Environmental & Social Information • Apr 30, 2024
Environmental & Social Information
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Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario, ai sensi del D.lgs. 254/2016, di KME Group SpA Esercizio 2023

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario, ai sensi del D.lgs. 254/2016, di KME Group SpA
Photo credits KME internal images iStock

"Il rame è un metallo straordinario. È il sistema nervoso della civiltà. Questo metallo luccicante è allo stesso tempo un simbolo della nostra storia antica e una chiave per il nostro futuro"
2
Ed Conway, "La materia del mondo"

| Lettera agli stakeholder | 5 |
|---|---|
| Breve guida al Report | 7 |
| Contesto e framework di reporting | 8 |
| Stakeholder e analisi di materialità | 11 |

| L'IMPEGNO DI KME PER LA SOSTENIBILITÀ | 15 | |
|---|---|---|
| 1.1 | Il rame protagonista | 16 |
| della transizione ecologica | ||
| 1.2 | Strategie e obiettivi | 19 |
| di sostenibilità del Gruppo KME |

| KME GROUP | 23 | |
|---|---|---|
| 2.1 | KME Group SpA | 24 |
| 2.2 | Missione, visione e valori | 24 |
| 2.3 | Corporate governance | 27 |
| 2.4 | Modello di organizzazione, | 31 |
| gestione e controllo | ||
| 2.5 | Codice etico | 33 |
| 2.6 | Sostenibilità della supply chain | 37 |
| 2.7 | Sistema gestionale EHSQ | 39 |
| 2.8 | Gestione dei rischi extra finanziari | 39 |
| 2.9 | Il settore rame: KME SE | 40 |
| 2.10 | Responsabilità di prodotto: | 41 |
| qualità e sicurezza |

| 3.1 | Gestione ambientale | 44 |
|---|---|---|
| 3.2 | Energia | 45 |
| 3.3 | Materiali | 47 |
| 3.4 | Rifiuti | 49 |
| 3.5 | Emissioni di gas serra | 52 |
| 3.6 | Rischi e opportunità legate | 56 |
| ai cambiamenti climatici | ||
| 3.7 | Altre emissioni | 60 |
| 3.8 | Acqua | 60 |
| 3.9 | Biodiversità | 62 |
| 4 | ||
|---|---|---|
| ECONOMIA CIRCOLARE | 65 | |
| 4.1 | L'impegno di KME | 66 |
| 4.2 | Indicatori di circolarità | 68 |
| 5 | ||
| PERSONE | 71 | |
| 5.1 | Lavoro | 72 |
| 5.2 | Dipendenti | 73 |
| 5.3 | Lavoratori non dipendenti | 76 |
| 5.4 | Pari opportunità | 76 |
| 5.5 | Salute e sicurezza sul lavoro | 78 |
| 5.6 | Formazione | 80 |

| RESPONSABILITÀ SOCIALE E TERZO SETTORE 83 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| 6.1 | Responsabilità sociale | 84 | |||
| 6.2 | Il sistema Dynamo | 86 |
5.7 Welfare aziendale 81 5.8 Fornitori 82
| CREAZIONE DI VALORE SOSTENIBILE | |||
|---|---|---|---|
| 7.1 | Strategia | 92 | |
| 7.2 | Vendite | 93 | |
| 7.3 | Performance economico finanziarie | 93 | |
| 7.4 | Valore economico generato e distribuito | 94 | |
| 7.5 | Fiscalità | 94 | |
| 7.6 | Ricerca e sviluppo | 96 | |
| 7.7 | KPI tassonomia | 98 |
| APPENDICE | ||
|---|---|---|
| 8.1 | Note metodologiche | 102 |
| 8.2 | Indice dei contenuti GRI | 106 |


l'anno 2023 si è concluso, come noto, ancora in un contesto di complessità geopolitica internazionale: l'instabilità e la fragilità che abbiamo affrontato a seguito della pandemia, alimentate dalla guerra tra Russia e Ucraina che sembra ancora assai lontana da una soluzione diplomatica, hanno trovato un ulteriore alleato nel conflitto armato scoppiato lo scorso ottobre in Medio Oriente. Ne emerge un quadro macroeconomico molto complesso e volatile, segnato sotto il profilo commerciale dall'instabilità degli scambi, che hanno registrato trend negativi anche a causa di una importante volatilità nella catena di fornitura globale, in una fase storica in cui le più importanti economie europee hanno dovuto far fronte al rallentamento della crescita, alla spinta dei prezzi, all'aumento dei tassi di interesse. A completamento di tale quadro è doveroso considerare anche il cambiamento climatico: il 2023 è stato, infatti, l'anno più caldo registrato dal 1850, con la temperatura media degli oceani ai massimi storici e un aumento di eventi metereologici estremi come ondate di caldo, siccità ed incendi, inondazioni.
Da tale contesto, e soprattutto dai due conflitti armati in corso, stanno derivando costi umanitari drammatici a conferma di quanto la guerra stia minando i valori portanti della nostra cultura: la pace, la stabilità sociale, il senso di comunità. Anche quest'anno, dunque, vogliamo ribadire quanto sia essenziale e doveroso porre particolare attenzione alla tutela della Persona, privilegiando ancor più un approccio inclusivo, che tramite la Responsabilità di Impresa raggiunga obiettivi sociali tangibili non solo legati alle "Nostre Persone" ma sia funzionale al miglioramento del "Bene Comune".
KME ha proseguito nel 2023 il suo percorso di trasformazione, secondo un modello di innovability ovvero un processo di innovazione sostenibile, basato sulla transizione verso l'economia circolare e la neutralità climatica, così come sulla massimizzazione della Responsabilità Sociale di Impresa ovvero dell'impatto che un'organizzazione come la nostra può, e deve generare.
L'utilizzo di materiali riciclati e recuperati è salito nel 2023 al 60 % ed intendiamo raggiungere il 90% nel 2030, riducendo nello stesso orizzonte temporale le emissioni di CO2 per unità di prodotto.
Siamo altresì fermamente convinti che un processo di innovazione sostenibile non si possa fondare esclusivamente sulla dimensione environmental, ma debba includere anche una crescita importante dell'impatto su Persone e Comunità. Un tema al quale il Gruppo KME ha sempre dedicato grande attenzione, che trova un ulteriore motivo di orgoglio nell'aver ideato e promosso il progetto Dynamo che nell'arco di 15 anni è divenuto un caso di successo internazionale nel terzo settore e che oggi possiamo definire un vero e proprio "sistema Dynamo".
Una visione circolare della sostenibilità, dunque, quella di KME, declinata su tutte le dimensioni, che prende in considerazione e pone sempre di più in essere un modello virtuoso di fare industria e non solo, attenta alle esigenze di tutti gli Stakeholder ma anche alle sfide poste dalla realtà in evoluzione, arrivando altresì a raggiungere le Persone ed il Bene Comune.

Vincenzo Manes Presidente Esecutivo KME Group SpA
1,9 miliardi euro
3.382 dipendenti
grandi siti produttivi europei affiancati da 7 centri servizi e da una rete di
vendita globale
GLOBAL
Progetti di valore sociale, ambientale e culturale attraverso il Sistema Dynamo
rispetto dei diritti umani, anticorruzione, concorrenza leale, sostenibilità delle forniture, ambiente, salute e sicurezza
60% tasso di circolarità dei metalli grazie all'utilizzo di materiali riciclati e al recupero di scarti
70% dei rifiuti avviati a riciclo
di produzione
AZIONI PER IL CLIMA
emissioni di CO2 evitate grazie al riciclo
20 30 Riduzione del 50% delle emissioni di CO2
66% utilizzo di metalli riciclati 90% utilizzo di metalli riciclati e recuperati Riduzione del 10% dei consumi energetici Riduzione del 10% dei rifiuti 90% acqua riciclata Riduzione del 90% degli infortuni sul lavoro

La Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario (di seguito anche "DNF" o "Report") relativa all'esercizio 2023 (1 gennaio - 31 dicembre) di KME Group SpA (di seguito anche "Gruppo KME", "KME" o "il Gruppo") viene redatta in conformità agli articoli 3 e 7 del D. Lgs. 254/2016 (di seguito anche "il Decreto") di attuazione della Direttiva 2014/95/UE. Tale documento contiene le informazioni relative agli impatti del Gruppo sull'ambiente, sull'economia e sulle persone, inclusi quelli sui diritti umani, illustrando altresì la propria strategia di sostenibilità e come, tramite essa, si intenda contribuire alla transizione ecologica dell'Unione Europea e agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
La Dichiarazione di carattere Non Finanziario è stata redatta secondo l'opzione in accordance ai "GRI Sustainability Reporting Standards" pubblicati dal Global Reporting Initiative (GRI), come indicato nella tabella "Indice dei contenuti GRI" che dà evidenza dell'associazione degli indicatori GRI Topic Specific a ciascun tema materiale rendicontato nel presente documento.
Sono esposte, inoltre, le informazioni utili alla disclosure secondo quanto previsto dagli Atti Delegati dell'EU Taxonomy Regulation (Reg. UE 852/2020). In considerazione del ruolo particolarmente rilevante che le attività del gruppo KME hanno per la transizione ad un'economia circolare sono rendicontate, infine, alcune performance di circolarità con riferimento alle specifiche tecniche UNI/TS 11820/2022.
Il processo di predisposizione della Dichiarazione Non Finanziaria ha visto il coinvolgimento dei responsabili delle diverse funzioni della Società.
La DNF è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di KME Group SpA in data 9 aprile 2024 ed è stata sottoposta a giudizio di conformità ("limited assurance engagement") secondo i criteri indicati dal principio ISAE 3000 (International Standard on Assurance Engagements 3000 - Revised) dell'International Auditing and Assurance Standard Board (IAASB). La Relazione della società di revisione è riportata alla fine del presente documento. L'attività di esame limitato non ha riguardato le informazioni contenute nel paragrafo "KPI tassonomia" della DNF, richieste dall'articolo 8 del Regolamento europeo 2020/852.
Il perimetro dei dati economici coincide con quello del Bilancio Consolidato 2023 di KME Group SpA. Il perimetro delle informazioni relative agli aspetti sociali e ambientali comprende le società facenti parte del Gruppo al 31 dicembre 2023, consolidate con il metodo integrale all'interno del Bilancio Consolidato:
KME Group SpA (Italia) KMH SpA (Italia) KME SE (Germania) BERTRAM'S GmbH (Germania) KME Germany GmbH (Germania) Natural Capital Italia SpA Società beneft (Italia) KME Special Products GmbH & Co. KG (Germania) KME Real Estate GmbH & Co. KG (Germania) KME Italy SpA (Italia) KME Rolled France S.A.S (Francia) KME Srl (Italia) KME Grundstücksgesellschaft SE & Co. KG (Germania) KME Spain S.A.U. (Spagna) KME Yorkshire Ltd. (Gran Bretagna) Valika S.A.S. (Francia)
Kmetal Srl (Italia) KME Mansfeld GmbH (Germania) KME Asset Co GmbH (Germania) Immobiliare Pictea S.r.l. (Italia) Culti Milano Spa (Italia) KME Special Holding GmbH (Germania) KME SC UK (Gran Bretagna) KME SC IT (Italia) KME SC SL (Slovacchia) KME Netherlands B.V. (Olanda) KME Copper Bars GmbH (Germania)* Trefimetaux S.A.S. (Francia)* SCT Serravalle Copper Tubes S.r.l. (Italia)* KME Stolberg GmbH (Germania)* KME Recycle S.r.l. (Italia)**
*a partire dal 1 gennaio 2023
** posta in liquidazione il 20/11/2023
In particolare, le informazioni sugli aspetti ambientali riguardano prevalentemente gli stabilimenti produttivi e i centri servizi del Gruppo (con gli uffici annessi), in quanto le altre sedi sono poco significative dal punto di vista degli impatti ambientali. Di queste ultime sono comunque rendicontati, per quanto scarsamente rilevanti, i consumi idrici ed energetici, nonché le relative emissioni di gas ad effetto serra. Salvo tali dati, per quanto concerne tutti gli altri indicatori ambientali il perimetro di rendicontazione comprende pertanto le seguenti società: KME Italy SpA, KME Germany GmbH, KME Mansfeld GmbH, KM Copper Bars GmbH, KME Stolberg GmbH, KME Netherlands B.V., SCT Srl, TREFIMETAUX, KME Rolled France SAS, KME Spain SA, KME SC IT, KME SC UK, KME SC SL.
I dati dell'esercizio 2023 sono confrontati, dove possibile, con quelli dell'esercizio 2022, al fine di poter valutare l'evoluzione delle performance della società del Gruppo.
Rispetto al precedente report di sostenibilità (relativo all'esercizio 2022) il perimetro di rendicontazione per

l'esercizio 2023 include quattro ulteriori società: Trefimetaux S.A.S, SCT Serravalle Copper Tubes Srl, KME Stolberg GmbH e KME Copper Bars GmbH (il cui business era compreso negli anni precedenti in quello di KME Mansfeld). Nel raffronto tra i dati relativi al 2023 e quelli del 2022 si deve pertanto tener conto delle modifiche al perimetro di rendicontazione. Si evidenzia inoltre che relativamente all'esercizio 2022 i dati rendicontati per le società KME Netherlands B.V, KME SC UK, KME SC SL e KME SC IT si riferivano solo agli ultimi cinque mesi in quanto l'acquisizione di tali società risale al 1 agosto 2022.
Considerando il focus delle attività di KME Group SpA sulla gestione industriale di KME SE, partecipazione con valore strategico, nella parte descrittiva delle attività del Gruppo il Report di sostenibilità rivolge una attenzione prevalente alle società che gestiscono le attività di produzione e commercializzazione di prodotti in rame e leghe di rame*.
*Si evidenzia peraltro che nel perimetro di rendicontazione è compresa anche Culti Milano SpA, società non appartenente al settore rame, attiva nel settore dei profumatori per ambiente, con particolare focalizzazione nel prodotto "diffusore a midollino", che consente di propagare le fragranze in ambienti interni, abitativi e pubblici. L'azienda ha poi sviluppato la propria attività diversificando il portafoglio prodotti che, oltre ai diffusori d'ambiente, comprende anche profumi, accessori per la cosmesi, l'auto e la casa. Quotata sul segmento EGM di Borsa Italiana dal 2017, Culti Milano è controllata da KME Group e guida un gruppo di cui fanno parte anche le società Bakel, attiva nei settori dei cosmetici anti-età di segmento prestige, e Scent Company, società attiva nel settore del branding olfattivo e delle sanificazioni; il gruppo Culti gode inoltre di una forte presenza internazionale, rafforzata nel 2020 grazie alla costituzione della joint venture Culti Milano Asia (che controllerà al 100% una subsidiary cinese con base a Shanghai) con la società Vitel international Hong Kong, la quale da più di vent'anni distribuisce marchi internazionali di profumi e cosmetica in Cina e a Hong Kong e Taiwan. Sia Culti Milano che le sue controllate non producono direttamente i prodotti distribuiti, ma si avvalgono di terzi fornitori; pertanto tali società sono scarsamente rilevanti dal punto di vista degli impatti ambientali. Sono comunque inclusi nei dati rendicontati, per quanto poco significativi, i loro consumi di energia e di acqua, nonché le emissioni di gas ad effetto serra, così come sono inclusi puntualmente i dati relativi alla sostenibilità sociale rendicontati nell'apposito capitolo.
Seppur in assenza di obblighi di legge derivanti dalla Direttiva 2014/95/UE e dalle normative nazionali di recepimento, le principali società del Gruppo che gestiscono i siti produttivi presentano volontariamente i propri report di sostenibilità, a cui si rimanda per informazioni e dati specifici. Anche laddove non costituisce un obbligo di legge la presentazione del report di sostenibilità costituisce infatti per KME un importante atto di trasparenza e responsabilità sociale, oltre che uno strumento per sviluppare adeguate strategie aziendali e nuovi modelli di business nello scenario della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile. I report relativi all'esercizio 2023 riguardano i seguenti siti produttivi e le seguenti società:


Il report di KME Group contiene anche una serie di indicatori di circolarità (con riferimento alle specifiche tecniche UNI/TS 11820 pubblicate in Italia nel 2022, in vista della definizione di apposite norme ISO a livello internazionale) per valutare le performance aziendali nell'ambito della transizione ad un'economia circolare. Il report fa inoltre riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'"Agenda 2030" dell'ONU.
Le Nazioni Unite indicano nell'Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile 17 obiettivi (Sustainable Development Goals -SDGs) da raggiungere entro il 2030. Valutando insostenibile l'attuale modello di sviluppo, l'ONU evidenzia la necessità di impegnarsi per orientare lo sviluppo globale verso la sostenibilità.

Le attività e le strategie di sostenibilità di KME hanno una significativa rilevanza soprattutto in riferimento ai seguenti obiettivi:


Il Regolamento dell'Unione Europea sulla tassonomia, entrato in vigore nel 2020, ha l'obiettivo di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal mediante un sistema di classificazione delle attività economiche che consente di valutare la sostenibilità ambientale degli investimenti. Secondo il regolamento un'attività economica può essere considerata ambientalmente sostenibile se contribuisce ad almeno uno dei seguenti obiettivi:
Per essere considerate sostenibili, le attività economiche devono contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di almeno uno di questi sei obiettivi ambientali, non arrecare un danno significativo a nessuno di essi e svolgersi nel rispetto delle garanzie minime di salvaguardia sul piano sociale.
Nel corso del 2023 sono stati apportate alcune modifiche agli atti delegati di regolamentazione relativi ai primi due obiettivi (mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici). Sono stati inoltre pubblicati gli altri atti delegati ancora mancanti, in materia di economia circolare, risorse idriche e marine, prevenzione dell'inquinamento, biodiversità ed ecosistemi.

Con la direttiva CSRD 2464/2022 (Corporate Sustainability Reporting Directive) si aprirà una fase nuova per la rendicontazione societaria di sostenibilità. Essa sostituisce infatti la precedente direttiva 95/2014 sulla "Dichiarazione di carattere non finanziario", ampliando i temi da rendicontare e allargando il campo di applicazione obbligatorio.
La Direttiva CSRD - una delle misure previste nel pacchetto sulla Finanza Sostenibile nell'ambito del Green Deal europeo - ha lo scopo di accrescere l'uniformità, la quantità e la qualità delle informazioni sui fattori ambientali, sociali e di governance, fornendo agli stakeholders un quadro ancora più completo delle performance di sostenibilità rispetto a quanto già previsto dalla precedente direttiva NFRD del 2014 ed ampliandone il campo di applicazione, come si è detto, ad una platea molto più vasta di imprese, comprese piccole e medie imprese.
A luglio 2023 è stata pubblicata una prima serie di principi e standard di rendicontazione (ESRS) elaborati da un apposito organismo (EFRAG). Grazie a tali principi comuni, in tutta l'UE le imprese pubblicheranno informazioni comparabili e comunicheranno in modo più efficiente le loro prestazioni in termini di sostenibilità. Tali principi saranno seguiti da: principi settoriali, principi per le PMI e principi per le imprese di paesi terzi. Per ridurre gli oneri amministrativi, il Consiglio e il Parlamento hanno convenuto di rinviare di due anni, posticipandola al 30 giugno 2026, l'adozione di questi nuovi principi, come proposto dalla Commissione. Ciò consentirà inoltre alle imprese di concentrarsi sull'attuazione della prima serie di ESRS.
L'applicazione della direttiva avverrà gradualmente a partire dalla rendicontazione dell'esercizio 2024 in quattro fasi:

Le norme UE in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità sono entrate in vigore il 5 gennaio 2024. A partire dal prossimo anno il rispetto dei fattori ESG inizierà pertanto ad essere declinato, come obbligo, nelle Relazioni sulla Gestione accluse ai bilanci societari seguendo le disposizioni contenute nella nuova direttiva. Le informazioni dovranno essere fornite secondo gli standard (ESRS) definiti dall'EFRAG. Gli ESRS adottano una prospettiva di "doppia materialità": obbligano cioè l'azienda a rendicontare sia il suo impatto ambientale e sociale, sia i rischi e opportunità che le questioni di sostenibilità ambientale e sociale a loro volta generano per l'azienda. La direttiva UE 2464/2022 stabilisce infatti che le organizzazioni dovranno rendicontare "sia in merito all'impatto delle attività dell'impresa sulle persone e sull'ambiente, sia riguardo al modo in cui le questioni di sostenibilità incidono sull'impresa".
L'UE sta definendo nuove norme in materia di dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità. Nel contesto delle linee guida pubblicate dall'ONU e dall'OCSE, la proposta di direttiva sulla corporate sustainability due diligence richiede alle imprese di grandi dimensioni di organizzare le proprie attività - e, in particolare, la supply chain - in modo tale da garantire la protezione dell'ambiente e la tutela dei diritti umani. Le norme si applicheranno alle imprese con più di 500 dipendenti e un fatturato superiore a 150 milioni di euro, alle imprese con più di 250 dipendenti e un fatturato di oltre 40milioni di euro di cui almeno 20 milioni realizzati in settori "sensibili", nonchè alle imprese di altri Paesi che generano nell'Unione Europea un fatturato delle medesime dimensioni. In particolare, le imprese interessate dovranno adottare:
KME Group considera di prioritaria importanza sviluppare rapporti costanti e trasparenti con tutti i propri stakeholder, operando per creare valore economico per gli azionisti nell'ambito di strategie che puntano a garantire la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. A tal fine anche le singole società del Gruppo sviluppano un costante dialogo con i propri stakeholder e attività di engagement. La pubblicazione della DNF costituisce un elemento importante di rendicontazione trasparente delle proprie attività sotto il profilo ambientale, sociale e di governance, anche al fine di rafforzare il dialogo con gli stakeholder. Nel gennaio 2023 KME Group ha approvato una apposita politica per la gestione del dialogo con gli investitori (Stakeholder engagement policy), pubblicata sul sito web, a cui si rinvia per ulteriori informazioni.


Al fine di gestire le proprie attività nel rispetto dei criteri di responsabilità sociale d'impresa, KME tiene in considerazione gli impatti delle attività svolte sui propri stakeholder, intesi come i soggetti - persone, enti o istituzioni - che influenzano o sono influenzati dal Gruppo, o che in qualche modo hanno un interesse nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Individuare i principali stakeholder del Gruppo è presupposto fondamentale per poter implementare una strategia concretamente orientata allo sviluppo sostenibile, che crei valore e abbia ricadute positive sulla performance non solo economica, ma anche ambientale e sociale di KME.

Ha lo scopo di definire le modalità operative volte ad instaurare e mantenere con gli investitori (investitori istituzionali, analisti finanziari e detentori di strumenti finanziari emessi dalla Società, inclusi i proxy holder) un dialogo trasparente e continuativo, caratterizzato dalla simmetria informativa per permettere agli stessi l'esercizio dei propri diritti. Al fine di fornire agli investitori informazioni utili sulle attività della Società e delle sue controllate, nonché sul sistema di governo societario, KME Group SpA ha istituito nel proprio sito internet apposite sezioni che raccolgono le informazioni e i documenti ritenuti d'interesse per gli investitori. Un ulteriore momento di dialogo e di confronto tra gli amministratori della Società e gli azionisti è l'Assemblea dei soci. Per favorire il dialogo con gli Investitori è attiva un'apposita casella di posta elettronica a cui far pervenire richieste di informazioni.

Tra gli stakeholder sono comprese anche le seguenti associazioni industriali e di settore che rappresentano gli interessi delle imprese associate, nonché i seguenti istituti, a livello internazionale e nei Paesi in cui operano le società del Gruppo:
*associazioni alle quali KME partecipa con un ruolo particolarmente importante.
L'analisi di materialità è uno strumento per identificare le tematiche di sostenibilità più rilevanti (temi materiali) considerando i punti di vista del Gruppo e degli stakeholder. I temi da considerare come materiali, e pertanto più significativi, sono individuati attraverso la valutazione degli impatti effettivi e potenziali - sia negativi che positivi - sull'economia, l'ambiente e le persone, inclusi quelli sui diritti umani, derivanti dalle attività aziendali.
Per la Dichiarazione Non Finanziaria KME Group ha identificato i temi materiali su cui concentrare la propria rendicontazione svolgendo un'analisi di contesto, dei settori e delle aree geografiche in cui operano le Società del Gruppo KME, tenendo altresì conto dei suoi principali stakeholder e di una valutazione dei principali aspetti su cui le proprie attività possono avere impatti. Questa fase ha previsto inoltre l'analisi dei risultati emersi presso le società del Gruppo che nel corso degli anni hanno sviluppato diverse metodologie al fine di identificare eventuali aspetti e impatti rilevanti nelle loro attività.
KME Group si impegna ad aggiornare periodicamente l'analisi di materialità con lo scopo di recepire gli aggiornamenti metodologici e valutare eventuali modifiche alla lista dei temi materiali in base all'evoluzione dello scenario in cui opera, dei trend e delle tematiche di settore emergenti.
Per la rendicontazione del 2023 sono stati confermati gli impatti e di conseguenza i temi materiali emersi dall'analisi di materialità condotta nel 2022.






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La principale partecipazione controllata da KME Group SpA è KME SE, con sede in Germania. KME SE è la società Capogruppo del settore rame, con siti produttivi in Germania, Italia, Olanda, Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina ed una presenza in tutto il mondo attraverso centri di assistenza e società commerciali per soddisfare le esigenze dei clienti dei principali settori industriali.
Grazie alle sue proprietà, il rame ha un ruolo centrale nella transizione verso un'economia ecologicamente sostenibile. È infatti un materiale essenziale per la transizione energetica: la straordinaria conducibilità elettrica, insieme alle caratteristiche meccaniche, fa del rame un materiale indispensabile per le energie rinnovabili, l'efficienza energetica, la mobilità sostenibile. Inoltre, per la sua riciclabilità potenzialmente infinita e la durabilità dei prodotti, è un protagonista di primo piano della transizione ad un'economia circolare. "L'oro rosso" - così viene definito il rame – è dunque un materiale di grande importanza nella la transizione verso una economia verde.
Il rame è il miglior conduttore di calore ed elettricità. Solo l'argento è un conduttore migliore, ma essendo un metallo prezioso non può essere usato su ampia scala. Grazie alle sue caratteristiche è il metallo più utilizzato nei settori chiave della green economy: dalle energie rinnovabili agli impianti ad alta efficienza, dallo smart building alla mobilità sostenibile. Il rame è dunque un materiale fondamentale per il successo della transizione energetica. È necessario sia per gli impianti di produzione di energia rinnovabile - dal fotovoltaico all'eolico, dall'idroelettrico al geotermico - sia per le reti di trasmissione e distribuzione dell'elettricità. Così come è necessario per la mobilità elettrica: auto, colonnine di ricarica, batterie. Come se non bastasse, ha un ruolo importante anche per l'efficienza energetica degli edifici e nei sistemi informatici - reti intelligenti, fibre ottiche, domotica - che stanno trasformando le nostre città e la nostra vita. Il rame è anche uno dei materiali protagonisti della nuova industria aerospaziale, infatti KME fornisce piastre ed altri semilavorati in leghe speciali di rame destinati ad essere impiegati nei motori dei veicoli spaziali.
Il rame ha un ruolo fondamentale in un'economia circolare. Anzitutto perché può essere riciclato senza perdere le sue proprietà. Il rame riciclato non è diverso da quello di produzione mineraria; una volta conclusa la vita utile di un prodotto può essere recuperato e riutilizzato per dar vita a nuovi prodotti. L'elevata riciclabilità dei rottami, al tempo stesso, rende minimo il contributo del rame alla produzione di rifiuti.
Un'altra qualità importante del rame è la sua durata nel tempo. Il ciclo di vita di un prodotto di rame è molto lungo. E la durabilità costituisce un altro punto di forza rispetto ai principi della circular economy. Le catene dal valore circolari riducono gli impatti ambientali sia nelle operazioni pre-consumo che in quelle post-consumo. Ecco perché il rame, vera e propria "risorsa permanente", è un protagonista essenziale della transizione all'economia circolare.
Sono soprattutto i paesi tecnologicamente più avanzati a recuperare e riciclare il rame, riducendo in tal modo il consumo di materie prime vergini e la dipendenza dai paesi esportatori. Circa un terzo della domanda di rame a livello globale viene soddisfatta attraverso il riciclo. In Europa la percentuale è ancora più elevata: secondo l'International Copper Study Group, nel nostro continente circa il 50% del rame utilizzato proviene dal riciclo. Ciò contribuisce a soddisfare la domanda crescente e allo stesso tempo riduce l'impatto ambientale delle produzioni. Al tempo stesso consente di ridurre la dipendenza dai paesi produttori di materie prime, con effetti positivi sia dal punto di vista economico che da quello geopolitico, tanto più in una fase di conflitti e tensioni nei rapporti internazionali.
Ma sono soprattutto i vantaggi ambientali a balzare agli occhi. Da un lato il minor consumo di risorse naturali: una questione fondamentale in un pianeta dalle risorse limitate e nel quale il consumo globale di materie prime, in assenza di interventi correttivi, potrebbe raddoppiare nei prossimi 30 anni. Dall'altro il minor consumo di energia: il riciclo richiede infatti fino all'85% di energia in meno rispetto alla produzione primaria. E tra i benefici ambientali vi è anche la riduzione delle emissioni di CO2: grazie al riciclo del rame si stima che in Europa le minori emissioni siano circa 30 milioni di tonnellate in un anno. Nel nostro continente vengono riutilizzati annualmente oltre 2 milioni di tonnellate di rame provenienti da prodotti a fine vita e da scarti di produzione recuperati direttamente all'interno dei cicli produttivi. L'incremento del riciclo è dovuto anche a soluzioni tecnologiche innovative che consentono una maggiore efficienza nella raffinazione di rottami secondari e nella lavorazione per la fusione di rottami di rame ad alta purezza.
Ogni anno vengono utilizzati circa 28 milioni di tonnellate di rame, e la domanda è destinata a crescere impetuosamente. La transizione energetica richiede l'utilizzo di una gran quantità di materiali: rame, anzitutto, e poi cobalto, nichel, grafite, manganese, litio, palladio, zirconio, platino, terre rare. Sono le cosiddette "materie prime critiche". I sistemi di energia rinnovabile, ad esempio, richiedono da 4 a 12 volte più rame rispetto alla generazione di energia da combustibili fossili. Mentre i veicoli elettrici utilizzano una quantità di rame fino a quattro volte superiore a quelli con motore tradizionale.
L'Agenzia Internazionale per l'energia (IEA) prevede,

in relazione al superamento dei combustibili fossili e all'attuazione degli accordi sul clima, un forte aumento del consumo di rame e di altri "materiali critici" nei prossimi venti anni. Le dimensioni sono impressionanti: nel complesso il loro consumo potrebbe aumentare di ben 6 volte, rispetto ai valori attuali, entro il 2040. International Copper Alliance (ICA) stima che per soddisfare le crescenti ambizioni globali in materia di sostenibilità entro il 2050 la domanda di rame potrebbe raddoppiare. Pur ammettendo margini di incertezza previsionale, quel che è certo è che in ciascuno di questi scenari la domanda di rame è comunque destinata a crescere. E appare evidente che senza un'adeguata disponibilità di rame non sarà possibile raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni globali di CO2 e realizzare pienamente la transizione energetica. Siamo di fronte, dunque, a un problema con forti implicazioni di carattere sia ambientale che economico, oltre che geopolitico in quanto l'approvvigionamento dipende da un numero limitato di paesi. Come far fronte a questa crescente domanda di rame? Un contributo importante - seppur non risolutivo se non accompagnato anche da altre azioni, come quelle previste dal "Critical Raw Materials Act" approvato nel 2023 dall'Unione Europea - può venire dallo sviluppo dell'economia circolare. Vale a dire usando le risorse in maniera ancora più efficiente, progettando i prodotti in modo che siano più durevoli, riducendo quanto più possibile gli scarti di produzione, incrementando il riciclo dei rottami e il recupero degli scarti di produzione, sviluppando la simbiosi industriale, rispondendo alla crescente domanda di rame attraverso una maggiore efficienza nell'uso delle risorse. Il successo della transizione energetica e della strategia per il clima dipenderà in misura rilevante dalla capacità di sviluppare modelli di economia circolare, di pari passo con la decarbonizzazione.
Nel 2023 la Commissione Europea ha identificato 34 "materie prime critiche" che hanno una funzione particolarmente importante per l'industria europea. Sono materiali di importanza economica strategica, in termini di tecnologie e applicazioni industriali, al tempo stesso caratterizzate da un elevato rischio dal punto di vista dell'approvvigionamento e da una grande importanza dal punto di vista geopolitico per garantire l'autonomia dell'Unione Europea. Questi materiali sono di estrema rilevanza per molti settori industriali, in quanto fondamentali sia per la transizione energetica che per le tecnologie digitali.
In tale ambito, la Commissione Europea ha identificato una serie di materie prime strategiche su cui l'Europa concentra prioritariamente il proprio impegno. Si tratta di materie prime fondamentali per produzioni industriali connesse alla doppia transizione ecologica e digitale e che ricadono in settori di utilizzo strategici: energie rinnovabili, mobilità elettrica, digitale, aerospazio e difesa. Le materie prime critiche classificate come strategiche sono 17, e tra queste un ruolo particolarmente importante ha il rame.
Il Critical Raw Materials Act è un pacchetto di misure che ha l'obiettivo principale di garantire un approvvigionamento sicuro, diversificato e sostenibile delle materie prime critiche. Sono quattro gli obiettivi principali indicati dal Critical Raw Materials Act da raggiungere entro il 2030:
Il Critical Raw Materials Act sottolinea la necessità di aumentare i tassi di riciclo e di utilizzo di materie prime seconde. A tal fine gli Stati membri dovranno adottare e attuare misure nazionali per migliorare la raccolta dei rifiuti ricchi di materie prime critiche.


