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Enel

Pre-Annual General Meeting Information Jun 23, 2015

4317_rns_2015-06-23_c544076a-f0eb-4244-8f49-4e29fb83eda6.pdf

Pre-Annual General Meeting Information

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$A^{\ell\ell}$ . 类Enel 2 rec. 24956

IINFO

DIGITAL
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Risposta alle domande poste prima dell'Assemblea ai sensi dell'art. 127-ter del D. Lgs. n. 58/1998

$\mathfrak{t}$

Assemblea Ordinaria e Straordinaria degli Azionisti di Enel S.p.A. 28 maggio 2015

$\frac{1}{2}$ Enel

Indice

$\overline{a}$

Premessa
A. Domande socio Fondazione Culturale Responsabilità Etica
B. Domande socio Manuela Cavallo
C. Domande socio Agim Kazazi

$JQIG$

$\ddot{\phantom{a}}$

$\mathbb{R}^N$ Enel

Premessa

Nel presente documento sono riportate le risposte ad una serie di domande poste per iscritto da alcuni azionisti prima dell'Assemblea.

Si precisa in proposito che si è ritenuto da parte di Enel S.p.A. ("Enel" o la "Società") di dover dare risposta solo a quelle domande che risultano, ai sensi dell'art. 127-ter del Testo Unico della Finanza, essere attinenti alle materie all'ordine del giorno dell'Assemblea medesima e, segnatamente, all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2014 cui esse si riferiscono. Si è quindi soprasseduto dal dare risposta a domande di altro genere o a quelle afferenti a temi sensibili, tutelati dal diritto alla riservatezza, dalla cui divulgazione possa derivare una lesione degli interessi del Gruppo.

in relazione alle suddette domande ritenute non attinenti all'ordine del giorno, resta la disponibilità da parte della Società a fornire, se del caso, dei chiarimenti diretti da parte del management agli azionisti interessati (che potranno avanzare richiesta in tal senso per il tramite degli uffici preposti alla gestione dei rapporti con gli azionisti stessi).

Domande socio Fondazione Culturale Responsabilità Etica А.

1. CENTRALI A CARBONE IN ITALIA

1.1 La Spezia (in collaborazione con il Comitato Spezia Via dal Carbone)

  • Nella sentenza per la centrale di Porto Tolle il tribunale di Rovigo afferma che, a prescindere dalle autorizzazioni, "devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un peggioramento, anche temporaneo delle emissioni". Dalla lettura del "Compendio dei dati di prestazione ambientale nel periodo 2010-2013" della centrale Enel della Spezia (pag. 67), risulta un costante e progressivo aumento dell'inquinamento e dei rifiuti prodotti. Sono presi in considerazione solo gli anni più recenti ma come si può facilmente verificare il trend è costante per l'intero periodo successivo all'ambientalizzazione.
  • 1.1.1 Alla luce di queste performance e dopo che nel periodo precedente l'ambientalizzazione è già stata provata una responsabilità diretta della centrale nella creazione di un "deserto lichenico" nell'area impattata - concomitante con una maggiore incidenza di tumori - ritenete che sussistano le condizioni per l'esercizio di un impianto che ha dimostrato di non saper neppure mantenere invariati, se non ridurre, i livelli delle emissioni inquinanti?
sequenti prescrizioni emissive:
Limiti AIA concentrazione [mg/Nm3] Limiti AIA massiche [t/anno]
attualmente vigenti vigenti
26/09/2016
dal attualmente
vigenti
vigenti dai 26/09/2016
SO 2 350 (mensile) 180 (giornaliero) 4.200 3.000
NOX 200 (mensile) 180 (giornaliero) 3.200 3.000
Polveri 25 (mensile) 15 (giornaliero) 220 200
CO 150 (mensile) 150 (giornaliero) 1.800 1.800

La centrale di La Spezia è autorizzata all'esercizio con decreto AIA DM244 del 6 settembre 2013 nel rispetto delle

Riteniamo che l'elaborazione dei dati di emissione eseguita dal Comitato Spezia Via dal Carbone relativamente ai "presunti" giorni di superamento non sia rappresentativa per quanto seque.

In primis risulta improprio il confronto proposto da tale Comitato tra l'esercizio dell'impianto (che è sempre stato condotto nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa di settore e delle autorizzazioni pro tempore vigenti), con i valori MTD (Migliori Tecnologie Disponibili) che, fino a gennaio 2016, non rappresentano un vincolo normativo da rispettare, bensì solo un parametro di riferimento associato alle tecnologie applicabili. Si fa in proposito presente che Enel si è impegnata ad anticipare a gennaio (anziché a settembre) 2016 il rispetto dei limiti emissivi previsti dall'AIA che risultano essere più stringenti rispetto a quelli previsti dalla Direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali, recepita dal D. Lgs. 27 marzo 2014 n. 46 in vigore dal 1º gennaio 2016.

Inoltre, l'andamento delle emissioni massiche (t) negli ultimi anni appare assolutamente in contrasto con quanto asserito dal suddetto Comitato, in quanto evidenzia, come si evince dalla seguente tabella, un trend decrescente delle emissioni stesse, che si riducono per il parametro polveri intorno al 45%, per l'SO2 intorno al 34%, e per l'NOx intorno al 13%.

≫਼ੂੱ≰ Enel

2012 2014 Riduzione percentuale
[ton] [ton]
SO 2 3168 2098 34%
NOx 2261 1962 13%
Polveri 101 56 45%
CO 1319 1087 18%

Consuntivo massiche anni 2012-2014

Tabella 1 - emissioni massiche [ton]

Anche in termini di concentrazione si evidenzia una progressiva positiva evoluzione delle performance ambientali dell'impianto, con prestazioni migliorative rispetto ai limiti autorizzati, come mostra la tabella seguente relativa all'anno 2014.

Mese SO 2 NOx Polveri CO
[ $mg/Nm3$ ] [ $mg/Mm3$ ] [ $mg/Nm3$ ] [mg/Nm3]
gen-14 213 185 9,8 126
feb-14 188 186 8,4 124
$mar-14$ 178 185 8,5 83
apr-14 201 179 9,3 109
$mag-14$ 221 182 6,2 95
giu-14 192 175 1,8 105
$lag-14$ 217 176 1,9 122
ago-14 232 183 1,7 103
set-14 167 177 2,2 70
ott-14 174 177 2,2 56
$nov-14$ 178 173 3,0 80
$dic-14$ 167 171 3,4 86

Tabella 2 - concentrazioni medie mensili macroinquinanti anno 2014

Con riferimento al presunto impatto ambientale della centrale di La Spezia sulla qualità dell'aria, è significativo citare lo studio condotto da ARPAL nel 2014, le cui conclusioni non evidenziano criticità, neanche nelle aree che, nello scenario modellistico di emissione del gruppo a carbone della centrale, sono individuate con probabilità di ricaduta.

Lo studio in questione, scaricabile dal sito internet della stessa Agenzia, ha previsto la determinazione della concentrazione di metalii, IPA, diossine e PCBdI nelle deposizioni raccolte in campagne periodiche in 9 postazioni

distribuite su un territorio vasto. Lo studio ha indicato che "l'andamento del PM10 è risultato in linea con quello delle altre postazioni" e che "l'analisi quantitativa delle deposizioni ha evidenziato valori indicativi di una modesta polverosità. infatti i valori determinati nelle singole postazioni sono da 2 a 10 volte inferiori ai valori di riferimento europei e. in nessuna campagna, si sono superati i 100 mg/mq/d di deposizione che rappresenta il limite della classe di polverosità 1 "praticamente assente" indicata dalla Commissione Centrale contro l'inquinamento atmosferico del MATTM". In conclusione, da tale studio si evidenzia "la fotografia di un'area con una contaminazione media, senza una pressione antropica preponderante".

