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Intesa Sanpaolo

Quarterly Report May 13, 2024

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Quarterly Report

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Resoconto intermedio al 31 marzo 2024

Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

Resoconto intermedio al 31 marzo 2024

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Sommario

Il Gruppo Intesa Sanpaolo 7
Cariche sociali 11
Introduzione 13
Il primo trimestre del 2024 in sintesi
Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance
Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance
Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori
Il primo trimestre del 2024
16
18
19
22
Prospetti contabili consolidati 31
Relazione sull'andamento della gestione
I risultati economici
Gli aggregati patrimoniali
I risultati per settori di attività
Il presidio dei rischi
41
57
73
89
Politiche contabili
Criteri di redazione del resoconto
113
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 117
Allegati 119
Contatti 137
Calendario finanziario 141

IL GRUPPO INTESA SANPAOLO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia

Banche

INTES4 mn SANPAOLO

Gisybank

P

Filiali
1.062
NORD EST
Filiali
698
CENTRO
Filiali
11 211
714
SUD
Filiali
ISOLE
Fili
Filiali
213

623

Dati al 31 marzo 2024

Società Prodotto1

Asset Management

FIDUCIARIA

Servizi Fiduciari

on PRESITTAUA

Credito al Consumo 2

Le attività di Factoring e Leasing sono svolte direttamente dalla Capogruppo Infesa Sanpaolo S.p.A.

2 Le attività di Credito al consumo sono svolte anche direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza internazionale

Banche, Filiali e Uffici di Rappresentanza

INTESA mn SANPAOLO

im ALEXBANK #sissens الامركة m BANCA INTESTA non BANCAUINTERA
Beograd
m CIB BANK
m EXIMBANK m INTESA SANPAOLO BANK
Albania
INTEST SINCHOLO
NY BANK DUXEMBOURG
POT INTEST SINCIPOLO BANK
Romania
m INTESA SANPAOLO BANK
Slovenia
m INTEST SA PAOI O BANKA
Bosna i Hercegovina
INTESA SANDACILO
OM BANK IRELAND
INTEST SMERCICO
MY BRASIL SA
INTEST SHABIOTO
WEALTH MANJAGEMENT
Lucosmbourg
on PRAVEX BANK m PRIVREDNA BANKA ZAGREB
UNIT INTEST SHORCHOLO mn VUB BANKA
AMERICA ASIA EUROPA
Filiali
Uffici di Rappresentanza
Filiali Uffici di Rappresentanza Uffici di Rappresentanza
Filiali
New York
Washington D.C.
Abu Dhabi Beirut Bruxelles
Amsterdam
Doha Ho Chi Minh City Francoforte
Controllate
Paese
Filiali Dubai Jakarta stanbul
Brasile
Intesa Sanpaolo Brasil
Hong Kong Mumbai Londra
Shanghai Pechino Madrid
AUSTRALIA/OCEANIA Singapore Seoul Parigi
Filiali Tokyo Varsavia
Sydney

Uffici di Rappresentanza Paese Controllate Filiali
II Cairo Eqitto Bank of Alexandria 173
Paese Controllate Filiali
Albania Intesa Sanpaolo Bank Albania 35
Belgio Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina 43
Croazia Privredna Banka Zagreb 141
Federazione Russa Banca Intesa 27
Irlanda Intesa Sanpaolo Bank Ireland 1
Intesa Sanpaolo Wealth Management 1
Lussemburgo Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg 1
Moldavia Eximbank 17
Repubblica Ceca VUB Banka 1
Romania Intesa Sanpaolo Bank Romania 34
Serbia Banca Intesa Beograd 142
Slovacchia VUB Banka 156
Slovenia Intesa Sanpaolo Bank 40
Svizzera Reyl Intesa Sanpaolo 3
Ucraina Pravex Bank 40
I Incheria CIR Rank 60

Dati al 31 marzo 2024 * European Regulatory & Public Affairs

Società Prodotto

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Gian Maria GROS-PIETRO
Vice Presidente Paolo Andrea COLOMBO
Consigliere delegato e Chief Executive Officer Carlo MESSINA (a)
Consiglieri Franco CERUTI
Roberto FRANCHINI ()
Anna GATTI
Liana LOGIURATO
Maria MAZZARELLA
Fabrizio MOSCA (
)
Milena Teresa MOTTA ()
Luciano NEBBIA
Bruno Maria PARIGI
Bruno PICCA
Alberto Maria PISANI (
)
Livia POMODORO
Maria Alessandra STEFANELLI
Paola TAGLIAVINI
Daniele ZAMBONI
Maria Cristina ZOPPO (
)
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Elisabetta STEGHER
Società di Revisione EY S.p.A.

(a) Direttore Generale

(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

Introduzione

Come noto, il D.Lgs. 25 del 15 febbraio 2016, che ha recepito la Direttiva Transparency (2013/50/UE), ha eliminato l'obbligo di pubblicazione dei resoconti intermedi sulla gestione ed ha attribuito alla Consob la facoltà di prevedere eventuali obblighi informativi aggiuntivi rispetto al bilancio annuale e semestrale. La Consob, sulla base della delega regolamentare contenuta in tale decreto, con Delibera n. 19770 del 26 ottobre 2016 ha apportato modifiche al Regolamento Emittenti, applicate a decorrere dal 2 gennaio 2017. L'articolo 82-ter ha riconosciuto alle società quotate la facoltà di scegliere se pubblicare o meno informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, indicando criteri e principi applicativi cui attenersi.

Intesa Sanpaolo, nel comunicare al mercato il calendario finanziario 2024, ha confermato, ai sensi dell'articolo 65-bis e del citato articolo 82-ter del Regolamento Emittenti, la scelta di pubblicare su base volontaria informazioni finanziarie periodiche aggiuntive rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono – per quanto riguarda i relativi elementi informativi – la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Come più specificamente indicato nel capitolo "Criteri di redazione del resoconto", il Resoconto intermedio al 31 marzo 2024 è redatto in forma consolidata con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e dalle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS – IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Il Resoconto è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto – redatti ai sensi della Circolare 262/2005 della Banca d'Italia 8° aggiornamento del 17 novembre 2022 – dalle Politiche contabili nonché da una Relazione sull'andamento della gestione, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo in esame e sui principali rischi ed incertezze. Il documento contiene informazioni finanziarie estratte dai prospetti contabili o riconducibili agli stessi ed altre informazioni – quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e taluni Indicatori Alternativi di Performance – non direttamente riconducibili ai prospetti contabili. Si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio consolidato 2023 per una definizione degli stessi e delle relative modalità di calcolo confermando che, con specifico riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.

A supporto dei commenti sui risultati del periodo vengono presentati e illustrati schemi di conto economico e di stato patrimoniale consolidati riclassificati.

Negli schemi riclassificati, i dati sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti più immediati. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile omogenei con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni e delle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi contabili stabiliti dalla Circolare 262 della Banca d'Italia vengono forniti con distinti prospetti di raccordo pubblicati tra gli allegati del presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Si segnala che nel presente Resoconto non si sono rese necessarie riesposizioni: i dati presentati per il raffronto non hanno pertanto subito modifiche rispetto a quelli tempo per tempo pubblicati nel corso del 2023.

I prospetti contabili consolidati1 sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A. ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

1 Stato patrimoniale consolidato, Conto economico consolidato, Prospetto della redditività consolidata complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e relative Politiche contabili.

15

Il primo trimestre del 2024 in sintesi

Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati economici consolidati (milioni di euro) variazioni
assolute %
Interessi netti 3.932
3.254
678 20,8
Commissioni nette 2.272
2.137
135 6,3
Risultato dell'attività assicurativa 455
397
58 14,6
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 79
262
-183 -69,8
Proventi operativi netti 6.732
6.057
675 11,1
Costi operativi -2.570
-2.536
34 1,3
Risultato della gestione operativa 4.162
3.521
641 18,2
Rettifiche di valore nette su crediti -236
-189
47 24,9
Risultato netto 2.301
1.956
345 17,6
31.03.2024
31.03.2023

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2023.

31.03.2024 31.03.2023

Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) variazioni
assolute
%
Attività finanziarie 181.762
169.707
12.055 7,1
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 174.198
173.858
340 0.2
Finanziamenti verso clientela 423.254
429.540
-6.286 -1,5
Totale attività 931.596
963.570
-31.974 -3,3
Raccolta diretta bancaria 575.926
576.136
-210
Raccolta diretta assicurativa 173.776
172.746
1.030 0,6
Raccolta indiretta: 750.003
722.194
27.809 3,9
di cui: Risparmio gestito 453.319
444.031
9.288 2.1
Patrimonio netto 65.804
63.963
1.841 2,9
Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%)
(Loan to deposit ratio)
73,5%
74,6%

31.03.2024 31.12.2023

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2023.

Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori(°)

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2023.

Cost / Income 38,2
41,9
Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (a) 17,4
14.9
Risultato netto / Totale Attività (ROA) (6) 1,0
0,8

31.03.2024 31.03.2023

Utile per azione (euro)
Utile base per azione (basic EPS) (c) 0,13
0,10
Utile diluito per azione (diluted EPS) (d) 0,13
0,10
Indicatori di rischiosità consolidati (%)
Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela 0.2
0.2
Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela 1,2
1,2
Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde
con clientela
73,0
72.4
Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati lordi / Crediti
deteriorati lordi con clientela
50,7
49.8
Struttura operativa 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute
Numero dei dipendenti (e) 93.910 94.368 -458
Italia 71.422 71.946 -524
Estero 22.488 22.422 66
Numero dei consulenti finanziari 5.814 5.761 53
Numero degli sportelli bancari (f) 4.244 4.259 -15
Italia 3.310 3.323 -13
Estero 934 936 -2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(e) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.

(f) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.

31.03.2024

31.03.2023 (Dati economici) 31.12.2023 (Dati patrimoniali)

Il primo trimestre del 2024

L'andamento dell'economia

Nei primi mesi del 2024, dalle indagini congiunturali sono emersi segnali di accelerazione dell'attività economica globale e del commercio internazionale, in un contesto di raffreddamento delle tensioni inflazionistiche. Le aspettative di allentamento delle politiche monetarie si sono fatte meno aggressive, in particolare negli Stati Uniti. Di fronte a una crescita economica superiore alle attese e a una significativa vischiosità dell'inflazione, la Federal Reserve ha lasciato i tassi ufficiali invariati al 5,25-5,50%, pur continuando a segnalare che si aspetta di poterli ridurre nel corso dell'anno. Il conflitto in Medio Oriente ha avuto ripercussioni limitate sull'economia globale, continuando nondimeno a rappresentare un importante fattore di incertezza. Il prezzo del petrolio è salito quasi costantemente nel corso del trimestre, annullando il calo di fine 2023.

Nell'area dell'euro, l'attività economica è rimasta pressoché stagnante. Tuttavia, si è registrato un miglioramento delle aspettative nelle indagini congiunturali, nonché segnali di stabilizzazione dell'attività manifatturiera; inoltre, la stima flash ha mostrato una crescita del PIL nel primo trimestre (+0,3% rispetto al quarto trimestre 2023). Le attese sull'andamento futuro della produzione restano molto negative nel settore delle costruzioni, più sensibile alle condizioni finanziarie. Il tasso di disoccupazione resta stabile sui minimi (6,5% in febbraio), riflesso di un mercato del lavoro dove la scarsità di manodopera contrasta gli effetti della mancata crescita del PIL. L'inflazione è ulteriormente calata al 2,4% in marzo; anche la misura senza alimentari freschi ed energia è scesa marcatamente, al 3,1%.

In Italia, la produzione industriale si è ulteriormente contratta nel primo bimestre del 2024, ma dalle indagini congiunturali di marzo sono emersi segnali di ripresa. La stima flash di crescita del PIL è stata superiore alle attese (+0,3% nel primo trimestre 2024 rispetto al trimestre precedente). L'attività edile è ancora gonfiata dagli incentivi agli interventi di riqualificazione degli immobili, che si sono riflessi in un clima di fiducia del settore superiore alla media storica. Nei servizi, le indagini congiunturali hanno registrato un miglioramento nel periodo gennaio-marzo, confermato (limitatamente al mese di gennaio) anche dai dati di fatturato. Il tasso di disoccupazione, pur risalito al 7,5% in febbraio, è associato a tassi di occupazione elevati e a una crescita degli occupati ancora sostenuta. L'inflazione (1,2% in marzo) è stata bassa e inferiore alla media dell'area euro.

La Banca Centrale Europea ha sinora lasciato invariata la politica monetaria: il tasso sui depositi è stato confermato al 4,0%. La riduzione dell'eccesso di riserve è proseguita anche nel primo trimestre: il portafoglio di titoli APP (Asset Purchase Programme) è stato ulteriormente ridotto mediante il mancato reinvestimento delle scadenze, mentre il rimborso delle TLTRO III non è stato compensato dall'aumento della domanda di liquidità alle aste ordinarie. Il 13 marzo 2024, nell'ambito della revisione del quadro operativo della politica monetaria, la Banca Centrale Europea ha annunciato che dal 18 settembre 2024 il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento sarà fissato 15 punti base sopra il tasso sui depositi, invece degli attuali 50 punti base.

Nel corso del primo trimestre 2024, si è osservato un netto ridimensionamento delle attese di taglio dei tassi ufficiali, che si è riflesso in un aumento dei rendimenti a medio e lungo termine dei titoli di stato rispetto ai minimi di fine 2023. Tale movimento è stato marcato per il debito americano, ma si è manifestato anche sui mercati europei: il rendimento del Bund decennale ha visto un incremento di 37 punti base fra il 29 dicembre e il 28 marzo. Sul debito italiano, la pressione al rialzo è stata compensata da una riduzione dei premi per il rischio: lo spread BTP-Bund decennale è calato di 28 punti base nello stesso periodo, a 137. L'aumento dei differenziali di tasso fra Stati Uniti ed Eurozona si è accompagnato a un rafforzamento del dollaro sui mercati valutari.

Sul mercato bancario italiano, i prestiti hanno continuato a ridursi, per effetto del calo della domanda di credito e delle condizioni finanziarie restrittive, con conseguente ricorso all'autofinanziamento e rinvio degli investimenti da parte delle imprese. Per i prestiti alle società non finanziarie, il calo è stato più contenuto rispetto ai minimi del secondo semestre 2023. Lo stock di mutui alle famiglie si è ridotto marginalmente anno su anno. La flessione delle nuove erogazioni di finanziamenti per l'acquisto di abitazioni è proseguita a un ritmo meno intenso rispetto al 2023. Da gennaio, i segni di inversione di tendenza dei tassi sui nuovi prestiti si sono fatti più diffusi. Le maggiori riduzioni dei tassi hanno interessato i mutui a tasso fisso per le famiglie e i prestiti superiori a 1 milione erogati alle imprese.

Il ciclo negativo dei depositi bancari ha mostrato un miglioramento, con la progressiva attenuazione del calo dal -3% di fine 2023 a una variazione annua prossima allo zero a marzo. In particolare, da gennaio i depositi delle imprese sono risultati di nuovo in crescita, a un ritmo del 4,9% anno su anno nel trimestre. È proseguito lo spostamento dei risparmi dai conti correnti ai depositi a tempo, i primi ancora complessivamente in riduzione, i secondi in crescita a un ritmo a due cifre, favoriti da una remunerazione più elevata. Nel trimestre, anche i tassi sui nuovi depositi a tempo hanno iniziato a ridursi, mentre i tassi sui conti correnti sono rimasti vischiosi, su una media dello 0,55%.

Per effetto della riallocazione in atto nei portafogli dei risparmiatori italiani verso i titoli di stato domestici, i titoli di debito in custodia presso le banche si sono confermati in forte crescita. Diversamente, l'industria del risparmio gestito ha continuato a risentire del contesto di tassi più alti, riportando ulteriori deflussi dai fondi comuni nel primo bimestre, in parte controbilanciati dal proseguimento delle sottoscrizioni di fondi obbligazionari. Un miglioramento si è osservato a marzo, con il ritorno in positivo della raccolta netta mensile del comparto dei fondi, trainato dalla categoria degli obbligazionari. Da inizio anno, la nuova produzione delle assicurazioni vita è risultata di nuovo in crescita.

I risultati a livello consolidato di Intesa Sanpaolo

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2024 si è chiuso con un utile netto di 2.301 milioni, in aumento del 17,6% rispetto ai 1.956 milioni realizzati nel medesimo periodo del 2023 e del 43,6% rispetto ai 1.602 milioni del quarto trimestre 2023.

Il progresso è stato determinato dalla favorevole evoluzione della gestione operativa, in particolare dal lato dei ricavi.

I proventi operativi netti sono saliti a 6.732 milioni confermando il loro trend positivo sia su base annua (+675 milioni; +11,1% nel confronto con il primo trimestre del 2023) che trimestrale (+359 milioni; +5,6% nel confronto con gli ultimi tre mesi del 2023).

La dinamica annuale dei ricavi continua ad essere trainata in primis dagli interessi netti, cresciuti del 20,8% a 3.932 milioni. L'andamento dell'aggregato è stato sostenuto da tutte le componenti principali: dagli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio, anche per effetto degli accresciuti stock di investimenti, dagli interessi sui rapporti con banche, in particolare quelli con BCE, e dagli altri interessi netti, in presenza di un diminuito apporto negativo dei differenziali sui derivati di copertura. Soltanto l'intermediazione con clientela è risultata in flessione, per gli accresciuti interessi passivi sui titoli in circolazione dopo l'importante piano di funding realizzato nel corso del 2023.

Rispetto alle determinanti sopra descritte, l'evoluzione trimestrale (-1,6%) ha risentito, dal lato dell'intermediazione con clientela, della diminuzione dei volumi di impiego a medio-lungo termine, e, dal lato dei rapporti con banche, della riduzione delle giacenze medie depositate presso la BCE (oltre che del diverso numero di giorni)2 .

Le commissioni nette, pari a 2.272 milioni, hanno consolidato i segnali di ripresa emersi nell'ultima parte del 2023 evidenziando un incremento del 6,3% (+7,7% su base trimestrale) essenzialmente riconducibile al comparto delle attività di gestione, intermediazione e consulenza, in particolare all'intermediazione e collocamento titoli nonché alle gestioni patrimoniali, mentre la distribuzione di prodotti assicurativi è risultata in recupero solo nel confronto con gli ultimi mesi del 2023. L'attività bancaria commerciale ha fornito una contribuzione in leggera crescita su base annuale, sintetizzando dinamiche contrapposte fra le diverse componenti, nonostante la flessione rilevata su base trimestrale.

Il risultato dell'attività assicurativa, salito a 455 milioni, ha mostrato un progresso del 14,6% (+16,4% rispetto al quarto trimestre 2023) principalmente riferibile al ramo vita, il cui margine finanziario nei primi tre mesi del 2024 è divenuto ampiamente positivo, controbilanciando così la flessione del margine tecnico.

Seppur in miglioramento di 170 milioni rispetto al quarto trimestre 2023, il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 79 milioni, registra su base annua una contrazione del 69,8%, da leggere in correlazione con l'incremento del margine di interesse relativamente all'operatività in certificates, che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato. La diminuzione della voce risulta pertanto primariamente concentrata a livello di "Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option", solo parzialmente controbilanciata dai migliorati apporti di altre componenti, in particolare dalla cessione/riacquisto di attività/passività.

La voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha presentato un saldo netto di -6 milioni, che si confronta con i +7 milioni del primo trimestre 2023, avendo incorporato diminuiti utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (da 11 milioni a 7 milioni) a fronte di aumentati oneri di gestione. Il dato relativo al primo trimestre 2024 registra un significativo miglioramento rispetto a quello dell'ultimo trimestre dell'anno precedente (pari a -32 milioni) che risentiva di più elevati oneri di gestione netti.

I costi operativi hanno mostrato nel loro complesso una leggera crescita su base annua a 2.570 milioni (+34 milioni; +1,3%). In dettaglio: le spese per il personale si sono incrementate del 2,1%, pur a fronte di una riduzione degli organici medi (-720 risorse; -0,7%), quale effetto degli adeguamenti retributivi derivanti dal rinnovo del contratto nazionale collettivo, per la quota avente decorrenza dal 1° luglio 2023; le spese amministrative sono scese del 3,3%, grazie ai risparmi conseguiti nella gestione immobili, in relazione anche agli interventi di razionalizzazione della rete territoriale, nelle spese informatiche, per minori costi di outsourcing, e nelle imposte indirette e tasse; gli ammortamenti sono saliti del 6,9%, principalmente per gli investimenti in tecnologia.

In termini trimestrali, il raffronto con gli ultimi mesi del 2023 evidenzia costi operativi in diminuzione (-898 milioni; -25,9%). La flessione, che ha interessato tutte le componenti, è stata particolarmente significativa per le spese del personale (-27,1%), anche per la diminuzione degli organici (-510 risorse; -0,5%), e per le spese amministrative (-32,1%), stanti le peculiarità che contraddistinguono l'ultimo trimestre dell'anno, non soltanto in termini di stagionalità di alcune voci di spesa ma anche di progettualità/iniziative specifiche.

Le descritte dinamiche dei ricavi e dei costi hanno permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 4.162 milioni (+641 milioni; +18,2%). Il progresso è stato ancora più accentuato su base trimestrale (+1.257 milioni; +43,3%). Il cost/income è conseguentemente sceso al 38,2%, rispetto al 41,9% del primo trimestre 2023.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 236 milioni (+47 milioni; +24,9%). Nel confronto con l'anno precedente, l'effetto positivo delle minori rettifiche sui crediti deteriorati in Stage 3 (-40 milioni) è stato più che controbilanciato dalla riduzione delle riprese (81 milioni complessivi) sui crediti in bonis, in particolare quelli classificati in Stage 2, e in misura minore sugli accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate. Il costo del rischio, espresso dal rapporto fra rettifiche di valore nette e crediti netti, si è così attestato, in termini annualizzati, a 22 punti base a fronte dei 36 punti base dell'intero 2023.

L'evoluzione trimestrale delle rettifiche di valore nette evidenzia, rispetto agli ultimi tre mesi del precedente esercizio, una rilevante riduzione (-380 milioni; -61,7%) che ha interessato principalmente i crediti deteriorati in Stage 3 (-195 milioni), anche

2 Si ricorda che i periodi dei due esercizi posti a raffronto si presentano caratterizzati da livelli dei tassi di interesse di mercato ancora differenti: la media trimestrale dell'Euribor a 1 mese è infatti passata dal 2,36% del primo trimestre 2023 al 3,86% del primo trimestre del 2024 (3,85% nel quarto trimestre 2023).

per il venir meno di una componente, pari a 148 milioni, che era stata contabilizzata nel quarto trimestre in ottica de-risking, e i crediti in bonis (-133 milioni), che negli ultimi tre mesi del 2023 avevano incorporato gli effetti dell'aggiornamento dello scenario e dei parametri delle metodologie IFRS 9.

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono diminuiti a 53 milioni dai 70 milioni del primo trimestre 2023 (-24,3%). La voce si presenta costituita: (i) per 54 milioni da accantonamenti netti, fra i quali sono inclusi 34 milioni ai fini dell'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato a fronte dell'utile maturato nel periodo (36 milioni nei primi tre mesi del 2023 dei quali 19 milioni relativi alla partecipazione russa); (ii) per 1 milione da riprese di valore nette su altre attività (rettifiche nette per 34 milioni, essenzialmente per rischio di credito su titoli in portafoglio, nel primo trimestre 2023).

Anche su base trimestrale la voce appare in flessione, ma in misura più accentuata (-279 milioni; -84%): si ricorda infatti che, oltre ad accantonamenti per 43 milioni finalizzati all'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipata russa, il quarto trimestre aveva registrato, fra le rettifiche di valore su altre attività, alcune componenti contabilizzate in ottica di de-risking.

Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti, partecipazioni e attività finanziarie al costo ammortizzato diverse dai crediti, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno evidenziato un importo positivo di 57 milioni, riconducibile principalmente ad alcuni accordi commerciali perfezionati dal Gruppo. Tale importo si raffronta con i 101 milioni del corrispondente periodo 2023, i quali includevano 116 milioni di plusvalenza dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card (nel quarto trimestre la contribuzione positiva della voce era stata di 29 milioni).

Quale effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato corrente lordo ha registrato un miglioramento a 3.930 milioni (+567 milioni; +16,9% rispetto al primo trimestre del 2023). Nel confronto con i 1.986 milioni del quarto trimestre 2023, il risultato corrente lordo si presenta pressoché raddoppiato (+97,9%).

L'evoluzione della base imponibile ha determinato un aumento delle imposte sul reddito del periodo a 1.278 milioni (+194 milioni; +17,9%), definendo un tax rate del 32,5% (32,2% nei primi tre mesi del 2023). Negli ultimi tre mesi del 2023 l'onere fiscale era stato di soli 288 milioni, con un tax rate del 14,5%, sia per la minore base imponibile, sia per il beneficio derivante dall'iscrizione di imposte anticipate per 352 milioni relative a perdite fiscali pregresse dell'ex UBI Banca.

Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 56 milioni (42 milioni nel primo trimestre e 80 milioni nel quarto trimestre 2023) ed effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione per 29 milioni (46 milioni nei primi tre mesi e 35 milioni negli ultimi tre mesi del 2023).

Gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario sono stati pari a 257 milioni (381 milioni al lordo dell'effetto fiscale): trattasi essenzialmente dell'importo stimato, sulla base dei dati al 31 marzo, dei contributi per il 2024 al fondo di garanzia dei depositi per le banche italiane del Gruppo (238 milioni netti; 356 milioni lordi), per i quali è stato previsto un richiamo anticipato3 . Nel primo trimestre 2023 erano stati invece contabilizzati 228 milioni (330 milioni al lordo dell'effetto fiscale) pressoché totalmente riferiti alla stima dei contributi ordinari, per l'intero esercizio, al Fondo di risoluzione unico per le banche italiane ed europee del Gruppo (nel quarto trimestre 2023 era stato invece rilevato un effetto positivo di 18 milioni in seguito all'adeguamento di oneri precedentemente stimati).

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 9 milioni (7 milioni nei primi tre mesi del 2023 a fronte di perdite per 1 milione negli ultimi tre mesi del 2023) il conto economico consolidato si è chiuso, come detto, con un utile netto di 2.301 milioni, in crescita del 17,6% rispetto ai 1.956 milioni realizzati nel primo trimestre del precedente esercizio e del 43,6% rispetto ai 1.602 milioni dell'ultimo trimestre 2023.

Con riferimento agli aggregati patrimoniali, al 31 marzo 2024 i finanziamenti verso clientela avevano totalizzato 423,3 miliardi, in contenuta flessione rispetto a dicembre 2023 (-6,3 miliardi; -1,5%). L'andamento è stato determinato dai crediti di natura commerciale, scesi a 395,4 miliardi (-6,7 miliardi; - 1,7%), in un contesto di tassi di mercato ancora elevati che hanno frenato la domanda sia dal lato delle imprese, le quali hanno preferito rinviare le decisioni di investimento ed utilizzare la liquidità disponibile per limitare il ricorso al credito bancario, sia da parte delle famiglie, in particolare con rifermento ai mutui per l'acquisto di abitazioni. La contrazione degli stock ha interessato tutte le forme tecniche, sia i finanziamenti a medio-lungo termine (-1,3% a 222,6 miliardi), in seguito al prevalere di rimborsi/estinzioni rispetto alle nuove erogazioni, sia il comparto dei crediti a più breve scadenza, ovvero conti correnti (-6,7% a 20 miliardi) e anticipazioni (-1,5% a 152,8 miliardi).

Per quanto riguarda le restanti componenti dell'aggregato, i crediti a breve termine di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni pronti c/termine utilizzate nell'ambito della gestione complessiva della tesoreria, sono rimasti sostanzialmente stabili a 16,8 miliardi (+1,1%), i crediti rappresentati da titoli hanno superato i 6 miliardi (+3,4%) mentre lo stock dei crediti deteriorati si è confermato su un livello di poco inferiore ai 5 miliardi (-0,2%).

Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata invariata al 2,3% in termini lordi e all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% a dicembre 2023)4 . La loro copertura è salita al 50,7% dal 49,8% di fine 2023 mentre quella sui crediti in bonis, pari allo 0,57%, si è confermata sui livelli del dicembre 2023 (0,58%).

Dal lato della provvista, in chiusura di trimestre la raccolta diretta bancaria da clientela si è attestata a 575,9 miliardi senza variazioni di rilevo rispetto al 31 dicembre 2023 (-210 milioni; -0,04%). Questa stabilità sintetizza in realtà dinamiche

3 Lo Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), in coerenza con quanto previsto dalla Direttiva DGS, dispone che il Fondo costituisca risorse finanziarie disponibili fino al raggiungimento del livello‑obiettivo pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti entro il 3 luglio 2024. Per consentire il raggiungimento del livello-obiettivo nella tempistica definita dalla legge, il FITD ha comunicato che la contribuzione 2024 verrà richiamata, in via eccezionale, entro il 2 luglio 2024.

Per quanto riguarda invece il contributo annuale dovuto al Fondo di Risoluzione Unico, il Single Resolution Board (SRB) ha annunciato che nel 2024 non verrà richiesto alcun contributo al sistema bancario europeo, a meno di circostanze specifiche o azioni di risoluzione che dovessero comportare il ricorso al Single Resolution Fund.

4 In base alla definizione EBA, al 31 marzo 2024 l'incidenza dei crediti deteriorati risultava del 2,0% in termini lordi e dell'1,0% in termini netti (rispettivamente 1,8% e 0,9% a fine 2023). L'incremento è sostanzialmente imputabile alla diminuzione delle esposizioni complessive considerate al denominatore del rapporto, che includono le esposizioni verso banche (compresi la Riserva obbligatoria e i crediti a vista, ovvero conti correnti e depositi a vista).

contrapposte che hanno caratterizzato le diverse forme tecniche. I conti correnti e depositi sono diminuiti a 393 miliardi (-14,9 miliardi; -3,7%), che rappresentano comunque oltre il 68% dell'aggregato complessivo, confermandosi punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo. La flessione ha interessato in misura più accentuata i conti correnti – per gli effetti dell'utilizzo della liquidità da parte delle imprese per ridurre il ricorso al credito bancario e di una sempre maggiore diversificazione dei risparmi da parte delle famiglie indotta dall'elevato livello dei tassi di interesse – e solo marginalmente i depositi a scadenza.

Sono parimenti risultate in riduzione a 76,2 miliardi le obbligazioni (-2.092 milioni; -2,7%), dopo il significativo funding realizzato anticipatamente nel corso del 2023, parzialmente compensate dall'aumento delle passività subordinate a 13 miliardi (+888 milioni; +7,3%) in seguito a due emissioni per complessivi 1.308 milioni nominali e ad un rimborso anticipato per nominali 500 milioni avvenuti nel mese di marzo. I certificati di deposito sono anch'essi diminuiti poco sotto i 2 miliardi (-386 milioni; -16,5%).

L'andamento delle sopra descritte forme tecniche ha trovato compensazione: (i) nella crescita dell'altra raccolta a 65,6 miliardi (+3.183 milioni: +5,1%), sostenuta in particolare dalla componente al fair value, per la quasi totalità costituita dai certificati di investimento, che a fine marzo aveva raggiunto i 32,3 miliardi (+2.329 milioni; +7,8%); (ii) nel significativo incremento della raccolta di natura finanziaria rappresentata dai pronti c/termine, raddoppiata a 26,1 miliardi (+13.111 milioni), che risente delle politiche di gestione della tesoreria.

La raccolta diretta assicurativa, a fine marzo 2024 pari a 173,8 miliardi, ha evidenziato una leggera crescita rispetto a dicembre 2023 (+1.030 milioni; +0,6%). L'aggregato si presenta stabilmente costituito per il 69,4% dalle passività assicurative, salite a 120,6 miliardi (+712 milioni; +0,6%), nonostante una diminuita raccolta premi nel comparto delle polizze vita tradizionali. Grazie al buon andamento dei mercati finanziari che ne ha favorito il collocamento, le passività finanziarie – integralmente rappresentate da contratti di investimento unit linked inclusi nella voce Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione dello stato patrimoniale riclassificato – si sono attestate a 51,7 miliardi (+310 milioni; +0,6%), confermando al 29,8% la loro incidenza percentuale sul totale. Una quota residuale dello 0,8% è infine rappresentata dall'altra raccolta assicurativa – inclusa nella voce Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – invariata a 1,5 miliardi (+8 milioni; +0,5%).

La raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, al 31 marzo 2024 risultava salita a 750 miliardi, evidenziando un progresso nei tre mesi di 27,8 miliardi (+3,9%). Proseguendo nella tendenza già emersa nel corso del 2023, l'evoluzione è stata determinata in misura principale dalla raccolta amministrata, che ha raggiunto i 296,7 miliardi (+18,5 miliardi; +6,7%), equivalenti al 39,6% della raccolta indiretta totale, riflesso di un riposizionamento in atto degli investimenti della clientela verso titoli obbligazionari, in particolare governativi domestici.

Sostenuto anche dalle valorizzazioni di mercato, il risparmio gestito si è portato a 453,3 miliardi, (+9,3 miliardi; +2,1%). La tendenza positiva ha interessato tutte le componenti, seppur con intensità diverse: i fondi comuni d'investimento (+2,4% a 159,2 miliardi), le gestioni patrimoniali (+4,2% a 83,5 miliardi) nonché, pur nella loro contenuta incidenza sul totale, i depositi della clientela istituzionale (+3,6% a 27,2 miliardi) e i fondi pensione (+5,5% a 17,6 miliardi). L'insieme delle passività assicurative e delle passività finanziarie assicurative si è invece mantenuto stabile a 165,9 miliardi (+0,2%).

Gli eventi rilevanti

Il conflitto militare fra Russia e Ucraina

Le controllate ISP in Russia e in Ucraina

Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:

  • Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), partecipata al 47% da Intesa Sanpaolo e al 53% da Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Trattasi di una banca corporate con sede a Mosca che opera con 27 filiali e 860 persone. La presenza in Russia del Gruppo risale a quasi 50 anni fa (inizialmente come Ufficio di Rappresentanza, chiuso nell'agosto 2023). La banca partecipava al finanziamento di grandi progetti russi nazionali e internazionali offrendo anche una gamma completa di servizi bancari per piccole e medie imprese, clienti privati e aziende. La rete di filiali regionali va da Kaliningrad a Vladivostok;
  • Pravex Bank Joint-Stock Company (Pravex), partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo. Si tratta di una piccola banca commerciale con sede a Kiev, facente parte della Divisione International Subsidiary Banks, che opera con 40 filiali prevalentemente nella regione di Kiev e 649 persone. Intesa Sanpaolo ha acquisito la banca nel 2008, continuando ad operare ininterrottamente nel paese da tale data.

Rimangono confermate nella loro valenza le considerazioni svolte in sede di Bilancio 2023 circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, così come riportate nella Sezione 5 - Altri aspetti della Parte A della Nota Integrativa consolidata.

Il presidio dei rischi

Anche nel corso dei primi mesi del 2024, a fronte del perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina, non sono stati allentati i presidi all'interno del Gruppo descritti nelle precedenti informative di Bilancio.

La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo, sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e continui.

Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e il Consiglio di Amministrazione.

La Task Force "Risk Management and Control" e la "Crisis Unit"

Con riguardo al presidio del rischio di credito, non ci sono novità di rilievo da segnalare per il primo trimestre 2024: si confermano nell'ambito dell'Action Plan crediti – con riferimento alla prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti – specifiche iniziative diagnostiche sulle aziende dei settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegato anche al perdurare del conflitto militare tra Russia e Ucraina.

A fronte di ulteriori inasprimenti delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, al fine di assicurare il presidio della conformità alle normative prosegue l'attività di attento monitoraggio, attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo, volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 31 marzo 2024 l'esposizione verso controparti russe a cui si applicano le sanzioni incluse nelle liste OFAC (Office of Foreign Assets Control) SDN e/o EU asset freeze era pari a circa 248 milioni (237 milioni a fine 2023). L'incremento rispetto al 31 dicembre 2023 è principalmente legato all'inclusione di nuovi soggetti sanzionati inclusi nelle liste OFAC SDN aventi esposizione con il Gruppo di congelamento5 .

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta inoltre monitorando le possibili ricadute della crisi russo-ucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

La Task Force "Operational Resilience"

In relazione alle iniziative poste in essere sin dalle prime fasi del conflitto nei confronti dei dipendenti di Pravex, in particolare sul fronte del supporto all'espatrio dei dipendenti stessi e dei loro familiari, qualora richiesto, nel corso del 2024 è andato ulteriormente intensificandosi il flusso di rientro in Ucraina. A fine marzo i colleghi e loro familiari ospitati in Italia negli appartamenti di proprietà del Gruppo e nelle strutture residenziali messe a disposizione a Bergamo risultavano scesi a 46 (erano 64 a dicembre 2023), a fronte degli oltre 200 inizialmente accolti nel corso del 2022. Trattasi esclusivamente di familiari di dipendenti; non ci sono più dipendenti di Pravex ospiti in Italia.

In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, anche grazie alle iniziative poste in essere nel corso degli oltre due anni di conflitto, l'operatività è sempre stata garantita senza la necessità di attivare le soluzioni di continuità. Per ovviare ai problemi di erogazione di energia elettrica sono stati forniti apparati satellitari Starlink utili a garantire la connessione dati, oltre a power bank distribuite alle sedi centrali e al personale con mansioni critiche e strategiche. Sono stati inoltre installati generatori di corrente in tutte le filiali operative. Le misure descritte stanno consentendo la fornitura senza interruzioni dei servizi e rimangono valide e giudicate sufficienti per fronteggiare la situazione, anche a fronte di crescenti attacchi russi contro le centrali elettriche ucraine.

Il numero di filiali aperte giornalmente si è assestato ormai da tempo sopra il 90% delle filiali disponibili. Anche nel 2024 il processo decisionale di operatività delle singole filiali continua a basarsi su una metodologia di valutazione del rischio concordata con la Capogruppo che prevede l'utilizzo di specifici indicatori, tenendo comunque sempre in considerazione la sicurezza del personale. Nel corso del primo trimestre del 2024 non risultano filiali danneggiate dai bombardamenti.

Presso Banca Intesa Russia, sin dall'inizio del conflitto, i sistemi hanno sempre funzionato senza problemi operativi.

Prosegue anche nel 2024 il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, per la quale, anche a fronte di temporanei peggioramenti dello scenario bellico nella zona, continuano a non segnalarsi problemi nell'attività.

Per quanto riguarda gli aspetti di Cybersecurity, procedono le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con un continuo rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo. È stata rafforzata l'attività di threat intelligence volta al monitoraggio dei possibili attacchi a Pravex a causa dell'aumento dei rischi a cui è esposta dopo l'attacco terroristico avvenuto a Mosca a marzo. Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, tramite corsi di formazione e approfondimenti su particolari argomenti, vengono regolarmente intraprese con lo scopo di sensibilizzare costantemente tutto il personale del Gruppo.

Si ricorda, come sempre, che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.

5 Il 23 febbraio 2024 l'UE ha approvato il tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che, tra le altre previsioni, ha aggiunto alle liste di congelamento e blocco 106 persone fisiche e 88 entità.

Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo

Nei paragrafi successivi vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione russa e l'Ucraina nonché l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle.

Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, infatti, oltre a esposizioni cross-border verso controparti residenti nella Federazione Russa, è presente, come detto, nei due paesi belligeranti tramite due controllate, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex e Banca Intesa Russia.

Agli inizi del 2022, i crediti verso clientela russa rappresentavano circa l'1% (quasi 5 miliardi di euro) dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle esposizioni assistite dalle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata l'attività di de-risking, impostata dal Gruppo già dal secondo semestre del 2022 e continuata nel corso del 2023 e del primo trimestre 2024. Il totale delle esposizioni lorde (clientela, banche e titoli) al 31 marzo 2024 verso controparti residenti in Russia e Ucraina risultava pari a soli 1.825 milioni lordi (1.543 milioni al netto delle rettifiche), con un calo di 64 milioni pari al -3% (-37 milioni per i valori netti, -2%) rispetto al 31 dicembre 2023 che vedeva un'esposizione lorda di 1.889 milioni (1.580 milioni per i valori netti). Più nel dettaglio, al 31 marzo 2024, le esposizioni residue verso clientela ammontavano, in termini lordi, a 187 milioni (111 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia e a 621 milioni (486 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross-border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). Ancora con riferimento a esposizioni verso controparti russe, a tali valori si aggiungono esposizioni lorde verso banche per complessivi 709 milioni (699 milioni netti) e in titoli per complessivi 8 milioni (6 milioni netti)6 . Le esposizioni lorde verso clientela residente in Ucraina ammontano a 182 milioni (127 milioni netti), di cui 54 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex (dati al 31 dicembre 2023 come più avanti descritto)7 , oltre a esposizioni verso banche e in titoli governativi ucraini a breve termine per complessivi 118 milioni lordi (114 milioni netti). Ciò premesso, il contesto di riferimento al 31 marzo 2024 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2023, in quanto:

  • ISP ha continuato a esercitare il controllo delle due banche, che hanno operato sulla base delle indicazioni della Capogruppo nei rispettivi contesti;
  • non si ravvisano nuove previsioni normative rilevanti rispetto a quelle già considerate ai fini del Bilancio 2023.

Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due controllate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – si pongono in sostanziale continuità con quelle utilizzate nello scorso Bilancio. Prima di trattare sinteticamente le scelte valutative relative alle due partecipate ed accennare ai temi della valutazione delle esposizioni cross-border (per la valutazione di queste ultime si rinvia anche a quanto illustrato nella Parte E, Rischio di credito, 1.1 Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare fra Russia e Ucraina, della Nota integrativa al Bilancio consolidato 2023), occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex e Banca Intesa Russia contribuiscono alla situazione consolidata al 31 marzo 2024. In particolare, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 31 marzo 2024), per Pravex la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere ai fini del consolidamento mediante una situazione contabile al 31 dicembre 2023, controvalorizzata al cambio del 31 marzo 2024. Le risultanze di Pravex sono recepite quindi mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per i Bilanci 2022 e 2023. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi patrimoniali della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo. Le suddette modalità di consolidamento sono supportate anche dal riscontro di dati gestionali patrimoniali al 31 marzo 2024 che non evidenziano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli di fine dicembre.

Venendo alle scelte valutative, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti di Pravex un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto e delle conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Anche al 31 marzo 2024, come già nel Bilancio consolidato 2023, si è valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela per cassa di Pravex, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta azzerato, contribuendo negativamente al consolidato per 21 milioni. Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing, che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 31 marzo 2024 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2023 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 35% sul loro valore lordo, come già a dicembre 2023. Analogamente alle passate chiusure contabili, si è anche proceduto a confermare l'accantonamento volto ad annullare l'equity della partecipata. Le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex riflettono in modo cautelativo la presente condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).

Con riferimento alle posizioni cross-border, il Gruppo ha confermato l'approccio valutativo guidato dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento" (approccio applicato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, sia ai

6 Sono inoltre presenti rischi di firma lordi verso clientela per 43 milioni (37 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 24 milioni (con impatto sostanzialmente nullo in termini di valori netti) cross-border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Infine, si registrano 66 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross-border verso banche residenti russe.

7 Le esposizioni cross-border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate della controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di aggiustamenti su base manageriale) onde meglio incorporare accantonamenti legati al rischio relativo al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Allo stesso tempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio correlato al conflitto.

Nel primo trimestre del 2024 il Gruppo non ha registrato impatti economici significativi conseguenti alle esposizioni verso controparti russe o ucraine, in analogia a quanto avvenuto nel primo trimestre 2023. Relativamente al conto economico dell'intero esercizio 2023, si ricorda che l'andamento degli incassi ed i processi valutativi definiti in sede di chiusura del bilancio avevano portato alla rilevazione di riprese di valore su crediti e titoli, al lordo degli effetti fiscali, per complessivi 205 milioni, parzialmente compensati dall'accantonamento effettuato in sede di consolidamento di Banca Intesa Russia per annullare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, pari a 114 milioni.

Gli altri eventi rilevanti

Di seguito si illustrano altri eventi significativi intervenuti nel primo trimestre dell'esercizio, nonché alcuni avvenimenti successivi alla chiusura dello stesso.

L'11 marzo 2024 Intesa Sanpaolo ha ricevuto l'autorizzazione della BCE in merito all'operazione di acquisto di azioni proprie finalizzata all'annullamento (buyback) senza riduzione del capitale sociale, da avviarsi a giugno, che era stata preannunciata il 6 febbraio in occasione della presentazione dei risultati 2023.

L'acquisto – che potrà avere ad oggetto un quantitativo non superiore a 1.000.000.000 di azioni per un esborso complessivo massimo di 1,7 miliardi di euro – è stato autorizzato dall'Assemblea ordinaria del 24 aprile che ne ha stabilito anche le relative modalità di esecuzione (si veda più oltre).

Il 18 marzo 2024 ha avuto efficacia giuridica il trasferimento da Intesa Sanpaolo a Isybank del secondo ramo d'azienda costituito dall'insieme di beni e rapporti giuridici organizzati funzionalmente per la gestione di clienti persone fisiche titolari di prodotti transazionali (conti e carte di pagamento), prestiti e mutui (con relative CPI e incendio), rispondenti ad una serie di requisiti tra i quali un'età inferiore ai 65 anni, l'utilizzo prevalente dei canali digitali, il consenso espresso al trasferimento. L'atto di conferimento, stipulato in data 13 marzo, è avvenuto a sottoscrizione e liberazione della seconda tranche dell'aumento di capitale da 700 mila euro deliberato dall'Assemblea straordinaria dell'11 ottobre 2023. Il capitale sociale di Isybank risulta pertanto salito a 31.000.000 di euro. La correlata migrazione informatica è stata completata nel fine settimana del 16 e 17 marzo. Complessivamente, i trasferimenti da Intesa Sanpaolo a Isybank hanno riguardato circa 350 mila clienti.

Il 28 marzo 2024 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha adottato, su proposta del Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina, una nuova organizzazione basata sui punti di forza che hanno reso la Banca leader europeo e sulla capacità di innovare l'assetto di Gruppo, per affrontare le sfide del settore in Europa con i migliori nuovi talenti manageriali e valorizzando risorse interne, in una prospettiva di lungo termine. I rilevanti e ampi cambiamenti adottati hanno come elemento qualificante il passaggio generazionale in posizioni chiave di nuovi talenti, guidati e supportati da persone di grande esperienza che hanno a lungo ricoperto ruoli di elevata responsabilità nel Gruppo. L'età media di chi ha assunto nuovi incarichi di responsabilità di vertice è di 49 anni. La nuova organizzazione, effettiva dal 2 aprile 2024, realizza peraltro un passaggio di particolare valenza nel programma in atto da diversi anni per la valorizzazione del talento femminile. Questi in sintesi gli interventi più significativi operati:

  • uno snellimento delle aree di governo direttamente in capo al Consigliere Delegato Carlo Messina, tramite un nuovo livello organizzativo di Chief;
  • la costituzione della nuova struttura "Wealth Management Divisions" che accorpa sotto un presidio unitario le attività di wealth management, ambito strategico del Gruppo, con l'obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto;
  • la costituzione di una nuova area di governo relativa ai temi ESG (Chief Sustainability Officer) per guidare le strategie di sviluppo sostenibile del Gruppo, con un impegno particolare verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze. La nuova area avrà compiti di indirizzo strategico, pianificazione delle attività e monitoraggio;
  • la creazione di una nuova area di governo (Chief Transformation & Organisation Officer) con al proprio interno una specifica struttura di nuova costituzione dedicata alle strategie di trasformazione del Gruppo per rispondere, attraverso l'innovazione dei modelli organizzativi e operativi, alle nuove sfide dell'innovazione tecnologica e dell'Intelligenza Artificiale;
  • un potenziamento dell'area Chief Lending Officer, alla quale farà capo un nuovo modello decisionale del credito, in grado di consolidare gli importanti traguardi raggiunti e garantire ulteriore sostenibilità dei risultati (Zero NPL Bank).

A completamento dell'informativa sul primo trimestre 2024, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.

Nei primi tre mesi dell'anno le uscite volontarie sono state 811, delle quali 774 con decorrenza 1° gennaio, per un totale da inizio 2021 di 7.929 cessazioni a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati accordi sindacali. Ad esse sono andate ad aggiungersi circa 250 ulteriori uscite con decorrenza 1° aprile 2024.

Nel trimestre le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi accordi sono state circa 450, per un totale di circa 3.450 da inizio 2021 rispetto alle 4.600 previste entro la fine del 2025.

Si precisa inoltre che, nell'ambito del progetto Next Way of Working, volto a realizzare un nuovo modello di lavoro basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extraprofessionale, stanno proseguendo gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede. Per il 2024 è prevista la progressiva estensione del modello Next Way of Working su tutto il territorio nazionale: residuano marginali affinamenti per

rendere operativo il nuovo layout degli spazi sulla piazza di Roma, sono stati avviati i lavori a Treviso ed è stata ultimata la fase di condivisione della progettazione di Cuneo. È invece in fase di finalizzazione la progettazione relativa agli spazi di Milano Bisceglie. L'estensione del modello continuerà ad essere accompagnata sia dall'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione), sia da specifiche e dedicate campagne di comunicazione.

Il 19 aprile 2024 Intesa Sanpaolo e COIMA – società specializzata nell'investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari italiani per conto di investitori istituzionali – hanno sottoscritto un accordo per valutare le migliori opportunità nel settore del real estate al fine di valorizzare gli immobili del Gruppo bancario nel mutato contesto di mercato.

Alla base dell'accordo, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 28 marzo 2024 e che tiene conto dell'evoluzione delle strategie nel real estate rispetto alla forte accelerazione impressa al raggiungimento di obiettivi ESG nel settore, vi è il conferimento a veicoli di investimento gestiti da COIMA SGR di un portafoglio immobiliare della Banca del valore complessivo di oltre 500 milioni.

Il perfezionamento dell'operazione è subordinato al verificarsi di alcune condizioni sospensive. All'atto del conferimento, Intesa Sanpaolo riceverà quote dei veicoli COIMA che saranno individuati in base alla tipologia degli immobili inseriti nel portafoglio e alla relativa strategia di valorizzazione. L'operazione, che comporterà una significativa riduzione del patrimonio immobiliare di Intesa Sanpaolo, riguarderà (i) 3 asset definiti "prime" situati a Roma, in via dei Crociferi 44, e a Milano, in via Clerici 4/Piazza Ferrari 10 e in Via Verdi 9 -11-13; (ii) ulteriori immobili in via di liberazione o dismissione nei prossimi mesi, situati in diverse città fra cui Milano, Torino, Roma, Brescia, Bergamo, Bologna, Padova e Firenze.

È stato inoltre previsto lo studio di ulteriori aree di collaborazione in ambito immobiliare che potrebbero generare opportunità commerciali di comune interesse.

L'accordo si inserisce nell'ambito della più ampia strategia di gestione smart degli immobili del Gruppo, definita dal Piano d'Impresa 2022/2025 che prevede, per gli immobili strumentali, una forte accelerazione verso il nuovo modo di lavorare e una significativa modernizzazione degli ambienti lavorativi negli spazi direzionali, mentre per quanto riguarda gli immobili non strumentali, una piena valorizzazione degli asset attraverso cessioni e gestioni attive come, ad esempio, locazioni o creazioni di nuovi business.

In sede di redazione del Resoconto intermedio al 31 marzo 2024, la totalità degli asset definiti "prime" e parte degli ulteriori immobili sono stati riclassificati tra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Il 24 aprile 2024 si è svolta l'Assemblea di Intesa Sanpaolo, regolarmente costituita in unica convocazione e valida a deliberare in quanto partecipanti, per il tramite del rappresentante designato (ai sensi dell'art. 106, comma 4, del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla L. n. 27 del 24 aprile 2020, i cui effetti sono stati prorogati dalla L. n. 18 del 23 febbraio 2024), n. 3.598 titolari del diritto di voto per n. 11.256.788.156 azioni ordinarie prive del valore nominale, pari al 61,57038% del capitale sociale. L'Assemblea ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno.

In sede ordinaria le deliberazioni hanno riguardato:

  • l'approvazione del bilancio d'esercizio 2023 della Capogruppo Intesa Sanpaolo e la destinazione dell'utile dell'esercizio con la distribuzione agli azionisti del dividendo nonché di parte della Riserva sovrapprezzo. È stata approvata la distribuzione cash agli azionisti di un importo a saldo pari 2.778.985.446,33 euro (corrispondenti a 15,20 centesimi per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale), di cui 2.373.107.308,77 euro quali dividendi a valere sull'utile d'esercizio (corrispondenti a 12,98 centesimi di euro per ciascuna azione) e 405.878.137,56 euro quale assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzo (corrispondenti a 2,22 centesimi di euro per ciascuna azione). Considerando anche l'acconto dividendi pagato nel novembre 2023, pari a 2.628.985.341,02 euro8 (corrispondenti a 14,40 centesimi di euro per azione), l'importo complessivo dei dividendi, acconto e saldo, relativo all'esercizio 2023 ammonta pertanto a 5.407.970.787,35 euro, equivalenti ad un payout del 70% dell'utile netto consolidato. Verrà girata a Riserva straordinaria la quota non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. La distribuzione avrà luogo a partire dal giorno 22 maggio 2024 (con stacco cedole il 20 maggio e record date il 21 maggio);
  • le politiche di remunerazione e i piani di incentivazione. In particolare, l'Assemblea ha approvato le politiche di remunerazione e incentivazione per il 2024, nonché le relative procedure di adozione e attuazione, come descritte rispettivamente nei capitoli 4 e 1 della Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti; deliberato in senso favorevole in merito all'Informativa sui compensi corrisposti nell'esercizio 2023 come rappresentata nella Sezione II della medesima Relazione; approvato il Sistema di Incentivazione Annuale 2024 che prevede il ricorso ad azioni ordinarie Intesa Sanpaolo da acquistare sul mercato;
  • l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie oggetto di annullamento senza riduzione del capitale sociale. Più in dettaglio, l'Assemblea ha autorizzato: (i) l'acquisto, anche in parte o in via frazionata, di azioni Intesa Sanpaolo per un importo massimo di 1,7 miliardi ed un quantitativo massimo di 1.000.000.000 di azioni, con esecuzione entro il 25 ottobre 2024; (ii) il Consiglio di Amministrazione a procedere agli acquisti ad un prezzo da individuarsi volta per volta fermo restando che esso non potrà discostarsi in diminuzione o in aumento di oltre il 10% rispetto al prezzo di riferimento che il titolo Intesa Sanpaolo avrà registrato nella seduta del mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana S.p.A. il giorno precedente ad ogni singolo acquisto. Le operazioni saranno effettuate in conformità a quanto previsto nell'articolo 132 del TUF, nell'articolo 144-bis, comma 1, lettera b), del Regolamento Emittenti, nonché in conformità ad ogni altra normativa, anche regolamentare (ivi inclusi i regolamenti e le altre norme dell'Unione Europea), di volta in volta vigente e applicabile; (iii) il Consiglio di Amministrazione, con facoltà di delega al Consigliere Delegato e CEO, a dare attuazione agli acquisti mediante utilizzo della Riserva straordinaria;
  • l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione e per operatività di mercato.

In sede straordinaria l'Assemblea ha approvato la proposta di annullamento delle azioni proprie di Intesa Sanpaolo che verranno eventualmente acquistate e detenute dalla Società in forza dell'autorizzazione assembleare rilasciata in sede

8 Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle n. 25.956.343 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari ad 3.737.713,40 euro.

ordinaria, conferendo delega al Consiglio di Amministrazione, con facoltà di subdelega al Presidente e al Consigliere Delegato e CEO anche in via disgiunta tra loro, ad eseguire tale annullamento, in una o più volte, entro la data del 25 ottobre 2024 e ad aggiornare conseguentemente l'articolo 5 dello Statuto. Per la modifica statutaria approvata dall'Assemblea è stato già rilasciato il prescritto provvedimento di accertamento da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Le prospettive

È previsto un graduale rafforzamento dell'attività economica nel corso del 2024, favorito dal recupero di potere d'acquisto dei salari, da un miglioramento del clima di fiducia e dall'instaurarsi di condizioni finanziarie meno restrittive. Per l'economia italiana, è attesa una crescita non elevata, in linea con quella del 2023, ma in accelerazione nel corso dell'anno. Si attende un ulteriore calo dell'inflazione europea, sebbene contenuto e interrotto da temporanei rimbalzi.

In Europa, una riduzione dei tassi ufficiali è ritenuta probabile a partire dal mese di giugno. Mercati e analisti scontano un taglio complessivo di 75 punti base nel corso del 2024. Tuttavia, da luglio la BCE accelererà la riduzione dei suoi portafogli di titoli, riducendo i reinvestimenti anche nell'ambito del programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme). Negli Stati Uniti, l'andamento più sostenuto della crescita e la vischiosità dell'inflazione potrebbero indurre la Federal Reserve a posticipare l'avvio della fase di riduzione dei tassi a settembre.

Le prospettive sono rese più incerte dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, che potrebbero causare tensioni repentine sui prezzi delle materie prime e sui mercati finanziari.

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, l'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro.

Per il 2024 si prevede:

  • una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory;
  • una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale;
  • un basso costo del rischio, derivante dallo status di Banca a "zero NPL" e dall'elevata qualità del portafoglio crediti;
  • una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione.

Si prevede una forte distribuzione di valore:

  • payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 20259 rispetto all'importo relativo al 2023;
  • buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024;
  • ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l'obiettivo superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a oltre il 13,5% post Basilea 4 e a oltre il 14,5% post Basilea 4 includendo l'assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e del buyback da avviare a giugno 2024 e non considerando un'eventuale ulteriore distribuzione.

9 Subordinatamente all'approvazione dell'Assemblea.

31

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 31.03.2024 31.12.2023 Variazioni
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 51.156 89.270 -38.114 -42,7
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 146.171 144.594 1.577 1,1
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 38.096 38.163 -67 -0,2
b) attività finanziarie designate al fair value 1 1 - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 108.074 106.430 1.644 1,5
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 149.607 140.753 8.854 6,3
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.402 518.950 -6.548 -1,3
a) crediti verso banche 31.104 32.899 -1.795 -5,5
b) crediti verso clientela 481.298 486.051 -4.753 -1,0
50. Derivati di copertura 6.728 7.006 -278 -4,0
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -6.003 -5.695 308 5,4
70. Partecipazioni 2.502 2.501 1 0,0
80. Attività assicurative 887 813 74 9,1
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 484 412 72 17,5
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 403 401 2 0,5
90. Attività materiali 9.236 9.825 -589 -6,0
100. Attività immateriali 9.359 9.524 -165 -1,7
di cui:
- avviamento 3.660 3.672 -12 -0,3
110. Attività fiscali 14.467 14.533 -66 -0,5
a) correnti 2.285 1.932 353 18,3
b) anticipate 12.182 12.601 -419 -3,3
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 731 264 467
130. Altre attività 34.353 31.232 3.121 10,0
Totale dell'attivo 931.596 963.570 -31.974 -3,3

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.03.2024 31.12.2023 Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 603.082 642.119 -39.037 -6,1
a) debiti verso banche 56.722 93.242 -36.520 -39,2
b) debiti verso clientela 437.829 440.449 -2.620 -0,6
c) titoli in circolazione 108.531 108.428 103 0,1
20. Passività finanziarie di negoziazione 44.747 43.493 1.254 2,9
30. Passività finanziarie designate al fair value 74.966 72.782 2.184 3,0
40. Derivati di copertura 4.740 5.188 -448 -8,6
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -4.552 -3.967 585 14,7
60. Passività fiscali 2.670 1.946 724 37,2
a) correnti 620 458 162 35,4
b) differite 2.050 1.488 562 37,8
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 5 2 3
80. Altre passività 14.308 12.741 1.567 12,3
90. Trattamento di fine rapporto del personale 758 767 -9 -1,2
100. Fondi per rischi e oneri 4.385 4.523 -138 -3,1
a) impegni e garanzie rilasciate 495 524 -29 -5,5
b) quiescenza e obblighi simili 98 98 - -
c) altri fondi per rischi e oneri 3.792 3.901 -109 -2,8
110. Passività assicurative 120.561 119.849 712 0,6
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 120.341 119.674 667 0,6
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 220 175 45 25,7
120. Riserve da valutazione -2.279 -2.009 270 13,4
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.889 7.948 -59 -0,7
150. Riserve 22.291 14.697 7.594 51,7
155. Acconti su dividendi (-) -2.629 -2.629 - -
160. Sovrapprezzi di emissione 28.003 28.003 - -
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -141 -140 1 0,7
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 122 164 -42 -25,6
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 2.301 7.724 -5.423 -70,2
Totale del passivo e del patrimonio netto 931.596 963.570 -31.974 -3,3

Conto economico consolidato

(milioni di euro)
31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 9.109 6.620 2.489 37,6
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 7.684 5.962 1.722 28,9
20. Interessi passivi e oneri assimilati -4.650 -2.896 1.754 60,6
30. Margine di interesse 4.459 3.724 735 19,7
40. Commissioni attive 2.793 2.586 207 8,0
50. Commissioni passive -668 -668 - -
60. Commissioni nette 2.125 1.918 207 10,8
70. Dividendi e proventi simili 161 123 38 30,9
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 163 33 130
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2 -14 16
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 127 111 16 14,4
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 48 52 -4 -7,7
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 62 51 11 21,6
c) passività finanziarie 17 8 9
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
110. impatto a conto economico 1.154 919 235 25,6
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
-2.429
3.583
-908
1.827
1.521
1.756
96,1
120. Margine di intermediazione 8.191 6.814 1.377 20,2
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
-262
-259
-297
-257
-35
2
-11,8
0,8
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -3 -40 -37 -92,5
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 6 -6
150. Risultato netto della gestione finanziaria 7.929 6.523 1.406 21,6
160. Risultato dei servizi assicurativi 380 663 -283 -42,7
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 771 6.162 -5.391 -87,5
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -364 -5.495 -5.131 -93,4
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 19 41 -22 -53,7
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -46 -45 1 2,2
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -1.934 -1.532 402 26,2
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -1.932 -1.533 399 26,0
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione -2 1 -3
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 6.375 5.654 721 12,8
190. Spese amministrative: -2.829 -2.741 88 3,2
a) spese per il personale -1.550 -1.507 43 2,9
b) altre spese amministrative -1.279 -1.234 45 3,6
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -58 -17 41
a) impegni e garanzie rilasciate
b) altri accantonamenti netti
28
-86
35
-52
-7
34
-20,0
65,4
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -162 -164 -2 -1,2
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali -269 -228 41 18,0
230. Altri oneri/proventi di gestione 284 239 45 18,8
240. Costi operativi -3.034 -2.911 123 4,2
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 45 -9 54
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - 3 -3
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 122 -121 -99,2
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.387 2.859 528 18,5
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.077 -896 181 20,2
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 2.310 1.963 347 17,7
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 2.310 1.963 347 17,7
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -9 -7 2 28,6
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 2.301 1.956 345 17,6
Utile base per azione (basic EPS) - euro 0,13 0,10
Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro 0,13 0,10

Prospetti contabili consolidati

Prospetto della redditività consolidata complessiva

31.03.2024 31.03.2023 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Utile (Perdita) di periodo 2.310 1.963 347 17,7
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico -87 -102 -15 -14,7
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 44 -50 94
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
-115 -54 61
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - -
50. Attività materiali -23 -21 2 9,5
60. Attività immateriali - - -
70. Piani a benefici definiti 7 23 -16 -69,6
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico -224 259 -483
110. Coperture di investimenti esteri 19 2 17
120. Differenze di cambio -242 -80 162
130. Coperture dei flussi finanziari 62 83 -21 -25,3
140. Strumenti di copertura (elementi non designati) - - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
131 1.630 -1.499 -92,0
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 16 -10 26
180. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -210 -1.361 -1.151 -84,6
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - -5 -5
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte -311 157 -468
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 1.999 2.120 -121 -5,7
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi -32 -21 11 52,4
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 2.031 2.141 -110 -5,1

