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Annual / Quarterly Financial Statement Apr 29, 2016

4202_10-k-afs_2016-04-29_d0ef7919-48ee-450f-9729-67fe1b7f0465.pdf

Annual / Quarterly Financial Statement

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2015 Bilancio consolidato

Indice

0.1 Prospetti contabili consolidati

4 Situazione patrimoniale-finanziaria
6 Conto economico
7 Conto economico complessivo consolidato
8 Rendiconto finanziario
10 Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato
0.2 Prospetti contabili consolidati ai sensi della
delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010
14 Situazione patrimoniale-finanziaria ai sensi della Delibera Consob n. 17221
del 12 marzo 2010
16 Conto economico ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010
0.3 Note illustrative alla Relazione finanziaria
annuale consolidata
18 Informazioni di carattere generale
19 Relazione finanziaria annuale consolidata
20 Schemi di bilancio
21 Criteri di redazione
22 Variazioni di principi contabili internazionali
  • Area di consolidamento
  • Criteri e procedure di consolidamento
  • Principi contabili e criteri di valutazione
  • Business Units
  • Risultati per settore di attività
  • Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria
  • Indebitamento finanziario netto
  • Note illustrative alle voci di Conto economico
  • Risultato per azione
  • Nota sui rapporti con le parti correlate
  • Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006
  • Garanzie ed impegni con terzi
  • Altre informazioni

0.4 Allegati alle Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

177 0.5 Relazione della Società di Revisione
del D.Lgs. 58/98
176 Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art 154-bis comma 5
174 5. Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita
Patrimonio netto
172 4. Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del
170 3. Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato
168 2. Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali
166 1. Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali

0.1 Prospetti contabili consolidati

Situazione patrimoniale-finanziaria (1 )

Attività

Milioni di euro Note 31 12 2015 31 12 2014
ATTIVITÀ NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali 1 5.067 5.625
Immobilizzazioni immateriali 2 1.348 1.318
Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto 3 68 74
Altre attività finanziarie non correnti 3 69 65
Attività per imposte anticipate 4 308 323
Altre attività non correnti 5 6 43
Totale attività non correnti 6.866 7.448
ATTIVITÀ CORRENTI
Rimanenze 6 184 284
Crediti commerciali 7 1.485 1.591
Altre attività correnti 8 183 255
Attività finanziarie correnti 9 171 126
Attività per imposte correnti 10 71 85
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 636 544
Totale attività correnti 2.730 2.885
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA 12 205 -
TOTALE ATTIVO 9.801 10.333

(1) Come previsto dalla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 gli effetti dei rapporti con le parti correlate nel bilancio consolidato sono evidenziati nei prospetti contabili della sezione 0.2 e commentati alla Nota 39. Gli effetti degli eventi e operazioni significative non ricorrenti nel bilancio consolidato sono evidenziati alla Nota 40 come previsto dalla Comunicazione Consob DEM/6064293 del 28 luglio 2006.

Patrimonio netto e passività

Milioni di euro Note 31 12 2015 31 12 2014
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale 13 1.629 1.629
(Azioni proprie) 14 (61) (61)
Riserve 15 1.005 1.048
Risultato d'esercizio 16 73 (37)
Patrimonio netto di Gruppo 2.646 2.579
Interessi di minoranze 17 613 600
Totale Patrimonio netto 3.259 3.179
PASSIVITÀ
Passività non correnti
Passività finanziarie non correnti 18 3.089 3.879
Benefici a dipendenti 19 332 369
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 20 576 498
Altre passività non correnti 21 99 364
Totale passività non correnti 4.096 5.110
Passività correnti
Debiti commerciali 22 1.170 1.254
Altre passività correnti 22 521 611
Passività finanziarie correnti 23 692 177
Debiti per imposte 24 43 2
Totale passività correnti 2.426 2.044
Totale passività 6.522 7.154
PASSIVITÀ DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD ATTIVITÀ
NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
25 20 -
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 9.801 10.333

Conto economico (1 )

Milioni di euro Note 01 01 2015
31 12 2015
01 01 2014
31 12 2014
Ricavi
Ricavi di vendita e prestazioni 4.732 4.761
Altri ricavi operativi 189 223
Totale ricavi 27 4.921 4.984
Costi operativi
Costi per materie prime e servizi 2.992 3.049
Altri costi operativi 252 262
Totale costi operativi 28 3.244 3.311
Costi per il personale 29 629 649
Margine operativo lordo 30 1.048 1.024
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 31 833 662
Risultato operativo netto 32 215 362
Risultato da transazioni non ricorrenti 33 (1) 9
Gestione finanziaria
Proventi finanziari 28 32
Oneri finanziari 162 197
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il Patrimonio
netto delle partecipazioni
(4) (45)
Risultato da cessione di altre partecipazioni (AFS) - -
Totale gestione finanziaria 34 (138) (210)
Risultato al lordo delle imposte 76 161
Oneri per imposte sui redditi 35 133 179
Risultato di attività operative in esercizio al netto delle imposte (57) (18)
Risultato netto da attività operative cessate - -
Risultato netto (57) (18)
Risultato di pertinenza di terzi 36 130 (19)
Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo 37 73 (37)
Risultato per azione (in euro):
- di base 0,0234 (0,0122)
- di base da attività di funzionamento 0,0234 (0,0122)
- diluito 0,0234 (0,0122)
- diluito da attività di funzionamento 0,0234 (0,0122)

(1) Come previsto dalla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 gli effetti dei rapporti con le parti correlate nel bilancio consolidato sono evidenziati nei prospetti contabili della sezione 0.2 e commentati alla Nota 39. Gli effetti degli eventi e operazioni significative non ricorrenti nel bilancio consolidato sono evidenziati alla Nota 40 come previsto dalla Comunicazione Consob DEM/6064293 del 28 luglio 2006.

Conto economico complessivo consolidato

Risultato d'esercizio (A)
(57)
(18)
Utili/(perdite) attuariali su benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto
15
17
(37)
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) attuariali
15
(3)
7
Totale utili/(perdite) attuariali al netto dell'effetto fiscale (B)
14
(30)
Parte efficace degli utili/(perdite) sugli strumenti di copertura
degli strumenti finanziari ("cash flow hedge")
15
35
(37)
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite)
15
(9)
9
Totale altri utili/(perdite) al netto dell'effetto fiscale delle società consolidate
integralmente (C)
26
(28)
Altri utili/(perdite) delle imprese valutate con il metodo del Patrimonio netto
al netto dell'effetto fiscale (D)
-
-
Totale risultato d'esercizio complessivo (A) + (B) + (C) + (D)
(17)
(76)
Totale risultato d'esercizio complessivo attribuibile a:
Soci della controllante
113
(95)
Milioni di euro Note 31 12 2015 31 12 2014
Interessenze di pertinenza di terzi (130) 19

Con esclusione degli effetti attuariali su benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto, gli altri effetti sopra esposti verranno rigirati a Conto economico negli esercizi successivi.

Rendiconto finanziario

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO 544 376
Attività operativa
Risultato netto (**) (57) (30)
Ammortamenti immobilizzazioni materiali 341 385
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali 54 61
Svalutazioni/smobilizzi immobilizzazioni materiali e immateriali 364 169
Risultato di partecipazioni valutate ad equity 4 45
Imposte nette pagate (a)
Variazione delle attività e delle passività al lordo delle imposte pagate (b)
(59)
249
(133)
443
Totale variazione delle attività e delle passività (a+b) (*) 190 310
Flussi finanziari netti da attività operativa 896 940
Attività di investimento
Investimenti in immobilizzazioni materiali (253) (237)
Investimenti in immobilizzazioni immateriali e avviamento (88) (70)
Investimenti in partecipazioni e titoli (*) (4) -
Cessioni di immobilizzazioni e partecipazioni 7 -
Dividendi incassati da partecipazioni valutate ad equity e altre partecipazioni 2 4
Flussi finanziari netti da attività di investimento (336) (303)

(*) Al netto dei saldi con contropartita il Patrimonio netto e altre voci della Situazione patrimoniale-finanziaria.

(**) Il Risultato netto è esposto al netto delle plusvalenze per cessioni di partecipazioni e immobilizzazioni.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Rendiconto finanziario

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
Free cash flow 560 637
Attività di finanziamento
Variazione delle attività finanziarie (*) (88) (46)
Variazione delle passività finanziarie (*) (133) (195)
Interessi finanziari netti pagati (129) (122)
Dividendi pagati dalla capogruppo (113) (102)
Dividendi pagati dalle controllate (5) (4)
Flussi finanziari netti da attività di finanziamento (468) (469)
VARIAZIONE DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE 92 168
DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DELL'ESERCIZIO 636 544

Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato

Descrizione
Milioni di euro
Capitale
Sociale
Azioni
Proprie
Cash Flow
Hedge
Patrimonio netto al 31.12.2013 1.629 (61) (23)
Destinazione del risultato 2013
Distribuzione dividendi
Riserva IAS 19 Revised (*)
Riserva IAS 32 e IAS 39 (*) (28)
Put option su azioni Edipower S.p.A.
Altre variazioni
Risultato d'esercizio di pertinenza
del Gruppo e di Terzi (*)
Patrimonio netto al 31.12.2014 1.629 (61) (51)
Destinazione del risultato 2014
Distribuzione dividendi
Riserva IAS 19 Revised (*)
Riserva IAS 32 e IAS 39 (*) 26
Put option su azioni Aspem S.p.A.
Altre variazioni
Risultato d'esercizio di pertinenza
del Gruppo e di Terzi (*)
Patrimonio netto al 31.12.2015 1.629 (61) (25)

(*) Concorrono alla formazione del Conto economico complessivo.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio netto consolidato

Altre
Riserve
e utili a nuovo
Risultati
d'esercizio
di Gruppo
Totale
Patrimonio netto
di Gruppo
Interessi di
minoranze
Totale
Patrimonio
netto
1.184 62 2.791 557 3.348
62 (62) - -
(102) (102) (4) (106)
(30) (30) (30)
(28) (28)
(1) (1) (1)
(14) (14) 28 14
(37) (37) 19 (18)
1.099 (37) 2.579 600 3.179
(37) 37 - -
(113) (113) (5) (118)
14 14 14
26 26
- 1 1
67 67 147 214
73 73 (130) (57)
1.030 73 2.646 613 3.259

0.2 Prospetti contabili consolidati ai sensi della delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Situazione patrimoniale-finanziaria

ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Attività

Milioni di euro 31 12 2015 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
31 12 2014 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
ATTIVITÀ NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali 5.067 5.625
Immobilizzazioni immateriali 1.348 1.318
Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto 68 68 74 74
Altre attività finanziarie non correnti 69 5 65 7
Attività per imposte anticipate 308 323
Altre attività non correnti 6 43
TOTALE ATTIVITÀ NON CORRENTI 6.866 7.448
ATTIVITÀ CORRENTI
Rimanenze 184 284
Crediti commerciali 1.485 103 1.591 119
Altre attività correnti 183 255
Attività finanziarie correnti 171 6 126
Attività per imposte correnti 71 85
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 636 544
TOTALE ATTIVITÀ CORRENTI 2.730 2.885
ATTIVITÀ NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA 205 -
TOTALE ATTIVO 9.801 10.333

Patrimonio netto e passività

Milioni di euro 31 12 2015 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
31 12 2014 di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale 1.629 1.629
(Azioni proprie) (61) (61)
Riserve 1.005 1.048
Risultato d'esercizio 73 (37)
Patrimonio netto di Gruppo 2.646 2.579
Interessi di minoranze 613 600
Totale Patrimonio netto 3.259 3.179
PASSIVITÀ
PASSIVITÀ NON CORRENTI
Passività finanziarie non correnti 3.089 3.879
Benefici a dipendenti 332 369
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 576 498 2
Altre passività non correnti 99 364
Totale passività non correnti 4.096 5.110
PASSIVITÀ CORRENTI
Debiti commerciali 1.170 28 1.254 34
Altre passività correnti 521 8 611 8
Passività finanziarie correnti 692 1 177 3
Debiti per imposte 43 2
Totale passività correnti 2.426 2.044
Totale passività 6.522 7.154
PASSIVITÀ DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD ATTIVITÀ
NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
20 -
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ 9.801 10.333

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Conto economico

ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010

Milioni di euro 01 01 2015
31 12 2015
di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
01 01 2014
31 12 2014
di cui
Parti
Correlate
(nota n. 39)
Ricavi
Ricavi di vendita e prestazioni 4.732 415 4.761 429
Altri ricavi operativi 189 1 223
Totale ricavi 4.921 4.984
Costi operativi
Costi per materie prime e servizi 2.992 7 3.049 19
Altri costi operativi 252 56 262 41
Totale costi operativi 3.244 3.311
Costi per il personale 629 2 649 2
Margine operativo lordo 1.048 1.024
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 833 662 1
Risultato operativo netto 215 362
Risultato da transazioni non ricorrenti (1) 9
Gestione finanziaria
Proventi finanziari 28 3 32 3
Oneri finanziari 162 197
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il
Patrimonio netto delle partecipazioni
(4) (4) (45) (45)
Risultato da cessione di altre partecipazioni (AFS) - -
Totale gestione finanziaria (138) (210)
Risultato al lordo delle imposte 76 161
Oneri per imposte sui redditi 133 179
Risultato di attività operative in esercizio al netto delle imposte (57) (18)
Risultato netto da attività operative cessate - -
Risultato netto (57) (18)
Risultato di pertinenza di terzi 130 (19)
Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo 73 (37)

0.3 Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

Informazioni di carattere generale

A2A S.p.A. è una società con personalità giuridica organizzata secondo l'ordinamento della Repubblica Italiana.

A2A S.p.A. e le sue controllate ("Gruppo") operano sia sul territorio nazionale che estero. All'estero, in particolare, il Gruppo A2A è presente in Montenegro a seguito dell'acquisizione della partecipazione nella società EPCG avvenuta nel 2009.

Il Gruppo A2A è principalmente impegnato nei settori:

  • della produzione, vendita e distribuzione di energia elettrica;
  • della vendita e distribuzione del gas;

  • della produzione, distribuzione e vendita di calore tramite reti di teleriscaldamento;

  • della gestione dei rifiuti (dalla raccolta e spazzamento allo smaltimento) e nella realizzazione, gestione e messa a disposizione ad altri operatori di impianti e sistemi integrati per lo smaltimento dei rifiuti;
  • della gestione del ciclo idrico integrato.

La Relazione finanziaria annuale consolidata

19

La Relazione finanziaria annuale consolidata (di seguito "Relazione annuale") al 31 dicembre 2015 del Gruppo A2A è presentata in milioni di euro; tale valuta coincide anche con la moneta funzionale delle economie in cui il Gruppo opera.

La Relazione annuale del Gruppo A2A al 31 dicembre 2015 è stata redatta:

  • in osservanza del Decreto Legislativo 58/1998 (art. 154-ter) e successive modifiche, nonché del Regolamento emittenti emanato dalla Consob;
  • in conformità ai Principi Contabili Internazionali International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standard Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea. Per IFRS si intendono anche tutti i principi contabili internazionali rivisti (IAS) e tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC).

Nella predisposizione della Relazione annuale sono stati applicati gli stessi principi utilizzati per la Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2014, fatta eccezione per i principi e le interpretazioni adottate per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2015 e illustrati dettagliatamente nel successivo paragrafo "Variazioni di principi contabili internazionali".

La presente Relazione annuale al 31 dicembre 2015 è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione il 5 aprile 2016, che ne ha autorizzato la pubblicazione ed è assoggettata a revisione legale da parte di PricewaterhouseCoopers S.p.A. in base all'incarico conferito con delibera dell'Assemblea del 26 aprile 2007 per il novennio 2007-2015.

Schemi di bilancio

Con riferimento alla Situazione patrimoniale-finanziaria è stata adottata la forma di presentazione che prevede la distinzione delle attività e passività tra correnti e non correnti, secondo quanto richiesto dal paragrafo 60 e seguenti dello "IAS 1".

Il "Conto economico" è scalare con le singole poste analizzate per natura, forma ritenuta più rappresentativa rispetto alla cosiddetta presentazione per destinazione di spesa. La forma scelta è infatti conforme con le modalità di presentazione dei maggiori competitors ed è in linea con la prassi internazionale.

20

Ai fini di identificare in modo più chiaro e immediato i risultati derivanti da transazioni non ricorrenti riferibili alle attività operative in esercizio, distinguendoli dai risultati da attività operative cessate, nello schema di Conto economico sono presenti le voci specifiche "Risultato da transazioni non ricorrenti" e "Risultato da cessione altre partecipazioni (AFS)". In particolare, si segnala che la voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" è destinata ad accogliere le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o della dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, i risultati da cessione di partecipazioni in società controllate e collegate e altri oneri/proventi non operativi. Tale voce è posizionata tra il Risultato operativo netto e la Gestione finanziaria. In tal modo il Risultato operativo netto non viene inquinato da operazioni non ricorrenti, consentendo una migliore misurabilità dell'andamento della normale gestione operativa.

Il Rendiconto finanziario è predisposto utilizzando il metodo indiretto, come consentito dallo "IAS 7".

Il Prospetto dei movimenti di Patrimonio netto è stato predisposto secondo le disposizioni dello "IAS 1".

Si precisa che gli schemi di bilancio presentati sono gli stessi adottati nella predisposizione della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2014.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Criteri di redazione

La Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2015 è stata redatta in base al principio del costo storico, con l'eccezione delle voci che secondo gli IFRS devono o possono essere valutate al valore equo (fair value).

I principi di consolidamento, i principi contabili, i criteri e le stime di valutazione adottati nella redazione della Relazione annuale sono omogenei con quelli utilizzati in sede di predisposizione della Relazione finanziaria annuale consolidata al 31 dicembre 2014, fatto salvo quanto di seguito specificato.

Variazioni di principi contabili internazionali

Ai sensi dello IAS 8, nel successivo paragrafo "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dal Gruppo dal presente esercizio" sono indicati e brevemente illustrati gli emendamenti in vigore dal 1° gennaio 2015.

Nei paragrafi a seguire, "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni omologati dall'Unione Europea ma applicabili successivamente al 31 dicembre 2015" e "Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea", vengono invece dettagliati i principi contabili ed interpretazioni già emessi, ma non ancora entrati in vigore, oppure non ancora omologati dall'Unione Europea e pertanto non applicabili per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2015, i cui eventuali impatti saranno quindi recepiti a partire dai bilanci dei prossimi esercizi.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dal Gruppo dal presente esercizio

A decorrere dal 1° gennaio 2015 sono state applicate alcune integrazioni conseguenti a specifici paragrafi dei principi contabili internazionali già adottati dal Gruppo nei presedenti esercizi, nessuna delle quali ha determinato un effetto significativo sui risultati economici e finanziari del Gruppo.

Le variazioni principali sono di seguito illustrate.

  • Con l'annual improvement 2012, applicabile in modo volontario per i bilanci chiusi al 31 dicembre 2015, lo IASB ha emesso gli emendamenti ai seguenti principi contabili:
  • a) IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni": l'emendamento chiarisce la definizione di "condizione di maturazione" e separatamente definisce le "condizioni di conseguimento di risultato" e le "condizioni di servizio";
  • b) IFRS 3 "Aggregazioni di imprese": il principio è stato modificato per chiarire che l'obbligazione a pagare un corrispettivo potenziale rientra nella definizione di strumento finanziario e deve essere classificato come passività finanziaria o come elemento di patrimonio netto sulla base delle indicazioni contenuto nello IAS 32. Inoltre è stato chiarito che le obbligazioni a corrispondere un corrispettivo potenziale, diverse da quelle

che rientrano nella definizione di strumento di Patrimonio netto, sono valutate al fair value ad ogni data di bilancio, con variazioni rilevate a Conto economico;

  • c) IFRS 8 "Settori operativi": il principio è modificato con l'introduzione di un nuovo obbligo informativo, richiedendo una breve descrizione dei settori operativi che sono stati aggregati e degli indicatori economici che sono stati utilizzati per tale aggregazione;
  • d) IFRS 13 "Misurazione del fair value": l'emendamento chiarisce che l'esenzione che permette ad un'entità di valutare al fair value gruppi di attività e passività finanziarie si applica a tutti i contratti, inclusi quelli non finanziari;
  • e) IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e IAS 38 "Attività immateriali": entrambi i principi vengono modificati per chiarire come il valore recuperabile e la vita utile vengono trattati nel caso in cui l'entità effettui una rivalutazione;
  • f) IAS 24 "Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate": il principio viene modificato al fine di includere, in qualità di parte correlata, un'entità che fornisca servizi relativi alla gestione del management (cosiddetta management company).

  • IAS 19 Revised "Benefici a dipendenti": le modifiche apportate allo IAS 19 in data 21 novembre 2013 consentono (ma non rendono obbligatoria) la contabilizzazione in diminuzione del "current service cost" del periodo dei contributi corrisposti dai dipendenti o da terze parti, che non siano correlati al numero di anni di servizio, in luogo dell'allocazione di tali contributi lungo l'arco temporale cui il servizio è reso. Tali contributi devono presentare le seguenti condizioni: (i) sono indicati nelle condizioni formali del piano; (ii) sono collegati al servizio svolto dal dipendente; (iii) sono indipendenti dal numero di anni di servizio del dipendente (es. i contributi rappresentano una percentuale fissa della retribuzione, oppure un importo fisso per tutto il periodo di lavoro o correlato all'età del dipendente).

  • Con l'annual improvement 2013, in vigore per gli esercizi amministrativi iniziati a partire dal 1° gennaio 2015, lo IASB ha emesso gli emendamenti ai seguenti principi contabili:
  • a) IFRS 3: la modifica chiarisce che l'IFRS 3 non è applicabile per rilevare gli effetti contabili relativi alla formazione di una joint venture o di una joint operation (così come definiti dall'IFRS 11) nel bilancio della joint venture o della joint operation;
  • b) IFRS 13: è stato chiarito che la disposizione contenuta nell'IFRS 13 in base alla quale è possibile misurare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie su base netta, si applica a tutti i contratti rientranti nell'ambito dello IAS 39 (o dell'IFRS 9) indipendentemente dal fatto che soddisfino o meno le definizioni di attività e passività finanziarie dello IAS 32;
  • c) IAS 40 "Investimenti immobiliari": la modifica del principio riguarda l'interazione tra le disposizioni previste dell'IFRS 3 "Aggregazioni di imprese" e quelle del presente principio nei casi in cui l'acquisizione di un immobile sia identificabile come un'aggregazione di imprese.
  • IFRIC 21 "Tributi": questa interpretazione dello IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali" è stata emessa in data 20 maggio 2013 e riguarda la contabilizzazione dei tributi

imposti dai governi che non rientrano nell'ambito di applicazione dello IAS 12 "Imposte sul reddito". Lo IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali" stabilisce i criteri relativi al riconoscimento di una passività, uno dei quali è rappresentato dalla presenza di una obbligazione presente per l'entità quale risultato di un evento passato. L'interpretazione in esame chiarisce che l'obbligazione che fa sorgere la passività per il tributo da pagare è l'attività descritta nella legislazione dell'attività stessa da cui scaturisce il pagamento del tributo.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni omologati dall'Unione Europea ma applicabili successivamente al 31 dicembre 2015

Potranno essere adottati nei prossimi esercizi, qualora ne dovessero ricorrere i presupposti, i seguenti principi contabili ed interpretazioni già omologati dall'Unione Europea e attualmente non applicati dal Gruppo:

• IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto": emesso dallo IASB in data 6 maggio 2014, l'emendamento al principio in esame fornisce le linee guida relative al trattamento contabile da adottare in caso di acquisizioni di partecipazioni in accordi a controllo congiunto, la cui attività incontri la definizione di "business" così come definito dall'IFRS 3 "Aggregazioni di imprese". La modifica in oggetto è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016;

  • IAS 1 "Presentazione del bilancio": emanata dallo IASB in data 18 dicembre 2014 e applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016, la modifica al principio in esame chiarisce esplicitamente che l'informativa non significativa non deve essere fornita anche se espressamente richiesta da uno specifico IFRS. In merito alle note esplicative al bilancio, non è previsto uno specifico ordine e quindi la società potrebbe anche decidere di presentare le note per singola voce di bilancio, commentando il contenuto e le variazioni del periodo insieme alla descrizione del principio contabile applicato per quella voce. La modifica al principio in oggetto intende inoltre fornire chiarimenti in merito alla aggregazione o disaggregazione di voci di bilancio qualora il loro importo sia rilevante o "materiale". In particolare, la modifica al principio richiede che non si proceda con l'aggregazione di poste di bilancio con caratteristiche differenti o con la disaggregazione di voci di bilancio che renda difficoltosa l'informativa e la lettura del bilancio stesso. Inoltre, con riferimento all'esposizione della posizione finanziaria di una entità, l'emendamento chiarisce la necessità di disaggregare alcune voci previste dai paragrafi 54 (Posizione finanziaria) e 82 (Conto economico) dello IAS 1;
  • IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e IAS 38 "Attività immateriali": questa modifica ai due principi riportati, emessa dallo IASB nel mese di maggio 2014, chiarisce che un processo di ammortamento basato sui ricavi non può essere applicato con riferimento agli elementi di immobili, impianti e macchinari, in quanto tale metodo si basa su fattori

(ad esempio volumi e prezzi di vendita) che non rappresentano l'effettivo consumo dei benefici economici dell'attività sottostante. Il divieto sopra indicato è stato incluso anche nello IAS 38, in base al quale le attività immateriali potranno essere ammortizzate sulla base dei ricavi solo se si riesce a dimostrare che i ricavi e il consumo dei benefici economici dell'attività immateriale sono altamente correlati;

  • con le modifiche ai principi contabili internazionali IAS 41 "Agricoltura" e IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", lo IASB ha stabilito che le piante fruttifere, utilizzate esclusivamente per la coltivazione di prodotti agricoli nel corso di vari esercizi, dovrebbero essere soggette allo stesso trattamento contabile riservato ad immobili, impianti e macchinari a norma dello IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", in quanto il "funzionamento" è simile a quello della produzione manifatturiera. Le modifiche in esame sono applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IAS 27 Revised "Bilancio separato": l'emendamento al principio in esame, emanato dallo IASB in data 12 agosto 2014 e applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016, consente ad un'entità di utilizzare il metodo del Patrimonio netto per contabilizzare nel bilancio separato gli investimenti in società controllate, joint ventures e in imprese collegate;
  • modifiche annuali agli IFRS 2012-2014: in data 25 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato una serie di emendamenti ad alcuni principi contabili internazionali, applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016. Le modifiche riguardano:

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  • (i) IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate";
  • (ii) IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative";
  • (iii) IAS 19 "Benefici a dipendenti";
  • (iv) IAS 34 "Bilanci intermedi".

Per quanto riguarda il primo punto, la modifica chiarisce che non si deve ricorrere alla riesposizione dei dati di bilancio qualora un'attività o un gruppo di attività disponibili per la vendita venga riclassificata come "detenuta per essere distribuita", o viceversa.

Con riferimento all'IFRS 7, l'emendamento in oggetto stabilisce che qualora un'entità trasferisca un'attività finanziaria a condizioni tali da consentire la "derecognition" dell'attività stessa, viene richiesta l'informativa riguardante il coinvolgimento residuo dell'entità stessa nell'attività trasferita, qualora abbia sottoscritto dei contratti di servizio che evidenziano una interessenza dell'entità nella futura performance delle attività finanziarie trasferite.

La modifica dello IAS 19 proposta, chiarisce che il tasso di sconto per attualizzare le obbligazioni per benefici successivi al rapporto di lavoro, sia determinato con riferimento ai rendimenti di mercato dei titoli obbligazionari di aziende primarie e, nei Paesi dove non esiste un "mercato spesso" di tali titoli, siano utilizzati i rendimenti di mercato dei titoli di enti pubblici.

L'emendamento proposto allo IAS 34 richiede l'indicazione di riferimenti incrociati tra i dati riportati nel bilancio intermedio e l'informativa ad essi associata.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea

I seguenti principi ed emendamenti a principi preesistenti sono tuttora in corso di omologazione da parte dell'Unione Europea e pertanto non risultano applicabili da parte del Gruppo. Le date indicate riflettono la data di efficacia attesa e statuita nei principi stessi; tale data è tuttavia soggetta all'effettiva omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea:

• IFRS 9 "Strumenti finanziari": il presente principio rappresenta la prima parte di un processo per fasi che ha lo scopo di sostituire interamente lo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione" e introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie. Le principali novità introdotte dall'IFRS 9 sono così sintetizzabili: le attività finanziarie possono essere classificate in due sole categorie - al "fair value" oppure al "costo ammortizzato". Scompaiono quindi le categorie dei "loans and receivables", delle attività finanziarie disponibili per la vendita e delle attività finanziarie "held to maturity". La classificazione all'interno delle due categorie avviene sulla base del modello di business dell'entità e in relazione alle caratteristiche dei flussi di cassa generati dalle attività stesse. Un'attività finanziaria è valutata al costo ammortizzato se entrambi i seguenti requisiti sono rispettati: il modello di business dell'entità prevede che l'attività finanziaria sia detenuta per incassare i relativi cash flow (quindi, in sostanza, non per realizzare profitti di trading) e le caratteristiche dei flussi di cassa dell'attività corrispondono unicamente al pagamento di capitale e interessi. In caso contrario l'attività finanziaria deve essere misurata al fair value. Le regole per la contabilizzazione dei derivati incorporati sono state semplificate: non è più richiesta la contabilizzazione separata del derivato incorporato e dell'attività finanziaria che lo "ospita".

