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Telecom Italia Rsp

Interim / Quarterly Report Sep 27, 2024

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Interim / Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2024

SOMMARIO

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2024

Premessa 4
La cessione di NetCo 5
Highlights del primo semestre 2024 8
Principali variazioni del perimetro di consolidamento del Gruppo TIM 9
Andamento economico consolidato 10
Principali dati economici e operativi delle Business Unit del Gruppo TIM 20
Contratti complessi 14
La performance ESG del Gruppo TIM 15
Andamento patrimoniale e finanziario consolidato 25
Tabelle di dettaglio - Dati consolidati 31
Indicatori After Lease 38
Eventi successivi al 30 giugno 2024 39
Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2024 39
Principali rischi e incertezze 40
Principali variazioni del contesto normativo 50
Organi sociali al 30 giugno 2024 72
Macrostruttura organizzativa 73
Informazioni per gli investitori 75
Operazioni con parti correlate 77
Indicatori alternativi di performance 78
Innovazione, ricerca e sviluppo 80

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2024 DEL GRUPPO TIM 89

Indice 90
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 91
Conto economico separato consolidato 93
Conto economico complessivo consolidato 94
Movimenti del patrimonio netto consolidato 95
Rendiconto finanziario consolidato 96
Note al Bilancio consolidato semestrale abbreviato 98
Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del
Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
170
Relazione della Società di Revisione sulla revisione contabile limitata del Bilancio
consolidato semestrale abbreviato
171
NOTIZIE UTILI 173

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

La composizione del Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è la seguente:

Presidente Alberta Figari (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri Domitilla Benigni (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Paola Giannotti De Ponti (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Umberto Paolucci (indipendente)
Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF)
Segretario Agostino Nuzzolo

COLLEGIO SINDACALE

La composizione del Collegio Sindacale di TIM S.p.A. è la seguente:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Anna Doro
Massimo Gambini
Francesco Schiavone Panni
Mara Vanzetta
Sindaci Supplenti Massimiliano Di Maria
Laura Fiordelisi
Paolo Prandi
Carlotta Veneziani

Società di Revisione EY S.p.A.

PREMESSA

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM è stata redatta nel rispetto dell'art. 154– ter (Relazioni finanziarie) del D.Lgs. n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza - TUF) e successive modifiche ed integrazioni e predisposta in conformità allo IAS 34 (Bilanci intermedi) e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione dei principi contabili internazionali emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/2005.

La Relazione finanziaria semestrale comprende:

  • la Relazione intermedia sulla gestione;
  • il Bilancio consolidato semestrale abbreviato;
  • l'attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024 le attività relative alla componente di rete fissa domestica (rete primaria e attività wholesale di TIM S.p.A.), a FiberCop S.p.A. e a Telenergia S.r.l. ("NetCo"), sono classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali Attività disponibili per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni, incluso l'ottenimento delle autorizzazioni, necessarie ai fini del perfezionamento della cessione.

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati sono omogenei a quelli utilizzati in sede di Bilancio Consolidato del Gruppo TIM al 31 dicembre 2023 ai quali si rimanda per una più ampia trattazione, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance.

In particolare, gli indicatori alternativi di performance si riferiscono a: EBITDA; EBIT; variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT; EBITDA margin e EBIT margin; Indebitamento finanziario netto contabile e rettificato; Equity free cash flow, Flusso di cassa della gestione operativa; Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze). A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, inoltre, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance: EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, Equity free cash flow After Lease.

Inoltre, al fine di fornire una migliore comprensione dell'andamento del business, sono esposte le informazioni economico finanziarie organiche, relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024 e del primo semestre 2023 per il perimetro della c.d. TIM ServCo, rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche, "like-for-like", sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del perimetro TIM ServCo, come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio).

In linea con gli orientamenti dell'ESMA sugli indicatori alternativi di performance (Orientamenti ESMA/2015/1415), il significato ed il contenuto degli stessi sono illustrati nel capitolo "Indicatori alternativi di perfoprmance" ed è anche fornito il dettaglio analitico degli importi delle riclassifiche apportate e delle modalità di determinazione degli indicatori.

Si segnala, infine, che il capitolo "Evoluzione prevedibile della gestione per l'esercizio 2024" contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements) riguardanti intenzioni, convinzioni o attuali aspettative del Gruppo in relazione ai risultati finanziari e ad altri aspetti delle attività e strategie del Gruppo. Il lettore della presente Relazione intermedia sulla gestione non deve porre un indebito affidamento su tali dichiarazioni previsionali, in quanto i risultati consuntivi potrebbero differire significativamente da quelli contenuti in dette previsioni come conseguenza di rischi e incertezze dipendenti da molteplici fattori, la maggior parte dei quali è al di fuori della sfera di controllo del Gruppo. Per maggiori dettagli, si rimanda a quanto illustrato nel capitolo "Principali rischi e incertezze", in cui sono dettagliatamente riportati i principali rischi afferenti all'attività di business del Gruppo TIM che possono incidere, anche in modo considerevole, sulla capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati.

LA CESSIONE DI NETCO

Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM aveva approvato l'obiettivo strategico di riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell'integrazione verticale.

A novembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., all'esito di un ampio e approfondito esame, condotto con l'assistenza di primari advisor finanziari e legali, ha esaminato ed accettato l'offerta vincolante presentata il 16 ottobre 2023 da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") per l'acquisto di attività relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo"), da parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR).

In esecuzione delle deliberazioni assunte, TIM S.p.A. ha quindi sottoscritto con Optics BidCo un transaction agreement che disciplinava:

  • il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo d'azienda (il "Ramo d'Azienda") costituito da attività relative alla rete primaria, all'attività wholesale e dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop S.p.A. ("FiberCop"), società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame, e
  • il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell'intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. medesima, all'esito del predetto conferimento.

Il transaction agreement prevedeva che alla data del closing si procedesse alla sottoscrizione di master services agreement che regoli i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi tra NetCo e TIM S.p.A. a seguito del completamento dell'operazione.

Il transaction agreement prevedeva inoltre che il corrispettivo per la vendita della partecipazione potesse essere parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del Gruppo TIM contestualmente al closing dell'operazione NetCo (c.d. liability management).

In particolare, le tre "Offerte di Scambio" dei titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. avviate in data 18 aprile 2024 sì sono concluse in data 21 maggio 2024 per un valore nominale pari a 3.669.680.000 euro per le obbligazioni emesse da TIM S.p.A. e Telecom Italia Finance S.A., nonché per un valore nominale pari a 2.000.011.000 USD per le obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A.. Le nuove obbligazioni emesse dalle tre società hanno sostanzialmente i medesimi termini delle corrispondenti serie di obbligazioni originali, inclusi la scadenza, il tasso di interesse, le date di pagamento degli interessi e i c.d. restrictive covenants, ad eccezione delle previsioni relative all'Acquisition Exchange e delle disposizioni relative al taglio minimo, ove applicabile, e sono state scambiate alla data del Closing, tramite uno scambio automatico obbligatorio del debito dal Gruppo TIM alla controparte, che ne è divenuta titolare.

Tra le autorizzazioni necessarie ai fini del perfezionamento dell'operazione si ricordano le seguenti:

  • autorizzazione, intervenuta a gennaio 2024, in materia di sovvenzioni estere distorsive e la autorizzazione prevista dalla disciplina in materia di Golden Power;
  • autorizzazione, intervenuta a maggio 2024, alla cessione da parte della Commissione Europea.

A valle di tali autorizzazioni, con efficacia il 1° luglio 2024, TIM S.p.A. ha effettuato il conferimento del Ramo d'Azienda in favore di FiberCop; sempre in data 1° luglio 2024, TIM S.p.A. ha ceduto a Optics Bidco l'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di FiberCop e ha sottoscritto, con la stessa FiberCop, il sopra citato master services agreement.

Nella presente Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2024 NetCo è pertanto classificata, ai sensi dell'IFRS 5, tra le Attività disponibili per la vendita, essendosi realizzate alla data di reporting tutte le condizioni, incluso l'ottenimento delle autorizzazioni, necessarie ai fini del perfezionamento della cessione.

Inoltre, a seguito di tale classificazione di NetCo, i dati del conto economico separato consolidato e del rendiconto finanziario consolidato del primo semestre 2023 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5.

Il provento derivante dalla cessione di NetCo sarà rilevato fra gli Utili da Attività Cessate al netto dei costi di cessione, nel Conto economico del secondo semestre 2024.

Nel seguito si riportano i risultati economici consolidati del Gruppo TIM del primo semestre 2024 e del primo semestre 2023, evidenziando la riconciliazione fra:

  • la rappresentazione attuale (colonna "a"), che classifica NetCo quale Attività disponibile per la vendita/ Discontinued Operations;
  • la rappresentazione "in continuità" rispetto alle precedenti Relazioni finanziarie (colonna "a+b");
  • il raccordo fra le due viste evidenziando le Discontinued Operations (colonna "b").
1° Semestre 2024
(milioni di euro) Gruppo TIM
(a)
Discontinued Operations
(b)
(a+b)
NetCo Rettifiche ed
elisioni
Ricavi 7.061 1.207 (315) 7.953
Altri proventi operativi 49 40 (12) 77
Totale ricavi e proventi operativi 7.110 1.247 (327) 8.030
Acquisti di materie e servizi (3.570) (360) 296 (3.634)
Costi del personale (771) (552) (1) (1.324)
Altri costi operativi (314) (48) 2 (360)
Variazione delle rimanenze 12 (6) (1) 5
Attività realizzate internamente 173 108 1 282
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA) 2.640 389 (30) 2.999
Ammortamenti (1.633) (766) 2 (2.397)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (14) (14)
Risultato operativo (EBIT) 993 (377) (28) 588
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(13) (13)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 2
Proventi finanziari 687 3 (84) 606
Oneri finanziari (1.499) (187) 84 (1.602)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
170 (561) (28) (419)
Imposte sul reddito (33) (52) 1 (84)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 137 (613) (27) (503)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(640) 640
Utile (perdita) del periodo (503) (613) 613 (503)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (646) (646)
Partecipazioni di minoranza 143 143
1° Semestre 2023
(milioni di euro) Gruppo TIM
(a)
Discontinued Operations
(b)
(a+b)
NetCo Rettifiche ed
elisioni
Ricavi 6.853 1.387 (394) 7.846
Altri proventi operativi 69 52 (12) 109
Totale ricavi e proventi operativi 6.922 1.439 (406) 7.955
Acquisti di materie e servizi (3.588) (386) 395 (3.579)
Costi del personale (1.131) (579) (1) (1.711)
Altri costi operativi (290) (50) 2 (338)
Variazione delle rimanenze 57 9 66
Attività realizzate internamente 167 110 277
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA) 2.137 543 (10) 2.670
Ammortamenti (1.650) (781) 2 (2.429)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2) (2)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) 485 (238) (8) 239
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(15) (15)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 3 3
Proventi finanziari 655 1 (61) 595
Oneri finanziari (1.262) (151) 61 (1.352)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
(134) (388) (8) (530)
Imposte sul reddito (30) (113) (143)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento (164) (501) (8) (673)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(509) 509
Utile (perdita) del periodo (673) (501) 501 (673)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (813) (813)
Partecipazioni di minoranza 140 140

HIGHLIGHTS DEL PRIMO SEMESTRE 2024

Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM in cui NetCo è classificata quale Discontinued Operations: "Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations)") in cui ai sensi dell'IFRS 5, le attività relative alla rete fissa di TIM e le partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo") sono classificate come "Attività disponibili per la vendita".

Highlights finanziari Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations)

(milioni di euro) - dati reported 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni %
(a) (b) (a-b)
Ricavi 7.061 6.853 3,0
EBITDA
(1)
2.640 2.137 23,5
EBITDA Margin
(1)
37,4% 31,2% 6,2pp
EBIT
(1)
993 485
EBIT Margin
(1)
14,1% 7,1% 7,0pp
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (646) (813) 20,5
Investimenti industriali & spectrum 1.001 1.006 (0,5)
(milioni di euro) - dati reported 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni %
(a)
(b)
(a-b)
Equity Free Cash Flow (681)
(1)
(167) -
Equity Free Cash Flow After Lease (1.028)
(1)
(633) 62,4
(2)
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato
26.488
(1)
26.163 1,2
(2)
Indebitamento Finanziario Netto After Lease
21.507
(1)
20.815 3,3

(1) Per i relativi dettagli si rimanda a quanto riportato nel capitolo "Indicatori alternativi di performance".

(2) La variazione del fair value dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie è rettificata dall'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

Sono di seguito riportati i principali risultati economici finanziari del Gruppo TIM like-for-like ("like-for-like ServCo Gruppo TIM") in cui le informazioni economico finanziarie organiche relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024 e del primo semestre 2023, sono rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche, "like-for-like", sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del (nuovo) perimetro Gruppo TIM ServCo, come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio).

Risultati like-for-like ServCo (Gruppo TIM)

(milioni di euro) - dati organici (*) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni %
Ricavi 7.112 6.871 3,5
TIM Domestic 4.873 4.796 1,6
di cui TIM Consumer 2.970 2.970
di cui TIM Enterprise 1.507 1.437 4,9
di cui Sparkle 493 491 0,4
TIM Brasil 2.257 2.094 7,8
Ricavi da servizi 6.658 6.404 4,0
TIM Domestic 4.489 4.391 2,2
di cui TIM Consumer 2.731 2.717 0,5
di cui TIM Enterprise 1.384 1.301 6,4
di cui Sparkle 471 474 (0,6)
TIM Brasil 2.187 2.032 7,6
EBITDA 2.139 1.956 9,4
TIM Domestic 1.046 964 8,5
TIM Brasil 1.095 996 9,9
EBITDA AL 1.802 1.595 13,0
TIM Domestic 961 883 8,8
TIM Brasil 843 716 17,8
CAPEX (al netto delle licenze per telecomunicazioni) 963 981 (1,8)
TIM Domestic 548 578 (5,2)
TIM Brasil 415 403 3,0
EBITDA AL - CAPEX (al netto delle licenze per
telecomunicazioni)
839 614 36,6
TIM Domestic 413 305 35,4
TIM Brasil 428 313 36,7

(*) I risultati organici escludono le partite non ricorrenti e la base comparabile è calcolata al netto dell'effetto di conversione dei bilanci in valuta e della variazione del perimetro di consolidamento.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO TIM

Nel corso del primo semestre 2024 il Gruppo TIM, attraverso la società controllata Telsy S.p.A. (Business Unit Domestic), ha acquisito il controllo di QTI S.r.l. portando la percentuale di possesso nel capitale sociale della società dal 49% all'80%. QTI S.r.l. è una società attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

Nel primo semestre 2023 la principale variazione del perimetro di consolidamento era stata l'acquisizione, in data 20 aprile 2023, del 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l., società attiva nel campo della sicurezza dell'Information Technology da parte di Telsy S.p.A. (Business Unit Domestic).

ANDAMENTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Ricavi

I ricavi totali del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations) del primo semestre 2024 ammontano a 7.061 milioni di euro, +3,0% rispetto al primo semestre 2023 (6.853 milioni di euro).

L'analisi dei ricavi totali del primo semestre 2024 ripartiti per settore operativo in confronto al primo semestre 2023 è la seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
Variazioni
2023
peso % peso % assolute % %
like-for-like
Domestic 4.822 68,3 4.774 69,7 48 1,0 1,6
Brasile 2.257 32,0 2.098 30,6 159 7,6 7,8
Altre attività
Rettifiche ed elisioni (18) (0,3) (19) (0,3) 1
Totale consolidato 7.061 100,0 6.853 100,0 208 3,0 3,5

I ricavi consolidati Gruppo TIM "like-for-like" sono calcolati come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
RICAVI 7.061 6.853 208 3,0
Effetto conversione bilanci in valuta (4) 4
Oneri/(Proventi) non ricorrenti
RICAVI ORGANICI esclusa componente non ricorrente 7.061 6.849 212 3,1
Master Service Agreement (MSA) 67 67
Altri impatti (16) (45) 29
RICAVI ORGANICI like-for-like 7.112 6.871 241 3,5

EBITDA

L'EBITDA del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations) del primo semestre 2024 è pari a 2.640 milioni di euro (2.137 milioni di euro nel primo semestre 2023, +23,5%).

Il dettaglio dell'EBITDA ripartito per settore operativo del primo semestre 2024 in confronto con il primo semestre 2023 è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
peso % peso % assolute % %
like-for-like
Domestic 1.547 58,6 1.149 53,8 398 34,6 8,5
Brasile 1.095 41,5 993 46,5 102 10,3 9,9
Altre attività (4) (0,1) (4) (0,3)
Rettifiche ed elisioni 2 (1) 3
Totale consolidato 2.640 100,0 2.137 100,0 503 23,5 9,4

L'EBITDA consolidato Gruppo TIM "like-for-like" è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA 2.640 2.137 503 23,5
Effetto conversione bilanci in valuta (2) 2
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 83 427 (344)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.723 2.562 161 6,3
Nuovo Master Service Agreement (MSA) (902) (919) 17
MSA precedente 341 355 (14)
Altri impatti (23) (42) 19
EBITDA ORGANICO like-for-like 2.139 1.956 183 9,4

Sull'EBITDA del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations) hanno inciso in particolare gli andamenti delle voci di seguito analizzate:

■ Acquisti di materie e servizi (3.570 milioni di euro; 3.588 milioni di euro nel primo semestre 2023):

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Acquisti di beni 467 518 (51)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi per servizi di
accesso a reti di telecomunicazioni
590 601 (11)
Costi commerciali e di pubblicità 804 768 36
Consulenze e prestazioni professionali 100 123 (23)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 407 412 (5)
Costi per godimento beni di terzi 522 464 58
Altri 680 702 (22)
Totale acquisti di materie e servizi 3.570 3.588 (18)
% sui Ricavi 50,6 52,4 (1,8)pp

■ Costi del personale (771 milioni di euro; 1.131 milioni di euro nel primo semestre 2023):

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Costi del personale Italia 585 956 (371)
Costi e oneri del personale ordinari 521 543 (22)
Oneri di ristrutturazione e altro 64 413 (349)
Costi del personale Estero 186 175 11
Costi e oneri del personale ordinari 186 175 11
Oneri di ristrutturazione e altro
Totale costi del personale 771 1.131 (360)
% sui Ricavi 10,9 16,5 (5,6)pp

La riduzione di 360 milioni di euro dei costi del personale è principalmente attribuibile:

  • alla contrazione di 22 milioni di euro della componente italiana dei costi ordinari del personale principalmente dovuta al saving conseguente la riduzione della consistenza media del personale Italia, pari a -1.470 unità medie, parzialmente compensata dalla minore incidenza della riduzione oraria relativa al contratto di Solidarietà firmato il 12 aprile 2024 rispetto al precedente contratto di Espansione firmato nel 2022 e terminato il 28 febbraio 2024 (+752 unità medie rispetto al primo semestre 2023);
  • alla diminuzione di 349 milioni di euro della voce "Oneri di ristrutturazione e altro" della componente italiana. Nel 2024 sono stati accantonati oneri per 64 milioni di euro correlati principalmente all'integrazione salariale connessa ai Contratti di Solidarietà ed ai piani di esodazione individuale, come previsto dall'accordo sindacale firmato dalla Capogruppo con le OO.SS. il 29 marzo scorso. Nel primo semestre 2023 erano stati sostenuti oneri per complessivi 413 milioni di euro relativi sia alle uscite di personale non dirigente, previste in base all'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 di cui all'accordo firmato in data 21 marzo 2023 dalla Capogruppo TIM S.p.A con le OO.SS., sia al completamento degli accantonamenti di oneri conseguenti agli accordi firmati nel corso del 2022 dalla Capogruppo TIM S.p.A., da Telecom Italia Sparkle, da Telecontact, da Noovle e da Olivetti;

• al maggior costo di 11 milioni di euro della componente estera correlato principalmente all'impatto del turn over, della variazione dei tassi di cambio e delle dinamiche retributive locali della Business Unit Brasile.

■ Altri proventi operativi (49 milioni di euro; 69 milioni di euro nel primo semestre 2023):

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 19 18 1
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 2 3 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 7 4 3
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 2 13 (11)
Revisioni di stima e altre rettifiche 15 26 (11)
Altri 4 5 (1)
Totale 49 69 (20)

■ Altri costi operativi (314 milioni di euro; 290 milioni di euro nel primo semestre 2023):

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 108 101 7
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 26 30 (4)
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni 114 102 12
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 42 26 16
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 4 6 (2)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e stages 5 4 1
Altri oneri 15 21 (6)
Totale 314 290 24

Ammortamenti

Nel primo semestre 2024 ammontano a 1.633 milioni di euro (1.650 milioni di euro nel primo semestre 2023) e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita 736 729 7
Ammortamento delle attività materiali 618 586 32
Ammortamento diritti d'uso su beni di terzi 279 335 (56)
Totale 1.633 1.650 (17)

Svalutazioni nette di attività non correnti

Le Svalutazioni nette di attività non correnti ammontano a -14 milioni di euro nel primo semestre 2024 (erano nulle nel primo semestre 2023).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato e separato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

A seguito della riclassifica di NetCo tra le "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" (Discontinued Operations), il perimetro Domestic comprende, a fine giugno 2024, le sole attività relative alla c.d. Domestic ServCo (Domestic - NetCo Discontinued Operations). Si è infatti proceduto ad allocare parte dell'avviamento complessivo, in capo alla CGU Domestic alla data del 31.12.2023 (18.153 milioni di euro), su NetCo. Il processo di allocazione ha determinato l'attribuzione a NetCo di un ammontare di avviamento pari a 7.920 milioni di euro, l'avviamento residuo in capo alla CGU Domestic ServCo è pari a 10.233 milioni di euro.

La società, in accordo con le procedure aziendali, in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2024, ha proceduto ad effettuare il test di impairment: la verifica per riduzione di valore non ha

comportato svalutazioni sull'avviamento attribuito alle Cash Generating Unit Domestic ServCo e Brasile.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto riportato nella Nota "Avviamento" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

L'importo di 14 milioni di euro si riferisce alla svalutazione del valore residuo di talune componenti di asset di rete relative a lavori in corso («magazzino impianti»).

EBIT

L'EBIT del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations) del primo semestre 2024 è pari a 993 milioni di euro (485 milioni di euro nel primo semestre 2023).

Saldo dei proventi/(oneri) finanziari

Il saldo dei proventi/(oneri) finanziari è negativo e pari a 812 milioni di euro (negativo per 607 milioni di euro nel primo semestre 2023). L'incremento è sostanzialmente ascrivibile alla dinamica dei tassi di interesse.

Imposte sul reddito

Nel primo semestre 2024 la voce imposte sul reddito è pari a 33 milioni di euro (30 milioni di euro nel primo semestre 2023) e si riferisce principalmente alla società controllata brasiliana TIM S.A. che ha registrato un risultato ante imposte positivo.

Utile (perdita) del periodo

E' così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Utile (perdita) del periodo (503) (673)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 58 (227)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(704) (586)
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (646) (813)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 79 63
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
64 77
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di
minoranza
143 140

Il risultato del periodo delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" è relativo alle attività di rete fissa di TIM, a FiberCop S.p.A. e a Telenergia S.r.l. ("NetCo") classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali Attività disponibili per la vendita.

Per ulteriori dettagli si rimanda alla Nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2024 .

CONTRATTI COMPLESSI

Il Gruppo TIM, nell'ambito di un processo volto ad assicurare l'identificazione e la definizione delle iniziative di evoluzione del sistema di controllo interno di gestione dei rischi aziendali, a partire dal 2022 ha istituito un Comitato Tecnico per la supervisione dei contratti complessi (il "Comitato Tecnico").

Il Comitato Tecnico ha definito:

  • i criteri oggettivi in base ai quali classificare un contratto come "contratto complesso";
  • l'iter valutativo e autorizzativo dei contratti complessi che prevede il coinvolgimento di una pluralità di soggetti e di competenze in grado di valutare i diversi profili di rischio (processo decisionale collegiale);
  • l'aggiornamento della policy che disciplina il processo di formalizzazione della contrattualistica nel Gruppo prevedendo una chiara identificazione e formalizzazione dei razionali alla base del processo decisionale di assegnazione dei contratti complessi, nonché dei relativi meccanismi di escalation, rafforzando così il processo di individuazione e la ricostruzione delle fonti, degli elementi informativi e dei controlli eseguiti.

A partire dall'esercizio 2021 alcuni contratti di durata pluriennale per l'offerta di contenuti multimedia e un accordo di connettività hanno evidenziato un margine complessivo lungo l'intera durata contrattuale negativo, con la necessità di effettuare accantonamenti per l'iscrizione di un Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi per i periodi di durata residua degli accordi. Il valore residuo del Fondo Rischi e le previsioni del margine contrattuale complessivo sono periodicamente rivisti, al fine di confermare o aggiornare le stime iniziali e l'importo residuo del Fondo stesso.

L'utilizzo del Fondo Rischi contrattuali per contratti onerosi consente di compensare la componente negativa del margine (EBITDA) - riferibile sia all'andamento operativo dei business sia agli impegni in termini di corrispettivi che TIM è contrattualmente obbligata a riconoscere alle controparti - rilevando una marginalità operativa (organica) nulla lungo l'intera durata contrattuale.

Al 30 giugno 2024 il Fondo rischi contrattuali per contratti onerosi ammonta a complessivi 69 milioni di euro consentendo di annullare la marginalità negativa lungo l'intera durata contrattuale.

Di seguito si evidenzia:

  • l'ammontare utilizzato nel primo semestre 2024 e nel primo semestre 2023 del Fondo rischi a fronte del margine negativo;
  • l'ammontare della marginalità organica complessiva (EBITDA organico) in assenza dell'utilizzo del Fondo rischi per contratti onerosi.
Gruppo TIM Business Unit Domestic
(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
EBITDA ORGANICO (incluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
2.723 2.562 1.630 1.571
- Utilizzo del Fondo rischi contratti onerosi a fronte del
Margine negativo
(110) (140) (110) (140)
EBITDA ORGANICO (escluso l'utilizzo del Fondo rischi
contratti onerosi)
2.613 2.422 1.520 1.431

L'importo di 110 milioni di euro rappresenta il margine negativo a fronte del quale è stato utilizzato il fondo.

Sotto il profilo finanziario, il margine negativo coperto dal Fondo rischi, comporta un pari impatto sulla Posizione Finanziaria Netta e sui flussi di cassa.

Con riferimento ai contratti pluriennali che in alcuni casi impegnano TIM a riconoscere alla controparte corrispettivi a titolo di minimo garantito, occorre richiamare come la valutazione di tali contratti e la stima dei costi ad essi associati è soggetta a numerose incertezze che includono fra gli altri dinamiche di mercato, pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato, sviluppo delle nuove tecnologie a supporto del servizio. Tali stime vengono riviste periodicamente sulla base dei dati consuntivati al fine di assicurare che il dato previsionale rimanga nell'ambito di range ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo della società, potrebbero pertanto impattare anche in maniera significativa sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti stessi, l'importo di marginalità (positiva o negativa) stimato, i flussi di cassa che verranno generati.

LA PERFORMANCE ESG DEL GRUPPO TIM

Introduzione sulla performance ESG

Il contenuto della presente relazione, redatto esclusivamente su base volontaria, è stato predisposto al fine di fornire una migliore comprensione dell'andamento dei principali indicatori ESG, sulla base di informazioni gestionali, simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del perimetro TIM ServCo, come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio).

Il documento pertanto evidenzia per la prima volta alcuni dati attinenti al perimetro di TIM post scorporo a valle del 1° luglio 2024 (anche di seguito denominata TIM ServCo) esclusivamente con l'obiettivo di fornire a tutti gli stakeholder una prima vista sull'evoluzione ESG derivante dal riassetto del Gruppo. Ne consegue che i dati riportati non sono stati assoggettati a revisione e saranno formalmente rendicontati in base ai nuovi standard ESRS con la pubblicazione del bilancio annuale 2024.

TIM Brasil non ha subito impatti dall'operazione NetCo e, nella presente sezione, si dà notizia anche delle sue azioni in ambito di sostenibilità implementate nel primo semestre.

DOMESTIC - Environment

Osservando i dati separati ServCo-NetCo emerge una Environment identity della nuova TIM che si caratterizza per:

  • la riduzione delle emissioni totali;
  • una redistribuzione delle emissioni tra Scope 1, 2 e 3 poiché si riducono scope 1 e 2 e aumentano in proporzione le emissioni di Scope 3 (generate a monte e a valle dell'attività produttiva) e si aggiunge una nuova categoria emissiva (la 8) relativa ai beni in condivisione gestiti da terzi (FiberCop).

Sotto il profilo dei rischi il minore acquisto di energia riduce l'esposizione di TIM alla volatilità dei prezzi dell'energia stessa.

Principali dati del primo semestre 2024

I fattori che maggiormente incidono sull'impronta di carbonio del Gruppo riguardano i consumi di energia, acqua e combustibili, la gestione diretta o indiretta degli immobili sia ad uso civile che industriale, la tipologia di energia acquistata (da fonti fossili o rinnovabili), la flotta aziendale, i beni e servizi acquistati dalla filiera (categorie 1 e 2 dello Scope 3) o gestiti da terzi per conto di TIM (categoria 8 dello Scope 3), l'uso dei beni venduti (categoria 11 dello Scope 3).

KPI Totale di cui ServCo
Energia acquistata (GWh) 850 18 %
3
Consumo Acqua (civile+industriale) (m
)
738.000 8 %
Consistenza veicoli operativi + promiscui (n) 11.845 20 %
Consumo combustibile veicoli (l) 5.563.000 24 %
Consumo combustibile gruppi elettrogeni (l) 99.000 10 %
Consumo Gasolio per riscaldamento (l) 29.700 44 %
3
Consumo Metano per riscaldamento (m
)
1.692.000 44 %
3
Consumo Metano per Trigenerazione (m
)
5.679.235 2 %
Consumo di Gas Ozonolesivi (kg) 839 11 %
Acquisti di beni e servizi dalla filiera (€) 3.471.014.000 60 %

Si riportano di seguito i principali dati del I semestre 2024:

Principali evidenze relative a TIM ServCo

Con la cessione del ramo d'azienda a FiberCop, TIM ServCo assume un nuovo assetto delle infrastrutture (Rete, Data Center, Uffici) e della flotta aziendale.

Per quanto riguarda la Rete, FiberCop - che già deteneva il tratto in fibra ottica che dal cabinet (armadio riparti linea collocato su piano strada) arriva fino a casa del cliente- con il nuovo assetto acquisisce anche il tratto di rete che collega il cabinet con l'OLT (Optical Line Termination), l'apparato da cui originano i cavi ottici su cui si inseriscono gli altri operatori (OLO). Quindi FiberCop detiene:

  • le centrali con gli impianti di alimentazione e condizionamento
  • gli apparati OLT collocati in dette centrali
  • le infrastrutture di posa e i cavi in fibra ottica (sia di accesso sia di collegamento tra le centrali)
  • tutti gli apparati e tecnologie di vecchia generazione per servizi voce e dati fissi

ServCo invece mantiene tutta quella parte di rete che collega le diverse centrali (cosiddetto backbone) su cui viaggiano i servizi dati, voce e video. Tale Backbone è utilizzato anche da Fibercop per garantire i servizi di connettività agli altri operatori che ne fanno richiesta direttamente a Fibercop. ServCo quindi mantiene:

■ il Backbone costituito da tutti gli apparati della rete dati IP (Internet Protocol) e tutti gli apparati più moderni della rete trasmissiva ottica

  • tutti gli apparati di Accesso della Rete Mobile (presenti su circa 22.000 siti, di cui circa 2.400 su edifici Fibercop)
  • tutti gli apparati della Rete Edge IP, della Rete Core Mobile e Fissa (voce e dati) e tutte e Piattaforme per servizi fissi, mobili dati e video
  • l'interconnessione con gli altri Operatori
  • le numerazioni telefoniche e gli indirizzi IP per servizi fissi e mobili di tutti i suoi Clienti

Gli apparati della rete TIM ServCo sopra citati sono allocati in 4.339 edifici di FiberCop.

Per quanto riguarda i Data Center ServCo mantiene la gestione di tutti i 16 Data Center così composti:

  • 7 "Data Center Core" (che offrono servizi cloud e di colocation alle massime prestazioni)
  • 6 Data Center Public Cloud (dove operano le piattaforme dei più rilevanti public cloud provider)
  • 3 Centri Servizi (micro- data center sicuri e affidabili in prossimità delle sedi dei clienti)

Dei suddetti Data Center 11 sono allocati in immobili di proprietà TIM o di suo uso esclusivo, mentre i restanti 5 sono allocati in sedi FiberCop e condivise con quest'ultima.

Per gli edifici civili si delinea un nuovo assetto che risente anche del ridimensionamento della popolazione aziendale. Nello specifico, nel primo semestre 2024 i dipendenti sono allocati in 196 edifici di cui ServCo in 75 edifici. Alcuni di questi edifici sono ad uso promiscuo, cioè possono ospitare anche asset industriali.

Per quanto riguarda la flotta aziendale, i dati del primo semestre 2024 evidenziano una consistenza complessiva ServCo + NetCo di 12.000 veicoli con un'attribuzione a ServCo pari al 20% del totale.

Il ridimensionamento del parco veicoli porta ad una consistente riduzione del consumo di combustile (benzina e Gpl) per autotrazione che, nel 2023, rappresentava circa il 30% delle emissioni di Scope 1.

DOMESTIC – Social, le persone di TIM

Osservando i dati separati ServCo-NetCo emerge una Social identity della nuova TIM che si caratterizza per:

  • una riduzione del numero di dipendenti
  • una crescita delle donne rispetto al totale dipendenti
  • una crescita di giovani (sia under 35 che millenials) rispetto al totale dipendenti
  • un aumento delle donne in posizione di responsabilità rispetto al totale delle posizioni disponibili

Con la nuova struttura della popolazione migliorano dunque tutti gli indicatori generali relativi alle risorse umane.

Principali dati del primo semestre 2024 ed evidenze ServCo sulle persone

I principali fattori che caratterizzano la dimensione sociale "people" riguardano la loro composizione, i ruoli, l'organizzazione, le modalità di lavoro, la formazione, l'engagement, il wellbeing.

Con la cessione del ramo di azienda a Fibercop rientrano nel perimetro NetCo c.ca 19.900 persone che rappresentano il 53% della popolazione totale TIM, e che includono le persone del perimetro Wholesale dedicato alla gestione della rete fissa e della società Telenergia.

Le persone sono state concentrate su un minor numero di sedi (75 su 196) per cui migliora l'indice di dispersione: in media risultano 225 persone ServCo per sede rispetto a 188 persone per sede ServCO + NetCo, in conformità a quanto previsto dagli standard minimi di legge (1,5 mq per dipendente).

Nel primo semestre 2024 si conferma l'adozione di un modello organizzativo che integra produttività, benessere e sostenibilità e che prevede, per la maggior parte della popolazione aziendale il lavoro agile configurato attraverso 3 gg a casa e 2 giorni in ufficio, con sedi chiuse il venerdì, tranne quelle direzionali di Corso d'Italia a Roma e via Negri a Milano, con un risparmio complessivo di c.ca 21.000 tC02eq. Il risparmio emissivo derivante dall'applicazione del lavoro agile alla popolazione TIM ServCo è pari a c.ca 10.000 t C02eq.

Principali KPI Totale di cui ServCo
Numerosità delle persone 37.800 47 %
Età media 52,4 50,7
Donne 35 % 48 %
Donne in posizione di responsabilità 25,8 % 29,7 %
Giovani (under 35) 5 % 8 %
Millenials (under 44) 17 % 20 %
Ore di formazione 543.000 39 %
Lavoro agile 2 gg in ufficio/3 gg a casa

DOMESTIC – Social, impatti sulla società e risvolti di business

L'operazione NetCo non determina cambiamenti del portafoglio di offerta di servizi e prodotti di TIM rivolto al mercato retail. Per quanto riguarda il mercato Wholesale, invece, le risorse per l'erogazione dei servizi di accesso fisso all'ingrosso sono state oggetto di conferimento a FiberCop e pertanto i relativi servizi e prodotti offerti e venduti agli OLO non rientrano più nel perimetro TIM.

Sul versante dell'offerta alle Imprese e alla Pubblica Amministrazione si punta sui servizi digitali che generano efficienza e, al contempo, contribuiscono alla sostenibilità economica, ambientale e sociale del tessuto imprenditoriale e amministrativo italiano.

Smart city e digitalizzazione del patrimonio artistico e museale sono tra i contributi chiave di TIM per lo sviluppo del paese. Questi due stream sono strettamente collegati alla redditività dell'azienda perché basati sull'offerta dei seguenti servizi:

  • Cloud IoT & Security. Nel primo semestre del 2024, TIM ha registrato ricavi significativi derivanti dai servizi Cloud, IoT e Security, con una crescita complessiva del 34% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
  • TIM Urban Genius: è l'offerta per la realizzazione della smart city basata su piattaforma IoT, che raccoglie e analizza i dati del territorio per estrarne informazioni immediate e puntuali che le Amministrazioni Locali possano sfruttare in ottica di supporto alle decisioni. Per rafforzare la posizione in ambito Smart City, nel I Half, TIM, attraverso Olivetti, ha incrementato dal 70% all'85% la propria quota di partecipazione in Mindicity, la società che ha sviluppato la piattaforma su cui si basa TIM Urban Genius
  • Servizi digitali che amplificano il valore dei beni artistici e culturali quali "TIM Extended Reality" per creare metaverso, realtà aumentata e virtuale grazie alla tecnologia 5G e "TIM e-Vent Platform" per realizzare eventi fully digital con una ripresa di relatori reali e il loro inserimento in scenografie digitale. A giugno a Taormina al Festival internazionale Taobuk 2024, TIM Enterprise ha realizzato grazie alla piattaforma di Extended Reality un'esperienza immersiva in cui i visitatori, indossando appositi visori, hanno potuto fruire di un percorso virtuale interattivo, in cui le meraviglie artistiche della città siciliana sono state illustrate da attori attraverso testi di opere famose. Nel mese di giugno è stata inoltre lanciata l'APP "VisitAR Bologna" che, sempre grazie alla tecnologia di Extended Reality, propone itinerari di visita tra reale e virtuale nella storia e cultura di Bologna, con contenuti digitali geolocalizzati e arricchiti da un'esperienza di gamification, per rendere la visita più coinvolgente. L'APP è sviluppata in collaborazione con la Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna.

Completano l'offerta digitale:

  • i Digital Identity Services: i servizi di identità digitale come PEC, Spid e Firma Digitale hanno registrato un aumento delle utenze attive pari al 19% rispetto al primo semestre 2023
  • L'offerta cloud alla Pubbliche amministrazioni attraverso il Polo Strategico Nazionale (PSN). TIM continua a detenere il 45% della società che gestisce l'infrastruttura cloud indipendente e tecnologicamente avanzata per la Pubblica Amministrazione, mettendo a disposizione quattro data center operanti con i più alti standard di sicurezza e continuità operativa, alimentati al 100% da fonti rinnovabili e interconnessi tramite rete VDCN. L'obiettivo prefissato dal PNRR è di portare almeno 280 PA a utilizzare servizi in cloud entro il 2026.

Si rafforzano inoltre le partnership commerciali. Per stimolare la diffusione del cloud TIM Enterprise, nel primo trimestre, ha firmato un accordo con Broadcom grazie al quale TIM è diventata il primo VMware Cloud Service Provider in Italia di livello Pinnacle, il più alto nella gerarchia del cloud VMware. Nel secondo trimestre, un accordo altrettanto importante è stato firmato con Oracle per integrare la soluzione Oracle Cloud Infrastructure nell'offerta dei servizi cloud. TIM diventerà inoltre il partner della seconda Oracle Cloud Region italiana, che sarà situata a Torino e ospitata nel Data Center di nuova generazione del Gruppo.

Sul versante dell'offerta Consumer e SME, sono proseguite le attività volte ad estendere la vita utile dei prodotti. Nel contesto dell'assistenza ai clienti:

  • lato modem, il 31% delle sostituzioni è stata effettuata con prodotti rigenerati
  • per gli smartphone dati in sostituzione ai clienti business, l'81% di questi ha riguardato prodotti rigenerati.

Carbon Footprint dei prodotti a marchio "TIM": è stato introdotto un nuovo target che punta ad ottenere la certificazione dell'impronta di carbonio dei prodotti a marchio "TIM" entro il 2026, con il duplice obiettivo di calcolare con precisione le emissioni correlate alla loro commercializzazione (Scope 3) e fornire alla clientela informazioni sull'impatto ambientale dei beni acquistati.

Attività in ambito sociale

Infine, si evidenziano le attività della Fondazione TIM, quelle riguardanti le donazioni e le raccolte fondi.

Fondazione TIM. Nel primo semestre, le attività sono state dedicate alla formulazione ed al lancio di nuovi bandi, di seguito indicati, volti a sostenere idee e progetti di enti del Terzo settore che diffondono la cultura dell'innovazione negli ambiti dell'Inclusione Sociale, dell'Arte e della Cultura, dell'Istruzione e della Ricerca scientifica:

  • "Vivere Il Prossimo", per realizzare progetti che aiutino le famiglie con persone con disabilità nei loro bisogni di natura sociale, relazionale, occupazionale
  • "Vivere L'arte", dedicato a percorsi e strumenti di visita innovativi nelle istituzioni culturali (musei, gallerie e collezioni, monumenti, aree e parchi archeologici);
  • "Vivere Il Talento", per promuovere soluzioni di orientamento che prevengano il fenomeno dei Neet in Italia

Per questi bandi, che si sono chiusi a maggio ed hanno visto l'adesione di oltre 300 enti distribuiti su tutto il territorio nazionale, Fondazione TIM ha previsto un contributo di oltre 1 milione di euro.

Nei primi mesi del 2024 la Fondazione ha inoltre seguito le fasi di realizzazione di alcuni progetti che si erano aggiudicati il bando "Call for IDEAs" del 2023 e che si concluderanno tra quest'anno e parte del 2025.

Infine, sempre nel primo semestre sono stati donati 10.000 euro all' Associazione di Promozione Sociale ''Con Giacomo contro VEDS" per promuovere la ricerca di una cura alla sindrome di Ehlers-Danlos, una malattia vascolare rara.

Donazione di beni aziendali: nel primo semestre 2024 stati donati circa 300 arredi e circa 500 pc non più utilizzati

Raccolta fondi

Da oltre 20 anni, tramite sms e chiamate da rete fissa, TIM raccoglie fondi solidali per sostenere progetti umanitari, scientifici, sociali e di tutela ambientale degli Enti del Terzo Settore. Le donazioni avvengono tramite sms del valore di 2 euro e chiamate da rete fissa a un numero dedicato del valore di 5 o 10 euro. Le somme donate sono poi versate interamente agli enti promotori della raccolta.

Nel primo semestre 2024:

  • sono state attivate circa 49 campagne solidali di raccolta fondi
  • sono state effettuate circa 800.000 donazioni e raccolti 3,6 milioni di euro di cui 20% da rete mobile e del 80% da rete fissa

I fondi più cospicui sono raccolti in favore di Emergenze Umanitarie, seguite rispettivamente da Iniziative di Ricerca Scientifica e Assistenza Medica e Iniziative di Tutela e Assistenza Socio Alimentare in ambito nazionale, di seguito le percentuali:

  • Emergenze umanitarie: 42%
  • Ricerca Scientifica ed Assistenza Medica e Sanitarie: 28%
  • Tutela ed Assistenza Socio Alimentare: 16%
  • Tutela e Protezione della Persona (Donne, Minori, Anziani):8%
  • Educazione Prevenzione ed Integrazione sociale: 3%
  • Tutela e Protezione Animali e Ambiente: 3%

DOMESTIC - Governance

L'evoluzione della gestione della "nuova TIM" vede:

  • un importante rafforzamento della governance grazie ad una "continuity" assicurata dalla riconferma del mandato del CEO e di alcuni membri del Consiglio di Amministrazione
  • la riduzione del numero dei membri del Consiglio di Amministrazione che conferisce all'Organo amministrativo una maggiore compattezza ed efficacia operativa
  • una nuova configurazione del Comitato di Sostenibilità, la cui presidenza è assegnata alla Presidente del Consiglio di Amministrazione e che vede la partecipazione del CEO
  • l'implementazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Principali evidenze del primo semestre 2024

  • Rinnovo del Consiglio di Amministrazione. Il 23 aprile 2024 l'Assemblea degli azionisti di TIM ha nominato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2024-2026, riducendo il numero dei relativi membri da 15 a 9, tenuto conto del perimetro di business risultante dal Piano di Delayering e coerentemente con il trend di lungo periodo in società comparabili, con la prassi in atto in varie società quotate di grandi dimensioni e con l'opportunità di contenimento dei costi vivi della governance societaria. La riduzione dei membri del Consiglio punta altresì a una maggiore coesione e collaborazione tra i membri, migliora l'efficienza decisionale, riduce i costi di gestione e garantisce un impegno più attivo di ciascun Consigliere. La "continuity" rispetto al precedente organo amministrativo è stata assicurata attraverso la conferma nella carica del CEO e di ulteriori quattro Consiglieri, cui è stata attribuita anche la presidenza di due comitati endoconsiliari su quattro. Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto da 5 uomini e 4 donne, garantendo una presenza del genere meno rappresentato superiore al 40%. Tutti i Consiglieri hanno esperienza in consigli di amministrazione di società quotate. Infine, per la prima volta, il Gruppo TIM ha attribuito ad una donna la carica di Presidente.
  • Nuovo Comitato Sostenibilità. È stata approvata una nuova composizione del Comitato Sostenibilità, la cui presidenza è stata attribuita alla Presidente del Consiglio di Amministrazione, e di cui fa parte anche il CEO, con l'obiettivo di valorizzare l'integrazione tra gli obiettivi di sostenibilità e quelli di business anche in un'ottica di lungo periodo.
  • Nuova rendicontazione di sostenibilità e implementazione della "Corporate Sustainability Reporting Directive". La Dichiarazione Consolidata di Carattere non Finanziario, redatta annualmente sull'anno solare per adempiere agli obblighi previsti dal D.lgs. 254/2016 riguarda la comunicazione di informazioni di carattere ambientale, sociale e di governance. La Dichiarazione 2023 è stata redatta secondo gli standard della Global Reporting Initiative (GRI) in data 26 marzo 2024. È attualmente in corso l'implementazione del decreto legislativo n.125 del 6 settembre 2024 che recepisce la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). La direttiva dell'Unione Europea detta nuove norme sui report di sostenibilità e introduce dei nuovi standard di rendicontazione (ESRS) anche al fine di evidenziare il collegamento tra la dimensione ESG e quella economico-finanziaria, rafforzando così la valutazione degli impatti, dei rischi e delle opportunità.
  • La rendicontazione secondo gli standard ESRS, come avveniva in precedenza per i GRI, viene effettuata su base annuale per cui sarà applicata per il Bilancio 2024.

TIM Brasil

TIM Brasil continua il percorso di attuazione del Piano ESG 2024-26, che include obiettivi di Gruppo e obiettivi specifici del contesto brasiliano. Di seguito i principali highlights del primo semestre 2024.

Environment

TIM Brasil contribuisce ai target climatici del Gruppo con una strategia di generazione distribuita che prevede la produzione di energia elettrica rinnovabile solare e idroelettrica (114 impianti attivi al primo semestre), che a fine 2024, coprirà circa il 60% del fabbisogno di energia di elettrica di TIM Brasil.

Per quanto invece i target specifici del Brasil, l'azienda:

  • ha già superato l'obiettivo al 2025 del +110% di ecoefficienza nel traffico dati bit/Joule vs. 2019) raggiungendo il +150% alla fine del primo semestre 2024
  • ha già superato l'obiettivo al 2026 relativo al riutilizzo o riciclo dei rifiuti solidi ≥95%

Social

Diversità e inclusione: fermo restando l'obiettivo di Gruppo relativo alle donne in posizione di responsabilità, TIM Brasil da quest'anno ha introdotto un nuovo obiettivo che si focalizza sulle posizioni manageriali ricoperte dai dipendenti di colore, definendo un valore target ≥25% da raggiungere entro il 2025.

Inclusione e trasformazione digitale: dopo aver raggiunto nel 2023 l'obiettivo di attivare il 4G nel 100% dei comuni brasiliani, nel 2024 l'obiettivo di copertura si è spostato sulle aree rurali produttive. Il piano prevede la copertura 32 milioni di ettari entro il 2026, di cui 17.5 milioni sono già stati coperti nel primo semestre.

Attività in ambito sociale: In risposta al disastro climatico che ha colpito lo stato del Rio Grande do Sul nei mesi di aprile e maggio 2024, TIM Brasil ha concentrato la propria azione su quattro fronti:

  • garantire la continuità delle connessioni di rete,
  • supportare i clienti con roaming e bonus di traffico
  • donare beni di prima necessità attraverso partnership con istituzioni locali, soprattutto mirate a persone con disabilità
  • lanciare un programma di raccolta fondi attraverso l'Istituto TIM per i colleghi colpiti dalle alluvioni

Governance

Nell'ambito della governance gli obiettivi specifici relativi al contesto brasiliano riguardano:

  • il consolidamento di best practices nell'ambito della trasparenza e dell'anticorruzione, che si sostanziano, tra l'altro, nel mantenimento della certificazione ISO 37001 e del sigillo Pro-Etica del CGU, attribuito a TIM Brasil per la prima volta nel settore
  • il consolidamento di best practice nell'ambito della cybersecurity e della protezione dei dati, anche attraverso il mantenimento della certificazione ISO 27001
  • il mantenimento di posizioni di livello nei rating ESG. A tal proposito, nel primo semestre 2024, la Società è stata inserita da Sustainalytics di Morningstar nell' "ESG Industry Top-Rated", a riconoscimento dell'ottima gestione dei temi ambientali, sociali e di governance.

Evoluzione degli obiettivi ESG

I cambiamenti descritti lasciano immutati i capisaldi della strategia di sostenibilità del Gruppo, ma, per tenere conto della trasformazione dell'assetto societario, alcuni target di sostenibilità 2024-2026 sono stati rimodulati e già comunicati alla comunità finanziaria con la presentazione del piano del Gruppo 2024-2026.

PRINCIPALI DATI ECONOMICI E OPERATIVI DELLE BUSINESS UNIT DEL GRUPPO TIM

Domestic

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute % % like-for-like
Ricavi 4.822 4.774 48 1,0 1,6
EBITDA 1.547 1.149 398 34,6 8,5
EBIT 534 150 384
Personale a fine periodo (unità) (°) 17.965 (*)37.901 (19.936) (52,6)

(°) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato 1 unità al 30 giugno 2024 (31 unità al 31 dicembre 2023). (*) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2023.

Ricavi

I ricavi della Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations - Domestic ServCo) ammontano a 4.822 milioni di euro, in aumento di 48 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 (+1,0%).

I ricavi Domestic "like-for-like" sono calcolati come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
RICAVI 4.822 4.774 48 1,0
Effetto conversione bilanci in valuta
Proventi/(Oneri) non ricorrenti
RICAVI ORGANICI - esclusa componente non ricorrente 4.822 4.774 48 1,0
Master Service Agreement (MSA) 67 67
Altri impatti (16) (45) 29
RICAVI ORGANICI like-for-like 4.873 4.796 77 1,6

I ricavi da Servizi ammontano a 4.489 milioni di euro (+98 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023, +2,2%), grazie alla crescita dei ricavi ICT e Multimedia nonostante gli impatti del contesto competitivo sulla customer base.

I ricavi Handset e Bundle & Handset, inclusa la variazione dei lavori in corso, sono pari a 384 milioni di euro nel primo semestre 2024, in diminuzione di 21 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per una contrazione sia del segmento TIM Consumer sia del segmento TIM Enterprise.

A seguito del completamento dell'operazione di delayering, con conseguente cessione di NetCo, la rappresentazione dei ricavi è stata modificata, per cui i ricavi di seguito esposti sono suddivisi tra TIM Consumer, TIM Enterprise e Wholesale International Market (gruppo TI Sparkle), completi della descrizione analitica del perimetro di riferimento.

■ TIM Consumer. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di fonia e internet gestiti e sviluppati nel Fisso e nel Mobile per le persone e le famiglie (dalla telefonia pubblica, dalle attività di caring e gestione amministrativa dei clienti), per la clientela delle PMI (Piccole e medie imprese) e SOHO (Small Office Home Office) e per altri operatori mobili (MVNOs); è inclusa la società TIM Retail, che coordina l'attività dei negozi di proprietà.

Si riportano di seguito i principali "Key Performance Indicators" di TIM Consumer:

30.6.2024 31.12.2023 30.6.2023
Accessi totali Fisso (migliaia) 7.323 7.499 7.662
di cui accessi ultra-broadband attivi (migliaia) 5.448 5.404 5.371
(1)
ARPU Fisso Consumer (€/mese)
29,8 28,2 27,7
Consistenza linee mobili a fine periodo (migliaia) 16.170 16.397 16.623
di cui Human calling (migliaia) 13.451 13.578 13.842
(2)
Churn rate Mobile (%)
9,7 19,2 9,2
(3)
ARPU Mobile Consumer Human calling (€/mese)
10,6 10,8 10,7

(1) Ricavi da servizi organici Consumer rapportati alla consistenza media degli accessi Consumer.

(2) Percentuale di linee human cessate nel periodo rispetto alla consistenza media linee human. (3) Ricavi da servizi organici Consumer (visitors e MVNO esclusi) rapportati alla consistenza media linee human calling.

(milioni di euro) - dati organici 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni %
(a) (b) (a-b)/b
Ricavi TIM Consumer – like-for-like 2.970 2.970
Ricavi da servizi 2.731 2.717 0,5
Ricavi Handset e Bundle & Handset 239 253 (5,5)

I ricavi di TIM Consumer del primo semestre 2024 sono pari a 2.970 milioni di euro e risultano in linea rispetto a quanto registrato nel primo semestre 2023, nonostante l'impatto dello sfidante contesto competitivo. I ricavi da servizi, che sono pari a 2.731 milioni di euro, registrano un aumento di 14 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 (+0,5%).

I ricavi Handset e Bundle & Handset di TIM Consumer sono pari a 239 milioni di euro, -14 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023: la variazione è principalmente connessa alla contrazione del mercato dei terminali mobili.

■ TIM Enterprise. Il perimetro di riferimento è costituito dall'insieme di servizi e prodotti di connettività e soluzioni ICT gestiti e sviluppati per la clientela Top, Public Sector, Large Account. Sono incluse le società: Olivetti, TI Trust Technologies, Telsy e Noovle.

(milioni di euro) - dati organici 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni %
(a) (b) (a-b)/b
Ricavi TIM Enterprise - like-for-like 1.507 1.437 4,9
Ricavi da servizi 1.384 1.301 6,4
Ricavi Handset e Bundle & Handset 123 136 (9,6)

I ricavi del segmento sono pari a 1.507 milioni di euro, in aumento rispetto al primo semestre 2023 di 70 milioni di euro (+4,9%), principalmente grazie alla componente dei ricavi da servizi (+6,4%), trascinati dai servizi di cloud e security.

■ Wholesale International Market. In tale ambito sono ricomprese le attività del gruppo TI Sparkle che opera nel mercato dei servizi internazionali voce, dati e internet destinati agli operatori di telecomunicazioni fisse e mobili, agli ISP/ASP (mercato Wholesale) e alle aziende multinazionali attraverso reti proprietarie nei mercati Europei, nel Mediterraneo e in Sud America.

I ricavi del primo semestre 2024 del segmento Wholesale International Market sono pari a 493 milioni di euro, in lieve miglioramento rispetto al primo semestre 2023 (+2 milioni di euro, +0,4%), grazie alla crescita dei ricavi relativi alle soluzioni per operatori mobili e alle offerte di colocation, che compensa la riduzione e la razionalizzazione dei ricavi tradizionali voce.

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2024 della Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations - Domestic ServCo) è pari a 1.547 milioni di euro (+398 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023, +34,6%).

L'EBITDA Domestic "like-for-like" è calcolato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA 1.547 1.149 398 34,6
Effetto conversione bilanci in valuta
Oneri/ (Proventi) non ricorrenti 83 422 (339)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.630 1.571 59 3,8
Nuovo Master Service Agreement (MSA) (902) (919) 17
MSA precedente 341 355 (14)
Altri impatti (23) (43) 20
EBITDA ORGANICO like-for-like 1.046 964 82 8,5

Con riferimento ai risultati della Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations - Domestic ServCo) e alle dinamiche delle principali voci si evidenzia che hanno influito sui principali andamenti le stesse dinamiche già commentate nell'ambito del Gruppo consolidato; in dettaglio:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Acquisti di materie e servizi 2.726 2.760 (34)
Costi del personale 597 969 (372)
Altri costi operativi 106 105 1

In particolare:

■ Altri proventi operativi sono pari a 39 milioni di euro con una riduzione di 23 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Indennità di ritardato pagamento dei servizi telefonici 10 12 (2)
Recupero costi del personale, acquisti e prestazioni di servizi 2 3 (1)
Contributi in conto impianti e in conto esercizio 7 4 3
Risarcimenti, penali e recuperi connessi a vertenze 1 13 (12)
Revisioni di stima e altre rettifiche 15 26 (11)
Proventi per attività di formazione agevolata 1 1
Altri proventi 3 3
Totale 39 62 (23)

■ Acquisti di materie e servizi sono pari a 2.726 milioni di euro con una riduzione di 34 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Acquisti di beni 356 405 (49)
Quote di ricavo da riversare ad altri operatori e costi
d'interconnessione
485 512 (27)
Costi commerciali e di pubblicità 547 523 24
Consulenze e prestazioni professionali 43 48 (5)
Energia, manutenzioni, servizi in outsourcing 281 287 (6)
Costi per godimento di beni di terzi 370 323 47
Altri 644 662 (18)
Totale acquisti di materie e servizi 2.726 2.760 (34)
% sui Ricavi 56,5 57,8 (1,3)

■ Costi del personale sono pari a 597 milioni di euro con una diminuzione di 372 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023. Hanno influito su tale andamento le stesse dinamiche già commentate nell'andamento economico consolidato del Gruppo.

■ Altri costi operativi sono pari a 106 milioni di euro con un incremento di 1 milione di euro rispetto al primo semestre 2023:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Svalutazioni e oneri connessi alla gestione dei crediti 46 45 1
Accantonamenti ai fondi per rischi e oneri 18 11 7
Contributi e canoni per l'esercizio di attività di
telecomunicazioni
11 11
Oneri e accantonamenti per imposte indirette e tasse 16 16
Penali, indennizzi per transazioni e sanzioni amministrative 4 6 (2)
Quote e contributi associativi, elargizioni, borse di studio e
stages
4 4
Altri oneri 7 12 (5)
Totale 106 105 1

EBIT

L'EBIT nel primo semestre 2024 della Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations - Domestic ServCo) è pari a 534 milioni di euro (+384 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023).

Brasile

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute % % organica
esclusi non
ricorrenti
(a) (b) (c) (d) (c-d) (c-d)/d
Ricavi 2.257 2.098 12.398 11.503 895 7,8 7,8
EBITDA 1.095 993 6.016 5.442 574 10,5 9,9
% sui Ricavi 48,5 47,3 48,5 47,3 1,2 pp 0,9pp
EBIT 461 339 2.532 1.857 675 36,3 34,2
% sui Ricavi 20,4 16,1 20,4 16,1 4,3pp 4,0pp
Personale a fine periodo (unità) 9.089 (°)9.267 (178) (1,9)

(°) La consistenza del personale è relativa al 31 dicembre 2023.

I tassi di cambio medi utilizzati per la conversione in euro (espressi in termini di unità di real per 1 euro) sono pari a 5,49271 nel primo semestre 2024 e a 5,48212nel primo semestre 2023.

1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Consistenza linee a fine periodo (migliaia) (*) 61.986 (°)61.248
ARPU mobile (reais) 30,8 28,4
ARPU BroadBand (reais) 97,2 98,0

(*) Include linee aziendali. (°) Consistenza al 31 dicembre 2023.

La Business Unit Brasile (gruppo Tim Brasil) fornisce servizi di telefonia mobile, offre la trasmissione di dati in fibra ottica utilizzando tecnologia IP completa e servizi di banda larga residenziale. Inoltre, il gruppo Tim Brasil fornisce servizi IoT, focalizzati sui verticali Agroalimentare, Industrie, Logistica e Utilities.

Ricavi

I ricavi del primo semestre 2024 della Business Unit Brasile (gruppo TIM Brasil) ammontano a 12.398 milioni di reais (11.503 milioni di reais nel primo semestre 2023, +7,8%).

L'accelerazione è stata determinata dai ricavi da servizi (12.013 milioni di reais rispetto ai 11.161 milioni di reais nel primo semestre 2023, +7,6%) con i ricavi da servizi di telefonia mobile in crescita del 7,8% rispetto al primo semestre 2023. Questa performance è principalmente riconducibile al continuo miglioramento del segmento post-paid. I ricavi da servizi di telefonia fissa hanno registrato una crescita del 5,3% rispetto al primo semestre 2023, guidata dal ritmo di espansione di Ultrafibra.

I ricavi da vendite di prodotti si sono attestati a 385 milioni di reais (342 milioni di reais nel primo semestre 2023).

L'ARPU mobile nel primo semestre 2024 è stato pari a 30,8 reais (28,4 reais nel primo semestre 2023).

Le linee mobili complessive al 30 giugno 2024 sono pari a 62,0 milioni, +0,8 milioni di linee rispetto al 31 dicembre 2023 (61,2 milioni). La variazione è attribuibile per +1,4 milioni al segmento post-paid e per -0,6 milioni al segmento pre-paid. Al 30 giugno 2024 i clienti post-paid rappresentano il 46,7% della base clienti (45,1% al 31 dicembre 2023).

L'ARPU BroadBand del primo semestre 2024 è stato di 97,2 reais (98,0 reais nel primo semestre 2023).

EBITDA

L'EBITDA del primo semestre 2024 ammonta a 6.016 milioni di reais (5.442 milioni di reais nel primo semestre 2023,+10,5%) e il margine sui ricavi è pari al 48,5% (47,3% nel primo semestre 2023).

L'EBITDA organico al netto della componente non ricorrente è in crescita del 9,9% ed è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA 6.016 5.442 574 10,5
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 30 (30)
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 6.016 5.472 544 9,9

La crescita dell'EBITDA è attribuibile principalmente alla positiva performance dei ricavi da servizi.

Il relativo margine sui ricavi, in termini organici si attesta al 48,5% (47,6% nel primo semestre 2023). Sono di seguito evidenziate le dinamiche delle principali voci di costo:

(milioni di euro) (milioni di reais)
1° Semestre
1° Semestre
2024
2023
1° Semestre
1° Semestre
2024
2023
Variazione
(a) (b) (c) (d) (c-d)
Acquisti di materie e servizi 860 842 4.723 4.616 107
Costi del personale 173 162 951 888 63
Altri costi operativi 205 182 1.130 1.006 124

EBIT

L'EBIT del primo semestre 2024 è pari a 2.532 milioni di reais (1.857 milioni di reais nel primo semestre 2023, +36,3%).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente si attesta nel primo semestre 2024 a 2.532 milioni di reais (1.887 milioni di reais nel primo semestre 2023) con un margine sui ricavi del 20,4% (16,4% nel primo semestre 2023).

L'EBIT organico al netto della componente non ricorrente è calcolato come segue:

(milioni di reais) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBIT 2.532 1.857 675 36,3
Oneri/(Proventi) non ricorrenti 30 (30)
EBIT ORGANICO esclusa componente non ricorrente 2.532 1.887 645 34,2

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO CONSOLIDATO

Attivo non corrente

  • Avviamento: la voce si riduce di 8.023 milioni di euro, da 19.170 milioni di euro al 31 dicembre 2023 a 11.147 milioni di euro al 30 giugno 2024 per:
    • l'attribuzione dell'Avviamento dalla Cash Generating Unit Domestic a NetCo, con la riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" (7.920 milioni di euro);
    • le differenze cambio negative per 103 milioni di euro relative all'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit Brasile.
  • Attività immateriali a vita utile definita: si riducono di 731 milioni di euro, da 7.122 milioni di euro di fine 2023 a 6.391 milioni di euro al 30 giugno 2024, quale saldo fra:
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività immateriali relative a NetCo (-239 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+ 398 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-736 milioni di euro);
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 153 milioni di euro). Le differenze cambio sono negative per 224 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.
  • Attività materiali: si riducono di 10.018 milioni di euro, da 14.692 milioni di euro di fine 2023 a 4.674 milioni di euro al 30 giugno 2024, quale saldo fra:
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" delle attività materiali relative a NetCo (-9.697 milioni di euro);
    • investimenti industriali (+565 milioni di euro);
    • ammortamenti del periodo (-618 milioni di euro);
    • altre dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 268 milioni di euro). Le differenze cambio sono negative per 235 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.
  • Diritti d'uso su beni di terzi (comprendono principalmente i diritti d'uso su contratti di locazione immobiliare, connettività di rete e infrastrutture di telecomunicazioni): si riducono di 2.711 milioni di euro, da 5.515 milioni di euro di fine 2023 a 2.804 milioni di euro al 30 giugno 2024, quale saldo fra:
    • riclassifica nell'ambito delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" dei diritti d'uso su beni di terzi relativi a NetCo (-2.537 milioni di euro);
    • investimenti (+38 milioni di euro) e incrementi di contratti di leasing (+349 milioni di euro); in particolare, gli incrementi sono relativi per 266 milioni di euro alla Business Unit Brasile e per 83 milioni di euro alla Business Unit Domestic;
    • ammortamenti del periodo (-279 milioni di euro);
    • dismissioni, differenze cambio e altre variazioni (per un saldo netto negativo di 283 milioni di euro). Le differenze cambio sono negative per 192 milioni di euro e relative essenzialmente alla Business Unit Brasile.

Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute

Si riferiscono a NetCo e comprendono:

  • attività di natura finanziaria per 304 milioni di euro;
  • attività di natura non finanziaria per 22.333 milioni di euro.

Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Nota "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

Patrimonio netto consolidato

Al 30 giugno 2024 è pari a 16.486 milioni di euro (17.513 milioni di euro al 31 dicembre 2023), di cui 12.742 milioni di euro attribuibili ai Soci della Controllante (13.646 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e 3.744 milioni di euro attribuibili alle partecipazioni di minoranza (3.867 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Più in dettaglio, le variazioni del patrimonio netto consolidato sono state le seguenti:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
A inizio periodo 17.513 18.725
Utile (perdita) complessivo del periodo (924) (1.035)
Dividendi deliberati da: (110) (197)
TIM S.p.A.
Altre società del Gruppo (110) (197)
Strumenti rappresentativi di patrimonio netto 2
Altri movimenti 7 18
A fine periodo 16.486 17.513

Flussi finanziari

L'indebitamento finanziario netto rettificato al 30 giugno 2024 è pari a 26.488 milioni di euro (25.656 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) di Gruppo del primo semestre 2024 è positivo e pari a 1.305 milioni di euro (+1.046 milioni di euro nel primo semestre 2023).

Le principali operazioni che hanno inciso sull'andamento dell'indebitamento finanziario netto rettificato sono di seguito esposte:

Variazione dell'Indebitamento finanziario netto rettificato

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
(a) (b) (a-b)
EBITDA 2.640 2.137 503
Investimenti industriali di competenza (1.001) (1.006) 5
Variazione del capitale circolante netto operativo: (242) (158) (84)
Variazione delle rimanenze (32) (44) 12
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 50 106 (56)
Variazione dei debiti commerciali (615) (300) (315)
Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum (24) (24)
Altre variazioni di crediti/debiti operativi 379 104 275
Variazione dei fondi relativi al personale 17 225 (208)
Variazione dei fondi operativi e altre variazioni (109) (152) 43
Operating free cash flow netto 1.305 1.046 259
% sui Ricavi 18,5 15,3 3,2pp
Flusso cessione di partecipazioni e altre dismissioni (23) 6 (29)
Aumenti/Rimborsi di capitale comprensivi di oneri accessori
Investimenti finanziari (34) (56) 22
Pagamento dividendi (76) (86) 10
Incrementi di contratti di leasing (349) (457) 108
Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti, non
operativi
(1.565) (1.134) (431)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato delle attività in funzionamento
(742) (681) (61)
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto delle
attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
(90) (118) 28
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
(832) (799) (33)

L'Equity Free Cash Flow del primo semestre 2024 ammonta a -681 milioni di euro (-167 milioni di euro nel primo semestre 2023). Tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze.

L'Equity Free Cash Flow è determinato come segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto
rettificato
(832) (799) (33)
Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i
rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/estinzioni
anticipate di operazioni di leasing (+))
21 465 (444)
Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze 24 24
Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o
cessioni di partecipazioni
30 57 (27)
Pagamento dei dividendi e Change in Equity 76 86 (10)
Equity Free Cash Flow (681) (167) (514)

Oltre a quanto già precedentemente dettagliato con riferimento all'EBITDA, hanno in particolare inciso sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato del primo semestre 2024 le seguenti voci:

Investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum

Nel primo semestre 2024 gli investimenti industriali e per licenze di telefonia mobile/spectrum del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations) sono pari a 1.001 milioni di euro (1.006 milioni di euro nel primo semestre 2023).

Gli investimenti industriali sono così ripartiti per settore operativo:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
peso % peso %
Domestic 586 58,5 602 59,8 (16)
Brasile 415 41,5 404 40,2 11
Altre attività
Rettifiche ed elisioni
Totale consolidato 1.001 100,0 1.006 100,0 (5)
% sui Ricavi 14,2 14,7 (0,5)pp

In particolare:

  • la Business Unit Domestic (NetCo Discontinued Operations Domestic ServCo) presenta investimenti industriali per 586 milioni di euro, con una quota significativa volta allo sviluppo delle reti FTTC/FTTH. L'andamento degli investimenti riflette il rallentamento delle attività del segmento IT e Mobile Platform;
  • la Business Unit Brasile ha registrato nel primo semestre 2024 investimenti industriali per 415 milioni di euro (404 milioni di euro nel primo semestre 2023). L'incremento rispetto al primo semestre 2023 è dovuto all'accelerazione degli investimenti in tecnologia 5G e Cyber Security parzialmente compensata dalla conclusione degli investimenti connessi all'integrazione delle attività del gruppo Oi e alla riduzione dello sviluppo della rete 4G.

Variazione del Capitale circolante netto operativo

Nel primo semestre 2024 il Capitale circolante netto operativo del Gruppo TIM (NetCo Discontined Operations) presenta una riduzione di 242 milioni di euro (-158 milioni di euro nel primo semestre 2023) ascrivibile principalmente alla variazione dei debiti commerciali (-615 milioni di euro) solo parzialmente compensata dall'incremento degli altri crediti e debiti operativi (+379 milioni di euro).

Investimenti finanziari

Nel primo semestre 2024 gli Investimenti finanziari del Gruppo TIM (NetCo Discontined Operations) sono pari a 34 milioni di euro. In dettaglio comprendono principalmente:

  • la contribuzione della Business Unit Brasile nel fondo di investimento, focalizzato sulle soluzioni 5G, Upload Ventures Growth;
  • la sottoscrizione della ricapitalizzazione delle società Polo Strategico Nazionale S.p.A.;
  • la contribuzione della Business Unit Domestic nel fondo di investimento UV T-Growth.

Nel primo semestre 2023 gli investimenti finanziari erano pari a 56 milioni di euro e comprendevano principalmente l'esborso per l'acquisizione del 100% del capitale sociale di TS-Way S.r.l. nonché la sottoscrizione delle ricapitalizzazioni delle società Polo Strategico Nazionale S.p.A. e TIMFin S.p.A..

Incrementi di contratti di leasing del Gruppo TIM (NetCo Discontinued Operations)

Nel primo semestre 2024 la voce è pari a 349 milioni di euro (457 milioni di euro nel primo semestre 2023) e comprende il maggior valore di diritti d'uso iscritti a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti di locazione esistenti.

Flusso oneri finanziari, imposte e altri fabbisogni netti non operativi

Nel primo semestre 2024 il flusso del Gruppo TIM (NetCo Discontined Operations) presenta un saldo negativo per complessivi 1.565 milioni di euro (negativo per 1.134 milioni di euro nel primo semestre 2023). Comprende principalmente gli esborsi relativi alle componenti della gestione finanziaria, il pagamento delle imposte sul reddito nonché la variazione dei debiti e crediti di natura non operativa.

Cessioni di crediti a società di factoring

Si segnala che le cessioni di crediti commerciali pro-soluto a società di factoring perfezionate nel primo semestre 2024 hanno comportato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 pari a 925 milioni di euro (1.135 milioni di euro al 31 dicembre 2023; 1.070 milioni di euro al 30 giugno 2023).