Secondo l'Unione Europea i settori strategici sono quattro: energie rinnovabili, mobilità elettrica, digitale, difesa e aerospazio. Per questi settori, fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo del continente, è prevista una crescita significativa nei prossimi anni.
Sia in Europa che in Italia fotovoltaico ed eolico rappresentano le fonti di produzione di energia per le quali è prevista la maggiore crescita al 2030. Sempre al 2030 sono previsti in Europa 51 milioni di veicoli elettrici, in crescita di almeno 8 volte rispetto ad oggi. Data storage, server e prodotti di elettronica rappresentano il 90% della domanda di chip, già oggi ampiamente diffusi e la cui domanda nel 2030 potrebbe raddoppiare. Infine, la space economy rappresenta un'abilitazione per lo Strategic Compass dell'UE che ha fissato nuovi obiettivi per la difesa e la sicurezza.
Particolarmente rilevante è in tutti questi settori strategici il ruolo del rame, essenziale per le tecnologie necessarie - si stima che il rame sia necessario per il 78% delle tecnologie chiave definite dall'Unione Europea - e con un fattore di crescita superiore alla media degli altri materiali.

delle materie prime strategiche presenti nella TECNOLOGIA EOLICA

delle materie prime strategiche necessarie per la realizzazione di MODULI FOTOVOLTAICI

delle materie prime strategiche per le BATTERIE

delle materie prime strategiche contenute nei DATA STORAGE E SERVER

delle materie prime strategiche contenute nell'ELETTRONICA
Divenire entro il 2050 il primo continente carbon neutral, a zero emissioni nette di gas ad effetto serra, attraverso una transizione ecologica socialmente giusta e una rivoluzione industriale in grado di garantire produzioni e consumi sostenibili: è questa la sfida che l'Unione Europea si è data con il Green Deal, con l'obiettivo di fare della sfida climatica l'opportunità per un nuovo modello di sviluppo.
La strategia adottata dalla Commissione Europea ha come obiettivo sostenere e rafforzare l'economia europea indirizzando la politica industriale verso tre priorità: mantenere e rafforzare la competitività dell'industria europea a livello globale, rendere l'Europa un continente carbon neutral, sviluppare le infrastrutture digitali. Al fine di accelerare la transizione ecologica, rafforzando al contempo l'in-

dipendenza europea negli approvvigionamenti e la competitività dell'industria europea, il 31 gennaio 2023 la Commissione Europea ha presentato il Piano industriale per il Green Deal. Il piano, che mira a fornire un ambiente più favorevole all'aumento della capacità produttiva dell'UE per le tecnologie e i prodotti a zero emissioni al fine di raggiungere gli obiettivi climatici, si basa su quattro pilastri: un ambiente normativo semplificato, accelerazione dell'accesso ai finanziamenti, miglioramento delle competenze, catene di approvvigionamento resilienti. In questo ambito la Commissione ha adottato il 16 marzo 2023 un provvedimento (Net zero industry act) che indica gli obiettivi di innovazione industriale verso la neutralità climatica e le azioni previste, promuovendo progetti strategici europei e la diffusione di tecnologie innovative.

Per far fronte alle sfide del nostro tempo è necessario uno sviluppo sostenibile in un quadro di cooperazione internazionale, come indicato dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Sostenibile dal punto di vista ambientale per preservare gli equilibri ecologici e contrastare il cambiamento climatico. Sostenibile dal punto di vista sociale per garantire i diritti umani e rafforzare la solidarietà. Sostenibile dal punto di vista economico, grazie a imprese capaci di creare valore per gli stakeholder e per la comunità. KME, per la propria parte, opera in questa direzione, con la consapevolezza che ciò rappresenta una sfida all'innovazione continua e, al tempo stesso, una responsabilità verso le future generazioni.
Le direttive aziendali definiscono gli standard vincolanti per tutte le aziende che operano all'interno del Gruppo KME.
KME ha aggiornato e impostato la strategia per la sostenibilità dei suoi processi produttivi e dei prodotti, fissando una serie di obiettivi (che tengono conto delle condizioni di partenza) da raggiungere entro il 2030, con un traguardo intermedio al 2025.
La strategia di KME si basa su quattro principali linee guida e si sviluppa mediante una serie di azioni che, pur potendosi differenziare tra i diversi contesti produttivi e geografici, mirano agli obiettivi fissati.
Da sempre KME ha puntato, anche per evidenti benefici economici oltre che ambientali, alla massimizzazione dell'uso di metalli riciclati. Una scelta che ha dovuto fare i conti con ostacoli quali la disponibilità, con continuità, di rottami sul mercato e difficoltà tecnologiche legate all'impiego degli stessi nel processo di produzione. Negli ultimi anni la difficoltà di mercato si è significativamente ridotta grazie ad una serie di fattori positivi quali una maggiore facilità nel trasporto delle merci (logistica più organizzata), la crescita di sensibilità ed attenzione nel recupero delle materie prime, lo sviluppo industriale di alcune aree del mondo e la conseguente maggiore disponibilità di materie prime seconde.

KME, con riguardo alle tecnologie di raffinazione e recupero dei rottami, a partire dagli anni 2000 ha fatto ulteriori e determinanti passi avanti in questa direzione. Utilizzare rottami per ottenere materie prime con caratteristiche uguali a quelle ottenute dall'utilizzo di materie prime vergini richiede un forte impegno in termini di investimenti e soprattutto un know-how specifico. Tutto ciò si traduce per KME in:
Grazie a ciò KME è in grado di operare utilizzando elevate percentuali di materiale riciclato. Know how e tecnologia avanzate sono la base di questo vantaggio competitivo che sarà ulteriormente incrementato nel corso della prossima decade. Sono in corso gli investimenti necessari alla realizzazione di nuove fonderie in grado di operare con materiale riciclato, ampliando il range di rottami utilizzabili. Tuttavia, è opportuno rilevare che non è possibile raggiungere la quota del 100% di materiale riciclato, data la presenza sia di limiti tecnici nel processo produttivo, che di limiti di natura amministrativa dettati dai diversi enti che regolano le caratteristiche dei prodotti venduti nei mercati di riferimento.
Con lo sviluppo di modelli di business circolari e l'ulteriore aumento di utilizzo di materie prime derivanti da riciclo – puntando a raggiungere il 66% entro il 2030, al netto degli ulteriori processi di recupero e riciclo interni, e il 90% se si considerano anche i materiali riciclati attraverso processi di recupero interno - non solo si contribuisce allo sviluppo dell'economia circolare ma anche, in misura significativa, alla riduzione delle emissioni di gas serra.
KME - coerentemente con le recenti proposte della Commissione Europea per rendere i prodotti presenti sul mercato dell'UE sempre più sostenibili e circolari lungo l'intero ciclo di vita - è costantemente impegnata nel perseguimento di azioni in grado di ridurre le emissioni di CO2 del proprio portafoglio prodotti che già oggi comprendono una serie di prodotti, ad esempio nel settore dell'automotive e delle telecomunicazioni, realizzati quasi interamente con metalli riciclati.
Si tratta di una serie di complesse ed innovative attività che passano attraverso la digitalizzazione dell'azienda. Attraverso una piattaforma cloud vengono archiviati tutti i dati - quelli di processo ma anche tutti i dati in precedenza non presi in considerazione per mancanza di adeguati e idonei strumenti - che vengono gestiti attraverso specifici algoritmi. Il sistema di gestione dei dati permette - in maniera costante - l'ottimizzazione di tutte le risorse e la possibilità di unificare i processi a livello di gruppo, con l'evidente vantaggio di poter utilizzare in maniera rapida e generalizzata qualsiasi miglioramento ottenuto in uno o più stabilimenti del gruppo.
I risultati di queste attività sono il pieno controllo e la riduzione:
Grazie a queste attività si realizzano anche sensibili miglioramenti della sicurezza sul lavoro e quindi un ulteriore miglioramento degli indicatori relativi alla frequenza degli infortuni (Frequency Rate) e alla loro gravità (Gravity index), con l'obiettivo "incidenti zero".
Oltre che mediante le azioni già descritte (sviluppo della circolarità e digitalizzazione) il raggiungimento di questo obiettivo si declina in particolare attraverso tre principali azioni:
• Già oggi in KME le emissioni specifiche di gas serra in rapporto alla produzione sono più basse rispetto alla media del settore. L'obiettivo è ridurle ulteriormente del 50% entro il 2030.
Il Gruppo KME è impegnato, ove possibile, nella conversione da gas ad elettrici degli impianti di fusione (in Italia l'attività è perlopiù completata, in Germania è attualmente in corso), mentre sta valutando la fattibilità degli interventi per la costruzione di impianti ad energia rinnovabile per l'autoproduzione di quota parte dell'energia elettrica necessaria al processo produttivo. Alcune attività volontarie di compensazione delle emissioni sono già in atto mediante il progetto intercompany Oasy Dinamo e sono in corso di valutazione le opportunità disponibili sul mercato per la certificazione dell'energia rinnovabile acquistata da fornitori terzi.

KME, da sempre, è impegnata nella realizzazione di progetti di solidarietà ed iniziative di rilevante impatto sociale tramite una serie di attività che varcano i confini dell'azienda. Sin dalle origini si è occupata delle famiglie dei dipendenti, quindi delle comunità che ospitavano i siti produttivi.
Il passo più importante, vero pilastro, è stato l'avvio nel 2007 del progetto Dynamo Camp, il primo camp di terapia ricreativa in Italia, che ospita gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, e le loro famiglie, per periodi di vacanza e divertimento con assistenza qualificata. Il Camp è sorto in una vasta area di oltre 1.000 ettari, in mezzo all'Appennino Toscano, un tempo riserva di caccia e che oggi rappresenta un esempio virtuoso di riqualificazione di immobili e verde. Dynamo Camp è al centro di "nuovo sistema di imprese sociali", di rilievo per impatto occupazionale ed economico nel Gruppo, che KME ha promosso e sostenuto nei 17 anni di attività in una pluralità di forme: investimenti, donazioni di risorse ed asset, sostegno alle spese correnti, donazioni di competenze. Attraverso e grazie a Dynamo, che oggi è una realtà solida ed indipendente, KME ha esteso l'impegno sulla sostenibilità a nuovi business sociali che hanno coinvolto migliaia di persone: oltre ai beneficiari della Fondazione ETS, sono fiorite attività di formazione sui temi del bene comune e dell'inclusione mirate a studenti, individui, manager e professionisti; progetti di consulenza a favore di imprese ed altri Enti del Terzo Settore; aziende rivolte al mercato consumer nei settori abbigliamento, food e ospitalità; una Fondazione che a partire da opere create da importanti artisti contemporanei, con i bambini e ragazzi ospiti delle sessioni, dispone di un patrimonio importante e unico; nonché un'iniziativa strutturata di conservazione di quella che oggi è un'Oasi affiliata al WWF.
KME garantirà il continuo sviluppo di queste iniziative, con una costante attenzione verso l'innovazione e la creazione di nuovi modelli in grado di massimizzare impatto sociale e ambientale.
La seguente tabella indica i principali obiettivi industriali che si intendono raggiungere entro il 2030, con un traguardo intermedio nel 2025, nonchè i risultati raggiunti negli ultimi due anni. I dati e gli obiettivi indicati si riferiscono essenzialmente al settore rame (stabilimenti produttivi e centri servizi).
| KPI | 2022 | 20236 | 2025 | 2030 |
|---|---|---|---|---|
| Utilizzo METALLI RICICLATI1 (%) | 38,7% | 42,9% | 51% | 66% |
| Utilizzo METALLI RICICLATI E RECUPERATI2 (%) | 55,7% | 60% | 70% | 90% |
| EMISSIONI CO2 per unità di prodotto3 (t CO2 /tprod) | 0,5 | 0,5 | Riduzione 20% | Riduzione 50% |
| CONSUMO DI ENERGIA per unità di prodotto (GJ /tprod) | 6,43 | 6,86 | Riduzione 5% | Riduzione 10% |
| RIFIUTI per unità di prodotto (trifuti/tprod) | 0,039 | 0,055 | Riduzione 5% | Riduzione 10% |
| ACQUA riciclata e riutilizzata4 (%) | 84,3% | 79% | 87% | 90% |
| SICUREZZA SUL LAVORO (Tasso di infortuni sul lavoro)5 | 10,9 | 5,8 | Riduzione 40% | Riduzione 90% |
Percentuale di metalli provenienti da riciclo (rottami) in rapporto ai metalli complessivamente utilizzati
Percentuale di metalli provenienti da riciclo esterno (rottami) e da recupero interno in rapporto ai metalli complessivamente processati
energia elettrica acquistata e consumata scope 2 "location based") per unità di prodotto (tonnellata)

3. Emissioni dirette (derivanti dai processi produttivi interni agli stabilimenti e ai centri servizi – scope 1) e indirette (connesse alla produzione di




KME Group SpA è una holding company che detiene e gestisce partecipazioni industriali, con sede a Milano, quotata presso il segmento MTA della borsa valori di Milano. Il Gruppo KME occupa una posizione di preminenza nel mercato mondiale della produzione di semilavorati in rame e leghe di rame (esclusi conduttori e fili), ed è oggi focalizzato sulla produzione di prodotti laminati, con siti produttivi ed una rete capillare di società commerciali localizzate in Europa e nelle principali aree industrializzate del pianeta.
A seguito della decisione di procedere ad una foca-
lizzazione dell'attività della Società sulla gestione industriale di KME SE (la principale società controllata), sono state eseguite talune operazioni di acquisizione e dismissione di business che hanno consentito di realizzare una nuova configurazione strategica della partecipata. In tale contesto sono state realizzate importanti operazioni volte all'implementazione della strategia del gruppo KME SE di concentrarsi sui prodotti laminati in rame e sue leghe, in cui il gruppo è leader europeo e intende ulteriormente crescere nel futuro, dati gli interessanti tassi di crescita previsti per i principali mercati di riferimento.

KME Group SpA, holding quotata di partecipazioni, opera in diversi settori ed in particolare, attraverso la controllata KME SE, principalmente in quello dei prodotti in rame e leghe di rame. In quest'ambito offre ai propri clienti prodotti caratterizzati da elevata qualità, sicurezza e durabilità. Il Gruppo opera in un'ottica di orientamento alle esigenze del cliente e di responsabilità nei confronti dell'ambiente e delle persone, con l'obiettivo di consolidare la propria crescita puntando su innovazione, competitività e sviluppo sostenibile.
KME intende focalizzarsi sul business dei laminati in rame, proponendosi come leader europeo di tale settore, conosciuto per la qualità dei propri prodotti, l'eccellenza del servizio offerto ai clienti e la sostenibilità del proprio modello di business.
Le attività di KME si ispirano ai seguenti valori, declinati più in dettaglio nel Codice Etico del Gruppo.


Si riportano di seguito i "Corporate Values" di KME, che ispirano e guidano il Gruppo sia nella definizione di obiettivi e piani di lungo periodo sia nell'agire quotidiano.
In KME crediamo nell'innovazione sostenibile, basata sulla rivisitazione del concetto di sviluppo economico: per lungo tempo, sostenibilità e innovazione sono stati concetti sostanzialmente opposti e questo anche perché gran parte delle innovazioni tecnologiche avevano un impatto negativo sull'ambiente naturale e sul benessere della società. Oggi, invece, l'innovazione può e deve essere determinante per migliorare l'ambiente in cui viviamo, e si pone al servizio delle esigenze di sostenibilità. Innovazione e sostenibilità, insieme, diventano gli elementi chiave su cui si gioca la competitività delle imprese.
L'innovazione sostenibile coniuga protezione dell'ambiente e degli ecosistemi naturali con il paradigma dell'innovazione aziendale, puntando a fornire beni e servizi essenziali che garantiscano il raggiungimento di obiettivi di valore. L'innovazione sostenibile è basata su criteri di misurazione delle performance ambientali, su una comunicazione più trasparente e una domanda più evoluta da parte dei consumatori. Alla luce dell'esigenza di ridurre l'uso e lo spreco delle risorse naturali, per motivi che oggi sono legati sia alla sostenibilità ambientale che economica, si sta diffondendo la necessità di sviluppare modelli di business che, oltre ad essere innovativi, siano anche sostenibili.
L'innovazione sostenibile rivoluziona il concetto di sviluppo economico, che deve essere sì finalizzato alla creazione del profitto ma deve necessariamente includere l'intento virtuoso di eliminare l'impatto negativo dei processi di produzione sui sistemi ecologici, sulla salute umana e quindi sul benessere della collettività. Questo concetto viene spesso comunicato con il termine innovability, come concetto frutto della fusione dei termini innovation e sustainability.
L'economia circolare è un modello da adottare per perseguire ed implementare modelli di sviluppo basati sull'innovazione sostenibile. L'abbandono di un modello di crescita lineare a favore dei modelli di economia circolare, in cui i prodotti sono progettati per rispondere ai canoni della sostenibilità e si tiene conto non solo del costo inteso nel senso squisitamente economico, ma anche del costo ambientale e sociale, è il requisito essenziale per contribuire alla transizione verso un'economia circolare. L'economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Solo in questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo ad una riduzione massiva dei rifiuti.

I principi dell'economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema "estrarre, produrre, utilizzare e gettare". Il modello economico tradizionale dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali e energia facilmente reperibili e a basso prezzo. L'economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo si estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo. Una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono infatti reintrodotti, laddove possibile con il riciclo. Così si possono continuamente riutilizzare all'interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore. Il riutilizzo e il riciclaggio rallentano l'uso delle risorse naturali, riducono gli impatti ambientali e contribuiscono a limitare la perdita di biodiversità. L'economia circolare contribuisce alla riduzione delle emissioni annuali totali di gas a effetto serra. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, i processi industriali e l'uso dei prodotti sono responsabili del 9,1% delle emissioni di gas serra nell'UE, mentre la gestione dei rifiuti rappresenta il 3,32%.
KME condivide appieno questo modello virtuoso di business ed intende contribuire ad accelerare la transizione verso l'economia delle "3 R" (Riusa, Ripara, Ricicla). Già oggi le sue produzioni sono in misura significativa improntate alla massimizzazione dell'impiego di materiali provenienti da processi di riciclo e recupero (si veda per maggiori dettagli il capitolo sulla circolarità).
La persona, le sue esigenze e la comunità in cui operiamo sono da sempre al centro del nostro approccio. Valorizzare la persona in tutte le fasi della sua vita lavorativa è parte della sensibilità e dell'esperienza del Gruppo, che da sempre si impegna per creare valore condiviso nelle comunità in cui opera. Ogni persona riveste un ruolo essenziale per il successo della nostra attività e la creazione un contesto di lavoro sicuro, inclusivo, ove riconoscere la diversità - in ogni declinazione essa si manifesti - come un valore, rappresenta la sfida di miglioramento quotidiano che si riscontra in ogni società del Gruppo KME.
Inoltre, KME è da sempre impegnata nello sviluppo di iniziative concrete di Responsabilità Sociale. Oltre a quanto sopra, per KME la tutela della persona consiste anche nel perseguire progetti sociali a supporto dei dipendenti, delle famiglie dei dipendenti, della comunità che ospita i siti produttivi e di stakeholder esterni al contesto KME, raggiunti dal Sistema Dynamo, un caso di successo terzo settore, ideato e promosso dal Gruppo KME oltre 15 anni fa.
KME si impegna a tenere un comportamento onesto, basando le proprie attività sul rispetto dei valori di integrità e trasparenza. Assume come principi fondanti della conduzione delle proprie attività e dei propri affari il rispetto della legge e delle normative dei Paesi in cui opera, nonché del proprio sistema organizzativo e di governance.





La struttura di governance adottata da KME Group SpA è in linea con i principi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA La Società, con periodicità annuale, fornisce una apposita informativa, redatta ai sensi dell'art. 123-bis del TUF (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e pubblicata sul proprio sito web, che evidenzia il grado di adeguamento ai principi ed ai criteri applicativi previsti dal Codice ed alla best practice internazionale.
La Società ha mantenuto nel tempo la propria struttura di corporate governance secondo il modello tradizionale ex artt. 2380-bis e seguenti c.c., caratterizzato dalla presenza dell'Assemblea degli Azionisti, del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. L'attività di revisione legale dei conti è svolta dalla società di revisione. Le attribuzioni e le norme di funzionamento degli organi societari sono disciplinate, oltre che dalle disposizioni di legge e regolamentari pro tempore vigenti, dallo Statuto e da una serie di principi e procedure, periodicamente aggiornate in ragione dell'evoluzione normativa, dottrinale e giurisprudenziale e degli orientamenti e indirizzi del Consiglio.
A seguito dell'Assemblea dell'8 giugno 2021, che ha nominato il Consiglio di Amministrazione di KME Group attualmente in carica e ne ha determinato la durata per gli esercizi 2021 – 2023, lo stesso Consiglio di Amministrazione ha deliberato di istituire unicamente il Comitato Controllo e Rischi, formato da tre amministratori di cui due indipendenti. Infatti, come già avvenuto in precedenti esercizi, la Società ha ritenuto di non procedere alla istituzione del Comitato Nomine e del Comitato per la Remunerazione. Con riguardo al Comitato Nomine, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto infatti che gli Amministratori indipendenti, pari numericamente ad un quinto dei componenti il Consiglio di Amministrazione, siano caratterizzati da un rilevante livello di autorevolezza ed autonomia decisionale e che abbiano una adeguata conoscenza delle strutture della Società e del Gruppo. Pertanto, possono essere discussi e decisi nell'ambito delle competenze e delle riunioni del Consiglio di Amministrazione stesso:
Per quanto attiene al Comitato Remunerazione, in linea con quanto già illustrato per il Comitato Nomine, si è ritenuto infatti che il Consiglio di Amministrazione, nella sua interezza, sia il soggetto che possa adeguatamente ed efficacemente svolgere i compiti stabiliti dal Codice a proposito del Comitato per le remunerazioni. Al fine di consentire all'organo amministrativo di condurre una valutazione la più consapevole e più accorta possibile, il Consiglio di Amministrazione potrà farsi supportare, all'occorrenza, dall'expertise di almeno due amministratori indipendenti, cui rivolgersi, di volta in volta, per approfondimenti in merito alla remunerazione. L'esperienza e la indipendenza di tali amministratori sono in grado di garantire al Consiglio un valido supporto, rendendo così pleonastica la nomina del Comitato per le Remunerazioni.
È altresì opportuno precisare che la governance di KME SE, sub- holding di diritto tedesco a cui fanno capo tutte le società operative del settore rame, fino al 15 settembre 2021 era organizzata secondo il modello renano, in linea con la normale operatività delle società tedesche, ovvero attraverso un Consiglio di Sorveglianza (Aufsichtsrat) ed un Comitato di Gestione (Vorstand). In tale data, l'assemblea di KME SE ha deliberato il passaggio dal sistema dualistico a quello monistico e quindi la società è ora governata da un Consiglio di Amministrazione (Board of Directors), al fine di garantire effettive e trasparenti ripartizioni di ruoli e responsabilità dei propri organi sociali e, in particolare, un corretto equilibrio tra le funzioni di gestione e le funzioni di controllo.
L'organo di governo in carica, grazie alle competenze e all'esperienza dei propri amministratori (esecutivi e non) può vantare una profonda conoscenza in tutte e tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: environmental, social, governance. Questi elementi, unitamente alla visione degli amministratori esecutivi, hanno abilitato il raggiungimento di importanti traguardi in ambito ESG, quali ad esempio l'affermazione del "Sistema Dynamo" come best practice internazionale nell'ambito del terzo settore. Inoltre, tutti gli amministratori esecutivi, così come taluni amministratori non esecutivi, hanno maturato una significativa esperienza nei più importanti contesti industriali-finanziari di alcune tra le principali aziende italiane (quotate e non) ed enti del terzo settore, come membri del Consiglio di Amministrazione e dei relativi comitati endoconsiliari. Tale fattispecie ha rafforzato ulteriormente il bagaglio di conoscenza, esperienza, networking, che costituisce un elemento distintivo, quale matrice di valore per accelerare lo sviluppo sostenibile del Gruppo.
Al fine di garantire una gestione efficace della strategia di sostenibilità, KME Group adotta un sistema di governance che prevede responsabilità sia a livello degli organismi di governo che nella struttura organizzativa. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha il compito di perseguire gli obiettivi di sostenibilità intesi come capacità di creare valore per gli azionisti nel lungo termine tenendo conto degli impatti ambientali e sociali e dei benefici per gli stakeholder, mentre a livello organizzativo la funzione di ESG Group Manager ha la responsabilità di coordinare e gestire gli aspetti di sostenibilità del Gruppo, sulla base di una valutazione dei rischi e delle opportunità connesse alla sostenibilità ambientale e sociale, nonché di curare la redazione della Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario, la cui approvazione spetta al Consiglio di Amministrazione. Eventuali criticità vengono comunicate al massimo organo di governo secondo le procedure previste. Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione delle informazioni rendicontate nella DNF, compresi i suoi temi materiali.