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Tutti gli strumenti rappresentativi di capitale - sia quotati che non quotati - devono essere valutati al fair value (lo IAS 39 stabiliva invece che, qualora il fair value non fosse determinabile in modo attendibile, gli strumenti rappresentativi di capitale non quotati venissero valutati al costo).

L'entità ha l'opzione di presentare nel Patrimonio netto le variazioni di fair value degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono detenuti per la negoziazione, per i quali invece tale opzione è vietata. Tale designazione è ammessa al momento della rilevazione iniziale, può essere adottata per singolo titolo ed è irrevocabile. Qualora ci si avvalesse di tale opzione, le variazioni di fair value di tali strumenti mai possono essere riclassificate dal Patrimonio netto al Conto economico. I dividendi invece continuano ad essere rilevati in Conto economico.

L'IFRS 9 non ammette riclassificazioni tra le due categorie di attività finanziarie se non nei rari casi in cui vi è una modifica nel modello di business dell'entità. In tal caso gli effetti della riclassifica si applicano prospetticamente.

Infine l'informativa richiesta nelle note è stata adeguata alla classificazione ed alle regole di valutazione introdotte dall'IFRS 9. In data 19 novembre 2013 lo IASB ha emesso un emendamento al principio in esame, che riguarda principalmente i seguenti aspetti:

  • (i) la sostanziale revisione del cd. "Hedge accounting", che consentirà alle società di riflettere meglio le loro attività di gestione dei rischi nell'ambito del bilancio;
  • (ii) è consentita la modifica di trattamento contabile delle passività valutate al fair value: in particolare gli effetti di un peggioramento del rischio di credito della società non verranno più iscritti a Conto economico;
  • (iii) viene prorogata la data di entrata in vigore del principio in oggetto, fissata inizialmente con decorrenza dal 1° gennaio 2015.

Nel corso del mese di luglio 2014 è stata pubblicata una parziale modifica del principio, con l'introduzione, in tema di valutazione di classi di strumenti finanziari, del modello basato sulla perdita attesa del credito che sostituisce il modello di impairment fondato sulle perdite realizzate. L'emendamento in esame è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2018;

• IFRS 14 "Poste di bilancio differite di attività regolamentate": il nuovo principio transitorio, emesso dallo IASB il 30 gennaio 2014, consente all'entità che adotta per la prima volta i principi contabili internazionali IAS/IFRS, di continuare ad applicare le precedenti GAAP accounting policies in merito alla valutazione (incluso impairment) e l'eliminazione dei regulatory deferral accounts. Il presente principio sarà applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016;

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  • IFRS 15 "Ricavi da contratti con i clienti": il principio, emesso dallo IASB in data 28 maggio 2014, è il risultato di uno sforzo di convergenza tra lo IASB e il FASB ("Financial Accounting Standard Board", l'organo deputato all'emissione di nuovi principi contabili negli Stati Uniti) al fine di raggiungere un unico modello di riconoscimento dei ricavi applicabile sia in ambito IFRS che US GAAP. Il nuovo principio sarà applicabile a tutti i contratti con la clientela, includendo i lavori in corso su commessa, e dunque sostituirà gli attuali IAS 18 – Ricavi e IAS 11 – Commesse a lungo termine e tutte le relative interpretazioni. Il principio in oggetto trova applicazione qualora ricorrano contemporaneamente i seguenti criteri:
  • (i) le parti hanno approvato il contratto e si sono impegnate ad eseguire le rispettive obbligazioni;
  • (ii) i diritti di ciascuna delle parti riguardanti i beni e i servizi da trasferire nonché i termini di pagamento sono stati identificati;
  • (iii) il contratto stipulato ha sostanza commerciale (i rischi, la tempistica o l'ammontare dei flussi di cassa futuri dell'entità possono modificarsi quale risultato del contratto);
  • (iv) sussiste la probabilità di incassare e pagare gli importi legati alla esecuzione del contratto.

L'IFRS 15 include anche obblighi di informativa significativamente più estesi rispetto al principio esistente, in merito alla natura, agli ammontari, alle tempistiche e all'incertezza dei ricavi e dei flussi di cassa derivanti dai contratti con la clientela.

In data 11 settembre 2015 lo IASB ha emesso una modifica al principio in oggetto, posticipandone la data di applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2018;

  • IFRS 10 "Bilancio consolidato": la modifica al presente principio, emessa in data 18 dicembre 2014 riguarda l'esenzione dalla presentazione del bilancio consolidato qualora la controllante abbia partecipazioni in "investment entities" che valutano le proprie controllate al fair value. L'emendamento al principio è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IAS 28 "Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures": in data 18 dicembre 2014 il presente principio è stato modificato in merito a partecipazioni detenute in società collegate o joint ventures che siano "investment entities": tali partecipazioni possono essere valutate al fair value o con il metodo del Patrimonio netto. Tale modifica è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IFRS 16 "Leasing". Il presente principio sostituisce lo IAS 17 e stabilisce i criteri per la rilevazione, valutazione e presentazione dei contratti di leasing. L'IFRS 16 è applicabile a partire dal 1° gennaio 2019, ma è consentita adozione anticipata per le entità che applicano anche l'IFRS 15;
  • IAS 12 "Imposte sul reddito". In data 19 gennaio 2016 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche che mirano a chiarire come contabilizzare le attività fiscali differite relative a strumenti di debito misurati al fair value. Le modifiche sono applicabili a partire dal 1° gennaio 2017.

Area di consolidamento

La Relazione annuale del Gruppo A2A al 31 dicembre 2015 include i dati della capogruppo A2A S.p.A. e quelli delle società controllate sulle quali A2A S.p.A. esercita direttamente o indirettamente il controllo anche quando la quota posseduta è inferiore al 50%. Sono altresì consolidate, con il metodo del Patrimonio netto, le società sulle quali la capogruppo esercita il controllo congiuntamente con altri soci (joint ventures) e quelle sulle quali esercita un'influenza notevole.

Si segnala che a seguito dell'acquisizione avvenuta nel mese di aprile 2015 della restante quota del 50% del Capitale sociale della società Bellisolina S.r.l., quest'ultima, consolidata in precedenza con il metodo del Patrimonio netto, al 31 dicembre 2015 è controllata al 100% da A2A Ambiente S.p.A. ed è stata pertanto consolidata integralmente.

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In seguito all'acquisizione dell'ulteriore quota del 50% del Capitale sociale della società Bergamo Servizi S.r.l., quest'ultima, precedentemente valutata con il metodo del Patrimonio netto, al 31 dicembre 2015 è controllata al 100% da Aprica S.p.A. ed è stata consolidata integralmente.

Nel corso del primo semestre 2015 si è infine perfezionato l'acquisto dell'ulteriore quota del 30% del Capitale sociale di SED S.r.l. da parte di A2A Ambiente S.p.A.. Al 31 dicembre 2015 SED S.r.l. risulta controllata all'80% da A2A Ambiente S.p.A. e pertanto è stata consolidata con il metodo integrale.

La partecipazione in SEASM S.r.l. detenuta al 67% da A2A S.p.A., in precedenza consolidata integralmente, è stata riclassificata alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita" a seguito della decisione del management di cedere la partecipazione, come meglio descritto alla nota n. 12 "Attività non correnti destinate alla vendita".

Criteri e procedure di consolidamento

Criteri di consolidamento

Società controllate

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Sono controllate le società in cui la capogruppo A2A S.p.A. esercita il controllo e quelle in cui ha il potere, così come definito dall'IFRS 10, di determinare direttamente o indirettamente le politiche finanziarie ed operative al fine di ottenere benefici dalle loro attività. Le imprese controllate vengono consolidate a partire dalla data in cui il controllo è stato effettivamente acquisito dal Gruppo e cessano di essere consolidate integralmente dalla data in cui il controllo viene ceduto a società esterne al Gruppo.

Società collegate, joint ventures e Attività a controllo congiunto

Le partecipazioni in società collegate, nelle quali cioè il Gruppo A2A detiene una partecipazione rilevante ed è in grado di esercitare un'influenza notevole, sono valutate con il metodo del Patrimonio netto. Gli utili o le perdite di competenza del Gruppo sono riconosciuti nel bilancio dalla data in cui ha avuto inizio l'influenza notevole o il controllo congiunto sulla società.

Nel caso in cui la perdita di pertinenza del Gruppo ecceda il valore di carico della partecipazione, quest'ultimo è annullato e l'eventuale eccedenza è rilevata in un apposito fondo nella misura in cui il Gruppo abbia obbligazioni legali o implicite nei confronti dell'impresa partecipata a coprire le sue perdite o, comunque, ad effettuare pagamenti per suo conto.

Sono parimenti valutate con il metodo del Patrimonio netto le partecipazioni detenute in imprese a controllo congiunto/joint ventures ai sensi dell'IFRS 11; non sono invece presenti "Attività a controllo congiunto" che ai sensi dell'IFRS 11 sarebbero consolidate con il metodo proporzionale ossia riconoscendo in bilancio al Gruppo la quota di attività, passività, costi e ricavi di sua competenza anziché applicare il metodo del Patrimonio netto.

Si segnala che il Gruppo A2A non detiene "Attività a controllo congiunto" e, pertanto, l'adozione del nuovo principio non ha avuto effetti sulla Relazione annuale al 31 dicembre 2015.

Diritti di voto potenziali

Qualora il Gruppo A2A detenga delle opzioni di acquisto (Call) su azioni o strumenti rappresentativi di capitale (Warrant) che sono convertibili in azioni ordinarie, o altri strumenti simili che hanno la potenzialità, se esercitati o convertiti, di dare al Gruppo diritti di voto o ridurre i diritti di voto di terzi ("diritti di voto potenziali"), tali diritti di voto potenziali sono presi in considerazione al fine di valutare se il Gruppo abbia il potere o meno di governare o influenzare le politiche finanziarie e gestionali di un'altra società.

Trattamento delle opzioni put su azioni di imprese controllate

Il Gruppo aveva concesso delle opzioni put a soci di minoranza che davano il diritto a questi ultimi di richiedere al Gruppo A2A di acquistare le azioni da loro possedute a una data futura. Tali opzioni sono decadute prima del 31 dicembre 2015.

A livello generale lo IAS 32, paragrafo 23, stabilisce che un contratto che contiene un'obbligazione per un'entità di acquisire azioni per cassa o a fronte di altre attività finanziarie, dia luogo a una passività finanziaria per il valore attuale del prezzo di esercizio dell'opzione.

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Pertanto, qualora l'entità non abbia il diritto incondizionato a evitare la consegna di cassa o di altri strumenti finanziari al momento dell'eventuale esercizio di una opzione put su azioni d'imprese controllate, si deve procedere all'iscrizione del debito.

In assenza di specifiche indicazioni da parte dei principi contabili di riferimento, il Gruppo A2A: (i) considera già acquisite dal Gruppo le azioni oggetto di opzioni put, anche nei casi in cui restino in capo ai soci terzi i rischi e i benefici connessi alla proprietà delle azioni e continuino a rimanere esposti al rischio di equity; (ii) iscrive in contropartita delle riserve di Patrimonio netto il debito derivante dal sorgere dell'obbligazione e le eventuali successive variazioni dello stesso non dipendenti dal semplice trascorrere del tempo (unwinding dell'attualizzazione del prezzo d'esercizio); (iii) imputa queste ultime a Conto economico.

Procedure di consolidamento

Procedura generale

I bilanci delle controllate, collegate e joint ventures consolidate dal Gruppo A2A sono redatti adottando, per ogni chiusura contabile, gli stessi principi contabili della capogruppo. Eventuali rettifiche vengono apportate in fase di consolidamento in modo da rendere omogenee le voci che sono interessate dall'applicazione di principi contabili differenti. Tutti i rapporti e le transazioni infragruppo, inclusi eventuali utili non realizzati derivanti da rapporti intrattenuti tra società del Gruppo, sono completamente eliminati.

Nella preparazione della Relazione annuale vengono assunte linea per linea le attività, le passività, nonché i costi e i ricavi delle imprese consolidate nel loro ammontare complessivo, attribuendo ai soci di minoranza in apposite voci della Situazione patrimoniale-finanziaria e del Conto economico la quota del Patrimonio netto e del risultato del periodo di loro spettanza.

Il valore contabile della partecipazione in ciascuna delle controllate è eliminato a fronte della corrispondente quota di Patrimonio netto comprensiva degli eventuali adeguamenti al fair value alla data di acquisizione; la differenza emergente è trattata ai sensi dell'IFRS 3.

Le operazioni con soci di minoranza che non comportano la perdita del controllo in imprese consolidate sono trattate secondo l'approccio dell'entità economica (economic entity view).

Adozione del principio contabile internazionale IFRS 12 "Informazioni aggiuntive su partecipazioni in altre imprese"

A partire dal 2014 il Gruppo A2A ha adottato, tra l'altro, le disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 12 "Informazioni aggiuntive su partecipazioni in altre imprese", emanato dallo IASB nel 2011 e omologato dalla Commissione Europea l'11 dicembre 2012.

Sulla base di quanto disposto al paragrafo 7 e seguenti del principio in esame, il Gruppo ha provveduto a fornire l'informativa sulle valutazioni e sulle assunzioni significative adottate per stabilire:

  • (i) che la capogruppo detiene il controllo di un'altra entità ai sensi dell'IFRS 10;
  • (ii) conformemente con l'IFRS 11, il tipo di accordo a controllo congiunto (attività a controllo congiunto o joint venture) allorché l'accordo sia stato strutturato attraverso un veicolo separato;
  • (iii) che la capogruppo esercita un'influenza notevole su un'altra entità (partecipazioni in imprese collegate).

Partecipazione detenuta in EPCG (IFRS 10)

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Il Gruppo A2A ha definito l'esistenza dei requisiti dell'IFRS 10 per quanto attiene il consolidamento della partecipazione detenuta in EPCG, società montenegrina attiva nel mercato della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica.

In particolare il Gruppo consolida integralmente la società EPCG di cui detiene il 41,75% del Capitale sociale.

Pur non detenendo la maggioranza dei voti esercitabili in assemblea, la società è considerata controllata, poiché la capogruppo A2A S.p.A. con la nomina di CEO e CFO ha di fatto ottenuto il controllo, applicando effettivamente quanto previsto nell'accordo d'acquisto, ossia avendo la possibilità di gestire la società in modo sostanziale.

L'adozione dell'IFRS 10 (e il superamento dello IAS 27 in materia di bilancio consolidato) non ha avuto effetti sul metodo di consolidamento della partecipazione in EPCG, poiché A2A S.p.A. ne detiene il controllo in quanto "è esposta, ovvero ha diritto, a risultati variabili derivanti dal proprio coinvolgimento nell'entità ed è in grado di influenzare tali risultati attraverso il proprio potere sull'entità stessa".

Partecipazioni detenute in joint ventures (IFRS 11): Ergosud S.p.A. e PremiumGas S.p.A.

L'IFRS 11 individua, sulla base dei diritti e delle obbligazioni in capo ai partecipanti, due tipologie di accordi, le joint operations e le joint ventures, e disciplina il conseguente trattamento contabile da adottare per la loro rilevazione in bilancio.

Con particolare riferimento alle partecipazioni detenute in due società a controllo congiunto operanti nella Business Unit Generazione e Trading, Ergosud S.p.A. e PremiumGas S.p.A., il Gruppo A2A ha ritenuto che le stesse rientrano, in quanto a forma giuridica e natura degli accordi contrattuali, nella categoria "joint venture".

In particolare per quanto attiene la partecipazione detenuta in PremiumGas S.p.A. il Gruppo vanta diritti esclusivamente legati ai risultati conseguiti dalla società; la sua attività non è finalizzata esclusivamente alla commercializzazione di gas nei confronti di società appartenenti al Gruppo, garantendo pertanto la propria continuità indipendentemente dai rapporti commerciali in essere con il Gruppo stesso.

In riferimento alla partecipazione in Ergosud S.p.A. si segnala che pur in presenza di un contratto di Tolling la partecipata potrebbe dispacciare l'energia autonomamente garantendo la propria continuità aziendale anche al termine del contratto stesso. Si precisa inoltre che il Gruppo A2A non procede alla nomina di figure direttive rilevanti della società.

Sulla base delle considerazioni sopra riportate il Gruppo A2A ha valutato le partecipazioni con il metodo del Patrimonio netto in continuità con quanto già effettuato nei precedenti esercizi.

Opzioni con terzi

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a) Diritti concessi ai soci finanziari (Mediobanca, Fondazione CRT e Banca Popolare di Milano)

Si rammenta che in data 24 maggio 2012 A2A S.p.A., gli altri soci di Edipower S.p.A. (ex Delmi S.p.A.) e Iren Energia S.p.A. (uscita dalla compagine azionaria di Edipower S.p.A. in data 1° novembre 2013) hanno sottoscritto un "Accordo Quadro" relativo alla governance di Edipower S.p.A. e al suo modello di funzionamento. L'Accordo Quadro ha una durata pari a 5 anni e prevede una clausola di rinnovo automatico salvo disdetta.

L'Accordo Quadro contiene inoltre previsioni relative alla circolazione delle azioni di Edipower S.p.A. (lock-up, prelazione, gradimento, diritto di co-vendita e diritto di acquisto) e al disinvestimento da Edipower S.p.A. stessa.

Con riferimento a tale ultimo punto, si prevede che a partire dalla data del terzo anniversario della fusione, le parti dell'Accordo Quadro si consulteranno al fine di verificare in buona fede se sussistano le condizioni per la quotazione di Edipower S.p.A., anche attraverso operazioni di fusione della stessa con società quotate. In caso di quotazione, i soci finanziari di Edipower S.p.A., vale a dire Mediobanca, Fondazione CRT e BPM, avranno diritto di collocare sul mercato le proprie partecipazioni in via prioritaria rispetto alle altre parti dell'Accordo Quadro.

In caso di mancata quotazione entro il 48° mese dalla data di efficacia della fusione Delmi/ Edipower, Mediobanca, Fondazione CRT e BPM avranno ciascuno diritto di ottenere la liquidazione della propria intera partecipazione in Edipower S.p.A. a fronte di un corrispettivo pari al fair value della stessa, corrisposto in natura attraverso l'assegnazione di un ramo d'azienda identificato dal Consiglio di Amministrazione di Edipower S.p.A.. Qualora tale procedura non dovesse perfezionarsi entro il 50° mese dalla fusione per qualunque causa, Mediobanca, Fondazione CRT e BPM avranno ciascuno un'opzione di vendita della propria quota a fair value nei confronti degli altri soci di Edipower S.p.A. successivamente alla fusione, in proporzione alla partecipazione da ciascuno detenuta nel capitale di Edipower S.p.A.. A tale proposito, si segnala che, a seguito della scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A., avente efficacia a decorrere dal 1° novembre 2013, Iren S.p.A. e Iren Energia S.p.A. sono uscite dalla compagine azionaria di Edipower S.p.A..

La sottoscrizione dell'Accordo Quadro e dei conseguenti diritti concessi ai soci finanziari (Mediobanca, Fondazione CRT e BPM) sono stati considerati come put su Non Controlling Interest e trattati contabilmente in conformità a quanto disposto dallo IAS 32, paragrafo 23. Il principio in oggetto stabilisce che un contratto che contiene un'obbligazione per un'entità di acquisire azioni proprie "per cassa o a fronte di altre attività finanziarie" dà luogo a una passività finanziaria per il valore attuale del prezzo di esercizio dell'opzione.

Il Gruppo A2A ha considerato pertanto già acquisite le azioni oggetto di opzioni put, anche restando in capo ai soci terzi i rischi e i benefici connessi alla proprietà delle azioni e continuando a rimanere esposti al rischio di equity, e ha proceduto alla prima iscrizione del debito derivante dal sorgere dell'obbligazione. Le eventuali successive variazioni del debito non dipendenti dal semplice trascorrere del tempo (unwinding dell'attualizzazione del prezzo d'esercizio) avranno come contropartita il Patrimonio netto di Gruppo.

In data 28 dicembre 2015 SEL, Società Elettrica Altoatesina S.p.A. già titolare dell'8,54% di Edipower S.p.A., ha acquisito le quote partecipative detenute dai Soci Finanziari Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l., Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S.p.A., pari all'11,96% del capitale sociale di Edipower S.p.A., incrementando la propria quota partecipativa al 20,50%.

b) Contratto di opzione fra A2A S.p.A. e Società Elettrica Altoatesina S.p.A. (SEL)

In data 24 maggio 2012, A2A S.p.A. ha sottoscritto un contratto di opzione con Società Elettrica Altoatesina S.p.A. (SEL) avente ad oggetto una parte delle azioni Edipower S.p.A. da essa detenute in seguito alla fusione per incorporazione di Delmi S.p.A. in Edipower S.p.A.; la fusione in oggetto è stata sottoscritta in data 18 dicembre 2012 e ha avuto efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2013.

Successivamente alla sopra citata fusione, SEL S.p.A. deteneva una partecipazione pari al 6,75% nel capitale sociale di Edipower S.p.A.. Tale percentuale dopo l'operazione di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. verso Iren Energia S.p.A., risulta pari all'8,5%.

Il contratto di opzione prevede che SEL S.p.A. avrà il diritto di vendere (opzione put) e A2A S.p.A. avrà il diritto di acquistare (opzione call) le azioni detenute da SEL S.p.A. in Edipower S.p.A..

SEL S.p.A. potrà esercitare la propria opzione di vendita nel corso dei 3 mesi anteriori al quinto anniversario del 24 maggio 2012 e parimenti A2A S.p.A. potrà esercitare la propria opzione di acquisto nel corso dei 3 mesi successivi al quinto anniversario citato. Il prezzo di esercizio di tali opzioni è costituito da una parte fissa e da una quota variabile determinata sulla base del fair value delle azioni oggetto dell'opzione alla data del relativo esercizio.

La sottoscrizione del contratto di opzione e dei conseguenti diritti concessi a SEL S.p.A. sono stati considerati come put su Non Controlling Interest e trattati contabilmente come descritto nei paragrafi precedenti.

In data 28 dicembre 2015, contestualmente all'acquisizione delle quote partecipative dei soci finanziari da parte di SEL S.p.A., è stato stipulato l'atto di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A..

Per effetto di tale operazione viene assegnato a Cellina Energy S.r.l., società interamente partecipata da SEL S.p.A., il compendio costituito dagli impianti idroelettrici di titolarità di Edipower S.p.A. costituenti il cd. "Nucleo di Udine", fatta eccezione per gli impianti idroelettrici di Ampezzo e Somplago, insieme ai rapporti giuridici attivi e passivi ad essi funzionali, unitamente ad un esborso di cassa per complessivi 38,5 milioni di euro.

La scissione avrà efficacia con decorrenza dal 1° gennaio 2016; è previsto un meccanismo di aggiustamento in relazione alla situazione patrimoniale del compendio scisso al 31 dicembre 2015. A valle di tale operazione, il capitale sociale di Edipower S.p.A. sarà interamente detenuto da A2A S.p.A..

Il progetto di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A., che rientra nell'ambito degli accordi sottoscritti in occasione dell'operazione di acquisizione di Edipower S.p.A. avvenuta il 24 maggio 2012, è stato approvato in data 26 ottobre 2015 dalle assemblee straordinarie di Edipower S.p.A. e di Cellina Energy S.r.l..

Per effetto delle operazioni sopra descritte sono, in pari data, decaduti i diritti di opzione put sulle azioni di Edipower S.p.A.. Conseguentemente il debito iscritto (in conformità a quanto disposto dallo IAS 32, paragrafo 23) nel precedente esercizio per circa 235 milioni di euro è stato riclassificato per 196 milioni di euro nel patrimonio netto di terzi e per 39 milioni di euro nel Patrimonio netto di Gruppo.

c) EPCG - Opzioni Governo Montenegro

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Il Governo montenegrino, a seguito dell'accordo sottoscritto il 2 aprile 2015 con A2A S.p.A., e prorogato al mese di dicembre 2015, e di quello sottoscritto nel 2009 in sede di acquisizione della partecipazione in EPCG da parte della quotata italiana, attualmente pari al 41,75%, detiene un'opzione (call) per l'acquisto della quota summenzionata che, correlata al raggiungimento o meno di target quantitativi ovvero di specifici indicatori, risulta essere esercitabile già dal presente esercizio ad un prezzo superiore al valore di carico presente in bilancio al 31 dicembre 2015.

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d) Ergosud S.p.A. opzione call

A seguito dell'acquisto da parte di Energeticky a Prumyslovy Holding a.s. (EPH) della partecipazione detenuta da E.ON in Ergosud S.p.A., la società A2A S.p.A. ha proceduto a rinunciare ai propri diritti di prelazione sulle azioni della partecipata a fronte della sottoscrizione di un term sheet (avvenuta in data 29 giugno 2015). Il term sheet riconosce ad A2A S.p.A., tra l'altro, un diritto di call option esercitabile in una finestra temporale di 42 giorni a partire dal 24 luglio 2015 a un prezzo predeterminato. A2A S.p.A. non ha esercitato l'opzione che risulta pertanto decaduta.

Ultimi dati di sintesi disponibili delle joint ventures (consolidate ad equity)

Dati di sintesi al 31 dicembre 2015
Milioni di euro
CONTO ECONOMICO
Bergamo
Pulita
50%
PremiumGas
50%
Metamer
50%
Ergosud
50%
(dati al
31 12 2014)
(*)
Ricavi 0,8 5,8 12,1 32,0
Margine operativo lordo (0,2) (0,5) 0,7 19,4
% sui ricavi netti (20,0%) (7,8%) 5,8% 60,7%
Ammortamenti e svalutazioni - - (0,2) (10,4)
Risultato operativo netto (0,2) (0,5) 0,5 9,0
Risultato d'esercizio (0,2) (0,4) 0,4 3,0
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
Totale attività 3,7 10,4 5,6 223
Patrimonio netto (0,2) 2,9 1,6 88,0
(Indebitamento) finanziario netto 0,2 0,1 2,2 (107,0)

(*) Dati ultimo bilancio disponibile.

Dati di sintesi al 31 dicembre 2014
Milioni di euro
CONTO ECONOMICO
Società
partecipate
da A2A
Ambiente
50%
(*)
Premiumgas
50%
Metamer
50%
Ergosud
50%
(dati
al 31 12 2013)
(**)
Ricavi 8,7 3,8 12,3 33,5
Margine operativo lordo 0,5 (0,6) 0,7 18,2
% sui ricavi netti 6,1% (14,7%) 5,3% 54,3%
Ammortamenti e svalutazioni 1,2 - 0,2 10,1
Risultato operativo netto (0,7) (0,6) 0,5 8,1
Risultato d'esercizio (0,6) 0,3 0,3 3,1
SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA
Totale attività 11,4 5,0 5,6 224,2
Patrimonio netto 0,2 3,4 1,5 85,1
(Indebitamento) finanziario netto (1,2) (0,5) 1,6 (124,7)

(*) Bellisolina S.r.l., Bergamo Pulita S.r.l. e SED S.r.l.

(**) Dati ultimo bilancio disponibile.

Principi contabili e criteri di valutazione

Conversione delle poste espresse in valuta estera

La valuta di presentazione della Relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo A2A è l'euro, che coincide anche con la moneta funzionale delle economie in cui il Gruppo opera.

Le transazioni in valuta diversa dall'euro sono rilevate, inizialmente, al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite in euro al cambio della data di chiusura della Relazione annuale.

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Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio in vigore alla data di rilevazione dell'operazione. Le poste non monetarie iscritte al valore equo (fair value) sono convertite utilizzando il tasso di cambio alla data di determinazione di tale valore.

Immobilizzazioni materiali

Gli immobili strumentali sono iscritti tra le "Immobilizzazioni materiali", mentre quelli non strumentali sono classificati come "Immobili detenuti per investimento".

Nel bilancio sono rilevati al costo storico, comprensivo degli oneri accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del cespite (ad esempio: trasporti, dazi doganali, costi di installazione e collaudo, spese notarili e catastali e l'eventuale IVA indetraibile), incrementato, quando rilevante ed in presenza di obbligazioni, del valore attuale del costo stimato per il ripristino ambientale del sito oppure dello smantellamento. Gli oneri finanziari, se direttamente imputabili all'acquisizione o costruzione del bene, vengono capitalizzati come parte del costo del bene stesso se la natura del bene ne giustifica la capitalizzazione.

Qualora delle componenti rilevanti delle immobilizzazioni materiali presentino delle vite utili differenti, tali componenti sono contabilizzate separatamente mediante l'attribuzione a ciascuna componente della propria vita utile al fine del calcolo degli ammortamenti (cosiddetto Component Approach).