Indebitamento finanziario netto

La composizione dell'indebitamento finanziario netto è la seguente:

(milioni di euro)
30.6.2024
31.12.2023
Variazione
(a)
(b)
(a-b)
Passività finanziarie non correnti
Obbligazioni
8.640
15.297
(6.657)
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
1.951
5.987
(4.036)
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione
passiva
2.561
4.743
(2.182)
13.152
26.027
(12.875)
Passività finanziarie correnti (*)
Obbligazioni
6.956
3.266
3.690
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
5.974
2.505
3.469
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
559
838
(279)
13.489
6.609
6.880
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
5.913
5.913
Totale debito finanziario lordo
32.554
32.636
(82)
Attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni

Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva
(45)
(112)
67
Crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti
(2.909)
(1.103)
(1.806)
(2.954)
(1.215)
(1.739)
Attività finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
(1.547)
(1.882)
335
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva
(54)
(162)
108
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
(550)
(689)
139
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti
(556)
(2.912)
2.356
(2.707)
(5.645)
2.938
Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(304)
(304)
Totale attività finanziarie
(5.965)
(6.860)
895
Indebitamento finanziario netto contabile
26.589
25.776
813
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(101)
(120)
19
Indebitamento finanziario netto rettificato
26.488
25.656
832
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato
32.067
32.001
66
Totale attività finanziarie rettificate
(5.579)
(6.345)
766
(*) di cui quota corrente del debito a M/L termine:
Obbligazioni
6.956
3.266
3.690
Debiti verso banche, altri debiti e passività finanziarie
4.719
1.166
3.553
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva
485
786
(301)

Le politiche di gestione dei rischi finanziari del Gruppo TIM tendono alla minimizzazione dei rischi di mercato, all'integrale copertura del rischio di cambio e all'ottimizzazione dell'esposizione ai tassi di interesse attraverso opportune diversificazioni di portafoglio, attuate anche mediante l'utilizzo di selezionati strumenti finanziari derivati. Si sottolinea che tali strumenti non hanno fini speculativi e che hanno tutti un titolo sottostante, oggetto di copertura.

Si evidenzia inoltre che, al fine di determinare la propria esposizione ai tassi di interesse, il Gruppo definisce una composizione ottimale della struttura di indebitamento tra componente a tasso fisso e componente a tasso variabile e utilizza gli strumenti finanziari derivati al fine di tendere alla prestabilita composizione del debito. Tenuto conto dell'attività operativa del Gruppo, la combinazione ritenuta più idonea nel medio-lungo termine delle passività finanziarie non correnti è stata individuata, sulla base del valore nominale, nel range 65%-85% per la componente a tasso fisso e 15%-35% per la componente a tasso variabile.

Nella gestione dei rischi di mercato il Gruppo si è dotato di Linee Guida "Gestione e controllo dei rischi finanziari" e utilizza principalmente gli strumenti finanziari derivati IRS e CCIRS.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

Per ulteriori dettagli si rimanda al capitolo "Indicatori alternativi di performance".

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato ammonta a 26.488 milioni di euro al 30 giugno 2024, in aumento di 832 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (25.656 milioni di euro), quale effetto netto della gestione operativa-finanziaria e dei pagamenti in Brasile dei dividendi e delle licenze 5G.

Per una migliore comprensione dell'informativa, nella tabella che segue sono illustrate le diverse modalità di rappresentazione dell'Indebitamento Finanziario Netto:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento Finanziario Netto contabile 26.589 25.776 813
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(101) (120) 19
Indebitamento Finanziario Netto rettificato 26.488 25.656 832
Leasing (3.021) (5.307) 2.286
Leasing - Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(1.960) (1.960)
Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease 21.507 20.349 1.158

L'Indebitamento Finanziario Netto contabile al 30 giugno 2024 è pari a 26.589 milioni di euro, in aumento di 813 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (25.776 milioni di euro). Lo storno della valutazione al fair value di derivati e correlate passività/attività finanziarie registra una variazione positiva di 19 milioni di euro dovuta alla dinamica dei mercati sui tassi di interesse; tale valutazione rettifica l'Indebitamento Finanziario Netto contabile non avendo effetti monetari.

L'Indebitamento Finanziario Netto rettificato - After Lease (al netto dei contratti di lease) al 30 giugno 2024 risulta pari a 21.507 milioni di euro, in aumento di 1.158 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (20.349 milioni di euro).

Nel secondo trimestre del 2024 l'indebitamento finanziario netto rettificato diminuisce di 156 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2024 (26.644 milioni di euro).

(milioni di euro) 30.6.2024 31.3.2024 Variazione
(a) (b) (a-b)
Indebitamento finanziario netto contabile 26.589 26.810 (221)
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(101) (166) 65
Indebitamento finanziario netto rettificato 26.488 26.644 (156)
Così dettagliato:
Totale debito finanziario lordo rettificato 32.067 30.845 1.222
Totale attività finanziarie rettificate (5.579) (4.201) (1.378)

Debito finanziario lordo

Obbligazioni

Le obbligazioni al 30 giugno 2024 sono iscritte per un importo pari a 15.596 milioni di euro (18.563 milioni di euro al 31 dicembre 2023). In termini di valore nominale di rimborso sono pari a 15.281 milioni di euro (18.046 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2024 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 450 milioni di euro 3,625% Euro 450 19/1/2024
Telecom Italia S.p.A. 950 milioni di euro 4,000% Euro 950 11/4/2024
Telecom Italia S.p.A 1.500 milioni di USD 5,303% USD 1.500 30/5/2024

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 30 giugno 2024:

(miliardi di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

In data 4 aprile 2024, TIM aveva sottoscritto un contratto di finanziamento ponte per un ammontare di 1,5 miliardi di euro, incrementato in data 15 maggio 2024 di ulteriori 300 milioni di euro, e scadenza fino a 18 mesi. L'operazione, volta alla copertura delle necessità di rifinanziamento fino alla data di closing della cessione di NetCo, con condizioni in linea con i benchmarks di mercato, è stata interamente rimborsata in data 4 luglio 2024.

Costo medio del debito

Il costo medio del debito di Gruppo, inteso come costo di periodo calcolato su base annua e derivante dal rapporto tra oneri correlati al debito ed esposizione media, è pari a 6,2%, mentre il costo medio del debito di Gruppo "After Lease" risulta pari a 5,8%.

Attività finanziarie correnti e margine di liquidità

Al 30 giugno 2024 il margine di liquidità disponibile per il Gruppo TIM è pari a 6.004 milioni di euro ed è calcolato considerando:

  • la "Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti" e i "Titoli correnti diversi dalle partecipazioni" per complessivi 2.004 milioni di euro (4.695 milioni di euro al 31 dicembre 2023), comprensivi anche di 733 milioni di euro (valore nominale) di pronti contro termine scadenti entro agosto 2024;
  • l'ammontare della Sustainability-linked Revolving Credit Facility pari a 4.000 milioni di euro, totalmente disponibile.

Ai fini della determinazione del margine di liquidità disponibile, non sono stati considerati i "BTP 15 luglio 2028" detenuti da Telecom Italia Finance S.A. ed oggetto di accordo di prestito titoli con TIM S.p.A. siglato il 18 ottobre 2023; in particolare, dei complessivi 131 milioni di euro nominali di titoli oggetto del prestito, una parte corrispondente di volta in volta ad un controvalore di mercato di 99 milioni di euro è stata costituita in pegno da TIM S.p.A. il 25 ottobre 2023 a fronte di una garanzia bancaria emessa in pari data da MPS a favore dell'INPS, a sostegno dell'applicazione dell'art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012.

In particolare:

Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti per 556 milioni di euro (2.912 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide sono così analizzabili:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: gli impieghi delle società europee sono stati effettuati con primarie istituzioni bancarie, finanziarie e industriali con elevato merito di credito. Gli impieghi delle società in Sud America sono stati effettuati con primarie controparti locali;
  • rischio Paese: gli impieghi sono stati effettuati sulle principali piazze finanziarie europee.

Titoli correnti diversi dalle partecipazioni per 1.547 milioni di euro (1.882 milioni di euro al 31 dicembre 2023): tali forme di investimento rappresentano un'alternativa all'impiego della liquidità con l'obiettivo di migliorarne il rendimento. Comprendono 773 milioni di euro di Titoli di Stato detenuti da Telecom Italia Finance S.A., 524 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili, e 250 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile.

Ai fini della determinazione del margine di liquidità disponibile, non sono stati considerati i "BTP 15 luglio 2028" detenuti da Telecom Italia Finance S.A. ed oggetto di accordo di prestito titoli con TIM S.p.A. siglato il 18 ottobre 2023; in particolare, dei complessivi 131 milioni di euro nominali di titoli oggetto del prestito, una parte corrispondente di volta in volta ad un controvalore di mercato di 99 milioni di euro è stata costituita in pegno da TIM S.p.A. il 25 ottobre 2023 a fronte di una garanzia bancaria emessa in pari data da MPS a favore dell'INPS, a sostegno dell'applicazione dell'art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012.

Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato.

TABELLE DI DETTAGLIO – DATI CONSOLIDATI

Si riportano di seguito gli schemi di Conto Economico Separato Consolidato, Conto Economico Complessivo Consolidato, Situazione Patrimoniale–Finanziaria Consolidata, Rendiconto Finanziario Consolidato nonché Altre informazioni del Gruppo TIM (NetCo Discontined Operations).

Conto economico separato consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
(a-b)
(a) (b) assolute %
Ricavi 7.061 6.853 208 3,0
Altri proventi operativi 49 69 (20) (29,0)
Totale ricavi e proventi operativi 7.110 6.922 188 2,7
Acquisti di materie e servizi (3.570) (3.588) 18 0,5
Costi del personale (771) (1.131) 360 31,8
Altri costi operativi (314) (290) (24) (8,3)
Variazione delle rimanenze 12 57 (45) (78,9)
Attività realizzate internamente 173 167 6 3,6
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.640 2.137 503 23,5
Ammortamenti (1.633) (1.650) 17 1,0
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2) 2
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (14) (14)
Risultato operativo (EBIT) 993 485 508
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e
Joint Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
(13) (15) 2 13,3
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 3 (1) (33,3)
Proventi finanziari 687 655 32 4,9
Oneri finanziari (1.499) (1.262) (237) (18,8)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività
in funzionamento
170 (134) 304
Imposte sul reddito (33) (30) (3) (10,0)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 137 (164) 301
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute
(640) (509) (131) (25,7)
Utile (perdita) del periodo (503) (673) 170 25,3
Attribuibile a:
Soci della Controllante (646) (813) 167 20,5
Partecipazioni di minoranza 143 140 3 2,1

Conto economico complessivo consolidato

Ai sensi dello IAS 1 (Presentazione del bilancio) è di seguito esposto il prospetto di Conto Economico Complessivo Consolidato, comprensivo, oltre che dell'Utile (perdita) del periodo, come da Conto Economico Separato Consolidato, delle altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse dalle transazioni con gli Azionisti.

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Utile (perdita) del periodo (a) (503) (673)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 8 3
Effetto fiscale
(b) 8 3
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 17 3
Effetto fiscale (1)
(c) 17 2
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d) 25 5
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (12) 13
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 5 (5)
Effetto fiscale
(f) (7) 8
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 140 (170)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (132) 101
Effetto fiscale (1) 17
(g) 7 (52)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (446) 310
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (446) 310
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i) (446) 266
Totale altre componenti del conto economico complessivo
consolidato
(m=e+k) (421) 271
Utile (perdita) complessivo del periodo (a+m) (924) (402)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (905) (639)
Partecipazioni di minoranza (19) 237

Prospetto della situazione patrimoniale–finanziaria consolidata

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Attività
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 11.147 19.170 (8.023)
Attività immateriali a vita utile definita 6.391 7.122 (731)
17.538 26.292 (8.754)
Attività materiali
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 4.674 14.692 (10.018)
Diritti d'uso su beni di terzi 2.804 5.515 (2.711)
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
490 537 (47)
Altre partecipazioni 155 140 15
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
45 112 (67)
Altre attività finanziarie non correnti 2.909 1.103 1.806
Crediti vari e altre attività non correnti 1.598 2.187 (589)
Attività per imposte anticipate 580 701 (121)
5.777 4.780 997
Totale Attività non correnti (a)
30.793
51.279 (20.486)
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 309 345 (36)
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 4.465 4.699 (234)
Crediti per imposte sul reddito 150 191 (41)
Attività finanziarie correnti
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
54 162 (108)
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti
finanziari e altre attività finanziarie correnti
2.097 2.571 (474)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 556 2.912 (2.356)
2.707 5.645 (2.938)
Sub-totale Attività correnti 7.631 10.880 (3.249)
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria 304 304
di natura non finanziaria 22.333 22.333
22.637 22.637
Totale Attività correnti (b)
30.268
10.880 19.388
Totale Attività
(a+b)
61.061 62.159 (1.098)
(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 Variazioni
(a) (b) (a-b)
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della
Controllante
12.742 13.646 (904)
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.744 3.867 (123)
Totale Patrimonio netto (c) 16.486 17.513 (1.027)
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
10.591 21.284 (10.693)
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
2.561 4.743 (2.182)
Fondi relativi al personale 200 511 (311)
Passività per imposte differite 40 83 (43)
Fondi per rischi e oneri 451 679 (228)
Debiti vari e altre passività non correnti 786 1.326 (540)
Totale Passività non correnti (d) 14.629 28.626 (13.997)
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
12.930 5.771 7.159
Passività finanziarie correnti per contratti di
locazione passiva
559 838 (279)
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 6.976 9.384 (2.408)
Debiti per imposte sul reddito 17 27 (10)
Sub-totale Passività correnti 20.482 16.020 4.462
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad essere
cedute
di natura finanziaria 5.913 5.913
di natura non finanziaria 3.551 3.551
9.464 9.464
Totale Passività correnti (e) 29.946 16.020 13.926
Totale Passività (f=d+e) 44.575 44.646 (71)
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 61.061 62.159 (1.098)

Rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 137 (164)
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.633 1.650
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse partecipazioni) 14 (6)
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate (differite) 11 14
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(3) 2
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto
13 15
Variazione dei fondi relativi al personale 17 225
Variazione delle rimanenze (32) (44)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 50 106
Variazione dei debiti commerciali (462) (117)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 22 (36)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 467 (114)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (a) 1.867 1.531
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi
per cassa
(1.177) (1.214)
Contributi in conto impianti incassati 8
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(2) (24)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (23) (35)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i derivati
attivi di copertura e non)
(1) 417 (407)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese controllate e di
rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
(23) 6
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (b) (800) (1.674)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (150) 143
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.870 1.250
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.777) (1.833)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (10) (124)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati (76) (86)
Variazioni di possesso in imprese controllate (8)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (c) (2.151) (650)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(d) (1.188) (410)
Flusso monetario complessivo (e=a+b+c+d) (2.272) (1.203)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo (f) 2.912 3.555
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità liquide
equivalenti nette
(g) (44) 33
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo (h=e+f+g) 596 2.385

(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024 (1.288 milioni di euro nel primo semestre 2023) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.598 milioni di euro nel primo semestre 2024 (1.274 milioni di euro nel primo semestre 2023) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Acquisti di attività immateriali (398) (412)
Acquisti di attività materiali (565) (575)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi (387) (476)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per competenza
(1.350) (1.463)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti
d'uso su beni di terzi
173 250
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.177) (1.214)

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (18) (51)
Interessi pagati (1.273) (1.017)
Interessi incassati 294 352
Dividendi incassati 1 7

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.773 3.555
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1) (5)
2.772 3.550
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 661 2.409
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (65) (24)
596 2.385

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7 sono presentate nell'ambito della Nota "Indebitamento finanziario netto" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

Altre informazioni

Consistenza media retribuita del personale

(unità equivalenti) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Consistenza media retribuita–Italia 14.861 15.579 (718)
Consistenza media retribuita–Estero 9.047 9.196 (149)
(1)
Totale consistenza media retribuita
23.908 24.775 (867)
Attività non correnti destinate ad essere cedute - NetCo 18.179 19.068 (889)
Totale consistenza media retribuita – comprese Attività non
correnti destinate ad essere cedute
42.087 43.843 (1.756)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 2 unità medie in Italia nel primo semestre 2024; 31 unità media in Italia nel primo semestre 2023.

Organico a fine periodo

(unità) 30.6.2024 31.12.2023 Variazione
Organico – Italia 17.737 37.670 (19.933)
Organico – Estero 9.330 9.510 (180)
(1)
Totale organico a fine periodo
27.067 47.180 (20.113)
Attività non correnti destinate ad essere cedute - NetCo 19.864 19.864
Totale organico a fine periodo - comprese Attività non correnti
destinate ad essere cedute
46.931 47.180 (249)

(1) Comprende il personale con contratto di lavoro somministrato: 1 unità in Italia al 30.6.2024; 31 unità in Italia al 31.12.2023..

Organico a fine periodo - dettaglio per Business Unit

(unità) 30.6.2024 31.12.2023 Variazione
Domestic 17.965 37.901 (19.936)
Brasile 9.089 9.267 (178)
Altre attività 13 12 1
Totale 27.067 47.180 (20.113)

INDICATORI AFTER LEASE

Al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della gestione economica e della situazione patrimoniale e finanziaria, il Gruppo TIM utilizza, in aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, alcuni indicatori alternativi di performance. In particolare, a seguito dell'adozione dell'IFRS 16 il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

EBITDA AFTER LEASE GRUPPO TIM LIKE-FOR-LIKE

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO like-for-like 2.139 1.956 183 6,3
Canoni per leasing 337 361 (24) 6,6
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like 1.802 1.595 207 (13,0)

EBITDA AFTER LEASE DOMESTIC LIKE-FOR-LIKE

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA like-for-like 1.046 964 82 8,5
Canoni per leasing (85) (81) (4) (4,9)
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) like-for-like 961 883 78 8,8

EBITDA AFTER LEASE BRASILE

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazioni
assolute %
EBITDA ORGANICO esclusa componente non ricorrente 1.095 996 99 9,9
Canoni per leasing (*) (252) (280) 28 10,0
EBITDA After Lease (EBITDA-AL) 843 716 127 17,8

(*) Non includono le penali connesse al decommissioning plan conseguente all'acquisizione delle attività mobili del gruppo Oi pari a circa 59 milioni di reais; circa 11 milioni di euro nel primo semestre 2024 (circa 57 milioni di reais; circa 10 milioni di euro nel primo semestre 2023.

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO RETTIFICATO AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 Variazione
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato 26.488 25.656 832
Leasing (4.981) (5.307) 326
Indebitamento Finanziario Netto Rettificato - After Lease 21.507 20.349 1.158

EQUITY FREE CASH FLOW AFTER LEASE GRUPPO TIM

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Variazione
Equity Free Cash Flow (681) (167) (514)
Variazione contratti di Leasing (quota capitale) (347) (466) 119
Equity Free Cash Flow After Lease (1.028) (633) (395)

EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2024

Si rimanda alla Nota "Eventi successivi al 30 giugno 2024" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2024

Alla luce dell'andamento dei principali segmenti di business del perimetro ServCo nei primi sei mesi del 2024, viene confermata la guidance già comunicata con l'approvazione del Piano Industriale TIM 2024-2026 "Free to Run".

PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE

Il governo dei rischi rappresenta uno strumento strategico per la creazione di valore.

Il Gruppo TIM ha adottato un Modello di Enterprise Risk Management in continua evoluzione, allineato con normative e standard internazionali, per consentire di individuare, valutare e gestire i rischi in modo omogeneo all'interno del Gruppo, evidenziando potenziali sinergie tra gli attori coinvolti nella valutazione del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi. Il processo Enterprise Risk Management è integrato con i processi di pianificazione strategica e operativa ed è progettato per individuare eventi potenziali che possono influire sull'attività d'impresa, al fine di gestire il rischio entro limiti accettabili, ovvero mantenendo i rischi entro un livello che non comprometta la stabilità finanziaria, operativa e reputazionale dell'azienda, e fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi aziendali.

Il Modello di Enterprise Risk Management adottato dal Gruppo TIM:

  • individua e aggiorna, in collaborazione con i Risk Owner, il portafoglio complessivo dei rischi ai quali è esposto il Gruppo mediante l'analisi del Piano Industriale e dei più significativi progetti di investimento, il monitoraggio del contesto di riferimento (ad esempio macroeconomico e regolatorio), analisi specifiche sui rischi a cui possono essere esposti gli asset aziendali, il monitoraggio e l'analisi nel continuo del profilo di rischio, al fine di intercettare eventuali variazioni e/o nuovi scenari di rischio;
  • valuta quantitativamente i rischi non solo singolarmente, ma anche in un'ottica di portafoglio, tenendo conto delle correlazioni;
  • supporta il management nella definizione e nel monitoraggio dei piani di mitigazione dei rischi ed altresì aggiorna periodicamente il Comitato Controllo e Rischi (CCR) rispetto alle relative tolerance;
  • gestisce il flusso di informazioni verso il top management e gli organismi deputati alla valutazione del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (SCIGR) producendo la relativa reportistica a supporto.

Attualmente, si evidenzia il perdurare del conflitto Russia-Ucraina e del conflitto in medio-oriente tra Israele e Palestina oltre ai possibili incrementi dei costi connessi alle pressioni inflattive. Inoltre, a titolo non esaustivo, si richiamano i seguenti ulteriori fattori di rischio: evoluzione del contesto di mercato, ingresso di nuovi potenziali competitors in ambito fisso e mobile, possibili procedimenti da parte delle Autorità e conseguenti ritardi nell'implementazione delle nuove strategie, attacchi cyber correlati all'attuale situazione geopolitica a livello mondiale, tematiche connesse alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale, problematiche connesse alle nuove reti e infrastrutture, adempimenti connessi all'esercizio dei Poteri Speciali da parte del Governo (Golden Power) con effetti da valutare in termini di scelte strategiche e di sviluppo temporale degli obiettivi di Piano.

Rischi relativi alle attività di business e del settore

Rischi connessi alle dinamiche competitive

Il mercato delle telecomunicazioni continua a mantenere un elevato livello di competizione che comporta per il Gruppo TIM rischi di riduzione della quota di mercato e pressione sui prezzi negli ambiti geografici in cui opera. Ad un quadro complesso si è aggiunto nel mercato del fisso il lancio di Iliad (inizialmente nel segmento residenziale e successivamente nel segmento business), già presente in ambito mobile.

Oltre ai servizi tradizionali del core business, è inoltre sempre rilevante la competizione nel mercato dei servizi innovativi e delle offerte convergenti, con l'estensione verso il mondo dei contenuti, che amplia opportunità e rischi per gli operatori.

La recente fusione Fastweb-Vodafone Italia, per la complementarità dei due player rispettivamente su ambito fisso e mobile, ha creato un competitor più significativo per TIM, dominante in alcuni ambiti geografici, nonché verticalmente integrato, che potrebbe esercitare una maggiore concorrenza, in particolare, sul mercato Business.

La situazione macroeconomica e le tensioni geopolitiche hanno riacceso i fenomeni inflattivi in tutti i paesi europei a livelli che non si vedevano dai primi anni '90, in epoche antecedenti alla liberalizzazione del settore.

Dopo il picco del 2022 e l'alto livello dell'inflazione nel 2023, le manovre di politica monetaria e la normalizzazione dell'approvvigionamento energetico hanno ridotto il valore dell'inflazione nel 2024.

Tuttavia, il perdurare delle tensioni geopolitiche i potrebbero indurre ancora instabilità inflattiva, per cui nello scenario italiano, caratterizzato da prezzi retail e wholesale tra i più bassi d'Europa, una nuova spinta inflattiva potrebbe determinare ulteriori rischi per il settore che sono in corso di mitigazione attraverso interventi del regolatore sui prezzi all'ingrosso e sulle modalità di adeguamento dei prezzi retail.

Sul mercato brasiliano il rischio competitivo è rappresentato dalla rapida transizione del Business Model dai servizi tradizionali a quelli più innovativi. I cambiamenti nel profilo di consumo della base clienti (migrazione da voice a data) richiedono agli operatori velocità nel preparare le proprie infrastrutture e ammodernare i propri portafogli di prodotti e servizi. In tale contesto il gruppo TIM Brasil potrebbe essere condizionato dalla necessità di un rapido sviluppo delle tecnologie e delle infrastrutture.

In ambito domestico, per conseguire l'obiettivo strategico di mitigare i vincoli normativi, ridurre il livello di indebitamento e aumentare il focus sui mercati di riferimento, è stato finalizzato un percorso di trasformazione volto a superare la struttura di operatore verticalmente integrato con separazione di asset infrastrutturali di rete fissa dai servizi. In particolare facendo seguito a quanto precedentemente comunicato, il 1° luglio 2024 TIM ha perfezionato la cessione di NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") mediante il conferimento in FiberCop (società controllata al 58% da TIM) del ramo d'azienda di TIM che comprende l'infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale, e la successiva acquisizione dell'intero capitale di FiberCop da parte di Optics BidCo, società controllata da KKR.

Alla luce degli accordi sopra descritti che comportano una diversa articolazione in entità separate nonché sulla base dei conseguenti assetti contrattuali, il Gruppo TIM potrebbe, tra l'altro, essere soggetto ai rischi di seguito sintetizzati:

  • costi aggiuntivi inattesi o impatti negativi sulle proprie funzioni aziendali a seguito del processo di separazione o dell'adempimento degli obblighi verso NetCo ai sensi di tali accordi di servizio;
  • potenziali passività, durante il periodo di accordo all'ingrosso, qualora la controparte fornitrice non riuscisse a soddisfare determinati obblighi, ciascuno dei quali potrebbe influire negativamente sulla condizione finanziaria e sui risultati delle operazioni di TIM.

Inoltre, il Gruppo TIM prevede che la perdita del controllo e il deconsolidamento di NetCo comporti miglioramenti del contesto normativo per TIM Enterprise e TIM Consumer nel mercato italiano, che potranno consentire a tali Unità di Business di competere in condizioni di piena parità con i concorrenti ai sensi delle leggi sulla concorrenza applicabili. Tuttavia, il nuovo contesto normativo che deriverà dal deconsolidamento ed in particolare le modifiche rispetto a quello previgente, sarà definito dalle competenti Autorità in esito ai procedimenti previsti.

Si rimanda per maggiori dettagli al successivo paragrafo.

Il perfezionamento della cessione di NetCo elimina i futuri rischi legati alla gestione del business wholesale fisso nel perimetro domestico che non sarà più nel perimetro di TIM.

Impatti della Cessione di NetCo

Con il perfezionamento della cessione della NetCo e il conseguente trasferimento dell'infrastruttura fissa alla società FiberCop dal 1° luglio 2024, FiberCop è diventato fornitore esclusivo all'ingrosso di connettività ADSL e FTTC, fornitore leader di connettività FTTH in Italia e il maggiore fornitore del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM e FiberCop hanno sottoscritto un Contratto di Servizio con cui hanno regolato i rapporti di fornitura reciproci. Ai sensi degli accordi, il Gruppo TIM acquisirà i servizi di accesso all'ingrosso di rete fissa da FiberCop per realizzare le proprie offerte fisse ai clienti al dettaglio.

Il suddetto Contratto di Servizio sarà oggetto di valutazione da parte delle Autorità competenti (AGCOM e AGCM) e, all'esito dei relativi procedimenti, le condizioni economiche pattuite potrebbero essere modificate, generando impatti positivi o negativi per il Gruppo TIM.

Qualora i servizi di FiberCop non fossero adeguati o se FiberCop dovesse interrompere la fornitura di tali servizi, il Gruppo TIM potrebbe non essere in grado di fornire, in tutto o in parte, i servizi di rete fissa ai clienti privati e, di conseguenza, la domanda di prodotti e servizi del Gruppo TIM potrebbero risentirne in modo significativo incidendo materialmente e negativamente sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo TIM.

Nel caso in cui FiberCop non riuscisse a sviluppare, mantenere, riparare, aggiornare, proteggere e sostituire la propria rete fissa, o subisse una grave interruzione, un rallentamento o un problema nella catena di fornitura, l'attività, la situazione finanziaria e i risultati operativi del Gruppo TIM potrebbero subire impatti anche significativi.

Rischi connessi ad accordi con Fornitori e Partners

Il Gruppo TIM intrattiene rapporti importanti con diversi fornitori di hardware, software e servizi di cui si avvale per il funzionamento della propria rete e dei propri sistemi e per l'assistenza ai clienti. Inoltre, si affida a vari fornitori per la fornitura di apparecchiature di rete, telefoni cellulari e accessori necessari per la propria attività. Si avvale inoltre di numerosi fornitori, in particolare in relazione a fornitori di smartphone, fornitori di licenze software e per l'implementazione di reti di telecomunicazioni fisse e mobili. Per raggiungere la capacità trasmissiva e i livelli qualitativi necessari al crescente numero di abbonati e alle loro mutevoli esigenze, si affida in parte alle reti di comunicazione elettronica di altri operatori e alle reti realizzate da alcuni enti locali, come Fastweb, Open Fiber, A2A.

I principali fornitori del Gruppo TIM sono impegnati nella fornitura di prodotti mass-market (smartphone e licenze software) e nella fornitura e realizzazione di reti di telecomunicazioni fisse e mobili. Non esistono vincoli al Gruppo TIM alla sostituzione di tali fornitori con altri fornitori.

Uno o più fornitori del Gruppo TIM potrebbero non essere in grado di fornire i prodotti e/o servizi interessati. Ciò potrebbe influire sulla capacità del Gruppo TIM di controllare completamente le proprie reti, offrire servizi di alta qualità e condurre le proprie operazioni, o potrebbe comportare costi aggiuntivi, ognuno dei quali potrebbe avere un impatto negativo rilevante sull'attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM assume inoltre una serie di subappaltatori per la manutenzione della propria rete, la gestione dei propri call center e la fornitura, installazione e manutenzione dei terminali allestiti presso le abitazioni dei propri clienti. Il Gruppo TIM, pur operando con un numero limitato di subappaltatori che seleziona e monitora attentamente, non può garantire che i loro incarichi siano svolti correttamente e pienamente conformi agli standard di qualità e sicurezza richiesti o che gli incarichi non vengano ulteriormente assegnati ad altri terzi appaltatori. Nel caso in cui i prodotti hardware o software o i relativi servizi di o da terzi appaltatori siano difettosi, o se i compiti assegnati ai suoi subappaltatori non siano eseguiti correttamente, potrebbero esserci rischi connessi alla capacità di far valere azioni di regresso nei confronti di fornitori o subappaltatori, soprattutto se le garanzie previste nei contratti sono superate da quelle previste nei contratti del Gruppo TIM con i clienti, in singoli casi, o se i fornitori o subappaltatori sono insolventi, in tutto o in parte. Inoltre, ciò danneggerebbe i rapporti del Gruppo TIM con i propri clienti e la reputazione dei propri brand.

Non vi è alcuna garanzia che il Gruppo TIM sarà in grado di ottenere l'hardware, il software e i servizi di cui ha bisogno per lo svolgimento della propria attività, in modo tempestivo, a condizioni competitive e in quantità adeguate. Il verificarsi di uno qualsiasi di questi rischi può creare problemi tecnici, danneggiare la sua reputazione, comportare la perdita di clienti e avere un effetto negativo sostanziale sulla sua attività, sulla situazione finanziaria e sui risultati operativi.

Inoltre, il Gruppo TIM ha stipulato contratti pluriennali per l'ospitalità e la gestione dei propri apparati di rete, per la distribuzione di contenuti televisivi che lo impegnano a corrispondere alle controparti un importo minimo garantito. La valutazione di tali contratti pluriennali, e la stima dei costi ad essi associati, sono soggetti a una serie di rischi e incertezze che includono, tra gli altri, le dinamiche di mercato, i pronunciamenti delle autorità regolatorie del mercato e lo sviluppo di nuove tecnologie a supporto dei servizi. Tali stime sono riviste periodicamente sulla base di dati consuntivi al fine di garantire che i dati previsionali rimangano entro intervalli ragionevolmente prevedibili. Non tutti i fattori citati sono sotto il controllo del Gruppo TIM potrebbero quindi avere un impatto significativo sulle previsioni future circa l'andamento dei contratti, l'importo del margine stimato (positivo o negativo) e/o i flussi di cassa che saranno generati.

Rischi associati allo sviluppo delle reti fisse, mobili e all'ICT

Per mantenere ed espandere il portafoglio clienti del Gruppo TIM in ognuno dei mercati in cui opera, si rende necessario conservare, aggiornare e migliorare tempestivamente le reti esistenti. Una rete affidabile e di alta qualità è necessaria per mantenere la base clienti e minimizzare le cessazioni proteggendo i ricavi dell'azienda da fenomeni erosivi.

Il mantenimento e il miglioramento delle strutture esistenti dipendono dalla capacità del Gruppo di:

  • realizzare i piani di sviluppo delle reti con il necessario livello di efficacia/efficienza e nei tempi previsti dai piani di sviluppo del business;
  • aggiornare le funzionalità delle reti per offrire ai clienti servizi sempre più vicini alle loro esigenze;
  • aumentare la copertura geografica dei servizi innovativi;
  • aggiornare la struttura dei sistemi e delle reti per adattarla alle nuove tecnologie;
  • sostenere nel lungo termine il necessario livello di investimenti;
  • espandere la capacità delle sue reti fisse e mobili esistenti per far fronte all'aumento dell'utilizzo della banda.

Molte di queste attività non sono interamente sotto il controllo di TIM e possono essere condizionate dalla normativa applicabile. Se TIM non riesce a mantenere, migliorare o aggiornare le sue reti, i suoi servizi e prodotti potrebbero essere meno attraenti per i nuovi clienti e potrebbe perdere i clienti esistenti a favore dei concorrenti.

Imprevedibile aumento istantaneo del traffico

Incrementi istantanei considerevoli e imprevedibili di traffico dovuti, ad esempio, a eventi live video trasmessi su rete da un OTT (Over The Top), in alcuni casi potrebbero condizionare fortemente le prestazioni complessive della rete di TIM (sia fissa che mobile) per tutta la durata del periodo dell'evento, provocando rallentamenti o momentanei blocchi delle comunicazioni con conseguenze sulla reputazione e sulla soddisfazione del cliente.

Internet e banda larga 4.5G/5G

Il continuo sviluppo dei servizi internet e broadband, anche grazie all'utilizzo di fondi pubblici legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), costituisce per TIM un obiettivo strategico che punta ad aumentare l'utilizzo delle proprie reti per compensare la riduzione dei tradizionali servizi voce. La sua capacità di implementare con successo questa strategia può essere influenzata negativamente se:

  • la copertura mobile a banda larga non cresce come previsto;
  • la concorrenza cresce fino ad includere attori di mercati contigui o sviluppi tecnologici che introducono nuove piattaforme per l'accesso a Internet e/o la distribuzione di Internet;
  • non è in grado di fornire connessioni a banda larga e servizi a banda larga/mobili superiori rispetto ai suoi concorrenti;
  • subisce interruzioni di rete o relativi problemi di capacità con l'infrastruttura di rete;
  • ritardi nell'ottenimento dei necessari permessi e autorizzazioni;
  • ritardo nell'approvvigionamento di materiale e dispositivi dovuto a possibili shock di fornitura;
  • non è in grado di ottenere adeguati ritorni dagli investimenti relativi allo sviluppo della propria rete.

L'implementazione delle tecnologie mobili UBB 4.5G/5G dipende da una serie di fattori, tra cui la disponibilità e la selezione di tecnologie all'avanguardia da parte dei fornitori di reti/piattaforme e dispositivi di TIM. Se TIM non riesce a raggiungere i suoi obiettivi per l'implementazione di una copertura mobile UBB (UltraBroadband) adeguata, potrebbe perdere quote di mercato a favore dei suoi concorrenti in questo segmento strategicamente importante.

Ciascuno dei suddetti fattori può influire negativamente sulla corretta attuazione della strategia del Gruppo TIM e, di conseguenza, sull'attività e sui risultati operativi del Gruppo TIM.

In particolare, eventuali ritardi negli appalti PNRR o nelle attività connesse sono soggetti a penali predeterminate, che potrebbero comportare una riduzione contributo assegnato al Gruppo TIM.

Asset e servizi ICT a supporto del Business

Il Gruppo TIM intende continuare a puntare sulla convergenza Information Technology-Telecomunicazioni rivolgendosi al mercato ICT, offrendo la gestione di reti e infrastrutture nonché i servizi di application management. In particolare, poiché il mercato dei servizi cloud continua a crescere, il mercato ICT diventerà un elemento chiave della sua strategia.

Per questo motivo è stato recentemente costituito il Polo Strategico Nazionale ("PSN"), di cui il Gruppo TIM detiene una quota del 45%, che si occupa della progettazione, predisposizione, allestimento e gestione delle infrastrutture per la fornitura di servizi e soluzioni cloud per le pubbliche amministrazioni locali e nazionali italiane.

TIM prevede che la concorrenza in questo mercato si intensificherà con l'ingresso di nuovi player, in particolare operatori di telecomunicazioni che collaborano con operatori IT.

La mancata o parziale realizzazione delle proprie strategie relativamente allo sviluppo di asset e servizi a supporto del business da parte di TIM, potrebbe impedire il raggiungimento dei propri obiettivi in un settore considerato strategico.

Rischi e sfide correlati all'implementazione di soluzioni di Artificial Intelligence

Il mercato dei servizi associati all'Artificial Intelligence (AI) è in forte sviluppo anche in Italia e TIM, che si pone a fianco di aziende e Pubblica Amministrazione (PA) quale abilitatore alla trasformazione digitale del Paese, ha realizzato a Torino un hub tecnologico per sviluppare e sperimentare soluzioni AI, adottando un approccio etico e responsabile per gestire i nuovi rischi dell'integrazione dell'AI nei processi aziendali, quali ad esempio:

  • la conformità a leggi e regolamenti (es.: EU AI Act);
  • la qualità dei dati, big data e data analytics;
  • l'infrastruttura tecnologica, interoperabilità e integrazione con i sistemi esistenti.

E per affrontare questa sfida TIM dovrà gestire nuovi rischi correlati all'utilizzo di soluzioni e sistemi AI:

  • violazione del rispetto di leggi e regolamenti (compliance);
  • violazione della privacy e della sicurezza dei dati;
  • discriminazione contro l'individuo o le persone (equità nel trattamento dei gruppi di persone);
  • effetti di distorsione prodotti dai sistemi AI;
  • cyber security.

Gli effetti potenziali associati ai fattori di rischio identificati hanno rilevanti impatti economici, legali e reputazionali sull'azienda. Al fine di mitigare tali possibili impatti TIM, in linea con gli obiettivi del Piano Strategico, ha scelto di adottare una governance centralizzata dell'utilizzo delle tecnologie AI costituendo un team multifunzionale (Strategy, Transformation, Finance, Compliance, Risk, Legal, Security, Human Resources, Marketing & Sales, IT/Network Operations, Procurement) in cui convergono competenze trasversali, definendone ruoli e responsabilità.

Nell'assetto di governance centralizzata descritto, TIM ha definito un programma che prevede:

  • la definizione di politiche e procedure in grado di regolamentare l'uso responsabile dell'AI e diffondere una cultura etica ed una maggiore consapevolezza dell'AI coinvolgendo clienti, fornitori e dipendenti;
  • la creazione e la gestione di un inventario aggiornato di tutti i modelli e sistemi AI in uso (sviluppo, implementazione e manutenzione) e l'utilizzo di uno strumento di classificazione del livello di rischio di ciascun sistema AI (in conformità all'EU AI Act);
  • l'adozione di un processo/framework di gestione del rischio integrato nel ciclo di vita dei sistemi AI, in grado di attuare sia interventi preventivi nelle fasi di progettazione, sviluppo, test e rilascio del sistema AI, sia interventi di monitoraggio e controllo "ex-post", garantendo un'adeguata supervisione umana, per valutare le prestazioni del sistema AI nel tempo, rilevare eventuali malfunzionamenti e apportare le necessarie correzioni.

Rischi di Cyber Security

Il rischio cyber è un fenomeno in crescita a livello mondiale e come tale richiede un costante presidio da parte di TIM, dato l'ingente patrimonio di asset informatici che l'azienda gestisce sia in termini di proprie infrastrutture di telecomunicazioni, sia in termini di asset necessari all'erogazione di servizi alla clientela, alcuni dei quali, essenziali, rientranti nella normativa in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Attacchi cyber possono interrompere la disponibilità del servizio e compromettere i dati, mettendo a rischio la reputazione dell'azienda come fornitore di infrastrutture nazionali critiche oltre che generare perdite finanziarie, riduzione della quota di mercato e sanzioni regolatorie.

Alla luce di queste considerazioni, particolare impulso è stato dato alla protezione delle reti dalle principali minacce (ad esempio: virus, malware, hacker, furto di dati). Rispetto all'ampia tassonomia degli attaccanti (Cyber-Criminals, Cyber-Terrorists, Insiders, ecc.) l'attività è condotta da TIM non solo a salvaguardia delle proprie infrastrutture ma, in uno spirito di forte responsabilità, anche nei confronti del patrimonio informativo della clientela, e dei servizi essenziali che rappresentano un target prioritario per l'azienda e per il sistema paese.

Per quanto riguarda la fase di prevenzione, TIM presidia le analisi di rischio cyber definendo i piani di sicurezza per gli asset informatici dell'azienda, allo scopo di identificare preventivamente le azioni necessarie alla mitigazione del rischio cyber e di garantire l'adozione di un approccio di security by design, provvedendo anche al monitoraggio dei piani delle suddette azioni e alle verifiche di effettiva applicazione in campo.

L'azienda ha, inoltre, predisposto avanzati laboratori di sperimentazione per testare il livello di sicurezza gli degli apparati e dei sistemi prima che vengano rilasciati in esercizio e ambienti isolati dedicati alla individuazione di possibili vulnerabilità nei prodotti hardware e software impiegati sulla propria rete.

Per quanto riguarda la fase di identificazione e reazione rispetto ad attacchi cyber, il Security Operation Center (SOC), opera h24 per 365 giorni l'anno, allo scopo di gestire incidenti di sicurezza informatica così da contribuire a contenerne gli impatti. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi cyber.

Per quanto riguarda la comprensione e la prevenzione delle minacce cyber TIM è dotata di una struttura dedicata di Cyber Threat Intelligence che acquisisce, elabora e utilizza dati e informazioni provenienti da molteplici fonti esterne (pubbliche, private, istituzionali e del deep e dark web) per innalzare la sua capacità di identificazione e contrasto tempestivo delle minacce emergenti e delineare scenari evolutivi di rischio e minaccia.

In questo contesto si inseriscono gli scambi informativi e la collaborazione con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN) e le altre istituzioni (es. Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche - CNAIPIC).

In relazione al conflitto Russia-Ucraina e alla crisi nel contesto medio orientale, TIM continua ad agire in coordinamento con l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale (ACN).

In particolare, a seguito dell'evoluzione della crisi e di scambi informativi a livello europeo e della NATO, TIM è stata invitata ad innalzare il livello di allerta in relazione al rischio cyber.

Rischi di Continuità di Business

Il successo del Gruppo TIM dipende in gran parte dalla continua performance dei propri sistemi IT, della rete e dei datacenter che gestisce per i clienti. Le operazioni del Gruppo TIM richiedono l'elaborazione e l'archiviazione quotidiana di grandi quantità di dati, garantendo trasmissione e archiviazione ininterrotta, accurata, disponibile in tempo reale e sicura, in conformità con le leggi vigenti.

L'infrastruttura tecnica del Gruppo TIM e gli asset gestiti per conto dei clienti sono vulnerabili a danni o interruzioni causati da guasti tecnologici, blackout, alluvioni, tempeste, incendi, atti terroristici, illeciti, errori umani e simili. Problemi imprevisti presso le strutture del Gruppo TIM, guasti di sistema, hardware e software, virus informatici e attacchi cyber (inclusi furto di informazioni, corruzione di dati, interruzioni operative o perdite finanziarie connesse) e perdita di dati potrebbero influire sulla qualità dei servizi e causare interruzioni. Ognuno di questi eventi potrebbe ridurre il traffico utenti e i ricavi, influire negativamente sulla soddisfazione dei clienti, ridurre la base clienti e danneggiare la reputazione del Gruppo TIM.

TIM ha adottato un framework di "Business Continuity Management System" (BCMS), in linea con gli standard internazionali, per analizzare e prevenire le minacce sopra indicate.

TIM, infatti, considera la Business Continuity un elemento fondamentale per la tutela del valore e della reputazione del Gruppo, nell'erogazione dei propri servizi e nel pieno rispetto di quanto definito nei contratti con la clientela, nella normativa di settore e, più in generale, in coerenza con le metodologie e le best practice di riferimento.

TIM mette in atto un processo continuo di gestione e di governo che garantisce che vengano intrapresi i passi necessari per identificare l'impatto di potenziali perdite, mantenere praticabili i piani e le strategie di ripristino e assicurare la continuità dei servizi mediante programmi di formazione, test, esercitazioni e periodiche attività di aggiornamento e revisione.

TIM inoltre effettua periodiche attività di risk assessment sugli asset aziendali volte a valutare e mitigare i rischi di possibili danni diretti e/o di interruzione di attività, implementando altresì specifici programmi assicurativi a copertura di questi rischi. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi di Continuità di Business.

Nel 2021 TIM ha conseguito la certificazione ISO 22301 (Sicurezza e resilienza - Sistemi di gestione per la continuità operativa) ampliando in modo graduale nel corso degli anni la copertura dei processi certificati. Ad oggi sono stati certificati 41 processi nelle aree: Tecnologica, Customer Operations, Commerciale, Finanziaria, Security e HRO. Nel primo semestre 2024 è stato certificato ISO 22301 anche il servizio offerto per la gestione del Cloud della Regione Toscana.

Un BCMS efficace, manutenuto e verificato consente sia di migliorare la continuità dei servizi offerti, sia di fornire maggiori garanzie in tal senso ai propri stakeholder.

Per l'adeguamento del BCMS al nuovo contesto organizzativo sono state avviate le attività derivanti dal processo di separazione della struttura di rete fissa in termini di adeguamento del dominio di competenza per i processi che permangono in ambito TIM, di revisione dell'impianto documentale e delle analisi di continuità associate.

Rischi di frodi

Il progresso tecnologico mette a disposizione strumenti e tecniche di perpetrazione di frodi e abusi sempre più sofisticati e caratterizzati da rapidità di esecuzione ed elevati impatti economici.

Fenomeni "tradizionali" quali le frodi da sottoscrizione, interconnessione e commerciali generano oggi la quota maggiore di revenue loss e continueranno ad essere significativi nel prossimo futuro, ma nuove tipologie di frodi "internet style" stanno progressivamente acquisendo maggior rilievo (Internet spamming/phishing, service reselling, VoIP bypass, ecc.). Inoltre, alcune specifiche tipologie di servizi resi (es. servizi wholesale di interconnessione internazionale, voce o dati, servizi Premium) si prestano al rischio potenziale di utilizzo da parte di terze parti per la costruzione di schemi di transazione fittizie, asservite a illeciti di tipo fiscale e/o di riciclaggio internazionale.

Il Gruppo TIM si è da tempo dotato di un modello organizzativo articolato su un presidio di governance dei fenomeni fraudolenti che prevede al suo interno un'attività di fraud risk assessment che contribuisce, in sinergia con le evidenze di gestione delle frodi esterne ed interne, alla identificazione, pianificazione e monitoraggio del presidio operativo della prevenzione e del contrasto delle frodi. TIM ha inoltre posto in essere un programma assicurativo a copertura dei rischi frode.

La procedura per il contrasto delle frodi esterne, traendo spunto dai processi aziendali a rischio reato previsti dal D.Lgs. n. 231/2001, definisce specifici schemi di controllo interni comprensivi di indicazioni comportamentali a cui i dipendenti ed i collaboratori dell'azienda (ivi compresi i fornitori) si devono attenere (prevention). Nella fase di detection vengono individuati i potenziali casi di frode che - a seguito di verifiche preliminari sulla fondatezza dell'illecito - potranno essere oggetto di investigation e contrasto. A completamento del ciclo endto-end di gestione delle frodi con il monitoring vengono verificati i risultati dell'azione svolta e individuate le eventuali azioni di miglioramento dell'efficacia del processo di fraud management.

Il contrasto alle frodi interne, attuato, nel rispetto dei vincoli derivanti da accordi sindacali in materia di divieto di controllo a distanza dell'attività lavorativa del personale come recentemente aggiornati, viene effettuato attraverso la rilevazione di informazioni relative alla concentrazione di operazioni anomale che facciano ipotizzare gravi illeciti.

In vista del nuovo contesto organizzativo, determinato dalla cessione avvenuta il 1° luglio 2024 di NetCo, per alcuni ambiti di contrasto delle frodi da traffico sono state definite le attività da erogare lato FiberCop / NetCo per garantire i servizi necessari alla tutela della clientela TIM ed all'ottemperenza da parte di TIM degli adempimenti previsti dalla D.Lgs. n. 231/2001.

Rischi legati ai principali temi di sostenibilità

Il Gruppo coinvolge e consulta sistematicamente i propri stakeholder con l'obiettivo di migliorare le proprie performance ambientali, sociali e di governance (ESG).

Le indicazioni raccolte tramite l'attività di stakeholder engagement vengono incorporate nel Piano ESG attraverso target precisi e misurabili e la messa in campo di progetti ed evidenziati nella rendicontazione di sostenibilità. Di seguito alcuni esempi dei principali eventi e rischi ESG con impatto per TIM:

Cambiamenti climatici

Le attività del Gruppo TIM e della sua catena del valore hanno un impatto ambientale rilevante in termini di emissioni di gas serra (GHG). Gli impatti sull'ambiente generati dalle emissioni di gas serra, se non opportunamente gestiti, possono influire sulla reputazione dell'azienda con conseguente riduzione dei ricavi e possono limitare l'accesso a finanziamenti sostenibili.

Il contesto normativo nazionale ed europeo sempre più stringente in relazione a tematiche ambientali può comportare inoltre un aumento dei costi per la Società. L'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, la disponibilità dei certificati di energia rinnovabile e/o l'eventuale introduzione di una carbon tax potrebbero ad esempio aumentare i costi operativi per la Società.

Il peggioramento delle condizioni climatiche e il continuo aumento delle temperature medie globali, incrementa inoltre la probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi quali ondate di calore, alluvioni e tempeste di vento che possono causare gravi interruzioni ai servizi di telecomunicazioni e ICT, ridurre l'efficienza del lavoro (ore effettivamente lavorate) e che possono avere un conseguente impatto sul business di TIM. La probabilità e la gravità di eventi meteorologici estremi possono anche determinare la necessità di ulteriori investimenti nella tecnologia di raffreddamento e in altre infrastrutture più resilienti.

Per mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici, il Gruppo TIM si è posto l'obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2030, anche grazie all'impegno ad acquistare il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Inoltre, si è impegnato a ridurre del 47% le emissioni della propria value chain entro il 2030 (relativamente all'acquisto di beni e servizi, all'acquisto di beni strumentali e all'utilizzo di prodotti venduti ai clienti) e a raggiungere entro il 2040 l'azzeramento di tutte le sue emissioni GHG, dirette e indirette.

Trasformazione e Inclusione digitale

Il divario digitale rappresenta un ostacolo alla crescita dell'economia dell'Italia e ai correlati servizi di connettività con il rischio di ripercussioni in ambito commerciale.

TIM si impegna a colmarlo portando la connettività su tutto il territorio nazionale anche grazie alla realizzazione di progetti del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) quali "Scuola Connessa" e "Sanità Digitale", per dotare di Internet veloce scuole e ospedali e il Polo Strategico Nazionale.

Per promuovere l'inclusione digitale, TIM offre inoltre ai suoi clienti Servizi di Identità Digitale, quali lo Spid, la PEC e la Firma Digitale, che migliorano l'efficienza delle organizzazioni pubbliche e private e semplificano la vita dei cittadini.

La mancata attuazione della strategia per l'inclusione digitale può comportare un danno reputazionale prima ancora di una perdita di ricavi.

Inclusione e parità di opportunità in TIM

L'attenzione ai temi di inclusione e valorizzazione delle diversità, oltre a rappresentare dei valori etici, sono il motore per potenziare le performance dell'azienda in quanto correlate all'engagement e alla soddisfazione delle persone.

TIM ha migliaia di dipendenti e si rivolge a milioni di clienti. Facendo leva sulla visibilità e le tecnologie a disposizione può davvero fare la differenza, contribuendo a far evolvere la società perché sia più equa e inclusiva.

In un contesto dove la parità di opportunità sta diventando sempre più tematica di attenzione, non difendere o promuovere tali valori può influire sia sulla percezione del brand aziendale, che sulla capacità di TIM di attrarre e trattenere talenti ad alto potenziale, importanti per il raggiungimento dei propri obiettivi e conseguentemente per la realizzazione della propria strategia.

Rischi finanziari

Il Gruppo TIM può essere esposto ai rischi di natura finanziaria come i rischi derivanti dalle fluttuazioni dei tassi di interesse e dei tassi di cambio, rischio di credito, rischio di liquidità e a rischi legati all'andamento in generale dei mercati azionari di riferimento e, più specificamente, rischi legati all'andamento della quotazione delle azioni delle società del Gruppo TIM.

Generalmente il Gruppo TIM copre l'esposizione in valute estere, ma non il rischio di traslazione relativo alle sue controllate estere; tuttavia, per l'esercizio 2024, si è deciso di coprire una quota materiale dell'esposizione alle fluttuazioni del tasso di cambio euro-real brasiliano in modo da mitigare l'effetto della volatilità a livello di Equity Free Cash Flow Consolidato di Gruppo.

Secondo le policy di Gruppo, la copertura dell'esposizione in valute estere è obbligatoria quando relativa alle passività finanziarie. Pertanto, il Gruppo TIM – che ha stipulato e potrebbe continuare a stipulare una quota di finanziamenti in valute diverse dall'euro, principalmente in dollari USA - in linea con le proprie politiche di gestione del rischio, generalmente copre tale esposizione al rischio di cambio attraverso cross-currency e interest rate swap. Tuttavia, gli strumenti di copertura potrebbero non riuscire a proteggere efficacemente il Gruppo TIM da movimenti avversi dei tassi di cambio. In merito al rischio di traslazione, l'andamento dei tassi di cambio dell'euro rispetto alle altre valute (in particolare il Real brasiliano) potrebbe influire negativamente sui risultati consolidati.

Un apprezzamento dell'euro rispetto alle valute di alcuni paesi in cui il Gruppo TIM opera, o ha effettuato investimenti, ridurrà il valore relativo dei ricavi, o degli asset, delle operazioni condotte in tali paesi e, pertanto, potrebbe influire negativamente sui risultati operativi o sulla situazione finanziaria.

Inoltre, il Gruppo TIM è esposto al rischio di tasso di interesse su quella parte del suo debito lordo consolidato che è soggetta ad indicizzazione a tassi variabili. La decisione di mantenere una certa struttura di debito a tasso fisso e variabile ha come obiettivo la minimizzazione dell'impatto negativo degli interessi pagati e viene parzialmente realizzata attraverso l'impiego di strumenti derivati tramite cui le passività a tasso variabile sono convertite sinteticamente in strumenti a tasso fisso. Qualsiasi variazione dei tassi di interesse che non sia stata adeguatamente coperta da contratti derivati può comportare un impatto sul profilo economico delle passività finanziarie a tasso variabile di TIM, il che può avere effetti negativi sui risultati delle sue operazioni e sui flussi finanziari.

Un aumento degli spread sovrani, e del rischio di default che essi riflettono, nei paesi in cui il Gruppo TIM opera, può incidere sul valore delle sue attività in tali paesi.

TIM potrebbe inoltre essere esposta a rischi finanziari come quelli legati all'andamento dei mercati azionari in generale e, più specificamente, rischi legati all'andamento del prezzo delle azioni delle società del Gruppo TIM.

Tali rischi possono impattare negativamente i risultati e la struttura finanziaria del Gruppo. Pertanto, per la loro gestione, il Gruppo TIM ha definito, a livello centralizzato, le linee guida alle quali deve essere ispirata la gestione operativa, l'individuazione degli strumenti finanziari più idonei a soddisfare gli obiettivi prefissati e il monitoraggio dei risultati conseguiti.

In particolare, per mitigare il rischio di liquidità, il Gruppo TIM ha l'obiettivo di mantenere un "adeguato livello di flessibilità finanziaria", in termini di disponibilità liquide e linee di credito sindacate committed, che consenta la copertura delle esigenze di rifinanziamento almeno dei successivi 12-18 mesi.

Rischio Credito Commerciale

L'operatività del Gruppo TIM dipende in misura significativa dalla capacità dei propri clienti di pagare i propri servizi. Sul mercato domestico TIM utilizza modelli analitici predittivi sia per la valutazione del rischio di credito dei clienti, sia per l'applicazione delle azioni di gestione e recupero dei crediti in coerenza con quanto previsto dalle condizioni contrattuali e dalle normative vigenti, al fine di intervenire tempestivamente per massimizzare gli incassi.

In Brasile, ai sensi della normativa Anatel, il Gruppo TIM è autorizzato ad adottare alcune misure per ridurre le inadempienze dei clienti, come ad esempio limitare i servizi che il Gruppo TIM fornisce ai clienti con una storia di inadempienze.

Qualora il Gruppo TIM non sia in grado di adottare misure per limitare i mancati pagamenti dei propri clienti o che gli consentano di accettare nuovi clienti sulla base della storia creditizia, il Gruppo TIM rimarrà soggetto a inesigibilità che potrebbero incidere negativamente sui risultati attesi.

Rischi connessi ai fattori macroeconomici

La situazione economico-finanziaria del Gruppo TIM, ivi compresa la sua capacità di sostenere il livello atteso dei flussi di cassa e la marginalità del business, dipende dall'influenza di molteplici fattori macroeconomici come la crescita economica, la fiducia dei consumatori, i tassi di interesse, l'aumento del tasso di inflazione e dei tassi di cambio dei mercati in cui è presente.

A questi fattori si aggiungono le incertezze collegate all'evolversi della guerra in Ucraina, del conflitto israelopalestinese e la trasformazione strutturale dei mercati energetici.

Nel 2023 il PIL italiano ha registrato una crescita dello 0,9%, rispetto ad una crescita del 3,7% registrata l'anno precedente.

Per l'anno in corso, le previsioni collocano la crescita del PIL italiano in una forchetta compresa tra il +0,6% della Banca d'Italia e +1,0% di ISTAT. Entrambi gli scenari evidenziano il contributo positivo della domanda interna, che beneficia della crescita dell'occupazione e delle retribuzioni in termini reali, mentre ci sono differenti aspettative per le esportazioni, comunque attese in aumento rispetto all'anno precedente. Una ripresa della propensione al risparmio potrebbe rallentare il ritmo di crescita dei consumi. D'altro canto, un parziale allentamento delle condizioni finanziarie da parte delle istituzioni monetarie europee, in ragione di un quadro in cui le spinte inflattive sembrano tornare sotto controllo, potrebbe portare un miglioramento delle previsioni.

Devono rimanere ancora sotto osservazione i prezzi dell'energia, in calo negli ultimi mesi rispetto al picco del 2022, la cui volatilità può influire sul business. Lo shock dell'offerta energetica verificatasi nel 2022 ha evidenziato la dipendenza dei paesi europei dalle fonti di energia fossili. Le incertezze del quadro geopolitico, con i conflitti in atto in aree chiave per l'approvvigionamento energetico, potrebbero riproporre le condizioni che hanno portato ad un deterioramento della situazione nei mesi trascorsi. In ogni caso, va segnalato che il Gruppo TIM ha implementato un programma di coperture che, sul perimetro domestico, hanno consentito di coprire con anticipo la quasi totalità del fabbisogno 2024 e parte di quello del 2025.

Per quanto concerne il Brasile nel 2023 il PIL ha conseguito una crescita del 2,9%, appena inferiore a quella del 2022 (3,0%). Nell'ultimo report di giugno, la Banca Centrale del Brasile ha aggiornato al rialzo le previsioni per il 2024 – da +1,9% a +2,3% - per effetto di una crescita del PIL più sostenuta delle aspettative nei primi mesi dell'anno, accompagnata dalla riduzione della disoccupazione e dall'aumento delle retribuzioni. L'inflazione resta ancora al di sopra dell'obiettivo del 3,0% e va costantemente monitorata.

Incertezza geopolitica

Per quanto concerne il conflitto Russia-Ucraina al momento l'impatto della situazione geopolitica sul business del Gruppo TIM è di natura indiretta, principalmente legata all'impatto che potrebbe avere sui costi per energia, materiali e trasporti, che ad oggi rimangono contenuti, ma potrebbero rivelarsi più significativi ad un eventuale acuirsi del conflitto. In particolare, per le società del gruppo Telecom Italia Sparkle (parte del Gruppo TIM) che operano nelle aree coinvolte dal conflitto, non si sono registrate ripercussioni significative nei rapporti commerciali, nella domanda di servizi internazionali e negli incassi sostanzialmente regolari dei crediti commerciali.

Il contesto geopolitico si è ulteriormente complicato, nel corso del 2023, per lo scoppio del conflitto in Medio Oriente mentre i cicli elettorali nell'Unione Europea e negli Stati Uniti contribuiscono a rendere più instabile il quadro nel corso del 2024. In particolare, i risultati delle elezioni presidenziali negli USA potrebbero avere delle conseguenze nelle scelte di politica estera del Paese con effetti da valutare in termini di equilibri geopolitici, non solo per le situazioni in essere in Europa e Medio-Oriente, ma anche nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, acuendo una situazione già tesa che ha già avuto delle conseguenze sull'importazione di sistemi tecnologici e digitali avanzati da aziende del Paese asiatico verso l'Occidente.

Il deterioramento del contesto internazionale e le tensioni in atto possono avere gravi conseguenze globali imponendo una grave minaccia alla sicurezza che potrebbe portare maggiori rischi per il Gruppo TIM. Tali rischi includono la sicurezza e la protezione della forza lavoro del Gruppo TIM, la possibilità che attacchi informatici possano colpire le infrastrutture e i dati del Gruppo TIM o dei suoi clienti, un aumento della probabilità di uno shock della catena di fornitura che comporterebbe una maggiore inflazione nel breve e medio termine.

Rischio pandemico

Sebbene il picco della pandemia di Covid-19 sia passato, la possibilità di nuovi focolai della pandemia dovuti a nuove varianti non può essere completamente esclusa. Ciò potrebbe influire sull'operatività del Gruppo TIM e potrebbe determinare un calo dei volumi di roaming, una minore crescita dei clienti, un aumento dei crediti inesigibili, effetti negativi sulla manutenzione della rete e sulla catena di fornitura con conseguenti diminuzione di margini, ricavi o ritardi nei flussi di cassa.

Rischi relativi al contesto legislativo e regolatorio

Il Gruppo TIM può essere esposto a rischi di non conformità (Rischi di Compliance), derivanti dall'inosservanza/ violazione della normativa esterna (leggi, regolamenti, nuovi principi contabili, provvedimenti delle autorità) e interna (c.d. autoregolamentazione come, ad esempio, statuto e codice etico), con conseguenti effetti sanzionatori di natura giudiziaria o amministrativa, perdite finanziarie o danni reputazionali.

Il Gruppo TIM ha come obiettivo la compliance dei processi, e quindi delle procedure e dei sistemi informativi che li regolano, e dei comportamenti aziendali rispetto alle normative di riferimento. Il rischio è associato agli eventuali ritardi temporali necessari a rendere compliant i processi rispetto all'evoluzione normativa o qualora sia rilevata una mancanza di conformità ed è monitorato tramite il sistema dei controlli interni allo scopo predisposto.

Il Gruppo TIM deve affrontare controversie e contenziosi con autorità fiscali e di governo, autorità di regolamentazione, autorità garanti della concorrenza, altri operatori di TLC ed altri soggetti. I possibili impatti di tali procedimenti sono generalmente incerti. Questi temi potrebbero, singolarmente o nel loro insieme, in caso di soluzione sfavorevole per il Gruppo, avere un effetto negativo anche significativo sui risultati operativi, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa.

Rischi di natura regolatoria

Il settore delle comunicazioni elettroniche è fortemente regolamentato. In tale contesto, nuove decisioni da parte dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) possono determinare cambiamenti nel quadro delle regole che possono incidere sui risultati attesi del Gruppo e sulle guidance comunicate al mercato. Inoltre, la struttura dei mercati fissi e mobili comportano un'elevata attenzione da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sulle dinamiche competitive del settore.

I principali elementi che introducono incertezza sono i seguenti:

  • mancanza di prevedibilità nei tempi di avvio e nelle conseguenti decisioni finali di nuovi procedimenti sia da parte di AGCOM che di AGCM;
  • eventuali decisioni AGCOM circa politiche tariffarie, per i servizi all'ingrosso di rete fissa, con potenziale impatto sulla marginalità dei servizi erogati ai clienti finali;
  • eventuali decisioni AGCOM che possano condizionare le scelte tecnologiche, con potenziale impatto sui tempi di ritorno degli investimenti infrastrutturali;
  • eventuali decisioni AGCM che possano limitare la capacità competitiva di TIM (ad esempio, in termini di livello minimo dei prezzi retail per garantirne la contendibilità di un mercato);
  • eventuali decisioni AGCOM o AGCM che impongano vincoli sul pricing delle offerte fisse e mobili sulla base della normativa a tutela dei consumatori.

General Data Protection Regulation (GDPR)

Il Regolamento UE 2016/679 (General Data Protection Regulation, GDPR), diventato direttamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e recepito nell'ordinamento italiano tramite il D.Lgs. n. 101/2018 rispetto al previgente Codice Privacy prevede tra l'altro un forte inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che per alcune fattispecie di violazioni possono essere irrogate fino a 20 milioni di euro, o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell'esercizio precedente, se superiore.

Al fine di garantire – in TIM e nell'ambito delle Società del Gruppo - la conformità dei trattamenti dei dati personali al GDPR ed al Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196), vengono adottate tutte le necessarie iniziative finalizzate a garantire la conformità con suddette previsioni.

I processi operativi della Società sono stati adeguati secondo il principio della privacy-by-design, con particolare attenzione ai processi commerciali, di relazione con il cliente e quelli tecnologici, adottando le modalità definite dalla normativa aziendale dedicata all'applicazione del GDPR ed ai provvedimenti dell'autorità Garante della protezione dei dati personali. I trattamenti di dati personali, che presentano particolari rischi, sono sottoposti a valutazione preventiva di impatto privacy (PIA) secondo le indicazioni del European Data Protection Board (EDPB), sono oggetto di censimento e le relative responsabilità vengono attribuite all'opportuno livello manageriale della organizzazione della società, come previsto dal Codice Privacy in applicazione del principio di accountability fissato dal GDPR.

TIM monitora costantemente l'evoluzione normativa, i provvedimenti e i pareri adottati dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), adotta tutte le iniziative necessarie per adempiere al rispetto delle predette disposizioni ed effettua controlli sui processi/attività ritenute maggiormente a rischio.

Tuttavia, il rischio di carenze nell'attuazione delle misure di sicurezza, nell'adempimento dei requisiti legali sul trattamento dei dati, nell'applicazione delle norme sulla conservazione dei dati, nella notifica delle violazioni dei dati entro i ristretti tempi obbligatori potrebbe portare a contenziosi con l'autorità per la protezione dei dati e a sanzioni. Inoltre, il rischio di violazione dei dati personali può portare a contenziosi con gli interessati e danni reputazionali, con ripercussioni sulla attività di TIM.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

L'azienda affronta diversi rischi legati alla salute e sicurezza sul luogo di lavoro che potrebbero avere impatti significativi. Questi includono la possibilità di infortuni causati da condizioni di lavoro non sicure o da incidenti imprevisti, nonché il rischio di malattie professionali dovute a esposizioni a sostanze nocive o stress lavorativo. Inoltre, esiste il rischio di non conformità alle normative di salute e sicurezza, che potrebbe comportare sanzioni legali e danni alla reputazione dell'azienda. Gli incidenti e le malattie sul lavoro possono portare a interruzioni dell'attività lavorativa, riducendo l'efficienza operativa e aumentando i costi. Vi è anche il rischio di affrontare significativi costi di risarcimento in caso di infortuni o malattie legate al lavoro.

Per mitigare tali rischi, l'azienda assicura il rispetto delle previsioni legislative in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò include la valutazione dei rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori con l'obiettivo di ridurli progressivamente al minimo e la predisposizione del Documento di Valutazione dei Rischi. L'azienda adotta principi, standard e soluzioni mirati a conseguire "zero infortuni sul lavoro", implementando misure di prevenzione e verificandone l'adeguatezza ed efficacia.

La sensibilizzazione e il coinvolgimento dei dipendenti nelle politiche e obiettivi di salute e sicurezza, insieme alla formazione e informazione sui rischi e sulle misure di controllo adottate, sono considerati strumenti fondamentali. Per rafforzare ulteriormente le metodologie di gestione e controllo interne e migliorare la qualità degli ambienti di lavoro, nel 2021 è stato attivato un nuovo sistema di gestione conforme agli standard riconosciuti (ISO 45001), che copre tutti i processi relativi agli asset immobiliari ad uso ufficio e promiscui presidiati.

Golden Power

L'emanazione dei Decreti cosiddetti "Golden Power", con riferimento in primis al D.L. n. 21/2012, finalizzati all'attribuzione allo Stato dei poteri speciali sugli assetti societari nei settori della Difesa e della Sicurezza Nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica, nello specifico settore delle Telecomunicazioni, incide nella relazione pubblico-privato, arricchendo il valore degli asset tecnologici e dei servizi inclusi nel perimetro Golden Power in ragione della finalità istituzionale perseguita. Ciò potrebbe, da un lato, limitare l'autonomia di TIM nello svolgimento della propria attività nell'ambito dei servizi strategici, ma dall'altro, TIM, in quanto operatore strategico, può garantire vantaggi ai propri azionisti rendendo più complesso un eventuale cambio di quote di controllo di TIM, tutelando così gli investimenti e garantendo un più elevato livello di sicurezza degli asset e dei servizi strategici.

In sintesi, la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il provvedimento del 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

La mancata osservanza di tali obblighi determina, salvo che il fatto costituisca reato, l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino al doppio del valore dell'operazione e comunque non inferiori all' 1% del fatturato d'impresa o del fatturato cumulato delle imprese coinvolte nell'ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio.

L'architettura normativa relativa a TIM ha comportato nel 2017 l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del D.L. n. 21/2012 mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy. Si tratta di misure, tra l'altro, in ambito governance aziendale e di organizzazione; in particolare, è imposto l'obbligo di assicurare la presenza nei Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) nonché la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza. Quest'ultima, diretta dal Funzionario alla Sicurezza, è preposta alle attività rilevanti per la sicurezza nazionale ed è coinvolta in tutti i processi decisionali afferenti ad attività strategiche e alla rete.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione a TIM di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del servizio universale.

In caso di inadempimento o violazione delle prescrizioni e condizioni imposte dai due D.P.C.M. del 2017, è prevista l'applicazione delle sanzioni di cui al D.L. n. 21/2012 sopra menzionate.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 ("Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina"), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente Legge n. 41 del 2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore, e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato.

In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

In relazione ai Piani annuali presentati da TIM nel mese di luglio 2022 e nel mese di maggio 2023 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'art. 1-bis del D.L. 21/2012, mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni al fine di tutelare gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale. Il piano 2024 è in via di presentazione.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituita con la L. n. 133/2019, di conversione del D.L. n. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina, per TIM, un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi ad garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi in ambito PSNC a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza delle previste comunicazioni alle Autorità preposte, ovvero del superamento dei test o in violazione delle condizioni stabilite può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

PRINCIPALI VARIAZIONI DEL CONTESTO NORMATIVO

Domestic

Si riportano di seguito i principali aggiornamenti del contesto normativo in ambito domestico intervenuti nel corso del primo semestre 2024.

In merito ai procedimenti Antitrust, si rimanda alla Nota "Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

Regolamentazione europea

Regolamentazione roaming intra-europeo

Il regolamento roaming 2022/612, entrato in vigore il 1° luglio 2022, estende ai viaggiatori europei all'interno dell'Unione europea i vantaggi del roaming a tariffa nazionale (Roam Like At Home) fino al 2032 e introduce ulteriori vantaggi e tutele per i consumatori:

  • qualità del servizio: i fornitori di roaming sono obbligati a offrire la stessa qualità del servizio in roaming di quella sperimentata a livello nazionale, se le stesse condizioni sono disponibili sulla rete nel paese di destinazione;
  • migliore accesso e gratuità dei servizi di emergenza;
  • maggiore trasparenza sui costi dei servizi a valore aggiunto;
  • maggiore trasparenza sui costi del roaming su reti mobili non terrestri (navi ed aerei).

È, inoltre, prevista un'ulteriore riduzione dei massimali all'ingrosso per garantire la sostenibilità per gli operatori:

2022 2023 2024 2025 2026 2027
voce €cent/min 2,2 2,2 2,2 1,9 1,9 1,9
SMS €cent/SMS 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3
dati €cent/GB 2 1,8 1,55 1,3 1,1 1

Il regolamento prevede che la Commissione europea valuti le misure relative alle comunicazioni intra-UE (chiamate e SMS dal proprio paese a un altro Stato membro) e verifichi se e in quale misura sussista la necessità di ridurre i massimali attuali (0,19 euro al minuto per le chiamate e 0,06 euro per gli SMS) per tutelare i consumatori dopo il 2024. Una nuova misura sulle comunicazioni intra-UE è stata inserita nel Gigabit Inftrastructure Act, prevedendo la proroga dell'applicazione dei massimali fino all'abolizione delle surcharge per la clientela consumer a partire dal 2029. La Commissione adotterà entro fine 2024 regole di fair use, per consentire agli operatori di anticipare al 2025 la fine delle surcharge su base volontaria. Entro il 30 giugno 2027 la Commissione dovrà effettuare un impact assessment della misura ed eventualmente proporre delle modifiche.

