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Enel

AGM Information Jun 23, 2015

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COPIA AUTENTICA INTEGRALE DEI VERBALI RELATIVI ALL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DI ENEL S.P.A.

TENUTASI A ROMA IL 28 MAGGIO 2015

Repertorio N. 50.401

VERBALE DI ASSEMBLEA DI S.P.A.

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno duemilaquindici, il giorno ventotto del mese di maggio (28 maggio 2015)

in Roma, presso il Centro Congressi Enel in viale Regina Margherita 125;

alle ore 14,00

avanti a me Dr. Nicola Atlante, Notaio in Roma, iscritto al Collegio Notarile di Roma

è presente

la Dott.ssa Maria Patrizia Grieco nata a Milano il 1° febbraio 1952, domiciliata ai fini di questo atto a Roma viale Regina Margherita 137, che dichiara di agire quale Presidente del Consiglio d'Amministrazione di:

"Enel S.p.A."

con sede in Roma, viale Regina Margherita n. 137, capitale sociale euro 9.403.357.795,00 interamente versato, codice fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580. Della identità personale di essa comparente io Notaio sono certo. La comparente, nella sua qualità di Presidente del Consiglio d'amministrazione assume, ai sensi dell'articolo 12.1 dello Statuto sociale e dell'articolo 4.1 del Regolamento assembleare, la presidenza dell'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Enel - Società per Azioni e dà atto che l'Assemblea è stata indetta in questa sede alle ore 14,00 di oggi, giovedì 28 maggio 2015, in unica convocazione sia per la parte ordinaria che per quella straordinaria, come da avviso pubblicato in forma integrale sul sito internet della Società, sul sito internet della Borsa Italiana S.p.A. nonché presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato "Uno Info" in data 27 aprile 2015, nonché da avviso pubblicato per estratto sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" dello stesso 27 aprile 2015.

Il Presidente quindi, passando all'espletamento degli adempimenti preliminari per l'apertura dell'Assemblea, ai sensi dell'articolo 2371, comma 2, e dell'articolo 2375 del codice civile nonché dell'articolo 4.2 del Regolamento assembleare, affida a me Notaio l'incarico di redigere il verbale dell'Assemblea, anche per la parte ordinaria, rinunciando alla facoltà di richiedere l'assistenza di un segretario.

Dà atto che del Consiglio di Amministrazione, oltre ad essa

Presidente, sono presenti i signori:

• Ing. Francesco Starace – Amministratore Delegato e Direttore Generale

• Ing. Alessandro Banchi – Consigliere

• Avv. Alberto Bianchi – Consigliere

• Prof.ssa Paola Girdinio – Consigliere

• Avv. Alberto Pera – Consigliere

• Avv. Anna Chiara Svelto – Consigliere

• Dott. Angelo Taraborrelli – Consigliere;

del Collegio Sindacale sono presenti i signori:

• Dott. Sergio Duca – Presidente

• Prof.ssa Lidia D'Alessio – Sindaco effettivo

• Prof. Gennaro Mariconda – Sindaco effettivo.

Dà atto che è presente altresì il Magistrato Delegato della Corte dei Conti, Dott. Francesco Paolo Romanelli e che è altresì presente il Segretario del Consiglio di Amministrazione, Avv. Claudio Sartorelli.

Partecipano all'Assemblea, a norma dell'articolo 2.2 del Regolamento assembleare, alcuni Dirigenti che occupano posizioni di particolare responsabilità nell'ambito del Gruppo. Si tratta:

• dell'Avv. Borja Acha, Responsabile della Funzione Affari Legali e Societari dell'Enel;

• dell'Ing. Marco Arcelli, Responsabile della Divisione Globale Upstream Gas;

• dell'Ing. Jose Damian Bogas Galvez, Responsabile della Country Iberia nonché Amministratore Delegato di Endesa;

• dell'Ing. Carlo Bozzoli, Responsabile della Funzione di Servizio ICT Globale;

• del Dott. Ernesto Ciorra, Responsabile della Funzione Innovazione e Sostenibilità dell'Enel;

• del Dott. Luca D'Agnese, Responsabile della Region America Latina nonché Gerente General di Enersis;

• del Dott. Roberto Deambrogio, Responsabile della Region Europa dell'Est;

• del Dott. Alberto de Paoli, Responsabile della Funzione Amministrazione, Finanza e Controllo dell'Enel;

• della Dott.ssa Francesca Di Carlo, Responsabile della Funzione Risorse Umane e Organizzazione dell'Enel;

• della Dott.ssa Silvia Fiori, Responsabile della Funzione Audit dell'Enel;

• dell'Ing. Livio Gallo, Responsabile della Divisione Infrastrutture e Reti Globali;

• del Dott. Claudio Machetti, Responsabile della Divisione Trading Globale;

• del Dott. Simone Mori, Responsabile della Funzione Affari Europei dell'Enel;

• del Dott. Ryan O'Keeffe, Responsabile della Funzione Comunicazione dell'Enel;

• del Dott. Carlo Tamburi, Responsabile della Country Italia;

• dell'Ing. Enrico Viale, Responsabile della Divisione Generazione Globale;

• del Dott. Francesco Venturini, Responsabile della Divisione Energie Rinnovabili nonché Amministratore Delegato di Enel Green Power.

Partecipano altresì, sempre a norma dell'art. 2.2 del Regolamento assembleare, i rappresentanti della Società di Revisione Reconta Ernst & Young.

Ai fini dello svolgimento della presente Assemblea, ai sensi dell'articolo 4.3 del Regolamento assembleare:

• ha costituito un ufficio di presidenza composto da: Avv. Borja Acha, Avv. Michele Carpinelli, Avv. Claudio Sartorelli, Prof. Avv. Paolo Valensise;

• ha nominato altresì 3 scrutatori, nelle persone dei Signori Avv. Silvia Di Terlizzi, Avv. Raffaella Ferraro e Dott. Giancarlo Pescini, i quali assisteranno l'ufficio di presidenza.

I componenti l'ufficio di presidenza e gli scrutatori sono contraddistinti da apposito tesserino.

Ha inoltre consentito che – da una postazione esterna rispetto a quella assembleare, con collegamento TV a circuito chiuso – assistano all'Assemblea esperti, analisti finanziari e giornalisti accreditati, in conformità a quanto previsto dall'articolo 2.3 del Regolamento assembleare.

Informa che ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196, recante il Codice in materia di protezione dei dati personali, i dati dei partecipanti all'Assemblea vengono raccolti e trattati dalla Società esclusivamente ai fini dell'esecuzione degli adempimenti assembleari e societari obbligatori. Parimenti, la registrazione audio e video dell'Assemblea, nonché la trascrizione in tempo reale dei lavori assembleari, mediante stenotipia elettronica computerizzata, vengono effettuate al solo fine di agevolare la verbalizzazione della riunione e di documentare quanto trascritto nel verbale. Pertanto, tutti i dati, nonché i supporti audio e video, verranno distrutti una volta completata la verbalizzazione.

E' presente – ai sensi dell'articolo 4.4 del Regolamento assembleare – personale del servizio di assistenza per fare fronte alle esigenze tecniche e organizzative dei lavori, riconoscibile dal tesserino "staff".

Dà atto che il capitale sociale iscritto al registro delle imprese

ammonta attualmente ad Euro 9 miliardi 403 milioni 357mila 795, interamente versati, ed è suddiviso in altrettante azioni ordinarie da nominali 1 Euro ciascuna, con diritto di intervento e di voto nella presente Assemblea.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza di fornirgli l'indicazione dei presenti ai fini dell'accertamento della regolare costituzione dell'Assemblea.

Il Presidente dichiara che sono presenti o rappresentati n. 2.104 azionisti portatori di n. 4.907.729.674 azioni pari al 52,191247% del capitale sociale.

Pertanto,

• verificata a cura dell'ufficio di presidenza l'identità personale degli intervenuti, la regolarità delle comunicazioni pervenute – attestanti la titolarità delle azioni alla cosiddetta "record date" del 19 maggio 2015 ai fini dell'intervento in Assemblea – nonché delle deleghe presentate, documenti che sono acquisiti agli atti della Società;

• considerato che, in base alle norme di legge e statutarie, in unica convocazione l'Assemblea ordinaria è regolarmente costituita qualunque sia la parte del capitale sociale in essa rappresentata, mentre l'Assemblea straordinaria è regolarmente costituita quando è rappresentato almeno un quinto del capitale sociale;

• constatata la presenza in Assemblea di aventi diritto al voto che, in proprio o per delega, rappresentano più di un quinto del capitale sociale, il cui elenco nominativo sarà riportato in apposito allegato al verbale dell'Assemblea;

in base ai poteri conferitigli dall'articolo 2371 del codice civile e dall'articolo 4.8 del Regolamento assembleare, dichiara

l'Assemblea regolarmente costituita

ed atta a deliberare sui seguenti argomenti all'ordine del giorno:

Parte Ordinaria

1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014. Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Deliberazioni relative. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2014.

2. Destinazione dell'utile di esercizio e distribuzione di riserve disponibili.

Parte Straordinaria

1. Modificazione della clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione di cui all'articolo 14-bis dello Statuto sociale.

Parte Ordinaria

3. Nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione ai

sensi dell'articolo 2386 del codice civile.

4. Piano 2015 di incentivazione di lungo termine destinato al management dell'Enel S.p.A. e/o di società da questa controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile.

5. Relazione sulla remunerazione;

dando atto che come segnalato nell'avviso di convocazione, gli argomenti all'ordine del giorno verranno trattati nella sequenza sopra indicata.

Dà inoltre atto che:

• la documentazione relativa ai singoli argomenti all'ordine del giorno è stata messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società, nonché presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato "Uno Info" nei termini e con le modalità previste dalle disposizioni del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e del relativo regolamento attuativo in materia di emittenti emanato dalla CONSOB con Deliberazione n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni; • in base alle risultanze del libro dei Soci e tenuto conto

degli aggiornamenti relativi all'odierna Assemblea, delle comunicazioni inviate alla CONSOB e pervenute alla Società ai sensi dell'articolo 120 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e delle altre informazioni a disposizione, risultano partecipare al capitale sociale in misura superiore al 2% il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in possesso di 2miliardi 397milioni 856mila 331 azioni, pari al 25 virgola 50% circa del capitale sociale, nonché la società CNP Assurances S.A., in possesso di 345milioni, 43mila 179 azioni, pari al 3 virgola 67% circa del capitale sociale;

• non si ha conoscenza dell'esistenza di patti parasociali di cui all'articolo 122 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 che abbiano ad oggetto azioni della Società.

Richiede formalmente che i partecipanti all'Assemblea dichiarino la loro eventuale carenza di legittimazione al voto ai sensi delle vigenti disposizioni di legge e di quanto previsto dall'art. 6.1 dello Statuto sociale, non risultando alla Società che tali disposizioni trovino applicazione nei riguardi di alcuno degli azionisti presenti o rappresentati nella odierna Assemblea. Nessuno rende la dichiarazione richiesta.

Il Presidente a questo punto rivolge il suo saluto agli Azionisti. Il testo è allegato a questo verbale.

Terminato il suo intervento il Presidente passa la parola all' Amministratore Delegato che a sua volta rivolge il suo saluto agli Azionisti. Il testo è allegato a questo verbale.

Al termine il Presidente riprende la parola per cederla al Segretario del Consiglio di Amministrazione, Avv. Claudio Sartorelli, per l'illustrazione delle modalità di svolgimento dei lavori assembleari.

Prende quindi la parola l'Avv. Sartorelli il quale provvede ad illustrare per conto del Presidente le modalità operative di svolgimento degli odierni lavori assembleari, richiamando la attenzione sulle indicazioni riportate nella comunicazione contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Le operazioni di registrazione delle presenze e di rilevazione dei risultati delle votazioni sono gestite con l'ausilio di apparecchiature tecniche e di una procedura informatica.

Ricorda che ogni partecipante ha ricevuto un'apparecchiatura elettronica denominata "radiovoter", nella quale è memorizzato un codice di identificazione del Socio e delle relative azioni per le quali potrà esprimere il voto.

Tale apparecchiatura dovrà essere utilizzata per la rilevazione delle presenze ogni volta che si entra nella sala assembleare o si esce dalla stessa.

Le votazioni avverranno quindi mediante l'utilizzo del "radiovoter".

A tal fine, una volta dichiarata aperta la procedura di votazione su ciascun argomento all'ordine del giorno, i Soci sono invitati a digitare sul "radiovoter" il tasto verde "F" per esprimere voto favorevole, ovvero il tasto rosso "C" per esprimere voto contrario, oppure il tasto giallo "A" per esprimere la propria astensione dal voto.

Fa inoltre presente che per tutte le votazioni – prima di attivare il tasto "OK" – i Soci sono ancora in condizione di modificare la scelta effettuata, digitando semplicemente il tasto relativo alla nuova scelta che intendono compiere.

Raccomanda quindi ai Soci di verificare sullo schermo del "radiovoter" la correttezza della scelta effettuata e di digitare, solo dopo avere effettuato tale verifica, il tasto "OK" per esprimere definitivamente il proprio voto, ricevendone conferma sullo schermo medesimo. Da questo momento il voto espresso non è più modificabile se non recandosi alla postazione "voto assistito" situata in fondo alla sala.

Segnala che le modalità di utilizzo del "radiovoter" sono comunque descritte in dettaglio in un apposito documento contenuto nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

I voti contrari e di astensione verranno registrati automaticamente e riportati analiticamente in allegato al verbale dell'Assemblea.

Segnala inoltre che, per gli Azionisti portatori di deleghe che intendono esprimere voti diversificati nell'ambito delle azioni complessivamente rappresentate, è stata predisposta l'apposita

postazione di voto sopra indicata, denominata "voto assistito". Ricorda, con riferimento alle norme di legge e statutarie vigenti, che l'Assemblea ordinaria delibera a maggioranza assoluta del capitale sociale in essa rappresentato, mentre l'Assemblea straordinaria delibera con il voto favorevole di almeno i due terzi del capitale sociale in essa rappresentato.

Invita a non uscire dalla sala ed a non entrare nella stessa durante le operazioni di voto per consentire una corretta rilevazione delle presenze.

I nominativi di coloro che si sono allontanati prima di una votazione, ed il relativo numero di azioni possedute, saranno riportati in allegato al verbale.

Al fine di consentire la più ampia partecipazione alla discussione, ricorda che il Presidente invita ad attenersi alle disposizioni dell'articolo 6 del Regolamento assembleare, che troveranno puntuale applicazione per lo svolgimento della presente Assemblea. Tenuto conto della contiguità delle tematiche che caratterizzano taluni argomenti all'ordine del giorno, annuncia che è intenzione del Presidente disporre – con il consenso dei presenti – che alcuni di tali argomenti siano raggruppati e discussi in unica soluzione, al fine di garantire un proficuo ed ordinato svolgimento dei lavori assembleari, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 5.1 del Regolamento assembleare. Pur procedendo alla discussione di tali argomenti in forma congiunta, le votazioni sugli argomenti stessi verranno poi svolte in forma distinta e separata. In particolare:

• l'accorpamento della discussione riguarderà anzitutto il primo ed il secondo argomento di parte ordinaria concernenti, rispettivamente, il bilancio dell'esercizio 2014 e la destinazione degli utili maturati nel corso dell'esercizio stesso, nonché la distribuzione di riserve disponibili;

• sarà inoltre accorpata la discussione sul quarto e quinto argomento di parte ordinaria, tra loro strettamente connessi ed inerenti, rispettivamente, il Piano 2015 di incentivazione di lungo termine destinato al management dell'Enel S.p.A. e delle altre società del Gruppo, nonché la relazione sulla remunerazione. Verrà invece mantenuta distinta la discussione – oltre, naturalmente, alla votazione – sul terzo argomento di parte ordinaria, concernente la nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile, nonché sull'unico argomento di parte straordinaria, concernente la modifica della clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione di cui all'art. 14-bis dello Statuto sociale.

Sempre al fine di assicurare un ordinato svolgimento dei lavori assembleari e di non protrarre eccessivamente la durata della seduta, in considerazione dell'oggetto e della rilevanza dei singoli argomenti posti in discussione, fa altresì presente che – in base a quanto previsto dall'articolo 6.6 del Regolamento assembleare – è intenzione del Presidente predeterminare in 8 minuti la durata massima degli interventi ed in 2 minuti quella delle repliche. Tali limiti temporali dovranno essere osservati in tutti i casi sopra indicati in cui la discussione su una pluralità di argomenti risulti accorpata, nel senso che per ciascun gruppo di argomenti oggetto di discussione unitaria sarà possibile effettuare un unico intervento complessivamente non superiore ad 8 minuti ed un'unica replica complessivamente non superiore a 2 minuti.

Fa presente che apparirà sullo schermo alle sue spalle un apposito semaforo che segnalerà, passando dal colore verde a quello giallo e quindi a quello rosso, l'approssimarsi della scadenza fissata per lo svolgimento dell'intervento o della replica.

Per assicurare un ordinato e corretto svolgimento della discussione, ricorda che il Presidente inviterà a concludere immediatamente l'esposizione allorché si accenderà la luce rossa. Ritenendo di potere contare su un ampio consenso in merito alla indicata proposta concernente l'accorpamento della discussione, per conto del Presidente invita i presenti a manifestare ora, mediante alzata di mano, solo il loro eventuale dissenso sull'accorpamento in questione; ripete che si invita ad alzare la mano solo se contrari a tale accorpamento.

In assenza di dissensi dispone pertanto, per conto del Presidente, che la discussione sugli argomenti in precedenza indicati venga accorpata.

Sempre in merito alle modalità di svolgimento della discussione, segnala che coloro che intendono effettuare interventi sono tenuti a compilare e sottoscrivere l'apposita "scheda per richiesta di intervento", una per ciascun argomento all'ordine del giorno, contenuta nella cartella.

Al fine di garantire un ordinato svolgimento dei lavori assembleari – anche in considerazione dell'oggetto e della complessità degli argomenti all'ordine del giorno – ricorda che è intenzione del Presidente disporre che le schede in questione possano essere presentate entro 10 minuti dal momento che provvederà ad indicare in apertura della discussione sui vari argomenti.

Resta salva la facoltà del Presidente, nel caso in cui ne ravvisi la necessità per consentire un corretto svolgimento dei lavori assembleari, di anticipare ulteriormente, con adeguato preavviso, il termine ultimo di presentazione delle richieste di intervento.

Le "schede per richiesta di intervento" devono essere consegnate dagli interessati, presentando anche il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza situata in fondo alla sala.

Gli interventi avranno luogo secondo l'ordine di presentazione delle richieste.

Al fine di consentire la più ampia partecipazione alla discussione, ricorda che il Presidente rivolge fin d'ora l'invito – a norma di quanto disposto dal Regolamento assembleare – a formulare interventi che siano attinenti ai punti all'ordine del giorno di volta in volta in discussione ed a contenere la durata degli stessi.

Ricorda che ciascun Azionista può svolgere un solo intervento su ciascun gruppo di argomenti all'ordine del giorno di cui è stato disposto l'accorpamento della discussione.

Ciascuna volta, al termine degli interventi, verranno fornite le risposte alle richieste dei Soci, previa eventuale sospensione dei lavori assembleari per un periodo limitato di tempo, secondo quanto consentito dall'articolo 7.1 del Regolamento assembleare.

Coloro che hanno chiesto la parola avranno la facoltà di effettuare, dopo le risposte, una breve replica.

Come previsto dalla normativa vigente, gli interventi saranno riportati nel verbale in forma sintetica, con l'indicazione nominativa degli intervenuti e le risposte loro fornite.

Segnala infine che si è provveduto ad incaricare due traduttori, uno di lingua inglese ed uno di lingua spagnola, che si affiancheranno ad eventuali Azionisti che avessero la necessità di effettuare il loro intervento in una di tali lingue e che cureranno quindi la traduzione contestuale in italiano di eventuali interventi effettuati in lingua inglese o spagnola.

Segnala che nel verbale tali interventi e le eventuali repliche verranno comunque riportati solo nella loro traduzione in italiano.

Sottolinea che i suddetti Azionisti dovranno comunque contenere la durata dei loro interventi e di eventuali repliche, ivi inclusi i tempi richiesti per la relativa traduzione contestuale, entro la durata massima – pari, rispettivamente, a 8 minuti ed a 2 minuti – in precedenza segnalata.

Ricorda che nella sala è funzionante un sistema di amplificazione della voce e che si procede a registrazione audiovisiva al solo fine di agevolare la verbalizzazione, come consentito dall'articolo 4.2 del Regolamento assembleare. ******************

Per poter disporre del tempo necessario alla verbalizzazione del successivo svolgimento di tutte le altre attività assembleari -

che si concluderanno IN SEDE ORDINARIA con (1) la approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014; (2) la approvazione della destinazione dell'utile d'esercizio e della distribuzione di riserve disponibili come proposto nella relazione del Consiglio di Amministrazione; IN SEDE STRAORDINARIA con (1) la approvazione della proposta circa la modificazione della clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei consiglieri di amministrazione; di nuovo IN SEDE ORDINARIA con (3) la nomina di un Consigliere; (4) l'approvazione del piano di incentivazione di lungo termine 2015; (5) la approvazione della relazione sulla remunerazione; onde il Presidente ha dichiarato l'assemblea terminata essendo le ore 19,45 del giorno 28 maggio 2015 - io Notaio interrompo la redazione del presente verbale il cui completamento avverrà, proseguendo in calce al medesimo, senza ritardo a norma dell'art.2375 ultimo comma cod. civ.