I terreni, sia annessi a fabbricati civili e industriali che privi di costruzione, non sono ammortizzati in quanto la loro vita utile è illimitata, ad eccezione dei terreni utilizzati nell'attività produttiva che sono soggetti a deperimento nel corso del tempo (ad esempio: discariche, cave).

I costi di manutenzione ordinaria sono addebitati integralmente al Conto economico nell'esercizio in cui sono sostenuti. Gli oneri per le manutenzioni effettuate a intervalli regolari sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono e sono ammortizzati in relazione alla specifica residua possibilità di utilizzo degli stessi.

I beni acquisiti mediante contratti di locazione finanziaria vengono contabilizzati in conformità alle disposizioni dello IAS 17 "Leasing", che comporta l'iscrizione dei beni oggetto del contratto tra le "Immobilizzazioni materiali" e la rilevazione nel passivo dello Stato patrimoniale di un debito finanziario di pari importo. Il debito viene progressivamente ridotto in base al piano di rimborso delle quote capitale incluse nei canoni contrattualmente previsti mentre il valore del bene viene sistematicamente ammortizzato in funzione della vita economico-tecnica del bene stesso oppure, solo nel caso in cui non vi è una ragionevole certezza sul passaggio di proprietà dei beni alla scadenza del contratto, il periodo di ammortamento sarà il minore tra la durata del contratto di leasing e la vita utile del bene. Nel corso dell'esercizio in esame sono state riviste le vite utili degli impianti CCGT, come meglio descritto alla nota "1) Immobilizzazioni materiali".

40

Con riferimento ai beni detenuti in leasing dalle società del Gruppo, trovano applicazione le indicazioni dell'interpretazione IFRIC 4 "Determinare se un accordo contiene un leasing", che regola gli accordi che, pur non assumendo la forma esplicita di un leasing finanziario, prevedono il trasferimento sostanziale dei benefici e rischi connessi alla proprietà dei beni oggetto dell'accordo.

L'applicazione dell'interpretazione in oggetto comporta lo stesso trattamento contabile previsto dallo IAS 17 "Leasing".

Le immobilizzazioni materiali sono esposte al netto dei relativi fondi ammortamento e di eventuali svalutazioni. L'ammortamento è calcolato a decorrere dall'entrata in esercizio del singolo bene in quote costanti in base alla vita utile stimata del bene per l'impresa. Il valore di presunto realizzo che si ritiene di recuperare al termine della vita utile non è ammortizzato. La vita utile di ogni bene viene riesaminata con periodicità annuale ed eventuali cambiamenti, se necessari, sono apportati al fine di una corretta iscrizione del valore del bene stesso.

Le discariche sono ammortizzate sulla base della percentuale di riempimento determinata come rapporto tra volumetria occupata alla fine del periodo e volumetria complessivamente autorizzata.

Le principali aliquote economico-tecniche utilizzate sono le seguenti:

fabbricati _________ 1,7 %
- 100,0 %
impianti di produzione __________ 1,0 % -
50,0 %
linee di trasporto ________ 1,4 % - 100,0 %
stazioni di trasformazione _______ 2,5 % -
6,7 %
reti di distribuzione ______ 1,4 % -
10,0 %
attrezzature diverse ______ 4,8 % -
20,0 %
telefoni cellulari _________ 100,0 %
mobili ed arredi__________ 10,0 %
- 25,0 %
macchine per ufficio elettriche ed elettroniche _______ 10,0 %
- 12,5 %
mezzi di trasporto________ 10,0 %
- 25,0 %
migliorie su beni in locazione __________ 5 % - 17,4 %

In presenza di indicatori specifici tali da far supporre l'esistenza di una perdita del valore, le immobilizzazioni materiali sono assoggettate ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test") secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni"; le eventuali svalutazioni possono essere oggetto di successivi ripristini di valore qualora vengano meno le ragioni che le hanno determinate.

Al momento della alienazione o quando non sussistono benefici economici futuri attesi dall'uso di un bene, lo stesso viene eliminato dal bilancio e l'eventuale perdita o utile (calcolata come differenza tra il valore di cessione e il valore di carico) viene rilevata a Conto economico nell'anno della suddetta eliminazione.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali riguardano le attività prive di consistenza fisica identificabili, controllate dall'impresa e in grado di produrre benefici economici futuri, nonché l'avviamento, quando acquisito a titolo oneroso.

L'identificabilità è definita con riferimento alla possibilità di distinguere l'immobilizzazione immateriale acquisita dall'avviamento; questo requisito è soddisfatto di norma quando: (i) l'immobilizzazione immateriale è riconducibile a un diritto legale o contrattuale, oppure (ii) l'immobilizzazione è separabile, ossia può essere ceduta, trasferita, data in affitto o scambiata autonomamente oppure come parte integrante di altre immobilizzazioni.

Il controllo dell'impresa consiste nella potestà di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dall'immobilizzazione e nella possibilità di limitarne l'accesso ad altri.

Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione, inclusivo degli oneri accessori, determinato con le stesse modalità indicate per le immobilizzazioni materiali. Le immobilizzazioni immateriali prodotte internamente non sono capitalizzate e si rilevano nel Conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita, vengono iscritte al netto dei relativi ammortamenti accumulati e di eventuali perdite durevoli di valore determinate con le stesse modalità precedentemente indicate per le immobilizzazioni materiali. Variazioni della vita utile attesa o delle modalità con cui i futuri benefici economici legati all'immobilizzazione immateriale sono conseguiti dall'entità, sono rilevate modificando il periodo o il metodo di ammortamento e trattate come modifiche delle stime contabili. Le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali con vita utile definita sono rilevate a Conto economico nella categoria di costo coerente con la funzione dell'immobilizzazione immateriale.

In presenza di indicatori specifici di perdita del valore, le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test") secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni"; le eventuali svalutazioni possono essere oggetto di successivi ripristini di valore qualora vengano meno le ragioni che hanno condotto alla loro svalutazione.

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile indefinita e quelle non ancora disponibili per l'utilizzo sono sottoposte ad Impairment Test con frequenza almeno annuale, indipendentemente dalla presenza di specifici indicatori di perdita di valore, secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni". Le eventuali svalutazioni dell'avviamento non sono oggetto di successivi ripristini di valore.

Gli utili o le perdite derivanti dall'alienazione di una immobilizzazione immateriale sono determinati come differenza tra il valore di dismissione e il valore di carico e sono rilevati a Conto economico al momento della cessione.

Per le immobilizzazioni immateriali a vita utile definita si applicano le seguenti percentuali di ammortamento:

diritti di brevetto industriale e utilizzazione op. dell'ingegno ____ 12,5 % - 33,3 %
concessioni, licenze e marchi ______ 6,7 % - 33,3 %

Accordi per servizi in concessione

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L'IFRIC 12 dispone che in presenza di determinate caratteristiche dell'atto di concessione, le infrastrutture asservite all'erogazione di servizi pubblici in concessione siano iscritte nelle attività immateriali e/o nelle attività finanziarie a seconda se rispettivamente il concessionario abbia diritto a un corrispettivo da parte del cliente per il servizio fornito e/o abbia diritto a riceverlo dall'ente pubblico concedente.

Perdita di valore delle immobilizzazioni materiali e delle immobilizzazioni immateriali

In presenza di indicatori tali da far supporre l'esistenza di una perdita duratura di valore, le immobilizzazioni materiali e le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test").

Nel caso dell'avviamento, di altre immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita o di immobilizzazioni non disponibili per l'uso, l'Impairment Test è effettuato almeno annualmente o più frequentemente ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'immobilizzazione possa aver subito una perdita di valore.

La verifica consiste nel confronto tra il valore contabile iscritto in bilancio e la stima del valore recuperabile dell'immobilizzazione.

Il valore recuperabile di un'immobilizzazione è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d'uso. Per determinare il valore d'uso di un'immobilizzazione la società calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, sulla base di piani aziendali predisposti dal management al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'immobilizzazione. Se il valore recuperabile di un'immobilizzazione è inferiore al valore contabile viene rilevata una perdita a Conto economico. Quando successivamente una perdita registrata su un'attività, diversa dall'avviamento, dovesse venir meno o ridursi, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile, che non può comunque eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore. Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a Conto economico.

Quando non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività, il valore recuperabile è determinato in relazione all'unità generatrice di flussi finanziari (CGU - Cash Generating Unit) o all'insieme di CGU cui tale attività appartiene e/o può essere allocata ragionevolmente.

Le CGU sono state individuate coerentemente alla struttura organizzativa e di business, come aggregazioni omogenee che generano flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dall'utilizzo continuativo delle attività a esse imputabili.

Titoli ambientali: quote di emissione, Certificati Verdi e Certificati Bianchi

Si applicano criteri di valutazione differenziati tra quote/certificati detenuti per own-use, ossia a fronte del proprio fabbisogno ("Portafoglio Industriale") e quelli detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading").

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Principi contabili e criteri di valutazione

Le quote/certificati detenuti per own-use ("Portafoglio Industriale") eccedenti il fabbisogno, determinato in relazione alle obbligazioni maturate a fine esercizio ("surplus"), sono iscritte tra le altre immobilizzazioni immateriali al costo sostenuto. I certificati assegnati gratuitamente sono invece iscritti ad un valore nullo. Trattandosi di un bene a utilizzo istantaneo tale posta non è soggetta ad ammortamento ma ad impairment test. Il valore recuperabile viene identificato come il maggiore fra il valore d'uso e quello di mercato. Qualora invece il fabbisogno ecceda le quote/certificati in portafoglio alla data di bilancio ("deficit"), si procede allo stanziamento in bilancio dell'onere necessario per far fronte all'obbligazione residua, stimato sulla base di eventuali contratti d'acquisto, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, delle quotazioni di mercato.

Le quote/certificati detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading") vengono invece iscritte tra le rimanenze di magazzino e valutate al minore tra il costo d'acquisto e il valore di presumibile realizzazione desumibile dall'andamento del mercato. I certificati assegnati gratuitamente sono iscritti ad un valore nullo. Il valore di mercato è definito con riferimento a eventuali contratti di vendita, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, alle quotazioni di mercato.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint ventures

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Sono imprese controllate le imprese su cui la capogruppo "è esposta, ovvero ha diritto, a risultati variabili derivanti dal proprio coinvolgimento nell'entità ed è in grado di influenzare tali risultati attraverso il proprio potere sull'entità stessa", così come definito dall'IFRS 10. Generalmente si presume l'esistenza del controllo quando si detiene, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.

Le società controllate vengono consolidate con il metodo dell'integrazione globale.

Sono imprese collegate quelle su cui la capogruppo esercita una influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l'influenza notevole si presume quando A2A S.p.A. detiene, direttamente o indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria.

Una joint venture è un accordo contrattuale con il quale due o più parti intraprendono un'attività economica sottoposta a controllo congiunto.

Le partecipazioni in imprese collegate e joint ventures sono valutate nel bilancio consolidato utilizzando il metodo del Patrimonio netto.

Contratti di costruzione pluriennali in corso di esecuzione

I contratti di costruzione pluriennali in corso di esecuzione sono valutati sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza, secondo il criterio della percentuale di completamento e la metodologia denominata cost to cost, così da attribuire i ricavi ed il risultato economico della commessa ai singoli esercizi di competenza in proporzione allo stato di avanzamento lavori. La differenza positiva o negativa tra valore dei contratti e gli acconti ricevuti è iscritta rispettivamente nell'attivo o nel passivo della Situazione patrimoniale-finanziaria.

I ricavi di commessa oltre ai corrispettivi contrattuali includono le varianti, le revisioni dei prezzi e il riconoscimento degli incentivi nella misura in cui è probabile che essi rappresentino effettivi ricavi che possano essere determinati con attendibilità. Le perdite accertate sono riconosciute indipendentemente dallo stato di avanzamento delle commesse.

Rimanenze

Le rimanenze di magazzino di materiali e combustibili sono valutate al minore tra il costo medio ponderato ed il valore di mercato alla data della chiusura contabile. Il costo medio ponderato viene determinato per periodo di riferimento relativamente ad ogni codice di magazzino. Il costo medio ponderato include gli oneri accessori di competenza (ad esempio: noli navi, oneri doganali, assicurazioni, stallie e controstallie nell'acquisto di combustibili). Le rimanenze di magazzino vengono costantemente monitorate e, qualora necessario, si procede alla svalutazione delle rimanenze obsolete con imputazione a Conto economico.

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Strumenti finanziari

Includono le partecipazioni (escluse le partecipazioni in imprese controllate, a controllo congiunto e collegate) detenute per la negoziazione (cd. partecipazioni di trading) o disponibili per la vendita, i crediti e i finanziamenti non correnti, i crediti commerciali e gli altri crediti originati dall'operatività dell'impresa e le altre attività finanziarie correnti, come le disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Queste ultime si riferiscono ai depositi bancari e postali, ai titoli prontamente negoziabili che rappresentano investimenti temporanei di liquidità e ai crediti finanziari esigibili entro tre mesi. Infine gli strumenti finanziari includono anche i debiti finanziari (finanziamenti bancari e prestiti obbligazionari), i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie nonché gli strumenti derivati.

Le attività e le passività finanziarie vengono rilevate contabilmente all'insorgere dei diritti e obblighi contrattuali previsti dallo strumento.

Le attività e le passività finanziarie sono contabilizzate secondo quanto stabilito dallo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione".

Inizialmente tutte le attività e passività finanziarie sono rilevate al fair value aumentato, nel caso di attività e passività diverse da quelle valutate al fair value a Conto economico, degli oneri accessori (costi d'acquisizione/emissione).

La valutazione successiva alla rilevazione iniziale dipende dalla classificazione dello strumento in una delle seguenti categorie:

  • attività e passività finanziarie non derivate valutate al fair value con variazioni imputate a Conto economico, che riguardano:
  • attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione, ovvero con l'intento di essere rivendute/riacquistate nel breve termine (HFT – "Held For Trading");
  • passività finanziarie che in fase di rilevazione iniziale sono state designate come valutate al fair value rilevato a Conto economico;
  • altre attività e passività finanziarie non derivate, che comprendono:
  • finanziamenti e crediti (L & R "Loan and Receivables");
  • investimenti detenuti fino a scadenza (HTM "Held To Maturity");
  • passività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • attività disponibili per la vendita (AFS "Available For Sale");
  • strumenti derivati.

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Di seguito vengono descritti in dettaglio i criteri di valutazione applicati nella valutazione successiva alla rilevazione iniziale per ognuna delle categorie summenzionate:

  • le attività e passività finanziarie non derivate al fair value (valore equo) rilevato a Conto economico sono valutate al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico;
  • le altre attività e passività finanziarie, diverse dai derivati e dalle partecipazioni, con pagamenti fissi o determinabili, sono valutate al costo ammortizzato. Le eventuali spese di transazione sostenute in fase di acquisizione/vendita sono portate a diretta rettifica del valore nominale dell'attività/passività (per esempio, aggio e disaggio di emissione, costi per l'acquisizione dei finanziamenti, ecc.), mentre i proventi/oneri finanziari sono rideterminati sulla base del metodo del tasso effettivo d'interesse. Per le attività finanziarie sono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare l'eventuale esistenza di evidenze obiettive che le stesse abbiano subìto una riduzione di valore. In particolare, nella valutazione dei crediti si tiene conto della solvibilità dei creditori nonché delle caratteristiche di rischio creditizio che è indicativo della capacità di pagamento dei singoli debitori. Le eventuali perdite di valore vengono rilevate come costo nel Conto economico del periodo. In tale categoria rientrano gli investimenti detenuti con l'intento e la capacità di essere mantenuti sino alla scadenza, i crediti e finanziamenti non correnti, i crediti commerciali

e gli altri crediti originati dalle attività dell'impresa, i debiti finanziari, i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie;

• le attività disponibili per la vendita sono rappresentate da attività finanziarie, esclusi gli strumenti derivati, che non sono classificate come attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico o altre attività finanziarie; sono quindi una posta residuale. Sono valutate al valore corrente (fair value) e gli utili o le perdite che si determinano sono iscritti direttamente a Patrimonio netto fino al momento della svalutazione o dell'effettivo realizzo allorché si riversano a Conto economico. Le perdite rilevate nel Patrimonio netto vengono comunque stornate e contabilizzate a Conto economico, anche se l'attività finanziaria non è stata eliminata, quando sussistono evidenze obiettive che l'attività abbia subìto una riduzione di valore. Le partecipazioni non quotate e con fair value non misurabile attendibilmente sono invece valutate al costo ridotto per perdite di valore. Le svalutazioni vengono stornate negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che le avevano originate, fatta eccezione per le svalutazioni riguardanti strumenti rappresentativi di capitale. Tale categoria comprende essenzialmente le altre partecipazioni (non di controllo anche congiunto o di collegamento), ad eccezione di quelle detenute per la negoziazione (partecipazioni di trading);

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• gli strumenti derivati, ivi inclusi quelli impliciti (embedded derivatives) oggetto di separazione dal contratto principale, sono valutati al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico qualora non soddisfino le condizioni per essere qualificati come di copertura. I derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l'oggetto della copertura è formalmente documentata e l'efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli elementi oggetto di copertura (fair value hedge), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a Conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati per riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto. Quando i derivati coprono il rischio di variazione dei flussi di cassa degli elementi oggetto di copertura (cash flow hedge), la porzione efficace delle variazioni del fair value dei derivati viene rilevata direttamente a Patrimonio netto, mentre quella inefficace viene rilevata a Conto economico. Gli importi che sono stati rilevati direttamente nel Patrimonio netto vengono riflessi nel Conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.

Le variazioni del fair value dei derivati che non soddisfano le condizioni per essere qualificati come di copertura sono rilevate a Conto economico. In particolare, le variazioni del fair value dei derivati non di copertura sui tassi di interesse e su valute sono rilevate nella voce di Conto economico "Proventi/oneri finanziari"; differentemente, le variazioni del fair value degli strumenti derivati non di copertura su commodity sono rilevate nella voce di Conto economico "Altri proventi/oneri operativi".

Un'attività finanziaria (o ove applicabile, parte di un'attività finanziaria o parti di un gruppo di attività finanziarie) viene cancellata quando:

  • scadono o sono estinti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari; in particolare il riferimento temporale per la derecognition è correlato alla "data valuta";
  • la società conserva il diritto a ricevere i flussi finanziari delle attività ma ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli senza ritardi ad una terza parte;
  • la società ha trasferito il diritto a ricevere i flussi dell'attività e (i) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria, oppure (ii) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui la società abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività e non abbia né trasferito, né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività viene rilevata in bilancio nella misura del coinvolgimento residuo nell'attività stessa. Il coinvolgimento residuo che prende forma di una garanzia sull'attività trasferita, viene valutato al minore tra il valore contabile iniziale dell'attività ed il valore massimo del corrispettivo che la società potrebbe essere tenuta a corrispondere. Vengono altresì eliminati dalla Situazione patrimoniale-finanziaria i crediti commerciali considerati definitivamente irrecuperabili dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

48

Una passività finanziaria è cancellata dal bilancio quando l'obbligo sottostante la passività è estinto, o annullato o adempiuto.

Nei casi in cui una passività finanziaria esistente è sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni significativamente diverse, oppure le condizioni di una passività finanziaria esistente vengono sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattata come una cancellazione contabile della passività originale e la rilevazione di una nuova passività, con iscrizione a Conto economico di eventuali differenze tra valori contabili.

Il fair value di strumenti finanziari quotati in un mercato attivo si basa sui prezzi di mercato alla data di bilancio. Il fair value di strumenti che non sono quotati in un mercato attivo è determinato utilizzando tecniche di valutazione. In particolare, ai fini della valutazione del fair value dei derivati finanziari relativi a energia elettrica si segnala che, in assenza di una curva forward di mercato, sono state effettuate stime interne utilizzando modelli basati sulla best practice di settore.

Attività non correnti destinate alla dismissione, gruppi in dismissione e attività operative cessate – IFRS 5

Le attività non correnti destinate alla dismissione, i gruppi in dismissione e le attività operative cessate il cui valore contabile sarà recuperato principalmente attraverso la vendita piuttosto che attraverso l'utilizzo continuativo, sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita. In particolare, per gruppo in dismissione (disposal group) si intende un insieme di attività e passività direttamente correlate destinate alla dismissione nell'ambito di un'unica operazione. Le attività operative cessate (discontinued operations) sono, invece, costituite da una significativa componente del gruppo, quale ad esempio un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività o una controllata acquisita esclusivamente in funzione di una rivendita.

In conformità agli IFRS, i dati relativi alle attività non correnti destinate alla dismissione, i gruppi in dismissione e le attività operative cessate vengono presentati in due specifiche voci della Situazione patrimoniale-finanziaria: attività destinate alla vendita e passività direttamente associate ad attività destinate alla vendita.

Le attività non correnti destinate alla vendita non sono oggetto di ammortamento e sono valutate al minore tra il valore di iscrizione e il relativo fair value, ridotto degli oneri di vendita; l'eventuale differenza tra il valore di iscrizione e il fair value ridotto degli oneri di vendita è imputata a Conto economico come svalutazione.

Con esclusivo riferimento alle attività operative cessate, i risultati economici netti da esse conseguite nelle more del processo di dismissione, le plusvalenze/minusvalenze derivanti dalla dismissione stessa e i corrispondenti dati comparativi dell'esercizio/periodo precedente vengono presentati in una specifica voce del Conto economico: utile (perdita) netto da attività cessate/destinate ad essere cedute. Per quanto, invece, riguarda le plusvalenze/ minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o dalla dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, è stata creata una voce specifica di Conto economico denominata "Risultato da transazioni non ricorrenti", come meglio descritto nel precedente paragrafo schemi di bilancio.

Benefici ai dipendenti

Il trattamento di fine rapporto (TFR) e i fondi di quiescenza sono determinati applicando una metodologia di tipo attuariale; l'ammontare dei diritti maturati nell'esercizio dai dipendenti si imputa al Conto economico nella voce costo del lavoro, mentre l'onere finanziario figurativo che l'impresa sosterrebbe se si chiedesse al mercato un finanziamento di importo pari al TFR si imputa tra i proventi (oneri) finanziari netti. Gli utili e le perdite attuariali che riflettono gli effetti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate sono rilevati a Conto economico tenendo conto della rimanente vita lavorativa media dei dipendenti.

A seguito della Legge Finanziaria del 27 dicembre 2006 n. 296, si è valutato ai fini dello IAS 19

solo la passività relativa al TFR maturato rimasto in azienda, poiché le quote in maturazione vengono versate ad un'entità separata (Forma pensionistica complementare o Fondi INPS). In conseguenza di tali versamenti l'azienda non avrà più obblighi connessi all'attività lavorativa prestata in futuro dal dipendente.

I benefici garantiti ai dipendenti erogati in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, attraverso programmi a benefici definiti (sconto energia, assistenza sanitaria, altri benefici) o benefici a lungo termine (premio di fedeltà), sono riconosciuti nel periodo di maturazione del diritto.

La passività relativa ai programmi a benefici definiti, al netto delle eventuali attività al servizio del piano, è determinata da attuari indipendenti sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per competenza coerentemente alle prestazioni di lavoro necessarie per l'ottenimento dei benefici.

Gli utili e le perdite derivanti dall'effettuazione del calcolo attuariale sono imputati in una specifica riserva di Patrimonio netto.

Fondi per rischi, oneri e passività per discariche

50

I fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che, alla data di chiusura dell'esercizio, sono indeterminati nell'ammontare o nella data di sopravvenienza. Gli accantonamenti sono rilevati quando si è in presenza di una obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da un evento passato, qualora sia probabile un esborso di risorse per soddisfare l'obbligazione e possa essere effettuata una stima attendibile sull'ammontare dell'obbligazione.

Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell'ammontare che l'impresa pagherebbe per estinguere l'obbligazione, ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura dell'esercizio. Se l'effetto di attualizzazione del valore del denaro è significativo, gli accantonamenti sono determinati attualizzando i flussi finanziari futuri attesi ad un tasso di sconto ante imposte che riflette la valutazione corrente del mercato del costo del denaro in relazione al tempo. Quando viene effettuata l'attualizzazione, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

Se la passività è relativa ad immobilizzazioni materiali (es. smantellamento e ripristino siti), il fondo iniziale è rilevato in contropartita alle immobilizzazioni a cui si riferisce; la rilevazione dell'onere a Conto economico avviene attraverso il processo di ammortamento dell'immobilizzazione materiale alla quale l'onere stesso si riferisce.

Operazioni di reverse factoring

Il Gruppo ha posto in essere accordi di factoring, tipicamente nella forma tecnica di reverse factoring. Sulla base delle strutture contrattuali in essere il fornitore ha la possibilità di cedere a propria discrezione, i crediti vantati verso la società ad un istituto finanziatore. In taluni casi, i tempi di pagamento previsti in fattura sono oggetto di ulteriori dilazioni concordate tra il fornitore e il Gruppo; tali dilazioni possono essere sia di natura onerosa che non onerosa. In presenza di dilazioni, viene eseguita un'analisi quantitativa finalizzata alla verifica della sostanzialità o meno della modifica dei termini contrattuali, tramite predisposizione del test quantitativo in accordo con quanto previsto dallo IAS 39 AG 62. In tale contesto i rapporti, per i quali viene mantenuta la primaria obbligazione con il fornitore e l'eventuale dilazione, ove concessa, non comporti una sostanziale modifica nei termini di pagamento, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificati tra le passività commerciali.

Azioni proprie

Le azioni proprie sono iscritte in riduzione del Patrimonio netto. In particolare, il valore delle azioni proprie è contabilizzato in una specifica voce evidenziata in negativo all'interno del Patrimonio netto.

51

Contributi

I contributi, sia da enti pubblici che da terzi privati, sono rilevati al fair value quando vi è la ragionevole certezza che saranno ricevuti e che saranno rispettate le condizioni previste per l'ottenimento degli stessi.

I contributi ricevuti a fronte di specifici beni il cui valore viene iscritto tra le immobilizzazioni sono rilevati a diretta riduzione delle immobilizzazioni stesse e accreditati a Conto economico in relazione al periodo di ammortamento dei beni cui si riferiscono.

I contributi in conto esercizio (concessi al fine di fornire un aiuto finanziario immediato all'impresa o come compensazione per le spese e le perdite sostenute in un esercizio precedente) sono rilevati integralmente a Conto economico nel momento in cui sono soddisfatte le condizioni di iscrivibilità.

Ricavi e costi

I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi sono rilevati nella misura in cui è possibile determinarne attendibilmente il valore (fair value) ed è probabile che i relativi benefici economici saranno fruiti, con il trasferimento dei rischi e dei vantaggi rilevanti tipici della proprietà o al compimento della prestazione. Secondo la tipologia di operazione, i ricavi sono rilevati sulla base dei criteri specifici di seguito riportati:

• i ricavi per vendita e trasporto di energia elettrica e gas sono rilevati al momento dell'ero-

gazione della fornitura o del servizio, ancorché non fatturati, e sono determinati integrando con opportune stime quelli rilevati in base a prefissati calendari di lettura dei consumi. Tali ricavi si basano, ove applicabili, sulle tariffe e i relativi vincoli tariffari in vigore nel corso dell'esercizio e previsti dai provvedimenti di legge e dell'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico italiana e organismi analoghi esteri;

  • i contributi di allacciamento versati dagli utenti, qualora non siano a fronte di costi sostenuti per estensione della rete, vengono rilevati a Conto economico al momento del loro incasso alla voce "ricavi per prestazioni di servizi";
  • i ricavi fatturati agli utenti a fronte di estensione della rete di gas sono contabilizzati a riduzione del valore delle immobilizzazioni e vengono riconosciuti a Conto economico a riduzione del valore degli ammortamenti in relazione alla vita utile del costo capitalizzato per l'estensione della rete;
  • i ricavi ed i costi connessi al ritiro di quantità inferiori o superiori alle quote di spettanza sono valorizzati ai prezzi previsti dal relativo contratto di acquisto o di vendita;
  • i ricavi per prestazioni di servizi sono rilevati con riferimento allo stadio di completamento delle attività sulla base dei medesimi criteri previsti per i lavori in corso su ordinazione. Nel caso in cui non sia possibile determinare attendibilmente il valore dei ricavi, questi ultimi sono rilevati fino a concorrenza dei costi sostenuti che si ritiene saranno recuperati;
  • i ricavi per la vendita di certificati sono contabilizzati al momento delle cessioni.

I ricavi sono iscritti al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse.

I costi sono correlati a beni o servizi venduti o consumati nell'esercizio o derivanti dalla ripartizione sistematica, ovvero quando non si possa identificare l'utilità futura degli stessi, sono riconosciuti ed imputati direttamente a Conto economico.

Risultato da transazioni non ricorrenti

La voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" è destinata ad accogliere le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o della dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, i risultati da cessione di partecipazioni in società controllate e collegate e altri oneri/proventi non operativi.

