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Generalfinance

Quarterly Report Aug 14, 2024

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Quarterly Report

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1 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 giugno 2024

PAGINA NON UTILIZZATA

Relazione intermedia sulla gestione al 30 giugno 2024

Premessa

La relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024 è stata redatta in conformità allo IAS 34 "Bilanci intermedi", che definisce il contenuto minimo delle informazioni e identifica i principi contabili e di valutazione da applicare ad un bilancio abbreviato. I principi e le interpretazioni utilizzati per la redazione del bilancio intermedio, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi attinenti, sono in linea con quelli adottati da Generalfinance per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2023, redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Anche le policy valutative e le modalità di stima adottate non hanno subito modifiche significative rispetto a quelle applicate nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2023.

Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2024 è composto dai seguenti documenti: Stato Patrimoniale e Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario e le relative note illustrative in cui sono riportati l'informativa sul fair value, i dettagli dei principali aggregati patrimoniali ed economici, informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, informazioni sulle operazioni con parti correlate. Il bilancio intermedio abbreviato è corredato, inoltre, dalla Relazione intermedia degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione relativa all'esercizio chiuso al 30 giugno 2024

La relazione finanziaria al 30 giugno 2024, è stata redatta in conformità agli schemi e alle istruzioni emanate da Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 in materia di "bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", in esecuzione di quanto stabilito dall'art. 9 del d.lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge, nonché in considerazione delle ulteriori specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate, contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti. Le valutazioni e i giudizi degli Amministratori sono stati formulati secondo una prospettiva di continuità aziendale, alla luce dei positivi dati reddituali e finanziari storici - confermati anche dalle risultanze della relazione finanziaria al 30 giugno 2024 - registrati dalla Società e nel rispetto dei principi generali di corretta rappresentazione dei fatti e di prudente valutazione dei dati, nel contesto dell'attuale scenario economico-finanziario.

CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 20241

Contesto macroeconomico

Nel primo trimestre del 2024 il PIL in Italia è aumentato in misura moderata, sospinto dall'ulteriore espansione nelle costruzioni e dal recupero nei servizi, a fronte del calo nell'industria in senso stretto. La ripresa dei consumi e la vivacità della domanda estera si sono associate alla decelerazione degli investimenti. Sulla base di nostre valutazioni, la crescita del prodotto è proseguita a ritmi contenuti anche nel secondo trimestre dell'anno, ancora sostenuta dai servizi ma frenata dalla flessione della manifattura e delle costruzioni.

Nel primo trimestre di quest'anno il PIL ha segnato un'espansione sul periodo precedente pari allo 0,3 per cento. Il principale sostegno alla crescita è derivato dalla domanda estera netta, per effetto sia dell'incremento delle esportazioni (0,6 per cento, in particolare quelle dei servizi alle imprese) sia del calo delle importazioni (-1,7 per cento). I consumi delle famiglie sono tornati a salire, recuperando solo parte della netta flessione del trimestre precedente. Gli investimenti fissi lordi hanno rallentato: l'aumento della spesa in costruzioni, ancora sostenuto ma meno marcato rispetto agli ultimi mesi del 2023, si è associato a una decisa diminuzione della spesa per impianti, macchinari e beni immateriali. Infine, dopo aver sottratto quasi un punto e mezzo al prodotto nella media del 2023, la variazione delle scorte ha di nuovo fornito un contributo negativo alla dinamica del PIL (-0,7 punti percentuali). Il valore aggiunto è tornato a ridursi nell'industria in senso stretto, mentre è nettamente cresciuto nell'agricoltura e nelle costruzioni. Queste ultime hanno continuato a beneficiare all'inizio dell'anno del protrarsi dei lavori commissionati prima della rimodulazione del Superbonus. Nei servizi l'attività ha più che recuperato la lieve flessione segnata alla fine del 2023, grazie all'espansione nei comparti finanziario e assicurativo, nelle attività professionali e in quelle connesse con il tempo libero.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2024

Sulla base di nostre stime, nel secondo trimestre l'attività economica avrebbe continuato ad aumentare a un ritmo moderato, ancora sostenuta dalla crescita dei servizi, in particolare nelle componenti legate al turismo, mentre sarebbe proseguita la flessione della produzione manifatturiera. Il valore aggiunto delle costruzioni sarebbe sceso, in connessione con la riduzione dei benefici fiscali legati al Superbonus. Dal lato della domanda, la prosecuzione dell'espansione delle esportazioni e del recupero dei consumi si sarebbe associata a un andamento meno favorevole degli investimenti. L'indicatore Ita-coin, che depura la crescita dalla volatilità congiunturale, si è mantenuto su livelli prossimi allo zero nella media del secondo trimestre. In base alle nostre proiezioni macroeconomiche più recenti, il prodotto aumenterebbe dello 0,6 per cento nel 2024 (0,8 senza considerare la correzione per le giornate lavorative), dello 0,9 nel 2025 e dell'1,1 nel 2026.

1 Nel capitolo vengono citati e/o riportati ampi stralci del "Bollettino Economico n.3/2024" della Banca d'Italia e della circolare statistica Assifact n. 27-24 "Il factoring in cifre - Sintesi dei dati di marzo 2024".

2023 2023 2024
0.9 -0.1 0.4 0.1 0.3
-0,5 0.1 -2,0 0.1 -1,7
0,6 0,3 -0,7 -0,3 -0,4
1.2 0.0 0.6 -0,9 0,2
1,2 0,4 0,8 -1.4 0,3
1,2 -1,2 0.1 0,6 0,1
4.7 0.2 1.4 2,0 0.5
3,1 -0,8 3,0 3.1 1.7
6,3 1,1 -0,3 0,8 -0,9
0,2 -1,6 0,0 -0.7
0,2 -1,0 1.1 1,2 0,6
0,3 -0.4 1.1 0,4 0,8
Variazione delle scorte (6) -1,3 2º trim. 3º trim. 4º trim. 1º trim.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2024

Le imprese

Nel secondo trimestre la produzione industriale ha continuato a diminuire. È proseguita l'espansione dei servizi, in particolare nei comparti legati al turismo, mentre il calo dell'attività nel settore residenziale – conseguente alla rimodulazione degli incentivi fiscali – ha guidato la riduzione del valore aggiunto nelle costruzioni.

In maggio la produzione industriale è aumentata, recuperando solo in parte il calo di aprile. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, più della metà dei comparti dell'attività manifatturiera risultano in contrazione, in misura più accentuata nelle industrie tessili, in quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto e in quelle metallurgiche. Cresce invece la produzione delle industrie alimentari. Nel secondo trimestre l'indice PMI per la manifattura è rimasto al di sotto della soglia di espansione, risentendo in particolare della diminuzione dei nuovi ordini. Nelle inchieste qualitative le imprese indicano la debolezza della domanda quale ostacolo principale all'attività; la produzione di beni di investimento risente anche dell'incertezza che caratterizza le modalità operative degli incentivi connessi con il piano Transizione 5.0.

Le nostre stime per giugno – basate sui consumi di elettricità e di gas, sul traffico autostradale e su rotaia, nonché sugli indicatori qualitativi sulla fiducia e sulle aspettative delle imprese – suggeriscono un nuovo calo dell'attività industriale nella media del secondo trimestre, meno marcato rispetto a quello dei primi tre mesi dell'anno; la flessione dell'attività è in atto dal secondo semestre del 2022. In giugno gli indici PMI per il settore terziario, sostenuti dai miglioramenti della domanda, sono rimasti su valori coerenti con l'espansione. In primavera gli indicatori di fiducia relativi ai servizi turistici e ricreativi hanno mostrato una dinamica favorevole.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2024

L'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Istat Economic Sentiment Indicator, IESI) si è leggermente ridotto nel secondo trimestre in tutti i maggiori comparti, permanendo su livelli più contenuti nella manifattura. Anche dalle inchieste della Banca d'Italia condotte tra maggio e giugno emergono segnali di un lieve peggioramento per il trimestre in corso, in particolare per le imprese delle costruzioni e, in misura minore, per quelle dell'industria.

Gli investimenti hanno decelerato nel primo trimestre del 2024 (0,5 per cento, dal 2,0 nei mesi autunnali). La spesa per costruzioni, soprattutto nella componente delle abitazioni, ha rallentato dopo il marcato aumento nei due trimestri precedenti; è scesa la spesa per impianti, macchinari e armamenti, con l'eccezione di quella per mezzi di trasporto e proprietà intellettuale. In base alle indicazioni dell'Associazione italiana leasing (Assilea), l'acquisto di beni strumentali ha risentito anche dell'incertezza legata ai decreti attuativi della normativa connessa con il piano Transizione 5.0. Nelle indagini della Banca d'Italia le imprese confermano per il secondo trimestre giudizi negativi sulle condizioni per investire, sostanzialmente invariati rispetto a quelli dell'inizio dell'anno. Il saldo tra la percentuale di aziende che si attendono per il 2024 un'espansione della spesa nominale per investimenti rispetto all'anno precedente e la quota di quelle che ne prevedono una riduzione è aumentato nei servizi e si è mantenuto stabile nelle costruzioni, collocandosi su valori positivi in entrambi i settori; ha invece subito un forte calo per le imprese industriali, raggiungendo livelli prossimi allo zero e minimi dall'inizio del 2021.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2024

Il credito e le condizioni di finanziamento

Il costo della raccolta bancaria resta elevato, contribuendo a mantenere restrittive le condizioni di finanziamento a imprese e famiglie. I prestiti bancari alle società non finanziarie si sono contratti in maggio, seppure meno intensamente rispetto a febbraio, mentre i mutui per l'acquisto di abitazioni hanno ristagnato. Nel complesso questi andamenti riflettono una bassa domanda, in un contesto di rigidità dei criteri di offerta.

In maggio il costo marginale della raccolta bancaria è rimasto sostanzialmente stabile, appena al di sotto dei livelli massimi dal 2012, raggiunti lo scorso novembre. Il tasso sui depositi in conto corrente resta modesto (0,6 per cento); quello sui nuovi depositi del settore privato non finanziario con durata prestabilita fino a un anno è diminuito di poco (al 3,5 per cento). Il rendimento delle obbligazioni emesse dalle banche italiane si è ridotto di circa 2 decimi di punto tra la fine di aprile e l'inizio di luglio, mantenendosi al di sopra del 4 per cento. Nel complesso la raccolta bancaria ha continuato a contrarsi sui dodici mesi (-6,3 per cento in maggio, da -3,6 in febbraio), orientandosi inoltre verso fonti più onerose: a fronte della progressiva restituzione dei fondi TLTRO3 e della riduzione dei depositi di residenti, la raccolta obbligazionaria è cresciuta a ritmi sostenuti.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.3/2024

Tra febbraio e maggio i tassi di interesse sui nuovi prestiti bancari alle imprese e su quelli già in essere sono rimasti pressoché invariati, al 5,4 per cento per entrambi (erano poco sopra l'1,0 prima dell'avvio del processo di normalizzazione della politica monetaria). Il costo dei nuovi mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni si è ridotto di 3 decimi (al 3,6 per cento), anche per effetto dell'accresciuto ricorso ai mutui a tasso fisso, meno onerosi nella fase attuale rispetto a quelli a tasso variabile. Il tasso sui prestiti con finalità di credito al consumo ha registrato un nuovo aumento in maggio.

I prestiti alle imprese hanno continuato a contrarsi in maggio (-1,1 per cento, sui tre mesi e in ragione d'anno), seppure meno intensamente rispetto a febbraio. La flessione resta più marcata per le aziende delle costruzioni e della manifattura. La diminuzione dei finanziamenti alle famiglie si è attenuata (-0,5 per cento); i mutui per l'acquisto di abitazioni hanno ristagnato.

Nell'indagine trimestrale sul credito bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey) pubblicata in aprile, le risposte degli intermediari indicano che la debolezza dei prestiti alle imprese italiane ha continuato a riflettere una domanda di credito contenuta – anche a causa degli alti tassi di interesse – e un'intonazione restrittiva dell'offerta per la diffusa percezione del rischio. Secondo l'Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita condotta dalla Banca d'Italia presso le imprese tra la fine di maggio e la metà di giugno, la fase di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito in atto dal 2021 si è interrotta; le condizioni sono rimaste stabili su livelli restrittivi e si manterrebbero invariate anche nel terzo trimestre.

Nei primi tre mesi del 2024 la riduzione dei prestiti bancari alle aziende si è associata a una crescita delle emissioni lorde di obbligazioni, a fronte della sostanziale stabilità dei rimborsi: le emissioni nette sono state pari a 4,2 miliardi (da 1,1 nel quarto trimestre del 2023). Il finanziamento netto mediante capitale di rischio è risultato invece contenuto. Nel secondo trimestre, in base ai dati preliminari di fonte Bloomberg, le emissioni nette delle società non finanziarie sono rimaste sostenute. Dalla metà di febbraio i rendimenti delle obbligazioni delle società non finanziarie italiane si sono mantenuti sostanzialmente invariati.

Mercato del factoring – ultima situazione trimestrale

Il mercato del factoring al termine del primo trimestre ha registrato un turnover di 68,26 miliardi di euro, in crescita del 2,25% rispetto all'anno precedente.

Il turnover cumulativo da operazioni di supply chain finance è stato pari a 6,91 miliardi di euro, in crescita del 4,15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il 2024, gli operatori del settore si attendono un'ulteriore crescita dei volumi, pari ad un tasso medio di crescita atteso al 3,58%, in linea con la previsione di chiusura della prima metà dell'anno (+3,35%). I crediti commerciali acquistati a marzo 2024 verso la Pubblica Amministrazione sono pari a 4,63 miliardi di euro (in calo del 6,6% a/a). Al 31 marzo 2024 i crediti in essere ammontano a 7,45 miliardi di euro, di cui 3,1 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli Enti Pubblici.

I crediti deteriorati lordi ammontano al 3,42%, in aumento rispetto a dicembre 2023 (3,04%) e in decremento rispetto a marzo 2023 (3,66%). Le sofferenze restano su livelli contenuti pari all'1,70%.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 68.259.485 2,25%
Pro solvendo 13.891.470 20%
Pro soluto 54.368.015 80%
Outstanding 62.036.582 0,20%
Pro solvendo 15.432.058 25%
Pro soluto 46.604.524 75%
Anticipi e corrispettivi pagati 49.737.466 -2,15%

Fonte: Assifact, circolare statistica 27-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2024". Dati in migliaia di euro.

Fonte: Assifact, circolare statistica 27-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2024".

Nel primo trimestre 2024 si registra un turnover in crescita del 2,25% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il trend del turnover mostra una ripresa nel tasso di crescita nonostante l'attività economica risulti essere ancora debole. Per il secondo trimestre 2024 gli operatori si attendono una chiusura in aumento in termini di turnover rispetto allo stesso periodo dell'anno 2023, pari al +3,35%. Per l'anno 2024 nel suo complesso gli operatori prospettano in media uno sviluppo positivo (+3,58%), sostanzialmente in linea con la precedente rilevazione.

Circa 32.000 imprese ricorrono al factoring, il 64% circa delle quali è composto da PMI. Il settore manufatturiero risulta prevalente.

Fonte: Assifact, circolare statistica 27-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2024".

Gli anticipi e i corrispettivi pagati, pari a 49,74 miliardi di euro, mostrano un decremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

I crediti deteriorati alla fine del primo trimestre 2024 (3,42%) risultano in aumento rispetto a dicembre 2023 (3,04%) e in diminuzione rispetto a marzo 2023 (3,66%). Le sofferenze rappresentano l'1,70% dell'esposizione lorda complessiva. Le politiche di copertura dei crediti deteriorati risultano, come di consueto, molto prudenti rispetto a inadempienze probabili e sofferenze.

Fonte: Assifact, circolare statistica 27-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2024".

Mercato del factoring – situazione mensile a maggio 2024

Sulla base dell'ultimo rapporto mensile disponibile, il turnover a maggio 2024 risulta pari a circa 113 miliardi di euro, in incremento dello 2,46% circa sull'anno precedente. L'outstanding alla data di riferimento si posiziona a circa 56 miliardi, con una flessione del 2,02% sull'anno precedente, mentre le anticipazioni ammontano a circa 43 miliardi, con una diminuzione del 6,05% rispetto all'anno precedente.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo1 113.107.633 2,46%
Pro solvendo 23.467.677 21%
Pro soluto 89.639.956 79%
Outstanding 56.290.281 -2,02%
Pro solvendo 15.386.655 27%
Pro soluto 40.903.626 73%
Anticipi e corrispettivi pagati 42.925.964 -6,05%
1 di cui Turnover riveniente da
operazioni di
Supply Chain Finance
11.447.347 10% 4,02%

Fonte: Assifact, circolare statistica 34-24 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di Maggio 2024".

QUADRO NORMATIVO. LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING

Il quadro normativo e regolamentare riflette le spinte evolutive del sistema che impongono agli intermediari bancari e finanziari riflessioni sul modello e sulle strategie di business, per governare nuovi rischi, nuove tecnologie e nuovi paradigmi più sostenibili. Fra le novità registrate nel corso del passato esercizio, con riferimento specifico al factoring, va segnalata innanzitutto l'emanazione da parte dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato (UNIDROIT) della Legge Modello sul Factoring (MLF). UNIDROIT sottolinea che MLF, approvata nel maggio del 2023, fornisce un regime giuridico completo e autonomo per facilitare le operazioni di factoring. Lo strumento comprende una serie di norme rivolte principalmente agli Stati che non hanno ancora

implementato un framework giuridico moderno e completo per il factoring ma, anche per gli Stati che hanno intrapreso tale percorso di riforma, MLF fornisce regole che potrebbero rafforzare ulteriormente il loro framework e incoraggiare il factoring, le cessioni di crediti e il trade finance.

A livello nazionale, sono proseguite le emanazioni di provvedimenti per l'attuazione del PNRR e per la realizzazione dell'agenda delle riforme. Ampio dibattito, in questo ambito, sull'applicazione e sull'evoluzione del Codice Appalti, che con riferimento specifico al factoring, ha registrato una riduzione del termine per il rifiuto della cessione da parte del debitore ceduto pubblico. Non sono mancate le norme, purtroppo ricorrenti, che introducono limiti alla possibilità di azionare il credito e di far valere le ragioni del creditore nell'ambito dei crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione. Resta in ogni caso ancora in corso il processo di riforma della Pubblica Amministrazione, che dovrebbe andare nella direzione della semplificazione procedurale.

Transizione digitale e transizione sostenibile rappresentano le direttrici fondamentali e trasversali a tutte le altre tematiche che sono e saranno oggetto degli interventi regolamentari, sia a livello domestico che internazionale. A livello europeo, prosegue il dinamismo delle autorità di regolamentazione e supervisione impegnate in un'importante azione di armonizzazione e di adeguamento del quadro regolamentare rivolto agli intermediari creditizi e finanziari, per affrontare e accompagnare i cambiamenti in atto, incoraggiare l'innovazione e anche presidiare la stabilità complessiva del sistema.

Dal punto di vista della normativa prudenziale, nel corso dell'esercizio si è completato il processo di revisione con l'emanazione del testo definitivo della riforma del Capital Requirement Regulation (CRR3), che ha richiesto per il settore del factoring uno sforzo notevole nel tentativo di ottenere il riconoscimento del basso profilo di rischio del factoring attraverso la proposta di interventi sul trattamento dell'assicurazione del credito, sulla ponderazione applicabile ai crediti commerciali acquistati e sulla disciplina della definizione di default di cui all'art. 178.

La definizione di default per i crediti commerciali acquistati dopo il CRR3. Con la possibile introduzione di un nuovo obbligo regolamentare volto a limitare i termini nominali di pagamento delle fatture, riprende intensità il dibattito finalizzato a risolvere le ben note problematiche connesse con la definizione di default EBA. Il settore del factoring ha continuato, nel tempo, a presentare le proprie istanze a tutti i livelli istituzionali. Nel corso dell'esercizio è stato emanato il testo definitivo della riforma del Capital Requirement Regulation (CRR3), che prevede per EBA un mandato specifico ad aggiornare le proprie linee guida sulla definizione di default per introdurre maggiore flessibilità, in particolare con riferimento ai crediti ristrutturati. Grazie agli sforzi della Federazione europea del factoring, EBA ha introdotto anche la revisione del trattamento del factoring nel proprio piano di attività relativamente a tale mandato. Ad oggi sono in corso frequenti colloqui fra EUF ed EBA per introdurre modifiche al trattamento specifico dei crediti commerciali acquistati nelle linee guida per la definizione di default che possano aumentarne la flessibilità consentendo di contenere il livello di "falsi positivi" nell'individuare le esposizioni deteriorate.

Con riguardo ai principali provvedimenti adottati o in discussione a livello nazionale di maggiore interesse per il settore, si ricorda quanto segue.

Il nuovo Codice dei contratti pubblici, introdotto dal D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36 ed efficace dal 1° luglio 2023, non ha comportato modifiche della disciplina della cessione dei crediti della Pubblica Amministrazione rispetto al Codice precedente, se non meramente formali e di posizionamento delle norme all'interno dell'articolato normativo.

Tuttavia, il cosiddetto DL PNRR, del 2 marzo 2024 (DL. 19/24 convertito con modificazioni dalla L. 29 aprile 2024, n. 56) ha ridotto da quarantacinque a trenta giorni dalla notifica il termine entro il quale le stazioni appaltanti possono rifiutare le cessioni dei crediti da corrispettivo di appalto, concessione e concorso di progettazione.

La Legge 15 marzo 2024 n. 28 che converte il decreto-legge 18 gennaio 2024, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico (cd DL Ex-Ilva) include, fra le norme per la tutela dell'indotto delle grandi imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, la prededucibilità del factoring anche per le cessioni anteriori all'avvio della procedura. In particolare, è previsto che i crediti vantati dalle imprese dell'indotto o dai cessionari e garanti di tali crediti nei confronti di imprese committenti ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria in data successiva alla data del 3 febbraio 2024, che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale sono prededucibili ai sensi del CCII e possono essere soddisfatti per il valore nominale del capitale, degli interessi e delle spese, anche se anteriori

all'ammissione alla predetta procedura, ove riferiti a prestazioni di beni e servizi, anche non continuative.

La Legge di delegazione europea 2022-2023, ossia la Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea emanata con provvedimento del 21 febbraio 2024, n. 15, detta i principi e i criteri direttivi per il recepimento della Direttiva NPL (direttiva (UE) 2021/2167), che si applica alle operazioni inerenti a un "contratto di credito classificato come esposizione deteriorata", della Direttiva sulla Corporate Sustainability Reporting (cd. CSRD) e per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/2554 relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario (DORA).

Il susseguirsi di interventi integrativi e modificativi della normativa secondaria di Banca d'Italia, connessi ai necessari allineamenti alla normativa europea in materia di accesso all'attività creditizia e di vigilanza prudenziale, è proseguito anche nell'esercizio in esame.

Per gli intermediari finanziari, a titolo esemplificativo e non esaustivo, si ricorda:

  • Circolare n. 288 del 3 aprile 2015 recante le nuove Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari, che disciplina l'attività finanziaria dai profili soggettivi e dall'autorizzazione per l'iscrizione all'Albo Unico alle regole di vigilanza prudenziale, organizzazione e controlli interni, è giunta al 6° aggiornamento del 12 marzo 2024 che modifica le disposizioni in materia di "Operazioni di cartolarizzazione" per dare attuazione alla nuova disciplina europea in materia di cartolarizzazioni introdotta dal Regolamento (UE) n. 2402/2017 ("SECR").

Procedono a regime e senza interventi modificativi:

  • Istruzioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", emanate con Provvedimento Banca d'Italia del 17 novembre 2022 sostituiscono le precedenti istruzioni del 29 ottobre 2021 per tenere conto (come già fatto per le banche) dell'IFRS 17 e delle modifiche conseguenti anche in altri principi contabili.

  • Circolare n. 217 del 5 agosto 1996 contenente gli schemi segnaletici e le regole di compilazione delle segnalazioni, della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 23° aggiornamento al fine di: 1) adeguare i riferimenti delle esposizioni creditizie deteriorate alla nuova disciplina della crisi d'impresa e dell'insolvenza 2) recepire, nelle segnalazioni sui servizi di pagamento, delle precisazioni e indicazioni fornite dal Team PAY della BCE; 3) introdurre due nuove voci sugli acquisti e cessioni di finanziamenti per gli intermediari ex art. 106 TUB, così da migliorare il monitoraggio sulla qualità del credito.

  • Circolare n. 115 del 7 agosto 1990 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata" - della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 28° aggiornamento al fine di: 1) adeguare nel paragrafo "Istruzioni di carattere generale" i destinatari delle disposizioni segnaletiche dei gruppi di SIM alle previsioni dell'articolo 11, comma 1-bis del TUF in materia di gruppi di SIM; b) ridenominare la Sezione III in "Segnalazioni non armonizzate - Gruppi di SIM prudenziali".

  • Circolare n. 154 del 22 novembre 1991 sulle "Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l'inoltro dei flussi informativi", della quale è stato emanato nel corso dell'esercizio il 76° aggiornamento al fine di modificare gli schemi di segnalazione e il corrispondente sistema delle codifiche, coerentemente con i suddetti aggiornamenti alle Circolari nn. 272, 217, 148 e 286.

  • Le segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default, previste dalla Circolare Bankit n. 284 del 18 giugno 2013 (1° aggiornamento del 20 dicembre 2016), mediante le quali si alimenta un archivio dati sull'attività di recupero dei crediti svolta dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) che permette di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate (default). Tali informazioni assumono particolare rilevanza ai fini dell'impairment previsto dal principio contabile IFRS 9 che richiede di stimare le perdite attese e dell'adozione dei modelli interni avanzati per il calcolo del requisito patrimoniale sul rischio di credito.

  • Le segnalazioni in Centrale dei rischi, secondo la disciplina contenuta nella Circolare n. 139 dell'11 febbraio 1991, giunta al 20° aggiornamento.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il c.d. "AML Package", ovvero il pacchetto di riforma della disciplina dell'antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo, composto dalla Direttiva (UE) 2024/1640 (VI Direttiva Antiriciclaggio), dal Regolamento (UE) 2024/1624 (Regolamento Antiriciclaggio) e dal Regolamento (UE) 2024/1620 (Regolamento AMLA), volti a rafforzare il quadro antiriciclaggio e introdurre misure rafforzate di due diligence per verificare l'identificazione dei clienti e segnalare attività sospette. Più nel dettaglio, l'AML package è composto:

dalla VI Direttiva Antiriciclaggio, ovvero la Direttiva (UE) 2024/1640 del 31 maggio 2024 relativa ai meccanismi che gli Stati membri devono istituire per prevenire l'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica la Direttiva (UE) 2019/1937, e abroga la direttiva (UE) 2015/849.

Entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea; gli Stati membri dovranno recepirla nel proprio ordinamento normativo entro il 10 luglio 2027, ad eccezione:

  • degli artt. 11, 12,13 e 15 (ovvero le norme relative al registro sui titolari effettivi), che dovranno essere recepiti entro il 10 luglio 2026;
  • dell'art. 18 (ovvero al punto di accesso unico alle informazioni sui beni immobili), che dovrà essere recepito entro il 10 luglio 2029.
  • dal Regolamento Antiriciclaggio, c.d. "single rulebook", ovvero il Regolamento (UE) 2024/1624 del 31 maggio 2024, relativo alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. Entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ma si applicherà a decorrere dal 10 luglio 2027, ad eccezione per i soggetti obbligati di cui all'art. 3, punto 3), lettere n) e o) (agenti calcistici e società calcistiche professionistiche), ai quali si applicherà a decorrere dal 10 luglio 2029.
  • dal Regolamento (UE) 2024/1620 del 31 maggio 2024 che istituisce l'Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo (AMLA) e che modifica i Regolamenti (UE) n. 1093/2010, (UE) n. 1094/2010 e (UE) n. 1095/2010. Entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, ma si applicherà a decorrere dal 1° luglio 2025.

Banca d'Italia presidia e sostiene con determinazione il fronte evolutivo in materia di sostenibilità, partecipando al dibattito europeo e nazionale inerente all'impianto normativo, provvedendo a darne attuazione a livello nazionale e incoraggiando gli intermediari bancari e finanziari a definire e condividere best practices, in assenza di un quadro regolamentare completo e consolidato. In questi termini, a seguito dell'analisi dei piani di azione sull'integrazione dei rischi climatici e ambientali nei processi aziendali trasmessi dagli intermediari entro il 31 marzo 2023, Banca d'Italia ha pubblicato le principali evidenze emerse e le buone prassi rilevate. È stata pubblicata inoltre, nel dicembre 2023, un'analisi basata su un campione di banche italiane sulle implicazioni contabili derivanti dai fattori ESG, in particolare i rischi di natura climatica, e sulle prime informative pubbliche sui rischi climatici predisposte dagli intermediari in ottemperanza agli obblighi normativi di disclosure ESG.

La Commissione Europea ha avviato, nel corso del 2023, una consultazione riguardo alla revisione della Direttiva contro i ritardi di pagamento. Nella richiesta di contributi, la Commissione ha espressamente menzionato, fra le prassi inique che hanno l'effetto di aggirare gli obblighi della direttiva, quelle che vietano la cessione dei crediti commerciali.

Nel corso dell'esercizio Assifact è stata intensamente coinvolta, sia direttamente che per il tramite dell'EUF, nel processo legislativo avviato dalla Commissione Europea per l'aggiornamento e la revisione della Direttiva contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La proposta della Commissione in questo ambito appare particolarmente dirompente: attraverso la trasformazione della Direttiva in Regolamento (direttamente applicabile senza necessità di recepimento) e la previsione di un termine massimo di pagamento pari a 30 giorni sia nelle transazioni fra imprese che in quelle fra imprese e pubbliche amministrazioni, la Commissione intende dare una spinta decisiva alla soluzione dei problemi connessi con i ritardati pagamenti. Per quanto gli obiettivi della proposta abbiano trovato unanime condivisione nel sistema, le modalità con cui tali obiettivi sono perseguiti sono risultate, sin dall'origine, particolarmente divisive anche all'interno del mondo delle imprese. Il settore del factoring si è da subito posizionato in favore della tutela della libertà contrattuale e della necessità di favorire la cessione del credito commerciale quale soluzione aggiuntiva ai fabbisogni di capitale circolante delle imprese. Preoccupa, in particolare, il potenziale effetto combinato di una riduzione significativa delle scadenze commerciali e delle rigide regole per la definizione di default nel caso dei crediti commerciali acquistati. Grazie agli sforzi profusi dal settore, il Parlamento Europeo ha riconosciuto l'utilità del factoring nell'ambito della nuova Late Payment Regulation (LPR) introducendo nel proprio testo adottato taluni emendamenti finalizzati a rendere inefficace il ricorso a clausole e pratiche che vietano od ostacolano la cessione e ad assicurare che gli Stati Membri supportino lo sviluppo del factoring, quale tecnica a supporto della gestione del credito commerciale. Sono inoltre state introdotte forme di flessibilità maggiore nella definizione dei termini contrattuali di pagamento, la cui estensione è ancora oggetto di discussione. Ad oggi, il processo legislativo è in corso e il dibattito è aperto e acceso su tutti i punti chiave della proposta.

Da ultimo si segnalano, in materia di Governance ICT, alcune normative in ambito digitale e in particolare di natura Cyber:

DORA

Gli operatori economici soggetti al Regolamento DORA (Regolamento (UE) 2022/2554) dovranno implementare, entro il 17 gennaio 2025, gli obblighi previsti dalla normativa europea in merito alla gestione dei rischi informatici, tenendo altresì in considerazione, in tale processo di adeguamento, gli standard tecnici definiti nel frattempo dalle Autorità Europee di Vigilanza, ossia le ITS (Implementing Technical Standard) e le RTS (Regulatory Technical Standard), che chiariscono e specificano alcuni obblighi di cui al Regolamento DORA.

Il 17 gennaio 2024 le Autorità di Vigilanza Europee hanno pubblicato le bozze finali del primo set di ITS e RTS, ora al vaglio della Commissione Europea. Il secondo set di norme tecniche sarà finalizzato e presentato alla Commissione Europea entro il 17 luglio 2024.

Dal 17 gennaio 2025 le entità finanziarie dovranno prevedere e riesaminare periodicamente una strategia per la gestione dei rischi informatici derivanti da tutti i fornitori di servizi ICT. Il Regolamento, infatti, amplia considerevolmente il perimetro dei soggetti rispetto ai quali le entità finanziarie debbono disciplinare adeguatamente i propri rapporti: non più solo i fornitori di servizi informatici a cui le entità finanziarie abbiano esternalizzato funzioni essenziali o importanti, bensì tutti i fornitori di servizi ICT.

Sostituisce la Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive 2) - aggiornamento della Direttiva NIS (Direttiva 2016/1148) – con riferimento alle società finanziarie.

AI ACT

Il Regolamento sull'Intelligenza Artificiale (AI Act) proposto dall'Unione Europea è una normativa pionieristica mirata a regolamentare l'uso dell'intelligenza artificiale (IA) per garantire la sicurezza, i diritti fondamentali e la trasparenza.

L'obiettivo principale del regolamento è di: garantire che i sistemi di IA siano sicuri e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone; promuovere la fiducia nel settore dell'intelligenza artificiale; incoraggiare l'innovazione assicurando che le tecnologie di IA siano sviluppate e utilizzate in modo etico e responsabile. La classificazione dei Sistemi di IA si basa sui rischi identificati per i diritti e le libertà degli individui. In particolare, i sistemi di IA vengono classificati nelle seguenti categorie definite in base ai rischi potenziali: (a) rischio inaccettabile; (b) alto rischio; (c) rischio basso o minimo.

ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE

Capitale sociale - Operazioni che hanno inciso sulla struttura societaria

Il capitale della Società è attualmente pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale. Sulla base delle informazioni in possesso della Società, al 30 giugno 2024, esso è ripartito come segue:

  • GGH Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,37% circa del capitale sociale (il 58,53% circa dei diritti di voto, tenendo conto del voto maggiorato);
  • Investment Club S.r.l. (IC), che detiene il 9,55% circa del capitale sociale (il 6,76% circa dei diritti di voto);
  • BFF Bank S.p.A. (BFF), che detiene il 8,02% circa del capitale sociale (il 5,67% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress S.p.A. (F4P), che possiede il 5,39% circa del capitale sociale (3,81% circa dei diritti di voto);
  • Banca del Ceresio SA (BS), che possiede il 4,98% circa del capitale sociale (3,53% circa dei diritti di voto);

  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 30,69% circa del capitale sociale (21,70% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno pari diritti, sia amministrativi che patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato, come più oltre precisato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), ciascuna azione dà diritto a voto doppio (e dunque a due voti per ogni azione) ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: (a) l'azione sia appartenuta al medesimo soggetto,

in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 (ventiquattro) mesi; (b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 (ventiquattro) mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, nel rispetto della vigente disciplina normativa e regolamentare. L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.

Al 30 giugno 2024, il solo azionista GGH ha acquisito il diritto al voto doppio sull'intero ammontare delle azioni da esso detenute. Si segnala tuttavia che successivamente alla chiusura del primo semestre, in data 15 luglio 2024, gli azionisti Investment Club S.r.l., Firt4Progress S.p.A. e Banca del Ceresio SA hanno acquisito la maggiorazione del diritto di voto, rispetto alle azioni per le quali, in tale data, è stato accertato l'avvenuto decorso del periodo di ventiquattro mesi di iscrizione ininterrotta nell'Elenco Speciale.

Di seguito viene rappresentata l'attuale composizione del capitale sociale della Società, rispetto al quale non sono intervenute variazioni.

Capitale sociale
Euro n. azioni Valore nominale unitario
Totale 4.202.329,36 12.635.066 (*)
di cui: Azioni ordinarie (godimento
regolare)
4.202.329,36 12.635.066 (*)

(*) Azioni prive di valore nominale.

Di seguito viene rappresentato l'ammontare complessivo dei diritti di voto al 30 giugno 2024 e come esso si è modificato in conseguenza della maturazione della maggiorazione del diritto di voto del 15 luglio 2024.

Situazione Situazione
al 30 giugno 2024 al 15 luglio 2024
Numero azioni che
compongono il
capitale
Numero diritti di
voto
Numero azioni
che compongono
il capitale
Numero diritti di
voto
Totale azioni ordinarie 12.635.066 17.862.339 12.635.066 19.530.005
Azioni ordinarie senza maggiorazione
del diritto di voto
7.407.793 7.407.793 5.740.127 5.740.127
Azioni ordinarie con maggiorazione del
diritto di voto
5.227.273 10.454.546 6.894.939 13.789.878

In forza di quanto precede, alla data odierna, i diritti di voto esercitabili dagli azionisti sono i seguenti:

30 giugno 2024 15 luglio 2024
Azionista Azioni
possedute
% capitale % diritti
voto
% capitale % diritti
voto
GGH - Gruppo General Holding S.r.l. 5.227.273 41,37 58,53 41,37 53,53
Investment Club S.r.l. 1.207.267 9,55 6,76 9,56 9,41
First4Progress S.p.A. 681.140 5,39 3,81 5,39 6,66
BFF Bank S.p.A. 1.013.378 8,02 5,67 8,02 5,19
Banca del Ceresio SA 589.666 4,98 3,53 4,67 5,15
Mercato 3.916.342 30,69 21,70 30,99 20,06

Al 30 giugno 2024, su n. 423.922 azioni detenute da GGH persiste il pegno originariamente costituito a favore di Credito Valtellinese S.p.A. ("Creval") su n. 1.271.766 azioni ordinarie di Generalfinance. Il vincolo, tuttavia, non comporta alcuna limitazione in ordine ai diritti di GGH in quanto, in deroga all'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

A tale riguardo si segnala che, successivamente alla chiusura del primo semestre, in data 12 luglio 2024, il suddetto pegno è stato completamente estinto in conseguenza del rilascio dell'assenso, da parte di Crédit Agricole Italia S.p.A. (subentrato a Creval a seguito di incorporazione) alla liberazione del vincolo residuo. A partire dal 12 luglio 2024, pertanto, il suddetto vincolo non è più sussistente. Inoltre, si fa presente che GGH ha stipulato un contratto di finanziamento con Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. per un importo affidato di euro 5 milioni; in relazione a tale contratto, GGH ha costituto pegno di primo grado su 1.263.900 azioni ordinarie di sua proprietà. Anche in tal caso, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Si segnala che, alla data della presente relazione, la Società non detiene azioni proprie in portafoglio.

GLI INDICATORI DI RISULTATO (ART. 2428 2° COMMA)

Generalfinance ha chiuso il primo semestre 2024 con un utile netto pari a 8,0 mln di euro (+19% sul primo semestre 2023) e un'ulteriore crescita nell'ambito del distressed financing. Il turnover – incluse le operazioni di anticipo ordini – ha raggiunto i 1.369 milioni di euro (+20%) con 1.045 milioni di euro di erogato (+12%).

Al fine di consentire una chiara ed immediata visione riguardo all'andamento economico della Società, nelle seguenti tabelle si espongono alcuni indicatori dell'esercizio, comparati con i dati relativi al medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Di seguito si rappresentano i principali dati economici, patrimoniali e alcuni indicatori gestionali e nei paragrafi successivi un commento sull'andamento degli stessi.

Principali dati economici riclassificati (in migliaia di euro)

Proventi per: 30.06.2024 30.06.2023 Variazione
Margine di interesse 4.958 3.843 29%
Commissioni nette 16.016 12.470 28%
Margine di intermediazione 20.961 16.313 28%
Costi operativi -7.423 -6.372 17%
Utile attività corrente al lordo delle imposte 12.109 9.677 25%
Utile d'esercizio 7.984 6.699 19%

Principali dati patrimoniali (in migliaia di euro)

Voce di stato patrimoniale 30.06.2024 31.12.2023 Variazione
Attività finanziarie al costo ammortizzato 432.729 462.365 -6%
Passività finanziarie al costo ammortizzato 410.614 409.388 0%
Patrimonio netto 67.032 66.433 1%
Totale dell'attivo 532.540 500.043 6%

Principali indicatori di performance

Indicatore 30.06.2024 30.06.2023
Cost / Income ratio 35% 39%
ROE 27% 26%
Margine Interesse / Margine Intermediazione 24% 24%
Commissioni nette / Margine Intermediazione 76% 76%

Note:

  • Cost income ratio calcolato come rapporto fra costi operativi e margine d'intermediazione

  • ROE calcolato come rapporto fra utile di periodo annualizzato e patrimonio netto di fine periodo, escluso l'utile di periodo

Si fa presente che la Banca d'Italia ha pubblicato un documento intitolato "Disposizioni in materia di bilancio delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati aventi ad oggetto: 1) gli impatti del Covid-19 e delle misure di sostegno adottate per far fronte alla pandemia; 2) emendamenti agli IAS/IFRS", con cui la Vigilanza ha inteso apportare talune modifiche e integrazioni alle disposizioni che disciplinano gli schemi e le regole di compilazione dei bilanci delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati (Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e Provvedimento della Banca d'Italia "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"), con l'obiettivo di fornire una disclosure degli effetti del Covid-19 e delle misure di sostegno poste in essere per far fronte alla pandemia. Gli interventi proposti tengono anche conto dei contenuti dei documenti pubblicati dagli organismi regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS, con particolare riferimento all'IFRS 9.

Per quanto riguarda, in particolare, l'informativa di natura quantitativa, questa viene limitata a:

  • i finanziamenti oggetto di "moratorie" che rientrano nell'ambito di applicazione degli Orientamenti dell'EBA sulle moratorie legislative e non legislative relative ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi Covid-19 (EBA/GL/2020/02);
  • i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d. forbearance measures) applicate a seguito della crisi Covid-19;
  • i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico.

A tale riguardo, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata dalle tre fattispecie sopra riportate, data la particolarità della forma tecnica con cui la Società eroga credito; il factoring, trattandosi di un rapporto revolving senza piano di ammortamento, ha durata di breve termine e, pertanto, difficilmente può essere oggetto di misure che, viceversa, si rivolgono prevalentemente al credito di medio lungo termine.

Nel corso del 2024 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche, a seguito della pandemia Covid-19, ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. Si è peraltro resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, nell'ambito della normale attività operativa.

Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina

Con riferimento a quanto indicato da ESMA nel public statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports" in data 14 marzo 2022 e alla comunicazione CONSOB del 19 marzo 2022 "Conflitto in Ucraina: richiami di attenzione CONSOB agli emittenti vigilati sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione Europea nei confronti della Russia, nonché sugli adempimenti dei gestori di portali on-line", la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio prestiti - ha posto particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra l'Ucraina e la Russia, sfociata nell'invasione da parte della Russia del territorio ucraino iniziata in data 24 febbraio 2022 e nell'adozione di sanzioni economiche da parte dell'Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell'Australia e dei Paesi della NATO nei confronti della Russia e della Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi; conflitto e sanzioni hanno avuto, a partire da febbraio 2022, ripercussioni negative significative sull'economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull'andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull'andamento dei mercati finanziari.

In tale contesto, va sottolineato che la presenza diretta di Generalfinance nel mercato russo/ucraino/bielorusso (aree direttamente interessate dal conflitto) è nulla, poiché la Società ha rapporti di factoring unicamente con cedenti attivi in Italia. Alla data del 30 giugno 2024, Generalfinance ha un'esposizione residua inferiore a 100.000 euro nei confronti di debitori ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia. A partire dall'invasione dell'Ucraina, Generalfinance ha sospeso gli affidamenti relativi a debitori ceduti operanti nei paesi direttamente coinvolti dal conflitto.

Il persistere – per un periodo prolungato – dello scenario di crisi potrebbe poi determinare un incremento del numero di società con carenza di liquidità, alimentando il mercato di riferimento della Società.

TURNOVER

Il turnover al 30 giugno 2024 – compresi i dati riferiti all'operatività di anticipo crediti futuri - ha raggiunto i 1.369 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al primo semestre 2023.

Con riferimento al turnover annuale "LTM – Last Twelve Months" (luglio 2023 – giugno 2024), la disaggregazione per nazionalità dei debitori ceduti evidenzia un peso relativo del factoring internazionale pari al 26,7% circa dei volumi di business, con una importante diversificazione per paese, a testimonianza dell'elevato livello di servizio che la Società è in grado di fornire alla clientela orientata all'export.

Guardando alla sede del cedente, la Società risulta fortemente radicata nel nord del Paese, con un particolare focus su Lombardia (59,0% del turnover), Veneto (8,9%), Liguria (4,8%); in crescita il turnover da aziende operative nel Lazio (9,3%). Da un punto di vista settoriale, la manifattura rappresenta la fetta più importante del turnover, con il 60,4% circa; tale posizionamento è coerente con il "DNA" di Generalfinance quale factor di riferimento delle PMI manifatturiere interessate da processi di turnaround.

L'attività è rappresentata principalmente dal factoring pro solvendo, che incide per circa il 74,0% dei volumi, mentre la quota pro soluto pari al circa il 26,0% risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da ultimo, circa il 57,6% del turnover è sviluppato nei confronti di cedenti "distressed", vale a dire impegnati in progetti di ristrutturazione attraverso i diversi strumenti previsti dal Codice della crisi d'impresa.

DATI ECONOMICI

Il margine di interesse si attesta a 5,0 milioni di euro, in aumento (+29%) rispetto al primo semestre 2023, a seguito dell'effetto positivo generato dalla rinegoziazione dei contratti di factoring rispetto all'evoluzione dei tassi Euribor; le commissioni nette sono pari a 16,0 milioni di euro, in crescita rispetto a 12,5 milioni di euro del primo semestre 2023 (+28%). In tale ambito, la dinamica delle commissioni attive risente dell'evoluzione particolarmente positiva del turnover (+20% anno su anno), a testimonianza dell'ottima performance commerciale ed operativa della Società nel corso dell'anno.

Il margine di intermediazione ammonta a 21,0 milioni di euro (+28%) mentre le rettifiche nette di valore su crediti ammontano a 1,4 milioni di euro, determinando un costo del rischio, calcolato rapportando le rettifiche all'erogato annuo, pari a 13 basis point.

L'incremento del livello di provisions è stato determinato in particolare dall'aumento delle posizioni a stadio 3 e dall'aumento della perdita attesa sulle posizioni a stadio 1, anche in relazione alle policy di classificazione e valutazione più stringenti, introdotte nel corso del 2023.

I costi operativi sono pari a 7,4 milioni di euro (+17% rispetto al primo semestre 2023).

Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 4,1 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta pari a circa 8,0 milioni di euro di euro a fronte di 6,7 milioni di euro registrati nel primo semestre 2023.

DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY

Le attività finanziarie al costo ammortizzato – rappresentate in larga misura da crediti netti verso la clientela - si attestano a 433 milioni di euro, in riduzione del 6% rispetto al 31 dicembre 2023. Il flusso dei crediti erogati è passato da 932 milioni di euro del primo semestre 2023 a 1.045 milioni di euro del primo semestre 2024 (+12%). La percentuale di erogazione complessiva (media fra pro solvendo e pro soluto) – rapporto fra erogato e turnover dell'esercizio - è passata dall'82% del primo semestre 2023 al 76% del primo semestre 2024; i giorni medi di credito risultano in aumento da 66 del primo semestre 2023 a 70 del primo semestre 2024, a testimonianza del profilo di duration dell'attivo estremamente contenuto.

All'interno dell'aggregato, il totale dei crediti deteriorati lordi risulta pari a 7,6 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 1,75% circa (1,45% l'NPE ratio netto), a fronte dello 0,61% del 2023.

La copertura dei crediti deteriorati si attesta al 18%. L'incremento dello stock di crediti deteriorati nel semestre è stato determinato, in particolare, dall'aumento delle posizioni classificate a inadempienza probabile, anche in conseguenza delle policy di classificazione e valutazione più stringenti, introdotte nel corso del 2023.

La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata da depositi a vista verso banche - risulta pari a 83,5 milioni di euro a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità - mentre il totale dell'attivo di bilancio ammonta a 532,5 milioni di euro, a fronte di 500,0 milioni di euro di fine 2023.

Le attività materiali – immobili strumentali e diritti d'uso riferiti a immobili e beni strumentali - sono pari a 5,6 milioni di euro, in aumento rispetto a fine anno 2023 pari a 5,0 milioni di euro. Le immobilizzazioni immateriali – principalmente rappresentate dalla piattaforma informatica proprietaria – ammontano a 3,0 milioni di euro, a fronte dei 2,6 milioni di euro di fine anno 2023.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 410,6 milioni di euro, sono costituite da debiti per 377,7 milioni di euro e da titoli in circolazione per 32,9 milioni di euro.

I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (174,3 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo (172,2 milioni di euro) relativo all'operazione di cartolarizzazione in essere.

I titoli sono costituti da due prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.

PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS

Il patrimonio netto al 30 giugno 2024 si attesta a 67,0 milioni di euro, rispetto a 66,4 milioni di euro al 31 dicembre 2023. I coefficienti patrimoniali di Generalfinance evidenziano i seguenti valori:

  • 14,48% CET1 ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari al 4,5%);
  • 14,48% TIER1 ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari al 6%);
  • 16,07% Total Capital ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari all'8%).

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d'Italia.

Le attività di ricerca e sviluppo (art. 2428 3° comma, n. 1 cod. civ.)

La Società non svolge "attività di ricerca e sviluppo" ai sensi del 3° comma, n. 1, dell'articolo 2428 Codice civile. Si ritiene tuttavia utile segnalare che per il periodo 2022-2024 si prevede, in coerenza con le politiche d'investimento previste nell'ambito del Piano Industriale e dello sviluppo di linee del business caratteristico, una continua evoluzione della piattaforma informatica proprietaria, nell'ottica della continua trasformazione e della Digital Innovation.

Azioni proprie / azioni o quote di società controllanti (art. 2428 3° comma, n. 3 e 4 cod. civ.)

Alla data odierna la Società non detiene - direttamente o indirettamente - azioni proprie né, nel corso del primo semestre 2024 ha detenuto – direttamente o indirettamente – acquistato o alienato azioni proprie.

*

ASPETTI DI RILIEVO INTERVENUTI NEL CORSO DELL'ESERCIZIO

Informativa di Terzo Pilastro

Si fa presente che l'informativa di Terzo Pilastro relativa al 2023, redatta in conformità a quanto previsto dalla Circolare 288 di Banca d'Italia, è disponibile sul sito internet di Generalfinance al seguente indirizzo https://investors.generalfinance.it/it/informativa-alpubblico/. Al medesimo indirizzo sono disponibili le informative al pubblico relative ai precedenti esercizi.

Società di Revisione ai sensi del d.lgs. 7 gennaio 2010, n. 39

Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2017-2025.

In considerazione del fatto che il mandato conferito dall'Assemblea dei soci dell'8 marzo 2022 a Deloitte & Touche S.p.A. andrà a scadere in concomitanza dell'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2025, l'Assemblea dei soci del 5 aprile 2024 ha deliberato di conferire – previa proposta motivata del Collegio Sindacale (rilasciata ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del D.Lgs. 39/2010) – per nove esercizi a partire dall'esercizio 2026 e con scadenza in occasione dell'Assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2024, alla società di revisione EY S.p.a., con sede a Milano, Via Meravigli n.12, ("EY S.p.A.") l'incarico per la revisione legale dei conti alle condizioni, modalità e termini contenuti nella proposta di offerta formulata dalla predetta società di revisione.

Sistema dei Controlli Interni

Il sistema dei controlli interni ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;

  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

In relazione al tema del SCI si segnala che il Consiglio di Amministrazione, nel 2022, ha approvato una sensibile ridefinizione dello stesso, che oggi si articola come segue:

  • autonoma funzione di revisione interna di terzo livello (internal audit);
  • autonoma funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche relative alla gestione del rischio (Risk Management);
  • autonoma funzione di controllo di secondo livello con attività specialistica sulle tematiche antiriciclaggio e di conformità normativa (Funzione AML e Compliance).

Al responsabile della Funzione Antiriciclaggio è conferita altresì la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.

Per garantire efficacia alla loro azione, alle funzioni di controllo è assicurato l'accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico.

Ciascun responsabile delle funzioni di controllo di II° e III° livello possiede adeguati requisiti di professionalità ed è collocato in posizione gerarchico-funzionale adeguata: i responsabili delle funzioni di controllo dei rischi e di conformità sono infatti alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato; il responsabile della funzione di revisione interna, invece, è collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Nessun responsabile ha responsabilità diretta in aree operative sottoposte a controllo.