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2024

(milioni di euro)
31.03.2024
Capitale Sovrap
prezzi
di
Riserve Riserve
da
valutazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Patrimonio
netto
di terzi
azioni
ordinarie
altre
azioni
emissione di utili altre periodo Gruppo
ESISTENZE AL 31.12.2023 10.491 - 28.019 13.711 1.132 -2.157 7.948 -2.629 -140 7.752 64.127 63.963 164
Modifica saldi apertura - - - - - - - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2024 10.491 - 28.019 13.711 1.132 -2.157 7.948 -2.629 -140 7.752 64.127 63.963 164
ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 7.743 - - - - - -7.743 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - - -9 -9 - -9
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - - - 39 - - - - - 39 39 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - - - - - - - 1 - 1 1 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -2 - -2 -2 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - - - - - - - - - - - -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - -59 - - - -59 -59 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni - - - -170 - - - - - - -170 -169 -1
Redditività complessiva del periodo - - - - - -311 - - - 2.310 1.999 2.031 -32
PATRIMONIO NETTO AL 31.03.2024 10.491 - 28.019 21.284 1.171 -2.468 7.889 -2.629 -141 2.310 65.926 65.804 122
del Gruppo 10.369 - 28.003 21.120 1.171 -2.279 7.889 -2.629 -141 2.301 65.804
di terzi 122 - 16 164 - -189 - - - 9 122

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Prospetti contabili consolidati

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2023

(milioni di euro)
31.03.2023
Capitale Sovrap
prezzi
Riserve Riserve
da
Strumenti
di
Acconti
su
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
azioni
ordinarie
altre
azioni
di
emissione
di utili altre valutazione capitale dividendi di
periodo
del
Gruppo
di terzi
ESISTENZE AL 31.12.2022 10.537 - 28.068 14.254 904 -2.583 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
Modifica saldi apertura - - - -59 - 59 - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2023 10.537 - 28.068 14.195 904 -2.524 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 4.402 - - - - - -4.402 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - - - - - -
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - -57 - 99 - - - - - 42 42 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - - - - - - - 1 - 1 1 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -1.578 - -1.578 -1.578 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - - - - - - - - - - - -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - 3 - - - 3 3 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni - - - -253 - - - - - - -253 -249 -4
Redditività complessiva del periodo - - - - - 157 - - - 1.963 2.120 2.141 -21
PATRIMONIO NETTO AL 31.03.2023 10.537 - 28.011 18.344 1.003 -2.367 7.214 -1.400 -1.701 1.963 61.604 61.463 141
del Gruppo 10.369 - 27.996 18.240 1.003 -2.214 7.214 -1.400 -1.701 1.956 61.463
di terzi 168 - 15 104 - -153 - - - 7 141

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Relazione sull'andamento della gestione

I risultati economici

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Lo schema presenta, oltre agli importi relativi al periodo di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al corrispondente periodo del 2023 e l'evoluzione trimestrale degli stessi. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Si segnala che nel presente Resoconto non si sono rese necessarie riesposizioni; i dati presentati per il raffronto non hanno pertanto subito modifiche rispetto a quelli tempo per tempo pubblicati nel corso del 2023.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio, nonché quelli incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli, che sono riallocati nella voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • le quote di pertinenza delle imprese di assicurazione relative a Interessi netti, Dividendi, Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che sono appostate, unitamente al Risultato dei servizi assicurativi e al Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa, alla specifica voce Risultato dell'attività assicurativa. Il Risultato dei servizi assicurativi è considerato escludendo i relativi oneri operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) e le commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi che, in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa, vengono ricondotti alle specifiche voci;
  • i differenziali su derivati, classificati nel portafoglio di negoziazione, stipulati a copertura di operazioni in divisa, che, in funzione della stretta correlazione esistente, sono ricondotti tra gli interessi netti;
  • le commissioni nette, che includono le sopra citate commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi, in coerenza con la rappresentazione degli oneri per natura di spesa;
  • il Risultato netto dell'attività di negoziazione, il Risultato netto dell'attività di copertura, il Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico nonché gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie – per la quota di contribuzione del comparto bancario – che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, ad eccezione degli eventuali importi relativi a rettifiche di valore di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • la quota del premio all'emissione dei Certificates riconosciuta alle reti per il loro collocamento, che viene riclassificata dal Risultato netto dell'attività di negoziazione e dal Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico alle Commissioni nette;
  • le componenti di rendimento delle polizze assicurative stipulate per far fronte alle indennità contrattuali ed ai piani di fidelizzazione dei consulenti finanziari, che sono portate a diretta riduzione del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, coerentemente con l'effetto valutativo degli asset di riferimento, anziché essere evidenziate – in quanto di competenza dei consulenti stessi – tra gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività (per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione della tipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);
  • i proventi e i costi operativi di entità operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario, sinteticamente riallocati nell'ambito degli Altri proventi (oneri) operativi netti, inclusi quelli delle entità non soggette a direzione e coordinamento nell'ambito del Gruppo (Risanamento e le sue controllate);
  • gli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, che vengono riclassificati dalle Spese del personale alle Commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • i recuperi di spese e di imposte e tasse, che sono portati a riduzione delle Spese amministrative anziché essere evidenziati tra gli Altri proventi e gli importi relativi ad alcune tasse di banche estere controllate che - stante la loro natura - vengono ricondotti dalle Spese amministrative alle Imposte sul reddito;
  • i costi operativi, che includono i sopra indicati oneri di natura operativa relativi al Risultato dei servizi assicurativi ricondotti alle specifiche voci (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti), in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa;
  • gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti), che sono appostati tra le Rettifiche di valore nette su crediti;

  • le Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, per la quota contribuita dal comparto bancario, gli effetti economici delle modifiche contrattuali senza cancellazioni nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti. La voce include anche gli eventuali importi relativi a rettifiche di valore per rischio creditizio di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • il rientro del time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri, che è ricondotto tra gli Interessi netti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi, coerentemente con il trattamento del time value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti e le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni nonché di attività materiali ed immateriali (inclusi gli immobili e altri beni, anche derivanti dall'attività di escussione di garanzie o di acquisto in asta e destinati alla vendita sul mercato nel prossimo futuro), che sono riclassificate alla voce Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività, la quale recepisce dunque – oltre agli accantonamenti per rischi ed oneri diversi da quelli relativi a impegni e garanzie – gli effetti valutativi delle attività diverse dai crediti, con la sola eccezione delle svalutazioni delle attività intangibili che confluiscono, al netto degli effetti fiscali, nella voce Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili;
  • gli utili (perdite) realizzati su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti, che vengono riclassificati alla voce Altri proventi (oneri) netti. La voce recepisce dunque sinteticamente, oltre ai proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, gli effetti da realizzo delle attività diverse dai crediti. Fanno eccezione gli utili (perdite) realizzati su titoli di debito che, in considerazione del modello di business che prevede una gestione strettamente correlata con gli altri strumenti finanziari, vengono ricondotti nell'ambito del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • gli Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo del personale, che sono riclassificati, al netto dell'effetto fiscale, a voce propria dalle voci Spese del personale, Spese amministrative e da altre voci di conto economico;
  • gli Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione che, al netto dell'effetto fiscale, sono ricondotti a voce propria. Essi normalmente rappresentano le quote di ammortamento, nonché eventuali svalutazioni, delle attività e passività finanziarie e delle immobilizzazioni materiali e immateriali oggetto di valutazione al fair value nell'ambito dell'applicazione del principio IFRS 3;
  • i tributi e gli altri oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, che sono ricondotti, al netto delle imposte, alla specifica voce;
  • le Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili, che ove presenti sono esposte, come in precedenza indicato, al netto delle imposte.

Conto economico riclassificato

(milioni di euro)
31.03.2024
31.03.2023
Variazioni
assolute %
Interessi netti 3.932 3.254 678 20,8
Commissioni nette 2.272 2.137 135 6,3
Risultato dell'attività assicurativa 455 397 58 14,6
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 79 262 -183 -69,8
Altri proventi (oneri) operativi netti -6 7 -13
Proventi operativi netti 6.732 6.057 675 11,1
Spese del personale -1.592 -1.560 32 2,1
Spese amministrative -623 -644 -21 -3,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -355 -332 23 6,9
Costi operativi -2.570 -2.536 34 1,3
Risultato della gestione operativa 4.162 3.521 641 18,2
Rettifiche di valore nette su crediti -236 -189 47 24,9
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -53 -70 -17 -24,3
Altri proventi (oneri) netti 57 101 -44 -43,6
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 3.930 3.363 567 16,9
Imposte sul reddito -1.278 -1.084 194 17,9
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -56 -42 14 33,3
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-29 -46 -17 -37,0
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -257 -228 29 12,7
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -9 -7 2 28,6
Risultato netto 2.301 1.956 345 17,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato

(milioni di euro)
Voci 2024 2023
trimestre trimestre trimestre trimestre trimestre
Interessi netti 3.932 3.995 3.813 3.584 3.254
Commissioni nette 2.272 2.110 2.095 2.216 2.137
Risultato dell'attività assicurativa 455 391 419 459 397
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 79 -91 52 75 262
Altri proventi (oneri) operativi netti -6 -32 -12 7 7
Proventi operativi netti 6.732 6.373 6.367 6.341 6.057
Spese del personale -1.592 -2.184 -1.612 -1.625 -1.560
Spese amministrative -623 -917 -710 -731 -644
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -355 -367 -328 -319 -332
Costi operativi -2.570 -3.468 -2.650 -2.675 -2.536
Risultato della gestione operativa 4.162 2.905 3.717 3.666 3.521
Rettifiche di valore nette su crediti -236 -616 -357 -367 -189
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -53 -332 -47 -121 -70
Altri proventi (oneri) netti 57 29 15 203 101
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - -
Risultato corrente lordo 3.930 1.986 3.328 3.381 3.363
Imposte sul reddito -1.278 -288 -1.066 -1.000 -1.084
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -56 -80 -56 -44 -42
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -29 -35 -36 -44 -46
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -257 18 -264 -11 -228
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -9 1 -6 -16 -7
Risultato netto 2.301 1.602 1.900 2.266 1.956

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Proventi operativi netti

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito in questo avvio d'anno eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale. I proventi operativi netti nel primo trimestre sono ammontati a 6.732 milioni, in crescita dell'11,1% rispetto ai 6.057 milioni del corrispondente periodo 2023. Tale dinamica è stata determinata dall'aumento degli interessi netti, che hanno beneficiato degli elevati livelli dei tassi di interesse, delle commissioni nette e dei proventi derivanti dall'attività assicurativa, solo in parte contrastato dalla flessione del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value e, in misura minore, dalla voce degli altri proventi (oneri) operativi netti.

Interessi netti

(milioni di euro)
Voci 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Rapporti con clientela 3.541 3.115 426 13,7
Titoli in circolazione -1.102 -596 506 84,9
Intermediazione con clientela 2.439 2.519 -80 -3,2
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 423 309 114 36,9
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
59 45 14 31,1
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 558 279 279
Attività e passività finanziarie 1.040 633 407 64,3
Rapporti con banche 173 22 151
Differenziali su derivati di copertura -76 -122 -46 -37,7
Altri interessi netti 356 202 154 76,2
Interessi netti 3.932 3.254 678 20,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 3.932 milioni, hanno presentato un progresso del 20,8% rispetto al primo trimestre 2023. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione le attività e passività finanziarie (+64,3%, pari a +407 milioni) grazie agli andamenti positivi di tutte le componenti: le altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+279 milioni), i titoli valutati al costo ammortizzato (+114 milioni) e le attività e passività finanziarie al fair value con impatto a conto economico (+14 milioni).

Hanno altresì mostrato una dinamica favorevole sia gli interessi netti sui rapporti con banche (+151 milioni), che hanno beneficiato principalmente della remunerazione dell'eccesso di depositi in BCE, sia i differenziali negativi su derivati di copertura, in riduzione del 37,7%.

Per contro l'intermediazione con clientela ha registrato un moderato calo (-3,2%, pari a -80 milioni): i maggiori interessi passivi su titoli in circolazione sono stati in buona parte compensati dall'incremento degli interessi su rapporti con clientela, che ha beneficiato del mantenimento su livelli elevati dei tassi di interesse da parte della BCE.

Infine, gli altri interessi netti, inclusivi di quelli maturati sulle attività deteriorate, hanno mostrato un apporto positivo di 356 milioni, con un incremento di 154 milioni.

All'interno dei rapporti con banche le operazioni TLTRO III con la BCE hanno dato luogo nei tre mesi ad interessi passivi per 439 milioni, rispetto ai 471 milioni del medesimo periodo 2023, a fronte di consistenze scese alla fine del primo trimestre 2024 a 9,1 miliardi in seguito al rimborso a scadenza, il 27 marzo, di un'operazione da 36 miliardi (posta in essere nel marzo 2021). Si ricorda che nei primi tre mesi del 2023 lo stock medio del TLTRO in essere era stato pari a 81,4 miliardi in presenza di tassi applicati (Deposit Facility Rate) in progressivo rialzo ma ancora inferiori al 4% attualmente in vigore dal settembre 2023. La liquidità impiegata in depositi a vista (overnight) presso la BCE ha generato interessi attivi per 807 milioni a fronte dei circa 630 milioni contabilizzati nel periodo gennaio-marzo del 2023 che, rispetto al 2024, aveva registrato giacenze medie più elevate a fronte di tassi (Deposit Facility Rate) inferiori.

Il flusso di interessi netti registrato nel primo trimestre 2024 ha mostrato un valore di poco inferiore rispetto al quarto trimestre del 2023, essenzialmente per l'effetto giorni, e superiore ai primi tre trimestri dello scorso esercizio.

(milioni di euro)
31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 1.701 1.571 130 8,3
IMI Corporate & Investment Banking 758 598 160 26,8
International Subsidiary Banks 640 520 120 23,1
Private Banking 313 280 33 11,8
Asset Management 14 1 13
Insurance - - - -
Totale aree di business 3.426 2.970 456 15,4
Centro di governo 506 284 222 78,2
Gruppo Intesa Sanpaolo 3.932 3.254 678 20,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 49,7% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 1.701 milioni, in aumento rispetto al primo trimestre 2023 (+8,3%, pari a +130 milioni), grazie all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela.

Anche le altre Divisioni hanno apportato un maggior contributo in termini di margine di interesse: la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+26,8%, pari a +160 milioni), ascrivibile in prevalenza all'operatività del Global Markets, l'International Subsidiary Banks (+23,1%, pari a +120 milioni), principalmente in relazione alla dinamica favorevole evidenziata dalle controllate operanti in Croazia, Egitto, Slovacchia e Serbia e la Divisione Private Banking (+33 milioni), per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche.

Gli interessi netti del Centro di Governo hanno mostrato una crescita (+222 milioni) che ha beneficiato del rialzo dei tassi di mercato.

Commissioni nette

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
Attive Passive Nette Attive Passive Nette assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 135 -87 48 123 -89 34 14 41,2
Servizi di incasso e pagamento 203 -36 167 189 -33 156 11 7,1
Conti correnti 327 - 327 341 - 341 -14 -4,1
Servizio Bancomat e carte di credito 215 -120 95 207 -113 94 1 1,1
Attività bancaria commerciale 880 -243 637 860 -235 625 12 1,9
Intermediazione e collocamento titoli 374 -71 303 297 -67 230 73 31,7
Intermediazione valute 4 -1 3 3 -1 2 1 50,0
Gestioni patrimoniali 912 -255 657 864 -250 614 43 7,0
Distribuzione prodotti assicurativi 375 - 375 396 - 396 -21 -5,3
Altre commissioni intermediazione / gestione 132 -59 73 108 -51 57 16 28,1
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 1.797 -386 1.411 1.668 -369 1.299 112 8,6
Altre commissioni nette 282 -58 224 273 -60 213 11 5,2
Commissioni nette 2.959 -687 2.272 2.801 -664 2.137 135 6,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nel primo trimestre 2024 si sono attestate a 2.272 milioni, in crescita del 6,3% rispetto ai 2.137 milioni registrati nel medesimo periodo del 2023.

Tale risultato è stato determinato dall'incremento delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (+8,6%, pari a +112 milioni) e, in misura minore, sull'attività bancaria commerciale (+1,9%, pari +12 milioni) e delle altre commissioni nette (+5,2%, pari a +11 milioni). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l'apporto dell'intermediazione e collocamento titoli (+31,7%, pari a +73 milioni), trainato dall'operatività in certificates, delle gestioni patrimoniali (+7%, pari a +43 milioni), sia collettive sia individuali, e delle altre commissioni di intermediazione e gestione, in particolare correlate alle attività di consulenza.

Nell'area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni sulle garanzie rilasciate/ricevute (+14 milioni) e i servizi di incasso e pagamento (+11 milioni), in parte controbilanciati dai conti correnti (-14 milioni), in relazione alla riduzione da parte della Banca delle spese di tenuta conto applicate alla clientela.

Infine, sono salite le altre commissioni nette (+11 milioni), principalmente per maggiori commissioni su finanziamenti.

La voce nei primi tre mesi del 2024 ha mostrato un dato più alto rispetto a tutti i trimestri del 2023, grazie soprattutto all'attività di intermediazione e collocamento titoli.

(milioni di euro)
31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 1.208 1.176 32 2,7
IMI Corporate & Investment Banking 283 256 27 10,5
International Subsidiary Banks 146 138 8 5,8
Private Banking 534 455 79 17,4
Asset Management 214 209 5 2,4
Insurance 1 1 - -
Totale aree di business 2.386 2.235 151 6,8
Centro di governo -114 -98 16 16,3
Gruppo Intesa Sanpaolo 2.272 2.137 135 6,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 50,6% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nei primi tre mesi del 2024 una moderata crescita delle commissioni (+2,7%, pari a +32 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito. Hanno mostrato un incremento dei ricavi commissionali anche le altre Divisioni, in particolare: il Private Banking (+17,4%, pari a +79 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+10,5%, pari a +27 milioni), essenzialmente per effetto dell'andamento rilevato nel comparto del commercial banking e della finanza strutturata, l'International Subsidiary Banks (+5,8%, pari a +8 milioni) e l'Asset Management (+2,4%, pari a +5 milioni).

Il Centro di Governo ha registrato un peggioramento del saldo delle commissioni nette.

Risultato dell'attività assicurativa

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
Vita Danni Totale Vita Danni Totale assolute %
MARGINE TECNICO 219 124 343 290 118 408 -65 -15,9
Rilascio margine sui servizi contrattuali 276 17 293 352 16 368 -75 -20,4
Sinistri, spese attese e altri importi 143 289 432 139 312 451 -19 -4,2
Ricavi assicurativi 419 306 725 491 328 819 -94 -11,5
Sinistri e spese effettivi totali -185 -179 -364 -247 -199 -446 -82 -18,4
Altri Costi Assicurativi -15 -3 -18 46 -11 35 -53
Costi assicurativi -200 -182 -382 -201 -210 -411 -29 -7,1
MARGINE FINANZIARIO 88 17 105 -27 4 -23 128
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti
assicurativi emessi
-1.935 1 -1.934 -1.380 -4 -1.384 550 39,7
Interessi netti 483 13 496 419 6 425 71 16,7
Dividendi 98 - 98 77 - 77 21 27,3
Utili/perdite da realizzo 25 6 31 -276 2 -274 305
Utili/perdite da valutazione 1.363 - 1.363 1.067 - 1.067 296 27,7
Commissioni nette 54 -3 51 66 - 66 -15 -22,7
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da
consolidamento
307 141 448 263 122 385 63 16,4
Effetti da consolidamento 7 - 7 12 - 12 -5 -41,7
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 314 141 455 275 122 397 58 14,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo ed è rappresentato in applicazione del principio IFRS 17 e IFRS 9. Nel primo trimestre 2024 tale risultato si è attestato a 455 milioni, in miglioramento del 14,6% rispetto allo stesso periodo 2023. La dinamica è ascrivibile sia al ramo vita, che ha beneficiato dell'incremento del margine finanziario correlato al differente andamento dei tassi nei due trimestri a raffronto, sia al ramo danni, che ha tratto vantaggio da una minore sinistrosità del portafoglio oltre che dalle componenti finanziarie, specificatamente interessi netti e utili da realizzo. Il margine tecnico del ramo vita ha peraltro rilevato una flessione riconducibile alla riduzione del rilascio del margine su servizi contrattuali (CSM) per effetto dell'incremento dei riscatti che ha interessato l'intero settore assicurativo.

Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni/salute, nei primi tre mesi del 2024 ha mostrato un valore sostanzialmente in linea con quello del secondo trimestre 2023 e superiore a quello degli altri trimestri dello scorso esercizio.

(milioni di euro)
Produzione 31.03.2024 31.03.2023
di cui
nuova
produzione
Rami Vita 3.127 3.054 4.107
Premi emessi prodotti tradizionali 2.160 2.132 3.355
Premi emessi prodotti Unit Linked 353 314 300
Premi emessi prodotti Multiramo 372 368 246
Premi emessi Fondi pensione 241 240 206
Premi emessi prodotti di Capitalizzazione 1 - -
Rami Danni 420 108 407
Premi emessi 420 108 407
Premi ceduti in riassicurazione -50 -11 -47
Premi netti da prodotti assicurativi 3.497 3.151 4.467
Produzione contratti Unit Linked 596 586 521
Totale produzione relativa ai contratti di investimento 596 586 521
Produzione totale 4.093 3.737 4.988

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi tre mesi del 2024 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 4,1 miliardi, in riduzione rispetto alla produzione realizzata nel medesimo periodo del 2023 (5 miliardi). La contrazione dei premi è stata determinata dalla flessione del ramo vita, in particolare nella componente dei prodotti tradizionali (-1,2 miliardi), mentre hanno evidenziato aumenti di modesta entità le unit linked di natura prevalentemente assicurativa, le polizze multiramo e i fondi pensione. Il ramo danni, in cui si rileva una buona dinamica del comparto non motor, ha mostrato una crescita del 3,2%. Anche le unit linked di natura prevalentemente finanziaria di ramo III hanno registrato una crescita attestandosi a 0,6 miliardi (0,5 miliardi il dato del primo trimestre 2023). La nuova produzione è complessivamente ammontata a 3,7 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo.

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair
value option
-236 -4 232
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting 2 -14 16
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con
impatto a conto economico
61 94 -33 -35,1
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività
al costo ammortizzato
236 179 57 31,8
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 16 7 9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 79 262 -183 -69,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel primo trimestre 2024 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 79 milioni, ha evidenziato un calo rilevante rispetto al corrispondente periodo 2023. Tale andamento va letto insieme al marcato incremento del margine di interesse, con particolare riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari a seguito della crescita dei tassi di mercato.

La flessione, pari al 69,8%, è ascrivibile al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-232 milioni), in particolare in relazione alla predetta dinamica riguardante i certificates, nonché alla riduzione dell'impatto positivo dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo. Ha inoltre evidenziato una flessione il risultato netto da attività valutate al fair value con impatto a conto economico (-33 milioni), riconducibile ai titoli di debito. Per contro hanno contribuito in positivo il risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (+57 milioni), a seguito degli smobilizzi di titoli HTC e HTCS prevalentemente governativi, e il risultato netto da

operazioni di copertura in hedge accounting (+16 milioni).

Il risultato dei primi tre mesi del 2024 mostra un valore positivo di 79 milioni, in ripresa rispetto al valore negativo di -91 milioni registrato nell'ultimo trimestre 2023 ma inferiore in raffronto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Altri proventi (oneri) operativi netti

Nel primo trimestre 2024 gli altri oneri operativi netti sono stati pari a -6 milioni e si confrontano con proventi per 7 milioni contabilizzati nel medesimo periodo 2023. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La dinamica della voce è riconducibile alla crescita degli altri oneri di gestione (+9 milioni) e al minor contributo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (-4 milioni), imputabile in particolare alla partecipata cinese Penghua Fund Management.

Costi operativi

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Salari e stipendi 1.091 1.079 12 1,1
Oneri sociali 280 279 1 0,4
Altri oneri del personale 221 202 19 9,4
Spese del personale 1.592 1.560 32 2,1
Spese per servizi informatici 190 199 -9 -4,5
Spese di gestione immobili 78 92 -14 -15,2
Spese generali di funzionamento 101 99 2 2,0
Spese legali e professionali 56 54 2 3,7
Spese pubblicitarie e promozionali 21 19 2 10,5
Costi indiretti del personale 38 37 1 2,7
Altre spese 104 101 3 3,0
Imposte indirette e tasse 42 50 -8 -16,0
Recupero di spese ed oneri -7 -7 - -
Spese amministrative 623 644 -21 -3,3
Immobilizzazioni materiali 137 141 -4 -2,8
Immobilizzazioni immateriali 218 191 27 14,1
Ammortamenti 355 332 23 6,9
Costi operativi 2.570 2.536 34 1,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi tre mesi del 2024 i costi operativi si sono attestati a 2.570 milioni, valore di poco superiore al dato rilevato nel primo trimestre 2023 (+1,3%).

Le spese del personale, pari a 1.592 milioni, hanno mostrato un aumento (+2,1%), principalmente in conseguenza del rinnovo del contratto nazionale del lavoro (CCNL) di fine 2023, solo in parte compensato dai risparmi derivanti dalle uscite per accordi sindacali.

Le spese amministrative si sono attestate a 623 milioni, in calo del 3,3%. In particolare, i principali risparmi sono stati registrati nelle spese di gestione immobili (-14 milioni), soprattutto correlate alla contrazione delle tariffe di energia elettrica e gas, nelle spese per servizi informatici (-9 milioni) connesse alla minore onerosità dell'outsourcing, e nelle imposte indirette e tasse (-8 milioni), grazie ai maggiori recuperi.

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+6,9%) rispetto al dato del primo trimestre 2023, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito degli investimenti tecnologici incentrati sul

software che proseguono il percorso di sviluppo già rilevato nel corso del precedente esercizio. Nonostante i significativi investimenti tecnologici, il cost/income ratio nel primo trimestre 2024 ha raggiunto il minimo storico del 38,2% in ulteriore miglioramento rispetto al valore del corrispondente periodo 2023 (41,9%).

Il raffronto trimestrale conferma la tendenza al contenimento dei costi, a cui fa eccezione il valore del quarto trimestre 2023 che scontava i maggiori oneri legati al rinnovo del CCNL.

(milioni di euro)
31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori -1.476 -1.503 -27 -1,8
IMI Corporate & Investment Banking -348 -325 23 7,1
International Subsidiary Banks -298 -268 30 11,2
Private Banking -239 -229 10 4,4
Asset Management -54 -52 2 3,8
Insurance -86 -82 4 4,9
Totale aree di business -2.501 -2.459 42 1,7
Centro di governo -69 -77 -8 -10,4
Gruppo Intesa Sanpaolo -2.570 -2.536 34 1,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 59% degli oneri delle aree operative, si è mossa in controtendenza mostrando un calo (-1,8%, pari a -27 milioni), grazie ai risparmi sulle spese per il personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi, e sulle spese amministrative. Per contro si rilevano aumenti per IMI Corporate & Investment Banking (+7,1%, pari a +23 milioni), per l'International Subsidiary Banks (+11,2%, pari a +30 milioni) e per l'Asset Management (+3,8%, pari a +2 milioni) in relazione a maggiori spese amministrative e del personale. Hanno presentato un incremento anche la Divisione Private Banking (+4,4%, pari a +10 milioni), correlato a tutte le voci di spesa, e l'Insurance (+4,9%, +4 milioni), principalmente riferibile alle spese del personale.

Il Centro di Governo ha evidenziato una contrazione (-10,4%, pari a -8 milioni), grazie a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa del periodo in esame è ammontato a 4.162 milioni, in aumento del 18,2% rispetto al valore contabilizzato nel primo trimestre 2023, essenzialmente per effetto dell'incremento dei ricavi.

Rettifiche di valore nette su crediti

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Sofferenze -62 -90 -28 -31,1
Inadempienze probabili -162 -205 -43 -21,0
Crediti scaduti / sconfinanti -92 -61 31 50,8
Crediti Stage 3 -316 -356 -40 -11,2
di cui titoli di debito -1 - 1 -
Crediti Stage 2 1 111 -110 -99,1
di cui titoli di debito 1 -2 3
Crediti Stage 1 51 15 36
di cui titoli di debito 6 12 -6 -50,0
Rettifiche/Riprese nette su crediti -264 -230 34 14,8
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 6 -6
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito
relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
28 35 -7 -20,0
Rettifiche di valore nette su crediti -236 -189 47 24,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le rettifiche su crediti si sono attestate a 236 milioni, registrando una crescita rispetto ai 189 milioni contabilizzati nel primo trimestre 2023.

La dinamica della voce si sostanzia principalmente in minori riprese sui crediti in Stage 2 (-110 milioni) e su accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate (-7 milioni), parzialmente compensate da maggiori riprese su crediti in Stage 1 (+36 milioni) e da un miglioramento delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3 (-40 milioni). Quest'ultima variazione è la risultante di: -43 milioni di rettifiche su inadempienze probabili, -28 milioni su sofferenze e +31 milioni su crediti scaduti/sconfinanti.

A marzo 2024 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, in linea con il dato di dicembre 2023.

Il costo del credito annualizzato, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel primo trimestre 2024 a 22 punti base, senza rilascio di accantonamenti prudenziali, e si confronta con un valore dell'esercizio 2023 di 36 punti base. La dinamica del costo del credito è stata favorita da un flusso molto contenuto di ingressi da bonis a crediti deteriorati nei primi tre mesi del 2024 (0,6 miliardi al netto delle uscite da

deteriorati verso bonis).

A marzo 2024 la copertura sui crediti deteriorati è salita al 50,7%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 62 milioni, in riduzione rispetto al dato del primo trimestre 2023 (90 milioni), con un livello di copertura pari al 73%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 162 milioni risultano in contrazione (-21%) rispetto ai 205 milioni registrati nel medesimo periodo 2023; la copertura su tali posizioni si attesta al 39,1%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 92 milioni (61 milioni il dato dei primi tre mesi del 2023) e la loro copertura è pari al 27,9%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 44,3%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,6%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.

Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023 Variazioni
assolute %
Altri accantonamenti netti -54 -36 18 50,0
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e
su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 4 -37 41
Rettifiche di valore nette su altre attività -3 3 -6
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre
attività
-53 -70 -17 -24,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nei primi tre mesi del 2024 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 53 milioni, valore inferiore ai 70 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. La diminuzione è da porre in relazione alla voce rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva che registra nei primi tre mesi del 2024 riprese per 4 milioni a fronte di -37 milioni di rettifiche rilevate nel primo trimestre 2023 riferibili principalmente alla componente di rischio di credito insita nei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e nei titoli al costo ammortizzato. La voce degli altri accantonamenti netti rileva un peggioramento di 18 milioni ascrivibile ai maggiori accantonamenti ai fondi rischi e oneri diversi e ai minori utilizzi per controversie legali e fiscali. Si segnala che tra gli altri accantonamenti netti sono inclusi 34 milioni di rettifiche relative all'azzeramento del patrimonio netto della partecipata russa BIR.

Altri proventi (oneri) netti

In questa voce del conto economico riclassificato sono aggregati gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa.

Nel primo trimestre 2024 gli altri proventi netti si sono attestati a 57 milioni e si confrontano con un dato del medesimo periodo del 2023 di 101 milioni, che includevano 116 milioni di utili da cessione a Nexi del ramo acquiring della controllata PBZ operante in Croazia.

Risultato corrente lordo

Nei primi tre mesi del 2024 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 3.930 milioni, in crescita del 16,9% rispetto ai 3.363 milioni del medesimo periodo 2023.

Imposte sul reddito

Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 1.278 milioni, corrispondenti ad un tax rate del 32,5%, di poco superiore a quello registrato nel primo trimestre 2023 (32,2%).

Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo (al netto delle imposte)

La voce, la cui componente principale è riferita ad ammortamenti su beni materiali e immateriali, è salita a 56 milioni dai 42 milioni registrati nel medesimo periodo dello scorso anno.

Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte)

La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel primo trimestre 2024 si è attestata a -29 milioni, che si confrontano con i -46 milioni contabilizzati nel corrispondente periodo del 2023.

Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)

La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nel primo trimestre 2024 tali oneri sono ammontati a 257 milioni e si confrontano con i 228 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 239 milioni ai fondi di garanzia dei depositi, 3 milioni riferibili ai fondi di risoluzione, 5 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere e 10 milioni derivanti dalla svalutazione del Fondo Atlante.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi

Nei primi tre mesi del 2024 la voce evidenzia 9 milioni di utili netti di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, che si raffronta con i 7 milioni relativi al primo trimestre 2023.

Risultato netto

Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude il primo trimestre 2024 con un utile netto di 2.301 milioni, in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+17,6%). Tale risultato rappresenta il valore trimestrale più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato, con una leadership nell'attività di Wealth Management, Protection & Advisory, che ha consentito di cogliere tempestivamente i primi segnali di ripresa del risparmio gestito. L'incremento a doppia cifra è il risultato del buon andamento dei ricavi, che hanno beneficiato della sostenuta dinamica della componente interessi e della ripresa delle commissioni nette e del risultato dell'attività assicurativa, delle contenute rettifiche su crediti e dell'attenta gestione dei costi operativi.

Gli aggregati patrimoniali

Aspetti generali

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.

Lo schema presenta, oltre agli importi relativi alla data di rendicontazione, anche i dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2023 e l'evoluzione trimestrale degli stessi. Per consentire un confronto omogeneo, i dati dei periodi precedenti vengono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per renderli il più possibile coerenti, soprattutto in relazione alle eventuali variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Si segnala che nel presente Resoconto non si sono rese necessarie riesposizioni: i dati presentati per il raffronto non hanno pertanto subito modifiche rispetto a quelli tempo per tempo pubblicati nel corso del 2023.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale riclassificato riguardano:

  • l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che costituiscono Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela, indipendentemente dai rispettivi portafogli contabili di allocazione;
  • l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che non costituiscono finanziamenti, distinte tra attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al netto di quanto riclassificato nelle voci Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela;
  • l'evidenza separata delle attività e passività finanziarie del comparto assicurativo, raggruppate in funzione della modalità valutativa adottata ai fini dell'IFRS 9 (fair value o costo ammortizzato);
  • l'aggregazione in un'unica voce delle Attività materiali ed immateriali, con articolazione nelle sottovoci Attività di proprietà e Diritti d'uso acquisiti con il leasing;
  • l'inclusione del valore dei Derivati di copertura e dell'Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica del comparto bancario tra le Altre voci dell'attivo/Altre voci del passivo;
  • l'inclusione delle Attività assicurative nelle Altre voci dell'attivo;
  • l'evidenza separata dei Debiti verso banche al costo ammortizzato del comparto bancario;
  • l'aggregazione in un'unica voce dell'ammontare dei Debiti verso clientela al costo ammortizzato e dei Titoli in circolazione del comparto bancario;
  • il raggruppamento in un'unica voce (Fondi per rischi e oneri) dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto del personale e Fondi per rischi e oneri relativi a: impegni e garanzie rilasciate, quiescenza e obblighi simili, altri fondi per rischi e oneri);
  • la riclassificazione dei Debiti per leasing in specifica sottovoce nell'ambito delle Altre voci del passivo;
  • l'indicazione delle Riserve in modo aggregato, e al netto delle eventuali azioni proprie.

Stato patrimoniale riclassificato

(milioni di euro)
Attività 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 51.156 89.270 -38.114 -42,7
Finanziamenti verso banche 29.006 31.216 -2.210 -7,1
Finanziamenti verso clientela
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con
impatto sul conto economico
423.254
420.919
2.335
429.540
427.806
1.734
-6.286
-6.887
601
-1,5
-1,6
34,7
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 62.521 59.965 2.556 4,3
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 42.027 42.026 1 -
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 77.214 67.716 9.498 14,0
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 5 5 - -
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto a conto economico
103.265 101.718 1.547 1,5
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
70.928 72.135 -1.207 -1,7
Partecipazioni 2.502 2.501 1 -
Attività materiali e immateriali 18.595 19.349 -754 -3,9
Attività di proprietà 17.216 17.975 -759 -4,2
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.379 1.374 5 0,4
Attività fiscali 14.467 14.533 -66 -0,5
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 731 264 467
Altre voci dell'attivo 35.925 33.332 2.593 7,8
Totale attività 931.596 963.570 -31.974 -3,3
Passività 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Debiti verso banche al costo ammortizzato 55.963 92.497 -36.534 -39,5
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 543.667 546.206 -2.539 -0,5
Passività finanziarie di negoziazione 44.737 43.486 1.251 2,9
Passività finanziarie designate al fair value 23.218 21.344 1.874 8,8
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.222 2.199 23 1,0
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 67 90 -23 -25,6
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 51.748 51.438 310 0,6
Passività fiscali 2.670 1.946 724 37,2
Passività associate ad attività in via di dismissione 5 2 3
Altre voci del passivo 15.669 15.096 573 3,8
di cui debiti per leasing 1.230 1.217 13 1,1
Passività assicurative 120.561 119.849 712 0,6
Fondi per rischi e oneri 5.143 5.290 -147 -2,8
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 495 524 -29 -5,5
Capitale 10.369 10.369 - -
Riserve 50.153 42.560 7.593 17,8
Riserve da valutazione -1.977 -1.711 266 15,5
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -302 -298 4 1,3
Acconti su dividendi -2.629 -2.629 - -
Strumenti di capitale 7.889 7.948 -59 -0,7
Patrimonio di pertinenza di terzi 122 164 -42 -25,6
Risultato netto 2.301 7.724 -5.423 -70,2
Totale passività e patrimonio netto 931.596 963.570 -31.974 -3,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali riclassificati

Attività 2024 2023 (milioni di euro)
31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Cassa e disponibilità liquide 51.156 89.270 85.585 79.875 77.700
Finanziamenti verso banche 29.006 31.216 30.116 30.128 30.468
Finanziamenti verso clientela 423.254 429.540 433.710 437.497 449.860
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 420.919 427.806 431.824 435.583 447.419
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva e con impatto sul conto economico
2.335 1.734 1.886 1.914 2.441
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono
finanziamenti
62.521 59.965 57.626 60.052 58.744
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 42.027 42.026 45.652 48.434 45.988
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 77.214 67.716 60.310 59.369 53.314
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato
5 5 2 3 3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value
con impatto a conto economico
103.265 101.718 99.226 102.480 103.096
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
70.928 72.135 69.136 71.724 72.562
Partecipazioni 2.502 2.501 2.558 2.599 2.395
Attività materiali e immateriali 18.595 19.349 18.888 18.892 19.462
Attività di proprietà 17.216 17.975 17.486 17.457 17.995
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.379 1.374 1.402 1.435 1.467
Attività fiscali 14.467 14.533 15.871 16.080 17.104
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 731 264 256 614 243
Altre voci dell'attivo 35.925 33.332 28.198 27.458 24.236
Totale attività 931.596 963.570 947.134 955.205 955.175
Passività 2024 2023
31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Debiti verso banche al costo ammortizzato 55.963 92.497 97.390 94.077 120.018
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 543.667 546.206 533.143 532.468 515.369
Passività finanziarie di negoziazione 44.737 43.486 47.428 47.639 45.681
Passività finanziarie designate al fair value 23.218 21.344 16.388 13.608 10.893
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di
assicurazione
2.222 2.199 2.422 2.326 2.275
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 67 90 193 96 111
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di
assicurazione
51.748 51.438 50.715 53.160 54.099
Passività fiscali 2.670 1.946 3.116 2.938 1.964
Passività associate ad attività in via di dismissione 5 2 13 - -
Altre voci del passivo 15.669 15.096 11.138 22.107 17.716
di cui debiti per leasing 1.230 1.217 1.231 1.260 1.292
Passività assicurative 120.561 119.849 115.616 119.381 119.815
Fondi per rischi e oneri 5.143 5.290 4.897 4.944 5.630
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 495 524 538 539 673
Capitale 10.369 10.369 10.369 10.369 10.369
Riserve 50.153 42.560 42.464 42.585 45.538
Riserve da valutazione -1.977 -1.711 -1.917 -1.709 -1.794
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -302 -298 -466 -375 -420
Acconti su dividendi -2.629 -2.629 - - -1.400
Strumenti di capitale 7.889 7.948 7.939 7.217 7.214
Patrimonio di pertinenza di terzi 122 164 164 152 141
Risultato netto 2.301 7.724 6.122 4.222 1.956

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

OPERATIVITA' BANCARIA

Finanziamenti verso clientela

Finanziamenti verso clientela: composizione

31.03.2024 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
20.041 4,7 21.488 5,0 -1.447 -6,7
222.625 52,6 225.521 52,4 -2.896 -1,3
152.768 36,1 155.080 36,1 -2.312 -1,5
395.434 93,4 402.089 93,5 -6.655 -1,7
16.819 4,0 16.636 3,9 183 1,1
6.046 1,4 5.850 1,4 196 3,4
4.955 1,2 4.965 1,2 -10 -0,2
423.254 100,0 429.540 100,0 -6.286 -1,5
31.12.2023 (milioni di euro)

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 31 marzo 2024 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 423,3 miliardi, registrando un moderato calo (-1,5%) da fine 2023. Tale dinamica è stata determinata dai crediti da attività commerciale (-1,7%, pari a -6,7 miliardi); nel dettaglio si rileva una flessione dei mutui a privati e ad imprese (-2,9 miliardi), delle anticipazioni e finanziamenti (-2,3 miliardi) e dei conti correnti attivi (-1,4 miliardi). Il consistente rialzo dei tassi, che si sono mantenuti su livelli elevati in questo primo trimestre, ha indotto le imprese a limitare il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento.

Con riferimento alle altre componenti, che presentano incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, hanno mostrato una crescita i crediti rappresentati da titoli (+3,4%, pari a +0,2 miliardi) e le operazioni pronti c/termine (+1,1%, pari a +0,2 miliardi), mentre sono risultati sostanzialmente stabili rispetto a fine 2023 i crediti deteriorati.

Nel comparto domestico dei prestiti a medio/lungo termine, le erogazioni dei primi tre mesi del 2024 destinate alle famiglie (comprensive della clientela small business, avente esigenze assimilabili alle famiglie produttrici) si sono approssimate

a 3,8 miliardi e quelle destinate alle imprese del perimetro Banca dei Territori (inclusive delle aziende con fatturato fino a 350 milioni) sono ammontate a 2 miliardi. I finanziamenti in capo al comparto agribusiness hanno raggiunto i 380 milioni. Le erogazioni a medio/lungo termine alla clientela della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, esclusa la parte estero, sono state pari a 2,5 miliardi. Complessivamente le erogazioni sul perimetro Italia, inclusive dei finanziamenti al terzo settore, delle erogazioni tramite reti terze e di Prestitalia, si sono attestate a 8,8 miliardi; comprendendo anche l'operatività delle banche estere e la parte IMI C&IB estero, le erogazioni a medio/lungo termine del Gruppo hanno totalizzato 13,6 miliardi. Al 31 marzo 2024 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 18,2% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia a marzo, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo.

Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, aveva messo a disposizione un plafond di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese nell'ambito del quale, includendo anche il Fondo PMI, sono stati complessivamente erogati, da inizio pandemia, crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi10, dei quali 13,4 miliardi SACE e circa 35,6 miliardi Fondo PMI. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale, sebbene presentino tassi di deterioramento superiori al resto dei crediti, non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.

A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri paesi di presenza del Gruppo, a marzo 2024 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica totalizzava 22,3 miliardi, a fronte dei 24,5 miliardi in essere a dicembre 2023. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi intervenuti nel periodo.

Nell'ambito delle iniziative della Banca a fronte degli interventi previsti dal "Decreto Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, Intesa Sanpaolo – tramite le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – ha acquistato, dall'inizio dell'operatività e sino al 31 marzo 2024, crediti fiscali per 32 miliardi (27,1 miliardi al 31 dicembre 2023). Ad essi vanno ad aggiungersi 2,6 miliardi di contratti sottoscritti e 4,2 miliardi di richieste ricevute in fase di validazione che dovranno essere valutati alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. 39 del 29 marzo 2024.

Al netto di variazioni in diminuzione per circa 9,4 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel corso dell'esercizio, ai risconti contabilizzati, alle ricessioni intervenute e all'adeguamento al fair value ove previsto dal business model di riferimento), al 31 marzo 2024 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 22,6 miliardi (20,1 miliardi a fine 2023), inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato e fra le Altre voci dell'attivo dello Stato patrimoniale consolidato riclassificato.

(milioni di euro)
31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
228.993 232.406 -3.413 -1,5
124.506 124.215 291 0,2
41.262 42.050 -788 -1,9
13.557 14.372 -815 -5,7
263 243 20 8,2
- - - -
408.581 413.286 -4.705 -1,1
14.673 16.254 -1.581 -9,7
423.254 429.540 -6.286 -1,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 56% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato un calo da inizio anno (-1,5%, pari a -3,4 miliardi), essenzialmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, in presenza di tassi elevati, hanno limitato il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. Hanno mostrato una flessione anche gli impieghi della Divisione Private Banking (-5,7%, pari a -0,8 miliardi), costituiti prevalentemente da affidamenti a breve, e la Divisione International Subsidiary Banks (-1,9%, pari a -0,8 miliardi), correlati al minore apporto delle controllate operanti in Egitto (per effetto della svalutazione della Lira egiziana) e Ungheria.

In lieve crescita si sono mossi i crediti della Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+0,2%, pari a +0,3 miliardi), per effetto dell'evoluzione positiva registrata dalla Direzione Internazionale e dal Global Markets in buona parte compensata dalla dinamica cedente del Global Corporate.

Con riferimento alla Divisione Asset Management, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alle specifiche operatività, i crediti si sono incrementati dell'8,2%.

I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato una significativa riduzione (-9,7%) in parte da porre in relazione con l'operatività in pronti contro termine attivi.

10 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

Finanziamenti verso clientela: qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.12.2023 Variazione
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Sofferenze 987 0,2 937 0,2 50
Inadempienze probabili 3.541 0,9 3.571 0,9 -30
Crediti Scaduti / Sconfinanti 427 0,1 457 0,1 -30
Crediti Deteriorati 4.955 1,2 4.965 1,2 -10
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 4.907 1,2 4.917 1,2 -10
Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il
conto economico
48 - 48 - -
Crediti in bonis 412.171 97,4 418.630 97,4 -6.459
Stage 2 35.130 8,3 36.186 8,4 -1.056
Stage 1 376.301 88,9 381.755 88,8 -5.454
Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il
conto economico
740 0,2 689 0,2 51
Crediti in bonis rappresentati da titoli 6.046 1,4 5.850 1,4 196
Stage 2 318 0,1 339 0,1 -21
Stage 1 5.728 1,3 5.511 1,3 217
Crediti detenuti per la negoziazione 82 - 95 - -13
Totale finanziamenti verso clientela 423.254 100,0 429.540 100,0 -6.286
di cui forborne performing 4.702 4.781 -79
di cui forborne non performing 1.853 1.800 53
Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in
via di dismissione
136 139 -3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 31 marzo 2024 i crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati a 4.955 milioni, valore leggermente inferiore al dato registrato al 31 dicembre 2023 (4.965 milioni) e che rappresenta un nuovo minimo storico, a conferma dell'andamento virtuoso già rilevato nel corso dei trimestri precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che è aumentata al 50,7% rispetto al 49,8% di fine 2023.

Più in dettaglio, a marzo 2024 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 987 milioni (+5,3% dal 31 dicembre 2023), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,2% e un livello di copertura al 73%. Le inadempienze probabili, pari a 3,5 miliardi, sono diminuite dello 0,8%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,9% e un livello di copertura del 39,1%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 427 milioni (-6,6% da fine 2023), con una copertura pari al 27,9%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 1,9 miliardi, con una copertura del 44,3%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,7 miliardi.

A fine marzo 2024 i crediti in bonis netti risultavano pari a 412,2 miliardi, in diminuzione da fine 2023 di 6,5 miliardi (-1,5%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,57%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,62% (dal 4,59% di fine 2023), e per quelli in Stage 1 allo 0,18% (stabile rispetto al dato di fine dicembre 2023). In termini di stock, i crediti netti in Stage 1 si sono ridotti dell'1,4% a 376,3 miliardi, quelli in Stage 2 hanno registrato una contrazione del 2,9% a 35,1 miliardi.

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti finanziari Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto a conto
economico
Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che non
costituiscono
finanziamenti
TOTALE
attività
finanziarie
Passività
finanziarie
di negoziazione
(*)
Titoli di debito emessi da Governi
31.03.2024 5.666 51.321 40.671 97.658 X
31.12.2023 5.953 44.764 37.834 88.551 X
Variazione assoluta -287 6.557 2.837 9.107 X
Variazione % -4,8 14,6 7,5 10,3 X
Altri titoli di debito
31.03.2024 4.913 24.529 21.850 51.292 X
31.12.2023 4.379 21.660 22.131 48.170 X
Variazione assoluta 534 2.869 -281 3.122 X
Variazione % 12,2 13,2 -1,3 6,5 X
Titoli di capitale
31.03.2024 2.162 1.364 X 3.526 X
31.12.2023 2.385 1.292 X 3.677 X
Variazione assoluta -223 72 X -151 X
Variazione % -9,4 5,6 X -4,1 X
Quote OICR
31.03.2024 3.828 X X 3.828 X
31.12.2023 3.817 X X 3.817 X
Variazione assoluta 11 X X 11 X
Variazione % 0,3 X X 0,3 X
Debiti verso banche e verso clientela
31.03.2024 X X X X -8.970
31.12.2023 X X X X -8.713
Variazione assoluta X X X X 257
Variazione % X X X X 2,9
Derivati finanziari
31.03.2024 22.846 X X 22.846 -24.205
31.12.2023 24.217 X X 24.217 -25.050
Variazione assoluta -1.371 X X -1.371 -845
Variazione % -5,7 X X -5,7 -3,4
Derivati creditizi
31.03.2024 2.612 X X 2.612 -2.521
31.12.2023 1.275 X X 1.275 -1.137
Variazione assoluta 1.337 X X 1.337 1.384
Variazione % X X
TOTALE 31.03.2024 42.027 77.214 62.521 181.762 -35.696
TOTALE 31.12.2023 42.026 67.716 59.965 169.707 -34.900
Variazione assoluta 1 9.498 2.556 12.055 796
Variazione % - 14,0 4,3 7,1 2,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.

La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.

Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, sono state pari a 181,8 miliardi, in progresso di 12,1 miliardi da fine anno (+7,1%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato un aumento (+2,3%), attestandosi a 35,7 miliardi.

L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile essenzialmente all'andamento dei titoli di debito (+12,2 miliardi); il calo nei derivati finanziari (-1,4 miliardi) è stato controbilanciato da un aumento dei derivati creditizi (+1,3 miliardi). Per quanto concerne le passività finanziarie di negoziazione, la dinamica in moderata crescita è riconducibile all'incremento dei derivati creditizi (+1,4 miliardi) e dei debiti verso banche e verso clientela (+0,3 miliardi), parzialmente controbilanciata dalla flessione dei derivati finanziari (-0,8 miliardi).

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 42 miliardi, stabili rispetto al 31 dicembre 2023: il decremento dei derivati finanziari, dei titoli di debito governativi e dei titoli di capitale è stato compensato dall'aumento dei derivati creditizi e degli altri titoli di debito.

I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 62,5 miliardi, segnando un incremento del 4,3%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (89,2%).

Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che hanno raggiunto i 77,2 miliardi, hanno mostrato un progresso da fine 2023 (+14%), ascrivibile essenzialmente alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (98,6%).

Titoli di debito: stage allocation

(milioni di euro)
Titoli di debito: stage allocation Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività
complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che
non costituiscono
finanziamenti
TOTALE
Stage 1
31.03.2024 74.816 55.781 130.597
31.12.2023 64.736 52.961 117.697
Variazione assoluta 10.080 2.820 12.900
Variazione % 15,6 5,3 11,0
Stage 2
31.03.2024 1.034 6.722 7.756
31.12.2023 1.688 6.982 8.670
Variazione assoluta -654 -260 -914
Variazione % -38,7 -3,7 -10,5
Stage 3
31.03.2024 - 18 18
31.12.2023 - 22 22
Variazione assoluta - -4 -4
Variazione % - -18,2 -18,2
TOTALE 31.03.2024 75.850 62.521 138.371
TOTALE 31.12.2023 66.424 59.965 126.389
Variazione assoluta 9.426 2.556 11.982
Variazione % 14,2 4,3 9,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

La riduzione intervenuta da dicembre dei titoli classificati a Stage 2, complessivamente pari a -0,9 miliardi, riguarda per la quota più rilevante (72%) i titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Attività finanziarie della clientela

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Raccolta diretta bancaria 575.926 43,2 576.136 44,1 -210 -
Raccolta diretta assicurativa 173.776 13,0 172.746 13,3 1.030 0,6
Raccolta indiretta 750.003 56,2 722.194 55,3 27.809 3,9
Elisioni (a) -165.907 -12,4 -165.543 -12,7 364 0,2
Attività finanziarie della clientela 1.333.798 100,0 1.305.533 100,0 28.265 2,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).

Al 31 marzo 2024 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.334 miliardi, registrando un aumento da fine anno (+2,2%, pari a +28,3 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (+3,9%, pari a +27,8 miliardi) e, in misura minore, dalla raccolta diretta assicurativa (+0,6%, pari a +1 miliardo). La raccolta diretta bancaria è risultata stabile rispetto a fine dicembre.

Raccolta diretta bancaria

La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti e depositi 392.996 68,2 407.910 70,8 -14.914 -3,7
Operazioni pronti c/termine e prestito titoli 26.120 4,5 13.009 2,3 13.111
Obbligazioni 76.229 13,2 78.321 13,6 -2.092 -2,7
Certificati di deposito 1.948 0,4 2.334 0,4 -386 -16,5
Passività subordinate 13.046 2,3 12.158 2,1 888 7,3
Altra raccolta 65.587 11,4 62.404 10,8 3.183 5,1
di cui: valutata al fair value (*) 32.259 5,6 29.930 5,2 2.329 7,8
Raccolta diretta bancaria 575.926 100,0 576.136 100,0 -210 -

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:

  • al 31 marzo 2024 la voce risultava costituita per 9.041 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 23.218 milioni da certificates (23.214 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value;

  • al 31 dicembre 2023 la voce risultava costituita per 8.586 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 21.344 milioni da certificates (21.340 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value.

I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 575,9 miliardi, stabile da fine anno, per effetto essenzialmente di un aumento delle operazioni pronti c/termine (+13,1 miliardi) e dell'altra raccolta (+3,2 miliardi), grazie allo sviluppo dei certificates e dei commercial paper, che hanno compensato la flessione rilevata sui conti correnti e depositi (-14,9 miliardi) e sulle obbligazioni (-2,1 miliardi).

La ricomposizione all'interno dell'aggregato della raccolta diretta, in atto già nel corso del 2023, va letta in un contesto di tassi in crescita in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates, nonché verso le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato (+18,5 miliardi).

Al 31 marzo 2024 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 21,6%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

31.03.2024 31.12.2023 (milioni di euro)
variazioni
assolute %
Banca dei Territori 263.425 270.604 -7.179 -2,7
IMI Corporate & Investment Banking 119.302 113.087 6.215 5,5
International Subsidiary Banks 55.851 57.910 -2.059 -3,6
Private Banking 43.822 45.805 -1.983 -4,3
Asset Management 25 16 9 56,3
Insurance - - - -
Totale aree di business 482.425 487.422 -4.997 -1,0
Centro di governo 93.501 88.714 4.787 5,4
Gruppo Intesa Sanpaolo 575.926 576.136 -210 -

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 54,6% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli inferiori a quelli di fine anno (-2,7%, pari a -7,2 miliardi) in relazione alla flessione dei debiti verso clientela. Le imprese, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e le famiglie hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi.

Ha presentato un calo anche l'International Subsidiary Banks (-3,6%, pari a -2,1 miliardi), determinato dalla dinamica riflessiva delle controllate operanti in Egitto, Croazia e Ungheria, e il Private Banking (-4,3%, pari a -2 miliardi), correlato alla riduzione dei depositi a scadenza e della raccolta in conto corrente. Per contro è aumentata la raccolta diretta per IMI Corporate & Investment Banking (+5,5%, pari a +6,2 miliardi) grazie all'incremento dei debiti verso clientela global markets e internazionale, allo sviluppo dell'operatività in certificates e alla crescita dei titoli in circolazione in particolare della controllata lussemburghese.

L'aumento della provvista del Centro di Governo è prevalentemente riconducibile all'operatività in pronti contro termine passivi.

Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

Raccolta indiretta

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Fondi comuni di investimento (a) 159.186 21,2 155.524 21,6 3.662 2,4
Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche 17.590 2,4 16.667 2,3 923 5,5
Gestioni patrimoniali 83.458 11,1 80.066 11,1 3.392 4,2
Passività assicurative e passività finanziarie assicurative 165.907 22,1 165.543 22,9 364 0,2
Rapporti con clientela istituzionale 27.178 3,6 26.231 3,6 947 3,6
Risparmio gestito 453.319 60,4 444.031 61,5 9.288 2,1
Raccolta amministrata 296.684 39,6 278.163 38,5 18.521 6,7
Raccolta indiretta 750.003 100,0 722.194 100,0 27.809 3,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

Al 31 marzo 2024 la raccolta indiretta ha raggiunto i 750 miliardi ed è risultata in aumento del 3,9% rispetto a fine 2023. L'evoluzione è riconducibile alla componente amministrata e al risparmio gestito, che hanno anche beneficiato della buona intonazione dei mercati.

Il risparmio gestito, che con 453,3 miliardi costituisce il 60,4% dell'aggregato complessivo, ha mostrato una crescita (+2,1%, pari a +9,3 miliardi), attribuibile a tutte le sue componenti: ai fondi comuni di investimento (+3,7 miliardi), alle gestioni patrimoniali (+3,4 miliardi), ai rapporti con clientela istituzionale (+0,9 miliardi), nonché ai fondi pensione aperti e alle polizze individuali pensionistiche (+0,9 miliardi) e alle passività assicurative e passività finanziarie assicurative (+0,4 miliardi). Nei primi tre mesi del 2024 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali, si è attestata a 3,6 miliardi. La raccolta amministrata, pari a 296,7 miliardi, ha evidenziato una crescita (+6,7%, pari a +18,5 miliardi), concentrata nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno trasferito parte della propria liquidità, per beneficiare di rendimenti più elevati.

Crediti e debiti verso banche - posizione interbancaria netta

Si ricorda che dal settembre 2022 l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) presso la Banca Centrale, contabilizzati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". A fine marzo 2024 tale importo era pari a 38,4 miliardi, di cui 29 miliardi riferibili alla Capogruppo (75,2 miliardi a dicembre 2023, dei quali 64 miliardi riferibili alla Capogruppo)11 .

Calcolata considerando la liquidità di cui sopra, al 31 marzo 2024 la posizione interbancaria netta del Gruppo ha presentato uno sbilancio positivo di 11,5 miliardi, inferiore rispetto ai 13,9 miliardi di fine 2023. L'evoluzione riflette la significativa riduzione che ha interessato sia l'insieme delle disponibilità liquide e dei finanziamenti verso banche (-36,6% a 67,4 miliardi) sia i debiti verso banche (-39,5% a 56 miliardi), quale effetto di rimborsi, anticipati e a scadenza, dei fondi raccolti tramite le operazioni TLTRO.

Al 31 marzo 2024 il rifinanziamento TLTRO III era in essere per nominali 9,1 miliardi – quasi totalmente di pertinenza di Intesa Sanpaolo – dei quali 9 miliardi in scadenza a giugno 2024 e 60 milioni a settembre 2024. L'importo si è ridotto notevolmente rispetto ai 45,1 miliardi di fine 2023: nel mese di marzo 2024 sono stati infatti rimborsati alla scadenza da Intesa Sanpaolo 36 miliardi.

11 Nell'ottica di una più aderente rappresentazione della posizione di liquidità del Gruppo non sono stati considerati soltanto i depositi overnight detenuti dalla Capogruppo, in quanto prenditrice dei fondi alle aste TLTRO, ma anche quelli delle altre banche dell'area euro del Gruppo, anche se non assegnatarie di fondi TLTRO.

OPERATIVITA' ASSICURATIVA

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti
finanziari
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto a conto
economico e Derivati
di Copertura
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al costo
ammortizzato
TOTALE
Attività
finanziarie di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Debiti verso Banche
e Derivati Finanziari
di pertinenza delle
imprese di
assicurazione (*)
Titoli di debito emessi da Governi
31.03.2024 4.819 54.197 - 59.016 X
31.12.2023 4.536 55.834 - 60.370 X
Variazione assoluta 283 -1.637 - -1.354 X
Variazione % 6,2 -2,9 - -2,2 X
Altri titoli di debito
31.03.2024 3.274 16.724 - 19.998 X
31.12.2023 3.185 16.294 - 19.479 X
Variazione assoluta 89 430 - 519 X
Variazione % 2,8 2,6 - 2,7 X
Titoli di capitale
31.03.2024 5.908 7 - 5.915 X
31.12.2023 5.523 7 - 5.530 X
Variazione assoluta 385 - - 385 X
Variazione % 7,0 - - 7,0 X
Quote OICR
31.03.2024 88.997 - - 88.997 X
31.12.2023 87.998 - - 87.998 X
Variazione assoluta
Variazione %
999
1,1
-
-
-
-
999
1,1
X
X
Crediti verso banche e verso clientela
31.03.2024 210 - 5 215 X
31.12.2023 425 - 5 430 X
Variazione assoluta -215 - - -215 X
Variazione % -50,6 - - -50,0 X
Debiti verso banche
31.03.2024 X X X X 755 (**)
31.12.2023 X X X X 740 (**)
Variazione assoluta X X X X 15
Variazione % X X X X 2,0
Derivati finanziari
31.03.2024 57 - - 57 67 (***)
31.12.2023 51 - - 51 90 (***)
Variazione assoluta 6 - - 6 -23
Variazione % 11,8 - - 11,8 -25,6
Derivati creditizi
31.03.2024 - - - - - (***)
31.12.2023 - - - - - (***)
Variazione assoluta - - - - -
Variazione % - - - - -
TOTALE 31.03.2024 103.265 70.928 5 174.198 822
TOTALE 31.12.2023 101.718 72.135 5 173.858 830
Variazione assoluta 1.547 -1.207 - 340 -8
Variazione % 1,5 -1,7 - 0,2 -1,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.

(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". (***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogati nella tabella sopra riportata, sono ammontati, rispettivamente, a 174,2 miliardi e a 822 milioni. Le attività finanziarie sono risultate sostanzialmente in linea con il valore di fine 2023 (+0,2%), per effetto dell'andamento riflessivo dei titoli di debito governativi (-1,4 miliardi) e, in misura più contenuta, dei crediti verso banche e verso clientela (-0,2 miliardi), compensato dalla dinamica crescente rilevata su quote OICR (+1 miliardo) e su altri titoli di debito (+0,5 miliardi) e di capitale (+0,4 miliardi).

Raccolta diretta assicurativa

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024
31.12.2023
variazioni
Vita Danni Totale incidenza
%
Vita Danni Totale incidenza
%
assolute %
Passività per copertura residua (*) 117.995 992 118.987 68,5 117.353 944 118.297 68,5 690 0,6
di cui: Valore attuale dei flussi
finanziari
109.258 187 109.445 63,0 108.482 193 108.675 62,9 770 0,7
di cui: Aggiustamento per i
rischi non finanziari
414 17 431 0,2 387 16 403 0,2 28 6,9
di cui: Margine sui servizi
contrattuali
8.323 327 8.650 5,0 8.484 336 8.820 5,1 -170 -1,9
Passività per sinistri accaduti 730 844 1.574 0,9 667 885 1.552 0,9 22 1,4
Totale Passività assicurative 118.725 1.836 120.561 69,4 118.020 1.829 119.849 69,4 712 0,6
Contratti di investimento
Unit linked (**) 51.748 - 51.748 29,8 51.438 - 51.438 29,8 310 0,6
Totale Passività finanziarie 51.748 - 51.748 29,8 51.438 - 51.438 29,8 310 0,6
Altra raccolta assicurativa (***) 1.467 - 1.467 0,8 1.459 - 1.459 0,8 8 0,5
Raccolta diretta assicurativa 171.940 1.836 173.776 100,0 170.917 1.829 172.746 100,0 1.030 0,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Si evidenzia che il valore delle Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.