2030 Policy Programme "Path to the Digital Decade"

Il 19 dicembre 2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea la Decisione (UE) 2022/2481 del 14 dicembre 2022 che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030. La decisione è entrata in vigore il 9 gennaio 2023.

La decisione in parte ridefinisce gli obiettivi digitali della Comunicazione della Commissione europea COM(2021) 118 final del 9 marzo 2021 (cosiddetta Comunicazione "Digital Compass"):

  • cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale con l'obiettivo di conseguire l'equilibrio di genere: almeno l'80% della popolazione con competenze digitali di base e 20 milioni di specialisti ICT impiegati nella UE;
  • infrastrutture digitali sicure, resilienti, performanti e sostenibili: in particolare, gli obiettivi di copertura Gigabit fino al punto terminale per tutti gli utenti finali di rete fissa e copertura di tutte le zone abitate con reti wireless di prossima generazione ad alta velocità con prestazioni almeno equivalenti al 5G e di installare almeno 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri, distribuiti in modo da garantire l'accesso a servizi di dati a bassa latenza (pochi millisecondi) ovunque si trovino le imprese;
  • trasformazione digitale delle imprese: almeno il 75% delle imprese usa il cloud computing, e/o big data e/o intelligenza artificiale; livello base di intensità digitale per almeno il 90% delle PMI e raddoppio del numero delle aziende unicorno (innovative);
  • digitalizzazione dei servizi pubblici: 100% dei servizi pubblici digitali online; 100% dei cittadini con accesso al fascicolo sanitario elettronico ed all'identità digitale.

La decisione prevede, inoltre, un meccanismo di cooperazione annuale con gli Stati membri che consiste in:

  • un sistema di monitoraggio strutturato, trasparente e condiviso basato sul Digital Economy and Society Index (DESI) per misurare i progressi verso ciascuno degli obiettivi 2030, un sistema di indicatori chiave di performance (KPI) definiti dalla Commissione il 30 giugno 2023 mediante l'atto esecutivo C(2023) 4288 final;
  • un report annuale sullo stato della decade digitale, nel quale la Commissione valuta i progressi, come anche la roadmap degli Stati membri e raccomanda delle azioni. Il primo report è stato pubblicato dalla Commissione il 27 settembre 2023 insieme alla Comunicazione C(2023) 7500 final che stabilisce le

tendenze previste a livello di Unione per gli obiettivi digitali; il secondo report è stato pubblicato il 2 luglio 2024 con la Comunicazione COM(2024) 260 final.

Aiuti di Stato a favore delle reti a banda larga

Il 12 dicembre 2022 la Commissione europea ha adottato le nuove linee guida sugli Aiuti di Stato per la larga banda (Comunicazione C(2022) 9343 final), che revisionano le precedenti linee guida del 2013, in particolare:

  • è ridefinito per le reti fisse il fallimento di mercato, che può ora sussistere laddove il mercato non è in grado di fornire e non è probabile che fornisca agli utenti finali una velocità di almeno 1 Gbps download/150 Mbps upload. Nelle aree nere (con almeno due reti fisse ad almeno 100 Mbps), l'aiuto potrebbe essere autorizzato se nessuna delle reti presenti (o credibilmente programmate) raggiunge almeno 300 Mbps download;
  • sono fornite linee guida specifiche per le reti mobili, laddove un fallimento di mercato può sussistere nelle aree in cui non è presente o non è programmata in modo credibile una rete mobile in grado di rispondere alle esigenze degli utenti finali (anche per specifici use cases). In caso di obblighi legali (es. connessi ai diritti d'uso dello spettro radio) gli aiuti possono essere concessi per coprire solo i costi aggiuntivi legati al miglioramento della qualità del servizio;
  • sono introdotte linee guida riguardo gli Aiuti di stato a supporto della domanda (voucher), divisi in due categorie: i) "voucher sociali" destinati a particolari categorie di utenti (es. basso reddito) per acquisire o mantenere una connessione broadband; ii) "voucher per il collegamento ad Internet" la cui platea dei destinatari può essere più ampia con l'obiettivo di incentivare la domanda, quindi escludendo sovvenzioni al mantenimento del servizio esistente.

La Commissione ha anche adottato il 23 giugno 2023 il Regolamento C(2023) 4278 final che emenda il General Block Exemption Regulation (Regolamento (UE) No. 651/2014) che identifica i casi di aiuto di stato che sono esentati dalla notifica alla Commissione europea.

Il 13 dicembre 2023 la Commissione europea ha adottato due Regolamenti, in vigore dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2030, che emendano i Regolamenti che escludono aiuti di piccola entità dal controllo degli aiuti di Stato dell'UE per mancanza di impatto sulla concorrenza e sul commercio nel Mercato Unico:

  • Regolamento de minimis: è aumentato l'ammontare massimo per azienda da 200.000 euro (applicabile dal 2008) a 300.000 euro nell'arco di 3 anni;
  • Regolamento SGEI (Servizi di interesse economico generale) de minimis: è aumentato l'ammontare per azienda da 500.000 euro (applicabile dal 2012) a 750.000 euro nell'arco di tre anni.

Entrambi i regolamenti introducono inoltre un obbligo per gli Stati membri di registrare gli aiuti "de minimis" in un registro centrale definito a livello nazionale o UE a partire dal 1° gennaio 2026, riducendo così gli obblighi di reporting a carico delle imprese.

Digital Services Act (DSA)

Il 27 ottobre 2022 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea il testo del Digital Services Act o DSA (Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022 relativo a un mercato unico dei servizi digitali). Il nuovo Regolamento ha l'obiettivo di creare un quadro armonizzato, a livello UE, sugli obblighi specifici di diligenza per determinati fornitori di servizi intermediari garantendo il rispetto dei diritti degli utilizzatori dei servizi online che risiedono nell'UE a prescindere dalla provenienza del fornitore. La gran parte delle disposizioni sono entrate in vigore il 17 febbraio 2024.

I destinatari del provvedimento sono i cosiddetti fornitori di "Servizi intermediari" ("Mere conduit", "Caching", "Hosting", le Piattaforme online di intermediazione e le Grandi piattaforme online e i motori di ricerca con più di 45 milioni di utenti attivi mensili). Sono previsti obblighi differenziati e gradualmente crescenti sulla base della tipologia e della dimensione dei fornitori. Tra gli obblighi previsti ci sono ad esempio, quello di garantire dei punti di contatto specifici, sistemi interni di gestione dei reclami, la eventuale risoluzione extragiudiziale delle controversie, la gestione preferenziale per i cosiddetti "segnalatori attendibili", misure contro gli abusi ripetuti, la tracciabilità, una trasparente reportistica annuale. Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 6% del fatturato.

European Accessibility Act

A giugno 2025 entreranno in vigore i primi obblighi implementativi previsti dalla Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, anche nota come European Accessibility Act (o EAA), che è una direttiva già recepita in Italia dal decreto legislativo del 27 maggio 2022 n. 82.

Tale provvedimento tutela le persone con disabilità, ad es. uditiva, imponendo ai fornitori di servizi certi obblighi (ad es. il real time text per i servizi di customer care o servizi di emergenza).

Network and Information System Directive (NIS2)

La nuova Direttiva 2022/2555 (NIS2), che sostituisce l'attuale Direttiva 2016/1148 (NIS) è entrata in vigore il 16 gennaio 2023 e dovrà essere trasposta negli ordinamenti nazionali entro il 17 ottobre 2024 e sarà applicabile dal 18 ottobre 2024.

La NIS2 prevede l'ampliamento dell'ambito di applicazione delle norme in materia di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, includendo da un lato settori attualmente coperti da altre normative, che vengono contestualmente abrogate (i.e. le misure di sicurezza delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, attualmente incluse nel Codice delle Comunicazione elettroniche europeo) ed estendendo dall'altro le norme a nuovi soggetti (e.g. Data center, CDN, ecc.).

La Direttiva mantiene l'obbligo di adottare misure di sicurezza commisurate al rischio, introducendo tuttavia una serie di requisiti minimi, inclusa la gestione della sicurezza della catena di approvvigionamento, e rivede le procedure di notifica obbligatoria degli incidenti informatici.

Le sanzioni in caso di inottemperanza possono arrivare fino al 2% del fatturato.

La Direttiva prevede, inoltre, il potenziamento degli organi e delle attività di supervisione a livello comunitario, con l'obiettivo di migliorare la collaborazione per contrastare la minaccia informatica globale, grazie alla condivisione delle esperienze tra gli stati membri.

Cyber Resilience Act (CRA)

A marzo 2024 è stato votato in Parlamento il nuovo regolamento Cyber Resilience Act (CRA), che è attualmente sottoposto a revisione legale linguistica. Si prevedono la ratifica finale del testo (procedura corrigendum) e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale in autunno.

Il CRA migliorerà il livello di cybersicurezza dei prodotti digitali, in quanto introduce requisiti obbligatori proporzionati in materia di cybersicurezza per tutti i prodotti connessi, dai baby monitor, agli smartwatch e ai giochi per computer, fino ai firewall e ai router. Il regolamento adotta un approccio basato sul rischio, con diversi requisiti di sicurezza associati ai diversi livelli di rischio. La Commissione ha valutato che meno del 10% dei prodotti sarà soggetto agli obblighi più onerosi, che comprendono certificazioni di conformità da parte di terzi.

Una volta entrato in vigore il CRA, i produttori di hardware e software dovranno implementare misure di sicurezza informatica per l'intero ciclo di vita del prodotto, dai primi stadi di progettazione e sviluppo, all'immissione del prodotto sul mercato e per almeno 5 anni, a meno che la durata dichiarata del prodotto non sia inferiore. Tutti i prodotti immessi sul mercato dell'UE dovranno recare il marchio CE per garantire la loro conformità al CRA.

Data Act

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre 2023, il Data Act, regolamento europeo che introduce norme armonizzate sull'accesso equo ai dati e sul loro utilizzo, è entrato in vigore l'11 gennaio 2024 e sarà direttamente applicabile a partire dal 12 settembre 2025.

La norma copre diversi ambiti:

Business to Business

In primo luogo, mira a garantire l'equità nell'allocazione del valore dei dati generati da dispositivi connessi tra gli attori dell'economia dei dati. Il Regolamento prevede un diritto condiviso nell'utilizzo dei dati tra il produttore e l'utilizzatore di dispositivi connessi, consentendo a quest'ultimo di accedere – senza indebito ritardo e a titolo gratuito – ai dati generati dal dispositivo e di condividere tali dati con terze parti per fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati su di essi.

Tuttavia, il Data Act prevede che nella circolazione dei dati fra imprese possa essere previsto il pagamento di un prezzo ragionevole e non discriminatorio che comprenda il costo per la messa a disposizione e gli investimenti compiuti per la raccolta e la produzione di tali dati.

Il Data Act riconosce inoltre, che alcuni dati potrebbero rappresentare segreti commerciali, la cui circolazione lederebbe interessi e diritti proprietari delle imprese. Il testo del regolamento ha dunque introdotto una serie di disposizioni volte alla tutela di tali informazioni.

Business to Government

Il regolamento mira, inoltre, a promuovere l'utilizzo di dati detenuti dalle imprese private da parte degli enti del settore pubblico in situazioni di emergenza, come le emergenze sanitarie o le gravi catastrofi naturali, ed in altri casi eccezionali, laddove non sia possibile reperire i dati sul mercato e la mancanza di tali dati impedisca al soggetto pubblico di svolgere un compito specifico di interesse pubblico previsto dalla legge. La condivisione dei dati in situazioni di emergenza dovrà essere effettuata gratuitamente, mentre nei restanti casi eccezionali i soggetti privati avranno diritto ad un compenso ragionevole.

Servizi Cloud

Il regolamento introduce requisiti di interoperabilità dei data processing services - quali i servizi di cloud o edge computing - volti a prevenire fenomeni di vendor lock-in e agevolare la possibilità per gli utenti di passare a un nuovo fornitore.

Inoltre, il Data Act offre tutele specifiche per impedire trasferimenti illeciti dei dati non personali detenuti dai fornitori di servizi cloud verso Paesi terzi, in conflitto con gli obblighi di protezione dei dati ai sensi del diritto dell'UE o degli Stati Membri.

Intelligenza artificiale

Il nuovo regolamento europeo sull'Intelligenza Artificiale (AI Act) è entrato in vigore il 2 agosto 2024 ed applicabile dal 2 agosto 2026 segue un approccio "basato sul rischio", il che significa che maggiore è il livello di rischio, maggiori saranno le responsabilità e i limiti per sviluppatori e utilizzatori.

La nuova legge mira a promuovere lo sviluppo e l'adozione di sistemi di IA sicuri e affidabili in tutto il mercato unico dell'UE da parte di attori pubblici e privati. Allo stesso tempo, mira a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini dell'UE e a stimolare gli investimenti e l'innovazione nell'intelligenza artificiale in Europa.

L'AI Act classifica diversi tipi di intelligenza artificiale in base al rischio. I sistemi di AI il cui rischio è considerato inaccettabile come, ad esempio, la manipolazione cognitivo-comportamentale, il punteggio sociale o la polizia predittiva basata sulla profilazione e sui sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come etnia, religione o orientamento sessuale, saranno banditi dall'UE.

I sistemi di IA considerati ad alto rischio saranno invece consentiti, subordinatamente al rispetto di una serie di requisiti e obblighi per ottenere l'accesso al mercato dell'UE, mentre i sistemi di IA che presentano solo un rischio limitato sono soggetti a obblighi di trasparenza molto leggeri. La legge sull'IA affronta anche l'uso di modelli di IA generici (GPAI), con obblighi di trasparenza e collaborazione per tutti e con norme più severe per i sistemi GPAI che presentano rischi sistemici.

L'AI Act prevede sanzioni per le violazioni fino al 7% del fatturato globale annuo per infrazioni sui sistemi vietati, e fino al 3% del fatturato globale annuo per i sistemi ad alto rischio o per i GPAI.

Pacchetto connettività

La Commissione europea ha adottato due misure volte a promuovere la connettività ed in particolare gli investimenti nelle nuove reti Gigabit e 5G, al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi Digital Compass 2030:

  • Raccomandazione Gigabit: la Raccomandazione ha adottato il 6 febbraio 2024 una nuova Raccomandazione - C(2024) 523 final - riguardante l'approccio regolamentare (obblighi in capo all'operatore con Significativo Potere di Mercato – SPM, incluse le regole per il decommissioning delle reti in rame) che dovrebbero applicare le Autorità Nazionali di regolamentazione nell'analisi dei mercati dell'accesso fisso per promuovere la connettività Gigabit. La Raccomandazione revisiona la Raccomandazione NGA del 2010 e la Raccomandazione sulle misure di non discriminazione e metodologie di costo del 2013. L'8 maggio 2024 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Regolamento europeo "Gigabit Infrastructure Act" (GIA) di minima armonizzazione, che contiene misure volte a semplificare e accelerare lo sviluppo delle reti Very High Capacity, sia fisse che mobili (fibra ottica e 5G). Il Regolamento è entrato in vigore l'11 maggio, abrogando la Direttiva 2014/61/UE (trasposta in Italia nel D. Lgs. 33/2016); le norme si applicheranno direttamente negli Stati membri dal 12 novembre 2025 (salvo alcune eccezioni). Di seguito le principali disposizioni:
    • Accesso simmetrico alle infrastrutture: l'obbligo è esteso alle infrastrutture non di rete di proprietà pubblica; è previsto un nuovo obbligo per i locatari terrieri di negoziazione in buona fede dell'accesso ai terreni; è meglio specificato il principio dell'equità e ragionevolezza, su cui potrebbero essere adottati anche degli orientamenti da parte della Commissione;
    • Infrastrutturazione nuovi edifici e accesso alle infrastrutture: gli edifici nuovi e quelli sottoposti a opere di ristrutturazione importante, per i quali sono state presentate domande di autorizzazioni edilizie dopo il 12 febbraio 2026, devono essere dotati di una infrastruttura fibre-ready e di un cablaggio in fibra. Il BEREC deve adottare degli orientamenti entro il 12 novembre 2025 riguardo l'accesso alle infrastrutture verticali a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, anche riguardo al prezzo;
    • Coordinamento dei lavori civili: l'obbligo di accettare richieste di coordinamento è previsto anche per gli enti pubblici (oltre che per i privati) che eseguono opere di genio civile finanziate interamente o parzialmente con risorse pubbliche. Il BEREC deve adottare degli orientamenti entro il 12 novembre 2025;
    • Permessi per effettuare i lavori di installazione delle reti: sono introdotte nuove misure (alcune già presenti in Italia) volte ad agevolare l'ottenimento dei permessi, tra cui il silenzio assenso (o in deroga un meccanismo di conciliazione), la digitalizzazione delle richieste, l'indicazione di categorie di esenzioni da specificare ulteriormente a cura degli Stati membri;
    • Il GIA introduce una misura sulle chiamate internazionali intra-EU (si veda il paragrafo precedente sul Regolamento roaming).

Infine, la Commissione europea ha pubblicato il 21 febbraio 2024 il libro bianco "White Paper How to master Europe's digital infrastructure needs?" (COM(2024) 81 final), sottoposto a consultazione pubblica fino al 30 giugno 2024. Il White Paper presenta degli scenari con delle proposte volte a riformare il quadro regolamentare europeo al fine di supportare gli investimenti nelle nuove reti di comunicazione elettronica (Gigabit e 5G), che si dovrebbero successivamente tradurre in riforme legislative ad opera delle nuove istituzioni europee.

■ Libro Bianco "How to master Europe's Digital Infrastructure needs": a valle della consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività dello scorso anno, il Commissario europeo al Mercato interno, T. Breton, ha pubblicato un Libro bianco in cui analizza le sfide che l'Europa sta affrontando per la realizzazione delle reti e presenta possibili scenari per attrarre investimenti, favorire l'innovazione, aumentare la sicurezza e creare un vero mercato unico digitale. Si tratta di un documento di indirizzo politico che dovrà trovare concretezza in successivi atti legislativi della Commissione entrante. In particolare, dovrebbe aprire la strada al "Digital Networks Act", una proposta legislativa per "ridefinire il DNA della regolamentazione" UE nelle TLC.

Sostenibilità

Tassonomia

La tassonomia, istituita con il Regolamento UE 2020/852, definisce un sistema unificato di classificazione delle attività economiche sostenibili in Europa, con lo scopo di favorire gli investimenti aventi obiettivi ambientali e sociali.

Si applica oltre ai partecipanti ai mercati finanziari, anche ad imprese non finanziarie, tenute a divulgare informazioni non finanziarie ai sensi della NFRD (Non Financial Reporting Directive 2014/95/EU9), che impone l'obbligo per le società di grandi dimensioni con numero di dipendenti occupati in media durante l'esercizio non inferiori a 500 di redigere una dichiarazione di carattere non finanziario, indicando gli impatti dei modelli di business e policy su ambiente, dipendenti, rispetto dei diritti umani, corruzione e riciclaggio.

La tassonomia identifica 6 obiettivi: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e controllo dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.

La tassonomia identifica, inoltre, per ogni settore le attività economiche eleggibili, ovvero che potrebbero portare un contributo sostanziale ad uno dei 6 obiettivi sopra indicati, e attività allineate ovvero in grado di soddisfare tutti i requisiti specificatamente elencati per la stessa dalla Tassonomia; solo quando un'attività soddisfi tutti i criteri di screening tecnico, i criteri del DSNH-"Do Not Significant Harm", la stessa potrà essere dichiarata effettivamente allineata.

Il settore delle telecomunicazioni è impattato dalla tassonomia per i "data centers" e le soluzioni "data driven" (IOT, Intelligenza Artificiale, ecc.). Il settore sta portando avanti presso le Istituzioni la richiesta di includere le infrastrutture tra le attività eleggibili, in quanto sostenibili di per sé perché più efficienti da un punto di vista energetico oltre ad abilitanti soluzioni digitali sostenibili.

In termini di obblighi, per l'anno 2021 il regolamento ha richiesto unicamente la pubblicazione della attività eleggibili ("Elegible") e dei relativi indicatori (fatturato, CapEx e OpEx).

Dal 2022 è stato invece necessario pubblicare sia le attività eleggibili ("Eligible") che allineate ("Aligned"), in riferimento ai primi due obiettivi della Tassonomia (mitigazione e adattamento climatico) in termini di fatturato, CapEx e OpEx (disclosure volontaria rispetto ai rimanenti obiettivi).

CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive)

La Direttiva (UE) 2022/2464 del Parlamento Europeo e del Consiglio modifica diverse Direttive precedenti (2013/34/UE, 2004/109/CE, 2006/43/CE, 2014/537/UE) in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità.

Questa Direttiva rappresenta un passo importante per garantire che le imprese europee contribuiscano attivamente alla sostenibilità e alla lotta contro i cambiamenti climatici, attraverso una maggiore trasparenza e rendicontazione delle loro attività e impatti ambientali, sociali e di governance.

La CSRD si applica alle grandi imprese, alle PMI quotate e filiali di impresa extra-UE, con fatturato netto annuo di almeno 150 milioni di euro nell'UE.

La CSRD indica obblighi di rendicontazione specifici per le aziende:

  • Modello e strategie aziendali (resilienza del modello e delle strategie aziendali a rischi connessi alle questioni di sostenibilità, opportunità relative alle questioni di sostenibilità, modalità di attuazione della strategia aziendale, piani di transizione verso economia sostenibile);
  • Obiettivi (obiettivi temporalmente definiti connessi a questioni di sostenibilità e progressi nel conseguimento degli stessi);
  • Organi di amministrazione e gestione del controllo (relativamente alle questioni di sostenibilità ruolo degli organi, competenze e sistema di incentivazione legato a tematiche ESG);
  • Politiche (Politiche dell'impresa in relazione alle questioni di sostenibilità);
  • Due Diligence (processi di Due Diligence connessi a questioni di sostenibilità);
  • Impatti, Rischi, Opportunità (impatti, rischi ed opportunità legati alle questioni di sostenibilità, azioni intraprese per prevenire o attenuare gli impatti e modalità di gestione dei rischi in una prospettiva di doppia materialità: le informazioni devono essere comunicate sia dal punto di vista dell'impatto delle attività dell'impresa sulle persone e sull'ambiente, sia dal punto di vista del rischio o opportunità che tali questioni di sostenibilità rappresentano per l'impresa stessa, cd. prospettiva della "doppia rilevanza").

Mercati wholesale di rete fissa

Analisi mercato dell'accesso di rete fissa

In data 30 aprile 2024 AGCOM ha adottato il provvedimento finale (delibera n. 114/24/CONS) relativo all'analisi coordinata dei mercati dell'accesso che introduce alcuni importanti cambiamenti del quadro regolamentare dell'accesso alle reti fisse in attesa della transizione dalla TIM verticalmente integrata alla separazione verticale e proprietaria di FiberCop/NetCo e TIM/ServCo che comporterà una profonda revisione del quadro regolamentare.

In primo luogo, nell'ottica di favorire la migrazione verso le nuove tecnologie, sono stati abrogati gli obblighi di fornitura dei servizi legacy (su rete in rame) di bitstream e WLR, che eventualmente NetCo potrà continuare a fornire, ma solo su base volontaria e a condizioni commerciali.

Inoltre, sono stati abrogati anche gli obblighi di fornitura dei servizi di bitstream FTTC e FTTH alla luce della effettiva concorrenzialità delle reti di trasporto e della banda.

La regolamentazione dell'accesso è stata, quindi, concentrata sui servizi delle reti di accesso primaria e secondaria: SLU, ULL, Semi-GPON, Full-GPON, VULA FTTC e VULA FTTH, con livelli di prezzo crescenti per i servizi su rame e FTTC a partire dal 2025, anche alla luce degli ingenti investimenti realizzati da TIM prima e pianificati poi da FiberCop.

Canoni (euro/mese) 2023 2024 2025 2026 2027 2028
ULL 9,91 9,91 10,03 10,28 10,66 11,16
SLU 5,89 5,89 6,09 6,49 7,10 7,90
VULA-FTTC 13,07 13,07 13,18 13,00 13,74 14,18
VULA-H GPON 14,26 14,24 14,23 14,21 14,19 14,18
VULA-H XGS-PON 16,75 16,60 16,46 16,31 16,17 16,02

Inoltre, a seguito dello sviluppo delle reti FTTH di altri operatori, è stata introdotta una deregolamentazione geografica in alcune aree dell'Italia che rappresentano circa il 15% delle UIT nazionali.

In particolare, in 14 Comuni, tra cui Milano e Cagliari, (circa il 4,1% delle UIT nazionali), TIM prima e successivamente, dal 1° luglio 2024, FiberCop non è più operatore con Significativo Potere di Mercato (SPM) e, quindi, sono stati totalmente abrogati gli obblighi di regolamentazione ex ante, mentre in 95 Comuni (circa il 10,5% delle UIT nazionali), definiti "contendibili", è stata riconosciuta la presenza di una pressione concorrenziale tale da consentire l'abrogazione dell'obbligo di "orientamento al costo" dei prezzi per i servizi VULA FTTC, VULA FTTH e Semi-VULA. Tali servizi potranno, quindi, essere offerti nei comuni contendibili sulla base di politiche commerciali decise autonomamente da FiberCop, sia pure nel rispetto di principi di "equità e ragionevolezza".

Il medesimo principio di prezzi equi e ragionevoli si applicherà, invece, sull'intero territorio nazionale per le offerte dei servizi passivi su rete FTTH (Semi-GPON e Full-GPON).

Infine, l'Autorità ha semplificato le regole per il decommissioning dei servizi legacy della rete in rame di FiberCop, in particolare riducendo a 18/24 mesi il periodo complessivo di preavviso (6/12 mesi) e migrazione (12 mesi) previsto per la chiusura delle centrali cosiddette bypass che verranno accorpate a centrali più grandi (riducendo il numero complessivo delle centrali di accesso da circa 10.500 a circa 3.800).

Separazione proprietaria volontaria della rete di accesso fissa di TIM

In data 1° luglio 2024 TIM ha perfezionato la cessione di NetCo a KKR, mediante il conferimento in FiberCop, società precedentemente controllata al 58% da TIM, del ramo d'azienda di TIM che comprende l'infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale, e la successiva acquisizione dell'intero capitale di FiberCop da parte di Optics BidCo, indirettamente controllata da fondi gestiti da KKR. Per maggiori dettagli si rimanda alla sezione "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" della presente Relazione sulla gestione.

Il quadro regolamentare definito dalla delibera n. 114/24/CONS verrà rivisto da una nuova analisi di mercato che verrà avviata da AGCOM a seguito del closing dell'operazione di vendita di NetCo.

Bandi Infratel per il sussidio delle reti a Banda Ultra Larga

La Strategia italiana per la Banda Ultralarga – "Verso la Gigabit Society", approvata il 25 maggio 2021 dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 – rispettivamente con la Comunicazione sulla Connettività per un mercato unico digitale europeo (cd. "Gigabit Society") e la Comunicazione sul decennio digitale (cd. "Digital compass") con la quale ha presentato la visione, gli obiettivi e le modalità per conseguire la trasformazione digitale dell'Europa entro il 2030.

Tali obiettivi europei di trasformazione digitale si sviluppano intorno a 4 punti cardinali:

  • le competenze digitali;
  • la digitalizzazione dei servizi pubblici;
  • la trasformazione digitale delle imprese;
  • la realizzazione di infrastrutture digitali sicure e sostenibili.

Uno degli obiettivi fissati dalla Commissione europea è permettere entro il 2030 che tutte le famiglie dell'UE possano beneficiare di una connettività Gigabit e che tutte le zone abitate siano coperte dalle reti 5G.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano (PNRR) approvato dal Governo il 29 aprile 2021 destina il 27% delle risorse alla transizione digitale, di cui 6,7 miliardi di euro per progetti strategici per la banda ultra-larga, in continuità con la Strategia varata dal Governo nel 2015.

La Strategia, oltre ad avere come obiettivo il completamento del Piano di copertura delle cd. aree bianche (aree a bassa densità abitativa in cui non vi è previsione di investimento privato per banda ultralarga) e delle misure a sostegno della domanda già avviate (c.d. voucher), prevede cinque ulteriori Piani di intervento pubblico per coprire le aree geografiche in cui l'offerta di infrastrutture e servizi digitali ad altissima velocità da parte degli operatori di mercato è assente o insufficiente, e si prevede lo sarà anche nei prossimi anni.

Il PNRR stanzia per i progetti a banda ultra-larga complessivamente 6,7 miliardi di euro distribuiti sui seguenti Piani:

  • Piano "Italia 1G" (relativo a contributi pubblici per la costruzione di accessi ad alta velocità di rete fissa);
  • Piano "Italia 5G", di cui:
    • Aree No 4G/5G;
    • Corridoi 5G;
    • Strade extraurbane 5G ready.
  • Piano "Sanità Connessa";
  • Piano "Scuola Connessa";
  • Piano "Isole minori".

Attraverso tali misure, il Governo intende anticipare al 2026 – quindi di ben 4 anni – gli obiettivi di connettività a 1 Gbit/s per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate fissati dalla nuova strategia europea Digital Compass per il 2030.

Piano "Italia 5G"

Il Piano "Italia 5G" prevede la copertura 5G con 150 Mbit/s in download e almeno 50 Mbit/s in upload nelle seguenti aree:

  • Corridoi europei 5G (2.645 km): 420 milioni di euro;
  • Strade extraurbane predisposte per il 5G (10.000 km): 600 milioni di euro;
  • No aree 5G/4G: 1 miliardo di euro.

Per identificare le aree da finanziare, Infratel ha effettuato una mappatura dei piani di copertura mobile 4G e 5G 2021-2026 degli operatori privati, comprensivi dei collegamenti di backhauling in fibra dei siti.

A esito della consultazione sono stati individuati come soggetti ad intervento pubblico:

  • 13.200 siti radiomobili, che comprendono circa 18.600 SRB (Stazioni Radio Base) su cui implementare il backhauling in fibra;
  • un 15% del territorio nazionale cui afferisce però solo l'1,6% della popolazione, ma con importanti vie di trasporto terrestri quali strade e ferrovie, da coprire in 5G.

Tali risultati sono stati sottoposti a consultazione pubblica fino al 15 dicembre 2021.

A seguito degli esiti della consultazione pubblica, in data 21 marzo 2022 Infratel ha pubblicato due bandi di gara per favorire la realizzazione, entro il 2026, di infrastrutture per lo sviluppo di reti 5G nelle zone del Paese prive di investimenti da parte del mercato:

  • Bando Backhauling fibra (Piano 5G Backhauling) (relativo a contributi pubblici per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica dei siti radiomobili);
  • Bando Nuovi siti 5G (Piano 5G Copertura).

La Commissione europea ha approvato la misura di aiuto comprendente entrambi i bandi in data 25 aprile 2022. Il termine per presentare le offerte è scaduto il 9 maggio 2022.

Piano 5G Copertura

Il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili 5G (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) in oltre 2400 aree del Paese con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch'esse finanziate fino al 90% del costo complessivo.

Anche il secondo bando è suddiviso in 6 lotti pluriregionali ma diversi dai precedenti e mette a gara un totale di 974.016.970 euro.

Il secondo bando per la realizzazione di nuovi siti 5G è andato deserto ed è stato ripubblicato con modifiche in data 20 maggio con scadenza 10 giugno 2022.

Il nuovo bando prevede un finanziamento di 567.043.033 euro su un numero inferiore di siti da collegare rispetto al precedente (-50%).

In data 28 giugno 2022 Infratel ha reso noto che tutti i sei lotti sono stati aggiudicati a INWIT S.p.A. in costituendo Raggruppamento Temporaneo di Impresa con TIM e Vodafone per un totale di circa 346 milioni di euro.

In data 29 luglio 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti tra Infratel e il raggruppamento di imprese guidato da INWIT S.p.A..

Piano 5G in mobilità - copertura gallerie Milano - Cortina 2026

Tra gli interventi previsti dalla Strategia sulla copertura 5G è compreso quello mirato a garantire la continuità dei servizi 5G lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026".

In data 14 gennaio 2024 Infratel ha pertanto avviato una nuova consultazione, con scadenza 20 febbraio 2024, al fine di dotare di copertura 5G le gallerie presenti lungo le principali linee di collegamento stradale tra le sedi di svolgimento degli eventi delle Olimpiadi "Milano – Cortina 2026" mediante la realizzazione di un'infrastruttura radio mobile multi-operatore e la realizzazione del relativo backhauling in fibra ottica, ove necessario.

Si prevede di utilizzare il modello a incentivo (gap funding) attuato tramite la concessione di contributi pubblici ad operatori economici identificati mediante procedure ad evidenza pubblica. I contributi copriranno una quota fino al 90% delle spese sostenute per la realizzazione delle infrastrutture di rete che dovranno tuttavia essere rese disponibili agli operatori di mercato in modalità wholesale, a condizioni eque e non discriminatorie.

In data 20 febbraio 2024 TIM ha inviato il proprio contributo alla consultazione. Gli esiti della stessa non sono stati ancora resi noti.

Piano "Sanità Connessa"

Il Piano "Sanità Connessa" ha lo scopo di fornire connettività con velocità simmetrica a partire da 1 Gbit/s fino a 10 Gbit/s a circa 12.280 strutture sanitarie in tutto il Paese.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una gara per la fornitura di servizi di connettività a banda ultra-larga presso le strutture del servizio sanitario pubblico sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando prevede uno stanziamento di 387 milioni di euro ed è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a 314 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti comprendenti le regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e Umbria aggiudicandosi circa 78 milioni di euro.

In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.

Piano "Scuola Connessa"

Il Piano "Scuola Connessa" mira a completare il Piano Scuola 2020-2023 avviato dal Governo il 5 maggio 2020 con cui era stata prevista la fornitura della connessione a banda ultra-larga fino a 1 Gbit/s con 100 Mbit/s garantiti a 35.000 edifici scolastici (circa il 78% del totale), ossia di tutti gli edifici delle scuole secondarie di primo e secondo livello del territorio nazionale e, nelle "aree bianche", anche il collegamento di tutti i plessi delle scuole primarie e dell'infanzia.

Il Piano Scuola 2020-2023 è stato condotto da Infratel che, tra il settembre e dicembre 2020 ha effettuato una consultazione pubblica e emanato un bando di gara con un finanziamento pubblico di 274 milioni di euro suddiviso in 7 lotti su base geografica (con un limite di due lotti che possono essere assegnati allo stesso concorrente che può presentare offerte per tutti i lotti).

In data 26 febbraio 2021 è stata comunicata l'aggiudicazione dei singoli lotti.

L'importo complessivo aggiudicato è stato pari a 271 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata due degli otto lotti, comprendenti le regioni Toscana, Veneto, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, aggiudicandosi circa 84 milioni di euro.

Il nuovo Piano "Scuola Connessa" mira a completare l'intervento pubblico già avviato, includendo i restanti 9.900 edifici che saranno forniti di connettività a 1 Gbit/s con relativa assistenza tecnica per 5 anni.

Per dare attuazione al Piano, in data 28 gennaio 2022 Infratel ha indetto una nuova gara, con una dotazione complessiva di oltre 184 milioni di euro per la fornitura di servizi di connettività Internet a banda ultra-larga presso scuole sul territorio italiano, compresa la fornitura e posa in opera della rete di accesso e servizi di gestione e manutenzione, con scadenza 11 aprile 2022.

Il bando è suddiviso in 8 lotti territoriali e uno stesso soggetto potrà aggiudicarsi fino ad un massimo di 4 lotti.

L'aggiudicazione provvisoria dei bandi è stata comunicata in data 6 giugno 2022.

L'Importo complessivo aggiudicato è stato pari a circa 166 milioni di euro.

TIM si è aggiudicata quattro degli otto lotti comprendenti le regioni Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna aggiudicandosi oltre 99 milioni di euro.

In data 20 settembre 2022 sono state firmate le Convenzioni relative ai singoli lotti vinti tra Infratel e TIM.

Piano "Isole minori"

Il Piano "Isole minori" mira a fornire connettività adeguata a 18 isole minori oggi prive di collegamenti con fibra ottica con il continente. In particolare, le isole saranno dotate di backhaul ottico che consentirà lo sviluppo della connettività a banda ultra-larga. Il backhaul ottico sarà accessibile a tutti gli operatori tramite Submarine Backhaul Access Point individuati secondo il criterio di minore distanza dal punto neutro di consegna (NDP), se presente nell'isola, e dal punto di approdo del cavo sottomarino.

Il budget complessivo è pari a 60,5 milioni di euro.

La misura sarà attuata mediante modelli di intervento diretto. La nuova rete sarà interamente finanziata e di proprietà dello Stato e sarà gestita da uno o più operatori, scelti sulla base di un processo di selezione competitivo, aperto, trasparente e non discriminatorio.

La gara per individuare gli operatori economici a cui affidare la progettazione, fornitura e posa in opera di cavi sottomarini a fibre ottiche per la realizzazione del "Piano isole minori" è stata avviata in data 18 novembre 2021 e si è conclusa in data 22 dicembre 2021. Poiché la gara è andata deserta, Infratel l'ha riproposta, con modifiche, in data 11 febbraio 2022 con scadenza 18 marzo 2022 e il bando è stato assegnato alla società Elettra TLC in data 28 aprile 2022 per circa 45 milioni di euro.

Piano Voucher

L'obiettivo del Piano, avviato in data 5 maggio 2020 con uno stanziamento complessivo di più di 1 miliardo di euro, è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie e imprese che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

Voucher per le famiglie

Prima fase

Una prima fase di intervento, avviata il 9 novembre 2020, con uno stanziamento di 200 milioni di euro, a favore delle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro alle quali è destinato un contributo di 500 euro (200 euro per la connettività e 300 euro per tablet o PC in comodato d'uso), rispondeva alla necessità di fronteggiare, nella prima fase della pandemia da Covid-19, gli effetti dell'emergenza sanitaria e garantire servizi di connessione idonei a dare continuità alle attività scolastiche e lavorative dei nuclei familiari. La prima fase si è conclusa in data 9 novembre 2021, a un anno dal suo inizio, come da decreto attuativo. Tale misura si è rivelata poco incentivante: dell'intero importo stanziato di 200 milioni di euro non ne sono stati assegnati oltre 93 milioni di euro. Sono stati assegnati 210.000 bonus a fronte di una disponibilità di 400.000.

Seconda fase

In data 27 aprile 2022 Infratel ha avviato una consultazione pubblica propedeutica all'avvio di una seconda fase di erogazione dei voucher destinati alle famiglie.

Le risorse complessive stanziate per l'intervento ammontano a 407.470.769 euro.

L'obiettivo dell'intervento è quello di promuovere e incentivare la domanda di servizi di connettività a banda ultra-larga (NGA e VHCN) in tutte le aree del Paese, allo scopo di ampliare il numero di famiglie che usufruiscono di servizi digitali utilizzando reti ad alta velocità ad almeno 30 Mbit/s.

La consultazione è scaduta il 31 maggio 2022.

In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione integrativa a quella conclusasi a maggio 2022, con scadenza 22 aprile 2023, al fine di acquisire pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:

  • intervento a favore delle famiglie, senza limitazioni ISEE e senza un contratto dati attivo alla rete fissa in banda larga e ultra-larga;
  • erogazione di un voucher pari a 300 euro, per incentivare abbonamenti ad almeno 300Mbps sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione (ove presente) e sull'importo dei canoni di erogazione del servizio per un periodo fino a 24 mesi, e comprenderà la fornitura dei relativi apparati elettronici (CPE);
  • esclusione delle famiglie che hanno già beneficiato del voucher connettività durante la fase 1, destinata alle famiglie meno abbienti;
  • erogazione di un contributo aggiuntivo pari ad un massimo di 130 euro per la copertura di costi relativi a opere civili che dovessero sostenere all'interno della propria proprietà privata al fine di predisporla al passaggio della necessaria infrastruttura.

Ad integrazione delle osservazioni raccolte nel corso delle precedenti consultazioni, svolte nei mesi di aprilemaggio 2022 e di marzo-aprile 2023, Infratel ha avviato, in data 11 dicembre 2023, una nuova consultazione pubblica riguardante la seconda fase del "Piano voucher per l'incentivazione della domanda di connettività in banda ultra larga delle famiglie". La consultazione 'è scaduta l'11 gennaio 2024.

La nuova proposta di intervento, a favore delle famiglie, prevede:

  • l'erogazione di un voucher pari a 100 euro sotto forma di sconto sul prezzo di attivazione (ove presente) e sull'importo dei canoni di erogazione del servizio, compresa la fornitura dei relativi apparati elettronici (CPE), per un periodo fino a 24 mesi;
  • l'attivazione di un abbonamento ad almeno 300 Mbit/s in download;
  • la portabilità del voucher in qualsiasi momento in caso di cambio di abbonamento al fine di evitare qualsiasi forma di lock-in sui contratti.

I soggetti che potranno accedere al voucher sono le famiglie che:

  • non dispongono di alcun servizio di connettività ovvero che non hanno avuto una connessione negli ultimi 6 mesi;
  • dispongono di un servizio con velocità di download inferiore a 30 Mbit/s.

Voucher per le imprese

L'intervento di incentivazione per le imprese, approvato dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre 2021, è stato avviato in data 1° marzo 2022 e mira a favorire la connettività a internet ultraveloce delle imprese e la digitalizzazione del sistema produttivo.

Al netto di quanto attribuito a spese di comunicazione e di accompagnamento della misura e a rimborso dei costi diretti e indiretti legati alla realizzazione dell'attività l'ammontare destinato all'erogazione dei voucher è di circa 590 milioni di euro.

I beneficiari potranno richiedere un solo voucher per garantire un incremento della velocità di connessione, da 30 Mbit/s a oltre 1 Gbit/s variabile da un minimo di 300 euro a un massimo di 2.500 euro, in funzione della velocità di download garantita e della durata del contratto (da 18 a 24 mesi).

Il Piano Voucher per le imprese aveva inizialmente una durata fino al 15 dicembre 2022 che è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023.

La proroga era stata richiesta dal Governo italiano alla Commissione europea, in considerazione degli oltre 430 milioni di euro ancora disponibili e tenuto conto dell'estensione della platea dei beneficiari ai professionisti (persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano una professione intellettuale, in proprio o in forma associata) avvenuta a maggio 2022.

In data 22 marzo 2023 Infratel ha avviato una consultazione riguardante il "Piano Voucher per l'incentivazione della domanda di connettività delle imprese – Servizi applicativi" scaduta il 22 aprile 2023 al fine di acquisire pareri e osservazioni in merito alle seguenti proposte di intervento:

  • intervento a favore delle micro, piccole e medie imprese, nonché delle persone fisiche titolari di partita IVA che esercitano, in proprio o in forma associata, una professione intellettuale ai sensi dell'articolo 2229 del Codice civile, ovvero una delle professioni non organizzate di cui alla legge 14 gennaio 2013, n. 4;
  • erogazione di un voucher di valore variabile, per l'attivazione di servizi applicativi in ambito 5G, Cloud, Cyber Security, Big Data, Intelligenza artificiale, Blockchain, droni, a supporto delle attività dei soggetti beneficiari;
  • potranno richiedere il contributo voucher le imprese o i professionisti che dispongono già di un contratto ad almeno 30 Mbps di velocità in download.

Alla scadenza prevista, TIM ha inviato il proprio contributo. Non sono stati ancora pubblicati gli esiti di tale consultazione.

Mercati wholesale di rete mobile

Analisi di mercato terminazione mobile

Il 22 gennaio 2019 AGCOM ha pubblicato la decisione finale relativa all'analisi del mercato della terminazione su rete mobile (delibera n. 599/18/CONS). In particolare AGCOM ha stabilito per il periodo 2018-2021, tariffe simmetriche per tutti gli operatori MNO e full MVNO (0,98 centesimi di euro nel 2018, 0,90 centesimi di euro nel 2019, 0,76 centesimi di euro nel 2020, 0,67 centesimi di euro nel 2021) e di confermare l'assenza di obbligo di controllo dei prezzi di terminazione per le chiamate originate al di fuori dell'Area Economica Europea (AEE); tuttavia gli operatori SPM non possono applicare tariffe di terminazione più alte di quelle applicate agli operatori italiani dagli operatori dei Paesi extra AEE in cui le tariffe sono regolamentate.

Ai sensi del regolamento delegato (UE) 2021/654 della Commissione europea è stato intrapreso, inoltre, un percorso di riduzione progressiva dei prezzi di terminazione mobile in tre anni al fine di consentire una transizione graduale per il raggiungimento del prezzo target di 0,2 centesimi/min al 2024: 0,67 centesimi/min fino a fine 2021, 0,55 centesimi/min nel 2022 e 0,4 centesimi/min nel 2023.

Sotto determinate condizioni, che dovrebbero garantire in linea di principio la reciprocità dei prezzi, i suddetti cap si applicano anche alla terminazione di chiamate originate fuori dalla UE.

Mercati retail di rete fissa

Servizio Universale

Costo netto

A seguito della sentenza n. 4616/2015, pubblicata il 2 ottobre 2015, con il quale il Consiglio di Stato ha annullato la decisione n. 1/08/CIR di AGCOM sull'applicazione retroattiva dei nuovi criteri metodologici per il calcolo del costo netto del servizio universale (USO) relativo agli anni 2004-2007, l'Autorità ha avviato con la delibera 89/18/CIR, pubblicata il 3 luglio 2018, e la successiva delibera n. 62/19/CIR, pubblicata il 7 maggio 2019 la consultazione pubblica del costo netto delle annualità complessive 2004-2007. In data 11 settembre 2019, l'Autorità ha pubblicato la delibera definitiva inerente il Costo Netto USO 2004-2007 (delibera n. 103/19/CIR) con cui ha riconosciuto la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM complessivamente pari a 113,4 milioni di euro da ripartire tra tutti gli operatori fissi e mobili. La quota a carico degli OAOs ammonta a circa 26,6 milioni di euro, calcolata al netto delle quote già versate, dagli stessi operatori, in esito ai procedimenti 2004 e 2005 approvati "illo tempore". In merito alle vertenze passate, a seguito della sentenza n. 3388/15 del Consiglio di Stato, pubblicata il 7 luglio 2015, l'Autorità, in data 11 settembre 2019, ha avviato il procedimento di consultazione pubblica (delibera n. 102/19/CIR) innovando profondamente l'analisi di sostituibilità fisso-mobile, in coerenza con il percorso delineato per le annualità 2004-2007. In tale contesto, si è inserita la sentenza n. 6881 dell'8 ottobre 2019, con cui il Consiglio di Stato ha disposto la restituzione delle quote versate da Vodafone a TIM, per le annualità contestate (1999-2000 e 2002-2003). Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato suindicata, che ha integralmente riformato le sentenze del TAR Lazio nn. 6458, 6459, 6461 e 6463 del 23 maggio 2018, in esecuzione delle quali era stata avviata la consultazione pubblica di cui alla delibera n. 102/19/ CIR, l'Autorità ha revocato la predetta delibera con la decisione n. 190/19/CIR.

In data 21 luglio 2020, AGCOM ha avviato la consultazione pubblica inerente il riesame dell'iniquità del costo netto del servizio universale 1999-2009. L'estensione dell'arco temporale oggetto di rinnovazione fino al 2009 si è resa necessaria a seguito della sentenza n. 2542/2020 con cui il TAR ha accolto il ricorso di Vodafone, sotto il profilo della sostituibilità fisso/mobile. Sulla medesima questione pendono anche i giudizi sulle annualità 2004-2007, rinnovate da AGCOM con la delibera n. 103/19/CIR, e su cui il TAR non si è ancora espresso. In ottemperanza alla sentenza 6881 del Consiglio di Stato, l'Autorità con la delibera n. 263/20/CIR ha definito un nuovo approccio per dimostrare la liceità della partecipazione degli operatori mobili al costo netto USO per le annualità in oggetto. L'orientamento espresso da AGCOM in consultazione è quello di riconoscere l'iniquità dell'onere in prima facie per le annualità 2002-2009. Per le precedenti annualità 1999-2000, invece, l'Autorità non ha riscontrato la sussistenza di un onere iniquo in capo a TIM.

In data 29 marzo 2021, l'AGCOM, con la pubblicazione della delibera n. 18/21/CIR, ha confermato l'obbligo di partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di contribuzione USO per le annualità 2001-2009. A seguito dell'impugnazione della delibera da parte di Wind e Vodafone, il MISE ha sospeso l'obbligo di versamento a carico degli operatori.

In data 17 febbraio 2022, il TAR ha annullato la delibera n. 18/21/CIR accogliendo un unico motivo di ricorso degli OAO con cui è stato contestato il parametro-soglia relativo all'iniquità dell'onere (2^ facie) con riguardo agli impatti economici e finanziari sul soggetto incaricato. Gli ulteriori motivi di ricorso degli OAO sono stati invece respinti dal TAR.

AGCOM in data 27 giugno 2022 ha pubblicato la delibera n. 1/22/CIR con cui si sospendono i termini stabiliti dalla delibera n. 92/21/CIR, già prorogati dalla delibera n. 58/22/CONS e dalla delibera n. 143/22/CONS. Anche alla luce dello sviluppo del giudizio sulla delibera n. 18/21/CIR, non sembrano sussistere i presupposti previsti dalla legge e dalla normativa AGCOM sui procedimenti amministrativi per la sospensione del predetto procedimento, il quale potrebbe e dovrebbe essere riattivato dall'Autorità quantomeno al fine del calcolo del valore del costo iniquo, attendendosi l'esito delle controversie pendenti per la sola ripartizione delle relative quote tra gli operatori.

Il Consiglio di Stato con l'ordinanza collegiale n. 3885/2023, pubblicata in data 18 aprile 2023, ha rimesso alla Corte di Giustizia UE le questioni pregiudiziali riferite alla partecipazione degli Operatori Mobili alla contribuzione al Fondo USO, sospendendo qualsiasi altro giudizio in merito.

La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha stabilito che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l' iniquità dell'onere.

Nuovo Regolamento recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche

Il 3 gennaio 2024 AGCOM ha pubblicato la delibera n. 307/23/CONS recante disposizioni a tutela degli utenti finali in materia di contratti relativi alla fornitura di servizi di comunicazioni elettroniche, che abroga la delibera n. 519/15/CONS.

Il nuovo regolamento disciplina la fase precontrattuale, contrattuale e la cessazione del contratto, trovando applicazione per tutti i contratti indipendentemente dal momento della stipula ad eccezione di quanto previsto per i costi di cessazione in caso di recesso, che trova applicazione solo ai contratti conclusi successivamente al 3 gennaio 2024.

Le disposizioni del regolamento che comportano sviluppi e interventi sui sistemi saranno implementate entro 6 mesi dalla sua entrata in vigore.

Il regolamento si applica ai consumatori nonché per diverse disposizioni anche alle microimprese, alle piccole imprese e alle organizzazioni senza scopo di lucro.

Offerte indicizzate con inflazione

La delibera n. 307/23/CONS disciplina anche i contratti con previsione di adeguamento dei prezzi al consumo.

Secondo AGCOM le offerte indicizzate (senza mark-up) sono lecite e in caso di adeguamento il cliente non ha facoltà di recesso senza costi.

Per poter applicare le clausole di indicizzazione è necessario però acquisire il consenso espresso del cliente (opt-in).

I contratti non possono prevedere alcun correttivo rispetto all'applicazione integrale dell'indice di adeguamento pubblico, inclusa l'applicazione di soglie rispetto all'indice o mark-up aggiunti o aumenti minimi nel corso del periodo contrattuale.

La prima indicizzazione non può avvenire prima che siano trascorsi 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto.

In caso di variazione dei prezzi superiore al 5%, il cliente deve poter passare ad un'offerta equivalente non indicizzata.

Le condizioni contrattuali devono prevedere che l'operatore ha il diritto di incrementare le tariffe in misura corrispondente all'aumento dell'indice annuale dei prezzi al consumo ed è, al contempo, obbligato a ripercuotere le riduzioni di tale indice, diminuendo le tariffe in misura corrispondente alla riduzione.

Le clausole finora introdotte nei contratti in essere sono nulle se il cliente non le "accetta" ex post.

L'indice di riferimento usato per adeguare i contratti è l'Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI).

Infine, la comunicazione commerciale deve osservare stringenti requisiti di trasparenza sugli effetti economici dell'indicizzazione.

Mercati retail di rete mobile

Servizi Premium

A febbraio 2021, con delibera n. 10/21/CONS, AGCOM ha adottato nuove misure relative all'attivazione dei servizi digitali a contenuto in abbonamento da rete mobile. In particolare, è stato previsto un blocco (barring) di default sulle SIM, ossia un'inibizione all'acquisto di tali servizi che può essere rimossa previa ed espressa manifestazione di volontà del cliente, ed un processo di acquisizione del consenso del cliente per singolo acquisto tramite inserimento di una password temporanea (cd. OTP). La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR.

Con delibera n. 91/22/CONS AGCOM ha sanzionato TIM per la mancata osservanza della delibera n. 10/21/ CONS relativamente ai servizi in abbonamento in "carrier billing", sia a brand TIM sulla propria piattaforma che disponibili su piattaforme di terzi, ordinandole contestualmente di implementare la procedura di acquisizione della prova del consenso da parte del cliente nel caso di acquisti dei servizi digitali a brand TIM. La delibera citata è stata appellata da TIM al TAR con ricorso per motivi aggiunti.

A febbraio 2023, il TAR del Lazio ha, da un lato, annullato parzialmente la delibera n. 91/22/CONS ravvisando un'illegittimità della stessa nella parte relativa alla definizione della sanzione, che andrà ora rideterminata da parte dell'Autorità, e, dall'altro, ha respinto il ricorso principale avverso la delibera n. 10/21/CONS.

La Società ha presentato appello al Consiglio di Stato a maggio 2023.

A dicembre 2023, con delibera n. 306/23/CONS AGCOM ha accettato le misure poste in essere da TIM ai fini dell'ottemperanza all'Ordine di cui alla delibera n. 91/22/CONS.

A marzo 2024, con Delibera n. 44/24/CONS, l'Autorità ha rideterminato la sanzione di cui alla delibera n. 91/22/ CONS, in esecuzione della citata decisione del TAR del Lazio.

Servizi di controllo parentale

Con delibera n. 9/23/CONS, AGCOM ha definito apposite "Linee guida in materia di Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio" in attuazione dell'articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28, i cui effetti sono entrati in vigore da novembre 2023.

In estrema sintesi, dette Linee Guida prevedono che il sistema di controllo parentale sia pre-attivato sulle offerte dedicate/sottoscritte dal minore, offerto "a richiesta" per le altre offerte (sia fisse che mobili) e sempre gratuito per il cliente finale.

Sul medesimo tema, ad ottobre 2023, con decreto-legge 15 settembre 2023, n. 123 (cd. Decreto Caivano), coordinato con la legge di conversione 13 novembre 2023, n. 159, sono stati introdotti nuovi obblighi per i produttori di terminali, che entro settembre 2024 dovranno immettere sul mercato dispositivi con sistemi di parental control. Nelle more che i produttori rendano disponibili i servizi di parental control, i fornitori di servizi di comunicazione elettronica assicurano la disponibilità di applicazioni di controllo parentale.

La medesima norma ha posto ulteriori obblighi informativi sia sui produttori di dispositivi sia sui fornitori di servizi di comunicazione elettronica sulla possibilità e sull'importanza di installare applicazioni di controllo parentale.

Qualità dei Servizi

Qualità dei servizi inclusi nel Servizio Universale

Il nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche (introdotto con il D.Lgs 207/2021 entrato in vigore il 24 dicembre 2021) ha abrogato l'art. 61 del precedente Codice, il quale stabiliva un meccanismo di fissazione, attraverso delibere di AGCOM, di obiettivi annuali sulla Qualità del Servizio Universale che TIM era tenuto a rispettare pena il pagamento di sanzioni amministrative.

Il nuovo Codice ha altresì incluso nel Servizio Universale il servizio di accesso a internet a banda larga. In relazione a ciò, con la delibera n. 309/23/CONS, pubblicata il 14 dicembre 2023, AGCOM ha definito, il servizio di accesso adeguato a internet a banda larga, necessario per garantire la partecipazione di tutti i cittadini alla vita sociale ed economica della società. Ai fini del Servizio Universale, l'accesso a internet dovrà avere velocità nominale in download pari a 20 Mbps.

Tale velocità di connessione è stata definita tenendo conto delle circostanze nazionali, dei requisiti di qualità e tecnici necessari per supportare almeno l'insieme minimo di servizi appositamente elencati nell'Allegato 5 al Codice, nonché delle osservazioni degli operatori acquisite nell'ambito del procedimento istruttorio.

Qualità dei servizi mobili e personali

Con delibera n. 23/23/CONS, AGCOM ha aggiornato la regolamentazione in materia di qualità e carte dei servizi di comunicazioni mobili e personali nonché la disciplina delle campagne di misura della qualità del servizio dati a banda larga. La nuova delibera, tra l'altro:

  • recepisce alcune misure previste dal Regolamento (UE) n. 2015/2120 e dalle correlate Linee Guida del BEREC in tema di accesso a una Internet aperta ed in particolare l'obbligo di indicare nei contratti degli operatori mobili la velocità massima stimata e la velocità pubblicizzata in download e in upload;
  • introduce l'obbligo di prevedere sui siti web degli operatori delle mappe di copertura per le diverse tecnologie, con una granularità dei pixel coperti non superiore a 100 m2 .

Qualità dei servizi di comunicazione elettronica da postazione fissa

Con la delibera n. 156/23/CONS del 31 luglio 2023 AGCOM ha introdotto una nuova direttiva in tema di "qualità e carte dei servizi di comunicazione elettroniche da postazione fissa", accorpando le due precedenti direttive su "qualità e carte dei servizi di telefonia fissa" (ex delibera n. 254/04/CSP, 131/06/CSP e 244/08/CSP che vengono contestualmente abrogate a partire dal 29 giugno 2024, termine ultimo per l'implementazione delle misure previste dalla delibera 156/23/CONS).

La nuova disciplina prevede che:

  • tutte le disposizioni della nuova direttiva (comprese quelle che comportano obblighi contrattuali) si applicano anche alle linee FWA;
  • nei prospetti che riportano le caratteristiche tecniche delle offerte devono essere riportate (oltre alle "velocità minime" in download e upload, al "ritardo massimo di connessione" e al "tasso massimo di perdita dei pacchetti") anche le "velocità massime" e le "velocità normalmente disponibili" in download e in upload;
  • in caso di mancato rispetto da parte dell'operatore anche di uno solo dei valori dei livelli di qualità del servizio la nuova direttiva prevede che il cliente possa cessare la linea senza alcun addebito (previsione già esistente e che viene confermata), oppure che possa richiedere gli indennizzi contrattualmente previsti o avviare una procedura tramite piattaforma ConciliaWeb.

Qualità del servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche e dei servizi media audiovisivi

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, con la delibera n. 255/24/CONS del 10 luglio 2024, ha concluso dopo un lungo iter istruttorio il procedimento volto a disciplinare il servizio di assistenza clienti nel settore delle comunicazioni elettroniche nonché del settore audiovisivo nella fornitura dei servizi live di grande interesse pubblico a pagamento (di cui all'art. 33 co. 3 e 4 del TUSMA).

Le disposizioni del Regolamento dovranno essere attuate dagli Operatori entro 12 mesi dalla pubblicazione sul sito AGCOM, avvenuta l'8 agosto 2024; nel frattempo continua a trovare applicazione il quadro regolamentare definito dalla delibera n. 79/09/CSP.

La nuova disciplina mira a garantire:

  • la massima accessibilità al servizio di assistenza clienti,
  • la trasparenza e la tracciabilità delle procedure di gestione dei reclami;
  • la qualità del servizio di assistenza clienti.

La nuova disciplina conferma l'obbligatorietà del servizio tramite il tradizionale canale telefonico e raccomanda fortemente la modalità di contatto digitale.

In particolare la Delibera 255/25/CONS fissa le seguenti previsioni:

  • la gratuità dei servizi di assistenza clienti, a conferma del vigente quadro regolamentare;
  • il servizio telefonico di assistenza clienti con un operatore umano è erogato, per i servizi di comunicazioni elettroniche, almeno nei giorni feriali tra le ore 8.30 e le ore 21.30 (fino alle 19.30 per i numeri di assistenza clienti affari);
  • le opzioni dell'albero IVR che permettono di colloquiare con un addetto sono esplicite, trasparenti e comprensibili, consentendo all'utente di ottenere assistenza da parte di un addetto e di presentare reclamo nel minore tempo possibile;
  • per i servizi di assistenza telefonica, ai clienti è resa disponibile una opzione dedicata alla presentazione del reclamo al primo livello dell'albero IVR;
  • il termine per la definizione del reclamo , a partire dalla data di ricevimento dello stesso, non può essere superiore a trenta giorni (il termine è stato portato da 45 a 30 giorni);
  • il cliente ha diritto a formulare il reclamo attraverso il canale telefonico, la raccomandata A/R, e il contatto digitale, laddove l'operatore metta tale modalità a disposizione del cliente;
  • l'operatore ha l'obbligo di comunicare al cliente, una volta acquisito il reclamo, un codice identificativo dello stesso.

La delibera inoltre aggiorna i parametri di qualità obbligatori e facoltativi relativi all'assistenza clienti telefonica, all'assistenza digitale nonché per la gestione dei reclami.

Eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico: indicatori di qualità dell'esperienza degli utenti delle piattaforme di live video streaming, indennizzi, procedure di gestione reclami, strumenti di assistenza tecnica

Il decreto del 27 maggio 2022 del MISE ha elencato, ai sensi dell'art. 33, co. 3 del TUSMA (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi) gli eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico (offerti, in diretta o in differita, in chiaro o a pagamento, al pubblico italiano), cui deve essere garantita da parte dei fornitori, a tutela dell'utenza, la fruizione nel rispetto di adeguati standard di regolarità, continuità del servizio e qualità delle immagini, come determinati dall'AGCOM.

Con la delibera n. 74/24/CONS l'Autorità, d'intesa con il Ministero, ai sensi dell'art. 33, co. 4 del TUSMA, ha definito per tali eventi:

  • gli indicatori di qualità dell'esperienza (QoE) degli utenti delle piattaforme di live video streaming e i relativi indennizzi;
  • nonché le idonee procedure di gestione di reclami, istanze e segnalazioni degli utenti e strumenti di assistenza tecnica.

AGCOM, ritenendo che gli eventi di carattere sportivo, tra cui le partite di campionato di calcio, costituiscono la maggior parte degli eventi di interesse pubblico, ha considerato come base di riferimento le delibere riguardanti il procedimento DAZN.

Le misure previste devono essere implementate:

  • entro 12 mesi dalla pubblicazione (entro 16 aprile 2025),
  • entro 18 mesi dalla pubblicazione (entro 16 ottobre 2025) per le interfacce utente che devono essere sviluppate.

È stato istituito un tavolo tecnico di supporto all'implementazione delle misure sotto il coordinamento della Direzione tutela dei consumatori dell'Autorità. Al momento i lavori del tavolo non sono stati ancora avviati.

Nuovo TUSMA – Eventi di interesse generale

Allo scopo di assicurare il pluralismo, la libertà di espressione, la diversità culturale e l'effettività dell'informazione per la più ampia utenza possibile, è garantito adeguato rilievo ai servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale forniti mediante qualsiasi strumento di ricezione o accesso a tali servizi impiegato dagli utenti, qualunque sia la piattaforma utilizzata per la prestazione dei medesimi servizi. L'Autorità, mediante linee guida, definisce i criteri di qualificazione di un servizio di media audiovisivo o radiofonico quale servizio di interesse generale. Mediante le medesime linee guida, l'Autorità definisce, altresì, le modalità e i criteri cui i produttori di apparecchi idonei alla ricezione di segnali radiotelevisivi o radiofonici, i prestatori di servizi di indicizzazione, aggregazione o reperimento di contenuti audiovisivi o sonori o i prestatori che determinano le modalità di presentazione dei servizi sulle interfacce degli utenti.

Nuovo TUSMA - Accessibilità LCN (Numerazione automatica dei canali) sul digitale terrestre

Tutti gli apparecchi idonei alla ricezione del segnale televisivo digitale terrestre, anche se abilitati alla connessione internet, devono avere installato il sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Tale sistema deve essere agevolmente accessibile. Con la delibera n. 294/23/CONS, l'Autorità ha approvato il "Regolamento in materia di accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre". In accordo a quanto previsto dal Regolamento, l'immagine o la dicitura riportata sul riquadro o sull'icona che consente di accedere ai canali della televisione digitale terrestre deve essere identica su tutti i dispositivi e su tutte le interfacce utente. Al fine di definire le modalità attuative di tale previsione, l'Autorità ha istituito un apposito Tavolo tecnico, a cui ha partecipato anche TIM in qualità di fornitore del servizio TIMVISION (e del TIMBOX). A luglio 2024 è stata pubblicata la Delibera n. 259/24/CONS con cui l'Autorità ha regolamentato la definizione dell'icona per accedere ai canali della televisione digitale terrestre.

Nuovo TUSMA - Norme a tutela del pluralismo

Al termine della consultazione pubblica indetta con delibera n. 94/23/CONS, l'Autorità ha adottato con la delibera 6/24/CONS le linee guida volte a definire la metodologia specifica per la verifica dell'esistenza di posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo di cui all'articolo 51, comma 5, del TUSMA, concludendo il relativo procedimento avviato con delibera n. 72/22/CONS. Il Consiglio dell'Autorità, sulla base di quanto previsto nelle linee guida, accerta l'eventuale sussistenza di una posizione di significativo potere di mercato lesiva del pluralismo e, in caso affermativo, delibera le modalità affinché essa venga sollecitamente rimossa.

Con Delibera 97/24/CONS AGCOM ha avviato il procedimento e la consultazione pubblica concernente l'individuazione dei singoli mercati che compongono il SIC (sistema integrato delle comunicazioni). TIM ha partecipato alla consultazione inviando a giugno il proprio contributo relativo al mercato di interesse ("Mercato dei servizi di media audiovisivi, lineari e non lineari, a pagamento, di dimensione nazionale").

Contributi Autorità

Contributo AGCOM

Il 17 gennaio 2023, AGCOM ha emesso le delibere n. 409/22/CONS, 410/22/CONS e 416/22/CONS relative al pagamento del contributo AGCOM per l'anno 2023 (calcolato sui dati del bilancio 2021). Le linee guida per il calcolo della quota contributiva sono invariate rispetto alle linee guida per il calcolo del contributo 2022. Per l'anno 2023, AGCOM ha incrementato il tasso portandolo al 1,40 per mille per il mercato delle comunicazioni elettroniche ed al 2,00 per mille per i servizi "media". Sulla base di questa aliquota, TIM ha pagato, sotto riserva, circa 16,116 milioni di euro.

Privacy e protezione dei dati personali

Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), Codice Privacy e ulteriore normativa applicabile in materia

TIM si è dotata sin dal 2003 di un Modello operativo articolato, a presidio della corretta applicazione a livello di Gruppo del Regolamento (UE) n. 2016/679 (c.d. "General Data Protection Regulation" o in breve GDPR), del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (cd. Codice privacy) e dell'ulteriore normativa applicabile in materia di protezione dei dati personali.

Nel corso del 2023 è entrato a regime il rinnovato Modello operativo privacy aziendale in conformità al principio della privacy-by-design, avendo realizzato una serie di attività migliorative, tra cui in particolare: l'esecuzione di una nuova mappatura delle attività di trattamento di dati personali in raccordo con i processi operativi aziendali con la definizione di una nuova metodologia di valutazione del rischio privacy associato ad ogni trattamento; la rivisitazione del processo di gestione dei trattamenti e di aggiornamento dei Registri delle attività del trattamento; l'introduzione di nuovi strumenti informatici, tra cui quello per la gestione delle Informative fornite alle differenti tipologie di interessati (es. clienti, dipendenti, visitatori) e quello per la gestione dei citati Registri, che consentono la digitalizzazione e l'integrazione delle informazioni gestite.

A livello normativo, nel corso del 2023, si segnala l'importanza della Decisione di adeguatezza del 10 luglio 2023 con la quale la Commissione europea ha stabilito che i trasferimenti di dati personali a organizzazioni/ aziende statunitensi che aderiscono al "EU-U.S. Data Privacy Framework" sono assistiti da un adeguato livello di protezione, equivalente a quello dell'UE/SEE essendosi impegnate al rispetto di una serie di principi e obblighi considerati da sempre fondamentali per l'Unione europea in materia di protezione dei dati personali. Tale Decisione comporta una semplificazione nei trasferimenti di dati personali da TIM o altra società del Gruppo a controparti contrattuali statunitensi aderenti al citato "EU-U.S. Data Privacy Framework "che sono equiparati a quelli verso controparti europee.

Inoltre, a marzo 2024, il Garante privacy ha approvato definitivamente il Codice di Condotta per le attività di telemarketing e teleselling, che troverà applicazione nei confronti dei soggetti primi Aderenti da fine settembre 2024. Tale Codice di condotta è rivolto ai soggetti che svolgono attività di telemarketing o teleselling, in quanto committente (es. TIM, quale Titolare del trattamento) o fornitore di servizi diretti o accessori (quale Responsabile del trattamento, inclusi call center ed agenzie). L'adesione al Codice di condotta da parte degli Aderenti è facoltativa, ma costituisce un importante strumento di accountability idoneo a dimostrare il rispetto della normativa di riferimento.

La policy "Sistema delle regole per l'applicazione della normativa sulla protezione dei dati personali nel Gruppo TIM", che è l'insieme delle norme e delle regole operative che disciplinano il trattamento dei dati personali ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia, definite specificamente per il Gruppo TIM, è tenuta costantemente aggiornata ed è reperibile sulla intranet aziendale.

La Funzione Privacy di TIM pianifica, in base alle esigenze, specifici piani di formazione finalizzati a sensibilizzare le diverse funzioni aziendali ed a illustrare le policy e procedure emesse per l'applicazione della normativa sul trattamento dei dati personali.

Spettro

A dicembre 2023 è stata concessa la proroga fino a dicembre 2029 dei diritti d'uso delle frequenze di TIM in banda 3,4–3,6 GHz per 9 regioni del centro-sud Italia (Decreto Interministeriale del 22 dicembre 2023) per cui a marzo 2022, con delibera n. 66/22/CONS, AGCOM aveva espresso parere favorevole.

Ai fini della proroga, a maggio 2022 TIM, aveva corrisposto circa 5 milioni di euro.

A gennaio 2024, il MIMIT ha comunicato a TIM il decreto di proroga della durata dei diritti d'uso dello spettro per reti radio WLL nella banda 27.5-29.5 GHz (2x112 MHz FDD) di TIM, per ulteriori sette anni, fino al 31 dicembre 2029, per cui a giugno 2022, AGCOM con la delibera n. 157/22/CONS aveva espresso parere favorevole. Ai fini della proroga a luglio 2022 TIM aveva corrisposto circa 9,68 milioni di euro. Con determina del MIMIT del 23 maggio 2024 i diritti d'uso di tali frequenze sono stati trasferiti a FiberCop.

A luglio 2024, AGCOM ha avviato una consultazione pubblica (Delibera 247/24/CONS) sulle misure regolamentari concernenti l'assegnazione delle frequenze radio per sistemi terrestri di comunicazioni elettroniche i cui diritti d'uso scadono il 31 dicembre 2029 (800MHz, 900MHz, 1400MHz, 1800MHz, 2100MHz, 2600MHz, 3,4-3,6 GHz, 28GHz). TIM è titolare di blocchi di frequenza in tutte le bande interessate alla scadenza dei diritti d'uso oggetto della consultazione, ad eccezione della banda 28GHz i cui diritti sono stati trasferiti a FiberCop. La consultazione scade a fine settembre 2024.

Nuove agevolazioni per i consumatori disabili

Con la delibera n. 290/21/CONS l'Autorità delle Garanzie nelle comunicazioni ha definito la nuova regolamentazione a favore degli utenti con disabilità.

Con tale delibera viene ampliata la platea degli attuali destinatari delle agevolazioni in materia di servizi di comunicazione elettronica estendendo le agevolazioni tariffarie dei servizi di rete fissa e di rete mobile, attualmente riconosciute solo agli utenti non vedenti e non udenti, anche agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione. A tal fine, viene prevista una fase sperimentale di applicazione delle misure, della durata di dodici mesi prorogabili, al fine di ottenere informazioni sulla nuova platea e sull'efficacia delle misure adottate. I nuovi destinatari delle agevolazioni hanno potuto inviare le richieste di adesione entro una finestra temporale di 90 giorni, dal 1° gennaio al 1° aprile 2022 con decorrenza delle agevolazioni dal 30 aprile 2022.