Le funzioni di controllo producono report periodici in relazione all'attività svolta e, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

I livelli del sistema di controlli interno possono essere così riassunti:

Completano il Sistema di Controllo interno della Società:

  • il Consiglio di Amministrazione, che valuta l'adeguatezza dello SCI e svolge un ruolo di indirizzo strategico occupandosi tra l'altro – di approvare il Risk Appetite Statement, che formalizza gli obiettivi di rischio e di propensione al rischio in coerenza con la pianificazione strategica e operativa e ne stabilisce i rispettivi limiti interni (Risk Tolerance e Risk Capacity);
  • l'Amministratore Delegato, in quanto responsabile della funzionalità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • il Collegio Sindacale, tenuto ad accertare l'efficacia di tutte le strutture e funzioni coinvolte nel sistema dei controlli, il corretto assolvimento dei compiti e l'adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate;
  • il Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, che ha il compito di supportare le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché di promuovere la continua integrazione delle best practice nazionali e internazionali nella corporate governance della Società;
  • l'Organismo di Vigilanza, che vigila sull'effettività e adeguatezza del modello di organizzazione e gestione;
  • la società di revisione legale, che verifica la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili e che il bilancio d'esercizio rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico;
  • il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, che, sulla base di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza, predispone adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio e, ove previsto, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario.

Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 8 giugno 2001 n.231

E' attivo presso la Società l'Organismo di Vigilanza previsto dal n. 1 della lettera "b" dell'art. 6 del D.lgs. n. 231/2001 (recante "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300") ("OdV") le cui funzioni sono, principalmente, quelle di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo ("Modello") adottato dalla Società e di curarne il relativo aggiornamento.

Tenuto conto delle caratteristiche dimensionali di Generalfinance e della sua operatività, delle relative regole di corporate governance, delle necessità di realizzare un equo bilanciamento tra costi e benefici, la Società ha istituito un Organismo di Vigilanza di natura collegiale. Esso è costituito da due componenti, uno membro del Collegio Sindacale, con funzioni di Presidente, e l'altro interno, appartenente alla Direzione Affari Legali e Societari.

L'attuale composizione dell'OdV è la seguente:

  • Maria Enrica Spinardi (Presidente);
  • Margherita De Pieri (Direzione Affari Legali e Societari).

A completamento del quadro normativo delineato dal Modello, la Società si è dotata del Codice Etico (sin dal 2010) e del Regolamento dell'Organismo di Vigilanza.

ALTRI ASPETTI

Norme in materia di "whistleblowing"

Conformemente alle prescrizioni del d.lgs. n. 24/2023 la Società ha in essere una specifica policy in materia di whistleblowing che prevede un sistema di segnalazione con elevati livelli di confidenzialità e che consente a dipendenti, collaboratori, clienti e fornitori di segnalare alla Società o all'Organismo di Vigilanza (a seconda della competenza) eventuali condotte illecite, irregolarità o violazioni di legge.

La piattaforma di segnalazione e i relativi documenti sono accessibili sul sito internet istituzionale al seguente link: https://www.generalfinance.it/modello-231.

Nel corso del primo semestre 2024, ai soggetti preposti alla gestione del sistema whistleblowing non è pervenuta alcuna segnalazione.

Risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari

La Società adempie puntualmente agli obblighi informativi previsti dalle disposizioni in materia di Trasparenza dei servizi bancari e finanziari (Sez. II, Par. 2 delle "Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti") rendendo disponibile la documentazione richiesta in forma elettronica sul proprio sito internet, sul portale aziendale Generalweb e, in forma cartacea, presso gli uffici di Milano e Biella. Tra di essi, è presente anche (come richiesto

dal Provvedimento del Governatore di Banca d'Italia del 9 febbraio 2011, Sezione XI, paragrafo 3) il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami periodicamente aggiornato.

Generalfinance aderisce al sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie istituito presso l'Arbitro Bancario Finanziario. A tale proposito, si segnala che, nel corso del primo semestre 2024, la Società ha ricevuto una sola comunicazione classificabile come "reclamo", che è stata gestita dall'Ufficio Reclami, in conformità alle norme di riferimento.

Nel medesimo periodo, la Società non ha ricevuto la notifica di ricorsi all'Arbitro Bancario Finanziario, ovvero ad altro organismo di risoluzione alternativa delle controversie o all'autorità giudiziaria ordinaria in conseguenza di reclami proposti dalla clientela, né procedure originate da ricorsi presentati dai clienti all''Arbitro Bancario Finanziario.

Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

La Società presidia costantemente e tutela la salute dei dipendenti e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro coadiuvata da un consulente esterno, al quale è stato conferito l'incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ("RSPP"). Oltre agli adempimenti previsti per la sua funzione, il RSPP fornisce anche supporto tecnico specifico e consulenza per assicurare il rispetto della disciplina di riferimento e l'assolvimento degli adempimenti da essa previsti.

In materia di sorveglianza sanitaria, la Società adempie alle disposizioni di cui alle Linee Guida sulla Formazione di Dirigenti, Preposti, Lavoratori e Datore di Lavoro/RSPP (art. 34 e 37 del d.lgs. 81/2008), approvate il 25/07/2012 dalla Conferenza Stato-Regioni. Tutti i dipendenti sono regolarmente sottoposti alle visite periodiche e, in caso di nuove assunzioni, a quelle preassuntive. Inoltre, viene tempestivamente effettuata la formazione obbligatoria per i nuovi assunti nonché le consuete attività di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso e antincendio.

Nel corso del primo semestre 2024 non si sono verificati altri eventi degni di nota.

Attività di formazione

Per Generalfinance l'attività di formazione assume un rilevante ruolo nel contesto della programmazione strategica in quanto funzionale al progressivo sviluppo delle competenze tecnico-professionali e manageriali di tutto il personale. Per tale ragione, la Società eroga periodicamente, ai propri dipendenti e collaboratori, corsi di formazione e aggiornamento, non solo in adempimento agli specifici doveri normativi, ma anche sessioni dedicate a specifici argomenti legati all'attività caratteristica, finalizzati alla formazione delle risorse interne e all'acquisizione e allo sviluppo di nuove e più approfondite competenze.

Un ruolo cruciale è svolto anche dalla formazione e dall'aggiornamento rivolto ai componenti degli organi apicali su tematiche che si riferiscono, tipicamente, all'attività degli intermediari bancari e finanziari (quali, a titolo esemplificativo, l'antiriciclaggio e il contrasto al fenomeno del terrorismo, l'usura, la qualità del credito etc.) ma anche a tematiche più di interesse generale quali, ad esempio, la sostenibilità ambientali e i temi ESG.

In tale contesto, i percorsi formativi sono messi a disposizione sia mediante l'ausilio di docenti interni, sia avvalendosi di strutture esterne, sia consentendo al personale di prender parte e seguire corsi, convegni e giornate studio organizzate da associazioni di categoria o altri enti pubblici o privati di elevato standing.

Tra le più rilevanti iniziative formative condotte nel primo semestre 2024 si segnalano i corsi in materia di disciplina dell'attività di factoring, crisi impresa, antiriciclaggio e contrasto al fenomeno del terrorismo, privacy e data protection, sicurezza informatica e cyber risk.

La Società ha inoltre organizzato, con il supporto del Dipartimento Forensic & Integrity Services di Ernst & Young una sessione di board induction avente ad oggetto "Contrasto del riciclaggio e dell'uso del sistema finanziario per il finanziamento del terrorismo". Con riferimento al tema della risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, oltre a partecipare a specifiche sessioni tenute dal Responsabile della funzione su particolari temi che riguardano l'attività corrente della Società, il personale dell'Ufficio Reclami viene aggiornato regolarmente mediante la messa a disposizione e l'illustrazione delle periodiche comunicazioni inviate dal Conciliatore Bancario Finanziario (associazione cui la Società fa parte) contenenti notizie di natura normativa e organizzativa, nonché la rassegna della giurisprudenza dei Collegi territoriali e del Collegio di Coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario.

Protezione dei dati personali

La Società ha attivato un programma di adeguamento di tutti i presidi relativi alla materia della protezione dei dati personali al Regolamento 679/2016/UE (il "Regolamento" o "GDPR"). Nell'ambito delle attività di adeguamento al GDPR, è stato affidato a LTA (consulente in materia di privacy) l'incarico di Data Protection Officer (DPO), nella persona del dott. Luigi Recupero.

In esecuzione del programma, sono stati predisposti due distinti Registri ex art. 30 GDPR: uno per le attività di trattamento effettuate dalla Società in qualità di Titolare, l'altro, per le attività di trattamento effettuate dalla Società quale Responsabile. Entrambi i Registri sono gestiti in modo informatizzato.

A corollario dell'attività di mappatura delle attività di trattamento di dati personali è stata aggiornata l'analisi del rischio sui trattamenti operati dalla Società operando ai sensi dell'articolo 24.1 del GDPR.

In occasione dell'attività di adeguamento si è provveduto inoltre ad aggiornare l'intero set documentale in materia privacy, tra cui da ultimo il Modello Organizzativo Privacy (MOP).

Le attività svolte sino ad ora hanno ottenuto un giudizio di piena adeguatezza da parte del DPO.

Al termine dell'attività di adeguamento, la Società ha erogato tre sessioni di formazione interna generale in tema di Data Protection. Nel 2024 sono stati erogate due sessioni formative, una base per i neoassunti e una di approfondimento in materia di misure di sicurezza e data breach per il personale già in forza.

Nel corso del 2024 sono stati registrati tre episodi di Data Breach, notificati alla Società da un fornitore e due consulenti esterni, tutti valutati a Basso impatto da parte del DPO, in particolare:

    1. Data breach interno a causa del furto di un Laptop;
    1. Data breach notificato da un outsourcer FEI, tramite attacco malevolo;
    1. Data breach interno a causa di un attacco phishing.

Per ciascun evento sono state predisposte apposite note e azioni al fine di mitigare eventuali rischi correnti o anche tramite azioni di sviluppo. In tutti questi casi, il DPO ha ritenuto improbabile il determinarsi di un rischio per i diritti e le libertà delle persone fisiche in quanto, benché dai due eventi si sia determinata la perdita di confidenzialità di dati personali, in entrambi i casi si è tuttavia trattato, esclusivamente, di dati identificativi personali comuni. Per tale motivo, non si è ravvisata la necessità di procedere con comunicazione al Garante Privacy, pur avendo, tuttavia, provveduto ad annotare entrambi gli incidenti nel "Registro degli incidenti". La funzione Compliance, anche supportata ove richiesto dalla Direzione ICT, mantiene costantemente attivi i flussi con il DPO, con particolare riferimento a tematiche critiche dal punto di vista operativo (soprattutto quelle interconnesse con altre discipline, ad esempio quella giuslavoristica - es. gestione account aziendali dei lavori in fase di cessazione del rapporto di lavoro, per cui Generalfinance ha predisposto una nota ad hoc) o provvedimenti rilevanti del Garante Privacy (es. Provvedimento del 6 giugno 2024 - Documento di indirizzo. Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati", per cui la Società ha predisposto una nota interna, attualmente in fase di validazione da parte del DPO).

Aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti

Nel corso dell'esercizio la Società ha monitorato, con l'ausilio dell'Organismo di Vigilanza, il rispetto delle previsioni contenute nel Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo (il "Modello") e nel Codice Etico. Per il secondo semestre dell'anno, è stata pianificata una revisione del Modello al fine di recepire le più recenti ipotesi di reato che sono state introdotte nel novero dei reati presupposto.

Rischio climatico e disclosure non finanziaria

La Società non ha redatto la dichiarazione non finanziaria in quanto allo stato non è tenuta a tale adempimento, non ricorrendo i presupposti dimensionali previsti dalla normativa di riferimento.

Tuttavia, la Società su base volontaria nel corso del 2023 ha approvato il Bilancio di Sostenibilità riferito all'esercizio 2022. Il documento presenta le politiche di gestione, i risultati raggiunti, i rischi attuali e potenziali e gli indicatori rilevanti per il business della Società, con riferimento esteso al triennio 2020-2022. Esso è stato realizzato, in linea con le best practice a livello italiano ed europeo, in conformità con i principi di rendicontazione e con le richieste informative definite dalla Global Reporting Initiative (ente senza scopo di lucro nato con l'obiettivo di fornire supporto concreto nella rendicontazione delle performance di sostenibilità ad aziende e istituzioni di qualsiasi dimensione, ai fini della misurazione dell'impatto ambientale, sociale ed economico generato dalle proprie attività).

Il Bilancio di Sostenibilità relativo all'esercizio 2023, redatto anch'esso su base volontaria, verrà pubblicato nel corso del 2024. Rispetto allo specifico tema del rischio climatico (rischio fisico e rischio di transazione) in seguito a una specifica analisi condotta nel contesto della predisposizione del Bilancio di Sostenibilità - considerata la natura delle proprie operazioni, ovvero erogazione di crediti commerciali in modalità pro solvendo e, in misura minore, pro soluto, la cui durata media risulta essere pari a 70 giorni nonché il numero limitato di unità immobiliari in cui svolge la propria attività - la Società ritiene di esserne esposta in misura limitata.

Rapporti con parti correlate (art. 2428 3° comma, n. 2)

È attivo un accordo di service con GGH - Gruppo General Holding S.r.l. mediante il quale Generalfinance rende disponibili alcune funzioni e servizi. In particolare, essa mette a disposizione attività di supporto in ambito amministrazione, contabilità, tesoreria e segreteria societaria.

Per maggiori informazioni circa i termini delle transazioni eseguite con parti correlate si rimanda all'apposita sezione della nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni.

Concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza

Nel corso dell'esercizio 2024 è continuata l'attività della Società e delle sue funzioni di controllo tesa a vigilare sul rispetto dei parametri stabiliti dalle norme vigenti in materia di concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza. Maggiori dettagli sono specificati nella nota integrativa, Parte D – Altre Informazioni, cui si rimanda per ogni informazione in merito.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO (ART. 2428 3° COMMA, N.5)

Fatto salvo quanto già riportato nei precedenti paragrafi relativamente alla modifica dei diritti di voto nonché alla liberazione delle azioni assoggettate a pegno, sino alla data della presente relazione, non si sono verificati fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del primo semestre 2024.

Uso da parte della Società di strumenti finanziari (art. 2428 3° comma, n. 6bis)

In esecuzione di un programma di emissioni approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 settembre 2021, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due bond, classificati come "capitale di classe 2" (Tier II) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 62, 63 e 71 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("CRR") e della Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari".

Il primo, con scadenza sei anni, per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%. Il secondo, con scadenza a cinque anni, per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points. Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli articoli 82 e ss. del D.Lgs. 58/1998 ("TUF") e al Provvedimento Congiunto CONSOB/Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificati ed integrati e hanno consentito di rafforzare la struttura di capitale della Società e di diversificare ulteriormente la base di investitori con un positivo impatto sul Total Capital Ratio.

Inoltre, si segnala che Generalfinance ha costituito un programma di cambiali finanziarie, collocate attraverso un dealer (Intesa Sanpaolo) presso investitori istituzionali.

Sede legale ed elenco delle sedi secondarie della Società (art. 2428 ultimo comma)

La Società ha la propria sede legale a Milano, in via Giorgio Stephenson n.43/A. Negli immobili di Biella, in Via Carso n.36 e Via Piave n.22, sono invece collocate la Direzione Generale e la sede amministrativa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE (ART.2428 3° COMMA, N.6)

Nell'attuale contesto, con riferimento alla prospettiva del 2024, occorre tenere in considerazione i possibili ulteriori impatti, in particolare sul sistema delle imprese, degli effetti delle tensioni geopolitiche in corso – in particolare, il conflitto in corso tra Russia e Ucraina – e degli ulteriori fattori macroeconomici emersi a livello globale negli ultimi diciotto mesi (incremento marcato del tasso di inflazione, aumento significativo dei costi energetici e del costo del denaro).

In tale quadro complessivo ancora contrassegnato da criticità per l'economia reale, l'attività commerciale sviluppata da Generalfinance nel primo semestre 2024 – andamento del turnover, ricavi e redditività – evidenzia un andamento sostanzialmente in linea con quanto definito nel budget in coerenza con il Piano Industriale vigente, con riferimento all'esercizio in corso.

Bilancio intermedio - prospetti contabili

PROSPETTI CONTABILI

STATO PATRIMONIALE INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Voci dell'attivo 30/06/2024 31/12/2023
10. Cassa e disponibilità liquide 83.473.795 21.640.716
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 23.249 22.974
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 23.249 22.974
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4
32.728.950
462.365.495
a) crediti verso banche 80.827 65.750
b) crediti verso società finanziarie 121.461 200.017
c) crediti verso clientela 432.526.662 462.099.728
70. Partecipazioni 37.500 12.500
80. Attività materiali 5.627.505 4.993.230
90. Attività immateriali 2.968.833 2.603.700
-
di cui avviamento
0 0
100. Attività fiscali 751.976 5.677.911
a) correnti 185.741 5.120.420
b) anticipate 566.235 557.491
120. Altre attività 6.927.731 2.726.576
Totale attivo 532.539.539 500.043.102
Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2024 31/12/2023
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 410.613.674 409.388.039
a) debiti 377.703.329 376.750.770
b) titoli in circolazione 32.910.345 32.637.269
60. Passività fiscali 6.236.453 7.125.134
a) correnti 6.163.019 7.077.869
b) differite 73.434 47.265
80. Altre passività 45.721.079 14.037.517
90. Trattamento di fine rapporto del personale 1.360.132 1.471.156
100. Fondi per rischi e oneri 1.576.233 1.587.887
b) quiescenza e obblighi simili 171.156 164.705
c) altri fondi per rischi e oneri 1.405.077 1.423.182
110. Capitale 4.202.329 4.202.329
140. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
150. Riserve 29.236.823 21.624.119
160. Riserve da valutazione 188.773 119.783
170. Utile (Perdita) d'esercizio 7.984.298 15.067.393
Totale passivo e patrimonio netto 532.539.539 500.043.102

CONTO ECONOMICO INTERMEDIARI FINANZIARI

Voci 30/06/2024 30/06/2023
10. Interessi attivi e proventi assimilati 18.213.432 12.116.781
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 18.213.432 12.116.781
20. Interessi passivi e oneri assimilati (13.255.251) (8.274.112)
30. Margine di interesse 4.958.181 3.842.669
40. Commissioni attive 18.016.786 14.593.436
50. Commissioni passive (2.000.857) (2.123.439)
60. Commissioni nette 16.015.929 12.469.997
70. Dividendi e proventi simili 62 0
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (344) 629
110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
(12.758) 0
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (12.758) 0
120. Margine di intermediazione 20.961.070 16.313.295
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (1.397.367) (264.459)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.397.367) (264.459)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 19.563.703 16.048.836
160. Spese amministrative (7.523.443) (6.861.433)
a) spese per il personale (4.289.683) (3.723.544)
b) altre spese amministrative (3.233.760) (3.137.889)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 237.082 (9.275)
b) altri accantonamenti netti 237.082 (9.275)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (450.031) (391.118)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (331.678) (211.616)
200. Altri proventi e oneri di gestione 645.074 1.101.904
210. Costi operativi (7.422.996) (6.371.538)
220. Utili (perdite) delle partecipazioni (31.250) 0
260. Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte 12.109.457 9.677.298
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (4.125.159) (2.978.171)
280. Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 7.984.298 6.699.127
300. Utile (perdita) d'esercizio 7.984.298 6.699.127

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Voci dell'attivo 30/06/2024 30/06/2023
10. Utile (Perdita) d'esercizio 7.984.298 6.699.127
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 68.990 44.965
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- -
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte - -
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 8.053.288 6.744.092

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 30/06/2024 INTERMEDIARI FINANZIARI

Modifica Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
Esistenze al Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva
31/12/2023 saldi
apertura
01/01/2024 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
primo
semestre
2024
netto al
30/06/2024
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
a)
di utili
21.284.601 - 21.284.601 7.612.704 - - - - - - - - 28.897.305
b)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 119.783 - 119.783 - - - - - - - - 68.990 188.773
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 15.067.393 - 15.067.393 (7.612.704) (7.454.689) - - - - - - 7.984.298 7.984.298
Patrimonio netto 66.433.369 - 66.433.369 - (7.454.689) - - - - - - 8.053.288 67.031.968

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 30/06/2023 INTERMEDIARI FINANZIARI

Modifica
Esistenze al
saldi
31/12/2022
apertura
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
Esistenze al Operazioni sul patrimonio netto complessiva Patrimonio netto
01/01/2023 Riserve Dividendi e
altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
primo
semestre
2023
al 30/06/2023
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
c)
di utili
15.832.293 - 15.832.293 5.452.309 - (1) - - - - - - 21.284.601
d)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 95.474 - 95.474 - - - - - - - - 44.965 140.439
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 10.885.387 - 10.885.387 (5.452.309) (5.433.078) - - - - - - 6.699.127 6.699.127
Patrimonio netto 56.774.746 - 56.774.746 - (5.433.078) (1) - - - - - 6.744.092 58.085.759

RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI (metodo indiretto)

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA 30/06/2024 30/06/2023
1. Gestione 16.477.352 12.406.207
- risultato d'esercizio (+/-) 7.984.298 6.699.127
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(-/+)
43.946 -
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - -
- rettifiche di valore nette per rischio di credito (+/-) 1.397.367 264.459
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 781.709 602.734
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (172.787) 355.685
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 4.065.965 2.226.535
- rettifiche di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto
fiscale (+/-)
- -
- altri aggiustamenti (+/-) 2.376.854 2.257.667
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 29.122.445 (21.335.420)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 28.296.394 (24.069.581)
- altre attività 826.051 2.734.161
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 25.241.083 19.081.878
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (951.524) 16.954.984
- passività finanziarie di negoziazione - -
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 26.192.607 2.126.894
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 70.840.880 10.152.665
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 28.149 10.504
- vendite di partecipazioni 6.250 -
- dividendi incassati su partecipazioni 62 -
- vendite di attività materiali 21.837 10.504
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (1.580.026) (492.479)
- acquisti di partecipazioni (75.533) (15.474)
- acquisti di attività materiali (1.087.242) (117.697)
- acquisti di attività immateriali (417.251) (359.308)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (1.551.877) (481.975)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (7.454.689) (5.433.078)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (7.454.689) (5.433.078)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 61.834.314 4.237.612

Importo
RICONCILIAZIONE 30/06/2024 30/06/2023
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 21.641.149 43.731.790
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 61.834.314 4.237.612
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 83.475.463 47.969.402

Note illustrative

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi Contabili Internazionali

Il presente bilancio intermedio abbreviato di Generalfinance S.p.A. al 30 giugno 2024 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Il bilancio intermedio abbreviato è stato predisposto secondo gli schemi e le istruzioni impartite dalla Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 ed emanate in conformità a quanto stabilito dall'art. 9 del D.Lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge. Con riferimento alle Note illustrative, le istruzioni di cui sopra sono applicate per le informazioni incluse ai sensi delle previsioni del principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), a cui il presente bilancio è conforme. In particolare, la Società si è avvalsa della facoltà di redigere il presente bilancio in forma abbreviata.

Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2024 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio annuale. Per tale motivo è necessario leggere il presente bilancio unitamente al bilancio al 31 dicembre 2023. I criteri di rilevazione e valutazione adottati per la preparazione del bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2024 sono quelli utilizzati per la redazione del bilancio 2023, integrati con i principi contabili omologati dall'Unione Europea applicabili a partire dal 1° gennaio 2024.

La normativa rimanda inoltre a specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio intermedio abbreviato, corredato dalla relativa Relazione sulla gestione, è costituito dai seguenti documenti:

  • Stato Patrimoniale e Conto Economico;
  • Prospetto della redditività complessiva;
  • Prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
  • Rendiconto finanziario;
  • Note illustrative.

Il bilancio intermedio abbreviato è completato inoltre dalle relative informazioni comparative come richiesto dallo IAS 1 ed è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, valutata tenendo conto delle prospettive reddituali e finanziarie presenti e future.

Gli importi riportati nei prospetti di bilancio e nelle tabelle delle Note illustrative sono espressi in unità di euro.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio, redatto in unità di euro, si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1.

1) Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: pertanto, attività, passività ed operazioni "fuori bilancio" sono valutate secondo valori di funzionamento. A riguardo, i principali indicatori di riferimento, così come l'andamento degli aggregati economici e patrimoniali, l'ampia dotazione patrimoniale e le riserve di liquidità disponibili consentono ragionevolmente di escludere il rischio, attuale e prospettico, di interruzione della continuità aziendale e confermano la capacità della Società di produrre risultati positivi e generare flussi di cassa dalla gestione caratteristica. Tale conclusione è stata raggiunta anche considerando l'analisi degli impatti correnti e potenziali futuri rivenienti dal contesto macroeconomico e geopolitico attuale e prospettico, sulla situazione finanziaria e sui risultati economici della Società sulla base delle evidenze attualmente disponibili e degli scenari allo stato ipotizzabili, pur nella consapevolezza che non sia possibile determinare con ragionevole certezza tali eventuali impatti.

Da ultimo, si fa presente che, con particolare riferimento al contratto di finanziamento in pool (scadenza gennaio 2025) e al programma di cartolarizzazione in essere (scadenza dicembre 2024), come indicato nella nota informativa, sono state avviate positive interlocuzioni con le banche finanziatrici, con l'obiettivo di definire un rinnovo integrale di entrambe le linee di funding nella seconda parte dell'esercizio.

L'avanzato stato delle suddette interlocuzioni, anche alla luce di quanto indicato a commento della voce di bilancio nella nota informativa, fanno ritenere che non sussistano, allo stato, significative incertezze in merito alla definizione del rinnovo del finanziamento.

2) Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

3) Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo

retroattivo; in tal caso, vengono anche indicati la natura ed il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi rappresentati dalla Banca d'Italia nelle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" come rappresentati nella normativa emanata in data 17 novembre 2022.

4) Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

5) Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d'Italia e rappresentati all'interno delle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari".

6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell'esercizio precedente sono riportate per i dati contenuti nella situazione patrimoniale, mentre con riferimento agli altri prospetti contabili si espone, come previsto dallo IAS 34, la comparazione con i dati relativi al periodo corrispondente dell'esercizio precedente.

La redazione del presente bilancio è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea; inoltre, a supporto dell'applicazione sono stati utilizzati i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) ed in particolare il documento pubblicato il 22 ottobre 2019, il public statement "European common enforcement priorities for 2019 annual financial reports" che richiama l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS richiedendo altresì di fornire specifiche informazioni in caso di talune operazioni.