L'attuale Consiglio di Amministrazione è stato nominato dall'Assemblea degli Azionisti dell'8 giugno 2021, che ha determinato in dieci (10) il numero dei componenti l'organo amministrativo (come riportato in precedenza, lo Statuto prevede un numero variabile di amministratori tra un minimo di 7 ed un massimo di 11). La durata in carica è prevista per tre esercizi e quindi fino alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 20 dello Statuto Sociale al quale si rinvia per maggior dettaglio, è il legale rappresentante della Società ed ha il potere di rappresentarla nei confronti dei terzi e in giudizio. Vincenzo Manes è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione dall'assemblea dell'8 giugno 2021 e il successivo Consiglio gli ha confermato i seguenti principali poteri e facoltà:
Nell'esercizio di tali poteri, il Presidente può stabilire regolamenti per i vari servizi interni, attribuire responsabilità e nominare procuratori, attribuendo loro i relativi poteri con firma singola o con firma congiunta a quella di altro procuratore, nonché dare ordini e disposizioni per l'organizzazione della Società ed il suo funzionamento. Vincenzo Manes è altresì Executive Chairman di KME SE, la sub holding a cui fanno capo tutte le attività industriali di KME. Anche il tal caso, al Presidente sono stati assegnati:


In relazione alla gestione dei conflitti di interesse ed alle operazioni con parti correlate della Società, gli Amministratori provvisti di deleghe riferiscono al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale in merito alle operazioni con riferimento alle quali abbiano un interesse personale, anche se non necessariamente in conflitto con gli interessi della Società. La Procedura in materia di operazioni con parti correlate adottata in principio nell'esercizio 2003 è stata aggiornata più volte nel corso degli anni, l'ultima delle quali in data 30 giugno 2021 per adeguamento alle intervenute modifiche regolamentari. Detta Procedura tiene conto di quanto raccomandato da CONSOB, dà sostanza alla norma statutaria ed è conforme a quanto previsto dal Regolamento in materia; richiede in particolare che le operazioni con parte correlate, realizzate direttamente o per il tramite di società controllate, debbano essere effettuate nel rispetto dei principi di:
Di seguito si riportano le disposizioni più significative della Procedura che è disponibile nella sua interezza nella sezione "Governance/Parti Correlate" del sito web della Società.
Le parti correlate sono quelle come definite ed indicate da CONSOB.
Gli Amministratori ed i Sindaci della Società e delle sue controllate, come sopra individuate, ove abbiano un interesse, per conto proprio o di terzi, in una operazione, ne informano il Consiglio di Amministrazione, nella persona del suo Presidente, precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata.
Gli Amministratori per i quali sussista tale interesse hanno inoltre l'obbligo di astenersi dal voto e di assentarsi durante la relativa discussione, fatta comunque salva una diversa unanime determinazione del Coniglio. È inoltre prevista una procedura interna diretta alla redazione, gestione e mantenimento dell'elenco delle parti correlate provvedendo al suo aggiornamento su base semestrale, tenendo conto delle informazioni ricevute dagli Amministratori e dai Sindaci nonché dagli altri dirigenti con responsabilità strategiche. Le società controllate del Gruppo sono tenute al rispetto della Procedura, per quanto applicabile, ed assicurano il flusso delle informazioni alla Società.
Per "operazioni con parti correlate" si intende qualunque trasferimento di risorse, servizi o obbligazioni fra parti correlate, indipendentemente dal fatto che sia stato pattuito un corrispettivo.
Si considerano comunque incluse:
Nel rispetto di quanto indicato dal Regolamento CONSOB e dai suoi allegati, le operazioni sono suddivise in:
Conformemente a quanto previsto dall'art. 4 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A, il Consiglio di Amministrazione ha costituito al suo interno il Comitato Controllo e Rischi, che assume anche i compiti del Comitato degli amministratori indipendenti ai sensi della procedura in materia di operazioni con parti correlate. Il Comitato Controllo e Rischi ha il compito di supportare, con una adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione con riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché quelle sulla approvazione delle relazioni finanziarie periodiche. Svolge, inoltre, attività di supporto in ordine alla conformità delle procedure in materia di operazioni con parti correlate, alle disposizioni legislative e regolamentari applicabili nonché sulla loro osservanza. A partire dal 28 marzo 2023, a seguito di delibera del Consiglio di Amministrazione, il Comitato Controllo e Rischi si occupa anche dei temi connessi alla sostenibilità assumendo quindi la denominazione di Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità.
In presenza di operazioni di maggiore rilevanza, il Comitato deve essere coinvolto già in fase di trattative nonché in quella istruttoria attraverso la ricezione di un flusso informativo completo e tempestivo.
Per ulteriori dettagli si rimanda alla sezione ad hoc della relazione sulla corporate governance e sugli assetti proprietari.
Le procedure relative alla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione da parte dell'Assemblea degli Azionisti sono conformi alle disposizioni legislative, integrate da quelle contenute nello Statuto sociale. Si evidenzia che lo Statuto sociale recepisce le disposizioni normative inerenti l'equilibrio dei generi nella composizione degli organi di amministrazione e controllo. Il Consiglio di Amministrazione della Società annovera 4 consiglieri di genere femminile su 10, in linea con quanto previsto dalla norma in vigore. Fanno parte del CdA 2 amministratori indipendenti.
Con riferimento ai requisiti di competenza e professionalità dei membri del Consiglio di Amministrazione, ciascuno dei consiglieri ha dichiarato di possedere i requisiti di onorabilità e professionalità previsti dalle norme vigenti.

Riguardo alle procedure di valutazione della performance del Consiglio di Amministrazione nel controllo della gestione degli impatti sull'economia, sull'ambiente e sulle persone, la Società non ha ancora avviato una procedura formale di valutazione delle stesse. Tuttavia, anche con il supporto del Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità (denominazione del Comitato Controllo e Rischi a partire dal 28 marzo 2023), i principali KPI inerenti il settore rame, che esprimono lo stato dell'arte del Gruppo rispetto agli obiettivi da raggiungere entro il 2030, sono monitorati con cadenza annuale quali indicatori di performance dell'organo di governo.
Inoltre, il Gruppo ha avviato ulteriori valutazioni, volte a conoscere nel dettaglio, analizzare e adottare nel breve periodo uno o più metriche/strumenti di valutazione delle performance ESG di gruppo.
A titolo esemplificativo si riporta in tale ambito, la procedura BIA- B impact assessment messa a punto dal B lab, i giudizi di rating MCSI, Sustanalitics, S&P Global ESG Scores.
È opportuno rammentare che si sta procedendo con la citata analisi per capire quale strumento offre la miglior copertura e valorizzazione della dimensione "S" dell'acronimo ESG, ambito nel quale il Gruppo KME esprime una performance di elevato valore, anche grazie al sistema Dynamo. La selezione di uno strumento di valutazione permetterà, tra le altre azioni, di attivare un percorso di monitoraggio che potrà supportare anche la valutazione del massimo organo di governo.

KME Group SpA adotta un Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto legislativo 231 del 2001, composto da una Parte Generale e da una Parte Speciale. La Parte Generale disciplina la funzione, l'ambito di operatività, i soggetti destinatari, il sistema sanzionatorio, i poteri e le funzioni dell'Organismo di Vigilanza. La Parte Speciale contiene i principi e le regole interne di organizzazione, gestione e controllo deputate alla prevenzione dei rischi di commissione dei reati indicati dal Decreto che possono essere commessi nell'ambito dello svolgimento delle attività rilevanti della Società.
Il Modello vigente è stato adottato dal Consiglio di Amministrazione il 16 marzo 2021, aggiornando quello precedente. In particolare, è frutto di un aggiornamento del Self Risk Assessment, finalizzato a rendere lo stesso conforme ed allineato alla realtà organizzativa aziendale. In tal modo la Società intende adempiere compiutamente alle previsioni di legge, nonché rendere il più efficace possibile il sistema dei controlli interni e di Corporate Governance.
Il Modello si propone altresì le seguenti finalità:

do alla formazione delle decisioni e alla loro trasparenza, alla previsione di controlli, preventivi e successivi, nonché alla gestione dell'informazione interna ed esterna;
• applicare misure idonee a eliminare tempestivamente, nei limiti del possibile, eventuali situazioni di rischio di commissione di reati.
La Società ha provveduto ad istituire un Organismo di Vigilanza autonomo e indipendente, come previsto dal Decreto legislativo 231/2001, con le relative attribuzioni di competenze e responsabilità.
Il Gruppo KME pone una costante e crescente attenzione agli eventuali impatti che l'attività di business genera sugli stakeholder, grazie al monitoraggio che permette l'attivazione di un adeguato rimedio. L'attivazione del rimedio è garantita attraverso specifici processi, che permettono a tutti (dipendenti e terze parti come clienti, fornitori o altri stakeholders) di segnalare dubbi e problematiche in modo sicuro e riservato, ottenendo una risposta. Il principale canale di segnalazione (whistleblowing) è a disposizione degli stakeholder interni ed esterni, accessibile via web o numero diretto, come indicato alla pagina web dedicata (procedura per le segnalazioni). Esistono poi diversi processi e strumenti a disposizione delle comunità nell'area di influenza delle nostre attività, così come canali di reclamo clienti o informativi tramite e-mail e sito web. Gli elementi chiave del processo di segnalazione ne garantiscono un corretto funzionamento allineato alle best practice di settore:
stabiliti nel Codice di Condotta di KME, di policy e procedure aziendali;
• uniformità di trattamento a livello di Gruppo, garantite dalla presenza di un punto focale esterno per la gestione delle segnalazioni.
I meccanismi che il Gruppo mette a disposizione per chiedere chiarimenti sull'attuazione delle politiche e delle pratiche dell'organizzazione per una condotta aziendale responsabile, così come per sollevare preoccupazioni sulla condotta d'impresa, rientrano nell'ambito del processo di gestione delle procedure di segnalazione ("Processi per rimediare agli impatti negativi").
Nel periodo di rendicontazione non sono state intraprese azioni legali contro società del Gruppo inerenti a comportamenti anticompetitivi e/o violazioni di leggi anti-trust e contro il monopolio, e nessun giudizio era pendente su tali argomenti.


Il Codice Etico definisce i valori a cui il Gruppo KME si ispira, nonché i principi e le norme di comportamento da adottare nel rapporto con i principali stakeholder. Le norme del Codice si applicano, senza alcuna eccezione, a tutti i dipendenti, componenti degli organi sociali e collaboratori delle società del Gruppo e a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, vi instaurano rapporti e relazioni, od operano per perseguirne gli obiettivi.
Il Codice si ispira alle seguenti linee guida a livello nazionale e internazionale in tema di diritti umani, di responsabilità sociale d'impresa e di corporate governance:

KME Group ha adottato quale principio base per la crescita del Gruppo il concetto di innovazione sostenibile, basata sulla rivisitazione del concetto di sviluppo economico: per lungo tempo, sostenibilità e innovazione sono stati concetti opposti e questo anche perché gran parte delle innovazioni tecnologiche avevano un impatto negativo sull'ambiente naturale e sul benessere della società. Oggi, invece, l'innovazione può e deve essere determinante per migliorare l'ambiente in cui viviamo, e si pone al servizio delle esigenze di sostenibilità. Innovazione e sostenibilità, insieme, diventano gli elementi chiave su cui si gioca la competitività delle imprese.
KME Group si impegna a tutelare le libertà e i diritti delle risorse umane, promuovendo un clima di collaborazione e di rispetto reciproco, sia tra le proprie persone, sia nei confronti degli stakeholder esterni. Il Gruppo si impegna a contrastare ogni forma di discriminazione, valorizzando altresì le differenze di origine, nazionalità, religione, ideologia, sesso, età, aspetto e caratteristiche fisiche, orientamento sessuale e appartenenza alle categorie protette.
La persona, le sue esigenze e la Comunità in cui operiamo sono al centro del nostro approccio. Valorizzare in tutte le fasi della sua vita lavorativa è parte della sensibilità e dell'esperienza del Gruppo, che da sempre si impegna per creare valore condiviso nelle comunità in cui opera.
KME è da sempre impegnata nello sviluppo di iniziative concrete di Responsabilità Sociale, per il Gruppo la tutela della persona consiste anche nel perseguire progetti sociali a supporto dei dipendenti, delle famiglie dei dipendenti, della comunità che ospita i siti produttivi e di stakeholder esterni al contesto KME, raggiunti dal Sistema Dynamo, un caso di successo del terzo settore, ideato e promosso dal Gruppo oltre 15 anni fa.
KME chiede ai Destinatari del Codice di tenere un comportamento onesto, basando le proprie attività sul rispetto dei valori di integrità e trasparenza e assume, come principi fondanti della conduzione delle proprie attività e dei propri affari, il rispetto della legge e delle normative dei Paesi in cui opera, nonché del proprio sistema organizzativo e di governance.

Il Gruppo KME si impegna a contrastare o gestire il verificarsi di situazioni di conflitto d'interessi che vedano coinvolti i Destinatari del Codice Etico. Pertanto, KME chiede ai Destinatari di agire nell'interesse del Gruppo, tenendo nettamente distinti gli interessi personali da quelli di KME e garantendo l'imparzialità del proprio operato e delle proprie decisioni. Nel caso emerga un conflitto d'interessi che interferisca con la capacità di assumere decisioni in modo obiettivo e imparziale, si chiede agli interessati di segnalare immediatamente la situazione al proprio superiore gerarchico e/o al proprio referente interno, al fine di poter gestire opportunamente la suddetta situazione. KME è consapevole del fatto che un conflitto di interessi può sorgere anche nel corso di una relazione d'affari con un concorrente o un cliente, oppure nel caso di partecipazione ad attività collaterali che potrebbero impedire al Destinatario di essere in grado di adempiere adeguatamente alle proprie responsabilità verso il Gruppo. Al fine di evitare potenziali conflitti di interessi con soggetti terzi, KME si impegna a garantire che i rapporti d'affari siano sempre fondati su criteri oggettivi.
Le informazioni che hanno carattere di riservatezza, relative a dati o conoscenze che appartengono al Gruppo o alle società da esso controllate, non devono essere acquisite, usate o comunicate se non dalle persone autorizzate - in via generale o specifica. A titolo puramente esemplificativo e non esaustivo sono considerate informazioni riservate: i progetti di lavoro, compresi i piani commerciali, industriali e strategici, le informazioni riguardo al know-how ed ai processi tecnologici, le operazioni finanziarie, le strategie operati- ve, le strategie di investimento e di disinvestimento, i risultati operativi, i dati personali dei dipendenti, le liste di clienti, fornitori e collaboratori.
Nell'ambito delle informazioni riservate, con particola- re riferimento a KME Group S.p.A., assumono particolare rilievo le informazioni "price sensitive", definite come notizie su fatti non di dominio pubblico e idonei, se resi pubblici, a influenzare sensibilmente il prezzo degli strumenti finanziari. Tali informazioni, nel rispetto della normativa sull'"insider trading" e della procedura aziendale in essere, non devono in nessun modo essere utilizzate per trarre vantaggi di alcun genere, siano essi diretti o indiretti, immediati o futuri, personali o patrimoniali, anche se a vantaggio di KME Group o delle società dalla stessa controllate. La comunicazione all'esterno di informazioni "price sensitive" avviene, secondo le procedure adottate da KME Group, esclusivamente da parte dei soggetti autorizzati ed in ogni caso in conformità alle vigenti disposizioni e con l'osservanza dei principi della parità e della contestualità informativa.
In quanto Gruppo che svolge attività in tutto il mondo, KME è tenuta ad aderire alle disposizioni vigenti a livello nazionale ed internazionale in materia di protezione dei dati. KME chiede ai Destinatari del presente Codice di attenersi alle disposizioni in materia di tutela della privacy vigenti a livello nazionale ed internazionale e, in particolare, a quelle attinenti alla salvaguardia dei dati personali – nel significato proprio ad essi attribuito dalle relative normative – contro accessi non autorizzati da parte di soggetti terzi. In caso di dubbi e in caso di violazione delle norme applicabili in tema di protezione dei dati, deve essere immediatamente informato il responsabile competente al fine di adottare tutti i provvedimenti opportuni (inclusa la notifica all'autorità competente, ove richiesto).
Il Gruppo KME è consapevole dell'importanza di proteggere e conservare il patrimonio aziendale al fine di garantire la tutela delle sue persone, delle sue attività e della sua reputazione. Ciascun Destinatario, pertanto, è direttamente e personalmente responsabile della protezione e della conservazione dei beni, fisici e immateriali, e delle risorse, siano esse umane, materiali o immateriali, affidategli per espletare i suoi compiti, nonché dell'utilizzo degli stessi in modo proprio e conforme all'interesse sociale.
I risultati delle ricerche di carattere scientifico e del la- voro di sviluppo tecnico costituiscono risorse preziose del patrimonio aziendale. Invenzioni, brevetti ed in genere tutta la proprietà intellettuale rappresentano elementi fondamentali per il futuro del Gruppo. Pertanto, deve essere posta la massima attenzione possibile nell'assicurare che i diritti relativi alla proprietà intellettuale creata all'interno del Gruppo ricevano adeguata tutela. Inoltre, lo stesso Gruppo KME opera nel rispetto dei diritti di proprietà intellettuale legalmente riconosciuti dei terzi. Il Gruppo ha adottato misure di cyber security conformi allo stato dell'arte al fine di proteggere la propria rete elettronica del Gruppo. I dipendenti di KME devono rispettare tutte le regole interne (ad es. in materia di accessi esterni e password policy) e, in caso di dubbi, contattare il proprio superiore gerarchico e/o il referente interno di KME.
KME si impegna ad assicurare che le informazioni che confluiscono nei report periodici e/o nella contabilità, sia generale, sia analitica, si attengano ai principi di trasparenza, correttezza, completezza, esistenza e accuratezza. Ogni atto od operazione, di qualsiasi tipo, posto in essere dai Destinatari del presente Codice, si dovrà basare su un'adeguata documentazione ed essere ragionevolmente verificabile. Gli archivi, con particolare riferimento a quelli contenenti documentazione di rilevanza contabile, devono essere completi, corretti, ordinati e tali da esprimere con chiarezza il corso di tali operazioni. Le registrazioni contabili e la documentazione relativa devono riflettere in modo completo ed accurato tutte le operazioni di business e devono fornire un quadro veritiero e corretto delle attività dell'azienda.
Il Gruppo KME si impegna a contrastare la corruzione in ogni sua forma, basando le proprie attività sui valori di integrità, onestà e trasparenza ed intrattenendo con i propri stakeholder relazioni eque e leali.

La possibilità di ottenere maggiori profitti od utili, di qualsiasi importo, non potrà in alcun caso giustificare l'instaurazione di pratiche commerciali illegali. Questo principio vale senza eccezione alcuna a tutti i livelli nel Gruppo KME. Pertanto, il Gruppo chiede ai propri stakeholder di rispettare le regole di condotta definite dal presente Codice e, per quanto applicabile, dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, ex D. Lgs. 231/01, adottato dalla singola società del Gruppo e di agire secondo norme etiche e legali, senza ricorrere a mezzi illeciti, quali tentativi di corruzione, favoritismi e sollecitazioni di vantaggi personali.
L'accettazione di regali e altri benefici è proibita nei casi in cui essa possa essere giudicata negativamente da parte di terzi, sia in termini reali, sia di mera percezione. KME ritiene che l'accettazione di doni e altri benefici sia ammissibile qualora il valore materiale (escluso il denaro contante ed i buoni), sia limitato. In caso di regali ed altri benefici di importi elevati e che non possano essere rifiutati o restituiti, ad esempio perché nella situazione specifica ciò costituirebbe una scortesia, occorre che gli stessi siano utilizzati in altro modo, ad esempio mediante una lotteria interna o destinandoli ad un ente di beneficenza. KME considera accettabile effettuare regali ed elargire altri benefici di importo limitato, qualora tali regali e benefici siano socialmente accettabili, appropriati e riconoscibili come cortesie aziendali.
KME si relaziona con i propri stakeholder in coerenza con i valori e i principi contenuti nel presente Codice, impegnandosi a promuovere il rispetto delle leggi in materia di antitrust e di tutela della concorrenza. Pertanto, il Gruppo chiede ai Destinatari del Codice di agire nel rispetto di una concorrenza sana, leale e libera, di contrastare e segnalare al proprio superiore e/o al proprio referente interno le pratiche anti-competitive di cui venga a conoscenza e di agire nel rispetto della normativa applicabile in materia.
Inoltre, KME rispetta le regole nazionali ed internazionali applicabili in materia di esportazioni e importazioni di beni, nonché le restrizioni commerciali, economiche e finanziarie relative a vendite/acquisti verso Paesi, enti o persone soggetti ad embarghi, restrizioni o sanzioni.
I valori definiti nel Codice Etico si declinano nei seguenti principi etici e norme di comportamento, che disciplinano il rapporto tra il Gruppo KME e i suoi stakeholder.
KME mira a promuovere la consapevolezza dei dipendenti riguardo alle regole e ai principi etici da rispettare nello svolgimento della loro attività lavorativa quotidiana. Tutti i dipendenti sono dunque tenuti all'osservanza delle leggi applicabili e delle direttive aziendali.
KME garantisce il rispetto della dignità personale, della riservatezza e dei diritti di ciascun dipendente e non costringe alcun individuo a lavorare contro la sua volontà. Il Gruppo garantisce il rispetto del numero massimo di ore lavorative stabilite dalle leggi vigenti e riconosce il diritto alla libera associazione dei propri dipendenti.
Le società del Gruppo, nei Paesi in cui operano, svolgono le proprie attività in armonia con la legislazione vigente a tutela delle condizioni di lavoro, garantendo il divieto di lavoro minorile o forzato. In particolare, KME evita l'impiego di personale di età inferiore ai 15 anni, salva l'eccezione espressamente prevista dalle convenzioni internazionali (Convenzione ILO 138) per i Paesi Emergenti, nei quali il limite di età è di 14 anni.
KME si impegna a tutelare la salute dei lavoratori e a promuovere un ambiente di lavoro sicuro, perseguendo l'obiettivo di "zero" infortuni collegati al


lavoro ed offrendo un ambiente di lavoro sano e sicuro ai propri dipendenti, visitatori e controparti contrattuali attraverso l'adozione di apposite misure organizzative e preventive.
Pari opportunità e non discriminazione
KME promuove le pari opportunità nel lavoro e nel trattamento dei propri dipendenti. I rapporti tra dipendenti delle società del Gruppo devono essere improntati ai principi di una civile convivenza e devono svolgersi nel rispetto reciproco dei diritti e della libertà delle persone. In particolare, non devono essere fatte discriminazioni o ritorsioni per ragioni di nazionalità, di credo religioso, di appartenenza politica e sindacale, di lingua e di sesso.
KME mantiene un rapporto di fiducia e di fedeltà reciproca con ciascuno dei suoi dipendenti. I rapporti tra i diversi livelli di responsabilità devono svolgersi con lealtà e correttezza, nel rispetto del segreto d'ufficio. I responsabili delle unità organizzative devono esercitare i poteri connessi alla delega ricevuta con obiettività ed equilibrio, curando adeguatamente il benessere e la crescita professionale dei propri collaboratori.
Il Gruppo ritiene di fondamentale importanza che le proprie risorse umane siano consapevoli dell'esistenza di procedure di controllo e coscienti del contributo che queste danno all'efficienza aziendale e al raggiungimento degli obiettivi di business. La responsabilità di creare un sistema di controllo interno efficace è comune ad ogni livello operativo; conseguentemente tutti i dipendenti, nell'ambito delle funzioni svolte, sono responsabili della definizione, dell'attuazione e del corretto funzionamento dei controlli inerenti alle aree operative a loro affidate.
KME si impegna ad agire nel rispetto dei valori di eccellenza e innovazione, cercando di rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei propri clienti e garantendo loro elevati standard di qualità dei prodotti e servizi offerti. Ciascun Destinatario deve perseguire la massima soddisfazione del cliente, fornendo, tra l'altro, informazioni complete, accurate e trasparenti sui prodotti, sui servizi offerti e sui diversi aspetti relativi alle transazioni commerciali, evitando il ricorso a pratiche ingannevoli, in modo da favorire scelte ponderate e consapevoli in un'ottica di responsabilità e rispetto reciproco.
Il Gruppo KME si impegna nel costruire rapporti duraturi con i propri fornitori di beni e di servizi, improntati a criteri di responsabilità reciproca e sostenibilità, per favorire il progressivo miglioramento della propria performance, tutelando e promuovendo i valori, i principi e le norme illustrati dal presente Codice Etico. La selezione dei fornitori e la determinazione delle condizioni di acquisto devono essere effettuate sulla base di una valutazione obiettiva e trasparente che tenga conto, tra l'altro, del prezzo, della capacità di fornire e garantire servizi di livello adeguato e dell'onestà e dell'integrità del fornitore.
Il Gruppo KME persegue il successo sostenibile, impegnandosi nella creazione di valore nel lungo termine per i propri investitori e per tutti i suoi stakeholder, promuovendo lo scambio di informazioni e il dialogo tra le parti. KME si impegna ad instaurare con gli investitori, attuali e potenziali, e con il mondo finanziario un rapporto basato su una condivisione delle informazioni chiara, completa e trasparente, volta a garantire agli investitori la possibilità di prendere decisioni informate sull'opportunità di investire nel Gruppo. La descrizione dei prodotti e servizi, della struttura organizzativa del Gruppo e delle statistiche e rendiconti finanziari deve sempre essere improntata a criteri di completezza, correttezza e trasparenza dell'informazione.
L'assunzione di impegni con la Pubblica Amministrazione e con le Pubbliche Istituzioni è riservata esclusivamente alle funzioni aziendali preposte ed autorizzate. I Destinatari che, nell'ambito delle loro funzioni, si trovino ad avere legittimamente rapporti con la Pubblica Amministrazione, le Pubbliche Istituzioni e gli Enti Regolatori, hanno la responsabilità di verificare preventivamente, e con la dovuta diligenza, che quanto dichiarato e/o attestato, nell'interesse del Gruppo, sia veritiero e corretto.
KME si propone come interlocutore aperto al confronto con le rappresentanze sindacali, al fine di affrontare in modo collaborativo e sinergico tematiche attinenti ai rapporti di lavoro e alle relazioni industriali. Le società del Gruppo non erogano, in linea di principio, contributi a partiti, a comitati e organizzazioni politiche e sindacali. Qualora un contributo sia ritenuto appropriato per il pubblico interesse, il Gruppo determina se esso sia ammissibile alla luce delle leggi in vigore. Tutti i contributi devono, comunque, essere erogati in modo rigorosamente conforme alle leggi vigenti ed adeguatamente registrati.
I rapporti tra le società del Gruppo ed i mass media spettano alle funzioni aziendali appositamente designate e devono essere coerenti con la politica di comunicazione definita dal Gruppo e le procedure aziendali in essere. La partecipazione, in nome di KME Group o in rappresentanza della stessa, a comitati ed associazioni di qualsiasi tipo, siano esse scientifiche, culturali o di categoria, deve essere regolarmente autorizzata ed ufficializzata per iscritto, nel rispetto delle regole aziendali
KME si impegna ad instaurare una comunicazione aperta con i suoi stakeholder, tra cui i soggetti appartenenti alle comunità locali e gli enti del territorio, nell'ottica di perseguire lo sviluppo sostenibile delle proprie attività ed avere un impatto positivo sulle comunità e sui territori in cui il Gruppo opera.
Il Gruppo KME si impegna a promuovere e diffondere tra i suoi stakeholder una cultura di responsabilità nei confronti dell'ambiente. Tra gli impegni del Gruppo in termini di sostenibilità ambientale vi sono lo sviluppo di strategie preventive volte ad evitare l'inquinamento ambientale, l'uso efficiente, il recupero e/o la riciclabilità dei materiali e l'effi-

cientamento energetico nella produzione e fornitura dei propri prodotti e servizi. I Destinatari, nello svolgimento delle loro funzioni, si impegnano a rispettare la vigente normativa in materia di tutela e protezione ambientale e promuovono, inoltre, una conduzione delle proprie attività incentrata sul corretto e funzionale utilizzo delle risorse e sul rispetto dell'ambiente.
Le Società del gruppo KME prestano molta attenzione alla sostenibilità della supply chain. Per tale ragione agiscono per quanto possibile affinchè i loro partner commerciali rispettino i principi indicati in un apposito Codice di condotta per i partner commerciali, con riferimento a standard stabiliti a livello globale come, in particolare, il "Global Compact delle Nazioni Unite", i "Principi Guida delle Nazioni Unite in materia di business e diritti umani" e le "Linee guida OCSE per le imprese multinazionali ".
I partner commerciali di KME si devono assumere un impegno vincolante a:
ruzione e /o concussione. Ciò include anche non offrire o concedere vantaggi illegali a nessuno, nè richiederli o accettarli da alcun soggetto, con il fine di ottenere un vantaggio personale o creare dipendenze o conflitti di interesse. Devono essere rispettate le normative applicabili nel rispettivo ordinamento giuridico;
La supply chain di KME riguarda soprattutto metalli primari (rame, zinco, nichel, piombo, stagno), rot-tami (rame, zinco, ottone) ed energia (energia elettrica, gas, carburanti). Tra le altre forniture di beni e servizi, si segnalano in particolare i materiali di packaging e i trasporti.


KME acquista materiali solo da fornitori approvati e registrati, e ispeziona costantemente il loro lavoro. Non acquista materiali provenienti da miniere situate in regioni con situazioni di conflitti armati.

I diritti umani – e in particolare le pratiche di lavoro, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo, il rifiuto del lavoro forzato o minorile, il rispetto per le diversità, la non-discriminazione, le libertà di associazione, le condizioni di lavoro giuste e favorevoli, la tutela della privacy dei lavoratori e le relazioni con le comunità – sono aspetti di valutazione imprescindibili per il Gruppo KME nella selezione di nuovi fornitori. In funzione dell'aggiornamento del quadro normativo che disciplina la valutazione della supply chain, il gruppo sta procedendo con l'aggiornamento dei processi e delle procedure di valutazione dei fornitori, per formalizzare le attività che oggi vengono completate in virtù di prassi aziendale consolidate ma che non sono parte di un processo formale e strutturato.
Nessun fornitore viene selezionato utilizzando esclusivamente criteri ambientali, ma nel processo di selezione di nuovi fornitori il Gruppo KME collabora con gli stessi per definire criteri, requisiti tecnici e soluzioni al fine di rafforzare ulteriormente gli standard di circolarità e di sostenibilità ambientale nell'ambito del rapporto di fornitura. Viene altresì valutato il profilo del potenziale fornitore dal punto di vista delle emissioni climalteranti.