Relativamente poi alla presunta responsabilità diretta della centrale nella creazione del "deserto lichenico", si segnala che lo studio1 di biomonitoraggio citato attribuisce gli effetti sui popolamenti lichenici ai macro inquinanti tipici di una realtà antropizzata, omettendo però di considerare ulteriori sorgenti rilevanti nell'area, quali il traffico e l'attività portuale.

Lo studio peraltro non associa alle aree di maggiore bioaccumulo le valutazioni di dispersione degli inquinanti; mentre lo studio modellistico condotto da Enel e approvato da ARPAL mostra che le aree di maggior ricaduta della centrale non corrispondono alle aree di accumulo di metalli riscontrati nei licheni ed evidenzia quindi che l'impatto osservato sui licheni non è riconducibile alla sola centrale Enel.

La concomitanza poi dell'impatto lichenico con un eccesso di mortalità per tumore viene sostenuta in un unico documento (citato più volte), pubblicato nel 20042, che effettua una analisi dei dati di mortalità disponibili nel periodo 1988-1996, ma che non risulta confermata nei successivi studi3 condotti dagli stessi autori, peraltro su una base dati più ampia.

Nel dispositivo di sequestro della centrale Tirreno Power di Vado Ligure, pur riconoscendo la "neghittosità degli organi pubblici" - che avrebbero concesso AIA "vantaggiose" - il GIP sostiene che "vero è che il rispetto delle BAT (migliori tecnologie disponibili) non era previsto dalla legge quale obbligatorio ma è altresì vero che esse costituiscono un'indicazione precisa in ordine alla condotta da tenere al fine di ridurre il danno ambientale" e conclude quindi affermando che "la condotta tenuta dal gestore, il quale non si è attenuto ai limiti emissivi previsti dalle BAT appare certamente connotabile quanto meno quale colposa".

Posto che il rispetto totale delle BAT alla Spezia al momento non si è ancora verificato e che diversi e importanti investimenti identificati da Enel fin dal 2005 come necessari (e.g. "stante la vicinanza della Torre T2 con il centro abitato, si ritiene opportuno migliorarne le caratteristiche impiantistiche e strutturali per minimizzare le ricadute sull'ambiente in termini di dispersione polvere ed emissioni acustiche." Il centro abitato comprende segnatamente una scuola dell'infanzia posta dall'altro lato della strada rispetto alla Torre T2) sono stati rinviati e infine eseguiti solo nel 2014 dietro prescrizione dell'AIA e altri sono previsti solo nel 2016.

1.1.2 ritenete che il caso della Spezia non possa avere nulla in comune con quello di Vado Ligure, qualora la Procura della Repubblica avviasse un'indagine epidemiologica per accertare la situazione sanitaria e ambientale dell'area di impatto della centrale?

Gli studi sanitari condotti nell'area di La Spezia sono stati presentati nell'ambito di un convegno organizzato dal Comune di La Spezia nel mese di maggio 2013.

Si riportano di seguito le principali evidenze emerse:

<sup>1 Atti dell'VIII Congresso Internazionale "Igiene dell'Ambiente e del territorio" a cura di E. Landi - S. Dumontet Isola Capo Rizzuto (Crotone) Ottobre 1995.

<sup>2 Tumori, numero 90, a cura di Stefano Parodi, Roberta Baldi, Claudia Benco, Michela Franchini, Elsa Garrone, Marina Vercelli, Floriana Pensa, Riccardo Puntoni e Vincenzo Fontana, Lung cancer mortality in a district of La Spezia (Italy) exposed to air pollution from industrial plants, 2004. pagg. 181-185.

<sup>3 Distribuzione geografica e temporale della mortalità oncologica nell'ASL 5 "Spezzino. Periodo 1988-2006. Sintesi. A cura di: Roberta Baldi, Floriana Pensa, Elisa Raggio, Elsa Garrone, Riccardo Pezzi, Vincenzo Fontana.

≫"⊈ Enel

$\overline{1}$ . Mortalità Oncologica ASL 5 periodo 1988-2006 (Baldi et al.)

Oggetto: Analisi preliminare dell'andamento della mortalità nel periodo 1988-2006. Evidenze: non emerge alcun trend temporale o di distribuzione geografica riferibile ad effetti di inquinamento ambientale sulla mortalità per neoplasie maligne.

Sorveglianza epidemiologica tumori correlabili e tumori pediatrici (Pensa et al.) $\overline{2}$

Oggetto: Distribuzione geografica e temporale dei tumori nella ASL5 nel periodo 2002-2005. Evidenze: I dati di tale studio, caratterizzati da una scarsa numerosità, non consentono né di supportare né di esciudere fattori ambientali nella genesi dei tumori rilevati.

Eventi avversi sulla riproduzione nella ASL 5 (Baldi) 3.

Oggetto: Analisi dell'abortività spontanea nel periodo 2003 - 2011. Evidenze: I dati presi in considerazione non evidenziano alcun rischio peculiare derivante da inquinamento ambientale locale.

Qualità ambientale per la valutazione dei rischi per la salute (Soggiu et al 2011 - ISS). 4.

Oggetto: Scopo della relazione è quello di monitorare la centrale a carbone gestita dall'Enel Evidenze:

  • Non esistono criticità per la salute (dati ASL e ARPAL);
  • Le concentrazioni misurate di SO2 (preso come indicatore di inquinamento di provenienza della centrale) rientrano ampiamente entro i limiti normati;
  • Il modello di dispersione atmosferica del PM10 stima un contributo modesto della centrale e, comunque, non di entità tale da determinare un danno alla salute:
  • Lo studio auspica un approfondimento su emissioni diffuse di particolato grossolano da movimentazione carbone e un pianificato controllo delle deposizioni dei microinquinanti al suolo, temi su cui la campagna condotta da ARPAL, i cui risultati sono scaricabili sul sito dell'agenzia (vedi punto 1.1.1.), risponde in modo rassicurante.

Gli altri studi presentati al convegno4 ripropongono, in formato diverso, quanto già analizzato negli studi sopracitati o piuttosto trattano temi complementari, giungendo alle stesse conclusioni. Di particolare interesse lo studio condotto da ARPAL nel 2013, che evidenzia come la qualità dell'aria sia complessivamente buona, con valori molto inferiori ai limiti normativi, ad eccezione di NO2 a San Cipriano, da correlare anche al traffico veicolare. La distribuzione uniforme degli inquinanti indica un insieme di contributi senza una fonte puntuale preponderante.

A testimonianza, infine, dell'impegno di Enel nel campo ambientale/sanitario, si fa presente che, nell'ambito della convenzione con il Comune di La Spezia del febbraio 2014, Enel si è impegnata a finanziare le attività epidemiologiche condotte dall'ASL5.

Bruzzi 2013, Ruolo della sorveglianza sanitarie nella prevenzione dei danni (rischi) da fattori ambientali

Baldi et al. 2013. La sorveglianza epidemiologica degli eventi avversi della riproduzione

Carloni, 2013, ARS Liguria e ASL 5, Lo stato di salute della popolazione spezzina un quadro d'insieme

ARPA Liguria 2013, Qualità dell'aria: dati di sintesi e monitoraggio polverosità diffusa

Fontana e Pezzi, 2013, IRCCS AOU San Martino IST, La mortalità oncologica nell'ASL 5 "Spezzino" dal 1998 al 2006