(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 31 marzo 2024, si è attestata a 173,8 miliardi, mostrando un moderato aumento (+0,6%, pari a +1 miliardo) rispetto a fine 2023. La dinamica positiva è ascrivibile alle passività assicurative (+0,6%, +0,7 miliardi), con particolare riferimento alla componente per copertura residua, e alle passività finanziarie del ramo vita (+0,6%, pari a +0,3 miliardi), costituite dai prodotti unit linked. L'altra raccolta assicurativa, che rappresenta una componente marginale dell'aggregato complessivo ed include le passività subordinate, si è mantenuta stabile rispetto a dicembre 2023.

ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione. Al 31 marzo 2024 sono state rilevate attività in corso di cessione per 731 milioni – costituite da cessioni di immobili oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA, da dismissioni di partecipazioni e da inadempienze probabili e posizioni in bonis oggetto di un'operazione di de-risking il cui perfezionamento è atteso nel corso del primo semestre 2024 – a fronte di passività associate per 5 milioni. A fine 2023 le attività in corso di cessione erano attestate a 264 milioni – principalmente riferite ad attività deteriorate, oggetto di cessione nella prima parte del 2024 – e le passività associate erano pari a 2 milioni.

IL PATRIMONIO NETTO

Al 31 marzo 2024 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 65.804 milioni, a fronte dei 63.963 milioni rilevati al 31 dicembre 2023. L'incremento è attribuibile all'incorporazione dell'utile maturato nei primi tre mesi dell'esercizio corrente (2.301 milioni) in minima parte contrastato dalla variazione delle riserve da valutazione.

Il Gruppo ha assegnato a riserve l'utile di 7.724 milioni dell'esercizio 2023 in attesa di distribuire a maggio 2024 l'importo cash a saldo agli azionisti (2,8 miliardi), per un payout ratio complessivo – acconto e saldo – pari al 70% dell'utile netto consolidato 2023.

Riserve da valutazione

(milioni di euro)
Voci Riserva Variazione del Riserva
31.12.2023 periodo 31.03.2024
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di debito) -1.508 -47 -1.555
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di capitale) -476 44 -432
Attività materiali 1.863 -17 1.846
Copertura di investimenti esteri -24 19 -5
Copertura dei flussi finanziari -318 35 -283
Differenze di cambio -1.248 -207 -1.455
Attività non correnti in via di dismissione - - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio) -125 -115 -240
Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti -187 6 -181
Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio
netto 1 16 17
Leggi speciali di rivalutazione 311 - 311
Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione)
-1.711 -266 -1.977
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -298 -4 -302

Le riserve da valutazione bancarie presentano un valore negativo (-1.977 milioni), in aumento di 266 milioni rispetto al 31 dicembre 2023 (-1.711 milioni). In negativo hanno agito principalmente le differenze di cambio, correlate in prevalenza alla svalutazione della lira egiziana, le passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico e le riserve sui titoli di debito. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione, pari a -302 milioni, si attestano su valori simili a quelli di fine 2023.

Relazione sull'andamento della gestione – Gli aggregati patrimoniali

I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI SOLVIBILITÀ

(milioni di euro)
Fondi propri e coefficienti di solvibilità 31.03.2024 31.12.2023
Fondi propri
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.448 41.476
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari 7.702 7.707
CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) 48.150 49.183
Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari 9.211 8.799
TOTALE FONDI PROPRI 57.361 57.982
Attività di rischio ponderate
Rischi di credito e di controparte 259.570 260.815
Rischi di mercato e di regolamento 14.926 12.621
Rischi operativi 28.471 28.471
Altri rischi specifici (a) 266 203
ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE 303.233 302.110
Coefficienti di solvibilità %
Common Equity Tier 1 ratio 13,3% 13,7%
Tier 1 ratio 15,9% 16,3%
Total capital ratio 18,9% 19,2%

(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 31 marzo 2024 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, così come modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.

Fondi propri

Al 31 marzo 2024, i Fondi Propri ammontano a 57.361 milioni.

Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, nel calcolo delle soglie previste dall'art. 48 CRR. Peraltro, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) n. 873/2020 (c.d. "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.

I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.

Al 31 marzo 2024, i fondi propri tengono conto della deduzione effettuata a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE all'acquisto di azioni proprie finalizzato al loro annullamento (buyback), come approvato dall'Assemblea del 24 aprile 2024, per un ammontare pari a complessivi 1,7 miliardi di euro12 .

Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei fondi propri al 31 marzo 2024 è ricompresa la deduzione volontaria del calendar provisioning13 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, che ha comportato una deduzione dal CET1 con impatto pari a circa 30 punti base.

A decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.

Ai fini del calcolo dei fondi propri al 31 marzo 2024 si è tenuto conto dell'utile del primo trimestre al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili14 .

12 Come riportato nel capitolo iniziale del presente Resoconto, il programma è stato autorizzato da BCE in data 11 marzo 2024. I dettagli dell'operazione, da avviare a giugno 2024, verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa.

13 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche «deducano» con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.

14 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (97 milioni).

Attività ponderate per il rischio

Al 31 marzo 2024, le attività ponderate per il rischio ammontano a 303.233 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.

Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 31 marzo 2024 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.

Coefficienti di solvibilità

Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti di solvibilità al 31 marzo 2024 si collocano sui seguenti valori: il Common Equity ratio supera il 13,3%, mentre il Tier 1 ratio e il Total capital ratio si attestano rispettivamente al 15,9% e al 18,9%.

Si segnala, infine, che il 30 novembre 2023 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2024 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari al 9,34%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer15 .

Riconciliazione tra Patrimonio di bilancio e Capitale primario di Classe 1

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.12.2023
Patrimonio netto di Gruppo 65.804 63.963
Patrimonio netto di terzi 122 164
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale 65.926 64.127
Acconti su dividendi (a) 2.629 2.629
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 -7.702 -7.707
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1 - -
- Interessi di minoranza computabili nel T2 - -
- Interessi di minoranza non computabili a regime -122 -164
- Utile di periodo non computabile (b) -1.663 -5.787
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) 1.865 165
- Acquisto azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) (d) -1.700 -
- Altre componenti non computabili a regime (e) -5.700 -325
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 53.533 52.938
Rettifiche regolamentari (f) -13.085 -11.462
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.448 41.476

(a) Al 31 marzo 2024 e al 31 dicembre 2023 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, pari a 2.629 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).

(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 31 marzo 2024 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale).

(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.

(d) L'importo al 31 marzo 2024 si riferisce all'ammontare complessivo del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback), pari a 1,7 miliardi, deliberato dall'Assemblea degli azionisti del 24 aprile 2024, essendo pervenuta in data 11 marzo 2024 la relativa autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza.

(e) L'importo al 31 marzo 2024 include principalmente il dividendo e la quota destinata a beneficenza a valere sull'utile 2023, deliberati dall'Assemblea del 24 aprile 2024.

(f) Le rettifiche regolamentari includono, tra le altre voci, le azioni proprie contabili e quelle per cui il Gruppo ha già ricevuto autorizzazione al riacquisto (buyback), oltre a 891 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).

15 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 31 marzo 2024 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il primo semestre 2024).

I risultati per settori di attività

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.

Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nel primo trimestre 2024 rispetto ai dati di raffronto omogenei.

Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, sono illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. Posto che il perimetro di consolidamento non rileva modifiche, a partire dal primo trimestre 2024 Banca Intesa Russia è stata riallocata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking al Centro di Governo, senza impatto sull'utile netto.

Dati di sintesi per settori di attività

(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Proventi operativi netti
31.03.2024 2.941 1.009 788 858 240 441 455 6.732
31.03.2023 2.777 951 663 754 235 384 293 6.057
Variazione % 5,9 6,1 18,9 13,8 2,1 14,8 55,3 11,1
Costi operativi
31.03.2024 -1.476 -348 -298 -239 -54 -86 -69 -2.570
31.03.2023 -1.503 -325 -268 -229 -52 -82 -77 -2.536
Variazione % -1,8 7,1 11,2 4,4 3,8 4,9 -10,4 1,3
Risultato della gestione
operativa
31.03.2024 1.465 661 490 619 186 355 386 4.162
31.03.2023 1.274 626 395 525 183 302 216 3.521
Variazione % 15,0 5,6 24,1 17,9 1,6 17,5 78,7 18,2
Risultato netto
31.03.2024 588 468 318 409 163 241 114 2.301
31.03.2023 689 394 366 343 129 201 -166 1.956
Variazione % -14,7 18,8 -13,1 19,2 26,4 19,9 17,6
(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Finanziamenti verso clientela
31.03.2024 228.993 124.506 41.262 13.557 263 - 14.673 423.254
31.12.2023 232.406 124.215 42.050 14.372 243 - 16.254 429.540
Variazione % -1,5 0,2 -1,9 -5,7 8,2 - -9,7 -1,5
Raccolta diretta bancaria
31.03.2024 263.425 119.302 55.851 43.822 25 - 93.501 575.926
31.12.2023 270.604 113.087 57.910 45.805 16 - 88.714 576.136
Variazione % -2,7 5,5 -3,6 -4,3 56,3 - 5,4 -
Attività di rischio ponderate
31.03.2024 78.411 110.159 35.112 11.979 2.022 - 65.550 303.233
31.12.2023 79.502 108.183 36.071 11.924 1.990 - 64.440 302.110
Variazione % -1,4 1,8 -2,7 0,5 1,6 - 1,7 0,4
Capitale assorbito
31.03.2024 7.128 10.016 3.858 1.160 216 4.756 3.708 30.842
31.12.2023 7.227 9.852 3.928 1.167 213 4.398 3.689 30.474
Variazione % -1,4 1,7 -1,8 -0,6 1,4 8,1 0,5 1,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività

SETTORI DI ATTIVITA'

Banca dei Territori

Dati economici 31.03.2024 31.03.2023 (milioni di euro)
variazioni
assolute %
Interessi netti 1.701 1.571 130 8,3
Commissioni nette 1.208 1.176 32 2,7
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 29 32 -3 -9,4
Altri proventi (oneri) operativi netti 3 -2 5
Proventi operativi netti 2.941 2.777 164 5,9
Spese del personale -788 -802 -14 -1,7
Spese amministrative -688 -701 -13 -1,9
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali - - - -
Costi operativi -1.476 -1.503 -27 -1,8
Risultato della gestione operativa 1.465 1.274 191 15,0
Rettifiche di valore nette su crediti -257 -211 46 21,8
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -10 -6 4 66,7
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.198 1.057 141 13,3
Imposte sul reddito -394 -348 46 13,2
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -22 -13 9 69,2
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -6 -7 -1 -14,3
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -188 - 188 -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 588 689 -101 -14,7
(milioni di euro)
Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 228.993 232.406 -3.413 -1,5
Raccolta diretta bancaria 263.425 270.604 -7.179 -2,7
Attività di rischio ponderate 78.411 79.502 -1.091 -1,4
Capitale assorbito 7.128 7.227 -99 -1,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nel primo trimestre 2024 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 2.941 milioni, che rappresentano circa il 44% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una crescita (+5,9%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.

In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato un incremento (+8,3%), riconducibile all'andamento dei tassi di mercato che ha favorito la redditività dell'intermediazione con clientela. Anche le commissioni nette hanno registrato un progresso (+2,7%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito, sostenuto da livelli di collocamento superiori a quelli del primo trimestre 2023, nonché al comparto assicurativo danni, alla raccolta amministrata, trainata dalle fees sui collocamenti di certificates e sull'operatività di intermediazione in titoli, e al maggior contributo dell'advisory. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking si evidenzia un aumento delle carte e degli altri servizi di pagamento, solo parzialmente compensato dalla flessione della componente finanziamenti e garanzie, attribuibile alle più contenute erogazioni, e delle commissioni sui conti correnti, in relazione alla diminuzione delle spese di tenuta conto applicate dalla Banca alla clientela. Tra le altre componenti di ricavo, che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 29 milioni (-9,4%) e altri proventi operativi netti per 3 milioni. I costi operativi, pari a 1.476 milioni, sono diminuiti dell'1,8% grazie ai risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi, e al contenimento delle spese amministrative. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è salito a 1.465 milioni rispetto ai 1.274 milioni dei primi tre mesi del 2023 (+15%) e il risultato corrente lordo si è attestato a 1.198 milioni, in progresso del 13,3%. Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 394 milioni, di oneri di integrazione per 22 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 6 milioni e dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (che lo scorso anno erano stati contabilizzati nel mese di settembre) per 188 milioni, si è collocato a 588 milioni, in calo del 14,7% rispetto ai 689 milioni del medesimo periodo del 2023.

Nell'evoluzione trimestrale, si rileva un consistente aumento del risultato della gestione operativa rispetto al quarto trimestre 2023, ascrivibile alla crescita dei ricavi e alla contrazione degli oneri operativi. Il risultato corrente lordo e il risultato netto si sono attestati su livelli ampiamente superiori rispetto a quelli del quarto trimestre 2023, che erano stati impattati dalla rilevazione di rettifiche di valore di importo significativo.

Le consistenze patrimoniali a fine marzo 2024 hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a fine dicembre 2023 (-2,1%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 228.993 milioni, hanno presentato una riduzione (-1,5%, pari a -3,4 miliardi) essenzialmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, in presenza di tassi elevati, hanno limitato il ricorso al credito bancario utilizzando la propria liquidità o fonti alternative di finanziamento. La raccolta diretta bancaria, pari a 263.425 milioni, si è attestata su livelli inferiori a quelli di fine dicembre (-2,7%, pari a -7,2 miliardi) in relazione al calo dei debiti verso clientela. Le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti verso prodotti di investimento più remunerativi, quali i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le emissioni di bond governativi/corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato.

Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività

IMI Corporate & Investment Banking

(milioni di euro)
Dati economici 31.03.2024 31.03.2023 variazioni
assolute %
Interessi netti 758 598 160 26,8
Commissioni nette 283 256 27 10,5
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value -32 97 -129
Altri proventi (oneri) operativi netti - - - -
Proventi operativi netti 1.009 951 58 6,1
Spese del personale -128 -113 15 13,3
Spese amministrative -216 -208 8 3,8
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -4 -4 - -
Costi operativi -348 -325 23 7,1
Risultato della gestione operativa 661 626 35 5,6
Rettifiche di valore nette su crediti 39 -3 42
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -2 -38 -36 -94,7
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 698 585 113 19,3
Imposte sul reddito -224 -185 39 21,1
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -6 -6 - -
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - - - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 468 394 74 18,8
(milioni di euro)
Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 124.506 124.215 291 0,2
Raccolta diretta bancaria (1) 119.302 113.087 6.215 5,5
Attività di rischio ponderate 110.159 108.183 1.976 1,8
Capitale assorbito 10.016 9.852 164 1,7

(1) L'importo della voce comprende i "certificates".

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nel primo trimestre 2024 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 1.009 milioni (che rappresentano il 15% del dato consolidato di Gruppo), in aumento del 6,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

In dettaglio, gli interessi netti, pari a 758 milioni, hanno mostrato un progresso del 26,8% ascrivibile principalmente all'operatività del Global Markets. Le commissioni nette, pari a 283 milioni, sono cresciute del 10,5%, essenzialmente per effetto dell'andamento rilevato nel comparto del commercial banking e della finanza strutturata. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a -32 milioni, ha evidenziato una forte riduzione in raffronto ai +97 milioni del medesimo periodo del 2023, da attribuire principalmente alla gestione dell'attività di trading dell'area Global Markets. Sul comparto hanno inciso negativamente la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates a seguito della crescita dei tassi di mercato, che peraltro ha prodotto effetti positivi sul margine di interesse in termini di maggiore liquidità impiegata, nonché il minor apporto dell'Own Credit Risk (OCR) dei certificates, per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo.

I costi operativi sono ammontati a 348 milioni con un incremento del 7,1% riconducibile alle spese del personale e amministrative. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è risultato in aumento del 5,6% rispetto al valore rilevato nel primo trimestre dello scorso esercizio, attestandosi a 661 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 698 milioni, ha registrato un incremento (+19,3%) rispetto al valore dei primi tre mesi del 2023, anche

grazie al rilascio di rettifiche su crediti fattorizzato nel primo trimestre dell'esercizio corrente. Infine, l'utile netto si è attestato a 468 milioni, valore superiore rispetto ai 394 milioni realizzati nell'analogo periodo dello scorso anno.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel primo trimestre 2024 una crescita del risultato della gestione operativa rispetto al quarto trimestre 2023 dovuta a più contenuti oneri operativi e a maggiori ricavi. Anche il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato un andamento favorevole, beneficiando delle riprese di valore su crediti rilevate nel trimestre a fronte delle rettifiche contabilizzate nel trimestre precedente.

I volumi intermediati della Divisione hanno presentato una crescita rispetto a fine 2023 (+2,7%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela, pari a 124.506 milioni, hanno evidenziato un lieve incremento (+0,2%, pari a +0,3 miliardi) per effetto dell'evoluzione positiva registrata dalla Direzione Internazionale e dal Global Markets in buona parte compensata dalla dinamica cedente del Global Corporate. La raccolta diretta bancaria, pari a 119.302 milioni, ha mostrato un progresso (+5,5%, pari a +6,2 miliardi) grazie all'aumento dei debiti verso clientela global markets e internazionale, allo sviluppo dell'operatività in certificates e alla crescita dei titoli in circolazione in particolare della controllata lussemburghese.

International Subsidiary Banks

(milioni di euro)
Dati economici 31.03.2024
31.03.2023
variazioni
assolute %
Interessi netti 640 520 120 23,1
Commissioni nette 146 138 8 5,8
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 17 21 -4 -19,0
Altri proventi (oneri) operativi netti -15 -16 -1 -6,3
Proventi operativi netti 788 663 125 18,9
Spese del personale -156 -138 18 13,0
Spese amministrative -113 -102 11 10,8
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -29 -28 1 3,6
Costi operativi -298 -268 30 11,2
Risultato della gestione operativa 490 395 95 24,1
Rettifiche di valore nette su crediti -19 - 19 -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - -2 -2
Altri proventi (oneri) netti 1 120 -119 -99,2
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 472 513 -41 -8,0
Imposte sul reddito -137 -130 7 5,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -11 -10 1 10,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -1 -1 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -5 -6 -1 -16,7
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -

Risultato netto 318 366 -48 -13,1

Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 (milioni di euro)
variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 41.262 42.050 -788 -1,9
Raccolta diretta bancaria 55.851 57.910 -2.059 -3,6
Attività di rischio ponderate 35.112 36.071 -959 -2,7
Capitale assorbito 3.858 3.928 -70 -1,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.

Nel primo trimestre del 2024 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 788 milioni, in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (+18,9%; +22% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 640 milioni (+23,1%), prevalentemente grazie alla dinamica favorevole registrata da PBZ – incluse Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+42 milioni) –, Bank of Alexandria (+28 milioni), VUB Banka (+24 milioni) e Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+20 milioni). Le commissioni nette, pari a 146 milioni, hanno mostrato un aumento (+5,8%). Tra le altre componenti reddituali, si rileva una diminuzione del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-4 milioni) e degli altri oneri operativi netti (-1 milione).

I costi operativi, pari a 298 milioni, hanno presentato un incremento (+11,2%; +13,7% a cambi costanti) principalmente riconducibile alle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 24,1%, attestandosi a 490 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 472 milioni, ha evidenziato una flessione rispetto al valore dei primi tre mesi dello scorso esercizio (-8%) che aveva beneficiato della consistente plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card contabilizzata tra gli altri proventi netti. La Divisione ha chiuso il primo trimestre 2024 con un risultato netto di 318 milioni a fronte di 366 milioni del medesimo periodo dello scorso anno (-13,1%).

Nel confronto trimestrale, i primi tre mesi del 2024 hanno evidenziato un'evoluzione positiva del risultato della gestione operativa rispetto al quarto trimestre 2023 ascrivibile sia allo sviluppo dei ricavi sia alla riduzione dei costi operativi. Il risultato corrente lordo e l'utile netto si sono attestati su valori superiori rispetto a quelli del trimestre precedente in cui erano state appostate elevate rettifiche di valore su crediti.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine marzo 2024 una flessione (-2,8%) rispetto a fine dicembre 2023, riconducibile alla raccolta diretta bancaria (-3,6%) e, in misura minore, ai crediti verso clientela (-1,9%). La dinamica della raccolta è essenzialmente ascrivibile alla diminuzione rilevata dalle controllate attive in Egitto, Croazia e Ungheria; nell'ambito degli impieghi, il decremento è riconducibile principalmente alle controllate operanti in Egitto (per effetto della svalutazione della Lira egiziana) e Ungheria.

Private Banking

(milioni di euro)
Dati economici 31.03.2024 31.03.2023 variazioni
assolute %
Interessi netti 313 280 33 11,8
Commissioni nette 534 455 79 17,4
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 7 20 -13 -65,0
Altri proventi (oneri) operativi netti 4 -1 5
Proventi operativi netti 858 754 104 13,8
Spese del personale -120 -117 3 2,6
Spese amministrative -94 -91 3 3,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -25 -21 4 19,0
Costi operativi -239 -229 10 4,4
Risultato della gestione operativa 619 525 94 17,9
Rettifiche di valore nette su crediti 2 -6 8
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -7 -6 1 16,7
Altri proventi (oneri) netti 20 - 20 -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 634 513 121 23,6
Imposte sul reddito -195 -158 37 23,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -6 -6 - -
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -5 -6 -1 -16,7
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -18 - 18 -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 - 1 -
Risultato netto 409 343 66 19,2
(milioni di euro)
Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Risparmio gestito (1) 161.678 157.426 4.252 2,7
Attività di rischio ponderate 11.979 11.924 55 0,5
Capitale assorbito 1.160 1.167 -7 -0,6

(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza. La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, IW Private Investments SIM, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta) e di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, opera la linea di business Fideuram Direct, nata nel 2023 per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading on line.

Nel primo trimestre del 2024 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 634 milioni, in crescita di 121 milioni (+23,6%) rispetto al valore dei primi tre mesi del 2023. Il risultato della gestione operativa ha mostrato una dinamica positiva (+94 milioni), attribuibile ai maggiori proventi operativi netti (+104 milioni), a fronte di un moderato aumento dei costi operativi (+10 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre principalmente alle commissioni nette (+79 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione all'incremento delle masse medie di risparmio gestito, e quelle di up front, correlate a maggiori collocamenti di titoli governativi e obbligazioni del Gruppo. Hanno fornito un apporto positivo ai ricavi anche gli interessi netti che, in uno scenario di tassi di interesse di mercato in crescita, sono saliti a 313 milioni (+33 milioni), per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche. Tra le altre componenti di ricavo gli altri proventi operativi netti hanno evidenziato un andamento positivo (+5 milioni) mentre si è mosso in senso opposto il risultato

delle attività e passività finanziarie al fair value (-13 milioni). La Divisione ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto di 409 milioni, in progresso del 19,2% rispetto al corrispondente periodo del 2023.

Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare attraverso l'elisione di conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, di obbligazioni e di certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Si evidenzia inoltre una riallocazione dei prodotti di terzi da risparmio gestito a risparmio amministrato.

Al 31 marzo 2024 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 316,5 miliardi (+12,9 miliardi da fine dicembre 2023). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e, in misura minore, alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 161,7 miliardi (+4,3 miliardi).

Asset Management

Dati economici 31.03.2023 (milioni di euro)
variazioni
31.03.2024 assolute %
Interessi netti 14 1 13
Commissioni nette 214 209 5 2,4
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1 8 -7 -87,5
Altri proventi (oneri) operativi netti 11 17 -6 -35,3
Proventi operativi netti 240 235 5 2,1
Spese del personale -24 -23 1 4,3
Spese amministrative -28 -27 1 3,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -2 -2 - -
Costi operativi -54 -52 2 3,8
Risultato della gestione operativa 186 183 3 1,6
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - -2 -2
Altri proventi (oneri) netti 30 - 30 -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 216 181 35 19,3
Imposte sul reddito -52 -51 1 2,0
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) - - - -
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -1 -1 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 163 129 34 26,4
Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 (milioni di euro)
variazioni
assolute %
Risparmio gestito 316.413 311.291 5.122 1,6
Attività di rischio ponderate 2.022 1.990 32 1,6
Capitale assorbito 216 213 3 1,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.

I proventi operativi netti del primo trimestre 2024, pari a 240 milioni, hanno evidenziato un aumento del 2,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio ascrivibile all'andamento degli interessi netti (+13 milioni) e delle commissioni nette (+5 milioni), supportate dalla dinamica delle performance fee incassate nel periodo e delle commissioni di collocamento dei fondi comuni. In un contesto macroeconomico caratterizzato da tassi di interessi elevati, Eurizon Capital SGR e le sue controllate hanno sviluppato innovazione di prodotto per rendere i fondi comuni concorrenziali nei confronti di altri prodotti finanziari alternativi. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, il contributo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione è stato positivo per 1 milione (8 milioni nel primo trimestre 2023). La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 11 milioni, che si raffronta con i 17 milioni registrati nel medesimo periodo dello scorso esercizio. L'evoluzione dei costi operativi (+3,8%), riconducibile all'aumento delle principali componenti, è da porre in relazione anche ai costi incrementali dell'infrastruttura tecnologica. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 186 milioni, in crescita dell'1,6% rispetto ai primi tre mesi 2023. La Divisione ha chiuso il primo trimestre 2024 con un risultato netto pari a 163 milioni (+26,4%).

Al 31 marzo 2024 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 316,4 miliardi, in crescita di 5,1 miliardi (+1,6%) rispetto a fine 2023. Tale dinamica è ascrivibile alla rivalutazione delle masse gestite correlata alla buona

intonazione dei mercati, solo in parte attenuata dai deflussi di raccolta netta (-2 miliardi). Questi ultimi sono da ricondurre ai mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-2,2 miliardi) e ai fondi comuni (-0,4 miliardi), solo parzialmente compensati dai flussi netti positivi sulle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (+0,3 miliardi) e sugli altri mandati istituzionali (+0,3 miliardi).

Al 31 marzo 2024 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 16,2% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine marzo sale al 16,6%.

Relazione sull'andamento della gestione – I risultati per settori di attività

Insurance

(milioni di euro)
Dati economici 31.03.2024 31.03.2023 variazioni
assolute %
Interessi netti - - - -
Commissioni nette 1 1 - -
Risultato dell'attività assicurativa 447 385 62 16,1
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value - - - -
Altri proventi (oneri) operativi netti -7 -2 5
Proventi operativi netti 441 384 57 14,8
Spese del personale -38 -35 3 8,6
Spese amministrative -39 -39 - -
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -9 -8 1 12,5
Costi operativi -86 -82 4 4,9
Risultato della gestione operativa 355 302 53 17,5
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività 1 2 -1 -50,0
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 356 304 52 17,1
Imposte sul reddito -110 -97 13 13,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -3 -2 1 50,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -2 -2 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - -2 -2
Risultato netto 241 201 40 19,9
(milioni di euro)
Dati operativi 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
assolute %
Raccolta diretta assicurativa (1) 173.796 172.746 1.050 0,6
Attività di rischio ponderate - - - -
Capitale assorbito 4.756 4.398 358 8,1

(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Vita, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo RBM Salute, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione Insurance rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi. Dal 1° dicembre 2023 è stata costituita una sede secondaria di Intesa Sanpaolo Vita a Dublino, denominata Intesa Sanpaolo Vita Dublin Branch, specializzata nella gestione delle polizze unit linked.

Nel primo trimestre del 2024 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 447 milioni, in aumento (+16,1%, pari a +62 milioni) rispetto al medesimo periodo del 2023 grazie al contributo sia del business vita sia del business danni. Il primo ha beneficiato del differente andamento dei mercati finanziari nei due trimestri a raffronto, il secondo segna un miglioramento da una minore sinistrosità del portafoglio oltre che dalle componenti finanziarie, specificatamente interessi netti e utili da realizzo. Il risultato corrente lordo, pari a 356 milioni, ha evidenziato un progresso del 17,1% per effetto di più elevati proventi operativi netti a fronte di una moderata crescita dei costi operativi.

Il cost/income, pari al 19,5%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nel primo trimestre del 2023.

Infine l'utile netto è ammontato a 241 milioni (+19,9%), dopo l'attribuzione delle imposte per 110 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 3 milioni e degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 2 milioni.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 173.796 milioni, ha mostrato una lieve crescita (+0,6%, pari a +1,1 miliardi) rispetto a fine dicembre 2023 ascrivibile essenzialmente alle passività assicurative e finanziarie.

La raccolta premi vita e previdenza della Divisione, pari a 3,7 miliardi, ha registrato una contrazione del 19,6% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, imputabile al calo della raccolta sui prodotti tradizionali (-30,1%). In incremento invece la raccolta sui prodotti unit linked (+6,6%) e previdenziali (+16,7%).

I premi del business protezione sono stati pari a 420 miliardi, in progresso del 3,2% rispetto al medesimo periodo del 2023. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita del 3,1%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese (+11%). In aumento anche la componente motor (+2%) e i prodotti legati al credito (+9,3%).

Centro di Governo

Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nei primi tre mesi del 2024 un risultato della gestione operativa pari a 386 milioni, che si confronta con 216 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale andamento è essenzialmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, in gran parte attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato del rialzo dei tassi di mercato. I costi operativi hanno mostrato un calo, imputabile a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, in parte attenuato dall'incremento degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici e dall'aumento delle spese del personale. Il risultato corrente lordo si è attestato a 356 milioni rispetto ai 210 milioni del medesimo periodo del 2023. Il primo trimestre 2024 si è chiuso con un risultato netto di 114 milioni a fronte dei -166 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il conto economico del Centro di Governo comprende gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario pari, al netto delle imposte, a 46 milioni a fronte di 222 milioni del primo trimestre 202316 .

Attività di tesoreria e funding

Nel primo trimestre del 2024 Intesa Sanpaolo ha confermato le proprie quote di mercato a livello nazionale ed europeo, mantenendo così il suo ruolo sistemico di "partecipante critico" all'interno dei sistemi di regolamento cash (T2) e titoli (T2S) della BCE.

L'Eurosistema ha continuato a lavorare per completare il programma di rinnovamento dei "Target Services" sviluppando il sistema per la gestione centralizzata del collaterale, il cui avvio è previsto a novembre 2024. Nell'ambito dell'attuale fase di collaudo del progetto, il Gruppo ha mantenuto un costante ruolo di guida e di indirizzo per tutto il sistema bancario italiano. Inoltre, l'importante leadership progettuale maturata da Intesa Sanpaolo nel settore dei regolamenti ha permesso di attivare una serie di iniziative relative alla digitalizzazione dei futuri sistemi di pagamento (al dettaglio e all'ingrosso, in collaborazione con la Banca d'Italia).

Nel primo trimestre dell'anno la BCE ha mantenuto i tassi invariati e ha ribadito un approccio dipendente dai dati. Ha altresì sottolineato la necessità che l'inflazione ritorni in modo sostenibile all'obiettivo del 2% prima di dare inizio ad un ciclo di politica monetaria espansiva; il consenso del mercato si è allineato su un primo taglio dei tassi ufficiali solo nel corso del secondo trimestre. In tale contesto, le quotazioni sul mercato monetario hanno presentato alcune fasi di volatilità, legate alle aspettative di almeno tre tagli dei tassi per complessivi 75 punti base entro l'anno e alla fattorizzazione delle novità introdotte a marzo con il nuovo operational framework che era stato lungamente atteso dai mercati.

