risulti operativa negli ambienti IT del Gruppo Intesa Sanpaolo Vita.
Il processo di valutazione così definito ha determinato un fair value del software pari a 16 milioni, con una differenza di fair value rispetto ai valori contabili del ramo di 12 milioni. Conformemente allo IAS 12, a fronte dell'intangibile di cui sopra sono state iscritte passività fiscali differite per circa 3 milioni, sulla base dell'aliquota nominale di InSalute Servizi. Ai fini della determinazione del criterio di ammortamento della piattaforma, la vita utile è stata definita in circa 7 anni, in funzione dell'obsolescenza tecnologica prevista.
Con riferimento alle convenzioni con strutture sanitarie apportate da Blue Assistance nell'ambito dell'operazione di conferimento, ai fini del processo di PPA è stato definito che, sebbene tali convenzioni possiedano le caratteristiche previste dallo IAS 38 per essere considerate un attivo immateriale specifico, non presentano tuttavia un valore autonomo valorizzabile nell'ambito del processo di PPA e, pertanto, non sono state iscritte come attività immateriali alla data di acquisizione. Infatti, il network di strutture convenzionate sarà in grado di generare benefici economici futuri non in maniera autonoma ma esclusivamente nell'ambito della Divisione Insurance nel suo complesso, alla luce delle future sinergie di costo previste nella gestione dei rapporti con la clientela assicurativa del Gruppo che aderirà a tale network di convenzioni.
Come disposto dall'IFRS 3, alla data di acquisizione l'acquirente deve rilevare l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale come attività e misurare inizialmente tale avviamento come importo residuale del costo di acquisizione, in quanto esso costituisce l'eccedenza del costo dell'aggregazione aziendale rispetto alla quota d'interessenza dell'acquirente nel fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificate.
Come detto in precedenza, l'avviamento è stato rilevato sul 100% del ramo acquisito, attraverso il criterio del full goodwill, come differenza tra il costo dell'acquisizione complessivo ed il patrimonio netto del ramo espresso al fair value alla data di acquisizione. Il costo dell'acquisizione complessivo è risultato pari a 44 milioni, mentre il patrimonio netto IAS/IFRS del ramo oggetto di acquisizione al 31 marzo 2023, opportunamente rivalutato al fair value, si è attestato a 13 milioni.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
Nella tabella seguente è riepilogata l'allocazione del costo di acquisizione e la determinazione finale dell'avviamento.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Ramo Blue Assistance |
||
| Costo di acquisizione definitivo | a | 44 |
| Patrimonio netto IAS/IFRS alla data di acquisizione | b | 4 |
| Effetti di PPA | c = d + e | 9 |
| - di cui delta fair value Piattaforma IT | d | 12 |
| - di cui imposte differite passive | e | -3 |
| Patrimonio netto al fair value alla data di acquisizione | f = b + c | 13 |
| Avviamento rilevato | g = a - f | 31 |
Dal confronto tra il costo di acquisizione complessivo e il patrimonio netto al fair value del ramo è emersa una differenza residua da allocare pari a circa 31 milioni che è stata imputata ad avviamento a conclusione del processo di PPA. Per lo IAS 36 l'avviamento rilevato in un'aggregazione aziendale deve, alla data di acquisizione, essere allocato alla CGU che si prevede possa beneficiare delle sinergie dell'aggregazione; nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo l'avviamento è stato allocato alla CGU Insurance.
Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2023 non sono state realizzate operazioni di aggregazione aziendale disciplinate dall'IFRS 3.
Non si segnalano rettifiche rilevate nell'esercizio corrente relative alle aggregazioni aziendali verificatesi in esercizi precedenti.

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.
Tale Regolamento tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.
Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:
Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.
L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.
In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:
Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.
Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.
In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.

Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:
Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di autodisciplina delle società quotate e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.
Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.
Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.
Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.
Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della Banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.
Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente.
Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.
In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.
In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.
I saldi creditori e debitori in essere al 31 dicembre 2023 nei conti consolidati nei confronti di parti correlate - diverse da quelle infragruppo consolidate integrali - risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale del Gruppo. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione consolidato.
| 31.12.2023 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|||
| Totale attività finanziarie (1) | 7.121 | 0,8 | ||
| Totale altre attività (2) | 206 | 0,6 | ||
| Totale passività finanziarie (3) | 5.348 | 0,7 | ||
| Totale altre passività (4) | 978 | 0,7 |
(1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato Patrimoniale.
(2) Include le voci 50, 60, 80, 120 e 130 dell'attivo di Stato Patrimoniale.
(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato Patrimoniale.
(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90, 100 e 110 del passivo di Stato Patrimoniale.
| 31.12.2023 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|||
| Totale interessi attivi | 88 | 0,3 | ||
| Totale interessi passivi | 212 | 1,4 | ||
| Totale commissioni attive | 63 | 0,6 | ||
| Totale commissioni passive | 28 | 1,0 | ||
| Totale costi di funzionamento (1) | 256 | 2,2 | ||
| (1) Include la voce 190 del conto economico. |
Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24, al netto dell'operatività con entità consolidate integralmente, con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, controllanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.
Nella tabella che segue non viene, invece, rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.
Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due righe distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 1,4 miliardi.

| Entità controllate non consolidate integralmente |
Entità sottoposte a controllo congiunto e relative controllate |
Entità collegate e relative controllate |
Esponenti, Key Manager e soggetti ad essi riconducibili |
Fondi Pensione |
TOTALE | Azionisti (*) |
Società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari (**) |
(milioni di euro) Altre società riconducibili agli Esponenti (***) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | - | - | - | - | - | - | - | 412 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | - | 145 | - | - | 145 | - | 2.292 | - |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | - | - | - | - | - | - | 2.207 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 145 | - | - | 145 | - | 85 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | 20 | - | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1 | 307 | 458 | 27 | - | 793 | 61 | 889 | 8 |
| a) Crediti verso banche | - | - | 4 | - | - | 4 | - | 802 | - |
| b) Crediti verso clientela | 1 | 307 | 454 | 27 | - | 789 | 61 | 87 | 8 |
| Altre attività | 2 | 35 | 79 | - | - | 116 | - | 90 | - |
| Partecipazioni | 54 | 100 | 2.347 | - | - | 2.501 | - | - | - |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
29 | 297 | 647 | 28 | 106 | 1.107 | 81 | 3.077 | 5 |
| a) debiti verso banche b) debiti verso la clientela |
- 29 |
- 297 |
2 645 |
- 28 |
- 106 |
2 1.105 |
- 81 |
3.020 57 |
- 5 |
| Passività finanziarie di negoziazione |
- | - | 4 | - | - | 4 | - | 1.068 | - |
| Passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | 6 | - | 6 | - | - | - |
| Altre passività | 2 | 6 | 42 | 22 | 505 | 577 | 18 | 383 | - |
| Garanzie e impegni rilasciati | 19 | 90 | 768 | 5 | - | 882 | 28 | 1.100 | 1 |
| Garanzie e impegni ricevuti | - | 24 | - | 2 | - | 26 | 12 | 118 | - |
(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.
(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Gli importi riportati si riferiscono in larga misura alle società del Gruppo JP Morgan.
(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.
Per completezza si segnala che le entità collegate maggiormente significative incluse nel perimetro delle parti correlate, secondo quanto previsto dalla formulazione dello IAS 24 in vigore, sono: 1875 Finance Holding AG, Alpian S.A., Back2Bonis, Bancomat S.p.A., Camfin S.p.A., Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A., Digit'ed Holding S.p.A., Efesto, Equiter S.p.A., FI.NAV Comparto A1 Crediti, Fondo UTP Italia Comparto Crediti, Intrum Italy S.p.A., Lendlease MSG Heartbeat, Neva First – FCC, Penghua Fund Management Co. Ltd., Rexer S.p.A., RSCT Fund - Comparto Crediti e Warrant Hub S.p.A.
Tra le principali entità sottoposte a controllo congiunto (joint venture) si segnalano: Mir Capital S.c.a. Sicar, Mooney Group S.p.A. e PBZ Croatia Osiguranje Public Limited for Company Compulsory Pension Fund Management.
Si rappresenta che le operazioni con parti correlate infragruppo, consolidate integrali, non sono incluse nel presente documento in quanto elise a livello consolidato.
Per quanto concerne le operazioni di Intesa Sanpaolo S.p.A. si rinvia a quanto esposto nella Parte H del Bilancio individuale.
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate dal Gruppo Intesa Sanpaolo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.
Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nel periodo sono quelle che superano la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato (circa 2,9 miliardi) o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.
Le operazioni realizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo con parti correlate generalmente rientrano nell'ambito dell'ordinaria operatività del Gruppo e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.
I rapporti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i key manager, i relativi stretti familiari e i soggetti da questi partecipati in misura rilevante, sono riconducibili alla normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.
Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente o collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano:
Con riferimento alle società valutate al patrimonio netto, sono stati registrati:

La tabella che segue riporta l'ammontare dei compensi corrisposti nel 2023 ai componenti degli Organi di Amministrazione e Controllo e ai Direttori Generali delle società controllate, nonché i compensi relativi agli altri dirigenti con responsabilità strategiche della Capogruppo che rientrano nella nozione di "parte correlata", inclusi gli importi massimi relativi alla parte variabile della retribuzione che saranno corrisposti in denaro e/o in azioni della Capogruppo, in base alle politiche di retribuzione e di incentivazione del Gruppo, subordinatamente alla verifica del conseguimento dei target assegnati e alle determinazioni dei competenti Organi di Capogruppo.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| ORGANI DI AMMINISTRAZIONE/ ORGANI DI CONTROLLO(1) |
ALTRI MANAGERS (2) | TOTALE al 31.12.2023 | ||||
| Importo di competenza |
Importo corrisposto |
Importo di competenza |
Importo corrisposto |
Importo di competenza |
Importo corrisposto |
|
| Benefici a breve termine (3) | 18 | 14 | 63 | 50 | 81 | 64 |
| Benefici successivi al rapporto di lavoro (4) | - | - | 4 | 3 | 4 | 3 |
| Altri benefici a lungo termine (5) | - | - | 11 | - | 11 | - |
| Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (6) |
- | - | - | - | - | - |
| Pagamenti in azioni (7) | - | - | 29 | - | 29 | - |
| Totale | 18 | 14 | 107 | 53 | 125 | 67 |
(1) Cifre riferite a 452 cariche. In tabella non sono ricompresi circa 1,9 milioni riferiti a 74 cariche nei Consigli di Amministrazione (o organi assimilati) in quanto riversati interamente ad altre Società del Gruppo.
(2) Cifre riferite a 112 posizioni. In tabella non sono ricompresi circa 8,8 milioni riferiti a 14 cariche di Direttori Generali (o figure assimilate) in quanto riversati interamente ad altre Società del Gruppo.
(3) Include anche i compensi fissi e variabili degli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e gli oneri sociali a carico dell'azienda per i dipendenti.
(4) Include la contribuzione aziendale ai fondi pensione e l'accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e dai regolamenti aziendali.
(5) Include una stima degli accantonamenti per i premi di anzianità dei dipendenti.
(6) Include le indennità contrattualmente dovute per la cessazione del rapporto di lavoro.
(7) Include la quota della parte variabile della retribuzione a breve/lungo termine da corrispondere in azioni di Intesa Sanpaolo.
Dettagliate informazioni in merito alle politiche di remunerazione, ai sensi dell'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza, vengono annualmente pubblicate nell'ambito della specifica "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", nella quale vengono indicati:

Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari emanate il 30 marzo 2011 (ora integrate nella Circolare 285 della Banca d'Italia), hanno prescritto, tra l'altro, che parte dei premi annuali erogati ai cosiddetti "Risk Taker" venga attribuita mediante l'assegnazione di strumenti finanziari, in un orizzonte di tempo pluriennale. Conseguentemente, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede piani di incentivazione annuali collegati alle performance in ottemperanza ai quali:
124 Incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020.
125 Considerando, in relazione al rispetto della delibera autorizzativa dell'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022, le 19.430.463.305 azioni ordinarie prive del valore nominale in cui era suddiviso il capitale sociale pari a 10.084.445.147,92 euro ante aumento del capitale sociale eseguito in data 30 giugno 2022 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine LECOIP 3.0 2022-2025 basato su strumenti finanziari (a 10.368.870.930,08 euro suddiviso in 19.977.435.963 azioni) e successivo annullamento delle azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 24 giugno 2022 e avviato il 4 luglio 2022 (il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto pari a 10.368.870.930,08 euro). Le azioni acquistate erano pari a circa lo 0,24% del capitale sociale considerando le 19.267.277.397 azioni che lo costituivano al momento dell'acquisto.

anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance)
Le Assemblee di cui sopra hanno, altresì, autorizzato l'alienazione sul mercato regolamentato delle azioni eventualmente eccedenti l'effettivo fabbisogno, ovvero la loro conservazione a servizio di eventuali futuri piani di incentivazione.
Le suddette azioni saranno attribuite ai beneficiari nel rispetto delle norme attuative contenute nei sistemi di incentivazione che richiedono, di norma, la permanenza in servizio dei beneficiari sino al momento dell'effettiva consegna dei titoli agli stessi e sottopongono ciascuna quota differita dell'incentivo (sia essa erogata in forma cash, sia mediante strumenti finanziari) a un meccanismo di correzione ex post – cosiddetta "malus condition" – secondo il quale il relativo importo riconosciuto e il numero delle eventuali azioni attribuite potranno essere decurtati in relazione al grado di conseguimento, nell'esercizio a cui la quota differita fa riferimento, di specifici obiettivi economico-patrimoniali che misurano la sostenibilità nel tempo dei risultati conseguiti.
In concomitanza con il lancio del Piano d'Impresa 2022-2025 sono stati avviati due nuovi piani d'incentivazione a lungo termine destinati a differenti cluster di popolazione:
Con riferimento al Management, Intesa Sanpaolo ha ritenuto di adottare un Piano esplicitamente connesso al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa, che abbia un profilo di rischio/rendimento adeguato al ruolo ricoperto e ai livelli di ambizione e sfida dello stesso e che preveda l'adozione delle Performance Share quale strumento finanziario. La partecipazione al PSP è stata offerta fino al 31 dicembre 2023 altresì ai Manager neoassunti e in caso di promozioni per riconoscere gli avanzamenti di carriera.
Nel dettaglio, il Piano Performance Share prevede l'assegnazione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di un aumento di capitale gratuito, sottoposte al raggiungimento di condizioni di performance chiave del Piano d'Impresa, soggette all'applicazione di demoltiplicatori basati su target di sostenibilità nonché subordinate a condizioni di attivazione e di accesso individuale (c.d. compliance breach).
Le azioni eventualmente maturate saranno corrisposte in un orizzonte temporale di 4/5 anni secondo schemi di payout definiti in funzione del cluster di appartenenza del beneficiario, dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa. Le quote differite sono inoltre soggette alla verifica delle condizioni di malus, definite in modo speculare alle condizioni di attivazione.
Con riferimento ai Professional, in sostanziale continuità con il Piano LECOIP 2.0, è stato strutturato un piano di retention denominato "LECOIP 3.0" con lo scopo di proseguire nell'opera di rafforzamento dell'identificazione e dello spirito di appartenenza del personale, in coerenza con la cultura organizzativa inclusiva del Gruppo.
I Certificates riflettono i termini di alcune opzioni aventi come sottostante azioni ordinarie Intesa Sanpaolo e consentono al dipendente di ricevere alla scadenza, salvo il verificarsi di determinati eventi, un ammontare in contanti (o in azioni ordinarie Intesa Sanpaolo) pari al valore di mercato originario delle Free Shares e delle Matching Shares, più l'eventuale apprezzamento, rispetto al valore di mercato originario, connesso all'ammontare di Free Shares, Matching Shares e Azioni Scontate.
In casi residuali, l'ammontare sarà liquidato secondo specifici schemi di incasso che prevedono il differimento e il riconoscimento di parte del premio in strumenti finanziari. Tali schemi sono differenziati in funzione del cluster di popolazione di appartenenza alla maturazione del premio nonché dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa.
I Piani Performance Share Plan e LECOIP 3.0 sono stati sottoposti all'approvazione dell'Assemblea ordinaria dei soci del 29 aprile 2022.
La parte straordinaria della stessa Assemblea ha deliberato in merito al conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del codice civile, funzionale all'attuazione dei Piani.
Il 21 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione di ISP ha esercitato la delega conferitagli dall'Assemblea per gli aumenti di capitale a favore dei dipendenti del Gruppo funzionali all'attuazione del Piano LECOIP 3.0 2022-2025.
Entrambi i piani di incentivazione a lungo termine in oggetto (Piano Performance Share e LECOIP 3.0) rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 2 e sono qualificabili come operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. piani "equity-settled").
Con riferimento al Piano Performance Share, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano. Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance delle quali occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso dell'Accrual Period e fino alla scadenza. Ulteriormente, nella determinazione del fair value del Piano, occorre tener conto della presenza di condizioni di performance di "mercato".
Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo l'Accrual Period del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio Netto. Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del Piano (obiettivi di performance, condizioni di attivazione e venir meno della permanenza in servizio), qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, ISP modifica il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio Netto.
Per quanto riguarda il Piano LECOIP 3.0, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano (equivalente alla somma del fair value delle azioni assegnate gratuitamente e dal fair value dello sconto per le azioni a pagamento) e non più modificato.
Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance non di mercato (i trigger event), di cui occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso del vesting period e fino alla scadenza. Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo il periodo di maturazione del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio Netto.
Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del LECOIP 3.0. Certificate (trigger events e venir meno della permanenza in servizio) Intesa Sanpaolo iscrive in bilancio un'attività finanziaria (il credito ceduto rappresentativo dei Certificate) in contropartita al Patrimonio Netto. In particolare, i Certificate iscritti nel bilancio del Gruppo sono classificati, in ossequio alle previsioni del principio contabile IFRS 9, alla voce 20.c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Contestualmente, qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, viene modificato il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio Netto.
Infine, si evidenzia che il Piano POP (Performance-based Option Plan) 2018-2021, destinato al Consigliere Delegato e CEO (in qualità di Direttore Generale), ai Risk Taker Apicali di Gruppo, agli altri Risk Taker di Gruppo e ai Manager Strategici, non si è attivato poiché all'Exercise Day (i.e. 10 marzo 2023) l'Opzione POP è risultata under water dal momento che il prezzo dell'azione pari a 2,006 euro – determinato come media del prezzo dell'azione Intesa Sanpaolo nell'Averaging Period (11 marzo 2022 – 10 marzo 2023) – è risultato inferiore allo strike price pari a 2,4937 euro ancorché:
| Numero di azioni |
Prezzo medio di esercizio (euro) |
Vita Residua | |
|---|---|---|---|
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2022 | 27.271.747 | - | 2023/2027 |
| Strumenti finanziari assegnati nel corso dell'esercizio (a) | 30.072.387 | - | 2023/2028 |
| Strumenti finanziari non più attribuibili (b) | 296.502 | - | - |
| Strumenti finanziari vested nel corso dell'esercizio e attribuiti | 24.145.939 | - | - |
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2023 di cui: vested ed attribuiti al 31 dicembre 2023 |
32.901.693 - |
- - |
2024/2028 - |
(a) Comprensivi delle azioni rivenienti da Operazioni Societarie.
(b) Azioni non più consegnabili ai beneficiari a seguito del venir meno del relativo rapporto di lavoro e/o per effetto dell'applicazione delle c.d. malus condition.
In aggiunta alle azioni sopra indicate, in conformità con le Disposizioni di Banca d'Italia in tema di remunerazioni e con le Politiche di Remunerazione e Incentivazione di Gruppo, nel corso dell'anno 2023 sono state assegnate 229.432 azioni con riferimento ai compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance). Tali azioni, attribuite in un orizzonte di tempo pluriennale, hanno una vita residua compresa tra gennaio 2024 e gennaio 2028.

| Vita residua (a) | Numero di azioni |
|---|---|
| 2024 | 4.903.960 |
| 2025 | 12.148.908 |
| 2026 | 8.473.978 |
| 2027 | 5.239.761 |
| 2028 | 2.135.086 |
| (a) Fine retention period |
| PERFORMANCE SHARE PLAN (PSP) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero Performance Share al 31.12.2022 |
Variazioni dell'esercizio (a) |
Numero Performance Share al 31.12.2023 |
Fair value unitario |
||||
| Totale Beneficiari (tutto il Management, ivi incluso il Consigliere Delegato e CEO, i restanti Risk Taker Apicali di Gruppo e gli altri Risk Taker del Gruppo - perimetro Italia e estero) |
149.221.480 | 1.208.551 | 150.430.031 | 1,0304 |
(a) Numero di Performance Share riconosciute ai Manager neoassunti o nominati tali dall'avvio del Piano al 31 dicembre 2023 al netto delle Performance Share che non verranno riconosciute ai dipendenti a fronte del mancato rispetto della permanenza in servizio o altre condizioni di maturazione.
| Free Shares a giugno 2022 |
Matching Shares Azioni scontate a giugno 2022 a giugno 2022 |
PIANO LECOIP 3.0 Azioni Sell to cover a giugno 2022 (a) |
Numero totale azioni |
Numero LECOIP Certificates |
Variazioni dell'esercizio (c) |
Numero LECOIP Certificates |
Fair value medio al |
|||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario (b) |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
assegnate a giugno 2022 |
al 31.12.2022 |
31.12.2023 | al | 31.12.2023 | ||
| Totale Dipendenti |
33.745.462 | 1,7800 | 39.591.828 | 1,7800 | 386.972.658 | 0,3409 | 86.662.710 | 1,7800 | 546.972.658 | 72.800.910 | -1.517.047 | 71.283.863 | 5,5940 |
(a) Azioni assegnate destinate a coprire l'esborso relativo all'imposizione fiscale a carico del dipendente.
(b) Fair value dello sconto di sottoscrizione.
(c) Numero di Certificates per cui è previsto il subentro di Intesa Sanpaolo nei diritti che sarebbero stati riconosciuti ai dipendenti a fronte dei Certificates derivante dal mancato rispetto della condizione di permanenza in servizio e altre condizioni di maturazione.

| Voci | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Subsidiary Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Interessi netti | 6.549 | 2.797 | 2.332 | 1.267 | 18 | - | 1.683 | 14.646 |
| Commissioni nette | 4.630 | 1.112 | 583 | 1.858 | 816 | 3 | -444 | 8.558 |
| Risultato dell'attività assicurativa | - | - | - | - | - | 1.625 | 41 | 1.666 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value |
111 | 3 | 90 | 54 | 20 | - | 20 | 298 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -5 | -2 | -80 | 5 | 54 | -15 | 13 | -30 |
| Proventi operativi netti | 11.285 | 3.910 | 2.925 | 3.184 | 908 | 1.613 | 1.313 | 25.138 |
| Spese del personale | -3.482 | -559 | -619 | -519 | -114 | -153 | -1.535 | -6.981 |
| Spese amministrative (c) | -3.071 | -924 | -461 | -375 | -122 | -194 | 2.145 | -3.002 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali |
-2 | -19 | -117 | -89 | -9 | -32 | -1.078 | -1.346 |
| Costi operativi | -6.555 | -1.502 | -1.197 | -983 | -245 | -379 | -468 | -11.329 |
| Risultato della gestione operativa | 4.730 | 2.408 | 1.728 | 2.201 | 663 | 1.234 | 845 | 13.809 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.318 | -11 | -206 | -37 | - | - | 43 | -1.529 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-114 | -182 | -54 | -73 | - | 61 | -208 | -570 |
| Altri proventi (oneri) netti | 17 | - | 123 | 15 | - | - | 193 | 348 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 3.315 | 2.215 | 1.591 | 2.106 | 663 | 1.295 | 873 | 12.058 |
| Imposte sul reddito | -1.088 | -711 | -330 | -672 | -184 | -386 | -67 | -3.438 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-70 | -26 | -48 | -25 | - | -21 | -32 | -222 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-24 | - | -6 | -23 | -4 | -10 | -94 | -161 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) |
-188 | - | -34 | -18 | - | - | -245 | -485 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - | - | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi |
- | - | - | -2 | - | -2 | -24 | -28 |
| Risultato netto 2023 | 1.945 | 1.478 | 1.173 | 1.366 | 475 | 876 | 411 | 7.724 |
| Risultato netto 2022 | 494 | 656 | 504 | 1.034 | 550 | 933 | 208 | 4.379 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.
(c) Le spese amministrative del Centro di Governo includono i riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo.

In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115 che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per settore di attività.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci (a) | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Subsidiary Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
Totale |
| Garanzie rilasciate | 105 | 324 | 52 | 2 | - | - | - | 483 |
| Servizi di incasso e pagamento | 447 | 135 | 215 | 7 | - | - | 4 | 808 |
| Conti correnti | 1.166 | 39 | 146 | 9 | - | - | - | 1.360 |
| Servizio Bancomat e carte di credito | 623 | 5 | 254 | 17 | - | - | - | 899 |
| Attività bancaria commerciale | 2.341 | 503 | 667 | 35 | - | - | 4 | 3.550 |
| Intermediazione e collocamento titoli | 1.246 | 235 | 23 | 249 | 247 | - | -960 | 1.040 |
| Intermediazione valute | 4 | 2 | 4 | 2 | - | - | 2 | 14 |
| Gestioni patrimoniali | 87 | 1 | 40 | 1.857 | 1.762 | - | -245 | 3.502 |
| Distribuzione prodotti assicurativi | 810 | - | 35 | 667 | - | 3 | -3 | 1.512 |
| Altre commissioni intermediazione / gestione |
247 | 35 | 12 | 197 | - | - | 4 | 495 |
| Attività di gestione, intermediazione e consulenza |
2.394 | 273 | 114 | 2.972 | 2.009 | 3 | -1.202 | 6.563 |
| Altre commissioni nette | 258 | 529 | 88 | 27 | 176 | - | 71 | 1.149 |
| Commissioni attive | 4.993 | 1.305 | 869 | 3.034 | 2.185 | 3 | -1.127 | 11.262 |
| Commissioni passive | -363 | -193 | -286 | -1.176 | -1.369 | - | 683 | -2.704 |
| Commissioni nette 2023 | 4.630 | 1.112 | 583 | 1.858 | 816 | 3 | -444 | 8.558 |
| Commissioni nette 2022 | 4.739 | 1.146 | 574 | 1.980 | 913 | 3 | -436 | 8.919 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | Banca dei Territori |
IMI Corporate & Investment Banking |
International Subsidiary Banks |
Private Banking |
Asset Management |
Insurance | Centro di Governo (b) |
Totale |
| Finanziamenti verso clientela | ||||||||
| 31.12.2023 | 232.411 | 127.167 | 42.050 | 14.372 | 243 | - | 13.297 | 429.540 |
| 31.12.2022 | 247.913 | 129.791 | 40.212 | 15.104 | 282 | - | 13.552 | 446.854 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||||||
| 31.12.2023 | 270.365 | 113.450 | 57.910 | 45.805 | 16 | - | 88.590 | 576.136 |
| 31.12.2022 | 291.089 | 94.785 | 54.364 | 50.447 | 26 | - | 54.675 | 545.386 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|
| Interessi netti | 11.056 | 2.856 | 734 | 14.646 |
| Commissioni nette | 6.775 | 1.568 | 215 | 8.558 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.398 | 268 | - | 1.666 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 131 | 146 | 21 | 298 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -72 | -2 | 44 | -30 |
| Proventi operativi netti | 19.288 | 4.836 | 1.014 | 25.138 |
| Spese del personale | -6.027 | -791 | -163 | -6.981 |
| Spese amministrative | -2.409 | -506 | -87 | -3.002 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.167 | -153 | -26 | -1.346 |
| Costi operativi | -9.603 | -1.450 | -276 | -11.329 |
| Risultato della gestione operativa | 9.685 | 3.386 | 738 | 13.809 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.381 | -62 | -86 | -1.529 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività |
-360 | -185 | -25 | -570 |
| Altri proventi (oneri) netti | 214 | 134 | - | 348 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | - | - |
| Risultato corrente lordo | 8.158 | 3.273 | 627 | 12.058 |
| Imposte sul reddito | -2.600 | -671 | -167 | -3.438 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) |
-173 | -49 | - | -222 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) |
-144 | -17 | - | -161 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) |
-433 | -52 | - | -485 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) |
- | - | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -3 | -1 | -24 | -28 |
| Risultato netto 2023 | 4.805 | 2.483 | 436 | 7.724 |
| Risultato netto 2022 | 3.122 | 848 | 409 | 4.379 |
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo. Le Filiali estere sono indicate con riferimento al Paese di localizzazione delle filiali stesse. Per quanto riguarda le imposte sul reddito, dal momento che Intesa Sanpaolo non ha esercitato l'opzione per il regime di esenzione del reddito delle filiali estere (c.d. Branch exemption), i redditi di tali entità vengono tassati anche in Italia.
In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115, che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per area geografica di attività.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
Totale |
| Commissioni attive | ||||
| 2023 | 10.965 | 3.001 | 253 | 14.219 |
| 2022 | 11.329 | 3.088 | 237 | 14.654 |
| Commissioni passive | ||||
| 2023 | -4.190 | -1.433 | -38 | -5.661 |
| 2022 | -4.175 | -1.512 | -48 | -5.735 |
| (a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione. |

| Voci | Italia | Europa | Resto del Mondo |
(milioni di euro) Totale |
|---|---|---|---|---|
| Finanziamenti verso clientela | ||||
| 31.12.2023 | 344.529 | 64.651 | 20.360 | 429.540 |
| 31.12.2022 | 365.428 | 63.173 | 18.253 | 446.854 |
| Raccolta diretta bancaria | ||||
| 31.12.2023 | 489.432 | 78.032 | 8.672 | 576.136 |
| 31.12.2022 | 466.841 | 71.010 | 7.535 | 545.386 |
I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.
(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione sull'andamento della gestione.

Nella presente parte sono fornite le informazioni richieste dall'IFRS 16 che non sono presenti nelle altre parti del bilancio, distinte tra locatario e locatore.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha in essere essenzialmente contratti di leasing immobiliare e inerenti ad automobili o altri veicoli. Sono presenti inoltre, per valori residuali, altre tipologie di contratti di leasing aventi ad oggetto prevalentemente hardware. Al 31 dicembre 2023, i contratti di leasing sono 8.515 (8.622 al 31 dicembre 2022), di cui 4.861(5.255 al 31 dicembre 2022) relativi a leasing immobiliare, per un valore di diritti d'uso complessivo pari a 1.372 milioni (1.495 milioni al 31 dicembre 2022). I contratti di leasing immobiliare includono immobili destinati all'uso come uffici o filiali bancarie. I contratti, di norma, nel perimetro Italia hanno durate superiori ai 12 mesi e presentano tipicamente opzioni di rinnovo ed estinzione esercitabili dal locatore e dal locatario secondo le regole di legge oppure specifiche previsioni contrattuali. Solitamente questi contratti non includono l'opzione di acquisto al termine del leasing oppure costi di ripristino significativi per le società. Sulla base delle caratteristiche dei contratti di locazione italiani e di quanto previsto dalla Legge 392/1978, nel caso di sottoscrizione di un nuovo contratto di affitto con una durata contrattuale di sei anni e l'opzione di rinnovare tacitamente il contratto di sei anni in sei anni, la durata complessiva del leasing viene posta pari a dodici anni. Tale indicazione generale viene superata se vi sono elementi nuovi o situazioni specifiche all'interno del contratto. Nel perimetro estero, le durate contrattuali possono variare in funzione delle prassi locali, ma in genere non eccedono la durata di 5 anni con possibilità di rinnovo. Anche per le partecipate estere, si tratta di contratti che non prevedono né opzione di acquisto al termine del leasing né costi di ripristino significativi per le società.
Con riferimento ai contratti aventi ad oggetto le autovetture, si tratta di contratti di noleggio a lungo termine riferiti alla flotta aziendale messa a disposizione dei dipendenti (uso promiscuo) oppure delle strutture organizzative delle singole società. Generalmente tali contratti hanno durata quadriennale, con pagamenti mensili, senza opzione di rinnovo e non includono l'opzione di acquisto del bene. Il contratto può essere prorogato in funzione della gestione del parco auto; nel caso di estinzione anticipata è possibile che sia prevista una penale.
I contratti di leasing diversi da quelli relativi ad immobiliare e ad automobili sono riferibili ad hardware (60 contratti al 31 dicembre 2023, 54 al 31 dicembre 2022) e ad altri contratti residuali (352 al 31 dicembre 2023, 229 al 31 dicembre 2022) e sono di importo non significativo rispetto al complesso delle attività materiali oggetto di leasing.
Nel 2023 sono state effettuate operazioni di vendita o retrolocazione di importo poco rilevante.
Le operazioni di sub leasing sono di importo non significativo e riconducibili a rapporti infragruppo.
Infine, si precisa che il Gruppo si avvale delle esenzioni consentite dal principio IFRS 16 per i leasing a breve termine (i.e. durata inferiore o uguale ai 12 mesi) o i leasing di attività di modesto valore (i.e. valore inferiore o uguale ai 5.000 euro).
Nella Parte B – Attivo della Nota integrativa sono esposti rispettivamente le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 9.1 – Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 9.4 – Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value) e nella Parte B – Passivo sono esposti i debiti per leasing (Tabella 1.1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche, Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela).
In particolare i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 1.372 milioni (1.495 milioni al 31 dicembre 2022), di cui 1.121 milioni relativi a leasing immobiliari (1.219 milioni al 31 dicembre 2022).
I debiti per leasing ammontano a 1.217 milioni (1.321 milioni al 31 dicembre 2022). Si rimanda a tali sezioni per maggiori dettagli.
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing e gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
La tabella che segue suddivide le spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto d'uso nelle varie categorie, in linea con l'esposizione delle attività materiali/immateriali.

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Spese per ammortamenti per classe di attività | - | - | |
| Attività materiali ad uso funzionale | 306 | 307 | |
| a) fabbricati | 198 | 210 | |
| b) mobili | - | - | |
| c) impianti elettronici | 17 | 22 | |
| d) altre | 91 | 75 | |
| Attività materiali per investimento | - | - | |
| a) fabbricati | - | - | |
| TOTALE | 306 | 307 |
Al 31 dicembre 2023 non si rilevano importi materiali relativi a impegni per leasing non ancora stipulati. Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo effettua operazioni di leasing nel ruolo di locatore principalmente attraverso la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune partecipate estere, in particolare PBZ Leasing, VUB Leasing, CIB Leasing e Intesa Leasing Beograd. L'operatività riguarda principalmente il leasing finanziario su beni immobiliari, industriali e commerciali. Inoltre le società sono presenti sul mercato con prodotti di leasing aventi per oggetto beni strumentali, veicoli industriali, imbarcazioni e navi da diporto. I rischi associati ai diritti di proprietà sui beni oggetto di leasing del perimetro Italia vengono gestiti mediante l'obbligatorietà della sottoscrizione di una polizza all-risk, offerta in convenzione oppure sottoscritta direttamente dal cliente con il proprio assicuratore.
L'attività di leasing operativo riguarda sia immobili che veicoli ed attrezzature.
Nella Nota integrativa sono esposti:
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e sugli altri proventi dei leasing finanziari e operativi. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
La tabella fornisce la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing, in conformità a quanto previsto dall'IFRS 16, paragrafo 94. In particolare si precisa che i pagamenti da ricevere per leasing, rappresentativi della sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale e in linea interessi, sono esposti al netto dei fondi rettificativi e del valore residuo non garantito spettante al locatore. La riconciliazione con i finanziamenti per leasing, esposti in bilancio nell'ambito delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, avviene sottraendo gli utili finanziari non maturati e aggiungendo il valore residuo non garantito.
| Fasce temporali | (milioni di euro) 31.12.2023 31.12.2022 |
||
|---|---|---|---|
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
||
| Fino a 1 anno | 1.808 | 1.738 | |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 1.493 | 1.423 | |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 1.247 | 1.222 | |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 1.020 | 978 | |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 767 | 794 | |
| Da oltre 5 anni | 1.738 | 1.984 | |
| Totale dei pagamenti da ricevere per leasing | 8.073 | 8.139 | |
| Riconciliazione con finanziamenti | 619 | -59 | |
| Utili finanziari non maturati (+) | 1.823 | 1.276 | |
| Valore residuo non garantito (-) | -1.204 | -1.335 | |
| Finanziamenti per leasing | 7.454 | 8.198 |
La tabella riporta la classificazione dei finanziamenti per leasing per qualità creditizia (non deteriorati e deteriorati) e per tipologia di bene locato. I valori sono espressi al netto delle rettifiche.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Finanziamenti per leasing | Esposizioni non deteriorate |
Esposizioni deteriorate |
| A. Beni immobili | 4.732 | 295 |
| B. Beni strumentali | 1.197 | 17 |
| C. Beni mobili | 1.198 | 10 |
| - Autoveicoli | 855 | 7 |
| - Aeronavale e ferroviario | 205 | 2 |
| - Altri | 138 | 1 |
| D. Beni immateriali | - | 5 |
| - Marchi | - | 5 |
| - Software | - | - |
| - Altri | - | - |

La tabella che segue fornisce una scomposizione per categoria di bene locato (non ancora trasferito alle attività materiali) relativo a crediti per leasing, al netto delle rettifiche di valore.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Beni inoptati | Beni ritirati a seguito di risoluzione |
Altri beni | |
| A. Beni immobili | 4 | 5 | 5.018 |
| B. Beni strumentali | - | - | 1.214 |
| C. Beni mobili | 88 | - | 1.120 |
| - Autoveicoli | 56 | - | 806 |
| - Aeronavale e ferroviario | - | - | 207 |
| - Altri | 32 | - | 107 |
| D. Beni immateriali | - | - | 5 |
| - Marchi | - | - | 5 |
| - Software | - | - | - |
| - Altri | - | - | - |
| TOTALE | 92 | 5 | 7.357 |
I beni inoptati sono beni ancora presso i clienti, per i quali non è stata esercitata l'opzione di riscatto, connessi a posizioni che non presentano condizioni di deterioramento del merito creditizio. I beni ritirati a seguito di risoluzione sono relativi a contratti risolti dove il cliente non è ancora stato liberato dagli obblighi contrattuali, pur avendo provveduto alla riconsegna del bene oggetto del contratto di leasing. Nella categoria "altri beni" rientrano le attività sottostanti gli altri crediti in leasing non inclusi nelle precedenti colonne.
L'attività si riferisce ai canoni di locazione da ricevere relativi ad immobili di proprietà.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Fasce temporali | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
|
| Fino a 1 anno | 34 | 29 |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 15 | 13 |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 13 | 9 |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 12 | 9 |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 10 | 9 |
| Da oltre 5 anni | 25 | 20 |
| Totale | 109 | 89 |
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.


27 febbraio 2024
Carlo Messina Fabrizio Dabbene
Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
126 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.







| Aspetti chiave | ||
|---|---|---|













Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262
Raccordo tra Conto economico consolidato 2022 pubblicato e Conto economico consolidato 2022 secondo la nuova Circolare 262
Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17
Raccordo tra Conto economico consolidato 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Conto economico consolidato 2022 IFRS 9/IFRS 17
Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 riesposto
Raccordo tra Conto economico consolidato 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Conto economico consolidato 2022 riesposto
Stato patrimoniale consolidato
Conto economico consolidato riesposto
Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato



| (milioni di euro) | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Cassa e disponibilità liquide | 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 |
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 |
50. Derivati di copertura | 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
70. Partecipazioni | 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori | 90. Attività materiali | 100. Attività immateriali | 110. Attività fiscali | 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 130. Altre attività | TOTALE DELL'ATTIVO | |
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 112.924 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 112.924 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | 47.577 | - | 102.775 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 264 | 150.616 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
- | 42.522 | - | 85 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 42.607 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | 5.054 | - | 102.690 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 264 | 108.008 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | 49.716 | 69.937 | - | 76 | - | - | - | - | - | - | - | - | -225 | 119.504 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - | - | - | 528.078 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 528.081 |
| a) Crediti verso banche | - | - | - | - | 32.884 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 32.884 | |
| b) Crediti verso clientela | - | - | - | - | 495.194 | 3 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 495.197 | |
| 50. | Derivati di copertura | - | - | - | 13 | - | - | 10.062 | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.075 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
- | - | - | - | - | - | - | -9.752 | - | - | - | - | - | - | - | -9.752 |
| 70. | Partecipazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.013 | - | - | - | - | - | - | 2.013 |
| 80. | Attività assicurative | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | 163 | - | - | - | - | 108 | 272 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | 1 | - | - | - | - | - | - | - | - | 64 | 65 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | 163 | - | - | - | - | 44 | 207 | |
| 90. | Attività materiali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.505 | - | - | - | - | 10.505 |
| 100. | Attività immateriali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9.830 | - | - | - | 9.830 |
| di cui: Avviamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.626 | - | - | - | 3.626 | |
| 110. | Attività fiscali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 18.273 | - | - | 18.273 |
| a) correnti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 3.520 | - | - | 3.520 | |
| b) anticipate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 14.753 | - | - | 14.753 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 638 | - | 638 |
| 130. | Altre attività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 22.704 | 22.704 |
| TOTALE DELL'ATTIVO | 112.924 | 47.577 | 49.716 | 172.725 | 528.078 | 80 | 10.062 | -9.752 | 2.013 | 163 | 10.505 | 9.830 | 18.273 | 638 | 22.851 | 975.683 |

| (milioni di euro) | |||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 |
20. Passività finanziarie di negoziazione | 30. Passività finanziarie designate al fair value | 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 |
40. Derivati di copertura | 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
60. Passività fiscali | 70. Passività associate ad attività in via di dismissione | 80. Altre passività | 90. Trattamento di fine rapporto del personale | 100. Fondi per rischi e oneri | 110. Riserve tecniche | TOTALE DEL PASSIVO | |
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 667.586 | 2.550 | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | - | 670.140 |
| a) debiti verso banche | 137.481 | 629 | - | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | - | 138.114 | |
| b) debiti verso la clientela | 454.025 | 587 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 454.612 | |
| c) titoli in circolazione | 76.080 | 1.334 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 77.414 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | - | - | 46.512 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 46.512 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | - | - | - | 8.795 | 54.214 | - | - | - | - | - | - | - | - | 63.009 |
| 40. | Derivati di copertura | - | - | - | - | 171 | 5.346 | - | - | - | - | - | - | - | 5.517 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
- | - | - | - | - | - | -8.031 | - | - | - | - | - | - | -8.031 |
| 60. | Passività fiscali | - | - | - | - | - | - | - | 2.306 | - | - | - | - | - | 2.306 |
| a) correnti | - | - | - | - | - | - | - | 297 | - | - | - | - | - | 297 | |
| b) differite | - | - | - | - | - | - | - | 2.009 | - | - | - | - | - | 2.009 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - | - | 15 | - | - | - | - | 15 |
| 80. | Altre passività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 10.966 | - | - | - | 10.966 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 852 | - | - | 852 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.960 | - | 4.960 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 711 | - | 711 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 139 | - | 139 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.110 | - | 4.110 | |
| 110. | Passività Assicurative | - | - | - | - | 17.359 | - | - | - | - | 90 | - | 50 | 100.117 | 117.616 |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività |
- | - | - | - | 17.359 | - | - | - | - | 5 | - | 50 | 100.117 | 117.531 | |
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 85 | - | - | - | 85 | |
| TOTALE | 667.586 | 2.550 | 46.512 | 8.795 | 71.744 | 5.346 | -8.031 | 2.306 | 15 | 11.060 | 852 | 5.010 | 100.117 | 913.862 |

| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
120. Riserve da valutazione | 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione |
130. Azioni rimborsabili | 140. Strumenti di capitale | 150. Riserve | 155. Acconti su dividendi (-) | 160. Sovrapprezzi di emissione | 170. Capitale | 180. Azioni proprie (-) | 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | (milioni di euro) TOTALE |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 120. | Riserve da valutazione | -1.939 | -696 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -2.635 |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 140. | Strumenti di capitale | - | - | - | 7.211 | - | - | - | - | - | - | - | 7.211 |
| 150. | Riserve | - | - | - | - | 15.827 | - | - | - | - | - | - | 15.827 |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | - | - | - | - | - | -1.400 | - | - | - | - | - | -1.400 |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | - | - | - | - | - | - | 28.053 | - | - | - | - | 28.053 |
| 170. | Capitale | - | - | - | - | - | - | - | 10.369 | - | - | - | 10.369 |
| 180. | Azioni proprie (-) | - | - | - | - | - | - | - | - | -124 | - | - | -124 |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 166 | - | 166 |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.354 | 4.354 |
| TOTALE | -1.939 | -696 | - | 7.211 | 15.827 | -1.400 | 28.053 | 10.369 | -124 | 166 | 4.354 | ||
| TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO | 975.683 |

| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Interessi attivi e proventi assimilati | 20. Interessi passivi e oneri assimilati | 30. Margine di interesse | 40. Commissioni attive | 50. Commissioni passive | 60. Commissioni nette | 70. Dividendi e proventi simili | 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione | 90. Risultato netto dell'attività di copertura | 100. Utile / perdita da cessione o riacquisto di: | a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
c) passività finanziarie | finanziarie valutate al fair value con impatto a conto 110. Risultato netto delle altre attività e passività economico |
a) attività e passività finanziarie designate al fair value | b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 |
120. Margine di intermediazione | 130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: |
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
135. Rettifiche/riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS39 |
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni |
(milioni di euro) 150. Risultato netto della gestione finanziaria |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 13.232 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2.477 | - | - | - | - | - | - | - |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | - | -3.547 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -327 | - | - | - | - | - | - | - |
| 30. | Margine di interesse | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 40. | Commissioni attive | - | - | - | 10.925 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 50. | Commissioni passive | - | - | - | - | -2.578 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 60. | Commissioni nette | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 70. | Dividendi e proventi simili | - | - | - | - | - | 225 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 420 | - | - | - | - | - | - | - | |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione |
- | - | - | - | - | - | - | -149 | - | - | - | - | - | - | - | - | 185 | - | - | - | - | - | - | - |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | - | - | - | - | - | - | - | - | 33 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -48 | - | - | - | - | - | - | -426 | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 167 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -243 | - | - | - | - | -426 | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 28 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 755 | - | - | -1.182 | - | - | - | - | -147 | - | - |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 957 | - | 7.200 | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -202 | -8.382 | - | - | - | - | -147 | - | - | |
| 120. | Margine di intermediazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | -2.624 | - | - | -13 | - | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -2.579 | - | - | - | - | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | - | -45 | -13 | - | - | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -5 | - |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria |
13.232 | -3.547 | 9.685 | 10.925 | -2.578 | 8.347 | 225 | -149 | 33 | -48 | 167 | -243 | 28 | 755 | 957 | -202 | 1.148 | 19.996 | -2.624 | -2.579 | -45 | -160 | -5 | 17.207 |

| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
160. Premi netti | 170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa |
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa |
190. Spese amministrative: | a) spese per il personale | b) altre spese amministrative | 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | a) impegni e garanzie rilasciate | b) altri accantonamenti netti | 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali |
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali |
230. Altri oneri/proventi di gestione | 240. Costi operativi | 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni | 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
avviamento 270. Rettifiche di valore dell' |
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
operatività 300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell' corrente |
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
330. Utile (Perdita) d'esercizio | (milioni di euro) 340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi |
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 30. | Margine di interesse | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 40. | Commissioni attive | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 50. | Commissioni passive | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 60. | Commissioni nette | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 70. | Dividendi e proventi simili | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | -733 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | -733 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 120. | Margine di intermediazione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | - | -733 | -733 | - | - | - | - | - | - | - | - | -1 | -1 | - | - | - | - | -734 | - | - | - | - | - | -734 |

| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
10. Interessi attivi e proventi assimilati | 20. Interessi passivi e oneri assimilati | 30. Margine di interesse | 40. Commissioni attive | 50. Commissioni passive | 60. Commissioni nette | 70. Dividendi e proventi simili | 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione | 90. Risultato netto dell'attività di copertura | 100. Utile / perdita da cessione o riacquisto di: | a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
110. Risultato netto delle altre attività e passività c) passività finanziarie |
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
a) attività e passività finanziarie designate al fair value | b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 |
120. Margine di intermediazione | rischio di credito 130. Rettifiche/riprese di valore nette per di: |
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
135. Rettifiche/riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS39 |
(milioni di euro) 140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni |
150. Risultato netto della gestione finanziaria | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | - | - | - | 365 | -129 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 81 | - | - | - | - | - | - | - |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
- | - | - | 365 | -129 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 81 | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria | |||||||||||||||||||||||||
| 170. | relativi alla gestione assicurativa a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| ai contratti assicurativi emessi b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| alle cessioni in riassicurazione Risultato netto della gestione finanziaria e |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 180. | assicurativa | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 190. | Spese amministrative: | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) spese per il personale | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altre spese amministrative Accantonamenti netti ai fondi per rischi e |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 200. | oneri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) impegni e garanzie rilasciate | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altri accantonamenti netti Rettifiche/Riprese di valore nette su attività |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 210. | materiali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | - | - | - | -5 | -1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 5 | - | - | - | - | - | - | - |
| 240. | Costi operativi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 260. | delle attività materiali e immateriali | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 Dicembre 2022 Pubblicato 31 Dicembre 2022 Nuova 262 |
160. Premi netti | 170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa |
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa |
190. Spese amministrative: | a) spese per il personale | b) altre spese amministrative | 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
garanzie rilasciate a) impegni e |
b) altri accantonamenti netti | 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali |
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali |
230. Altri oneri/proventi di gestione | 240. Costi operativi | 250. Utili (Perdite) delle partecipazioni | 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
avviamento 270. Rettifiche di valore dell' |
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
300. Imposte sul reddito dell'esercizio operatività corrente dell' |
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
330. Utile (Perdita) d'esercizio | 340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi |
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo |
|
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 10.358 | -8.991 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
10.524 | 63 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi |
- | -9.177 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione |
- | 96 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione |
-166 | 27 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa |
- | 326 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi |
- | 326 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 190. | Spese amministrative: | - | - | - | -11.579 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) spese per il personale | - | - | - | - | -6.793 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altre spese amministrative | - | - | - | - | - | -4.786 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri |
- | - | - | - | - | - | -349 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| a) impegni e garanzie rilasciate | - | - | - | - | - | - | - | -209 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) altri accantonamenti netti | - | - | - | - | - | - | - | - | -140 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 210. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | -700 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 220. | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -984 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 935 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 240. | Costi operativi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 232 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -46 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 16 | - | - | - | - | - | - | - |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.630 | - | - | - | - | - |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | -23 | - |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 4.354 |


| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE ATTIVO al 31.12.2022 (a) |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 (c) |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE ATTIVO al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) |
||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS9 e IFRS17 |
POST FTA Classificazione e misurazione IFRS9 e IFRS17 |
|||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 112.924 | - | - | - | 112.924 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
150.616 | - | - | - | 150.616 |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
119.504 | - | 4 | 4 | 119.508 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 528.081 | - | - | - | 528.081 |
| 50. | Derivati di copertura | 10.075 | - | - | - | 10.075 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-9.752 | - | - | - | -9.752 |
| 70. | Partecipazioni | 2.013 | - | - | - | 2.013 |
| 80. | Attività assicurative | 272 | -149 | 28 | -121 | 151 |
| 90. | Attività materiali | 10.505 | - | - | - | 10.505 |
| 100. | Attività immateriali | 9.830 | -685 | 92 | -593 | 9.237 |
| 110. | Attività fiscali | 18.273 | 163 | -306 | -143 | 18.130 |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
638 | - | - | - | 638 |
| 130. | Altre attività | 22.704 | -84 | -159 | -243 | 22.461 |
| TOTALE DELL'ATTIVO | 975.683 | -755 | -341 | -1.096 | 974.587 |

(milioni di euro)
| Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE PASSIVO al 31.12.2022 (a) POST RICLASSIFICHE FTA IFRS9 e IFRS17 |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 (c) |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE PASSIVO al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) POST FTA Classificazione e misurazione IFRS9 e IFRS17 |
||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 670.140 | - | -13 | -13 | 670.127 |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 46.512 | - | - | - | 46.512 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 63.009 | -1 | -1 | -2 | 63.007 |
| 40. | Derivati di copertura | 5.517 | - | - | - | 5.517 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-8.031 | - | - | - | -8.031 |
| 60. | Passività fiscali | 2.306 | -268 | -17 | -285 | 2.021 |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 15 | - | - | - | 15 |
| 80. | Altre passività | 10.966 | -101 | -102 | -203 | 10.763 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 852 | - | - | - | 852 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.960 | - | - | - | 4.960 |
| 110. | Passività Assicurative | 117.616 | 600 | -641 | -41 | 117.575 |
| TOTALE DEL PASSIVO | 913.862 | 230 | -774 | -544 | 913.318 |
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269 TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587
(milioni di euro)
| Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE al 31.12.2022 (a) |
Effetto al 1.1.2022 (b) |
Effetto nel corso del 2022 (c) |
Totale effetto al 31.12.2022 (d) = (b)+(c) |
TOTALE al 31.12.2022 (e) = (a) + (d) |
|||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS9 e IFRS17 |
POST FTA Classificazione e misurazione IFRS9 e IFRS17 |
||||||
| 120. | Riserve da valutazione | -2.635 | -138 | 315 | 177 | -2.458 | |
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - | - | |
| 140. | Strumenti di capitale | 7.211 | - | - | - | 7.211 | |
| 150. | Riserve | 15.827 | -847 | 93 | -754 | 15.073 | |
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -1.400 | - | - | - | -1.400 | |
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.053 | - | - | - | 28.053 | |
| 170. | Capitale | 10.369 | - | - | - | 10.369 | |
| 180. | Azioni proprie (-) | -124 | - | - | - | -124 | |
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 166 | - | - | - | 166 | |
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 4.354 | 25 | 25 | 4.379 | ||
| TOTALE PATRIMONIO NETTO | 61.821 | -985 | 433 | -552 | 61.269 |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| TOTALE al 31.12.2022 (a) |
Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17 (b) |
TOTALE al 31.12.2022 (c) = (a) + (b) |
||
| POST RICLASSIFICHE FTA IFRS9 e IFRS17 |
Effetto nel corso del 2022 |
POST FTA Classificazione e misurazione IFRS9 e IFRS17 |
||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 15.709 | - | 15.709 |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -3.874 | - | -3.874 |
| 30. | Margine di interesse | 11.835 | - | 11.835 |
| 40. | Commissioni attive | 10.925 | - | 10.925 |
| 50. | Commissioni passive | -2.578 | 26 | -2.552 |
| 60. | Commissioni nette | 8.347 | 26 | 8.373 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 645 | - | 645 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 36 | - | 36 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 33 | - | 33 |
| 100 | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | -474 | - | -474 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 167 | - | 167 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-669 | - | -669 | |
| c) passività finanziarie | 28 | - | 28 | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
-1.308 | -4.135 | -5.443 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | 8.157 | -2.291 | 5.866 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -9.465 | -1.844 | -11.309 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 19.114 | -4.109 | 15.005 |
| 130. | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -2.636 | - | -2.636 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -2.579 | - | -2.579 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-57 | - | -57 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -5 | - | -5 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 16.473 | -4.109 | 12.364 |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 1.684 | 277 | 1.961 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 10.587 | -7.392 | 3.195 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -8.860 | 7.654 | -1.206 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 96 | 42 | 138 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -139 | -27 | -166 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | 326 | 3.365 | 3.691 |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | 326 | 3.365 | 3.691 | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 18.483 | -467 | 18.016 |
| 190 | Spese amministrative: | -11.579 | 521 | -11.058 |
| a) spese per il personale | -6.793 | 338 | -6.455 | |
| b) altre spese amministrative | -4.786 | 183 | -4.603 | |
| 200 | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -349 | -120 | -469 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -209 | - | -209 | |
| b) altri accantonamenti netti | -140 | -120 | -260 | |
| 210 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali | -700 | 19 | -681 |
| 220 | Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali | -984 | 115 | -869 |
| 230 | Altri oneri/proventi di gestione | 934 | - | 934 |
| 240. | Costi operativi | -12.678 | 535 | -12.143 |
| 250 | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 232 | - | 232 |
| 260 | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -46 | - | -46 |
| 270 | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - |
| 280 | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 16 | - | 16 |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 6.007 | 68 | 6.075 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.630 | -43 | -1.673 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 4.377 | 25 | 4.402 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | 4.377 | 25 | 4.402 |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | -23 | - | -23 |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 4.354 | 25 | 4.379 |
Allegati del bilancio consolidato


Allegati del bilancio consolidato

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 non ha necessitato di riesposizioni.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2022 (IFRS 9/IFRS |
Variazione perimetro |
Conferimento Ramo |
31.12.2022 Riesposto |
||
| 17 comparto |
di consolidamento (a) |
Formazione (b) |
|||
| assicurativo) | |||||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 15.709 | 5 | - | 15.714 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 15.185 | - | - | 15.185 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -3.874 | -3 | - | -3.877 |
| 30. | Margine di interesse | 11.835 | 2 | - | 11.837 |
| 40. | Commissioni attive | 10.925 | 21 | - | 10.946 |
| 50. | Commissioni passive | -2.552 | -4 | - | -2.556 |
| 60. | Commissioni nette | 8.373 | 17 | - | 8.390 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 645 | - | - | 645 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 36 | 6 | - | 42 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 33 | - | - | 33 |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | -474 | - | - | -474 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
167 -669 |
- - |
- - |
167 -669 |
|
| c) passività finanziarie | 28 | - | - | 28 | |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con | |||||
| 110. | impatto a conto economico | -5.443 | - | - | -5.443 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | 5.866 | - | - | 5.866 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -11.309 | - | - | -11.309 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 15.005 | 25 | - | 15.030 |
| 130. | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -2.636 | - | - | -2.636 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -2.579 | - | - | -2.579 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -57 | - | - | -57 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -5 | - | - | -5 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 12.364 | 25 | - | 12.389 |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 1.961 | - | - | 1.961 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.195 | - | - | 3.195 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.206 | - | - | -1.206 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 138 | - | - | 138 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -166 | - | - | -166 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | 3.691 | - | - | 3.691 |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | 3.691 | - | - | 3.691 | |
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | - | - | - | - | |
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 18.016 | 25 | - | 18.041 |
| 190. | Spese amministrative: | -11.058 | -22 | -33 | -11.113 |
| a) spese per il personale | -6.455 | -15 | 5 | -6.465 | |
| b) altre spese amministrative | -4.603 | -7 | -38 | -4.648 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -469 | - | - | -469 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -209 | - | - | -209 | |
| b) altri accantonamenti netti | -260 | - | - | -260 | |
| 210. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali | -681 | -1 | - | -682 |
| 220. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali | -869 | -1 | 2 | -868 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 934 | 2 | - | 936 |
| 240. | Costi operativi | -12.143 | -22 | -31 | -12.196 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 232 | - | - | 232 |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -46 | - | - | -46 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | - |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 16 | - | - | 16 |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 6.075 | 3 | -31 | 6.047 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.673 | -1 | 10 | -1.664 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 4.402 | 2 | -21 | 4.383 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | - |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | 4.402 | 2 | -21 | 4.383 |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | -23 | -2 | 21 | -4 |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 4.379 | - | - | 4.379 |
(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2022 di Compagnie de Banque Privée Quilvest (ora Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.).
(b) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.


| Voci dell'attivo | 31.12.2023 | 31.12.2022 | (milioni di euro) Variazioni |
||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 112.924 | -23.654 | -20,9 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 144.594 | 150.616 | -6.022 | -4,0 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 38.163 | 42.607 | -4.444 | -10,4 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1 | 1 | - | - | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 106.430 | 108.008 | -1.578 | -1,5 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 140.753 | 119.508 | 21.245 | 17,8 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 518.950 | 528.081 | -9.131 | -1,7 |
| a) crediti verso banche | 32.899 | 32.884 | 15 | 0,0 | |
| b) crediti verso clientela | 486.051 | 495.197 | -9.146 | -1,8 | |
| 50. Derivati di copertura | 7.006 | 10.075 | -3.069 | -30,5 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.695 | -9.752 | -4.057 | -41,6 |
| 70. | Partecipazioni | 2.501 | 2.013 | 488 | 24,2 |
| 80. | Attività assicurative | 813 | 151 | 662 | |
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività | 412 | 18 | 394 | ||
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività | 401 | 133 | 268 | ||
| 90. | Attività materiali | 9.825 | 10.505 | -680 | -6,5 |
| 100. | Attività immateriali | 9.524 | 9.237 | 287 | 3,1 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 3.672 | 3.626 | 46 | 1,3 | |
| 110. | Attività fiscali | 14.533 | 18.130 | -3.597 | -19,8 |
| a) correnti | 1.932 | 3.520 | -1.588 | -45,1 | |
| b) anticipate | 12.601 | 14.610 | -2.009 | -13,8 | |
| 120. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 638 | -374 | -58,6 |
| 130. | Altre attività | 31.232 | 22.461 | 8.771 | 39,0 |
| Totale dell'attivo | 963.570 | 974.587 | -11.017 | -1,1 |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 31.12.2022 Variazioni Voci del passivo e del patrimonio netto |
|||||||
| assolute | % | ||||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 642.119 | 670.127 | -28.008 | -4,2 | ||
| a) debiti verso banche | 93.242 | 138.132 | -44.890 | -32,5 | |||
| b) debiti verso la clientela | 440.449 | 454.595 | -14.146 | -3,1 | |||
| c) titoli in circolazione | 108.428 | 77.400 | 31.028 | 40,1 | |||
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 43.493 | 46.512 | -3.019 | -6,5 | ||
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 72.782 | 63.007 | 9.775 | 15,5 | ||
| 40. | Derivati di copertura | 5.188 | 5.517 | -329 | -6,0 | ||
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.967 | -8.031 | -4.064 | -50,6 | ||
| 60. | Passività fiscali | 1.946 | 2.021 | -75 | -3,7 | ||
| a) correnti | 458 | 303 | 155 | 51,2 | |||
| b) differite | 1.488 | 1.718 | -230 | -13,4 | |||
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | -13 | -86,7 | ||
| 80. | Altre passività | 12.741 | 10.763 | 1.978 | 18,4 | ||
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 767 | 852 | -85 | -10,0 | ||
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 4.523 | 4.960 | -437 | -8,8 | ||
| a) impegni e garanzie rilasciate | 524 | 711 | -187 | -26,3 | |||
| b) quiescenza e obblighi simili | 98 | 139 | -41 | -29,5 | |||
| c) altri fondi per rischi e oneri | 3.901 | 4.110 | -209 | -5,1 | |||
| 110. | Passività assicurative | 119.849 | 117.575 | 2.274 | 1,9 | ||
| a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività | 119.674 | 117.561 | 2.113 | 1,8 | |||
| b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività | 175 | 14 | 161 | ||||
| 120. | Riserve da valutazione | -2.009 | -2.458 | -449 | -18,3 | ||
| 130. | Azioni rimborsabili | - | - | - | |||
| 140. | Strumenti di capitale | 7.948 | 7.211 | 737 | 10,2 | ||
| 150. | Riserve | 14.697 | 15.073 | -376 | -2,5 | ||
| 155. | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | -1.400 | 1.229 | 87,8 | ||
| 160. | Sovrapprezzi di emissione | 28.003 | 28.053 | -50 | -0,2 | ||
| 170. | Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - | ||
| 180. | Azioni proprie (-) | -140 | -124 | 16 | 12,9 | ||
| 190. | Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) | 164 | 166 | -2 | -1,2 | ||
| 200. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.724 | 4.379 | 3.345 | 76,4 | ||
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 963.570 | 974.587 | -11.017 | -1,1 |
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | (milioni di euro) | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Riesposto | assolute | % | |||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo |
32.525 28.482 |
15.714 15.185 |
16.811 13.297 |
87,6 |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -15.589 | -3.877 | 11.712 | |
| 30. | Margine di interesse | 16.936 | 11.837 | 5.099 | 43,1 |
| 40. | Commissioni attive | 10.528 | 10.946 | -418 | -3,8 |
| 50. | Commissioni passive | -2.727 | -2.556 | 171 | 6,7 |
| 60. | Commissioni nette | 7.801 | 8.390 | -589 | -7,0 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 660 | 645 | 15 | 2,3 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 513 | 42 | 471 | |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | -59 | 33 | -92 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | -467 | -474 | -7 | -1,5 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -58 | 167 | -225 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -445 | -669 | -224 | -33,5 | |
| c) passività finanziarie | 36 | 28 | 8 | 28,6 | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
2.367 | -5.443 | 7.810 | |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -3.619 | 5.866 | -9.485 | ||
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 5.986 | -11.309 | 17.295 | ||
| 120. | Margine di intermediazione | 27.751 | 15.030 | 12.721 | 84,6 |
| 130. | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: | -1.416 | -2.636 | -1.220 | -46,3 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-1.359 -57 |
-2.579 -57 |
-1.220 - |
-47,3 - |
|
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -29 | -5 | 24 | |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 26.306 | 12.389 | 13.917 | |
| 160. | Risultato dei servizi assicurativi | 2.038 | 1.961 | 77 | 3,9 |
| a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | 3.118 | 3.195 | -77 | -2,4 | |
| b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi | -1.090 | -1.206 | -116 | -9,6 | |
| c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | 177 | 138 | 39 | 28,3 | |
| d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione | -167 | -166 | 1 | 0,6 | |
| 170. | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.318 | 3.691 | -9.009 | |
| a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi | -5.319 | 3.691 | -9.010 | ||
| b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione | 1 | - | 1 | ||
| 180. | Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa | 23.026 | 18.041 | 4.985 | 27,6 |
| 190. | Spese amministrative: | -11.505 | -11.113 | 392 | 3,5 |
| a) spese per il personale | -6.781 | -6.465 | 316 | 4,9 | |
| b) altre spese amministrative | -4.724 | -4.648 | 76 | 1,6 | |
| 200. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -326 | -469 | -143 | -30,5 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 50 | -209 | 259 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -376 | -260 | 116 | 44,6 | |
| 210. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali | -684 | -682 | 2 | 0,3 |
| 220. | Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali | -973 | -868 | 105 | 12,1 |
| 230. | Altri oneri/proventi di gestione | 910 | 936 | -26 | -2,8 |
| 240. | Costi operativi | -12.578 | -12.196 | 382 | 3,1 |
| 250. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 163 | 232 | -69 | -29,7 |
| 260. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -33 | -46 | -13 | -28,3 |
| 270. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 280. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 168 | 16 | 152 | |
| 290. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 10.746 | 6.047 | 4.699 | 77,7 |
| 300. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -2.994 | -1.664 | 1.330 | 79,9 |
| 310. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.752 | 4.383 | 3.369 | 76,9 |
| 320. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | |
| 330. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.752 | 4.383 | 3.369 | 76,9 |
| 340. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi | -28 | -4 | 24 | |
| 350. | Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo | 7.724 | 4.379 | 3.345 | 76,4 |


| Attività | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 112.924 | |
| Voce 10 | Cassa e disponibilità liquide | 89.270 | 112.924 |
| Finanziamenti verso banche | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto | 31.216 | 31.273 |
| Voce 40a (parziale) | bancario) Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto |
31.174 | 31.144 |
| Voce 20a (parziale) | bancario) | - | - |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo |
- | - |
| Voce 20c (parziale) | comparto bancario) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso |
42 | 29 |
| Voce 30 (parziale) | banche (Contributo comparto bancario) | - | 100 |
| Finanziamenti verso clientela | 429.540 | 446.854 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto | 427.806 | 444.244 |
| Voce 40b (parziale) | bancario) | 421.937 | 437.973 |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
5.869 | 6.271 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico | 1.734 | 2.610 | |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario) |
95 | 86 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario) | - | - |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario) |
737 | 916 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso | |||
| Voce 30 (parziale) | clientela (Contributo comparto bancario) | 902 | 1.608 |
| Voce 40a (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (Contributo comparto bancario) |
59.965 1.725 |
52.690 1.740 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed | |||
| Voce 40b (parziale) | assicurazioni) (Contributo comparto bancario) | 58.240 | 50.950 |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto bancario) |
42.026 38.041 |
46.546 42.436 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) | 1 | 1 |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto bancario) | 3.984 | 4.109 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto |
67.716 | 48.008 | |
| Voce 30 (parziale) | bancario) | 67.716 | 48.008 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato | 5 | 3 | |
| Voce 40a (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (Contributo comparto assicurativo) |
- | - |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto assicurativo) |
5 | 3 |
| Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico | 101.718 | 103.052 | |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | 27 | 85 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | - | - |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | 101.667 | 102.954 |
| Voce 50 (parziale) | Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditivItà complessiva |
24 72.135 |
13 69.792 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto | |||
| Voce 30 (parziale) Partecipazioni |
assicurativo) | 72.135 2.501 |
69.792 2.013 |
| Voce 70 Partecipazioni | 2.501 | 2.013 | |
| Attività materiali e immateriali | 19.349 | 19.742 | |
| Attività di proprietà | 17.975 | 18.248 | |
| Voce 90 (parziale) | Attività materiali | 8.451 | 9.011 |
| Voce 100 Attività immateriali | 9.524 | 9.237 | |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing Voce 90 (parziale) |
Attività materiali | 1.374 1.374 |
1.494 1.494 |
| Attività fiscali | 14.533 | 18.130 | |
| Voce 110 | Attività fiscali | 14.533 | 18.130 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 264 | 638 | |
| Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 264 |
638 | ||
| Altre voci dell'attivo | 33.332 | 22.922 | |
| Voce 50 | Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) | 6.982 | 10.062 |
| Voce 60 Voce 80 |
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Attività assicurative |
-5.695 813 |
-9.752 151 |
| Voce 130 | Altre attività | 31.232 | 22.461 |
| Totale attività | 963.570 | 974.587 |
| Passività | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Debiti verso banche al costo ammortizzato Voce 10 a) |
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto bancario) | 92.497 92.501 |
137.489 137.495 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | |||
| - Voce 10 a) (parziale) | (Contributo comparto bancario) | -4 | -6 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto | 546.206 | 528.795 |
| Voce 10 b) | bancario) | 440.312 | 454.038 |
| Voce 10 c) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto bancario) | 107.101 | 76.066 |
| - Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto bancario) |
-1.207 | -1.309 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 43.486 | 46.512 | |
| Voce 20 | Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto bancario) | 43.486 | 46.512 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 21.344 | 8.795 | |
| Voce 30 | Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto bancario) | 21.344 | 8.795 |
| Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato | 2.199 | 2.522 | |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto | |||
| Voce 10 a) (parziale) | assicurativo) | 741 | 637 |
| Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto assicurativo) |
137 | 557 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto | |||
| Voce 10 c) (parziale) | assicurativo) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) |
1.327 | 1.334 |
| - Voce 10 a) (parziale) | (Contributo comparto assicurativo) | - | - |
| - Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto assicurativo) |
-6 | -6 |
| Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | 90 | 171 | |
| Voce 20 (parziale) | Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | 7 | - |
| Voce 40 (parziale) | Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) | 83 | 171 |
| Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione | 51.438 | 54.212 | |
| Voce 30 (parziale) | Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) | 51.438 | 54.212 |
| Passività fiscali | 1.946 | 2.021 | |
| Voce 60 | Passività fiscali | 1.946 | 2.021 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | |
| Voce 70 | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 |
| Altre voci del passivo | 15.096 | 9.399 | |
| Voce 40 | Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) | 5.105 | 5.346 |
| Voce 50 | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.967 | -8.031 |
| Voce 80 | Altre passività | 12.741 | 10.763 |
| Voce 10 a) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto bancario) |
4 | 6 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | |||
| Voce 10 a) (parziale) | (Contributo comparto assicurativo) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) |
- | - |
| Voce 10 b) (parziale) | (Contributo comparto bancario) | 1.207 | 1.309 |
| Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) (Contributo comparto assicurativo) |
6 | 6 |
| Passività assicurative | 119.849 | 117.575 | |
| Voce 110 | Passività assicurative | 119.849 | 117.575 |
| Fondi per rischi e oneri | 5.290 | 5.812 | |
| Voce 90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 767 | 852 |
| Voce 100 a) Voce 100 b) |
Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili |
524 98 |
711 139 |
| Voce 100 c) | Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri | 3.901 | 4.110 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | |
| Voce 170 | Capitale | 10.369 | 10.369 |
| Riserve | 42.560 | 43.002 | |
| Voce 130 | Azioni rimborsabili | - | - |
| Voce 150 | Riserve | 14.697 | 15.073 |
| Voce 160 - Voce 180 |
Sovrapprezzi di emissione Azioni proprie (-) |
28.003 -140 |
28.053 -124 |
| Riserve da valutazione | -1.711 | -1.939 | |
| Riserve da valutazione (Contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza | |||
| Voce 120 | comparto assicurativo) | -1.711 | -1.939 |
| Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione | -298 | -519 | |
| Voce 120 | Riserve da valutazione (Contributo comparto assicurativo) | -298 | -519 |
| Acconti su dividendi | -2.629 | -1.400 | |
| Voce 155 | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | -1.400 |
| Strumenti di capitale | 7.948 | 7.211 | |
| Voce 140 Strumenti di capitale 7.948 7.211 |
|||
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 164 | 166 | |
| Voce 190 | Patrimonio di pertinenza di terzi | 164 | 166 |
| Risultato netto Voce 200 |
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.724 7.724 |
4.379 4.379 |
| Totale passività e patrimonio netto | 963.570 | 974.587 | |

| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Interessi netti | 14.646 | 9.500 | |
| Voce 30 | Margine di interesse | 16.936 | 11.837 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) | -2.132 | -2.175 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | 6 | 10 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 102 | 106 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | 1 | 33 |
| - Voce 30 (parziale) | Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli) |
8 | 3 |
| + Voce 80 (parziale) | Differenziali Hedging swap | -209 | -294 |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) | -42 | -19 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) | - | -1 |
| + Voce 200 (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) | -24 | - |
| Commissioni nette | 8.558 | 8.919 | |
| Voce 60 | Commissioni nette | 7.801 | 8.390 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Comparto assicurativo | 663 | 510 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | 3 | 3 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | -1 | -33 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | 55 | 38 |
| + Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) |
214 | 165 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
4 | -9 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario) Commissioni consulenti finanziari Divisione Private |
-49 | -26 |
| + Voce 190 a) (parziale) + Voce 190 b) (parziale) |
Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) Altre spese amministrative (Recuperi spese) |
-65 -67 |
-60 -59 |
| Risultato dell'attività assicurativa | 1.666 | 1.675 | |
| Voce 160 | Risultato dei servizi assicurativi | 2.038 | 1.961 |
| Voce 170 | Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa | -5.318 | 3.691 |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) | 2.132 | 2.175 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Contributo Comparto assicurativo) | -663 | -510 |
| + Voce 70 (parziale) | Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo) |
453 | 420 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | -80 | 108 |
| + Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) | - | - | |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
-624 | -426 |
| + Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (Contributo comparto assicurativo) |
-2.820 | 4.909 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
6.009 | -11.107 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
-29 | -12 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale | 343 | 338 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative | 178 | 183 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali | 22 | 20 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali | 47 | 27 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario) Commissioni consulenti finanziari Divisione Private |
49 | 26 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative | -70 | -120 |
| - Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Variazione non ricorrente di contratti assicurativi onerosi |
- | -8 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo | -1 | - |

| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 298 | 1.378 | |
| Voce 80 | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 513 | 42 |
| Voce 90 | Risultato netto dell'attività di copertura | -59 | 33 |
| Voce 110 a) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value |
-3.619 | 5.866 |
| Voce 110 b) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
5.986 | -11.309 |
| Voce 100 b) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-445 | -669 |
| Voce 100 c) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie | 36 | 28 |
| + Voce 70 (parziale) | Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario) |
199 | 225 |
| + Voce 30 (parziale) | Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli) |
-8 | -3 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | -55 | -38 |
| - Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) | 80 | -108 |
| - Voce 80 (parziale) | Differenziali Hedging swap | 209 | 294 |
| - Voce 90 (parziale) | Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) | - | - |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo) |
624 | 426 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
125 | 357 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
- | -8 |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | 3 |
| - Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) |
-214 | -165 |
| - Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
2.820 | -4.909 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) |
-6.009 | 11.107 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
-48 | 67 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
-14 | 15 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su crediti) |
171 | 121 |
| - Voce 100 c) (parziale) | Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
-1 | -2 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | 7 | 5 |
| EMARKET SDIR |
|---|
| CERTIFIED |
| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Altri proventi (oneri) operativi netti | -30 | -32 | |
| Voce 70 | Dividendi e proventi simili | 660 | 645 |
| Voce 230 | Altri oneri / proventi di gestione | 910 | 936 |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento | -6 | -10 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze |
-3 | -3 |
| + Voce 110 b) (parziale) | assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività |
13 | -19 |
| - Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività |
-199 | -225 |
| - Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo) | -453 | -420 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese) | -32 | -25 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) | -962 | -904 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | 21 | 21 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | 66 | - |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) | - | - |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | 9 | 7 |
| - Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | -7 | -5 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
-9 | -10 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
-68 | -56 |
| Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria, | |||
| + Voce 220 (parziale) | finanziaria e assicurativa - leasing operativo) | -5 | -4 |
| + Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) | 35 | 40 |
| Proventi operativi netti | 25.138 | 21.440 | |
| Spese del personale | -6.981 | -6.742 | |
| Voce 190 a) | Spese per il personale | -6.781 | -6.465 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | 35 | -59 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) | 42 | 19 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | 65 | 60 |
| - Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) | - | 41 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale | -343 | -338 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) | 1 | - |
| Spese amministrative | -3.002 | -2.912 | |
| Voce 190 b) | Altre spese amministrative | -4.724 | -4.648 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) | - | 1 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | 58 | 68 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | 720 | 816 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese) | 67 | 59 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
9 | 10 |
| - Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) | 53 | 36 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative | -178 | -183 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) | 962 | 904 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese) | 31 | 25 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.346 | -1.280 | |
| Voce 210 | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali | -684 | -682 |
| Voce 220 | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali | -973 | -868 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo | 1 | - |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | 58 | 54 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | 21 | 26 |
| - Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria, |
1 | - |
| - Voce 210 (parziale) | finanziaria e assicurativa - leasing operativo) | 68 | 56 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali | -22 | -20 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali | -47 | -27 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | 156 | 106 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) | 9 | 19 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 61 | 52 |
| - Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing operativo) |
5 | 4 |
| Costi operativi | -11.329 | -10.934 |
Risultato della gestione operativa 13.809 10.506

| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.529 | -3.113 | |
| Voce 140 | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -29 | -5 |
| Voce 200 a) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate | 50 | -209 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) |
-200 | -176 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
17 | -6 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto bancario) |
72 | 77 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su crediti) |
-171 | -121 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) |
-1.281 | -2.569 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario) |
-3 | -5 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo comparto bancario) |
14 | -26 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) | 2 | -73 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -570 | -270 | |
| Voce 260 | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -33 | -46 |
| Voce 200 b) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti | -376 | -260 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari) |
31 | -39 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario) |
-76 | -3 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Contributo comparto bancario) |
1 | -2 |
| + Voce 130 b) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) |
-42 | -19 |
| - Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | 2 |
| - Voce 200 (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) | -1 | 8 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) | 24 | - |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | -2 | -11 |
| - Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) | -2 | 73 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative | 70 | 120 |
| - Voce 260 (parziale) | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | 24 | - |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | -21 | -26 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | -9 | -19 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) | - | - |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | -66 | - |
| + Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | -92 | -48 |
| Altri proventi (oneri) netti Voce 250 |
Utili (Perdite) di partecipazioni | 348 163 |
202 232 |
| Voce 280 | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 168 | 16 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario) |
125 | 357 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) |
- | -8 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-125 | -357 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
- | 8 |
| + Voce 160b) (parziale) | Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Variazione non ricorrente di contratti assicurativi onerosi |
- | 8 |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) | - | -41 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | -21 | -21 |
| + Voce 260 (parziale) | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -24 | - |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) | -35 | -40 |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | 92 | 48 |
| - Voce 280 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 5 | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | - | |
| Voce 320 | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte | - | - |
| + Voce 320 (parziale) | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | - |
| Risultato corrente lordo | 12.058 | 7.325 |

| Voci | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|
|---|---|---|---|
| Riesposto | |||
| Imposte sul reddito | -3.438 | -2.080 | |
| Voce 300 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -2.994 | -1.664 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) | -53 | -36 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | -93 | -44 |
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di | |||
| - Voce 300 (parziale) | acquisizione) | -77 | -76 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | -221 | -260 |
| - Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili) |
- | - |
| - Voce 320 (parziale) | Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | - |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -222 | -140 | |
| + Voce 190 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | -35 | 59 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | -58 | -68 |
| + Voce 200 (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) | 1 | -8 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | -58 | -54 |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | -156 | -106 |
| + Voce 230 (parziale) | Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | -9 | -7 |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | 93 | 44 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -161 | -146 | |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | -102 | -106 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
-72 | -77 |
| + Voce 100 c) (parziale) | Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) |
1 | 2 |
| + Voce 200 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 2 | 11 |
| + Voce 210 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-1 | - |
| + Voce 220 (parziale) | Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-61 | -52 |
| + Voce 280 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | -5 | - |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
77 | 76 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -485 | -576 | |
| Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività | |||
| + Voce 100 b) (parziale) | complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
- | -3 |
| + Voce 110 b) (parziale) | (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) | 14 | -15 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | -2 |
| + Voce 190 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | -720 | -816 |
| + Voce 300 (parziale) | Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | 221 | 260 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) | - | - | |
| Voce 270 | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - |
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre | |||
| + Voce 300 (parziale) | attività intangibili) | - | - |
| Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi | -28 | -4 | |
| Voce 340 | Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi | -28 | -4 |
| Risultato netto | 7.724 | 4.379 |



| PRINCIPI CONTABILI | |||
|---|---|---|---|
| IFRS 1 | Prima adozione dei principi contabili internazionali | Regolamento omologazione 1803/2023 (1) |
|
| IFRS 2 | Pagamenti basati su azioni | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 3 | Aggregazioni aziendali | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 5 | Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 6 | Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 7 | Strumenti finanziari: informazioni integrative | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 8 | Settori operativi | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 9 | Strumenti finanziari | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 10 | Bilancio consolidato | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 11 | Accordi a controllo congiunto | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 12 | Informativa sulle partecipazioni in altre entità | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 13 | Valutazioni del fair value | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 15 | Ricavi provenienti da contratti con i clienti | 1803/2023 (1) | |
| IFRS 16 | Leasing | 1803/2023 mod. 2579/2023 (2) | |
| IFRS 17 | Contratti assicurativi | 1803/2023 (3) | |
| IAS 1 | Presentazione del bilancio | 1803/2023 (4) mod. 2822/2023 (2) | |
| IAS 2 | Rimanenze | 1803/2023 (1) | |
| IAS 7 | Rendiconto finanziario | 1803/2023 (1) | |
| IAS 8 | Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori | 1803/2023 (4) | |
| IAS 10 | Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio | 1803/2023 (1) | |
| IAS 12 | Imposte sul reddito | 1803/2023 (5) mod. 2468/2023 | |
| IAS 16 | Immobili, impianti e macchinari | 1803/2023 (1) | |
| IAS 19 | Benefici per i dipendenti | 1803/2023 (1) | |
| IAS 20 | Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza pubblica | 1803/2023 (1) | |
| IAS 21 | Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere | 1803/2023 (1) | |
| IAS 23 | Oneri finanziari | 1803/2023 (1) | |
| IAS 24 | Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate | 1803/2023 (1) | |
| IAS 26 | Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi pensione | 1803/2023 (1) | |
| IAS 27 | Bilancio separato | 1803/2023 (1) | |
| IAS 28 | Partecipazioni in società collegate e Joint Venture | 1803/2023 (1) | |
| IAS 29 | Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate | 1803/2023 (1) | |
| IAS 32 | Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio | 1803/2023 (1) | |
| IAS 33 | Utile per azione | 1803/2023 (1) | |
| IAS 34 | Bilanci intermedi | 1803/2023 (1) | |
| IAS 36 | Riduzione di valore delle attività | 1803/2023 (1) | |
| IAS 37 | Accantonamenti, passività e attività potenziali | 1803/2023 (1) | |
| IAS 38 | Attività immateriali | 1803/2023 (1) | |
| IAS 39 | Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad eccezione di talune disposizioni relative alla contabilizzazione delle operazioni di copertura) |
1803/2023 (1) | |
| IAS 40 | Investimenti immobiliari | 1803/2023 (1) | |
| IAS 41 | Agricoltura | 1803/2023 (1) |
(1) Il Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, pubblicato sulla GUCE del 26 settembre 2023, ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che ha adottato i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008 ed è stato successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002. Al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1126/2008 è stato quindi abrogato e sostituito dal Regolamento n. 1803/2023 a cui si intendono fatti i riferimenti al regolamento abrogato.
Pertanto nel presente riepilogo non è più riportato il Regolamento n. 1126/2008 e le successive modifiche, come effettuato fino al Bilancio 2022, ma solamente il Regolamento n. 1803/2023 e le eventuali modifiche ad esso succedute.
(2) Le società applicano quanto previsto dal presente Regolamento al più tardi a partire dalla data di inizio del loro primo esercizio finanziario che cominci dopo il 1° gennaio 2024.
(3) Il Regolamento n. 1803/2023 recepisce anche il Regolamento n. 2036/2021 che ha introdotto l'IFRS 17 Contratti assicurativi e il Regolamento n. 1491/2022 che ne ha introdotto alcune modifiche con riferimento alla prima applicazione, in vigore dal 01.01.2023.
(4) Il Regolamento n. 1803/2023 recepisce anche il Regolamento n. 857/2022 che ha introdotto alcune modifiche allo IAS 1 allo IAS 8 in vigore dal 01.01.2023.
(5) Il Regolamento n. 1803/2023 recepisce anche il Regolamento n. 1392/2022 che ha introdotto alcune modifiche allo IAS 12 in vigore dal 01.01.2023.

| IFRIC 1 | Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari | 1803/2023 (1) |
|---|---|---|
| IFRIC 2 | Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 5 | Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 6 | Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche |
1803/2023 (1) |
| IFRIC 7 | Applicazione del metodo della rideterminazione del valore ai sensi dello IAS 29 - Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate |
1803/2023 (1) |
| IFRIC 10 | Bilanci intermedi e riduzione di valore | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 12 | Accordi per servizi in concessione | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 14 | Il limite relativo ad una attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro interazione |
1803/2023 (1) |
| IFRIC 16 | Coperture di un investimento netto in una gestione estera | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 17 | Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 19 | Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 20 | Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo aperto | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 21 | Tributi | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 22 | Operazioni in valuta estera e anticipi | 1803/2023 (1) |
| IFRIC 23 | Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito | 1803/2023 (1) |
| SIC 7 | Introduzione dell'euro | 1803/2023 (1) |
| SIC 10 | Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con le attività operative | 1803/2023 (1) |
| SIC 25 | Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione fiscale di un'entità o dei suoi azionisti | 1803/2023 (1) |
| SIC 29 | Accordi per servizi in concessione: informazioni integrative | 1803/2023 (1) |
| SIC 32 | Attività immateriali – Costi connessi a siti web | 1803/2023 (1) |
(1) Il Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, pubblicato sulla GUCE del 26 settembre 2023, ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che ha adottato i Principi contabili internazionali e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB fino al 15 ottobre 2008 ed è stato successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi o adottati dallo IASB e adottati dalla Commissione fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002. Al fine di semplificare la legislazione dell'Unione in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1126/2008 è stato quindi abrogato e sostituito dal Regolamento n. 1803/2023 a cui si intendono fatti i riferimenti al regolamento abrogato.
Pertanto nel presente riepilogo non è più riportato il Regolamento n. 1126/2008 e le successive modifiche, come effettuato fino al Bilancio 2022, ma solamente il Regolamento n. 1803/2023 e le eventuali modifiche ad esso succedute.