  • Impianti a carbone Grazia Deledda (Sulcis) e Fusina (Venezia) $1.2$
  • 1.2.1 È possibile avere informazioni sul futuro degli impianti a carbone Grazia Deledda (Sulcis) e Fusina (Venezia), che non sono inclusi tra i 23 siti marginali individuati da Enel? È stata prevista una data di chiusura di questi impianti?
  • 1.2.2 L'impianto Grazia Deledda è stato recentemente confermato, anche per l'anno 2015, tra gli impianti essenziali della rete regionale sarda. Vale lo stesso per l'impianto di Fusina? O tale impianto non risulta essere strategico rispetto alla generazione elettrica in Italia?
  • È anzitutto importante chiarire la distinzione tra impianti ritenuti "essenziali per la sicurezza" ed impianti ritenuti "strategici per il sistema":
    • i primi sono impianti rilevanti che risultano indispensabili, anche per periodi limitati dell'anno, per la $\mathbf{1}$ . gestione in sicurezza della rete e l'alimentazione dei carichi. L'individuazione di tali impianti si rende necessaria perché, nell'attuale configurazione della rete, non vi sono alternative all'utilizzo dei gruppi di generazione in questione. Gli impianti individuati come essenziali restano tali fino a quando l'adeguamento e lo sviluppo del sistema (attraverso la costruzione di nuove linee, il potenziamento delle trasformazioni, la disponibilità di nuova capacità di generazione, ecc.) non rimuovano le cause che vincolano la loro presenza in servizio;
    • i secondi sono impianti in grado di fornire, con continuità ed a condizioni economicamente $2.$ favorevoli, quote rilevanti di energia a copertura della Domanda Elettrica Nazionale.
  • L'impianto Grazia Deledda è stato recentemente confermato, anche per l'anno 2015, tra gli impianti essenziali della rete regionale sarda. La prosecuzione della condizione di essenzialità della centrale stessa dovrà essere oggetto di valutazione da parte del TSO (Transmission operator - Operatore di Rete) nell'ambito del processo annuale di individuazione degli impianti ricadenti in questa categoria; comunque, qualunque sia l'esito di questa valutazione, resta confermata la strategicità di questo impianto nell'ambito della rete sarda. Al momento si ritiene che tale impianto possa mantenere un adeguato grado di redditività sui mercati di riferimento e pertanto non si prevede per esso una specifica data di chiusura; la Società si riserva in ogni caso di effettuare le opportune valutazioni al riguardo in funzione dell'evoluzione degli scenari di mercato e del contesto regolatorio di riferimento.
  • L'impianto di Fusina non è mai stato classificato come essenziale per la sicurezza del sistema elettrico. L'impianto risulta invece strategico per il sistema elettrico italiano, come indicato dalla stessa Terna nel Piano di Sviluppo 2015 in merito all'intervento denominato "Razionalizzazione 380 kV fra Venezia e Padova"; in tale Piano viene evidenziato come l'assenza dell'impianto medesimo "priva il sistema elettrico nazionale dell'intera produzione di Fusina con riflessi negativi sia in termini di economicità della copertura del fabbisogno sia in termini di regolazione delle fensioni nell'area". Al momento si ritiene che l'impianto possa mantenere un adeguato grado di redditività sui mercati di riferimento e pertanto non si prevede per esso una specifica data di chiusura. La Società si riserva in ogni caso di effettuare le opportune valutazioni al riguardo in funzione dell'evoluzione degli scenari di mercato e del contesto regolatorio di riferimento.

2. CENTRALI NUCLEARI

2.1 Santa María de Garoña (50% Enel)

La centrale nucleare di Santa María de Garoña in Spagna non è attualmente funzionante. Se dovesse riprendere la produzione Endesa e iberdrola dovrebbero probabilmente fare investimenti sulla sicurezza e la funzionalità dell'impianto.

Recentemente l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace ha dichiarato che "il nucleare è in cul de sac".

  • Che ruolo intende giocare Enel nella centrale di Santa Maria de Garoña? $2.1.1$
  • È possibile che a Santa María de Garoña venga ripresa la produzione? Ci sono pressioni in questo $2.1.2$ senso da parte del governo o dell'altro socio (iberdrola)?

Enel detiene attualmente una partecipazione pari al 70,14% di Endesa, che, a sua volta, risulta titolare di una partecipazione pari al 50% di Nuclenor (società proprietaria della centrale di Santa Maria de Garoña). Per quanto riguarda la possibilità di estensione della vita utile della centrale, fino a quando non vi sarà la pronuncia da parte della authority nucleare spagnola, qualsiasi discussione sul tema è prematura.

2.2 Mochovce (1,2,3,4; 66% Enel)

L'amministratore delegato Francesco Starace ha recentemente dichiarato che prima di cedere le attività di Enel in Slovacchia dovrà essere completata la centrale di Mochovce, i cui blocchi numero 3 e 4 dovrebbero essere fatti partire uno nel 2016 e l'altro alla fine del 2017.

Quanto prevede di investire Enel per il completamento di Mochovce? $2.2.1$

Il Gruppo Enel al 31 dicembre 2014 ha investito circa 2,9 miliardi di euro nel progetto concemente la realizzazione delle unità 3 e 4 dell'impianto nucleare slovacco di Mochovce. L'importo complessivo stimato per il completamento del progetto in questione ammonta a 4,6 miliardi di euro.

Enel ha acquistato la maggioranza di Slovenske Elektrarne (SE) nel 2006 per 840 milioni di euro. A $222$ quanto è valutata attualmente la partecipazione di Enel in SE?

Al 31 dicembre 2014, il valore della partecipazione di Slovenské Elektrame nel bilancio di Enel Produzione è pari a 750 milioni di euro. Questo valore, che risulta peraltro pari a quanto iscritto nel bilancio consolidato dei Gruppo Enel come valore dell'interessenza Enel negli asset slovacchi, è determinato in applicazione dell'IFRS 5, in quanto la società è classificata tra le "Attività possedute per la vendita" a seguito del processo di dismissione in corso.

3. EMISSIONI DI GAS SERRA

3.1 Il rapporto di Carbon Disclosure Project (CDP)

In base al rapporto "Flicking the switch" dell'associazione Carbon Disclosure Project, Enel has complessivamente un buona performance per quanto riguarda gli indicatori "rischio carbone", "energie rinnovabili", "esposizione al carbone (stranded assets)", "rischio acqua". Enel si trova attualmente al quarto posto tra le utilities europee (ai primi posti sono classificate le utilities meno esposte ai rischi evidenziati in precedenza e più orientate alle energie rinnovabili), relativamente vicina al terzo posto di Verbund (Austria) ma lontana dai primi due posti, occupati da Iberdrola (Spagna) e Centrica (Gran Bretagna). In particolare, Enel avrebbe un grado di "esposizione al carbone" elevato (grado "C" contro il "B" di Iberdrola e "A" di Centrica e Verbund) e un posizionamento sulle rinnovabili buono ("B") ma non ottimo come Iberdroia ("A").

In base ai dati rilevati da Carbon Disclosure Project, Enel avrebbe un'elevata intensità di emissioni di CO2 In relazione al ricavi (sales-adjusted carbon emissions intensity) e si classificherebbe al 9° posto tra le $h3$

Q,

maggiori utilities europee (ai primi posti le utilities per le quali l'intensità di emissioni è più bassa). Enel avrebbe inoltre un'alta esposizione al carbone (intesa come percentuale di energia elettrica prodotta da centrali a carbone), pari al 29%, molto più alta rispetto a Verbund (7%), Fortum (8%), Iberdrola (9%) e più elevata rispetto ad EDP (26%).

Oltre al citato rapporto "Flicking the Switch", che evidenzia il buon posizionamento di Enel tra le aziende europee, va segnalato che il 20 maggio scorso, in occasione della Climate Week di Parigi, il Carbon Disclosure Project ha presentato il nuovo report "Mind the Science", in cui viene valutata la coerenza degli obiettivi di riduzione delle emissioni che le aziende si sono prefissati rispetto a quanto richiesto dalla comunità scientifica, per un contenimento del cambiamento climatico nella soglia di 2°C. In tale report Enel viene citata come case study di successo per "aver adottato un obiettivo di riduzione di emissione al 2050 coerente con lo sforzo richiesto dalla scienza climatica". Nel report stesso viene inoltra sottoilineato come, con la fissazione volontaria di target intermedi e lo sviluppo del nuovo piano industriale, l'azienda abbia "dimostrato di avere una visione di come stia evolvendo il settore ed ha un piano di investimenti coerente con un percorso di decarbonizzazione".