Il sistema di gestione implementato in KME è conforme ai seguenti requisiti previsti da norme e standard internazionali:

La focalizzazione sull'attività industriale di KME SE porta la Società ad essere soggetta più direttamente ai rischi dell'attività di KME stessa.Il presidio che il Gruppo attua rispetto ai temi di sostenibilità si traduce anche nell'attenta mappatura dei rischi non finanziari – potenziali o attuali, diretti o indiretti – e delle opportunità derivanti da un'efficace ed efficiente gestione di ogni singola tematica. Nell'ambito del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi vengono svolte attività di risk assessment relativamente all'identificazione di potenziali rischi provenienti da fonti interne ed esterne al Gruppo.
Le società del Gruppo adottano un sistema di deleghe finalizzato alla prevenzione dei rischi e ad una funzionale organizzazione della sicurezza del lavoro e della tutela ambientale. La gestione aziendale comporta una permanente attività di risk management sia da parte dei soggetti delegati, sia da parte dell'alta direzione, sulla base delle segnalazioni ricevute dai soggetti delegati e dall'organismo di vigilanza.


La principale partecipazione controllata da KME Group SpA è KME SE, con sede in Germania. KME SE è la società capogruppo del settore rame, con siti produttivi in Germania, Italia, Olanda, Francia, Spagna, e una presenza in tutto il mondo attraverso centri di assistenza e una rete commerciale in grado di sodddisfare le esigenze dei clienti dei principali settori industriali.
Uno dei maggioriproduttori mondiali diprodotti in rame e leghe di rame
Grazie alle sue proprietà, il rame non solo è da sempre un materiale ampiamente utilizzato ma è oggi più che mai essenziale anche per le applicazioni industriali più innovative, ad esempio nell'ambito delle moderne tecnologie di comunicazione, del settore automobilistico, aerospaziale e delle energie rinnovabili. La gamma di prodotti offerta da KME si base principalmente sulla produzione di prodotti laminati di rame e sue leghe, divisione che rappresenta il core business del Gruppo. Oltre ai laminati KME produce e commercializza tubi di rame per usi idrotermosanitari ed impieghi industriali, barre e profili in ampia scelta di dimensione e gradi di rame.
La produzione nel 2023 di prodotti di rame e leghe di rame da parte delle società comprese nel perimetro di rendicontazione è stata pari a 268.619 tonnellate.
Utilizzati nell'industria elettrica ed elettronica, edilizia, architettura, produzione di elettrodomestici, automotive, energie rinnovabili, trasmissione di energia, industria meccanica, conio e telecomunicazioni.
Mercati finali: industria elettrica, costruzioni, industria meccanica, automotive, energie rinnovabili, architettura.


*I dati relativi alla produzione sono da intendersi come la quantità di prodotti usciti dagli stabilimenti e dai centri servizi nel corso dell'anno, mentre i dati relativi ai materiali utilizzati, rendicontati nella DNF, sono riferiti alla quantità di materiali entrati (input) nello stesso periodo. Nei dati della produzione possono dunque essere compresi alcuni quantitativi non effettivamente prodotti nel corso dell'anno ma già a stock. Ciò nonostante tali dati vengono comunque considerati attendibili, anche al fine di misurare con sufficiente approssimazione l'efficienza nell'uso delle risorse, poiché l'andamento dello stock risulta sostanzialmente costante nel corso del tempo.
**I centri servizi effettuano operazioni di taglio a misura, packaging e spedizioni ai clienti. Alcuni di essi, come il centro servizi di Besancon (Francia) effettuano anche il trattamento superficiale mediante stagnatura elettrolitica e sono in grado di effettuare trattamenti delle superfici sui nastri di rame e leghe di rame.
Nella seguente tabella sono rendicontati nel dettaglio i dati della produzione delle società del settore rame comprese nel perimetro di rendicontazione.
| Società | tonnellate | |
|---|---|---|
| KME ITALY | di cui Fornaci di Barga | 40.764 |
| di cui Brescia | 4.073 | |
| KME GERMANY | 71.280 | |
| KME MANSFELD | 71.884 | |
| KM COPPER BARS | 13.364 | |
| KME STOLBERG | 7.061 | |
| KME NETHERLANDS | 20.967 | |
| SCT | 8.257 | |
| TREFIMETAUX | di cui Givet | 12.996 |
| di cui Niederbruck | 3.173 | |
| KME ROLLED FRANCE | 6.381 | |
| KME SPAIN | 1.363 | |
| KME SC IT | 2.843 | |
| KME SC SL | 1.795 | |
| KME SC UK | 2.417 | |
| Totale | 268.619 |

Garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti costituisce per KME una priorità fondamentale. A tale obiettivo è dedicata una forte e costante attenzione in tutte le fasi, dalle attività di ricerca e sviluppo fino alla produzione e alla commercializzazione. Nell'ambito della catena di approvvigionamento i fornitori sono selezionati sulla base dei requisiti di qualità richiesti. Nella fase di produzione vengono effettuati costanti e rigorosi controlli. In riferimento alla sicurezza dei prodotti, KME opera nel rispetto delle direttive europee REACH e ROHS (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 3.1). La gestione qualità di KME è certificata ai sensi di ISO 9001 e IATF 16949.
I processi tecnologici utilizzati puntano a garantire elevati standard ambientali e un costante miglioramento nell'uso efficiente delle risorse materiali, nell'efficienza energetica, nella tutela del clima. La gestione ambientale ed energetica di KME è certificata in conformità a ISO 14001 e ISO 50001. La salute e la tutela sul lavoro sono certificate secondo la norma OHSAS 18001.
KME è membro di MARS (Metal Alliance for Responsible Sourcing), un'iniziativa per la progettazione sostenibile e la certificazione dell'approvvigionamento di materie prime.

I prodotti TECU® di KME vengono realizzati in rame e leghe di rame. I prodotti in rame sono resistenti e riciclabili ed è per questo che rappresentano l'idea di una sostenibilità "secondo natura". Per la realizzazione dei prodotti TECU® viene utilizzato esclusivamente il rame proveniente da riciclo.
Costruire con i prodotti TECU® è sinonimo di impegno per la sostenibilità. Le caratteristiche ecocompatibili del materiale sono certificate secondo le norme ISO 14025 e EN 15804 (EPD). Gli edifici sono certificabili secondo le norme LEED, BREEAM e DGNB.
I prodotti TECU® sono realizzati esclusivamente con metallo riciclato e scarti di produzione, con tutti i vantaggi economici ed ecologici che ne conseguono. Il rame può essere riutilizzato all'infinito senza intaccarne la qualità.
La raffinazione del rame svolta da KME consente la completa rimozione di tutte le impurità. Ciò costituisce un vantaggio a favore del rame rispetto ad esempio, all'alluminio, le cui leghe, i materiali compositi e i componenti di rivestimento sono piuttosto difficili da rimuovere.
I prodotti TECU® sono ecocompatibili e rispettano l'ambiente per l'intero ciclo di produzione e utilizzo.
Se installati correttamente, i prodotti TECU® hanno una durata pari almeno a quella di un'abitazione e mantengono il loro elevato valore anche in seguito. Il processo di invecchiamento del rame è molto lento ed è privo di corrosione, non richiede alcun intervento di manutenzione e in pratica non perde il suo valore. Dopo il tempo di utilizzo, intervento di manutenzione e in pratica non perde il suo valore. Dopo il tempo di utilizzo, il processo di smantellamento fornisce materiali metallici preziosi e riutilizzabili per nuovi prodotti.
I prodotti TECU® offrono un contributo significativo alla preservazione delle risorse. Il riciclaggio del rame mediante riduce il consumo di materie prime vergini, consente di risparmiare energia e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.



La sostenibilità ambientale è per KME un valore e al tempo stesso un driver strategico. È un valore perché vogliamo contribuire alla crescita di un'economia che non danneggi gli equilibri ecologici. È una scelta strategica sia perché migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse è importante anche dal punto di vista della competitività economica, sia perché l'eco-innovazione rappresenta una importante opportunità di crescita, soprattutto in un settore come quello del rame che costituisce un driver essenziale per la transizione energetica.
Il nostro impegno è rivolto verso i seguenti obiettivi:
Le aziende produttrici di rame e semilavorati di rame devono operare nel rispetto della normativa ambientale dell'Unione Europea e delle leggi nazionali. Le autorizzazioni ambientali sono regolate dalla direttiva emissioni industriali 2010/75/UE, che stabilisce i limiti delle emissioni e richiede l'utilizzo delle migliori tecnologie disponibili. Le industrie del rame sono soggette a quanto previsto dall'Emission Trading Scheme (ETS) per la riduzione delle emissioni di CO2. Sono inoltre interessate, direttamente o indirettamente, dalla legislazione dell'Unione Europea sulle sostanze chimiche come il regolamento REACH, e dalle Direttive RoSH e WEEE, al fine di tutelare l'ambiente, la salute umana e la sicurezza dei consumatori.
Certificazioni
Nell'ambito di una gestione attenta e rigorosa di tutti gli aspetti ambientali, KME adotta sistemi volontari di certificazione, tra cui ISO 14001:2015 (tutela dell'ambiente) e ISO 50001:2018 (gestione dell'energia) al fine di garantire standard di tutela ambientale ancora più elevati rispetto a quelli previsti dalle normative perseguendo obiettivi di miglioramento continuo.

Autorizzazioni ambientali
Tutte le Società del Gruppo KME hanno le necessarie autorizzazioni ambientali e sono impegnate ad operare nel rispetto di quanto in esse prescritto, adottando procedure atte a identificare, controllare, misurare e ridurre gli impatti ambientali delle proprie attività.


REACH è una normativa dell'Unione Europea in vigore dal 2017 per proteggere le persone e l'ambiente dai rischi potenziali derivanti da sostanze chimiche.
KME fornisce prodotti in rame e leghe di rame in forma di lamiere e nastri laminati a caldo e a freddo, ma anche tubi pressati e trafilati, profilati e barre, parti perforate e prodotti speciali, come ad esempio stampi di fusione. Ai sensi della normativa REACH si intendono come prodotti.
Tutti i materiali o preparati contenuti nei prodotti sono stati registrati o preregistrati da KME o da un attore a monte della catena di approvvigionamento. KME è un utilizzatore a valle delle sostanze che sono contenute nei prodotti in rame o in lega di rame. Tali sostanze sono sottoposte alla procedura di registrazione come sostanze soggette a un regime transitorio, il cui utilizzo nella
produzione di prodotti in rame e leghe di rame viene preso in considerazione per la registrazione. Per quanto riguarda i semilavorati in rame e leghe di rame, secondo la normativa REACH si tratta di prodotti non soggetti all'obbligo legale di una scheda informativa sulla sicurezza. L'intento di KME è in ogni caso quello di fornire ai propri clienti le informazioni contenute nelle schede di sicurezza, mettendo pertanto a disposizione tali documenti informativi per i prodotti. La scheda informativa è un documento realizzato volontariamente, che non si propone di indicare i requisiti formali della normativa REACH. L'osservanza dei requisiti ai sensi della normativa REACH è coordinata a livello centrale.

Le Direttive europee RoHS (2011/65/EU) e WEEE (2012/19/EU) limitano l'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche al fine di contribuire alla tutela della salute umana e dell'ambiente, compresi il recupero e lo smaltimento ecologicamente corretti dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. KME opera nel rispetto di tali direttive, rilasciando apposite dichiarazioni.


Il Gruppo KME è impegnato in una costante azione di miglioramento dell'efficienza energetica.
Usare in modo efficiente l'energia è importante non solo dal punto di vista ambientale per ridurre le emissioni di gas serra, ma anche dal punto di vista economico al fine di ridurre i costi operativi.
KME adotta la certificazione ISO 50001:2018 per un miglioramento continuo delle prestazioni nell'uso dell'energia.

Nel 2023 i consumi di energia sono stati pari a 1.847.172 GJ, quasi interamente concentrati negli stabilimenti e nei centri servizi delle società del settore rame (1.842.744 GJ).
| 2023 | 2022 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| CONSUMI (GJ) | Stabilimenti produttivi e centri servizi |
Altre società | TOTALE | Stabilimenti produttivi e centri servizi* |
Altre società | TOTALE |
| Energia elettrica | 948.135 | 2.424 | 950.559 | 1.027.154 | 1.794 | 1.028.948 |
| Gas naturale | 855.186 | 960 | 856.146 | 1.141.937 | 907 | 1.142.844 |
| Gasolio | 25.500 | 1.007 | 26.507 | 20.855 | 2.503 | 23.358 |
| Benzina | 2.497 | 37 | 2.534 | 616 | 240 | 856 |
| Extra light oil | 292 | 0 | 292 | 461 | 0 | 461 |
| Gpl e propano | 115 | 0 | 115 | - | - | - |
| Biomasse | 11.018 | 0 | 6.000 | 11.682 | 0 | 11.682 |
| Totale | 1.842.744 | 4.428 | 1.847.172 | 2.202.704 | 5.445 | 2.208.149 |
* A seguito di un miglioramento nel processo di raccolta dati, è stato possibile ottenere il dato relativo al consumo di biomasse per l'anno 2022, che non era disponibile nella precedente Dichiarazione Non Finanziaria.
| CONSUMI ENERGETICI (GJ) | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Stabilimenti produttivi e Centri servizi | ||
| Gas naturale e altri combustibili | 894.609 | 1.171.744 |
| Energia elettrica | 948.135 | 1.027.154 |
| Totale | 1.842.744 | 2.198.898 |
| CONSUMI ENERGETICI (GJ) | 2023 | 2022 | |
|---|---|---|---|
| Altre società | |||
| Gas naturale e altri combustibili | 2.004 | 3.651 | |
| Energia elettrica | 2.424 | 1.794 | |
| Totale | 4.428 | 5.445 |
| ENERGIA ELETTRICA ACQUISTATA | kWh | GJ |
|---|---|---|
| Stabilimenti produttivi e Centri servizi 2023 |
||
| Totale | 263.379.963 | 948.168 |
| di cui da fonti rinnovabili certificate | 121.312 | 437 |
| di cui da fornitori (combustibili fossili o misti) con dichiarazione dei dati delle emissioni |
159.788.209 | 575.238 |
| di cui da fornitori (combustibili fossili o misti) senza dichiarazione dei dati delle emissioni |
103.461.343 | 372.461 |
| Intensità energetica | |||
|---|---|---|---|
| Il consumo di energia per unità di prodotto, riferito |
INTENSITÀ ENERGETICA STABILIMENTI PRODUTTIVI E CENTRI SERVIZI |
2023 | 2022 |
| agli stabilimenti produttivi e ai centri servizi, è stato pari |
GJ/t | 6,86 | 6,43 |
| a 6,86 GJ per ogni tonnellata |
di produzione.

Il progressivo miglioramento dell'efficienza energetica viene perseguito attraverso innovazioni gestionali e interventi di efficientamento degli impianti; in particolare mediante efficientamento dei processi, razionalizzazione delle procedure produttive e interventi di carattere tecnologico. Altre azioni riguardano l'efficienza energetica degli immobili e negli ambienti di lavoro, con interventi sull'efficienza dei sistemi di riscaldamento e condizionamento dei locali anche mediante sistemi informatizzati di telecontrollo, nonché utilizzo di led per l'illuminazione. Per informazioni più dettagliate sulle azioni intraprese e sui risultati ottenuti si rimanda ai report di sostenibilità delle singole società del gruppo KME.


Il miglioramento continuo nell'uso efficiente dei materiali è per KME un obiettivo prioritario nell'ambito delle proprie strategie di sostenibilità e nel contesto della transizione ad un'economia circolare. A tal fine vengono adottate misure per:
MATERIALI UTILIZZATI
Nel 2023 gli stabilimenti produttivi e i centri servizi hanno utilizzato complessivamente 297.845 tonnellate di materiali*. La quota predominante è costituita da metalli (90,8%).
| MATERIALI UTILIZZATI (t) | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Metalli | 270.622 | 347.549 |
| Altri materiali | 27.223 | 28.664 |
| Totale | 297.845 | 376.213 |
*il dato è riferito alla quantità di materiali in ingresso negli stabilimenti durante l'anno; è possibile che una quota parte, seppur minima, non sia stata effettivamente utilizzata nel corso dell'anno, rimanendo come scorte in magazzino; ciò può influenzare, seppur in misura non rilevante, il dato dei materiali utilizzati.


KME fa un ampio utilizzo di materiali riciclati: si tratta soprattutto di rottami di rame, classificati come "end of waste" (cessazione della qualifica di rifiuto) in base al regolamento dell'Unione Europea 715/22013. A ciò si aggiungono processi di recupero interni al processo produttivo, che consentono di riutilizzare residui e scarti di produzione.
I Centri Servizi contribuiscono a questo circuito virtuoso sia perché utilizzano semilavorati provenienti dai siti produttivi del Gruppo, contenenti una quota significativa di materie prime seconde, sia perché a loro volta reimmettono nel ciclo produttivo integrato i metalli residui delle lavorazioni. Inoltre vengono utilizzati imballaggi realizzati con materiali riciclati*.
*I dati dettagliati relativi ai materiali riciclati utilizzati per imballaggi, che dal punto di vista quantitativo rappresentano una quota molto marginale rispetto a quella dei metalli riciclati, sono rendicontati nei singoli report di sostenibilità delle società del Gruppo.
Nel 2023 la percentuale di materiali riciclati sul totale dei materiali utilizzati risulta pari al 39,1%. Se si considerano solo i metalli tale percentuale sale al 42,9%. Si registra dunque un ulteriore miglioramento rispetto al 2022, quando tali percentuali erano rispettivamente il 36% e il 38,7%.
| MATERIALI UTILIZZATI | 2023 | 2022 | |
|---|---|---|---|
| DERIVANTI DA RICICLO | tonnellate | tonnellate | |
| Metalli | 116.210 | 134.586 | |
| Altri materiali | 358 | 906 | |
| Totale materiali riciclati | 116.568 | 135.492 | |
| Totale materiali utilizzati | 298.015 | 376.213 |

Una quota significativa di residui e scarti di produzione, inoltre, viene riutilizzata attraverso processi di recupero interni al ciclo produttivo. Ciò consente di ridurre ulteriormente il consumo di materie prime vergini e di rottami, riducendo gli sprechi e aumentando l'efficienza nell'uso dei materiali. Se consideriamo anche i materiali reimmessi nel ciclo di produzione attraverso processi di recupero interno (115.434 t), la percentuale di metalli provenienti da riciclo di rottami e da recupero interno è pari al 60% rispetto al totale dei metalli processati (materie prime vergini, rottami, semilavorati e metalli recuperati all'interno del ciclo produttivo).
| METALLI | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Metalli primari (t) | 154.412 | 212.963 |
| Metalli provenienti da riciclo (t) | 116.210 | 134.586 |
| Totale metalli acquistati (t) | 270.622 | 347.549 |
| Percentuale metalli provenienti da riciclo | 42,9% | 38,7% |
| Metalli da recupero interno (t) | 115.434 | 133.631 |
| Totale metalli processati (t) | 386.056 | 481.180 |
| Totale metalli provenienti da riciclo e da recupero interno (t) | 231.644 | 268.217 |
| Percentuale metalli provenienti da riciclo e da recupero interno sul totale dei metalli processati |
60% | 55,7% |

Nell'ambito dei materiali utilizzati, 6.315 tonnellate sono materie prime rinnovabili (imballaggi in legno, carta e cartone, ecopallet). Rispetto al totale rappresentano solo il 2,1%, ma al netto dei metalli la percentuale di materie prime rinnovabili sale al 23,2%.
| MATERIALI UTILIZZATI (t) | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Rinnovabili | 6.315 | 7.817 |
| Non rinnovabili | 291.530 | 368.396 |
| Totale | 297.845 | 376.213 |
KME è membro di MARS (Metal Alliance for Responsible Sourcing), un'iniziativa per la progettazione sostenibile e la certificazione dell'approvvigionamento di materie prime. Metal Alliance supporta le aziende nella creazione di un sistema di gestione orientato alla pratica per rispettare i requisiti di due diligence nella catena di fornitura e per soddisfare i requisiti della politica, dei clienti e della società civile. Il sistema si basa sulle linee guida dell'OCSE riconosciute a livello internazionale.

La corretta gestione dei rifiuti è essenziale per la tutela dell'ambiente e della salute.
Al tempo stesso ha un ruolo importante nella transizione all'economia circolare. Obiettivo prioritario di KME è ridurre la produzione di rifiuti ed incrementare quanto più possibile la loro valorizzazione come risorse attraverso il riciclo e altre forme di recupero, riducendo al contempo lo smaltimento.
Tra i principali rifiuti generati vi sono scorie di produzione, imballaggi (legno, carta e cartone, materiali misti), fanghi, metalli, materiali refrattari, olio esausto, polveri di frantumazione e scorie. Il 60,2% è costituito da rifiuti non pericolosi, il 39,8% da rifiuti pericolosi.
| RIFIUTI (t) | 2023 | % | 2022 | % |
|---|---|---|---|---|
| Stabilimenti produttivi e centri servizi | ||||
| non pericolosi | 8.944 | 60,2% | 8.253 | 61,6% |
| pericolosi | 5.923 | 39,8% | 5.149 | 38,4% |
| Totale | 14.867 | 100% | 13.401 | 100% |


| RIFIUTI GENERATI (t) | Pericolosi | Non pericolosi | Totale |
|---|---|---|---|
| 01-RIFIUTI DERIVATI DA ESPLORAZIONE, ESTRAZIONE E TRATTAMENTO FISICO E CHIMICO DI MINERALI |
- | - | - |
| 02- RIFIUTI PROVENIENTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SILVICOLTURA, CACCIA E PESCA, PREPARAZIONE E LAVORAZIONE ALIMENTARE |
- | - | - |
| 03 -RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI E MOBILI, PASTA, CARTA E CARTONE |
- | 5 | 5 |
| 04 - RIFIUTI DELLE INDUSTRIE DEL CUOIO, DELLA PELLICCIA E DEL TESSILE |
- | - | - |
| 05 - RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, DEPURAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE |
- | - | - |
| 06 - RIFIUTI DA PROCESSI CHIMICI INORGANICI | 181 | 13 | 194 |
| 07 -RIFIUTI DA PROCESSI CHIMICI ORGANICI | 1 | 9 | 10 |
| 08 - RIFIUTI DELLA FABBRICAZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA E UTILIZZO (PFFU) DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETROSI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI DA STAMPA |
1 | - | 1 |
| 09 - RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA | - | - | - |
| 10 - RIFIUTI DA PROCESSI TERMICI | 228 | 1.561 | 1.789 |
| 11 - RIFIUTI DEL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DEL RIVESTIMENTO DI METALLI E ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA DEI NON FERROSI |
1.627 | 12 | 1.639 |
| 12 - RIFIUTI DELLA SFORMATURA E DEL TRATTAMENTO SUPERFICIALE FISICO E MECCANICO DI METALLI E PLASTICHE |
1.262 | 603 | 1.865 |
| 13 - RIFIUTI DI OLI E RIFIUTI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (esclusi gli oli alimentari) |
259 | - | 259 |
| 14 - SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI SCARTI |
- | - | - |
| 15 - RIFIUTI DI IMBALLAGGIO; ASSORBENTI, PANNI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI NON ALTRIMENTI SPECIFICATI |
204 | 1.520 | 1.724 |
| 16 - RIFIUTI NON ALTRIMENTI SPECIFICATI NELL'ELENCO | 702 | 2.448 | 3.150 |
| 17 - RIFIUTI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (INCLUSE TERRE DA SCAVO DA SITI CONTAMINATI) |
1.099 | 1.708 | 2.807 |
| 18 - RIFIUTI PROVENIENTI DALL'ASSISTENZA SANITARIA UMANA O ANIMALE E/O RICERCA CONNESSA |
- | - | - |
| 19 - RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI FUORI SITO DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE E PREPARAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO E ACQUE PER USO INDUSTRIALE |
358 | 14 | 372 |
| 20 - RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E SIMILI, RIFIUTI COMMERCIALI, INDUSTRIALI E ISTITUZIONALI) COMPRESE LE FRAZIONI RACCOLTE DIFFERENZIATAMENTE |
1 | 1.051 | 1.052 |
| TOTALE | 5.923 | 8.944 | 14.867 |
| % | 39,8% | 60,2% | 100% |
di recupero

| Per ogni tonnellata di produzione sono state generate 0,055 tonnellate di rifiuti. |
0,055 t/t | Rifiuti per unità di prodotto 0,055 t/t |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| RIFIUTI GENERATI PER UNITÀ DI PRODOTTO | 2023 | 2022 | |||
| t/t | 0,055 | 0,039 | |||
| GESTIONE DEI RIFIUTI (t) | 2023 | % | 2022 | % | |
| avviati a riciclo | 10.247 | 68,9 | 11.077 | 82,6 | |
| smaltimento | 4.620 | 31,1 | 2.325 | 17,4 |
68,9%
68,9 %
a riciclo o altre forme di recupero.
La quota residua (31,1%) è stata avviata a smaltimento.

51


Il Green Deal europeo si pone l'obiettivo di rendere l'Europa il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La legge europea sul clima sancisce l'impegno vincolante della neutralità climatica entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Le industrie del rame sono soggette all'Emission Trading Scheme (ETS), adottato dall'Unione Europea per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 nei principali settori industriali.
Le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione di rame raffinato rappresentano il 2% delle emissioni totali del settore metallurgico ed estrattivo, e lo 0,2% delle emissioni antropiche totali globali. Il rame, al tempo stesso, è un materiale fondamentale per una serie di tecnologie che, nel complesso, possono consentire di abbattere circa due terzi delle emissioni globali di gas serra.

L'industria del rame genera 0,2% delle emissioni globali di gas serra
Il rame è essenziale per la transizione energetica Con soluzioni che contribuiscono all'abbattimento dei 2/3 delle emissioni globali di gas serra

KME è impegnata ad attuare una progressiva evoluzione del modello produttivo verso un'economia a zero emissioni in linea con gli obiettivi di neutralità climatica dell'Unione Europea

Considerando tutte le società rendicontate nel perimetro, le emissioni dirette di CO2 e sono state 52.274 tonnellate, quelle indirette 85.095 t nell'approccio location based e 97.517 t secondo la metodologia market based*.
*Le emissioni location based sono calcolate sulla base dei fattori di emissione per la produzione di energia elettrica di ciascun paese europeo; le emissioni market based sono basate sulle emissioni dichiarate dal fornitore di energia elettrica o, in assenza, sui fattori di emissione per il residual mix elettrico (cioè della produzione elettrica dedotta la produzione con certificato di origine).
| 2023 | 2022 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| EMISSIONI (t CO2e) |
Stabilimenti produttivi e centri servizi |
Altre società |
Totale | Stabilimenti produttivi e centri servizi |
Altre società |
Totale |
| Emissioni dirette (scope 1) |
52.141 | 133 | 52.274 | 66.809 | 254 | 67.062 |
| Emissione indirette (scope 2 location based) |
84.923 | 172 | 85.095 | 102.434 | 122 | 102.557 |
| Emissione indirette (scope 2 market based) |
97.208 | 309 | 97.517 | 150.369 | 228 | 150.596 |
| Totale (scope 1 e scope 2 location based) |
137.064 | 305 | 137.369 | 169.243 | 376 | 169.619 |
| Totale (scope 1 e scope 2 market based) |
149.350 | 442 | 149.792 | 217.177 | 481 | 217.659 |
Gli stabilimenti produttivi e i centri servizi generano il 99,7% delle emissioni. La loro intensità – espressa come tonnellate di CO2e per ogni tonnellata di produzione – è pari a 0,510 t CO2e secondo il criterio location based e a 0,559 t CO2e secondo il criterio market based.
| EMISSIONI DI CO2e PER UNITÀ DI PRODOTTO (t/t) Stabilimenti produttivi e centri servizi |
2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Emissione dirette (scope 1) | 0,194 | 0,196 |
| Emissione indirette (scope 2 location based) | 0,316 | 0,301 |
| Emissione indirette (scope 2 market based) | 0,361 | 0,441 |
| Totale (scope 1 e scope 2 location based) | 0,510 | 0,497 |
| Totale (scope 1 e scope 2 market based) | 0,559 | 0,637 |
KME Germany, KME Mansfeld e KMCB hanno generato emissioni biogeniche da combustione di biomasse pari rispettivamente a 561, 484 e 187 t di CO2, per un totale di 1.232 tonnellate..
| EMISSIONI BIOGENICHE CO2e | 2023 | 2022 |
|---|---|---|
| t | 1.232 | 1.307 |
Non si registrano utilizzi di gas refrigeranti GHG con dispersioni.
KME ha avviato nel corso del secondo semestre del 2023 un primo progetto volto alla certificazione dell'impronta carbonica, product carbon footprint ("PCF"), generata da un nuovo prodotto della divisione laminati, a tutt'oggi ancora in fase di pre-produzione, quale progetto pilota per la definizione dell'impronta carbonica di prodotto e della relativa certificazione secondo le best practice internazionali.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di un body auditor terzo, che ha supportato la società nella definizione dell'algoritmo di calcolo della PCF, ivi inclusa la quantificazione delle emissioni di scope 3, volte a catturare le emissioni generate nella catena del valore. A dicembre 2023 l'algoritmo di calcolo era già disponibile e pre-validato dall'auditor, in attesa di completare le attività necessarie all'avvio della commercializzazione del nuovo prodotto, per acquisire la certificazione finale.
L'obiettivo della società è procedere con l'estensione del calcolo delle emissioni scope 3 anche per gli altri prodotti presenti nel portafoglio di KME, per derivare la PCF di portafoglio con il maggior grado di granularità possibile, giungendo altresì al calcolo ed alla certificazione dell'impronta carbonica dell'organizzazione nel suo complesso, o corporate carbon footprint.