Nel corso del 2023 AGCOM ha deciso di aprire una nuova fase sperimentale fino a giugno 2024 e successivamente ha esteso il diritto all'agevolazione anche alle offerte dedicate ai minori.

TIM, da sempre molto attenta ai bisogni degli utenti con disabilità, sia nel 2022 che nel 2023, ha deciso di applicare le agevolazioni agli utenti invalidi con gravi limitazioni della capacità di deambulazione oltre il dettato regolamentare.

Con la delibera 281/24/CONS l'Autorità ha deliberato di estendere alle persone con gravi limitazioni a deambulare, le agevolazioni previste per i non udenti e i non vedenti.

Telefonia pubblica

A seguito del recepimento della Direttiva UE 2018/1972, che lascia al singolo Stato membro la possibilità di rimuovere o confermare gli obblighi in vigore, il Codice delle Comunicazioni elettroniche non prevede più la telefonia pubblica tra i servizi sottoposti a obbligo di Servizio Universale, ma rimanda la materia a una successiva valutazione.

L'Autorità con la Delibera 98/23/CONS, del 19 aprile 2023, ha concluso la sua analisi riconoscendo per le postazioni stradali il venir meno delle esigenze di Servizio Universale e abrogando pertanto il relativo obbligo di fornitura in capo a TIM. Le cabine, quindi, potranno essere rimosse previa verifica dell'esistenza di un'adeguata copertura mobile da parte di almeno un operatore. La verifica della copertura mobile sarà effettuata da TIM in fase di dismissione ed i casi di impianti non coperti, andranno segnalati ad AGCOM, che ne potrà sospendere la dismissione in attesa di individuare le opportune soluzioni. In tutti gli altri casi, TIM può procedere previa affissione di un apposito cartello almeno 30 giorni prima della data prevista per la dismissione dell'impianto. TIM dovrà inviare un report semestrale sulle postazioni telefoniche stradali dismesse.

Per le postazioni pubbliche ubicate nei luoghi di rilevanza sociale (ospedali con almeno 10 posti letto; carceri; caserme, con almeno 50 occupanti stabili, in cui sia prevista la schermatura del segnale di telefonia mobile), AGCOM conferma, invece, l'obbligo di Servizio Universale. L'Autorità però riconosce la necessità di poter provvedere al superamento della concezione tradizionale del Servizio Universale per queste specifiche fattispecie e stabilisce l'avvio di un tavolo tecnico con l'obiettivo di definire le nuove tecnologie di fornitura e modalità di gestione dei costi a carico del chiamante del servizio di telefonia pubblica al fine di consentire l'upgrade tecnologico alla rete in fibra ottica".

Golden Power

La Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2017 ha stabilito che la Società è soggetta agli obblighi di cui al D.L. n. 21/2012 (cosiddetto "Decreto Golden Power", recante norme in materia di poteri speciali), in quanto impresa che:

  • svolge "attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale" (come da art. 1 del D.L.) e
  • detiene reti e impianti "necessari ad assicurare l'approvvigionamento minimo e l'operatività dei servizi pubblici essenziali", beni e rapporti "di rilevanza strategica per l'interesse nazionale" nel settore delle comunicazioni (come da art. 2 dello stesso D.L.).

L'architettura normativa relativa a TIM, conseguentemente, ha comportato una prima fase nel 2017 con l'emanazione dei D.P.C.M. 16 ottobre e 2 novembre 2017.

Con il provvedimento del 16 ottobre 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 1 del Decreto Golden Power mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni, gravanti su TIM e sulle società controllate Telecom Italia Sparkle e Telsy, tra cui in particolare l'obbligo di assicurare la presenza nei rispettivi Consigli di Amministrazione di un Consigliere Delegato alla Sicurezza – figura attualmente coincidente con quella dell'Amministratore Delegato – (con cittadinanza italiana e munito di abilitazione di sicurezza) e la costituzione di una Organizzazione di Sicurezza.

Con provvedimento del 2 novembre 2017 la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì esercitato i poteri speciali previsti dall'articolo 2 del Decreto Golden Power, mediante l'imposizione di ulteriori prescrizioni e condizioni con l'obiettivo di assicurare adeguati piani di sviluppo, atti a garantire la continuità della fornitura del Servizio Universale. Inoltre, con D.P.C.M. del 16 novembre 2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri a seguito della notifica presentata da TIM in ordine all'operazione societaria riguardante FiberCop S.p.A., ha esercitato i poteri speciali mediante l'imposizione di specifiche prescrizioni facenti riferimento alle reti e agli impianti inclusi nel ramo di azienda trasferito a FiberCop. Con tali prescrizioni il Governo ha richiesto l'adozione di adeguati piani di sviluppo, investimento e manutenzione necessari a garantire la continuità del Servizio Universale.

Il dettato governativo è successivamente evoluto attraverso il D.L. n. 21/2022 (Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina), convertito con modificazioni dalla L. n. 51/2022, che ha introdotto novità sia in tema di gestione societaria che di servizi di comunicazione basati su tecnologia 5G.

Con riguardo a tale ultima tematica, con tale Decreto il legislatore ha rinnovato la forte attenzione al tema del 5G, in quanto attività di rilevanza strategica per il sistema di Difesa e Sicurezza nazionale, estendendo l'ambito di riferimento dalle forniture extra UE prese a riferimento dalla precedente L. n. 41/2019 a qualunque fornitura relativa al 5G, indipendentemente dall'appartenenza geografica del fornitore e ha ridefinito i poteri speciali dello Stato. In particolare, il Decreto ha introdotto a carico delle imprese l'obbligo di notifica preventiva alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Piano annuale di acquisti di beni e servizi in tecnologia 5G, con possibilità di apportare aggiornamenti con cadenza quadrimestrale.

Il Piano è soggetto all'approvazione del Governo, eventualmente con imposizione di prescrizioni o condizioni; l'omessa notifica comporta per l'impresa una sanzione fino al 3% del proprio fatturato.

Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica

Nel quadro delle disposizioni in materia di Sicurezza Nazionale, alla normativa Golden Power si è affiancata quella relativa al Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC), istituito con la Legge 18 novembre 2019 n. 133, di conversione del D.L. 105/2019.

L'impianto normativo in materia si fonda su tre elementi, disciplinati attraverso i successivi Decreti attuativi, che costituiscono altrettanti obblighi per TIM nella veste di operatore strategico: l'adozione di misure di sicurezza volte a garantire elevati livelli di sicurezza dei beni ICT, l'affidamento sicuro delle forniture ICT e la notifica degli incidenti di sicurezza.

Il rispetto degli obblighi imposti dalla normativa sul PSNC determina per TIM un impatto in termini organizzativi e di processi operativi, in linea con i vincoli della norma tesi a garantire un livello elevato di sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici di amministrazioni pubbliche, enti e operatori pubblici e privati con una sede in Italia, in considerazione del fatto che da tali elementi dipende la prestazione di un servizio essenziale per il mantenimento di attività civili, sociali o economiche fondamentali per gli interessi dello Stato e dal cui malfunzionamento, interruzione, anche parziali, ovvero utilizzo improprio, può derivare un pregiudizio per la sicurezza nazionale.

La mancata osservanza degli obblighi normativi a carico di TIM comporta sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 1,8 milioni di euro, ove la reiterazione dell'infrazione può determinare l'aumento fino al triplo della sanzione prevista. Inoltre, l'impiego di prodotti e di servizi in assenza della comunicazione o del superamento dei test o in violazione delle condizioni previste può comportare l'applicazione della sanzione amministrativa accessoria della incapacità ad assumere incarichi di direzione, amministrazione e controllo nelle persone giuridiche e nelle imprese, per un periodo di tre anni a decorrere dalla data di accertamento della violazione. Infine, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque fornisce informazioni, dati o elementi di fatto non rispondenti al vero per ostacolare o condizionare l'espletamento dei procedimenti o delle attività ispettive e di vigilanza.

Misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale

Relativamente alle misure per accelerare il processo di infrastrutturazione del Paese, in continuità con il Decreto Legge n. 76 del 2020 c.d. "DL Semplificazioni", sono state introdotte ulteriori misure di semplificazione che si riportano in sintesi di seguito.

  • Decreto legge n. 77/2021 ("Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure") che ha introdotto importanti misure di semplificazione per accelerare il completamento sia delle reti 5G che delle reti in fibra ottica a banda ultra-larga. Il Decreto è stato approvato in via definitiva, con modificazioni, dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108.
  • Decreto Legge n. 21/2022 ("Ucraina"), convertito con modificazioni dalla Legge n. 51 del 20 maggio 2022, che ha introdotto ulteriori misure di semplificazione per l'installazione delle reti di telecomunicazione prevedendo:
    • l'eliminazione dell'obbligo di presentazione della documentazione relativa alle emissioni elettromagnetiche per l'installazione delle infrastrutture, quali pali, torri e tralicci, destinate ad ospitare gli impianti radioelettrici;
    • agevolazioni per la realizzazione delle reti TLC affidate con procedura di gara in concessione. In particolare, i soggetti titolari di concessioni per la realizzazione di reti di telecomunicazioni affidate con procedure di gara possono procedere alla realizzazione dei lavori anche mediante società controllate e in deroga ad eventuali clausole convenzionali.
  • Decreto Legge n. 36/2022 ("PNRR2"), convertito con modificazioni dalla legge n. 79 del 29 giugno 2022, che ha introdotto nell'ordinamento nuove misure di favore per le imprese di comunicazioni elettroniche. In particolare, mediante puntuali modifiche al Codice delle Comunicazioni Elettroniche, sono state introdotte ulteriori semplificazioni delle procedure autorizzatorie per gli impianti radioelettrici ed è stata ampliata la portata del divieto in capo agli enti locali di imporre oneri agli operatori per l'occupazione di suolo pubblico. Inoltre, fino al 31 dicembre 2026, non è richiesta la procedura di valutazione d'incidenza per i lavori di scavo lunghi meno di 200 metri per la posa di infrastruttura a banda ultra-larga.
  • Decreto Legge n. 187/2022 ("DL Lukoil") convertito con modificazioni dalla legge n. 10 del 1° febbraio 2023 ha introdotto nell'ordinamento una previsione normativa in tema di bandi per l'infrastrutturazione digitale che demanda ad AGCOM, sentito il parere del MIMIT, l'individuazione degli standard tecnici cui devono attenersi gli aggiudicatari dei bandi (pubblicati dopo la conversione in legge del DL in oggetto) per la realizzazione dell'infrastruttura di rete in fibra ottica, in considerazione del carattere strategico dell'infrastruttura e al fine di assicurare l'interesse nazionale ad una rete che garantisca servizi altamente performanti.
  • Decreto Legge n. 13/2023 ("PNRR3"), convertito con modificazioni dalla legge n. 41 del 21 aprile 2023, che ha introdotto ulteriori misure in tema di semplificazione delle procedure di posa in opera di infrastrutture a banda ultra-larga (art. 18). Gli interventi normativi riguardano:
    • la semplificazione del processo di rilascio dell'ordinanza traffico (da adottare entro il termine perentorio di 10 giorni dalla data di ricezione dell'istanza);
    • la proroga di 24 mesi delle autorizzazioni (rilasciate alla data del 22 aprile 2023) per infrastrutture UBB;
  • l'introduzione di misure di semplificazione per il rilascio dell'autorizzazione sismica;
  • l'esenzione dall'obbligo di ottenere le autorizzazioni ambientalistiche per gli interventi realizzati con tecnica della micro-trincea;
  • l'armonizzazione delle competenze comunali in materia di installazione impianti TLC con legge quadro 36/2001;
  • l'ampliamento dei soggetti chiamati a partecipare alle conferenze dei servizi;
  • la presentazione in formato digitale e a mezzo PEC di autorizzazioni per l'installazione di impianti di telefonia mobile;
  • la riduzione del termine (in conferenza Servizi) da 90 a 60 giorni per la formazione del silenzio assenso relativo alla conclusione del procedimento per le istanze autorizzatorie del mobile;
  • disposizioni di coordinamento tra il cd. decreto scavi e CCE in tema di divieto di imposizione canoni/ oneri.

In tema di bandi PNRR il DL ha disposto:

  • Anticipo pagamenti bandi Italia 1 Giga, 5G backhauling e densificazione. L'estensione ai bandi indicati, dell'applicazione della previsione normativa del Codice Appalti che riconosce un'anticipazione fino al 30% del valore complessivo del contratto.
  • Piano BUL Aree Bianche Anticipo. Il Fondo di rotazione (L.183/1987) è autorizzato a concedere al MIMIT un anticipo, delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi cofinanziati da fondi strutturali UE (FEASR) nel limite di 100 milioni di euro per il 2023.
  • Direttiva del Presidente del Consiglio del 2 novembre 2023 sulla semplificazione amministrativa per la realizzazione delle infrastrutture di TLC nell'ambito del PNRR (Direttiva "Butti").

La Direttiva ha lo scopo di diffondere linee di azione per semplificare il processo di autorizzazione per la realizzazione delle infrastrutture digitali del PNRR (Piani "Italia a 1 Giga", "Italia 5G", "Scuola connessa", "Sanità connessa" e "Collegamento Isole minori"). Tale obiettivo è perseguito anche attraverso il superamento delle difficoltà per il rilascio dei permessi e l'ulteriore stimolo, anche attraverso obblighi per la Pubblica Amminstrazione (PA), della collaborazione con gli enti locali. In caso di ritardi o inerzia della PA sono previsti meccanismi di intervento da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale. Principi introdotti dalla Direttiva:

  • le infrastrutture di comunicazione sono assimilabili alle opere di urbanizzazione primaria;
  • i soggetti titolari di competenze amministrative garantiscono piena collaborazione istituzionale ed amministrativa;
  • per l'installazione delle reti di comunicazione elettronica mediante posa di fibra ottica non si applica la disciplina edilizia e urbanistica
  • per la richiesta di acquisizione documentale si applica il principio del "once only";
  • sono raccomandate verifiche preliminari per identificare casi in cui l'autorizzazione può essere quasi immediata;
  • sono vietate ordinanze che potrebbero ostacolare lo sviluppo delle infrastrutture;
  • i procedimenti di autorizzazione devono essere conclusi, entro i termini di legge;
  • procedimenti per installazione impianti mobili: per acquisizione di documenti/pareri, ecc. il responsabile convoca la conferenza servizi entro 5 giorni; le istanze di autorizzazione si intendono accolte se, entro 60 giorni dalla presentazione del progetto non sia stato espresso diniego/parere negativo/dissenso; decorso tale termine, entro 7 giorni, l'amministrazione comunica l'avvenuta autorizzazione, scaduto anche tale termine è sufficiente l'autocertificazione;
  • procedimenti per installazione opere civili, scavi ed occupazioni suolo pubblico: resta fermo quanto stabilito dall'art. 49 del CCE;
  • procedimenti per la posa di infrastrutture a banda ultra larga: resta fermo quanto già stabilito dall'art. 40 del Decreto Governance PNRR.
  • Decreto Legge n. 60/2024 ("DL Coesione") convertito con modificazioni dalla legge n. 95 del 4 luglio 2024, ha introdotto misure di semplificazione per gli interventi del Piano Italia 5G del PNRR. In particolare, si prevede che per la realizzazione di nuove infrastrutture di rete idonee con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30Mbit/s in uplink, la localizzazione degli impianti nelle aree bianche oggetto dell'intervento sia disposta, anche in deroga ai regolamenti comunali, sulla base della posizione dei pixel sul territorio nazionale come indicato dai relativi bandi di gara. Il provvedimento è entrato in vigore il 7 luglio 2024.

Nuovo Codice delle Comunicazioni Elettroniche

Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207 recante "Attuazione della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018, che istituisce il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche", è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 dicembre 2021 ed è entrato in vigore il 24 dicembre 2021.

Il nuovo Codice rivede e sostituisce il precedente quadro normativo e introduce importanti novità tra cui in particolare si evidenzia quanto segue:

  • favorire la migrazione rame-fibra dei clienti: l'utente deve consentire agli operatori di effettuare gli interventi di adeguamento tecnologico della rete di accesso, volti al miglioramento della connessione (senza modifiche delle condizioni economiche);
  • durata contrattuale: prevedere una durata iniziale dei contratti non superiore a 24 mesi e introdurre almeno un'offerta commerciale di durata massima iniziale pari a 12 mesi;
  • sanzioni: forte inasprimento soprattutto per quanto concerne le violazioni in materia di tutela degli utenti;
  • diritto di recesso in caso di ius variandi: allungamento del termine per esercitare il recesso (60 giorni dalla comunicazione delle modifiche contrattuali anziché 30 giorni);
  • diritto di recesso: viene ribadito che restano ferme le disposizioni di cui all'art. 1 del DL 7/2007 (DL Bersani) ma è prevista l'eliminazione del costo di disattivazione in caso di disdetta/recesso dopo la scadenza del contratto (12/24 mesi) ed è introdotta la facoltà per il cliente di restituire l'apparecchiatura terminale di rete prima della scadenza contrattuale concordata, senza ulteriori oneri;
  • Servizio Universale: inclusione del servizio di accesso a internet broadband con una larghezza di banda che consenta l'inclusione di tutti i cittadini alla vita economica e sociale del Paese (art. 94). AGCOM ha in corso il procedimento teso a definire quale debba essere la larghezza di banda adeguata. Previsto un riesame degli obblighi esistenti, da parte del Ministero, entro il 21 dicembre 2022 (scadenza non rispettata) e successivamente ogni 3 anni (art. 97). In particolare, il Codice distingue tra obblighi di copertura e di fornitura dei servizi.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al fine di acquisire l'orientamento del mercato sull'applicazione, ad un anno dall'entrata in vigore del Decreto legislativo in oggetto, della nuova normativa di settore, il 12 maggio 2023 ha avviato una consultazione del mercato, rivolta agli Operatori di mercato delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica, conclusa il 15 giugno 2023, sui correttivi al Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207.

A valle della consultazione di mercato, il Consiglio dei Ministri, il 18 dicembre 2023 ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che introduce disposizioni correttive al decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 207.

Tale decreto legislativo è stato approvato in via definitiva il 13 aprile 2024, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ed è entrato in vigore il 28 aprile scorso (D.Lgs. n. 48/2024).

Il provvedimento è finalizzato ad obiettivi trasversali di semplificazione della realizzazione delle infrastrutture di comunicazione elettronica e di adeguamento all'innovazione tecnologica. Le principali modifiche introdotte riguardano:

  • Identificazione della clientela/SPID. Per l'identificazione del cliente nei casi di nuova attivazione e di portabilità del numero o cambio della SIM, i sistemi di identità digitale sono equipollenti ad ogni effetto di legge ai documenti d'identità.
  • Limitazioni legali della proprietà/Rete Mobile. Estesa la possibilità, per gli operatori, di accesso alle parti comuni degli edifici anche per le attività di sviluppo della rete mobile al fine di installare, collegare e manutenere gli elementi di rete, i cavi, i fili, i riparti linee o simili apparati privi di emissioni elettromagnetiche a radiofrequenza.
  • Divieto limitazione alle installazioni da parte di Regioni/Enti. Le Regioni e gli Enti locali non limitano a particolari aree del territorio la possibilità di installazione, ferme restando le specifiche disposizioni a tutela di aree di particolare pregio storico-paesaggistico o ambientale ovvero di protezione dall'esposizione ai campi elettromagnetici di zone sensibili, dovendo, nel qual caso, garantire comunque una localizzazione alternativa che assicuri il medesimo effetto.
  • Installazione impianti/Modulistica. La descrizione dell'impianto installato, da inviare ai Comuni deve essere effettuata sulla base della modulistica predisposta dall'ente locale, ove assente sulla base di specifici allegati indicati.
  • Procedure di autorizzazione. Le richieste per l'installazione di infrastrutture devono essere effettuate tramite portale telematico, con modulistica predisposta dagli Enti locali. In mancanza del portale telematico e della modulistica dedicata, l'invio può essere effettuato mediante PEC.
  • Autocertificazioni. Sono soggette ad autocertificazione di attivazione le installazioni e modificazioni delle caratteristiche trasmissive degli impianti con potenza massima al connettore d'antenna inferiore o uguale a 10 watt e con dimensione della superficie radiante non superiore a 0,5 metri quadrati.
  • Autorizzazione generale per le reti e i servizi di comunicazione elettronica. Introdotto un nuovo allegato per la segnalazione per la cessione dell'autorizzazione generale per l'offerta al pubblico di reti e servizi di comunicazione elettronica. Tale segnalazione sostituisce la SCIA.
  • Definizioni
    • access point: definito come "dispositivo di rete che consente l'accesso ad un numero variabile di utenti tra una rete radio LAN e una rete di comunicazione elettronica";
    • identificazione univoca indiretta dell'utente. Viene effettuata acquisendo l'identità tecnica precedentemente validata e anagrafata da altri soggetti pubblici o esercenti un servizio di pubblica utilità;
    • impianto di comunicazione elettronica: insieme di dispositivi di rete che comprende le apparecchiature e le infrastrutture necessarie per la trasmissione, la ricezione e l'elaborazione di segnali elettronici e che consente la comunicazione tra individui o dispositivi;
    • call center: definito come servizio specificamente organizzato per la gestione dei contatti e delle comunicazioni multicanale con gli utenti finali da parte di addetti specializzati o risponditori automatici nell'ambito di un rapporto contrattuale tra il gestore e un operatore di telecomunicazione.
  • Limiti EMF. In considerazione dell'innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici (da 6 V/ m a 15 V/m) in vigore da maggio 2024, è stato introdotto il principio dell'equa ripartizione dello spazio elettromagnetico per la definizione della potenza da assegnare agli operatori.
  • Sanzioni. Il sistema sanzionatorio rimane pressoché inalterato. Viene specificato che per determinare l'entità delle sanzioni viene preso in considerazioni il fatturato realizzato nel mercato delle comunicazioni elettroniche (invece di quello relativo al mercato al quale l'inottemperanza si riferisce). Inoltre, le sanzioni in violazione dell'articolo 98-decies possono essere irrogate anche ai soggetti non fornitori di reti e servizi di comunicazione elettronica (da 50.000 euro a 1 milione di euro).
  • Mappatura geografica delle installazioni di rete e dell'offerta di servizi di connettività:
    • posticipato al 21 dicembre 2024 (invece del 2023) l'attività di mappatura geografica della copertura delle reti in grado di fornire banda larga da parte del Ministero e di AGCOM;
    • la mappatura dovrà riportate anche il grado di utilizzo delle reti;
    • le informazioni rilasciate dalle imprese sui piani di installazione delle reti hanno natura di dichiarazioni vincolanti ed implicano l'obbligo di riferire in merito allo stato di implementazione dei piani di installazione delle reti oggetto di dichiarazione;
    • aree designate. Il Ministero può designare aree in cui abbia accertato che nessuna impresa o autorità pubblica abbia installato o intenda installare una rete che garantisca prestazioni pari a una velocità di download di almeno 300 Mbps (attualmente era 100 Mbps);
    • dati mappatura. I dati relativi alla mappatura devono essere resi disponibili a Regioni ed enti Locali anche in formati aperti, standardizzati e interoperabili e, per il tramite della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND).

Rincaro prezzi energia

Al fine di contrastare il rincaro dei prezzi del gas e dell'energia elettrica, il Governo anche nel corso del 2023, ha adottato numerosi provvedimenti legislativi d'urgenza per sostenere le imprese energivore e non energivore e quelle gasivore e non. Si evidenziano nel seguito i decreti-legge adottati, con una breve illustrazione delle principali rispettive misure.

Legge 29 dicembre 2022, n. 197 ("Legge di bilancio 2023")

  • Incremento valore credito di imposta per energia e gas per il 1° trimestre 2023 (35% elettricità e 45% gas);
  • azzeramento per 1° trimestre 2023 oneri generali di sistema nel settore elettrico limitatamente alle utenze in bassa tensione con potenza disponibile fino a 16,5 kW;
  • proroga IVA al 5% per le somministrazioni di gas metano per i consumi del 1° trimestre 2023;
  • proroga "sterilizzazione" oneri generali di sistema nel settore del gas naturale per il 1° trimestre 2023: conferma aliquote degli oneri generali di sistema in vigore nel 4° trimestre 2022;
  • eliminazione oneri di sistema per finanziare il decommissioning nucleare.

Decreto legge n. 34/2023 ("Aiuti quinques")

  • Proroga al 30 giugno 2023 del credito d'imposta per energia (10%) riconosciuto alle imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW diverse dalle imprese a forte consumo di energia;
  • Proroga al 30 giugno 2023 del credito d'imposta per gas (20%), per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici;
  • Proroga IVA (5%) al 30 giugno 2023 sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, e azzeramento oneri generali nel settore gas.

Decreto legge n. 57/2023 ("Rigassificatori")

  • Azzeramento fino al 30 settembre 2023 delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas;
  • Proroga IVA (5%) fino al 30 settembre 2023, sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, e per le forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia per l'erogazione dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici.

Decreto legge n. 131/2023 ("Energia e tutela risparmio")

  • Azzeramento per il quarto trimestre 2023 delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas;
  • Proroga IVA (5%) per il quarto trimestre 2023, sulle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, e per le forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia per l'erogazione dei beni e servizi necessari a mantenere le condizioni di comfort negli edifici;
  • variazione dei requisiti di accesso alle agevolazioni per le imprese energivore a partire dal 1 gennaio 2024.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022 (Legge 214/2023)

Il provvedimento, entrato in vigore il 31 dicembre 2023, dispone:

Adeguamento limiti di esposizione elettromagnetica

Entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, poteva essere emanato DPCM (di concerto con il Ministero della Salute e previa intesa in Conferenza Unificata) per adeguare i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità alle raccomandazioni UE.

Decorso tale termine in via provvisoria e cautelativa vengono fissati i seguenti valori:

  • 15 V/m per quanto attiene all'intensità di campo elettrico E;
  • 0,039 A/m per quanto attiene l'intensità di campo magnetico H;
  • 0,59 W/m2 per quanto attiene alla densità di potenza.

Offerte dedicate

I fornitori di reti o servizi di comunicazione elettronica non possono effettuare offerte dedicate con riferimento alle ipotesi in cui si utilizzino informazioni acquisite tramite data base per la portabilità dei numeri mobili.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (DDL Concorrenza)

Il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 è stato approvato dal Consiglio dei ministri del 26 luglio 2024 ed è in attesa di essere trasmesso in Parlamento. Al momento non è disponibile in testo consolidato del provvedimento.

Contrasto alla diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d'autore mediante reti di comunicazione elettronica (Legge n. 93 /2023)

La legge n. 93 del 14 luglio 2023 contro la pirateria online e la diffusione illecita di contenuti coperti dal diritto d'autore attraverso la rete è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 171 del 24 luglio 2023 ed è in vigore dall'8 agosto 2023.

Il provvedimento prevede:

Implementazione di una Piattaforma tecnologica automatizzata

  • Al fine di rafforzare il contrasto delle azioni di pirateria on line mediante reti di comunicazione elettronica è prevista l'implementazione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato attraverso cui gli Internet Service Provider, a seguito di provvedimento adottato da AGCOM, su istanza del titolare o licenziatario del diritto, dovranno procedere a disabilitare l'accesso a contenuti diffusi abusivamente mediante il blocco della risoluzione DNS dei nomi di dominio e dell'instradamento del traffico di rete verso indirizzi IP destinati ad attività illecite.
  • L'elenco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP attraverso i quali sono resi disponibili i contenuti diffusi abusivamente, viene aggiornato da parte del titolare dei diritti o dei loro aventi causa e comunicato direttamente e simultaneamente tramite la piattaforma ad AGCOM e ai soggetti destinatari del provvedimento che devono provvedere tempestivamente alla rimozione o alla disabilitazione, comunque entro il termine massimo di 30 minuti dalla comunicazione. Nel caso di eventi live/prime visioni, il provvedimento cautelare abbreviato, adottato da AGCOM a seguito dell'istanza del titolare dei diritti, deve essere eseguito prima dell'inizio o al più tardi nel corso della trasmissione. AGCOM può applicare per ogni violazione riscontrata una sanzione amministrativa da 10 mila euro fino al 2% del fatturato realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente alla notifica della contestazione.
  • AGCOM con delibera n. 321/23/CONS ha definito i requisiti tecnici e operativi per il funzionamento della piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato. La piattaforma è ufficialmente attiva dal 1° febbraio 2024.

Revisione del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi (TUSMA)

Il Consiglio dei Ministri del 20 marzo 2024 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo 25 marzo 2024, n. 50 recante le disposizioni integrative e correttive del testo unico dei servizi di media audiovisivi in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato, in attuazione della direttiva (UE) 2018/1808 di modifica della direttiva 2010/13/UE (c.d. Decreto correttivo del TUSMA) che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 90 del 17 aprile 2024.

Il Decreto correttivo è entrato in vigore il 2 maggio 2024.

Per quanto riguarda gli obblighi dei fornitori di servizi di media audiovisivi a richiesta (TIMVISION), nell'ambito dei correttivi introdotti, si evidenziano nello specifico:

  • obblighi di investimento in opere audiovisive UE prodotte da produttori indipendenti: introdotta la riduzione dal 20% al 16%;
  • obblighi di programmazione di opere audiovisive UE: rimane invariato l'impianto normativo attuale ovvero obbligo del 30% e riferimento ad opere recenti (ultimi 5 anni). Le modalità di assolvimento degli obblighi di programmazione devono essere definite da AGCOM in un Regolamento. Tali obblighi non si applicano ai fornitori di servizi di media aventi fatturato o pubblico di modesta entità, secondo criteri di soglia contenuti nel suddetto regolamento (5 milioni di euro);
  • sotto-quota italiana. Una quota pari al 70% della percentuale prevista rispettivamente per gli obblighi di investimento e programmazione è riservata alle opere di espressione originale italiana, ovunque prodotte negli ultimi 5 anni, da produttori indipendenti, di cui il 27% è riservato a opere cinematografiche;
  • eliminazione regolamentazione secondaria per l'individuazione di ulteriori sotto-quote di investimento in opere audiovisive di espressione originale italiana di produttori indipendenti, nonché per la limitazione temporale dei diritti di utilizzazione e sfruttamento delle opere e per le modalità di valorizzazione delle stesse sulle diverse piattaforme;
  • il sistema sanzionatorio rimane inalterato.

Brasile

Revisione del modello per la fornitura di servizi di telecomunicazioni

Nel 2019 è stata approvata la Legge 13.879, entrata in vigore il 4 ottobre 2019, che stabilisce un nuovo ambiente normativo per la regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile. Si tratta del cambiamento più significativo degli ultimi 20 anni.

Il nuovo quadro normativo delle telecomunicazioni consente ai licenziatari di rete fissa di adattare i loro contratti, passando da un regime di concessione ad un regime di autorizzazione. Questa transizione da concessione ad autorizzazione deve essere richiesta dal licenziatario e richiede l'approvazione di Anatel ("Agencia Nacional de Telecomunicações"). In cambio i concessionari devono, tra le altre condizioni, assumere impegni di investimento per ampliare i servizi di telefonia fissa a banda larga in aree prive di un'adeguata dinamica competitiva per tali servizi, al fine di ridurre al minimo carenze e disuguaglianze tra le aree brasiliane.

Il cambiamento riguarda anche i ruoli per autorizzare l'uso delle frequenze radio, stabilendo successivi rinnovi (in precedenza limitati a uno solo) e consente lo scambio di frequenze radio tra operatori (mercato dello spettro secondario).

Nel giugno 2020 è stato pubblicato il Decreto 10.402 che disciplina la procedura di adeguamento della concessione al regime autorizzativo, nonché la definizione dei criteri di calcolo per gli impegni di investimento. Il decreto ha anche stabilito le linee guida per l'estensione dell'autorizzazione delle frequenze radio, che sarà detenuta da Anatel per garantire maggiore sicurezza agli investimenti nel settore.

Politiche pubbliche applicabili al settore delle telecomunicazioni

Il Decreto 9.612/2018 ("Connectivity Plan") ha stabilito regole importanti con una serie di linee guida per l'adeguamento dei termini di condotta, la concessione onerosa dell'autorizzazione dello spettro e atti normativi in generale, tra cui: (i) espansione di reti di trasporto delle telecomunicazioni ad alta capacità; (ii) maggiore copertura delle reti di accesso mobili a banda larga; e (iii) ampliamento della copertura della rete di accesso a banda larga fissa nelle aree prive di accesso a Internet attraverso questo tipo di infrastruttura. Il decreto stabilisce inoltre che la rete risultante da tali impegni dovrà essere condivisa fin dal momento della sua entrata in servizio, salvo il caso in cui sussista adeguata concorrenza nel relativo mercato di riferimento.

In relazione alle scadenze per lo sviluppo di pipeline non conformi alla normativa vigente, alle autorizzazioni per le licenze d'uso delle radiofrequenze e all'introduzione di altre disposizioni normative in genere, gli investimenti previsti si concentreranno principalmente sul potenziamento delle reti Broadband fisse e mobili e su specifiche aree del Paese. Le reti di telecomunicazioni realizzate nell'ambito del piano di investimenti avranno accesso condiviso. Il decreto è stato modificato dal decreto 10.799/2021, che conteneva le priorità delle politiche pubbliche per la copertura delle "aree di censimento con scuole pubbliche", la copertura dei centri abitati non serviti dalla telefonia mobile e l'espansione dell'accesso fisso a banda larga nelle località prive di accesso. Il decreto è stato modificato dal decreto 11.299/2022, che ha previsto la possibilità di una rete federale privata gestita in esclusiva da Telebras (società statale brasiliana).

Il decreto prevede anche l'assegnazione di fondi per l'approvazione di progetti approvati da Connected Cities e per la fornitura temporanea di banda larga fissa o mobile. Inoltre, disciplina la rete federale privata che può essere realizzata da altri organismi o enti pubblici o privati e i criteri per l'uso e la gestione della rete che saranno definiti dal Governo federale nei termini stabiliti in un atto del Ministero statale per le Comunicazioni.

Nel 2020 il governo federale ha pubblicato il Decreto 10.480/2020, che regola la normativa sulle antenne (Legge 13.116/2015) con lo scopo di stimolare lo sviluppo dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. Questo decreto favorisce lo sviluppo delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni e rappresenta un passo importante verso l'eliminazione dei problemi storici del settore che ne impediscono lo sviluppo (ad esempio diritto di passaggio libero su autostrade e ferrovie, silenzio-assenso, small cells, dig once).

Nello stesso anno la legge 14.109/2020 ha concesso l'utilizzo del FUST ("Fundo de Universalização dos Serviços de Telecomunicação"), anche da parte del settore privato, per espandere la connettività nelle aree rurali o urbane a basso indice di sviluppo umano (ISU), nonché le politiche di istruzione e innovazione tecnologica dei servizi nelle zone rurali. Il 15 giugno 2021 il Provvedimento Provvisorio 1.018/2020 è stato trasformato nella Legge 14.173/2021, riducendo le tariffe per le stazioni internet terrestri via satellite e modificando alcune regole di applicazione del FUST. La legge limita la riscossione del FUST tra il 2022 e il 2026 agli operatori di telecomunicazioni che eseguono programmi di universalizzazione approvati dal Consiglio di amministrazione di Anatel, con risorse provenienti dagli operatori stessi. Il beneficio avrà validità quinquennale a partire dal 1° gennaio 2022 e sarà progressivo: 10% nel primo anno; 25% nel secondo anno; 40% nel terzo anno; e 50% dal quarto anno in poi. Inoltre, la nuova legislazione elimina l'obbligo di condividere le torri a una distanza inferiore a 500 metri l'una dall'altra. L'eliminazione di questo obbligo è fondamentale per la diffusione del 5G in Brasile, anche per garantire lo scenario di densificazione previsto per la nuova tecnologia.

Nel primo trimestre 2022 il governo federale ha firmato il decreto 11.004/2022, che regola l'utilizzo del FUST e stabilisce indirizzi per l'utilizzo delle risorse da parte del Management Board, istituito nel giugno 2022. All'inizio di luglio è stato pubblicato il regolamento interno del del FUST ed è stato proposto un budget per il 2023 per l'inclusione digitale. Nel secondo semestre 2022 il Management Board ha definito, nella sua delibera 02/2022, ulteriori dettagli sui meccanismi di utilizzo del FUST, chiarendo il ruolo dell'agente finanziario, il meccanismo di "accountability" e la funzione di Anatel nell'applicazione della riduzione del contributo nel meccanismo di waiver. Il Consiglio ha inoltre presentato programmi di connettività per le scuole elementari pubbliche e progetti per espandere la connettività e le sovvenzioni per gli utenti a basso reddito.

Nel 2023 è stato pubblicato il decreto 11.856/2023 che stabilisce la politica nazionale per la sicurezza informatica (PNCIBER) con linee guida sulla sicurezza informatica in Brasile. Tale decreto istituisce anche il Comitato Nazionale per la Sicurezza Informatica.

Anatel ha pubblicato negli anni diverse delibere che applicano obblighi al settore delle telecomunicazioni, tra le quali si segnalano il nuovo RQUAL (Regulamento de Qualidade dos Serviços de Telecomunicações) e il nuovo RGC (Regulamento Geral de Direitos do Consumidor de Serviços de Telecomunicações). Nel 2024 Anatel ha avviato la revisione del PGMC (Plano Geral de Metas da Competição) e del RUE (Regulamento de Uso do Espectro Radioelétrico), due tra le più significative normative applicabili al settore delle telecomunicazioni.

Recentemente abbiamo anche monitorato e partecipato alle Consultazioni pubbliche condotte dall'Agenzia nazionale dell'energia elettrica del Brasile, Agência Nacional de Energia Elétrica, o Aneel, su temi relativi alla condivisione delle infrastrutture (pali) e alla generazione distribuita. I risultati delle Consultazioni pubbliche sono attesi per il 2024.

Revisione del regolamento sulla qualità del servizio

Nel dicembre 2019 Anatel ha approvato il nuovo Regolamento sulla Qualità dei Servizi di Telecomunicazioni (RQUAL), basato sulla regolamentazione reattiva. Secondo questo nuovo modello la qualità viene misurata sulla base di tre indicatori principali – Indice di Qualità del Servizio, Indice di Qualità Percepita e Indice dei Reclami degli Utenti – e gli operatori sono classificati in cinque categorie (da A a E). Sulla base di tale regolamentazione reattiva, Anatel potrà adottare misure in base ai casi specifici, come il risarcimento dei consumatori, l'adozione di un piano d'azione o l'adozione di misure precauzionali per garantire il miglioramento degli standard di qualità.

Dopo il lavoro congiunto di Anatel, operatori ed ESAQ ("Autorità di Supporto all'Assicurazione della Qualità") per definire obiettivi, criteri e valori di riferimento degli indicatori, a fine novembre 2021 il Consiglio di Amministrazione di Anatel ha formalizzato i documenti di riferimento che supportano questo regolamento: il Manuale Operativo e i Valori di Riferimento; ha inoltre stabilito l'entrata in vigore operativa il 1° marzo 2022. Attualmente i risultati degli indicatori di qualità sono già pubblicati mensilmente dall'Agenzia sul proprio sito web. Proprio in relazione al Marchio di Qualità, nel novembre 2023 l'Agenzia ha stabilito la sospensione temporanea e parziale del documento in materia di valori di riferimento e marchi di qualità per gli anni 2022 e 2023 e ha concesso un periodo di 120 giorni per presentare una nuova proposta di metodo e parametri per la definizione dei marchi di qualità.

Revisione del Regolamento Generale sui Diritti dei Consumatori (RGC)

Nel novembre 2023 Anatel ha pubblicato la Delibera 765/2023, il Nuovo Regolamento Generale sui Diritti dei Consumatori ("RGC"), che revoca la Delibera 632/2014 e stabilisce nuove regole generali in materia di assistenza ai clienti, fatturazione e offerte, applicabili ai clienti di rete fissa, mobile, banda larga e TV via cavo. Il nuovo RGC entrerà in vigore entro nove mesi per quanto riguarda le regole generali ed entro quindici mesi per quanto riguarda la registrazione delle offerte e le regole di adeguamento dei prezzi.

Protezione dei dati

Il 14 agosto 2018 è stata promulgata la Lei Geral de Proteção de Dados Pessoais (Legge 13709/2018 o LGPD).

Nel dicembre 2018 il Provvedimento Provvisorio 869/2018 ha istituito l'Autorità Garante Nazionale per la Protezione dei Dati Personali (ANPD), posticipando di 24 mesi (agosto 2020) l'entrata in vigore della Legge.

Nel giugno 2020 la Legge 14.010/2020 ha rinviato l'entrata in vigore della LGPD, solo per le disposizioni relative a multe e sanzioni, all'agosto 2021. Le altre disposizioni della legge sono entrate in vigore a settembre 2020. In aggiunta, nell'agosto 2020 è entrato in vigore il Decreto 10.474/2020, che istituisce l'ANPD (Autorità Nazionale Brasiliana per la Protezione dei Dati), responsabile tra l'altro di: elaborare linee guida per la politica nazionale sulla protezione dei dati; vigilare sulle imprese e applicare sanzioni; emettere regolamenti e procedure in materia di protezione dei dati personali.

Nell'agosto 2021 sono entrati in vigore gli articoli relativi alle attività di vigilanza e sanzioni da parte dell'ANPD.

Nell'ottobre 2021 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 1 dell'ottobre 2021) per il processo amministrativo di vigilanza e sanzionatorio, di competenza dell'ANPD.

Nel gennaio 2022 è stato approvato il regolamento (CD/ANPD n. 2 del gennaio 2022) che recepisce la LGPD per i responsabili di piccole dimensioni del trattamento.

Nel giugno 2022 è stato pubblicato il Provvedimento Provvisorio n. 1.124 che trasforma l'Autorità Nazionale Brasiliana per la Protezione dei Dati ("ANPD") in un'agenzia indipendente di natura speciale. Il Provvedimento provvisorio è stato convertito nella Legge 14.460/22.

A dicembre 2022 è stato pubblicato il nuovo modulo di segnalazione degli incidenti, con obbligo di segnalazione in caso di violazioni dei dati personali.

Nel gennaio 2023 l'ANPD è diventata un ente autarchico collegato al Ministero della Giustizia e della Pubblica Sicurezza.

ORGANI SOCIALI AL 30 GIUGNO 2024

Consiglio di Amministrazione

L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A., tenutasi il 24 aprile 2024, ha nominato il Consiglio di Amministrazione stabilendo in 9 il numero degli Amministratori e in tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2026) la durata del mandato. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi in pari data, ha nominato Presidente Alberta Figari (che si qualifica come indipendente) e Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola (che si qualifica come Amministratore esecutivo non indipendente).

L'attuale assetto di deleghe della Società prevede l'attribuzione:

  • al Presidente dei poteri di legge, Statuto e documenti di autodisciplina;
  • all'Amministratore Delegato, in sintesi, dei poteri necessari per compiere gli atti pertinenti all'attività sociale, ad eccezione di quelli riservati al Consiglio di Amministrazione.

Al 30 giugno 2024 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. è così composto:

Presidente Alberta Figari (indipendente)
Amministratore Delegato e Direttore Generale Pietro Labriola
Consiglieri
Domitilla Benigni (indipendente)
Paola Camagni (indipendente)
Federico Ferro Luzzi (indipendente)
Paola Giannotti De Ponti (indipendente)
Giovanni Gorno Tempini
Umberto Paolucci (indipendente)
Stefano Siragusa (indipendente ai sensi del TUF)
Segretario Agostino Nuzzolo

Al 30 giugno 2024 sono presenti i seguenti Comitati consiliari:

  • Comitato per il Controllo e i Rischi, composto dai Consiglieri: Federico Ferro Luzzi (Presidente), Paola Camagni e Paola Giannotti De Ponti;
  • Comitato per le Nomine e la Remunerazione, composto dai Consiglieri: Paola Giannotti De Ponti (Presidente), Domitilla Benigni e Umberto Paolucci;
  • Comitato Parti Correlate, composto dai Consiglieri: Paola Camagni (Presidente), Federico Ferro Luzzi e Umberto Paolucci;
  • Comitato Sostenibilità, composto dal Presidente del Consiglio di Amministrazione, Alberta Figari, dall'Amministratore Delegato, Pietro Labriola, e dai Consiglieri Domitilla Benigni, Giovanni Gorno Tempini e Stefano Siragusa.

Collegio Sindacale

L'Assemblea degli azionisti ordinari di TIM S.p.A. del 24 aprile 2024 ha nominato il Collegio Sindacale della Società con mandato fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2026.

Il Collegio Sindacale della Società risulta ad oggi così composto:

Presidente Francesco Fallacara
Sindaci Effettivi Anna Doro
Massimo Gambini
Francesco Schiavone Panni
Mara Vanzetta
Sindaci Supplenti Massimiliano Di Maria
Laura Fiordelisi
Paolo Prandi
Carlotta Veneziani

Società di Revisione

L'Assemblea degli Azionisti del 29 marzo 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei bilanci di TIM S.p.A. del novennio 2019-2027 a EY S.p.A..

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Consiglio di Amministrazione nella riunione del 24 aprile 2024 ha confermato Adrian Calaza Noia (Responsabile della Funzione di Gruppo Chief Financial Office) quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili di TIM S.p.A..

MACROSTRUTTURA ORGANIZZATIVA

Macrostruttura organizzativa al 30 giugno 2024

Con decorrenza dal 1° luglio 2024, è divenuto efficace il conferimento alla società FiberCop S.p.A. del ramo d'azienda NetCo di TIM S.p.A. composto, dal punto di vista organizzativo, dalle Funzioni Chief Network, Operations & Wholesale Office, Audit Network, Operations & Wholesale e Compliance Network, Operations & Wholesale e dalla partecipazione detenuta da TIM S.p.A. nella società Telenergia S.r.l.. A valle del conferimento TIM S.p.A. ha ceduto a Opticd Bidco l'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di FiberCop.

Macrostruttura organizzativa dal 1° luglio 2024

(*) Con decorrenza 24 luglio 2024 la Funzione è ridenominata Chief Technology Office.

INFORMAZIONI PER GLI INVESTITORI Capitale Sociale TIM S.p.A. al 30 giugno 2024

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10
Numero azioni ordinarie (prive di valore nominale) 15.329.466.496
Numero azioni di risparmio (prive di valore nominale) 6.027.791.699
Numero azioni proprie ordinarie di TIM S.p.A. 96.442.802
Percentuale delle azioni proprie ordinarie del Gruppo sull'intero capitale sociale 0,49%
Capitalizzazione di borsa (su media prezzi mese di giugno 2024) 5.057 milioni di euro

L'Assemblea del 25 maggio 2016 ha integrato la denominazione sociale con l'introduzione del nome "TIM S.p.A." in alternativa a "Telecom Italia S.p.A.".

Le azioni ordinarie e di risparmio di TIM S.p.A. sono quotate in Italia (indice FTSE) mentre le azioni ordinarie di TIM S.A. sono quotate in Brasile al B3.

TIM - Telecom Italia TIM S.A.
Codici ordinarie risparmio
Borsa IT0003497168 IT0003497176 BRTIMSACNOR5
Bloomberg TIT IM TITR IM TIMS3 BZ
Reuters TLIT.MI TLITn.MI TIMS3.SA

Le azioni ordinarie di TIM S.A. sono altresì quotate al NYSE (New York Stock Exchange); le quotazioni avvengono attraverso ADS (American Depositary Shares) rappresentativi di 5 azioni ordinarie di TIM S.A..

Azionisti

Composizione dell'azionariato al 30 giugno 2024 sulla base delle risultanze del Libro Soci integrate dalle comunicazioni ricevute e da altre informazioni a disposizione (azioni ordinarie):

Partecipazioni rilevanti nel capitale

Sulla base delle risultanze del Libro Soci, delle comunicazioni effettuate alla Consob e alla Società ai sensi dell'art. 120 del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e di altre informazioni a disposizione, risultano le seguenti partecipazioni rilevanti (superiori alla soglia del 3%) nel capitale ordinario di TIM S.p.A.:

Soggetto Tipologia di possesso Quota % su capitale ordinario
Vivendi S.A. Diretto 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. Diretto 9,81%

Rappresentanti comuni

L'Assemblea speciale degli Azionisti di risparmio del 28 giugno 2022 ha confermato Dario Trevisan rappresentante comune della categoria per tre esercizi, fino all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024. Ad esito dell'assemblea di approvazione del bilancio per l'esercizio 2024, sarà convocata l'assemblea di categoria per il rinnovo del rappresentante comune degli azionisti di risparmio.

Rating

ILgiudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating al 30/06/2024 Rating al 30/07/2024
Rating Outlook Rating Outlook
STANDARD & POOR'S B+ sotto esame per
upgrade
BB stabile
MOODY'S Ba3 positivo Ba3 positivo
FITCH RATINGS BB- sotto esame per
upgrade
BB stabile

Deroga all'obbligo di pubblicazione dei documenti informativi per operazioni straordinarie

In data 17 gennaio 2013 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A. ha deliberato di avvalersi della facoltà – di cui agli artt. 70 comma 8 e 71 comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 – di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumento di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni.

OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nel primo semestre 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2024 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2023 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2024.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.

Per le informazioni sui rapporti con parti correlate si fa rimando agli Schemi di bilancio e alla Nota "Operazioni con parti correlate" del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

In aggiunta agli indicatori finanziari convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards, il Gruppo TIM utilizza nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori) alcuni indicatori alternativi di performance, al fine di consentire una migliore valutazione dell'andamento della propria gestione economica e della propria situazione patrimoniale e finanziaria. Tali indicatori rappresentano, infatti, un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

Tali indicatori, che sono presentati nelle relazioni finanziarie (annuali e infrannuali), non devono, comunque, essere considerati sostitutivi di quelli convenzionali previsti dagli IFRS Accounting Standards. Poiché queste misure non sono definite dagli IFRS Accounting Standards, il loro calcolo può differire dagli indicatori alternativi pubblicati da altre società. Per questo motivo, la comparabilità tra le società può essere limitata.

Gli indicatori alternativi di performance normalmente utilizzati sono nel seguito illustrati:

■ EBITDA: tale indicatore è utilizzato da TIM come financial target in aggiunta all'EBIT. Questi indicatori sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento

    • Oneri finanziari
  • Proventi finanziari
  • +/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
  • +/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio

netto EBIT- Risultato Operativo

  • +/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
  • +/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
    • Ammortamenti

EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti

  • Variazione organica e impatto delle partite non ricorrenti sui Ricavi, sull'EBITDA e sull'EBIT: tali indicatori esprimono la variazione in valore assoluto e/o in percentuale dei Ricavi, dell'EBITDA e dell'EBIT, escludendo, ove presenti, gli effetti della variazione dell'area di consolidamento, delle differenze cambio e degli eventi e operazioni di natura non ricorrente. Il Gruppo TIM presenta la riconciliazione tra il dato "contabile o reported" e quello "organico esclusa la componente non ricorrente".
  • EBITDA margin e EBIT margin: TIM ritiene che tali margini rappresentino degli utili indicatori della capacità del Gruppo, nel suo complesso e a livello di Business Unit, di generare profitti attraverso i suoi ricavi. L'EBITDA margin e l'EBIT margin misurano, infatti, la performance operativa di un'entità analizzando le percentuali dei ricavi che diventano, rispettivamente, EBITDA e EBIT.
  • Indebitamento Finanziario Netto: TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rappresenti un indicatore della capacità di far fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria, rappresentate dal Debito Finanziario Lordo ridotto della Cassa e Altre Disponibilità Liquide Equivalenti e di altre Attività Finanziarie. Il Gruppo TIM presenta una tabella che evidenzia i valori della situazione patrimonialefinanziaria utilizzati per il calcolo dell'Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo.

Al fine di meglio rappresentare la reale dinamica dell'indebitamento finanziario netto il Gruppo TIM presenta, oltre al consueto indicatore (ridefinito "Indebitamento finanziario netto contabile"), anche una misura denominata "Indebitamento finanziario netto rettificato", che sterilizza gli effetti causati dalla volatilità dei mercati finanziari. Considerando che alcune componenti della valutazione al fair value dei derivati (contratti per determinare il tasso di cambio e di interesse di flussi contrattuali) e di derivati embedded in altri strumenti finanziari, non comportano un effettivo regolamento monetario, l'Indebitamento finanziario netto rettificato esclude tali effetti meramente contabili e non monetari (compresi gli effetti dell'IFRS 13 – Valutazione del fair value) dalla valutazione dei derivati e delle correlate passività/attività finanziarie.

L'indebitamento finanziario netto viene determinato come segue:

E=(C + D) Indebitamento finanziario netto rettificato
D) Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività / attività finanziarie
C=(A - B) Indebitamento finanziario netto contabile
B) Attività Finanziarie
+ Attività finanziarie comprese nelle Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Attività finanziarie correnti
+ Attività finanziarie non correnti
A) Debito Finanziario lordo
+ Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate / Attività non correnti destinate ad essere cedute
+ Passività finanziarie correnti
+ Passività finanziarie non correnti

■ Equity Free Cash Flow (EFCF): tale indicatore rappresenta il Free Cash Flow disponibile per la remunerazione del capitale proprio, per il rimborso del debito e per la copertura degli eventuali investimenti finanziari e dei pagamenti di licenze e frequenze. L'indicatore, in particolare, evidenzia la variazione dell'indebitamento finanziario netto rettificato senza considerare gli impatti derivanti dal pagamento dei dividendi, dalle variazioni di capitale (change in equity), dalle attività di acquisizione/ cessione di partecipazioni, dagli esborsi per acquisti di licenze e frequenze, dalle variazioni in aumento/ diminuzione del debito relativo alle passività per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing, rinnovi e/ o proroghe, disdette/estinzioni anticipate di operazioni di leasing).

L'Equity Free Cash Flow viene determinato come segue:

  • Riduzione/(Incremento) dell'Indebitamento finanziario netto rettificato delle attività in funzionamento
  • +/- Impatto per locazioni finanziarie (nuove operazioni di leasing e/o i rinnovi e/o le proroghe (-) / eventuali disdette/ estinzioni anticipate di operazioni di leasing (+))
  • Pagamento delle licenze TLC e per l'utilizzo di frequenze
  • +/- Impatto finanziario derivante da operazioni di acquisizione e/o cessioni di partecipazioni
  • Pagamento dei dividendi e Change in Equity
  • Equity Free Cash Flow
  • Investimenti industriali (al netto delle licenze di TLC): questa misura finanziaria rappresenta le attività di investimento industriale al netto degli investimenti per competenza relativi alle licenze di TLC per l'utilizzo delle frequenze.
  • Flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow OFCF) e flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze): queste misure finanziarie rappresentano il flusso di cassa disponibile per rimborsare il debito (compresi i debiti per leasing) e per coprire eventuali investimenti finanziari e, nel caso dell'OFCF, i pagamenti delle licenze e delle frequenze.

Il flusso di cassa della gestione operativa (Operating Free Cash Flow) e il flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze) sono calcolati come segue:

EBITDA

  • Investimenti industriali di competenza
  • +/- Variazione del capitale circolante netto operativo (Variazione delle rimanenze, Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti, Variazione dei debiti commerciali, Variazione di debiti per licenze di telefonia mobile / spectrum, Altre variazioni di crediti/debiti operativi, Variazione dei fondi relativi al personale, Variazione dei fondi operativi e altre variazioni)
  • Operating Free Cash Flow
  • Pagamento delle licenze di TLC e per l'utilizzo delle frequenze
  • Flusso di cassa della gestione operativa (al netto delle licenze)

Indicatori alternativi di performance After Lease

A seguito dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo TIM presenta i seguenti ulteriori indicatori alternativi di performance:

  • EBITDA After Lease ("EBITDA-AL"), calcolato rettificando l'EBITDA Organico al netto delle partite non ricorrenti degli importi connessi al trattamento contabile dei contratti di leasing;
  • Indebitamento finanziario netto rettificato After Lease, calcolato escludendo dall'Indebitamento finanziario netto rettificato le passività nette connesse al trattamento contabile dei contratti di leasing. TIM ritiene che l'Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease rappresenti un indicatore della capacità di fare fronte alle proprie obbligazioni di natura finanziaria;
  • Equity Free Cash Flow After Lease, calcolato escludendo dall'Equity Free Cash Flow i fabbisogni relativi ai canoni di leasing. Tale indicatore viene determinato come segue:
+
Equity Free Cash Flow
---------------------------- -- -- --
  • Quota capitale dei canoni di leasing

Tale indicatore rappresenta un utile indicatore della capacità di generazione di Free Cash Flow.

Indicatori alternativi di performance "Like-for-like"

Al fine di fornire una migliore comprensione dell'andamento del business, sono esposte le informazioni economico finanziarie organiche, relative all'andamento della gestione del primo semestre 2024 e del primo semestre 2023, per il perimetro della c.d. TIM ServCo, rielaborate sulla base di informazioni gestionali. Tali informazioni organiche, "like-for-like", sono predisposte simulando l'operazione di separazione della rete fissa, con la creazione della componente NetCo e la conseguente definizione del perimetro TIM ServCo come se la stessa fosse avvenuta all'inizio del periodo di riferimento (1° gennaio).

INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO

I primi sei mesi del 2024 hanno visto il Gruppo TIM farsi portavoce di attività di innovazione trasversali, centrali per il cambiamento tecnologico, di mercato e competitivo. La funzione di Innovazione Tecnologica e Innovazione di Business, con sedi a Torino, Milano, Roma e Catania, che impiegano circa 160 persone, si focalizza sulle attività che creano un vantaggio competitivo per l'Azienda in termini di business, di innovazione tecnologica e di riconoscimento del valore innovativo del brand, sia in ottica di crescita della top line sia di aumento dell'efficienza dell'Azienda. Più in generale nelle attività di Ricerca e Sviluppo TIM impegna 1.450 persone in Italia.

TIM ha rafforzato la sua adesione al paradigma Open Innovation quale modello operativo puntando:

  • alla creazione di un ampio ecosistema di partner (start-up, aziende, Università, Pubblica Amministrazione, ecc.), per favorire l'incontro della "domanda" e dell'"offerta";
  • alla creazione di rapporti duraturi con partner strategici;
  • ad un approccio orientato al modello di piattaforma in cui TIM rende accessibili funzionalità utilizzate dai soggetti (sia interni che esterni) coinvolti nel processo di innovazione per creare nuovi prodotti/servizi digitali.

L'innovazione di rete e i servizi 5G based

Il 5G in pieno sviluppo è una delle tecnologie chiave per il processo di digitalizzazione e di competitività del Paese, sia per gli utenti residenziali che per molti settori industriali e dei servizi.

TIM guida a livello mondiale l'innovazione tecnologica 5G e in questo ruolo l'Azienda, con un importante investimento, si è aggiudicata le migliori frequenze messe in gara dal MISE con l'obiettivo di sviluppare gli asset infrastrutturali necessari per la crescita dei nuovi business, cogliendo anche i recenti vantaggi legati ai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la creazione di nuove reti 5G nel Paese.

TIM continua ad estendere la copertura in 5G, con l'obiettivo di raggiungere il 90% della popolazione entro il 2025, come previsto dal piano strategico del Gruppo. Il servizio è già disponibile nelle principali città e in oltre 2.300 Comuni per cittadini e imprese ad una velocità fino a 2 Gigabit al secondo. A Milano TIM ha già raggiunto oltre il 90% di copertura con il 5G.

Per il dettaglio di ulteriori località 5G consultare il seguente link https://www.tim.it/fisso-e-mobile/mobile/ mappa-copertura-mobile.

Il Gruppo ha il miglior spettro in Italia, potendo contare su oltre 100 MHz nella "C-Band" (3.4 - 4.2 GHz).

Relativamente ai bandi del PNRR, TIM è l'unica azienda ad aver partecipato a tutte le gare previste. In particolare, al 31 dicembre 2023, sono stati superati gli obiettivi previsti sia dal bando 5G Backhauling (raggiunto il 106% del target) sia dal bando 5G Densificazione (raggiunto il 109% del target).

Nel 2024 il Gruppo TIM continuerà a investire sia sul 4G che sul 5G, per migliorare la qualità della propria rete, mentre nel biennio successivo gli investimenti saranno focalizzati quasi esclusivamente sul 5G, che permette di offrire servizi migliori.

Il piano "Free to Run" del Gruppo prevede di fare leva sul 5G per migliorare la qualità e abilitare nuovi modelli operativi, oltre che per sviluppare e rafforzare comunicazione mission-critical e il monitoraggio delle infrastrutture.

Relativamente ai piani 5G Backhauling e 5G Copertura, le realizzazioni sono in linea con i target previsti dal PNRR. TIM, INWIT e Vodafone, in Raggruppamento Temporaneo di Impresa, si sono aggiudicate tutti i 6 lotti del bando finanziato con i fondi del PNRR per la riduzione del digital divide nel Paese. Si tratta del bando per la concessione di contributi pubblici nell'ambito del Piano "Italia 5G" per la realizzazione di nuove infrastrutture di rete idonee a fornire servizi radiomobili con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/ s in uplink.

A maggio la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), assistita con una garanzia al 60% da SACE, ha confermato l'impegno al fianco di TIM nello sviluppo delle infrastrutture di rete di ultima generazione, attraverso un finanziamento da 0,36 miliardi di euro, dedicato al potenziamento della copertura 5G in Italia. Il finanziamento consentirà al Gruppo TIM di avere accesso a uno strumento di debito a condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte dal mercato e conferma la strategicità degli investimenti di ampliamento della copertura 5G sul territorio nazionale entro fine 2025 in capo a TIM.

Potranno beneficiare del 5G molti comuni avvalendosi anche di connessioni superveloci grazie alla soluzione FWA (Fixed Wireless Access).

TIM è il primo operatore per utenti FTTx in Italia, con circa 15 milioni di linee attive. La rete mobile 4G di TIM raggiunge oltre il 99% della popolazione (dati ottobre 2023).

Entro il 2025 il Gruppo ha l'obiettivo di raggiungere in FTTH il 48% delle unità immobiliari del Paese.

TIM è stato anche il primo operatore in Italia e tra i primi in Europa a lanciare in oltre 30 città l'offerta, consumer e business, con connessioni in fibra FTTH ad elevate prestazioni fino a 10 Gigabit al secondo grazie alla tecnologia XGS-PON (10 Gigabit capable Symmetric Passive Optical Network).

I benefici del 5G saranno evidenti per:

  • consumatori potranno disporre di una vasta gamma di servizi innovativi basati sull'Internet of Things con device connessi a sensori per il fitness, automobili, radio, impianti di climatizzazione, elettrodomestici e telecamere. Inoltre, si potranno vivere esperienze immersive in 3D nell'entertainment grazie alla bassa latenza e all'alta capacità di banda del 5G;
  • imprese saranno abilitati nuovi processi produttivi che grazie alle caratteristiche della tecnologia 5G e al connubio con l'intelligenza artificiale, Cloud e Smart robotics avranno una maggiore efficienza, affidabilità e sicurezza;
  • cittadini le smart cities diventeranno realtà grazie alla disponibilità dei dati forniti da milioni di sensori applicati agli oggetti (es. pali della luce, semafori, ecc.) collegati in rete. Ogni comune potrà avere così una propria Control Room.

Le più recenti applicazioni e scenari d'uso del 5G di TIM

Offerta rete privata 5G per le imprese

TIM propone l'offerta di rete 5G privata per tutti i clienti che hanno necessità di connettività dedicata. La soluzione garantisce bassa latenza, alta capacità di traffico, sicurezza e affidabilità dei dati, componenti per ottimizzare il successo competitivo in molti settori del mercato.

TIM offre la possibilità di realizzare una virtual private network utilizzando un APN 5G dedicato e, tra gli strumenti a supporto del business, può fornire SIM 5G M2M con una piattaforma dedicata per la gestione.

Auto, Trasporti e Porti

Da dicembre 2022 TIM e Google Cloud hanno lanciato la prima piattaforma in Italia che abilita la smart mobility su tecnologia Edge Cloud 5G di TIM e che renderà possibile lo sviluppo di nuove applicazioni dedicate alle auto connesse e al trasporto intelligente. Il progetto utilizza la rete 5G di TIM nell'area di Bologna e Modena e consentirà al MASA (Modena Automotive Smart Area) e all'Università di Modena e Reggio Emilia di provare le nuove soluzioni per le auto a guida autonoma ed assistita e applicazioni di cloud mobility evolute, che richiedono una comunicazione dinamica e ultrasicura tra i veicoli e l'infrastruttura stradale e l'integrazione con i sistemi della smart city.

TIM ha realizzato la copertura 5G dedicata al test site sulla A35 Brebemi dedicato alla realizzazione e testing di un innovativo sistema di spire posizionate sotto l'asfalto che trasferiscono direttamente l'energia necessaria ai mezzi (auto, camion, bus). Un sistema di mobilità a "zero emissioni", che include differenti elementi studiati dalle eccellenze industriali coinvolte per interagire tra loro, quali asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici e connettività 5G.

TIM è capofila del consorzio che sta lavorando al progetto 5G MASS (Maritime Autonomous Surface Ship), finanziato dalla European Space Agency (ESA), e di cui fanno parte anche CNIT, Cetena, Flysight e Grimaldi. Il progetto prevede di realizzare una Rete Privata 5G ad alta capacità e bassa latenza per supportare lo use case di attracco assistito di una nave della flotta ECO di Grimaldi all'interno del Porto di Livorno, grazie allo scambio continuo di informazioni della nave con la rete. I porti, essenziali per l'economia europea, devono gestire sempre maggiori volumi di merci e considerare sempre più la necessità di digitalizzare le operazioni di carico e scarico, favorendo anche l'accorciamento dei tempi di ingresso e uscita dal porto. Per maggiori dettagli si veda https://www.timenterprise.it/approfondimenti/tim-enterprise-rete-privata-5g-livorno.

TIM partecipa inoltre alla piattaforma C-Roads, un'iniziativa congiunta degli Stati membri europei e degli operatori stradali per testare e implementare servizi C-ITS alla luce dell'armonizzazione e dell'interoperabilità transfrontaliera.

Smart City

A Venezia la Control Room per la smart city del futuro, unica in Italia, riunisce in una "cabina di regia" soluzioni per migliorare la mobilità e la sicurezza della città realizzando un modello di intelligenza urbana basato su tecnologie abilitanti quali IoT, Intelligenza Artificiale e Cloud.

TIM Enterprise ha reso possibile l'implementazione del progetto con la soluzione "TIM Urban Genius" sviluppata in collaborazione con Olivetti, società del Gruppo specializzata nell'IoT. "TIM Urban Genius" è una consolle, dotata delle migliori tecnologie digitali, che realizza un modello di smart city sostenibile in grado di rispondere anche ad eventi improvvisi, a supporto delle Amministrazioni, dei cittadini e a beneficio della collettività e già adottata da diversi comuni di grandi e piccole dimensioni. "TIM Urban Genius" utilizza le più moderne tecnologie di Information Technology, in particolare Big Data e Video Analytics e Machine Learning, Internet of Things, Cloud Computing e 5G per fornire informazioni e previsioni in tempo reale, a supporto delle decisioni delle Amministrazioni per il controllo e la misura dello stato della città, del traffico stradale e acqueo, per il governo dei flussi e per l'assistenza alla mobilità dei cittadini, consentendo di intervenire rapidamente o in anticipo in situazioni di necessità e di ottimizzare la pianificazione dei servizi.

In questo ambito, oltre a Venezia, sono stati avviati altri progetti come quello a Cairo Montenotte, che ha l'obiettivo di migliorare la mobilità e la sicurezza urbana, e il più recente ad Assisi, per rilevare le presenze turistiche nella città, basato su un particolare algoritmo che consente di analizzare numeri e provenienze, partendo dai dati raccolti dalla rete telefonica mobile, in modalità anonima e nel pieno rispetto della privacy.

TIM è partner del nuovo laboratorio urbano di Torino "La Casa delle tecnologie emergenti - CTE Next" per lo sviluppo di settori strategici come la mobilità intelligente, l'industria 4.0 e i servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM.

Dal 2022 TIM è partner della CTE COBO - Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna - che rappresenta un'infrastruttura tecnologica diffusa sul territorio dell'Emilia-Romagna, volta a portare innovazione e crescita sostenibile in settori strategici come: Industria 4.0, Industria Culturale e Creativa e Servizi urbani innovativi. Si tratta di un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G di TIM per lo sviluppo dei servizi digitali di nuova generazione.

Presente anche nelle città di Roma, Bologna, Napoli, Taranto, Cagliari, Bari e Genova, TIM si conferma abilitatore di innovazione sul territorio, accelerando la trasformazione delle città metropolitane in centri diffusi di innovazione digitale, d'impresa e di formazione avanzata. Nelle città coinvolte, TIM mette a disposizione del sistema produttivo nazionale competenze specialistiche avanzate, rendendo questi hub tecnologici non solo catalizzatori per lo sviluppo di tecnologie emergenti (e.g. AI), ma anche veri e propri centri di collaborazione pubblico-privato, favorendo lo sviluppo e la fruizione di progetti a sostengo della sostenibilità sociale, ambientale e urbana, anche attraverso processi di Open Innovation.

Turismo, Cultura & Entertainment

Il Gruppo TIM, in collaborazione con partner tecnologici specializzati, si pone come abilitatore per l'adozione delle tecnologie digitali da parte delle istituzioni e delle aziende turistiche e culturali, supportandole nella trasformazione digitale con un ecosistema di tecnologie informatiche e di telecomunicazioni di ultima generazione, capaci di innovare i modelli di business e sviluppare nuove esperienze per gli utenti, all'interno di spazi digitali e virtuali in cui è possibile veicolare l'offerta culturale con una rinnovata customer journey. In tutti questi casi, l'impiego della rete 5G è importante per implementare scenari applicativi sia in contesti outdoor che indoor grazie ad un'elevatissima capacità trasmissiva e una bassissima latenza, che insieme permettono di trasferire enormi quantità di informazioni e avere tempi di reazione bassissimi nelle interazioni fra utenti a distanza.

TIM Enterprise ha contribuito attivamente allo sviluppo di diversi use case in ambito turistico, culturale e dell'intrattenimento mettendo ogni volta a disposizione degli specialisti del settore le tecnologie più innovative.

Diverse proposte innovative abilitano nuovi scenari di fruizione immersiva e potenziata della realtà, anche in modalità remota, consentendo di realizzare in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura:

  • itinerari turistici e culturali arricchiti grazie alle tecnologie di Extended Reality (realtà estesa), attraverso contenuti multimediali, video immersivi e animazioni per rendere l'esperienza dei visitatori ancora più coinvolgente e interessante, consentendo inoltre di allargare la platea ai target più giovani;
  • tour virtuali di luoghi e spazi di interesse turistico-culturale non accessibili al pubblico o non raggiungibili da persone con disabilità, con un'esperienza personalizzata e coinvolgente per il fruitore e possibilità di interazione con oggetti e persone nello spazio digitale; tramite l'impiego di droni è inoltre possibile arricchire i contenuti multimediali con immagini inedite del patrimonio artistico e delle bellezze naturali del territorio con un impatto visivo straordinario;
  • esperienze immersive multi-view a 360° di appuntamenti culturali come concerti, spettacoli teatrali o eventi sportivi, con la possibilità da parte dello spettatore di essere parte attiva nella scelta del punto di vista, diventando il "regista" dell'evento;
  • attività di formazione stimolanti e coinvolgenti, con l'implementazione di nuove forme di didattica a distanza, non più relegate alle video-lezioni.

Fra le tecnologie che permettono di innovare l'offerta culturale, in particolare per chi realizza spettacoli, concerti o contenuti culturali, ci sono le piattaforme di videostreaming: realtà come teatri e sale per concerti possono adottare questa soluzione innovativa.

Le nuove tecnologie di Extended Reality rappresentano valide alternative di contatto con spettatori e visitatori, per una fruizione dei contenuti in contesti museali, archeologici e nella promozione del territorio e della cultura.

La piattaforma tecnologica consente la creazione e la personalizzazione delle esperienze di realtà aumentata e virtuale e nasce da sperimentazioni realizzate dall'area Innovazione di TIM. Attualmente queste soluzioni innovative sono a catalogo nell'offerta di TIM Enterprise.