Il rapporto "Flicking the Switch" ha invece un orizzonte temporale di riferimento più limitato, con riferimento all'esercizio 2013 e agli andamenti 2010-2013. Il report non tiene quindi in considerazione il nuovo piano industriale presentato da Enel, che ha in particolare accelerato il piano di investimenti sulle rinnovabili.

3.1.1 Di quanto sarà ridotta l'esposizione del mix di produzione di energia al carbone (pari al 29% nel 2014 e al 28.8% nel 2013) entro il 2019 in base al nuovo piano industriale? Sono stati fissati obiettivi specifici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018, 2019? Se la risposta è sì, è possibile rendere pubblici tali obiettivi?

Il nuovo piano industriale Enel 2015-2019 prevede un notevole incremento degli investimenti di crescita sulle rinnovabili (7.1 GW di capacità addizionale al 2019), che comporterà una riduzione dell'esposizione al carbone del mix di produzione di elettricità del Gruppo al 2019. In termini di capacità installata da fonte fossile, a fine piano si prevede di giungere ad una percentuale inferiore al 50% (rispetto al 57% del 2014), ed in questo senso un piano di dismissione di centrali da fonti fossili in Italia è già in corso di attuazione.

3.1.2 Di quanto sarà ridotta l'intensità di emissioni di CO2 in relazione ai ricavi entro il 2019 in base al nuovo piano industriale? Sono stati fissati obiettivi specifici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018, 2019? Se la risposta è sì, è possibile rendere pubblici tali obiettivi?

Enel, come le altre aziende del settore, monitora l'andamento delle emissioni specifiche di CO2 (cioè grammi di CO2 per kWh generato) prescindendo dal rapporto con i ricavi, che può essere influenzato da fenomeni che non hanno relazione con l'andamento del mix di generazione.

Rispetto al 1990, le emissioni specifiche di CO2 del Gruppo Enei sono diminuite di oltre il 36%. Nel 2014, grazie a una maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (+4%) dovuta alla crescita della capacità installata e a un buon livello di idraulicità, è stato già raggiunto l'obiettivo volontario fissato per il 2020, pari a 395 gCO2/kWh. Enel ha quindì rivisto al ribasso il target di medio periodo al 2020, fissandolo a 380 gCO2/kWh, pari a una riduzione del 18% rispetto alle emissioni del 2007 (anno precedente il primo committment period del protocollo di Kyoto). Non vengono fissati obiettivi intermedi, bensì vengono monitorati gli andamenti annuali rispetto all'obiettivo.

4. Il GRUPPO ENEL IN CILE (in collaborazione con Re:Common).

4.1 Finanziamenti Enel-Endesa alla campagna elettorale per le presidenziali cilene del 2013

Il Cile é uno dei paesi con i più alti livelli di privatizzazione dell'acqua in America Latina. Enel-Endesa possiederebbe l'81% dei cosiddetti diritti "non consuntivi" per produzione di energia idroelettrica.

1.NV

Secondo quanto pubblicato sui media cileni, Enel-Endesa avrebbe finanziato l'ultima campagna elettorale cilena per le elezioni presidenziali per un totale di 3,5 milioni di dollari. Lo stesso amministratore delegato Francesco Starace avrebbe confermato la notizia comunicando di voler realizzare un audit interno per verificare quanto accaduto.

4.1.1 A quanto ammonta il finanziamento di Enel-Endesa per le ultime elezioni presidenziali in Cile?

  • 4.1.2 Quanto è stato versato a ogni singolo candidato?
  • 4.1.3 Quali obiettivi si intendeva raggiungere con i finanziamenti?
  • 4.1.4 È stato realizzato o per lo meno avviato un audit interno? Saranno pubblici i risultati dell'audit? Se sì, secondo quali modalità?

Nel Cile è prassi che le imprese locali elargiscano finanziamenti per le campagne politiche, al fine di contribuire al funzionamento del sistema democratico del Paese.

Tali finanziamenti sono regolati da un'apposita legge (legge n. 19.884), la quale prevede la possibilità di inoltrare i finanziamenti stessi per il tramite del Servizio Elettorale locale (SERVEL), osservando specifiche modalità di riservatezza per la loro erogazione.

In particolare, per le ultime elezioni presidenziali e pariamentari del 2013 in Cile, sono stati erogati, su decisione dei rispettivi consigli di amministrazione, 1,5 milioni di US\$ da parte di Enersis SA ed 1 milione di US\$ da parte di Endesa Chile SA.

Tali finanziamenti sono stati deliberati con l'obiettivo di assicurare una ripartizione equilibrata rispetto allo scenario locale; le disposizioni della suddetta legge n. 19.884 impongono comunque, trattandosi di finanziamenti riservati, di non fornire indicazioni specifiche sui beneficiari.

Su tali finanziamenti non è stata svolta alcuna azione di audit.

Si precisa che, da parte loro, né Enel né Endesa hanno mai erogato alcun finanziamento per elezioni in Cile.

'z Enel

Domande socio Manuela Cavallo B.

1) Membri del consiglio di amministrazione

a) Processo di selezione

In che modo la procedura adottata per proporre gli attuali candidati per la posizione di membro del Consiglio di Amministrazione ha garantito l'inclusione di idonee candidate donne?

La nomina dell'intero Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. viene effettuata, in base all'art. 14 dello Statuto sociale, con il sistema del voto di lista. Tale sistema prevede specifici criteri per assicurare nella composizione del Consiglio l'equilibrio di genere, nel rispetto della normativa vigente. La scelta dei candidati da inserire nelle liste è comunque rimessa agli azionisti, provvedendo il Consiglio di Amministrazione della Società, su iniziativa del Comitato per le Nomine e le Remunerazioni, a segnalare i profili professionali ritenuti più idonei per il Consiglio stesso.

Si sottolinea che nei Consiglio di Amministrazione attualmente in carica, nominato con voto di lista dall'Assemblea ordinaria del 22 maggio 2014, è presente un numero di donne superiore alla quota di un quinto degli Amministratori eletti (richiesta dall'art. 2 della Legge 12 luglio 2011, n. 120 per il primo mandato successivo alla piena efficacia della legge stessa), portatrici di diverse competenze ed esperienze manageriali e professionali.

Nel caso di specie l'Assemblea è invece chiamata a deliberare, con il sistema maggioritario, la nomina di un solo Amministratore, ai sensi dell'art. 2386 del codice civile, in sostituzione di un Amministratore dimissionario e la presentazione delle candidature è rimessa agli azionisti. In particolare, l'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze (dalla cui lista era stato tratto l'Amministratore dimissionario) ha già presentato una propria candidatura al riguardo.

È disponibile un profilo pubblico dei requisiti richiesti ai membri del consiglio di amministrazione?

I requisiti richiesti ai membri del Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. sono previsti dalla legge e dallo Statuto sociale e sono puntualmente indicati nella relazione illustrativa pubblicata dal Consiglio stesso e messa a disposizione del pubblico prima dell'Assemblea. Tali requisiti sono inoltre richiamati nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari per l'esercizio 2014 nell'ambito del paragrafo "Il Consiglio di Amministrazione - Nomina e sostituzione".

b) Strategia per incrementare la presenza di donne in ruoli manageriali/dirigenziali

Qual è l'objettivo della Società per i prossimi tre-cinque anni con riferimento alla quota di rappresentanza femminile in ruoli manageriali/dirigenziali?

Quali misure concrete la Società intende adottare per raggiungere o superare tale objettivo?

È disponibile un profilo pubblico dei requisiti richiesti per ruoli manageriali/dirigenziali?

Enel non ha prestabilito farget specifici per le quote di rappresentanza femminile nelle posizioni manageriali, ma ha avviato già da diversi anni un processo graduale di approfondimento e promozione dei temi della Diversity & Inclusion.