667

| Dati economici (milioni di euro) | Variazioni | |||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 10.342 7.024 |
3.318 | 47,2 | |
| Commissioni nette | 5.252 5.485 |
-233 | -4,2 | |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 107 1.222 |
-1.115 | -91,2 | |
| Proventi operativi netti | 20.012 16.654 |
3.358 | 20,2 | |
| -8.840 Costi operativi -8.556 |
284 | 3,3 | ||
| Risultato della gestione operativa | 11.172 8.098 |
3.074 | 38,0 | |
| -1.411 Rettifiche di valore nette su crediti -2.061 |
-650 | -31,5 | ||
| Risultato netto | 7.292 4.284 |
3.008 | 70,2 |
2023 2022
(*) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato.

| Dati patrimoniali (milioni di euro) | Variazioni | |||
|---|---|---|---|---|
| assolute | 0/0 | |||
| Finanziamenti verso clientela | 367.492 385.795 |
-18.303 | -4,7 | |
| Totale attività | 697.354 715.381 |
-18.027 | -2,5 | |
| Raccolta diretta da clientela | 474.498 450.207 |
24.291 | 5,4 | |
| Raccolta indiretta da clientela (a) | 313.243 288.699 204.916 |
24.544 | 8,5 | |
| di cui: Risparmio gestito | 202.947 | 1.969 | 1,0 | |
| Patrimonio netto | 56.040 54.053 |
1.987 | 3,7 | |
| Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta da clientela (%) Loan to deposit ratio |
77,4 85,7 |
31.12.2023 31.12.2022

| Coefficienti patrimoniali (%) | |||
|---|---|---|---|
| Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari/Attività di rischio ponderate (Common Equity Tier 1 ratio) |
12,0 12,1 |
||
| Capitale di Classe 1 (TIER 1) / Attività di rischio ponderate | 14,5 14.4 |
||
| Totale fondi propri / Attività di rischio ponderate | 17,3 17,2 |
||
| Attività di rischio ponderate (milioni di euro) | 307.737 306.376 |
| Indicatori di redditività (%) | |||
|---|---|---|---|
| Cost / Income | 44,2 51,4 |
||
| Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (a) | 17,9 10,1 |
||
| Risultato netto / Totale Attività (ROA) ₪) | 1,0 0,6 |
| 2023 (Dati economici) | |
|---|---|
| 31.12.2023 (Dati patrimoniali) | |
| 2022 (Dati economici) | |
| 31.12.2022 (Dati patrimoniali) |

| Indicatori di rischiosità (%) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela | 0,2 0,2 |
|||
| Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela | 1,2 1,3 |
|||
| Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde con clientela |
70.6 67,8 |
|||
| Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati lordi / Crediti deteriorati lordi con clientela |
47.8 46,3 |
| Struttura operativa | 31/12/2023 | 31/12/2022 | Variazioni assolute |
|---|---|---|---|
| Numero dei dipendenti (*) | 65.243 | 66.646 | -1.403 |
| Italia | 64.305 | 65.714 | -1.409 |
| Estero | 938 | 932 | 6 |
| Numero degli sportelli bancari (c) | 3.082 | 3.365 | -283 |
| Italia | 3.066 | 3.349 | -283 |
| Estero | 16 | 16 | - |
Dati riesposti su basi omogenee, ove necessario e se materiali.
(*) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine anno conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.
(c) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.
| 31.12.2023 | |
|---|---|
| 31.12.2022 |

Di seguito si riportano il Conto economico e lo Stato patrimoniale riclassificati al 31 dicembre 2023 della Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A., corredati da un sintetico commento dei risultati economici e degli aggregati patrimoniali. Per altre informazioni si fa rinvio alla Relazione che accompagna il bilancio consolidato.
Per consentire una lettura più immediata dei risultati, il Conto economico viene esposto secondo uno schema riclassificato sintetico. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti all'esercizio precedente sono riesposti, ove necessario e se materiali, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di riferimento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di riferimento.
In particolare, con lo scopo di ridurre la volatilità delle diverse voci di Conto economico connessa ai cambi di perimetro dovuti a cessioni/scissioni di rami d'azienda, sono state riclassificate dalle voci originarie alla voce "Utile (Perdita) delle attività operative cessate" le componenti economiche del primo semestre 2022 relative al ramo d'azienda avente ad oggetto specifiche attività concernenti la progettazione e l'erogazione di soluzioni formative per i dipendenti del Gruppo conferito da parte di Capogruppo a Intesa Sanpaolo Formazione il 22 giugno 2022 (con pari efficacia contabile e fiscale), unitamente alle maggiori spese amministrative in relazione ai nuovi servizi resi a Intesa Sanpaolo in ambito formativo per effetto della sottoscrizione di accordi commerciali con Digit'Ed.
Da ultimo, nell'ambito della più ampia progettualità di creazione di una banca digitale prevista dal Piano d'Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, con efficacia giuridica 16 ottobre 2023, si è perfezionato il conferimento del primo ramo d'azienda da Intesa Sanpaolo a Isybank S.p.A., con esecuzione della relativa prima wave di migrazione che ha interessato circa 275 mila clienti, per circa 1,7 miliardi di raccolta diretta. Stante l'esigua materialità degli impatti economici correlati non sono state effettuate riesposizioni dei dati dell'esercizio a confronto.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:
contrattuali nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti. La voce include anche gli eventuali importi relativi a rettifiche di valore per rischio creditizio di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;

| 2023 2022 |
(milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Interessi netti | 10.342 | 7.024 | 3.318 | 47,2 |
| Commissioni nette | 5.252 | 5.485 | -233 | -4,2 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value | 107 | 1.222 | -1.115 | -91,2 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 4.311 | 2.923 | 1.388 | 47,5 |
| Proventi operativi netti | 20.012 | 16.654 | 3.358 | 20,2 |
| Spese del personale | -5.508 | -5.363 | 145 | 2,7 |
| Spese amministrative | -2.235 | -2.141 | 94 | 4,4 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.097 | -1.052 | 45 | 4,3 |
| Costi operativi | -8.840 | -8.556 | 284 | 3,3 |
| Risultato della gestione operativa | 11.172 | 8.098 | 3.074 | 38,0 |
| Rettifiche di valore nette su crediti | -1.411 | -2.061 | -650 | -31,5 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -374 | -185 | 189 | |
| Altri proventi (oneri) netti | 212 | 146 | 66 | 45,2 |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | 31 | -31 | |
| Risultato corrente lordo | 9.599 | 6.029 | 3.570 | 59,2 |
| Imposte sul reddito | -1.668 | -862 | 806 | 93,5 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -139 | -46 | 93 | |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -110 | -111 | -1 | -0,9 |
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -403 | -474 | -71 | -15,0 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto delle imposte) |
13 | -252 | 265 | |
| Risultato netto | 7.292 | 4.284 | 3.008 | 70,2 |
| Dati riesposti, ove necessario e se materiali. |
Il conto economico dell'esercizio 2023 si è chiuso con un utile netto di 7.292 milioni, rispetto a 4.284 milioni dell'esercizio precedente (+3.008 milioni; +70,2%), mentre il risultato corrente lordo, pari a 9.599 milioni, segna un incremento di 3.570 milioni (+59,2%) rispetto ai 6.029 milioni di dicembre 2022.
Più in dettaglio, la variazione annua del risultato netto è attribuibile principalmente:
Gli Interessi netti, pari a 10.342 milioni, segnano una decisa crescita rispetto all'esercizio 2022 (+3.318 milioni; +47,2%). In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione sia l'intermediazione con clientela pari a 8.505 (+2.927 milioni; +52,5%) che ha beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse da parte della BCE, sia le attività finanziarie, che sono salite a 2.517 milioni dai 964 milioni del precedente esercizio, grazie agli andamenti positivi di tutte le componenti: i titoli valutati al costo ammortizzato (+835 milioni), le altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+518 milioni) e quelle con impatto a conto economico (+200 milioni). Sono invece risultati in peggioramento i differenziali negativi su derivati di copertura, e gli interessi netti sui rapporti con banche, questi ultimi in contrazione principalmente per effetto della diminuzione dell'operatività interbancaria.
Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate, hanno mostrato un apporto positivo pari a +1.039 milioni, con un incremento di 469 milioni.
Le Commissioni nette, pari a 5.252 milioni, mostrano una flessione di 233 milioni (-4,2%) rispetto all'esercizio precedente (51.485 milioni). La diminuzione ha interessato tutti i comparti: l'attività bancaria commerciale (-74 milioni; -3,4%), l'attività di gestione, intermediazione e consulenza (-49 milioni; -1,9%) e le altre commissioni nette (-110 milioni; -14,6%).
Nell'ambito dell'attività bancaria commerciale, si evidenziano minori commissioni su garanzie rilasciate e ricevute (-106 milioni), soprattutto in relazione alle maggiori commissioni passive su operazioni di cartolarizzazione sintetica nell'ambito del programma di Gestione Attiva del Rischio di Credito (GARC) e, in misura minore, sui conti correnti (-12 milioni), mentre risultano in aumento le commissioni su servizio bancomat e carte di credito (+23 milioni) e su servizi di incasso e pagamento (+15 milioni).
Relativamente all'attività di gestione, intermediazione e consulenza, la flessione è principalmente dovuta al minor apporto dei fondi (-106 milioni), della distribuzione di prodotti assicurativi (-68 milioni) e delle gestioni patrimoniali (-14 milioni), solo in parte compensata dall'incremento del comparto titoli e derivati (+123 milioni) e dalla crescita delle altre commissioni di intermediazione e gestione (+14 milioni). Infine, per quanto riguarda le altre commissioni nette la diminuzione è principalmente dovuta ai finanziamenti concessi.
Il Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 107 milioni, contro i 1.222 milioni consuntivati nell'esercizio precedente (-1.115 milioni; -91,2%). Tale andamento va letto congiuntamente al marcato incremento del margine di interesse, con particolare riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari a seguito della crescita dei tassi di mercato.
Nello specifico, la flessione è ascrivibile al minor risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-836 milioni), in larga parte derivanti dall'operatività in tassi per la già citata raccolta in certificates, al minor risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e al costo ammortizzato (-155 milioni), che nel 2022 aveva beneficiato di maggiori utili da cessione di titoli di debito, prevalentemente governativi, al minor risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (-84 milioni), condizionato dal diverso corso dei tassi, e al minor apporto del risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico (-49 milioni). A tali effetti negativi si contrappongono maggiori utili netti da riacquisto di passività finanziarie (+9 milioni), ascrivibili ai riacquisti di debiti e propri titoli di debito sul mercato secondario.
Gli Altri proventi operativi netti si attestano a 4.311 milioni e si confrontano con i 2.923 milioni del precedente esercizio, evidenziando un aumento di 1.388 milioni (+47,5%). L'aggregato include i dividendi da società partecipate e, per la parte residua, gli altri proventi netti di natura operativa. La dinamica della voce è pressoché integralmente riconducibile al maggior contributo (+1.349 milioni) dei dividendi, in crescita di 1.349 milioni (+49,6%). In particolare, nel 2023 sono stati contabilizzati dividendi per complessivi 4.069 milioni, a fronte dei 2.720 milioni del 2022. Gli Altri proventi netti di natura operativa, pari a 242 milioni, evidenziano un incremento di 39 milioni rispetto a fine 2022 (+19,2%).

Per effetto delle predette dinamiche, i Proventi operativi netti assommano a 20.012 milioni, segnando un incremento di 3.358 milioni (+20,2%) rispetto all'esercizio precedente, che era stato pari a 16.654 milioni.
I Costi operativi sono pari a 8.840 milioni, in aumento del 3,3% rispetto a dicembre 2022, per la crescita delle spese del personale, che passano da 5.363 milioni a 5.508 milioni (+145 milioni; +2,7%), delle altre spese amministrative, che salgono da 2.141 milioni a 2.235 milioni (+94 milioni; +4,4%) e degli ammortamenti su immobilizzazioni materiali e immateriali, che si attestano a 1.097 milioni a fronte dei 1.052 milioni di dicembre 2022 (+45 milioni; +4,3%).
Con specifico riferimento alle spese per il personale, l'incremento di 145 milioni è anche ascrivibile ai maggiori costi legati al rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro.
Per quanto attiene alle altre spese amministrative, l'incremento è fondamentalmente riconducibile alle spese per la gestione degli immobili (+72 milioni), per l'aumento dei costi relativi all'approvvigionamento di energia elettrica e gas.
Infine, l'incremento di 45 milioni degli ammortamenti su immobilizzazioni immateriali e materiali è ascrivibile per 59 milioni alle attività immateriali, essenzialmente investimenti in tecnologia, cui si contrappone la flessione di 14 milioni dei beni materiali, principalmente diritti d'uso acquisiti con il leasing, in seguito a rinegoziazioni e chiusure anticipate di taluni contratti.
L'andamento dei proventi e degli oneri operativi sopra illustrato ha determinato un Risultato della gestione operativa di 11.172 milioni, in aumento di 3.074 milioni (+38%) rispetto agli 8.098 milioni dell'esercizio precedente. Il cost/income ratio nel 2023 si è attestato al 44,2%, in netto calo rispetto al valore del 2022 (51,4%).
Le rettifiche di valore nette su crediti si attestano a 1.411 milioni, in riduzione di 650 milioni (-31,5%) rispetto a dicembre 2022 (2.061 milioni).
La dinamica della voce si sostanzia principalmente in un miglioramento di 330 milioni sui crediti in Stage 2 e in una riduzione di 106 milioni delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3, quale risultante di un significativo calo delle rettifiche su inadempienze probabili (258 milioni), a fronte di un aumento su crediti scaduti/sconfinanti (-71 milioni) ed un incremento delle rettifiche su sofferenze (-81 milioni). Hanno altresì agito in positivo sia gli accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate con riprese per 19 milioni, che si confrontano con rettifiche per -60 milioni contabilizzate nel 2022, sia i crediti in Stage 1 con riprese per 2 milioni (-123 milioni di rettifiche nell'esercizio precedente).
A dicembre 2023 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, in linea con il dato di dicembre 2022.
Il costo del credito, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel 2023 a 38 punti base e si confronta con un valore dell'esercizio 2022 di 53 punti base. La dinamica del costo del credito è stata favorita da un flusso di ingressi da bonis a crediti deteriorati particolarmente basso nell'esercizio (2,1 miliardi al netto delle uscite da deteriorati verso bonis).
A dicembre 2023 la copertura sui crediti deteriorati si attesta al 47,8%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 515 milioni, in incremento rispetto al dato del 2022 (434 milioni), con un livello di copertura pari al 70,6%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 698 milioni risultano in contrazione (-27%) rispetto ai 956 milioni registrati nell'anno 2022; la copertura su tali posizioni si attesta al 38,8%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 266 milioni (195 milioni il dato dell'esercizio 2022) e la loro copertura è pari al 23%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 41,4%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,5%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.
Gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività ammontano a 374 milioni e si confrontano con i 185 milioni del 2022, con un incremento di 189 milioni. Essi attengono a stanziamenti a fronte di controversie legali e oneri diversi (100 milioni), a rettifiche di valore nette su titoli di debito valutati al costo ammortizzato non assimilabili a finanziamenti e su titoli di debito valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (97 milioni) e a rettifiche di valore nette su altre attività (177 milioni).
Quest'ultime includono, in particolare, le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni non di controllo (83 milioni), gli effetti valutativi di altre attività (67 milioni), le rettifiche su attività materiali e immateriali (16 milioni), nonché gli impatti connessi all'aggiornamento del fair value dell'intero patrimonio immobiliare e artistico di pregio della Banca (11 milioni).
Gli Altri proventi (oneri) netti, pari a 212 milioni (146 milioni al 31 dicembre 2022), includono 234 milioni di utile da cessione di partecipazioni, riconducibile per 231 milioni alla cessione del capitale detenuto in Zhong Ou Asset Management Company Limited, nonché 21 milioni di oneri non ricorrenti, non strettamente correlati alla gestione caratteristica della Banca. Al 31 dicembre 2022, la voce comprendeva 196 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione.
L'Utile delle attività operative cessate non risulta valorizzato, mentre nell'esercizio a confronto evidenziava un risultato pari a 31 milioni, riferiti alla riesposizione degli effetti economici connessi al ramo d'azienda avente ad oggetto specifiche attività concernenti la progettazione e l'erogazione di soluzioni formative per i dipendenti del Gruppo conferito da ISP Capogruppo a Intesa Sanpaolo Formazione S.p.A. (22 giugno 2022, con pari efficacia contabile e fiscale) e la successiva cessione dell'intera quota di controllo in ISP Formazione (29 giugno 2022).
Il Risultato corrente lordo si attesta a 9.599 milioni, in incremento di 3.570 milioni (+59,2%) rispetto all'esercizio precedente (6.029 milioni).
Le Imposte sul reddito, calcolate sulle componenti che contribuiscono al risultato corrente lordo, ammontano a -1.668 milioni, a fronte dei -862 milioni dell'esercizio a confronto.
La voce include i benefici connessi all'iscrizione di imposte differite attive su perdite fiscali pregresse della ex UBI Banca, ex UBI Leasing ed ex UBI Factor (+352 milioni).
Gli Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) ammontano a 139 milioni e sono principalmente riferiti ad ammortamenti su beni materiali e immateriali (109 milioni), spese del personale (19 milioni) e spese amministrative (17 milioni), parzialmente compensati dal rilascio di accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5 milioni). Si confrontano con i 46 milioni di dicembre 2022, principalmente riconducibili ad ammortamenti su beni materiali e immateriali (75 milioni) e spese amministrative (21 milioni), parzialmente compensati dal rilascio dall'effetto attualizzazione dei fondi per esodi inclusi nelle spese per il personale (47 milioni).
Gli Effetti economici derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto dell'effetto fiscale) sono risultati pari a -110 milioni, in linea rispetto ai -111 milioni di dicembre 2022. La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali.
La voce relativa ai Tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto dell'effetto fiscale) ammonta a 403 milioni, in flessione rispetto ai 474 milioni consuntivati a fine 2022 (-71 milioni; -15%); accoglie l'importo dovuto a titolo di contributo ordinario nei confronti del Fondo di Risoluzione Unico (SRF) per 194 milioni, il contributo al FITD per 218 milioni, nonché le rivalutazioni del Fondo Atlante e di Italian Recovery Fund per 9 milioni.
Le Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto del relativo effetto fiscale) ammontano a +13 milioni e sono riferibili alla svalutazione di talune partecipazioni di controllo (-31 milioni), cui si contrappone il rilascio parziale (+44 milioni dovuto alla riduzione, operata da Pravex, delle esposizioni creditizie, integralmente svalutate in esercizi precedenti come esposto nella Nota Integrativa – Parte E del Bilancio Consolidato) dello stanziamento del 2022 chiamato a fronteggiare i rischi indiretti a fronte della partecipazione di controllo detenuta in Pravex Bank in relazione al conflitto in corso, allo scopo di allineare i valori al contributo della partecipata al Bilancio consolidato (che risulta appunto essere negativo per 27 milioni).
A dicembre 2022 la voce ammontava a -252 milioni, inclusiva in particolare delle svalutazioni e accantonamenti operati sulle partecipazioni di controllo detenute in Russia e Ucraina, stante il conflitto in corso.
Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.
A differenza di quanto precisato con riferimento ai dati economici, per i dati patrimoniali riferiti al periodo precedente non si è reso necessario riesporre le risultanze numeriche su basi omogenee, stante l'assenza di variazioni intervenute nel perimetro di riferimento.
Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.
Le aggregazioni di voci dello Stato Patrimoniale riclassificato riguardano:

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| Cassa e disponibilità liquide | 72.829 | 97.071 | -24.242 | -25,0 | |
| Finanziamenti verso banche | 31.828 | 35.264 | -3.436 | -9,7 | |
| Finanziamenti verso clientela | 367.492 | 385.795 | -18.303 | -4,7 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 366.019 | 383.277 | -17.258 | -4,5 | |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico |
1.473 | 2.518 | -1.045 | -41,5 | |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 53.950 | 46.629 | 7.321 | 15,7 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 43.172 | 47.523 | -4.351 | -9,2 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 51.164 | 34.196 | 16.968 | 49,6 | |
| Partecipazioni | 24.055 | 23.646 | 409 | 1,7 | |
| Attività materiali e immateriali | 12.489 | 12.056 | 433 | 3,6 | |
| Attività di proprietà | 11.433 | 11.136 | 297 | 2,7 | |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.056 | 920 | 136 | 14,8 | |
| Attività fiscali | 13.564 | 16.594 | -3.030 | -18,3 | |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 178 | 528 | -350 | -66,3 | |
| Altre voci dell'attivo | 26.633 | 16.079 | 10.554 | 65,6 | |
| Totale attività | 697.354 | 715.381 | -18.027 | -2,5 |
| Passività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | |
|---|---|---|---|---|
| assolute | % | |||
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 115.426 | 159.956 | -44.530 | -27,8 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 444.567 | 433.616 | 10.951 | 2,5 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 45.045 | 48.810 | -3.765 | -7,7 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 21.345 | 8.795 | 12.550 | |
| Passività fiscali | 477 | 431 | 46 | 10,7 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | -13 | -86,7 |
| Altre voci del passivo | 10.455 | 5.241 | 5.214 | 99,5 |
| di cui debiti per leasing | 1.081 | 943 | 138 | 14,6 |
| Fondi per rischi e oneri | 3.997 | 4.464 | -467 | -10,5 |
| di cui fondi per impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 407 | 425 | -18 | -4,2 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| Riserve | 32.908 | 33.531 | -623 | -1,9 |
| Riserve da valutazione | 175 | 81 | 94 | |
| Acconti su dividendi | -2.629 | -1.400 | 1.229 | 87,8 |
| Strumenti di capitale | 7.925 | 7.188 | 737 | 10,3 |
| Risultato netto | 7.292 | 4.284 | 3.008 | 70,2 |
| Totale passività e patrimonio netto | 697.354 | 715.381 | -18.027 | -2,5 |
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di riferimento.

Si commentano di seguito i principali aggregati patrimoniali al 31 dicembre 2023, confrontati con quelli al 31 dicembre 2022.
Al 31 dicembre 2023 i Finanziamenti verso clientela ammontano complessivamente a 367,5 miliardi, in calo rispetto ai 385,8 miliardi dell'esercizio precedente (-18,3 miliardi; -4,7%).
Tale dinamica è stata pressoché interamente determinata dal calo dei crediti commerciali (-18,8 miliardi; -5,2%), in particolare mutui (-17,5 miliardi; -7,7%), conti correnti (-1 miliardo; -10%) e finanziamenti a breve sotto forma di anticipazioni e finanziamenti (-0,3 miliardi; -0,2%), solo in parte compensato dall'andamento positivo delle operazioni di pronti contro termine (+1,3 miliardi; +8,3%). L'evoluzione dei crediti commerciali è stata condizionata dalla svolta restrittiva di politica monetaria, in particolare dal forte e repentino rialzo dei tassi di riferimento, che ha contribuito a determinare un calo significativo della domanda di finanziamenti da parte di famiglie e imprese, e il ricorso da parte di queste ultime a fonti interne, in particolare l'utilizzo di liquidità accumulata negli anni passati sui depositi bancari. Importante anche l'impatto sulle erogazioni di nuovi contratti di mutuo, una tendenza iniziata a metà dello scorso anno, col rialzo dei tassi ufficiali, che si è accentuata nel 2023 in relazione alla flessione delle compravendite di immobili residenziali in atto dall'ultimo trimestre 2022.
In lieve calo anche i crediti rappresentati da titoli, pari a 5,4 miliardi (-0,3 miliardi; -5,7%).
I crediti deteriorati, infine, hanno segnato una flessione attestandosi a 4,4 miliardi (-0,5 miliardi; -10,2%).
La dinamica delle singole componenti evidenzia:
L'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei crediti netti verso clientela si attesta all'1,2% (0,9% in base alla definizione EBA), valore in lieve diminuzione rispetto all'1,3% di dicembre 2022 (1% in base alla definizione EBA), con una copertura dei crediti deteriorati pari al 47,8%.
I crediti netti in bonis (non rappresentati da titoli) ammontano a 357,6 miliardi, contro i 375 miliardi del 31 dicembre 2022, evidenziando quindi un calo di 17,5 miliardi (-4,7%). Il relativo coverage si attesta allo 0,45% (Stage 1 pari a 0,15% e Stage 2 pari a 4,26%), in leggero calo rispetto allo 0,48% del 31 dicembre 2022 (Stage 1 pari a 0,13% e Stage 2 pari a 3,84%).
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - che includono i derivati finanziari e creditizi e i titoli di debito e di capitale detenuti con finalità di negoziazione e obbligatoriamente valutati al fair value - si analizzano congiuntamente alle passività finanziarie di negoziazione e designate al fair value, al netto dei certificates, inclusi nella raccolta diretta. Al 31 dicembre 2023 tale aggregato presenta una consistenza pari a +6,7 miliardi, a fronte di +6,5 miliardi di dicembre 2022, evidenziando una variazione di +0,2 miliardi (+3,1%). La dinamica è ascrivibile sia alle attività finanziarie detenute per la negoziazione, in diminuzione di 4,4 miliardi (-9,2%), principalmente per effetto della riduzione dei derivati finanziari (-6,1 miliardi), in parte compensata dall'incremento delle attività per cassa (+1,1 miliardi, quasi interamente riferibili ai titoli di capitale), sia alle minori passività finanziarie di negoziazione per 4,6 miliardi (-11,1%), la cui variazione è dovuta principalmente ai derivati finanziari (-4,9 miliardi).
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ammontano a 51,2 miliardi. Lo stock, costituito da titoli di debito per 49,9 miliardi e da investimenti di natura partecipativa e da interessenze di private equity per 1,3 miliardi, evidenzia un incremento di 17 miliardi (+49,6%), dovuto principalmente a titoli di debito non strutturati. I titoli di debito HTCS risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (99,1%).
Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti ammontano a 53,9 miliardi, in aumento di 7,3 miliardi (+15,7%) rispetto all'esercizio precedente, principalmente per effetto della crescita dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (90%).
La raccolta diretta, costituita dai Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione, nonché dai certificates, che rappresentano una forma di raccolta non al costo ammortizzato alternativa a quella obbligazionaria, assomma a 474,5 miliardi, in incremento di 24,3 miliardi (+5,4%) rispetto al 31 dicembre 2022.
La dinamica è riconducibile principalmente all'incremento della provvista obbligazionaria (+24,6 miliardi; +36,7%), delle operazioni pronti contro termine e prestito titoli (+11,7 miliardi) e dei certificates (+13,3 miliardi; +80,4%), in parte controbilanciato dal decremento dei conti correnti e depositi (-24,8 miliardi; -7,4%). In un contesto di progressivo innalzamento dei tassi, le imprese hanno infatti utilizzato la liquidità a disposizione per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi quali le obbligazioni e i certificates, nonché verso le emissioni di bond governativi e corporate che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato.
Si ricorda che, per effetto del rialzo dei tassi di interesse ufficiali, a partire dal mese di settembre 2022 l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria, aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) presso la Banca Centrale, che sono esposti nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Al 31 dicembre 2023 l'importo relativo agli overnight è pari a 64 miliardi (89 miliardi a dicembre 2022).
Includendo la liquidità di cui sopra, a fine 2023 la posizione interbancaria netta presenta uno sbilancio pari a -19,6 miliardi e si confronta con i -35,7 miliardi al 31 dicembre 2022 (segnando un calo di 16,1 miliardi, pari al -45,1%).
L'evoluzione riflette in primis la significativa riduzione dei debiti verso banche (-27,8%, pari a 44,5 miliardi) intervenuta nel corso dell'esercizio, quale effetto di rimborsi, anticipati e a scadenza, dei fondi raccolti tramite le operazioni TLTRO, pur a fronte di un calo, più contenuto, che ha interessato i depositi a vista overnight con la BCE (-28,1%, pari a 25 miliardi) e i finanziamenti verso banche (-9,7%, pari a 3,4 miliardi).
Al 31 dicembre 2023 il rifinanziamento TLTRO III era in essere per nominali 45 miliardi.
Relazione sull'andamento della gestione – I risultati dell'esercizio di Intesa Sanpaolo
Le Partecipazioni, che si attestano a 24,1 miliardi, comprendono quote societarie di controllo, di collegamento e di controllo congiunto, e si incrementano di 0,4 miliardi (+1,7%) rispetto alla fine dell'esercizio precedente.
Le Attività materiali e immateriali assommano a 12,5 miliardi, in aumento di 0,4 miliardi (+3,6%) rispetto ai 12,1 miliardi del 31 dicembre 2022.
Le Attività fiscali, al netto delle Passività fiscali, ammontano a 13,1 miliardi, in calo di 3,1 miliardi (-19%) rispetto al saldo al 31 dicembre 2022, pari a 16,2 miliardi.
I Fondi per rischi e oneri sono pari a 4 miliardi, in calo rispetto alla fine dell'esercizio precedente (-0,5 miliardi; -10,4%), principalmente per effetto della riduzione degli Altri fondi per rischi ed oneri (-0,3 miliardi, pari al -10,2%).
Le Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e le correlate passività associate, pari rispettivamente a 178 milioni e 2 milioni, accolgono le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di cessione.
In particolare, al 31 dicembre 2023 figurano attività in corso di cessione per 139 milioni costituite da inadempienze probabi li e da posizioni in bonis oggetto di un'operazione di de-risking con perfezionamento atteso nel corso della prima parte del 2024 e passività associate per 2 milioni, nonché attività materiali per 39 milioni.
Il Patrimonio netto, comprensivo dell'utile d'esercizio pari a 7.292 milioni, ammonta a 56 miliardi a fronte dei 54,1 miliardi al 31 dicembre 2022, che recepivano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2022, pagato a novembre 2022, per 1,4 miliardi. La consistenza di fine 2023 è il risultato, in particolare, del saldo dei dividendi riferiti all'esercizio 2022 pagati agli azionisti a maggio 2023 per 1,6 miliardi, delle operazioni di acquisto di azioni proprie finalizzate al loro successivo annullamento (buyback), perfezionato a inizio maggio 2023 (1,7 miliardi), della destinazione a riserve di 1,2 miliardi in ossequio alla delibera dell'Assemblea ordinaria del Soci del 29 aprile 2023, nonché dell'acconto dividendi pagato a novembre 2023, a valere sull'utile 2023, per 2,6 miliardi.
Relativamente alla voce Strumenti di capitale aggiuntivi di classe 1 (Additional Tier 1) si rileva un incremento di 0,7 miliardi (+10,3%), principalmente per effetto del riacquisto di proprie obbligazioni perpetue per 0,5 miliardi e la contemporanea emissione di un titolo obbligazionario perpetuo a tasso fisso denominato in euro per un importo nominale complessivo di 1,250 miliardi.
I Fondi propri si attestano a 53,3 miliardi, mentre il Common Equity Tier 1 si posiziona al 12%, valore ampiamente superiore a quello minimo previsto.

Intesa Sanpaolo esercita, ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate dirette e indirette, ivi comprese le società che in base alla vigente normativa non fanno parte del Gruppo bancario con le sole eccezioni di Risanamento S.p.A. e relative società controllate.
La presente Relazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. comprende il solo commento sull'andamento della gestione della Banca, così come riportato nelle pagine precedenti, ed i relativi Indicatori Alternativi di Performance. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e normative, si rinvia a quanto esposto – nel contesto della trattazione degli specifici argomenti – nella Nota integrativa del presente Bilancio d'esercizio ovvero nel Bilancio consolidato e nella relativa Relazione sull'andamento della gestione.
In particolare, si rinvia alla Nota integrativa del presente bilancio d'esercizio per quanto attiene:
Si rinvia invece al Bilancio consolidato con riferimento:
Per le informazioni relative al governo societario e agli assetti proprietari di Intesa Sanpaolo, richieste dall'art. 123-bis del Testo Unico della Finanza, si rinvia a quanto sinteticamente esposto nella Relazione sull'andamento della gestione consolidata (capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione") e all'apposito separato fascicolo "Relazione su Governo Societario e Assetti Proprietari", consultabile nella sezione Governance del sito istituzionale di Gruppo, all'indirizzo www.group.intesasanpaolo.com.
Per l'informativa sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti richiesta dall'art. 123-ter del Testo Unico della Finanza, si rinvia a quanto sinteticamente esposto nella Relazione sull'andamento della gestione consolidata (capitolo "Corporate Governance e politiche di remunerazione) e all'apposita separata "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", pubblicata nella sezione Governance del sito istituzionale di Gruppo.
Quanto alle informazioni di carattere non finanziario previste dal D. Lgs. n. 254 del 30 dicembre 2016 in attuazione della Direttiva 2014/95/UE, si segnala che Intesa Sanpaolo ha optato per riportarle in una relazione distinta redatta a livello consolidato, ai sensi dell'art. 4 del Decreto stesso. Il documento, denominato "Dichiarazione Consolidata Non Finanziaria", è consultabile alla sezione "Sostenibilità" del sopra indicato sito internet.

Per Intesa Sanpaolo nel 2024 si prevede, rispetto al 2023:
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2024
127 Subordinatamente all'approvazione della BCE e dell'Assemblea.


Proposte all'Assemblea


Signori Azionisti.
A norma dell'art. 2364 del Codice Civile e degli artt. 7.3 e 29.3 dello Statuto della Società, sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio 1° gennaio – 31 dicembre 2023 della Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. e la relativa proposta di destinazione dell'utile d'esercizio e di distribuzione di riserve.
Si segnala che le riclassificazioni operate sulle poste del patrimonio netto sono illustrate nella Sezione 12 della Parte B - Passivo della Nota integrativa del Bilancio. Si ricorda inoltre che, ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. a), del D.Lgs. n. 38/2005 attualmente in vigore, una quota degli utili dell'esercizio corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value), deve essere iscritta in una riserva indisponibile. Tale importo, al 31 dicembre 2023, è risultato pari a 275.743.257,91 euro. Sempre per effetto dell'applicazione del suddetto articolo, a seguito del realizzo di plusvalenze o della rilevazione di minusvalenze, la riserva indisponibile è stata ridotta, con trasferimento alla Riserva straordinaria, di 476.069.717,42 euro, rendendo disponibile per la distribuzione tale importo.
Si rammenta che il Consiglio di Amministrazione del 3 novembre 2023 ha approvato la distribuzione – nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 4 dell'art. 2433-bis del Codice Civile – di un acconto sui dividendi a valere sul risultato 2023 complessivamente pari a 2.628.985.341,02128 euro, corrispondente ad un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.256.842.646 azioni ordinarie in circolazione alla record date del 21 novembre. Il relativo pagamento è avvenuto lo scorso 22 novembre 2023 (con stacco cedole il 20 novembre).
Si segnala inoltre che l'art. 26 del Decreto Legge 10 agosto 2023 n. 104, convertito con modificazioni nella Legge 9 ottobre 2023 n. 136, ha previsto per l'esercizio 2023, per le banche di cui all'art.1 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Decreto legislativo 1° settembre 1993 n.385), un'imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse. La norma prevede che l'imposta deve essere determinata applicando un'aliquota del 40% sull'ammontare del margine degli interessi ricompresi nella voce 30 del conto economico redatto secondo gli schemi del bilancio bancario approvati dalla Banca d'Italia relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 (2023 per i soggetti con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare) che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 (2021 per i soggetti con periodo d'imposta coincidente con l'anno solare). L'ammontare dell'imposta straordinaria non può essere superiore ad una quota pari allo 0,26% dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio determinato ai sensi dei paragrafi 3 e 4 dell'art. 92 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 giugno 2013, con riferimento alla data di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023. L'imposta straordinaria deve essere versata entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 e non è deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive.
La stessa norma prevede che, in luogo del versamento come sopra determinato, le banche possano destinare, in sede di approvazione del bilancio relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024, ad una riserva non distribuibile a tal fine individuata, un importo non inferiore a 2,5 volte l'imposta calcolata come descritto precedentemente. La norma prevede inoltre che, qualora la riserva sia utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta prevista dal suddetto Decreto Legge, maggiorata di un importo pari, in ragione d'anno, al tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale Europea, debba essere versata entro 30 giorni dall'approvazione della relativa delibera.
Per Intesa Sanpaolo, l'importo della suddetta imposta straordinaria ammonta a 796.578.510,44 euro, importo determinato sulla base dello 0,26% dell'esposizione al rischio, in quanto l'onere calcolato sulla base della crescita del margine di interesse risulta superiore.
In considerazione dell'opportunità concessa dalla legge di rafforzare il patrimonio aziendale, Vi proponiamo di destinare ad una specifica riserva l'importo di 1.991.446.276,10 euro (pari a 2,5 volte l'imposta straordinaria).
Stante tutto quanto sopra, e tenuto conto del rinvio della distribuibilità delle plusvalenze iscritte nel conto economico, diverse da quelle riferibili a strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, al momento del realizzo o del loro venir meno, si sottopongono alla Vostra approvazione le seguenti proposte:
128 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 25.956.343 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 3.737.713,40.

| (euro) | |
|---|---|
| Utile di esercizio | 7.292.121.182,96 |
| Assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 26, comma 5-bis del Decreto Legge 10 agosto 2023, n. 104 convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136 |
1.991.446.276,10 |
| Assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 6, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n. 38/2005 | 275.743.257,91 |
| Acconto sul dividendo dell'esercizio 2023 di 14,40 centesimi di euro, deliberato dal CdA del 3 novembre 2023 e distribuito il 22 novembre 2023, per ciascuna delle n. 18.256.842.646 azioni ordinarie in circolazione alla record date del 21 novembre 2023, per complessivi |
2.628.985.341,02 |
| Assegnazione alle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie attualmente costituenti il capitale sociale di un dividendo unitario di 12,98 centesimi di euro, per complessivi |
2.373.107.308,77 |
| Assegnazione al Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale | 22.000.000,00 |
| Assegnazione del residuo utile alla Riserva straordinaria | 838.999,16 |
| Distribuzione a valere sulla Riserva sovrapprezzo di un importo unitario di 2,22 centesimi di euro, per complessivi | 405.878.137,56 |
Pertanto, con il dividendo relativo all'esercizio 2023 – considerando l'acconto già pagato per 2.629 milioni e il saldo ancora da corrispondere per 2.373 milioni – e la distribuzione di riserve per 406 milioni, si determinerebbe un importo complessivamente distribuito di 5.408 milioni, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato.
Nel caso di approvazione della proposta, i requisiti patrimoniali consolidati evidenzierebbero un Common Equity Tier 1 Ratio del 13,7% e un Ratio complessivo del 19,2%, entrambi ampiamente soddisfacenti le prescrizioni degli Organismi Comunitari e dell'Organo di Vigilanza. Anche a livello individuale, i requisiti patrimoniali risulterebbero ampiamente superiori a quelli minimi previsti.
Vi proponiamo di stabilire che il saldo dividendo 2023, nonché la distribuzione delle riserve, siano posti in pagamento, con l'osservanza delle disposizioni di legge, a decorrere dal giorno 22 maggio 2024 (payment date), con data di legittimazione a percepire il dividendo ai sensi dell'articolo 83-terdecies del Testo Unico della Finanza (record date) il giorno 21 maggio 2024 e con stacco della cedola (ex date) il giorno 20 maggio 2024.
Alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date non spettano dividendi né distribuzioni a valere sulla Riserva sovrapprezzo, e i relativi importi saranno girati a Riserva straordinaria.
Se la proposta formulata otterrà la vostra approvazione, e tenuto conto dell'avvenuta riclassificazione alla Riserva straordinaria dell'importo complessivo netto di segno positivo di 2.909.042,65 euro relativo alla differenza di fusione derivante dall'annullamento delle azioni delle società controllata Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., incorporata nell'esercizio (in proposito si precisa che, a norma dell'art. 172, comma 5, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, con riferimento alla differenza di fusione in precedenza citata saranno ricostituite Riserve in sospensione di imposta per un importo pari a 111.840,44 euro), il patrimonio netto di Intesa Sanpaolo S.p.A. risulterà come indicato nella tabella sotto riportata.
| Patrimonio netto | Bilancio 2023 | Variazioni | (milioni di euro) Capitale e riserve del Bilancio 2023 dopo le delibere dell'Assemblea |
|---|---|---|---|
| Capitale | 10.369 | - | 10.369 |
| Sovrapprezzi di emissione | 28.162 | -406 | 27.756 |
| Riserve (*) | 4.807 | 2.268 | 7.075 |
| Riserve da valutazione | 175 | - | 175 |
| Strumenti di capitale | 7.925 | - | 7.925 |
| Acconti su dividendi | -2.629 | 2.629 | - |
| Azioni proprie in portafoglio | -61 | - | -61 |
| Totale riserve | 38.379 | 4.491 | 42.870 |
| TOTALE | 48.748 | 4.491 | 53.239 |
(*) La variazione delle Riserve include l'assegnazione alla Riserva ai sensi dell'art. 26, comma 5-bis del Decreto Legge 10 agosto 2023, n. 104 convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023, n. 136 per l'importo di 1.991 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione
Torino, 27 febbraio 2024

689



| (importi in euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni assolute |
% | ||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 72.828.943.138 | 97.071.067.306 | -24.242.124.168 | -25,0 | |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
43.785.365.325 | 48.461.909.195 | -4.676.543.870 | -9,6 | |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 39.506.143.238 | 44.502.099.561 | -4.995.956.323 | -11,2 | ||
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1.380.152 | 1.280.140 | 100.012 | 7,8 | ||
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
4.277.841.935 | 3.958.529.494 | 319.312.441 | 8,1 | ||
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
52.066.232.774 | 35.904.591.025 | 16.161.641.749 | 45,0 | |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 451.755.089.080 | 465.041.122.226 | -13.286.033.146 | -2,9 | |
| a) crediti verso banche | 33.275.068.647 | 36.567.442.597 | -3.292.373.950 | -9,0 | ||
| b) crediti verso clientela | 418.480.020.433 | 428.473.679.629 | -9.993.659.196 | -2,3 | ||
| 50. | Derivati di copertura | 6.224.683.916 | 8.773.592.120 | -2.548.908.204 | -29,1 | |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-5.572.700.613 | -9.472.301.524 | -3.899.600.911 | -41,2 | |
| 70. | Partecipazioni | 24.054.704.127 | 23.645.508.564 | 409.195.563 | 1,7 | |
| 80. | Attività materiali | 7.982.644.001 | 7.719.728.526 | 262.915.475 | 3,4 | |
| 90. | Attività immateriali | 4.506.341.337 | 4.336.740.491 | 169.600.846 | 3,9 | |
| di cui: | ||||||
| - avviamento | 67.487.402 | 67.487.402 | - | - | ||
| 100. | Attività fiscali | 13.563.991.540 | 16.593.327.601 | -3.029.336.061 | -18,3 | |
| a) correnti | 1.809.593.489 | 3.347.574.435 | -1.537.980.946 | -45,9 | ||
| b) anticipate | 11.754.398.051 | 13.245.753.166 | -1.491.355.115 | -11,3 | ||
| 110. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 178.302.844 | 528.409.076 | -350.106.232 | -66,3 | |
| 120. | Altre attività | 25.979.994.126 | 16.777.182.227 | 9.202.811.899 | 54,9 | |
| Totale dell'attivo | 697.353.591.595 | 715.380.876.833 | -18.027.285.238 | -2,5 |

| (importi in euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni assolute |
% | |
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 561.074.517.815 | 594.514.596.095 | -33.440.078.280 | -5,6 |
| a) debiti verso banche | 115.432.414.988 | 159.961.500.664 | -44.529.085.676 | -27,8 | |
| b) debiti verso la clientela | 341.552.499.241 | 354.850.700.626 | -13.298.201.385 | -3,7 | |
| c) titoli in circolazione | 104.089.603.586 | 79.702.394.805 | 24.387.208.781 | 30,6 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 45.044.530.346 | 48.809.589.880 | -3.765.059.534 | -7,7 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 21.345.247.335 | 8.794.975.803 | 12.550.271.532 | |
| 40. | Derivati di copertura | 4.335.613.053 | 4.652.143.658 | -316.530.605 | -6,8 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) |
-3.907.187.975 | -7.962.268.554 | -4.055.080.579 | -50,9 |
| 60. | Passività fiscali | 476.545.272 | 431.021.092 | 45.524.180 | 10,6 |
| a) correnti | 61.695.018 | 73.662.880 | -11.967.862 | -16,2 | |
| b) differite | 414.850.254 | 357.358.212 | 57.492.042 | 16,1 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2.342.964 | 14.843.926 | -12.500.962 | -84,2 |
| 80. | Altre passività | 8.944.760.628 | 7.608.060.587 | 1.336.700.041 | 17,6 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 717.403.948 | 796.940.057 | -79.536.109 | -10,0 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 3.280.409.587 | 3.666.674.800 | -386.265.213 | -10,5 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 406.617.942 | 424.874.288 | -18.256.346 | -4,3 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 76.370.426 | 125.089.929 | -48.719.503 | -38,9 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 2.797.421.219 | 3.116.710.583 | -319.289.364 | -10,2 | |
| 110. | Riserve da valutazione | 174.851.300 | 80.923.566 | 93.927.734 | |
| 120. | Azioni rimborsabili | - | - | - | - |
| 130. | Strumenti di capitale | 7.925.309.985 | 7.188.205.548 | 737.104.437 | 10,3 |
| 140. | Riserve | 4.806.577.956 | 5.369.017.514 | -562.439.558 | -10,5 |
| 145. | Acconti su dividendi (-) | -2.628.985.341 | -1.399.608.168 | 1.229.377.173 | |
| 150. | Sovrapprezzi di emissione | 28.161.936.073 | 28.211.982.139 | -50.046.066 | -0,2 |
| 160. | Capitale | 10.368.870.930 | 10.368.870.930 | - | - |
| 170. | Azioni proprie (-) | -61.273.464 | -49.547.627 | 11.725.837 | 23,7 |
| 180. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.292.121.183 | 4.284.455.587 | 3.007.665.596 | 70,2 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 697.353.591.595 | 715.380.876.833 | -18.027.285.238 | -2,5 |
| (importi in euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | 2022 | Variazioni assolute |
% | |
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 24.986.828.101 | 10.365.136.143 | 14.621.691.958 | |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 21.398.773.154 | 9.842.657.825 | 11.556.115.329 | ||
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -14.470.469.174 | -3.161.181.347 | 11.309.287.827 | |
| 30. | Margine di interesse | 10.516.358.927 | 7.203.954.796 | 3.312.404.131 | 46,0 |
| 40. | Commissioni attive | 6.179.774.563 | 6.377.764.935 | -197.990.372 | -3,1 |
| 50. | Commissioni passive | -1.106.435.391 | -976.911.983 | 129.523.408 | 13,3 |
| 60. | Commissioni nette | 5.073.339.172 | 5.400.852.952 | -327.513.780 | -6,1 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 4.268.769.714 | 2.945.495.402 | 1.323.274.312 | 44,9 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 456.685.420 | -228.706.400 | 685.391.820 | |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | -57.158.160 | 26.827.205 | -83.985.365 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 144.494.565 | -90.388.675 | 234.883.240 | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -76.003.797 | 149.732.320 | -225.736.117 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
184.335.269 | -268.521.903 | 452.857.172 | ||
| c) passività finanziarie | 36.163.093 | 28.400.908 | 7.762.185 | 27,3 | |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair | |||||
| 110. | value con impatto a conto economico | -932.903.786 | 859.961.688 | -1.792.865.474 | |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
-806.080.785 -126.823.001 |
937.538.269 -77.576.581 |
-1.743.619.054 49.246.420 |
63,5 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 19.469.585.852 | 16.117.996.968 | 3.351.588.884 | 20,8 |
| 130. | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | -1.252.331.624 | -1.722.281.051 | -469.949.427 | -27,3 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.237.166.602 | -1.673.986.645 | -436.820.043 | -26,1 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
-15.165.022 | -48.294.406 | -33.129.384 | -68,6 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 24.164.628 | 16.541.453 | 7.623.175 | 46,1 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 18.241.418.856 | 14.412.257.370 | 3.829.161.486 | 26,6 |
| 160. | Spese amministrative: | -9.153.380.128 | -8.827.654.799 | 325.725.329 | 3,7 |
| a) spese per il personale | -5.598.628.977 | -5.356.485.820 | 242.143.157 | 4,5 | |
| b) altre spese amministrative | -3.554.751.151 | -3.471.168.979 | 83.582.172 | 2,4 | |
| 170. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -46.092.074 | -305.244.956 | -259.152.882 | -84,9 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 18.150.791 | -57.377.119 | 75.527.910 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -64.242.865 | -247.867.837 | -183.624.972 | -74,1 | |
| 180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -475.382.114 | -481.192.616 | -5.810.502 | -1,2 |
| 190. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -820.505.062 | -722.971.759 | 97.533.303 | 13,5 |
| 200. | Altri oneri/proventi di gestione | 789.354.998 | 796.189.328 | -6.834.330 | -0,9 |
| 210. | Costi operativi | -9.706.004.380 | -9.540.874.802 | 165.129.578 | 1,7 |
| 220. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 120.088.826 | 5.593.133 | 114.495.693 | |
| 230. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
-11.442.511 | -34.634.369 | -23.191.858 | -67,0 |
| 240. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | - |
| 250. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1.174.329 | 1.300.476 | -2.474.805 | |
| 260. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 8.642.886.462 | 4.843.641.808 | 3.799.244.654 | 78,4 |
| 270. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.350.765.279 | -559.186.221 | 791.579.058 | |
| 280. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.292.121.183 | 4.284.455.587 | 3.007.665.596 | 70,2 |
| 290. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | - | - | - |
| 300. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.292.121.183 | 4.284.455.587 | 3.007.665.596 | 70,2 |

| 2023 | 2022 | (importi in euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| assolute | % | ||||
| 10. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.292.121.183 | 4.284.455.587 | 3.007.665.596 | 70,2 |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico | -159.498.924 | 266.658.904 | -426.157.828 | ||
| 20. | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -222.495.237 | -75.720.259 | 146.774.978 | |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) |
-79.845.730 | 32.117.885 | -111.963.615 | |
| 40. | Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | |
| 50. | Attività materiali | 89.699.995 | 176.298.106 | -86.598.111 | -49,1 |
| 60. | Attività immateriali | - | - | - | |
| 70. | Piani a benefici definiti | 53.142.048 | 133.963.172 | -80.821.124 | -60,3 |
| 80. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 90. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - | - | |
| Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico | 252.919.629 | -1.043.683.143 | 1.296.602.772 | ||
| 100. | Copertura di investimenti esteri | - | - | - | |
| 110. | Differenze di cambio | - | - | - | |
| 120. | Copertura dei flussi finanziari | 91.144.609 | 194.362.958 | -103.218.349 | -53,1 |
| 130. | Strumenti di copertura (elementi non designati) | - | - | - | |
| 140. | Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
161.775.020 | -1.238.046.101 | 1.399.821.121 | |
| 150. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | |
| 160. | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - | - | |
| 170. | Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte | 93.420.705 | -777.024.239 | 870.444.944 | |
| 180. | Redditività complessiva (Voce 10+170) | 7.385.541.888 | 3.507.431.348 | 3.878.110.540 |

| (importi in euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| azioni ordinarie |
Capitale altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
di utili | Riserve altre |
31.12.2023 Riserve da valutazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) di esercizio |
Patrimonio netto |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2022 | 10.368.870.930 | - | 28.211.982.139 | 4.467.082.931 | 901.934.583 | 80.923.566 | 7.188.205.548 | -1.399.608.168 | -49.547.627 | 4.284.455.587 | 54.054.299.489 |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2023 | 10.368.870.930 | - | 28.211.982.139 | 4.467.082.931 | 901.934.583 | 80.923.566 | 7.188.205.548 | -1.399.608.168 | -49.547.627 | 4.284.455.587 | 54.054.299.489 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||
| Riserve | - | - | - | 1.220.384.928 | - | - | - | - | - | -1.220.384.928 | - |
| Dividendi e altre destinazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 1.399.608.168 | - | -3.064.070.659 | -1.664.462.491 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO |
|||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | -57.000.017 | -2.010.531.071 | 227.706.585 | 507.029 | - | - | - | - | -1.839.317.474 |
| Operazioni sul patrimonio netto |
|||||||||||
| Emissione nuove azioni | - | - | 6.953.951 | - | - | - | - | - | 1.738.185.791 | - | 1.745.139.742 |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.749.911.628 | - | -1.749.911.628 |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -2.628.985.341 | - | - | -2.628.985.341 |
| Distribuzione dividendi | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazione strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | 737.104.437 | - | - | - | 737.104.437 |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Redditività complessiva esercizio 2023 |
- | - | - | - | - | 93.420.705 | - | - | - | 7.292.121.183 | 7.385.541.888 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2023 |
10.368.870.930 | - | 28.161.936.073 | 3.676.936.788 | 1.129.641.168 | 174.851.300 | 7.925.309.985 | -2.628.985.341 | -61.273.464 | 7.292.121.183 | 56.039.408.622 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo.

Prospetti contabili
| (importi in euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| azioni ordinarie |
Capitale altre azioni |
Sovrap prezzi di emissione |
di utili | Riserve altre |
31.12.2022 Riserve da valutazione |
Strumenti di capitale |
Acconti su dividendi |
Azioni proprie |
Utile (Perdita) di esercizio |
Patrimonio netto |
|
| ESISTENZE AL 31.12.2021 | 10.084.445.148 | - | 27.444.867.140 | 7.088.495.575 | 1.086.566.983 | 854.785.465 | 6.259.543.240 | -1.398.728.260 | -68.821.143 | 2.947.642.948 | 54.298.797.096 |
| Modifica saldi apertura | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| ESISTENZE AL 1.1.2022 | 10.084.445.148 | - | 27.444.867.140 | 7.088.495.575 | 1.086.566.983 | 854.785.465 | 6.259.543.240 | -1.398.728.260 | -68.821.143 | 2.947.642.948 | 54.298.797.096 |
| ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE (a) |
|||||||||||
| Riserve | - | - | - | 233.016.694 | - | - | - | - | - | -233.016.694 | - |
| Dividendi e altre destinazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 1.398.728.260 | - | -2.714.626.254 | -1.315.897.994 |
| VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO |
|||||||||||
| Variazioni di riserve | - | - | 595.743.717 | -2.854.429.338 | -184.632.400 | 3.162.340 | - | - | - | - | -2.440.155.681 |
| Operazioni sul patrimonio netto |
|||||||||||
| Emissione nuove azioni | 284.425.782 | - | 404.536.842 | - | - | - | - | - | 1.744.035.665 | - | 2.432.998.289 |
| Acquisto azioni proprie | - | - | - | - | - | - | - | - | -1.724.762.149 | - | -1.724.762.149 |
| Acconti su dividendi | - | - | - | - | - | - | - | -1.399.608.168 | - | - | -1.399.608.168 |
| Distribuzione dividendi | - | - | -233.165.560 | - | - | - | - | - | - | - | -233.165.560 |
| Variazione strumenti di capitale |
- | - | - | - | - | - | 928.662.308 | - | - | - | 928.662.308 |
| Derivati su proprie azioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Stock option | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Redditività complessiva esercizio 2022 |
- | - | - | - | - | -777.024.239 | - | - | - | 4.284.455.587 | 3.507.431.348 |
| PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2022 |
10.368.870.930 | - | 28.211.982.139 | 4.467.082.931 | 901.934.583 | 80.923.566 | 7.188.205.548 | -1.399.608.168 | -49.547.627 | 4.284.455.587 | 54.054.299.489 |
(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo.

| (importi in euro) | ||
|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |
| A. ATTIVITA' OPERATIVA | ||
| 1. Gestione | 9.832.385.502 | 7.279.079.556 |
| Risultato d'esercizio (+/-) | 7.292.121.183 | 4.284.455.587 |
| Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value | ||
| con impatto a conto economico (-/+) | 1.840.373.971 | 1.305.747.557 |
| Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) | 57.158.160 | -26.827.205 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) | 1.417.347.917 | 1.972.200.757 |
| Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) | 1.295.887.176 | 1.204.164.375 |
| Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) | 644.826.616 | 691.485.285 |
| Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) |
1.310.844.432 - |
511.362.590 - |
| Altri aggiustamenti (+/-) | -4.026.173.953 | -2.663.509.390 |
| 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie | -718.507.998 | 123.331.848.630 |
| Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 4.029.620.959 | 150.100.933 |
| Attività finanziarie designate al fair value | 44.482 | -72.093 |
| Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -686.063.987 | -160.718.351 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -16.179.596.151 | 14.313.461.179 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 11.898.067.631 | 132.422.769.554 |
| Altre attività | 219.419.068 | -23.393.692.592 |
| 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) | -31.067.100.217 | -39.256.909.977 |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -33.559.272.615 | -43.626.014.057 |
| Passività finanziarie di negoziazione | -4.170.754.970 | -7.524.054.875 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 11.928.304.909 | 6.171.927.274 |
| Altre passività | -5.265.377.541 | 5.721.231.681 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa | -21.953.222.713 | 91.354.018.209 |
| B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da |
4.652.347.123 | 3.047.503.975 |
| Vendite di partecipazioni | 471.790.041 | 290.712.698 |
| Dividendi incassati su partecipazioni | 4.069.190.696 | 2.720.489.635 |
| Vendite di attività materiali | 59.329.109 | 36.301.642 |
| Vendite di attività immateriali | 52.037.277 | - |
| Vendite di rami d'azienda | - | - |
| 2. Liquidità assorbita da | -1.361.455.883 | -1.655.375.765 |
| Acquisti di partecipazioni | -76.143.398 | -249.733.741 |
| Acquisti di attività materiali | -243.089.355 | -328.287.652 |
| Acquisti di attività immateriali | -1.042.223.130 | -1.077.354.372 |
| Acquisti di rami d'azienda | - | - |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento | 3.290.891.240 | 1.392.128.210 |
| C. ATTIVITA' DI PROVVISTA | ||
| Emissioni/acquisti di azioni proprie | -1.704.771.886 | -1.074.998.191 |
| Emissione/acquisti di strumenti di capitale | 416.511.973 | 616.311.961 |
| Distribuzione dividendi e altre finalità | -4.293.447.832 | -2.948.671.722 |
| Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista | -5.581.707.745 | -3.407.357.952 |
| LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO | -24.244.039.218 | 89.338.788.467 |
| RICONCILIAZIONE | ||
| Voci di bilancio | ||
| Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio | 97.071.067.306 | 7.730.324.619 |
| Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio | -24.244.039.218 | 89.338.788.467 |
| Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi | 1.915.050 | 1.954.220 |
| CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO | 72.828.943.138 | 97.071.067.306 |
LEGENDA: (+) generata (–) assorbita
(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a -31.067 milioni (liquidità assorbita) e sono riferibili per -33.559 milioni a flussi finanziari, per +7.757 milioni a variazioni di fair value e per -5.265 milioni ad altre variazioni.
Il significativo incremento della Cassa e disponibilità liquide nel corso del 2022 è collegato alle diverse modalità di impiego dell'eccesso di liquidità che per effetto del rialzo dei tassi di interesse non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – crediti verso banche" ma nell'aggregato "Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali" trattandosi di depositi a vista (overnight), per un ammontare pari a circa 89 miliardi.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->



Il bilancio di Intesa Sanpaolo, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards – Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Il bilancio al 31 dicembre 2023 è stato predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio dell'impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del D. Lgs. n. 136/2015 () , con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/2005, con i successivi aggiornamenti. In particolare il presente bilancio è predisposto secondo gli schemi e le regole di compilazione dell'8° aggiornamento del 17 novembre 2022. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa. Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2023 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) il cui elenco è riportato tra gli allegati del presente bilancio.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, entrati in vigore nell'esercizio 2023.
Come evidenziato nella precedente tabella, trovano applicazione per la predisposizione del Bilancio 2023 le disposizioni del Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022, del Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 e del Regolamento n. 2468/2023 di cui a seguire si fornisce una breve sintesi degli aspetti di rilievo per la Banca.
Si evidenzia, invece, che il Regolamento n. 2036/2021 del 19 novembre 2021, che omologa il nuovo principio contabile IFRS 17 "Contratti assicurativi", e il successivo Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022, con cui sono adottate alcune modifiche all'IFRS 17, non trovano applicazione con riferimento a Intesa Sanpaolo, ma solamente per la predisposizione del Bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo a cui si rinvia per ulteriori approfondimenti.
() L'Art. 43 del D. Lgs. n.136/2015 ha confermato alla Banca d'Italia i poteri in materia di forme tecniche dei bilanci già precedentemente attribuiti alla stessa Autorità dal D. Lgs. n. 38/2005.

Il Regolamento n. 357/2022 adotta talune modifiche di minore rilevanza e chiarimenti volti ad aiutare le entità nell'applicazione di giudizi di rilevanza nell'illustrazione delle politiche contabili (modifiche allo IAS 1) e a distinguere tra principi contabili e stime (modifiche allo IAS 8); pertanto non comporta impatti significativi per la Banca, sebbene possa costituire un utile riferimento per le analisi e per migliorare l'informativa di bilancio.
Più in dettaglio il Regolamento introduce le seguenti modifiche:
• IAS 1 Presentazione del bilancio
Si tratta di limitate modifiche (c.d. "narrow scope amendments") allo IAS 1 Presentazione del bilancio e al documento IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements" che forniscono alcune indicazioni per aiutare le società a individuare quali informazioni sui principi contabili (le cosiddette "politiche contabili") devono essere divulgate applicando giudizi di rilevanza. Le informazioni sulle politiche contabili sono rilevanti se, considerate congiuntamente con altre informazioni contenute nel bilancio, è ragionevole attendersi che possano influenzare le decisioni degli utilizzatori del bilancio. Le informazioni rilevanti devono essere chiaramente esposte; non è invece necessario illustrare le informazioni irrilevanti e, in ogni caso, queste ultime non devono oscurare quelle rilevanti.
• IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori
Le modifiche allo IAS 8 sono volte a fornire chiarimenti per distinguere i cambiamenti nei principi contabili dai cambiamenti nelle stime contabili. In proposito è stata aggiunta la definizione di stima contabile, in precedenza non prevista – "le stime contabili sono importi monetari in bilancio soggetti a incertezza della valutazione" – e introdotte altre modifiche al fine di fornire maggiori chiarimenti.
Si precisa che l'entità può dover modificare una stima contabile se si verificano mutamenti nelle circostanze sulle quali la stima si era basata o a seguito di nuove informazioni, nuovi sviluppi o maggiore esperienza. Le correzioni degli errori si distinguono dai cambiamenti nelle stime contabili: le stime contabili, per loro natura, sono approssimazioni che necessitano di una modifica se si viene a conoscenza di informazioni aggiuntive. Per esempio, l'utile o la perdita rilevato a seguito della risoluzione di un evento incerto non rappresenta la correzione di un errore.
Con il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 la Commissione Europea ha adottato le modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione", pubblicate dallo IASB in data 7 maggio 2021. Gli emendamenti chiariscono in che modo le società devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obblighi di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su tali operazioni129. La fattispecie di interesse per Intesa Sanpaolo si riscontra in relazione alla contabilizzazione delle operazioni di leasing in cui il locatario iscrive inizialmente nello stato patrimoniale l'attività (right of use) e la corrispondente passività del leasing (lease liability), di norma di pari importo. In funzione della normativa fiscale applicabile, potrebbero sorgere differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale entità al momento della rilevazione iniziale dell'attività e della passività. Con le modifiche in oggetto è stato precisato che in tali casi l'entità deve rilevare qualsiasi passività e attività fiscale che ne deriva (pertanto, l'esenzione prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 - che permette di non iscrivere fiscalità differita nei casi in cui l'operazione nel suo complesso non influenza l'utile - non si applica a tali casistiche).
Le modifiche in oggetto non sono rilevanti per Intesa Sanpaolo, in quanto secondo le disposizioni fiscali applicabili in Italia (in applicazione del c.d. Decreto fiscale IFRS 16), sia il right of use che la passività del leasing assumono integralmente rilevanza fiscale (il valore civile e fiscale sono allineati), così come sono trattate in derivazione ai fini fiscali anche le conseguenti componenti economiche rilevate in bilancio (ammortamenti e interessi). Tale approccio vale non solo per le nuove operazioni di leasing, successive alla prima applicazione dell'IFRS 16, ma anche per le operazioni esistenti al momento della prima applicazione (FTA) a seguito del riallineamento fiscale effettuato, come consentito dal Decreto fiscale IFRS 16 e, pertanto, non sorgono differenze temporanee imponibili o deducibili.
Il Regolamento n. 2468/2023 prevede alcune modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito con riferimento all'attuazione della riforma fiscale internazionale. Le modifiche hanno introdotto un'eccezione temporanea obbligatoria alla contabilizzazione delle imposte differite determinate dall'attuazione delle norme del secondo pilastro dell'OCSE (anche dette "Pillar Two Model Rules"), nonché previsioni in materia di informazioni integrative da fornire, da parte delle società interessate, nelle situazioni infrannuali ed in Bilancio.
A fine 2021, più di 135 Paesi, che rappresentano oltre il 90% del PIL globale, avevano raggiunto un accordo sulla riforma fiscale internazionale che introduce un'imposta minima globale (c.d. "Global Minimum Tax") per le grandi imprese multinazionali. Nel dettaglio, questi Paesi hanno aderito al documento dell'OCSE Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting, che introduce un modello a due pilastri (c.d."Pillar") per affrontare le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia.
In Europa, la Direttiva per attuare la componente di imposta minima della riforma OCSE è stata approvata dalla Commissione Europea il 12 dicembre 2022. A seguito del superamento delle riserve da parte di alcuni Paesi membri, è stato raggiunto l'accordo unanime in sede UE per l'adozione della proposta di Direttiva comunitaria volta a realizzare un livello minimo di tassazione effettiva del 15% dei gruppi multinazionali che presentano ricavi complessivi superiori a 750 milioni di euro l'anno. La Direttiva n. 2523/2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 22 dicembre 2022 e, previa attuazione nelle legislazioni nazionali, trova applicazione dal periodo d'imposta 2024. Il Decreto legislativo n. 209 del 27 dicembre 2023 "Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale" recepisce in Italia le previsioni della Direttiva UE.
129 Secondo la definizione dello IAS 12 sono differenze temporanee imponibili/deducibili le differenze temporanee fra valori contabili e fiscali che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili/deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.
Altri Paesi extra UE, dove il Gruppo è presente, potrebbero implementare la medesima normativa, di derivazione internazionale, nella loro legislazione nazionale.
Con la pubblicazione degli amendments allo IAS 12, omologati dalla Commissione Europea, lo IASB ha inteso rispondere celermente ai dubbi degli stakeholder sulle potenziali implicazioni derivanti dall'applicazione delle norme del secondo pilastro per la contabilizzazione delle imposte ai sensi dello IAS 12, stante l'imminente entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali in alcune giurisdizioni.
Come specificato dallo IAS 12.4A "Ambito di applicazione", le modifiche si applicano alle imposte sul reddito determinate dalla legislazione fiscale vigente o sostanzialmente in vigore per attuare le norme relative al secondo pilastro pubblicate dall'OCSE, compresa la legislazione fiscale che attua imposte integrative domestiche qualificate minime descritte in tali norme. Ai sensi delle modifiche allo IAS 12 tale legislazione fiscale e le imposte sul reddito da essa determinate sono denominate "legislazione del secondo pilastro" e "imposte sul reddito del secondo pilastro".
Nello specifico, le modifiche hanno introdotto:
L'eccezione alla contabilizzazione delle imposte differite è immediatamente applicabile e con effetto retroattivo ai sensi dello IAS 8 e i requisiti di disclosure devono essere applicati per i periodi annuali che decorrono dal 1° gennaio 2023.
Con efficacia dal 1° gennaio 2024, il Gruppo Intesa Sanpaolo, quale gruppo multinazionale che supera la soglia di ricavi di euro 750 milioni per almeno due dei quattro esercizi precedenti, rientra nel campo di applicazione delle imposte sul reddito del secondo pilastro previste dalla Direttiva 2022/2523, intesa – come meglio specificato in precedenza - a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell'Unione. Dal momento che alla data di chiusura del bilancio la norma non è efficace in nessuno dei Paesi in cui il Gruppo opera, non
sono state rilevate imposte correnti.
Come evidenziato in precedenza, il paragrafo 4A dello IAS 12 richiede di non rilevare le attività o passività fiscali differite relative alle imposte sul reddito del secondo pilastro e, come previsto dal paragrafo 88A, l'entità deve indicare di aver applicato tale eccezione. Per Intesa Sanpaolo tale disposizione assumerà rilevanza a partire dal 2024 quando la normativa fiscale sarà efficace; alla data del 31 dicembre 2023 ISP non ha comunque rilevato fiscalità differita con riferimento alla normativa in oggetto.
L'esposizione alle imposte sul reddito del secondo pilastro discende, con riguardo a tutte le imprese del Gruppo (e le eventuali entità a controllo congiunto) che sono localizzate in ogni singola giurisdizione, dal livello di imposizione effettiva che dipende da vari fattori, anche tra loro interconnessi, quali principalmente il reddito ivi prodotto, il livello dell'aliquota nominale, le regole fiscali di determinazione della base imponibile.
Considerata la novità e la complessità sottesa alla determinazione del livello di imposizione effettiva, la legislazione del secondo pilastro prevede, per i primi periodi di efficacia (c.d. regime transitorio valevole per i periodi che iniziano prima del 31/12/2026 e terminano non oltre il 30/6/2028), la possibilità di applicare un regime semplificato (c.d. safe harbour transitori da rendicontazione paese per paese) basato principalmente su informazioni contabili disponibili per ogni giurisdizione rilevante che, in caso di superamento di almeno uno di tre test previsti dalla normativa, comporta la riduzione degli oneri di adempimento e l'azzeramento delle imposte da secondo pilastro.
Tenuto conto delle informazioni conosciute o ragionevolmente stimabili alla data di chiusura dell'esercizio, sebbene tali informazioni ad oggi non rispecchino tutte le disposizioni specifiche della legislazione del secondo pilastro connesse alla localizzazione ed operatività di tutte delle imprese/filiali estere del Gruppo (o delle entità a controllo congiunto) in tutte le singole giurisdizioni in cui il medesimo opera, l'esposizione del Gruppo ISP alle imposte sul reddito del secondo pilastro alla data di chiusura dell'esercizio, anche tenendo conto dei safe harbour transitori da rendicontazione paese per paese, è valutata non significativa.
Ciò in quanto, sulla base delle informazioni conosciute o ragionevolmente stimabili:
Il Gruppo si sta organizzando e preparando agli adempimenti connessi alla legislazione del secondo pilastro tramite la predisposizione di adeguati sistemi e procedure volte a:
– identificare, localizzare e caratterizzare, anche nel continuo, ai fini della legislazione del secondo pilastro, tutte le

imprese del Gruppo (o le entità a controllo congiunto), e
Per completezza si segnala infine la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE del 26 settembre 2023 del Regolamento n. 1803/2023 del 13 agosto 2023, che peraltro non ha introdotto alcuna modifica ai principi contabili internazionali in vigore. Come indicato nel testo del regolamento stesso, al fine di semplificare la legislazione dell'Unione europea in materia di Principi contabili internazionali, per motivi di chiarezza e trasparenza, il Regolamento n. 1803/2023 ha abrogato e sostituito il precedente Regolamento n. 1126/2008 che aveva adottato gli IAS/IFRS emessi fino al 15 ottobre 2008 ed era stato
successivamente oggetto di numerose modifiche al fine di includere i Principi e le relative Interpretazioni emessi dallo IASB e adottati dalla Commissione europea fino all'8 settembre 2022, conformemente al Regolamento n. 1606/2002. Pertanto, in allegato al Regolamento n. 1803/2023 sono pubblicati tutti gli IAS/IFRS e le interpretazioni pubblicate dallo IASB e dall'IFRS - IC e omologate nell'Unione europea fino all'8 settembre 2022; i successivi i Regolamenti UE di recepimento delle modifiche ai principi contabili IAS/IFRS andranno a modificare il Regolamento n. 1803/2023 (e non più il Regolamento
n. 1126/2008, come in precedenza).
Nell'ambito dei criteri di redazione del Bilancio al 31 dicembre 2023, può essere opportuno fornire talune specificazioni con riferimento alla norma italiana sui c.d. "extra-profitti" bancari.
Si ricorda a questo proposito che il D.L. 10 agosto 2023 104, convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136, contiene, tra le disposizioni, la previsione di un'imposta straordinaria per le banche determinata applicando – nei bilanci individuali – un'aliquota pari al 40 per cento sull'ammontare del "margine degli interessi" ricompresi nella voce 30 del conto relativo all'anno 2023 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell'esercizio 2021. La norma fissa, tuttavia, un limite massimo del tributo dovuto in una misura pari allo 0,26% delle attività ponderate per il rischio e prevede la possibilità che le banche possano decidere di non versare l'imposta teoricamente dovuta se, in sede di approvazione del bilancio 2023, viene determinato l'accantonamento in una riserva non distribuibile di un importo pari a due volte e mezzo l'ammontare teoricamente dovuto. Con riferimento agli eventuali impatti contabili connessi all'applicazione della norma in parola, si specifica che l'imposta è stata considerata rientrare nell'ambito di applicazione dell'IFRIC 21 "Tributi", essendo la medesima applicata sul margine di interesse netto (o, al raggiungimento di un determinato cap previsto dalla legge, sulle attività ponderate per il rischio – RWA), che si è ritenuto non assimilabile ad un "reddito imponibile" ex IAS 12.
Le previsioni dell'IFRIC 21 richiedono la rilevazione a Conto Economico dell'onere relativo all'imposta allorquando si verifichi il c.d. "fatto vincolante" che determina l'insorgere della passività, ovvero la specifica attività/azione che comporta il pagamento dell'imposta. Nel caso di specie, l'esistenza di un "fatto vincolante" è positivamente determinata dal conseguimento di un ammontare del margine di interesse netto al di sopra della soglia identificata dalla legge. A tale considerazione, va aggiunto che la legge, come evidenziato, rimette un'opzione (facoltà) in capo ai soggetti su cui potenzialmente gravi l'onere di non regolare l'imposta e di costituire, invece, la specifica riserva indisponibile. Proprio a questo riferimento, si segnala che il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo lo scorso 25 ottobre ha deliberato che proporrà all'Assemblea, in sede di approvazione del bilancio d'esercizio 2023 e di destinazione dell'utile dell'esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, di destinare a riserva non distribuibile un importo pari a circa 1.991 milioni di euro, corrispondente a 2,5 volte l'ammontare dell'imposta di circa 797 milioni, in luogo del versamento di tale imposta, avvalendosi dell'opzione prevista dal predetto provvedimento.
In considerazione di quanto sopra non si è determinata dunque alcuna obbligazione a pagare l'imposta e ciò non ha, pertanto, comportato la rilevazione contabile di alcun effetto a conto economico, in quanto l'eventuale fuoriuscita di risorse destinate al pagamento dell'imposta non è da considerarsi probabile.

Nella tabella che segue sono, invece, riportati i nuovi principi contabili internazionali e le modifiche di principi contabili già in vigore, con i relativi Regolamenti di omologazione da parte della Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre dal 1° gennaio 2024 e rispetto ai quali Intesa Sanpaolo non si è avvalsa di un'applicazione anticipata.
| Regolamento omologazione |
Modifiche | Data di entrata in vigore | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2579/2023 | Modifiche all'IFRS 16 Leasing - Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
||||
| 2822/2023 | Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio - Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole |
01/01/2024 Primo esercizio con inizio in data 01/01/2024 o successiva |
Con riferimento ai regolamenti di omologazione che recepiscono modifiche a principi contabili già esistenti, a partire dal 1° gennaio 2024 saranno applicabili il Regolamento n. 2579/2023 e il Regolamento n. 2822/2023 illustrati di seguito.
Nella Gazzetta Ufficiale del 21 novembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 che modifica l'IFRS 16 Leasing con riferimento alle modifiche relative alle "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione", pubblicate dallo IASB in data 22 settembre 2022.
Le limitate modifiche introdotte riguardano la contabilizzazione delle operazioni di vendita e retro-locazione (c.d. sale and leaseback)130 da parte del locatario-venditore, in caso di pagamenti variabili e se il trasferimento dell'attività soddisfa i requisiti ai sensi dell'IFRS 15 per essere contabilizzato come una vendita del bene.
La modifica era stata sollecitata dall'IFRS-IC che aveva riscontrato un vuoto normativo in merito alle modalità di rilevazione del diritto d'uso (o right of use) e delle passività del leasing nelle transazioni di vendita e retrolocazione in presenza di canoni variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene.
Con gli emendamenti apportati si chiarisce che:
Il locatario-venditore può adottare differenti approcci che consentano di conseguire quanto indicato dalle nuove previsioni. Infatti, lo IASB ha deciso di non introdurre requisiti specifici per la valutazione della passività derivante dalla retrolocazione, lasciando alle singole entità la definizione di una accounting policy.
Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024 con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8, alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019.
Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per Intesa Sanpaolo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure presentano pagamenti variabili poco significativi.
Regolamento n 2822/2023 – modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio – Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole
Nel corso del mese di dicembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento n. 2822 del 19 dicembre 2023, che introduce alcune limitate modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio.
I chiarimenti mirano a promuovere la coerenza nell'applicazione dello IAS 1 tra le società per determinare se, nel prospetto della situazione patrimoniale, i debiti e le altre passività con una data di regolamento incerta debbano essere classificati come correnti (dovuti o potenzialmente da liquidare entro un anno) o non correnti.
Infatti, lo IAS 1 prevede che una società classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole o "covenants"). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura dell'esercizio (ad esempio, una clausola basata sulla situazione patrimoniale dell'entità a sei mesi dalla data di chiusura dell'esercizio) non influiscono sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio.
Di converso viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.
Le modifiche si applicano a partire dal 1° gennaio 2024.
130 Le operazioni di vendita e retro-locazione (sale and leaseback) sono operazioni per le quali una società vende un bene e successivamente prende in locazione lo stesso bene dal nuovo proprietario.
Per le banche - in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia - le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano particolarmente rilevanti.
Nella tabella che segue sono riportati i nuovi principi contabili internazionali o le modifiche di principi contabili già in vigore non ancora omologati da parte della Commissione Europea.
| Principio/ Interpretazione |
Modifiche | Data di pubblicazione |
|---|---|---|
| IAS 21 | Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability |
15/08/2023 |
| IAS 7 | Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows: Supplier Finance Arrangements | 25/05/2023 |
| IFRS 7 | Amendments to IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements |
25/05/2023 |
Per quanto riguarda i documenti dello IASB che modificano principi contabili esistenti ed ancora in attesa di omologazione si segnala quanto segue:
- Amendments allo IAS 21 The effects of Change in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability
Lo IASB ha pubblicato in data 15 agosto 2023 gli amendments allo IAS 21 "The effects of Change in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability" che hanno lo scopo di supportare le società nel determinare se una valuta può essere convertita in un'altra valuta, quale approccio contabile adottare se la conversione non è possibile e la disclosure da fornire in queste circostanze.
In sintesi le modifiche riguardano:
Le modifiche entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, previa omologazione da parte della Commissione Europea. Come evidenziato dallo IASB, la casistica oggetto di intervento normativo non è frequente e pertanto nell'attuale contesto non ci si aspetta che le modifiche assumano particolare rilevanza per la Banca.
Nel corso del mese di maggio 2023, lo IASB ha pubblicato gli emendamenti ai principi contabili IAS 7 "Statement of Cash Flows" e IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures", finalizzati ad introdurre nuovi requisiti di trasparenza degli accordi di supplier finance132 nel bilancio delle imprese.
Le modifiche proposte interessano le entità che, in qualità di acquirenti, stipulano dei "supplier finance arrangements" in base ai quali l'entità, o i suoi fornitori, possono accedere a finanziamenti per l'importo del debito di fornitura. La casistica non risulta di interesse diretto per Intesa Sanpaolo che agisce esclusivamente in qualità di cessionario.
Gli emendamenti pubblicati richiedono alle imprese una specifica disclosure quali-quantitativa su alcuni aspetti dei contratti stipulati (termini e condizioni degli accordi, ammontare delle passività e termini di pagamento delle fatture).
131 IAS 21.8: "A currency is exchangeable into another currency when an entity is able to obtain the other currency within a time frame that allows for a normal administrative delay and through a market or exchange mechanism in which an exchange transaction would create enforceable rights and obligations."
132 Esempi di queste tipologie di contratti sono operazioni di reverse factoring ed equivalenti. Il reverse factoring, noto anche come factoring indiretto o credito di filiera, si sviluppa attraverso una convenzione in base alla quale un'impresa acquirente, in partnership con un intermediario finanziario, offre ai propri fornitori la possibilità di ricevere il pagamento anticipato dei propri crediti mediante cessione dei medesimi all'intermediario.

Il bilancio separato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario, dalla Nota integrativa e dalle relative informazioni comparative ed è inoltre corredato da una Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria di Intesa Sanpaolo. In conformità a quanto disposto dall'art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto.
Gli importi dei Prospetti contabili e della Nota integrativa, così come quelli indicati nella Relazione sulla gestione, sono espressi – qualora non diversamente specificato – in milioni di Euro.
Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione Europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB. Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.
Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia, dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – Consob e dall'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati – ESMA, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie ai fini di una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della Banca.
I Prospetti contabili di stato patrimoniale al 31 dicembre 2023 e i relativi dettagli di Nota integrativa presentano tra le componenti riclassificate in via di dismissione, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, un portafoglio costituito sia da inadempienze probabili, sia da posizioni in bonis, per un valore lordo contabile complessivo pari a circa 0,2 miliardi, oggetto di un'operazione di de-risking approvata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo nel dicembre 2023 ed il cui perfezionamento è atteso nel corso della prima parte del 2024.
Con riferimento invece ai portafogli di crediti deteriorati che figuravano tra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2022, tutte le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione nel marzo 2023, con il perfezionamento delle relative cessioni. Per quanto riguarda invece la partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd, anch'essa classificata tra le attività in via di dismissione alla fine dell'esercizio 2022, la cessione dell'investimento è stata perfezionata nel corso del 2023.
I Prospetti contabili e la Nota integrativa presentano oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2022.
Negli Allegati vengono presentati i prospetti di raccordo con i dati di Stato patrimoniale e di Conto economico originariamente pubblicati nel Bilancio 2022, oltre a specifici schemi di raccordo tra questi ultimi e i prospetti riclassificati (riesposti) inclusi nella Relazione sulla gestione che correda il presente bilancio.
Gli schemi dello Stato patrimoniale e del Conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e sottovoci).
Per completezza si segnala che con riferimento agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono preceduti dal segno meno.
Il prospetto della redditività complessiva, partendo dall'utile (perdita) d'esercizio, espone le componenti reddituali rilevate in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale, in conformità ai principi contabili internazionali.
La redditività complessiva è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che non saranno in futuro riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere successivamente riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Come per lo Stato patrimoniale ed il Conto economico, rispetto agli schemi definiti dalla Banca d'Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Gli importi negativi sono preceduti dal segno meno.
Nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Il prospetto è presentato invertendo le righe e le colonne rispetto al medesimo prospetto previsto dall'aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia.
Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.
I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista.
Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno.
La Nota integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia emanata il 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti applicabili per la redazione del presente bilancio.
Si rimanda alla corrispondente informativa del Bilancio consolidato.
Si premette che, in conseguenza del mutato scenario legato alla pandemia da COVID-19, la Comunicazione Banca d'Italia del 14 marzo 2023 (Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia) ha abrogato e sostituito la precedente comunicazione del 21 dicembre 2021 (Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia"). In questa sezione, conseguentemente, non è più richiesto di riportare le informazioni correlate alla pandemia, che erano invece previste dalla citata Comunicazione del 21 dicembre 2021.
Il 24 febbraio 2022 ha visto la tensione progressivamente cresciuta tra Russia e Ucraina sfociare in un conflitto che, per intensità e dimensioni, non era presente in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. La situazione di assoluta gravità determinatasi a seguito del conflitto era stata da subito strettamente monitorata e valutata da Intesa Sanpaolo, anche alla luce delle indicazioni che, sempre nel 2022, erano state fornite dai regulator sul tema, avendo il Gruppo:
Nella sua attività di lending, infatti, la Divisione IMI C&IB ha nel tempo finanziato controparti residenti nella Federazione Russa. Oltre due terzi dei crediti verso la clientela russa erogati prima del conflitto riguardavano primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante derivante da export di materie prime. I crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio delle ostilità, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA. La presenza di tali garanzie permette infatti di considerare il rischio di credito su tali esposizioni come non riferibile alla Russia o all'Ucraina.
Ciò premesso, si rammentano in questa sede alcune informazioni relative alle controllate russa ed ucraina:
Nonostante le criticità della situazione, in particolare per Pravex, le due controllate residenti nei paesi belligeranti stanno continuando ad operare con il supporto delle strutture di Capogruppo, seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario contingente.
Anche ai fini del Bilancio 2023, come già illustrato nel Bilancio 2022, si conferma la permanenza del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, riscontrabile sotto diversi profili di osservazione:

o sotto il profilo del coordinamento e del controllo, in quanto le funzioni di controllo della Capogruppo (inclusa la funzione di supporto del Dirigente Preposto, vale a dire la Governance Amministrativo Finanziaria) continuano ad esercitare il proprio ruolo mediante la regolare ricezione e analisi dei flussi informativi previsti, interagendo con le strutture delle controllate attraverso i canali di comunicazione disponibili, compatibilmente con le eventuali limitazioni che tempo per tempo possono presentarsi, affrontate anche attraverso soluzioni di contingency.
Peraltro, si aggiunge che le conclusioni in merito al mantenimento del controllo su Banca Intesa Russia non sono inficiate dalle limitazioni attualmente poste dalla normativa russa che – nella sostanza – impone restrizioni a rimborsi e pagamenti verso soggetti residenti in Paesi "unfriendly". Consapevole dei vincoli imposti dal particolare contesto normativo, Banca Intesa Russia ha accreditato in specifici conti russi, come legalmente previsto, le risorse monetarie per il rimborso delle esposizioni infragruppo nel frattempo giunte a scadenza.
Il potenziale utilizzo delle risorse accreditate su questi conti – pari ad un controvalore, a fine dicembre 2023, di circa 6 milioni – è limitato ad alcune definite finalità, interne alla Russia. In questo contesto, va considerato come le attuali limitazioni, anche sulla base di appositi pareri legali acquisiti, non configurino in alcun modo un "esproprio" delle somme (né, tantomeno, siano indicatori di una perdita del controllo sugli asset della Partecipata) quanto, piuttosto, derivino dal temporaneo "congelamento" legale della libera disponibilità di somme che sarebbero, in forza dei diritti economici, altrimenti disponibili per il soggetto proprietario.
Relativamente alla valutazione delle partecipazioni, si specifica infine che:
Infine, a seguito del de-risking già effettuato nel corso del 2022, le esposizioni verso clientela (e titoli) russa ed ucraina si mantengono su livelli marginali. Permangono principalmente esposizioni per cassa riferibili a controparti bancarie russe, per complessivi 150 milioni netti (335 milioni al 31 dicembre 2022), essenzialmente verso Banca Intesa Russia.
Complessivamente, si rammenta che i processi valutativi e le perdite legate al de-risking sulle esposizioni russe effettuate nel 2022 avevano portato alla rilevazione nello scorso esercizio, al lordo degli effetti fiscali, di oneri netti per complessivi 626 milioni. Stante il sostanziale azzeramento dell'esposizione creditizia e del valore di carico delle partecipazioni già avvenuti nel 2022, nel corso del 2023 ha essenzialmente rilevato, da un punto di vista degli effetti economici, la poc'anzi menzionata riduzione del fondo accantonato su Pravex, oltre a riprese – principalmente da incasso – per complessivi 12 milioni.
Da ultimo si ricorda altresì che, attesa la rilevanza dei temi in questione, nella Relazione sulla gestione del Bilancio consolidato è stata dedicata un'apposita sezione a "Il conflitto militare fra Russia e Ucraina" che riassume le esposizioni vantate dal Gruppo nei confronti di soggetti residenti nei due paesi e le relative principali tematiche contabili, incluse quelle valutative, oltre alle iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo a favore dell'Ucraina, nonché agli aspetti relativi al quadro sanzionatorio verso la Federazione Russa ed alla Cybersecurity.