*********

Di che ho redatto il presente verbale, dattiloscritto da persona di mia fiducia e completato di mio pugno su numero diciassette pagine e fin qui della diciottesima di cinque fogli, del quale prima della sottoscrizione ho dato lettura al comparente che lo approva e con me Notaio lo sottoscrive oggi ventotto maggio duemilaquindici alle ore 20,00. F.ti: Maria Patrizia GRIECO - dr. Nicola ATLANTE, Notaio. Repertorio n. 50.473 Raccolta n. 24.956 PROSECUZIONE E COMPLETAMENTO DEL VERBALE DELLA ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DI Enel S.p.A. TENUTASI IL 28/5/2015 REPUBBLICA ITALIANA L'anno duemilaquindici, il giorno undici del mese di giugno (11 giugno 2015) in Roma, viale Regina Margherita 137; alle ore 16,00 avanti a me Dr. Nicola Atlante Notaio in Roma, iscritto al Collegio Notarile di Roma è presente

la Dott.ssa Maria Patrizia Grieco nata a Milano il 1° febbraio 1952, domiciliata ai fini di questo atto a Roma viale Regina Margherita 137, la quale dichiara di agire nella qualità di:

  • Presidente del Consiglio d'amministrazione di

"Enel S.p.A."

con sede in Roma, viale Regina Margherita n. 137, capitale sociale euro 9.403.357.795,00 interamente versato, codice fiscale e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 00811720580;

  • Presidente dell'Assemblea ordinaria e straordinaria tenutasi in unica adunanza il 28 maggio 2015.

Della identità personale di essa comparente io Notaio sono certo.

La redazione del verbale della Assemblea di

"Enel Società per Azioni"

tenutasi il 28 maggio 2015 prosegue e viene completata come appresso, in calce al precedente mio rep. 50.401 del 28 maggio 2015 che contiene la verbalizzazione della fase iniziale della Assemblea in oggetto.

**********************

Riprende la parola il Presidente Grieco ed apre la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno.

Primo e secondo argomento

di parte ordinaria

Approvazione del bilancio 2014 – Destinazione dell'utile di esercizio e distribuzione di riserve disponibili

Tenuto conto dell'accorpamento in precedenza disposto in merito alla discussione sul primo e sul secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria, si procede congiuntamente alla relativa trattazione, mantenendo peraltro distinte e separate le rispettive votazioni, come già annunciato.

Per quanto riguarda in particolare il primo punto all'ordine del giorno, relativo a:

1) "Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014. Relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Deliberazioni relative. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2014"

ritiene, con l'accordo dei presenti, di astenersi dal dare lettura integrale della relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione, nonché della relazione del Collegio Sindacale e delle relazioni della Società di revisione sul bilancio di esercizio e sul bilancio consolidato, per le quali provvede a rinviare al testo riprodotto nel fascicolo della Relazione finanziaria annuale 2014 incluso nella cartella consegnata all'atto del ricevimento. Ciò consentirà di lasciare maggiore spazio alla discussione e, quindi, alla trattazione degli argomenti meritevoli di più specifico approfondimento.

Ritiene, con l'accordo dei presenti, di potersi astenere altresì dal dare lettura della relazione illustrativa predisposta dal Consiglio di Amministrazione sul presente punto all'ordine del giorno, il cui testo è riportato nella brochure contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Informa, secondo quanto richiesto dalla Comunicazione CONSOB n. 3558 del 18 aprile 1996, che la Società di revisione Reconta Ernst

& Young S.p.A. ha impiegato seimila 945 ore per la revisione contabile del bilancio civilistico di Enel S.p.A. e del bilancio consolidato del Gruppo Enel relativi all'esercizio 2014, per un corrispettivo fatturato complessivo pari ad Euro 255mila 983. Per quanto riguarda il secondo argomento all'ordine del giorno, relativo a:

2) "Destinazione dell'utile di esercizio e distribuzione di riserve disponibili"

ritiene parimenti – con l'accordo dei presenti – di potersi astenere dal dare lettura della relazione illustrativa predisposta dal Consiglio di Amministrazione, il cui testo è riportato nella brochure contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Invita coloro che fossero interessati a presentare richiesta di intervento sul primo e/o sul secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria – concernenti dunque, rispettivamente, il bilancio dell'esercizio 2014 e la destinazione degli utili maturati nel corso dell'esercizio stesso, nonché la distribuzione di riserve disponibili – a recarsi, con l'apposita scheda ed il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Segnala che da questo momento gli interessati hanno 10 minuti di tempo per presentare richiesta di intervento sugli argomenti appena indicati.

Invita quindi la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornirgli l'elenco delle richieste di intervento e ad aggiornarlo in caso di ulteriori richieste presentate nel corso degli interventi e nel rispetto del limite temporale in precedenza indicato, siano tali richieste relative tanto al primo quanto al secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Informa che nei giorni precedenti l'Assemblea sono pervenute alla Società una serie di domande che alcuni aventi diritto al voto, ai sensi dell'articolo 127-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, hanno posto nel rispetto del termine per la relativa presentazione e secondo le modalità indicate nell'avviso di convocazione.

In particolare, tali domande sono state formulate dai legali dello studio statunitense Berger & Montague per conto dall'azionista albanese Agim Kazazi, nonché da parte dell'azionista Fondazione Culturale Responsabilità Etica e dell'azionista Manuela Cavallo. Al fine di accelerare lo svolgimento dei lavori assembleari – e nel rispetto di quanto indicato dall'ultimo comma del citato articolo 127-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 – segnala che è stato predisposto un apposito fascicolo contenente le risposte fornite alle domande poste prima dell'Assemblea e nel

rispetto del termine e delle modalità indicate nell'avviso di convocazione, fascicolo del quale fin dall'avvio dell'adunanza gli aventi diritto al voto presenti in Assemblea possono ritirare copia presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala. Consegna a me Notaio copia di tale fascicolo per l'allegazione al verbale assembleare.

Precisa, inoltre, in proposito che si è ritenuto da parte della Società di dover dare risposta solo a quelle domande che risultano, ai sensi dell'articolo 127-ter del Testo Unico della Finanza, essere attinenti alle materie all'ordine del giorno dell'Assemblea medesima cui esse si riferiscono. Si è pertanto soprasseduto dal dare risposta alle domande che, essendo riferite ad aspetti caratterizzati da un elevato tecnicismo od a questioni di portata circoscritta, non appaiono di interesse ai fini delle deliberazioni da assumere su tali materie. Si è soprasseduto, altresì, dal dare risposte a temi sensibili tutelati dal diritto alla riservatezza, dalla cui divulgazione possa derivare una lesione degli interessi del Gruppo.

In relazione alle suddette domande ritenute non attinenti all'ordine del giorno, sottolinea comunque la disponibilità da parte della Società a fornire, se del caso, gli opportuni chiarimenti agli azionisti interessati, che potranno avanzare in tal senso apposita richiesta agli uffici preposti alla gestione dei rapporti con gli azionisti stessi.

Seguendo l'ordine di presentazione delle richieste, invita a raggiungere il podio i signori Franco Angeletti, Daniela Patrucco, Mauro Meggiolaro, Piergiorgio Bertani, Enzo Posa, Demetrio Rodinò, Arturo Albano, Paolo Emilio Giuliani, Lanfranco Pedersoli, Maurizio Tocci, Luigi Chiurazzi, Mario Ricci, Todd Stowe Collins, Pierluigi Gallareto, Katrin Bove, Alessia Iolanda Matonti, Ugo Bianchi che hanno richiesto di intervenire, ricordando di contenere l'intervento entro 8 minuti.

Seguono gli interventi che sono sintetizzati come segue:

- Franco Angeletti: la relazione finanziaria annuale proclama in apertura "il varo di una nuova struttura organizzativa aziendale, passaggio necessario per migliorare - dite voi - l'efficienza aziendale". Leggo poi nella Relazione sulla remunerazione, come elargizione di soli bonus per il 2014, di un importo pari a 8 milioni 540 mila euro concessi a diciassette dirigenti. Associo questi compensi naturalmente ad apprezzabili risultati ottenuti, non potrebbe essere altrimenti. Quindi si parla di efficienza da migliorare, si cambia vertice e si concedono corposi bonus per l'anno precedente: non mi sembra tutto in sintonia. Dove è che interpreto male? Partecipo ininterrottamente all'Assemblea degli Azionisti dal 2000. Di quel periodo siamo rimasti probabilmente,

rileggendo i verbali, solo io e l'avvocato Sartorelli! Il titolo rapportato all'attuale valuta fu quotato nel 1999 ad euro 4,30. È stato l'unico elemento in Enel che non ha fatto mai carriera. Bilancio: 490 pagine, roba da mettersi le mani nei capelli! Io qualche pagina sono riuscito a leggerla! Non mi fa impazzire di gioia. Utile di esercizio in netto calo. Ricavi in segno "meno" nonostante il buon andamento delle energie rinnovabili. Margine operativo lordo: segno "meno". Perdite di valore inquietanti: -82%, soprattutto con Slovenské Elektràrne: -2.878 milioni di perdita sui realizzi stimati e neanche certi. Vendite di energia: -9,5 TWh. Oggi si vende più energia in Spagna che in Italia. Nel bilancio consolidato il debito a breve e a lungo termine è aumentato di 14 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto, è vero, è diminuito per effetto però della vendita di una buona fetta di Endesa, pari al 22%, e due superdividendi straordinari della stessa società, ma di contro l'incidenza sul patrimonio netto aumenta dal 47% al 50%. Se ho debiti e dieci appartamenti e ne vendo uno, il debito diminuisce ma me ne restano nove di appartamenti. L'anno dopo non percepisco neanche l'affitto sull'ex decimo. Sui finanziamenti a 60 e 61 anni - due mega finanziamenti - paghiamo mediamente il 7%. Il 7% è molto oneroso. Buona parte degli utili viene assorbita dal costo del debito, è indubbio. Rischio tassi di interesse: nel tempo è la nuova spada di Damocle. La nostra Società – leggo - si è cautelata contro questi rischi attraverso la stipula di contratti derivati sui mercati over the counter, OTC. Qual è il peso del costo di tali derivati? "Derivati" comunque è una parola che mette sempre paura, stiamo tranquilli? "Tranquilli" è un termine poco apprezzato a Roma perché spesso è associato a non augurabili quanto dolorosi inconvenienti o contrattempi. Notizie ancora poco confortanti arrivano dal settore anti infortunistico: gli incidenti si sono ridotti del 3%, ma 19 morti sono una cifra impressionante. Cosa si sta facendo? È l'unica casella di un resoconto dove la cifra zero è auspicabile e ideale. Vendita dei crediti: vendiamo crediti? Se affermativo, qual è l'importo e la percentuale che corrispondiamo? Per qualche anno ho chiesto qui, nelle varie assemblee dell'Enel, come mai in Alto Adige e in altre regioni virtuose si danno un gran da fare per piccoli impianti assai remunerativi e noi no. Mi è sempre stato risposto che il piccolo non interessava. Nell'ultima Assemblea di Enel Green Power ho appreso che gli sforzi sono concentrati sui piccoli impianti. Sono disorientato, cerchiamo di affrontare tre o quattro anni consecutivi con gli stessi obiettivi: nucleare sì, nucleare no, carbone sì, carbone no, grande sì, grande no, piccolo sì, piccolo no. È un fatto inconfutabile che nell'idroelettrico - grande e piccolo - si è sempre detto: entra acqua ed escono soldi. Oggi un buon impianto si ammortizza in meno di cinque anni, vedi Valle Aurina: autosufficienza energetica, surplus di produzione - quindi rivenduta - e impatto ambientale nullo, ripeto nullo. E questi, come in alta Val Pusteria, sono tutti clienti che non recuperiamo più. Una parola sull'Expo: state bombardando i media, tv, giornali: "Energy Valley, Enel, vieni a scoprirla all'Expo". Mi sono permesso di inviare alla sua attenzione, ingegner Starace, una mail per dire: siete il main sponsor di Expo, fate un gesto, una piccola carineria nei confronti dei piccoli azionisti. Siamo dieci persone, ci dia un invito per andare a vedere questo Expo. Mi è stato risposto che non è previsto. Ringrazio comunque e vi auguro un buon proseguimento di giornata. Posso dire che ci sono anche altre cose buone da dire, però il tempo è tiranno, le dirò un'altra volta. Quando si pranza il dolce viene alla fine, il tempo non c'è!

- Daniela Patrucco: intervengo a questa assemblea come portavoce del Comitato "SpeziaViaDalCarbone" grazie alla collaborazione con la Fondazione Culturale di Banca Etica. Porto il punto di vista di una comunità che da oltre cinquant'anni vive a stretto contatto con una centrale elettrica attualmente composta da un gruppo da 600 MWh alimentato a carbone, oltre a due gruppi a gas da 320 MWh ciascuno. La centrale, costruita nel 1962, si trova in pieno tessuto urbano, con una scuola dell'infanzia adiacente il pontile di scarico del carbone e un istituto comprensivo a poche decine di metri in linea d'aria dalla ciminiera della centrale, da cui è sovrastata. Articolerò il mio intervento in due punti, avendo già inoltrato per il tramite della Fondazione domande sull'impatto sulla salute dei cittadini spezzini derivante dalla presenza della centrale. Ringrazio Enel per le risposte.

Il primo punto: con il Manifesto Futur-e, "per un sistema energetico fondato sull'innovazione e sulla sostenibilità ambientale" Enel prende atto che "lo scenario della generazione di energia elettrica in Italia è cambiato". Vi si legge di obsolescenza del "paradigma energetico esistente" e dell'investimento di Enel per un sistema energetico fondato sull'innovazione e sulla sostenibilità ambientale. Il programma prevede la dismissione di 23 centrali che, si legge, "hanno esaurito il proprio ciclo di vita e la propria funzione". Gli "impianti inglobati nel tessuto urbano che non sono più pensabili come siti di generazione elettrica - si legge ancora - saranno destinati ad altri scopi". Dottor Starace e gentili Soci, sorprendentemente l'implementazione di quello stesso programma non prevede la chiusura del gruppo a carbone della centrale termoelettrica Eugenio Montale di La Spezia, ancorché l'impianto sia "inglobato nel tessuto urbano". Al contrario, lo stesso rientra

negli impianti "non in discussione". Saranno invece dismessi i due gruppi a gas, entrati in funzione nel 2002 e quasi mai utilizzati. Dottor Starace, il 17 marzo scorso lei ha dichiarato che il gruppo Enel ha già ridotto le emissioni specifiche di CO² di oltre il 36% rispetto al 1990. Nel periodo 2007-2013, ha aggiunto, la riduzione è stata del 15%, raggiungendo così in largo anticipo l'obiettivo di 395 g/KWh che era stato prefissato per il 2020.

Dottor Starace, i dati da lei citati sono molto diversi da quelli disponibili nelle Dichiarazioni Ambientali della centrale a carbone di La Spezia. Le emissioni di CO² - 582 g/KWh nel 2002 sono infatti progressivamente aumentate passando a 710 nel 2005 e 797 nel 2007, 993 nel 2013. Tale incremento a nostro avviso è imputabile a più fattori: la riduzione e successiva eliminazione dell'uso del metano a vantaggio del carbone; l'obsolescenza dell'impianto, che ha ormai compiuto 53 anni, e il rinvio di importanti interventi di manutenzione che hanno concorso a ridurre la già bassissima efficienza della centrale: dal 37% del 2008 al 33% del 2013, sebbene il "raggiungimento della massima efficienza energetica" fosse uno dei principali obiettivi di miglioramento dal 2008-2009.

Il secondo punto: a proposito di inquinamento, a La Spezia le cose sono sempre andate un po' alla rovescia. Sulla bozza del "Bilancio delle emissioni di CO² e dei principali agenti inquinanti" redatta nel 2009 per l'elaborazione del "Piano Energetico Comunale" si legge che, mentre "...a livello nazionale si registra, per KWh prodotto dal parco termoelettrico, una lenta decrescita della quota di CO² emessa..." all'opposto, a La Spezia, la centrale nel corso degli ultimi anni tende a emettere una quota specifica sempre maggiore. Percentualmente il fattore di emissione medio nazionale decresce fra il 2002 e il 2007 del 13% circa. A La Spezia si incrementa del 36%. Il Piano regionale della qualità dell'aria della Liguria, con dati aggiornati al 2008, evidenziava che l'industria dell'energia è il macrosettore che apporta più ossidi di azoto. Nel 2014 non è cambiato granché; l'incremento delle emissioni a La Spezia non riguarda solo la CO², prima responsabile dei cambiamenti climatici. Secondo il Rapporto Ambiente Urbano pubblicato da ISPRA nel 2014, "il settore energetico è la principale fonte di emissioni in Italia con una quota di oltre l'80%", ma tra il 2000 e il 2012 a livello nazionale le emissioni per il settore energia sono calate del 61%, in particolare quelle di NOx che si sarebbero ridotte del 36%. Questa riduzione a La Spezia non c'è stata; infatti, secondo il rapporto ISPRA citato, tra il 2000 e il 2012 nella città di La Spezia le emissioni di ossidi di azoto e di ossidi di zolfo sono quasi raddoppiate, aumento più che giustificato posto che dal 2008 al 2012 sono raddoppiate le

emissioni specifiche della Centrale di SOx e aumentate del 40% quelle di NOx e che infine è utilizzata una tipologia di carbone a sempre maggiore contenuto di zolfo.

Dottor Starace e gentili Soci, come è noto nel 2013 la IARC ha classificato lo smog come cancerogeno certo per l'uomo ed è ormai provata la relazione tra le emissioni di ossidi di zolfo e ossidi di azoto e l'aumento di incidenza di morti e patologie cardiovascolari. Lo ha stabilito la perizia epidemiologica realizzata a Vado Ligure per la centrale a carbone di proprietà di Tirreno Power.

Passo alle domande. La centrale di La Spezia è ubicata in pieno tessuto urbano, in un'area di 72 ettari che comprende carbonili scoperti, pontile di scarico del carbone e nastro trasportatore, ed è causa di un contributo ingente e in costante aumento all'inquinamento. Perché, pur avendone tutte le caratteristiche, Enel non ha inserito la centrale a carbone di La Spezia nel proprio piano di dismissione? Risponde al vero la decisione di sospendere la dismissione dei gruppi a gas annunciata dopo l'incontro avvenuto tra Enel e il sindaco di La Spezia? Sospendere la dismissione dei gruppi a gas significa rimetterli in funzione, riducendo così l'utilizzo del carbone e l'inquinamento? Se sì, con quale decorrenza? Qual è la prospettiva di Enel per la centrale di La Spezia? Sarà operativa con l'attuale assetto fino alla naturale scadenza del 2021 prevista dall'AIA?

Rientrerà in seguito nella strategia annunciata di realizzazione di "piccole o medie centrali, non importa se convenzionali o rinnovabili"? Come ipotizzato per Montalto di Castro nell'articolo de "Il Sole 24 Ore" del 12 aprile scorso, anche a La Spezia si sperimenterà "un nuovo ciclo di trattamento dei rifiuti frutto dell'evoluzione dello schema della termovalorizzazione"? Nella sentenza del Tribunale di Rovigo, che ha condannato Enel per disastro colposo e omesse cautele, i giudici hanno scritto che "devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un peggioramento, anche temporaneo, delle emissioni". Nell'ordinanza di sequestro della centrale di Tirreno Power a Vado Ligure il GIP ha scritto: "Vero è che il rispetto delle BAT non era previsto dalla legge quale obbligatorio, ma è altresì vero che esse costituiscono un'indicazione precisa in ordine alla condotta da tenere al fine di ridurre il danno ambientale". Non ritiene Enel che queste "contestazioni" potrebbero valere anche per la centrale di La Spezia? Come giustifica Enel questo evidente e costante incremento delle emissioni a La Spezia? Come si conciliano le dichiarazioni di principio del Manifesto Futur-e sostenibilità e innovazione e l'impegno di Enel per la riduzione delle emissioni di CO² - con il mantenimento in vita di una centrale obsoleta e sempre più inquinante, come dimostrano gli stessi dati Enel più volte citati, e che è stata definita dall'attuale Ministro della Giustizia ed ex Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando "una caffettiera sbullonata"?

- Mauro Meggiolaro, a nome della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, creata nel 2003 da Banca Etica e giunta all'ottavo anno di azionariato critico, che nel 2007 ha acquistato azioni di Enel con lo scopo di promuovere il ruolo dei piccoli azionisti e il loro contributo alla vita dell'impresa. Dal 2008 interveniamo alle assemblee per sollecitare la riflessione degli amministratori e degli azionisti sugli impatti che la condotta di Enel in campo ambientale e sociale può avere sul bilancio e sulla reputazione dell'impresa. La nostra iniziativa è svolta in stretta collaborazione con le reti e le organizzazioni della società civile italiana e internazionale, con l'obiettivo di portare la voce delle comunità del Sud del mondo impattate dagli investimenti di Enel direttamente all'Assemblea annuale degli azionisti. Tra le associazioni che collaborano con la nostra iniziativa possiamo citare Greenpeace Italia e Re:Common.

Oltre alle domande che abbiamo inoltrato alla società prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del TUF, vorremmo portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione e degli Azionisti di Enel alcune questioni relative al punto primo all'ordine del giorno di parte ordinaria, in particolare per quanto riguarda gli impatti ambientali di Enel. Il nuovo piano industriale di Enel prevede la chiusura di 23 impianti a fonti fossili in Italia; la nostra Società risponde alla crisi del settore elettrico investendo nelle rinnovabili. È una grande svolta che attendevamo da tempo, alle Assemblee degli ultimi anni non abbiamo mai mancato di criticare duramente la rincorsa miope al nucleare e al carbone. Quindi per la prima volta voteremo a favore del bilancio di Enel. Nonostante sia in programma la chiusura di tre centrali a carbone in Italia, altre tre grandi centrali, come quelle di Civitavecchia, Brindisi e La Spezia, saranno escluse dal piano di dismissioni. Su La Spezia è già intervenuta in collaborazione con la nostra Fondazione la rappresentante del Comitato SpeziaViaDalCarbone Daniela Patrucco. Sulle centrali a carbone che rimarranno attive poniamo a Enel le seguenti domande. È previsto un piano di dismissione anche per le centrali a carbone di Brindisi, Civitavecchia e La Spezia? È possibile conoscerne i dettagli? La centrale Tirreno Power di Vado Ligure in provincia di Savona è stata posta sotto sequestro nel marzo del 2014 per disastro ambientale e danni alla salute delle persone. La centrale di Vado Ligure ha caratteristiche impiantistiche molto simili a quelle di La Spezia, anche se è di dieci anni più recente e i gruppi a metano con minori emissioni di CO² sono stati utilizzati con maggiore intensità. Non ritenete che ci sia il rischio che la stessa sorte della centrale di Vado Ligure possa toccare alla centrale Eugenio Montale di La Spezia? Cosa sta facendo Enel per prevenire tale rischio nell'interesse di tutti gli azionisti?

