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Banco BPM SpA

Interim / Quarterly Report Aug 13, 2024

4282_ir_2024-08-13_d92aefa0-26f4-41fc-a2af-42cc23a8da6d.pdf

Interim / Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata

30 giugno 2024

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia Capitale sociale al 30 giugno 2024: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 30 GIUGNO 2024

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Maurizio Comoli Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Sindaci Supplenti Sara Antonelli

Condirettore Generale Domenico De Angelis

Consiglio di Amministrazione

Paolo Boccardelli Paolo Bordogna Nadine Farida Faruque Paola Ferretti Marina Mantelli Chiara Mio Alberto Oliveti Mauro Paoloni Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Elbano de Nuccio Maurizio Lauri Silvia Muzi Nadia Valenti

Marina Scandurra Mario Tagliaferri

Direzione Generale

Condirettore Generale Edoardo Maria Ginevra

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Business line del Gruppo Banco BPM 6
Distribuzione territoriale delle filiali 7
Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo 8
Relazione intermedia sulla gestione 11
Il contesto economico 12
Fatti di rilievo del periodo 17
Risultati 25
Prospetti contabili riclassificati 26
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 32
Dati patrimoniali consolidati 34
Dati economici consolidati 42
Dati delle principali società del Gruppo 49
Titolo e azioni Banco BPM 49
Rating del Gruppo 50
Evoluzione prevedibile della gestione 53
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 55
Prospetti contabili 56
Note illustrative 64
Parte A - Politiche contabili 64
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 100
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 147
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 158
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda 198
Parte H – Operazioni con parti correlate 199
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 205
Parte L – Informativa di settore 209
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter
del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 217
Relazione della Società di Revisione 221
Allegati 225

business line del gruppo banco bpm

6

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.382
Banca Aletti 53
Banca Akros 1
Totale 1.436

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Le definizioni degli indicatori e delle principali grandezze patrimoniali ed economiche oggetto di commento nella presente relazione sono illustrate nella successiva sezione "Risultati" cui si rimanda per maggiori dettagli.

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato viene altresì fornito un prospetto di raccordo tra le voci dei prospetti contabili riclassificati e quelle degli schemi predisposti in base alla Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

(milioni di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 (*) Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 1.797,7 1.613,5 11,4%
Commissioni nette 1.021,4 977,8 4,5%
Proventi operativi 2.794,4 2.577,2 8,4%
Oneri operativi (1.338,6) (1.274,7) 5,0%
Risultato della gestione operativa 1.455,8 1.302,5 11,8%
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.241,8 1.015,6 22,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 845,9 698,5 21,1%
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 750,1 624,4 20,1%

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

(milioni di euro) 30/06/2024 31/12/2023 Variazione %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 197.781,9 202.132,0 (2,2%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 101.972,6 105.426,7 (3,3%)
Attività finanziarie e derivati di copertura 50.158,6 43.706,4 14,8%
Patrimonio netto del Gruppo 13.733,0 14.038,1 (2,2%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta bancaria 124.149,1 120.770,1 2,8%
Raccolta diretta con certificates a capitale protetto (*) 129.811,5 126.044,0 3,0%
Raccolta indiretta 115.497,9 110.772,7 4,3%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 111.173,2 106.166,1 4,7%
- Risparmio gestito 64.067,4 62.003,1 3,3%
- Fondi comuni e Sicav 43.447,8 41.927,2 3,6%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.576,8 4.369,3 4,7%
- Polizze assicurative 16.042,9 15.706,6 2,1%
- Risparmio amministrato 51.430,5 48.769,6 5,5%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 47.105,8 44.163,0 6,7%

(*) A decorrere dall'esercizio 2024 l'aggregato della raccolta diretta include anche le operazioni di pronti contro termine a breve termine. I dati riferiti all'esercizio precedente sono stati rideterminati per garantire un confronto omogeneo.

30/06/2024 31/12/2023 Variaz. assoluta
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 18.788 19.011 (223)
Numero degli sportelli bancari 1.436 1.436 0

(*) Media ponderata dei dipendenti calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

30/06/2024 31/12/2023 (*)
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 64,33% 64,28%
Commissioni nette / Proventi operativi 36,55% 35,94%
Oneri operativi / Proventi operativi 47,90% 48,14%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (1) 5.427,5 5.545,5
Proventi operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 297,5 281,0
Oneri operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 142,5 135,2
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,59% 0,59%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 0,93% 1,11%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 4,38% 4,46%
Texas ratio 13,13% 14,43%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 25,36% 21,62%
Derivati attivi / Totale attivo 1,42% 1,42%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,93% 0,94%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,49% 0,48%
Derivati di negoziazione netti / Totale attivo 0,10% 0,06%
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) 78,55% 83,64%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (2) 15,17% 14,16%
Tier 1 capital ratio (2) 17,40% 16,33%
Total capital ratio (2) 20,92% 19,00%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 140% 187%
Indice di leva finanziaria 5,42% 5,22%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 6,014 4,781
- Massimo 6,720 5,324
- Minimo 4,732 3,403
- Media 5,757 4,259

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

(**) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.

(1) Media ponderata dei dipendenti calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) I ratio patrimoniali al 30 giugno 2024 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2024 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile e delle altre destinazioni dell'utile.

Relazione intermedia sulla gestione

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario internazionale

Nel primo semestre 2024 l'economia globale ha continuato a dare segnali di vivacità, incontrando però ancora significativi ostacoli sulla via della crescita - eventi geopolitici avversi, attriti nelle catene di fornitura globali, politiche monetarie ancora prudenti. La variazione del PIL mondiale per il 2024 è stimata al +3,2% dal Fondo Monetario Internazionale (IMF) e al 3,0% dalla Banca Mondiale (in linea con il 2023). Tassi di crescita su livelli ancora inferiori a quelli prevalenti pre-pandemia, sintomo di una ripresa sostenuta dalla resilienza di alcune economie avanzate, in particolare degli Stati Uniti, su cui, però, gravano gli effetti della prolungata stretta monetaria, oltre che le sfide strutturali che devono affrontare alcune delle principali economie, tra cui la Cina.

Un miglioramento del quadro economico è derivato, nei primi mesi dell'anno in corso, dall'ulteriore diminuzione dell'inflazione nella maggior parte delle principali economie occidentali, in risposta alle suddette politiche monetarie ed alla stabilizzazione dei prezzi dell'energia: la più recente stima dell'IMF indica l'inflazione globale media per il 2024 al 5,9%, in flessione rispetto al 6,7% del 2023. Le preoccupazioni per l'instabilità geopolitica e le incertezze della performance economica cinese rimangono vive, ma non hanno inciso in misura determinante sulle aspettative degli operatori economici.

Tra le principali economie, negli Stati Uniti, dopo la brillante performance dell'anno precedente, nel primo trimestre del 2024 sono giunti segnali di raffreddamento congiunturale: il PIL è cresciuto del +1,4% trimestrale annualizzato (+3,4% nel 4° trimestre 2023). Il rallentamento è stato determinato dalle minori spese per consumi personali (PCE) e dall'aumento delle importazioni: le prime sono cresciute del 2,5% (+4,0% i servizi, in contrazione dello 0,4% i beni), l'import è aumentato del 7,2% (+2,2% del 4° trimestre 2023), riflettendo la domanda nazionale robusta, mentre l'export è cresciuto assai meno: +0,9% (in netta decelerazione rispetto al 5,1% del trimestre precedente), rispecchiando una domanda estera più fiacca. Per il secondo trimestre la stima preliminare del PIL indica, invece, una nuova accelerazione della crescita: +2,8% trimestrale annualizzato, trainata dalla spesa per i consumi personali, +2,3%, dagli investimenti privati in scorte e dagli investimenti fissi non residenziali, +5,2% nel periodo questi ultimi. Le importazioni sono cresciute del 6,9% mentre l'export è aumentato del 2,0%. Il reddito personale disponibile è infine cresciuto nel 2° trimestre dell'1,0% in rallentamento rispetto al +1,3% del primo. La stima di crescita di consensus per l'intero 2024 si colloca al +2,3%.

A giugno, l'occupazione totale non agricola è aumentata di 206 mila unità (353 mila a gennaio), mentre il tasso di disoccupazione è arrivato al 4,1% (3,7% a gennaio), segnalando una modesta tendenza alla normalizzazione in un mercato del lavoro ancora tonico. Il tasso di crescita dei salari orari rimane però ancora sostenuto, +3,9% tendenziale a giugno dopo aver rallentato dal +4,5% di gennaio. Il numero di posti vacanti è rimasto elevato ma è calato apprezzabilmente: circa 8,14 milioni a maggio, da 8,86 milioni di gennaio, segnalando ancora una domanda di lavoro relativamente forte. L'inflazione, pur mantenendo un sentiero di tendenziale calo, ha manifestato una certa viscosità: dopo il +3,1% registrato a gennaio, è tornata a crescere a marzo 2024 (+3,5%) per poi scendere sino al +3,0% di giugno. L'indice "core", che esclude alimentari ed energia, dal 3,9% di gennaio è sceso gradualmente sino al 3,3% di giugno, indicando comunque il permanere di pressioni inflazionistiche. Queste sono prevalentemente legate alla persistenza dell'inflazione nei prezzi dei servizi che, dopo aver iniziato l'anno al 4,9% in gennaio, è salita sino al 5,3% in aprile, per chiudere infine a giugno al 5,0%. Tale andamento, unitamente alla preoccupazione per le condizioni tirate nel mercato del lavoro, ha condizionato l'impostazione della politica monetaria che è rimasta restrittiva anche a fronte di un'economia ancora molto vivace.

La Cina, nonostante le sfide strutturali che la affliggono, grazie anche al volano del settore automobilistico elettrico, in forte crescita, è riuscita a trovare nuova spinta commerciale sui mercati internazionali e a fare contemporaneamente fronte alle debolezze del settore immobiliare. Nel primo trimestre 2024 il PIL cinese ha infatti mostrato, nel complesso, una crescita più forte del previsto, accelerando, grazie ad una ripresa vigorosa del commercio estero, rispetto all'ultimo trimestre del 2023: +5,3% su base annua. Ciò ha permesso al governo di mantenere l'obiettivo di sviluppo intorno al 5% per il 2024. Il settore immobiliare cinese, in difficoltà, ha continuato a mostrare debolezza, con investimenti immobiliari in calo del 9,5% su base annua nel primo trimestre. La domanda è rimasta debole anche per il tono fiacco dei consumi: l'aumento delle vendite al dettaglio per il 1° trimestre 2024 si è fermato al +4,7% tendenziale. Per il secondo trimestre le indicazioni sono di un proseguimento del tono positivo: le esportazioni (lorde) sono cresciute, a giugno, dell'8,6% tendenziale. Gli investimenti fissi lordi hanno continuato a segnare incrementi tendenziali che sono risultati in media superiori al 4%, l'indice PMI composite si è fermato a giugno al 52,8 dopo aver segnato un massimo a 54,1 a maggio, mantenendosi comunque nel secondo trimestre sopra ai valori medi registrati nei primi tre mesi.

I dati sull'occupazione indicano gli sforzi in corso per stabilizzare il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,3% di inizio anno al 5,0% di giugno. La dinamica dei prezzi al consumo è rimasta su livelli prossimi alla deflazione: complice la ripresa economica, l'inflazione seppur debole è tornata allo 0,2% a giugno, mentre l'indice core (esclusi cibo ed energia) ha segnato un +0,6% nello stesso mese (energia e cibo forniscono quindi un contributo negativo).

L'economia giapponese ha accusato nella prima parte dell'anno un peggioramento delle condizioni di fondo. Nel primo trimestre 2024 il PIL è diminuito dello 0,7% su base congiunturale, con una debolezza diffusa a tutte le principali voci della domanda. I consumi sono scesi dello 0,8%, gli investimenti in macchinari e impianti dello 0,4%, ma, soprattutto, le esportazioni sono crollate pesantemente: -5,1% rispetto al trimestre precedente. I primi mesi del secondo trimestre confermano il significativo rallentamento delle esportazioni, che vanno a colpire soprattutto l'industria manifatturiera dove la produzione ha segnato ad aprile una contrazione del -0,9% mensile. Qualche segnale di ripresa proviene dagli indici PMI che hanno evidenziato l'ulteriore caduta degli ordinativi dall'estero ma anche un miglioramento della domanda interna, collocandosi per la prima volta oltre la soglia di espansione (posta al livello di 50) da oltre un anno: 50,0 a giugno l'indice PMI manifatturiero, dopo il massimo di 50,4 toccato a maggio, contro il 48 registrato a gennaio.

Il PIL dell'India nel primo trimestre dell'anno ha messo a segno una crescita del 7,8% leggermente inferiore a quella di fine 2023, +8,4%. Per il secondo trimestre le indicazioni dalla congiuntura rimangono assai positive: pur con qualche segno di rallentamento gli indici PMI rimangono in area di espansione: 58,3 il PMI manifatturiero a giugno e 60,5 quello dei servizi. L'economia brasiliana dopo aver chiuso un 2023 sbiadito, ha messo a segno un rimbalzo della crescita (PIL) pari allo 0,8% congiunturale. Il tasso d'inflazione rimane sotto controllo: +4,2% tendenziale a giugno dopo aver esordito l'anno con un 4,5% a gennaio.

Il commercio globale ha sofferto nel recente passato, ed ancora nei primi mesi del 2024, del continuo rimodellamento delle catene di fornitura a seguito delle tensioni geopolitiche e della conseguente regionalizzazione, a cui si aggiungono le pressioni inflazionistiche che, pur in calo, hanno continuato a persistere, causando attriti tra rivenditori e produttori sui prezzi delle forniture. Le previsioni per il 2024 indicano una crescita in modesta accelerazione dell'aggregato al 2,1% (-1,3% nel 2023) legato al miglioramento del tono di fondo della domanda. I prezzi delle commodity scambiate a livello internazionale hanno registrato una certa volatilità. I prezzi petroliferi hanno risentito dell'evoluzione delle tensioni in Medio Oriente e della linea adottata dal cartello dell'OPEC che ha continuato ad influire con "effetti annuncio" e tagli alla produzione sul loro andamento: il greggio qualità Brent è salito dagli 82,3 USD medi del 2023, sino a superare nei primi mesi del 2024 i 90 USD per poi tornare a fine giugno intorno agli 87 USD. I prezzi dei metalli hanno riflesso il buon tenore dell'attività economica - in particolare della domanda proveniente da settori tecnologici ed infrastrutturali - e, per quanto riguarda quelli preziosi, delle tensioni geopolitiche. Il rame ha superato i 5 USD a maggio (circa 3,8 USD ad inizio anno) mentre nello stesso mese l'oro ha superato i 2.435 USD (ca. 2.030 USD ad inizio anno) e l'argento i 32 USD (ca. 23 USD ad inizio anno).

L'economia europea ed italiana

Nel semestre, l'economia di Eurozona ha complessivamente mantenuto un profilo di crescita anche se differenziata tra i Paesi partner. L'espansione economica ad inizio periodo è risultata superiore alle attese, interrompendo un periodo di stagnazione protrattasi per tutto il secondo semestre dell'anno precedente: il PIL nei primi tre mesi del 2024 è, infatti, aumentato dello 0,3% su base congiunturale e dello 0,4% su base tendenziale. Dal lato dell'offerta, mentre sono proseguite le difficoltà del comparto manifatturiero, a trainare il risultato sono stati soprattutto i servizi e, in parte, le costruzioni. Nel 1° trimestre 2024 gli investimenti in costruzioni hanno registrato un aumento piuttosto deciso in Germania e Spagna (del 2,7% e 3,0% rispettivamente la variazione rispetto al periodo precedente), più contenuto in Italia (1,2%) e in lieve flessione in Francia (-0,7%). In Germania, a trainare la crescita è stato il settore residenziale, favorito da un clima eccezionalmente mite, mentre in Spagna quello non residenziale, che potrebbe essere stato spinto dai fondi del NGEU.

In dettaglio, la crescita del PIL è la sintesi del contributo positivo della componente estera (+0,7%) e della domanda interna (+0,3%) e di uno negativo della variazione delle scorte. Analizzando le varie componenti della domanda interna si osserva la crescita della spesa delle famiglie, +0,2% congiunturale (invariata rispetto al 4° trimestre 2023) sostenuta da un relativo recupero di potere di acquisto, mentre gli investimenti fissi lordi hanno registrato una contrazione dell'1,5% congiunturale (la prima degli ultimi 2 anni), influenzati in parte dalla dinamica negativa (- 0,9%) della componente relativa ai mezzi di trasporto. Il contributo positivo della componente estera è invece il risultato di una crescita del +1,4% congiunturale delle esportazioni, trainate da una vivace domanda estera, concentrata sui servizi, ed una contrazione del -0,3% per le importazioni a riflesso della crescita più fiacca dei

consumi. Il contributo alla crescita della spesa pubblica è invece risultato nullo. Tra le principali economie partner, spicca la crescita del PIL in Spagna (+0,8%) e in Italia (+0,3%), mentre in Germania l'attività economica è rimasta fiacca. Nella seconda metà dell'anno, il rafforzamento della domanda globale e il progressivo calo dei tassi di interesse, unitamente al recupero del potere d'acquisto delle famiglie grazie agli aumenti salariali attesi, stanno dando più slancio alla crescita del PIL dell'Eurozona, attesa al +0,7% in media d'anno.

Le prime indicazioni per il secondo trimestre hanno evidenziato un temporaneo miglioramento delle condizioni del settore manifatturiero: il relativo indice PMI (Manufacturing Purchasing Manager Index) è infatti salito da 45,7 di aprile a 47,3 di maggio per poi assestarsi a 45,8 in giugno, valore che rimane ancora in area di contrazione. L'indice PMI dei servizi dopo un picco a 53,3 in aprile è sceso sino a 52,8 a giugno 2024, segnando comunque il quinto mese consecutivo di espansione. I dati disponibili appaiono coerenti con l'attuale stima di crescita di consensus del PIL per l'intero 2024 pari allo 0,7%.

Nonostante la crescita economica contenuta, il mercato del lavoro dell'area rimane forte: a marzo il tasso di disoccupazione nell'UE si collocava al minimo storico del 6,0%. La crescita dei salari nominali nell'UE ha iniziato a rallentare, dopo il picco del 5,8% nel 2023, e, in prospettiva, dovrebbe frenare ulteriormente. L'inflazione ha mantenuto un trend calante, anche se caratterizzato da una certa viscosità in parte legata proprio alla dinamica del costo del lavoro: a giugno ha raggiunto il 2,5% annuo che si confronta con il +2,8% di gennaio ed il +5,5% registrato dodici mesi prima. La componente "core" si è invece fermata al 2,9% a giugno che si confronta con il 3,3% di gennaio. Pure in questo caso gioca un ruolo centrale l'inflazione della componente servizi: questa, dopo aver aperto l'anno al 4,0% a gennaio, si è mantenuta su tale livello segnando un minimo solo ad aprile al 3,7% per riposizionarsi al 4,1% da maggio in poi.

In un contesto caratterizzato da costi del servizio del debito più elevati e da una minore crescita del PIL nominale, il rapporto debito/PIL nell'UE è atteso stabilizzarsi a fine 2024 all'89,7% per l'Eurozona (88,6% a fine 2023) - a fronte di un rapporto disavanzo/PIL previsto al 3,6%.

Per quanto concerne l'economia italiana, nel primo trimestre dell'anno in corso è proseguita la fase espansiva del PIL che aveva caratterizzato il secondo semestre del 2023: +0,3% rispetto al trimestre precedente (+0,7% in termini tendenziali), grazie al contributo positivo sia della domanda interna al netto delle scorte (+0,3%), sia di quella estera netta (+0,7%). L'apporto delle scorte è invece stato negativo per -0,7% Nel dettaglio della domanda interna, gli investimenti fissi lordi (+0,5%), pur in netta decelerazione (+1,4% e +2,0% rispettivamente nel terzo e nel quarto trimestre del 2023) si confermano più dinamici dei consumi finali (+0,2%). La crescita di questi ultimi è stata sostenuta dalla ripresa dei consumi delle famiglie (+0,3%), dopo la brusca caduta del trimestre precedente (-1,4%).

Dal lato dell'offerta, si sono registrate variazioni congiunturali positive del valore aggiunto sia nell'industria sia nei servizi (+0,3% per entrambi i comparti). Si continua, in particolare, ad osservare una vivace dinamica delle costruzioni (+2,9%) a fronte di un calo nell'industria in senso stretto (-0,4%). In particolare, le costruzioni residenziali hanno evidenziato una dinamica inattesa, continuando a crescere ad un ritmo sostenuto nonostante il ridimensionamento degli incentivi fiscali. La fine del Superbonus non ha finora comportato un arresto degli investimenti come inizialmente previsto, ma solo un rallentamento. Per quanto riguarda il secondo trimestre le indicazioni disponibili depongono a favore di una decelerazione della crescita (stimata al +0,1% congiunturale). Tra gli altri indicatori congiunturali, le vendite al dettaglio a maggio hanno mostrato un andamento poco vivace: +0,4% tendenziale mentre a giugno, è peggiorata per il terzo mese consecutivo la fiducia delle imprese, a fronte di un miglioramento di quella dei consumatori. Per contro, sempre a maggio, la produzione industriale è cresciuta del +0,5% congiunturale (ma -3,3% tendenziale), interrompendo la fase di calo dei precedenti due mesi.

Tra le misure a supporto dello sviluppo ricordiamo infine la recente rimodulazione del PNRR che ha comportato un aumento del budget disponibile: il nuovo PNRR vale 194,4 miliardi (+2,9 miliardi rispetto al PNRR originale), caratterizzandosi per una maggiore focalizzazione delle risorse verso le imprese (Transizione 5.0, filiere green e net zero technologies, etc). Inoltre, le risorse saranno erogate, in larga parte, attraverso strumenti automatici. L'attuazione del Piano sarà certamente determinante per sostenere la crescita italiana. Nel complesso le attese di crescita del PIL per il 2024 si attestano intorno a +0,9%, sostanzialmente in linea con il +1,0% registrato nel 2023.

Il mercato del lavoro ha mantenuto nel periodo una buona intonazione: a maggio il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,2% e gli occupati erano cresciuti del 2% rispetto a dodici mesi prima. Tra marzo e maggio, si è registrato un aumento del livello di occupazione pari allo 0,6% rispetto ai quattro mesi precedenti, diffuso tra i dipendenti permanenti e gli autonomi di entrambi i generi. La crescita dei salari contrattuali è rallentata: nel primo trimestre è stata del 2,8%, in flessione rispetto al 4,3% del trimestre precedente.

Prosegue, poi, anche nei primi mesi del 2024, la normalizzazione della dinamica dei prezzi con la ricaduta dai primi stadi della distribuzione sulle filiere a valle. Il processo disinflazionistico in Italia risulta più accentuato rispetto a quello registrato nei principali Paesi europei: l'indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) a giugno è cresciuto dello 0,9% in termini tendenziali: 1,6% al di sotto della media dell'area dell'euro. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, sempre a giugno, è aumentato dello 0,1% su

base mensile e dello 0,8% su base annua. L'"inflazione di fondo" (al netto degli energetici e degli alimentari freschi) ha decelerato così come quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +2,0% a +1,9%).

Nell'ultimo DEF (documento di economia e finanza) si prevede che, nel 2024, il rapporto tra disavanzo e prodotto si attesterebbe (nell'ipotesi base) al 4,3% mentre il debito in rapporto al PIL si attesterebbe al 137,8%, per poi continuare ad aumentare negli anni successivi.

La politica monetaria ed i mercati finanziari

Le politiche monetarie delle maggiori banche centrali nel corso del primo semestre del 2024 sono rimaste improntate alla prudenza, sorprendendo in qualche misura gli operatori. A fine 2023 il mercato si attendeva, infatti, una rapida e consistente riduzione dei tassi ufficiali nel corso del 2024 con inizio già nel primo semestre. Gli esiti della riunione della FED di dicembre, infatti, aveva convinto gli operatori che la stance di politica monetaria stesse per divenire neutrale negli USA. La debolezza evidenziata dall'economia della UEM, inoltre, rafforzava le ipotesi di un allentamento della politica monetaria anche da parte della BCE. Con il passare dei mesi, però, la viscosità nel calo dell'inflazione e la tonicità del mercato del lavoro, sia negli USA sia nella UEM, hanno ridimensionato significativamente queste aspettative, mentre diventava chiaro che le banche centrali rimanevano guardinghe. La FED nel semestre ha mantenuto invariati i tassi di riferimento nel corridoio tra il 5,25% e il 5,50%, il livello più alto dal 2001, ribadendo a più riprese che l'intonazione della politica monetaria rimarrà restrittiva finché l'inflazione non tornerà in linea con gli obiettivi. Parallelamente ha continuato ad implementare il programma di riduzione degli attivi, "quantitative tightening", iniziato a giugno 2022.

La BCE non si è discostata di molto da questa impostazione. Nel primo trimestre, infatti, il Consiglio direttivo ha raffreddato le aspettative di tagli dei tassi, ribadendo che le decisioni future sarebbero state "data driven" con la finalità di riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine. In aprile ha modificato l'operational framework, il quadro operativo per l'attuazione della politica monetaria. L'impostazione complessiva risulta in prevalenza confermata, pur con alcune novità. In particolare, lo spread tra il tasso delle aste di rifinanziamento e quello sui depositi sarà ridotto a 15 p.b. a partire dal 18 settembre 2024. Nella stessa riunione la Presidente Lagarde ha fatto una dichiarazione, interpretata come "promessa" di un'imminente prima riduzione dei tassi d'interesse, poi concretizzatasi effettivamente nella riunione di giugno con un taglio di 25 p.b.. Il tasso di rifinanziamento principale è così stato portato al 4,25%. Al contempo, nel semestre, l'ammontare di titoli detenuti dalla BCE nell'ambito del programma APP ha continuato a diminuire, a seguito dell'annunciato mancato reinvestimento dei titoli in scadenza, mentre quello relativo al programma PEPP è rimasto stabile, ma inizierà a flettere di 7,5 miliardi al mese da luglio.

In questo contesto i principali mercati azionari mondiali - con la notabile eccezione degli indici della borsa cinese sulla scorta delle citate aspettative di un rapido allentamento monetario (FED e BCE) e del definitivo dissolversi di timori di hard landing per l'economia USA, hanno proseguito la fase di rialzo avviata a partire dall'ultimo trimestre del 2023. Negli Stati Uniti la crescita degli indici è stata molto concentrata nel settore tecnologico e, in particolare, è stata alimentata da un numero limitato di aziende a larghissima capitalizzazione collegate a vario titolo nello sviluppo dell'Intelligenza artificiale (etichettate le "magnificent seven"). Di riflesso la performance nel semestre dell'indice Nasdaq 100 ha superato il 20%, lo S&P 500 è cresciuto del 14,5%, mentre l'indice Dow Jones, che a differenza degli altri due non è calcolato sulla capitalizzazione, è aumentato di un ben più modesto 3,8%. Anche i mercati dell'eurozona, in media, hanno visto consistenti incrementi delle quotazioni. L'indice Eurostoxx 50 è cresciuto dell'8,2%. Positivo anche l'indice di Francoforte, mentre in Francia il Cac40 è rimasto al palo (-0,85%), risentendo degli esiti dei sondaggi per le elezioni presidenziali del 30 giugno. In Italia, tra le piazze migliori del vecchio continente, l'indice FTSE Mib ha registrato un consistente progresso del 9,23%, propiziato dall'ottimo andamento del comparto bancario, il cui indice è progredito nel periodo del 32,6%.

Il comparto obbligazionario, fortemente soggetto alle aspettative in ordine alle politiche monetarie, ha aperto l'anno scontando gli effetti di un rally nell'ultimo trimestre del 2023 innescato dalle citate attese di un cambio di stance della FED. A mano a mano che tale prospettiva andava sfumando, il trend si è invertito: negli USA il T-Bond decennale è risalito, da rendimenti intorno al 3,80% a cavallo d'anno, fino a toccare il 4,70% di fine aprile, per poi chiudere il semestre in area 4,30%. I titoli di stato più brevi hanno avuto un andamento simile. Lo spread 2/10 anni sulla curva dei tassi governativi USA è rimasta per tutto il semestre in territorio negativo. Il Bund decennale tedesco ha iniziato l'anno con un rendimento del 2,0% per terminare al 2,60%; andamento analogo per il Btp decennale che ha oscillato dall'area 3,60% di fine 2023, fino a chiudere il periodo al 4,10% in un contesto di aumentata volatilità. Infatti, in chiusura di semestre, i sondaggi ed i risultati delle elezioni presidenziali francesi hanno favorito un certo flight to quality. Lo spread Btp Bund, prossimo ai 160 p.b. ad inizio anno e ridottosi fino ai circa 120 p.b. di metà marzo, è tornato brevemente sui livelli iniziali in coincidenza con la tornata elettorale

francese, salvo poi ridimensionarsi nuovamente; lo spread tra il titolo decennale francese ed il Bund, nello stesso periodo, si è allargato fino agli 80 p.b., un livello che non toccava dal 2011, e da allora ha iniziato a calare, senza però rientrare sui valori precedenti alle elezioni. In generale, nel semestre, i titoli in Usd e Eur a tasso fisso nei segmenti corporate e high yield, questi ultimi in particolare, hanno registrato un ritorno sull'investimento positivo, nonostante il trend rialzista dei tassi governativi sopra richiamati.

L'attività bancaria nazionale

Lo scenario complessivo e la situazione economica sopra descritta hanno rappresentato un fattore di freno all'espansione degli attivi del sistema bancario italiano. Il perdurare di un tono restrittivo delle politiche monetarie si è tradotto in un livello ancora elevato dei tassi di interesse. Le imprese a fronte della disponibilità di fonti di finanziamento interne – stante la liquidità ancora elevata che le caratterizza – hanno quindi preferito ricorrere a queste per i loro fabbisogni. La crescita economica, positiva ma ancora contenuta, inoltre, ha mantenuto su livelli ridotti le esigenze di capitale circolante senza sollecitare la domanda di credito da parte delle imprese. Dal lato delle famiglie, l'andamento meno brillante del settore immobiliare ed i prezzi elevati raggiunti nei grandi centri, hanno moderato la domanda di credito per l'acquisto di immobili.

Complessivamente, quindi, la dinamica del credito è risultata in contrazione nel semestre: sulla base delle prime stime del SI-ABI pubblicate a luglio 2024, il totale prestiti a residenti in Italia, a giugno 2024, si è collocato a 1.647,6 miliardi, -2,4% su base annua (calcolata includendo i prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni). I prestiti a residenti in Italia al settore privato sono pari a 1.413 miliardi (giugno 2024), in calo del -1,9% rispetto ad un anno prima. Risultano in rallentamento anche i prestiti a famiglie e società non finanziarie nel complesso pari a 1.280 miliardi con una variazione annua pari a -1,7%, diminuzione tuttavia in rallentamento rispetto al mese precedente (-2,1%).

Nel dettaglio in base ai dati più recenti, a maggio 2024, ultimo dato disponibile, il tasso di variazione dei prestiti alle imprese non finanziarie è risultato pari a -3,1% su base annua. L'andamento negativo, già peraltro rilevato lo scorso anno riflette sia l'aumento dei costi di finanziamento e criteri di offerta più stringenti, sia il migliorato equilibrio finanziario delle imprese che beneficiano anche delle citate scorte di liquidità. Il totale dei prestiti alle famiglie è sceso dell'1,1% su base annua. La dinamica dei finanziamenti alle famiglie è risultata stabile sia per la componente dei prestiti per l'acquisto di abitazioni sia per il credito al consumo.

Sul lato del funding, a giugno 2024, risulta positiva la raccolta bancaria dalla clientela: in aumento sia i depositi sia le obbligazioni. Lo stock della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è pari a 2.052,7 miliardi in aumento del 3,0% rispetto ad un anno prima.

In dettaglio, i depositi da clientela residente a giugno si sono attestati a 1.786,7 miliardi e sono aumentati dell'1,4% (variazione a/a). La raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni ha fatto registrare a giugno 2024 un incremento del +14,9% a/a con un saldo pari a 266 miliardi.

Si evidenzia in particolare che l'ammontare dei depositi in conto corrente registra una diminuzione del -3,72% tra maggio 2024 (1.309.587 milioni) e maggio 2023 (1.360.217 milioni); al contrario i depositi con durata prestabilita evidenziano un rialzo del 18,84% su base annua. Rimangono sostanzialmente stabili i depositi con preavviso, con una variazione annua dello 0,40% mentre i pronti contro termine (al netto delle controparti centrali) evidenziano un forte rialzo +40,04%.

Relativamente all'evoluzione dei tassi d'interesse, il tasso medio della raccolta bancaria da clientela si è collocato, a giugno 2024, all'1,25% (era 0,93% a giugno 2023). Più in dettaglio, il tasso medio sui depositi è risultato pari all'1,02%, quello delle obbligazioni al 2,93%. Relativamente invece agli impieghi il tasso medio nello stesso mese è stato pari a 4,77% (4,25% a giugno 2023). A giugno 2024 il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi e tasso Euribor a 3 mesi) è stato pari a 1,04% (era 0,71% a giugno 2023) mentre il mark-down (calcolato come differenza del tasso medio sui depositi e tasso Euribor a 3 mesi) è risultato pari al 2,48% (2,61% a giugno 2023). In conseguenza di quanto evidenziato la forbice bancaria si è aperta: il differenziale fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sui depositi a famiglie e società non finanziarie è risultato a giugno 2024 pari a 3,52% contro il 3,32% registrato a giugno 2023.

Sul fronte della qualità del credito l'incidenza sul totale dei prestiti dei crediti deteriorati, fortemente ridotta nel corso degli ultimi anni, è rimasta sostanzialmente stabile e il tasso di deterioramento del credito si è mantenuto su livelli contenuti. In particolare, a maggio 2024 i crediti deteriorati netti sono leggermente diminuiti a 30,3 miliardi, da 30,5 miliardi di dicembre 2023 e rappresentano l'1,43% dei crediti totali (a dicembre tale rapporto era l'1,41%).

A maggio 2024 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero si colloca intorno ai 1.180 miliardi aumentato rispetto a maggio 2023 (1.103,8 miliardi, + 6,9%). Permane il forte sbilanciamento verso i fondi di diritto estero che pesano per il 77,6% del totale.

FATTI DI RILIEVO DEL PERIODO

L'avvio dell'esercizio 2024 è stato caratterizzato da un quadro macroeconomico generale nel complesso positivo, nonostante permangano elementi di incertezza derivanti, in particolare, dalla situazione geopolitica in Ucraina e Medio Oriente e dalle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali.

In tale contesto, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

Razionalizzazione della struttura del Gruppo

Nel corso del semestre il Gruppo ha proseguito nel processo di implementazione della nuova configurazione delle fabbriche prodotto nei comparti Bancassurance e sistemi di pagamento.

Integrazione del business assicurativo

Per quanto concerne il comparto Bancassurance, l'assetto societario era stato completato a fine 2023 con il perfezionamento delle operazioni di compravendita che avevano portato al controllo totalitario da parte del Gruppo delle compagnie operanti nel ramo Vita (Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life) e alla partecipazione, in joint venture con Crédit Agricole Assurances con una quota del 35%, delle compagnie operanti nel ramo danni (Banco BPM Assicurazioni, Vera Assicurazioni e indirettamente Vera Protezione).

Nel corso del primo semestre 2024, in conformità agli accordi tra le parti, i prezzi di compravendita delle suddette partecipazioni sono stati oggetto di conguaglio. Nello specifico:

  • al prezzo corrisposto da Banco BPM a Generali Italia, è stata sommata una componente differita commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre 2023, pari a 22,2 milioni per Vera Assicurazioni e 24,4 milioni per Vera Vita;
  • il prezzo di cessione delle compagnie operanti nel ramo danni è stato oggetto di conguaglio sulla base dei valori definitivi degli own funds delle compagnie al 31 dicembre 2023: Crédit Agricole Assurances ha corrisposto a Banco BPM un importo pari a 24,0 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Vera Assicurazioni S.p.A. e Banco BPM Vita ha corrisposto a Crédit Agricole Assurances un importo pari a 2,7 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Banco BPM Assicurazioni S.p.A..

Complessivamente ne è derivato un impatto economico positivo, comprensivo degli effetti fiscali, pari a 2,5 milioni. Nel semestre è stato avviato il percorso di internalizzazione delle attività di Vera Vita attualmente svolte da Generali Italia nell'ambito del contratto di fornitura di servizi stipulato contestualmente all'acquisizione del controllo. Il progetto prevede l'implementazione di una nuova piattaforma tecnologica a seguito della quale, nel corso del prossimo esercizio, sarà possibile procedere alla migrazione del portafoglio polizze e di tutti i dati sul sistema informativo della compagnia.

Riorganizzazione del business della monetica

Per quanto concerne il comparto relativo ai sistemi di pagamento, facendo seguito agli accordi siglati lo scorso anno per la costituzione di una joint venture con FSI e Iccrea1 , l'avvenuto completamento di alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione nonché l'ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte delle competenti Autorità consentono di confermare il closing entro il 30 settembre 2024.

1 L'accordo prevede la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali attraverso il conferimento in BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding (che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia Group S.p.A.), che a sua volta controlla l'intero capitale di Numia S.p.A.. Ad esito dell'operazione, Numia Group sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. Numia Group continuerà a detenere il 100% del capitale sociale di Numia S.p.A., mentre quest'ultima diventerà socio unico di Tecmarket. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi di Numia anche sulla rete di Banco BPM.

Scissione di ramo d'azienda di Banca Akros a beneficio della Capogruppo

Nell'ambito del processo di razionalizzazione della struttura organizzativa e societaria del Gruppo, nel corso del primo semestre si è perfezionata, con decorrenza 1° gennaio 2024, l'operazione di scissione parziale del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza proprietaria" di Banca Akros a favore di Banco BPM.

Apporto di un ramo d'azienda alla controllata Banco BPM Invest SGR

In data 25 giugno 2024, la Capogruppo e Banco BPM Invest SGR, che nel mese di marzo ha ricevuto l'autorizzazione dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di gestione collettiva del risparmio e di gestione di portafogli ai sensi dell'art. 34 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, hanno sottoscritto l'atto di apporto del ramo d'azienda rappresentato dalla struttura "Alternative Investments e Fondi" di Banco BPM e dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi della Banca. L'apporto ha avuto decorrenza dal 1° luglio 2024.

Rinnovo patto parasociale con il Gruppo Crédit Agricole nel credito al consumo

In data 28 giugno 2024 è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM, da una parte, e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, dall'altra, relativo alla Joint Venture in Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stato, tra l'altro, prolungato di altri tre anni (con periodo di esercizio dal 1° luglio – 31 luglio 2025 al 1° luglio - 31 luglio 2028), il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.

Inoltre, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.

Altre operazioni

In data 24 aprile 2024, l'assemblea dei soci di BP Mortgages S.r.l. (società veicolo di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della Legge n. 130/1999, consolidata da Banco BPM), a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, ha deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società, con efficacia dal 1° maggio 2024.

Nel mese di giugno, è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate da Banco BPM. Tale operazione, perfezionata in data 30 giugno con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024, è avvenuta in forma semplificata senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro e non ha comportato alcun impatto economico-patrimoniale.

Altri eventi del periodo

Le attività di derisking

Nel corso del primo semestre il Gruppo ha proseguito il processo di derisking mediante operazioni di cessione aventi ad oggetto portafogli di sofferenze ed inadempienze probabili, con un conseguente beneficio sullo stock dei crediti deteriorati e sugli indicatori di qualità del credito.

Le cessioni massive di crediti deteriorati effettuate nel primo semestre o in corso di perfezionamento alla data del 30 giugno 2024 ammontano a circa 240 milioni, rispetto al target di 700 milioni previsto nell'ambito del Piano Strategico approvato a fine 2023.

Al 30 giugno 2024 il target residuo di crediti deteriorati da cedere mediante operazioni massive di portafoglio ammonta pertanto a circa 460 milioni; per i suddetti crediti il valore di iscrizione nel bilancio al 30 giugno 2024 è determinato sulla base di un modello probabilistico "multiscenario" finalizzato a stimare il valore recuperabile nello scenario di vendita.

Concluse importanti operazioni di provvista e di capitale

Sul fronte delle operazioni di raccolta e di capitale, nel primo semestre 2024 la Capogruppo ha concluso due emissioni, riservate a investitori istituzionali, nell'ambito del Programma Euro Medium Term Notes: la prima, nel mese di gennaio 2024, relativa a titoli Green Senior Non Preferred per un ammontare pari a 750 milioni, scadenza sei anni, richiamabile al quinto anno e cedola fissa del 4,875%; la seconda nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dieci anni e tre mesi, cedola fissa del 5% fino al quinto anno e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno.

Nel primo semestre 2024 Banco BPM ha inoltre concluso due nuove emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.

Infine, come illustrato in maggior dettaglio nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del semestre, con l'obiettivo di ottimizzare la struttura dei mezzi propri, nel mese di luglio Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal gennaio 2031; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7,25% fino al 16 luglio 2031 e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Inoltre, si segnala che, congiuntamente all'emissione Additional Tier 1, la Banca ha effettuato un'offerta pubblica di riacquisto relativa al titolo Additional Tier 1 XS2089968270 per un ammontare massimo pari al nominale di 400 milioni. Al termine del periodo di offerta, Banco BPM ha accettato interamente le offerte ricevute, riacquistando circa 179,5 milioni del titolo. Si segnala, infine, il rimborso anticipato, nel mese di giugno 2024, di uno strumento di capitale Additional Tier 1 emesso nel 2019 (ISIN XS1984319316) per 300 milioni nominali e già oggetto di riacquisto parziale nel novembre 2023 per 223,3 milioni.

Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Le nuove regole in materia di reporting di sostenibilità delle imprese sono state introdotte dall'Unione Europea attraverso la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), applicabili dal 1° gennaio 2024 per gli Enti di Interesse Pubblico con più di 500 dipendenti, che dovranno pubblicare i dati entro il 2025.

Il recepimento della Direttiva all'interno della normativa italiana tramite adozione del Decreto Legislativo è previsto il 10 settembre 2024.

Banco BPM ha avviato a tal fine un progetto volto a recepire le indicazioni previste dalla nuova normativa che si articolano nelle direttrici definite dai principi di rendicontazione di sostenibilità ESRS (European Sustainability Reporting Standard) contenuti nel relativo regolamento delegato della Commissione che integra la direttiva 2013/34/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio.

L'obiettivo finale è quello di predisporre un documento che rispetti le prescrizioni generali richieste dagli standard ESRS per l'informativa sulla sostenibilità, garantendo una corretta ed efficace integrazione del documento nella relazione sulla gestione.

Governance di progetto

Banco BPM nel primo semestre del 2024 si è dotata di una Governance di progetto così articolata:

  • Steering Committee, che riunisce le funzioni trasversalmente interessate dalla rendicontazione (i.e. Audit, Enterprise Risk Management, Transizione e Sostenibilità, HR, IT, Pianificazione e Gestione del Valore, Comunicazione, Organizzazione, Rischi, Compliance, Amministrazione e Bilancio), definisce gli orientamenti sulle attività di progetto e garantisce che gli snodi decisionali più rilevanti siano correttamente indirizzati;
  • Responsabile di progetto e PMO per la supervisione e indirizzo attività progettuali, il monitoraggio dell'avanzamento del piano, prendendo decisioni in caso di temi chiave, ritardi significativi o eventi rilevanti e imprevisti;
  • Responsabili dei Cantieri di progetto in cui si declina l'attuazione operativa della progettualità, che prevede il coinvolgimento delle funzioni contributrici.

In particolare, al fine di traguardare la predisposizione della prima Dichiarazione di Sostenibilità con riferimento all'anno fiscale 2024, sono stati attivati tre cantieri di lavoro:

Cantiere Rendicontazione

Obiettivi: definizione del perimetro di rendicontazione, disegno ed implementazione dei processi finalizzati alla raccolta dei contenuti per la redazione della Dichiarazione di Sostenibilità.

Cantiere Sistema Controllo Interno

Obiettivi: Disegno del modello relativo al Sistema di Controllo Interno per l'informativa di sostenibilità, in particolare nella definizione delle responsabilità e modalità di verifica della presenza e della solidità delle informazioni individuate ai fini della rendicontazione.

Cantiere Normativa interna

Obiettivi: Disegno del modello di governance e integrazione dei processi per la produzione della Dichiarazione di Sostenibilità dell'esercizio 2024, aggiornamento e integrazione della Normativa Interna.

Gap Analysis e tracciatura delle informative

La gap analysis svolta nel 2023 e condotta confrontando i dati e dalle informazioni pubblicate all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo rispetto alle richieste ESRS, ha fornito la base per l'avvio, nel corso dei primi mesi del 2024, di una serie di approfondimenti con lo scopo di:

  • individuare i dati e le informazioni ESRS che, seppur non pubblicate all'interno dell'attuale reporting di sostenibilità, sono già disponibili all'interno dei sistemi informativi aziendali;
  • individuare dati e informazioni ESRS che non sono attualmente disponibili e i relativi owner interni al fine di condividerne la necessità di disclosure, attribuire e/o implementare ruoli e responsabilità nella gestione/rendicontazione dei dati e informazioni nonché tutte le azioni necessarie propedeutiche alla disclosure (es. adeguamenti di processi e politiche, pianificazione di obiettivi, ecc.) con le strutture owner interne;
  • preparare l'attività di data collection 2024 secondo le richieste ESRS;
  • aggiornare le norme di processo e il manuale metodologico di data collection.

Gli esiti delle attività di approfondimento sono stati sistematizzati all'interno di uno strumento operativo, attualmente in fase di completamento, utile alla tracciatura delle informazioni necessarie alla rendicontazione e dei relativi fabbisogni di supporto informatizzato per l'estrazione delle informazioni.

Analisi di Doppia Materialità (DMA – Double Materiality Assessment)

Al fine di identificare le questioni di sostenibilità oggetto di rendicontazione della Dichiarazione di Sostenibilità, Banco BPM ha applicato la metodologia indicata dalle linee guida EFRAG sulla Doppia Materialità secondo le richieste della normativa CSRD.

A tal proposito, si evidenzia che durante il primo semestre del 2024, Banco BPM ha effettuato l'analisi di rilevanza adottando l'approccio di Doppia Materialità, che comprende la "Impact Materiality" e la "Financial Materiality", al fine di individuare i temi di sostenibilità relativi a impatti, rischi e opportunità (IRO) rilevanti per il Gruppo e/o la sua catena del valore.

Relativamente alla Impact Materiality, sono stati identificati e valutati gli impatti che il Gruppo genera sull'ambiente e sulla società, in seguito valutati dalle strutture preposte. In aggiunta, un'analisi è stata effettuata lungo tutta la catena del valore, che include i fornitori, le operazioni proprie del Gruppo e il portafoglio, considerando i crediti erogati, i bond e le partecipazioni.

Relativamente alla Financial Materiality, sono stati identificati e valutati rischi e opportunità cui è esposto il Gruppo, i quali possono influenzarne negativamente o positivamente le performance economiche e finanziarie.

Al momento, sono in corso di analisi da parte del Gruppo di Lavoro gli esiti preliminari formalizzati nell'ambito dell'"Impact Materiality" e "Financial Materiality" che consentiranno la definizione puntuale dei data request ai fini della rendicontazione in conformità con gli ESRS previsti dalla CSRD.

Catena del valore

In ottemperanza alle richieste della normativa CSRD e alle linee guida dell'EFRAG, durante l'analisi di doppia rilevanza Banco BPM ha considerato impatti, rischi e opportunità generati in tutta la catena del valore.

In sede di rendicontazione delle questioni di sostenibilità contemplate dagli ESRS per l'anno 2024, Banco BPM si avvarrà delle misure transitorie specificate nell'Atto Delegato (phase-in su tre anni) previste per gli obblighi di informativa riguardanti le metriche che interessano Impatti, Rischi e Opportunità della Catena del Valore.

Orizzonti temporali

Gli orizzonti temporali presi in considerazione da Banco BPM nell'ambito dell'analisi di doppia materialità su Impatti, Rischi e Opportunità, sono stati definiti in coerenza con quanto stabilito dalla Direttiva CSRD. In particolare, con breve termine si definisce un arco temporale di un anno, con medio termine da 2 a 5 anni e con lungo termine un periodo che supera i 5 anni.

Collegamenti con altre informative societarie e informazioni collegate

Banco BPM ha come obiettivo quello di fornire informazioni che consentano ai fruitori della sua dichiarazione di sostenibilità di comprendere i collegamenti tra le diverse informazioni contenute nella dichiarazione e ulteriori informazioni che la Banca divulga in altre parti della sua rendicontazione societaria.

Attività di formazione

Nel corso del primo semestre del 2024 si sono svolte sessioni formative rivolte alle risorse delle principali funzioni e strutture interessate dai processi di rendicontazione, con l'obiettivo di introdurre i principali cambiamenti in termini di contenuti e processi richiesti nell'attuazione della Direttiva CSRD.

Programma di acquisto di azioni proprie

In attuazione di quanto deliberato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 20 aprile 2023 e in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo nel mese di marzo 2024 ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere. Il programma è stato eseguito nel periodo dal 4 al 15 marzo 2024 con l'acquisto di n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 5,52 per un controvalore complessivo di 5 milioni.

Si ricorda inoltre che l'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024, che ha approvato tra l'altro il bilancio al 31 dicembre 2023 di Banco BPM S.p.A. e le proposte sulla destinazione e sulla distribuzione del risultato dell'esercizio, ha deliberato altresì l'acquisto di ulteriori azioni ordinarie di Banco BPM per un ammontare massimo complessivo pari a 45 milioni a servizio dei piani di compensi basati su azioni, entro il termine di 18 mesi e non oltre la data dell'Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio relativo all'esercizio 2024.

Il programma è stato eseguito nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 con l'acquisto di n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,11, per un controvalore totale pari a 30 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, Banco BPM, tenuto conto delle assegnazioni avvenute nel semestre e delle altre azioni proprie già in portafoglio, possiede direttamente n. 11.342.227 azioni proprie, pari allo 0,75% del capitale sociale, per un controvalore di bilancio di 51,7 milioni.

Avviato un piano di pensionamento incentivato

In linea con quanto previsto dal Piano strategico 2023 – 2026, il Gruppo ha avviato un piano di pensionamento incentivato destinato a tutti coloro che abbiano già maturato o matureranno il primo requisito pensionistico per pensione anticipata o di vecchiaia, con accesso (diritto alla percezione) al relativo trattamento entro il 1° gennaio 2026, con comunicazione di adesione entro il 30 giugno 2024.

In maggior dettaglio, tale piano prevede il pagamento di un incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro per un importo da erogarsi a titolo di trattamento aggiuntivo/integrativo al TFR, costituito da un numero di mensilità retributive determinato in funzione dell'anzianità di servizio e dell'inquadramento professionale.

Alla data del 30 giugno 2024 (termine ultimo del piano), le adesioni effettive sono state pari a n. 500, per un onere complessivo pari a 17,5 milioni lordi (11,7 milioni al netto del relativo effetto fiscale).

Operatività di acquisto di crediti fiscali da bonus edilizi

Nel secondo trimestre 2024 è entrata in vigore la legge 23 maggio 2024, n. 67 che ha convertito, con modifiche, le disposizioni del D.L. n. 39 del 29 marzo 2024 in materia di agevolazioni fiscali di cui agli artt. 119 e 119-ter del D.L. n. 34/2020. In particolare, a partire dal 1° gennaio 2025, le banche, gli intermediari finanziari e le imprese di assicurazione non potranno più recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

In aggiunta, per gli stessi soggetti che abbiano acquistato i crediti d'imposta ad un corrispettivo inferiore al 75% del valore nominale del credito, è previsto l'obbligo di ripartizione in 6 anni delle quote utilizzabili dal 2025, in luogo della prevista originaria rateazione. La quota di credito d'imposta non utilizzata nell'anno non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso. Le rate dei crediti d'imposta risultanti dalla nuova ripartizione non possono essere cedute ad altri soggetti, oppure ulteriormente ripartite. Tali restrizioni non si applicano ai soggetti che abbiano acquistato le rate dei predetti crediti a un corrispettivo pari o superiore al 75% dell'importo delle corrispondenti detrazioni, a condizione che dichiarino tale circostanza mediante apposita comunicazione all'Agenzia delle entrate in via telematica da effettuare improrogabilmente entro il 31 dicembre 2024.

L'operatività di acquisto di crediti fiscali da bonus edilizi è circoscritta alla Capogruppo Banco BPM. La Banca ha in essere un processo di monitoraggio continuo della recuperabilità dei crediti sulla base delle informazioni più aggiornate relative ai crediti acquistati presenti nel proprio cassetto fiscale, degli impegni in essere ad acquistare ulteriori crediti e della stima più aggiornata della capacità compensativa. Tale monitoraggio è stato immediatamente aggiornato a seguito dell'entrata in vigore delle novità normative in precedenza illustrate1 . Sulla base dell'analisi condotta è emerso che la capacità compensativa prevista consente di recuperare tramite compensazione la totalità dei crediti iscritti in bilancio al 30 giugno 2024. La capacità compensativa potrebbe essere marginalmente superata negli esercizi 2025 e 2026 nell'ipotesi in cui tutti gli impegni ad acquistare ulteriori crediti in essere al 30 giugno 2024 vengano effettivamente perfezionati. Al riguardo si evidenzia che, per effetto della modifica normativa, la Banca ha la possibilità di recedere unilateralmente dagli impegni assunti e che in ogni caso i crediti eventualmente eccedenti la capacità compensativa potranno essere recuperati mediante cessione a terzi.

Per quanto riguarda le restrizioni relative ai crediti acquisiti ad un prezzo inferiore al 75%, sulla base della ricognizione effettuata non si prevedono impatti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del primo semestre del 2024 i nuovi reclami sono risultati trascurabili sia come numero sia come petitum addizionale complessivo (inferiore a 0,3 milioni). Alla data del 30 giugno 2024, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza passata in giudicato, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 668,2 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 721,3 milioni.