I KPI (Key Performance Indicator) di genere, specie per quanto riguarda la percentuale di donne in ruoli manageriali, vengono monitorati costantemente ed annualmente pubblicati all'interno del Bilancio di Sostenibilità. Attualmente la presenza femminile in azienda è pari al 24%5. Enel ha comunque l'obiettivo di incrementare tale percentuale e di migliorare le condizioni del lavoro femminile ed, a tale fine: (i) si avvale di

<sup>5 Al netto del personale operativo.

≩"¥ Enel

specifiche iniziative, quali la partecipazione al network Valore D; (ii) effettua dei benchmarking volti a verificare il proprio posizionamento rispetto ad altre aziende nazionali ed internazionali. Inoltre, sempre allo stesso scopo, l'azienda sta predisponendo delle linee guida interne specifiche per i processi di selezione estema che verranno emanate entro l'estate. L'obiettivo di tali linee guida è l'identificazione di un ugual numero di candidati per genere, a parità di merito, al fine di creare uguali condizione di ingresso. Per la copertura delle posizioni manageriali l'Enel non adotta un profilo specifico, ma definisce di volta in volta tale profilo in funzione del singolo ruolo da ricoprire e delle esperienze professionali e lavorative per tale ruolo richieste.

  • 2) Altre posizioni dirigenziali
  • a) Quota complessiva di dipendenti di sesso femminile

Quante donne sono attualmente presenti nella Società? Fornire i valori assoluti e la percentuale rappresentativa dell'attuale quota di personale femminile.

Al 31.12.2014 le donne nel Gruppo Enel sono 13.598. Rappresentano pertanto il 20% del totale dipendenti del Gruppo (Fonte: Bilancio di Sostenibilità-CSR 2014).

b) Quote rosa riferite ai due livelli manageriali sottostanti il livello di dirigente apicale

Quanto donne sono presenti nella Società nei due livelli manageriali immediatamente al di sotto del livello di dirigente apicale? Fornire i valori assoluti e le percentuali di riferimento per ogni singolo livello.

Quanto donne ricoprono posizioni dirigenziali di livello non apicale?

Vengono riportati qui di seguito i diversi livelli manageriali del Gruppo, con indicazione dei dati suddivisi per genere (dati al 31 dicembre 2014):

ſΞ M Totale 25. %M
Direttori . ר 16 18 11% 89%
Top
Management
۰۹ 78 87 10% 90%
Manager 157 895 1.052 15% 85%
Totale 168 989 1.157 15% 85%

Direttori: solo la prima linea del CEO di Gruppo

Top Management. Manager con responsabilità strategiche Manager, tutti gli altri Manager

c) Promozione delle donne al 1° e 2° livello manageriale immediatamente sotto il livello di dirigente apicale

Quante donne e quanti uomini sono stati promossi al 1º e 2º livello manageriale immediatamente al di sotto del livello di dirigente apicale lo scorso anno? Fornire i valori assoluti e le relative percentuali.

A seguito dell'implementazione del nuovo assetto organizzativo e della conseguente revisione delle posizioni manageriali, non è allo stato possibile procedere ad un confronto tra perimetri omogenei. Al momento sono in corso le pesature delle posizioni riferite al nuovo management. La situazione ad oggi mostra, come risultato provvisorio, un incremento della presenza del genere femminile dal 15% al 18%.

d) Situazione giuridica nazionale di riferimento: quote nazionali, impegno di autoregolamentazione ecc.

Quali sono gli impegni di auto-regolamentazione presi dalla società per incrementare le quota rosa con riferimento a posizioni dirigenziali?

il Gruppo Enel ha anticipato l'applicazione della normativa italiana sulla parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società quotate e non quotate – c.d. "legge Golfo" del 12 luglio 2011, n. 120 – prevedendo, già nel 2012, un incremento della presenza dei componenti di genere femminile nel consigli di amministrazione delle società del Gruppo. Enel ha voluto estendere il più possibile la rappresentanza femminile, anche oltre la soglia di 1/3 prevista nella legge e nella logica di una maggiore internazionalizzazione, con la nomina nelle società del Gruppo di diritto italiano anche di managers donne provenienti da altre realtà geografiche, in particolare da Endesa in Spagna, trasformando in tal modo un obbligo normativo in un'opportunità di sviluppo manageriale per le sue risorse ad alto potenziale. Lo stesso indirizzo è stato applicato nelle altre Countries di presenza del Gruppo.

A livello di Gruppo si è quindi passati dalle 114 donne presenti nei consigli di amministrazione delle società controllate del 2012 alle 178 donne del 2014, con un incremento di oltre il 50% documentato negli indici GRI allegati al Bilancio di Sostenibilità 2014.

3) Strategia aziendale

4

a) Individuazione e sostegno del talento femminile

La società si occupa di identificare il talento femminile in azienda e di promuoverlo, ad esempio, tramite programmi di formazione e sviluppo o altri meccanismi di sostengo a favore delle donne, con l'obiettivo di consentire a tali donne di ricoprire posizioni di leadership o dirigenziali? Potete condividere le azioni a tal fine intraprese dalla Società ed una valutazione delle stesse (ad es., il numero di donne che di anno in anno accede a posizioni manageriali e di alta dirigenza attraverso attività di supporto della Società specificamente rivolte alle donne)?

Come già anticipato nella domanda 1b), Enel ha avviato un graduale percorso incentrato sulla creazione di consapevolezza sui temi della Diversity, in particolare sulla diversità di genere.

Fra le iniziative avviate possiamo citare l'ammissione di Enel, nel gennaio 2015, al "Women's Empowerment Principles", iniziativa promossa da UN Global Compact e UN Women e finalizzata a promuovere la parità di genere, chiamando le aziende a sottoscrivere i sette principi incentrati sulla promozione delle donne nel business.

Tali principi consistono nel «promuovere la parità di genere nei più alti livelli del business; garantire parità di trattamento nei confronti delle donne e degli uomini sul lavoro; rispettare e supportare i diritti umani e la non discriminazione; tutelare la salute, la sicurezza e il benessere di tutte le donne e gli uomini sul lavoro; promuovere l'istruzione, la formazione e lo sviluppo professionale delle donne; implementare pratiche di sviluppo aziendale, catena di fornitura e marketing che diano potere alle donne; promuovere l'uguaglianza per mezzo di iniziative comunitarie e advocacy; misurare e dare informativa dei progressi compiuti per raggiungere la parità di genere».

Tra i programmi specifici di supporto alle donne in azienda, ad esempio, Enel ha avviato in Italia, con obiettivo di estenderio alla Countries estere, un programma di supporto e di accompagnamento riferito alla delicata fase della maternità. Questa iniziativa nasce a sostegno delle neo mamme e dei responsabili dei loro uffici, per assicurare una gestione ottimale dei congedi parentali e quindi facilitare una conciliazione tra la nuova dimensione genitoriale e le aspirazioni di crescita professionale.

Il programma si pone l'obiettivo di accompagnare le lavoratrici durante il periodo di maternità, attraverso la realizzazione di colloqui con il proprio responsabile ed il gestore del personale volti a concordare in maniera strutturata le misure da adottare per gestire al meglio il periodo che va dalla comunicazione della maternità al successivo reinserimento in azienda, in una prospettiva di condivisione ed attenzione alla nuova dimensione familiare.

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Quali obiettivi verificabili sono stati stabiliti per garantire che donne di talento esprimano il massimo delle loro potenzialità all'interno della Società?

Le misure concrete che Enel ha adottato sono volte ad offrire opportunità all'interno dell'azienda, attraverso un forte impegno da parte della Funzione Risorse Umane. Quest'anno, per la prima volta, verranno elaborati dei piani di successione per i top manager del Gruppo, attraverso la creazione di liste di sostituzione per ciascuna posizione identificata.

La Funzione Risorse Umane sarà garante non solo di monitorare la presenza femminile all'interno di tali piani di successione, ma anche di intervenire per incrementare la presenza femminile nei piani stessi, con appositi interventi di formazione, sviluppo e programmi di mobilità destinati a risorse ad alto potenziale, al fine di preparare il futuro top management all'assunzione di ruoli manageriali con responsabilità crescente.