Con l'obiettivo di diminuire la propria carbon footprint, le principali società industriali del Gruppo KME (KME Italy, KME Mansfeld e KME Germany) hanno attivato interventi di compensazione delle emissioni di CO2 attraverso un accordo con la società Natural Capital Italia SpA, holding company italiana impegnata nella difesa e nella conservazione del capitale naturale (acqua, aria, suolo, biodiversità).
Grazie a tale accordo nel 2023 sono state compensate circa 11.000 tonnellate di CO2 generate da stabilimenti del Gruppo*.
*Le compensazioni non sono certificate da enti terzi.
Gli interventi sono realizzati presso Oasi Dynamo, una riserva naturale di circa 1.000 ettari, affiliata al WWF, a 1.110 metri di altezza negli Appennini Pistoiesi. In particolare, Oasi Dynamo si è dotata di un piano di gestione forestale incentrato su un uso sostenibile della risorsa legnosa permettendo alle piante di esplicare al massimo la loro capacità di sequestrare CO2. Le piante, come è noto, costituiscono un importante strumento per ridurre l'effetto serra in quanto attraverso la propria attività di fotosintesi riescono a bloccare ingenti quantità di CO2 e accumulare carbonio in forma di biomassa. Mediamente la quantità di CO2 assorbita annualmente da un albero varia da 20 a 50 kg; un bosco adulto riesce a stoccare al suo interno sotto forma di composti organici del carbonio oltre 150 t/ha di CO2.
Gli interventi realizzati grazie all'accordo con KME producono un incremento annuo della capacità di assorbimento pari a circa 11.000 tonnellate di CO2.

La trasformazione dei metodi di produzione e dei relativi processi operativi è al centro della strategia mirata verso la neutralità climatica. Il Gruppo KME ha adottato strategie per la riduzione delle emissioni e la decarbonizzazione dei processi industriali, in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi del 2015 e con il Piano industriale per il Green Deal dell'Unione Europea. L'impegno di KME si articola su più piani:

Il rame è alla base delle attività imprenditoriali di KME. Grazie alle sue proprietà, il rame è indispensabile per la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica. Inoltre la sua riciclabilità potenzialmente illimitata rende questo materiale particolarmente rispettoso del clima.
Con la sua gestione energetica certificata secondo la norma ISO 50001, KME fornisce un importante contributo all'uso efficiente delle risorse.
Sono già state attuate numerose misure per l'utilizzo di tecnologie innovative per l'utilizzo di materie prime seconde.
KME offre al mercato un materiale con un bilancio di CO2 particolarmente rispettoso del clima, garantito dall'utilizzo esclusivo di materie prime secondarie (100% rottami di rame). In questo modo evitiamo l'uso di nuovi metalli la cui estrazione e lavorazione, altamente dispendiosa dal punto di vista energetico, genera molte emissioni climalteranti.
KME lavora costantemente all'ottimizzazione dei processi per ridurre i consumi di energia - con un miglioramento continuo dell'efficienza energetica in tutte le aree operative - per sostituire progressivamente i combustibili fossili con fonti di energia rinnovabili e per il recupero del calore.
KME è membro di Metals pro Climate, un'iniziativa di aziende leader dell'industria dei metalli non ferrosi impegnate per la protezione del clima.
KME Germany, congiuntamente a Georgsmarienhütte, Q1, EWE e la rete logistica KNI, intende realizzare progetti a idrogeno nell'area di Osnabrück, promuovendo così la trasformazione della regione verso la neutralità climatica.
Nel 2022 è stato a tal fine firmato un protocollo d'intesa tra i partner, che stanno pianificando, tra l'altro, la costruzione di un impianto di produzione di idrogeno con una rete di condotte di idrogeno per collegare Georgsmarienhütte e KME, nonché la costruzione di stazioni di rifornimento di idrogeno presso i siti di Q1.
Grazie alla sua posizione geografica centrale, la regione si è sviluppata come polo economico in cui hanno sede grandi aziende industriali, piccole e medie imprese e start-up. L'uso dell'idrogeno è destinato a svolgere un ruolo importante nel rendere la produzione e la logistica più sostenibili e neutrali dal punto di vista climatico nel lungo periodo.
Con questo progetto il Gruppo KME rafforza ulteriormente il proprio impegno nella transizione ecologica, con l'obiettivo di un impatto climatico zero.

Il settore industriale non è comunemente percepito come un settore economico particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici; spesso anzi si sottolineano le opportunità che le azioni necessarie per la transizione ecologica potranno offrire ad alcune filiere produttive. Da questo punto di vista l'industria del rame – i cui prodotti sono essenziali per la transizione energetica (energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità elettrica, ecc.) e sono strettamente connessi allo sviluppo di nuove tecnologie e nuovi mercati - è indubbiamente tra i settori produttivi che maggiormente possono cogliere le opportunità di sviluppo legate alla transizione energetica. Non meno rilevanti, considerate le caratteristiche di durabilità e riciclabilità del rame, sono le opportunità connesse alla transizione verso un'economia circolare, che costituisce non solo una condizione necessaria per raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica ma anche un fattore di maggiore efficienza e competitività economica. Proprio in riferimento a tali scenari il Gruppo KME ha ulteriormente focalizzato la propria strategia nel settore del rame.
Tuttavia anche per questo settore dell'industria metallurgica, come più in generale per l'intero sistema industriale, i cambiamenti climatici comportano molti potenziali rischi. Sono rischi di carattere finanziario, connessi a maggiori costi che possono influire sui risultati economici e sulla competitività aziendale. Ma sono anzitutto rischi fisici legati all'aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi meteorologici estremi (precipitazioni violente, alluvioni e frane, siccità, incendi) che possono produrre effetti sulle attività industriali e sulle infrastrutture localizzate nelle aree più vulnerabili. Il riscaldamento globale, infatti, avrà. l'effetto di intensificare il ciclo idrologico e incrementare la frequenza di eventi alluvionali in larga parte d'Europa, anche se permangono incertezze sulle stime quantitative di frequenza e magnitudo degli eventi. È quanto è successo ad esempio allo stabilimento KME di Stolberg, danneggiato nel 2021 dagli eventi alluvionali che hanno colpito quella regione della Germania. Anche per le industrie del rame pertanto la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici si deve basare su un insieme di approcci e misure complementari per la gestione dei maggiori rischi associati all'incremento degli eventi meteorologici estremi. Le società del Gruppo KME che gestiscono gli stabilimenti produttivi operano per definire i possibili interventi di prevenzione, previa verifica dei rischi nei confronti dei quali risultano potenzialmente esposte, in linea con i piani di adattamento predisposti dagli enti pubblici. A titolo esemplificativo si segnala che KME Italy ha realizzato alcune opere lungo un argine del fiume Serchio, nei pressi dello stabilimento e del centro abitato di Fornaci di Barga.
KME valuta le opportunità e i rischi legati al climate change e definisce le misure da adottare anche mettendo in relazione la gestione dei rischi con la strategia energetica e ambientale. La definizione delle strategie del Gruppo è accompagnata da una analisi dei rischi e delle opportunità, inclusi gli aspetti legati ai cambiamenti climatici e alla transizione ecologica. In considerazione del mutato contesto operativo derivante dal cambiamento climatico (che richiede modifiche anche nelle consolidate scelte gestionali) e dei suoi effetti sulla struttura dei costi, sulle scelte finanziarie e sulla creazione di valore aziendale, la disclosure dei rischi e delle opportunità sarà progressivamente ampliata e approfondita di anno in anno*.
Seguendo le raccomandazioni della Task Force on climate related financial disclosure, incentrata sui rischi e sulle opportunità del cambiamento climatico sulle aziende e sulle conseguenti azioni da adottare, le principali tipologie di rischi e opportunità, e i relativi impatti sul business aziendale, sono raggruppate in due categorie:
Anche in considerazione del crescente utilizzo del rame per la transizione energetica KME Group adotta strategie finalizzate a cogliere pienamente le opportunità, affiancandole con le best practices operative. L'obiettivo strategico di KME, in relazione ai rischi e alle opportunità derivanti dal climate change, è mitigare i rischi e massimizzare le opportunità con un posizionamento che tiene conto delle prospettive di medio e lungo periodo.
*La valutazione dei rischi fisici è resa complessa dal fatto che in Italia – come evidenziato nel Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici - non esiste ancora un riferimento univoco, specifico e completo che consenta di valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture e sulle attività industriali. La criticità dello stato conoscitivo si caratterizza per la carenza di studi di dettaglio degli scenari di impatto sul territorio, per la conseguente difficoltà di analisi di rischio per il sistema infrastrutturale e industriale, nonché. per l'assenza di un sistema che possa raccogliere in maniera organica e sistematizzare le informazioni sulle problematiche, sulle buone pratiche, sulle opzioni disponibili a livello locale e nazionale e sui relativi costi.

Nella Comunicazione "Managing climate risks - protecting people and prosperity" del 12 marzo 2024, rivolta al Parlamento e al Consiglio UE, la Commissione Europea evidenzia alcune questioni cruciali in relazione alla gestione dei rischi climatici, tra cui le seguenti:


| Land regions | Northern Europe | Western Europe | Central-Eastern Europe |
Southern Europe | European regional |
||||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Past | Future | Past | Future | Past | Future | Past Future |
seas | Past | Future | ||||||||||||||||
| Low | High | Low | High | Low | High | Low | High | ||||||||||||||||||
| Mean temperature | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | Sea surface | њ | њ | ||||||||||
| Heat wave days | ප;ΎͿ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | temperature | ||||||||||||
| Total precipitation | њ | њ | њ | њ | / | ќ | њ | њ | / | ќ | ќ | ќ | Sea level | њ | њ | ||||||||||
| Heavy precipitation | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | њ | |||||||||||||
| Drought | њ | ќ | ќ | њ | / | њ | њ | / | њ | њ | њ | њ |

;ůŝŵŝƚĞĚĂŐƌĞĞŵĞŶƚ ďĞƚǁĞĞŶŵŽĚĞůƐ͕ ĚĂƚĂƐĞƚƐŽƌŝŶĚŝĐĞƐͿ
Il sistema ETS è uno strumento dell'Unione Europea per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare i cambiamenti climatici. Entrato in vigore nel 2005, è stato il primo sistema internazionale di scambio di quote di emissione al mondo. Riguarda alcuni settori chiave dell'economia: circa 10 mila impianti produttivi nei settori dell'energia e dell'industria che generano circa il 38% delle emissioni totali dell'UE. Nel 2023 è stata attuata una riforma di questo sistema. Le principali caratteristiche della riforma riguardano:
La riforma prevede una diminuzione significativa del limite massimo ("cap") di emissioni consentite. L'obiettivo è ridurre le emissioni del 61% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005.

La riforma prevede l'istituzione di un Fondo per una transizione giusta, che fornirà risorse finanziarie per sostenere le regioni e i settori più colpiti dalla decarbonizzazione, e garantire che la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio sia equa e inclusiva. 5. Introduzione di un meccanismo di adeguamento al confine
La riforma prevede un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per prevenire il carbon leakage. Il Carbon border adjustment mechanism, entrato in vigore il 1 ottobre 2023, consentirà di applicare tariffe sul carbonio a beni importati da Paesi che non adottano misure adeguate alla riduzione delle emissioni, per garantire la parità di condizioni per le imprese dell'Unione ed evitare che le emissioni semplicemente vengano spostate altrove.
La riforma dell'ETS può avere un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di gas serra in Europa, ma comporta sfide impegnative per le imprese. Alcuni settori industriali potrebbero essere messi in difficoltà dalla riduzione delle quote di emissione, dall'azzeramento delle concessioni gratuite e dalla prospettiva di aumenti dei costi energetici. È pertanto essenziale che attraverso adeguate politiche di accompagnamento si aiutino le imprese ad affrontare tali sfide, garantendo che la transizione sia equa ed efficace. Inoltre, l'applicazione del Carbon border adjustment mechanism sta già comportando tensioni commerciali con altri Paesi, ed è dunque necessario che l'Unione europea gestisca tali problemi in modo costruttivo e collaborativo, lavorando a livello internazionale per promuovere la cooperazione sulla riduzione delle emissioni.
L'accordo che ha concluso a dicembre 2023 la COP 28, la Conferenza sul clima, rafforza gli scenari di una forte crescita del fabbisogno di metalli necessari per la transizione energetica, primo tra tutti il rame.
A Dubai quasi 200 paesi hanno sottoscritto l'impegno a ridurre l'uso di combustibili fossili per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.
E tra gli obiettivi c'è quello di triplicare la capacità di generazione da fonti rinnovabili entro il 2030.
Secondo diversi analisti l'ulteriore accelerazione della corsa alle rinnovabili può comportare una domanda aggiuntiva di rame fino a 4,1 milioni di tonnellate da qui al 2030, mentre altri 1,5 milioni di tonnellate serviranno per potenziare le reti elettriche.



Tutelare la qualità dell'aria minimizzando gli impatti delle emissioni inquinanti è essenziale per proteggere sia l'ambiente naturale che la salute umana. A tal fine KME adotta le migliori tecniche disponibili, operando nel rispetto delle normative vigenti. Le emissioni derivanti dalle attività industriali del gruppo KME riguardano in particolare le seguenti sostanze:
Non vi sono emissioni di sostanze lesive dell'ozono stratosferico (ODS).
| EMISSIONI ATMOSFERICHE | Unità di misura | 2023 | 2022 | ||
|---|---|---|---|---|---|
| NOx | kg | 39.686 2 | 47.326 | ||
| SOx | kg | 5.977 3 | 8.025 | ||
| VOC | kg | 20.329 4 | 14.139 | ||
| PM | kg | 6.876 5 | 10.213 |
| 2023 | 2022 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Emissioni per unità di prodotto |
NOx | SOx | VOC | PM | NOx | SOx | VOC | PM |
| kg/t | 0,147 | 0,022 | 0,075 | 0,025 | 0,139 | 0,023 | 0,041 | 0,030 |


L'acqua è una risorsa preziosa, da utilizzare in maniera efficiente evitando ogni possibile spreco e, per quanto possibile, riciclandola e riutilizzandola nel ciclo produttivo. Dopo l'utilizzo va correttamente trattata in impianti di depurazione prima di essere reimmessa nell'ecosistema. KME opera per limitare le quantità di acqua prelevata dalle diverse fonti (pozzi, acque di superficie, reti idriche, ecc), facendo ricorso anche alla raccolta di acqua piovana. Inoltre, grazie ad una serie di soluzioni tecnologiche e impiantistiche, l'acqua viene in misura rilevante riciclata e riutilizzata nei processi industriali.
| 2023 | 2022 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ACQUA (milioni di litri) | Prelievo | Scarichi | Consumo | Prelievo | Scarichi | Consumi | |
| Stabilimenti produttivi e centri servizi |
3.934,4 | 2.833,3 | 1.101,1 | 3.057,3 | 2.241,8 | 815,5 | |
| Altre società | 10,6 | 10,6 | - | 12,1 | 12,1 | - | |
| Totale | 3.945,0 | 2.843,9 | 1.101,1 | 3.069,4 | 2.253,9 | 815,5 |

*ll volume
dell'acqua utilizzata corrisponde alla somma dell'acqua prelevata e dell'acqua riciclata all'interno degli stabilimenti produttivi.

| 2023 | 2022 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Acqua riciclata stabilimenti produttivi e centri servizi |
Acqua riciclata |
Acqua Utilizzata* |
% acqua riciclata |
Acqua riciclata |
Acqua Utilizzata* |
% acqua riciclata |
| milioni di litri | 14.404,0 | 18.338,4 | 79% | 16.373,4 | 19.430,7 | 84,3% |
| 2023 | 2022 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Prelievi e consumi di acqua per unità di prodotto Stabilimenti produttivi e centri servizi |
Prelevata | Consumata | Riciclata | Prelevata | Consumata | Riciclata | |
| milioni di litri/t | 0,014 | 0,004 | 0,053 | 0,009 | 0,002 | 0,048 |

Grazie al riciclo e al riutilizzo dell'acqua è stato evitato il prelievo di 14.404 milioni di litri di acqua corrispondenti a circa 5.760 piscine olimpiche

Nella tabella si riporta la classificazione delle aree in cui sono localizzati gli stabilimenti produttivi e i centri servizi secondo i diversi gradi di stress idrico.
| STRESS IDRICO | STABILIMENTI PRODUTTIVI E CENTRI SERVIZI |
ACQUA PRELEVATA (milioni di litri) |
ACQUA CONSUMATA (milioni di litri) |
|---|---|---|---|
| MEDIO-ALTO | KME ITALY | 2.473,8 | 300 |
| " | KME GERMANY | 175,9 | 169,3 |
| " | TREFIMETAUX (Givet) | 186,3 | 186,1 |
| ALTO | KME MANSFELD* | 754,7 | 281,6 |
| " | KM COPPER BARS* | 83,3 | 83,3 |
| " | KME SPAIN | 0,2 | 0 |
*Per una corretta interpretazione dei dati di KME Mansfeld e KM Copper Bars si deve considerare che le due società, operando all'interno della stessa area industriale, hanno un unico sistema di gestione e contabilizzazione degli scarichi idrici che fa riferimento a KME Mansfeld.
A seguito di adeguati processi di depurazione, le acque vengono scaricate rispettando le normative vigenti e i limiti di legge. Gli scarichi idrici degli stabilimenti e dei centri servizi nel periodo rendicontato sono stati pari a 2.883,3 milioni di litri.

Proteggere la diversità biologica è importante per la sopravvivenza delle specie animali e vegetali, della diversità genetica e degli ecosistemi naturali; questi ultimi assicurano aria e acqua fresca e contribuiscono alla sicurezza alimentare e alla salute umana. Nelle attività degli stabilimenti produttivi KME adotta le misure necessarie per prevenire danni agli habitat naturali e minimizzare i rischi nell'ambito di una corretta gestione degli impatti ambientali.
Attraverso la società benefit Natural Capital Italia - una holding company che gestisce, coordina e finanzia investimenti volti alla conservazione del capitale naturale - il gruppo KME opera per la conservazione e la valorizzazione della biodiversità. Se la sostenibilità ambientale viene perseguita attraverso la missione principale della società – ovvero la conservazione dei sistemi naturali – la sostenibilità economica viene sviluppata mediante servizi orientati alla conservazione, esperienze all'interno delle oasi e un modello di gestione volto a migliorare la tutela delle biodiversità anche favorendo la convivenza con il mantenimento e lo sviluppo di un'agricoltura biologica.
Insieme agli interventi di compensazione delle emissioni di CO2 citati nel paragrafo 3.5, l'accordo tra le principali società industriali del Gruppo KME e Natural Capital Italia prevede anche altri interventi relativi a pratiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio boschivo e rurale nell'area "Oasi Dynamo". Si tratta, in particolare, di interventi di conservazione della biodiversità, manutenzione sui reticoli idrografici e servizi di regolazione idrica, conservazione del suolo attraverso pratiche agronomiche ambientalmente virtuose, manutenzione delle strutture dell'oasi. In questa area sono presenti specie animali e vegetali incluse nella Lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

La società si prefigge di gestire, coordinare e finanziare investimenti volti alla conservazione di alcune tra le Oasi naturalistiche più belle d'Italia, affrontando in maniera innovativa la sfida rappresentata dalla compatibilità della difesa del capitale naturale con la redditività economica. Per far ciò, la mission che Natural Capital Italia si è prefissata di perseguire può essere sintetizzata nei seguenti punti:

Creare il primo gruppo italiano attivo nella conservazione ambientale, che gestisca in maniera innovativa la sfida rappresentata dalla compatibilità della difesa del capitale naturale con la redditività economica.
Due organizzazioni come Dynamo e WWF - impegnate in ambiti diversi ma con alcuni consolidati elementi comuni quali la conservazione ambientale, l'approccio educativo esperienziale, la dimensione nazionale - che hanno deciso di mettere insieme le proprie capacità professionali, tecniche ed organizzative per promuovere un modello di integrazione attiva tra conservazione della Natura e sviluppo sostenibile all'interno di luoghi selezionati e rappresentativi come le Oasi WWF e altre aree analoghe da individuare sul territorio nazionale.
La Fondazione Dynamo è impegnata da circa 20 anni nel supportare la progettazione e lo sviluppo di organizzazioni di impresa che affrontano problemi sociali come istruzione, sanità, servizi sociali e ambiente, favorendo anche nuova occupazione. WWF Oasi gestisce le oasi di proprietà e affidate del WWF Italia e ha come obiettivo quello di coniugare la conservazione della natura con la sostenibilità economica e ambientale.


Situata nel cuore della Toscana, nel Comune di San Marcello Piteglio, Oasi Dynamo è una riserva naturale affiliata WWF. Oltre 1.000 ettari che sovrastano gli Appennini Pistoiesi estendendosi dai 700 ai 1.100 metri di altitudine. Di seguito le attività di conservazione sviluppate nell'area:

La vegetazione dell'Oasi è piuttosto diversificata, variando molto a seconda dell'altitudine, dell'esposizione e degli interventi dell'uomo. Nelle aree più basse prevalgono i boschi di latifoglie caratterizzati dalla presenza di querce (cerro e roverella), carpino nero, castagno, ciliegio, acero campestre, nocciolo, pioppo tremulo e ontano nero. A quote più elevate la vegetazione arborea è costituita soprattutto da boschi di faggio (cedui e fustaie) e popolamenti di conifere (abete bianco, douglasia e pino nero) derivanti da attività di rimboschimento di ex coltivi e pascoli. Filari di maggiociondolo, ciliegio e sorbo degli uccellatori ornano i margini delle aree aperte.
L'area presenta elementi di grande interesse: sono numerosi gli ungulati di media e grossa taglia (capriolo, muflone, cervo, daino, cinghiale) e i roditori (istrice, scoiattolo, ghiro). Tra i mammiferi carnivori, oltre al lupo, che nel corso degli ultimi anni è tornato spontaneamente sull'Appennino Pistoiese ricomponendo quegli equilibri naturali che erano andati perduti, sono presenti la volpe, la faina e la donnola. Anche l'avifauna risulta ricca e diversificata. Tra i rapaci diurni troviamo l'astore, il biancone, la poiana, il falco pecchiaiolo, e l'aquila reale che nidifica poco distante. Presenti anche il picchio verde, picchio nero, l'upupa comune ed un gran numero di piccoli passeriformi legati ad ambienti boschivi e ad ambienti aperti tra cui l'averla piccola.




KME opera per contribuire alla transizione verso un'economia circolare. Già oggi le sue produzioni sono in misura significativa improntate ai principi della circolarità, in quanto utilizza materiali provenienti da riciclo e da recupero di metalli. KME persegue obiettivi di miglioramento continuo dell'efficienza nell'uso delle risorse materiali, energetiche e idriche; tale impegno è implementato anche attraverso progetti finalizzati a innovazioni di processo e di prodotto, nonché mediante attività di formazione di competenze professionali necessarie per sviluppare modelli di business circolari.
La transizione all'economia circolare richiede investimenti in ricerca e sviluppo, eco-design, innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto, nuovi materiali, simbiosi industriale, uso efficiente delle risorse: KME è impegnata in questa direzione attraverso una serie di progetti coerenti con i principi della circular economy. Di seguito sono illustrati alcuni progetti che riguardano gli stabilimenti di Fornaci di Barga e di Osnabrück.
KME Italy sta realizzando a Fornaci di Barga un polo dell'economia circolare con progetti che mirano a migliorare ulteriormente l'efficienza nell'uso dei materiali e dell'energia.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica e termica tramite valorizzazione energetica dei residui di lavorazione di cartiera (pulper e fanghi di processo) proveniente dal distretto cartario della provincia di Lucca.
Il progetto è in grado di generare benefici in termini di competitività per lo stabilimento, riducendo i costi energetici, e al tempo stesso può consentire di chiudere il ciclo della carta da macero in una logica di simbiosi industriale secondo i principi dell'economia circolare.
KME Italy ha costituito la Circular Academy, un centro per la formazione, la ricerca e l'innovazione dedicato all'economia circolare. Un punto di riferimento per le aziende, con attività didattiche e laboratori attrezzati per supportare lo sviluppo dell'economia circolare. Le attività, realizzate in collaborazione con la Scuola Universitaria superiore Sant'Anna di Pisa, hanno l'obiettivo di:


KME Germany GmbH di Osnabrück sta realizzando un progetto che intende contribuire alla transizione verso un'economia circolare e alla riduzione delle emissioni di CO2, mediante un nuovo forno di fusione e raffinazione del rame. L'investimento è finalizzato ad un maggiore utilizzo di rottami di rame al posto di metalli vergini. L'obiettivo è integrare il nuovo forno nell'impianto esistente, con una capacità di fusione totale invariata di 45 tonnellate/ora. L'ammodernamento degli impianti di produzione di Osnabrück è un passo strategico verso l'ottimizzazione del consumo di risorse e la contemporanea riduzione dell'impronta ecologica. L'innovativo forno di raffinazione consente la raffinazione selettiva dei rottami di rame, permettendo la rimozione mirata delle impurità indesiderate. Il sito di Osnabrück vuole in tal modo diventare sempre più un centro per le tecnologie innovative all'avanguardia nell'uso sostenibile ed efficiente delle risorse.
La transizione ad una economia circolare è una delle principali sfide strategiche dell'Unione Europea nell'ambito del Green Deal dal punto di vista ambientale, perché comporta una riduzione del consumo di materie prime e delle emissioni di gas serra; da quello economico, perché un'economia circolare è più efficiente e competitiva; infine dal punto di vista geopolitico, perchè riduce la dipendenza da Paesi terzi e rafforza l'autonomia strategica dell'Europa nell'approvvigionamento di materie prime.
Il nuovo Piano di azione per l'economia circolare dell'Unione Europea approvato nel 2021 rivolge una particolare attenzione alla progettazione di prodotti sostenibili e alla circolarità nei processi produttivi, nonché ad alcuni settori ad alta intensità di risorse e ad alto impatto ambientale. Particolare rilevanza, per le industrie che operano nel settore delle produzioni in rame e leghe di rame, potranno avere le misure riguardante l'ecodesign e i prodotti sostenibili. Il nuovo regolamento sull'ecodesign sarà affiancato, mediante appositi atti delegati, da misure specifiche per le principali filiere produttive con la previsione di: nuovi requisiti di sostenibilità, durata e riutilizzabilità dei prodotti; contenuto minimo di materiali riciclati; possibilità di riciclaggio e recupero dei materiali; maggiori informazioni sui prodotti (passaporto digitale, etichette, ecc). Oltre ai benefici ambientali, secondo le stime della Commissione Europea tali misure potranno produrre una serie di vantaggi per le imprese in termini di riduzione dei costi dei materiali, maggiore competitività, maggiore trasparenza della catena di approvvigionamento. Benefici sono previsti anche per l'economia europea in termini di disaccoppiamento dell'attività economica dall'uso delle risorse, maggiore uso circolare dei materiali, riduzione della dipendenza nell'approvvigionamento di materie prime.