Si ricorda altresì che, in relazione al decreto di sequestro preventivo notificato in data 19 febbraio 20192 , nello scorso esercizio le Procure di Verona e di Roma avevano disposto il dissequestro a favore della Banca della somma di 83,8 milioni.

1 La stima della capacità compensativa è stata aggiornata tenendo in considerazione l'impossibilità di recuperare i crediti di imposta attraverso compensazione con i debiti per contributi previdenziali ed assistenziali e con i debiti per premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a partire dal 1° gennaio 2025. 2 Le somme sequestrate ammontavano originariamente a 84,6 milioni poi ridottisi a 83,8 milioni per effetto di un primo parziale

dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del sistema europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism), il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale e, a seguito del riconoscimento dello status di conglomerato finanziario, alla vigilanza supplementare della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob e, per quanto riguarda le compagnie assicurative del Gruppo, dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS).

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Final decision, attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate, così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo, sono stati debitamente considerati, ove rilevanti, nell'ambito della valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha predisposto specifici piani di azione correttivi.

Sono di seguito elencate (i) le ispezioni avviate nel 2024 e (ii) le ispezioni che si siano concluse con la ricezione della decisione, contenente requisiti vincolanti, fino a conclusione dei relativi piani di rimedio.

Banco BPM è, inoltre, in attesa di ricevere gli esiti da parte dell'Autorità di Vigilanza per talune ispezioni concluse nel 2023 o a inizio 2024 (in particolare, l'ispezione relativa alla valutazione della gestione del rischio climatico e quella relativa a internal governance e risk management).

Verifiche da parte della BCE

  • a) in materia di liquidity and funding risk. L'ispezione iniziata il 15 aprile 2024 e condotta on site, si è conclusa il 28 giugno 2024;
  • b) in relazione alla richiesta della Banca avente ad oggetto l'estensione del modello interno ai fini del calcolo dei requisiti prudenziali del rischio di credito alle classi di esposizione Specialized Lending e l'utilizzo dell'approccio slotting criteria. In data 17 maggio 2024, la Banca ha ricevuto la decisione nella quale sono contenuti n. 3 requisiti giuridicamente vincolanti per i quali gli interventi correttivi sono in corso;
  • c) per la valutazione della gestione del rischio di sicurezza informatica (Cybersecurity), in data 2 agosto 2024, la Banca ha ricevuto la decisione nella quale sono contenuti n. 5 requisiti giuridicamente vincolanti per i quali verranno predisposti i relativi interventi correttivi;
  • d) sui modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue all'istanza, presentata a BCE da Banco BPM e autorizzata in data 15 dicembre 2023, per l'approvazione della richiesta di modifiche materiali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito; tali nuovi modelli sono stati messi in produzione da inizio febbraio 2024. La Banca ha predisposto il relativo piano d'azione che dettaglia modalità di risoluzione delle varie obbligazioni previste nell'autorizzazione, le cui attività di risoluzione sono in corso;
  • e) in tema rischio di credito e di controparte per la revisione della qualità degli attivi, con riferimento al portafoglio commercial real estate ("CRE"), e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). In data 21 aprile 2023, la Banca ha ricevuto la decisione che contiene requisiti vincolanti e raccomandazioni di natura qualitativa. Il piano di interventi correttivi, in massima parte già realizzati, è in via di conclusione.

Infine, ancorché non abbia previsto requisiti vincolanti per la Banca, si segnala l'ispezione in tema di rischio di credito e di controparte per la valutazione della conformità normativa del framework per l'implementazione del principio contabile IFRS 9 e l'esame delle modalità di gestione del rischio di credito (politiche, metodologie,

procedure e governance) con riferimento a portafogli di attività specificamente individuati e assoggettati a revisione qualitativa (Credit Quality Review). In data 27 maggio 2024, la Banca ha ricevuto la Final Follow up Letter, contenente raccomandazioni relative al miglioramento del framework LGD e della reportistica verso gli organi aziendali; il relativo piano di interventi correttivi è in corso.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) in ambito antiriciclaggio, in materia di monitoraggio transazionale. L'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 18 giugno 2024 e si è conclusa in data 26 luglio 2024;
  • b) volta a verificare, nell'ambito del credito al consumo e del credito immobiliare ai consumatori, l'adeguatezza degli assetti organizzativi e di controllo, delle policy e delle procedure in tema di concessione dei prestiti, per la tutela del consumatore in difficoltà e la prevenzione del rischio da sovraindebitamento. L'ispezione, condotta on site, è iniziata in data 21 novembre 2023 e si è chiusa il 2 febbraio 2024. Banco BPM, in data 16 aprile 2024, ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha individuato elementi di miglioramento in termini di procedure e di prassi, in particolare nella gestione della fase precontrattuale. Il piano di interventi correttivi è in corso.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari aggregati di rapida e facile comprensione.

Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005 e successivi aggiornamenti, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione applicati in sede di predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, salvo quanto di seguito precisato.

A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2024, i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, svolte dalla controllata Tecmarket Servizi, nonché i proventi per la gestione dei servizi digitali di pagamento, erogati dalla Capogruppo a seguito della scissione parziale della suddetta controllata in data 1° gennaio 2023, figurano nella voce "Commissioni nette" del conto economico riclassificato. Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dei precedenti periodi, che risultavano esposti nella voce "Altri proventi netti di gestione", sono stati riclassificati tra le "Commissioni nette".

Tale rappresentazione consente infatti un confronto più omogeneo con le commissioni attive che saranno percepite dal Gruppo per la distribuzione dei servizi connessi alla monetica1 , ad esito del perfezionamento del progetto di valorizzazione del business della monetica stessa.

1 Servizi relativi sia al Merchant Acquiring e gestione dei POS, sia all'Issuing e distribuzione di carte di pagamento.

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/06/2024 31/12/2023 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 10.994.286 18.297.496 (7.303.210) (39,9%)
Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 105.593.572 109.568.359 (3.974.787) (3,6%)
- Finanziamenti verso banche 3.620.965 4.141.630 (520.665) (12,6%)
- Finanziamenti verso clientela (*) 101.972.607 105.426.729 (3.454.122) (3,3%)
Altre attività finanziarie 50.158.637 43.706.381 6.452.256 14,8%
- al fair value con impatto a conto economico 8.697.884 7.391.989 1.305.895 17,7%
- al fair value con impatto sulla redditività complessiva 12.111.268 10.692.718 1.418.550 13,3%
- al costo ammortizzato 29.349.485 25.621.674 3.727.811 14,5%
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 15.695.387 15.345.008 350.379 2,3%
Partecipazioni 1.429.310 1.454.249 (24.939) (1,7%)
Attività materiali 2.775.191 2.857.953 (82.762) (2,9%)
Attività immateriali 1.248.093 1.257.425 (9.332) (0,7%)
Attività fiscali 3.926.381 4.201.154 (274.773) (6,5%)
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 445.305 468.685 (23.380) (5,0%)
Altre voci dell'attivo 5.515.742 4.975.263 540.479 10,9%
Totale attività 197.781.904 202.131.973 (4.350.069) (2,2%)
Raccolta diretta bancaria 124.149.132 120.770.064 3.379.068 2,8%
- debiti verso clientela 103.682.822 101.861.964 1.820.858 1,8%
- titoli e altre passività finanziarie 20.466.310 18.908.100 1.558.210 8,2%
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 15.388.490 15.039.762 348.728 2,3%
- passività finanziarie valutate al fair value delle imprese
di assicurazione
3.076.295 2.800.121 276.174 9,9%
- passività assicurative 12.312.195 12.239.641 72.554 0,6%
Debiti verso banche 12.395.708 21.690.773 (9.295.065) (42,9%)
Debiti per leasing 645.862 670.773 (24.911) (3,7%)
Altre passività finanziarie valutate al fair value 26.746.250 25.697.583 1.048.667 4,1%
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 71.022 72.561 (1.539) (2,1%)
Fondi del passivo 778.478 894.841 (116.363) (13,0%)
Passività fiscali 481.054 453.929 27.125 6,0%
Passività associate ad attività in via di dismissione 215.493 212.011 3.482 1,6%
Altre voci del passivo 3.177.352 2.591.516 585.836 22,6%
Totale passività 184.048.841 188.093.813 (4.044.972) (2,2%)
Patrimonio di pertinenza di terzi 74 68 6 8,8%
Patrimonio netto del Gruppo 13.732.989 14.038.092 (305.103) (2,2%)
Patrimonio netto consolidato 13.733.063 14.038.160 (305.097) (2,2%)
Totale passività e patrimonio netto 197.781.904 202.131.973 (4.350.069) (2,2%)

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 (*) Variazioni
Margine di interesse 1.722.786 1.552.900 10,9%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 74.914 60.607 23,6%
Margine finanziario 1.797.700 1.613.507 11,4%
Commissioni nette 1.021.398 977.830 4,5%
Altri proventi netti di gestione 2.494 3.790 (34,2%)
Risultato netto finanziario (42.008) (42.492) (1,1%)
Risultato dell'attività assicurativa 14.795 24.580 (39,8%)
Altri proventi operativi 996.679 963.708 3,4%
Proventi operativi 2.794.379 2.577.215 8,4%
Spese per il personale (860.561) (808.254) 6,5%
Altre spese amministrative (348.968) (336.824) 3,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (129.068) (129.651) (0,4%)
Oneri operativi (1.338.597) (1.274.729) 5,0%
Risultato della gestione operativa 1.455.782 1.302.486 11,8%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (194.052) (258.719) (25,0%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (25.989) (32.375) (19,7%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (3.248) 1.169 n.s.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 8.242 3.318 148,4%
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 1.023 (234) n.s.
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.241.758 1.015.645 22,3%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (395.860) (317.119) 24,8%
Risultato netto dell'operatività corrente 845.898 698.526 21,1%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (66.636) (57.629) 15,6%
Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento (11.686) - n.s.
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 - n.s.
Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di
certificates (OCR) al netto delle imposte (1.299) (2.568) (49,4%)
Impatto della Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte (18.624) (14.233) 30,9%
Utile (Perdita) di pertinenza di terzi 6 337 (98,2%)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 750.125 624.433 20,1%

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2024 Es. 2023 (*)
(migliaia di euro) II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 858.390 864.396 867.655 868.673 809.926 742.974
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 44.572 30.342 49.350 34.140 24.295 36.312
Margine finanziario 902.962 894.738 917.005 902.813 834.221 779.286
Commissioni nette 499.778 521.620 466.799 474.942 484.699 493.131
Altri proventi netti di gestione (1.347) 3.841 13.724 4.210 1.353 2.437
Risultato netto finanziario (50.813) 8.805 (13.760) (22.777) (8.356) (34.136)
Risultato dell'attività assicurativa 9.977 4.818 13.113 8.158 14.969 9.611
Altri proventi operativi 457.595 539.084 479.876 464.533 492.665 471.043
Proventi operativi 1.360.557 1.433.822 1.396.881 1.367.346 1.326.886 1.250.329
Spese per il personale (428.926) (431.635) (461.548) (402.150) (402.858) (405.396)
Altre spese amministrative (176.068) (172.900) (150.516) (165.053) (166.630) (170.194)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (64.919) (64.149) (49.083) (68.084) (65.191) (64.460)
Oneri operativi (669.913) (668.684) (661.147) (635.287) (634.679) (640.050)
Risultato della gestione operativa 690.644 765.138 735.734 732.059 692.207 610.279
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (111.598) (82.454) (175.043) (124.832) (121.264) (137.455)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (12.605) (13.384) (102.698) (11.774) (30.469) (1.906)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (287) (2.961) (2.114) (1.041) 488 681
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 13.220 (4.978) (8.343) (17.164) 868 2.450
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 645 378 267 309 (388) 154
Risultato lordo dell'operatività corrente 580.019 661.739 447.803 577.557 541.442 474.203
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (180.425) (215.435) (104.676) (182.956) (169.683) (147.436)
Risultato netto dell'operatività corrente 399.594 446.304 343.127 394.601 371.759 326.767
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte 1.474 (68.110) 698 (69.646) (351) (57.278)
Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento (11.686) - - - - -
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - - 8.802 - - -
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 - (22.245) - - -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo,
al netto delle imposte
476 (1.775) (2.063) 1.168 (5.845) 3.277
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (9.954) (8.670) (6.847) (7.260) (6.830) (7.403)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 4 2 (412) 97 373 (36)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 382.374 367.751 321.060 318.960 359.106 265.327

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione".

Nota metodologica

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/2005, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" e delle attività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela, e delle attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione, anch'esse esposte nell'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" dello stato patrimoniale riclassificato. Tale aggregato include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;

  • l'aggregato "Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione" accorpa le poste finanziarie attive riconducibili all'operatività assicurativa (voci dell'attivo: "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", "50. Derivati di copertura");
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali "60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "130. Altre attività". Sono altresì ricondotte le attività assicurative (voce 80 dell'attivo di stato patrimoniale).

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta bancaria" si compone delle voci "10.b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato; "10.c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e "30. Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" e delle passività finanziarie designate al fair value delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative";
  • l'aggregato "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" comprende le passività delle compagnie assicurative per le polizze sottoscritte dalla clientela. Trattasi, in particolare, delle voci del passivo "30. Passività finanziarie designate al fair value", per le polizze unit linked, e "110. Passività assicurative", per i restanti prodotti assicurativi;
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce "10.a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato) e dei debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (esposti nella voce "Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative" dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci "20. Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e "40. Derivati di copertura";
  • la voce "Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione" include i debiti verso banche e verso la clientela delle imprese di assicurazione, non correlati agli impegni verso gli assicurati, rilevati nella voce del passivo "10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci "90. Trattamento di fine rapporto del personale" e "100. Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali "50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e "80. Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci "120. Riserve da valutazione", "140. Strumenti di capitale", "150. Riserve", "170. Capitale", "180. Azioni proprie (-)" e "200. Utile/Perdita d'esercizio".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" include le voci specificatamente riconducibili al business assicurativo rappresentate dal risultato dei servizi assicurativi (voce 160) e dal saldo dei proventi e degli oneri della gestione assicurativa (voce 170), che include la variazione netta delle riserve tecniche, i sinistri di competenza, nonché gli altri proventi ed oneri della gestione assicurativa. In aggiunta, in tale aggregato sono ricondotte le componenti economiche (interessi, dividendi, utili/perdite realizzate, plus/minus da valutazione) relative ai portafogli delle attività e delle passività finanziarie detenuti delle compagnie assicurative ("10. Interessi attivi", "20. Interessi passivi", "70. Dividendi", "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", "90. Risultato netto dell'attività di copertura", "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto", "110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito"). Si evidenzia,

inoltre, che nel conto economico riclassificato le commissioni di collocamento riconosciute dalle compagnie assicurative alla rete bancaria distributiva di Banco BPM, anche se oggetto di consolidamento con il metodo integrale, sono esposte a saldi aperti. Nella voce "Commissioni nette" figurano pertanto le commissioni attive ricevute dalla rete distributiva, mentre nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" sono ricondotte le commissioni passive pagate dalle compagnie. Tale modalità espositiva è finalizzata a consentire una rappresentazione dei contributi forniti alla generazione del risultato economico da parte dei diversi settori operativi, in coerenza con quanto richiesto dal principio contabile IFRS 8;

  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre, le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • gli oneri connessi al Piano di incentivazione al pensionamento attivato dalla Capogruppo, rilevati nella voce "Spese per il personale", sono ricondotti in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento", al netto dei relativi effetti fiscali;
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso del Gruppo, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • gli impatti economici complessivi correlati al riassetto dell'attività di bancassurance sono esposti in una voce ad hoc denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte", comprensiva dei relativi effetti fiscali;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti) e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

In aggiunta all'informativa finanziaria predisposta sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, la presente relazione contiene alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015. In particolare, si precisa che gli indicatori alternativi di performance:

  • si basano esclusivamente su dati storici e non sono indicativi di performance future;
  • non sono determinati in base ai principi contabili IFRS e non sono soggetti a revisione contabile;
  • sono calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, se non diversamente specificato, e devono essere letti congiuntamente alle informazioni finanziarie del Gruppo contenute nella presente relazione;
  • poiché non tutte le società calcolano gli IAP in modo omogeneo, gli indicatori utilizzati da Banco BPM potrebbero non essere coerenti con parametri simili utilizzati da altre società;
  • sono calcolati in modo coerente e omogeneo per i periodi cui si riferiscono le informazioni finanziarie della presente relazione.

Nel seguito si fornisce un elenco dei principali IAP contenuti nella presente relazione, con indicazione della metodologia di calcolo1 :

  • proventi operativi "core": aggregato composto da margine d'interesse, risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, commissioni nette e risultato dell'attività assicurativa;
  • raccolta diretta bancaria: comprende la provvista da clientela rappresentata da depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito e altri titoli, debiti e certificates a capitale protetto riferiti all'attività bancaria del Gruppo. A decorrere dall'esercizio 2024 l'aggregato include anche le operazioni di pronti contro termine a breve termine. Non è invece inclusa la raccolta relativa alle imprese di assicurazione;
  • raccolta diretta "core": provvista da clientela riferita ai soli conti correnti e depositi;
  • raccolta diretta assicurativa e passività assicurative: include le forme di provvista classificate tra le passività assicurative e le passività finanziarie relative alle imprese di assicurazione;
  • raccolta indiretta: dato gestionale che comprende la provvista derivante da risparmio gestito e amministrato, al netto della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, inclusi nella raccolta diretta;
  • impieghi netti performing "core": aggregato composto da mutui e altri finanziamenti, conti correnti, carte di credito e prestiti personali;
  • NPE ratio lordo: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali lorde riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • NPE ratio netto: ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate nette e quelle totali nette riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato";
  • costo del credito o costo del rischio: calcolato come rapporto tra le rettifiche di valore nette su crediti verso la clientela ed il totale delle esposizioni per cassa verso la clientela valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche di valore;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi;
  • indice di copertura dei crediti deteriorati inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti deteriorati e l'importo dei crediti deteriorati lordi (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle sofferenze: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde;
  • indice di copertura delle sofferenze inclusi write-off: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su sofferenze e l'importo delle sofferenze lorde (incluse cancellazioni in entrambe le voci);
  • indice di copertura delle inadempienze probabili: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su inadempienze probabili e l'importo delle inadempienze probabili lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni scadute: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette su esposizioni scadute e l'importo delle esposizioni scadute lorde;
  • indice di copertura delle esposizioni in bonis: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore nette sul totale delle esposizioni in bonis e l'importo delle esposizioni totali lorde in bonis;

1 Gli indicatori alternativi di performance relativi agli impieghi si riferiscono, ove non diversamente specificato, all'aggregato dei crediti verso clientela iscritti tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

  • sofferenze nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • inadempienze probabili nette/crediti verso clientela (netti): calcolato come rapporto tra l'ammontare delle inadempienze probabili nette sul totale delle esposizioni totali nette;
  • sofferenze nette/patrimonio netto: calcolato come rapporto tra l'ammontare delle sofferenze nette sul patrimonio netto;
  • Texas ratio: calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati e il patrimonio netto tangibile del Gruppo (al netto dei relativi effetti fiscali);
  • patrimonio netto tangibile: differenza tra l'ammontare del patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e l'importo delle attività immateriali (al netto dei relativi effetti fiscali differiti);
  • attività finanziarie e derivati di copertura/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato delle attività finanziarie e derivati di copertura desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato e il totale attivo;
  • derivati attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione e di copertura esposti nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di negoziazione esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di copertura attivi/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'ammontare dei derivati di copertura esposto nell'attivo stato patrimoniale e il totale attivo;
  • derivati di negoziazione netti/totale attivo: calcolato come rapporto tra l'aggregato dei derivati di negoziazione netti (corrispondente allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione") ed il totale attivo;
  • loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta): calcolato come rapporto tra gli impieghi netti verso clientela e l'aggregato della raccolta diretta da clientela;
  • cost/income ratio: calcolato come rapporto tra le oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato;
  • margine finanziario/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati del margine finanziario e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • commissioni nette/proventi operativi: calcolato come rapporto tra gli aggregati delle commissioni nette e dei proventi operativi desumibili dal conto economico riclassificato;
  • crediti a clientela (netti) per dipendente: calcolato come rapporto tra i crediti netti verso clientela e il numero medio dei dipendenti;
  • proventi operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra i proventi operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • oneri operativi per dipendente: calcolato come rapporto tra gli oneri operativi e il numero medio dei dipendenti;
  • risultato adjusted: risultato al netto delle componenti non ricorrenti descritte nel successivo paragrafo.

Gli indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità contenuti nella presente relazione sono calcolati applicando le specifiche disposizioni normative e regolamentari.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la Consob ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;

  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nel primo semestre 2024 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette su immobili di proprietà per -26,0 milioni per tenere conto degli aggiornamenti di valore peritali piuttosto che dei prezzi desunti da trattative di vendita in corso;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per 1,0 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +8,2 milioni;
  • nella nuova voce del conto economico riclassificato "oneri relativi all'incentivazione al pensionamento" è rilevato l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo pari a -11,7 milioni al netto del relativo effetto fiscale (-17,5 milioni lordi);
  • nella voce "impatti Bancassurance al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti, per complessivi +2,5 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto del primo semestre dell'esercizio 2024 negativo e pari a -26,0 milioni.

Nel primo semestre 2023 erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" includeva lo stanziamento a fronte degli oneri riguardanti l'esodo anticipato del personale, pari a 8,5 milioni, al netto dei rilasci di passività rilevate nei precedenti esercizi relativi principalmente al sistema incentivante per 9,1 milioni. L'effetto netto sulla voce in esame era pari a complessivi +0,6 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate rettifiche di valore nette per -32,3 milioni;
  • la voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includevano stanziamenti per 8,7 milioni relativi alla stima degli oneri a fronte di alcuni impegni contrattuali;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" includeva l'impatto, negativo per -0,2 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +12,9 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza del primo semestre 2023 erano quindi risultate negative per -27,9 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni delle Note illustrative che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 30 giugno 2024.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 101.140.581 81,5% 98.833.348 81,8% 2.307.233 2,3%
- conti correnti e depositi a vista 100.071.325 80,6% 98.587.817 81,6% 1.483.508 1,5%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.069.256 0,9% 245.531 0,2% 823.725 335,5%
Titoli 20.448.015 16,5% 18.889.805 15,6% 1.558.210 8,2%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 20.446.013 16,5% 18.886.862 15,6% 1.559.151 8,3%
- certificati di deposito e altri titoli 2.002 0,0% 2.943 0,0% (941) (32,0%)
Pronti contro termine 914.518 0,7% 1.290.049 1,1% (375.531) (29,1%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.646.018 1,3% 1.756.862 1,5% (110.844) (6,3%)
Raccolta diretta 124.149.132 100,0% 120.770.064 100,0% 3.379.068 2,8%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto e
altre passività al fair value)
5.662.388 5.273.943 388.445 7,4%
Totale raccolta diretta con certificates 129.811.520 126.044.007 4.143.044 3,0%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

La raccolta diretta bancaria al 30 giugno 2024 ammonta a 129,8 miliardi, in crescita del 3,0% nel confronto con il 31 dicembre 2023 e del 2,9% su base annua.

Più in dettaglio, nel semestre si osserva un incremento di 1,6 miliardi, pari all'8,2%, della componente rappresentata dai titoli obbligazionari emessi per effetto delle nuove emissioni del periodo che hanno superato i rimborsi dei titoli giunti a scadenza. Anche la raccolta "core", rappresentata dai conti correnti e depositi, risulta in crescita del 2,3% rispetto a fine 2023.

Su base annua, a fronte della lieve contrazione della componente "core" (-0,2%), si registra un incremento di 4,1 miliardi dello stock dei titoli emessi.

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto e dalle altre passività al fair value al 30 giugno 2024 si attesta a 5,7 miliardi, in crescita del 7,4% rispetto al dato di 5,3 miliardi del 31 dicembre 2023 e del 13,6% rispetto a 5,0 miliardi del 30 giugno 2023.

La voce raccolta diretta assicurativa e passività assicurative, che include l'aggregato costituito dalle passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, ammonta a 15,4 miliardi e comprende l'apporto di Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life (15,0 miliardi al 31 dicembre 2023 e 5,8 miliardi al 30 giugno 2023, riferito solo al contributo di Banco BPM Vita).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 64.067.419 55,5% 62.003.096 56,0% 2.064.323 3,3%
- fondi comuni e SICAV 43.447.781 37,6% 41.927.159 37,8% 1.520.622 3,6%
- gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.576.778 4,0% 4.369.295 3,9% 207.483 4,7%
- polizze assicurative 16.042.860 13,9% 15.706.642 14,2% 336.218 2,1%
Raccolta amministrata 51.430.499 44,5% 48.769.600 44,0% 2.660.900 5,5%
Totale raccolta indiretta 115.497.918 100,0% 110.772.696 100,0% 4.725.223 4,3%
Raccolta sottostante certificates a capitale
protetto
4.324.682 4.606.563 (281.881) (6,1%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 111.173.236 106.166.133 5.007.104 4,7%

La raccolta indiretta è pari a 111,2 miliardi, in crescita del 4,7% nel confronto con il 31 dicembre 2023 e dell'11,6% su base annua. La componente della raccolta gestita ammonta a 64,1 miliardi, in aumento rispetto al dato di 62,0 miliardi del 31 dicembre 2023 (+3,3%). La crescita è prevalentemente concentrata nel comparto dei fondi e Sicav che evidenzia un incremento di 1,5 miliardi; in aumento anche la raccolta riferita alle gestioni patrimoniali e al comparto bancassurance.

La raccolta amministrata raggiunge 51,4 miliardi, con un incremento di 2,7 miliardi (+5,5%) rispetto a fine 2023. Anche su base annua si conferma la positiva dinamica della raccolta indiretta: la raccolta gestita evidenzia un incremento del 6,0%, concentrato principalmente nel comparto dei fondi e Sicav, mentre la raccolta amministrata risulta in crescita del 18,1%.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 77.261.317 75,8% 78.346.183 74,3% (1.084.866) (1,4%)
Conti correnti 7.143.875 7,0% 7.597.611 7,2% (453.736) (6,0%)
Pronti contro termine 3.448.675 3,4% 4.833.466 4,6% (1.384.791) (28,7%)
Leasing finanziario 465.021 0,5% 518.682 0,5% (53.661) (10,3%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto 543.953 0,5% 666.206 0,6% (122.253) (18,4%)
Altre operazioni 11.921.776 11,7% 12.050.508 11,4% (128.732) (1,1%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione
di crediti deteriorati 1.187.990 1,2% 1.414.073 1,3% (226.083) (16,0%)
Totale crediti netti verso la clientela 101.972.607 100,0% 105.426.729 100,0% (3.454.122) (3,3%)

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 30 giugno 2024 a 102,0 miliardi, in calo di 3,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2023. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni performing (-3,1%), sia alle esposizioni non performing (-11,1%). Su base annua gli impieghi registrano una riduzione di 6,2 miliardi (-5,7%), derivante dalla contrazione delle esposizioni performing di 5,8 miliardi (-5,4%) e dei crediti deteriorati di 0,4 miliardi (-20,8%). Nel primo semestre, il volume di nuove erogazioni è stato pari a 5,4 miliardi2 . Si conferma la qualità del portafoglio dei crediti "core", caratterizzato da una elevata percentuale di posizioni secured per il segmento Non-Financial Corporate (oltre il 56%3 ).

L'informativa relativa ai rischi diretti nei confronti di clientela residente in Russia e Ucraina o indirettamente correlata a controparti russe è riportata nella parte A – Politiche contabili - Altri aspetti - Impatti dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, cui si rinvia per maggiori dettagli.

Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si rinvia alla parte A – Politiche contabili - Altri aspetti – Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,5 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value. 2 Dato gestionale.

3 Dato gestionale.

La qualità del credito

Si precisa che le informazioni contenute nel successivo paragrafo relative alla qualità del credito si riferiscono ai finanziamenti verso clientela compresi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

30/06/2024 31/12/2023
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 601.069 0,6% 626.229 0,6% (25.160) (4,0%)
Inadempienze probabili 950.364 0,9% 1.168.283 1,1% (217.919) (18,7%)
Esposizioni scadute deteriorate 102.934 0,1% 67.146 0,1% 35.788 53,3%
Esposizioni deteriorate 1.654.367 1,6% 1.861.658 1,8% (207.291) (11,1%)
Finanziamenti non deteriorati 99.130.250 97,2% 102.150.998 96,9% (3.020.748) (3,0%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
1.187.990 1,2% 1.414.073 1,3% (226.083) (16,0%)
Esposizioni in bonis 100.318.240 98,4% 103.565.071 98,2% (3.246.831) (3,1%)
Totale crediti verso la clientela 101.972.607 100,0% 105.426.729 100,0% (3.454.122) (3,3%)
30/06/2024 31/12/2023
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 1.544.714 (943.645) 601.069 61,1% 1.601.345 (975.116) 626.229 60,9%
Inadempienze probabili 1.697.338 (746.974) 950.364 44,0% 2.055.750 (887.467) 1.168.283 43,2%
Esposizioni scadute deteriorate 145.859 (42.925) 102.934 29,4% 93.467 (26.321) 67.146 28,2%
Esposizioni deteriorate 3.387.911 (1.733.544) 1.654.367 51,2% 3.750.562 (1.888.904) 1.861.658 50,4%
di cui: forborne 1.099.126 (477.658) 621.468 43,5% 1.432.184 (632.584) 799.600 44,2%
Esposizioni in bonis (*) 100.757.738 (439.498) 100.318.240 0,44% 103.991.345 (426.274) 103.565.071 0,41%
di cui: primo stadio 89.446.438 (76.418) 89.370.020 0,1% 91.799.458 (105.916) 91.693.542 0,1%
di cui: secondo stadio 11.311.300 (363.080) 10.948.220 3,2% 12.196.907 (320.358) 11.876.549 2,6%
di cui: forborne 1.603.524 (75.807) 1.527.717 4,7% 1.729.812 (65.341) 1.664.471 3,8%
Totale crediti verso la
clientela
104.145.649 (2.173.042) 101.972.607 2,1% 107.741.907 (2.315.178) 105.426.729 2,1%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 1.188,0 milioni (di cui 1.188,8 milioni di esposizione lorda e 0,8 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2024 a 1,7 miliardi.

L'esame delle componenti dell'aggregato evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,6 miliardi, in flessione del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2023 e del 15,5% su base annua;
  • inadempienze probabili nette pari a 0,9 miliardi, in calo del 18,7% rispetto a inizio anno e del 28,0% su base annua;
  • esposizioni scadute nette pari a 102,9 milioni (67,1 milioni al 31 dicembre 2023 e 55,9 milioni al 30 giugno 2023).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,3%, in calo rispetto al 3,5% di inizio anno e al 3,8% del 30 giugno 2023. Anche al netto delle rettifiche di valore si osserva un'incidenza in calo all'1,6% rispetto all'1,8% del 31 dicembre scorso e all'1,9% del 30 giugno 2023.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 51,2% (50,4% al 31 dicembre 2023 e 50,6% al 30 giugno 2023).

In maggior dettaglio, al 30 giugno 2024 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 61,1% (60,9% e 61,9% al 31 dicembre e 30 giugno 2023 rispettivamente);
  • inadempienze probabili 44,0% (43,2% e 42,1% al 31 dicembre e 30 giugno 2023 rispettivamente);
  • esposizioni scadute 29,4% (28,2% e 27,6% al 31 dicembre e 30 giugno 2023 rispettivamente).

L'indice di copertura delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, in crescita sia rispetto al 31 dicembre 2023 (0,41%) sia rispetto al 30 giugno 2023 (0,39%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 42.478.489 84,7% 36.524.638 83,6% 5.953.851 16,3%
Titoli di capitale 2.173.552 4,3% 2.306.267 5,3% (132.715) (5,8%)
Quote di O.I.C.R. 1.542.781 3,1% 1.460.186 3,3% 82.595 5,7%
Totale portafoglio titoli 46.194.822 92,1% 40.291.091 92,2% 5.903.731 14,7%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.816.245 5,6% 2.872.831 6,6% (56.586) (2,0%)
Finanziamenti 1.147.570 2,3% 542.459 1,2% 605.111 111,5%
Totale attività finanziarie 50.158.637 100,0% 43.706.381 100,0% 6.452.256 14,8%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie del comparto bancario ammontano a 50,2 miliardi e sono in crescita del 14,8% rispetto a 43,7 miliardi del 31 dicembre 2023; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+6,0 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato (+3,7 miliardi). Al 30 giugno 2024 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 42,5 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,7 miliardi, strumenti derivati ed altri finanziamenti per 4,0 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a 34,4 miliardi di cui 13,7 miliardi rappresentati da titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 11,0 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 1,8 miliardi e tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico per 0,9 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 1.298.267 14,9% 486.865 6,6% 811.402 166,7%
Titoli di capitale 1.893.021 21,8% 2.029.648 27,5% (136.627) (6,7%)
Quote di O.I.C.R. 1.542.781 17,7% 1.460.186 19,8% 82.595 5,7%
Totale portafoglio titoli 4.734.069 54,4% 3.976.699 53,8% 757.370 19,0%
Derivati finanziari e creditizi 2.816.245 32,4% 2.872.831 38,9% (56.586) (2,0%)
Finanziamenti 1.147.570 13,2% 542.459 7,3% 605.111 111,5%
Totale complessivo 8.697.884 100,0% 7.391.989 100,0% 1.305.895 17,7%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 11.830.737 97,7% 10.416.099 97,4% 1.414.638 13,6%
Titoli di capitale 280.531 2,3% 276.619 2,6% 3.912 1,4%
Totale 12.111.268 100,0% 10.692.718 100,0% 1.418.550 13,3%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 30/06/2024 Inc.% 31/12/2023 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 29.349.485 100,0% 25.621.674 100,0% 3.727.811 14,5%
Totale 29.349.485 100,0% 25.621.674 100,0% 3.727.811 14,5%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2024, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Totale titoli di debito
Italia 13.688.005
Spagna 5.738.727
Germania 3.732.072
Francia 6.366.308
Austria 302.157
Irlanda 19.803
Altri Paesi UE 434.697
Totale Paesi UE 30.281.769
USA 3.823.512
Cile 14.970
Cina 100.483
Messico 31.809
Hong Kong 20.933
Altri Paesi 92.216
Totale altri Paesi 4.083.923
Totale 34.365.692

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 30 giugno 2024, detiene complessivamente 34,4 miliardi, di cui 13,7 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 72,4% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 24,8% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per lo 2,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 40% dal Paese Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini; l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni, in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 6,7 milioni.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value (importi in migliaia di euro).

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 al 30/06/2024 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia 440.667 432.893 70.653 1 944.214 944.214 - -
Germania - 6.479 - - 6.479 6.479 - -
Totale 440.667 439.372 70.653 1 950.693 950.693 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 al 30/06/2024 FVTOCI valore LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia 295.290 343.676 825.767 310.241 1.774.974 (52.076) - 1.774.974 - -
Spagna - 173.406 1.405.680 17.464 1.596.550 (52.365) - 1.596.550 - -
Francia - - 1.566.897 13.102 1.579.999 (149.282) - 1.579.999 - -
Germania - 136.101 954.828 - 1.090.929 (92.399) - 1.090.929 - -
Altri Paesi UE - 22.187 110.570 - 132.757 (1.053) - 132.757 - -
Totale 295.290 675.370 4.863.742 340.807 6.175.209 (347.175) - 6.175.209 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di
bilancio al
Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2024 2025 al 2029 2030 al 2034 oltre il 2034 30/06/2024 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
Italia 617.718 6.700.829 3.337.077 313.193 10.968.817 10.870.075 10.870.075 - -
Spagna - 2.346.934 1.694.289 100.954 4.142.177 4.044.698 4.044.698 - -
Francia - 3.580.004 1.127.396 78.909 4.786.309 4.580.993 4.580.993 - -
Irlanda - 19.803 - - 19.803 19.322 19.322 - -
Germania - 1.121.363 1.513.301 - 2.634.664 2.531.044 2.531.044
Altri Paesi UE - 264.285 217.463 122.349 604.097 577.338 577.338 - -
Totale 617.718 14.033.218 7.889.526 615.405 23.155.867 22.623.470 22.623.470 - -

Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione

La voce include l'apporto al 30 giugno 2024 delle compagnie assicurative Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life per complessivi 15,7 miliardi (15,3 miliardi al 31 dicembre 2023).

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2024, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 13.733,0 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2023, pari a 14.038,1 milioni.

La variazione, negativa per -305,1 milioni, deriva principalmente dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2023 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 per -848,1 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 per -38,7 milioni, dal riacquisto di un titolo Additional Tier 1 da parte della Capogruppo per -76,2 milioni (76,7 milioni nominali) e dall'acquisto di azioni proprie effettuato da Banco BPM a servizio dei piani di incentivazione del personale, al netto delle assegnazioni effettuate nel semestre, per -32,2 milioni. Sono state infine registrate altre variazioni positive per complessivi 690,1 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest'ultima è positiva per 703,1 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 750,1 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a -47,0 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, come conseguenza delle dinamiche dei mercati finanziari osservate nel periodo, e a quella relativa ai ricavi e costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi dalle compagnie assicurative del Gruppo.

Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto nei prospetti contabili del bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato del
periodo
Saldi al 30/06/2024 come da bilancio della Capogruppo 13.487.185 749.664
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 259.320 74.913
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (79.044)
Altre rettifiche di consolidamento (13.516) 4.592
Saldi al 30/06/2024 come da bilancio consolidato 13.732.989 750.125

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con comunicazione del 24 novembre 2023 Banca d'Italia ha confermato, anche per l'esercizio 2024, il Gruppo Bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). Tenuto

conto della nuova metodologia prevista dalla BCE per la valutazione dell'appropriatezza delle riserve di capitale, la riserva O-SII è pari allo 0,50% dei requisiti regolamentari.

Con comunicazione del 22 marzo 2024, Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il secondo trimestre 2024.

In data 8 dicembre 2023 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato a Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2024, riducendo a 2,52% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R) che per l'anno precedente era pari a 2,57%.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,04%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2024 fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET 1 ratio: 9,08%;
  • Tier 1 ratio: 11,00%;
  • Total Capital ratio: 13,56%.

Al 30 giugno 20242 il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 15,17% rispetto al 14,16% del 31 dicembre 2023. L'incremento è dovuto sia alla crescita del patrimonio regolamentare, che beneficia del risultato semestrale (al netto del pay-out determinato secondo la normativa di riferimento), sia alla diminuzione delle attività ponderate per il rischio, che hanno beneficiato del minor impatto derivante dall'applicazione dei nuovi modelli interni sul rischio di credito rispetto alle stime conservative applicate al 31 dicembre 2023.

Il Tier 1 ratio è pari al 17,40% rispetto al 16,34% del 31 dicembre 2023, mentre il Total Capital ratio è pari al 20,92% rispetto al 19,00% del 31 dicembre 2023. La crescita del Total Capital ratio è legata anche ad una nuova emissione di titoli subordinati Tier 2 per un nominale di 500 milioni avvenuta nel corso del primo trimestre 2024.

Considerati i requisiti vigenti alla data del 30 giugno 2024, il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer), risulta pari a 609 p.b. (rispetto a 508 p.b. al 31 dicembre 2023, ricalcolato su basi omogenee).

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2024 un indice LCR consolidato pari al 140% rispetto al limite normativo del 100%.

A decorrere dal 30 giugno 2021 l'NSFR, l'indicatore regolamentare di liquidità strutturale volto a misurare il rapporto fra fonti stabili di raccolta e fabbisogni stabili di finanziamento, costituisce un requisito normativo con minimo pari a 100%. Il Gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2024 un indice NSFR pari a 1273 %.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 30 giugno 2024 si attesta al 5,42%.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1, 1,5% in termini di AT 1 e 2% in termini di Tier 2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,52% da soddisfare: i) con CET 1 per l'1,53% (così calcolato: 100% del requisito "calendar provisioning shortfall" pari a 0,27% più il 56,25% del requisito residuo pari a 2,25%), ii) con AT 1 per lo 0,42% e iii) con Tier 2 per lo 0,56%;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,04% da soddisfare interamente con CET 1. 2 I ratio patrimoniali al 30 giugno 2024 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2023 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile e delle altre destinazioni dell'utile. La Banca presenterà la formale richiesta alla Banca Centrale Europea di inclusione del risultato economico in corso di formazione alla fine del primo semestre nei termini previsti dalla normativa di riferimento. 3 Dato gestionale.

Dati economici consolidati

Margine di interesse

I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
538.056 355.926 182.130 51,2%
1.726.264 1.571.169 155.095 9,9%
66.948 (53.595) 120.543 n.s.
(324.866) (174.371) (150.495) 86,3%
11.977 33.384 (21.407) (64,1%)
(295.593) (179.613) (115.980) 64,6%
1.722.786 1.552.900 169.886 10,9%

(*) La voce include i differenziali di competenza del periodo relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.722,8 milioni in crescita del 10,9% rispetto al dato del primo semestre 2023 (pari a 1.552,9 milioni), principalmente grazie all'incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse e al limitato impatto sul costo dei depositi.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 39.121 41.583 (2.462) (5,9%)
Anima Holding 25.101 12.322 12.779 103,7%
Vera Vita (*) - (1.264) 1.264 n.s.
Vera Assicurazioni 1.880 4.285 (2.405) (56,1%)
Altre partecipate 8.812 3.681 5.131 139,4%
Totale 74.914 60.607 14.307 23,6%

(*) Società consolidata integralmente con decorrenza 31 dicembre 2023.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 74,9 milioni, e si confronta con il dato di 60,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

L'apporto principale alla voce in esame è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 39,1 milioni, rispetto a 41,6 milioni del primo semestre 2023, nonché dal contributo della collegata Anima Holding, pari a 25,1 milioni (12,3 milioni nel primo semestre 2023).

Commissioni nette

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Commissioni nette Prodotti di Risparmio 378.519 350.227 28.292 8,1%
- Indiretta upfront - gestionale 144.179 117.205 26.974 23,0%
- Indiretta running - gestionale 234.340 233.022 1.318 0,6%
Commissioni nette Altre 642.879 627.603 15.276 2,4%
Investment Banking 27.185 22.723 4.462 19,6%
Protezione Assicurativa (altro) 32.367 28.963 3.404 11,8%
Tenuta e gestione dei c/c 113.952 129.304 (15.352) (11,9%)
Finanziamenti (incluso credito al consumo e factoring) e crediti di
firma 278.698 262.849 15.849 6,0%
Servizi di incasso e pagamento e monetica 159.282 157.271 2.011 1,3%
Altri servizi imprese 74.106 56.704 17.402 30,7%
Commissioni passive su cartolarizzazioni sintetiche (39.992) (24.273) (15.719) 64,8%
Altri servizi (2.719) (5.938) 3.219 (54,2%)
Totale 1.021.398 977.830 43.568 4,5%

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, riclassificando fra le "Commissioni nette" i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione" e coerentemente con i criteri di classificazione delle commissioni nette applicati al 30 giugno 2024.

Commissioni nette

Le commissioni nette1 del primo semestre ammontano a 1.021,4 milioni in crescita del 4,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+8,1% rispetto al 30 giugno 2023). Positivo anche l'apporto della banca commerciale e altri servizi (+2,4% rispetto al 30 giugno 2023), grazie al contributo delle commissioni dell'attività di investment banking e su prodotti strutturati che ha compensato i maggiori oneri connessi alle operazioni di cartolarizzazione sintetica, pari a -15,7 milioni, e il venir meno, a partire dal secondo trimestre 2023, delle commissioni per la gestione della liquidità, pari a circa 15 milioni2 .

1 A decorrere dall'esercizio 2024 le componenti reddituali relative ai proventi dei servizi di pagamento che saranno oggetto di conferimento alla nuova società operante nel settore dei pagamenti digitali, in cui il Banco BPM avrà una partecipazione di collegamento, sono esposti nella voce "Commissioni nette" del Conto economico riclassificato anziché tra gli "Altri proventi netti di gestione". Al fine di garantire un confronto su basi omogenee, i dati dell'esercizio precedente sono stati conseguentemente riclassificati. 2 Dato gestionale.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 3.171 3.333 (162) (4,9%)
Fitti attivi 17.204 18.499 (1.295) (7,0%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (11.467) (13.389) 1.922 (14,4%)
Altri proventi ed oneri (6.414) (4.653) (1.761) 37,8%
Totale 2.494 3.790 (1.296) (34,2%)

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 2,5 milioni rispetto a 3,8 milioni del primo semestre 2023.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 7.543 (11.670) 19.213 n.s.
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 16.528 8.508 8.020 94,3%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 21.993 14.946 7.047 47,1%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie 1.582 (21) 1.603 n.s.
Risultato netto dell'attività di copertura (4.748) (5.092) 344 (6,8%)
Risultato delle attività e passività al fair value (84.906) (49.163) (35.743) 72,7%
Totale (42.008) (42.492) 484 (1,1%)

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario1 del primo semestre è negativo e pari a -42,0 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di -42,5 milioni registrato al 30 giugno 2023.

L'aggregato in esame include dividendi per 22,0 milioni (14,9 milioni nel primo semestre 2023), utili da cessione e riacquisto di attività e passività finanziarie per complessivi 18,1 milioni (8,5 milioni nel primo semestre 2023) che hanno trovato compensazione nel contributo negativo delle attività e passività valutate al fair value e relativi derivati, pari a -89,7 milioni (-54,2 milioni nel primo semestre 2023) ascrivibile principalmente alla maggior onerosità della raccolta tramite certificates.

Il risultato dell'attività assicurativa del primo semestre 2024 è pari a +14,8 milioni e comprende il contributo delle compagnie Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life. Tale importo non è pienamente confrontabile con il dato del 30 giugno 2023, pari a +24,6 milioni, che includeva invece l'apporto di Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni2 . Su tale importo ha influito la registrazione one off di una Loss Component (LC) legata alle gestioni separate di Vera Vita per un ammontare pari a circa 18 milioni.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 2.794,4 milioni, in crescita rispetto a 2.577,2 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+8,4%).

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette, al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e al risultato dell'attività assicurativa, il primo semestre 2024 raggiunge i 2.833,9 milioni, in crescita dell'8,3% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

1 La voce non include l'effetto contabile derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel semestre di un impatto negativo pari a -1,9 milioni, rispetto a -3,8 milioni registrati al 30 giugno 2023. Tale effetto è esposto, al netto delle imposte, in una voce separata del conto economico riclassificato.

2 Il contributo alla voce in oggetto relativo a Vera Vita e alla sua controllata BBPM Life, il cui controllo è stato acquisito in prossimità della chiusura dell'esercizio 2023, è infatti oggetto di rilevazione a decorrere dall'esercizio 2024.

Oneri operativi

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (860.561) (808.254) (52.307) 6,5%
Altre spese amministrative (348.968) (336.824) (12.144) 3,6%
- Imposte e tasse (165.727) (152.114) (13.613) 8,9%
- Servizi e consulenze (179.297) (159.942) (19.355) 12,1%
- Immobili (34.411) (40.691) 6.280 (15,4%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (10.935) (11.460) 525 (4,6%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (52.796) (52.758) (38) 0,1%
- Pubblicità e rappresentanza (8.624) (8.070) (554) 6,9%
- Altre spese amministrative (44.038) (46.476) 2.438 (5,2%)
- Recuperi di spese 146.860 134.687 12.173 9,0%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (129.068) (129.651) 583 (0,4%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (76.348) (81.126) 4.778 (5,9%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (52.413) (48.678) (3.735) 7,7%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (307) 153 (460) n.s.
Totale (1.338.597) (1.274.729) (63.868) 5,0%

Le spese per il personale, pari a 860,6 milioni, evidenziano un incremento del 6,5% rispetto a 808,3 milioni del primo semestre 2023; l'aumento è attribuibile ai maggiori oneri derivanti dal rinnovo del CCNL. Alla data del 30 giugno 2024 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 19.664 risorse (di cui 143 afferenti alle compagnie assicurative), rispetto alle n. 19.761 risorse in organico al 31 dicembre 2023 (di cui 146 afferenti alle compagnie assicurative).

Le altre spese amministrative1, pari a 349,0 milioni, evidenziano un incremento del 3,6% nel confronto con il dato del primo semestre 2023, pari a 336,8 milioni.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 129,1 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di 129,7 milioni del primo semestre 2023.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 1.338,6 milioni, con un incremento del 5,0% rispetto a 1.274,7 milioni del primo semestre 2023.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dal contributo al Fondo Interbancario Tutela Depositi, esposto, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) I sem. 2024 I sem. 2023 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti al
CA verso clientela (187.568) (249.782) 62.214 (24,9%)
Terzo stadio (172.261) (257.442) 85.181 (33,1%)
Secondo stadio (42.931) 7.358 (50.289) n.s.
Primo stadio 27.624 (6.582) 34.206 n.s.
Impaired acquisite o originate - 6.884 (6.884) n.s.
Utili/(perdite) da cessione di crediti (7.082) (3.420) (3.662) 107,1%
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni 598 (5.517) 6.115 n.s.
Totale (194.052) (258.719) 64.667 (25,0%)

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela del primo semestre, pari a 194,1 milioni, evidenziano una forte riduzione rispetto al dato del 30 giugno 2023, pari a 258,7 milioni (-25,0%).

Al 30 giugno 2024 il costo del credito annualizzato, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 38 p.b., in riduzione rispetto a 53 p.b. di fine 2023.

Tale risultato è stato ottenuto salvaguardando i solidi livelli di copertura raggiunti nei periodi precedenti.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 giugno 2024 è pari a -26,0 milioni (-32,4 milioni nel primo semestre 2023), per tenere conto degli aggiornamenti di valore peritali piuttosto che dei prezzi desunti da trattative di vendita in corso.

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate minusvalenze nette per -3,2 milioni (+1,2 milioni al 30 giugno 2023).

La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del primo semestre evidenzia riprese nette per +8,2 milioni (riprese nette per +3,3 milioni al 30 giugno 2023).

La voce utili/perdite su partecipazioni e investimenti al 30 giugno 2024 ammonta a +1,0 milioni (-0,2 milioni al 30 giugno 2023). Si precisa che gli importi relativi agli aggiustamenti prezzo previsti dagli accordi relativi all'acquisto di Vera Vita e Vera Assicurazioni da Generali Italia e alla vendita di Banco BPM Assicurazioni e Vera Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances sono stati rilevati nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "impatti bancassurance al netto delle imposte"1 .

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 1.241,8 milioni rispetto a 1.015,6 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente (+22,3%).

1 Nella medesima voce del conto economico riclassificato era stata rilevata la plusvalenza realizzata dal Gruppo nel quarto trimestre 2023 a seguito della cessione del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni e di Vera Assicurazioni a Crédit Agricole Assurances, unitamente agli ulteriori impatti conseguenti alla riorganizzazione dell'assetto del settore bancassurance.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -395,9 milioni (-317,1 milioni al 30 giugno 2023).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 845,9 milioni e risulta in crescita del 21,1% rispetto al dato di 698,5 milioni del primo semestre 2023.

Al conto economico del semestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 66,6 milioni (98,7 milioni al lordo delle imposte), rappresentati dall'ammontare dell'ultima quota contributiva annuale dovuta al Fondo Interbancario Tutela Depositi (FITD); nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente era stato rilevato l'importo relativo all'ultima quota contributiva annuale dovuta al Single Resolution Fund, per 57,6 milioni (85,4 milioni al lordo delle imposte).

Nella nuova voce oneri relativi all'incentivazione al pensionamento è rilevato l'ammontare degli oneri relativi al Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo pari a -11,7 milioni al netto delle imposte (- 17,5 milioni al lordo del relativo effetto fiscale).

Nella voce impatti bancassurance al netto delle imposte sono rilevati gli effetti per complessivi 2,5 milioni, riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, al netto del relativo effetto fiscale.

Nel semestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a -1,3 milioni (-1,9 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'effetto rilevato nel primo semestre 2023 pari a -2,6 milioni (-3,8 milioni al lordo degli effetti fiscali).

Al 30 giugno 2024 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -18,6 milioni e si confronta con il dato del primo semestre 2023 pari a -14,2 milioni. A partire dal primo trimestre 2024 la voce in esame include anche gli impatti legati al reversal della PPA correlati all'acquisizione del controllo di Vera Vita e di BBPM Life perfezionata a fine 20231 .

Per effetto delle dinamiche sopra esposte, il primo semestre 2024 si chiude con un risultato netto di periodo positivo pari a 750,1 milioni (624,4 nel primo semestre 2023).

1 Gli impatti conseguenti alla PPA relativa all'operazione di aggregazione di Vera Vita e BBPM Life sono rilevati in via provvisoria. Conseguentemente anche i reversal effect legati a tale PPA sono basati su stime provvisorie e verranno rideterminati, una volta reso definitivo il processo di PPA come previsto dall'IFRS 3, entro 1 anno dalla data di acquisizione (31 dicembre 2024).

Dati delle principali società del Gruppo

Di seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi al 30 giugno 2024.

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banco BPM 181.943,3 13.487,2 122.712,2 96.224,8 101.639,7 749,7
Banca Aletti & C. 1.735,5 385,5 1.207,2 23.677,5 659,3 23,6
Banca Akros 500,4 231,3 119,8 - 51,7 10,1
Banca Aletti & C. (Suisse) 115,0 27,2 84,1 619,7 4,6 (0,2)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 23,6 22,2 - - - 0,1
Imprese di assicurazione
Banco BPM Vita 7.340,0 860,0 6.364,5 - - 28,3
Vera Vita 7.013,2 318,4 6.257,9 - - (19,6)
BBPM Life 3.001,1 82,7 2.860,4 - - 4,9
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 9,1 6,9 - 861,5 2,0 (0,1)
Oaklins Italy 2,7 2,4 - - - 0,1
Banco BPM Invest SGR 3,2 2,3 - - - (0,2)
Altre società
Tecmarket Servizi (**) 16,9 - - - - (0,1)
Ge.Se.So. 1,6 0,5 - - - 0,03

(*) importo comprensivo del risultato del periodo.