Intesa Sanpaolo ha mantenuto una forte posizione di liquidità anche post rimborso di una quota rilevante di TLTRO a fine trimestre. Inoltre, è proseguito il trend di crescita della raccolta cartolare di breve termine grazie a condizioni favorevoli di mercato e all'interesse degli investitori per le emissioni a breve termine di Intesa Sanpaolo, in Europa e in parte negli Stati Uniti.

Anche la FED, nel trimestre, ha mantenuto invariati i tassi ufficiali ribadendo, a marzo, che l'obiettivo principale resta portare l'inflazione stabilmente al 2%. La liquidità sul mercato monetario americano si è mantenuta abbondante e non si sono verificate tensioni.

Nel periodo, l'ammontare complessivo delle emissioni a medio/lungo termine del Gruppo, collocate sul mercato domestico tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 5.139 milioni di cui 3.550 milioni di certificates, 1.536 milioni di emissioni collocate tramite la Divisione Private Banking e 53 milioni di titoli negoziati sul mercato Mot e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing).

Le obbligazioni collocate tramite la Divisione Private Banking sono ammontate complessivamente a 1.536 milioni, di cui 228 milioni senior preferred a tasso fisso con durata 5 anni e 1.308 milioni T2 a tasso fisso e tasso variabile con durata 10 anni. Le obbligazioni T2 sono riservate a clienti professionali e controparti qualificate.

Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza della componente costituita da strumenti finanziari (rappresentati da strutture correlate a tassi, indici ed azioni) con una quota del 69%, mentre la componente costituita da emissioni plain vanilla è stata pari al 31%. Nella scomposizione per vita media, il 64% è costituito da strumenti con scadenza da 2 a 5 anni ed il restante 36% con scadenza da 6 a 10 anni.

Nel trimestre sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 1.057 milioni di cui 1.029 milioni di titoli obbligazionari emessi dalla Banca e 28 milioni di titoli (obbligazioni e certificates) collocati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking su reti terze.

Con riferimento alla raccolta obbligazionaria, l'8 marzo è stata eseguita un'emissione di titoli senior preferred green a tasso fisso destinati al mercato asiatico per un importo complessivo di 37.100 milioni di JPY (corrispondenti a circa 229 milioni di euro) suddivisa in tre tranche: 35.000 milioni di JPY con scadenza a 2 anni, 1.900 milioni di JPY con scadenza a 3 anni e 200 milioni di JPY con scadenza a 7 anni.

Inoltre, il 14 febbraio è stato effettuato un piazzamento privato di titoli senior preferred social a tasso fisso per 800 milioni con scadenza a 6,5 anni.

Le emissioni che rientrano nella categoria "green" sono destinate a finanziare tutti i progetti green coerenti con il Green, Social and Sustainability Bond Framework: "Energie rinnovabili", "Efficienza energetica", "Green buildings", "Clean transportation" e "Circular Economy". Le emissioni che rientrano nella categoria "social" sono destinate a finanziare tutte le

16 La riduzione intervenuta è dovuta al venir meno della contribuzione al Fondo di Risoluzione Unico europeo (222 milioni nel primo trimestre 2023), essendo terminata la fase iniziale di costituzione dello stesso. Nel contempo il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato il richiamo anticipato della contribuzione annuale 2024 per consentire il raggiungimento del livello-obiettivo pari allo 0,8% del totale dei depositi protetti entro la scadenza del 3 luglio 2024. La quota ricondotta al Centro di Governo (46 milioni) si riferisce principalmente alla contribuzione finalizzata al graduale ripristino delle risorse utilizzate a fronte degli interventi effettuati dal Fondo.

categorie social descritte nel Green, Social and Sustainability Bond Framework. Attualmente il portafoglio social è prevalentemente costituito da finanziamenti a PMI operanti in aree svantaggiate (inclusi i prestiti COVID-19) e a soggetti non profit operanti in settori di particolare attenzione sociale (Sanità, Istruzione, Welfare e Solidarietà).

Nell'ambito del programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) garantito da ISP CB Pubblico, le serie n. 13 e n. 14 (entrambe retained) di importo complessivo pari a 1.850 milioni sono state estinte anticipatamente nel mese di gennaio. Propedeuticamente alla chiusura del programma, avvenuta il 2 aprile, nel corso del primo trimestre 2024 è stato perfezionato il riacquisto da parte della Banca dell'intero portafoglio residuo dei crediti segregato nel Veicolo (1.850 milioni).

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP OBG nel mese di febbraio è scaduta la serie retained n. 32 per un ammontare di 1.650 milioni.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da UBI Finance, nel mese di febbraio è scaduta la serie n. 14 per 1 miliardo.

A valere sul programma di Covered Bond garantito da ISP CB Ipotecario nel mese di marzo è scaduta la serie n. 25 per un ammontare di 1 miliardo. Nello stesso mese è stata effettuata l'emissione della serie retained n. 34 di 1 miliardo, a tasso variabile e con scadenza a 5 anni.

Nel mese di marzo, è stata effettuata un'emissione di Covered Bond destinata ad investitori istituzionali da parte della controllata VUB Banka. Si tratta di titoli a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 7 anni.

Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari – erogati a società non finanziarie – a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 31 marzo 2024 l'importo outstanding, al lordo degli hair-cut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a circa 17 miliardi.

Relativamente al portafoglio titoli, in un trimestre in cui la BCE ha guidato le aspettative di mercato verso un primo taglio dei tassi di interesse in occasione del prossimo meeting di giugno, la parte a lungo termine delle curve europee è stata influenzata dalla dinamica dei tassi USA, spinti al rialzo dalla forza del mercato del lavoro e dalla discesa inferiore alle aspettative della core inflation. La revisione dell'operational framework BCE non ha alterato la dinamica di breve termine degli swap spreads, mentre la domanda di debito Peripheral è risultata ancora forte, in linea con il tono di risk-on prevalente sui mercati.

Nel corso del trimestre la credit sensitivity del portafoglio è stata incrementata in tutte le asset class, rischio Italia compreso. La shift sensitivity è invece rimasta pressoché inalterata rispetto ai livelli di fine 2023, al netto della rotazione di portafoglio indotta dalla volatilità dei tassi.

Con riferimento al mercato repo, i volumi scambiati sui titoli di Stato italiani sono notevolmente aumentati rispetto all'anno precedente ed i tassi si sono attestati su livelli di poco superiori alla depo facility.

Lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani si è ristretto rispetto al primo trimestre 2023; nel passaggio tra il primo e il secondo trimestre 2024 non si rileva alcuna variazione significativa dei tassi e degli spread.

Nel periodo Intesa Sanpaolo ha posto in essere nuove operazioni di raccolta di liquidità, attraverso l'implementazione di transazioni di securities financing con sottostante costituito prevalentemente da propri bond retained su differenti scadenze, in prevalenza di medio/lungo termine. A fine trimestre le operazioni in essere con sottostante proprie emissioni ammontavano a circa 12.750 milioni.

ALM Strategico

Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta da Group Treasury & Capital Management (già Tesoreria & Finanza di Gruppo) sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo – sessione Asset & Liability Committee – ALCO nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: la struttura di Group Treasury & Capital Management svolge un ruolo attivo nella gestione attiva del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati e di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del piano di funding, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di raccolta sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il piano di funding ottimizza le diverse forme di raccolta nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e altri indicatori nell'ambito del Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei Ratio patrimoniali.

Il presidio dei rischi

I PRINCIPI DI BASE DEL PRESIDIO DEI RISCHI

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).

Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi.

Gli Organi beneficiano anche dell'azione di alcuni comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali comitati, tra i quali va segnalato il Comitato di Direzione, operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi societari sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo, in particolare della funzione di controllo dei rischi.

L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business. L'Area ha la responsabilità di: i) governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte; ii) coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo; iii) coordinarne e verificarne l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; iv) garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; v) attuare i controlli di secondo livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.

La Capogruppo svolge nei confronti delle Società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento17, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di gruppo nei confronti degli Organi della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli: i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.

Gli Organi aziendali delle Società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di Gruppo.

Gli strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi concorrono a definire un quadro di controllo in grado di valutare i rischi assunti dal Gruppo secondo una prospettiva regolamentare ed economica; il livello di assorbimento di capitale economico, definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte temporale di un anno, ad un determinato livello di confidenza, rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato dal Gruppo, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP.

La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo. La copertura dei rischi, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione d'impatto potenziale, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale.

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

Con particolare riferimento al presidio dei rischi, nel rimandare al paragrafo "Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare tra Russia e Ucraina" per quanto concerne il rischio di credito, si evidenzia che continuano a non segnalarsi impatti significativi del conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di controparte, dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione e del portafoglio bancario del Gruppo. Analogamente, alla luce delle contenute esposizioni verso

17 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili. Per quanto riguarda il rischio cambio, continuano a non registrarsi impatti significativi a fronte di esposizioni contenute. Relativamente ai rischi operativi, si precisa che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le eventuali perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di monitoraggio dell'esposizione al rischio, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework. Per quanto attiene infine al monitoraggio dei rischi assicurativi, l'attenzione permane rivolta alle esposizioni verso i Paesi coinvolti nel conflitto, che mantengono carattere del tutto residuale rispetto al totale degli attivi.

LA NORMATIVA BASILEA 3

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, relativamente al recepimento delle riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3"), ha intrapreso adeguate iniziative progettuali, ampliando gli obiettivi del Progetto Basilea 2, al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi. Nel corso dei primi tre mesi del 2024, sono proseguite le attività progettuali propedeutiche al futuro recepimento della rimodulazione degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 4").

Per quanto riguarda i rischi creditizi, non si segnalano variazioni rispetto al 31 dicembre 2023.

L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.

Anche con riferimento sia al rischio di controparte sia ai rischi operativi non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 31 dicembre 2023.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2024.

Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3". Il documento viene pubblicato sul sito Internet (group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

GLI IMPATTI VALUTATIVI PER IL GRUPPO ISP DEL CONFLITTO MILITARE FRA RUSSIA E UCRAINA

Al 31 marzo 2024 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate:

(milioni di euro)
31.03.2024 (*) 31.12.2023 (**)
Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta
Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina
Crediti verso clientela 808 182 597 127 872 186 643 123
Banca Intesa Russia 187 - 111 - 197 - 117 -
Pravex - 54 - - - 62 - -
Esposizioni cross-border 621 128 486 127 675 124 526 123
Crediti verso banche 709 65 699 64 707 59 696 59
Banca Intesa Russia 693 - 685 - 691 - 683 -
Pravex - 65 - 64 - 59 - 59
Esposizioni cross-border 16 - 14 - 16 - 13 -
Titoli 8 53 6 50 12 53 10 49
Banca Intesa Russia 7 - 6 - 11 - 10 -
Pravex - 48 - 48 - 48 - 47
Divisione IMI C&IB - - - - - - - -
Divisione Insurance 1 5 - 2 1 5 - 2

(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 43 milioni (37 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 37 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 24 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 7 milioni (7 milioni netti) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 66 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 9 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sia le consistenze al 31 marzo 2024 che l'incremento di circa 4 milioni registratosi rispetto al 31 dicembre 2023 sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 46 milioni (39 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 34 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 24 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 25 milioni (24 milioni netti) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 66 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 10 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti europei e statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

Come si può notare dalla tabella, al 31 marzo 2024, le esposizioni residue per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia ammontano, in termini di valori lordi, a 187 milioni (111 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia ed a 621 milioni (486 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 709 milioni (699 milioni netti) e in titoli per complessivi 8 milioni (6 milioni netti). Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 182 milioni (127 milioni netti), di cui 54 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex. A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per 65 milioni (64 milioni netti) e in titoli per complessivi 53 milioni (50 milioni netti). La pluralità delle esposizioni verso controparti russe18 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari".

Nel corso del primo trimestre 2024, l'esposizione lorda per cassa verso il totale delle controparti residenti in Russia ed Ucraina si è ridotta di 64 milioni (-3% rispetto alla fine dell'esercizio precedente). Tale riduzione ha interessato le esposizioni verso clientela residente in Russia per 54 milioni quale effetto principalmente di rimborsi su diverse esposizioni, le esposizioni verso banche e clientela della partecipata Banca Intesa Russia per 8 milioni ed i titoli emessi da controparti russe per circa 4 milioni.

L'esposizione netta complessiva (clientela, banche e titoli) al 31 marzo 2024 verso controparti residenti in Russia e Ucraina, pari a 1.543 milioni, si riduce di 37 milioni (-2%) rispetto ai 1.580 milioni del 31 dicembre 2023.

Al 31 marzo 2024, si rilevano complessivamente, nelle società del Gruppo diverse da quelle dei paesi in conflitto, 42 milioni di crediti deteriorati lordi per cassa verso controparti residenti in Russia.

I crediti deteriorati della partecipata russa ammontano a 41 milioni (40 milioni al 31 dicembre 2023) mentre la classificazione integrale a sofferenza del portafoglio della partecipata ucraina ha portato a rilevare 54 milioni di sofferenze (62 milioni al 31 dicembre 2023).

18 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono per semplicità - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

In linea con la rappresentazione già fornita nel Bilancio al 31 dicembre 2023, per quanto riguarda il portafoglio per il quale non sono stati ravvisati segnali di deterioramento specifici, dalle analisi effettuate del principio contabile IFRS 9 e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie19 , nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione emergenziale quale il COVID-1920, nell'utilizzo di aggiustamenti manageriali nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.

Con specifico riferimento alle posizioni cross border, per quanto concerne i profili metodologici di determinazione della ECL sono confermate, al 31 marzo 2024, le scelte già adottate nel 2022 e mantenute nel corso del 2023.

È confermata la classificazione nello Stage 2 delle controparti in perimetro guidata dall'emergere del rischio c.d. "di trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di pagamento del debito a seguito di restrizioni o decisioni del Paese di residenza e non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quindi applicato in base al Paese di residenza delle controparti. Tale approccio ha operato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, che ai fini di calcolo dell'ECL.

In particolare, ai fini del calcolo della ECL sul perimetro Core è applicata la PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward-looking. Tale approccio è stato ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto. Per contro, è stato calcolato un ulteriore buffer prudenziale, tale da determinare un'equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata). Nel contempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio paese correlato al conflitto. Infine, su una controparte permangono aggiustamenti (aumenti della ECL come sopra calcolata) volti a cogliere potenziali perdite attese non adeguatamente misurate dalle stime.

Le banche della Divisione ISB adottano, sui clienti cross-border comuni del Gruppo, i rating della Capogruppo e il parametro di LGD "transfer risk" definito centralmente. Sulle altre esposizioni i rating sono determinati da modelli locali, in coerenza con le istruzioni ricevute dal Group Rating Desk di Capogruppo.

Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della banca ucraina controllata un approccio del tutto specifico, fortemente guidato da razionali che hanno tenuto in considerazione le incertezze e gli elementi di rischio connessi al conflitto. È pertanto mantenuta la scelta adottata a partire dal Bilancio 2022, alla luce dell'aggravarsi e del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina, relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia si sono definite scelte prudenziali specifiche, pur tenendo conto peraltro della diversa situazione di rischio/operativa rispetto alla partecipata Ucraina. Si è proceduto quindi all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto le valutazioni effettuate sui crediti della controllata, previa classificazione degli stessi a Stage 2, scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 35% (come a dicembre 2023) sul valore lordo degli stessi.

Si segnala che la Capogruppo e due controllate avevano anche erogato a Banca Intesa Russia finanziamenti a supporto dell'operatività della banca per un valore residuo iscritto in bilancio al 31 marzo 2024 di 211 milioni.

Per completezza si ricorda che anche il patrimonio immobiliare delle due partecipate è stato oggetto di valutazione. Considerata l'estrema incertezza che contraddistingue l'attuale scenario bellico e l'attuale assenza di un mercato immobiliare in Ucraina, si è ritenuto prudente confermare l'azzeramento del valore degli asset ad uso investimento e delle filiali e degli altri immobili ad uso funzionale di Pravex. Per la sola sede centrale di Kiev, tenuto conto della sua funzione strategica rispetto all'esercizio dell'attività bancaria, dell'attuale controllo che è possibile esercitare sullo stato di conservazione dell'immobile e della sua localizzazione, si è valutato di mantenere invariato il valore. Con riferimento al limitato patrimonio immobiliare di Banca Intesa Russia costituito essenzialmente dalla sede centrale di Mosca, gli esiti della valutazione non hanno evidenziato elementi tali da dover procedere ad una svalutazione, confermando sostanzialmente i valori di carico.

Il portafoglio titoli della partecipata Banca Intesa Russia, pari a 7 milioni (11 milioni al 31 dicembre 2023), è costituito da titoli governativi russi. Il portafoglio titoli della partecipata Pravex, pari a 48 milioni (48 milioni anche a dicembre 2023), è costituito da titoli governativi e titoli emessi da banche centrali a breve termine quale investimento di parte della liquidità riveniente dalla riduzione del portafoglio crediti.

Complessivamente sulle esposizioni russe ed ucraine al 31 marzo 2024 si sono registrati impatti economici non significativi. Al lordo degli effetti fiscali sono stati rilevati oneri netti per complessivi 29 milioni riferibili per 5 milioni a riprese di valore nette su crediti, prevalentemente riconducibili ad incassi, e per 34 milioni ad ulteriori accantonamenti a fondi per rischi ed oneri

19 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.

20 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, risultato positivo al termine del primo trimestre 2024 per il positivo andamento gestionale della partecipata. Dopo tale accantonamento, al 31 marzo 2024, il fondo a tal scopo costituito ammonta complessivamente a circa 197 milioni.

RISCHI DI CREDITO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone di un vasto insieme di tecniche e di strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi di credito, in grado di assicurare un controllo analitico della qualità del portafoglio degli impieghi alla clientela e alle istituzioni finanziarie, nonché delle esposizioni soggette a rischio paese.

Per quanto riguarda, in particolare, gli impieghi a clientela, la misurazione del rischio fa ricorso a modelli di rating interni differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico. I rating calcolati internamente sono, inoltre, raccordati alle classificazioni delle agenzie ufficiali di rating per mezzo di una scala omogenea di riferimento.

Il rating e i fattori mitiganti del credito (garanzie, forme tecniche e covenant) assumono un ruolo fondamentale nel processo di concessione e gestione del credito.

Qualità del credito

Voci (milioni di euro)
Variazione
31.03.2024 31.12.2023
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Sofferenze 3.649 -2.662 987 3.390 -2.453 937 50
Inadempienze probabili 5.812 -2.271 3.541 5.880 -2.309 3.571 -30
Crediti Scaduti / Sconfinanti 592 -165 427 626 -169 457 -30
Crediti Deteriorati 10.053 -5.098 4.955 9.896 -4.931 4.965 -10
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a
impairment)
9.973 -5.066 4.907 9.818 -4.901 4.917 -10
Crediti deteriorati valutati al fair value con
contropartita il conto economico
80 -32 48 78 -30 48 -
Crediti in bonis 414.536 -2.365 412.171 421.066 -2.436 418.630 -6.459
Stage 2 36.831 -1.701 35.130 37.927 -1.741 36.186 -1.056
Stage 1 376.965 -664 376.301 382.450 -695 381.755 -5.454
Crediti in bonis valutati al fair value con
contropartita il conto economico
740 - 740 689 - 689 51
Crediti in bonis rappresentati da titoli 6.069 -23 6.046 5.875 -25 5.850 196
Stage 2 335 -17 318 358 -19 339 -21
Stage 1 5.734 -6 5.728 5.517 -6 5.511 217
Crediti detenuti per la negoziazione 82 - 82 95 - 95 -13
Totale finanziamenti verso clientela 430.740 -7.486 423.254 436.932 -7.392 429.540 -6.286
di cui forborne performing 5.038 -336 4.702 5.118 -337 4.781 -79
di cui forborne non performing 3.328 -1.475 1.853 3.217 -1.417 1.800 53
Finanziamenti verso clientela classificati tra le
attività in via di dismissione
180 -44 136 181 -42 139 -3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 31 marzo 2024 i crediti deteriorati lordi del Gruppo erano pari a 10,1 miliardi, in aumento di 157 milioni (+1,6%) rispetto a dicembre 2023. La loro incidenza sui crediti complessivi è rimasta stabile al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto delle rettifiche di valore (rispettivamente 2,3% e 1,2% a fine 2023). Secondo la metodologia EBA, alla medesima data l'incidenza dei crediti deteriorati si è attestata al 2,0% al lordo e all'1,0% al netto delle rettifiche di valore, in aumento nel confronto con dicembre 2023 (quando era pari rispettivamente all'1,8% e allo 0,9%)21 .

21 L'incremento è sostanzialmente imputabile alla diminuzione delle esposizioni complessive considerate al denominatore del rapporto, che includono le esposizioni verso banche (compresi la Riserva obbligatoria e i crediti a vista, ovvero conti correnti e depositi a vista).

I crediti deteriorati continuano peraltro a beneficiare di nuovi flussi in entrata da crediti in bonis che, seppur in leggera ripresa, si attestano su livelli moderati, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione sui crediti deteriorati. Nel corso del primo trimestre gli ingressi lordi sono stati pari a 739 milioni. Nel periodo di raffronto 2023 il flusso in entrata lordo era stato di 657 milioni. In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 617 milioni, a fronte dei 427 milioni dei primi tre mesi del 2023.

Dalla tabella emerge come l'aumento dei crediti deteriorati lordi sia stato determinato dalle sofferenze per 259 milioni (+7,6%), a fronte di una lieve riduzione delle inadempienze probabili per 68 milioni (-1,2%) e dei crediti scaduti e sconfinati anch'essi in riduzione per 34 milioni.

I crediti deteriorati netti del Gruppo si sono attestati alla fine del primo trimestre a 4,96 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1,0% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che si è portata al 50,7%, in aumento rispetto al 49,8% di fine 2023.

Più in dettaglio, a marzo 2024 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 987 milioni (+5,3%), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,2% e un livello di copertura al 73%. Le inadempienze probabili, pari a 3,5 miliardi, sono diminuite dello 0,8%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,9% e un livello di copertura del 39,1%. I crediti scaduti e sconfinanti ammontavano a 427 milioni (-6,6%), con una copertura pari al 27,9%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 1,9 miliardi, con una copertura del 44,3%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 4,7 miliardi.

Alla fine del primo trimestre 2024 i crediti in bonis netti risultavano pari a 412,2 miliardi, in diminuzione da dicembre di 6,5 miliardi (-1,5%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,57%, di cui per i crediti in Stage 2 pari al 4,62% (dal 4,59% di fine 2023).

Scenario macroeconomico ai fini del condizionamento forward looking

La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL, l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dal Research Department di Area CFO su base almeno semestrale (giugno/dicembre). A marzo 2024 sono state aggiornate le previsioni, che non si discostano sostanzialmente dalle precedenti. Per tale ragione l'aggiornamento dello scenario non porterebbe ad effetti significativi sugli esiti della modellistica in uso per il condizionamento forward-looking della ECL, pertanto, in linea con la policy di Gruppo, il prossimo aggiornamento verrà effettuato in occasione della Relazione Semestrale.

Per quanto riguarda le proiezioni per l'Area Euro, sono emersi negli ultimi mesi i primi segnali di stabilizzazione del ciclo che, tuttavia, non paiono ancora coerenti con una immediata ripartenza della crescita. La ripresa è attesa nel secondo semestre 2024, quando, superato il picco degli effetti ritardati della restrizione monetaria, il ritrovato potere d'acquisto delle famiglie dovrebbe sostenere i consumi privati. Nel 2024 le condizioni creditizie e fiscali saranno in ogni caso restrittive, impedendo una accelerazione del PIL in media d'anno rispetto al 2023. Rispetto a dicembre 2023, si conferma la previsione di crescita per il 2024 dell'Area Euro allo 0,4%, mentre si abbassa di due decimi la stima per il 2025, a 1,3%, sulla scia della persistente debolezza dell'economia tedesca; confermata invece all'1,6% la previsione per il 2026.

Per quanto concerne l'Italia, dopo un 2023 più forte delle attese sul fronte della crescita, si confermano le stime sul PIL italiano a 0,7% per il 2024 e 1,2% per il 2025. I rischi della previsione appaiono in miglioramento, in quanto gli indizi di accelerazione della spesa finanziata da PNRR potrebbero configurare rischi al rialzo sul profilo previsivo.

È atteso un ritorno dell'inflazione, nell'Area Euro, sotto il 2% in media nel 2025, anche se i rischi sul profilo previsivo restano moderatamente al rialzo. Tra giugno e dicembre, il tasso sui depositi dovrebbe calare di 75-100 punti base, stante l'avvicinamento di BCE, pur con cautela, alla fase di riduzione dei tassi.

La suddetta previsione è elaborata in un contesto dove le principali incertezze di scenario sono legate a possibili sviluppi sfavorevoli dei conflitti in corso e ai risultati delle elezioni presidenziali americane di fine 2024.

Aggiustamenti manageriali all'esito dei modelli

Nella trimestrale al 31 marzo non si rilevano modifiche rispetto agli approcci introdotti nel Bilancio 2023, che sono prevalentemente basati su due elementi complementari:

  • ‒ l'aggiustamento agli esiti del modello di condizionamento forward-looking, per l'introduzione di un fattore derivante da "scenari estremi", volto a cogliere i riflessi di una maggior incertezza delle condizioni macroeconomiche (per effetto, ad esempio, di rischi geopolitici o di ricadute legate all'elevata inflazione superiori alle previsioni) non colta dall'attuale metodologia basata sullo scenario «Most Likely» e sugli scenari alternativi;
  • ‒ i "risk sensitive" post-model adjustments, volti a rafforzare il provisioning su portafogli selezionati in relazione a potenziali vulnerabilità e credit risk divergences non colti dai modelli applicati, soprattutto nell'attuale contesto congiunturale spesso caratterizzato da crisi che colpiscono in modo asimmetrico i singoli microsettori.

Gli approcci sono compiutamente descritti nella Parte E, Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito, della Nota integrativa al Bilancio consolidato 2023.

Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni performing, riferite sia a esposizioni per cassa che di firma, al 31 marzo 2024 insistono elementi di prudenza per 0,9 miliardi, invariati rispetto a dicembre. In tale dato non sono compresi gli accantonamenti integrativi operati su esposizioni verso controparti russe e ucraine, relative alle posizioni cross-border ed a quelle di Banca Intesa Russia e di Pravex, già rappresentati nel precedente paragrafo "Gli impatti valutativi per il Gruppo ISP del conflitto militare fra Russia e Ucraina".

Relazione sull'andamento della gestione – Il presidio dei rischi

RISCHI DI MERCATO

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, con evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.

VaR gestionale giornaliero di trading

(milioni di euro)
2024 2023
1° trimestre
medio
1° trimestre
minimo
1° trimestre
massimo
4° trimestre
medio
3° trimestre
medio
2° trimestre
medio
1° trimestre
medio
Totale GroupTrading Book (a) 31,9 19,9 42,2 26,4 33,7 35,5 27,9
di cui: Group Treasury & Capital
Management
6,2 2,8 9,7 3,8 3,7 4,4 5,1
di cui: Divisione IMI C&IB 23,3 14,9 32,6 23,3 31,1 33,7 25,3

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massivo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

Nel corso del primo trimestre 2024, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alle medie del quarto trimestre 2023, si rileva un incremento dei rischi gestionali di trading che passano da 26,4 milioni (valore medio del quarto trimestre 2023) a 31,9 milioni (valore medio del primo trimestre 2024). Tale incremento è principalmente riconducibile alla gestione dell'esposizione al rischio tasso di interesse del portafoglio solo parzialmente compensato da "effetto rolling" di scenario. Tale dinamica si riscontra anche con riferimento al confronto, riportato nella seguente tabella, tra le statistiche di sintesi del primo trimestre del 2024 e quelle del medesimo periodo del 2023.

2024 (milioni di euro)
2023
1° trimestre
medio
1° trimestre
minimo
1° trimestre
massimo
1° trimestre
medio
1° trimestre
minimo
1° trimestre
massimo
Totale GroupTrading Book (a) 31,9 19,9 42,2 27,9 21,5 36,9
di cui: Group Treasury & Capital
Management
6,2 2,8 9,7 5,1 4,4 6,3
di cui: Divisione IMI C&IB 23,3 14,9 32,6 25,3 19,5 34,8

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), di Group Treasury & Capital Management e della Divisione IMI C&IB; i valori calcolati sul perimetro di Gruppo (media, minimo e massivo) non corrispondono alla somma dei valori individuali di colonna poiché ricalcolati sulla serie storica aggregata inclusiva anche del perimetro delle altre controllate.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale di Group Treasury & Capital Management, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

Inoltre, come evidenziato nel grafico sotto riportato, si conferma quale contributo principale alla dinamica del VaR di Trading l'operatività condotta dalla Divisione IMI C&IB.

Analizzando la composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel primo trimestre 2024 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio tasso di interesse e credit spread, rispettivamente pari al 46% e al 26% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio tasso di interesse e di cambio per Group Treasury & Capital Management (rispettivamente pari al 54% e 40%) e del fattore di rischio tasso di interesse e credit spread per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 42% e 32%).

Contributo dei fattori di rischio al VaR gestionale complessivo (a)

1° trimestre 2024 Azioni Tassi Credit
spread
Cambi Altri
parametri
Merci
Group Treasury & Capital
Management
4% 54% 2% 40% 0% 0%
Divisione IMI C&IB 14% 42% 32% 3% 4% 5%
Totale 11% 46% 26% 10% 3% 4%

(a) La tabella riporta su ogni riga il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra Group Treasury & Capital Management e Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione sul perimetro complessivo di Gruppo, calcolato come media delle stime giornaliere del primo trimestre 2024.

Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine marzo, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio, prezzi delle materie prime e inflazione sono così sintetizzati nella tabella che segue.

EQUITY TASSI
D'INTERESSE
CREDIT SPREAD
CAMBI
MATERIE PRIME (milioni di euro)
INFLAZIONE
Crash Bullish +40bp lower
rate
-25bp +25bp -5% +5% Crash Bullish Up Down
Totale Trading Book 117 157 -70 80 7 -4 17 -10 -14 1 -1 3

In particolare:

  • per le posizioni sui mercati azionari non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di repentino aumento dei corsi azionari né in caso di forte riduzione degli stessi;
  • per le posizioni su tassi di interesse si verificherebbero potenziali perdite per 70 milioni in caso di rialzo di 40 punti base dei tassi di interesse;

Relazione sull'andamento della gestione – Il presidio dei rischi

  • per le posizioni su credit spread, un allargamento di 25 punti base degli spread creditizi comporterebbe una perdita complessiva di 4 milioni;
  • per le posizioni su cambio si verificherebbero potenziali perdite per 10 milioni in caso di apprezzamento del 5% dell'euro contro le altre valute;
  • per le posizioni in materie prime si registrerebbe una perdita di 14 milioni in caso di ribasso dei prezzi delle materie prime diverse dai metalli preziosi;
  • infine, per le posizioni indicizzate all'inflazione si verificherebbero potenziali perdite per 1 milione in caso di aumento dell'inflazione.

In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del primo trimestre 2024 un aumento del VaR gestionale di mercato da 116 milioni (quarto trimestre 2023 VaR gestionale medio) a 136 milioni (primo trimestre 2024 VaR gestionale medio).

Backtesting

L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:

  • le stime giornaliere del valore a rischio;
  • le rilevazioni giornaliere di profitti/perdite di backtesting per la cui determinazione si utilizzano le evidenze gestionali giornaliere del profit and loss effettivo conseguito dai singoli desk, depurato delle componenti che non sono pertinenti alle verifiche di backtesting: tra queste rientrano a titolo di esempio fees e costi finanziari di gestione delle posizioni che vengono regolarmente rendicontati in ambito gestionale.

Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.

Nel corso degli ultimi dodici mesi non si registrano eccezioni di backtesting22 per la misura di VaR regolamentare.

22 Nelle ultime 250 osservazioni la Banca non ha registrato eccezioni di P&L Effettivo e/o di P&L Ipotetico. Per il conteggio complessivo, come da normativa di riferimento, si conta il massimo tra le eccezioni di P&L Effettivo e le eccezioni di P&L Ipotetico.