  • A giugno al Festival internazionale Taobuk 2024 di Taormina, TIM Enterprise ha realizzato un'esperienza immersiva, utilizzando la piattaforma Extended Reality proprietaria, in grado di unire contenuti 3D, immagini e video 360. Presso Piazza IX Aprile i visitatori, indossando visori di Virtual Reality, hanno potuto sperimentare un percorso virtuale interattivo, in cui le meraviglie artistiche della città siciliana sono state illustrate da attori attraverso testi di opere famose.
  • La nuova App VisitAR Bologna propone da giugno itinerari di visita tra reale e virtuale nella storia e cultura di Bologna, con contenuti digitali a portata di smartphone. Grazie all'ausilio della piattaforma Extended Reality di TIM Enterprise è stata creata un'applicazione arricchita da contenuti di realtà aumentata con itinerari per oltre 100 punti di interesse geolocalizzati, valorizzati da testi, audio, video, animazioni e arricchiti da un'esperienza di gamification, per rendere la visita più coinvolgente. L'App (per IOS e Android) è scaricabile gratuitamente dagli store dei dispositivi mobili, in italiano e in inglese, ed è creata secondo i più avanzati criteri di accessibilità a favore delle disabilità visive e uditive. VisitAR Bologna è sviluppata nell'ambito delle azioni della Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna in collaborazione con TIM Enterprise.
  • A dicembre 2023, TIM Enterprise ha presentato a Firenze, insieme a Opera di Santa Croce, un progetto che consente di unire cultura e tecnologia per valorizzare il patrimonio artistico italiano. Per tutto il 2024 i visitatori potranno apprezzare le opere presenti all'interno del Complesso Monumentale di Firenze in una modalità innovativa utilizzando smartphone 5G a onde millimetriche alimentate da Qualcomm Technologies, sui quali è installata un'applicazione di realtà aumentata sviluppata da Live Reply. Un nuovo modo di vivere l'arte reso possibile grazie all'elevata capacità di banda e minima latenza della tecnologia 5G a onde millimetriche di TIM e alle soluzioni di Extended Reality di TIM Enterprise.
  • A ottobre 2023, TIM è partner della Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE) di Napoli, un centro di innovazione avanzata nel settore delle industrie culturali e creative in via di realizzazione nella zona di Napoli Est. TIM realizzerà un'infrastruttura di rete 5G indoor dedicata al nuovo centro tecnologico. L'infrastruttura è finalizzata a supportare la sperimentazione dei servizi delle aziende che aderiscono al progetto.
  • A luglio 2023, si è tenuto "The Jackal Meta-Show 4 attori, 2 robot, infiniti universi", una commedia ambientata nel multiverso e trasmessa in live streaming, con protagonisti i The Jackal e attori meta-umani.

TIM in questo progetto - che si è classificato al primo posto nel bando 5G audiovisivo finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy - come partner tecnologico ha contribuito alla realizzazione dello spettacolo in diretta streaming a 360°, mettendo a disposizione la rete 5G. In particolare, per le riprese effettuate sui due set (Roma e Frosinone dove si è tenuto lo show) è stata utilizzata una rete privata 5G TIM in grado di garantire la perfetta sincronia degli spostamenti degli attori sui diversi set come se fossero in un unico ambiente. Con questa sperimentazione si sono testate le applicazioni del 5G nel contesto dell'intrattenimento, dove si richiedono velocità di trasmissione elevate e bassa latenza. Grazie alle caratteristiche della rete 5G, la soluzione proposta ha permesso la fruizione ad altissima qualità di contenuti audiovisivi prodotti in luoghi differenti - come se fossero realizzati in un unico contesto - e diffusi in modalità live.

  • A giugno 2023 il Gruppo TIM, per la prima tappa del Giro d'Italia Under 23 di , ha realizzato una piattaforma che unisce 5G, Cloud e Intelligenza Artificiale, per far vivere agli appassionati un'esperienza ancora più ricca di contenuti durante la competizione sportiva. Sono state messe in campo riprese video con un innovativo sistema multiview live 5G e Cloud utilizzando zainetti tecnologici posizionati su moto ed elicottero per seguire i ciclisti nel corso della gara. Inoltre, un'App ha consentito di scegliere su device più inquadrature in tempo reale, con la possibilità di visualizzare gli highlights più interessanti dell'evento, selezionati da un algoritmo di Intelligenza Artificiale.
  • Da febbraio 2023 TIM partecipa al progetto Opificio Digitale per la cultura Casa delle Tecnologie di Genova, in cui grazie alle proprie soluzioni tecnologiche e applicative 5G, IoT e XR contribuisce alle attività di conservazione e fruibilità del patrimonio culturale, della sicurezza e della logistica, in collaborazione con il Comune di Genova e con l'Università di Genova.

Altri eventi

TIM promuove la valorizzazione del patrimonio artistico e storico-archeologico grazie alle nuove tecnologie, anche attraverso start up e imprese innovative.

L'Anfiteatro degli scavi di Pompei è stato scenario del concerto-evento "Pompeii Echoes", capace di far vivere agli spettatori un'esperienza immersiva unica, generando suggestive interazioni tra la performance musicale, la scenografia e l'atmosfera magica del luogo grazie alle più avanzate tecnologie digitali. Protagonista di questo spettacolo coinvolgente è stato Max Gazzè che con un gruppo di eccezionali musicisti e voci si è esibito in un tributo ai Pink Floyd per rendere omaggio al film-concerto girato a Pompei nel 1971.

TIM, in collaborazione con Qualcomm, ha messo a disposizione del pubblico avanzate tecniche di Extended Reality e soluzioni digitali innovative basate sulla tecnologia 5G a onde millimetriche (mmWave).

Il risultato di questo mix tra musica, luci e immagini speciali, nell'atmosfera magica dell'Anfiteatro, ha proiettato il passato nel futuro grazie alle più moderne tecnologie, realizzando un connubio tra reale e virtuale e arricchendo in questo modo lo spettacolo di forme e contenuti inediti.

Automazione e robotica industriale

Interconnettere, scambiare dati e gestire a distanza gli impianti industriali, garantendo una maggiore efficienza, affidabilità, sicurezza e migliorare in modo significativo il ciclo produttivo. L'utilizzo di una connettività dedicata 5G (5G private network) consente di raggiungere gli obiettivi di bassissima latenza e sicurezza dei dati richiesti dalle aziende produttive.

  • A gennaio 2023 TIM Enterprise ha avviato la partnership con Ilmea, azienda metalmeccanica di Boncore nel Salento, tra le prime in Italia a dotarsi di una rete privata 5G. La soluzione Private Network 5G di TIM abilita l'interconnessione delle macchine e la produzione di dati funzionale agli obiettivi di business, con tutti i vantaggi del 5G su un perimetro privato: alta sicurezza, velocità, bassa latenza e flessibilità. Questo servizio risponde alla crescente necessità delle aziende di accelerare il processo di digitalizzazione e modernizzare le catene produttive.
  • Al BI-REX di Bologna è stata inaugurata la rete privata virtuale 5G di TIM che connetterà le tecnologie presenti nella Linea Pilota del Centro di Competenza ad alta specializzazione per l'Industria 4.0. La rete privata virtuale 5G di TIM dedicata garantirà connessione stabile, a bassa latenza e ampiezza di banda, necessarie al funzionamento ottimale della Linea Pilota del centro bolognese, focalizzato sulle aree di sviluppo Big Data, Additive Manufacturing, Robotica, Finitura e metrologia. Un "Innovation hub" dove sono impiegate le soluzioni tecnologiche più all'avanguardia abilitate dal 5G.
  • TIM, con EXOR International, connette a Verona la prima fabbrica in 5G: la prima smart factory italiana connessa grazie alla rete privata 5G di TIM che consentirà di sviluppare innovative soluzioni Industry 4.0. I processi industriali vengono ottimizzati sfruttando la bassissima latenza e il massimo livello di sicurezza e affidabilità che caratterizzano le coperture indoor dedicate. In questo modo si garantisce una maggiore efficienza e viene migliorato in modo significativo il ciclo produttivo.
  • TIM, insieme a Ericsson, Google, CIM4.0 e Reply, ha sperimentato un'innovativa soluzione per l'automazione del "Network Slicing 5G", rendendo disponibili diverse applicazioni in ambito Industry 4.0 e consentendo alle imprese manifatturiere di migliorare la propria capacità produttiva. Un altro use case è quello sperimentato da TIM, con CIM4.0, Santer Reply e Prima Industrie, nell'ambito del progetto finanziato "5G For Factory". La sperimentazione, applicata alla filiera di Additive Manufacturing, ha utilizzato le potenzialità del 5G in termini di bassa latenza, elevata banda, sensoristica, flessibilità di riconfigurazione e sicurezza. Queste caratteristiche sono state abilitate anche dal contemporaneo impiego delle infrastrutture di Edge Computing. Lo use case è relativo al monitoraggio remotizzato delle stampanti 3D nel corso del loro processo produttivo.

Nuove soluzioni innovative

Con l'obiettivo di rafforzare ulteriormente il 5G e le applicazioni più innovative come elemento distintivo nell'erogazione degli eventi culturali, TIM Enterprise ha predisposto un portafoglio di soluzioni innovative nell'ambito del turismo e della cultura per soddisfare le rinnovate esigenze di questo mercato:

■ TIM Extended Reality: un'offerta completa che offre soluzioni di realtà aumentata, virtuale, metaverso per vivere una visita immersiva maggiormente coinvolgente. La realtà estesa rappresenta una nuova modalità di contatto con spettatori e visitatori e valide alternative al tour in fisico, consentendo l'accesso ad aree e luoghi preziosi e fragili, di solito non aperti al pubblico o non raggiungibili da persone con disabilità;

  • TIM e-Vent Platfom: la piattaforma per eventi phygital o fully digital che consente di arricchire spettacoli live o in streaming con effetti digitali altamente coinvolgenti ed emozionanti, unisce anche le ultime tecnologie come extended reality, light mapping, project mapping e spettacoli con droni;
  • SMI Smart Mapping Interface: la piattaforma Digital Twin 3D che integra e gestisce gli asset del patrimonio artistico e culturale;
  • droni per la valorizzazione del territorio, promozione turistica e monitoraggio di eventi.

Smart Agriculture

TIM Enterprise offre TIM Easy Farm, il servizio di agricoltura di precisione, farm management e tracciabilità della filiera sviluppato con Olivetti per le aziende del settore agroalimentare. Grazie alla connettività evoluta e alle più innovative tecnologie quali droni e sensori IoT, Big Data Analytics, intelligenza artificiale e blockchain, TIM Easy Farm consente di ottimizzare le operazioni sul campo e le risorse impiegate, ottenendo una riduzione dei costi, una maggiore qualità e sostenibilità della produzione e la certificazione dell'attività svolta attraverso tutta la filiera, dal campo alla tavola.

Sanità 5.0

Nel corso dell'anno è stato effettuato un intervento di chirurgia a distanza dal Centro Congressi La Principina di Grosseto alla Clinica Oculistica del Policlinico di Bari, reso possibile grazie alla tecnologia 5G di TIM, in collaborazione con Ericsson. Il successo della chirurgia a distanza sottolinea il potenziale della tecnologia 5G in questo ambito e dimostra come TIM Enterprise metta a disposizione della Sanità competenze e infrastrutture. Già in precedenza si era svolto presso la Clinica Oculistica del Policlinico di Bari il primo intervento di telechirurgia intercontinentale del cheratocono, controllata da remoto dal Centro Congressi Le Méridien di Dubai. L'intervento è stato realizzato grazie alla tecnologia 5G di TIM che, in collaborazione con Ericsson, ha installato presso la Clinica Oculistica del Policlinico di Bari l'infrastruttura idonea, e ha consentito di mantenere una latenza di trasmissione adeguata tra la iVis Remote Control Station ed il laser iRes®2. Precedenti ulteriori a Roma, un intervento di chirurgia refrattiva corneale, gestito da remoto in due luoghi distanti tra loro (Centro Congressi La Nuvola e l'ospedale San Carlo di Nancy) e a Bari, presso il Policlinico.

L'innovazione e la ricerca con le Università

Il programma IPCEI CIS

TIM è tra le aziende italiane assegnatarie dei finanziamenti IPCEI-CIS - "Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo – Cloud Infrastructure Services".

Il progetto punta a sviluppare e realizzare un "Edge Cloud Continuum" di nuova generazione, che possa offrire prestazioni elevate in termini di latenza e larghezza di banda minima garantita, assicurare un accesso aperto e pubblico a tutti i casi d'uso, e la relativa gestione degli open data, garantire sicurezza e conformità alla legislazione sui dati dell'UE e fornire le basi per nuovi servizi digitali europei.

"TIM Edge & Cloud Continuum" è il progetto di TIM avviato nell'ambito degli IPCEI indetti dalla Commissione Europea per promuovere e finanziare la collaborazione tra imprese e centri di ricerca nella realizzazione di progetti innovativi e strategici dedicati allo sviluppo e alla produzione industriale in specifici settori.

In particolare, a dicembre 2023 la Commissione Europea ha autorizzato la realizzazione del primo IPCEI incentrato sulle tecnologie che mirano a creare una catena del valore europea per le Infrastrutture e i Servizi Cloud (CIS). L'obiettivo è favorire l'interoperabilità e l'integrazione delle offerte cloud in Europa, la disponibilità di investimenti pubblici e privati nell'ambito dell'Edge e del Cloud e l'ingresso di nuove imprese sul mercato, con conseguente crescita dell'ecosistema.

Innovazione e ricerca con le Università

Per quanto riguarda le attività di ricerca e sviluppo, da sempre TIM è concentrata nella creazione di un vero e proprio "Open Innovation Ecosystem" incentrato sulla collaborazione con alcune Università italiane proprio per sviluppare nuovi Open Lab e Progetti di Ricerca, anche attraverso la contribuzione a PhD per interiorizzare conoscenze specialistiche, ma anche per la condivisione di trend tecnologici forieri di nuove opportunità di crescita all'interno di un mercato sempre più globale.

Open Innovation si innesca quindi in un ecosistema integrato con le direzioni strategiche europee ed italiane costituito da commesse, dottorati, PoC, sviluppo di prototipi-demo, Community Open Source, progetti finanziati e dissemination.

La ricerca con le Università prenderà il via nel secondo semestre del 2024 individuando specificamente dei veri e propri percorsi strutturati su alcune tematiche di medio-lungo termine per complementare ed arricchire il know-how interno e costruire una visione d'insieme a 360°; in particolare, sono previsti:

  • l'impostazione di percorsi e collaborazioni di medio termine;
  • la continuità delle Convenzioni di ricerca attraverso specifici Accordi Quadro con:
    • Politecnico di Torino per progetti di ricerca su AI&Big Data, Edge&Cloud, IoT, Mobility, Musei, turismo, Web3, Metaversi, Algoritmi avanzati "quantum-ready" per real world applications, Radio Evolution;
    • Università di Catania per progetti su AI&BigData, IoT, Mobility.;
    • Università di Milano per studi rivolti alla modellazione e design di un simulatore 5G con funzionalità avanzate di telco edge node, il quale sia compatibile con le specifiche delle reti TIM in grado di supportare nodi di Mobile Edge Computing;
    • Università di Napoli Federico II per un'attività di ricerca e prototipazione per la definizione di modelli di servizi innovativi, abilitati dalle tecnologie emergenti, attraverso la tecnologia 5G utilizzando devices di

ultimissima generazione per interagire con gli spazi urbani in maniera innovativa e per migliorare la sostenibilità delle città coinvolgendo il settore pubblico, privato ed i cittadini, e adottando un approccio fortemente data-driven e l'utilizzo di enabler tecnologici di ultima generazione;

  • altri contratti di ricerca con:
    • il CNIT sul tema del 5G con lo scopo di definire e realizzare un ambiente simulato ("Environment") realistico grazie all'utilizzo sinergico di campagne di misura dei dati MDT, dei dati prestazionali di rete (KPI di cella) e del software di simulazione elettromagnetica delle reti radiomobili TIMPLAN di TIM;
    • Università di Torino per una ricerca sul tema del AI&HCI;
    • Università di Trento e UniPisa per progetti di ricerca sul tema del Radio Evolution.

Di seguito si riportano alcuni dati relativi all'innovazione e ricerca con le Università:

  • collaborazioni di ricerca per circa 800.000 euro per il 2024, si tratta di commesse su tutti i temi tecnologici (mobile, cloud, AI, energia, IoT, Mobility, Industry) con diversi Dipartimenti dei centri di eccellenza per la ricerca;
  • testimonianze di ricercatori TIM a vario titolo nei corsi universitari;
  • 3 PhD finanziati da TIM;
  • Quantum Academy (prima in Italia) con il Politecnico di Torino e 5G Academy con l'Università Federico II di Napoli;
  • collaborazione nei progetti europei, in particolare nel programma Horizon e DEP;
  • programmi di ricerca nazionale, in particolare il progetto MUR PNRR Misura 4.3 RESTART.

Molto proficua è la collaborazione con l'ecosistema di ricerca in cinque Centri di Competenza Industria 4.0 (Birex, CIM 4.0, Smact, Artes, Meditech) e nelle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE Next di Torino, Genova, Cagliari, Bologna) promosse dal MIMIT. Le collaborazioni prevedono la realizzazione di coperture radio 5G ad alte prestazioni, come la rete di accesso di tipo pubblica, che consente l'accesso sia a piattaforme messe a disposizione da TIM, sia ad applicativi disponibili su Internet, o reti di accesso di tipo privato, che dedicano la capacità disponibile ai soli utenti coinvolti, dando accesso ad applicativi disponibili localmente. Gli use case sono focalizzati in ambito Musei e Beni Culturali, Smart City, Industry 4.0 e Urban Air Mobility con lo sviluppo e integrazione di componenti tecnologici relativi a Extended Reality, Intelligenza Artificiale, Sistemi di Monitoraggio IoT evoluti e Security/Blockchain.

Innovazione, ricerca e sviluppo in Brasile

La funzione Technology Innovation1 è responsabile delle attività di Ricerca e Sviluppo Tecnologico (R&S); i suoi compiti principali sono la definizione dell'innovazione tecnologica per la rete, l'identificazione delle esigenze evolutive per le nuove tecnologie e dispositivi, la convergenza delle alleanze strategiche al fine di utilizzare i nuovi modelli di business e garantire che l'evoluzione dell'infrastruttura di rete sia in linea con la strategia aziendale.

A giugno 2024 il dipartimento Technology Innovation è composto da 27 persone, tra specialisti delle telecomunicazioni, elettrici ed elettronici, informatici e altri con competenze ed esperienze professionali, che coprono tutte le aree di conoscenza delle reti e dell'IT, rispondendo all'esigenza di innovazione e sostegno delle attività di ricerca e sviluppo.

TIM Lab è l'ambiente multifunzionale focalizzato sull'innovazione, che svolge anche un ruolo strategico nel supportare credibility test, trial e PoC (proof of concept), collaborando con i principali fornitori e partner tecnologici attraverso la condivisione delle conoscenze, l'infrastruttura tecnologica per test di interoperabilità , la valutazione del personale e la definizione dei requisiti tecnici; in sinergia con il dipartimento R&D, favorisce le attività di innovazione e promuove collaborazioni con università e istituti di ricerca.

Il TIM Lab Innovation Center si è trasferito a São Cristóvão, Rio de Janeiro, nello Stato di Rio de Janeiro, ha una superficie di 850 m2 e può essere utilizzato anche come spazio di innovazione aperto a nuove opportunità, guidando l'innovazione sul mercato brasiliano delle telecomunicazioni e agendo come punto di riferimento nazionale per la ricerca e sviluppo2 oltre a rafforzare la capacità di validazione di nuovi software, funzionalità, soluzioni, tecnologie, servizi e dispositivi ed estendendo l'attuale struttura al fine di perseguire e sviluppare più business e opportunità nel 2023-2024.

La funzione Technology Innovation ha continuato a lavorare su progetti e iniziative per l'evoluzione del business di TIM, raggruppabili nei seguenti macro gruppi:

  • rete di prossima generazione;
  • con un impatto positivo sull'ambiente e sulla società;
  • future applicazioni Internet;
  • Iniziative Open Lab.

Progetti di rete di nuova generazione

La riassegnazione delle bande 1.800 MHz, 850 MHz e 2.100 MHz da 2G/3G a 4G, con una configurazione di distribuzione multilayer, produce importanti vantaggi competitivi per TIM S.A.:

1 Architecture and Technology Evolution, all'interno del Chief Technology Office (CTO). 2 TIM Lab di TIM S.A. collabora anche con TIM Lab Italia, che vanta oltre 50 anni di esperienza.

  • la riduzione dei costi per l'implementazione del LTE3 , l'estensione dell'area di copertura LTE e l'attivazione della strategia di carrier aggregation (aggregazione dei canali), migliorando l'esperienza del cliente attraverso un throughput più elevato;
  • la migliore copertura indoor. Oltre all'ampliamento della copertura, l'uso delle bande 850/1.800/2.100 MHz potrebbe aumentare la capacità nelle città già coperte dalla banda LTE 2,6 GHz, con costi aggiuntivi contenuti.

In questo scenario, oltre il 99% degli attuali terminali LTE è compatibile con le bande 1.800 MHz, 2.600 MHz e altre bande disponibili. Pertanto, l'implementazione del multilayer LTE continua ad essere un'ottima strategia che beneficia della diffusione dei dispositivi.

L'implementazione del layer LTE a 700 MHz ha continuato a migliorare significativamente l'espansione della copertura e la penetrazione indoor, promuovendo la presenza del LTE a livello nazionale e consolidando la leadership di TIM S.A. nel LTE. A fine novembre 2023, 5.570 città (il 100% delle città) avevano una copertura 4G, conseguendo l'obiettivo della piena copertura nazionale ancora nel 2023.

TIM S.A. copre già tutte le città del Brasile da dicembre 2022, assicurando il 100% di presenza a livello nazionale (in qualsiasi tecnologia).

Nel 2022 TIM S.A. ha avviato la realizzazione dei siti con banda n78 (3500 MHz), secondo il rollout regolamentare specificato nell'asta, il che significa che tutte le capitali del Brasile hanno la copertura 5G SA (stand-alone) di TIM. Inoltre, TIM è leader nella copertura 5G tra i concorrenti: a giugno 2024 le antenne 5G di TIM erano 8.500 (contro 8.000 del secondo posto) in 321 città (contro 248 città del secondo posto), servendo oltre il 50% della popolazione urbana. Questa banda di frequenza ha un'ampiezza di 100 MHz, che offre un throughput più elevato ed è attualmente utilizzata nelle reti 5G.

Nel febbraio 2024 TIM ha raggiunto il record di velocità nelle Americhe (11,6 Gbps) testando in laboratorio la tecnologia 5.5G (5G Advanced). In questo modo la banda 6 GHz risulterà lo spettro più adatto in caso di sovraccarico della banda 3,5 GHz. TIM Guaratiba Valley, fondato nel 2019, è un campus di innovazione per soluzioni infrastrutturali ispirate alla Silicon Valley. Lo spazio si estende su una superficie di circa 10.000 m² e consente lo sviluppo di progetti di rete focalizzati su efficienza, agilità e costi contenuti. Tra le innovazioni prodotte spiccano arredi urbani, come il Flowerpot e la Park Bench, biositi, siti off-grid e le soluzioni Extreme Low-Cost (ELC) utilizzate nello Sky Coverage Project, oltre ad iniziative di monitoraggio remoto, soluzioni di sicurezza, test e omologazione di batterie e fonti di alimentazione a corrente continua (FCC) utilizzate nelle stazioni ricetrasmittenti base (BTS). Nel 2023 abbiamo avviato il progetto Secure Site in collaborazione con l'area Security per dimostrare/testare soluzioni di sicurezza in generale, con l'obiettivo di mitigare i furti di apparecchiature che si verificano nei nostri siti. Sul fronte dei progetti B2B abbiamo sviluppato un sito Zero Footprint che verrà utilizzato, ad esempio, per fornire copertura 4G sulle autostrade.

Un altro elemento di rilievo è il supporto alla strategia IoT di TIM, dove la copertura della rete Nb-IoT ha raggiunto oltre 5.000 città in tutto il Paese, costituendo una base importante per esplorare nuove opportunità di business.

Progetti che comportano una riduzione dei consumi energetici

L'espansione della "LTE RAN Sharing4 ", in collaborazione con altri operatori mobili in Brasile per adempiere agli obblighi normativi derivanti dall'asta dello spettro 4G, mira a definire i requisiti architetturali, i presupposti tecnici e le specifiche per la soluzione "LTE RAN Sharing", ottimizzando risorse e costi di rete5 . A oggi si tratta del più grande accordo di RAN sharing a livello mondiale e fornisce servizi 4G alle principali città del Brasile.

L'accordo di RAN sharing consente a TIM S.A. di favorire la diffusione dell'LTE nelle aree rurali brasiliane, grazie a un'efficace condivisione di spettro, accesso e backhaul6 . Attualmente e dopo l'acquisizione di Oi, LTE RAN Sharing è una partnership tra TIM S.A. e Telefónica, basata sull'architettura MOCN, che amplia i vantaggi e l'efficienza di questo modello tecnico. I consumi energetici registrati per il sito, a seconda della tecnologia di accesso e delle condizioni di copertura, hanno mostrato una riduzione fino al 10%.

Nel dicembre 2019 TIM S.A. e Telefónica hanno stipulato nuovi contratti di sharing volti ad aumentare l'efficienza dei costi di rete attraverso le seguenti iniziative:

  • Rete unica: condivisione delle reti 3G e 4G nelle città con meno di 30mila abitanti in cui entrambi gli operatori forniscono i propri servizi. L'idea di fondo è quella di avere, nelle città incluse nell'accordo, un'unica infrastruttura di telecomunicazioni interamente condivisa dagli operatori, consentendo così di spegnere i siti ridondanti e risparmiare su energia, affitto e costi di manutenzione. Ciò permette anche una maggiore efficienza negli investimenti futuri grazie alla condivisione dello spettro in modalità MOCN.
  • Spegnimento del 2G: condivisione su tutto il territorio nazionale della rete 2G tramite tecnologia GWCN, consentendo ad entrambi gli operatori di disattivare parte (circa il 50%) della propria rete con la stessa tecnologia, risparmiando di conseguenza su costi energetici e di manutenzione.

Prosegue nel 2024 la realizzazione dei progetti RAN Sharing (Rete Unica e Switch-off 2G) che consentiranno a TIM di spegnere oltre 2.200 siti 2G (progetto Switch-off 2G) e 172 siti 3G/4G (progetto Rete Unica) fino a giugno 2024, con consistenti risparmi nei consumi energetici.

Entrambe le iniziative sono attualmente in corso e si prevede che verranno completate entro la fine del 2024.

3 Long Term Evolution.

4 Condivisione della Radio Access Network (rete di accesso radio - RAN).

5 I costi infrastrutturali sono associati principalmente all'introduzione di nuovi sistemi radianti e di altri componenti elettronici, all'infrastruttura passiva dei siti e alle reti di trasporto; pertanto, la condivisione delle risorse fornite da LTE RAN consente agli operatori delle telecomunicazioni una significativa ottimizzazione dei costi.

6 Nel settore delle telecomunicazioni, una rete di backhaul o rete di ritorno è una porzione di una rete gerarchica che comprende collegamenti intermedi tra la rete centrale (o rete dorsale) e le piccole sottoreti ai "margini" della rete gerarchica stessa.

Progetti di rete di nuova generazione, future applicazioni Internet, impatti positivi su ambiente e società

5G per il segmento automotive - in collaborazione con Stellantis, IP Facens (l'Istituto di ricerca del Centro Universitario Facens), le università di USP - São Carlos, UFSCAR e la tedesca Technische Hochschule Ingolstadt (THI), nel giugno 2023, TIM ha annunciato l'avvio del progetto "Conecta 2030: Ecosistema Connesso e Cooperativo per il rilevamento dei pedoni agli incroci", volto a creare un ambiente collaborativo incentrato su iniziative che garantiscano la sicurezza di pedoni e ciclisti. L'approvazione del relativo finanziamento è stata annunciata a fine aprile da FUNDEP, uno dei coordinatori del programma "Rota 2030". D'ora in poi le aziende coinvolte in "Conecta 2030" dovranno affrontare la sfida di sviluppare, nei prossimi 3 anni, un conceptecosistema per lo sviluppo e l'implementazione di sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS), basato su tre pilastri principali: connettività 5G, intelligenza artificiale e gemelli digitali.

Sempre nel settore automotive, TIM, UFPE (Università Federale di Pernambuco) e Stellantis (insieme ad altre aziende e università) hanno avviato a maggio 2024 un'altra partnership, supportata anche dal programma del governo brasiliano "Rota 2030" per promuovere la ricerca e l'innovazione nel vertical automotive, con il progetto "Vehicle OTA".

L'obiettivo principale del progetto "Vehicle OTA" è l'implementazione di un modulo elettronico sicuro e integrato in grado di promuovere gli aggiornamenti del firmware OTA (Over-The-Air) nelle unità di controllo elettronico (ECU) del veicolo. Gli aggiornamenti del software ECU, in particolare, sono un elemento di estrema importanza nella catena automobilistica, poiché possono prevedere semplici aggiornamenti per miglioramenti, aggiornamenti di personalizzazione del veicolo o anche aggiornamenti critici, ovvero quelli che possono mettere a rischio la salute e la sicurezza dei consumatori. Nel modello attuale la maggior parte dei veicoli deve rivolgersi a un concessionario autorizzato per aggiornare il firmware delle centraline elettroniche, rendendo il processo di aggiornamento lento e costoso per consumatori, proprietari di flotte e case automobilistiche.

Reti private - Nel 2022 TIM ha iniziato a offrire reti private, con funzionalità Edge core e Multi-Access Edge Computing (MEC) presso le sedi dei clienti, consentendo l'implementazione di servizi ad alto throughput, bassa latenza ed elevata disponibilità su 5G. Le prime implementazioni erano in programma nel 2023 presso clienti nei segmenti agroalimentare e della logistica portuale. Sempre nel 2022, TIM ha eseguito un Proof of Concept con un cliente del settore automotive, dimostrando con successo un caso d'uso automatizzato di conformità qualitativa.

Satelliti LEO - Nel 2022 TIM ha valutato l'utilizzo delle costellazioni satellitari LEO come backhaul dei siti della rete di accesso mobile, dimostrando la praticabilità di questo tipo di architettura per risolvere i problemi di implementazione dei siti remoti.

Open RAN – Nel 2020 TIM S.A., Telecom Infra Project (TIP) e Inatel hanno lanciato il programma Open Field per sfruttare soluzioni aperte e disaggregate per la Radio Access Network (RAN). Il programma è stato rinviato a causa della pandemia di Covid-19, ma i primi test sul campo sono iniziati nel 2022 presso il campus Inatel di Santa Rita do Sapucaí – MG. A marzo 2023 è stato completato il piano di test "Open RAN 5G SA TIP" per l'accesso alla rete con il fornitore ed è iniziato il processo TIP interno per l'ottenimento del TIP Silver Badge7 . Succesivamente, TIP ha ridotto le proprie attività in America Latina e l'iniziativa è stata chiusa.

Soluzioni 5G attraverso la partnership con Cubo – Nell'ottobre 2022 è stato lanciato TIM Hub 5G con demo (FWA, VR gaming, AR per l'Industria 4.0, notebook 5G, neckband a 360° e camera), per promuovere e creare insieme a startup. All'interno di Cubo Itaú il TIM Hub 5G consente la collaborazione attraverso un ecosistema di sperimentazione dove clienti, grandi aziende, imprenditori, investitori e istituzioni pubbliche, servizi sono collegati. Nel marzo 2023 TIM Hub 5G, in collaborazione con un altro manutentore di Cubo (Suzano) ha selezionato una startup per sviluppare la propria soluzione agroalimentare, sfruttando la tecnologia 5G di TIM in una delle aziende agricole di Suzano. L'iniziativa dovrebbe prendere forma quest'anno.

Fondo 5G - All'avanguardia dal 2019 nelle iniziative di sviluppo dell'ecosistema 5G, nel 2023 abbiamo annunciato un altro investimento strategico per mappare soluzioni basate sulla tecnologia. In collaborazione con l'investment manager Upload Ventures, specializzato in aziende operanti nei segmenti B2B e B2B2C, abbiamo investito nel Fondo 5G finalizzato a favorire le imprese in diversi settori dell'economia. L'obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di aziende e startup, fornendo sostegno finanziario soprattutto a quelle che già dispongono di modelli di business coerenti, e di sostenere piani di crescita definiti, facendo leva anche sui nostri asset industriali e tecnologici. Il Fondo 5G prevede di effettuare da otto a dieci investimenti con un investimento medio compreso tra i 20 e 25 milioni di dollari ciascuno, in un arco di due o tre anni, in particolare in aziende brasiliane che puntano ad aumentare le vendite o espandere le attività verso nuovi mercati e prodotti. TIM sarà il principale investitore nel Fondo 5G, ma l'obiettivo è che il Fondo sia un'iniziativa aperta volta a connettere aziende e progetti nei principali verticali di interesse per l'operatore nel mercato B2B: agribusiness, salute, trasporti, logistica e attività mineraria.

Iniziative Open Lab

Nel 2017 TIM S.A. ha aderito al Telecom Infra Project (TIP), un'iniziativa fondata da Facebook, SK Telecom, Deutsche Telekom, Nokia, Intel e altre aziende, che vuole dar vita a un nuovo approccio alla costruzione e all'implementazione dell'infrastruttura della rete di telecomunicazioni. TIM S.A. ha trasformato il TIM Lab nel primo TIP Community Lab in America Latina, a disposizione dei membri TIP per creare standard universali per le soluzioni (inizialmente reti di trasporto, gruppo di lavoro Open Optical Packet Transport) per superare le sfide legate all'interoperabilità dei prodotti dei diversi fornitori.

Nel 2018 TIM S.A. ha inoltre aderito, insieme a Vodafone e Telefónica, ad un nuovo gruppo di lavoro all'interno del TIP, denominato DCSG (Disaggregated Cell Site Gateway8 ). Questo progetto costituisce un'opportunità per definire un insieme comune di requisiti degli operatori e coordinarsi con le aziende che producono dispositivi,

7 Il TIP Silver Badge mostra il collaudo di un prodotto, di una combinazione o di una soluzione per l'allineamento con i requisiti definiti da TIP, tipicamente in un ambiente controllato. I test specifici richiesti per un particolare badge sono stabiliti dai gruppi di progetto TIP e comprendono un sottoinsieme significativo di tutte le prove necessarie per lo sviluppo.

8 Basato su un'architettura aperta e disaggregata, il nuovo DCSG è progettato per il backhaul economico del traffico dei siti cellulari sulle reti mobili esistenti e sulle infrastrutture 5G emergenti.

che hanno capacità più ampie e flessibili e sono più economici; nel giugno di quest'anno, con il supporto di Facebook, dei principali fornitori Edge e dei membri TIP, sono state dimostrate le principali funzionalità della soluzione.

Infine, nel 2020 TIM S.A. e i partner TIP hanno completato la validazione di TSS (Total Site Solution), una soluzione NodeB 4G, economica e senza vincoli, alimentata a energia solare e connessa via satellite alla rete core di TIM S.A., per l'utilizzo in zone remote a bassa densità demografica. Da allora TIM ha aderito anche ad altre iniziative, quali OpenRAN con il progetto Open Field, per validare soluzioni OpenRAN 4G e 5G mirate alla separazione tra hardware e software a livello RAN. Quest'ultima iniziativa si è conclusa nel marzo 2023, quando TIP ha ridotto la propria attività in America Latina, ma prima della chiusura è stato possibile validare il piano di collaudo Open RAN 5G SA TIP con un fornitore Open RAN 5G.

Living Lab 5G - Florianópolis: nel gennaio 2024 TIM ha stipulato un Accordo di Cooperazione Tecnica con il Comune di Florianópolis per la fornitura di infrastrutture di connettività per il Programma Living Lab Florianópolis. Questo laboratorio urbano utilizzerà l'ambiente reale della città per testare e convalidare innovazioni tecnologiche e modelli di business utilizzando la tecnologia 5G. Saranno valutate soluzioni innovative da testare in settori quali sicurezza, servizi igienico-sanitari e mobilità urbana. La nostra partnership mira a incoraggiare l'innovazione open e contribuire alla crescita e alla trasformazione digitale in settori quali istruzione, sanità, trasporti e sicurezza, che beneficeranno della rete 5G.

5G Open Labs Brasile – UFPE: nell'aprile 2023 TIM e UFPE (Università Federale di Pernambuco) hanno definito un protocollo d'intenti per lo svolgimento congiunto di attività di insegnamento, ricerca, divulgazione e innovazione, con scambio di informazioni tecnico-scientifiche, soprattutto nell'area delle Tecnologie della Comunicazione e dell'Information Technology.

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2024 DEL GRUPPO TIM

INDICE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2024 DEL GRUPPO TIM

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 91

Conto economico separato consolidato
93
Conto economico complessivo consolidato 94
Movimenti del patrimonio netto consolidato 95
Rendiconto finanziario consolidato 96
Nota 1 Forma, contenuto e altre informazioni di carattere generale 98
Nota 2 Principi contabili 100
Nota 3 Area di consolidamento 102
Nota 4 Avviamento 103
Nota 5 Attività immateriali a vita utile definita 105
Nota 6 Attività materiali 106
Nota 7 Diritti d'uso su beni di terzi 106
Nota 8 Partecipazioni 107
Nota 9 Attività finanziarie (non correnti e correnti) 109
Nota 10 Crediti vari e altre attività non correnti 111
Nota 11 Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 112
Nota 12 Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 113
Nota 13 Patrimonio netto 116
Nota 14 Passività finanziarie (non correnti e correnti) 118
Nota 15 Indebitamento finanziario netto 124
Nota 16 Strumenti derivati 126
Nota 17 Informazioni integrative su strumenti finanziari 126
Nota 18 Fondi relativi al personale 128
Nota 19 Fondi per rischi e oneri 129
Nota 20 Debiti vari e altre passività non correnti 130
Nota 21 Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 131
Nota 22 Contenziosi e azioni giudiziarie pendenti, altre informazioni, impegni e garanzie 132
Nota 23 Ricavi 143
Nota 24 Proventi finanziari e Oneri finanziari 144
Nota 25 Utile (perdita) del periodo 145
Nota 26 Risultato per azione 146
Nota 27 Informativa per settore operativo 148
Nota 28 Operazioni con parti correlate 151
Nota 29 Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale 161
Nota 30 Eventi ed operazioni significativi non ricorrenti 163
Nota 31 Posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali 164
Nota 32 Altre informazioni 164
Nota 33 Eventi successivi al 30 giugno 2024 165
Nota 34 Le imprese del Gruppo TIM 166

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

Attività

(milioni di euro) note 30.6.2024 di cui con parti
correlate
31.12.2023 di cui con parti
correlate
Attività non correnti
Attività immateriali
Avviamento 4) 11.147 19.170
Attività immateriali a vita utile definita 5) 6.391 7.122
17.538 26.292
Attività materiali 6)
Immobili, impianti e macchinari di proprietà 4.674 14.692
Diritti d'uso su beni di terzi 7) 2.804 1 5.515 51
Altre attività non correnti
Partecipazioni in imprese collegate e Joint Ventures
valutate con il metodo del patrimonio netto 8) 490 537
Altre partecipazioni 8) 155 140
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione
attiva
9) 45 1 112 64
Altre attività finanziarie non correnti 9) 2.909 1.103
Crediti vari e altre attività non correnti 10) 1.598 5 2.187 2
Attività per imposte anticipate 580 701
5.777 4.780
Totale Attività non correnti (a) 30.793 51.279
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 309 345
Crediti commerciali, vari e altre attività correnti 11) 4.465 143 4.699 94
Crediti per imposte sul reddito 150 191
Attività finanziarie correnti 9)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione
attiva
54 162 53
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari
e altre attività finanziarie correnti
2.097 2.571
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 556 2.912
2.707 5.645
Sub-totale Attività correnti 7.631 10.880
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad
essere cedute
12)
di natura finanziaria 304 95
di natura non finanziaria 22.333 73
22.637
Totale Attività correnti (b) 30.268 10.880
Totale Attività (a+b) 61.061 62.159

Patrimonio netto e passività

(milioni di euro) note 30.6.2024 di cui con parti
correlate
31.12.2023 di cui con parti
correlate
Patrimonio netto 13)
Capitale emesso 11.677 11.677
meno: Azioni proprie (53) (57)
Capitale 11.624 11.620
Riserva da sovrapprezzo azioni 575
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile
(perdita) del periodo
1.118 1.451
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 12.742 13.646
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di
minoranza
3.744 3.867
Totale Patrimonio netto 16.486 17.513
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 10.591 21.284
Passività finanziarie non correnti per contratti di
locazione passiva
14) 2.561 4.743 2
Fondi relativi al personale 18) 200 511
Passività per imposte differite 40 83
Fondi per rischi e oneri 19) 451 679
Debiti vari e altre passività non correnti 20) 786 1 1.326 19
Totale Passività non correnti (d) 14.629 28.626
Passività correnti
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
14) 12.930 1 5.771 2
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione
passiva
14) 559 838 3
Debiti commerciali, vari e altre passività correnti 21) 6.976 85 9.384 123
Debiti per imposte sul reddito 17 27
Sub-totale Passività correnti 20.482 16.020
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
12)
di natura finanziaria 5.913 2
di natura non finanziaria 3.551 45
9.464
Totale Passività correnti (e) 29.946 16.020
Totale Passività (f=d+e) 44.575 44.646
Totale Patrimonio netto e passività (c+f) 61.061 62.159

CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2024
di cui
con parti
correlate
1° Semestre
2023
di cui
con parti
correlate
Ricavi 23) 7.061 104 6.853 35
Altri proventi operativi 49 69 1
Totale ricavi e proventi operativi 7.110 6.922
Acquisti di materie e servizi (3.570) (138) (3.588) (134)
Costi del personale (771) (25) (1.131)
Altri costi operativi (314) (290)
Variazione delle rimanenze 12 57
Attività realizzate internamente 173 167
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/
(minusvalenze) e ripristini di valore/(svalutazioni) di
attività non correnti (EBITDA)
2.640 2.137
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (83) (427)
Ammortamenti (1.633) (1.650)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non
correnti
(2)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti (14)
Risultato operativo (EBIT) 993 485
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (80) (425)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese
collegate e Joint Ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto
8) (13) (15)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 3
Proventi finanziari 24) 687 1 655 1
Oneri finanziari 24) (1.499) (2) (1.262) (2)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle
attività in funzionamento
170 (134)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (101) (440)
Imposte sul reddito (33) (30)
Utile (perdita) derivante dalle attività in
funzionamento
137 (164)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(640) (31) (509) 89
Utile (perdita) del periodo 25) (503) (673)
di cui: impatto delle Partite di natura non ricorrente 30) (128) (438)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (646) (813)
Partecipazioni di minoranza 143 140
(euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
2024 2023
(0,03) (0,04)
(0,03) (0,04)
(0,01)
(0,01)
(0,03) (0,03)
(0,03) (0,03)

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

Nota 13

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Utile (perdita) del periodo
(a)
(503) (673)
Altre componenti del conto economico complessivo consolidato
Altre componenti che non saranno successivamente riclassificate nel
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 8 3
Effetto fiscale
(b) 8 3
Rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS 19):
Utili (perdite) attuariali 17 3
Effetto fiscale (1)
(c) 17 2
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Effetto fiscale
(d)
Totale altre componenti che non saranno successivamente
riclassificate nel conto economico separato consolidato
(e=b+c+d)
Altre componenti che saranno successivamente riclassificate nel
25 5
conto economico separato consolidato
Attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value (12) 13
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato 5 (5)
Effetto fiscale
(f) (7) 8
Strumenti derivati di copertura:
Utili (perdite) da adeguamento al fair value 140 (170)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato (132) 101
Effetto fiscale (1) 17
(g) 7 (52)
Differenze cambio di conversione di attività estere:
Utili (perdite) di conversione di attività estere (446) 310
Perdite (utili) di conversione di attività estere trasferiti al conto
economico separato consolidato
Effetto fiscale
(h) (446) 310
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con
il metodo del patrimonio netto:
Utili (perdite)
Perdite (utili) trasferiti al conto economico separato consolidato
Effetto fiscale
(i)
Totale altre componenti che saranno successivamente riclassificate
nel conto economico separato consolidato
(k=f+g+h+i)
Totale altre componenti del conto economico complessivo
(446) 266
consolidato
(m=e+k)
(421) 271
Utile (perdita) complessivo del periodo
(a+m)
(924) (402)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (905) (639)
Partecipazioni di minoranza (19) 237

MOVIMENTI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Movimenti dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante

(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio
netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2022
11.614 2.133 (58) 65 (2.085) (71) 3.463 15.061 3.664 18.725
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (68) (68)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
11 (53) 213 3 (813) (639) 237 (402)
Assegnazione
azioni proprie per
LTI
6 (6)
Altri movimenti (1.558) 1.564 6 3 9
Saldo al 30 giugno
2023
11.620 575 (47) 12 (1.872) (68) 4.208 14.428 3.836 18.264

Movimenti dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno 2024 Nota 13

Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) Capitale Riserva da
sovrapprezzo
azioni
Riserva per
attività
finanziarie
valutate al
fair value
rilevato
nelle altre
componenti
di conto
economico
complessivo
Riserva per
adeguamento
al fair value
degli
strumenti
derivati di
copertura
Riserva per
differenze
cambio di
conversione
di attività
estere
Riserva per
rimisurazione
piani per i
dipendenti a
benefici
definiti (IAS
19)
Altri utili
(perdite) di
imprese
collegate e
Joint
Ventures
valutate
con il
metodo del
patrimonio
netto
Altre riserve
e utili
(perdite)
accumulati,
incluso l'utile
(perdita) del
periodo
Totale Patrimonio netto
attribuibile alle
partecipazioni di
minoranza
Totale
patrimonio
netto
Saldo al 31
dicembre 2023
11.620 575 (22) (80) (1.959) (79) 3.591 13.646 3.867 17.513
Movimenti di
patrimonio netto
del periodo:
Dividendi deliberati (110) (110)
Utile (perdita)
complessivo del
periodo
1 7 (284) 17 (646) (905) (19) (924)
Assegnazione
azioni proprie per
LTI
4 (4)
Altri movimenti (575) 576 1 6 7
Saldo al 30 giugno
2024
11.624 (21) (73) (2.243) (62) 3.517 12.742 3.744 16.486

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) note 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Flusso monetario da attività operative:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 137 (164)
Rettifiche per:
Ammortamenti 1.633 1.650
Svalutazioni (ripristini di valore) di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
14 (6)
Variazione netta delle attività (passività) per imposte anticipate
(differite)
11 14
Minusvalenze (plusvalenze) da realizzo di attività non correnti (incluse
partecipazioni)
(3) 2
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto
13 15
Variazione dei fondi relativi al personale 17 225
Variazione delle rimanenze (32) (44)
Variazione dei crediti commerciali e altri crediti netti 50 106
Variazione dei debiti commerciali (462) (117)
Variazione netta dei crediti/debiti per imposte sul reddito 22 (36)
Variazione netta dei crediti/debiti vari e di altre attività/passività 467 (114)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative
(a)
1.867 1.531
Flusso monetario da attività di investimento:
Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di
terzi per cassa
(1.177) (1.214)
Contributi in conto impianti incassati 8
Acquisizione del controllo in imprese e rami d'azienda, al netto delle
disponibilità acquisite
(2) (24)
Acquisizione/Cessione di altre partecipazioni (23) (35)
Variazione dei crediti finanziari e di altre attività finanziarie (esclusi i
derivati attivi di copertura e non)
(1)
417 (407)
Corrispettivo incassato per la cessione del controllo in imprese
controllate e di rami d'azienda, al netto delle disponibilità cedute
Corrispettivo incassato/rimborsato dalla vendita di attività immateriali,
materiali e di altre attività non correnti
(23) 6
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento
(b)
(800) (1.674)
Flusso monetario da attività di finanziamento:
Variazione delle passività finanziarie correnti e altre (150) 143
Accensione di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) 1.870 1.250
Rimborsi di passività finanziarie non correnti (inclusa quota corrente) (3.777) (1.833)
Variazione Derivati Attivi/Passivi di copertura e non (10) (124)
Incassi per aumenti/rimborsi di capitale (comprese società controllate)
Dividendi pagati(*) (76) (86)
Variazioni di possesso in imprese controllate (8)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento
(c)
(2.151) (650)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(d)
(1.188) (410)
Flusso monetario complessivo
(e=a+b+c+d)
(2.272) (1.203)
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo
(f)
2.912 3.555
Differenze cambio di conversione nette sulla cassa e altre disponibilità
liquide equivalenti nette
(g)
(44) 33
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo
(h=e+f+g)
596 2.385
(*) di cui verso parti correlate

(1) La voce include investimenti su titoli negoziabili per 1.234 milioni di euro nel primo semestre 2024 (1.288 milioni di euro nel primo semestre 2023) e rimborsi di titoli negoziabili per 1.598 milioni di euro nel primo semestre 2024 (1.274 milioni di euro nel primo semestre 2023) relativi a TIM S.A. e a Telecom Italia Finance S.A..

Acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi

(milioni di euro) note 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Acquisti di attività immateriali 5) (398) (412)
Acquisti di attività materiali 6) (565) (575)
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 7) (387) (476)
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza(*)
(1.350) (1.463)
Variazione debiti per acquisti di attività immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi
173 250
Totale acquisti di attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per cassa
(1.177) (1.214)
(*) di cui verso parti correlate 29 13

Informazioni aggiuntive del rendiconto finanziario consolidato

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Imposte sul reddito (pagate)/incassate (18) (51)
Interessi pagati (1.273) (1.017)
Interessi incassati 294 352
Dividendi incassati 1 7

Analisi della cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette all'inizio del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 2.773 3.555
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (1) (5)
2.772 3.550
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti nette alla fine del periodo:
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti 661 2.409
Scoperti di conto corrente rimborsabili a vista (65) (24)
596 2.385

Le ulteriori informazioni integrative richieste dallo IAS 7, sono presentate nell'ambito della Nota 15 "Indebitamento finanziario netto".

NOTA 1 FORMA, CONTENUTO E ALTRE INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

Forma e contenuto

Telecom Italia S.p.A. (la "Capogruppo"), denominata in forma sintetica anche "TIM S.p.A.", e le sue società controllate formano il "Gruppo TIM" o il "Gruppo".

TIM è una società per azioni (S.p.A.) organizzata secondo l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana.

La sede legale della Capogruppo TIM è in Via Gaetano Negri 1, Milano, Italia.

La durata di TIM S.p.A. è fissata, come previsto dallo Statuto, sino al 31 dicembre 2100.

Il Gruppo TIM opera principalmente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e in Sud America.

Il Gruppo è impegnato principalmente nel settore delle comunicazioni e in particolare nel settore delle telecomunicazioni fisse e mobili nazionali e internazionali.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale (vedasi per maggiori dettagli la Nota 2 - "Principi contabili") e nel rispetto dei criteri di rilevazione e misurazione degli International Financial Reporting Standards emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati dall'Unione Europea (definiti come "IFRS"), nonché delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM, inoltre, è stato predisposto nel rispetto dello IAS 34 (Bilanci Intermedi) e, così come consentito da tale principio, non include tutte le informazioni richieste in un bilancio consolidato annuale; pertanto, deve essere letto unitamente al bilancio consolidato del Gruppo TIM redatto per l'esercizio 2023.

Si precisa, inoltre, che nei primi sei mesi del 2024, il Gruppo ha applicato principi contabili coerenti con quelli dell'esercizio precedente, fatta eccezione per le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Si veda la Nota 2 - "Principi contabili" per ulteriori dettagli.

Il bilancio consolidato è stato redatto secondo il principio generale del costo, ad eccezione delle attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, delle attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico e degli strumenti finanziari derivati che sono stati valutati al fair value. I valori contabili delle attività e delle passività oggetto di copertura sono rettificati per riflettere le variazioni di fair value relative ai rischi coperti (fair value hedge).

Per ragioni di confronto vengono presentati i dati della situazione patrimoniale – finanziaria consolidata al 31 dicembre 2023, i dati di conto economico separato consolidato, di conto economico complessivo consolidato, di rendiconto finanziario consolidato e i movimenti del patrimonio netto consolidato del primo semestre 2023.

Inoltre, a seguito della classificazione di NetCo quale Attività disponibile per la vendita, i dati del conto economico separato consolidato e del rendiconto finanziario consolidato del primo semestre 2023 sono stati coerentemente riclassificati, così come previsto dall'IFRS 5. Inoltre, così come consentito dall'IFRS 5, i saldi economico/patrimoniali relativi alle attività in funzionamento comprendono anche i valori delle Attività destinate ad essere cedute, ove presenti (FiberCop e Telenergia).

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM è presentato in euro (arrotondato al milione, salvo diversa indicazione).

La pubblicazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato chiuso al 30 giugno 2024 del Gruppo TIM è stata autorizzata con delibera del Consiglio di Amministrazione del 26 settembre 2024.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è sottoposto a revisione contabile limitata.

Schemi di bilancio

Gli schemi di bilancio adottati sono coerenti con quelli previsti dallo IAS 1; in particolare:

  • la Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata è stata predisposta classificando le attività e le passività secondo il criterio "corrente/non corrente";
  • il Conto economico separato consolidato è stato predisposto classificando i costi operativi per natura, in quanto tale forma di esposizione è ritenuta più idonea a rappresentare lo specifico business del Gruppo, risulta conforme alle modalità di reporting interno ed è in linea con la prassi del settore industriale di riferimento.

Il Conto economico separato consolidato include, in aggiunta all'EBIT (Risultato Operativo), l'indicatore alternativo di performance denominato EBITDA (Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/ (Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di Attività non correnti).

In particolare, TIM utilizza, in aggiunta all'EBIT, l'EBITDA come financial target nelle presentazioni interne (business plan) e in quelle esterne (agli analisti e agli investitori); detto indicatore, rappresenta un'utile unità di misura per la valutazione delle performance operative del Gruppo (nel suo complesso e a livello di Business Unit).

L'EBIT e l'EBITDA sono determinati come segue:

Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento
+ Oneri finanziari
- Proventi finanziari
+/- Altri oneri/(Proventi) da partecipazioni
+/- Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio
netto
EBIT- Risultato Operativo
+/- Svalutazioni/(Ripristini di valore) di attività non correnti
+/- Minusvalenze/(Plusvalenze) da realizzo di attività non correnti
+ Ammortamenti
EBITDA-Risultato Operativo Ante Ammortamenti, Plusvalenze/(Minusvalenze) e Ripristini di valore/(Svalutazioni) di

Attività non correnti

  • il Conto economico complessivo consolidato comprende, oltre all'utile (perdita) del periodo, come da Conto economico separato consolidato, le altre variazioni dei Movimenti di Patrimonio Netto diverse da quelle con gli Azionisti;
  • il Rendiconto finanziario consolidato è stato predisposto esponendo i flussi finanziari derivanti dalle attività operative secondo il "metodo indiretto", come consentito dallo IAS 7 (Rendiconto finanziario).

Inoltre, come richiesto dalla delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, nel contesto del conto economico separato consolidato, i proventi e gli oneri derivanti da operazioni che per loro natura non si verificano continuativamente nella normale attività operativa (operazioni non ricorrenti) sono specificatamente identificati ed i relativi effetti sui principali livelli intermedi di risultato sono evidenziati separatamente, quando significativi. In particolare, tra gli oneri/proventi non ricorrenti vengono inclusi, a titolo non esaustivo: proventi/ oneri derivanti dalla cessione di immobili, impianti e macchinari, di rami d'azienda e di partecipazioni; oneri derivanti da processi/progetti di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale anche connessi ad operazioni societarie (fusioni, scissioni, ecc.); oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a correlate passività; altri accantonamenti a fondi rischi e oneri e relativi storni; oneri per definizione in via transattiva di contenziosi diversi da quelli di natura regolatoria; rettifiche, riallineamenti e altre partite di natura non ripetitiva anche relativi ad esercizi precedenti; impairment losses (svalutazioni) sull'avviamento e/o su altre attività immateriali e materiali.

Sempre in relazione alla citata delibera Consob, nei prospetti di bilancio consolidato gli importi relativi alle posizioni o transazioni con parti correlate sono stati evidenziati separatamente.

Informativa per settore operativo

Un settore operativo è una componente di un'entità:

  • che intraprende attività imprenditoriali generatrici di ricavi e di costi (compresi i ricavi e i costi riguardanti operazioni con altre componenti della medesima entità);
  • i cui risultati operativi sono rivisti periodicamente al più alto livello decisionale operativo dell'entità (per TIM il Consiglio di Amministrazione) ai fini dell'adozione di decisioni in merito alle risorse da allocare al settore e della valutazione dei risultati; e
  • per la quale sono disponibili informazioni economico-patrimoniali separate.

I settori operativi del Gruppo TIM sono presentati in coerenza e in continuità rispetto a quanto esposto nella Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2023, e sono rappresentati per la parte relativa al business delle telecomunicazioni, sulla base della relativa localizzazione geografica (Domestic e Brasile). Si ricorda, inoltre, che le attività relative alla rete fissa di TIM (rete primaria e attività wholesale), a FiberCop S.p.A. e a Telenergia S.r.l. ("NetCo") sono classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali Attività disponibili per la vendita, essendosi realizzate tutte le condizioni, incluso l'ottenimento delle autorizzazioni, necessarie ai fini del perfezionamento della cessione.

Il termine "settore operativo" è considerato sinonimo di "Business Unit".

I settori operativi del Gruppo TIM sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (MVNO's), le attività del Gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.

Nel corso del 2024, una volta completato il sopra citato processo e tenuto anche conto della cessione di NetCo, avvenuta il 1° luglio 2024, verrà effettuato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).

NOTA 2 PRINCIPI CONTABILI

Continuità aziendale

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 è stato redatto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale in quanto vi è la ragionevole aspettativa che TIM continuerà la sua attività operativa in un futuro prevedibile (e comunque con un orizzonte temporale superiore ai dodici mesi).

In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti fattori:

  • i principali rischi e incertezze (per la maggior parte di natura esogena) a cui il Gruppo e le varie attività del Gruppo TIM sono esposti:
    • le variazioni delle condizioni di business anche in relazione alle dinamiche competitive;
    • i rischi finanziari (andamento dei tassi di interesse e/o dei tassi di cambio, variazioni del merito di credito da parte delle agenzie di rating);
    • i mutamenti nella situazione macroeconomica generale nel mercato italiano, europeo e brasiliano, nonché la volatilità dei mercati finanziari derivanti dai rischi di recessione ed inflazione. In particolare, tali rischi sono legati all'aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, anche a seguito del conflitto russo-ucraino e alle tensioni in medio-oriente conseguenti al conflitto tra Israele e Palestina;
    • i mutamenti del contesto legislativo e regolatorio (variazioni dei prezzi e delle tariffe o decisioni che possano condizionare le scelte tecnologiche); e
    • gli esiti dei procedimenti legali e delle autorità regolatorie;
  • il mix considerato ottimale tra capitale di rischio e capitale di debito nonché la politica di remunerazione del capitale di rischio, così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2023 nel paragrafo "Informativa sul capitale" nell'ambito della Nota "Patrimonio netto";
  • la politica di gestione dei rischi finanziari (rischio di mercato, rischio di credito e rischio di liquidità) così come descritti nel bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2023 nella Nota "Gestione dei rischi finanziari".

Sulla base di tali fattori, la Direzione aziendale ritiene che allo stato attuale, non vi siano elementi di incertezza sulla prospettiva della continuità aziendale per il Gruppo.

Criteri contabili e Principi di consolidamento

I criteri contabili e i principi di consolidamento adottati per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 sono omogenei a quelli utilizzati in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2023, ai quali si rimanda, fatta eccezione per:

  • le modifiche ai principi contabili emesse dallo IASB ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2024 e più avanti descritte;
  • gli adattamenti richiesti dalla natura delle rilevazioni infrannuali.

Inoltre, in sede di bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, le imposte sul reddito del periodo delle singole imprese consolidate sono determinate sulla base della miglior stima possibile in relazione alle informazioni disponibili e sulla ragionevole previsione dell'andamento dell'esercizio fino alla fine del periodo d'imposta. In via convenzionale, le passività per imposte (correnti e differite) sul reddito di competenza del periodo infrannuale delle singole imprese consolidate sono iscritte nelle "Passività per imposte differite" al netto degli acconti e dei crediti d'imposta (limitatamente a quelli per i quali non è stato richiesto il rimborso), nonché delle attività per imposte anticipate; qualora detto saldo risulti positivo esso viene iscritto, convenzionalmente, tra le "Attività per imposte anticipate".

Uso di stime contabili

La redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024 e delle relative note in applicazione degli IFRS richiede da parte della Direzione aziendale l'effettuazione di stime e di assunzioni basate anche su giudizi soggettivi, esperienze passate ed ipotesi considerate ragionevoli e realistiche in relazione alle informazioni note al momento della stima. Tali stime hanno effetto sui valori delle attività e delle passività di bilancio e sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali alla data del bilancio nonché sull'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati che si consuntiveranno potrebbero differire, anche significativamente, da tali stime a seguito di possibili mutamenti dei fattori considerati nella determinazione di tali stime. Le stime sono riviste periodicamente.

Per quanto riguarda le stime contabili più significative, si fa rimando a quelle illustrate in sede di bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2023.

Nuovi Principi e Interpretazioni recepiti dalla UE e in vigore dall'esercizio 2024

Ai sensi dello IAS 8 (Principi Contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori), vengono di seguito indicati e brevemente illustrati gli IFRS in vigore a partire dal 1° gennaio 2024.

Modifiche all'IFRS 16: Passività per leasing in una vendita e retrolocazione

In data 20 novembre 2023 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2023/2579 che ha recepito alcune limitate modifiche all'IFRS 16 per chiarire che in un'operazione di vendita e retrolocazione, il venditore-locatario deve rilevare solo l'importo di qualsiasi guadagno o perdita che si riferisca ai diritti trasferiti all'acquirente-locatore. La valutazione iniziale della passività per leasing che deriva da un'operazione di vendita e retrolocazione è una conseguenza di come il venditore-locatario misura l'attività consistente nel diritto d'uso nonché l'utile o perdita rilevata alla data dell'operazione.

Prima di tali modifiche, IFRS 16 non conteneva misurazioni specifiche/requisiti in relazione alle passività per leasing che possono contenere pagamenti variabili derivanti da a operazione di vendita e retrolocazione. Nell'effettuare le successive valutazioni delle passività del leasing in un'operazione di vendita e retrolocazione, gli emendamenti impongono al locatario venditore di determinare i "pagamenti per il leasing" o i "pagamenti per il leasing modificati" in modo da non rilevare alcun utile o perdita che si riferisce al diritto d'uso mantenuto dal venditore-locatario.

Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: classificazione delle passività come correnti o non correnti

In data 19 dicembre 2023 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2023/2822 che ha recepito alcune limitate modifiche allo IAS 1 per chiarire che le passività sono classificate come correnti o non correnti, a seconda dei diritti esistenti alla fine dell'esercizio. L'emendamento chiarisce che:

  • la classificazione delle passività come correnti o non correnti deve basarsi sui diritti esistenti alla fine dell'esercizio e allinea la formulazione in tutti i paragrafi interessati per fare riferimento al "diritto" di differire il pagamento di almeno dodici mesi e rendere esplicito che solo i diritti in essere "alla fine del periodo di riferimento" devono influenzare la classificazione di una passività. In altre parole, le passività sono classificate come non correnti se l'entità ha un diritto sostanziale di differire il pagamento di almeno 12 mesi alla fine dell'esercizio;
  • la classificazione non è influenzata dalle aspettative sul fatto che un'entità eserciterà o meno il suo diritto di differire il pagamento di una passività, in altre parole le aspettative del management non influiscono sulla classificazione; e
  • il pagamento/regolamento si riferisce al trasferimento alla controparte di liquidità, strumenti rappresentativi di capitale, altre attività o servizi.

Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: passività non correnti con covenant

Il medesimo Regolamento (UE) n. 2023/2822, emesso in data 19 dicembre 2023, ha recepito altre limitate modifiche allo IAS 1, le quali chiariscono che solo i covenant che un'entità deve rispettare alla data di riferimento del bilancio o prima di tale data influiscono sulla classificazione di una passività come corrente o non corrente.

In altre parole, le modifiche in oggetto stabiliscono che alla data di bilancio l'entità non deve considerare covenant da rispettare in futuro, ai fini della classificazione del debito come corrente o non corrente. Invece, l'entità deve fornire informazioni su questi covenant nelle note al bilancio.

Con queste modifiche, lo IASB mira ad aiutare gli investitori a comprendere il rischio che il debito possa essere rimborsato anticipatamente e, pertanto, ha migliorato le informazioni fornite sul debito a lungo termine.

Modifiche allo IAS 7 - Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 – Strumenti finanziari: informazioni integrative

n data 15 maggio 2024 è stato emesso il Regolamento (UE) n. 2022/1317 che ha recepito alcuni emendamenti allo IAS 7 - Rendiconto finanziario e all'IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative. Gli emendamenti hanno l'obiettivo di supportare gli users del bilancio nella comprensione degli effetti degli accordi di finanziamento con i fornitori sulle passività dell'entità, sui flussi di cassa e sull'esposizione al rischio di liquidità.

Le modifiche richiedono a un'entità di fornire informazioni sull'impatto degli accordi finanziari con i fornitori sulle passività e sui flussi di cassa, tra cui:

  • termini e condizioni;
  • all'inizio e alla fine del periodo di rendicontazione:
    • i valori contabili delle passività finanziarie relative all'accordo di finanziamento con fornitori e le voci in cui sono presentate tali passività;
    • i valori contabili delle passività finanziarie e le voci per le quali i finanziatori hanno già regolato i corrispondenti debiti;
    • l'intervallo di scadenze di pagamento per le passività finanziarie dovute ai finanziatori e quelle per i debiti commerciali assimilabili che non fanno parte degli accordi in oggetto;
  • il tipo e l'effetto delle variazioni non monetarie nei valori contabili delle passività finanziarie oggetto di accordo finanziario con il fornitore, che impediscono ai valori contabili delle passività finanziarie di essere comparabili.

Le modifiche richiedono a un'entità di aggregare le informazioni relative agli accordi finanziari con i fornitori. Tuttavia, l'entità deve disaggregare le informazioni su termini e condizioni insoliti o unici di accordi individuali quando gli stessi sono dissimili.

Devono anche essere disaggregate le informazioni esplicative sulle date di scadenza del pagamento, quando gli intervalli di scadenza delle date di pagamento sono ampi.

Nel contesto dell'informativa quantitativa sul rischio di liquidità nell'IFRS 7, gli accordi finanziari con i fornitori sono inclusi come esempio di altri fattori che potrebbero essere rilevanti.

Le modifiche prevedono alcune agevolazioni per la transizione. Ad esempio, un'entità non è tenuta a fornire informazioni comparative per tutti i periodi di rendicontazione presentati prima dell'inizio dell'esercizio annuale in cui le modifiche sono applicate per la prima volta. Inoltre, le modifiche chiariscono che le entità non sono tenute a fornire informativa, secondo i nuovi requisiti, nel reporting infrannuale durante il primo esercizio in cui si applicano tali modifiche.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB e non recepiti dalla UE

Non sono presenti nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB e non recepiti dalla UE.

Nuovi Principi e Interpretazioni emessi dallo IASB ma non ancora applicabili

Alla data di redazione del presente bilancio consolidato abbreviato sono stati emessi dallo IASB i seguenti nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE oppure non ancora entrati in vigore:

Nuovi Principi / Interpretazioni non ancora recepiti dalla UE
Modifiche allo IAS 21 - Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1/1/2025
Modifiche ai Principi IFRS 9 e IFRS 7 - Classificazione e valutazione degli strumenti finanziari 1/1/2026
IFRS 18 - Presentazione e informativa in bilancio 1/1/2027
IFRS 19 - Informativa limitata per le Società Controllate 1/1/2027

Gli eventuali impatti sul bilancio consolidato di Gruppo derivanti dai nuovi Principi / Interpretazioni sono tuttora in corso di valutazione.

NOTA 3 AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le variazioni intervenute nell'area di consolidamento al 30 giugno 2024 rispetto al 31 dicembre 2023 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Business Unit
di riferimento
Mese
Nuova costituzione Domestic Gennaio 2024
Incremento quota di possesso Domestic Giugno 2024
Liquidata Domestic Febbraio 2024
Liquidata Domestic Febbraio 2024
Fusa in OLIVETTI S.p.A. Domestic Aprile 2024
Liquidata Domestic Giugno 2024

Oltre a quanto già sopra segnalato, le variazioni nell'area di consolidamento al 30 giugno 2024 rispetto al 30 giugno 2023 sono di seguito elencate.

Società controllate entrate/uscite/oggetto di fusione nel perimetro di consolidamento:

Società Business Unit
di riferimento
Mese
Uscite:
TIM SERVIZI DIGITALI S.p.A. Ceduta Domestic Agosto 2023
TIESSE S.c.p.A. Liquidata Domestic Ottobre 2023
TIAUDIT COMPLIANCE LATAM S.A. Liquidata Altre attività Ottobre 2023

Il numero delle imprese controllate, delle joint ventures e delle imprese collegate del Gruppo TIM, è così ripartito:

30.6.2024
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 17 43 60
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 10 1 11
Totale imprese 29
31.12.2023
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 19 43 62
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 11 1 12
Totale imprese 32 44 76
30.6.2023
Imprese: Italia Estero Totale
controllate consolidate con il metodo integrale 21 44 65
joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto 2 2
collegate valutate con il metodo del patrimonio netto 12 1 13
Totale imprese 35 45 80

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

NOTA 4 AVVIAMENTO

Nel primo semestre 2024 la voce presenta la seguente ripartizione ed evoluzione:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
Operations
Incrementi Decrementi Svalutazioni Differenze
cambio
30.6.2024
Domestic 18.153 (7.920) 10.233
Brasile 1.017 (103) 914
Altre attività
Totale 19.170 (7.920) (103) 11.147

Nel corso del primo semestre 2024 l'Avviamento si riduce di 8.023 milioni di euro, da 19.170 milioni di euro di fine 2023 a 11.147 milioni di euro al 30 giugno 2024 a seguito della riclassifica di 7.920 milioni di euro dell'avviamento attribuito alle Attività destinate ad essere cedute (NetCo) e per le differenze cambio negative per 103 milioni di euro relative all'Avviamento della Cash Generating Unit Brasile (il tasso di cambio puntuale utilizzato per la conversione in euro del real brasiliano - espresso in termini di unità di valuta locale per 1 euro è passato da 5,34964 al 31 dicembre 2023 a 5,95080 al 30 giugno 2024).

L'Avviamento, ai sensi dello IAS 36, non è soggetto ad ammortamento, ma a verifica per riduzione di valore (impairment test) con cadenza almeno annuale in occasione della redazione del bilancio consolidato della società. Peraltro, qualora si verifichino specifici eventi o circostanze ("trigger event") che possano fare presumere la possibilità che l'Avviamento abbia subito una riduzione di valore, il test di impairment viene effettuato anche in occasione della redazione dei bilanci intermedi.

La società in accordo con le procedure aziendali in occasione della redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2024 ha effettuato il test di impairment dell'avviamento.

Le unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari alle quali è allocato l'avviamento sono le seguenti:

Settore Unità (o gruppi di unità) generatrici di flussi finanziari
Domestic Domestic
Brasile Brasile

Ai sensi della disciplina contabile applicabile, il "valore recuperabile" delle CGU è pari al maggiore tra il "fair value (valore equo) al netto dei costi di dismissione" e il "valore d'uso".

Il perimetro della CGU Domestic al fine 2023 comprendeva NetCo e ServCo (inclusivo quest'ultimo di Telecom Italia Sparkle). A seguito della riclassifica di NetCo tra le "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" (Discontinued Operations), il perimetro Domestic comprende a fine giugno 2024 la sola Domestic ServCo. Si è pertanto proceduto ad allocare parte dell'avviamento complessivo, in capo alla CGU Domestic alla data del 31.12.2023 (18.153 milioni di euro), su NetCo. L'allocazione si è basata sul criterio c.d. degli avviamenti relativi. Il processo di allocazione ha determinato l'attribuzione a NetCo di un ammontare di avviamento pari a 7.920 milioni di euro, l'avviamento residuo in capo alla CGU Domestic ServCo è pari a 10.233 milioni di euro.

La configurazione di valore utilizzata per la stima del valore recuperabile al 30 giugno 2024 della CGU Domestic ServCo (perimetro che esclude NetCo, in quanto discontinued operations) è il Fair Value ricavato sulla base dell'income approach, in continuità con la stima compiuta ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2023. Il Fair Value (income approach) meglio esprime rispetto al valore d'uso il valore recuperabile delle attività del perimetro Domestic ServCo in quanto incorpora i benefici degli efficientamenti alla base del piano industriale.

Per la CGU Brasile la configurazione di valore utilizzata è il fair value sulla base della capitalizzazione di borsa a fine periodo.

Le valutazioni sono espresse in valuta locale, e pertanto in Euro per la CGU Domestic ServCo ed in Reais per la CGU Brasile. Per quest'ultima CGU il valore recuperabile è determinato sulla base della quotazione (e conseguente capitalizzazione di borsa) alla data espressa in valuta funzionale e successivamente convertita al cambio puntuale alla data di chiusura del bilancio.