La ricerca "Flicking the Switch" dell'associazione "Carbon Disclosure Project" ha evidenziato un'alta esposizione al carbone di Enel, intesa come percentuale di energia elettrica prodotta da centrali a carbone, pari al 29%, più alta rispetto a concorrenti come Fortum, Iberdrola ed EDP. Di quanto sarà ridotta l'esposizione del mix di produzione di energia al carbone, pari al 29% nel 2014 e al 28,8% nel 2013, entro il 2019 in base al nuovo piano industriale? Sono stati fissati obiettivi specifici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018, 2019? Se la risposta è sì, è possibile rendere pubblici tali obiettivi? Ricordo che l'esposizione di Enel al carbone è un criterio che diventa interessante, dato che ieri il Governo norvegese ha dichiarato che il relativo fondo sovrano escluderà dai suoi investimenti le società che sono esposte per almeno il 30% al carbone nella generazione di energia. Quindi questo è importantissimo anche per Enel, perché potrebbe perdere un importante investitore istituzionale.

Avremmo inoltre due domande sull'approvvigionamento di carbone destinato alle centrali di Enel in Italia. In merito all'importazione di carbone dalla Colombia, Enel si era impegnata a realizzare un audit interno. Vorremmo sapere se l'audit è stato realizzato, se è pubblico o comunque consultabile e se è possibile avere maggiori dettagli sulla metodologia applicata: tipologia di soggetti intervistati, documenti analizzati, eccetera. Un'altra domanda riguarda la supply chain, la catena di approvvigionamento: potreste indicarci la quantità di carbone prodotta in Colombia che Enel ha acquistato dal primo gennaio 2009 al 28 febbraio 2015 dalla società Svizzera Glencore o dalla sua controllata colombiana Prodeco S.A.? È possibile avere anche i dati disaggregati di tale importazione?

Visto che ancora ho tre minuti intervengo anche sull'elezione del nuovo Consigliere di Amministrazione - il Punto 3) della Parte ordinaria - così mi risparmio di intervenire dopo, dicendo che non condividiamo la scelta dell'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze di candidare il dottor Alfredo Antoniozzi in sostituzione del dimissionario dottor Salvatore Mancuso e quindi voteremo contro. Con la candidatura del dottor Antoniozzi il Tesoro sembra essere tornato alla vecchia, cattiva abitudine di presentare alle Assemblee degli azionisti di Enel candidati politici senza esperienza nel settore energetico. Alfredo Antoniozzi è stato - abbiamo letto nel curriculum - consigliere comunale, assessore alle politiche educative e al patrimonio del Comune di Roma, consigliere regionale ai trasporti del Lazio ed eurodeputato di Forza Italia. Nel suo curriculum scopriamo che ha realizzato il biglietto integrato di Atac, Cotral e Ferrovie del Lazio e rimodulato gli spazi lavorativi del Campidoglio riducendo la spesa per i fitti passivi. Aggiungiamo - cosa che viene omessa nel curriculum - che Alfredo Antoniozzi è stato ricandidato dal Nuovo Centrodestra alle elezioni europee del 2014 e non è stato eletto. Sappiamo che Enel non è responsabile per la candidatura del dottor Antoniozzi, vorremmo comunque rivolgere una domanda al rappresentante del Tesoro presente in sala: cosa c'entra tutto questo con l'energia?

Vorremmo inoltre intervenire sul piano di remunerazione di Enel – Punto 5) all'ordine del giorno Parte ordinaria - sul quale ci asterremo, chiedendo ancora una volta che siano inseriti, analogamente a quanto fatto da Eni a partire dal 2013, target di sostenibilità tra i criteri utilizzati per la definizione dell'incentivazione variabile annuale di Presidente e Amministratore Delegato. Eni prevede un bonus relativo alla sostenibilità ambientale e al capitale umano, che corrisponde al 25% dell'incentivazione variabile annuale; i parametri per l'attribuzione di tale bonus sono la riduzione delle emissioni di CO² e l'indice di frequenza degli infortuni. Per Enel solo il 10% dell'incentivazione variabile annuale è legata a parametri non strettamente finanziari, ma si limita alla riduzione dell'indice di frequenza degli infortuni. È possibile portare l'incentivazione variabile annuale di Enel legata a parametri non strettamente finanziari al 25% del totale, aggiungendo il parametro riduzione delle emissioni di CO²? Ciò sarebbe coerente con i nuovi obiettivi di Enel per quanto riguarda l'aumento degli investimenti nelle energie rinnovabili e la riduzione degli investimenti nelle fonti fossili.

- Piergiorgio Bertani: ho appuntato quattro o cinque annotazioni. La prima riguarda Enel e Telecom. Se ne è parlato molto in questi giorni, è sembrato che potesse essere addirittura un importante fatto nuovo, strategico per il futuro dell'Enel. Per quanto ho letto, invece, sembra che Patuano tenda non dico a ridimensionare, ma a far notare che in fondo la collaborazione con l'Enel è in atto da tempo e quindi non sembrerebbe che ci siano innovazioni strategicamente rilevanti. Mi piacerebbe conoscere il punto di vista della nostra Società al riguardo.

La seconda annotazione, che si ricollega un poco per associazione di idee alla prima, è intitolata Wind. La storia ci ricorda che Enel ha avuto un'esperienza nel campo delle telecomunicazioni; mi piacerebbe sentire una riflessione a posteriori su questa

esperienza. Quali sono i risultati? Quali sono gli insegnamenti in positivo o in negativo che l'Enel ne ha ricavato? Questo anche in collegamento con il primo punto che ho toccato e che riguarda un'eventuale avventura più o meno in comune con il mondo nuovo delle telecomunicazioni e con Telecom Italia in particolare.

La terza annotazione l'ho intitolata Enel e l'Europa. Anche qui ho una domanda: l'integrazione, la convergenza, l'acquisizione di società nuove all'interno di questa realtà europea ha un senso per Enel? Enel come si pone nei confronti di questa che dovrebbe essere la nostra patria allargata, capace di confrontarsi in modo adeguato con il resto del mondo? La sensazione che si ricava è che l'ambizione logica e naturale della nostra Società sia di camminare con le proprie gambe e da sola. Si parla di global player proprio perché si dice: l'Enel non è in grado di muoversi a livello mondiale anche da sola. Mi piacerebbe sapere la strategia che la nostra Società si pone rispetto a questo tema importante, quello dell'unità, dell'integrazione europea a tutti i livelli, anche economico. Negli Stati Uniti credo che le società nel campo siano tre o quattro, non di più. Avrebbe una logica che anche all'interno dell'Europa ci fosse una concentrazione in grado di presentarsi nei confronti del resto del mondo con una potenza di fuoco maggiormente adeguata?

Quarta osservazione: Enel ed Eni. Enel ed Eni fanno parte entrambe della "mano pubblica". In certi campi c'è - vedo da piccolo utente - questa lotta dal punto di vista della distribuzione: l'Enel contro l'Eni, eccetera… Questo fa parte della logica delle cose, ma se si guarda ai settori più profondi della ricerca avrebbe un senso che, laddove la ricerca richiede grossi investimenti, due società che fanno capo alla "mano pubblica" uniscano le loro risorse per dare alla ricerca la possibilità più concreta di conseguire risultati importanti e positivi? È una domanda che mi permetto di porre.

Una quinta annotazione riguardava la Edison. La Edison in passato, per quello che mi ricordo, era un po' la rivale principale dell'Enel. Ora l'Edison non è più una società nazionale, ma fa capo a un Paese dell'Europa - ecco il discorso dell'Europa che torna. Come si pone l'Enel nei confronti della Edison? La considera solo un operatore estero da contrastare in una logica dialettica di concorrenza o è possibile, in quanto partner europeo, anche qui trovare dei punti in comune? Penso soprattutto alla ricerca.

Ricordo che all'Assemblea di Enel Green Power ho posto il problema di questa grossa ricerca che, vedo, le più grandi società americane stanno facendo nel campo delle batterie. Si tratta evidentemente di un grosso discorso di investimento. Ho sentito che l'Enel Green Power si muove in questa direzione ed è un fatto positivo, che

apprezzo; un sinergismo di energie nella ricerca su problemi così delicati, così capaci in prospettiva di cambiare in maniera molto significativa anche il settore, potrebbe essere positivo, utile. Come si muove la nostra Società in questo campo? Vi ringrazio. Mi permetto solo di fare una piccola osservazione sugli otto minuti piuttosto che dieci: è una sciocchezza! Vedo che la maggior parte delle società tiene i dieci minuti, che sono una prassi non voglio dire consolidata ma quasi. Mi permetterei di dire: manteniamo i dieci minuti. Grazie e auguri di buon lavoro al nuovo quadro di comando dell'Azienda.

- Enzo Posa: dà lettura del suo intervento, chiedendone al termine la allegazione al presente verbale.

- Demetrio Rodinò: il bilancio che siamo chiamati oggi ad approvare presenta ricavi e margini in calo, nonché risultati netti di Gruppo e utili netti ordinari in discesa. Alcuni tra i fondamentali aggregati del 2014 non sono stati tali da generare la stessa soddisfazione alla quale Gruppo e Capogruppo per anni ci avevano abituati, salvo il calo dell'indebitamento che però poi nei primi mesi di quest'anno, e cioè alla data del 31 marzo, troviamo risalito quasi della stessa misura percentuale nella quale si era ridimensionato nell'esercizio precedente. Certo nel 2014 si è fatta sentire la revisione contabile di tanti attivi, comportando sostanziali svalutazioni; suppongo che nulla di simile avverrà nell'esercizio 2015 per il quale le prospettive - e confido vogliate confermarcelo oggi - si direbbero decisamente rassicuranti, nonostante non sia ancora del tutto alle spalle, se non a parole, la crisi economica che ha colpito tanti Paesi a partire dal nostro, riverberandosi in minori ricavi in materia energetica per questo Gruppo. Ma prendiamo atto con soddisfazione che già nei primi mesi di quest'anno i ricavi sono sensibilmente risaliti, pur se i margini fanno registrare percentualmente minore slancio nei loro recuperi. Molto di positivo c'è comunque da sottolineare, come per esempio la robusta crescita, così l'avete definita, nell'ambito delle energie rinnovabili. Potete e volete fornire qualche indicazione quantitativa in proposito?

Ritengo, poi, molto positive le intese con Terna per iniziative comuni in reti di trasmissione al di fuori dei confini del nostro Paese. E allora vi chiedo più in generale qualche ulteriore illustrazione sulle operazioni di carattere internazionale nelle quali Enel è impegnata. Una curiosità specifica riguarda le ragioni per cui alla controllata Enel Green Power è stato accordato di cedere il 49% del capitale. Un'altra domanda riguarda il perché della sospensione delle cessioni in Romania e della conferma invece di quelle in Slovacchia, per le quali vi pregherei di indicare anche le dimensioni finanziarie delle operazioni in questione.

- Arturo Albano: per Amber Capital che è azionista oltre che di Enel da diversi anni anche di Enel Green Power, di Endesa e di Enersis. Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento verso il lavoro svolto dal nuovo management e dal nuovo Consiglio di Amministrazione per i risultati conseguiti. Crediamo che, considerando il difficile contesto di mercato in cui Enel si è trovata a operare, i risultati ottenuti rappresentino un'importante premessa per raggiungere risultati ancora migliori in futuro. Apprezziamo il percorso di crescita delineato nel piano industriale ed in particolare la focalizzazione sulla generazione di cassa e sulle efficienze gestionali e l'approccio attivo nella valorizzazione delle partecipazioni in portafoglio. Accogliamo inoltre con favore il piano di riorganizzazione societaria intrapresa dal Gruppo, che avevamo auspicato in un nostro intervento proprio in questa sede nell'Assemblea del 2011, in un'ottica di semplificazione della complessa struttura societaria in America Latina, dove c'è una stratificazione verticale delle partecipazioni che crea diversi livelli di interesse di minoranza che disperdono valore e che creano, per il titolo Enel, un effetto sconto tipico della holding di partecipazione. Crediamo che la recente operazione Enersis-Endesa sia un passo importante nella giusta direzione e dimostri anche quanto il mercato apprezzi iniziative volte a rendere maggiormente snella la struttura del Gruppo. Auspichiamo che la Società prosegua in questo lavoro di razionalizzazione delle partecipazioni, riducendo anche il numero, se possibile, delle società quotate, visto che ancora oggi Enel, che è quotata, controlla a sua volta altre società quotate quali Enel Green Power, Endesa, Enersis, Endesa Chile, Chilectra e numerose altre società che operano in Argentina, Brasile, Cile, Colombia e Perù.

Un altro elemento di discontinuità rispetto al passato che abbiamo apprezzato riguarda la remunerazione del management, con particolare riferimento al nuovo piano di incentivazione (che sarà oggetto di un punto separato all'ordine del giorno dell'odierna Assemblea), laddove è previsto che, qualora il total shareholders return di Enel dovesse registrare una performance superiore a quella dei peers ma sempre negativa in termini assoluti, non verrà riconosciuta la "over-performance". Crediamo si tratti di un segnale importante di responsabilità da parte del management e di migliore allineamento tra gli interessi di quest'ultimo e degli azionisti. Seguiamo poi con interesse il possibile coinvolgimento di Enel nel progetto di sviluppo della fibra ottica in Italia, convinti che possa rappresentare una opportunità che, entro limiti ben definiti e spiegando bene il livello di coinvolgimento, può valere la pena di cogliere. Cogliamo quindi l'occasione per

chiedere se è possibile dare un aggiornamento sullo status delle discussioni con le controparti interessate al progetto.

Infine volevamo chiedere se è possibile quantificare i benefici e i costi che l'introduzione dei contatori digitali, e più in generale l'implementazione delle smart grid, potrà avere per Enel. Quali sono i rischi e quali sono le opportunità. Concludo con un augurio di buon lavoro e anticipo che voteremo a favore del bilancio.

- Paolo Emilio Giuliani: nel dare voto favorevole sul punto all'ordine del giorno, così come accorpato, ritengo anche giusto esprimere un convinto plauso su come l'Enel e le società controllate siano state e siano condotte nel lungo periodo di crisi che da diversi anni attanaglia l'Europa, in particolare l'Italia. Bisogna ricordare che, salvo alcune attività di nicchia e/o ad alta tecnologia, l'agroalimentare e l'alta moda, la crisi non ha risparmiato nessun settore produttivo. È noto a tutti che negli anni scorsi si è verificato un progressivo calo della produzione industriale: circa 10 punti negli ultimi tre anni e circa 24 negli ultimi sei; questa è una dimensione enorme che ha gravemente impoverito il nostro Paese e ha proiettato effetti negativi su tutta l'economia. Il nostro settore, il settore elettrico, non poteva non accusare le conseguenze di questa situazione e della contrazione dei consumi, non solo nell'industria ma anche nelle famiglie anche se notiamo, come è stato ricordato, una certa inversione di tendenza nei primi mesi di quest'anno, che speriamo prosegua. Per altro verso, i vincoli europei spesso hanno fortemente penalizzato il nostro Paese, peraltro sempre scrupoloso nell'attenersi alle tante prescrizioni, nel pagare le salate multe e persino sin troppo remissivo nel subire critiche profondamente ingiuste anche in riferimento a diversi aspetti della legislazione nazionale, ancorché la stessa sia molto più civile rispetto alle legislazioni della gran parte degli altri Stati Membri dell'Unione. Sicché il nostro rapporto con l'Europa – ancora oggi un'opera incompiuta, ormai percepita da molti come una mera ed oppressiva sovrastruttura burocratica, lontanissima dalla nuova entità politica sognata dagli autori del Manifesto di Ventotene – troppo spesso ha costituito in questi anni, e costituisce, un freno alla nostra iniziativa politica nazionale, economica e non. In queste condizioni tutt'altro che favorevoli, aggravate dalla persistente corruzione troppo vastamente diffusa nel nostro Paese, la nostra Azienda è riuscita non solo a resistere ma anche ad avviare importanti e per taluni aspetti coraggiose iniziative di sviluppo, proiettandosi con lungimiranza nel futuro e opportunamente puntando molto sul mondo. Le sfide importanti, che vedono impegnata la nostra Azienda attualmente e la vedranno impegnata in futuro, hanno richiesto un significativo rinnovamento della classe dirigente che ha interessato tutte le società del Gruppo. È certamente utile, a mio avviso, proseguire lungo questa strada, essendo di comune esperienza il fatto che le idee comunque camminano sulle gambe degli uomini. A riguardo, sempre nell'ottica del rinnovamento, desidero richiamare una problematica che mi sono permesso di rappresentare già nell'Assemblea degli Azionisti del 22 maggio 2014, quando è stato eletto il nuovo Vertice aziendale. Credo profondamente nell'importanza del personale per perseguire e raggiungere gli obiettivi aziendali. Ne sono fortemente convinto e ho notato con piacere che la signora Presidente ha ricordato quasi con affetto il personale, il suo tono era quasi commosso e mi fa piacere. In quella sede l'anno scorso espressi la convinzione, oggi rafforzata, che dovesse rivisitarsi meticolosamente anche la nevralgica area dei dipendenti che collaborano direttamente con i dirigenti, a contatto di gomito, in particolare i cosiddetti "super quadri". Costoro, finora molto esenti da un processo di verifica circa la loro efficienza, costituiscono l'ossatura e la forza lavoro; svolgono un ruolo essenziale per l'esecuzione, con gli opportuni margini di iniziativa, dei programmi decisi dagli organi amministrativi che attraverso la dirigenza pervengono ad essi e quindi al personale che con loro lavora. Occorreva ed occorre dunque, a mio modesto parere, che proprio per i lavoratori di tali livelli dell'azienda, regolamentati dal contratto collettivo nazionale di lavoro, la selezione sia alquanto precisa ed accurata. Voglio dire che non ci si può fermare ai rami alti dell'azienda. Occorre anche, e soprattutto, che se ove e dove in passato qualche scelta non sia stata la più appropriata, si intervenga con sollecitudine. In parole povere ripropongo uno screening generalizzato perché anche, ma non solo, per le sopra ricordate grandi sfide in cui l'Azienda è impegnata, non credo ci si possa permettere alcuna sfilacciatura e/o sacca di inefficienza. Non si tratta, intendiamoci, di penalizzare nessun lavoratore. Mai e poi mai potrei proprio io lontanamente pensare ad un'ipotesi del genere, avendo lavorato per tanti anni in questa Azienda ed essendone stato per un certo periodo anche un sindacalista. Mai e poi mai potrei invocare una penalizzazione nei confronti di un lavoratore, però ciò non toglie che tutto deve funzionare al meglio, senza eccezioni. È un fatto economico, come ho detto, ma a mio parere presenta anche risvolti di carattere etico che sono altrettanto importanti. Non è mia consuetudine ripetermi per cui, ovviamente, non rievocherò specifiche circostanze sgradevoli e censurabili, già riferite in precedenti occasioni da me trattate quale avvocato lavorista - è questo il mio lavoro di oggi - ma ormai chiuse. Però riaffermo con forza l'opportunità del detto screening

nell'interesse dell'Azienda, nell'interesse di tutti i lavoratori, perché è una vera iattura incocciare in capetti poco ferrati, e nell'interesse di noi azionisti, che abbiamo il diritto-dovere di esprimere schiettamente le nostre opinioni e modestamente suggerire quello che ci sembra utile e proficuo per tutti. Anche perché, da quando l'azienda Enel è stata privatizzata e si misura con il mercato, è di estrema importanza conquistarlo questo mercato e difenderlo efficacemente. A tale scopo sono necessarie non solo iniziative le più idonee che l'amministrazione e la dirigenza aziendale hanno già lodevolmente messo e metteranno in campo, ma anche la convinzione e la capacità del personale dipendente tutto, innanzitutto i capi intermedi, che il mercato deve conquistare e conservare. Vi ringrazio dell'attenzione, vi chiedo venia per avere abusato del vostro tempo e auguro buon lavoro e buona fortuna alla nostra Azienda e a noi tutti in questo periodo terribile della congiuntura economica nazionale e mondiale che getta tante ombre sul futuro dei nostri figli e per me, ovviamente, dei miei nipotini.

- Lanfranco Pedersoli: mi sembra che noi seguiamo il ciclo economico: il ciclo economico è negativo e noi togliamo gli investimenti fatti in decine di anni. L'ex Presidente e l'ex Amministratore Delegato, l'ho detto in Assemblee precedenti, agiva in termini di economia reale, in modo realistico anche se utilizzavano la furbizia romana e l'arguzia toscana. Ma qui mi sembra che stiamo disinvestendo, sia Enel Green Power che Enel S.p.A. Tendiamo a fare trading sull'energia. Questo riguarda anche l'Eni, l'ho detto, e lo ha confermato l'anno scorso il dottor Scaroni: siamo sempre indotti a fare questo perché anche i Paesi che producono petrolio sono in grado di acquisire competenze tecniche e di fare i lavori da loro. Mi sembra molto preoccupante. Si è parlato di storage, io l'ho chiamata sempre superpila: a che punto siamo arrivati? Qui si produce energia e non si riesce a smaltirla. Negli Stati Uniti mi sembra che con l'ultima invenzione si possa utilizzare e immagazzinare almeno per 24 ore l'energia prodotta quando c'è il sole, già è tanto. Se invece noi continuiamo a produrre energia e non possiamo poi immagazzinarla è un investimento quasi inutile.

La riorganizzazione interna va bene, ma in periodi di crisi che si fa? Si mettono i contatori, si spolvera e tutto il resto. Dobbiamo andare oltre e vedere la realtà, perché abbiamo smantellato in parte l'America Latina dall'Endesa per quanto riguarda l'Enel. Per quanto riguarda le energie rinnovabili invece abbiamo fatto investimenti in Messico e in altre zone dell'America Latina, anche se abbiamo delle assicurazioni sul cambio e sui rischi politici, ma non so fino a che punto possono bastare. Enel Green Power ha dismesso investimenti in Portogallo, che avevano un certo equilibrio, e in Francia perché i francesi sono impegnati sul nucleare e non sono molto propensi a compensare gli investimenti di altri Paesi, tanto è vero che a noi ci hanno consentito di fare una centrale nucleare dall'altra parte del mare, in Normandia. Poi l'abbiamo venduta poco più di un anno fa con una plusvalenza, ma non c'era possibilità di fare un'interconnessione con una centrale nucleare acquistata in Italia o in Francia e portare energia nucleare in Italia.