Proventi ed oneri finanziari

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Sono rilevati come proventi finanziari a seguito dell'accertamento gli interessi attivi di competenza registrati utilizzando il metodo dell'interesse effettivo, che è il tasso che attualizza esattamente i flussi finanziari futuri attesi in base alla vita attesa dello strumento finanziario.

Gli oneri finanziari si rilevano a Conto economico secondo il criterio della competenza temporale e sono iscritti per l'importo dell'interesse effettivo.

Dividendi

I dividendi sono rilevati quando è stabilito il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento e sono classificati nel Conto economico tra i proventi finanziari.

Imposte sul reddito

Imposte correnti

Le imposte correnti sul reddito dell'esercizio sono determinate sulla base della stima del reddito imponibile e in conformità alle disposizioni in vigore o sostanzialmente approvate alla data di chiusura dell'esercizio, tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti d'imposta eventualmente spettanti. Si tiene conto, inoltre, degli effetti derivanti dall'attivazione nell'ambito del Gruppo del consolidato fiscale nazionale.

53

Imposte anticipate e differite

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore attribuito ad attività e passività in bilancio e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in società controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le aliquote applicate sono quelle stimate che saranno in vigore nel momento in cui le differenze temporanee si riverseranno. Le imposte anticipate sono iscritte solo nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate tali attività. Il valore contabile dei crediti per imposte anticipate viene ridotto nella misura in cui non è più probabile che il relativo beneficio fiscale sia realizzabile. Nella valutazione delle imposte anticipate si tiene conto del periodo di pianificazione aziendale per il quale sono disponibili piani aziendali approvati.

Quando i risultati sono rilevati direttamente a Patrimonio netto, le imposte correnti, le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono anch'esse imputate direttamente al Patrimonio netto. Le imposte differite sugli utili non distribuiti da società del Gruppo sono stanziate solo se vi è la reale intenzione di distribuire tali utili e, comunque, se la tassazione non viene annullata dalla presenza di un consolidato fiscale.

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono classificate tra le

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Principi contabili e criteri di valutazione

attività e le passività non correnti.

Le imposte sono compensabili quando sono applicate dalla medesima autorità fiscale, vi sia un diritto legale di compensazione e sia attesa la liquidazione del saldo netto.

Uso di stime

La redazione del bilancio e delle note esplicative ha richiesto l'utilizzo di stime e assunzioni sia nella determinazione di alcune attività e passività che nella valutazione delle attività e passività potenziali. I risultati a posteriori che deriveranno dal verificarsi degli eventi potrebbero differire da tali stime.

Le stime sono state utilizzate nella valutazione dell'Impairment Test, per determinare alcuni ricavi di vendita, per i fondi per rischi e oneri, i fondi svalutazione crediti e gli altri fondi svalutazione, gli ammortamenti, le valutazioni degli strumenti derivati, i benefici ai dipendenti e le imposte. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ciascuna variazione sono immediatamente iscritti a Conto economico.

Di seguito vengono illustrate le principali assunzioni utilizzate dal management nel processo di valutazione delle predette stime contabili. La criticità insita in tali stime è determinata, infatti, dal ricorso ad assunzioni e/o a giudizi professionali relativi a tematiche per loro natura incerte. Le modifiche delle condizioni alla base delle assunzioni e dei giudizi adottati potrebbero determinare un impatto rilevante sui risultati successivi.

Impairment Test

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Il valore contabile delle attività non correnti (ivi compreso l'avviamento e le altre immobilizzazioni immateriali) e delle attività destinate alla dismissione viene sottoposto a verifica periodica e ogni qualvolta le circostanze o gli eventi ne richiedano una più frequente verifica. Qualora si ritenga che il valore contabile di un gruppo di attività immobilizzate abbia subìto una perdita di valore, lo stesso è svalutato fino a concorrenza del relativo valore recuperabile, stimato con riferimento al suo utilizzo o alla cessione futura, in relazione a quanto precisato nei più recenti piani aziendali. Si ritiene che le stime di tali valori recuperabili siano ragionevoli, tuttavia possibili variazioni dei fattori di stima su cui si basa il calcolo dei predetti valori recuperabili potrebbero produrre valutazioni diverse. Per ulteriori dettagli sulle modalità di esecuzione e sui risultati dell'impairment test si rinvia allo specifico paragrafo.

Rilevazione dei ricavi

I ricavi delle vendite ai clienti al dettaglio o all'ingrosso sono rilevati secondo il principio della competenza. I ricavi delle vendite di energia elettrica e gas ai clienti sono rilevati al momento della fornitura, in base a letture periodiche; comprendono, inoltre, una stima del valore dei consumi di energia elettrica e gas dalla data di ultima lettura alla fine dell'esercizio di riferimento. I ricavi tra la data di ultima lettura e la fine dell'esercizio si basano su stime del consumo giornaliero del cliente, fondate sul suo profilo storico, rettificato per riflettere le condizioni atmosferiche o altri fattori che possono influire sui consumi oggetto di stima.

Fondi rischi e oneri

L'identificazione della sussistenza o meno di un'obbligazione corrente (legale o implicita) è in alcune circostanze di non facile determinazione. Gli amministratori valutano tali fenomeni caso per caso, congiuntamente alla stima dell'ammontare delle risorse economiche richieste per l'adempimento dell'obbligazione. La stima degli accantonamenti è frutto di un processo complesso che comporta giudizi soggettivi da parte del management della società. Quando gli amministratori ritengono che il manifestarsi di una passività sia soltanto possibile, i rischi vengono indicati nell'apposita sezione informativa su impegni e rischi, senza dar luogo ad alcun stanziamento.

Passività per discariche

Il fondo passività per discariche rappresenta quanto stanziato per far fronte ai costi che dovranno essere sostenuti per la gestione del periodo di chiusura e post chiusura delle discariche attualmente in uso. Gli esborsi futuri, desunti per ciascuna discarica da una specifica perizia di stima, sono stati attualizzati in ottemperanza a quanto disposto dallo IAS 37.

55

Fondo rischi su crediti

Il fondo rischi su crediti riflette le stime delle perdite connesse al portafoglio crediti della società. Sono stati effettuati accantonamenti a fronte di specifiche situazioni di insolvenza, nonché in relazione a perdite attese su crediti stimate in base all'esperienza passata con riferimento a crediti con analoga rischiosità creditizia.

Pur ritenendo congruo il fondo stanziato, l'uso di ipotesi diverse o il cambiamento delle condizioni economiche, a maggior ragione in questo periodo caratterizzato da una congiuntura economica negativa, potrebbero riflettersi in variazioni del fondo rischi su crediti.

Ammortamenti

L'ammortamento delle immobilizzazioni costituisce un costo rilevante per la società. Le immobilizzazioni sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile stimata. La vita utile economica delle immobilizzazioni della società è determinata dagli amministratori, con l'ausilio di esperti tecnici, nel momento in cui l'immobilizzazione è stata acquistata. La società valuta periodicamente i cambiamenti tecnologici e di settore, gli oneri di smantellamento/ chiusura e il valore di recupero per aggiornare la residua vita utile. Tale aggiornamento periodico potrebbe comportare una variazione nel periodo di ammortamento e quindi anche della quota di ammortamento degli esercizi futuri.

Valutazione degli strumenti derivati

Gli strumenti finanziari derivati utilizzati sono valutati a fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del bilancio, qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano quotazioni di prezzo forward ufficiali e liquide. Nel caso in cui il mercato non presenti quotazioni forward, vengono utilizzate curve di prezzo previsionali basate su modelli di simulazione sviluppati internamente alla società. Gli effetti a consuntivo dei derivati potrebbero tuttavia differire dalle valutazioni effettuate.

Si segnala che le forti turbolenze sui mercati di riferimento delle commodities energetiche trattate dalla società, dei cambi e dei tassi di interesse potrebbero determinare maggiore volatilità nei cash flows e nei risultati attesi.

Benefici ai dipendenti

56

I calcoli delle spese e delle passività associate sono basati su ipotesi attuariali. Gli effetti derivanti da eventuali modifiche di tali ipotesi attuariali sono rilevati in una specifica riserva di Patrimonio netto.

Business combination

La rilevazione delle operazioni di business combination implica l'attribuzione alle attività e passività dell'impresa acquisita della differenza tra il costo di acquisto e il valore netto contabile. Per la maggior parte delle attività e delle passività, l'attribuzione della differenza è effettuata rilevando le attività e le passività al loro fair value. La parte non attribuita se positiva è iscritta a goodwill, se negativa è imputata a Conto economico. Nel processo di attribuzione A2A S.p.A. si avvale delle informazioni disponibili e, per le business combination più significative, di valutazioni esterne.

Imposte correnti e recupero futuro di imposte anticipate

Le incertezze esistenti sulle modalità applicative di alcune norme fiscali hanno comportato da parte della società l'assunzione in sede di stanziamento delle imposte correnti ai fini di bilancio di posizioni interpretative che potrebbero essere smentite a seguito di chiarimenti ufficiali da parte dell'amministrazione finanziaria.

La contabilizzazione delle imposte differite attive è effettuata sulla base delle aspettative di reddito fiscale attese negli esercizi futuri. La valutazione dei redditi attesi ai fini della contabilizzazione delle imposte differite dipende da fattori che possono variare nel tempo e determinare effetti significativi sulla valutazione delle imposte differite attive.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Business Units

Il Gruppo A2A opera principalmente nei settori della produzione, vendita e distribuzione di gas e di energia elettrica, del teleriscaldamento, dell'ambiente e del ciclo idrico integrato. Tali settori sono a loro volta riconducibili alle "Business Units" precisate nel seguente schema individuate a seguito della riorganizzazione effettuata dal management:

La suddivisione in Business Units riflette la struttura della reportistica che periodicamente viene analizzata dal management e dal Consiglio di Amministrazione al fine di gestire e pianificare il business del Gruppo.

Risultati per settore di attività

Milioni di euro Trading Generazione e Commerciale Ambiente
01 01 15
31 12 15
01 01 14
31 12 14
01 01 15
31 12 15
01 01 14
31 12 14
01 01 15
31 12 15
01 01 14
31 12 14
Ricavi 2.755 2.823 1.333 1.483 809 794
- di cui intersettoriali 722 827 45 69 81 93
Margine Operativo Lordo 348 328 102 87 210 222
% sui Ricavi 12,6% 11,6% 7,7% 5,9% 26,0% 28,0%
Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni (293) (361) (19) (22) (63) (98)
Risultato operativo netto 55 (33) 83 65 147 124
% sui Ricavi 2,0% (1,2%) 6,2% 4,4% 18,2% 15,6%
Risultato da transazioni non ricorrenti
Oneri/Proventi netti da gestione finanziaria
Risultato al lordo delle imposte
Oneri per imposte sui redditi
Risultato di attività operative in esercizio al netto
delle imposte
Risultato netto da attività operative cessate
Risultato di pertinenza di terzi
Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo
Investimenti lordi (1) 65 (a) 42 4 6 59 41

(1) Si vedano le voci "Investimenti" dei prospetti riportati alle Note n. 1 e 2 riguardanti le Immobilizzazioni materiali e immateriali delle Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria.

(a) Comprendono acconti in conto capitale per 1 milione di euro.

Si segnala che i dati economici dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014 e i dati patrimoniali al 31 dicembre 2014 sono stati riallocati per "Business Unit" a seguito della riorganizzazione aziendale effettuata dal Management, come meglio descritto al paragrafo "Risultati per settore di attività".

Milioni di euro Generazione e
Trading
Commerciale Ambiente
31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14
Immobilizzazioni materiali 2.381 2.711 2 2 437 433
Immobilizzazioni immateriali 75 90 63 64 12 12
Crediti commerciali e attività finanziarie correnti 735 776 547 578 284 352
Debiti commerciali e passività finanziarie correnti 782 905 360 393 233 258

Risultati per settore di attività

Calore e Servizi
Reti
EPCG
Altri Servizi e
Elisioni
Corporate
Totale Gruppo
01 01 15
01 01 14
01 01 15
01 01 14
01 01 15
01 01 14
01 01 15
01 01 14
01 01 15
01 01 14
31 12 15
31 12 14
31 12 15
31 12 14
31 12 15
31 12 14
31 12 15
31 12 14
31 12 15
31 12 14
01 01 15
01 01 14
31 12 15
31 12 14
246
252
669
676
242
240
186
189
(1.319)
(1.473)
4.921
4.984
26
37
274
273
-
-
171
174
(1.319)
(1.473)
74
61
279
281
53
66
(18)
(21)
1.048
1.024
30,1%
24,2%
41,7%
41,6%
21,9%
27,5%
(9,7%)
(11,1%)
21,3%
20,5%
(31)
(40)
(88)
(90)
(280)
(38)
(59)
(13)
(833)
(662)
43
21
191
191
(227)
28
(77)
(34)
215
362
17,5%
8,3%
28,6%
28,3%
(93,8%)
11,7%
(41,4%)
(18,0%)
4,4%
7,3%
(1)
9
(138)
(210)
76
161
(133)
(179)
(57)
(18)
-
130
(19)
73
(37)
52
69
125
114
27
25
9
10
-
-
341
307
Calore e Servizi Reti EPCG Altri Servizi e
Corporate
Elisioni Totale Gruppo
31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14 31 12 15 31 12 14
582 561 1.008 990 568 818 184 209 (95) (99) 5.067 5.625
34 34 1.323 1.290 3 3 52 54 (214) (229) 1.348 1.318
99 110 248 264 237 210 72 124 (566) (697) 1.656 1.717
81 100 206 230 37 25 733 206 (570) (686) 1.862 1.431

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

A seguito dell'acquisizione avvenuta nel secondo trimestre dell'esercizio di ulteriori quote di partecipazioni, le società Bellisolina S.r.l., Bergamo Servizi S.r.l. e SED S.r.l., precedentemente valutate con il metodo del Patrimonio netto, a partire da giugno 2015 sono state consolidate integralmente, come meglio descritto al paragrafo "Area di consolidamento".

La partecipazione in SEASM S.r.l. detenuta al 67% da A2A S.p.A., in precedenza consolidata integralmente, è stata riclassificata, in quanto trattasi di un'operazione di discontinued operation in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5, alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita" a seguito della decisione del management di cedere la partecipazione, come meglio descritto alla nota n. 12 "Attività non correnti destinate alla vendita".

60

Le attività e le passività di Edipower S.p.A. oggetto dell'accordo sottoscritto tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A., che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A., sono state riclassificate, trattandosi di un'operazione considerata come disposal group ai sensi dell'IFRS 5, alle voci "Attività non correnti destinate alla vendita" e "Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita", come meglio descritto alle note n. 12 e 25 delle presenti Note illustrative.

ATTIVITÀ

Attività non correnti

1) Immobilizzazioni materiali

Milioni di euro Valore Primo Variazioni dell'esercizio
al
31 12 2014
consolida
mento
Bellisolina/
SED e
Bergamo
Servizi
Investi-
menti/
acquisiz.
Att.dest.
vendita
IFRS5
Altre
variazioni
Dismis
sioni e
cessioni
Svaluta
zioni
Ammorta
menti
Totale
variazioni
al
31 12 2015
Terreni 270 2 (4) (2) (6) 266
Fabbricati 949 2 3 (21) 21 (1) (1) (39) (38) 913
Impianti e macchinari 4.136 1 81 (135) 156 (4) (358) (269) (529) 3.608
Attrezzature industriali e commerciali 20 3 6 (5) 4 24
Altri beni 52 6 13 (15) 4 56
Discariche 30 (2) (5) (7) 23
Immobilizzazioni in corso e acconti 109 146 (6) (146) (6) 103
Migliorie su beni di terzi 57 14 7 (6) 15 72
Beni in leasing 2 2
Totale 5.625 5 253 (166) 55 (5) (359) (341) (563) 5.067
di cui:
Costo storico 9.932 11 253 (229) (112) (17) (105) 9.838
Fondo ammortamento (4.148) (6) 63 167 12 (341) (99) (4.253)
Svalutazioni (159) (359) (359) (518)

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Le "Immobilizzazioni materiali" al 31 dicembre 2015 sono pari a 5.067 milioni di euro (5.625 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento, al netto del primo consolidamento delle società Bellisolina, SED e Bergamo Servizi per 5 milioni di euro, pari a 563 milioni di euro.

Le variazioni dell'esercizio sono le seguenti:

  • incremento di 5 milioni di euro dovuto al primo consolidamento delle società SED S.r.l., Bellisolina S.r.l. e Bergamo Servizi S.r.l.;
  • incremento di 253 milioni di euro dovuto agli investimenti effettuati, così come meglio descritto di seguito;
  • decremento di 166 milioni di euro per riclassificazioni IFRS5 di beni destinati alla vendita riguardanti principalmente il ramo Cellina come meglio descritto alla nota 12 Attività non correnti destinate alla vendita;
  • incremento di 55 milioni di euro per altre variazioni connesse all'incremento del fondo decommissioning effettuato nell'esercizio nonché riclassificazioni da beni in corso a beni in esercizio. L'incremento del fondo decommissioning deriva da addendum alle perizie a supporto del fondo decommissioning al 31 dicembre 2014 che già copriva le obbligazioni

legali o implicite relativamente agli oneri futuri di ripristino ambientale. Alla luce della sempre maggior sensibilità ambientale, il perimetro è stato allargato con la miglior stima degli oneri per la messa in sicurezza degli impianti a fine vita utile;

  • decremento di 5 milioni di euro per smobilizzi dell'esercizio al netto del relativo fondo di ammortamento;
  • svalutazioni per 359 milioni di euro che hanno interessato alcuni impianti CCGT della Business Unit Generazione e Trading, per 104 milioni di euro, e gli impianti di generazione idroelettrica e termoelettrica e delle reti di distribuzione di EPCG, per 246 milioni di euro. Tali svalutazioni sono il risultato del processo di impairment test, eseguito da un perito esterno indipendente nominato da A2A. Le svalutazioni includono inoltre altre svalutazioni per 9 milioni di euro, non derivanti dall'impairment test. Le svalutazioni sono finalizzate ad adeguare il valore contabile degli impianti alle minori prospettive reddituali derivanti da un mercato strutturalmente in sovra-capacità produttiva e, nel caso di EPCG, principalmente per le prospettive tariffarie inferiori a quelle precedentemente considerate, come meglio descritto alla nota 2;
  • riduzione di 341 milioni di euro imputabile agli ammortamenti dell'esercizio.

Gli investimenti risultano così suddivisi:

  • per la Business Unit Generazione e Trading l'incremento è stato di 64 milioni di euro e ha riguardato: per 38 milioni di euro lavori sulle centrali termoelettriche di Monfalcone, Gissi, Cassano, Chivasso, Piacenza e Sermide; per 26 milioni di euro gli investimenti sulle centrali dei nuclei idroelettrici di Udine, Mese, Valtellina e Calabria;
  • per la Business Unit Ambiente gli investimenti di 58 milioni di euro si riferiscono: per 22 milioni di euro ad interventi su impianti di Termovalorizzazione Silla 2, Brescia, Corteolona, Filago e Bergamo; per 14 milioni di euro ad interventi sugli impianti di trattamento di Corteolona, Acerra, Caivano, Brescia, Giussago, Asti, Bergamo, Montanaso Lombardo e Villafalletto; per 7 milioni di euro all'acquisizione di mezzi mobili per la raccolta di rifiuti, nonché all'acquisizione di attrezzature; per 14 milioni di euro, ad investimenti di Amsa, nonché 1 milione di euro ad investimenti su impianti del Gruppo Aspem;
  • per la Business Unit Reti gli investimenti sono risultati pari a 53 milioni di euro ed hanno riguardato: per 44 milioni di euro interventi di sviluppo e mantenimento degli impianti di distribuzione di energia elettrica, l'ampliamento e il rifacimento della rete in media e bassa tensione e l'installazione dei nuovi contatori elettronici, per 7 milioni di euro il piano di efficientamento per l'illuminazione pubblica di Milano e Bergamo, per 2 milioni di euro investimenti sulla rete di trasporto del gas;
  • per la Business Unit Calore gli investimenti sono risultati pari a 49 milioni di euro ed hanno riguardato per 24 milioni di euro lo sviluppo delle reti di teleriscaldamento nelle aree di Milano, Brescia, Bergamo e per 25 milioni di euro gli interventi di manutenzione straordinaria e sviluppo sugli impianti delle aree di Milano, Brescia, Bergamo e Varese;

  • per la Business Unit EPCG l'incremento è stato di 26 milioni di euro;

  • Per la Business Unit Altri Servizi e Corporate gli investimenti sono pari a 3 milioni di euro.

Tra le immobilizzazioni materiali sono compresi "Beni acquistati in leasing" per complessivi 2 milioni di euro, iscritti con la metodologia prevista dallo IAS 17 e per i quali il debito residuo verso le società locatrici, al 31 dicembre 2015, risulta pari a 2 milioni di euro.

Milioni di euro Valore Variazioni dell'esercizio
al
31 12 2014
Investi-
menti/
acquisiz.
Ricl./Altre
variazioni
Smobilizzi/
cessioni
Ammorta
menti
Totale
variazioni
al
31 12 2015
Diritti di brevetto industriale e utilizzazione
opere dell'ingegno
34 4 3 (15) (8) 26
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 766 68 5 (2) (38) 33 799
Immobilizzazioni in corso 15 16 (11) 5 20
Altre immobilizzazioni immateriali 21 1 (1) 21
Avviamento 482 482
Totale 1.318 88 (2) (2) (54) 30 1.348

2) Immobilizzazioni immateriali

Le "Immobilizzazioni immateriali" al 31 dicembre 2015 sono pari a 1.348 milioni di euro (1.318 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un incremento netto di 30 milioni di euro.

Si segnala che, in applicazione dell'IFRIC 12, a partire dall'esercizio 2010 le immobilizzazioni immateriali comprendono anche il valore dei beni in concessione relativi alla distribuzione gas e al ciclo idrico integrato, nonché gli impianti di teleriscaldamento di Varese Risorse.

Le variazioni dell'esercizio in esame risultano essere le seguenti:

  • incremento di 88 milioni di euro dovuto agli investimenti effettuati nell'esercizio;
  • decremento di 2 milioni di euro dovuto principalmente alla riclassifica da beni immateriali a beni materiali;
  • decremento di 2 milioni di euro per smobilizzi dell'esercizio al netto del relativo fondo di ammortamento;
  • riduzione di 54 milioni di euro imputabile agli ammortamenti dell'esercizio.

Gli investimenti delle immobilizzazioni immateriali risultano così suddivisi:

• per la Business Unit Reti gli investimenti pari a 72 milioni di euro derivano da interventi di sviluppo e mantenimento degli impianti dell'area distribuzione gas ed alla sostituzione di tubazioni interrate in media e bassa pressione per 50 milioni di euro, lavori sulla rete di trasporto e distribuzione dell'acqua, sulle reti fognarie e sugli impianti di depurazione per 20 milioni di euro e l'implementazione di sistemi informativi per 2 milioni di euro;

  • per la Business Unit Altri Servizi e Corporate gli investimenti sono pari a 6 milioni di euro e riguardano principalmente l'implementazione di sistemi informativi;
  • per la Business Unit Commerciale l'incremento è pari a 4 milioni di euro e riguardano principalmente l'implementazione di sistemi informativi;
  • per la Business Unit Reti e Calore l'incremento è pari a 3 milioni di euro e riguarda interventi sulla rete calore e l'implementazione di sistemi informativi;
  • per la Business Unit Generazione e Trading l'incremento è pari a 1 milione di euro;
  • per la Business Unit Ambiente l'incremento è pari a 1 milione di euro;
  • per la Business Unit EPCG l'incremento è stato di 1 milione di euro.

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La voce "Altre immobilizzazioni immateriali" accoglie anche il valore delle Customer lists riferite alle acquisizioni di portafogli clienti effettuate dalle società del Gruppo. Tali valori vengono ammortizzati in funzione della stima dei benefici che si manifesteranno negli esercizi futuri. In particolare l'importo presente in bilancio, pari a 3 milioni di euro, è riconducibile al valore corrisposto nei passati esercizi da società controllate, relativo ad una porzione delle reti e dei clienti della città e della provincia di Brescia ed alla valorizzazione del portafoglio clienti della controllata Aspem Energia S.r.l..

Impairment test ai sensi dello IAS 36 sul valore dell'avviamento e delle immobilizzazioni materiali e immateriali

La finalità dell'impairment test, prevista dal principio contabile internazionale IAS 36, è quella di garantire che le attività siano iscritte in bilancio a un valore non superiore a quello recuperabile.

L'impairment test è svolto ogni qual volta si manifesti la presenza di indicatori di una potenziale perdita del valore delle immobilizzazioni, mentre l'avviamento che non è soggetto ad ammortamento sistematico viene sottoposto a impairment test con cadenza almeno annuale, indipendentemente dal manifestarsi di indicatori di perdita di valore.

La Cash Generating Unit (CGU) è definita come il più piccolo gruppo di attività che genera flussi finanziari in entrata, ampiamente indipendenti dai flussi finanziari derivanti da altre attività o gruppi di attività. La definizione di CGU è sostanzialmente legata alla tipologia di attività operative svolte dalla CGU stessa, al settore industriale in cui opera ed alla struttura organizzativa della società.

L'impairment test consiste nel confronto tra il valore contabile iscritto in bilancio e la stima del valore recuperabile dell'immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit). Il valore recuperabile di un'immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) è il maggiore tra il valore equo (fair value), dedotti i costi di vendita, e il valore d'uso.

Per "valore equo", dedotti i costi di vendita, di una immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) si intende il valore determinato facendo riferimento alle migliori informazioni disponibili per riflettere l'importo ottenibile dalla dismissione della immobilizzazione/Cash Generating Unit in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per "valore d'uso" di una immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) si è considerato il valore attuale dei flussi di cassa futuri stimati, che si suppone deriveranno dall'uso continuativo della immobilizzazione/Cash Generating Unit e dalla dismissione della stessa al termine della sua vita utile. Il valore d'uso è stato determinato utilizzando il metodo finanziario (Discounted Cash Flow), il quale prevede la stima dei futuri flussi di cassa e la loro attualizzazione sulla base di un appropriato tasso di attualizzazione.

La proiezione dei flussi di cassa inerenti ciascuna immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) è stata effettuata dal management aziendale basandosi su presupposti ragionevoli e sostenibili, tali da riflettere il valore della immobilizzazione/Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) nelle sue condizioni attuali e nell'ottica di mantenimento delle normali condizioni di operatività aziendale.

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In particolare, nel calcolo del valore d'uso sono stati considerati:

  • i flussi di cassa operativi futuri sono basati sul Piano industriale di medio termine 2016- 2020 finalizzato all'impairment test così come approvato dal Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A. nel mese di febbraio 2016. Tali proiezioni riflettono le migliori stime effettuabili dal management in merito alle principali assunzioni alla base dell'operatività aziendale (andamenti macro-economici e dei prezzi delle commodities, ipotesi di funzionamento degli assets produttivi e di sviluppo del business);
  • i flussi di cassa operativi futuri riferiti ad un periodo non superiore a cinque anni, stimati dal management aziendale sulla base delle più recenti previsioni e tali da rappresentare la stima più ragionevole effettuabile in merito all'insieme delle condizioni economiche attese nel corso della restante vita utile;
  • i flussi di cassa successivi a tale orizzonte temporale, stimati tramite estrapolazione delle proiezioni dell'orizzonte temporale esplicito, opportunamente modificate per normalizzarne i risultati e utilizzando un tasso di crescita nominale comunque inferiore al tasso medio di crescita nominale a lungo termine;
  • il flusso di cassa derivante dalla dismissione alla fine della vita utile (terminal value).Tale valore è stato previsto, in relazione alle differenti casistiche analizzate, prudenzialmente pari a zero, oppure alla somma della stima del valore prospettico delle immobilizzazioni materiali, del capitale circolante netto e dei fondi, o infine al valore attuale dei flussi di cassa operativi;
  • il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di riflettere le valutazioni correnti del mercato con riferimento al valore attuale del denaro e ai rischi specifici connessi all'attività è stato

stimato, coerentemente con i flussi di cassa considerati, mediante la determinazione del costo medio ponderato del capitale (WACC).

L'incarico per l'imparment test è stato affidato ad un esperto indipendente che ha, tra l'altro, analizzato le componenti e le ipotesi rilevanti delle proiezioni economico-finanziarie redatte dal management della Società, effettuato le comparazioni e le verifiche circa la correttezza delle fonti e delle ipotesi utilizzate, elaborato le ipotesi circa il tasso di crescita oltre l'orizzonte di piano per la determinazione dei flussi normalizzati fino a fine vita utile degli impianti. Sono stati inoltre considerati nell'analisi eventuali fabbisogni per il decommissioning delle centrali termoelettriche a fine vita utile e i rimborsi attesi in caso di mancato rinnovo delle concessioni idroelettriche, delle reti elettriche e delle reti gas coerenti con le attuali scadenze.