Per la CGU Domestic ServCo la stima del Fair Value fondata sull'income approach è stata effettuata, nel rispetto dello IAS 36, dei principi e delle best practices di valutazione, avendo a riferimento i flussi del Piano Industriale 2024–2026, che prende le mosse dalle risultanze del consuntivo 2023 e: (i) riflette aspettative realistiche sulle evoluzioni future; (ii) identifica specifiche azioni di cost cutting preparatorie al futuro assetto di business; (iii) mantiene la prospettiva di utilizzo degli asset del mercato domestico in continuità rispetto alle condizioni correnti al 31 dicembre 2023. I flussi di cassa attesi riportati nel Piano Industriale 2024-2026, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sono stati oggetto di analisi critica e con il supporto di esperti ne è stata valutata la medio rappresentatività. I flussi medi attesi di Piano Industriale 2024-2026 sono stati estrapolati poi per ulteriori due anni (2027-2028), portando così il periodo di previsione esplicita dei flussi finanziari futuri a complessivi cinque anni (2024-2028). L'estrapolazione al 2027-2028 si è resa necessaria, coerentemente con quanto effettuato dai principali incumbent europei, per rappresentare fenomeni di mercato, concorrenziali e industriali che manifesteranno i loro segnali oltre l'orizzonte triennale (del Piano Industriale). Il Fair Value così determinato è di livello 3 della gerarchia del fair value, così come previsto dall'IFRS 13 – Fair Value Measurement.

L'uso dei flussi finanziari futuri ha tenuto conto dell'assenza di scostamenti negativi tra budget e il consuntivo al 30 giugno 2024.

La stima del fair value secondo l'income approach richiede di determinare il valore attuale dei redditi oltre il periodo di previsione esplicita (c.d. terminal value). A tal fine il flusso di cassa dell'ultimo anno di previsione esplicita è stato opportunamente normalizzato per riflettere il livello degli investimenti di lungo periodo. Inoltre, con specifico riferimento all'utilizzo della licenza 5G si è tenuto conto dei flussi incrementali netti attesi per tutta la durata della licenza oltre l'orizzonte quinquennale di piano. Tale approccio è coerente con la necessità di confrontare, da un lato il costo della licenza incluso nel carrying amount e dall'altro gli investimenti a supporto dello sfruttamento della licenza 5G (inclusi nel Piano Industriale) e i flussi di cassa positivi derivanti dalla componente incrementale di business che la licenza consentirà di sviluppare lungo un arco temporale più esteso dei cinque anni di previsione esplicita.

Il costo del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali nelle stime del fair value per la CGU Domestic ServCo:

  • è stato stimato con il modello denominato CAPM Capital Asset Pricing Model, che costituisce un criterio applicativo di generale accettazione richiamato dal principio contabile IAS 36;
  • riflette le stime correnti del mercato circa il valore temporale del denaro e i rischi specifici dei gruppi di attività; include premi di rendimento appropriati per il rischio paese;
  • è stato calcolato utilizzando parametri comparativi di mercato per stimare il "coefficiente Beta" e il coefficiente di ponderazione delle componenti del capitale proprio e del capitale di debito.

Si riportano nel seguito per la CGU Domestic ServCo:

  • il costo medio ponderato del capitale utilizzato per lo sconto dei flussi finanziari previsionali (c.d. tasso WACC post-tax) e il tasso equivalente al lordo dell'effetto fiscale (pre-tax);
  • il tasso di crescita utilizzato per la stima del valore terminale (c.d. tasso g), espresso in termini nominali e riferito ai flussi finanziari in valuta funzionale;
  • i tassi di capitalizzazione impliciti che risultano dalla differenza tra il costo del capitale, al netto delle imposte, e il tasso di crescita g.

Parametri rilevanti ai fini delle stime del Fair Value

Domestic
(ServCo)
WACC 6,46 %
WACC prima delle imposte 8,47 %
Tasso di crescita oltre il periodo esplicito (g) 0,84 %
Tasso di capitalizzazione netto imposte (WACC-g) 5,62 %
Tasso di capitalizzazione prima delle imposte (WACC-g) 7,63 %
Investimenti/Ricavi, in perpetuo 11,90 %

Il tasso di crescita nel valore terminale "g" della CGU Domestic ServCo è stato stimato tenendo conto dell'evoluzione attesa della domanda delle diverse aree di business.

Nella stima del livello di investimenti necessari a sostenere lo sviluppo perpetuo dei flussi finanziari nel periodo successivo a quello di previsione esplicita si è tenuto in considerazione la fase del ciclo di investimento, del posizionamento competitivo e delle infrastrutture tecnologiche gestite.

Il valore recuperabile della CGU Domestic ServCo, determinato sulla base del Fair Value stimato ha evidenziato un maggior valore del fair value rispetto al carrying amount (c.d. headroom) di 1.661 milioni di euro.

Pertanto, alla luce di tutti gli elementi descritti vengono confermati i valori dell'Avviamento iscritti in bilancio relativamente alla CGU Domestic (differenza positiva di +1.661 milioni di euro) e alla CGU Brasile (differenza positiva +2.305 milioni di euro).

Ai sensi dello IAS 36 è stata effettuata l'analisi di sensitività volta ad identificare la variazione delle variabili chiave (WACC, marginalità così come catturata dal rapporto tra EBITDA e Ricavi, saggio di crescita dei redditi nel valore terminale) che rende il valore recuperabile della CGU Domestic eguale al valore di carico.

L'analisi evidenzia come:

  • una variazione in aumento dei costi tale da abbassare la marginalità di Domestic ServCo (=EBITDA/Ricavi) del 1,17% oppure;
  • un rialzo del WACC dello 0,48% (al valore del 6,94%), oppure;
  • un saggio di crescita dei redditi nel terminal value pari a 0,22%;

allineerebbero il valore recuperabile al valore di carico.

Relativamente alla CGU Brasile la variazione del prezzo per azione, rispetto alla quotazione di riferimento considerata ai fini delle valutazioni di bilancio, che renderebbe il valore recuperabile pari al valore contabile, risulta pari al -35,3%.

NOTA 5 ATTIVITA' IMMATERIALI A VITA UTILE DEFINITA

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
Operations
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni)/ Ripristini Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2024
Diritti di brevetto
industriale e diritti di
utilizzazione delle
opere dell'ingegno
1.910 (161) 241 (488) (44) 250 1.708
Concessioni, licenze,
marchi e diritti simili
Altre attività
4.762 (8) 14 (244) (172) 4.352
immateriali a vita
utile definita
51 1 (4) (4) 44
Attività immateriali
in corso e acconti
399 (70) 142 (4) (180) 287
Totale 7.122 (239) 398 (736) (224) 70 6.391

Gli investimenti del primo semestre 2024 comprendono 101 milioni di euro di attività realizzate internamente (101 milioni di euro nel primo semestre 2023).

I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno sono rappresentati essenzialmente dal software applicativo e di funzionamento impianti acquisito a titolo di proprietà ed in licenza d'uso, sono ammortizzati in un periodo compreso tra 2 e 6 anni e si riferiscono prevalentemente alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. (1.140 milioni di euro), alla Business Unit Brasile (389 milioni di euro) e a Noovle S.p.A. (108 milioni di euro).

Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili si riferiscono principalmente al costo residuo delle licenze di telefonia e diritti assimilabili (2.836 milioni di euro per le attività in funzionamento di TIM S.p.A. e 1.513 milioni di euro per la Business Unit Brasile).

Le attività immateriali in corso e acconti sono relative principalmente alla le attività in funzionamento di TIM S.p.A. (189 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (41 milioni di euro) e si riferiscono essenzialmente a sviluppi software.

NOTA 6 ATTIVITA' MATERIALI Immobili, impianti e macchinari di proprietà

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
Operations
Investimenti Ammortamenti (Svalutazioni) /Ripristini Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2024
Terreni 229 (181) (1) 47
Fabbricati civili e
industriali
653 (406) 2 (6) (1) 4 246
Impianti e
macchinari
12.410 (8.442) 378 (538) (5) (216) 219 3.806
Attrezzature
industriali e
commerciali
20 (17) (1) 2
Altri beni 329 (21) 39 (73) (12) 4 266
Attività materiali in
corso e acconti
1.051 (630) 146 (14) (1) (6) (239) 307
Totale 14.692 (9.697) 565 (618) (14) (7) (235) (12) 4.674

Gli investimenti del primo semestre 2024 comprendono 72 milioni di euro di attività realizzate internamente (66 milioni di euro nel primo semestre 2023).

La voce Terreni comprende sia i terreni edificati che i terreni disponibili e non è soggetta ad ammortamento. Il saldo al 30 giugno 2024 si riferisce, in prevalenza alla Business Unit Domestic (25 milioni di euro).

La voce Fabbricati civili e industriali comprende principalmente gli immobili ad uso industriale adibiti a data center. In particolare, il saldo al 30 giugno 2024 si riferisce principalmente a Noovle S.p.A. (217 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari è rappresentata essenzialmente da impianti e apparati trasmissivi e di alimentazione, rete dati e commutazione, infrastrutture SRB e prodotti commerciali. Il saldo al 30 giugno 2024 è prevalentemente attribuibile alla Business Unit Brasile per 1.955 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 1.851 milioni di euro.

La voce Attrezzature industriali e commerciali comprende principalmente di attrezzature necessarie per il completamento infrastrutturale dei laboratori di Telsy S.p.A..

La voce Altri beni comprende principalmente hardware per il funzionamento della rete e per postazioni di lavoro, mobili e arredi e, in misura minimale, mezzi di trasporto e macchine d'ufficio.

La voce Attività materiali in corso e acconti comprende i costi (interni ed esterni) sostenuti per l'acquisizione o la produzione interna di attività materiali, per le quali non risulta ancora avviato il processo di utilizzazione economica.

NOTA 7 DIRITTI D'USO SU BENI DI TERZI

Presentano la seguente composizione e variazione:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
Operations
Investimenti Incrementi di
contratti di
leasing
Ammortamenti Dismissioni Differenze
cambio
Altre
variazioni
30.6.2024
Immobili 3.167 (2.243) 3 104 (76) (32) (59) 21 885
Impianti e
macchinari
2.216 (239) 236 (201) (28) (133) (35) 1.816
Altri beni materiali 73 (34) 9 (1) (6) 41
Attività materiali in
corso e acconti
29 (21) 35 (9) 34
Attività immateriali 30 (2) 28
Totale 5.515 (2.537) 38 349 (279) (61) (192) (29) 2.804

Gli investimenti del primo semestre 2024 si riferiscono alla Business Unit Domestic e sono principalmente relativi all'acquisizione in IRU di capacità trasmissiva oltre a migliorie e spese incrementative sostenute su beni mobili o immobili di terzi in locazione.

Gli incrementi di contratti di leasing, pari complessivamente a 349 milioni di euro, sono relativi alla Business Unit Brasile per 266 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 83 milioni di euro.

Tali incrementi comprendono il maggior valore di diritti d'uso iscritto a seguito di nuovi contratti di locazione passiva, di incrementi dei canoni di locazione e di rinegoziazioni di contratti esistenti..

Le dismissioni sono rappresentative del valore contabile degli asset da contratti di lease cessati anticipatamente.

Le altre variazioni si riferiscono principalmente alle variazioni connesse al minor valore di diritti d'uso iscritto a seguito delle modifiche contrattuali intervenute nel periodo e comprendono inoltre i passaggi in esercizio.

La voce Immobili accoglie gli stabili e i terreni oggetto di contratto di locazione finanziaria e i relativi adattamenti edili e sono riferibili alla Business Unit Brasile (528 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (357 milioni di euro).

La voce Impianti e macchinari accoglie prevalentemente i diritti d'uso sulle infrastrutture per i servizi di telecomunicazioni. Si riferiscono alla Business Unit Brasile per 1.190 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 626 milioni di euro. E' qui compresa, tra gli altri, l'iscrizione del valore delle torri di telecomunicazioni cedute dal gruppo TIM Brasil ad American Tower do Brasil e successivamente riacquisite sotto forma di leasing finanziario.

La voce Altri beni materiali accoglie prevalentemente i contratti di locazione su autoveicoli.

La voce Attività immateriali accoglie principalmente diritti d'uso di Telecom Italia Sparkle su spettri di frequenze trasmissive su portanti in fibra ottica non illuminata di cavi sottomarini nonché il diritto d'uso della società controllata Telsy per l'utilizzo di una piattaforma in cloud computing realizzata a beneficio esclusivo della società per l'esercizio di servizi di sicurezza.

NOTA 8 PARTECIPAZIONI

Le Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del patrimonio netto comprendono:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
I-Systems S.A. 236 271
Daphne 3 S.p.A. 189 200
NordCom S.p.A. 7 7
Italtel S.p.A. 5 7
W.A.Y. S.r.l. 3 4
QTI S.r.l 2
Altre 1 2
Totale Imprese collegate (a) 441 493
TIMFin S.p.A. 30 30
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 19 14
Totale Joint Ventures (b) 49 44
Totale partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto (a+b) 490 537
patrimonio netto nel corso del primo semestre 2024 è così dettagliata:
(milioni di euro) 31.12.2023 Investimenti Cessioni e
rimborsi di
capitale
Valutazione
con il metodo
del patrimonio
netto
Altre
variazioni
30.6.2024
La movimentazione della voce Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures valutate con il metodo del
patrimonio netto nel corso del primo semestre 2024 è così dettagliata:
netto
I-Systems S.A. 271 (8) (27) 236
Daphne 3 S.p.A. 200 (11) 189
NordCom S.p.A. 7 7
Italtel S.p.A. 7 (2) 5
W.A.Y. S.r.l. 4 (1) 3
QTI S.r.l 2 (2)
Altre 2 (1) 1
Totale Imprese collegate 493 (11) (41) 441
TIMFin S.p.A. 30 30
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 14 7 (2) 19
Totale Joint Ventures 44 7 (2) 49
Totale partecipazioni valutate con
il metodo del patrimonio netto
537 7 (13) (41) 490

Gli investimenti del primo semestre 2024 comprendono principalmente le ricapitalizzazioni di Polo Strategico Nazionale S.p.A. (7 milioni di euro).

Le "altre variazioni" includono le differenze cambio connesse alla partecipazione nella società collegata brasiliana I-Systems S.A. e l'effetto derivante dal consolidamento integrale di QTI S.r.l..

L'elenco delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è riportato nella Nota 34 "Le imprese del Gruppo TIM".

Le Altre partecipazioni sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
SECO S.p.A. 31 36
Fin.Priv. S.r.l. 31 23
Banco C6 S.A. 27 30
Upload Ventures Growth LP 24 10
UV T-Growth 17 15
Northgate Telecom Innovations Partners L.P. 13 13
Altre 12 13
Totale 155 140

Al 30 giugno 2024 il Gruppo TIM ha in essere l'impegno di sottoscrizione di quote:

  • del fondo Northgate CommsTech Innovations Partners L.P. per un importo pari a 3,2 milioni di USD, pari, al cambio del 30 giugno 2024, a circa 3 milioni di euro;
  • del fondo UV T-Growth per un importo pari a 37 milioni di euro.

TIM, così come consentito dall'IFRS 9, valuta le "Altre partecipazioni" prevalentemente al "fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (FVTOCI)".

NOTA 9 ATTIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Attività finanziarie (non correnti e correnti) sono così dettagliate:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Altre attività finanziarie non correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Crediti verso il personale 13 31
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
517 968
Derivati non di copertura 89 95
Altri crediti finanziari 2.290 9
2.909 1.103
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva 45 112
Totale attività finanziarie non correnti (a) 2.954 1.215
Titoli diversi dalle partecipazioni, altri crediti finanziari e altre attività
finanziarie correnti
Titoli diversi dalle partecipazioni
Valutati al costo ammortizzato (AC)
Valutati al fair value attraverso il conto economico complessivo (FVTOCI) 1.297 1.516
Valutati al fair value attraverso il conto economico separato (FVTPL) 250 366
1.547 1.882
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti
Crediti verso il personale 4 24
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
465 117
Derivati non di copertura 76 57
Altri crediti finanziari a breve 5 491
550 689
(b) 2.097 2.571
Crediti finanziari per contratti di locazione attiva (c) 54 162
Cassa e altre disponibilità liquide equivalenti (d) 556 2.912
Totale attività finanziarie correnti e=(b+c+d) 2.707 5.645
Attività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(f) 304
Totale attività finanziarie non correnti e correnti g=(a+e+f) 5.965 6.860

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

I crediti finanziari per contratti di locazione attiva si riferiscono a:

  • contratti attivi di locazione finanziaria su diritti d'uso e apparati;
  • contratti di vendita di infrastrutture di rete in IRU con incasso dilazionato nel tempo rilevati secondo la metodologia finanziaria prevista dall'IFRS16 in considerazione della durata contrattuale sostanzialmente prossima alla vita economica del bene;
  • contratti di lease di prodotti commerciali alla clientela. A fronte dei crediti finanziari per i contratti di lease attivi è presente il debito finanziario per le corrispondenti locazioni passive.

I derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/passività non correnti e correnti di natura finanziaria comprendono le componenti di valutazione spot mark to market dei derivati di copertura e i ratei attivi su tali contratti.

I derivati non di copertura si riferiscono essenzialmente alla componente di valutazione spot mark to market dei derivati non di copertura della Business Unit Brasile. In particolare, comprendono 88 milioni di euro relativi all'opzione a sottoscrivere azioni della C6 Bank con la quale TIM S.A. intrattiene rapporti di natura commerciale.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 19 "Strumenti derivati".

I titoli diversi dalle partecipazioni inclusi nelle attività finanziarie correnti si riferiscono:

  • per 1.297 milioni di euro a titoli quotati, di cui 773 milioni di euro di Titoli di Stato acquistati da Telecom Italia Finance S.A., nonché 524 milioni di euro di titoli obbligazionari acquistati da Telecom Italia Finance S.A. con differenti scadenze, tutti con un mercato di riferimento attivo e quindi facilmente liquidabili. Secondo l'IFRS 9 e coerentemente con il modello di Business, tali titoli sono classificati come attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre componenti del conto economico complessivo ("FVTOCI" – Fair value through other comprehensive income). Gli acquisti dei suddetti Titoli di Stato, che ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011, rappresentano impieghi in "Titoli del debito sovrano", sono stati effettuati nel rispetto delle Linee guida per la "Gestione e controllo dei rischi finanziari" di cui il Gruppo TIM si è dotato;
  • per 250 milioni di euro relativi a impieghi in fondi monetari effettuati dalla Business Unit Brasile, classificati secondo l'IFRS 9 come attività finanziarie valutate al fair value attraverso il conto economico separato ("FVTPL" – Fair value through profit or loss).

L'8 maggio 2023 il prestito titoli in essere con Telecom Italia Finance S.A. è stato terminato anticipatamente e sostituito da un nuovo prestito con validità fino al 1 ottobre 2026 ed oggetto 40 milioni di euro del BTP 1/12/2026; dal 9 maggio 2023, TIM S.p.A. ha terminato anticipatamente il prestito in essere con NatWest e concesso alla stessa banca fino ad ottobre 2026 in prestito il suddetto titolo.

I contratti di prestito titoli tra TIM S.p.A. e NatWest e tra Telecom Italia Finance S.A. e TIM S.p.A sono stati terminati anticipatamente, rispettivamente in data 3 luglio e 10 luglio 2024.

Inoltre, in base ad un accordo di prestito titoli siglato con Telecom Italia Finance S.A. il 18 ottobre 2023, TIM S.p.A. ha ricevuto in prestito 131 milioni di euro nominali di BTP 15/7/2028 fino al 19 ottobre 2026; il 25 ottobre 2023, TIM S.p.A. ha costituito un pegno su parte dei titoli corrispondente ad un controvalore di mercato di volta in volta pari a 99 milioni di euro, a favore della controparte MPS in seguito al rilascio da parte di quest'ultima di una garanzia bancaria a favore dell'INPS a sostegno dell'applicazione dell'art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012.

Dal punto di vista contabile, in ottemperanza ai principi IAS/IFRS, gli asset sono esposti esclusivamente nel bilancio della società Telecom Italia Finance S.A. che conserva rischi e benefici legati alla posizione.

Per ulteriori dettagli si fa rimando alla Nota 2 "Principi contabili".

La cassa e altre disponibilità liquide equivalenti, pari a 556 milioni di euro, diminuiscono di 2.356 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 e sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali 204 2.294
Titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) 352 618
Totale 556 2.912

Le differenti forme tecniche di impiego delle disponibilità liquide al 30 giugno 2024 hanno le seguenti caratteristiche:

  • scadenze: gli impieghi hanno una durata massima di tre mesi;
  • rischio controparte: i depositi sono effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie con elevato merito di credito e con classe di rating almeno pari a BBB e outlook non negativo per quanto concerne l'Europa e con primarie controparti locali relativamente agli impieghi in Sud America;
  • rischio Paese: i depositi sono effettuati essenzialmente sulle principali piazze finanziarie europee.

I titoli diversi dalle partecipazioni (con scadenza non superiore a 3 mesi) si riferiscono per 352 milioni di euro (618 milioni di euro al 31 dicembre 2023) a certificati di deposito bancari brasiliani (Certificado de Depósito Bancário) effettuati con primarie istituzioni bancarie e finanziarie locali da parte delle società della Business Unit Brasile.

NOTA 10 CREDITI VARI E ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Crediti vari non correnti
(a)
359 390
Altre attività non correnti
Costi contrattuali differiti 1.077 1.650
Altri costi differiti 162 147
(b) 1.239 1.797
Totale
(a+b)
1.598 2.187

I crediti vari non correnti ammontano a 359 milioni di euro (390 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e includono crediti non correnti per imposte sul reddito per 67 milioni di euro (72 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

La voce è prevalentemente afferibile alla Business Unit Brasile (315 milioni di euro; 345 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

In particolare, la Business Unit Brasile al 30 giugno 2024 presenta crediti non correnti relativi a:

  • imposte indirette per 149 milioni di euro (147 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • depositi giudiziali per 114 milioni di euro (129 milioni di euro al 31 dicembre 2023);
  • imposte dirette per 35 milioni di euro (41 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

Le altre attività non correnti ammontano a 1.239 milioni di euro (1.797 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e comprendono principalmente:

■ Costi contrattuali differiti pari a 1.077 milioni di euro (1.650 milioni di euro al 31 dicembre 2023), relativi principalmente al differimento di costi connessi ad attivazioni e acquisizioni di nuovi contratti con la clientela. I costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) sono oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti In media circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso).

I costi contrattuali differiti complessivi (non correnti e correnti) ammontano a 1.539 milioni di euro (2.186 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e sono così dettagliati:

30.6.2024 31.12.2023
1.077 1.650
462 536
1.539 2.186
(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Costi contrattuali differiti
Costi di acquisizione del contratto 1.211 1.255
Costi di esecuzione del contratto 328 931
Totale 1.539 2.186

I costi contrattuali differiti saranno rilevati nel conto economico degli esercizi futuri e in particolare per circa 246 milioni di euro nel secondo semestre 2024 e per circa 405 milioni di euro nell'esercizio 2025, sulla base della consistenza al 30 giugno 2024 e senza tener conto delle nuove quote differite.

(milioni di euro) 30.6.2024 periodo di rilevazione a conto economico
2° Semestre
2024
Esercizio
2025
Esercizio
2026
Esercizio
2027
Esercizio
2028
Oltre il
2028
Costi di acquisizione del contratto 1.211 193 316 240 175 119 168
Costi di esecuzione del contratto 328 53 89 66 49 33 38
Totale 1.539 246 405 306 224 152 206

■ Altri costi differiti pari a 162 milioni di euro, attribuibili principalmente alle attività in funzionamento di TIM S.p.A., alle società del gruppo Telecom Italia Sparkle e alla Business Unit Brasile.

NOTA 11 CREDITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE ATTIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Crediti commerciali
Crediti verso clienti 684 1.351
Crediti verso altri gestori di telecomunicazioni 1.734 1.556
(a) 2.418 2.907
Crediti vari correnti
Crediti verso altri (b) 908 752
Altre attività correnti
Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets) 28 68
Costi contrattuali differiti 462 536
Altri costi differiti 592 395
Altre 57 41
(c) 1.139 1.040
Totale (a+b+c) 4.465 4.699

I Crediti commerciali ammontano a 2.418 milioni di euro (2.907 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e sono al netto di 416 milioni di euro del relativo fondo svalutazione crediti (463 milioni di euro al 31 dicembre 2023); comprendono 8 milioni di euro (10 milioni di euro al 31 dicembre 2023) di quota a medio/lungo termine, principalmente relativi a contratti di cessione di capacità trasmissiva in Indefeasible Rights of Use – IRU stipulati dal Gruppo Sparkle.

I crediti commerciali sono relativi, in particolare, alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. (1.409 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (738 milioni di euro).

I Crediti vari correnti si riferiscono a crediti verso altri per 908 milioni di euro (752 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e sono al netto di un fondo svalutazione pari a 39 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e sono così analizzabili:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Anticipi a fornitori 212 335
Crediti verso il personale 13 10
Crediti tributari 153 185
Crediti per contributi da Stato ed Enti pubblici 1 10
Partite diverse 529 212
Totale 908 752

Al 30 giugno 2024, i crediti tributari si riferiscono principalmente alla Business Unit Brasile (130 milioni di euro) e alla Business Unit Domestic (23 milioni di euro).

I crediti per contributi da Stato ed Enti Pubblici (1 milione di euro) afferiscono principalmente a progetti non legati all'infrastruttura di rete, finanziati dal MISE. Il riconoscimento a conto economico di detti contributi avviene al momento dell'entrata in esercizio degli impianti cui i contributi si riferiscono.

Le partite diverse comprendono in particolare i crediti delle attività in funzionamento di TIM S.p.A.:

  • conti correnti vincolati a garanzia (166 milioni di euro, di cui 75 milioni di euro a favore di INPS e 91 milioni di euro nell'ambito dei bandi PNRR;
  • crediti verso FiberCop S.p.A. e Telenergia S.p.A. per consolidato fiscale (137 milioni di euro);
  • per Servizio Universale (52 milioni di euro);
  • verso enti previdenziali ed assistenziali (37 milioni di euro);
  • verso altri operatori di TLC (27 milioni di euro);
  • per cessioni pro solvendo verso società di factoring (14 milioni di euro).

Le Altre attività correnti comprendono:

  • Attività derivanti da contratti con la clientela (Contract Assets). La voce accoglie principalmente:
    • 12 milioni di euro delle attività in funzionamento di TIM S.p.A. per l'effetto dell'anticipazione del riconoscimento dei ricavi per quei contratti bundle (quali pacchetti di beni e servizi) con singole performance obligation aventi differente tempistica di riconoscimento, nei quali i beni rilevati "at point in time" sono venduti ad un prezzo scontato, oppure per quei contratti che, prevedendo uno sconto per un periodo di tempo inferiore alla durata minima contrattuale, necessitano ai sensi dell'IFRS 15 di una

riallocazione dello sconto lungo la durata minima contrattuale. Tali Contract Assets sono al netto del relativo fondo svalutazione di 1 milione di euro;

  • 12 milioni di euro delle attività in funzionamento di TIM S.p.A. relativi ai lavori eseguiti in relazione al "Piano 5G Copertura" nell'ambito dei progetti PNRR.
  • Costi contrattuali differiti (462 milioni di euro; 536 milioni di euro al 31 dicembre 2023): sono costi contrattuali (principalmente costi tecnici di attivazione e costi per le provvigioni alla rete di vendita) oggetto di differimento e rilevati a conto economico separato in funzione della durata attesa del rapporto contrattuale con i clienti (circa 4 anni per il business mobile e circa 8 anni per il business fisso). Per ulteriori dettagli sui costi contrattuali differiti si rimanda alla Nota 11 "Crediti vari e altre attività non correnti".
  • Altri costi differiti relativi principalmente:
    • alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. per il differimento di: a) costi connessi a canoni di noleggio e altri costi per godimento beni di terzi (371 milioni di euro); b) costi per acquisti di prodotti e servizi (50 milioni di euro); c) spese post vendita su offerte applicativi (38 milioni di euro); d) canoni di manutenzione (10 milioni di euro); e) premi assicurativi (3 milioni di euro;
    • al gruppo Telecom Italia Sparkle prevalentemente attinenti al differimento di costi connessi a canoni per affitto circuiti e a canoni di manutenzione (77 milioni di euro);
    • alla Business Unit Brasile (57 milioni di euro) comprensivi del differimento dell'onere connesso al contributo per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (FISTEL) (29 milioni di euro) nonchè di partite afferenti principalmente a contratti di manutenzione, assicurazioni e attività di marketing.

NOTA 12 ATTIVITA' CESSATE/ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE AD ESSERE CEDUTE

Nella riunione del 6 luglio 2022, il Consiglio di Amministrazione di TIM aveva approvato l'obiettivo strategico di riorganizzazione della Società finalizzata al superamento dell'integrazione verticale.

A novembre 2023 il Consiglio di Amministrazione di TIM S.p.A., all'esito di un ampio e approfondito esame, condotto con l'assistenza di primari advisor finanziari e legali, ha esaminato ed accettato l'offerta vincolante presentata il 16 ottobre 2023 da Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") per l'acquisto di attività relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo"), da parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR).

In esecuzione delle deliberazioni assunte, TIM S.p.A. ha quindi sottoscritto con Optics BidCo un transaction agreement che disciplinava:

  • il conferimento da parte di TIM S.p.A. di un ramo d'azienda (il "Ramo d'Azienda") costituito da attività relative alla rete primaria, all'attività wholesale e dall'intera partecipazione nella società controllata Telenergia S.r.l. - in FiberCop S.p.A. ("FiberCop"), società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame, e
  • il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell'intera partecipazione detenuta da TIM S.p.A. in FiberCop S.p.A. medesima, all'esito del predetto conferimento.

Il transaction agreement prevedeva che alla data del closing si procedesse alla sottoscrizione di master services agreement che regoli i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi tra NetCo e TIM S.p.A. a seguito del completamento dell'operazione.

Il transaction agreement prevedeva inoltre che il corrispettivo per la vendita della partecipazione potesse essere parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del Gruppo TIM contestualmente al closing dell'operazione NetCo (c.d. liability management).

In particolare, le tre "Offerte di Scambio" dei titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A. avviate in data 18 aprile 2024 sì sono concluse in data 21 maggio 2024 per un valore nominale pari a 3.669.680.000 euro per le obbligazioni emesse da TIM S.p.A. e Telecom Italia Finance S.A., nonché per un valore nominale pari a 2.000.011.000 USD per le obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A.. Le nuove obbligazioni emesse dalle tre società hanno sostanzialmente i medesimi termini delle corrispondenti serie di obbligazioni originali, inclusi la scadenza, il tasso di interesse, le date di pagamento degli interessi e i c.d. restrictive covenants, ad eccezione delle previsioni relative all'Acquisition Exchange e delle disposizioni relative al taglio minimo, ove applicabile, e sono state scambiate alla data del Closing, tramite uno scambio automatico obbligatorio del debito dal Gruppo TIM alla controparte, che ne è divenuta titolare.

Tra le autorizzazioni necessarie ai fini del perfezionamento dell'operazione si ricordano le seguenti:

  • autorizzazione, intervenuta a gennaio 2024, in materia di sovvenzioni estere distorsive e la autorizzazione prevista dalla disciplina in materia di Golden Power;
  • autorizzazione, intervenuta a maggio 2024, alla cessione da parte della Commissione Europea.

A valle di tali autorizzazioni, con efficacia il 1° luglio 2024, TIM S.p.A. ha effettuato il conferimento del Ramo d'Azienda in favore di FiberCop; sempre in data 1° luglio 2024, TIM S.p.A. ha ceduto a Optics Bidco l'intera partecipazione detenuta nel capitale sociale di FiberCop e ha sottoscritto, con la stessa FiberCop, il sopra citato master services agreement.

Pertanto, essendo intervenute entro la data di reporting tutte le autorizzazioni necessarie ai fini del perfezionamento della cessione di NetCo, al 30 giugno 2024 NetCo è classificata, ai sensi dell'IFRS 5, tra le "Attività disponibili per la vendita".

Di seguito, la composizione delle Attività destinate ad essere cedute e delle Passività ad esse direttamente correlate:

(milioni di euro) 30.6.2024
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
di natura finanziaria 304
di natura non finanziaria 22.333
Totale
(a)
22.637
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
di natura finanziaria 5.913
di natura non finanziaria 3.551
Totale
(b)
9.464
Valore netto delle attività cessate/attività non correnti destinate ad essere cedute
(a-b)
13.173

Le attività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024
Attività finanziarie non correnti 78
Attività finanziarie correnti 226
Totale 304

Le attività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024
Attività non correnti
Avviamento 7.920
Attività immateriali a vita utile definita 176
Attività materiali 9.818
Diritti d'uso su beni di terzi 2.568
Altre attività non correnti 581
21.063
Attività correnti 1.270
Totale 22.333

Le passività di natura finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024
Passività finanziarie non correnti 5.625
Passività finanziarie correnti 288
Totale 5.913

Le passività di natura non finanziaria sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024
Passività non correnti 1.153
Passività correnti 2.398
Totale 3.551

Di seguito le componenti relative all'"Utile(perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" nell'ambito del conto economico separato consolidato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Effetti economici da Attività cessate/Attività non correnti destinate
ad essere cedute:
Ricavi 892 993
Altri proventi operativi 28 40
Acquisti di materie e servizi (37) 9
Costi del personale (553) (580)
Altri costi operativi/Variazione delle rimanenze/Attività generate
internamente
56 71
Risultato operativo ante ammortamenti, plusvalenze/(minusvalenze)
e ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
386 533
Ammortamenti (764) (779)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non correnti
Risultato operativo (EBIT) (378) (246)
Quota dei risultati delle partecipazioni in imprese collegate e Joint
Ventures valutate con il metodo del patrimonio netto e Altri proventi/
(oneri) da partecipazioni
Saldo oneri/proventi finanziari (184) (150)
Risultato prima delle imposte derivante da Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute
(562) (396)
Imposte sul reddito (51) (113)
Risultato dopo le imposte derivante da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute
(a)
(613)
(509)
Altri impatti economici:
Altre partite minori (b)
(27)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute
(c=a+b)
(640) (509)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (704) (586)
Partecipazioni di minoranza 64 77

Gli effetti economici si riferiscono in particolare:

  • alla contribuzione del risultato economico delle attività relative alla rete fissa di TIM e delle società FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo");
  • agli oneri accessori di competenza del periodo connessi alla cessione di NetCo, perfezionata in data 1° luglio 2024.

Il risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante, relativo al primo semestre 2024 e al primo semestre 2023 è il seguente:

(euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti (base)
azione ordinaria (0,03) (0,03)
azione di risparmio (0,03) (0,03)
Risultato per azione da Attività cessate/Attività non correnti (diluito)
azione ordinaria (0,03) (0,03)
azione di risparmio (0,03) (0,03)

Inoltre, nell'ambito del Conto economico complessivo consolidato, sono inclusi 11 milioni di euro nel primo semestre 2024 e 2 milioni di euro nel primo semestre 2023 relativi alla rilevazione delle variazioni degli utili attuariali inclusi nella Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti delle Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute.

Pertanto, il risultato complessivo da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute è negativo per 629 milioni di euro nel primo semestre 2024 e negativo per 507 milioni di euro nel primo semestre 2023.

Nell'ambito del Rendiconto finanziario consolidato gli impatti netti, espressi in termini di contribuzione al consolidato, delle "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute:
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività operative (305) 202
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di investimento (733) (475)
Flusso monetario generato (assorbito) dalle attività di finanziamento (150) (137)
Totale (1.188) (410)

NOTA 13 PATRIMONIO NETTO

È così composto:
(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante 12.742 13.646
Patrimonio netto attribuibile alle partecipazioni di minoranza 3.744 3.867
Totale 16.486 17.513

La composizione del Patrimonio netto attribuibile ai Soci della Controllante è la seguente:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Capitale 11.624 11.620
Riserva da sovrapprezzo azioni 575
Altre riserve e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del periodo 1.118 1.451
Riserva per attività finanziarie valutate al fair value rilevato nelle altre
componenti di conto economico complessivo
(21) (22)
Riserva per adeguamento al fair value degli strumenti derivati di
copertura
(73) (80)
Riserva per differenze cambio di conversione di attività estere (2.243) (1.959)
Riserva per rimisurazione piani per i dipendenti a benefici definiti (IAS
19)
(62) (79)
Altri utili (perdite) di imprese collegate e Joint Ventures valutate con il
metodo del patrimonio netto
Riserve diverse e utili (perdite) accumulati, incluso l'utile (perdita) del
periodo
3.517 3.591
Totale 12.742 13.646

Sulla base della delibera dell'Assemblea degli Azionisti del 23 aprile 2024, la perdita dell'esercizio 2023 risultante dal bilancio della Capogruppo TIM S.p.A. (995 milioni di euro) è stata oggetto di copertura mediante l'utilizzo di riserve.

Al 30 giugno 2024 il Capitale è pari a 11.624 milioni di euro, già al netto di azioni proprie per 53 milioni di euro. Il Capitale è aumentato di 4 milioni di euro a seguito dell'assegnazione di azioni proprie in esecuzione del secondo ciclo del Piano di Long Term Incentive 2020-2022.

Le movimentazioni del Capitale nel primo semestre 2024 sono riportate nelle seguenti tabelle:

Riconciliazione tra il numero delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2023 e il numero delle azioni in circolazione al 30 giugno 2024

(numero azioni) al 31.12.2023 Assegnazione/
emissione azioni
al 30.6.2024 % sul Capitale
Azioni ordinarie emesse (a) 15.329.466.496 15.329.466.496 71,78
meno: azioni proprie (b) (105.062.422) 8.619.620 (96.442.802)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 15.224.404.074 8.619.620 15.233.023.694
Azioni di risparmio emesse e in
circolazione
(d) 6.027.791.699 6.027.791.699 28,22
Totale azioni emesse da TIM S.p.A. (a+d) 21.357.258.195 21.357.258.195 100,00
Totale azioni in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 21.252.195.773 8.619.620 21.260.815.393

Riconciliazione tra il valore delle azioni in circolazione al 31 dicembre 2023 e il valore delle azioni in circolazione al 30 giugno 2024

(milioni di euro) Capitale al
31.12.2023
Variazioni di
capitale
Capitale al
30.6.2024
Azioni ordinarie emesse (a) 8.381 8.381
meno: azioni proprie (b) (57) 4 (53)
Azioni ordinarie in circolazione (c) 8.324 4 8.328
Azioni di risparmio emesse e in circolazione (d) 3.296 3.296
Totale Capitale emesso da TIM S.p.A. (a+d) 11.677 11.677
Totale Capitale in circolazione di TIM S.p.A. (c+d) 11.620 4 11.624

Variazioni potenziali future di capitale

Per quanto riguarda i dettagli delle "Variazioni potenziali future di capitale" si rimanda a quanto illustrato nella Nota 26 "Risultato per azione".

NOTA 14 PASSIVITA' FINANZIARIE (NON CORRENTI E CORRENTI)

Le Passività finanziarie non correnti e correnti (indebitamento finanziario lordo) sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Passività finanziarie non correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 8.640 15.297
Debiti verso banche 1.472 5.262
Altri debiti finanziari 338 310
10.450 20.869
Altre passività finanziarie a medio/lungo termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura finanziaria
137 397
Derivati non di copertura 15
Altre passività 4 3
141 415
(a) 10.591 21.284
Passività finanziarie non correnti per contratti di locazione passiva (b) 2.561 4.743
Totale passività finanziarie non correnti c=(a+b) 13.152 26.027
Passività finanziarie correnti per contratti di finanziamento e altri
Debiti finanziari a breve termine:
Obbligazioni 6.956 3.266
Debiti verso banche 5.608 2.145
Altri debiti finanziari 160 242
12.724 5.653
Altre passività finanziarie a breve termine:
Derivati di copertura relativi ad elementi coperti classificati fra le attività/
passività correnti di natura finanziaria
173 66
Derivati non di copertura 32 51
Altre passività 1 1
206 118
(d) 12.930 5.771
Passività finanziarie correnti per contratti di locazione passiva (e) 559 838
Totale passività finanziarie correnti f=(d+e) 13.489 6.609
Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/
Attività non correnti destinate ad essere cedute
(g) 5.913
Totale passività finanziarie (Indebitamento finanziario lordo) h=(c+f+g) 32.554 32.636

Per ulteriori informazioni sugli Strumenti Finanziari si rinvia alla Nota 20 "Informazioni integrative su strumenti finanziari".

Ad aprile 2024 TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A hanno rivolto agli Obbligazionisti un'Offerta di Scambio di titoli obbligazionari esistenti emessi in EUR e in USD con nuovi titoli obbligazionari in preparazione all'operazione Netco. Le operazioni di Exchange si sono concluse a maggio 2024.

Le nuove Obbligazioni hanno sostanzialmente i medesimi termini delle corrispondenti serie di Obbligazioni originali, inclusi la scadenza, il tasso di interesse, le date di pagamento degli interessi e i c.d. restrictive covenants, ad eccezione delle clausole di scambio delle nuove Obbligazioni a Optics BidCo S.p.A. ("Optics") alla data di perfezionamento dell'operazione Netco.

Al 30 giugno 2024 la componente di nuove Obbligazioni oggetto di successivo trasferimento a Optics, al completamento della cessione di NetCo, sono state riclassificate nella quota corrente insieme ai rispettivi derivati di copertura.

Di seguito una tabella riepilogativa delle Obbligazioni rimaste in capo al Gruppo TIM e di quelle oggetto di successivo trasferimento a Optics in data 1° luglio 2024:

Valuta Valore nominale
titoli originari
Cedola Data di scadenza Obbligazioni originarie
Gruppo TIM
(valore nominale)
Nuove Obbligazioni
trasferite a Optics
(valore nominale)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 750.000.000 2,875% 28/1/26 375.000.000 375.000.000
Euro 1.000.000.000 3,625% 25/5/26 677.997.000 322.003.000
Euro 1.250.000.000 2,375% 12/10/27 742.285.000 507.715.000
Euro 1.250.000.000 6,875% 15/2/28 625.000.000 625.000.000
Euro 1.250.000.000 7,875% 31/7/28 750.000.000 750.000.000
Euro 1.000.000.000 1,625% 18/1/29 499.180.000 500.820.000
Euro 670.000.000 5,250% 17/3/55 440.000.000 230.000.000
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A.
Euro 1.015.000.000 7,750% 24/1/33 655.858.000 359.142.000
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A.
USD 1.000.000.000 6,375% 15/11/33 499.994.000 500.006.000
USD 1.000.000.000 6,000% 30/9/34 499.999.000 500.001.000
USD 1.000.000.000 7,200% 18/7/36 500.000.000 500.000.000
USD 1.000.000.000 7,721% 4/6/38 499.996.000 500.004.000

Inoltre, al 30 giugno 2024 sono stati oggetto di riclassifica nella quota corrente del medio/lungo termine alcuni finanziamenti bancari per i quali era stato definito il rimborso in via anticipata, in particolare: il Finanziamento Ponte per complessivi 1,8 miliardi di euro rimborsato interamente in data 4 luglio 2024 e la Facility pari a 2 miliardi di euro, sottoscritta in data 6 luglio 2022 che beneficiava della "Garanzia Italia, interamente rimborsata in data 10 luglio 2024.

L'indebitamento finanziario lordo per valuta originaria dell'operazione è il seguente:

30.6.2024 31.12.2023
(milioni di valuta
estera)
(milioni di euro) (milioni di valuta
estera)
(milioni di euro)
USD 4.063 3.795 5.696 5.155
BRL 21.726 3.651 21.670 4.051
JPY 20.036 117 20.033 128
ILS 42 10 44 11
EURO 22.662 23.291
Totale 30.235 32.636
Discontinued Operations 2.319
Totale escluse Discontinued Operations 32.554 32.636

Per i tassi di cambio utilizzati per la conversione dei valori in valuta estera si veda la Nota 32 "Altre informazioni".

Di seguito viene riportata l'analisi dell'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse effettivo riferito alla valuta originaria escludendo l'effetto di eventuali strumenti derivati di copertura:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Fino a 2,5% 3.322 4.138
Da 2,5% a 5% 8.466 9.907
Da 5% a 7,5% 11.060 10.309
Da 7,5% a 10% 3.519 3.742
Oltre 10% 3.090 3.389
Ratei/risconti, MTM e derivati 778 1.151
Totale 30.235 32.636
Discontinued Operations 2.319
Totale escluse Discontinued Operations 32.554 32.636

A seguito, invece, dell'utilizzo di strumenti derivati di copertura, l'indebitamento finanziario lordo per fasce di tasso di interesse nominale di posizione è il seguente:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Fino a 2,5% 4.340 6.390
Da 2,5% a 5% 6.946 8.443
Da 5% a 7,5% 12.066 9.719
Da 7,5% a 10% 2.619 2.917
Oltre 10% 3.486 4.016
Ratei/risconti, MTM e derivati 778 1.151
Totale 30.235 32.636
Discontinued Operations 2.319
Totale escluse Discontinued Operations 32.554 32.636

Le scadenze delle passività finanziarie in termini di valore nominale dell'esborso atteso, come contrattualmente definito, sono le seguenti:

con scadenza entro il 30.6 dell'anno:
(milioni di euro) 2025 2026 2027 2028 2029 Oltre
2029
Totale Discontinued
Operations
Totale
escluse
Discontinued
Operations
Prestiti obbligazionari 6.736 2.340 287 1.655 1.299 2.964 15.281 15.281
Loans ed altre passività
finanziarie
4.127 885 1.602 421 121 (50) 7.106 (1.500) 5.606
Passività finanziarie per
locazioni passive
733 608 578 553 459 2.216 5.147 (2.139) 3.008
Totale 11.596 3.833 2.467 2.629 1.879 5.130 27.534 (3.639) 23.895
Passività finanziarie correnti 1.276 1.276 5.958 7.234
Totale 12.872 3.833 2.467 2.629 1.879 5.130 28.810 2.319 31.129

Le principali componenti delle passività finanziarie vengono nel seguito commentate.

Le obbligazioni sono così composte:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Quota non corrente 8.640 15.297
Quota corrente 6.956 3.266
Totale valore contabile 15.596 18.563
Adeguamento al fair value per effetto delle operazioni in fair value hedge e valutazioni al
costo ammortizzato (315) (517)
Totale valore nominale di rimborso 15.281 18.046

In termini di valore nominale le obbligazioni ammontano complessivamente a 15.281 milioni di euro e diminuiscono di 2.765 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 (18.046 milioni di euro) a seguito dei rimborsi effettuati nel corso del primo semestre 2024.

Relativamente all'evoluzione dei prestiti obbligazionari nel corso del primo semestre 2024 si segnala quanto segue:

(milioni di valuta originaria) Valuta Importo Data di rimborso
Rimborsi
Telecom Italia S.p.A. 450 milioni di euro 3,625% Euro 450 19/1/2024
Telecom Italia S.p.A. 950 milioni di euro 4,000% Euro 950 11/4/2024
Telecom Italia S.p.A 1.500 milioni di USD 5,303% USD 1.500 30/5/2024

Nella tabella che segue sono sintetizzati i prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo TIM e ripartiti per società emittente, espressi sia al valore nominale di rimborso, al netto dei riacquisti, sia al valore di mercato. Come sopra evidenziato, il 1°luglio 2024 quota parte di tali Obbligazioni è stata oggetto di trasferimento a Optics, in seguito alla cessione di NetCo:

Valuta Ammontare
(milioni)
Valore
nominale di
rimborso
(milioni di
euro)
Cedola Data di
emissione
Data di
scadenza
Prezzo di
emissione
(%)
Prezzo di
mercato al
30.6.2024
(%)
Valore di
mercato al
30.6.2024
(milioni di
euro)
Obbligazioni emesse da TIM S.p.A.
Euro 1.000 1.000 2,750% 15/4/19 15/4/25 99,320 98,725 987
Euro 1.000 1.000 3,000% 30/9/16 30/9/25 99,806 98,468 985
Euro 750 750 2,875% 28/6/18 28/1/26 100 97,660 732
Euro 1.000 1.000 3,625% 25/5/16 25/5/26 100 98,539 985
Euro 1.250 1.250 2,375% 12/10/17 12/10/27 99,185 93,404 1.168
Euro 850 850 6,875% 27/1/23 15/2/28 100 105,762 899
Euro 400 400 6,875% 12/4/23 15/2/28 100,750 105,762 423
Euro 750 750 7,875% 20/7/23 31/7/28 99,996 109,319 820
Euro 750 750 7,875% 28/9/23 31/7/28 102 109,319 820
Euro 1.000 1.000 1,625% 18/1/21 18/1/29 99,074 86,921 869
Euro 670 670 5,250% 17/3/05 17/3/55 99,667 92,402 619
Sub – Totale 9.420 9.307
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Finance S.A. e garantite da TIM S.p.A.
Euro 1.015 1.015 7,750% 24/1/03 24/1/33 (a) 109,646 116,170 1.179
Sub – Totale 1.015 1.179
Obbligazioni emesse da Telecom Italia Capital S.A. e garantite da TIM S.p.A.
USD 1.000 934 6,375% 29/10/03 15/11/33 99,558 94,327 881
USD 1.000 934 6,000% 6/10/04 30/9/34 99,081 90,857 849
USD 1.000 934 7,200% 18/7/06 18/7/36 99,440 96,011 897
USD 1.000 934 7,721% 4/6/08 4/6/38 100 99,183 926
Sub – Totale 3.737 3.553
Obbligazioni emesse da TIM S.A.
BRL 1.600 269 IPCA+4,1682% 15/6/21 15/6/28 100 113,064 304
Sub – Totale 269 304
Obbligazioni emesse da TIM Brasil Serviços e Participações S.A.
BRL 5.000 840 CDI+2,3% 31/7/23 25/7/28 100 104,819 881
Sub – Totale 840 881
Totale 15.281 15.224

(a) Prezzo di emissione medio ponderato per prestiti obbligazionari emessi in più tranche.

Si segnala che i regolamenti e i prospetti relativi ai prestiti obbligazionari del Gruppo TIM sono disponibili sul sito gruppotim.it.

I debiti verso banche a medio/lungo termine sono pari a 1.472 milioni di euro (5.262 milioni di euro al 31 dicembre 2023). I debiti verso banche a breve termine ammontano a 5.608 milioni di euro (2.145 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e comprendono 4.457 milioni di euro di quota corrente dei debiti verso banche a medio/ lungo termine e 737 milioni di euro di pronti contro termine scadenti entro agosto 2024.

Gli altri debiti finanziari a medio/lungo termine sono pari ai 338 milioni di euro (310 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e si riferiscono per 114 milioni di euro al finanziamento di Telecom Italia Finance S.A. per 20.000 milioni di JPY con scadenza 2029. Gli altri debiti finanziari a breve termine ammontano a 160 milioni di euro (242 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e comprendono 57 milioni di euro di quota corrente di altri debiti finanziari a medio/lungo termine.

Le passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine ammontano a 2.561 milioni di euro (4.743 milioni di euro al 31 dicembre 2023), mentre quelle a breve termine ammontano a 559 milioni di euro (838 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e comprendono 485 milioni di euro di quota corrente delle passività finanziarie per contratti di locazione passiva a medio/lungo termine.

Con riferimento alle passività per locazioni finanziarie al netto delle Discontinued Operations nel primo semestre 2024 e 2023 si rileva quanto segue:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Rimborsi quota capitale 229 235
Cash out quota interessi 138 145
Totale 367 380

I derivati di copertura relativi a elementi classificati fra le passività non correnti di natura finanziaria ammontano a 137 milioni di euro (397 milioni di euro al 31 dicembre 2023). I derivati di copertura relativi ad elementi classificati fra le passività correnti di natura finanziaria ammontano a 173 milioni di euro (66 milioni di euro al 31 dicembre 2023).

I derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie non correnti ammontano a 0 milioni di euro (15 milioni di euro al 31 dicembre 2023), mentre i derivati non di copertura classificati fra le passività finanziarie correnti ammontano a 32 milioni di euro (51 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Includono anche la valutazione delle operazioni in derivati che, ancorché stipulate con finalità di copertura, non possiedono i requisiti formali per essere considerate tali ai fini IFRS.

"Covenants" e "negative pledges" in essere al 30 giugno 2024

I titoli obbligazionari emessi da TIM S.p.A., Telecom Italia Finance S.A. e Telecom ltalia Capital S.A. non contengono covenant finanziari di sorta (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) né clausole che comportino il rimborso anticipato automatico dei prestiti in funzione di eventi diversi dall'insolvenza del Gruppo TIM; inoltre il rimborso dei prestiti obbligazionari e il pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche, né sono previsti impegni a rilasciare future garanzie, ad eccezione delle garanzie piene ed incondizionate concesse da TIM S.p.A. per i prestiti obbligazionari emessi da Telecom Italia Finance S.A. e Telecom Italia Capital S.A..

Trattandosi principalmente di operazioni collocate presso investitori istituzionali sui principali mercati dei capitali mondiali (Euromercato e USA), i termini che regolano i prestiti sono in linea con la market practice per operazioni analoghe effettuate sui medesimi mercati.

Con riferimento ai finanziamenti accesi da TIM con la Banca Europea degli Investimenti ("BEI"), in data 19 maggio 2021 TIM ha sottoscritto un finanziamento per un ammontare pari a 230 milioni di euro a supporto dei progetti per la digitalizzazione del Paese. Inoltre, nella stessa data, ha ampliato il finanziamento firmato nel 2019 (per un importo iniziale pari a 350 milioni di euro) per un importo addizionale pari a 120 milioni di euro. Tali finanziamenti risultano attualmente parzialmente garantiti.

Inoltre, in data 5 maggio 2023 TIM ha sottoscritto un nuovo finanziamento con la BEI per un ammontare di 360 milioni di euro, garantito parzialmente da SACE.

Pertanto, alla data del 30 giugno 2024 il totale nominale dei finanziamenti in essere con la BEI è pari a 1.060 milioni di euro.

I finanziamenti con la BEI contengono, inter alia, i seguenti covenants e impegni:

  • nel caso in cui la società sia oggetto di fusione, scissione o conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo TIM, ovvero alieni, dismetta o trasferisca beni o rami d'azienda (ad eccezione di alcuni atti di disposizione espressamente previsti), dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento, oppure, solo per alcuni contratti, il rimborso anticipato del prestito (qualora l'operazione di fusione e scissione al di fuori del Gruppo TIM comprometta l'esecuzione o l'esercizio del Progetto oppure rechi pregiudizio alla BEI nella sua qualità di creditrice);
  • TIM si è impegnata a far sì che, per tutta la durata del prestito, l'indebitamento finanziario complessivo delle società facenti parte del Gruppo TIM diverse da TIM, e fatti salvi i casi in cui tale indebitamento sia interamente e irrevocabilmente garantito da TIM, sia inferiore ad un ammontare pari al 35% (trentacinque per cento) dell'indebitamento finanziario complessivo del Gruppo TIM;
  • "Clausola per inclusione", ai sensi della quale, nel caso in cui TIM si impegni a mantenere in altri contratti di finanziamento parametri finanziari (e anche alcune clausole più stringenti, tra cui, ad esempio, cross default ed impegni di limitazione alla vendita di beni) che non siano presenti o siano più stringenti rispetto a quelli concessi alla BEI, quest'ultima avrà la facoltà di richiedere qualora reputi, a proprio ragionevole giudizio, che tali modifiche possano avere conseguenze negative sulla capacità finanziaria di TIM, la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento al fine di prevedere una disposizione equivalente a favore della BEI;
  • "Evento Rete", ai sensi della quale a fronte di una cessione totale o di una porzione sostanzialmente rilevante (in ogni caso superiore alla metà in termini quantitativi) della rete fissa in favore di soggetti terzi non controllati oppure nel caso di cessione della partecipazione di controllo nella società a cui la rete o una sua porzione sostanzialmente rilevante sia stata precedentemente ceduta, TIM dovrà darne immediata comunicazione alla BEI che avrà la facoltà di richiedere la costituzione di garanzie o la modifica del contratto di finanziamento o una soluzione alternativa. In previsione del perfezionamento della cessione di NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR"), TIM ha informato la BEI e contestualmente avviato un dialogo per concordare la gestione dei contratti esistenti.

Alcuni contratti di finanziamento di TIM in essere al 30 giugno 2024 contengono covenant finanziari (es. ratio Debt/EBITDA, EBITDA/Interessi, ecc.) il cui mancato rispetto comporta l'obbligo di rimborso del prestito, tra cui il finanziamento sottoscritto in data 6 luglio 2022 che beneficia della "Garanzia Italia" (ai sensi dell'art. 1, comma 1, del Decreto-Legge n. 23 dell'8 aprile 2020 e successive modifiche e integrazioni), che è stato, su base volontaria, interamente rimborsato in data 10 luglio 2024.

Nei contratti di finanziamento sono previsti gli usuali covenant di altro genere, fra cui l'impegno a non vincolare asset aziendali a garanzia di finanziamenti ("negative pledge"), l'impegno a non modificare l'oggetto del business o cedere asset aziendali a meno che non sussistano specifiche condizioni (ad es. la cessione avvenga al fair market value). Covenant di contenuto sostanzialmente simile sono riscontrabili nei finanziamenti di export credit agreement.

Nei contratti di finanziamento TIM è tenuta a comunicare il cambiamento di controllo. Elementi identificativi del verificarsi di tale ipotesi di change of control e le conseguenze ad essi applicabili – tra le quali rientrano, a discrezione degli investitori, l'eventuale costituzione di garanzie ovvero il rimborso anticipato della quota erogata per cassa e la cancellazione del commitment in assenza di diverso accordo – sono puntualmente disciplinati nei singoli contratti.

Inoltre, i contratti di finanziamento in essere contengono un generico impegno di TIM, la cui violazione costituisce un event of default, a non porre in essere operazioni societarie di fusione, scissione, conferimento di ramo d'azienda al di fuori del Gruppo a meno che non sussistano specifiche condizioni. Il verificarsi di tale event of default può implicare, se richiesto dal Lender, il rimborso anticipato degli importi utilizzati e/o la cancellazione dei commitment non ancora utilizzati.

Nella documentazione dei prestiti concessi ad alcune società del Gruppo TIM, sono generalmente previsti obblighi di rispettare determinati indici finanziari, nonché gli usuali covenant di altro genere, pena la richiesta di rimborso anticipato del prestito.

Si segnala, infine, che al 30 giugno 2024, nessun covenant, negative pledge o altra clausola, relativi alla posizione debitoria sopra descritta, risulta in alcun modo violato o non rispettato.

Revolving Credit Facility

Nella tabella sottostante sono riportate le linee di credito committed(*) disponibili al 30 giugno 2024:

(miliardi di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Accordato Utilizzato Accordato Utilizzato
Sustainability-linked RCF – maggio 2026 4,0 4,0
Totale 4,0 4,0

(*) Ai sensi del contratto firmato le Banche sono impegnate a provvedere i fondi a chiamata (con un preavviso di almeno 3 giorni). Trattandosi di una linea "Committed", le banche non hanno meccanismi per non onorare la richiesta di fondi avanzata dalla Società, fatte salve le clausole di cancellazione obbligatoria anticipata standard di mercato (Scadenza naturale del contratto, Cambio di controllo, Borrower Illegality, Events of default, ognuna come definita nel contratto).

Rating

ILgiudizio su TIM delle tre agenzie di rating - Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings – risulta il seguente:

Rating al 30/06/2024 Rating al 30/07/2024
Rating Outlook Rating Outlook
STANDARD & POOR'S B+ sotto esame per
upgrade
BB stabile
MOODY'S Ba3 positivo Ba3 positivo
FITCH RATINGS BB sotto esame per
upgrade
BB stabile

NOTA 15 INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

La tabella seguente riporta la composizione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo TIM al 30 giugno 2024 e al 31 dicembre 2023, determinato secondo quanto previsto dagli "Orientamenti in materia di obblighi di informativa ai sensi del regolamento sul prospetto" emessi dall'ESMA (European Securities & Markets Authority) in data 4 marzo 2021 (ESMA32-382-1138) e recepiti dalla Consob con Richiamo di attenzione n. 5/21 del 29 aprile 2021.

Nella tabella, inoltre, è evidenziata la riconciliazione dell'indebitamento finanziario netto determinato secondo i citati criteri previsti dall'ESMA con quello calcolato secondo i criteri del Gruppo TIM.

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Disponibilità liquide presso banche, istituti finanziari e postali (a) 204 2.294
Altre disponibilità liquide equivalenti (b) 352 618
Titoli diversi dalle partecipazioni (c) 1.547 1.882
Liquidità (d=a+b+c) 2.103 4.794
Debito finanziario corrente (inclusi gli strumenti di debito, ma
esclusa la parte corrente del debito finanziario non corrente)
(e) 1.329 1.391
Parte corrente del debito finanziario non corrente (f) 11.619 5.044
Indebitamento finanziario corrente (g=e+f) 12.948 6.435
Indebitamento finanziario corrente netto (h=g-d) 10.845 1.641
Debito finanziario non corrente (esclusi la parte corrente e gli
strumenti di debito)
(i) 3.906 9.667
Strumenti di debito (j) 8.640 15.297
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (k) 58 68
Indebitamento finanziario non corrente (l=i+j+k) 12.604 25.032
Totale Indebitamento finanziario netto come da orientamenti
ESMA 32-382-1138
(m=h+l) 23.449 26.673
Debiti commerciali e altri debiti non correnti (58) (68)
Crediti finanziari non correnti per contratti di locazione attiva (45) (112)
Crediti finanziari correnti per contratti di locazione attiva (54) (162)
Crediti finanziari e altre attività finanziarie correnti (9) (515)
Altri crediti finanziari e altre attività finanziarie non correnti 3.306 (40)
Attività/passività finanziarie correlate ad attività cessate/attività
non correnti destinate ad essere cedute
5.609
Sub-totale (n) 8.749 (897)
Indebitamento finanziario netto contabile (*) (p=m+n) 26.589 25.776
Storno valutazione al fair value di derivati e correlate passività/
attività finanziarie
(q) (101) (120)
Indebitamento finanziario netto rettificato (r=p+q) 26.488 25.656

(*) Per quanto riguarda l'incidenza delle operazioni con Parti Correlate sull'Indebitamento Finanziario Netto, si rimanda all'apposito prospetto inserito nella Nota "Operazioni con parti correlate".

Movimenti monetari Movimenti non monetari
(milioni di euro) 31.12.2023 Incassi e/o
Emissioni
Pagamenti
e/o Rimborsi
Differenze
tassi di
cambio
Variazioni
di Fair
Value
Altre
variazioni e
riclassifiche
30.6.2024
Debiti finanziari a medio/lungo termine:
Obbligazioni 18.563 (2.787) 15 (14) (181) 15.596
Debiti verso banche 6.295 1.870 (750) (16) (1.470) 5.929
Altri debiti finanziari 326 (11) (30) 110 395
(a) 25.184 1.870 (3.548) (31) (14) (1.541) 21.920
di cui quota a breve termine 4.315 11.470
Passività per locazioni finanziarie a
medio/lungo termine:
5.529 135 (229) (234) (2.155) 3.046
(b) 5.529 135 (229) (234) (2.155) 3.046
di cui quota a breve termine 786 485
Altre passività finanziarie a medio/
lungo termine:
Derivati passivi di copertura relativi a
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti di natura
finanziaria 463 (44) (126) 17 310
Derivati passivi non di copertura 66 (16) (8) (10) 32
Altre passività 3 1 4
(c) 532 (60) (134) 8 346
di cui quota a breve termine 117 205
Debiti finanziari a breve termine:
Debiti verso banche 1.112 39 1.151
Altri debiti finanziari 279 (101) 178
(d) 1.391 (62) 1.329
Passività finanziarie direttamente
correlate ad Attività cessate/Attività
non correnti destinate ad essere cedute:
(e) 5 (151) 6.059 5.913
Totale passività finanziarie
(Indebitamento finanziario lordo)
(f=a+b+c+d+e) 32.636 2.010 (3.928) (325) (148) 2.309 32.554
Derivati attivi di copertura relativi ad
elementi coperti classificati fra le attività/
passività non correnti e correnti di natura
finanziaria
(g) 1.085 24 (123) (4) 982
Derivati attivi non di copertura (h) 152 15 (6) 4 165
Totale (i=f-g-h) 31.399 2.010 (3.928) (364) (19) 2.309 31.407

Informazioni aggiuntive al Rendiconto Finanziario richieste dallo IAS 7

La variazione dei Debiti verso a banche a breve termine (39 milioni di euro) è una movimentazione monetaria principalmente dovuta ad aperture/chiusure di Repurchased credit agreements e linee di credito bancarie.

Le variazioni relative alle Passività finanziarie direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute si riferiscono a passività per locazioni finanziarie a medio/lungo termine.

Il valore degli interessi pagati ed incassati delle Attività in funzionamento, riportato nel Rendiconto Finanziario, considera le movimentazioni afferenti alle operazioni in derivati CCIRS a copertura di sottostanti in divisa sia nella loro componente attiva (incassi) sia nella componente passiva (pagamenti) senza netting delle posizioni.

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Interessi pagati (1.180) (1.017)
Interessi incassati 366 352
Totale netto (814) (665)

Al fine di considerare le componenti dei derivati CCIRS come un'unica operazione viene proposta una rappresentazione in cui i flussi di interesse in entrata e in uscita sono esposti al netto. Tale impostazione determinerebbe i seguenti risultati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Interessi pagati (997) (795)
Interessi incassati 183 130
Totale netto (814) (665)

NOTA 16 STRUMENTI DERIVATI

Si conferma la continuità dell'applicazione dello IAS 39 con riferimento all'applicazione dell'hedge accounting.

Gli strumenti derivati perfezionati dal Gruppo TIM si prefiggono la copertura dell'esposizione al rischio di cambio, la gestione del rischio di tasso di interesse, nonché una diversificazione dei parametri di indebitamento che consenta la minimizzazione del costo e della volatilità entro prefissati limiti gestionali.

Le operazioni con prodotti derivati in essere al 30 giugno 2024 sono legate principalmente alla gestione dell'indebitamento, come interest rate swaps (IRS) per ricondurre al profilo di rischio ritenuto più opportuno i prestiti bancari e obbligazionari a tasso fisso, nonché operazioni quali cross currency and interest rate swaps (CCIRS) e currency forwards per convertire finanziamenti/crediti contratti in valute diverse nelle divise di riferimento delle varie società del Gruppo.

Rispettivamente gli IRS prevedono o possono comportare, a scadenze determinate, lo scambio con le controparti di flussi di interesse, calcolati su un valore nozionale di riferimento, ai tassi fissi o variabili concordati.

Ciò vale anche per i CCIRS, che possono prevedere, oltre alla liquidazione dei flussi di interesse periodici, lo scambio dei capitali di riferimento, nelle rispettive divise di denominazione, a scadenza ed eventualmente a pronti.

Nelle successive tabelle gli strumenti finanziari derivati sono suddivisi per tipologia di rischio per ogni tipo di copertura, separando attività e passività finanziarie. Per i CCIRS l'importo nozionale si riferisce al controvalore euro contrattuale, per gli IRS in valuta diversa dall'euro, al controvalore al tasso di cambio di mercato.

Tipologia
(milioni di euro)
Rischio coperto Nozionale al
30.6.2024
Nozionale al
31.12.2023
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
30.6.2024
Mark to Market
Spot* (Clean
Price) al
31.12.2023
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
Totale derivati in Fair Value Hedge
Interest rate swaps Rischio tasso di interesse 4.562 4.474 85 130
Cross Currency and
Interest Rate Swaps
Rischio tasso di interesse
e rischio di cambio
3.508 4.841 534 417
Totale derivati in Cash Flow Hedge 8.070 9.315 619 547
Totale derivati Non in Hedge Accounting 1.043 1.205 77 44
Totale derivati Gruppo TIM 9.113 10.520 696 591

* Il Mark to Market Spot sopra riportato rappresenta la valutazione di mercato del derivato al netto della quota maturata del flusso in corso.

NOTA 17 INFORMAZIONI INTEGRATIVE SU STRUMENTI FINANZIARI

Valutazione al fair value

Le valutazioni al fair value degli strumenti finanziari del Gruppo sono state classificate nei 3 livelli previsti dall'IFRS 7. In particolare la scala gerarchica del fair value è composta dai seguenti livelli:

  • Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi;
  • Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili;
  • Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nelle tabelle che seguono sono riportate alcune informazioni integrative sugli strumenti finanziari, ivi compresa la tabella relativa ai livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutata al fair value al 30 giugno 2024.

Legenda Categorie IFRS 9

Attività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value rilevato nelle altre componenti di conto
economico complessivo
Fair Value Through Other Comprehensive Income FVTOCI
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Passività finanziarie valutate a:
Costo ammortizzato Amortized Cost AC
Fair value attraverso il conto economico separato Fair Value Through Profit or Loss FVTPL
Derivati di copertura Hedge Derivatives HD
Non applicabile Not applicable n.a.

Livelli gerarchici per ciascuna classe di attività/passività finanziaria valutate al fair value al 30.6.2024

Livelli di gerarchia
(milioni di euro) Categorie
IFRS 9
note Valore di
bilancio al
30.6.2024
Livello 1 (*) Livello 2 (*) Livello 3 (*)
ATTIVITÀ
Attività non correnti
Altre partecipazioni
FVTOCI (9) 104 31 31 42
FVTPL (9) 51 24 27
Titoli, crediti finanziari e altre attività
finanziarie non correnti
di cui titoli FVTOCI (10)
di cui derivati di copertura HD (10) 517 517
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 89 89
(a) 761 55 664 42
Attività correnti
Titoli
Valutati al fair value attraverso il conto
economico complessivo (FVTOCI)
FVTOCI (10) 1.297 1.297
Valutati al fair value attraverso il conto
economico separato (FVTPL)
FVTPL (10) 250 250
Crediti finanziari e altre attività finanziarie
correnti
di cui derivati di copertura HD (10) 465 465
di cui derivati non di copertura FVTPL (10) 76 76
(b) 2.088 1.547 541
Totale (a+b) 2.849 1.602 1.205 42
PASSIVITÀ
Passività non correnti
di cui derivati di copertura HD (15) 137 137
di cui derivati non di copertura FVTPL (15)
(c) 137 137
Passività correnti
di cui derivati di copertura HD (15) 173 173
di cui derivati non di copertura FVTPL (15) 32 32
(d) 205 205
Totale (c+d) 342 342

(*) Livello 1: corrisponde a prezzi quotati su mercati attivi.

Livello 2: corrisponde a prezzi calcolati attraverso elementi desunti da dati di mercato osservabili.

Livello 3: corrisponde a prezzi calcolati attraverso altri elementi differenti dai dati di mercato osservabili.

Nel corso del primo semestre 2024 non si sono verificati trasferimenti tra diversi livelli gerarchici di attività e passività finanziarie valutate al fair value.

NOTA 18 FONDI RELATIVI AL PERSONALE

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
Operations
Incrementi/
Attualizzazione
Decrementi Differenze
cambio e altre
variazioni
30.6.2024
Fondo Trattamento di Fine Rapporto (a) 496 (305) (4) (2) 185
Fondi per piani pensionistici e altri 15 1 (1) 15
Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione
aziendale
4 22 (1) 25
Totale altri fondi relativi al personale (b) 19 23 (2) 40
Totale (a+b) 515 (305) 19 (4) 225
di cui:
quota non corrente 511 200
quota corrente(*) 4 25

(*) La quota corrente è riferibile ai soli Altri fondi relativi al personale.

Il Fondo Trattamento di Fine Rapporto (T.F.R.) si riferisce alle sole società italiane e si riduce complessivamente di -311 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. I decrementi sono essenzialmente relativi agli utilizzi del periodo per liquidazioni al personale cessato e per anticipazioni relative al personale delle attività in funzionamento.

La variazione registrata negli "Incrementi/Attualizzazione" è così composta:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (*)
Oneri finanziari 3
(Utili) perdite attuariali nette del periodo (7)
Totale (4)
Rendimento effettivo delle attività a servizio del piano non sono presenti
attività al servizio
del piano

(*) Le quote destinate al Fondo Tesoreria INPS o alle forme di previdenza complementare sono contabilizzate, nell'ambito dei "Costi del personale", negli "Oneri sociali"; nella voce sono iscritte le sole quote relative alle società con meno di 50 dipendenti.

Gli utili attuariali netti registrati nel primo semestre 2024 pari a 7 milioni di euro sono essenzialmente connessi sia al turn over del personale, sia alle variazioni dei parametri tecnico-economici utilizzati nella valutazione. Il tasso di inflazione è rimasto invariato rispetto al valore di dicembre 2023 (2,00%) mentre il tasso di attualizzazione è aumentato, passando dal 3,08% utilizzato al 31 dicembre 2023 al 3,49% del 30 giugno 2024.

I Fondi per piani pensionistici e altri sono prevalentemente rappresentativi di piani pensionistici attivati da società estere del Gruppo TIM.

I Fondi per esodi agevolati e ristrutturazione aziendale aumentano, nel primo semestre 2024, complessivamente di 21 milioni di euro, al netto degli utilizzi, principalmente per l'effetto dell'accantonamento connesso alle uscite di personale non dirigente di cui all'accordo firmato ad aprile 2024 dalla Capogruppo TIM S.p.A con le Organizzazioni Sindacali.