(**) società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

Titolo e azioni Banco BPM

Al 30 giugno 2024 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 4,732 euro del 16 gennaio 2024 ed un prezzo di chiusura massimo di 6,720 euro registrato il 17 maggio 2024.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +23%. Nel periodo, i volumi medi giornalieri sono stati pari a 14,5 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine giugno 2024 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 7 aventi raccomandazioni positive, 6 neutrali e 3 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D. Lgs. 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione è stato originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM. È stato successivamente aggiornato a seguito dell'ingresso o uscita di nuovi azionisti dall'accordo stesso, o per variazioni del possesso azionario detenuto da un singolo partecipante all'accordo, in data 20 luglio 2021, 18 ottobre 2022, 31 dicembre 2022, 27 marzo 2023, 19 dicembre 2023 e, ultimo, il 16 febbraio 2024.

Ad oggi, l'Accordo di Consultazione riunisce sette azionisti, titolari complessivamente di n. 98.625.433 azioni ordinarie Banco BPM, pari al 6,50% del capitale sociale della Banca.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Titolo, azionariato e dividendi, alla voce "Accordi di Consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2024 31/12/2023
Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Positivo BBB / Stabile
Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Positivo R-2 (high) / Stabile
DBRS Morningstar Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Stabile BBB (high) / Stabile
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Stabile R-1 (low) / Stabile
Intrinsic Assessment BBB BBB
Support Assessment SA3 SA3
Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Stabile BBB- / Stabile
Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Fitch Ratings Lungo Termine Debito Senior Preferred (SP) BBB BBB
Lungo Termine depositi BBB BBB
Breve Termine depositi F3 F3
Viability Rating (VR) bbb- bbb
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured e
Rating Emittente / Outlook
Baa2 / Stabile Baa2 / Stabile
Moody's Investors Lungo Termine sui Depositi / Outlook Baa1 / Stabile Baa1 / Stabile
Service Breve Termine sui Depositi P-2 P-2
Baseline Credit Assessment baa3 baa3
Counterparty Risk Assessment Baa2(cr)/P-2(cr) Baa2(cr)/P-2(cr)
S&P Global Ratings Lungo Termine Issuer Credit Rating /
Outlook
BBB- / Positivo BBB- / Positivo
Breve Termine Issuer Credit Rating A-3 A-3

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2024 31/12/2023
Lungo Temine sul Debito Senior e Rating
Emittente di lungo termine / Trend
BBB / Positivo BBB / Stabile
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito e Rating Emittente
di breve termine / Trend
R-2 (high) / Positivo R-2 (high) / Stabile
Lungo Temine sui Depositi / Trend BBB (high) / Stabile BBB (high) / Stabile
Breve Termine sui Depositi / Trend R-1 (low) / Stabile R-1 (low) / Stabile
Support Assessment SA1 SA1
Lungo Termine Issuer Default Rating (IDR) /
Outlook
BBB- / Stabile BBB- / Stabile
Fitch Ratings Breve Termine Issuer Default Rating (IDR) F3 F3
Shareholder Support Rating bbb- bbb

Nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie DBRS Morningstar, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Standard & Poor's Global Ratings, hanno monitorato le attività di Banco BPM attraverso report, comunicati e rating action; tra i principali eventi si segnala:

  • DBRS Morningstar, in data 18 aprile 2024, ha confermato i rating di Banco BPM così come il Trend legato ai Depositi, sia di Breve sia di Lungo Termine, mentre ha migliorato il Trend legato al Debito, sia di Breve sia di Lungo Termine, passato da Stabile a Positivo. Stesso miglioramento anche per la controllata Banca Akros. Con il miglioramento del Trend, che fa seguito all'upgrade dei rating di Banco BPM effettuato da DBRS nell'ottobre del 2022, è stato riconosciuto al Gruppo il miglioramento nella redditività e nel profilo di rischio. I rating rimangono anche sostenuti dal robusto profilo di funding e di liquidità e dalla solida posizione patrimoniale del Gruppo;
  • Fitch Ratings, in data 21 marzo 2024, ha confermato i rating a Banco BPM in area investment grade, con Outlook "Stabile". Ha inoltre innalzato il debito senior preferred (SP) e senior non-preferred (SNP) di 1 notch, rispettivamente da BBB- a BBB e da BB+ a BBB-, per riflettere l'aspettativa che i buffer di SNP e del

debito più junior superino stabilmente il 10% dei RWA. I rating sono basati sull'analisi del profilo di Banco BPM che fa leva sul suo solido franchise, radicato nel Nord Italia, e tengono conto della buona diversificazione del business, del miglioramento della redditività e della qualità degli attivi, di un approccio disciplinato al rischio e adeguate riserve di capitale, di un profilo di funding stabile e diversificato e di solidi parametri di liquidità;

  • Moody's Investors Service, in data 2 aprile 2024, ha confermato i principali rating di Banco BPM in area Investment Grade. L'Outlook dei principali rating a lungo termine rimane Stabile. La conferma segue l'upgrade effettuato a novembre 2023, riflettendo il significativo rafforzamento del profilo finanziario del Gruppo, in particolare in termini di qualità dell'attivo, redditività, posizione patrimoniale, liquidità e raccolta;
  • Standard & Poor's Global Ratings, in data 18 giugno 2024, ha confermato la valutazione Investment Grade per i rating di Banco BPM e l'Outlook Positivo. La conferma fa seguito alla revisione da parte di S&P del Banking Industry Country Risk Assessment dell'Italia, nell'ambito del quale il trend dell'Industry Risk delle banche italiane è stato migliorato da Stabile a Positivo.

IL PRESIDIO DEI RISCHI

L'informativa sui rischi è riportata nella parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il quadro macroeconomico in questa prima metà del 2024 ha confermato per l'area Euro un trend di moderata ma costante crescita. Per l'Italia le aspettative sono anch'esse positive, con inflazione contenuta e crescita stabile del PIL, adesso posizionato tra lo 0,6% (Banca d'Italia) e lo 0,9% (Commissione Europea). Dopo l'allentamento del costo del denaro messo in atto nel mese di giugno da parte della BCE, il secondo taglio atteso tra settembre ed ottobre dovrebbe dare ulteriore vigore alla crescita degli investimenti e alla spinta dell'export.

Sul fronte della raccolta, l'ottima tenuta dei depositi, nonostante le emissioni di titoli di Stato intervenute, lascia intravedere una situazione di stabilità o lieve crescita anche per la seconda parte dell'anno. Le dinamiche competitive osservate nella prima parte dell'anno lasciano ormai intendere che anche per il resto del 2024 sarà molto meno significativo il ricorso a forme di raccolta vincolata ed onerosa per il segmento privati e anche sul lato delle imprese, mentre il ricorso a forme di remunerazione indicizzata dovrebbe fornire un progressivo beneficio sul costo del funding. Lato impieghi, il rallentamento delle erogazioni si è protratto per quasi tutta la prima metà dell'anno, ma sul finire del semestre e nel mese di luglio sono emersi chiari segnali di ripresa che, con tassi di interesse più favorevoli agli investimenti, potrebbero guadagnare vigore nella seconda parte dell'anno. A livello complessivo il margine di interesse dovrebbe comunque confermare un trend positivo rispetto al 2023, beneficiando di un livello medio dei tassi superiore, nel complesso dei 12 mesi, a quello dell'anno precedente.

Sul fronte delle commissioni, l'ottimo semestre appena chiuso fornisce maggiore supporto alle attese di crescita anno su anno supportate, lato investimenti, da masse crescenti che potranno beneficiare di un positivo effetto mercato oltre che della potenziale ripresa della raccolta netta; la ripresa delle erogazioni dovrebbe inoltre ridare smalto alle commissioni legate all'operatività creditizia.

Gli oneri operativi sono previsti proseguire in modo stabile e in linea con le attese anche nel secondo semestre, mentre sul fronte dei costi per il personale potrebbero registrarsi ulteriori accantonamenti non ripetibili collegati alla potenziale conclusione della trattativa con le Organizzazioni Sindacali sull'attivazione di un nuovo fondo esuberi, che – in caso di raggiungimento di un accordo – potrebbe dispiegare, a partire dal 2025, ulteriori effetti positivi, unitamente a quelli attesi in relazione all'iniziativa di pensionamento incentivato avviata, sia in termini di ricambio generazionale sia a livello di conto economico. Per quanto attiene alle spese amministrative, il maggior onere derivante dall'attuazione delle iniziative delineate nel nuovo Piano Industriale dovrebbe essere pienamente bilanciato dall'effetto degli interventi di ottimizzazione, i cui benefici dovrebbero materializzarsi a partire dall'ultimo trimestre. Con riferimento al costo del credito, dopo un semestre che si è chiuso sui livelli minimi degli ultimi anni, grazie ad un tasso di default ancora sotto la soglia dell'1%, la qualità del portafoglio e la costante riduzione dell'NPE ratio lasciano intravedere un andamento annuo migliorativo rispetto al 2023. In tale contesto rimane comunque alta la cautela sul fronte delle politiche creditizie, orientate ad una selezione attenta della clientela, così come rimarranno stabili le coperture su livelli cautelativi sia sulle esposizioni performing che non performing.

In piena coerenza con quanto anticipato nel primo trimestre, la solidità dei risultati raggiunti, unitamente alla positiva view prospettica, portano a innalzare ulteriormente i target di redditività e remunerazione per gli azionisti per l'intero l'esercizio e ad identificare una nuova previsione di EPS di 95 centesimi di euro al netto delle componenti non ricorrenti. Alla luce degli andamenti sopra descritti e della capacità di generare stabili incrementi di redditività e creazione organica di capitale, si confermano tutti gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nell'ultimo Piano mentre, con riferimento al payout, la prospettiva di erogare un acconto dividendo pari a 600 milioni – corrispondente al 50% dell'ammontare atteso per l'intero esercizio 2024 – pone le premesse, unitamente all'avvenuta erogazione di una cedola pari a circa 850 milioni relativa all'esercizio 2023, per superare l'obiettivo di remunerazione complessiva degli azionisti pari a 4 miliardi cumulati nel periodo 2023-2026.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

PROSPETTI CONTABILI

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30/06/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 10.994.286 18.297.496
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 14.484.127 12.767.534
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.554.958 4.354.003
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.929.169 8.413.531
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 21.043.144 19.679.644
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 134.943.717 135.192.553
a) crediti verso banche 6.194.462 5.926.109
b) crediti verso clientela 128.749.255 129.266.444
50. Derivati di copertura 976.608 980.017
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (279.672) (68.964)
70. Partecipazioni 1.429.310 1.454.249
80. Attività assicurative 8.244 37.124
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 63 29.209
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 8.181 7.915
90. Attività materiali 2.775.191 2.857.953
100. Attività immateriali 1.248.093 1.257.425
di cui:
- avviamento 56.709 56.709
110. Attività fiscali 3.926.381 4.201.154
a) correnti 333.269 351.374
b) anticipate 3.593.112 3.849.780
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 445.305 468.685
130. Altre attività 5.787.170 5.007.103
Totale dell'attivo 197.781.904 202.131.973

Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 137.243.429 143.185.876
a) debiti verso banche 12.463.798 21.765.750
b) debiti verso clientela 104.331.616 102.530.321
c) titoli in circolazione 20.448.015 18.889.805
20. Passività finanziarie di negoziazione 21.571.436 20.894.156
30. Passività finanziarie designate al fair value 7.519.445 6.580.165
40. Derivati di copertura 749.959 1.041.678
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (810.756) (710.938)
60. Passività fiscali 481.054 453.929
a) correnti 44.783 63.342
b) differite 436.271 390.587
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 215.493 212.011
80. Altre passività 3.988.108 3.302.454
90. Trattamento di fine rapporto del personale 238.143 246.192
100. Fondi per rischi e oneri 540.335 648.649
a) impegni e garanzie rilasciate 117.045 133.798
b) quiescenza e obblighi simili 87.368 91.743
c) altri fondi per rischi e oneri 335.922 423.108
110. Passività assicurative 12.312.195 12.239.641
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 12.311.444 12.239.630
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 751 11
120. Riserve da valutazione (314.879) (276.378)
140. Strumenti di capitale 1.389.670 1.465.843
150. Riserve 4.859.806 4.507.110
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (51.733) (22.936)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 74 68
200. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 750.125 1.264.453
Totale del passivo e del patrimonio netto 197.781.904 202.131.973

Conto economico consolidato

Voci I sem. 2024 I sem. 2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 3.789.231 2.950.776
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 3.428.077 2.739.760
20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.930.993) (1.359.801)
30. Margine di interesse 1.858.238 1.590.975
40. Commissioni attive 1.065.020 1.001.147
50. Commissioni passive (105.951) (92.869)
60. Commissioni nette 959.069 908.278
70. Dividendi e proventi simili 58.977 46.555
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (12.959) (38.724)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (4.748) (5.092)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 10.587 4.304
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (5.537) (447)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 14.303 4.772
c) passività finanziarie 1.821 (21)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 65.634 1.110
a) attività e passività finanziarie designate al fair value (75.752) (38.620)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 141.386 39.730
120. Margine di intermediazione 2.934.798 2.507.406
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (190.588) (249.124)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (189.164) (249.030)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.424) (94)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 598 (5.517)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 2.744.808 2.252.765
160. Risultato dei servizi assicurativi (5.102) 20.857
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 75.223 54.392
b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi (78.893) (33.048)
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 1.313 1.864
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione (2.745) (2.351)
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa (266.206) (66.842)
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi (266.260) (66.949)
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 54 107
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 2.473.500 2.206.780
190. Spese amministrative: (1.453.626) (1.355.885)
a) spese per il personale (860.061) (799.014)
b) altre spese amministrative (593.565) (556.871)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 8.242 3.318
a) impegni e garanzie rilasciate 16.753 14.867
b) altri accantonamenti netti (8.511) (11.549)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (73.921) (79.910)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (68.788) (64.900)
230. Altri oneri/proventi di gestione 167.394 167.830
240. Costi operativi (1.420.699) (1.329.547)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 69.926 60.607
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (25.989) (32.375)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.023 (234)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.097.761 905.231
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (347.642) (281.135)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 750.119 624.096
330. Utile (Perdita) del periodo 750.119 624.096
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 6 337
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo
EPS Base (euro)
750.125
0,50
624.433
0,41
EPS Diluito (euro) 0,50 0,41

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Voci 30/06/2024 30/06/2023
10 Utile (Perdita) del periodo 750.119 624.096
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico (2.983) 20.524
20 Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 7.800 21.789
30 Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) (17.697) (11.281)
50 Attività materiali 120 (3.163)
70 Piani a benefici definiti 3.230 12.270
90 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 3.564 909
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico (44.067) 110.022
110 Copertura di investimenti esteri 1.270 (110)
120 Differenze di cambio (1.995) 295
130 Copertura dei flussi finanziari (2.249) 1.429
150 Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (136.900) 70.677
170 Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1.911) 3.564
180 Ricavi o costi di natura finanziaria ai contratti assicurativi emessi 97.718 34.167
200 Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (47.050) 130.546
210 Redditività complessiva (Voce 10 + 200) 703.069 754.642
220 Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (6) (337)
230 Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 703.075 754.979
Allocazione risultato Variazioni del periodo
30 giugno 2024 Esistenze al Modifica saldi Esistenze esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
netto di terzi
Patrimonio
31/12/2023 apertura all'1/01/2024 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Acquisto
proprie
azioni
Emissione
nuove
azioni
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
I semestre
2024
30/06/2024 30/06/2024
Gruppo al
30/06/2024
al
Capitale: 7.100.060 7.100.060 - - - (10) 7.100.050 7.100.000 50
a) azioni ordinarie 7.100.060 7.100.060 - - - (10) 7.100.050 7.100.000 50
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - -
Riserve: 4.507.140 - 4.507.140 416.354 (60.210) (3.448) - - - - - 4.859.836 4.859.806 30
a) di utili 4.157.010 - 4.157.010 416.354 - (50.449) (3.448) - - - 4.519.467 4.519.454 13
b) altre 350.130 - 350.130 - (9.761) - - - - - 340.369 340.352 17
Riserve da valutazione (276.378) - (276.378) 8.549 - (47.050) (314.879) (314.879) -
Strumenti di capitale 1.465.843 1.465.843 (76.173) 1.389.670 1.389.670 -
Azioni proprie (22.936) (22.936) - (35.027)
6.230
(51.733) (51.733) -
Utile (Perdita) del periodo 1.264.431 - 1.264.431 (416.332) (848.099) 750.119 750.119 750.125 (6)
Patrimonio netto 14.038.160 - 14.038.160 22 (848.099) (51.661) (35.027)
2.782
(76.173)
-
- - (10) 703.069 13.733.063 13.732.989 74
- del Gruppo 14.038.092 - 14.038.092 - (848.099) (51.661) (35.027)
2.782
(76.173)
-
- - - 703.075 13.732.989
- di terzi 68 - 68 22 - - - -
-
- - (10) (6) 74

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Allocazione risultato Variazioni del periodo
30 giugno 2023 Esistenze al Modifica saldi Esistenze esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
netto di terzi
Patrimonio
31/12/2022 apertura all'1/01/2023 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
I semestre
2023
30/06/2023 30/06/2023
Gruppo al
30/06/2023
al
Capitale: 7.100.731 7.100.731 - - - - 7.100.731 7.100.000 731
a) azioni ordinarie 7.100.731 7.100.731 - - - - 7.100.731 7.100.000 731
b) altre azioni - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di
emissione
- - - - - - - - -
Riserve: 4.220.220 29.786 4.250.006 334.742 (22.661) (4.366) - - - - - 4.557.721 4.557.732 (11)
a) di utili 3.875.778 29.786 3.905.564 334.742 (20.608) (4.366) - - - 4.215.332 4.215.341 (9)
b) altre 344.442 - 344.442 - (2.053) - - - - - 342.389 342.391 (2)
Riserve da valutazione (624.011) 233.980 (390.031) (1.886) - 130.546 (261.371) (261.371) -
Strumenti di capitale 1.389.794 1.389.794 - 1.389.794 1.389.794 -
Azioni proprie (18.266) (18.266) - 5.270 (10.008) (23.004) (23.004) -
Utile (Perdita) del periodo 701.803 (17.542) 684.261 (334.742) (349.519) 624.096 624.096 624.433 (337)
Patrimonio netto 12.770.271 246.224 13.016.495 - (349.519) (24.547) 904 (10.008) - - - - - 754.642 13.387.967 13.387.584 383
- del Gruppo 12.769.551 246.224 13.015.775 - (349.519) (24.547) 904 (10.008) - - - - - 754.979 13.387.584
- di terzi 720 - 720 - - - - - - - - - (337) 383

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

A. Attività operativa 30/06/2024 30/06/2023
1. Gestione 1.372.266 1.131.206
- risultato del periodo (+/-) 750.119 624.096
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (178.743) (87.312)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 4.748 5.092
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 189.990 254.641
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 142.709 144.810
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (2.420) 3.677
- ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) 271.308 (20.218)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 269.469 266.690
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+) - -
- altri aggiustamenti (+/-) (74.914) (60.270)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (3.022.129) (392.713)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.113.048) (113.859)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (416.243) (76.133)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.364.924) (855.114)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 60.270 977.000
- altre attività (188.184) (324.607)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (4.323.804) 8.395.923
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (5.942.447) (9.369.924)
- passività finanziarie di negoziazione 677.280 12.407.636
- passività finanziarie designate al fair value 930.721 789.792
- altre passività 10.642 4.568.419
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle
cessioni in riassicurazione (169.874) 58.080
- contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (-/+) (170.348) 59.233
- cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) 474 (1.153)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (6.143.541) 9.192.496
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 1.294 77
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 1.294 77
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (93.401) (70.155)
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (34.321) (18.131)
- acquisti di attività immateriali (59.080) (52.024)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (92.107) (70.078)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (35.027) (10.008)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 23.301 (48.875)
- distribuzione dividendi e altre finalità (848.099) (349.519)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (859.825) (408.402)
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo (7.095.473) 8.714.016

___________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 63

Riconciliazione 30/06/2024 30/06/2023
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 18.297.496 13.130.815
- Liquidità netta generata/assorbita nel periodo (7.095.473) 8.714.016
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo (*) 11.202.023 21.844.831

(*) Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo sono rappresentate per 10.994,3 milioni nella voce 10) Cassa e disponibilità liquide e per 207,7 milioni nella voce 120) Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione.

NOTE ILLUSTRATIVE

Le presenti "Note illustrative" sono state predisposte facendo riferimento alla struttura della nota integrativa prevista dalla Circolare di Banca d'Italia 262 per il bilancio di esercizio, seppure con un contenuto informativo limitato trattandosi di un bilancio semestrale redatto in forma abbreviata. Per facilità di lettura si è mantenuta la numerazione prevista dalla citata Circolare seppure alcune parti, sezioni o tabelle possano essere omesse per i motivi in precedenza illustrati.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2024 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2024 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio al successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", in cui sono altresì illustrati gli eventuali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA), i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e i discussion paper dell'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile, sul trattamento contabile di particolari operazioni, sulle incertezze del contesto macroeconomico e sugli impatti correlati ai rischi climatici.

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, sono quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Banco BPM e delle società controllate al 30 giugno 2024, come descritto nel paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

Principi generali di redazione

La Relazione finanziaria semestrale consolidata (di seguito anche "Relazione"), predisposta ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, è costituita dal bilancio consolidato semestrale abbreviato e dalla relazione intermedia sulla gestione contenente i fatti di rilievo del semestre e l'evoluzione prevedibile della gestione.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da specifiche note illustrative.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo l'8° aggiornamento pubblicato in data 17 novembre 2022, che ha recepito le novità normative dell'IFRS 17 "Contratti Assicurativi"). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

È stata altresì considerata la comunicazione di Banca d'Italia del 14 marzo 2023 "Aggiornamento delle disposizioni della Circolare n. 262 - Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione - aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia". Fin dal bilancio dell'esercizio 2023, la citata comunicazione ha abrogato l'informativa, prevista dal bilancio 2021, sui finanziamenti assistiti da moratorie Covid-19, tenuto conto della scadenza del periodo di sospensione, richiedendo, in formato libero, le sole informazioni di bilancio sui finanziamenti oggetto di garanzia pubblica, che sono riportate nel successivo paragrafo "Misure di sostegno Covid-19 rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2024, l'informativa comparativa relativa al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, ad eccezione dello stato patrimoniale che risulta comparato con l'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2023.

Per un corretto raffronto degli schemi di bilancio comparativi si rimanda alle note contenute nel successivo paragrafo "Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6 agosto 2024, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016.

Il presente documento è redatto adottando l'euro come moneta di conto; gli importi sono esposti, ove non diversamente specificato, in migliaia di euro.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2024, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

A tal proposito, si segnala che nello scenario macroeconomico di riferimento in cui il Gruppo opera continuano a permanere significativi elementi di incertezza: dai delicati equilibri geopolitici alle conseguenti difficoltà sulle catene di fornitura globali, passando per l'indeterminato ritmo di normalizzazione delle politiche monetarie delle maggiori banche centrali, che rimangono improntate alla prudenza.

Tali incertezze influenzano le stime di bilancio, richiedendo di ricorrere a significativi elementi di giudizio nella selezione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti la stessa stima.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini del bilancio consolidato abbreviato potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte.

Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente rilevanti al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere nel bilancio consolidato abbreviato impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2024.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di

credito contenuta nella Parte E delle presenti Note illustrative viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;

  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia.

In aggiunta, nei contesti di incertezza, stante la limitata disponibilità di informazioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili, la misurazione delle perdite attese può essere influenzata da alcuni aggiustamenti manageriali (c.d. management overlay/post model adjustment), introdotti con la finalità di considerare quei fattori di rischio non colti dai modelli in uso.

Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie Gruppo – influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento – possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

In linea generale, è possibile affermare che i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente sono considerati indirettamente nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL tengono conto dell'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (Probability of Default -PD e Loss Given Default - LGD).

Ciò è valido per la misurazione delle perdite attese (ECL) dei crediti non deteriorati.

A partire dal bilancio 2022, il Gruppo ha effettuato delle preliminari valutazioni su come i rischi climatici ed ambientali possano impattare in modo diretto i parametri di rischio PD e LGD, ai fini della quantificazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate. In particolare, si è tenuto conto:

  • del rischio fisico conseguente all'impatto finanziario sul debitore correlato ai cambiamenti climatici, compresi eventi meteorologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché al degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione;
  • del rischio di transizione conseguente all'impatto negativo in cui può incorrere la controparte, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale.

Per il bilancio al 30 giugno 2024, la stima dei suddetti rischi è stata condotta attraverso aggiustamenti manageriali rispetto alle evidenze del modello "core" (cosiddetti "post model adjustment" o "management overlay"), con un conseguente incremento delle perdite attese su esposizioni non deteriorate pari a 21,6 milioni (20,3 milioni al 31 dicembre 2023).

Non si può tuttavia escludere che l'eventuale sviluppo di modelli, in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni infrannuali, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Come illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, a cui si rimanda per ulteriori dettagli, per le attività a vita utile indefinita rappresentati dai marchi e dagli avviamenti, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 36, nel primo semestre è stata condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.

Al 30 giugno 2024 le attività in esame ammontano quindi complessivamente a 561,0 milioni in linea con il precedente esercizio e fanno riferimento:

  • per 56,7 milioni ad avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (3,8 milioni) e dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (10,0 milioni);
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

Per le suddette attività immateriali, la ricognizione dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre dei principali fattori per la misurazione del valore recuperabile delle Cash Generation Unit – CGU di allocazione (tasso di attualizzazione, livelli di patrimonializzazione target, flussi finanziari e relativo tasso di crescita, capitalizzazione di borsa), non ha fatto emergere evidenze tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella sezione "Attività Immateriali – Voce 100", della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti Note illustrative, "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti d'imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura. Il mantenimento della convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento di un canone - introdotto con il D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016 - di cui il Gruppo ha deciso di avvalersi con un versamento di un corrispettivo annuo fino al 2030.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali, senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti.

Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, ai fini del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2023, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con la metodologia di determinazione del premio per il rischio ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test – in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza – la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario.

In coerenza con l'ottica prudenziale del probability test, le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle ultime proiezioni reddituali 2024-2026 approvate dal Consiglio di Amministrazione il 27 marzo 2024 nell'ambito del processo di autovalutazione dell'adeguatezza del capitale e della liquidità (ICLAAP), tenuto conto che gli aggiornamenti in corso di elaborazione non evidenziano alcun segnale di criticità rispetto alle suddette proiezioni.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti – sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo – rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri di misurazione stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato – per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è supportato da apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, in occasione del bilancio al 31 dicembre, a meno di evidenze che rendano necessario una revisione anticipata o per gli immobili con un valore di bilancio superiore ai 10 milioni ove l'aggiornamento avviene con cadenza semestrale. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili. In particolare, per gli immobili ad uso strumentale l'aggiornamento peritale ricorre ogni due o tre anni a seconda che l'immobile abbia un valore rispettivamente superiore o inferiore a 3 milioni1 , a meno che l'analisi di scenario sia tale da imporre una revisione anticipata.

In sede di redazione della presente Relazione si è ritenuto che l'evoluzione registrata nel mercato immobiliare nel corso del semestre non fosse tale da richiedere un aggiornamento rispetto alle valutazioni condotte al 31 dicembre 2023, a meno di un limitato numero di immobili. In linea con la policy aziendale gli aggiornamenti hanno riguardato tutti gli immobili ad uso investimento con un valore di bilancio superiore a 10 milioni2 e quegli immobili interessati da alcuni eventi, verificatesi nel semestre, di potenziale impatto sul fair value (quali, ad esempio, revisioni contratti di locazione, accertamenti stato manutentivo, verifica delle superficie commerciali, cambio di destinazione dell'immobile...).

In maggior dettaglio, nel corso del primo semestre 2024 sono stati complessivamente periziati n. 103 immobili (di cui n. 67 immobili relativi alla campagna di aggiornamento peritale al 30 giugno 2024) per un valore di bilancio ante valutazione pari a circa 723 milioni, che rappresentano circa il 34% del valore totale degli immobili (66% è la copertura del perimetro periziato riferito agli immobili ad uso investimento).

I suddetti aggiornamenti, supportati da perizia esterna, nonché gli adeguamenti ai valori di presunta cessione desunti dalle trattative di vendita in corso, hanno comportato nel primo semestre del 2024 un effetto economico complessivamente negativo per -26,0 milioni (-32,4 milioni era l'effetto negativo registrato nel corrispondente periodo dello scorso esercizio).

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Con particolare riferimento ai terreni e alle iniziative di sviluppo immobiliare, il loro valore è tradizionalmente molto volatile e suscettibile di rapidi cambiamenti. Tali asset si rivolgono, infatti, ad una specifica tipologia di acquirenti e possono subire impatti significativi dovuti a diversi fattori, quali variazioni dei costi di costruzione, disponibilità e costo dei finanziamenti per lo sviluppo, fluttuazione di domanda e offerta del prodotto, a loro volta significativamente influenzati dalla volatilità dello scenario macroeconomico di riferimento.

Al riguardo si deve evidenziare che le attuali pressioni inflazionistiche globali, con un conseguente e rapido aumento dei tassi di interesse, hanno accentuato il potenziale di movimenti negativi dei valori in conto capitale, causando una maggiore volatilità nei mercati immobiliari nel breve-medio termine. L'esperienza ha infatti dimostrato che il comportamento degli investitori può cambiare rapidamente nei periodi di maggiore volatilità, con conseguenti impatti negativi sui prezzi degli immobili, che potrebbero proseguire nella misura in cui i dati sull'inflazione dovessero rimanere elevati, richiedendo un aggiornamento del fair value alla luce delle nuove informazioni disponibili.

Tra le assunzioni significative, ai fini della misurazione del fair value, vi è la valutazione su quale sia il massimo e migliore utilizzo degli immobili (highest and best use), definito come la condizione che tra tutti gli usi ragionevolmente fattibili sia in grado di conferire il massimo valore alla proprietà. A tal riguardo, la valutazione al fair value degli immobili strumentali ha assunto a riferimento una continuità del loro utilizzo da parte del Gruppo in un prevedibile futuro, in quanto strettamente funzionali alle attività commerciali ed amministrative. In maggior dettaglio, è stato ipotizzato che il Gruppo continui ad occupare gli immobili sulla base di un contratto di locazione conforme alle ordinarie prassi di mercato, avente durata di 12 anni (6+6 anni), con decorrenza coincidente con la data di valutazione.

1 Soglia pari a 5 milioni fino al bilancio dell'esercizio 2023.

2 La soglia dei 10 milioni è applicata anche per gli immobili avente una destinazione mista, ossia utilizzata sia per scopo di investimento sia per uso funzionale.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere eventuali significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevanti per il Gruppo, nonché dalle strategie con cui il Gruppo potrà gestire il patrimonio immobiliare, anche attraverso dismissioni di portafogli – possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla sezione "Attività materiali – Voce 90" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

In particolare, per i benefici ai dipendenti rappresentati dal fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e dai fondi di quiescenza a benefici definiti, le variazioni intervenute nel primo semestre 2024 nelle ipotesi attuariali (demografiche e finanziarie), nonché l'effettiva esperienza rilevata rispetto alle previsioni iniziali, hanno comportato una riduzione complessiva delle passività pari a 4,5 milioni (di cui 2,6 milioni per il fondo TFR e 1,9 milioni per i fondi di quiescenza a benefici definiti).

Detta riduzione, che al netto dell'effetto fiscale ammonta a 3,2 milioni, è rilevata in contropartita di una componente positiva reddituale nel prospetto della redditività complessiva (voce 70. "Piani a benefici definiti"); la corrispondente componente reddituale registrata nel primo semestre del 2023 era positiva per 12,3 milioni.

In maggior dettaglio, tale effetto è principalmente dovuto all'incremento del tasso di attualizzazione a causa dei maggiori rendimenti di mercato nonché alla riduzione del tasso di inflazione atteso.

L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Stima delle passività assicurative per impegni verso gli assicurati

Per le compagnie assicurative del Gruppo, la misurazione delle riserve tecniche previste dalla normativa assicurativa a presidio degli impegni verso gli assicurati richiede lo sviluppo di una serie di ipotesi demografiche e finanziarie, in grado di influenzare in modo significativo l'ammontare delle passività assicurative.

In particolare, la valutazione delle passività assicurative è influenzata dai rischi tipici del settore, i quali sono opportunamente analizzati e valutati secondo quanto previsto dal framework normativo "Solvency II"; una rappresentazione degli stessi è fornita nella "Relazione sulla Solvibilità e condizione finanziaria" pubblicata annualmente dalle Compagnie.

In maggior dettaglio, i principali rischi relativi al business Vita sono rappresentati dalla modifica delle ipotesi di mortalità e longevità, dall'imprevedibilità delle scelte degli assicurati, nonché dalle incertezze relative alla crescita dei tassi di inflazione e dal conseguente aumento delle spese future. In aggiunta, ai fini della misurazione delle riserve, particolare rilevanza assumono le ipotesi utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto, nonché i metodi di misurazione dell'aggiustamento per il rischio non finanziario.

Alla luce di quanto sopra illustrato non è possibile escludere che il verificarsi di eventi di rischio differenti rispetto a quelli ipotizzati in sede di costruzione delle tariffe e/o di bilancio possa influenzare l'ammontare degli impegni nei confronti degli assicurati e conseguentemente la stima della passività di bilancio.

Da ultimo, il valore della suddetta passività può risultare influenzato dagli approcci valutativi adottati nell'ambito di quelli consentiti dal principio IFRS 17 sui contratti assicurativi; non è quindi possibile escludere che il ricorso a metodologie alternative possa condurre ad una diversa stima degli impegni verso gli assicurati.

Attività ispettive in corso da parte dell'Organo di Vigilanza

Nell'ambito dell'ordinario ciclo ispettivo da parte dell'Organo di Vigilanza, alla data della presente Relazione finanziaria, sono in corso alcune attività ispettive su specifici ambiti. Per le ispezioni terminate, a fronte delle raccomandazioni o decisioni contenute nelle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", sono in corso, da parte del Gruppo, le opportune azioni di rimedio. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza" contenuto nella Relazione intermedia sulla gestione.

Sebbene gli elementi informativi acquisiti nelle ispezioni in corso siano stati attentamente considerati dal Gruppo al fine di valutare eventuali implicazioni sulle stime di bilancio, non è possibile escludere che le modifiche dei processi che potrebbero essere implementate a fronte delle eventuali richieste o raccomandazioni finali dell'Organo di Vigilanza, così come l'emersione di nuovi elementi informativi non noti alla data della presente Relazione, siano tali da incidere prospetticamente sulle valutazioni di bilancio. Lo stesso dicasi in relazione alle azioni di rimedio in corso, in quanto gli eventuali affinamenti nelle metodologie o nei processi valutativi potrebbero impattare prospetticamente sulle stime di bilancio.

§§§

L'illustrazione dei processi valutativi sopra indicati viene fornita al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è intesa in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, nelle presenti Note illustrative, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024 è stata predisposta nel presupposto della continuità aziendale.

A tal proposito, gli Amministratori ritengono che non siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale, giudicando che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di poter continuare ad operare in un futuro prevedibile.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alle incertezze correlate allo scenario macroeconomico di riferimento, tenuto conto anche delle tensioni geopolitiche in atto, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali. L'entità di tali effetti è tuttavia ritenuta tale da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, anche in considerazione della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.

In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 30 giugno 2024 separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 30 giugno 2024, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 30 giugno 2024 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, diritto potenziale o altra situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

• lo scopo di tali veicoli;

  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 30 giugno 2024, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo; per i dettagli si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "16 – Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023, "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16 – Altre informazioni, Cartolarizzazioni - cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce

di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale – finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione Partecipazioni delle presenti Note illustrative.

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
3. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
4. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Banco BPM Invest SGR S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 2.500.000,00
7. Banco BPM Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. BBPM Life dac Dublino Dublino 1 Vera Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 802.884,81
9. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
10. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 99,000% 99,000%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
13. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
14. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
15. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
16. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 109.000,00
17. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
18. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
19. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
20. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
21. Tecmarket Servizi S.p.A. (*) Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 50.000,00
22. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 881.92400
23. Vera Vita S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
24. BPL Mortgages S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V.
(TV)
4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
25. ProFamily SPV S.r.l. (**) Conegliano V. (TV) Conegliano V.
(TV)
4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

(**) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Nel corso del primo semestre 2024 si evidenziano, quali variazioni dell'area di consolidamento, l'uscita delle controllate consolidate integralmente BP Mortgages S.r.l., a seguito della chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere e della messa in liquidazione della società, con efficacia dal 1° maggio 2024, e Terme Ioniche Società Agricola S.r.l., a seguito della incorporazione nella società Terme Ioniche S.r.l.. Tali operazioni non hanno prodotto effetti sulla situazione economica del Gruppo al 30 giugno 2024.

Con riferimento all'accordo vincolante sottoscritto in data 14 luglio 2023 per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, si ricorda che, fin dal 30 giugno 2023, le correlate attività e passività, oggetto di conferimento, sono esposte nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5. L'avvenuto completamento di alcune attività propedeutiche alla finalizzazione dell'operazione nonché l'ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte delle competenti Autorità consentono di confermare il closing entro il 30 settembre 2024.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2024) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (6 agosto 2024).

Emissione di strumento di capitale Additional Tier 1

Come accennato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel primo semestre della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di luglio Banco BPM ha emesso uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, riservato ad investitori istituzionali. I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal gennaio 2031; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7,25% fino al 16 luglio 2031 e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Contestualmente la Banca ha annunciato un'offerta di riacquisto di un prestito obbligazionario perpetuo con un importo nominale complessivo in circolazione di 400 milioni (ISIN XS2089968270).

Tali eventi saranno contabilizzati nel secondo semestre in quanto riconducibili alla fattispecie prevista dal principio contabile IAS 10 dei "non adjusting events", ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.

Per gli altri eventi successivi si fa rinvio a quanto illustrato nelle Note illustrative, con particolare riferimento:

  • al paragrafo "Fondi del passivo Voci 90 e 100" contenuto nella parte B;
  • al paragrafo "Operazioni di covered bond e cartolarizzazione" contenuto nella parte E.

ALTRI ASPETTI

Impatti dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente

Le tensioni geopolitiche in essere alla data di redazione del presente bilancio, relative al conflitto Russia-Ucraina ed al recente conflitto in Medio Oriente, aggiungono nuove sfide e incertezze all'ambiente macroeconomico, aumentandone il rischio di una limitata predittività. In prospettiva, tali incertezze potrebbero comportare una revisione di stima delle poste di bilancio, sulla base della disponibilità di nuove informazioni, ad oggi tuttavia non prevedibili.

In linea con le raccomandazioni formulate dalle autorità di vigilanza (ESMA e CONSOB)1 , finalizzate a garantire un corretto presidio sulle tematiche valutative impattate dai conflitti in esame ed una completa e trasparente informativa di bilancio, di seguito si fornisce evidenza delle esposizioni creditizie del Gruppo direttamente o indirettamente impattate.

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano del tutto marginali, tenuto peraltro conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Alla data del 30 giugno 2024 le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti.

Nel dettaglio, al 30 giugno 2024 l'esposizione lorda diretta nei confronti di clientela e banche russe ammonta a circa 4 milioni, interamente rappresentata da finanziamenti; 2 milioni è l'esposizione al netto dei fondi rettificativi. L'esposizione lorda più rilevante, pari a 2 milioni, è rappresentata da una controparte classificata tra le inadempienze probabili che risulta pressoché interamente svalutata.

Le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi, bielorussi o ucraini sono stabili rispetto allo scorso esercizio e si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 46,1 milioni; il relativo utilizzo ammonta a 1,1 milioni per crediti di firma.

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse, riferite a lettere confermate e non ancora utilizzate e a lettere confermate e utilizzate con sconto pro-soluto e impegno della Banca nei confronti del beneficiario - ammontano complessivamente a 2,8 milioni in riduzione rispetto ai 3,3 milioni al 31 dicembre 2023.

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano invariati rispetto al 31 dicembre 2023 ed ammontano a 7,5 milioni.

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Con riferimento agli impatti sulla qualità del credito, le campagne di contatto con la clientela appartenente ai settori potenzialmente più vulnerabili al conflitto, in quanto maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà nel reperimento delle materie prime, si sono esaurite già nel corso del 2022. Nel corso del primo semestre del 2024, in linea con l'esercizio 2023, non sono infatti emersi elementi tali da richiedere interventi differenti rispetto a quelli già previsti nell'ambito dell'ordinaria attività di monitoraggio creditizia.

1 In maggior dettaglio si vedano i seguenti documenti:

Public statement ESMA (ESMA71-99-1864) del 14/03/22 intitolato "ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1277) del 13/05/22 intitolato "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports";

Public statement ESMA (ESMA32-63-1320) del 28/10/22 intitolato "European common enforcement priorities for 2022 annual financial reports";

Richiamo di attenzione CONSOB del 18/03/2022 intitolato "Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie

Richiamo di attenzione CONSOB del 19/05/22 intitolato "Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della Russia".

Esposizioni verso il Medio Oriente

Per quanto concerne la crisi Israelo-Palestinese i rischi inerenti ai Paesi direttamente coinvolti dal conflitto risultano marginali e sostanzialmente in linea con quelle del 31 dicembre 2023. L'esposizione creditizia verso le controparti dei paesi di Israele e dei territori palestinesi è nulla, a fronte di un accordato di 13,5 milioni; l'esposizione in titoli dello Stato di Israele ammonta a 45 milioni, in termini di valore nominale, mentre quella in titoli azionari e fondi verso controparti israeliane ammonta a 6,7 milioni. I rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a 3,8 milioni, riferiti a controparti israeliane.

Secondo un approccio maggiormente conservativo, l'analisi allargata ai Paesi circostanti potenzialmente coinvolti (Egitto, Libano, Iran e Qatar), evidenzia una rischiosità effettiva comunque contenuta: l'esposizione diretta verso le controparti dei citati Paesi, per utilizzi di linee creditizie accordate, è inferiore a 15 milioni, mentre i rischi indiretti per garanzie emesse ammontano a circa 77 milioni.

Misure di sostegno Covid-19 da parte del Gruppo rappresentate da finanziamenti con garanzia pubblica

Si ricorda che durante il periodo della pandemia Covid 19 il Gruppo aveva concesso una serie di misure di sostegno, rappresentate da moratorie e da finanziamenti garantiti.

Al riguardo si precisa che per le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie non risulta attiva alcuna moratoria, essendo ormai decorso il periodo di sospensione dei pagamenti fin dal 31 dicembre 2023.

Per i finanziamenti concessi con garanzia pubblica1 l'esposizione lorda residua al 30 giugno 2024 ammonta a circa 10,5 miliardi (12,5 miliardi al 31 dicembre 2023), riferiti alla garanzia ricevuta da MCC/Fondo di Gestione Piccole Medie Imprese per 8,5 miliardi e da SACE per 2,0 miliardi. Le garanzie pubbliche ricevute coprono l'84,6% dei volumi accordati.

In termini di qualità creditizia, le suddette esposizioni risultano classificate per 9,7 miliardi tra le esposizioni non deteriorate (di cui 2,1 miliardi nello Stadio 2) e per 0,8 miliardi tra quelle deteriorate. Al netto dei fondi rettificativi, l'esposizione netta di bilancio si riduce a 10,2 miliardi (12,3 miliardi al 31 dicembre 2023).

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2024 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati, da applicare obbligatoriamente ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale

Regolamento (UE) n. 2579 del 20 novembre 2023 – Modifiche all'IFRS 16 "Passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione"

In data 22 settembre 2022 lo IASB ha emanato, in risposta ad una raccomandazione dell'IFRIC, le modifiche in oggetto, con la finalità di chiarire come un venditore-locatario debba effettuare la valutazione successiva delle passività in operazioni di vendita e leaseback che soddisfano i requisiti dell'IFRS 15 ai fini della contabilizzazione come vendita. La vendita e retrolocazione è un'operazione con la quale un locatario vende un bene ed in seguito lo affitta per un periodo di tempo dal nuovo proprietario. L'IFRS 16 includeva già le informazioni per la contabilizzazione di una vendita e retro-locazione alla data in cui avviene l'operazione, ma non il trattamento successivo.

In particolare, il locatario deve determinare la passività di una siffatta operazione in modo tale da non rilevare a conto economico importi che si riferiscono al RoU (che lui stesso ha trattenuto), ad eccezione dell'eventuale utile o perdita relativa alla risoluzione parziale o totale del contratto.

1 Finanziamenti concessi nell'ambito nelle misure di sostegno Covid-19, ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 aprile 2020 convertito in Legge il 5 giugno 2020 (ed entrato in vigore in data 7 giugno 2020).

Tali modifiche riguardano le operazioni di vendita e retrolocazione concluse successivamente alla data della prima applicazione, ossia dopo il 1° gennaio 2024.

Regolamento (UE) n. 2822 del 19 dicembre 2023 – Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività come correnti o non correnti e Passività non correnti con clausole"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata dapprima differita al 1° gennaio 2023, con le modifiche approvate dallo IASB in data 15 luglio 2020, per essere infine rinviata al 1° gennaio 2024, con le modifiche emanate il 31 ottobre 2022 "Passività non correnti con Covenants". Tale ultimo emendamento prevede che solo i covenant che un'entità è tenuta a rispettare alla data di rendicontazione o prima di tale data siano tali da influire sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente. Viene inoltre richiesto di indicare in nota integrativa le informazioni che consentano agli utilizzatori del bilancio di comprendere il rischio che le passività non correnti con covenant possano diventare rimborsabili entro dodici mesi.

Regolamento (UE) n. 1317 del 15 maggio 2024 – Modifiche allo IAS 7 e all'IFRS 7 "Accordi di finanziamento per le forniture"

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato attraverso tale emendamento alcuni obblighi di informativa volti a migliorare la trasparenza degli accordi finanziari con i fornitori e i loro effetti sulle passività, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità di una società.

La mancata trasparenza sul contenuto dei citati accordi di finanziamento rappresenta un ostacolo ad una corretta analisi da parte degli investitori di una società.

Con le modifiche si mira ad integrare i requisiti già previsti nei principi contabili, obbligando le società a fornire i termini e le condizioni degli accordi, le passività che fanno parte degli accordi con separata indicazione degli importi per i quali i fornitori hanno già ricevuto il pagamento, gli intervalli di scadenze di pagamento e le informazioni sul rischio di liquidità.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2024

Non vi sono principi omologati o modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2024.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche allo IAS 21: "The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability"

In data 15 agosto 2023 lo IAS ha pubblicato un emendamento allo IAS 21 con l'obiettivo di specificare le situazioni in cui una valuta è convertibile in un'altra, le modalità di determinazione del tasso di cambio da applicare quando una valuta non è scambiabile con le altre e la disclosure che deve essere fornita in tal caso. Le modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2025 o successivamente.

IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements"

Lo IASB in data 9 aprile 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 18 "Presentation and Disclosure in Financial Statements" che sostituisce lo IAS 1 "Presentazione del bilancio".

Il nuovo principio, applicabile a partire dal 1° gennaio 2027, introduce tre serie di nuovi requisiti per migliorare la rendicontazione finanziaria delle società e fornire agli investitori una base migliore per effettuare analisi e confronti:

  • migliore comparabilità nel conto economico;
  • maggiore trasparenza delle misure di performance definite dal management;

• raggruppamento più utile delle informazioni nel bilancio.

Le suddette modifiche, intervenendo sulla presentazione del conto economico e sulla disclosure di bilancio, dovranno trovare opportuno coordinamento con la Circolare n. 262 di Banca d'Italia, ossia la circolare che disciplina gli schemi di bilancio e le regole di compilazione del bilancio bancario.

IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures"

Lo IASB in data 9 maggio 2024 ha pubblicato il nuovo principio contabile IFRS 19 "Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures" che sarà applicabile per i periodi di bilancio che hanno inizio il 1° gennaio 2027.

L'IFRS 19 è stato istituito per le società controllate da una capogruppo che redige il bilancio in conformità ai principi IFRS, al fine di ridurre i costi di redazione del bilancio IFRS, consentendo di fornire un'informativa ridotta:

  • alle controllate che per il proprio bilancio utilizzano gli IFRS per le PMI o i principi contabili nazionali e che per i propri bilanci spesso sono tenute ad avere un doppio binario data la diversità delle disposizioni contenute in tali principi rispetto a quelle dei principi contabili IFRS;
  • alle controllate che utilizzano i principi contabili IFRS per i propri bilanci e che sono tenute a fornire informazioni integrative che possono essere sproporzionate rispetto alle esigenze informative dei loro utilizzatori.

Tale agevolazione è applicabile alle sole controllate che non abbiano "responsabilità pubblica".

Una controllata ha responsabilità pubblica se:

  • i suoi strumenti di debito o di capitale sono negoziati in un mercato pubblico o è in procinto di emettere tali strumenti per la negoziazione in un mercato pubblico (una borsa valori nazionale o estera o un mercato over-the-counter, compresi i mercati locali e regionali), o
  • una delle sue attività principali consiste nel detenere attività a titolo fiduciario per un ampio gruppo di persone (ad esempio, banche, cooperative di credito, compagnie di assicurazioni, intermediari di valori mobiliari, fondi comuni di investimento e banche d'investimento).

Le entità che presentano le caratteristiche di cui sopra possono, ma non sono obbligate ad applicare l'IFRS 19 nel proprio bilancio consolidato, separato o individuale.

Modifiche all'IFRS 9 e all'IFRS 7 "Classification and Measurement of Financial Instruments"

Lo IASB in data 30 maggio 2024 ha emanato una modifica all'IFRS 9 (e di riflesso all'IFRS 7), la cui prima applicazione è prevista per il 1° gennaio 2026, derivante dalle risposte ai Post Implementation Review su alcune aree di maggior preoccupazione o di dubbio innescate dall'applicazione del principio stesso.

In particolare, i temi affrontati riguardano:

  • la classificazione degli strumenti finanziari con caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali impattati da clausole ESG. Su tale argomento lo IASB ha previsto alcuni esempi, non esaustivi, di strumenti finanziari che determinano il superamento o meno del test SPPI. In maggior dettaglio:
    • la presenza di una clausola che prevede il riconoscimento di interessi aggiuntivi nel caso in cui il mutuatario raggiunga un obiettivo ESG (ad esempio una riduzione delle emissioni di carbonio), la cui entità è predeterminata contrattualmente, ricade nel novero di un "basic lending agreement" quindi consente il passaggio del test;
    • l'esistenza di una condizione che prevede l'adeguamento del tasso di interesse in base ad una variabile di mercato (ad esempio l'indice del prezzo del carbonio) non compensa il prestatore per i rischi e i costi associati al prestito dell'importo principale; pertanto, non delinea un accordo di basic lending.
  • l'estinzione di passività mediante sistemi di pagamento elettronico. La modifica prevede che si possa estinguere una passività in contanti, utilizzando un sistema di pagamento elettronico, prima della data di regolamento (in deroga a quanto attualmente previsto) e se, e solo se l'istruzione di pagamento che è stata disposta dall'entità:
    • non può essere ritirata, interrotta o annullata;
    • il contante da utilizzare per il regolamento dell'istruzione di pagamento non è accessibile e
    • il rischio di regolamento associato al sistema di pagamento elettronico non è significativo, ovvero quando il completamento dell'istruzione di pagamento segue un procedimento amministrativo standard ed il tempo che intercorre tra i requisiti (a) e (b) e la consegna del contante alla controparte è breve.

Tuttavia, il rischio di regolamento non sarebbe poco significativo se il completamento dell'istruzione di pagamento è subordinato alla capacità dell'entità di consegnare il contante alla data di regolamento.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Ibor Reform – aspetti normativi, contabili e progettuali

Si ricorda che nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo Banco BPM ha avviato un progetto denominato "IBOR Transition" per attuare tutti gli interventi necessari al fine di adeguare i processi operativi ed applicativi ai nuovi tassi "Risk Free" nell'ottica della progressiva sostituzione degli indici IBOR, la cui cessazione era programmata tra il 2021 e il 2023, secondo un calendario definito dal Regolatore.

Tale progetto ha, da un lato, curato i raccordi con gli enti esterni, nazionali e sovranazionali, dall'altro ha invece ridisegnato i processi operativi interni, lavorando sugli aspetti legali (adeguamento della contrattualistica dei finanziamenti rateali a tasso variabile) e le conseguenti implicazioni informatiche.

La parte più critica della transizione dei tassi IBOR del Gruppo si è chiusa alla fine del 2023, con la cessazione degli indici EONIA e LIBOR (incluso il LIBOR USD cessato il 30 giugno 2023). Al 30 giugno 2024 permangono due potenziali aree di attenzione:

  • l'utilizzo dell'ESTR Compounded come tasso sostitutivo dell'Euribor nei contratti di finanziamento: tale tasso è caratterizzato dalla dipendenza dai valori passati, e in condizioni di elevata volatilità potrebbe presentare significative discontinuità rispetto all'Euribor;
  • lo stock di finanziamenti indicizzati all'Euribor, anteriori alla sistematica introduzione di una clausola sostitutiva adeguata, che perlopiù presentano il LIBOR EUR (cessato) come tasso alternativo o utilizzano altri tassi non più adeguati.