Nella presente sezione, sulla base delle indicazioni della Circolare 262, è riportata l'informativa di cui all'IFRS 7, paragrafo 24 I e 24 J relativa alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (Interest rate benchmark reform o IBOR Reform).
In particolare, nella tabella seguente sono riportate le informazioni quantitative sugli strumenti finanziari – suddivisi tra attività finanziarie, passività finanziarie e contratti derivati – che devono ancora passare ad un tasso di riferimento alternativo al 31 dicembre 2023, disaggregate per indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse significativi soggetti all'IBOR Reform. La Banca considera un contratto come ancora non transitato ad un benchmark alternativo quando gli interessi ai sensi del contratto sono indicizzati ad un indice di riferimento che è ancora impattato dall'IBOR Reform, anche qualora includa una adeguata clausola di fallback per la gestione della cessazione del benchmark esistente.
| Crediti e finanziamenti - esposizione lorda |
Titoli di debito dell'attivo - valore nominale |
Debiti verso clientela e verso banche - valore nominale |
Titoli di debito emessi - valore nominale |
(milioni di euro) Strumenti derivati - nozionali |
|
|---|---|---|---|---|---|
| Indicizzati ai LIBOR USD | 611 | 23 | 123 | 360 | - |
| Altri IBORs | 58 | - | - | - | - |
| Totale | 669 | 23 | 123 | 360 | - |
L'informativa non include gli strumenti finanziari indicizzati all'Euribor in quanto il parametro è stato oggetto di riforma a novembre 2019, attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO. Pertanto, la Banca non ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non considera gli strumenti finanziari ad esso indicizzati come strumenti impattati dalla riforma.
Rinviando alla Nota Integrativa del Bilancio consolidato di Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - per una analisi di maggior dettaglio sulla natura e sui rischi a cui è esposta la Banca in merito agli strumenti finanziari impattati dall'IBOR Reform e sulle modalità di gestione della transizione, si evidenzia che alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese dalla Banca non sono emerse criticità nel completare la transizione entro le scadenze previste. In particolare, per la gestione dello stock degli strumenti in essere, la Banca ha previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.
Con riferimento ai benchmark oggetto di cessazione entro il 31 dicembre 2023 le corrispondenti attività di transizione si sono concluse in modo positivo per tutti i rispettivi benchmark, ad eccezione di alcune posizioni residuali per il LIBOR USD. Nel corso del 2023 la Financial Conduct Authority (FCA) ha assunto la decisione di richiedere all'amministratore di continuare con la pubblicazione per le scadenze 1-3-6 mesi dell'USD LIBOR in forma sintetica anche dopo la data di cessazione del 30 giugno 2023 e fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti c.d. legacy (esclusi i derivati oggetto di clearing).
Per gli strumenti indicizzati al LIBOR USD, si segnala la presenza di posizioni residuali essenzialmente riferite, per quanto riguarda i crediti, ad alcuni finanziamenti erogati (prevalentemente da filiali estere di Intesa Sanpaolo) per i quali al 31 dicembre 2023 risultano ancora in corso le attività di rinegoziazione del tasso di riferimento sottostante prevedendo l'utilizzo dei rispettivi valori pubblicati dello USD LIBOR con metodologia sintetica; altresì, sussistono posizioni residuali in titoli di debito dell'attivo (emissioni di terzi) e del passivo (emissioni proprie), per i quali si utilizzano ancora i valori dello USD LIBOR pubblicati con metodologia sintetica, fino alla cessazione. Per i titoli di debito dell'attivo si è in attesa di ricevere indicazioni da parte degli emittenti degli stessi sull'indicizzazione per le residue cedole, mentre per le proprie emissioni in titoli di debito l'esposizione è ascrivibile a strumenti finanziari di tipo Fix-to-Float attualmente indicizzati al tasso variabile LIBOR USD (essendo terminato il periodo in cui queste emissioni remuneravano a tasso fisso).
Gli strumenti finanziari indicizzati agli Altri IBORs, le cui consistenze al 31 dicembre 2023 risultano poco significative, sono da riferire a finanziamenti indicizzati al Canadian Dollar Offered Rate (CDOR), la cui transizione dovrà essere finalizzata entro il 28 giugno 2024 - data di cessazione di tale benchmark. La data di cessazione del CDOR non determina particolari incertezze se non per quelle legate alle tempistiche di negoziazione che potrebbero essere posticipate dalle stesse controparti.
Per una completa panoramica sull'informativa richiesta dall'IFRS 7, paragrafo 24H, in merito all'incertezza derivante dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura e sul nozionale dei derivati di copertura si rinvia alla specifica sezione predisposta nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura.

Intesa Sanpaolo e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale – unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta – sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito di imposta. In virtù di questa opzione, le imprese del Gruppo che hanno aderito al "consolidato fiscale nazionale" determinano l'onere fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito alla Capogruppo.
Intesa Sanpaolo e la totalità delle società del Gruppo che hanno i requisiti per parteciparvi hanno optato per la costituzione del Gruppo IVA, disciplinato dagli articoli da 70-bis a 70-duodecies del DPR n. 633/1972.
L'opzione è efficace dal 1° gennaio 2019 e ha durata triennale, con rinnovo automatico di anno in anno, salvo revoca.
Per effetto dell'opzione, sia le prestazioni di servizi sia le cessioni di beni tra soggetti partecipanti non sono rilevanti, tranne poche eccezioni, ai fini del tributo. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto partecipante ad un soggetto esterno, si considerano effettuate dal Gruppo; le cessioni di beni e le prestazioni di servizi da parte di un soggetto esterno ad un soggetto partecipante, si considerano effettuate al Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha chiesto ed ottenuto dall'Agenzia delle Entrate di essere ammessa al regime di "adempimento collaborativo" previsto dal D. Lgs. n. 128/2015. L'adesione ha effetto dal periodo d'imposta 2017.
Tale regime ha la finalità di promuovere l'adozione di forme di comunicazione e di cooperazione rafforzate basate sul reciproco affidamento tra Amministrazione finanziaria e contribuente, nonché di favorire nel comune interesse la prevenzione e la risoluzione delle controversie in materia fiscale.
Il regime prevede, a fronte del dovere di Intesa Sanpaolo di mantenere un adeguato sistema di rilevazione, misurazione e gestione del rischio fiscale nonché di agire in maniera collaborativa e trasparente, il dovere dell'Agenzia delle Entrate di promuovere una relazione improntata a principi di trasparenza, collaborazione e correttezza.
Oltre ad Intesa Sanpaolo, hanno richiesto di essere ammesse e sono state ammesse al regime anche Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. (con effetto dal 2018) nonché Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Fideuram Vita, Eurizon SGR ed Epsilon SGR (con effetto dal 2019). Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A., Fideuram Asset Management SGR, e S.I.RE.F. sono state ammesse nel 2021 con effetto dal 2020.
Quanto all'informativa circa l'Attestazione di cui all'art. 154 bis del TUF e circa le società controllate aventi sede in Stati extraeuropei che presentino carattere significativo in base alla normativa Consob, si fa rinvio a quanto indicato nella Parte E della Nota integrativa al bilancio consolidato.
Il bilancio di Intesa Sanpaolo è sottoposto a revisione contabile da parte della società EY S.p.A., in esecuzione della Delibera dell'Assemblea del 30 aprile 2019, che ha attribuito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2021 al 2029 compreso.
Nell'articolo 35 del Decreto Legge n. 34/2019 (Decreto "Crescita"), convertito dalla Legge n. 58/2019, è stata introdotta una riformulazione della disciplina di trasparenza delle erogazioni pubbliche contenuta nell'articolo 1, commi 125-129 della Legge n. 124/2017. La riformulazione ha indicato come oggetto degli obblighi di trasparenza le informazioni relative a sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, "non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria", effettivamente erogati dalle pubbliche amministrazioni nonché dai soggetti di cui all'articolo 2-bis del Decreto Legislativo n. 33/2013.
Alla luce di tale riformulazione, ulteriori chiarimenti interpretativi intervenuti con la circolare Assonime n. 32 del 23 dicembre 2019 hanno confermato che oggetto dell'obbligo di trasparenza sono le attribuzioni di vantaggi economici derivanti da un rapporto bilaterale tra un soggetto pubblico e uno specifico beneficiario. Sono espressamente escluse le somme percepite dall'impresa a titolo di corrispettivo per una prestazione svolta o a titolo di retribuzione per un incarico ricevuto oppure dovute a fine risarcitori. Sono altresì esclusi i vantaggi economici ricevuti in applicazione di un regime generale, quali ad esempio agevolazioni fiscali o contributi accessibili a tutti i soggetti che soddisfano determinate condizioni. In considerazione di quanto sopra, nell'esercizio 2023 non risultano per Intesa Sanpaolo fattispecie da segnalare.
Per completezza informativa, si rinvia anche al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, pubblicamente consultabile sul relativo sito internet, nel quale sono pubblicate le misure di Aiuto e i relativi Aiuti individuali concessi e registrati nel sistema dai Soggetti gestori, ancorché per Intesa Sanpaolo le fattispecie ivi indicate per l'anno 2023 non rappresentino, alla luce di quanto sopra, oggetto degli obblighi di trasparenza in bilancio di cui ai commi 125 e 125-bis.

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.
Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle "Regole Contabili di Gruppo", nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.
Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruol i e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle Società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.
Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le "Regole in materia di Business Model", le "Regole in materia di valutazione dell'expected credit loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy")" e le Linee Guida e "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" (ex. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.
Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".
In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.
Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:
Trovano quindi evidenza in questa voce:
La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.
Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto Economico.
Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare, vengono inclusi in questa voce:
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.
In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto Economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto Economico.
Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.
Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.
Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.
Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value".
Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario.
Viceversa non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.
Si rinvia al successivo paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" per approfondimenti.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali

a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:
Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal TUB e dal TUF (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
Per maggiori informazioni sui criteri di classificazione degli strumenti finanziari si rinvia al successivo paragrafo "I criteri di classificazione delle attività finanziarie".
L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.
I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.
Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto Economico:
Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.
Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto Economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie", di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.
Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.
I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.
Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.
I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.
In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.
In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.
Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali (sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.
Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle stesse sia stata effettivamente trasferita.
Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.
Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante, ad altri soggetti terzi.
Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione Carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.
Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:
Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna alla Banca possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).
Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.
Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:
L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto, l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.
La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:
La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:
Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.
In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:
Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

La voce include le interessenze detenute in società controllate, controllate congiuntamente e collegate.
Sono considerate società controllate le entità in cui Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.
Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra Intesa Sanpaolo e un altro o più soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.
Sono considerate società sottoposte ad una influenza notevole (collegate), le entità in cui Intesa Sanpaolo possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali - pur con una quota di diritti di voto inferiore - ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.
Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali Intesa Sanpaolo detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali.
Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo.
Le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento.
Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.
Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico di pregio, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi nonché le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Le attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività ad uso funzionale" secondo lo IAS 16. Gli immobili posseduti con finalità di investimento (per conseguire canoni di locazione o per l'apprezzamento del capitale investito) sono classificati come "attività detenute a scopo di investimento" in base allo IAS 40.
La voce accoglie anche attività materiali classificate in base allo IAS 2 - Rimanenze, che si riferiscono sia a beni derivanti dall'attività di escussione di garanzie o dall'acquisto in asta che l'impresa ha intenzione di vendere nel prossimo futuro, senza effettuare rilevanti opere di ristrutturazione, e che non hanno i presupposti per essere classificati nelle categorie precedenti. Sono, infine, inclusi i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a Conto economico.
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad eccezione degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio che sono valutati secondo il metodo della rideterminazione del valore. Gli immobili detenuti a scopo di investimento sono valutati con il metodo del fair value.
Per le attività materiali soggette alla valutazione secondo il metodo della rideterminazione del valore:
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni (o dal valore netto rideterminato qualora il metodo adottato per la valutazione sia quello della rideterminazione del valore) al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, se significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota ritenuta congrua per

rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. Ai fini della determinazione della vita utile delle diverse tipologie di cespiti e dei corrispondenti coefficienti di ammortamento, il patrimonio immobiliare del Gruppo è stato segmentato in quattro cluster: (i) Immobili di particolare prestigio e storici (vita utile pari a 65 anni), (ii) Immobili cielo-terra (vita utile pari a 33 anni), (iii) Filiali bancarie (vita utile pari a 20 anni) e (iv) Altri immobili (vita utile pari a 20 anni). Da tali cluster, esula il Nuovo Centro Direzionale Intesa Sanpaolo a Torino, per il quale il periodo di vita utile è stato stimato tramite un'analisi specifica che ha considerato le peculiari caratteristiche architettoniche dell'opera. Le altre attività materiali sono ammortizzate sulla base delle seguenti vite utili: i mobili da 5 a 10 anni, gli impianti da 4 a 10 anni, l'hardware e le apparecchiature IT in un periodo da 4 a 8 anni e, infine, gli altri beni da 3 a 13 anni.
Non vengono invece ammortizzati:
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività materiale valutata al costo possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a Conto Economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.
Per quel che attiene alle attività materiali rilevate ai sensi dello IAS 2, le stesse sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, fermo restando che si procede comunque al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero ove esista qualche indicazione che dimostri che il bene possa aver subito una perdita di valore. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico.
Ai sensi dell'IFRS 16 il "leasing" è un contratto, o parte di un contratto, che, in cambio di un corrispettivo, trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività (l'attività sottostante) per un periodo di tempo.
Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.
Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale), il locatario riconosce sia la passività che l'attività consistente nel diritto di utilizzo.
In particolare, il diritto d'uso acquisito con il leasing è rilevato come somma del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale, dei pagamenti per leasing corrisposti alla data o prima della decorrenza del leasing, degli eventuali incentivi ricevuti, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi stimati per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.
La passività finanziaria iscritta corrisponde al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing.
In merito al tasso di attualizzazione, sulla base dei requisiti IFRS 16, il Gruppo utilizza per ogni contratto di leasing il tasso di interesse implicito, laddove sia disponibile. Per quanto riguarda i contratti di leasing dal punto di vista del locatario, in alcuni casi, ad esempio con riferimento ai contratti di affitto, il tasso di interesse implicito non può essere sempre determinato prontamente senza ricorrere a stime e assunzioni (il locatario non ha abbastanza informazioni sul valore residuo non garantito del bene locato). In questi casi, il Gruppo ha sviluppato una metodologia per definire il tasso di interesse incrementale in alternativa al tasso di interesse implicito ed ha deciso di adottare il tasso interno di trasferimento (TIT) della raccolta. Si tratta di una curva tassi non garantita (unsecured) e amortizing, prevedendo il contratto di leasing dei canoni, tipicamente costanti, lungo la durata del contratto, e non un unico pagamento a scadenza. Tale tasso tiene conto del merito creditizio del locatario, della durata del leasing, nonché dell'ambiente economico nel quale la transazione ha luogo e pertanto è in linea con quanto richiesto dal principio.
La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:
In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.
Un'attività materiale è eliminata dallo Stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Le attività immateriali comprendono l'avviamento e le altre attività immateriali disciplinate dallo IAS 38. Possono includere i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività immateriale (per i locatari) e le attività concesse in leasing operativo (per i locatori).
Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Tra le attività immateriali è anche iscritto l'avviamento che rappresenta la differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività di pertinenza di un'impresa acquisita.
Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.
Per le attività a vita utile definita, il costo è ammortizzato in quote costanti o in quote decrescenti determinate in funzione dell'afflusso dei benefici economici attesi dall'attività. Le attività a vita utile indefinita non sono invece soggette ad ammortamento sistematico, bensì ad un test periodico di verifica dell'adeguatezza del relativo valore di iscrizione in bilancio.
Se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa avere subìto una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.
In particolare tra le attività immateriali sono incluse:
Infine, tra le attività immateriali è incluso l'avviamento.
L'avviamento può essere iscritto, nell'ambito di operazioni di aggregazione, quando la differenza positiva fra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il costo di acquisto della partecipazione è rappresentativo delle capacità reddituali future della partecipazione (goodwill).
Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell'ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future della partecipata, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico.
Con periodicità annuale (od ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore) viene effettuato un test di verifica dell'adeguatezza del valore dell'avviamento. A tal fine viene identificata l'Unità generatrice di flussi finanziari (o Cash Generating Unit, CGU) cui attribuire l'avviamento. Nell'ambito del Gruppo Intesa Sanpaolo le Unità generatrici di flussi finanziari corrispondono alle divisioni operative rappresentate nel segment reporting. Il Business operativo svolto direttamente dalla Capogruppo rientra nell'ambito delle Unità generatrici di flussi finanziari rappresentate dalla Banca dei Territori e dal Corporate e Investiment banking. L'avviamento è pertanto allocato in tali divisioni. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'Unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico.

Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati, si procede ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente; qualora il fair value del brand name non risulti superiore al suo valore contabile, si procede alla stima del valore recuperabile della CGU, calcolato sulla base dei flussi di cassa prospettici.
Si precisa, inoltre, che qualora una CGU a cui sono allocati sia avviamento che brand name presenti un valore d'uso inferiore al relativo valore di carico contabile per un importo che eccede il valore complessivo degli intangibili a vita indefinita allocati, fermo restando la svalutazione integrale dell'avviamento, si procede ad una autonoma valutazione del brand name sulla base del fair value risultante da apposita perizia.
Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o qualora non siano più attesi benefici economici futuri.
Le altre attività accolgono essenzialmente partite in attesa di sistemazione e poste non riconducibili ad altre voci dello stato patrimoniale, tra cui si ricordano i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari, le partite fiscali diverse da quelle rilevate a voce propria (ad esempio, connesse con l'attività di sostituto di imposta), l'oro, l'argento e i metalli preziosi, i crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" e i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15, paragrafi 116 e successivi. Come previsto dai paragrafi 91 e successivi dell'IFRS 15, i costi sostenuti per l'acquisizione e l'adempimento dei contratti con la clientela aventi durata pluriennale sono capitalizzati e ammortizzati nella misura in cui siano incrementali e si preveda di recuperarli.
Vengono classificate nella voce dell'attivo Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e in quella del passivo Passività associate ad attività in via di dismissione, attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione, ad eccezione di alcune tipologie di attività (es. attività finanziarie rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9) per cui l'IFRS 5 prevede specificatamente che debbano essere applicati i criteri valutativi del principio contabile di pertinenza.
È possibile che tra le attività non correnti e gruppi di attività in dismissione siano inclusi portafogli di attività per cui non esistono quotazioni in un mercato attivo. In tale evenienza, si procede ad una loro valutazione al fair value facendo riferimento, in presenza di un accordo raggiunto con la controparte acquirente, ai prezzi di cessione risultanti da tale accordo; in assenza di un accordo, applicando specifiche tecniche valutative in funzione dell'attività e ricorrendo eventualmente a fairness opinion esterne.
I proventi ed oneri (al netto dell'effetto fiscale), riconducibili a gruppi di attività in via di dismissione o rilevati come tali nel corso dell'esercizio, sono esposti nel Conto economico in voce separata.
Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto delle legislazioni fiscali nazionali, sono contabilizzate come costo in base al criterio della competenza economica, coerentemente con le modalità di rilevazione in bilancio dei costi e ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto il saldo della fiscalità corrente e differita relativa al reddito dell'esercizio. Le Attività e Passività fiscali correnti accolgono il saldo netto delle posizioni della Banca nei confronti delle Amministrazioni finanziarie italiana ed estere riconducibili all'ambito della fiscalità diretta. In particolare, tali poste accolgono il saldo netto tra le passività fiscali di anni pregressi e correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti, dalle ritenute d'acconto subite o da altri crediti d'imposta. Il rischio insito nei suddetti procedimenti – allo stesso modo dei rischi insiti in procedimenti che non hanno richiesto versamenti a titolo provvisorio – viene valutato secondo le logiche dello IAS 37, in relazione alle probabilità di impiego di risorse economiche per il loro adempimento.
Tenuto conto dell'adozione del consolidato fiscale nazionale da parte del Gruppo, le posizioni fiscali riferibili alla Banca e a quelle originate da altre società del Gruppo sono gestite in modo distinto sotto il profilo amministrativo.
La fiscalità differita viene determinata in base al criterio del cosiddetto balance sheet liability method, tenuto conto dell'effetto fiscale connesso alle differenze temporanee tra il valore contabile delle attività e passività ed il loro valore fiscale che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi. A tali fini, si intendono "differenze temporanee tassabili" quelle che nei periodi futuri determineranno importi imponibili e "differenze temporanee deducibili" quelle che negli esercizi futuri determineranno importi deducibili.
La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote di imposizione stabilite dalle disposizioni di legge in vigore alle differenze temporanee tassabili per cui esiste la probabilità di un effettivo sostenimento di imposte ed alle differenze temporanee deducibili per cui esiste una ragionevole certezza che vi siano ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la relativa deducibilità fiscale (c.d. probability test). Le imposte anticipate e differite relative alla medesima imposta e scadenti nel medesimo periodo vengono compensate.
Qualora le Attività e Passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il Conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico (quali le rettifiche di prima applicazione degli IAS/IFRS, le valutazioni degli strumenti finanziari rilevati al fair value con impatto sulla redditività complessiva o dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto (es. riserve da valutazione).
La fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione" non viene iscritta in bilancio, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione.
La fiscalità differita riferita alle società incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle stesse, in applicazione del criterio di competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.
La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9. Per tali fattispecie sono adottate, in linea di principio, le medesime modalità di allocazione tra i tre stage (stadi di rischio creditizio) e di calcolo della perdita attesa esposte con riferimento alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.
L'aggregato accoglie, peraltro, anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nel richiamato perimetro di applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.
I Fondi di quiescenza sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinati sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della "Proiezione Unitaria del Credito", che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l'attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l'attualizzazione è determinato in base ai rendimenti di mercato rilevati alle date di valutazione di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano.
Gli utili e le perdite attuariali (ovvero le variazioni nel valore attuale dell'obbligazione derivanti dalle modifiche alle ipotesi attuariali e dalle rettifiche basate sull'esperienza passata) sono riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva.
Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi a rapporti di lavoro oppure a contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l'esborso di risorse economiche per l'adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare.
Conseguentemente, la rilevazione di un accantonamento avviene se e solo se:
L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e gli incrementi dovuti al fattore temporale sono rilevati a Conto economico.
L'accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione oppure quando si estingue l'obbligazione.
Nella voce sono inclusi anche i benefici a lungo termine ai dipendenti, i cui oneri vengono determinati con i medesimi criteri attuariali descritti per i fondi di quiescenza. Gli utili e le perdite attuariali vengono rilevati tutti immediatamente nel Conto economico.
I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.
Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dalla Banca in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.
Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.
I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (es. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.
Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.
Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi. In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati
impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.
Inoltre sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.
Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto Economico.
Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto Economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.
In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.
L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.
Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:
Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a Conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a Conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a Conto economico.

Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.
La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale dell'impresa, che a sua volta è la valuta dell'ambiente economico prevalente in cui l'impresa stessa opera.
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: - le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;
Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel Conto economico del periodo in cui sorgono.
Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a Conto economico, è rilevata in Conto economico anche la relativa differenza cambio.
Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del patrimonio netto. Analogamente, il costo originario delle stesse e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.
I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono.
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi, classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d'Italia, vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto.
Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come:
Ai fini dell'attualizzazione, il tasso utilizzato è determinato con riferimento al rendimento di mercato di obbligazioni di aziende primarie tenendo conto della durata media residua della passività, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale, mentre gli utili e le perdite attuariali sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva.
I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel Conto economico, con un corrispondente incremento del patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere lungo il periodo previsto dal piano.
In presenza di opzioni, il fair value delle stesse è calcolato utilizzando un modello che considera, oltre ad informazioni quali il prezzo di esercizio e la vita dell'opzione, il prezzo corrente delle azioni e la loro volatilità attesa, i dividendi attesi e il tasso di

interesse risk-free, anche le caratteristiche specifiche del piano in essere. Nel modello di valorizzazione sono valutate in modo distinto l'opzione e la probabilità di realizzazione delle condizioni in base alle quali le opzioni sono state assegnate. La combinazione dei due valori fornisce il fair value dello strumento assegnato.
L'eventuale riduzione del numero di strumenti finanziari assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.
Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra:
Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:
Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione che rispettano i requisiti in precedenza illustrati la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione anche tra i derivati di negoziazione e i derivati di copertura, prevedendo una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.
In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:
I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio") hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Ulteriormente, il Governo è nuovamente intervenuto sul tema attraverso il Decreto Legge n. 50/2022 (c.d. "Decreto Aiuti") principalmente rimodulando la platea dei potenziali ricessionari e attraverso il Decreto Legge n. 11/2023 determinando, sia pure con talune deroghe allo stesso, il divieto di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.
Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono: i) la possibilità di utilizzo in compensazione; ii) la cedibilità a terzi acquirenti; e iii) la non rimborsabilità da parte dell'Erario.
La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.
A tal fine Intesa Sanpaolo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità, nel documento "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge 'Cura Italia' e 'Rilancio' acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti", pubblicato in data 5 gennaio 2021 dal Tavolo di coordinamento fra Banca d'Italia, Consob ed IVASS in materia di applicazione degli IAS/IFRS si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, applicandone in via analogica le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione.
La Banca riconduce:
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
complessiva. Stante la natura peculiare di questi strumenti, le oscillazioni di fair value risultano collegate alle variazioni dei tassi di interesse. La redditività viene rilevata pro-rata temporis nel Conto economico a margine di interesse;
In tutte le casistiche sopra richiamate si ritiene che il valore di iscrizione iniziale corrisponda al fair value alla data di acquisto, non dando luogo perciò a registrazione di day one profit/loss.
Non si ritiene applicabile alla specifica casistica il framework contabile previsto dall'IFRS 9 per il calcolo delle perdite attese. Su questi crediti d'imposta non deve essere calcolata ECL, in quanto non è atteso alcun rimborso da parte dell'Erario essendo l'estinzione dello strumento legata alla compensazione dei debiti fiscali del portatore. Peraltro, nei casi in cui ne è prevista la ricessione, la vendita si perfeziona previo incasso del prezzo dello strumento, ovvero senza la rilevazione di un credito verso il cessionario.
Infine, considerate le modalità operative poste in essere dalla Banca, si ritiene che possano essere considerati ragionevolmente non sussistenti i rischi di mancato utilizzo dei crediti fiscali, ovvero i rischi che la Banca non abbia la capacità di conseguire i benefici associati all'attività. Infatti:
Come specificato dal documento congiunto delle Autorità sopra richiamato, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale fra le Altre Attività dello Stato patrimoniale.
Le operazioni TLTRO III (Targeted Longer Term Refinancing Operation) mirano a preservare condizioni favorevoli del credito bancario e a sostenere l'orientamento definito di politica monetaria. Alcuni dei parametri che caratterizzano queste operazioni, stabiliti dalla BCE il 6 giugno 2019, sono stati successivamente rivisti a più riprese, inizialmente in senso migliorativo per le banche alla luce delle ricadute economiche derivanti dall'emergenza COVID-19 e, successivamente – in data 27 ottobre 2022 – per "normalizzare" il costo della raccolta al fine di alleggerire la pressione dell'inflazione e ristabilire condizioni di stabilità dei prezzi nel medio termine. Il finanziamento ottenibile da ciascun istituto bancario dipende dall'ammontare dei prestiti concessi a determinate date di rilevazione a società non finanziarie e famiglie (c.d. prestiti idonei). Le singole tranche erano sottoscrivibili con cadenza trimestrale, a partire da settembre 2019 e fino a dicembre 2021, e ciascuna operazione ha durata pari a tre anni e gli interessi sono regolati posticipatamente alla scadenza o al momento del rimborso anticipato.
Il tasso di interesse per ciascuna operazione è fissato ad un livello pari a quello medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 ("special interest rate period"), in cui si applica un tasso inferiore di 50 punti base. Le banche che hanno concesso prestiti idonei netti superiori a predefiniti valori di riferimento ("benchmark net lending") possono beneficiare di una riduzione del tasso di interesse. In dettaglio, il tasso migliorativo applicato è pari al tasso medio sui depositi presso la banca centrale (Deposit Facility Rate o DFR), per l'intera durata della rispettiva operazione, con l'eccezione degli "special interest rate period" a cui si aggiunge l'ulteriore riduzione di 50 punti base.
Come anticipato, in data 27 ottobre 2022 il Consiglio direttivo della BCE – oltre ad un ulteriore innalzamento dei tassi, nell'ambito di un trend di rialzo dei tassi avviato da luglio 2022 – ha deciso di ricalibrare le condizioni applicabili ai finanziamenti TLTRO III. Nello specifico, la manovra ha mantenuto invariata la modalità di calcolo del tasso di interesse in essere fino al 22 novembre che prevedeva che nei periodi "ordinari" (ovvero periodi diversi dagli "special interest rate period") definiti in precedenza) il tasso di interesse applicabile fosse pari alla media dei tassi calcolati lungo tutta la durata del lo strumento, comportando una "correzione" al tasso che si sarebbe determinato applicando tempo per tempo il tasso in vigore nei soli periodi ordinari a partire dal 23 novembre 2022 (fino alla data di scadenza o di rimborso anticipato di ogni rispettiva TLTRO III in essere) il tasso di interesse è indicizzato alla media dei tassi di interesse di riferimento della BCE applicabili per ogni operazione o in tale periodo (pari al tasso DFR) per le banche che hanno raggiunto i benchmark definiti).
In assenza di specifiche previsioni nei principi contabili di riferimento per il trattamento della fattispecie, nè di chiare indicazioni da parte dell'IFRIC interpellata sul trattamento contabile del TLTRO III, la Banca ha definito la propria policy contabile, applicata coerentemente e con continuità nel tempo, anche a seguito delle modifiche che si sono succedute nei termini contrattuali: la Banca applica alle operazioni TLTRO III il trattamento contabile definito dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile – considerando le condizioni di rifinanziamento definite dalla BCE come tassi variabili di mercato nell'ambito delle misure di politica monetaria dell'Eurosistema – con rilevazione degli interessi, tempo per tempo applicabili, da stimare in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere gli obiettivi previsti in termini di net lending.
Presupposto per la rilevazione degli interessi migliorativi – in continuità con l'impostazione già adottata per il TLTRO II – è, infatti, una stima attendibile del verificarsi del raggiungimento dei target previsti (benchmark net lending), che la Banca effettua tramite i propri previsionali sull'andamento degli impieghi monitorati a date definite e approvati da adeguato livello del management. Si evidenzia che tali benchmark – riferiti in particolare alle consistenze in essere al 31 marzo 2021 e al 31 dicembre 2021 – sono stati effettivamente raggiunti.
In caso di eventuali modifiche alle previsioni sul raggiungimento di tali target trovano applicazione le disposizioni dell'IFRS 9 sulle revisioni delle stime dei flussi di cassa.

Secondo la policy contabile della Banca, gli interventi di ricalibrazione delle condizioni dello strumento da parte della BCE sono considerati come la modifica di un tasso variabile ai sensi del par. B5.4.5 dell'IFRS 9 con un adeguamento prospettico del tasso, in considerazione del fatto che la BCE ha la possibilità di modificare i tassi a propria discrezione nell'ambito della definizione dei tassi di politica monetaria (come ha peraltro fatto ad aprile e dicembre 2020 con l'introduzione degli "special interest rate period" e, più recentemente, ad ottobre 2022 nei termini evidenziati in precedenza). Gli interessi vengono quindi rilevati tempo per tempo sulla base del tasso di interesse dello strumento per ogni periodo (pari a -0,5% fino al 24 giugno 2020; pari a -1% fino al 23 giugno 2022 e, successivamente, sulla base delle condizioni in essere, illustrate di seguito) come previsto dal paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9.
A seguito degli incrementi nei tassi di interesse approvati dal Consiglio Direttivo di BCE a partire dal mese di luglio 2022 si è reso necessario rideterminare il tasso di interesse effettivo applicabile ad ogni operazione a partire dalla data di revisione dei tassi, con l'obiettivo di ripartire il beneficio conseguente al peculiare meccanismo della media dei tassi nel periodo di riferimento del beneficio stesso. Da ultimo, le ricalibrazioni alle condizioni applicabili ai finanziamenti TLTRO III definite il 27 ottobre 2022 hanno comportato la rilevazione del beneficio residuo fino alla data di modifica delle condizioni contrattuali (ovvero, fino al 22 novembre 2022). Tale approccio è in linea con quanto adottato in passato per la rilevazione degli interessi nei periodi speciali (ovvero, rilevazione del beneficio aggiuntivo di -50 punti base nel periodo giugno 2020 - giugno 2022) in quanto considerato come il tasso variabile "di politica monetaria" applicabile al periodo di riferimento. A partire dal 23 novembre 2022 sui finanziamenti TLTRO III in essere gli interessi sono rilevati sulla base del tasso DFR tempo per tempo in vigore.
Infine, si ricorda che in data 6 gennaio 2021 l'ESMA aveva emesso un Public Statement con lo scopo di promuovere la trasparenza nei resoconti finanziari IFRS delle banche in merito alla rappresentazione contabile delle operazioni TLTRO III: alla luce dei significativi impatti numerici delle operazioni in oggetto e del livello di giudizio richiesto per la definizione della policy contabile, ESMA evidenziava l'importanza di fornire in bilancio un adeguato livello di trasparenza sul trattamento contabile delle operazioni.
La Banca, pertanto, in coerenza con le richieste dell'ESMA, fornisce disclosure oltre che sulle policy contabili adottate per la contabilizzazione delle operazioni TLTRO III anche sui conseguenti impatti quantitativi nella rilevazione degli interessi.
A partire dal 2016, le banche di tutti i paesi dell'Area Euro sono entrate a far parte del Meccanismo Unico di Risoluzione (SRM) nell'ambito del quale è stato istituito il Fondo di Risoluzione Unico (Single Resolution Fund - SRF) con lo scopo di avere a disposizione risorse sufficienti da utilizzare nel caso di crisi bancarie. La dotazione iniziale del fondo prevista dalla normativa, da raggiungere nell'arco temporale di 8 anni (2016-2023) è pari ad almeno l'1% dell'ammontare dei depositi protetti presso tutti gli enti autorizzati nell'Unione bancaria. Il contributo, determinato annualmente dal Single Resolution Board (SRB) e comunicato alle singole banche aderenti, può essere corrisposto in contanti e, parzialmente, anche tramite la sottoscrizione di impegni di pagamento irrevocabili (Irrevocable Payment Commitments – IPC), non superiori al 30% del contributo complessivo e integralmente coperti dalla garanzia reale di attività a basso rischio. L'utilizzo degli impegni irrevocabili è a discrezione delle singole banche. Intesa Sanpaolo ha optato per l'utilizzo degli IPC - a fronte dei quali sono stati rilevati impegni fuori bilancio - versando, in relazione agli stessi, un cash collateral di pari importo a titolo di deposito, remunerato in base alle condizioni previste contrattualmente ed applicate uniformemente a tutte le banche europee che utilizzano il meccanismo previsto per gli IPC.
L'impegno iscritto fuori bilancio – che, ai fini prudenziali viene integralmente dedotto dal CET1 sulla base delle disposizioni dettate dalla BCE nell'ambito del provvedimento SREP - è valutato ad ogni chiusura di bilancio e/o ogniqualvolta si verifichino elementi che possano far ritenere probabile la sua escussione. In proposito, la Banca ha attivato uno specifico monitoraggio, svolto con il supporto di primaria società di ricerca, al fine di verificare l'assenza di indicatori di criticità nelle banche aderenti che potrebbero far ritenere possibile l'intervento del SRF e quindi il richiamo dell'IPC. Sulla base delle analisi effettuate si ritiene che il rischio di richiamo degli IPC al 31 dicembre 2023 sia remoto.
Si evidenzia inoltre che dal momento della sua costituzione nel 2016 il Fondo di Risoluzione Unico non ha mai richiamato gli IPC sottoscritti dalle banche, non avendo effettuato interventi che prevedevano l'utilizzo di risorse raccolte.
Si evidenzia infine che a fronte del contributo versato nel 2023 a carico della Capogruppo sono stati sottoscritti impegni irrevocabili di pagamento (IPC) per circa 83 milioni che si aggiungono ai 283 milioni sottoscritti nel periodo 2016-2022, per un importo complessivo di IPC pari a 366 milioni, a fronte dei quali la Banca ha costituito il deposito a titolo di cash collateral iscritto tra le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:

Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.
I ricavi possono essere riconosciuti:
Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.
In particolare:
I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.
La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato Patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:
Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte della Banca e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:

La classificazione delle attività finanziarie nelle tre categorie previste dal principio dipende da due criteri, o driver, di classificazione: il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari (o Business Model) e le caratteristiche contrattuali dei flussi finanziari delle attività finanziarie (o SPPI Test).
Dal combinato disposto dei due driver sopra menzionati discende la classificazione delle attività finanziarie, secondo quanto di seguito evidenziato:
Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata al costo ammortizzato o a FVOCI - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali dell'attività stessa prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire ("solely payment of principal and interest" - SPPI). Tale analisi deve essere effettuata, in particolare, per i finanziamenti e i titoli di debito.
Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition contabile) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.
Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le definizioni di:
Nel valutare se i flussi contrattuali di un'attività finanziaria possono essere definiti come SPPI, l'IFRS 9 fa riferimento al concetto generale di "contratto base di concessione del credito" (basic lending arrangement), che è indipendente dalla forma legale dell'attività. Quando le clausole contrattuali introducono l'esposizione a rischi o volatilità dei flussi finanziari contrattuali non coerente con la definizione di basic lending arrangement, come ad esempio l'esposizione a variazione dei prezzi di azioni o di merci, i flussi contrattuali non soddisfano la definizione di SPPI. L'applicazione del driver di classificazione basato sui flussi di cassa contrattuali richiede talvolta un giudizio soggettivo e, pertanto, la definizione di policy interne di applicazione.
Nei casi in cui il valore temporale del denaro sia modificato ("modified time value of money") - ad esempio, quando il tasso di interesse dell'attività finanziaria è rideterminato periodicamente, ma la frequenza della rideterminazione o la frequenza del pagamento delle cedole non rispecchiano la natura del tasso di interesse (ad esempio il tasso di interesse è rivisto mensilmente sulla base di un tasso a un anno) oppure quando il tasso d'interesse è rideterminato periodicamente sulla base di una media di particolari tassi di breve o medio-lungo termine - l'impresa deve valutare, sia utilizzando elementi quantitativi che qualitativi, se i flussi contrattuali rispondano ancora alla definizione di SPPI (c.d. benchmark cash flows test). Qualora dal test emerga che i flussi di cassa contrattuali (non attualizzati) risultano "significativamente differenti" rispetto ai flussi di cassa (anch'essi non attualizzati) di uno strumento benchmark (ovvero senza l'elemento di time value modificato) i flussi di cassa contrattuali non possono essere considerati come rispondenti alla definizione di SPPI.
Analisi particolari (c.d. "look through test") sono richieste dal principio e vengono di conseguenza poste in essere anche per gli strumenti multipli legati contrattualmente ("contractually linked instruments" – CLI) che creano concentrazioni di rischio di credito per il ripianamento del debito e per i non recourse asset, ad esempio nei casi in cui il credito può essere fatto valere solo in relazione a determinate attività del debitore o ai flussi finanziari derivanti da determinate attività.
Anche la presenza di clausole contrattuali che possono modificare la periodicità o l'ammontare dei flussi di cassa contrattuali deve essere considerata per valutare se tali flussi soddisfano i requisiti per essere considerati SPPI (ad esempio opzioni di prepagamento, possibilità di differire i flussi di cassa previsti contrattualmente, strumenti con derivati incorporati, strumenti subordinati, eccetera).
Tuttavia, come previsto dall'IFRS 9, una caratteristica dei flussi finanziari contrattuali non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria qualora possa avere solo un effetto de minimis sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria (in ciascun esercizio e cumulativamente). Analogamente, se una caratteristica dei flussi finanziari non è realistica (not genuine), ovvero se influisce sui flussi finanziari contrattuali dello strumento soltanto al verificarsi di un evento estremamente raro, molto insolito e molto improbabile, essa non influisce sulla classificazione dell'attività finanziaria.
Ai fini dell'effettuazione del test SPPI, per l'operatività in titoli di debito Intesa Sanpaolo si avvale dei servizi forniti da noti infoprovider. Tale scelta, da un lato, permette agli operatori di front office che operano in titoli di avere un esito immediato per lo svolgimento del test, consentendo uno snellimento delle pratiche in sede di acquisto, dall'altro, consente di avvalersi di impostazioni di mercato condivise da molteplici operatori e società di revisione. Solo nel caso in cui i titoli non siano gestiti dagli info-provider, il test è effettuato manualmente tramite l'utilizzo di un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).
Viceversa, per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito si è sviluppato un tool proprietario basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali). In particolare, date le caratteristiche significativamente differenti, è prevista una gestione differenziata per i prodotti riconducibili a uno standard contrattuale (tipicamente portafoglio crediti retail) e i finanziamenti tailor made (tipicamente portafoglio crediti corporate).
Per i prodotti standard, il test SPPI è effettuato in sede di strutturazione dello standard contrattuale, attraverso il processo "Coordinamento Nuovi Prodotti" e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Invece per i prodotti tailor made, il test SPPI è effettuato per ogni nuova linea di credito / rapporto sottoposta all'organo deliberante attraverso l'utilizzo del tool proprietario.
Gli alberi decisionali - inseriti nel tool proprietario - sono stati predisposti internamente (sia per i titoli di debito che i finanziamenti) e catturano le possibili caratteristiche non SPPI compliant. Tengono conto delle indicazioni fornite dall'IFRS 9, oltre a recepire le interpretazioni del principio definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Gli alberi sono utilizzati sia per l'implementazione delle regole del tool proprietario, sia per la verifica e per la validazione della metodologia adottata dagli info-provider.
Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

Il business model riflette le modalità con le quali le attività finanziarie sono gestite per generare flussi di cassa a beneficio dell'entità e viene definito dal top management mediante l'opportuno coinvolgimento delle strutture di business. Viene osservato considerando la modalità di gestione delle attività finanziarie e, come conseguenza, la misura in cui i flussi di cassa del portafoglio derivano dall'incasso di flussi contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambe queste attività. La valutazione non avviene sulla base di scenari che, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non sono destinati a verificarsi, come i cosiddetti scenari «worst case» o "stress case". Per esempio, se l'entità prevede di vendere un determinato portafoglio di attività finanziarie solo in uno scenario «stress case», tale scenario non influisce sulla valutazione del modello di business dell'entità per tali attività se tale scenario, in base a previsioni ragionevoli dell'entità, non è destinato a verificarsi.
Il modello di business non dipende dalle intenzioni che il management ha con riferimento ad un singolo strumento finanziario, ma fa riferimento alle modalità con le quali gruppi di attività finanziarie vengono gestiti ai fini del raggiungimento di un determinato obiettivo di business.
In sintesi, il business model:
In termini operativi l'assessment del modello di business viene effettuato in coerenza con l'organizzazione aziendale, la specializzazione delle funzioni di business, il modello di risk cascading e l'assegnazione dei poteri delegati (limiti). Nell'effettuare l'assessment del business model si utilizzano tutti i fattori rilevanti disponibili alla data dell'assessment. Le evidenze sopra richiamate comprendono la strategia, i rischi e la loro gestione, le politiche di remunerazione, il reporting e l'ammontare delle vendite. Nell'analisi del business model è essenziale che gli elementi indagati mostrino tra di loro coerenza ed in particolare siano coerenti rispetto alla strategia perseguita. L'evidenza di attività non in linea con la strategia deve essere analizzata e adeguatamente giustificata.
A tale proposito ed in relazione agli intenti gestionali per cui le attività finanziare sono detenute, è stato redatto un apposito documento "Regole in materia di business model" (approvato dai competenti livelli di governance), destinato alla Capogruppo e alle Società del Gruppo Bancario. Esso definisce e declina gli elementi costitutivi del business model in relazione alle attività finanziarie inserite nei portafogli gestiti nello svolgimento dell'operatività sulle strutture di business per Intesa Sanpaolo. Più in dettaglio, la mappatura del modello di business adottato dalle diverse strutture attraverso cui la Banca opera, con riferimento sia ai crediti che ai titoli di debito, tiene conto dell'articolazione del modello Divisionale e del Centro di Governo; tale articolazione è stata individuata come il livello rilevante per la definizione e la rappresentazione dei diversi modelli di business applicati dai Risk Taking Center di Intesa Sanpaolo.
Nell'ambito dell'Area Chief Risk Officer, la Direzione Centrale Market and Financial Risk Management della Banca sovraintende, ad alto livello, la procedura necessaria per determinare il modello di business di un determinato insieme di attività e verifica la necessità di eventuali aggiornamenti (da riportare, con cadenza almeno annuale, nel documento di Regole in materia di business model).
Il monitoraggio del business model di riferimento delle diverse strutture attraverso cui Intesa Sanpaolo opera è effettuato dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management che utilizza indicatori aventi l'obiettivo di verificare la coerenza tra strategia dichiarata e quella perseguita all'interno dei modelli di business; tali indicatori, differenziati per i diversi business model, sono stati sviluppati in linea con l'IFRS 9 e in coerenza con policy e regole aziendali.
Per i portafogli Hold to Collect, Intesa Sanpaolo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, si sono stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito o per titoli prossimi alla scadenza.
Con riferimento alla determinazione dei "Rischi" e del "Reporting" sui modelli di business HTCS e Trading si applica in linea di principio quanto normato dal RAF e dal Market Risk Charter, nonché da policy interne nell'ambito dei controlli sui rischi di mercato e contestualmente sono definite talune misure volte a monitorare la coerenza del modello di business HTCS e Other/Trading.

Con riferimento al business model HTCS, il principio IFRS 9 non prevede la necessità di limiti alla frequenza o al valore delle vendite, tuttavia Intesa Sanpaolo ha stabilito per i soli titoli di debito degli indicatori al fine di garantirne nel tempo la corretta attribuzione al business model scelto. Gli stessi sono definiti come:
Holding Period - misura la giacenza temporale di un determinato strumento in portafoglio;
Indice di Turnover - misura la velocità di rotazione delle posizioni in portafoglio su un predefinito arco temporale.
Nell'ambito del monitoraggio degli indicatori sopra definiti sono previsti dei limiti e soglie di early warning a seconda del complesso delle strategie perseguite dal portafoglio classificato Hold to Collect and Sell.
Con riferimento, infine, ai titoli di debito o di capitale detenuti con finalità di trading è prevista una misura della coerenza di inclusione nel business model scelto, rappresentata dall'indicatore di "permanenza media attesa" (c.d. Vintage) che misura la giacenza temporale osservata di ogni titolo in portafoglio.
Le misure di monitoraggio relative ai diversi business model sono oggetto di regolare reporting in comitati tecnici.
Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata, alla rilevazione iniziale, l'attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall'ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell'interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore.
Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un'attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l'intera vita utile dell'attività o passività finanziaria o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato).
Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l'intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile e – in quest'ultimo caso – a seconda che la variabilità del tasso sia nota o meno a priori. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per fasce temporali, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto (unico o variabile) durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (ad esempio perché legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell'ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L'aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel Conto economico.
La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, nonché per le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.
Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all'ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili.
Sono considerati costi di transazione i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all'acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all'atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata. Inoltre non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che l'impresa dovrebbe sostenere indipendentemente dall'operazione (es. costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione), quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all'operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (ad esempio, attività finalizzate all'erogazione del fido), nonché le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di Finanza Strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione (quali ad esempio le commissioni di facility e di arrangement).
Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi, i compensi pagati per consulenza/assistenza per l'organizzazione e/o la partecipazione ai prestiti sindacati ed infine le commissioni up front correlate a crediti erogati a tassi superiori a quelli di mercato; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, quelle di partecipazione alle operazioni sindacate e le commissioni di brokeraggio collegate a provvigioni riconosciute da società di intermediazione.
Per quanto riguarda i titoli non valutati al fair value con impatto a conto economico, sono considerati costi di transazione le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani, quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali. Non si considerano attratti dal costo ammortizzato i bolli, in quanto non significativi.
Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l'aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l'utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso.

Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l'iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l'importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel Conto economico di un onere o di un provento finanziario; successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l'evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le passività strutturate che non sono valutate al fair value con imputazione al Conto economico in quanto si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato nello strumento finanziario.
Come indicato dall'IFRS 9, in alcuni casi, un'attività finanziaria è considerata deteriorata al momento della rilevazione iniziale poiché il rischio di credito è molto elevato e, in caso di acquisto, è acquistata con grossi sconti (rispetto al valore di erogazione iniziale). Nel caso in cui le attività finanziarie in oggetto, sulla base dell'applicazione dei driver di classificazione (ovvero SPPI test e Business model), siano classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le stesse sono qualificate come "Purchased or Originated Credit Impaired Asset" (in breve "POCI") e sono assoggettate ad un trattamento peculiare per quel che attiene al processo di impairment. Inoltre, sulle attività finanziarie qualificate come POCI, si calcola, alla data di rilevazione iniziale, un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (c.d. "credit-adjusted effective interest rate"), per la cui individuazione è necessario includere, nelle stime dei flussi finanziari, le perdite attese iniziali. Per l'applicazione del costo ammortizzato, e il conseguente calcolo degli interessi, si applica, quindi, tale tasso di interesse effettivo corretto per il credito.
Con riferimento ai crediti deteriorati rivenienti da operazioni di aggregazioni aziendali, la differenza tra il valore di prima iscrizione (il fair value determinato in sede di PPA) dei POCI e il precedente valore di carico contabile presso il soggetto acquisito viene suddivisa in due componenti: una legata ai minori flussi recuperabili stimati in sede di determinazione del fair value, che pertanto scontano le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua, e l'altra legata all'attualizzazione di tali minori flussi recuperabili. Si precisa che l'effetto reversal dell'attualizzazione (relativa alla stima dei flussi recuperabili attribuiti ai crediti deteriorati in sede di PPA) viene contabilizzato, pro-rata temporis, fra gli interessi attivi in modo da integrare il tasso di interesse contrattuale con il maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai flussi recuperabili che, come detto in precedenza, tengono conto delle perdite attese lungo l'intera durata residua delle attività POCI.
Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a Conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nei paragrafi relativi alle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto economico dell'attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.
Ad ogni data di bilancio, ai sensi dell'IFRS 9, le attività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con impatto a conto economico sono sottoposte ad una valutazione volta a verificare se esistano evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Un'analisi analoga viene effettuata anche per gli impegni ad erogare fondi e per le garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro da assoggettare ad impairment ai sensi dell'IFRS 9.
Propedeuticamente alla determinazione delle perdite di valore, ad ogni data di reporting occorre procedere con l'allocazione degli strumenti finanziari (c.d. "stage Assignment" o "Staging"), nelle seguenti categorie:
Per le attività finanziarie per cui non sussistono evidenze di impairment (strumenti finanziari non deteriorati), occorre verificare se esistono indicatori tali per cui il rischio creditizio della singola operazione risulti significativamente incrementato rispetto al momento di iscrizione iniziale. Le conseguenze di tale verifica, dal punto di vista della classificazione (o, più propriamente, dello staging) e della valutazione, sono le seguenti:

Per quel che attiene alla valutazione delle attività finanziarie e, in particolare, all'identificazione del "significativo incremento" del rischio di credito (condizione necessaria e sufficiente per la classificazione dell'attività oggetto di valutazione nello stage 2), gli elementi che - ai sensi del principio e della sua declinazione operativa effettuata dal Gruppo Intesa Sanpaolo costituiscono le determinanti principali da prendere in considerazione sono i seguenti:
Focalizzando l'attenzione sul principale dei trigger sopra evidenziati (la variazione di probabilità di default lifetime), il significativo incremento del rischio di credito ("SICR") è determinato mettendo a confronto la variazione relativa della Probabilità di Default lifetime registrata tra la data di prima iscrizione del rapporto e quella di osservazione (Delta PD lifetime) con soglie di significatività predeterminate. L'attribuzione di una PD lifetime ai singoli rapporti viene effettuata tramite riconduzione alla masterscale dei rating per singolo segmento sia alla data di prima iscrizione sia all'osservazione. I rating sono determinati sulla base di modelli interni ove disponibili o gestionali. In assenza di rating vengono assegnate le PD Benchmark sul tipo di controparte valutata.
La determinazione di significativo deterioramento è data pertanto dall'incremento della PD lifetime causata dai downgrade della posizione tra l'origination della stessa e la data di reporting ("observation") nonché dalla variazione della previsione dei fattori macroeconomici futuri.
La suddetta variazione "relativa" di PD lifetime si configura come l'indicatore dell'incremento o del decremento del rischio di credito riscontrato nel periodo di riferimento. Per poter stabilire se, ai sensi di quanto richiesto dall'IFRS 9, un eventuale incremento di rischio creditizio possa considerarsi "significativo" (e comportare, quindi, il passaggio tra stages), è necessario definire apposite soglie. Gli incrementi di PD lifetime inferiori a tali soglie non sono considerati significativi e, di conseguenza, non comportano il trasferimento di singole linee di credito/tranches di titoli di debito dallo stage 1 allo stage 2; tale spostamento è, invece, necessario in presenza di incrementi relativi di PD superiori alle soglie in questione. Le soglie utilizzate sono stimate sulla base di un processo di simulazioni ed ottimizzazioni di performance predittive, sviluppate utilizzando dati storici granulari di portafoglio. Sono definite soglie puntuali per i modelli Corporate, Retail, Large Corporate e SME Retail ed estese per affinità metodologica agli altri modelli. Le soglie si differenziano per durata residua, granularità annuale e classe di rating.
La determinazione delle soglie è stata calibrata al fine di trovare un corretto bilanciamento tra gli indicatori di performance relativi alla capacità delle soglie stesse di:
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade".
Alcune considerazioni peculiari valgono poi per il c.d. "staging" dei titoli. A differenza dei crediti, infatti, per questa tipologia di esposizioni, operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, si è ritenuto che l'utilizzo della metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a Conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) contribuisca ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.
Una volta definita l'allocazione delle esposizioni nei diversi stadi di rischio creditizio, la determinazione delle perdite attese (ECL) è effettuata, a livello di singola operazione o tranche di titolo, partendo dalla modellistica IRB/Gestionale, basata sui

parametri di Probabilità di Default (PD), Loss Given Default (LGD) e Exposure at Default (EAD), su cui sono effettuati opportuni interventi correttivi, in modo da garantirne la compliance con le prescrizioni peculiari dell'IFRS 9. Per PD, LGD ed EAD valgono le seguenti definizioni:
LGD (Loss Given Default): percentuale di perdita in caso di default. Nei modelli coerenti con le disposizioni di vigilanza viene quantificata attraverso l'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulle pratiche passate a credito deteriorato;
EAD (Exposure At Default) o equivalente creditizio: ammontare dell'esposizione al momento del default. Come già sopra evidenziato, per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 si è reso necessario effettuare specifici interventi di
adeguamento sui suddetti fattori, tra cui si ricordano in particolare: - l'adozione di una PD Point in Time (PIT) a fronte della PD Through the Cycle (TTC) usata ai fini di Basilea;
In relazione all'EAD multiperiodale, in linea con il dettato dell'IFRS 9, Intesa Sanpaolo fa riferimento ai piani al costo ammortizzato per quel che riguarda sia i crediti che i titoli di debito, a prescindere dalle relative modalità di valutazione (costo ammortizzato o fair value con impatto sulla redditività complessiva). Per gli impegni ad erogare fondi (margini), l'EAD è, invece, assunta pari al valore nominale ponderato per un apposito Fattore di Conversione Creditizia (CCF).
La valutazione delle attività finanziarie riflette, inoltre, la miglior stima degli effetti delle condizioni correnti e future, prime tra tutte quelle di contesto economico, sulla base delle quali vengono condizionate le PD e LGD forward looking. Nell'ambito dell'IFRS 9, anche in base alle indicazioni dei Regulators internazionali, assumono rilevanza, in particolare, le informazioni sugli scenari macroeconomici futuri in cui la Banca può trovarsi ad operare e che influenzano, di tutta evidenza, la situazione dei debitori con riferimento sia alla "rischiosità" di migrazione delle esposizioni verso classi di qualità inferiore (riguardando quindi lo "staging") sia agli ammontari recuperabili (riguardando quindi la determinazione della perdita attesa sulle esposizioni). Da un punto di vista metodologico, sono stati analizzati diversi possibili approcci alternativi al fine di prendere in considerazione tali elementi. Rispetto alle diverse alternative considerate, l'approccio che Intesa Sanpaolo ha deciso di adottare è rappresentato dal c.d. "Most Likely scenario + Add-on". Secondo tale approccio, il condizionamento macroeconomico di PD e LGD viene effettuato tramite uno scenario base ("Most Likely", coerente con quanto utilizzato per altre finalità aziendali quali, a titolo esemplificativo, budget e piani di impresa) e poi corretto con un Add-On volto ad includere le eventuali differenze rispetto a scenari peggiorativi e migliorativi. Qualora l'impatto dell'Add-On risulti complessivamente positivo sui parametri di rischio, è stato scelto di sterilizzarne l'effetto sia per finalità di staging che di calcolo dell'ECL.
Lo scenario macroeconomico è determinato dalla Direzione Studi e Ricerche della Banca tramite modelli previsivi portati poi in condivisione con il mercato per determinare il consenso. Gli scenari alternativi migliorativi e peggiorativi sono determinati tramite stress delle variabili in input ai modelli previsivi.
In particolare la determinazione dello scenario "Most Likely" e di quelli alternativi avviene utilizzando un complesso di strumenti analitici e previsionali stand-alone che determinano il sentiero previsionale per alcuni blocchi di variabili, in dettaglio:
Tali previsioni vengono poi elaborate tramite il modello strutturale multi-paese "Global Economic Model" di Oxford Economics, ove sostituiscono i percorsi previsionali dello scenario base fornito dalla società con l'aggiornamento periodico del database. Il modello viene quindi risolto per ricavare un quadro previsionale globale coerente, inclusivo di variabili per le quali non sono stati sviluppati modelli ad hoc, e per disporre di un ambiente di simulazione utilizzabile per generare eventuali scenari alternativi. Tale passo può richiedere alcune iterazioni, soprattutto qualora il quadro previsionale atteso mediante ricorso ad elaborazioni interne si discosti significativamente da quello di Oxford Economics. In tal caso, può essere necessario procedere a interventi ulteriori di fine tuning su specifiche variabili secondarie che gli analisti ritengono non coerenti con lo scenario di previsione o che risultino caratterizzate da una volatilità trimestrale non spiegabile.
La selezione dei percorsi alternativi viene effettuata con il ricorso a informazioni esterne. In particolare:
tassi di crescita medi annui del PIL di alcuni paesi: rappresenta il driver fondamentale della simulazione, gli scostamenti vengono determinati in modo da replicare la dispersione delle stime di crescita pubblicate da Consensus Economics nel più recente rapporto disponibile alla data della simulazione, considerando le previsioni minima e massima (previa applicazione di un filtro per l'identificazione e l'eliminazione di eventuali outliers). In presenza di outliers, il dato anomalo viene scartato e si considerano il massimo e il minimo dei valori restanti. Poiché le stime di consenso sono disponibili
soltanto per i primi due anni dell'orizzonte di simulazione, per il terzo anno si ricorre a una estrapolazione degli scostamenti individuati per i primi due anni;
A partire dal valore di percentile identificato, per lo scenario Most Likely, vengono identificate le variazioni corrispondenti a uno scarto di probabilità, calcolato attraverso l'analisi statistica della distribuzione storica delle osservazioni. Le due variazioni (positiva e negativa) rispetto allo scenario Most Likely, vengono quindi utilizzate per il calcolo del livello dei singoli indici identificati, ricostruendo -per ognuno- i due sentieri alternativi (uno positivo e uno negativo) che rappresentano l'input per la determinazione del fattore di Add-On. Lo scarto di probabilità adottato viene identificato sulla base delle caratteristiche di variabilità della serie, in modo da ottenere uno scostamento dallo scenario Most Likely di ampiezza significativa.
In aggiunta alla definizione dei percorsi alternativi, viene mantenuta una mappa di possibili additional factors, cioè eventi o scenari idiosincratici avversi, non esplicitamente incorporati nelle serie storiche utilizzate per la definizione dello scenario Most Likely o nei percorsi alternativi, che possono generare ulteriori effetti significativi sulle perdite attese.
La mappa di additional factors attinge anche agli elenchi di fattori di rischio contenuti nei rapporti previsionali di IMF (World Economic Outlook) e Commissione Europea e può mutare nel tempo.
Nella valutazione del time-frame per gli additional factors, si evidenzia se il fattore è impossibile da collocare in uno specifico orizzonte temporale, caratteristica che rende poco praticabile la sua incorporazione nello scenario Most Likely o nei percorsi alternativi.
Le valutazioni effettuate tengono conto del fatto che le stime di consenso potrebbero includere previsioni che già incorporano nelle proprie stime la realizzazione, totale o parziale, di uno o più fattori di rischio, sicché i percorsi alternativi potrebbero già incorporare in qualche misura tali fattori addizionali.
In condizioni di incertezza marcata delle proiezioni macroeconomiche nazionali ed internazionali e in presenza di scostamenti significativi in senso migliorativo delle proiezioni rispetto allo scenario TTC, possono essere introdotti elementi di prudenzialità con riferimento agli scostamenti dei valori minimi e massimi delle variabili basati sul Consensus o storici sopradescritti.
I suddetti scenari macroeconomici (Most Likely e alternativi) vengono utilizzati dai modelli interni per determinare i parametri point-in-time (PIT).
Nello specifico, le serie storiche dei tassi di default acquisite da Banca d'Italia sono differenziate sui principali macro-settori economici (es. Famiglie consumatrici, Famiglie produttrici, Costruzioni, ecc.) e, per ciascuno di essi, specifici modelli satellite stabiliscono le relazioni con le variabili macroeconomiche e permettono di ottenere i tassi di default prospettici. Questi consentono a loro volta di condizionare le matrici di transizione TTC tra classi di rating e di ottenere così le matrici di transizione PIT per ciascuno scenario (Most Likely e alternativi); da queste ultime si ottengono le PD condizionate lifetime.
In particolare, ai fini della determinazione delle matrici TTC per i segmenti Corporate, SME Retail e Retail vengono utilizzati i tassi di default interni, mentre per i segmenti Low Default, per i quali la profondità delle serie storiche interne è più esigua, si utilizzano i tassi di sistema di Banca d'Italia. Ai fini della determinazione delle matrici Point in Time forward-looking vengono, invece, utilizzati i tassi di default di sistema per tutti i segmenti.
Un analogo processo viene utilizzato per determinare le griglie di LGD PIT.
Tenendo conto del piano di rimborso dei singoli finanziamenti, delle loro PD e LGD condizionate, della maturity residua e dello staging si determinano le perdite di valore delle attività finanziarie performing.
Infine, con riferimento alle metodologie di stima delle perdite di valore delle attività finanziarie performing, è possibile che in determinate circostanze emerga l'esigenza di apportare aggiustamenti temporanei (aggravi alle valutazioni) rispetto agli esiti della modellistica adottata, in ottica cautelativa. Tale evenienza può nascere, a titolo indicativo, a seguito di eventi esogeni, di natura inattesa, non controllabili ad opera della banca, e con conseguenze potenziali, anche su vasta scala, sulla misurazione della ECL dei portafogli per effetto di elementi che non vengono colti adeguatamente dalle modellistiche IFRS 9 in uso. Va ricordato, infatti, che le metodologie di stima IFRS 9 si fondano su assunzioni basate sull'esperienza ed hanno un forte ancoraggio alle osservazioni storiche, che vengono considerate su un arco temporale congruo e in un contesto di riferimento sufficientemente stabile. Pertanto, al fine di cogliere compiutamente gli effetti di particolari volatilità o di possibili e congiunturali deviazioni significative dagli scenari macroeconomici attesi, anche in relazione ai c.d. "rischi emergenti", è stato identificato un apposito framework di riferimento entro cui agire tali interventi – opportunamente approvati dai competenti organi manageriali – tesi a fattorizzare nel calcolo dell'ECL ulteriori elementi non ancora e/o non sufficientemente colti dalla modellistica in uso.
Più specificatamente, la misura dell'ECL in tali situazioni viene adeguata (in incremento), tramite i due seguenti elementi:

I crediti deteriorati sono rappresentati dalle posizioni in sofferenza, dalle inadempienze probabili e dalle posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni.
I crediti deteriorati classificati a sofferenza sono assoggettati alle seguenti modalità di valutazione:
Anche la valutazione delle inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP) è operata sulla base di differenti approcci:
Indipendentemente dalla suddivisione di tali esposizioni tra quelle oggetto di valutazione analitico-statistica e quelle oggetto di valutazione analitico-specifica (come sopra identificate), tra gli Add-On previsti sono inclusi gli scenari di vendita per i crediti deteriorati cedibili qualora il piano d'impresa e la pianificazione di riduzione dei crediti deteriorati prevedano operazioni di cessione e tali operazioni non comportino una riclassifica ai sensi del principio IFRS 5. La valutazione dei crediti deteriorati cedibili, quindi, considera la possibilità di realizzo di tali crediti anche attraverso la vendita.
I crediti deteriorati classificati nella categoria dei crediti scaduti e/o sconfinanti sono, invece, oggetto di valutazione analitica su basi statistiche indipendentemente dall'ammontare dell'esposizione. Anche in questo caso, comunque, la rettifica definita sulla base delle griglie statistiche di LGD è integrata per tener conto della componente di Add-On ascrivibile all'effetto dell'evoluzione delle condizioni correnti e degli scenari macroeconomici futuri.
Le esposizioni creditizie devono continuare a essere rilevate come deteriorate sino a quando non siano trascorsi almeno tre mesi dal momento in cui non soddisfano più le condizioni per essere classificate come tali (c.d. probation period). Tali esposizioni sono mantenute, sino al maturare delle condizioni per l'uscita dal credito deteriorato, nelle rispettive classi di rischio e valutate in modalità analitico-statistica o analitico-specifica tenendo conto della loro minore rischiosità.
Di seguito viene fornita una breve descrizione delle modalità con cui vengono poste in essere la valutazione analiticospecifica ed analitico-statistica:
In particolare per le sofferenze, assumono rilevanza una serie di elementi, diversamente presenti a seconda delle caratteristiche delle posizioni, e da valutare con la massima accuratezza e prudenza, tra i quali si citano a mero titolo esemplificativo:
Ai fini della determinazione del presumibile valore di realizzo dei crediti garantiti da beni immobili, per tenere conto sia delle serie storiche dei recuperi, sia di considerazioni forward-looking in coerenza con l'IFRS 9, viene applicato un approccio incentrato sulla valutazione dei beni immobili con riferimento all'asta media attesa ed al relativo abbattimento del prezzo osservato, determinando degli haircut medi differenziati per tipologia di garanzia immobiliare (abitativa, commerciale, industriale e terreni). Per le sofferenze ipotecarie in valutazione analitico-specifica non viene, quindi, applicato un Add-On da scenario macroeconomico, al fine di evitare duplicazioni, in quanto la componente forward looking è già tenuta in considerazione tramite l'haircut.
Con riferimento alle sofferenze immobiliari rivenienti da contratti di leasing, alla luce delle peculiarità del prodotto (assenza di aste), l'haircut è stimato come deprezzamento del bene osservato tra il valore di perizia al momento dell'ingresso in sofferenza e l'effettivo prezzo di vendita.
Con riferimento alle inadempienze probabili, inoltre, la valutazione si basa sull'analisi quali-quantitativa della situazione economico-patrimoniale e finanziaria del debitore e su una puntuale verifica della situazione di rischio.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
La determinazione della perdita da impairment presuppone la valutazione dei flussi di cassa futuri che si ritiene il debitore sia in grado di produrre e che saranno destinati anche al servizio del debito finanziario. Tale stima deve essere effettuata sulla base di due approcci alternativi:
Con riferimento alle sofferenze, la valutazione analitico-statistica si basa sulle griglie di LGD Sofferenza, dove il modello LGD Defaulted Asset si caratterizza prevalentemente per la differenziazione dei tassi di perdita in funzione, oltre che del segmento regolamentare, della permanenza nello stato di rischio ("vintage") e per l'eventuale attivazione di procedure di recupero giudiziali. Le griglie risultano inoltre differenziate per gli altri assi di analisi significativi in sede di stima del modello (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.). Le griglie dei tempi di recupero si articolano principalmente per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi significativi in sede di modellistica (es. procedure di recupero, fascia di esposizione, forma tecnica).
Con riferimento alle inadempienze probabili, la valutazione è effettuata mediante l'applicazione di griglie di LGD statistica stimate appositamente per le posizioni classificate come Inadempienze Probabili, in coerenza con le griglie di LGD stimate per le sofferenze. Il modello di stima della griglia di LGD per le Inadempienze Probabili è infatti analogo a quello descritto in precedenza per le sofferenze e calcola il tasso di perdita atteso del rapporto oggetto di valutazione in funzione delle caratteristiche dello stesso. La LGD per le Inadempienze Probabili è ottenuta tramite ricalibrazione della LGD sofferenza attraverso il modulo Danger Rate. Il Danger Rate è un fattore correttivo moltiplicativo da applicare alla LGD sofferenza, al fine di tener conto dei tassi di perdita registrabili nei diversi status di default (stato di Inadempienza Probabile e/o scaduto/sconfinante). Il Danger Rate è stimato utilizzando la probabilità di migrazione a Sofferenza per le posizioni già in default, i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che migrano a Sofferenza e i tassi di perdita osservati nella fase di Pre-Sofferenza per le posizioni che rientrano in Bonis o si estinguono.
Inoltre, per le due sottoclassi dello stato rischio "Inadempienze Probabili" ("Inadempienze Probabili Non Forborne" e "Inadempienze Probabili Forborne"), sono stimate griglie differenziate per tenere in opportuna considerazione le caratteristiche dei crediti Forborne, che, oltre a presentare livelli medi di perdita più contenuti per effetto delle "Forbearance Measures", risentono anche dei vincoli normativi che ne impediscono il rientro in bonis prima dei 12 mesi dalla data dell'avvenuta rinegoziazione.
Con riferimento ai crediti scaduti e/o sconfinanti, le metodologie di determinazione delle griglie sono analoghe a quelle descritte per le Inadempienze Probabili (Framework Danger Rate). Il fattore vintage è in questo caso colto dall'introduzione di una differenziazione in funzione della durata dello scaduto (Past Due a 90 giorni/180 giorni) che determina una significativa variazione dei tassi di perdita delle griglie che si articolano inoltre, in maniera differenziata, per segmento regolamentare e per ulteriori assi di analisi (es. forma tecnica, tipologia di garanzia, area geografica, fascia di esposizione, ecc.) comuni alle altre categorie del credito deteriorato.
Anche nei modelli di stima della LGD utilizzati nella valutazione analitico-statistica delle esposizioni non performing, vengono effettuati gli interventi di rimozione di alcune componenti aggiuntive specificatamente introdotte per i modelli regolamentari, analogamente a quanto già evidenziato per le esposizioni performing.
Per quel che attiene all'inclusione di informazioni correnti e forward looking, si segnala che, per le esposizioni deteriorate, viene considerata anche una componente stimata statisticamente (Add-on da scenario macroeconomico) legata agli scenari Most Likely e peggiorativi previsti nell'orizzonte temporale dei successivi tre anni, secondo i criteri già descritti.
Come richiesto dall'IFRS 9, occorre, infatti, considerare anche gli effetti dello scenario forward looking rispetto alle stime di LGD e la componente sopra richiamata è volta a catturare la non linearità della relazione tra le variabili macroeconomiche e la misurazione dell'ECL, tramite analisi dell'incertezza previsionale delle variabili utilizzate per la predisposizione dello scenario Most Likely. Essa si basa sul medesimo framework metodologico impiegato per i crediti performing, ma ignora in ottica prudenziale lo scenario migliorativo, considerando i soli scenari peggiorativo e Most Likely medi sull'orizzonte dei tre anni successivi.
Alle valutazioni analitico/statistiche, inoltre, è applicato un fattore aggiuntivo ancorato a variabili gestionali interne, in particolare il livello di NPL ratio passato e prospettico che, sulla base dell'osservazione di lungo periodo, risulta statisticamente correlato con la dinamica delle perdite. Tale fattore rende la stima dell'LGD maggiormente sensibile alle variazioni del contesto economico/gestionale corrente e prospettico.
Sempre in relazione a scenari prospettici, con riferimento alla categoria delle inadempienze probabili, che racchiude posizioni ancora vive ma con segnali di criticità, sia per le posizioni con valutazione analitico-specifica, sia per quelle con valutazione analitico-statistica, qualora non siano presenti misure di forbearance efficaci, è prevista l'applicazione in un'ulteriore

componente aggiuntiva (oltre al citato Add-on da scenario macroeconomico) finalizzata a ridurre il valore recuperabile delle posizioni in funzione dell'anzianità nello stato di rischio e dell'assenza di movimentazione e/o recuperi per un determinato periodo di tempo.
Passando ad analizzare gli scenari alternativi di recupero, si evidenzia come il Gruppo Intesa Sanpaolo, in relazione agli obiettivi di riduzione dello stock di crediti non performing in essere, inclusi nei piani aziendali, ed agli impegni assunti con gli Organi di Vigilanza, con specifico riferimento alla c.d. NPL Strategy, considera la vendita di determinati portafogli come la strategia che può, in determinate condizioni, massimizzare il recupero dei cash flow, anche in considerazione dei tempi di recupero.
Conseguentemente, allo scenario "ordinario", che ipotizza una strategia di recupero basata sull'incasso del credito tipicamente attraverso azioni legali, mandati a società di recupero, realizzo delle garanzie ipotecarie, viene affiancato – ove applicabile come strategia di recupero alternativa – anche lo scenario di vendita del credito medesimo.
Qualora i piani aziendali e le strategie della Banca identifichino specifici obiettivi di dismissione e conseguentemente un portafoglio di crediti deteriorati che può essere oggetto di cessione, i crediti inclusi in tale portafoglio sino al raggiungimento degli obiettivi di cessione sono valutati tenendo conto sia del valore recuperabile attraverso la gestione operativa, sia di valutazioni di mercato (sulla base di perizie esterne) e/o di prezzi di vendita se già definiti.
In particolare, qualora si identifichi un più ampio portafoglio di crediti oggetto di potenziale cessione rappresentato da crediti di proprietà del Gruppo che hanno caratteristiche di cedibilità (quindi, ad esempio, posizioni che non presentano situazioni di contenzioso, come da indicazione puntuale delle strutture gestionali e che non siano oggetto di cartolarizzazione sintetica), rispetto agli obiettivi di vendita, il valore di bilancio del suddetto portafoglio viene determinato ponderando il valore recuperabile attraverso la gestione operativa con il valore recuperabile attraverso la cessione.
Più in dettaglio, il valore recuperabile dei crediti deteriorati cedibili è quantificato come valore medio tra (i) il "valore in ipotesi di cessione" (fair value) e (ii) il "valore in ipotesi di collection", assumendo come peso di ponderazione, la percentuale dei crediti cedibili - determinata come rapporto tra il target di volume di crediti da cedere ed i rispettivi portafogli "aggredibili" per caratteristiche similari, ovvero come percentuale che riflette la probabilità di vendita dei portafogli la cui dismissione è ritenuta altamente probabile. Si osserva che il "valore in ipotesi di collection" è determinato secondo le logiche ordinarie seguite da Intesa Sanpaolo per l'impairment dei crediti deteriorati, vale a dire sulla base di una valutazione analitica per le esposizioni superiori a una definita soglia e sulla base di una valutazione analitico-statistica per le altre. La valutazione del "valore in ipotesi di cessione" è effettuata sulla base di valutazioni di mercato attraverso il ricorso a valutatori indipendenti.
Qualora, invece, si identifichi in modo specifico le posizioni da cedere, tali posizioni vengono valutate esclusivamente tenendo conto dei valori di mercato stabiliti da periti esterni sulla base di un'apposita fairness opinion o, se già definito attraverso un accordo vincolante con l'acquirente, del prezzo di cessione. Tali crediti vengono anche riclassificati tra le attività in via di dismissione.
Come già anticipato, si segnala, inoltre, che le attività finanziarie acquistate o originate già deteriorate (POCI) presentano delle particolarità in tema di impairment. In proposito, a fronte delle stesse, sin dalla data di rilevazione iniziale e per tutta la vita degli strumenti in questione, devono essere contabilizzate rettifiche di valore pari all'ECL lifetime. A ogni data di riferimento successiva del bilancio, deve, quindi, essere adeguato l'ammontare dell'ECL lifetime, rilevando a Conto economico l'importo dell'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito come utile o perdita per riduzione di valore. Alla luce di quanto esposto, le attività finanziarie POCI sono inizialmente iscritte nello stage 3, ferma restando la possibilità di essere spostate successivamente fra i crediti performing, sui quali, però, continuerà ad essere rilevata una perdita attesa pari all'ECL lifetime.
Per quel che attiene ai crediti deteriorati, si ricorda, infine, che Intesa Sanpaolo ricorre allo stralcio/cancellazione – integrale o parziale - di partite contabili inesigibili (c.d. "write-off") e procede alla conseguente imputazione a perdite del residuo non ancora rettificato nei seguenti casi:
È poi possibile procedere alla definizione di portafogli da stralciare con caratteristiche omogenee diverse da quelle sopra indicate, ma riferibili a esposizioni che presentino marginali possibilità di recupero della quota accantonata e in presenza di una quota di accantonamento minima (calcolata tenendo conto degli stralci accumulati sulla posizione, secondo la stessa regola prevista a livello prudenziale dal framework del cosiddetto "Calendar Provisioning") almeno pari al complemento a 1 del fair value stimato sulla base dei prezzi rilevati nelle ultime cessioni di crediti a sofferenza operate dal Gruppo.

Ad ogni data di bilancio le partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto sono assoggettate ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse.
Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di possibili riduzioni di valore e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi e indicatori quantitativi.
Tra quelli qualitativi si segnalano:
Tra gli indicatori quantitativi si segnalano:
La presenza di indicatori di impairment comporta la rilevazione di una svalutazione nella misura in cui il valore recuperabile risulti inferiore al valore di iscrizione.
Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d'uso.
Per i metodi utilizzati per la determinazione del fair value si rimanda a quanto indicato nella Sezione specifica A.4 – Informativa sul fair value.
Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività; esso riflette la stima dei flussi finanziari attesi dalla attività, la stima delle possibili variazioni nell'ammontare e/o nella tempistica dei flussi finanziari, il valore finanziario del tempo, il prezzo atto a remunerare la rischiosità della attività ed altri fattori che possano influenzare l'apprezzamento, da parte degli operatori di mercato, dei flussi finanziari attesi rivenienti dall'attività.
Nella determinazione del valore d'uso si utilizza il metodo dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri.
Per quanto riguarda le partecipazioni di controllo, le singole partecipazioni non assumono rilevanza individualmente ai fini dell'effettuazione dell'impairment test nel bilancio separato ma rientrano nell'impairment test delle Cash Generating Units (CGU) svolto a livello consolidato. Le CGU identificate sono rappresentate in alcuni casi (Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking) da attività svolte direttamente dalla Capogruppo e da alcune partecipate, in altri casi (International Subsidiary Banks) da aggregazioni di società partecipate, in altri casi (Private Banking e Asset Management) coincidono con le entità giuridiche di riferimento. Quando una partecipazione non produce flussi di cassa ampiamente indipendenti da altre attività essa viene sottoposta ad impairment test non già autonomamente, bensì a livello di CGU. Pertanto, quando le attività riferibili ad una controllata sono incluse in una CGU più ampia della partecipazione medesima, come più diffusamente illustrato nel capitolo successivo a cui si rinvia, l'impairment test può essere svolto solo a quest'ultimo livello e non a livello di singola partecipata per la quale non sarebbe correttamente stimabile un valore d'uso.
Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un'indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell'attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d'uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value.
Per le immobilizzazioni materiali diverse dagli immobili e dal patrimonio artistico di pregio e le immobilizzazioni immateriali (diverse da quelle rilevate a seguito di operazioni di aggregazione) si assume che il valore di carico corrisponda normalmente al valore d'uso, in quanto determinato da un processo di ammortamento stimato sulla base dell'effettivo contributo del bene al processo produttivo e risultando estremamente aleatoria la determinazione di un fair value. I due valori si discostano, dando luogo a impairment, in caso di danneggiamenti, uscita dal processo produttivo o altre circostanze similari non ricorrenti.
Come precisato nell'ambito dell'illustrazione delle "Attività materiali ed immateriali", Intesa Sanpaolo valuta gli immobili ad uso funzionale e il patrimonio artistico di pregio secondo il metodo della rideterminazione del valore; in tal caso, qualsiasi perdita per riduzione di valore di un'attività rivalutata deve essere trattata come una diminuzione della rivalutazione fino a concorrenza della stessa, dopodiché qualunque differenza è imputata a Conto economico.
Come illustrato nell'ambito dell'Informativa sul fair value - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, per gli immobili strumentali annualmente viene effettuata un'analisi di scenario sui trend del mercato immobiliare, al fine di valutare se si sono presentati scostamenti di rilievo nel valore dei cespiti. Qualora siano state riscontrate variazioni di particolare entità (+ o – 10%), si procede con la predisposizione di una perizia aggiornata per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare. In assenza di scostamenti significativi si procede alla rideterminazione del valore attraverso una nuova perizia ogni due anni per gli immobili cosiddetti "trophy asset" (ovvero gli immobili di particolare prestigio utilizzati da funzioni Direzionali ubicati nelle principali città sede della banca oppure di particolare interesse storico artistico perché vincolati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali) e ogni tre anni per gli altri immobili strumentali.
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una nuova perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa. Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un possibile scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere di autori presenti nelle collezioni della banca e

confrontabili in base a criteri oggettivi (dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), è necessario commissionare nuove perizie di stima.
Le attività immateriali rilevate a seguito di operazioni di acquisizione ed in applicazione del principio IFRS 3 ad ogni data di bilancio sono sottoposte ad un test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che l'attività possa aver subito una riduzione di valore.
Le attività immateriali a vita definita, rappresentate dal valore del portafoglio di asset management e dal valore del portafoglio assicurativo, in presenza di indicatori di impairment vengono sottoposte ad un nuovo processo valutativo per verificare la recuperabilità dei valori iscritti in bilancio. Il valore recuperabile viene determinato sulla base del valore d'uso, ovvero del valore attuale, stimato attraverso l'utilizzo di un tasso rappresentativo del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, dei margini reddituali generati dai rapporti in essere alla data della valutazione lungo un orizzonte temporale esprimente la durata residua attesa degli stessi.
Le attività immateriali a vita indefinita, rappresentate dalla valorizzazione del marchio ("brand name") e dall'avviamento, non presentando flussi finanziari autonomi, sono annualmente sottoposte ad una verifica dell'adeguatezza del valore iscritto tra le attività con riferimento alla Cash Generating Unit (CGU) a cui i valori sono stati attribuiti in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale. Poiché l'identificazione delle CGU richiede di analizzare le caratteristiche gestionali e le modalità di reporting utilizzate dal management e poiché la logica di assunzione delle decisioni strategiche da parte del management della Capogruppo è quella del Gruppo nel suo complesso e non già della sola Capogruppo come entità singola, le CGU sono individuate con riferimento al bilancio consolidato.
Le CGU identificate sono rappresentate in alcuni casi (Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking) da attività svolte direttamente dalla Capogruppo e da alcune partecipate, in altri casi (International Subsidiary Banks) da aggregazioni di società partecipate, in altri casi (Private Banking e Asset Management) coincidono con le entità giuridiche di riferimento. Trattandosi, come detto, delle medesime CGU identificate a livello consolidato, l'analisi svolta a tale livello in relazione alla verifica della tenuta degli avviamenti e delle altre attività a vita indefinita iscritti nel bilancio del Gruppo Intesa Sanpaolo, è valida anche con riferimento ai valori iscritti nel bilancio separato della Capogruppo. Pertanto, l'analisi svolta a livello consolidato con riferimento alle singole CGU viene assunta, previo confronto con il valore contabile degli attivi nel bilancio separato, senza operare, nel caso di superamento del test di impairment, un nuovo test nel bilancio separato.
Qualora a livello di bilancio consolidato con riferimento ad una determinata CGU si presenti la necessità di rilevare un impairment, tale svalutazione deve essere attribuita alle attività che compongono la CGU partendo dall'avviamento. Nel caso si riscontri la necessità di dover rilevare una rettifica di valore riguardi CGU non coincidenti con le entità giuridiche di riferimento, la svalutazione viene attribuita alle partecipate, dopo l'azzeramento dell'avviamento di pertinenza della CGU iscritto nel bilancio separato a voce propria, in funzione dei rispettivi fair value.
Per l'illustrazione dei criteri di determinazione del valore recuperabile delle CGU si rinvia a quanto esposto nella Parte A - Politiche contabili del bilancio consolidato.
Per quanto riguarda l'attività immateriale rappresentata dal brand name, qualora la CGU di riferimento non presenti avviamenti allocati e, conseguentemente, non risulti possibile attrarre la verifica del valore recuperabile dell'intangible specifico nel contesto dell'impairment test dell'avviamento basato sui flussi di cassa complessivi della CGU, si procede ad una sua valutazione autonoma e specifica sulla base del fair value attestato dalla perizia di un esperto indipendente.
In tema di Aggregazioni aziendali il principio contabile di riferimento è l'IFRS 3.
Il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente) configura un'operazione di aggregazione aziendale.
A tal fine il controllo si considera trasferito quando l'investitore è esposto a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con la partecipata e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.
L'IFRS 3 richiede che per tutte le operazioni di aggregazione venga individuato un acquirente. Quest'ultimo deve essere identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità o gruppo di attività. Nel caso in cui non si sia in grado di identificare un soggetto controllante seguendo la definizione di controllo sopra descritta, come per esempio nel caso di operazioni di scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve avvenire con l'utilizzo di altri fattori quali: l'entità il cui fair value è significativamente maggiore, l'entità che eventualmente versa un corrispettivo in denaro, l'entità che emette le nuove azioni.
L'acquisizione, e quindi il primo consolidamento dell'entità acquisita, deve essere contabilizzata nella data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa o attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio, la data dello scambio normalmente coincide con la data di acquisizione. Tuttavia, è sempre necessario verificare l'eventuale presenza di accordi tra le parti che possano comportare un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.
Il corrispettivo trasferito nell'ambito di un'operazione di aggregazione deve essere determinato come sommatoria del fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo.
Nelle operazioni che prevedono il pagamento in denaro (o quando è previsto il pagamento mediante strumenti finanziari assimilabili alla cassa) il prezzo è il corrispettivo pattuito, eventualmente attualizzato nel caso in cui sia previsto un pagamento rateale con riferimento ad un periodo superiore al breve termine; nel caso in cui il pagamento avvenga tramite uno strumento diverso dalla cassa, quindi mediante l'emissione di strumenti rappresentativi di capitale, il prezzo è pari al fair value del mezzo di pagamento al netto dei costi direttamente attribuibili all'operazione di emissione di capitale. Per le modalità di determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rimanda a quanto indicato nella Sezione A.4 – Informativa sul fair value, con l'accortezza che, in presenza di azioni quotate su mercati attivi, il fair value è rappresentato dalla quotazione di Borsa alla data dell'acquisizione o, in mancanza, dall'ultima quotazione disponibile.
Sono inclusi nel corrispettivo dell'aggregazione aziendale alla data di acquisizione gli aggiustamenti subordinati ad eventi futuri, se previsti dagli accordi e solo nel caso in cui siano probabili, determinabili in modo attendibile e realizzati entro i dodici mesi successivi alla data di acquisizione del controllo mentre non vengono considerati gli indennizzi per riduzione del valore
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
delle attività utilizzate in quanto già considerati o nel fair value degli strumenti rappresentativi di capitale o come riduzione del premio o incremento dello sconto sull'emissione iniziale nel caso di emissione di strumenti di debito.
I costi correlati all'acquisizione sono gli oneri che l'acquirente sostiene per la realizzazione dell'aggregazione aziendale; a titolo esemplificativo questi comprendono i compensi professionali corrisposti a revisori, periti, consulenti legali, i costi per perizie e controllo dei conti, predisposizione di documenti informativi richiesti dalle norme, nonché le spese di consulenza sostenute per identificare potenziali target da acquisire se è contrattualmente stabilito che il pagamento sia effettuato solo in caso di esito positivo dell'aggregazione, nonché i costi di registrazione ed emissione di titoli di debito o titoli azionari.
L'acquirente deve contabilizzare i costi correlati all'acquisizione come oneri nei periodi in cui tali costi sono sostenuti e i servizi sono ricevuti, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari o di titoli di debito che devono essere rilevati secondo quanto disposto dallo IAS 32.
Le operazioni di aggregazione aziendale sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione", in base al quale le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'impresa acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali) devono essere rilevate ai rispettivi fair value alla data di acquisizione.
Inoltre, come espressamente previsto dall'IFRS 3, per ogni aggregazione aziendale eventuali quote di minoranza nella società acquisita possono essere rilevate al fair value (con conseguente incremento del corrispettivo trasferito) o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili delle società acquisite.
Se il controllo viene realizzato attraverso acquisti successivi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che deteneva in precedenza nella società acquisita al rispettivo fair value alla data di acquisizione e rilevare nel Conto economico l'eventuale differenza rispetto al precedente valore di carico.
L'eccedenza tra il corrispettivo trasferito (rappresentato dal fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute o degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente), eventualmente integrato dal valore delle quote di minoranza (determinato come sopra esposto) e dal fair value delle interessenze già possedute dall'acquirente, ed il fair value delle attività e passività acquisite deve essere rilevata come avviamento; qualora queste ultime risultino, invece, superiori alla sommatoria del corrispettivo, delle quote di minoranza e del fair value delle quote già possedute, la differenza deve essere imputata a Conto economico.
La contabilizzazione dell'operazione di aggregazione può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata entro dodici mesi dalla data di acquisizione.
Non configurano aggregazioni aziendali le operazioni finalizzate al controllo di una o più imprese che non costituiscono un'attività aziendale o al controllo in via transitoria o, infine, se l'aggregazione aziendale è realizzata con finalità riorganizzative, quindi tra due o più imprese o attività aziendali già facenti parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, e che non comporta cambiamento degli assetti di controllo indipendentemente dalla percentuale di diritti di terzi prima e dopo l'operazione (cosiddette aggregazioni aziendali di imprese sottoposte a controllo comune). Tali operazioni sono considerate prive di sostanza economica. Pertanto, in assenza di specifiche indicazioni previste dai principi IAS/IFRS e in aderenza con le presunzioni dello IAS 8 che richiede che – in assenza di un principio specifico – l'impresa debba fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile che fornisca un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione, esse sono contabilizzate salvaguardando la continuità dei valori nel bilancio dell'acquirente.
Le fusioni rientrano tra le operazioni di concentrazione tra imprese, rappresentando la forma di aggregazione aziendale più completa, in quanto comportano l'unificazione sia giuridica che economica dei soggetti che vi partecipano.
Le fusioni, siano esse proprie, cioè con la costituzione di un nuovo soggetto giuridico oppure "per incorporazione" con la confluenza di un'impresa in un'altra impresa già esistente, sono trattate secondo i criteri precedentemente illustrati, in particolare:

Successivamente all'adozione dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo non ha effettuato cambiamenti di business model per la gestione delle proprie attività finanziarie e, conseguentemente, non sono avvenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica) non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il modello di business per la gestione di tali attività finanziarie. È atteso che tali modifiche siano altamente infrequenti e devono essere determinate dal management a seguito di rilevanti cambiamenti esterni o interni, dimostrabili a soggetti esterni.
A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore di bilancio e interessi attivi L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.
A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva
L'informativa non è dovuta in quanto nell'esercizio 2023 non sono stati effettuati trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.
A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento del modello di business e tasso di interesse effettivo L'informativa non è dovuta in quanto non sussistono attività finanziarie riclassificate iscritte nell'attivo di bilancio.

Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification) e la misurazione del prudent value, gli ultimi due stabiliti dalla Capital Requirements Regulation (CRR). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui gli elementi citati sono stati recepiti ed utilizzati dalla Banca.
La Banca disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Le "Regole per la valutazione degli Equity Investments non quotati", elaborate dalla Direzione Centrale M&A e Partecipazioni di Gruppo e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.
Il principio contabile IFRS 13 che armonizza le regole di misurazione e la relativa informativa, definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato, non specificatamente riferito alla singola banca. Sottostante la definizione di fair value c'è la presunzione che la Banca si trovi nel normale esercizio della sua attività senza alcuna intenzione di liquidare i propri beni, di ridurre in via significativa il livello delle proprie attività ovvero di procedere alla definizione di transazioni a condizioni sfavorevoli.
La Banca valuta il fair value di un'attività o passività adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che essi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico. La valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:
a. nel mercato attivo principale dell'attività o passività;
b. in assenza di un mercato principale, nel mercato attivo più vantaggioso per l'attività o passività.
La Banca non deve effettuare una ricerca esaustiva di tutti i possibili mercati per identificare il mercato principale o, in assenza del mercato principale, il mercato più vantaggioso, ma deve prendere in considerazione tutte le informazioni che sono ragionevolmente disponibili. In assenza di un'evidenza contraria, si presume che il mercato nel quale normalmente l'entità opera per vendere l'attività o trasferire la passività sia il mercato principale o, in assenza di un mercato principale, il mercato più vantaggioso. La Banca ritiene che il mercato principale di un'attività o passività finanziaria possa essere identificato con il mercato nel quale normalmente opera la Banca.
La Banca considera, coerentemente con l'IFRS 13, un mercato attivo come un mercato in cui le operazioni relative all'attività o alla passività si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa. Più precisamente uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite un listino, operatore, intermediario, settore industriale, agenzia di determinazione del prezzo, autorità di regolamentazione, e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni.
In specifiche casistiche, disciplinate dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e pur in presenza di quotazioni su mercati regolamentati, vengono effettuati appositi approfondimenti, tesi a verificare la significatività delle quotazioni espresse dal mercato ufficiale. Nel caso di significativa riduzione nel volume o nel livello di operatività rispetto al consueto per l'attività o passività (o per attività o passività similari) evidenziata da alcuni indicatori (numerosità delle transazioni, scarsa significatività dei prezzi espressi dal mercato, incremento significativo dei premi impliciti per il rischio di liquidità, allargamento o incremento dello spread bid-ask, riduzione o assenza totale di mercato per nuove emissioni, scarsità di informazioni di dominio pubblico), devono essere effettuate analisi delle transazioni o dei prezzi quotati. Una diminuzione del volume e del livello di attività da sola potrebbe non indicare che il prezzo di una transazione o il prezzo quotato non rappresenta il fair value o che la transazione in quel mercato non sia ordinaria. Se un'entità determina che una transazione o un prezzo quotato non rappresenta il fair value (es. transazioni non ordinarie), è necessario un aggiustamento ai prezzi delle transazioni o ai prezzi quotati se l'entità usa quei prezzi come base per la valutazione al fair value e tale aggiustamento può essere significativo rispetto alla valutazione al fair value nel suo complesso.

L'esistenza di quotazioni in un mercato attivo costituisce la miglior evidenza del fair value; tali quotazioni rappresentano quindi i prezzi da utilizzare in via prioritaria per la valutazione delle attività e delle passività finanziarie. In assenza di un mercato attivo, il fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione volte a stabilire, in ultima analisi, quale prezzo avrebbe avuto il prodotto, alla data di valutazione, in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La scelta tra le suddette metodologie di valutazione non è opzionale, dovendo le stesse essere applicate in ordine gerarchico: la disponibilità di un prezzo espresso da un mercato attivo impedisce di ricorrere ad uno degli altri approcci valutativi.
Si definiscono input le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o del la passività, incluse le assunzioni circa il rischio quali, ad esempio, il rischio inerente a una particolare tecnica di valutazione utilizzata per misurare il fair value o il rischio inerente agli input della tecnica di valutazione. Gli input possono essere osservabili o non osservabili.
Sono input osservabili quelli elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività.
Sono input non osservabili quelli per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività.
L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:
Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.
L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.
Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo corrente offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.
Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.
Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg, o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni di investimento UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchange traded) e i fondi "hedge" UCITS.
Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value non sono considerati strumenti di livello 1.
In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato.
Nel caso di strumenti classificati a livello 2 la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.
Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:
– i titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo e il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari;
Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:
Sono valutati secondo tale metodologia:
Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, avviene, come definito dall'IFRS 13, come segue: il trasferimento tra i livelli 2 e 3 si determina a fronte di una variazione nell'osservabilità o nella significatività di un input alle valutazioni; il trasferimento tra i livelli 1 e 2 o 3 si determina a fronte di una variazione della disponibilità dei prezzi su un mercato attivo.
Per i derivati OTC, la scelta iniziale del livello di gerarchia di fair value dipende dal grado di osservabilità e significatività dei parametri utilizzati per la valutazione della componente "risk free". Il calcolo della componente legata al rischio di insolvenza della controparte/emittente può comportare il trasferimento a livello 3 quando l'esposizione corrente è positiva per la banca e la controparte è in status creditizio deteriorato, oppure quando la determinazione del rischio di insolvenza richiede input non osservabili e la componente di bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set, oppure quando la sensitivity al downgrading della controparte sia significativa rispetto al fair value complessivo del netting set.
Per gli strumenti di capitale non contribuiti il trasferimento di livello avviene:
Il processo di valutazione degli strumenti finanziari si articola in diverse fasi che vengono brevemente riassunte qui di seguito: – individuazione delle fonti per le valutazioni: le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value
Il processo di calcolo del fair value e la necessità di distinguere tra prodotti valutabili in base a prezzi effettivi di mercato, piuttosto che tramite l'applicazione di tecniche di valutazione, evidenzia la necessità di stabilire dei principi univoci nella determinazione dei parametri di mercato. A tal fine le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value

stabiliscono i processi necessari all'identificazione dei parametri di mercato, le fonti di contribuzione ritenute idonee e le modalità secondo cui tali dati devono essere recepiti (cut off) ed utilizzati per la valutazione degli strumenti finanziari detenuti a vario titolo nei portafogli di proprietà della Capogruppo e delle società controllate. Le stesse fonti vengono utilizzate nel caso di valutazioni effettuate a favore di terze parti secondo accordi di Service Level Agreement, preventivamente formalizzati. L'idoneità dei dati di input alle valutazioni è garantita dal rispetto dei requisiti di riferimento: comparabilità, reperibilità e trasparenza del dato, ovvero alla possibilità di reperire il dato su uno o più sistemi di infoproviding, misura del bid-ask di contribuzione e, infine, relativamente ai prodotti OTC, verifica della comparabilità delle fonti di contribuzione.
L'utilizzo di tutti i parametri di mercato in Intesa Sanpaolo è subordinato alla loro certificazione da parte della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, in termini di controllo puntuale (rilevando l'integrità del dato storicizzato sulla piattaforma proprietaria rispetto alla fonte di contribuzione), di test di verosimiglianza (congruenza di ogni singolo dato con dati simili o comparabili) e di verifica delle concrete modalità applicative.
Le metodologie di valutazione utilizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo sono certificate dalla Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB, con il coinvolgimento di tutte le strutture competenti. La certificazione è volta a verificare la consistenza delle metodologie con la prassi di mercato corrente, ad evidenziare eventuali criticità o limiti ed a determinare eventuali aggiustamenti al fair value, coerentemente con quanto stabilito dalla normativa vigente. Il processo di certificazione considera tutti gli aspetti della metodologia di valutazione (assunzioni di base, derivazione matematica, eventuali approssimazioni, algoritmi numerici utilizzati, input e output) ma anche tutti gli elementi di contesto che sono rilevanti ai fini della valutazione, fra cui le caratteristiche dei prodotti associati (payoff, clausole di estinzione anticipata, ecc.), degli eventuali accordi accessori (ad es. accordi di netting o collaterale), del mercato su cui i prodotti vengono negoziati, le modalità di utilizzo da parte degli utenti finali (ad es. precisione vs performance, calcolo delle misure di rischio, ecc.). Tali aspetti sono oggetto di analisi qualitative e quantitative e sono opportunamente riportati nella documentazione interna.
In casi di elevata complessità e/o in presenza di turbolenza nei mercati (c.d. market dislocation) è possibile ricorrere ad una validazione indipendente da parte di accreditate società di servizi finanziari.
A conclusione del processo di certificazione, la metodologia di valutazione viene censita nel documento Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Come richiesto dalla normativa vigente, le metodologie di valutazione in corso di utilizzo sono sottoposte ad un processo di costante monitoraggio delle loro performance rispetto alle evoluzioni degli strumenti finanziari, dei mercati ed alle innovazioni metodologiche sviluppate dalla comunità scientifica di riferimento, al fine di garantire la loro continua aderenza al mercato, evidenziare tempestivamente eventuali inadeguatezze ed avviare le necessarie verifiche ed interventi. Le Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value dettagliano tutti gli elementi considerati per il monitoraggio periodico e la revisione delle metodologie di valutazione. Le funzioni coinvolte nel processo di monitoraggio sono le stesse funzioni coinvolte nel processo di certificazione delle metodologie di valutazione sopra citato e nel processo IPV disciplinato dalle Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi.
La Banca definisce il rischio di valutazione come il rischio di perdite derivanti dall'incertezza valutativa del prezzo di uscita degli strumenti finanziari al fair value, a causa di eventuali limiti delle tecniche di valutazione applicate o di particolari condizioni del mercato.
La principale misura di rischio di valutazione associato ad uno strumento finanziario sono gli aggiustamenti al fair value, volti a tenere in considerazione l'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie, e possono essere riferiti ad un singolo strumento finanziario oppure alla posizione netta per un dato fattore di rischio. Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Essi sono rivisti periodicamente, anche alla luce dell'evoluzione dei mercati, ovvero dell'eventuale introduzione di nuovi strumenti liquidi, di diverse metodologie di calcolo e, in generale, di affinamenti metodologici, che possono portare anche a modifiche sostanziali nelle metodologie di valutazione prescelte e nelle loro implementazioni.
In particolare, la Banca considera aggiustamenti al fair value per le seguenti categorie di incertezza valutativa:

tiene invece in considerazione il premio al rischio di finanziamento, legato ai costi di finanziamento dei flussi di cassa (cedole, dividendi, collaterale, ecc.) generati dal complessivo portafoglio di derivati OTC della banca. Il calcolo degli XVA dipende dal profilo di esposizione complessiva fra le due controparti, calcolata tramite tecniche di simulazione dei fattori di rischio sottostanti alle operazioni considerate, tenendo in considerazione eventuali accordi di mitigazione del rischio di controparte (in particolare accordi di netting e di collateralizzazione), nonché eventuali clausole contrattuali. Il calcolo degli XVA dipende inoltre dalle Loss Given Default (LGD) basate sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento delle controparti, e dalle probabilità di default delle controparti (PD). LGD e PD sono ottenute dalle quotazioni di mercato dei Credit Default Swap oppure si basano sulle stime interne per settore/rating utilizzate per il rischio di credito. Inoltre, il calcolo del FVA si basa su una curva di finanziamento rappresentativa delle migliori controparti di mercato con cui la Banca potrebbe rinegoziare le operazioni, secondo il principio IFRS 13 del mercato più vantaggioso, non ravvisando, al momento, un reale mercato principale per tali transazioni.
Il processo di gestione degli aggiustamenti al fair value è formalizzato nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value e nelle Regole Per La Valutazione Degli Equity Investments Non Quotati in appropriate metodologie di calcolo a seconda del diverso configurarsi dei punti sopra indicati ed avviene nel modo più oggettivo, consistente e sistematico possibile a cura della Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB e della Direzione Centrale M&A e Partecipazioni di Gruppo. L'introduzione ed il rilascio degli aggiustamenti al fair value dipendono dalla dinamica dei fattori sopra indicati. Tali processi sono una combinazione di elementi quantitativi, rigidamente specificati, e di elementi qualitativi, valutati in base alla diversa configurazione nel tempo dei fattori di rischio che hanno generato gli aggiustamenti; quindi le stime successive alla prima iscrizione sono sempre guidate dalla mitigazione o dal venir meno di detti rischi.
Per i nuovi prodotti la decisione di applicare degli aggiustamenti viene presa in sede di processo di approvazione nuovi prodotti su proposta della Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB.
L'applicazione degli aggiustamenti è sottoposta ad una procedura autorizzativa che, al di sopra di una determinata soglia di rilevanza definita per specifiche casistiche, coinvolge sia l'area del Chief Risk Officer che il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari.
I paragrafi che seguono riepilogano, per tipologia di strumento finanziario (titoli, derivati, prodotti strutturati, hedge fund e finanziamenti), le informazioni sui modelli di valutazione utilizzati.
La valutazione del fair value dei titoli obbligazionari non contribuiti viene effettuata utilizzando il metodo reddituale ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato premio al rischio rappresentato dallo spread di credito, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari. Le fonti da cui attingere tale misura sono le seguenti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority del titolo da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
Nel caso degli emittenti pubblici italiani viene costruita una matrice di rating/durata sulla base dei livelli di spread delle emissioni governative cui vengono applicati i differenziali tra le varie classi di rating/durata rispetto ad emissioni pubbliche (regioni, province, comuni, enti governativi).
In fase di applicazione dello spread per il pricing dello strumento non contribuito, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, nel caso di titoli obbligazionari non quotati su mercati attivi, al fine di tenere in considerazione il maggior premio richiesto dal mercato rispetto ad un titolo similare contribuito, si aggiunge al credit spread "fair" una ulteriore componente stimata sulla base dei bid/ask spread rilevati sul mercato.
Infine, nel caso in cui lo strumento includa una componente opzionale si provvede ad un ulteriore aggiustamento dello spread aggiungendo una componente volta a cogliere i costi di copertura e l'eventuale illiquidità dei sottostanti. Tale componente è determinata in base alla tipologia di opzione utilizzando i corrispondenti modelli di valutazione dei derivati citati nel seguito.
Similarmente, per la determinazione e misurazione del credit spread di Intesa Sanpaolo delle passività finanziarie della Banca designate al fair value, si fa riferimento a titoli obbligazionari emessi dalla Capogruppo, con cedole periodiche regolari, scadenza oltre un anno e quotati su un mercato attivo sulla base di quanto prescritto dagli IAS/IFRS. Dalle quotazioni di mercato si desume il merito creditizio implicito, che viene poi perfezionato attraverso modelli di interpolazione, che generano curve di credit spread differenziate per tipo di cedola, scadenza e livello di subordinazione. Analogamente i Certificates emessi sono valutati al fair value scomponendoli nelle due seguenti componenti: titolo obbligazionario emesso, valutato come sopra descritto, ed una componente opzionale, valutata tramite i corrispondenti modelli di pricing dei derivati descritti nel seguito.

La valutazione al fair value dei finanziamenti viene effettuata tramite le contribuzioni da parte di info provider qualora disponibili ovvero calcolando il valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi utilizzando un appropriato credit spread, individuato a partire dalle seguenti fonti:
In ogni caso si tiene conto della differente seniority dello strumento da prezzare relativamente alla struttura del debito dell'emittente.
In fase di applicazione dello spread per il pricing del finanziamento, qualora la curva di credito "fair" stimata non rispettasse le stesse caratteristiche dello strumento, si considerano dei fattori correttivi.
Inoltre, qualora per la determinazione dello spread creditizio dei finanziamenti si faccia riferimento alle curve create attraverso titoli obbligazionari, occorrerà applicare una base Loan – Bond, volta a catturare l'eventuale differente struttura del mercato e la diversa forma tecnica.
Al fine di tenere in considerazione il premio richiesto dal mercato per strumenti illiquidi e/o strutturati si applicano alcuni aggiustamenti allo spread creditizio.
I finanziamenti con rischio sottostante equity non quotato (rientrano in tale fattispecie gli strumenti finanziari che, ai sensi dello IAS 32, non sono equiparabili a equity, ad esempio finanziamenti convertibili in azioni) vengono di regola valutati tramite l'attualizzazione dei flussi previsti dal contratto. Trattandosi di titoli di debito, per l'attualizzazione dei flussi si utilizzerà di regola un tasso costituito dalla somma di: un tasso risk free, uno spread derivante dal CDS o misurato su titoli quotati o su erogazioni analoghe, e di un eventuale ulteriore premio per il rischio.
Nel caso di finanziamenti non performing, il fair value è determinato in funzione del valore recuperabile della posizione. Tale stima è sviluppata tenendo conto degli elementi contrattuali che caratterizzano il credito e può comportare, ad esempio, la valutazione dei flussi di cassa rivenienti dalla vendita degli immobili posti a garanzia oppure la valutazione di eventuali strumenti di capitale acquisibili a seguito dell'introduzione di una clausola di conversione di equity del la posizione.
Gli strumenti derivati laddove non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), ovvero negoziati bilateralmente con controparti di mercato, e la loro valutazione è effettuata mediante apposite metodologie di valutazione e parametri di input (quali, ad esempio, le curve di tasso di interesse, tassi di cambio e volatilità) sottoposte ai processi di certificazione e monitoraggio illustrati in precedenza.
Il fair value di un derivato OTC viene calcolato tenendo in considerazione il premio al rischio legato ai diversi fattori di rischio sottostanti. In particolare, si distinguono due casi rilevanti, a seconda che lo strumento sia soggetto o meno ad accordi di collateralizzazione (CSA), volti a mitigare il rischio di controparte e finanziamento.
In considerazione della numerosità e complessità dei contratti derivati OTC, è stato individuato un quadro sistematico di riferimento che rappresenta le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la loro valutazione.

La tabella seguente illustra le principali metodologie utilizzate per la valutazione dei derivati OTC in funzione della classe di appartenenza del sottostante.
| Classe del Sottostante |
Modelli di Valutazione Utilizzati | Principali dati di mercato e parametri di input dei modelli |
|---|---|---|
| Tasso d'interesse | Net Present Value, Black-Scholes, SABR, Libor Market Model, Hull-White, Lognormale Bivariato, Rendistato, Hagan formula esatta per CMS |
Curve dei tassi d'interesse (depositi, FRA, Futures, OIS, swap, basis swap, CMS, paniere Rendistato), volatilità opzioni cap/floor/swaption, correlazioni tra tassi d'interesse |
| Tasso di cambio | Net present Value FX, Garman-Kohlhagen, Lognormale con Volatilità Incerta (LMUV), Stochastic Local Volatility (SLV), Local Volatility (LV) |
Curve dei tassi d'interesse, curve FX spot e forward, volatilità FX, volatilità e correlazioni quanto |
| Equity | Accrual, Net present Value Equity, Black-Scholes generalizzato, Heston, Local Volatility, Jump Diffusion |
Curve dei tassi di interesse, prezzi spot dei sottostanti, dividendi attesi, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Inflazione | Inflation NPV, Inflation SABR, Inflation Jarrow Yildirim |
Curve dei tassi d'interesse nominali e di inflazione, volatilità dei tassi d'interesse e di inflazione, coefficienti di stagionalità dell'indice dei prezzi al consumo, correlazione dei tassi di inflazione |
| Commodity | Net present Value Commodity, Black-Scholes generalizzato, Independent Forward, Local Volatility, 2-Factors Jump Diffusion |
Curve dei tassi d'interesse, prezzi spot, forward e futures dei sottostanti, volatilità e correlazioni dei sottostanti, volatilità e correlazioni quanto |
| Credito | Net present Value, CDS Option (o modello lognormale), Contingent CDS |
Probabilità di default, Recovery rate, volatilità dell'indice di credito. |
Come previsto dall'IFRS 13, per pervenire alla determinazione del fair value, la Banca considera anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value. Tale rischio include sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del merito di credito dell'emittente stesso (own credit risk).
Con riferimento agli ABS (asset backed securities), nel caso in cui non siano disponibili prezzi significativi, si fa ricorso a tecniche di valutazione che tengano conto di parametri desumibili da mercato attivo (input di livello 2) o, se non osservabili, stimati (input di livello 2 o 3 se non significativo o significativo).
In questo caso i cash flow sono acquisiti da info provider o piattaforme specializzate, qualora disponibili, oppure sono desunti dal business plan dell'operazione integrata dall'informativa periodica, come nel caso di cartolarizzazioni di Non Perfoming Loans (NPL) e Unlikely To Pay (UTP); gli spread sono desunti dai prezzi disponibili sul mercato/info provider di mercato, rafforzati da un'analisi qualitativa relativa alla performance dei sottostanti desumibili dai periodici investor reports e volta ad evidenziare aspetti strutturali non (o non pienamente) ricompresi nelle analisi precedentemente descritte, relativi all'effettiva futura capacità di pagare i flussi di cassa attesi e ad analisi di relative value rispetto ad altre strutture similari.
Per le Cartolarizzazioni di Loans verso Corporate Europei High Yield (CLO HY Loans) la valutazione tramite Valuation technique prevede il calcolo del net present value dei cash flow attesi, determinati tramite piattaforme specializzate, scontati utilizzando gli spread espressi dal mercato. Nella modellizzazione dei flussi attesi futuri si tiene conto di tutti gli aspetti contrattuali dei CLO HY Loans che possono influenzare la waterfall, cioè la ripartizione dei cashflow derivanti dal collaterale sulle note.
A valle di questa valutazione, sono affinate le analisi creditizie dei sottostanti per incorporare possibili ulteriori elementi valutativi non ricompresi nei modelli quantitativi. In tal caso, è prevista una Qualitative Credit Review che consta di un'analisi accurata degli aspetti creditizi riguardanti sia la struttura stessa del CLO HY che il collaterale presente. Questa ha lo scopo di identificare elementi di debolezza presenti o futuri, che emergono dalle caratteristiche dei sottostanti, che potrebbero non essere stati colti dalle agenzie di rating e pertanto non pienamente considerati nelle valutazioni al punto precedente.
Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 2 rientrano:

Nell'ambito dei titoli di capitale di livello 3, per i quali, non risultando applicabili in termini significativi i modelli "relativi" descritti sopra, vengono quindi utilizzati modelli valutativi "assoluti", rientrano:
Eventuali valori ritenuti rappresentativi del fair value del titolo azionario derivanti da clausole pattizie (ad esempio, opzioni) vengono classificati al livello 2 o 3 della gerarchia del fair value a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione. Nello specifico, se la negoziazione della clausola ha determinato prezzi d'esercizio, o algoritmi e multipli pre-definiti, il titolo viene classificato a livello 2.
Il criterio del costo quale stima del fair value si utilizza in via residuale, in caso di non applicabilità di tutti i metodi precedenti per mancanza di sufficienti informazioni e nei casi in cui vi è un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value e non risulta possibile individuare tra queste un valore più appropriato.
Nella fattispecie qui trattata rientrano anche gli Strumenti Finanziari Partecipativi che, ai sensi dello IAS 32, hanno le caratteristiche per essere considerati titoli di capitale.
Il fair value di un fondo hedge corrisponde al Net Asset Value (NAV) fornito dall'amministratore del fondo a cui può essere applicato un aggiustamento derivante da un processo di valutazione volto a cogliere i principali fattori di rischio ai quali è soggetta la gestione dei fondi, riconducibili alle due seguenti tipologie:
Tali rischi sono valutati sulla base delle informazioni presenti nella documentazione ricevuta periodicamente dai gestori o dagli amministratori dei fondi.
Il livello della gerarchia del fair value è pari a 2, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.
Per i fondi Private Debt, il processo di autorizzazione degli investimenti prevede una due diligence iniziale volta a verificare la coerenza tra la policy di valutazione degli asset di ciascun fondo e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Successivamente la valutazione del fondo avviene al NAV. Il livello della gerarchia del fair value è posto pari a 3.
I fondi chiusi di private equity sono di regola valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value approvato dalla S.G.R. (pubblicato con cadenza semestrale o trimestrale), rettificato solo per considerare gli eventi non ancora verificatisi alla data di riferimento del NAV quali:
I fondi immobiliari chiusi sono valutati utilizzando l'ultimo Net Asset Value disponibile, corretto per eventuali richiami o distribuzioni successive e applicando, ove ritenuto necessario, uno sconto determinato con modello interno. In particolare tale modello permette la determinazione di uno sconto sul Net Asset Value sulla base di cinque diverse variabili: (i) la dimensione della S.G.R. che gestisce il fondo; (ii) la numerosità dei sottoscrittori; (iii) il rendimento storico del fondo; (iv) il rendimento di periodo del fondo e (v) il livello di indebitamento. Tali variabili sono tarate diversamente a seconda del business model e del conseguente profilo di rischio del fondo, distinguendo a tal fine tra fondi core, value added ed opportunistici.
Relativamente ai fondi chiusi derivanti da cessioni di crediti deteriorati, laddove sia disponibile un set informativo idoneo per effettuare un'analisi del business plan delle posizioni possedute del fondo, singolarmente o per cluster omogenei, per determinare il fair value delle quote del fondo la Banca in genere si avvale del supporto di un esperto indipendente, il quale effettua, tra le altre cose, un confronto andamentale dei business plan delle esposizioni sottostanti e dichiara, nella propria relazione, che il fair value, determinato dall'esperto, risulta conforme alle indicazioni dei principali regulators133 .
Qualora non sia possibile applicare l'approccio pocanzi richiamato, per ciascun fondo viene effettuato un confronto tra il rendimento atteso del fondo ed un tasso "benchmark", definito tramite un modello che fattorizza diversi elementi quali i) le policy di valutazione del fondo, verificando se esse siano o meno compliant con criteri coerenti con la definizione di Fair Value ai sensi dell'IFRS 13, ii) verifica sulla presenza di un business plan aggiornato e sulle performance del fondo rispetto al business plan disponibile, iii) le caratteristiche dell'attivo del fondo, iv) il livello del cost of funding sul mercato per l'emissione di strumenti liquidi, v) la completezza ed esaustività delle informazioni messe a disposizione dal fondo e vi) le modalità di gestione del fondo. Ove il rendimento atteso del fondo risulti superiore al tasso "benchmark" così definito, il NAV comunicato dalla SGR viene assunto come misura di fair value; ove invece il tasso benchmark risulti
133 Cfr. Documento Banca d'Italia/Consob/Ivass n.8 "Trattamento in bilancio delle operazioni di vendita pro-soluto di crediti unlikely to pay in cambio di quote di fondi di investimento", pubblicato nell'aprile 2020.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
superiore al rendimento atteso del fondo, il fair value è determinato sulla base del NAV ridotto di uno sconto che tiene conto dello spread tra tasso "benchmark" e rendimento atteso del fondo e della vita media residua del fondo stesso (Weighted Average Life o WAL).
Infine, per gli strumenti finanziari attivi e passivi valutati al costo ammortizzato, il cui fair value è determinato ai soli fini informativi di nota integrativa, si precisa:
Per maggiori informazioni si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo A.4.5.4.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività finanziarie e per le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, l'informativa quantitativa sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione del fair value.
| Attività/passività finanziarie | Tecnica di valutazione |
Principali input non osservabili |
Valore minimo del range di variazione |
Valore massimo del range di variazione |
Unità | Cambiamenti di FV favorevoli |
(migliaia di euro) Cambiamenti di FV sfavorevoli |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti | Discounting Cash Flows |
Credit Spread | -2 | 2 | % | 502 | -590 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | JD model | JD parameters | -43 | 15 | % | 279 | -651 |
| Titoli e Finanziamenti strutturati | Modello a due fattori di tasso |
Correlazione | -85 | 77 | % | 2.384 | -2.171 |
| ABS | Discounting Cash Flows |
Credit Spread | -3 | 3 | % | 580 | -626 |
| CLO Cash | Discounting Cash Flows |
Credit Spread | -6 | 6 | % | 30 | -31 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Loss Given Default Rate (LGD) |
- | 100 | % | 794.336 | -192.128 |
| Derivati OTC oggetto di aggiustamento di Fair Value per CVA/DVA |
CVA | Probabilità di default (PD) in funzione del rating interno della controparte |
CCC | A | rating interno |
130.215 | -243.984 |
| Derivati OTC - Equity basket option | Modello di Black - Scholes |
Correlazione in basket equity |
-11,16 | 78,83 | % | 420.680 | -541.132 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Black - Scholes |
Volatilità storica | 8,92 | 76,17 | % | 736.682 | -2.605.058 |
| Derivati OTC - Equity option | Modello di Marshall Olkin |
Correlazione storica | 3,87 | 47,95 | % | 38.991 | -31.799 |
| Derivati OTC - Spread option su tassi swap |
Modello Lognormale bivariato |
Correlazione tra tassi swap |
-6,10 | 63,73 | % | 104 | -170 |
Per quanto riguarda la descrizione dei processi valutativi utilizzati dal Gruppo per gli strumenti valutati a livello 3 in maniera ricorrente e non ricorrente, si rinvia a quanto riportato, rispettivamente, nei paragrafi A.4.1 e A.4.5.
Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. Si precisa che in tabella sono valorizzati soltanto gli effetti complessivamente materiali a fine esercizio.

| Attività/passività finanziarie | Parametri non osservabili | Sensitivity (migliaia di euro) |
Variazione parametro non osservabile |
|---|---|---|---|
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Credit spread | -65 | 1 bp |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | JD parameters | -25 | 1% |
| Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI | Correlazione | -28 | 1% |
| Derivati OTC - Equity | Correlazione tra sottostanti basket equity | 168 | 10% |
| Derivati OTC - Equity | Volatilità storica | 1.175 | 10% |
| Derivati OTC - Equity CPPI | Correlazione storica | -16 | 10% |
Per i crediti fiscali detenuti nei business model Hold to Collect and Sell e Other/Trading, la cui iscrizione iniziale e misurazione successiva è prevista al fair value, si segnala che le oscillazioni di fair value sono principalmente funzione dell'andamento dei tassi risk free. In particolare, ad un movimento in aumento (in diminuzione) dei tassi di 1 punto base, si stima corrisponda una oscillazione negativa (positiva) pari a:
Con riferimento alla descrizione dei principi adottati per stabilire quando si verificano i trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value (cfr. IFRS 13, par.95) si rimanda a quanto descritto in precedenza (cfr. "Gerarchia del fair value").
La Banca fa riferimento alle posizioni nette in derivati di ciascuna controparte ai fini del calcolo del bCVA (per maggiori dettagli in merito alla valutazione dei derivati si rimanda al precedente paragrafo A.4.1). La Banca non si avvale, invece, per altre fattispecie, della possibilità prevista dall'IFRS 13, par. 48, che consente di "valutare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base del prezzo che si percepirebbe dalla vendita di una posizione netta lunga (ossia un'attività) per una particolare esposizione al rischio o dal trasferimento di una posizione netta corta (ossia una passività) per una particolare esposizione al rischio in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione, alle condizioni di mercato correnti."
La Banca disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le Linee Guida e Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi di Gruppo, documenti coordinati a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Verifica Indipendente dei Prezzi", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi di I e II livello" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), art. 4, par. 1.70 e 105, par. 8 la Banca disciplina il processo di Verifica Indipendente dei Prezzi (IPV – Independent Price Verification), che consiste nella verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato degli strumenti finanziari o dei dati immessi nei modelli di pricing, effettuata da un'unità organizzativa indipendente dalle funzioni di business, con frequenza commisurata all'attività di negoziazione svolta e alla natura del mercato.
La Banca ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche), recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.
In ambito IPV le funzioni di controllo di I, II e III livello hanno le seguenti responsabilità principali:

del sistema informativo a livello di Banca, con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. I controlli IPV di I e II livello sono controlli di tipo qualitativo e quantitativo e si distinguono in base alla tipologia degli strumenti sottoposti al controllo. Si applicano coerentemente sia ai dati di input sottostanti alle valutazioni, sia alle valutazioni stesse, e garantiscono la coerenza fra valutazioni gestionali e valutazioni contabili effettuate sui diversi sistemi. Sono caratterizzati da completezza e adeguatezza di applicazione, assenza di sovrapposizioni, sequenzialità e complementarietà nell'esecuzione. Gli strumenti di controllo IPV utilizzano, per quanto possibile, appositi applicativi o procedure informatiche, che consentono analisi dati estensive con frequenza anche giornaliera. In particolare:
Le risultanze del processo IPV sono analizzate, valutate e coordinate dal Tavolo Valutazioni Finanziarie, organo tecnico appositamente costituito, con l'obiettivo di favorire l'integrazione ed il confronto tra le funzioni di business e le funzioni di controllo.
Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la Valutazione Prudente delle poste valutate al fair value, che prevede il calcolo di ulteriori rettifiche alle valutazioni, rilevanti a soli fini prudenziali senza impatti sul fair value calcolato ai fini contabili in accordo con i principi IFRS.
La Banca disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le Linee Guida e Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo, documento predisposto a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate appartenenti al Gruppo Bancario oggetto di consolidamento.
Le "Linee Guida di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione ed approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.
Secondo quanto disposto dal Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment - AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volti ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene detratto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.
La Banca, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) 2016/101, è soggetta all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. In particolare sono considerati i seguenti AVA:
Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Laddove possibile, tale valore viene determinato sulla base di una distribuzione di exit price osservati sul mercato. In tutti gli altri casi viene utilizzato un approccio basato su esperti, facendo riferimento alle informazioni qualitative e quantitative disponibili.
Il valore di AVA associato alla singola posizione ed alla singola fonte di incertezza valutativa corrisponde quindi alla differenza fra il valore prudente ed il fair value. L'AVA totale si ottiene aggregando i singoli AVA tenendo conto dei corrispondenti coefficienti di ponderazione.
Le "Regole di Valutazione Prudente degli Strumenti Finanziari" declinano, per ciascun AVA, la definizione ed interpretazione, il perimetro di applicazione, i dati di input e la metodologia dettagliata di calcolo per ciascuna classe di strumenti finanziari.

Come già ampiamente illustrato nella prima parte relativa alle politiche contabili, il Gruppo adotta il criterio della rideterminazione di valore per la valutazione del patrimonio immobiliare ad uso funzionale contabilizzato in base al principio IAS 16 e del fair value per gli immobili di investimento contabilizzati in base al principio IAS 40.
Il metodo della rideterminazione del valore applicato agli immobili ad uso funzionale prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate.
Per gli immobili detenuti a scopo di investimento, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto il metodo di valutazione al fair value, secondo il quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value.
L'IFRS 13 definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra entità operanti sul mercato alla data di valutazione".
L'approccio valutativo è stato definito sulla base della valenza strumentale e del piano di utilizzo degli immobili, che possono essere individuati secondo tre gruppi principali:
Le proprietà sono valutate individualmente ("asset by asset") senza considerare alcuno sconto, o premio, che possa essere negoziato in fase di trattativa commerciale se tutto, o parte del portafoglio, venisse ceduto in blocco o per lotti.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di affidare l'attività di valutazione a Società esterne con struttura internazionale, professionalmente qualificate, e in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation134 che garantiscono:
Per determinare il valore dei beni vengono utilizzate le seguenti metodologie di determinazione del valore in funzione delle caratteristiche del bene e delle condizioni del mercato di riferimento; il valutatore determina il metodo più idoneo per ogni singolo immobile.
Il Valore di Investimento è applicabile a quegli immobili edificati in proprio o immobili aventi una forte connotazione strumentale soggetti a significativi investimenti per l'adeguamento tecnologico, costruttivo e funzionale.
Per la definizione del Valore di Investimento di tali immobili viene previsto un piano di utilizzo a uso strumentale per 12+6 anni senza break option, il cui canone annuo viene determinato applicando un opportuno tasso di rendimento lordo all'ammontare dei costi diretti e indiretti capitalizzati dalla Proprietà comprensivi dei costi di acquisto del terreno.
134 Standard contenuti nel documento della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito intitolato "RICS Valuation – Global Standard" (anche detto "Red Book"): la versione aggiornata è stata emessa a novembre 2021 ed è efficace dal 31 gennaio 2022.

Le rideterminazioni di valore devono essere effettuate con regolarità tale da assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.
La frequenza delle rideterminazioni del valore dipende dalle oscillazioni di fair value delle attività materiali oggetto di rivalutazione. Quando il fair value dell'attività rivalutata differisce in modo rilevante dal suo valore contabile, è richiesta un'ulteriore rideterminazione del valore.
In dettaglio, sulla base dell'andamento fatto registrare dai mercati, è stata individuata una differente periodicità di valutazione che in funzione delle caratteristiche dei beni e della loro localizzazione, si ritiene funzionale a cogliere le variazioni significative del valore dei beni stessi.
Per gli immobili classificati come immobili ad uso funzionale viene effettuata la seguente distinzione:
Qualora dall'analisi di scenario vengano riscontrate variazioni di particolare entità (+/– 10%), è necessario effettuare perizie puntuali e aggiornate per adeguare il fair value del bene alle valutazioni del mercato immobiliare.
Per gli immobili destinati a scopo di investimento il valore viene determinato sulla base di nuove perizie ogni anno.
Sulla base delle regole di periodicità di valutazione, a fine 2023, si è proceduto all'aggiornamento delle perizie dell'intero patrimonio immobiliare strumentale e di quello d'investimento.
Nel complesso sono state effettuate n° 2.852 perizie di cui n° 1.230 c.d. "full /on site" basate su un'ispezione fisica delle proprietà immobiliari da parte del valutatore per le unità immobiliari più significative e n° 1.622 "desktop" basate su una valutazione condotta senza effettuare l'ispezione fisica per le altre unità immobiliari.
Nell'ambito dell'aggiornamento annuale del fair value degli immobili strumentali, negli anni in cui non è prevista la rivalutazione dell'immobile si esegue un'analisi di scenario (analisi del trend di mercato) attraverso l'utilizzo delle migliori fonti informative disponibili per i diversi paesi di ubicazione degli immobili finalizzata alla rilevazione sulla base di banche dati, degli scostamenti dei valori di mercato tra il periodo di analisi e quello precedente.
In particolare, per gli immobili situati in Italia, la definizione delle variazioni avviene attraverso l'utilizzo di almeno 3 fonti tra loro differenti. La fonte principale è quella fornita dalla Agenzia delle Entrate secondo le relative zone OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare); la seconda fonte di pubblicazione è rappresentata da Nomisma per cui, per le relative zonizzazioni, sono eseguite le medesime interrogazioni svolte per OMI (base dati principale) e la terza analisi si basa sulle analisi delle variazioni intercorse nell'anno di interrogazione per quanto espresso dalle offerte presenti sul mercato immobiliare.
Pertanto, l'attività seguita dai periti è quella di definire per ogni immobile gli scostamenti su base annuale dei canoni e/o dei prezzi per asset class di riferimento.
Gli immobili localizzati all'estero vengono raggruppati, per ogni nazione, nei diversi cluster in base alla località e all'asset class di ciascuno. Vengono predisposte analisi di mercato puntuali sulla base delle conoscenze locali e nazionali del particolare mercato immobiliare di riferimento.
Lo studio di mercato tiene conto, inoltre, dei seguenti drivers macroeconomici:
Sulla base dell'indagine di mercato summenzionata e sulla base di una adeguata ponderazione qualitativa dei key-drivers macroeconomici, viene definito un range di scostamento percentuale rispetto all'ultima perizia effettuata che viene confrontato con la soglia di target definita, individuando un fattore sintetico percentuale, per ogni singolo immobile e inserito in un unico foglio di lavoro.
Questa attività viene svolta in prossimità della chiusura di fine anno così da esprimere un range di scostamento rispetto ad una soglia di riferimento e poter pianificare per tempo l'aggiornamento di stima puntuale per quegli immobili il cui scostamento sia oltre tale soglia.
La soglia di variazione ammessa è pari a +/-10%.
Nel caso gli scostamenti rilevati dovessero essere superiori a tale soglia viene effettuata una nuova valutazione entro la fine dell'anno.
Analogamente agli strumenti finanziari, sono assoggettate ad analisi di sensitività quelle attività e passività non finanziarie valutate al fair value di livello 3 per le quali, in funzione del modello valutativo in uso per la determinazione del fair value, ne sia possibile l'esecuzione ed i cui risultati siano significativi. L'analisi ha riguardato essenzialmente gli immobili della Capogruppo Intesa Sanpaolo, che rappresentano il perimetro Core del patrimonio immobiliare del Gruppo.
Si precisa che l'analisi di sensitività è stata condotta identificando le variabili di maggiore rilevanza nell'ambito del modello di valutazione utilizzato per la valutazione delle diverse classi di immobili, rappresentato dal metodo dei flussi di cassa attualizzati. In particolare, tenuto conto del trend registrato dal mercato immobiliare delle diverse asset class e dei parametri caratterizzati da maggiore volatilità/variabilità, per gli immobili ad uso strumentale si è fatto riferimento al tasso netto di capitalizzazione (yield) e al tasso medio d'inflazione di medio/lungo periodo, mentre per gli immobili detenuti a scopo di investimento al c.d. "exit value". In conformità alle assunzioni di stima applicate al patrimonio immobiliare, ai fini dell'analisi, sono stati utilizzati i range di variazione coerenti con le potenziali dinamiche del mercato alla data di riferimento. Per gli immobili ad uso strumentale si è ipotizzata una variazione pari a +/- 25 punti base per il tasso netto di capitalizzazione ed una contestuale variazione del -/+20 punti base per il tasso di inflazione a fronte della quale si è rilevato uno scostamento medio del fair value del +4,2% e dello -4,0%. Per gli Immobili ad uso investimento si è ipotizzata una variazione del +/- 5% dell'exit

value a fronte della quale si evidenzia uno scostamento medio del fair value pari al +5,4% e -5,3%.
Anche il patrimonio artistico di pregio della Banca viene valutato secondo il metodo della rideterminazione del valore che prevede che le attività materiali, il cui fair value può essere attendibilmente determinato, siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al loro fair value alla data della rideterminazione di valore.
Le opere d'arte incluse nella classe di cespiti "patrimonio artistico di pregio" sono beni di particolare rilevanza, riconosciuti in campo scientifico nell'ambito storico-artistico e conformi alle linee guida ministeriali evidenziate in particolare nel D.M. 537 del 6 dicembre 2017 sull'esportazione delle opere d'arte quali: lo stato di conservazione, l'importanza storica dell'artista, l'importanza critica/storico artistica dell'opera, la provenienza illustre, la qualità e attribuzione certa, la dichiarazione di interesse dello Stato italiano.
L'attività valutativa si esplica per mezzo dell'accertamento del valore tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
I valori vengono acquisiti dalle banche dati online con oltre 100 milioni di opere come Artnet e Artprice, che monitorano i risultati delle principali case d'aste italiane e internazionali. Sono parametri oggettivi che vanno confrontati con il mercato nel suo complesso, in un'analisi che prevede di monitorare anche le gallerie e le mostre‐mercato.
In dettaglio, ai fini della determinazione del fair value, si considerano sia fattori oggettivi, relativi a valenza storico-critica e artistica dell'autore, stato di conservazione, tecnica di esecuzione, dimensioni e qualità dell'opera, rilevanza dell'opera nella produzione dell'artista, pubblicazione dell'opera su cataloghi specializzati, periodo di esecuzione dell'opera, diffusione internazionale delle opere dell'artista, provenienza illustre, certezza dell'attribuzione, garanzia dell'autenticità di un'opera, sia fattori soggettivi (che possono mutare nel tempo, in funzione dell'evoluzione e dei gusti del mercato), quali la reputazione del museo che ospita l'opera dell'artista, il prestigio di fiere/mostre/gallerie/case d'asta che intermediano l'opera, la reputazione della critica che ne parla e dei collezionisti, nonché la qualità della comunicazione sull'opera dell'artista.
Una volta identificati tali fattori rilevanti, la determinazione del fair value avviene per comparazione, in prima istanza con opere paragonabili a quelle in esame (per periodo di realizzazione/anno, tecnica, dimensioni, tipicità del soggetto e stato di conservazione), dello stesso autore e medesimo periodo, se disponibili (tale evenienza è più facilmente praticabile nel caso delle opere del comparto moderno e contemporaneo), ed in seconda istanza con opere di artisti o di scuole e ambiti prossimi per stile, poetica e per importanza della medesima epoca storica. Nel caso siano disponibili più opere similari, si considerano valori medi per tenere conto della volatilità dei prezzi.
Oltre a considerare l'andamento degli scambi in asta, partendo da quelle più recenti e includendo nell'analisi anche gli invenduti (che rappresentano un possibile indicatore di perdita di valore tendenziale dell'opera/autore nel mercato) la valutazione considera anche l'attenzione corrente del mercato nei confronti di un'opera o un autore, misurata dal numero e dalla qualità di mostre temporanee allestite in spazi museali di rilevanza internazionale e corredate da pubblicazioni specifiche.
Inoltre, si tiene conto anche della presenza della dichiarazione di interesse storico-artistico formalmente espressa dal Ministero della Cultura (comunemente detta "notifica"), che lega al territorio italiano parte delle opere d'arte in collezione e ne vincola la circolazione al territorio nazionale, riducendo la quotazione ottenibile sul mercato internazionale.
La determinazione dei prezzi è influenzata anche dall'importanza degli acquirenti/venditori (ad esempio, i prezzi corrisposti da collezionisti celebri o noti investitori possono assumere maggiore rilevanza).
L'approccio valutativo è impostato sul monitoraggio degli oggettivi valori di mercato delle opere comprese nella classe oggetto di indagine, che segue tre principi metodologici:
Tale metodo risulta applicabile su tutto il comparto del "patrimonio artistico di pregio".
Per quanto concerne il patrimonio artistico di pregio, la rideterminazione di valore è effettuata tramite una perizia ogni tre anni. Annualmente viene comunque svolta una analisi di scenario per individuare eventuali variazioni di valore apprezzabile al fine di anticipare l'attività valutativa.
Sulla base delle regole di periodicità di valutazione, a fine 2023, si è proceduto all'aggiornamento delle perizie dell'intero patrimonio artistico di pregio di Intesa Sanpaolo che è stato oggetto di perizia da parte di un esperto indipendente.

Al fine di individuare ed apprezzare le variazioni del mercato delle opere oggetto di valutazione, viene effettuato un monitoraggio dell'andamento del mercato volto a cogliere i segnali di variazione significativa che richiedano di anticipare le perizie rispetto alle periodicità stabilite.
Tale monitoraggio ha duplice natura:
Qualora il monitoraggio annuale evidenzi un potenziale scostamento di valore, in positivo o in negativo, superiore al 15% per singole opere/collezioni di autori presenti nelle collezioni Intesa Sanpaolo e confrontabili in base a criteri oggettivi (quali periodo di realizzazione/anno, dimensioni, tecnica, periodo di realizzazione, ecc.), si procede a commissionare le perizie di stima secondo le consuete procedure interne al fine di allineare il valore di carico.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività finanziarie misurate al fair value | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
11.514 | 28.787 | 3.484 | 10.184 | 34.944 | 3.334 |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 11.379 | 27.998 | 129 | 10.062 | 34.258 | 182 |
| di cui: titoli di capitale | 1.892 | - | 23 | 860 | - | 21 |
| di cui: OICR | 444 | - | 6 | 171 | 5 | 21 |
| b) Attività finanziarie designate al fair value | - | 1 | - | - | 1 | - |
| c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 135 | 788 | 3.355 | 122 | 685 | 3.152 |
| di cui: titoli di capitale | 134 | 204 | 128 | 121 | 106 | 242 |
| di cui: OICR | 1 | 171 | 2.988 | 1 | 172 | 2.288 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
47.684 | 3.936 | 446 | 31.203 | 4.349 | 353 |
| di cui: Titoli di capitale | 455 | 474 | 339 | 510 | 496 | 321 |
| 3. Derivati di copertura | - | 6.225 | - | - | 8.774 | - |
| 4. Attività materiali | - | - | 6.020 | - | - | 5.902 |
| 5. Attività immateriali | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 59.198 | 38.948 | 9.950 | 41.387 | 48.067 | 9.589 |
| 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione | 7.825 | 37.170 | 50 | 7.285 | 41.383 | 142 |
| 2. Passività finanziarie designate al fair value | 91 | 21.223 | 31 | - | 8.765 | 30 |
| 3. Derivati di copertura | - | 4.336 | - | - | 4.652 | - |
| Totale | 7.916 | 62.729 | 81 | 7.285 | 54.800 | 172 |
Ai sensi di quanto indicato dall'IFRS 13, par. 93 lettera c), si segnala che nel corso del 2023 sono intervenuti trasferimenti da livello 1 a livello 2 di attività per 29 milioni e di passività per 1 milione, oltre a trasferimenti da livello 2 a livello 1 di attività per 307 milioni e di passività per 18 milioni. In particolare, si segnalano:
I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dei dati di mercato utiliz zati per effettuare le valutazioni degli strumenti finanziari e dalla significatività degli input non osservabili.
Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo, verificata attraverso l'analisi dell'affidabilità e della reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value. Per contro, gli strumenti finanziari per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model – utilizzando input osservabili sul mercato e classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.
Al 31 dicembre 2023, l'impatto del rischio di non performance (Credit Value Adjustment e Debt Value Adjustment) nella determinazione del fair value dei contratti derivati è pari a 110 milioni in riduzione del fair value positivo e a 33 milioni in riduzione del fair value negativo.
L'impatto del Funding Value Adjustment in riduzione del fair value è pari a 42 milioni e corrisponde al costo di finanziamento dei flussi di cassa generati dal complessivo portafoglio dei derivati OTC della Banca.
La determinazione quantitativa dei menzionati aggiustamenti valutativi prescinde dalla misurazione degli effetti delle correlate strategie di copertura gestionale, ove presenti.
Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 2,8% sul totale delle attività (2,3% al 31 dicembre 2022). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR tra cui, nell'ambito delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si segnalano 278 milioni rappresentati da quote del Fondo Atlante e dell'Italian Recovery Fund attivati nell'ambito della normativa a sostegno del sistema bancario.
La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 60,5% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.
Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 31 dicembre 2023 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 6,8 miliardi, di cui 4,3 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 2,5 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni con la nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Derivati di copertura |
Attività materiali |
Attività immateriali |
||||
| TOTALE | di cui: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione |
di cui: b) attività finanziarie designate al fair value |
di cui: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
|||||
| 1. Esistenze iniziali | 3.334 | 182 | - | 3.152 | 353 | - | 5.902 | - |
| 2. Aumenti | 1.558 | 64 | - | 1.494 | 223 | - | 498 | - |
| 2.1. Acquisti | 1.042 | 50 | - | 992 | 128 | - | 68 | - |
| 2.2. Profitti imputati a: | 146 | 14 | - | 132 | 9 | - | 182 | - |
| 2.2.1. Conto Economico | 146 | 14 | - | 132 | - | - | 31 | - |
| - di cui plusvalenze | 116 | 13 | - | 103 | - | - | 30 | - |
| 2.2.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | 9 | - | 151 | - |
| 2.3. Trasferimenti da altri livelli | 3 | - | - | 3 | 60 | - | - | - |
| 2.4. Altre variazioni in aumento | 367 | - | - | 367 | 26 | - | 248 | - |
| 3. Diminuzioni | -1.408 | -117 | - | -1.291 | -130 | - | -380 | - |
| 3.1. Vendite | -299 | -40 | - | -259 | -10 | - | -29 | - |
| 3.2. Rimborsi | -39 | -2 | - | -37 | -1 | - | - | - |
| 3.3. Perdite imputate a: | -364 | -12 | - | -352 | -107 | - | -145 | - |
| 3.3.1. Conto Economico | -364 | -12 | - | -352 | - | - | -141 | - |
| - di cui minusvalenze | -318 | -12 | - | -306 | - | - | -41 | - |
| 3.3.2. Patrimonio netto | - | X | X | X | -107 | - | -4 | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altri livelli | -76 | -63 | - | -13 | -4 | - | - | - |
| 3.5. Altre variazioni in diminuzione |
-630 | - | - | -630 | -8 | - | -206 | - |
| 4. Rimanenze finali | 3.484 | 129 | - | 3.355 | 446 | - | 6.020 | - |
Le voci dei trasferimenti di livelli delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico si riferiscono a trasferimenti in uscita dal livello 3 in diminuzione per 76 milioni ed in entrata al livello 3 in aumento per 3 milioni.
Nel primo caso si tratta di trasferimenti di Attività finanziarie detenute per la negoziazione da livello 3 a livello 2 di finanziamenti per 54 milioni e di derivati finanziari per 8 milioni, di Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value da livello 3 a livello 2 di titoli di debito per 7 milioni, di titoli di capitale per 5 milioni e di finanziamenti per 1 milione, a cui occorre aggiungere trasferimenti di Attività finanziarie detenute per la negoziazione da livello 3 a livello 1 di titoli di debito per 1 milione.
Nel secondo caso si tratta di trasferimenti di Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value da livello 2 a livello 3 quali finanziamenti per 3 milioni.
Per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla reddittività complessiva si segnalano trasferimenti in aumento da livello 2 a livello 3 di finanziamenti per 56 milioni e di titoli di capitale per 4 milioni a cui si contrappongono trasferimenti in diminuzione da livello 3 a livello 2 di titoli di capitale per 4 milioni.
del fair value.

I trasferimenti di livello dei titoli di debito in uscita dal livello 3 con passaggio al livello 2, sono intervenuti per l'utilizzo nella valutazione al fair value al 31 dicembre 2023 di parametri osservabili sul mercato senza l'inclusione di parametri discrezionali in conformità alle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
I trasferimenti di livello dei titoli di capitale in aumento del livello 3 si riferiscono ad interessenze valutate sulla base di criteri patrimoniali - NAV e Adjusted Net Asset Value (ANAV) - quale stima di fair value delle componenti di patrimonio dell'interessenza a cui occorre aggiungere la discontinuità del metodo di valutazione utilizzato nella determinazione del fair value degli investimenti. I trasferimenti in riduzione del livello 3 a favore del livello 2 si riferiscono a titoli di capitale non contribuiti valutati con il ricorso a transazioni dirette, ovvero transazioni significative sul titolo registrate in un arco di tempo ritenuto sufficientemente breve rispetto al momento della valutazione ed in condizioni di mercato costanti o per i quali sono utilizzati i cosiddetti modelli valutativi "relativi" basati su moltiplicatori.
I trasferimenti dei finanziamenti, sono da riferire alla variazione nell'osservabilità o nella significatività degli input alle valutazioni; il fair value di livello 2 è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread individuato a partire da evidenze di mercato di strumenti finanziari con caratteristiche similari, mentre al fair value è assegnato il livello 3 se si utilizzano parametri di input non direttamente osservabili sul mercato ovvero se le controparti sono deteriorate.
I trasferimenti dei contratti derivati in uscita dal livello 3, sono da riferire al mutare dello stato di rischio delle controparti considerato che, per i derivati con controparti deteriorate, lo strumento è classificato di livello 3 nella gerarchia del fair value. I trasferimenti di livello di fair value sono stati effettuati in conformità alle linee guida descritte nel paragrafo A.4.3 Gerarchia
Nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano. In estrema sintesi, l'operazione ha previsto (i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e (ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione (esposti nella sottovoce 2.1 Acquisti).
Nell'esercizio si è proceduto all'aggiornamento del valore degli immobili ad uso funzionale, inclusi i Trophy Asset, e delle opere d'arte di pregio, entrambi valutati in base al criterio della rideterminazione del valore, nonché degli immobili a scopo investimento, valutati al fair value. Tale adeguamento ha comportato la rilevazione di profitti e perdite, sia a Conto economico sia a Patrimonio netto, esposti, rispettivamente, nelle sottovoci 2.2 e 3.3. La voce 3.3 include inoltre gli ammortamenti.
Le voci Altre variazioni in aumento ed in diminuzione, delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si riferiscono alle quote di OICR ed accolgono i versamenti effettuati ed i rimborsi ricevuti dalla Banca ad invarianza delle quote detenute oltre alla riclassifica delle posizioni Fondo UTP Italia Comparto Crediti per 190 milioni ed Efesto per 211 milioni al portafoglio delle interessenze sottoposte a influenza notevole. Relativamente alle Attività materiali, nelle voci, sono inclusi principalmente i trasferimenti delle Attività materiali da scopo investimento a uso funzionale e viceversa.
Nota Integrativa – Parte A – Politiche contabili
Le Rimanenze finali delle Passività finanziarie detenute per la negoziazione di livello 3 si riferiscono ai contratti derivati con fair value negativo per 8 milioni e a certificates assimilabili a strumenti derivati per prevalenza dei rischi di mercato per 42 milioni. I trasferimenti in uscita dal livello 3, per complessivi 52 milioni, si riferiscono a certificates, sempre assimilabili a strumenti derivati, per 44 milioni e a derivati finanziari per 8 milioni mentre i trasferimenti in entrata al livello 3, per 2 milioni, si riferiscono interamente a derivati finanziari.
Le Rimanenze finali delle Passività finanziarie designate al fair value di livello 3, si riferiscono a certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), classificati nella citata categoria contabile se emessi successivamente al 1° gennaio 2020.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Passività non misurate al fair value o | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| misurate al fair value su base non ricorrente | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Valore di bilancio |
Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 451.755 | 37.540 | 262.561 | 140.449 | 465.041 | 28.056 | 294.295 | 124.516 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo di investimento | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
178 | - | - | 178 | 528 | - | - | 528 |
| Totale | 451.933 | 37.540 | 262.561 | 140.627 | 465.569 | 28.056 | 294.295 | 125.044 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 561.074 | 60.539 | 470.637 | 30.198 | 594.515 | 42.622 | 525.649 | 25.258 |
| 2. Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | - | - | 2 | 15 | - | - | 15 |
| Totale | 561.076 | 60.539 | 470.637 | 30.200 | 594.530 | 42.622 | 525.649 | 25.273 |
Per quanto riguarda le attività e le passività finanziarie non valutate al fair value (crediti e crediti rappresentati da titoli, debiti e titoli in circolazione), la prassi adottata dalla Banca prevede la determinazione del fair value attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi di cassa futuri, ad un tasso che incorpora la stima dei principali rischi e delle incertezze associati allo strumento finanziario oggetto di valutazione (il cosiddetto "discount rate adjustment approach").
In particolare, il tasso di interesse utilizzato per l'attualizzazione dei cash flow futuri è determinato tenendo in considerazione i seguenti fattori di rischio:
Nel caso di strumenti a tasso fisso, i flussi di cassa sono pari a quelli previsti dal contratto. Per gli strumenti a tasso variabile, i flussi di cassa futuri sono determinati sulla base dei tassi di interesse forward, impliciti nelle curve di tassi zero coupon osservati in corrispondenza delle diverse date di fixing e differenziate per tipologia di indicizzazione.
Il valore del premio per il rischio (credit spread) è determinato a livello di singola posizione, tramite l'acquisizione della classe di rischio (LGD) e del rating (PD). Queste grandezze, unitamente alla durata media finanziaria residua, costituiscono il criterio guida per l'acquisizione del credit spread. Per i titoli emessi da Intesa Sanpaolo, la costruzione della curva di spread segue le regole disciplinate nelle Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value.
Nel determinare i fair value esposti nella tabella A.4.5.4 sono state utilizzate le seguenti assunzioni:

L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nella casistica del Day One Profit (DOP). I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come DOP. Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.
Alla fine del 2023, così come alla fine dell'esercizio 2022, l'ammontare del DOP sospeso nello Stato patrimoniale risulta di importo non materiale (0,1 milioni circa).
Infine, si segnala che nell'esercizio sono state perfezionate operazioni per le quali le differenze tra gli ammontari corrisposti ed i corrispondenti fair value di prima iscrizione qualificati di livello 1 e 2, hanno generato proventi a conto economico non significativi.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| a) Cassa | 2.184 | 2.216 |
| b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali | 69.260 | 93.225 |
| c) Conti correnti e depositi a vista presso banche | 1.385 | 1.630 |
| Totale | 72.829 | 97.071 |
Al 31 dicembre 2023 la sottovoce b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali accoglie i depositi a vista (overnight), per un ammontare pari a 64.021 milioni (89.112 milioni al 31 dicembre 2022), ove trova impiego l'eccesso di liquidità della Banca.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| A. Attività per cassa | ||||||
| 1. Titoli di debito | 8.929 | 1.044 | 67 | 8.977 | 1.194 | 51 |
| 1.1 Titoli strutturati | 775 | - | - | 1.016 | 74 | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 8.154 | 1.044 | 67 | 7.961 | 1.120 | 51 |
| 2. Titoli di capitale | 1.892 | - | 23 | 860 | - | 21 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 444 | - | 6 | 171 | 5 | 21 |
| 4. Finanziamenti | - | 95 | - | - | 32 | 54 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 95 | - | - | 32 | 54 |
| Totale (A) | 11.265 | 1.139 | 96 | 10.008 | 1.231 | 147 |
| B. Strumenti derivati | ||||||
| 1. Derivati finanziari | 114 | 25.560 | 33 | 54 | 32.073 | 35 |
| 1.1 di negoziazione | 114 | 25.559 | 33 | 54 | 32.073 | 35 |
| 1.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 1.3 altri | - | 1 | - | - | - | - |
| 2. Derivati creditizi | - | 1.299 | - | - | 954 | - |
| 2.1 di negoziazione | - | 1.299 | - | - | 954 | - |
| 2.2 connessi con la fair value option | - | - | - | - | - | - |
| 2.3 altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale (B) | 114 | 26.859 | 33 | 54 | 33.027 | 35 |
| Totale (A+B) | 11.379 | 27.998 | 129 | 10.062 | 34.258 | 182 |
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2023 si compongono per 766 milioni di titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 9 milioni di titoli di debito convertibili in azioni.
Tra gli Altri titoli di debito figurano titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 832 milioni (774 milioni Livello 2 e 58 milioni Livello 3), di cui 668 milioni senior, 158 milioni mezzanine e 6 milioni junior.
Il fair value lordo positivo degli Strumenti derivati posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. - soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto rispettivamente tra le Passività finanziarie di negoziazione e le Attività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| A. Attività per cassa | ||
| 1. Titoli di debito | 10.040 | 10.222 |
| a) Banche Centrali | 76 | 78 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 5.774 | 7.354 |
| c) Banche | 2.562 | 1.186 |
| d) Altre società finanziarie | 1.295 | 1.188 |
| di cui: imprese di assicurazione | 146 | 98 |
| e) Società non finanziarie | 333 | 416 |
| 2. Titoli di capitale | 1.915 | 881 |
| a) Banche | 64 | 35 |
| b) Altre società finanziarie | 243 | 132 |
| di cui: imprese di assicurazione | 132 | 51 |
| c) Società non finanziarie | 1.608 | 714 |
| d) Altri emittenti | - | - |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 450 | 197 |
| 4. Finanziamenti | 95 | 86 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 34 | 38 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 61 | 48 |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale A | 12.500 | 11.386 |
| B. Strumenti derivati | ||
| a) Controparti centrali | 7.619 | 12.424 |
| b) Altre | 19.387 | 20.692 |
| Totale B | 27.006 | 33.116 |
| TOTALE (A+B) | 39.506 | 44.502 |
Le quote di OICR in portafoglio a fine esercizio includono principalmente fondi ETF (Exchange Traded Funds) per 205 milioni ed hedge fund per 163 milioni.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1.Titoli di debito | - | 1 | - | - | 1 | - |
| 1.1 Titoli strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 1 | - | - | 1 | - |
| 2.Finanziamenti | - | - | - | - | - | - |
| 2.1 Strutturati | - | - | - | - | - | - |
| 2.2 Altri | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 1 | - | - | 1 | - |
La Banca ha incluso in tale categoria i titoli di debito correlati con strumenti finanziari valutati al fair value in contropartita del conto economico, quali derivati finanziari. A fronte dei titoli di debito non sono state attivate coperture per il tramite di derivati creditizi o strumenti similari ad attenuazione del relativo rischio di credito.
La variazione del fair value attribuibile alla misurazione del rischio di credito delle attività finanziarie designate al fair value è risultata essere, sia nell'esercizio che cumulativamente, poco significativa.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Titoli di debito | 1 | 1 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 1 | 1 |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| 2. Finanziamenti | - | - |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | - | - |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale | 1 | 1 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | - | 50 | 84 | - | 44 | 132 |
| 1.1 Titoli strutturati | - | 5 | - | - | - | 5 |
| 1.2 Altri titoli di debito | - | 45 | 84 | - | 44 | 127 |
| 2. Titoli di capitale | 134 | 204 | 128 | 121 | 106 | 242 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 1 | 171 | 2.988 | 1 | 172 | 2.288 |
| 4. Finanziamenti | - | 363 | 155 | - | 363 | 490 |
| 4.1 Pronti contro termine | - | - | - | - | - | - |
| 4.2 Altri | - | 363 | 155 | - | 363 | 490 |
| Totale | 135 | 788 | 3.355 | 122 | 685 | 3.152 |
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 105 milioni (21 milioni Livello 2 e 84 milioni Livello 3), di cui 27 milioni senior, 58 milioni mezzanine e 20 milioni junior.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1.Titoli di capitale | 466 | 469 |
| di cui: banche | - | - |
| di cui: altre società finanziarie | 132 | 117 |
| di cui: società non finanziarie | 334 | 352 |
| 2. Titoli di debito | 134 | 176 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | - |
| d) Altre società finanziarie | 130 | 148 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 4 | 28 |
| 3. Quote di O.I.C.R. | 3.160 | 2.461 |
| 4. Finanziamenti | 518 | 853 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | 42 | 29 |
| d) Altre società finanziarie | 148 | 172 |
| di cui: imprese di assicurazione | 64 | 64 |
| e) Società non finanziarie | 324 | 648 |
| f) Famiglie | 4 | 4 |
| Totale | 4.278 | 3.959 |
Le Quote di OICR si riferiscono a fondi di private equity per 861 milioni, fondi immobiliari per 805 milioni, fondi di private debt per 706 milioni, fondi per le infrastrutture per 221 milioni, hedge fund per 184 milioni, fondi di venture capital per 102 milioni e altri fondi azionari per 3 milioni. La voce include, altresì, per 278 milioni le interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), quali fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.
I Finanziamenti includono le esposizioni creditizie classificate tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per il mancato superamento del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (SPPI Test) previsto dal principio contabile internazionale IFRS 9.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Titoli di debito | 47.229 | 2.657 | 10 | 30.693 | 2.168 | 9 |
| 1.1 Titoli strutturati | 654 | - | - | 1.174 | - | - |
| 1.2 Altri titoli di debito | 46.575 | 2.657 | 10 | 29.519 | 2.168 | 9 |
| 2. Titoli di capitale | 455 | 474 | 339 | 510 | 496 | 321 |
| 3. Finanziamenti | - | 805 | 97 | - | 1.685 | 23 |
| Totale | 47.684 | 3.936 | 446 | 31.203 | 4.349 | 353 |
I Finanziamenti, come illustrato nella Parte A - Politiche contabili, sono riferiti alle quote dei prestiti sindacati sottoscritti e destinati alla successiva cessione.
I Titoli strutturati al 31 dicembre 2023 sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 2.104 milioni (interamente di Livello 2), di cui 2.063 milioni senior e 41 milioni mezzanine.
Tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (voce 2. Titoli di capitale – Livello 2) sono incluse le quote di partecipazione nel capitale di Banca d'Italia per un ammontare di 368 milioni, pari al 4,91% del capitale sociale ed inferiore al limite del 5%, oltre il quale è prevista la limitazione alla percezione del dividendo in ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 3, comma 4 dello Statuto della stessa Banca d'Italia. Al riguardo si segnala che per la relativa valutazione si è fatto riferimento, come nei precedenti esercizi, al metodo di valutazione delle transazioni dirette in considerazione delle compravendite intervenute fino allo scorso esercizio; considerato che tutte le principali transazioni sono state perfezionate al valore nominale, l'utilizzo di tale approccio consente di confermare il valore di iscrizione nel bilancio della Banca delle quote detenute.
Inoltre, il valore dell'investimento è stato supportato anche dall'utilizzo di un metodo alternativo basato sull'attualizzazione dei futuri dividendi derivanti dall'investimento (DDM – Dividend Discount Model). L'utilizzo, per il Bilancio 2023, in continuità con l'impostazione seguita nei precedenti esercizi, dell'input di livello 2 (prezzo delle transazioni dirette) quale riferimento per la determinazione del fair value, ha determinato, inoltre, la conferma del livello 2 nell'ambito della gerarchia del fair value.
Il valore di bilancio dei titoli di capitale rivenienti dal recupero delle attività finanziarie impaired ammonta a 13 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Titoli di debito | 49.896 | 32.870 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 37.400 | 26.177 |
| c) Banche | 6.651 | 2.643 |
| d) Altre società finanziarie | 3.995 | 3.059 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 1.850 | 991 |
| 2. Titoli di capitale | 1.268 | 1.327 |
| a) Banche | 611 | 768 |
| b) Altri emittenti: | 657 | 559 |
| - altre società finanziarie | 245 | 154 |
| di cui: imprese di assicurazione | 3 | 3 |
| - società non finanziarie | 412 | 405 |
| - altri | - | - |
| 3. Finanziamenti | 902 | 1.708 |
| a) Banche Centrali | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | - | - |
| c) Banche | - | 100 |
| d) Altre società finanziarie | 162 | 146 |
| di cui: imprese di assicurazione | - | - |
| e) Società non finanziarie | 740 | 1.462 |
| f) Famiglie | - | - |
| Totale | 52.066 | 35.905 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | |||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
|||
| Titoli di debito | 49.472 | 142 | 474 | 36 | - | -17 | -33 | -36 | - | - | ||
| Finanziamenti | 727 | - | 185 | - | - | -2 | -8 | - | - | - | ||
| Totale 31.12.2023 |
50.199 | 142 | 659 | 36 | - | -19 | -41 | -36 | - | - | ||
| Totale 31.12.2022 |
33.859 | 140 | 788 | 36 | - | -22 | -47 | -36 | - | - |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired, si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.

La sottovoce Altri finanziamenti – Altri include crediti di funzionamento, ossia crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 5 milioni (31 milioni al 31 dicembre 2022). Su tali esposizioni, classificate nel Primo stadio, sono state registrate riprese di valore non significative.
Tra gli Altri finanziamenti sono compresi i finanziamenti erogati a valere su fondi di terzi in amministrazione con rischio a carico della Banca per un ammontare pari a 45 milioni.
Tra gli Altri titoli di debito sono inclusi i titoli connessi con operazioni di cartolarizzazione per un ammontare complessivo di 7.507 milioni, di cui 7.490 milioni senior e 17 milioni mezzanine. Tra i titoli senior sono compresi 717 milioni di notes dei veicoli Grogu SPV S.r.l. e Yoda SPV S.r.l., a cui nel corso del 2021 e del 2020 sono stati ceduti, ai sensi della L. 130/99, crediti classificati come "sofferenze", 1.209 milioni di notes dei veicoli Kerdos SPV S.r.l. e Kerma SPV S.r.l., a cui nel corso del 2021 e del 2019 sono stati ceduti, ai sensi della L. 130/99, crediti classificati principalmente come "inadempienze probabili" (Unlikely To Pay – UTP), 2.670 milioni di notes del veicolo Teseo SPV S.r.l., 594 milioni di notes del veicolo Organa SPV S.r.l., a cui nel corso del 2022 sono stati ceduti, ai sensi della L. 130/99, rispettivamente crediti di leasing classificati come "bonis" e crediti classificati come "sofferenze" e 208 milioni di notes del veicolo Andor SPV S.r.l., a cui nel corso del

2023 sono stati ceduti, ai sensi della L. 130/99, crediti classificati come "sofferenze". Del veicolo Teseo SPV S.r.l. la Banca detiene anche 8 milioni di titoli mezzanine.
Vi figurano, inoltre, titoli di debito per 6.878 milioni connessi alla cartolarizzazione del veicolo Romulus Funding Corporation incluso nel perimetro di consolidamento del Gruppo.
L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 2.1, al 31 dicembre 2022 era pari a 3.439 milioni ed era ricompreso nella sottovoce 2.2 Altri titoli di debito. Tali titoli strutturati sono interamente costituiti da titoli di debito a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione.
La sottovoce Altri finanziamenti include crediti di funzionamento, ossia crediti per operazioni connesse con la prestazione di attività e di servizi finanziari privi di affidamento, per un ammontare pari a 562 milioni (608 milioni al 31 dicembre 2022). Su tali esposizioni, prevalentemente classificate nel Primo stadio, sono state registrate rettifiche di valore non significative.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo e secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
|
| 1. Titoli di debito | 57.908 | 19 | - | 50.972 | 25 | - |
| a) Amministrazioni pubbliche | 38.025 | 8 | - | 30.141 | 13 | - |
| b) Altre società finanziarie | 17.195 | - | - | 17.827 | - | - |
| di cui: imprese di assicurazione | 2 | - | - | 1 | - | - |
| c) Società non finanziarie | 2.688 | 11 | - | 3.004 | 12 | - |
| 2. Finanziamenti verso: | 356.156 | 4.195 | 202 | 372.668 | 4.552 | 257 |
| a) Amministrazioni pubbliche | 12.163 | 217 | - | 11.887 | 211 | - |
| b) Altre società finanziarie | 51.591 | 117 | - | 46.282 | 109 | 1 |
| di cui: imprese di assicurazione | 527 | - | - | 435 | - | - |
| c) Società non finanziarie | 152.469 | 2.584 | 127 | 169.931 | 2.827 | 152 |
| d) Famiglie | 139.933 | 1.277 | 75 | 144.568 | 1.405 | 104 |
| TOTALE | 414.064 | 4.214 | 202 | 423.640 | 4.577 | 257 |
| (milioni di euro) Write-off |
||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore lordo | Rettifiche di valore complessive | |||||||||||
| Primo stadio |
di cui: Strumenti con basso rischio di credito |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
parziali complessivi |
|||
| Titoli di debito | 53.734 | 6.878 | 5.773 | 72 | - | -21 | -89 | -53 | - | - | ||
| Finanziamenti | 363.011 | 16.511 | 26.530 | 8.102 | 320 | -497 | -1.125 | -3.884 | -118 | 1.724 | ||
| Totale Totale |
31.12.2023 31.12.2022 |
416.745 424.908 |
23.389 26.976 |
32.303 37.119 |
8.174 8.742 |
320 383 |
-518 -485 |
-1.214 -1.371 |
-3.937 -4.129 |
-118 -126 |
1.724 2.982 |
Per quanto concerne l'approccio utilizzato nella rappresentazione del valore lordo e delle rettifiche di valore complessive delle attività finanziarie impaired si rimanda a quanto esposto nella Parte A – Politiche contabili.
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, in formato libero, in calce alla presente tabella.
A tal riguardo, si segnala che il valore lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19 al 31 dicembre 2023 ammonta a 23.828 milioni, di cui 20.739 milioni al primo stadio, 2.199 milioni al secondo stadio e 890 milioni al terzo stadio.
Le rettifiche di valore complessive ammontano a 399 milioni, di cui 32 milioni riferiti al primo stadio, 28 milioni al secondo stadio e 340 milioni al terzo stadio.
Nota Integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale - Attivo