Nella redazione del bilancio si è inoltre tenuto conto, laddove applicabili, delle comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, CONSOB, ESMA) e dei documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS attraverso i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare in bilancio, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, si è tenuto conto, tra l'altro, delle indicazioni di ESMA che, in data 13 maggio 2022, ha pubblicato il Public Statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", relativamente agli effetti contabili derivanti dal conflitto Russia-Ucraina sulle rendicontazioni finanziarie. Si rinvia pertanto al paragrafo "Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina" sopra riportato.

Per quanto riguarda l'informativa sugli impatti del Covid-19, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata da finanziamenti assistiti da moratoria e da finanziamenti oggetto di garanzia pubblica Covid-19, data la particolarità della forma tecnica con cui eroga credito; il factoring, infatti, essendo un rapporto revolving senza piano di ammortamento, difficilmente può essere oggetto delle misure pensate prevalentemente con riferimento al credito a medio lungo termine. Nel corso del primo semestre 2024 la Società si è però resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1° GENNAIO 2024

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dalla Società a partire dal 1° gennaio 2024:

  • In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current" ed in data 31 ottobre 2022 ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Non-Current Liabilities with Covenants". Tali modifiche hanno l'obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Inoltre, le modifiche migliorano altresì le informazioni che un'entità deve fornire quando il suo diritto di differire l'estinzione di una passività per almeno dodici mesi è soggetto al rispetto di determinati parametri (i.e. covenants). L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.
  • In data 22 settembre 2022 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback". Il documento richiede al venditore-lessee di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento o una perdita che si riferiscano al diritto d'uso trattenuto. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.
  • In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements". Il documento richiede ad

un'entità di fornire informazioni aggiuntive sugli accordi di reverse factoring che permettano agli utilizzatori del bilancio di valutare in che modo gli accordi finanziari con i fornitori possano influenzare le passività e i flussi finanziari dell'entità e di comprendere l'effetto di tali accordi sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità.

L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA

Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

  • In data 30 maggio 2024 lo IASB ha pubblicato il documento "Amendments to the Classification and Measurement of Financial Instruments—Amendments to IFRS 9 and IFRS 7″. Il documento chiarisce alcuni aspetti problematici emersi dalla post-implementation review dell'IFRS 9, tra cui il trattamento contabile delle attività finanziarie i cui rendimenti variano al raggiungimento di obiettivi ESG (i.e. green bonds). In particolare, le modifiche hanno l'obiettivo di:
    • o Chiarire la classificazione delle attività finanziarie con rendimenti variabili e legati ad obiettivi ambientali, sociali e di governance aziendale (ESG) ed i criteri da utilizzare per l'assessment del SPPI test;
    • o determinare che la data di regolamento delle passività tramite sistemi di pagamento elettronici è quella in cui la passività risulta estinta. Tuttavia, è consentito ad un'entità di adottare una politica contabile per consentire di eliminare contabilmente una passività finanziaria prima di consegnare liquidità alla data di regolamento in presenza di determinate condizioni specifiche.

Con queste modifiche, lo IASB ha inoltre introdotto ulteriori requisiti di informativa riguardo in particolare ad investimenti in strumenti di capitale designati a FVOCI.

Le modifiche si applicheranno a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2026.

Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

  • In data 9 maggio 2024 lo IASB ha pubblicato un nuovo principio IFRS 19 Subsidiaries without Public Accountability: Disclosures. Il nuovo principio introduce alcune semplificazioni con riferimento all'informativa richiesta dagli altri principi IAS-IFRS. Tale principio può essere applicato da un'entità che rispetta i seguenti principali criteri:
    • o È una società controllata;
    • o Non ha emesso strumenti di capitale o di debito quotati su un mercato e non è in procinto di emetterli;
    • o Ha una propria società controllante che predispone un bilancio consolidato in conformità con i principi IFRS.

Il nuovo principio entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo principio sul bilancio della Società.

  • In data 9 aprile 2024 lo IASB ha pubblicato un nuovo principio IFRS 18 Presentation and Disclosure in Financial Statements che sostituirà il principio IAS 1 Presentation of Financial Statements. Il nuovo principio si pone l'obiettivo di migliorare la presentazione dei principali schemi di bilancio e introduce importanti modifiche con riferimento allo schema del conto economico. In particolare, il nuovo principio richiede di:
    • o Classificare i ricavi e i costi in tre nuove categorie (sezione operativa, sezione investimento e sezione finanziaria), oltre alle categorie imposte e attività cessate già presenti nello schema di conto economico;
    • o Presentare due nuovi sub-totali, il risultato operativo e il risultato prima degli interessi e tasse (i.e. EBIT).
    • Il nuovo principio inoltre:
      • o Richiede maggiori informazioni sugli indicatori di performance definiti dal management;
      • o introduce nuovi criteri per l'aggregazione e la disaggregazione delle informazioni; e,
      • o introduce alcune modifiche allo schema del rendiconto finanziario, tra cui la richiesta di utilizzare il risultato operativo come punto di partenza per la presentazione del rendiconto finanziario predisposto con il metodo indiretto e l'eliminazione di alcune opzioni di classificazione di alcune voci attualmente esistenti (come ad esempio interessi pagati, interessi incassati, dividendi pagati e dividendi incassati).

Il nuovo principio entrerà in vigore dal 1° gennaio 2027, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo principio sul bilancio della Società.

In data 15 agosto 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 21 The Effects of Changes in Foreign Exchange Rates: Lack of Exchangeability". Il documento richiede ad un'entità di applicare una metodologia da applicare in maniera coerente al fine di verificare se una valuta può essere convertita in un'altra e,

quando ciò non è possibile, come determinare il tasso di cambio da utilizzare e l'informativa da fornire in nota integrativa. La modifica si applicherà dal 1° gennaio 2025, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate ("Rate Regulation Activities") secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio intermedio abbreviato

Successivamente alla chiusura del primo semestre dell'esercizio 2024 non si sono verificati fatti o circostanze tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel presente bilancio intermedio abbreviato.

Si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il presente bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dagli Amministratori della società è il 26 luglio 2024.

Sezione 4 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

La redazione del bilancio intermedio abbreviato richiede il ricorso a stime ed assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate nel bilancio intermedio abbreviato.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata al fine di formulare assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per la loro stessa natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo, pertanto, non è possibile escludere che già nel prossimo esercizio gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera rilevante a seguito del cambiamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le fattispecie per le quali è stato richiesto l'impiego di valutazioni soggettive nella predisposizione del presente bilancio intermedio abbreviato riguardano:

  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità anticipata e differita;
  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • la quantificazione dei fondi del personale, dei fondi rischi e oneri e delle passività fiscali.

Con riferimento a talune fattispecie sopra indicate e in considerazione dell'attuale situazione finanziaria ed economica si è ritenuto opportuno fornire adeguata informativa nella "Parte D – Altre informazioni" in merito alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell'applicazione dei principi contabili internazionali.

A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Le politiche contabili adottate per la predisposizione del presente Bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2024, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono rimaste invariate rispetto a quelle adottate per il Bilancio al 31 dicembre 2023, al quale si fa pertanto rinvio.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso del semestre la Società non ha effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Conformemente a quanto stabilito dai principi contabili internazionali, la Società determina il fair value nella misura del corrispettivo con cui due controparti di mercato, indipendenti e consapevoli, sarebbero disposte, alla data di riferimento del bilancio, a concludere una transazione finalizzata alla vendita di un'attività o al trasferimento di una passività.

I principi contabili internazionali riclassificano il fair value degli strumenti finanziari su tre livelli in ragione degli input rilevabili dai mercati e più precisamente:

livello1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data

di valutazione;

  • livello 2: input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi sono desunti da dati osservabili di mercato;
  • livello 3: dati di input non osservabili per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività (comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management).

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

L'attivo del bilancio intermedio abbreviato della Società è costituito prevalentemente da crediti di natura commerciale ceduti in regime pro soluto e da anticipazioni erogate a fronte di crediti di natura commerciale ceduti nell'ambito della disciplina di cui alla Legge n.52 del 21 febbraio 1991.

Il metodo della valutazione del fair value più appropriato dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse è quello di rilevare il valore attuale sulla base dei flussi di incasso futuri attualizzati, utilizzando un tasso, di norma, corrispondente al tasso effettivo del rapporto convenuto con la controparte cedente, tasso che tiene peraltro conto delle altre componenti del costo della transazione.

Va peraltro precisato che i crediti ceduti e le anticipazioni concesse presentano, di norma, una scadenza a breve ed il tasso dei rapporti assume tendenzialmente un andamento variabile.

Per tali motivi è possibile affermare che il fair value dei crediti è assimilabile al valore della transazione rappresentato dall'importo nominale dei crediti ceduti nel caso di operazione in regime di pro soluto ovvero dall'ammontare delle anticipazioni concesse e pertanto è riclassificato in assenza di input esterni unicamente al livello 3.

Il passivo di bilancio è costituito in prevalenza da debiti finanziari verso il sistema bancario che presentano la caratteristica di passività a breve termine, il cui fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.

Dette partite sono collocate in via gerarchica al terzo livello in quanto esse sono regolate da accordi contrattuali di natura privatistica di volta in volta convenuti con le rispettive controparti e, pertanto, non trovano riscontro in quotazioni o in parametri osservabili sul mercato.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il fair value dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse può subire variazioni per eventuali perdite che dovessero sorgere a causa di fattori che ne determinano la parziale o totale inesigibilità.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il bilancio presenta attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente. Si tratta delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate da partecipazioni minoritarie in banche, società finanziarie e in un fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- - 23.249 - - 22.974
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - 23.249 - - 22.974
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale - - 23.249 - - 22.974
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - - -
Totale - - - - - -

Nel corso del primo semestre sono state versate parte delle quote sottoscritte del fondo di investimento alternativo mobiliare di tipo chiuso riservato, denominato "Finint Special Credit Opportunity Fund".

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie
Totale di cui: a) attività
finanziarie detenute
per la negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività materiali Attività immateriali
1. Esistenze iniziali 22.974 - - 22.974 - - - -
2. Aumenti 13.033 - - 13.033 - - - -
2.1. Acquisti 13.033 - - 13.033 - - - -
2.2. Profitti imputati a: - - - - - - - -
2.2.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui plusvalenze - - - - - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni - - - - - - - -
3.1. Vendite - - - - - - - -
3.2.
Rimborsi
- - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: 12.758 - - 12.758 - - - -
3.3.1. Conto economico 12.758 - - 12.758 - - - -
di cui minusvalenze 12.758 - - 12.758 - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X - - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 23.249 - - 23.249 - - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/passività non misurate al fair Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
432.728.950 - - 432.728.950 462.365.495 - - 462.365.495
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 432.728.950 - - 432.728.950 462.365.495 - - 462.365.495
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
410.613.674 - - 410.613.674 409.388.039 - - 409.388.039
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 410.613.674 - - 410.613.674 409.388.039 - - 409.388.039

Legenda: VB = Valore di bilancio; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

La Società non effettua operatività comportanti perdite/profitti secondo quanto stabilito dall'IFRS 7 par. 28.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

Voci/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Cassa 1.861 1.404
Crediti "a vista" verso banche 83.471.934 21.639.312
Totale 83.473.795 21.640.716

L'ammontare di euro 83.471.934 è costituito da temporanee giacenze di liquidità "a vista" presso Istituti di Credito. Si evidenzia che, in data 29 gennaio 2019, contestualmente alla stipula di un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche. Al 30 giugno 2024, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 12.314.652, mentre il debito relativo

al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 174.032.788.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -

L'importo classificato nel Livello 3 dei Titoli di capitale si riferisce alle azioni della Banca di Credito Cooperativo di Milano e alle azioni della Rete Fidi Liguria, la cui valorizzazione è oggetto di verifica periodica sulla base di metodologie interne. L'importo classificato nel Livello 3 delle Quote di OICR si riferisce al fondo di investimento di cui si è già fatto cenno, la cui valorizzazione è effettuata sulla base dell'ultimo rendiconto di gestione ricevuto dalla Società di Gestione del Risparmio che l'ha istituito.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Depositi a scadenza - - - - - - - - - - - -
2. Conti correnti - - - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti 80.827 - - - - 80.827 65.750 - - - - 65.750
3.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
3.2 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
3.3 Factoring 80.827 - - - - 80.827 65.750 - - - - 65.750
- pro-solvendo - - - - - - - - - - - -
- pro-soluto 80.827 - - - - 80.827 65.750 - - - - 65.750
3.4 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
4. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
4.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
4.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
5. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 80.827 - - - - 80.827 65.750 - - - - 65.750

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso società finanziarie

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 121.461 - - - - 121.461 200.017 - - - - 200.017
1.1 Pronti conto termine - - - - - - - - - - - -
1.2 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
1.3 Factoring 121.461 - - - - 121.461 200.017 - - - - 200.017
- pro-solvendo - - - - - - - - - - - -
- pro-soluto 121.461 - - - - 121.461 200.017 - - - - 200.017
1.4 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1 titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 altri titoli di debito - - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 121.461 - - - - 121.461 200.017 - - - - 200.017

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.3 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 4
26.301.600
6.225.062 - - - 432.526.662 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728
1.1 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
di cui: senza opzione finale
d'acquisto
- - - - - - - - - - - -
1.2 Factoring 426.301.600 6.225.062 - - - 432.526.662 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728
- pro-solvendo 338.194.950 6.225.062 - - - 344.420.012 338.471.255 1.920.350 - - - 340.391.605
- pro-soluto 88.106.650 - - - - 88.106.650 121.708.123 - - - - 121.708.123
1.3 Credito al consumo - - - - - - - - - - - -
1.4 Carte di credito - - - - - - - - - - - -
1.5 Prestiti su pegno - - - - - - - - - - - -
1.6 Finanziamenti
concessi in relazione ai
servizi di pagamento
prestati
- - - - - - - - - - - -
1.7 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
di cui: da escussione di
garanzie e impegni
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 426.301.600 6.225.062 - - - 432.526.662 460.179.378 1.920.350 - - - 462.099.728

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito - - - - - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- - - - - -
b)
Società non finanziarie
- - - - - -
2. Finanziamenti verso: 426.301.600 6.225.062 - 460.179.378 1.920.350 -
a) Amministrazioni pubbliche 2.900.624 - - - - -
b) Società non finanziarie 420.596.680 6.225.062 - 449.098.554 1.920.350 -
c) Famiglie 2.804.296 - - 11.080.824 - -
3. Altre attività - - - - - -
Totale 426.301.600 6.225.062 - 460.179.378 1.920.350 -

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
parziali
complessivi
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Titoli di debito - - - - - - - - - -
Finanziamenti 402.923.
391
- 25.556.208 7.602.574 - 1.744.344 231.367 1.377.512 - -
Altre attività - - - - - - - - - -
Totale 30/06/2024 402.923.391 - 25.556.208 7.602.574 - 1.744.344 231.367 1.377.512 - -
Totale 31/12/2023 440.566.120 - 20.936.515 2.819.952 - 890.927 166.563 899.602 - -

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di "moratorie" ex lege o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica rilasciata a fronte del contesto Covid-19.

4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela
VE VG VE
VG
VE VG VG VE VG VE VG
1. Attività non deteriorate garantite da: - - - - 303.317.196 303.317.196 - - - - 313.853.516 313.853.516
- Beni in leasing finanziario - - - - - - - - - - - -
- Crediti per factoring - - - - 286.709.836 286.709.836 - - - - 300.409.913 300.409.913
- Ipoteche - - - - - - - - - - - -
- Pegni - - - - - - - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 16.607.360 16.607.360 - - - - 13.443.603 13.443.603
- Derivati su crediti - - - - - - - - - - - -
2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 6.225.062 6.225.062 - - - - 1.856.127 1.856.127
- Beni in leasing finanziario - - - - - - - - - - - -
- Crediti per factoring - - - - 6.069.842 6.069.842 - - - - 1.615.508 1.615.508
- Ipoteche - - - - - - - - - - - -
- Pegni - - - - - - - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 155.220 155.220 - - - - 240.619 240.619
- Derivati su crediti - - - - - - - - - - - -
Totale - - - - 309.542.258 309.542.258 - - - - 315.709.643 315.709.643

VE = valore di bilancio delle esposizioni

VG = fair value delle garanzie

La tabella riporta il valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (crediti pro solvendo deteriorati e non deteriorati) che sono garantite e l'importo della relativa garanzia. Le garanzie sono costituite da crediti ceduti rinvenienti dall'operatività di factoring.

Inoltre, la Società acquisisce i) garanzie assicurative a protezione dal rischio di default dei debitori ceduti, ii) lettere di patronage, iii) lettere di compensazione tra cedenti e iv) in taluni casi garanzie personali (fidejussioni) da amministratori o soci dei propri cedenti.

Nel caso di garanzie che presentano un valore che eccede l'importo dell'attività garantita, nella colonna "Valore garanzie" è indicato il valore dell'attività garantita.

Sezione 7 – Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecip. %
Dispon.
voti %
Valore di
bilancio
Fair value
C.
Imprese sottoposte a influenza notevole
a) Mit Partners S.p.A. Milano Milano 25% 25% 37.500 --
Totale 37.500

In data 11 maggio 2023 la Società ha acquisito una quota di partecipazione pari al 25% nella società Mit Partners S.p.A., con sede a Milano, Via Lodovico Mancini, 5, che ha per oggetto l'attività di assunzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti e la prestazione di servizi di consulenza aziendale e strategica, incluso nell'ambito di management e turnaround.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
1. Attività di proprietà 2.487.554 2.502.858
a) terreni 178.952 178.952
b) fabbricati 1.679.658 1.714.471
c) mobili 168.483 197.762
d) impianti elettronici - -
e) altre 460.461 411.673
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 3.139.951 2.490.372
a) terreni - -
b) fabbricati 2.784.644 2.133.006
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 355.307 357.366
Totale 5.627.505 4.993.230
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- -

In tale voce, a partire dal primo gennaio 2019 sono inclusi, altresì, i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi ad attività materiali che la Società utilizza a scopo funzionale accogliendo anche gli effetti contabili relativi ai contratti di locazione e noleggio operativo in cui la Società è il locatario.

L'incremento, rispetto al 31 dicembre 2023, è conseguente all'attivazione di un nuovo rapporto di locazione di ulteriori locali ad uso ufficio presso la sede Milano.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Valutazione Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
1. Avviamento - - - -
2. Altre attività immateriali
di cui: software - - - -
2.1 di proprietà 2.968.833 - 2.603.700 -
- generate internamente 640.529 - 423.499 -
- altre 2.328.304 - 2.180.201 -
2.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale 2 2.968.833 - 2.603.700 -
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati - - - -
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione - - - -
3.3 altri beni - - - -
Totale 3 - - - -
Totale (1+2+3) 2.968.833 - 2.603.700 -
Totale 2.968.833 2.603.700

Nella voce "Altre attività immateriali di proprietà generate internamente" è contabilizzato, in termini di salari, stipendi e altri costi connessi all'impiego di personale dipendente coinvolto nel generare l'attività, quanto investito per lo sviluppo degli applicativi software che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio, ma generano benefici economici che si manifesteranno anche in futuro.

Sezione 10 – Attività fiscali e Passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Denominazioni Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Attività fiscali correnti 185.741 5.120.420
Attività fiscali anticipate 566.235 557.491
Totale 751.976 5.677.911

10.1 "Attività fiscali: correnti e anticipate": composizione

La voce "Attività fiscali correnti" accoglie una serie di crediti imposta ancora da utilizzare in compensazione per un importo complessivo pari ad euro 185.741.

La voce "Imposte anticipate" accoglie le imposte anticipate originate principalmente dalle differenze temporanee per gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti e per gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri sostenuti e deducibili secondo la normativa fiscale vigente.

10.2 "Passività fiscali: correnti e differite": composizione

Denominazioni Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Passività fiscali correnti 6.163.019 7.077.869
Passività fiscali differite 73.434 47.265
Totale 6.236.453 7.125.134

La voce "Passività fiscali correnti" è costituita dal debito verso l'Erario per IRES pari ad euro 5.071.439 e per IRAP pari ad euro 1.091.580.

La voce "Passività fiscali differite" è relativa all'effetto attuariale (Actuarial Gain) emerso in sede di valutazione attuariale del Fondo Trattamento di fine rapporto secondo il principio contabile IAS 19.

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Depositi cauzionali 51.824 32.623
Fornitori c/anticipi 249.331 87.553
Erario ritenute fiscali 240.758 231.575
Ratei e risconti attivi 1.385.407 1.610.441
Attività diverse 360.119 764.384
Crediti d'imposta superbonus 110% 4.640.292 0
Totale 6.927.731 2.726.576

I crediti d'imposta superbonus 110% si riferiscono a due singoli acquisti effettuati nel corso del semestre, il cui rientro è atteso entro la fine del 2027.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Voci verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
1. Finanziamenti 191.656.771 9.410.245 - 183.917.293 23.554.445 -
1.1 pronti contro termine - - - - - -
1.2 altri finanziamenti 191.656.771 9.410.245 - 183.917.293 23.554.445 -
2. Debiti per leasing - - 2.707.339 - - 1.974.806
3. Altri debiti - 172.823.258 1.105.716 - 166.501.036 803.190
Totale 191.656.771 182.233.503 3.813.055 183.917.293 190.055.481 2.777.996
Fair value - livello 1 - - - - - -
Fair value - livello 2 - - - - - -
Fair value - livello 3 191.656.771 182.233.503 3.813.055 183.917.293 190.055.481 2.777.996
Totale Fair Value 191.656.771 182.233.503 3.813.055 183.917.293 190.055.481 2.777.996

Il totale della voce ammonta pertanto ad euro . 377.703.329

Il debito verso banche si riferisce a:

Forma tecnica Importo
Esposizioni in c/c a vista per anticipi SBF 3.847.574
Mutui chirografari 13.776.409
Finanziamento in pool 174.032.788
Totale 191.656.771

Alla data della relazione finanziaria sono in essere i seguenti mutui chirografari:

Banca Scadenza Capitale residuo
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 22/04/2025 10.000.000
Banca Galileo S.p.A. 03/10/2024 3.000.000
Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A. 11/11/2024 677.441

Relativamente al contratto di finanziamento revolving in pool ("Contratto RCF"), si fa presente che la Società – nel contesto delle strategie di funding – ha ottenuto dagli istituti di credito la proroga della scadenza del contratto fino a gennaio 2025. Al riguardo, si specifica che il Contratto RCF prevede taluni covenant relativi in particolare:

  • alla patrimonializzazione della Società ("Parametro Finanziario");
  • al livello di crediti non performing sul totale crediti;
  • al loan to value della linea complessiva;

  • al grado di copertura assicurativa delle esposizioni creditizie.

Tali covenant sono stati costantemente rispettati sin dalla firma del Contratto RCF e sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 30 giugno 2024.

Si fa presente che la Società ha avviato interlocuzioni con le banche finanziatrici preordinate a un'estensione della scadenza del Contratto RCF per tre anni, sino a gennaio 2028. Si prevede di finalizzare l'iter per il rinnovo entro la fine del corrente esercizio.

Allo stato attuale delle negoziazioni, si rappresenta che:

  • le modifiche contrattuali prevedono condizioni operative migliorative per la società;
  • le banche aderenti al pool dovrebbero rimanere pressoché le medesime;
  • i precedenti rinnovi, a partire dal 2019, sono stati negoziati senza alcuna criticità;
  • i covenant previsti dal contratto sono stati sempre rispettati nel corso della durata contrattuale.

Il debito per finanziamenti verso società finanziarie si riferisce principalmente a debiti per ricessioni pro solvendo anticipi fatture Italia ed estero (c.d. operazioni di re-factoring).

Gli altri debiti verso società finanziarie si riferiscono a debiti verso la società veicolo relativi all'operazione di cartolarizzazione conclusa a dicembre 2021 e in scadenza a dicembre 2024 ed avente ad oggetto un portafoglio rotativo di crediti derivanti da contratti di factoring pro solvendo e pro soluto di titolarità della Società. Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione in essere, si fa presente che la documentazione contrattuale sottoscritta con i lender, prevede taluni trigger, al superamento dei quali l'operazione può andare in una fase di ammortamento. Tali trigger si riferiscono in particolare alle performance del portafoglio cartolarizzato (livelli di delinquency e default). Tali trigger sono in linea con i limiti contrattuali anche con riferimento al 30 giugno 2024.

La Società ha avviato interlocuzioni con i senior lender della cartolarizzazione preordinate a un'estensione della scadenza del programma di cartolarizzazione per ulteriori tre anni, sino a dicembre 2027. Si prevede di finalizzare l'iter per il rinnovo entro la fine del corrente esercizio.

I debiti verso la clientela si riferiscono ad importi da riconoscere a cedenti rinvenienti da incassi di crediti ceduti e a debiti per leasing, iscritti a seguito dell'adozione del nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases".

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Tipologia titoli/Valori Fair value Fair value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 13.034.157 - - 13.034.157 12.781.091 - - 12.781.091
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.034.157 - - 13.034.157 12.781.091 - - 12.781.091
2. altri titoli 19.876.188 19.876.188 - - 19.856.178 19.856.178 - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 19.876.188 19.876.188 - - 19.856.178 19.856.178 - -
Totale 32.910.345 19.876.188 - 13.034.157 32.637.269 19.856.178 - 12.781.091

Per quanto riguarda le obbligazioni, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due prestiti obbligazionari subordinati Tier 2.

Il primo, con durata sei anni e scadenza 30 settembre 2027, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%.

Il secondo, con durata cinque anni e scadenza 28 ottobre 2026, è stato emesso per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.

Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione.

Gli altri titoli sono cambiali finanziarie ammesse in forma dematerializzata in Monte Titoli e negoziate sull'ACCESS Professional Milan, segmento professionale del mercato ACCESS, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A. In particolare, alla data della relazione finanziaria sono stati emessi tre titoli. Il primo, con durata dodici mesi, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro e con cedola semestrale a tasso variabile pari a eur6m+1,45%. Il secondo, zero coupon con durata sei mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro ad un tasso fisso annuo pari a 4,90%. Il terzo ed

ultimo, zero coupon con durata sei mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro ad un tasso fisso annuo pari a 4,60%.