La risoluzione di questi punti è stata delineata in due importanti documenti, pubblicati nel 2023:

  • la Guidance on Euro Risk Free Rates del "Working Group on Euro Risk-free rates" (maggio 2023) che raccomanda l'utilizzo del Term ESTR come primo tasso alternativo all'Euribor in luogo dell'ESTR Compounded, in quanto essendo un tasso "forward looking" risulterebbe maggiormente allineato all'evoluzione dell'Euribor;
  • il Decreto legislativo n. 207 che, recependo le indicazioni della Legge di Delegazione Europea (DE) n. 127 del 4 agosto 2022, (i) consente di sostituire la clausola sui tassi di sostituzione con il rimando ad un documento pubblicato sul sito pubblico della banca (c.d. Piano solido e scritto, https://gruppo.bancobpm.it/bmr-benchmarks-regulation/) e (ii) introduce una norma transitoria che consente alle banche di intervenire unilateralmente una tantum sui tassi previsti nei contratti dei finanziamenti a tasso variabile già in essere (c.d. "stock").

Al riguardo, le suddette aree di attenzione sopra evidenziate risultano indirizzate da una specifica progettualità con l'obiettivo di completare, entro il 2024, l'adeguamento dei nuovi contratti e l'esecuzione della manovra sui tassi sostitutivi utilizzati nello stock.

Per quanto riguarda la quantificazione dell'esposizione corrente ai tassi IBOR, gli importi riferiti agli indici cessati al 30 giugno 2024 sono limitati ad alcuni conti multidivisa, per i quali il tasso è fermo all'ultimo valore dell'indice prima della sua cessazione. La suddetta esposizione è quasi esclusivamente da ricondurre alla posizione di un unico cliente corporate (11 milioni), classificato ad inadempienze probabili da maggio 2023, in relazione al fatto che i rapporti con le banche risultano bloccati dai tribunali internazionali.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del primo semestre del 2024, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Per quanto riguarda la descrizione delle principali caratteristiche ed il trattamento contabile delle Operazioni TLTRO III si rinvia a quanto riportato negli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza del primo semestre 2024

Al 30 giugno 2024 il valore nominale residuo delle operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammonta a 5,7 miliardi (15,7 miliardi al 31 dicembre 2023) e risulta interamente riconducibile ai due tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo il 29 settembre 2021 e il 22 dicembre 2021. La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2023 è imputabile per 10,0 miliardi al rimborso della tranche scaduta in data 27 marzo 2024.

Considerato il rateo degli interessi maturati ma non ancora incassati, negativo per 272,6 milioni, il valore al 30 giugno 2024 dei finanziamenti TLTRO III ammonta a 5.972,6 milioni. Tale valore corrisponde all'importo che sarebbe corrisposto da BCE a Banco BPM, nell'ipotesi che sia ammissibile un rimborso anticipato degli stessi alla data del 30 giugno 2024.

Gli interessi di competenza del primo semestre 2024 sono negativi per -211,2 milioni (-367,6 milioni erano le competenze negative del primo semestre 2023) e risultano conteggiati sulla base di tassi Deposit Facility, tempo per tempo in essere. La variazione nell'entità degli interessi è riconducibile all'andamento dei tassi ed ai rimborsi effettuati nel periodo.

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto "Rilancio") sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (c.d. "sismabonus").

Successivamente, il Governo è intervenuto a più riprese - prima con il DL n. 50/2022 (cd "Decreto Aiuti) poi con i DL n. 39/2024 - con importanti restrizioni, nuovi adempimenti ed ulteriori paletti, tali da limitare significativamente l'accesso ai bonus edilizi e la loro attrattività. Per l'illustrazione dei principali impatti per il Gruppo correlati a questo ultimo Decreto si fa rinvio a quanto illustrato nelle Relazione intermedia sulla gestione.

In tale contesto, l'operatività del Gruppo consiste nell'acquistare i crediti d'imposta correlati a tali interventi edilizi, che potranno essere recuperati unicamente mediante compensazione con i propri debiti tributari, nel rispetto delle tempistiche previste sull'originaria detrazione d'imposta, piuttosto che mediante operazioni di ricessione.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire autonomamente il trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9. In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono stati ritenuti assimilabili sul piano sostanziale ad un'attività finanziaria alla quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

In particolare, per i crediti acquistati secondo un modello di business "Hold to Collect", in quanto rientranti nell'ambito della "capacità compensativa" della Banca, si ritiene applicabile la disciplina contabile prevista dall'IFRS 9 per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Pertanto, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di

compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i propri debiti tributari, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 30 giugno 2024 il valore nominale dei crediti d'imposta HTC complessivamente acquistati ammonta a 4.788,0 milioni, di cui 667,9 milioni per operazioni perfezionate nel corso del primo semestre 2024 (4.120,1 milioni erano i crediti acquistati al 31 dicembre 2023).

I crediti complessivamente recuperati tramite compensazione ammontano a 1.802,8 milioni (di cui 907,7 milioni nel corso del primo semestre 2024), pertanto il valore nominale residuo al 30 giugno 2024 ammonta a 2.985,2 milioni (3.225,0 milioni è il valore riferito al 31 dicembre 2023).

Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 30 giugno 2024, ammonta a 2.726,1 milioni (2.981,8 milioni al 31 dicembre 2023).

Al 30 giugno 2024, sono inoltre stati assunti impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta HTC per un ammontare complessivo pari a circa 200 milioni.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti nell'ambito del modello HTC, come in precedenza illustrato, è inferiore rispetto alla stima della capacità compensativa prospettica della Banca, tenuto anche conto che il relativo plafond di acquisto, deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, è stato fissato in modo prudenziale, con l'obiettivo di considerare le incertezze connesse alla temporalità di effettivo ingresso dei crediti nel cassetto fiscale e alle effettive caratteristiche dei crediti acquistati dipendenti dall'assunzione di impegni all'acquisto. Alla data del 30 giugno 2024 non si intravedono quindi rischi di irrecuperabilità sia con riferimento ai crediti d'imposta iscritti in bilancio, sia in relazione ai crediti che saranno eventualmente acquistati a fronte degli impegni di acquisto sottoscritti.

A partire dal 2024, Banco BPM ha attivato una modalità alternativa acquisto dei crediti fiscali da bonus edilizi, basata sul modello Hold To Collect and Sell (HTCS) con l'obiettivo di sfruttare i margini di prudenza considerati nella stima della capacità contributiva di Banco BPM, assunta a riferimento nella determinazione del plafond del modello HTC, che risulta infatti inferiore rispetto alla capacità compensativa massima della Banca. L'affiancamento del business model HTCS, rispetto all'HCT, ha quindi l'obiettivo di sviluppare ulteriormente l'acquisto di crediti fiscali, consentendo quindi di cogliere opportunità commerciali senza, peraltro, assumere rischi di mancato recupero per incapienza della capacità compensativa. Il business model HTCS intrapreso dal Gruppo permette, infatti, di poter recuperare i crediti fiscali sia tramite la compensazione con i debiti tributari della Banca, sia, eventualmente, tramite la cessione degli stessi ad altri operatori interessati all'acquisto, qualora ritenuto vantaggioso.

Per tali crediti si ritengono applicabili le disposizioni previste dall'IFRS 9 per la categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; in aggiunta alle rilevazioni sopra illustrate per i crediti HTC, si rende necessario determinare un'ulteriore componente reddituale pari alla differenza tra il fair value ed il costo ammortizzato. A tal proposito la misurazione del fair value è ottenuta sulla base della tecnica del Discounted Cash Flow (DCF), ossia attualizzando i flussi di cassa sulla base della curva dei tassi di interesse corrispondente alle scadenze di compensazione, maggiorata dello spread commerciale calcolato alla data di iscrizione iniziale. Detto fair value è esposto nella voce residuale "130. Altre Attività"; le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati" mentre gli adeguamenti di fair value trovano rappresentazione tra le altre componenti reddituali con riciclo nel conto economico del prospetto della redditività complessiva.

Alla data del 30 giugno 2024, il valore nominale dei crediti acquistati in base al modello HTCS ammonta a 355,7 milioni; il corrispondente valore di bilancio, che tiene conto del prezzo di acquisto, delle competenze maturate in base al costo ammortizzato e dell'adeguamento al fair value, è pari a 323,4 milioni. Detto valore risulta essere sostanzialmente allineato al costo ammortizzato in quanto l'aggiustamento di fair value, imputabile alla variazione dei tassi di interessi rispetto alla data di acquisto, risulta essere del tutto trascurabile (+26 migliaia di euro). Nel corso del semestre detti crediti non sono stati oggetto di alcuna cessione o compensazione.

Al 30 giugno 2024, sono in essere impegni con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti per un ammontare complessivo pari a circa 1 miliardo.

Riorganizzazione dell'attività di bancassurance e relativi impatti contabili

Come riportato nella Relazione Intermedia sulla gestione al paragrafo "Integrazione del business assicurativo", nell'ambito della strategia di rafforzamento del modello di business assicurativo a dicembre 2023 si è perfezionato il progetto di internalizzazione del business assicurativo Vita mediante l'acquisto da Generali Italia del 65% del capitale sociale di Vera Vita (che a sua volta detiene l'intero capitale di BBPM Life dac), già detenuta dal Gruppo per il 35%, conseguendo in tal modo un controllo totalitario. In pari data, ha trovato altresì realizzazione l'accordo di collaborazione con Crédit Agricole Assurances S.A. (CAA) per la distribuzione dei prodotti Danni e Protezione, mediante la cessione del 65% di Banco BPM Assicurazioni, con conseguente perdita di controllo, e del 65% di Vera Assicurazioni (che a sua volta detiene interamente Vera Protezione), immediatamente dopo il suo acquisto da Generali Italia.

Di seguito si fornisce un'illustrazione dell'evoluzione intervenuta fino alla data di redazione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2024, nonché alcuni chiarimenti utili per una corretta comparazione dei saldi.

Definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto da Generali Italia e di vendita a Crédit Agricole Assurances S.A.

I prezzi delle suddette transazioni di acquisto e di vendita, assunti a riferimento per la redazione del bilancio 2023 e relativi impatti contabili, riflettevano la migliore stima allora disponibile, in quanto dipendenti dall'evoluzione di determinati parametri la cui quantificazione definitiva, in linea con le previsioni contrattuali, è stata concordata tra le parti solo dopo l'approvazione dei risultati dell'esercizio 2023.

La revisione della stima condotta per il bilancio 2023, conseguente alla citata definizione dei prezzi delle transazioni, ha comportato un impatto positivo pari a 2,5 milioni al netto degli effetti fiscali. Si ricorda che nell'esercizio 2023, l'impatto stimato dal complesso delle transazioni in oggetto, al netto delle imposte, era complessivamente negativo per -22,2 milioni.

Note per un corretto raffronto dei saldi comparativi

Alla luce della suddetta riorganizzazione, ai fini di un corretto confronto dei saldi comparativi, si deve segnalare che, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo economico delle controllate Vera Vita e BBPM Life confluisce, linea per linea, nel bilancio consolidato, mentre per conto economico al 30 giugno 2023 il contributo delle suddette partecipazioni era limitato alla quota del 35% ed esposto nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Diversamente, a partire dal 1° gennaio 2024, il contributo della partecipazione di collegamento Banco BPM Assicurazioni figura nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni", mentre per il primo semestre 2023, quando la partecipazione era detenuta al 100%, il relativo contributo figurava, linea per linea, nel bilancio consolidato semestrale.

Da ultimo, per quanto riguarda invece Vera Assicurazioni, il confronto risulta essere su basi omogenee; qualificandosi come partecipazione di collegamento con la medesima quota partecipativa (35%) sia per l'esercizio 2023 sia per il primo semestre del 2024, il relativo contributo economico è esposto, per tutti i periodi, nella voce del conto economico "250. Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Purchase Price Allocation

Con riferimento all'acquisizione del controllo di Vera Vita e della sua controllata BBPM Life dac, alla data del 31 dicembre 2023 - convenzionalmente assunta come la data dell'aggregazione - si è proceduto ad allocare il costo dell'aggregazione, pari a 417,3 milioni, alle attività nette identificabili acquisite, comprese le eventuali passività potenziali, sulla base dei relativi fair value (c.d. Purchase Price Allocation – PPA). Ad esito di tale processo, svolto con il supporto di esperti indipendenti, non è emersa alcuna differenza residua da rilevare nel bilancio 2023 come goodwill/badwill.

Le analisi così svolte sono state confermate anche ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2024, non avendo ancora compiutamente valutato l'esistenza di nuove informazioni per una diversa misurazione del fair value delle poste acquisite; al riguardo si evidenzia che, come consentito dal principio

contabile IFRS 3 e in coerenza con quanto già rappresentato nel bilancio 2023, il processo di PPA deve intendersi ancora provvisorio. In linea con il citato principio, gli effetti della PPA saranno resi definitivi entro il 31 dicembre 2024, con eventuale restatement degli schemi di bilancio nel frattempo pubblicati qualora la determinazione del fair value delle attività nette acquisite o dei relativi pattern di rientro dovesse divergere rispetto alle stime iniziali.

Business Model "Hold to Collect" – vendite

Nel corso del primo semestre 2024 sono state perfezionate cessioni di titoli classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di circa 0,8 miliardi. Tali operazioni, tutte effettuate dalla Capogruppo, hanno generato un utile da cessione pari a 1,6 milioni che trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tale risultato si confronta con un utile realizzato nel corso del primo semestre 2023 di 2,7 milioni, conseguente al perfezionamento di operazioni di cessioni per un valore nominale complessivo pari a 50 milioni USD.

Si ricorda che per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (c.d. Business Model "Hold to Collect" – HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che le sopra citate operazioni di cessione corrispondono a circa il 2,8% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2024 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta altresì rispettata la soglia di frequenza annua (n. 2), definita nei termini di dodici operazioni annue, da intendersi come il numero complesso delle transazioni di cessione (di uno o più titoli), che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dalla prima transazione di vendita.

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alle politiche contabili illustrate nelle Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

Nel corso del primo semestre 2024 sono state effettuate ulteriori cessioni di titoli a valere del portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per un ammontare pari a 15,0 milioni, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di significatività e frequenza, essendo in parte avvenute in prossimità della scadenza ed in parte oggetto di offerta di riacquisto (fattispecie assimilabile ad un rimborso anticipato).

In aggiunta, nell'ambito del processo di derisking illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo semestre 2024 sono proseguire le operazioni di cessione di esposizioni creditizie deteriorate rappresentate da finanziamenti verso la clientela, ritenute ammissibili a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, in linea con la disciplina prevista dall'IFRS 9 e dalla policy di Gruppo.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sell", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del semestre, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Emissione di Additional Tier 1

Gli Additional Tier 1 (di seguito anche AT1) sono strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1, ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR), destinati ad operatori istituzionali.

Al 30 giugno 2024 Banco BPM presenta un ammontare totale di strumenti Additional Tier 1 per nominali 1,4 miliardi, frutto di n. 4 emissioni effettuate dal 2020 al 2023.

Più in dettaglio trattasi delle emissioni effettuate in data 14 gennaio 2020, 12 gennaio 2021, 5 aprile 2022 e 17 novembre 2023.

Trattandosi di titoli perpetui è prevista la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire rispettivamente dal 21 gennaio 2025, dal 19 gennaio 2026, dal 12 aprile 2027 e dal 24 maggio 2029; in caso

di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni e successivamente ogni sei mesi per tutte le emissioni, ad eccezione dell'AT1 del 2023 che prevede l'esercizio della call solo ogni 5 anni.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo rispettivamente del 6,125%, del 6,5%, del 7% e del 9,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo. Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base alle caratteristiche in precedenza descritte. le emissioni in esame si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 – Altre informazioni" della "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023, cui si fa rinvio.

Nel bilancio al 30 giugno 2024, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni - dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali che ammontano a 10,7 milioni - trova rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.389,7 milioni. La riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 (1.465,8 milioni) è principalmente spiegata del rimborso dell'emissione dell'11 aprile 2019 conseguente all'esercizio della call in data 18 giugno 2024, per la quota residua non oggetto di riacquisto nel mese di novembre 2023.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso del primo semestre 2024 il patrimonio netto si è ridotto di 38,7 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle emissioni AT1, pari a 53,4 milioni, al netto del relativo effetto fiscale IRES di 14,7 milioni. A fronte della medesima fattispecie la riduzione del patrimonio netto del primo semestre del 2023 era pari a 35,4 milioni (70,1 milioni per l'esercizio 2023).

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento del livello obiettivo.

Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

Relativamente al contributo ordinario del Fondo di Risoluzione Unico – FRU (Direttiva 2014/59/UE – Bank Recovery and Resolution Directive –"BRRD"), con il versamento del contributo relativo all'esercizio 2023, pari a 85,4 milioni (57,6 milioni al netto dell'effetto fiscale) addebitato nel conto economico del 1° trimestre 2023, è terminata la fase di contribuzione finalizzata a garantire la costituzione della dotazione finanziaria minima del fondo pari all'1% dei depositi protetti (c.d. target level). Il Single Resolution Board è comunque tenuto a verificare annualmente se i mezzi finanziari disponibili del SRF sono diminuiti al di sotto del target level e, in esito a tale esame, valuterà se sia necessario procedere alla raccolta di ulteriori contribuzioni.

Per contro, la disciplina del FITD (Direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive – "DGSD") prevede che il livello obiettivo (0,8% del totale dei depositi protetti) debba essere raggiunto entro il 3 luglio 2024. Per l'ultimo anno di contribuzione, lo statuto del FITD (art. 42 bis) prevede che l'entità del contributo richiesto alla singola banca sia commisurato alla consistenza dei propri depositi protetti esistenti alla data del 31 marzo 2024 (anziché del 30 settembre come è avvenuto per gli esercizi dal 2015 al 2023) rispetto al totale dei depositi protetti delle banche italiane aderenti al FITD e del grado di rischio relativo della banca rispetto al grado di rischio di tutte le altre banche aderenti al FITD al 31 marzo 2024.

L'importo di competenza 2024, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a 66,6 milioni (98,7 milioni al lordo delle imposte); per l'esercizio 2023 la contribuzione al FITD era stata invece addebitata nel conto economico del terzo trimestre, in quanto commisurata ai depositi protetti delle banche aderenti al 30 settembre 2023.

Si precisa che per il 2024, così come per i precedenti esercizi, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di versare il contributo mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").

Imposta straordinaria calcolata sull'incremento del margine di interesse ex art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104

L'art. 26 del D.L. 10 agosto 2023, n. 104 - convertito con modificazioni dalla Legge del 9 ottobre 2023, n. 136 ha introdotto nell'ordinamento tributario nazionale, per l'anno 2023, un'imposta straordinaria a carico delle banche, commisurato all'incremento del margine di interesse intervenuto tra il 2021 ed il 2023, con un limite massimo calcolato in funzione dell'esposizione al rischio su base individuale ("RWA – Risk Weighted Asset") riferito alla data di chiusura dell'esercizio 2022.

In sede di conversione del citato decreto è stato introdotto il comma 5-bis che ha consentito alle banche, in luogo del versamento dell'imposta entro il 30 giugno 2024, di destinare, in sede di approvazione del bilancio 2023, un importo non inferiore a due volte e mezza l'imposta a una riserva non distribuibile a tal fine individuata.

Qualora la riserva così costituita dovesse essere successivamente utilizzata per la distribuzione di utili, l'imposta dovuta dovrà essere pagata integralmente, maggiorata degli interessi maturati sulla base di quanto previsto dalla legge. Tale riserva può essere utilizzata per coprire le perdite ed è computabile tra gli elementi del capitale primario di classe 1 (CET1), in linea con quanto previsto dal Regolamento UE n. 575/2013.

Sulla base di tali disposizioni, l'imposta straordinaria a livello di Gruppo ammonta a circa 152 milioni. In virtù del decreto in esame, l'Assemblea annuale degli azionisti di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato la proposta di destinare una quota parte dell'utile dell'esercizio 2023, pari a due volte e mezza l'ammontare dell'imposta straordinaria e quindi a 378,3 milioni, alla costituzione di una specifica riserva. Analoga delibera è stata assunta dall'assemblea degli azionisti di Banca Aletti che ha destinato a specifica riserva un ammontare pari a 2,4 milioni.

Ai fini della redazione del bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM conferma che non vi è alla data alcuna intenzione di procedere alla distribuzione della suddetta riserva e, conseguentemente, non sussiste alcun "evento vincolante" a fronte del quale rilevare, ai sensi dell'IFRIC 21 e dello IAS 37, una passività ed il relativo onere.

Progetto di valorizzazione del business della monetica

Come illustrato nella sezione dei "Fatti di rilievo del periodo" contenuta nella relazione intermedia sulla gestione, il perfezionamento dell'accordo sottoscritto in data 14 luglio 2023 tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI, volto alla costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali, è previsto entro il 30 settembre 2024.

L'accordo prevede il conferimento in una joint venture (BCC Pay S.p.A., che in data 1° maggio 2024 ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) del ramo di attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione detenuta in Tecmarket, con riconoscimento di un corrispettivo misto per cassa e in azioni emesse dal veicolo Pay Holding,

ossia dalla controllante di Numia S.p.A., che in data 1° maggio 2024 ha assunto, a sua volta, la denominazione di Numia Group S.p.A..

Ad esito dell'operazione, Numia Group sarà partecipata per circa il 43% da FSI e circa il 28,6% ciascuno da Banco BPM e Iccrea Banca. Numia Group continuerà a detenere il 100% del capitale sociale di Numia S.p.A., mentre quest'ultima diventerà socio unico di Tecmarket. L'Accordo, inoltre, prevede la sottoscrizione di un contratto di distribuzione pluriennale dei servizi di Numia anche sulla rete di Banco BPM.

Ai fini della redazione del Bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, ricorrendone i presupposti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5, le attività e passività del ramo relativo alla monetica e della partecipazione, oggetto di conferimento, sono state riclassificate nelle specifiche voci di stato patrimoniali "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Con riferimento al conto economico del primo semestre 2024 non vi è stato alcun impatto, sia in termini valutativi, in quanto il prezzo di cessione risulta ampiamente superiore rispetto al valore contabile, sia in termini espositivi, in quanto il ramo non si configura come un'attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations"), non rappresentando un importante ramo autonomo o area geografica di attività (major line of business).

In maggior dettaglio, le poste patrimoniali del ramo sono in prevalenza rappresentate dalle passività relative ai saldi contabili in essere sulle carte prepagate, che al 30 giugno 2024 ammontano a 207,5 milioni. Al perfezionamento dell'operazione di conferimento, il ramo risulterà pareggiato, in quanto è previsto che Banco BPM metta a disposizione della conferitaria disponibilità liquide di ammontare pari al saldo delle carte prepagate; in tale prospettiva, al 30 giugno 2024 è stata effettuata una riclassifica di 207,5 milioni dalla voce dell'attivo "10. Cassa e disponibilità liquide" alla voce "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", prelevandola convenzionalmente dalle sottovoce delle "Disponibilità di cassa".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Per i principi contabili, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle voci di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi si rimanda alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 del Gruppo Banco BPM ("A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio").

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso del semestre non sono intervenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A tal proposito si deve precisare che nel periodo, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Metodologie di determinazione del fair value per le attività e le passività finanziarie misurate in bilancio al fair value

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la

propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

• i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;

  • i finanziamenti che non superano l'SPPI test sono valutati sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti di Bond Repo sono valutati attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate);
  • i contratti derivati OTC sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione; ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Gruppo Banco BPM utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio. I valori così ottenuti sono poi corretti per tenere conto di tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti al mercato, con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile (rischio modello, rischio liquidità, rischio di controparte). Con riferimento al rischio di controparte dei derivati in bonis, riferito sia al rischio di credito della controparte "Credit Valuation Adjustment" (CVA) sia al rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali "Debit Valuation Adjustment" (DVA), il corrispondente fattore correttivo viene determinato per ogni singola entità giuridica del Gruppo in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti, delle probabilità di default delle parti e delle relative perdite. In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti "netting e collateral agreement" in grado di mitigare il rischio di controparte, mentre la probabilità di default viene stimata ricorrendo a quotazioni di Credit Default Swap, laddove disponibili, in via prioritaria rispetto a parametri interni. Il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle componenti:
    • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per il Gruppo, corretta per tenere conto dell'eventualità che il Gruppo possa fallire prima della controparte;
    • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per il Gruppo. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità che, nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Gruppo.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;

• quote di OICR, non quotati su mercati attivi, caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità. Le suddette quote sono valorizzate sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per maggiori dettagli sulle metodologie di misurazione del fair value delle attività e passività finanziarie, sulle tecniche e sugli input utilizzati, sulle modalità di compilazione delle tabelle di trasferimento tra i livelli si fa rinvio a quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 ("Parte A – Politiche contabili", "A.4 – Informativa sul fair value").

Sensibilità delle valutazioni degli strumenti finanziari di livello 3

Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 2.171,0 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di O.I.C.R.

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di O.I.C.R., classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 1.485,7 milioni (corrispondente al 68,4% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity, salvo quanto di seguito precisato.

Per le quote di OICR detenute dal Gruppo, a seguito dell'apporto di crediti deteriorati e non qualificate come fondi immobiliari, la misurazione al fair value è stata condotta in base alla tecnica del Discounted Cash Flows. Gli input adoperati sono i seguenti:

• flussi di cassa riferiti alle distribuzioni nette previste per gli investitori nei business plan delle rispettive operazioni;

• tasso di attualizzazione compreso tra l'6,6% e il 9,8%, in funzione della struttura del capitale e del premio per il rischio dell'operazione

Per tali fondi, il cui valore di bilancio ammonta a 282,5 milioni1, è stata condotta un'analisi di sensitivity rispetto al tasso di attualizzazione, determinato in base al modello Weighted Average Cost of Capital ("WACC"). La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +100/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari rispettivamente a circa -/+ 8 milioni (-/+ 2,7% in termini percentuali).

Per maggiori dettagli sui fondi ad apporto di crediti deteriorati si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione" della presente Nota Integrativa.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 524,3 milioni (corrispondente al 24,1% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato sia dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali che dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per le principali posizioni, pari a 318 milioni (60% rispetto al valore di bilancio), è stata condotta un'analisi di sensitivity del fair value rispetto al tasso di attualizzazione.

La suddetta analisi evidenzia che, variando il tasso di attualizzazione di +/-100 bps, il fair value registrerebbe una variazione pari a circa -/+ 4 milioni (1,3% in termini percentuali).

Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

Attività/Passività finanziarie misurate 30/06/2024 31/12/2023
al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 8.841.457 3.765.565 1.877.105 7.626.280 3.417.370 1.723.884
a) Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 3.257.942 2.296.751 265 2.495.994 1.857.805 204
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 5.583.515 1.468.814 1.876.840 5.130.286 1.559.565 1.723.680
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 20.583.009 166.243 293.892 19.222.017 170.632 286.995
3. Derivati di copertura - 976.608 - - 980.017 -
Totale 29.424.466 4.908.416 2.170.997 26.848.297 4.568.019 2.010.879
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 552.934 21.018.502 - 213.386 20.680.770 -
2. Passività finanziarie designate al fair value 674.332 6.826.818 18.295 5.966 6.555.904 18.295
3. Derivati di copertura - 749.959 - - 1.041.678 -
Totale 1.227.266 28.595.279 18.295 219.352 28.278.352 18.295

Legenda:

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

1 Il complessivo valore di bilancio al 30 giugno 2024 dei fondi ad apporto, comprensivi dei fondi immobiliari valorizzati in base al NAV, ammonta a 390,4 milioni.

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 30 giugno 2024 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati in massima parte da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " per l'86,5% e da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per l'13,5%; tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" figura una quota residuale.

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 2.171,0 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 204,8 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale, o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di OICR per 1.280,9 milioni; trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione";
  • finanziamenti verso la clientela per 524,3 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 160,9 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 0,1 milioni.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 207,9 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.608,2 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 168,4 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 384,5 milioni.

Le restanti passività finanziarie sono rappresentate in prevalenza a livello 2, ed interessano in massima parte il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 18.308,5 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 1.472,5 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti per 1.237,5 milioni .

Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" di livello 2, figurano principalmente le passività correlate ai prodotti assicurativi di Ramo III (polizze unit linked ed index linked), le cui prestazioni sono correlate al valore di indici di mercato ed a quote di fondi di investimento, per 3.070,2 milioni ed alle emissioni di Certificates a capitale incondizionatamente garantito per un valore di bilancio di 3.756,5 milioni; mentre i 18,3 milioni rappresentati a livello 3, sono relativi alle passività rilevate a fronte di Finanziamenti ceduti e non cancellati oggetto di misurazione al fair value.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso del semestre non si sono verificati trasferimenti tra i livelli 1 e 2.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debit Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Al 30 giugno 2024 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diversi dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 4,9 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 2,8 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 7,7 milioni.

Al 31 dicembre 2023 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 10,3 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-1 milioni) e rettifiche positive per DVA (+11,3 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico del primo semestre 2024 è risultato quindi negativo per 5,4 milioni.

Variazioni del periodo delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 1.723.884 204 - 1.723.680 286.995 -
2. Aumenti 274.905 187 - 274.718 11.488 -
2.1. Acquisti 89.436 124 - 89.312 110 -
2.2. Profitti imputati a: 39.265 1 - 39.264 9.100 -
2.2.1. Conto Economico 39.265 1 - 39.264 - -
- di cui plusvalenze 35.119 - - 35.119 - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 9.100 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 146.204 62 - 146.142 2.278 -
3. Diminuzioni (121.684) (126) - (121.558) (4.591) -
3.1. Vendite (27.730) (122) - (27.608) (718) -
3.2. Rimborsi (10.629) - - (10.629) - -
3.3. Perdite imputate a: (34.518) - - (34.518) (1.061) -
3.3.1. Conto Economico (34.518) - - (34.518) - -
- di cui minusvalenze (32.666) - - (32.666) - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (1.061) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (48.807) (4) - (48.803) (2.812) -
4. Rimanenze finali 1.877.105 265 - 1.876.840 293.892 -

Variazioni del periodo delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali - 18.295 -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - 18.295 -

Informativa sul fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo

Con riferimento all'informativa sul fair value delle attività e passività finanziarie iscritte in bilancio al costo ammortizzato, richiesta dai paragrafi 25 e 26 dell'IFRS 7 richiamati dal principio IAS 34, si rimanda a quanto rappresentato nelle relative tabelle di composizione delle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato della "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" (per l'attivo voce 40 e per il passivo voce 10).

Per l'illustrazione della modalità di determinazione del fair value, rilevante ai soli fini informativi, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

A.5 - INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che nel periodo non si sono verificate transazioni che abbiano comportato la rilevazione di "day one profit/loss" pertanto al 30 giugno 2024, come al 31 dicembre 2023, non si rilevano costi o ricavi sospesi legati all'effetto.

Informativa sui prodotti strutturati di credito

Si segnala che al 30 giugno 2024 l'esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito ammonta a 2.343,3 milioni e si riferisce per 1.952,9 milioni a titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione e per 390,4 milioni alle quote di fondi comuni di investimento detenute a seguito delle cessioni multi-originator di portafogli creditizi deteriorati.

Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:

• 35,7 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tevere SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza e inadempienza probabile denominata "progetto Argo" perfezionata nel mese di giugno 2022 (tranche senior pari a 34,2 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,5 milioni, tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni, tranche junior 0,5 milioni);

  • 163,2 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Aurelia SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Rockets", perfezionata nel mese di maggio 2021 (tranche senior pari a 162,5 milioni; tranche mezzanine pari a 0,7 milioni);
  • 12,4 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Titan SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza, denominata "Progetto Titan", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 12,3 milioni; tranche mezzanine pari a 0,1 milioni);
  • 0,5 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tiberina SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti UTP e in sofferenza, denominata "Progetto Django", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche mezzanine B2 pari a 0,1 milioni e tranche junior pari a 0,4 milioni);
  • 473,5 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Leviticus SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto ACE", perfezionata nel mese di febbraio 2019 (tranche senior pari a 468,9 milioni; tranche mezzanine pari a 4,6 milioni);
  • 513,2 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Red Sea SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Exodus", perfezionata nel mese di giugno 2018 (tranche senior pari a 510,2 milioni; tranche mezzanine pari a 3,0 milioni);
  • 754,4 milioni relativi ai titoli di operazioni di cartolarizzazione di terzi (tranche senior per 734,8 milioni; tranche mezzanine per 4,9 milioni; tranche junior per 14,7 milioni). Si segnala che la tranche junior si riferisce quasi esclusivamente (14,5 milioni) al titolo emesso dalla società veicolo "BNT Portfolio SPV" costituita nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titoli.

Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Operazioni di covered bond e cartolarizzazione".

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

L1
L2
L3
L1
L2
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito
1.222.102
45.075
-
388.873
43.132
1.1 Titoli strutturati
1.820
43.858
-
1.698
38.478
1.2 Altri titoli di debito
1.220.282
1.217
-
387.175
4.654
2. Titoli di capitale
1.820.375
-
18
1.949.389
-
Totale
31/12/2023
L3
-
-
-
18
3. Quote di O.I.C.R.
7.553
-
121
9.712
-
121
4. Finanziamenti
-
620.077
-
-
69.944
-
4.1 Pronti contro termine
-
620.077
-
-
69.944
-
4.2 Altri
-
-
-
-
-
-
Totale (A)
3.050.030
665.152
139
2.347.974
113.076
139
B. Strumenti derivati
-
-
-
-
-
-
1. Derivati finanziari
207.912
1.631.494
126
148.020
1.744.326
65
1.1 di negoziazione
207.912
1.627.296
126
148.020
1.319.599
65
1.2 connessi con la fair value option
-
4.124
-
-
424.715
-
1.3 altri
-
74
-
-
12
-
2. Derivati creditizi
-
105
-
-
403
-
2.1 di negoziazione
-
105
-
-
403
-
2.2 connessi con la fair value option
-
-
-
-
-
-
2.3 altri
-
-
-
-
-
-
Totale (B)
207.912
1.631.599
126
148.020
1.744.729
65
Totale (A+B)
3.257.942
2.296.751
265
2.495.994
1.857.805
204

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 246.905 147.766 31.090 193.887 123.142 32.454
1.1 Titoli strutturati - - 1.000 - 2 1.000
1.2 Altri titoli di debito 246.905 147.766 30.090 193.887 123.140 31.454
2. Titoli di capitale 195.934 31.625 40.737 245.625 30.476 40.207
3. Quote di O.I.C.R. 5.140.676 1.301.688 1.280.752 4.690.774 1.405.947 1.178.504
4. Finanziamenti - (12.265) 524.261 - - 472.515
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - (12.265) 524.261 - - 472.515
Totale 5.583.515 1.468.814 1.876.840 5.130.286 1.559.565 1.723.680
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 20.579.835 52.718 129.834 19.218.007 57.107 127.785
1.1 Titoli strutturati - - - - 6.333 -
1.2 Altri titoli di debito 20.579.835 52.718 129.834 19.218.007 50.774 127.785
2. Titoli di capitale 3.174 113.525 164.058 4.010 113.525 159.210
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 20.583.009 166.243 293.892 19.222.017 170.632 286.995
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Banco BPM detiene, tra i titoli di capitale di livello 2, n. 4.541 quote nel capitale sociale di Banca d'Italia, corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro, che risulta confermato anche da recenti transazioni avvenute sul capitale di Banca d'Italia. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

Totale Totale
30/06/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 1.050.306 - - - - 1.050.306 933.326 - - - - 933.326
1. Depositi a scadenza -
-
- X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 1.050.306 - - X X X 930.779 - - X X X
3. Pronti contro termine -
-
- X X X - - - X X X
4. Altri -
-
- X X X 2.547 - - X X X
B. Crediti verso banche 5.144.156 - - 1.801.836 771.013 2.585.394 4.992.783 - - 1.717.634 62.724 3.213.537
1. Finanziamenti 2.570.669 - - - - 2.585.394 3.208.314 - - - - 3.213.537
1.1 Conti correnti -
-
- X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 630.207 - - X X X 277.434 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 1.940.462 - - X X X 2.930.880 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 211.105 - - X X X 798.375 - - X X X
- Finanziamenti per leasing -
-
- X X X - - - X X X
- Altri 1.729.357 - - X X X 2.132.505 - - X X X
2. Titoli di debito 2.573.487 - - 1.801.836 771.013 - 1.784.469 - - 1.717.634 62.724 -
2.1 Titoli strutturati -
-
- - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 2.573.487 - - 1.801.836 771.013 - 1.784.469 - - 1.717.634 62.724 -
Totale 6.194.462 - - 1.801.836 771.013 3.635.700 5.926.109 - - 1.717.634 62.724 4.146.863
L1 = Livello 1

102 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO ___________________________________________________________________________________________

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Totale Totale
30/06/2024 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio acquisite o
originate
Impaired
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 99.030.223 1.645.893 109.151 1.978 - 99.725.626 102.049.241 1.824.035 141.890 - - 102.464.851
1. Conti correnti 7.003.670 138.305 1.900 X X X 7.455.398 140.610 1.603 X X X
2. Pronti contro termine attivi 3.448.675 - - X X X 4.833.466 - - X X X
3. Mutui 76.185.221 1.036.959 39.137 X X X 77.039.793 1.234.850 71.540 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
536.303 7.610 40 X X X 656.754 9.382 70 X X X
5. Finanziamenti per leasing 345.812 117.560 1.649 X X X 398.795 118.295 1.592 X X X
6. Factoring 73.197 - - X X X 81.271 - - X X X
7. Altri finanziamenti 11.437.345 345.459 66.425 X X X 11.583.764 320.898 67.085 X X X
2. Titoli di debito 27.963.988 - - 25.308.911 121.796 2.009.410 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 27.963.988 - - 25.308.911 121.796 2.009.410 25.251.278 - - 22.984.058 1.530 2.036.041
Totale 126.994.211 1.645.893 109.151 25.310.889 121.796 101.735.036 127.300.519 1.824.035 141.890 22.984.058 1.530 104.500.892
L1 = Livello 1

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

La suddivisione dei finanziamenti verso clientela alla data del 30 giugno 2024 per stadi di rischio è riportata nella tabella seguente (i crediti impaired acquisiti o originati sono stati ricondotti ai relativi stadi di rischio; è escluso l'apporto delle compagnie di assicurazione):

Tipologie esposizioni/stadi di rischio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Sofferenze - - 601.069 601.069
Inadempienze probabili - - 950.364 950.364
Esposizioni scadute deteriorate - - 102.934 102.934
Esposizioni deteriorate - - 1.654.367 1.654.367
Esposizioni in bonis 88.182.031 10.948.219 - 99.130.250
di cui: esposizioni impaired acquisite/originate - 100.677 8.474 109.151
Totale finanziamenti verso clientela 88.182.031 10.948.219 1.654.367 100.784.617

Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia dei finanziamenti verso la clientela si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Risultati" contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione.

Partecipazioni – Voce 70

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 30 giugno 2024 ammontano a 1.429,3 milioni rispetto ai 1.454,2 milioni del 31 dicembre 2023.

Il decremento registrato nel semestre, pari a -24,9 milioni, si riferisce agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, in particolare:

  • all'incremento di 75,0 milioni che include la quota di pertinenza del Gruppo dei risultati conseguiti dalle partecipate nel periodo (+74,9 milioni) e gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (+0,1 milioni);
  • al decremento di 99,9 milioni, dovuto principalmente all'effetto della distribuzione dei dividendi (-79,1 milioni), nonché agli effetti delle variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società SelmaBipiemme Leasing (-11,9 milioni), Anima Holding (-7,0 milioni) e Vera Assicurazioni (-1,9 milioni).

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione
Denominazioni Sede legale Sede
operativa
rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % Disponib.
voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 22,379% 22,379%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Banco BPM Assicurazioni S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 22.000.000,00
6. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
7. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
8. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00

Sede Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
9. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
10. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
11. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
12. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM Vita 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
13. Vorvel SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 748.437 - 51.090
Alba Leasing S.p.A. 173.426 - -
Anima Holding S.p.A. 258.600 333.002 17.865
Totale 1.180.463 333.002 68.955

La colonna "Fair value" riporta il valore relativo alla quotazione di Borsa al 30 giugno 2024 della collegata Anima Holding, che rappresenta l'unica società quotata.

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso del semestre sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione, in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati già recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2023 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

Partecipazioni: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Al 30 giugno 2024 non si segnalano impairment indicators sulle partecipazioni.

Più in dettaglio, al 30 giugno 2024 la partecipazione in Gardant Liberty Servicing S.p.A. è iscritta in bilancio ad un valore pari a 43,9 milioni. L'impairment test condotto al 31 dicembre 2023 su tale partecipazione è stato effettuato mediante la stima del valore recuperabile attraverso l'applicazione di metodi analitici come il Discounted Cash Flow (nella versione Asset Side ed Equity Side), il Dividend Discount Model ed il reddituale. Al 30 giugno 2024, in costanza di criteri, assunzioni, parametri e metodologie di valutazione, non si segnalano impairment indicators sulla partecipazione.

Anche per quanto riguarda la partecipazione detenuta indirettamente in Banco BPM Assicurazioni, iscritta in bilancio per un valore pari a 22,8 milioni, a seguito della rivalutazione effettuata nell'ambito della riorganizzazione del comparto Bancassurance, stante l'andamento degli own funds, non si segnalano impairment indicators.

Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance S.A., Crédit Agricole S.A. e Agos Ducato, la riorganizzazione del

comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM e successivamente incorporata in Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche hanno previsto, tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito del progetto di evoluzione della Bancassicurazione in Banco BPM che prevede, tra l'altro, l'avvio di una partnership commerciale ventennale con Crédit Agricole Assurances S.A. nel settore dei Danni e Protezione, in data 12 maggio 2023 il termine per l'esercizio della put option era stato prorogato per un periodo di ulteriori due anni, cioè fino al 31 luglio 2025 (tale ulteriore estensione era condizionata all'esecuzione del closing dell'operazione di acquisizione, da parte di Crédit Agricole Assurances, delle partecipazioni in Banco BPM Assicurazioni e in Vera Assicurazioni, perfezionatosi il 14 dicembre 2023).

Da ultimo, alla scadenza del Patto e, precisamente, in data 28 giugno 2024, è stato formalizzato il rinnovo del Patto Parasociale tra Banco BPM, da una parte, e Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance, dall'altra, relativo alla società Agos Ducato, fino al 28 giugno 2029. In tale ambito è stata prolungato di altri tre anni e, precisamente, dal 1° luglio 2028 al 31 luglio 2028 il diritto di Banco BPM di esercitare la put option incondizionata sul 10% del capitale di Agos Ducato, ad un prezzo di esercizio già convenuto in 150 milioni.

Nell'ambito del nuovo Patto Parasociale è stata altresì prevista l'estensione della previgente clausola di change of control, mediante il riconoscimento, a favore di Crédit Agricole Consumer Finance, di una call option sull'intera quota del 39% di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, nell'ipotesi in cui si verifichi l'acquisizione di una partecipazione di controllo di Banco BPM da parte di alcune banche specificamente individuate che svolgono attività di credito al consumo, potenzialmente concorrente a quella di Agos Ducato. In caso di esercizio della call option da parte di Crédit Agricole Consumer Finance, decadranno automaticamente sia l'Accordo Distributivo, e pertanto Banco BPM potrà ritenersi libero dagli impegni di esclusiva con Agos per i prodotti di credito al consumo, sia l'Accordo di Funding.

Il prezzo di esercizio sarà determinato in base al fair market value di Agos al momento dell'esercizio dell'opzione stessa, determinato escludendo l'accordo distributivo con Banco BPM che decade.

Da ultimo, il nuovo Patto Parasociale ha semplificato il potenziale processo di quotazione di Agos Ducato, mediante la pattuizione di un'unica procedura da attuarsi su richiesta di Banco BPM a partire dal 1° luglio 2025, fino alla scadenza del Patto Parasociale.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Crédit Agricole Assurances S.A.

Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha proseguito nel processo di integrazione del business assicurativo avviato nel 2022 con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Crédit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore Danni/Protezione.

In particolare, il 14 dicembre 2023 il Gruppo Banco BPM ha completato l'internalizzazione del business Vita attraverso l'acquisizione da Generali Italia, riconoscendo un corrispettivo pari a complessivi 392,4 milioni:

  • del 65% del capitale sociale di Vera Vita S.p.A., che a sua volta detiene il 100% del capitale di Vera Financial Dac (che contestualmente ha modificato la propria denominazione sociale in BBPM Life Dac);
  • del 65% del capitale sociale di Vera Assicurazioni S.p.A. (a sua volta titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.).

Al corrispettivo corrisposto a Generali Italia, è stata sommata una componente differita del prezzo, regolata nel maggio 2024, commisurata al 65% degli utili maturati dalle compagnie dal 1° gennaio 2023 al 14 dicembre

2023, pari a 22,2 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Assicurazioni e 24,4 milioni quale prezzo differito per l'acquisizione della partecipazione in Vera Vita.

Nella stessa data il Gruppo ha perfezionato la cessione a Crédit Agricole Assurances, per un corrispettivo pari a complessivi 243,6 milioni, delle quote rappresentative del 65% del capitale di Vera Assicurazioni S.p.A. (titolare del 100% del capitale sociale di Vera Protezione S.p.A.) e del 65% del capitale di Banco BPM Assicurazioni, precedentemente detenute rispettivamente da Banco BPM e Banco BPM Vita.

Nel marzo 2024, tale prezzo è stato oggetto di conguaglio a favore del Gruppo Banco BPM sulla base dei valori definitivi degli own funds delle compagnie al 31 dicembre 2023; in particolare Crédit Agricole Assurances ha corrisposto a Banco BPM un importo pari a 24,0 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Vera Assicurazioni S.p.A. e Banco BPM Vita ha corrisposto a Crédit Agricole Assurances un importo pari a 2,7 milioni quale aggiustamento prezzo per la vendita di Banco BPM Assicurazioni S.p.A.. Inoltre, il contratto di compravendita prevede possibili adeguamenti a titolo di earn-out e claw-back al verificarsi rispettivamente di situazioni di "Overperformance" o di "Underperformance" dei livelli di produzione nei termini ed alle condizioni previste dagli accordi tra le parti.

Ciò premesso, il Patto Parasociale relativo alle citate partecipazioni detenute in Banco BPM Assicurazioni S.p.A., in Vera Assicurazioni S.p.A. e, indirettamente, in Vera Protezione S.p.A., contemplato dalla partnership con Crédit Agricole Assurances S.A., prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option in capo a Crédit Agricole Assurances S.A. e di una Call Option a Banco BPM riferite alla totalità delle partecipazioni detenute da Crédit Agricole Assurances S.A. nel capitale delle compagnie, esercitabili al verificarsi di taluni eventi eccezionali (c.d. "triggering events"). In particolare, Crédit Agricole Assurances S.A. e Banco BPM S.p.A. potranno esercitare la Put Option e la Call Option, tra l'altro, nei seguenti casi:

  • a) cambio di controllo della rispettiva controparte (e/o, in relazione a Crédit Agricole Assurances S.A., della società controllante);
  • b) risoluzione dell'Accordo Distributivo;

c) in caso di Underperformance significativa in relazione alla quale le azioni correttive non abbiano portato ad un miglioramento delle prestazioni aziendali.

I prezzi di esercizio della Put Option e della Call Option saranno determinati secondo prestabiliti meccanismi legati alla valorizzazione del business residuo delle compagnie, previsti dagli accordi tra le parti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi connessi ai prodotti assicurativi delle Compagnie Vita del gruppo e delle JV nel bancassurance Danni attraverso la rete Banco BPM.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali O.I.C.R. e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 30 giugno 2024 a 2.775,2 milioni e si confrontano con il dato di 2.858,0 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 737,9 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.263,7 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 773,6 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

Alla data del 30 giugno 2024 non risultano in essere impegni per l'acquisto di immobili o altre attività materiali di importo significativo.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2024 31/12/2023
1. Attività di proprietà 71.315 67.849
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 10.473 11.142
d) impianti elettronici 55.517 51.034
e) altre 5.325 5.673
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 666.584 694.746
a) terreni - -
b) fabbricati 637.538 665.667
c) mobili - -
d) impianti elettronici 25.229 27.483
e) altre 3.817 1.596
Totale 737.899 762.595
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Alla data del 30 giugno 2024, così come al 31 dicembre scorso, il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.263.660 - - 1.273.164
a) terreni - - 884.824 - - 889.908
b) fabbricati - - 325.880 - - 330.300
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 52.956 - - 52.956
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.263.660 - - 1.273.164
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 18.153 - - 19.707

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre, oltre al normale processo di ammortamento per 8,1 milioni, si segnalano in particolare:

  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo di 2,4 milioni. Detti effetti sono rilevati quasi interamente nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • trasferimenti di taluni immobili strumentali, non più utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo, alle attività detenute a scopo di investimento per 2,3 milioni;
  • costi capitalizzati per la manutenzione straordinaria degli immobili destinati all'attività di impresa per 3,4 milioni.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 773.632 - - 822.194
a) terreni - - 463.320 - - 473.944
b) fabbricati - - 310.312 - - 348.250
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 773.632 - - 822.194
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 369.193 - - 414.021

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre si segnalano, in particolare:

  • trasferimenti di alcuni immobili dalle attività ad uso funzionale per un valore di bilancio di 2,3 milioni;
  • trasferimenti di taluni immobili, per un valore di bilancio pari a 27,9 milioni, alle attività in via di dismissione;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 23,4 milioni rilevato nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Le residue variazioni si riferiscono ad operazioni di acquisti e di vendita di importi complessivamente non significativi.

Per le attività svolte nel corso del primo semestre ai fini della misurazione al fair value del patrimonio immobiliare si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".

Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2023
Attività/Valori 30/06/2024
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 56.709 X 56.709
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 56.709 X 56.709
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 687.112 504.272 696.444 504.272
di cui: software 422.039 - 415.302 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 687.112 504.272 696.444 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 687.112 504.272 696.444 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 687.112 560.981 696.444 560.981

Le attività immateriali a durata definita includono:

  • il software per un importo di 422,0 milioni (415,3 milioni al 31 dicembre 2023);
  • la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 228,8 milioni, in riduzione di 13,4 milioni rispetto al dato del 31 dicembre 2023 per effetto del processo di ammortamento;
  • il "Value of Business Acquired" (c.d. VoBA) generato attraverso l'acquisizione della quota di controllo delle compagnie assicurative per 36,3 milioni. L'importo, rispetto al dato del 31 dicembre 2023 (39,0 milioni), varia per effetto della quota di ammortamento (2,7 milioni).

Per le suddette attività, le analisi svolte in merito all'evoluzione dei flussi e degli spread, assunti a riferimento per la verifica della recuperabilità di valore, non hanno fatto emergere alcun elemento di criticità, tenuto peraltro conto degli ampi margini di sicurezza esistenti per il test al 31 dicembre 2023, nonché della riduzione intervenuta nel semestre per effetto del descritto processo di ammortamento.

Al 30 giugno 2024 le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio ammontano complessivamente a 561,0 milioni (valore invariato rispetto al 31 dicembre 2023) e si riferiscono:

  • per 56,7 milioni ad avviamenti rivenienti dall'aggregazione con la Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione per 42,9 milioni), dall'acquisizione della partecipazione di controllo nella società Oaklins Italy S.r.l. (CGU Banca Akros per 3,8 milioni) e dall'acquisizione del controllo di Banco BPM Vita (CGU Banco BPM Vita per 10,0 milioni);
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), tutti allocati alla CGU Retail ad eccezione di 18,6 milioni relativi alla valorizzazione del marchio di Banca Akros (CGU Banca Akros).

Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Valori di riferimento per il test di impairment

Al 30 giugno 2024 le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo, per le quale si rende necessario verificare l'esistenza di eventuali indicatori di perdita (cosiddetti "impairment indicators"), ammontano a 561,0 milioni, rappresentate per 504,3 milioni da marchi e per 56,7 milioni da avviamenti, in linea con i valori risultanti nel bilancio 2023.

Al 31 dicembre 2023 le verifiche di recuperabilità relative alle suddette attività immateriali erano state condotte sulla base della loro allocazione alle seguenti Cash Generating Unit (CGU):

  • CGU Retail, costituita dai segmenti Privati e Imprese Retail sulla base della riportafogliazione dei clienti in essere a fine 2023, in coerenza con il Segment Reporting 2023, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A. coincidente con il segmento Investment Banking del Segment Reporting escludendo impatto Oaklins, per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni) e che, così come al 31 dicembre 2023, tiene già conto – in termini di flussi generati – della riorganizzazione delle attività di Global Markets;
  • CGU Oaklins, costituita dalla società Oaklins, controllata in via totalitaria da Banca Akros S.p.A. acquisita nel corso del 2021 (3,8 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, che comprende la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007, che ammonta a 42,9 milioni al 31 dicembre 2023;
  • CGU Banco BPM Vita: coincidente con Banco BPM Vita, ai fini del test di impairment dell'avviamento (10,0 milioni) riferito a tale settore operativo, conseguente all'esito della PPA effettuata sulla partecipazione a seguito dell'acquisizione del controllo totalitario da parte di Banco BPM nel corso del 2022.

Il test di impairment effettuato al 31 dicembre 2023 poteva beneficiare dei seguenti margini valutativi (cosiddetto "headroom"):

  • CGU Retail: 9.861 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (13.549 milioni) ed il relativo valore contabile (3.688 milioni);
  • CGU Banca Akros: 34 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile dei marchi (53 milioni) e il relativo valore contabile (19 milioni);
  • CGU Oaklins: 9 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (15 milioni) e il relativo valore contabile (6 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione: 21 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (178 milioni) ed il relativo valore contabile (157 milioni);
  • CGU Banco BPM Vita: 7 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (365 milioni) e il relativo valore contabile (358 milioni).

Modalità per la verifica dell'eventuale esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore

In base alla disciplina prevista dallo IAS 36 i risultati dell'ultimo test annuale di impairment possono considerarsi validi per le successive rendicontazioni infrannuali qualora gli elementi e le circostanze sopravvenute (potenziali trigger di impairment) non siano tali da mettere in dubbio le ipotesi e le assunzioni sottostanti e quindi la recuperabilità dei valori. Diversamente se dalla suddetta ricognizione dovesse emergere una probabile perdita di valore risulterebbe necessario procedere ad effettuare un vero e proprio test di impairment.