NOTA 19 FONDI PER RISCHI E ONERI

Sono così composti:

(milioni di euro) 31.12.2023 Discontinued
operations
Incremento Utilizzo a
conto
economico
Utilizzo
diretto
Differenze
cambio e
altre
variazioni
30.6.2024
Fondo imposte e rischi fiscali 129 10 (12) (7) 120
Fondo per oneri di ripristino 310 (222) 5 (1) (9) 83
Fondo vertenze legali 472 51 (37) (15) 471
Fondo rischi commerciali 251 5 (117) 139
Fondo per rischi e oneri su
partecipazioni e operazioni
societarie
11 11
Altri fondi rischi e oneri 12 (1) (1) 10
Totale 1.185 (223) 71 (168) (31) 834
di cui:
quota non corrente 679 451
quota corrente 506 383

Il fondo imposte e rischi fiscali si riducono di 9 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023 ed è relativo essenzialmente alla Business Unit Brasile.

Il fondo per oneri di ripristino si riferisce agli accantonamenti dei costi previsti per il ripristino degli immobili in locazione e dei siti utilizzati nell'ambito della telefonia mobile; è riconducibile principalmente alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. (70 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (13 milioni di euro). La riduzione rispetto al 31 dicembre 2023 è principalmente attribuibile alla riclassifica nell'ambito delle Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" del fondo oneri di ripristino di NetCo.

Il fondo vertenze legali accoglie gli stanziamenti a fronte di vertenze con altre controparti e con il personale. Il saldo al 30 giugno 2024 è attribuibile per 340 milioni di euro alla Business Unit Domestic e per 131 milioni di euro alla Business Unit Brasile.

Il fondo per rischi commerciali è relativo alla Business Unit Domestic. Nel corso del primo semestre 2024 si riduce di 112 milioni di euro, principalmente in relazione agli utilizzi del fondo rischi contrattuali per contratti onerosi (IAS 37) (-108 milioni di euro) iscritto negli esercizi precedenti dalla Capogruppo TIM S.p.A. e relativo ai rapporti in essere con alcune controparti per l'offerta di contenuti multimedia e per un accordo di connettività nonché rappresentativo del net present value (valore attuale netto) del margine negativo connesso a tali partnership.

NOTA 20 DEBITI VARI E ALTRE PASSIVITA' NON CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Debiti vari non correnti
Debiti verso istituti di previdenza 476 595
Debiti per imposte sul reddito
Altri debiti 16 24
(a) 492 619
Altre passività non correnti
Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) 117 103
Altri ricavi e proventi differiti 163 329
Contributi in conto capitale 14 275
(b) 294 707
Totale
(a+b)
786 1.326

I debiti vari non correnti comprendono:

  • debiti verso istituti di previdenza principalmente relativi alla posizione debitoria non corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • altri debiti principalmente afferibili alla Business Unit Brasile.

Le altre passività non correnti includono:

  • Ricavi differiti da contratti con clienti (Contract liabilities) che si riversano a conto economico in base alla durata derivante dai vincoli contrattuali tra le parti, pari mediamente a 24 mesi; pertanto il saldo al 30 giugno 2024 si riverserà a conto economico generalmente entro l'esercizio 2026. La voce comprende in particolare i ricavi differiti delle attività in funzionamento di TIM S.p.A. relativi a:
    • canoni di abbonamento, noleggio e manutenzione (54 milioni di euro);
    • canoni di outsourcing (18 milioni di euro);
    • canoni di accesso alla rete (17 milioni di euro.
  • Altri ricavi e proventi differiti che comprendono la quota non corrente (circa 92 milioni di euro) della plusvalenza differita connessa all'operazione di "sale and lease back" per la cessione di torri di telecomunicazione della Business Unit Brasile; in tale voce sono ricompresi inoltre i ricavi differiti connessi a contratti di cessione di capacità trasmissiva.
  • Contributi in conto capitale: la voce rappresenta la componente da imputare a conto economico sulla base della vita utile residua (stimabile in circa 18 anni) dei cespiti cui afferiscono i contributi stessi ed è principalmente connessa alla realizzazione del "Piano 5G Copertura" nell'ambito dei progetti PNRR.

NOTA 21 DEBITI COMMERCIALI, VARI E ALTRE PASSIVITA' CORRENTI

Sono così composti:

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023
Debiti commerciali
Debiti verso fornitori 3.319 5.042
Debiti verso altri gestori di telecomunicazioni 318 399
(a) 3.637 5.441
Debiti tributari (b) 602 194
Debiti vari
Debiti per compensi al personale 265 323
Debiti verso istituti di previdenza 356 415
Debiti relativi al "Contributo per l'esercizio di attività di TLC" 499 480
Dividendi deliberati, ma ancora da corrispondere ad azionisti 83 52
Altri 258 1.047
Fondi relativi al personale (ad eccezione del T.F.R.) per le quote che si
prevede verranno liquidate entro 12 mesi
25 4
Fondi per rischi e oneri, per le quote che si prevede verranno liquidate
entro 12 mesi
383 506
(c) 1.869 2.827
Altre passività correnti
Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities) 836 829
Altri ricavi e proventi differiti 32 50
Altre 43
(d) 868 922
Totale (a+b+c+d) 6.976 9.384

I debiti commerciali, pari a 3.637 milioni di euro (5.441 milioni di euro al 31 dicembre 2023), si riferiscono principalmente alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. (3.346 milioni di euro) e alla Business Unit Brasile (662 milioni di euro).

Al 30 giugno 2024 i debiti commerciali con scadenza superiore ai 12 mesi ammontano a 42 milioni di euro (44 milioni di euro al 31 dicembre 2023) e sono principalmente riferibili a debiti della Business Unit Brasile per il rinnovo di licenze di telecomunicazioni.

I debiti tributari si riferiscono principalmente ai debiti della Business Unit Brasile (82 milioni di euro) e delle attività in funzionamento di TIM S.p.A. (510 milioni di euro). Questi ultimi comprendono il debito verso l'Erario per IVA (473 milioni di euro), per le trattenute operate quale sostituto d'imposta (33 milioni di euro) e al debito per la tassa di concessione governativa (2 milioni di euro).

I debiti vari comprendono principalmente:

  • la posizione debitoria corrente verso l'INPS a fronte dell'applicazione degli accordi firmati con le Organizzazioni Sindacali riguardanti l'applicazione dell'art. 4 della legge 28 giugno 2012, n. 92 ed all'ex-art. 41, comma 5bis, D.Lgs. n. 148/2015;
  • la quota corrente dei fondi relativi al personale e dei fondi per rischi e oneri, pari complessivamente a 408 milioni di euro;
  • gli anticipi sui contributi erogati dallo Stato alla Capogruppo TIM S.p.A. in relazione ai progetti PNRR pari a 53 milioni di euro.

Le altre passività correnti comprendono:

■ Passività derivanti da contratti con clienti (Contract liabilities), pari a 836 milioni di euro. La voce accoglie le passività verso clienti connesse alle obbligazioni delle società del Gruppo di trasferire beni e servizi per i quali hanno ricevuto un corrispettivo. Sono di seguito rappresentate le passività verso clienti, che hanno generalmente una scadenza entro 12 mesi.

In particolare:

  • contract liabilities, pari a 6 milioni di euro; la voce comprende contratti bundle (pacchetti di beni e servizi) aventi performance obligation con differente tempistica di riconoscimento dei ricavi e conseguente differimento temporale dei corrispettivi originariamente rilevati;
  • poste connesse alla clientela, pari a 420 milioni di euro; la voce comprende debiti verso clienti a seguito di rapporti contrattuali, quali il debito per traffico prepagato e i canoni di abbonamento addebitati anticipatamente;
  • • acconti e anticipi pari a 51 milioni di euro, relativi a debiti verso clienti a seguito di pagamenti anticipati, quali i versamenti degli abbonati in conto conversazioni;
  • ricavi differiti da contratti con clienti, pari a 488 milioni di euro comprendenti essenzialmente i ricavi differiti delle attività in funzionamento di TIM S.p.A. per:
    • canoni di noleggio e manutenzione (299 milioni di euro);
    • canoni di canoni di abbonamento (45 milioni di euro)
  • Altri ricavi e proventi differiti, relativi principalmente a ricavi differiti su contratti di cessione di capacità trasmissiva.
  • Altre, relative principalmente alle attività in funzionamento di TIM S.p.A. per debiti per anticipi su lavori di rete in corso di realizzazione.

NOTA 22 CONTENZIOSI E AZIONI GIUDIZIARIE PENDENTI, ALTRE INFORMAZIONI, IMPEGNI E GARANZIE

Sono illustrati qui di seguito i principali contenziosi giudiziari, arbitrali e fiscali in cui le società del Gruppo TIM sono coinvolte al 30 giugno 2024, nonché quelli chiusi nel corso del periodo.

Per quei contenziosi, di seguito descritti, per i quali si è ritenuto probabile un rischio di soccombenza, il Gruppo TIM ha iscritto passività per complessivi 361 milioni di euro.

Si segnala che per alcuni contenziosi di seguito riportati non è stato possibile, sulla base delle informazioni disponibili alla data di chiusura della presente Relazione finanziaria semestrale e con particolare riferimento alla complessità dei procedimenti, al loro stato di avanzamento, nonché agli elementi di incertezza di carattere tecnico-processuale, effettuare una stima attendibile degli oneri e/o delle tempistiche degli eventuali pagamenti. Inoltre, nei casi in cui la diffusione delle informazioni relative al contenzioso potesse pregiudicare seriamente la posizione di TIM o delle sue controllate, viene descritta unicamente la natura generale della controversia.

Infine, relativamente ai procedimenti con l'Autorità Antitrust, si rammenta che in base all'art. 15, comma 1, della Legge n. 287/1990 ("Norme per la tutela della concorrenza e del mercato"), l'Autorità ha la facoltà di comminare una sanzione amministrativa commisurata al fatturato del Gruppo, nei casi di infrazioni ritenute gravi.

a) Principali contenziosi e azioni giudiziarie pendenti

Per i seguenti contenziosi e azioni giudiziarie pendenti non sono intervenuti fatti significativi rispetto a quanto pubblicato nella Relazione finanziaria annuale 2023:

  • Procedimento Golden Power;
  • Procedimento Antitrust A428;
  • COMM 3000 (connessi al procedimento Antitrust A428);
  • Irideos;
  • Fatturazione a 28 giorni;
  • Contenzioso per "Conguagli su canoni di concessione" per gli anni 1994-1998.

Contenziosi fiscali e regolatori internazionali

Al 30 giugno 2024 le società della Business Unit Brasile risultano coinvolte in contenziosi di natura fiscale o regolatoria il cui esito è valutato di possibile soccombenza per un ammontare complessivo di circa 20,0 miliardi di reais (19,2 miliardi di reais al 31 dicembre 2023), corrispondenti a circa 3,4 miliardi di euro al 30 giugno 2024.

Sono di seguito evidenziate le principali tipologie di contenzioso, classificate in base all'imposta cui fanno riferimento.

Imposte federali

In relazione all'imposizione a livello federale, si segnalano i seguenti filoni vertenziali:

  • disconoscimento degli effetti fiscali di operazioni di fusione tra società facenti parte del gruppo TIM Brasil;
  • diniego del beneficio fiscale territoriale SUDENE, in ragione di pretese irregolarità nella gestione e nella rendicontazione del beneficio stesso;
  • contestazioni in ordine alle compensazioni con le perdite fiscali pregresse;
  • ulteriori contestazioni in ordine alla deducibilità fiscale dell'ammortamento dell'avviamento;
  • assoggettamento ad imposizione sul reddito di talune tipologie di differenze di cambio;
  • assoggettamento a ritenute alla fonte di talune tipologie di pagamenti effettuati verso l'estero (ad esempio, i pagamenti per roaming internazionale);

■ ulteriori contestazioni in ordine alle compensazioni effettuate tra imposte a debito e posizioni fiscali creditorie delle società del gruppo.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 3,5 miliardi di reais (3,1 miliardi di reais al 31 dicembre 2023).

Imposte statali

Nell'ambito del prelievo statale, si segnalano molteplici contestazioni in materia di ICMS, ed in particolare:

  • contestazioni riguardanti l'abbattimento della base imponibile del tributo, a fronte di sconti concessi ai clienti, oltre a contestazioni in merito all'utilizzo dei crediti fiscali dichiarati dalle società del gruppo, a fronte della restituzione di terminali telefonici dati in comodato, ed a seguito della rilevazione di frodi da sottoscrizione ai danni delle società;
  • assoggettamento ad ICMS di talune tipologie di canoni, maturati a favore delle società del gruppo e da queste classificati come corrispettivi per servizi diversi da quelli di telecomunicazione;
  • contestazioni sull'utilizzo del beneficio fiscale "PRO-DF" originariamente concesso da taluni Stati, e successivamente dichiarato incostituzionale (la contestazione si riferisce all'effettiva spettanza del credito per ICMS, dichiarato dalla società TIM Celular, ora incorporata in TIM S.A., sulla base delle predette disposizioni agevolative);
  • contestazioni relative all'utilizzo dei crediti per ICMS, rilevati dalle società del gruppo in esito alle acquisizioni di immobilizzazioni materiali, ed in relazione alle somministrazioni di energia elettrica a favore delle società, oltre che in applicazione delle disposizioni in materia di sostituzione d'imposta;
  • sanzioni irrogate alle società del gruppo per irregolarità negli adempimenti dichiarativi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS in relazione alla procedura di sostituzione d'imposta, prevista nei casi di acquisto e distribuzione di apparati tra Stati diversi;
  • contestazioni dei crediti per ICMS derivanti dallo "special credit" riconosciuto dalla società ai clienti prepagati, come anticipazione delle successive ricariche.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 10,7 miliardi di reais (10,4 miliardi di reais al 31 dicembre 2023).

Imposte municipali

Tra i contenziosi con un grado di rischio classificato come "possibile", vi sono alcune controversie relative alle imposte comunali (Municipal Taxes) il cui importo complessivo ammonta a circa 1,8 miliardi di reais (circa 1,7 miliardi di reais al 31 dicembre 2023).

FUST e FUNTTEL

Le principali contestazioni in materia di contribuzioni all'ente regolatorio (Anatel), e in particolare in termini di FUST e FUNTTEL, riguardano l'assoggettamento a tali prelievi dei ricavi da interconnessione.

Complessivamente il rischio per tali fattispecie, ritenuto possibile, ammonta a 4,0 miliardi di reais (4,0 miliardi di reais al 31 dicembre 2023).

Nel corso del terzo trimestre del 2024, gli uffici dell'amministrazione finanziaria federale del Brasile hanno notificato a TIM S.A. taluni provvedimenti di diniego, per pretese irregolarità, di parte delle compensazioni (con debiti per imposte federali) avvenute utilizzando crediti fiscali contabilizzati tra il 2018 ed il 2019, derivanti dalle decisioni – favorevoli per la Società – pronunciate nei giudizi sulla possibilità di includere l'ICMS nella base di calcolo dei prelievi PIS e COFINS.

Le verifiche fiscali effettuate hanno portato alla convalida, ed all'approvazione della maggior parte dei crediti, mentre una parte minoritaria è stata contestata dai verificatori.

I provvedimenti notificati dall'amministrazione finanziaria hanno formato oggetto - agli inizi di settembre del 2024 - di tempestivo ricorso, integrato con la documentazione che la Società ha ritenuto necessaria, e predisposto con il supporto di autorevoli studi legali brasiliani.

Si tratta di una tematica da trattare inizialmente in ambito amministrativo, salva la possibilità di una successiva trattazione in ambito giudiziale, in dipendenza degli esiti della discussione in sede amministrativa.

Colt Technology Services - A428

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di agosto 2015, l'operatore Colt Technology Services ha avanzato pretese risarcitorie fondate sul provvedimento decisorio del procedimento A428, e riferite ad asseriti danni subiti nell'arco temporale 2009/2011, in ragione della presunta condotta inefficiente e discriminatoria di TIM nel processo di fornitura dei servizi wholesale. La richiesta risarcitoria è stata quantificata in 27 milioni di euro a titolo di lucro cessante per l'asserita mancata acquisizione di nuovi clienti, ovvero per la ritenuta impossibilità di fornire nuovi servizi alla clientela già acquisita; la controparte ha formulato inoltre richiesta di risarcimento del danno all'immagine e alla reputazione commerciale. Tale giudizio fa seguito alla pretesa stragiudiziale di circa 23 milioni di euro già formulata da Colt nel mese di giugno 2015, che la Società ha respinto integralmente. TIM si è costituita in giudizio contestando integralmente le pretese di controparte. Con sentenza del 21 febbraio 2024 il Tribunale di Milano ha integralmente respinto la domanda di risarcimento avanzata da Colt, per un ammontare di 27 milioni di euro.

Avverso tale sentenza Colt ha notificato l'atto di appello. L'udienza presso la Corte di Milano è stata fissata per il 18 febbraio 2025.

Eutelia e Clouditalia Telecomunicazioni (ora Irideos) - A428

Con atto di citazione di maggio 2020, Eutelia in Amministrazione Straordinaria e Clouditalia Telecomunicazioni S.p.A., acquirente del ramo TLC di Eutelia, hanno convenuto in giudizio TIM, dinanzi al Tribunale di Roma, avanzando pretese risarcitorie, per circa 40 milioni di euro, per i danni asseritamente subiti, nel periodo 2009-2012, a seguito delle condotte di boicottaggio tecnico e margin squeeze, oggetto del procedimento AGCM A428. TIM si è costituita in giudizio contestando le pretese di controparte e formulando domanda riconvenzionale con riserva di quantificare i danni subiti in corso di causa. In data 1° aprile 2022, l'AGCM ha depositato il parere previsto dall'art. 14, terzo comma, del d.lgs. 3/2017, con cui ha: (i) proposto alcuni benchmark utilizzabili per definire lo scenario controfattuale sulla cui base quantificare i danni asseritamente subiti da Eutelia e Clouditalia; (ii) fornito alcune ulteriori indicazioni e criteri per stimare le diverse voci di danno richieste da Eutelia e Clouditalia. All'udienza del 15 giugno 2022, il G.I. ha assegnato termine alle parti fino all'8 luglio 2022 per il deposito di note scritte sulle implicazioni del parere dell'AGCM e sul contenuto degli eventuali quesiti da porre al CTU. Il 24 ottobre 2022 il giudice ha sciolto la riserva e ha disposto una CTU sull'an delle condotte di TIM e sul quantum del danno eventualmente subito da Eutelia e Irideos a causa delle stesse. Il 15 novembre 2022 si è tenuto il giuramento del CTU. L'udienza per l'esame della CTU, originariamente fissata per il 18 ottobre 2023, è stata rinviata al 7 febbraio 2024. A seguito dell'istanza di proroga del termine per il deposito dell'elaborato finale da parte del CTU, il Giudice ha ulteriormente rinviato la data di udienza per l'esame della CTU al 22 maggio 2024. In vista dell'udienza per l'esame della CTU TIM ha presentato istanza di rinnovazione o integrazione delle operazioni peritali. L'istanza non è stata accolta dal Giudice che ha fissato per la precisazione delle conclusioni l'udienza del 17 settembre 2025.

Procedimento Antitrust A514

Nel mese di giugno 2017 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato il procedimento A514 nei confronti di TIM per accertare un possibile abuso di posizione dominante in violazione dell'art. 102 del "Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea". Il procedimento è stato avviato sulla base di alcune segnalazioni giunte, tra il mese di maggio e di giugno 2017, da parte di Infratel, Enel, Open Fiber, Vodafone e Wind Tre e riguarda un presunto abuso di posizione dominante nei mercati dei servizi di accesso wholesale e dei servizi retail relativi alla rete fissa a banda larga e ultralarga. In particolare, l'AGCM ha ipotizzato che TIM abbia tenuto condotte volte a: i) rallentare e ostacolare lo svolgimento delle gare Infratel, al fine di ritardare o rendere meno remunerativo l'ingresso di un altro operatore sul mercato wholesale; ii) accaparrarsi preventivamente la clientela sul mercato retail dei servizi a banda ultralarga, mediante politiche commerciali volte a restringere lo spazio di contendibilità della clientela residuo per gli operatori concorrenti.

A seguito dell'avvio del procedimento, nel mese di luglio 2017 è stata svolta un'ispezione da parte dei funzionari dell'Autorità presso alcune sedi di TIM. Il 2 novembre 2017 TIM ha depositato una memoria difensiva nella quale, a supporto della correttezza del proprio operato, sono state confutate tutte le ipotesi di illegittimità dei comportamenti asseritamente tenuti da TIM e formanti oggetto del procedimento.

In data 14 febbraio 2018, AGCM ha deliberato di estendere l'oggetto del procedimento per la verifica di ulteriori condotte, concernenti la strategia dei prezzi wholesale di TIM sul mercato dei servizi di accesso all'ingrosso a banda larga e ultralarga, e l'utilizzo di informazioni privilegiate riguardanti la clientela degli operatori alternativi.

In data 5 luglio 2018, TIM ha depositato una proposta di impegni che, ove accettata definitivamente dall'Autorità, comporterebbe la chiusura dell'istruttoria senza accertamento di alcun illecito e irrogazione di sanzione. Gli impegni sono stati ritenuti preliminarmente ammissibili dall'Autorità che li ha sottoposti a market test nei mesi di agosto e settembre.

Il 30 ottobre 2018 TIM ha formulato le proprie repliche rispetto alle osservazioni dei terzi ed ha integrato la proposta di impegni con modifiche accessorie. Con provvedimento notificato in data 4 dicembre 2018, l'AGCM ha definitivamente respinto la proposta di impegni, ritenendoli non idonei alla luce delle contestazioni sollevate.

In data 4 marzo 2019, TIM ha chiesto ad AGCM la proroga del termine di chiusura del procedimento (inizialmente fissato al 31 maggio 2019).

Il 10 aprile 2019 AGCM ha deliberato una proroga del termine di conclusione del procedimento al 30 settembre 2019. Il 17 maggio 2019 AGCM ha comunicato a TIM le risultanze istruttorie (CRI). Nella CRI, AGCM conferma sostanzialmente l'impianto accusatorio ipotizzato nei provvedimenti di avvio ed estensione del procedimento.

Il 12 giugno 2019 AGCM ha esteso i termini per il deposito della memoria finale di TIM al 20 settembre 2019 e per l'audizione finale al 25 settembre 2019.

Il 18 settembre 2019 AGCM ha deliberato una nuova proroga del termine di conclusione del procedimento fissandolo al 28 febbraio 2020.

Il 6 marzo 2020 è stato notificato a TIM il provvedimento di chiusura dell'istruttoria: AGCM ha deliberato la sussistenza di un abuso di posizione dominante di TIM, accertando che TIM ha posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga. La sanzione irrogata a TIM per l'illecito anticoncorrenziale è pari a 116.099.937,60 euro.

Il 25 giugno 2020 TIM ha inviato ad AGCM la c.d. relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale.

La Società ha comunque provveduto a maggio 2021 al pagamento della sanzione.

TIM ha impugnato dinanzi al TAR Lazio il suddetto provvedimento sanzionatorio. Con sentenza 1963/2022 del 28 febbraio 2022, il ricorso di TIM è stato respinto; nei confronti della decisione del TAR, TIM ha proposto appello al Consiglio di Stato.

Nell'agosto 2022, Irideos ha notificato atto di intervento ad opponendum rispetto al ricorso principale di TIM.

La relativa udienza di discussione è stata fissata per il 25 maggio 2023. Ad esito dell'udienza il Consiglio di Stato ha disposto una Consulenza Tecnica di Ufficio su tre quesiti in ordine alla redditività dell'investimento nelle zone bianche. Il giorno 11 ottobre 2023 si è regolarmente svolto il giuramento dei CTU in Consiglio di Stato che hanno chiesto una proroga dei termini di conclusione. Secondo i nuovi termini concessi dal Consiglio di Stato, la CTU si è conclusa a maggio 2024, con il deposito della relazione finale.

La trattazione della causa è fissata per l'udienza pubblica del 10 ottobre 2024.

Open Fiber

Nel mese di marzo 2020 Open Fiber (OF) ha convenuto in giudizio TIM dinanzi al Tribunale di Milano, avanzando una pretesa risarcitoria pari a 1,5 miliardi di euro per danni causati da un presunto abuso di posizione dominante escludente nei confronti di OF. Le presunte condotte contestate consistono in: (i) investimenti pre-emptive in reti FTTC nelle aree bianche; (ii) avvio di azioni legali pretestuose per ostacolare le gare Infratel; (iii) repricing strumentale di alcuni servizi all'ingrosso; (iv) offerte commerciali di lock-in sul mercato retail; (v) comunicazione di informazioni false all'AGCOM, in sede di approvazione di un'offerta wholesale, e diffusione di voci circa un interesse di TIM ad acquisire OF; (vi) discriminazione nelle condizioni di accesso alle infrastrutture passive di TIM. TIM si è costituita in giudizio contestando le argomentazioni di OF. Enel S.p.A. è intervenuta nel giudizio chiedendo di condannare TIM al risarcimento di tutti i danni patiti e patendi dalla stessa Enel e da OF, senza tuttavia quantificarli. Nel corso di causa, Open Fiber ha rideterminato il danno asseritamente subito portandolo a 2,6 miliardi di euro oltre interessi e rivalutazione monetaria. Open Fiber ha inoltre chiarito che a suo dire tale danno sarebbe tuttora in divenire. Enel ha poi quantificato il danno asseritamente subito in 228 milioni di euro circa oltre interessi. Il 19 ottobre 2022 si è tenuta l'udienza per l'ammissione dei mezzi istruttori al termine della quale il giudice si è riservato. Con ordinanza del 17 luglio 2023 il Tribunale di Milano ha sciolto la riserva e rinviato all'udienza del 3 aprile 2024 per la precisazione delle conclusioni. All'udienza del 3 aprile, il Giudice ha disposto l'acquisizione della CTU resa nel giudizio di impugnazione da parte di TIM dinanzi al Consiglio di Stato, della sentenza sfavorevole del TAR relativa al provvedimento sanzionatorio comminato nell'ambito del procedimento A514, rinviando la causa all'udienza del 12 giugno 2024, all'esito della quale il Giudice si è riservato.

Il Collegio con ordinanza notificata il 5 luglio, ha ritenuto, ai fini dell'assunzione della delibera sull'eventuale sospensione del giudizio richiesta da TIM, di invitare le Parti a precisare le conclusioni, fissando la relativa udienza al 18 settembre 2024, disponendo la trattazione scritta ed invitando le parti a rinunciare ai termini per il deposito delle memorie conclusionali. Tale udienza è stata sostituita dal solo deposito di note scritte. Il Collegio dovrà pronunciarsi sulla sospensione del giudizio richiesta da TIM.

Eutelia e Voiceplus

Nel mese di giugno 2009, Eutelia e Voiceplus hanno chiesto l'accertamento di asseriti atti di abuso di posizione dominante, da parte di TIM, nel mercato dei servizi premium (basato sull'offerta al pubblico di servizi resi tramite le cosiddette Numerazioni Non Geografiche). Le attrici hanno quantificato i loro danni in un importo complessivo pari a circa 730 milioni di euro.

L'azione segue un procedimento cautelare in cui la Corte d'Appello di Milano ha inibito alla Società alcuni comportamenti in materia di gestione delle relazioni economiche con Eutelia e Voiceplus aventi a oggetto le Numerazioni Non Geografiche, per le quali TIM gestiva, per conto di tali OLO e in virtù di obblighi regolatori, l'incasso dai clienti finali. A seguito della sentenza con la quale la Corte d'Appello di Milano ha accolto le eccezioni di TIM dichiarando la propria incompetenza in favore del Tribunale Civile, Eutelia in amministrazione straordinaria e Voiceplus in liquidazione hanno riassunto il giudizio innanzi al Tribunale di Milano. L'udienza di prima comparizione si è svolta nel mese di marzo 2014. TIM si è costituita in giudizio confutando le tesi delle controparti. A seguito del fallimento di Voiceplus il Tribunale di Milano, con ordinanza del mese di settembre 2015, ha dichiarato l'interruzione del giudizio che è stato successivamente riassunto da Voiceplus.

Con sentenza del mese di febbraio 2018, il Tribunale di Milano, in accoglimento delle tesi difensive di TIM, ha rigettato la domanda risarcitoria delle controparti condannando le stesse, in solido, alla rifusione delle spese legali. Nel mese di marzo 2018, Eutelia e Voiceplus hanno proposto appello avverso la sentenza di primo grado.

TIM si è costituita in appello chiedendo l'integrale conferma della sentenza di primo grado. Con sentenza del 5 agosto 2019, l'appello di Eutelia e di Voiceplus è stato integralmente rigettato. Nel mese di dicembre 2019 Eutelia e Voiceplus hanno proposto ricorso per Cassazione avverso la sentenza emessa dalla Corte di Appello. TIM ha notificato controricorso chiedendo la conferma della sentenza impugnata. L'udienza in Camera di Consiglio è fissata per il 16 febbraio 2023. All'udienza del 16 febbraio 2023, su istanza delle ricorrenti, è stata disposta la discussione in pubblica udienza, fissata per il 12 giugno 2024.

La Corte di Cassazione con sentenza pubblicata il 25 giugno 2024 ha dichiarato inammissibile il ricorso di Eutelia e Voiceplus avverso le sentenze di merito che avevano rigettato l'ingente richiesta risarcitoria avversaria.

La Corte ha ritenuto che (i) la questione del mercato rilevante non fosse rilevante ai fini della ratio decidendi e (ii) le altre censure delle ricorrenti fossero volte a rimettere in discussione valutazioni di merito.

La Corte ha anche condannato le controparti al pagamento delle spese, liquidate in circa 100.000,00 euro oltre accessori e rimborso forfetario di spese generali nella massima percentuale di legge.

Procedimento Antitrust I820

In data 19 febbraio 2018 l'AGCM ha avviato il procedimento istruttorio I820 nei confronti delle società TIM, Vodafone, Fastweb, Wind Tre e dell'Associazione di categoria Asstel per verificare l'ipotesi della sussistenza di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori di telefonia fissa e mobile al fine di coordinare le rispettive strategie commerciali, violando in tal modo l'art. 101 TFUE.

Il presunto coordinamento, secondo il provvedimento di apertura del procedimento da parte di AGCM, si sarebbe concretizzato nelle modalità di attuazione dell'obbligo introdotto dall'articolo 19 quinquiesdecies del D.L. n. 148/2017 (convertito dalla L. n. 172/2017) che impone agli operatori di servizi di comunicazione elettronica una cadenza mensile (o di multipli del mese) per la fatturazione e il rinnovo delle offerte dei servizi fissi e mobili.

In data 21 marzo 2018, AGCM ha emanato una misura cautelare provvisoria nei confronti di tutti gli operatori coinvolti nel procedimento con cui ha ordinato di sospendere, nelle more del procedimento, l'attuazione dell'intesa concernente la determinazione del repricing comunicato agli utenti in occasione della rimodulazione del ciclo di fatturazione in ottemperanza alla Legge 172/17 e di rideterminare autonomamente la propria strategia commerciale. Con provvedimento n. 27112 dell'11 aprile 2018 AGCM ha confermato la misura cautelare.

Il 12 giugno 2018 TIM ha presentato ricorso al TAR per l'annullamento di tale provvedimento.

Il 31 gennaio 2020 a TIM è stato notificato il provvedimento di chiusura dell'istruttoria, con il quale AGCM ha deliberato la sussistenza dell'intesa tra TIM, Vodafone, Fastweb e WindTre, escludendo invece dai partecipanti all'intesa l'associazione Asstel. La sanzione irrogata a TIM per la partecipazione all'intesa anticoncorrenziale è pari a 114.398.325,00 euro. TIM ad aprile 2020 ha impugnato anche il provvedimento sanzionatorio.

Con sentenza pubblicata il 12 luglio 2021 il TAR Lazio ha accolto il ricorso e i motivi aggiunti presentati da TIM, annullando i provvedimenti assunti dall'AGCM, ivi incluso quello relativo alla sussistenza dell'intesa e all'irrogazione della sanzione.

In data 11 settembre 2021 l'AGCM ha presentato ricorso al Consiglio di Stato chiedendo l'annullamento della sentenza del TAR.

Si segnala che il 25 luglio 2023 il Consiglio di Stato ha riformato la decisione del TAR Lazio confermando la validità del provvedimento AGCM sul caso I820, rimandando all'Autorità per la rideterminazione della sanzione a seguito della riduzione della durata dell'infrazione.

In considerazione delle statuizioni del Consiglio di Stato sul quantum della sanzione, con istanza del 28 agosto 2023, TIM ha chiesto all'AGCM che la rideterminazione della sanzione avvenisse nel pieno contradditorio tra le parti nell'ambito di un apposito procedimento istruttorio.

Con provvedimento del 26 settembre 2023, notificato alla Società il 3 ottobre 2023, l'AGCM ha comunicato a TIM di aver quantificato l'ammenda in 100.670.526,00 euro, ritenendo di non avere margini discrezionali nella esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato. TIM in data 12 ottobre 2023 ha presentato ricorso per revocazione avverso la sentenza del Consiglio di Stato ed in data 13 ottobre 2023 ha presentato ricorso avanti al TAR Lazio per l'annullamento del provvedimento di rideterminazione della sanzione, con richiesta di sospensione in via cautelare che è stata respinta con ordinanza del 9 novembre 2023. Per entrambi i giudizi siamo in attesa della fissazione dell'udienza di merito.

Con comunicazione del 6 dicembre 2023, l'Autorità ha sollecitato a TIM il pagamento della sanzione di 100.670.526,00 euro maggiorata degli interessi legali maturati dal 3 novembre 2023 fino al giorno di effettivo pagamento pari a 5.535.913,60 euro.

Con comunicazione del 12 dicembre 2023, TIM ha contestato la debenza di tali interessi per assenza dei presupposti della liquidità ed esigibilità richiesti dall'art. 1282 c.c., nonché un errore nell'individuazione del dies a quo per il calcolo.

L'Ufficio Bilancio dell'Autorità ha risposto il 2 febbraio 2024, riconoscendo un errore nel calcolo degli interessi legali che sono stati dunque rideterminati nella misura di 4.121.837,47 euro, ma ribadendo che gli stessi sono dovuti.

In data 29 marzo 2024, TIM ha presentato ricorso al TAR Lazio avverso la comunicazione dell'Ufficio Bilancio per contestare sia l'errore nel calcolo degli interessi dovuti sia un difetto di competenza dell'Ufficio Bilancio.

Procedimento Antitrust I850

Con decisione del 15 dicembre 2020 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha avviato un'istruttoria nei confronti delle società Telecom Italia S.p.A., Fastweb S.p.A., Teemo Bidco S.r.l., FiberCop S.p.A., Tiscali Italia S.p.A. e KKR & Co. Inc. per accertare l'esistenza di eventuali violazioni dell'articolo 101 del TFUE relativa all'offerta di coinvestimento.

Più precisamente l'istruttoria riguarda i contratti che regolano la costituzione e il funzionamento di FiberCop e gli accordi di fornitura con Fastweb e Tiscali. AGCM intende verificare che tali accordi non creino ostacoli alla concorrenza tra gli operatori nel medio e lungo termine e siano volti ad assicurare il rapido ammodernamento delle infrastrutture di telecomunicazione fissa del Paese.

Il 6 agosto 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria ed addivenire alla conclusione del procedimento senza l'irrogazione di alcuna sanzione.

Il 7 settembre 2021 AGCM ha giudicato gli impegni suddetti non manifestamente infondati e ne ha disposto la pubblicazione sul sito internet dell'Autorità a partire dal 13 settembre 2021; ha preso così avvio il c.d. market test che si è concluso il 13 ottobre 2021, data entro la quale tutti i soggetti interessati hanno trasmesso ad AGCM le loro osservazioni in merito agli impegni in questione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha prorogato il termine di conclusione del procedimento, inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021, fissandolo al 15 febbraio 2022.

E proprio nella sua adunanza del 15 febbraio 2022 AGCM ha infine deliberato l'approvazione degli impegni in quanto ritenuti idonei a far venire meno i presunti profili anticoncorrenziali oggetto dell'istruttoria.

Come previsto nel dispositivo del provvedimento finale, il 22 aprile 2022 TIM ha inviato ad AGCM una prima relazione sulle misure adottate per adempiere agli impegni assunti.

L'11 maggio 2022 AGCM ha comunicato a TIM la presa d'atto delle misure illustrate nell'ambito della relazione suddetta.

Il 31 gennaio 2023 TIM ha inviato ad AGCM una seconda relazione sullo stato di attuazione degli impegni assunti.

Il 30 gennaio 2024 TIM ha inviato ad AGCM la prevista relazione annuale sullo stato di attuazione degli impegni assunti.

Con ricorso notificato ad aprile 2022 Open Fiber ha impugnato presso il TAR Lazio, previo richiesta di adozione di misure cautelari, il suddetto provvedimento AGCM n. 3002 con cui è stato chiuso il procedimento rendendo obbligatori gli impegni che secondo la ricorrente non sarebbero idonei a rimuovere i profili anticoncorrenziali individuati con il provvedimento di avvio dell'istruttoria.

Ad esito dell'udienza cautelare dello scorso 1° giugno 2022, il TAR ha rigettato la richiesta e fissato il merito al 26 gennaio 2023. All'udienza del 26 gennaio dopo ampia discussione, il giudice si è riservato. Con sentenza del 14 aprile 2023, il TAR ha dichiarato infondato e respinto il ricorso di Open Fiber, che il 10 luglio 2023 ha impugnato la sentenza del TAR al Consiglio di Stato.

Il Consiglio di Stato ha fissato, per la discussione del ricorso in oggetto, l'udienza del 14 novembre 2024.

Procedimento Antitrust I857

Il 6 luglio 2021 AGCM ha avviato un'istruttoria nei confronti di TIM e DAZN per possibile intesa restrittiva della concorrenza relativamente all'accordo per la distribuzione, e il supporto tecnologico, per i diritti TV della Serie A di calcio nel triennio 2021-2024.

L'istruttoria è, inoltre, volta a verificare la restrittività dell'intesa con riferimento a ulteriori elementi che riguardano la possibile adozione da parte di TIM di soluzioni tecniche non disponibili per gli operatori di telecomunicazione concorrenti e che potrebbero tradursi in ostacoli all'adozione di soluzioni tecnologiche proprie.

L'Autorità ha contestualmente anche avviato un sub procedimento per l'eventuale adozione di misure cautelari.

Con delibera del 27 luglio 2021 AGCM ha chiuso il procedimento cautelare, ritenendo che le iniziative e le modifiche all'accordo nel frattempo proposte da parte di TIM e di DAZN siano idonee, allo stato, a impedire che durante il procedimento di accertamento si produca un danno grave e irreparabile per la concorrenza.

Infatti, le misure suddette mirano, nel loro complesso, ad evitare possibili discriminazioni nella fruizione del servizio DAZN riconducibili alla sua attivazione da parte di utenti che utilizzano servizi di connessione internet diversi da quelli offerti da TIM. Inoltre, è stato modificato l'accordo tra TIM e DAZN al fine di garantire a DAZN una piena libertà nell'applicare sconti e promozioni. TIM si è anche impegnata a fornire a DAZN un quantitativo sufficiente di set-top-box white label per garantire anche ai clienti di DAZN la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione.

TIM, infine, si è impegnata a fornire servizi wholesale agli OAO interessati per la gestione di picchi di traffico derivanti da trasmissioni dati live, a prescindere dalla tipologia di contenuti trasportati.

Il 29 ottobre 2021 TIM ha presentato ad AGCM una proposta di impegni al fine di risolvere le preoccupazioni concorrenziali oggetto dell'istruttoria e addivenire alla chiusura del procedimento senza l'accertamento di alcuna infrazione e quindi senza l'irrogazione di sanzione.

Il 14 dicembre 2021 AGCM ha deliberato la pubblicazione, sul sito internet della stessa Autorità, della proposta di impegni succitata in quanto tali impegni appaiono, nel loro complesso, non manifestamente infondati e tali da rimuovere le restrizioni alla concorrenza ipotizzate nel provvedimento di avvio dell'istruttoria in questione.

Il 5 gennaio 2022 con la succitata pubblicazione sul sito internet di AGCM ha preso avvio il c.d. market test.

Il termine per le controdeduzioni e la proposta di eventuali modifiche accessorie agli impegni presentati da TIM e DAZN viene fissato al 7 marzo 2022.

Il 23 febbraio 2022 TIM e DAZN vengono convocati separatamente in audizione dagli Uffici di AGCM. Nel corso dell'audizione, gli Uffici comunicano a TIM – e successivamente confermano nel verbale dell'audizione – che il Collegio, in un'adunanza tenutasi il 15 febbraio, riteneva necessarie alcune modifiche "accessorie" al fine dell'approvazione degli impegni presentati.

TIM e DAZN provvedono il 4 marzo 2022 a richiedere una proroga del termine per la presentazione di osservazioni, anche in considerazione delle novità emerse il 23 febbraio. Il nuovo termine viene fissato al 23 marzo 2022.

In data 22 marzo 2022 TIM rappresenta all'Autorità che le ulteriori modifiche ritenute necessarie dal Collegio al fine dell'approvazione degli impegni avrebbero comportato un completo stravolgimento del contenuto e dell'equilibrio economico degli accordi sottoscritti da TIM e DAZN, tale da non rendere più perseguibile il modello di business ipotizzato. Nel contempo TIM rendeva noto all'Autorità l'avvio di negoziazioni con DAZN aventi come possibile oggetto la revisione della clausola di esclusiva della distribuzione, che costituisce il principale oggetto dell'attività istruttoria dell'Autorità. Considerata la complessità delle negoziazioni, TIM richiedeva una proroga di ulteriori 30 giorni per la presentazione di osservazioni. La proroga veniva accordata e il nuovo termine fissato al 23 aprile 2022.

Il 20 aprile 2022 DAZN e TIM, in considerazione del protrarsi delle trattative, anche a causa della complessità e rilevanza economica di quanto oggetto di negoziazione, richiedevano un'ulteriore proroga. Il nuovo termine veniva fissato al 9 maggio 2022.

Il 9 maggio 2022 TIM informava l'Autorità di aver manifestato a DAZN la propria disponibilità a rinunciare all'esclusività del rapporto di distribuzione dei diritti calcio della Serie A, come attualmente disciplinato dal Deal Memo, con la conseguente facoltà per DAZN di distribuire tali diritti anche attraverso operatori terzi e che, a fronte della disponibilità alla rinuncia a tale diritto, le Parti avevano avviato una negoziazione per la revisione dell'impegno economico contrattualmente previsto a carico di TIM.

Il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il rigetto degli impegni presentati, i quali "appaiono, sia complessivamente sia singolarmente considerati, inidonei a far venire meno i profili anticoncorrenziali individuati nella delibera di avvio dell'istruttoria, in quanto non suscettibili di risolvere le preoccupazioni concorrenziali evidenziate nel provvedimento di avvio, laddove non si sono tradotti in modifiche contrattuali condivise, tali da eliminare le criticità concorrenziali" evidenziate dall'Autorità.

Sempre il 7 giugno 2022 l'Autorità disponeva il differimento del termine per la conclusione del procedimento al 31 marzo 2023.

Il 2 agosto 2022 TIM ha informato l'Autorità antitrust del raggiungimento di un nuovo accordo con DAZN, in forza del quale quest'ultima ha la facoltà di distribuire i diritti del calcio tramite qualsiasi terza parte, superando il previgente regime di esclusiva a favore di TIM.

Il 20 gennaio 2023 è stata notificata la comunicazione delle risultanze istruttorie (CRI).

AGCM ritiene che l'accordo del 27 gennaio 2021 (Deal Memo) abbia un contenuto ed abbia prodotto effetti anticoncorrenziali per tutta la sua durata (fino cioè alla sottoscrizione del nuovo accordo del 3 agosto 2022).

Il 31 gennaio 2023 AGCM ha deliberato la proroga del termine di conclusione del procedimento al 31 maggio 2023.

TIM ha depositato la propria memoria difensiva il 28 marzo 2023 mentre l'audizione finale presso l'Autorità si è tenuta il 4 aprile 2023.

Il 18 aprile 2023 AGCM ha deciso di prorogare ulteriormente il termine di conclusione del procedimento al 30 giugno 2023 in ragione della complessità delle argomentazioni difensive svolte dalle Parti nelle memorie presentate.

Il 28 giugno 2023 AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN costituiscono un'intesa restrittiva della concorrenza in violazione dell'articolo 101 TFUE (nel seguito il "Provvedimento AGCM").

Tuttavia, l'intesa, con particolare riferimento all'esclusiva, è durata solamente un mese circa, mentre i suoi effetti potenzialmente restrittivi della concorrenza sono stati sterilizzati dal tempestivo avvio del procedimento istruttorio da parte dell'Autorità avvenuto il 6 luglio 2021.

Il contestuale sub-procedimento cautelare, intervenuto a ridosso dell'avvio della prima stagione calcistica del triennio 2021-2024, ha infatti impedito il prodursi degli effetti dell'intesa, in quanto ad inizio agosto 2021 TIM e DAZN hanno interrotto l'applicazione delle clausole contrattuali contestate adottando misure volontarie. L'originario accordo è stato poi sostituito da un nuovo contratto, stipulato nell' agosto 2022, nel quale veniva meno del tutto l'esclusiva, eliminando così alla radice le preoccupazioni concorrenziali sottese alla sussistenza dell'esclusiva di distribuzione.

Conseguentemente, alla luce anche delle circostanze attenuanti riconosciute, AGCM ha comminato a TIM una sanzione pecuniaria di 760.776,82 euro e a DAZN una sanzione pecuniaria di 7.240.250,84 euro.

Il 20 settembre 2023 TIM ha pagato la sanzione con riserva in considerazione del ricorso avverso il provvedimento di soccombenza che la Società ha presentato al TAR del Lazio.

L'11 maggio 2024 il TAR Lazio ha respinto i ricorsi di TIM e DAZN per l'annullamento del Provvedimento AGCM e, senza annullare il predetto Provvedimento AGCM (che continuerà dunque a essere efficace fino all'eventuale modifica da parte della stessa AGCM), ha dichiarato il dovere dell'AGCM di procedere alla riadozione del provvedimento, in conformità a quanto previsto nella sentenza del TAR Lazio.

In estrema sintesi il TAR Lazio ha valorizzato il seguente motivo comune ai ricorsi di Sky e Fastweb: secondo la CRI l'intesa vietata avrebbe avuto effetti sul mercato dal 27 gennaio 2021 al 4 agosto 2022, mentre il Provvedimento ha ridotto il periodo di durata della violazione dal 1° luglio 2021, data in cui ha avuto inizio la commercializzazione dei diritti sulla base del Deal Memo, sino all'attuazione ad inizio agosto 2021 delle misure volontarie adottate da TIM e DAZN nell'ambito del sub-procedimento cautelare. Sussisterebbe, perciò, la contraddittorietà del Provvedimento AGCM rispetto alla CRI, senza che il Collegio abbia adeguatamente motivato la propria decisione di discostarsi dalle risultanze istruttorie. L'AGCM potrebbe a questo punto riaprire l'istruttoria oppure presentare ricorso avverso la sentenza del TAR Lazio. Sono allo studio le possibili azioni da intraprendere da parte di TIM avverso la sentenza del TAR Lazio, incluso un potenziale appello. TIM ha deciso di procedere con il ricorso in appello che è stato notificato a tutte le parti coinvolte.

Wind Tre S.p.A. – I857

Con atto di citazione dinanzi al Tribunale di Milano, notificato nel mese di gennaio 2024, l'operatore Wind Tre S.p.A. ha chiesto di condannare TIM S.p.A. e DAZN limited, in solido tra loro, a risarcire a Wind Tre S.p.A. il danno da questa asseritamente subito per effetto della pretesa violazione da parte delle convenute dell'art. 102 TFUE (abuso di posizione dominante), per aver sottoscritto tra di loro nel gennaio 2021 un accordo (il c.d. Deal Memo) da cui – a parere dell'attore – sarebbero derivati danni da quantificarsi in 69.803.012,00 euro .

Inoltre, Wind Tre S.p.A. chiede anche la condanna di TIM S.p.A. al risarcimento del danno asseritamente derivante da campagne pubblicitarie dirette secondo l'attore a suggerire alla clientela che la sottoscrizione del servizio FTTH di TIM, o l'adesione all'offerta TIMVISION, rappresentassero l'unico mezzo per potere accedere ai contenuti del servizio DAZN, da quantificarsi in 10.266.377,00 euro.

In data 29 aprile 2024, TIM ha depositato la comparsa di costituzione e risposta in cui ha richiesto il rigetto delle pretese di Wind e la sospensione del giudizio in attesa della pronuncia del TAR Lazio in merito alla richiesta di annullamento di TIM e DAZN del provvedimento adottato dall'AGCM in data 28 giugno 2023 (con cui l'AGCM ha deliberato che le condotte attuate da TIM e DAZN con la sottoscrizione del Deal Memo costituiscono un'intesa restrittiva della concorrenza). La prima udienza è stata fissata inizialmente per l'8 luglio 2024 e successivamente spostata all'11 marzo 2025.

Servizio Universale

Con decisione pubblicata nel mese di luglio 2015, il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello proposto da AGCom e TIM avverso la sentenza del TAR Lazio in tema di finanziamento degli obblighi di Servizio Universale per il periodo 1999-2003. Con tale sentenza il giudice amministrativo ha accolto i ricorsi proposti da Vodafone annullando le delibere AGCom nn. 106, 107, 109/11/CONS di rinnovazione dei procedimenti relativi, che includevano anche Vodafone tra i soggetti tenuti al contributo, per un importo di circa 38 milioni di euro. La sentenza, in sostanza, afferma che l'Autorità non ha dimostrato quel certo grado di "sostituibilità" tra telefonia fissa e mobile propedeutica all'inclusione dei gestori mobili tra i soggetti tenuti a remunerare il costo del servizio universale, ciò che comporta per l'AGCom la necessità di emettere un nuovo provvedimento. TIM ha presentato istanza di rinnovazione all'AGCom e ricorso in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato (la Cassazione ha poi ritenuto inammissibile tale ricorso).

Nel mese di aprile 2016, Vodafone ha proposto ricorso dinanzi al Consiglio di Stato contro il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e nei confronti di TIM, per l'ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato. Tale ricorso si riferisce alla delibera AGCom n. 109/11/CONS (annualità 2003 per la quale Vodafone aveva versato la somma di circa 9 milioni di euro a titolo di contributo di cui chiede la restituzione).

Il Consiglio di Stato, con la sentenza di novembre 2016, ha rigettato il ricorso rinviando al TAR la decisione sulle modalità di ottemperanza. Nel mese di febbraio 2017, Vodafone ha presentato al TAR Lazio quattro nuovi ricorsi contro il MISE e nei confronti di TIM per l'ottemperanza della sentenza, confermata in secondo grado, di annullamento delle delibere per le annualità 1999-2003 e la restituzione dei citati importi di circa 38 milioni di euro già versati al MISE a titolo di contributo.

Il TAR, con sentenze del giugno 2018, ha rigettato tutti ricorsi per l'ottemperanza proposti da Vodafone affermando espressamente, così come chiesto da TIM, l'obbligo in capo all'Autorità di rinnovare i procedimenti con particolare riguardo alla determinazione dell'entità del grado di sostituibilità tra fisso e mobile. Le quattro sentenze sono state impugnate da Vodafone innanzi al Consiglio di Stato, il quale con decisione dell'ottobre del 2019 ha accolto l'appello di Vodafone affermando l'obbligo restitutorio delle somme in questione in capo a TIM.

Con delibera n. 263/20/CIR, AGCom ha avviato il procedimento per la rinnovazione dell'istruttoria relativa alla iniquità del costo netto del servizio universale per gli anni 1999-2009. e la ripartizione degli oneri del contributo. Vodafone ha impugnato dinanzi al TAR la predetta delibera. Il procedimento di rinnovazione si è concluso con la delibera 18/21/CIR che ha sostanzialmente confermato lo schema di provvedimento. Questa stessa delibera è stata impugnata al TAR da TIM esclusivamente per le annualità 1999 e 2000, mentre Vodafone, Wind e Fastweb hanno impugnato con motivazioni opposte la delibera in ordine a tutte le annualità interessate. Con sentenze pubblicate nel mese di febbraio 2022, la delibera 18/21/CIR è stata parzialmente annullata, infatti il TAR ha respinto la censura principale con cui si denunciava l'esaurimento del potere di rinnovazione e accolto il solo motivo incentrato sulla presunta irragionevolezza della soglia prevista da AGCom per l'analisi di iniquità seconda facie. Fastweb, Vodafone, Wind, AGCom e la stessa TIM hanno appellato di fronte al Consiglio di Stato la sentenza del TAR; le relative udienze di merito sono state fissate per il 4 aprile e 27 aprile 2023. All'esito dell'udienza del 4 aprile 2023 il relativo giudizio è stato trattenuto in decisione. Il 18 aprile 2023 il CdS ha emanato un'ordinanza collegiale con la quale ha rimesso alla Corte di Giustizia UE alcune questioni pregiudiziali.

La Corte di Giustizia UE con sentenza pubblicata in data 19 settembre 2024 ha accolto le tesi difensive di TIM e rigettato le tesi di Vodafone stabilendo che: i) non è necessaria la prova di un certo grado di sostituibilità fisso/mobile ai fini della partecipazione degli operatori mobili al meccanismo di ripartizione di un onere iniquo, ii) spetta agli stati membri stabilire i criteri per valutare l' iniquità dell'onere. TIM procederà alla riassunzione dei giudizi sospesi avanti il Consiglio di Stato.

Brasile - arbitrato Opportunity

Nel maggio 2012, TIM e Telecom Italia International N.V. (oggi fusa in Telecom Italia Finance) hanno ricevuto la notifica di un procedimento arbitrale promosso dal gruppo Opportunity per il risarcimento di danni asseritamente subiti per la presunta violazione di un accordo transattivo firmato nel 2005. Nella prospettazione di parte attrice, i danni sarebbero riconducibili a circostanze emerse nell'ambito dei procedimenti penali innanzi al Tribunale di Milano aventi, fra l'altro, a oggetto attività illecite poste in essere da ex dipendenti di TIM.

Conclusasi la fase istruttoria, nel mese di novembre 2014 si è tenuta l'udienza di discussione, a seguito della quale le parti hanno depositato le proprie memorie conclusionali in vista della decisione del caso.

Nel mese di settembre 2015, il Tribunale Arbitrale ha dichiarato la chiusura del procedimento in vista del deposito del lodo.

Nel settembre 2016 la Corte ICC ha comunicato alle parti il lodo, mediante il quale il Tribunale Arbitrale ha respinto tutte le pretese del gruppo Opportunity e ha deciso per la compensazione fra le parti delle spese legali, per gli esperti e amministrative (il "Lodo 2016").

Ad aprile 2017 il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2016 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi.

Nel novembre 2017, TIM e Telecom Italia Finance hanno ricevuto dal Segretariato della Corte Internazionale di Arbitrato dell'ICC la notifica di una Richiesta per la Revisione dello stesso Lodo 2016 depositata dal gruppo Opportunity, al fine di ottenere l'emissione di un nuovo lodo. Successivamente, è stato costituito il Tribunale Arbitrale.

Ad ottobre 2018, TIM e Telecom Italia Finance hanno chiesto la sospensione del procedimento pendente di fronte alla Corte d'Appello di Parigi, in ragione della pendenza del procedimento di revisione di fronte al Tribunale Arbitrale ICC sullo stesso Lodo 2016. A novembre 2018, la Corte d' Appello di Parigi ha sospeso il procedimento fino alla decisione del Tribunale Arbitrale nel procedimento di revisione.

Relativamente al procedimento di revisione del Lodo 2016, ad ottobre 2019, si è tenuta a Parigi l'udienza di discussione. Ad agosto 2020, il Tribunale Arbitrale ha emesso il lodo rigettando la Richiesta di Revisione presentata dal gruppo Opportunity (il "Lodo 2020").

A dicembre 2020, il gruppo Opportunity ha presentato appello contro il Lodo 2020 dinanzi alla Corte d'Appello di Parigi. A maggio 2021, il gruppo Opportunity ha chiesto alla Corte d'Appello di Parigi la riassunzione del procedimento iniziato contro il Lodo 2016. Successivamente, il gruppo Opportunity, TIM e Telecom Italia Finance hanno depositato le proprie memorie nei due procedimenti pendenti dinanzi la Corte d'Appello di Parigi, rispettivamente contro il Lodo 2016 e contro il Lodo 2020 e in data 8 gennaio 2024 si è tenuta la relativa udienza di discussione. Con decisione del 2 maggio 2024 la Corte d'Appello di Parigi ha ritenuto di annullare il Lodo 2016 per motivi inerenti alla partecipazione al collegio arbitrale di un componente considerato dalla Corte in conflitto d'interessi. In pari data, con separato provvedimento, la Corte ha disposto la riapertura del procedimento del Lodo 2020 e il 24 giugno 2024 sono state formulate le osservazioni sulle conseguenze dell'annullamento del Lodo 2016 sulla richiesta afferente al Lodo 2020, il cui relativo procedimento è ancora pendente.

Il 20 giugno 2024 TIM e Telecom Italia Finance hanno depositato ricorso in Cassazione contro alla sentenza di annullamento del Lodo 2016.

Iliad (winback)

Con atto di citazione notificato nel corso del primo trimestre 2020, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per presunte condotte anticoncorrenziali, adottate anche tramite il marchio Kena Mobile, asseritamente volte ad ostacolarne l'ingresso ed il consolidamento nel mercato della telefonia mobile in Italia, avanzando pretese risarcitorie per almeno 71,4 milioni di euro.

TIM si è costituita in giudizio sia contestando integralmente le richieste di Iliad Italia S.p.A. sia proponendo a sua volta domanda riconvenzionale ai sensi dell'art. 2598 c.c., con riferimento alle condotte denigratorie poste in essere da Iliad Italia S.p.A. nei confronti di TIM, e formulando simmetricamente richiesta risarcitoria di danni. Nella prima memoria istruttoria Iliad ha aggiornato le proprie pretese risarcitorie portandole a 242,8 milioni di euro e successivamente a 292,8 milioni di euro

Il giudizio si è chiuso con sentenza del 25 settembre 2023 senza riconoscimento di danno in favore di Iliad, la domanda riconvenzionale di TIM è stata dichiarata inammissibile.

Con atto di citazione in appello notificata il 15 dicembre 2023 Iliad ha chiesto la parziale riforma della sentenza di primo grado chiedendo tra le altre cose la condanna di TIM all'integrale risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito da Iliad, per un importo non inferiore a 292,8 milioni di euro.

In data 17 aprile 2024 TIM si è costituita in giudizio presentando anche appello incidentale. All'udienza dell'8 maggio 2024 il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie. Con provvedimento del 29 maggio 2024 il Giudice, a scioglimento della riserva assunta all'udienza dell'8 maggio 2024, rilevato che parte appellante risultava aver riprodotto in appello parte dei documenti prodotti in primo grado esclusivamente su chiavetta USB e che tuttavia la suddetta chiavetta USB non era consultabile, in quanto protetta da una password che non risultava comunicata, ritenuto di dover procedere all'acquisizione della password e al conseguente accesso alla chiavetta USB nel contraddittorio tra le parti, ha rinviato per la comparizione delle parti all'udienza dell'11 settembre 2024. All'udienza dell'11 settembre 2024, il Giudice si è riservato di decidere sulle istanze istruttorie.

Iliad (vincoli di durata e costi di recesso)

Con atto di citazione notificato a settembre 2021, Iliad Italia S.p.A. ha convenuto TIM dinanzi al Tribunale di Milano per la asserita applicazione alla clientela di condizioni contrattuali illecite in termini di vincoli temporali ed oneri economici di recesso con riferimento ad offerte di telefonia mobile e fissa, con conseguente richiesta di condanna di TIM al risarcimento del danno al momento quantificato in 120,4 milioni di euro.

L'udienza per la precisazione delle conclusioni originariamente fissata per il 28 maggio 2024 è stata rinviata al 10 giugno 2025.

Fastweb (migrazione ATM Ethernet)

Con atto di citazione notificato a dicembre 2021 TIM ha convenuto Fastweb dinanzi al Tribunale di Milano, chiedendo di accertare e dichiarare che Fastweb non ha raggiunto gli obiettivi minimi di migrazione dalla tecnologia bitstream ATM alla tecnologia bitstream Ethernet in nessuna delle 30 Aree di Raccolta in cui è suddiviso il territorio nazionale entro i termini previsti dalla regolamentazione di settore e dal piano di migrazione concordato tra le parti; accertare e dichiarare che TIM ha pertanto diritto a: (a) stornare a Fastweb i benefici economici relativi a tale migrazione, già concessi retroattivamente a partire dal 12 aprile 2016, e (b) ottenere da Fastweb i corrispettivi per la banda ATM previsti dal contratto concluso tra le parti e dalle Offerte di Riferimento vigenti ratione temporis; (c) per l'effetto, dichiarare tenuta e condannare Fastweb a corrispondere a TIM l'importo complessivo di 79.240.329,47 euro (o il diverso importo, anche maggiore, accertato in corso di causa).

Fastweb si è costituita in giudizio avanzando una domanda riconvenzionale per abuso di posizione dominante e inadempimento contrattuale. La domanda di Fastweb è essenzialmente fondata su asseriti ritardi nella realizzazione della copertura Ethernet. Controparte lamenta un danno di circa 81,4 milioni di euro. Il G.I., avendo constatato che la domanda riconvenzionale avanzata da Fastweb sembra esorbitare dal profilo dell'inadempimento contrattuale e che, in tal caso, potrebbe affermarsi la competenza della Sezione specializzata imprese, ha rimesso il fascicolo al Presidente di sezione per le opportune valutazioni. Il Presidente di sezione ha trasmesso il fascicolo al Presidente della Sezione specializzata imprese. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 14 dicembre 2022. L'udienza per l'eventuale ammissione delle istanze istruttorie è stata rinviata al 13 giugno 2023. A seguito del deposito delle memorie istruttorie Fastweb ha aggiornato la quantificazione del danno asseritamente patito per effetto delle condotte illecite di TIM, portandola a circa 101,1 milioni di euro (di cui 13,2 milioni di euro subordinati all'accoglimento della domanda principale di TIM).

All'udienza del 13 giugno 2023, il G.I. si è riservato. A scioglimento della riserva il G.I. ha disposto la CTU e fissato l'udienza di conferimento dell'incarico e giuramento del (o dei) CTU per il 21 novembre 2023. L'udienza per l'esame della CTU è fissata al 4 febbraio 2025.

Iliad (INWIT)

Con atto di citazione notificato a luglio 2022 Iliad Italia S.p.A. ha convenuto Telecom, Vodafone e Infrastrutture Wireless Italiane S.p.A. ("INWIT") dinanzi al Tribunale di Milano, per accertare l'asserita illiceità delle condotte di INWIT, Telecom e Vodafone consistenti nel rifiuto di consentire alla stessa Iliad di realizzare degli upgrade ai propri sistemi di trasmissione della telefonia mobile installati su infrastrutture di proprietà di INWIT. Per l'effetto di tali condotte, Iliad ha chiesto che Telecom sia condannata, in solido con INWIT e Vodafone, al risarcimento dei danni asseritamente subiti, che si è riservata di quantificare in corso di causa. L'udienza di prima comparizione si è svolta il 5 aprile 2023, il Giudice si è riservato sull'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. L'udienza di prima comparizione è stata differita all'11 ottobre 2023 a seguito dell'accoglimento dell'eccezione di nullità dell'atto di citazione sollevata da TIM. All'udienza il Giudice ha fissato tre date per lo scambio di memorie tra le parti: 10 novembre 2023, 11 dicembre 2023 e 2 gennaio 2024. All'esito dell'udienza per la discussione sugli eventuali mezzi istruttori del 24 settembre 2024 il Giudice ha rinviato la causa per gli stessi incombenti all'udienza del 21 gennaio 2025.

VAS (Servizi a Valore Aggiunto) - Sequestro della Procura di Milano

In data 24 aprile 2024 è stata celebrata l'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame di Milano. La Corte era chiamata a pronunciarsi sull'impugnazione presentata da TIM avverso il provvedimento del GIP di Milano con cui veniva disposto ai danni della Società il sequestro sotto dettagliato.

All'esito della discussione, il Tribunale del Riesame di Milano, in accoglimento dell'impugnazione proposta dalla Società, con provvedimento depositato il 26 aprile 2024, ha:

  • disposto l'annullamento del decreto di sequestro in favore della TIM per un importo di 248.941.282,30 euro; e
  • ordinato l'integrale restituzione di quanto in precedenza sequestrato a TIM.

Le motivazioni della decisione saranno rese note nel termine dei successivi 30 giorni.

In particolare si riepiloga di seguito gli elementi che hanno condotto al citato sequestro da parte della Procura di Milano.

In data 29 febbraio 2024, era stato notificato a TIM un provvedimento di sequestro che era stato emesso in data 8 febbraio 2024 dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano, col quale era stato disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti intestati alla Società, per un importo complessivo di 248.941.282,30 euro.

Il provvedimento aveva ad oggetto una asserita frode informatica (art.640-ter cod.pen.) nel settore dei c.d. "VAS" (i.e. Servizi a Valore Aggiunto) erogati da società terze chiamate CSP (i.e. "Content Service Provider").

TIM non è indagata nel procedimento in oggetto, e che il reato in contestazione non rientra tra quelli che, ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001, potrebbero astrattamente costituire presupposto di illecito amministrativo, imputabile alla Società.

Con specifico riferimento a TIM, l'evidenza di un possibile fenomeno fraudolento nel settore emergeva solo nel 2019, in ragione del significativo numero di disconoscimenti di servizi VAS registrati in tale anno.

In tale periodo, la Società ha denunciato detti eventi alla Procura della Repubblica di Roma, nel cui procedimento, attualmente in fase di archiviazione, è stato confermato il ruolo della Società quale persona offesa vittima del reato.

Inoltre, la Società ha prontamente effettuato tutte le azioni necessarie finalizzate a neutralizzare il fenomeno delle illecite attivazioni dei servizi VAS.

b) Altre informazioni

TIM S.A. - Procedura arbitrale n. 28/2021/SEC8

Nel marzo 2020, TIM S.A., società brasiliana controllata del Gruppo TIM, ha concluso le trattative con la banca C6 e, nell'aprile 2020, ha lanciato offerte esclusive per i clienti TIM che hanno aperto conti bancari C6 e utilizzato i loro servizi. Come compenso per questo contratto, TIM S.A. riceve una commissione per ogni conto attivato e l'opzione di ottenere una partecipazione nella banca al raggiungimento di determinati obiettivi legati al numero di conti attivi.

Il numero di azioni ottenute per ogni obiettivo raggiunto varia nel corso della durata del contratto, con percentuali iniziali più vantaggiose per TIM legate al maggiore effort richiesto per l'avvio di una nuova azienda digitale.

Nonostante il successo del progetto, nel 2021 le divergenze tra i partner hanno portato all'avvio di una procedura arbitrale.

La Procedura arbitrale 28/2021/SEC8 è stata depositata presso il Centro di Arbitrato e Mediazione della Camera di Commercio Brasile-Canada, da TIM S.A. contro Banco C6 S.A., Carbon Holding Financeira S.A. e Carbon Holding S.A. attraverso la quale verrà discussa l'interpretazione di alcune clausole dei contratti che regolano la partnership. In caso di perdita, la partnership potrà essere sciolta.

In data 1° febbraio 2021 TIM S.A. ha comunicato di aver ottenuto, nell'ambito di tale partnership, il diritto di esercitare un Bonus di Sottoscrizione pari a una partecipazione indiretta di circa l'1,44% del capitale sociale di Banco C6 S.A. a seguito del raggiungimento, nel dicembre 2020, del primo livello di obiettivi concordati. Tale diritto è stato esercitato quando ritenuto opportuno dal management della Società per un importo pari a 163 milioni di reais.

Al 30 giugno 2024 TIM S.A. ha raggiunto undici obiettivi che rappresentano una partecipazione totale nella banca pari al 6,06% dall'inizio della partnership, di cui il 4,62% detenuto in forma di derivati e l'1,44% come partecipazione.

Vivendi S.E.

In data 15 dicembre 2023, TIM S.p.A. ha ricevuto la notifica di un ordinario atto di citazione da parte dell'azionista Vivendi, nel quale viene contestata la legittimità della delibera consiliare del 5 novembre 2023 di approvazione dell'operazione di cessione delle attività relative alla rete fissa di TIM e delle partecipazioni detenute in FiberCop S.p.A. e Telenergia S.r.l. ("NetCo"), da parte di Optics BidCo S.p.A. (società controllata da KKR). Vivendi non ha formulato alcuna richiesta cautelare, né ha chiesto di inibire in via d'urgenza l'esecuzione della delibera e degli atti negoziali conseguenti. La Società si è costituita nel giudizio per contestare la fondatezza delle argomentazioni e delle richieste formulate da Vivendi, confermando la legittimità delle deliberazioni assunte dal Consiglio di Amministrazione e degli accordi sottoscritti con Optics BidCo.

Alla prima udienza, tenutasi il 21 maggio 2024, ad esito della discussione, dopo aver esperito il tentativo di conciliazione, il giudice si è riservato di decidere. In data 22 maggio 2024, sciogliendo la riserva assunta, il giudice ha respinto integralmente le istanze istruttorie di Vivendi e rimesso la causa per la decisione, fissando l'udienza del 5 novembre 2024.

Contenzioso canone di concessione per l'anno 1998

TIM ha convenuto in giudizio in sede civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il risarcimento del danno causato dallo Stato Italiano attraverso la sentenza d'appello n. 7506/09 pronunciata dal Consiglio di Stato in violazione, ad avviso della Società, dei principi del diritto comunitario.

La domanda principale su cui si fonda l'azione trova il suo fondamento nella giurisprudenza comunitaria che riconosce il diritto di far valere la responsabilità dello Stato rispetto alla violazione dei diritti riconosciuti dall'ordinamento comunitario e lesi da una sentenza divenuta definitiva, rispetto alla quale nessun altro rimedio sia più esperibile. La pronuncia del Consiglio di Stato ha definitivamente negato il diritto di TIM alla restituzione del canone di concessione per l'anno 1998 (pari a 386 milioni di euro per Telecom Italia e 143 milioni di euro per ex TIM, oltre ad interessi), già negato dal TAR Lazio nonostante la pronuncia favorevole e vincolante della Corte di Giustizia UE del mese di febbraio 2008. Tale pronuncia riguardava il contrasto tra la Direttiva CE 97/13 in materia di autorizzazioni generali e licenze individuali nel settore dei servizi di telecomunicazione e le norme nazionali, che avevano prorogato per il 1998 l'obbligo di pagamento del canone a carico dei concessionari di telecomunicazioni, nonostante l'intervenuto processo di liberalizzazione. La Società ha poi proposto, nell'ambito del medesimo procedimento, una domanda subordinata di risarcimento per fatto illecito ai sensi dell'art. 2043 c.c.. La pretesa risarcitoria è stata quantificata in circa 529 milioni di euro, oltre interessi legali e rivalutazione. L'Avvocatura di Stato si è costituita in giudizio avanzando domanda riconvenzionale per pari importo. L'azione è stata sottoposta a un vaglio di ammissibilità da parte del Tribunale, il quale ha dichiarato l'inammissibilità della domanda principale di TIM (azione per danni per manifesta violazione del diritto comunitario ai sensi della legge 117/88). Detta decisione è stata però riformata in appello, in senso favorevole alla Società. Nel mese di marzo 2015 il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di primo grado dichiarando la domanda della società inammissibile.

TIM nel 2015 ha presentato appello avverso tale decisione ed il giudizio pende in fase di precisazione delle conclusioni. La Corte di Appello ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni per il 2 aprile 2019. Successivamente, senza che sia intervenuta alcuna nuova attività processuale, la Corte di Appello ha apoditticamente rinviato prima nel 2020 e poi nel 2021 l'udienza di precisazione delle conclusioni (da cui decorrono i termini per conclusioni e repliche che portano in tempi stretti alla emissione della sentenza). A tali rinvii è seguito l'ultimo del 15 gennaio 2021 con fissazione della nuova udienza al 25 gennaio 2022.

Sulle questioni di fondo della causa si deve rilevare quanto segue:

  • sulla ritenuta incompetenza del Tribunale di Roma (oggetto della sentenza del Tribunale di Roma appellata da TIM) a giudicare dell'azione di responsabilità dello Stato Italiano per attività di magistrati di vertice (nella specie, Consiglio di Stato), dalla quale sarebbe derivata la dichiarata inammissibilità dell'azione ai sensi dell'art. 5 legge n. 117/1978 (vecchio testo) – si sono pronunciate le Sezioni Unite della Corte di Cassazione con sentenza 7 giugno 2018, n. 14842, confermando la competenza del Tribunale di Roma e quindi la correttezza della scelta di TIM di radicare nel foro romano la sua azione legale;
  • sulla illiceità del comportamento dello Stato Italiano e pertanto sulla responsabilità dello Stato–Giudice ai sensi della legge n. 117/1998 – si è ancora una volta pronunciata, decidendo sulla questione pregiudiziale sollevata dal TAR Lazio in altro giudizio connesso, la Corte di Giustizia UE con sentenza 4 marzo 2020 in C-34/19, ribadendo che TIM non era tenuta al pagamento del canone preteso dallo Stato per l'anno 1998, e pertanto confermando la manifesta violazione da parte del Consiglio di Stato del diritto comunitario (anche perché in aperto spregio della decisione già resa dalla Corte di Giustizia UE il 21 febbraio 2008, in C-296/06, come peraltro già statuito dalla stessa Corte di Appello di Roma, sez. I, con decreto 31 gennaio 2012 che ha sancito la ammissibilità processuale della azione legale di TIM);
  • sulla questione del diritto alla ripetizione del canone versato per l'anno 1998 si è pronunciata la Corte di Cassazione, con sentenza 7 settembre 2020, n. 18603, respingendo il ricorso proposto dalla Presidenza del Consiglio avverso la sentenza con quale la stessa Corte di Appello di Roma aveva accolto la domanda restitutoria proposta da Vodafone (pagamento del canone relativo all'anno 1998) per il medesimo titolo in separato giudizio.