Il tasso di attualizzazione dei flussi di cassa "unlevered" è stato stimato come il costo medio ponderato del capitale ("Weighted Average Cost of Capital" o "WACC"), rappresentativo del rendimento atteso dai finanziatori della società e dagli azionisti per l'impiego dei propri capitali.

In contesti di crisi, come evidenziato dall'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), sono suggerite diverse articolazioni del Capital Asset Pricing Model al fine di riflettere correttamente il rischio Paese nel tasso di attualizzazione. In tale ambito, vengono richiamate diverse metodologie, tra le quali le metodologie cd. "conditional" e "unconditional", le quali si differenziano in base a dove viene inserito il rischio Paese (nel Market Risk Premium, nel primo caso e nel Risk-free nel secondo).

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In considerazione dell'attuale contesto macro-economico e delle indicazioni emergenti dalla più accreditata prassi e dottrina nazionale ed internazionale si è ritenuto necessario applicare dei fattori correttivi per la determinazione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, ai fini della valutazione si è ritenuto necessario utilizzare la formulazione cd. "unconditional adjusted" dei tassi WACC. La metodologia del WACC unconditional adjusted prevede l'utilizzo di un tasso risk-free che incorpori il rischio Paese normalizzato dalle politiche monetarie messe in atto dalle Banche Centrali. In particolare, tale aggiustamento risulta necessario al fine di mitigare gli effetti della politica monetaria di breve termine che ha di recente caratterizzato i mercati monetari dell'area Euro. Pertanto, al fine di determinare il tasso risk free per il Paese Italia si è proceduto calcolando il tasso di rendimento dei titoli stato di un paese benchmark con rating AAA al quale è stato sommato il differenziale tra i Credit Default Swap del Paese Italia ed i Credit Default Swap del Paese benchmark.

L'approccio prescelto per il calcolo del Value in Use è quello pre-tax con il gross-up semplificato del WACC in continuità con la prassi aziendale utilizzata per le valutazione negli anni precedenti.

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Pertanto il WACC è stato stimato a partire dal WACC post-tax, applicando il gross-up semplificato ed ipotizzando un'aliquota fiscale pari al 27,9%. Tale aliquota fiscale complessiva si compone dell'aliquota fiscale IRES pari al 24% e dell'aliquota IRAP pari al 3,9%. In presenza di business regolati l'aliquota IRAP considerata è stata pari a 4,2%.

Avviamento

L'avviamento al 31 dicembre 2015 ammonta a 482 milioni di euro e non presenta variazioni rispetto all'esercizio precedente:

Milioni di euro Valore al Valore al
31 12 2014 Investi
menti
Altre
variazioni
Svaluta
zioni
Totale
variazioni
31 12 2015
Avviamento 482 - 482
Totale 482 - - - - 482

L' "Avviamento" al 31 dicembre 2015 è riconducibile alle seguenti CGU:

CGU - Milioni di euro
Reti elettriche 184
Ambiente 232
Reti gas 38
Gas 7
Calore 21
Totale avviamento al 31 dicembre 2015 482

Nell'individuazione delle Cash Generating Unit si è anche tenuta in considerazione l'organizzazione operativa e la reportistica direzionale utilizzata dai vertici aziendali per comprendere l'andamento gestionale del Gruppo A2A.

Poiché l'avviamento non genera flussi di cassa indipendenti né può essere ceduto autonomamente, l'impairment test degli avviamenti iscritti in bilancio è svolto in via residuale facendo riferimento alla Cash Generating Unit (o insieme di Cash Generating Unit) cui gli stessi sono ragionevolmente allocabili.

Di seguito sono riportati gli avviamenti attribuiti alle singole Cash Generating Unit, specificando per ciascuna la tipologia di valore recuperabile e i tassi di attualizzazione e crescita utilizzati, raffrontati con le corrispondenti informazioni del passato esercizio.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

Tasso Scenario di equilibrio (2)
CGU con
avviamento
Milioni di euro
Valore al
31 12 2015
Valore
Recuperabile
WACC
2015 (1)
crescita
g 2015
WACC di
riferimento
(3)
Tasso
crescita g
Reti elettriche 184 Valore d'uso 6,76% 0,00% 7,00% n.s.
Ambiente 232 Valore d'uso 8,30% 1,00% 37,30% n.s.
Reti gas 38 Valore d'uso 7,28% 0,00% 14,70% n.s.
Gas 7 Valore d'uso 9,19% 0,00% n.s. n.s.
Calore 21 Valore d'uso 7,89% 1,00% 8,60% 1,00%
482
Tasso Scenario di equilibrio (2)
CGU con
avviamento
Milioni di euro
Valore al
31 12 2014
Valore
Recuperabile
WACC
2014 (1)
crescita
g 2014
WACC di
riferimento
(3)
Tasso
crescita g
Reti elettriche 184 Valore d'uso 6,18% -1,0%;-2,0% 8,96% -29,65%
Ambiente 232 Valore d'uso 5,49% 1,00% 31,06% n.s.
Reti gas 38 Valore d'uso 4,68% 0,00% 54,46% n.s.
Gas 7 Valore d'uso 8,41% 0,0%;0,5% 137,37% n.s.
Calore 21 Valore d'uso 6,75% 1,0%;1,5% 9,28% -3,00%
482

(1) Tasso di attualizzazione nominale ante imposte applicato ai flussi finanziari futuri.

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(2) Tassi risultanti dalle valutazioni di sensitività effettuate dal perito al fine di raggiungere l'equilibrio tra i valori d'uso e i valori contabili sottoposti a Impairment Test.

(3) La simulazione è stata eseguita sul tasso WACC di riferimento, con contestuale adeguamento del tasso per il flusso terminal (se applicabile).

Con riferimento alla CGU "Calore", alla CGU "Reti Gas", alla "CGU Reti Elettriche" e alla CGU "Ambiente" l'analisi condotta ha permesso di giungere alla stima del valore recuperabile al 31 dicembre 2015 calcolato con il metodo finanziario. In particolare, l'analisi in merito al mantenimento del valore delle CGU "Calore", "Reti Gas", e "Reti Elettriche" è stata condotta confrontando il valore recuperabile determinato come media equi-ponderata dei valori d'uso dello scenario a vita utile definita (coerente con la durata media delle concessioni in essere) e dello scenario a vita utile indefinita. A supporto delle valutazioni è stata effettuata una sensitivity considerando il solo scenario a vita utile definita; tale sensitivity non ha evidenziato alcuna criticità sulla recuperabilità del valore oggetto di impairment test.

Sono state inoltre condotte ulteriori analisi e sensitivity considerando i potenziali effetti delle variazioni dei parametri di riferimento del tasso di crescita e del WACC che non hanno evidenziato particolari criticità per tutte le CGU oggetto di impairment test.

Relativamente alla CGU "Reti Elettriche", alla luce del recente aggiornamento del tasso di remunerazione introdotto dall'AEEGSI per il prossimo periodo regolatorio 2016-2023, non si ritiene di condurre alcuna sensitivity sul WACC in quanto non è ragionevole attendersi nuove variazioni normative e/o regolatorie. La sensitivity condotta, considerando un tasso di crescita in perpetuity del -0,5%, ha evidenziato un valore recuperabile leggermente inferiore rispetto al valore oggetto di impairment test. Tale scenario, di decrescita strutturale del settore, è tuttavia considerato eccessivamente prudenziale in considerazione della strategicità delle reti elettriche nel futuro (si pensi, ad esempio allo sviluppo delle Smart City e della generazione diffusa).

Cash Generating Unit "Reti elettriche"

L'avviamento, derivante dalle operazioni di acquisizione dei rami d'azienda di Enel Distribuzione S.p.A. da parte di A2A Reti Elettriche S.p.A., risulta pari a 184 milioni di euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2014. Nella Cash Generating Unit "Reti Elettriche" è stato allocato anche l'avviamento relativo alle convenzioni per le attività sugli impianti di illuminazione pubblica del Comune di Bergamo, per un valore pari a 4 milioni di euro, che deriva dalla quota parte dell'avviamento rilevato a seguito della fusione avvenuta tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A..

Nella determinazione del valore d'uso si è considerato un orizzonte temporale corrispondente alla scadenza della concessione per la distribuzione di energia elettrica nei comuni di Milano, Rozzano e nei comuni della provincia di Brescia.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "Ambiente"

La Cash Generating Unit "Ambiente" è attiva nella raccolta e spazzamento, nel trattamento, smaltimento e termovalorizzazione dei rifiuti e opera inoltre nella realizzazione di impianti di trattamento per conto terzi.

La Cash Generating Unit "Ambiente" è attiva sia nel segmento dei rifiuti solidi urbani (RSU), sia in quello dei rifiuti speciali, anche pericolosi, effettua il servizio di raccolta e spazzamento nei comuni di Milano, Brescia, Bergamo e Como ed in alcuni comuni delle relative province, è proprietaria di 5 impianti di termovalorizzazione (nei comuni di Milano, Brescia, Bergamo, Filago e Corteolona) e gestisce l'impianto di termovalorizzazione di Acerra. Dispone infine di diversi impianti per il trattamento dei rifiuti e di alcune discariche.

Nel bilancio consolidato del Gruppo A2A è associato a tale CGU un avviamento il cui valore residuo al 31 dicembre 2015 è pari a 232 milioni di euro e che è stato oggetto di impairment test come previsto dallo IAS 36. Tale avviamento deriva per 227 milioni di euro dall'operazione di acquisizione del Gruppo Ecodeco, avvenuto nel periodo tra il 2005 ed il 2008 (ex Cash Generating Unit Ecodeco), e per 5 milioni di euro dalla fusione tra ASM Brescia S.p.A. (successivamente incorporata in AEM S.p.A., con contemporanea modifica della propria denominazione in A2A S.p.A.) e BAS S.p.A..

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "Reti Gas"

Il valore dell'avviamento, pari a 38 milioni di euro, deriva da diverse acquisizioni effettuate da parte di A2A Reti Gas S.p.A. nel corso degli ultimi anni, relative a società che operano quali distributori di gas in circa 200 comuni italiani. L'attività è concentrata prevalentemente in Lombardia e Piemonte.

Il valore recuperabile dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit "Reti Gas", è stato determinato facendo riferimento al valore d'uso della stessa.

Nella determinazione del valore d'uso si è considerato, a fini prudenziali, un orizzonte temporale corrispondente alla scadenza anticipata prevista dall'attuale normativa per la maggior parte delle concessioni in essere.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "Calore"

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L'avviamento derivante dal consolidamento della BusinessUnit Calore, pari a 21 milioni di euro, è suddiviso in più società del Gruppo A2A che operano nel settore della produzione, distribuzione e vendita del teleriscaldamento. In particolare, nella Cash Generating Unit in esame è compresa, per 18 milioni di euro, una parte dell'avviamento conseguente all'operazione di fusione tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A.. Il valore recuperabile dell'avviamento attribuito alla Cash Generating Unit "Calore", in sede di impairment test, è stato determinato con riferimento al valore d'uso della stessa basandosi su un orizzonte temporale di 30 anni.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Cash Generating Unit "Gas"

L'avviamento risultante dal consolidamento della Business Unit Gas, pari a 7 milioni di euro, si riferisce al settore della vendita di gas a clienti finali (sia civili che industriali) e grossisti ed è stato sottoposto ad impairment test. Si precisa che nella Cash Generating Unit "Gas" è compresa, per 7 milioni di euro, la quota parte dell'avviamento emerso a seguito della fusione tra BAS S.p.A. e A2A S.p.A..

Il valore recuperabile è stato determinato con riferimento al valore d'uso considerando un orizzonte temporale indefinito.

Nessuna perdita di valore è stata riscontrata in sede di impairment test in quanto il valore recuperabile risulta superiore al capitale investito netto comprensivo del valore dell'avviamento iscritto.

Immobilizzazioni diverse dall'avviamento

Come negli esercizi precedenti, il management ha svolto l'impairment test per le CGU Energia Elettrica, EPCG e per la CGU San Filippo del Mela per le quali nel corso dell'esercizio si sono manifestati impairment indicators specifici, così come descritto nei successivi paragrafi.

Impairment test Cash Generating Unit "Energia Elettrica"

La Cash Generating Unit Energia Elettrica afferisce alla Business Unit Energia Elettrica di A2A, la cui attività è finalizzata alla generazione e alla vendita sui mercati all'ingrosso e al dettaglio dell'energia elettrica. Il supporto alle aree commerciali è assicurato dalle attività di approvvigionamento combustibili, programmazione e dispacciamento impianti di generazione elettrica nonché dall'ottimizzazione della gestione del portafoglio industriale.

71

In particolare, le attività relative alla Cash Generating Unit "Energia Elettrica" includono:

  • produzione di energia elettrica: attività di gestione delle centrali attraverso un parco di generazione composto da centrali idroelettriche e termoelettriche con potenza installata pari a circa 10,5 GW;
  • energy management: attività di compravendita di energia elettrica e di combustibili, gassosi e non gassosi, sui mercati all'ingrosso nazionali e internazionali; approvvigionamento dei combustibili necessari e gestione dei titoli ambientali per coprire i fabbisogni delle centrali termoelettriche e dei clienti; pianificazione, programmazione e dispacciamento degli impianti di produzione di energia elettrica;
  • vendite di energia elettrica: attività di commercializzazione di energia elettrica sul mercato dei clienti idonei.

Oltre alle attività svolte direttamente da A2A S.p.A., sono riconducibili alla Cash Generating Unit "Energia Elettrica" le attività effettuate dalle società di seguito riportate:

• Abruzzo Energia S.p.A., Edipower S.p.A. e Ergosud S.p.A., produttrici di energia elettrica e operanti in Italia;

  • A2A Energia S.p.A., che svolge attività commerciale;
  • A2A Trading S.r.l., che ottimizza il portafoglio energetico di Gruppo attraverso l'attività di compravendita sui mercati all'ingrosso nazionali ed internazionali di energia elettrica e di tutte le altre commodities necessarie alla commercializzazione della stessa, nel caso in esame per fini industriali;
  • Aspem Energia S.p.A., che svolge l'attività di vendita di energia elettrica.

L'impairmenttest della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" si riferisce esclusivamente alle attività correlate all'energia elettrica, escludendo pertanto le attività relative alla Cash Generating Unit "Gas" oggetto di impairment test specifico, così come precedentemente descritto.

Si segnala inoltre che il perimetro della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" non comprende:

  • EPCG, società produttrice di energia elettrica operante in Montenegro, in quanto non interconnessa e oggetto di dispacciamento al di fuori dei confini nazionali;
  • la centrale di San Filippo del Mela, di proprietà di Edipower S.p.A., operante in regime di Unità Essenziale;
  • l'attività del servizio di Maggior Tutela(*), erogato dalla società A2A Energia S.p.A.;
  • l'attività di trading svolta da A2A Trading S.r.l..

72

Il valore della Cash Generating Unit "Energia Elettrica" oggetto di impairment test è risultato pari a 2.118 milioni di euro.

Lo scenario di Piano del Gruppo A2A è stato elaborato prendendo a riferimento, per il 2016, le curve forward (quotazioni di mercato al 15 gennaio 2016). Per gli anni successivi e, quindi, dal 2017 al 2020 la stima dei diversi parametri (PUN; gas; prezzo petrolio; spark e dark spread; etc..) è stata determinata utilizzando un modello proprietario basato sull'andamento dei fondamentali di domanda ed offerta e delle principali commodities di riferimento, nonché sulle analisi dei principali operatori di mercato ed istituti di ricerca. Lo scenario così elaborato ha portato a valori che risultano in incremento lungo l'arco temporale di analisi, seppure in misura inferiore rispetto a quanto elaborato nel precedente Piano 2015-2019. In particolare, al 2020 (ultimo anno di pianificazione esplicita) i principali valori di riferimento sono i seguenti:

  • Prezzo petrolio: 65,0 \$/bbl;
  • PUN base load: 55,0 €/MWh;
  • PUN peak load: 63,0 €/MWh;
  • Gas al PSV (mercato spot di riferimento del gas in Italia): 20,5 €/MWh.

(*) Il servizio di Maggior Tutela si applica ai clienti con utenze domestiche, con utenze per usi diversi dalle abitazioni o per illuminazioni pubblica (ossia piccole imprese connesse in bassa tensione aventi meno di 50 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro) alimentate in bassa tensione. Tale categoria include tutti gli utenti che non hanno optato per il cd. Mercato Libero o sono rimasti senza fornitore. Il servizio di Maggior Tutela garantisce la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico (AEEGSI).

La ripresa del prezzo dell' energia, in particolare, è stimata in crescita in funzione sia della ripresa del prezzo del petrolio e, ad esso correlata, del gas e, per quota parte, della attesa uscita di capacità di Gruppi CCGT dal mercato.

Il Piano 2016-2020 prevede, inoltre, la partenza del Capacity Market che remunererà la capacità eligibile per un dato ammontare di €/MW secondo modalità attualmente in discussione tra il Governo italiano e la Commissione Europea a cui il meccanismo è stato notificato ai sensi della disciplina "aiuti di Stato". Tale remunerazione, superiore a quella attualmente in vigore, ma inferiore a quella prevista nel Piano 2015-2019 è stimata a partire dal 2018.

Ai fini delle determinazione del valore in uso, sono stati considerati due scenari distinti ed equiprobabili che comportano un diverso trattamento degli incentivi legati al capacity payment definiti rispettivamente "Scenario 1" e "Scenario 2". In particolare, sono stati isolati e valutati separatamente dai flussi operativi generati dagli impianti idroelettrici, termoelettrici (CCGT) e a carbone i flussi relativi al capacity market (includendo sia gli incentivi connessi alla capacità che alla flessibilità).

Lo "Scenario 1" prevede per il periodo 2016-2020, l'utilizzo dell'EBITDA previsto nel Piano 2016-2020 comprensivo dei ricavi da capacity payment, calcolati in base ad un contributo unitario a regime (i.e. dal 2018 per l'adeguatezza e dal 2019 per la flessibilità).

73

Lo "Scenario 2" differisce per il diverso trattamento dei ricavi da capacity payment. Per il periodo 2016-2020, è stato utilizzato l'EBITDA operativo indicato previsto nel Piano 2016-2020 a cui è stato sommato l'EBITDA relativo al capacity payment calcolato in base ad un contributo unitario a regime (i.e. dal 2018 per l'adeguatezza e dal 2019 per la flessibilità) inferiore di una percentuale tra il 25% e il 30% rispetto ai driver unitari utilizzati nello "Scenario 1".

In entrambi gli scenari, gli investimenti di Piano, i rilasci del fondo TFR (ipotizzati pari al 5% dello stock al 31 dicembre 2015) e le variazioni del capitale circolante netto sono stati detratti dagli EBITDA dei due scenari.

Ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa, è stata seguita la logica temporale mid-year, ipotizzando quindi la generazione dei flussi a metà anno anziché a fine anno.

I tassi di attualizzazione, coerenti con i flussi sopra descritti, sono stati stimati mediante la determinazione del costo medio ponderato del capitale come sopra descritto.

L'impairment test condotto ha comportato una svalutazione pari a 104 milioni di euro.

Nella tabella che segue sono riportati il capitale investito netto al 31 dicembre 2015, il tasso di attualizzazione utilizzato, i tassi di crescita oltre l'orizzonte temporale esplicito, il valore recuperabile ottenuto e la relativa svalutazione.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

CGU - senza avviamento
Energia Elettrica
Milioni di euro
Capitale investito
netto al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 2.118 9,0% 1,0% 2.014 (104)
CGU - senza avviamento
Energia Elettrica
Milioni di euro
Capitale investito
netto al 31 12 2014
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2014 2.736 6,6% da 0,0% a 1,0% 2.607 (129)

Sono state inoltre condotte ulteriori analisi e sensitivity considerando i potenziali effetti delle variazioni dei parametri di riferimento del tasso di crescita e del WACC, nonché delle ipotesi sviluppate a livello di capacity payment. Inoltre, a supporto delle valutazioni di impairment, sono state effettuate analisi di sensitivity sul Piano 2016-2020, in particolare per determinare l'effetto sui ricavi e sui costi previsti a Piano di alcune variazioni della domanda di energia elettrica. Tale sensitivity è stata impostata sulla base dell'ipotesi che eventuali picchi di domanda sia positivi che negativi, vengono soddisfatti dagli impianti CCGT in quanto i più adatti a soddisfare richieste improvvise.

È stato successivamente stimato sulla base del clean spark spread di Piano l'impatto sull'EBIT-DA della CGU "Energia Elettrica" di una variazione dell'1% della domanda di energia elettrica, sia in positivo ("Scenario Aumento") che in negativo ("Scenario Diminuzione"). Ai fini della sensitivity, è stata attribuita una probabilità pari al 60% allo Scenario Diminuzione e al 40% allo Scenario Aumento.

74

Con riferimento alle sensitivity su WACC e tasso di crescita g, si segnala che una variazione in più/meno 0,1% di WACC determina una variazione del valore d'uso di più/meno 21 milioni di euro, mentre una variazione di più/meno 0,1% del tasso di crescita g determina una variazione del valore d'uso di più/meno 14 milioni di euro.

Ai fini dell'allocazione della perdita di valore complessiva della CGU "Energia Elettrica", si è ritenuto di non imputare alcuna perdita di valore agli impianti idroelettrici. Ciò in ragione sia della redditività che contraddistingue tali impianti sia del criterio di valorizzazione al termine della concessione di tali assets che consentirebbe, in caso di perdita delle gare, di ottenere dei rimborsi dal concessionario entrante. Parimenti non è stata allocata alcuna svalutazione all'impianto a carbone di Monfalcone che non denota difficoltà né attuali né, sulla base dello scenario atteso, in prospettiva facendo registrare un buon livello di ore di funzionamento e una buona marginalità.

Per i CCGT, sulla base di specifici parametri tecnici è stato possibile individuare in via induttiva il value in use, ragionevolmente attribuibile ai singoli impianti e, tramite il confronto con i relativi valori di carico, identificare la svalutazione ad essi eventualmente attribuibile. I parame-

75

tri tecnici utilizzati sono riferiti, con eguale ponderazione, all'indice di obsolescenza tecnica, all'indice di efficienza dei costi e all'indice di flessibilità tecnica. Con l'applicazione di tale metodologia, la svalutazione della CGU "Energia Elettrica", è stata allocata all'impianto di Chivasso per 90 milioni di euro (di proprietà di Edipower S.p.A.), all'impianto di Gissi per 10 milioni di euro (di proprietà di Abruzzoenergia S.p.A.) e all'impianto di Cassano d'Adda per 4 milioni di euro (di proprietà di A2A S.p.A.).

Gli impianti CCGT di Piacenza e di Sermide (entrambi di proprietà di Edipower S.p.A.), grazie ai loro parametri tecnici, non sono stati oggetto di svalutazione.

Impianto
Milioni di euro
Valore contabile
impianto
pre-svalutazione
31 12 2015
Valore contabile
impianto
post-svalutazione
31 12 2015
Svalutazione
Chivasso 270 180 (90)
Gissi 271 261 (10)
Cassano 171 167 (4)
Sermide 164 164 -
Piacenza 200 200 -

Cash Generating Unit "EPCG"

A seguito dell'emergere di specifici indicatori di impairment il Gruppo A2A ha effettuato l'impairment test sulla Cash Generating Unit "EPCG". Più precisamente, il Piano 2016-2020 elaborato dal Management di A2A relativo alla CGU "EPCG", presenta delle basi significativamente diverse rispetto ai piani predisposti in precedenza come di seguito dettagliato:

  • il piano precedente prevedeva un'ipotesi di crescita tariffaria pari al +5% annuo a partire dal mese di gennaio 2016. Il Piano 2016-2020 prevede invece tariffe 2016 (determinate dalla RAE nel mese di dicembre 2015) in lieve riduzione rispetto al 2015 (-1%) e un'ipotesi di incremento tariffario per il prossimo triennio regolatorio 2017-2019 pari al +3,0% annuo a partire dal mese di gennaio 2017;
  • nel Piano 2016-2020 sono previsti investimenti in crescita di circa 50 milioni di euro rispetto al piano precedente nelle annualità 2015-2019, per effetto principalmente di maggiori investimenti di sviluppo (+24 milioni di euro progetto di derivazione del Fiume Zeta-Centrale Idro Perucica) e nel comparto della distribuzione (+32 milioni di euro per la terza fase di installazione contatori elettronici);
  • la chiusura della centrale termoelettrica a carbone di Pljevljia nella prima parte del 2021 e il contestuale inizio dell'attività di importazione a supporto della domanda di energia elettrica stimata;
  • sul piano della domanda interna di energia elettrica, si prevede un andamento quasi costante tra il 2015 e il 2025 con una crescita pari allo 0,2%. Nello stesso periodo è previsto

un incremento medio delle esportazioni pari al 9,0% dovuto soprattutto all'ultimazione del cavo sottomarino per la commercializzazione di energia elettrica con l'Italia;

• il fabbisogno di carbone, è previsto in forte diminuzione (riduzione media del -18,7%) tra il 2015 e il 2021, per poi tendere a zero in conseguenza della chiusura della centrale termoelettrica di Pljevlja ipotizzata nel 2021.

Per quel che riguarda, invece, gli economics complessivi derivanti dalla realizzazione della nuova centrale termoelettrica di Pljevlja 2, essendo ancora il progetto in fase di sviluppo, non sono stati considerati ai fini delle analisi di impairment test, così come previsto dalla IAS 36. Tuttavia, al fine di bilanciare la domanda di energia elettrica prevista, il management di A2A ha ipotizzato di reperire i quantitativi di energia tramite acquisti sul mercato (ipotesi di importazione).

Si segnala che il piano di EPCG utilizzato ai fini dello svolgimento dell'impairment test è stato redatto dal management di A2A con il supporto del CEO e del CFO, di nomina A2A, di EPCG. Esso quindi riflette l'attuale visione strategica del socio A2A sull'andamento atteso della controllata montenegrina. Le perduranti trattative con il Governo del Montenegro, socio di riferimento di EPCG insieme ad A2A, per il rinnovo degli accordi di governance della partecipata non hanno, infatti, alla data della presente relazione, consentito l'approvazione di un Piano industriale direttamente da parte del Consiglio di Amministrazione di EPCG.

Il risultato dell'impairment test ha comportato una svalutazione degli assets della controllata EPCG pari a 246 milioni di euro, di cui 103 milioni di euro di competenza del Gruppo A2A e 143 milioni di euro di competenza di terzi.

La svalutazione degli assets EPCG è stata successivamente allocata agli impianti in ragione della marginalità di ciascuna divisione interna. Più precisamente sono stati svalutati:

  • gli impianti termoelettrici per 127 milioni di euro;
  • gli impianti idroelettrici per 66 milioni euro;

76

• la rete di distribuzione elettrica per 53 milioni di euro.

Nella tabella che segue sono riportati il capitale investito netto al 31 dicembre 2015, i tassi di attualizzazione utilizzati e tipologie di valore recuperabile considerato.

CGU - EPCG
Milioni di euro
Valore
al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 827 10,3% * 1,0% 581 (246)

(*) WACC ponderato tra attività regolate e mercato

Cash Generating Unit "San Filippo del Mela"

La centrale di San Filippo del Mela comprende due impianti, considerati essenziali per la sicurezza del sistema elettrico e ammessi al regime di reintegro costi secondo le modalità stabilite dall'AEEGSI: SFM 150 kV (gruppo 1) e SFM 220 kV (gruppi 2, 5 e 6). Nel piano alla base dello svolgimento dell'impairment test per il bilancio 2014 si era ipotizzato che:

  • il gruppo 1 (impianto SFM 150 kV) permanesse in regime di essenzialità per l'anno 2015 (così come comunicato da Terna S.p.A.), mentre per gli anni successivi ne era previsto il funzionamento merchant;
  • il gruppo 2 (impianto SFM 220 kV) permanesse in regime di essenzialità sino al 30 giugno 2015 (così come comunicato da Terna S.p.A.), mentre, per il resto dell'anno 2015, e per gli anni successivi ne era previsto il funzionamento merchant;
  • i gruppi 5 e 6 (impianto SFM 220 kV) permanessero in regime di essenzialità sino al 30 giugno 2015 (così come comunicato da Terna S.p.A.), mentre per il resto dell'anno 2015 ne era previsto il funzionamento merchant, per gli anni successivi non erano più previsti operativi.

Nei fatti entrambi gli impianti hanno operato in regime di essenzialità e reintegro costi per tutto il 2015; inoltre, con Deliberazione 663/2015/R/eel l'AEEGSI ha riconosciuto l'essenzialità dell'impianto SFM 150 kV anche per tutto il 2016, e dell'impianto SFM 220 kV fino all'entrata in esercizio del potenziamento del cavo cd. Sorgente-Rizziconi prevista entro il entro il 30 giugno 2016. Sono quindi prevedibili marginalità positive per l'intero esercizio 2016.