Fattori esterni

Per quanto riguarda gli indicatori "esterni" le analisi si sono indirizzate nel verificare l'evoluzione intervenuta nel semestre nella capitalizzazione di Banco BPM rispetto a quella rilevata negli indici del settore bancario italiano ed europeo. Nel dettaglio, la quotazione di borsa dell'azione Banco BPM al 30 giugno 2024 si attesta a 6,014 euro

rispetto a 4,781 euro del 31 dicembre 2023, registrando una performance migliore rispetto a quanto riscontrato per gli indici del settore bancario europeo (Euro Stoxx Bank Index) e sostanzialmente allineata all'indice del settore bancario italiano (FTSE Italia All-Share Bank Index).

L'andamento del prezzo delle azioni di Banco BPM nella configurazione di valore medio, massimo, minimo, oltre che puntuale relativo al primo semestre 2024 evidenzia un quadro di deciso incremento rispetto a quanto osservato con riferimento alla chiusura dello scorso esercizio e dell'ultimo semestre del 2023.

Alla luce di quanto sopra illustrato, la capitalizzazione di borsa di Banco BPM al 30 giugno 2024 (9,1 miliardi), seppur mostrando uno sconto significativo rispetto al patrimonio netto tangibile (12,6 miliardi), circostanza riscontrabile per tutte le banche italiane da ormai molti anni, risulta superiore rispetto a quella al 31 dicembre 2023 (7,2 miliardi).

Il significativo sconto tra la capitalizzazione di borsa ed il patrimonio netto tangibile è infatti riconducibile al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria - che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo - e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio-lungo periodo. Le valutazioni espresse ai fini di bilancio sono frutto, infatti, di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

Fattori interni - flussi

Per la CGU "Retail", alle quale è attribuita la quasi totalità del valore dei marchi, il valore d'uso al 31 dicembre 2023 era stato determinato attraverso l'applicazione della metodologia analitica del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital. Tale modello prevede che il valore economico di una società sia considerato pari alla somma tra: (i) il valore attuale dei flussi di cassa futuri (dividendi attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti, mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo atteso e (ii) la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione.

Le stime dei flussi reddituali utilizzati ai fini dell'ultimo impairment test al 31 dicembre 2023 erano costruite in coerenza con le evidenze della Rete Commerciale per l'anno 2024 e con le stime per il 2025 e il 2026 di volumi e spread coerenti con lo sviluppo a livello consolidato del Piano Strategico 2023-26, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 dicembre 2023. Ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2024, le analisi svolte in merito alle evoluzioni di detti flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2023. I dati di consuntivo risultano, infatti, in linea rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.

Con riferimento al marchio di Banca Akros, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 con la metodologia "royalties rate", non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei proventi operativi relativi al periodo 2024-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la suddetta metodologia. In particolare, ai fini della redazione della relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2024, le analisi svolte in merito alle evoluzioni dei flussi reddituali intervenute nel corso del primo semestre non hanno evidenziato elementi tali da mettere in discussione la recuperabilità dei valori oggetto di verifica formale al 31 dicembre 2023. I dati di consuntivo disponibili risultano, infatti, superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni dei flussi ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.

Con riferimento all'avviamento di Oaklins, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 attraverso l'applicazione di una metodologia analitica reddituale, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2024-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la metodologia reddituale. L'andamento del primo semestre 2024 ha segnato peraltro un lieve rallentamento per la società, ma complessivamente è atteso un recupero nella seconda parte dell'anno in corso, grazie anche alla pipeline delle operazioni che la società ha già in essere, e le aspettative sul biennio successivo restano confermate, non inficiando la tenuta complessiva dei flussi futuri per l'impairment. Non si rende pertanto necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.

Con riferimento all'avviamento della CGU Banco BPM Vita, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2023 attraverso l'applicazione della metodologia analitica del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital, non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei risultati relativi al periodo 2023-2026, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment. I risultati del primo semestre dell'anno in corso sono superiori rispetto alle previsioni assunte nelle proiezioni ai fini del test di impairment 2023. Non si evidenzia quindi l'esistenza di indicazioni di perdite durevoli di valore e non si rende necessario ripetere il test di impairment per l'avviamento in oggetto.

Infine, per quanto riguarda la CGU Bancassurance Protezione, le previsioni economiche e patrimoniali utilizzate per l'impairment test 2023 risultano ancora valide ai fini della relazione semestrale 2024.

Fattori interni – altri parametri valutativi

Per quanto concerne il profilo dei parametri valutativi, per il test 2023 era stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione.

Il Costo del Capitale (Ke) era stato determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo cui il rendimento di un'attività rischiosa deve essere pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP), in funzione della rischiosità specifica dell'attività (ß) ' (Ke = Rf + ß x (MRP)).

Nel dettaglio, nel test di impairment al 31 dicembre 2023:

  • la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", era stata determinata utilizzando la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni;
  • il coefficiente beta (ß), che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento, era stato determinato utilizzando: (i) per la CGU Retail l'indicatore medio relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) , (ii) per le CGU Banca Akros e Oaklins l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nell'Investment Banking, (iii) per la CGU Bancassurance Protezione e per la CGU Banco BPM Vita l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel settore assicurativo;
  • il premio per il rischio richiesto dal mercato (MPR) era stato determinato con una metodologia in linea con la prassi valutativa.

Tali parametri sono stati aggiornati con riferimento alla data del 30 giugno 2024, a parità di metodologie. Si evidenzia che, rispetto al test di impairment al 31 dicembre 2023:

  • la componente priva di rischio (Rf) passa dal 4,26% al 4,09%;
  • il coefficiente beta (ß): per la CGU Retail passa dall'1,057 all'1,067, per la CGU Banca Akros e Oaklins passa dall'1,062 all'1,060, per la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita passa dallo 0,976 allo 0,996;
  • il premio per il rischio richiesto dal mercato (MPR) passa dal 5,2% al 5,1%.

Con l'aggiornamento dei parametri, alla data del 30 giugno 2024, il costo del capitale (Ke) relativo alle diverse CGU si modifica quindi nel seguente modo:

• quello relativo alla CGU Retail passa dal 9,76% al 9,53%;

  • quello relativo alle CGU Banca Akros e Oaklins passa dal 9,79% al 9,50%;
  • quello relativo alla CGU Bancassurance Protezione e alla CGU Banco BPM Vita passa dal 9,34% al 9,17%.

Ne deriva, a parità di qualsiasi altra condizione, un incremento dei valori recuperabili delle CGU rispetto a quelli stimati in occasione dell'ultimo impairment test condotto.

Per quanto riguarda gli altri parametri di valutazione non si rilevano variazioni rispetto a quanto deliberato per il test di impairment 2023.

Conclusioni in merito all'esistenza di potenziali indicazioni di perdite durevoli di valore

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto delle variazioni del tasso di attualizzazione "Ke" e delle analisi di sensitività elaborate per il test di impairment 2023 rispetto al parametro in esame, non è emersa alcuna potenziale indicazione di perdite durevoli di valore.

Di seguito, per la CGU Retail, per la CGU Banca Akros, Oaklins, la CGU Bancassurance Protezione e la CGU Banco BPM Vita si fornisce un mero aggiornamento delle analisi di sensitività rispetto a quelle indicate nel bilancio 2023, aggiornando il tasso di attualizzazione "Ke" a parità di tutti gli altri fattori e parametri (a titolo d'esempio: flussi reddituali, tasso di crescita di lungo periodo "g", riferimento temporale).

Per la CGU Retail, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,53%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 10,3 miliardi, in aumento rispetto ai 9,9 miliardi riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 36,56% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -82,5% al -83,3%.

Analisi di sensitività – risultati test su CGU Retail
(Ke)
9,53% 36,56%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,50% 9.587 68,8% -17 -0,1%
(g) 2,00% 10.251 73,5% 0 0,0%
2,50% 11.010 79,0% 18 0,1%
Analisi di sensitività – risultati test su CGU Retail
Ke
9,53%
36,56%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
5,00% 10.866 78,0% 137 1,0%
UTILE 0,00% 10.251 73,5% 0 0,0%
-5,00% 9.636 69,1% -137 -1,0%
-83,3% 0 0,0% -2.283 -16,4%

Per la CGU Banca Akros, la seguente tabella evidenzia che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,50%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 36 milioni, in aumento rispetto ai 34 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 23,16% che porterebbe all'azzeramento del margine.

Analisi di sensitività – risultati test su CGU Banca Akros:
(Ke)
9,50%
23,16%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,50% 33 60,5% -0,3 -0,6%
(g) 2,00% 36 66,1% 0 0,0%
2,50% 40 72,4% 0,3 0,6%

Per Oaklins, la tabella che segue evidenzia che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,50%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 10 milioni, in aumento rispetto ai 9 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 21,40% che porterebbe all'azzeramento del margine.

Analisi di sensitività – risultati test su Oaklins
(Ke)
9,50%
21,40%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
1,50% 9 56,0% -0,1 -0,7%
(g) 2,00% 10 61,5% 0 0,0%
2,50% 11 67,7% 0,1 0,7%

Per la CGU Bancassurance Protezione, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,17%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 24 milioni, in aumento rispetto ai 21 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023.

Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 10,46% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -12,9% al -15,05%.

Analisi di sensitività – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
9,17% 10,46%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,50% 15 8,3% -6 -3,6%
(g) 2,00% 24 13,4% 0 0,0%
2,50% 35 19,2% 7 4,0%
Analisi di sensitività – risultati test su CGU Bancassurance Protezione
(Ke)
9,17% 10,46%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
10,00% 40 22,2% 14 7,5%
Utile 0,00% 24 13,4% 0 0,0%

-5,00% 16 8,9% -7 -3,7% -15,05% 0 0,0% -20 -11,2%

Per la CGU Banco BPM Vita, le tabelle che seguono evidenziano che, con il mero aggiornamento del costo del capitale al 9,17%, a parità di tutti gli altri fattori e parametri, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 14 milioni, in aumento rispetto ai 7 milioni riscontrati al 31 dicembre 2023. Rimane invariato, a parità di tutti gli altri fattori, il tasso del 9,55% che porterebbe all'azzeramento del margine. Per quanto riguarda le analisi di sensitività delle variazioni dei flussi reddituali, la variazione dell'utile che porta ad un azzeramento del margine passa dal -2,67% al -4,86%.

Analisi di sensitività – risultati test su CGU Banco BPM Vita
(Ke)
9,17% 9,55%
Differenziale Differenziale
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
Valore
assoluto
Inc. % su Val.
recuperabile
1,50% -3 -0,8% -15 -4,1%
(g) 2,00% 14 3,7% 0 0,0%
2,50% 33 8,9% 17 4,6%

Analisi di sensitività – risultati test su CGU Banco BPM VITA

(Ke)
9,17% 9,55%
Differenziale Differenziale
Valore Inc. % su Val. Valore Inc. % su Val.
assoluto recuperabile assoluto recuperabile
Utile 10,00% 42 11,3% 27 7,2%
0,00% 14 3,7% 0 0,0%
-1,00% 11 2,9% -3 -0,7%
-4,86% 0 0,0% -13 -3,5%

Si segnala, inoltre, che i risultati delle sensitivity sopra riportate, qualora fossero state condotte con l'utilizzo di un tasso risk free pari alla media su un orizzonte temporale inferiore, non avrebbero portato a conclusioni differenti da quelle raggiunte.

Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo

Attività fiscali per imposte anticipate

A. Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 30 giugno 2024 le DTA totali ammontano a 3.593,1 milioni (3.849,8 milioni al 31 dicembre 2023), di cui 3.244,1 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 349,0 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 30 giugno 2024, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 1.609,9 milioni (1.845,1 milioni al 31 dicembre 2023). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate"). Nel dettaglio, al 30 giugno 2024 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.087,1 milioni (1.275,0 milioni al 31 dicembre 2023);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 522,8 milioni (570,1 milioni al 31 dicembre 2023).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone dell'esercizio 2024 ammonta a 17 milioni e risulta contabilizzato al 30 giugno 2024 per la quota di competenza.

Al 30 giugno 2024 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.983,2 milioni (2.004,6 milioni al 31 dicembre 2023) di cui 941,4 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (886,2 milioni al 31 dicembre 2023) e 1.041,8 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (1.118,4 milioni al 31 dicembre 2023).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 30 giugno 2024 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 28,7 milioni, interamente riferibili alla Capogruppo, di cui 4,6 milioni di DTA IRES e 24,1 milioni di DTA IRAP.

B. Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti d'imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 1.609,9 milioni e corrispondenti al 44,80% delle DTA totali iscritte in bilancio al 30 giugno 2024, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.983,2 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • recepimento delle novità fiscali di recente introduzione ed in modo particolare l'abrogazione dell'ACE a partire dal 1° gennaio 2024 ed il differimento parziale della deduzione delle quote delle rettifiche di valore sui crediti previste per gli anni 2024 e 2026 agli anni 2027 e 2028;

  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2024 – 2026;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2024-2026 predisposte per l'esercizio ICLAAP, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 27 marzo 2024.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 50%, 30% e 20%, coerentemente con gli altri processi valutativi.

Al 31 dicembre 2023 le suddette probabilità erano le medesime.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2027, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2026, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2028, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,44%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,1%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,067%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,44%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2028. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente sezione "Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società appartenenti al Gruppo, ammontano a 1.614,1 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni), in linea con i risultati al 31 dicembre 2023.

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 241,4 milioni. Analogamente a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2023, l'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (10 anni).

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM in essere al 30 giugno 2024, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 111,8 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.614,1 milioni, pari all'86,8% del totale delle DTA IRES non trasformabili).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 6,9% e 3,9%) comporterebbe la conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2033;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte di recupero che resterebbe confermato entro il 2033;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2028: una riduzione del 15% del suddetto reddito non comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe invariato nell'esercizio 2033 (10 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 30 giugno 2024 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Previsioni
Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
30/06/2024
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-15%)
31/12/2026 (3 anni) 24,8% 24,8% 24,8% 24,8% 24,8% 24,8%
31/12/2028 (5 anni) 60,8% 59,9% 61,7% 60,7% 57,4% 64,1%
31/12/2030 (7 anni) 89,8% 89,8% 89,8% 89,8% 89,3% 89,8%
31/12/2033 (10 anni) 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Le analisi di sensitività dimostrano che, anche in ipotesi di variazioni negative dei parametri sottostanti, il periodo di recupero non si modifichi in modo significativo in quanto i redditi imponibili nei diversi scenari ipotizzati non generano nuove DTA su perdite fiscali, in aggiunta a quelle già iscritte, il cui periodo di recupero è previsto in un orizzonte temporale non superiore al piano di rientro atteso delle altre DTA (pari a 10 anni).

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 30 giugno 2024 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 941,4 milioni, rispetto all'importo di 886,2 milioni del 31 dicembre 2023.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio

contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
30/06/2024 31/12/2023
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011 1.443.707 166.184 - 1.609.891 1.845.142
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.015.490 71.643 - 1.087.133 1.275.031
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 428.217 94.541 - 522.758 570.111
A.2) DTA Altre fattispecie 1.571.979 62.253 37 1.634.269 1.659.942
Perdite fiscali riportabili a nuovo 941.372 - - 941.372 886.173
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 164.628 33.285 - 197.913 219.904
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi 81.008 - - 81.008 91.955
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento
di Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi 67.553 673 - 68.226 89.214
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 276.827 21.120 37 297.984 289.772
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 16.574 3.365 - 19.939 20.900
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 651 48 - 699 864
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 23.366 3.762 - 27.128 61.160
Totale A 3.015.686 228.437 37 3.244.160 3.505.084
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 237.681 51.848 - 289.529 285.231
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 49.806 9.617 - 59.423 59.465
Totale B 287.487 61.465 - 348.952 344.696
Totale (A+B) 3.303.173 289.902 37 3.593.112 3.849.780

Altre informazioni

Global minimum tax

Le "Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy — Global Anti-Base Erosion Model Rules (Pillar Two)" dell'OCSE e la Direttiva (UE) 2022/2523 del Consiglio del 14 dicembre 2022 hanno introdotto la normativa volta a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala (c.d. global minimum tax).

La global minimum tax si compone di 3 imposte:

• imposizione integrativa da parte del Paese in cui le imprese del gruppo multinazionale scontano una bassa imposizione se tale Paese ha scelto di introdurre una imposta minima nazionale qualificata (QDMTT-Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax);

  • imposizione minima integrativa da parte del Paese di localizzazione della partecipante diretta o indiretta, tenendo conto di quanto eventualmente prelevato attraverso una imposta minima nazionale (IIR – Income Inclusion Rule);
  • imposizione minima supplettiva (UTPR Under Tax Payment Rule) da parte dei Paesi che adottano il Globe, in cui il gruppo multinazionale è presente con altre imprese, nelle ipotesi in cui l'imposizione integrativa dovuta in relazione alle imprese del gruppo soggette a bassa imposizione non è stata prelevata o solo in parte.

Il Gruppo Banco BPM ricade nell'ambito di applicazione della normativa Pillar Two e Banco BPM si qualifica come Ultimate Parent Entity di tale Gruppo.

Per quanto riguarda la composizione del Gruppo Banco BPM ai fini Pillar Two, lo stesso è radicato in Italia e presenta le principali entità estere nelle giurisdizioni della Svizzera (tramite le controllate Banca Aletti Suisse e Bipielle Bank Suisse in liquidazione) e dell'Irlanda (tramite BBPM Life, detenuta da Vera Vita, controllata da Banco BPM Vita, detenuta a sua volta da Banco BPM).

La legislazione del Secondo Pilastro è stata emanata nelle giurisdizioni in cui opera il Gruppo Banco BPM. La legislazione è entrata in vigore per l'esercizio finanziario del Gruppo con inizio dal 1° gennaio 2024. Più in particolare, in Italia la normativa è stata attuata tramite il D.lgs. 27 dicembre 2023 n. 209 (G.U. 28 dicembre 2023 n. 301) di recepimento, che ha introdotto anche la c.d. imposta minima nazionale qualificata (QDMTT - Qualified Domestic Minimum Top-Up Tax) le cui disposizioni attuative sono contenute nel decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 1° luglio 2024 (G.U. 9 luglio 2024 n. 159), nonché l'implementazione dei cc.dd. regimi transitori semplificati (TSH - Transitional Safe Harbours) attuata attraverso l'emanazione del decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze 20 maggio 2024 (G.U. 28 maggio 2024 n. 123). In Svizzera è stata implementata la QDMTT con decorrenza 1° gennaio 2024. In Irlanda a dicembre 2023 è stato adottato il Finance (No. 2) Bill 2023, che include la legislazione relativa all'attuazione del Secondo Pilastro: la regola di inclusione del reddito (IIR) e le disposizioni sull'imposta nazionale minima integrativa qualificata (QDMTT) si applicheranno per gli anni fiscali che iniziano a partire dal 31 dicembre 2023.

Il Gruppo ha effettuato un'analisi sui primi possibili impatti della normativa in discussione (che il gruppo sta attualmente ancora valutando ed implementando) sulla base dei più recenti dati disponibili, cioè quelli relativi all'esercizio 2023.

Allo stato attuale ed in attesa sia di ulteriori modifiche normative e chiarimenti in materia sia di ulteriori analisi sul tema, l'Italia e la Svizzera avrebbero beneficiato della disciplina dei TSH nell'esercizio 2023.

Di contro, l'Irlanda, in relazione all'esercizio 2023, non avrebbe beneficiato di alcuno dei TSH. In relazione a tale periodo, il Gruppo Banco BPM ha effettuato una potenziale stima, tramite i propri consulenti locali, dell'eventuale Top-up Tax dovuta in tale giurisdizione, che si attesta su circa 200 mila euro.

Nondimeno, le analisi sopra riportate si basano su una analisi di una normativa in costante evoluzione che il Gruppo sta attualmente ancora valutando ed implementando e su dati non ancora definitivi (in quanto il vero impatto della normativa potrà essere verificato solamente quando in possesso di tutti i dati relativi all'intero periodo di imposta 2024, primo periodo di imposta di applicazione della normativa in analisi). Di conseguenza, i risultati dell'analisi preliminare potrebbero divergere (anche in maniera sostanziale) da quelli effettivi registrati in sede di prima reale applicazione della normativa Pillar 2.

Altre attività: crediti verso Amministrazioni Finanziarie

Nella voce 130 "Altre attività" al 30 giugno 2024 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 4.160,2 milioni (4.020,9 milioni al 31 dicembre 2023) rappresentati principalmente da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 315,2 milioni concernenti:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 216,3 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 96,1 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. La Corte di Cassazione ha accolto invece i due motivi del ricorso dell'Agenzia delle Entrate volti a far valere, sotto il profilo processuale, la nullità della sentenza di appello in quanto non fornita del necessario supporto motivazionale, disponendo il rinvio della causa davanti al Giudice dell'appello. In tale sede verranno riproposte le ragioni della Banca, già fatte valere con successo nei giudizi di prime e di seconde cure, di spettanza dei crediti chiesti a rimborso;
    • crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 2,8 milioni;

  • crediti IRES per mancata deduzione dell'IRAP per 0,6 milioni di cui 0,4 milioni relativi a Banco BPM e 0,2 milioni relativi a Banco BPM Vita. Il credito di Banco BPM è relativo all'importo residuo non rimborsato pari a 1,1 milioni del credito vantato dall'ex Banco Popolare. Per tale credito era stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale ed era stato stanziato nell'esercizio 2021 uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni. La Commissione Tributaria Provinciale di Venezia ha parzialmente accolto il ricorso della Banca e ha dichiarato cessata la materia del contendere in ordine al rimborso della somma di 0,25 milioni, parzialmente liquidati nel corso del primo semestre 2024. La Banca ha presentato appello incidentale alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 17,6 milioni di cui:
    • 7,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso dell'anno 2022 per l'importo di 161,9 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021. Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • o l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • o gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto alla controparte la documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti era stato rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'importo residuo di 7,4 milioni (dopo lo stralcio di interessi per 1,2 milioni nel 2022) è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Si è presentato un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione;

  • 7,6 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. Di tale importo 4,5 milioni sono stati chiesti a rimborso in dichiarazione e non sono oggetto di contestazione. Per l'importo di 6,8 milioni, a fronte del diniego al rimborso da parte dell'Agenzia delle Entrate per l'importo di 3,7 milioni, la Banca ha prudenzialmente rilevato nel bilancio dell'esercizio 2021, uno specifico fondo di svalutazione di pari importo avviando comunque il contenzioso;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 211,0 milioni di cui 209,5 riferiti a Banco BPM e 1,6 riferiti a Banca Akros. Tra importi riferibili a Banco BPM si evidenzia che 201,9 milioni attengono alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta. L'importo di Banca Akros è relativo all'iscrizione provvisoria pari ai 2/3 dell'importo della sanzione comminata la vertenza relativa al monitoraggio fiscale;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 333,4 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 39,5 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 53,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA per 1,0 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 3.049,4 milioni;

• crediti per IMU per 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A.;

  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 1,1 milioni al netto della svalutazione che era stata operata a titolo prudenziale da Banca Aletti pari a 0,4 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 2,3 milioni;
  • crediti d'imposta sulle riserve matematiche (L. 265/02) pari a 135,2 milioni riferiti a Banco BPM Vita per 110,8 milioni e a BBPM Life per 24,4 milioni;
  • crediti d'imposta sulle assicurazioni (L. 282/04) pari a 0,2 milioni riferiti a Banco BPM Vita.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 4.174,4 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 14,2 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 4.160,2 milioni.

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 340.112 299.072
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 95.399 158.911
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 42.826 104.744
A.4 Attività immateriali 118 126
A.5 Altre attività non correnti 9.676 10.576
Totale A 445.305 468.685
di cui valutate al costo 350.064 309.988
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 95.241 158.697
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti (207.536) (204.055)
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (7.957) (7.956)
Totale C (215.493) (212.011)
di cui valutate al costo (215.493) (212.011)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 30 giugno 2024 tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali");
  • attività per 217,7 milioni e passività per 215,5 milioni relative al ramo monetica e alla partecipata Tecmarket, a seguito delle trattative finalizzate alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In maggior dettaglio, il ramo pareggiato della monetica, rappresentato dalle carte prepagate, è esposto per 207,5 milioni all'interno della voce A.1 "Attività finanziarie" e per il medesimo importo nella voce C.1 "Debiti";
  • attività finanziarie riconducibili a crediti classificati a sofferenza ed inadempienza probabile per i quali è stata deliberata la cessione, pari a 132,3 milioni, esposti nella voce A.1 "Attività finanziarie".

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dell'accordo relativo al ramo monetica si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo", contenuto nella Parte A.1 delle presenti Note Illustrative.

PASSIVO

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 5.972.568 X X X 17.042.573 X X X
2. Debiti verso banche 6.491.230 X X X 4.723.177 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 289.147 X X X 219.038 X X X
2.2 Depositi a scadenza 187.936 X X X 155.836 X X X
2.3 Finanziamenti 5.426.706 X X X 3.891.523 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.386.629 X X X 3.767.949 X X X
2.3.2 Altri 40.077 X X X 123.574 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing - X X X 5.334 X X X
2.6 Altri debiti 587.441 X X X 451.446 X X X
Totale 12.463.798 - - 12.463.798 21.765.750 - - 21.765.750

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 30 giugno 2024 sono presenti operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 5,7 miliardi (15,7 miliardi al 31 dicembre 2023). La riduzione rispetto all'ammontare in essere al 31 dicembre 2023 è imputabile al rimborso di 10,0 miliardi di un'emissione in scadenza il 27 marzo 2024.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A delle presenti Note illustrative.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 100.071.325 X X X 98.587.817 X X X
2. Depositi a scadenza 1.069.256 X X X 245.531 X X X
3. Finanziamenti 1.411.132 X X X 1.788.431 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 914.518 X X X 1.290.049 X X X
3.2 Altri 496.614 X X X 498.382 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 648.489 X X X 668.180 X X X
6. Altri debiti 1.131.414 X X X 1.240.362 X X X
Totale 104.331.616 - - 104.331.112 102.530.321 - - 102.530.321

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tipologia
titoli/Valori
Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
Fair Value VB Fair Value
VB L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 20.446.013 13.008.980 7.500.160 - 18.886.862 10.997.896 7.875.385 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 20.446.013 13.008.980 7.500.160 - 18.886.862 10.997.896 7.875.385 -
2. altri titoli 2.002 - - 2.001 2.943 - - 2.943
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 2.002 - - 2.001 2.943 - - 2.943
Totale 20.448.015 13.008.980 7.500.160 2.001 18.889.805 10.997.896 7.875.385 2.943

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli in circolazione al 30 giugno 2024 ammontano a 20,4 miliardi (18,9 miliardi al 31 dicembre 2023).

Come indicato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di gennaio si è concluso il collocamento di un'emissione di titoli Green Senior Non Preferred, destinata ad investitori istituzionali, di 750 milioni e scadenza 6 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework della Banca.

Il bond, emesso ad un prezzo pari a 99,537%, paga una cedola fissa del 4,875% fino al 17 gennaio 2029 (data di possibile rimborso anticipato), in caso di mancato rimborso il titolo pagherà un tasso variabile pari all'Euribor 3 mesi + 2,350% fino alla scadenza originaria.

In aggiunta a questa operazione all'interno del programma è stata perfezionata una seconda emissione nel marzo 2024, relativa a titoli subordinati Tier 2 per un ammontare pari a 500 milioni, scadenza dieci anni e 3 mesi (giugno 2034), cedola fissa del 5% fino al quinto anno e rimborsabile anticipatamente a partire dal quinto anno.

Si segnala altresì che nel corso del primo semestre 2024 Banco BPM ha concluso il collocamento di due nuove emissioni di European Covered Bond (Premium) destinate a investitori istituzionali: la prima a gennaio 2024 per un ammontare di 750 milioni e scadenza sei anni, la seconda nel mese di maggio 2024 per un ammontare di 500 milioni e scadenza sette anni. Entrambe le operazioni rientrano nel programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (BPM Covered Bond 2) da 10 miliardi.

Nel semestre sono giunte a scadenza o sono state rimborsate obbligazioni per circa 0,5 miliardi nominali.

Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale
30/06/2024
Totale
31/12/2023
Tipologia
operazioni/Valori
Fair Value Fair Value Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 12.683.853 78.736 11.468.940 - 11.547.676 11.586.525 82.228 10.549.385 - 10.631.613
2. Debiti verso clientela 7.687.635 305.783 6.839.525 - 7.145.308 7.540.190 9.183 6.974.325 - 6.983.508
3. Titoli di debito 1.259.557 - 1.237.533 - 1.212.319 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 1.259.557 - 1.237.533 - 1.212.319 1.552.862 - 1.512.194 - 1.486.726
3.2.1 Strutturati 1.259.557 - 1.237.533 - X 1.552.862 - 1.512.194 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 21.631.045 384.519 19.545.998 - 19.905.303 20.679.577 91.411 19.035.904 - 19.101.847
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 168.415 1.470.725 - - - 121.975 1.641.821 - -
1.1 Di negoziazione X 168.415 1.470.698 - X X 121.975 1.149.286 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - 492.519 - X
1.3 Altri X - 27 - X X - 16 - X
2. Derivati creditizi - - 1.779 - - - - 3.045 - -
2.1 Di negoziazione X - 1.779 - X X - 3.045 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 168.415 1.472.504 - X X 121.975 1.644.866 - X
Totale (A+B) X 552.934 21.018.502 - X X 213.386 20.680.770 - X

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Tipologia Totale
31/12/2023
operazioni/Valori Fair value Fair value Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie
rilasciate
- X X X X - X X X X
2. Debiti verso
clientela
3.088.536 - 3.070.241 18.295 3.088.536 2.812.363 - 2.794.068 18.295 2.812.363
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri 3.088.536 - 3.070.241 18.295 X 2.812.363 - 2.794.068 18.295 X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie
rilasciate
- X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 4.368.391 674.332 3.756.577 - 4.346.493 3.750.884 5.966 3.761.836 - 3.704.471
3.1 Strutturati 4.362.337 668.366 3.756.489 - X 3.744.831 - 3.761.749 - X
3.2 Altri 6.054 5.966 88 - X 6.053 5.966 87 - X
Totale 7.456.927 674.332 6.826.818 18.295 7.435.029 6.563.247 5.966 6.555.904 18.295 6.516.834

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "2. Debiti verso clientela" si riferisce per 3.070,2 milioni alle passività delle compagnie di assicurazione a fronte dell'emissione delle polizze Unit-linked (2.794,1 milioni al 31 dicembre 2023).

Nella voce ''3. Titoli di debito'' i titoli strutturati si riferiscono a certificates a capitale garantito.

Il ricorso alla fair value option è riconducibile alla caratteristica di contratto complesso contenente uno o più derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari del suddetto contratto.

Le restanti posizioni si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie, effettuate in precedenti esercizi e coperte mediante strumenti derivati, per le quali il ricorso alla fair value option è avvenuto per eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati di copertura gestionale, in alternativa al trattamento contabile dell'hedge accounting.

Nel corso del semestre non vi sono stati rimborsi di importo significativo.

Fondi del passivo – Voci 90 e 100

Alla data del 30 giugno i fondi del passivo ammontano a 778,5 milioni (894,8 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 238,1 milioni (246,2 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 87,4 milioni (91,7 milioni al 31 dicembre 2023), i fondi rischi su impegni e garanzie rilasciate per 117,0 milioni (al 31 dicembre scorso pari a 133,8 milioni) ed altri fondi per rischi ed oneri per 335,9 milioni (423,1 milioni il dato di fine 2023).

Questi ultimi includono:

  • gli stanziamenti a fronte di controversie legali e fiscali per 55,9 milioni;
  • gli stanziamenti per oneri del personale per 163,6 milioni;
  • altri fondi per rischi ed oneri per 117,0 milioni.

come dettagliatamente illustrato nei successivi paragrafi 10.6.1, 10.6.2 e 10.6.3.

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2024 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 37.772 41.676
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 79.273 92.122
3. Fondi di quiescenza aziendali 87.368 91.743
4. Altri fondi per rischi ed oneri 335.922 423.108
4.1 controversie legali e fiscali 56.047 68.629
4.2 oneri per il personale 163.343 230.635
4.3 altri 116.532 123.844
Totale 540.335 648.649

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche. Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. È in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile.

Inoltre, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa esposta nel seguito non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate nelle azioni di tutela della propria posizione rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella Parte A delle presenti Note Illustrative, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 55,9 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere alla data del 30 giugno 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti e il giudizio si è concluso nel primo semestre con sentenza favorevole alle banche del pool;
  • Il 5 marzo 2019 Barberini Hotel S.r.l. ha promosso giudizio al fine di ottenere la condanna di Banco BPM al pagamento dell'importo di 19,5 milioni, quale conseguenza dell'intervenuta risoluzione di alcuni contratti di leasing per iniziativa della convenuta e obbligo di procedere alla restituzione dei canoni percepiti e, in subordine, la riduzione della penale contrattuale. La Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza favorevole alla Banca resa dal Tribunale di Milano. Pende giudizio in Cassazione;
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. Con sentenza del 12 aprile 2024 il Tribunale di Milano ha rigettato in ampia parte le domande avversarie limitando la condanna della banca all'importo di 594 mila. La sentenza è stata eseguita, pendono i termini per l'appello;
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). Con sentenza dell'11 ottobre 2022 il Tribunale di Roma ha condannato le banche, in solido tra loro, al pagamento di 57,1 milioni. Banco BPM ha eseguito la sentenza per la quota di spettanza e, unitamente agli altri istituti coinvolti, ha impugnato il provvedimento avanti la Corte di Appello;
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. Il Tribunale di Roma, con sentenza del 21 novembre 2022, ha rigettato integralmente le domande della società Malenco. Pende il giudizio d'appello;

  • Ce.De.Sisa Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza per l'esame della CTU si è tenuta in data 24 gennaio 2024; la causa è stata rinviata al 13 marzo 2024 per il prosieguo. A seguito di trattative con l'assuntore del Fallimento è stato raggiunto un accordo transattivo, perfezionato nel mese di luglio 2024, che prevede il pagamento da parte della Banca di 200 mila euro con abbandono del giudizio a spese compensate;
  • Il 23 dicembre 2022 l'amministrazione straordinaria di Società Italiana per Condotte d'Acqua S.p.A. ha citato in giudizio i componenti dei propri Consigli di Gestione e di Sorveglianza, la società di revisione nonché il ceto bancario, tra cui Banco BPM, ed alcune società di factoring, per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento della somma di oltre 389 milioni. L'importo viene chiesto a titolo di risarcimento degli asseriti danni determinati anche dalla abusiva concessione di credito da parte del ceto bancario, che avrebbe consentito all'azienda di continuare ad operare nonostante la situazione di crisi, causando peraltro il grave depauperamento dell'attivo netto societario. La causa pende ancora in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma;
  • Atlantia S.p.A. e Autostrade per l'Italia S.p.A. nel 2020 hanno avviato un'azione restitutoria nei confronti di Astaldi S.p.A. in proprio e quale mandataria del raggruppamento di imprese, della ex controllata Bipielle Real Estate e di S.C.C. S.r.l. quali cessionarie delle originarie imprese appaltatrici nella realizzazione di alcuni tratti autostradali nella provincia di Genova in forza di appalto stipulato nel 1991. La causa origina dalla condanna patita dalle odierne attrici in un parallelo e tuttora pendente presso la Corte d'Appello di Roma, contenzioso promosso dalle convenute nel 1993 per parziale inadempimento nell'esecuzione dell'appalto. La domanda restitutoria quantificata in 33,2 milioni nel corso del procedimento è stata avanzata in via solidale nei confronti delle sole tre società convenute con esclusione delle altre partecipanti al consorzio;
  • Il 19 giugno 2023 la società AD Casa S.r.l. ha contestato a Banco BPM il mancato perfezionamento della vendita, in suo favore, di un complesso immobiliare in Firenze con conseguente richiesta di condanna a rogitare al minor prezzo di 21,9 milioni, rispetto ai 35,1 milioni pattuiti, oltre al risarcimento danni quantificati in 3,8 milioni. L'iniziale pattuizione è stata messa in discussione dalla stessa promissaria acquirente alla luce del nuovo piano operativo approvato dal Comune di Firenze. Il giudizio pende dinanzi il Tribunale di Milano;
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale. La sentenza è stata impugnata davanti al Consiglio di Stato dove il giudizio pende in fase decisionale. Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia.

Con riferimento ad una delle porzioni del sito, in data 7 marzo 2022 è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari, in merito alle bonifiche della porzione dell'area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per un importo di 1,4 milioni oltre IVA (di cui metà già versati all'atto di perfezionamento dell'accordo e metà da versare alla comunicazione di controparte di avvio delle attività di bonifica), già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Ai fini della presentazione dell'analisi di rischio e del progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente della porzione di area di proprietà di controparte, sono in corso ulteriori verifiche e integrazioni al progetto, anche a seguito dell'avvio da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali di un procedimento di dichiarazione di interesse culturale per un immobile ubicato all'interno dell'area Ex-Necchi.

Per la porzione dell'area ex Necchi di proprietà di INAIL e attualmente occupata dalla Questura di Pavia, la controllata, tramite il consulente tecnico WSP Italia S.r.l. (già Golder Associates S.r.l.) ha portato a termine le attività di caratterizzazione della porzione di area, come da Piano di Caratterizzazione approvato con determina del Comune di Pavia in data 21 marzo 2022. A seguito delle integrazioni di indagini resesi necessarie per limitare possibili interventi di bonifica e di prospettati eventuali futuri interventi di messa in sicurezza delle acque sotterranee, WSP Italia ha aggiornato la stima dei costi per le attività future a 290 mila euro, oltre IVA, stanziati nel bilancio della società al 31 dicembre 2023.

A febbraio 2024 il Comune di Pavia ha prescritto a Partecipazioni Italiane, in quanto soggetto ritenuto responsabile della contaminazione, e/o agli attuali proprietari delle porzioni di aree, di porre immediatamente in essere adeguate misure di messa in sicurezza della falda acquifera. La società si è prontamente attivata per porre in essere le misure richieste con una prima stima di costi per 150 mila euro stanziati nel bilancio semestrale della società al 30 giugno 2024.

Per le altre due zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 932,0 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 273,5 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 53,2 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 30 giugno 2024 è pari a 224,0 milioni1 (invariato rispetto alla data del 31 dicembre 2023).

Di seguito viene fornita una descrizione delle principali controversie (pretese maggiori o uguali a 1 milione) in essere alla data del 30 giugno 2024, la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie:

• Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) - cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché della misura maggiorata del 5,25% ed ammontava originariamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. Il 18 gennaio 2023 è stata pubblicata la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la fondatezza del ricorso presentato dalla Banca per effettiva mancanza di una specifica disposizione di legge regionale che deroghi, per l'anno d'imposta 2006 al regime di sospensione dell'applicazione della maggiorazione dell'aliquota IRAP disposto dalla legge statale. La Corte ha tuttavia evidenziato che a seguito della sospensione dell'efficacia dell'aumento dell'aliquota IRAP per il 2002 per banche ed assicurazioni di un punto percentuale, ritiene debba essere applicata l'aliquota del 4,75% già prevista a livello nazionale per il 2002 dall'art. 45 comma 2 del d. lgs. n. 446 del 1997 anziché l'aliquota ordinaria del 4,25%. La Corte ha quindi cassato la sentenza della Commissione Tributaria Regionale con rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado del Veneto, che dovrà provvedere a rideterminare il debito tributario della Banca applicando l'aliquota del 4,75%. La vertenza rimane quindi pendente per effetto del rinvio alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado. Quest'ultima, tuttavia, non potrà non ridurre l'ammontare della pretesa originaria (pari a 7,1 milioni, come sopra esposto) e disporre il conseguente rimborso delle imposte e relativi interessi già versati come conseguenza della pronuncia della sentenza ora cassata;

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del D.L. 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Il 30 novembre 2022 l'Ufficio ha notificato un atto di irrogazione di sanzioni con cui ha respinto le deduzioni difensive formulate dalla Banca ed irrogato a suo carico la sanzione di 2,3 milioni. Ritenendo le motivazioni contenute nell'atto di irrogazione contraddittorie e prive di fondamento, in data 30 gennaio 2023 la Banca ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Milano. In data 16 gennaio 2024 è stata depositata la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di Milano che ha confermato l'atto di irrogazione di sanzioni. La Banca, pienamente convinta che le proprie ragioni non siano state tenute in adeguata considerazione da parte dei giudici di prime cure ha presentato ricorso alla competente Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia chiedendo l'annullamento della sentenza. Alla luce delle valutazioni condotte, nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 non risulta rilevato alcun accantonamento a fronte di un possibile esito negativo della vertenza illustrata;
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi di cui 182,0 milioni relativi ad IRES e 17,8 milioni relativi ad IRAP. Si evidenzia inoltre che la pretesa complessiva include sanzioni applicate nella misura massima del 200%). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. Il 18 dicembre 2015 è stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.

Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Il ricorso è stato trattato dalla Corte in pubblica udienza il giorno 22 marzo 2024. Al riguardo il Procuratore Generale ha depositato entro i termini di legge una propria memoria, ai sensi dell'art. 378, primo comma, cod. proc. civ. nell'ambito della quale riconosce la fondatezza del motivo di ricorso afferente alla nullità dell'avviso di accertamento emesso ai fini IRAP in quanto notificato tardivamente proponendo di cassare la sentenza impugnata, mentre propone il rigetto degli altri motivi di ricorso afferenti l'IRES.

Alla luce degli elementi di novità intervenuti è stata svolta un'attenta analisi della memoria più sopra citata, anche con il supporto dei fiscalisti e legali che supportano la banca nell'ambito del giudizio, analisi finalizzata a verificare se i nuovi elementi informativi in essa contenuti siano tali da modificare le valutazioni effettuate in merito al rischio di soccombenza e le conclusioni a tal proposito raggiunte.

L'analisi condotta ha portato a confermare la valutazione del rischio di soccombenza come possibile ma non probabile e la conseguente non necessità di rilevare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre 2023 a fronte della passività potenziale connessa all'esito della vertenza in esame. In maggior dettaglio va preliminarmente evidenziato che la valutazione delle osservazioni del Procuratore Generale è rimessa in via esclusiva alla Corte, che non è in alcun modo vincolata dalla posizione espressa dallo stesso. Inoltre, le motivazioni addotte dal Procuratore Generale sono state valutate non condivisibili sotto diversi profili, anche in quanto contrarie all'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione sulle questioni giuridiche rilevanti.

A seguito della pubblicazione in data 28 giugno 2024 del D. Lgs. 14 giugno 2024, n. 87, che ha modificato il sistema sanzionatorio tributario, ai sensi dell'art. 20 della Legge 9 agosto 2023, n. 111, la Banca ha presentato alla Corte due memorie con le quali ha rappresentato, in via subordinata rispetto alle motivazioni per le quali ha presentato il proprio ricorso, l'applicabilità alla vertenza in esame di alcune delle modifiche introdotte con la riforma del sistema sanzionatorio. In maggior dettaglio, con una prima memoria è stato richiesto alla Corte di applicare al caso in giudizio quanto previsto dal nuovo art. 21 bis D. Lgs. 10 marzo 2000, n. 74 ovvero il riconoscimento di efficacia di giudicato anche in sede tributaria alla sentenza penale irrevocabile di assoluzione perché "il fatto non sussiste" pronunciata ad esito del dibattimento in relazione ai medesimi fatti contestati ai soggetti firmatari della dichiarazione dei redditi relativa all'esercizio 2005 della Banca Popolare Italiana. Con una seconda memoria è stato inoltre richiesto, previa interpretazione di adeguamento dell'art. 5 del D. Lgs 14 giugno 2024, n. 87 ai principi di uguaglianza, legalità, proporzionalità sanciti sia a livello nazionale che internazionale, di rideterminare le sanzioni, qualora ritenute dovute, nella misura del 70 per cento delle maggiori imposte ritenute correttamente accertate in luogo del 200 per cento applicato nell'avviso di accertamento e confermato dalla sentenza della Commissione Tributaria Regionale.

Alla luce delle due memorie presentate dalla Banca, in data 29 luglio 2024 la Corte di Cassazione ha reso pubblica un'ordinanza interlocutoria con la quale ha deciso di assegnare al Pubblico Ministero ed alle parti, ai sensi dell'art. 384, comma 3, cod. proc. civ., un termine di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell'ordinanza per il deposito in cancelleria di osservazioni sulla questione del rapporto tra l'art. 5 D. Lgs. n. 87/2024 e l'art. 3, comma 3, D. Lgs n. 472/1997, e, più in generale, sulla rilevanza dello ius superveniens nel caso di specie, riservandosi all'esito la decisione sulla vertenza.

Alla luce della situazione descritta e delle valutazioni condotte, nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 non risulta rilevato alcun accantonamento a fronte di un possibile esito negativo della vertenza illustrata.

Attività di verifica

In data 23 gennaio 2024, l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia Ufficio Grandi Contribuenti - ha avviato nei confronti della controllata Banca Aletti S.p.A. una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2018.

A conclusione dell'attività di verifica, in data 30 luglio 2024, l'Agenzia delle Entrate ha notificato un processo verbale di constatazione che contiene un'unica contestazione in relazione al trattamento fiscale IRAP del risultato economico del ramo d'azienda Corporate & Investments Banking, ramo che nel corso dell'esercizio 2018 fu oggetto di scissione a favore di Banca Akros. La pretesa ammonta 0,9 milioni di maggiori imposte oltre a sanzioni ed interessi non quantificati.

La banca ritiene infondato il rilievo e provvederà nei termini e nei modi di legge a rappresentare la piena correttezza del proprio operato.

A seguito della compilazione di un questionario trasmesso alle Compagnie Assicurative che dall'Irlanda, Lussemburgo e Liechtenstein operano in Italia, la Guardia di Finanza ha avviato un'attività di controllo fiscale nei confronti della compagnia assicurativa controllata BBPM Life Dac.

In data 3 giugno 2024 la Guardia di Finanza ha convertito il modulo ispettivo da controllo a verifica fiscale, ai fini delle Imposte Dirette, per i periodi d'imposta dal 2018 al 2022, con particolare riferimento al controllo del corretto assolvimento degli obblighi in materia di monitoraggio fiscale, previsti dal Decreto Legge 28 giugno 1990 n. 167 (convertito dalla Legge 4 agosto 1990, n. 227), inerenti i contratti di assicurazione sulla vita stipulati con i clienti italiani. Alla data di approvazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato, la Guardia di Finanza non ha notificato specifiche contestazioni.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 163,3 milioni (in riduzione rispetto a 230,6 milioni al 31 dicembre 2023) e comprendono fra l'altro: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo e ii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

In tale voce è inoltre compreso l'importo residuo di 59,2 milioni (al netto dei pagamenti già effettuati) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 e ai successivi accordi integrativi relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di circa n. 1.850 risorse complessive.

La riduzione rispetto al saldo di 230,6 milioni al 31 dicembre 2023 è principalmente dovuta al pagamento degli importi relativi al sistema incentivante 2023 e degli assegni relativi al Fondo di Solidarietà versati agli aventi diritto nel corso del semestre.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 116,5 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela (21,5 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (23,8 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (37,8 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2022 (12,6 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività è stato incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano aveva notificato alla Banca un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni, importo poi ridottosi a 83,8 milioni a seguito di un primo parziale dissequestro e della confisca disposta dal Giudice dell'udienza preliminare di Milano nell'ambito della sentenza di applicazione della pena su richiesta dell'8 aprile 2022.

Si ricorda altresì che nel corso del 2023 le Procure di Verona e di Roma, preso atto dell'attività di ristoro attuata dalla Banca, condividendo altresì le argomentazioni in diritto della Banca stessa, avevano disposto il dissequestro dell'intera somma ancora sottoposta a vincolo pari a 83,8 milioni.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il

Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 30 giugno 2024 risultavano pervenuti 24.488 reclami e notificati circa 1.400 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 721,3 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza passata in giudicato, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 668,2 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 30 giugno 2024 a 21,5 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 392,8 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 371,3 milioni.

Al 31 dicembre 2023 il fondo ammontava a 25,6 milioni; nel corso del 2024 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 5,0 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 0,9 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata il 14 dicembre 2023 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Vera Assicurazioni e Banco BPM Assicurazioni a Credit Agricole Assurances.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Anima Holding, rivisti nel 2020, è previsto un sistema di penali in caso di mancato raggiungimento dei target di Raccolta Netta previsti per il periodo gennaio 2020–febbraio 2025, pari complessivamente a 4,8 miliardi. Tenuto conto dell'evoluzione della raccolta netta al 30 giugno 2024 e di quella attesa a febbraio 2025, stimata sulla base di un'elaborazione multiscenario, che si colloca al di sotto del target

obiettivo, è stato effettuato, negli scorsi esercizi, un accantonamento per tenere conto del gap di raccolta netta, pari a 37,8 milioni. Tale stanziamento è rimasto invariato nel primo semestre 2024.

La voce d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nei precedenti esercizi.

Informativa su fondo trattamento di fine rapporto per il personale e fondi di quiescenza

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2024 31/12/2023
Trattamento di fine rapporto 238.143 246.192
Fondi di quiescenza aziendali 87.368 91.743
Totale 325.511 337.935

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali variazioni intervenute nel trattamento di fine rapporto per il personale (voce di bilancio 90) e nei fondi di quiescenza (inclusi nella voce di bilancio 100 "Fondi per rischi ed oneri" il cui dettaglio è stato illustrato nel precedente punto 10.1).

Il fondo trattamento di fine rapporto per il personale è pari a 238,1 milioni, 246,2 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio. La variazione negativa è da ricercarsi principalmente nelle liquidazioni (9,3 milioni) e nelle modifiche di alcune delle ipotesi attuariali, di seguito riportate, che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 2,6 milioni, compensati dall'accantonamento a conto economico del semestre pari a 3,8 milioni.

Le modifiche delle ipotesi attuariali che hanno avuto un impatto di riduzione del TFR di 2,6 milioni sono imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di inflazione per 2,0 milioni ed a utili relativi alla modifica del tasso di attualizzazione per 4,6 milioni.

I fondi di quiescenza sono pari a 87,4 milioni, 91,7 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio; come per il fondo trattamento di fine rapporto, la variazione negativa è un combinato composto di variazioni negative per liquidazioni (4,0 milioni) e per modifica delle ipotesi attuariali (1,9 milioni) e di variazioni positive per gli accantonamenti a conto economico (1,6 milioni).

Le modifiche delle ipotesi attuariali che hanno avuto un impatto di riduzione dei fondi di quiescenza di 1,9 milioni sono imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 0,9 milioni. In dettaglio, trattasi di utili relativi alla variazione del tasso di attualizzazione 1,5 milioni e a perdite relative alla modifica del tasso di inflazione per 0,6 milioni;
  • agli utili relativi alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali utilizzate e quanto si è effettivamente verificato per 1,0 milione.

Le variazioni dovute alle modifiche di ipotesi attuariali sopra esposte, che nel complesso risultano pari a 4,5 milioni sono rilevate in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva. Al netto dell'effetto fiscale, le variazioni in incremento di tale riserva sono pari a 3,2 milioni.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate dal Gruppo al 30 giugno 2024, confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2023:

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting.
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 0,5%
Frequenze del turnover 1,50%
Ipotesi finanziarie 30/06/2024 31/12/2023
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della
Tasso annuo di attualizzazione: durata del piano (*)
da 3,43% al 3,97% da 3,14% al 3,45%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**)
2,20% 2,00%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione dei fondi di quiescenza
Ipotesi demografiche
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting
Ipotesi finanziarie 30/06/2024 31/12/2023
Tasso annuo di attualizzazione media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della
durata del piano (*)
da 3,39 a 3,52% 3,14% a 3,24%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap (**)
2,20% 2,0%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM.

Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività delle obbligazioni relative al trattamento di fine rapporto e ai fondi di quiescenza nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
(6.763) (2,84%)
7.092 2,98%
4.755 2,00%
(4.639) (1,95%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Variazione
fondi a
prestazione
definita
in termini
assoluti (*)
Variazione
fondi a
prestazione
definita
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (2.486) (2,85%)
-0,5% 2.656 3,04%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 1.574 1,80%
-0,5% (1.493) (1,71%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Passività assicurative - Voce 110

Al 30 giugno 2024 le passività assicurative sono riferite alle controllate Banco BPM Vita, Vera Vita e BBPM Life per complessivi 12.311,4 milioni. Il dato al 30 giugno 2023 (pari a 4.342,8 milioni) non è confrontabile con quello del corrente esercizio in quanto era riferito esclusivamente a Banco BPM Vita. Si ricorda infatti che il Gruppo Banco BPM ha acquisito il controllo di Vera Vita e BBPM Life in data 14 dicembre 2023.

Le passività assicurative comprendono i contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività e passività, il cui saldo netto, pari a 12.311,4 milioni, risulta iscritto nelle voci:

  • Passivo 110 a) contratti di assicurazione che costituiscono passività per 12.311,4 milioni;
  • Attivo 80 a) contratti di assicurazione che costituiscono attività per 0,06 milioni.

Come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la quasi totalità delle passività assicurative iscritte nella voce del Passivo "110 a) - contratti di assicurazione che costituiscono passività" è misurata in base al metodo del "Variable Fee Approach", illustrato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 alla sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "15 - Attività e passività assicurative", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Passività assicurative – ripartizione per modello di misurazione

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2024 31/12/2023
VFA - Variable Fee Approach 12.300.195 12.230.351
GMM - General Measurement Model (Building Block Approach) 8.910 6.995
PAA - Premium Allocation Approach 2.339 2.284
Totale 12.311.444 12.239.630

Nelle seguenti tabelle si fornisce informativa sulla dinamica intervenuta nel corso del primo semestre del 2024 del valore di bilancio delle passività assicurative relative ai contratti assicurativi emessi misurati in base al modello VFA (il cui saldo al 30 giugno è pari a 12.300,2 milioni, come riportato nella tabella sopra esposta, con evidenza:

  • delle passività per residua copertura e per sinistri accaduti;
  • degli elementi sottostanti, rappresentati dal valore attuale dei flussi finanziari, dall'aggiustamento per i rischi non finanziari e dal margine sui servizi contrattuali.