Per accelerare la transizione ad un'economia circolare è necessario che ogni impresa abbia piena consapevolezza del proprio posizionamento: le aziende devono saper misurare le performance di circolarità in ciascuna fase delle proprie produzioni e lungo l'intera catena del valore, dalla progettazione all'approvvigionamento, dalla produzione alle vendite, fino alla gestione del fine vita dei prodotti.
A tal fine si stanno diffondendo metodologie di misurazione della circolarità, con l'obiettivo di fornire alle imprese non solo strumenti di analisi ma anche informazioni e soluzioni per migliorare l'efficienza nell'uso delle risorse e la circolarità del ciclo produttivo. Mentre nell'ambito del Piano di azione per l'economia circolare la Commissione Europea ha adottato nel 2023 un nuovo sistema di monitoraggio della circolarità con indicatori finalizzati a valutare l'efficienza nell'uso delle risorse a livello macroeconomico, nel 2022 sono state pubblicate in Italia le specifiche tecniche UNI/TS 11820 per la misurazione della circolarità a livello "micro" (singole imprese e organizzazioni) e "meso" (aree territoriali e distretti industriali). Gli indicatori di circolarità utilizzati in questo capitolo fanno riferimento ad una selezione di tali specifiche tecniche.
Il tasso di efficienza nell'uso delle risorse indica il consumo di materiali per unità di prodotto: più questo valore è basso, maggiore è l'efficienza nell'uso delle risorse. Nel 2023 il Gruppo KME ha registrato un tasso di efficienza nell'uso delle risorse pari a 1,109. Significa, in altri termini, che per ogni tonnellata di prodotti realizzati sono state utilizzate 1,109 tonnellate di materiali.
| EFFICIENZA NELL'USO DELLE RISORSE FFICIENZA NELL'USO DELLE RISORSE |
2023 | 2022 |
|---|---|---|
| Materiali (t/t) | 1,109 | 1,104 |
| Energia (GJ/t) | 6,86 | 6,43 |
Il tasso di produttività delle risorse misura il valore aggiunto generato in rapporto al consumo di materiali e di energia. Nel 2023 il Gruppo KME ha generato 1.089 euro per ogni tonnellata di materiali utilizzati e 176 euro per ogni GJ di energia consumata.
| PRODUTTIVIT RODUTTIVITÀ DELLE RISORSE ELLE RISORSE |
2023 |
|---|---|
| Materiali* | 1.089 euro/tonnellata |
| Energia | 176 euro/GJ |
*Il dato dei materiali utilizzati è riferito solo al settore rame, che peraltro utilizza un volume di materiali pari quasi al 100% di quelli utilizzati dall'intero Gruppo
Il tasso di circolarità misura la percentuale di materie prime seconde (materiali derivanti da processi di riciclo e dal recupero di scarti di produzione reimmessi nel ciclo produttivo) rispetto al totale dei materiali utilizzati. Più alta è questa percentuale e più il ciclo produttivo è virtuoso.
Le materie prime seconde rappresentano il 39,1% dei materiali utilizzati da KME Group nel 2023 (a fronte del 36% nel 2022); ciò contribuisce a ridurre in misura significativa il consumo di materie prime vergini e gli impatti ambientali. Se misurato solo sui metalli, il tasso di circolarità sale al 42,9%, con un significativo aumento rispetto al 38,7% dell'anno precedente. Ma la circolarità dei processi produttivi di KME non si esaurisce in questi numeri, perché all'utilizzo di materiali riciclati acquistati sul mercato si aggiunge il fatto che, all'interno degli stabilimenti, vengono recuperati e reimmessi nel ciclo produttivo residui e scarti di produzione. In tal modo la percentuale dei metalli provenienti sia dall'utilizzo di rottami che dal recupero di scarti e residui di produzione sale al 60% rispetto al totale dei metalli processati, con una ulteriore crescita rispetto al 55,7% del 2022.
| TASSO DI CIRCOLARIT ASSO DI CIRCOLARITÀ |
2023 | 2022 | variazione % ariazione |
|---|---|---|---|
| Tasso circolarità materiali | 39,1% | 36% | +3,1% |
| Tasso circolarità metalli | 42,9% | 38,7% | +4,2% |
| Tasso circolarità metalli considerando anche il recupero interno | 60% | 55,7% | +4,3% |

L'economia circolare è uno dei pilastri della strategia per raggiungere la neutralità climatica, in quanto l'utilizzo di materiali riciclati in sostituzione di materie prime vergini riduce sensibilmente i consumi energetici e la carbon footprint*. Grazie all'utilizzo di rame riciclato si può stimare che nel 2023 KME abbia evitato il consumo di circa 341.930 MWh e la generazione di circa 94.130 tonnellate di CO2.
*Ogni 100.000 tonnellate di rame, l'utilizzo di materiali riciclati richiede 630 TJ a fronte di 1.690 TJ necessari in caso di utilizzo di materie prime vergini. Ogni 100.000 tonnellate di rame, l'utilizzo di materiali riciclati genera 44.000 tonnellate di CO2 a fronte di 125.000 tonnellate di CO2 generate dall'utilizzo di materie prime vergini. (Fonte: Bureau of International Recycling BIR.
| CONSUMI ENERGETICI EVITATI | 341.930 MWh |
|---|---|
| EMISSIONI CO2 EVITATE | 94.130 t |
La transizione ad una economia circolare richiede una progressiva riduzione dei rifiuti e un incremento del recupero di materia (o in via subordinata di energia) a valle della produzione attraverso una corretta gestione dei rifiuti. Un indicatore significativo è quello relativo alla quantità di rifiuti per unità di prodotto: nel 2023 sono stati generati 0,055 tonnellate di rifiuti per ogni tonnellata di produzione. Un altro indicatore importante dal punto di vista dei principi dell'economia circolare è quello relativo alla percentuale di rifiuti avviati a riciclo o altre forme di recupero anziché a smaltimento, che nel 2023 è stata pari al 68,9%.


Usare in modo efficiente l'acqua è un altro obiettivo essenziale nella transizione ad un'economia più circolare.
Nel 2023 sono stati prelevati 0,014 milioni di litri per ogni tonnellata di produzione, mentr l'acqua riciclata e riutilizzata all'interno del processo produttivo è stata pari a 0,053 milioni di litri per unità di prodotto. La percentuale di acqua riciclata sul totale di acqua utilizzata ha raggiunto il 79%. Grazie alle misure adottate, è stato evitato il prelievo di 14.404 milioni di litri.
14.404 milioni di litri

sul totale di acqua utilizzata
79%




Persone

KME Group attribuisce un ruolo centrale alle persone che in esso lavorano e si impegna, nel rispetto delle normative vigenti e del proprio Codice etico, a promuovere la formazione e la crescita professionale, tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro, garantire pari opportunità tra uomini e donne, contrastare ogni forma di discriminazione.
KME Group garantisce il diritto di associazione e contrattazione collettiva, rispetta il diritto dei lavoratori di aderire alle organizzazioni sindacali, opera per promuovere positive relazioni industriali ed il coinvolgimento dei lavoratori nell'ambito di strategie finalizzate all'incremento della competitività economica e alla massima occupazione. Il Codice di condotta impegna KME a garantire il rispetto della dignità personale, della riservatezza e dei diritti di ciascun individuo e non costringere nessuno a lavorare contro la sua volontà.
La gestione delle politiche e delle condizioni di lavoro è regolata dalle normative nazionali e dai contratti collettivi di riferimento. KME assicura il rispetto del numero massimo di ore lavorative stabilite dalle norme vigenti. Nel modello di organizzazione, gestione e controllo e nel Codice etico sono specificati tutti gli aspetti da tutelare nei rapporti con il personale e con le parti sociali. I rapporti di lavoro sono regolati dai contratti nazionali collettivi di riferimento (contratto nazionale industria metalmeccanica e contratto nazionale dirigenti industria). Nel 2023 il 97,7% dei dipendenti di KME Group risulta coperto dai contratti collettivi di lavoro.
| CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO ONTRATTI COLLETTIVI DI |
2023 |
|---|---|
| Totale dipendenti | 3.382 |
| Dipendenti coperti da contratti collettivi di lavoro | 3.302 |
| Percentuale | 97,7% |



Al 31 dicembre 2023 i dipendenti* di KME Group sono complessivamente 3.382. Di questi, il 90% lavora nelle società che gestiscono gli stabilimenti produttivi e i centri servizi. In Italia opera il 29% dei dipendenti, mentre il 70,5% lavora in altri Paesi europei e lo 0,5% in altri Paesi extra-europei. Il 96,7% dei dipendenti ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La quota percentuale degli uomini è pari all'86,6%, quella delle donne al 13,4%. La fascia di età prevalente è quella degli ultracinquantenni (47,7%), seguita da quella tra i 30 e i 50 anni (40,7%) e dagli under 30 (11,6%). Per quanto riguarda l'inquadramento professionale il 65,8% è costituito da operai, il 27,1% da amministrativi, il 5,3% da quadri e l'1,8% da dirigenti.
*Il 2023 è il primo anno di rendicontazione dettagliata di questo indicatore, pertanto non è stato possibile inserire i dati relativi al 2022 per il confronto delle informazioni. Tale confronto sarà possibile dal prossimo anno di rendicontazione
| 2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| DIPENDENTI per Paese e genere |
Italia | Altri Paesi europei |
Paesi extra-europei |
TOTALE | |||||
| UOMINI | 828 | 2.095 | 5 | 2.928 | |||||
| DONNE | 151 | 291 | 12 | 454 | |||||
| TOTALE | 979 | 2.386 | 17 | 3.382 |
| TEMPO INDETERMINATO/ TEMPO DETERMINATO |
Italia | Altri Paesi europei |
Paesi extra-europei |
TOTALE | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tempo indeterminato |
Tempo determinato |
Tempo indeterminato |
Tempo determinato |
Tempo indeterminato |
Tempo determinato |
Tempo indeterminato |
Tempo determinato |
||
| UOMINI | 825 | 3 | 2.014 | 81 | 4 | 1 | 2.843 | 85 | |
| DONNE | 146 | 5 | 276 | 15 | 5 | 7 | 427 | 27 | |
| TOTALE | 971 | 8 | 2.290 | 96 | 9 | 8 | 3.270 | 112 |
| FULL TIME/PART TIME | Italia | Europa | Altri Paesi | TOTALE | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Full Time | Part Time | Full Time | Part Time | Full Time | Part Time | Full Time | Part Time | ||
| UOMINI | 813 | 15 | 2.029 | 66 | 4 | 1 | 2.846 | 82 | |
| DONNE | 133 | 18 | 215 | 76 | 9 | 3 | 357 | 97 | |
| TOTALE | 946 | 33 | 2.244 | 142 | 13 | 4 | 3.203 | 179 |
| 2023 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| CATEGORIE PROFESSIONALI |
Uomini | Donne | Totale | |||||||
| per genere | numero | % | numero | % | numero | % | ||||
| Dirigenti | 55 | 1,6% | 7 | 0,2% | 62 | 1,8% | ||||
| Quadri | 150 | 4,4% | 30 | 0,9% | 180 | 5,3% | ||||
| Amministrativi | 549 | 16,2% | 368 | 10,9% | 917 | 27,1% | ||||
| Operai | 2.174 | 64,3% | 49 | 1,4% | 2.223 | 65,8% | ||||
| Totale | 2.928 | 86,6% | 454 | 13,4% | 3.382 | 100% |

| 2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| CATEGORIE PROFESSIONALI |
<30 | 30-50 | >50 | Totale | |||||
| per fasce di età | numero | % | numero | % | numero | % | numero | % | |
| Dirigenti | - | 0% | 22 | 0,7% | 40 | 1,2% | 62 | 1,8% | |
| Quadri | 2 | 0,1% | 68 | 2% | 110 | 3,2% | 180 | 5,3% | |
| Amministrativi | 94 | 2,8% | 416 | 12,3% | 407 | 12% | 917 | 27,1% | |
| Operai | 299 | 8,8% | 869 | 25,7% | 1.055 | 31,2% | 2.223 | 65,8% | |
| Totale | 395 | 11,7% | 1.375 | 40,7% | 1.612 | 47,6% | 3.382 | 100% |
| 2023 | ||||
|---|---|---|---|---|
| DIPENDENTI per genere e fasce di età |
<30 | 30-50 | >50 | TOTALE |
| UOMINI | 337 | 1.148 | 1.443 | 2.928 |
| DONNE | 58 | 227 | 169 | 454 |
| TOTALE | 395 | 1.375 | 1.612 | 3.382 |
| 2023 | |||
|---|---|---|---|
| DIPENDENTI APPARTENENTI A CATEGORIE PROTETTE |
Uomini | Donne | Totale |
| Dirigenti | 2 | - | 2 |
| Quadri | 2 | - | 2 |
| Amministrativi | 79 | 15 | 94 |
| Operai | 78 | 2 | 80 |
| Totale | 161 | 17 | 178 |




I nuovi assunti nel corso del 2023 sono stati 161, mentre 335 sono i dipendenti che nello stesso periodo hanno terminato il rapporto di lavoro.
| 2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ASSUNZIONI | < 30 | 30-50 | >50 | TOTALE | |||||
| UOMINI | 62 | 53 | 14 | 129 | |||||
| DONNE | 16 | 14 | 2 | 32 | |||||
| TOTALE | 78 | 67 | 16 | 161 | |||||
| 2023 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| CESSAZIONI DEL RAPPORTO DI LAVORO |
<30 | 30-50 | >50 | TOTALE | |||||||
| UOMINI | 43 | 101 | 145 | 289 | |||||||
| DONNE | 11 | 25 | 10 | 46 | |||||||
| TOTALE | 54 | 126 | 155 | 335 |
| 2023 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| TURNOVER % | <30 | 30-50 | >50 | TOTALE | |||||||
| IN ENTRATA | UOMINI | 18% | 5% | 1% | 4% | ||||||
| DONNE | 28% | 6% | 1% | 7% | |||||||
| TOTALE | 20% | 5% | 1% | 5% | |||||||
| IN USCITA | UOMINI | 13% | 9% | 10% | 10% | ||||||
| DONNE | 19% | 11% | 6% | 10% | |||||||
| TOTALE | 14% | 9% | 10% | 10% |
I dati sui dipendenti non sono direttamente confrontabili con quelli dell'anno precedente, in quanto il perimetro di rendicontazione è cambiato. In ogni caso si rileva che nel 2022 i dipendenti delle società incluse nel bilancio consolidato di KME Group erano 2.963 (ovvero 418 in meno rispetto al 2023), di cui 2.546 uomini (85,9%) e 417 donne (14,1%), così distribuiti tra i vari paesi: 761 in Italia, 2.191 in Europa, 11 in paesi extra europei.

Nel 2022 il 92,6% dei dipendenti era a tempo determinato, il 7,4% a tempo determinato; il 94,3% full time e il 5,7% part time. Per quanto riguarda l'inquadramento professionale il 64,8% erano operai, il 28,3% amministrativi, il 5% quadri e l'1,9% dirigenti. Relativamente alle fasce di età, l'11,2% aveva meno di 30 anni, il 41,9% tra 30 e 50 anni, il 46,9% oltre 50 anni. Le assunzioni erano state 218 e le cessazioni del rapporto di lavoro 453.
| 2022 | Totale | Uomini | Donne | Tempo indeter. |
Tempo deter. |
Full time |
Part time |
<30 | 30-50 | >50 | Operai | Impiegati | Quadri | Dirigenti | Nuovi assunti |
Uscite |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dipendenti | 2.963 | 2.546 | 417 | 2.744 | 219 | 2.794 | 169 | 333 | 1.269 | 1.361 | 1.922 | 837 | 150 | 54 | 218 | 453 |
Nelle società del Gruppo KME operano anche lavoratori non dipendenti: erano 78 alla data del 31 dicembre 2023.
| 2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| LAVORATORI NON DIPENDENTI AVORATORI NON |
Uomini | Donne | Totale | ||||||
| Personale esterno | 19 | 15 | 34 | ||||||
| Lavoratori autonomi | 11 | 7 | 18 | ||||||
| Interinali | 8 | 2 | 10 | ||||||
| Stagisti | 9 | 2 | 11 | ||||||
| Altri | 1 | 4 | 5 | ||||||
| TOTALE | 48 | 30 | 78 |


Il Gruppo KME è impegnato a garantire che nell'ambiente di lavoro non vi sia alcuna forma di discriminazione in riferimento al genere, all'etnia, alla nazionalità, all'orientamento sessuale, alle convinzioni religiose, alle opinioni politiche e sindacali. Il Codice di Condotta impegna KME a promuovere le pari opportunità nel lavoro e nel trattamento dei propri dipendenti. Ogni dipendente è chiamato ad evitare ogni forma di discriminazione diretta o indiretta a causa di razza, origine, colore, nazionalità, religione, ideologia, sesso, età, aspetto e caratteristiche fisiche, orientamento sessuale od appartenenza alle categorie protette. Tali principi si applicano sia per quanto riguarda la collaborazione all'interno dell'azienda, che nella condotta nei confronti dei partner esterni.

Nell'insieme delle società del Gruppo KME l'86,6% dei dipendenti è costituito da uomini e il 13,4% da donne. Dal punto di vista dei ruoli professionali la quota femminile più elevata si registra tra gli amministrativi (40,1%); è più bassa tra i quadri (16,7%) e tra i dirigenti (11,3%), mentre tra gli operai scende al 2,2%. Non vi sono disparità tra lo stipendio base degli uomini e quello delle donne.


Il Consiglio di Amministrazione di KME Group è composto, alla data di approvazione del presente report, in misura paritaria da 5 uomini e 5 donne1. Se si considerano tutti gli organi di amministrazione delle società incluse nel perimetro di rendicontazione, nel 2023 vi erano 4 donne (facenti parte peraltro di più organi di amministrazione in diverse società) e 36 uomini.
1-Nel 2023 il CdA era composto da 6 uomini e 4 donne
| 2023 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| ORGANI DI AMMINISTRAZIONE DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO |
Uomini | Donne | Totale | Percentuale | |||||
| <30 | - | - | - | - | |||||
| 30-50 | 10 | - | 10 | 25% | |||||
| >50 | 26 | 4 | 30 | 75% | |||||
| TOTALE | 36 | 4 | 40 | 100% | |||||
| Percentuale | 90% | 10% | 100% |
Nel periodo esaminato non sono stati ravvisati o denunciati episodi di discriminazione nei luoghi di lavoro in relazione al genere, all'etnia, alla nazionalità, all'orientamento sessuale, alle convinzioni religiose, alle opinioni politiche e sindacali. A seguito di un caso di sexual harassment che ha coinvolto due dipendenti di KME Netherlands fuori dal luogo e dall'orario di lavoro, l'azienda ha proceduto all'interruzione del rapporto di lavoro nei confronti del dipendente responsabile di tale fatto.


KME considera la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori un elemento essenziale. A tal fine sviluppa attività di prevenzione e adotta misure di sicurezza con l'obiettivo "zero incidenti sul lavoro". Tutti i lavoratori, sia dipendenti che non dipendenti, sono coperti dal sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.
Le società del Gruppo KME operano nel rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. KME adotta la certificazione ISO 45001:2018 (Sicurezza sul lavoro e tutela della salute) che, in aggiunta a quanto previsto dalle leggi nazionali su tale materia, definisce un sistema volontario di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori.

La gestione delle policy aziendali in materia di salute e sicurezza del lavoro, riguardante tutti i lavoratori, persegue i seguenti obiettivi:
Al fine di realizzare tali obiettivi sono previsti, oltre alle misure per la sicurezza del lavoro, anche servizi medici, modelli di lavoro flessibili, gestione dell'integrazione in azienda e attività di consulenza. Fondamentale importanza, per prevenire i rischi per la salute e la sicurezza, hanno le attività di formazione e informazione rivolte ai dipendenti, soprattutto verso coloro che lavorando negli stabilimenti industriali e nei centri servizi sono maggiormente esposti a rischi.
Sono previste modalità di coinvolgimento e partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori nella gestione delle attività relative alla salute e alla sicurezza. I dipendenti svolgono un ruolo attivo anche mediante la segnalazione all'azienda di problemi e situazioni di potenziale insicurezza: in tal modo è possibile intervenire per rafforzare ulteriormente la prevenzione e la sicurezza sul lavoro.
I possibili rischi per la sicurezza sono identificati e valutati nel DVR, aggiornato annualmente, al fine della loro prevenzione e mitigazione. I rischi principali sono connessi a possibili incidenti di tipo meccanico (tagli o contusioni), infortuni nelle fonderie (ustioni) e infortuni nella movimentazione dei carichi all'interno degli stabilimenti e dei centri servizi.
Nel 2023 sono avvenuti 26 infortuni con assenze dal lavoro superiori ad 1 giorno (13 in meno rispetto all'anno precedente). In prevalenza si è trattato di traumi ortopedici (11), contusioni (8) e ustioni (3). I casi più gravi, che hanno causato assenze dal lavoro superiori a sei mesi, sono stati 3. I casi di malattie professionali sono riconducibili prevalentemente a patologie legate alla sfera ortopedica, quali tendinopatia alle spalle ed epicondilite. Non sono avvenuti incidenti mortali.
*i dati sugli infortuni fanno riferimento esclusivamente agli stabilimenti produttivi e ai centri servizi.

I seguenti indicatori misurano la frequenza e la gravità degli infortuni avvenuti negli stabilimenti e nei centri servizi:
1-Frequency Rate: numero di infortuni con assenza superiore a 1 giorno/numero di ore lavorate x 1.000.000
4-ODR: casi di malattie professionali/numero di ore lavorate x 1.000.000
5-numero di infortuni mortali/ore lavorate x 1.000.000
| 2023 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| SICUREZZA SUL LAVORO DIPENDENTI |
Ore lavorate |
Infortuni (assenza >1 giorno) |
di cui infortuni gravi (assenza >6 mesi) |
Lost days |
Malattie Professionali |
Tasso di infortuni sul lavoro |
Tasso di infortuni gravi sul lavoro |
Gravity Index |
ODR | |
| Stabilimenti produttivi e centri servizi |
3.960.653 | 26 | 3 | 1.550 | 10 | 5,81 | 0,76 | 391,4 | 2,5 |
| SICUREZZA SUL LAVORO Lavoratori dipendenti |
Tasso di infortuni | Tasso di infortuni gravi* |
Gravity index | ODR | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Stabilimenti produttivi |
2023 | 2022 | 2023 | 2022 | 2023 | 2022 | 2023 | 2022 | |
| e centri servizi |
5,81 | 10,9 | 0,76 | 2,5 | 391,4 | 255,7 | 2,5 | 1,7 |
Nel 2023, a causa di un incidente avvenuto nello stabilimento Trefimetaux di Givet, è deceduto un operaio dipendente di una società esterna al Gruppo KME. Non si sono registrati altri infortuni tra i lavoratori non dipendenti. A fronte di circa 187.000 ore lavorate* il tasso di infortuni mortali è pari a 5,3.
*dato stimato in eccesso considerando 8 ore lavorate per ogni giorno lavorativo.




La formazione è un aspetto rilevante delle attività aziendali. Oltre a svolgere le attività di formazione obbligatoria sulla sicurezza del lavoro, le società del Gruppo KME organizzano attività formative finalizzate all'aggiornamento del personale ed allo sviluppo delle competenze professionali, nonché sui principi e sulle pratiche previste dal Codice di condotta. Nel 2023 si sono svolte attività di formazione per un totale di oltre 34.000 ore, pari a circa 10 ore pro capite.
| FORMAZIONE | Uomini | Donne | Totale | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Ore totali | Dipendenti | Ore pro capite |
Ore totali | Dipendenti | Ore pro capite |
Ore totali | Dipendenti | Ore pro capite |
|
| Dirigenti | 328 | 55 | 6 | - | 7 | - | 328 | 62 | 5,29 |
| Quadri | 1.725 | 150 | 12 | 464 | 32 | 14 | 2.189 | 182 | 12,03 |
| Amministrativi | 5.620 | 539 | 10 | 2.473 | 375 | 7 | 8.093 | 914 | 8,85 |
| Operai | 23.161 | 2.160 | 10,72 | 236 | 63 | 4 | 23.398 | 2.223 | 10,53 |
| Totale | 30.835 | 2.904 | 10,62 | 3.173 | 477 | 6,65 | 34.008 | 3.381 | 10,06 |

Oltre ad attività di formazione nell'ambito di programmi di alternanza scuola-lavoro, alcune società del Gruppo KME sviluppano specifiche attività di formazione rivolte agli apprendisti. Si tratta principalmente di blue collar (circa il
70%) ma anche di funzioni impiegatizie, per lo più commerciali (circa il 30%). Al termine del periodo di apprendistato mediamente circa l'80% degli apprendisti viene assunto.
KME ha promosso il progetto KME Academy per la formazione professionale nel campo dell'edilizia e dell'architettura, con un programma di oltre 15 tipi di corsi su scala europea, con una focalizzazione sull'impiego del rame. Fin dal suo avvio nel 2010 KME Academy ha iniziato a formare competenze di alto livello per installatori professionali sull'utilizzo di prodotti in rame per le coperture degli edifici (TECU®, Architectural Solutions) e per gli impianti idrotermosanitari (SANCO®, WICU®, SMISOL® etc.). Il programma di corsi e seminari incorpora molteplici prerogative per soddisfare i mercati ed i principi regolatori dei diversi paesi europei, integrando i requisiti specifici per ogni paese con argomenti di interesse generale per il settore edile. Ai seminari teorici sono affiancati corsi specifici, talvolta certificati, sulla progettazione e l'installazione di impianti sanitari e di riscaldamento. L'addestramento dedicato al rivestimento di tetti e facciate con laminati in rame offre occasioni di approfondimento delle tecniche di lavorazione, delle normative e degli standard professionali. Tutte le attività sono condotte da formatori esperti con una profonda conoscenza delle migliori soluzioni nei diversi campi d'applicazione.

BiG Academy è una nuova Management Academy ideata e gestita da ACSI, l'Associazione per la Cultura e lo Sviluppo Industriale nata nel 2020 dalla volontà di cinque grandi aziende internazionali operanti in Toscana: KME, Baker Hughes, El.En Group, Leonardo e Thales insieme all'Università di Firenze.
L'obiettivo di ACSI è dar forma ad un'esperienza culturale e professionale nell'ambito della gestione d'impresa e dell'aggiornamento professionale di personale in ruoli e posizioni manageriali, in un'ottica di alta e continua formazione, attraverso il contributo delle più importanti aziende e realtà pubbliche e private del territorio. ACSI è dunque un progetto di sinergia e di rete, un nuovo e innovativo punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo di aspiranti manager, che operano in particolare nei settori dell'energia, meccanica, ottica, elettronica e delle tecnologie informatiche e nelle filiere a questi collegati, con l'obiettivo di fornire un importante supporto al tessuto imprenditoriale locale nel rafforzare la capacità di rispondere alle odierne sfide economiche ed industriali.

5.7 Welfare aziendale
Sulla base di quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro e di prestazioni erogate dalle società del Gruppo, i dipendenti possono usufruire di servizi che integrano i sistemi di welfare pubblico in materia di assistenza sanitaria, assicurazione contro gli infortuni, spese familiari, mense aziendali e trasporti. I lavoratori possono inoltre usufruire di congedo parentale nei termini previsti dalla legge e dal contratto collettivo di lavoro. Per informazioni più dettagliate si rimanda ai report di sostenibilità delle singole società del Gruppo KME.
| BENEFICI/PAESE | ITALIA | GERMANIA | OLANDA |
|---|---|---|---|
| Mensa aziendale | |||
| Assistenza Sanitaria-Infortuni | |||
| Benevolent Fund | |||
| Sostegno spese familiari (piani di Welfare) | |||
| Trasporti |
"Benevolent fund e Concierge Service" è il nome dell'iniziativa promossa per supportare chi ne ha bisogno, sia nell'individuazione delle strutture mediche più adeguate ad affrontare le patologie sia nella gestione operativa delle visite diagnostiche, con l'obiettivo di fornire un supporto non solo economico ma anche organizzativo. L'accesso al servizio è rivolto a tutti i dipendenti del Gruppo KME ed ai loro nuclei familiari, per supportarli da più punti di vista: necessità di avviare o proseguire un percorso diagnostico o di cura avente costi rilevanti, individuazione del percorso medico più efficace rispetto alla patologia riscontrata o potenziale; patologie gravi, croniche o rare, sia riconosciute che potenziali.



KME Goup adotta criteri di sostenibilità nella organizzazione dei propri processi commerciali, come già descritto nel capitolo 2 del presente report. Le direttive aziendali definiscono standard vincolanti per tutte le aziende che operano all'interno del Gruppo. Nella scelta dei fornitori vengono adottati criteri che qualificano a livello organizzativo, ambientale e sociale il potenziale partner. Per la fornitura dei prodotti e dei servizi si prediligono, come requisito preferenziale seppur non vincolante, certificazioni del sistema di gestione ambientale (ISO 14001 o EMAS), certificazioni del sistema di gestione della sicurezza (BS OHSAS 18001), certificazioni del sistema di qualità (ISO 9001).
Per quanto riguarda la fornitura di metalli, considerata la peculiarità delle materie prime, gli acquisti sono effettuati secondo le disponibilità di mercato e facendo un ampio ricorso all'utilizzo di materie prime seconde (rottami). Per le forniture di energia sono utilizzati in genere fornitori di carattere nazionale, prediligendo quelli che dichiarano una componente più elevata di produzione da fonti rinnovabili. Per gli acquisti di altri beni e servizi, laddove possibile la preferenza è per fornitori locali, secondo criteri di rapporto qualità/prezzo.
Nella seguente tabella sono indicate le percentuali di forniture locali (ovvero provenienti dal territorio nazionale) per i siti produttivi più significativi.
| FORNITURE (euro) |
ITALIA | GERMANIA | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| KME Italy | SCT | KME Srl | KME Germany | KME Stolberg | KME Mansfeld | KM Copper Bars | ||
| Locali | 191.072.525 | 19.338.691 | 6.148.327 | 307.069.222 | 8.380.954 | 236.387.970 | 9.858.029 | |
| % | 73% | 37% | 38% | 50% | 52% | 47% | 97% | |
| Altre | 70.854.990 | 32.612.473 | 10.104.266 | 310.356.964 | 7.871.639 | 269.183.272 | 336.835 | |
| Totale | 261.927.515 | 52.001.164 | 16.252.593 | 617.426.186 | 16.252.593 | 505.571.242 | 10.194.864 |
Nell'approvvigionamento di materie prime KME non utilizza minerali provenienti da regioni con conflitti armati. A causa della complessa catena di approvvigionamento e dei molteplici processi di trasformazione del metallo, KME – consapevole che non è possibile in ogni caso tracciare fino in fondo i materiali acquisiti, soprattutto per quanto riguarda i materiali di riciclo – nel selezionare nuovi fornitori considera un requisito essenziale la partecipazione a EICC-GesiConfict-Free (iniziativa dell'Electronic Industry Citizenship Coalition e del Global e-Sustainability).
KME vuole ulteriormente consolidare il principio di sostenibilità in tutta la catena del valore.
Entro il 2030 il 100% della spesa per le forniture rilevanti dovrà essere effettuata con fornitori certificati o comunque sottoposti a verifica di sostenibilità.




Nel corso della propria storia, KME ha progressivamente allargato e intensificato il proprio impegno di responsabilità sociale. Partendo dai dipendenti, si è poi occupata delle loro famiglie, poi delle comunità che ospitavano le fabbriche, fino ad una serie di iniziative più recenti tramite la creazione del Sistema Dynamo: attraverso la Fondazione, il Gruppo KME ha reso più concreto il proprio impegno sociale per la Comunità "allargata", occupandosi di bambini con malattie gravi e delle loro famiglie, di formazione e consulenza sui temi del bene comune.
| 1930-1940 | Sport per i ragazzi Screening medici Attività ricreative Spaccio di generi alimentari e stoffe per i dipendenti Scuola |
2007 | Terapia ricreativa per bambini con malattie gravi e per le loro famiglie |
|---|---|---|---|
| Anni '60-'80 | Nasce l'idea di Social Valley: opere infrastrutturali e urbanistiche, restauri artistici, attività sportive, conservazione ambientale |
2011 | Formazione di persone e professionisti su caring e bene comune |
| 2006 | Inizia la creazione del progetto Dynamo Camp | 2018 | Conservazione della natura e ricerca scientifica |
Le attività di responsabilità sociale di KME possono essere raggruppate in due categorie: attività interne ed attività esterne.
In questa categoria sono comprese le azioni volte a sostenere il miglioramento delle condizioni di vita dei dipendenti e delle loro famiglie, e più in generale delle persone direttamente connesse alle attività del Gruppo.