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia all'informativa fornita nell'ambito della Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 - Rischi di mercato.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Fair value | 31.12.2023 | Valore nozionale |
Fair value | 31.12.2022 | Valore nozionale |
|||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2022 | |
| A. Derivati finanziari | ||||||||
| 1. Fair Value | - | 6.185 | - | 199.530 | - | 8.692 | - | 162.970 |
| 2. Flussi Finanziari | - | 40 | - | 1.086 | - | 82 | - | 1.543 |
| 3. Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||||||
| 1. Fair Value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Flussi Finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 6.225 | - | 200.616 | - | 8.774 | - | 164.513 |
Il fair value lordo positivo delle attività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd. soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
La variazione annua in diminuzione del fair value dei Derivati finanziari di copertura è ascrivibile alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2023.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value | Flussi finanziari | Investim. esteri |
|||||||
| Specifica Generica |
||||||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | Specifica | Generica | |||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
677 | - | 119 | - | X | X | X | - | X | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.546 | X | - | - | X | X | X | - | X | X |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 2.521 | X | - | X |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - |
| Totale attività | 2.223 | - | 119 | - | - | - | 2.521 | - | - | - |
| 1. Passività finanziarie | 457 | X | 85 | - | - | - | X | 40 | X | X |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 780 | X | - | X |
| Totale passività | 457 | - | 85 | - | - | - | 780 | 40 | - | - |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie |
X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value positivo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di crediti erogati nonché nella copertura specifica di fair value dei titoli di debito dell'attivo. La copertura specifica dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Adeguamento positivo | - | - |
| 1.1 di specifici portafogli: | - | - |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 1.2 complessivo | - | - |
| 2. Adeguamento negativo | -5.573 | -9.472 |
| 2.1 di specifici portafogli: | -5.573 | -9.472 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -5.573 | -9.472 |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| 2.2 complessivo | - | - |
| Totale | -5.573 | -9.472 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione la Banca si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2022 dell'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2023.
| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecipazione % |
Disponibilità voti % (a) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| A. IMPRESE CONTROLLATE IN VIA ESCLUSIVA | |||||
| 1 | ACANTUS S.P.A. | Milano | Milano | 80,00 | |
| 2 | ANTI FINANCIAL CRIME DIGITAL HUB S.C.A.R.L. | Torino | Torino | 60,00 | |
| 3 | BANCA COMERCIALA EXIMBANK S.A. | Chisinau | Chisinau | 100,00 | |
| 4 | BANK OF ALEXANDRIA S.A.E. (ALEXBANK) | Il Cairo | Il Cairo | 80,00 | |
| 5 | BANKA INTESA SANPAOLO D.D. (b) | Koper | Koper | 48,13 | |
| 6 | CENTAI INSTITUTE S.P.A. | Torino | Torino | 49,00 | |
| 7 | CIB BANK LTD | Budapest | Budapest | 100,00 | |
| 8 | COLLINE E OLTRE S.P.A. | Pavia | Pavia | 51,00 | |
| 9 | CONSORZIO STUDI E RICERCHE FISCALI GRUPPO INTESA SANPAOLO | Roma | Roma | 80,00 | |
| 10 | EURIZON CAPITAL SGR S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 11 | EXETRA S.P.A. (c) | Milano | Milano | 85,00 | |
| 12 | FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.P.A. | Torino | Roma | 100,00 | |
| 13 | FIDEURAM VITA S.P.A. | Roma | Roma | 80,01 | |
| 14 | IMI INVESTMENTS S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 15 | IMMIT - IMMOBILI ITALIANI S.R.L. | Bergamo | Bergamo | 100,00 | |
| 16 | IN.FRA - INVESTIRE NELLE INFRASTRUTTURE S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | Milano | Milano | 100,00 | |
| 17 | INTESA SANPAOLO (QINGDAO) SERVICE COMPANY LIMITED | Qingdao | Qingdao | 100,00 | |
| 18 | INTESA SANPAOLO BANK ALBANIA SH.A. | Tirana | Tirana | 100,00 | |
| 19 | INTESA SANPAOLO BANK IRELAND PLC | Dublino | Dublino | 100,00 | |
| 20 | INTESA SANPAOLO BRASIL S.A. - BANCO MULTIPLO | San Paolo | San Paolo | 99,90 | |
| 21 | INTESA SANPAOLO EXPO INSTITUTIONAL CONTACT S.R.L. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 22 | INTESA SANPAOLO FUNDING LLC | Wilmington Delaware | New York | 100,00 | |
| 23 | INTESA SANPAOLO HIGHLINE S.R.L. | Torino | Torino | 100,00 | |
| 24 | INTESA SANPAOLO HOLDING INTERNATIONAL S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 25 | INTESA SANPAOLO INNOVATION CENTER S.P.A. | Torino | Torino | 99,99 | |
| 26 | INTESA SANPAOLO RE.O.CO. S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 27 | INTESA SANPAOLO RENT FORYOU S.P.A. | Torino | Torino | 100,00 | |
| 28 | INTESA SANPAOLO ROMANIA S.A. COMMERCIAL BANK | Bucarest | Bucarest | 99,73 | |
| 29 | INTESA SANPAOLO SERVICOS E EMPRENDIMENTOS LTDA EM LIQUIDACAO | San Paolo | San Paolo | 100,00 | |
| 30 | INTESA SANPAOLO VITA S.P.A. | Torino | Milano | 99,99 | |
| 31 | ISP CB IPOTECARIO S.R.L. (d) | Milano | Milano | 60,00 | |
| 32 | ISP CB PUBBLICO S.R.L. (d) | Milano | Milano | 60,00 | |
| 33 | ISP OBG S.R.L. (d) | Milano | Milano | 60,00 | |
| 34 | ISYBANK S.P.A. | Milano | Milano | 100,00 | |
| 35 | JOINT STOCK COMPANY BANCA INTESA (e) | Mosca | Mosca | 46,98 | |
| 36 | ORO ITALIA TRADING S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Arezzo | Arezzo | 100,00 | |
| 37 | PORTA NUOVA GIOIA (f) | Milano | Milano | 100,00 | |
| 38 | PRAVEX BANK JOINT-STOCK COMPANY | Kiev | Kiev | 100,00 | |
| 39 | PRESTITALIA S.P.A. | Bergamo | Bergamo | 100,00 | |
| 40 | PRIVATE EQUITY INTERNATIONAL S.A. | Lussemburgo | Lussemburgo | 100,00 | |
| 41 | QINGDAO YICAI FUND DISTRIBUTION CO. LTD. | Qingdao | Qingdao | 100,00 | |
| 42 | RISANAMENTO S.P.A. (e) (g) | Milano | Milano | 48,88 | |
| 43 | SOCIETA' BENEFIT CIMAROSA 1 S.P.A. (h) | Milano | Milano | 100,00 | |
| 44 | SRM STUDI E RICERCHE PER IL MEZZOGIORNO (i) | Napoli | Napoli | 60,00 | 14,29 (*) |
| 45 | UBI FINANCE S.R.L. (d) | Milano | Milano | 60,00 | |
| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecipazione % |
Disponibilità voti % (a) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| B. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO | |||||
| 1 | APSIDE S.P.A. (j) | Torino | Torino | 50,00 | |
| 2 | AUGUSTO S.R.L. | Milano | Milano | 5,00 | |
| 3 | DIOCLEZIANO S.R.L. | Milano | Milano | 5,00 | |
| C. IMPRESE SOTTOPOSTE AD INFLUENZA NOTEVOLE | |||||
| 1 | ADRIANO LEASE SEC S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE (k) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 2 | BACK2BONIS | Milano | Milano | 43,82 | 35 (*) |
| 3 | BACKTOWORK24 S.R.L. (l) | Milano | Milano | 30,58 | |
| 4 | BANCOMAT S.P.A. | Roma | Roma | 31,55 | |
| 5 | BERICA ABS 3 S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE (k) | Vicenza | Vicenza | 5,00 | 5 (); 95 (*) |
| 6 | BRERA SEC S.R.L. (k) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 7 | CAMFIN S.P.A. (m) | Milano | Milano | 4,60 | 8,53 (*) |
| 8 | CASSA DI RISPARMIO DI FERMO S.P.A. | Fermo | Fermo | 33,33 | |
| 9 | CLARA SEC. S.R.L. (k) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 10 | COMPAGNIA AEREA ITALIANA S.P.A. | Roma | Fiumicino | 27,49 | |
| 11 | DESTINATION GUSTO S.R.L. | Milano | Milano | 49,00 | |
| 12 | DIGIT'ED HOLDING S.P.A. (n) | Milano | Milano | 19,70 | 20 (*) |
| 13 | EFESTO | Conegliano | Conegliano | 31,61 | |
| 14 | EQUITER S.P.A. | Torino | Torino | 32,88 | |
| 15 | EUROMILANO S.P.A. | Milano | Milano | 43,43 | |
| 16 | EUROPROGETTI & FINANZA S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | Roma | Roma | 15,97 | |
| 17 | EUSEBI HOLDINGS B.V. | Amsterdam | Amsterdam | 47,00 | |
| 18 | FI.NAV. COMPARTO A - CREDITI (o) | Roma | Roma | 50,54 | |
| 19 | FONDO DI RIGENERAZIONE URBANA SICILIA S.R.L. (p) | Palermo | Torino | 100,00 | |
| 20 | FONDO PER LA RICERCA E L'INNOVAZIONE S.R.L. RIF (p) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 21 | FONDO SARDEGNA ENERGIA S.R.L. (p) | Cagliari | Torino | 100,00 | |
| 22 | FONDO TEMATICO PIANI URBANI INTEGRATI S.R.L. (p) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 23 | FONDO TEMATICO TURISMO S.R.L. (p) | Torino | Torino | 100,00 | |
| 24 | FONDO UTP ITALIA - COMPARTO CREDITI | Milano | Milano | 44,52 | 35 (*) |
| 25 | GIADA SEC. S.R.L. (k) | Conegliano | Conegliano | 5,00 | |
| 26 | INDACO VENTURE PARTNERS SGR S.P.A. | Milano | Milano | 24,50 | |
| 27 | INIZIATIVE IMMOBILIARI INDUSTRIALI S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Arqua' Polesine | Arquà Polesine | 20,00 | |
| 28 | INTRUM ITALY S.P.A. | Milano | Milano | 49,00 | |
| 29 | ISM INVESTIMENTI S.P.A. | Mantova | Mantova | 27,36 | |
| 30 | LENDLEASE MSG HEARTBEAT | Milano | Milano | 60,88 | 40 (*) |
| 31 | LEONARDO TECHNOLOGY S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE | Torino | Torino | 26,60 | |
| 32 | MARKETWALL S.R.L. | Milano | Milano | 33,00 | |
| 33 | MATERIAS S.R.L. | Napoli | Napoli | 14,44 | |
| 34 | MONTEFELTRO SVILUPPO SOC. CONS. A R. L. | Urbania | Urbania | 26,37 | |
| 35 | NETWORK IMPRESA S.P.A. IN CONCORDATO PREVENTIVO | Limena | Limena | 28,95 | |
| 36 | RCN FINANZIARIA S.P.A. | Mantova | Mantova | 23,96 |

| Denominazioni | Sede legale |
Sede operativa |
Quota di partecipazione % |
Disponibilità voti % (a) |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 37 | REXER S.P.A. (q) | Monza | Monza | 48,98 | 49,17 (*) |
| 38 | RSCT FUND - COMPARTO CREDITI (o) | Milano | Milano | 70,07 | |
| 39 | S.F. CONSULTING S.R.L. | Bergamo | Bergamo | 35,00 | |
| 40 | SICILY INVESTMENTS S.A.R.L. | Lussemburgo | Lussemburgo | 25,20 | |
| 41 | SVILUPPO INDUSTRIALE S.P.A. - IN LIQUIDAZIONE | Pistoia | Pistoia | 28,27 | |
| 42 | TRINACRIA CAPITAL S.A.R.L. | Lussemburgo | Lussemburgo | 25,20 | |
| 43 | UBI SPV LEASE 2016 S.R.L. - IN LIQUIDAZIONE (k) | Milano | Milano | 10,00 | |
| 44 | WARRANT HUB S.P.A. | Correggio | Correggio | 12,00 |
(a) Ove differente dalla quota di partecipazione %, viene indicata l'effettiva disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi e potenziali: (*) Diritti di voto effettivi (**) Diritti di voto potenziali.
(b) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
(c) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare, l'intera partecipazione di minoranza.
(d) Si tratta di veicoli funzionali all'emissione di covered bond.
(e) Società inclusa tra le partecipazioni rilevanti in quanto, complessivamente, il Gruppo detiene una quota di controllo oppure ricorrono gli altri presupposti previsti dall'IFRS 10.
(f) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.
(g) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
(h) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
(i) La compagine associativa conta nr. 7 associati con identico diritto di voto capitario, ai sensi dell'Art. 6 dello Statuto (Compagnia di Sanpaolo, Intesa Sanpaolo S.p.A., Bank of Alexandria S.A.E., Intesa Sanpaolo Rent Foryou S.p.A., Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A., Privredna Banka Zagreb D.D., Intesa Sanpaolo Bank Albania SH.A.).
(j) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche il 100% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
(k) Si tratta di veicoli utilizzati per operazioni di cartolarizzazione nell'ambito del Gruppo. Le opzioni Put&Call sono esercitabili nel semestre successivo alla data di estinzione dell'operazione di cartolarizzazione. Per Adriano Lease Sec S.r.l. e UBI SPV Lease 2016 S.r.l. le operazioni si sono chiuse rispettivamente il 27 ottobre 2022 e il 3 agosto 2022 e le relative finestre di esercizio delle call option pertanto hanno avuto scadenza ad aprile e febbraio 2023.
(l) Intesa Sanpaolo S.p.A. detiene anche l'83,96% di Strumenti Finanziari Partecipativi emessi dalla partecipata.
(m) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legato alla presenza di varie categorie di azioni (A e B). Solo le azioni di cat. A (detenute anche da Intesa Sanpaolo) attribuiscono diritto di voto in assemblea.
(n) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legata alla presenza di varie categorie di azioni (A, B, D, MO, M). Le azioni di cat. M (detenute dai manager) non attribuiscono diritto di voto in assemblea generale, ma solo in assemblea speciale (ex art. 2766 c.c.).
(o) L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.
(p) Fondi BEI: gli effetti economici delle operazioni di investimento in equity e di finanziamento sottostanti l'attività del fondo ricadono integralmente sulla BEI.
(q) Il differente valore tra la quota effettiva e il numero di voti in assemblea è legato alla presenza di una categoria di azioni (B) priva del diritto di voto in assemblea.
L'illustrazione dei criteri e dei metodi di determinazione dell'area di consolidamento e delle motivazioni per cui una partecipata è sottoposta a controllo congiunto o influenza notevole, è contenuta nella Parte A - Politiche contabili, alla quale si fa rinvio.
Il fair value al 31 dicembre 2023 della sola partecipazione quotata Risanamento S.p.A. è pari a 32 milioni.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. Esistenze iniziali | 23.646 | 23.420 |
| B. Aumenti | 790 | 768 |
| B.1 acquisti | 313 | 428 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| B.2 riprese di valore | 26 | 5 |
| B.3 rivalutazioni | - | - |
| B.4 altre variazioni | 451 | 335 |
| C. Diminuzioni | -381 | -542 |
| C.1 vendite | -56 | -319 |
| di cui operazioni di aggregazione aziendale | -56 | -46 |
| C.2 rettifiche di valore | -140 | -196 |
| C.3 svalutazioni | - | - |
| C.4 altre variazioni | -185 | -27 |
| D. Rimanenze finali | 24.055 | 23.646 |
| E. Rivalutazioni totali | - | - |
| F. Rettifiche totali | -7.504 | -8.252 |
La sottovoce B.1 Acquisti attiene principalmente alle seguenti operazioni:
La sottovoce B.2 Riprese di valore si riferisce alle partecipazioni in FI.NAV Comparto A - Crediti per 14 milioni e in RSCT Fund Comparto Crediti per 12 milioni.
La sottovoce B.4 Altre variazioni è riconducibile principalmente:
La sottovoce C.1 Vendite è relativa all'incorporazione di Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., perfezionatasi nel corso dell'esercizio.
La sottovoce C.2 Rettifiche di valore riguarda la svalutazione delle interessenze detenute in: Intrum Italy S.p.A. per 75 milioni, Fondo UTP Italia Comparto Crediti per 18 milioni, Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. per 15 milioni, Back2Bonis per 14 milioni, IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. – in liquidazione per 10 milioni, Centai Institute S.p.A. per 3 milioni ed altre minori per 5 milioni.
La sottovoce C.4 Altre variazioni comprende essenzialmente:
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Per l'informativa relativa al presente paragrafo si rimanda al contenuto dell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
Come richiesto dai principi IAS/IFRS le partecipazioni sono state sottoposte al test di impairment al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di iscrizione delle attività stesse. Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment e la determinazione dell'eventuale svalutazione. Gli indicatori di impairment sono sostanzialmente suddivisibili in due categorie: indicatori qualitativi, quali il conseguimento di risultati economici negativi o comunque un significativo scostamento rispetto ad obiettivi di budget o previsti da piani pluriennali comunicati al mercato, l'annuncio/avvio di procedure concorsuali o di piani di ristrutturazione, la revisione al ribasso del "rating" di oltre due classi; indicatori quantitativi rappresentati da una riduzione del fair value al di sotto del valore di bilancio di oltre il 30% ovvero per un periodo superiore a 24 mesi, da una capitalizzazione di borsa inferiore al patrimonio netto contabile della società, nel caso di titoli quotati su mercati attivi, ovvero da un valore contabile della partecipazione nel Bilancio separato superiore al valore contabile nel Bilancio consolidato dell'attivo netto e dell'avviamento della partecipata o dalla distribuzione da parte di quest'ultima di un dividendo superiore al proprio reddito complessivo. In presenza di indicatori di impairment viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il Valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment. Qualora il valore recuperabile dovesse, successivamente, risultare superiore al nuovo valore contabile ed i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, si procede alla rilevazione di riprese di valore, con imputazione a conto economico, fino a concorrenza della rettifica precedentemente registrata.
Con riferimento alle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, laddove siano stati rilevati indicatori di impairment, sono state effettuate valutazioni basate in via prioritaria su metodologie di mercato (transazioni dirette o comparabili e multipli di mercato) o in alternativa su valutazioni "fondamentali", basate principalmente sulla stima dei flussi di cassa attesi attualizzati attraverso il metodo "discounted cash flow" o sul patrimonio netto rettificato (c.d. ANAV). I risultati di tali valutazioni hanno comportato la necessità di operare rettifiche di valore principalmente riferite alle partecipazioni in Intrum Italy (75 milioni), Fondo UTP Italia Comparto Crediti (18 milioni), Back2Bonis (14 milioni), Backtowork24 (1 milione) ed altri investimenti minori per 1 milione. Sempre nell'ambito delle valutazioni effettuate sulle partecipazioni di collegamento o sottoposte a controllo congiunto, si segnala la rilevazione di riprese di valore riferite alle partecipazioni in FI.NAV. Comparto A - Crediti (14 milioni) e RSCT Fund – Comparto Crediti (12 milioni).
Per quanto riguarda le partecipazioni di controllo, le singole interessenze, benché rilevanti in qualità di singoli asset dal punto di vista contabile, non presentano capacità autonome di generazione e governo dei flussi di cassa, in considerazione del modello organizzativo che prevede CGU di maggiori dimensioni delle singole entità giuridiche. Pertanto le partecipazioni di controllo non assumono rilevanza individualmente ai fini dell'effettuazione dell'impairment test nel Bilancio separato ma sono aggregate (assieme alle attività operative svolte direttamente dalla Capogruppo) in CGU coerenti con quelle identificate a livello di Bilancio consolidato; tale approccio è legato al modello organizzativo utilizzato dal Gruppo, per cui data l'incapacità delle singole partecipazioni appartenenti ad una data CGU di generare flussi indipendenti rispetto alle altre partecipazioni, risulterebbe impossibile calcolarne il valore recuperabile individuale, secondo le disposizioni dello IAS 36.
In considerazione della coerenza che deve essere preservata tra l'impairment test condotto nel Bilancio consolidato e quello nel Bilancio separato, oltre all'omogeneità nella composizione delle CGU, occorre considerare attentamente la correlazione tra gli elementi oggetto di verifica nei due bilanci: gli avviamenti attribuiti alle differenti CGU sia nel Bilancio consolidato che nel Bilancio separato si riflettono in parte nell'avviamento riferito alla sola Capogruppo e in parte nei valori contabili delle partecipazioni di controllo. Gli avviamenti relativi a queste ultime sono infatti impliciti nei valori di carico delle partecipazioni nel Bilancio separato ed emergono nel Bilancio consolidato a seguito del processo di consolidamento secondo i valori determinati in sede di acquisizione secondo l'IFRS 3.
Qualora a livello di Bilancio consolidato emerga la necessità di svalutare l'avviamento riferito ad una determinata CGU, tale svalutazione deve essere attribuita nel Bilancio separato alle attività, riferite alla medesima CGU, non già testate individualmente, ovvero l'avviamento, il brand name e le partecipazioni di controllo. Come descritto nella Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato, i test di impairment svolti con riferimento alle CGU nel Bilancio Consolidato non hanno determinato la necessità di operare svalutazioni dell'avviamento, pertanto, non sono state rilevate rettifiche di valore sulle partecipazioni di controllo.
Un trattamento differenziato è stato riservato alle partecipazioni di controllo che non presentano avviamenti nel Bilancio consolidato ma che hanno chiuso l'esercizio 2023 in perdita, per le quali si è prudenzialmente verificato che quest'ultimo risultato fosse dovuto a situazioni contingenti o strutturali; da tale analisi è emersa la necessità di effettuare alcune rettifiche di valore, allineando il valore di bilancio degli investimenti al patrimonio netto pro-quota delle partecipate. Le svalutazioni sono riferite alle interessenze detenute in Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. per 15 milioni, IN.FRA. - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. in liquidazione. per 10 milioni, Centai Institute S.p.A. per 3 milioni e Intesa Sanpaolo Re.O.Co. S.p.A. per 2 milioni, ed altri investimenti minori per 1 milione.
Si ricorda, inoltre, che, a seguito dell'esplosione del conflitto russo-ucraino, nel corso del 2022 si era provveduto ad azzerare il valore degli investimenti nel capitale delle controllate in Russia (Joint-Stock Company Banca Intesa) e Ucraina (Pravex Bank) per un importo rispettivamente pari a 68 milioni e 48 milioni. A tali svalutazioni si era aggiunta, infine, la rilevazione di un accantonamento per 71 milioni, chiamato a fronteggiare i rischi indiretti a fronte della partecipazione di controllo detenuta in Pravex Bank in relazione al conflitto in corso. Tale accantonamento al 31 dicembre 2023 risulta pari a 27 milioni, con un rilascio parziale a valere sul conto economico dell'esercizio 2023 di 44 milioni (dovuto alla riduzione, operata da Pravex, delle esposizioni creditizie, integralmente svalutate in esercizi precedenti come esposto nella Nota Integrativa – Parte E del Bilancio Consolidato), allo scopo di allineare i valori al contributo della partecipata al Bilancio consolidato.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Attività materiali ad uso funzionale, valutate al costo | 1.831 | 1.738 |
| Di cui - Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.057 | 920 |
| 2. Attività materiali detenute a scopo investimento, valutate al costo | - | - |
| 3. Attività materiali ad uso funzionale, rivalutate | 5.187 | 5.239 |
| Di cui - attività materiali ad uso funzionale, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 4. Attività materiali detenute a scopo investimento, valutate al fair value | 833 | 663 |
| Di cui - attività materiali a scopo investimento, rivalutate - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - |
| 5. Rimanenze di Attività materiali disciplinate dallo IAS 2 | 132 | 80 |
| Totale Attività materiali voce 80 | 7.983 | 7.720 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Attività di proprietà | 774 | 818 |
| a) terreni | - | - |
| b) fabbricati | - | - |
| c) mobili | 172 | 156 |
| d) impianti elettronici | 601 | 660 |
| e) altre | 1 | 2 |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.057 | 920 |
| a) terreni | 1 | 1 |
| b) fabbricati | 1.026 | 879 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | 7 | 21 |
| e) altre | 23 | 19 |
| Totale | 1.831 | 1.738 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |
| 1. Attività di proprietà | - | - | 5.187 | - | - | 5.239 |
| a) terreni | - | - | 2.226 | - | - | 2.199 |
| b) fabbricati | - | - | 2.660 | - | - | 2.730 |
| c) patrimonio artistico di pregio | - | - | 301 | - | - | 310 |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - |
| c) mobili | - | - | - | - | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - | - | - | - | - |
| e) altre | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | - | 5.187 | - | - | 5.239 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Attività di proprietà | - | - | 833 | - | - | 663 | |
| a) terreni | - | - | 293 | - | - | 244 | |
| b) fabbricati | - | - | 540 | - | - | 419 | |
| 2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - | - | |
| a) terreni | - | - | - | - | - | - | |
| b) fabbricati | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | - | - | 833 | - | - | 663 | |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
- | - | 90 | - | - | 61 |
Relativamente alle previsioni di cui allo IAS 40 paragrafo 75, lettera c), g), h) non ci sono informazioni da segnalare.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | 121 | 71 |
| a) terreni | - | - |
| b) fabbricati | 121 | 71 |
| c) mobili | - | - |
| d) impianti elettronici | - | - |
| e) altri | - | - |
| 2. Altre rimanenze di attività materiali | 11 | 9 |
| Totale | 132 | 80 |
| di cui: valutate al fair value al netto dei costi di vendita | - | - |

| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | (milioni di euro) Totale |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali lorde | 2.200 | 4.285 | 1.900 | 6.403 | 310 | 114 | 15.212 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -676 | -1.744 | -5.722 | - | -93 | -8.235 |
| A. Esistenze iniziali nette | 2.200 | 3.609 | 156 | 681 | 310 | 21 | 6.977 |
| B. Aumenti: | 98 | 555 | 46 | 132 | 4 | 17 | 852 |
| B.1 Acquisti | 18 | 213 | 46 | 132 | 1 | 13 | 423 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | 12 | 5 | - | - | - | - | 17 |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 50 | - | - | - | - | 50 |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a | 79 | 91 | - | - | 1 | - | 171 |
| a) patrimonio netto | 69 | 82 | - | - | - | - | 151 |
| b) conto economico | 10 | 9 | - | - | 1 | - | 20 |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento | 1 | 2 | X | X | X | X | 3 |
| B.7 Altre variazioni | - | 199 | - | - | 2 | 4 | 205 |
| C. Diminuzioni: | -71 | -478 | -30 | -205 | -13 | -14 | -811 |
| C.1 Vendite | - | -1 | - | - | - | - | -1 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -236 | -24 | -188 | - | -12 | -460 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a | - | - | -1 | -8 | - | - | -9 |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | -1 | -8 | - | - | -9 |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a | -13 | -5 | - | - | -13 | - | -31 |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | -4 | - | -4 |
| b) conto economico | -13 | -5 | - | - | -9 | - | -27 |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Trasferimenti a: | -57 | -117 | - | - | - | - | -174 |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento | -57 | -117 | X | X | X | X | -174 |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Altre variazioni | -1 | -119 | -5 | -9 | - | -2 | -136 |
| D. Rimanenze finali nette | 2.227 | 3.686 | 172 | 608 | 301 | 24 | 7.018 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -590 | -1.770 | -5.750 | - | -94 | -8.204 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 2.227 | 4.276 | 1.942 | 6.358 | 301 | 118 | 15.222 |
| E. Valutazione al costo | 1.448 | 1.782 | - | - | 114 | - | 3.344 |
Come illustrato nella Parte A - Fair Value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, sulla base delle regole di periodicità di valutazione, si segnala che gli immobili classificati ad uso funzionale, inclusi i Trophy Asset, presenti nel patrimonio immobiliare, e il patrimonio artistico di pregio sono stati oggetto di integrale valutazione nell'esercizio in chiusura, tramite il ricorso a perizie esterne, affidate ad esperti qualificati e indipendenti.
Nelle sottovoci B.4 e C.4 sono riportate le variazioni, rispettivamente, positive e negative di fair value relative agli immobili (terreni e fabbricati) ad uso funzionale e ai beni artistici di pregio, per i quali la Banca applica il criterio della rideterminazione del valore. Le Altre variazioni in aumento e in diminuzione si riferiscono principalmente a rinegoziazioni e chiusure anticipate avvenute nel corso dell'anno sui contratti di locazione (IFRS 16) e, per la sola parte di variazioni in diminuzione, agli ammortamenti contabilizzati nell'esercizio su cespiti rivenienti dall'acquisizione dei rami d'azienda delle ex Banche Venete, fronteggiati dal fondo per rischi ed oneri a suo tempo appositamente costituito.
La sottovoce E. Valutazione al costo è valorizzata per le sole attività materiali valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Patrimonio artistico di pregio |
Altre | (milioni di euro) Totale |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| A. Esistenze iniziali lorde | 1 | 1.349 | - | 52 | - | 44 | 1.446 |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -470 | - | -31 | - | -25 | -526 |
| A. Esistenze iniziali nette | 1 | 879 | - | 21 | - | 19 | 920 |
| B. Aumenti: | - | 403 | - | 4 | - | 17 | 424 |
| B.1 Acquisti | - | 204 | - | 4 | - | 13 | 221 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Variazioni positive di fair value imputate a | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| B.5 Differenze positive di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento |
- | - | X | X | X | X | - |
| B.7 Altre variazioni | - | 199 | - | - | - | 4 | 203 |
| C. Diminuzioni: | - | -256 | - | -18 | - | -13 | -287 |
| C.1 Vendite | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | -137 | - | -14 | - | -11 | -162 |
| C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Variazioni negative di fair value imputate a | - | - | - | - | - | - | - |
| a) patrimonio netto | - | - | - | - | - | - | - |
| b) conto economico | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Differenze negative di cambio | - | - | - | - | - | - | - |
| C.6 Trasferimenti a: | - | - | - | - | - | - | - |
| a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
- - |
- - |
X - |
X - |
X - |
X - |
- - |
| C.7 Altre variazioni | - | -119 | - | -4 | - | -2 | -125 |
| D. Rimanenze finali nette | 1 | 1.026 | - | 7 | - | 23 | 1.057 |
| D.1 Riduzioni di valore totali nette | - | -551 | - | -4 | - | -25 | -580 |
| D.2 Rimanenze finali lorde | 1 | 1.577 | - | 11 | - | 48 | 1.637 |
| E. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Terreni | Fabbricati | |
| A. Esistenze iniziali | 244 | 419 |
| B. Aumenti | 78 | 166 |
| B.1 Acquisti | 10 | 30 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | 10 | 30 |
| B.2 Spese per migliorie capitalizzate | - | 7 |
| B.3 Variazioni positive di fair value | 4 | 6 |
| B.4 Riprese di valore | - | - |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - |
| B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale | 57 | 117 |
| B.7 Altre variazioni | 7 | 6 |
| C. Diminuzioni | -29 | -45 |
| C.1 Vendite | -10 | -18 |
| di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| C.2 Ammortamenti | - | - |
| C.3 Variazioni negative di fair value | -7 | -6 |
| C.4 Rettifiche di valore da deterioramento | - | - |
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - |
| C.6 Trasferimenti a: | -12 | -18 |
| a) immobili ad uso funzionale | -1 | -2 |
| b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | -11 | -16 |
| C.7 Altre variazioni | - | -3 |
| D. Rimanenze finali | 293 | 540 |
| E. Valutazione al fair value | - | - |
Le attività materiali detenute a scopo di investimento, costituite da terreni e fabbricati, sono valutate al fair value, in conformità allo IAS 40.
Nelle sottovoci B.3 Variazioni positive di fair value e C.3 Variazioni negative di fair value sono rilevati gli effetti dell'aggiornamento delle perizie del patrimonio degli immobili ad uso investimento. Si rinvia alla Parte A - Fair value del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio per maggiori informazioni circa i criteri di valutazione.

Al 31 dicembre 2023 le attività materiali detenute a scopo di investimento – Diritti d'uso acquisiti con il leasing risultano di importo non significativo.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute |
Altre rimanenze |
Totale | |||||
| Terreni | Fabbricati | Mobili | Impianti elettronici |
Altre | di attività materiali |
||
| A. Esistenze iniziali | - | 71 | - | - | - | 9 | 80 |
| B. Aumenti | - | 66 | - | - | - | 2 | 68 |
| B.1 Acquisti | - | 63 | - | - | - | - | 63 |
| - di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | 63 | - | - | - | - | 63 |
| B.2 Riprese di valore | - | - | - | - | - | - | - |
| B.3 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | - |
| B.4 Altre variazioni | - | 3 | - | - | - | 2 | 5 |
| C. Diminuzioni | - | -16 | - | - | - | - | -16 |
| C.1 Vendite | - | -10 | - | - | - | - | -10 |
| C.2 Rettifiche di valore da deterioramento | - | -6 | - | - | - | - | -6 |
| C.3 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | - |
| C.4 Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 121 | - | - | - | 11 | 132 |
Gli impegni per acquisto di attività materiali in essere al 31 dicembre 2023 ammontano a circa 4 milioni, riferiti principalmente a interventi di efficientamento delle strutture impiantistiche dei palazzi direzionali del Gruppo. Eventuali impegni relativi a contratti di leasing sono illustrati nella Parte M.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 | ||||
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||
| A.1 Avviamento | X | 67 | X | 67 | |
| A.2 Altre attività immateriali | 2.932 | 1.507 | 2.763 | 1.507 | |
| di cui: Software | 2.649 | - | 2.459 | - | |
| A.2.1 Attività valutate al costo | 2.932 | 1.507 | 2.763 | 1.507 | |
| a) attività immateriali generate internamente | 2.096 | - | 2.270 | - | |
| b) altre attività | 836 | 1.507 | 493 | 1.507 | |
| A.2.2 Attività valutate al fair value | - | - | - | - | |
| a) attività immateriali generate internamente | - | - | - | - | |
| b) altre attività | - | - | - | - | |
| Totale | 2.932 | 1.574 | 2.763 | 1.574 |
Le Altre attività immateriali a durata indefinita e l'Avviamento derivano essenzialmente da componenti rivenienti dal processo di allocazione dei costi di acquisizione ai sensi dell'IFRS 3, nell'ambito dell'incorporazione di Sanpaolo IMI in Banca Intesa, perfezionatasi in data 1° gennaio 2007 e alle successive operazioni di aggregazione aziendale under common control.

Nota Integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale - Attivo
La sottovoce A.2.1 a) attività immateriali generate internamente a durata definita si riferisce al software sviluppato internamente; la sottovoce A.2.1 b) altre attività ricomprende invece le licenze software acquistate da fornitori esterni, oltre agli intangible identificati nell'ambito del processo di Purchase Price Allocation del prezzo pagato a fronte di operazioni di Business Combination. L'IFRS 3 prevede infatti che l'acquisizione di una Business Combination debba essere contabilizzata usando il purchase method e che il prezzo pagato sia allocato alle attività acquisite e alle passività assunte misurate ai loro rispettivi fair value. Gli intangible identificati, che esprimono il valore delle relazioni acquisite, sono ammortizzati lungo la durata stimata del loro beneficio.
| Avviamento | Altre attività immateriali: generate internamente |
Altre attività immateriali: altre |
(milioni di euro) Totale |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Durata definita |
Durata indefinita |
Durata definita |
Durata indefinita |
||||
| A. Esistenze iniziali | 7.220 | 8.709 | - | 3.043 | 2.009 | 20.981 | |
| A.1 Riduzioni di valore totali nette | -7.153 | -6.439 | - | -2.550 | -502 | -16.644 | |
| A.2 Esistenze iniziali nette | 67 | 2.270 | - | 493 | 1.507 | 4.337 | |
| B. Aumenti | - | 648 | - | 470 | - | 1.118 | |
| B.1 Acquisti | - | - | - | 394 | - | 394 | |
| - di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| B.2 Incrementi di attività immateriali interne | X | 648 | - | - | - | 648 | |
| B.3 Riprese di valore | X | - | - | - | - | - | |
| B.4 Variazioni positive di fair value | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico | X | - | - | - | - | - | |
| B.5 Differenze di cambio positive | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 Altre variazioni | - | - | - | 76 | - | 76 | |
| C. Diminuzioni | - | -822 | - | -127 | - | -949 | |
| C.1 Vendite | - | -50 | - | -2 | - | -52 | |
| - di cui: operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | - | - | |
| C.2 Rettifiche di valore | - | -696 | - | -125 | - | -821 | |
| - Ammortamenti | X | -689 | - | -124 | - | -813 | |
| - Svalutazioni | - | -7 | - | -1 | - | -8 | |
| + patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| + conto economico | - | -7 | - | -1 | - | -8 | |
| C.3 Variazioni negative di fair value: | - | - | - | - | - | - | |
| - a patrimonio netto | X | - | - | - | - | - | |
| - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione |
X - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
|
| C.5 Differenze di cambio negative | - | - | - | - | - | - | |
| C.6 Altre variazioni | - | -76 | - | - | - | -76 | |
| D. Rimanenze finali nette | 67 | 2.096 | - | 836 | 1.507 | 4.506 | |
| D.1 Rettifiche di valori totali nette | -7.153 | -4.694 | - | -2.319 | -502 | -14.668 | |
| E. Rimanenze finali lorde | 7.220 | 6.790 | - | 3.155 | 2.009 | 19.174 | |
| F. Valutazione al costo | - | - | - | - | - | - |
Al 31 dicembre 2023 gli impegni riferibili ad investimenti in attività immateriali, essenzialmente software, sono pari a circa 54 milioni.
Le attività intangibili e l'avviamento iscritti nel bilancio separato di Intesa Sanpaolo di Intesa Sanpaolo derivano prevalentemente dall'operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI realizzata il 1° gennaio 2007, dalle successive integrazioni delle banche reti e dalla fusione per incorporazione di UBI Banca perfezionata nel 2021.
Si rinvia alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato per maggiori illustrazioni delle diverse componenti e dei criteri di valorizzazione.
Nel prospetto che segue sono sintetizzati i valori iscritti delle attività intangibili con la movimentazione degli stessi rilevati nel bilancio separato nel corso dell'esercizio 2023.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Bilancio 2022 |
Ammortamento | Bilancio 2023 |
|
| DIVISIONE BANCA DEI TERRITORI | 1.810 | -20 | 1.790 |
| - Intangibile asset management - distribuzione | 187 | -14 | 173 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 102 | -5 | 97 |
| - Intangibile under administration - distribuzione | 14 | -1 | 13 |
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | 1.507 |
| - Intangibile acquiring | - | - | - |
| - Avviamento | - | - | - |
| DIVISIONE IMI CORPORATE & INVESTMENT BANKING | 67 | - | 67 |
| - Intangibile brand name | - | - | - |
| - Avviamento | 67 | - | 67 |
| TOTALE CGU | 1.877 | -20 | 1.857 |
| - Intangibile asset management - distribuzione | 187 | -14 | 173 |
| - Intangibile assicurativo - distribuzione | 102 | -5 | 97 |
| - Intangibile under administration - distribuzione | 14 | -1 | 13 |
| - Intangibile brand name | 1.507 | - | 1.507 |
| - Intangibile acquiring | - | - | - |
| - Avviamento | 67 | - | 67 |
Le attività intangibili a vita definita rappresentate nel prospetto sopra illustrato fanno riferimento ad attività legate ai rapporti con la clientela e sono rappresentate dal portafoglio assicurativo e dai rapporti di asset management per le componenti di valore attribuibili all'attività distributiva.
A fronte delle attività immateriali a vita utile definita si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento di competenza dell'anno (incluso nella voce "190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali") per un ammontare complessivo pari a 20 milioni.
È inoltre valorizzato il c.d. "brand name", attività immateriale legata al marketing, rappresentata dalla valorizzazione del marchio. Tale attività è considerata a vita indefinita in quanto si ritiene che possa contribuire per un periodo indefinito alla formazione dei flussi reddituali.
In base al principio IAS 36, debbono essere sottoposte annualmente ad un impairment test per verificare la recuperabilità del valore sia le attività immateriali a vita utile indefinita sia l'avviamento. Per le attività immateriali a vita utile definita occorre determinare l'eventuale perdita di valore ogni volta che si sia rilevata la presenza di indicatori di perdita. Il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita.
Per quanto riguarda le attività intangibili a vita utile definita sono state svolte analisi specifiche sulla presenza di indicatori di impairment e non sono emersi fattori di criticità; peraltro va tenuto in considerazione il processo di ammortamento che ne ha ridotto i valori contabili rispetto a quelli originari di iscrizione oltre alle indicazioni del principio che richiedono che il valore recuperabile venga determinato facendo riferimento ai rapporti contrattuali di tutta la CGU alla data e non solo a quelli residui rispetto a cui era stato determinato il valore iniziale dell'attività intangibile. In proposito si segnala che lo IAS 36, ai fini della determinazione del Valore d'Uso degli intangibili soggetti ad impairment test, dispone che si debba fare riferimento ai flussi di cassa relativi all'intangibile nelle sue condizioni correnti (alla data di impairment test), senza distinzione tra i flussi di cassa riferiti all'asset originariamente rilevato in sede di applicazione dell'IFRS 3 e quelli derivanti da successive modifiche, migliorie o sviluppi dello stesso intercorsi dalla data di acquisizione; questo in quanto risulterebbe difficile, specie in caso di operazioni straordinarie tra business o modifiche dell'asset a seguito di significativi turnover delle masse, dei clienti o dei contratti, distinguere i flussi riferiti all'asset originario dagli altri.
Tale concetto è replicabile anche per la determinazione, ai fini dell'impairment test degli avviamenti, del Valore d'Uso delle CGU, i cui flussi di cassa devono essere considerati con riferimento a tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per le attività e passività a fronte delle quali è stato rilevato un avviamento in sede di applicazione dell'IFRS 3.
Ai sensi dello IAS 36 il valore recuperabile è rappresentato dal maggiore tra il Valore d'Uso ed il Fair Value, al netto dei costi di vendita. Anche con riferimento agli impairment test per il Bilancio 2023, come già avvenuto per i precedenti bilanci, in

considerazione della volatilità dei mercati finanziari e del contesto di incertezza che caratterizza i valori da essi ritraibili, specie con riferimento al settore bancario, sia italiano che europeo, ancora penalizzato rispetto ad altri settori in termini di P/BV e P/E oltreché lontano dai valori che il mercato esprimeva prima della crisi finanziaria nel 2008, ai fini della determinazione del valore recuperabile si è fatto riferimento al Valore d'Uso che rappresenta il valore attuale dei flussi finanziari netti futuri ricavabili dall'attività (o business) oggetto di valutazione
Come già specificato in relazione alla situazione consolidata, non sono emerse criticità in termini di impairment sia dell'avviamento allocato alla CGU Corporate e Investment Banking sia del brand name allocato alla CGU Banca dei Territori, il cui valore recuperabile, in termini di fair value, è stato confermato da una specifica valutazione redatta da un esperto indipendente.
Si precisa, inoltre, che le metodologie e gli assunti della procedura di impairment test delle attività intangibili e dell'avviamento definiti dal management sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione preliminarmente all'approvazione del progetto di Bilancio 2023.
Come già specificato in precedenza, nell'ambito della fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo dell'aprile 2021, era stata valorizzata l'attività intangibile riferita al business assicurativo, per la componente legata all'attività distributiva. Il valore di tale intangibile è rappresentato dalla capacità dei contratti con la clientela (le polizze assicurative), in essere al momento dell'acquisizione, di generare ricavi lungo la vita utile residua dei rapporti acquisiti. Ai fini del Bilancio 2023 si è provveduto ad imputare a conto economico la quota di ammortamento dell'asset di competenza, calcolato a quote variabili corrispondenti alla vita residua delle polizze, e pari a 5 milioni al lordo dell'effetto fiscale.
Con riferimento a questa tipologia di intangibile sono state aggiornate e approfondite le analisi già compiute in corso d'anno sui principali indicatori di impairment senza tuttavia procedere ad un ricalcolo puntuale del valore dell'attività intangibile in quanto l'andamento del business assicurativo, nel corso del 2023, non ha evidenziato la presenza criticità tali da mettere in discussione la tenuta del valore contabile.
Nell'ambito dell'operazione di acquisizione di determinate attività e passività di Banca Popolare di Vicenza in LCA e Veneto Banca in LCA, nel corso del 2017, era stata valorizzata l'attività immateriale legata alla raccolta amministrata e gestita (Asset Under Management, AUM) riveniente dall'Insieme Aggregato acquisito, rappresentata dalla capacità dei rapporti esistenti alla data di acquisizione di generare flussi reddituali lungo la vita utile residua di tali rapporti. Tale tipologia di attività intangibili si è incrementata nel corso del 2019 a seguito dell'incorporazione di Banca Apulia e nel corso del 2021 a seguito della fusione per incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo; entrambe le operazioni sono state contabilizzate in continuità rispetto ai valori delle società incorporate risultanti dal bilancio consolidato di Gruppo.
Ai fini dell'impairment test al 31 dicembre 2023, non sono emerse particolari criticità in merito alla tenuta del valore iscritto, tenuto conto del fatto che, come anche specificato in precedenza, l'eventuale valorizzazione ai fini dell'impairment test non dovrebbe limitarsi ai soli flussi di cassa rivenienti dalle masse acquisite ma dovrebbe tenere conto di tutti i flussi di cassa legati alle masse della CGU di riferimento.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
Il "brand name" rientra tra le attività immateriali legate al marketing, identificate dall'IFRS 3, quale potenziale attività immateriale rilevabile in sede di allocazione dei costi di aggregazioni aziendali.
Al riguardo si rileva che il termine "brand" non è usato nei principi contabili in una accezione restrittiva come sinonimo di "logo" e "nome", ma piuttosto come termine generale di marketing che definisce quell'insieme di asset intangibili fra loro complementari (tra cui, oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.) che concorrono a definire il c.d. "brand equity".
Il valore iscritto nel Bilancio di Intesa Sanpaolo si riferisce al brand Sanpaolo IMI rilevato in sede di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI ed è allocato alla CGU Banca dei Territori.
In genere il brand name è considerato un'attività immateriale che non presenta flussi reddituali autonomi e, quindi, da sottoporre ad impairment test nell'ambito delle attività volte a verificare la tenuta del valore degli avviamenti delle diverse CGU. Ai fini del presente impairment test si è tenuto conto che la CGU Banca dei Territori non presenta più alcun avviamento allocato e, coerentemente con quanto effettuato per i precedenti bilanci, è stato ritenuto opportuno procedere ad una valutazione autonoma e specifica dell'intangibile specifico sulla base del fair value risultante da apposita perizia commissionata al Prof. Mauro Bini, Ordinario di Finanza aziendale dell'Università Bocconi.
Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
La stima del Valore d'Uso, ai fini della verifica, ai sensi dello IAS 36, dell'eventuale impairment di attività immateriali a vita indefinita (inclusi gli avviamenti) che non generano flussi finanziari se non con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività immateriali ad unità organizzative relativamente autonome nel profilo gestionale, in grado di generare flussi di risorse finanziarie largamente indipendenti da quelle prodotte da altre aree di attività, ma interdipendenti all'interno dell'unità organizzativa che li genera. Nella terminologia degli IAS/IFRS tali unità organizzative sono denominate Cash Generating Unit (CGU).
In particolare, l'allocazione degli avviamenti, alla data dell'aggregazione aziendale, si riferisce ai benefici prodotti dalle sinergie attese dall'aggregazione.

Poiché l'identificazione delle CGU richiede di analizzare le caratteristiche gestionali e le modalità di reporting utilizzate dal management e poiché la logica di assunzione delle decisioni strategiche da parte del management della Capogruppo è quella del Gruppo nel suo complesso e non già della sola Capogruppo come entità singola, le CGU sono state individuate con riferimento al Bilancio consolidato. A livello di Gruppo Intesa Sanpaolo sono state indentificate le seguenti CGU:
Per la descrizione dei criteri relativi alla definizione delle CGU del Gruppo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato. Più in particolare, l'avviamento iscritto nel Bilancio separato di Intesa Sanpaolo è attribuito alla CGU IMI Corporate & Investment Banking.
Peraltro, come evidenziato nelle Politiche Contabili, le partecipazioni di controllo non sono assunte, ai fini dei test di impairment, come singoli asset da sottoporre al test in parola individualmente. La definizione delle CGU, considerato il modello organizzativo adottato da Intesa Sanpaolo, prescinde dall'articolazione delle entità giuridiche in quanto le partecipazioni sono aggregate, insieme alle attività operative svolte direttamente dalla Capogruppo, in CGU di maggiori dimensioni o con differente struttura. Pertanto, l'impairment test svolto a livello consolidato assume rilevanza anche a livello di bilancio separato.
Per l'illustrazione dei test di impairment su tale voce si rinvia alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato.
Qualora a livello di bilancio consolidato emerga la necessità di svalutare l'avviamento riferito ad una determinata CGU, tale svalutazione deve essere attribuita nel bilancio separato alle attività, riferite alla medesima CGU, non già testate individualmente, ovvero l'avviamento e le partecipazioni di controllo. Come descritto nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo del Bilancio consolidato non sono emerse rettifiche di valore a livello di CGU nel Bilancio consolidato; pertanto, sulla base dei risultati del test d'impairment condotto a livello di Bilancio consolidato, non sono emerse necessità di rettifiche di valore con riferimento all'avviamento iscritto nel Bilancio separato.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Contropartita del Conto economico | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| A. Differenze temporanee deducibili | |||||
| Rettifiche di crediti deducibili in futuri esercizi | 2.239 | 310 | 3.168 | 416 | |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | 4 | - | 14 | - | |
| Accantonamenti per oneri futuri | 616 | 81 | 592 | 74 | |
| Maggior valore fiscale di partecipazioni, titoli e altri beni | 179 | 61 | 188 | 63 | |
| Oneri straordinari per incentivi all'esodo | 249 | 49 | 338 | 67 | |
| Avviamenti, marchi e altri intangible | 3.241 | 665 | 3.752 | 757 | |
| Altre | 3.198 | 11 | 2.782 | 14 | |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | 24 | - | 5 | - | |
| B. Differenze temporanee tassabili compensate | |||||
| Costi dedotti in via extracontabile | - | - | - | - | |
| Plusvalenze rateizzate | - | - | - | - | |
| Minor valore fiscale di partecipazioni, titoli e altri beni | -128 | - | -99 | -1 | |
| Altre | - | - | - | - | |
| TOTALE (A+B) | 9.594 | 1.177 | 10.721 | 1.390 | |
| Contropartita del Patrimonio netto | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| Cash flow hedge | 176 | 35 | 236 | 47 | |
| Rilevazione di utili/perdite attuariali | 72 | 3 | 93 | 6 | |
| Attività finanziarie valutate al fair value | 630 | 124 | 684 | 135 | |
| Attività materiali | 22 | 4 | 25 | 4 | |
| Compensazione con passività per imposte differite in | |||||
| contropartita del patrimonio netto | -68 | -15 | -78 | -17 | |
| TOTALE | 832 | 151 | 960 | 175 | |
| Totale attività per imposte anticipate | 10.426 | 1.328 | 11.681 | 1.565 | |
La voce Altre delle Differenze temporanee deducibili comprende perdite portate a nuovo per 2.638 milioni.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Contropartita del Conto economico | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| A. Differenze temporanee tassabili | |||||
| Costi dedotti in via extracontabile | 26 | 6 | 17 | 4 | |
| Minor valore fiscale di titoli e altri beni | 251 | 29 | 216 | 29 | |
| di cui relativi a paesi di insediamento di filiali estere | - | - | - | - | |
| Altre | 6 | - | 7 | - | |
| B. Differenze temporanee deducibili compensate | |||||
| Rettifiche di crediti deducibili in futuri esercizi | - | - | - | - | |
| Maggior valore fiscale di titoli e altri beni | -95 | - | -74 | -1 | |
| Altre | - | - | - | - | |
| TOTALE (A+B) | 188 | 35 | 166 | 32 | |
| Contropartita del Patrimonio netto | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | IRES (27,5%) | IRAP (5,56%) | |
| Cash flow hedge | 46 | 9 | 68 | 13 | |
| Rilevazione di utili/perdite attuariali | - | - | - | - | |
| Attività finanziarie valutate al fair value | 22 | 6 | 10 | 4 | |
| Attività materiali | 188 | 37 | 154 | 30 | |
| Compensazione con attività per imposte anticipate in | |||||
| contropartita del patrimonio netto | -68 | -15 | -78 | -17 | |
| Compensazione con attività per imposte anticipate in | |||||
| contropartita del conto economico | -33 | - | -25 | - | |
| TOTALE | 155 | 37 | 129 | 30 | |
| Totale passività per imposte differite | 343 | 72 | 295 | 62 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 12.111 | 13.336 |
| 2. Aumenti | 1.232 | 1.327 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 1.094 | 993 |
| a) relative a precedenti esercizi | 363 | 321 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) riprese di valore | - | - |
| d) altre | 731 | 672 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 103 | 103 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | 35 | 231 |
| 3. Diminuzioni | -2.572 | -2.552 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -2.009 | -1.330 |
| a) rigiri | -2.008 | -1.329 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | -1 | -1 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni: | -563 | -1.222 |
| a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 | -391 | -851 |
| b) altre | -172 | -371 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 10.771 | 12.111 |

Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce a) relative a precedenti esercizi si riferisce per 352 milioni all'iscrizione della fiscalità anticipata su perdite fiscali pregresse delle incorporate UBI Banca, UBI Leasing e UBI Factor.
Sempre nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce d) altre è riferibile principalmente all'iscrizione di attività per imposte anticipate convertibili sulla quota di perdita fiscale che è riconducibile al reversal delle quote di rettifiche su crediti e avviamenti (470 milioni) e alle differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ad accantonamenti a fondi per rischi e oneri (234 milioni).
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le passività fiscali differite, effettuata al 31 dicembre 2022, pari a 100 milioni, di cui 75 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del conto economico e 25 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento di imposte anticipate di cui alla Legge n. 214/2011 (1.479 milioni) e di imposte anticipate, precedentemente iscritte a fronte di accantonamenti a fondi per rischi e oneri, a seguito del relativo utilizzo avvenuto nell'esercizio (321 milioni).
Nell'ambito delle Altre diminuzioni, per la sottovoce a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge 214/2011 si fa rinvio a quanto riportato nella Parte C, tabella 19.1.
Sempre nell'ambito delle Altre diminuzioni, la sottovoce b) altre si riferisce per 128 milioni alla compensazione con le passività fiscali differite dell'esercizio, di cui 95 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del conto economico e 33 milioni con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 7.525 | 8.737 |
| 2. Aumenti | 470 | 499 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | 67 |
| 3. Diminuzioni | -1.870 | -1.711 |
| 3.1 Rigiri | -1.479 | -860 |
| 3.2 Trasformazione in crediti d'imposta | -391 | -851 |
| a) derivante da perdite di esercizio | - | - |
| b) derivante da perdite fiscali | -391 | -851 |
| 3.3 Altre diminuzioni | - | - |
| 4. Importo finale | 6.125 | 7.525 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 198 | 283 |
| 2. Aumenti | 144 | 94 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 58 | 13 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 58 | 13 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 81 | 77 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | 5 | 4 |
| 3. Diminuzioni | -119 | -179 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -24 | -96 |
| a) rigiri | -24 | -5 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | -91 |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -95 | -83 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 223 | 198 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio in relazione a partecipazioni (16 milioni), attività finanziarie valutate al fair value (15 milioni) e al processo di ammortamento fiscale del brand name (10 milioni).
La voce Altri aumenti comprende principalmente lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico, effettuata al 31 dicembre 2022, pari a 75 milioni.
La voce Altre diminuzioni si riferisce alla compensazione con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico effettuata nell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 1.135 | 671 |
| 2. Aumenti | 288 | 1.013 |
| 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio | 192 | 968 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 192 | 968 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 96 | 45 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 3. Diminuzioni | -440 | -549 |
| 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio | -357 | -451 |
| a) rigiri | -357 | -451 |
| b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità | - | - |
| c) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| d) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -83 | -98 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 983 | 1.135 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile principalmente a differenze temporanee deducibili sorte nell'esercizio connesse ai risultati valutativi delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (157 milioni) e dei derivati di copertura di flussi finanziari (33 milioni).
La voce Altri aumenti si riferisce per 95 milioni allo storno della compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto effettuata al 31 dicembre 2022.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento delle imposte anticipate precedentemente iscritte in relazione alla valutazione al fair value di strumenti derivati di copertura di flussi finanziari (105 milioni) e delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (224 milioni) a seguito dell'adeguamento degli effetti valutativi ovvero del relativo realizzo avvenuti nell'esercizio.
La voce Altre diminuzioni si riferisce alla compensazione con le passività fiscali differite in contropartita del patrimonio netto.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| 1. Importo iniziale | 159 | 161 |
| 2. Aumenti | 269 | 220 |
| 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio | 148 | 152 |
| a) relative a precedenti esercizi | - | - |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | 148 | 152 |
| 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali | - | - |
| 2.3 Altri aumenti | 121 | 68 |
| 2.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 3. Diminuzioni | -236 | -222 |
| 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio | -120 | -100 |
| a) rigiri | -120 | -100 |
| b) dovute al mutamento di criteri contabili | - | - |
| c) altre | - | - |
| 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali | - | - |
| 3.3 Altre diminuzioni | -116 | -122 |
| 3.4 Operazioni di aggregazione aziendale | - | - |
| 4. Importo finale | 192 | 159 |
Nell'ambito degli Aumenti, la sottovoce c) altre è riferibile a differenze temporanee tassabili sorte nell'esercizio connesse alla valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (103 milioni) e alla valutazione al fair value delle attività materiali (45 milioni).
La voce Altri aumenti comprende lo storno della compensazione con le attività fiscali anticipate effettuata al 31 dicembre 2022 per 120 milioni, di cui 95 milioni relativo alle attività fiscali anticipate in contropartita del patrimonio netto e 25 milioni relativo alle attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico.
Nell'ambito delle Diminuzioni, la sottovoce a) rigiri è principalmente riferibile all'annullamento delle imposte differite precedentemente iscritte a fronte della valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (89 milioni) e dei derivati di copertura di flussi finanziari (27 milioni).
La voce Altre diminuzioni si riferisce alla compensazione con le attività fiscali anticipate dell'esercizio, di cui 83 milioni con le attività fiscali anticipate in contropartita del patrimonio netto e 33 milioni con le attività fiscali anticipate in contropartita del conto economico.
Come indicato nell'ambito delle politiche contabili con riferimento alla fiscalità corrente e differita, si segnala che non viene iscritta in Bilancio la fiscalità latente riferita alle poste patrimoniali in sospensione d'imposta "tassabili soltanto in ipotesi di distribuzione", in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che comportino la tassazione delle citate riserve in sospensione.
Con riferimento al probability test sulla fiscalità differita si fa rinvio a quanto esposto nella Parte B – Attivo della Nota integrativa consolidata.
Il test effettuato a livello di Gruppo e a livello individuale ha evidenziato una base imponibile capiente e in grado di assorbire la fiscalità differita iscritta nel Bilancio al 31 dicembre 2023.
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nella presente Sezione.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| A. Attività possedute per la vendita | ||
| A.1 Attività finanziarie | 139 | 368 |
| A.2 Partecipazioni | - | 120 |
| A.3 Attività materiali | 39 | 40 |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| A.4 Attività immateriali | - | - |
| A.5 Altre attività non correnti | - | - |
| Totale A | 178 | 528 |
| di cui valutate al costo | 151 | 520 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | 27 | 8 |
| B. Attività operative cessate | ||
| B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | - | - |
| - Attività finanziarie detenute per la negoziazione | - | - |
| - Attività finanziarie designate al fair value | - | - |
| - Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - |
| B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | - | - |
| B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| B.4 Partecipazioni | - | - |
| B.5 Attività materiali | - | - |
| di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute | - | - |
| B.6 Attività immateriali | - | - |
| B.7 Altre attività | - | - |
| Totale B | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| C. Passività associate ad attività possedute per la vendita | ||
| C.1 Debiti | - | - |
| C.2 Titoli | - | - |
| C.3 Altre passività | -2 | -15 |
| Totale C | -2 | -15 |
| di cui valutate al costo | -2 | -15 |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
| D. Passività associate ad attività operative cessate | ||
| D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | - | - |
| D.2 Passività finanziarie di negoziazione | - | - |
| D.3 Passività finanziarie designate al fair value | - | - |
| D.4 Fondi | - | - |
| D.5 Altre passività | - | - |
| Totale D | - | - |
| di cui valutate al costo | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 1 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 2 | - | - |
| di cui valutate al fair value livello 3 | - | - |
Nella tabella in esame figurano le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione.
La voce A.1 Attività finanziarie, pari a 139 milioni netti, si riferisce a crediti deteriorati (163 milioni lordi, 122 milioni netti) e, in misura residuale (18 milioni lordi, 17 milioni netti) a crediti in bonis, che saranno oggetto di cessione nell'ambito di operazioni in programma per il 2024.
La voce A.3 Attività materiali è costituita da immobili in cessione a BPER in attesa della risoluzione dei vincoli in essere (per 10 milioni) e da singoli immobili in via di dismissione (per 29 milioni).
Le Passività associate ad attività possedute per la vendita sono costituite interamente da passività associate alle operazioni di cessione di crediti sopra richiamate.
Al 31 dicembre 2023 non si segnalano ulteriori informazioni rilevanti.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | |||
| Partite verso l'Erario | 21.610 | ||
| Partite in corso di lavorazione | 1.371 | ||
| Fatture da emettere | 567 | ||
| Crediti verso società del Gruppo per consolidato fiscale | 518 | ||
| Saldo partite illiquide di portafoglio | 502 | ||
| Assegni bancari tratti su terzi in corso di negoziazione | 314 | ||
| Ratei e risconti non ricondotti | 185 | ||
| Assegni e altri valori in cassa | |||
| Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi | 76 | ||
| Altre partite | 707 | ||
| TOTALE | 31.12.2023 | 25.980 | |
| TOTALE | 31.12.2022 | 16.777 |
La sottovoce Partite verso l'Erario include 20,1 miliardi di crediti fiscali acquistati dalla clientela, di cui 13,3 miliardi nel business model Hold to Collect, 4,3 miliardi nel business model Hold to Collect and Sell e 2,5 miliardi nel business model Other.
Come previsto dal paragrafo 116 e successivi dell'IFRS 15, si segnala che le attività derivanti da contratti con clienti, incluse nella sottovoce Altre partite e Fatture da emettere, sono pari a 323 milioni, mentre a fine 2022 ammontavano a 350 milioni.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Valore di bilancio |
Fair Value | Valore di bilancio |
Fair value | |||||
| Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
Livello 1 |
Livello 2 |
Livello 3 |
|||
| 1. Debiti verso banche centrali | 47.460 | X | X | X | 97.660 | X | X | X |
| 2. Debiti verso banche | 67.972 | X | X | X | 62.302 | X | X | X |
| 2.1 Conti correnti e depositi a vista | 7.973 | X | X | X | 6.773 | X | X | X |
| 2.2 Depositi a scadenza | 21.793 | X | X | X | 24.250 | X | X | X |
| 2.3 Finanziamenti | 27.353 | X | X | X | 17.601 | X | X | X |
| 2.3.1 Pronti contro termine passivi | 22.919 | X | X | X | 12.749 | X | X | X |
| 2.3.2 Altri | 4.434 | X | X | X | 4.852 | X | X | X |
| 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X |
| 2.5 Debiti per leasing | 6 | X | X | X | 6 | X | X | X |
| 2.6 Altri debiti | 10.847 | X | X | X | 13.672 | X | X | X |
| Totale | 115.432 | - | 94.590 | 20.710 | 159.962 | - | 140.141 | 19.540 |
L'illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A – Politiche contabili.
I Debiti verso banche centrali includono finanziamenti ricevuti dalla Banca Centrale Europea nell'ambito del programma TLTRO per complessivi 45 miliardi (96 miliardi al 31 dicembre 2022), interamente ascrivibili all'operazione TLTRO III. Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Valore di |
Fair Value | Valore di bilancio |
Fair value | |||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||
| 1. Conti correnti e depositi a vista | 292.981 | X | X | X | 329.990 | X | X | X |
| 2. Depositi a scadenza | 17.739 | X | X | X | 5.568 | X | X | X |
| 3. Finanziamenti | 17.040 | X | X | X | 4.127 | X | X | X |
| 3.1 Pronti contro termine passivi | 13.003 | X | X | X | 1.275 | X | X | X |
| 3.2 Altri | 4.037 | X | X | X | 2.852 | X | X | X |
| 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali |
- | X | X | X | - | X | X | X |
| 5. Debiti per leasing | 1.075 | X | X | X | 937 | X | X | X |
| 6. Altri debiti | 12.717 | X | X | X | 14.229 | X | X | X |
| Totale | 341.552 | - | 331.907 | 9.485 | 354.851 | - | 348.693 | 5.686 |
Le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate a fronte di attività finanziarie cedute e non cancellate sono dettagliate nella Parte E – Sezione E Operazioni di cessione della Nota integrativa.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia titoli / Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||||
| Valore di | Fair Value | Valore di | Fair value | ||||||||
| bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | bilancio | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | ||||
| A. Titoli | |||||||||||
| 1. obbligazioni | 103.858 | 60.539 | 43.911 | - | 79.566 | 42.622 | 36.682 | 29 | |||
| 1.1 strutturate | 1.055 | 109 | 954 | - | 1.640 | 397 | 1.197 | 29 | |||
| 1.2 altre | 102.803 | 60.430 | 42.957 | - | 77.926 | 42.225 | 35.485 | - | |||
| 2. altri titoli | 232 | - | 229 | 3 | 136 | - | 133 | 3 | |||
| 2.1 strutturati | - | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2.2 altri | 232 | - | 229 | 3 | 136 | - | 133 | 3 | |||
| Totale | 104.090 | 60.539 | 44.140 | 3 | 79.702 | 42.622 | 36.815 | 32 |
Al 31 dicembre 2023 non si segnalano debiti subordinati verso banche e clientela.
Alla data di riferimento Intesa Sanpaolo ha in essere titoli in circolazione subordinati per 12.211 milioni.
Alla data di riferimento Intesa Sanpaolo ha in essere debiti strutturati verso banche per 165 milioni.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo ha in essere debiti per leasing per 1.081 milioni, di cui 173 milioni in scadenza entro un anno, 497 milioni in scadenza tra 1 e 5 anni e 411 milioni in scadenza oltre i 5 anni.
I debiti per leasing si riferiscono per 1.075 milioni a controparti clientela e per 6 milioni a controparti banche.
Gli stessi derivano dall'applicazione, con decorrenza 1° gennaio 2019, del principio contabile IFRS 16 relativo al Leasing.
| Tipologia operazioni/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore nominale o |
Fair value | Fair Value (*) |
Valore Fair value nominale o |
Fair Value (*) |
||||||||
| nozionale | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | nozionale | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||
| A. Passività per cassa | ||||||||||||
| 1. Debiti verso banche | 5.367 | 4.569 | 671 | - | 5.239 | 4.729 | 4.240 | - | - | 4.240 | ||
| 2. Debiti verso clientela | 3.513 | 3.141 | 333 | - | 3.474 | 3.121 | 3.001 | - | - | 3.001 | ||
| 3. Titoli di debito | 2.362 | - | 2.262 | - | X | 3.000 | - | 2.779 | - | X | ||
| 3.1 Obbligazioni | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.1.1 Strutturate | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.1.2 Altre obbligazioni | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 3.2 Altri titoli | 2.362 | - | 2.262 | - | X | 3.000 | - | 2.779 | - | X | ||
| 3.2.1 Strutturati | 2.362 | - | 2.262 | - | X | 3.000 | - | 2.779 | - | X | ||
| 3.2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| Totale A | 11.242 | 7.710 | 3.266 | - | 8.713 | 10.850 | 7.241 | 2.779 | - | 7.241 | ||
| B. Strumenti derivati | ||||||||||||
| 1. Derivati finanziari | X | 115 | 32.764 | 50 | X | X | 44 | 37.661 | 142 | X | ||
| 1.1 Di negoziazione | X | 115 | 32.726 | 50 | X | X | 44 | 37.615 | 138 | X | ||
| 1.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| 1.3 Altri | X | - | 38 | - | X | X | - | 46 | 4 | X | ||
| 2. Derivati creditizi | X | - | 1.140 | - | X | X | - | 943 | - | X | ||
| 2.1 Di negoziazione | X | - | 1.140 | - | X | X | - | 943 | - | X | ||
| 2.2 Connessi con la fair value option |
X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| 2.3 Altri | X | - | - | - | X | X | - | - | - | X | ||
| Totale B | X | 115 | 33.904 | 50 | X | X | 44 | 38.604 | 142 | X | ||
| Totale (A+B) | 11.242 | 7.825 | 37.170 | 50 | X | 10.850 | 7.285 | 41.383 | 142 | X | ||
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
I Debiti verso banche e clientela rappresentano, per l'intero ammontare, le posizioni in "scoperti tecnici" sui titoli.
I Titoli di debito del comparto 3.2.1 Altri titoli strutturati rappresentano, anch'essi per l'intero ammontare, i derivati cartolarizzati (certificates) che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014.
Gli Strumenti derivati includono per 6.324 milioni i certificates aventi caratteristiche assimilabili a derivati finanziari in ragione della prevalenza dei rischi di mercato rispetto alla restituzione dei premi versati.
Le variazioni di fair value rilevate nell'esercizio per il cambiamento del proprio merito di credito sono risultate complessivamente positive per 6 milioni e si riferiscono a Strumenti derivati e a Titoli di debito - Altri titoli.
I valori al 31 dicembre 2023 degli Strumenti derivati includono i risultati della compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi dei derivati di negoziazione oltre che dei derivati di copertura posti in essere con il compensatore legale LCH Ltd. in quanto soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
L'aggregato Passività finanziarie di negoziazione include passività subordinate rappresentate da Debiti verso banche per 232 milioni e Debiti verso clientela per 92 milioni.
Al 31 dicembre 2023 i debiti strutturati classificati nella voce Passività finanziarie di negoziazione ammontano a 302 milioni verso clientela e 5 milioni verso banche, da riferire per 299 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari a tasso fisso indicizzati, quale componente aggiuntiva, all'inflazione e per 8 milioni a debiti da scoperti tecnici su titoli obbligazionari convertibili.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia operazione/Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||||||
| Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
Valore nominale |
Fair value | Fair value (*) |
|||||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | |||||||
| 1. Debiti verso banche | 1 | - | 1 | - | 1 | - | - | - | - | - | ||
| 1.1 Strutturati | 1 | - | 1 | - | X | - | - | - | - | X | ||
| 1.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| di cui: | ||||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| 2. Debiti verso clientela | 5 | - | 4 | - | 4 | 5 | - | 4 | - | 4 | ||
| 2.1 Strutturati | 5 | - | 4 | - | X | 5 | - | 4 | - | X | ||
| 2.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| di cui: | ||||||||||||
| - impegni a erogare fondi | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| - garanzie finanziarie rilasciate | - | X | X | X | X | - | X | X | X | X | ||
| 3. Titoli di debito | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | 21.165 | 9.875 | - | 8.761 | 30 | 8.735 | ||
| 3.1 Strutturati | 21.725 | 91 | 21.218 | 31 | X | 9.875 | - | 8.761 | 30 | X | ||
| 3.2 Altri | - | - | - | - | X | - | - | - | - | X | ||
| Totale | 21.731 | 91 | 21.223 | 31 | 21.170 | 9.880 | - | 8.765 | 30 | 8.739 | ||
(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.
La Banca ha classificato nei Debiti verso clientela il piano di Co-Investimenti LECOIP 3.0 per rapporti di lavoro cessati anzitempo di dipendenti di società del Gruppo e le polizze vita collegate ad iniziative sociali, che la Banca gestisce sulla base del fair value.
La sottovoce 3.1 Titoli di debito – Strutturati accoglie i certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto). Questi, se emessi successivamente al 1° gennaio 2020, sono classificati tra le Passività finanziarie designate al fair value (c.d. Fair Value Option), a seguito dell'implementazione in Banca di un modello di business improntato a logiche di banking book con l'obiettivo di generare una raccolta stabile.
I certificates rappresentativi di Passività finanziarie designate al fair value rilevano le relative variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Nell'esercizio le variazioni del proprio merito creditizio sono risultate negative per 119 milioni.
Intesa Sanpaolo non ha in essere passività subordinate classificate nella voce Passività finanziarie designate al fair value.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Fair value | Valore nozionale |
Fair value | Valore nozionale |
|||||
| Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2023 | Livello 1 | Livello 2 | Livello 3 | 31.12.2022 | |
| A) Derivati finanziari | - | 4.336 | - | 214.932 | - | 4.652 | - | 183.791 |
| 1) Fair value | - | 4.140 | - | 201.528 | - | 4.399 | - | 170.384 |
| 2) Flussi finanziari | - | 196 | - | 13.404 | - | 253 | - | 13.407 |
| 3) Investimenti esteri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 1) Fair value | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2) Flussi finanziari | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | - | 4.336 | - | 214.932 | - | 4.652 | - | 183.791 |
Il fair value lordo negativo delle passività in Derivati di copertura poste in essere con il compensatore legale LCH Ltd. soddisfacendo i requisiti previsti per la compensazione contabile tra saldi lordi positivi e negativi ai sensi dello IAS 32 paragrafo 42 - è stato oggetto di compensazione con rappresentazione del fair value netto tra le Passività finanziarie di negoziazione.
Il fair value negativo complessivo dei derivati di copertura al lordo delle compensazioni in bilancio si attesterebbe a 11.438 milioni (di cui 10.668 milioni a copertura di fair value e 770 milioni a copertura di flussi finanziari).
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Tipo di copertura | Fair Value Specifica |
Generica | Flussi finanziari |
Investim. esteri |
||||||
| titoli di debito e tassi di interesse |
titoli di capitale e indici azionari |
valute e oro |
credito | merci | altri | Specifica | Generica | |||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
565 | - | 33 | - | X | X | X | - | X | X |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
802 | X | 175 | - | X | X | X | - | X | X |
| 3. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 470 | X | 78 | X |
| 4. Altre operazioni | - | - | - | - | - | - | X | - | X | - |
| Totale attività | 1.367 | - | 208 | - | - | - | 470 | - | 78 | - |
| 1. Passività finanziarie | 123 | X | 614 | - | - | - | X | 70 | X | X |
| 2. Portafoglio | X | X | X | X | X | X | 1.357 | X | 49 | X |
| Totale passività | 123 | - | 614 | - | - | - | 1.357 | 70 | 49 | - |
| 1. Transazioni attese | X | X | X | X | X | X | X | - | X | X |
| 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie | X | X | X | X | X | X | - | X | - | - |
Nella tabella è indicato il fair value negativo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata.
Considerando i valori al lordo della compensazione in bilancio, si conferma la prevalenza di contratti derivati utilizzati nella copertura generica di fair value di passività rappresentate da poste a vista nonché di contratti derivati di copertura specifica delle passività emesse e dei titoli di debito dell'attivo. La copertura dei flussi finanziari si riferisce a raccolta in titoli in circolazione a tasso variabile e, in particolare, quella generica nella misura in cui è utilizzata per finanziare impieghi a tasso fisso.
Nota Integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie | - | - |
| 2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie | -3.907 | -7.962 |
| Totale | -3.907 | -7.962 |
Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione la Banca si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione carve-out.
Il minor saldo negativo rispetto al 31 dicembre 2022 dell'adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica dal rischio tasso è conseguente alla riduzione dei tassi d'interesse intervenuta negli ultimi mesi del 2023.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 10 dell'Attivo.
Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 11 dell'Attivo.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Voci | |
| Partite in corso di lavorazione | 4.476 |
| Debiti verso fornitori | 1.298 |
| Partite verso l'Erario | 1.296 |
| Somme a disposizione di terzi | 318 |
| Debiti verso enti previdenziali | 237 |
| Ratei e risconti non ricondotti | 231 |
| Debiti verso società del Gruppo per consolidato fiscale | 141 |
| Somme da erogare al personale | 109 |
| Altre partite | 839 |
| TOTALE 31.12.2023 |
8.945 |
| TOTALE 31.12.2022 |
7.608 |
Come previsto dal paragrafo 116 a) dell'IFRS 15, si segnala che le passività derivanti da contratti con clienti, incluse nella sottovoce Ratei e risconti non ricondotti, sono pari a 118 milioni, mentre a fine 2022 ammontavano a 111 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| A. Esistenze iniziali | 797 | 1.027 |
| B. Aumenti | 61 | 111 |
| B.1 Accantonamenti dell'esercizio | 28 | 17 |
| B.2 Altre variazioni | 33 | 94 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | 2 |
| C. Diminuzioni | -141 | -341 |
| C.1 Liquidazioni effettuate | -94 | -94 |
| C.2 Altre variazioni | -47 | -247 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | -2 |
| D. Rimanenze finali | 717 | 797 |
| Totale | 717 | 797 |
La sottovoce C.1 si riferisce agli utilizzi del fondo nell'esercizio.
Per maggiori informazioni sulle risultanze dei conteggi attuariali si rimanda alla successiva Sezione 10.5 – Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita.
Il valore attuale del trattamento di fine rapporto, che è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati, è pari, a dicembre 2023, a 717 milioni, mentre a fine 2022 ammontava a 797 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| 1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate | 407 | 425 |
| 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate | - | - |
| 3. Fondi di quiescenza aziendali | 76 | 125 |
| 4. Altri fondi per rischi ed oneri | 2.797 | 3.117 |
| 4.1 controversie legali e fiscali | 663 | 757 |
| 4.2 oneri per il personale | 1.772 | 1.952 |
| 4.3 altri | 362 | 408 |
| Totale | 3.280 | 3.667 |
Non vi sono fattispecie riconducibili alla voce 2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate. Il contenuto della voce 4. Altri fondi per rischi ed oneri è illustrato al successivo punto 10.6.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate |
Fondi di quiescenza |
Altri fondi per rischi ed oneri |
Totale | |
| A. Esistenze iniziali | - | 125 | 3.117 | 3.242 |
| B. Aumenti | - | 10 | 930 | 940 |
| B.1 Accantonamento dell'esercizio | - | 3 | 822 | 825 |
| B.2 Variazioni dovute al passare del tempo | - | 5 | 50 | 55 |
| B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | 5 | 5 |
| B.4 Altre variazioni | - | 2 | 53 | 55 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | 36 | 36 |
| C. Diminuzioni | - | -59 | -1.250 | -1.309 |
| C.1 Utilizzo nell'esercizio | - | -37 | -1.242 | -1.279 |
| C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto | - | - | -5 | -5 |
| C.3 Altre variazioni | - | -22 | -3 | -25 |
| - di cui operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - |
| D. Rimanenze finali | - | 76 | 2.797 | 2.873 |
Come specificato nel commento alla precedente tabella, non vi sono fattispecie riconducibili alla voce Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate.
Negli Altri fondi per rischi ed oneri sono inclusi accantonamenti netti a voce 170 lettera b) di Conto economico per 64 milioni e per il residuo, accantonamenti netti ad altre voci di Conto economico.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
|||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Totale | |
| 1. Impegni a erogare fondi | 48 | 37 | 28 | - | 113 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 22 | 49 | 223 | - | 294 |
| Totale | 70 | 86 | 251 | - | 407 |
Al 31 dicembre 2023 non risultano fondi su altri impegni e garanzie rilasciate.

Con riferimento ai fondi a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da un Attuario indipendente, con l'utilizzo del "metodo della proiezione unitaria del credito" (Project Unit Credit Method), come evidenziato in dettaglio nella parte A – Politiche contabili. La passività è iscritta in bilancio al netto delle eventuali attività a servizio del piano e, gli utili e le perdite attuariali calcolati nel processo di valutazione dei piani sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva e, quindi, nel patrimonio netto.
I fondi di previdenza complementare a prestazione definita, nei quali Intesa Sanpaolo S.p.A. risulta coobbligata, si possono distinguere in:
I fondi interni includono:
– tre piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra, relativi alle filiali ex Cariplo, ex Banca Commerciale Italiana ed ex Banco Ambrosiano Veneto: i fondi pensione privati sono stati costituiti dai datori di lavoro britannici per integrare il livello della pensione statale, storicamente molto bassa. Le filiali londinesi di Cariplo, Banca Commerciale Italiana e Banco Ambrosiano Veneto costituirono fondi a benefici definiti per i propri dipendenti al momento della loro apertura, sotto forma di Trusts retti dalla legislazione inglese e amministrati da un Board di Trustees, nominati in parte dal datore di lavoro ed in parte dagli iscritti. Tali fondi sono operativi per i dipendenti assunti sino alla fine del 1999 per Banco Ambrosiano Veneto e Cariplo e, fino alla fine del 2000, per Banca Commerciale Italiana. In linea generale tutti i fondi garantiscono una pensione pagabile al compimento del 65° anno di età e il beneficio è determinato, con regole distinte per i diversi fondi, sulla base dello stipendio lordo annuale percepito durante l'ultimo anno di servizio.
I fondi esterni includono:

dipendente ed in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario Sanpaolo di Torino, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2019; personale in quiescenza proveniente dalla Cassa di Previdenza del Personale della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, confluito nel Fondo in argomento il 1° luglio 2019; personale dipendente e in quiescenza già iscritto ai Fondi interni ex UBI Banca - nel cui ambito si distinguono i Fondi relativi ad ex Centrobanca (già Fondo di previdenza integrativo per il personale della società Centrobanca – ex Banca Centrale di Credito Popolare S.p.A.), ad ex Banca Regionale Europea (già Fondo per il personale della Banca Regionale Europea, proveniente dalla ex Banca del Monte di Lombardia e dalla ex Cassa di Risparmio di Cuneo), ad ex Carime (già Fondo della ex Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, Fondo della ex Cassa di Risparmio di Puglia, Fondo della ex Cassa di Risparmio Salernitana) e ad ex Banca Adriatica (già Fondo di quiescenza del personale ramo credito ex Cassa di Risparmio di Macerata S.p.A., Fondo di quiescenza del personale della ex Banca Ca.Ri.Ma. passati alla Se.Ri.Ma - ora Equitalia Servizi di Riscossione S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ex Mediocredito Fondiario Centro Italia S.p.A., Fondo di quiescenza del personale ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro, Fondo di quiescenza del personale della ex Cassa di Risparmio di Jesi, Fondo di quiescenza del personale del ramo esattoriale ex Cassa di Risparmio di Pesaro S.p.A. passati alla ex SE.RI.T. S.p.A.) - confluiti nel Fondo in argomento il 1° luglio 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione dell'ex Gruppo UBI Banca della ex Banca Popolare di Bergamo e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale in quiescenza già iscritto al Fondo Pensione per il Personale della ex Banca Popolare di Ancona e delle società controllate, confluito nel Fondo in argomento il 1° settembre 2022; personale dipendente e in quiescenza già iscritto all'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze, confluito nel Fondo in argomento il 1° gennaio 2023.
È necessario precisare che lo statuto prevede il ripianamento immediato, da parte delle Banche coobbligate, qualora le sezioni del Fondo presentino un disavanzo tecnico determinato secondo la metodologia civilistica (salvo diverse previsioni contenute negli Accordi sindacali). Gli eventuali esborsi da effettuarsi nel prossimo esercizio (ripianamento disavanzo tecnico previsto dallo statuto del Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo) saranno determinati nel momento dell'approvazione del bilancio del Fondo stesso, che avverrà nel prossimo mese di maggio;
In data 5 dicembre 2017 Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione della Cassa di Previdenza Integrativa per il Personale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nell'ex Fondo di Previdenza Complementare per il Personale del Banco di Napoli (oggi, come precedentemente riferito, "Fondo pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo"). Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata a partire dal secondo semestre del 2018. Le adesioni pervenute hanno determinato nel tempo una flessione dell'obbligazione, che, nel corrente esercizio, ammonta a circa 1 milione, fronteggiata in parte dal patrimonio del Fondo, in parte attraverso l'utilizzo dei Fondi appositamente costituiti presso la Banca, in forza della garanzia prestata.
In data 9 giugno 2022, Intesa Sanpaolo S.p.A., anche in qualità di Capogruppo, ha sottoscritto un accordo con le Organizzazioni Sindacali, in qualità di Fonti Istitutive, per l'integrazione, a partire dal 1° gennaio 2023, dei trattamenti pensionistici del Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze nel Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo, il quale provvede, a partire da tale data, ad assicurare agli iscritti il trattamento previdenziale a prestazione definita previsto dai Regolamenti degli stessi. Tale accordo ha previsto anche la formulazione agli iscritti di un'offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa, che si è concretizzata nel corso dell'ultimo quadrimestre 2022: le adesioni pervenute hanno determinato una flessione dell'obbligazione di circa 370 milioni. In data 1° gennaio 2023, l'ex Fondo di Previdenza della Cassa di Risparmio di Firenze ha trasferito al Fondo Pensione a Prestazione definita del Gruppo Intesa Sanpaolo la dotazione patrimoniale residuata dopo gli utilizzi determinati dalla citata adesione alle offerte (9 milioni).
Con riferimento alle politiche di investimento e di gestione integrata dei rischi, da parte dei Fondi viene verificato il grado di copertura e le possibili evoluzioni in diversi scenari. Allo scopo vengono studiate diverse configurazioni di universi investibili e di mix e allocazione di portafoglio, al fine di rispondere nel modo più adeguato possibile agli obiettivi previdenziali e reddituali.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Passività del piano pensionistico obbligazioni a benefici definiti |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|
| Esistenze iniziali | 797 | 103 | 1.004 | 1.027 | 258 | 1.602 |
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | 3 | 2 | 1 | 13 | 2 | 2 |
| Costo previdenziale per prestazioni di lavoro passate | - | - | - | - | - | 1 |
| Interessi passivi | 25 | 5 | 32 | 4 | 3 | 16 |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi finanziarie | - | - | - | - | - | - |
| Perdite attuariali rilevate per variazioni ipotesi demografiche | - | - | 21 | 1 | - | 17 |
| Perdite attuariali basate sull'esperienza passata | - | 2 | - | 69 | 5 | 44 |
| Differenze positive di cambio | - | 2 | - | - | - | 2 |
| Aumenti - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | 2 | - | - |
| Contributi dei partecipanti al piano | X | - | - | X | - | - |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi finanziarie | -17 | -17 | -31 | -199 | -72 | -215 |
| Utili attuariali rilevati per variazioni ipotesi demografiche | - | - | - | - | -1 | - |
| Utili attuariali basati sull'esperienza passata | -8 | - | -2 | - | - | - |
| Differenze negative di cambio | - | - | -1 | - | -10 | - |
| Indennità pagate | -94 | -3 | -100 | -94 | -10 | -118 |
| Diminuzioni - operazioni di aggregazioni aziendali | - | - | - | -2 | - | - |
| Effetto riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
| Effetto estinzione del fondo | X | - | - | X | -34 | -375 |
| Altre variazioni in aumento | 33 | - | 1 | 22 | - | 41 |
| Altre variazioni in diminuzione | -22 | - | - | -46 | -38 | -13 |
| Rimanenze finali | 717 | 94 | 925 | 797 | 103 | 1.004 |
| Passività del piano pensionistico obbligazioni a benefici definiti |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|||
| Piani non finanziati | 717 | - | - | 797 | - | - | ||
| Piani finanziati parzialmente | - | - | - | - | - | - | ||
| Piani finanziati pienamente | - | 94 | 925 | - | 103 | 1.004 |
Gli utili attuariali per variazioni di ipotesi finanziarie sono dovuti principalmente alla flessione del tasso di inflazione. Sulla base delle risultanze dei conteggi attuariali, il valore attuale delle obbligazioni a benefici definiti, escluso il TFR, risulta così suddiviso:
Piani interni
– come sopra riportato le rimanenze finali si riferiscono a piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra, interamente a carico di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Piani esterni
Nelle tabelle successive sono riportate la movimentazione delle attività a servizio del piano presenti per alcuni fondi a benefici definiti e la composizione delle stesse.
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||
| Piani interni |
Piani esterni |
Piani interni |
Piani esterni |
|||
| Esistenze iniziali | 137 | 927 | 168 | 1.479 | ||
| Rendimento delle attività al netto degli interessi | -22 | 35 | -28 | -113 | ||
| Interessi attivi | 4 | 28 | 3 | 13 | ||
| Differenze positive di cambio | 3 | - | - | 1 | ||
| Aumenti- operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | ||
| Contributi versati dal datore di lavoro | 3 | 34 | 9 | 8 | ||
| Contributi versati dai partecipanti al piano | - | - | - | - | ||
| Differenze negative di cambio | - | -1 | -9 | - | ||
| Diminuzioni- operazioni di aggregazione aziendale | - | - | - | - | ||
| Indennità pagate | -3 | -100 | -6 | -118 | ||
| Effetto riduzione del fondo | - | - | - | - | ||
| Effetto estinzione del fondo | - | - | - | -375 | ||
| Altre variazioni | 2 | 5 | - | 32 | ||
| Rimanenze finali | 124 | 928 | 137 | 927 |
Le rimanenze finali dei piani interni si riferiscono a piani a benefici definiti in essere presso la filiale di Londra.
Le rimanenze finali dei piani esterni sono così ripartite:
– 546 milioni relativi al Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo;
– 363 milioni relativi al Fondo pensione per il personale Cariplo;
– 19 milioni relativi ai piani a benefici definiti in essere presso la filiale di New York.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative |
31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | |
| Strumenti di capitale | - | - | 269 | 29,0 | - | - | 269 | 29,0 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | 240 | - | 254 | ||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 65 | 7,0 | - | - | 80 | 8,7 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | 17 | - | 21 | ||||
| Titoli di debito | 121 | 97,6 | 257 | 27,7 | 126 | 92,0 | 285 | 30,7 |
| - di cui livello 1 di fair value | 121 | 257 | 126 | 285 | ||||
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari | - | - | 253 | 27,3 | 8 | 5,9 | 278 | 30,0 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| Altre attività | 3 | 2,4 | 84 | 9,0 | 3 | 2,1 | 15 | 1,6 |
| - di cui livello 1 di fair value | - | - | - | - | ||||
| TOTALE | 124 | 100,0 | 928 | 100,0 | 137 | 100,0 | 927 | 100,0 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: informazioni integrative | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Piani interni |
% | Piani esterni |
% | Piani interni |
% | Piani esterni |
% | |
| Strumenti di capitale | - | - | 269 | 29,0 | - | - | 269 | 29,0 |
| - di cui società finanziarie | - | 59 | - | 51 | ||||
| - di cui società non finanziarie | - | 210 | - | 218 | ||||
| Fondi comuni di investimento | - | - | 65 | 7,0 | - | - | 80 | 8,7 |
| Titoli di debito | 121 | 97,6 | 257 | 27,7 | 126 | 92,0 | 285 | 30,7 |
| Titoli di stato | 81 | 163 | 89 | 203 | ||||
| - di cui rating investment grade | 81 | 163 | 89 | 203 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | - | - | - | ||||
| Società finanziarie | 40 | 47 | 37 | 28 | ||||
| - di cui rating investment grade | 40 | 46 | 37 | 24 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 1 | - | 4 | ||||
| Società non finanziarie | - | 47 | - | 54 | ||||
| - di cui rating investment grade | - | 40 | - | 48 | ||||
| - di cui rating speculative grade | - | 7 | - | 6 | ||||
| Immobili e partecipazioni in società immobiliari | - | - | 253 | 27,3 | 8 | 5,9 | 278 | 30,0 |
| Gestioni assicurative | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Altre attività | 3 | 2,4 | 84 | 9,0 | 3 | 2,1 | 15 | 1,6 |
| TOTALE ATTIVITA' | 124 | 100,0 | 928 | 100,0 | 137 | 100,0 | 927 | 100,0 |
La differenza tra le passività nette a benefici definiti (cfr. precedente informativa 10.5, punto 2) e le attività al servizio del piano (cfr. precedente informativa 10.5, punto 3) trova rilevazione contabile nei fondi di quiescenza aziendali. Ai piani interni è applicato l'effetto della limitazione del massimale di attività, determinato ai sensi dell'IFRIC 14, pari a 30 milioni al 31 dicembre 2023.
Nella tabella che segue sono riportate le ipotesi attuariali ed i tassi di riferimento utilizzati dai diversi fondi.
| Ipotesi attuariali | Tasso di sconto |
31.12.2023 Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
Tasso di sconto |
31.12.2022 Tasso di rendimento atteso |
Tasso atteso di incrementi retributivi (a) |
Tasso annuo di inflazione |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TFR | 3,2% | X | 2,8% | 2,1% | 3,3% | X | 3,4% | 2,7% |
| PIANI INTERNI | 5,3% | 0,0% | 2,9% | 2,9% | 4,4% | 0,0% | 2,9% | 2,9% |
| PIANI ESTERNI | 3,8% | 5,1% | 3,2% | 2,4% | 3,7% | 4,9% | 3,5% | 2,9% |
| (a) Al netto degli sviluppi di carriera |
Il tasso di sconto dei piani esterni per l'esercizio 2023 è del 5% per la filiale di New York (per l'esercizio 2022 era del 4,8%) e varia tra 3,1% e 3,4% per i Fondi Italia (il range era compreso tra 3,3% e 3,4% nell'esercizio 2022).
Il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA ponderata in base al rapporto tra i pagamenti e gli anticipi riferiti a ciascuna scadenza da un lato, e l'ammontare complessivo dei pagamenti e degli anticipi che devono essere sostenuti fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione dall'altro. In particolare, nel caso di piani a benefici definiti, il tasso utilizzato corrisponde al tasso medio che riflette i parametri di mercato cui si riferisce il piano. La curva Eur Composite AA è ricavata giornalmente tramite l'information provider di Bloomberg e fa riferimento ad un paniere di titoli emessi da emittenti corporate "investment grade" compresi nella classe "AA" di rating residenti nell'area euro e appartenenti a diversi settori.
Analogamente il Gruppo Intesa Sanpaolo utilizza prevalentemente come tasso di inflazione la curva europea dei tassi Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap ponderata in base al rapporto tra l'importo pagato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare fino all'estinzione finale dell'intera obbligazione.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Analisi di sensitivity | 31.12.2023 | ||||||||
| TFR | PIANI INTERNI | PIANI ESTERNI | |||||||
| +100 pb | -100 pb | +100 pb | -100 pb | +100 pb | -100 pb | ||||
| Tasso di attualizzazione | 668 | 773 | 79 | 113 | 857 | 1.004 | |||
| Tasso di incrementi retributivi | 717 | 717 | 105 | 85 | 934 | 917 | |||
| Tasso di inflazione | 751 | 685 | 100 | 89 | 989 | 870 |
L'analisi di sensitivity sul tasso di rendimento atteso non viene effettuata in quanto non ha effetti sul calcolo delle passività.
L'analisi di sensitivity è stata effettuata sulle passività nette a benefici definiti di cui alla precedente informativa 10.5, punto 2. I dati esposti, in valore assoluto, indicano quale sarebbe l'ammontare delle passività nette a benefici definiti in presenza di una variazione di +/-100 punti base di tasso.
La duration media dell'obbligazione a benefici definiti è pari a 9,54 anni per i fondi pensione e 7,55 anni per il TFR.
Nella Banca sono presenti i seguenti piani a benefici definiti, relativi a più datori di lavoro:
Il Fondo Pensione a Prestazione Definita del Gruppo Intesa Sanpaolo è un piano a benefici definiti che condivide i rischi tra diverse Società del Gruppo. Tali Società rilasciano, per i propri dipendenti e pensionati iscritti, garanzia solidale nei confronti degli enti previdenziali in argomento.
La passività in capo ad ogni Società coobbligata viene determinata da un Attuario Indipendente attraverso il metodo della "proiezione unitaria del credito" ed è iscritta in bilancio al netto delle attività a servizio del piano. Analogamente, il current service cost, che rappresenta il valore attuale medio alla data della valutazione delle prestazioni maturate dai lavoratori in servizio nel corso dell'esercizio, viene calcolato per ogni Società dal medesimo Attuario.
Ogni Società coobbligata riporta nella presente sezione, per ogni tabella, i dati delle passività/attività complessivi dei Fondi per i quali risulta coobbligata, evidenziando in calce alle medesime tabelle, le quote di passività/attività di propria competenza.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci/Componenti | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Altri fondi | ||
| 1. controversie legali e fiscali | 663 | 757 |
| 2. oneri per il personale | 1.772 | 1.952 |
| oneri per iniziative di incentivazione all'esodo | 905 | 1.250 |
| premi per anzianità ai dipendenti | 87 | 90 |
| altri oneri diversi del personale | 780 | 612 |
| 3. altri rischi e oneri | 362 | 408 |
| Totale | 2.797 | 3.117 |
Gli Altri fondi sono distinti in:
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non è presente.
Nota Integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo
Al 31 dicembre 2023, la Banca detiene in portafoglio 25.946.143 azioni proprie interamente liberate. Le azioni proprie sono prive di valore nominale e rappresentano lo 0,14% del capitale sociale. Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda al successivo punto 12.3.
| Voci/Tipologie | Ordinarie |
|---|---|
| A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio | 18.988.803.160 |
| - interamente liberate | 18.988.803.160 |
| - non interamente liberate | - |
| A.1 Azioni proprie (-) | -23.892.236 |
| A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali | 18.964.910.924 |
| B. Aumenti | 18.146.640 |
| B.1 Nuove emissioni | - |
| - a pagamento: | - |
| - operazioni di aggregazioni di imprese | - |
| - conversione di obbligazioni | - |
| - esercizio di warrant | - |
| - altre | - |
| - a titolo gratuito: | - |
| - a favore dei dipendenti | - |
| - a favore degli amministratori | - |
| - altre | - |
| B.2 Vendita di azioni proprie | 18.146.640 |
| B.3 Altre variazioni | - |
| C. Diminuzioni | -726.204.718 |
| C.1 Annullamento | -706.004.171 |
| C.2 Acquisto di azioni proprie | -20.200.547 |
| C.3 Operazioni di cessione di imprese | - |
| C.4 Altre variazioni | - |
| D. Azioni in circolazione: rimanenze finali | 18.256.852.846 |
| D.1 Azioni proprie (+) | 25.946.143 |
| D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio | 18.282.798.989 |
| - interamente liberate | 18.282.798.989 |
| - non interamente liberate | - |
Si evidenzia che nel corso dell'esercizio 2023, il capitale è stato interessato dall'annullamento di 706.004.171 azioni ordinarie a seguito dell'acquisto di azioni proprie nel periodo dal 13 febbraio al 4 aprile 2023 in esecuzione del programma di buy back comunicato al mercato il 6 febbraio 2023. Nel periodo indicato sono state acquistate complessivamente 706.004.171 azioni prive del valore nominale, pari a circa il 3,72% del capitale sociale ante annullamento, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4079, per un controvalore totale di 1.699.999.999. L'annullamento delle azioni ha avuto luogo il 2 maggio; quale effetto degli annullamenti, il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro.
La voce "Acquisto di azioni proprie" include gli acquisti a servizio del piano di incentivazione gratuita destinato al personale. Il programma è stato avviato l'11 settembre 2023 e si è concluso il 13 settembre 2023 e ha comportato l'acquisto di 20.200.547 azioni ordinarie della Banca a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4683 euro per un controvalore di 49.861.766,11 euro. Gli acquisti sono stati effettuati in osservanza delle disposizioni di cui agli articoli 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e nei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 28 aprile 2023.
Al 31 dicembre 2023, il capitale sociale della Banca è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 18.282.798.989 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Il capitale risulta interamente versato e liberato.
Sulle azioni della Banca non vi sono né privilegi né pegni e, per quanto riguarda i vincoli alla distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l'origine e con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell'art. 2427 comma 1, n. 7 bis C.C. riporto al punto 12.4.
Nel contesto delle scritture effettuate in base all'IFRS 3 in relazione all'operazione di aggregazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI, perfezionatasi in data 1° gennaio 2007, si è generata una riserva che al 31 dicembre 2023 ammonta a 23.734 milioni, pari alla differenza del costo di acquisizione del Gruppo Sanpaolo IMI ed il valore nominale delle azioni emesse al servizio dell'operazione di scambio. Nel Bilancio 2007 essa è stata classificata tra i sovrapprezzi di emissione, in base a pareri espressi da qualificati giuristi. Si procederà a riclassificare diversamente questa riserva qualora disposizioni di Legge o delle Autorità di Vigilanza dovessero indicare una diversa soluzione.
Per completezza si evidenzia che nel corso dell'esercizio, la riserva sovrapprezzo è stata oggetto delle seguenti variazioni:
Le riserve ammontano a 4.807 milioni ed includono: la riserva legale, la riserva straordinaria, le riserve da concentrazione (L. 30 luglio 1990, art. 7, comma 3, n. 218 e L. 30 luglio 1990, art. 7, n. 218) e le altre riserve. La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite la destinazione obbligatoria di un ventesimo dell'utile. Le riserve da concentrazione ex L. 30 luglio 1990 n. 218 sono state costituite in occasione di operazioni di riorganizzazione o concentrazione effettuate ai sensi della citata legge.
Le altre riserve comprendono le riserve di pertinenza delle filiali estere ed altre riserve costituite nel passato a fronte di specifiche disposizioni normative.
Le riserve da valutazione ammontano a 175 milioni ed includono le riserve delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari, le passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) e le rivalutazioni delle passività (attività) nette per piani a benefici definiti, nonché le riserve derivanti da leggi speciali di rivalutazione e dalla rivalutazione degli immobili e del patrimonio artistico.
Si evidenzia che, nel corso dell'esercizio 2023, le riserve sono state oggetto delle seguenti movimentazioni:
| Importo al 31.12.2023 |
Quota capitale |
Quota utili |
Quota in sospensione d'imposta |
Possibilità di utilizzazione (a) |
(milioni di euro) Riepilogo utilizzi effettuati negli ultimi tre esercizi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Patrimonio netto | ||||||
| – Capitale sociale | 10.369 | 7.824 | 759 | 1.786 | - | - |
| – Strumenti di capitale | 7.925 | 7.967 | -42 | - | - | - |
| – Sovraprezzi di emissione (b) | 28.162 | 13.039 | 11.454 | 3.669 | A, B, C | 394 |
| – Riserva legale | 2.125 | 520 | 1.605 | - | A(1), B, C(1) | - |
| – Riserva straordinaria | 3.137 | 320 | 2.817 | - | A, B, C | 1.932 |
| – Riserva da concentrazione (L. 30/07/1990) n. 218, art. 7 c.3) | 302 | - | - | 302 | A, B(2), C(3) | - |
| – Riserva da concentrazione (L. 30/07/1990) n. 218, art. 7 c.2) | 366 | - | - | 366 | A, B(2), C(3) | - |
| – Altre riserve di cui: | ||||||
| Riserva di legge Filiali Estere | 13 | - | 13 | - | A, B, C | - |
| Riserva contribuzione piani di incentivazione LECOIP 3.0 / PSP | 237 | 232 | 5 | - | A | - |
| Riserva IFRS 2 per piano incentivazione del personale | 58 | 58 | - | - | A | - |
| Riserva su strumenti di capitale AT1 | -1.849 | - | -1.849 | - | - | - |
| Riserva in sospensione di imposta ex UBI Banca | 421 | - | - | 421 | A, B,C | - |
| Riserva utili indisponibili ex art.6 del D. Lgs. 38/2005 | 575 | - | 575 | - | B | - |
| Riserva piani di stock option | 42 | - | 42 | - | A | - |
| Riserve: altre | -620 | - | -624 | 4 | - | - |
| – Riserve da valutazione: | ||||||
| Riserva di rivalutazione (L. 2/12/1975, n. 576) | 4 | - | - | 4 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 19/3/1983) | 146 | - | - | 146 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 29/12/1990, n. 408) | 9 | - | - | 9 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 30/12/1991, n. 413) | 380 | - | - | 380 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva di rivalutazione (L. 22/11/2000, n. 342) | 460 | - | - | 460 | A, B(2), C(3) | - |
| Riserva da valutazione FVOCI | -1.952 | - | -1.952 | - | - | - |
| Riserva da valutazione attività materiali e immateriali | 1.758 | - | 1.758 | - | (4) | - |
| Riserva da valutazione CFH | -318 | - | -318 | - | - | - |
| Riserva da valutazione piani a benefici definiti | -187 | - | -187 | - | - | - |
| Riserva da valutazione Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico |
-125 | - | -125 | - | - | - |
| – Azioni proprie | -61 | -61 | - | - | - | - |
| – Acconti su dividendi | -2.629 | - | -2.629 | - | - | - |
| Totale Capitale e Riserve | 48.748 | 29.899 | 11.302 | 7.547 | (5) | - |
| Quota non distribuibile (c) | 7.799 | - | - | - | - | - |
(a) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci.
(b) La riserva ha origine per 23.734 milioni dall'operazione di fusione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI per effetto dell'applicazione del Principio contabile IFRS 3 relativo alle operazioni di aggregazione.
In attesa di un intervento legislativo in merito alla qualificazione della riserva iscritta in applicazione del citato principio contabile, questa è considerata indisponibile sino a concorrenza dei valori di avviamento e intangibili iscritti in bilancio. Si evidenzia, limitatamente alla quota in sospensione di imposta, che in caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente. Inoltre, qualora la quota in sospensione di imposta venga distribuita ai soci, la stessa concorre a formare il reddito di impresa. La quota di utili in sospensione, pari a 3.669 milioni comprende 1.685 milioni relativi al riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili di taluni cespiti immobiliari operato ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, comma 948, della Legge n. 145/2018 e 1.473 milioni relativi al riallineamento dei valori fiscali del brand name e di altre attività immateriali ai maggiori valori contabili ai sensi dell'articolo 110, commi 8 e 8 bis del Decreto Legge 104/2020.
(c) La quota non distribuibile è principalmente riferibile alle riserve di rivalutazione, alle riserve da valutazione costituite in contropartita diretta della valutazione al fair value delle attività materiali, alla riserva costituita nell'ambito dei piani di incentivazione a lungo termine, a parte della riserva sovrapprezzo, alle altre riserve in sospensione di imposta, alla quota degli utili corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico dell'esercizio precedente, al netto del relativo onere fiscale, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value), ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, nonché alla quota della riserva legale corrispondente ad un quinto del capitale sociale ai sensi dell'art. 2430 del Codice Civile.
(1) Utilizzabile per aumento di capitale (A) e per la distribuzione ai soci (C) per la quota che supera un quinto del capitale sociale.
(2) In caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente.
(3) La riserva, qualora non venga imputata al capitale, può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'articolo 2445 del Codice Civile. Qualora venga distribuita ai soci concorre a formare il reddito imponibile della società.
(4) La riserva è indisponibile ai sensi dell'articolo 6 del Decreto Legislativo n. 38/2005.
(5) Per effetto dell'applicazione dell'articolo 47, comma 1, del TUIR, nella quota utili sono comprese riserve di utili per 4.208 milioni fiscalmente qualificate come riserve di capitale.
Le riserve da valutazione sono state ricomprese nell'ambito delle riserve di utili, stante che si tratta o di riserve destinate a confluire nel conto economico al momento del realizzo o estinzione delle corrispondenti attività o passività ovvero di riserve sostanzialmente assimilabili a riserve di utile.
Nel corso del 2023 Intesa Sanpaolo ha completato l'Offerta per il riacquisto del proprio prestito obbligazionario perpetuo emesso nel 2017 per un nominale complessivo originario di 750 milioni di euro. Alla scadenza dell'Offerta l'ammontare nominale di titoli esistenti validamente offerti per il riacquisto ammontava a 503.077.000 euro, pari a circa il 67,08% dell'importo nominale complessivo dei titoli esistenti in circolazione. Il riacquisto dei titoli esistenti è stato effettuato contemporaneamente all'emissione di un nuovo titolo obbligazionario perpetuo Additional Tier 1 a tasso fisso reset denominato in euro per un importo nominale complessivo di 1,25 miliardi di euro.
Nel corso del 2022 Intesa Sanpaolo aveva emesso un nuovo strumento di capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) di nominali 1 miliardo di euro con caratteristiche in linea con la normativa "CRD IV". Nel corso del 2021 Intesa Sanpaolo aveva inoltre rimborsato anticipatamente lo strumento di capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) emesso nel 2016 per nominali 1,25 miliardi di euro.
Nell'ambito dell'incorporazione di Unione di Banche Italiane S.p.A., è stato inoltre acquisito uno strumento di capitale aggiuntivo da nominali 400 milioni di euro che presenta caratteristiche in linea con la normativa "CRD IV". Tale titolo si è aggiunto ai quattro strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1) emessi nel 2020 di nominali 750 milioni di euro ciascuno. Si ricorda infine che nel 2017 era stato emesso un titolo per 1,25 miliardi di euro, destinato al mercato internazionale e che nel 2015 era stato emesso un titolo per 1 miliardo di dollari destinato al mercato americano e canadese. Anche questi titoli presentano caratteristiche in linea con la normativa "CRD IV".
Per completezza si segnala che talune delle predette emissioni di Strumenti di capitale – Additional Tier 1 – sono state oggetto di riacquisti nell'ambito dell'operatività della Banca sul mercato secondario di tali strumenti.
Ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 4 del Codice Civile, Intesa Sanpaolo ha distribuito un acconto dividendi sull'esercizio 2023 ad ognuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie che costituiscono il capitale sociale. L'importo complessivamente erogato è stato pari a 2.628.985.341,02 euro135, corrispondente ad un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria. Il relativo pagamento è avvenuto il 22 novembre 2023 (con stacco cedole il 20 novembre e record date il 21 novembre).
Relativamente alla destinazione del risultato d'esercizio si rinvia allo specifico capitolo del presente Bilancio.
135 Non ricomprende l'acconto dividendo sulle n. 25.956.343 azioni proprie detenute in portafoglio alla record date, pari ad euro 3.737.713,40.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate |
31.12.2022 | |||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisiti/e o originati/e |
|||
| 1. Impegni a erogare fondi | 287.044 | 12.899 | 708 | 1 | 300.652 | 309.238 |
| a) Banche Centrali | 1.161 | 20 | - | - | 1.181 | 1.189 |
| b) Amministrazioni pubbliche | 10.173 | 971 | 8 | - | 11.152 | 10.661 |
| c) Banche | 72.036 | 562 | 5 | - | 72.603 | 74.730 |
| d) Altre società finanziarie | 56.895 | 5.283 | 12 | - | 62.190 | 66.483 |
| e) Società non finanziarie | 139.489 | 5.758 | 657 | 1 | 145.905 | 147.115 |
| f) Famiglie | 7.290 | 305 | 26 | - | 7.621 | 9.060 |
| 2. Garanzie finanziarie rilasciate | 50.556 | 3.229 | 801 | - | 54.586 | 56.364 |
| a) Banche Centrali | - | - | - | - | - | - |
| b) Amministrazioni pubbliche | 367 | 3 | - | - | 370 | 327 |
| c) Banche | 11.162 | 81 | 1 | - | 11.244 | 12.895 |
| d) Altre società finanziarie | 2.475 | 297 | 2 | - | 2.774 | 2.752 |
| e) Società non finanziarie | 36.286 | 2.826 | 794 | - | 39.906 | 40.103 |
| f) Famiglie | 266 | 22 | 4 | - | 292 | 287 |
Tra gli Impegni a erogare fondi figurano gli impegni che possono dar luogo a rischi di credito soggetti alle regole di determinazione della perdita attesa secondo quanto previsto dall'IFRS 9, inclusi i margini revocabili disponibili su linee di credito concesse alla clientela e alle banche (per un importo complessivo pari a 218.866 milioni nel 2023).
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non è presente.
| Portafogli | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
|---|---|---|
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 1.717 | 2.058 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 16.667 | 8.963 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 199.984 | 181.150 |
| 4. Attività materiali | - | - |
| di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze | - | - |

| (milioni di euro) |
|---|
| 31.12.2023 |
| 361.098 |
| 361.098 |
| - |
| 347.575 |
| 347.575 |
| - |
| - |
| - |
| - |
| - |
| - |
| 665.627 |
| 56.560 |
| 609.067 |
| 659.292 |
| 183.562 |
| 574.575 |
La sottovoce 4. Altre operazioni è relativa alle attività di ricezione e raccolta ordini e di collocamento.
Si rinvia all'informativa presente nell'analoga sezione della Nota integrativa consolidata.
| Forme tecniche | Ammontare lordo delle attività finanziare (a) |
Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b) |
Ammontare netto delle attività finanziarie riportato in bilancio (c=a-b) |
Strumenti finanziari (d) |
Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio Depositi di contante ricevuti in garanzia (e) |
Ammontare netto 31.12.2023 (f=c-d-e) |
(milioni di euro) Ammontare netto 31.12.2022 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 1. Derivati | 92.315 | -63.337 | 28.978 | 18.405 | 9.600 | 973 | 1.113 |
| 2. Pronti contro termine | 25.882 | - | 25.882 | 25.732 | 16 | 134 | 594 |
| 3. Prestito titoli | - | - | - | - | - | - | - |
| 4. Altre | - | - | - | - | - | - | - |
| TOTALE 31.12.2023 |
118.197 | -63.337 | 54.860 | 44.137 | 9.616 | 1.107 | X |
| TOTALE 31.12.2022 |
143.031 | -81.574 | 61.457 | 45.424 | 14.326 | X | 1.707 |