I dettagli relativi ai contratti misurati con i metodi GMM - General Measurement Model (Building Block Approach) e PAA - Premium Allocation Approach non vengono riportati in ragione della loro scarsa rilevanza.

Inoltre, per le ragioni sopra esposte in merito alle modifiche del perimetro di controllo delle società assicurative, le dinamiche relative al primo semestre 2023 vengono omesse in quanto non comparabili con quelle del semestre in corso.

11.1 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi - GMM o VFA – passività per residua copertura e per sinistri accaduti

11.1 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Passività per residua copertura
30/06/2024
Passività per Totale
Voci/Passività Al netto della
perdita
Perdita sinistri accaduti
30/06/2024
30/06/2024
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono
passività 12.081.576 1.750 146.987 12.230.313
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività (29.209) - - (29.209)
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 12.052.367 1.750 146.987 12.201.104
B. Ricavi assicurativi (68.930) - - -
C. Costi per servizi assicurativi
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili 1.602 - 52.021 53.623
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti - - 1.160 1.160
3. Perdite e relativi recuperi su contratti onerosi (1) 17.654 - 17.653
4. Ammortamento dei costi di acquisizione dei contratti 2.958 - - 2.958
5. Totale 4.559 17.654 53.181 75.394
D. Risultato dei servizi assicurativi (B+C) (64.371) 17.654 53.181 6.464
E. Costi/ricavi netti di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 141.194 - - 141.194
1.1 Registrati in conto economico 266.243 - - 266.243
1.2 Registrati nel conto economico complessivo (125.049) - - (125.049)
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - -
3. Totale 141.194 - - 141.194
F. Componenti di investimento (1.326.617) - 1.326.617 -
G. Importo totale registrato in conto economico
e nel conto economico complessivo (D+E+F)
(1.249.794) 17.654 1.379.798 147.658
H. Altre variazioni 10 - 15.772 15.782
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 1.332.713 - - 1.332.713
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei
contratti
(12.626) - - (12.626)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (14.376) - (1.370.060) (1.384.436)
4. Totale 1.305.711 - (1.370.060) (64.349)
L. Valore netto di bilancio al 30 giugno
(A.3+G+H+I.4)
12.108.294 19.404 172.497 12.300.195
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono
passività
12.108.294 19.404 172.497 12.300.195
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio al 30 giugno 12.108.294 19.404 172.497 12.300.195

11.3 Dinamica del valore di bilancio dei contratti assicurativi emessi distinta per elementi sottostanti alla misurazione

11.3 a) Base di aggregazione 1 = Contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta - Segmento Vita

Elementi sottostanti alla misurazione del valore di bilancio dei contratti
assicurativi emessi
Voci/Elementi sottostanti alla misurazione Valore attuale dei
flussi finanziari
30/06/2024
Aggiustamento
per i rischi non
finanziari
30/06/2024
Margine sui
servizi
contrattuali
30/06/2024
Totale
30/06/2024
A. Valore di bilancio iniziale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 11.878.505 59.457 292.351 12.230.313
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività (29.209) - - (29.209)
3. Valore netto di bilancio al 1° gennaio 11.849.296 59.457 292.351 12.201.104
B. Variazioni relative ai servizi attuali
1. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico - - (23.194) (23.194)
2. Variazione per rischi non finanziari scaduti - (4.902) - (4.902)
3. Modifiche connesse con l'esperienza 15.764 - - 15.764
4. Totale 15.764 (4.902) (23.194) (12.332)
C. Variazioni relative a servizi futuri
1. Variazioni del margine sui servizi contrattuali 3.385 (4.818) 1.433 -
2. Perdite su gruppi di contratti onerosi e relativi recuperi 18.685 (1.031) - 17.654
3. Effetti dei contratti inizialmente rilevati nell'esercizio di
riferimento
(53.138) 2.962 50.176 -
4. Totale (31.068) (2.887) 51.609 17.654
D. Variazioni relative a servizi passati
1. Aggiustamenti alla passività per sinistri avvenuti 1.160 - - 1.160
2. Modifiche connesse con l'esperienza - - - -
3. Totale 1.160 - - 1.160
E. Risultato dei servizi assicurativi (B+C+D) (14.144) (7.789) 28.415 6.482
F. Costi/ricavi di natura finanziaria
1. Relativi ai contratti assicurativi emessi 242.153 489 (101.448) 141.194
1.1 Registrati in conto economico 316.393 663 (50.813) 266.243
1.2 Registrati nel conto economico complessivo (74.240) (174) (50.635) (125.049)
2. Effetti connessi con le variazioni dei tassi di cambio - - - -
3. Totale 242.153 489 (101.448) 141.194
G. Importo totale delle variazioni registrate in conto
economico e nel conto economico complessivo (E+F)
228.009 (7.300) (73.033) 147.676
H. Altre variazioni 29.858 (3.588) (10.487) 15.783
I. Movimenti di cassa
1. Premi ricevuti 1.332.713 - - 1.332.713
2. Pagamenti connessi con i costi di acquisizione dei contratti (20.316) - - (20.316)
3. Sinistri pagati e altre uscite di cassa (1.376.765) - - (1.376.765)
4. Totale (64.368) - - (64.368)
L. Valore netto di bilancio al 30 giugno (A.3+G+H+I.4) 12.042.795 48.569 208.831 12.300.195
M. Valore di bilancio finale
1. Contratti assicurativi emessi che costituiscono passività 12.042.795 48.569 208.831 12.300.195
2. Contratti assicurativi emessi che costituiscono attività - - - -
3. Valore netto di bilancio al 30 giugno 12.042.795 48.569 208.831 12.300.195

Patrimonio del Gruppo - Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 30 giugno 2024 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 11.342.227 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 51,7 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.958.684) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.508.223.442 -
B. Aumenti 1.433.071 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 1.433.071 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (5.816.614) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (5.816.614) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.503.839.899 -
D.1 Azioni proprie (+) 11.342.227 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel periodo ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.

La voce C.2 si riferisce alle azioni acquistate dalla Capogruppo nel primo semestre a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuati dalla Capogruppo.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella Parte I delle presenti Note illustrative.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli azionari di propria emissione

Nel corso del semestre non sono intervenute variazioni nella composizione del capitale sociale.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli obbligazionari convertibili di propria emissione

Alla data del 30 giugno 2024 non risultano in essere strumenti obbligazionari convertibili di propria emissione.

Strumenti di capitale: composizione

Gli strumenti di capitale in essere al 30 giugno 2024 ammontano a 1.389,7 milioni (1.465,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da quattro emissioni di titoli Additional Tier 1 per complessivi 1,4 miliardi nominali: la prima perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali, la seconda del gennaio 2021 per 400 milioni nominali, la terza di aprile 2022 per 300 milioni e la quarta conclusa nel novembre 2023 per 300 milioni. La riduzione rispetto al dato del 31 dicembre 2023 è riconducibile al rimborso della quota residua dell'emissione dell'aprile 2019, a seguito dell'esercizio della call nel mese di giugno 2024.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Nel primo semestre 2024 il patrimonio netto si è ridotto di 38,7 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Riserve da valutazione: composizione

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione.

(migliaia di euro) 30/06/2024 31/12/2023
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (655.829) (530.957)
Attività materiali 321.262 321.213
Copertura di investimenti esteri (1.536) (2.806)
Copertura dei flussi finanziari (22.730) (20.481)
Differenze di cambio 17.455 19.450
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
(56.508) (43.107)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (55.238) (58.468)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 4.281 2.532
Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 133.964 36.246
Totale (314.879) (276.378)

Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva del gruppo bancario, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 30 giugno 2024 complessivamente negative per 491,7 milioni al netto degli effetti fiscali e si riferiscono per -488,3 milioni a titoli governativi (-52,1 milioni relative a titoli di Stato italiani e -436,2 milioni relative a titoli di altri Paesi).

Riserve: altre informazioni

Le riserve del Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.859,8 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • riserve di utili per 4.519,4 milioni;
  • riserve altre per 340,4 milioni.

Si rimanda al Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso del primo semestre 2024.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la ''Riserva Legale'' costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
I sem. 2024
Totale
I sem. 2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
14.091 12.281 - 26.372 12.898
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.100 8.723 - 18.823 7.146
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3.991 3.558 - 7.549 5.752
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
254.596 - X 254.596 110.145
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 413.056 2.760.426 - 3.173.482 2.629.720
3.1 Crediti verso banche 38.483 448.149 X 486.632 446.529
3.2 Crediti verso clientela 374.573 2.312.277 X 2.686.850 2.183.191
4. Derivati di copertura X X 268.963 268.963 162.629
5. Altre attività X X 65.808 65.808 34.969
6. Passività finanziarie X X X 10 415
Totale 681.743 2.772.707 334.771 3.789.231 2.950.776
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 55 59.980 - 60.035 56.005
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 11.890 X 11.890 15.211

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
I sem. 2024
Totale
I sem. 2023
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (977.896) (312.240) (1.290.136) (1.011.309)
1.1 Debiti verso banche centrali (211.199) X X (211.199) (367.751)
1.2 Debiti verso banche (172.409) X X (172.409) (113.814)
1.3 Debiti verso clientela (594.288) X X (594.288) (355.435)
1.4 Titoli in circolazione X (312.240) X (312.240) (174.309)
2. Passività finanziarie di negoziazione (373.497) - - (373.497) (219.009)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (10.146) - (10.146) (62)
4. Altre passività e fondi X X (228) (228) (60)
5. Derivati di copertura X X (256.986) (256.986) (129.245)
6. Attività finanziarie X X X - (116)
Totale (1.351.393) (322.386) (257.214) (1.930.993) (1.359.801)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (4.637) X X (4.637) (3.108)

La voce "1.1 Debiti verso Banche Centrali" si riferisce per 211,2 milioni agli interessi di competenza, negativi, relativi alle operazioni di finanziamento TLTRO III con BCE (al 30 giugno 2023 le competenze, sempre di segno negativo, erano pari a 367,6 milioni).

La variazione nell'entità degli interessi è riconducibile all'andamento dei tassi ed ai rimborsi effettuati nel periodo.

Per maggiori dettagli, incluso il relativo trattamento contabile, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori I sem. 2024 I sem. 2023
a) Strumenti finanziari 76.286 67.308
1. Collocamento titoli 9.839 5.179
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - 929
1.2 Senza impegno irrevocabile 9.839 4.250
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 49.411 44.482
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 35.213 30.846
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 14.198 13.636
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 17.036 17.647
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 14.325 13.588
b) Corporate Finance 3.488 3.062
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 2.636 2.947
2. Servizi di tesoreria 852 115
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 2.081 1.033
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 6.858 6.179
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 6.858 6.179
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 841 887
i) Servizi di pagamento 272.189 279.657
1. Conti correnti 113.993 128.083
2. Carte di credito 12.451 13.447
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 46.947 41.858
4. Bonifici e altri ordini di pagamento (*) 96.398 93.057
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 2.400 3.212
j) Distribuzione di servizi di terzi 354.006 335.644
1. Gestioni di portafogli collettive 255.897 230.664
2. Prodotti assicurativi 47.848 51.177
3. Altri prodotti 50.261 53.803
di cui: gestioni di portafogli individuali 659 574
k) Finanza strutturata 315 185
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 46.302 44.611
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento (*) 134.801 107.458
di cui: per operazioni di factoring 3.470 1.645
p) Negoziazione di valute 1.880 1.588
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 165.973 153.535
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.065.020 1.001.147

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto con i criteri di classificazione delle commissioni su operazioni di acquisto di crediti fiscali – Ecobonus.

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Tipologia di servizi/Valori I sem. 2024 I sem. 2023
a) Strumenti finanziari (4.602) (7.068)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (3.660) (3.343)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (942) (3.724)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (1.842) (2.169)
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (6.995) (6.414)
e) Servizi di incasso e pagamento (30.139) (29.696)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (25.189) (24.644)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (45.111) (28.039)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (2.756) (1.480)
j) Negoziazione di valute (1) (3)
k) Altre commissioni passive (14.505) (18.000)
Totale (105.951) (92.869)

Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 124.747 87.507 (79.170) (43.720) 89.364
1.1 Titoli di debito 2.515 10.426 (2.880) (4.509) 5.552
1.2 Titoli di capitale 122.139 76.422 (75.301) (38.607) 84.653
1.3 Quote di O.I.C.R. 25 94 (703) (527) (1.111)
1.4 Finanziamenti 68 - (286) - (218)
1.5 Altre - 565 - (77) 488
2. Passività finanziarie di negoziazione 3.202 5.853 (21.035) (30.832) (42.812)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.472 3.510 (345) (16.001) (11.364)
2.3 Altre 1.730 2.343 (20.690) (14.831) (31.448)
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X X X X 12.043
4. Strumenti derivati 340.538 1.290.916 (280.375) (1.420.086) (71.554)
4.1 Derivati finanziari: 339.272 1.287.448 (280.077) (1.415.200) (71.104)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 157.356 860.034 (244.603) (873.545) (100.758)
- Su titoli di capitale e indici azionari 176.937 252.674 (30.905) (366.889) 31.817
- Su valute e oro X X X X (2.547)
- Altri 4.979 174.740 (4.569) (174.766) 384
4.2 Derivati su crediti 1.266 3.468 (298) (4.886) (450)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option
X X X X -
Totale 468.487 1.384.276 (380.580) (1.494.638) (12.959)

Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
I sem. 2023
Componenti reddituali/Valori I sem. 2024
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 506.228 485.803
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 560.992 1.069.310
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 234.854 45.726
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - 1.808
A.5 Attività e passività in valuta - 166
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.302.074 1.602.813
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (106.301) (552.862)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.062.445) (945.893)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (79.988) (107.342)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari (56.819) (1.808)
B.5 Attività e passività in valuta (1.269) -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.306.822) (1.607.905)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (4.748) (5.092)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti reddituali I sem. 2024 I sem. 2023
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 44.554 (50.091) (5.537) 30.914 (31.361) (447)
1.1 Crediti verso banche 2.597 (2.176) 421 - - -
1.2 Crediti verso clientela 41.957 (47.915) (5.958) 30.914 (31.361) (447)
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 34.707 (20.404) 14.303 10.435 (5.663) 4.772
2.1 Titoli di debito 34.698 (20.404) 14.294 10.435 (5.663) 4.772
2.2 Finanziamenti 9 - 9 - - -
Totale attività (A) 79.261 (70.495) 8.766 41.349 (37.024) 4.325
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 2.032 (211) 1.821 706 (727) (21)
Totale passività (B) 2.032 (211) 1.821 706 (727) (21)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.1 Crediti verso banche" è relativo a titoli di debito.

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2 Crediti verso clientela" comprende sostanzialmente utili e perdite derivanti dalle operazioni di cessione crediti per negativi 7,1 milioni netti (di cui 45,2 milioni di perdite e 38,1 milioni di utili).

Dedotta tale componente il risultato netto della suddetta voce è impattato dalle operazioni su titoli di debito per circa 1,1 milioni, di cui 1,3 milioni relativi alla cessione di titoli HTC del semestre.

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
Minusvalenze
realizzo (B)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie - - (71) - (71)
1.1 Titoli di debito - - (71) - (71)
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 47.999 2.081 (56.558) (69.203) (75.681)
2.1 Titoli in circolazione 47.999 2.081 (56.558) (69.203) (75.681)
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 47.999 2.081 (56.629) (69.203) (75.752)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie 222.711 61.142 (123.316) (21.441) 139.096
1.1 Titoli di debito 9.570 2.933 (3.871) (16.626) (7.994)
1.2 Titoli di capitale 10.462 11.491 (11.202) (67) 10.684
1.3 Quote di O.I.C.R. 200.625 44.500 (107.363) (2.788) 134.974
1.4 Finanziamenti 2.054 2.218 (880) (1.960) 1.432
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X 2.290
Totale 222.711 61.142 (123.316) (21.441) 141.386
30
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 1
mposizione
mortizzato: co
m
8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo a
Rettifiche di valore (1)
Operazioni/Componenti Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Riprese di valore (2) Totale Totale
reddituali Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre stadio
Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisite o
Impaired
originate
I sem. 2024 I sem. 2023
A. Crediti verso banche (1.309) (243) - -
-
- 752 98 - (702)
-
316
- Finanziamenti (737) (195) - -
-
- - - - (932)
-
571
- Titoli di debito (572) (48) - -
-
- 752 98 - 230
-
(255)
B. Crediti verso clientela (4.414) (45.448) (10.991) (409.674) - - 30.939 2.722 248.404 (188.462)
-
(249.346)
- Finanziamenti (1.344) (45.420) (10.991) (409.674) - - 28.968 2.489 248.404 (187.568)
-
(249.782)
- Titoli di debito (3.070) (28) - -
-
- 1.971 233 - (894)
-
436
Totale (5.723) (45.691) (10.991) (409.674) - - 31.691 2.820 248.404 (189.164)
-
(249.030)
Operazioni/Componenti Primo Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Riprese di valore (2) Totale Totale
reddituali stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio
Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisite o
Impaired
originate
I sem. 2024 I sem. 2023
A. Titoli di debito (2.632) (134) - -
-
- 1.342 - - (1.424)
-
(94)
B. Finanziamenti - - - -
-
- - - - -
-
-
- Verso clientela - - - -
-
- - - - -
-
-
- Verso banche - - - -
-
- - - - -
-
-
Totale (2.632) (134) - -
-
- 1.342 - - (1.424)
-
(94)
Rettifiche di valore (1)
Operazioni/Componenti Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Riprese di valore (2) Totale Totale
reddituali Primo
stadio
stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio
Primo
Secondo
stadio
stadio
Terzo
acquisite o
Impaired
originate
I sem. 2024 I sem. 2023
A. Titoli di debito (2.632) (134) - -
-
- 1.342 - -
-
(1.424) (94)
B. Finanziamenti - - - -
-
- - - -
-
- -
- Verso clientela - - - -
-
- - - -
-
- -
- Verso banche - - - -
-
- - - -
-
- -
Totale (2.632) (134) - -
-
- 1.342 - - - (1.424) (94)

Risultato dei servizi assicurativi - Voce 160

Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2024 dei ricavi e dei costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi, distinta per basi di aggregazione.

Si precisa che i dati riferiti al 30 giugno 2023 non comprendono l'apporto di Banco BPM Assicurazioni, pari a 9,1 milioni, in quanto alla data la compagnia risultava essere in via di dismissione; pertanto i dati riportati in tabella sono riconducibili alla sola Banco BPM Vita.

I ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi dettagliati nella tabella sotto riportata sono iscritti nelle voci di Conto Economico:

  • 160 a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi per +75,2 milioni;
  • 160 b) costi per servizi assicurativi derivanti da contratti assicurativi emessi per 78,9 milioni.
Base A1 Base A2 Base A3 Base A4 Base A5 Totale Totale
Voci/Basi di aggregazione 30/06/2024 30/06/2024 30/06/2024 30/06/2024 30/06/2024 30/06/2024 30/06/2023
A. Ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi
valutati in base al GMM e al VFA
A.1 Importi connessi con le variazioni dell'attività per residua
copertura 67.290 3.895 - - - 71.185 34.471
1. Sinistri accaduti e altri costi per servizi assicurativi attesi 680.265 3.136 - - - 683.401 20.432
2. Variazioni dell'aggiustamento per i rischi non finanziari 4.900 160 - - - 5.060 2.909
3. Margine sui servizi contrattuali registrato in conto economico per i servizi
forniti
23.195 709 - - - 23.904 11.328
4. Altri importi (641.070) (110) - - - (641.180) (198)
A.2 Costi di acquisizione dei contratti assicurativi recuperati 2.954 - - - - 2.954 373
A.3 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al GMM o al VFA
70.244 3.895 - - - 74.139 34.844
A.4 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi valutati in base al PAA
1.885 2.127
- Segmento Vita X X X X X - -
- Segmento Danni - auto X X X X X - -
- Segmento Danni - non auto X X X X X 1.885 2.127
A.5 Totale ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi
70.244 3.895 - - - 76.024 36.971
B. Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi
emessi – GMM o VFA
1. Sinistri accaduti e altri costi direttamente attribuibili (53.184) (4.326) - - - (57.510) (22.201)
2. Variazioni della passività per sinistri accaduti (1.160) 1.000 - - - (160) (781)
3. Perdite su contratti onerosi e recupero di tali perdite (17.653) (25) - - - (17.678) (253)
4. Ammortamento delle spese di acquisizione dei contratti assicurativi (2.958) - - - - (2.958) (374)
5. Altri importi - - - - - - -
B.6 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi – GMM o VFA
(74.955) (3.351) - - - (78.306) (23.609)
B.7 Totale costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti
assicurativi emessi valutati in base al PAA
(1.388) (1.176)
- Segmento Vita X X X X X - -
- Segmento Danni - auto X X X X X - -
- Segmento Danni - non auto X X X X X (1.388) (1.176)
C. Totale costi/ricavi netti derivanti dai contratti assicurativi
emessi (A.5+B.6+B.7)
(4.711) 544 - - - (3.670) 12.186

10.1 Ricavi e costi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi: composizione

Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

___________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 155

Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa - Voce 170 Il saldo dei ricavi e dei costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa del primo semestre 2024, iscritto nella voce 170 a) del Conto Economico, è negativo per 266,3 milioni. Di seguito si fornisce la composizione al 30 giugno 2024 del risultato finanziario relativo ai contratti assicurativi emessi, distinta per basi di aggregazione. Si precisa che i dati riferiti al 30 giugno 2023 non comprendono l'apporto di Banco BPM Assicurazioni, pari a 0,1 milioni, in quanto alla data la compagnia risultava essere in via di dismissione; pertanto i dati riportati in tabella sono riconducibili alla sola Banco BPM Vita.

11.1 Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi

Voci/Basi di aggregazione Base A1 Base A2 Base A3 Totale Totale
I sem. 2024 I sem. 2024 I sem. 2024 I sem. 2024 I sem. 2023
1. Interessi maturati (1.073) - - (1.073) -
2. Effetti delle variazioni dei tassi d'interesse e altre assunzioni finanziarie - - - - -
3. Variazioni del fair value delle attività sottostanti ai contratti valutati in base al VFA (265.170) - - (265.170) (66.884)
4. Effetti della variazione dei tassi di cambio - - - - -
5. Altri - (7) (10) (17) 1
6. Totale ricavi/costi di natura finanziaria relativi ai contratti di
assicurazione emessi registrati in conto
(266.243) (7) (10) (266.260) (66.883)
Base A4 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Danni Non Auto
Base A2 = Base di aggregazione riferita ai contrati assicurativi emessi senza elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita
Base A1 = Base di aggregazione riferita ai contratti assicurativi emessi con elementi di partecipazione diretta – Segmento Vita

Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2024 I sem. 2023
Oneri su beni rivenienti dal leasing (11.467) (13.389)
Altri (16.448) (18.399)
Totale (27.915) (31.788)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2024 I sem. 2023
Proventi su c/c e finanziamenti 3.171 3.333
Recuperi di imposte 138.734 125.995
Recuperi di spese 9.128 8.867
Fitti attivi su immobili 17.204 18.499
Altri 27.072 42.924
Totale 195.309 199.618

Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

Nel corso del semestre sono stati registrati utili da cessione di attività materiali per 1,0 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano state rilevate perdite per 0,2 milioni.

Utile per azione

30/06/2024 30/06/2023
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.507.561.235 1.507.561.235 1.507.539.147 1.507.539.147
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 749.125 749.125 624.433 624.433
EPS (euro) 0,50 0,50 0,41 0,41

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per omogeneità di confronto.

Si segnala che al 30 giugno 2024 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il Gruppo Banco BPM attua il processo di gestione dei rischi originati dall'attività bancaria e finanziaria al fine di perseguire obiettivi di crescita stabile e sostenibile nel tempo, coerentemente con gli indirizzi generali deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi

Nel corso del primo semestre del 2024, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici. Con riferimento in particolare al RAF delle Compagnie Assicurative, quali Legal Entity rilevanti, la revisione del RAF 2024 è stata completata dalla Funzione Rischi di Capogruppo e dalla Funzione Rischi delle Compagnie assicurative.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento c.d. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le c.d. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le c.d. "Operazioni Significative (OS)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entity rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi, proseguendo il lavoro già iniziato nel corso degli ultimi anni, ha provveduto a rafforzare ulteriormente la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (c.d. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle Politiche di Remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio-lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Inoltre, data la rilevanza della tematica, è stato ampliato il perimetro degli indicatori in ambito ESG prevedendo indicatori sia a livello di Legal Entity bancarie (Banca Akros e Banca Aletti) e assicurative (Banco BPM Vita e Vera Vita), sia a livello di Business Line oltre che con riferimento al rischio reputazionale.

In coerenza con i risultati del processo di Risk Identification vengono individuati gli ambiti di rischio del RAF rispetto ai quali sono definiti indicatori e soglie, esprimendo la propensione al rischio del Gruppo e delle società rilevanti a fini RAF. In particolare, il perimetro RAF di Gruppo ha permesso di identificare un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale (di Primo e Secondo Pilastro), Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito & Struttura, Redditività, Operativo/di Condotta, ICT, Cyber e Altre tematiche rilevanti. In particolare, a fronte della sempre maggior rilevanza posta al rischio Cyber e ICT, è stato introdotto uno specifico sotto ambito riferito al rischio "ICT, Cyber e Security", prevedendo un ampliamento del perimetro degli indicatori ad esso riferito. Con riguardo ai fattori ESG, le differenti tematiche sono ricomprese nel perimetro complessivo e vengono monitorate tramite specifiche metriche ricomprese negli ambiti sopra citati.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale, consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e, di norma, sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (c.d. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma la predisposizione tempestiva di un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo – OMR (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. In ambito creditizio, il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della Funzione Rischi prevede il rilascio di un parere preventivo anche per le Operazioni definite Significative (OS), consentendo la valutazione preventiva di un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è stato ampliato nel corso del primo semestre 2024, includendo le valutazioni relative a proposte di incremento dei fidi operativi superiori a 25 milioni per le operazioni riconducibili a gruppi di clienti connessi, con una concentrazione nella segnalazione Large Exposure superiore al 20%.

Il Gruppo promuove la diffusione di una solida cultura del rischio, attraverso lo sviluppo e l'aggiornamento delle competenze di tutto il personale o di specifici target, alla luce dell'evoluzione dei rischi, del quadro normativo di riferimento e degli strumenti adottati per il loro presidio.

Annualmente l'unità operativa Academy predispone, in collaborazione con le Funzioni di Controllo e Centrali competenti, i Piani Formativi in ambito Responsabilità Amministrativa degli Enti, Privacy-GDPR, Trasparenza, Mifid2 e Antiriciclaggio, a cui si aggiungono Sicurezza Fisica e Cybersecurity. Vengono, inoltre, attivati programmi di formazione a supporto delle principali progettualità Banca.

Con riferimento al primo semestre 2024, si segnala la pubblicazione dei corsi su Codice Etico e Privacy rivolti a tutto il personale del Gruppo.

Sono state completate le attività formative, a supporto dell'evoluzione delle politiche creditizie e dei processi e degli strumenti per la valutazione del rischio di credito integrati con i fattori ESG, coinvolgendo le Strutture Centrali e di Rete Commerciale maggiormente interessate. Sempre in ambito rischio di credito, è stata completata la formazione a supporto del Progetto RWA Credito, che ha introdotto la ponderazione del rischio in base all'assorbimento di capitale e del nuovo Sistema Interno di Rating con focus sul Corporate. Sono stati, inoltre, predisposti gli aggiornamenti formativi in ambito metodologie e strumenti per il monitoraggio del rischio di credito.

In ambito finanziario, si segnalano i corsi sull'evoluzione degli strumenti per la consulenza finanziaria in Banco BPM, e sul trattamento delle informazioni privilegiate e la gestione dei conflitti di interesse previsti nell'offerta formativa annuale IVASS/ESMA.

Da ultimo, nel corso del primo semestre 2024 è stato inoltre attivato il programma formativo rivolto alle Funzioni di Controllo di Capogruppo e a Banco BPM Invest SGR che consentito di fornire indicazioni generali su:

  • il quadro normativo di riferimento per le SGR Alternative;
  • il funzionamento dei fondi chiusi, con focus sui Fondi di Fondi di Private Equity;
  • le aspettative delle Autorità di Vigilanza e le prassi da adottare nella relazione con le stesse.

Sono stati previsti, inoltre, specifici approfondimenti sui Private Markets e alle attività di Compliance, Risk Management, Antiriciclaggio.

Si segnala che il Gruppo nella prima metà del 2024 è stato impegnato nello svolgimento dei seguenti esercizi regolamentari:

• Data collection degli starting point al 31 dicembre 2022 dei dati climatici richiesta da BCE nell'ambito del primo esercizio "Fit-for-55 climate risk scenario analysis", condotto da EBA con la collaborazione di BCE. L'esercizio, che si è svolto nel primo trimestre del 2024, fa parte dei nuovi mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea, con l'obiettivo di valutare la resilienza del settore bancario in linea con il pacchetto "Fit for 55", e di acquisire informazioni

sulla capacità di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2 in condizioni di stress;

  • Cyber Resilience Stress Test, primo esercizio condotto da BCE in ambito Business Continuity e Resilienza Operativa proposto da BCE, avviato il 23 novembre 2023 e terminato a fine luglio 2024. L'esercizio, avente l'obiettivo di valutare la resilienza operativa del settore bancario in linea con le più recenti minacce di carattere cyber, ha richiesto al Gruppo di simulare le attività di analisi, recupero e ripristino di un'infrastruttura informatica critica per la Banca in seguito ad un incidente di cybersicurezza grave ma plausibile, e stimarne i presunti impatti economici;
  • in ambito assicurativo, esercizio di Stress Test EIOPA 2024, avviato dall'European Insurance and Occupational Pension Autority (EIOPA) in data 2 aprile e che terminerà nel mese di agosto, esteso da IVASS alle principali entità assicurative italiane, tra cui anche alla Compagnia Banco BPM Vita. L'esercizio, volto a valutare la resilienza del settore assicurativo europeo a sviluppi negativi gravi ma plausibili delle condizioni economiche e finanziarie, ha richiesto alle compagnie partecipanti di valutare il proprio profilo di rischio sia in termini di capitale che di liquidità a seguito di shock istantanei di mercato e assicurativi, tenendo conto anche degli impatti derivanti dell'applicazione di "management actions" plausibili e realistiche.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entity, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonché assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente alla predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entity sono esposte, e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, sulla base del posizionamento dell'indicatore rispetto alle soglie definite nel framework e/o alla dinamica registrata, evidenziando gli eventuali punti di attenzione e le aree di miglioramento, per i quali vengono fornite specifiche analisi che ne spieghino il trend. Va ricordato che, a livello di Compagnie Assicurative, l'attività di monitoraggio viene svolta direttamente dalla Funzione Rischi della Compagnia; la Funzione Rischi di Capogruppo integra tali informazioni nella reportistica periodica, al fine di fornire un'informativa completa sull'andamento del Gruppo. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, con il supporto della Funzione "Recovery e Resolution Planning".

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard, ECB Supervisory Banking Statistics, e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Al fine di fornire un cruscotto sintetico che consenta di acquisire una view complessiva sull'evoluzione del posizionamento del Gruppo e dei campioni di riferimento (EBA Italia ed Europa), a partire dall'analisi su dati a giugno 2023, è stato calcolato uno score complessivo basato sui principali n. 10 indicatori di rischio della heatmap dell'EBA e le relative soglie di riferimento (indicate dalla stessa Autorità nei Risk Dashboard). In ambito assicurativo, le analisi di posizionamento considerano le principali metriche di solvibilità riportate nei Solvency and Financial Condition Report (SFCR) pubblicati annualmente dalle imprese e dai gruppi di assicurazione in linea con il Pillar 3 del regime Solvency II, nonché i dati presenti nei Quantitative Reporting Templates (QRTs) prodotti dalle compagnie e consultabili nel portale ANIA InfoQRT.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e di revisione del Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale – Economic Capital, ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

La valutazione di adeguatezza patrimoniale, rendicontata formalmente con frequenza annuale ai fini di vigilanza, è aggiornata - in allineamento alla normativa esterna (linee guida EBA in ambito SREP e linee guida BCE in ambito ICAAP) ed interna di riferimento - con frequenza semestrale.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza consentendo di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo e definendo, al contempo, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono periodicamente rendicontate agli Organi aziendali della Banca.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel primo semestre del 2024, non sono emerse carenze significative nelle metodologie utilizzate dal Gruppo per la misurazione dei rischi.

Rischi climatici e ambientali

Nell'ambito del periodico aggiornamento del processo di Risk Identification, il Gruppo Banco BPM ha individuato e provveduto a declinare in modo analitico i diversi fattori di rischio ESG, suddividendo tra quelli specificatamente legati agli aspetti climatici/ambientali e quelli di governance e social sustainability.

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente per rispondere al crescente interesse su tale ambito da parte dei diversi stakeholders.

Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) e alla Net-zero Banking Alliance (NZBA) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla specifica documentazione di disclosure del Gruppo: Dichiarazione Non Finanziaria e Informativa Pillar 3.

Le principali interazioni con BCE

La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico.

A novembre 2020, BCE ha pubblicato la "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climaterelated and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B), giudicato per il Gruppo Banco BPM completo e adeguato. I risultati aggregati a livello di sistema europeo sono stati resi disponibili da BCE.

Le principali attività implementate possono, a fini di esposizione esistendo numerose interconnessioni, essere suddivise nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

  • Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico di Gruppo sono indicati i principali obiettivi nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Progetto ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli;
  • Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM considera l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando nel proprio Risk Appetite Framework (RAF) specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere agli Organi aziendali, ai Comitati direzionali e alle principali funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi;
  • Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente nel framework di risk management, sono stati individuati i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti e titoli del Gruppo Banco BPM, ad esempio integrando tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico trovano inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
  • Disclosure: a Banco BPM pubblica le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Le principali iniziative implementate nel primo semestre 2024

Nel primo semestre 2024, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Progetto ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).

Più nel dettaglio, Banco BPM ha costantemente affinato il proprio framework di stress test, in modo tale da recepire i rischi climatici e ambientali all'interno delle proprie proiezioni, declinando, progressivamente, metodologie e processi secondo la materialità di ciascun rischio specifico. Tra di essi, il rischio di credito rappresenta l'area più esposta in termini di materialità. Per tale motivo, il Gruppo ha deciso di avviare un'attività specifica, iniziata nel 2024 e conclusasi con l'approvazione del resoconto ICAAP 2024, per includere i fattori climatici e ambientali e l'adozione di un approccio di tipo "dynamic balance sheet" applicato a livello settoriale per la proiezione di mediolungo termine dei volumi creditizi.

Nel corso del primo trimestre dell'anno, il Gruppo è stato impegnato alla conclusione dell'esercizio di data collection "Fit for 55 climate risk scenario analysis" condotto dall'Autorità Bancaria Europea in collaborazione con BCE e altre Autorità di Vigilanza; tale esercizio rientra nei mandati ricevuti dall'EBA nell'ambito della rinnovata strategia di finanza sostenibile della Commissione Europea. Il suo obiettivo primario è quello di valutare la complessiva resilienza del settore bancario rispetto ai target definiti con il pacchetto "Fit for 55" e acquisire informazioni sulla capacità degli Enti di sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di CO2. Al riguardo sono stati forniti i valori di starting point, al 31 dicembre 2022. I risultati prospettici di tale modulo sono stati ottenuti utilizzando i modelli di stress test del rischio climatico top-down definiti dall'Autorità di Vigilanza. Con riferimento a quanto evidenziato, alla fine del mese di maggio 2024 la BCE ha inviato a ciascun partecipante un report individuale che mostra, per selezionati ambiti, i progressi rispetto ai risultati del 2022 SSM Climate Risk Stress Test contenente un buon posizionamento della Banca rispetto ai peers.

In virtù dell'entrata in vigore della nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) a partire dal Bilancio Consolidato del 31 dicembre 2024 il Gruppo Banco BPM sarà tenuto a redigere e pubblicare la Rendicontazione di Sostenibilità "Sustainability Statement" quale parte integrante della Relazione sulla Gestione, grazie ad una progettualità con l'obiettivo di implementare gli interventi necessari alla predisposizione del citato primo Sustainability Statement entro marzo 2025.

A seguito della firma della Net Zero Banking Alliance (NZBA) nel marzo 2023 in cui il Gruppo si è impegnato a supportare i propri clienti a rispettare un robusto e scientifico piano di transizione, allineando i portafogli di credito e di investimento sui settori "carbon intensive" maggiormente materiali per Banco BPM in modo da raggiungere l'obiettivo degli Accordi sul Clima di Parigi di emissioni nette pari a zero entro il 2050. Entro settembre 2024 verranno resi noti gli obiettivi di riduzione al 2030 per i settori prioritari (Automotive, Cement, Coal, Oil & Gas e Power Generation), mentre i piani di transizione saranno pubblicati entro un anno dalla comunicazione degli obiettivi. Nel frattempo Banco BPM sta lavorando anche su altri settori ad alta intensità di carbonio con l'obiettivo di fissare obiettivi interni, al fine di definire e applicare olisticamente la sua strategia net-zero.

Inoltre, facendo leva anche sulla Dichiarazione di Sostenibilità richiesta dalla CSRD, Banco BPM è coinvolto nella valutazione dei rischi e delle opportunità connessi al contesto imprenditoriale, poiché i piani di transizione costituiranno uno strumento strategico per identificare potenziali rischi e opportunità sostanziali legati al clima e per implementare lo sviluppo delle proiezioni e l'estensione dell'orizzonte temporale dei piani aziendali. Coerentemente, per quanto riguarda la gestione del rischio, sin dal 2021 i driver di rischio climatico sono formalizzati all'interno dell'inventario dei rischi e poi sono stati pienamente integrati nel RAF, nell'ICAAP e negli stress test, mentre da giugno 2024 esiste un sistema interno di "rating climate" applicato ai fini IFRS 9.

Ai fini della periodica valutazione di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), i fattori climatici e ambientali sono stati anche considerati nelle metodologie di stima definite dal Gruppo con riferimento al rischio operativo e immobiliare; nello specifico, si è tenuto conto sia dell'incidenza di un potenziale danno fisico sul patrimonio immobiliare e artistico della Banca (rischio operativo), sia di una svalutazione aggiuntiva degli asset strumentali e ad uso investimento di proprietà del Gruppo, per l'effetto congiunto di uno stress da rischio fisico acuto e del possibile manifestarsi di un rischio di transizione (rischio immobiliare).

Per l'illustrazione degli impatti dei fattori ESG sui processi creditizi si fa rinvio a quanto illustrato nella successiva sezione del Rischio di credito.

Rischio di credito

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate, e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite, inoltre, linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare le incertezze nel contesto macroeconomico di riferimento ed altri fattori di rischio non intercettati dai modelli di determinazione della perdita attesa si rimanda a quanto illustrato nella sezione "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato" nonché nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023.

Qualità del credito

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Già dallo scorso esercizio i fattori ESG sono stati compresi nei processi creditizi del Gruppo; nel corso del primo semestre del 2023 si è proceduto all'integrazione nel framework delle Politiche Creditizie della valutazione dei fattori ESG e degli impatti dei potenziali rischi legati al cambiamento climatico sulle prospettive economicopatrimoniali delle aziende verso cui il Gruppo Banco BPM è esposto. A tal proposito è stata estesa la valutazione a tutti i segmenti della Banca, incluso lo Small Business (mediante un modello semplificato) e integrata la valutazione del rischio fisico, sia con riferimento alle controparti che agli asset a garanzia. E' stata altresì prevista la valutazione di azioni di mitigazione del rischio messe in atto dalla controparte verso cui il Gruppo è esposto.

Sempre nella prima parte del 2023, anche a seguito dell'adesione della Banca alla Net Zero Banking Alliance, sono stati altresì introdotti indirizzi creditizi più stringenti verso quei settori definiti "prioritari" in quanto caratterizzati da un livello di emissioni più elevato.

Sono proseguite, infine, le attività progettuali nell'ambito dell'implementazione della "EU Taxonomy" con l'obiettivo di integrare nei processi e nei prodotti l'allineamento delle esposizioni delle controparti finanziate alla tassonomia.

A partire da dicembre 2022, nella stima delle perdite attese (ECL) sulle esposizioni creditizie non deteriorate, il Gruppo ha introdotto uno specifico aggiustamento con l'intento di fattorizzare i rischi derivanti dall'esposizione delle controparti debitrici ai fattori connessi a clima e ambiente. In particolare, sono stati stimati gli impatti sui parametri di rischio PD ed LGD delle controparti, ipotizzando un rischio di transizione ed un rischio fisico elaborati in funzione degli scenari di seguito illustrati.

Con riferimento al rischio di transizione è stato considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS). Rispetto ai possibili scenari alternativi (Disorderly Transition e Hot House World), la selezione dello scenario Orderly Transition è risultata quella più prudente avendo a riferimento l'orizzonte temporale delle esposizioni creditizie da valutare, in quanto ipotizza un intervento immediato e stringente delle politiche climatiche, come nel seguito meglio descritto.

Nei parametri di PD tale scenario è stato recepito valutandone l'impatto sulle voci bilancio della clientela corporate, che vengono poi utilizzate come input di modelli finanziari internamente sviluppati dal Gruppo. Tali modelli restituiscono valori prospettici di PD.

Sulla base delle variazioni desunte di PD, gli effetti della transizione ecologica vengono quindi trasmessi, con apposita funzione matematica, anche al parametro LGD. A quest'ultimo parametro è stato inoltre applicato uno specifico shock da rischio fisico, per considerare l'eventuale impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022.

Per ulteriori dettagli sulla metodologia di calcolo degli aggiustamenti in esame e dei relativi impatti si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Per una migliore comprensione delle ipotesi sottostanti allo scenario di transizione considerato dal Gruppo rispetto a quelli alternativi, si fornisce di seguito un'illustrazione delle principali assunzioni di ogni scenario.

Lo scenario Orderly Transition si basa sullo scenario NGFS Net Zero 2050, che prevede un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 °C, raggiunto attraverso l'immediata e gradualmente più stringente introduzione di politiche di riduzioni delle emissioni di anidride carbonica, che si ritengono azzerate nel 2050. In questa tipologia

di scenario, il rischio di transizione e il rischio fisico sono contenuti: la graduale transizione assicura, infatti, che i necessari costi e investimenti in innovazione siano minimizzati. Al contempo, l'aumento della temperatura globale massima di 1,5 °C, riduce il rischio di eventi estremi.

Lo scenario Disorderly Transition, che si basa invece sullo scenario NGFS Delayed Transition, assume un'introduzione ritardata e netta delle politiche climatiche a partire dal 2030, al fine di contenere l'aumento della temperatura globale sotto i 2 °C; le emissioni di anidride carbonica sono perciò più alte rispetto allo scenario precedente per rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Lo scenario comporta quindi un rischio di transizione più elevato, per i maggior costi richiesti dall'introduzione ritardata delle politiche climatiche mentre l'aumento della temperatura globale fa aumentare il rischio fisico in termini di maggior frequenza e rilevanza degli eventi estremi.

Infine, lo scenario Hot House World è calibrato sullo scenario NGFS Current Policies, che cattura l'impatto nel lungo periodo del rischio fisico sul sistema economico e finanziario derivante dalla mancata introduzione delle misure di riduzione delle emissioni. Anche se le emissioni a livello Europeo si riducono gradualmente, quelle globali continuano a crescere fino al 2080 con un aumento della temperatura globale pari a circa 3 °C. Ne conseguono maggiori e importanti catastrofi naturali con un rilevante aggravio di costi di assicurazione e ricostruzione legati a questi eventi. In questo scenario non vi è quindi un rischio di transizione, ma i costi di transizione che si avrebbero nei precedenti scenari sono più che compensati dal forte impatto del rischio fisico estremo nell'economia.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Nel corso del secondo semestre 2022 è stato inoltre implementato il già citato Financial Forecast Studio, una piattaforma modulare per supportare la fase di valutazione prospettica di un'impresa da parte del gestore. Lo strumento lavora su piattaforma fornita dal provider Cerved.

Gli elementi caratterizzanti tale strumento sono:

  • data set accurati:
    • Cerved su base almeno semestrale elabora delle previsioni per circa 400 settori, utilizzabili come base standard della simulazione prospettica sui dati di bilancio della singola impresa;
    • sono resi disponibili i bilanci storici degli ultimi esercizi;
    • viene adottato lo schema di riclassificazione CeBi della Centrale dei Bilanci di Cerved;
  • assumption e simulazioni business:
    • a partire dalle simulazioni standard proposte dal provider si possono replicare infiniti scenari alternativi modificando le assumption di partenza;
    • sono disponibili oltre 20 parametri (voci di bilancio) utilizzabili come assumption modificabili del modello;
    • tramite un semplice data-entry possono essere valutate anche start-up/bilanci di società di persone;
    • è compreso un modulo addizionale ESG per la stima puntuale degli impatti sul rischio di credito delle variabili legate ai rischi ambientali, social e di governance;
    • lo strumento fornisce un'ampia serie di output previsionali per supportare il gestore e il deliberante nella fase di valutazione e concessione; inoltre permette di confrontare più scenari relativi ad una stessa impresa o ad imprese diverse (ad esempio azienda "best in class" o specifico competitor).

Di seguito si rappresentano le linee evolutive del framework delle Politiche Creditizie che sono state introdotte a partire dal 2023 e proseguite nel corso del 2024:

• ESG:

  • evoluzione della metodologia di classificazione del rischio di transizione basata maggiormente sulle emissioni;
  • introduzione del rischio fisico;
  • estensione al segmento di aziende large corporate;
  • gestione dei settori prioritari ad elevato rischio emissioni;
  • introduzione di indirizzi creditizi specifici sulla base della valutazione dei fattori ESG;
  • CRE Commercial Real Estate:
    • integrazione KRI (Key Risk Indicator) per la valutazione della sostenibilità nel settore CRE (Commercial Real Estate);
    • allineamento dei requisiti per la classificazione dell'investimento immobiliare green in linea con i requisiti della tassonomia;

  • Evoluzione dell'attuale framework:
    • indirizzi creditizi specifici per settore (es. agricoltura oltre che RE);
    • definizione di un framework specifico per i gruppi Large e le operazioni di project finance;
    • estensione della valutazione della sostenibilità finanziaria prospettica mediante strumenti ad hoc.

Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (nazionali e internazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 30 giugno 2024 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,49% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var al 99,9° percentile, ultimo dato disponibile con riferimento al perimetro del modello di portafoglio performing) ammonta all'1,42% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese

e privati. Restano comunque da approfondire aspetti di ulteriori miglioramenti sul perimetro dei default, soprattutto con riferimento agli unlikely to pay.

Con riferimento ai CCF, sono state condotte le attività di verifica. Validazione Interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte sia per il modello retail che corporate.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere i modelli maggiormente compliant con le richieste normative.

Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano in Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano in Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano in Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità di accadimento di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment.

Di seguito, con riferimento alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma), si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza di Stage 1 o di Stage 2.

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR). Più precisamente, la metrica scelta si basa sul concetto di PD "Forward". Questo approccio consiste nell'identificare sulla curva di Lifetime PD osservata alla data di origine la curva di forward PD, avente come nodo la reference date e come holding period la durata residua.

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio (Imprese/Privati)1
  • classe di Rating;
  • vita residua;
  • ageing della posizione (distanza tra la data di origination e la data di reporting).

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro definito come logaritmo del "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie, ad eccezione dei casi in cui la PD annualizzata osservata alla data di riferimento risulti inferiore alla soglia dello 0,30% (soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito - Low Credit Risk Exemption), costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito da Stage 1 a Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra Stage 1 e Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato il logaritmo del LPDR per ogni posizione rientrante nel campione di stima, ha selezionato per ogni cluster (dato dall'incrocio delle modalità risk driver ritenuti rilevanti) la soglia ottimale che consentisse di ottimizzare le performance del modello misurate mediante il coefficiente di correlazione di Matthews (MCC). Le performance mirano a descrivere la capacità del modello di anticipare correttamente, con una classificazione a Stage 2, le posizioni che, entro 12 mesi dalla data di riferimento, presentano segnali di rischio rappresentati non soltanto dal default ma anche da ulteriori elementi che denotano un'alta rischiosità (la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni, la concessione di una misura di forbearance, la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio).

Con riferimento alle esposizioni verso banche, la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR, utilizzando le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese.

A seguito delle evolutive introdotte, come in precedenza illustrate, si rileva che il superamento della soglia SICR che determina una classificazione a Stage 2 - è osservato su posizioni che presentano, rispetto alla data di origination, un incremento relativo di PD Lifetime compreso mediamente in un range che va dal +100% al + 200% a seconda del segmento di rischio.

In aggiunta al criterio quantitativo in precedenza illustrato, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi e backstop. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta"2 fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media" 3 .

1 Con riferimento alle esposizioni appartenenti al perimetro delle c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real

Estate, Real Estate Development e Project Financing) sono applicate le medesime soglie sviluppate per il segmento Imprese. 2 Si segnala che ai fini dei processi di concessione del credito, le classi di rating previste dal modello interno sono accorpate in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Mediobassa", "Media", "Medioalta", "Alta").

3 Si veda la precedente nota.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing da Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

A valle del processo di stage assignment e calcolo dell'ECL, si sono effettuati alcuni interventi di Manual Adjustment di Stage:

  • a) classificazione a Stage 1 dei rapporti, non appartenenti a forme tecniche di credito revolving, con durata residua entro l'anno classificati in Stage 2 esclusivamente per threefold increase. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 1 pari a 0,86 miliardi, senza modifiche in termini di ECL in quanto per definizione, essendo il rapporto con una durata residua inferiore all'anno, i parametri di rischio calcolati su un orizzonte di 1 anno o lifetime sono equivalenti;
  • b) introduzione di una valutazione quantitativa del SICR su posizioni non segmentate (unratable) sfruttando il recupero di informazioni addizionali (ad esempio rating ECAI) al fine di indirizzare uno specifica richiesta di BCE nell'ambito dell'ispezione OSI-IFRS9 SME. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 0,03 miliardi, cui corrisponde un contestuale aumento di ECL pari a 0,28 milioni;
  • c) classificazione a Stage 2 di singole posizioni, la cui classificazione derivante dall'applicazione di metodologia di staging allocation (SICR + Backstop) è stata considerata non appropriata dalla funzione Crediti. L'intervento ha interessato un totale di esposizione migrata a Stage 2 pari a 0,08 miliardi, cui corrisponde un contestuale aumento di ECL pari a 1,03 milioni.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo in Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1 . Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a giugno 2024.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default e dai criteri qualitativi, ivi comprese le posizioni classificate in stage 2 tramite Manual Adjustment. Le esposizioni classificate in Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

Tipologia1 Stage 2 di cui: Large
Corporate
di cui: Mid
Corp.Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui: Small
Business
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui: altre
esposizioni(*)
Criteri quantitativi 71,69% 83,05% 60,56% 82,48% 78,91% 32,83% 100,00% 25,65%
Criteri qualitativi 17,46% 12,28% 30,79% 8,68% 11,03% 41,78% 0,00% 42,60%
Esposizioni scadute oltre
30 giorni
0,09% 0,00% 0,00% 0,01% 0,05% 0,20% 0,00% 4,73%
Manual Adjustment (MA) 0,91% 0,00% 2,80% 0,00% 1,08% 0,06% 0,00% 20,79%
Post Model Adjustment
(PMA)
9,85% 4,67% 5,85% 8,83% 8,94% 25,14% 0,00% 6,23%

(*) Controparti non segmentate o appartenenti al portafoglio ProFamily.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione in Stage 1 o in Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello di deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo l'intera
durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare2 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

1 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al

primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione. 2 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

Si ricorda che nel corso degli anni 2020 e 2021, in risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking. Si deve premettere che i parametri di PD ed LGD, ottenuti al 30 giugno 2024 per il tramite delle elaborazioni del modello "core", tengono conto di alcune evolutive implementate nel corso del primo semestre per tenere conto della revisione dei nuovi modelli interni A-IRB (NAA2021), validati nel mese di dicembre 2023, nonché della rimozione del duplice conteggio delle posizioni rientrate in bonis. Gli effetti di tali evolutive erano comunque già considerati al 31 dicembre 2023, mediante opportuni aggiustamenti a valle dei modelli "core". Tali aggiustamenti sono stati pertanto rimossi ai fini della semestrale, come illustrato nel paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays". Lo stesso dicasi per il passaggio in produzione del metodo slotting criteria per i finanziamenti specializzati, avvenuto nel semestre, come di seguito illustrato in maggior dettaglio nei paragrafi dedicati alle stime dei parametri.

Al riguardo si deve inoltre precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2023, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima l'effetto dell'aggiornamento delle serie storiche sui parametri di rischio PD, LGD, EAD e sulle soglie per l'identificazione del SICR.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, attraverso l'applicazione dei modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Per quanto riguarda le c.d. "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing) si segnala che, a partire dalla semestrale di giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Il metodo dedicato slotting criteria prevede l'assegnazione di una categoria definita in un range da 1 a 4, successivamente trasformata, attraverso delle tabelle di conversione, in classi di rating e relativo valore di PD del modello Mid Corporate (segmento con caratteristiche di size più affini) relativo al nuovo sistema di rating A-IRB.