KME è socio sostenitore della Scuola di Scienze aziendali e tecnologie industriali di Firenze (SSATI) e finanzia ogni anno due giornate di formazione teorica e pratica presso Dynamo Camp. Il 95% dei diplomati trova lavoro entro poche settimane dalla fine del corso.
Da oltre 40 anni KME Germany ha attivato un training program sull'apprendistato in partnership con la Camera di Commercio. Il programma si rivolge agli studenti delle scuole professionali del territorio, ai quali viene data l'opportunità di divenire dipendenti di KME inserendosi in un programma di apprendistato che ha una durata di circa 3 anni. L'apprendistato non è retribuito, in quanto parte del percorso scolastico che prevede alternanza scuola-lavoro. Sono 40 gli studenti selezionati ogni anno. Il tasso medio di assunzione alla fine di ogni anno è dell'80%. Sono 9 i dipendenti di KME Germany dedicati al progetto.
In questa categoria sono comprese le azioni volte a sostenere lo sviluppo sociale e il miglioramento delle condizioni di vita di persone o ambienti esterni alla società. Grazie anche alla loro lunga storia, le Società del Gruppo KME che gestiscono gli stabilimenti industriali hanno un rapporto antico e radicato nel territorio in cui operano. Anche per questa ragione operano nella consapevolezza che le loro attività contribuiscono allo sviluppo del territorio in cui operano e possono offrire un importante supporto al benessere delle comunità locali, anche mediante il sostegno a iniziative sociali, ad attività culturali e sportive, nonché alla realizzazione di opere infrastrutturali.
KME ha dato un supporto alla realizzazione di opere pubbliche a beneficio dell'intera comunità, sia sostenendo direttamente i costi sia, in altre occasioni, "prestando" i propri dipendenti ai Comuni. Alcuni esempi:
Fin dagli anni '60 il Centro ricerche della SMI (oggi KME) ha sviluppato competenze di eccellenza nell'analisi delle strutture metallurgiche. Quelle competenze sono state messe a disposizione anche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico. Alcuni esempi:

A dicembre 2023 il MAXXI (Museo Nazionale delle arti del XXI secolo) ha annunciato una partnership con KME. Inaugurato nel 2010 e gestito dalla omonima Fondazione costituita dal Ministero per la Cultura, il MAXXI è uno dei più importanti poli museali dedicati all'arte contemporanea. Situato a Roma nell'edificio progettato da Zaha Hadid, ospita MAXXI Architettura (comprendente anche una sezione dedicata alla fotografia e una bibliomediateca) e MAXXI Arte che si propone di valorizzare la produzione artistica italiana e internazionale più recente.
"Inauguriamo una partnership con KME di Enzo Manes – ha detto il presidente del MAXXI Alessandro Giuli presentando il progetto di collaborazione – che oltre ad essere un imprenditore è un uomo di grande cultura ed è la persona che forse oggi rappresenta meglio di tutti nel mondo dell'imprenditoria la lezione di Adriano Olivetti sulla virtù rivoluzionaria della cultura capace di risvegliare le coscienze civiche e sociali. E quindi è logico che la persona che ha creato non solo KME ma anche un'esperienza così importante al servizio della società come Dynamo Camp diventi un partner fondamentale con il patrocinio di una galleria del museo."

Una pietra miliare di un ulteriore impegno nella Comunità è stata la creazione, nel 2003, della Fondazione Dynamo Motore di Filantropia, con l'obiettivo di supportare la progettazione e lo sviluppo di organizzazioni che affrontassero problemi sociali come istruzione, sanità, servizi sociali e ambiente, creando nel contempo nuova occupazione. Sono tre i principali progetti sviluppati in 20 anni: Dynamo Camp, Dynamo Academy e Oasi Dynamo (poi confluita in Natural Capital).


Missione Fondata nel 2006, Dynamo Camp (prima Associazione, oggi Fondazione) è un ente del terzo settore la cui missione è garantire il diritto alla felicità in linea con il concetto di "qualità di vita" sancito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Da 17 anni si occupa di regalare momenti di vacanza, gioco, spensieratezza e condivisione a bambini e ragazzi con patologie gravi e croniche, disturbi del neurosviluppo e condizioni di disabilità, nonché alle loro famiglie.
Ha sede a Limestre (Pistoia), in un'oasi di oltre 900 ettari, e fa parte di Serious Fun Children's Network, associazione fondata nel 1988 da Paul Newman, attiva in tutto il mondo
È complesso quantificare la platea dei beneficiari cui si rivolge la Fondazione: dati del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, relativi all'anno scolastico 2020-2021, indicano in 304mila gli alunni con disabilità, mentre le diagnosi annuali di neoplasie nella fascia di età 0-19 anni sono 1.400, con un tasso di guarigione pari all'80% (dati 2016-2020, AIRC). Si tratta di minori che rischiano di perdere la serenità e la spensieratezza, con ricadute sul percorso di crescita e sull'intero nucleo famigliare. Sono sottoposti a terapie spesso invasive e a lunghe degenze in ospedale, affrontano la paura, la stanchezza e tutti gli effetti collaterali, con limiti notevoli nella socializzazione con i coetanei. Per loro Dynamo Camp rappresenta l'opportunità di essere "semplicemente bambini": un'esperienza di svago e divertimento in un ambiente naturale e protetto, in cui - grazie all'assistenza medica e alla costante supervisione di personale qualificato - possono sperimentare in piena sicurezza un gran numero di attività sia ludico-sportive sia espressive, condividendole con coetanei dai vissuti simili. La possibilità di scoprire le proprie capacità in un contesto di divertimento e di relazione contribuisce a rafforzare la fiducia in sé stessi, con benefici reali e di lungo periodo nell'affrontare la patologia e il percorso di crescita. Dynamo Camp negli anni ha imparato ad accogliere un numero crescente di bambini con patologie complesse e con bisogni di assistenza medica specifica.
Attività I programmi di Terapia Ricreativa, la base scientifico valoriale di tutte le attività sviluppate da Dynamo, sono offerti gratuitamente a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni, alle loro famiglie e ai loro fratelli e sorelle. Le attività si svolgono presso la struttura di Dynamo Camp a Limestre, con:
Alcune sessioni estive per famiglie si svolgono presso strutture ricettive esterne che generosamente mettono a disposizione spazi e servizi (Riva degli Etruschi, Jesolo, Brindisi e Misurina).
Inoltre, con i Dynamo Programs, le attività vengono offerte in strutture ospedaliere, associazioni di patologia e case-famiglia delle principali città durante l'anno. Infine, con i City Camp Dynamo ha iniziato a rispondere ai bisogni direttamente sul territorio, raggiungendo i bambini e ragazzi, in particolare affetti da patologie di maggiore complessità, nelle loro città, con proposte diurne estive e, a Milano, pomeriggi di gioco e svago nell'intero arco dell'anno.


La Fondazione Dynamo Camp si sostiene economicamente con la generosità di privati, individui e imprese. Le performance sociali, ambientali ed economiche vengono rendicontate, sulla base degli Standard GRI 2021, nel Bilancio di Missione, pubblicato sul sito.
Nel 2021 SeriousFun Children's Network ha collaborato con l'American Institutes for Research® (AIR®) per condurre uno studio unico nel suo genere che ha esaminato l'influenza e l'impatto duraturo della partecipazione alle vacanze per gli ex "camper" (alumni) di tutto il mondo. Lo studio ha analizzato: gli effetti personali, sociali e di salute derivanti da tali esperienze nei Camp; gli elementi dei Camp e delle esperienze dei camper che influenzano tali risultati; se i risultati fossero influenzati dalla frequenza di partecipazione o dalle caratteristiche demografiche dei partecipanti.
A tale studio ha preso parte anche Dynamo Camp, unica realtà italiana affiliata, insieme ai camp di Francia, Ungheria, Irlanda, Israele, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
I dati dello studio, il più esteso mai realizzato da SeriousFun, relativi a più di 2.200 ragazzi e giovani di età compresa tra i 17 e i 30 anni, sono stati raccolti tra gennaio e marzo 2021 attraverso sondaggi somministrati online agli alunni, che hanno dato un re-
| ONE | Bambini ospitati 10.613 Famiglie |
||
|---|---|---|---|
| PERS | 13.321 | ||
| Programs | ESPERIENZE | Bambini ospitati | |
| 44.614 | 78.856 | ||
| Straordinarie | Famiglie | ||
| 1.002 | 57.970 | ||
| TOTALE 69.550 | Programs | ||
| 79.897 | |||
| Straordinarie | |||
| 5.229 | |||
| TOTALE 221.952 |
soconto degli "outcome" osservati nella loro vita e di quanto questi nella loro percezione siano attribuibili alla partecipazione ai camp SeriousFun.
Più dell'80% degli alumni hanno riferito che Serious Fun ha svolto un ruolo fondamentale nel produrre effetti positive e duraturi nella loro vita quotidiana di adolescenti e giovani adulti, tra i quali:
+16%
persone raggiunte

2023



Dynamo Academy Impresa Sociale nasce per condividere l'esperienza e il know-how acquisiti con lo sviluppo di Dynamo Camp, strumenti posti alla base dei servizi di experiential learning, ricerca, consulenza e formazione. Da quasi 15 anni supporta giovani, studenti, manager, aziende, altre organizzazioni e professionisti nel perseguimento del "Bene Comune" e nel costante aggiornamento su pratiche e tendenze della sostenibilità.
Il Metodo Dynamo, di proprietà intellettuale di Dynamo Academy, è il principio ispiratore di tutti i programmi di formazione: proposte ad hoc e corsi già strutturati, anche in collaborazione con Università e Istituti di formazione e scuole superiori. L'analisi di best practice nazionali e internazionali, di ispirazione è sempre alla base di ogni programma di insegnamento. Vi sono proposte formative residenziali o giornaliere e un palinsesto progettato solo per l'online. La consulenza, che si innesca su un'importante attività di ricerca e sviluppo della knowledge condotta in partnership con CECP*, Chief Executives for Corporate Purpose, organizzazione statunitense anch'essa fondata da Paul Newman, supporta aziende ed altre organizzazioni nello sviluppo di strategie e azioni concrete volte a generare inclusione e impatto sociale.
*Dal 2016 Dynamo Academy è l'unica partner italiana del Global Exchange di Chief Executives for the Common Purpose (CECP). Questa organizzazione non profit basata negli Stati Uniti promuove un business responsabile e orientato al purpose, con una "coalizione" di CEO di 200 aziende leader a livello mondiale.

| DIPENDENTI | 152 |
|---|---|
| STAFF STAGIONALI | 282 |
| PERSONALE MEDICO / INFERMIERI | 75 |
| RISORSE TRAMITE COOP DI SERVIZI | 23 |
| COLLABORATORI/STAGISTI | 43 |
| TOTALE | 575 |
| FORNITORI GRUPPO DYNAMO | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| TOTALE INDOTTO FORNITORI INCLUSI INVESTIMENTI 2023 |
17 MLN EURO | di cui il 62% nel territorio locale |




I dati economici, finanziari e patrimoniali sono pubblicati nei documenti contabili e nel bilancio d'esercizio, redatti ai sensi di legge, e ad essi si rimanda per tutte le informazioni dettagliate. La Dichiarazione Non Finanziaria evidenzia alcune performance economiche e informazioni particolarmente significative, quali ad esempio il valore economico generato e distribuito agli stakeholder. Questo capitolo contiene inoltre la rendicontazione connessa al regolamento dell'Unione Europea sulla tassonomia
La strategia di crescita del Gruppo KME mira alla creazione di valore solido e sostenibile sotto il profilo economico e finanziario, sociale e ambientale, costruito sulla fiducia dei suoi stakeholder e basato sui valori enunciati nel Codice etico. Prima di intraprendere la strategia di focalizzazione sui prodotti laminati, il Gruppo KME era composto da quasi 30 siti produttivi (tra stabilimenti e centri servizio) e 6 macrosettori di prodotti industriali. Pur godendo di buona salute, il sistema non era pienamente coerente con i potenziali risultati: per tale ragione è stato deciso di focalizzare l'attenzione sulle proprie competenze distintive – anche attraverso la razionalizzazione del numero degli stabilimenti e delle linee di prodotto – al fine di massimizzare il vantaggio competitivo nell'ambito della metallurgia del rame, che rappresenta il core business per lo sviluppo dell'azienda e per il suo futuro.



Le vendite al mercato delle società del settore rame comprese nel perimetro di rendicontazione sono state nel 2023 pari a 1.857.973 migliaia di euro. L'83,1% riguarda Paesi dell'Unione Europea (Germania 32,8%, Italia 15,6%, Francia 9,5%, Spagna 1,8%, Olanda 1,6%, altri Paesi UE 21,8%), mentre il 16,9% è relativo a Paesi extra U.E.
| VENDITE settore rame |
ITALIA | GERMANIA | OLANDA | FRANCIA | SPAGNA | ALTRI PAESI U.E. |
ALTRI PAESI EXTRA U.E. |
TOTALE |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| FATTURATO (euro/000) |
289.710 | 608.903 | 29.249 | 177.556 | 34.001 | 404.387 | 314.167 | 1.857.973 |
| TONNELLATE | 39.445 | 71.448 | 2.668 | 13.101 | 3.950 | 12.719 | 53.390 | 196.721 |

7.3 Performance economico finanziarie


Le attività del Gruppo KME non solo rappresentano un fattore di redditività per il gruppo stesso, ma generano benefici economici per i principali stakeholder: fornitori (valore delle forniture), dipendenti (remunerazione diretta e indiretta), pubblica amministrazione (fiscalità), finanziatori (oneri finanziari), azionisti (eventuali utili distribuiti), comunità locali e terzo settore (donazioni, attività sociali e culturali, terzo settore, ecc). Le informazioni sul valore economico generato e distribuito, di seguito riportate, forniscono quindi una indicazione su come KME Group ha creato ricchezza per gli stakeholder.
| VALORE ECONOMICO GENERATO (ricavi da vendite e altri proventi) |
2023 |
|---|---|
| euro/000 | 1.921.228 |
| VALORE ECONOMICO DISTRIBUITO (euro/000) |
2023 |
|---|---|
| DIPENDENTI | 234.083 |
| AZIONISTI | - |
| FINANZIATORI | 85.649 |
| PUBBLICA AMMINISTRAZIONE | 2.149 |
| COMUNITÀ | 1.447 |
| FORNITORI | 1.580.596 |
| TOTALE | 1.903.924 |
| VALORE ECONOMICO NON DISTRIBUITO | 2023 |
|---|---|
| euro/000 | 17.304 |
Legalità e trasparenza – valori richiamati all'interno del Codice Etico – sono un punto di riferimento nella gestione delle attività fiscali da parte di KME Group.
Comportamenti orientati al rispetto delle normative fiscali dei Paesi in cui il Gruppo opera TRASPARENZA
Rapporti con le autorità fiscali competenti improntate alla massima collaborazione
In coerenza con questi valori condivisi da tutte le società appartenenti al Gruppo KME – e con la consapevolezza che le imposte sono fonti importanti di entrate pubbliche e sono essenziali per la per la stabilità macroeconomica di ogni Paese - l'approccio fiscale ha l'obiettivo di garantire la corretta determinazione e liquidazione delle imposte dovute per legge, prevenendo il rischio di incorrere nella violazione di norme tributarie o nell'abuso dei principi e delle finalità dell'ordinamento tributario. La responsabilità delle attività in materia fiscale del Gruppo è assegnata alla funzione "Administration and tax" che include anche un team

specificatamente dedicato alla tematica fiscale. La funzione Administration and tax è governata dal sig. Marco Miniati, chief administration officer e membro del consiglio di amministrazione di KME SE. Nell'esercizio delle diverse attività per le diverse aree geografiche dove il Gruppo opera, il il team tax si avvale della collaborazione di specialisti del settore in funzione della tematica di riferimento ovvero quale esperti per revisionare l'attività dell'ufficio. In ogni caso, si tratta di consulenti di elevato standing, afferenti a società di settore (i.e. Big Four) ovvero esperti del diritto e dell'ordinamento fiscale del paese oggetto di analisi.
KME Group si impegna ad applicare le normative fiscali dei Paesi in cui opera, assicurando che siano rispettati lo spirito e le finalità previste dalle norme, e adottando un'interpretazione ragionevole e responsabile della normativa in vigore. Le società del Gruppo possono beneficiare, in modo legittimo e trasparente, di incentivi ed agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente nei singoli Paesi. KME Group è consapevole che attraverso lo sviluppo del proprio business ha l'opportunità di contribuire al gettito fiscale degli Stati in cui opera, sostenendo così anche lo sviluppo economico e sociale dei territori in cui hanno sede gli stabilimenti; è altresì consapevole dell'importanza che questi flussi finanziari hanno per il benessere collettivo e per il sistema di Welfare State delle nazioni in cui opera, e anche per tale ragione adotta un comportamento coerente con i principi di legalità, correttezza e trasparenza.
Di seguito si fornisce l'informativa specifica di rendicontazione riferita al settore rame, paese per paese, per l'anno 2023.
| IMPOSTE* (migliaia di euro) |
ITALIA | GERMANIA | OLANDA | FRANCIA | SPAGNA | ALTRI PAESI U.E. |
ALTRI PAESI EXTRA U.E. |
TOTALE |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imposte sul reddito |
-7.384 | -435 | 5.259 | -56 | 0 | -240 | -327 | -3.183 |
| Altre imposte | -1.630 | -1.278 | -49 | -732 | -1 | 0 | -17 | -3.707 |
*Le imposte sul reddito presentano il saldo netto della fiscalità sul reddito di esercizio ed includono le imposte correnti, le imposte differite attive e le imposte differite passive. Il valore positivo dell'Olanda è attribuibile alla rilevazione di imposte differite attive generate della società di riferimento. La voce "altre imposte" include tasse ed altri oneri fiscali non correlati al reddito di esercizio (i.e. imposte sugli immobili).


Le attività di ricerca e sviluppo hanno per il Gruppo KME un'importanza fondamentale, al fine di garantire innovazione, efficienza e qualità. La ricerca è finalizzata in particolare a sviluppare materiali innovativi, ma anche alla innovazione dei processi produttivi e delle applicazioni dei prodotti in rame e leghe di rame. Con 49 brevetti registrati e 64 marchi, le attività di ricerca e sviluppo hanno per KME la massima priorità. Una apposita unità di coordinamento consente di sviluppare al meglio tali attività, evitando la sovrapposizione di progetti fra i diversi centri di ricerca e ottimizzando, allo stesso tempo, l'impiego delle competenze aziendali. I laboratori, dove lavorano team qualificati di scienziati e ingegneri, sono ben attrezzati e certificati in conformità alla norma IATF 16949. Nei banchi di prova è possibile effettuare la realizzazione di leghe e le tecniche di fusione in loco su scala di produzione e con approfondite competenze scientifiche. Le fusioni sperimentali e di prova forniscono risultati di sviluppo veloci ed efficaci. È possibile effettuare tutti i test e le analisi necessarie: analisi dei danni e dei materiali, ricerche di corrosione, prove sui materiali (per determinare le proprietà meccaniche e fisiche) e analisi chimiche.
KME gestisce progetti di cooperazione con aziende, università e centri di ricerca di tutto il mondo e sostiene attivamente progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Inoltre, partecipa alla standardizzazione dei prodotti e dei processi e si impegna nel sostenere la formazione.

KME ha lanciato SaCup, una gamma di prodotti in rame e leghe di rame ideati per valorizzare le proprietà antimicrobiche del metallo, rendendo più sicuri i luoghi pubblici o altamente frequentati. La linea SaCup comprende prodotti finiti e semilavorati che possono essere applicati in vari ambienti per neutralizzare virus e batteri che si depositano sulle superfici a maggior contatto (maniglie, piastre, corrimano, piantane).
Grazie alle sue proprietà intrinseche, infatti, il rame ha un effetto germicida permanente che si attiva in pochissimo tempo per rimuovere virus, batteri e funghi quali E. Coli, influenza, MRSA, Rotavirus, Salmonella, Campylobacter, Legionella e Coronavirus (compreso il SARS-CoV2). Si stima che l'80% delle malattie infettive siano trasmesse proprio attraverso il contatto con le superfici: i prodotti SaCup sono quindi ideali in settori quali l'ospedaliero, i trasporti, la grande distribuzione, la ristorazione, il commercio e le scuole per ridurre le possibilità di contagio. Le evidenze scientifiche basate su numerosi studi riconosciuti a livello internazionale conducono all'identificazione di un largo consenso sulle proprietà antimicrobiche del rame; queste caratteristiche uniche perdurano inoltre nel tempo. Gli studi hanno dimostrato che il rame riduce l'esposizione ad agenti patogeni clinicamente rilevanti che sono spesso associati a infezioni nosocomiali. L'Istituto di Virologia dell'Università di Pisa ha dimostrato che la carica virale del SARS-CoV2 su superfici di rame viene abbattuta del 90% in 10 minuti e neutralizzata al 100% in 60 minuti. Una proprietà che resta valida anche per le leghe di rame, dove dopo 10 minuti si registra una riduzione pari all'85% della carica e dopo 60 minuti del 100%.

KME ha sviluppato una tecnologia innovativa, sostenibile ed efficiente per connessioni nei sistemi di stoccaggio dell'energia. Si tratta di una tecnologia chiave per i veicoli elettrici. I connettori per celle di KME sono già stati testati secondo la norma LV 214 (Specifica di test per connettori OEM automobilistici tedeschi) con ottimi risultati. I connettori sono costituiti da due diverse leghe. Grazie al processo di produzione, è una soluzione molto efficiente anche in termini di utilizzo delle risorse che consente di riemettere gli scarti di processo nel circuito di riciclaggio. Grazie alle sue proprietà versatili e attraenti, come l'alta resistenza meccanica, il buon comportamento di formatura e l'eccellente conducibilità elettrica, il rame è uno dei metalli di base più utilizzati in applicazioni innovative, quali la mobilità elettrica. La gamma di prodotti KME comprende anche un ampio spettro di leghe di rame high-tech per questo settore di applicazione.
Il 5G è essenziale per le applicazioni che richiedono alta velocità di trasmissione di grandi quantità di dati, come l'intelligenza artificiale (AI), le applicazioni di smart home, la guida autonoma. Ciò richiede soluzioni speciali e ad alte prestazioni dal punto di vista dei materiali. KME produce strisce perforate per la produzione di cavi radianti utilizzati nella rete 5G. I cavi radianti sono fondamentalmente cavi coassiali in cui le fessure sono perforate nel conduttore esterno, permettendo a quantità controllate di energia elettromagnetica di essere irradiata e assorbita dal cavo.



KME Group ha considerato le previsioni relative alla cosiddetta "Tassonomia" europea come normata dal regolamento UE 2020/582, dal regolamento delegato 2021/2139 e dal regolamento 2023/2486. Il regolamento UE 2020/582 "relativo all'istituzione di un quadro che favorisce investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088" ha stabilito i criteri per determinare se un'attività economica possa considerarsi ecosostenibile al fine di individuare il grado di ecosostenibilità di un investimento. Il regolamento si applica, tra l'altro, alle imprese soggette all'obbligo di pubblicare una dichiarazione di carattere non finanziario o una dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi, rispettivamente, dell'articolo 19 bis o dell'articolo 29 bis della direttiva 2013/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio.
Come disciplinato all'art. 8 del regolamento UE 2020/582 le imprese non finanziarie comunicano:
Tale procedura, nota come "Tassonomia", si applica a sei obiettivi ambientali:
Nel 2023 la Commissione Europea ha completato la pubblicazione dei regolamenti delegati (regolamento 2023/2486) su tutti i sei obiettivi ambientali, dopo che già in precedenza era stato emanato quello sui " criteri di vaglio tecnico che consentono di determinare a quali condizioni si possa considerare che un'attività economica contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all'adattamento ai cambiamenti climatici e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale". Pertanto, la divulgazione relativa alla tassonomia europea per l'anno fiscale 2023 riguarda tutti gli obiettivi ambientali previsti dal Regolamento UE 2020/582. In conformità con tale Regolamento il Gruppo KME comunica, per l'anno fiscale 2023, la proporzione di attività economiche ammissibili ("eligible" e "not-eligible") e allineate ("aligned" e "not aligned") alla tassonomia nel fatturato totale, capex e opex.
Sulla base dei criteri definiti dai regolamenti delegati, nell'ambito del perimetro aziendale considerato, le attività principali del settore di produzione e lavorazione meccanica del rame non risultano ammissibili, in quanto non contemplate dai regolamenti finora emanati.
In base al codice Nace risulterebbero eleggibili solo tre società, nel settore Nace 68.2 "affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing." Di queste, KME Grundstücksgesellschaft SE & Co. KG non è eligible perché la attività è limitata alla gestione di immobili strumentali interni al Gruppo.
La società Immobiliare Pictea svolge invece attività ammissibili secondo i criteri riportati all'interno della Tassonomia EU, in particolare per quanto attiene al regolamento delegato 2021/2139 relativamente alla mitigazione dei cambiamenti climatici (allegato 1) e all'adattamento ai cambiamenti climatici (allegato 2). La società "Natural Capital Italia" svolge attività ammissibili ai sensi del regolamento 2023/2486 relativamente all'obiettivo "protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi", mentre le sue attività non sono riconducibili a quelle descritte nel regolamento 2021/2134. Per quanto riguarda "Natural Capital Italia", le attività in materia di riforestazione e gestione delle oasi e riserve, in particolare della Oasi Dynamo, ancora di modesta significatività economica, sono principalmente state condotte da società esterne al perimetro di consolidamento. Pertanto Opex e Capex non sono significativi e di conseguenza non vengono quantificati.
Il fatturato ammissibile risulta pari a 4,347 milioni di € (di cui 3,965 in capo a Immobiliare Pictea e 0,382 a Natural Capital Italia), corrispondente allo 0,231% del fatturato di KME Group (4,347 M€ Net Turnover Immobiliare Pictea + Natural Capital Italia /1.880,532 M€ Net Turnover KME Group).
Il Capex ammissibile risulta pari a 2,536 M€ (derivante per 2,539 M€ da Immobiliare Pictea srl e per 0,177 M€ da Natural Capital Italia), corrispondente al 7,504% del Capex del gruppo (2,536 M€ Capex Immobiliare Pictea + Natural capital Italia / 33,797 M€ Capex KME Group), mentre l'Opex ammissibile risulta pari 5,964 M€ (derivante per 5,23 M€ da Immobiliare Pictea srl e per 0,341 M€ da Capital Natural Italia) corrispondente al 2,258%XX% dell'Opex del gruppo (5,964 M€ Opex Immobiliare Pictea + Natural Capital Italia / 264,156 M€ di Opex KME Group).
L'analisi effettuata sulle attività dell'immobiliare Pictea rispetto ai criteri di vaglio tecnico non ha riscontrato la presenza di interventi allineati, quindi conformi ai criteri di vaglio tecnico sia per quanto riguarda l'allega-

to 1 che per quanto riguarda l'allegato 2, pur essendo stati svolti interventi di gestione e manutenzione finalizzati all'efficientamento energetico degli edifici. In particolare non risultano edifici costruiti prima del 31 dicembre 2020 dotati di prestazioni energetiche di classe A. L'analisi effettuata sull'attività dell'immobiliare Pictea non ha riscontrato la presenza di attività che determina danni significativi agli altri obiettivi ambientali. L'analisi effettuata sulle attività dell'immobiliare Pictea ha mostrato che tali attività sono pienamente conformi ai criteri minimi di salvaguardia.
L'analisi effettuata sulle attività di Natural Capital Italia, in relazione all'obbiettivo di ripristino e protezione della biodiversità, hanno riscontrato un non ancora completo allineamento ai criteri del vaglio tecnico, in particolare per quanto attiene ai requisiti di audit esterno e di certificazione della garanzia della permanenza dei benefici. L'analisi effettuata sull'attività di Natural Capital Italia non ha riscontrato la presenza di attività che determina danni significativi agli altri obiettivi ambientali. L'analisi effettuata sulle attività di Natural Capital Italia ha mostrato che tali attività sono pienamente conformi ai criteri minimi di salvaguardia.
| valori in milioni € Attività economiche (Fatturato) |
Contributo sostanziale |
DNSH | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Codice attività | Fatturato assoluto | Quota di fatturato | Mitigazione dei cambiamenti climatici | Adattament ai cambiamenti climatici | protezione biodiversità | Mitigazione dei cambiamenti climatici | Adattamento ai cambiamenti climatici | Acque e risorse marine | Economia circolare | Inquinamento | Biodiversità ed ecosistemi | Garanzie minime di salvaguardia | |
| € | % | % | % | % | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | ||
| A. Attività ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| A.1 Attività allineate alla tassonomia | |||||||||||||
| Fatturato attività allineate A.1 | 0,000% | 0,00% | 0,00% | 0,00% | 0,00% | ||||||||
| A.2 Attività ammissibili alla tassonomia ma non allineate | |||||||||||||
| Immobiliare Pictea | CCM 7.7; CCA 7,7 |
3,965 | 0,211% | 0,21% | 0,21% | S | S | S | S | S | S | S | |
| Natural Capital | BIO 1.1. | 0,382 | 0,020% | 0,02% | S | S | S | S | S | S | S | ||
| Fatturato totale attività A.2 | 4,347 | 0,231% | |||||||||||
| Totale (A.1+A.2) | 4,347 | 0,231% | |||||||||||
| B. Attività non ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| Fatturato delle attività non ammissibili alla Tassonomia (B) | 1876,185 | 99,8% | |||||||||||
| Totale (A+B) | 1880,532 | 100% |

| valori in milioni € Attività economiche (Capex) |
Contributo sostanziale |
DNSH | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Codice attività | Capex assoluto | Quota di Capex | cambiamenti climatici Mitigazione dei |
cambiamenti climatici Adattamento ai |
protezione biodiversità | cambiamenti climatici Mitigazione dei |
cambiamenti climatici Adattamento ai |
Acque e risorse marine | Economia circolare | Inquinamento | Biodiversità ed ecosistemi | Garanzie minime di salvaguardia |
|
| € | % | % | % | % | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | ||
| A. Attività ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| A.1 Attività allineate alla tassonomia | |||||||||||||
| Capex attività allineate A.1 | 0,000 | 0,00% | 0,00% | 0,00% | 0,00% | ||||||||
| A.2 Attività ammissibili alla tassonomia ma non allineate | |||||||||||||
| Immobiliare Pictea | CCM 7.7; CCA 7,7 |
2,359 | 6,980% | 6,98% | 6,98% | S | S | S | S | S | S | S | |
| Natural Capital | BIO 1.1. | 0,177 | 0,524% | 0,52% | S | S | S | S | S | S | S | ||
| Capex totale attività A.2 | 2,536 | 7,504% | |||||||||||
| Totale (A.1+A.2) | 2,536 | 7,504% | |||||||||||
| B. Attività non ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| Capex delle attività non ammissibili alla Tassonomia (B) | 31,261 | 92,5% | |||||||||||
| Totale (A+B) | 33,797 | 100% |
| valori in milioni € Attività economiche (Capex) |
Contributo sostanziale |
DNSH | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Codice attività | Opex assoluto | Quota di Opex | cambiamenti climatici Mitigazione dei |
cambiamenti climatici Adattamento ai |
protezione biodiversità | cambiamenti climatici Mitigazione dei |
cambiamenti climatici Adattamento ai |
Acque e risorse marine | Economia circolare | Inquinamento | Biodiversità ed ecosistemi | Garanzie minime di salvaguardia |
|
| € | % | % | % | % | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | S/N | ||
| A. Attività ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| A.1 Attività allineate alla tassonomia | |||||||||||||
| Opex attività allineate A.1 | 0,000 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% |
||||||||||||
| A.2 Attività ammissibili alla tassonomia ma non allineate | |||||||||||||
| Immobiliare Pictea | CCM 7.7; CCA 7,7 |
5,623 | 2,129% | 2,13% | 2,13% | S | S | S | S | S | S | S | |
| Natural Capital | BIO 1.1. | 0,341 | 0,129% | 0,13% | S | S | S | S | S | S | S | ||
| Opex totale attività A.2 | 5,964 | 2,258% | |||||||||||
| Totale (A.1+A.2) | 5,964 | 2,258% | |||||||||||
| B. Attività non ammissibili alla tassonomia | |||||||||||||
| Opex delle attività non ammissibili alla Tassonomia (B) | 258,192 | 97,7% | |||||||||||
| Totale (A+B) | 264,156 | 100% |