A livello manageriale, chi è la persona incaricata della strategia aziendale finalizzata a promuovere il talento femminile?

La Funzione Risorse Umane e Organizzazione, nella persona del Direttore, è preposta a creare programmi di promozione e sviluppo dei temi inerenti la valorizzazione della diversità e la creazione di una cultura aziendale volta all'equaglianza ed alla meritocrazia.

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C. Domande socio Agim Kazazi

In data 19 maggio 2015 sono pervenute alla Società una serie di domande concernenti la rappresentazione nel bilancio consolidato 2014 del Gruppo Enel e nel bilancio civilistico 2014 di Enel S.p.A. dell'articolato contenzioso in essere tra Enel S.p.A. ed Enelpower S.p.A. da un lato e BEG S.p.A. e Albania BEG Ambient Sh.p.k. dall'altro.

Tali domande sono state poste, per conto dell'azionista Agim Kazazi, nato in Albania il 18 febbraio 1934 e residente a Fiumicino (Roma), dallo studio legale Berger & Montague di Philadelphia (Stati Uniti d'America). Tali domande sono state redatte in lingua inglese. Si è provveduto pertanto da parte della Società a predisporre una traduzione di cortesia in lingua italiana, secondo il testo appresso riportato, delle domande stesse.

La natura e il dettaglio delle domande poste, per conto dell'azionista Agim Kazazi, dallo studio legale Berger & Montague lasciano intendere una conoscenza assai approfondita del contenzioso sopra indicato propria delle parti del contenzioso stesso e non di un azionista che non ne è parte. Alcune delle domande in questione risultano inoltre evidentemente strumentali ad ottenere elementi di risposta da utilizzare contro Enel S.p.A. ed Enelpower S.p.A. nei vari procedimenti giudiziari in corso.

Come indicato nelle premesse del presente documento, in relazione a tali domande la Società ritiene di fornire risposta sui soli temi che, oltre ad essere effettivamente attinenti all'ordine del giorno, non risultano sensibili e, come tali, tutelati dal diritto alla riservatezza, in quanto dalla relativa divulgazione potrebbe derivare una lesione degli interessi del Gruppo Enel.

Si riporta quindi di seguito la traduzione italiana delle domande poste, per conto dell'azionista Agim Kazazi, dallo studio legale Berger & Montague.

*****

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 1

La nota 49 (a pagina 343 delle Note di commento al bilancio consolidato) indica che Albaniabeg Ambient ha ottenuto conferma, da parte della Corte suprema albanese, di una sentenza che condanna Enel ed Enel Power SpA (nel prosieguo, la "Decisione albanese") "al risarcimento di un danno extracontrattuale di circa 25 milioni di euro per il 2004 e di un ulteriore danno, non quantificato, per gli anni successivi". Tale nota afferma inoltre che, in virtù della Decisione albanese, Albaniabeg Ambient "ha chiesto il pagamento di oltre 430 milioni di euro" da parte di Enel ed Enel Power SpA.

A pagina 344, la stessa nota indica inoltre che, in data 18 settembre 2014, Albaniabeg Ambient ha ottenuto "un provvedimento cautelare per la somma di 425 milioni di euro" dal Tribunale dell'Aja (nel prosieguo il "Provvedimento cautelare dell'Aja") in relazione al procedimento avviato da Albaniabeg Ambient e finalizzato al riconoscimento ed all'esecuzione della Decisione albanese nei Paesi Bassi.

Alla luce di tali affermazioni, richiediamo l'immediata e piena divulgazione di quanto segue:

  • il fatto che il Provvedimento cautelare dell'Aja abbia stabilito esplicitamente il diritto di Albaniabeg $(a)$ Ambient ad un risarcimento di 425 milioni di euro per il periodo successivo al 2004 e ad un risarcimento di 25 milioni di euro per il 2004.
  • La base oggettiva a cui ha fatto riferimento il Tribunale dell'Aja per fissare l'importo del Provvedimento $(b)$ cautelare dell'Aia in 425 milioni di euro.

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 2

La nota 49 (a pagina 344 delle Note di commento al bilancio consolidato) riguarda il ricorso presentato da Enel ed Enel Power SpA presso la Corte europea dei diritti dell'uomo (nel prosieguo la "CEDU") in cui si sosteneva, in relazione alla Decisione albanese, la violazione da parte della Repubblica albanese "del diritto [di Enel] all'equo processo e del principio di legalità..." (citazione da pagina 325 della versione inglese della nota 49). In base a quanto esposto nella nota 49, il ricorso è stato dichiarato "non ricevibile" dalla CEDU. La nota afferma inoltre che la decisione della CEDU "è di natura meramente procedurale e non comporta alcun esame o valutazione del merito della vicenda".

Ci risulta invece che, sebbene la nota 49 definisca la decisione della CEDU come "meramente procedurale", tale decisione, comprensiva della pronuncia dell'irricevibilità dei ricorso (o di cancellazione dal ruolo), sia considerata definitiva, nonostante la stessa sia stata presa senza alcuna spiegazione. Analogamente a quanto avviene per la maggior parte dei ricorsi presentati presso la CEDU, un giudice unico ha giurisdizione per decidere in merito al ricorso, ai sensi dell'Art. 27 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (nel prosieguo, la "Convenzione").

Analogamente, ci risulta che l'Articolo 35 della Convenzione elenchi varie ragioni che possono portare alla dichiarazione di irricevibilità di un ricorso presentato alla CEDU, tra cui: (i) il mancato esaurimento delle "vie di ricorso interne", (ii) la mancata tempestività (la mancata presentazione del ricorso "entro un periodo di sei mesi dalla data della decisione interna definitiva"), o (iii) la presentazione di un ricorso "manifestamente infondato o abusivo".

Alla luce del quadro normativo della CEDU, richiediamo l'immediata e piena divulgazione delle risposte ai quesiti seguenti:

  • Il ricorso di Enel è stato rigettato ai sensi dell'Articolo 27 da un giudice unico della CEDU? $(a)$
  • Nel caso in cui il ricorso sia stato rigettato ai sensi dell'Articolo 35, in che modo Enel è pervenuta alla $(b)$ conclusione che il rigetto fosse "meramente procedurale" e non motivato dalla manifesta infondatezza del ricorso di Enel?
  • Nel caso in cui il ricorso non sia stato rigettato ai sensi dell'Articolo 35, quale è stata la decisione della $(c)$ CEDU in merito a detto ricorso?
  • Nel caso in cui il ricorso sia stato rigettato su basi "meramente procedurali", Enel ha mancato di esaurire $(d)$ le vie di ricorso in Albania prima di avviare il ricorso?
  • Nel caso in cui Enel abbia mancato di esaurire le vie di ricorso in Albania, quali azioni ha intrapreso Enel $(e)$ nei confronti dei propri funzionari ed amministratori che hanno mancato di esaurire tali vie di ricorso in Albania?

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 3

La nota 49, a pagina 344 (delle Note di commento al bilancio consolidato) riporta che "sono stati notificati a Enel France alcuni provvedimenti "Saise Conservatorie de Créances" (sequestro conservativo presso terzi) di eventuali crediti vantati da Enel SpA nei confronti di Enel France e a J.P. Morgan Bank Luxembourg SA analoga misura conservativa sempre per eventuali crediti vantati da Enel SpA".

Tale affermazione risulta sostanzialmente fuorviante, poiché omette fatti necessari a consentire agli azionisti di valutare se ed in quale misura i beni di Enel siano attualmente interessati dalle misure di sequestro conservativo presso terzi ottenute, a quanto ci risulta, da Albaniabeg Ambient in Francia.