1.3 Debiti e titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 13 milioni di euro, relativi all'emissione di prestiti obbligazionari Tier 2 per nominali 12,5 milioni di euro.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Per il contenuto della voce "Passività fiscali" si rimanda a quanto riportato nella Sezione 10 dell'attivo "Attività fiscali e Passività fiscali".

Sezione 8 – Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Ratei e risconti passivi 4.660.217 3.841.299
Debiti verso Erario 364.133 318.249
Enti previdenziali e assistenziali 252.220 199.902
Debiti verso dipendenti 485.127 475.933
Debiti verso fornitori e prestatori 2.109.152 2.462.378
Debiti acquisti crediti pro soluto 26.542.313 3.082.072
Debiti diversi 11.307.917 3.657.684
Totale 45.721.079 14.037.517

La voce "debiti diversi" accoglie per la quasi totalità i pagamenti ricevuti dai debitori per le operazioni di factoring in essere per i quali l'imputazione alle relative posizioni generalmente è avvenuta nei primi giorni del mese di luglio e il differenziale tra gli effetti presso istituti di credito e le relative posizioni ancora aperte sui debitori ceduti, dovuto allo sfasamento temporale tra l'operazione di chiusura fatta dagli istituti di credito e quella fatta dalla Società che, a parità di scadenza, avverrà all'effettivo incasso del titolo.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
A. Esistenze iniziali 1.471.156 1.316.956
B. Aumenti 108.491 194.056
B.1 Accantonamento dell'esercizio 83.575 194.056
B.2 Altre variazioni in aumento 24.916 -
C. Diminuzioni 219.515 39.856
C.1 Liquidazioni effettuate 124.356 6.327
C.2 Altre variazioni in diminuzione 95.159 33.529
D. Rimanenze finali 1.360.132 1.471.156

La passività iscritta in bilancio al 30 giugno 2024, relativa al Trattamento di Fine Rapporto, è pari al valore attuale dell'obbligazione stimata da uno studio attuariale indipendente sulla base di ipotesi di carattere demografico ed economico.

9.2 Altre informazioni

Si riportano di seguito le principali ipotesi attuariali:

Incremento e inflazione salariale: Sulla base delle analisi condotte sui dati aziendali aggiornati al 2023, si è stabilito di adottare un tasso di incremento salariale annuo pari all'1,8% per tutte le categorie lavorative. Oltre a tale incremento salariale, è stato ipotizzato un incremento annuo dovuto all'inflazione, i cui indici sono indicati successivamente;

Probabilità e percentuali medie di utilizzo del fondo TFR: data la modesta dimensione della collettività oggetto d'indagine, le probabilità e le percentuali di utilizzo sono state stimate, in funzione dell'anzianità e in base all'esperienza desunta da imprese similari;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per decesso: sono state utilizzate le tavole censuarie della popolazione generale italiana (Tavole ISTAT SIM/F 2021 dell'Istituto Italiano di Statistica) differenziate secondo il sesso;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per pensionamento: considerata la ridotta numerosità della collettività, sono state utilizzate probabilità già adottate per imprese similari. Tali probabilità, differenziate per sesso e per categoria lavorativa, tengono conto delle ultime disposizioni in materia di età di pensionamento;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per cause diverse da morte e pensionamento (dimissioni, invalidità permanente, ecc.): sulla base delle serie storiche registrate dalla Società, tali probabilità sono state poste pari al 1% annuo; Tassi di rivalutazione del TFR: tenendo opportunamente conto sia delle più recenti pubblicazioni sui tassi di inflazione da parte di Banca d'Italia e sia dei rispettivi valori registrati nel "Documento di Economia e Finanza 2024-Def 2024", e poiché contestualmente non sono state rilevate importanti variazioni rispetto ai valori registrati al 31.12.2023, si è scelto per tale valutazione un tasso flat pari al 2% per il 2024 e per le annualità successive;

Tassi d'interesse: è stata impiegata la curva Europe Corporate di rating AA prodotta da Bloomberg Finance al 28 giugno 2024.

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzati i risultati relativi all'analisi di sensitività (valori in migliaia di euro).

Valore del DBO Incremento
(o decremento) del DBO
Valutazione base 1.360
Sensitività rispetto ai tassi d'interesse
I) decremento dello 0,5% dei tassi 1.441 5,95%
II) incremento dello 0,5% dei tassi 1.286 -5,46%
Sensitività rispetto alla scala salariale
III) decremento dello 0,5% della scala salariale 1.339 -1,58%
IV) incremento dello 0,5% della scala salariale 1.383 1,69%

Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
- -
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 171.156 164.705
4. Altri fondi per rischi ed oneri 1.405.077 1.423.182
4.1 controversie legali e fiscali - -
4.2 oneri per il personale - -
4.3 altri 1.405.077 1.423.182
Totale 1.576.233 1.587.887

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I "Fondi di quiescenza" si riferiscono al "Fondo acc.to indennità suppletiva di clientela" e al "Fondo per patto di non concorrenza" accantonati a favore dell'unico agente. Tali somme verranno corrisposte al momento della chiusura del rapporto.

10.6 Fondi per rischi ed oneri: altri fondi

Gli "Altri fondi per rischi e oneri" si riferiscono all'accantonamento effettuato a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

In riferimento ai contenziosi passivi in cui è coinvolta la Società, anche sulla base degli specifici pareri resi dai legali incaricati alla difesa giudiziale, alla data del bilancio, gli stessi contenziosi sono stati tutti valutati con rischio di soccombenza "remoto", salvo due:

  • il primo, originatosi nel 2018, relativo alla domanda di restituzione di somme addebitate nel corso del rapporto. Il valore della causa (come dichiarato da parte attrice in atto di citazione) è pari ad euro 201.626,19, mentre il rischio di soccombenza è valutato "possibile" per euro 94.986,76 (ma "remoto" per la residua somma);
  • il secondo, conseguente all'impugnazione proposta da controparte della sentenza di primo grado favorevole alla Società, è relativo alla riproposizione, in grado di appello, di una domanda ex art. 67 L.F., rigettata senza motivazione dal tribunale di primo grado e riproposta in secondo grado dal fallimento. Il valore della causa è pari ad euro 2.246.457,00, mentre il

rischio di soccombenza è valutato "possibile".

In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti.

Alla data del bilancio la Società è coinvolta in sette contenziosi passivi.

Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 140, 150, 160 e 170

11.1 Capitale: composizione

Tipologie Importo
1. Capitale 4.202.329
1.1 Azioni ordinarie 4.202.329
1.2 Altre azioni -

Il capitale sociale è pari a euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie prive di valore nominale a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.

Sulla base delle informazioni in possesso della Società, al 30 giugno 2024, esso è ripartito come segue:

  • GGH Gruppo General Holding S.r.l (GGH), che detiene il 41,37% circa del capitale sociale (il 58,53% circa dei diritti di voto, tenendo conto del voto maggiorato);
  • Investment Club S.r.l., che detiene il 9,55% circa del capitale sociale (il 6,76% circa dei diritti di voto);
  • BFF Bank S.p.A., che detiene l'8,02% circa del capitale sociale (il 5,67% circa dei diritti di voto);
  • First4Progress S.p.A. (F4P), che possiede il 5,39% circa del capitale sociale (3,81% circa dei diritti di voto);
  • Banca del Ceredio SA (BS), che possiede il 4,98% circa del capitale sociale (3,53% circa dei diritti di voto);
  • mercato (flottante), che complessivamente detiene una quota pari al 30,69% circa del capitale sociale (21,70% circa del totale dei diritti di voto).

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, hanno tutte pari diritti, sia amministrativi sia patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), ciascuna azione dà diritto a voto doppio (e dunque a due voti per ogni azione) ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: (a) l'azione sia appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 (ventiquattro) mesi; (b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 (ventiquattro) mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, nel rispetto della vigente disciplina normativa e regolamentare. L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.

11.2 Azioni proprie: composizione

Al 30 giugno 2024 e al 31 dicembre 2023 la Società non possiede azioni proprie.

11.3 Strumenti di capitale: composizione

Alle date del 30 giugno 2024 e al 31 dicembre 2023 la Società non ha valorizzato la voce strumenti di capitale.

11.4 Sovrapprezzi di emissione: composizione
---------------------------------------------- --
Tipologie Importo
1. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745
1.1 Azioni ordinarie 25.419.745
1.2 Altre azioni -

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 – Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
30/06/2024 30/06/2023
1. Attività finanziarie valutate al fair value con - - - - -
impatto a conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - X - -
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- 18.142.387 - 18.142.387 11.643.578
3.1 Crediti verso banche - 925.992 X 925.992 196.364
3.2 Crediti verso società finanziarie - 788.818 X 788.818 -
3.3 Crediti verso clientela - 16.427.577 X 16.427.577 11.447.214
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 71.045 71.045 473.203
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale - 18.142.387 71.045 18.213.432 12.116.781
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- - - - -
di cui: interessi attivi su leasing X - X - -

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
30/06/2024 30/06/2023
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
11.810.265 1.444.985 - 13.255.250 8.274.109
1.1 Debiti verso banche 4.855.045 X X 4.855.045 2.823.100
1.2 Debiti verso società finanziarie 6.926.611 X X 6.926.611 4.194.576
1.3 Debiti verso clientela 28.609 X X 28.609 18.322
1.4 Titoli in circolazione X 1.444.985 X 1.444.985 1.238.111
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair
value
- - - - -
4. Altre passività X X 1 1 3
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale 11.810.265 1.444.985 1 13.255.251 8.274.112
di cui: interessi passivi relativi ai debiti
per leasing
28.609 X X 28.609 18.322

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Dettaglio Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
a) operazioni di leasing - -
b) operazioni di factoring 18.016.786 14.593.436
c) credito al consumo - -
d) garanzie rilasciate - -
e) servizi di:
-
gestione fondi per conto terzi
- -
-
intermediazione in cambi
- -
-
distribuzione prodotti
- -
-
altri
- -
f) servizi di incasso e pagamento - -
g) servicing in operazioni di cartolarizzazione - -
h) altre commissioni - -
Totale 18.016.786 14.593.436

2.2 Commissioni passive: composizione

Dettaglio/Settori Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
a) garanzie ricevute 188 186
b) distribuzione di servizi da terzi - -
c) servizi di incasso e pagamento - -
d) altre commissioni 2.000.669 2.123.253
d.1 operazioni di anticipazione di crediti di impresa (L.52/91) 232.394 251.658
d.2 altre 1.768.275 1.871.595
Totale 2.000.857 2.123.439

Le commissioni passive per operazioni di anticipazione di crediti d'impresa sono rappresentate da provvigioni e compensi corrisposti a soggetti terzi.

La sottovoce "Altre" è composta principalmente da spese e commissioni bancarie per euro 861.400 e da costi sostenuti per l'assicurazione del credito per euro 869.762.

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
Primo
reddituali
Terzo stadio
Secondo
Impaired acquisite o
originate
Primo
Secondo Terzo Impaired
acquisite
Totale
30/06/2024
Totale
30/06/2023
stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio o
originate
1. Crediti verso banche (1.285) - - - - - 49 - - - (1.236) (627)
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
- - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
(1.285) - - - - - 49 - - - (1.236) (627)
2. Crediti verso società
finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
- - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
3. Crediti verso clientela (924.276) (76.450) - (864.511) - - 70.859 11.646 386.601 - (1.396.131) (263.832)
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
-
per factoring
(924.276) (76.450) - (864.511) - - 70.859 11.646 386.601 - (1.396.131) (263.832)
-
per credito al
consumo
- - - - - - - - - - - -
-
prestiti su pegno
- - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
Totale (924.276) (76.450) - (864.511) - - 70.908 11.646 386.601 - (1.397.367) (264.459)

Gli importi inseriti nella voce "Crediti verso banche" si riferiscono ai crediti verso banche "a vista" riportati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Sezione 10 – Spese Amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologie di spese/Valori Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
1. Personale dipendente 3.636.658 3.071.970
a) salari e stipendi 2.520.279 2.069.030
b) oneri sociali 652.716 585.318
c) indennità di fine rapporto 9.216 919
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 110.662 98.758
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: 64.062 51.935
- a contribuzione definita 64.062 51.935
- a benefici definiti - -
h) altri benefici a favore dei dipendenti 279.723 266.010
2. Altro personale in attività - -
3. Amministratori e Sindaci 653.025 651.574
4. Personale collocato a riposo - -
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre
aziende
- -
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società - -
Totale 4.289.683 3.723.544

Nella voce "h) altri benefici a favore dei dipendenti" e nella voce "3. Amministratori e Sindaci" sono compresi gli accantonamenti effettuati a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

10.3 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
Compensi professionali e consulenze 1.298.999 1.393.242
Oneri per imposte indirette e tasse 86.060 64.755
Spese di manutenzione 49.767 28.573
Spese per utenze 90.233 62.646
Affitti passivi e spese condominiali 82.507 100.131
Informazioni commerciali 394.249 365.484
Assicurazioni 18.885 19.260
Altri oneri amministrativi 1.213.060 1.103.798
Totale 3.233.760 3.137.889

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 170

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri: composizione

Accantonamenti Utilizzi Riprese
di valore
Riattribuzioni
di eccedenze
30/06/2024 30/06/2023
1. Accantonamenti al fondo
quiescenza
(6.451) -
-
- (6.451) (9.275)
2. Accantonamenti ad altri
fondi per rischi ed oneri:
- -
243.533
- 243.533 -
a) controversie legali e
fiscali
- -
-
- - -
b) oneri per il personale - -
243.533
- 243.533 -
c) altri - -
-
- - -
Totale (6.451) -
243.533
- 237.082 (9.275)

La ripresa di valore si riferisce al fondo accantonato nel 2022 e 2023 in relazione al piano di incentivazione a lungo termine di un dipendente che ha cessato il rapporto di lavoro nel corso del primo semestre.

Sezione 14 – Altri proventi e oneri di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
Sopravvenienze passive (33.281) (7.642)
Erogazioni liberali (20.400) (29.500)
Altri (97.071) (92.094)
Totale (150.752) (129.236)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
Rimborsi spese 279.541 300.500
Rimborsi assicurativi 22.073 7.622
Sopravvenienze attive 122.073 784.030
Altri 372.139 138.988
Totale 795.826 1.231.140

La sottovoce "Altri" comprende, per euro 279.560, i costi diretti (sostanzialmente costi del personale) relativi allo sviluppo di software generati internamente.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale 30/06/2024 Totale 30/06/2023
1. Imposte correnti (-) (4.133.903) (3.041.853)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3 bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta - -
di cui alla legge n. 214/2011 (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 8.744 63.682
5. Variazione delle imposte differite (+/-) - -
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (4.125.159) (2.978.171)

Le imposte correnti di competenza del primo semestre 2024 sono stimate in euro 3.398.394 per IRES e in euro 735.509 per IRAP.

Per la determinazione dell'imposta sui redditi (IRES) è stata applicata l'aliquota del 27,5%, comprensiva del 3,5% relativa all'addizionale IRES. Per l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata adottata l'aliquota del 5,57%.

La variazione delle imposte anticipate è determinata dalla somma algebrica ottenuta da aumenti per euro 133.717 per nuove

imposte anticipate sorte nel semestre e da diminuzioni per euro 124.973 per recupero a tassazione di imponibile tassato in precedenti esercizi.

Utile per azione

Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione e dell'utile (perdita) diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio (escludendo quindi il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte) attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. Nella tabella che segue si riporta l'utile (perdita) base per azione con i dettagli del calcolo.

Dettaglio 30/06/2024 30/06/2023
Utile (perdita) attribuibile ai possessori di azioni ordinarie 7.984.298 6.699.127
Media ponderata azioni ordinarie 12.635.066 12.635.066
Utile (perdita) base per azione 0,63 0,53

Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo, pertanto, l'utile (perdita) diluito per azione risulta quindi pari all'utile (perdita) base per azione.

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull'operatività svolta

B. Factoring e cessioni di crediti

B.1 – Valore lordo e valore di bilancio

B.1.1 – Operazioni di factoring

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
Voci/Valori Valore Rettifiche di Valore Valore Rettifiche Valore
lordo valore netto lordo di valore netto
1. Non deteriorate 428.479.599 1.975.711 426.503.888 461.502.635 1.057.490 460.445.145
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
339.969.510 1.774.560 338.194.950 339.282.225 810.970 338.471.255
- cessioni di crediti futuri 52.839.435 1.354.321 51.485.114 38.503.033 441.691 38.061.342
- altre 287.130.075 420.239 286.709.836 300.779.192 369.279 300.409.913
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
88.510.089 201.151 88.308.938 122.220.410 246.520 121.973.890
2. Deteriorate 7.602.574 1.377.512 6.225.062 2.819.952 899.602 1.920.350
2.1 Sofferenze 1.357.377 567.951 789.426 1.890.833 776.898 1.113.935
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
1.357.377 567.951 789.426 1.890.833 776.898 1.113.935
- cessioni di crediti futuri 388.051 232.831 150.220 481.239 240.620 240.619
- altre 969.326 335.120 634.206 1.409.594 536.278 873.316
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.2 Inadempienze probabili 6.243.355 809.377 5.433.978 929.119 122.704 806.415
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
6.243.355 809.377 5.433.978 929.119 122.704 806.415
- cessioni di crediti futuri - - - 75.557 11.334 64.223
- altre 6.243.355 809.377 5.433.978 853.562 111.370 742.192
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.3 Esposizioni scadute deteriorate 1.842 184 1.658 - - -
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
1.842 184 1.658 - - -
- cessioni di crediti futuri - - - - - -
- altre 1.842 184 1.658 - - -
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
Totale 436.082.173 3.353.223 432.728.950 464.322.587 1.957.092 462.365.495

La tabella fornisce un dettaglio del valore dei crediti iscritti alla voce 40 dell'Attivo, con esclusivo riferimento alle esposizioni relative all'attività specifica dell'anticipazione dei crediti d'impresa (factoring).

I crediti sono distinti tra attività in bonis ed attività deteriorate e classificati per tipologia di controparte: cedente e debitore ceduto.

L'iscrizione di un credito nella categoria "Esposizioni verso debitori ceduti" presuppone che la cessione dei crediti abbia determinato l'effettivo trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

B.3 – Altre informazioni

B.3.1 – Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring

Voci 30/06/2024 30/06/2023
1. Operazioni pro-soluto 289.337.232 177.579.888
- di cui: acquisti al di sotto del valore nominale - -
2. Operazioni pro-solvendo 967.957.934 886.303.624
Totale 1.257.295.166 1.063.883.512

La tabella dettaglia il turnover dei crediti ceduti (ammontare del flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla Società nel corso del primo semestre), distinguendo le operazioni in relazione all'assunzione o meno da parte del cedente della garanzia della solvenza del debitore ceduto.

B.3.3 – Valore nominale dei contratti di acquisizione dei crediti futuri

Voci 30/06/2024 30/06/2023
Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio 112.088.518 76.223.278
Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio 86.879.790 47.636.069

Al 30 giugno 2024 l'esposizione netta per crediti futuri è pari ad euro 51.640.334.

D. Garanzie rilasciate e Impegni

D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Operazioni Importo 30/06/2024 Importo 31/12/2023
1. Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 21.724.897 32.592.007
a) Banche 12.314.652 9.037.562
b) Società finanziarie 9.410.245 23.554.445
c) Clientela - -
2. Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
3. Garanzie rilasciate di natura commerciale - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
4. Impegni irrevocabili a erogare fondi - -
a) Banche - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
b) Società finanziarie - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
c) Clientela - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
5. Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
6. Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
7. Altri impegni irrevocabili - -
a) a rilasciare garanzie - -
b) altri - -
Totale 21.724.897 32.592.007

In riferimento alle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – a) Banche", si evidenzia che, in relazione al

contratto di finanziamento a medio-lungo termine in essere con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.

Al 30 giugno 2024, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 12.314.652, mentre il debito relativo al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 174.032.788.

Inoltre, si segnala che la Società ha riceduto in garanzia al medesimo pool di banche parte dei crediti acquistati dai propri cedenti, in linea con quanto previsto dal contratto di finanziamento a medio e lungo termine. In particolare, il contratto prevede che Generalfinance – ad ogni tiraggio della linea – effettui cessioni in garanzia di crediti nominali per un ammontare complessivo pari all'ammontare della linea utilizzata alla data di riferimento. Trattandosi di fattispecie particolare e diversa da garanzia finanziaria o personale, tale garanzia non viene indicata nella tabella sopra riportata.

Nelle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – b) Società finanziarie" è indicato l'importo delle garanzie pro solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" con controparti società di factoring italiane, nell'ambito delle quali Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti. L'ammontare della garanzia, coprendo l'intera esposizione pro solvendo, risulta pari all'indebitamento per operazioni di ricessione pro solvendo alla data di riferimento.

Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

A- Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Generalfinance ha sottoscritto in data 13 dicembre 2021 un programma di cartolarizzazione – triennale e soggetto a rinnovo annuale – di crediti commerciali nell'ambito del quale cede pro soluto, su base rotativa, portafogli di crediti commerciali performing originati nell'esercizio della propria attività caratteristica ad una società veicolo italiana costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (General SPV S.r.l.). Successivamente, rispettivamente in data 14 giugno e 9 dicembre 2022, è stato definito l'ingresso di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM quali nuovi senior lender – a fianco di BNP Paribas – nell'ambito del programma di cartolarizzazione, attualmente di ammontare massimo di nominali euro 737,5 milioni.

Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione; di seguito il dettaglio delle note in essere al 31 dicembre 2023:

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A1, sottoscritte da BNP Paribas, attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD, con un commitment di euro 75 milioni e un uncommitted amount di euro 75 milioni;

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A2, sottoscritte da Intesa Sanpaolo, attraverso il conduit Duomo Funding PLC, con un commitment di euro 75 milioni e un uncommitted amount di euro 25 milioni;

  • Massimi Euro 100.000.000 di Senior Notes A3, sottoscritte da Banco BPM, con un commitment di euro 50 milioni;

  • Massimi Euro 53.000.000 di Mezzanine Notes B1, B2 e B3, sottoscritte e ritenute da Generalfinance e che potranno essere successivamente collocate presso investitori istituzionali;

  • Massimi Euro 37.000.000 di Junior Notes, integralmente sottoscritte e ritenute da Generalfinance, anche al fine di soddisfare la retention rule regolamentare.

I titoli emessi da General SPV sono privi di rating e non sono quotati.

Nell'ambito della cartolarizzazione – che non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continuano dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor – Generalfinance opera come Sub-Servicer.

Da un punto di vista contabile – sulla base della sostanza economica dell'operazione – è stato rilevato nel passivo dello stato patrimoniale, fra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, l'ammontare delle note senior sottoscritte da Matchpoint Finance LTD, da Duomo Funding PLC e da Banco BPM, al netto della liquidità disponibile sul conto corrente del veicolo, in quanto rappresenta l'indebitamento netto ottenuto da Generalfinance attraverso la struttura di cartolarizzazione. Le note mezzanine e junior – interamente ritenute da Generalfinance – sono state sottoscritte per compensazione della corrispondente parte del corrispettivo iniziale relativo alla cessione dei crediti da parte dell'originator; pertanto, tali note non compaiono in bilancio, in quanto non rappresentano un'esposizione per cassa di Generalfinance, e sono rilevate nei conti d'ordine.

Tenuto conto della scadenza formale al 31.12.2024, Generalfinance ha avviato interlocuzioni con gli investitori senior, preordinate a sottoscrivere la documentazione contrattuale relativa all'estensione del programma di cartolarizzazione per un ulteriore triennio, dunque sino al 31.12.2027. Si prevede di sottoscrivere gli accordi modificativi della scadenza dell'operazione entro la fine del corrente esercizio.

La società non ha alcuna esposizione verso cartolarizzazione di terzi.

Informazioni di natura quantitativa

Al 30 giugno 2024 il debito verso la società veicolo (comprensivo degli interessi maturati) è pari ad euro 172.823.258. Si riporta di seguito la struttura di capitale – con i relativi valori massimi – dell'unica operazione di cartolarizzazione in essere alla data di bilancio.

Operazione: General SPV Importo
Outstanding massimo nominale dei Crediti 737.500.000
Nominale massimo delle note emesse – General SPV
Senior (A1) 200.000.000
Senior (A2) 200.000.000
Senior (A3) 100.000.000
Mezzanine (B1) 21.200.000
Mezzanine (B2) 21.200.000
Mezzanine (B3) 10.600.000
Junior 37.000.000
TOTALE 590.000.000

Nella tabella di seguito sono indicate le parti dell'operazione di cartolarizzazione General SPV.

Ruolo Soggetto
Emittente e Cessionario General SPV S.r.l. – Società Veicolo costituita ai sensi della L. 130/99
Master Servicer Zenith Service S.p.A.
Originator /Sub-Servicer Generalfinance S.p.A.
Programme Agent BNP Paribas S.A., italian branch
Calculation Agent Zenith Service S.p.A.
Corporate Servicer Zenith Service S.p.A.
Rappresentante degli obbligazionisti Zenith Service S.p.A.
Interim Account Bank Banco BPM S.p.A.
Account Bank The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Paying Agent The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A1 BNP Paribas S.A., attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A2 Intesa Sanpaolo S.p.A., attraverso il conduit Duomo Funding PLC
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A3 Banco BPM S.p.A.
Sottoscrittore dei Titoli ABS Mezzanine e Junior Generalfinance S.p.A.

Nella tabella seguente sono indicate le condizioni del funding senior, sottoscritto da Banco BPM, da BNP Paribas, tramite Matchpoint Finance LTD, e da Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC.

Descrizione Livello
Senior Noteholder BNP Paribas S.A., tramite Matchpoint Finance LTD
Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC
Banco BPM S.p.A.
Target Linea di Senior Funding Ammontare Massimo Linea Finanziamento Senior: € 500 mln
Linea senior committed € 200 mln
Linea senior committed e uncommitted
(ammontare massimo) € 300 mln
Durata 3 anni con commitment rinnovabile annualmente, scadenza 31.12.2024
Periodo revolving 3 anni, soggetto ad eventi di terminazione anticipata
Limite percentuale di erogazione di Limite 85%
Generalfinance
Senior Advance Rate 85% (senior note) delle anticipazioni (Initial Advanced Amount)
Portafoglio oggetto dell'Operazione Factoring Pro-Solvendo e Factoring Pro-Soluto
Credit Enhancement dinamico in funzione dei livelli di (i) default, (ii)
dilution, (iii) dell'ammontare medio finanziato ai cedenti originati,
Supporto di credito soggetto ad un floor e aggiustato per il livello di concentrazione dei
debitori. Il Supporto di Credito corrisponde al prezzo differito (Deferred
Purchase Price, DPP)
Titoli Senior Variable Funding Notes pari all'85% delle anticipazioni di GF
Titoli Mezzanine Partly Paid Notes pari all' 8,8% circa delle anticipazioni di GF
Titoli Junior Partly Paid Notes pari al 6,2%1 circa delle anticipazioni di GF
Interest Rate EURIBOR 1M con floor a 0% + Margine
Margine 1,1% per le note A1 e A2
0,98% per note A3
Commitment Fee 30% del margine delle note senior, calcolato sulla porzione di linea
committed non utilizzata
Rating Non previsto
Hedging Non previsto

Note: 1Assumendo un Prezzo di Acquisto Iniziale pari all'80% del valore nominale dei crediti ceduti in essere (factoring pro solvendo).