I contenuti oggetto di rendicontazione sono stati predisposti a partire dai risultati dell'analisi di materialità realizzata nel 2022, confermati per il 2023. Tale analisi ha permesso di individuare gli aspetti materiali, ovvero maggiormente rilevanti, tenendo conto delle tematiche richiamate dal D.lgs. 254/2016.
Il database materiali include 62 distinti materiali. L'unità di misura è riportata in peso (t) applicando opportuni coefficienti tecnici di conversione da volumi o unità ove necessario.
I dati sono aggregati in "materiali non rinnovabili" (composti da metalli primari e leghe, rottami metallici, prodotti semifiniti in metalli, materiali non metallici) e "materiali rinnovabili" (distinti in legno, carta e altro). I materiali non includono i combustibili usati come fonti energetiche (ma includono materiali combustibili usati nei processi, ma non a scopo energetico).
L'input di riciclo è costituito da rottami metallici, semilavorati di origine secondaria, materiali non metallici riciclati (legno e carta di riciclo, oli e grassi da riciclo).
I semilavorati presentano un contenuto variabile di secondario. L'allocazione dei semilavorati tra semilavorati primari ("produced with new metal") e semilavorati secondari ("produced with metal scraps") è basata sul contenuto noto di secondario o sulla provenienza del semilavorato, applicando in questo ultimo caso per i semilavorati dal gruppo KME un tasso di secondario corrispondente al tasso medio di input di riciclo sui metalli processati nello stabilimento di origine. In assenza di informazione sul produttore di origine si è cautelativamente assunto un tasso di riciclo pari a 0%. La percentuale di semilavorato secondario sul totale

semilavorati oscilla dallo 0% di Osnabruck e Mansfeld al 68% di Stolberg e al 77% del Centro servizi Italy. L'indicatore " % of recycled input materials used to manufacture the organization's primary products and services " è calcolato come "Total acquired recycled input materials used (metals and non metals) / Total acquired input materials used (Primary, recycled, semi-finished; metals and non metals)".
L'indicatore "% of metals recycled input materials used to manufacture the organization's primary products and services" è calcolato come "Recycled metals acquired (scraps and secondary semifished)/ Total acquired metals (primary, scraps, semifinished)".
L'indicatore "% of total recycled metals input materials (includes internal recycling) on processed metals used to manufacture the organization's primary products" include nel calcolo le quantità di materiale riciclate internamente e quindi processate. L'indicatore è calcolato come "Total recycled metals (acquired + internal) / total processed metals (acquired +internal)".
Le quantità di consumo energetico fornite dagli stabilimenti sono state convertite in GJ utilizzando i fattori fisici di conversione o i fattori di conversione riportati nella tabella sottostante e derivanti dalle fonti indicate.
Il totale del valore di consumo energetico è la somma in GJ di tutte le fonti energetiche – rinnovabili e non rinnovabili – impiegate per la produzione in sito (scope 1) o acquisite come energia elettrica (scope 2).
I consumi di benzina (gasoline) e diesel sono ripartiti tra instrumental use e mixed use. È di norma assunto che il 100% dell'instrumental use e il 70% del mixed use rientrino nei consumi aziendali sotto scope 1. I consumi di energia elettrica sono stati considerati:
• "from certified renewable energy sources" in presenza di un certificato d'origine;
| Energy Source | Unit of measurement |
Conversion unit |
2023 | Source |
|---|---|---|---|---|
| Electric Energy | kWh | GJ | 0,00360 | Constant |
| Natural gas | Smc | GJ | 0,03429 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.1 (1) |
| Biomass (as charcoal) | t | GJ | 29,52 | CE, Linee guida MRR v.3 (2) e tabella |
| Biomass (as wood) | t | GJ | 15,61378 | parametri standard nazionali (3) |
| Gasoline | l | kg | 0,75000 | Specifiche convenzionali carburanti e biocarburanti (All 1 Decreto MISE 13.02.2013) (4) |
| kg | GJ | 0,04313 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
|
| Diesel | l | kg | 0,84000 | Specifiche convenzionali carburanti e biocarburanti (All 1 Decreto MISE 13.02.2013) |
| kg | GJ | 0,04285 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
|
| Extra light oil | l | kg | 0,84000 | As Gas Oil heating. Data from NIR: Na tional Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
| kg | GJ | 0,04287 | As Gas Oil heating. Data from NIR: Na tional Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
|
| GPL (Propano) | kg | GJ | 0,045858 | tabella parametri standard nazionali |
(1) https://emissioni.sina.isprambiente.it/wp-content/uploads/2023/04/NIR2023.pdf
(2) https://www.mase.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/emission_trading/linea_guida_mrr_n3_it_20121228.pdf
(3) https://www.ets.minambiente.it/ Tabella parametri standard nazionali Coefficienti utilizzati per l'inventario delle emissioni di CO2 nell'inventario nazionale UNFCCC (media dei valori degli anni 2020-2022).
(4) https://dgsaie.mise.gov.it/pub/biocarburanti/DM_13_2_2013.pdf

Le emissioni dirette sono state calcolate sulla base di fattori di emissione specifici per ciascun combustibile utilizzato. I fattori di emissione riportati nella tabella sottostante sono derivati dal National Inventory Report 2023, tab a61 e tab A62. Le emissioni biogeniche sono riportate separatamente e sono basate sui fattori di emissione specifici della biomassa (carbone di legna e legno).
| Energy Source nergy |
Unit of measurement |
2023 | Source |
|---|---|---|---|
| Natural Gas | tCO2/Smc | 0,002006 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.1 |
| Extra light oil | tCO2/l | 0,00266 | As Gas Oil heating. Data from NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
| Gasoline | tCO2/l | 0,002364 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
| Diesel | tCO2/l | 0,002646 | NIR: National Inventory Report 2023. Tab A6.2 |
| GPL (Propano) | tCO2/t | 3,026 | tabella parametri standard nazionali |
| Biogenic Energy Source |
Unit of measurement |
2023 | Source |
| Biomass (as Charcoal) | tCO2/t | 3,3 | ETS Report KME Mansfeld e CE, Linee guida MRR v.3 |
| Biomass (as wood) | tCO2/t | 1,75 | CE, Linee guida MRR v.3 |


Le emissioni indirette, da consumi di energia elettrica, sono riportati come location-based e market based. Le emissioni location-based sono calcolate sulla base dei fattori di emissione per la produzione di energia elettrica di ciascun paese europeo per l'anno 2022 come resi disponibili da European Environment Agency (EEA, Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe, 24.10.2023). Per UK i fattori di emissione sono basati su Defra (2023), GHG gas reporting: conversion factors. Per Hong Kong sono utilizzati i fattori di emissione da produzione nazionale forniti da Ember (https://ember-climate.org/data/data-tools/ data-explorer/). Le emissioni market-based sono calcolate sulla base delle emissioni specifiche rese dal fornitore (per la quantità di energia elettrica "from supplier (fossil or mixed fuels) with declared emissions data by supplier") o, in assenza, dei fattori emissione per il residual mix elettrico (cioè della produzione elettrica dedotta da produzione con certificato d'origine) come riportati da AIB - European Residual Mixes 2023 (ver. maggio 2023), con dati relativi al 2022.
| Energy Source | Unit of measurement |
2023 | 2022 | Source |
|---|---|---|---|---|
| Location Based - Italy | tCO2/kWh | 0,00025 | 0,00024 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) (1) |
| Market Based - Italy | tCO2/kWh | 0,00046 | 0,00046 | AIB, European Residual Mixes 2023 (may 2023) (2) |
| Location Based - Ger many |
tCO2/kWh | 0,00037 | 0,00035 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) |
| Market Based - Germany | tCO2/kWh | 0,00068 | 0,00062 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based - France | tCO2/kWh | 0,00007 | 0,00006 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) |
| Market Based - France | tCO2/kWh | 0,00012 | 0,00005 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based - Spain | tCO2/kWh | 0,00021 | 0,00017 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) |
| Market Based - Spain | tCO2/kWh | 0,00028 | 0,00030 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based - UK | tCO2/kWh | 0,00021 | 0,00019 | Defra (2023), GHG gas reporting: con version factors (3) |
| Market Based - UK | tCO2/kWh | 0,00037 | 0,00035 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based - Slovakia | tCO2/kWh | 0,00012 | 0,00012 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) |
| Market Based - Slovakia | tCO2/kWh | 0,00019 | 0,00018 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based - Holland | tCO2/kWh | 0,00032 | 0,00034 | EEA (2023), Greenhouse gas emission intensity of electricity generation in Europe (ver 24.10.2023) |
| Market Based - Holland | tCO2/kWh | 0,00044 | 0,00045 | AIB - European Residual Mixes 2023 (Ver. may 2023) |
| Location Based – Hong Kong |
tCO2/kWh | 0,00073 | 0,00072 | fonte Ember (valore al 2021) (4) |
| Market Based - Hong Kong |
tCO2/kWh | 0,00073 | 0,00072 | fonte Ember (valore al 2021) |
(1) https://www.eea.europa.eu/en/analysis/indicators/greenhouse-gas-emission-intensity-of-1
(2) https://www.aib-net.org/facts/european-residual-mix
(3) https://www.gov.uk/government/publications/greenhouse-gas-reporting-conversion-factors-2023
(4) https://ember-climate.org/data/data-tools/data-explorer/

La produzione di rifiuti è riportata per i 20 gruppi dell'EWC (European Waste Catalogue), distinguendo tra pericoloso e non-pericoloso. Sono riportati rifiuti per 14 dei 20 gruppi.
I rifiuti oggetto di operazioni di recupero (escluso recupero energetico incenerimento) sono riportati per i 20 gruppi dell'EWC e distinguendo tra pericolosi e non-pericolosi.
La gestione di tali rifiuti, distinta tra pericolosi e non pericolosi, è riportata allocata tra "preparazione per il riuso" (non presente), "riciclaggio, incluso compostaggio e digestione anaerobica", "altre operazioni di recupero o non classificate". La voce "altre operazioni" include R12 (scambio) e R13 (messa in riserva), ma anche altre operazioni di recupero non definite.
I rifiuti oggetto di operazioni di smaltimento sono riportati per i 20 gruppi dell'EWC. La gestione di tali rifiuti, distinta tra pericolosi e non pericolosi, è riportata allocata tra "incenerimento con recupero e di energia", "incenerimento senza recupero di energia" (non riportata), "discarica", "altre operazioni di smaltimento". La voce "altre operazioni" include trattamenti chimico-fisici, trattamenti biologici, ricondizionamento, deposito preliminare.
Oltre ai controlli interni, la rendicontazione di sostenibilità ha ottenuto una asseverazione esterna da parte della società Deloitte & Touche S.p.A.
Dichiarazione d'uso Il Gruppo KME ha presentato una rendicontazione in conformità agli Standard GRI per il periodo 01.01.2023 – 31.12.2023
Standard di settore N/A GRI pertinenti
Utilizzato GRI 1 GRI 1: Principi Fondamentali – versione 2021

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| INFORMATIVE GENERALI | ||||||
| GRI 2: Informative Generali versione 2021 |
2-1 Dettagli organizzativi | 24; 40 | ||||
| 2-2 Entità incluse nella rendicontazione di sostenibilità dell'organizzazione |
7-8 | |||||
| 2-3 Periodo di rendicontazione, frequenza e punto di contatto |
102 | |||||
| 2-4 Revisione delle informazioni | 46 | |||||
| 2-5 Assurance esterna | ||||||
| 2-6 Attività, catena del valore e altri rapporti di business |
24 | |||||
| 2-7 Dipendenti | 73-74 | |||||
| 2-8 Lavoratori non dipendenti | 76 | |||||
| 2-9 Struttura e composizione della governance |
27-31 | |||||
| 2-10 Nomina e selezione del massimo organo di governo |
30 | |||||
| 2-11 Presidente del massimo organo di Governo |
29 | |||||
| 2-12 Ruolo del massimo organo di governo nel controllo della gestione degli impatti |
30-31 | |||||
| 2-13 Delega di responsabilità per la gestio ne degli impatti |
30-31 | |||||
| 2-14 Ruolo del massimo organo di governo nella rendicontazione di sostenibilità |
7 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
|||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| INFORMATIVE GENERALI | ||||||
| GRI 2: Informative Generali versione 2021 |
2-15 Conflitti d'interesse | 34 | ||||
| 2-16 Comunicazione delle criticità | 28 | |||||
| 2-17 Conoscenze collettive del massimo organo di governo |
28 | |||||
| 2-18 Valutazione della performance del massimo organo di governo |
31 | |||||
| 2-19 Norme riguardanti le remunerazioni | 28 | |||||
| 2-20 Procedura di determinazione della retribuzione |
28 | |||||
| 2-21 Rapporto di retribuzione totale annuale |
72 | |||||
| 2-22 Dichiarazione sulla strategia di sviluppo sostenibile |
5 | |||||
| 2-23 Impegno in termini di policy | 33-36 | |||||
| 2-24 Integrazione degli impegni in termini di policy |
33-36 | |||||
| 2-25 Processi volti a rimediare impatti negativi |
32 | |||||
| 2-26 Meccanismi per richiedere chiarimen ti e sollevare preoccupazioni |
32 | |||||
| 2-27 Conformità a leggi e regolamenti | Nel corso del 2023 non vi sono stati casi di non conformità a leggi e regolamenti. |
|||||
| 2-28 Appartenenza ad associazioni | 13 | |||||
| GRI 2: Informative Generali versione 2021 |
2-29 Approccio al coinvolgimento degli stakeholder |
13 | ||||
| 2-30 Contratti Collettivi | 72 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | OMISSIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| TEMI MATERIALI | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-1 Processo di determinazione dei temi materiali |
13-14 | ||||
| 3-2 Elenco di temi materiali | 14 | |||||
| GRI 201: Performance economica – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 94 | ||||
| GRI 201: Performance economica 2016 |
GRI 201-1: Valore economico diretto generato e distribuito |
94 | ||||
| GRI 205: Anticorruzione – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 34-35 | ||||
| GRI 205: Anticorruzione 2016 |
205-3 Episodi di corruzione riscontrati e attività correttive implementate |
Nel corso del 2023 non vi sono stati episodi di corruzione |
||||
| GRI 206: Comportamento anticompetitivo | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali – versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 31-32 | ||||
| GRI 206: Comportamento anticom petitivo |
206-1: Azioni legali relative a comporta mento anticompetitivo, antitrust e prassi monopolistiche |
32 | ||||
| GRI 207: Tasse – 2019 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 94-95 | ||||
| GRI 207: Tasse 2019 |
207-1 Approccio alla fiscalità | 94-95 | ||||
| 207-2 Governance fiscale, controllo e gestione del rischio |
94-95 | |||||
| 207-4 Rendicontazione Paese per Paese | 95 | |||||
| GRI 301: Materiali – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44 | ||||
| GRI 301: Materiali 2016 |
301-1 Materiali utilizzati per peso o volume | 47-49; 102 | ||||
| 301-2 Materiali utilizzati che provengono da riciclo |
48; 102-103 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | OMISSIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| TEMI MATERIALI | ||||||
| GRI 302: Energia – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44-45 | ||||
| GRI 302: Energia 2016 |
302-1 Consumo dell'energia all'interno dell'organizzazione |
46; 103 | ||||
| 302-3 Intensità energetica | 46; 103 | |||||
| GRI 303: Acqua e scarichi idrici – 2018 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44 | ||||
| GRI 303: Acqua e scarichi idrici 2018 |
303-1 Interazione con l'acqua come risorsa condivisa |
60-61 | ||||
| 303-5 Consumo di acqua | 60-61 | |||||
| GRI 304: Biodiversità – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44 | ||||
| GRI 304: Biodiversità 2016 |
304-2 Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità |
62-64 | ||||
| GRI 305: Emissioni – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44; 56 | ||||
| GRI 305: Emissioni 2016 |
305-1 Emissioni dirette di gas ad effetto serra (Scope 1) |
53; 104 | ||||
| 305-2 Emissioni di gas ad effetto serra per la produzione di energia (Scope 2) |
53; 105 | |||||
| 305-4 Intensità delle emissioni di GHG | 53; 104-105 | |||||
| 305-6 Emissioni di sostanze dannose per ozono (ODS, "ozone-depleting substances") |
60 | |||||
| 305-7 Ossidi di azoto (NOX), ossidi di zolfo (SOX) e altre emissioni significative |
60 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | OMISSIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| TEMI MATERIALI | ||||||
| GRI 306: Rifiuti – 2020 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 44 | ||||
| GRI 306: Rifiuti 2020 |
306-1 Produzione di rifiuti e impatti significativi connessi ai rifiuti |
49; | ||||
| 306-2 Gestione degli impatti significativi correlati ai rifiuti |
49 | |||||
| 306-3 Rifiuti generati | 49-51 | |||||
| GRI 308: Valutazione ambientale dei fornitori – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 37; 82 | ||||
| GRI 308: Valutazione ambientale dei fornitori 2016 |
308-1 Nuovi fornitori che sono stati valutati utilizzando criteri ambientali |
38 | ||||
| GRI 401: Occupazione – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 72 | ||||
| GRI 401: Occupazione 2016 |
401-1 Tasso di assunzione e turnover del personale |
75 | ||||
| 401-2 Benefit forniti ai dipendenti a tempo pieno che non sono forniti ai dipendenti temporanei o part-time |
81 | |||||
| GRI 403: Salute e Sicurezza sul lavoro – 2018 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3 – 3 Gestione dei temi materiali | 72; 78 | ||||
| GRI 403: Salute e Sicurezza sul lavoro 2018 |
403-1 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro |
78 | ||||
| 403-2 Identificazione dei pericoli, valutazio ne dei rischi e indagini sugli incidenti |
78 | |||||
| 403-3 Servizi di medicina del lavoro | 78 | |||||
| 403-4 Partecipazione e consultazione dei lavoratori e comunicazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro |
78 | |||||
| 403-5 Formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro |
78 | |||||
| 403-6 Promozione della salute dei lavoratori | 78 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | OMISSIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| TEMI MATERIALI | ||||||
| GRI 403: Salute e Sicurezza sul lavoro 2018 |
403-7 Prevenzione e mitigazione degli impatti in materia di salute e sicurezza sul lavoro all'interno delle relazioni commerciali |
78 | ||||
| 403-9 Infortuni sul lavoro | 78-79 | |||||
| 403-10 Malattie professionali | 79 | |||||
| GRI 404: Formazione e istruzione – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 80 | ||||
| GRI 404: Formazione e istruzione 2016 |
404-1 Ore di formazione medie annue per dipendente |
80 | ||||
| 404-2 Programmi di aggiornamento delle competenze dei dipendenti e programmi di assistenza alla transizione |
80-81 | |||||
| GRI 405: Diversità e pari opportunità – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 72 | ||||
| GRI 405: Diversità e pari opportunità 2016 |
405-1 Diversità dei dipendenti e degli organi di governo |
74-77 | ||||
| GRI 406: Non discriminazione – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 35-36 | ||||
| GRI 406: Non-discriminazione 2016 |
406-1 Episodi di discriminazione e azioni correttive implementate |
77 | ||||
| GRI 413: Comunità locali – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 36 | ||||
| GRI 413: Comunità locali 2016 |
413-2 Attività con impatti negativi, potenziali e attuali significativi sulle comunità locali |
85-90 | ||||
| GRI 414: Valutazione sociale dei fornitori – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 37: 82 | ||||
| GRI 414: Valutazione sociale dei fornitori 2016 |
414-1 Nuovi fornitori valutati sulla base di criteri sociali |
38 |

| GRI STANDARD |
INFORMATIVA | UBICAZIONE | OMISSIONE | N. DI RIF. STANDARD DI SETTORE GRI |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| REQUISITI OMESSI | RAGIONE | SPIEGAZIONE | ||||
| TEMI MATERIALI | ||||||
| GRI 416: Salute e sicurezza dei clienti – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 24; 41; 44 | ||||
| GRI 416: Salute e sicurezza dei clienti 2016 |
416-1 Valutazione degli impatti sulla salute e sulla sicurezza per categorie di prodotto e servizi |
41; 44-45 | ||||
| 416-2 Episodi di non conformità riguardanti impatti sulla salute e sulla sicurezza di prodotti e servizi |
Nel corso del 2023 non vi sono stati episodi di non con formità riguardanti impatti sulla salute e sulla sicurezza di prodotti e servizi |
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| GRI 417: Marketing ed etichettatura – 2016 | ||||||
| GRI 3: Temi Materiali versione 2021 |
3-3 Gestione dei temi materiali | 41 | ||||
| GRI 417: Marketing ed etichettatura 2016 |
417-2 Episodi di non conformità in materia di informazione ed etichettatura di prodotti e servizi |
Nel corso del 2023 non vi sono stati episodi di non conformità in materia di informazione ed etichettatura di prodotti e servizi |
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| 417-3 Casi di non conformità riguardanti comunicazioni di marketing |
Nel corso del 2023 non vi sono stati casi di non conformità riguardanti comu nicazioni di marketing |



"Se l'acciaio fornisce lo scheletro del nostro mondo e il cemento la sua carne, il rame è il sistema nervoso della civiltà. Di rame sono i circuiti e i cavi che non vediamo ma senza i quali il mondo non potrebbe funzionare"
Ed Conway, "La materia del mondo"


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Ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del Decreto Legislativo 30 dicembre 2016, n. 254 (di seguito "Decreto") e dell'articolo 5, comma 1, lett. g), del Regolamento CONSOB n. 20267/2018, siamo stati incaricati di effettuare l'esame limitato ("limited assurance engagement") della dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di KME Group S.p.A. e sue controllate (di seguito "Gruppo KME" o "Gruppo") relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 predisposta ex art. 4 del Decreto e approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 aprile 2024 (di seguito "DNF").
L'esame limitato da noi svolto non si estende alle informazioni contenute nel paragrafo "KPI tassonomia" della DNF, richieste dall'art. 8 del Regolamento europeo 2020/852.
Gli Amministratori sono responsabili per la redazione della DNF in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4 del Decreto e ai "Global Reporting Initiative Sustainability Reporting Standards", definiti dal GRI - Global Reporting Initiative (di seguito "GRI Standards"), da essi individuati come standard di rendicontazione.
Gli Amministratori sono altresì responsabili, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno da essi ritenuta necessaria al fine di consentire la redazione di una DNF che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.
Gli Amministratori sono responsabili, inoltre, per l'individuazione del contenuto della DNF, nell'ambito dei temi menzionati nell'articolo 3, comma 1, del Decreto, tenuto conto delle attività e delle caratteristiche del Gruppo e nella misura necessaria ad assicurare la comprensione dell'attività del Gruppo, del suo andamento, dei suoi risultati e dell'impatto dallo stesso prodotti.
Gli Amministratori sono infine responsabili per la definizione del modello aziendale di gestione e organizzazione dell'attività del Gruppo, nonché, con riferimento ai temi individuati e riportati nella DNF, per le politiche praticate dal Gruppo e per l'individuazione e la gestione dei rischi generati o subiti dallo stesso.
Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sull'osservanza delle disposizioni stabilite nel Decreto.
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Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.
Siamo indipendenti in conformità ai principi in materia di etica e di indipendenza dell'International Code of Ethics for Professional Accountants (including International Independence Standards) (IESBA Code) emesso dall'International Ethics Standards Board for Accountants, basato su principi fondamentali di integrità, obiettività, competenza e diligenza professionale, riservatezza e comportamento professionale.
Nell'esercizio di riferimento del presente incarico la nostra società di revisione ha applicato l'International Standard on Quality Control 1 (ISQC Italia 1) e, di conseguenza, ha mantenuto un sistema di controllo qualità che include direttive e procedure documentate sulla conformità ai principi etici, ai principi professionali e alle disposizioni di legge e dei regolamenti applicabili.
È nostra la responsabilità di esprimere, sulla base delle procedure svolte, una conclusione circa la conformità della DNF rispetto a quanto richiesto dal Decreto e dai GRI Standards. Il nostro lavoro è stato svolto secondo quanto previsto dal principio "International Standard on Assurance Engagements ISAE 3000 (Revised) - Assurance Engagements Other than Audits or Reviews of Historical Financial Information" (di seguito "ISAE 3000 Revised"), emanato dall'International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB) per gli incarichi limited assurance. Tale principio richiede la pianificazione e lo svolgimento di procedure al fine di acquisire un livello di sicurezza limitato che la DNF non contenga errori significativi. Pertanto, il nostro esame ha comportato un'estensione di lavoro inferiore a quella necessaria per lo svolgimento di un esame completo secondo l'ISAE 3000 Revised ("reasonable assurance engagement") e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti e le circostanze significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di tale esame.
Le procedure svolte sulla DNF si sono basate sul nostro giudizio professionale e hanno compreso colloqui, prevalentemente con il personale della Società responsabile per la predisposizione delle informazioni presentate nella DNF, nonché analisi di documenti, ricalcoli ed altre procedure volte all'acquisizione di evidenze ritenute utili.
In particolare, abbiamo svolto le seguenti procedure:
Relativamente a tali aspetti sono stati effettuati, inoltre, i riscontri con le informazioni contenute nella DNF ed effettuate le verifiche descritte nel successivo punto 5., lett. a);
In particolare, abbiamo svolto interviste e discussioni con il personale della Direzione di KME Group S.p.A. e con il personale di KME Germany GmbH, KME Italy S.p.A. e KME Mansfeld GmbH e abbiamo svolto limitate verifiche documentali, al fine di raccogliere informazioni circa i processi e le procedure che supportano la raccolta, l'aggregazione, l'elaborazione e la trasmissione dei dati e delle informazioni di carattere non finanziario alla funzione responsabile della predisposizione della DNF.
Inoltre, per le informazioni significative, tenuto conto delle attività e delle caratteristiche del Gruppo:
Sulla base del lavoro svolto, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che la DNF di KME Group S.p.A. relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4 del Decreto e dai GRI Standards.


Le nostre conclusioni sulla DNF di KME Group S.p.A. non si estendono alle informazioni contenute nel paragrafo "KPI tassonomia" della stessa, richieste dall'art. 8 del Regolamento europeo 2020/852.
DELOITTE & TOUCHE S.p.A.
Luca Franchino Socio
Milano, 30 aprile 2024


Sede legale: Foro Buonaparte 44, 20121 Milano
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