In sostanza, la società ha pagato il canone contestato nel 1998; ha prontamente impugnato dinanzi al giudice amministrativo il provvedimento amministrativo che le aveva ingiustamente imposto tale pagamento; il giudizio amministrativo dinanzi al Consiglio di Stato si è concluso negativamente nel 2009 (nonostante la richiamata sentenza di segno opposto della Corte di Giustizia europea); il giudizio civile di primo grado si è concluso nel marzo 2015 con sentenza di rigetto per motivi di ammissibilità (risolti poi nel senso indicato dalla società con la richiamata sentenza della Cassazione a Sezioni Unite n. 14842/18) e a oltre 6 anni dalla sentenza di primo grado – passando di rinvio in rinvio – la sentenza di appello (che non potrà che valorizzare le citate sentenze della Corte di Giustizia e della Corte di Cassazione) non è stata ancora emessa (né sulla base di questi reiterati rinvii la società può prevedere quando sarà emessa).

La società sta esaminando i diversi scenari ed azioni giuridiche (nazionali, comunitarie, ecc.) che possano contribuire alla definizione della vertenza di appello. Si ritiene, infatti, che i principi della durata ragionevole del processo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 111 della Costituzione nonché ai sensi dell'articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, risultino vulnerati nella presente vicenda considerando: (i) l'anno del pagamento del canone non dovuto è il 1998; (ii) il valore di tale canone è di circa 529 milioni di euro cui aggiungere gli interessi da tale data; (iii) il lunghissimo iter processuale che non ha portato neanche ad una sentenza di appello (il cui avvio è dell'anno 2015 e la cui conclusione non è prevedibile, attesi i continui rinvii); (iv) la circostanza che la questione giuridica appare di pronta soluzione, essendo state emesse ben due sentenze della Corte di Giustizia UE che dichiarano incompatibile il pagamento del canone con la disciplina comunitaria (sentenze che risultano, allo stato, disattese dal giudice nazionale).

Nell'ambito delle citate analisi volte a giungere alla definizione della sentenza di appello si deve segnalare che in data 25 gennaio 2021 la società ha depositato presso la corte di appello di Roma una istanza di anticipazione della udienza (slittata come detto al 25 gennaio 2022); ciò al fine di scongiurare l'ennesimo rinvio della causa, che – come noto - ha ad oggetto l'inottemperanza a ben due decisioni rese inter partes, sul medesimo oggetto, dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea per manifesta violazione del diritto europeo da parte dello Stato-Giudice. Con provvedimento dell'8 febbraio 2021, la Corte di Appello di Roma (seconda sezione specializzata in materia di impresa) ha ritenuto di poter accogliere l'istanza di anticipazione, fissando l'udienza al 30 novembre 2021. In tale data la causa è stata assunta in decisione con assegnazione dei termini di legge per comparse conclusionali e repliche. Con ordinanza del 22 febbraio 2022, il Collegio, preso atto che uno dei suoi membri ha dichiarato di astenersi, ha rimesso la causa sul ruolo, disponendo la trasmissione degli atti al Presidente della Corte d'Appello. In data 4 marzo 2022, la causa è stata riassegnata ad altro giudice. Con provvedimento del 31 marzo 2022, il Collegio ha fissato l'udienza del 1° dicembre 2022 per la precisazione delle conclusioni. Il Collegio ha rinviato la causa all'udienza del 19 gennaio 2023 per la discussione orale e, successivamente, a seguito di istanza dell'avvocato dello Stato al 9 marzo 2023. All'udienza del 13 dicembre 2023, il Collegio ha concesso alle parti termine per le comparse conclusionali e le relative repliche.

Con sentenza n. 2320/2024 pubblicata in data 3 aprile 2024, la Corte d'Appello di Roma, in riforma della sentenza impugnata da TIM, ha accolto la domanda proposta dalla Società, condannando la Presidenza del Consiglio dei Ministri al pagamento dell'importo di 528.711.476,00 euro, oltre rivalutazione ed interessi legali a far data dal deposito del ricorso, con rifusione delle spese di lite, quantificate in 550.000,00 euro oltre accessori.

c) Impegni e garanzie

Le garanzie personali prestate, al netto di controgaranzie ricevute, sono pari a 163 milioni di euro.

Le garanzie altrui prestate per obbligazioni delle aziende del Gruppo, pari a 7.732 milioni di euro, si riferiscono a fideiussioni prestate da istituti bancari e finanziari a garanzia del corretto adempimento di obbligazioni contrattuali.

In particolare, si evidenzia quanto segue:

  • le garanzie assicurative, complessivamente pari a 2.371 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente a fideiussioni prestate dal Gruppo TIM in applicazione a disposizioni di legge per appalti delle Pubbliche Amministrazioni ed organismi equiparati;
  • il Gruppo TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di INPS a sostegno dell'applicazione da parte di TIM e di alcune società del Gruppo – dell'art.4 della legge 28 giugno 2012 n. 92 e dell'art. 41, comma 5bis, del D.Lgs. n.148/2015 per l'incentivazione all'esodo dei lavoratori in possesso dei requisiti richiesti; l'ammontare complessivo di tali garanzie bancarie emesse è di 1.221 milioni di euro, tra le quali si segnalano 1.146 milioni di euro per TIM S.p.A. e 74 milioni di euro per società del Gruppo; con riferimento alle garanzie bancarie rilasciate a favore dell'INPS per cui sono state costituite in pegno attività finanziarie si rimanda alla Nota 9 "Attività finanziarie (non correnti e correnti)";
  • TIM ha fatto rilasciare garanzie bancarie a favore di Infratel sulle anticipazioni dei contributi PNRR dei Piani "Italia 1 Giga" (lotti 1 e 5) per un'esposizione complessiva di 208 milioni di euro. Si segnala, inoltre, che alla data del 1° luglio 2024 a seguito della cessione NetCo, dette garanzie sono state trasferite in capo a FiberCop.

Si ricorda infine, la fideiussione rilasciata da TIM a maggio 2018 a favore della Presidenza del Consiglio di 74 milioni di euro, richiesta per la presentazione da parte di TIM dinanzi al TAR Lazio dell'istanza di sospensione cautelare della riscossione della sanzione irrogata per l'asserita violazione dell'art. 2 del D.L. 15/3/2012 n. 21 (Golden Power).

Sono altresì presenti fideiussioni connesse ai servizi di telecomunicazioni in Brasile per 595 milioni di euro.

Le garanzie prestate a fronte di finanziamenti sono illustrate nella Nota 14 "Passività finanziarie (non correnti e correnti)".

NOTA 23 RICAVI

Sono così composti:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Vendite prodotti 455 473
Prestazioni e servizi 6.606 6.380
Totale 7.061 6.853

I ricavi per servizi di telecomunicazioni sono esposti al lordo delle quote spettanti agli operatori terzi, pari a 526 milioni di euro (541 milioni di euro nel primo semestre 2023), ricomprese nei "Costi per prestazioni di servizi".

Per quanto concerne l'analisi dei ricavi per settore/area geografica, si rimanda alla Nota "Informativa per settore operativo".

NOTA 24 PROVENTI FINANZIARI E ONERI FINANZIARI

Il saldo dei proventi (oneri) finanziari è negativo per 812 milioni di euro (nel primo semestre 2023 era negativo per 607 milioni di euro) ed è così composto:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Proventi finanziari 687 655
Oneri finanziari (1.499) (1.262)
Proventi/(Oneri) finanziari netti (812) (607)

In particolare, il dettaglio delle voci è il seguente:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Interessi passivi ed altri oneri finanziari:
Interessi passivi ed altri oneri su prestiti obbligazionari (473) (385)
Interessi passivi a banche (189) (137)
Interessi passivi ad altri (36) (32)
Oneri finanziari su passività per leasing (155) (157)
(853) (711)
Commissioni (37) (27)
Altri oneri finanziari (144) (71)
(181) (98)
Interessi attivi ed altri proventi finanziari:
Interessi attivi 57 56
Proventi da crediti finanziari iscritti fra le Attività non correnti 77 50
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività non correnti
Proventi da titoli diversi dalle partecipazioni iscritti fra le Attività correnti 11 15
Proventi finanziari diversi 23 39
168 160
Totale interessi/Oneri finanziari netti (a) (866) (649)
Altre componenti gestione finanziaria:
Risultato netto sui cambi (9) 33
Risultato netto da strumenti finanziari derivati 37 (5)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value hedge e
relativi sottostanti
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura 26 14
Totale altre componenti gestione finanziaria (b) 54 42
Totale netto proventi (oneri) finanziari (a+b) (812) (607)

Per maggior chiarezza espositiva, nella tabella seguente vengono riassunti gli effetti netti a saldi aperti relativi agli strumenti finanziari derivati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Utili su cambi 191 166
Perdite su cambi (200) (133)
Risultato netto sui cambi (9) 33
Proventi da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Oneri da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value hedge
Risultato netto da strumenti finanziari derivati di copertura in fair value
hedge
(a)
Effetto positivo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
239 234
Effetto negativo del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(198) (187)
Effetto netto del rigiro a conto economico della Riserva per
adeguamento al fair value degli strumenti derivati di copertura in cash
flow hedge (componente tasso)
(b) 41 47
Proventi da strumenti finanziari derivati non di copertura 26 36
Oneri da strumenti finanziari derivati non di copertura (30) (88)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati non di copertura (c) (4) (52)
Risultato netto da strumenti finanziari derivati (a+b+c) 37 (5)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (d)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Attività e passività finanziarie
sottostanti i derivati di copertura in fair value hedge
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati di
copertura in fair value hedge
Adeguamenti netti al fair value (e)
Adeguamenti netti al fair value di derivati di copertura in fair value
hedge e relativi sottostanti
(d+e)
Adeguamenti positivi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(f) 63 59
Adeguamenti negativi al fair value relativi a Strumenti finanziari derivati
non di copertura
(g) (37) (45)
Adeguamenti netti al fair value di derivati non di copertura (f+g) 26 14

NOTA 25 UTILE (PERDITA) DEL PERIODO

Il risultato del periodo è così analizzabile:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Utile (perdita) del periodo (503) (673)
Attribuibile a:
Soci della Controllante:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 58 (227)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (704) (586)
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (646) (813)
Partecipazioni di minoranza:
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 79 63
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 64 77
Utile (perdita) del periodo attribuibile alle Partecipazioni di minoranza 143 140

Per ulteriori dettagli sull'"Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute" si veda la Nota 12 "Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute".

NOTA 26 RISULTATO PER AZIONE

1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Risultato per azione base
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (646) (813)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (646) (813)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.258 21.249
Risultato per azione base – Azione ordinaria (euro)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base – Azione di risparmio (euro)
Risultato per azione base da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
58 (227)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro) 58 (227)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.258 21.249
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione base da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della
Controllante
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) (704) (586)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.258 21.249
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante –
Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione base da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante –
Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Numero medio di azioni ordinarie 15.230.150.487 15.220.777.483
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.257.942.186 21.248.569.182
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Risultato per azione diluito
Utile (perdita) del periodo attribuibile ai Soci della Controllante (646) (813)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: maggiorazione del dividendo per le azioni di risparmio (euro
0,011 per azione e comunque fino a capienza)
(milioni di euro) (646) (813)
Numero medio azioni ordinarie e risparmio (milioni) 21.261 21.249
Risultato per azione diluito – Azione ordinaria (euro)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito – Azione di risparmio (euro)
Risultato per azione diluito da attività in funzionamento
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile
ai Soci della Controllante
58 (227)
Effetto diluitivo da piani di stock option e obbligazioni convertibili (*)
Meno: quota della maggiorazione del dividendo per le azioni di
risparmio
(milioni di euro) 58 (227)
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.261 21.249
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione
ordinaria
(euro)
Più: maggiorazione del dividendo per Azione di risparmio
Risultato per azione diluito da Attività in funzionamento - Azione di
risparmio
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non
correnti destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della
Controllante
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante
(milioni di euro) (704) (586)
Effetto diluitivo da piani di stock options e obbligazioni convertibili
Numero medio azioni ordinarie e di risparmio (milioni) 21.261 21.249
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante –
Azione ordinaria
(euro)
Risultato per azione diluito da Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute attribuibile ai Soci della Controllante –
Azione di risparmio
(euro)
1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Numero medio di azioni ordinarie (*) 15.233.023.694 15.220.777.483
Numero medio di azioni di risparmio 6.027.791.699 6.027.791.699
Totale 21.260.815.393 21.248.569.182

(*) Il numero medio di azioni ordinarie include anche le potenziali azioni ordinarie relative ai piani di partecipazione al capitale dei dipendenti per i quali risultano soddisfatte le condizioni di performance (di mercato e non). Conseguentemente, anche l'"Utile (perdita) netto del periodo attribuibile ai Soci della Controllante" e l'"Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento attribuibile ai Soci della Controllante" vengono rettificati per escludere gli effetti, al netto delle imposte, correlati ai piani di cui sopra. Per quanto riguarda il primo semestre 2024 e 2023 tuttavia, tali effetti non sono stati inclusi nel calcolo in quanto, in base alle previsioni dello IAS 33, questi ultimi sarebbero stati antidiluitivi.

Variazioni potenziali future di capitale

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni potenziali future di capitale sulla base dei piani di incentivazione azionaria di lungo termine, in essere al 30 giugno 2024:

n. Azioni
massime
emettibili
Capitale
(migliaia di
euro)
Sovrapprezzo
(migliaia di
euro)
Prezzo di
sottoscrizione
per azione
(euro)
Aumenti già deliberati (azioni ordinarie)
Piano di Stock Options 2022-2024 257.763.000 109.292 0,424
Totale 257.763.000 109.292

Per ulteriori informazioni si rimanda alla Nota 14 "Passività finanziarie (non correnti e correnti)" e alla Nota 29 "Piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale".

NOTA 27 INFORMATIVA PER SETTORE OPERATIVO

a) Informativa per settore operativo

I settori operativi del Gruppo TIM, organizzati per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni tenendo conto della relativa localizzazione geografica, sono i seguenti:

  • Domestic: comprende le attività in Italia relative ai servizi di fonia e dati su rete fissa e mobile per clienti finali (retail) e altri operatori (MVNO's), le attività del Gruppo Telecom Italia Sparkle che, in campo internazionale (in Europa, nel Mediterraneo e in Sud America), opera nell'ambito dello sviluppo di reti in fibre ottiche per clienti wholesale, le attività di Noovle S.p.A. (soluzioni Cloud ed Edge computing), le attività di Olivetti (prodotti e servizi per l'Information Technology) e le strutture di supporto al settore Domestic;
  • Brasile: comprende le attività di telecomunicazioni mobili e fisse in Brasile (TIM S.A.);
  • Altre attività: comprendono le imprese finanziarie (Telecom Italia Capital S.A. e Telecom Italia Finance S.A.) e le altre società minori non strettamente legate al "core business" del Gruppo TIM.

In considerazione del processo decisionale adottato dal Gruppo TIM, l'informativa per settore è esposta per i dati economico-patrimoniali operativi.

I risultati economici della gestione finanziaria, le imposte sul reddito del periodo, nonché gli utili (perdite) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute sono esposti a livello consolidato.

Il Gruppo TIM ha avviato un percorso di trasformazione volto a superare il modello verticalmente integrato e basato su entità separate con focus industriali ed economici diversi. Tali entità non possono ad oggi essere considerate un "settore operativo" ai sensi dell'IFRS 8 – Settori operativi, poiché sono tutt'ora in una fase di disegno analitico e di successiva implementazione e non dispongono, pertanto, di un set informativo economico finanziario dettagliato.

Nel corso del 2024, una volta completato il sopra citato processo e tenuto anche conto della cessione di NetCo, avvenuta il 1° luglio 2024, verrà effettuato un assessment volto ad identificare i settori operativi ai sensi dell'IFRS 8, avendo a riferimento le specifiche indicazioni previste dal principio stesso (autonomia dei flussi operativi, modalità di allocazione delle risorse finanziarie, reportistica gestionale, ecc.).

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
Ricavi da terzi 4.804 4.756 2.257 2.097 7.061 6.853
Ricavi infragruppo 18 18 1 (18) (19)
Ricavi di settore 4.822 4.774 2.257 2.098 (18) (19) 7.061 6.853
Altri proventi operativi 39 62 10 7 49 69
Totale ricavi e proventi operativi 4.861 4.836 2.267 2.105 (18) (19) 7.110 6.922
Acquisti di materie e servizi (2.726) (2.760) (860) (842) (1) (1) 17 15 (3.570) (3.588)
Costi del personale (597) (969) (173) (162) (1) (1) 1 (771) (1.131)
di cui: accantonamento TFR
Altri costi operativi (106) (106) (205) (182) (2) (2) (1) (314) (290)
di cui: svalutazioni e oneri su crediti,
accantonamenti a fondi
(64) (57) (70) (74) (134) (131)
Variazione delle rimanenze (4) 32 15 25 1 12 57
Attività realizzate internamente 119 116 51 49 3 2 173 167
EBITDA 1.547 1.149 1.095 993 (4) (4) 2 (1) 2.640 2.137
Ammortamenti (995) (991) (639) (659) 1 (1.633) (1.650)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di
attività non correnti
(4) (8) 5 5 (1) 1 (2)
Ripristini di valore/(Svalutazioni) di attività non
correnti
(14) (14)
EBIT 534 150 461 339 (4) (4) 2 993 485
Quota dei risultati delle partecipazioni in
imprese collegate e Joint Ventures valutate
con il metodo del patrimonio netto
(5) (8) (8) (7) (13) (15)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 3
Proventi finanziari 687 655
Oneri finanziari (1.499) (1.262)
Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in funzionamento 170 (134)
Imposte sul reddito (33) (30)
Utile (perdita) derivante dalle attività in funzionamento 137 (164)
Utile (perdita) da Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute (640) (509)
Utile (perdita) del periodo (503) (673)
Attribuibile a:
Soci della Controllante (646) (813)
Partecipazioni di minoranza 143 140

Conto economico separato consolidato per settore operativo

Ricavi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
Ricavi da Vendite prodotti-terzi 385 411 70 62 455 473
Ricavi da Vendite prodotti-infragruppo
Totale ricavi da Vendite prodotti 385 411 70 62 455 473
Ricavi da Prestazioni e servizi-terzi 4.419 4.345 2.187 2.035 6.606 6.380
Ricavi da Prestazioni e servizi-infragruppo 18 18 1 (18) (19)
Totale ricavi da Prestazioni e servizi 4.437 4.363 2.187 2.036 (18) (19) 6.606 6.380
Totale Ricavi da terzi 4.804 4.756 2.257 2.097 7.061 6.853
Totale Ricavi infragruppo 18 18 1 (18) (19)
Totale ricavi di settore 4.822 4.774 2.257 2.098 (18) (19) 7.061 6.853

Acquisti di Attività immateriali, attività materiali e diritti d'uso su beni di terzi per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale
consolidato
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
1° Sem.
2024
1° Sem.
2023
Acquisti di attività immateriali 302 323 96 89 398 412
Acquisti di attività materiali 246 260 319 315 565 575
Acquisti di diritti d'uso su beni di terzi 121 156 266 320 387 476
Totale acquisti di attività immateriali e
materiali e diritti d'uso su beni di terzi
669 739 681 724 1.350 1.463
di cui: investimenti industriali 586 602 415 404 1.001 1.006
di cui: incrementi di contratti di diritti d'uso
su beni di terzi/leasing
83 137 266 320 349 457

Distribuzione organici per settore operativo

(numero unità) Domestic Brasile Altre attività Totale consolidato
30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023
Organici 17.965 37.901 9.089 9.267 13 12 27.067 47.180

Attività e passività per settore operativo

(milioni di euro) Domestic Brasile Altre attività Rettifiche ed
elisioni
Totale consolidato
30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023 30.6.2024 31.12.2023
Attività operative non correnti 19.523 40.769 7.090 7.916 1 1 26.614 48.686
Attività operative correnti 3.583 4.027 1.076 1.046 17 19 (51) (48) 4.625 5.044
Totale Attività operative 23.106 44.796 8.166 8.962 18 20 (51) (48) 31.239 53.730
Partecipazioni valutate con il
metodo del patrimonio netto
254 266 236 271 490 537
Attività cessate/ Attività non correnti destinate ad essere cedute 22.333
Attività non allocate 6.999 7.892
Totale Attività 61.061 62.159
Totale Passività operative 6.591 9.746 1.850 2.214 20 22 (51) (85) 8.410 11.897
Passività direttamente correlate ad Attività cessate/Attività non correnti destinate ad essere cedute 9.464
Passività non allocate 26.701 32.749
Patrimonio netto 16.486 16.999
Totale Patrimonio netto e passività 61.061 62.159

b) Informativa per area geografica

Ricavi Attività operative non correnti
(milioni di euro) Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
Ripartizione in base alla
localizzazione dei clienti
Ripartizione in base alla
localizzazione delle attività
1° Sem. 2024 1° Sem. 2023 1° Sem. 2024 1° Sem. 2023 30.6.2024 31.12.2023
Italia (a) 4.668 4.610 4.375 4.302 19.309 40.549
Estero (b) 2.393 2.243 2.686 2.551 7.305 8.137
Totale (a+b) 7.061 6.853 7.061 6.853 26.614 48.686

c) Informazioni in merito ai principali clienti

Nessuno dei clienti del Gruppo TIM supera il 10% dei ricavi consolidati.

NOTA 28 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Sono qui di seguito riportate le tabelle riepilogative dei saldi relativi alle operazioni con parti correlate nonché l'incidenza di detti importi sui corrispondenti valori di conto economico separato consolidato, della situazione patrimoniale - finanziaria consolidata e di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM.

Ai sensi dell'art. 5, commi 8 e 9, del Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 concernente le "Operazioni con parti correlate" e delle successive modifiche, nel primo trimestre 2024 non si segnalano operazioni di maggiore rilevanza, così come definite dall'art. 4, comma 1, lett. a) del summenzionato regolamento che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM.

Inoltre, non si segnalano operazioni concluse nel primo semestre 2024 che abbiano influito in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM né sono intervenute modifiche o sviluppi delle operazioni con parti correlate descritte nella Relazione sulla gestione dell'esercizio 2023 che abbiano avuto un effetto rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo TIM nel primo semestre 2024.

Le operazioni con parti correlate, quando non dettate da specifiche condizioni normative, sono state di norma regolate a condizioni di mercato; la loro realizzazione è avvenuta nel rispetto della procedura interna che contiene le regole volte ad assicurarne la trasparenza e la correttezza, ai sensi del Regolamento Consob n. 17221/2010, consultabile nella versione in vigore sul sito gruppotim.it, sezione Gruppo – Governance - Strumenti di Governance - Altri Codici e Procedure.

Al 30 giugno 2024, essendo intervenute tutte le autorizzazioni necessarie ai fini del perfezionamento della cessione delle attività di rete fissa di TIM ("NetCo"), tali attività sono classificate, ai sensi dell'IFRS 5, quali "Discontinued Operations". La cessione è stata perfezionata in data 1° luglio 2024.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci di conto economico separato consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2024 e 2023 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2024

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale
parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 7.061 45 50 95 (9) 104 1,5
Acquisti di materie e
servizi
3.570 54 85 139 (1) 138 3,9
Costi del personale 771 36 7 43 (18) 25 3,2
Ammortamenti 1.633 3 3 (3)
Proventi finanziari 687 1 1 1 0,1
Oneri finanziari 1.499 2 2 2 0,1
Utile (perdita) da Attività
cessate/Attività non
correnti destinate ad
essere cedute
(640) (13) (17) (1) (31)

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2023

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Dirigenti con
responsabilità
strategiche
dell'impresa
Totale
parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Ricavi 6.853 (6) 170 164 129 35 2,4
Altri proventi operativi 69 1 1 1 1,4
Acquisti di materie e
servizi
3.588 52 100 152 (18) 134 4,2
Costi del personale 1.131 38 8 46 (19) 27 4,1
Ammortamenti 1.650 3 3 (3) 0,2
Proventi finanziari 655 1 1 1 0,2
Oneri finanziari 1.262 2 2 2 0,2
Utile (perdita) da Attività
cessate/Attività non
correnti destinate ad
essere cedute
(509) 108 (18) (1) 89

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle singole voci della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata del Gruppo TIM al 30 giugno 2024 e al 31 dicembre 2023 sono riportati qui di seguito:

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 30.6.2024

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale
parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario netto
Crediti finanziari non correnti per contratti di
locazione attiva
(45) (64) (64) 63 (1) 2,2
Crediti finanziari correnti per contratti di
locazione attiva
(54) (32) (32) 32 0
Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute di natura
finanziaria
(304) (95) (95)
Passività finanziarie non correnti per
contratti di locazione passiva
2.561 2 2 (2) 0
Passività finanziarie correnti per contratti di
finanziamento e altri
12.930 1 1 (2) (1)
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute di natura finanziaria
5.913 2 2
Totale indebitamento finanziario netto 26.589 1 (94) (93) 91 (2)
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 2.804 49 49 (48) 1
Crediti vari e altre attività non correnti 1.598 5 3 8 (3) 5 0,3
Crediti commerciali, vari e altre attività
correnti
4.465 119 46 165 (22) 143 3,2
Attività cessate/Attività non correnti
destinate ad essere cedute di natura non
finanziaria
22.333 73 73
Debiti vari e altre passività non correnti 786 18 18 (17) 1 0,1
Debiti commerciali, vari e altre passività
correnti
6.976 21 67 25 113 (28) 85 1,2
Passività direttamente correlate ad Attività
cessate/Attività non correnti destinate ad
essere cedute di natura non finanziaria
3.551 45 0 45

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA AL 31.12.2023
-- -------------------------------------------------------------------------- -- --
(milioni di euro) Totale Società collegate,
controllate di
collegate e joint
ventures
Altre parti
correlate (*)
Fondi pensione Totale parti
correlate
Incidenza %
sulla voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Indebitamento finanziario
netto
Crediti finanziari non
correnti per contratti di
locazione attiva
(112) (64) (64) 57,1
Crediti finanziari correnti per
contratti di locazione attiva
(162) (53) (53) 32,7
Passività finanziarie non
correnti per contratti di
locazione passiva
4.743 2 2
Passività finanziarie correnti
per contratti di
finanziamento e altri
5.771 2 2
Passività finanziarie correnti
per contratti di locazione
passiva
838 3 3 0,4
Totale indebitamento
finanziario netto
25.681 (112) (110) (0,4)
Altre partite patrimoniali
Diritto d'uso su beni di terzi 5.515 51 51 0,9
Crediti vari e altre attività
non correnti
2.187 2 2 0,1
Crediti commerciali, vari e
altre attività correnti
4.699 50 44 94 2,0
Debiti vari e altre passività
non correnti
1.326 19 19 1,4
Debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
9.384 29 71 23 123 1,3

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Gli effetti delle operazioni con parti correlate sulle voci rilevanti di rendiconto finanziario consolidato del Gruppo TIM per il primo semestre 2024 e 2023 sono riportati qui di seguito:

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2024

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale
parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
1.350 16 13 29 29 2,1
(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene; Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti

correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO PRIMO SEMESTRE 2023

(milioni di euro) Totale Società
collegate,
controllate di
collegate e
joint ventures
Altre parti
correlate
(*)
Fondi
Pensione
Totale
parti
correlate
Rapporti delle
Discontinued
Operations
Totale
parti
correlate al
netto delle
Disc.Op.
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
(a) (b) (b/a)
Acquisti di attività immateriali, attività
materiali e diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
1.463 11 2 13 (1) 12 0,9

(*) Gruppo Vivendi e società appartenenti al gruppo a cui lo stesso appartiene, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e sue società controllate e altre parti correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

Operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures

I valori più significativi delle operazioni verso società collegate, controllate di collegate e joint ventures sono sintetizzati nelle tabelle seguenti.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 57 5 Fornitura di software e relativi servizi di installazione e
configurazione; servizi di sicurezza; servizi cloud, spazi
Data Center, connettività, design.
I-Systems S.A. 3 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A. 1 1 Servizi di fonia fissa e mobile inclusi apparati, licenze,
servizi di outsourcing.
TIMFin S.p.A. (14) (16) Servizi di fonia mobile e fissa, servizi in outsourcing e
fee; costi relativi a operazioni di finanziamento rilevati a
riduzione dei ricavi della Capogruppo TIM S.p.A
Altre minori 1 1
Totale ricavi 45 (6)
Altri proventi operativi 1 Recupero costi personale distaccato, recupero spese
centralizzate.
Acquisti di materie e servizi
I-Systems S.A. 38 35 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
Italtel S.p.A. 11 12 Fornitura di apparati e licenze software e relativi servizi
professionali; servizi di
manutenzione hardware e
software collegati a offerte TIM alla clientela finale;
servizi di manutenzione apparati di rete e sicurezza per
arco temporale di 24 mesi collegati a offerta TIM per il
cliente Poste Italiane; forniture per l'ampliamento della
rete in fibra di TIM.
W.A.Y. S.r.l. 3 4 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
NordCom S.p.A. 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi
personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela
finale, affitti passivi per ospitalità SRB.
Altre minori 1 1
Totale acquisti di materie e servizi 54 52
Oneri finanziari
TIMFin S.p.A. 2 2 Oneri finanziari per commissioni e altri.
Totale oneri finanziari 2 2

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Passività finanziarie correnti per
contratti di finanziamento e altri
1 2 Passività finanziarie per oneri su cessione di crediti
verso TIMFin S.p.A.
Crediti vari e altre attività non
correnti
5 2 Risconti attivi (quota non corrente) di costi nei confronti
di Italtel S.p.A.
Polo Strategico Nazionale S.p.A. 100 45 Fornitura
di
prodotti,
servizi
di
istallazione
e
configurazione software, servi cloud, spazi Data Center,
connettività e design.
Daphne 3 S.p.A. 11 Dividendi da incassare.
I-Systems S.A. 4 1 Servizi relativi al funzionamento e manutenzione rete.
Italtel S.p.A. 3 1 Fornitura dei servizi di fonia fissa e mobile inclusi
apparati,
licenze
Microsoft,
servizi
di
outsourcing;
risconti attivi (quota corrente) di costi.
TIMFin S.p.A. 1 1 Costi vari per operazioni di finanziamento.
W.A.Y. S.r.l. 1 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Altre minori 1
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
119 49
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Italtel S.p.A. 7 10 Rapporti di fornitura connessi all'attività di investimento
e di esercizio.
I-Systems S.A. 10 11 Fornitura servizi di comunicazione multimediale e
servizi di capacità.
TIMFin S.p.A. 2 5 Costi vari per operazioni di finanziamento.
NordCom S.p.A. 1 Acquisto e sviluppo di soluzioni informatiche, servizi
personalizzati nell'ambito di offerte TIM per la clientela
finale, affitti passivi per ospitalità SRB.
W.A.Y. S.r.l. 1 2 Fornitura, allestimenti e servizi di assistenza tecnica per
apparecchiature di geolocalizzazione nell'ambito di
offerte a clienti TIM, sviluppi software.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
21 29

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Italtel S.p.A. 16 11 Sviluppo Software, attività di progettazione FTTH per
lavori
FiberCop,
forniture
software
e
hardware,
installazioni di hardware e prestazioni ingegneristiche
per le piattaforme di rete; forniture per l'ampliamento
della rete in fibra di TIM.
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
16 11

Operazioni verso altre parti correlate (sia per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa, sia in quanto partecipanti ai patti parasociali ai sensi dell'art. 122 del Testo Unico della Finanza)

Sono di seguito esposti i rapporti con:

  • Gruppo Vivendi e società del gruppo a cui la stessa appartiene;
  • Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e società del gruppo controllate;
  • Società correlate per il tramite di Amministratori, Sindaci e Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa.

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
TIPOLOGIA CONTRATTI
Ricavi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 50 169 Cessione diritti d'uso adduzioni e ricavi per noleggio
segmenti verticali, cessione in IRU di diritti d'uso su
Infrastrutture di Posa e Fibra Scura; fornitura servizi di
Housing, manutenzione Fibra Scura e connettività
dedicata GEA/Giganet, servizi di fonia fissa mobile ed
apparati, servizi di outsourcing applicativi, servizi in
cloud, servizi di manutenzione verso Open Fiber (ex
Metroweb) e servizi di fornItura elettrica.
Altre minori 1
Totale ricavi 50 170
Acquisti di materie e servizi
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 1 18 Concessione
della
posa
di
polifora
per
cavi
di
telecomunicazioni
lungo
le
tratte
autostradali
(occupazione
di
suolo
e
spostamento
cavi),
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria).
Gruppo Havas 80 78 Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi
media
da
parte
del
Gruppo
TIM;
studio
e
realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM
e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui
social network e servizi di gestione della data room del
Gruppo TIM.
Gruppo Vivendi 4 4 Gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato "TIM I Love Games" di TIM e relativi
sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in
modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale acquisti di materie e servizi 85 100
Ammortamenti 3 3 Acquisto infrastrutture interrate su aree nere e acquisto
di fibra connected verso Open Fiber (ex Metroweb)
società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti.
Proventi finanziari 1 1

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 TIPOLOGIA CONTRATTI
Indebitamento finanziario netto
Attività finanziarie non correnti (64) (64) Contratti di locazione infrastrutture aeree con Open
Fiber (gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Attività finanziarie correnti (32) (53) Contratti di locazione infrastrutture con Open Fiber
(gruppo Cassa Depositi e Prestiti).
Passività finanziarie non correnti 2 2 Contratto leasing Open Fiber (ex Metroweb) società del
gruppo Cassa Depositi e Prestiti
Passività finanziarie correnti 3 Debito per acquisto in IRU infrastrutture verso Open
Fiber (ex Metroweb) società del gruppo Cassa Depositi e
Prestiti.
Altre partite patrimoniali
Crediti vari e altre attività non
correnti
3
Diritto d'uso su beni di terzi 49 51 Fornitura
e
l'installazione
di
segmenti
verticali
e
infrastrutture per Open Fiber (società del gruppo Cassa
Depositi e Prestiti).
Crediti commerciali, vari e altre
attività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 35 43 Cessione in IRU di diritti d'uso su Infrastrutture di Posa e
Fibra Scura; fornitura servizi di Housing, manutenzione
Fibra Scura e connettività dedicata GEA/Giganet, servizi
di fonia fissa mobile ed apparati, servizi di outsourcing
applicativi, servizi in cloud, servizi di manutenzione e
fornitura energia elettrica.
Gruppo Havas 11 1 Risconti attivi connessi a costi per servizi pubblicitari.
Totale crediti commerciali vari e
altre attività correnti
46 44
Debiti vari e altre passività non
correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 17 18 Risconti passivi da canoni differiti.
Gruppo Vivendi 1 1 Risconti passivi per vendita IRU.
Totale debiti vari e altre passività
non correnti
18 19
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 31 31 Concessione
della
posa
di
polifora
per
cavi
di
telecomunicazioni
lungo
le
tratte
autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb) di
Milano e Genova (quota rete primaria) e acquisti di
energia elettrica.
Gruppo Havas 34 36 Attività di service & advisory nell'ambito dell'acquisto di
spazi
media
da
parte
del
Gruppo
TIM;
studio
e
realizzazione di campagne pubblicitarie per i marchi TIM
e KENA, servizi di gestione editoriale dei brand TIM sui
social network e servizi di gestione della data room di
TIM.
Gruppo Vivendi 2 3 Acquisto di contenuti digitali musicali e televisivi,
gestione operativa della piattaforma dello store on line
denominato "TIM I Love Games" di TIM e relativi
sviluppi; servizio TIM Cloud Gaming (TIMGAMES) in
modalità SaaS; utilizzo delle licenze piattaforma My
Canal.
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti 67 70

VOCI DI RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
TIPOLOGIA CONTRATTI
Acquisti di attività immateriali,
attività materiali e diritti d'uso su
beni di terzi per competenza
Gruppo Cassa Depositi e Prestiti 13 2 Concessione della posa di polifora per cavi di
telecomunicazioni
lungo
le
tratte
autostradali
(occupazione di suolo e spostamento cavi), utilizzo e
manutenzione della rete Open Fiber (ex Metroweb)
di Milano e Genova (quota rete primaria).
Totale acquisti di attività
immateriali, attività materiali e
diritti d'uso su beni di terzi per
competenza
13 2

Operazioni verso fondi pensione

I valori più significativi sono così sintetizzabili:

VOCI DI CONTO ECONOMICO SEPARATO CONSOLIDATO

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
TIPOLOGIA CONTRATTI
Costi del personale Contribuzione ai fondi pensione.
Fontedir 4 4
Telemaco 30 32
Altri fondi pensione 2 2
Totale costi del personale 36 38

VOCI DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA CONSOLIDATA

(milioni di euro) 30.6.2024 31.12.2023 TIPOLOGIA CONTRATTI
Debiti commerciali, vari e altre
passività correnti
Debiti relativi alla contribuzione ai fondi pensione
ancora da versare.
Fontedir 2 2
Telemaco 21 20
Altri fondi pensione 2 1
Totale debiti commerciali, vari e
altre passività correnti
25 23

Compensi a dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa

Nel primo semestre 2024, i compensi contabilizzati per competenza da TIM o da società controllate del Gruppo per i dirigenti con responsabilità strategiche sono stati pari a 7,0 milioni di euro (7,7 milioni di euro nel primo semestre 2023).

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Compensi a breve termine (1)
6,3
5,7
(3)
Compensi a lungo termine
Indennità per la cessazione anticipata del rapporto di lavoro
Pagamenti in azioni (*) (2)
0,7
2,0 (4)
Totale 7,0 7,7

(*) Si riferiscono al fair value, maturato al 30 giugno, dei diritti sui piani di incentivazione di TIM S.p.A. e sue controllate basati su azioni (Long Term Incentive, Stock Options Plan e Piani delle società controllate).

(1) di cui 0,7 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (2) di cui 0,4 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (3) di cui 0,7 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate; (4) di cui 0,9 milioni di euro contabilizzati dalle società controllate.

I compensi a breve termine sono erogati nel corso dell'esercizio di riferimento o comunque entro i sei mesi successivi alla chiusura dello stesso e, nel 2024, non accolgono gli effetti delle differenze di accertamento relative ai costi 2023 pari a -0,3 milioni di euro. Parimenti non accolgono il valore riferito all'imponibile fiscale delle azioni del Piano LTI 2021-2023 assegnate nel corso del primo semestre 2024, pari a 0,5 milioni di euro.

Nel primo semestre 2024, i contributi versati per piani a contribuzione definita (Assida e Fontedir) da TIM S.p.A. a favore dei dirigenti con responsabilità strategiche, sono stati pari a 120.500 euro (112.500 euro nel primo semestre 2023).

Nel primo semestre 2024 i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa", ossia coloro che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività del Gruppo TIM, compresi gli amministratori, sono così individuati:

Amministratori:
Amministratore Delegato e Chief Executive Officer di TIM S.p.A.
Pietro Labriola Direttore Generale di TIM S.p.A.
Dirigenti:
Alberto Maria Griselli Diretor Presidente TIM S.A.
(1)
Adrian Calaza Noia
Chief Financial Office
(2)
Paolo Chiriotti
Chief Human Resources & Organization Office
(3)
Simone De Rose
Responsabile Procurement & Logistics
(4)
Massimo Mancini
Chief Enterprise Market Office
(5)
Giovanni Gionata Massimiliano Moglia
Chief Regulatory Affairs Office
(6)
Agostino Nuzzolo
Responsabile Legal & Tax
(7)
Claudio Giovanni Ezio Ongaro
Chief Strategy, Business Development & Wholebuy Office
Elisabetta Romano Chief Network, Operations & Wholesale Office
(8)
Andrea Rossini
Chief Consumer, Small & Medium and Mobile Wholesale Market Office
(9)
Eugenio Santagata
Chief Public Affairs & Security Office
Elio Schiavo Chief Enterprise and Innovative Solutions Office

(1) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Administration, Finance & Control in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office. (2) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Human Resources and Organization in ambito Chief Network, Operations & Wholesale

Office. (3) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Procurement. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. anche della funzione Procurement in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.

(4) Fino al 6 marzo 2024. (5) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Regulatory Affairs in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.

(6) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Legal & Tax in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office. (7) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Strategy & Business Development Office. Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. anche della funzione Strategy & Business Development in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.

(8) Fino al 23 novembre 2023 Responsabile della funzione Chief Consumer, Small & Medium Market Office.

(9) Dal 24 novembre 2023 Responsabile a.i. della funzione Public Affairs & Security in ambito Chief Network, Operations & Wholesale Office.

Dal 1° luglio 2024, data di efficacia del conferimento alla società FiberCop S.p.A. del ramo d'azienda NetCo di TIM S.p.A. il dott. Giovanni Moglia e l'ing. Elisabetta Romano non rientrano più tra i "Dirigenti con responsabilità strategiche dell'impresa" di TIM S.p.A..

NOTA 29 PIANI RETRIBUTIVI SOTTO FORMA DI PARTECIPAZIONE AL CAPITALE

I piani retributivi sotto forma di partecipazione al capitale in essere al 30 giugno 2024 sono utilizzati a fini di attraction, retention e di incentivazione a lungo termine dei manager e del personale del Gruppo.

Peraltro, si segnala che detti piani non hanno effetto significativo sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale e finanziaria al 30 giugno 2024.

Di seguito è presentato un sommario dei piani in essere al 30 giugno 2024.

Descrizione dei piani di stock option

Piano di Stock Option 2022-2024 di TIM S.p.A.

L'Assemblea degli Azionisti del 7 aprile 2022 ha approvato il Piano di Stock Options 2022-2024. Il Piano ha l'obiettivo di incentivare i Beneficiari alla creazione di valore per gli azionisti della Società, allineando gli interessi del management agli interessi dei soci di TIM, in termini di conseguimento di obiettivi qualificati del Piano Industriale e di crescita di valore dell'Azione nel medio periodo. Il Piano intende anche assicurare la possibilità di attrarre nuovi manager dall'esterno, in funzione dell'implementazione del Piano Industriale.

Il Piano di Stock Options 2022-2024 è rivolto all'Amministratore Delegato, al Top Management e ad un selezionato numero di dirigenti del Gruppo TIM con ruolo chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Piano Strategico.

Il Piano ha uno strike price di 0,4240 euro, un periodo di vesting triennale (1/1/2022-31/12/2024) e un periodo di esercizio biennale (dall'approvazione del Bilancio di esercizio 2024 fino ai due anni successivi).

Prevede, inoltre, le seguenti condizioni di performance per il triennio 2022-2024:

  • Indicatore economico-finanziario (EBITDA- CapEx) Cumulato (reported), con peso 70%
  • Indicatore ESG, con peso complessivo del 30%, articolato in:
    • percentuale di donne in posizioni di responsabilità (15%);
    • percentuale di consumo delle energie rinnovabili (15%).

Il livello di raggiungimento degli indicatori determina la maturazione dei diritti di opzione in un intervallo di variazione che va da -10% a +10% rispetto al numero target attribuito per fascia.

Al 30 giugno 2024 i destinatari sono complessivamente 143 e il numero delle opzioni attribuito a target risulta pari a 197.012.202.

Per ulteriori dettagli si rinvia al documento informativo dell'iniziativa consultabile al link https:// www.gruppotim.it/content/dam/gt/investitori/doc---avvisi/anno-2022/ita/Doc-informativo-Piano-stockoption-22-24.pdf.

Descrizione degli altri piani retributivi

TIM S.A. – Long Incentive Plan 2021-2023

Il 30 marzo 2021 è stato approvato dall'Assemblea Generale degli Azionisti di TIM S.A. il piano di incentivazione a lungo termine a favore di dirigenti operanti in posizioni chiave della società. Il piano si propone di premiare i partecipanti con azioni emesse dalla società, in funzione di determinate condizioni temporali (Restricted Shares) e del raggiungimento di obiettivi specifici (Performance Shares). Il periodo di vesting è di 3 anni e la società non ha l'obbligo giuridico di riacquistare o di regolare le azioni in contanti o in qualsiasi altra forma. Il piano - oltre il trasferimento delle azioni ai beneficiari - prevede anche la possibilità di premiare i partecipanti attraverso la liquidazione del valore equivalente in cash.

Anno 2021

Il 5 maggio 2021 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 3.431.610 azioni, di cui 3.173.142 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 258.468 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Nel 2021, al piano tradizionale, è stato affiancato lo Special Grant, ulteriore concessione straordinaria con l'obiettivo di incentivare la chiusura dell'operazione di acquisto di parte degli asset di Oi Móvel in Brasile nonché il successo delle successive operazioni di integrazione.

Sul totale delle 3.431.610 azioni assegnate, 1.151.285 sono relative all'assegnazione tradizionale (con 892.817 performance share e 258.468 restricted shares) e 2.280.325 fanno riferimento allo Special Grant.

Il 9 febbraio 2023, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un adeguamento di 220.743 nella quantità delle performance shares concesse nell'ambito dello Special Grant ai partecipanti nominati nel periodo su nuove responsabilità di maggior peso.

Al 30 giugno 2024, relativamente all'assegnazione tradizionale, si sono conclusi tre vesting period:

■ 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 572.608 azioni, di cui 463.608 relative al volume originario maturato, 87.605 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 21.395 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di giugno dell'importo corrispondente a 3.486 azioni (2.883 relative al volume originario maturato, 473 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 130 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 169.462 azioni, di cui 128.384 relative al volume originario maturato, 28.484 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 12.594 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 17.576 azioni (13.316 relative al volume originario maturato, 2.954 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.306 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 530.784 azioni, di cui 298.151 relative al volume originario maturato, 180.353 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 52.280 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 31.677 azioni (17.792 relative al volume originario maturato, 10.764 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 3.121 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Relativamente allo Special Grant:

  • 2022: in conformità con i risultati approvati il 26 aprile 2022, sono state trasferite a luglio ai beneficiari 601.936 azioni, di cui 579.451 relative al volume originario maturato e 22.485 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 1.038.041 azioni, di cui 829.161 relative al volume originario maturato, 131.775 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 77.105 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 92.254 azioni (76.087 relative al volume originario maturato, 9.314 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 6.853 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 719.164 azioni, di cui 483.928 relative al volume originario maturato, 164.415 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 70.821 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato considerato il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 19.892 azioni (13.385 relative al volume originario maturato, 4.548 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 1.959 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2024, comprese le azioni da trasferire a luglio, a fronte di un volume originario assegnato pari a 3.431.610 azioni oltre a 220.743 relative alle nomine dei partecipanti su ruoli di maggior peso, 746.207 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla società e 3.631.995 azioni sono state trasferite ai beneficiari (2.782.683 relative al volume originario maturato, 592.632 riconosciute in base al livello di raggiungimento degli obiettivi, 256.680 per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo). Per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash dell'importo corrispondente a 164.885 azioni (123.463 relative al volume originario maturato, 28.053 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 13.369 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo), completando così la concessione 2021.

Anno 2022

Il 26 aprile 2022 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.227.712 azioni, di cui 927.428 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 300.284 restricted shares, con vesting di 3 anni.

  • 2023: in conformità con i risultati approvati l'8 maggio 2023, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 392.460 azioni, di cui 264.305 relative al volume originario maturato, 110.928 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 17.227 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo.
  • 2024: in conformità con i risultati approvati il 6 maggio 2024, nel mese di luglio sono state trasferite ai beneficiari 680.532 azioni, di cui 252.442 relative al volume originario maturato, 374.411 concesse in base al livello di raggiungimento degli obiettivi e 53.679 azioni per effetto dei dividendi distribuiti nel periodo. In aggiunta per i partecipanti trasferiti ad altre società facenti parte del Gruppo, secondo le regole previste dal Piano, è stato disposto il pagamento in cash durante il mese di luglio dell'importo corrispondente a 59.334 azioni (22.010 relative al volume originario maturato, 32.644 riconosciute in funzione del livello di raggiungimento degli obiettivi e 4.680 dovute ai dividendi distribuiti nel periodo).

Al 30 giugno 2024, a fronte di un totale assegnato pari a 1.227.712 azioni, 204.183 sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società e pertanto residuano 484.772 azioni maturabili.

Anno 2023

Il 31 luglio 2023 ai beneficiari del piano è stato riconosciuto il diritto di ricevere complessivamente 1.560.993 azioni, di cui 1.189.900 performance shares, vincolate a condizioni di performance e con vesting graduale per 3 anni, e 371.093 restricted shares, con vesting di 3 anni.

Al 30 giugno 2024, non è ancora terminato il primo periodo di vesting e 71.407 azioni sono state annullate per l'uscita dei beneficiari dalla Società.

NOTA 30 EVENTI ED OPERAZIONI SIGNIFICATIVI NON RICORRENTI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono di seguito esposte le informazioni circa l'impatto sui risultati economici, finanziari e patrimoniali del Gruppo TIM, degli eventi e operazioni non ricorrenti del primo semestre 2024. Gli effetti non ricorrenti su Patrimonio Netto e Utile (perdita) del periodo sono espressi al netto degli impatti fiscali.

(milioni di euro) Patrimonio
Netto
Utile (perdita)
del periodo
Indebitamento
finanziario
netto
contabile
Flussi
finanziari
(*)
Valore di bilancio (a) 16.486 (503) 26.589 (2.272)
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo
sviluppo di progetti non ricorrenti ed altri oneri
(7) (7) 18 (18)
Costi del personale - Oneri connessi a processi di
riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri
(64) (64) 264 (264)
Altri costi operativi - Oneri conseguenti a contenziosi e
sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività ad
essi correlati, altri accantonamenti ed oneri (11) (11) 134 (134)
Minusvalenze nette da realizzo di attività non correnti 3 3
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni 2 2
Altri proventi finanziari (2) (2)
Altri oneri finanziari (21) (21) 6 (6)
Totale effetti non ricorrenti (b) (100) (100) 422 (422)
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (c) (28) (28) 10 (10)
Valore figurativo di bilancio (a-b-c) 16.614 (375) 26.157 (1.840)

(*) I flussi finanziari si riferiscono all'aumento (diminuzione) nell'esercizio della Cassa e disponibilità liquide equivalenti.

L'impatto sulle singole voci di conto economico separato consolidato delle partite di natura non ricorrente è così dettagliato:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Acquisti di materie e servizi, Variazione delle rimanenze:
Acquisti di materie e servizi - Oneri connessi ad accordi e allo sviluppo di progetti non
ricorrenti e altri oneri
(7) (13)
Costi del personale:
Oneri connessi a processi di riorganizzazione/ristrutturazione aziendale e altri (65) (413)
Altri costi operativi:
Oneri conseguenti a contenziosi e sanzioni di carattere regolatorio e a potenziali passività
ad essi correlati, altri accantonamenti e oneri
(11) (1)
Impatto su Risultato operativo ante Ammortamenti, Plusvalenze/(minusvalenze) e
Ripristini di valore/(svalutazioni) di attività non correnti (EBITDA)
(83) (427)
Plusvalenze/(Minusvalenze) da realizzo di attività non correnti:
Plusvalenza netta su operazioni societarie 3 2
Impatto su Risultato operativo (EBIT) (80) (425)
Altri proventi/(oneri) da partecipazioni:
Altri(oneri)/proventi da operazioni societarie 2
Proventi finanziari:
Altri proventi finanziari (2)
Oneri finanziari:
Altri oneri finanziari (21) (15)
Impatto sull'Utile (perdita) prima delle imposte derivante dalle attività in
funzionamento
(101) (440)
Imposte sul reddito relative a partite non ricorrenti 1 5
Proventi/(Oneri) connessi ad Attività cessate (28) (3)
Impatto sull'Utile (perdita) del periodo (128) (438)

NOTA 31 POSIZIONI O TRANSAZIONI DERIVANTI DA OPERAZIONI ATIPICHE E/O INUSUALI

Ai sensi della Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso del primo semestre 2024 non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa.

NOTA 32 ALTRE INFORMAZIONI

a) Tassi di cambio utilizzati per la conversione dei bilanci delle imprese estere(*)

Cambi di fine periodo Cambi medi del periodo
(poste patrimoniali) (poste economiche e flussi finanziari)
(unità di valuta locale per 1 euro) 30.6.2024 31.12.2023 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Europa
BGN Lev Bulgaro 1,95580 1,95580 1,95580 1,95580
CZK Corona ceca 25,02500 24,72400 25,01810 23,68155
CHF Franco svizzero 0,96340 0,92600 0,96157 0,98558
TRY Lira turca 35,18680 32,65310 34,21224 21,50513
GBP Lira sterlina 0,84638 0,86905 0,85477 0,87639
RON Leu Romania 4,97730 4,97560 4,97428 4,93417
RUB Rublo Russo 92,09730 99,55840 98,28153 83,70696
Nord America
USD Dollaro USA 1,07050 1,10500 1,08136 1,08096
America Latina
VES Bolivar venezuelano 38,92080 39,62740 39,23792 25,85598
BOB Boliviano 7,39010 7,64290 7,45751 7,46274
PEN Nuevo sol peruviano 4,11040 4,09640 4,05472 4,06070
ARS Peso argentino 976,66940 894,53730 929,63096 229,90690
CLP Peso cileno 1.010,78000 974,79000 1.016,99831 871,11962
COP Peso colombiano 4.453,83000 4.287,88000 4.239,48962 4.956,24538
BRL Real brasiliano 5,95080 5,34964 5,49271 5,48212
Altri paesi
ILS Shekel israeliano 4,02000 3,99930 3,99506 3,88432
NGN Nigerian Naira 1.623,22860 1.008,82030 1.455,12546 527,10149

(*) Fonte: Elaborazione su dati Banca Centrale Europea, Reuters e principali Banche Centrali.

b) Ricerca e sviluppo

I costi sostenuti per le attività di ricerca e sviluppo sono rappresentati da costi esterni, costo del personale dedicato e ammortamenti e sono così dettagliati:

(milioni di euro) 1° Semestre
2024
1° Semestre
2023
Costi per attività di ricerca e sviluppo spesati nel periodo 17 16
Costi di sviluppo capitalizzati 255 275
Totale costi (spesati e capitalizzati) di ricerca e sviluppo 272 291

Si segnala inoltre che nel conto economico separato consolidato del primo semestre 2024 sono iscritti ammortamenti per costi di sviluppo, capitalizzati nel periodo ed in esercizi precedenti, per complessivi 305 milioni di euro.

Le attività di ricerca e sviluppo effettuate dal Gruppo TIM sono dettagliate nella Relazione intermedia sulla gestione (Sezione "Innovazione, ricerca e sviluppo").

NOTA 33 EVENTI SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2024

TIM: perfezionata la cessione di NetCo a KKR

In data 1° luglio 2024 TIM S.p.A. ha annunciato di aver perfezionato la cessione di NetCo a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. ("KKR") mediante il conferimento in FiberCop (società controllata al 58% da TIM) del ramo d'azienda di TIM che comprende l'infrastruttura di rete fissa e le attività wholesale, e la successiva acquisizione dell'intero capitale di FiberCop da parte di Optics BidCo, società controllata da KKR.

L'operazione di cessione di NetCo, valorizzata fino a un massimo di 22,0 miliardi di euro comprensivi di earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni, permette a TIM una riduzione dell'indebitamento finanziario (deleverage), al lordo degli aggiustamenti usuali per questa tipologia di operazioni, confermato in 14,2 miliardi di euro.

Sono altresì confermati gli aggiustamenti e i costi di separazione pari a complessivi 0,4 miliardi di euro, in linea con quanto indicato al mercato nell'Addendum al Capital Market Day del 11 marzo 2024, determinando un netto effettivo pari a 13,8 miliardi di euro.

Inoltre, la componente di cassa corrispondente agli anticipi PNRR relativi a FiberCop, pari a 0,4 miliardi di euro, è stata deconsolidata nel contesto dell'operazione.

A seguito della cessione, i rapporti tra NetCo e TIM sono regolati attraverso un Master Service Agreement (MSA) che ha durata di 15 anni, rinnovabile per ulteriori 15 anni, e i servizi saranno resi a prezzi di mercato e senza impegni minimi di acquisto.

L'operazione consente a TIM di adottare un nuovo modello aziendale che permetterà al Gruppo di competere in maniera più efficace sul mercato Consumer ed Enterprise in Italia, grazie a un maggior focus sulle componenti industriali e commerciali e a una solida struttura finanziaria.

A valle dell'operazione, l'organico totale di TIM scende da 37.065 a 17.281 persone, equivalenti a 16.135 full time equivalent.

TIM: firmato con Ardian e Daphne 3 l'accordo per la vendita della quota residuale in INWIT

In data 12 agosto 2024 TIM ha comunicato di aver raggiunto un accordo con Impulse I (consorzio guidato da Ardian) e con Daphne 3 per la cessione della quota residua del 10% detenuta da TIM nel capitale sociale della holding Daphne 3, che detiene il 29,9% del capitale sociale di Infrastrutture Wireless Italiane ("INWIT").

L'accordo si basa su una valutazione delle azioni INWIT pari a 10,43 euro e comporta per TIM un incasso, aggiuntivo rispetto alla guidance 2024, di circa 250 milioni di euro, tenendo conto dell'indebitamento netto esistente a livello di Daphne 3. I termini e le condizioni sono in linea con la prassi delle operazioni di M&A analoghe, compresi alcuni presidi applicabili tra la firma dell'accordo e il closing.

La chiusura dell'operazione è soggetta a determinate condizioni e si prevede che avvenga nel quarto trimestre del 2024.

NOTA 34 LE IMPRESE DEL GRUPPO TIM

Ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 di seguito viene riportato l'elenco delle imprese del Gruppo.

Nell'elenco sono indicate le imprese suddivise per tipo di rapporto di partecipazione, modalità di consolidamento e per settore operativo.

Per ogni impresa sono evidenziati: la denominazione, la sede, la relativa nazione di appartenenza e il capitale sociale nella valuta originaria. Sono inoltre indicate la quota di partecipazione sul capitale, la percentuale di voto nell'assemblea ordinaria dei soci, se diversa dalla percentuale di partecipazione sul capitale e l'evidenza delle imprese partecipanti.

Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESA CONTROLLANTE
TIM S.p.A. MILANO EUR 11.677.002.855
IMPRESE CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO INTEGRALE
BU DOMESTIC
CD FIBER S.r.l.(in liquidazione)
(attività di progettazione, realizzazione, manutenzione e
gestione di infrastrutture reti servizi e sistemi di
comunicazione elettronica ad alta velocità)
ROMA EUR 50.000 100,0000 TIM S.p.A.
MED 1 SUBMARINE CABLES Ltd
(manutenzione e gestione del cavo lev1)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 9.607.583 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
MINDICITY S.r.l. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione,
gestione e commercializzazione software, hardware, sistemi
informatici elettronici e di telecomunicazioni)
CASALMAGGIORE
(CREMONA)
EUR 10.000 70,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
(servizi ICT)
PREGASSONA
(SVIZZERA)
CHF 20.000 100,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
NOOVLE MALTA Ltd
(servizi ICT)
GZIRA
(MALTA)
EUR 10.000 90,0000 NOOVLE INTERNATIONAL SAGL
NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(progettazione, implementazione e gestione di infrastrutture
e servizi data center)
MILANO EUR 1.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
NOOVLE SICILIA S.c.a.r.l. (in liquidazione)
(servizi ICT)
PALERMO EUR 50.000 80,0000 NOOVLE S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI PAYMENT SOLUTIONS S.p.A. (in liquidazione)
(gestione di partecipazioni societarie, attività di studio e di
ricerca, commerciali, industriali, finanziarie, mobiliari e
immobiliari)
MILANO EUR 50.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
(produzione e commercializzazione di prodotti e servizi per
l'information technology)
IVREA
(TORINO)
EUR 11.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
PANAMA DIGITAL GATEWAY S.A.
(servizi di telecomunicazione e gestione data center)
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 60,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
QTI S.r.l.
(sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti e
servizi innovativi ad alto valore tecnologico)
FIRENZE EUR 19.608 80,0000 TELSY S.p.A.
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
(espletamento e gestione di servizi di telecomunicazioni ad
uso pubblico e privato)
ROMA EUR 200.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA TRUST TECHNOLOGIES S.r.l.
(altre attività dei servizi connesse alle tecnologie
dell'informatica NCA)
POMEZIA
(ROMA)
EUR 7.000.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
(holding di partecipazioni)
MILANO EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECONTACT CENTER S.p.A.
(servizi di telemarketing)
NAPOLI EUR 3.000.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELEFONIA MOBILE SAMMARINESE S.p.A.
(realizzazione e gestione di impianti e servizi di
telecomunicazioni mobili)
BORGO
MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 78.000 51,0000 TIM SAN MARINO S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TELSY S.p.A.
(produzione, installazione, manutenzione, revisione e
vendita di terminali, radiotelefoni, sistemi di
telecomunicazioni ed elettronici in genere)
TORINO EUR 5.390.000 100,0000 TIM S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
(servizi di "managed bandwidth")
MIAMI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ARGENTINA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
BUENOS AIRES
(ARGENTINA)
ARS 9.998.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AUSTRIA GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
VIENNA
(AUSTRIA)
EUR 2.735.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE BELGIUM S.P.R.L. - B.V.B.A.
(servizi di telecomunicazioni)
BRUXELLES
(BELGIO)
EUR 2.200.000 99,9967
0,0033
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 71.563.866 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BRASIL TELECOMUNICAÇÕES Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 69.337.363 99,9999
0,0001
TI SPARKLE BRASIL PARTIÇIPAÇÕES Ltda
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE BULGARIA EOOD
(attività di telecomunicazioni)
SOFIA
(BULGARIA)
BGN 100.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE CHILE S.p.A.
(servizi di "managed bandwidth")
SANTIAGO
(CILE)
CLP 5.852.430.960 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE COLOMBIA Ltda
(servizi di "managed bandwidth")
BOGOTA'
(COLOMBIA)
COP 12.635.774.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE FRANCE S.A.S.
(installazione e gestione di servizi di telecomunicazioni per la
rete fissa e le attività afferenti)
PARIGI
(FRANCIA)
EUR 18.295.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GERMANY GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
FRANCOFORTE
(GERMANIA)
EUR 25.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE GREECE S.A.
(attività di telecomunicazioni)
ATENE
(GRECIA)
EUR 368.760 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ISRAEL Ltd
(servizi di telecomunicazioni internazionali wholesale)
RAMAT GAN
(ISRAELE)
ILS 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE MEXICANA S.A. de C.V.
(servizi di telecomunicazioni)
CITTA' DEL
MESSICO
MXN 100.000 99,9900
0,0010
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NETHERLANDS B.V.
(servizi di telecomunicazioni)
(MESSICO)
AMSTERDAM
(PAESI BASSI)
EUR 18.200 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
(servizi di telecomunicazioni e attività di rappresentanza)
NEW YORK
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 15.550.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PANAMA S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
PANAMA CITY
(PANAMA)
USD 10.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE PERU' S.A.
(servizi di "managed bandwidth")
LIMA
(PERÙ)
PEN 57.101.788 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE AMERICAS Inc.
TI SPARKLE PUERTO RICO LLC
(servizi di "managed bandwidth")
SAN JUAN
(PORTO RICO)
USD 3.050.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ROMANIA S.r.l.
(servizi di telecomunicazioni)
BUCAREST
(ROMANIA)
RON 3.021.560 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE RUSSIA LLC
(servizi di telecomunicazioni)
MOSCA
(RUSSIA)
RUB 8.520.000 99,0000
1,0000
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TI SPARKLE SINGAPORE Pte.Ltd
(servizi di telecomunicazioni)
SINGAPORE USD 5.121.120 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE NORTH AMERICA, Inc.
TI SPARKLE SLOVAKIA S.R.O. (in liquidazione)
(servizi di telecomunicazioni)
BRATISLAVA
(SLOVACCHIA)
EUR 300.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SPAIN TELECOMMUNICATIONS S.L.
(servizi di telecomunicazioni)
MADRID
(SPAGNA)
EUR 1.687.124 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE ST. CROIX LLC
(servizi di "managed bandwidth")
ISOLE VERGINI
(STATI UNITI
D'AMERICA)
USD 1.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE SWITZERLAND GmbH
(servizi di telecomunicazioni)
ZURIGO
(SVIZZERA)
CHF 2.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE TURKEY TELEKOMÜNIKASYON ANONIM SIRKETI
(servizi di telecomunicazioni)
ISTANBUL
(TURCHIA)
TRY 65.000.000 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
(offerta di servizi di valore aggiunto e di networking)
LONDRA
(REGNO UNITO)
EUR 3.983.254 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE VENEZUELA C.A.
(servizi di "managed bandwidth")
CARACAS
(VENEZUELA)
VES 10 100,0000 TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TIM MY BROKER S.r.l.
(attività di intermediazione assicurativa)
ROMA EUR 10.000 100,0000 TIM S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
TIM RETAIL S.r.l.
(commercializzazione di prodotti e servizi nel campo delle
telecomunicazioni fisse e mobili e di tutti i mezzi di
diffusione analogici e digitali)
MILANO EUR 2.402.241 100,0000 TIM S.p.A.
TIM SAN MARINO S.p.A.
(gestione telecomunicazioni San Marino)
BORGO MAGGIORE
(SAN MARINO)
EUR 1.808.000 100,0000 TIM S.p.A.
TIS LAGOS LIMITED
(servizi di telecomunicazioni)
LAGOS
(NIGERIA)
NGN 10.000.000 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA SPARKLE S.p.A.
TI SPARKLE UK Ltd
TS-WAY S.r.l.
(salvaguardia e tutela del patrimonio informatico aziendale
nel campo della sicurezza IT)
ORVIETO
(TERNI)
EUR 11.364 100,0000 TELSY S.p.A.
BU BRASILE
TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
(holding di partecipazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 8.227.356.500 99,9999
0,0001
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
TIM S.p.A.
TIM S.A.
(servizi di telecomunicazioni)
RIO DE JANEIRO
(BRASILE)
BRL 13.477.890.508 66,5882
0,0005
66,5885 TIM BRASIL SERVIÇOS E PARTICIPAÇÕES S.A.
TIM S.A.
ALTRE ATTIVITA'
OLIVETTI DEUTSCHLAND GmbH
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORINBERGA
(GERMANIA)
EUR 25.600.000 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
OLIVETTI UK Ltd
(commercializzazione di prodotti e accessori per ufficio)
NORTHAMPTON
(REGNO UNITO)
GBP 6.295.712 100,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
TELECOM ITALIA CAPITAL S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 2.336.000 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA FINANCE S.A.
(società finanziaria)
LUSSEMBURGO EUR 1.818.691.979 100,0000 TIM S.p.A.
TELECOM ITALIA LATAM PARTICIPAÇÕES E GESTÃO
ADMINISTRATIVA Ltda
(prestazioni di servizi di telecomunicazioni e di
rappresentanza)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 118.925.804 99,9997 TIM S.p.A.
IMPRESE CONTROLLATE DESTINATE AD ESSERE CEDUTE
FIBERCOP S.p.A.
(infrastrutture, reti, servizi passivi di accesso cablato ai locali
degli utenti finali da offrire agli operatori di TLC su tutto il
territorio italiano)
MILANO EUR 10.000.000 58,0000 TIM S.p.A.
TELENERGIA S.r.l.
(attività di importazione, esportazione, acquisto, vendita e
scambio di energia elettrica)
ROMA EUR 100.000 100,0000 TIM S.p.A.
Denominazione sociale Sede Valuta Capitale
sociale
% Partecipazione
Capitale
% Voto Imprese partecipanti
IMPRESE COLLEGATE E JOINT VENTURES VALUTATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO
AREE URBANE S.r.l. (in fallimento)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 32,6200 TIM S.p.A.
DAPHNE 3 S.p.A.
(assunzione, detenzione, gestione e disposizione di
partecipazioni in INWIT)
MILANO EUR 100.000 10,0000 (*) TIM S.p.A.
I-SYSTEMS S.A.
(sistemi di telecomunicazioni)
SAN PAOLO
(BRASILE)
BRL 1.794.287.995 49,0000 TIM S.A.
ITALTEL S.p.A.(**)
(sistemi di telecomunicazioni)
ROMA EUR 5.692.956 17,7200 (*) TIM S.p.A.
NORDCOM S.p.A.(***)
(application service provider)
MILANO EUR 5.000.000 42,0000 TIM S.p.A.
PEDIUS S.r.l.
(erogazione di applicazioni di telecomunicazioni
specializzate, di servizi di telecomunicazione su connessioni
telefoniche, di servizi voip)
ROMA EUR 181 16,5553 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
POLO STRATEGICO NAZIONALE S.p.A.
(progettazione, predisposizione, allestimento e messa a
disposizione di infrastruttura di rete dati nazionale ad alta
affidabilità per la pubblica amministrazione)
ROMA EUR 3.000.000 45,0000 TIM S.p.A.
SMART STRUCTURES SOLUTIONS S.r.l.
(attività degli studi di ingegneria)
ROMA EUR 15.000 36,0000 STAER SISTEMI S.r.l.
TIGLIO I S.r.l. (in liquidazione)
(gestione immobiliare)
MILANO EUR 100.000 47,8020 TIM S.p.A.
TIMFIN S.p.A.
(svolgimento nei confronti del pubblico, dell'attività di
concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma e,
segnatamente, di ogni tipo di finanziamento erogato nella
forma di prestito personale e al consumo)
TORINO EUR 40.000.000 49,0000 TIM S.p.A.
W.A.Y. S.r.l.
(sviluppo e commercializzazione di prodotti e sistemi di
geolocalizzazione per la sicurezza e la logistica)
TORINO EUR 136.383 40,0000 OLIVETTI S.p.A. SOCIETA' BENEFIT
WEBIDOO S.p.A.
(servizi ICT)
MILANO EUR 242.357 10,0195 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.
WESCHOOL S.r.l.
(ricerca, sviluppo, commercializzazione e brevettazione di
tutte le opere dell'ingegno legate alla tecnologia,
all'informatica e alle TLC)
MILANO EUR 25.000 15,0160 (*) TELECOM ITALIA VENTURES S.r.l.

(*) Società collegata su cui TIM S.p.A. esercita direttamente o indirettamente un'influenza notevole ai sensi dello IAS 28 (Partecipazioni in società collegate e joint venture).

(**) Ceduta in data 4 luglio 2024.

(***) Ceduta in data 15 luglio 2024.

ATTESTAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AI SENSI DELL'ART. 81-TER DEL REGOLAMENTO CONSOB N. 11971 DEL 14 MAGGIO 1999 E SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

    1. I sottoscritti Pietro Labriola, in qualità di Amministratore Delegato, e Adrian Calaza Noia, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di TIM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo 1°gennaio-30 giugno 2024.
    1. TIM ha adottato come framework di riferimento per la definizione e la valutazione del proprio sistema di controllo interno, con particolare riferimento ai controlli interni per la formazione del bilancio, il modello Internal Control - Integrated Framework (2013) emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 (International Financial Reporting Standards – IFRS), nonché alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in Italia anche con particolare riferimento ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio 2024 e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2024, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio 2024. La relazione intermedia sulla gestione comprende altresì un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

26 settembre 2024

L'Amministratore Delegato Il Dirigente preposto alla _________________________ Pietro Labriola

redazione dei documenti contabili societari

_______________________ Adrian Calaza Noia

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della TIM S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria consolidata, dal conto economico separato consolidato e dal conto economico complessivo consolidato, dal prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note esplicative della TIM S.p.A. e controllate ("Gruppo TIM") al 30 giugno 2024. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo TIM al 30 giugno 2024 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Torino, 27 settembre 2024

EY S.p.A.

Ettore Abate (Revisore Legale)

NOTIZIE UTILI

La Relazione Finanziaria Semestrale 2024 può essere consultata accedendo al sito gruppotim.it/report/ita e gruppotim.it/report/eng.

È inoltre possibile ricevere informazioni su TIM al sito gruppotim.it e informazioni su prodotti e servizi al sito tim.it.

Inoltre, sono disponibili:

  • Numero Verde 800.020.220 (per chiamate dall'Italia) oppure +39 011 2293603 (per chiamate dall'estero) a disposizione per informazioni ed assistenza agli azionisti
  • TIM Investor Relations: +39 06 36882500 oppure [email protected]

TIM S.p.A.

Sede legale: Via Gaetano Negri, 1 - 20123 Milano

Sede Secondaria e Direzione Generale: Via di Val Cannuta, 182 - 00166 Roma

Casella PEC: [email protected]

Capitale Sociale euro 11.677.002.855,10 interamente versato

Codice Fiscale/P. IVA e numero Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano – Monza Brianza – Lodi: 00488410010

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