Per quanto riguarda i bilanci, i dati significativi della Enel S.p.A. sono negativi sia per quanto riguarda i ricavi, sia per il margine operativo lordo che per il risultato operativo, i proventi finanziari netti e l'utile d'esercizio (da 1.382 dello scorso anno è sceso a 558). Altro dato significativo è il calo del risultato netto rispetto al 2013. Sono dati che debbono fare riflettere. Come possono essere compensati? Con nuovi investimenti? Solo spolverando? Penso di no.

Adesso altre situazioni. Noi leggiamo su tutti i giornali che si vogliono dismettere investimenti in Slovacchia e in Romania. In Slovacchia abbiamo la seconda centrale nucleare dopo quella spagnola, che naturalmente non possiamo utilizzare. L'anno scorso all'Assemblea di Terna ho chiesto: possiamo fare l'interconnessione con Enel che ha una centrale nucleare? Cattaneo l'ultimo anno che era operativo ha detto: eventualmente la possiamo fare attraverso il Montenegro. Qui si parla di venderla. Lei, signor Amministratore Delegato è ingegnere nucleare. Noi abbiamo una centrale che può essere operativa anche in Italia e la dobbiamo dismettere? Per la plusvalenza, per che cosa? È chiaro che se serve si deve utilizzare l'energia in Slovacchia, senza considerare che la Slovacchia ha altre centrali. Per quanto riguarda le scorie da trent'anni non si riescono a immagazzinare le scorie in Italia – loro lo fanno. E se voi avete fatto un accordo con Terna per quanto riguarda la trasmissione all'estero sarebbe un fatto positivo portare in Italia, come ricordava l'anno passato Cattaneo di Terna, l'energia nucleare attraverso il Montenegro.

Passo ad un altro aspetto: l'Eni e l'Enel collaborano, l'anno scorso hanno venduto insieme in Russia degli investimenti con la plusvalenza. Io vi chiedo se avete fatto investimenti in Kazakistan insieme all'Eni, perché c'è un problema incredibile: l'Eni ha fatto investimenti per 8 miliardi di dollari e ancora non funzionano. L'ultimo dato che ha rappresentato l'Amministratore Delegato dell'Eni è che funzioneranno nel 2016. C'è stata qualche rottura voluta, forse? Voi avete fatto investimenti in quel settore insieme all'Eni che non funzionano?

- Maurizio Tocci: il mio argomento è il rapporto ambientale

dell'Enel, anche per i riflessi che può avere sul bilancio della Società, infatti abbiamo già sentito negli interventi precedenti che i problemi ambientali sono stati sollevati abbastanza pesantemente. Ho dato una scorsa, perché per intero confesso che non l'ho letto tutto, sia al rapporto ambientale del 2012 che a quello del 2013 (quello del 2014 è in costruzione) e praticamente non c'è traccia della parola "amianto". Da questo debbo dedurre che l'amianto presente negli impianti di produzione, che risalgono agli anni 70-80 e che c'era in quantità copiose, sia stato tutto rimosso o bonificato. La domanda un pochino più puntuale che vorrei fare all'Amministratore Delegato è questa: siccome c'è la presenza di amianto anche in alcuni edifici ad uso terziario, volevo sapere se in questi edifici - adesso non ricordo nemmeno quali fossero - l'amianto sia stato rimosso o bonificato con i trattamenti previsti dai decreti specifici che sono stati emanati a valle della legge di dismissione dell'amianto.

- Luigi Chiurazzi: sono in Enel dal 1964, poi ho lasciato dopo avere raggiunto la pensione differita e sono passato all'università. Sono orgoglioso di questa struttura, solo che mi piange il cuore quando vedo che tutto quel programma che noi facemmo nel 1964-66 sulle centrali nucleari sia andato a finire così male. Abbiamo finito Trino Vercellese, non so che fine abbia fatto, è andata a finire male, mentre la Francia è andata avanti tranquillamente. Quando vado ad Anzio con il treno e vedo tutti quei pannelli in mezzo a una campagna veramente mi piange il cuore perché veramente non capisco, però abbiamo scaricato tutto sugli utenti, c'è stata una decisione, quindi siamo al di là del Consiglio di Amministrazione. A voi faccio i migliori auguri; io sono orgoglioso, come ripeto, di vedere questa struttura nella quale io sono nato. Io vado facendo un po' il Don Chisciotte per le varie società per azioni italiane, le più grosse, e cerco un po' di arginare ma sono un illuso, basta vedere che sistematicamente si ripropone lo stesso ordine del giorno in tutte le società per azioni. Poi arriviamo alla fine: remunerazione, che occupa quasi più del 50% del tempo che si impiega. Io non so da dove sia partita questa direttiva, forse è sovranazionale, ma sinceramente penso che ci sarebbe tanto da fare nel nostro Paese. Quindi mi rivolgo al rappresentante del Ministro del Tesoro: che cerchi di fare qualcosa per rivoluzionare questo sistema, che per conto mio non è efficiente. Vi leggo rapidamente quello che vado dicendo, l'ho detto all'Eni, l'ho detto alle Generali, l'ho detto un po' in giro: con la liquidazione che ebbi dall'Enel ho comprato un po' di azioni dell'Enel e sono ancora lì.

Poi dà lettura del suo intervento che è allegato al presente verbale su sua richiesta.

- Mario Ricci: credo di rappresentare quelle centinaia, migliaia di piccoli e medi azionisti che hanno investito i propri risparmi in Enel. Io sono uno di quelli che crede e ha creduto in Enel e che ha affidato a questa azienda, che è un'azienda pubblica che ha un'importanza strategica in questo Paese, i propri risparmi. Vorrei iniziare il mio intervento facendo prima dei complimenti e delle riflessioni di soddisfazione nei confronti del management. Ricordo la notevole e importante azione dell'ingegner Starace in Enel Green Power; circa un anno fa, proprio nel maggio del 2014, il Presidente Starace è stato nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel e credo che abbia anche lasciato in ottime mani Enel Green Power. Dobbiamo dare atto che da quel momento le azioni e l'attività di Enel Green Power hanno avuto un notevole incremento sia di valore che di attività strategica. Non a caso la nuova gestione e il nuovo indirizzo economico di questa Azienda - illustrati nel Piano di investimenti e nel Piano finanziario agli operatori - hanno prodotto un eccezionale incremento del valore in borsa delle azioni. La strategia aziendale e di mercato è stata molto positiva. Vorrei ricordare, essendo un azionista di questa Azienda, che l'opera del nuovo management ha portato il pay-out al 65%, ovviamente scaglionato negli anni, e si prevede un dividendo per azione da 14 centesimi per quest'anno, 16 centesimi per il prossimo anno, per arrivare a un aumento addirittura di 18 centesimi per azione per il prossimo anno.

Vorrei anche ricordare all'Assemblea, perché forse per modestia il nostro Amministratore Delegato non l'ha detto, che l'ingegner Starace è stato nominato dal Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-Moon membro del Consiglio del Global Compact. Questa nomina sarà in vigore dal 1° giugno di quest'anno per tre anni; l'Enel è la prima azienda italiana a ricoprire questo incarico prestigioso per il nostro Paese. Volevo quindi fare le congratulazioni al management che, credo per modestia, non ha voluto dire questo importante risultato che ha raggiunto il Direttore Generale, l'Enel e tutti quanti noi. Ho terminato le congratulazioni, adesso vorrei passare alle critiche.

Sono un azionista di questa Azienda, sono un cittadino di questo Paese, credo nel ruolo dell'Enel nella strategia economica di questo Paese ma sinceramente non riesco a comprendere una cosa, e non dico di non essere indignato: la Presidente Grieco ha illustrato con una slide all'Assemblea la notevole crescita del valore delle azioni di Enel, anche grazie al nuovo piano finanziario, però ha omesso di dire all'Assemblea, e non credo che l'abbia fatto per dimenticanza, che il Ministero del Tesoro che lei qui rappresenta si è venduto, circa 3 mesi fa, il 5,74% di Enel. Vorrei ricordare alla Presidente Grieco, che rappresenta il

Ministero del Tesoro, che il Ministero rappresenta a sua volta questo Paese, questo Stato. Non si riesce a capire il perché di questa iniziativa da parte del Ministero del Tesoro, che ha voluto vendere il 5,74% del valore delle azioni, pari a 2,2 miliardi di euro. La vendita è stata fatta a 4 euro ad azione quando in quel momento le azioni alla borsa telematica avevano un valore di 4,1; attualmente le azioni valgono 4,4: praticamente abbiamo venduto un pezzo di economia di questo Paese a un prezzo molto inferiore, facendo una cattiva operazione di cassa e rinunciando dopo pochi mesi anche al dividendo di 0,14. Non si è riusciti a capire per quale motivo è stata presa questa decisione; credo sia stata fatta una svendita di un bene di questo Paese, facendo una pessima operazione economica e forse facendo qualche regalo a qualcuno. Vorrei poi fare un'altra osservazione: durante questa gestione è stato venduto anche un pezzo di SF Energy e di Hydropower, proprietà di energia elettrica in Alto Adige. L'Azienda ha sempre puntato - e lo ha detto - sulle rinnovabili, sulla ricerca di riduzione della CO2 e sulla valorizzazione del patrimonio naturale. Nella documentazione si richiama l'articolo sulla gestione responsabile delle risorse idriche: pertanto questa Azienda punta su questo tipo di produzione di energia elettrica, ma ci siamo venduti quel tipo di bene anche in Alto Adige. Vorrei chiedere - visto che il tempo è tiranno e per quanto riguarda la parte delle critiche si cerca di stringere i tempi - se posso avere da parte della Presidenza, che rappresenta lo Stato nell'Enel, questa spiegazione di fronte all'Assemblea degli Azionisti.

- Todd Stowe Collins che interviene in lingua inglese con l'ausilio di un'interprete: è per me un grande privilegio e una grande opportunità essere qui oggi a rivolgermi all'Assemblea degli Azionisti dell'Enel. Lavoro per Berger & Montague che si occupa principalmente di tutelare gli interessi degli azionisti negli Stati Uniti d'America e nel resto del mondo. A nome del mio cliente Kazazi desidero sottoporre all'attenzione dell'Assemblea degli Azionisti una lettera che è stata inviata all'Assemblea degli Azionisti il 19 maggio 2015, in occasione della quale è stata espressa da noi forte preoccupazione per omissioni e inesattezze per quanto riguarda l'Annual Report del 2014 e le note finanziarie allegate. Ad oggi non abbiamo avuto una risposta, per cui pur apprezzando sicuramente la documentazione che oggi ci è stata rimessa, desidero cogliere l'occasione per esprimere preoccupazione a tale riguardo. In questa lettera del 19 maggio facciamo riferimento ad un contenzioso, di cui mi accingerò ora a parlare, e a tale riguardo desidero fare riferimento ad alcune sentenze del Tribunale, sempre in riferimento a questo Annual Report. Si tratta di informazioni che, a mio parere, voi come

azionisti avete diritto di conoscere; non ho intenzione di svelare alcun segreto – dal momento che le mie domande si basano su documenti di pubblico dominio - o il motivo del contendere, però noi riteniamo che questo contenzioso ponga tutta una serie di rischi e riteniamo che sia importante che venga reso noto in riferimento ad Albania BEG. Faccio specificamente riferimento alla nota 49 di questo Annual Report in cui si parla di un danno non quantificato per gli anni successivi al 2004. In questo caso si parla invece di un danno molto preciso e puntuale, espressamente indicato da un provvedimento del Tribunale dell'Aia e pari a un importo di 425 milioni di euro; non si tratta quindi di un danno non specificato, bensì di un importo molto preciso. Sempre in questa nota 49 viene fatto riferimento ad alcuni provvedimenti cautelari del Tribunale dell'Aia; ci sono dei sequestri conservativi a tale riguardo. La domanda che desideriamo esprimere è: sono stati eseguiti questi sequestri? Di quanto stiamo parlando in termine di valore? Il riferimento è a due specifiche società olandesi: Enel Finance International NV ed Enel Investment Holding BV. Ci sono in gioco miliardi di euro.

L'ultima domanda è: abbiamo anche un importo pari a 1 miliardo 700 milioni di euro, sempre in termini di prestiti: vorrei sapere, anche per quanto riguarda le controllate e la casa madre, se questo importo fa riferimento al sequestro conservativo di cui parlavo prima e ha formato oggetto di esecuzione.

- Pierluigi Gallareto: prendo la parola a nome dell'Associazione A.Di.G.E., Associazione Azionisti Dipendenti del Gruppo Enel, costituitasi nel mese di marzo 2008.

Per noi è la ottava partecipazione all'Assemblea degli Azionisti, come le precedenti finalizzata a portare la voce di chi in questa Azienda ha investito non solo il suo destino lavorativo ma anche i propri risparmi, la dignità personale e quella della propria famiglia e soprattutto il futuro dei figli. Lo spirito col quale presenziamo questa assise è lo stesso delle precedenti assemblee: salvaguardare i diritti e le azioni dei rappresentati e sviluppare proposte finalizzate all'introduzione di un modello che consenta la partecipazione dei lavoratori azionisti ai destini dell'Azienda, destini che sono anche i loro. Condividiamo con soddisfazione sia la dichiarazione di questi giorni del Presidente del Consiglio di ipotizzare l'assegnazione alla nostra Azienda del compito di completare la più importante delle reti tecnologiche di cui ha bisogno l'Italia, la banda larga, sia la disponibilità manifestata dall'Amministratore Delegato dell'Enel. Una visione moderna di come utilizzare le strutture Enel che hanno la potenzialità di raggiungere ogni casa senza problemi di sorta. Questo significa evitare duplicazioni di infrastrutture e di

costi. I risparmi così realizzati potranno rappresentare una notevole fonte di finanziamento a beneficio del Sistema Italia in termini di investimenti, crescita ed occupazione. Registriamo sul bilancio, ancora una volta, i ricavi in discesa - meno 3,7% compensati da un contenimento dei costi con una riduzione sia del MOL che del risultato. I minori ricavi da vendita di energia elettrica e l'effetto negativo della variazione dei tassi di cambio sono variabili legate all'andamento delle economie nei Paesi di riferimento, in parte gestibili con meccanismi di copertura del cambio stesso. Riteniamo di dovere evidenziare, al contempo, le notevoli rettifiche di valore, pari a 6.427 milioni di euro, a seguito degli impairment test relativi agli adeguamenti di valore al fair value - value in use delle attività afferenti Slovenské Elektràrne, generazione da fonte convenzionale in Italia, diritti di sfruttamento dell'acqua dei fiumi nella regione Aysen in Cile, che testimoniano la improrogabile necessità di accurate e prudenti valutazioni delle acquisizioni realizzate e da realizzarsi in particolare all'estero. La prudente valutazione delle attività da acquisire si rende indispensabile alla luce del corposo programma di investimenti da realizzare all'estero, con prosieguo sia in America Latina che con l'ingresso in nuovi Paesi che richiederanno conoscenze approfondite dei contesti socio-economici. Va comunque rimarcata l'indifferibile necessità di maggiori investimenti in Italia sia per la costante manutenzione delle reti che per l'ingresso in nuovi business.

La politica di ottimizzazione dei costi non può incidere sull'efficienza operativa, sul presidio del territorio, sulla sicurezza di sistema e sul lavoro. In particolare, andrebbero riportate in auge attività proprie del ciclo produttivo elettrico e contenute le gare di assegnazione al massimo ribasso, al fine di evitare disservizi, utilizzo di materiali inadeguati e i possibili incidenti sul lavoro (vedi recrudescenze nelle aziende in appalto). La maggiore efficienza operativa, foriera di incrementi dell'utile di esercizio, realizzata attraverso un coinvolgimento intenso di particolare impegno per il personale dipendente va stimolata con opportuni accordi di remunerazione degli incrementi di produttività registrati. È evidente che occorre rilanciare l'intero Gruppo con un progetto industriale che traguardi verso aree ad alta redditività sia dal punto di vista geografico che verso nuove attività contigue al settore elettrico e sviluppabili nelle economie mature.

Negli ultimi anni, nelle aziende industriali di livello internazionale che operano nei maggiori Paesi occidentali, si è registrata una radicale modifica della cultura partecipativa dei lavoratori alle dinamiche della redditività aziendale.

Basta analizzare le strategie poste in essere da aziende quali FCA e quelle adottate dalle aziende statunitensi, tedesche, francesi o dei Paesi scandinavi per capire che, per merito di management illuminato e sindacati, il lavoro è ormai una componente fondamentale delle strategie aziendali, entrando direttamente nel cuore delle stesse con la conseguente partecipazione alla redditività dell'impresa e agli utili. È fondamentale pensare al capitale umano in termini nuovi e riconoscere allo stesso pari dignità con il capitale economico, giungendo alla definizione quantitativa di nuovi benefit. Tali benefit, laddove sono stati adottati, hanno esaltato la cultura dell'appartenenza che rappresenta un bene prezioso per l'azienda. È quindi tempo che anche l'Enel si ponga in tale ottica nei confronti del lavoro e di lavoratrici e lavoratori. È per questo che chiediamo in maniera formale che vengano definite, anche nella nostra Azienda, modalità per premiare il lavoro con piani di incentivazione a lungo termine tramite l'assegnazione di azione ai dipendenti. La partecipazione attiva e consapevole della componente lavoro, anche per il tramite della nostra Associazione, laddove si decidono i destini dell'impresa, comporterebbe un valore aggiunto di straordinaria importanza per tutte le decisioni strategiche che possono contribuire anche alla ripresa. Non mancheremo di insistere su questa prospettiva, l'unica in grado di rispondere alle sfide interne ed esterne che attendono l'Enel in una logica di mercato globale.

Ciò premesso, confidando in una maggiore interazione con la nostra Associazione, dichiariamo comunque il voto favorevole all'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 e alla destinazione dell'utile di esercizio. Buon lavoro, in una rinnovata attenzione ai bisogni e alle attese dei lavoratori dipendenti.

- Katrin Bove: ancora una volta Enel ha superato un anno difficile - che ha visto acuirsi la già lunga crisi italiana e ha registrato un forte calo della domanda elettrica oltre che l'insorgere di tensioni geopolitiche e fibrillazioni monetarie - merito del successo arriso alla riorganizzazione del Gruppo, alle ristrutturazioni societarie, alla realizzazione di alcune dismissioni che hanno portato anche alla significativa riduzione del previsto indebitamento. Sono risultati che - è ovvio, ma penso vada sottolineato - non sono caduti dal cielo, ma frutto di scelte azzeccate che, se la ripresa appena percepita dovesse irrobustirsi, come tutti ci auguriamo, lasciano pensare ancora più in positivo per il prossimo futuro.

Infine, da piccola azionista, permettetemi un accenno al dividendo: lo stacco della cedola, incrementato addirittura rispetto allo scorso esercizio, non può che rafforzare il legame di fiducia dei piccoli azionisti cassettisti nei confronti della Società e dei suoi Amministratori; ancora una volta ribadisce il patto non scritto che contribuisce ad assicurare stabilità alla Società. Detto questo, preannuncio il mio voto favorevole a tutti i punti all'ordine del giorno e vengo alle domande.

Sono previste dismissioni in questo esercizio? E quali settori o aree geografiche potrebbero essere coinvolti in tali operazioni? Quali conseguenze ritenete potrà avere sulla Società la politica della Banca Centrale Europea e, in particolare, il quantitative easing? La strategia del Governo Italiano, che punta a ridurre drasticamente gli incentivi alle energie rinnovabili, potrebbe avere conseguenze, e di quale tipo, sul Gruppo? E, infine, arrivati quasi alla metà dell'esercizio in corso, potete ragionevolmente prevedere l'andamento dell'anno, fatti salvi ovviamente eventi straordinari?

- Alessia Iolanda Matonti: rinuncio all'intervento.

- Ugo Bianchi: ritengo che il discorso ambientale abbia una importanza notevole: la terra è una sola e dobbiamo conservarla, tuttavia in Italia credo che ci sia uno spirito ambientalista molte volte errato, esagerato, diciamo purista di quello che vuole l'automobile ma non dovrebbe o non vorrebbe scaricare i gas di scarico, vuole l'elettricità ma non vorrebbe scaricare energie, dimenticandosi dei principi della termodinamica, importare prodotti dalla Cina a basso costo, la Cina che inquina l'ambiente a tutto spiano, con rischi che a volte sfociano in azioni tendenti a, non dico distruggere, ma a mettere in pericolo la struttura industriale del Paese. Quindi questo, secondo me, è un ambientalismo falso, fasullo, che non guarda al di là del proprio naso, da pesare e da soppesare in relazione agli interventi che poi le aziende e il legislatore devono mettere in atto. Secondo me la struttura industriale del Paese è importante che venga conservata, che sia accresciuta e che le potenzialità vengano aumentate, così come fanno tanti paesi, tipo la Francia, che conservano i loro campioni nazionali e guai a chi glieli tocca. I fattori ambientali sono importanti, ma tutti i Paesi del mondo li dovrebbero applicare; importiamo prodotti dalla Cina ma fabbricati con quali tassi di inquinamento? È una domanda da porre anche al Governo ovviamente.

Vengo alle domande. Enel ha venduto degli asset aziendali riportati nel corso del Bilancio 2014. Io avevo chiesto per quali valori totali; i valori sono scritti in bilancio, mi sembra di aver capito, ma vorrei comunque avere una conferma sulla vendita di questi asset. Vorrei poi capire se sono state fatte delle opportune due diligence per la valorizzazione degli asset venduti, da chi

è stata fatta la due diligence per determinare il valore e se queste due diligence sono accessibili agli azionisti.

Poi vorrei sapere quali sono le norme che si applicano per la determinazione del valore degli asset venduti o di quelli in procinto di vendere. Se sono norme di legge, quindi ci rifacciamo al Testo Unico della Finanza, o se ci rifacciamo allo Statuto. Questo discorso sia per quelli venduti sia per quelli in procinto di vendere o che si pensa di vendere nel corso del prossimo anno. Poi volevo fare una domanda tecnica: mi sembra che le azioni di Enel sono prive di valore nominale; vorrei sapere cosa comporta per l'azionista questo fatto.