PORTAFOGLIO BANCARIO

Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore economico, si è attestato a fine marzo 2024 ad un valore pari a -1.996 milioni. L'incremento rispetto a fine 2023 riflette l'attivazione di una manovra di protezione del margine di interesse da scenari di calo dei tassi previsti negli anni a venire.

La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta, a fine marzo 2024, rispettivamente a 214 milioni, -170 milioni e 369 milioni.

Il rischio di tasso d'interesse misurato in termini di VaR ha registrato a fine marzo 2024 un valore pari a 566 milioni.

Nella tabella sottostante si fornisce una rappresentazione dell'andamento delle principali misure di rischio nel corso del primo trimestre 2024 relativamente al portafoglio bancario del Gruppo.

(milioni di euro)
1° trimestre 2024 31.03.2024 31.12.2023
medio minimo massimo
Shift Sensitivity del Fair Value +100 bp -1.576 -1.074 -1.996 -1.996 -1.001
Shift Sensitivity del Margine di Interesse -50bp -235 -170 -323 -170 -332
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +50bp 266 214 320 214 350
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +100bp 467 369 564 369 614
Value at Risk Tasso d'interesse 455 326 566 566 273

Infine, nella tabella seguente si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, per le partecipazioni di minoranza quotate, detenute in prevalenza nel business model HTCS. Tale rischio ammonta a fine marzo 2024 a +/-57 milioni.

Rischio di prezzo: impatto sul patrimonio netto

Impatto sul
patrimonio netto al
31.03.2024
(milioni di euro)
Impatto sul
patrimonio netto al
31.12.2023
Shock di prezzo 10% 57 52
Shock di prezzo -10% -57 -52

Relazione sull'andamento della gestione – Il presidio dei rischi

RISCHIO DI LIQUIDITA'

La posizione di liquidità del Gruppo, sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile da clientela, si è mantenuta nel primo trimestre dell'esercizio 2024 ampiamente all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo.

Entrambi i livelli degli indicatori regolamentari LCR – Liquidity Coverage Ratio (Coefficiente di copertura della liquidità) – e NSFR – Net Stable Funding Ratio (Coefficiente netto di finanziamento stabile) – risultano superiori ai requisiti minimi normativi.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, il Liquidity Coverage Ratio del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) n. 2015/61, si è attestato in media al 168,7% (168,1% a dicembre 2023).

A fine marzo 2024, il valore puntuale delle complessive riserve HQLA disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo ammonta a 119,5 miliardi (160,3 miliardi a fine 2023). Aggiungendo le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, incluse le autocartolarizzazioni retained, le complessive riserve di liquidità libere di Gruppo risultano pari a 192,4 miliardi (202,2 miliardi a fine 2023).

Le complessive riserve del Gruppo diminuiscono principalmente per maggiori assorbimenti di liquidità delle Reti Commerciali e scadenze di cartolarizzazioni retained temporaneamente non rinnovate. Le Riserve HQLA si riducono in maniera più significativa per effetto del rimborso della tranche TLTRO ripagata a marzo, che ha liberato collaterale non-HQLA stanziabile in Banca Centrale.

(milioni di euro)
Disponibili a pronti
(netto haircut)
31.03.2024 31.12.2023
Riserve di Liquidità HQLA 119.459 160.309
Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) 43.012 80.461
Titoli altamente Liquidi (HQLA) 66.540 68.522
Altri titoli HQLA non computati in LCR 9.907 11.326
Altre Riserve stanziabili e/o marketable 72.900 41.877
Totale Riserve di Liquidità di Gruppo 192.359 202.186

Il NSFR si è confermato ampiamente superiore al requisito minimo normativo del 100%, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, oltre che da adeguata raccolta cartolare wholesale a medio-lungo termine. La componente residuale della raccolta TLTRO (9 miliardi circa a fine marzo 2024) non contribuisce più al sostegno dell'indicatore, in quanto quasi interamente in scadenza entro il 28 giugno 2024. Al 31 marzo 2024, il NSFR del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo istruzioni regolamentari, è pari al 121,0% (121,1% a fine 2023).

Anche le prove di stress, in considerazione dell'elevata disponibilità delle riserve di liquidità, mostrano per il Gruppo risultati superiori alla soglia limite, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo superiore a 3 mesi.

Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio prevalenti.

DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DI ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 31.03.2024 31.12.2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
109.259 27.800 9.112 107.488 27.918 9.188
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.524 26.399 173 11.546 26.487 130
di cui: titoli di capitale 1.653 - 27 1.892 - 23
di cui: OICR 385 - 27 444 - 6
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
97.735 1.400 8.939 95.942 1.430 9.058
di cui: titoli di capitale 5.978 202 210 5.578 205 210
di cui: OICR 84.613 199 7.601 83.672 192 7.501
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
di cui: titoli di capitale
3. Derivati di copertura
138.547
506
-
10.481
495
6.728
579
370
-
130.591
458
-
9.489
497
7.006
673
344
-
4. Attività materiali
5. Attività immateriali
-
-
-
-
6.678
-
-
-
-
-
7.222
-
Totale 247.806 45.009 16.369 238.079 44.413 17.083
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie designate al fair value
3. Derivati di copertura
8.199
3.472
-
36.400
71.307
4.740
148
187
-
7.829
91
-
35.614
72.660
5.188
50
31
-
Totale 11.671 112.447 335 7.920 113.462 81

La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative che dal 2023 applicano l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".

Osservando la tabella, con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,3% sul totale delle attività (5,7% al 31 dicembre 2023).

Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e per la maggior parte sono ascrivibili ai fondi obbligazionari ed azionari delle compagnie assicurative. Per quanto concerne il comparto bancario, le quote di OICR delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono principalmente ascrivibili alla Capogruppo e in termini di composizione si riferiscono, in ordine di rilevanza, ai fondi di private equity, fondi immobiliari, fondi di private debt, fondi per le infrastrutture, hedge fund, fondi di venture capital. La voce include, altresì 247 milioni riferibili alle interessenze detenute dalla Banca nel Fondo Atlante e in Italian Recovery Fund (già Fondo Atlante II), fondi d'investimento alternativi a sostegno delle banche italiane nelle operazioni di ricapitalizzazione e nella gestione dei crediti in sofferenza del settore.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 40,8% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

L'80,15% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Il 90,4% delle passività al fair value è imputabile al livello 2 e prevalentemente alle Passività finanziarie designate al fair value.

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Gruppo Bancario e Altre imprese)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 31.03.2024 31.12.2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 11.715 27.225 4.006 11.703 27.257 3.940
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.507 26.399 173 11.521 26.485 130
di cui: titoli di capitale 1.653 - 27 1.892 - 23
di cui: OICR 385 - 27 444 - 6
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value 208 825 3.833 182 771 3.810
di cui: titoli di capitale 153 202 127 137 205 128
di cui: OICR 55 199 3.162 45 192 3.130
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 70.864 7.330 485 61.003 7.135 480
di cui: titoli di capitale 506 488 370 458 490 344
3. Derivati di copertura - 6.688 - - 6.982 -
4. Attività materiali - - 6.671 - - 7.214
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 82.579 41.243 11.162 72.706 41.374 11.634
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 8.195 36.394 148 7.825 35.611 50
2. Passività finanziarie designate al fair value 3.472 19.559 187 91 21.222 31
3. Derivati di copertura - 4.683 - - 5.105 -
Totale 11.667 60.636 335 7.916 61.938 81

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza dell'8,3% sul totale delle attività (9,3% al 31 dicembre 2023).

Il 61,2% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 59,8% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Con riferimento alle passività sono per l'83,5% sono imputabili al livello 2 e la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.

Si segnala infine che nella voce "Altre attività", non direttamente inclusa nella tabella sopra riportata, al 31 marzo 2024 figurano crediti fiscali iscritti e misurati al fair value per 9,7 miliardi, di cui 3,8 miliardi detenuti nel business model Hold to Collect and Sell e 5,9 miliardi detenuti nel business model Other/Trading. Il fair value di tali crediti è determinato con riferimento alle variazioni dei tassi di interesse. Stante la peculiarità dei crediti in oggetto, agli stessi è attribuito un livello pari a 3, peraltro in coerenza con le considerazioni con la nota di chiarimenti emanata da Banca d'Italia in data 24 luglio 2023 ("Nota di chiarimenti in materia di rischio di credito").

Gerarchia del fair value – Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Imprese di Assicurazioni)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 31.03.2024 31.12.2023
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 97.544 575 5.106 95.785 661 5.248
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 17 - - 25 2 -
di cui: titoli di capitale - - - - - -
di cui: OICR - - - - - -
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
97.527 575 5.106 95.760 659 5.248
di cui: titoli di capitale 5.825 - 83 5.441 - 82
di cui: OICR 84.558 - 4.439 83.627 - 4.371
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
67.683 3.151 94 69.588 2.354 193
di cui: titoli di capitale - 7 - - 7 -
3. Derivati di copertura - 40 - - 24 -
4. Attività materiali - - 7 - - 8
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 165.227 3.766 5.207 165.373 3.039 5.449
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 4 6 - 4 3 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 51.748 - - 51.438 -
3. Derivati di copertura - 57 - - 83 -
Totale 4 51.811 - 4 51.524 -

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 3% sul totale delle attività (3,1% al 31 dicembre 2023).

Il 94,9% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato (livello 1), quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2 e riferibili alle Passività finanziarie designate al fair value.

INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO

L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 31 marzo 2024 a 4.520 milioni, con un incremento netto di 52 milioni rispetto allo stock di 4.468 milioni del 31 dicembre 2023. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 2.532 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 1.917 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 71 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel primo trimestre 2024.

(milioni di euro)
Categorie contabili 31.03.2024 31.12.2023 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 318 449 - 767 775 -8 -1,0
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 3 - 3 3 - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.405 677 1 2.083 2.106 -23 -1,1
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 809 788 70 1.667 1.584 83 5,2
Totale 2.532 1.917 71 4.520 4.468 52 1,2

La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che nell'ambito di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution23 .

23 Quest'ultima operatività è posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc.

La dinamica del portafoglio nel primo trimestre 2024 denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi, per una variazione complessiva in aumento di 52 milioni, principalmente riconducibile all'operatività della Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Le esposizioni valutate al fair value (titoli di debito CLO, ABS e CDO), passano da 2.884 milioni di dicembre 2023 a 2.853 milioni di marzo 2024, con un decremento netto di 31 milioni ascrivibile a maggiori rimborsi e cessioni per complessivi 553 milioni, da riferire alle attività finanziarie detenute per la negoziazione per 347 milioni ed alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 206 milioni, a cui si contrappongono investimenti per complessivi 522 milioni, afferenti per 339 milioni al primo comparto e per 183 milioni al secondo comparto.

Le esposizioni classificate tra le attività valutate al costo ammortizzato (titoli di debito CLO, ABS e CDO), pari a 1.667 milioni a marzo 2024, si confrontano con una consistenza di 1.584 milioni a dicembre 2023, per un incremento netto di 83 milioni generato da maggiori investimenti per 135 milioni solo parzialmente compensati da cessioni e rimborsi per 52 milioni.

Da un punto di vista economico, il risultato complessivo di +8 milioni al 31 marzo 2024, si confronta con quello del 31 marzo 2023 di +3 milioni.

La performance delle attività detenute per la negoziazione nel primo trimestre dell'anno, voce 80 del conto economico, si attesta a +6 milioni ed è ascrivibile alle esposizioni in CLO ed ABS (+4 milioni per impatti da realizzi e +2 milioni da effetti valutativi); nel primo trimestre 2023 si era invece rilevato un risultato di +1 milione, afferente alle esposizioni in CLO ed ABS (+3 milioni da cessioni e -2 milioni da valutazioni).

Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value al 31 marzo 2024 risulta sostanzialmente nullo, come al 31 marzo 2023.

Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano nei primi tre mesi del 2024 una variazione positiva di fair value di +12 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -30 milioni di dicembre 2023 a -18 milioni del marzo 2024), oltre ad impatti da cessioni sul portafoglio per +2 milioni (effetti invece non presenti nei primi tre mesi del 2023).

Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, il risultato sostanzialmente nullo al 31 marzo 2024 si confronta con il risultato di +2 milioni del 31 marzo 2023 (riferibile a componenti valutative per riprese di valore).

(milioni di euro)
Risultati di conto economico
per categoria contabile
31.03.2024 31.03.2023 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5 1 - 6 1 5
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2 - - 2 - 2 -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - 2 -2
Totale 7 1 - 8 3 5

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITÀ SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE ENTITIES (SPE)

Agli effetti di questa rilevazione, sono considerate Special Purpose Entities (SPE) le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato (raccolta fondi sul mercato, acquisizione/cessione/gestione di determinati assets sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di auto-cartolarizzazione ed emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, sviluppo e/o finanziamento di specifiche iniziative di business, operazioni di leveraged buy out, gestione del rischio di credito connesso al proprio portafoglio).

Sponsor dell'operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell'operazione che coinvolge la SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE per conseguire uno degli obiettivi sopra citati.

Per le categorie di SPE identificate come entità strutturate non consolidate non si segnalano modifiche ai criteri in base ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo decide per l'inserimento o meno delle società nel perimetro di consolidamento rispetto a quanto già riportato nel Bilancio 2023.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Pubblico nel mese di gennaio le ultime serie ancora in essere, rispettivamente la n. 13 e la n. 14, entrambe retained, sono state estinte anticipatamente per un totale complessivo di 1.850 milioni. Nel corso del primo trimestre 2024, inoltre, è avvenuto il riacquisto da parte della Banca dell'intero portafoglio crediti residuo segregato nel Veicolo, con regolamento del prezzo di cessione a metà marzo per un importo totale di 1.850 milioni. I pagamenti finali per la chiusura del Programma sono avvenuti il 2 aprile 2024.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da ISP OBG, nel mese di febbraio è scaduta la serie retained n. 32 per un ammontare di 1.650 milioni.

Nell'ambito del programma di Covered Bond garantito da UBI Finance, a febbraio è scaduta la serie n. 14 per un ammontare di 1 miliardo.

A valere sul programma di Covered Bond garantito da ISP CB Ipotecario, nel mese di marzo è scaduta la serie n. 25 per un ammontare di 1 miliardo. Nello stesso mese è stata effettuata l'emissione della serie retained n. 34 di 1 miliardo, a tasso variabile e con scadenza di 5 anni, quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating Aa3 di Moody's.

INFORMATIVA SULLE LEVERAGED TRANSACTIONS

In coerenza con la normativa ECB di riferimento ("Guidance on Leveraged Transactions") il perimetro delle operazioni Leveraged Transaction include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse da tale perimetro le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e asset financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.

Al 31 marzo 2024, per il Gruppo Intesa Sanpaolo, le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a circa 26,8 miliardi, riferiti a 1.885 linee di credito; lo stock risulta in incremento del 5,3% rispetto alla fine dell'esercizio precedente (circa 25,4 miliardi al 31 dicembre 2023). Tale evoluzione, influenzata dalla dinamicità in entrata ed uscita che caratterizza questa tipologia di portafoglio è determinata principalmente dalla Capogruppo che ha registrato flussi netti in incremento di quasi 1 miliardo e in misura minore dalle controllate estere con nuovi flussi netti per circa 0,4 miliardi. La distribuzione geografica evidenzia che oltre la metà delle operazioni, in termini di volumi, è riferita a controparti domestiche (57%), in linea con quella dell'ultimo trimestre 2023. I principali macro-settori economici a cui sono riferibili le controparti interessate sono quelli industriale, dei servizi e finanziario, con incidenze dei volumi sul totale portafoglio in linea con il dato a fine dicembre 2023.

Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions e sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito per il rischio del Gruppo su questa tipologia di operatività.

INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND

La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 31 marzo 2024 si attesta a 220 milioni per il trading book e a 201 milioni per il banking book per complessivi 421 milioni, a fronte rispettivamente di 163 milioni e di 184 milioni al 31 dicembre 2023 per complessivi 347 milioni.

Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio/lungo termine e con tempi di riscatto mediamente superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities).

Nel primo trimestre 2024 si è registrato un incremento delle consistenze rispetto al fine anno precedente per 74 milioni, che include investimenti per 61 milioni e variazioni positive di fair value per 13 milioni.

Nello specifico, gli investimenti sono stati effettuati prevalentemente a valere sul portafoglio di trading (50 milioni) in hedge fund UCITS che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale nel rispetto della normativa CRR2 entrata in vigore il 30 giugno 2021, mentre le variazioni positive di fair value sono afferenti al banking book per 6 milioni ed al trading book per 7 milioni.

Quanto agli effetti economici, al 31 marzo 2024 si rileva un risultato complessivamente positivo per +13 milioni, riferibile ad effetti valutativi di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+6 milioni) e tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (+7 milioni). Al 31 marzo 2023 il risultato a conto economico era stato complessivamente di +4 milioni, ascrivibile ad effetti valutativi delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per +3 milioni e delle attività detenute per la negoziazione per +1 milione.

Nel Gruppo Intesa Sanpaolo, Eurizon Capital SGR al 31 marzo 2024 detiene hedge fund per una consistenza di 14 milioni (esposizione invariata rispetto a 31 dicembre 2023) su cui rileva impatti a conto economico nel trimestre per +0,4 milioni, interamente dalle valutazioni (+1 milione al 31 marzo 2023, anch'esso da valutazioni). Gli hedge fund sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITA' IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 31 marzo 2024, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 2.626 milioni (2.830 milioni al 31 dicembre 2023). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 38.536 milioni (40.555 milioni al 31 dicembre 2023).

Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.541 milioni (1.628 milioni al 31 dicembre 2023).

Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 31 marzo 2024 - pari a 3.440 milioni (3.545 milioni al 31 dicembre 2023). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 61.130 milioni, (60.349 milioni al 31 dicembre 2023).

Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 31 marzo 2024, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto negativo di 1 milione (impatto negativo di 4 milioni al 31 marzo 2023).

Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito del Bilancio 2023.

Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal Gruppo.

RISCHI OPERATIVI

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni24 .

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito il framework complessivo per il governo dei rischi operativi, ICT e di sicurezza, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Per la determinazione del requisito patrimoniale, il Gruppo adotta una combinazione dei Metodi previsti dalla normativa (metodo avanzato in partial use con i metodi standardizzato e base); l'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 2.278 milioni al 31 marzo 2024, valore corrispondente a quello rilevato al 31 dicembre 2023.

Rischi legali

I rischi connessi alle vertenze legali sono oggetto di attenta analisi da parte sia della Capogruppo sia delle singole società del Gruppo interessate. In presenza di vertenze per le quali risulta probabile un esborso ed è possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si provvede ad effettuare stanziamenti ai Fondi per rischi ed oneri. Con riguardo alle vertenze rilevanti in corso, si segnalano di seguito le evoluzioni significative del trimestre, rinviando per il pregresso e per l'illustrazione puntuale delle singole vertenze rilevanti alla Nota integrativa del Bilancio 2023.

Procedimento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e azione rappresentativa dell'Associazione Movimento Consumatori nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank

A novembre 2023 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comunicato l'avvio nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank di un procedimento finalizzato a verificare la sussistenza di una pratica commerciale scorretta con riguardo al trasferimento di rapporti di circa 2,4 milioni di clienti "prevalentemente digitali" da Intesa Sanpaolo a Isybank nell'ambito di un'operazione di conferimento di rami d'azienda, con contestuale modifica unilaterale dei contratti trasferiti. Il conferimento del primo ramo d'azienda era stato già effettuato il 16 ottobre 2023, mentre il conferimento del secondo ramo era programmato per il 18 marzo 2024.

Secondo quanto ipotizzato dall'Autorità, tra l'altro, la comunicazione inviata ai clienti coinvolti appariva inadeguata e diffusa con modalità e tempi non coerenti con l'importanza della questione trattata.

A novembre 2023 l'AGCM ha ordinato in via cautelare la sospensione della pratica commerciale ritenuta scorretta.

A dicembre 2023 Intesa Sanpaolo e Isybank hanno depositato una relazione contenente le misure previste per ottemperare al provvedimento cautelare; in particolare:

  • − per i clienti il cui trasferimento in Isybank era già avvenuto il 16 ottobre 2023 è stata prevista la possibilità di aprire un nuovo conto presso Intesa Sanpaolo a condizioni quanto meno analoghe a quelle originarie, con eventuale chiusura del conto in Isybank;
  • − per i clienti il cui trasferimento in Isybank era programmato per il 18 marzo 2024 è stata prevista l'esclusione dal trasferimento salvo che essi comunichino il consenso espresso.

Sempre a dicembre 2023 le due Banche hanno inoltre presentato all'AGCM una proposta di impegni, i quali sostanziano quanto già indicato nella relazione di ottemperanza al provvedimento cautelare, con la finalità di pervenire ad una positiva definizione del procedimento.

A marzo 2024 le due Banche hanno presentato all'AGCM un'integrazione alla proposta di impegni contenente ulteriori misure a favore dei clienti interessati.

L'Autorità deve ora esprimersi circa l'accettazione o meno degli impegni presentati. Qualora l'Autorità ritenesse gli impegni idonei a far venire meno i contestati profili di illegittimità della pratica commerciale, chiuderebbe il procedimento senza accertare l'infrazione (procedimento che invece proseguirebbe in caso di rigetto degli impegni).

Il termine di conclusione del procedimento è stato prorogato al 14 giugno 2024.

Sempre con riguardo alla suddetta operazione, l'Associazione Movimento Consumatori ha promosso nei confronti di Intesa Sanpaolo e Isybank (con ricorso notificato a gennaio 2024) un'azione rappresentativa davanti al Tribunale di Torino per asserite "violazioni di interessi collettivi dei consumatori".

L'Associazione chiede al giudice di inibire, salvo il consenso dei consumatori, l'utilizzo delle nuove clausole dei contratti trasferiti e il divieto di reiterazione della condotta illecita, nonché, se accertata tale condotta illecita, l'adozione di misure idonee a eliminare o ridurre gli effetti delle violazioni.

Le due Banche hanno depositato la propria memoria difensiva, contestando le argomentazioni dell'Associazione Movimento Consumatori – con articolate motivazioni sia di merito sia sotto il profilo processuale – e chiedendo il rigetto delle domande in considerazione delle misure (sopra illustrate) nel frattempo adottate verso la clientela nell'ambito del procedimento AGCM. La prima udienza, inizialmente fissata a marzo 2024, è stata differita al 31 maggio 2024 su istanza congiunta delle parti.

Procedimenti dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute

Nel maggio 2023 l'AGCM ha avviato un procedimento nei confronti di Intesa Sanpaolo RBM Salute (ISP RBM) per asserite pratiche commerciali scorrette, che sarebbero state attuate a partire da gennaio 2023, finalizzate a ostacolare l'esercizio dei diritti dei consumatori derivanti dal rapporto contrattuale, inducendoli a rinunciare a prestazioni economiche e assistenziali previste dalle coperture assicurative di cui erano titolari.

Con comunicazione del 15 febbraio 2024, l'Autorità ha reso note le proprie conclusioni sulle risultanze istruttorie, sulla base delle quali ha confermato le contestazioni formulate nel provvedimento di avvio del procedimento, ritenendo inoltre che la pratica commerciale scorretta sia tuttora in corso. ISP RBM ha presentato una memoria difensiva, nella quale ha evidenziato, tra l'altro, le iniziative di carattere strategico e operativo da essa già assunte prima dell'avvio del procedimento e gli ulteriori miglioramenti che tali iniziative hanno avuto sui servizi agli assicurati.

24 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscale, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, terze parti, qualità dei dati, frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

La conclusione del procedimento è fissata al 9 maggio 2024, data entro la quale dovrebbe essere resa nota la decisione finale dell'Autorità. Nel caso di decisione sfavorevole, ISP RBM ha la possibilità di impugnarla avanti al TAR del Lazio.

Offerta Diamanti

Nel 2017 l'AGCM ha avviato, nei confronti delle società che commercializzavano diamanti (DPI e altra società) e delle banche che hanno svolto attività di segnalazione dei servizi di dette società, procedimenti per pratiche commerciali scorrette. A conclusione del procedimento verso Intesa Sanpaolo, l'Autorità ha irrogato una sanzione di 3 milioni.

Intesa Sanpaolo ha presentato ricorso al TAR del Lazio che nel novembre 2022 ha rigettato l'impugnazione. La Banca ha, quindi, presentato appello presso il Consiglio di Stato che, con sentenza del marzo 2024, ha rigettato l'impugnazione, confermando il provvedimento sanzionatorio.

Anatocismo

A febbraio 2017 l'AGCM ha avviato nei confronti di Intesa Sanpaolo un procedimento per presunte pratiche commerciali scorrette aventi ad oggetto, tra l'altro, le modalità con le quali era stata chiesta ai clienti l'autorizzazione all'addebito degli interessi sul conto prevista dalla nuova normativa introdotta nel 2016.

A ottobre 2017 l'Autorità ha concluso il procedimento ritenendo che la Banca avesse attuato una politica "aggressiva" finalizzata all'acquisizione della suddetta autorizzazione e stabilendo quindi una sanzione di 2 milioni.

La Banca ha presentato ricorso dinanzi al TAR del Lazio che nel gennaio 2023 ha confermato il provvedimento sanzionatorio. Intesa Sanpaolo ha promosso appello presso il Consiglio di Stato che, con sentenza del marzo 2024, ha rigettato l'impugnazione, confermando il provvedimento sanzionatorio.

Azzurro 2000 S.a.s. di Tilli Renzo & C.

Nel 2004 la società Azzurro 2000 ha promosso azione risarcitoria nei confronti dell'ex Sanpaolo Banco di Napoli per asserita illegittima segnalazione in Centrale Rischi quantificando la pretesa per circa 50 milioni.

La domanda avversaria è stata respinta sia in primo che in secondo grado.

Avverso la sentenza di appello, l'attrice ha notificato (i) ricorso per Cassazione e (ii) citazione per revocazione innanzi alla medesima Corte d'Appello. Quest'ultima ha dichiarato l'inammissibilità della domanda di revocazione e controparte ha notificato un ulteriore ricorso per Cassazione avverso questa seconda pronuncia della Corte d'Appello.

La Suprema Corte, riuniti i due giudizi, ha accolto il primo ricorso limitatamente ad un solo motivo di impugnazione, cassando con rinvio alla Corte d'Appello di Napoli e ha dichiarato inammissibile il ricorso in revocazione.

La controparte ha quindi riassunto la causa e la Banca si è costituita in giudizio.

Reyl & Cie (Svizzera) - Procedimento ex D.Lgs. 231/2001 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano

Nell'ambito del procedimento penale ex D.Lgs. 231/01 pendente davanti al Tribunale di Milano per l'ipotesi di riciclaggio, nel febbraio 2024 a Reyl & Cie è stata notificata la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei fratelli Bosia nonché di Cramer & Cie e della stessa Reyl & Cie ed è stata conseguentemente fissata dal GIP l'udienza preliminare al 3 luglio 2024, in vista della quale la banca sta valutando la migliore strategia difensiva, anche alla luce della circostanza che i fatti contestati sono precedenti all'ingresso di Reyl & Cie nel Gruppo Intesa Sanpaolo.

Causa promossa nei confronti di due società controllate ungheresi di Intesa Sanpaolo

La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente – l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni.

A luglio 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. Contro tale decisione la controparte ha presentato appello.

Nel mese di dicembre 2022 la Corte d'Appello ha parzialmente accolto l'impugnazione di controparte, condannando una delle due società convenute al pagamento di circa 9,5 milioni. La controllata ha presentato ricorso davanti alla Corte Suprema che ha annullato la decisione di secondo grado, confermando la pronuncia del Tribunale.

L'attrice ha quindi promosso un giudizio dinanzi alla Corte Costituzionale e avviato un procedimento di revisione dinanzi al Tribunale. Entrambi i giudizi non hanno superato il vaglio di ammissibilità. Avverso la pronuncia (di inammissibilità) resa dal Tribunale pende impugnazione dinanzi alla Corte d'Appello.

Le società controllate di Intesa Sanpaolo si erano attivate nel 2012 per il riconoscimento dei crediti vantati nei confronti del conduttore in virtù di canoni di locazione non saldati. Tale procedimento è tuttora in corso.

Contenzioso del lavoro

Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 31 marzo 2024, come già al 31 dicembre 2023, non risultavano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Contenzioso fiscale

I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo (considerando le controllate in consolidamento integrale) sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri.

Non si segnalano nuove controversie significative nel trimestre per la Capogruppo Intesa Sanpaolo. Per le controllate si rinvia a quanto infra evidenziato in merito alle contestazioni sulla ex Intesa Sanpaolo Life DAC, incorporata da Intesa Sanpaolo Vita e su Eurizon Capital e sulla sua controllata Epsilon SGR relativamente al Transfer Pricing applicato nei rapporti infragruppo cross-border con Eurizon Capital SA Lussemburgo.

Con riguardo alla Capogruppo, al 31 marzo 2024 sono pendenti 477 rilievi di contenzioso (487 rilievi al 31 dicembre 2023), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 108,1 milioni (107,6 milioni al 31 dicembre 2023), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità.

Relativamente a tali contesti, i rischi effettivi al 31 marzo 2024 sono stati quantificati in 40,9 milioni (41,4 milioni al 31 dicembre 2023).

Rispetto al 31 dicembre 2023, per la Capogruppo i principali eventi che hanno dato luogo a movimentazioni significative del contestato (0,5 milioni) sono rappresentati:

  • − in aumento (1,9 milioni), da: i) nuove contestazioni per 0,7 milioni, per IMU su immobili da contratti di leasing sia risolti che a reddito; ii) nuove contestazioni per 1 milione per imposta di registro su atti giudiziari; iii) interessi passivi maturati per 0,2 milioni;
  • − in diminuzione (1,4 milioni), da: i) chiusure di contenziosi in materia di imposta di registro per 0,8 milioni riferibili principalmente ad imposta di registro su atti giudiziari e su accordi di ristrutturazione del debito; ii) chiusure di contenziosi per IMU su immobili da contratti di leasing risolti per 0,5 milioni; iii) chiusura di contenziosi IVA leasing nautico per 0,1 milioni.

Sempre rispetto al 31 dicembre 2023, per la Capogruppo le principali variazioni degli accantonamenti (-0,5 milioni) sono rappresentate:

− in aumento (0,3 milioni), da: i) nuove contestazioni per IMU su immobili da contratti di leasing risolti per 0,2 milioni; ii) spese legali ed interessi maturati su contenzioso in essere per 0,1 milioni;

  • − in diminuzione (0,8 milioni) riferibili a:
    • o utilizzi (0,3 milioni), da: i) 0,1 milioni per chiusura di contenziosi IVA leasing nautico; ii) 0,2 milioni per spese legali;
    • o rilasci a conto economico (0,5 milioni), da: i) 0,4 milioni per chiusura di contenziosi IMU su immobili da contratti di leasing risolti; ii) 0,1 milioni per chiusura di contenziosi in materia di imposta di registro.

Per quanto riguarda l'analisi delle principali contestazioni in essere, si rinvia alla Nota integrativa al bilancio consolidato del 2023, posto che nel trimestre non sono intervenute variazioni significative.

In merito ai questionari, come ampiamente evidenziato nella Nota integrativa al bilancio consolidato 2023, talune Direzioni Regionali e Provinciali dell'Agenzia delle Entrate (DRE) hanno sollevato dubbi in merito al trattamento fiscale IRES con cui nel 2017 Intesa Sanpaolo (ISP) e le controllate hanno trattato l'impegno della Capogruppo ad effettuare versamenti soci a copertura degli oneri delle controllate stesse per l'integrazione di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca (di seguito anche "Banche Venete"). ISP, nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento, si era fatta carico di salvaguardare le controllate dall'impatto sul loro conto economico degli oneri funzionali all'integrazione dei compendi acquisiti (oneri di integrazione informatica; di incentivazione all'esodo del personale dipendente; di chiusura, accorpamento e standardizzazione di filiali, altri), assumendo unilateralmente l'impegno di versare un contributo, nella forma di versamento soci in denaro, senza obbligo di restituzione e/o rimborso, parametrato agli oneri sostenuti al netto dell'effetto fiscale.