(milioni di euro) Forme tecniche Ammontare lordo delle passività finanziarie (a) Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b) Ammontare netto delle passività finanziarie riportato in bilancio (c=ab) Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio Ammontare netto Ammontare netto 31.12.2023 31.12.2022 Strumenti finanziari (d) Depositi di contante posti a garanzia (e) (f=c-d-e) 1. Derivati 90.952 63.337 27.615 18.190 8.388 1.037 1.616 2. Pronti contro termine 36.042 - 36.042 35.871 1 170 337 3. Prestito titoli - - - - - - - 4. Altre - - - - - - - TOTALE 31.12.2023 126.994 63.337 63.657 54.061 8.389 1.207 X TOTALE 31.12.2022 127.452 81.574 45.878 37.092 6.833 X 1.953
Il principio IFRS 7, modificato nel corso del 2013, richiede di fornire specifica informativa circa gli strumenti finanziari che sono stati compensati nello Stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 o che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma vengono esposti nello Stato patrimoniale senza effettuare compensazioni in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o similari" che non rispettano tutti i criteri stabiliti dallo IAS 32, paragrafo 42.
Al riguardo, si segnala che Intesa Sanpaolo ha in essere accordi che soddisfano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42 per la compensazione in bilancio.
Per quanto riguarda gli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi, e da esporre nelle tabelle 5 e 6, si segnala che Intesa Sanpaolo utilizza accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie relative a derivati finanziari e creditizi, nonché delle operazioni di tipo SFT (Securities Financing Transactions). In particolare, sono presenti accordi tipo ISDA (per operazioni in derivati), GMRA (per pronti contro termine) e GMSLA (per prestito titoli).
Con riferimento alle operazioni di prestito titoli, nelle tabelle 5 e 6 occorre riportare esclusivamente le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto si tratta dell'unica tipologia di operazioni che trova rappresentazione nello Stato patrimoniale. Intesa Sanpaolo non ha in essere al 31 dicembre 2023 operazioni della specie.
Ai fini della compilazione delle tabelle e in linea con quanto previsto dall'IFRS 7 e dalle disposizioni che regolano il bilancio delle banche, si segnala che:
Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione indicata nella colonna (c).
In base alle modalità di compilazione sopra descritte, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e le relative garanzie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) Ammontare netto.
Si segnala il servizio bancario accessorio di prestito titoli offerto da Intesa Sanpaolo alla clientela (persone fisiche, persone giuridiche ed enti commerciali). Il contratto prevede il trasferimento della proprietà esclusivamente di titoli di debito di Stato e titoli di capitale con l'obbligo per Intesa Sanpaolo di restituirli, a fronte di un corrispettivo a titolo di remunerazione per la disponibilità degli stessi. L'operatività non ha finalità speculative.
Al 31 dicembre 2023, il collateral dell'operatività è pari a 26 milioni.
Intesa Sanpaolo non presenta attività a controllo congiunto.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Titoli di debito |
Finanziamenti | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: |
169 | 48 | - | 217 | 41 |
| 1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 154 | 6 | - | 160 | 4 |
| 1.2 Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 15 | 42 | - | 57 | 37 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
1.031 | 87 | X | 1.118 | 564 |
| 3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: | 1.500 | 18.781 | X | 20.281 | 9.278 |
| 3.1 Crediti verso banche | 28 | 4.512 | X | 4.540 | 911 |
| 3.2 Crediti verso clientela | 1.472 | 14.269 | X | 15.741 | 8.367 |
| 4. Derivati di copertura | X | X | 2.606 | 2.606 | -558 |
| 5. Altre attività | X | X | 764 | 764 | 249 |
| 6. Passività finanziarie | X | X | X | 1 | 791 |
| Totale | 2.700 | 18.916 | 3.370 | 24.987 | 10.365 |
| di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired | 1 | 428 | - | 429 | 392 |
| di cui: interessi attivi su leasing finanziario | X | 387 | X | 387 | 308 |
Gli interessi attivi includono anche gli interessi su titoli di debito utilizzati in operazioni pronti contro termine.
Gli interessi attivi su attività finanziarie impaired sono per la quasi totalità riferibili a crediti verso clientela e includono anche gli interessi dovuti al trascorrere del tempo, pari a 165 milioni (c.d. time value).
Nella voce Derivati di copertura figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi attivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce Passività finanziarie sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di raccolta con tassi negativi. In tale ambito, nell'esercizio precedente erano stati rilevati interessi attivi, su base complessiva, su operazioni di finanziamento TLTRO per 592 milioni. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto rappresentato nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa al paragrafo "Operazioni di finanziamento TLTRO III".
Si evidenzia infine che nella voce Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, sottovoce Crediti verso banche, sono ricompresi gli interessi sui crediti a vista verso banche e banche centrali classificati nello Stato patrimoniale alla voce Cassa e disponibilità liquide.
Al 31 dicembre 2023 gli interessi attivi su attività finanziarie in valuta ammontano a 3.161 milioni.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Forme tecniche | Debiti | Titoli | Altre operazioni |
2023 | 2022 |
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 7.672 | 3.225 | X | 10.897 | 2.675 |
| 1.1 Debiti verso banche centrali | 2.042 | X | X | 2.042 | 64 |
| 1.2 Debiti verso banche | 3.192 | X | X | 3.192 | 638 |
| 1.3 Debiti verso clientela | 2.438 | X | X | 2.438 | 348 |
| 1.4 Titoli in circolazione | X | 3.225 | X | 3.225 | 1.625 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 1 | - | - | 1 | 39 |
| 3. Passività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - |
| 4. Altre passività e fondi | X | X | 86 | 86 | 45 |
| 5. Derivati di copertura | X | X | 3.470 | 3.470 | -143 |
| 6. Attività finanziarie | X | X | X | 16 | 545 |
| Totale | 7.673 | 3.225 | 3.556 | 14.470 | 3.161 |
| di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing | 18 | X | X | 18 | 14 |
La voce Debiti verso banche centrali include, al 31 dicembre 2023, interessi passivi su operazioni di finanziamento TLTRO per 1.956 milioni. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto rappresentato nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa al paragrafo "Operazioni di finanziamento TLTRO III".
Nelle voci Debiti verso banche e Debiti verso clientela sono inclusi anche gli interessi su operazioni pronti contro termine anche se effettuate a fronte di titoli iscritti nell'attivo.
Si segnala che nella voce Derivati di copertura figurano i differenziali relativi ai derivati di copertura che correggono gli interessi passivi rilevati sugli strumenti finanziari coperti.
Nella voce Attività finanziarie sono inclusi gli interessi residuali su operazioni di impiego con tassi negativi.
Al 31 dicembre 2023 gli interessi passivi su passività finanziarie in valuta ammontano a 2.083 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 2023 | 2022 |
| A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura | 8.141 | 3.497 |
| B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura | -9.005 | -3.912 |
| C. Saldo (A-B) | -864 | -415 |

| Tipologia di servizi/Valori | 2023 | (milioni di euro) 2022 |
|---|---|---|
| a) Strumenti finanziari | 1.206 | 1.251 |
| 1. Collocamento titoli | 1.033 | 1.091 |
| 1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile | 28 | 28 |
| 1.2 Senza impegno irrevocabile | 1.005 | 1.063 |
| 2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti | 173 | 160 |
| 2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari | 57 | 54 |
| 2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti | 116 | 106 |
| 3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari | - | - |
| di cui: negoziazione per conto proprio | - | - |
| di cui: gestione di portafogli individuali | - | - |
| b) Corporate Finance | 1 | 1 |
| 1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni | 1 | 1 |
| 2. Servizi di tesoreria | - | - |
| 3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance | - | - |
| c) Attività di consulenza in materia di investimenti | 166 | 132 |
| d) Compensazione e regolamento | - | - |
| e) Custodia e amministrazione | 48 | 44 |
| 1. Banca depositaria | - | - |
| 2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione | 48 | 44 |
| f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive | - | - |
| g) Attività fiduciaria | - | - |
| h) Servizi di pagamento | 2.437 | 2.420 |
| 1. Conti correnti | 1.193 | 1.249 |
| 2. Carte di credito | 458 | 419 |
| 3. Carte di debito ed altre carte di pagamento | 208 | 193 |
| 4. Bonifici e altri ordini di pagamento | 283 | 276 |
| 5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento | 295 | 283 |
| i) Distribuzione di servizi di terzi | 960 | 1.051 |
| 1. Gestioni di portafogli collettive | - | - |
| 2. Prodotti assicurativi | 809 | 877 |
| 3. Altri prodotti | 151 | 174 |
| di cui: gestioni di portafogli individuali | 86 | 100 |
| j) Finanza strutturata | 76 | 71 |
| k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | 5 | 1 |
| l) Impegni a erogare fondi m) Garanzie finanziarie rilasciate |
- 438 |
- 438 |
| di cui: derivati su crediti | - | - |
| n) Operazioni di finanziamento | 710 | 833 |
| di cui: per operazioni di factoring | 76 | 81 |
| o) Negoziazione di valute | 8 | 10 |
| p) Merci | - | - |
| q) Altre commissioni attive | 125 | 126 |
| di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio | - | - |
| di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione | - | - |
| Totale | 6.180 | 6.378 |
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni comprendono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti. In linea con il paragrafo 116 c)

dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 5 milioni.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Canali/Valori | 2023 | 2022 |
| a) Presso propri sportelli: | 1.920 | 2.092 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 1.000 | 1.063 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | 920 | 1.029 |
| b) Offerta fuori sede: | 69 | 46 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 29 | 24 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | 40 | 22 |
| c) Altri canali distributivi: | 4 | 4 |
| 1. gestioni di portafogli | - | - |
| 2. collocamento di titoli | 4 | 4 |
| 3. servizi e prodotti di terzi | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di servizi/valori | 2023 | 2022 |
| a) Strumenti finanziari | 92 | 95 |
| di cui: negoziazione di strumenti finanziari | 33 | 41 |
| di cui: collocamento di strumenti finanziari | 59 | 54 |
| di cui: gestione di portafogli individuali | - | - |
| - Proprie | - | - |
| - Delegate a terzi | - | - |
| b) Compensazione e regolamento | 34 | 31 |
| c) Custodia e amministrazione | 56 | 51 |
| d) Servizi di incasso e pagamento | 391 | 373 |
| di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento | 293 | 277 |
| e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione | - | - |
| f) Impegni a ricevere fondi | - | - |
| g) Garanzie finanziarie ricevute | 340 | 246 |
| di cui: derivati su crediti | 21 | 27 |
| h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi | 31 | 22 |
| i) Negoziazione di valute | 5 | 6 |
| j) Altre commissioni passive | 157 | 153 |
| Totale | 1.106 | 977 |
Come richiesto dall'IFRS 15, paragrafo 116 b), si segnala che le commissioni comprendono i ricavi rilevati nel corso dell'esercizio inclusi nel saldo di apertura delle passività derivanti da contratti con clienti per un ammontare pari a 90 milioni. In linea con il paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 3 milioni.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Voci/Proventi | 2023 | 2022 | ||
| Dividendi | Proventi simili |
Dividendi | Proventi simili |
|
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 32 | - | 39 | - |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 6 | 100 | 6 | 119 |
| C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 62 | - | 61 | - |
| D. Partecipazioni | 4.069 | - | 2.719 | 1 |
| Totale | 4.169 | 100 | 2.825 | 120 |
La sottovoce B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value è relativa per 6 milioni a dividendi su azioni e per 100 milioni a proventi su quote di fondi chiusi.
La sottovoce D. Partecipazioni comprende i dividendi distribuiti dalle società controllate e collegate:
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da negoziazione |
Minusvalenze | Perdite da negoziazione |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie di negoziazione | 397 | 596 | -76 | -420 | 497 |
| 1.1 Titoli di debito | 255 | 423 | -49 | -358 | 271 |
| 1.2 Titoli di capitale | 96 | 153 | -26 | -56 | 167 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 21 | 20 | - | -6 | 35 |
| 1.4 Finanziamenti | - | - | -1 | - | -1 |
| 1.5 Altre | 25 | - | - | - | 25 |
| 2. Passività finanziarie di negoziazione | 28 | 17 | -433 | -40 | -428 |
| 2.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 2.2 Debiti | 16 | - | -303 | - | -287 |
| 2.3 Altre | 12 | 17 | -130 | -40 | -141 |
| 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio | X | X | X | X | -10 |
| 4. Strumenti derivati | 44.052 | 70.113 | -45.338 | -68.255 | 398 |
| 4.1 Derivati finanziari: | 42.686 | 68.563 | -44.093 | -66.811 | 171 |
| - Su titoli di debito e tassi di interesse | 41.986 | 57.961 | -40.420 | -59.168 | 359 |
| - Su titoli di capitale e indici azionari | 267 | 8.655 | -3.092 | -5.899 | -69 |
| - Su valute e oro | X | X | X | X | -174 |
| - Altri | 433 | 1.947 | -581 | -1.744 | 55 |
| 4.2 Derivati su crediti | 1.366 | 1.550 | -1.245 | -1.444 | 227 |
| di cui: coperture naturali connesse con la fair value option | X | X | X | X | - |
| Totale | 44.477 | 70.726 | -45.847 | -68.715 | 457 |

Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie di negoziazione sono esposti per singola operazione di compravendita, conformemente alle modalità di rilevazione contabile in uso presso la Banca, e includono il risultato sia delle posizioni lunghe sia delle posizioni corte.
Nella colonna Risultato netto sono inclusi gli utili, perdite, plusvalenze e minusvalenze da operazioni su valute e da derivati su valute e oro.
Il risultato netto delle differenze di cambio su Attività e passività finanziarie, esposto nella sottovoce 3, trova correlazione nel risultato della sottovoce 4.1 riferito agli Strumenti derivati - Derivati finanziari su valute e oro, la quale accoglie tra l'altro i risultati delle relative coperture gestionali attivate dalla Banca sul rischio cambio attraverso derivati finanziari di negoziazione. Nello stesso modo, il risultato in Derivati finanziari su titoli di debito e tassi deve essere letto congiuntamente ai risultati rispettivamente delle Attività finanziarie di negoziazione in Titoli di debito e delle Passività finanziarie di negoziazione in Debiti (posizioni in scoperti tecnici sui titoli) trattandosi di operatività gestionalmente correlate tra loro.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2023 | 2022 |
| A. Proventi relativi a: | ||
| A.1 Derivati di copertura del fair value | 6.819 | 23.986 |
| A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | 6.572 | 6 |
| A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | - | 12.885 |
| A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| A.5 Attività e passività in valuta | - | - |
| Totale proventi dell'attività di copertura (A) | 13.391 | 36.877 |
| B. Oneri relativi a: | ||
| B.1 Derivati di copertura del fair value | -7.219 | -13.360 |
| B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) | -21 | -23.490 |
| B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) | -6.208 | - |
| B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari | - | - |
| B.5 Attività e passività in valuta | - | - |
| Totale oneri dell'attività di copertura (B) | -13.448 | -36.850 |
| C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) | -57 | 27 |
| di cui: risultato delle coperture su posizioni nette | - | - |
Intesa Sanpaolo si avvale della facoltà, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione, nella tabella 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione, non è valorizzata la riga "di cui: risultato delle coperture su posizioni nette" prevista per i soggetti che applicano il principio contabile IFRS 9 anche per le coperture.

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/Componenti reddituali | 2023 | 2022 | ||||
| Utili | Perdite | Risultato netto |
Utili | Perdite | Risultato netto |
|
| A. Attività finanziarie | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 183 | -259 | -76 | 419 | -269 | 150 |
| 1.1 Crediti verso banche | 3 | - | 3 | 1 | -9 | -8 |
| 1.2 Crediti verso clientela | 180 | -259 | -79 | 418 | -260 | 158 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
289 | -105 | 184 | 209 | -477 | -268 |
| 2.1 Titoli di debito | 289 | -69 | 220 | 208 | -464 | -256 |
| 2.2 Finanziamenti | - | -36 | -36 | 1 | -13 | -12 |
| Totale attività (A) | 472 | -364 | 108 | 628 | -746 | -118 |
| B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | ||||||
| 1. Debiti verso banche | 1 | -1 | - | 1 | -6 | -5 |
| 2. Debiti verso clientela | - | - | - | - | - | - |
| 3. Titoli in circolazione | 50 | -14 | 36 | 48 | -15 | 33 |
| Totale passività (B) | 51 | -15 | 36 | 49 | -21 | 28 |
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato della sottovoce 1.2 Crediti verso clientela, attiene principalmente alla cessione sul mercato di titoli di debito governativi nonché di un portafoglio di crediti deteriorati ad un veicolo SPV costituito ai sensi della legge n. 130/99.
Il Risultato netto delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva della sottovoce 2.1 Titoli di debito attiene agli utili e perdite derivanti principalmente dalla cessione di titoli di debito governativi.
Gli utili e le perdite delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentate da titoli di debito sono esposti per singola operazione di compravendita, conformemente alle modalità di rilevazione contabile in uso presso la Banca.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | - | - | - | - | - |
| 1.1 Titoli di debito | - | - | - | - | - |
| 1.2 Finanziamenti | - | - | - | - | - |
| 2. Passività finanziarie | 158 | 2 | -660 | -325 | -825 |
| 2.1 Titoli in circolazione | 157 | 2 | -660 | -325 | -826 |
| 2.2 Debiti verso banche | - | - | - | - | - |
| 2.3 Debiti verso clientela | 1 | - | - | - | 1 |
| 3. Attività e passività finanziarie in valuta: differenze di cambio |
X | X | X | X | 19 |
| Totale | 158 | 2 | -660 | -325 | -806 |
Nella voce 2.1 Passività finanziarie Titoli in circolazione, figura il risultato netto dei certificates che alla scadenza prevedono la restituzione parziale o integrale dei premi versati, ai sensi della Comunicazione della Banca d'Italia del 21 ottobre 2014 (certificates a capitale garantito o protetto), emessi successivamente al 1° gennaio 2020. Le Plusvalenze e Minusvalenze esposte in tabella si riferiscono alla valutazione al fair value di tali strumenti finanziari, determinato escludendo le variazioni di

valore dovute al cambiamento del proprio merito creditizio rilevato nell'ambito del Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio netto). Per quanto attiene alle modalità di misurazione del rischio di controparte, si rinvia a quanto descritto nella Parte A della presente Nota integrativa - Sezione A.4 - Informativa sul fair value.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali | Plusvalenze | Utili da realizzo |
Minusvalenze | Perdite da realizzo |
Risultato netto |
| 1. Attività finanziarie | 216 | 43 | -313 | -51 | -105 |
| 1.1 Titoli di debito | 14 | 19 | -9 | - | 24 |
| 1.2 Titoli di capitale | 68 | - | -88 | - | -20 |
| 1.3 Quote di O.I.C.R. | 104 | 5 | -67 | -7 | 35 |
| 1.4 Finanziamenti | 30 | 19 | -149 | -44 | -144 |
| 2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio | X | X | X | X | -22 |
| Totale | 216 | 43 | -313 | -51 | -127 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2022 | |||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo Secondo stadio stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
||||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | originate | ||||||||
| A. Crediti verso banche | -3 | - | - | - | - | - | 11 | 5 | 2 | - | 15 | -18 |
| - Finanziamenti | -3 | - | - | - | - | - | 11 | 4 | 2 | - | 14 | -16 |
| - Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 | -2 |
| B. Crediti verso clientela | -254 | -705 | -64 | -1.647 | -5 | -19 | 218 | 832 | 382 | 10 | -1.252 | -1.656 |
| - Finanziamenti | -247 | -642 | -64 | -1.644 | -5 | -19 | 207 | 829 | 382 | 10 | -1.193 | -1.650 |
| - Titoli di debito | -7 | -63 | - | -3 | - | - | 11 | 3 | - | - | -59 | -6 |
| Totale | -257 | -705 | -64 | -1.647 | -5 | -19 | 229 | 837 | 384 | 10 | -1.237 | -1.674 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Operazioni/Componenti reddituali |
RETTIFICHE DI VALORE | RIPRESE DI VALORE | 2023 | 2022 | ||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio | Impaired acquisite o originate |
Primo Secondo stadio stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o |
||||||
| Write-off | Altre | Write-off | Altre | originate | ||||||||
| A. Titoli di debito | -8 | -22 | - | - | - | - | 2 | - | - | - | -28 | -22 |
| B. Finanziamenti | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 16 | - | - | 13 | -26 |
| - Verso clientela | -1 | -8 | - | - | - | - | 6 | 16 | - | - | 13 | -26 |
| - Verso banche | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | -9 | -30 | - | - | - | - | 8 | 16 | - | - | -15 | -48 |

Nell'ambito degli utili (perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni sono stati rilevati utili per 24 milioni (17 milioni al 31 dicembre 2022).
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spese | 2023 | 2022 |
| 1) Personale dipendente | 5.646 | 5.406 |
| a) salari e stipendi | 3.849 | 3.814 |
| b) oneri sociali | 1.034 | 996 |
| c) indennità di fine rapporto | 43 | 32 |
| d) spese previdenziali | - | - |
| e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale | 28 | 17 |
| f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: | 8 | 8 |
| - a contribuzione definita | - | - |
| - a benefici definiti | 8 | 8 |
| g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: | 339 | 324 |
| - a contribuzione definita | 339 | 324 |
| - a benefici definiti | - | - |
| h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali | 149 | 129 |
| i) altri benefici a favore dei dipendenti | 196 | 86 |
| 2) Altro personale in attività | 9 | 9 |
| 3) Amministratori e sindaci | 7 | 7 |
| 4) Personale collocato a riposo | - | - |
| 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende | -74 | -78 |
| 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società | 11 | 12 |
| Totale | 5.599 | 5.356 |
L'importo dell'accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale determinato in base all'art. 2120 del C.C. ammonta a 18 milioni.
| 2023 | 2022 | |
|---|---|---|
| Personale dipendente | 59.972 | 61.517 |
| a) dirigenti | 1.012 | 1.004 |
| b) quadri direttivi | 26.095 | 26.582 |
| c) restante personale dipendente | 32.865 | 33.931 |
| Altro personale | 26 | 26 |
| TOTALE | 59.998 | 61.543 |
La variazione del numero medio dei dipendenti è attribuibile al ridimensionamento degli organici avvenuto nell'anno.

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |||||||
| TFR | Piani interni |
Piani esterni |
TFR | Piani interni |
Piani esterni |
|||
| Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro | -3 | -2 | -1 | -13 | -2 | -2 | ||
| Interessi passivi | -25 | -5 | -32 | -4 | -3 | -16 | ||
| Interessi attivi | - | 4 | 28 | - | 3 | 13 | ||
| Rimborso da terzi Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro |
- | - | - | - | - | - | ||
| passate | - | - | - | - | - | -1 | ||
| Riduzione del fondo | X | - | - | X | - | - | ||
| Estinzione del fondo | X | - | - | X | - | - |
Nella presente tabella sono illustrate le componenti economiche relative al Fondo di Trattamento di fine rapporto – voce 90 del passivo dello Stato patrimoniale e ai Fondi per rischi ed oneri – quiescenza ed obblighi simili – voce 100b del passivo dello Stato patrimoniale.
Gli altri benefici a favore di dipendenti al 31 dicembre 2023 assommano a 197 milioni. L'importo attiene essenzialmente a contributi per assistenza malattia, al contributo mensa inclusi i buoni pasto, nonché agli adeguamenti delle passività a fronte degli accordi di incentivazione all'esodo del personale sottoscritti con le OO.SS., determinati principalmente dal time value dell'attualizzazione.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologia di spesa/valori | 2023 | 2022 |
| Spese di manutenzione servizi informatici e apparecchiature elettroniche | 617 | 599 |
| Spese telefoniche, teletrasmissioni e trasmissione dati | 40 | 40 |
| Spese per servizi informatici | 657 | 639 |
| Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali | 33 | 31 |
| Spese di vigilanza | 24 | 26 |
| Spese per pulizia locali | 35 | 39 |
| Spese per manutenzione immobili, mobili e impianti | 61 | 62 |
| Spese energetiche | 148 | 64 |
| Spese diverse immobiliari | 6 | 7 |
| Spese di gestione immobili | 307 | 229 |
| Spese per stampati, cancelleria, materiali di consumo e pubblicazioni | 11 | 12 |
| Spese per trasporti ed altri servizi collegati (incluso conta valori) | 70 | 69 |
| Spese per visure ed informazioni | 189 | 179 |
| Spese postali e telegrafiche | 32 | 35 |
| Spese generali di funzionamento | 302 | 295 |
| Spese per consulenze professionali | 88 | 108 |
| Spese legali e giudiziarie | 98 | 113 |
| Premi di assicurazione banche e clientela | 50 | 53 |
| Spese legali e professionali | 236 | 274 |
| Spese pubblicitarie e promozionali | 153 | 137 |
| Servizi resi da terzi | 294 | 283 |
| Costi indiretti del personale | 139 | 93 |
| Rimborso costi a società del Gruppo | 30 | 24 |
| Altre spese | 85 | 98 |
| Contributi a fondi di risoluzione e schemi di garanzia dei depositi | 612 | 683 |
| Imposte indirette e tasse | 759 | 735 |
| Recuperi spese diverse | -19 | -19 |
| Totale | 3.555 | 3.471 |
Con riferimento alla sottovoce Canoni passivi per locazione immobili e spese condominiali, l'importo è relativo ai contratti con durata complessiva inferiore o uguale ai 12 mesi e ai contratti con valore del bene sottostante, quando nuovo, inferiore o uguale a 5.000 euro ("low value"). In questi casi, come consentito dall'IFRS 16, i canoni relativi a tali leasing sono rilevati come costo con un criterio a quote costanti per la durata del contratto.

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Accantonamenti | Riattribuzioni | Accantonamenti netti |
|
| Stage1 | -32 | 31 | -1 |
| Stage2 | -48 | 89 | 41 |
| Stage3 | -59 | 37 | -22 |
| Totale | -139 | 157 | 18 |
La fattispecie non è presente.
| Accantonamenti | Riattribuzioni | (milioni di euro) Accantonamenti netti |
|
|---|---|---|---|
| Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali | -150 | 99 | -51 |
| Accantonamenti netti ai fondi oneri diversi per il personale | - | - | - |
| Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi | -80 | 67 | -13 |
| Totale | -230 | 166 | -64 |
La voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, il cui saldo è negativo per 64 milioni, accoglie gli stanziamenti dell'esercizio a fronte di controversie legali e fiscali, nonché altri rischi ed oneri, al netto delle riattribuzioni.
In particolare, nella sottovoce Accantonamenti netti ai fondi oneri per controversie legali e fiscali figurano gli stanziamenti per cause passive, incluse le revocatorie fallimentari e altri contenziosi, al netto dei rilasci dell'esercizio.
La sottovoce Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri diversi, include principalmente negli accantonamenti oneri relativi a concorsi a premio e, nelle riattribuzioni, il rilascio parziale (+44 milioni dovuto alla riduzione, operata da Pravex, delle esposizioni creditizie, integralmente svalutate in esercizi precedenti come esposto nella Nota Integrativa – Parte E del Bilancio Consolidato) dello stanziamento chiamato a fronteggiare i rischi indiretti a fronte della partecipazione in Pravex Bank Joint-Stock Company, in relazione al conflitto in corso, allo scopo di allineare i valori al contributo della partecipata al Bilancio consolidato.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore per deterioramento |
Riprese di valore | Risultato netto |
| A. Attività materiali | ||||
| A.1 Ad uso funzionale | -460 | -9 | - | -469 |
| - Di proprietà | -298 | -9 | - | -307 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | -162 | - | - | -162 |
| A.2 Detenute a scopo di investimento | - | - | - | - |
| - Di proprietà | - | - | - | - |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | X | -6 | - | -6 |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -460 | -15 | - | -475 |
L'ammortamento dei diritti d'uso acquisiti con il leasing è connesso all'applicazione del principio contabile IFRS 16, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2019. Al riguardo si precisa che al 31 dicembre 2023, dall'analisi dei fattori sia interni che esterni alla Società, non sono emerse indicazioni di impairment del cd. "Right of Use - RoU". Si rinvia a quanto descritto nella Parte A – Politiche contabili.
Le Rettifiche di valore per deterioramento sulle Rimanenze attengono alla svalutazione di taluni immobili reimpossessati.
| Attività/Componenti reddituali | Ammortamento | Rettifiche di valore | Riprese di valore | (milioni di euro) Risultato netto |
|---|---|---|---|---|
| per deterioramento | ||||
| A. Attività immateriali | ||||
| di cui: software | -792 | -8 | - | -800 |
| A.1 Di proprietà | -813 | -8 | - | -821 |
| - Generate internamente dall'azienda | -689 | -7 | - | -696 |
| - Altre | -124 | -1 | - | -125 |
| A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - |
| B. Attività possedute per la vendita | X | - | - | - |
| Totale | -813 | -8 | - | -821 |
Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sui valori intangibili e delle relative rettifiche di valore iscritte a Conto economico si rimanda a quanto esposto nella Parte B - Sezione 9 - Attività immateriali della presente Nota integrativa.
Per completezza informativa si segnala che le quote di ammortamento delle immobilizzazioni sono oggetto di periodica revisione in funzione della rispettiva vita utile attesa. Tale processo ha portato, per il 2023 e con specifico riferimento a taluni software asset, ad un affinamento della relativa vita utile attesa con un effetto marginale e pari a minori ammortamenti per circa 19 milioni di euro.
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico

| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Tipologia di spesa/Valori | |
| Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi | 23 |
| Altri oneri per operazioni di credito al consumo e leasing | 15 |
| Transazioni per cause passive | 10 |
| Altri oneri | 214 |
| Totale 2023 |
262 |
| Totale 2022 |
227 |
La voce Altri oneri include perdite e minusvalenze su metalli preziosi e oro per circa 40 milioni.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | |
| Recupero imposte e tasse | 595 |
| Recuperi per servizi resi a terzi | 222 |
| Fitti attivi ed altri proventi da gestione immobiliare | 54 |
| Recupero spese diverse | 26 |
| Attività di credito al consumo e leasing | 21 |
| Recupero costi di assicurazione | 7 |
| Altri proventi | 126 |
| Totale 2023 |
1.051 |
| Totale 2022 |
1.023 |
La voce Altri proventi include utili e plusvalenze su metalli preziosi e oro per circa 46 milioni.
Come richiesto dal paragrafo 116 c) dell'IFRS 15, sono inclusi ricavi derivanti da "performance obligation" adempiute negli anni precedenti per un ammontare pari a 19 milioni.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2023 | 2022 |
| A. Proventi | 260 | 203 |
| 1. Rivalutazioni | - | - |
| 2. Utili da cessione | 234 | 198 |
| 3. Riprese di valore | 26 | 5 |
| 4. Altri proventi | - | - |
| B. Oneri | -140 | -197 |
| 1. Svalutazioni | - | - |
| 2. Rettifiche di valore da deterioramento | -140 | -196 |
| 3. Perdite da cessione | - | -1 |
| 4. Altri oneri | - | - |
| Risultato netto | 120 | 6 |
La sottovoce A.2. Utili da cessione si riferisce a Zhong Ou Asset Management Company Ltd. per 231 milioni e ad Intesa Sanpaolo Casa S.p.A. per 3 milioni.
La sottovoce A.3. Riprese di valore si riferisce alle partecipazioni in FI.NAV. Comparto A - Crediti per 14 milioni e in RSCT Fund Comparto Crediti per 12 milioni.
La sottovoce B.2. Rettifiche di valore da deterioramento riguarda la svalutazione delle interessenze in: Intrum Italy S.p.A. per 75 milioni, Fondo UTP Italia Comparto Crediti per 18 milioni, Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd. per 15 milioni, Back2Bonis per 14 milioni, IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. - in liquidazione per 10 milioni, Centai Institute S.p.A. per 3 milioni, altre minori per 5 milioni.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Componenti reddituale | Rivalutazioni | Svalutazioni | Differenze cambio | Risultato | |
| Positive | Negative | netto | |||
| A. Attività materiali | 30 | -41 | - | - | -11 |
| A.1 Ad uso funzionale: | 20 | -27 | - | - | -7 |
| - Di proprietà | 20 | -27 | - | - | -7 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.2 Detenute a scopo di investimento: | 10 | -14 | - | - | -4 |
| - Di proprietà | 10 | -14 | - | - | -4 |
| - Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| A.3 Rimanenze | - | - | - | - | - |
| B. Attività immateriali | - | - | - | - | - |
| B.1 Di proprietà: | - | - | - | - | - |
| B.1.1 Generate internamente dall'azienda | - | - | - | - | - |
| B.1.2 Altre | - | - | - | - | - |
| B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing | - | - | - | - | - |
| Totale | 30 | -41 | - | - | -11 |
Nota Integrativa – Parte C – Informazioni sul conto economico
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate rettifiche di valore sull'avviamento. Per la descrizione delle modalità di effettuazione dell'impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella Parte B Attivo - Sezione 9 - Attività immateriali.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componente reddituale/Valori | 2023 | 2022 |
| A. Immobili | -1 | 2 |
| - Utili da cessione | 1 | 4 |
| - Perdite da cessione | -2 | -2 |
| B. Altre attività | - | -1 |
| - Utili da cessione | - | - |
| - Perdite da cessione | - | -1 |
| Risultato netto | -1 | 1 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Componenti reddituali/Valori | 2023 | 2022 |
| 1. Imposte correnti (-) | -489 | -365 |
| 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) | 87 | 60 |
| 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) | - | - |
| 3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n. | ||
| 214/2011 (+) | 391 | 851 |
| 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) | -1.306 | -1.188 |
| 5. Variazione delle imposte differite (+/-) | -34 | 83 |
| 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) | -1.351 | -559 |
La riduzione delle imposte correnti dell'esercizio, valorizzata per 391 milioni, evidenzia, così come richiesto dalla Lettera "Roneata" di Banca d'Italia del 7 agosto 2012, la trasformazione in crediti verso l'Erario delle imposte differite attive di cui alla Legge n. 214/2011 per effetto della perdita fiscale di Intesa Sanpaolo S.p.A. in relazione all'esercizio 2022. Tale effetto è interamente compensato dal corrispondente decremento della voce Variazione delle imposte anticipate con conseguente impatto nullo sul Conto economico.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 2023 | 2022 | |
| Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 8.643 | 4.844 |
| Utile (perdita) delle attività operative cessate al lordo delle imposte | - | - |
| Utile imponibile teorico | 8.643 | 4.844 |
| Imposte (a) | Incidenza % su utile imponibile teorico |
|
|---|---|---|
| Imposte sul reddito - onere (provento) fiscale teorico (b) | 2.857 | 33,1 |
| Variazioni in aumento delle imposte | 148 | 1,7 |
| Costi indeducibili | 50 | 0,6 |
| Minusvalenze su partecipazioni | 30 | 0,3 |
| Altre | 68 | 0,8 |
| Variazioni in diminuzione delle imposte | -1.654 | -19,2 |
| Minore base imponibile IRAP | -86 | -1,0 |
| Plusvalenze non tassate su partecipazioni | -80 | -0,9 |
| Quota esente dividendi | -1.064 | -12,3 |
| Altre | -424 | -5,0 |
| Totale variazioni delle imposte | -1.506 | -17,5 |
| Onere (provento) fiscale effettivo di bilancio | 1.351 | 15,6 |
| di cui: - onere (provento) fiscale effettivo sull'operatività corrente | 1.351 | 15,6 |
| - onere (provento) fiscale effettivo sulle attività operative cessate |
- | - |
(a) L'onere fiscale è indicato con segno positivo e il provento fiscale con segno negativo.
(b) Comprende l'aliquota IRES ordinaria 24%, l'addizionale IRES 3,5% e l'aliquota media ponderata IRAP 5,56%.
Per la Banca la fattispecie non è presente.
Non si segnalano ulteriori informazioni oltre a quelle già fornite nelle precedenti sezioni.
Si rinvia all'esposizione presente nell'analoga sezione di Nota integrativa consolidata.

| PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA | 2023 | (milioni di euro) 2022 |
|
|---|---|---|---|
| 10 | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.292 | 4.284 |
| Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | -159 | 267 | |
| 20 | Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | -259 | -84 |
| a) variazione di fair value | -254 | -509 | |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | -5 | 425 | |
| Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito | |||
| 30 | creditizio): a) variazione del fair value |
-119 -119 |
32 32 |
| b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto | - | - | |
| 40 | Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: | - | - |
| a) variazione di fair value (strumento coperto) | - | - | |
| b) variazione di fair value (strumento di copertura) | - | - | |
| 50 | Attività materiali | 136 | 176 |
| 60 | Attività immateriali | - | - |
| 70 80 |
Piani a benefici definiti Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione |
77 - |
187 - |
| 90 | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | - | - |
| 100 | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico | 6 | -44 |
| Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | 253 | -1.044 | |
| 110 | Copertura di investimenti esteri: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 120 | Differenze di cambio: | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 130 | Copertura dei flussi finanziari: | 136 | 289 |
| a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico |
120 16 |
444 -155 |
|
| c) altre variazioni | - | - | |
| di cui: risultato delle posizioni nette | - | - | |
| 140 | Strumenti di copertura (elementi non designati): | - | - |
| a) variazione di valore | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività | |||
| 150 | complessiva: a) variazioni di fair value |
241 427 |
-1.847 -2.160 |
| b) rigiro a conto economico | -186 | 313 | |
| - rettifiche per rischio di credito | 14 | 44 | |
| - utili/perdite da realizzo | -200 | 269 | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 160 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: | - | - |
| a) variazioni di fair value | - | - | |
| b) rigiro a conto economico | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 170 | Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: | - | - |
| a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico |
- - |
- - |
|
| - rettifiche da deterioramento | - | - | |
| - utili/perdite da realizzo | - | - | |
| c) altre variazioni | - | - | |
| 180 | Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico | -124 | 514 |
| 190 | Totale altre componenti reddituali | 94 | -777 |
| 200 | Redditività complessiva (Voce 10+190) | 7.386 | 3.507 |

Nella presente parte della Nota integrativa vengono fornite le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite alla Capogruppo Intesa Sanpaolo. Per le informazioni di carattere qualitativo sulle modalità di gestione e monitoraggio dei rischi, sull'organizzazione del governo dei rischi della Banca, sui relativi processi e funzioni chiave, sulla cultura del rischio nella Banca e sulle modalità attraverso cui ne viene garantita la diffusione, sui principali rischi derivanti dal modello di business della Banca, sul risk appetite e sulle modalità con cui detti rischi vengono gestiti, sull'uso di stress test nell'ambito delle strategie di governo del rischio si rinvia all'esposizione presente nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
L'informativa qualitativa e quantitativa è esposta secondo l'ordine stabilito dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, che disciplina in modo puntuale – oltre che la forma delle esposizioni tabellari – anche la sequenza dei diversi argomenti, ad eccezione della sezione relativa ai rischi di mercato in relazione all'applicazione dei modelli interni.
Le informazioni di natura qualitativa sulla qualità del credito di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.
Con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione). I crediti a vista verso banche e Banche Centrali, pur rientrando nella definizione di esposizioni creditizie per cassa, sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle della Sezione 1, salvo i casi espressamente previsti dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, in cui gli stessi vanno considerati.
Con il termine "esposizioni creditizie fuori bilancio" si intendono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie finanziarie rilasciate, impegni revocabili e irrevocabili, derivati, ecc.) che comportano l'assunzione di un rischio creditizio, qualunque sia la finalità di tali operazioni (negoziazione, copertura, ecc.). Tra le esposizioni creditizie fuori bilancio, è altresì incluso il rischio di controparte connesso alle eventuali operazioni di prestito titoli. Così come viene riportato se del caso il rischio di controparte connesso alle esposizioni relative a operazioni pronti contro termine passive, di concessione o assunzione di merci in prestito, nonché con i finanziamenti con margini rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" (Securities Financing Transactions) definita nella normativa prudenziale.
Le esposizioni creditizie deteriorate (per cassa e fuori bilancio) non includono le attività finanziarie detenute per la negoziazione e i derivati di copertura, che sono pertanto, convenzionalmente, rilevati tra le esposizioni creditizie non deteriorate.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
Esposizioni scadute non deteriorate |
Altre esposizioni non deteriorate |
TOTALE | |||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 773 | 3.220 | 369 | 2.612 | 444.781 | 451.755 | |||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- - |
- | - | 50.798 | 50.798 | ||||
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - - |
- | - | 1 | 1 | ||||
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
1 46 |
- | 1 | 604 | 652 | ||||
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | - 122 |
- | - | 17 | 139 | ||||
| Totale | 31.12.2023 774 |
3.388 | 369 | 2.613 | 496.201 | 503.345 | |||
| Totale | 31.12.2022 965 |
3.985 | 329 | 2.852 | 492.886 | 501.017 |
| Portafogli/qualità | ATTIVITA' DETERIORATE | ATTIVITA' NON DETERIORATE | (milioni di euro) TOTALE (esposizione |
|||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Write-off parziali complessivi |
Esposizione lorda |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
netta) | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
8.411 | -4.049 | 4.362 | 1.724 | 449.131 | -1.738 | 447.393 | 451.755 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
36 | -36 | - | - | 50.858 | -60 | 50.798 | 50.798 |
| 3. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | X | X | 1 | 1 |
| 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
77 | -30 | 47 | - | X | X | 605 | 652 |
| 5. Attività finanziarie in corso di dismissione | 163 | -41 | 122 | - | 18 | -1 | 17 | 139 |
| Totale 31.12.2023 |
8.687 | -4.156 | 4.531 | 1.724 | 500.007 | -1.799 | 498.814 | 503.345 |
| Totale 31.12.2022 |
9.968 | -4.689 | 5.279 | 2.984 | 496.761 | -1.929 | 495.738 | 501.017 |
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/qualità | ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA |
|||||
| Minusvalenze cumulate |
Esposizione netta | Esposizione netta | ||||
| 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | -19 | 17 | 37.124 | |||
| 2. Derivati di copertura | - | - | 6.225 | |||
| Totale 31.12.2023 |
-19 | 17 | 43.349 | |||
| Totale 31.12.2022 |
-27 | 21 | 52.177 |
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | PRIMO STADIO | SECONDO STADIO | TERZO STADIO | IMPAIRED ACQUISITE O ORIGINATE |
||||||||
| Da oltre | Da oltre | Da oltre | Da oltre | |||||||||
| Da 1 | 30 giorni | Da 1 | 30 giorni | Da 1 | 30 giorni | Da 1 | 30 giorni | |||||
| giorno a | fino a 90 | Oltre 90 | giorno a | fino a 90 | Oltre 90 | giorno a | fino a 90 | Oltre 90 | giorno a | fino a 90 | Oltre 90 | |
| 30 giorni | giorni | giorni | 30 giorni | giorni | giorni | 30 giorni | giorni | giorni | 30 giorni | giorni | giorni | |
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
1.083 | 159 | 193 | 555 | 486 | 133 | 101 | 172 | 2.537 | 3 | 2 | 104 |
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione |
- | - | - | - | - | - | - | - | 17 | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
1.083 | 159 | 193 | 555 | 486 | 133 | 101 | 172 | 2.554 | 3 | 2 | 104 |
| Totale 31.12.2022 |
1.326 | 128 | 294 | 498 | 358 | 119 | 146 | 147 | 2.824 | 4 | 3 | 156 |
I valori di attività scadute da oltre 90 giorni e relativi alle esposizioni classificate al primo e secondo stadio si riferiscono a crediti per i quali non ricorrono le condizioni per la classificazione tra le esposizioni scadute deteriorate (al di sotto della soglia di materialità).
| Causali/stadi di rischio |
(milioni di euro) RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE |
||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività rientranti nel primo stadio | Attività rientranti nel secondo stadio | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
||
| Rettifiche complessive iniziali |
2 | 485 | 22 | - | 509 | - | - | 1.371 | 47 | - | 1.418 | - | |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | 180 | 8 | - | 188 | - | - | - | 2 | - | 2 | - | |
| Cancellazioni diverse dai write-off |
- | -57 | -5 | - | -62 | - | - | -257 | -33 | - | -290 | - | |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | -89 | -5 | - | -94 | - | - | 65 | 27 | - | 92 | - | |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | - | - | - | - | - | - | 40 | - | - | 40 | - | |
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Altre variazioni | - | -1 | -1 | - | -2 | - | - | -5 | -2 | 1 | -6 | - | |
| Rettifiche complessive finali |
2 | 518 | 19 | - | 539 | - | - | 1.214 | 41 | 1 | 1.256 | - | |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE | ||||||||||||
| Attività rientranti nel terzo stadio | Attività finanziarie impaired acquisite o originate | ||||||||||||
| Crediti verso banche e Banche Centrali a vista |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Attività finanziarie in corso di dismissione |
di cui: svalutazioni individuali |
di cui: svalutazioni collettive |
|||
| Rettifiche complessive iniziali |
- | 4.129 | 36 | 378 | 4.543 | - | 126 | - | 8 | 134 | - | ||
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate |
- | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X | ||
| Cancellazioni diverse dai write-off |
- | -1.033 | - | -375 | -1.408 | - | -24 | - | -8 | -32 | - | ||
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito |
- | 1.197 | - | - | 1.197 | - | 10 | - | - | 10 | - | ||
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni |
- | 20 | - | - | 20 | - | -1 | - | - | -1 | - | ||
| Cambiamenti della metodologia di stima |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico |
- | -304 | - | -3 | -307 | - | -12 | - | - | -12 | - | ||
| Altre variazioni | - | -72 | - | 41 | -31 | - | 19 | - | - | 19 | - | ||
| Rettifiche complessive finali | - | 3.937 | 36 | 41 | 4.014 | - | 118 | - | - | 118 | - | ||
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off |
- | 29 | - | - | 29 | - | - | - | - | - | - | ||
| Write-off rilevati direttamente a conto economico |
- | -64 | - | - | -64 | - | -5 | - | - | -5 | - |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Causali/stadi di rischio | ACCANTONAMENTI COMPLESSIVI SU IMPEGNI A EROGARE FONDI E GARANZIE FINANZIARIE RILASCIATE Secondo |
Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate impaired acquisiti/e o |
TOTALE | ||
| Primo stadio | stadio | Terzo stadio | originati/e | ||
| Rettifiche complessive iniziali | 71 | 126 | 228 | - | 7.029 |
| Variazioni in aumento da attività finanziarie acquisite o originate | 5 | - | - | - | 195 |
| Cancellazioni diverse dai write-off | -2 | -5 | - | - | -1.799 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito | -2 | -36 | 23 | - | 1.190 |
| Modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | 59 |
| Cambiamenti della metodologia di stima | - | - | - | - | - |
| Write-off non rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -319 |
| Altre variazioni | -2 | 1 | - | - | -21 |
| Rettifiche complessive finali | 70 | 86 | 251 | - | 6.334 |
| Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto di write-off | - | - | - | - | 29 |
| Write-off rilevati direttamente a conto economico | - | - | - | - | -69 |
Intesa Sanpaolo non si avvale del metodo semplificato per la valutazione del fondo a copertura perdite in relazione ai crediti commerciali, alle attività derivanti da contratto e ai crediti impliciti nei contratti di leasing (metodo previsto dall'IFRS 9 paragrafo 5.5.15).
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Portafogli/stadi di rischio | VALORI LORDI/VALORE NOMINALE | |||||||||
| Trasferimenti tra primo stadio e secondo stadio |
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo stadio |
Trasferimenti tra primo stadio e terzo stadio |
||||||||
| Da primo a secondo stadio |
Da secondo stadio a primo stadio |
Da secondo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a secondo stadio |
Da primo stadio a terzo stadio |
Da terzo stadio a primo stadio |
|||||
| 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 18.650 | 10.301 | 1.174 | 349 | 1.257 | 58 | ||||
| 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
183 | 13 | - | - | - | - | ||||
| 3. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | ||||
| 4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | 8.605 | 7.172 | 70 | 91 | 182 | 11 | ||||
| Totale | 31.12.2023 | 27.438 | 17.486 | 1.244 | 440 | 1.439 | 69 | |||
| Totale | 31.12.2022 | 38.191 | 24.045 | 1.362 | 453 | 1.501 | 120 |
Il 16 dicembre 2022 l'EBA ha abrogato, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, gli orientamenti relativi agli obblighi di segnalazione e di informativa al pubblico sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno applicate alla luce della crisi COVID-19, contenuti nelle EBA/GL/2020/07, a seguito del mutato scenario legato alla pandemia. Banca d'Italia, tuttavia, con comunicazione del 14 marzo 2023, ha chiesto di mantenere alcune informazioni di bilancio, in forma libera, sui trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito che hanno interessato i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto COVID-19.
A tal riguardo, si segnala che i finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 valutati al costo ammortizzato che nell'anno 2023 sono passati da primo a secondo stadio ammontano a 1.267 milioni, mentre quelli che sono passati da secondo a primo stadio ammontano 1.057 milioni. I trasferimenti di stage da secondo a terzo stadio sono stati pari a 169 milioni, da terzo a secondo stadio sono stati pari a 13 milioni, da primo a terzo stadio sono stati pari a 336 milioni e, infine, da terzo a primo stadio sono stati pari a 9 milioni.
(milioni di euro)
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
Write-off parziali complessivi |
||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| A.1 A VISTA | 70.647 | 70.572 | 75 | - | - | -2 | -2 | - | - | - | 70.645 | - |
| a) Deteriorate | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Non deteriorate | 70.647 | 70.572 | 75 | X | - | -2 | -2 | - | X | - | 70.645 | - |
| A.2 ALTRE | 42.640 | 39.724 | 199 | 37 | - | -34 | -11 | -9 | -14 | - | 42.606 | 1 |
| a) Sofferenze | 4 | X | - | 4 | - | -4 | X | - | -4 | - | - | 1 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| b) Inadempienze probabili | 33 | X | - | 33 | - | -10 | X | - | -10 | - | 23 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
32 | X | - | 32 | - | -10 | X | - | -10 | - | 22 | - |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | X | - | - | - | - | X | - | - | - | - | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
42.603 | 39.724 | 199 | X | - | -20 | -11 | -9 | X | - | 42.583 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
- | - | - | X | - | - | - | - | X | - | - | - |
| TOTALE (A) | 113.287 | 110.296 | 274 | 37 | - | -36 | -13 | -9 | -14 | - | 113.251 | 1 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 6 | X | - | 6 | - | - | X | - | - | - | 6 | - |
| b) Non deteriorate | 114.021 | 84.180 | 663 | X | - | -3 | -2 | - | X | - | 114.018 | - |
| TOTALE (B) | 114.027 | 84.180 | 663 | 6 | - | -3 | -2 | - | - | - | 114.024 | - |
| TOTALE (A+B) | 227.314 | 194.476 | 937 | 43 | - | -39 | -15 | -9 | -14 | - | 227.275 | 1 |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie esposizioni/valori | Esposizione lorda | Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi |
Esposizione Netta |
Write-off parziali complessivi |
||||||||
| Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
Primo stadio |
Secondo stadio |
Terzo stadio |
Impaired acquisite o originate |
|||||
| A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE PER CASSA |
||||||||||||
| a) Sofferenze | 2.664 | X | - | 2.523 | 139 | -1.890 | X | - | -1.815 | -74 | 774 | 1.364 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
594 | X | - | 555 | 39 | -414 | X | - | -388 | -25 | 180 | 78 |
| b) Inadempienze probabili | 5.508 | X | - | 5.336 | 97 | -2.143 | X | - | -2.076 | -38 | 3.365 | 356 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
2.348 | X | - | 2.259 | 52 | -796 | X | - | -774 | -14 | 1.552 | 80 |
| c) Esposizioni scadute deteriorate |
478 | X | - | 476 | 2 | -109 | X | - | -109 | - | 369 | 3 |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
57 | X | - | 56 | 1 | -15 | X | - | -14 | - | 42 | - |
| d) Esposizioni scadute non deteriorate |
2.703 | 1.444 | 1.255 | X | 3 | -90 | -9 | -79 | X | - | 2.613 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
292 | - | 291 | X | 1 | -24 | - | -23 | X | - | 268 | - |
| e) Altre esposizioni non deteriorate |
465.444 | 425.777 | 31.526 | X | 79 | -1.691 | -517 | -1.168 | X | -6 | 463.753 | - |
| - di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
4.353 | - | 4.302 | X | 26 | -262 | - | -259 | X | -3 | 4.091 | - |
| TOTALE (A) | 476.797 | 427.221 | 32.781 | 8.335 | 320 | -5.923 | -526 | -1.247 | -4.000 | -118 | 470.874 | 1.723 |
| B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE FUORI BILANCIO |
||||||||||||
| a) Deteriorate | 1.504 | X | - | 1.503 | 1 | -251 | X | - | -251 | - | 1.253 | - |
| b) Non deteriorate | 317.801 | 252.082 | 15.465 | X | 1 | -153 | -68 | -85 | X | - | 317.648 | - |
| TOTALE (B) | 319.305 | 252.082 | 15.465 | 1.503 | 2 | -404 | -68 | -85 | -251 | - | 318.901 | - |
| TOTALE (A+B) | 796.102 | 679.303 | 48.246 | 9.838 | 322 | -6.327 | -594 | -1.332 | -4.251 | -118 | 789.775 | 1.723 |
Nell'ambito delle attività finanziarie impaired acquisite o originate sono ricomprese, prevalentemente, attività acquisite "per il tramite di operazioni di aggregazione aziendale".
Le esposizioni comprendono anche le attività finanziarie allocate nel portafoglio contabile delle Attività in via di dismissione.
Tra le Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela classificate come "Secondo stadio" (o anche Stage 2) sono incluse principalmente le posizioni per cui si è rilevata una variazione (oltre soglie determinate) della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Rilevano altresì ai fini della classificazione a Stage 2 la presenza di uno scaduto che – ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa - risulti tale da almeno 30 giorni o la presenza di misure di forbearance. L'attivazione di una misura di forbearance implica una permanenza di almeno 24 mesi (c.d. probation period) del credito a stage 2. Inoltre, a partire dell'esercizio 2023, sono considerati – ai fini del passaggio tra "stages" – anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito (sistemi di "early warning"). Ove siano identificati segnali di rischiosità elevata (c.d. esiti semaforici) per almeno tre mesi consecutivi da tali sistemi, viene definito un perimetro di controparti potenzialmente più rischiose, da classificare a stage 2.
Ad integrazione della metodologia sopra descritta, a partire dal 31 dicembre 2023 è prevista inoltre una soglia "relativa" (triplicazione della PD lifetime alla data di osservazione rispetto alla PD lifetime alla data di prima iscrizione), che agisce in via residuale rispetto alla metodologia principale, ovvero la variazione della probabilità di default lifetime. Pertanto, ove tale soglia venga superata, la posizione viene automaticamente classificata a stage 2. Al fine di evitare lo "scivolamento" a stage 2 di posizioni di qualità creditizia particolarmente elevata, la soglia si attiva solo per i crediti e i titoli non "investment grade", identificati tenendo presenti le definizioni interne del Gruppo.
L'ammontare lordo dei finanziamenti oggetto di garanzia pubblica COVID-19 al 31 dicembre 2023 è risultato pari a 23.828 milioni. L'aggregato presenta esposizioni non deteriorate pari a 22.938 milioni lordi con 59 milioni di rettifiche di valore ed esposizioni deteriorate pari a 890 milioni lordi con 340 milioni di rettifiche di valore.
Con riferimento alle esposizioni non deteriorare si suddividono in (i) finanziamenti scaduti non deteriorati per 181 milioni lordi con 2 milioni di rettifiche (ii) finanziamenti non deteriorati non scaduti per 22.756 milioni lordi con 57 milioni di rettifiche.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 4 | 48 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | - | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | - | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | - | -15 | - |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | - | - | - |
| C.2 write-off | - | - | - |
| C.3 incassi | - | -12 | - |
| C.4 realizzi per cessioni | - | - | - |
| C.5 perdite da cessione | - | - | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | - | - | - |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | - | -3 | - |
| D. Esposizione lorda finale | 4 | 33 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni oggetto di concessioni: deteriorate |
Esposizioni oggetto di concessioni: non deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 48 | 3 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
| B. Variazioni in aumento | - | - |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | - | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | -16 | -3 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | - |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | - | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | - |
| C.4 write-off | - | - |
| C.5 incassi | -13 | -3 |
| C.6 realizzi per cessioni | - | - |
| C.7 perdite da cessione | - | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -3 | - |
| D. Esposizione lorda finale | 32 | - |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - |
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | Sofferenze | Inadempienze probabili |
Esposizioni scadute deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.025 | 6.478 | 413 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 85 | 482 | 159 |
| B. Variazioni in aumento | 1.487 | 2.430 | 504 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate | 232 | 1.894 | 490 |
| B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate | - | - | - |
| B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate | 1.140 | 258 | 2 |
| B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | 5 | - |
| B.5 altre variazioni in aumento | 115 | 273 | 12 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.848 | -3.400 | -439 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate | -3 | -468 | -53 |
| C.2 write-off | -267 | -120 | -1 |
| C.3 incassi | -297 | -718 | -60 |
| C.4 realizzi per cessioni | -231 | -538 | - |
| C.5 perdite da cessione | -139 | -11 | - |
| C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate | -9 | -1.073 | -318 |
| C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | -10 | - |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -902 | -462 | -7 |
| D. Esposizione lorda finale | 2.664 | 5.508 | 478 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 87 | 530 | 230 |
Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti e l'incremento dei saldi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Causali/Qualità | Esposizioni oggetto di concessioni: deteriorate |
Esposizioni oggetto di concessioni: non deteriorate |
| A. Esposizione lorda iniziale | 3.533 | 6.757 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 260 | 1.334 |
| B. Variazioni in aumento | 1.121 | 2.230 |
| B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | 222 | 1.469 |
| B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | 499 | X |
| B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | 354 |
| B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessioni | 120 | 2 |
| B.5 altre variazioni in aumento | 280 | 405 |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.655 | -4.342 |
| C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni | X | -2.465 |
| C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni | -354 | X |
| C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate | X | -499 |
| C.4 write-off | -114 | - |
| C.5 incassi | -345 | -420 |
| C.6 realizzi per cessioni | -290 | -506 |
| C.7 perdite da cessione | -76 | -40 |
| C.8 altre variazioni in diminuzione | -476 | -412 |
| D. Esposizione lorda finale | 2.999 | 4.645 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 196 | 862 |
Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incrementi dei saldi per addebiti.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli oggetto di cessione nel corso dell'esercizio.
| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
(milioni di euro) ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
||
| A. Rettifiche complessive iniziali | 4 | - | 12 | 12 | - | - | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - | |
| B. Variazioni in aumento | - | - | - | - | - | - | |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X | |
| B.2 altre rettifiche di valore | - | - | - | - | - | - | |
| B.3 perdite da cessione | - | - | - | - | - | - | |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - | |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - | |
| B.6 altre variazioni in aumento | - | - | - | - | - | - | |
| C. Variazioni in diminuzione | - | - | -2 | -2 | - | - | |
| C.1 riprese di valore da valutazione | - | - | -2 | -2 | - | - | |
| C.2 riprese di valore da incasso | - | - | - | - | - | - | |
| C.3 utili da cessione | - | - | - | - | - | - | |
| C.4 write-off | - | - | - | - | - | - | |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
- | - | - | - | - | - | |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | - | - | - | - | |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | - | - | - | - | - | - | |
| D. Rettifiche complessive finali | 4 | - | 10 | 10 | - | - | |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Causali/Categorie | SOFFERENZE | INADEMPIENZE PROBABILI |
ESPOSIZIONI SCADUTE DETERIORATE |
|||
| Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
Totale | di cui: esposizioni oggetto di concessioni |
|
| A. Rettifiche complessive iniziali | 2.060 | 404 | 2.529 | 1.020 | 85 | 11 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 46 | 8 | 106 | 45 | 31 | 4 |
| B. Variazioni in aumento | 1.376 | 381 | 1.096 | 443 | 107 | 15 |
| B.1 rettifiche di valore di attività impaired acquisite o originate |
- | X | - | X | - | X |
| B.2 altre rettifiche di valore | 628 | 155 | 931 | 340 | 107 | 15 |
| B.3 perdite da cessione | 139 | 71 | 11 | 5 | - | - |
| B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate |
518 | 137 | 62 | 11 | - | - |
| B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | 36 | 36 | - | - |
| B.6 altre variazioni in aumento | 91 | 18 | 56 | 51 | - | - |
| C. Variazioni in diminuzione | -1.546 | -371 | -1.482 | -667 | -83 | -11 |
| C.1 riprese di valore da valutazione | -38 | -11 | -182 | -122 | -7 | - |
| C.2 riprese di valore da incasso | -53 | -12 | -71 | -22 | -1 | - |
| C.3 utili da cessione | -4 | -1 | -13 | -7 | - | - |
| C.4 write-off | -267 | -44 | -120 | -70 | -1 | - |
| C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate |
-5 | -2 | -502 | -135 | -73 | -11 |
| C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni | - | - | -14 | -13 | - | - |
| C.7 altre variazioni in diminuzione | -1.179 | -301 | -580 | -298 | -1 | - |
| D. Rettifiche complessive finali | 1.890 | 414 | 2.143 | 796 | 109 | 15 |
| - di cui: esposizioni cedute non cancellate | 59 | 2 | 148 | 37 | 48 | 7 |
Nelle Altre variazioni in aumento sono ricompresi, prevalentemente, gli incassi di crediti già cancellati integralmente dal bilancio (in contropartita della voce "Riprese di valore da incasso") e gli incrementi dei saldi dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio.
Le Altre variazioni in diminuzione includono principalmente i portafogli creditizi classificati come "sofferenze" e "inadempienze probabili" oggetto di cessione nel corso dell'esercizio. In tale voce trovano, inoltre, allocazione gli incassi di interessi di mora accertati in esercizi precedenti, le perdite da cessione per la quota non coperta da fondo, il decremento dei fondi in valuta a seguito della variazione del tasso di cambio, nonché la riduzione dei fondi rettificativi dovuta al trascorrere del tempo.

Intesa Sanpaolo adotta sui portafogli oggetto della segnalazione le valutazioni delle seguenti agenzie di rating esterne: Standard & Poor's Ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Morningstar DBRS.
Si evidenzia che, in ottemperanza a quanto sancito dalla normativa, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale, nel caso di tre valutazioni quella intermedia, qualora presenti tutte le valutazioni, la seconda migliore.
Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si veda la corrispondente sezione della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | SENZA RATING |
TOTALE | ||||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo | ||||||||
| ammortizzato | 21.082 | 18.060 | 77.841 | 10.181 | 2.227 | 208 | 327.943 | 457.542 |
| - Primo stadio | 20.754 | 17.976 | 76.077 | 9.989 | 1.216 | 34 | 290.699 | 416.745 |
| - Secondo stadio | 328 | 84 | 1.764 | 190 | 900 | 124 | 28.913 | 32.303 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 111 | 50 | 8.013 | 8.174 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | 2 | - | - | 318 | 320 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con | ||||||||
| impatto sulla redditività complessiva | 24.126 | 13.568 | 11.230 | 872 | 177 | 51 | 870 | 50.894 |
| - Primo stadio | 23.938 | 13.511 | 11.218 | 732 | 119 | 18 | 663 | 50.199 |
| - Secondo stadio | 188 | 57 | 12 | 140 | 58 | 19 | 185 | 659 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | 14 | 22 | 36 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | - | - | 181 | 181 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | - | - | 18 | 18 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 163 | 163 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale (A+B+C) | 45.208 | 31.628 | 89.071 | 11.053 | 2.404 | 259 | 328.994 | 508.617 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate |
||||||||
| - Primo stadio | 10.999 | 24.601 | 143.609 | 14.903 | 2.799 | 123 | 140.569 | 337.603 |
| - Secondo stadio | 146 | 247 | 486 | 315 | 1.446 | 132 | 13.356 | 16.128 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 7 | - | 1.502 | 1.509 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | 1 | 1 |
| Totale (D) | 11.145 | 24.848 | 144.095 | 15.218 | 4.252 | 255 | 155.428 | 355.241 |
| Totale (A+B+C+D) | 56.353 | 56.476 | 233.166 | 26.271 | 6.656 | 514 | 484.422 | 863.858 |

Ai fini della redazione della tabella, oltre ai rating relativi ai modelli validati, sono stati impiegati tutti i rating utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi, ivi compresi i rating di agenzie esterne per controparti appartenenti a segmenti di clientela per cui non è disponibile un modello interno.
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni | Senza rating |
Totale | ||||||
| Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Classe 5 | Classe 6 | |||
| A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 84.787 | 36.603 | 169.694 | 107.032 | 28.667 | 4.534 | 26.225 | 457.542 |
| - Primo stadio | 84.376 | 36.455 | 166.829 | 97.230 | 13.908 | 281 | 17.666 | 416.745 |
| - Secondo stadio | 410 | 148 | 2.847 | 9.752 | 11.058 | 1.752 | 6.336 | 32.303 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 3.551 | 2.451 | 2.172 | 8.174 |
| - Impaired acquisite o originate | 1 | - | 18 | 50 | 150 | 50 | 51 | 320 |
| B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
20.434 | 14.202 | 11.120 | 2.042 | 399 | 196 | 2.501 | 50.894 |
| - Primo stadio | 20.425 | 14.167 | 10.999 | 1.780 | 241 | 189 | 2.398 | 50.199 |
| - Secondo stadio | 9 | 35 | 121 | 262 | 158 | 7 | 67 | 659 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | - | - | 36 | 36 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C. Attività finanziarie in corso di dismissione | - | - | - | - | 60 | 54 | 67 | 181 |
| - Primo stadio | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Secondo stadio | - | - | - | - | 18 | - | - | 18 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 42 | 54 | 67 | 163 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale (A+B+C) | 105.221 | 50.805 | 180.814 | 109.074 | 29.126 | 4.784 | 28.793 | 508.617 |
| D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate | ||||||||
| - Primo stadio | 24.219 | 33.953 | 211.951 | 52.855 | 9.340 | 692 | 4.593 | 337.603 |
| - Secondo stadio | 145 | 385 | 1.283 | 4.863 | 3.572 | 1.075 | 4.805 | 16.128 |
| - Terzo stadio | - | - | - | - | 674 | 429 | 406 | 1.509 |
| - Impaired acquisite o originate | - | - | - | - | 1 | - | - | 1 |
| Totale (D) | 24.364 | 34.338 | 213.234 | 57.718 | 13.587 | 2.196 | 9.804 | 355.241 |
| Totale (A+B+C+D) | 129.585 | 85.143 | 394.048 | 166.792 | 42.713 | 6.980 | 38.597 | 863.858 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta |
Garanzie reali (1) |
(*) | Garanzie personali (*) (2) |
|||||
| Derivati su crediti | |||||||||
| Immobili - ipoteche |
Immobili - finanziamenti |
Titoli | Altre garanzie |
CLN | Altri derivati |
||||
| per leasing | reali | Controparti centrali |
|||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | 9.418 | 9.417 | - | 4 | 9.035 | - | - | - | |
| 1.1. totalmente garantite | 9.177 | 9.176 | - | 4 | 9.035 | - | - | - | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1.2. parzialmente garantite | 241 | 241 | - | - | - | - | - | - | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
18.407 | 18.407 | - | - | 1.375 | 7.647 | - | - | |
| 2.1. totalmente garantite | 3.748 | 3.748 | - | - | 1.373 | 951 | - | - | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2.2. parzialmente garantite | 14.659 | 14.659 | - | - | 2 | 6.696 | - | - | |
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | ||||||||||
| (2) | ||||||||||
| Derivati su crediti | ||||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni | Banche | Altre | Altri | (1)+(2) | |||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
pubbliche | società finanziarie |
soggetti | |||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | - | - | - | - | 171 | - | 29 | 9.239 | ||
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | - | 1 | - | 29 | 9.069 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | - | 170 | - | - | 170 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: |
- | - | - | 17 | 39 | - | 24 | 9.102 | ||
| 2.1. totalmente garantite | - | - | - | 11 | 33 | - | 19 | 2.387 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - | ||
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 6 | 6 | - | 5 | 6.715 | ||
| - di cui deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione lorda |
Esposizione netta Garanzie reali (*) (1) |
Garanzie personali (*) (2) |
|||||||
| Derivati su crediti | |||||||||
| Immobili - Ipoteche |
Immobili - finanziamenti per leasing |
Titoli | Altre garanzie reali |
CLN | Altri derivati |
||||
| Controparti centrali |
|||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | 257.306 | 253.575 | 140.297 | 4.311 | 17.768 | 6.406 | - | - | |
| 1.1. totalmente garantite | 206.062 | 203.219 | 139.329 | 4.151 | 17.644 | 4.538 | - | - | |
| - di cui deteriorate | 4.502 | 2.707 | 1.612 | 206 | 7 | 56 | - | - | |
| 1.2. parzialmente garantite | 51.244 | 50.356 | 968 | 160 | 124 | 1.868 | - | - | |
| - di cui deteriorate | 1.452 | 742 | 136 | 52 | 5 | 6 | - | - | |
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" | |||||||||
| garantite: | 39.479 | 39.391 | 1.605 | 46 | 1.635 | 2.791 | - | - | |
| 2.1. totalmente garantite | 29.168 | 29.108 | 1.307 | 2 | 1.501 | 1.120 | - | - | |
| - di cui deteriorate | 221 | 189 | 21 | - | 3 | 5 | - | - | |
| 2.2. parzialmente garantite | 10.311 | 10.283 | 298 | 44 | 134 | 1.671 | - | - | |
| - di cui deteriorate | 90 | 78 | 15 | - | - | 24 | - | - |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.
| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Garanzie personali (*) | |||||||||||
| (2) | |||||||||||
| Derivati su crediti | |||||||||||
| Altri derivati | Amministrazioni pubbliche |
Banche | Altre società |
Altri soggetti |
(1)+(2) | ||||||
| Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
finanziarie | ||||||||
| 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: | - | - | - | 41.618 | 424 | 576 | 21.421 | 232.821 | |||
| 1.1. totalmente garantite | - | - | - | 19.315 | 173 | 497 | 17.265 | 202.912 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 466 | 1 | 18 | 337 | 2.703 | |||
| 1.2. parzialmente garantite | - | - | - | 22.303 | 251 | 79 | 4.156 | 29.909 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 399 | 1 | 2 | 47 | 648 | |||
| 2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite: | 117 | - | - | 3.345 | 848 | 1.253 | 22.800 | 34.440 | |||
| 2.1. totalmente garantite | 117 | - | - | 2.135 | 702 | 1.226 | 20.185 | 28.295 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 12 | - | 1 | 146 | 188 | |||
| 2.2. parzialmente garantite | - | - | - | 1.210 | 146 | 27 | 2.615 | 6.145 | |||
| - di cui deteriorate | - | - | - | 4 | - | - | 16 | 59 |
(*) Fair Value della garanzia o, qualora sia di difficile determinazione, valore contrattuale della stessa, quest'ultimo esposto - come previsto dalla normativa - sino a concorrenza del valore dell'esposizione netta.