Una quinta domanda è sul discorso America Latina: credo che le aziende italiane hanno avuto delle cattive esperienze in America Latina, per governi instabili, situazioni politiche incerte e rischi legati agli investimenti fatti, anche onerosi.

La sesta domanda riguarda la collaborazione tra Telecom Italia ed Enel. La Telecom ha dichiarato che esiste già una collaborazione tra Telecom ed Enel nel campo delle telecomunicazioni. Vorremmo avere conferma di questo. Che tipo di collaborazione c'è attualmente e quale si prevede nel futuro, nel campo soprattutto delle telecomunicazioni a banda larga? Quali infrastrutture Enel vorrebbe utilizzare per questa cooperazione nelle telecomunicazioni? Quali sarebbero i costi per la realizzazione di questa rete a banda larga? E come Enel pensa di finanziare questi costi? Ci sono già delle previsioni o dei preventivi di costo? Chi e come dovrebbe approvare l'investimento in questa cosiddetta banda larga, considerato comunque che il Tesoro è azionista di minoranza? Come i piccoli azionisti e gli altri azionisti diversi dal Ministero del Tesoro sono chiamati ad approvare questo tipo di investimento e quale redditività ci si dovrebbe aspettare da questo investimento? Quale valore avrebbe questo investimento in base alle valutazioni di oggi? Sono state fatte queste valutazioni del costo dell'investimento e in quali tempi l'investimento verrebbe fatto? Enel utilizzerebbe – e come – la rete elettrica che appartiene a Terna? Perché sappiamo che Terna utilizza la rete di vettore per l'energia, quindi per questa banda larga.

Un'ultima domanda: il debito è stato ridotto a 37 miliardi, ci viene detto, volevo sapere il tasso medio attuale del costo del debito e se sono stati fatti o saranno fatti rimpiazzi di prestiti obbligazionari a tassi oggi considerati elevati rispetto ai tassi correnti, quindi se ci sarà o si prevede di fare una sostituzione di prestiti obbligazionari a tassi considerati troppo elevati rispetto ai tassi odierni e se c'è un piano rispetto a questo punto. *********

Al termine il Presidente chiede conferma che nessun altro intenda

intervenire.

Non essendovi altri interessati, dichiara terminati gli interventi e sospende i lavori per predisporre le risposte alle domande presentate. La sospensione avrà una durata indicativa di 20 minuti. La seduta è sospesa alle ore 16,40.

Il Presidente riapre i lavori alle ore 17,30 per fornire le risposte ai quesiti presentati.

Seguono le risposte che sono sintetizzate come segue:

- Francesco Starace: Essendovi state alcune domande ripetute più volte, specie per quanto riguarda il tema della banda larga, inizio a rispondere seguendo l'ordine degli interventi, mentre in presenza di una pluralità di domande di contenuto analogo provvederò a dare un'unica risposta.

Cominciando con l'azionista Angeletti, questi ha anzitutto chiesto come si concili l'esigenza di efficientamento della struttura organizzativa del Gruppo perseguita con il nuovo modello organizzativo con il riconoscimento di un bonus di importo pari a 8.540.000 euro ai dirigenti con responsabilità strategiche per il 2014. Osservo in proposito che dalla lettura della tabella dei compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche inserita nella Relazione sulla remunerazione emerge un dato diverso, in quanto il totale riportato alla voce "Bonus e altri incentivi", comprensiva di componente variabile di breve termine e di lungo termine maturata con riferimento all'esercizio 2014, è pari a 6.823.455. La componente variabile di breve termine è riferita, ovviamente, ai risultati raggiunti rispetto ai target stabiliti nel precedente piano industriale. Chi raggiunge i target è giusto che abbia il riconoscimento previsto. La ristrutturazione è una necessità direi immanente in qualunque azienda, quindi noi continueremo a perseguire ristrutturazioni organizzative sperando anche di pagare i bonus, perché quando si pagano i bonus vuol dire che i risultati prefissati sono stati raggiunti. L'azionista Angeletti ha poi chiesto, alla luce di un contesto di bilancio a suo avviso caratterizzato da fattori negativi, quale sia il peso e il costo dei derivati che sono stati stipulati per la copertura del rischio tassi di interesse sul mercato over the counter, derivati che il medesimo azionista considera come qualcosa di negativo. Chiarisco in proposito che nell'ambito del Gruppo Enel si effettuano esclusivamente operazioni di copertura, quindi non si opera su derivati in maniera speculativa; si cerca di ridurre la volatilità sia dei tassi di interesse che dei cambi nell'ambito di una gestione dell'indebitamento che permetta di utilizzare derivati di tipo standard e, quindi, non strutturati, che presentano un costo di negoziazione trascurabile. L'utilizzo dei derivati nell'ambito del Gruppo Enel ha quindi esclusiva finalità

gestionale, essendo effettuato con il duplice obiettivo di stabilizzare gli oneri finanziari e di contenere il costo della provvista. I relativi dati sono reperibili nel fascicolo della relazione finanziaria annuale 2014 alla nota 43 riportata da pag. 264 a pag. 270. Sempre l'azionista Angeletti ha chiesto quali sono le iniziative adottate per ridurre il numero di infortuni sul lavoro, in particolare quelli mortali. Rispondo al riguardo che dal 2008 il Gruppo Enel ha avviato alcuni progetti strutturati, tesi a prendere in considerazione i vari temi che sono correlati all'andamento degli infortuni. Si è così lavorato sulla qualificazione dei fornitori, introducendo un vendor rating dei contrattisti esterni basato anche su criteri di sicurezza. E' stato investito molto sulla formazione dei dipendenti sia del Gruppo Enel che dei contrattisti, sviluppando iniziative sui comportamenti da adottare e sulla leadership sulla sicurezza ben al di là di quanto richiesto dalla legge. Sono inoltre stati introdotti piani mirati laddove si sono registrate recrudescenze in singoli Paesi o in singole aree di business. Purtroppo di fatto l'obiettivo "zero infortuni" è difficilmente raggiungibile in un Gruppo delle nostre dimensioni, pur essendovi molte parti della nostra organizzazione che lavorano a infortuni zero. Sul tema della cessione dei crediti, l'azionista Angeletti ha chiesto quale sia la percentuale e l'importo delle operazioni effettuate. Informo a tale riguardo che il Gruppo Enel effettua da alcuni anni, ove ne ravvisi l'opportunità, cessioni del credito commerciale al fine di ridurre il rischio di mancato o ritardato incasso di parte dell'attivo corrente, al fine di ottimizzare la gestione del capitale circolante. Non posso fornire i dati relativi agli importi delle operazioni di cessione, in quanto tali dati potrebbero avere un impatto sui costi delle transazioni stesse – essendo i programmi di cessione dei crediti commerciali destinati ad essere ciclicamente rinnovati – nonché possibili ripercussioni sulle abitudini di pagamento dei creditori ceduti non notificati. All'ulteriore quesito posto dall'azionista Angeletti circa la strategia seguita dal Gruppo Enel per quanto riguarda gli impianti idroelettrici di piccola taglia, rispondo che siamo impegnati a mantenere e migliorare l'attuale parco idroelettrico in Italia attraverso un piano di investimenti dedicato; in aggiunta, è previsto lo sviluppo di circa 80 MW di nuova capacità aggiuntiva proveniente da nuove costruzioni e potenziamenti di impianti esistenti, per un investimento complessivo stimato di ulteriori 250 milioni di euro circa. È una lunga battaglia, molto lenta, perché ottenere permessi anche per piccoli impianti in Italia è veramente difficile. L'azionista Angeletti riferisce infine di avere visto alcuni prestiti obbligazionari in bilancio con un costo

del 7%. È vero, Enel ha incluso, nell'ambito del piano industriale presentato a marzo del 2013, un programma di emissione di titoli obbligazionari subordinati - cosiddetti ibridi - con un contenuto equity del 50% nell'ambito di azioni che all'epoca erano volte a rafforzare il patrimonio. Durante il 2013 e parte del 2014 sono state effettuate emissioni per un controvalore complessivo di circa 4,2 miliardi di euro – inizialmente l'ammontare complessivo programmato era di 5 miliardi di euro - sia in euro che in altre valute quali sterlina inglese e dollari, in quest'ultimo caso con copertura dal rischio di cambio, caratterizzate da scadenze nominali di oltre 60 anni, ma con possibilità di riacquisto alla pari per l'emittente in tempi compresi tra i 5 e i 10 anni e un costo medio ponderato in euro di circa il 6,5%. Del costo di tali prestiti obbligazionari viene tenuto conto nella determinazione del costo medio del debito dell'Enel, che ha formato oggetto di un'altra domanda. Anticipo fin d'ora che il costo medio del debito del Gruppo Enel è di circa il 5%.

Andiamo all'azionista Patrucco, la quale ha incentrato le sue domande sulla centrale di La Spezia. In realtà tali domande le avevamo già ricevute per iscritto prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del Testo Unico della Finanza e, quindi, abbiamo già inserito le relative risposte in apposito fascicolo messo a disposizione degli azionisti che partecipano alla presente Assemblea e destinato ad essere allegato al verbale assembleare, cui il Presidente ha fatto riferimento nell'introduzione del presente punto all'ordine del giorno. Trattandosi di domande particolarmente dettagliate, che richiedono una risposta molto articolata, chi è interessato può trovare tanto le domande quanto le risposte all'interno della documentazione sopra indicata.

L'azionista Meggiolaro ha chiesto anzitutto se è prevista nel piano strategico la dismissione delle centrali a carbone di Brindisi, La Spezia e Civitavecchia e, in caso di risposta affermativa, ha chiesto se è possibile conoscerne i dettagli. Osservo al riguardo che nel piano industriale 2015-2019 la dismissione di queste tre centrali non è prevista. Sempre l'azionista Meggiolaro ha chiesto se vi sia il rischio che la sorte della centrale di Vado Ligure di Tirreno Power, che è stata posta sotto sequestro nel marzo 2014 per disastro ambientale e danni alla salute delle persone, possa riguardare anche la centrale Eugenio Montale di La Spezia, appartenente al Gruppo Enel. Rispondo al riguardo che tale ultimo impianto ha formato oggetto nel tempo di interventi di miglioramento dell'efficienza e delle prestazioni ambientali, che hanno condotto ad una riduzione delle emissioni complessive delle unità a carbone; il parallelismo con Vado Ligure si limita quindi al fatto che ambedue gli impianti in questione si trovano in

Liguria. Per quanto concerne l'impatto della centrale di La Spezia sulla popolazione, è significativo citare lo studio condotto da ARPAL nel 2014, le cui conclusioni non evidenziano criticità, neanche nelle aree che, nello scenario modellistico di emissione del gruppo a carbone della centrale, sono individuate con probabilità di ricaduta. L'azionista Meggiolaro ha chiesto altresì di quanto sarà ridotta l'esposizione del mix di produzione di energia al carbone entro il 2019 in base al nuovo piano industriale, se sono stati fissati obiettivi specifici per ciascuno degli anni compresi tra il 2015 e il 2019 e, in caso di risposta affermativa, se è possibile rendere pubblici tali obiettivi. Rispondo che il piano industriale 2015-2019 prevede un notevole incremento degli investimenti di crescita nelle rinnovabili (pari a 7,1 GW di capacità addizionale al 2019), che comporterà una riduzione dell'esposizione al carbone del mix di produzione di elettricità del Gruppo al 2019. In termini di capacità installata da fonte fossile, a fine piano si prevede di giungere ad una percentuale inferiore al 50% - rispetto al 57% del 2014 - ed in questo senso un piano di dismissione di centrali da fonti fossili in Italia è già in corso di attuazione. Voglio inoltre ricordare che, oltre ad avere pubblicato il rapporto "flicking the switch" citato dall'azionista Meggiolaro, il Carbon Disclosure Project ha presentato nei giorni scorsi, in occasione della "climate week" di Parigi, il nuovo rapporto "Mind the Science", in cui viene valutata la coerenza degli obiettivi di riduzione delle emissioni che le aziende si sono prefissati rispetto a quanto richiesto dalla comunità scientifica; in tale rapporto Enel viene citata come case study di successo per "aver adottato un obiettivo di riduzione di emissioni al 2050 coerente con lo sforzo richiesto dalla scienza climatica". Direi quindi che stiamo andando abbastanza bene da tale punto di vista. L'azionista Meggiolaro ha chiesto inoltre se è stato realizzato l'audit interno che Enel si era impegnata ad effettuare con riferimento all'importazione di carbone dalla Colombia; se tale audit è stato concluso, viene quindi richiesto dal medesimo azionista se le relative risultanze sono pubbliche e consultabili e se è possibile avere maggiori dettagli sulla metodologia adottata. L'azionista Meggiolaro ha chiesto altresì quanto carbone il Gruppo Enel abbia acquistato dalla società Svizzera Glencore e dalla sua controllata colombiana Prodeco e i dati disaggregati di tali quantitativi. Rilevo in proposito che Prodeco e Drummond, entrambe società del gruppo Glencore, sono consolidati operatori internazionali e rappresentano il secondo e il terzo produttore di carbone colombiano, con un totale aggregato pari a circa il 50% della produzione del Paese. In relazione alle vicende che hanno interessato il carbone colombiano, il Gruppo Enel ha avviato gli opportuni approfondimenti al fine di assumere una posizione informata. In particolare, è stata commissionata un'analisi indipendente ad una società internazionale specializzata, che ha verificato lo stato complessivo delle indagini e dei processi sui fatti contestati risalenti a oltre dieci anni fa, ed ha acquisito tutte le altre informazioni disponibili da fonti aperte. Le conclusioni hanno confermato che le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolta la Drummond negli Stati Uniti d'America hanno finora dato luogo a giudizi favorevoli alla stessa Drummond, mentre in Colombia Drummond e Prodeco non sono state coinvolte. Per quanto attiene invece la rispondenza delle attività minerarie in questione a standard di sostenibilità, è stato recentemente realizzato un audit "ad hoc" sulle miniere Drummond da parte di Bettercoal, che è un'associazione "no profit" per la promozione di una filiera di produzione sostenibile di carbone, di cui tra l'altro Enel è socio fondatore. Da tale audit è emerso un allineamento delle miniere di Drummond agli standard internazionali. Per quanto riguarda i volumi, il Gruppo Enel ha acquistato dal 2009 a febbraio 2015 circa 3,75 milioni di tonnellate di carbone colombiano dal gruppo Glencore, che rappresentano circa il 3% dei volumi acquistati complessivamente dal Gruppo Enel in tale periodo. Sul tema delle remunerazioni l'azionista Meggiolaro ha chiesto che siano inseriti target di sostenibilità tra i criteri utilizzati per la definizione dell'incentivazione variabile annuale del Presidente e dell'Amministratore Delegato. Egli ha chiesto, in particolare, se sia possibile portare la misura di tale incentivazione variabile annuale legata a parametri non strettamente finanziari al 25% del totale, aggiungendo il parametro concernente la riduzione delle emissioni di anidride carbonica. Osservo preliminarmente al riguardo che la struttura della remunerazione dell'attuale Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel non prevede una componente variabile annuale. Da tempo la componente variabile di breve termine della remunerazione dell'Amministratore Delegato prevede invece un focus su obiettivi concernenti la sicurezza sul lavoro. Come ha sottolineato l'azionista Meggiolaro, tali obiettivi pesano per il 10% del totale, misura che il Comitato per le Nomine e le Remunerazioni e il Consiglio di Amministrazione hanno ritenuto finora adeguata. E' comunque allo studio la possibilità di includere altri target di sostenibilità nella remunerazione di breve termine del top management, conciliando l'ottica di breve termine con la natura tipicamente di medio-lungo termine di iniziative di questo genere.

L'azionista Bertani ha chiesto anzitutto quali sono le riflessioni a posteriori in merito all'esperienza fatta da Enel con Wind ed, in particolare, quali sono stati i risultati e gli insegnamenti che Enel ne ha ricavato, in positivo e in negativo, anche nell'ottica di una possibile collaborazione con Telecom. Tale quesito ci avvicina all'importante tema della banda larga, sul quale mi soffermerò in seguito. Chiedo scusa preliminarmente per la sintesi della risposta, perché si tratta di un tema che richiederebbe una più ampia trattazione. Posso affermare che grazie all'esperienza accumulata nel periodo di Wind - alcuni degli attuali top manager del Gruppo Enel sono infatti stati personalmente coinvolti in tale investimento - Enel ha imparato tante cose per quanto riguarda il business delle telecomunicazioni, che nel frattempo ha avuto un'evoluzione di rilievo. Abbiamo imparato che è un business molto particolare, che richiede conoscenze specialistiche e che non crediamo sia utile condurre da parte di un'azienda elettrica quale Enel. L'azionista Bertani ha poi chiesto indicazioni circa la strategia di Enel rispetto all'integrazione europea, con particolare riferimento alla logica di una maggiore concentrazione di imprese come accade negli Stati Uniti d'America, alla luce dell'ambizione della stessa Enel di porsi come "global player". Innanzitutto segnalo al riguardo che negli Stati Uniti d'America vi è una estrema frammentazione nel settore delle utilities, tanto che la più grande utility americana ha dimensioni pari a metà dell'Enel. Ciò premesso, informo che Enel crede fortemente nell'esigenza della creazione di un mercato unico europeo. Infatti, in ambito comunitario, Enel sta promuovendo a tutti i livelli l'esigenza di una maggiore armonizzazione delle regole e di una maggiore integrazione delle infrastrutture e delle piattaforme dei mercati nel settore elettrico. Sotto il profilo dimensionale, Enel è tra i maggiori operatori in Europa e riteniamo di avere una dimensione adeguata. L'azionista Bertani si è poi soffermato sul rapporto tra Enel ed Eni, auspicando che, posto che trattasi di società ambedue controllate dallo Stato italiano, uniscano i loro sforzi nell'ambito specifico della ricerca. A prescindere dagli assetti proprietari di Enel ed Eni, ritengo sia comunque una buona idea accomunare gli sforzi su progetti di ricerca di interesse comune. Enel ha introdotto da qualche tempo un modello di ricerca e sviluppo totalmente aperto. Quindi siamo perfettamente aperti a qualunque accordo o sinergia con tutti coloro che vogliano sposare un modello di ricerca e sviluppo analogo al nostro. Siamo pertanto aperti a collaborare con chiunque, Eni incluso, su temi concreti. Ad esempio, sul tema delle batterie stiamo collaborando con leader mondiali come Samsung, Tesla, Fiamm, Toshiba, General Electric, anche con potenziali concorrenti. In buona sostanza, siamo aperti a qualunque schema di sforzo comune che permetta di ottimizzare le risorse e arrivare prima a produrre o a stoccare o a trasmettere energia in maniera più efficiente ed economica. L'azionista Bertani ha chiesto infine come si pone Enel nei confronti di Edison, che prima era uno dei principali concorrenti, e, in particolare, se Edison è solo un operatore estero da contrastare o se è invece possibile, come partner europeo, immaginare dei punti in comune. Rispondo al riguardo che, quale operatore rilevante nel mercato italiano dell'elettricità e del gas, Edison si conferma come uno dei principali concorrenti di Enel. Peraltro, come ho appena detto, se dovessimo riscontrare i presupposti per effettuare una ricerca congiunta su alcuni temi di interesse comune e se l'atteggiamento di Edison fosse di apertura, come nel caso nostro, non abbiamo alcuna preclusione.

L'azionista Posa ha criticato il sistema organizzativo in quanto da lui ritenuto gerarchico e autoreferenziale. Prendo atto di tale opinione. Posso solo osservare al riguardo che mi dispiace che venga interpretato in questo modo il rilevante cambiamento organizzativo che abbiamo attuato. Sull'emergenza blackout lo stesso azionista Posa pone una domanda a cui va data puntuale risposta. In particolare, l'azionista Posa ha riferito che, a seguito della denuncia da parte sua per una riunione protrattasi continuativamente per oltre sei ore, gli è stata comminata una sanzione disciplinare per lesione dell'immagine aziendale; egli ha chiesto quindi se non sia piuttosto lesiva dell'immagine aziendale la gestione del blackout verificatosi all'inizio del 2015 a seguito del maltempo che ha colpito le regioni del Centro Italia e che ha lasciato per quattro giorni senza energia tante persone, pregando di indicare se vi è stato un danno economico per Enel e se sono state irrogate sanzioni ai responsabili per il disagio creato alla popolazione. Ricordo in proposito che il 6 febbraio 2015, a causa di un'eccezionale perturbazione meteo di carattere nevoso con precipitazioni copiose a quote medio-basse, si è verificato un elevato numero di guasti sulla rete di Enel Distribuzione in Emilia Romagna, oltre a guasti sulle reti di alta tensione e di distribuzione di altri gestori. In totale si sono registrati circa 4.500 guasti solo sulla rete di media e bassa tensione e vi è stato un picco di disconnessione di circa 300.000 utenti. Tale perturbazione ha causato la caduta di alberi ad alto fusto situati al di fuori dalle fasce di rispetto delle linee elettriche, nonché la formazione di manicotti di ghiaccio sui conduttori, che hanno determinato carichi meccanici superiori ai limiti di progetto delle linee elettriche. In tale contesto eccezionale, reso difficile anche dalla situazione di viabilità compromessa sulle strade, Enel Distribuzione ha operato incessantemente per il ripristino del servizio, secondo l'apposito piano di emergenza, mobilitando tutte le risorse operative interne ed esterne e facendo ricorso a task force provenienti da altre aree territoriali, per un totale di oltre 1.000 persone coinvolte. Circa il 70% del disservizio è comunque rientrato nelle prime sei ore. Va sottolineato che l'eccezionalità dell'evento è stata riconosciuta anche dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, che nella delibera 96/2015 ha dichiarato: "per numerosità di utenti interessati dai disservizi e vastità del territorio colpito dalle eccezionali precipitazioni nevose, non si riscontrano precedenti analoghi negli ultimi dieci anni". In definitiva, pensiamo di avere fatto il possibile e forse anche di più.