77

Considerando lo scenario migliorativo, rispetto a quello ipotizzato per l'impairment test 2014, si è ritenuto opportuno sottoporre la CGU "San Filippo del Mela" a impairment test anche per l'esercizio 2015 per verificare se la valutazione a cui il perito esterno era giunto lo scorso esercizio è ancora valida alla luce delle prospettive reddituali del nuovo Piano.

Ai fini della determinazione del valore d'uso della CGU "San Filippo del Mela" è stato utilizzato il Piano 2016-2020. Dal 2020 è stato ipotizzato che la centrale operi come riserva fredda. La stima del valore d'uso è basata su uno scenario a vita utile definita (2020) e tiene conto che i relativi costi di severance sono stati, ad oggi, completamente accantonati.

A differenza di quanto effettuato per la CGU "Energia Elettrica", non sono state effettuate ipotesi specifiche sull'andamento dei ricavi da capacity payment data la loro scarsa rilevanza lungo il Piano (complessivamente inferiori a 1 milione di euro).

Si segnala che, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa, è stata seguita la logica temporale mid-year, ipotizzando quindi la generazione dei flussi a metà anno anziché a fine anno.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

CGU - Centrale termoelettrica
San Filippo del Mela
Milioni di euro
Valore
al 31 12 2015
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2015 25 9,0% 0,0% 25 -
CGU - Centrale termoelettrica
San Filippo del Mela
Milioni di euro
Valore
al 31 12 2014
WACC Tasso di
crescita g
Valore
Recuperabile
(valore d'uso)
Svalutazione
31 12 2014 103 6,6% da 0,0% a 1,0% 25 (78)

Il risultato dell'impairment test effettuato sulla CGU non ha comportato ripristini di valore o ulteriori svalutazioni rispetto a quelle effettuate nel bilancio 2014.

3) Partecipazioni e altre attività finanziarie non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Partecipazioni in imprese valutate con il metodo
del Patrimonio netto
74 (6) 68 - -
Altre attività finanziarie non correnti 65 4 69 57 57
Totale partecipazioni e altre attività finanziarie non correnti 139 (2) 137 57 57

Le "Partecipazioni in imprese valutate col metodo del Patrimonio netto" presentano una variazione negativa pari a 6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014.

La tabella seguente evidenzia il dettaglio delle variazioni:

Partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio netto - Milioni di euro Totale
Valore al 31 dicembre 2014 74
Variazioni dell'esercizio:
- acquisizioni ed aumenti di capitale 2
- valutazioni a Patrimonio netto (4)
- svalutazioni
- incassi dividendi di partecipazioni valutate ad equity (2)
- cessioni
- altre variazioni
- riclassificazioni (2)
Totale variazioni dell'esercizio (6)
Valore al 31 dicembre 2015 68

Le variazioni intervenute sono riconducibili:

  • alla diminuzione, per 7 milioni di euro, derivante dalla valutazione a Patrimonio netto della partecipazione in Rudnik Uglja Ad Pljevlja;
  • al decremento, per 2 milioni di euro, derivante dall'incasso di dividendi;
  • alla diminuzione, per 2 milioni di euro, derivante dalla riclassificazione delle partecipazioni in SED S.r.l., Bergamo Servizi S.r.l. e Bellisolina S.r.l. delle quali si è acquisito il controllo nell'esercizio in esame;
  • all'incremento per 5 milioni di euro, derivante dall'acquisizione di un ulteriore 2% del capitale sociale della partecipazione in ACSM-AGAM S.p.A., per 2 milioni di euro, e dalla valutazione a Patrimonio netto della stessa, per 3 milioni di euro.

Con riferimento alla partecipazione in Ergosud S.p.A. si segnala che, al 31 dicembre 2015, è stata effettuata la valutazione della partecipazione stessa che ha confermato il valore pari a zero, già iscritto al 31 dicembre 2014.

Il dettaglio delle partecipazioni è riportato nell'allegato n. 4 "Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto".

Le "Altre attività finanziarie non correnti" presentano al 31 dicembre 2015 un saldo di 69 milioni di euro, con un incremento pari a 4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014, e si riferiscono per 57 milioni di euro a crediti finanziari per depositi a medio/lungo termine della controllata EPCG, per 8 milioni di euro a partecipazioni in altre imprese, per il cui dettaglio si rimanda all'allegato n. 5, e per 4 milioni di euro ad altre attività finanziarie.

4) Attività per imposte anticipate

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2014 dell'esercizio 31 12 2015
Attività per imposte anticipate 323 (15) 308

Le "Attività per imposte anticipate" ammontano a 308 milioni di euro (323 milioni di euro al 31 dicembre 2014). La voce accoglie l'effetto netto delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate a titolo di IRES e IRAP su variazioni e accantonamenti effettuati esclusivamente ai fini fiscali. Si ritiene probabile la recuperabilità delle "Attività per imposte anticipate" iscritte in bilancio, in quanto i piani futuri prevedono redditi imponibili sufficienti per l'utilizzo delle attività fiscali differite.

Le imposte anticipate sono state determinate, per quanto attiene all'IRAP utilizzando l'aliquota fiscale vigente. Per quanto riguarda l'IRES, a seguito della previsione dell'art. 1, co. 61, della Legge 208/2015, che ha disposto la riduzione di 3,5 punti percentuali dell'aliquota IRES a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, nel presente bilancio si è provveduto ad adeguare la consistenza della fiscalità anticipata e differita alla nuova aliquota (24%). Tale adeguamento ha comportato una riduzione di 24 milioni di euro, di cui 20 milioni di euro con impatto a Conto economico.

I valori al 31 dicembre 2015 relativi alle attività per imposte anticipate/passività per imposte differite sono stati esposti al netto (cd. "Offsetting") in applicazione dello IAS 12.

Si indicano di seguito, in apposita tabella, le principali attività e passività per imposte anticipate/differite.

Milioni di euro Bilancio
consolidato
31 12 2014
Acc.ti
(A)
Utilizzi
(B)
Adeguam.
Aliquote
(C)
Totale
(A+B+C)
IAS 39
a Patrim.
netto
IAS 19
Revised a
Patrim.
netto
Adeguam.
Aliquote a
Patrimonio
Netto
Altri mov.
/Riclass./
Fusioni
Imposte
Differite/
Anticipate
in Attività
destinate
alla vendita
Bilancio
consolidato
31 12 2015
Dettaglio imposte
anticipate/differite
(attive/passive)
Passività per imposte
differite
Differenze di valore delle
immobilizzazioni materiali
788 20 (24) (34) (38) (49) 701
Applicazione del principio
del leasing finanziario
(IAS 17)
7 (1) (1) 6
Applicazione del principio
degli strumenti finanziari
(IAS 39)
- - -
Differenze di valore delle
immobilizzazioni
immateriali
(1) (1) (2) (3) (4)
Plusvalenze rateizzate - - -
Trattamento di fine
rapporto
4 - 4
Avviamento 93 1 1 94
Altre imposte differite 64 (26) (53) (79) (15)
Totale passività per
imposte differite (A)
955 21 (51) (90) (120) - - - - (49) 786
Attività per imposte
anticipate
Fondi rischi tassati 151 37 (56) (12) (31) (7) 113
Differenze di valore delle
immobilizzazioni materiali
646 63 (4) (69) (10) 12 (30) 618
Applicazione del principio
degli strumenti finanziari
(IAS 39)
31 - (9) (3) 13 32
Fondi rischi su crediti 12 5 (8) (1) (4) (1) 7
Contributi 14 (1) (1) (2) 12
Avviamento 371 1 (41) (23) (63) 308
Altre imposte anticipate 53 2 (30) (4) (32) (4) (1) (12) 4
Totale attività per
imposte anticipate (B)
1.278 108 (140) (110) (142) (9) (4) (4) 5 (30) 1.094
EFFETTO NETTO
IMPOSTE DIFFERITE
ATTIVE/PASSIVE (B-A)
323 87 (89) (20) (22) (9) (4) (4) 5 19 308

5) Altre attività non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Strumenti derivati non correnti 34 (34) - 34 -
Altre attività non correnti 9 (3) 6 - -
Totale altre attività non correnti 43 (37) 6 34 -

Le "Altre attività non correnti" ammontano a 6 milioni di euro, presentando un decremento di 37 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014; sono composte sostanzialmente da depositi cauzionali e da costi già sostenuti, ma di competenza di esercizi futuri.

Al 31 dicembre 2014 tale voce comprendeva, per 34 milioni di euro, attività corrispondenti al fair value degli "Strumenti derivati" di copertura finanziaria. Tali strumenti sono riferibili principalmente a contratti di Interest Rate Swap (IRS) a copertura del rischio di tasso di interesse sui prestiti obbligazionari e sui finanziamenti a lungo termine. Al 31 dicembre 2015 a seguito della riclassificazione del debito sottostante alla voce "Passività finanziarie correnti", anche i derivati corrispondenti sono stati riclassificati dalla voce "Altre attività non correnti" alla voce "Altre attività correnti".

Attività correnti

6) Rimanenze

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2014 dell'esercizio 31 12 2015
Rimanenze 284 (100) 184

Le "Rimanenze" sono pari a 184 milioni di euro (284 milioni di euro al 31 dicembre 2014), al netto del relativo fondo obsolescenza per 26 milioni di euro (22 milioni di euro al 31 dicembre 2014). L'incremento del fondo obsolescenza si riferisce principalmente alla svalutazione delle scorte di materiali del magazzino della centrale di San Filippo del Mela. Le rimanenze presentano le seguenti variazioni:

  • 80 milioni di euro per il decremento delle altre rimanenze, che al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a 22 milioni di euro contro 102 milioni di euro al 31 dicembre 2014; si riferiscono alle rimanenze di certificati ambientali e diritti di emissione del portafoglio di trading;
  • 20 milioni di euro correlati alla diminuzione delle giacenze di combustibili, che al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a 99 milioni di euro contro 119 milioni di euro al 31 dicembre 2014;

  • 4 milioni di euro relativi al decremento dei combustibili presso terzi, che al 31 dicembre 2015 sono pari a 3 milioni di euro, mentre al termine del precedente esercizio risultavano pari a 7 milioni di euro;

  • 4 milioni di euro relativi all'aumento delle rimanenze di materiali, che risultano complessivamente pari a 60 milioni di euro contro 56 milioni di euro al 31 dicembre 2014.

7) Crediti commerciali

82

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2015
Crediti commerciali 1.923 (123) 1.800
(Fondo rischi su crediti) (332) 17 (315)
Totale crediti commerciali 1.591 (106) 1.485

Al 31 dicembre 2015 i "Crediti commerciali" risultano pari a 1.485 milioni di euro (1.591 milioni di euro al 31 dicembre 2014), con un decremento netto di 106 milioni di euro. Nel dettaglio le variazioni hanno riguardato:

  • per 97 milioni di euro, la diminuzione dei crediti commerciali verso clienti: tale posta presenta un saldo di 1.398 milioni di euro alla data di riferimento rispetto a 1.495 milioni di euro esposti nel bilancio al 31 dicembre 2014;
  • per 1 milione di euro, il decremento dei crediti verso i comuni di Milano e di Brescia, che evidenziano un saldo complessivo di 79 milioni di euro (80 milioni di euro nel precedente esercizio);
  • per 6 milioni di euro, il decremento dei crediti verso collegate che presentano un saldo di 5 milioni di euro alla data di riferimento (11 milioni di euro al 31 dicembre 2014);
  • per 2 milioni di euro, la diminuzione dei crediti per le commesse in corso di svolgimento che risultano pari a 3 milioni di euro (5 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Si segnala che il Gruppo effettua su base occasionale cessioni di crediti pro-soluto. Al 31 dicembre 2015 i crediti, non ancora scaduti, ceduti dal Gruppo a titolo definitivo e stornati dall'attivo di bilancio nel rispetto dei requisiti dello IAS 39 ammontavano complessivamente a 101 milioni di euro (234 milioni di euro al 31 dicembre 2014). Alla data di pubblicazione della presente Relazione finanziaria annuale consolidata, tali crediti ammontano a 8 milioni di euro (zero al 31 dicembre 2014). Lo smobilizzo è relativo a crediti commerciali. Si segnala che il Gruppo non ha in essere programmi di factoring rotativo.

Il "Fondo rischi su crediti" è pari a 315 milioni di euro e presenta un decremento netto di 17 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014. Tale fondo è ritenuto congruo rispetto al rischio cui si riferisce.

La movimentazione dettagliata del fondo rischi su crediti viene evidenziata nel seguente prospetto:

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Accantona
menti
Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31 12 2015
Fondo rischi su crediti 332 22 (39) - 315

Si riporta di seguito l'aging dei crediti commerciali:

Milioni di euro 31 12 2014 31 12 2015
Crediti commerciali di cui: 1.591 1.485
Correnti 435 556
Scaduti di cui: 560 510
- Scaduti fino a 30 gg 58 56
- Scaduti da 31 a 180 gg 68 59
- Scaduti da 181 a 365 gg 68 45
- Scaduti oltre 365 gg 366 350
Fatture da emettere 928 734
Fondo rischi su crediti (332) (315)

8) Altre attività correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Strumenti derivati correnti 51 4 55 - 16
Altre attività correnti di cui: 204 (76) 128 - -
- crediti verso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico 60 (8) 52 - -
- anticipi a fornitori 4 3 7 - -
- crediti verso il personale 2 (1) 1 - -
- crediti tributari 55 (51) 4 - -
- crediti di competenza di esercizi futuri 14 (2) 12 - -
- crediti verso Ergosud 19 - 19 - -
- crediti verso enti previdenziali 5 (2) 3 - -
- Ufficio del bollo 2 (1) 1 - -
- crediti per risarcimenti danni 1 - 1 - -
- crediti per canoni derivazione acqua 2 (1) 1 - -
- crediti per anticipi COSAP 4 1 5 - -
- crediti verso Comune di Varese per gestione RIA 5 (5) - - -
- crediti diversi EPCG 11 1 12 - -
- crediti per depositi cauzionali 2 (1) 1 - -
- altri crediti diversi 18 (9) 9 - -
Totale altre attività correnti 255 (72) 183 - 16

Le "Altre attività correnti", presentano un saldo pari a 183 milioni di euro rispetto ai 255 milioni di euro al 31 dicembre 2014 ed evidenziano un decremento complessivo di 72 milioni di euro.

Gli "Strumenti derivati correnti" presentano un incremento di 4 milioni di euro, correlato alla riclassificazione dalla voce "Altre attività non correnti" delle attività per "Strumenti derivati" di copertura finanziaria, riferibili principalmente a contratti di Interest Rate Swap (IRS) a copertura del rischio di variazione sfavorevole dei tassi di interesse sui prestiti obbligazionari in scadenza nell'esercizio successivo (16 milioni di euro); tale incremento è in parte compensato dalla diminuzione dei derivati su commodity dovuto alla valutazione a fair value al termine dell'esercizio in esame (-12 milioni di euro).

I crediti verso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, pari a 52 milioni di euro (60 milioni di euro al 31 dicembre 2014), si riferiscono principalmente ai crediti maturati nel corso dell'esercizio per le perequazioni pertinenti l'esercizio 2015, nonché da residui crediti per perequazioni inerenti precedenti esercizi al netto degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio.

I crediti tributari, pari a 4 milioni di euro, si riferiscono principalmente a crediti verso l'Erario per accise e ritenute, mentre nell'esercizio precedente comprendevano anche il credito per IVA.

I crediti verso Ergosud, pari a 19 milioni di euro, invariati rispetto all'esercizio precedente, si riferiscono al credito spettante per gli impianti nuovi entranti (Centrale di Scandale), inerente quote di diritti di emissione come previsto dalle delibere dell'AEEGSI n. ARG/elt 194/10 e n. 117/10.

9) Attività finanziarie correnti

84

Milioni di euro Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Altre attività finanziarie 126 39 165 126 165
Attività finanziarie vs parti correlate - 6 6 - 6
Totale attività finanziarie correnti 126 45 171 126 171

La voce presenta un saldo di 171 milioni di euro (126 milioni di euro al 31 dicembre 2014) principalmente relativi a depositi bancari fruttiferi.

10) Attività per imposte correnti

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2014 dell'esercizio 31 12 2015
Attività per imposte correnti 85 (14) 71

Le "Attività per imposte correnti" risultano pari a 71 milioni di euro (85 milioni di euro al 31 dicembre 2014) con un decremento di 14 milioni di euro rispetto al precedente esercizio. Tale voce è composta da crediti verso l'Erario per IRES (27 milioni di euro) relativi principalmente alle richieste a rimborso in conseguenza della deducibilità IRAP ai fini IRES, per IRAP (23 milioni di euro) principalmente relativi alle istanze di rimborso conseguenti al riconoscimento dello status di holding industriale per A2A S.p.A. avvenuto nell'esercizio e per Robin Tax (21 milioni di euro) relativi ai crediti richiesti a rimborso/compensazione.

11) Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 544 92 636 544 636

85

Le "Disponibilità liquide e mezzi equivalenti" al 31 dicembre 2015 rappresentano la somma dei saldi bancari e postali attivi del Gruppo.

I depositi bancari includono gli interessi maturati anche se non ancora accreditati alla fine dell'esercizio in esame.

Si segnala che per effetto dell'accordo tra A2A e Cellina Energy sono stati riclassificati 38 milioni di euro di liquidità alla voce "Attività non correnti destinate alla vendita", senza considerare tale riclassificazione le disponibilità liquide del Gruppo al 31 dicembre 2015 ammontano a 674 milioni di euro.

12) Attività non correnti destinate alla vendita

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Attività non correnti destinate alla vendita - 205 205 - 38

Alla data di riferimento le "Attività non correnti destinate alla vendita" presentano un valore pari a 205 milioni di euro (nessun valore al 31 dicembre 2014) e si riferiscono:

  • per 203 milioni di euro ad alcuni assets e poste dell'attivo di Edipower S.p.A. che sono state riclassificate a seguito della sottoscrizione di un accordo tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A. (SEL) che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A. avente come obiettivo la riorganizzazione complessiva degli assetti proprietari della società cosicché ad esito dell'operazione A2A S.p.A. venga a detenere il 100% di Edipower S.p.A., al fine di consentire nel tempo una più organica valorizzazione dei diversi assets, anche attraverso una diversa gestione strategica e una diversa compartecipazione ai relativi valori. Il perimetro degli assets oggetto dello scorporo si riferisce agli assets dell'asta idroelettrica del torrente Cellina nonché a 18 impianti cosiddetti "mini-idro". Per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo "Eventi di rilievo dell'esercizio";
  • per 2 milioni di euro alla riclassificazione delle attività di proprietà della società SEASM S.r.l. costituite da una sottostazione elettrica da 380 kV denominata "Voghera" e destinata a connettere alla rete elettrica di trasmissione nazionale (RTN) la centrale termoelettrica di Voghera Energia.

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITÀ

Patrimonio netto

La composizione del Patrimonio netto, il cui valore al 31 dicembre 2015 risulta pari a 3.259 milioni di euro (3.179 milioni di euro al 31 dicembre 2014), è dettagliata nella seguente tabella:

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2015
Patrimonio netto di spettanza del Gruppo:
Capitale sociale 1.629 - 1.629
(Azioni proprie) (61) - (61)
Riserve 1.048 (43) 1.005
Risultato d'esercizio di Gruppo (37) 110 73
Totale Patrimonio del Gruppo 2.579 67 2.646
Interessi di minoranze 600 13 613
Totale Patrimonio netto 3.179 80 3.259

La movimentazione complessiva del Patrimonio netto, positiva per 80 milioni di euro, è dovuta alla registrazione del risultato dell'esercizio, positivo per 73 milioni di euro, alla distribuzione del dividendo per 113 milioni di euro, alle valutazioni ai sensi degli IAS 32 e 39 dei derivati Cash flow hedge, alla variazione delle riserve IAS 19 Revised – Benefici a dipendenti, nonché alla variazione degli interessi delle minoranze.

13) Capitale sociale

Il "Capitale sociale" ammonta a 1.629 milioni di euro ed è composto da n. 3.132.905.277 azioni ordinarie del valore unitario di 0,52 euro ciascuna.

14) Azioni proprie

Le "Azioni proprie" sono pari a 61 milioni di euro, invariate rispetto al 31 dicembre 2014, e si riferiscono a n. 26.917.609 azioni proprie detenute dalla capogruppo A2A S.p.A..

Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

15) Riserve

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31 12 2015
Riserve 1.048 (43) 1.005
di cui:
Variazione fair value derivati Cash flow hedge (68) 35 (33)
Effetto fiscale 17 (9) 8
Riserve di Cash flow hedge (51) 26 (25)
Variazione riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (82) 18 (64)
Effetto fiscale 20 (4) 16
Riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (62) 14 (48)

Le "Riserve", che ammontano a 1.005 milioni di euro (1.048 milioni di euro al 31 dicembre 2014), comprendono la riserva legale, le riserve straordinarie, nonché gli utili portati a nuovo dalle società controllate.

Tale voce comprende inoltre la riserva di Cash flow hedge, negativa per 25 milioni di euro, che riguarda la valorizzazione al termine dell'esercizio dei derivati che rispondono ai requisiti dell'Hedge accounting.

La posta in oggetto include riserve negative pari a 48 milioni di euro relative agli effetti dell'adozione dello IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti che prevedono la rilevazione degli utili e delle perdite attuariali direttamente tra le riserve incluse nel Patrimonio netto.

Per effetto delle operazioni, avvenute in data 28 dicembre 2015, di acquisizione da parte di SEL, Società Elettrica Altoatesina S.p.A. delle quote azionarie detenute dai Soci Finanziari di Edipower S.p.A. e della stipula dell'atto di scissione parziale non proporzionale di Edipower S.p.A. a favore di Cellina Energy S.r.l., società interamente partecipata da SEL S.p.A., come descritto nel paragrafo "Criteri e procedure di consolidamento" sono venuti meno i diritti di opzione put sulle azioni di Edipower S.p.A.. Pertanto al 31 dicembre 2015 il Patrimonio del Gruppo non accoglie più gli effetti derivanti dall'applicazione dello IAS 32 paragrafo 23 relativo alle suddette opzioni conseguenti al variare del fair value di Edipower, ma recepisce un incremento pari a 39 milioni di euro quale quota derivante dalla cancellazione del debito iscritto in fase di primo consolidamento correlato alla contabilizzazione delle opzioni put su azioni Edipower.

Raccordo tra il risultato d'esercizio di A2A S.p.A. e il risultato d'esercizio di Gruppo

Milioni di euro 2015 2014
Risultato d'esercizio di A2A S.p.A. (73) 8
Dividendi infragruppo eliminati nel bilancio consolidato (257) (313)
Risultati delle società controllate, collegate e a controllo congiunto
non recepiti nel bilancio di A2A S.p.A.
235 94
Svalutazioni di partecipazioni in società controllate effettuate nel bilancio
di A2A S.p.A.
214 3
Altre rettifiche di consolidato (46) 171
Risultato d'esercizio di Gruppo 73 (37)

Raccordo tra il Patrimonio netto di A2A S.p.A. e il Patrimonio netto di Gruppo

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
Patrimonio netto di A2A S.p.A. 2.162 2.325
- Eliminazione della quota della riserva di patrimonio derivante da utili su operazioni
infragruppo per il conferimento dei rami d'azienda
(410) (416)
- Utili (perdite) portate a nuovo 768 819
- Dividendi infragruppo eliminati nel bilancio consolidato (257) (313)
- Risultati delle società controllate non recepiti nel bilancio di A2A S.p.A. 235 94
- Svalutazioni di partecipazioni in società controllate effettuate nel bilancio
di A2A S.p.A.
214 3
Altre rettifiche di consolidato (66) 67
Patrimonio netto di Gruppo 2.646 2.579

16) Risultato d'esercizio

Risulta positivo per 73 milioni di euro ed accoglie il risultato dell'esercizio in esame.

17) Interessi di minoranze

90

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2014 dell'esercizio 31 12 2015
Interessi di minoranze 600 13 613

Gli "Interessi di minoranze" ammontano a 613 milioni di euro (600 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e rappresentano la quota di capitale, di riserve e di risultato di spettanza degli azionisti di minoranza principalmente relativi ai soci terzi di EPCG e di Edipower S.p.A..

L'incremento dell'esercizio pari a 13 milioni di euro è dovuto a fattori di segno opposto che hanno riguardato principalmente la riclassificazione, per 196 milioni di euro, dalla voce "Altre passività non correnti" del debito iscritto verso terzi per la valorizzazione delle opzioni put sulle azioni Edipower S.p.A. a seguito del venir meno di tali diritti, come descritto nel paragrafo "Criteri e procedure di consolidamento", in parte rettificata dalla quota del risultato spettante ai soci terzi di EPCG, negativa per 130 milioni di euro, nonché dalla riclassificazione alla voce "Altre passività correnti", per 20 milioni di euro, della quota del Patrimonio dei soci terzi del Gruppo EPCG in relazione alla restituzione della quota di capitale deliberata dall'Assemblea degli azionisti di EPCG in data 30 giugno 2015, come meglio descritto al paragrafo "Eventi di rilievo dell'esercizio".

PASSIVITÀ

Passività non correnti

18) Passività finanziarie non correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Obbligazioni non convertibili 2.936 (505) 2.431 2.936 2.431
Debiti verso banche 941 (284) 657 941 657
Debiti per leasing finanziario 2 (1) 1 2 1
Totale passività finanziarie non correnti 3.879 (790) 3.089 3.879
3.089

Le "Passività finanziarie non correnti", pari a 3.089 milioni di euro (3.879 milioni di euro al 31 dicembre 2014), evidenziano un decremento di 790 milioni di euro.

Le "Obbligazioni non convertibili" sono relative ai seguenti prestiti obbligazionari, contabilizzati al costo ammortizzato:

91

  • 746 milioni di euro, con scadenza novembre 2019 e cedola del 4,50%, il cui valore nominale è pari a 750 milioni di euro;
  • 496 milioni di euro, con scadenza gennaio 2021 e cedola del 4,375%, il cui valore nominale è pari a 500 milioni di euro;
  • 496 milioni di euro, con scadenza gennaio 2022 e cedola del 3,625%, il cui valore nominale è pari a 500 milioni di euro;
  • 299 milioni di euro, Private Placement con scadenza dicembre 2023 e cedola del 4,00%, il cui valore nominale è pari a 300 milioni di euro;
  • 296 milioni di euro, con scadenza febbraio 2025 e cedola del 1,750%, il cui valore nominale è pari a 300 milioni di euro;
  • 98 milioni di euro, Private Placement in yen con scadenza agosto 2036 e tasso fisso del 5,405%.

Il decremento della componente non corrente delle "Obbligazioni non convertibili", pari a 505 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014, è principalmente dovuto alla riclassificazione del bond con scadenza 2016 alla voce "Passività finanziarie correnti" in parte compensato dagli effetti dell'operazione di Liability Management avvenuta a febbraio 2015 e alle conseguenti variazioni di costi ammortizzati.

I "Debiti verso banche" non correnti ammontano a 657 milioni di euro e presentano un decremento di 284 milioni di euro, principalmente dovuto al rimborso anticipato volontario di un finanziamento di 200 milioni di euro.

Infine, i "Debiti per leasing finanziario" ammontano a 1 milione di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

19) Benefici a dipendenti

Alla data di riferimento tale posta risulta pari a 332 milioni di euro (369 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e presenta le seguenti variazioni:

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Accantona
menti
Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31 12 2015
Trattamento di fine rapporto 182 25 (12) (31) 164
Benefici a dipendenti 187 - (9) (10) 168
Totale benefici a dipendenti 369 25 (21) (41) 332

Le altre variazioni si riferiscono principalmente ai versamenti effettuati all'INPS e ai Fondi pensionistici integrativi, nonché alla rilevazione delle differenze attuariali che comprendono l'incremento derivante dal service cost per 3 milioni di euro, l'incremento derivante dall'interest cost per 4 milioni di euro, nonché il decremento derivante dall'actuarial gains/ losses per 18 milioni di euro.

Si precisa che le valutazioni tecniche sono state effettuate sulla base delle ipotesi sotto descritte:

2015 2014
Tasso di attualizzazione da 0,24% a 2,03% da 0,29% a 1,49%
Tasso di inflazione annuo da 1,5% a 2,0% da 0,6% a 2,0%
Tasso annuo incremento salariale 1,0% 1,0%
Tasso annuo incremento TFR da 2,6% a 3,0% da 1,9% a 3,0%
Tasso annuo medio di incremento delle pensioni integrative 1,5% 1,5%
Frequenze annue di turnover da 2,0% a 5,0% da 2,0% a 5,0%
Frequenze annue di anticipazioni TFR da 2,0% a 2,5% da 2,0% a 2,5%

Si segnala che:

  • il tasso di attualizzazione applicato dal Gruppo varia per società in base alla durata media finanziaria dell'obbligazione. Il tasso di attualizzazione utilizzato è quello corrispondente all'Iboxx Corporate AA;
  • la curva relativa al tasso di inflazione in forza dell'attuale situazione economica, che presenta una particolare volatilità della maggioranza degli indicatori economici, è stato modificato così come riportato in tabella. Tale ipotesi è stata desunta dal "Documento di Economia e Finanza 2015 – Aggiornamento Settembre 2015 Sez. II-Tab II.2" emanato dal MEF e da "Le

tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico e socio-sanitario – Rapporto n. 16" pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato;

  • il tasso annuo di incremento salariale applicato esclusivamente per le società con in media meno di 50 dipendenti nel corso del 2006 è stato determinato in base ai dati di riferimento comunicati dalle società del Gruppo;
  • il tasso anno di incremento del TFR, come previsto dall'art. 2120 del Codice Civile, è pari al 75% dell'inflazione più 1,5 punti percentuali;
  • le frequenze annue di anticipazione e di turnover sono desunte dalle esperienze storiche del Gruppo e dalle frequenze scaturenti dall'esperienza dell'Attuario su un rilevante numero di aziende analoghe;
  • per le basi tecniche demografiche si segnala che:
  • per il "decesso" è stata utilizzata la tabella di mortalità RG48 pubblicata dalla Ragioneria Generale dello Stato;
  • per l'"inabilità" sono state utilizzate le tavole INPS distinte per età e sesso;
  • per il "pensionamento" è stato utilizzato il parametro 10% al raggiungimento dei requisiti AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria).