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PREMESSA

Governo dei rischi aziendali

Generalfinance è esposta ai rischi tipici di un intermediario finanziario. In particolare, anche sulla base del processo ICAAP definito, la Società è esposta ai seguenti rischi rilevanti di "primo pilastro":

  • Rischio di credito: rischio che il debitore (e il cedente, in caso di operazioni pro solvendo) non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. Esso comprende il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un'operazione.
  • Rischio operativo: rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, inadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi tecnologici oppure derivanti da eventi esterni inattesi.

Generalfinance è altresì esposta ai seguenti altri rischi:

  • Rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie (per il rischio di concentrazione verso singole controparti o gruppi di controparti connesse).
  • Rischio paese: rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.
  • Rischio di trasferimento: rischio di esposizione nei confronti di un debitore che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, e pertanto realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
  • Rischio di tasso d'interesse: rischio che si manifesta per effetto di un andamento dei tassi di mercato sfavorevole e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).
  • Rischio di liquidità: il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Per Generalfinance rileva in particolare la fattispecie del funding liquidity risk. In altri termini, il rischio di liquidità deriva da un possibile sbilancio tra i flussi e i deflussi di cassa attesi e dei conseguenti sbilanci/eccedenze in diverse fasce di scadenza, in funzione dell'esigibilità dell'attivo o pagamento del passivo distinti per vita residua (maturity ladder).
  • Rischio residuo: rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzato dalla Società risultino meno efficaci del previsto. Tale rischio si manifesta essenzialmente quando, all'atto del deterioramento del debitore, lo strumento di mitigazione a fronte dell'esposizione fornisce, nei fatti, un grado di protezione inferiore a quanto originariamente previsto e, di conseguenza, il beneficio patrimoniale ottenuto con il relativo utilizzo risulta sovrastimato.
  • Rischio di cartolarizzazione: rischio determinato dall'assenza di adeguate politiche e procedure volte a garantire che la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali. La Società ha in essere una operazione di cartolarizzazione (General SPV), che non prevede il trasferimento del rischio di credito del portafoglio, in quanto l'operazione medesima è finalizzata esclusivamente a effettuare raccolta di fondi sul mercato istituzionale e prevede la sottoscrizione delle note mezzanine e junior da parte dell'originator (Generalfinance).
  • Rischio di leva finanziaria eccessiva: rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda l'intermediario vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
  • Rischio strategico: definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
  • Rischio di reputazione: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine dell'intermediario da parte di clienti, controparti, azionisti dell'intermediario, investitori o autorità di vigilanza.
  • Rischio di non conformità: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di norme

di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta etc.), includendo la normativa sul riciclaggio / finanziamento al terrorismo internazionale e la normativa sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari.

  • Rischio informatico: rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).
  • Rischio derivante da rapporti di esternalizzazione (outsourcing): rischio legato all'attività dell'outsourcer, in particolare alla sua inefficienza/disservizi e alla perdita di competenze da parte delle risorse umane della Società. In prevalenza si tratta di rischi operativi, anche se non sono trascurabili le implicazioni sui rischi di credito, conformità e reputazionali.

In tale ambito, i rischi conseguenti sono presidiati da specifiche strutture organizzative, che operano d'intesa con l'Ufficio Risk Management, da politiche e procedure volte alla loro identificazione, monitoraggio e gestione. In particolare:

  • la Direzione Crediti (Chief Lending Officer) e la Direzione Operativa (Chief Operating Officer) presidiano la gestione del rischio di credito, del rischio paese e del rischio di concentrazione, essendo organizzativamente responsabili delle diverse fasi del processo del credito, vale a dire istruttoria, concessione e monitoraggio per quanto riguarda la Direzione Crediti, gestione e recupero per quanto riguarda la Direzione Operativa;
  • la Direzione Finanza e Amministrazione (Chief Financial Officer) gestisce e monitora i rischi di liquidità, tasso d'interesse, residuo, di cartolarizzazione, di leva finanziaria eccessiva e strategico (quest'ultimo, in particolare, in stretto raccordo con l'Amministratore Delegato);
  • la Direzione Affari Legali e Societari gestisce e monitora i rischi di reputazione (in raccordo con il CFO, per quanto attiene alle relazioni con i media);
  • l'Ufficio AML e Compliance presidia il rischio di non conformità (che include il rischio di riciclaggio) ed il rischio derivante da rapporti di esternalizzazione;
  • l'Ufficio Internal Audit presidia i controlli di terzo livello sul processo del credito;
  • la Direzione ICT e Organizzazione presidia il rischio informatico.

Sul piano operativo, la Direzione Finanza e Amministrazione fornisce alle funzioni e agli organi aziendali (attraverso il sistema di pianificazione e controllo di gestione) la reportistica periodica sull'andamento delle attività e sugli scostamenti rispetto al budget e al piano industriale; tale informativa è strutturata su base giornaliera (dati commerciali, grandezze patrimoniali, redditività delle operazioni di factoring) e mensile/trimestrale (tableau de bord che sintetizza le informazioni finanziarie, di rischiosità del portafoglio, di liquidità, patrimonializzazione). L'Ufficio Risk Management monitora in dettaglio l'andamento dei principali indicatori di rischio con uno specifico "tableau de bord Risk", che viene presentato trimestralmente al Consiglio di Amministrazione, e attraverso il monitoraggio dei principali indici definiti nel Risk Appetite Framework, attraverso una specifica informativa trimestrale (Risk Appetite Statement), sottoposta al vaglio del Consiglio.

La Società è pertanto dotata di un sistema di controllo gestionale e di risk management volto a consentire alle aree operative di disporre periodicamente di informazioni dettagliate ed aggiornate circa la situazione economico-patrimoniale e finanziaria e l'andamento delle principali grandezze relative ai rischi assunti. Il sistema di controllo di gestione, che fa parte del più ampio sistema di controllo interno, è stato sviluppato da Generalfinance in ottica strategica in quanto richiama, con sistematicità e in via anticipata, l'attenzione del management sulle conseguenze delle decisioni assunte quotidianamente (gestione operativa). Esso è quindi inteso come l'insieme integrato degli strumenti tecnico-contabili, delle informazioni e delle soluzioni di processo utilizzate dal management a supporto delle attività di pianificazione e controllo.

Tale modello prevede l'assegnazione di responsabilità a soggetti ben identificati all'interno della Società per garantire il costante monitoraggio dei fattori critici di successo (FCS) e di rischio (FCR) attraverso l'identificazione di indicatori di performance e di rischio (KPI e KRI) e, ove necessario, l'attivazione di altre tipologie di controllo.

SISTEMA DEI CONTROLLI

Il sistema dei controlli interni implementato dalla Società ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);

conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

Funzione di Risk Management

Nell'organizzazione di Generalfinance la funzione di gestione dei rischi è collocata presso l'"Ufficio Risk Management".

L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

Le attività di gestione del rischio hanno lo scopo di verificare il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi aziendali. In particolare, tale ufficio concorre alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall'Autorità di Vigilanza.

Funzione di Compliance

La funzione di compliance è svolta dall'Ufficio AML e Compliance, al quale sono demandate le attività attinenti al monitoraggio e alla verifica di conformità alle norme. Le attività di controllo di conformità hanno lo scopo di vigilare sulla conformità delle procedure, dei regolamenti e delle policy aziendali nei confronti delle disposizioni normative. In particolare, l'Ufficio AML e Compliance, con l'ausilio della Direzione Affari Legali e Societari, identifica le norme applicabili alla Società e ne valuta e misura l'impatto sull'attività aziendale, proponendo opportune modifiche organizzative al fine di garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi di non conformità e reputazionali individuati.

La Funzione Antiriciclaggio

La Funzione Antiriciclaggio è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance. L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

La Funzione Antiriciclaggio (di seguito AML) si occupa di:

  • monitorare il rischio di riciclaggio, presidiando il corretto funzionamento dei processi aziendali;
  • predisporre attività inerenti al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale;
  • presidiare il rispetto della normativa antiriciclaggio all'interno della Società e monitorare l'evoluzione della stessa, verificando la coerenza dei processi antiriciclaggio e antiterrorismo rispetto ai dettami normativi;
  • effettuare verifiche e controlli in materia di adeguata verifica della clientela e di corretta conservazione dei dati.

Inoltre, essa è coinvolta nel processo istruttorio propedeutico alla segnalazione delle operazioni sospette agli organi preposti. In ossequio al principio generale di proporzionalità, al responsabile della Funzione AML è conferita anche la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 207, n. 231. La Funzione AML trasmette al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente.

Funzione di Revisione Interna

La funzione di revisione interna è svolta dall'Ufficio Internal Audit – che riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione – onde assicurare il rispetto della sana e prudente gestione.

L'attività di revisione interna è volta da un lato a controllare, anche con verifiche ex post presso le singole unità organizzative, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema di controlli interni e a portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alle procedure.

3.1 RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è un rischio tipico dell'attività di intermediazione finanziaria e può essere considerato il principale rischio cui è esposta la Società. L'attività di factoring, che costituisce l'ambito operativo di Generalfinance, è la principale determinante del rischio di credito. L'attività di factoring ha peraltro alcune specificità che contribuiscono a contenere i relativi fattori di rischio: la presenza di più soggetti (cedente e debitore ceduto), la garanzia assicurativa che copre buona parte dei volumi di business, le ulteriori eventuali garanzie personali acquisite e, soprattutto, la cessione a favore del factor del credito di fornitura intercorrente tra il cedente ed il debitore ceduto. Tali fattori, da un lato, permettono di contenere il rischio di credito rispetto a quello della ordinaria attività bancaria e, dall'altro, connotano l'intero processo creditizio che in Generalfinance è regolamentato da specifiche policy.

Finanziamenti garantiti

La Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche a seguito del Covid-19 ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. La Società si è resa disponibile – nell'ambito della ordinaria attività di gestione dei crediti commerciali – a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

L'assunzione del rischio di credito è disciplinata dalle politiche deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed è regolata da procedure interne che definiscono le attività di gestione, misurazione e controllo e identificano le unità organizzative responsabili delle stesse.

L'attività di gestione del rischio di credito è incardinata presso la Direzione Crediti e la Direzione Operativa.

La Direzione Crediti agisce attraverso:

  • l'Ufficio Valutazione Cedenti, assicurando la conformità delle richieste di finanziamento alla politica creditizia della Società ed esprime pareri ai fini deliberativi. Tale Ufficio è inoltre responsabile delle attività che caratterizzano la fase di istruttoria e l'attività di segreteria del Comitato Crediti;
  • l'Ufficio Supporto Legale, monitorando costantemente le variazioni e gli aggiornamenti degli aspetti legali dei clienti cedenti. Tale Ufficio gestisce gli aspetti di natura legale che insorgono nel corso del rapporto con i clienti cedenti, assiste l'Ufficio Collection nelle attività di recupero giudiziale del credito e gestisce il contenzioso passivo intrattenendo i rapporti con i legali incaricati, fornendo loro indicazioni e concordando le strategie processuali;
  • l'Ufficio Valutazione Debitori, curando nel dettaglio la valutazione dei singoli debitori ceduti e definendo il rischio complessivo del portafoglio debitori ceduti;
  • l'Ufficio Monitoraggio Portafoglio, monitorando il rischio di credito in ottica di portafoglio, valutando le performance e gli indicatori di qualità del credito.

La Direzione Operativa agisce attraverso:

  • l'Ufficio Collection, a cui è affidato il monitoraggio continuo delle scadenze e le attività di gestione dell'incasso dei crediti. A tale Ufficio è deputato il processo di recupero del credito in tutte le diverse fasi, dallo scaduto fino all'eventuale recupero legale;
  • l'Ufficio Gestione Debitori, che si occupa di gestire il rapporto con i debitori ceduti nell'ambito delle modalità operative definite con il cedente e gestendo la riconciliazione degli incassi giornalieri;
  • l'Ufficio Back Office, che monitora il rispetto delle modalità operative previste per lo specifico rapporto e si occupa del processo di erogazione del credito e liquidazione delle somme non anticipate ai cedenti.

La competenza in materia di erogazione del credito appartiene al Comitato Crediti della Società sulla base delle deleghe ad esso conferite dal Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Crediti è composto da sei membri, dei quali tre con diritto di voto e tre senza diritto di voto.

Sono membri con diritto di voto:

  • l'Amministratore Delegato;
  • il Responsabile della Direzione Crediti (CLO);
  • il Responsabile della Direzione Commerciale (CCO).

Sono membri senza diritto di voto:

  • il Responsabile della Direzione Operativa (COO);
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Corporate;
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Retail.

Alle sessioni in cui il Comitato Crediti è chiamato ad esaminare la classificazione creditizia di una posizione attiva, partecipa anche il Responsabile dell'Ufficio Risk Management, il quale interviene con funzione consultive, senza diritto di voto.

Le deliberazioni del Comitato Crediti sono prese a voto palese e a maggioranza semplice dei membri presenti aventi diritto di voto. Benché ciascuno dei membri votanti possa esprimere un solo voto, tuttavia il voto dell'Amministratore Delegato (in quanto elemento di collegamento e di controllo del Consiglio di Amministrazione) condiziona l'esito della votazione, qualora esso venga messo in minoranza. In tal caso, infatti, la decisione non può essere validamente assunta dal Comitato Crediti ma è rimessa alla competenza del Consiglio di Amministrazione.

Alle riunioni del Comitato Crediti partecipano anche il Responsabile dell'Ufficio Valutazione Cedenti, nella sua qualità di Segretario del Comitato Crediti e, in funzione degli argomenti trattati o dell'oggetto della delibera, i Gestori Clienti (ciascuno con riferimento ai clienti del proprio portafoglio).

Nell'ambito delle proprie funzioni, il Comitato esegue un'analisi approfondita della documentazione e del livello di rischiosità

dell'operazione di finanziamento e provvede a deliberare, in caso di esito positivo della valutazione, l'erogazione del credito. Nella fase di analisi, il Comitato Crediti è supportato dal sistema informativo gestionale proprietario (Generalweb/TOR) e dai sistemi di data analytics, che permettono un'analisi di dettaglio di ogni singolo fido richiesto, sia con riferimento alla valutazione del cedente che dei debitori ceduti. Il processo di delibera di concessione/erogazione del credito viene gestito elettronicamente tramite apposite funzioni del sistema informativo aziendale (Pratica Elettronica di Fido e posizione cedente), mediante le quali è possibile avere l'immediata evidenza di tutti i dati relativi alle varie posizioni oggetto di valutazione e dell'esito delle deliberazioni. Terminata l'analisi e adottata la delibera da parte del Comitato Crediti, il processo si conclude con la generazione di specifiche comunicazioni informative destinate alle varie funzioni aziendali interessate e ai clienti.

Successivamente viene generato un documento contenente l'esito della deliberazione. L'esito della deliberazione viene poi caricato a sistema per alimentare o aggiornare i record gestionali che riportano le condizioni economiche ed operative specifiche che regolano il rapporto con il cedente, in modo tale che siano parametrizzati in maniera definitiva e completa tutti criteri e i limiti operativi per la successiva fase di erogazione.

Il Comitato Crediti – sulla base di quanto previsto dalla Policy "Classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie" integrata, operativamente, dalla "Credit & Collection Policy" – delibera, inoltre: i) i passaggi tra stati amministrativi (scaduto, inadempienza probabile, sofferenza) e i relativi accantonamenti analitici e ii) i trasferimenti da Stadio 1 a Stadio 2 (in riferimento ai "trigger discrezionali", secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9).

Gli esiti delle delibere del Comitato sono sempre trasmessi al CFO, al responsabile dell'Ufficio Amministrazione e Personale e al responsabile dell'Ufficio Segnalazioni di Vigilanza, al fine del corretto recepimento degli esiti nell'ambito del reporting finanziario e segnaletico, nonché al responsabile dell'Ufficio Risk Management.

Nell'ambito del processo del credito riveste poi un ruolo di rilievo l'Ufficio Risk Management che si occupa dei controlli di secondo livello sul processo del credito. L'Ufficio Risk Management, nell'ambito delle attività creditizie poste in essere dalla Società, è incaricato di eseguire controlli tesi ad accertare l'adeguatezza delle varie fasi del processo del credito e di valutarne la conformità alla politica creditizia.

Nell'ambito del processo di gestione dei rischi creditizi, l'Ufficio Risk Management monitora il livello di rischio del portafoglio crediti della società. Tale attività è volta a garantire l'analisi e il monitoraggio nel continuo della composizione del portafoglio e la relativa rischiosità. In particolare, alla funzione Risk Management competono le seguenti attività:

  • la misurazione del rischio di credito sottostante al portafoglio in bonis e al portafoglio problematico;
  • il monitoraggio dei "crediti anomali" (soggetti in sofferenza, soggetti incagliati e soggetti in osservazione);
  • il monitoraggio dei limiti e delle deroghe alle policy aziendali;
  • la verifica della coerenza nel tempo tra le regole di valutazione del merito creditizio ed il pricing correlato;

• il monitoraggio dei limiti di concentrazione delle esposizioni creditizie verso un'unica Controparte (Gruppi di società), come da normativa dell'Autorità di Vigilanza;

• il monitoraggio del framework IFRS 9, nell'ambito della determinazione della c.d. Expected Credit Loss.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Considerazioni generali

Le principali tipologie di clienti sono rappresentate dai seguenti due segmenti in cui viene declinata l'operatività in ambito "Distressed":

  • imprese "in crisi", a cui la Società, tramite operazioni di supporto del ciclo attivo e/o del ciclo passivo, offre competenze specifiche orientate all'assistenza finanziaria al manifestarsi di situazioni di tensione finanziaria, nel corso della procedura di risanamento e successivamente ad essa;
  • imprese "in bonis", a cui vengono offerti servizi flessibili, volti alla soluzione delle problematiche di finanziamento, estesi anche nei confronti di clienti e fornitori.

L'ambito territoriale di riferimento in cui opera la società, quanto ai debitori ceduti, è rappresentato principalmente dalla cosiddetta "Area Euro". Una componente - storicamente intorno al 25% - del turnover è realizzata con debitori ceduti esteri, principalmente area UE e nord America, con una limitata assunzione di "rischio paese". Per quanto riguarda i cedenti, l'ambito di operatività è relativo ad aziende italiane. In particolare, a livello geografico l'operatività è concentrata prevalentemente nel nord Italia – con un particolare focus sulla Lombardia – e, a livello settoriale, nel manifatturiero e commerciale.

Il core business della Società è rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai soggetti sopra indicati (tipicamente identificati con il termine "clienti cedenti" o semplicemente "cedenti") mediante l'anticipo di crediti commerciali da questi vantati attraverso la forma tecnica del factoring.

In particolare, le principali operazioni della Società si sostanziano nelle seguenti:

• Factoring pro solvendo: la Società opera tramite la concessione di un finanziamento a favore della clientela, che contestualmente cede alla Società crediti di impresa, il pagamento dei quali viene imputato a restituzione della somma finanziata. L'incasso del credito ceduto va progressivamente ad estinguere il finanziamento e a coprirne i costi e la somma

residua (eventuale differenza tra il nominale del credito incassato e l'importo erogato a titolo di anticipazione) viene trasferita al cedente.

La percentuale media di anticipo sull'intero portafoglio pro solvendo si è mediamente attestata, negli anni, intorno all'80% del valore nominale del credito ceduto; la percentuale di erogazione per singola cessione è variabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto, della situazione del cedente, della storicità della relazione, dei dati andamentali di incasso e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta ai fini di concessione). In tale tipologia di operazione il rischio di insolvenza del debitore ceduto rimane a carico del cedente.

• Factoring pro soluto: tale tipologia di operazione segue le medesime modalità operative descritte al punto precedente ma prevede che sia la Società ad assumersi il rischio del mancato pagamento del credito ceduto. Le operazioni pro soluto poste in essere dalla società sono di tipo IAS-compliant, con il trasferimento dei rischi dal cedente al factor.

Le operazioni effettuate da Generalfinance prevedono di norma la notifica delle singole cessioni al debitore ceduto ("Factoring Notification"); a fronte di specifici presidi operativi, vengono attuate operazioni senza notifica ("Not notification"). Le cessioni hanno di norma oggetto crediti già sorti mentre in talune situazioni – sulla base di puntuali presidi operativi di volta in volta definiti dall'organo deliberante – vengono effettuate cessioni di crediti futuri (contratti oppure ordini).

L'assunzione dei rischi prevede l'acquisizione di idonea documentazione atta a permettere una valutazione del singolo cliente, codificata in un processo di istruttoria, che prevede anche la profilazione della clientela ai fini di antiriciclaggio. Tramite tale attività viene predisposta, a favore del Comitato Crediti, una relazione di analisi (sintetizzata in un documento denominato Pratica Elettronica di Fido o PEF) diretta ad evidenziare il livello di rischio creditizio associato sia al cedente che ai debitori ceduti (valutato, in tal caso, anche a livello di portafoglio complessivo), nonché la compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società. Il processo di istruttoria si completa una volta concluse tutte le ulteriori verifiche previste dalla normativa interna e di vigilanza (es. antiriciclaggio), al termine delle quali la pratica può essere sottoposta all'esame del Comitato Crediti.

In qualità di cessionario di crediti commerciali, Generalfinance è esposta al rischio di credito commerciale e, successivamente, in via mediata, al rischio di credito finanziario. In particolare, il rischio viene opportunamente gestito tramite:

  • l'analisi del cliente (cedente) e del debitore ceduto, sia mediante elaborazioni interne di informazioni tratte dai data base aziendali, che con l'ausilio di dati provenienti da soggetti terzi e da organismi pubblici e privati specializzati; in particolare, per ogni cedente e debitore viene calcolato uno score, in funzione della metodologia sviluppata nel tempo da Generalfinance. Lo score a livello di debitore viene poi aggregato a livello di portafoglio, in modo da calcolare lo score complessivo dell'operazione di factoring, in funzione della media ponderata fra cedente e portafoglio debitori. Tenuto conto della natura autoliquidante del rischio assunto, il peso maggiore nell'ambito della metodologia di scoring è assegnato al portafoglio debitori;
  • la verifica continua dell'intera esposizione del cedente, sia staticamente, ossia con riferimento alla situazione complessiva di rischio, sia dinamicamente, ossia in riferimento all'andamento del suo rapporto con ciascun singolo debitore ceduto;
  • la verifica e l'analisi di eventuali rapporti infragruppo, intesi come relazioni intercorrenti tra un cedente e debitori ceduti appartenenti al medesimo gruppo giuridico o economico;
  • la verifica continua della regolarità dei pagamenti da parte dei debitori ceduti;
  • la diversificazione del portafoglio;
  • la continuità e qualità delle relazioni commerciali fra fornitore e cliente;
  • l'analisi della consistenza e della dimensione del cedente al fine di ottenere l'equilibrio del rischio assunto.

Oltre ai citati elementi di natura prettamente valutativa, la politica prudenziale della Società si esplica anche nell'adozione di presidi di natura assuntiva e contrattuale:

  • copertura assicurativa di gran parte del turnover;
  • accettazione esplicita della cessione (anche nella forma del riconoscimento) da parte del debitore ceduto, sulle posizioni giudicate meritevoli di particolari attenzioni;
  • notifica ai debitori della Lettera di Inizio Rapporto LIR e delle singole cessioni al fine di ottenere l'opponibilità delle operazioni di factoring e la canalizzazione degli incassi;
  • fissazione di un limite di importo erogabile alla clientela (così come determinato dal Comitato Crediti) con particolare attenzione ad eventuali situazioni di concentrazioni di rischio;
  • diversificazione della clientela per settore economico e per localizzazione geografica.

Le fasi in cui si sostanzia il processo del credito della Società sono state individuate come segue:

• Istruttoria: rappresenta il momento in cui sono acquisite e valutate le richieste di credito avanzate dalla clientela al fine di fornire, con la massima obiettività possibile, agli organi decisionali una rappresentazione completa ed esaustiva della posizione del richiedente il credito sia per quanto concerne la sua consistenza patrimoniale, che per tutti gli altri elementi necessari alla valutazione del merito creditizio e della sua affidabilità. In tale fase sono analizzate le informazioni raccolte con

riferimento ai potenziali debitori ceduti ai fini della loro valutazione.

• Delibera: atto conclusivo del processo decisionale cui vengono sottoposte le richieste di credito. Essa può avere ad oggetto l'accettazione o il rifiuto della richiesta.

• Attivazione del rapporto: fase nella quale si provvede a formalizzare la documentazione contrattuale.

• Erogazione: indica il processo gestionale al termine del quale viene accreditato al cedente l'importo oggetto di anticipazione del credito ceduto. Esso si riferisce pertanto ad una progressione di attività gestionali che hanno come esito la messa a disposizione di fondi a favore del cedente.

• Liquidazione: indica il processo gestionale eventuale, al termine del quale vengono accreditate al cedente le somme Non Erogate Disponibili, maturate in conseguenza dell'incasso dei crediti ceduti, a seguito del pagamento effettuato dal debitore ceduto.

• Monitoraggio e revisione: descrivono le modalità di monitoraggio dei crediti erogati al fine di garantire una corretta gestione del credito, nonché una corretta rappresentazione dell'esposizione della Società nei confronti di ciascun cedente o gruppo di clienti connessi. Il monitoraggio è inoltre eseguito allo scopo di procedere tempestivamente ad una revisione delle condizioni del credito qualora dovessero mutare le circostanze relative sia all'andamento economico della situazione del cedente, sia al valore delle garanzie.

• Rinnovo: rappresenta l'attività sistematica – con cadenza annuale – di completa revisione della posizione.