L'azionista Rodinò ha chiesto di confermare che le prospettive per il 2015, nonostante la crisi economica trascorsa, siano positive. Segnalo in proposito che il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ieri ha confermato la presenza di segnali positivi per quanto riguarda la ripresa dell'economia nel nostro Paese. Posso aggiungere a tali autorevoli affermazioni che la ripresa si intravede anche per quanto riguarda la domanda elettrica, che nei mesi di febbraio, marzo e aprile ha registrato in media un incremento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. L'azionista Rodinò ha chiesto poi maggiori dettagli in merito alla crescita nel settore delle energie rinnovabili perseguita dal Gruppo Enel. Rispondo che prevediamo di investire nel periodo dal 2015 al 2019 circa 8,8 miliardi di euro, destinati allo sviluppo di circa 7.100 MW di capacità rinnovabile. Il 45% di tale capacità sarà sviluppato in America Latina e in America Centrale, il 21% negli Stati Uniti d'America, il 13% in Europa, mentre il 22% della capacità verrà sviluppata in altre aree geografiche, con la maggior parte degli investimenti concentrati in Sud Africa. L'azionista Rodinò ha chiesto inoltre chiarimenti sulle motivazioni della sospensione del processo di dismissione degli asset in Romania e della prosecuzione dell'analogo processo relativo a Slovenské Elektràrne, unitamente ad indicazioni circa la dimensione economica e finanziaria di tali operazioni. Ricordo al riguardo che il Consiglio di Amministrazione di Enel - in occasione dell'esame degli aggiornamenti del piano di dismissione delle partecipazioni del Gruppo in Europa dell'Est - anche alla luce delle linee strategiche alla base del nuovo piano industriale, ha condiviso di sospendere il processo di cessione degli asset di distribuzione e vendita posseduti in Romania e di proseguire quello di cessione degli asset di generazione posseduti in Slovacchia. Le ragioni del mutamento di orientamento risiedono sostanzialmente nella definizione di nuove linee strategiche in relazione ai Paesi in cui il Gruppo Enel è presente. In particolare, tali linee

strategiche, prevedendo la concentrazione degli sforzi nel settore delle reti di distribuzione, non risultano compatibili con la cessione dei predetti asset rumeni. Per quanto riguarda invece la Slovacchia, il processo di cessione del 66% del capitale della società di generazione Slovenské Elektràrne procede regolarmente. Al 31 dicembre 2014, il valore della partecipazione di Slovenské Elektrarne nel bilancio di Enel Produzione è pari a 750 milioni di euro. Tale valore, che risulta identico a quello iscritto nel bilancio consolidato del Gruppo Enel, è stato determinato in applicazione dell'IFRS 5, in quanto la società è classificata tra le "Attività possedute per la vendita" a seguito del processo di dismissione in corso.

L'azionista Albano ha chiesto anzitutto se il processo di riorganizzazione societaria continuerà, auspicando in particolare la riduzione del numero delle società controllate quotate. Posso confermare che l'indicato processo di riorganizzazione societaria continuerà, in quanto c'è parecchio da semplificare e, quindi, la realizzazione di tale processo richiederà qualche tempo. In particolare, le società controllate quotate cilene stanno attualmente valutando un processo di razionalizzazione societaria che pensiamo possa rappresentare una buona base per un'ulteriore creazione di valore a vantaggio di tutti i loro azionisti. L'azionista Albano ha quindi chiesto se è possibile quantificare i benefici e i costi dell'introduzione del contatore elettronico e, in generale, i rischi e le opportunità connesse all'implementazione delle smart grid. Osservo in proposito che il contatore elettronico ha consentito e consente di ottenere benefici per Enel, per i clienti finali e per il sistema elettrico nel suo complesso, come testimonia il fatto che in Italia nel 2014 abbiamo effettuato 400 milioni di letture e gestito 10 milioni di operazioni contrattuali senza disturbare il cliente, ma da remoto. Grazie all'installazione dei contatori elettronici, avviata in Italia a partire dal 2001, il Gruppo Enel ha potuto conseguire risparmi nell'ordine di circa 450 milioni di euro all'anno, sia per effetto delle riduzioni delle perdite di rete che per l'ottimizzazione dei costi legati alle operazioni commerciali. Passando alla prospettiva del cliente finale, il contatore elettronico ha consentito di ottenere una bolletta basata su consumi reali e non stimati, nonché di differenziare il prezzo dell'energia consumata in funzione delle ore del giorno ed ottimizzare conseguentemente i propri consumi. Infine, il contatore elettronico sta favorendo l'apertura del mercato dell'energia, rendendo rapide le volture contrattuali da un trader ad un altro. Passando al tema delle smart grid, osservo che attraverso queste ultime non solo è possibile migliorare il

servizio elettrico fornito al cliente, ma anche rendere operativi una serie di servizi innovativi. In particolare, è possibile introdurre tecnologie e applicazioni che permettono di identificare i guasti di rete ed isolarli, consentendo di rialimentare il maggior numero di clienti nel minor tempo possibile; ciò ha permesso in Italia di migliorare negli ultimi dieci anni la qualità del servizio elettrico del 65%. Le smart grid consentono inoltre (i) di aumentare la capacità di connettere alla rete la generazione distribuita da fonti rinnovabili senza impatti negativi sulla sicurezza del sistema elettrico; (ii) di promuovere nuovi utilizzi del vettore elettrico - quindi parliamo di mobilità elettrica - senza impatti sulla sicurezza del servizio e senza investimenti eccessivi; (iii) di incrementare la consapevolezza dei clienti per quanto riguarda i propri consumi; (iv) di monitorare i flussi di energia elettrica scambiati tra la rete di trasmissione nazionale e le reti dei vari distributori.

Per quanto riguarda l'azionista Giuliani, ci troviamo pienamente d'accordo con il suo suggerimento di aumentare l'accuratezza dei processi di selezione dei cosiddetti "superquadri", ossia i quadri senior, considerata la loro importanza all'interno di un'Azienda come Enel.

L'azionista Pedersoli ha affermato di avere l'impressione che, in linea con il ciclo economico negativo, l'Enel stia disinvestendo, trasformandosi in una società dedicata al mero trading di energia, e ha dichiarato di essere preoccupato per questo. Effettivamente tale fenomeno sarebbe preoccupante se quanto sopra indicato rispondesse al vero, ma non è così. Segnalo difatti che il piano industriale 2015-2019, presentato nello scorso mese di marzo, contempla un piano di investimenti per 34 miliardi di euro, di cui 18 miliardi dedicati alla crescita, che rappresentano quindi più del 50% del totale degli investimenti del periodo, rispetto al 40% del piano precedente. Il medesimo piano industriale prevede poi un programma di rotazione degli asset destinato a non avere effetti sull'indebitamento ma a promuovere piuttosto l'aumento dell'utile netto ed a permettere di cogliere ulteriori opportunità di crescita. Posso quindi tranquillizzare l'azionista Pedersoli affermando che Enel non si sta assolutamente trasformando in una società di trading, né intende diventarlo. Il medesimo azionista Pedersoli ha quindi chiesto a che punto è l'Enel con lo sviluppo delle innovative tecnologie di storage di energia elettrica. Confermo in proposito che il Gruppo Enel è impegnato nella sperimentazione della tecnologia dello storage sui propri impianti, al fine di verificarne le possibilità di integrazione tecnica e l'impatto economico. In tale ambito è stato recentemente finalizzato un accordo di collaborazione con Tesla, che fa seguito

ad altri analoghi accordi sottoscritti con altri primari operatori del settore come Samsung, General Electric, Toshiba e FIAMM. L'azionista Pedersoli ha chiesto poi per quale motivo Enel Green Power abbia disinvestito in Portogallo, dove c'è un certo equilibrio, e in Francia, dove è presente l'energia nucleare. A tale ultimo proposito osservo che non c'è alcuna relazione tra l'energia nucleare prodotta in Francia e il disinvestimento effettuato da Enel Green Power in tale Paese. Sottolineo piuttosto che in Francia Enel Green Power ha avuto l'intuizione di cedere 180 MW eolici che avevano un buon rendimento in un sistema regolatorio stabile e affidabile come quello francese, ma che rappresentavano una presenza abbastanza limitata. Sono stati quindi monetizzati i flussi di cassa futuri vendendo gli asset con uno spread,ossia con un margine di gran lunga superiore a quello atteso. Analogamente, in Portogallo Enel Green Power ha avviato un processo inteso a verificare l'interesse del mercato per gli asset ivi posseduti, in linea con la strategia di rotazione degli asset di cui ho precedentemente fatto menzione. L'azionista Pedersoli ha inoltre chiesto perché si pensa di dismettere il nucleare in Slovacchia, dove si potrebbe produrre energia elettrica da tale fonte e trasmetterla in Italia tramite il Montenegro. In proposito mi dichiaro scettico su ipotesi di questo tipo, destinate solitamente a non inverarsi. Per quanto riguarda la decisione di vendere gli asset slovacchi, essa si inquadra nella strategia di rotazione degli asset più volte citata e di riduzione dell'esposizione del Gruppo Enel ai rischi di mercato, essendo stata adottata alla luce dell'andamento dei prezzi dell'energia nel Centro Europa e delle relative previsioni per gli anni a venire, purtroppo fortemente al ribasso rispetto a quelle di qualche anno fa. Sempre l'azionista Pedersoli ha osservato che i dati del bilancio civilistico di Enel S.p.A. sono negativi o in flessione per quanto riguarda i ricavi, il margine operativo lordo, il risultato operativo, i proventi finanziari netti e l'utile di esercizio, ed ha chiesto come tale flessione sia destinata ad essere compensata, in particolare se ciò sia accaduto a fronte di nuovi investimenti. Osservo in proposito, più in generale, che i risultati del Gruppo Enel negli ultimi anni hanno risentito del negativo contesto macroeconomico di riferimento, nel cui ambito il Gruppo stesso ha dimostrato una tenuta dei risultati stessi migliore rispetto alla maggior parte degli operatori del settore, sia in Italia che nel resto d'Europa. Il piano industriale 2015-2019 ha previsto un insieme di azioni finalizzate al miglioramento dei risultati, sia attraverso misure di efficienza operativa e finanziaria, sia tramite un nuovo programma di sviluppo. Desidero inoltre sottolineare che, dall'IPO del 1999

alla data di ieri, l'azionista Enel ha goduto di un total shareholders' return - pari alla somma della variazione registrata dal titolo e dei dividendi complessivamente incassati - di circa il 60%, a fronte di una variazione positiva del 9% del total shareholders' return dell'indice FTSE/MIB registrata nel medesimo arco temporale. L'azionista Pedersoli ha infine ricordato che Enel ed Eni hanno collaborato nella vendita di asset in Russia da cui hanno tratto plusvalenze, ed ha quindi chiesto, visto che l'Eni ha effettuato investimenti in Kazakistan da cui ha invece subito perdite, se Enel ha partecipato o meno a tali investimenti. Rispondo in proposito che non vi è alcuna forma di investimento congiunto tra Enel ed Eni in Kazakistan.

L'azionista Tocci ha riferito di non avere trovato traccia nei rapporti ambientali del 2012 e del 2013 della parola "amianto"; ha chiesto quindi se l'amianto sia stato rimosso dagli edifici a uso terziario ovvero bonificato in base alla normativa sulla dismissione dell'amianto. Rilevo al riguardo che gli edifici a uso terziario sono posti in condizioni di sicurezza rispetto all'amianto, che viene progressivamente rimosso o bonificato in base alle normative vigenti e alle migliori pratiche in materia. Vengono inoltre effettuate verifiche periodiche per controllare il livello di fibre aerodisperse in tutti i locali frequentati dai dipendenti.

L'azionista Ricci ha chiesto per quale motivo siano state vendute le partecipazioni del Gruppo Enel nelle società SF Hydropower e SF Energy, nonostante il piano industriale punti sulle rinnovabili e sulla riduzione della CO². Segnalo in proposito che la vendita in questione ha riguardato in realtà partecipazioni di minoranza - ossia in società di cui il Gruppo Enel non disponeva del controllo ed i cui risultati pertanto non consolidava - e si inquadra nel programma di rotazione degli asset in precedenza illustrato.

Per quanto riguarda i quesiti posti dall'Avv. Collins, informo che i medesimi erano già stati formulati prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del Testo Unico della Finanza, e con riferimento ad essi la Società ha provveduto a predisporre apposite risposte, cui faccio rinvio, riportate in un fascicolo messo a disposizione dei presenti fin dall'avvio dei lavori assembleari e destinato ad essere allegato al verbale assembleare.

L'azionista Gallareto, per conto dell'associazione di dipendenti azionisti A.Di.G.E., ha chiesto in via formale di definire in azienda modalità per premiare la redditività del lavoro con piani di incentivazione a lungo termine che prevedano l'assegnazione di azioni ai dipendenti. Prendendo atto di tale invito, informo tuttavia che ad oggi non vi è allo studio alcuna ipotesi di assegnazione di azioni ai dipendenti. L'azionista Gallareto ha

inoltre auspicato una maggiore interazione di Enel con la predetta associazione A.Di.G.E.. In proposito pensiamo di avere provveduto a dare a tale associazione la massima assistenza sia in sede di costituzione che successivamente, con particolare riferimento alla messa a disposizione di spazi da utilizzare per la comunicazione e lo svolgimento dell'attività di raccolta delle deleghe. Abbiamo inoltre stipulato con la medesima associazione, nel settembre 2008, un'apposita convenzione - annoverata tra le "buone pratiche" dal Codice di partecipazione pubblicato dal Ministero del Lavoro – in base alla quale, oltre a mettere a disposizione i locali, Enel si è impegnata a seguire le attività di A.Di.G.E. con gli strumenti tipici della comunicazione interna aziendale, quali spazi intranet, web tv, magazine Enel. Riteniamo quindi di interagire con A.Di.G.E. in modo efficace ed adeguato, nel rispetto dei principi previsti dalla vigente normativa, pur essendo pronti ad esaminare nuove proposte che risultino coerenti con la normativa medesima.

L'azionista Bove ha chiesto se sono previste dismissioni, con indicazione dei relativi settori ed aree geografiche. Come ho già più volte riferito in relazione ad interventi di altri azionisti, nell'ambito del piano industriale 2015-2019 è previsto un programma di rotazione degli asset del valore complessivo di 5 miliardi di euro senza effetti sull'indebitamento, inteso a promuovere la crescita dell'utile netto ed a permettere di cogliere ulteriori opportunità di crescita. Questi 5 miliardi di euro implicano una rotazione di circa il 5% del capitale. Di tale importo, 2 miliardi di euro sono relativi a cessioni già completate o in corso, tra le quali rientra quella della partecipazione in Slovenské Elektràrne. Altri 2 miliardi di euro sono relativi a cessioni già identificate, alcune delle quali sono in via di esecuzione, tra cui quella degli asset in Portogallo di cui ho parlato prima e quella degli asset nel settore upstream gas, mentre l'ulteriore miliardo di euro si riferisce a cessioni ancora da identificare all'interno del portafoglio, per le quali abbiamo ancora quattro anni davanti a noi. Un'altra domanda dell'azionista Bove riguarda l'impatto per il Gruppo Enel del taglio degli incentivi alle energie rinnovabili disposto in Italia. Se tale domanda è riferita al passato, posso dire che l'impatto è assai limitato, perché il cosiddetto decreto "spalma incentivi" retroattivamente interessa il settore fotovoltaico, in cui la presenza del Gruppo Enel è di circa 100 MW. Se la domanda si riferisce al futuro, prevediamo che l'impatto sia anche in tal caso marginale, perché ormai la competitività delle rinnovabili è tale da richiedere effettivamente meno incentivi in termini assoluti.

L'azionista Bianchi si è dichiarato preoccupato degli investimenti del Gruppo Enel in America Latina per le incertezze legate alla tenuta dei governi di alcuni Paesi. Riteniamo che l'America Latina, pur racchiudendo al suo interno realtà tra loro assai differenti, rappresenti una parte del mondo in cui si registrano nel settore elettrico una grande crescita della domanda, una grande necessità di investimenti, un'enorme potenzialità di sviluppo e opportunità di assoluto rilievo per operatori capaci, grandi e bene attrezzati come il Gruppo Enel, che risulta il più grande player integrato in tale area geografica. Quindi, operando con oculatezza, l'America Latina rappresenta un'area in cui pensiamo di poter continuare a investire con un profilo di rischio relativamente contenuto, mantenendo sempre un'adeguata diversificazione tra i vari Paesi e cercando di promuovere la crescita organica lungo tutta la catena del valore, dalla generazione alla distribuzione. L'azionista Bianchi ha poi chiesto di conoscere il costo medio del debito e se, nell'ambito delle azioni intese alla riduzione dell'indebitamento, si prevede di effettuare scambi degli attuali prestiti obbligazionari con nuovi prestiti a tassi più convenienti. Rilevo anzitutto che il costo medio del debito lordo a fine 2014 era del 5,1%. Nell'ambito delle azioni finalizzate alla riduzione degli oneri finanziari annunciate al mercato nello scorso mese di marzo, la controllata Enel Finance International ha effettuato operazioni di scambio relative a prestiti obbligazionari propri per un importo di circa 1,5 miliardi di euro. Nell'ambito dello stesso piano, per ottimizzare l'utilizzo della cassa in eccedenza rispetto all'esigenza di mantenere un adeguato profilo di liquidità, da inizio anno non sono stati rifinanziati prestiti in scadenza per circa 2,4 miliardi di euro e si prevede di non rifinanziare nel corso del 2015 ulteriori prestiti obbligazionari per un importo di circa 1,6 miliardi di euro. Poi c'è una serie di domande degli azionisti Bianchi, Bertani e Albano che riguardano la banda larga e le telecomunicazioni. Osservo in proposito che il Gruppo Enel ha da tempo in essere accordi con vari operatori nel settore delle telecomunicazioni non solo quindi con Telecom Italia ma anche con altri operatori - che utilizzano i nostri cavidotti, le nostre linee per posare i loro cavi in fibra ottica, perché trovano che tale soluzione sia per loro conveniente. Tali accordi disciplinano, tra l'altro, il modo in cui ciò avviene, la misura della remunerazione che ci viene riconosciuta, la manutenzione che noi effettuiamo per conto di tali operatori. Noi abbiamo esteso questo concetto alla casa sottolineando, alla luce del previsto cambio dei contatori elettronici nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019, che viene offerta da parte nostra agli operatori nel settore delle

telecomunicazioni l'opportunità di eseguire la cablatura contestualmente al cambio del contatore, portando il cavo sulla strada in una cabina facilmente accessibile. Tale soluzione porta i risparmi nella cablatura dell'ultimo miglio a livelli estremamente interessanti per tutti. Si tratta quindi di un'opportunità che mettiamo a disposizione degli operatori nel settore delle telecomunicazioni. Come ho in precedenza sottolineato, non intendiamo diventare una compagnia telefonica, non vogliamo essere proprietari di 33 milioni di cavi in fibra ottica nei nostri condotti, che hanno senso se sono collegati a una rete, altrimenti non servono a niente. Se qualcuno è interessato, ha l'opportunità di eseguire una cablatura pressoché integrale dell'Italia in un tempo straordinariamente breve ed a costi assolutamente competitivi. Abbiamo messo tale opportunità a disposizione dei vari operatori nel settore delle telecomunicazioni, che si stanno mostrando abbastanza interessati, perché si tratta di evidentemente di una buona idea. Non c'è niente più di questo. Per quanto riguarda il coinvolgimento nella tematica della banda larga delle aziende municipalizzate, che pure hanno adottato il contatore elettronico nel corso del tempo, evidentemente ogni quesito va rivolto alle varie società interessate.

Ritornando indietro in ordine sparso ad alcune domande cui non ho finora dato risposta, l'azionista Chiurazzi si è lamentato per l'abbandono del programma nucleare in Italia, che invece la Francia ha perseguito a suo avviso con visione lungimirante. Per quanto di competenza di Enel, posso solo confermare che abbiamo effettivamente rinunciato a partecipare alla realizzazione della centrale elettronucleare di Flamanville in Francia, di cui ancora non si vede la fine, sia del tempo necessario alla costruzione, sia dei soldi necessari a costruirla. Quindi pensiamo di avere fatto molto bene ad abbandonare tale progetto. L'azionista Chiurazzi si è inoltre dichiarato risolutamente contrario alle stock option ed alle stock grant; confermo che Enel da tempo non ricorre a tali strumenti di incentivazione e di retention del personale.

L'azionista Rodinò, dichiarandosi favorevole alle intese raggiunte con Terna per iniziative comuni all'estero nel settore della trasmissione, ha chiesto indicazioni sulle operazioni che vedono impegnata Enel in ambito internazionale. Osservo in proposito che le prospettive di crescita internazionale del Gruppo Enel sono ben delineate nel piano industriale 2015-2019. Quest'ultimo intende ridurre il profilo di rischio di business attraverso un piano di investimenti di crescita di ammontare pari ad oltre 18 miliardi di euro, di cui circa il 90% sono dedicati ad attività regolate o quasi regolate, quali reti, energie rinnovabili e generazione convenzionale con contratti di vendita di energia a lungo termine. Il rimanente 10% è associato ad investimenti in impianti di generazione convenzionale che sono in fase avanzata di costruzione e sono frutto di impegni pregressi, quali la realizzazione delle unità 3 e 4 della centrale elettronucleare slovacca di Mochovce e di un impianto idroelettrico in Colombia. In termini di diversificazione geografica, si prevede che il 60% degli investimenti venga destinato ai mercati emergenti ed il 40% ai mercati maturi. Nei casi in cui, congiuntamente ai nostri impianti, si manifesti la necessità o la convenienza di sviluppare reti di trasmissione, Terna ci accompagnerà in questo percorso.

L'azionista Bove ha chiesto quali sono le conseguenze per Enel dell'attuale politica di quantitative easing della Banca Centrale Europea. Rilevo al riguardo che ci sono due ordini di effetti. Uno è l'effetto sui tassi di cambio, che determina una spinta alle esportazioni europee, con la domanda estera che rafforza tutta la catena del valore della produzione industriale, con impatti indiretti positivi sui consumi elettrici. Inoltre, per quanto riguarda il debito del Gruppo Enel espresso in dollari, ciò determina apparentemente un incremento dell'indebitamento complessivo a causa dell'indebolimento dell'euro, ma si tratta di un effetto puramente contabile. C'è poi un effetto sui tassi d'interesse e sulla liquidità, dove si può già rilevare una significativa discesa del tasso medio sui nuovi mutui alle famiglie e di quello sui nuovi prestiti al settore industriale, destinata a sua volta ad innescare una spirale di incremento sia dei consumi che degli investimenti. Posso quindi concludere affermando che nell'insieme il quantitative easing della Banca Centrale Europea è destinato a produrre effetti positivi per Enel.