Di seguito si riportano, come previsto dallo IAS 19, le sensitivity per i benefici a dipendenti post-employment:

Milioni di euro Tasso di
turnover
+ 1%
Tasso di
turnover
- 1%
Tasso di
inflazione
+ 0,25%
Tasso di
inflazione
attualizzazione
- 0,25%
Tasso di
+ 0,25%
Tasso di
attualizzazione
- 0,25%
TFR 164,9 166,4 167,5 163,4 162,7 168,6
Milioni di euro Tasso di
attualizzazione
+ 0,25%
attualizzazione Tasso di
- 0,25%
Tavola di
mortalità
aumentata
del 10%
Tavola di
mortalità
ridotta
del 10%
Premungas 27,3 28,3
26,6
29,2
Sconto energia elettrica e gas 91,8 97,6 92,6 97,0
Mensilità aggiuntive 10,9 11,6 n.d. n.d.
Milioni di euro Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di Tasso di
attualizzazione attualizzazione attualizzazione attualizzazione inflazione inflazione inflazione inflazione
-1.0% -0,5% +0,5% +1,0% -0,35% +0,15% +0,65% +1,15%
Benefici a
dipendenti EPCG
8,9 8,8 8,5 8,4 8,8 8,6 8,5 8,3
Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Accantona
mento
al netto dei
rilasci
Utilizzi Atre
variazioni
Valore al
31 12 2015
Fondi decommissioning 115 1 (4) 58 170
Fondi spese chiusura e post-chiusura discariche 157 (5) (5) (2) 145
Fondi fiscali 59 6 (5) (1) 59
Fondi cause legali e contenziosi del personale 78 54 (2) 1 131
Altri fondi rischi 89 1 (9) (10) 71
Fondi rischi, oneri e passività per discariche 498 57 (25) 46 576

20) Fondi rischi, oneri e passività per discariche

I "Fondi decommissioning", che risultano pari a 170 milioni di euro, accolgono gli oneri per i costi di smantellamento e ripristino dei siti produttivi principalmente relativi alle centrali termoelettriche e agli impianti di termovalorizzazione. Le movimentazioni dell'esercizio hanno riguardato accantonamenti per 1 milione di euro, utilizzi per 4 milioni di euro, a copertura degli oneri sostenuti nel corso dell'esercizio. Le altre variazioni, per 58 milioni di euro, si riferiscono prevalentemente agli effetti degli addendum alle perizie a supporto del fondo decommissioning, come meglio specificato alla nota 1.

I "Fondi spese chiusura e post-chiusura discariche", che risultano pari a 145 milioni di euro, si riferiscono all'insieme dei costi che dovranno essere sostenuti in futuro per la sigillatura delle discariche in coltivazione alla data di chiusura del bilancio e per la successiva gestione post-operativa, trentennale e cinquantennale, prevista dall'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Le movimentazioni dell'esercizio hanno riguardato eccedenze per 5 milioni di euro, relative agli effetti dell'attualizzazione dei fondi che, per le discariche esaurite, non sono risultati capitalizzabili, utilizzi per 5 milioni di euro, che rappresentano gli esborsi effettivi dell'esercizio, e altre variazioni negative per 2 milioni di euro. La stima dei costi da sostenere per la chiusura e la gestione post-chiusura delle discariche è stata sottoposta alla verifica di congruità da parte di società specializzate che hanno rilasciato certificazione di correttezza degli importi previsti dalla società.

I "Fondi fiscali", che risultano pari a 59 milioni di euro, si riferiscono agli accantonamenti effettuati a fronte di contenziosi in essere o potenziali verso l'Erario o enti territoriali per imposte dirette e indirette, tributi e accise. Gli accantonamenti netti dell'esercizio, per 6 milioni di euro, hanno riguardato in particolare il contenzioso ICI/IMU con gli enti territoriali. Gli utilizzi, per 5 milioni di euro, si riferiscono agli esborsi dell'esercizio derivanti principalmente dalla sottoscrizione di transazioni con gli enti territoriali, relativamente a contenziosi pendenti o pre-contenziosi. Le altre variazioni, negative per 1 milione di euro, si riferiscono alla riclassificazione alla voce "Altri debiti correnti" delle quote di fondo che verranno utilizzate nei primi mesi dell'esercizio successivo per le quali sono già stati ricevuti gli avvisi di pagamento.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

I "Fondi cause legali e contenziosi del personale" risultano pari a 131 milioni di euro e si riferiscono prevalentemente a cause in essere con Istituti Previdenziali, per 32 milioni di euro, relativi a contributi previdenziali che il Gruppo ritiene di non dover versare e per i quali sono in essere specifici contenziosi, a cause con terzi, per 96 milioni di euro, e con dipendenti, per 3 milioni di euro, a copertura delle passività che potrebbero derivare da vertenze giudiziarie in corso. Gli accantonamenti dell'esercizio, per 54 milioni di euro, si riferiscono principalmente all'accantonamento conseguente al deposito del Lodo relativo al risarcimento danni a favore di Pessina Costruzioni in relazione al contenzioso per Asm Novara S.p.A., per maggiori informazioni si rimanda allo specifico paragrafo nelle "Altre informazioni – Asm Novara S.p.A. contenzioso", gli utilizzi sono risultati pari a 2 milioni di euro, mentre le altre variazioni hanno portato un incremento di 1 milione di euro.

Gli "Altri fondi", che risultano pari a 71 milioni di euro, si riferiscono principalmente ai fondi relativi ai canoni derivazione d'acqua pubblica, per 20 milioni di euro, al fondo mobilità per gli oneri derivanti dal piano di ristrutturazione aziendale, per 7 milioni di euro, al fondo per la manutenzione straordinaria del termoutilizzatore di Acerra, per 16 milioni di euro, ai fondi rischi relativi a EPCG, per 13 milioni di euro, nonché altri fondi per 15 milioni di euro. Gli accantonamenti netti dell'esercizio sono risultati pari a 1 milione di euro, gli utilizzi, pari a 9 milioni di euro riferibili principalmente agli esborsi dell'esercizio per canoni di derivazione d'acqua pubblica e fondo mobilità dipendenti. Le altre variazioni, negative per 10 milioni di euro, hanno riguardato principalmente la riclassificazione a debiti dei fondi della controllata EPCG e la riclassificazione a debiti della quota di fondo mobilità il cui pagamento sarà effettuato nei primi mesi dell'esercizio successivo.

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Altre passività non correnti 296 (224) 72 - -
Strumenti derivati non correnti 68 (41) 27 68 27
Totale altre passività non correnti 364 (265) 99 68 27

21) Altre passività non correnti

La voce in esame presenta al 31 dicembre 2015 un decremento di 265 milioni di euro rispetto al precedente esercizio. Gli "Strumenti derivati non correnti" risultano pari a 27 milioni di euro e presentano una variazione negativa pari a 41 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente. La variazione della valutazione al fair value degli strumenti finanziari a chiusura dell'esercizio ha prodotto un effetto negativo per 23 milioni di euro; la riclassificazione alla voce "Altre passività correnti" della quota di strumenti derivati relativi a coperture finanziarie, Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Note illustrative alle voci della Situazione patrimoniale-finanziaria

il cui debito sottostante è stato riclassificato alla voce "Passività finanziarie correnti", ha prodotto un effetto negativo per 13 milioni di euro, inoltre la chiusura di un derivato, conseguente al rimborso anticipato volontario del finanziamento sottostante, ha prodotto un effetto negativo per 5 milioni di euro. Le "Altre passività non correnti", che presentano un saldo pari a 72 milioni di euro si riferiscono principalmente a depositi cauzionali da clienti, per 55 milioni di euro, a passività di competenza di esercizi futuri per 12 milioni di euro, a debiti verso fornitori a medio/lungo termine per 3 milioni di euro, nonché ad altre passività non correnti, per 2 milioni di euro. Il decremento è dovuto principalmente alla riclassificazione per 196 milioni di euro alla voce "Interessi di minoranze" e per 39 milioni di euro al "Patrimonio netto di Gruppo" dei debiti verso terzi per la valorizzazione delle opzioni put sulle azioni Edipower S.p.A., come meglio descritto alle note 15 e 17 e allo specifico paragrafo "Criteri e procedure di consolidamento".

Passività correnti

22) Debiti commerciali e altre passività correnti

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Acconti 5 - 5 - -
Debiti verso fornitori 1.249 (84) 1.165 - -
Totale debiti commerciali 1.254 (84) 1.170 - -
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale 38 (1) 37 - -
Strumenti derivati correnti 67 (16) 51 - 7
Altre passività correnti di cui: 506 (73) 433 - -
- Debiti verso il personale 83 (11) 72 - -
- Debiti verso la Cassa Conguaglio Settore Elettrico 85 15 100 - -
- Debiti tributari 89 (45) 44 - -
- Debiti per trasparenza fiscale 8 - 8 - -
- Debiti per componenti tariffarie sull'energia 107 (2) 105 - -
- Debiti verso i soci terzi EPCG - 20 20 - -
- Debiti verso i soci terzi Ecolombardia 4 S.p.A. 2 (2) - - -
- Debiti per ATO 7 - 7 - -
- Debiti verso clienti per lavori da eseguire 15 (1) 14 - -
- Debiti verso clienti per interessi su depositi cauzionali 3 - 3 - -
- Debiti per passività di competenza dell'esercizio successivo 19 2 21 - -
- Debiti per servizi ausiliari 29 (28) 1 - -
- Debiti verso Comune di Varese per gestione RIA 5 (5) - - -
- Debiti per incassi da destinare 8 - 8 - -
- Debiti verso assicurazioni 3 - 3 - -
- Debiti per risarcimento danni a terzi - 2 2 - -
- Debiti verso comuni rivieraschi 1 - 1 - -
- Debiti per compensazioni accise 6 - 6 - -
- Debiti per compensazioni ambientali 3 - 3 - -
- Debiti verso Dolomiti Energia S.p.A. per permuta azioni
Edipower S.p.A.
12 (12) - - -
- Altri debiti diversi 21 (6) 15 - -
Totale altre passività correnti 611 (90) 521 - 7
Totale debiti commerciali e altre passività correnti 1.865 (174) 1.691 - 7

I "Debiti commerciali e altre passività correnti" risultano pari a 1.691 milioni di euro (1.865 milioni di euro al 31 dicembre 2014), con un decremento complessivo di 174 milioni di euro.

I "Debiti commerciali" risultano pari a 1.170 milioni di euro e presentano rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente un decremento pari a 84 milioni di euro.

Il Gruppo a partire dall'esercizio 2014 ha implementato alcuni accordi di factoring, tipicamente nella forma tecnica di reverse factoring, come più ampiamente descritto al paragrafo "principi contabili e criteri di valutazione", a cui si rinvia. Tali operazioni, poiché non hanno comportato una modifica dell'obbligazione primaria e non hanno comportato una sostanziale modifica nei termini medi di pagamento il Gruppo, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificate tra le passività commerciali. Al 31 dicembre 2015 il valore dei debiti commerciali oggetto di adesione a schemi di reverse factoring è pari a 95 milioni di euro (120 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

I "Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza sociale" risultano pari a 37 milioni di euro (38 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e riguardano la posizione debitoria del Gruppo nei confronti di Istituti Previdenziali e Assistenziali, relativi ai contributi sulle mensilità di dicembre 2015 non ancora liquidati.

Gli "Strumenti derivati correnti" risultano pari a 51 milioni di euro (67 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono alla valorizzazione a fair value sia dei derivati su commodity sia dei derivati di copertura finanziaria, riferibili principalmente a contratti di Interest Rate Swap (IRS) a copertura del rischio di variazione sfavorevole dei tassi di interesse sui prestiti obbligazionari in scadenza nell'esercizio successivo.

Le "Altre passività correnti" si riferiscono principalmente a:

  • debiti verso il personale per 72 milioni di euro (83 milioni di euro al 31 dicembre 2014), relativi ai debiti verso i dipendenti per il premio di produttività maturato nell'esercizio, nonché all'onere per le ferie maturate e non godute al 31 dicembre 2015;
  • debiti verso la Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico per 100 milioni di euro al 31 dicembre 2015 (85 milioni di euro al 31 dicembre 2014) inerenti il debito relativo alle componenti tariffarie, fatturate nel V e VI bimestre 2015 e non ancora versate, nonché il debito relativo alle perequazioni passive relative a esercizi precedenti e all'esercizio 2015;
  • debiti tributari per 44 milioni di euro (89 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono ai debiti verso l'Erario per IVA, accise, ritenute;
  • debiti per trasparenza fiscale per 8 milioni di euro nei confronti della società collegata Ergosud S.p.A.;
  • debiti per componenti tariffarie sull'energia elettrica per 105 milioni di euro al 31 dicembre 2015 (107 milioni di euro al 31 dicembre 2014);
  • debiti verso soci terzi di EPCG per 20 milioni di euro, riclassificati dalla voce "Interessi di minoranze";
  • debiti per ATO per 7 milioni di euro (7 milioni di euro al 31 dicembre 2014) relativi al pagamento del canone per le concessioni della gestione del servizio idrico;
  • debiti verso clienti per lavori da eseguire per 14 milioni di euro (15 milioni di euro alla chiu-

sura dell'esercizio precedente). Si riferiscono a preventivi già incassati dai clienti per lavori che verranno completati nell'esercizio successivo;

  • debiti verso clienti per interessi su depositi cauzionali maturati e non ancora pagati per 3 milioni di euro, invariati rispetto all'esercizio precedente;
  • debiti per passività di competenza dell'esercizio successivo per 21 milioni di euro (19 milioni di euro al 31 dicembre 2014) relativi alla sospensione di quote di costi e ricavi di competenza di esercizi futuri;
  • debiti per servizi ausiliari, pari a 1 milione di euro (29 milioni di euro al 31 dicembre 2014), relativi al debito residuo sul contenzioso in essere con la CCSE per i servizi ausiliari sul termovalorizzatore di Filago. Nel corso dell'esercizio sono stati pagati i debiti relativi al contenzioso in essere sul termovalorizzatore di Corteolona, per 17 milioni di euro, e un acconto per il contenzioso sul termovalorizzatore di Filago, per 11 milioni di euro.
Milioni di euro Valore al
Variazioni
31 12 2014
dell'eser
Valore al
31 12 2015
di cui comprese
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Obbligazioni non convertibili 52 519 571 52 571
Debiti verso banche 121 (2) 119 121 119
Debiti per leasing finanziario 1 - 1 1 1
Debiti finanziari verso parti correlate 3 (2) 1 3 1
Totale passività finanziarie correnti 177 515 692 177 692

99

23) Passività finanziarie correnti

Le "Passività finanziarie correnti" ammontano a 692 milioni di euro, a fronte di 177 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2014.

L'incremento di 515 milioni di euro è dovuto principalmente alla riclassificazione dalla voce "Passività finanziarie non correnti" del bond con scadenza novembre 2016 e cedola del 4,50%, parzialmente riacquistato a febbraio 2015 per 258 milioni di euro nominali. Il valore nominale di tale bond risulta attualmente pari a 503 milioni di euro. La contabilizzazione è al fair value hedge; il bond è quindi valutato al costo ammortizzato, rettificato dalla variazione del fair value del rischio coperto. Il rischio di variazione del fair value del bond, dovuto all'oscillazione dei tassi d'interesse, è stato coperto mediante la sottoscrizione di un derivato IRS fix to variable. Tale copertura è documentata e attualmente efficace (come dimostrato dai risultati dei test di efficacia svolti). La rettifica del valore di carico del bond per effetto delle variazioni del fair value del rischio coperto è imputata a Conto economico dove si compensa con le variazioni del fair value del derivato di copertura.

Al 31 dicembre 2015 sui prestiti obbligazionari sono maturate cedole per interessi pari a 53 milioni di euro (52 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

24) Debiti per imposte

Milioni di euro Valore al Variazioni Valore al
31 12 2014 dell'esercizio 31 12 2015
Debiti per imposte 2 41 43

I "Debiti per imposte" risultano pari a 43 milioni di euro (2 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un incremento di 41 milioni di euro rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente.

25) Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita

Milioni di euro Valore al
31 12 2014
Variazioni
dell'eser
Valore al
di cui comprese
31 12 2015
nella PFN
cizio 31 12 2014 31 12 2015
Passività direttamente associate ad attività non correnti
destinate alla vendita
- 20 20 - -

La posta in esame ammonta al 31 dicembre 2015 a 20 milioni di euro (nessun valore al 31 dicembre 2014) e riguarda principalmente la riclassificazione di imposte differite passive di Edipower S.p.A. in relazione alla scissione non proporzionale come meglio descritto alla nota 12, a cui si rimanda, delle presenti Note illustrative.

Indebitamento finanziario netto

101

26) Indebitamento finanziario netto (ai sensi della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006)

Di seguito si riportano i dettagli dell'indebitamento finanziario netto.

Milioni di euro Note 31 12 2015 31 12 2014
Obbligazioni-quota non corrente 18 2.431 2.936
Finanziamenti bancari non correnti 18 657 941
Leasing finanziario non corrente 18 1 2
Altre passività non correnti 21 27 68
Totale indebitamento a medio e lungo termine 3.116 3.947
Attività finanziarie non correnti verso parti correlate 3 (5) (7)
Attività finanziarie non correnti 3 (52) (50)
Altre attività non correnti 5 - (34)
Totale crediti finanziari a medio e lungo termine (57) (91)
Totale indebitamento finanziario non corrente netto 3.059 3.856
Obbligazioni-quota corrente 23 571 52
Finanziamenti bancari correnti 23 119 121
Leasing finanziario corrente 23 1 1
Passività finanziarie correnti verso parti correlate 23 1 3
Altre passività correnti 22 7 -
Totale indebitamento a breve termine 699 177
Altre attività finanziarie correnti 9 (165) (126)
Attività finanziarie correnti verso parti correlate 9 (6) -
Altre attività correnti 8 (16) -
Totale crediti finanziari a breve termine (187) (126)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 (636) (544)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti inclusi tra le attività destinate
alla vendita
12 (38) -
Totale indebitamento finanziario corrente netto (162) (493)
Indebitamento finanziario netto 2.897 3.363

Note illustrative alle voci di Conto economico

A seguito dell'acquisizione avvenuta nel secondo trimestre dell'esercizio di ulteriori quote di partecipazioni, le società Bellisolina S.r.l., Bergamo Servizi S.r.l. e SED S.r.l., precedentemente valutate con il metodo del Patrimonio netto, a partire da giugno 2015 sono state consolidate integralmente, come meglio descritto al paragrafo "Area di consolidamento".

Le poste di Conto economico relative a ricavi e costi operativi e alla gestione finanziaria della società SEASM S.r.l. detenuta al 67% da A2A S.p.A., in precedenza consolidata integralmente, sono state riclassificate, in quanto trattasi di un'operazione di discontinued operation in conformità con quanto previsto dall'IFRS 5, alla voce "Risultato netto da attività operative cessate" a seguito della decisione del management di cedere la partecipazione. Si precisa che l'impatto a Conto economico di tale riclassificazione non risulta significativo in quanto inferiore al milione di euro.

Con riferimento alle partite economiche di Edipower S.p.A. oggetto dell'accordo sottoscritto tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A., che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A., non si è proceduto a nessuna riclassificazione a livello economico, trattandosi di un'operazione considerata come disposal group ai sensi dell'IFRS 5.

27) Ricavi

I ricavi dell'esercizio risultano pari a 4.921 milioni di euro (4.984 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e presentano quindi un decremento di 63 milioni di euro. Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti più significative:

Ricavi - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Ricavi di vendita 3.947 4.000 (53)
Ricavi da prestazioni 768 742 26
Ricavi da commesse a lungo termine 17 19 (2)
Totale ricavi di vendita e prestazioni 4.732 4.761 (29)
Altri ricavi operativi 189 223 (34)
Totale ricavi 4.921 4.984 (63)

I "Ricavi di vendita e prestazioni" ammontano complessivamente a 4.732 milioni di euro (4.761 milioni di euro al 31 dicembre 2014) registrando un decremento di 29 milioni di euro. La variazione è riconducibile a minori ricavi di vendita per 53 milioni di euro, all'incremento dei proventi da prestazioni per 26 milioni di euro ed alla diminuzione dei ricavi da commesse a lungo termine per 2 milioni di euro.

Gli "Altri ricavi operativi" rilevano per 189 milioni di euro e presentano un decremento di 34 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente.

Per maggiore informativa si riporta il dettaglio delle voci più significative:

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Vendita e distribuzione di energia elettrica 2.738 2.837 (99)
Vendita e distribuzione di gas 842 828 14
Vendita calore 173 157 16
Vendita materiali 12 7 5
Vendita acqua 46 45 1
Vendite di certificati e diritti di emissione 114 98 16
Contributi di allacciamento 22 28 (6)
Totale ricavi di vendita 3.947 4.000 (53)
Prestazioni a clienti 768 742 26
Totale ricavi per prestazioni 768 742 26
Ricavi da commesse a lungo termine 17 19 (2)
Totale ricavi di vendita e prestazioni 4.732 4.761 (29)
Reintegro costi centrale S. Filippo del Mela
(impianto Unità essenziale)
116 141 (25)
Risarcimenti danni 20 8 12
Contributi Cassa Conguaglio Settore elettrico 5 4 1
Affitti attivi 2 1 1
Sopravvenienze attive 34 54 (20)
Altri ricavi 12 15 (3)
Altri ricavi operativi 189 223 (34)
Totale ricavi 4.921 4.984 (63)

Per un maggior dettaglio delle motivazioni riferibili all'andamento dei ricavi relativi alle varie Business Units, si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Risultati per settore di attività".

28) Costi operativi

I "Costi operativi" sono pari a 3.244 milioni di euro (3.311 milioni di euro al 31 dicembre 2014) registrando pertanto una diminuzione di 67 milioni di euro.

Si riporta, di seguito, il dettaglio delle principali componenti:

Costi operativi - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Costi per materie prime e di consumo 2.286 2.349 (63)
Costi per servizi 706 700 6
Totale costi per materie prime e servizi 2.992 3.049 (57)
Altri costi operativi 252 262 (10)
Totale costi operativi 3.244 3.311 (67)

I "Costi per materie prime e servizi" ammontano a 2.992 milioni di euro (3.049 milioni di euro al 31 dicembre 2014) presentando un decremento di 57 milioni di euro.

Tale riduzione è dovuta all'effetto combinato dei seguenti fattori:

  • i minori acquisti di materie prime e di consumo per 63 milioni di euro, riconducibili ai minori costi per acquisti di energia e combustibili per 79 milioni di euro, alla diminuzione degli acquisti di materiali per 11 milioni di euro, alla diminuzione di acquisti di acqua per 2 milioni di euro, all'incremento degli oneri correlati all'acquisto di certificati e diritti di emissione per 27 milioni di euro ed all'effetto netto degli oneri/proventi da copertura su derivati operativi in aumento per 2 milioni di euro;
  • l'incremento degli oneri di vettoriamento, appalti e prestazioni di servizi per 6 milioni di euro.
Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Acquisti di energia e combustibili 2.116 2.195 (79)
Acquisti di materiali 73 84 (11)
Acquisti di acqua 3 5 (2)
Oneri da coperture su derivati operativi 6 2 4
Proventi da coperture su derivati operativi (8) (6) (2)
Acquisti di certificati e diritti di emissione 73 46 27
Totale costi per materie prime e di consumo 2.263 2.326 (63)
Oneri di vettoriamento e trasmissione 272 276 (4)
Manutenzioni e riparazioni 152 144 8
Servizi da società collegate 1 1 -
Altri servizi 281 279 2
Totale costi per servizi 706 700 6
Variazione delle rimanenze di combustibili e materiali 23 23 -
Totale costi per materie prime e servizi 2.992 3.049 (57)
Godimento beni di terzi 77 86 (9)
Canoni concessioni reti distribuzione Comune di Milano e
di Brescia
8 8 -
Canoni concessioni derivazione d'acqua 60 64 (4)
Contributi a enti territoriali, consortili e AEEGSI 13 15 (2)
Imposte e tasse 52 51 1
Danni e penalità 5 7 (2)
Sopravvenienze passive 20 15 5
Altri costi 17 16 1
Altri costi operativi 252 262 (10)
Totale costi operativi 3.244 3.311 (67)

Per permettere una maggiore analisi, viene fornito il dettaglio delle componenti più rilevanti:

Margine attività di trading

La tabella sottostante riporta i risultati derivanti dalle negoziazioni dei Portafogli di trading che si riferiscono alle attività di negoziazione sull'energia elettrica, sul gas e sui certificati ambientali.

Margine attività di trading - Milioni di euro Note 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Ricavi 27 1.145 1.908 (763)
Costi operativi 28 (1.136) (1.892) 756
Totale margine attività di trading 9 16 (7)

La marginalità delle attività di Trading a fine 2015 si attesta a 9 milioni di euro, in riduzione di 7 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

Tale andamento è prevalentemente riconducibile alla flessione dei risultati registrata nelle attività ordinarie del portafoglio power (trading energia elettrica e gas) e green (trading di certificati ambientali).

29) Costi per il personale

Al 31 dicembre 2015 il costo del lavoro, al netto degli oneri capitalizzati, è risultato complessivamente pari a 629 milioni di euro (649 milioni di euro al 31 dicembre 2014). La diminuzione, rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, è dovuta principalmente ai minori costi per mobilità che erano stati imputati a Conto economico nell'esercizio 2014 per circa 17 milioni di euro.

Nel dettaglio i "Costi per il personale" si compongono nel modo seguente:

Costi per il personale - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Salari e stipendi 414 412 2
Oneri sociali 163 156 7
Trattamento di fine rapporto 25 25 -
Altri costi 27 56 (29)
Totale costi per il personale 629 649 (20)

Nella tabella sottostante si espone il numero medio di dipendenti rilevato nell'esercizio in esame ripartito per qualifica:

2015 2014 Variazione
Dirigenti 189 194 (5)
Quadri 552 542 10
Impiegati 5.258 5.339 (81)
Operai 6.299 6.137 162
Totale 12.298 12.212 86

L'incremento della forza media deriva essenzialmente dall'ampliamento del perimetro di consolidamento.

30) Margine operativo lordo

Alla luce delle dinamiche sopra esposte, il "Margine operativo lordo" consolidato al 31 dicembre 2015 è pari a 1.048 milioni di euro (1.024 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Per un maggiore approfondimento si rimanda a quanto descritto nel paragrafo "Analisi per settore di attività".

31) Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni

Gli "Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni" sono pari a 833 milioni di euro (662 milioni di euro al 31 dicembre 2014), e presentano un incremento di 171 milioni di euro.

Nella successiva tabella si evidenziano le poste di dettaglio:

Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 54 61 (7)
Ammortamento delle immobilizzazioni materiali 341 385 (44)
Svalutazioni di valore delle immobilizzazioni 359 159 200
Totale ammortamenti e svalutazioni immobilizzazioni 754 605 149
Accantonamenti per rischi 57 30 27
Accantonamento per rischi su crediti compresi nell'attivo circolante 22 27 (5)
Totale ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 833 662 171

Gli "Ammortamenti e svalutazioni" risultano pari a 754 milioni di euro (605 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e registrano un incremento complessivo di 149 milioni di euro.

107

Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali presentano una riduzione di 44 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 a seguito di minori ammortamenti, per 30 milioni di euro, correlati alle svalutazioni effettuate nel precedente esercizio, a minori ammortamenti, per 19 milioni di euro, riferiti alla revisione delle vite utili residue degli impianti termoelettrici (effettuate nel precedente esercizio) e al completamento del processo di ammortamento di alcuni impianti, nonché all'aumento degli ammortamenti per 5 milioni di euro riferiti agli investimenti entrati in produzione durante l'esercizio. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali sono in riduzione di 7 milioni di euro per effetto principalmente dell'adeguamento del processo di ammortamento delle reti di distribuzione gas conseguente alla pubblicazione del bando di gara da parte del Comune di Milano per l'affidamento in concessione del servizio di distribuzione gas in ambito territoriale.