Le varie DRE avevano ipotizzato una contestazione circa la variazione in diminuzione operata dalle controllate con riguardo al versamento a fondo perduto. In particolare, eccepivano un'incoerenza del trattamento fiscale riservato alla predetta componente di reddito con il trattamento contabile adottato sia dalla Capogruppo che dalle stesse controllate e giungevano alla conclusione che la stessa potesse essere qualificata come contributo in conto esercizio, in quanto tale soggetta ad imposizione fiscale.

Dopo aver esposto, in vari incontri e in apposita memoria, le ragioni per cui la tesi delle DRE era infondata, nell'ultimo incontro del 19 marzo 2024 l'Agenzia delle Entrate ha comunicato:

  • − di essere dell'avviso che i contributi in questione i) siano tassabili solo per cassa (ovviamente, quindi, se e nei limiti in cui siano stati effettivamente pagati/incassati, per cui sono esclusi i casi di contributi non erogati per effetto della sopraggiunta incorporazione in ISP della controllata), ii) siano comunque in concreto tassabili solo al di fuori del consolidato fiscale ISP (in quanto nel consolidato alla tassazione in capo alla consolidata corrisponde la deduzione in capo alla capogruppo consolidante);
  • − di aver conseguentemente deciso di abbandonare le pretese iniziali e di conseguenza di archiviare i rilievi relativi al 2017 (anno nel quale nessun contributo fu versato da ISP alle controllate).

L'Agenzia delle Entrate ha proposto alla Banca una sistemazione spontanea, secondo i suddetti criteri, delle annualità ancora aperte interessate dal fenomeno (2018-2022) mediante la presentazione di dichiarazioni integrative "a sfavore" da parte delle controllate (che devono tassare il contributo ricevuto) e a "favore" da parte di ISP (che deve dedurre il contributo erogato). Nel qual caso non attiverebbero alcuna ulteriore attività di controllo sul tema in esame.

Nel corso del sopracitato incontro è stata data la disponibilità ad esaminare/approfondire la loro proposta e a consegnare loro una memoria in cui la Banca indicherebbe come intende procedere per la regolarizzazione e quali criteri intende adottare nella sistemazione delle varie annualità delle società coinvolte. Ottenuta la condivisione dell'Agenzia delle Entrate, si procederà alla spontanea sistemazione di tutte le annualità.

In base a calcoli preliminari, il costo complessivo per imposte nette, per sanzioni e per interessi, per sanare la posizione di tutte le annualità delle società coinvolte non sarà materiale.

Se l'Agenzia delle Entrate accetterà integralmente l'ipotesi di sistemazione – ipotesi molto concreta, vista la condivisione già

intervenuta circa i principi cui la stessa dovrebbe uniformarsi – la vicenda in questione (che avrebbe potuto sfociare in un contenzioso delicato e per importi ingenti) si concluderà senza contestazioni e con un onere complessivo modesto.

Per quanto concerne le filiali di Intesa Sanpaolo localizzate all'estero, in assenza di novità rilevanti nel trimestre si rinvia alla Nota integrativa al bilancio consolidato 2023.

Con riferimento alle società controllate, si segnalano i seguenti aggiornamenti rispetto al 31 dicembre 2023.

In data 29 novembre 2023 la ex Intesa Sanpaolo Life DAC – impresa assicurativa di diritto irlandese (di seguito ISL) – aveva ricevuto dalla Guardia di Finanza un invito a presentarsi per chiarimenti sugli adempimenti in tema di monitoraggio fiscale. A seguito della fusione in Intesa Sanpaolo Vita, detto invito è stato rinnovato nei confronti dell'incorporante. Al termine dell'incontro, i verbalizzanti hanno chiesto di "esibire, per i periodi d'imposta 2018-2022, apposita memoria esplicativa, corredata da eventuale documentazione di supporto, afferente al rispetto degli obblighi direttamente ascrivibili alla suindicata impresa assicurativa estera, in materia di monitoraggio fiscale, ex. art. 1 del D.L. 167/1990, tenuto conto del contenuto della Risoluzione del 13 novembre 2023, n. 62/E dell'Agenzia delle Entrate". Dopo la presentazione della memoria avvenuta il 25 gennaio 2024, la società si è incontrata con i Verificatori il 1° marzo 2024, assieme al proprio consulente, e ha ribadito tutte le motivazioni per cui ISL non era soggetta all'obbligo del monitoraggio fiscale.

La Guardia di Finanza – richiamando il Questionario dell'11 ottobre 2022 alla ex Intesa Sanpaolo Life DAC riscontrato in data 2 dicembre 2022 con le informazioni in merito ai premi incassati e alle prestazioni assicurative effettuate verso gli aventi diritto negli anni 2017-2020 – ha quindi chiesto l'integrazione dei prospetti presentati nel 2022 limitatamente agli anni 2018-2020 (essendo nel frattempo prescrittosi l'anno 2017) sia per i premi incassati che per le somme versate (riferite alle prestazioni assicurative erogate). Inoltre, è stata chiesta l'esibizione anche per gli anni 2021 e 2022 della stessa documentazione fornita dal 2017 al 2020 corredata da prospetti ugualmente analitici.

In riferimento a tali richieste, la società si è riservata di svolgere le opportune valutazioni di merito, che sono in corso e verranno formalizzate per iscritto con apposita memoria predisposta dal consulente.

Per Eurizon Capital SGR S.p.A. (EC ITA) ed Epsilon SGR S.p.A. (Epsilon) nel Bilancio 2023 era stato anticipato che l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva notificato il 22 dicembre 2023 ad entrambe le società inviti a comparire con contestazioni ai fini IRES ed IRAP in tema di congruità dei prezzi di trasferimento nelle operazioni infragruppo con soggetti esteri per il periodo d'imposta 2017 poi estese anche al 2018.

In data 24 aprile 2024, sono stati sottoscritti con l'Agenzia delle Entrate gli accordi di adesione e fissati gli importi dovuti per gli anni 2017 e 2018 pari a 9,7 milioni per EC ITA e 4,1 milioni per Epsilon, di ammontare congruo rispetto agli accantonamenti già appostati dalle società partecipate nel proprio bilancio al 31 dicembre 2023.

Relazione sull'andamento della gestione – Il presidio dei rischi

RISCHI ASSICURATIVI

Portafogli di investimento

Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo RBM Salute) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo Unit linked, ai fondi pensione e alle polizze danni.

I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 31 marzo 2024, a 175.147 milioni. Di questi, una quota pari a 88.406 milioni è relativa alle polizze vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze Unit Linked e Fondi Pensione ed è pari a 86.741 milioni.

In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze vita tradizionali rivalutabili, delle polizze danni e del patrimonio libero.

In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84% circa delle attività, pari a 73.948 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 2% circa ed è pari a 2.059 milioni. La restante parte, pari a 12.408 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (14% circa).

Il valore di bilancio dei derivati ammonta a circa -10 milioni; di questi la quota relativa a derivati di gestione efficace ammonta a circa 7 milioni, la restante parte (circa -17 milioni) è riferita a derivati classificati di copertura.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita sono pari, alla fine dei primi tre mesi del 2024 ed a valori di mercato, a circa 802 milioni e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a circa 14 milioni.

L'analisi del portafoglio titoli obbligazionari in termini di sensitivity del fair value al movimento dei tassi d'interesse evidenzia che un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa di circa 4.480 milioni.

La distribuzione per fasce di rating del portafoglio è la seguente: gli attivi di tipo obbligazionario con rating AAA/AA pesano per circa il 4,9% del totale investimenti mentre circa il 11,6% si colloca nell'area della singola A; i titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono circa l'80,1% del totale mentre è minima (3,4%) la quota di titoli speculative grade o unrated; all'interno dell'area BBB una parte considerevole è costituita da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi e Banche Centrali rappresentano circa il 74,3% del totale investimenti, le società finanziarie (in prevalenza banche) contribuiscono per circa il 16,2% dell'esposizione, mentre i titoli industriali ammontano a circa il 9,5%.

Alla fine del primo trimestre 2024, la sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di +100 punti base, è risultata pari a -4.713 milioni ed è imputabile per -3.939 milioni agli emittenti governativi e per -774 milioni agli emittenti corporate (società finanziarie e industriali).

Politiche contabili

Criteri di redazione del resoconto

Principi generali di redazione

Come noto, attraverso il D.Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016, è stata recepita nell'ordinamento nazionale la Direttiva 2013/50/UE, che ha modificato la Direttiva 2004/109/CE (c.d. Direttiva Transparency). Nel recepimento della disciplina europea, sono state modificate, tra l'altro, le disposizioni relative alle relazioni finanziarie, innovando le regole inerenti alla pubblicazione, da parte di emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine, di informazioni periodiche aggiuntive rispetto alle relazioni finanziarie annuali e semestrali. La formulazione dell'art. 154-ter (Relazioni finanziarie), commi 5 e 5-bis del TUF, consente alla Consob di disporre, nei confronti degli emittenti sopra indicati, l'obbligo di pubblicare le informazioni periodiche aggiuntive. Nell'esercizio delle proprie competenze – e a seguito di un processo di consultazione – la Consob ha tuttavia rimesso agli emittenti la scelta sulla pubblicazione dei resoconti trimestrali.

In questo contesto, Intesa Sanpaolo pubblica – su base volontaria – informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono – per quanto riguarda i relativi elementi informativi – la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.

Il Resoconto intermedio al 31 marzo 2024 è redatto, in forma consolidata, con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e dalle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Resoconto consolidato intermedio di gestione, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2023 del Gruppo Intesa Sanpaolo, ai quali si fa rinvio per un'esposizione completa.

Trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2024 il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 ed il Regolamento n. 2822/2023 del 19 dicembre 2023 per i quali non si riscontrano aspetti di particolare rilievo per il Gruppo. Di seguito si riporta una breve sintesi di quanto previsto.

Regolamento n. 2579/2023 - modifiche all'IFRS 16 Leasing – Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione

Il Regolamento n. 2579/2023 del 20 novembre 2023 modifica l'IFRS 16 Leasing con riferimento alle modifiche relative alle "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione", pubblicate dallo IASB in data 22 settembre 2022.

Le limitate modifiche introdotte riguardano la contabilizzazione delle operazioni di vendita e retro-locazione (c.d. sale and leaseback)25 da parte del locatario-venditore, in caso di pagamenti variabili e se il trasferimento dell'attività soddisfa i requisiti ai sensi dell'IFRS 15 per essere contabilizzato come una vendita del bene.

La modifica era stata sollecitata dall'IFRS-IC che aveva riscontrato un vuoto normativo in merito alle modalità di rilevazione del diritto d'uso (o right of use) e delle passività del leasing nelle transazioni di vendita e retrolocazione in presenza di canoni variabili. Nello specifico, il riferimento è ai canoni variabili che non dipendono da un indice o da un tasso, ad esempio quelli basati su una percentuale delle vendite del locatario-venditore generate dall'uso del bene.

Con gli emendamenti apportati si chiarisce che:

  • − alla rilevazione iniziale, il locatario-venditore include anche i canoni di locazione variabili, compresi quelli che non dipendono da un indice o da un tasso, nella misurazione della passività del leasing derivante dalla retrolocazione;
  • − dopo la rilevazione iniziale, il locatario-venditore applica i requisiti generali previsti dall'IFRS 16 per la valutazione successiva delle passività del leasing facendo in modo di non rilevare utili o perdite sulla parte del diritto d'uso mantenuto.

Il locatario-venditore può adottare differenti approcci che consentano di conseguire quanto indicato dalle nuove previsioni. Infatti, in risposta ai feedback ricevuti a seguito della pubblicazione dell'Exposure Draft, lo IASB ha deciso di non introdurre requisiti specifici per la valutazione della passività derivante dalla retrolocazione, lasciando alle singole entità la definizione di una accounting policy26 .

Le modifiche sono obbligatoriamente applicabili dal 1° gennaio 2024 con applicazione retrospettiva secondo le previsioni dello IAS 8, alle transazioni di vendita e retrolocazione stipulate successivamente alla data di prima applicazione dell'IFRS 16, ovvero dal 1° gennaio 2019.

Le modifiche introdotte al principio non assumono particolare rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo, alla luce delle caratteristiche dei contratti di vendita e retrolocazione in essere che non presentano pagamenti variabili oppure che presentano pagamenti variabili poco significativi.

25 Le operazioni di vendita e retro-locazione (sale and leaseback) sono operazioni per le quali una società vende un bene e successivamente prende in locazione lo stesso bene dal nuovo proprietario.

26 Nell'esempio n. 25 "Subsequent measurement of a right of use and lease liability in a sale and leasback transaction with variable payments that not depend on an index or rate" degli Illustrative Example - che accompagnano, ma non sono parte del principio - sono evidenziati due possibili approcci utilizzabili per la valutazione della passività del leasing.

Regolamento n 2822/2023 – modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio – Classificazione delle passività come correnti e non correnti e passività non correnti con clausole

Nel corso del mese di dicembre 2023 è stato pubblicato il Regolamento n. 2822 del 19 dicembre 2023, che introduce alcune limitate modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio.

I chiarimenti mirano a promuovere la coerenza nell'applicazione dello IAS 1 tra le società per determinare se, nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, i debiti e le altre passività con una data di regolamento incerta, debbano essere classificati come correnti (dovuti o potenzialmente da liquidare entro un anno) o non correnti.

Nello specifico, lo IAS 1 prevede che una società classifichi una passività come non corrente solo se la società può evitare di estinguere il debito nei dodici mesi successivi. Tuttavia, il diritto dell'entità di differire l'estinzione di una passività può essere subordinato al rispetto di condizioni previste nel contratto di finanziamento (cosiddetti finanziamenti con clausole o covenants). Le modifiche allo IAS 1 specificano che i covenants da rispettare dopo la data di chiusura dell'esercizio (ad esempio, una clausola basata sulla situazione patrimoniale-finanziaria dell'entità a sei mesi dalla data di chiusura dell'esercizio) non influiscono sulla classificazione del debito come corrente o non corrente alla data di bilancio.

Di converso, viene richiesto alla società di fornire in nota integrativa informazioni su tali clausole che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività possano diventare rimborsabili entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.

Per le banche – in considerazione del contenuto della modifica e stante l'obbligo di applicare gli schemi previsti dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia – le limitate proposte di modifica allo IAS 1 non risultano rilevanti.

Il Resoconto intermedio al 31 marzo 2024, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto, è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, redatti ai sensi dell'8° aggiornamento della Circolare 262, dalle presenti Politiche contabili nonché da una Relazione sull'andamento della gestione, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo e sui principali rischi ed incertezze.

Gli importi indicati nei Prospetti contabili e nelle note illustrative sono espressi, qualora non diversamente specificato, in milioni di euro.

I Prospetti contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 marzo 2023 per il conto economico e al 31 dicembre 2023 per lo stato patrimoniale.

Tra le attività in via di dismissione al 31 marzo 2024 figurano: (i) un portafoglio costituito sia da inadempienze probabili, sia da posizioni in bonis, per un valore contabile lordo complessivo pari a circa 0,2 miliardi, oggetto di un'operazione di de-risking approvata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo nel dicembre 2023 ed il cui perfezionamento è atteso nel corso del primo semestre 2024 (già in dismissione a fine 2023); (ii) la partecipazione in Cronos Vita, posseduta al 22,5% da Intesa Sanpaolo Vita nell'ambito dell'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita che ha visto coinvolte le cinque primarie compagnie assicurative italiane, per la quale sussiste ab origine il manifesto intento da parte delle compagnie socie di detenere la partecipazione in un arco temporale limitato (già in dismissione a dicembre 2023); (iii) gli immobili oggetto dell'operazione di conferimento definita nell'ambito dell'accordo fra Intesa Sanpaolo e COIMA, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 28 marzo 2024 e sottoscritto dalle parti il 19 aprile 2024.

Il Resoconto intermedio al 31 marzo 2024 è corredato dall'attestazione del Dirigente preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF, e i prospetti contabili consolidati sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

Con riferimento all'attività di revisione contabile, si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei conti, per gli esercizi dal 2021 al 2029, alla società EY S.p.A.

Area e metodi di consolidamento

Area di consolidamento

Il bilancio consolidato include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, comprendendo nel perimetro di consolidamento – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono considerate controllate le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo è esposta a rendimenti variabili, o detiene diritti su tali rendimenti, derivanti dal proprio rapporto con le stesse e nel contempo ha la capacità di incidere sui rendimenti esercitando il proprio potere su tali entità.

Il controllo può configurarsi solamente con la presenza contemporanea dei seguenti elementi:

  • il potere di dirigere le attività rilevanti della partecipata;
  • l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento;

– la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Sono considerate controllate congiuntamente le entità nelle quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra la Capogruppo, direttamente o indirettamente, e uno o più altri soggetti esterni al Gruppo, ovvero quando per le decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto "potenziali") o nelle quali – pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di particolari legami giuridici, quali la partecipazione a patti di sindacato.

Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20%, in quanto di importo contenuto oppure in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.

Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.

Rispetto al 31 dicembre 2023, il perimetro di consolidamento integrale non ha rilevato ingressi o uscite di rilievo. Con riferimento a queste ultime si segnalano, unicamente per completezza informativa, quelle determinate dalle cancellazioni dal Registro delle imprese di entità in liquidazione, e in particolare di:

  • − IN.FRA Investire nelle Infrastrutture S.r.l. in liquidazione;
  • − Compagnia Italiana Finanziaria S.r.l. in liquidazione;
  • − Iniziative Logistiche S.r.l. in liquidazione.

Metodi di consolidamento

I metodi utilizzati per il consolidamento dei dati delle società controllate (consolidamento integrale) e per il consolidamento delle società collegate nonché delle società sottoposte a controllo congiunto (metodo del patrimonio netto) sono invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale 2023 del Gruppo Intesa Sanpaolo al quale, pertanto, si fa rinvio. I bilanci della Capogruppo e delle altre società utilizzati per predisporre il Resoconto Intermedio fanno riferimento al 31 marzo 2024.

In taluni limitati casi, per partecipate di rilevanza non significativa, sono stati utilizzati gli ultimi dati ufficiali disponibili.

Ove necessario – in casi comunque di rilevanza del tutto marginale – i bilanci delle società consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono stati resi conformi ai principi del Gruppo.

Relativamente alla controllata ucraina Pravex, il permanere della situazione critica nella città di Kiev (dove ha sede la controllata) registrata ormai da metà ottobre 2022 in avanti, a fronte dei ripetuti bombardamenti russi sui principali impianti di generazione di elettricità ucraini, ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno mantenere nel consolidamento di marzo 2024 la situazione contabile prodotta da Pravex per il consolidamento di dicembre 2023. In sede di Resoconto Intermedio al 31 marzo 2024, quindi, le risultanze patrimoniali ed economiche di Pravex sono state recepite sulla base di un package di consolidamento, redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS come declinati nelle Regole Contabili di Gruppo, relativo al 31 dicembre 2023, utilizzando peraltro nella conversione in euro il tasso di cambio al 31 marzo 2024.

La scelta di utilizzare i dati al 31 dicembre 2023 per il consolidamento integrale di Pravex, valutata anche alla luce della scarsa materialità della partecipata, oltre che motivata da oggettivi vincoli operativi, trova altresì riferimento – ancorché per fattispecie distinte – nelle indicazioni dell'IFRS 10.

I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'Eurozona sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura del periodo di riferimento ed alle voci del conto economico i cambi medi del periodo stesso.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 3 maggio 2024

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Elisabetta Stegher, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio al 31 marzo 2024 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 3 maggio 2024

Elisabetta Stegher Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 modificato

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato e Conto economico al 31 marzo 2023 modificato

Raccordi tra prospetti contabili consolidati modificati/pubblicati e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 riesposto

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato e Conto economico consolidato al 31 marzo 2023 riesposto

Raccordi tra prospetti contabili consolidati e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato e Stato Patrimoniale consolidato riclassificato

Raccordo tra Conto Economico consolidato e Conto Economico consolidato riclassificato

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Allegati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 modificato

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato e Conto economico al 31 marzo 2023 modificato

Il Conto economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordi tra prospetti contabili consolidati modificati/pubblicati e prospetti contabili consolidati riesposti

Allegati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato e Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 riesposto

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2023 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato e Conto economico consolidato al 31 marzo 2023 riesposto

Il Conto economico consolidato al 31 marzo 2023 pubblicato non ha necessitato di riesposizioni.

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Attività 31.03.2024 (milioni di euro)
31.12.2023
Cassa e disponibilità liquide 51.156 89.270
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 51.156 89.270
Finanziamenti verso banche Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto 29.006 31.216
Voce 40a (parziale) bancario)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto
28.957 31.174
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
bancario)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo comparto bancario)
-
-
-
-
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (Contributo
comparto bancario)
49 42
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
banche (Contributo comparto bancario)
- -
Finanziamenti verso clientela 423.254 429.540
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 420.919 427.806
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
bancario)
414.855 421.937
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed
altri) (Contributo comparto bancario)
6.064 5.869
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico 2.335 1.734
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
Voce 20a (parziale) bancario) 82 95
Voce 20b (parziale)
Voce 20c (parziale)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto bancario)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (Contributo
comparto bancario)
-
788
-
737
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
Voce 30 (parziale) clientela (Contributo comparto bancario) 1.465 902
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 62.521 59.965
Voce 40a (parziale)
Voce 40b (parziale)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (Contributo comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed
assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
2.147
60.374
1.725
58.240
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 42.027 42.026
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto bancario) 37.997 38.041
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (Contributo comparto bancario) 1 1
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto bancario) 4.029 3.984
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 77.214 67.716
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
bancario)
77.214 67.716
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 5 5
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (Contributo comparto
assicurativo)
- -
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (Contributo comparto
assicurativo)
5 5
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico 103.265 101.718
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 17 27
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) - -
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo) 103.208 101.667
Voce 50 (parziale) Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo) 40 24
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditivItà complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto
70.928 72.135
Voce 30 (parziale) assicurativo) 70.928 72.135
Partecipazioni 2.502 2.501
Voce 70 Partecipazioni 2.502 2.501
Attività materiali e immateriali 18.595 19.349
Attività di proprietà 17.216 17.975
Voce 90 (parziale) Attività materiali 7.857 8.451
Voce 100 Attività immateriali 9.359 9.524
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
Voce 90 (parziale)
Attività materiali 1.379
1.379
1.374
1.374
Attività fiscali 14.467 14.533
Voce 110 Attività fiscali 14.467 14.533
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 731 264
Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 731 264
Altre voci dell'attivo 35.925 33.332
Voce 50 Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 6.688 6.982
Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -6.003 -5.695
Voce 80 Attività assicurative 887 813
Voce 130 Altre attività 34.353 31.232
Totale attività 931.596 963.570

Allegati

Passività 31.03.2024 (milioni di euro)
31.12.2023
Debiti verso banche al costo ammortizzato 55.963 92.497
Voce 10 a)
- Voce 10 a) (parziale)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
55.967
-4
92.501
-4
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 543.667 546.206
Voce 10 b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
bancario)
437.704 440.312
Voce 10 c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto bancario) 107.183 107.101
- Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
-1.220 -1.207
Passività finanziarie di negoziazione 44.737 43.486
Voce 20 Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto bancario) 44.737 43.486
Passività finanziarie designate al fair value 23.218 21.344
Voce 30 Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto bancario) 23.218 21.344
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (Contributo comparto
2.222 2.199
Voce 10 a) (parziale) assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (Contributo comparto
755 741
Voce 10 b) (parziale) assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (Contributo comparto
125 137
Voce 10 c) (parziale) assicurativo) 1.348 1.327
- Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
- -
- Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto assicurativo)
-6 -6
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 67 90
Voce 20 (parziale) Passività finanziarie di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 10 7
Voce 40 (parziale) Derivati di copertura (Contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione
57
51.748
83
51.438
Voce 30 (parziale) Passività finanziarie designate al fair value (Contributo comparto assicurativo) 51.748 51.438
Passività fiscali 2.670 1.946
Voce 60 Passività fiscali 2.670 1.946
Passività associate ad attività in via di dismissione 5 2
Voce 70 Passività associate ad attività in via di dismissione 5 2
Altre voci del passivo 15.669 15.096
Voce 40 Derivati di copertura (Contributo comparto bancario) 4.683 5.105
Voce 50
Voce 80
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
Altre passività
-4.552
14.308
-3.967
12.741
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(Contributo comparto bancario)
4 4
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
Voce 10 a) (parziale) (Contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
- -
Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
1.220 1.207
Voce 10 b) (parziale) (Contributo comparto assicurativo) 6 6
Passività assicurative 120.561 119.849
Voce 110
Fondi per rischi e oneri
Passività assicurative 120.561
5.143
119.849
5.290
Voce 90 Trattamento di fine rapporto del personale 758 767
Voce 100 a)
Voce 100 b)
Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate
Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili
495
98
524
98
Voce 100 c) Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri 3.792 3.901
Capitale 10.369 10.369
Voce 170
Riserve
Capitale 10.369
50.153
10.369
42.560
Voce 130 Azioni rimborsabili - -
Voce 150 Riserve 22.291 14.697
Voce 160 Sovrapprezzi di emissione 28.003 28.003
- Voce 180
Riserve da valutazione
Azioni proprie (-) -141
-1.977
-140
-1.711
Voce 120 Riserve da valutazione (Contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza
comparto assicurativo)
-1.977 -1.711
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -302 -298
Voce 120 Riserve da valutazione (Contributo comparto assicurativo) -302 -298
Acconti su dividendi -2.629 -2.629
Voce 155
Strumenti di capitale
Acconti su dividendi (-) -2.629
7.889
-2.629
7.948
Voce 140 Strumenti di capitale 7.889 7.948
Patrimonio di pertinenza di terzi 122 164
Voce 190
Risultato netto
Patrimonio di pertinenza di terzi 122
2.301
164
7.724
Voce 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 2.301 7.724
Totale passività e patrimonio netto 931.596 963.570

Raccordo tra Conto economico consolidato e Conto economico consolidato riclassificato

(milioni di euro)
Voci 31.03.2024 31.03.2023
Interessi netti 3.932 3.254
Voce 30 Margine di interesse 4.459 3.724
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) -496 -425
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento - 3
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 15 34
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - -
- Voce 30 (parziale) Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e
pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
- -
+ Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap -30 -63
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) -10 -11
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) -6 -8
Commissioni nette 2.272 2.137
Voce 60 Commissioni nette 2.125 1.918
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo 124 183
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 1 1
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - -
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) 22 14
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
47 62
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
2 1
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni consulenti finanziari Divisione Private
-13 -15
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) -19 -17
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) -17 -10
Risultato dell'attività assicurativa 455 397
Voce 160 Risultato dei servizi assicurativi 380 663
Voce 170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -1.934 -1.532
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) 496 425
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Contributo Comparto assicurativo) -124 -183
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo)
98 77
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) -19 -45
+ Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
+ Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-53 -101
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(Contributo comparto assicurativo)
-2.071 -783
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
3.540 1.749
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (Contributo comparto assicurativo)
-5 -28
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale 81 84
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative 37 40
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali 4 6
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali 12 10
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo comparto bancario)
Commissioni consulenti finanziari Divisione Private
13 15
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative - -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - -

Allegati

(milioni di euro)

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 79 262
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 163 33
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura 2 -14
Voce 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value
-2.429 -908
Voce 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
3.583 1.827
Voce 100 b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
62 51
Voce 100 c) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie 17 8
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
63 46
+ Voce 30 (parziale) Componenti degli Interessi netti correlate al Risultato dell'attività di negoziazione (Dividendi incassati e
pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
- -
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) -22 -14
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo comparto assicurativo) 19 45
- Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap 30 63
- Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo comparto assicurativo) - -
- Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo comparto assicurativo)
53 101
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
63 57
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
2 1
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
-47 -62
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività designate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
2.071 783
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo comparto assicurativo)
-3.540 -1.749
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-32 -15
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
15 -8
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
nette su crediti)
- 14
- Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione) - (Contributo comparto bancario)
- -1
  • Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) 6 4

Voci 31.03.2024 31.03.2023

Voci 31.03.2024 (milioni di euro)
31.03.2023
Altri proventi (oneri) operativi netti -6 7
Voce 70 Dividendi e proventi simili 161 123
Voce 230 Altri oneri / proventi di gestione 284 239
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento - -3
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -1 -1
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
4 6
- Voce 70 (parziale) conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto bancario)
-63 -46
- Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo comparto assicurativo)
-98 -77
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese) -4 -5
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) -256 -219
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) -18 1
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) 2 -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) 1 2
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) -6 -4
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
-2 -3
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-16 -16
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-1 -1
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 7 11
Proventi operativi netti 6.732 6.057
Spese del personale -1.592 -1.560
Voce 190 a) Spese per il personale -1.550 -1.507
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) 10 3
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) 10 11
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) 19 17
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale -81 -84
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) - -
Spese amministrative -623 -644
Voce 190 b) Altre spese amministrative -1.279 -1.234
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) 8 7
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 366 338
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) 17 10
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
2 3
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) 40 48
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative -37 -40
+ Voce 230 (parziale)
+ Voce 230 (parziale)
Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette)
Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese)
256
4
219
5
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -355 -332
Voce 210 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali -162 -164
Voce 220 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali -269 -228
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - -
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) 13 13
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) 1 -
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
- -
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
16 16
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali -4 -6
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali -12 -10
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) 47 33
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni)
Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
- -
- Voce 220 (parziale) acquisizione)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
14 13
- Voce 220 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) 1 1

Costi operativi -2.570 -2.536

Risultato della gestione operativa 4.162 3.521

Allegati
Voci 31.03.2024 (milioni di euro)
31.03.2023
Rettifiche di valore nette su crediti -236 -189
Voce 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 6
Voce 200 a) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 28 35
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Contributo comparto bancario)
-22 -14
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario)
5 8
- Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto bancario)
14 22
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
nette su crediti)
- -14
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
-266 -244
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo comparto bancario)
1 2
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo comparto bancario)
4 10
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -53 -70
Voce 260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - 3
Voce 200 b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti -86 -52
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
+ Voce 110 b) (parziale)
+ Voce 130 a) (parziale)
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
26
5
8
-16
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Contributo comparto bancario)
1 1
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo comparto bancario)
-2 -22
- Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) 6 8
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) - -
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative - -
- Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) -1 -
+ Voce 220 (parziale)
+ Voce 230 (parziale)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni)
Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite)
-
-
-
-
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) -2 -
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) - -
Altri proventi (oneri) netti 57 101
Voce 250 Utili (Perdite) di partecipazioni 45 -9
Voce 280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 122
Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo comparto bancario)
61 57
Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario)
4 1
- Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
-63 -57
- Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(Banche) (Contributo comparto bancario) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
-2 -1
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) 18 -1
+ Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) -7 -11
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) - -
- Voce 280 (parziale) Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
Voce 320 Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte - -
+ Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Risultato corrente lordo 3.930 3.363

(milioni di euro)

Voci 31.03.2024 31.03.2023 Imposte sul reddito -1.278 -1.084 Voce 300 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente -1.077 -896 + Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (tasse straordinarie controllate estere) -40 -48 - Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) -23 -16 - Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -14 -22 - Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -124 -102 - Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili) - - - Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - - Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -56 -42 + Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) -10 -3 + Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) -8 -7 + Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - - + Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) -13 -13 + Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) -47 -33 + Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) -1 -2 + Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) 23 16 Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -29 -46 + Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -15 -34 + Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) -14 -22 + Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto bancario) - 1 + Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - - + Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - - + Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -14 -13 + Voce 280 (parziale) Utili (Perdite) da cessione di investimenti (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - - + Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 14 22 Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -257 -228 + Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) -15 8 + Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -366 -338 + Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 124 102 Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - Voce 270 Rettifiche di valore dell'avviamento - - + Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili) - - Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -9 -7 Voce 340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -9 -7 Risultato netto 2.301 1.956

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Approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2024: 30 luglio 2024
Approvazione del Resoconto intermedio al 30 settembre 2024 e
deliberazione in merito alla distribuzione di un acconto dividendi:
31 ottobre 2024

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