L'azionista Bianchi ha chiesto anzitutto di confermare la vendita e il valore degli asset che secondo le risultanze del bilancio hanno formato oggetto di dismissione nel 2014; ha chiesto poi se le dismissioni sono state supportate da due diligence e, in caso di risposta affermativa, se è possibile sapere da chi sono state effettuate tali due diligence; ha infine chiesto quali sono le norme applicate per definire il valore degli asset ceduti o in corso di cessione. Alla prima domanda non posso che rispondere confermando la veridicità di quanto indicato in bilancio circa gli asset che hanno formato oggetto di dismissione nel 2014 e i rispettivi valori. Alla seconda domanda rispondo osservando che, in occasione della cessione di asset di rilevante entità o valenza strategica, il Gruppo Enel si avvale della consulenza di qualificati advisor finanziari, che elaborano una stima del valore di mercato degli attivi oggetto di cessione e forniscono una "fairness opinion" sulla congruità del corrispettivo previsto per la relativa alienazione. Quanto appena indicato ha trovato puntuale applicazione anche nel corso dell'esercizio 2014, nel corso del quale, ad esempio, la cessione degli asset rinnovabili in Francia è stata preceduta da una "fairness opinion" rilasciata da Société Generale, e quella degli asset salvadoregni è stata preceduta da una "fairness opinion" rilasciata da Deloitte. Con riferimento all'ultima domanda, segnalo che non esistono norme specifiche per la determinazione del valore degli asset, per la quale si fa riferimento a consolidate metodologie, quali i multipli di mercato e il "discounted cash flow".

Infine l'azionista Pedersoli, dopo avere ricordato che nel settore delle energie rinnovabili sono stati effettuati investimenti in Messico e in altri Paesi dell'America Latina, ha chiesto rassicurazioni sul cambio e sui rischi politici. Rilevo in proposito che le modalità di contrattualizzazione della vendita di energia – che viene effettuata prevalentemente in dollari con indicizzazione all'inflazione americana - e le modalità di finanziamento dei progetti – effettuato in valuta coerente con quella dei contratti di vendita e degli investimenti - assicurano un'adeguata copertura del rischio valutario. Inoltre la scelta dei Paesi in cui investire è fatta tenendo conto, tra gli altri fattori, anche della stabilità politica e del rispetto di standard commerciali adeguati.

- Maria Patrizia Grieco: ho due risposte telegrafiche. La prima è all'azionista Bianchi: le azioni Enel hanno un valore nominale, di un euro ciascuna, secondo quanto disposto dall'art. 5 dello Statuto. La seconda risposta è per l'azionista Ricci, il quale ha chiesto un commento in merito alla recente cessione da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5,74% del capitale di Enel. Rispondo semplicemente che trattasi di una decisione di un nostro azionista e che non commentiamo le decisioni dei nostri azionisti. Preciso di essere Presidente di Enel S.p.A., di essere in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e di non rappresentare quindi solo l'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze, ma tutti gli azionisti dell'Enel, agendo nell'esclusivo nell'interesse della Società.

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Ultimate le risposte, il Presidente ricorda che è concessa facoltà di replica, per massimi 2 minuti, a chi è già intervenuto nella discussione.

A richiesta dell'azionista Luigi Chiurazzi, il Presidente informa che in questo momento sono presenti in sala 29 teste e invita pertanto coloro che fossero interessati ad avvalersi della facoltà

di replica a presentare ora apposita richiesta presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala. Ad essi verrà data la parola secondo l'ordine di effettuazione degli interventi.

Seguono le repliche che sono sintetizzate come segue:

- Franco Angeletti: tutte le mie osservazioni col punto interrogativo hanno avuto risposta dettagliata. Come sempre in tutte le assemblee dell'Enel ho ricevuto risposta. Sono soddisfatto di questo. Le divergenze comunque restano. Per quanto riguarda i contatori, adesso finalmente ho capito perché nell'assemblea Acea dicono che nel 2016 verrà sistemato tutto. Cambiamo i contatori! Io sono utente Acea. Per quanto riguarda le divergenze, sul debito non saremo d'accordo, già dai tempi di Conti, prima ancora dal mitico duo Tatò - Chicco Testa. Non sono mai stato d'accordo sulla gestione. Se io ho una moneta e lei ha una moneta e ce la scambiamo, ognuno di noi ha una moneta, ma se io ho un'idea e lei ha un'idea e ce la scambiamo, ognuno di noi ha due idee. E quando ci mettiamo d'accordo?

- Daniela Patrucco: evidentemente c'è stato un misunderstanding, perché in realtà una serie di domande che ho posto in questa Assemblea non erano presenti in quelle che avevo inviato; precisamente rilevavo il fatto che la centrale di La Spezia è ubicata in pieno tessuto urbano. Specificavo anche, lo ridico, che è ubicata di fronte a una scuola dell'infanzia; di fronte vuole dire dall'altra parte della strada, nello specifico il pontile di scarico del carbone, e invece sempre dall'altra parte della strada c'è un Istituto Comprensivo. Naturalmente dove ci sono scuole ci sono anche case e persone che ci vivono. A partire da questa considerazione mi chiedevo come mai non fosse stata considerata la dismissione della centrale, posto che si trova in tessuto urbano. E questa è stata una, mi sembra, delle considerazioni principali fatte per stabilire quali centrali – lo ha detto lei stesso, dottor Starace - non possono più essere considerate come siti produttivi. C'erano poi delle altre domande in cui chiedevo se risponde al vero la decisione di sospendere la dismissione dei gruppi a gas, se sì quando, se sospendere la dismissione vuole dire riattivarli e altre domande ancora a cui non ho ricevuto risposta. In compenso ho visto che ho ricevuto risposte - ho dato un'occhiata veloce a quelle scritte - e sono abbastanza sorpresa che Enel pretenda di dimostrare di avere ridotto le sue emissioni proponendo valori assoluti e non le emissioni specifiche. Io ho fatto nella mia presentazione una ricostruzione delle emissioni specifiche. Qui ho la dichiarazione ambientale dell'Enel di La Spezia con i dati 2009-2013 e posso confermare contra che la CO2 è passata dal 2009 al 2013 da 817 grammi a 993, l'SO2 da 0,65 a 0,97, le NOx da 0,63 a 0,75 e le polveri da 0,04 a 0,03. Effettivamente c'è stata una leggera riduzione. Mi piacerebbe avere delle risposte. A seguito della lettura del manifesto Futur-e noi abbiamo chiesto conto di una scelta che ci sembrava un po' anacronistica, e il sindaco di La Spezia ha incontrato il dottor Morelli - così mi sembra che si chiami - un vostro rappresentante dell'Enel e alla fine dell'incontro hanno dichiarato che era sospesa la dismissione di quei gruppi a gas. Naturalmente a noi è venuto un po' da sorridere, come si può immaginare. Tra le mie domande c'era anche una prospettiva di massima per la centrale dopo il 2021. Possiamo pensare che finisca la presenza di Enel in quel sito e che venga sostituita con un sito produttivo? Siamo tranquilli sul fatto che si riducono le emissioni massiche ma non sulle performance ambientali, perché queste ultime sono in costante peggioramento. Segnalo infine che nel tessuto urbano ci sono anche i carbonili scoperti.

- Lanfranco Pedersoli: mi sembra che lei abbia confermato quello che ho detto, ossia che c'è trading degli investimenti e c'è anche trading sull'energia, acquisizione di energia e vendita di energia, generazione, distribuzione e vendita. È chiaro che l'Enel diventa più volatile, più flessibile; potrebbe essere un bene, però bisogna stare attenti agli svolazzi, perché se noi disinvestiamo, prendiamo la plusvalenza e poi facciamo nuovi investimenti, alla fine questo giochino si può interrompere e potrebbe essere un fatto molto negativo. Per quanto riguarda la banda larga bisogna stare molto attenti: se facciamo un lavoro accessorio va bene, altrimenti cambia l'oggetto sociale e in base al Codice Civile ci può essere anche la rescissione, bisogna fare un'assemblea nuova. Se è un lavoro marginale, momentaneo, con costi e ricavi stabiliti va bene, perché mi sembra che chi ha il 25% circa vuole imporre all'Enel certe strutture produttive che sono fuori dall'oggetto sociale, dopo che ha imposto che una minoranza di consiglieri diventi maggioranza come l'anno scorso. Per quanto riguarda il Ministero, che ha adesso meno del 30%, dovrebbe venire qui a dire, come fanno gli altri azionisti, cosa vogliono, cosa prospettano al Consiglio di Amministrazione e non farlo in via riservata.

- Maurizio Tocci: volevo sottolineare che per la presenza di amianto eventuale negli edifici ci sono due riflessi: l'ambiente indoor e l'ambiente esterno. Stabilito, accettato e verificato anche tramite le rappresentanze sindacali - che l'ambiente indoor non presenta rischi, bisognerebbe fare analoghe analisi anche sull'ambiente esterno.

- Todd Stowe Collins, interviene in lingua inglese con l'ausilio di un'interprete: qual è il valore degli asset oggetto del sequestro conservativo in riferimento ai provvedimenti cautelari

del Tribunale dell'Aia, se poi c'è stata una esecuzione del medesimo sequestro e qual è l'effetto sull'esercizio alle operazioni? Vorrei sapere anche se l'Enel ha previsto una riserva, un accantonamento per un'eventuale passività in relazione al contenzioso ABA. Altrimenti, come poter giustificare la posizione alla luce dei provvedimenti emessi nei Paesi Bassi e in Francia, dove è stato riconosciuto un sequestro conservativo di asset che fa riferimento a quella che sarà la garanzia di un'esecuzione reale della sentenza albanese.

- Ugo Bianchi: grazie per le risposte. Volevo un attimo entrare nel dettaglio della cooperazione con le società di telecomunicazioni: lei dice che nel 2016-2020 saranno cambiati i contatori; poi, se ho capito bene, lei ha detto che quella con Wind è stata un'esperienza da non ripetere. Volevo capire il nesso tra il cambiamento dei contatori 2016-2020 e la cooperazione con le società di telecomunicazioni. Il contatore, se capisco bene, non c'entra con la telecomunicazione. La manutenzione la farebbe Enel? L'armadietto che sta in strada è quello di proprietà di Enel? Quindi diventate, non vorrei dire un collo di bottiglia, però qualcuno che ha potere di dare l'accesso o non dare l'accesso. Questo rientra nel progetto governativo, grosso modo, da quello che si sente dire? Ancora non c'è nulla di definito?

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Durante le repliche si procede via via a fornire alcune risposte. Le risposte alle repliche sono sintetizzate come segue:

- Francesco Starace: partiamo dalle unità a gas della centrale di La Spezia, cui ha fatto riferimento l'azionista Patrucco: posso confermare che sono in fase di dismissione. Il fatto che tale centrale sia molto vicina al tessuto urbano non è certamente una cosa bella e di ciò non siamo contenti. Non lo era però quando è stata costruita, ma lo è diventata man mano. Quindi noi, proprio perché lo è diventata man mano, abbiamo cercato di realizzare una serie di azioni che hanno notevolmente migliorato nel tempo la performance ambientale della centrale. Con riferimento all'utilizzo da parte nostra di valori assoluti delle emissioni, confermo la correttezza del metodo, perché in realtà ciò che è importante verificare è la riduzione assoluta delle emissioni in aria. Se la centrale registrasse emissioni specifiche in diminuzione, ma producesse quantità di energia enormi, potrebbe determinarsi comunque un aumento in assoluto di emissioni, che è quanto alla fine bisogna misurare per il benessere della popolazione. Informo poi che la centrale di La Spezia ha una sua vita utile che scade nel 2021; è una centrale la cui produzione a carbone, dal punto di vista ambientale e da quello economico, non ha motivo di cessare nell'immediato, sebbene sia improbabile che la centrale stessa giunga al termine della sua vita utile. Ritengo che il luogo in cui sorge la centrale, dopo la completa dismissione di quest'ultima, avrà una qualche destinazione di tipo urbanistico. Siamo aperti per cominciarne a parlare, non è un problema. Naturalmente, una volta che la centrale sarà dismessa si chiude tutto, compresi i carbonili.

Ringrazio l'azionista Tocci per il suggerimento concernente la misurazione della presenza di amianto nell'ambiente esterno.

Per quanto riguarda le repliche dell'Avv. Collins, non posso che fare rinvio a quanto indicato nell'apposito fascicolo cui ho in precedenza fatto riferimento, messo a disposizione dei presenti fin dall'avvio dei lavori assembleari e destinato ad essere allegato al verbale assembleare. I nostri colleghi presenti in sala sono a disposizione dell'Avv. Collins per supportarlo nella individuazione delle risposte alle sue domande.

Con riferimento alle repliche dell'azionista Bianchi, ribadisco anzitutto che le telecomunicazioni sono un mestiere complesso e che sinergie tra le telecomunicazioni e l'energia elettrica si limitano al passaggio dei cavi dentro gli stessi tubi. Non vogliamo quindi ripetere l'esperienza nelle telecomunicazioni. Per quanto riguarda il tema della banda larga, quanto prevediamo che accadrà è semplicemente che, in sede di sostituzione dei contatori elettronici, gli operai addetti provvederanno ad inserire un cavo di fibra ottica nel tubo dei cavi elettrici, portandolo quindi in strada fino alla cabina di proprietà dell'Enel. Il costo marginale di un'attività svolta secondo le modalità appena descritte sarebbe trascurabile, mentre l'onere economico avrebbe ben altro ordine di grandezza se la posa della fibra ottica dovesse essere effettuata autonomamente dai vari operatori di telecomunicazioni. Proponiamo quindi a tutti gli operatori di telecomunicazioni di fare passare nei nostri tubi i loro cavi in fibra ottica, facendoci pagare sia per la posa di questi ultimi che per la relativa manutenzione; quest'ultima può essere effettuata solo da Enel, perché la fibra ottica sarebbe contenuta in un'infrastruttura di Enel.

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Il Presidente dichiara quindi chiusa la discussione tanto sul primo quanto sul secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria e passa alla votazione sul primo di tali argomenti. Secondo quanto previsto dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, sottopone pertanto alla approvazione della Assemblea sul primo argomento di parte ordinaria il seguente ordine del giorno proposto dal Consiglio di Amministrazione.

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A.:

• esaminati i dati del bilancio di esercizio al 31 dicembre

2014 con le relative relazioni presentate dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio Sindacale e dalla Società di revisione legale;

• preso atto dei dati del bilancio consolidato al 31 dicembre 2014 con le relative relazioni presentate dal Consiglio di Amministrazione e dalla Società di revisione legale;

delibera

di approvare il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014."

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto. Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito al primo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

I portatori di deleghe, che intendono esprimere voti diversificati in merito a tale proposta, sono pregati di recarsi alla postazione "voto assistito".

Per quanto concerne gli altri Azionisti, essi possono restare al posto ed esprimere il proprio voto mediante utilizzo del "radiovoter".

Ricorda che si deve provvedere, in sequenza:

  • a digitare il tasto relativo alla votazione prescelta;
  • a verificare sullo schermo la correttezza di tale scelta;

• a digitare il tasto "OK";

• a verificare sullo schermo che il voto sia stato registrato. Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sul primo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.106 azionisti, per n. 4.907.782.388 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,191807% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.902.148.977 azioni pari al 99,885215% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 5.700 azioni pari al 0,000116% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 5.627.711 azioni pari al 0,114669% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 0 azioni pari al 0% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata.

Dà atto che è terminata la trattazione del primo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Passa quindi alla votazione sul secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Secondo quanto previsto dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, sottopone pertanto alla approvazione della Assemblea il seguente ordine del giorno proposto dal Consiglio di Amministrazione.

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A., esaminata la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione,

delibera

1. di destinare l'utile netto dell'esercizio 2014 dell'Enel S.p.A., pari ad Euro 558milioni 202mila 514 virgola 37, come segue:

• alla distribuzione in favore degli Azionisti, a titolo di dividendo, Euro zero virgola zero 5 per ognuna delle 9miliardi 403milioni 357mila 795 azioni ordinarie che risulteranno in circolazione il 22 giugno 2015, data prevista per lo "stacco cedola", per un importo complessivo di Euro 470milioni 167mila 889 virgola 75;

• a "utili portati a nuovo" la parte residua, pari ad Euro 88milioni 34mila 624 virgola 62;

2. di destinare inoltre alla distribuzione in favore degli Azionisti una parte della riserva disponibile denominata "utili portati a nuovo" appostata nel bilancio dell'Enel S.p.A. (attualmente ammontante a complessivi Euro 6miliardi 61milioni 293mila 373 virgola 19), per un importo di Euro zero virgola zero 9 per ognuna delle 9miliardi 403milioni 357mila 795 azioni ordinarie che risulteranno in circolazione il 22 giugno 2015, data prevista per lo "stacco cedola", per un importo complessivo di Euro 846milioni 302mila 201 virgola55;

3. di porre in pagamento, al lordo delle eventuali ritenute di legge, un dividendo complessivo di Euro zero virgola 14 per azione ordinaria – di cui Euro zero virgola zero 5 a titolo di distribuzione dell'utile dell'esercizio 2014 ed Euro zero virgola zero 9 a titolo di parziale distribuzione della riserva disponibile denominata "utili portati a nuovo" – a decorrere dal 24 giugno 2015, con "data stacco" della cedola n. 23 coincidente con il 22 giugno 2015 e "record date" (ossia data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso, ai sensi dell'articolo 83-terdecies del Testo Unico della Finanza e dell'articolo 2.6.7, comma 2, del Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.) coincidente con il 23 giugno 2015."

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto.

Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito al secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria secondo le regole consuete.

Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sul secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.106 azionisti, per n. 4.907.782.388 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,191807% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.811.448.611 azioni pari al 98,037122% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 90.650.453 azioni pari al 1,847076% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 5.678.623 azioni pari al 0,115706% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 4.701 azioni pari al 0,000096% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata.

Dà atto che è terminata la trattazione del secondo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Come già annunciato, si prevede di passare ora alla parte straordinaria dell'Assemblea per procedere alla trattazione dell'argomento concernente la modifica della clausola sui requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione di cui all'articolo 14-bis dello Statuto sociale.

Dopo di che si tornerà, nuovamente, in sede ordinaria per la trattazione degli ulteriori argomenti concernenti la nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile, nonché il Piano 2015 di incentivazione di lungo termine destinato al management dell'Enel S.p.A. e delle altre società del Gruppo ed, infine, la relazione sulla remunerazione.

Unico argomento di parte straordinaria Modifica statutaria su "clausola etica"

Passando quindi, secondo la sequenza annunciata, alla parte straordinaria dell'Assemblea, il Presidente chiede preliminarmente alla segreteria dell'ufficio di presidenza di fornire l'indicazione numerica dei presenti ai fini della verifica del "quorum".

In base alle indicazioni fornite dall'ufficio di presidenza sono presenti o rappresentati n. 2.105 azionisti portatori di n. 4.907.731.388 azioni pari al 52,191265% del capitale sociale.

Passa quindi alla trattazione dell'unico argomento all'ordine del giorno di parte straordinaria:

1) "Modificazione della clausola in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione di cui all'articolo 14-bis dello Statuto sociale".

Di nuovo in questo caso, data la lunghezza del testo e per lasciare maggiore spazio alla discussione, si astiene, con l' accordo dei presenti, dal dare lettura della relazione illustrativa predisposta dal Consiglio di Amministrazione, il cui testo è riportato nella brochure contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Invita coloro che fossero interessati a presentare richiesta di intervento sull'unico argomento all'ordine del giorno di parte straordinaria a recarsi, con l'apposita scheda ed il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Segnala che da questo momento gli interessati hanno 10 minuti di tempo per presentare richiesta di intervento sul presente argomento di parte straordinaria.

Invita quindi la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'elenco delle richieste di intervento e ad aggiornarlo in caso di ulteriori richieste presentate nel corso degli interventi e nel rispetto del limite temporale in precedenza indicato.

Seguendo l'ordine di presentazione delle richieste, invita a raggiungere il podio i signori Lanfranco Pedersoli, Luigi Chiurazzi e Paolo Emilio Giuliani, che hanno richiesto di intervenire, ricordando di contenere l'intervento entro 8 minuti. Seguono gli interventi che sono sintetizzati come segue:

- Lanfranco Pedersoli: si corregge un errore gravissimo dell'anno scorso, ma credo che non si corregga un altro errore, un errore giuridico. L'anno scorso si è detto che appena c'è il rinvio a giudizio si decadeva. A parte che questo riguarda solo il Ministero, che è una minoranza ancora più minoranza e nomina la maggioranza. Questa è già un'incongruenza. La correzione va benissimo perché c'era un errore, tanto è vero che sia a Terna, sia all'Eni che a Finmeccanica è stata bocciata. Ma è rimasta

un'altra norma, anche questa estremamente negativa giuridicamente e chi l'approva si assume pure la responsabilità, perché se alla fine dell'iter giudiziario questa persona è assolta non può ricorrere per risarcimento del danno. Questo non avviene neanche se uno caccia via l'amministratore del condominio! Prima della scadenza ci deve essere una motivazione e se poi questa motivazione giuridicamente è invalida ed è assolto può chiedere il risarcimento del danno. Qui si dice che in caso di assoluzione si manda via il consigliere di amministrazione. A parte che qui il problema riguarda solo il Ministero che li nomina quasi tutti. Se è un fatto contrattuale va bene, si dimette per contratto, ma poi non può richiedere il risarcimento del danno se è assolto: è un patto leonino, escluso dalla legge. Quindi voto contro.