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Esposizione creditizia cancellata |
Valore lordo | Rettifiche di valore complessive |
Valore di bilancio | di cui ottenute nel corso dell'esercizio |
|
| A. Attività materiali | 259 | 262 | -51 | 211 | 5 |
| A.1. Ad uso funzionale | - | - | - | - | - |
| A.2. A scopo di investimento | 114 | 104 | -14 | 90 | 5 |
| A.3. Rimanenze | 145 | 158 | -37 | 121 | - |
| B. Titoli di capitale e titoli di debito | 465 | 465 | -224 | 241 | 108 |
| C. Altre attività | - | - | - | - | - |
| D. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | - | - | - | - | - |
| D.1. Attività materiali | - | - | - | - | - |
| D.2. Altre attività | - | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
724 | 727 | -275 | 452 | 113 |
| Totale 31.12.2022 |
513 | 515 | -192 | 323 | 13 |
Al 31 dicembre 2023 sono presenti attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute.
Le Attività materiali sono riferite a beni acquisiti a chiusura di esposizioni creditizie deteriorate su contratti di leasing finanziario per il mancato riscatto del bene o per la risoluzione anticipata del contratto stesso. Nello specifico, il valore di bilancio dei beni escussi è rappresentato da immobili detenuti a scopo di investimento per 90 milioni (fabbricati per 66 milioni e terreni per 24 milioni) e rimanenze per 121 milioni (essenzialmente fabbricati).
I Titoli di capitale e titoli di debito, per un valore di bilancio pari a 241 milioni (24 milioni quali Partecipazioni, riferiti prevalentemente alla partecipazione Risanamento S.p.A. e ad altre minori, 69 milioni quali Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e 148 milioni quali Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva), rappresentano attività finanziarie non precedentemente concesse dal debitore a garanzia di preesistenti finanziamenti erogati, ma acquisite nell'ambito di accordi bilaterali con lo stesso, a seguito dei quali la Banca ha provveduto alla cancellazione della relativa esposizione creditizia; l'aggregato include l'ammontare riferito a Strumenti Finanziari Partecipativi di nuova emissione, rivenienti da un'operazione - perfezionata nel corso del secondo semestre 2023 - volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano e che ha previsto, tra le altre cose, la conversione di parte dell'esposizione originaria in detti strumenti.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Amministrazioni pubbliche | Società finanziarie | Società finanziarie (di cui: imprese di assicurazione) |
||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 67 | -177 | 4 | -20 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | 1 | - | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 159 | -28 | 163 | -175 | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 20 | -4 | 110 | -66 | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | 1 | - | - | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 93.363 | -103 | 74.561 | -151 | 739 | - | |
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 49 | -2 | 256 | -7 | - | - | |
| Totale (A) | 93.589 | -308 | 74.729 | -346 | 739 | - | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 9 | - | 13 | - | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 26.253 | -9 | 84.287 | -22 | 4.114 | - | |
| Totale (B) | 26.262 | -9 | 84.300 | -22 | 4.114 | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 119.851 | -317 | 159.029 | -368 | 4.853 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 102.241 | -304 | 174.601 | -320 | 10.907 | - |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Controparti | Società non finanziarie | Famiglie | |||||
| Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 525 | -1.282 | 178 | -411 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 138 | -353 | 41 | -61 | |||
| A.2 Inadempienze probabili | 2.138 | -1.438 | 905 | -502 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 1.000 | -602 | 422 | -124 | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 142 | -51 | 226 | -58 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 12 | -6 | 30 | -9 | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 158.462 | -1.015 | 139.980 | -512 | |||
| - di cui esposizioni oggetto di concessioni | 2.824 | -185 | 1.230 | -92 | |||
| Totale (A) | 161.267 | -3.786 | 141.289 | -1.483 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.207 | -245 | 24 | -6 | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 198.604 | -115 | 8.134 | -7 | |||
| Totale (B) | 199.811 | -360 | 8.158 | -13 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 361.078 | -4.146 | 149.447 | -1.496 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 384.875 | -4.364 | 157.097 | -2.000 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Italia | Altri paesi europei | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 746 | -1.640 | 6 | -54 | |||
| A.2 Inadempienze probabili | 3.079 | -2.059 | 113 | -54 | |||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 367 | -109 | 2 | - | |||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 341.107 | -1.527 | 74.892 | -167 | |||
| Totale (A) | 345.299 | -5.335 | 75.013 | -275 | |||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 1.214 | -249 | 25 | -2 | |||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 162.739 | -93 | 75.478 | -39 | |||
| Totale (B) | 163.953 | -342 | 75.503 | -41 | |||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 509.252 | -5.677 | 150.516 | -316 | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 532.404 | -6.333 | 162.186 | -359 |
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | America | Asia | Resto del mondo | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||
| A.1 Sofferenze | 12 | -121 | 10 | -75 | - | - | |
| A.2 Inadempienze probabili | 18 | -7 | 23 | -3 | 132 | -20 | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 31.721 | -46 | 12.386 | -31 | 6.260 | -10 | |
| Totale (A) | 31.751 | -174 | 12.419 | -109 | 6.392 | -30 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | 7 | - | 7 | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 66.884 | -12 | 9.916 | -1 | 2.261 | -8 | |
| Totale (B) | 66.884 | -12 | 9.923 | -1 | 2.268 | -8 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 98.635 | -186 | 22.342 | -110 | 8.660 | -38 |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 93.487 | -182 | 23.591 | -82 | 7.146 | -32 |
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | Nord Ovest | Nord Est | Centro | Sud e Isole | |||||
| Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||||||
| A.1 Sofferenze | 214 | -475 | 114 | -262 | 185 | -341 | 233 | -562 | |
| A.2 Inadempienze probabili | 1.067 | -645 | 523 | -360 | 787 | -566 | 702 | -488 | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | 98 | -28 | 58 | -18 | 85 | -24 | 126 | -39 | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 119.392 | -528 | 61.667 | -286 | 106.994 | -392 | 53.054 | -321 | |
| Totale A | 120.771 | -1.676 | 62.362 | -926 | 108.051 | -1.323 | 54.115 | -1.410 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 370 | -58 | 479 | -93 | 246 | -79 | 119 | -19 | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 73.858 | -47 | 29.306 | -24 | 46.348 | -14 | 13.227 | -8 | |
| Totale B | 74.228 | -105 | 29.785 | -117 | 46.594 | -93 | 13.346 | -27 | |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
194.999 | -1.781 | 92.147 | -1.043 | 154.645 | -1.416 | 67.461 | - -1.437 |
|
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
203.836 | -2.285 | 101.656 | -1.075 | 156.589 | -1.437 | 70.323 | -1.536 |

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Italia | Altri paesi europei | ||||
| Esposizioni/Aree geografiche | Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta | Rettifiche valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | |||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -1 | |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 82.620 | -2 | 20.278 | -14 | |
| Totale (A) | 82.620 | -2 | 20.278 | -15 | |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | |||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 6.761 | - | 84.520 | -3 | |
| Totale (B) | 6.761 | - | 84.520 | -3 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 89.381 | -2 | 104.798 | -18 |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 117.222 | -3 | 122.674 | -28 |
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| America | Asia | Resto del mondo | ||||||
| Esposizioni/Aree geografiche | Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche valore complessive |
||
| A. Esposizioni creditizie per cassa |
||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | -3 | - | - | ||
| A.2 Inadempienze probabili | 23 | -10 | - | - | - | - | ||
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate |
- | - | - | - | - | - | ||
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 6.909 | - | 1.994 | - | 1.427 | -6 | ||
| Totale (A) | 6.932 | -10 | 1.994 | -3 | 1.427 | -6 | ||
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio |
||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | 5 | - | - | - | 1 | - | ||
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 7.850 | - | 10.343 | - | 2.462 | - | ||
| Totale (B) | 7.855 | - | 10.343 | - | 2.463 | - | ||
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 14.787 | -10 | 12.337 | -3 | 3.890 | -6 | |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 12.697 | -13 | 13.316 | -4 | 3.306 | -8 |

| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Esposizioni/Aree geografiche | NORD OVEST | NORD EST | CENTRO | SUD E ISOLE | ||||
| Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
Esposizione netta |
Rettifiche di valore complessive |
|
| A. Esposizioni creditizie per cassa | ||||||||
| A.1 Sofferenze | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.2 Inadempienze probabili | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.3 Esposizioni scadute deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Esposizioni non deteriorate | 9.211 | -2 | 2.209 | - | 71.193 | - | 7 | - |
| TOTALE A | 9.211 | -2 | 2.209 | - | 71.193 | - | 7 | - |
| B. Esposizioni creditizie fuori bilancio | ||||||||
| B.1 Esposizioni deteriorate | - | - | - | - | - | - | - | - |
| B.2 Esposizioni non deteriorate | 4.985 | - | 503 | - | 1.270 | - | 3 | - |
| Totale B | 4.985 | - | 503 | - | 1.270 | - | 3 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2023 |
14.196 | -2 | 2.712 | - | 72.463 | - | 10 | - |
| Totale (A+B) 31.12.2022 |
15.388 | -2 | 3.549 | - | 98.272 | -1 | 13 | - |
| Grandi esposizioni | |
|---|---|
| a) Valore di bilancio (milioni di euro) | 375.826 |
| b) Valore ponderato (milioni di euro) | 19.956 |
| c) Numero | 12 |
In base alle disposizioni normative vigenti, il numero delle "Grandi esposizioni" riportato in tabella è determinato facendo riferimento alle "esposizioni" non ponderate che superano il 10% del capitale di classe 1, così come definito dal nuovo Regolamento UE n. 876/2019 (cd CRR2) dove per "esposizioni" si intende la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio (escluse quelle dedotte dal Capitale di classe 1) nei confronti di un cliente, o di un gruppo di cl ienti connessi, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione.
Tali criteri espositivi portano a ricomprendere tra le "Grandi esposizioni" anche soggetti che – pur con ponderazione pari allo 0% - presentano un'esposizione non ponderata superiore al 10% del Capitale di classe 1 dell'ente. A tal riguardo si evidenzia che nella tabella sopra riportata sono incluse esposizioni verso società del Gruppo Intesa Sanpaolo il cui valore di bilancio è pari ad 116.136 milioni che, coerentemente con quanto previsto dalla disciplina prudenziale, hanno un valore di ponderazione pari a zero.
Da ultimo si precisa che, conformemente a quanto previsto nel documento EBA "Orientamenti sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4.1 punto 39) del regolamento (UE) n.575/2013", sono previste - nelle segnalazioni di vigilanza - modalità convenzionali di rappresentazione dei Gruppi di clienti connessi che possono prevedere (nel caso dei c.d. "silos") la ripetizione - in corrispondenza di ogni gruppo economico direttamente controllato da un'Amministrazione Centrale o ad essa legato da dipendenza economica - delle esposizioni verso le Amministrazioni Centrali corrispondenti. A tal riguardo si precisa che gli ammontari di cui alle lettere a) e b) e la numerosità di cui alla lettera c) esposti nella tabella sopra riportata considerano tuttavia una volta sola l'esposizione nei confronti delle varie Amministrazioni Centrali verso cui il Gruppo Intesa Sanpaolo risulta esposto.
Non formano oggetto di rilevazione nella presente sezione le operazioni di cartolarizzazione nelle quali la Banca sia originator e per le quali il complesso delle passività emesse (es. titoli ABS, finanziamenti nella fase di warehousing) dalle società veicolo sia sottoscritto all'atto dell'emissione dalla stessa Banca. Per l'illustrazione di questa tipologia di operazioni si rimanda alla sezione della Parte E della Nota integrativa relativa al rischio di liquidità.
Per le informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Per cassa
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||
| Senior | Mezzanine Junior |
||||||
| Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | ||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
||
| A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio | 6.119 | -44 | 39 | -6 | 20 | 5 | |
| - Prestiti verso imprese (incluse PMI) (a) | 3.025 | -7 | 27 | -6 | 5 | - | |
| - Leasing (b) | 2.674 | -5 | 11 | - | 14 | 5 | |
| - Mutui ipotecari su immobili residenziali (a) | 420 | -32 | 1 | - | - | - | |
| - Crediti al consumo | - | - | - | - | 1 | - | |
| B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio | - | - | - | - | - | - | |
| C. Non cancellate dal bilancio | 24.883 | -13 | 102 | - | 314 | -1 | |
| - Prestiti verso imprese (incluse PMI) (c) (d) | 19.264 | -10 | 95 | - | 263 | -1 | |
| - Mutui ipotecari su immobili residenziaIi (d) | 2.259 | -3 | 7 | - | 25 | - | |
| - Leasing (d) | 1.833 | - | - | - | 11 | - | |
| - Mutui ipotecari su immobili commerciali (d) | 1.527 | - | - | - | 15 | - | |
| TOTALE | 31.002 | -57 | 141 | -6 | 334 | 4 |
(a) L'intero importo è riferito ad attività finanziarie deteriorate.
I Prestiti verso imprese (incluse PMI) si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Savoy, Kerma, Yoda e Sirio, Grogu e Kerdos ed Organa (si fa rimando rispettivamente al Bilancio consolidato 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 per la descrizione delle operazioni) e alla nuova operazione di cartolarizzazione Andor (descritta nel paragrafo Informazioni di natura qualitativa della Nota integrativa consolidata). I Mutui ipotecari su immobili residenziali si riferiscono alle operazioni di cartolarizzazione Maior ed Iseo (rivenienti dall'aggregazione del Gruppo ex UBI).
(b) Gli importi si riferiscono all'operazione di cartolarizzazione Portland relativa ad attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari rispettivamente a 4 milioni senior e 4 milioni mezzanine (si fa rimando al Bilancio consolidato 2021 per la descrizione dell'operazione) e all'operazione Teseo relativa ad attività finanziarie in bonis (si da rimando al Bilancio consolidato 2022 per la descrizione dell'operazione).
(c) Tra le esposizioni sono ricomprese attività finanziarie deteriorate per un ammontare pari rispettivamente a 11 milioni senior, 55 milioni mezzanine e 17 milioni junior (al netto delle rettifiche di valore). Tra le esposizioni in bonis si menziona l'operazione di cartolarizzazione Chewbecca (descritta nel paragrafo Informazioni di natura qualitativa della Nota integrativa consolidata).
(d) Le voci includono anche gli ammontari in bonis relativi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica originate dalla Banca.
Al 31 dicembre 2023 la fattispecie non è presente.

| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività sottostanti/Esposizioni | ESPOSIZIONI PER CASSA | ||||||
| Senior Mezzanine |
Junior | ||||||
| Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | Valore | Rettifiche/ | ||
| di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
di bilancio |
riprese di valore |
||
| Prestiti verso imprese (incluse PMI) | 2.375 | 9 | 151 | 1 | 2 | - | |
| Mutui ipotecari su immobili residenziali | 680 | 2 | 21 | - | - | - | |
| Crediti al commercio | 465 | - | 2 | - | 4 | - | |
| Crediti al consumo | 343 | -1 | 3 | - | - | - | |
| Cartolarizzazioni | 168 | - | - | - | - | - | |
| Obbligazioni bancarie garantite | 109 | - | 10 | - | - | - | |
| Mutui ipotecari su immobili commerciali | 92 | -2 | 22 | -2 | - | - | |
| Leasing | 32 | - | - | - | - | - | |
| Altre attività (a) | 10.158 | -7 | - | - | - | - | |
| TOTALE | 14.422 | 1 | 209 | -1 | 6 | - |
(a) L'importo comprende anche i titoli Romulus per 6.878 milioni detenuti in portafoglio dalla Banca, rappresentati convenzionalmente tra le cartolarizzazioni di terzi, nonché crediti verso il veicolo Duomo Funding Plc per 2.907 milioni quali utilizzo di linee di credito. Per maggiori dettagli in merito alla tipologia delle attività sottostanti si rimanda alla Sezione 4 - Rischi delle altre imprese riportata in parte E della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologia attività sottostanti/Esposizioni |
GARANZIE RILASCIATE | LINEE DI CREDITO | ||||||||||
| Senior | Mezzanine | Junior | Senior | Mezzanine | Junior | |||||||
| Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
Esposiz. netta |
Rettifiche/ riprese di valore |
|
| Duomo ABCP Conduit transactions (a) Prestiti verso imprese (incluse PMI) |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
- - |
(a) 132 |
(a) - |
- - |
- - |
- - |
- - |
| Totale | - | - | - | - | - | - | 132 | - | - | - | - | - |
| (a) Con riferimento all'operatività posta in essere tramite Duomo Funding Plc finanziata da ABCP, la Banca ha concesso linee di liquidità (pari a 7.259 milioni di esposizione netta e 1 milione di rettifiche di valore) a garanzia di attivi già ricompresi nelle Altre attività della Tabella C.2 per cassa. |

| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| NOME CARTOLARIZZAZIONE / DENOMINAZIONE SOCIETÀ VEICOLO |
SEDE LEGALE CONSOLIDAMENTO (a) |
ATTIVITA' (b) | PASSIVITA' (b) | ||||||
| Crediti | Titoli di debito |
Altre | Senior | Mezzanine | Junior | ||||
| Augusto S.r.l. (d) | Milano | (e) | - | - | 2 | 13 | - | - | |
| Brera Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 15.026 | - | 577 | 12.586 | - | 2.652 | |
| Clara Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 5.696 | - | 1.694 | 6.350 | - | 824 | |
| Diocleziano S.r.l. (d) | Milano | (e) | 2 | - | 1 | 48 | - | - | |
| Giada Sec S.r.l. (c) | Conegliano Veneto (TV) | (e) | 19.820 | - | 7.282 | 16.860 | - | 8.425 | |
| ISP CB Ipotecario S.r.l. (f) | Milano | (e) | 22.981 | - | 5.625 | - | 26.120 | - | |
| ISP CB Pubblico S.r.l. (f) | Milano | (e) | 1.792 | - | 2.107 | - | 3.736 | - | |
| ISP OBG S.r.l. (f) | Milano | (e) | 43.510 | - | 7.974 | - | 50.933 | - | |
| UBI Finance S.r.l. (f) | Milano | (e) | 7.395 | - | 1.239 | - | 8.561 | - |
(a) Metodo di consolidamento riferito al c.d. perimetro "prudenziale" applicato nel bilancio di Gruppo.
(b) Gli ammontari riportati tra le attività e le passività si riferiscono ai valori complessivamente riportati nelle rendicontazioni contabili delle società veicolo.
(c) Veicolo di autocartolarizzazione descritto nel paragrafo 2 delle informazioni quantitative della Sezione 4 - Rischio di Liquidità della presente Nota integrativa.
(d) Gli ammontari riportati tra le attività e passività si riferiscono agli ultimi dati di bilancio disponibili (31 dicembre 2022).
(e) Veicolo consolidato con il metodo del patrimonio netto.
(f) Trattasi di veicolo funzionale all'emissione di covered bond. Per ulteriori informazioni si rimanda alla Sezione - E.4. Operazioni di covered bond di Parte E della presente Nota integrativa.
Si segnala che, nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione strutturate da Intesa Sanpaolo a valere su proprie attività, sussistono quelle denominate Towers, K-Equity, Savoy, Kerma, Yoda, Maior, Iseo, Sirio, Kerdos, Grogu, Portland, Organa, Andor, Teseo e Chewbecca per le quali sono utilizzati special purpose vehicles che rappresentano soggetti terzi e indipendenti rispetto alla Banca e nei confronti dei quali la stessa non intrattiene legami partecipativi e che, per tale motivo, non sono rappresentati nella tabella che precede.
Le informazioni di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
| SOCIETA' VEICOLO | ATTIVITÀ CARTOLARIZZATE (dato di fine periodo) |
INCASSI DI CREDITI REALIZZATI NELL'ANNO |
QUOTA PERCENTUALE DEI TITOLI RIMBORSATI (dato di fine periodo) |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di euro) | (milioni di euro) | Senior | Mezzanine | Junior | ||||||||
| Deteriorate | Non deteriorate |
Deteriorate | Non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
Attività Deterior. |
Attività non deteriorate |
|||
| Teseo SPV S.r.l. (a) | 8 | 3.017 | - | 813 | 0% | 17% | 0% | 17% | 0% | 8% | ||
| Totale | 8 | 3.017 | - | 813 |
(a) Veicolo utilizzato per l'operazione di cartolarizzazione tradizionale di crediti leasing performing descritta nel Bilancio consolidato 2022.

Le informazioni di natura qualitativa e quantitativa di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.
Per quanto riguarda la descrizione dell'operatività rappresentata nelle tabelle E.1, E.2 e E.3, si rimanda a quanto riportato in calce alle tabelle stesse.
Per quanto attiene all'operatività in titoli di debito a fronte di pronti contro termine a medio e lungo termine si rimanda a quanto riportato nella Nota integrativa consolidata – Parte B.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività finanziarie cedute rilevate per intero | Passività finanziarie associate | |||||||||
| Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
di cui deteriorate |
Valore di bilancio |
di cui: oggetto di operazioni di cartolarizzazione |
di cui: oggetto di contratti di vendita con patto di riacquisto |
||||
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.568 | - | 1.568 | X | 1.563 | - | 1.563 | |||
| 1. Titoli di debito | 1.320 | - | 1.320 | X | 1.298 | - | 1.298 | |||
| 2. Titoli di capitale | 248 | - | 248 | X | 265 | - | 265 | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 4. Derivati | - | - | - | X | - | - | - | |||
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | |||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | - | - | - | |||
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
15.857 | - | 15.857 | - | 15.204 | - | 15.204 | |||
| 1. Titoli di debito | 15.857 | - | 15.857 | - | 15.204 | - | 15.204 | |||
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | X | - | - | - | |||
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | - | - | - | |||
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 15.284 | - | 15.284 | - | 13.627 | - | 13.627 | |||
| 1. Titoli di debito 2. Finanziamenti |
15.284 - |
- - |
15.284 - |
- - |
13.627 - |
- - |
13.627 - |
|||
| TOTALE 31.12.2023 |
32.709 | - | 32.709 | - | 30.394 | - | 30.394 | |||
| TOTALE 31.12.2022 |
12.147 | 27 | 12.120 | 3 | 12.039 | 18 | 12.021 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui la Banca risulti sia cedente che finanziatrice del veicolo emittente i titoli di debito.
Gli aggregati dei contratti di vendita con patto di riacquisto si riferiscono alle operazioni di pronti contro termine poste in essere dalla Banca a fronte di attività cedute e non cancellate; non sono incluse, invece, tra le passività finanziarie associate le operazioni di pronti contro termine passive realizzate a valere su titoli ricevuti in operazioni di pronti contro termine attive.
E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non sussiste.

| Rilevate | Rilevate | 31.12.2023 | (milioni di euro) 31.12.2022 |
||
|---|---|---|---|---|---|
| per intero | parzialmente | ||||
| A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 1.568 | - | 1.568 | 599 | |
| 1. Titoli di debito | 1.320 | - | 1.320 | 391 | |
| 2. Titoli di capitale | 248 | - | 248 | 208 | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | |
| 4. Derivati | - | - | - | - | |
| B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | |
| C. Attività finanziarie designate al fair value | - | - | - | - | |
| 1. Titoli di debito | - | - | - | - | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | - | |
| D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività | |||||
| complessiva | 15.857 | - | 15.857 | 7.645 | |
| 1. Titoli di debito | 15.857 | - | 15.857 | 7.645 | |
| 2. Titoli di capitale | - | - | - | - | |
| 3. Finanziamenti | - | - | - | - | |
| E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (fair value) | 14.205 | - | 14.205 | 3.351 | |
| 1. Titoli di debito | 14.205 | - | 14.205 | 3.324 | |
| 2. Finanziamenti | - | - | - | 27 | |
| Totale attività finanziarie | 31.630 | - | 31.630 | 11.595 | |
| Totale passività finanziarie associate | 30.394 | - | 30.394 | 12.038 | |
| Valore netto | 31.12.2023 | 1.236 | - | 1.236 | X |
| Valore netto | 31.12.2022 | -443 | - | X | -443 |
Non figurano nella tabella sopra riportata le operazioni di "covered bond" in cui la Banca risulti sia cedente che finanziatrice del veicolo emittente i titoli di debito.
Per Intesa Sanpaolo la fattispecie non sussiste.
Si riporta di seguito l'informativa inerente le operazioni di cessione di tipo multioriginator di portafogli creditizi - in particolare di quelli "unlikely to pay" - riconducibili a cessione dei crediti a un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nel corso del terzo trimestre 2020 un processo finalizzato al deconsolidamento di un portafoglio di esposizioni creditizie (comprendente contratti e beni immobili) classificate ad "Unlikely to Pay" con sottostante immobiliare, detenuti dalla Capogruppo, con contestuale conversione degli stessi in quote del fondo mobiliare denominato Back2Bonis. L'operazione, il cui closing era avvenuto alla fine del 2020, si era concretizzata per la Banca (incluse le operazioni realizzate negli esercizi 2019 e 2020 da UBI Banca, incorporata lo scorso 2021) nella cessione di un portafoglio crediti, rapporti giuridici di breve termine e rapporti giuridici e beni da crediti leasing per un ammontare lordo complessivo di 351 milioni ed esposizione netta pari a 164 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo Back2Bonis per un controvalore di 164 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. L'operazione si era perfezionata mediante: (i) la cessione dei crediti bancari e dei crediti derivanti da contratti di leasing a un veicolo di cartolarizzazione Ampre S.r.l.; (ii) la cessione dei rapporti giuridici e beni derivanti dai contratti di leasing ad Ampre LeaseCo
S.r.l.; (iii) la cessione dei contratti di breve termine revolving e dei relativi rapporti giuridici e crediti di ISP nonché dei contratti di medio-lungo termine con erogazioni residue e dei relativi rapporti giuridici, diversi dai rapporti e beni leasing attraverso la fronting bank messa a disposizione da Banca Finanziaria Internazionale S.p.A., (iv) la sottoscrizione integrale dei titoli emessi dal veicolo di cartolarizzazione da parte del fondo Back2Bonis e (v) l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo delle quote del Fondo quale contropartita dei crediti oggetto di cessione. Nel corso del 2022 si era realizzata la cessione di ulteriori finanziamenti per un ammontare lordo di 1 miliardo ed esposizione netta pari a 216 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo Back2Bonis per un controvalore di 216 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il fondo Back2Bonis, costituito sotto forma di un fondo comune mobiliare di tipo chiuso le cui quote sono riservate per la sottoscrizione a investitori professionali, è una piattaforma multi-originator per la gestione di crediti di tipo "Real Estate Small & Medium Size" classificati quali UTP e derivanti da finanziamenti e linee di credito concessi a società operanti nell'ambito immobiliare o a fondi immobiliari (ivi inclusi quelli non interamente erogati/utilizzati al momento della cessione). Con il perfezionamento dell'operazione di apporto dei crediti alla piattaforma, ISP aveva provveduto a deconsolidare i crediti con successiva iscrizione delle quote del Fondo in sostituzione dei suddetti crediti. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
– "Imprese produttive" con una percentuale del 79,9%;
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 43,82% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel fondo Back2Bonis classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 360 milioni. La valutazione del fondo Back2Bonis ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 14 milioni.
Nell'ottica di perseguire le attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva avviato nell'ultimo trimestre del 2018 un'operazione di conferimento al fondo FI.NAV. - fondo comune di investimento mobiliare italiano di tipo chiuso multicomparto - di un portafoglio di crediti ipotecari e chirografari non performing del settore dello shipping. Il Fondo è riservato a investitori istituzionali, gestito dalla management company IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, non facente parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, con sede in Irlanda, e si compone di due comparti autonomi: FI.NAV. Comparto A - Crediti, dedicato ad accogliere i crediti conferiti dal Gruppo Intesa Sanpaolo e Unicredit e FI.NAV. Comparto B - Nuova Finanza, dedicato ad accogliere i capitali di investitori terzi per il rilancio delle navi rimpossessate. L'operazione, definita nel 2018, si era perfezionata nel 2019 concretizzandosi in una cessione a titolo oneroso di crediti pro-soluto per un ammontare lordo complessivo di 155 milioni ed esposizione netta pari a 102 milioni, pari al prezzo di cessione, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo e, pertanto, senza effetti sul conto economico dell'esercizio 2019. Nel primo trimestre 2020 si era perfezionata la cessione di un'ulteriore tranche di crediti pro-soluto per un ammontare lordo di 37 milioni e un valore netto di 34 milioni, allineato al prezzo di cessione e, pertanto, senza effetti nel conto economico dell'esercizio 2020. Ai sensi dell'IFRS 9, l'operazione si era configurata per il Gruppo Intesa Sanpaolo quale derecognition dei crediti ceduti in quanto, a seguito della stessa, la gestione era divenuta di esclusiva competenza del Fondo; il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva pertanto proceduto alla derecognition dei relativi crediti dal proprio bilancio e alla contestuale iscrizione al corrispondente fair value delle quote del Fondo attribuite. Le società del Gruppo coinvolte nell'operazione sono state la Capogruppo Intesa Sanpaolo e alcune delle sue controllate incorporate nel corso del 2019 e del 2020 (Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito, incorporate entrambe nel 2019, e Banca IMI incorporata nel 2020). A dicembre 2022 si era perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti per un ammontare lordo di 74 milioni ed esposizione netta pari a 37 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore sostanzialmente allineato al valore dell'esposizione ceduta, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Trasporti". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Sud più Isole.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 50,54% nel Fondo FI.NAV. classificata tra le interessenze ad influenza notevole136 per un valore di bilancio pari a 141 milioni. La valutazione del Fondo FI.NAV. ha fatto registrare un effetto positivo, quale ripresa di valore nell'esercizio, di 14 milioni.
Nell'ambito delle attività di de-risking previste dal precedente Piano d'Impresa 2018-2021 e dall'attuale Piano d'Impresa 2022- 2025, il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva individuato l'opportunità di conferire asset (crediti e titoli) a valere su posizioni non performing al fondo chiuso RSCT Fund, in cambio di quote del fondo medesimo. II progetto era stato seguito da Pillarstone che aveva selezionato un portafoglio di imprese industriali e commerciali con l'obiettivo di individuare per ciascuna di esse una strategia di massimizzazione delle potenzialità di recupero dei crediti anche attraverso iniezioni di nuova finanza. L'operazione si era realizzata nel maggio 2020 con il conferimento di un portafoglio di crediti verso 18 società originati dal Gruppo (Intesa Sanpaolo e Banca IMI, poi incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020), Unicredit, BPER Banca e Crédit Agricole al Fondo d'Investimento Alternativo chiuso di nuova costituzione RSCT Fund, gestito da IQ EQ Fund Management (Ireland) Limited, gestore di fondi alternativi autorizzato dalla Banca Centrale d'Irlanda. RSCT Fund è strutturato
136 L'interessenza è inclusa tra le Imprese sottoposte a influenza notevole in quanto, seppur rappresentativa di una situazione più articolata rispetto a quella tipica di un mero investimento di minoranza, è stata appurata l'assenza dei presupposti per l'esercizio del controllo previsti dall'IFRS 10, constatata sulla base delle disposizioni di governo societario previste da statuto/regolamenti.

in due comparti separati, il comparto A per la gestione dei crediti acquisiti dalle banche cessionarie e il comparto B per la gestione della nuova finanza. La cessione di maggio 2020 aveva riguardato un portafoglio di crediti, notes Sirti e strumenti finanziari partecipativi PS Reti per un ammontare lordo di 339 milioni (Intesa Sanpaolo e Banca IMI) ad un valore netto di 255 milioni, sostanzialmente allineato al prezzo di cessione. A luglio 2020 si era realizzata un'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 6,3 milioni ad un valore di 4,5 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A febbraio 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 21,3 milioni ad un valore di 13,9 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. A marzo 2021 si era realizzata la cessione di una posizione creditizia, rinveniente dall'incorporazione di UBI Banca, per un ammontare lordo di 3,1 milioni e un'esposizione netta pari a 1,2 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo RSCT per un controvalore di 1,3 milioni, sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. A giugno 2021 si era realizzata l'ulteriore cessione di una posizione creditizia per un ammontare lordo di 0,4 milioni ad un valore di 0,1 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra nell'ambito delle "Imprese produttive di installazione apparecchi elettrici" per una quota del 72%, di "Parchi di divertimento e parchi tematici" per una quota del 18% e del "Commercio al dettaglio di calzature e accessori" per una quota del 10%. Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 70,07% nel Fondo RSCT classificata tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 262 milioni. La valutazione del Fondo RSCT ha fatto registrare un effetto positivo, quale ripresa di valore nell'esercizio, di 12 milioni.
Nel 2018 il Gruppo Intesa Sanpaolo (nello specifico Intesa Sanpaolo e le banche successivamente incorporate: Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Friuli Venezia Giulia, Cassa di Risparmio in Bologna e Mediocredito) aveva partecipato al Fondo chiuso italiano IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds S.G.R. S.p.A., dedicato al rilancio delle imprese italiane di medie dimensioni che si trovano in situazioni di tensione finanziaria, ma con fondamentali industriali solidi. L'operazione, perfezionata nel 2018, si era realizzata mediante il conferimento di crediti deteriorati per nominali 59 milioni ed esposizione netta pari al prezzo di cessione per 39,2 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti. Nel 2021 la partecipazione della Banca nel Fondo IDEA CCR si è ulteriormente incrementata per effetto dell'incorporazione di UBI Banca che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti, gestito da Dea Capital Alternative Funds SGR, nel corso del 2020, 2019, 2018 e 2017 per un ammontare lordo complessivo di 231 milioni e un'esposizione netta pari a 144 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo IDEA CCR II per un controvalore di 148 milioni, con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo. La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Nel 2022 la partecipazione della Banca nel Fondo IDEA CCR era variata per effetto: i) dell'ingresso della quota detenuta da UBI Leasing S.p.A., incorporata a maggio 2022 in Intesa Sanpaolo, che aveva effettuato cessioni di posizioni creditizie nei confronti del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti nel 2019 per un ammontare lordo complessivo di 5 milioni e un'esposizione netta pari a 3 milioni con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione, di pari importo, delle quote del Fondo e ii) della cessione di quote A1 detenute da Intesa Sanpaolo nel Fondo a Banca Nazionale del Lavoro S.p.A.; il credito vantato da Intesa Sanpaolo in relazione alla cessione era stato regolato mediante compensazione tramite l'acquisto di quote di Back2Bonis. L'operazione di swap aveva determinato un utile a conto economico di 4 milioni.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 18,01% nel Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Crediti classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 38 milioni. La valutazione al fair value del Fondo IDEA CCR II ha fatto registrare un effetto positivo non materiale sul conto economico dell'esercizio.
Il Comparto Crediti Shipping si riferisce a crediti di tipo non performing, unlikely to pay single names, con un focus settoriale su aziende operanti nel segmento shipping. Il Fondo si compone di tre comparti: crediti, nuova finanza e shipping. In seguito all'incorporazione di UBI Banca, Intesa Sanpaolo partecipa anche al Comparto Shipping con una interessenza nel Fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping. Nel 2018, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti per un ammontare lordo complessivo di 45 milioni ed esposizione netta pari a 31 milioni.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 20,37% nel Fondo IDEA CCR II - Comparto Shipping classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 2 milioni. La valutazione al fair value del Fondo IDEA CCR Corporate Credit Recovery II - Comparto Shipping ha fatto registrare un effetto positivo nell'esercizio di 1 milione.

Clessidra Restructuring Fund (Fondo CRF) è un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato a investitori istituzionali, dedicato all'investimento in crediti classificati come unlikely to pay vantati nei confronti di aziende industriali pre‐individuate. A settembre 2019, UBI Banca incorporata nel 2021 in Intesa Sanpaolo, aveva ceduto finanziamenti relativi a cinque controparti, per un ammontare lordo complessivo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 11 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del Fondo CRF per un controvalore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti. Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Fabbricazione porte in legno e Fabbricazione Mobili". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord Ovest.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 4,34% nel Fondo CRF classificata tra le Attività Finanziarie obbligatoriamente al fair value per un valore di bilancio pari a 8 milioni. La valutazione al fair value del Fondo Clessidra Restructuring Fund ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio non materiale.
Il Fondo UTP Italia è un fondo comune di investimento mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso multicomparto deputato alla gestione di crediti classificati ad inadempienze probabili (UTP) e che ha come target esposizioni creditizie verso società di medie e piccole dimensioni e persone fisiche. A novembre 2022 si era perfezionata la cessione da parte della Banca di un portafoglio di crediti prevalentemente UTP al Fondo UTP Italia gestito da Sagitta S.G.R. con Intrum Italy S.p.A. come special servicer. Nello specifico l'operazione aveva previsto: i) la cessione dei crediti vantati dalla Banca, per un ammontare lordo alla data di cut-off di 42 milioni ed esposizione netta pari a 25 milioni, a Finn SPV S.r.l. (SPV 130), senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022; ii) la registrazione del credito per 25 milioni verso il veicolo SPV 130); iii) l'apporto al Fondo UTP Italia del credito verso l'SPV 130 in cambio di quote del fondo stesso a titolo di prezzo; iv) emissione di titoli Asset – Backed (ABS) a cura del veicolo e sottoscritti dal Fondo con cancellazione del credito verso l'SPV 130.
Con efficacia 20 marzo 2023 si è perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 366 milioni ed esposizione netta per 147 milioni al veicolo di cartolarizzazione Finn SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
Le attività dei debitori ceduti presentano la seguente distribuzione per aree territoriali:
In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo è venuta a detenere il 60,73% del Fondo ed ha proceduto a riclassificare il fondo da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 44,52% (con limitazione dei diritti di voto al 35%) nel Fondo UTP Italia per un valore di bilancio pari a 155 milioni. La valutazione del Fondo UTP Italia ha fatto registrare un effetto negativo nell'esercizio di 18 milioni.
Efesto è un fondo comune di investimento alternativo mobiliare italiano alternativo (FIA) di tipo chiuso. A luglio 2022 si era perfezionata la cessione di finanziamenti per un ammontare lordo di 17 milioni ed esposizione netta pari a 9 milioni, con contestuale sottoscrizione delle quote del fondo stesso per un controvalore di 7 milioni, senza effetti significativi sul conto economico dell'esercizio 2022.
Con efficacia 20 marzo 2023 si è perfezionata la cessione da parte di Intesa Sanpaolo di un portafoglio di crediti con un'esposizione lorda pari a 320 milioni ed esposizione netta per 181 milioni al veicolo di cartolarizzazione Esino SPV S.r.l. con compensazione del prezzo di cessione con il prezzo di sottoscrizione delle quote del Fondo stesso.
La ripartizione per settori di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nei settori:
In seguito all'operazione Intesa Sanpaolo è venuta a detenere il 36,48% del Fondo ed ha proceduto a riclassificare il fondo da attività finanziaria obbligatoriamente al fair value a interessenza sottoposta a influenza notevole.
Al 31 dicembre 2023 Intesa Sanpaolo detiene una partecipazione del 31,61% nel fondo Efesto per un valore di bilancio pari a 173 milioni. La valutazione di Efesto non ha fatto registrare impatti a conto economico nell'esercizio.

Nel corso del 2022 è stata avviata un'articolata operazione riguardante il Gruppo Risanamento, nell'ambito del c.d. "Progetto Starfighter" volta a: i) consentire la realizzazione del progetto immobiliare nell'area di Milano Santa Giulia; ii) consentire alla società di far fronte agli impegni assunti con i soggetti pubblici e privati e iii) deconsolidare l'esposizione creditizia per cassa vantata dalle banche coinvolte verso Risanamento.
Il Consiglio di Amministrazione di ISP ha approvato l'operazione il 2 febbraio 2023, perfezionatasi il 30 giugno in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive connesse al Term Sheet General Framework Agreement. La complessa operazione finalizzata al riassetto finanziario e societario del Gruppo Risanamento ha previsto:
la costituzione di un Fondo chiuso di Investimento Alternativo immobiliare;
l'impegno da parte di Intesa Sanpaolo e delle altre banche coinvolte, e di ulteriori stakeholders coinvolti nell'operazione, a sottoscrivere le quote del Fondo;
il deconsolidamento dell'esposizione creditizia e del finanziamento soci di ISP verso il Gruppo Risanamento attraverso accollo liberatorio da parte del Fondo e contestuale compensazione dei relativi crediti, vantati da Intesa Sanpaolo e dalle altre banche, con gli impegni assunti dalle banche nei confronti del Fondo a fronte della sottoscrizione di quote;
l'erogazione di nuova finanza in bonis al Fondo;
il mantenimento dell'operatività aziendale di Risanamento.
Il settore di attività economica dei debitori ceduti si concentra in misura prevalente nell'ambito "Imprese non finanziarie". Le attività finanziarie oggetto di cessione sono presenti in prevalenza nell'area territoriale Nord-Ovest.
L'esposizione creditizia vantata dalla Banca verso il Gruppo Risanamento è stata oggetto di compensazione con gli impegni da questa assunti a fronte della sottoscrizione di quote di classe A1 e B2 del Fondo Lendlease MSG Heartbeat. Pertanto, al closing perfezionato il 30 giugno 2023, Intesa Sanpaolo ha provveduto a cancellare i crediti verso Risanamento, compreso il finanziamento soci, rilevando rispettivamente le quote B2 e A1 del fondo ricevute al fair value, ad un valore sostanzialmente allineato al valore netto dei crediti ceduti.
Al 31 dicembre 2023, la Capogruppo detiene una partecipazione del 60,9% nel fondo Lendlease MSG Heartbeat classificato tra le interessenze ad influenza notevole per un valore di bilancio pari a 212 milioni.
Infine, per completezza, si segnala che, nel corso del secondo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha perfezionato un'operazione volta alla cessione di esposizioni per cassa in bonis (pari a circa 800 milioni in termini di Gross Book Value) vantate nei confronti del settore Commercial Real Estate italiano, con un effetto sostanzialmente neutro sul conto economico. In estrema sintesi, l'operazione ha previsto i) l'apporto di parte dell'esposizione creditizia a due Fondi Immobiliari, in cambio di quote dei fondi conferitari e ii) la conversione dell'esposizione residua in Strumenti Finanziari Partecipativi, di nuova emissione.
Nella presente sezione devono essere rilevate le operazioni di covered bond in cui la banca cedente e la banca finanziatrice coincidono. Intesa Sanpaolo utilizza i covered bond prevalentemente come forma di raccolta cartolare garantita da attivi originati dalla stessa Intesa Sanpaolo o da altra società del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha in essere quattro programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG).
Il primo Programma, avviato nel 2009, ha un ammontare massimo di 20 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 10 miliardi). Il garante delle OBG è il veicolo ISP CB Pubblico, cessionario di portafogli di crediti e titoli in bonis al settore pubblico, originati dalla ex controllata Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, ora Intesa Sanpaolo. Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo attività per un valore nominale originario complessivo pari a 13,2 miliardi (al netto di retrocessioni di attivi per 1,7 miliardi), l'ultima delle quali (per un importo di 1 miliardo) effettuata nell'aprile 2013.
Nell'ultima decade di novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha riacquistato l'intero portafoglio di titoli obbligazionari segregati nel veicolo per un controvalore di 1,1 miliardi; rimane quindi come collaterale solo il portafoglio crediti, il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2023 è di 1,8 miliardi.
A fronte di tali cessioni si sono realizzate, nel tempo, emissioni di OBG per un nominale complessivo di 25,2 miliardi (di cui 19,9 miliardi relativi ad emissioni acquistate interamente dalla Banca e oggetto di estinzione anticipata o giunte a scadenza e 3,5 miliardi oggetto di offerta di scambio agli investitori nel corso del 2012, 2 miliardi dei quali scaduti nel secondo trimestre 2017 e i restanti 1,5 miliardi scaduti a gennaio 2021).
Al 31 dicembre 2022, erano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un nominale complessivo di 3,1 miliardi, interamente sottoscritte dalla Banca.
Nel corso dell'esercizio 2023 la dodicesima serie retained è stata oggetto di estinzione parziale anticipata ed è giunta a scadenza per un ammontare complessivo nominale di 1.050 milioni, inoltre è stata estinta parzialmente la quattordicesima serie retained per 200 milioni.
Pertanto, al 31 dicembre 2023, restano in essere emissioni effettuate, a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Pubblico per un nominale complessivo di 1,85 miliardi, interamente sottoscritte dalla Banca.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo e hanno rating A2 di Moody's.
Il secondo Programma, avviato nel 2010, dell'ammontare massimo di 25 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 20 miliardi), vede come garante delle OBG il veicolo ISP CB Ipotecario S.r.l., cessionario di mutui ipotecari residenziali italiani e, inizialmente, obbligazioni Adriano Finance S.r.l., originati da Intesa Sanpaolo.
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui per un valore nominale originario complessivo pari a 46,8 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso del 2023 sono state perfezionate le seguenti operazioni:
‒ nel mese di aprile, riacquisti per un controvalore di 30 milioni;

‒ nel mese di luglio, cessioni per un controvalore di 8,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 23 miliardi.
A fronte delle cessioni di tali attivi, Intesa Sanpaolo ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di 41,7 miliardi (di cui oggetto di estinzione anticipata o scaduti per complessivi 22,9 miliardi alla data di dicembre 2023).
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP CB Ipotecario per un valore nominale complessivo di 14,3 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 5,9 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte era stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 343 milioni.
Nel corso dell'esercizio 2023 la diciannovesima serie è scaduta per 1.250 milioni e la ventunesima serie retained è stata parzialmente estinta per 1 miliardo, inoltre sono state emesse cinque serie, di cui tre retained, per un ammontare complessivo di 6,8 miliardi.
Pertanto, al 31 dicembre 2023, restano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito del veicolo ISP CB Ipotecario per un nominale complessivo di 18,9 miliardi, di cui 8,4 miliardi collocate presso investitori terzi e 10,5 miliardi sottoscritte da Intesa Sanpaolo. Di queste ultime una parte è stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating Aa3 di Moody's.
Il terzo Programma multi-originator di emissione di OBG, avviato nel 2012, vede come garante dei titoli il veicolo ISP OBG S.r.l. Tale programma è assistito da mutui ipotecari per un ammontare massimo di 55 miliardi (l'ammontare massimo originario era pari a 30 miliardi) ed è finalizzato a realizzare emissioni retained.
Il portafoglio posto a garanzia delle emissioni di OBG è composto da mutui ipotecari originati da Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna e Banca CR Firenze (fuse per incorporazione in Intesa Sanpaolo tra luglio 2018 e febbraio 2019).
Nel tempo la Banca ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 89,4 miliardi (al netto delle retrocessioni).
Nel corso del 2023 Intesa Sanpaolo non ha ceduto al veicolo mutui ipotecari, mentre sono stati riacquistati crediti:
‒ nel mese di aprile, per un controvalore di 118 milioni;
‒ nel mese di giugno, per un controvalore di 5,1 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti da Intesa Sanpaolo al veicolo hanno un valore di bilancio di 43,5 miliardi.
A fronte della cessione di tali attivi, la Banca ha realizzato, nel corso del tempo, emissioni di OBG per un valore nominale complessivo di circa 86,3 miliardi (di cui 44,275 miliardi estinte anticipatamente e rimborsate). Tutti i titoli emessi a valere sul programma sono quotati alla Borsa del Lussemburgo ed hanno rating A di Morningstar DBRS.
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 45,9 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo.
Nel corso dell'esercizio 2023 sono scadute la diciannovesima e la ventesima serie, entrambe retained, per un ammontare complessivo di 2.975 milioni e sono state parzialmente estinte la quarantunesima e la quarantaduesima serie, entrambe retained, per un ammontare complessivo di 1.100 milioni. Pertanto, al 31 dicembre 2023, risultano in essere emissioni effettuate a valere sul programma garantito dal veicolo ISP OBG per un nominale complessivo di 41,8 miliardi, interamente sottoscritte da Intesa Sanpaolo, di cui una parte è stata successivamente impegnata in operazioni di pronti contro termine passivi per un importo di 5,8 miliardi.
Il quarto programma fu avviato dall'ex Gruppo UBI Banca nel corso dell'esercizio 2008.
Nell'ex UBI Banca, incorporata in Intesa Sanpaolo S.p.A. nel corso del 2021, erano presenti due Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite facenti capo a due Società Veicolo rispettivamente denominate UBI Finance S.r.l. e UBI Finance CB2 S.r.l., quest'ultimo chiuso nel corso del mese di gennaio 2021.
Il programma prevede ad oggi la possibilità da parte di Intesa Sanpaolo di emettere titoli, rivolti ad investitori istituzionali, per un ammontare massimo di 15 miliardi. Il Programma include mutui ipotecari residenziali ceduti dalle Banche Rete dell'ex Gruppo UBI; queste ultime avevano aderito al Programma in qualità sia di Banche Originator che di Banche Finanziatrici.
Al 31 dicembre 2022 risultavano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 7,7 miliardi, di cui 7,5 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Nel corso del 2023 è scaduta la diciottesima serie per un ammontare di 1.250 milioni.
Al 31 dicembre 2023 risultano in essere emissioni sul programma garantito dal veicolo UBI Finance per un valore nominale complessivo di 6,4 miliardi, di cui 6,2 miliardi collocate presso investitori terzi e 0,2 miliardi retained.
Al 31 dicembre il rating attribuito ai titoli del programma era pari a Aa3 per Moody's ed AA (Low) per Morningstar DBRS.
Successivamente all'incorporazione dell'ex UBI Banca, Intesa Sanpaolo ha ceduto al veicolo mutui ipotecari per un valore nominale originario complessivo di 694 milioni (al netto delle retrocessioni).
Nel corso dell'esercizio 2023 Intesa Sanpaolo ha riacquistato, nel mese di aprile, crediti per un controvalore di 57 milioni. Al 31 dicembre 2023 i crediti ceduti al veicolo hanno un valore di bilancio di 7,4 miliardi.
| DENOMINAZIONE VEICOLO |
DENOMINA ZIONE TITOLO |
TIPOLOGIA ATTIVO SOTTOSTANTE |
EMISSIONE | SCADENZA | RATING | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO (1) |
OBG EMESSE | (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale attivo |
Svalutaz. Cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
Importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
Classificazione IAS |
Valuta zione |
||||||
| ISP CB PUBBLICO |
3.899 | 3 | 3.736 | - | - | |||||||
| ISP CB IPOTECARIO |
28.606 | 35 | 26.120 | 14.166 | 13.513 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 11/26 5,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2011 | 17/02/2026 | Moody's Aa3 | 100 | 106 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 11/31 5,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2011 | 17/02/2031 | Moody's Aa3 | 300 | 334 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 11/27 5,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
16/09/2011 | 16/09/2027 | Moody's Aa3 | 210 | 214 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 13/25 3,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
24/01/2013 | 24/01/2025 | Moody's Aa3 | 1.000 | 1.009 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 14/26 3,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
10/02/2014 | 10/02/2026 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.283 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 15/25 1,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
18/12/2015 | 18/12/2025 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.185 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 17/27 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
16/06/2017 | 16/06/2027 | Moody's Aa3 | 1.000 | 921 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 07/25 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
13/07/2018 | 14/07/2025 | Moody's Aa3 | 1.000 | 967 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 03/24 0,5% |
Mutui ipotecari residenziali |
05/03/2019 | 05/03/2024 | Moody's Aa3 | 999 | 996 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 06/28 3,625% |
Mutui ipotecari residenziali |
30/06/2023 | 30/06/2028 | Moody's Aa3 | 1.250 | 1.306 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 12/43 3,943% |
Mutui ipotecari residenziali |
15/12/2023 | 15/12/2043 | Moody's Aa3 | 50 | 50 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 04/30 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
16/02/2018 | 12/04/2030 | Moody's Aa3 | 1.947 | 1.738 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/24 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
16/11/2016 | 12/10/2024 | Moody's Aa3 | 440 | 403 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
27/01/2020 | 12/10/2031 | Moody's Aa3 | 750 | 663 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 04/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
03/02/2022 | 12/04/2029 | Moody's Aa3 | 1.000 | 897 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 07/26 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/07/2026 | Moody's Aa3 | 278 | 251 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 01/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/01/2028 | Moody's Aa3 | 839 | 746 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 10/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
12/10/2023 | 12/10/2032 | Moody's Aa3 | 503 | 444 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| ISP OBG | 51.484 | 161 | 50.933 | 5.787 | 5.422 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 08/27 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
17/02/2017 | 20/08/2027 | Morningstar DBRS A |
1.010 | 937 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
09/03/2018 | 20/08/2028 | Morningstar DBRS A |
845 | 763 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 05/30 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
21/09/2018 | 20/05/2030 | Morningstar DBRS A |
295 | 285 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
21/09/2018 | 20/08/2029 | Morningstar DBRS A |
173 | 168 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/11/2018 | 20/02/2031 | Morningstar DBRS A |
290 | 285 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/26 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
22/11/2018 | 20/08/2026 | Morningstar DBRS A |
310 | 302 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/31 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
18/12/2018 | 20/08/2031 | Morningstar DBRS A |
150 | 137 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 05/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
20/02/2019 | 20/05/2032 | Morningstar DBRS A |
321 | 310 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/33 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2019 | 20/02/2033 | Morningstar DBRS A |
172 | 169 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/27 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2019 | 20/02/2027 | Morningstar DBRS A |
688 | 616 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/29 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2019 | 20/02/2029 | Morningstar DBRS A |
313 | 302 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 08/32 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
16/12/2019 | 20/08/2032 | Morningstar DBRS A |
178 | 167 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 02/28 FRN |
Mutui ipotecari residenziali |
24/06/2020 | 20/02/2028 | Morningstar DBRS A |
1.042 | 981 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |

| (milioni di euro) | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DENOMINAZIONE VEICOLO |
DENOMINA ZIONE TITOLO |
TIPOLOGIA ATTIVO SOTTOSTANTE |
EMISSIONE | SCADENZA | RATING | DATI VEICOLO | FINANZIAMENTO SUBORDINATO (1) |
OBG EMESSE | ||||
| Totale attivo |
Svalutaz. Cumulate sul portafoglio cartolarizzato |
Importo | Importo nominale (2) |
Valore di bilancio (2) |
Classificazione IAS |
Valuta zione |
||||||
| UBI FINANCE | 8.634 | 76 | 8.561 | 6.241 | 6.047 | |||||||
| Intesa Sanpaolo 14/24 3,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
05/02/2014 | 05/02/2024 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
997 | 1.024 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 14/25 1,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
07/11/2014 | 07/02/2025 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
999 | 985 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 16/26 0,375% |
Mutui ipotecari residenziali |
14/09/2016 | 14/09/2026 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
998 | 936 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 17/27 1,125% |
Mutui ipotecari residenziali |
04/10/2017 | 04/10/2027 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
1.250 | 1.182 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/30 1,25% |
Mutui ipotecari residenziali |
15/01/2018 | 15/01/2030 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
500 | 466 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/24 0,5% |
Mutui ipotecari residenziali |
15/01/2018 | 15/07/2024 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
748 | 735 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/33 1,78% |
Mutui ipotecari residenziali |
23/02/2018 | 23/02/2033 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
90 | 85 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 18/33 1.75% |
Mutui ipotecari residenziali |
26/02/2018 | 25/02/2033 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
160 | 151 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
||||
| Intesa Sanpaolo 19/25 1% |
Mutui ipotecari residenziali |
25/02/2019 | 25/09/2025 | Moody's Aa3 Morningstar DBRS AA |
499 | 483 | Titoli in circolazione |
Costo amm. |
(1) Nella voce è stato indicato il prestito subordinato concesso da Intesa Sanpaolo ai veicoli per finanziare l'acquisto del portafoglio posto a garanzia delle OBG. Tale prestito è oggetto di derecognition nel bilancio IAS compliant individuale. L'ammontare del finanziamento si riferisce all'emissione già realizzata nell'ambito di un programma di emissione di ammontare massimo superiore.
(2) L'importo nominale e il valore di bilancio sono da considerarsi al netto dei titoli riacquistati.
L'informativa integrativa richiesta dall'IFRS 12 non va fornita dalle banche che redigono il Bilancio consolidato ai sensi della Circolare 262 di Banca d'Italia.
A fine anno, la perdita attesa gestionale risultava pari allo 0,31%, in diminuzione rispetto al dato di fine 2022 (0,35%) grazie al miglioramento nella qualità del credito e agli effetti del model change dei portafogli Corporate e Large Corporate. Per le società che rientrano nel piano di roll-out, i modelli interni regolamentari di rating, di LGD e di EAD sono sottoposti ad un processo di controllo di secondo livello da parte della funzione di Convalida e ad un controllo di terzo livello da parte della funzione di Revisione Interna. Le funzioni di controllo producono per il Supervisor le relazioni annuali di conformità dei modelli alla normativa di Vigilanza, nell'ambito delle quali si verifica lo scostamento tra le stime effettuate ex ante e i valori realizzati ex post. Tali relazioni, approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, attestano il permanere dei requisiti di
conformità.

Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio di negoziazione di vigilanza di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Le informazioni quantitative di natura gestionale relative ai rischi di mercato di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Le informazioni di natura qualitativa circa la misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario di Intesa Sanpaolo sono illustrate nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine dell'esercizio 2023, rispettivamente a 201 milioni, -133 milioni e a 324 milioni, sulla base del nuovo modello interno di reattività rappresentativo della miglior stima prospettica del margine d'interesse della banca.
Quest'ultimo dato è in aumento (+217 milioni) rispetto al valore di fine 2022, principalmente per il calo della reattività implicita delle poste a vista da clientela, registrato in particolare a partire dal mese di marzo. Tale effetto è in parte compensato dalla riduzione dei volumi della stessa raccolta a vista, dalle nuove coperture in derivati sul modello delle poste a vista e dal repricing degli impieghi a tasso variabile verso la clientela.
Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario di Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore (variazione di valore del portafoglio conseguente a uno spostamento parallelo e uniforme di +100 punti base della curva), ha registrato nel corso del 2023 un valore medio pari a -916 milioni, attestandosi a fine anno su un valore pari a -878 milioni (in linea con il valore di fine 2022 pari a -871 milioni).
Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), è stato nel corso del 2023 mediamente pari a 408 milioni, con un valore massimo pari a 523 milioni e un valore minimo pari a 249 milioni, dato quest'ultimo coincidente con quello di fine dicembre 2023. Tale variazione è dovuta principalmente alla riduzione della volatilità dei tassi di mercato registrata nel corso del 2023.
Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nel portafoglio delle Attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS), ha registrato nel 2023 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 57 milioni, con valori massimo e minimo pari rispettivamente a 83 milioni e a 39 milioni, dato quest'ultimo coincidente con quello di fine dicembre 2023 (87 milioni il valore di fine 2022). Tale variazione è dovuta principalmente alla riduzione della volatilità dei prezzi del portafoglio azionario.
Infine, nella tabella sottostante, si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che evidenzia l'impatto sul Patrimonio netto simulando uno shock dei prezzi per le sopracitate attività quotate.
| Impatto sul patrimonio netto al 31.12.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.09.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 30.06.2023 |
Impatto sul patrimonio netto al 31.03.2023 |
(milioni di euro) impatto sul patrimonio netto al 31.12.2022 |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Shock di prezzo | 10% | 52 | 55 | 58 | 65 | 73 |
| Shock di prezzo | -10% | -52 | -55 | -58 | -65 | -73 |
Per le informazioni di natura qualitativa, ivi comprese le attività di copertura del rischio di cambio, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci | VALUTE | ||||||
| Dollaro USA |
Sterlina | Yen | Dollaro Australiano |
Franco svizzero |
Altre valute |
||
| A. ATTIVITA' FINANZIARIE | 38.990 | 3.390 | 2.017 | 3.569 | 748 | 3.859 | |
| A.1 Titoli di debito | 18.923 | 919 | 1.790 | 1.404 | - | 650 | |
| A.2 Titoli di capitale | 1.150 | 108 | 1 | - | 33 | 324 | |
| A.3 Finanziamenti a banche | 4.171 | 270 | 30 | 554 | 544 | 1.982 | |
| A.4 Finanziamenti a clientela | 14.746 | 2.093 | 196 | 1.611 | 171 | 903 | |
| A.5 Altre attività finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| B. ALTRE ATTIVITA' | 3.997 | 487 | 697 | 203 | 4 | 1.050 | |
| C. PASSIVITA' FINANZIARIE | 40.188 | 1.822 | 1.205 | 2.388 | 676 | 1.988 | |
| C.1 Debiti verso banche | 20.833 | 1.138 | 499 | 1.541 | 514 | 1.287 | |
| C.2 Debiti verso clientela | 2.448 | 185 | 11 | 799 | 135 | 579 | |
| C.3 Titoli di debito | 16.907 | 499 | 695 | 48 | 27 | 122 | |
| C.4 Altre passività finanziarie | - | - | - | - | - | - | |
| D. ALTRE PASSIVITA' | 1.432 | 464 | 38 | 391 | 65 | 1.258 | |
| E. DERIVATI FINANZIARI - Opzioni |
|||||||
| posizioni lunghe | 3.030 | 62 | 404 | - | 89 | 865 | |
| posizioni corte - Altri derivati |
3.289 | 108 | 386 | 25 | 46 | 975 | |
| posizioni lunghe | 59.482 | 10.915 | 2.823 | 1.608 | 3.039 | 15.686 | |
| posizioni corte | 61.553 | 12.494 | 4.195 | 2.612 | 3.133 | 17.251 | |
| TOTALE ATTIVITA' | 105.499 | 14.854 | 5.941 | 5.380 | 3.880 | 21.460 | |
| TOTALE PASSIVITA' | 106.462 | 14.888 | 5.824 | 5.416 | 3.920 | 21.472 | |
| SBILANCIO (+/-) | -963 | -34 | 117 | -36 | -40 | -12 |
La rappresentazione della "Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati" è stata adeguata a partire dal 31 dicembre 2022 alla visione prudenziale in aderenza al nuovo framework metodologico introdotto dalle EBA Guidelines on the treatment of structural FX under Article 352(2) of Regulation (EU) No 575/2013 (CRR).
Come già anticipato, la gestione del rischio di cambio transattivo, relativo alle attività di negoziazione, è inserita nell'ambito delle procedure operative e delle metodologie di stima del VaR gestionale.
Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) origina a fine esercizio 2023 un VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni) pari a 118 milioni. Tale impatto potenziale si rifletterebbe unicamente sul Patrimonio netto.

La Banca risulta autorizzata all'utilizzo dei modelli interni di tipo EPE (Expected Positive Exposure) per la determinazione del requisito per il rischio di controparte.
Tali modelli sono utilizzati per la quasi totalità del portafoglio di negoziazione (come si evince dalla tabella sottostante, al 31 dicembre 2023 circa il 98% dell'EAD complessiva relativa ai derivati finanziari e creditizi è valutata con modelli EPE).
I derivati il cui rischio di controparte è misurato con metodi diversi da modelli interni rappresentano una quota residuale del portafoglio (al 31 dicembre 2023 pari a circa il 2% dell'EAD complessiva) e si riferiscono a contratti residuali non simulati, nel rispetto delle soglie di non materialità stabilite da EBA.
L'entrata in vigore delle regole di Basilea 3 ha previsto l'inclusione nel perimetro segnalato del rischio di controparte anche dei derivati scambiati su mercati regolamentati (Exchage Traded Derivatives - ETD) e quelli con controparti centrali (CCP).
La tabella seguente riporta l'EAD complessiva delle esposizioni in derivati finanziari e creditizi, suddivisa per metodologia di valutazione.
| (milioni di euro) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Categorie di transazioni | Exposure at default (EAD) | ||||||
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
Modelli standardizzati |
Modello interno (EPE) |
||||
| Contratti derivati | 212 | 10.364 | 327 | 12.437 |
Il modello interno di tipo EPE permette di tenere conto nella simulazione del collaterale incassato a mitigazione dell'esposizione creditizia e dell'eventuale collaterale pagato in eccesso. Il valore delle garanzie ricevute e inglobate nel calcolo dell'EAD ammonta per Intesa Sanpaolo a circa 16 miliardi, mentre il collaterale pagato risulta pari a circa 15 miliardi (tale importo è comprensivo dei margini iniziali postati a fronte dell'operatività con controparti centrali).
| (milioni di euro) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti/Tipologie derivati | 31.12.2023 | 31.12.2022 | ||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati | |||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | |||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
|||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse | 2.965.132 | 438.844 | 79.517 | 90.114 | 2.301.865 | 286.344 | 81.194 | 109.527 |
| a) Opzioni | - | 208.296 | 10.529 | 304 | - | 69.046 | 7.878 | 1.004 |
| b) Swap | 2.965.132 | 230.548 | 68.125 | - | 2.301.865 | 217.298 | 71.440 | - |
| c) Forward | - | - | 609 | - | - | - | 1.607 | - |
| d) Futures | - | - | 254 | 89.810 | - | - | 269 | 108.523 |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari | - | 13.705 | 24.953 | 5.022 | - | 6.415 | 25.135 | 5.860 |
| a) Opzioni | - | 9.021 | 24.944 | 1.561 | - | 5.946 | 25.126 | 3.932 |
| b) Swap | - | 4.684 | 9 | - | - | 469 | 9 | - |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - |
| d) Futures | - | - | - | 3.461 | - | - | - | 1.928 |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - |
| 3. Valute e oro | - | 127.847 | 21.330 | 81 | - | 158.325 | 15.921 | 7 |
| a) Opzioni | - | 25.378 | 2.280 | - | - | 27.661 | 1.274 | 4 |
| b) Swap | - | 32.126 | 2.619 | - | - | 35.971 | 2.612 | - |
| c) Forward | - | 70.021 | 15.606 | - | - | 94.406 | 11.167 | - |
| d) Futures | - | - | - | 81 | - | - | - | 3 |
| e) Altri | - | 322 | 825 | - | - | 287 | 868 | - |
| 4. Merci | - | 3.207 | 1.450 | 1.606 | - | 4.042 | 1.077 | 1.640 |
| 5. Altri sottostanti | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Totale | 2.965.132 | 583.603 | 127.250 | 96.823 | 2.301.865 | 455.126 | 123.327 | 117.034 |
I nozionali esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono a derivati di tasso regolati tramite compensatori legali per 2.965 miliardi.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| Over the counter | Mercati | Over the counter | Mercati | ||||||
| Controparti | Senza controparti centrali | Controparti | Senza controparti centrali | organizzati | |||||
| centrali | Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
centrali | Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||
| 1. Fair value positivo | |||||||||
| a) Opzioni | - | 2.255 | 737 | 114 | - | 1.575 | 592 | 54 | |
| b) Interest rate swap | 63.447 | 10.400 | 2.124 | - | 83.520 | 11.050 | 2.098 | - | |
| c) Cross currency swap | - | 913 | 200 | - | - | 1.617 | 201 | - | |
| d) Equity swap | - | 12 | - | - | - | 21 | 2 | - | |
| e) Forward | - | 1.019 | 188 | - | - | 1.867 | 228 | - | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | 331 | 96 | - | - | 721 | 170 | - | |
| Totale | 63.447 | 14.930 | 3.345 | 114 | 83.520 | 16.851 | 3.291 | 54 | |
| 2. Fair value negativo | |||||||||
| a) Opzioni | - | 2.788 | 7.381 | 115 | - | 1.810 | 6.290 | 44 | |
| b) Interest rate swap | 64.302 | 9.369 | 2.142 | - | 80.573 | 12.503 | 3.868 | - | |
| c) Cross currency swap | - | 1.554 | 176 | - | - | 1.458 | 876 | - | |
| d) Equity swap | - | 13 | 1 | - | - | 21 | - | - | |
| e) Forward | - | 677 | 198 | - | - | 1.294 | 360 | - | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | 337 | 111 | - | - | 556 | 186 | - | |
| Totale | 64.302 | 14.738 | 10.009 | 115 | 80.573 | 17.642 | 11.580 | 44 |
Ai fini della tabella si considera il fair value di tutti i contratti non marginati, sia su mercati regolamentati che con Controparti centrali.
I valori esposti nella colonna Over the counter con Controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.
Il fair value dei derivati over the counter (OTC) di negoziazione in essere con il compensatore legale LCH Ltd., ritenuti soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione in bilancio con rappresentazione nella Parte B di Nota integrativa per uno sbilancio complessivamente negativo per i Derivati finanziari di negoziazione di 3.306 milioni (fair value positivo per 57.949 milioni e fair value negativo per 61.255 milioni). Lo sbilancio è da riferire all'operatività originata da clientela e società del Gruppo per un risultato positivo da compensazione di 1.793 milioni (fair value positivo per 3.494 milioni e fair value negativo per 1.701 milioni), rappresentato tra le Attività finanziarie di negoziazione, ed all'operatività in conto proprio per un risultato negativo da compensazione di 5.099 milioni (fair value positivo per 54.455 milioni e fair value negativo per 59.554 milioni), rappresentato tra le Passività finanziarie di negoziazione. Sulle Passività finanziarie di negoziazione ha agito inoltre, il risultato positivo della compensazione dei contratti derivati di copertura per 79 milioni (fair value positivo per 7.181 milioni e fair value negativo per 7.102 milioni).

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 4.136 | 17.898 | 57.483 |
| - fair value positivo | X | 71 | 538 | 1.577 |
| - fair value negativo | X | -136 | -342 | -1.976 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | 15.083 | 2.948 | 6.922 |
| - fair value positivo | X | 619 | 65 | 1 |
| - fair value negativo | X | -725 | -136 | -6.182 |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | 3.414 | 2.424 | 15.492 |
| - fair value positivo | X | 27 | 79 | 281 |
| - fair value negativo | X | -19 | -12 | -376 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | 217 | 1.233 |
| - fair value positivo | X | - | 14 | 73 |
| - fair value negativo | X | - | -2 | -103 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.965.132 | 323.904 | 102.950 | 11.990 |
| - fair value positivo | 63.447 | 8.067 | 3.657 | 309 |
| - fair value negativo | -64.302 | -9.077 | -1.478 | -626 |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | 2.532 | 11.158 | 15 |
| - fair value positivo | - | 181 | 138 | 5 |
| - fair value negativo | - | -52 | -630 | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 87.948 | 28.641 | 11.258 |
| - fair value positivo | - | 1.409 | 543 | 307 |
| - fair value negativo | - | -1.712 | -472 | -354 |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | 220 | 1.048 | 1.939 |
| - fair value positivo | - | 18 | 97 | 199 |
| - fair value negativo | - | -25 | -77 | -235 |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 1.242.546 | 1.452.397 | 788.550 | 3.483.493 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | 15.471 | 20.632 | 2.555 | 38.658 |
| A.3 Derivati finanziari su valute e oro | 103.725 | 34.604 | 10.848 | 149.177 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | 2.388 | 2.223 | 46 | 4.657 |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
1.364.130 | 1.509.856 | 801.999 | 3.675.985 |
| Totale 31.12.2022 |
994.715 | 1.104.854 | 780.749 | 2.880.318 |
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Categorie di operazioni | Derivati di negoziazione | |
| su un singolo soggetto |
su più soggetti (basket) |
|
| 1. Acquisti di protezione | ||
| a) Credit default products | 6.306 | 33.306 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | - | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale 31.12.2023 | 6.306 | 33.306 |
| Totale 31.12.2022 | 7.582 | 68.356 |
| 2. Vendite di protezione | ||
| a) Credit default products | 7.879 | 29.419 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 3.976 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale 31.12.2023 | 11.855 | 29.419 |
| Totale 31.12.2022 | 8.090 | 65.183 |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.

| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Tipologie derivati | Totale 31.12.2023 | Totale 31.12.2022 |
| 1. Fair value positivo | ||
| a) Credit default products | 1.086 | 954 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | 213 | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 1.299 | 954 |
| 2. Fair value negativo | ||
| a) Credit default products | 1.140 | 943 |
| b) Credit spread products | - | - |
| c) Total rate of return swap | - | - |
| d) Altri | - | - |
| Totale | 1.140 | 943 |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.
Il Total rate of return swap (TRS) si riferisce ad un'operazione di vendita di protezione gestionalmente correlata a posizioni corte in titoli di debito rappresentate tra le Passività finanziarie di negoziazione.
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 15.083 | 307 |
| − fair value positivo | X | - | 2 | 17 |
| − fair value negativo | X | - | - | -583 |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | X | - | 13.700 | 3 |
| − fair value positivo | X | - | 540 | - |
| − fair value negativo | X | - | -2 | -3 |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| − valore nozionale | 7.915 | 7.733 | 8.574 | - |
| − fair value positivo | - | 46 | 43 | - |
| − fair value negativo | -242 | -89 | -91 | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| − valore nozionale | 6.932 | 8.945 | 11.694 | - |
| − fair value positivo | 213 | 109 | 329 | - |
| − fair value negativo | -17 | -58 | -55 | - |
Al 31 dicembre 2023 non sussistono contratti esposti in tabella inclusi nel perimetro dell'informativa sui prodotti strutturati di credito riportata nel capitolo di Nota integrativa consolidata dedicato ai rischi di mercato.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| 1. Vendita di protezione | 9.047 | 31.550 | 677 | 41.274 |
| 2. Acquisto di protezione | 5.283 | 33.842 | 487 | 39.612 |
| Totale 31.12.2023 | 14.330 | 65.392 | 1.164 | 80.886 |
| Totale 31.12.2022 | 15.855 | 131.755 | 1.601 | 149.211 |
Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi connessi con la fair value option.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, ha esercitato l'opzione prevista dal Principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di coperture.
L'attività di copertura posta in essere dalla Banca è finalizzata ad immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti della curva dei tassi di interesse (rischio tasso di interesse).
La Banca adotta sia coperture specifiche (micro fair value hedge) che coperture generiche (macro fair value hedge). Nell'ambito del micro fair value hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi, titoli di debito dell'attivo ed impieghi a clientela.
Nell'ambito del macro fair value hedge, la copertura generica viene applicata a:
Le principali tipologie di derivati utilizzati sono rappresentate da interest rate swap (IRS) plain o strutturati, overnight index swap (OIS), cross currency swap (CCS), vendite forward ed opzioni su tassi, realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
L'attività di copertura posta in essere dalla Banca ha l'obiettivo di coprire l'esposizione dalla variazione dei flussi di cassa futuri, attribuibili ai movimenti della curva dei tassi di interesse, associati ad una particolare attività/passività, quali pagamenti di interessi futuri variabili su un debito/credito o ad una transazione futura prevista altamente probabile.
La Banca adotta sia coperture specifiche (micro cash flow hedge) che coperture generiche (macro cash flow hedge). Nell'ambito del micro cash flow hedge, sono coperti principalmente prestiti obbligazionari emessi.
Nell'ambito del macro cash flow hedge, la copertura generica viene applicata a:
I derivati utilizzati sono interest rate swap (IRS) realizzati con controparti terze.
I derivati non sono quotati su mercati regolamentati, ma negoziati nell'ambito dei circuiti over the counter (OTC). Rientrano tra i contratti over the counter (OTC) anche quelli stipulati tramite Clearing House, che rappresentano la maggioranza dei derivati.
La Banca pone in essere interventi di copertura gestionale del rischio di cambio relativi al costo della raccolta in divisa ed agli utili in valuta generati dalle filiali estere della Capogruppo; trattandosi di copertura gestionale, non rileva quale copertura contabile oggetto della presente sezione.
Le principali cause di inefficacia del modello adottato dalla Banca per la verifica dell'efficacia delle coperture sono imputabili ai seguenti fenomeni:
L'inefficacia della copertura è prontamente rilevata ai fini:
Le principali tipologie di elementi coperti sono:
I titoli di debito dell'attivo sono coperti attraverso relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, che prevedono l 'utilizzo di interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata di detenzione in portafoglio del titolo di debito.
Per verificare l'efficacia della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Sono relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge anche quelle da riferire alle operazioni di vendita forward su titoli di debito del portafoglio delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS), effettuate per consentire un hedge dei rischi sul fair value da movimenti di spread di credito e delle curve di tasso di interesse. Per quanto attiene il contratto di vendita forward, che si configura come derivato in quanto transazione "non regular way", si procede alla separazione della componente spot (prezzo a pronti) dalla componente interessi designando come strumento di copertura in una relazione di fair value hedging solo la componente spot.
La Banca attiva relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su raccolta a tasso di interesse fisso o strutturata e coperture di micro cash flow hedge o macro cash flow hedge su raccolta a tasso di interesse variabile, utilizzando interest rate swap (IRS), overnight index swap (OIS) e cross currency swap (CCS) come strumenti di copertura.
Il rischio tasso di interesse è in genere coperto per tutta la durata dell'obbligazione.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method. Tale metodo è basato sul rapporto tra le variazioni cumulate (da inizio copertura) di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura, attribuibili al rischio coperto, e le variazioni cumulate di fair value o dei flussi di cassa dell'elemento coperto (c.d. delta fair value), al netto della componente rateo degli interessi maturati.
Per le coperture di tipo macro, l'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti alla raccolta in essere e prevista (c.d. operazioni future altamente probabili) a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dalla raccolta che si verificheranno lungo la vita delle emissioni stesse. La stima della raccolta attesa di prossima emissione ed altamente probabile è oggetto di approvazione annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo.
La Banca designa relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge su impieghi a tasso di interesse fisso e di macro fair value hedge, riconducibile a mutui erogati a controparti retail della Banca, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
Nell'ambito del micro fair value hedge è coperto il rischio tasso di interesse per tutta la durata del sottostante.
Per le coperture di tipo micro, l'efficacia della copertura è verificata utilizzando il Dollar Offset Method.

Per le coperture di tipo macro, il portafoglio di impieghi oggetto di copertura è di tipo aperto, ovvero costituito dinamicamente da finanziamenti a tasso di interesse fisso coperti, a livello aggregato, attraverso derivati di copertura stipulati nel tempo. L'efficacia delle macro coperture sugli impieghi a tasso di interesse fisso è periodicamente verificata sulla base di specifici test prospettici e retrospettivi volti a dimostrare che il portafoglio oggetto di possibile copertura contenga un ammontare di attività il cui profilo di sensitivity e le cui variazioni di fair value per il rischio tasso rispecchino quelle dei derivati utilizzati per la copertura.
La Banca attiva relazioni di copertura di tipo macro cash flow hedge su impieghi a tasso di interesse variabile, utilizzando principalmente interest rate swap (IRS) come strumenti di copertura.
L'efficacia della copertura è verificata mediante un test di capienza. Tale test prevede un confronto tra la consistenza degli elementi coperti, riferiti agli impieghi in essere a tasso di interesse variabile e quella degli strumenti di copertura, che deve essere sempre riscontrata lungo l'intera vita della relazione di copertura e per singola fascia temporale. L'oggetto coperto, in questo caso, è rappresentato dai flussi di cassa attesi originati dagli impieghi che si verificheranno lungo la vita degli attivi stessi.
La Banca copre le componenti opzionali implicite (opzioni di tasso) nei mutui a tasso di interesse variabile con relazioni di copertura di tipo micro fair value hedge, utilizzando opzioni (cap, floor, collar) quali strumenti di copertura.
I sottostanti possono essere coperti parzialmente o totalmente, nel tempo e nell'importo.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
La Banca designa relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge sulle cedole già fissate di impieghi a tasso di interesse variabile utilizzando overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo di questo tipo di copertura è immunizzare dal rischio tasso di interesse determinato dalle cedole già fissate degli impieghi a tasso di interesse variabile.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method, mentre l'effettiva consistenza degli elementi coperti è verificata attraverso un test di capienza.
La raccolta a vista modellizzata è coperta in relazioni di copertura di tipo macro fair value hedge, come previsto dal carve- out dello IAS 39, utilizzando interest rate swap (IRS) e overnight index swap (OIS) come strumenti di copertura.
Scopo della copertura è immunizzare il margine di interesse da possibili cali dei tassi di interesse che riducano lo spread generato dalla raccolta core (poste a vista) della Banca.
Il modello è oggetto di continuo monitoraggio e verifica da parte della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management, al fine di recepire tempestivamente le variazioni delle principali caratteristiche del modello stesso (masse, stabilità, reattività) e, ove opportuno, apportare i necessari aggiustamenti.
Per la verifica della tenuta della copertura è utilizzato il Dollar Offset Method.
| (milioni di euro) | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |||||||
| sottostanti/Tipologie derivati |
Over the counter | Mercati | Mercati organizzati |
||||||
| Controparti centrali |
Senza controparti centrali | organizzati | Controparti centrali |
Senza controparti centrali | |||||
| Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
||||||
| 1. Titoli di debito e tassi d'interesse |
387.112 | 12.996 | 6.262 | - | 322.529 | 12.617 | 4.039 | - | |
| a) Opzioni | - | 1.073 | - | - | - | 1.587 | - | - | |
| b) Swap | 387.112 | 11.923 | 4.959 | - | 322.529 | 11.030 | 4.039 | - | |
| c) Forward | - | - | 1.303 | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 2. Titoli di capitale e indici azionari |
- | - | - | - | - | - | - | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 3. Valute e oro | - | 9.178 | - | - | - | 9.119 | - | - | |
| a) Opzioni | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| b) Swap | - | 9.178 | - | - | - | 9.119 | - | - | |
| c) Forward | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| d) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 4. Merci | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| 5. Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| TOTALE | 387.112 | 22.174 | 6.262 | - | 322.529 | 21.736 | 4.039 | - |
Il valore nozionale medio nell'esercizio dei derivati finanziari di copertura ammonta a 390.904 milioni.
I nozionali esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono ai valori nozionali dei derivati finanziari di copertura regolati tramite compensatori legali per 387 miliardi.

| (milioni di euro) | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipologie derivati | Fair value positivo e negativo | Variazione del valore usato per calcolare l'efficacia della copertura |
|||||||||
| Totale 31.12.2023 Totale 31.12.2022 |
|||||||||||
| Over the counter | Totale 31.12.2023 |
Totale 31.12.2022 |
|||||||||
| Senza controparti centrali | Senza controparti centrali | ||||||||||
| Controparti centrali |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Mercati organizzati | Controparti centrali |
Con accordi di compensazione |
Senza accordi di compensazione |
Mercati organizzati | ||||
| Fair value positivo | |||||||||||
| a) Opzioni | - | 32 | - | - | - | 75 | - | - | -51 | -47 | |
| b) Interest rate swap | 12.268 | 696 | 204 | - | 17.193 | 848 | 333 | - | 12.421 | 18.312 | |
| c) Cross currency swap | - | 204 | - | - | - | 323 | - | - | 49 | -92 | |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Forward | - | - | 2 | - | - | - | - | - | -2 | - | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 12.268 | 932 | 206 | - | 17.193 | 1.246 | 333 | - | 12.417 | 18.173 | |
| Fair value negativo | |||||||||||
| a) Opzioni | - | 1 | - | - | - | 1 | - | - | - | 1 | |
| b) Interest rate swap | 9.549 | 989 | 51 | - | 12.471 | 991 | 2 | - | 10.224 | 13.360 | |
| c) Cross currency swap | - | 822 | - | - | - | 768 | - | - | 966 | 1.015 | |
| d) Equity swap | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| e) Forward | - | - | 26 | - | - | - | - | - | 27 | - | |
| f) Futures | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| g) Altri | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | |
| Totale | 9.549 | 1.812 | 77 | - | 12.471 | 1.760 | 2 | - | 11.217 | 14.376 |
I valori esposti al 31 dicembre 2023 nella colonna Over the counter con controparti centrali afferiscono al fair value lordo dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) regolati tramite compensatori legali, incluso LCH Ltd.
Il fair value dei derivati finanziari di copertura over the counter (OTC) in essere con il compensatore legale LCH Ltd., ritenuti soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 32 paragrafo 42, è stato oggetto di compensazione in bilancio con rappresentazione nella Parte B di Nota integrativa per uno sbilancio complessivamente positivo di 79 milioni (fair value positivo per 7.181 milioni e fair value negativo per 7.102 milioni), rappresentato tra le Passività finanziarie di negoziazione.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Attività sottostanti | Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti |
| Contratti non rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | X | 428 | 5.834 | - |
| - fair value positivo | X | 2 | 204 | - |
| - fair value negativo | X | -3 | -74 | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| 5) Altri - valore nozionale |
X | - | - | - |
| - fair value positivo | X | - | - | - |
| - fair value negativo | X | - | - | - |
| Contratti rientranti in accordi di compensazione | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 387.112 | 11.427 | 1.569 | - |
| - fair value positivo | 12.268 | 705 | 22 | - |
| - fair value negativo | -9.549 | -515 | -475 | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | 6.565 | 2.613 | - |
| - fair value positivo | - | 159 | 46 | - |
| - fair value negativo | - | -546 | -276 | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value positivo | - | - | - | - |
| - fair value negativo | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Sottostanti/Vita residua | Fino ad 1 anno | Oltre 1 anno e fino a 5 anni |
Oltre 5 anni | Totale |
| A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse | 96.705 | 164.428 | 145.237 | 406.370 |
| A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari | - | - | - | - |
| A.3 Derivati finanziari su valute ed oro | 1.416 | 2.222 | 5.540 | 9.178 |
| A.4 Derivati finanziari su merci | - | - | - | - |
| A.5 Altri derivati finanziari | - | - | - | - |
| Totale 31.12.2023 |
98.121 | 166.650 | 150.777 | 415.548 |
| Totale 31.12.2022 |
81.379 | 142.628 | 124.296 | 348.303 |
Come illustrato nella Parte A Politiche Contabili, Intesa Sanpaolo ha applicato, a decorrere dal Bilancio 2019, il Regolamento n. 34/2020 del 15 gennaio 2020 che ha adottato il documento emesso dallo IASB a settembre 2019 sulla "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (modifiche all'IFRS 9 Finanziamenti finanziari, allo IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione e all'IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative"). Con il regolamento in oggetto sono state introdotte alcune modifiche in tema di coperture (hedge accounting) con la finalità di evitare che le incertezze sull'ammontare e sulle tempistiche dei flussi di cassa derivanti dalla riforma dei tassi possano comportare l'interruzione delle coperture in essere e difficoltà a designare nuove relazioni di copertura.
I derivati di copertura della Banca sono principalmente indicizzati all'Euribor, la cui metodologia di calcolo è stata oggetto di revisione nel corso del 2019 attraverso l'adozione di una metodologia di calcolo di tipo ibrido, che risponde pienamente ai requisiti previsti per i c.d. benchmark critici, dalla Benchmark Regulation UE 2016/1011 ed ai principi IOSCO. Pertanto, la Banca non ritiene che ci sia incertezza sul timing o sull'ammontare dei flussi di cassa parametrizzati all'Euribor e non considera le coperture collegate all'Euribor come impattate dalla riforma, in continuità con l'impostazione già adottata negli esercizi precedenti.
Per quanto attiene i contratti derivati di copertura si evidenzia che al 31 dicembre 2023 non residuano coperture indicizzate a benchmark impattati dalla riforma. Per le coperture indicizzate al LIBOR USD – oggetto di dismissione al 30 giugno 2023 – la transizione è stata regolarmente finalizzata nel corso del 2023.
Si rinvia, inoltre a quanto riportato nella Nota integrativa del Bilancio consolidato, nella Premessa della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, per una illustrazione di come il Gruppo ha gestito il processo di transizione ai tassi di riferimento alternativi.
B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo
B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti
B.3 Derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti
B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura "over the counter": valori nozionali Intesa Sanpaolo non detiene in portafoglio derivati creditizi classificati di copertura.
C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura
Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro-coperture). Per questa ragione la Banca non ha in portafoglio strumenti finanziari da riportare nella tabella C.1 Strumenti di copertura diversi da derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura.

Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Coperture Coperture Coperture specifiche specifiche: specifiche - valore di posizioni nette: |
Coperture generiche: Valore di |
|||||
| bilancio | valore di | Variazioni | Cessazione | Variazioni del | bilancio | |
| bilancio delle attività o |
cumulate di fair value |
della copertura: |
valore usato per rilevare |
|||
| passività (prima | dello | variazioni | l'inefficacia | |||
| della compensazione) |
strumento | cumulate | della | |||
| coperto | residue del fair value |
copertura | ||||
| A. Attività | ||||||
| 1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - |
||||||
| copertura di: | 43.098 | - | -755 | -2.424 | -647 | - |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 41.541 | - | -759 | -2.397 | -647 | x |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | x |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | - | - | x |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | x |
| 1.5 Altri | 1.557 | - | 4 | -27 | - | x |
| 2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
42.080 | - | -925 | -619 | -751 | 105.307 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 41.636 | - | -1.133 | -619 | -976 | x |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | - | - | x |
| 1.3 Valute e oro | - | - | - | - | - | x |
| 1.4 Crediti | - | - | - | - | - | x |
| 1.5 Altri | 444 | - | 208 | - | 225 | x |
| 31.12.2023 Totale |
85.178 | - | -1.680 | -3.043 | -1.398 | 105.307 |
| 31.12.2022 Totale |
61.466 | - | -7.511 | -3.249 | -7.110 | 94.452 |
| B. Passività | ||||||
| 1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - copertura di: |
62.306 | - | -1.528 | -41 | -1.518 | 144.651 |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 55.709 | - | -1.095 | -41 | -1.154 | x |
| 1.2 Valute e oro | - | - | - | - | - | x |
| 1.3 Altri | 6.597 | - | -433 | - | -364 | x |
| 31.12.2023 Totale |
62.306 | - | -1.528 | -41 | -1.518 | 144.651 |
| 31.12.2022 Totale |
51.337 | - | -3.843 | -370 | -3.783 | 110.232 |

| Variazione del valore usato per rilevare l'inefficacia della copertura |
Riserve da copertura |
(milioni di euro) Cessazione della copertura: valore residuo delle riserve di |
||
|---|---|---|---|---|
| copertura | ||||
| A. Copertura di flussi finanziari | ||||
| 1. Attività | 330 | -221 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | 330 | -221 | - | |
| 1.2 Titoli di capitale e indici azionari | - | - | - | |
| 1.3 Valute e oro 1.4 Crediti |
- - |
- - |
- - |
|
| 1.5 Altri | - | - | - | |
| 2. Passività | -31 | -97 | - | |
| 1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse | -31 | -97 | - | |
| 1.2 Valute e oro | - | - | - | |
| 1.3 Altri | - | - | - | |
| Totale (A) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
| Totale (A) | 31.12.2022 | 833 | -410 | - |
| B. Copertura degli investimenti esteri | X | - | - | |
| Totale (A+B) | 31.12.2023 | 299 | -318 | - |
| Totale (A+B) | 31.12.2022 | 833 | -410 | - |
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Riserva da copertura dei flussi finanziari | Riserva da copertura di investimenti esteri | |||||||||
| Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | Titoli di debito e tassi d'interesse |
Titoli di capitale e indici azionari |
Valute e oro |
Crediti | Altri | |
| Esistenze iniziali | -410 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Variazioni di fair value (quota efficace) | 91 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| Rigiri a conto economico | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: transazioni future non più attese | - | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Altre variazioni | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli strumenti coperti |
- | - | - | - | - | X | X | X | X | X |
| Rimanenze finali | -319 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si segnala che la fattispecie Strumenti di copertura (elementi non designati) non risulta presente dal momento che Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di hedge accounting (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).
| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| Controparti centrali |
Banche | Altre società finanziarie |
Altri soggetti | |
| A. Derivati finanziari | ||||
| 1) Titoli di debito e tassi d'interesse | ||||
| - valore nozionale | 2.195.318 | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | -3.227 | - | - | - |
| 2) Titoli di capitale e indici azionari | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 3) Valute e oro | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 4) Merci | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 5) Altri | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| B. Derivati creditizi | ||||
| 1) Acquisto protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
| 2) Vendita protezione | ||||
| - valore nozionale | - | - | - | - |
| - fair value netto positivo | - | - | - | - |
| - fair value netto negativo | - | - | - | - |
La tabella accoglie i valori rivenienti dalle compensazioni effettuate in bilancio per i derivati i cui accordi di compensazione soddisfano i criteri previsti dallo IAS 32 paragrafo 42.
In particolare, quanto esposto si riferisce ai derivati finanziari e creditizi Over the counter (OTC) di negoziazione e di copertura in essere con il compensatore legale LCH Ltd. per i quali si è proceduto alla separata compensazione in bilancio dei fair value riconducibili all'operatività in conto proprio ed all'operatività per conto della clientela e società del Gruppo.
Il risultato della compensazione complessivamente negativo per 3.227 milioni (fair value positivo di 65.130 milioni e fair value negativo di 68.357 milioni), ascrivibile per un risultato negativo di 3.306 milioni ai derivati di negoziazione e per un risultato positivo di 79 milioni ai derivati di copertura, è riportato nella Parte B di Nota integrativa rispettivamente per l'operatività per conto della clientela e società del Gruppo (derivati di negoziazione) tra le Attività finanziarie di negoziazione per 1.793 milioni, e per l'operatività in conto proprio (derivati di negoziazione e derivati di copertura) tra le Passività finanziarie di negoziazione per 5.020 milioni.