I valori di PD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di PD. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi anche nel bilancio al 31 dicembre 2023 mediante l'applicazione di un post-model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi per l'operazione OFS, non è stato riproposto, come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Come riportato nel paragrafo dedicato alla stima del PD, per quanto riguarda le c.d. "Operazioni di Finanza Strutturata OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing), a partire dalla semestrale di giugno 2024, i modelli simulativi sono stati dismessi, con conseguente passaggio al metodo slotting criteria, in coerenza con la formalizzazione verso BCE dell'istanza di model change per fini regolamentari. Gli effetti di tale evolutiva erano comunque già riflessi anche nel bilancio al 31 dicembre 2023 mediante l'applicazione di un post-model adjustment che, a partire dalla dismissione dei citati modelli simulativi, non è stato riproposto come illustrato nel successivo paragrafo "Utilizzo di post model adjustment e management overlays".

Con il metodo slotting criteria si prevede l'assegnazione di specifici valori di LGD a seconda del segmento OFS, definita in funzione di specifiche analisi condotte su specifici portafogli adottando i valori fissi forniti dalla Normativa di Vigilanza.

I valori di LGD così ottenuti vengono poi condizionati al ciclo economico in ottica forward looking mediante l'utilizzo dei modelli satellite interni di LGD.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati opportunamente calibrati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati prima della manifestazione degli effetti del Covid-19, a partire dall'esercizio 2020 sono stati adottati modelli satellite settoriali con l'obiettivo di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana.

Per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2024 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council1 , in linea con i processi già in uso nei precedenti esercizi. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, rese disponibili tra marzo e maggio 2024, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto delle caratteristiche dei tre scenari e dell'incertezza in ordine all'evoluzione degli scontri in Medio Oriente e agli sviluppi del conflitto Russia-Ucraina, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo", dal 25% indicata dal provider, al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "severo" che la Banca non ha preso in considerazione, proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

  • "Base": 50%;
  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici prevede che questi siano oggetto di aggiornamento con cadenza almeno semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento può essere effettuato con maggior frequenza (trimestrale), qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL, rispetto a quelle implicite negli scenari in uso, evidenzi il superamento di una determinata soglia2 .

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori medi annui (espressi in termini di variazioni percentuali annue/valori assoluti per i tassi di rendimento e per il tasso di disoccupazione) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2024-2027 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite, ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2024 2025 2026 2027
peggiorativo PIL Italia 0,1 0,4 0,5 0,3
base PIL Italia 0,7 0,9 0,7 0,5
migliorativo PIL Italia 1,1 1,7 1,1 1,0
peggiorativo PIL UEM -0,3 0,6 1,0 0,9
base PIL UEM 0,5 1,1 1,1 1,0
migliorativo PIL UEM 0,9 2,0 1,6 1,5
peggiorativo Tasso di disoccupazione 7,26 7,75 8,08 8,14
base Tasso di disoccupazione 7,14 7,20 7,02 6,78
migliorativo Tasso di disoccupazione 7,06 6,74 6,01 5,23
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 0,3 0,2 0,6 1,0
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,2 1,6 1,8 1,8
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,9 3,5 2,2 2,2

1 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer, dal Chief Lending Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Gestione del Valore, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore. 2 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Scenario Indicatori macroeconomici 2024 2025 2026 2027
peggiorativo Consumi famiglie -0,1 0,4 0,2 0,4
base Consumi famiglie 0,4 1,0 0,8 0,7
migliorativo Consumi famiglie 0,7 1,8 1,5 1,3
peggiorativo Investimenti totali -2,5 -4,1 -1,0 -1,5
base Investimenti totali -1,1 -1,7 0,0 -0,3
migliorativo Investimenti totali -0,1 1,2 2,0 2,0
peggiorativo Investimenti in costruzioni -7,6 -10,9 -5,4 -4,6
base Investimenti in costruzioni -6,2 -8,8 -4,0 -3,5
migliorativo Investimenti in costruzioni -5,0 -6,3 -1,9 -1,4
peggiorativo Euribor 3 mesi 3,80 3,00 2,87 2,87
base Euribor 3 mesi 3,74 3,01 2,63 2,60
migliorativo Euribor 3 mesi 3,51 2,91 2,86 2,86
peggiorativo Tasso BCE 4,01 2,96 2,90 2,90
base Tasso BCE 3,95 3,03 2,65 2,65
migliorativo Tasso BCE 3,76 2,90 2,90 2,90
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,76 4,25 4,60 4,82
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,88 4,18 4,43 4,58
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 3,93 4,14 4,47 4,68
peggiorativo Spread BTP/Bund 1,51 1,90 1,88 1,88
base Spread BTP/Bund 1,38 1,41 1,44 1,44
migliorativo Spread BTP/Bund 1,31 1,12 1,10 1,09
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 3,0 2,3 2,1 2,0
base Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 2,1 2,0 1,9
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,2 1,6 1,8 2,0
peggiorativo Importazioni 0,5 0,1 0,6 1,4
base Importazioni 1,3 2,4 1,7 2,2
migliorativo Importazioni 2,0 4,8 3,7 4,0
peggiorativo Esportazioni 2,0 1,9 2,7 2,5
base Esportazioni 2,8 3,0 2,9 2,7
migliorativo Esportazioni 3,4 4,4 3,5 3,4
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 0,6 0,2 0,1 0,0
base Spesa pubblica amministrazione 0,7 0,3 0,2 0,0
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 0,7 0,5 0,3 0,0

Gli scenari adottati prendono avvio da una situazione congiunturale del primo semestre 2024 in cui l'economia globale ha mantenuto un tono vitale e relativamente vivace. L'economia statunitense, nonostante una frenata nel primo trimestre, infatti, continua a mantenere una notevole resilienza, smentendo le attese più scettiche, che vedevano un significativo rallentamento del suo sviluppo, accompagnato da un tono assai più recessivo per l'Eurozona.

Non sono mancati ostacoli di natura geopolitica all'attività economica: le catene di fornitura globali hanno proseguito a funzionare in modo altalenante a causa sia dei conflitti in corso sia della frammentazione del commercio internazionale; l'elevato livello di indebitamento delle finanze pubbliche occidentali (specie con riferimento al Giappone) a tratti ha influenzato i mercati obbligazionari a fronte di livelli dei tassi, e quindi del costo di rifinanziamento del debito in scadenza, ancora elevati. La Cina ha, dal canto suo, gestito in modo attento le sfide strutturali, segnatamente del mercato immobiliare e l'elevata disoccupazione giovanile, che la affliggono ostacolando la crescita. Segnali di maggiore vitalità sono arrivati dall'economia cinese nel prosieguo del semestre.

Il rallentamento dell'inflazione nelle principali economie occidentali ha in generale supportato i redditi reali delle famiglie; ad esso si è poi ancora affiancato il ruolo, tuttora cruciale, delle azioni di politica fiscale e spesa pubblica dei governi occidentali, a sostegno della crescita e a protezione delle fasce di popolazione più vulnerabili.

In un tale contesto congiunturale, lo scenario "base" prevede che nelle principali economie occidentali la crescita prosegua in accelerazione nella UEM e in leggero rallentamento negli USA e in Cina. Inoltre si ipotizza che le tensioni geopolitiche in corso non si acuiscano né se ne manifestino di nuove, mantenendo un impatto economico relativamente contenuto e gestibile. La disinflazione in corso, seguita alla caduta dei prezzi dell'energia e alla riduzione degli impulsi inflazionistici passati, è attesa procedere, pur con un ritmo ormai contenuto. Ciò dovrebbe

consentire un progressivo allentamento delle politiche monetarie. Lo scenario incorpora, infatti, tre tagli di 0,25% dei tassi BCE nel 2024, di cui il primo già effettuato a giugno, altri due nel 2025 e uno nel 2026.

Il tono ottimistico dello scenario è temperato dalla prospettiva di politiche di bilancio leggermente più restrittive per affrontare il debito pubblico crescente in molte economie occidentali, specie in Italia, con impatti sui tassi a lungo termine dei bond governativi.

La revisione al rialzo dei dati di consuntivo del PIL Italia 2023 ha lasciato in eredità al 2024 una maggiore crescita acquisita. Nonostante ciò, l'attività economica è attesa rallentare rispetto al 2023 con la fine degli incentivi fiscali (- 6,2% gli investimenti 2024 in costruzioni) e il rallentamento dei consumi delle famiglie (+0,4%).

In maggiore dettaglio:

  • la dinamica di crescita dell'Eurozona, dopo un 2024 in progresso dello 0,5%, si assesta a livelli leggermente superiori rispetto a quelli italiani;
  • la stima del PIL Italia presenta un'espansione moderata del +0,7% nel 2024; andamento analogo lo si può osservare anche per il triennio successivo, dove la crescita rimane positiva, ma sotto l'1%;
  • i consumi delle famiglie dopo aver rallentato il ritmo di crescita nel 2024 al +0,4%, aumentando in termini percentuali meno del PIL, tornano ad accelerare negli anni successivi;
  • terminato il periodo di alta inflazione, il livello dei prezzi rimane stabile e la sua dinamica è allineata ai livelli obiettivo della BCE, con una crescita annua attorno al 2% per l'intero periodo 2024-2027;
  • il tasso di disoccupazione rimane stabile intorno al 7,2% nel biennio 2024-2025, per poi migliorare fino a scendere al di sotto del 7% nel 2027;
  • i prezzi degli immobili residenziali crescono in misura inferiore al tasso d'inflazione, avvicinandosi alla dinamica di quest'ultimo solo a partire dal 2026;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani aumenta di 30 punti base dal 2024 al 2025, questa tendenza prosegue anche nel biennio successivo, fino a raggiungere il 4,58% nel 2027;
  • in virtù della crescita del PIL e dell'allentamento della politica monetaria, stante il nuovo Patto di Stabilità relativamente flessibile, lo spread BTP-Bund 10Y cala dai 174 p.b. medi del 2023 ai 138 p.b. del 2024, rimanendo intorno a tale livello per tutto il quadriennio 2024-2027.

Per quanto riguarda invece lo scenario "peggiorativo" (Adverse), esso prevede che le tensioni geopolitiche, gli esiti della consultazione elettorale europea e le difficoltà nei trasporti internazionali aumentino i costi, impattando sul commercio globale e sugli investimenti.

In maggiore dettaglio:

  • le crescenti tensioni geopolitiche, assieme alle politiche restrittive dell'OPEC, che irrigidiscano il bilancio petrolifero globale, provocano rialzi dei prezzi del greggio e delle materie prime, sostenendo l'inflazione (3,0% nel 2024 in Italia);
  • le Banche Centrali rallentano pertanto la riduzione dei tassi ufficiali mentre politiche fiscali restrittive e difficoltà economiche frenano i consumi in Europa; la flessione dei tassi di interesse a breve risulta quindi più graduale (tasso Euribor 3M al 3,8% nel 2024);
  • il PIL UEM, dopo una lieve flessione nel 2024 (-0,3%), torna a crescere nel triennio successivo con una dinamica superiore a quella Italiana; il PIL Italia, infatti, cresce in misura assai modesta nell'orizzonte previsivo (+0,1% nel 2024 e +0,4% nel 2025);
  • i consumi delle famiglie, dopo un marginale arretramento nel 2024 (-0,1%), tornano a crescere a partire dal 2025 ad un ritmo sostanzialmente simile al tasso di crescita del PIL;
  • la dinamica degli investimenti privati in Italia risulta molto negativa nel 2024 e 2025 (-2,5% e -4,1% rispettivamente) a motivo della pesante flessione degli investimenti in costruzioni (-7,6% nel 2024 e -10,9% nel 2025), che prosegue anche nel biennio successivo pur in misura leggermente più contenuta (-1,0% nel 2026 e -1,5% nel 2027);
  • in questo contesto i prezzi degli immobili residenziali segnano incrementi annui inferiori al tasso d'inflazione, pur accelerando e passando dal +0,3% del 2024 al +1,0% del 2027;
  • il tasso di disoccupazione cresce in modo costante per tutto il periodo 2024-2027;
  • il rapporto debito pubblico/PIL peggiora; le forti esigenze di rifinanziamento del debito provocano l'aumento dei rendimenti del BTP decennale e l'allargamento dello spread BTP-Bund, che passa da circa 150 punti base nel 2024 a circa 190 punti base nel triennio successivo.

Infine, lo scenario "migliorativo" (favourable) ipotizza una soluzione graduale dei conflitti in corso, in particolare di quello russo-ucraino, ed almeno un'attenuazione di quello israelo-palestinese. Gli esiti elettorali in Europa ed USA, oltre alle crescenti pressioni politiche in Israele, innescano un maggior impegno per raggiungere almeno una tregua in entrambi i casi. Lo scenario, tra gli altri aspetti, prevede i seguenti sviluppi:

  • la flessione dei prezzi delle materie prime fa scendere l'inflazione sotto gli obiettivi BCE già nel 2024; le politiche monetarie si allentano rapidamente e quelle fiscali rimangono neutre;
  • in Europa l'attività economica accelera (PIL Eurozona +0,91% nel 2024), trainata da ripresa del commercio internazionale e da miglioramento della fiducia di famiglie e imprese;
  • il PIL Italia cresce dell'1,1% nel 2024, con una dinamica più promettente nell'anno successivo, raggiungendo l'1,7%; nel biennio successivo si assesta su livelli intorno all'1%;
  • gli investimenti in costruzioni (-5,0% nel 2024) risentono comunque del venir meno delle misure agevolative e calano in maniera consistente fino al 2025, nel biennio successivo la contrazione è più contenuta; gli investimenti totali, pertanto, nel 2024 risultano stagnanti, ma tornano a crescere già a partire dall'anno successivo anche grazie all'attuazione del PNRR;
  • il tasso di disoccupazione, poco al di sopra del 7% nel 2024, si riduce fino al 5,23% nel 2027;
  • i prezzi degli immobili residenziali, risentendo del contesto congiunturale più brillante, crescono ad un ritmo superiore al tasso d'inflazione lungo tutto il periodo di previsione;
  • il rapporto debito pubblico/PIL è atteso migliorare; il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni mantiene un profilo crescente, passando dal 3,93% del 2024 al 4,14% nel 2025, fino a raggiungere il 4,68% nel 2027;
  • lo Spread BTP Bund si contrae a partire dal 2024, assestandosi attorno ai circa 110 punti base per tutto il triennio successivo.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

Oltre alle modifiche precedentemente illustrate, in sede di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 si è ritenuto opportuno procedere, coerentemente con quanto effettuato nei periodi precedenti, all'applicazione di ulteriori interventi top-down (c.d. "post model adjustments/management overlays").

Tali management overlay, che di fatto riducono significativamente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati applicando i modelli in uso, trovano la loro principale giustificazione nel fatto che i suddetti modelli potrebbero non catturare tutti i fenomeni ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie verso la clientela non deteriorate (finanziamenti per cassa e crediti di firma).

In maggior dettaglio, per le suddette esposizioni, l'applicazione degli overlay in esame ha comportato la rilevazione di maggiori rettifiche di valore per complessivi circa +130 milioni, rispetto alle perdite attese quantificate in base ai modelli in uso, che ammontano a circa 330 milioni.

La quantificazione di tali importi è stata determinata conducendo specifiche analisi, in ambiente di laboratorio, basate sui seguenti interventi:

  • 1) rimozione dei potenziali effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia Covid-19 e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese1 , che hanno determinato negli anni 2020 e 2021 una rottura della relazione storica tra condizioni dell'economia e livelli di rischiosità dei prenditori di fondi:
    • nel 2020, a fronte di una marcata riduzione del PIL Italia, i tassi di default hanno proseguito nella loro discesa, beneficiando delle misure governative di supporto;
    • nel 2021, a fronte di un consistente rimbalzo delle condizioni economiche nel nostro Paese, i tassi di default hanno evidenziato un'ulteriore ma lieve riduzione.

Per rimuovere dalla stima delle curve di PD gli effetti distorsivi derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure di supporto governativo, in continuità con quanto già effettuato precedentemente, si è ritenuto opportuno eliminare dalle serie storiche i dati relativi ai default osservati negli anni 2020 e 2021 (c.d. "Rimozione anni Covid"). La sterilizzazione degli anni Covid ha contribuito ad aumentare il livello di rischio con un impatto in termini di ECL pari a + 40,65 milioni, a fronte di un aumento dell'esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,53 miliardi. L'aumento dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2023 trova la sua spiegazione principale nell'aggiornamento degli scenari macroeconomici che risultano peggiorativi rispetto a quanto previsto in precedenza;

2) valutazione dei possibili effetti ESG derivanti dall'inclusione del rischio fisico e di transizione sui parametri PD e LGD, in ottemperanza ai piani operativi ESG comunicati dal Gruppo al Regulator in ambito Targeted Review on Climate-related and Environmental Risks (c.d. "Inclusione effetti ESG"), e dall'adozione del rating gestionale climate che considerano KPI ESG, per l'integrazione dei rischi climatici (rischio fisico e di

1 La scelta è stata basata sulle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

transizione) all'interno dei modelli di rating da utilizzare con finalità gestionali, ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +21,62 milioni a fronte di un aumento delle esposizioni classificate a Stage 2 pari a +0,10 miliardi. L'impatto in termini di ECL è in crescita rispetto all'impatto al 31 dicembre 2023 (che era pari a 20,3 milioni). Tale variazione trova la principale spiegazione nell'incremento, nell'introduzione dei nuovi rating gestionali climate che determinano variazioni di notching al rating finale. In maggior dettaglio, per il rischio di transizione si è considerato lo scenario Orderly Transition predisposto dall'EBA per il Climate Stress Test 2022, fondato sui presupposti dello scenario Net Zero 2050 del Network for Greening the Financial System (NGFS); per il rischio fisico è stato valutato l'impatto sulle garanzie ipotecarie a seguito di una possibile svalutazione degli immobili in base al rischio da alluvione, come da scenario NGFS Flood 2022. Nello specifico il deprezzamento degli immobili è stato misurato attraverso le variazioni degli indici dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali desunti dallo scenario sopra menzionato, ipotizzando un impatto proporzionale sui tassi di recupero sottostanti il calcolo della LGD. Per ulteriori dettagli sugli scenari utilizzati e sulla modalità di incorporazione degli stessi ai fini del calcolo dei parametri di rischio PD e LGD, si fa rinvio a quanto illustrato nel precedente paragrafo "Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi";

3) infine, sempre a seguito dell'ispezione BCE OSI-IFRS9, sono stati applicati nel calcolo della ECL gli impatti derivanti dall'applicazione della scadenza comportamentale in luogo di quella contrattuale sulle forme tecniche di credito revolving (c.d. "Applicazione Behavioural Maturity"), ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +47,79 milioni, a fronte di un aumento delle esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,31 miliardi. L'aumento dell'impatto rispetto a quanto rilevato al 31 dicembre 2023 trova la sua spiegazione principale nell'aggiornamento degli scenari macroeconomici che risultano peggiorativi rispetto a quanto previsto in precedenza. Altro motivo di aumento degli impatti è che rispetto alla precedente quantificazione è stato considerato l'aumento di ECL derivante anche dall'eventuale passaggio a Stage 2 derivante da un ricalcolo del SICR per effetto della nuova scadenza.

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2023, a valle dell'applicazione dei post-model adjustment in precedenza illustrati, sono stati introdotti i seguenti ulteriori PMA:

  • 1) approccio collettivo di classificazione in Stage 2 delle posizioni interessate da un rischio emergente legato alle tensioni registratesi nel Canale di Suez a seguito degli attacchi dei ribelli yemeniti (c.d. "Houthi") alle navi mercantili che hanno iniziato a percorrere rotte alternative spostando l'attracco in porti esteri più convenienti e, dunque, penalizzando le attività portuali degli scali italiani. In via prudenziale, tutte le posizioni appartenenti a codici Ateco riferiti ad attività portuali sono state oggetto di classificazione diretta in Stage 2, attraverso collective assessment, e conseguente assegnazione di un coverage di Stage 2 prudenziale, ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +13,67 milioni a fronte di un aumento dell'esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,23 miliardi;
  • 2) applicazione di un correttivo ad alcune variabili macroeconomiche sottese al modello satellite PD al solo segmento "Famiglie Consumatrici", a seguito degli approfondimenti effettuati sugli impatti derivanti dall'aggiornamento degli scenari macroeconomici, ottenendo un impatto in termini di maggior ECL pari a +5,92 milioni a fronte di un aumento dell'esposizione classificata a Stage 2 pari a +0,05 miliardi.

Rispetto a quanto fatto in sede di redazione del bilancio 2023, sono stati dismessi i seguenti PMA in quanto integrati direttamente nei modelli IFRS9:

  • 1) valutazione impatto dato dall'introduzione del nuovo sistema di modelli A-IRB NAA21;
  • 2) passaggio al metodo Slotting Criteria con riferimento alla valutazione dei crediti riconducibili a finanziamenti specializzati (Income Producing Real Estate, Real Estate Development e Project Financing);
  • 3) rimozione dal calcolo della ECL del duplice conteggio delle posizioni rientrate in bonis nella stima dei parametri di rischio (PD e LGD).

Resta fermo il carattere transitorio dei post-model adjustment legati al recepimento in ambito IFRS 9 di fine tuning al framework modellistico, al progressivo svecchiamento della serie storica di stima con graduale esclusione dei dati impattati dal Covid-19, in aggiunta alla considerazione che i risultati derivanti dai modelli di calcolo delle perdite attese sono influenzati da scenari macroeconomici in buona parte dipendenti da fenomeni non del tutto consolidati e comunque ancora soggetti ad estrema variabilità ed incertezza.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dal paragrafo 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili", l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

La base di riferimento per le analisi di sensitivity è rappresentata dal fondo ECL, prima dell'applicazione dei management overlays e determinato dai modelli in uso, che ammonta a circa 330 milioni, riferito alle esposizioni creditizie verso la clientela del Gruppo (finanziamenti per cassa e crediti di firma). Si ritiene comunque che detti aggiustamenti presentino la stessa sensitività alle variazioni dello scenario e, per tale motivo, i risultati rappresentati di seguito possano essere estesi al totale dell'ECL comprensivo dei post model adjustment/management overlays.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +90,9 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+27,6% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al +2,30%.
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -13,5 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-4,1% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,55%.
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -70,8 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-21,5% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -1,98%.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 –

Parte relativa alle principali voci di bilancio" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2023. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.

Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, mettendo in rilievo la criticità al gestore della relazione affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

Rischio di controparte

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE n. 575/2013), il Gruppo utilizza, sia ai fini segnaletici di Vigilanza sia a fini gestionali interni, metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento relativo a derivati e securities financing transactions (pronti contro termine e prestito titoli).

Per quanto riguarda l'operatività in derivati, il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte viene effettuato sulla base della metodologia standard SA-CCR (Standardized Approach for Counterparty Credit Risk) (Rif. Regolamento UE 2019/876) che permette di riflettere meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

A partire da marzo 2023, la metodologia interna (Shortcut Method), utilizzata in precedenza a fini gestionali per la stima delle esposizioni a rischio in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA), è stata sostituita prudenzialmente dall'approccio standard (SA-CCR) adottato anche in ambito segnaletico di Vigilanza, entrato in vigore a giugno 2021 ed applicato all'intero perimetro dell'operatività in derivati.

La metodologia interna sopra citata rimane implementata nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo per l'operatività in derivati OTC collateralizzati, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Relativamente al comparto SFT (Securities Financing Transactions) l'esposizione è calcolata secondo quanto previsto dagli artt. 223-224 del Regolamento (UE) n.575/2013 per il Metodo Integrale adottato anche ai fini di Vigilanza prudenziale.

L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk), tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli articoli 306-308 del Regolamento UE n. 575/2013.

La determinazione del rischio controparte complessivo avviene applicando, alle misure di esposizione definite come sopra, i parametri creditizi (PD, LGD, ponderazioni) previsti (modello interno AIRB o Standard).

Sull'intero perimetro viene verificato mensilmente il rispetto del limite operativo, determinato in coerenza con il limite RAF fissato dal Consiglio di Amministrazione.

In materia di misurazione del fair value ai fini della valutazione contabile degli strumenti finanziari, la Capogruppo stima inoltre le rettifiche del fair value (Valuation Adjustment), al fine di riflettere il rischio di controparte sulle esposizioni in strumenti derivati OTC.

I suddetti aggiustamenti sono effettuati sia con riferimento alle esposizioni creditorie (CVA - Credit Valuation Adjustment) sia sulle esposizioni debitorie (DVA – Debit Valuation Adjustment), per tenere conto rispettivamente delle probabilità di fallimento della controparte e della Banca Segnalante. Ai fini della determinazione dell'esposizione, alla base della quantificazione del CVA e DVA, viene adottato un approccio di calcolo di tipo simulativo avanzato (Monte Carlo), in linea con la best practice di mercato.

Il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato UE 2016/2251) scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA - Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto. Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM (Standard Initial Margin Model), il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.

Rischi finanziari

Portafoglio di negoziazione

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di proprietà.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, si ricorda che, a partire dalla data di reporting del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC.

A seguito del perfezionamento dell'operazione di scissione del ramo Global Markets di Banca Akros in Banco BPM, con efficacia giuridica dal 1° gennaio 2024, il nuovo modello operativo ha accentrato nella Capogruppo le attività di capital markets che comportano un'assunzione di rischio mercato.

Portafoglio di proprietà della Capogruppo

Il portafoglio di negoziazione della Capogruppo è detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank.

La Capogruppo detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi dal Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Finanza della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate della Banca, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. La Capogruppo opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC.

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare, rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso e credit spread che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le suddette esposizioni di rischio sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, determinati in coerenza con i limiti RAF fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e indicatori riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza.

L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici dei fattori di rischio applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra agosto 2008 e agosto 2009. Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni,

che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso d'interesse, il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio del trading e del banking book, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito, mentre viene misurato con il metodo standard il fattore di rischio commodity.

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

A seguire, si riportano una tavola contenente i dati di VaR gestionale relativi al primo semestre 2024 e il grafico andamentale, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2024
(in milioni di euro) 28 giugno media massimo minimo
Rischio Tasso 0,442 0,360 0,855 0,163
Rischio Cambio del trading e del banking book 0,246 0,219 0,681 0,101
Rischio Azionario 1,354 1,318 2,813 0,614
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,890 0,571 1,169 0,050
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,358 0,334 0,515 0,202
Totale non correlato 3,290
Effetto diversificazione -1,449
Rischio Congiunto (*) 1,841 1,479 2,498 0,735

(*) VaR gestionale complessivo.

Andamento VaR gi ornaliero e per f attore di rischi i rischio

La componente di rischio prevalente nel primo semestre del 2024 è quella relativa al rischio azionario (livelli e volatilità), seguita in ordine d'importanza dal rischio tasso d'interesse. La componente di rischio specifico sui titoli di debito è bassa ed in diminuzione nella seconda parte del semestre, coerentemente con una bassa esposizione verso il comparto obbligazionario.

In linea con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi sul portafoglio di negoziazione di vigilanza (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Viene di seguito riportato il backtesting riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio del trading e del banking book.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, al contrario dell'applicazione di un fattore di decadimento, che viene utilizzato, invece, in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo

Nelle ultime 250 osservazioni, Banco BPM non ha registrato sconfini di backtesting effettivo o ipotetico.

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

Il Gruppo Banco BPM nel corso del 2020 ha avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. Le attività sono proseguite nel 2021 e nel 2022

con l'obiettivo, in primis, di stimare l'impatto delle nuove metodologie, oltre che sulle misure di assorbimento patrimoniale, anche sulle strutture organizzative e di risk management del gruppo. Il progetto ha successivamente visto l'implementazione dei calcoli delle nuove misure seguendo le direttive che nel tempo sono emerse dalle normative e dai Regulatory Technical Standard e Implementing Technical Standard (RTS e ITS).

Si fa presente che la Commissione Europea ha preannunciato il 18 giugno 2024 che la data di applicazione delle nuove metodologie sarà posticipata di un anno, con inizio il 1° gennaio 2026.

Da settembre 2021 il dato preliminare del requisito calcolato secondo il nuovo metodo Standard viene inviato al Regulator tramite apposita reportistica.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros (fino a dicembre 2023) e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Su base periodica Validazione Interna verifica, inoltre, la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista, mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF o del framework dei limiti operativi e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del primo semestre 2024 sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni.

Si segnala, inoltre, che sono state introdotte le segnalazioni di Vigilanza richieste dalle nuove linee guida EBA del 2022: CSRBB e NII+FV Changes in ambito STE, SOT EV e SOT NII in ambito della raccolta ad hoc di tali dati, avviata a partire dal 31 dicembre 2023.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, le misure di rischio utilizzate in ambito RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso su un orizzonte temporale di dodici mesi, in accordo con una prospettiva di bilancio sia statico sia dinamico, nello scenario Costant Balance Sheet – CBS, a seguito di uno shock parallelo istantaneo delle curve dei tassi spot pari a +/- 100 p.b. per il monitoraggio statico e +/- 200 p.b. per il monitoraggio dinamico, equiparando la misura al SOT NII static (prospettiva reddituale);
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 p.b., nello scenario Run-off Balance Sheet, in relazione al Tier 1 (prospettiva patrimoniale);
  • il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk), su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% monitorato come indicatore RAF di early warning (prospettiva patrimoniale).

Per quanto riguarda le analisi di valore economico, il Gruppo Banco BPM ha aumentato la frequenza di applicazione delle prove di stress sulle divise rilevanti da trimestrale a mensile, rendicontando i risultati al Comitato Finanza, seguendo comunque anche la normale prassi gestionale, nonché la normativa interna, di effettuare le stesse prove di stress applicando shock istantanei, paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi a tutte le divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario.

Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP, viene valutato l'impatto di variazioni estreme, ma plausibili, dei fattori di rischio sul VaR, secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del Q2 del 2024, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2023
Indici di rischiosità (%) 30 giugno
media
massimo minimo
31 dicembre
Media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
4,2% 6,0% 6,7% 4,2% 6,0% 4,6%
Per shift - 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-5,3% -6,7% -5,3% -7,4% -6,8% -6,3%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/ Tier 1
Capital
-5,9% -4,5% -2,8% -5,9% -3,1% -3,9%
Per shift - 100 bp
Valore economico a rischio / Tier
1 Capital
1,4% 0,2% 1,4% -1,6% -1,0% -1,2%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere sia la componente Default che la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le ultime analisi effettuate nel 2024 non hanno evidenziato criticità o la necessità di particolari interventi di miglioramento.

Rischi operativi

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM adotta integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, come richiesto dalla BCE, rispetta tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato, anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative, un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate) e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo. Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate (es. furti d'identità, fenomeni di cyber risk ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie. A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi di mitigazione (ad esempio formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative).

Rischi di liquidità

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità:

  • il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente;
  • il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo attraverso il quale il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM), sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del primo semestre 2024, il profilo di liquidità e funding del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. È stato mantenuto il presidio di tutte le attività ordinarie legate alla misurazione, monitoraggio e reporting dell'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, incluse le Segnalazioni di Vigilanza e l'interlocuzione periodica con il JST. Nel corso del secondo trimestre 2024 il Gruppo è stato sottoposto ad una verifica ispettiva – inclusa nel Supervisory Evaluation Plan annuale - in materia di "Liquidity and Funding risk" (on-site inspection OSI-2024-ITBPM-0241688). Tale ispezione si è articolata in macroaree quali: Funding Plan, Liquidity Contingency Plan, Regulatory Reporting (LCR/NSFR/ALMM) e Liquidity Stress Testing. Sulla base delle evidenze preliminari condivise, l'ispezione ha avuto esito sostanzialmente positivo. Una volta ricevuto da parte di BCE il Final Report, il Gruppo pianificherà la risoluzione dei finding emersi.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel 2024, non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

Operazioni di covered bond e cartolarizzazione

Covered bond

Eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito del Programma BP OBG Residenziale ("BP OBG1"), alla scadenza del 31 marzo 2024, è stata interamente rimborsata da Banco BPM la Settima Serie di OBG per un valore nominale pari a 1 miliardo.

In un'ottica di razionalizzazione dei Programmi OBG del Gruppo Banco BPM, nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, al fine di procedere con la chiusura anticipata ("Unwinding") del Programma "BP OBG1" è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio di attivi ceduti di volta con volta da Banco BPM al Programma BP OBG1, mediante la sottoscrizione di un "Contratto di cessione tra Garanti" (escluse le posizioni in sofferenza e altre esposizioni non idonee precedentemente riacquistate da Banco BPM), e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla Società BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere Serie 12, ridenominata Serie 14, per un valore nominale di 1 miliardo, mediante la sostituzione del Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond S.r.l.

Per quanto riguarda il trasferimento della passività di BP Covered Bond S.r.l. rappresentata dall'utilizzo del finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM, quest'ultimo, nel mese di giugno 2024, al fine di fornire al Garante BPM Covered Bond S.r.l. la liquidità necessaria al pagamento del prezzo di acquisto del portafoglio crediti, ha concesso un nuovo finanziamento subordinato a favore del Garante BPM Covered Bond S.r.l., il quale ha utilizzato il suddetto finanziamento per pagare a BP Covered Bond S.r.l. il prezzo di cessione degli attivi oggetto di trasferimento e, in ultima istanza, BP Covered Bond S.r.l. ha impiegato l'importo incassato, in aggiunta alla liquidità disponibile, per estinguere il finanziamento subordinato esistente erogato da Banco BPM (delegazione di pagamento e compensazione previste contrattualmente).

In data 26 giugno 2024 è stata effettuata una Guarantor Payment Date straordinaria nella quale la Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. ha proceduto ad effettuare i pagamenti finali di ogni importo dovuto ai creditori, al rimborso integrale del finanziamento subordinato residuo in linea capitale ed al pagamento parziale degli interessi base sul prestito subordinato maturati nel periodo.

Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1"), in data 28 febbraio 2024, Banco BPM ha emesso la "Tredicesima Serie" (Premium) retained di OBG per un valore nominale pari a 900 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, interamente sottoscritta dal Banco BPM, cedola a tasso variabile pari a Euribor a 3 mesi più uno spread di 75 bps annui, scadenza 28 febbraio 2028 e si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato dal Term Loan B al Term Loan A per l'identico ammontare.

Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2"), Banco BPM ha emesso (i) in data 24 gennaio 2024, la "Decima Serie" (Premium) di OBG per un valore nominale pari ad Euro 750 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, collocata presso investitori istituzionali, cedola a tasso fisso pari al 3,375% annuo, scadenza 24 gennaio 2030 e (ii) in data 28 maggio 2024, l'"Undicesima Serie" (Premium) di OBG per un valore nominale pari ad Euro 500 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, collocata presso investitori istituzionali, cedola a tasso fisso pari al 3,25% annuo, scadenza 28 maggio 2031. In occasione di entrambe le emissioni, si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato Term Loan al Converted Loan per l'identico ammontare.

Nel mese di giugno 2024, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 31 maggio 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come "idonei" in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 30 giugno 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Nell'ambito dei programmi OBG del Gruppo, nel corso delle Guarantor Payment Dates del periodo, il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato per un importo complessivo pari a 350 milioni e quello concesso alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. è stato rimborsato per un totale di 380 milioni.

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Eventi di rilievo del semestre

Per quanto riguarda le operazioni di cartolarizzazione, nell'ambito di una terza ristrutturazione dell'operazione "BPL Mortgages 5", con la firma dei relativi contratti in data 20 giugno 2024, (i) è stata perfezionata la cessione da

parte di Banco BPM di un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo (ratei esclusi) pari a Euro 1,8 miliardi e (ii) la Società Veicolo ha ceduto al Banco BPM, tra gli altri, i crediti "non performing" e quei crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, per un debito residuo complessivo pari a 449,5 milioni. Per finanziare l'acquisto del terzo portafoglio successivo, la Società Veicolo procederà nel corso del terzo trimestre 2024 all'emissione di ulteriori serie di Titoli asset-backed.

Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 8", in data 26 aprile 2024 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating del Titolo di Classe A ("Titoli Senior") da "A high" ad "AA low".

A seguito del perfezionamento della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione "BP Mortgages 2007-2", attraverso la sottoscrizione in data 27 marzo 2024 del Termination Agreement, l'Assemblea dei Soci del 24 aprile 2024 ha deliberato lo scioglimento anticipato della Società Veicolo e la messa in liquidazione con efficacia giuridica dal giorno 1° maggio 2024.

Per quanto riguarda l'operazione Red Sea SPV (progetto Exodus) fra la fine di giugno e inizio luglio 2024 sono stati firmati i relativi contratti per l'implementazione della ReOCo, una società veicolo ancillare espressamente costituita ai sensi della legge italiana sulle cartolarizzazioni avente per oggetto principalmente l'acquisizione, la gestione, la rivendita, la valorizzazione e la valorizzazione di asset immobiliari. La struttura ReOCo implementata è stata finanziata tramite (i) un finanziamento di importo massimo di 3 milioni fornito da Prelios Credit Servicing S.p.A. e (ii) una linea di credito revolving di 50 milioni. La struttura prevede un tempo massimo per rivendere i beni pari a 36 mesi e che la ReoCo smetterà di acquisire asset dopo sei anni dall'introduzione.

L'agenzia di rating Moody's come comunicato al mercato l'11 luglio 2024, non ritiene che l'implementazione della ReoCo possa comportare una revisione per un possibile downgrade o la revoca dell'attuale rating dei titoli di Classe A emessi da Red Sea SPV.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

In data 16 luglio 2024 è stato sottoscritto il "Termination Agreement" con il quale si è perfezionata la chiusura anticipata del Programma BP OBG Residenziale ("BP OBG1") e sono stati chiusi i contratti sottoscritti e i rapporti in essere nel contesto del programma.

In occasione della Guarantor Payment Date del mese di luglio 2024, la Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. ha rimborsato il prestito subordinato a favore di Banco BPM per un importo pari a 175 milioni.

Nell'ambito del Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1"), in data 26 luglio 2024, Banco BPM ha emesso la "Quindicesima Serie" (Premium) retained di OBG per un valore nominale pari a 1.000 milioni, quotata presso il Luxembourg Stock Exchange, interamente sottoscritta dal Banco BPM, cedola a tasso variabile pari a Euribor a 3 mesi più uno spread di 60 bps annui, scadenza 26 luglio 2028 e si è dato luogo alla conversione del finanziamento subordinato dal Term Loan B al Term Loan A per l'identico ammontare.

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Eventi di rilievo del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Cartolarizzazione sintetica Large 2024 – Project Aretha

Ad inizio del mese di agosto Banco BPM ha concluso un'operazione di cartolarizzazione sintetica con il coinvolgimento di sei investitori di mercato.

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da circa 3,5 miliardi di finanziamenti in bonis erogati a favore di oltre 200 imprese Corporate.

La struttura dell'operazione prevede, al netto della retention la cui rischiosità rimane in capo alla Banca per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention rule), la suddivisione del portafoglio in due tranche a rischiosità crescente con la copertura del rischio junior da parte degli investitori.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) n. 2017/2402, e/o di investitore senior.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Cartolarizzazione nel settore dell'acciaio

Nel mese di luglio si è conclusa un'operazione di cartolarizzazione il cui programma riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni, originati da Clienti del Gruppo, derivanti dalla produzione e commercializzazione di ferro, acciaio e ferroleghe nei confronti di clientela Corporate e PMI.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte del veicolo è avvenuto con l'emissione di titoli ABS di classe Senior priva di rating, interamente sottoscritta da Banco BPM per un valore complessivo di circa 41,1 milioni.

La cartolarizzazione, avviata a luglio 2024, si trova attualmente in fase revolving e l'impiego alla data di sottoscrizione è stato pari a 15,4 milioni.

Eventi di rilievo del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare per le altre quattro operazioni in essere al 30 giugno 2024.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

Il Gruppo inoltre detiene titoli ABS relativi a nove operazioni di cartolarizzazione di crediti strutturate tra il 2021 e il 2023, per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger. A queste si sono aggiunte tre nuove operazioni senior funding nel corso del primo semestre del 2024.

Nuove operazioni del periodo

Cartolarizzazione nel settore del noleggio a medio/lungo termine

L'operazione ha per oggetto un "patrimonio destinato" costituito da crediti derivanti da canoni di noleggio a medio/lungo termine, dai relativi contratti e veicoli sottostanti, originati da un primario istituto italiano, pari a 561 milioni. Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di due tranche di titoli, una classe senior e una classe junior.

Banco BPM ha acquistato una parte di Titoli Senior per un valore complessivo di 196 milioni. L'operazione prevede 18 mesi di revolving period durante il quale i Titoli ABS non ammortizzano e i proventi del portafoglio sono usati per ricostituire il patrimonio destinato su base mensile. L'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2024 ammonta a 196 milioni.

Real Estate SPV Project 2307 SPV S.r.l. – Cartolarizzazione Immobiliare (ex art. 7.2 legge 130/99)

L'operazione ha per oggetto l'acquisto di un immobile situato nel centro di Milano e il finanziamento delle capex, che consistono in opere di rifacimento delle facciate e delle parti comuni, attraverso un finanziamento ipotecario senior garantito da ipoteca di primo grado sull'immobile per un ammontare totale di 10 milioni ed emissione di titoli asset backed partly paid junior notes per 11 milioni.

L'obiettivo perseguito dall'operazione è quello di dotare gli sponsor di un finanziamento senior per l'acquisto da parte dell'Spv 7.2 dell'immobile e per la realizzazione delle capex previste da business plan. Gli sponsor, pertanto, mantengono i principali rischi e benefici relativi all'operazione attraverso la sottoscrizione della totalità della Classe Junior.

Alba 14 Spv S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti in bonis concesso a PMI originati da Alba Leasing S.p.A., società specializzata nei finanziamenti in leasing, partecipata da Banco BPM S.p.A. (39,19%), e derivanti da contratti di leasing immobiliare, strumentale e beni mobili registrati.

Il finanziamento del prezzo di acquisto è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli con un differente grado di subordinazione nell'assorbimento di eventuali perdite del portafoglio, dotati di rating attribuito da Moody's e Dbrs ad esclusione della classe junior.

Banco BPM ha sottoscritto una porzione della classe senior per un valore complessivo di 60 milioni. L'operazione è di tipo statico (ossia non è presente periodo di ramp-up) pertanto l'investimento di Banco BPM al 30 giugno 2024 ammonta a 60 milioni.

Eventi di rilievo del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare per le altre nove operazioni in essere al 30 giugno 2024.

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

Nel corso del semestre e nei precedenti esercizi, il Gruppo Banco BPM ha perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni creditizie, in prevalenza deteriorate, di tipo multi-originator a fondi comuni di investimento, ottenendo in cambio le quote dei suddetti fondi.

Al 30 giugno 2024 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 390,5 milioni (313,7 milioni al 31 dicembre 2023), interamente riferito alla Capogruppo.

La variazione intervenuta nel primo semestre, positiva per 76,8 milioni, è imputabile al saldo netto tra le nuove sottoscrizioni (81,2 milioni) e le distribuzioni ricevute dalle SGR (-8,6 milioni), nonchè agli effetti valutativi, complessivamente positivi per 4,2 milioni.

Nella seguente tabelle sono riepilogate alcune informazioni di dettaglio relative alle operazioni in essere alla data del 30 giugno 2024, con evidenza del rispettivo valore di bilancio.

Valore di Società di Data primo
Nome del fondo bilancio al Gestione del closing/successivi Politica di investimento del fondo
30/06/2024(*) Risparmio conferimenti
IDeA Corporate Credit
Recovery I
116 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a
breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette
società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II
26.090 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
4 aprile 2023
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da strumenti
finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a
breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette
società target
IDeA Corporate Credit
Recovery II – comparto
Shipping USD
7.662 Dea Capital
Alternative Funds
SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili e/o
oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target operanti nel
campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza specifici vincoli
settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito autoliquidanti
concesse alle suddette società target
Clessidra Restructuring
Fund
19.893 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in bonis
high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a sostegno
delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione del debito
erogato
Back2bonis 60.756 Prelios SGR 23 dicembre 2019
20 dicembre 2021
Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni di
cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui sottostante è
rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali "inadempienze
probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori, nonché crediti
erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di ristrutturazione del
debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni similari piuttosto che nel
contesto di operazioni di reimpossessamento e simili dei beni a garanzia

Nome del fondo Valore di
bilancio al
30/06/2024(*)
Società di
Gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
Fondo iCCT 36.034 Illimity SGR 3 ottobre 2022
26 giugno 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large
& Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società in tensione
finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace
gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di nuova finanza laddove
ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare l'indebitamento
societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity delle società target
cambiandone la governance e guidando processi di ristrutturazione, ed iii) un
migliore e più efficace risanamento della società, sfruttando le specifiche
competenze del Gruppo della SGR cessionaria.
Fondo Efesto 37.448 FinInt SGR 6 luglio 2022
16 novembre 2022
26 giugno 2024
Crediti Unlikely To Pay e non performing vantati nei confronti di clientela di tipo
"Corporate Large & Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi a società
in tensione finanziaria.
L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva ed efficace gestione
dei crediti garantiti, attraverso i) attività di turn-around e in operazioni
straordinarie di distressed M&A, erogazione di nuova finanza e gestione in stile
private equity, ii) attività liquidatorie stragiudiziali e nella strutturazione di
procedure di concordato.
Fondo UTP Italia 29.415 Sagitta SGR 11 novembre 2022 Crediti Unlikely To Pay e in minor parte non performing vantati nei confronti di
clientela di tipo "Small-Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti
retail e PMI in tensione finanziaria. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una
più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione
di nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o
riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più efficace
risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del Gruppo della
SGR cessionaria e iii) una gestione proattiva del portafoglio crediti secondo i
principi di gestione etica delle esposizioni ispirandosi all'ESG framework
Lendlease Msg
Heartbeat (**)
49.500 Lendlease Italy
Sgr
30 giugno 2023 Crediti Unlikely To Pay vantati nei contronto del gruppo Risanamento.
L'operazione ha lo scopo di sbloccare la realizzazione dell'iniziativa
immobiliare nell'area Santa Giulia di proprietà di Risanamento. Il progetto MSG
promosso da Risanamento rappresenta una delle principali iniziative di
riqualificazione urbana e prevede lo sviluppo di edifici di diverse destinazioni,
con il coinvolgimento del Gruppo Lendlease (LL).
Fondo Eleuteria 13.322 Prelios SGR 18 novembre 2023
19 gennaio 2024
Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Small
Medium" derivanti da finanziamenti concessi a soggetti retail e PMI in
stress finanziario. L'operazione ha l'obiettivo di garantire una più proattiva
ed efficace gestione dei crediti garantiti, attraverso i) l'erogazione di
nuova finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o
riequilibrare l'indebitamento della controparte, ii) un migliore e più
efficace risanamento del borrower, sfruttando le specifiche competenze del
Gruppo della SGR cessionaria e iii) risanamento delle condizioni
economiche grazie a un sostegno nel turnaround aziendale
Fondo Retail &
Leisure
51.778 IQ EQ 15 aprile 2024 Crediti Unlikely To Pay vantati nei confronti di clientela di tipo "Corporate Large
& Medium Size" derivanti da finanziamenti concessi per lo sviluppo e
commercializzazione di grandi spazi Retail o Leisure. L'operazione ha l'obiettivo
di garantire una più proattiva ed efficace gestione dei crediti garantiti anche per
il tramite di advisor specializzati nel settore, attraverso i) l'erogazione di nuova
finanza laddove ritenuto necessario per sviluppare il business e/o riequilibrare
l'indebitamento societario, ii) possibilità di intervenire direttamente nell'equity
delle società target cambiandone la governance e guidando processi di
ristrutturazione, ed iii) un migliore e più efficace risanamento della società,
sfruttando le specifiche competenze di Pillarstone – advisor in esclusiva.
Fondo City
Regeneration –
Classe B (**)
45.600 Redo SGR
Società benefit
10 novembre 2023 Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo riservato
ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti sostenibili
ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo ex art. 9
SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi
impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società benefit, società
leader nell'affordable housing e nella rigenerazione urbana a impatto
sociale.
Fondo City
Regeneration –
Classe C (**)
12.847 Redo SGR
Società benefit
11 giugno 2024 Trattasi di un fondo di investimento chiuso immobiliare alternativo riservato
ad investitori qualificati, con l'obiettivo di realizzare investimenti sostenibili
ex art. 9 del Regolamento (UE) 2019/2088 (cosiddetto "Fondo ex art. 9
SFDR"), in iniziative immobiliari volte alla rigenerazione urbana e aventi
impatto sociale. La gestione è affidata a Redo SGR Società benefit, società
leader nell'affordable housing e nella rigenerazione urbana a impatto
sociale.

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

(**) Fondi immobiliari in funzione dello sviluppo immobiliare sotteso al perfezionamento dell'operazione

Nuove operazioni del periodo

Come in precedenza illustrato, il valore di iscrizione iniziale delle sottoscrizioni effettuate nel corso del primo semestre è pari a 81,2 milioni, riferito per 64,3 milioni a nuovi fondi e il restante 16,9 milioni a ulteriori quote ricevute a fronte dei conferimenti effettuati in fondi già detenuti.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sui nuovi fondi sottoscritti nel semestre.

Fondo Retail & Leisure (Progetto RL – IQ EQ Fund Management)

Il Fondo Retail & Leisure è un fondo di investimento chiuso gestito da IQ EQ, dedito al rilancio industriale operativo e finanziario delle società immobiliari target, finalizzato alla creazione di valore e alla massimizzazione dei recuperi, tramite un approccio industriale e l'iniezione di nuova finanza a supporto dei piani di intervento identificati. La piattaforma multi-originator, tramite una gestione proattiva delle posizioni, ha infatti lo scopo di prevenire il deterioramento delle controparti, anche implementando accordi bilaterali o piani di ristrutturazione specifici ed efficaci, volti a massimizzare i recuperi attesi e ridurre i tempi di incasso. Il fondo si avvale della consulenza in esclusiva di Pillarstone, che vanta una solida esperienza nei processi di turnaround e di gestione di società in tensione finanziaria, oltre che di consulenza specializzata nei settori di appartenenza delle società immobiliari target.

Nell'ambito di tale operazione, nel mese di aprile 2024 Banco BPM ha conferito al fondo esposizioni creditizie ipotecarie verso società immobiliari per un valore lordo complessivamente pari a 75,3 milioni, in cambio di n. 71,1 milioni di quote del fondo stesso, corrispondente ad una quota di possesso del 31,7%.

Le suddette quote sono state inizialmente iscritte per un valore di fair value stimato pari a 51,5 milioni, sostanzialmente in linea con il valore al 30 giugno 2024 (51,8 milioni).

Fondo City Regeneration Classe C (Redo SGR)

Facendo seguito all'operazione già perfezionata nel corso del 2023 con Redo SGR - in relazione al progetto di rigenerazione urbana delle ex aree industriali "ex Falk" a seguito della quale Banco BPM aveva ricevuto quote del Fondo City-Regeneration Classe B - in data 11 giugno 2024 Banco BPM ha conferito al fondo in esame, gestito dalla medesima SGR, l'esposizione performing detenuta verso la società EuroMilano Fund, per un valore lordo pari a 13 milioni. Trattasi, in particolare, di una società di sviluppo immobiliare che svolge attività concentrate sulla rigenerazione urbana e ambientale e offre servizi di pianificazione e riqualificazione di aree urbane, con l'obiettivo di valorizzare aree esistenti e garantire la realizzazione di edifici funzionali ed ecosostenibili. Quest'ultima contribuzione rientra in una più ampia operazione di sistema, avente l'obiettivo di accelerare lo sviluppo immobiliare previsto sulle aree di Cascina Merlata e Viale Certosa di Milano.

Al 30 giugno 2024 il fair value complessivo del fondo è pari a 12,8 milioni, in linea con il valore di iscrizione iniziale trattandosi di un'operazione perfezionatasi nel mese di giugno.

Rischi delle imprese di assicurazione

Si riportano nel seguito i principali rischi a cui sono esposte le Compagnie assicurative di diritto italiano del Gruppo.

Rischi assicurativi

RAMO VITA

I principali fattori di rischio del portafoglio assicurativo ramo vita (Banco BPM Vita e Vera Vita) sono collegati ai rischi di sottoscrizione, i quali possono essere classificati in:

  • rischi di natura biometrica, ossia rischi legati all'incertezza delle ipotesi considerate nell'ambito delle valutazioni delle passività assicurative, quali ad esempio i tassi di mortalità e di longevità;
  • rischi di natura operativa, ossia rischi derivanti dall'incertezza dell'ammontare delle spese e dell'esercizio delle opzioni contrattuali da parte degli assicurati.

In dettaglio, i rischi di sottoscrizione vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di mortalità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da un aumento dei tassi di mortalità;
  • Rischio di longevità: rischio di perdite o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da una diminuzione dei tassi di mortalità;

  • Rischio di estinzione anticipata: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione dei tassi di esercizio delle opzioni di estinzione anticipata (riscatto, riduzione, sospensione della polizza) da parte degli assicurati;
  • Rischio spese: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, dovuto ad una variazione delle spese sostenute per la gestione dei contratti di assicurazione;
  • Rischio catastrofale: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole nel valore delle passività assicurative, derivante da variazioni della sinistrosità per eventi estremi ed eccezionali.

Relativamente al calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità, i rischi a livello di Compagnia vengono quantificati sulla base della standard formula, secondo la metodologia definita dalla normativa di riferimento. Nel dettaglio, il requisito di capitale per il rischio di sottoscrizione vita viene calcolato aggregando, mediante i coefficienti di correlazione, i Solvency Capital Requirement (SCR) determinati per ciascuno dei sotto moduli di rischio descritti in precedenza (mortalità, longevità, riscatto, spese e catastrofale).

Il monitoraggio dei rischi di sottoscrizione vita avviene attraverso il calcolo e successivo controllo di specifici indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF). In particolare, l'esposizione ai rischi di sottoscrizione vita è collegata principalmente all'andamento del rischio di riscatto, il quale viene monitorato anche attraverso il calcolo trimestrale di uno specifico indicatore, ossia la frequenza di riscatto.