Richiediamo pertanto l'immediata e piena divulgazione di quanto segue:

쏘 Enel

  • La natura e l'ammontare delle attività di Enel in Francia che siano state sottoposte a sequestro $(a)$ conservativo presso terzi o siano state interessate dai sequestri conservativi presso terzi in questione.
  • A prescindere dai sequestri conservativi presso terzi, qualsiasi altro vincolo gravante sulle attività di $(b)$ Enel.
  • Una descrizione completa dei fatti o dei procedimenti che hanno portato ai provvedimenti di sequestro $(c)$ conservativo presso terzi in Francia.

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 4

La nota 49 (a pagina 344 delle Note di commento al bilancio consolidato) indica che, deliberando in merito ad un'istanza presentata da Enel ed Enel Power SpA, un tribunale dello Stato di New York "ha revocato l'ordine emesso in precedenza inaudita altera parte nei confronti delle due società che disponeva l'astensione dal compiere atti di disposizione dei beni dalle stesse posseduti nei limiti dell'importo di circa 600 milioni di dollari statunitensi". La nota afferma quindi che: "Il procedimento è pendente e nessun provvedimento neppure preliminare è stato assunto da detto Tribunale".

Rispetto alle affermazioni succitate, richiediamo l'immediata e piena divulgazione del fatto di rilievo rappresentato dalla sentenza emessa dal tribunale di New York nell'ottobre 2014, con cui si rigettava il ricorso di Enel volto ad un completo respingimento. Nello specifico, richiediamo di fornire le risposte alle domande sequenti:

  • Per quale motivo Enel non ha divulgato il fatto che la propria istanza di respingimento era stata rigettata $(a)$ e che il tribunale di New York aveva riconosciuto di avere giurisdizione per dare attuazione alla Decisione albanese?
  • Il provvedimento di congelamento dei beni revocato era un provvedimento cautelare definitivo oppure $(b)$ una mera ingiunzione restrittiva, non destinata a rimanere in vigore fino al momento di una decisione in merito?
  • Esiste un ricorso per un provvedimento cautelare pendente? $(c)$
  • Net caso vi sia un ricorso per un provvedimento cautelare pendente, per quale motivo Enel non ne ha (d) informato i propri Azionisti?
  • Nel caso vi sia un ricorso per un provvedimento cautelare pendente, qual è l'importo previsto dal (e) provvedimento cautelare?

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 5

La nota 49 (a pagina 344 delle Note di commento al bilancio consolidato) indica che il tribunale dell'Aja aveva inizialmente concesso, inaudita altera parte, un provvedimento cautelare a favore di Albaniabeg Ambient in data 2 giugno 2014, "per somme fino a 440 milioni di euro presso alcune entità", oltre al "pignoramento delle azioni di due società controllate da Enel SpA in tale Paese" (i Paesi Bassi), e che, successivamente, lo stesso tribunale "ha rideterminato provvisoriamente il valore della causa in circa 25 milioni di euro". La nota indica inoltre che, in data 18 settembre 2014, lo stesso tribunale aveva disposto, a favore di Albaniabeg Ambient, "un provvedimento cautelare per la somma di 425 milioni di euro" e che "Enel ed EnelPower hanno presentato impugnativa avverso tale provvedimento" (rispetto al quale non è stata ancora pronunciata alcuna "decisione definitiva").

Tali affermazioni omettono dei fatti di rilievo, necessari a comprendere se e per quale importo i beni di Enel siano stati congelati a seguito del Provvedimento cautelare dell'Aja del 18 settembre 2014. Richiediamo l'immediata e completa divulgazione di quanto segue:

$\gg$ Enel

  • Se il pignoramento è stato attuato e, in caso affermativo, se le attività interessate ne sono ancora $(a)$ gravate;
  • Se detto pignoramento, laddove sia stato attuato, è stato eseguito nei Paesi Bassi sulle attività seguenti: $(b)$ (i) il credito di Enel, parì a 1.714 milioni di euro, verso Enel Finance International NV, ed un credito di 1 milione di euro verso Enel investment Holding BV (congiuntamente, le "Società olandesi") (come indicato nella tabella a pagina 439 della Relazione annuale 2014 alla voce "Rapporti finanziari") e (ii) il 100% del capitale delle Società olandesi (come indicato nelle tabelle alle pagine 465 e 468 della Relazione annuale 2014 in relazione alle "Imprese e partecipazioni rilevanti del Gruppo Enel al 31 dicembre 2014");
  • Nell'opinione di Enel, qual è il valore dei prestiti pagabili da Enel alle Società olandesi oggetto del $(c)$ congelamento?
  • Nell'opinione di Enel, qual è il valore delle azioni delle Società olandesi possedute da Enel oggetto del $(d)$ congelamento?
  • Qual è il valore totale delle attività congelate, in percentuale rispetto alla capitalizzazione complessiva ed $(e)$ al patrimonio netto di Enel?
  • L'impatto dell'esecuzione del pignoramento nel confronti di Enel e delle sue affiliate olandesi, compreso $(f)$ l'impatto sugli elementi seguenti: (i) il "Rischio di liquidità" (discusso alle pagine 125 - 126 della Relazione annuale 2014, che indica che Enel "provvede direttamente e tramite la controllata Enel Finance International NV ai fabbisogni finanziari delle Società del Gruppo") e (ii) i "Rischi connessi al rating" (trattati a pagina 126 della Relazione annuale 2014, che enfatizza come il merito di credito del Gruppo Enel dipenda, tra le altre cose, dalla "strategia di riduzione dell'indebitamento");
  • Poiché Enel Finance International NV svoige "la funzione di tesoreria accentrata" per le società del $(q)$ Gruppo Enel, come indicato a pagina 319 della Relazione annuale 2014, se tale "funzione di tesoreria accentrata" è messa a repentaglio dall'esecuzione del pignoramento a favore di Albaniabeg Ambient;

(La divulgazione su questo punto risulta fondamentale dal momento che, a pagina 68 della Relazione annuale 2014. Enel riconosce che il proprio indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2014 "registra un incremento di 308 milioni di euro" rispetto al 31 dicembre 2013, e che tale indebitamento finanziario netto complessivo è pari a 37,4 miliardi di euro);

  • Se, alla luce del Provvedimento cautelare dell'Aja, esiste il rischio concreto che sia data esecuzione nei $(h)$ Paesi Bassi alla Decisione albanese a favore di Albaniabeg Ambient per 435 milioni di euro;
  • Per quale motivo Enel non ha indicato nel proprio bilancio il valore totale dei beni che sono stati $(i)$ congelati nei Paesi Bassi e l'impatto di tale congelamento su Enel?

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 6

La nota 49 a pagina 345 (delle Note di commento al bilancio consolidato) riporta che (i) Albaniabeg Ambient ha "iniziato procedimenti in Irlanda e in Lussemburgo per far riconoscere in questi due Paesi la pronuncia del Tribunale di Tirana" e che (ii) "nessun provvedimento giudiziario è stato assunto". Alla luce di tali affermazioni, richiediamo l'immediata e piena divulgazione dell'importo dei beni di cui Albaniabeg Ambient ha richiesto il congelamento o il pignoramento ed il rischio di tale pignoramento in detti Paesi.

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 7

In ragione della natura complessa e multiforme del contenzioso tra Enel ed Albaniabeg Ambient a partire, perlomeno, dal 2002, il costo del protrarsì di detto contenzioso potrebbe risultare rilevante per i lettori de bilanci di Enel. Richiediamo pertanto la divulgazione delle seguenti informazioni:

$\lambda$

  • l'ammontare totale dei costi sostenuti da Enel SpA dal 2002 ad oggi per il protrarsi del contenzioso con $(a)$ Albaniabeg Ambient e BEG, sia in termini di servizi di consulenza professionale che di impiego di risorse interne: e
  • i costi previsti per il prosleguo di tale contenzioso, fino al momento della relativa risoluzione. $(b)$

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 8

La Relazione annuale 2014 definisce il debito verso Albaniabeg Ambient derivante dalla Decisione albanese come una "passività potenziale" (vedere nota 49 delle Note di commento al bilancio consolidato) ed afferma che, di conseguenza, non è stato costituito alcun fondo (in generale o nell'ambito del "Fondo contenzioso legale"). In altre parole, sebbene la Decisione albanese sia una sentenza definitiva e nonostante i provvedimenti cautelari di pignoramento sui beni di Enel a favore di Albaniabeg Ambient, Enel considera "improbabile che si renda necessario un esborso di fondi per far fronte a tale obbligo". Enel afferma di essere giunta a tale valutazione "in base alle indicazioni dei legali interni ed esterni" della Società (vedere pagina 283 della Relazione annuale 2014 in riferimento al "Fondo contenzioso legate").