• Reporting: l'attività di reporting è l'insieme dei flussi informativi destinati agli Organi Aziendali e alle funzioni coinvolte nel processo di erogazione e monitoraggio del credito.

La possibilità per il cedente di ricevere l'anticipazione del corrispettivo d'acquisto dei crediti è condizionata allo svolgimento di un'approfondita valutazione dei debitori ceduti, nonché del cedente stesso e alla previa concessione di un adeguato affidamento, riferito a ciascun debitore.

Massimo Erogabile

Viene inoltre definito un limite ("Massimo Erogabile") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di pagamento anticipato del corrispettivo di acquisto dei crediti. Esso è riferito all'intera posizione del cedente (singolo o a livello di Gruppo), considerata nel suo complesso e costituisce un massimale operativo, deliberato internamente alla Società, predeterminato e definito per soddisfare esigenze operative di natura gestionale. Avendo tali caratteristiche e non rappresentando alcun impegno contrattuale nei confronti del cliente ad accordare anticipazioni sui crediti ceduti sino all'importo definito, il suddetto limite è suscettibile di essere revisionato e modificato discrezionalmente dalla Società in ogni momento. Il Massimo Erogabile per cedente viene deliberato dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

La percentuale di erogazione

Viene definita percentuale di erogazione il rapporto tra valore anticipato da Generalfinance in fase di erogazione e il valore nominale dei crediti ceduti dal cliente alla Società.

La percentuale di erogazione, relativamente al factoring pro solvendo, per singolo cedente / debitore è variabile a discrezione del factor in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta che si effettua un'erogazione). Relativamente al factoring pro soluto, la percentuale di erogazione è pari al 100%, trattandosi unicamente di operazioni di acquisto a titolo definitivo (c.d. Ias Compliant). La percentuale di erogazione per cedente viene deliberata dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

Limite di Anticipazione Debitore

Oltre al precedente, viene valutato un ulteriore limite operativo ("Limite di Anticipazione Debitore" o "Fido Incrocio") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di Anticipazione di crediti vantati verso un singolo debitore o un gruppo di debitori connessi. Esso rappresenta il rapporto tra il limite massimo (in termini di valore nominale) di crediti vantati nei confronti di un singolo debitore (o gruppo di debitori connessi) che la Società è disposta ad acquisire da un particolare cedente ("Fido Incrocio") e la percentuale di anticipazione dei singoli crediti. Il Limite di Anticipazione Debitore non può in ogni caso superare i limiti previsti dalle disposizioni di Vigilanza applicabili. Il Fido Incrocio per debitore viene deliberato dal CLO, dal Comitato Crediti o dal Consiglio di Amministrazione in funzione delle autonomie e delle deleghe conferite.

Pricing

Il pricing delle operazioni di factoring viene calcolato anche sulla base delle risultanze del modello automatizzato e dipende

significativamente dall'esito dell'analisi dei debitori ceduti, del volume di affari prospettico, della complessità di gestione del portafoglio e dalla forma di pagamento utilizzata dal debitore.

A tal fine sono rilevanti, ai fini della definizione delle condizioni, i seguenti elementi:

  • le previsioni di turnover prospettate dal cedente (il cluster del turnover);

  • lo score dell'operazione complessiva;

  • la complessità del rapporto (considerando ad esempio la numerosità dei debitori, la percentuale delle controparti estere sul totale, la forma di pagamento e la gestione del credito a carico del Factor);

  • il livello di presidio commerciale (considerando il turnover e i ricavi delle vendite).

La valutazione preliminare automatica viene poi puntualmente definita dalla Direzione Commerciale in funzione del sistema di deleghe.

Valutazione interna (scoring)

La Società attribuisce ad ogni operazione di factoring (intesa come valutazione complessiva dei profili relativi al cedente e al portafoglio debitori) una valutazione interna propria ("GF Score") atta a classificare, secondo una progressione numerica alla quale corrisponde un determinato livello di merito di credito, la rischiosità del rapporto di factoring. Lo score viene attribuito al cedente in fase di attivazione del rapporto ed è continuamente aggiornato sino alla sua estinzione.

Il GF Score dell'operazione viene calcolato utilizzando i seguenti elementi:

  • la rischiosità dei debitori ceduti che hanno il peso più rilevante a fini di valutazione;

  • la valutazione oggettiva e soggettiva del cedente (mediante l'analisi quali/quantitativa delle sue risultanze economiche e patrimoniali unitamente ad una valutazione sui principali elementi aziendali come, ad esempio: i beni/servizi offerti, il mercato di appartenenza, l'organizzazione produttiva e gestionale, oltre che sullo stato giuridico e i rapporti societari).

Nel caso in cui l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di rischiosità o comunque punti di attenzione, l'Ufficio Valutazione Cedenti provvede a segnalarlo nella relazione di analisi destinata al Comitato Crediti. Per queste posizioni, in sede di delibera, il Comitato Crediti può definire specifiche modalità operative, volte a mitigare il rischio di credito quali, ad esempio, la riduzione della percentuale di anticipo relativamente a crediti vantati nei confronti del bebitore interessato, ovvero il contenimento dell'esposizione, sempre nei confronti del debitore interessato, entro un determinato limite massimo del fido complessivo concesso al cedente.

Qualora, invece, l'analisi sul merito creditizio del debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di significativa rischiosità, il Comitato Crediti provvede ad escludere i crediti ceduti vantati verso il debitore interessato da quelli oggetto di anticipazione.

Intestazione del rischio sul Debitore Ceduto

In considerazione del fatto che la regolamentazione di settore (i.e. Circolare n. 288 del 3 aprile 2015) consente di intestare l'esposizione performing al debitore ceduto – anziché al cedente – qualora siano soddisfatti alcuni requisiti legali e operativi volti ad assicurare che il recupero delle esposizioni creditizie dipenda dai pagamenti effettuati dal debitore medesimo, anziché dalla solvibilità del cedente, il Comitato Crediti valuta l'opportunità di adottare tale approccio nel caso di operazioni che, nel complesso: (i) riguardano anticipazioni al cedente per un importo superiore a due milioni di euro ovvero (ii) nel caso in cui ritenga necessario rafforzare i presidi di monitoraggio del rapporto di cessione del credito, in virtù delle caratteristiche del portafoglio di "clienti-ceduti".

Al fine di verificare il soddisfacimento dei suddetti requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, Generalfinance ha previsto che, nel caso di scelta dell'approccio per "cliente-ceduto", sia compilata un'apposita "check list", sottoposta alla valutazione e all'approvazione del Comitato Crediti e conservata elettronicamente a corredo dell'istruttoria della posizione cedente.

Specifici presidi sono definiti con riferimento all'operatività not notification, al fine di rispettare puntualmente quanto previsto nella Circolare 288.

Inoltre, sia con riferimento all'approccio per "debitore ceduto" che per quello relativo al "debitore cedente", Generalfinance si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione dei crediti anomali, azioni di recupero, etc.).

Garanzie assicurative e durata massima del credito

Gli organi deliberanti (CLO, Comitato Crediti e Consiglio di Amministrazione, a seconda dei casi) definiscono livelli minimi di copertura assicurativa associati al portafoglio debitori ceduti e durate massime dei crediti. In particolare, sono previste soglie minime di copertura assicurativa differenziate fra operazioni pro soluto e pro solvendo. Oltre determinate soglie previste dal Regolamento del Credito in materia di durata del credito o copertura assicurativa, le delibere possono essere assunte esclusivamente dagli organi superiori, sino al Consiglio di Amministrazione.

Criteri di staging – Stage 1 e Stage 2

La Società - in coerenza all'approccio definito dal principio contabile IFRS 9 per la classificazione delle attività finanziarie (il "Principio"), nonché in relazione alle modalità di determinazione del relativo fondo a copertura delle perdite - prevede l'allocazione delle attività finanziarie in tre cluster denominati Stage, in relazione al livello di rischio di credito insito nello strumento.

Le rettifiche di valore sono conseguentemente definite come segue:

  • Stage 1: la svalutazione è pari alla perdita attesa entro i successivi 12 mesi (ECL a 12 mesi), tenuto conto della durata dei crediti;
  • Stage 2: la svalutazione è pari alla perdita attesa sull'intera vita residua dello strumento finanziario (ECL lifetime);
  • Stage 3: per le attività finanziarie deteriorate, la svalutazione è pari alla perdita attesa lifetime ed è valutata in relazione alle attività di gestione e recupero crediti.

Ai fini della classificazione nei tre Stage, valgono le seguenti regole:

  • Stage 1: attività finanziarie performing (comprese le attività finanziarie in "Watchlist") che non hanno subito un aumento significativo del rischio di credito dall'origination;
  • Stage 2: attività finanziarie performing per le quali si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito (SICR - "significative increase in credit risk") tra la data di origination e la data di reporting o siano caratterizzate dalle peculiarità definite nei "backstop" eventualmente adottati dalla Società;
  • Stage 3: comprende tutti i rapporti classificati in stato di default alla data di reporting secondo la definizione normativa di credito deteriorato (Regolamento UE 575/2013, Regolamento (UE) 2019/630, EBA GL 2016/07 e Circolare 288/2015 che ha recepito il Documento in consultazione di Banca d'Italia dal 10 giugno 2020 all'8 settembre 2020 "Modifiche alle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari: applicazione della nuova definizione di default e altre modifiche in materia di rischio di credito, fondi propri, investimenti in immobili e operazioni rilevanti").

Il processo di allocazione in stage adottato dalla Società, con contestuale verifica delle condizioni inerenti al significativo incremento del rischio di credito, è caratterizzato anche da elementi di complessità e soggettività. In linea con i requisiti del Principio, la quantificazione del SICR deve fondarsi sulla variazione del rischio di default previsto per la vita attesa dell'attività finanziaria e non sulla variazione dell'ammontare di perdita attesa (ECL). La Società ha scelto di misurare il significativo incremento del rischio di credito della controparte (cedente) con conseguente classificazione dell'esposizione in Stage 2 in relazione a taluni eventi (trigger) automatici per i quali viene valutata la condizione di scaduto, secondo la definizione del Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato ai sensi dell'art. 178, par. 2, lettera d) CRR (RD) e discrezionali (basati sulla valutazione dello status della controparte, in particolare nei casi di accesso ad una procedura concorsuale da parte del cedente dopo l'erogazione del credito).

Qualora in relazione ad un'esposizione classificata in Stage 2, ad una successiva data di reporting vengano meno le condizioni per tale classificazione, la stessa verrà riclassificata dal Comitato Crediti in Stage 1.

Il Principio richiede che si utilizzino gli stessi criteri di trasferimento per trasferire un'esposizione dai diversi Stage. Ciò in riferimento anche al cosiddetto approccio simmetrico, che consente ad un'entità di rilevare una perdita attesa su un orizzonte temporale di 12 mesi per tutte le esposizioni classificate nello Stage 1, salvo modificare la rilevazione della perdita attesa lungo tutta la vita del credito una volta che il rischio di credito di tali esposizioni risulti essere aumentato in misura significativa dopo la rilevazione iniziale. L'IFRS 9 prevede pertanto la possibilità di allocare le attività finanziarie nello Stage 2 o nello Stage 3 e di riportare tali esposizioni nelle categorie iniziali qualora le valutazioni successive dimostrino che il rischio di credito è diminuito in misura significativa.

A questo proposito il Principio afferma che "se nel precedente esercizio un'entità ha valutato il fondo a copertura perdite dello strumento finanziario a un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, ma alla data di riferimento corrente del bilancio determina che il paragrafo 5.5.3 non è più soddisfatto, essa deve valutare il fondo a copertura perdite a un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi alla data di riferimento corrente del bilancio".

Calcolo della expected credit loss – Stage 1 e Stage 2

La Società ha implementato un modello contabile in linea con le previsioni dei principi contabili internazionali, al fine di calcolare i parametri di rischio sottostanti la determinazione della Expected Credit Loss (ECL): PD, LGD, EAD, a livello di singola esposizione.

Il Principio prevede che il calcolo delle perdite attese (ECL) deve riflettere:

  • a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati;
  • b) il valore temporale del denaro, scontando i flussi di cassa attesi alla data di reporting;
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per la misurazione delle perdite attese, la Società dispone di un insieme di regole definite in coerenza con i requisiti declinati dallo standard contabile.

Per le esposizioni in Stage 1 e 2 vengono calcolate rispettivamente le perdite attese a 12 mesi e lifetime, in base allo stage assegnato all'esposizione, tenuto comunque conto della durata dello strumento finanziario.

A tal riguardo, l'approccio adottato è differenziato per tenere in debita considerazione il potenziale significativo incremento del rischio di credito associato ai crediti classificati nello Stage 2. Sulla scorta di tali considerazioni, tenendo in adeguata considerazione la breve durata (inferiore all'anno) dei crediti erogati dalla Società, alle posizioni classificate come Stage 1 si applica un fattore temporale che riproporziona l'esposizione sulla base della vita residua del credito, applicando comunque un "floor" minimo (30 giorni), secondo la seguente formula:

$$EAD = Epsosizione \ast N/365$$

Dove N rappresenta il numero di giorni residui per la singola scadenza del credito (c.d. "riga pratica").

Nel caso di crediti classificati come Stage 1, operano in ogni caso i seguenti correttivi:

a) un "floor" minimo pari a 30 giorni nel caso di crediti a scadere aventi una vita residua inferiore ad 1 mese e per scaduti performing fino a 5 giorni (tempo tecnico minimo previsto per la registrazione dell'incasso);

b) un fattore N pari a 365, ovvero nessun frazionamento, nel caso in cui l'esposizione creditoria risulti scaduta da almeno 6 giorni e non ancora incassata.

Relativamente invece alle posizioni classificate in Stage 2, in considerazione dell'osservato incremento significativo del rischio di credito, si ritiene di non adoperare alcun riproporzionamento temporale dell'esposizione. Di fatto, si assume una durata temporale dell'esposizione di 12 mesi, coerente con l'orizzonte temporale della Probability of Default (PD).

Il calcolo delle perdite attese – con la connessa definizione dei parametri di rischio – viene aggiornato con cadenza mensile e comunque ad ogni data di reporting. In particolare, la perdita attesa rilevata è misurata tenendo in considerazione la specificità del portafoglio e del modello di business, ovvero delle politiche attive di mitigazione del rischio utilizzate nella gestione del portafoglio.

La ECL è pertanto calcolata secondo la seguente formula:

$$ECL = PD * LGD * EAD$$

  • PD rappresenta la probabilità di default considerando un orizzonte temporale pari ad 1 anno;
  • LGD rappresenta la perdita attesa nel caso di default;
  • EAD misura l'esposizione a default.

Considerato che i giorni medi di credito sono mediamente molto contenuti (inferiori ai 90 giorni), il diverso grado di rischio rilevato tra le posizioni classificate in Stage 2 rispetto alle posizioni in Stage 1 viene intercettato tramite l'utilizzo di un fattore temporale applicato alla EAD, aggiunto alla formula di calcolo, come specificato in precedenza.

Per quanto riguarda invece le esposizioni creditizie verso intermediari finanziari, si considera una ECL a 12 mesi (non avendo la società esposizioni oltre quelle a vista verso enti finanziari) pari alla EL media di un peer group di banche italiane, sulla base delle probabilità di default fornite da provider esterni (Bloomberg), tenuto conto di una LGD stimata pari a 10%.

Parametri di Rischio: Probability of Default (PD)

La Probability of Default è misurata a livello di debitore ceduto; tale approccio è tra l'altro coerente con il modello di business della Società, che valuta la rischiosità delle controparti prioritariamente sulla base del portafoglio debitori ceduti. L'approccio è altresì coerente con il disposto della normativa di Vigilanza che, al ricorrere di talune condizioni legali ed operative, consente l'intestazione del rischio sul debitore ceduto – in luogo del cedente – a fini prudenziali anche per l'operatività pro solvendo, che rappresenta il core business di Generalfinance.

La PD a 12 mesi è quella desunta dai rating forniti da provider esterni associata alle classi di rating che poi vengono ricondotte all'interno di una unica distribuzione di classi di rischio (mapping).

Tenuto conto dell'orizzonte temporale di stima della PD, ovvero 12 mesi, si ritiene ragionevole procedere alla considerazione del rating di ogni debitore ceduto su base annuale. Laddove il rating sia stato validato oltre i 12 mesi precedenti, lo stesso viene scartato dal sistema e la posizione viene trattata come unrated.

Relativamente alla stima della PD lifetime da utilizzare ai fini del calcolo della ECL per i crediti classificati come Stage 2, sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi:

  • specificità del modello di business ("factoring");
  • giorni medi di credito del portafoglio, mediamente inferiori a 90 giorni.

La proxy della PD lifetime è la PD 12 mesi individuata secondo le logiche precedentemente riportate.

Per quanto riguarda le controparti per le quali non è possibile individuare alcun rating fornito dai provider esterni, viene utilizzata quale proxy di PD, la PD media ponderata del portafoglio crediti. Tale PD viene aggiornata periodicamente (almeno con cadenza annuale) al fine di riflettere nel calcolo le ultime informazioni disponibili sul portafoglio.

Infine, in presenza di anticipo crediti futuri, la PD relativa viene calcolata come media della PD del portafoglio debitori ceduti pro solvendo del cedente, al fine di riflettere correttamente il profilo di rischio di tale operatività.

Parametri di Rischio: Loss Given Default (LGD)

Per la definizione del parametro di Loss Given Default (LGD) da utilizzare, è stato tenuto in debita considerazione il modello di business della società che consente, per i crediti pro solvendo su crediti già sorti, di poter recuperare la posizione creditoria sia dal ceduto che dal cedente. In tal senso, si ritiene ragionevole utilizzare approcci diversi, per portafoglio pro soluto, portafoglio pro solvendo e portafoglio anticipo crediti futuri, al fine di incorporare una differente stima della perdita, coerentemente con i) la gestione del portafoglio ii) la specificità del business factoring iii) le politiche di mitigazione del rischio che vengono utilizzate dalla società.

In riferimento alle anticipazioni su crediti futuri, la relativa LGD è prudenzialmente assunta pari alla LGD regolamentare dei modelli IRB – Foundation (45%).

In riferimento alle posizioni in Stage 3, la policy prevede livelli minimi di accantonamento crescenti per le posizioni scadute, inadempienze probabili e sofferenze.

Parametri di Rischio: Exposure at Default (EAD)

L'Exposure at Default o EAD alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato. Più nello specifico, l'EAD per le operazioni di factoring risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato, al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) alla data di reporting.

Elementi forward-looking e scenari macro-economici

Il principio IFRS 9 richiede l'inclusione di elementi forward-looking nelle stime di perdita attesa, in modo che queste siano idonee a rappresentare le condizioni macroeconomiche previste per il futuro. L'inclusione di informazioni forward-looking nella stima della perdita attesa lifetime è quindi fondamentale per una corretta implementazione dell'IFRS 9. Tuttavia, in considerazione dell'approccio adottato per la stima della ECL si rilevano i seguenti elementi:

  • l'utilizzo di una PD puntuale riveniente da fonti informative "terze" consente di incorporare elementi forwardlooking ragionevolmente prevedibili nel breve termine e tenuti in considerazione dagli infoprovider che elaborano i rating esterni;
  • l'aggiornamento della LGD con cadenza annuale consente di incrementare la rappresentatività della stima, incorporando già nel modello di calcolo elementi forward-looking.

Write off

Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile, integrale o parziale, quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria.

Il Principio configura la svalutazione del valore contabile lordo di un'attività finanziaria conseguente alla ragionevole aspettativa di mancato recupero come un caso di eliminazione contabile. Il write-off può riguardare l'intero ammontare di un'attività finanziaria o una parte di essa e corrisponde allo storno delle rettifiche di valore complessive, in contropartita del valore lordo dell'attività finanziaria e, per la parte eccedente l'importo delle rettifiche di valore complessive, alla perdita di valore dell'attività finanziaria rilevata direttamente a conto economico.

Se la Società ha ragionevoli aspettative di recuperare il credito, quest'ultimo può essere mantenuto in bilancio (credito vivo) senza effettuare un write-off e, in tutti casi in cui ci sia una perdita attesa, dovrà essere effettuato un congruo accantonamento atto a coprire il possibile mancato recupero integrale.

In caso contrario, se la Società non ha ragionevoli aspettative di recuperarlo, in tutto o in parte, deve essere effettuato il write-off, con l'effetto di spostare il credito stesso o parte di esso dall'attivo di Bilancio a conti di evidenza dedicati.

L'ammontare dei write-off operati nell'esercizio di riferimento che eccede l'importo delle rettifiche complessive operate nei precedenti esercizi (e che quindi è iscritto come perdita direttamente a conto economico) viene incluso nelle rettifiche di valore.

Gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off, invece, sono rilevati a conto economico tra le riprese di valore conseguentemente al miglioramento del merito creditizio del debitore ed ai recuperi delle attività precedentemente svalutate.

Operativamente, le delibere di write-off vengono assunte dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, una volta venute meno le ragionevoli aspettative di recupero, anche legale, dell'esposizione. In ogni caso, il termine massimo per il mantenimento dell'esposizione in bilancio è di 2 anni. Oltre tale termine, l'esposizione deve essere oggetto di integrale writeoff contabile.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Garanzie Assicurative

Generalfinance ha sottoscritto con Allianz Trade (già Euler Hermes S.A.), sede secondaria e rappresentanza generale per l'Italia, due polizze di assicurazione contro i rischi d'insolvenza dei soggetti cedenti i crediti commerciali e/o dei relativi debitori ceduti acquisiti dalla Società nel contesto delle operazioni di factoring (le "Polizze").

Al fine di poter migliorare la rappresentazione informativa delle attività di rischio ponderate relative all'attività caratteristica, la Società utilizza le Polizze quali strumenti di attenuazione del rischio di credito anche a fini prudenziali per la gestione del rischio di credito (credit risk management, "CRM"), in conformità a quanto previsto dal CRR e dalla Circ. 288/2015. Tale utilizzo avviene nel contesto di una partnership strategica di lungo termine con la compagnia che ha l'obiettivo primario di supportare le strutture interne nell'attività di valutazione del rischio, grazie all'enorme patrimonio informativo, a livello mondiale, che può vantare sui debitori ceduti. Per Generalfinance, la compagnia è vista dunque come un partner di business, più che un puro "fornitore" di protezione, il che rende il contratto assicurativo particolarmente efficace nella gestione ordinaria dell'attività e performante dal punto di vista del rapporto "sinistri su premi".

Per effetto del riconoscimento delle Polizze a fini di CRM, la Società si trova ad avere una c.d. "grande esposizione" nei confronti del garante Allianz Trade. L'esposizione complessiva nei confronti di Allianz Trade, pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dal CRR e, in particolare, non eccedere il 25% del capitale ammissibile della Società, così limitando a tale importo gli effetti massimi di protezione riconoscibili a fini prudenziali.

In tale contesto, gli impatti derivanti dal riconoscimento delle Polizze a fini prudenziali – in termini di minori attività di rischio ponderate – sono calcolati sulla base dell'esposizione massima verso Allianz Trade, soggetto attualmente ponderato al 20% in base al proprio rating; in sostanza, Generalfinance calcola trimestralmente il rapporto fra il limite dei grandi rischi e il totale dell'esposizione assicurata da Allianz Trade. Tale percentuale viene quindi applicata sul rischio assicurato di ogni esposizione, ripartendo in tal modo il beneficio assicurativo proporzionalmente su tutte le esposizioni garantite.

Nel seguito si sintetizzano le attività poste in essere da Generalfinance e definite nella specifica policy aziendale al fine di verificare nel continuo l'ammissibilità delle polizze assicurative ai fini di CRM e di conseguenza riconoscerne l'effetto nel calcolo dei requisiti patrimoniali.

Il processo di gestione della garanzia ai fini CRM si articola nelle sottofasi di seguito descritte:

  • Acquisizione della garanzia: in questa fase si procede alla selezione e valutazione del fornitore della garanzia (i.e. la compagnia assicurativa). In tale contesto è posta attenzione anche all'eventuale rischio di concentrazione che deriverebbe dall'utilizzo della garanzia personale, tenendo conto della natura del prestatore della garanzia, del suo merito creditizio e modello di business; in ogni caso, da un punto di vista di policy interne, tenuto anche conto dei vincoli relativi ai contratti di finanziamento, Generalfinance sottoscrive polizze a copertura del rischio di credito esclusivamente con primarie compagnie (Allianz Trade – partner attuale – Coface o Atradius) al fine di evitare concentrazione di rischi su intermediari assicurativi di minore standing. La valutazione è effettuata dalla Direzione Crediti e deliberata dal Consiglio di Amministrazione.
  • Valutazione dei requisiti di ammissibilità: è effettuata la valutazione dell'ammissibilità della garanzia ai fini CRM, in particolare verificando la tipologia della garanzia e se le condizioni contrattuali siano in linea con le previsioni normative; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto all'Ufficio AML e Compliance, il quale ha la responsabilità di valutare la compliance alle previsioni regolamentari in materia di CRM, in coordinamento con la Direzione Finanza e Amministrazione.
  • Monitoraggio della garanzia, fase a sua volta declinata in:
  • o Monitoraggio requisiti di ammissibilità: tale ambito di monitoraggio ha l'obiettivo di verificare il persistere dell'aderenza del contratto di garanzia rispetto alle previsioni normative, con particolare attenzione alle fasi di rinnovo del contratto di polizza assicurativa o in presenza di modifiche contrattuali; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto alla Direzione Finanza e Amministrazione per la valutazione degli impatti e all'Ufficio AML e Compliance il quale ha la responsabilità di valutarne l'adeguatezza alle previsioni regolamentari in materia di CRM;

  • o Rispetto delle condizioni e clausole contrattuali: è obiettivo di questa fase rispettare le procedure e prassi operative che consentono a Generalfinance di operare nel rispetto delle condizioni contrattuali contenute nel contratto di garanzia, al fine di conservare l'efficacia della protezione; tale attività è di competenza della Direzione Crediti, che valuta che l'operatività della Società sia costantemente in linea con le previsioni contrattuali.
  • Identificazione delle caratteristiche rilevanti della polizza ai fini segnaletici: le caratteristiche della garanzia utilizzata ai fini CRM sono analizzate al fine di identificare gli aspetti rilevanti per le Segnalazioni di Vigilanza, quali ad esempio la determinazione del valore della garanzia o la ponderazione da associare al fornitore della garanzia, con particolare riferimento al rispetto dei limiti di concentrazione. Tale attività ricade sotto la responsabilità della Direzione Finanza e Amministrazione (Ufficio Segnalazioni di Vigilanza).