- Luigi Chiurazzi: vorrei che fosse chiaro questo discorso: io mi sono battuto sia all'Eni, sia qui, e qui non c'era da battersi perché non è passato quel discorso sull'onorabilità, quindi è andata bene. Vorrei capire cosa succede: non ho avuto la relazione, purtroppo non mi è stata mandata, negli anni scorsi me la mandavano ma quest'anno no. Non ho capito nulla, per favore mi può illustrare questa cosa? Che significa? Significa che al primo grado di giudizio l'Amministratore o chi per esso deve essere sospeso e viene rinviato a noi come azionisti… Non è la prima volta, è successo anche in Capitalia, in Mediobanca, sappiamo benissimo queste cose. Ma che succede? Anche dopo il primo grado di giudizio va via questo signore? E poi succede quello che è stato messo in evidenza dal precedente collega azionista che è intervenuto? Me lo può chiarire cortesemente?

- Paolo Emilio Giuliani: ritenevo superfluo intervenire su questo punto, però voglio dire una cosa: già rinviare il momento della sospensione alla prima condanna è un fatto positivo. Personalmente, in controtendenza rispetto a quello che sento dire, aggiungo che sospendere un amministratore solo perché becca una condanna in primo grado è giustizialismo secco. Basta una condanna e uno diventa vittima di decisioni che possono essere prese fuori e che non sempre è certo che siano secondo giustizia.

**********

Il Presidente procede a fornire alcune risposte nel corso degli interventi e al termine chiede conferma che nessun altro intenda intervenire. Non essendovi altri interessati, dichiara terminati gli interventi.

Le risposte sono sintetizzate come segue:

- Maria Patrizia Grieco: la "clausola etica" presente nello statuto dell'Enel prevede attualmente la perdita dei requisiti di onorabilità degli Amministratori a partire dal momento del rinvio a giudizio, mentre in base alla proposta di modifica di detta

clausola, di cui al presente punto all'ordine del giorno, si prevede che gli Amministratori perdano i requisiti di onorabilità solo a decorrere dalla sentenza di condanna di primo grado. Abbiamo quindi ritenuto che nella vigente formulazione della "clausola etica" vi fossero dei rischi per la stabilità della gestione aziendale - che riteniamo sia un valore per tutti i nostri azionisti - tenuto conto del fatto che il decreto che dispone il giudizio è un provvedimento avente carattere del tutto preliminare, adottato di norma in assenza di attività istruttoria e di contraddittorio tra le parti. Segnalo inoltre che tanto la sottoscritta quanto gli altri attuali componenti del Consiglio di Amministrazione abbiamo accettato la carica consapevoli del contenuto della "clausola etica", ed in tanto oggi vi proponiamo la modifica di quest'ultima in quanto riteniamo fermamente, dopo adeguata ponderazione, che la modifica stessa sia migliorativa del contenuto della clausola in questione.

*******

In assenza di repliche, il Presidente dichiara quindi chiusa la discussione e passa alla votazione.

Secondo quanto previsto dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, sottopone pertanto alla approvazione della assemblea il seguente ordine del giorno proposto dal Consiglio di Amministrazione:

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A., esaminata la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione,

delibera

1) di approvare le seguenti modifiche dell'articolo 14-bis dello Statuto sociale, in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il Consiglio di Amministrazione:

a. nel primo paragrafo (14-bis.1), l'aggiunta alla fine di quanto riportato sotto la lettera d) di un nuovo comma del seguente tenore: "Costituisce altresì causa di ineleggibilità o decadenza per giusta causa, senza diritto al risarcimento danni, dalle funzioni di Amministratore l'emissione a suo carico di una sentenza di condanna definitiva che accerti la commissione dolosa di un danno erariale.";

b. l'abrogazione dell'intero secondo paragrafo (14-bis.2);

c. l'abrogazione dell'intero terzo paragrafo (14-bis.3);

2) di dare mandato disgiuntamente al Presidente del Consiglio di Amministrazione ed all'Amministratore Delegato di approvare ed introdurre nella deliberazione di cui al precedente punto 1) le modificazioni, aggiunte o soppressioni che dovessero risultare necessarie ai fini della relativa iscrizione nel registro delle imprese."

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto. Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito all'unico argomento all'ordine del giorno di parte straordinaria, secondo le regole consuete. Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sull'unico argomento all'ordine del giorno di parte straordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.102 azionisti, per n. 4.907.725.683 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,191204% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.900.206.957 azioni pari al 99,846798% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 1.541.890 azioni pari al 0,031418% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 5.973.282 azioni pari al 0,121712% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 3.554 azioni pari al 0,000072% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza dei due terzi del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata. Dà atto che è terminata la trattazione dell'unico argomento

all'ordine del giorno di parte straordinaria.

Terzo argomento di parte ordinaria

Nomina di un Amministratore ex art. 2386 cod. civ.

Tornando alla parte ordinaria dell'Assemblea, passa quindi alla trattazione del terzo argomento all'ordine del giorno, concernente 3) "Nomina di un componente del Consiglio di Amministrazione

ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile".

Ritiene anche su questo argomento di potersi astenere, con l'accordo dei presenti, dal dare lettura della relazione illustrativa predisposta dal Consiglio di Amministrazione, il cui testo è riportato nella brochure contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Prima di aprire la discussione, ricorda per quanto riguarda il presente argomento all'ordine del giorno che nel mese di novembre 2014 il Consigliere di Amministrazione Salvatore Mancuso, eletto dall'Assemblea ordinaria del 22 maggio 2014 nell'ambito della

lista presentata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi personali.

Il Consiglio di Amministrazione, in linea con quanto stabilito dal regolamento organizzativo del Comitato per le Nomine e le Remunerazioni, ha quindi provveduto a richiedere, ai fini della cooptazione, indicazioni all'Azionista che aveva presentato la lista da cui era stato tratto il Consigliere Mancuso. Non essendo pervenute indicazioni al riguardo, il Consiglio di Amministrazione ha invitato quindi la presente Assemblea ad assumere le proprie determinazioni in merito alla nomina di un componente il Consiglio di Amministrazione sulla base delle candidature formulate dai Soci.

Segnala in proposito che l'Azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze, in data 7 maggio 2015, ha depositato la candidatura dell'Avv. Alfredo Antoniozzi. La candidatura in questione è corredata da apposita informativa sulle caratteristiche personali e professionali del candidato, la cui biografia risulta riportata nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Segnala che l'Azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze ha inoltre depositato, sempre in data 7 maggio 2015, apposita dichiarazione con cui il candidato Antoniozzi ha accettato la propria candidatura ed ha attestato, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla normativa vigente e dallo Statuto sociale per la carica di Amministratore della Società.

Tale dichiarazione del candidato Antoniozzi – che risulta riportata nella cartella consegnata all'atto del ricevimento, unitamente alla biografia dell'interessato – è accompagnata dalla indicazione dell'idoneità di quest'ultimo a qualificarsi come indipendente ai sensi dell'articolo 147-ter, comma 4 del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, nonché dell'articolo 3 del Codice di Autodisciplina delle società quotate.

Della presentazione della candidatura dell'Avv. Antoniozzi da parte dell'Azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – che il rappresentante del medesimo Ministero è chiamato a formalizzare nel corso dello svolgimento degli odierni lavori assembleari, mediante la compilazione dell'apposita "scheda per formulazione di proposta" – la Società ha provveduto a dare tempestiva comunicazione al pubblico mediante comunicato stampa ed inserimento sul proprio sito internet della documentazione sopra indicata depositata dall'Azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Ciò premesso, informa che nella cartella consegnata è contenuta una "scheda per formulazione di proposta", in cui gli Azionisti

interessati possono comunque indicare eventuali candidature in vista della nomina di un componente il Consiglio di Amministrazione di cui al presente punto all'ordine del giorno.

Coloro che intendono presentare candidature dovranno quindi consegnare la scheda sopra indicata, debitamente compilata e sottoscritta, presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Dopo la consegna si procederà immediatamente allo spoglio delle schede ed a rendere note le candidature presentate, dando indicazione anche del numero di azioni di cui sono complessivamente portatori coloro che hanno espresso ciascuna candidatura.

Anticipa che, per esigenze di economia di svolgimento dei lavori assembleari, sottoporrà a votazione le candidature presentate dagli Azionisti in ordine progressivo, iniziando da quella che risulta appoggiata dal maggior numero di azioni.

Invita quindi gli Azionisti che fossero interessati a presentare eventuali candidature riguardo al presente argomento all'ordine del giorno a recarsi ora, con l'apposita scheda ed il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Chiede conferma che nessun altro intenda presentare candidature. Non essendovi altri interessati, dichiara chiusa la presentazione delle candidature e invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a procedere alle operazioni di spoglio.

Riceve dalla segreteria dell'ufficio di presidenza l'elenco delle candidature e dà lettura delle stesse, dando anche indicazione del numero di azioni di cui sono complessivamente portatori coloro che hanno presentato ciascuna candidatura come segue:

  • Alfredo Antoniozzi sostenuto da n. 2.397.856.331 azioni;

  • Luigi Chiurazzi sostenuto da n. 32.114 azioni.

Invita coloro che fossero interessati a presentare richiesta di intervento sul terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria a recarsi, con l'apposita scheda ed il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Segnala che da questo momento gli interessati hanno 10 minuti di tempo per presentare richiesta di intervento sul presente argomento di parte ordinaria.

Invita quindi la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'elenco delle richieste di intervento e ad aggiornarlo in caso di ulteriori richieste presentate nel corso degli interventi e nel rispetto del limite temporale in precedenza indicato.

Seguendo l'ordine di presentazione delle richieste, invita a raggiungere il podio i signori Luigi Chiurazzi e Mario Ricci, che hanno richiesto di intervenire, ricordando di contenere

l'intervento entro 8 minuti.

Seguono gli interventi che sono sintetizzati come segue: - Luigi Chiurazzi: Sono tentato di dire a questi signori che, siccome abbiamo tutti insieme il 52,19% mentre il Ministero ha il 25%, la maggioranza mi potrebbe votare. Io sono il professor Luigi Chiurazzi, ho insegnato matematica finanziaria e attuariale, sono stato in Enel per 23 anni e sono un pensionato dell'Enel, avendo acquisito la pensione differita; sono stato in programmazione dall'inizio dell'Enel. Chiedo i vostri voti. Non posso elogiare il mio operato, ma sono conosciutissimo sia qui dentro che fuori; - Mario Ricci: rinuncia ad intervenire.

Il Presidente chiede conferma che nessun altro intenda intervenire e non essendovi altri interessati, dichiara terminati gli interventi.

Avvalendosi dei poteri conferiti dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, in assenza di candidature formulate dal Consiglio di Amministrazione e per esigenze di economia di svolgimento dei lavori assembleari, conferma che sottoporrà a votazione le candidature presentate dagli Azionisti in ordine progressivo, iniziando da quella che risulta appoggiata dal maggior numero di azioni.

Mette quindi in votazione la candidatura dell'Avv. Alfredo Antoniozzi presentata dall'Azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze, sottoponendo pertanto alla approvazione della Assemblea il seguente ordine del giorno:

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A.:

• esaminata la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione;

• tenuto conto di quanto disposto dall'articolo 14.5 dello Statuto sociale;

delibera

1) di nominare componente del Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'articolo 2386 del codice civile, il Signor:

- Alfredo Antoniozzi, nato a Cosenza il 18 marzo 1956,

il quale resterà in carica fino alla scadenza del Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, vale a dire fino alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016;

2) di attribuire al medesimo Consigliere Alfredo Antoniozzi, pro rata temporis, lo stesso compenso per la carica di componente del Consiglio di Amministrazione determinato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti della Società del 22 maggio 2014".

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto. Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito al terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria secondo le regole consuete.

Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sul terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.096 azionisti, per n. 4.905.309.415 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,165509% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.761.134.790 azioni pari al 97,060845% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 130.132.012 azioni pari al 2,652881% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 14.010.499 azioni pari al 0,285619% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 32.114 azioni pari al 0,000655% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata.

Il Presidente, a domanda dei signori Luigi Chiurazzi e poi Mario Ricci, precisa che poichè il primo candidato, quello che il Presidente ha messo in votazione, ha ottenuto circa il 97,1% dei voti, l'esito della votazione ora effettuata assorbe e rende superfluo l'espletamento dell' ulteriore votazione sulla altra candidatura presentata.

Dà atto che è terminata la trattazione del terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Quarto e quinto argomento di parte ordinaria Piano LTI 2015 e relazione sulla remunerazione

Proseguendo la parte ordinaria dell'Assemblea, tenuto conto dell'accorpamento in precedenza disposto in merito alla discussione sul quarto e quinto argomento all'ordine del giorno, il Presidente dichiara che si procederà nuovamente in questo caso alla loro trattazione congiunta, mantenendo peraltro distinte e separate le rispettive votazioni, come già annunciato.

Ricorda che si tratta di argomenti tra loro strettamente connessi ed inerenti, in sequenza:

4) "Piano 2015 di incentivazione di lungo termine destinato al management dell'Enel S.p.A. e/o di società da questa controllate

ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile"; 5) "Relazione sulla remunerazione".

Ancora una volta, data la lunghezza del testo e per lasciare maggiore spazio alla discussione, si astiene, con l' accordo dei presenti, dal dare lettura delle relazioni illustrative predisposte dal Consiglio di Amministrazione sugli argomenti sopra indicati, il cui testo è riportato nella brochure contenuta nella cartella consegnata all'atto del ricevimento.

Invita coloro che fossero interessati a presentare richiesta di intervento sul quarto e/o sul quinto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria – concernenti dunque, rispettivamente, il Piano 2015 di incentivazione a lungo termine destinato al management dell'Enel S.p.A. e delle altre società del Gruppo, nonché la relazione sulla remunerazione – a recarsi, con l'apposita scheda ed il proprio "radiovoter", presso la segreteria dell'ufficio di presidenza presente in fondo alla sala.

Segnala che da questo momento gli interessati hanno 10 minuti di tempo per presentare richiesta di intervento sugli argomenti appena indicati.

Seguendo l'ordine di presentazione delle richieste, invita a raggiungere il podio il signor Luigi Chiurazzi, che ha richiesto di intervenire, ricordando di contenere l'intervento entro 8 minuti.

- Luigi Chiurazzi: rinuncia ad intervenire.

Il Presidente dichiara quindi chiusa la discussione tanto sul quarto quanto sul quinto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria e passa alle votazioni.

Per quanto riguarda la votazione sul quarto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria, secondo quanto previsto dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, sottopone pertanto alla approvazione della assemblea il seguente ordine del giorno proposto dal Consiglio di Amministrazione.

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A., esaminata la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione e il documento informativo sul Piano LTI 2015 predisposto ai sensi dell'articolo 84-bis, comma 1, della Deliberazione Consob 14 maggio 1999, n. 11971,

delibera

1. di approvare il Piano di Incentivazione di lungo termine per il 2015 destinato al management dell'Enel S.p.A. e/o di società da questa controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, le cui caratteristiche sono descritte nel documento informativo predisposto ai sensi dell'articolo 84-bis, comma 1, della Deliberazione Consob 14 maggio 1999, n. 11971 e messo a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul meccanismo

di stoccaggio autorizzato "Uno Info" e sul sito internet della Società;

2. di attribuire al Consiglio di Amministrazione, con facoltà di subdelega, tutti i poteri occorrenti alla concreta attuazione del Piano di incentivazione di lungo termine per il 2015, da esercitare nel rispetto di quanto indicato nel relativo documento informativo. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione potrà provvedere, a titolo esemplificativo e non esaustivo, alla individuazione dei destinatari di tale Piano nonché all'approvazione del regolamento di attuazione del Piano stesso."

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto. Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito al quarto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria secondo le regole consuete.

Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sul quarto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.092 azionisti, per n. 4.905.289.394 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,165296% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.795.785.700 azioni pari al 97,767640% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 102.247.986 azioni pari al 2,084444% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 7.255.708 azioni pari al 0,147916% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 0 azioni pari al 0% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata.

Dà atto che è terminata la trattazione del quarto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Passa quindi alla votazione sul quinto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Secondo quanto previsto dall'articolo 10.1 del Regolamento assembleare, sottopone pertanto alla approvazione della assemblea il seguente ordine del giorno proposto dal Consiglio di Amministrazione.

"L'Assemblea dell'Enel S.p.A.,

• esaminata la relazione sulla remunerazione predisposta dal Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'articolo 123-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e dell'articolo 84-quater del Regolamento Emittenti adottato dalla CONSOB con Deliberazione n. 11971/1999;

• esaminata e discussa in particolare la prima sezione della suddetta relazione, contenente l'illustrazione della politica per la remunerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Generale e dei Dirigenti con responsabilità strategiche adottata dalla Società per l'esercizio 2015, nonché delle procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione della politica medesima;

• considerato che la suddetta politica per la remunerazione è stata predisposta in coerenza con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina delle società quotate, al quale la Società aderisce;

• considerato che, ai sensi dell'articolo 123-ter, comma 6, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, l'Assemblea è chiamata a esprimere un voto non vincolante sulla prima sezione della relazione sulla remunerazione;

delibera

di esprimere voto in senso favorevole sulla prima sezione della relazione sulla remunerazione redatta ai sensi dell'articolo 123-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 e dell'articolo 84-quater del Regolamento Emittenti adottato dalla CONSOB con Deliberazione n. 11971/1999, contenente l'illustrazione della politica per la remunerazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Direttore Generale e dei Dirigenti con responsabilità strategiche adottata dalla Società per l'esercizio 2015, nonché delle procedure utilizzate per l'adozione e l'attuazione della politica medesima."

Prega di non uscire dalla sala durante le operazioni di voto. Dichiara quindi aperta la procedura di votazione sulla indicata proposta di deliberazione in merito al quinto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria secondo le regole consuete.

Invita quindi ad utilizzare il "radiovoter" per esprimere, secondo le modalità sopra descritte, il voto.

Chiede alla segreteria dell'ufficio di presidenza se vi sono segnalazioni di Azionisti che intendono correggere il voto espresso mediante il "radiovoter".

Non essendovi segnalazioni, dichiara chiusa la votazione in ordine all'indicata proposta sul quinto argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria.

Invita la segreteria dell'ufficio di presidenza a fornire l'esito delle votazioni.

Comunica quindi l'esito delle votazioni fornitogli dalla segreteria dell'ufficio di presidenza:

- votanti n. 2.091 azionisti, per n. 4.905.285.724 azioni tutte ammesse al voto, pari al 52,165257% del capitale sociale;

- favorevoli n. 4.732.179.598 azioni pari al 96,471029% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- contrari n. 166.698.103 azioni pari al 3,398336% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- astenuti n. 6.408.023 azioni pari al 0,130635% del capitale sociale rappresentato in Assemblea;

- non votanti n. 0 azioni pari al 0% del capitale sociale rappresentato in Assemblea.

La proposta, avendo raggiunto la maggioranza assoluta del capitale rappresentato in Assemblea, è dichiarata approvata.

Dà atto che è terminata la trattazione di tutti gli argomenti all'ordine del giorno.

*********

Quindi, conclusa la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno sia di parte ordinaria che straordinaria, il Presidente procede alla chiusura dell'Assemblea.

Prima di concludere, rivolge un vivo ringraziamento al Notaio, ai componenti l'ufficio di presidenza, agli scrutatori ed a tutti coloro che hanno collaborato per l'organizzazione e lo svolgimento di questa Assemblea e rivolge un indirizzo di benvenuto all'Avv. Alfredo Antoniozzi, che all'esito della presente Assemblea entra a fare parte del Consiglio di Amministrazione della Società.

Rivolge anche a tutti i partecipanti un sentito ringraziamento per aver partecipato ai lavori assembleari.

Dichiara pertanto chiusa l'Assemblea alle ore 19,45.

************

Elenco documenti allegati

Il Presidente mi consegna, chiedendo che ne venga fatta allegazione al verbale e dispensandomi dalla lettura di quanto come appresso allegato:

a) saluto del Presidente agli azionisti;

b) saluto dell'Amministratore Delegato agli azionisti;

c) presenze alla costituzione dell'Assemblea;

d) esito prima votazione ordinaria (bilancio);

e) esito seconda votazione ordinaria (destinazione utile);

f) presenze alla costituzione dell'Assemblea straordinaria;

g) esito votazione straordinaria (clausola etica);

h) esito terza votazione ordinaria (nomina Consigliere di

Amministrazione);

i) esito quarta votazione ordinaria (piano incentivazione); l) esito quinta votazione ordinaria (relazione sulla remunerazione); m) elenco dettagliato dei voti espressi su ciascun argomento all'ordine del giorno (che comprende anche l'indicazione dei voti esclusi dal quorum deliberativo) con elenco dei partecipanti e dei deleganti e giornale presenze in Assemblea; n) relazione finanziaria annuale 2014 (comprende tra l'altro: relazione sulla gestione; bilancio di esercizio al 31 dicembre 2014 con rispettiva relazione del Collegio Sindacale e relazione della Società di revisione; bilancio consolidato al 31 dicembre 2014 con rispettiva relazione della Società di revisione); o) relazioni del Consiglio di Amministrazione sui singoli punti all'ordine del giorno diversi dal quinto punto di parte ordinaria; p) relazione sulla remunerazione e documento informativo relativo al piano di incentivazione di lungo termine 2015; q) statuto coordinato; r) risposte alle domande pre-assembleari formulate da alcuni azionisti; s) intervento del sig. Enzo Posa sui primi due punti all'ordine del giorno; t) intervento del sig. Luigi Chiurazzi sui primi due punti all'ordine del giorno; u) proposta del Ministero delle Finanze sul terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria; v) proposta del sig. Luigi Chiurazzi sul terzo argomento all'ordine del giorno di parte ordinaria. Di che ho redatto il presente verbale, dattiloscritto da persona di mia fiducia e completato di mio pugno in calce all'ultima pagina del precedente mio Rep. 50.401 del ventotto maggio duemilaquindici e quindi, di seguito, su altre centodiciannove pagine e fin qui della centoventesima di trenta fogli. Di tale verbale prima della sottoscrizione ho dato lettura al comparente che lo approva e con me Notaio lo sottoscrive il giorno undici giugno duemilaquindici alle ore 17,30. F.ti: Maria Patrizia GRIECO - dr. Nicola ATLANTE, Notaio.

Segue copia degli allegati A - B - C - D - E - F - G - H - I - L - M - N - O - P - Q - R - S - T - U e V firmati a norma di legge.

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