Secondo quanto a conoscenza di Enel, in conformità con il Principio contabile internazionale ("IAS") n. 37, sezione 16, una società è tenuta all'accantonamento di un fondo per "una causa legale", fatta eccezione per i casi in cui, "tenendo conto di tutte le evidenze disponibili" la direzione giunga alla conclusione che "è più verosimile piuttosto che il contrario che non esista nessuna obbligazione attuale [derivante da una causa legale] alla data di riferimento del bilancio". Alla luce del principio "è più verosimile piuttosto che il contrario", richiediamo una immediata e completa divulgazione delle motivazioni su cui si fonda la conclusione di Enel che è più verosimile che l'obbligo di pagamento da parte di Enel a favore di Albaniabeg Ambient non richiederà l'impiego delle attività e delle risorse di finanziamento di Enel piuttosto che il contrario, considerato che i tribunali di almeno due Paesi (Francia e Paesi Bassi) hanno accolto le richieste di Albaniabeg Ambient di pignorare i beni di Enel.

RICHIESTA DI INFORMAZIONI N. 9

Fermo restando l'esposizione di Enei alle sentenze, ai pignoramenti ed ai sequestri conservativi presso terzi riferiti da Albaniabeg Ambient, in base a quanto riportato nella Relazione annuale 2014 alla voce "passività potenziali", Enel non ha stabilito un fondo al sensi della Sezione 86 dello IAS n. 37. Richiediamo una immediata e piena divulgazione che chiarisca se la decisione da parte di Enel di non costituire tale fondo si sia basata sulla conclusione da parte della stessa che la propria esposizione ad una passività fosse meramente una "probabilità remota". Richiediamo inoltre una informativa che chiarisca in che modo tale conclusione possa conciliarsi con le decisioni dei tribunali di Paesi Bassi e Francia, che hanno disposto i Sequestri Albaniabeg Ambient, dimostrando che la Decisione albanese sarà riconosciuta ed attuata nel Paesi Bassi ed in Francia.

Enel respinge integralmente le affermazioni sulle asserite omissioni o errate rappresentazioni in bilancio del contenzioso oggetto delle domande. La descrizione di tale contenzioso contenuta nelle note di commento al bilancio consolidato al 31 dicembre 2014 del Gruppo Enel fornisce, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 37, le informazioni in merito alla natura ed allo stato processuale dei giudizi pendenti presso le diverse giurisdizioni.

*****

Passando al contenuto dei vari quesiti, per quanto riguarda le domande ricomprese nelle richieste di informazioni n. 1 e n. 5 attinenti al procedimento pendente in Olanda, i provvedimenti cautelari emessi dal Tribunale dell'Aia sono di natura provvisoria e sono stati in ogni caso oggetto di impugnativa. Si ricorda che la decisione del Tribunale di Tirana emessa

20

all'esito del procedimento avviato in Albania da Albania BEG Ambient Shpk, allora controllata da BEG, ha condannato Enelpower ed Enel al risarcimento di un danno extracontrattuale di circa 25 milioni di euro per il 2004 e di un ulteriore danno, non quantificato, per gli anni successivi.

La decisione dei tribunale dell'Aia non ha riconosciuto nel merito alcun diritto di Albania BEG Ambient Shpk. Inoltre, come sopra indicato, i provvedimenti cautelari hanno natura provvisoria, sono basati su una cognizione sommaria, senza una dettagliata analisi degli argomenti e delle prove, e non vincolano il giudice nel procedimento di merito che si sta svolgendo dinanzi al Tribunale di Amsterdam.

In relazione alle domande ricomprese nella richiesta di informazione n. 2 relativa alla decisione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, si conferma che la stessa ha dichiarato il ricorso non procedibile, che il provvedimento ha natura meramente procedurale e non comporta alcun esame o valutazione del merito della vicenda. Il provvedimento non è motivato; Enel sta respingendo in ogni sede del contenzioso instaurato da Albania BEG Ambient Shpk qualsivoglia diversa interpretazione degli effetti e della portata dello stesso.

In relazione alle domande ricomprese nella richiesta di informazioni n. 3 sui procedimenti cautelari in Francia, nel 2014 non è stato notificato nessun provvedimento di "Saisie Conservatoire de Créances" (sequestro conservativo presso terzi).

A seguito di "Saisie Conservatoire de Créances" notificati negli anni precedenti, l'ammontare attualmente oggetto di sequestro conservativo presso terzi è pari ad Euro 1.732.079.44, in attesa che si definisca il giudizio di riconoscimento ed esecuzione della sentenza di Tirana in Francia. Il sequestro conservativo è una misura prevista dal diritto processuale francese che viene eseguita direttamente da un ufficiale giudiziario senza analisi del merito né coinvolgimento del giudice.

Con riferimento alle domande ricomprese nella richiesta di informazioni n. 4, si osserva che le domande sul procedimento in corso e sulle eventuali eccezioni sollevate da Enel riguardano la strategia processuale e non aggiungono elementi di rilievo per la comprensione del contenzioso nello Stato di New York. La decisione del 22 ottobre 2014 con cui la Corte dello Stato di New York ha dichiarato la propria giurisdizione ha natura meramente procedurale. Enel ed Enelpower hanno chiesto che il giudizio sia rimesso alla Corte Federale.

Con riferimento alle domande ricomprese nella richiesta di informazioni n. 6, si conferma che Albania BEG Ambient Shok non ha richiesto in Irlanda alcuna misura cautelare su eventuali beni di Enel in tale Paese. In Lussemburgo le azioni avviate non hanno portato ad alcun pignoramento da parte di Albania BEG Ambient Shok.

In relazione alle domande ricomprese nella richiesta di informazioni n. 7, si informa che l'ammontare dei costi legali sostenuti da Enel S.p.A. per il contenzioso in questione nel corso del 2014 (ossia dell'esercizio cui si riferisce il bilancio oggetto di esame da parte dell'Assemblea) è pari ad Euro 2.549.162.

In relazione alle domande ricomprese nelle richieste di informazioni n. 8 e n. 9, si osserva che Enel, nel redigere il bilancio civilistico ed il bilancio consolidato relativi all'esercizio 2014, ha correttamente applicato i principi contabili internazionali di riferimento IFRS/IAS.

Al riguardo Enel ribadisce - così come indicato in tali bilanci - che nessuna delle giurisdizioni estere (Francia, New York, Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda) presso le quali Albania BEG Ambient Shpk ha introdotto fin dal 2012 domande giudiziali per oftenere il riconoscimento e l'esecuzione della sentenza del Tribunale di Tirana ha finora emesso un

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qualsivoglia provvedimento definitivo, neppure in sede cautelare, a favore della stessa Albania BEG Ambient Shpk. In nessuna delle predette giurisdizioni ad oggi vi è stata una pronuncia, neanche preliminare, sul merito della questione.

In particolare, con riferimento ai procedimenti pendenti nei Paesi Bassi ed in Francia, si ribadisce che nessuna delle misure o decisioni assunte dalle autorità giudiziarie di detti ordinamenti ha carattere definitivo. Sono pendenti le impugnazioni introdotte da Enel nei Paesi Bassi.

Risultano pertanto soddisfatti i requisiti posti dallo IAS 37 nella rappresentazione e valutazione della "potential liability" relativa al contenzioso pendente.

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