Rating esterni forniti da ECAI

Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, il regolatore prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI").

L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'ABE e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di Cerved Rating Agency e di Modefinance quali agenzie di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (italiane ed estere, rispettivamente) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di euro.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

La Società si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione degli insoluti, azioni di recupero, etc.). L'intero processo di business è omogeneo per le tipologie di clientela e viene attuato da tutte le funzioni aziendali. Esso si sviluppa – come richiamato in precedenza – lungo le seguenti fasi principali: (i) acquisizione della clientela; (ii) istruttoria

(valutazione del cliente/cedente, valutazione del debitore, valutazione dei garanti); (iii) delibera del Comitato Crediti; (iv) formalizzazione e attivazione del rapporto di anticipazione; (v) monitoraggio e gestione rapporti in essere, fidi e garanzie.

La Società esegue periodici controlli – tipicamente su base giornaliera – per verificare l'insorgenza, sia tra i cedenti che tra i debitori, di posizioni insolute che possano generare particolari criticità e al fine di adottare tempestivamente le opportune determinazioni, qualora si riscontrassero motivi di allarme o criticità. Inoltre, sulla base del flusso acquisito dal sistema Home Banking e delle eventuali informazioni ottenute da altre fonti aziendali o esterne, sono puntualmente e tempestivamente registrati tutti i mancati pagamenti ed è effettuato un continuo monitoraggio del rischio di credito.

Riferendosi allo specifico rischio derivante da ritardo o mancato incasso dei crediti, la metodologia operativa sviluppata permette a Generalfinance di ottenere una serie di importanti protezioni per la propria esposizione. Infatti, in forza del contratto di cessione del credito, la Società ha la possibilità di rivalersi sul debitore ceduto e nel caso di cessione pro solvendo, anche sul cedente.

Classificazione - Stage 3

Lo Stage 3 racchiude tutte le esposizioni con oggettiva evidenza di impairment, pertanto tutte le esposizioni in stato deteriorato: crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze.

Per quanto riguarda la classificazione nei tre stadi evidenziati, si fa presente che:

  • la classificazione a scaduto deteriorato avviene in via automatica, sulla base di quanto previsto dalla circolare 217 di Banca d'Italia, con specifico riferimento alla forma tecnica del factoring e alla nuova definizione di default valida dal 1° gennaio 2021 prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (articolo 178 del Reg. UE n. 575/2013);
  • per quanto riguarda le inadempienze probabili, la classificazione in tale stadio avviene automaticamente sulla base dei giorni di scaduto e sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali;
  • per quanto riguarda le sofferenze, si prevede una classificazione in tale status, in caso di avvio di azioni legali su una quota significativa del portafoglio ceduto e, inoltre, sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali.

La classificazione a inadempienza/sofferenza viene sempre deliberata dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti. Venendo meno i presupposti, il medesimo Comitato delibera l'eventuale riclassificazione dell'esposizione da inadempienza probabile o sofferenza.

Expected Credit Loss – Stage 3

Il Principio prevede che l'entità rilevi un fondo a copertura perdite per perdite attese su crediti riguardanti attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali (FVOCI), crediti impliciti nei contratti di leasing, attività derivanti da contratto o impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria ai quali si applicano le disposizioni in materia di riduzione di valore.

L'Esposizione al Default (EAD) (alla data di riferimento) consiste nel valore contabile al costo ammortizzato al netto della garanzia assicurativa che assiste il credito, eccetto per la componente di impegno all'erogazione del credito, per cui l'esposizione è il valore fuori bilancio ponderato per il fattore di conversione creditizia (CCF) stimato dalla Società. Si precisa a tale riguardo che la Società non ha in essere impegni ad erogare fondi; pertanto, l'EAD risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al cedente) al netto della garanzia assicurativa alla data di reporting.

Il Principio prevede inoltre che l'entità valuti le perdite attese su crediti dello strumento finanziario in modo che rifletta:

a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati; b) il valore temporale del denaro; e

c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per un'attività finanziaria deteriorata alla data di riferimento del bilancio, che non è un'attività finanziaria deteriorata acquistata od originata, l'entità deve valutare le perdite attese su crediti come la differenza tra il valore contabile lordo dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Le rettifiche sono rilevate come utile o perdita per riduzione di valore nel conto economico.

Per quanto riguarda le inadempienze probabili e le sofferenze, il valore degli accantonamenti è sempre stabilito con delibera del Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, all'atto della classificazione in detti stati amministrativi.

La policy aziendale prevede peraltro soglie minime di accantonamento crescenti per quanto riguarda le posizioni classificate a scaduto, inadempienza probabile o sofferenza.

Sotto il profilo della gestione del rischio di credito, l'Ufficio Risk Management si occupa del controllo di secondo livello mediante il monitoraggio nel continuo delle esposizioni creditizie individuando posizioni potenzialmente problematiche ed il relativo livello di accantonamenti. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali, illustrando periodicamente al Consiglio di Amministrazione l'andamento del rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 789.426 5.433.978 1.658 17.519.497 408.984.391 432.728.950
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 23.249 23.249
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 30/06/2024 789.426 5.433.978 1.658 17.519.497 409.007.640 432.752.199
Totale 31/12/2023 1.113.935 806.415 - 15.069.753 445.398.366 462.388.469

6. Esposizioni creditizie verso clientela, verso banche e verso società finanziarie

6.1 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso banche e società finanziarie: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 83.473.602 83.473.602 - - - 1.668 1.668 - - - 83.471.934 -
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate 83.473.602 83.473.602 - X - 1.668 1.668 - X - 83.471.934 -
A.2 Altre 206.376 206.376 - - - 4.088 4.088 - - - 202.288 -
a)
Sofferenze
X X - - - X X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
X X - - - X X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
X X - - - X X - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X - - - X X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
206.376 206.376 - X - 4.088 4.088 - X - 202.288 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 83.679.978 83.679.978 - - - 5.756 5.756 - - - 83.674.222 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate X X - - - X X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 83.679.978 83.679.978 - - - 5.756 5.756 - - - 83.674.222 -

6.4 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
a)
Sofferenze
1.357.377 X - 1.357.377 - 567.951 X - 567.951 - 789.426 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
6.243.355 X - 6.243.355 - 809.377 X - 809.377 - 5.433.978 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
1.842 X - 1.842 - 184 X - 184 - 1.658 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non
deteriorate
17.880.609 12.811.188 5.069.421 X - 361.112 322.351 38.761 X - 17.519.497 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non
deteriorate
410.392.614 389.905.827 20.486.787 X - 1.610.511 1.417.905 192.606 X - 408.782.103 -
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 435.875.797 402.717.015 25.556.208 7.602.574 - 3.349.135 1.740.256 231.367 1.377.512 - 432.526.662 -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 435.875.797 402.717.015 25.556.208 7.602.574 - 3.349.135 1.740.256 231.367 1.377.512 - 432.526.662 -

9. Concentrazione del credito

9.3 Grandi Esposizioni
(valori in unità di Euro) 30/06/2024
a) valore di bilancio 169.691.965
b) valore ponderato 103.164.066
c) numero 13

La tabella evidenzia l'ammontare ed il numero delle controparti con esposizione ponderata, secondo le regole previste dalla disciplina di Vigilanza prudenziale, maggiore del 10% del capitale ammissibile.

I rischi nei confronti di singoli clienti del medesimo intermediario sono considerati unitariamente qualora tra i clienti stessi sussistano connessioni di carattere giuridico o economico.

L'ammontare è la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente.

10. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Generalfinance adotta, ai fini della misurazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale, tenuto conto dell'eventuale quota di esposizione garantita da polizze assicurative sui crediti eligible a fini di CRM. La società si avvale inoltre di Cerved Rating Agency e Modefinance quali agenzie di rating esterne (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle controparti (rispettivamente, italiane ed estere) che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad Euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro soluto o pro solvendo, con intestazione del rischio sul debitore ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di Euro.

11. Altre informazioni di natura quantitativa

Non si evidenziano altri aspetti di natura quantitativa degni di menzione nella presente sezione.

3.2 RISCHI DI MERCATO

3.2.1 Rischio di tasso di interesse Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di tasso di interesse è causato dalle differenze nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse possono determinare sia una variazione del margine di interesse atteso, sia una variazione del valore delle attività e delle passività e quindi del valore del patrimonio netto.

L'operatività di Generalfinance è concentrata nel breve termine; i finanziamenti concessi sono di tipo autoliquidante ed hanno una vita residua breve, direttamente connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali ceduti.

Inoltre, larga parte delle poste dell'attivo e del passivo sono a tasso variabile, con una immunizzazione naturale rispetto a fluttuazioni dei tassi di mercato.

Tali caratteristiche determinano una mitigazione notevole dell'esposizione al rischio di tasso di interesse.

3.2.2 Rischio di prezzo

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo.

3.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di cambio.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

In relazione al rischio operativo, inteso come il rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, personale e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, la Società è costantemente impegnata nell'attività di implementazione dei processi e dei controlli – segnatamente per quanto riguarda la piattaforma informatica proprietaria - al fine di migliorare il presidio dei rischi operativi.

Generalfinance è esposta ai rischi tipicamente collegati con l'operatività che includono, tra l'altro, rischi connessi all'interruzione e/o al malfunzionamento dei servizi (compresi quelli di natura informatica), ad errori, omissioni e ritardi nei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle procedure relative alla gestione dei rischi stessi.

La Società è pertanto esposta a molteplici tipi di rischio operativo: (i) rischio di frode da parte di dipendenti e di soggetti esterni, (ii) rischio di operazioni non autorizzate e/o di errori operativi; (iii) rischi connessi alla mancata conservazione della documentazione relativa alle operazioni; (iv) rischi connessi all'inadeguatezza o al non corretto funzionamento delle procedure aziendali relative all'identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi aziendali; (v) errori e/o ritardi nella prestazione dei servizi offerti; (vi) rischio di sanzioni derivanti da violazione delle normative applicabili alla Società; (vii) rischi connessi al mancato e/o non corretto funzionamento dei sistemi informatici; (viii) rischi connessi a danni provocati a beni materiali derivanti da eventi atmosferici o catastrofi naturali.

Per il monitoraggio del rischio operativo, la Società è dotata dei seguenti presidi:

  • definizione di una chiara struttura organizzativa, con linee di responsabilità ben definite, trasparenti e coerenti; in particolare, la Direzione ICT e Organizzazione presidia le attività di manutenzione e sviluppo della piattaforma informatica proprietaria che – attraverso la progressiva digitalizzazione dei processi e dei servizi - consente, nativamente, un abbattimento dei rischi di natura operativa;
  • mappatura e formalizzazione di processi aziendali (processi "core" e processi "di supporto") che descrivono la prassi operativa e identificano i controlli di primo livello;
  • adozione di un "Codice Etico", che descrive i principi etici ossia le regole di comportamento che ispirano lo stile della Società nella conduzione dei rapporti con i propri interlocutori alle quali ogni Destinatario deve riferirsi;
  • adozione del "Modello di organizzazione, gestione e controllo", ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231, che esplicita l'insieme di misure e procedure preventive e disciplinari idonee a ridurre il rischio di commissione di reati previsti dal citato decreto, all'interno dell'organizzazione aziendale;
  • previsione di appositi SLA (Service Level Agreements) nei contratti di outsourcing.

In relazione all'operatività della Società, una fattispecie significativa di rischio operativo è rappresentata dal rischio legale. Al riguardo, a mitigazione delle potenziali perdite economiche conseguenti ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Società, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi contabili internazionali. A fronte delle richieste ricevute, la Società apposta congrui accantonamenti a bilancio in base alla definizione degli importi potenzialmente a rischio, alla valutazione della rischiosità effettuata in funzione del grado di effettiva "probabilità" di soccombenza, così come definito dal principio contabile IAS 37 e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito.

In particolare, l'ammontare dell'accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull'esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Società e gli elementi di quantificazione dell'importo che in caso di soccombenza la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte.

La previsione sull'esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola causa, degli aspetti di diritto dedotti in giudizio, valutati alla luce dell'orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto emerse in corso di causa e dell'andamento del processo, oltre che dell'esito del giudizio, nonché dell'esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso.

L'ammontare dell'importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell'importo richiesto dalla controparte, della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell'importo accertato dalla consulenza tecnica d'ufficio - ove disposta - nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell'atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l'impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale perdita.

Informazioni di natura quantitativa

Ai fini della misurazione del rischio operativo, Generalfinance adotta il metodo base proposto dall'Autorità di Vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari al 15% della media degli indicatori rilevanti relativi agli esercizi 2021-2023 ai sensi dell'art. 316 del regolamento (UE) n.575/2013.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità misura il rischio che la Società non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. Il mancato pagamento può essere causato dall'incapacità di reperire i fondi necessari (funding liquidity risk) oppure da limiti allo smobilizzo di alcuni asset (market liquidity risk). Rientra nel calcolo del rischio di liquidità anche il rischio di far fronte alle proprie scadenze di pagamento a costi fuori mercato, sostenendo cioè un costo della provvista elevato oppure, addirittura incorrere in perdite in conto capitale. Con riferimento specifico all'operatività di Generalfinance risulta rilevante il funding liquidity risk.

La valutazione del rischio avviene attraverso la predisposizione di una maturity ladder (predisposta a cadenza sia giornaliera, sia mensile) che modellizza le entrate future (che, per la Società, si identificano sostanzialmente con l'incasso dei crediti ceduti dai clienti, più l'accensione di nuovi finanziamenti e i cash flow generati dalla redditività del core business) e le uscite di cassa previste (principalmente: erogazioni di crediti, pagamento di fornitori, rimborsi di finanziamenti, pagamento di dividendi e imposte), determinando gli sbilanci positivi e negativi relativi agli orizzonti temporali definiti e raffrontando gli sbilanci stessi con l'ammontare delle riserve di liquidità (disponibilità sui conti correnti bancari e affidamenti o linee di credito o altri strumenti di funding non utilizzati).

Il rischio di liquidità viene dunque presidiato in funzione delle dinamiche dei flussi di liquidità prospettici, generati dalle attese di erogazioni e dalle necessità finanziarie coperte con utilizzo delle linee disponibili e con il cash flow generato dalla gestione caratteristica. La struttura di funding garantisce un equilibrio strutturale adeguato, beneficiando di linee di credito e strumenti di finanziamento diversificati, in parte committed; in particolare:

  • un finanziamento erogato da un pool di banche - scadenza a gennaio 2025 - per l'importo di 173 milioni di euro;

  • un programma di cartolarizzazione, scadenza triennale a dicembre 2024, per un totale di senior financing massimo pari a 500 milioni di euro, con una linea deliberata di 300 milioni, di cui 200 committed. L'ammontare massimo delle note, includendo anche i titoli mezzanine e junior acquistati da Generalfinance è pari a 590 milioni. L'outstanding massimo dei crediti acquistabili rimane invariato a 737,5 milioni di euro;

  • linee bilaterali bancarie e linee con società di factoring per un totale di circa 187 milioni di euro;

  • un programma di emissione di cambiali finanziarie fino a 100 milioni di euro.

Infine, la Società ha inoltre emesso prestiti obbligazionari subordinati per 12,5 milioni di euro.

Si fa presente che in relazione al programma di cartolarizzazione e alla linea di finanziamento in pool, Generalfinance ha avviato interlocuzioni con i lender e i finanziatori al fine di definire il rinnovo anticipato triennale di entrambi gli strumenti di funding. Si prevede di formalizzare tali rinnovi triennali entro la fine del corrente esercizio.

La Società adotta una attenta politica di acquisizione dei crediti, che ha storicamente garantito una durata dell'attivo (crediti verso clientela) contenuta (circa 70 giorni nel primo semestre 2024) e una bassa stagionalità del turnover, elementi che contribuiscono a ridurre le esigenze di funding; oltre a ciò, il costante monitoraggio delle scadenze e l'efficace collection del credito consentono importanti benefici sul profilo di liquidità strutturale, riducendone i fabbisogni complessivi.

Infine, la Società ha definito un Contingency Funding Plan che consente di monitorare il rischio di liquidità su base giornaliera ed eventualmente di attivare prontamente iniziative sul fronte del funding, laddove i livelli di liquidità scendessero al di sotto dei livelli minimi stabiliti, tenuto anche conto del contesto esterno di mercato.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 - Il Patrimonio dell'Impresa

4.1.rmazioni di natura qualitativa

Nel primo semestre 2024 l'utile si è quantificato in euro 7.984.298 portando il patrimonio netto a euro 67.031.968.

La natura dei requisiti patrimoniali esterni minimi obbligatori e le relative modalità di monitoraggio

Generalfinance è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, ai sensi della normativa prudenziale, con riferimento al rischio di credito e al rischio operativo. Il rischio di mercato, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è presente nell'attività di Generalfinance, poiché la Società non detiene un portafoglio di negoziazione di

vigilanza. Il rischio non rileva quindi ai fini della determinazione dei requisiti minimi obbligatori.

Anche il rischio di cambio, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è rilevante nell'attività di Generalfinance in quanto attivo e passivo sono integralmente denominati in euro.

La società svolge una costante analisi dell'assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e al rischio operativo.

Le modalità di controllo del rischio di credito e la relativa reportistica di supporto sono descritti nelle procedure operative aziendali in materia di:

  • Delibera e rinnovo operazioni di factoring;

  • Valutazione debitori;

  • Gestione della relazione ordinaria con la clientela;

  • Gestione crediti ad andamento anomalo.

La presenza dei requisiti operativi strumentali alla traslazione del rischio sul debitore nell'ambito di esposizioni pro solvendo o pro soluto non iscritto è garantita dalle procedure definite in ambito crediti.

Il presidio del rischio operativo è affidato principalmente alle unità organizzative (controlli di linea), alla funzione di risk management (controlli di secondo livello) e alla funzione internal audit (controlli di terzo livello).

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
1. Capitale 4.202.329 4.202.329
2. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
3. Riserve 29.236.823 21.624.119
-
di utili
29.236.823 21.624.119
a)
legale
840.465 840.465
b)
statutaria
- -
c)
azioni proprie
- -
d)
altre
28.396.358 20.783.654
-
altre
- -
4. (Azioni proprie) - -
5. Riserve da valutazione 188.773 119.783
-
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
-
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività materiali
- -
-
Attività immateriali
- -
-
Copertura di investimenti esteri
- -
-
Copertura dei flussi finanziari
- -
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
- -
-
Differenze di cambio
- -
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- -
-
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del merito creditizio)
- -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- -
-
Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
188.773 119.783
-
Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni
valutate al patrimonio netto
- -
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 7.984.298 15.067.393
Totale 67.031.968 66.433.369

4.2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 - Fondi propri

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

1. Patrimonio di base (TIER 1)

Si precisa che - ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo (il "CRR") – nel Patrimonio di base sono inclusi gli utili netti risultanti dal bilancio di periodo relativo al primo semestre 2024, al netto dei dividendi attesi.

Ai fini di quanto sopra, si fa presente che:

  • gli utili sono stati verificati da soggetti indipendenti dall'ente che sono responsabili della revisione dei conti dell'ente stesso, come richiesto dall'articolo 26, paragrafo 2, del CRR;

  • gli utili sono stati valutati in conformità ai principi stabiliti dalla disciplina contabile applicabile;

  • tutti gli oneri e i dividendi prevedibili sono stati dedotti dall'importo degli utili;
  • l'importo dei dividendi da dedurre è stato stimato in conformità della normativa applicabile.

Dal patrimonio di base inoltre è dedotto l'importo riferito al cosiddetto "Quick Fix" con cui si è determinato il valore delle attività sotto forma di software da dedurre dagli elementi del capitale primario di classe 1 e l'importo riferito alle immobilizzazioni immateriali in corso.

2. Patrimonio supplementare (TIER 2)

Nel Patrimonio supplementare (TIER 2) sono compresi i titoli obbligazionari subordinati che la Società ha emesso nel corso del 2021 al netto della quota di ammortamento calcolata come previsto dall'art. 64 dal CRR (Regolamento UE 575/2013).

Totale 30/06/2024 Totale 31/12/2023
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 67.031.968 62.033.139
B. Filtri prudenziali del patrimonio base - -
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 67.031.968 62.033.139
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 5.360.705 6.276.890
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 61.671.263 55.756.249
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
12.500.000 12.500.000
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare - -
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F
+ G)
12.500.000 12.500.000
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 5.746.166 4.500.274
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 6.753.834 7.999.726
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e
supplementare
- -
N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 68.425.097 63.755.975

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.2.2 - Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Generalfinance valuta l'adeguatezza dei fondi propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, coerentemente con la propria policy di contenimento del rischio.

Nel contesto del processo ICAAP, Generalfinance definisce le componenti del capitale complessivo (componenti patrimoniali a copertura del capitale interno, ossia del fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio) sulla base della metodologia prudenziale. Le componenti del capitale complessivo coincidono quindi con le poste del patrimonio netto e con

quelle dei fondi propri.

La Società misura le seguenti tipologie di rischio: di credito, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse sul portafoglio bancario, di liquidità. A fronte delle prime quattro tipologie, la Società determina il capitale interno necessario per la copertura dei rischi generati dalle attività correnti e prospettiche. I rischi di primo pilastro sono misurati con criteri analoghi a quelli utilizzati per la determinazione dei requisiti prudenziali minimi obbligatori e, in particolare, il metodo standardizzato per il rischio di credito e il metodo base per il rischio operativo. Con riferimento ai rischi di secondo pilastro, Generalfinance utilizza i seguenti strumenti di misurazione quantitativa proposti nella Circolare di Banca d'Italia n. 288/15:

  • per il rischio di concentrazione (per teste e per gruppi di clienti connessi), il metodo semplificato proposto nella Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato B;
  • per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, il metodo semplificato previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato C;
  • per il rischio di liquidità, il modello maturity ladder di misurazione del funding risk, previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15.

Gli altri rischi di secondo pilastro sono oggetto di valutazione qualitativa.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa
Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
Categorie/Valori 30/06/2024 31/12/2023 30/06/2024 31/12/2023
A. ATTIVITA' DI RISCHIO - - - -
A.1 Rischio di credito e di controparte 536.232.753 506.583.205 367.720.512 369.062.956
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - - - -
B.1 Rischio di credito e di controparte - - 29.417.642 29.525.036
B.2 Rischio per la prestazione dei servizi di pagamento - - - -
B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta
elettronica
- - - -
B.4 Requisiti prudenziali specifici - - 4.656.969 4.656.969
B.5 Totale requisiti prudenziali - - 34.074.611 34.182.005
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA - - -
C.1 Attività di rischio ponderate - - 425.932.634 427.275.078
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER
1 capital ratio)
- - 14,5% 13,0%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate
(Total capital ratio)
- - 16,1% 14,9%

Le attività di rischio ponderate, esposte nella voce C.1, utilizzate anche nel calcolo dei coefficienti riportati nelle voci C.2 e C.3, sono calcolate come il prodotto tra il totale requisito prudenziale (voce B.5) e 12,50 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

La normativa nazionale, allo stato attuale, non fornisce alcuna definizione di "parti correlate"; l'art. 2427, co. 2, rimanda quindi a quanto previsto dalla prassi contabile internazionale. Il principio contabile di riferimento è lo IAS 24 la cui nuova versione, approvata dallo IASB il 4/11/2009, è stata omologata con il regolamento 19/07/2010, n.632. Tale versione definisce parte correlata una persona o un'entità correlata a quella che redige il bilancio. Non possono essere annoverate tra le parti correlate due entità per il solo fatto di avere in comune un amministratore o un altro dirigente con responsabilità strategiche.

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Oltre agli amministratori, sono stati identificati due dirigenti con responsabilità strategica, ovvero il CFO, il CCO ed il CLO. La retribuzione annua lorda dei dirigenti con responsabilità strategica è complessivamente pari ad euro 446.200.

Tale importo non considera l'accantonamento al Fondo TFR, il TFR versato ai fondi di previdenza complementare, il patto di non concorrenza e gli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a mediolungo termine determinati sulla base dei risultati della Società.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Si precisa che la società non vanta alcun credito nei confronti di amministratori e sindaci e che non sono state rilasciate garanzie a favore di amministratori e sindaci

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel seguente prospetto si evidenziano gli importi relativi ai rapporti di natura patrimoniale ed economica intrattenuti nel corso del primo semestre 2024 con le parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24.

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) Società controllante Altre parti correlate
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 709.343
120. Altre attività - 109.800
Totale attivo - 819.143
80. Altre passività - 499.607
90. Trattamento di fine rapporto del personale - 66.212
100. Fondi per rischi ed oneri - 1.123.771
Totale passivo - 1.689.590
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) Società controllante Altre parti correlate
VOCI DI CONTO ECONOMICO
10. Interessi attivi e proventi assimilati - 25.063
40. Commissioni attive - 20.613
160. Spese amministrative: a) spese per il personale - (1.112.946)
160. Spese amministrative: b) altre spese amministrative - (229.293)
200. Altri oneri/proventi di gestione 7.759 2.243
Totale voci 7.759 (1.294.320)
NB. Si precisa che i costi sono comprensivi di Iva indetraibile.
PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO (valori in euro) GGH – Gruppo general
Holding S.r.l.
Generalbroker S.r.l.
VOCI DI CONTO ECONOMICO
200. Altri oneri/proventi di gestione 7.759 151
Totale voci 7.759 151

Tutti le operazioni con parti correlate sono state effettuate a condizioni di mercato.

Attestazione sul bilancio semestrale abbreviato

Attestazione del bilancio semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Massimo Gianolli, in qualità di Amministratore Delegato, e Ugo Colombo, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Generalfinance S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione della relazione finanziaria semestrale abbreviata, nel corso del periodo 1° gennaio 2024 – 30 giugno 2024.
    1. La valutazione circa l'adeguatezza delle procedure amministrativo contabili per la formazione della relazione finanziaria semestrale abbreviata al 30 giugno 2024 è avvenuta sulla base di metodologie definite da Generalfinance S.p.A. in coerenza con i modelli COSO e COBIT (per la componente IT) che costituiscono i framework di riferimento generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il bilancio semestrale abbreviato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La relazione intermedia sulla gestione comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 26 luglio 2024

Relazione di revisione contabile limitata

  • 98 - RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 giugno 2024

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