Per le informazioni di natura qualitativa, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
La distribuzione temporale delle attività e passività finanziarie è rappresentata nelle tabelle che seguono secondo le regole stabilite dalla normativa di bilancio (Circolare 262 di Banca d'Italia e relativi chiarimenti emessi dall'Organo di Vigilanza), ricorrendo all'utilizzo di informazioni di natura contabile esposte per durata residua contrattuale.
Non sono stati pertanto utilizzati dati di natura gestionale che prevedono, ad esempio, la modellizzazione delle poste a vista del passivo e la rappresentazione delle poste per cassa secondo il loro grado di liquidabilità.
| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
| A. Attività per cassa | 105.697 | 11.014 | 6.456 | 14.897 | 20.952 | 22.513 | 30.811 | 145.653 | 184.358 | 4.212 |
| A.1 Titoli di Stato | 10 | - | 97 | 48 | 259 | 405 | 1.661 | 11.617 | 47.516 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 403 | 1.082 | 927 | 4.870 | 147 | 659 | 652 | 8.320 | 21.803 | - |
| A.3 Quote OICR | 2.941 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 102.343 | 9.932 | 5.432 | 9.979 | 20.546 | 21.449 | 28.498 | 125.716 | 115.039 | 4.212 |
| - Banche | 72.087 | 1.473 | 155 | 1.218 | 2.469 | 2.677 | 1.960 | 6.850 | 611 | 4.154 |
| - Clientela | 30.256 | 8.459 | 5.277 | 8.761 | 18.077 | 18.772 | 26.538 | 118.866 | 114.428 | 58 |
| B. Passività per cassa | 326.698 | 15.791 | 4.508 | 4.417 | 49.107 | 19.700 | 15.240 | 79.364 | 33.136 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 295.884 | 3.870 | 3.489 | 3.078 | 7.292 | 7.626 | 4.524 | 3.510 | 943 | - |
| - Banche | 7.538 | 3.290 | 1.020 | 1.108 | 3.910 | 4.006 | 2.629 | 3.128 | 828 | - |
| - Clientela | 288.346 | 580 | 2.469 | 1.970 | 3.382 | 3.620 | 1.895 | 382 | 115 | - |
| B.2 Titoli di debito | 11 | 1 | 84 | 1.042 | 3.568 | 2.026 | 8.408 | 69.262 | 26.390 | - |
| B.3 Altre passività | 30.803 | 11.920 | 935 | 297 | 38.247 | 10.048 | 2.308 | 6.592 | 5.803 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 425 | 7.980 | 4.556 | 6.761 | 18.756 | 6.579 | 5.327 | 14.578 | 10.472 | - |
| - Posizioni corte | 1.217 | 8.034 | 3.726 | 5.346 | 9.661 | 4.100 | 5.107 | 12.508 | 16.637 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 20.190 | 168 | 3 | 411 | 493 | 1.719 | 2.054 | - | - | - |
| - Posizioni corte | 22.999 | 39 | 20 | 189 | 398 | 741 | 1.141 | - | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 60.454 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | 58.321 | 1.380 | 545 | 1 | - | 29 | 33 | 144 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 11 | 9.186 | - | - | 190 | 232 | 1.074 | 17.545 | 1.733 | - |
| - Posizioni corte | 29.971 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | 34 | - | - | - | - | - | 1 | 33 | 1 | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | 19 | - | 724 | 679 | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | 19 | - | 724 | 679 | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 963 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 772 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |

| (milioni di euro) | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Voci/ Scaglioni temporali | A vista | Da oltre 1 giorno a 7 giorni |
Da oltre 7 giorni a 15 giorni |
Da oltre 15 giorni a 1 mese |
Da oltre 1 mese fino a 3 mesi |
Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi |
Da oltre 6 mesi fino a 1 anno |
Da oltre 1 anno fino a 5 anni |
Oltre 5 anni |
Indeterminata Durata |
| A. Attività per cassa | 8.723 | 2.438 | 1.320 | 3.745 | 3.224 | 1.921 | 2.218 | 17.595 | 19.039 | 55 |
| A.1 Titoli di Stato | 7 | 6 | 1 | 42 | 402 | 130 | 269 | 3.963 | 15.124 | - |
| A.2 Altri titoli di debito | 212 | 43 | 9 | 211 | 122 | 91 | 167 | 4.568 | 1.998 | - |
| A.3 Quote OICR | 670 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| A.4 Finanziamenti | 7.834 | 2.389 | 1.310 | 3.492 | 2.700 | 1.700 | 1.782 | 9.064 | 1.917 | 55 |
| - Banche | 6.415 | 381 | 122 | 274 | 434 | 250 | 535 | 891 | 43 | 30 |
| - Clientela | 1.419 | 2.008 | 1.188 | 3.218 | 2.266 | 1.450 | 1.247 | 8.173 | 1.874 | 25 |
| B. Passività per cassa | 7.418 | 4.895 | 4.110 | 4.435 | 3.737 | 2.748 | 1.929 | 5.459 | 15.732 | - |
| B.1 Depositi e conti correnti | 5.830 | 1.097 | 880 | 894 | 1.129 | 452 | 678 | 285 | 95 | - |
| - Banche | 910 | 607 | 307 | 353 | 196 | 109 | 315 | 281 | 95 | - |
| - Clientela | 4.920 | 490 | 573 | 541 | 933 | 343 | 363 | 4 | - | - |
| B.2 Titoli di debito | 55 | 23 | 640 | 60 | 312 | 2.190 | 1.133 | 4.208 | 12.812 | - |
| B.3 Altre passività | 1.533 | 3.775 | 2.590 | 3.481 | 2.296 | 106 | 118 | 966 | 2.825 | - |
| C. Operazioni "fuori bilancio" | ||||||||||
| C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 69 | 14.917 | 5.835 | 8.903 | 10.128 | 7.054 | 8.147 | 17.708 | 10.348 | - |
| - Posizioni corte | 125 | 15.129 | 5.874 | 10.150 | 18.936 | 9.409 | 8.198 | 19.325 | 5.351 | - |
| C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 2.778 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 6.787 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 838 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | - | 48 | 9 | - | - | - | - | 370 | 411 | - |
| C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | 14 | 26 | 16 | - | 1.242 | 415 | 1.040 | 11.334 | 1.694 | - |
| - Posizioni corte | 15.747 | 32 | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.5 Garanzie finanziarie rilasciate | - | - | - | - | - | - | 4 | - | - | - |
| C.6 Garanzie finanziarie ricevute | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale | ||||||||||
| - Posizioni lunghe | - | - | - | - | - | - | 36 | 9 | - | - |
| - Posizioni corte | - | - | - | - | - | - | 36 | 9 | - | - |
| C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale |
||||||||||
| - Posizioni lunghe | 322 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| - Posizioni corte | 344 | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
Si riporta di seguito una breve illustrazione delle operazioni di cartolarizzazione originate da Intesa Sanpaolo, in essere al 31 dicembre 2023, in cui la Banca ha sottoscritto la totalità dei titoli emessi dal relativo veicolo (autocartolarizzazioni) e che non sono esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione C - Operazioni di cartolarizzazione.
Nel mese di ottobre 2017 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione di cinque portafogli di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Capogruppo e da quattro banche del Gruppo successivamente incorporate da Intesa Sanpaolo (Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Forlì e della Romagna e Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, incorporate nella seconda metà del 2018, e Cassa di Risparmio in Bologna, incorporata nella prima metà del 2019). Il sottostante è costituito da mutui ipotecari residenziali in capo a famiglie consumatrici e/o produttrici. L'operazione è stata la prima operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") multi-Originator del Gruppo.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa del Lussemburgo, con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti pro-quota da ogni singola banca cedente sulla base del prezzo di cessione di ciascun portafoglio e pertanto oggi risultano integralmente sottoscritti da Intesa Sanpaolo.

Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,1 miliardi. Il prezzo di cessione di ciascun portafoglio ceduto è stato regolato con l'emissione dei titoli, l'11 dicembre 2017, per complessivi 7,1 miliardi.
Nel mese di aprile 2023 è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 40,6 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli sottoscritti in essere è pari a 2.378 milioni per i senior e 1.067 milioni per i junior.
Nel mese di settembre 2019 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Intesa Sanpaolo. L'operazione costituisce la seconda operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV, di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,5 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 27 novembre 2019, per complessivi 7,5 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 4.069 milioni per i senior e a 860 milioni per i junior.
Nel mese di ottobre 2021 è stata strutturata una ulteriore operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti alla società veicolo Brera Sec S.r.l. originati da Intesa Sanpaolo. L'operazione costituisce la terza operazione di cartolarizzazione Residential Mortgage Backed Security ("RMBS") del Gruppo.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating Aa3 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,7 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 1° dicembre 2021, per complessivi 7,7 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.139 milioni per i senior e a 725 milioni per i junior.
Nel corso dell'anno 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione avente per oggetto crediti rivenienti da prestiti personali performing nell'ambito del credito al consumo ed erogati a famiglie consumatrici.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
L'operazione si è realizzata con la cessione del portafoglio di crediti originati da Intesa Sanpaolo alla società veicolo Clara Sec S.r.l.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione, acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating. Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e AA (Low) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 7,6 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 23 giugno 2020, per complessivi 7,2 miliardi.
Nel mese di febbraio 2023 è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 32 milioni e nel mese di luglio è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 984 milioni.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.350 milioni per i senior e a 824 milioni per i junior.
Nel mese di novembre 2020 è stata strutturata un'operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, erogati ad imprese appartenenti al segmento small business, SME e Corporate originati da Intesa Sanpaolo, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
Intesa Sanpaolo ha assunto una quota di minoranza (5%) nella SPV di nuova costituzione acquistata sul mercato, il cui controllo (95%) è in capo ad un'entità societaria esterna al Gruppo (fondazione di diritto olandese, c.d. Stichting).

Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Il corrispettivo totale di cessione è stato pari a 10,1 miliardi. ll prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, il 21 dicembre 2020, per un pari ammontare.
Nel mese di marzo 2023 è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 2,1 miliardi; nel mese di aprile è stato perfezionato un riacquisto di crediti deteriorati per un controvalore di 95,6 milioni e una retrocessione per un controvalore di 5,3 milioni; nel mese di novembre stata perfezionata una cessione per un controvalore di 1,4 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 6.610 milioni per i senior e a 3.485 milioni per i junior.
Nel mese di ottobre 2022 è stata strutturata una nuova operazione di autocartolarizzazione realizzata con la cessione del portafoglio di crediti, originati da Intesa Sanpaolo, erogati a piccole medie imprese ("SME"), ivi incluse le ditte individuali e finanziamenti concessi a clientela corporate non riconducibili al segmento large corporate, alla società veicolo Giada Sec S.r.l.
L'operazione si configura come revolving; Intesa Sanpaolo ha facoltà di cedere al Veicolo ulteriori portafogli di crediti di analoghe caratteristiche e qualità che il Veicolo acquisterà attingendo agli incassi generati dal portafoglio tempo per tempo segregato.
L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV di due tranche di titoli: una tranche senior, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating attribuito da due agenzie di rating (Moody's e Morningstar DBRS) ed una tranche junior non quotata e senza rating.
Sia i titoli senior che i titoli junior sono stati sottoscritti da Intesa Sanpaolo.
Il titolo senior emesso nell'ambito dell'operazione, quotato con il rating A1 di Moody's e A (High) di Morningstar DBRS, è stato utilizzato come collaterale a garanzia di operazioni di rifinanziamento sull'Eurosistema.
Intesa Sanpaolo si occupa della gestione contabile del Veicolo, mentre la gestione amministrativa societaria è seguita da Securitisation Services S.p.A.
Il corrispettivo totale di cessione è pari a 15,2 miliardi. Il prezzo di cessione del portafoglio è stato regolato con l'emissione dei titoli, in data 5 dicembre 2022, per complessivi 15,2 miliardi.
Nel mese di luglio 2023 è stata perfezionata una cessione per un controvalore di 1,8 miliardi.
Al 31 dicembre 2023 il valore dei titoli in essere è pari a 10.250 milioni per i senior e a 4.940 milioni per i junior.
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Veicolo | Tipo di | Tipologia | Rating | Nozionale | |
| titolo emesso |
attivo cartolarizzato |
esterno | al 31.12.2023 |
||
| BRERA SEC S.r.l. | |||||
| di cui emissioni in Euro | 3.445 | ||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Aa3 Moody's / AH di Morningstar DBRS |
2.378 | |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 1.067 | |
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 2) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 4.929 | ||||
| Aa3 Moody's / AH di | |||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 4.069 | |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 860 | |
| BRERA SEC S.r.l. (SEC 3) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 6.864 | ||||
| Aa3 Moody's / AH di | |||||
| Class A RMBS F/R Notes | Senior | Mutui ipotecari residenziali | Morningstar DBRS | 6.139 | |
| Class B RMBS Fixed Rate and Additional Return Notes | Junior | Mutui ipotecari residenziali | no rating | 725 | |
| CLARA SEC S.r.l. | |||||
| di cui emissioni in Euro | 7.174 | ||||
| A1 Moody's / AAL di | |||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | Prestiti personali | Morningstar DBRS | 6.350 | |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Prestiti personali | no rating | 824 | |
| GIADA SEC S.r.l. di cui emissioni in Euro |
10.095 | ||||
| Crediti clientela Small business, | A1 Moody's / AH di | ||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | SME e Corporate | Morningstar DBRS | 6.610 | |
| Crediti clientela Small business, SME | |||||
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | e Corporate | no rating | 3.485 | |
| GIADA SEC S.r.l. (GIADA BIS) | |||||
| di cui emissioni in Euro | 15.190 | ||||
| Crediti clientela Small business, | A1 Moody's / AH di | ||||
| Class A Asset Backed F/R Notes | Senior | SME e Corporate | Morningstar DBRS | 10.250 | |
| Class B Asset Backed F/R Notes | Junior | Crediti clientela Small business, SME e Corporate |
no rating | 4.940 | |
| TOTALE | 47.697 | ||||
Per le informazioni di natura qualitativa, inclusi i rischi legali e il contenzioso fiscale, si rinvia a quanto esposto nella Parte E della Nota integrativa consolidata.
Per la determinazione del requisito patrimoniale, Intesa Sanpaolo adotta il metodo AMA in modo integrale con decorrenza 31 dicembre 2010; l'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 1.594 milioni al 31 dicembre 2023.

Per le informazioni di natura qualitativa in merito al patrimonio e alle corrispondenti politiche di gestione si rinvia a quanto riportato nella Parte F della Nota integrativa consolidata.
I fondi propri, le attività ponderate per il rischio (Risk Weighted Assets - RWA) e i coefficienti di solvibilità al 31 dicembre 2023 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) 2019/876 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base della Circolare della Banca d'Ital ia n. 285.
Il CRR sopra citato è stato poi integrato dal Regolamento Delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione contenente le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti, a sua volta modificato prima dal Regolamento Delegato (UE) 2015/923 che disciplina il tema delle detenzioni indirette e sintetiche e successivamente dal Regolamento Delegato (UE) n.2020/2176 sul trattamento prudenziale del software, di seguito illustrato.
Con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) introdotto al fine di mitigarne gli impatti patrimoniali. Inoltre, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo, sin da giugno 2020 non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 relativo alle rettifiche di valore dei crediti successive al 31 dicembre 2019 né della reintroduzione del filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI - il primo in vigore fino al 31 dicembre 2024, il secondo conclusosi il 31 dicembre 2022 - entrambi introdotti dalla Commissione Europea con il Regolamento 2020/873 del 24 giugno 2020 (c.d. "Quick-fix").
Dal 26 aprile 2019 è in vigore il Regolamento (UE) 2019/630 del 17 aprile 2019, modificativo del CRR, con cui è stata introdotta la deduzione da apportare al CET1 in caso di copertura minima insufficiente delle perdite sulle esposizioni deteriorate (minimum loss coverage), questa determinata sulla base di percentuali di provisioning differenziate, tra esposizioni garantite e non, nonché di un calendario prestabilito in cui raggiungere tale obiettivo di copertura (c.d. calendar provisioning).
A partire dal 30 settembre 2019, Intesa Sanpaolo, a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE, calcola i coefficienti patrimoniali applicando il cosiddetto Danish Compromise - per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché essere dedotti dal capitale.
Infine, sin dal dicembre 2020, Intesa Sanpaolo applica il Regolamento Delegato (UE) 2020/2176 che modifica il Regolamento delegato (UE) 241/2014 per quanto riguarda la deduzione delle attività sotto forma di software dagli elementi del capitale primario di classe 1. Il citato Regolamento, il cui scopo è quello di sostenere la transizione verso un settore bancario più digitalizzato, ha introdotto il concetto di ammortamento prudenziale applicato a tutte le attività sotto forma di software su un periodo di 3 anni, indipendentemente dalla vita utile stimata a fini contabili.

| 1. Capitale sociale 10.369 2. Sovrapprezzi di emissione 28.162 3. Riserve 4.807 |
10.369 28.212 5.369 4.467 1.545 - - |
|---|---|
| di utili: 3.677 |
|
| a) legale 1.605 |
|
| b) statutaria - |
|
| c) azioni proprie - |
|
| d) altre 2.072 |
2.922 |
| altre 1.130 |
902 |
| 3.5 Acconti su dividendi (-) -2.629 |
-1.400 |
| 4. Strumenti di capitale 7.925 |
7.188 |
| 5. (Azioni proprie) -61 |
-50 |
| 6. Riserve da valutazione: 175 |
81 |
| - Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva -481 |
-259 |
| - Coperture su Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - |
- |
| - Attività finanziarie (diverse dai Titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -1.471 |
-1.633 |
| - Attività materiali 1.758 |
1.669 |
| - Attività immateriali - |
- |
| - Copertura di investimenti esteri - |
- |
| - Copertura dei flussi finanziari -318 |
-410 |
| - Strumenti di copertura (elementi non designati) - |
- |
| - Differenze di cambio - |
- |
| - Attività non correnti e gruppi di Attività in via di dismissione - |
- |
| - Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) -125 |
-45 |
| - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti -187 |
-240 |
| - Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - |
- |
| - Leggi speciali di rivalutazione 999 |
999 |
| 7. Utile (perdita) d'esercizio 7.292 |
4.284 |
| Totale 56.040 |
54.053 |
| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Attività/Valori | Totale | 31.12.2023 | Totale | 31.12.2022 | |
| Riserva positiva | Riserva negativa | Riserva positiva | Riserva negativa | ||
| 1. Titoli di debito | 47 | -1.499 | 24 | -1.616 | |
| 2. Titoli di capitale | 89 | -570 | 113 | -372 | |
| 3. Finanziamenti | 10 | -29 | 11 | -52 | |
| Totale | 146 | -2.098 | 148 | -2.040 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Titoli di debito |
Titoli di capitale |
Finanziamenti | |
| 1. Esistenze iniziali | -1.592 | -259 | -41 |
| 2. Variazioni positive | 605 | 43 | 59 |
| 2.1. Incrementi di fair value | 549 | 39 | 44 |
| 2.2. Rettifiche di valore per rischio di credito | 21 | - | 1 |
| 2.3. Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo | 35 | - | 14 |
| 2.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | 4 | - |
| 2.5. Altre variazioni | - | - | - |
| 3. Variazioni negative | -465 | -265 | -37 |
| 3.1. Riduzioni di fair value | -281 | -246 | -26 |
| 3.2. Riprese di valore per rischio di credito | -1 | - | -11 |
| 3.3. Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo | -183 | - | - |
| 3.4. Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) | - | -9 | - |
| 3.5. Altre variazioni | - | -10 | - |
| 4. Rimanenze finali | -1.452 | -481 | -19 |
Nell'esercizio le riserve in argomento hanno subito una variazione positiva delle componenti reddituali riportate nel Prospetto della redditività complessiva dei Prospetti contabili di 53 milioni (di cui 35 milioni riferiti ai fondi pensione e 18 milioni riferiti al TFR). Al 31 dicembre 2023 è presente, per piani a benefici definiti, una riserva negativa complessiva pari a 187 milioni.
Per l'informativa sui Fondi propri e sull'Adeguatezza patrimoniale si rinvia al separato fascicolo Terzo Pilastro di Basilea 3 – Informativa al pubblico al 31 dicembre 2023 del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate operazioni di aggregazione aziendale, così come disciplinate dall'IFRS 3, che abbiano comportato l'acquisizione del controllo di business o entità giuridiche.
E' stata invece perfezionata, come unica operazione straordinaria infragruppo, senza pertanto effetti sul bilancio consolidato, la fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo Provis in Intesa Sanpaolo. In considerazione della finalità meramente riorganizzativa ed in applicazione della policy contabile di Gruppo in materia, tale operazione, esclusa dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 in quanto operazione di aggregazione tra le società stesse (under common control), è stata contabilizzata in continuità di valori contabili.
| (milioni di euro) | |
|---|---|
| Attività/Valori | 31.12.2023 |
| Avviamento iniziale | 67 |
| Aumenti | - |
| - Avviamenti rilevati nel corso dell'esercizio | - |
| - Differenze positive di cambio e altre variazioni | - |
| Diminuzioni | - |
| - Rettifiche di valore rilevate nel corso dell'esercizio | - |
| - Disinvestimenti | - |
| - Differenze negative di cambio e altre variazioni (riclassifica tra le attività in via di dismissione) | - |
| Avviamento finale | 67 |
In questa sede – esclusivamente a titolo di completezza informativa – può essere utile menzionare l'operazione societaria che nel corso del 2023 ha visto il conferimento di un ramo d'azienda da parte di Intesa Sanpaolo. Tale operazione – che, va precisato, non è stata, dunque, un'aggregazione in senso stretto137 né, tantomeno, rientra nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 in quanto avvenuta tra soggetti giuridici appartenenti al medesimo Gruppo – si è sostanziata, più precisamente, nel conferimento del ramo d'azienda da Intesa Sanpaolo ad Isybank avvenuto nel mese di ottobre 2023.
Successivamente alla chiusura dell'esercizio 2023 non sono state realizzate operazioni di aggregazione disciplinate dall'IFRS 3.
Non si segnalano rettifiche rilevate nell'esercizio corrente relative alle aggregazioni aziendali verificatesi in esercizi precedenti.
137 Come quella che, invece, ha riguardato la Capogruppo ed Intesa Sanpaolo Provis poc'anzi menzionata.

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.
Tale Regolamento tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.
Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:
Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.
L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.
In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:
Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.
Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.
In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.
Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:
Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di autodisciplina delle società quotate e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.
Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.
Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.
Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con le Parti Correlate.
Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.
Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.
Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.
Il Regolamento disciplina, inoltre, l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente.
Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.
In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.
In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.

I saldi creditori e debitori in essere al 31 dicembre 2023 nei confronti di parti correlate - diverse da quelle infragruppo risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale della Banca. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione d'Impresa.
| 31.12.2023 | ||||
|---|---|---|---|---|
| Importo (milioni di euro) |
Incidenza (%) |
|||
| Totale attività finanziarie (1) | 52.775 | 8,2 | ||
| Totale altre attività (2) | 970 | 3,6 | ||
| Totale passività finanziarie (3) | 37.706 | 6,0 | ||
| Totale altre passività (4) | 659 | 4,9 | ||
| (1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato patrimoniale |
(2) Include le voci 50, 60, 110 e 120 dell'attivo di Stato patrimoniale
(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato patrimoniale
(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90 e 100 del passivo di Stato patrimoniale
| 31.12.2023 Importo Incidenza (milioni di euro) (%) |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Totale interessi attivi | 828 | 3,3 | ||||
| Totale interessi passivi | 1.149 | 7,9 | ||||
| Totale commissioni attive | 1.810 | 29,3 | ||||
| Totale commissioni passive | 105 | 9,5 | ||||
| Totale costi di funzionamento (1) | 246 | 2,7 | ||||
| (1) Include la voce 160 del Conto economico |
Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24 (rimandando al paragrafo successivo per le informazioni relative ai compensi dei componenti degli Organi di amministrazione e controllo), con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, controllanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.
Con riferimento alle Partecipazioni si rimanda alle tabelle di Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo, Sezione 7.
Nella tabella che segue non viene rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.
Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due colonne distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 80 miliardi, di cui 79 miliardi verso società controllate.

| controllate al 100% appartenenti al gruppo |
ENTITA' CONTROLLATE controllate non al 100% appartenenti al gruppo |
controllate non appartenenti al gruppo |
TOTALE | Entità sottoposte a controllo congiunto e relative controllate |
Entità collegate e relative controllate |
Esponenti, Key Manager e soggetti ad essi riconducibili |
Fondi Pensione |
TOTALE | Azionisti (*) |
Società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari (**) |
(milioni di euro) Altre società riconducibili agli Esponenti (***) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| bancario | bancario | bancario | ||||||||||
| Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto |
14 | 127 | - | 141 | - | - | - | - | 141 | - | 114 | - |
| economico | 869 | 317 | 125 | 1.311 | - | 145 | - | - | 1.456 | - | 2.281 | - |
| a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione |
869 | 317 | 72 | 1.258 | - | - | - | - | 1.258 | - | 2.206 | - |
| b) attività finanziarie designate al fair value |
- | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
- | - | 53 | 53 | - | 145 | - | - | 198 | - | 75 | - |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
75 | - | - | 75 | - | - | - | - | 75 | - | - | - |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
11.325 | 1.578 | 10.462 | 23.365 | 28 | 398 | 26 | - | 23.817 | 1 | 827 | 8 |
| a) Crediti verso banche | 8.458 | 1.557 | - | 10.015 | - | - | - | - | 10.015 | - | 740 | - |
| b) Crediti verso clientela | 2.867 | 21 | 10.462 | 13.350 | 28 | 398 | 26 | - | 13.802 | 1 | 87 | 8 |
| Altre attività | 619 | 68 | 131 | 818 | 35 | 28 | - | - | 881 | - | 89 | - |
| Partecipazioni | 15.781 | 981 | 5.444 | 22.206 | 1 | 1.848 | - | - | 24.055 | - | - | - |
| Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato |
28.301 | 1.321 | 2.045 | 31.667 | 87 | 632 | 23 | 36 | 32.445 | 76 | 3.074 | 5 |
| a) debiti verso banche | 26.163 | 1.271 | - | 27.434 | - | 2 | - | - | 27.436 | - | 3.019 | - |
| b) debiti verso la clientela | 2.138 | 50 | 2.045 | 4.233 | 87 | 630 | 23 | 36 | 5.009 | 76 | 55 | 5 |
| Passività finanziarie di negoziazione |
750 | 264 | 20 | 1.034 | - | 4 | - | - | 1.038 | - | 1.067 | - |
| Passività finanziarie designate al fair value |
1 | - | - | 1 | - | - | - | - | 1 | - | - | - |
| Altre passività | 80 | 5 | 154 | 239 | - | 39 | - | 1 | 279 | 13 | 367 | - |
| Garanzie e impegni rilasciati | 84.167 | 3.594 | 8.509 | 96.270 | 82 | 584 | 5 | - | 96.941 | 28 | 884 | 1 |
| Garanzie e impegni ricevuti | 2.099 | 415 | - | 2.514 | 24 | 1 | 2 | - | 2.541 | 12 | 66 | - |
(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.
(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Gli importi riportati si riferiscono in larga misura alle società del Gruppo JP Morgan.
(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.
Per l'illustrazione delle società collegate e controllate in modo congiunto - e le società da loro controllate - maggiormente significative a livello di Gruppo si rimanda a quanto descritto nell'analogo paragrafo di Nota integrativa consolidata.
Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate dalla Capogruppo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e/o non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.
Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nell'esercizio sono quelle che superano la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato (circa 2,9 miliardi) o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.
Con riferimento alle operazioni infragruppo di maggiore rilevanza – esenti ai sensi del citato Regolamento interno dall'iter deliberativo aggravato e dall'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato, salvo che nella controllata vi siano interessi significativi di altre parti correlate – si segnala che nell'esercizio si è parzialmente realizzata l'operazione di conferimento di rami di azienda da parte di Intesa Sanpaolo S.p.A. a favore di Isybank S.p.A. deliberata dal Consiglio di Amministrazione per un importo superiore alla soglia di maggiore rilevanza.
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Le operazioni realizzate con parti correlate rientrano nell'ambito della ordinaria operatività di Intesa Sanpaolo e sono di norma realizzate a condizioni di mercato o standard e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.
Con riferimento all'operatività con gli Azionisti, che detengono quote del capitale con diritto di voto della Banca superiori alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, e con le entità con significativi legami partecipativi e finanziari (ai quali in via di autoregolamentazione è stata estesa l'applicazione della disciplina in materia di operazioni con parti correlate), sono state realizzate principalmente operazioni ordinarie in strumenti finanziari e sottoscrizioni di contratti di fornitura a condizioni di mercato.
Si segnalano, in particolare:
I rapporti tra Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i Key Manager ed i soggetti ad essi riconducibili rientrano nella normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente, con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.
Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente e collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano:
Per quanto riguarda le operazioni con società controllate effettuate nel 2023, si precisa che le stesse sono riconducibili alla ordinaria operatività interna di una realtà bancaria polifunzionale. Esse sono per lo più regolate alle condizioni alle quali la Capogruppo accede sui mercati di riferimento, le quali non sono necessariamente uguali a quelle che risulterebbero applicabili se le società controparti del Gruppo dovessero operare in via autonoma. Tali condizioni vengono comunque applicate nel rispetto dei criteri di correttezza sostanziale e sempre nel perseguimento dell'obiettivo di creare valore per il Gruppo.
Tra le operazioni infragruppo, e con le altre entità consolidate integralmente, si evidenziano:

− il rafforzamento patrimoniale di Banka Intesa Sanpaolo D.D. per 20 milioni.
Altre informazioni relative alle operazioni di riorganizzazione del Gruppo Intesa Sanpaolo sono presenti nella Parte G della Nota integrativa del Bilancio consolidato e del Bilancio individuale. Per approfondimenti relativi alla movimentazione del portafoglio partecipativo della Capogruppo si rimanda alla Sezione 7 di Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Attivo.
In relazione all'operatività con i Fondi Pensione, si evidenziano le operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A., nell'ambito della corrente attività, con il Fondo Pensioni per il Personale Cariplo.
Per quanto concerne l'operatività con le Special Purpose Entities, consolidate integralmente ai sensi dell'IFRS 10 e nelle quali il Gruppo esercita il controllo ancorché in assenza di una partecipazione, si rimanda alla Nota integrativa – Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura del Bilancio consolidato.
Con riferimento alle partecipazioni in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, risultano effettuate rettifiche di valore per complessivi 109 milioni, riconducibili principalmente a Intrum Italy S.p.A. per 75 milioni, Fondo UTP Italia Comparto Crediti per 18 milioni, Back2Bonis per 14 milioni, Backtowork24 S.r.l. per 1 milione e altre minori per 1 milione.
Nei confronti dei Fondi Pensione, nei quali Intesa Sanpaolo risulta coobbligata in forza delle garanzie prestate, nell'esercizio sono stati effettuati utilizzi connessi alle iniziative di offerta individuale di capitalizzazione della prestazione integrativa e razionalizzazione dei Fondi Pensione, come indicato in Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo Stato patrimoniale – Passivo, Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti, cui si rimanda.
Il 30 marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato il conferimento a favore di Isybank S.p.A. di due rami d'azienda separati e organizzativamente consistenti, aventi a oggetto ognuno l'insieme di beni e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la gestione dei clienti persone fisiche che utilizzano prevalentemente canali digitali. Il Conferimento del ramo 1 è avvenuto con efficacia giuridica 16 ottobre 2023 mentre il Conferimento del ramo 2 è previsto con efficacia giuridica entro il 31 marzo 2024.

Stante quanto prescritto dallo IAS 24, nell'attuale configurazione organizzativa della Capogruppo si considerano "Dirigenti con responsabilità strategiche" (di seguito Key Manager), oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione (ivi compresi i membri del Comitato per il Controllo sulla Gestione e il Consigliere Delegato e CEO), i seguenti soggetti: il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i Responsabili delle Divisioni, i Chief Officer Responsabili di Aree di Governo o di Controllo, il Deputy del Responsabile della Divisione di Business IMI Corporate & Investment Banking e i Responsabili delle Direzioni Centrali a riporto diretto del Consigliere Delegato e CEO o del Presidente del Consiglio di Amministrazione.
La tabella che segue riporta l'ammontare dei principali benefici riconosciuti nel 2023 ai componenti dell'Organo di amministrazione e dell'Organo di controllo nonché agli altri dirigenti con responsabilità strategiche che rientrano nella nozione di "parte correlata", inclusi gli importi massimi relativi alla parte variabile della retribuzione che saranno corrisposti in denaro e/o in azioni della Capogruppo, in base alle politiche di retribuzione e di incentivazione del Gruppo, subordinatamente alla verifica del conseguimento dei target assegnati e alle determinazioni dei competenti Organi di Capogruppo.
| ORGANI DI AMMINISTRAZIONE/ ORGANI DI CONTROLLO(1) Importo Importo di corrisposto |
Importo di |
ALTRI MANAGERS (2) Importo corrisposto |
(milioni di euro) TOTALE al 31.12.2023 Importo Importo di corrisposto |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| competenza | competenza | competenza | |||||
| Benefici a breve termine (3) Benefici successivi al rapporto di |
7 | 7 | 30 | 23 | 37 | 30 | |
| lavoro (4) | - | - | 2 | 2 | 2 | 2 | |
| Altri benefici a lungo termine (5) | - | - | 6 | - | 6 | - | |
| Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (6) |
- | - | - | - | - | - | |
| Pagamenti in azioni (7) | - | - | 19 | - | 19 | - | |
| Totale | 7 | 7 | 57 | 25 | 64 | 32 |
(1) Include 19 soggetti.
(2) Include 19 soggetti.
(3) Include anche i compensi fissi e variabili degli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e gli oneri sociali a carico dell'azienda per i dipendenti.
(4) Include la contribuzione aziendale ai fondi pensione e l'accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e dai regolamenti aziendali.
(5) Include una stima degli accantonamenti per i premi di anzianità dei dipendenti.
(6) Include le indennità contrattuali dovute per la cessazione del rapporto di lavoro e patti di non concorrenza.
(7) Include la quota della parte variabile della retribuzione a breve/lungo termine da corrispondere in azioni di Intesa Sanpaolo.
Come già indicato nella Parte H della Nota integrativa del Bilancio consolidato, dettagliate informazioni in merito alle politiche di remunerazione, ai sensi dell'art.123 ter del Testo Unico della Finanza, vengono annualmente pubblicate nell'ambito della specifica "Relazione sulle Remunerazioni", nella quale vengono indicati:
− il dettaglio analitico dei compensi corrisposti ai componenti degli Organi di amministrazione e controllo e, in forma aggregata, ai Dirigenti con responsabilità strategiche, nonché dei piani di stock option riservati ai componenti del Consiglio di Amministrazione e ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
− i dettagli e l'evoluzione dei piani di stock option relativi ai Dirigenti con responsabilità strategiche;
− le azioni della Capogruppo e delle società controllate detenute dai componenti degli Organi di amministrazione e controllo, dai Dirigenti con responsabilità strategiche nonché dagli altri soggetti collegati.

Le Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari emanate il 30 marzo 2011 (ora integrate nella Circolare 285 della Banca d'Italia), hanno prescritto, tra l'altro, che parte dei premi annuali erogati ai cosiddetti "Risk Taker" venga attribuita mediante l'assegnazione di strumenti finanziari, in un orizzonte di tempo pluriennale. Conseguentemente, il Gruppo Intesa Sanpaolo prevede piani di incentivazione annuali collegati alle performance in ottemperanza ai quali:
138 Incorporata in Intesa Sanpaolo il 20 luglio 2020.
139 Considerando, in relazione al rispetto della delibera autorizzativa dell'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022, le 19.430.463.305 azioni ordinarie prive del valore nominale in cui era suddiviso il capitale sociale pari a 10.084.445.147,92 euro ante aumento del capitale sociale eseguito in data 30 giugno 2022 nel contesto del Piano di Incentivazione a Lungo Termine LECOIP 3.0 2022-2025 basato su strumenti finanziari (a 10.368.870.930,08 euro suddiviso in 19.977.435.963 azioni) e successivo annullamento delle azioni proprie acquistate in esecuzione del programma di buyback comunicato al mercato il 24 giugno 2022 e avviato il 4 luglio 2022 (il capitale sociale si è modificato nella sua composizione, per la riduzione del numero di azioni che lo costituiscono, ma non nel suo ammontare, rimasto pari a 10.368.870.930,08 euro). Le azioni acquistate erano pari a circa lo 0,24% del capitale sociale considerando le 19.267.277.397 azioni che lo costituivano al momento dell'acquisto.

2022 dei Consulenti Finanziari non dipendenti appartenenti alle Reti commerciali del Gruppo Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) nonché dell'eventuale corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).
Le Assemblee di cui sopra hanno, altresì, autorizzato l'alienazione sul mercato regolamentato delle azioni eventualmente eccedenti l'effettivo fabbisogno, ovvero la loro conservazione a servizio di eventuali futuri piani di incentivazione.
Le suddette azioni saranno attribuite ai beneficiari nel rispetto delle norme attuative contenute nei sistemi di incentivazione che richiedono, di norma, la permanenza in servizio dei beneficiari sino al momento dell'effettiva consegna dei titoli agli stessi e sottopongono ciascuna quota differita dell'incentivo (sia essa erogata in forma cash, sia mediante strumenti finanziari) a un meccanismo di correzione ex post – cosiddetta "malus condition" – secondo il quale il relativo importo riconosciuto e il numero delle eventuali azioni attribuite potranno essere decurtati in relazione al grado di conseguimento, nell'esercizio a cui la quota differita fa riferimento, di specifici obiettivi economico-patrimoniali che misurano la sostenibilità nel tempo dei risultati conseguiti.
In concomitanza con il lancio del Piano d'Impresa 2022-2025 sono stati avviati due nuovi piani d'incentivazione a lungo termine destinati a differenti cluster di popolazione:
Con riferimento al Management, Intesa Sanpaolo ha ritenuto di adottare un Piano esplicitamente connesso al raggiungimento degli obiettivi del Piano d'Impresa, che abbia un profilo di rischio/rendimento adeguato al ruolo ricoperto e ai livelli di ambizione e sfida dello stesso e che preveda l'adozione delle Performance Share quale strumento finanziario. La partecipazione al PSP è stata offerta fino al 31 dicembre 2023 altresì ai Manager neoassunti e in caso di promozioni per riconoscere gli avanzamenti di carriera.
Nel dettaglio, il Piano Performance Share prevede l'assegnazione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione a fronte di un aumento di capitale gratuito, sottoposte al raggiungimento di condizioni di performance chiave del Piano d'Impresa, soggette all'applicazione di demoltiplicatori basati su target di sostenibilità nonché subordinate a condizioni di attivazione e di accesso individuale (c.d. compliance breach).
Le azioni eventualmente maturate saranno corrisposte in un orizzonte temporale di 4/5 anni secondo schemi di payout definiti in funzione del cluster di appartenenza del beneficiario, dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa. Le quote differite sono inoltre soggette alla verifica delle condizioni di malus, definite in modo speculare alle condizioni di attivazione.
Con riferimento ai Professional, in sostanziale continuità con il Piano LECOIP 2.0, è stato strutturato un piano di retention denominato "LECOIP 3.0" con lo scopo di proseguire nell'opera di rafforzamento dell'identificazione e dello spirito di appartenenza del personale, in coerenza con la cultura organizzativa inclusiva del Gruppo.
Il Piano LECOIP 3.0 è assegnato in Certificates emessi da JP Morgan, ovvero strumenti finanziari basati su azioni, e prevede: − l'attribuzione di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo di nuova emissione rivenienti da un aumento gratuito di capitale (Free Share) per un ammontare pari all'anticipo sul Premio Variabile di Risultato maturato per l'anno 2022 (ferma restando la
I Certificates riflettono i termini di alcune opzioni aventi come sottostante azioni ordinarie Intesa Sanpaolo e consentono al dipendente di ricevere alla scadenza, salvo il verificarsi di determinati eventi, un ammontare in contanti (o in azioni ordinarie Intesa Sanpaolo) pari al valore di mercato originario delle Free Shares e delle Matching Shares, più l'eventuale apprezzamento, rispetto al valore di mercato originario, connesso all'ammontare di Free Shares, Matching Shares e Azioni Scontate.
In casi residuali, l'ammontare sarà liquidato secondo specifici schemi di incasso che prevedono il differimento e il riconoscimento di parte del premio in strumenti finanziari. Tali schemi sono differenziati in funzione del cluster di popolazione di appartenenza alla maturazione del premio nonché dell'ammontare della remunerazione variabile complessiva e della sua incidenza rispetto alla remunerazione fissa.
I Piani Performance Share Plan e LECOIP 3.0 sono stati sottoposti all'approvazione dell'Assemblea ordinaria dei soci del 29 aprile 2022.
La parte straordinaria della stessa Assemblea ha deliberato in merito al conferimento di una delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, funzionale all'attuazione dei Piani.
Il 21 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione di ISP ha esercitato la delega conferitagli dall'Assemblea per gli aumenti di capitale a favore dei dipendenti del Gruppo funzionali all'attuazione del Piano LECOIP 3.0 2022-2025.
Entrambi i piani di incentivazione a lungo termine in oggetto (Piano Performance Share e LECOIP 3.0) rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 2 e sono qualificabili come operazioni con pagamento basato su azioni regolate con strumenti rappresentativi di capitale (c.d. piani "equity-settled").
Con riferimento al Piano Performance Share, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano. Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance delle quali occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso dell'Accrual Period e fino alla scadenza. Ulteriormente, nella determinazione del fair value del Piano, occorre tener conto della presenza di condizioni di performance di "mercato".
Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo l'Accrual Period del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio netto. Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del Piano (obiettivi di performance, condizioni di attivazione e venir meno della permanenza in servizio), qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, ISP modifica il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio netto.
Per quanto riguarda il Piano LECOIP 3.0, alla data di assegnazione viene calcolato il fair value degli strumenti rappresentativi di capitale oggetto del Piano (equivalente alla somma del fair value delle azioni assegnate gratuitamente e dal fair value dello sconto per le azioni a pagamento) e non più modificato.
Il Piano prevede la presenza di condizioni di servizio e di performance non di mercato (i trigger event), di cui occorre tener conto al fine di determinare il numero di azioni per la valorizzazione del costo del Piano. Tali stime saranno oggetto di revisione nel corso del vesting period e fino alla scadenza. Il costo del Piano, così definito, è imputato a conto economico (come costo del lavoro) pro rata temporis lungo il periodo di maturazione del beneficio, in contropartita ad una specifica riserva di Patrimonio netto.
Al verificarsi degli eventi che comportano per i dipendenti la perdita del diritto ai benefici del LECOIP 3.0. Certificate (trigger events e venir meno della permanenza in servizio) Intesa Sanpaolo iscrive in bilancio un'attività finanziaria (il credito ceduto rappresentativo dei Certificates) in contropartita al Patrimonio netto. In particolare, i Certificate iscritti nel bilancio del Gruppo sono classificati, in ossequio alle previsioni del principio contabile IFRS 9, alla voce 20.c) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value. Contestualmente, qualora vi sia necessità di adeguare la stima precedentemente effettuata, viene modificato il costo del Piano a fronte di un adeguamento del Patrimonio netto.
Infine, si evidenzia che il Piano POP (Performance-based Option Plan) 2018-2021, destinato al Consigliere Delegato e CEO (in qualità di Direttore Generale), ai Risk Taker Apicali di Gruppo, agli altri Risk Taker di Gruppo e ai Manager Strategici, non si è attivato poiché all'Exercise Day (i.e. 10 marzo 2023) l'Opzione POP è risultata under water dal momento che il prezzo dell'azione pari a 2,006€ – determinato come media del prezzo dell'azione Intesa Sanpaolo nell'Averaging Period (11 marzo 2022 – 10 marzo 2023) – è risultato inferiore allo strike price pari a 2,4937€ ancorché:
| Numero di azioni |
Prezzo medio di esercizio (euro) |
Vita Residua | |
|---|---|---|---|
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2022 | 19.921.455 | - | 2023/2027 |
| Strumenti finanziari assegnati nel corso dell'esercizio (a) | 20.368.574 | - | 2023/2028 |
| Strumenti finanziari non più attribuibili (b) | 218.535 | - | - |
| Strumenti finanziari vested nel corso dell'esercizio e attribuiti | 17.039.579 | - | - |
| Strumenti finanziari esistenti al 31 dicembre 2023 di cui: vested ed attribuiti al 31 dicembre 2023 |
23.031.915 - |
- - |
2024/2028 - |
(a) Comprensivi delle azioni rivenienti da Operazioni Societarie.
(b) Azioni non più consegnabili ai beneficiari a seguito del venir meno del relativo rapporto di lavoro e/o per effetto dell'applicazione delle c.d. malus condition.
In aggiunta alle azioni sopra indicate, in conformità con le Disposizioni di Banca d'Italia in tema di remunerazioni e con le Politiche di Remunerazione e Incentivazione di Gruppo, nel corso dell'anno 2023 sono state assegnate 169.880 azioni con riferimento ai compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance). Tali azioni, attribuite in un orizzonte di tempo pluriennale, hanno una vita residua compresa tra aprile 2024 e gennaio 2028.
| Vita residua (a) | Numero di azioni |
|---|---|
| 2024 | 3.356.123 |
| 2025 | 8.569.598 |
| 2026 | 5.841.646 |
| 2027 | 3.688.150 |
| 2028 | 1.576.398 |
| (a) Fine retention period. |

| PERFORMANCE SHARE PLAN (PSP) | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero Performance Share al 31.12.2022 |
Variazioni dell'esercizio (a) |
Numero Performance Share al 31.12.2023 |
Fair value unitario |
|||
| Totale Beneficiari (tutto il Management, ivi incluso il Consigliere Delegato e CEO, i restanti Risk Taker Apicali di Gruppo e gli altri Risk Taker del Gruppo - perimetro Italia e estero) |
119.225.693 | 482.831 | 119.708.524 | 1,0304 |
(a) Numero di Performance Share riconosciute ai Manager neoassunti o nominati tali dall'avvio del Piano al 31 dicembre 2023 al netto delle Performance Share che non verranno riconosciute ai dipendenti a fronte del mancato rispetto della permanenza in servizio o altre condizioni di maturazione.
| Free Shares a giugno 2022 |
PIANO LECOIP 3.0 Matching Shares Azioni scontate Azioni Sell to Numero Numero Variazioni a giugno 2022 a giugno 2022 cover totale LECOIP dell'esercizio a giugno 2022 (a) azioni Certificates (c) |
Numero LECOIP Certificates |
Fair value medio al |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario (b) |
Numero di azioni |
Fair value medio unitario |
assegnate a giugno 2022 |
al 31.12.2022 |
al 31.12.2023 |
31.12.2023 | ||
| Totale Dipendenti |
30.964.490 | 1,7800 | 34.286.674 | 1,7800 | 344.304.070 | 0,3409 | 75.951.342 | 1,7800 | 485.506.576 | 64.849.725 | -1.299.783 | 63.549.942 | 5,5940 |
(a) Azioni assegnate destinate a coprire l'esborso relativo all'imposizione fiscale a carico del dipendente.
(b) Fair value dello sconto di sottoscrizione.
(c) Numero di Certificates per cui è previsto il subentro di Intesa Sanpaolo nei diritti che sarebbero stati riconosciuti ai dipendenti a fronte dei Certificates derivante dal mancato rispetto della condizione di permanenza in servizio e altre condizioni di maturazione.

L'informativa sui settori di attività viene fornita a livello consolidato.

Nella presente parte sono fornite le informazioni richieste dall'IFRS 16 che non sono presenti nelle altre parti del Bilancio, distinte tra locatario e locatore.
Intesa Sanpaolo ha in essere essenzialmente contratti di leasing immobiliare e inerenti ad automobili o altri veicoli. Sono presenti inoltre, per valori residuali, altre tipologie di contratti di leasing aventi ad oggetto prevalentemente hardware.
Al 31 dicembre 2023, i contratti di leasing sono n. 5.614 (n. 5.845 al 31 dicembre 2022), di cui n. 3.052 (n. 3.420 al 31 dicembre 2022) relativi a leasing immobiliare, per un valore di diritti d'uso complessivo pari a 1.057 milioni (920 milioni al 31 dicembre 2022). La diminuzione della numerosità dei contratti è imputabile alle attività volte ad ottimizzare l'uso degli spazi, che ha comportato la chiusura di alcuni contratti di locazione.
I contratti di leasing immobiliare includono nella grande maggioranza immobili destinati all'uso come uffici o filiali bancarie. I contratti, di norma, nel perimetro Italia hanno durate superiori ai 12 mesi e presentano tipicamente opzioni di rinnovo ed estinzione esercitabili dal locatore e dal locatario secondo le regole di legge oppure di specifiche previsioni contrattuali. Solitamente questi contratti non includono l'opzione di acquisto al termine del leasing oppure costi di ripristino significativi per la Banca. Sulla base delle caratteristiche dei contratti di locazione italiani e di quanto previsto dalla Legge 392/1978, nel caso di sottoscrizione di un nuovo contratto di affitto con una durata contrattuale di sei anni e l'opzione di rinnovare tacitamente il contratto di sei anni in sei anni, la durata complessiva del leasing viene posta pari a dodici anni. Tale indicazione generale viene superata se vi sono elementi nuovi o situazioni specifiche all'interno del contratto.
I contratti riferiti ad altri leasing sono relativi soprattutto ad autovetture. Nel caso delle autovetture, si tratta di contratti di noleggio a lungo termine riferiti alla flotta aziendale messa a disposizione dei dipendenti (uso promiscuo) oppure delle strutture organizzative delle singole società. Generalmente tali contratti hanno durata quadriennale, con pagamenti mensili, senza opzione di rinnovo e non includono l'opzione di acquisto del bene. Il contratto può essere prorogato in funzione della gestione del parco auto; nel caso di estinzione anticipata è possibile che sia prevista una penale.
I contratti di leasing diversi da quelli relativi ad immobiliare e ad automobili sono di importo non significativo.
Nel 2023 non sono state effettuate operazioni di vendita o retrolocazione.
Sono in essere alcune operazioni di sub-leasing, prevalentemente con Società del Gruppo.
Come già indicato nelle politiche contabili, la Banca si avvale delle esenzioni consentite dal principio IFRS 16 per i leasing a breve termine (i.e. durata inferiore o uguale ai 12 mesi) o i leasing di attività di modesto valore (i.e. valore inferiore o uguale ai 5.000 euro).

Nella Parte B - Attivo della Nota integrativa sono esposte rispettivamente le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing (Tabella 8.1 - Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo e Tabella 8.4 - Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value) e nella Parte B - Passivo sono esposti i debiti per leasing (Tabella 1.1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche e Tabella 1.2 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela).
In particolare, al 31 dicembre 2023, i diritti d'uso acquisiti con il leasing ammontano a 1.057 milioni (920 milioni al 31 dicembre 2022), di cui 1.027 milioni (880 milioni al 31 dicembre 2022) relativi a leasing immobiliari. Sempre al 31 dicembre 2023, i debiti per leasing ammontano a 1.081 milioni (943 milioni al 31 dicembre 2022). Si rimanda alle suddette sezioni per maggiori dettagli.
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing e gli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing e i proventi derivanti da operazioni di sub-leasing. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
La tabella che segue suddivide le spese di ammortamento per le attività consistenti nel diritto d'uso nelle varie categorie, in linea con l'esposizione delle attività materiali/immateriali.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Voci | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Spese per ammortamenti per classe di attività | - | - |
| Attività materiali ad uso funzionale | 162 | 176 |
| a) fabbricati | 137 | 146 |
| b) mobili | - | - |
| c) impianti elettronici | 14 | 19 |
| d) altre | 11 | 11 |
| Attività materiali per investimento | - | - |
| a) fabbricati | - | - |
| TOTALE | 162 | 176 |
Al 31 dicembre 2023 non si rilevano importi materiali per gli impegni per contratti di leasing non ancora stipulati.
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.
La Banca opera principalmente nel leasing finanziario su beni immobiliari, industriali e commerciali, costruiti o da costruire. Inoltre, la Banca è presente sul mercato con prodotti di leasing aventi per oggetto beni strumentali, veicoli industriali, imbarcazioni e navi da diporto. I rischi associati ai diritti di proprietà sui beni oggetto di leasing vengono gestiti mediante l'obbligatorietà della sottoscrizione di una polizza all-risk, offerta in convenzione oppure sottoscritta direttamente dal cliente con il proprio assicuratore.
L'attività di leasing operativo è connessa esclusivamente alla locazione degli immobili di proprietà.
Nella Nota Integrativa sono esposti:
Nella Parte C della Nota integrativa sono contenute le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing e sugli altri proventi dei leasing finanziari e operativi. Si rimanda alle specifiche sezioni per maggiori dettagli.
Nota Integrativa – Parte M – Informativa sul leasing

La tabella fornisce la classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere per il leasing e la riconciliazione tra i pagamenti da ricevere e i finanziamenti per leasing, in conformità a quanto previsto dall'IFRS 16, paragrafo 94. In particolare, si precisa che i pagamenti da ricevere per leasing, rappresentativi della sommatoria dei pagamenti minimi dovuti in linea capitale e in linea interessi, sono esposti al netto dei fondi rettificativi e del valore residuo non garantito spettante al locatore. La riconciliazione con i finanziamenti per leasing, esposti in bilancio nell'ambito delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, avviene sottraendo gli utili finanziari non maturati e aggiungendo il valore residuo non garantito.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Fasce temporali | Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
| Fino a 1 anno | 1.533 | 1.474 |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 1.263 | 1.223 |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 1.055 | 1.051 |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 858 | 856 |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 659 | 687 |
| Da oltre 5 anni | 1.704 | 1.940 |
| Totale dei pagamenti da ricevere per leasing | 7.072 | 7.231 |
| Riconciliazione con finanziamenti | 536 | -133 |
| Utili finanziari non maturati (+) | 1.740 | 1.202 |
| Valore residuo non garantito (-) | -1.204 | -1.335 |
| Finanziamenti per leasing | 6.536 | 7.364 |
La tabella riporta la classificazione dei finanziamenti per leasing per qualità creditizia (non deteriorati e deteriorati) e per tipologia di bene locato. I valori sono espressi al netto delle rettifiche.
| Finanziamenti per leasing | Esposizioni non deteriorate |
(milioni di euro) Esposizioni deteriorate |
|---|---|---|
| A. Beni immobili | 4.695 | 292 |
| B. Beni strumentali | 1.120 | 14 |
| C. Beni mobili | 405 | 5 |
| - Autoveicoli | 207 | 3 |
| - Aeronavale e ferroviario | 198 | 2 |
| - Altri | - | - |
| D. Beni immateriali | - | 5 |
| - Marchi | - | 5 |
| - Software | - | - |
| - Altri | - | - |

La tabella che segue fornisce una scomposizione per categoria di bene locato (non ancora trasferito alle attività materiali) relativo a crediti per leasing, al netto delle rettifiche di valore.
| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Beni inoptati | Beni ritirati a seguito di risoluzione |
Altri beni | |
| A. Beni immobili | 3 | 5 | 4.979 |
| B. Beni strumentali | - | - | 1.134 |
| C. Beni mobili | - | - | 410 |
| - Autoveicoli | - | - | 210 |
| - Aeronavale e ferroviario | - | - | 200 |
| - Altri | - | - | - |
| D. Beni immateriali | - | - | 5 |
| - Marchi | - | - | 5 |
| - Software | - | - | - |
| - Altri | - | - | - |
| TOTALE | 3 | 5 | 6.528 |
I beni inoptati sono beni ancora presso i clienti, per i quali non è stata esercitata l'opzione di riscatto, connessi a posizioni che non presentano condizioni di deterioramento del merito creditizio. I beni ritirati a seguito di risoluzione sono relativi a contratti risolti dove il cliente non è ancora stato liberato dagli obblighi contrattuali, pur avendo provveduto alla riconsegna del bene oggetto del contratto di leasing. Nella categoria Altri beni rientrano le attività sottostanti gli altri crediti in leasing non inclusi nelle precedenti colonne.
L'attività si riferisce ai canoni di locazione da ricevere relativi a immobili di proprietà.
| (milioni di euro) | ||
|---|---|---|
| Fasce temporali | 31.12.2023 | 31.12.2022 |
| Pagamenti da ricevere per il leasing |
Pagamenti da ricevere per il leasing |
|
| Fino a 1 anno | 3 | 6 |
| Da oltre 1 anno fino a 2 anni | 5 | 5 |
| Da oltre 2 anni fino a 3 anni | 4 | 4 |
| Da oltre 3 anni fino a 4 anni | 7 | 3 |
| Da oltre 4 anni fino a 5 anni | 6 | 6 |
| Da oltre 5 anni | 19 | 13 |
| Totale | 44 | 37 |
Non si segnalano ulteriori informazioni degne di menzione oltre a quelle già fornite nella presente sezione.

27 febbraio 2024
Carlo Messina Fabrizio Dabbene
Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
140 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.





EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano
Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ey.com
Relazione della società di revisione indipendente ai sensi dell'art. 14 del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014
Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.
Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2023, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include le informazioni rilevanti sui principi contabili applicati.
A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2023, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015, n. 136.
Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.
Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto, su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.
EY S.p.A.
Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano
Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma
Capitale Sociale Euro 2.600.000.00 I.V.
Iscrita alla S.O. de Registro delle Milleno Morza Briarza Lodiy
Cocita all Scother o l
A member firm of Ernst & Young Global Limited


Abbiamo identificato i seguenti aspetti chiave della revisione contabile:
| Aspetti chiave | Risposte di revisione | |
|---|---|---|
Classificazione e valutazione dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti valutati al costo ammortizzato
I crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti e iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, voce 40, b), al 31 dicembre 2023 ammontano a Euro 360.553 milioni e rappresentano il 51.7% circa del totale attivo dello stato patrimoniale. La composizione di tali crediti è illustrata nelle tabelle 4.2 e 4.3 riportate nella Parte B, sezione 4. della nota integrativa. Al 31 dicembre 2023 le rettifiche di valore nette per rischio di credito inerenti ai crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti e iscritte nel conto economico, voce 130. a), ammontano a Euro 1.193 milioni. La composizione di tali rettifiche di valore nette è illustrata nella tabella 8.1 riportata nella Parte C, sezione 8, della nota integrativa.
L'informativa circa l'evoluzione della qualità dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti, i criteri di classificazione e valutazione adottati e i relativi effetti economici è fornita nella Parte A - Politiche contabili, nella Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale, nella Parte C - Informazioni sul conto economico e nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa.
La classificazione nelle diverse categorie di rischio e la valutazione dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti sono rilevanti per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia perché le rettifiche di valore sono determinate dagli Amministratori attraverso l'utilizzo di stime che presentano un elevato grado di complessità e soggettività anche legato all'evoluzione degli scenari macroeconomici e dei rischi emergenti.
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione, svolte anche mediante il supporto di nostri esperti, principalmente in materia di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi, hanno incluso, tra l'altro:


Gli Amministratori, infatti, effettuano analisi che comportano l'utilizzo di modelli sviluppati internamente, nonché considerano elementi soggettivi al fine di individuare le esposizioni che mostrano evidenze di un significativo incremento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale o evidenze di perdite di valore. I processi di classificazione di tali crediti considerano sia informazioni interne, legate all'andamento storico delle esposizioni, sia informazioni esterne relative al settore di riferimento o all'esposizione complessiva dei debitori verso il sistema bancario.
La valutazione dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti è un'attività complessa, nella quale gli Amministratori effettuano stime caratterizzate da un alto grado di incertezza e di soggettività, che tengono in considerazione numerosi elementi quantitativi e qualitativi quali, tra gli altri, i dati storici relativi agli incassi, i flussi di cassa attesi e i relativi tempi di recupero, la valutazione delle eventuali garanzie, l'impatto di variabili macroeconomiche, di scenari futuri anche legati a cessione di crediti deteriorati e dei rischi dei settori nei quali operano i clienti della Banca.
Classificazione e valutazione delle attività e delle passività finanziarie valutate al fair value (livelli 2 e 3)
Al 31 dicembre 2023 gli strumenti finanziari valutati al fair value su base ricorrente, classificati nel livello 2 e nel livello 3 della gerarchia del fair value, mostrano un saldo attivo complessivo pari a Euro 42.878 milioni e un saldo passivo complessivo pari a Euro 62.810 milioni. La composizione degli strumenti finanziari valutati al fair value su base ricorrente, classificati nel livello 2 e nel livello 3 della gerarchia del fair value, è illustrata nella tabella A.4.5.1, riportata nella Parte A della nota integrativa.
L'informativa sulla classificazione e valutazione degli strumenti finanziari valutati al fair value su base ricorrente, classificati nel livello 2 e nel livello 3 della gerarchia del fair value, è fornita nella Parte A - Politiche contabili, nella Parte B -
In relazione a tale aspetto, le nostre procedure di revisione, svolte anche mediante il supporto di nostri esperti di risk management, di valutazioni d'azienda e di sistemi informativi, hanno incluso, tra l'altro:


Informazioni sullo stato patrimoniale, nella Parte C - Informazioni sul conto economico e nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa.
Per la valutazione di tali strumenti finanziari. Ia Banca fa ricorso a modelli complessi, coerenti con le prassi valutative di mercato, che sono alimentati da dati direttamente osservabili sul mercato o stimati internamente, sulla base di assunzioni qualitative e quantitative, laddove non osservabili sul mercato.
La valutazione di tali strumenti finanziari è rilevante per la revisione contabile sia per la significatività del loro valore per il bilancio nel suo complesso sia per la molteplicità e complessità dei modelli e parametri valutativi utilizzati nonché per gli elementi soggettivi considerati ai fini delle stime da parte degli Amministratori.
svolgimento di procedure di conformità per valutarne l'efficacia operativa;
Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità adi International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. 28 febbraio 2005. n. 38 e dell'art. 43 del D. Lgs. 18 agosto 2015. n. 136 e. nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.
Il Comitato per il Controllo sulla Gestione ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.


l nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio d'esercizio.
Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il qiudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:
Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dai principi di revisione internazionali (ISA Italia), tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.


Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le azioni intraprese per eliminare i relativi rischi o le misure di salvaquardia applicate.
Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.
L'assemblea degli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A. ci ha conferito in data 30 aprile 2019 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio della Banca e del bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo per gli esercizi con chiusura dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2029.
Dichiariamo che non sono stati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) n. 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.
Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Comitato per il Controllo sulla Gestione, nella sua funzione di comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.
Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per l'applicazione delle disposizioni del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 della Commissione Europea in materia di norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione del formato elettronico unico di comunicazione (ESEF -European Single Electronic Format) (nel seguito "Regolamento Delegato") al bilancio d'esercizio, da includere nella relazione finanziaria annuale.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 700B al fine di esprimere un giudizio sulla conformità del bilancio d'esercizio alle disposizioni del Regolamento Delegato.
A nostro giudizio, il bilancio di esercizio è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato.


Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58
Gli Amministratori di Intesa Sanpaolo S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2023, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.
Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 con il bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre 2023 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.
A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Intesa Sanpaolo S.p.A. e sono redatte in conformità alle norme di legge.
Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, comma 2, lettera e), del D. Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.
Milano, 19 marzo 2024
EY S.p.A.
Massimo Testa (Revisore Legale)
7


Raccordo tra Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 modificato Raccordo tra Conto economico 2022 pubblicato e Conto economico 2022 modificato
Raccordo tra Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 riesposto Raccordo tra Conto economico 2022 pubblicato e Conto economico 2022 riesposto
Stato patrimoniale di Intesa Sanpaolo Conto economico riesposto di Intesa Sanpaolo
Raccordo tra Stato patrimoniale e Stato patrimoniale riclassificato di Intesa Sanpaolo Raccordo tra Conto economico riesposto e Conto economico riclassificato di Intesa Sanpaolo



Allegati del Bilancio

Lo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Il Conto economico 2022 pubblicato non ha necessitato di modifiche.


Allegati del Bilancio

Lo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2022 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

| (milioni di euro) | ||||
|---|---|---|---|---|
| 2022 | Conferimento Ramo Formazione (a) |
2022 Riesposto |
||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 10.365 | - | 10.365 |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 9.843 | - | 9.843 | |
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -3.161 | - | -3.161 |
| 30. | Margine di interesse | 7.204 | - | 7.204 |
| 40. | Commissioni attive | 6.378 | - | 6.378 |
| 50. | Commissioni passive | -977 | - | -977 |
| 60. | Commissioni nette | 5.401 | - | 5.401 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 2.945 | - | 2.945 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | -229 | - | -229 |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | 27 | - | 27 |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | -91 | - | -91 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 150 | - | 150 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -269 | - | -269 | |
| c) passività finanziarie | 28 | - | 28 | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 860 | - | 860 |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | 938 | - | 938 | |
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -78 | - | -78 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 16.117 | - | 16.117 |
| 130. | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | -1.722 | - | -1.722 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.674 | - | -1.674 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -48 | - | -48 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 16 | - | 16 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 14.411 | - | 14.411 |
| 160. | Spese amministrative: | -8.827 | -33 | -8.860 |
| a) spese per il personale | -5.356 | 5 | -5.351 | |
| b) altre spese amministrative | -3.471 | -38 | -3.509 | |
| 170. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -305 | - | -305 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | -57 | - | -57 | |
| b) altri accantonamenti netti | -248 | - | -248 | |
| 180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -481 | - | -481 |
| 190. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -723 | 2 | -721 |
| 200. | Altri oneri/proventi di gestione | 796 | - | 796 |
| 210. | Costi operativi | -9.540 | -31 | -9.571 |
| 220. 230. |
Utili (Perdite) delle partecipazioni Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
6 -35 |
- - |
6 -35 |
| 240. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - |
| 250. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | 1 | - | 1 |
| 260. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 4.843 | -31 | 4.812 |
| 270. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -559 | 10 | -549 |
| 280. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 4.284 | -21 | 4.263 |
| 290. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | 21 | 21 |
| 300. | Utile (Perdita) d'esercizio | 4.284 | - | 4.284 |
(a) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.


| 31.12.2023 31.12.2022 |
(milioni di euro) Variazioni |
||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci dell'attivo | |||||
| assolute | % | ||||
| 10. | Cassa e disponibilità liquide | 72.829 | 97.071 | -24.242 | -25,0 |
| 20. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 43.785 | 48.462 | -4.677 | -9,7 |
| a) attività finanziarie detenute per la negoziazione | 39.506 | 44.502 | -4.996 | -11,2 | |
| b) attività finanziarie designate al fair value | 1 | 1 | - | - | |
| c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 4.278 | 3.959 | 319 | 8,1 | |
| 30. | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 52.066 | 35.904 | 16.162 | 45,0 |
| 40. | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 451.755 | 465.041 | -13.286 | -2,9 |
| a) crediti verso banche | 33.275 | 36.567 | -3.292 | -9,0 | |
| b) crediti verso clientela | 418.480 | 428.474 | -9.994 | -2,3 | |
| 50. | Derivati di copertura | 6.225 | 8.774 | -2.549 | -29,1 |
| 60. | Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.573 | -9.472 | -3.899 | -41,2 |
| 70. | Partecipazioni | 24.055 | 23.646 | 409 | 1,7 |
| 80. | Attività materiali | 7.983 | 7.720 | 263 | 3,4 |
| 90. | Attività immateriali | 4.506 | 4.336 | 170 | 3,9 |
| di cui: | |||||
| - avviamento | 67 | 67 | - | - | |
| 100. | Attività fiscali | 13.564 | 16.594 | -3.030 | -18,3 |
| a) correnti | 1.810 | 3.348 | -1.538 | -45,9 | |
| b) anticipate | 11.754 | 13.246 | -1.492 | -11,3 | |
| 110. | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 178 | 528 | -350 | -66,3 |
| 120. | Altre attività | 25.981 | 16.777 | 9.204 | 54,9 |
Totale dell'attivo 697.354 715.381 -18.027 -2,5

| (milioni di euro) | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Voci del passivo e del patrimonio netto | 31.12.2023 | 31.12.2022 | Variazioni | ||
| assolute | % | ||||
| 10. | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato | 561.074 | 594.515 | -33.441 | -5,6 |
| a) debiti verso banche | 115.432 | 159.962 | -44.530 | -27,8 | |
| b) debiti verso la clientela | 341.552 | 354.851 | -13.299 | -3,7 | |
| c) titoli in circolazione | 104.090 | 79.702 | 24.388 | 30,6 | |
| 20. | Passività finanziarie di negoziazione | 45.045 | 48.810 | -3.765 | -7,7 |
| 30. | Passività finanziarie designate al fair value | 21.345 | 8.795 | 12.550 | |
| 40. | Derivati di copertura | 4.336 | 4.652 | -316 | -6,8 |
| 50. | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.907 | -7.962 | -4.055 | -50,9 |
| 60. | Passività fiscali | 477 | 431 | 46 | 10,7 |
| a) correnti | 62 | 74 | -12 | -16,2 | |
| b) differite | 415 | 357 | 58 | 16,2 | |
| 70. | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | -13 | -86,7 |
| 80. | Altre passività | 8.945 | 7.608 | 1.337 | 17,6 |
| 90. | Trattamento di fine rapporto del personale | 717 | 797 | -80 | -10,0 |
| 100. | Fondi per rischi e oneri | 3.280 | 3.667 | -387 | -10,6 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 407 | 425 | -18 | -4,2 | |
| b) quiescenza e obblighi simili | 76 | 125 | -49 | -39,2 | |
| c) altri fondi per rischi e oneri | 2.797 | 3.117 | -320 | -10,3 | |
| 110. | Riserve da valutazione | 175 | 81 | 94 | |
| 120. | Azioni rimborsabili | - | - | - | |
| 130. | Strumenti di capitale | 7.925 | 7.188 | 737 | 10,3 |
| 140. | Riserve | 4.807 | 5.369 | -562 | -10,5 |
| 145. | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | -1.400 | 1.229 | 87,8 |
| 150. | Sovrapprezzi di emissione | 28.162 | 28.212 | -50 | -0,2 |
| 160. | Capitale | 10.369 | 10.369 | - | - |
| 170. | Azioni proprie (-) | -61 | -50 | 11 | 22,0 |
| 180. | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.292 | 4.284 | 3.008 | 70,2 |
| Totale del passivo e del patrimonio netto | 697.354 | 715.381 | -18.027 | -2,5 |

| 2023 | 2022 | (milioni di euro) Variazioni |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| Riesposto | assolute | % | |||
| 10. | Interessi attivi e proventi assimilati | 24.987 | 10.365 | 14.622 | |
| di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo | 21.399 | 9.843 | 11.556 | ||
| 20. | Interessi passivi e oneri assimilati | -14.471 | -3.161 | 11.310 | |
| 30. | Margine di interesse | 10.516 | 7.204 | 3.312 | 46,0 |
| 40. | Commissioni attive | 6.180 | 6.378 | -198 | -3,1 |
| 50. | Commissioni passive | -1.106 | -977 | 129 | 13,2 |
| 60. | Commissioni nette | 5.074 | 5.401 | -327 | -6,1 |
| 70. | Dividendi e proventi simili | 4.269 | 2.945 | 1.324 | 45,0 |
| 80. | Risultato netto dell'attività di negoziazione | 457 | -229 | 686 | |
| 90. | Risultato netto dell'attività di copertura | -57 | 27 | -84 | |
| 100. | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: | 144 | -91 | 235 | |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -76 | 150 | -226 | ||
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 184 | -269 | 453 | ||
| c) passività finanziarie | 36 | 28 | 8 | 28,6 | |
| 110. | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico |
-933 | 860 | -1.793 | |
| a) attività e passività finanziarie designate al fair value | -806 | 938 | -1.744 | ||
| b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | -127 | -78 | 49 | 62,8 | |
| 120. | Margine di intermediazione | 19.470 | 16.117 | 3.353 | 20,8 |
| 130. | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: | -1.252 | -1.722 | -470 | -27,3 |
| a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato | -1.237 | -1.674 | -437 | -26,1 | |
| b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | -15 | -48 | -33 | -68,8 | |
| 140. | Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | 24 | 16 | 8 | 50,0 |
| 150. | Risultato netto della gestione finanziaria | 18.242 | 14.411 | 3.831 | 26,6 |
| 160. | Spese amministrative: | -9.154 | -8.860 | 294 | 3,3 |
| a) spese per il personale | -5.599 | -5.351 | 248 | 4,6 | |
| b) altre spese amministrative | -3.555 | -3.509 | 46 | 1,3 | |
| 170. | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | -46 | -305 | -259 | -84,9 |
| a) impegni e garanzie rilasciate | 18 | -57 | 75 | ||
| b) altri accantonamenti netti | -64 | -248 | -184 | -74,2 | |
| 180. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -475 | -481 | -6 | -1,2 |
| 190. | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -821 | -721 | 100 | 13,9 |
| 200. | Altri oneri/proventi di gestione | 789 | 796 | -7 | -0,9 |
| 210. | Costi operativi | -9.707 | -9.571 | 136 | 1,4 |
| 220. | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 120 | 6 | 114 | |
| 230. | Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali | -11 | -35 | -24 | -68,6 |
| 240. | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - | - | |
| 250. | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | 1 | -2 | |
| 260. | Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte | 8.643 | 4.812 | 3.831 | 79,6 |
| 270. | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.351 | -549 | 802 | |
| 280. | Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte | 7.292 | 4.263 | 3.029 | 71,1 |
| 290. | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | 21 | -21 | |
| 300. | Utile (Perdita) d'esercizio | 7.292 | 4.284 | 3.008 | 70,2 |


| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Attività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Cassa e disponibilità liquide | 72.829 | 97.071 | |
| Voce 10 | Cassa e disponibilità liquide | 72.829 | 97.071 |
| Finanziamenti verso banche | 31.828 | 35.264 | |
| Voce 40a (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche | 31.786 | 35.135 |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche | - | - |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche | 42 | 29 |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso banche |
- | 100 |
| Finanziamenti verso clientela | 367.492 | 385.795 | |
| Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato | 366.019 | 383.277 | |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela | 360.553 | 377.477 |
| Voce 40b (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) |
5.466 | 5.800 |
| Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico | 1.473 | 2.518 | |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela | 95 | 86 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela | - | - |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela | 476 | 824 |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso clientela |
902 | 1.608 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti | 53.950 | 46.629 | |
| Voce 40a (parziale) | Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) | 1.489 | 1.432 |
| Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed | |||
| Voce 40b (parziale) | assicurazioni) | 52.461 | 45.197 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico | 43.172 | 47.523 | |
| Voce 20a (parziale) | Attività finanziarie detenute per la negoziazione | 39.411 | 44.416 |
| Voce 20b (parziale) | Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito | 1 | 1 |
| Voce 20c (parziale) | Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value | 3.760 | 3.106 |
| Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 51.164 | 34.196 | |
| Voce 30 (parziale) | Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 51.164 | 34.196 |
| Partecipazioni | 24.055 | 23.646 | |
| Voce 70 Partecipazioni | 24.055 | 23.646 | |
| 12.489 | 12.056 | ||
| Attività materiali e immateriali | |||
| Attività di proprietà | 11.433 | 11.136 | |
| Voce 80 (parziale) | Attività materiali | 6.927 | 6.800 |
| Voce 90 | Attività immateriali | 4.506 | 4.336 |
| Diritti d'uso acquisiti con il leasing | 1.056 | 920 | |
| Voce 80 (parziale) | Attività materiali | 1.056 | 920 |
| Attività fiscali | 13.564 | 16.594 | |
| Voce 100 | Attività fiscali | 13.564 | 16.594 |
| Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 178 | 528 | |
| Voce 110 | Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione | 178 | 528 |
| Altre voci dell'attivo | 26.633 | 16.079 | |
| Voce 50 Derivati di copertura | 6.225 | 8.774 | |
| Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -5.573 | -9.472 | |
| Voce 120 | Altre attività | 25.981 | 16.777 |
| Totale attività | 697.354 | 715.381 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Passività | 31.12.2023 | 31.12.2022 | |
| Debiti verso banche al costo ammortizzato | 115.426 | 159.956 | |
| Voce 10 a) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche | 115.432 | 159.962 |
| - Voce 10 a) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | -6 | -6 |
| Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione | 444.567 | 433.616 | |
| Voce 10 b) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela | 341.552 | 354.851 |
| Voce 10 c) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione | 104.090 | 79.702 |
| - Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (di cui debiti per leasing) | -1.075 | -937 |
| Passività finanziarie di negoziazione | 45.045 | 48.810 | |
| Voce 20 | Passività finanziarie di negoziazione | 45.045 | 48.810 |
| Passività finanziarie designate al fair value | 21.345 | 8.795 | |
| Voce 30 | Passività finanziarie designate al fair value | 21.345 | 8.795 |
| Passività fiscali | 477 | 431 | |
| Voce 60 | Passività fiscali | 477 | 431 |
| Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 | |
| Voce 70 | Passività associate ad attività in via di dismissione | 2 | 15 |
| Altre voci del passivo | 10.455 | 5.241 | |
| Voce 40 | Derivati di copertura | 4.336 | 4.652 |
| Voce 50 | Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) | -3.907 | -7.962 |
| Voce 80 | Altre passività | 8.945 | 7.608 |
| Voce 10 a) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) | 6 | 6 |
| Voce 10 b) (parziale) | Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (di cui debiti per leasing) | 1.075 | 937 |
| Fondi per rischi e oneri | 3.997 | 4.464 | |
| Voce 90 | Trattamento di fine rapporto del personale | 717 | 797 |
| Voce 100 a) | Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate | 407 | 425 |
| Voce 100 b) | Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili | 76 | 125 |
| Voce 100 c) | Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri | 2.797 | 3.117 |
| Capitale | 10.369 | 10.369 | |
| Voce 160 | Capitale | 10.369 | 10.369 |
| Riserve | 32.908 | 33.531 | |
| Voce 140 | Riserve | 4.807 | 5.369 |
| Voce 150 | Sovrapprezzi di emissione | 28.162 | 28.212 |
| Voce 170 | Azioni proprie (-) | -61 | -50 |
| Riserve da valutazione | 175 | 81 | |
| Voce 110 | Riserve da valutazione | 175 | 81 |
| Acconti su dividendi | -2.629 | -1.400 | |
| Voce 145 | Acconti su dividendi (-) | -2.629 | -1.400 |
| Strumenti di capitale | 7.925 | 7.188 | |
| Voce 130 | Strumenti di capitale | 7.925 | 7.188 |
| Risultato netto | 7.292 | 4.284 | |
| Voce 180 | Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) | 7.292 | 4.284 |
| Totale passività e patrimonio netto | 697.354 | 715.381 | |

| Voci | 2023 | (milioni di euro) 2022 |
|
|---|---|---|---|
| Interessi netti | Riesposto | ||
| Voce 30 | Margine di interesse | 10.342 10.516 |
7.024 7.204 |
| - Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | 71 | 69 |
| - Voce 30 (parziale) | Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli) |
8 | 3 |
| + Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | 5 | 50 |
| + Voce 80 (parziale) | Risultato netto dell'attività di negoziazione (Componenti del Risultato dell'attività di negoziazione correlate ad interessi netti) |
-208 | -294 |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto ed altri fondi del personale) | -34 | -7 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti ad interessi netti - Iniziativa For Funding) | - | -1 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Rientro time value fondi rischi ed | |||
| + Voce 170 b) (parziale) | oneri) | -16 | - |
| Commissioni nette Voce 60 |
Commissioni nette | 5.252 5.074 |
5.485 5.401 |
| - Voce 60 (parziale) | Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) | -5 | -50 |
| + Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | 55 | 38 | |
| + Voce 110 a) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) |
213 | 165 |
| + Voce 160 a) (parziale) + Voce 160 b) (parziale) |
Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) |
-29 -56 |
-21 -48 |
| Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value Voce 80 |
Risultato netto dell'attività di negoziazione | 107 457 |
1.222 -229 |
| Voce 90 | Risultato netto dell'attività di copertura | -57 | 27 |
| Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività | |||
| Voce 100 b) | complessiva | 184 | -269 |
| Voce 100 c) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) |
36 | 28 |
| Voce 110 a) | attività e passività finanziarie designate al fair value | -806 | 938 |
| Voce 110 b) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value |
-127 | -78 |
| Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e pagati | |||
| + Voce 30 (parziale) | nell'ambito dell'attività di prestito titoli) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a |
-8 | -3 |
| conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività | |||
| + Voce 70 (parziale) | complessiva (inclusi i dividendi su OICR) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Componenti del Risultato dell'attività di negoziazione correlate ad |
200 | 225 |
| - Voce 80 (parziale) | interessi netti) | 208 | 294 |
| - Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) | -55 | -38 | |
| - Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - | |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
122 | 349 |
| Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito | |||
| + Voce 100 a) (parziale) | (Banche) - Effetto correlato al risultato di negoziazione Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività |
3 | - |
| - Voce 100 b) (parziale) | complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - |
| - Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | 4 |
| - Voce 100 c) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (Effetti economici dell'allocazione dei costi di | ||
| acquisizione) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (a) |
-1 | -3 | |
| - Voce 110 a) (parziale) | attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates) | -213 | -165 |
| - Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
-15 | 15 |
| Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) | |||
| - Voce 110 b) (parziale) | altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su crediti) |
172 | 122 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti/Rilasci ricondotti | |||
| + Voce 170 b) (parziale) | al Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value) | - | - |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | 7 | 5 |
| Altri proventi (oneri) operativi netti | 4.311 | 2.923 | |
| Voce 70 Voce 200 |
Dividendi e proventi simili Altri oneri/proventi di gestione |
4.269 789 |
2.945 796 |
| Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a | |||
| - Voce 70 (parziale) | conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva (inclusi i dividendi su OICR) |
-200 | -225 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese e imposte indirette) | -626 | -604 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | 67 | - |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) | -7 | -5 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | 21 | 21 |
| - Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese) | - | - |
| - Voce 200 (parziale) + Voce 220 (parziale) |
Altri oneri/proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) Utili (Perdite) delle partecipazioni (Valutate al Patrimonio Netto) |
-2 - |
-5 - |
| Proventi operativi netti | 20.012 | 16.654 | |

| Voci | 2023 | (milioni di euro) 2022 Riesposto |
|
|---|---|---|---|
| Spese del personale | -5.508 | -5.363 | |
| Voce 160 a) | Spese per il personale | -5.599 | -5.351 |
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | 28 | -71 |
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto ed altri fondi del personale) | 34 | 7 |
| - Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) | 29 | 21 |
| - Voce 160 a) (parziale) + Voce 200 (parziale) |
Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese) |
- - |
31 - |
| Spese amministrative | -2.235 | -2.141 | |
| Voce 160 b) | Altre spese amministrative | -3.555 | -3.509 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | 25 | 32 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | 613 | 683 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) | 56 | 48 |
| - Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Importi ricondotti ad interessi netti - Iniziativa For Funding) | - | 1 |
| - Voce 160 b) (parziale) + Voce 200 (parziale) |
Altre spese amministrative (Oneri accessori de-risking) Altri oneri/proventi di gestione (Recuperi spese e imposte indirette) |
- 626 |
- 604 |
| Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali | -1.097 | -1.052 | |
| Voce 180 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali | -475 | -481 |
| Voce 190 | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali | -821 | -721 |
| - Voce 180 (parziale) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | 47 | 41 | |
| - Voce 180 (parziale) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | 11 | 10 | |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | 114 | 69 |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | 6 | 9 |
| - Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
21 | 21 |
| Costi operativi | -8.840 | -8.556 | |
| Risultato della gestione operativa | 11.172 | 8.098 | |
| Rettifiche di valore nette su crediti Voce 140 |
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni | -1.411 24 |
-2.061 16 |
| Voce 170 a) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate | 18 | -57 |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti | -218 | -193 |
| Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti | |||
| + Voce 100 a) (parziale) | pubblici, imprese non finanziarie ed altri) | 17 | -6 |
| Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti | |||
| + Voce 100 a) (parziale) | (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) |
73 | 78 |
| altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore nette su | |||
| + Voce 110 b) (parziale) | crediti) | -172 | -122 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti |
-1.180 | -1.665 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo | |||
| - Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Finanziamenti (Importi ricondotti ad altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività) |
5 | 5 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo | |||
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) | 5 | -6 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con | |||
| + Voce 130 b) (parziale) + Voce 160 b) (parziale) |
impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti Altre spese amministrative (Oneri accessori de-risking) |
14 - |
-26 - |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate (Accantonamenti per rischio di | |||
| - Voce 170 a) (parziale) | credito relativo a impegni e garanzie rilasciate) | 1 | -3 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti per oneri non | |||
| + Voce 170 b) (parziale) | ricorrenti) | 2 | -82 |
| Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività | -374 | -185 | |
| Voce 170 b) Voce 230 |
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali |
-64 -11 |
-248 -35 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo | |||
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) | -62 | -3 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo | |||
| + Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Finanziamenti (Importi ricondotti ad altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività) |
-5 | -5 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo | |||
| - Voce 130 a) (parziale) | ammortizzato - Titoli di debito verso banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) | - | 2 |
| Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con | |||
| + Voce 130 b) (parziale) | impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (a) impegni e garanzie rilasciate (Accantonamenti per rischio di |
-29 | -22 |
| + Voce 170 a) (parziale) | credito relativo a impegni e garanzie rilasciate) | -1 | 3 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Rientro time value fondi rischi ed | |||
| - Voce 170 b) (parziale) | oneri) | 16 | - |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) | -5 | -3 |
| - Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti/Rilasci ricondotti al Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value) |
- | - |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Accantonamenti per oneri non | |||
| - Voce 170 b) (parziale) | ricorrenti) | -2 | 82 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Effetti economici dell'allocazione | |||
| - Voce 170 b) (parziale) | dei costi di acquisizione) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri futuri su partecipazioni di |
- | - |
| - Voce 170 b) (parziale) | controllo) | -44 | 71 |
| + Voce 180 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) | -11 | -10 |
| + Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) | -6 | -9 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) | -67 | - |
| + Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | -83 | -8 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | 2022 Riesposto |
|
| Altri proventi (oneri) netti | 212 | 146 | |
| Voce 220 | Utili (Perdite) delle partecipazioni | 120 | 6 |
| Voce 250 | Utili (Perdite) da cessione di investimenti | -1 | 1 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) |
122 | 357 |
| Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) |
3 | -8 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-122 | -349 |
| - Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (Banche) - Effetto correlato al risultato di negoziazione |
-3 | - |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) | - | -31 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) | -21 | -21 |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Valutate al Patrimonio Netto) | - | - |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) | 83 | 8 |
| - Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Impairment su partecipazioni di controllo) | 31 | 183 |
| - Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - |
| Utile (Perdita) delle attività operative cessate | - | 31 | |
| Voce 290 | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte | - | 21 |
| - Voce 290 (parziale) | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | 10 |
| Risultato corrente lordo | 9.599 | 6.029 | |
| Imposte sul reddito | -1.668 | -862 | |
| Voce 270 | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente | -1.351 | -549 |
| + Voce 290 (parziale) | Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) | - | -10 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | -68 | -17 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-54 | -54 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento) | - | - |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Utile/Perdite delle partecipazioni - Impairment di partecipazioni di controllo) |
- | -2 |
| - Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | -200 | -223 |
| Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore nette su attività finanziarie - | |||
| - Voce 270 (parziale) | Investimenti per la stabilità del sistema bancario) | 5 | -7 |
| Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) | -139 | -46 | |
| + Voce 160 a) (parziale) | Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) | -28 | 71 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) | -25 | -32 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri di integrazione) | 5 | 3 |
| + Voce 180 (parziale) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) | -47 | -41 | |
| + Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) | -114 | -69 |
| + Voce 200 (parziale) | Altri oneri/proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) | 2 | 5 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) | 68 | 17 |
| Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) | -110 | -111 | |
| + Voce 30 (parziale) | Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | -71 | -69 |
| + Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) | - | - | |
| + Voce 100 a) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-73 | -78 |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | - |
| + Voce 100 c) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
1 | 3 |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
- | - |
| + Voce 190 (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) |
-21 | -21 |
| + Voce 250 (parziale) | Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di |
- | - |
| + Voce 270 (parziale) | acquisizione) | 54 | 54 |

| (milioni di euro) | |||
|---|---|---|---|
| Voci | 2023 | 2022 Riesposto |
|
| Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) | -403 | -474 | |
| + Voce 100 b) (parziale) | Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | -4 |
| + Voce 110 b) (parziale) | Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
15 | -15 |
| + Voce 130 a) (parziale) | Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito verso banche (Oneri riguardanti il sistema bancario) |
- | -2 |
| + Voce 160 b) (parziale) | Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | -613 | -683 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) | 200 | 223 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore nette su attività finanziarie - Investimenti per la stabilità del sistema bancario) |
-5 | 7 |
| Rettifiche di valore dell'avviamento, delle altre attività intangibili e delle partecipazioni di controllo (al netto delle imposte) | 13 | -252 | |
| Voce 240 | Rettifiche di valore dell'avviamento | - | - |
| + Voce 170 b) (parziale) | Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (b) altri accantonamenti netti (Oneri futuri su partecipazioni di controllo) |
44 | -71 |
| + Voce 220 (parziale) | Utili (Perdite) delle partecipazioni (Impairment su partecipazioni di controllo) | -31 | -183 |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento) | - | - |
| + Voce 270 (parziale) | Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Utile/Perdite delle partecipazioni - Impairment di partecipazioni di controllo) |
- | 2 |
| Risultato netto | 7.292 | 4.284 |




| Tipologia di servizi | INTESA SANPAOLO | (milioni di euro) SOCIETA' DEL GRUPPO(*) |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| EY | Rete EY | EY | Rete EY | ||
| Revisione contabile (**) | 9,83 | - | 11,30 | - | |
| Servizi di attestazione (***) | 3,21 | - | 3,77 | - | |
| Altri servizi: | |||||
| procedure di verifica concordate | 0,07 | - | 0,37 | - | |
| dichiarazione consolidata non finanziaria | 0,12 | - | - | - | |
| Totale | 13,23 | - | 15,44 | - |
(*) Società del Gruppo controllate e altre società consolidate.
(**) Comprensivi dei costi per revisione legale e revisione volontaria. Non sono inclusi i costi per la revisione dei fondi per un controvalore di circa 10,9 milioni di euro.
(***) Comprensivi dei costi di revisione, su base volontaria, per l'informativa "Pillar 3".
Corrispettivi al netto di IVA, spese vive e Contributo Consob.




Piazza San Carlo, 156 10121 Torino Tel. 011 5551
Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Tel. 02 87911
Tel. 02 8794 3180 Fax 02 8794 3123 E-mail [email protected]
Tel. 02 8796 3845 Fax 02 8796 2098 E-mail [email protected]
Internet: group.intesasanpaolo.com




| Approvazione del Resoconto intermedio al 31 marzo 2024: | 3 maggio 2024 |
|---|---|
| Approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2024: | 30 luglio 2024 |
| Approvazione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2024 e deliberazione in merito alla distribuzione di un acconto dividendi: |
31 ottobre 2024 |

Building tools?
Free accounts include 100 API calls/year for testing.
Have a question? We'll get back to you promptly.