Rischi finanziari – business assicurativo

RAMO VITA

Nell'esercizio della propria attività in ambito vita, le Compagnie (Banco BPM Vita e Vera Vita) sono chiamate ad investire i premi raccolti in una varietà di attività finanziarie, perlopiù a lungo termine, con l'obiettivo principale di garantire il rendimento atteso dagli assicurati, onorandone gli impegni futuri.

I principali rischi a cui risultano essere esposte le Compagnie derivano, dunque, dai rischi di mercato, i quali possono determinare perdite o cambiamenti sfavorevoli della situazione finanziaria a causa di oscillazioni nel valore di mercato delle attività in bilancio.

In dettaglio, i rischi di mercato del business vita vengono distinti nelle seguenti tipologie di sotto rischio:

  • Rischio di tasso di interesse: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli obbligazionari, derivante da variazioni nella struttura a termine dei tassi d'interesse o nel livello di volatilità degli stessi;
  • Rischio azionario: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli azionari, dovuto a variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi azionari;
  • Rischio immobiliare: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle proprietà immobiliari, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei prezzi del mercato immobiliare;
  • Rischio di cambio: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato dei titoli in valuta estera, derivante da variazioni nel livello o nella volatilità dei tassi di cambio;
  • Rischio spread: rischio di perdita o di cambiamento sfavorevole del valore di mercato delle attività, dovuto a variazioni degli spread creditizi rispetto alla struttura a termine del tasso privo di rischio;
  • Rischio di concentrazione: rischio di perdita dovuto ad un'insufficiente diversificazione delle controparti verso le quali la Compagnia risulta essere esposta.

Relativamente ai rischi di mercato, le Compagnie non fanno ricorso ad alcuna specifica tecnica di mitigazione, ma bensì applicano un'attività di monitoraggio di tali fattori di rischio tramite il calcolo e successivo controllo di indicatori di rischio definiti nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).

In particolare, data la composizione del portafoglio di attivo, la Compagnia Banco BPM Vita risulta essere particolarmente esposta al rischio di concentrazione ai titoli governativi italiani. Tale rischio risulta essere monitorato tramite il calcolo di uno specifico indicatore.

Per Vera Vita, nell'ambito del RAF 2024, sono stati introdotti gli indicatori di rischio di Banco BPM Vita, tenendo conto anche della diversa composizione del portafoglio, che per Vera Vita mostra una minore esposizione verso i titoli governativi.

Altri rischi – business assicurativo

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità è il rischio derivante dall'incapacità di fare fronte, in maniera efficiente, agli impegni di cassa previsti ed imprevisti, ovvero di essere in grado di farvi fronte solamente tramite l'accesso a condizioni peggiorative al mercato del credito o tramite la liquidazione di attivi finanziari a forte sconto.

L'obiettivo a livello di Compagnia è quello di assicurare livelli di capitale e di liquidità adeguati e sufficienti per garantire tutti gli impegni a cui le compagnie sono chiamate a rispondere. Per raggiungere tale scopo, l'esposizione al rischio di liquidità viene calcolato tramite uno specifico indicatore, denominato Liquidity Ratio, che pone in rapporto le risorse disponibili e le risorse necessarie su un orizzonte temporale di breve-medio periodo monitorandone l'andamento e il rispetto di specifiche soglie definite nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF).

Rischi Operativi

Il rischio operativo è il rischio di perdite derivante da inefficienze di persone, processi e sistemi, inclusi quelli utilizzati per la vendita a distanza, o da eventi esterni, quali la frode o l'attività di fornitori esterni. In generale, i rischi operativi possono avere degli effetti anche su aspetti di carattere reputazionale per cui si ritiene che la gestione dei rischi operativi possa avere un impatto anche sulla mitigazione dei rischi reputazionali.

La gestione dei rischi operativi a livello di Compagnia si realizza mediante l'identificazione e la valutazione qualitativa e, se possibile, quantitativa, su base annuale, delle diverse categorie di rischi operativi (ad esempio, mancanze legate all'esternalizzazione delle attività, violazioni della sicurezza dei sistemi informatici da parte di terzi, insufficienza di risorse umane interne o esterne, inadempienza degli obblighi regolamentari, errori o omissioni in operazioni contabili o finanziarie, violazione dell'obbligo della qualità del dato, furto, frode e uso improprio di beni da parte di terzi).

In funzione della frequenza e dell'impatto dell'accadimento, i diversi fattori di rischio operativo identificati vengono quantificati sulla base di una scala di valori standardizzata prevedendo l'attuazione di opportune attività di mitigazione del rischio laddove necessario.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Operazioni realizzate durante il periodo

Nel corso del semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Nel mese di giugno è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. in Terme Ioniche S.r.l., entrambe controllate da Banco BPM. Tale operazione, perfezionata in data 30 giugno con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2024, è avvenuta in forma semplificata senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro.

Inoltre, con data efficacia 1° gennaio 2024 è stata perfezionata la scissione parziale semplificata con cui è stato assegnato alla Capogruppo Banco BPM il ramo d'azienda costituito dal complesso di beni e risorse organizzati per lo svolgimento delle attività di "Finanza Proprietaria" di Banca Akros. Il ramo scisso comprende le relative attività e passività finanziarie, l'interessenza del 20% in Vorvel SIM, i rapporti con le banche depositarie, i broker e le controparti, oltre al rapporto di lavoro con 60 dipendenti.

Le descritte operazioni sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute; ancorchè non rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3, sulla base delle disposizioni della Circolare n. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione.

In assenza di un principio contabile di riferimento, le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato alla data di trasferimento. Di conseguenza tali operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Per quanto attiene all'accordo vincolante, siglato in data 14 luglio 2023 tra Banco BPM, Gruppo BCC Iccrea e FSI e volto alla costituzione di una partnership strategica per lo sviluppo di una nuova realtà nel comparto dei pagamenti digitali, si precisa che il perfezionamento è previsto entro il 30 settembre 2024, come descritto nei "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione. Tale accordo, che prevede il conferimento nella joint venture BCC Pay S.p.A. (che in data 1° maggio ha assunto la denominazione di Numia S.p.A.) delle attività della monetica di Banco BPM e della partecipazione in Tecmarket Servizi, ha comportato, ai fini della redazione della situazione patrimoniale al 30 giugno 2024, la riclassifica delle correlate attività e passività, oggetto di conferimento, nelle specifiche voci di stato patrimoniale "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "Passività associate ad attività in via di dismissione", in linea con quanto previsto dall'IFRS 5.

Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale ed i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 30 giugno 2024 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 5.287 - - 2 5.289 0,10%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva - 9.177 - - - 9.177 0,04%
Crediti verso clientela - 2.712.192 - 9.143 66.472 2.787.807 2,77%
Altre voci dell'attivo - 9.492 - 11 - 9.503 0,06%
Debiti verso clientela - 196.473 - 10.145 50.142 256.760 0,25%
Titoli in circolazione - 3.584 - - - 3.584 0,02%
Passività finanziarie di negoziazione - - - - 289 289 0,00%
Passività finanziarie designate al fair
value - - - 969 2.145 3.114 0,04%
Altre voci del passivo - 38.999 - 114 171 39.284 0,24%
Garanzie rilasciate e impegni - 410.644 - 2.683 119.829 533.156 0,78%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Dirigenti con
Joint
responsabilità
venture
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 63.347 82 1.892 65.321 3,52%
Commissioni nette - 259.045 -
8
94 259.147 27,02%
Spese amministrative/recuperi di spesa - (3.516) -
(7.516)
(187) (11.219) 0,77%
Altri costi/ricavi - (236) -
-
(262) (498) 0,07%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
154 67 575

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del primo semestre 2024, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: rinnovo scadenza dei plafond annuali per il riacquisto periodico di attivi ceduti

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 novembre 2023 ha deliberato il rinnovo, per il periodo gennaio dicembre 2024, dei plafond annuali per il riacquisto periodico, fino ad un massimo di 100 milioni a valere su ciascuno dei programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite in essere e sulla base dei criteri ivi stabiliti, di attivi

ceduti alle società veicolo BP Covered Bond S.r.l., BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nonché la sottoscrizione dei Documenti dei Riacquisti relativi a ciascun programma.

Si segnala che per il periodo gennaio – giugno 2024 i plafond annuali per i riacquisti periodici di attivi ceduti sono stati utilizzati rispettivamente per 24 milioni, 22 milioni e 16 milioni.

Emissione da parte di Banco BPM S.p.A. di investment certificates da collocare presso Reti terze: (i) stanziamento di un plafond massimo; (ii) attività di promozione e marketing da parte di Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di approvare lo stanziamento di un plafond massimo complessivo fino a 600 milioni, fungibile per l'emissione di certificates e prestiti obbligazionari da collocarsi presso le reti terze esterne al Gruppo, per il periodo 1° gennaio 2024 – 31 dicembre 2024, riconoscendo a Banca Akros, per il medesimo intervallo temporale, un flusso commissionale – quale delibera quadro ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi - di ammontare complessivo fino a 6 milioni, in relazione all'attività di promozione e marketing e di approvare il conseguente aggiornamento dell'accordo quadro in essere per la prestazione di servizi tra il Banco BPM e Banca Akros, approvato con delibera del 7 maggio 2020 e sottoscritto in data 11 giugno 2020 e successive modifiche; si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,3 milioni.

Esternalizzazione a Banca Akros di attività aziendali di Capogruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di (i) approvare l'esternalizzazione a Banca Akros di attività relative alle Cartolarizzazioni "Corporate" e "Financial Institutions", riconoscendo alla controllata i corrispettivi indicati in narrativa e ratificandone l'operato per le attività già avviate da Banca Akros nel corso del corrente esercizio; (ii) autorizzare, ai sensi delle discipline sui conflitti di interessi, lo stanziamento di un plafond di 1,5 milioni quale delibera quadro per l'esercizio 2024 – e precisamente per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 – da riconoscere a Banca Akros a titolo di corrispettivo per lo svolgimento delle attività oggetto di esternalizzazione. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,6 milioni.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta dell'11 giugno 2024, ha deliberato, a seguito della scissione parziale di Banca Akros a favore di Banco BPM, perfezionata con decorrenza 1° gennaio 2024, l'esternalizzazione presso Banca Akros delle attività di Brokerage-Research, Cross Asset Productions & Solutions, Securitisation & Structured Solutions, Investment products, Hedging, Cartolarizzazione e Assistenza alla rete commerciale per operatività in titoli per un corrispettivo totale stimato in 37,6 milioni. Alla data del 30 giugno 2024 le competenze maturate sono pari a 13,1 milioni.

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti S.p.A. e Banca Akros S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 19 dicembre 2023 ha deliberato di autorizzare il rinnovo, per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024, della delibera quadro riguardante lo svolgimento dell'attività di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini da parte di Banca Akros S.p.A., a fronte della quale (i) il Banco BPM stima di riconoscere alla controllata un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni; (ii) Banca Aletti S.p.A. stima di riconoscere a Banca Akros un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni; si segnala che per il periodo gennaio – giugno 2024 i plafond sono stati utilizzati rispettivamente per circa 7 milioni e circa 1,5 milioni.

Attività di emissione di certificates e/o prestiti obbligazionari da parte del Banco BPM: (i) collocamento tramite la Rete di Banca Aletti

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 gennaio 2024, ha deliberato di approvare, per il periodo 1° febbraio 2024 – 31 gennaio 2025, il flusso commissionale da riconoscere a Banca Aletti per l'attività di collocamento di certificates e/o prestiti obbligazionari che verranno emessi dal Banco BPM e collocati tramite la Rete della suddetta controllata, per un importo complessivo massimo fino a 5,04 milioni; si segnala che per il periodo febbraio - giugno 2024 il plafond è stato utilizzato per circa 0,3 milioni.

Revisione del modello organizzativo e di governance nell'ambito del Conglomerato Finanziario: (i) istituzione della nuova funzione Bancassicurazione; (ii) esternalizzazione presso la Capogruppo di Funzioni aziendali di Banco BPM Vita S.p.A. e Vera Vita S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta 16 gennaio 2024, ha deliberato di approvare un intervento di rafforzamento della governance del gruppo assicurativo con l'istituzione della nuova funzione denominata "Bancassicurazione" a riporto del Condirettore Generale CBO, conferendogli mandato per il compimento di tutte le attività necessarie alla realizzazione dell'intervento organizzativo deliberato, ivi inclusi gli interventi sull'assetto organizzativo di Banco BPM Vita S.p.A. e di Vera Vita S.p.A., e la conseguente attivazione degli outsourcing presso il Banco BPM delle attività di Pianificazione e Controllo delle Compagnie. In particolare, si è perfezionato con decorrenza 7 febbraio u.s. il processo di outsourcing a Banco BPM del servizio Pianificazione Business Assicurativo di Banco BPM Vita e di Vera Vita, il cui corrispettivo annuo è stimato rispettivamente in circa 428 mila e 183 mila, entrambi al netto dell'IVA. Successivamente il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 12 marzo 2024, ha deliberato di approvare anche l'esternalizzazione presso il Banco BPM dei servizi Privacy e Partecipazioni di Banco BPM Vita e del servizio Privacy di Vera Vita, con decorrenza 1° aprile 2024; il corrispettivo annuo da riconoscere al Banco BPM (i) per il servizio Privacy, è stimato in circa 23,2 mila al netto di IVA, sia per Banco BPM Vita che per Vera Vita (ii) per il servizio Partecipazioni, è stimato in circa 6,2 mila al netto dell'IVA, solo per Banco BPM Vita. L'intervento è coerente con il modello di governance del Gruppo che prevede, laddove non in conflitto con normative esterne di settore, l'accentramento delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo nella Capogruppo e si evidenzia che (i) i servizi esternalizzati in esame non si qualificano quali "essenziali o importanti" ai sensi della vigente normativa bancaria (Circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia) né di quella assicurativa (Regolamento IVASS n. 38/2018); (ii) l'iniziativa è conforme sia al Regolamento in materia di esternalizzazioni del Gruppo Banco BPM, sia al medesimo Regolamento del Gruppo Assicurativo Banco BPM Vita; (iii) l'erogazione dei servizi sarà formalizzata mediante la stipula di specifici contratti di outsourcing, che saranno finalizzati attraverso uno scambio di corrispondenza fra le parti e che prevederanno un Service Level Agreement per garantire un costante monitoraggio della qualità del servizio erogato dall'outsourcer. L'attivazione delle esternalizzazioni proposte costituisce un ulteriore avanzamento verso l'implementazione di un modello di governance efficace, con meccanismi chiari per l'indirizzo e governo del Gruppo assicurativo, così come previsto dallo status di conglomerato finanziario e richiesto dal Regolatore ai fini del riconoscimento dei benefici previsti dal c.d. "Danish Compromise".

BPL Mortgages S.r.l.: (i) ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages Serie 5; (ii) revisione degli affidamenti con incremento degli stessi da 4,78 miliardi ad 5,05 miliardi al fine di consentire il perfezionamento della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 aprile 2024, ha deliberato (i) la cessione del Portafoglio Successivo BPL 5 per un importo stimato in massimi 2 miliardi; (ii) il riacquisto, da parte di Banco BPM, dei crediti non performing ed eventualmente non coerenti con la normativa STS oggi facenti parte del portafoglio BPL 5 per un importo stimato in circa 200 milioni; (iii) l'emissione dei Nuovi Titoli Senior e dei Nuovi Titoli Junior e la relativa sottoscrizione degli stessi da parte di Banco BPM, il cui ammontare massimo complessivo è stimato in 1,8 miliardi; (iv) l'esecuzione di un eventuale interest rate swap a copertura parziale o totale del rischio tasso dei Nuovi Titoli Senior, tenuto conto che l'eventuale affidamento di linee di credito specifiche per suddetto swap sarà oggetto di specifica proposta di delibera da parte dell'Area CLO; (v) di delegare l'Amministratore Delegato dott. Giuseppe Castagna, il Condirettore Generale CFO dott. Edoardo Ginevra e il Responsabile Finanza dott. Fabrizio Caputi per la determinazione dei termini definitivi della Ristrutturazione BPL 5, tra cui l'ammontare del Portafoglio Successivo BPL 5 e del riacquisto dei mutui non performing ed eventualmente non idonei alla normativa europea sulle cartolarizzazioni STS, dell'ammontare e delle condizioni dei Nuovi Titoli e dell'ammontare e delle condizioni dell'eventuale derivato di copertura dei Nuovi Titoli; (vi) la modifica della documentazione contrattuale necessaria per il perfezionamento della Ristrutturazione BPL 5 anche al fine di rendere la Cartolarizzazione BPL 5 STS compliant; (vii) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i contratti, atti, documenti e certificati necessari o opportuni ai fini della realizzazione della Ristrutturazione BPL 5 e di quanto sopra menzionato (ivi inclusi a titolo esemplificativo e non esaustivo, il Nuovo Contratto di Cessione, il Nuovo Contratto di Garanzia e Indennizzo, uno o più contratti di riacquisto tra Banco BPM e la SPV, gli Accordi Modificativi e il Nuovo Contratto di Sottoscrizione); (viii) la sottoscrizione degli incarichi alle controparti coinvolte nella Ristrutturazione BPL 5 come, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, le agenzie di rating, il consulente legale esterno e il terzo verificatore per l'allineamento della Ristrutturazione BPL 5 alla normativa sulle cartolarizzazioni STS. Successivamente il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato la revisione al 31 maggio 2025 degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages S.r.l. con incremento degli stessi da 4,78 miliardi a 5,05

miliardi, al fine di consentire il perfezionamento della ristrutturazione dell'operazione di cartolarizzazione BPL5 deliberata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 aprile 2024.

In esecuzione a tali delibere, con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5", nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, (i) è stata perfezionata la cessione da parte di Banco BPM di un ulteriore portafoglio di crediti derivanti da mutui fondiari e mutui ipotecari residenziali per un debito residuo complessivo (ratei esclusi) pari a 1,8 miliardi e (ii) la Società Veicolo ha ceduto al Banco BPM, tra gli altri, i crediti non performing e quei crediti non coerenti con la normativa europea sulle cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (STS), precedentemente ceduti nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione, per un debito residuo complessivo pari a 449,5 milioni. Per finanziare l'acquisto del terzo portafoglio successivo, la Società Veicolo procederà nel corso del terzo trimestre 2024 all'emissione di ulteriori serie di Titoli asset-backed.

Gruppo di rischio Alba Leasing: conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti, riduzione del monte fidi e nuova scadenza di revisione

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (i) la conferma del plafond di affidabilità per rischi diretti di 1.100 milioni, di cui 100 milioni con vincolo di utilizzo entro i 6 mesi; (ii) la proroga della linea di cassa a breve termine, conto corrente e sovvenzione denaro caldo di 897 milioni; (iii) la riduzione del monte fidi da 1.063,18 milioni a 1.060,18 milioni, a cui si affiancano rischi di evidenza per 15 milioni; (iv) la nuova scadenza di revisione al 30 giugno 2025.

Programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite: (i) attività finalizzate alla chiusura anticipata (unwinding) del programma BP Covered Bond; (ii) riacquisti di attivi non idonei dalle società veicolo nell'ambito dei programmi di emissione del Gruppo

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28 maggio 2024, ha deliberato (i) il trasferimento in blocco a BPM OBG1 (Cessione di Attivi tra Garanti) dei mutui ceduti nell'ambito del programma BP CB, per un importo pari a circa 2,4 miliardi, escluse le posizioni non performing che, unitamente ad altri attivi non idonei di BPM OBG1 e BPM OBG2, saranno riacquistati dalla Banca in un'operazione distinta; (ii) il trasferimento nel programma BPM OBG1 del covered bond retained serie 12 che sarà perfezionato tramite la modifica delle relative Final Terms, per recepire il cambio del garante e l'accettazione dei termini e delle condizioni del programma BPM OBG1; (iii) la sottoscrizione della documentazione relativa alla Cessione tra Garanti, alla Written Resolution per la modifica delle Final Terms del covered bond retained serie 12 e ai Documenti di Unwinding.

Inoltre, anche nell'esercizio delle attività di direzione e coordinamento che competono alla Capogruppo ai sensi dell'art. 2497 e seguenti cod.civ., il Consiglio approva: (i) il riacquisto dalle rispettive società veicolo di mutui non idonei per l'ammontare complessivo massimo stimato in 45 milioni e precisamente; (ii) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG1 per un importo massimo di 20 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iii) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BPM OBG2 per un importo massimo di 10 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (iv) la retrocessione al Banco BPM dei mutui non idonei nell'ambito del Programma BP OBG per un importo massimo di 15 milioni, escluse le posizioni UTP e Sofferenze già considerate nel plafond annuale, con pagamento del relativo prezzo di cessione al veicolo; (v) la negoziazione e la sottoscrizione di tutti i Documenti di Riacquisto. In esecuzione a tale delibera, nel mese di giugno 2024, con la firma dei relativi contratti, al fine di procedere con la chiusura anticipata ("Unwinding") del Programma "BP OBG1" è stato effettuato (i) il trasferimento diretto al Programma BPM OBG1 dell'intero portafoglio di attivi ceduti di volta con volta da Banco BPM al Programma BP OBG1, mediante la sottoscrizione di un "Contratto di cessione tra Garanti" (escluse le posizioni in sofferenza e altre esposizioni non idonee precedentemente riacquistate da Banco BPM), e del relativo finanziamento subordinato utilizzato dalla Società BP Covered Bond S.r.l. per l'acquisto dei singoli portafogli di attivi ed (ii) il trasferimento dal Programma BP OBG1 al Programma BPM OBG1 del Covered Bond retained in essere Serie 12, ridenominata Serie 14, per un valore nominale di 1 miliardo, mediante la sostituzione del Garante dal veicolo BP Covered Bond S.r.l. al veicolo BPM Covered Bond S.r.l.. Inoltre, nel mese di giugno 2024, nell'ambito di tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Gruppo, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" (i) delle posizioni che, alla data del 31 maggio 2024, risultavano classificate a sofferenza (ii) di una porzione di mutui precedentemente ceduti alle Società Veicolo e non più classificabili come "idonei" in quanto presentavano garanzia ipotecaria in scadenza entro il 30 giugno 2024 e (iii) di alcune posizioni classificate come inadempienze probabili. Nel mese di giugno 2024, Banco BPM ha effettuato il regolamento a favore delle Società Veicolo dei corrispettivi dei riacquisti di sofferenze e mutui.

Progetto Alternative investments Banco BPM Invest SGR S.p.A.: conferimento del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi del Banco BPM a titolo di incremento del patrimonio netto della beneficiaria Banco BPM Invest SGR S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta dell'11 giugno 2024, ha deliberato di approvare l'operazione di conferimento a titolo di apporto a patrimonio del ramo d'azienda dedicato all'attività di investimento di quote di fondi chiusi di Banco BPM a favore della controllata BBPM Invest SGR, il cui valore economico è stato determinato dall'esperto indipendente nominato ai sensi dell'art. 2343 cod. civ. in 1,31 milioni. A seguito dell'operazione, che ha avuto decorrenza 1° luglio 2024, BBPM Invest SGR ha incrementato il proprio patrimonio netto nella misura pari a 100 mila, corrispondente allo sbilancio contabile evidenziato dal ramo d'azienda alla data di riferimento del 31 dicembre 2023 mentre Banco BPM ha incrementato il valore di carico della partecipazione detenuta in BBPM Invest SGR di pari importo.

Rafforzamento patrimoniale di Vera Vita S.p.A. mediante versamento soci in conto capitale

I competenti organi decisionali di Banco BPM e di Banco BPM Vita, rispettivamente in data 24 giugno e 25 giugno 2024, hanno approvato un'operazione di rafforzamento patrimoniale della controllata Vera Vita S.p.A., al fine di garantirne il mantenimento di una adeguata condizione di solvibilità e assicurare l'equilibrio economico-finanziario, mediante versamento in conto capitale di 50 milioni da parte della controllante diretta Banco BPM Vita. L'operazione si è perfezionata in data 26 giugno 2024.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, per attrarre, motivare e trattenere il management e il personale. Essa orienta i comportamenti verso il contenimento dei rischi assunti (inclusi quelli legali e reputazionali) e la tutela e fidelizzazione del cliente, con attenzione alla gestione dei conflitti di interesse. La Policy inoltre persegue il successo sostenibile che produce valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti nell'interesse degli stakeholder del Gruppo.

La Policy 2024 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione per perseguire le strategie, gli obiettivi e i risultati di lungo periodo, in coerenza con le politiche di governo e di gestione dei rischi. La correlazione tra la remunerazione variabile del personale e i fattori ESG è uno degli elementi della Policy 2024. La remunerazione variabile è quindi correlata alle azioni strategiche che riguardano temi ambientali, salute e sicurezza, gestione delle risorse umane. La politica di remunerazione è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2024, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Dopo la verifica dei cancelli, ma prima delle eventuali erogazioni, l'ammontare effettivo delle risorse economiche disponibili è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario) e degli indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2024 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo o della singola Legal Entity. 2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
  • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e allo stesso tempo inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

L'Assemblea dei Soci del 7 aprile 2022 ha approvato un piano Long Term Incentive correlato alle performance da conseguire nel triennio 2022-2024.

Il 12 dicembre 2023 è stato approvato il Piano Strategico 2023-2026.

Per supportare il Piano Strategico 2023-2026 e perseguire risultati che creino valore nel lungo termine per gli azionisti e tutti gli stakeholder rilevanti, la Banca ha deciso di sottoporre all'Assemblea dei Soci del 18 aprile 2024 un piano Long Term Incentive (piano LTI 2024- 2026) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2024- 2026.

Il perimetro dei destinatari dei piani LTI include circa 80 ruoli (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione, all'impatto sul business o per finalità di retention. Tra i ruoli destinatari sono inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo.

L'incentivo correlato al piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

L'incentivo LTI 2024-2026 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2024, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Con riferimento ai Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dalla maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A., relativi al Piano Short Term Incentive 2024 e al Piano Long Term Incentive 2024-2026, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM del 18 aprile 2024 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2024 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2024;
  • la relazione sui compensi corrisposti nel 2023 Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Banco BPM – 2024 (voto consultivo);
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio del piano di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Banco BPM 2024 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Short Term Incentive 2024, Documento Informativo sul piano di compensi basati su azioni - Piano Long Term Incentive 2024-2026, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 8 febbraio 2024 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2024, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, golden parachute) che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,9 milioni di euro (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro avviene alla cessazione ed è subordinato alla positiva verifica di condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità. L'importo è determinato considerando ogni elemento rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche per evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back). La valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo e/o delle controllate e/o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo (o un suo delegato), ciascuno per quanto di competenza; tale valutazione avviene dal momento della maturazione delle quote fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del magazzino titoli al 1° gennaio 2024, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.958.684 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2024, in attuazione della politica di remunerazione, sono state consegnate a 95 beneficiari complessivamente n. 1.433.071 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A..

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 20 aprile 2023 e l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 18 aprile 2024 avevano approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo rispettivamente il 4 marzo 2024 e il 24 giugno 2024, che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nella giornata del 4 marzo 2024 complessive n. 905.286 azioni proprie (pari allo 0,06% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 5,523112, per un controvalore totale pari a circa 5 milioni e nel periodo dal 19 al 24 giugno 2024 complessive n. 4.911.328 azioni proprie (pari allo 0,32% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di Euro 6,108327, per un controvalore totale pari a circa 30 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 2024 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, al 30 giugno 2024 Banco BPM possiede direttamente n. 11.342.227 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Short Term Incentive approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2023, sono state complessivamente riconosciute n. 663.743 azioni a 59 beneficiari di cui (i) n. 324.475 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 339.268 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei quattro o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 575.198 azioni, di cui n. 279.391 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 295.807 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2018, 2019, 2020, 2021 e 2022) per complessive n. 496.194 azioni Banco BPM a 78 beneficiari, di cui 442.822 azioni maturate a favore di beneficiari della Capogruppo.

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 12 marzo 2024 relativamente al piano di compensi basati su azioni Long Term Incentive 2021-2023 approvato dall'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, sono state complessivamente riconosciute n. 6.330.479 azioni a 48 beneficiari di cui (i) n. 2.532.191 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 3.798.288 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2024, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Nell'ambito di tale piano, si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 5.709.439 azioni, di cui n. 2.283.779 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 3.425.660 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

2.1 Impatti economici 2024

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel I semestre 2024 il Gruppo ha stanziato 2,8 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi ai piani a lungo termine 2021-2023, 2022-2024 e 2024-2026 rispettivamente per 0,9 milioni, 0,6 milioni e 2,2 milioni, la differenza è da ricondursi all'adeguamento negativo dei piani a breve termine dei precedenti esercizi.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Si precisa che, a seguito dell'operazione di scissione del ramo Global Markets dalla controllata Banca Akros a favore della Capogruppo, a decorrere dall'esercizio 2024 il contributo dell'operatività del suddetto ramo viene esposto nella business unit Finanza.

In aggiunta sono state apportate le seguenti ulteriori modifiche alla struttura dell'informativa di settore:

  • creazione di una business unit denominata Direzione Commercial, che raggruppa le attività dei segmenti Retail, Istituzionali e Private della Rete Commerciale;
  • creazione di una business unit, denominata Corporate and Investment Banking, che include il segmento Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy;
  • rappresentazione dell'operatività di Global Markets nella business unit Finanza.

Pertanto, per l'esercizio 2024, le business unit, assunte a riferimento per la fornitura dell'informativa di settore, sono le seguenti:

  • Direzione Commercial;
  • Corporate and Investment Banking;
  • Insurance;
  • Partnership Strategiche;
  • Finanza;
  • Corporate Center.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi settori operativi:

  • La business unit "Direzione Commercial" include, come sopra accennato, i segmenti Retail, Istituzionali e Private. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
    • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • la business unit "Corporate and Investment Banking" include, come sopra accennato, l'operatività Corporate della Rete Commerciale ed il contributo di Banca Akros e della sua controllata Oaklins Italy. In maggior dettaglio:
    • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
    • il settore "Investment Banking" comprende le attività di ricerca di soluzioni per la gestione efficiente delle attività e passività della clientela, anche al fine di ridurne i rischi finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati in ambito Corporate Finance. Tali attività sono svolte da Banca Akros e da Oaklins Italy;

  • la business unit "Insurance" include il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Vera Vita, Vera Assicurazioni, Banco BPM Vita e Banco BPM Assicurazioni;
  • la business unit "Partnership Strategiche" include il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Gardant Liberty Servicing e Anima Holding;
  • la business unit "Finanza" include, oltre alla citata operatività di Global Markets, le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo e lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali;
  • la business unit "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al business del leasing, le partecipazioni non allocate tra le "Partnership Strategiche" e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 30 giugno 2024 confrontati rispettivamente con il primo semestre 2023 e con il 31 dicembre 2023.

Come previsto dal paragrafo 29 del principio contabile IFRS 8, i dati riferiti al primo semestre 2023 e al 31 dicembre 2023 sono stati rideterminati rispetto a quelli pubblicati rispettivamente nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 e nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2023 per riflettere la modifica introdotta nella composizione dei settori operativi sopra indicata, in modo da consentire un confronto su basi omogenee. Più in dettaglio:

  • il contributo riferito ai segmenti Retail, Istituzionali e Private viene esposto in forma aggregata nella nuova business unit "Direzione Commercial";
  • il contributo riferito al segmento Investment Banking, al netto dell'apporto riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, e al segmento Corporate della Rete Commerciale viene esposto nella nuova business unit "Corporate and Investment Banking";
  • il contributo riferito all'attività di Global Markets di Banca Akros, precedentemente incluso nel settore operativo Investment Banking, viene esposto nella business unit "Finanza".

Risultati di settore - dati economici

I sem. 2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 1.722.786 1.300.838 326.062 (575) (2.978) 41.690 57.749
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 74.914 - - 3.139 70.420 - 1.355
Margine finanziario 1.797.700 1.300.838 326.062 2.564 67.442 41.690 59.104
Commissioni nette 1.021.398 852.568 219.970 - - (12.250) (38.890)
Altri proventi netti di gestione 2.494 3.059 6 (2.491) - - 1.920
Risultato netto finanziario (42.008) (16.353) 4.315 - - (19.574) (10.396)
Risultato dell'attività assicurativa 14.795 - - 14.795 - - -
Altri proventi operativi 996.679 839.274 224.291 12.304 - (31.824) (47.366)
Proventi operativi 2.794.379 2.140.112 550.353 14.868 67.442 9.866 11.738
Spese per il personale (860.561) (578.209) (56.148) (1.940) (916) (9.290) (214.058)
Altre spese amministrative (348.968) (369.227) (86.680) (6.997) (356) (53.231) 167.523
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (129.068) (47.258) (2.094) (110) (19) (248) (79.339)
Oneri operativi (1.338.597) (994.694) (144.922) (9.047) (1.291) (62.769) (125.874)
Risultato della gestione operativa 1.455.782 1.145.418 405.431 5.821 66.151 (52.903) (114.136)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (194.052) (170.699) (40.767) - - - 17.414
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(25.989) - - - - - (25.989)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (3.248) - - - - (482) (2.766)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 8.242 (616) 11.901 444 - - (3.487)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 1.023 - - - - - 1.023
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.241.758 974.103 376.565 6.265 66.151 (53.385) (127.941)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (395.860) (324.219) (124.222) (2.313) 1.405 17.325 36.164
Risultato netto dell'operatività corrente 845.898 649.884 252.343 3.952 67.556 (36.060) (91.777)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (66.636) (61.909) (4.727) - - - -
Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento (11.686) - (48) - - - (11.638)
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 - - 5.842 - - (3.376)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
(1.299) - - - - - (1.299)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (18.624) (9.847) (626) - - - (8.151)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 6 - - - - - 6
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
750.125 578.128 246.942 9.794 67.556 (36.060) (116.235)

I sem. 2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Margine di interesse 1.552.900 1.069.054 281.284 (91) (1.082) 168.199 35.536
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 60.607 - - 3.022 56.428 - 1.157
Margine finanziario 1.613.507 1.069.054 281.284 2.931 55.346 168.199 36.693
Commissioni nette 977.830 802.719 179.753 - - 2.720 (7.362)
Altri proventi netti di gestione 3.790 12.634 717 3.273 - - (12.834)
Risultato netto finanziario (42.492) (8.708) 18.433 - - (42.404) (9.813)
Risultato dell'attività assicurativa 24.580 - - 24.580 - - -
Altri proventi operativi 963.708 806.645 198.903 27.853 - (39.684) (30.009)
Proventi operativi 2.577.215 1.875.699 480.187 30.784 55.346 128.515 6.684
Spese per il personale (808.254) (551.134) (49.027) (1.466) (798) (8.516) (197.313)
Altre spese amministrative (336.824) (366.235) (83.948) (7.148) (360) (43.340) 164.207
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (129.651) (47.255) (2.417) (484) (22) (112) (79.361)
Oneri operativi (1.274.729) (964.624) (135.392) (9.098) (1.180) (51.968) (112.467)
Risultato della gestione operativa 1.302.486 911.075 344.795 21.686 54.166 76.547 (105.783)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (258.719) (183.125) (78.060) - - - 2.466
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(32.375) - - - - - (32.375)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 1.169 - (25) - - 1.338 (144)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 3.318 (6.282) 9.736 (11) - - (125)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti (234) - - - - - (234)
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.015.645 721.668 276.446 21.675 54.166 77.885 (136.195)
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (317.119) (241.055) (91.763) (5.443) 741 (24.147) 44.548
Risultato netto dell'operatività corrente 698.526 480.613 184.683 16.232 54.907 53.738 (91.647)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (57.629) (44.596) (7.091) - - (5.941) (1)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
(2.568) - - - - - (2.568)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (14.233) (11.953) 46 - - - (2.326)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 337 - - - - - 337
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della
Capogruppo
624.433 424.064 177.638 16.232 54.907 47.797 (96.205)

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, per tenere conto della riclassifica fra le "Commissioni nette" dei proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione". Sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive del primo semestre 2024 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

I semestre 2024
Commissioni attive - Tipologia
servizi/valori
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 392.948 380.951 697 - - 1.806 9.494
di cui:
Upfront 145.121 144.115 47 - - - 959
Amministrata 37.830 37.340 31 - - - 459
Gestioni e Fondi 85.328 85.307 16 - - - 5
Vita 21.963 21.468 - - - - 495
Running 247.827 236.836 650 - - 1.806 8.535
Amministrata 41.160 36.304 261 - - 1.806 2.789
Gestioni e Fondi 184.355 181.134 388 - - - 2.833
Vita 22.312 19.398 1 - - - 2.913
Altre commissioni 732.342 523.952 235.291 - - - (26.901)
Totale 1.125.290 904.903 235.988 - - 1.806 (17.407)
Commissioni passive (103.892) (52.335) (16.018) (14.056) (21.484)
Commissioni nette 1.021.398 852.568 219.970 - - (12.250) (38.891)
I semestre 2023 (*)
Commissioni attive - Tipologia
servizi/valori
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Prodotti di risparmio 349.494 349.256 726 - - 8.046 (8.534)
di cui:
Upfront 116.299 114.435 25 - - 6.481 (4.642)
Amministrata 32.369 32.943 13 - - 6.481 (7.068)
Gestioni e Fondi 60.191 60.180 12 - - - (1)
Vita 23.739 21.312 - - - - 2.427
Running 233.195 234.821 701 - - 1.565 (3.892)
Amministrata 30.038 33.941 300 - - 1.565 (5.768)
Gestioni e Fondi 183.866 180.702 382 - - - 2.782
Vita 19.290 20.178 19 - - - (907)
Altre commissioni 715.241 529.548 193.555 - - - (7.862)
Totale 1.064.735 878.804 194.281 - - 8.046 (16.396)
Commissioni passive (86.905) (76.085) (14.528) (5.326) 9.034
Commissioni nette 977.830 802.719 179.753 - - 2.720 (7.362)

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti, per omogeneità di confronto con il 2024, per tenere conto della riclassifica fra le "Commissioni nette" dei proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, precedentemente esposti nella voce "Altri proventi e oneri di gestione". Sono stati inoltre rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" del primo semestre 2024 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

I semestre 2024
Altre commissioni
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Investment Banking 24.725 - 47.640 - - - (22.915)
Protezione Assicurativa 32.366 32.793 9 - - - (436)
Tenuta e gestione dei C/C 113.953 108.570 5.694 - - - (311)
Finanziamenti 285.556 153.718 129.928 - - - 1.910
Commissioni attive disponibilità creditizia
(CDC)
124.420 101.458 23.072 - - - (110)
Commissioni su finanziamenti 90.245 11.337 76.863 - - - 2.045
Commissioni su crediti di firma 45.381 15.407 29.993 - - - (19)
Credito al Consumo 25.510 25.516 - - - - (6)
Altri servizi imprese 85.371 42.238 43.461 - - - (328)
Ecobonus e crediti fiscali 41.025 10.206 30.819 - - - -
Crediti Commerciali 7.951 3.449 5.137 - - - (635)
Portafoglio 36.395 28.583 7.505 - - - 307
Servizi di incasso e pagamento, monetica 188.282 187.181 8.420 - - - (7.319)
Servizi di incasso e pagamento 74.199 70.847 2.969 - - - 383
Estero (commissioni valutarie e commissioni
su bonifici)
10.959 7.247 2.286 - - - 1.426
Monetica 103.124 109.087 3.165 - - - (9.128)
Cartolarizzazioni sintetiche - - - - - - -
Altri servizi 2.089 (548) 139 - - - 2.498
Rimborsi commerciali (2.038) (1.852) (162) - - - (24)
Altro 4.127 1.304 301 - - - 2.522
Totale 732.342 523.952 235.291 - - - (26.901)
I semestre 2023 (*)
Altre commissioni
Gruppo Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Investment Banking 31.003 - 31.003 - - - -
Protezione Assicurativa 31.253 31.145 9 - - - 99
Tenuta e gestione dei C/C 129.304 122.714 6.565 - - - 25
Finanziamenti 266.401 151.149 115.627 - - - (375)
Commissioni attive disponibilità creditizia
(CDC)
119.712 99.155 20.557 - - - (0)
Commissioni su finanziamenti 77.151 11.036 65.944 - - - 171
Commissioni su crediti di firma 42.956 15.941 29.126 - - - (2.111)
Credito al Consumo 26.583 25.017 - - - - 1.566
Altri servizi imprese 70.283 36.577 31.355 - - - 2.351
Ecobonus e crediti fiscali 26.136 6.142 19.994 - - - -
Crediti Commerciali 6.708 2.602 4.161 - - - (55)
Portafoglio 37.440 27.833 7.200 - - - 2.407
Servizi di incasso e pagamento, monetica 186.818 189.114 9.147 - - - (11.443)
Servizi di incasso e pagamento 70.086 65.749 2.974 - - - 1.363
Estero (commissioni valutarie e commissioni
su bonifici)
10.658 8.464 2.528 - - - (334)
Monetica 106.074 114.901 3.645 - - - (12.472)
Cartolarizzazioni sintetiche - - - - - - -
Altri servizi: 179 (1.151) (151) - - - 1.481
Rimborsi commerciali (1.994) (1.509) (205) - - - (280)
Altro 2.172 358 54 - - - 1.760
Totale 715.241 529.548 193.555 - - - (7.862)

(*) I dati del periodo precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Risultati di settore - dati patrimoniali
------------------------------------------ -- -- --
30/06/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Crediti verso clientela: 128.749.255 65.618.194 30.021.779 650 - 30.218.530 2.890.102
• finanziamenti verso clientela 100.785.267 65.222.866 29.526.461 650 - 3.442.532 2.592.758
• titoli di debito 27.963.988 395.328 495.318 - - 26.775.998 297.344
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center

Crediti verso clientela: 129.266.444 66.860.554 29.759.065 2.510 - 29.453.390 3.190.925 • finanziamenti verso clientela 104.015.166 66.481.131 29.518.896 2.510 - 4.821.704 3.190.925

• titoli di debito 25.251.278 379.423 240.169 - - 24.631.686 - (*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

30/06/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 124.149.132 93.440.011 8.004.910 - - 21.704.470 999.741
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Raccolta diretta 120.770.064 92.321.619 7.352.969 - -
19.627.852
1.467.624

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

30/06/2024 Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.429.310 - - 131.220 1.277.706 - 20.384
31/12/2023 (*) Totale Direzione
Commercial
CIB Insurance Partnership
Strategiche
Finanza Corporate
Center
Partecipazioni 1.454.249 - - 136.892 1.296.992 - 20.365

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati per riflettere le modifiche introdotte nella composizione dei settori operativi al 30 giugno 2024.

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  • -
    -


    -

Relazione della società di revisione

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Banco BPM SpA e controllate (Gruppo Banco BPM) al 30 giugno 2024. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

PviceiuaterhouseCoopers Sj}A

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890,000,00 i.v. C.F. e IMVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tolti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Giratila 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40124 Via Luigi Carlo Farini 12 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 75323n - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra g Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091 349737 - Panna 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo g Tel. 0444 393311

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco BPM al 30 giugno 2024, non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 8 agosto 2024

PricewaterhouseCoopers SpA

Raffaella Preziosi (Revisore legale)

Allegati

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 giugno 2024

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
30/06/2024
10. Cassa e disponibilità liquide 10.994.286
Cassa e disponibilità liquide 10.994.286
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 6.194.462
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (2.573.487)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche (10)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 3.620.965
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 128.749.255
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati 1.187.990
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (27.963.988)
meno: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela (650)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 101.972.607
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 14.484.127
50. Derivati di copertura 976.608
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione (6.762.851)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 8.697.884
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 21.043.144
meno: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione (8.931.876)
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 12.111.268
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 30.537.475
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (1.187.990)
Attività finanziarie valutate al CA 29.349.485
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso banche 10
più: att. fin. al CA di pertinenza delle imprese di assicurazione - crediti verso clientela 650
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a CE di pertinenza delle imprese di assicurazione 6.762.851
più: attività finanziarie valutate al FV con impatto a OCI di pertinenza delle imprese di assicurazione 8.931.876
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 15.695.387
70. Partecipazioni 1.429.310
Partecipazioni 1.429.310
90. Attività materiali 2.775.191
Attività materiali 2.775.191
100. Attività immateriali 1.248.093
Attività immateriali 1.248.093
110. Attività fiscali 3.926.381
Attività fiscali 3.926.381
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 445.305
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 445.305
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (279.672)
80. Attività assicurative 8.244
130. Altre attività 5.787.170
Altre voci dell'attivo 5.515.742
Totale attivo 197.781.904
228 ALLEGATI _______________________

Voci del passivo
(migliaia di euro)
30/06/2024
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 104.331.616
meno: debiti per leasing verso clientela (645.862)
meno: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione (2.932)
Debiti verso clientela 103.682.822
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 20.448.015
30. Passività finanziarie designate al fair value 7.519.445
meno: certificates a capitale protetto (4.424.855)
meno: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione (3.076.295)
Titoli e passività finanziarie designate al fair value 20.466.310
Raccolta diretta bancaria 124.149.132
più: passività finanziarie valutate al FV delle imprese di assicurazione 3.076.295
110. Passività assicurative 12.312.195
Raccolta diretta assicurativa e passività assicurative 15.388.490
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 12.463.798
meno: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione (68.090)
Debiti verso banche 12.395.708
più: debiti per leasing verso clientela 645.862
Debiti per leasing 645.862
20. Passività finanziarie di negoziazione 21.571.436
più: certificates a capitale protetto 4.424.855
40. Derivati di copertura 749.959
Altre passività finanziarie valutate al fair value 26.746.250
più: debiti verso clientela di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.932
più: debiti verso banche di pertinenza delle imprese di assicurazione 68.090
Altre passività finanziarie delle imprese di assicurazione 71.022
90. Trattamento di fine rapporto del personale 238.143
100. Fondi per rischi ed oneri 540.335
Fondi del passivo 778.478
60. Passività fiscali 481.054
Passività fiscali 481.054
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 215.493
Passività associate ad attività in via di dismissione 215.493
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (810.756)
80. Altre passività 3.988.108
Altre voci del passivo 3.177.352
Totale passività 184.048.841
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-)
Patrimonio di pertinenza di terzi
74
74
120. Riserve da valutazione (314.879)
140. Strumenti di capitale 1.389.670
150. Riserve 4.859.806
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (51.733)
200. Utile/Perdita del periodo (+/-) 750.125
Patrimonio netto del Gruppo 13.732.989
Totale passivo e patrimonio netto 197.781.904

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2024

I sem. 2024 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.722.786
10. Interessi attivi e proventi assimilati 3.789.231 2.850
(a)
(138.280) (h)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (1.930.993) (22) (h)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 74.914
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 74.914 (b)
Margine finanziario 1.797.700
Commissioni nette 1.021.398
40. Commissioni attive 1.065.020 24.896 (c)
16.720 (h)
18.654 (r)
50. Commissioni passive (105.951)
2.059 (h)
Altri proventi netti di gestione 2.494
230. Altri oneri/proventi di gestione 167.394 (146.860) (d)
(1.002) (e)
1.616 (h)
(18.654) (r)
Risultato netto finanziario (42.008)
70. Dividendi e proventi simili 58.977
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (12.959) (24.896) (c)
1.940 (f)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (4.748)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto 10.587 7.082 (g)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate
al fair value con impatto a conto economico
65.634 (143.625) (h)
Risultato dell'attività assicurativa 14.795
160. Risultato dei servizi assicurativi (5.102)
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla
gestione assicurativa (266.206)
8.143 (a)
284.130 (h)
(6.170) (q)
Altri proventi operativi 996.679
Proventi operativi 2.794.379
Spese per il personale (860.561)
190 a) Spese per il personale (860.061) (2.927) (i)
(16.028) (h)
1.002 (e)
17.453 (p)
Altre spese amministrative (348.968)
190 b) Altre spese amministrative (593.565) 2.927 (i)
146.860 (d)
98.725 (l)
(3.915) (h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (129.068)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (73.921) (2.427) (h)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (68.788) 16.068 (a)

Oneri operativi (1.338.597)
Risultato della gestione operativa 1.455.782
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (194.052)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo
ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (189.164) 932 (m)
(230) (n)
894 (o)
(7.082) (g)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 598
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (25.989)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
(25.989)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (3.248)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo
ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (1.424) (932) (m)
230 (n)
(894) (o)
(228) (h)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 8.242
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 8.242
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 1.023
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 69.926 (74.914) (b)
4.988 (q)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.023
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.241.758
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (395.860)
300. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente (347.642) (32.089) (l)
(8.437) (a)
(641) (f)
(5.767) (p)
(1.284) (q)
Risultato netto dell'operatività corrente 845.898
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (66.636) (l) (66.636)
Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento (11.686) (p) (11.686)
Impatti Bancassurance al netto delle imposte 2.466 (q) 2.466
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte (1.299) (f) (1.299)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (18.624) (a) (18.624)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 6
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 6
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
750.125 - 750.125

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, nel seguito vengono illustrate le principali riclassifiche:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 2,8 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", e degli interessi attivi (138,3 milioni) e passivi (0,02 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposti nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" (h);
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 74,9 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";

  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 24,9 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione". La voce in esame inoltre è esposta al netto delle commissioni attive (16,8 milioni) e passive (2,1 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato dell'attività assicurativa" (h). Infine nell'aggregato in esame sono ricondotti i proventi relativi alle attività connesse al settore monetica rilevati in bilancio nella voce "Altri proventi netti di gestione" per 18,7 milioni (r);
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 146,9 milioni (d), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", dal recupero dei costi per la formazione pari a 1,0 milioni (e) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale", dalla quota di oneri netti (1,6 milioni) di pertinenza delle imprese di assicurazione, esposte nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h), e dai proventi relativi alle attività connesse al settore monetica, pari a 18,7 milioni (r), ricondotti tra le "commissioni nette come in precedenza descritto;
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica degli importi relativi alle commissioni sul collocamento di Certificates per 24,9 milioni (c), ricondotti tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 1,9 milioni (f), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 7,1 milioni (g), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono altresì escluse le voci del risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, pari a 143,6 milioni (h), esposte nella voce "Risultato dell'attività assicurativa";
  • la voce "Risultato dell'attività assicurativa" corrisponde alle voci di bilancio "160 Risultato dei servizi assicurativi" e "170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa", incrementate della quota relativa agli interessi attivi e passivi, alle commissioni attive e passive, agli altri proventi ed oneri e al risultato netto finanziario di pertinenza delle imprese di assicurazione, come descritto in precedenza (h). L'aggregato include inoltre la quota di spese per il personale, delle altre spese amministrative, delle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali e degli altri proventi ed oneri riconducibili all'attività assicurativa, inclusa nel Contractual Service Margin ai sensi dell'IFRS 17, ricondotta a voce propria nello schema del conto economico riclassificato: l'apporto complessivo alla voce in esame è pari a 284,1 milioni (h). Dalla voce in esame è escluso l'effetto della PPA relativa alle passività assicurative delle compagnie, pari a 8,1 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Infine, sono esclusi da tale aggregato gli effetti riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, esposti nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 6,2 milioni (q);
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,9 milioni (i), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 1,0 milioni (e) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto. La voce in esame comprende inoltre la quota di spese per il personale riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (16,0 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h). Da tale aggregato è invece escluso l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo pari a 17,5 milioni (p) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella nuova voce del conto economico riclassificato "Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 146,9 milioni (d), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al

personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 2,9 milioni (i). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 98,7 milioni (l) rappresentati dall'ultima quota del contributo ordinario al FITD esposto, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle altre spese amministrative riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (3,9 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h);

  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship e value of business acquired), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 16,1 milioni (a). L'aggregato in esame comprende inoltre la quota delle rettifiche di valore riconducibili all'attività assicurativa relativa al Contractual Service Margin (2,4 milioni) previsto dall'IFRS 17 ed esposta nella voce "Risultato netto dell'attività assicurativa" (h);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 189,2 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 7,1 milioni (g) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 0,9 milioni (o) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (m) e (n) per complessivi 0,7 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (m) e (n) per complessivi 0,7 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (o) per 0,9 milioni. La voce in esame include infine le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" per 0,2 milioni (h);
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 74,9 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto". Tale voce è stata depurata degli effetti riconducibili alla revisione delle stime condotte nel bilancio 2023, conseguenti alla definizione dei prezzi delle transazioni di acquisto e di vendita correlate al riassetto dell'attività di bancassurance, esposti nella voce del conto economico riclassificato denominata "Impatti bancassurance al netto delle imposte" per 5,0 milioni (q);
  • la voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 32,1 milioni (l), alla PPA per 8,4 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 0,6 milioni (f). L'aggregato in esame non comprende inoltre gli effetti fiscali correlati al citato riassetto del bancassurance, pari a 1,3 milioni (q), e quelli relativi agli oneri per l'incentivazione al pensionamento, pari a 5,8 milioni (p), esposti nelle voci del conto economico riclassificato denominate rispettivamente "Impatti bancassurance al netto delle imposte" e "Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento";
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 98,7 milioni (l), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 32,1 milioni (l);

  • nella voce "Oneri relativi all'incentivazione al pensionamento" è rilevato l'ammontare degli oneri da sostenere a fronte del Piano di Pensionamento Incentivato attivato dalla Capogruppo pari a 17,5 milioni (p) esposti, al netto del relativo effetto fiscale, pari a 5,8 milioni (p);
  • la voce "Impatti bancassurance al netto delle imposte" comprende gli effetti riconducibili al riassetto dell'attività di bancassurance originariamente rilevati nelle voci 170., 250. e 300. del conto economico ufficiale, come in precedenza illustrato (q);
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80. del conto economico ufficiale per 1,9 milioni (f), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -0,6 milioni (f);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -2,8 milioni (a), alla client relationship e al VoBA per -16,1 milioni (a) e alle passività assicurative per -8,1 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 8,4 milioni (a).

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