Le "Svalutazioni di valore delle immobilizzazioni" risultano pari a 359 milioni di euro (159 milioni di euro nel precedente esercizio) e sono relative principalmente alle svalutazioni di alcuni impianti CCGT della Business Unit Generazione e Trading, per 104 milioni di euro, e degli impianti di generazione idroelettrica e termoelettrica e delle reti di distribuzione di EPCG, per 246 milioni di euro. La quota di svalutazione di EPCG di competenza del Gruppo ammonta a 103 milioni di euro mentre la quota di competenza di soci terzi ammonta a 143 milioni di euro. Le svalutazioni sono state effettuate a seguito dei risultati emersi in fase di Impairment Test, eseguito sugli stessi da un perito esterno indipendente nominato dal Gruppo; tali svalutazioni sono finalizzate ad adeguare il loro valore contabile alle minori prospettive reddituali come risulta dall'attività svolta ai fini dell'Impairment Test a cui si rimanda per maggiori chiarimenti (nota 2 delle presenti Note illustrative).

Per quanto attiene il recepimento di quanto disposto dal cd. "Decreto Sviluppo", volto alla determinazione del valore di riscatto relativo alle cosiddette "opere bagnate" delle concessioni idroelettriche, si segnala che ad oggi non sono stati ancora fissati dalle autorità competenti i parametri di calcolo (coefficienti di rivalutazione e vite utili) necessari per quantificare il valore di riscatto a fine concessione di tali beni. In tale contesto di vacatio normativa, il Gruppo A2A ha proceduto ad effettuare alcune simulazioni stimando le rivalutazioni mediante i coefficienti ISTAT, che risultano essere gli unici dati oggettivamente utilizzabili, e definendo le proprie stime delle vite economico-tecniche dei beni. I risultati delle simulazioni hanno evidenziato un range di variabilità piuttosto ampio, confermando che al momento non è possibile effettuare una stima attendibile dei valori di riscatto alla fine delle concessioni. Tuttavia per le concessioni prossime alla scadenza il valore netto contabile delle cd. "opere bagnate" è risultato significativamente inferiore rispetto al range dei risultati ottenuti. Pertanto, solo per le concessioni prossime alla scadenza, il Gruppo ha "bloccato" gli ammortamenti a partire dal 30 giugno 2012, mentre si è proseguito in continuità di criteri di valutazione rispetto al passato per le restanti concessioni.

Gli "Accantonamenti per rischi" presentano un effetto netto pari a 57 milioni di euro (30 milioni di euro al 31 dicembre 2014) dovuto agli accantonamenti dell'esercizio per 87 milioni di euro, rettificati dal rilascio di fondi rischi accantonati nei precedenti esercizi per 30 milioni di euro, a seguito del venir meno di alcuni contenziosi in essere. Gli accantonamenti netti dell'esercizio hanno riguardato per 1 milione di euro il fondo decommissioning, per -5 milioni di euro eccedenze relative ai fondi spese chiusura e post-chiusura discariche, per 6 milioni di euro per i fondi fiscali, per 54 milioni di euro all'accantonamento per i fondi cause legali e contenziosi del personale, incluso l'accantonamento per il contenzioso Asm Novara S.p.A., e per 1 milione di euro gli altri fondi rischi, come meglio descritto alla nota 20) Fondi rischi, oneri e passività per discariche.

Per maggiori informazioni sul contenzioso con Pessina Costruzioni per Asm Novara S.p.A. si rimanda allo specifico paragrafo nelle "Altre informazioni – Asm Novara S.p.A. contenzioso".

L'"Accantonamento per rischi su crediti" presenta un valore di 22 milioni di euro (27 milioni di euro al 31 dicembre 2014) determinato dall'accantonamento dell'esercizio.

32) Risultato operativo netto

Il "Risultato operativo netto" risulta pari a 215 milioni di euro (362 milioni di euro al 31 dicembre 2014); al netto delle svalutazioni per Impairment Test sopra descritte di competenza di terzi il Risultato operativo netto risulterebbe pari a 358 milioni di euro.

33) Risultato da transazioni non ricorrenti

Il "Risultato da transazioni non ricorrenti" risulta negativo per 1 milione di euro ed è relativo alla controllata EPCG.

Nell'esercizio precedente, tale posta risultava positiva per 9 milioni di euro ed accoglieva per 12 milioni di euro l'effetto positivo del perfezionamento del contratto di permuta tra A2A S.p.A. e Dolomiti Energia S.p.A. che prevedeva la cessione ad A2A S.p.A. delle azioni Edipower di proprietà di Dolomiti Energia S.p.A. in cambio della cessione delle azioni Dolomiti Energia detenute da A2A S.p.A. maggiorate di un conguaglio in denaro o asset, in parte compensato dall'effetto negativo dei proventi non ricorrenti della controllata EPCG per 3 milioni di euro.

34) Gestione finanziaria

La "Gestione finanziaria" presenta un saldo negativo di 138 milioni di euro (negativo per 210 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Gestione finanziaria - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Proventi finanziari 28 32 (4)
Oneri finanziari (162) (197) 35
Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione
secondo il Patrimonio netto delle partecipazioni
(4) (45) 41
Totale gestione finanziaria (138) (210) 72

Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti più significative:

I "Proventi finanziari" ammontano a 28 milioni di euro (32 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e sono così composti:

Proventi finanziari - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Proventi verso istituti di credito 10 12 (2)
Fair value su derivati finanziari 1 2 (1)
Realized su derivati finanziari 9 11 (2)
Altri proventi finanziari di cui: 8 7 1
- Proventi finanziari verso Comune di Brescia (IFRIC 12) 3 3 -
- Utili su cambi 1 - 1
- Altri proventi 4 4 -
Totale proventi finanziari 28 32 (4)

Il decremento è riconducibile per circa 2 milioni di euro all'impatto del Liability Management sui derivati finanziari del Bond con scadenza novembre 2016 e per circa 2 milioni di euro alla riduzione del tasso medio sugli impieghi di liquidità.

Gli "Oneri finanziari", che ammontano a 162 milioni di euro, presentano un decremento di 35 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 e sono così composti:

Oneri finanziari - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Interessi su prestiti obbligazionari 125 135 (10)
Interessi verso istituti di credito 13 20 (7)
Interessi su finanziamenti Cassa Depositi e Prestiti 2 8 (6)
Fair value su derivati finanziari (5) 1 (6)
Realized su derivati finanziari 10 7 3
Oneri da Decommissioning 2 2 -
Altri oneri finanziari di cui: 15 24 (9)
- Oneri di attualizzazione IAS 6 12 (6)
- Oneri finanziari Comune di Brescia (IFRIC 12) 4 4 -
- Perdite su cambi 1 1 -
- Altri oneri 4 7 (3)
Totale oneri finanziari 162 197 (35)

La "Quota dei proventi e degli oneri derivanti dalla valutazione secondo il Patrimonio netto delle partecipazioni" risulta negativa per 4 milioni di euro (negativa per 45 milioni di euro al 31 dicembre 2014) ed è riconducibile alla svalutazione della partecipazione nella società Rudnik Uglija Ad Pljevlja per 7 milioni di euro in parte compensata dalla valutazione a Patrimonio netto della partecipazione in ACSM-AGAM S.p.A. e di altre partecipazioni minori positive per 3 milioni di euro. Al 31 dicembre 2014 tale posta accoglieva principalmente la svalutazione per 54 milioni di euro della partecipazione in Ergosud S.p.A., a seguito dei risultati dell'Impairment Test effettuato da un perito esterno, in parte compensata dalla valutazione a Patrimonio netto, positiva per 7 milioni di euro, delle partecipazioni in Dolomiti Energia S.p.A. e ACSM-AGAM S.p.A..

35) Oneri per imposte sui redditi

Oneri per imposte sui redditi - Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014 Variazione
Imposte correnti 111 114 (3)
Imposte anticipate 142 291 (149)
Imposte differite (120) (226) 106
Totale oneri/proventi per imposte sui redditi 133 179 (46)

Gli "Oneri per imposte" nell'esercizio in esame sono risultati pari a 133 milioni di euro (179 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

A seguito della previsione di cui all'art. 1, comma 20, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (cd. "Legge di stabilità 2015"), dal corrente periodo d'imposta viene dedotto dall'IRAP l'intero costo del lavoro relativo al personale dipendente con contratto a tempo indeterminato con conseguenti benefici, per 23 milioni di euro, rispetto all'anno precedente, sia sulle imposte correnti che sulle imposte differite attive iscritte a fronte del Fondo benefici dipendenti. Sempre con riferimento all'IRAP, le imposte degli esercizi precedenti e quelle di periodo recepiscono il nuovo criterio di calcolo, basato sull'applicazione dell'art. 6, co. 9, del Decreto Legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 (metodo cd. delle "holding industriali"), introdotto a seguito della conferma positiva, da parte dell'Agenzia delle Entrate, alla specifica richiesta di interpello presentata da A2A che ha portato un beneficio una tantum pari a 8 milioni di euro.

A seguito della previsione dell'art. 1, co. 61, della Legge 208/2015, che ha disposto la riduzione del 3,50% dell'aliquota IRES a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, nel presente bilancio si è provveduto ad adeguare la consistenza della fiscalità anticipata e differita alla nuova aliquota (24%). L'effetto netto è pari a 20 milioni di euro di maggiori imposte.

Segnaliamo che in conseguenza della Sentenza 10/2015 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'incostituzionalità dell'addizionale IRES del 6,50% (cd. "Robin Hood Tax"), a decorrere dal 12 febbraio 2015, in questo bilancio non è presente alcun effetto relativo a tale imposta, dal momento che le imposte anticipate e differite stanziate sulle differenze temporanee generate in precedenti esercizi sono state interamente riversate nell'esercizio 2014.

111

Milioni di euro 2015 2014
Risultato prima delle imposte 76 161
Svalutazioni Immobilizzazioni materiali 350 153
Risultato prima delle imposte rettificato dalle svalutazioni 426 314
Imposte teoriche calcolate all'aliquota fiscale in vigore (1) 117 107
Effetto fiscale delle svalutazioni (28) (44)
Differenze permanenti 15 34
Effetto one off IRAP (10) -
Effetto one off IRES adeguamento aliquota dal 27,5% al 24% 20 -
Effetto one off Robin Tax - 65
Differenze tra aliquote fiscali estere e aliquote fiscali teoriche italiane (4) (8)
Differenza per società a cui non si applicano addizionali IRES - (12)
Totale imposte a Conto economico (esclusa IRAP) 110 142
IRAP corrente 23 37
Totale imposte a Conto economico 133 179

La riconciliazione tra l'onere fiscale iscritto a bilancio consolidato e l'onere fiscale teorico, determinato sulla base delle aliquote fiscali teoriche vigenti in Italia è la seguente:

(1) Le imposte sono state calcolate considerando un' aliquota teorica del 27,5% per l'esercizio 2015 e del 34% per il 2014

36) Risultato di pertinenza di terzi

112

Il "Risultato di pertinenza di terzi" risulta positivo per il Gruppo per 130 milioni di euro e comprende principalmente la quota di competenza di terzi della svalutazione degli assets di EPCG effettuate a seguito del processo di Impairment Test. Nell'esercizio precedente la posta presentava un saldo negativo per il Gruppo per 19 milioni di euro.

37) Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo

Il "Risultato d'esercizio di pertinenza del Gruppo" risulta positivo e pari a 73 milioni di euro (negativo per 37 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Risultato per azione

38) Risultato per azione

01 01 2015
31 12 2015
01 01 2014
31 12 2014
Utile (perdita) per azione (in euro)
- di base 0,0234 (0,0122)
- di base da attività in funzionamento 0,0234 (0,0122)
- di base da attività destinate alla vendita - -
- diluito 0,0234 (0,0122)
- diluito da attività in funzionamento 0,0234 (0,0122)
- diluito da attività destinate alla vendita - -
Numero medio ponderato delle azioni in circolazione ai fini del calcolo
dell'utile (perdita) per azione
- di base 3.105.987.668 3.105.987.668
- diluito 3.105.987.668 3.105.987.668

Nota sui rapporti con le parti correlate

39) Nota sui rapporti con le parti correlate

114

Devono ritenersi "parti correlate" quelle indicate dal principio contabile internazionale concernente l'informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate (IAS 24 revised).

Rapporti con gli Enti controllanti e con le imprese controllate da questi ultimi

I Comuni di Milano e Brescia hanno sottoscritto in data 5 ottobre 2007 il Patto Parasociale che disciplina gli assetti proprietari di A2A S.p.A., dando luogo a un controllo congiunto paritetico dei Comuni sulla società.

Nello specifico, pertanto, l'operazione di fusione in vigore a partire dal 1° gennaio 2008, a prescindere dalla struttura legale seguita, risultava nella realizzazione di una joint venture, il cui controllo congiunto era esercitato dal Comune di Brescia e dal Comune di Milano, che detenevano ciascuno una partecipazione pari al 27,5%.

In data 13 giugno 2014 l'Assemblea degli Azionisti ha modificato il sistema di governance della società passando dall'originario sistema dualistico, adottato dal 2007, ad un sistema di amministrazione e controllo cd. "tradizionale" mediante la nomina del Consiglio di Amministrazione.

Nel corso del mese di dicembre 2014 il Comune di Milano e il Comune di Brescia hanno venduto una quota azionaria complessiva di A2A S.p.A. pari allo 0,51%, mentre nel corso dei primi due mesi dell'esercizio 2015 il Comune di Milano e il Comune di Brescia hanno venduto una ulteriore quota azionaria di A2A S.p.A. pari al 4,5%. Alla data di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015 i due azionisti detengono una quota partecipativa pari al 50% più due azioni che consente alle due municipalità di mantenere il controllo sulla società.

Tra le società del Gruppo A2A ed i Comuni di Milano e Brescia intercorrono rapporti di natura commerciale relativi alla fornitura di energia elettrica, gas, calore e acqua potabile, ai servizi di gestione degli impianti di illuminazione pubblica e semaforici, ai servizi di gestione degli impianti di depurazione e fognatura, ai servizi di raccolta e spazzamento, nonché ai servizi di videosorveglianza.

Analogamente le società del Gruppo A2A intrattengono rapporti di natura commerciale con le società controllate dai Comuni di Milano e Brescia, quali a titolo esemplificativo Metropolitana Milanese S.p.A., ATM S.p.A., Brescia Mobilità S.p.A., Brescia Trasporti S.p.A. e Centrale del Latte di Brescia S.p.A., fornendo alle stesse energia elettrica, gas, calore e servizi di fognatura e depurazione alle medesime tariffe vigenti sul mercato adeguate alle condizioni di fornitura e svolgendo le prestazioni dei servizi richiesti dalle stesse. Si sottolinea che tali società sono state considerate come parti correlate nella predisposizione dei prospetti riepilogativi ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

I rapporti tra i Comuni di Milano e Brescia e il Gruppo A2A, relativi all'affidamento dei servizi connessi all'illuminazione pubblica, ai semafori, alla gestione e distribuzione di energia elettrica, gas, calore e servizi di fognatura e depurazione, sono regolati da apposite convenzioni e da specifici contratti.

I rapporti intercorsi con i soggetti controllati dai Comuni di Milano e Brescia, che si riferiscono alla fornitura di energia elettrica, sono gestiti a normali condizioni di mercato.

Il 3 aprile 2014 Amsa S.p.A., società controllata da A2A S.p.A., ha sottoscritto con il Comune di Milano un contratto per la fornitura dei servizi di Raccolta Rifiuti, Pulizia Stradale e delle Aree Verdi, Servizi Speciali e Servizi a Richiesta (ad esempio: rimozione discariche abusive, bonifiche e servizio neve) per il periodo 1° gennaio 2014 – 31 dicembre 2016.

115

Rapporti con le società controllate e collegate

La capogruppo A2A S.p.A. opera come tesoreria centralizzata per la maggioranza delle società controllate.

I rapporti tra le società avvengono attraverso conti correnti, intrattenuti tra la controllante e le controllate, regolati al tasso Euribor a tre mesi incrementato per le posizioni creditorie (di A2A S.p.A.) o diminuito per quelle debitorie da un margine in linea con quanto applicato dal mercato finanziario.

Anche per l'anno 2015 A2A S.p.A. e le società controllate hanno adottato la procedura dell'IVA di Gruppo.

Ai fini dell'IRES, A2A S.p.A. ha aderito al cd. "consolidato nazionale" di cui agli articoli da 117 a 129 del DPR 917/86 con le principali società controllate. A tal fine, con ciascuna società controllata aderente è stato stipulato un apposito contratto per la regolamentazione dei vantaggi/svantaggi fiscali trasferiti, con specifico riferimento alle poste correnti. Tali contratti disciplinano anche il trasferimento di eventuali eccedenze di ROL come previsto dalla normativa vigente.

La capogruppo fornisce alle società controllate e collegate servizi di natura amministrativa, fiscale, legale, direzionale e tecnica al fine di ottimizzare le risorse disponibili nell'ambito della società stessa e per utilizzare in modo ottimale il know-how esistente in una logica di convenienza economica. Tali prestazioni sono regolate da appositi contratti di servizio stipulati annualmente. A2A S.p.A. mette inoltre a disposizione delle proprie controllate e delle collegate, presso proprie sedi, spazi per uffici e aree operative, nonché i servizi relativi al loro utilizzo, a condizioni di mercato.

La capogruppo, a fronte di un corrispettivo mensile correlato alla effettiva disponibilità degli impianti termoelettrici ed idroelettrici, offre ad A2A Trading S.r.l. il servizio di generazione elettrica.

I servizi di telecomunicazione sono forniti dalla società controllata Selene S.p.A..

Si evidenzia infine che a seguito della comunicazione Consob emanata il 24 settembre 2010 e recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modificazioni, in data 11 novembre 2010 il Gruppo aveva approvato la Procedura per la disciplina delle Operazioni con Parti Correlate, entrata in vigore il 1° gennaio 2011, volta ad assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con parti correlate poste in essere da A2A S.p.A. direttamente, ovvero per il tramite di società controllate, individuate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24 revised. Il Consiglio di Amministrazione del 22 giugno 2015 ha deliberato, previo parere favorevole del Comitato di Controllo Rischi, l'adeguamento della procedura al sistema di Governance tradizionale.

Di seguito vengono riportati i prospetti riepilogativi dei rapporti economici e patrimoniali con parti correlate, ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010:

Situazione Totale Di cui verso parti correlate
patrimonale-finanzaria
Milioni di euro
31 12 2015 Imprese
collegate
Imprese
correlate
Comune
di Milano
Control
late
Comune
di Milano
Comune
di
Brescia
Control
late
Comune
di Brescia
Persone
fisiche
correlate
Totale
parti
correlate
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
TOTALE ATTIVITÀ DI CUI: 9.801 68 27 71 4 11 1 - 182 1,9%
Attività non correnti 6.866 59 11 - - 3 - - 73 1,1%
Partecipazioni 68 59 9 - - - - - 68 100,0%
Altre attività finanziarie
non correnti
69 - 2 - - 3 - - 5 7,2%
Attività correnti 2.730 9 16 71 4 8 1 - 109 4,0%
Crediti commerciali 1.485 3 16 71 4 8 1 - 103 6,9%
Attività finanziarie correnti 171 6 - - - - - - 6 3,5%
TOTALE PASSIVITÀ DI CUI: 6.522 9 12 8 - 8 - - 37 0,6%
Passività correnti 2.426 9 12 8 - 8 - - 37 1,5%
Debiti commerciali 1.170 - 12 8 - 8 - - 28 2,4%
Altre passività correnti 521 8 - - - - - - 8 1,5%
Passività finanziarie correnti 692 1 - - - - - - 1 0,1%

Nota sui rapporti con le parti correlate

Conto economico Totale Di cui verso parti correlate
Milioni di euro 31 12 2015 Imprese
collegate
Imprese
correlate
Comune
di Milano
Control
late
Comune
di Milano
Comune
di
Brescia
Control
late
Comune
di Brescia
Persone
fisiche
correlate
Totale
parti
correlate
Incidenza
% sulla
voce di
bilancio
RICAVI 4.921 1 61 340 8 3 3 - 416 8,5%
Ricavi di vendita e prestazioni 4.732 1 60 340 8 3 3 - 415 8,8%
Altri ricavi operativi 189 - 1 - - - - - 1 0,5%
COSTI OPERATIVI 3.244 - 50 2 2 9 - - 63 1,9%
Costi per materie prime e servizi 2.992 - 5 - 2 - - - 7 0,2%
Altri costi operativi 252 - 45 2 - 9 - - 56 22,2%
COSTI PER IL PERSONALE 629 - - - - - - 2 2 0,3%
GESTIONE FINANZIARIA (138) (4) - - - 3 - - (1) 0,7%
Proventi finanziari 28 - - - - 3 - - 3 10,7%
Quota dei proventi e oneri
derivanti dalla valutazione
secondo il Patrimonio netto
delle partecipazioni
(4) (4) - - - - - - (4) 100,0%

Nella sezione "Prospetti contabili consolidati" del presente fascicolo sono riportati i prospetti completi ai sensi della Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010.

117

* * *

Relativamente ai compensi percepiti dagli organi di governo societario si rimanda allo specifico fascicolo "Relazione sulla remunerazione – 2015" disponibile sul sito www.a2a.eu.

Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006

40) Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006

118

L'esercizio in esame non è stato interessato da operazioni atipiche e/o inusuali e/o non ricorrenti.

Garanzie ed impegni con terzi

119

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
Garanzie ricevute 460 453
Garanzie prestate 1.545 1.340

Garanzie ricevute

L'entità delle garanzie ricevute è pari a 460 milioni di euro (453 milioni di euro al 31 dicembre 2014) e sono costituite per 236 milioni di euro da fidejussioni e cauzioni rilasciate dalle imprese appaltatrici a fronte della corretta esecuzione dei lavori assegnati e per 224 milioni di euro da fidejussoni e cauzioni ricevute da clienti a garanzia della regolarità dei pagamenti.

Garanzie prestate e impegni con terzi

L'entità delle garanzie prestate è pari a 1.545 milioni di euro (1.340 milioni di euro al 31 dicembre 2014) di cui a fronte di obblighi assunti nei contratti di finanziamento pari a 139 milioni di euro. Tali garanzie sono state rilasciate da banche per 396 milioni di euro, da assicurazioni per 38 milioni di euro e dalla capogruppo A2A S.p.A., quali parent company guarantee, per 1.111 milioni di euro.

Si segnala che le società del Gruppo hanno in concessione beni di terzi, relativi principalmente al ciclo idrico integrato, il cui valore ammonta a 66 milioni di euro.

* * *

Altre informazioni

1) Eventi di rilievo del Gruppo successivi al 31 dicembre 2015

Per la descrizione degli eventi si rinvia al paragrafo "Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2015" della Relazione sulla gestione.

2) Informazioni relative alle azioni proprie

Al 31 dicembre 2015 A2A S.p.A. possiede n. 26.917.609 azioni proprie, pari allo 0,859% del Capitale sociale composto da n. 3.132.905.277 azioni, invariate rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente. Al 31 dicembre 2015 non sono detenute azioni proprie per il tramite di società controllate, società finanziarie o per interposta persona.

3) Operazioni IFRS 3 revised

120

L'IFRS 3 revised stabilisce che tutte le aggregazioni aziendali devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto. L'acquirente, pertanto, rileva tutte le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisto ai relativi fair value (valori equi) alla data di acquisizione ed evidenzia, inoltre, l'eventuale avviamento che, invece di essere ammortizzato, è successivamente sottoposto ad una verifica di riduzione di valore (cd. Impairment test). In particolare l'IFRS 3 revised definisce:

  • l' "aggregazione aziendale" come l'operazione tramite la quale una sola entità (l'acquirente) ottiene il controllo di una o più entità o attività aziendali distinte (l'acquisto);
  • il "controllo" come definito dall'IFRS 10;
  • l' "acquirente" come l'entità aggregante che ottiene il controllo delle altre entità o attività aziendali;
  • il "costo dell'aggregazione" come la somma di:
    1. Fair value, alla data di scambio, delle attività acquisite, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi dall'acquirente e
    1. di qualunque costo direttamente attribuibile all'aggregazione aziendale;
  • il "fair value" come il corrispettivo al quale un'attività può essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili;

  • la "data di acquisizione" come la data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'acquisto;
  • la "data di scambio" come la data di ciascuna operazione di scambio.

Nel secondo trimestre 2015 A2A Ambiente S.p.A., società controllata al 100% da A2A S.p.A., ha acquisito l'ulteriore 50% del capitale sociale di Bellisolina S.r.l., portando così al 100% la quota di partecipazione nella società e ha acquisito il 30% del capitale sociale di SED S.r.l., portando così all'80% la quota di partecipazione nella società.

Sempre nel secondo trimestre 2015 Aprica S.p.A., società controllata al 100% da A2A Ambiente S.p.A., ha acquisito l'ulteriore 50% del capitale sociale di Bergamo Servizi S.r.l., portando così al 100% la quota di partecipazione nella società.

Trattandosi di business combination il Gruppo ha proceduto a consolidare integralmente le società, mediante applicazione dell'acquisition method previsto dall'IFRS 3, a decorrere dal secondo trimestre 2015.

121

L'applicazione dell'acquisition method ha comportato l'iscrizione al fair value delle attività e passività acquisite, come desumibile dall'accordo tra le parti.

La contabilizzazione ha comportato un processo di purchase price allocation, che ha determinato l'allocazione di un maggior valore di 0,1 milioni di euro sull'asset di SED S.r.l. e un maggior valore di 0,1 milioni di euro sull'asset di Bergamo Servizi S.r.l..

4) Informazioni relative alle attività non correnti possedute per la vendita e alle attività operative cessate (IFRS 5)

Le voci "Attività non correnti destinate alla vendita" e "Passività direttamente associate ad attività non correnti destinate alla vendita" al 31 dicembre 2015 recepiscono la riclassificazione di alcuni assets di Edipower S.p.A., delle passività ad essi correlate, nell'ambito della sottoscrizione in data 26 ottobre 2015 di un accordo tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina (SEL) che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A. avente come obiettivo la riorganizzazione complessiva degli assetti proprietari della società cosicché ad esito dell'operazione A2A S.p.A. venga a detenere il 100% di Edipower S.p.A., al fine di consentire nel tempo una più organica valorizzazione dei diversi assets, anche attraverso una diversa gestione strategica e una diversa compartecipazione ai relativi valori. Il perimetro degli assets oggetto dello scorporo si riferisce agli assets dell'asta idroelettrica del Torrente Cellina nonché a 18 impianti cosiddetti "mini-idro". Per maggiori informazioni si rimanda al paragrafo "Eventi di rilievo dell'esercizio" del fascicolo della Relazione sulla gestione.

Le "Attività non correnti destinate alla vendita" accolgono anche la riclassificazione delle attività di proprietà della società SEASM S.r.l. costituite da una sottostazione elettrica da 380 kV denominata "Voghera" e destinata a connettere alla rete elettrica di trasmissione nazionale (RTN) la centrale termoelettrica di Voghera Energia.

I valori riclassificati per entrambe le operazioni sopra descritte non hanno richiesto svalutazioni.

Di seguito si riportano i principali dati di natura patrimoniale relativi alle attività/passività anzidette.

Dati al 31 dicembre 2015
Milioni di euro
Assets
Edipower
S.p.A.
Assets
SEASM
S.r.l.
Totale
ATTIVITÀ E PASSIVITÀ DESTINATE ALLA VENDITA
Attività non correnti 165 2 167
Attività correnti 38 - 38
Totale attività 203 2 205
Passività non correnti 20 - 20
Passività correnti - - -
Totale passività 20 - 20

Si precisa che l'impatto a Conto economico della riclassificazione dei ricavi, dei costi operativi e della gestione finanziaria della società SEASM S.r.l. non risulta significativo in quanto inferiore al milione di euro.

5) Gestione dei rischi finanziari

Il Gruppo A2A opera nel mercato dell'energia elettrica, del gas naturale e del teleriscaldamento e, nell'esercizio della sua attività, è esposto a diversi rischi finanziari:

  • a) rischio commodity;
  • b) rischio di tasso di interesse;
  • c) rischio tasso di cambio non connesso a commodity;
  • d) rischio di liquidità;
  • e) rischio di credito;
  • f) rischio equity;
  • g) rischio di default e covenants.

Il rischio prezzo delle commodities connesso alla volatilità dei prezzi delle commodity energetiche (gas, elettricità, olio combustibile, carbone, ecc.) e dei certificati ambientali (diritti di emissione EUA/ETS, certificati verdi, certificati bianchi, ecc.) consiste nei possibili effetti negativi che la variazione del prezzo di mercato di una o più commodities possono determinare sui flussi di cassa e sulle prospettive di reddito della società incluso il rischio tasso di cambio relativo alle commodities stesse.

123

Il rischio di tasso di interesse è il rischio dell'incremento dei costi finanziari per effetto di una variazione sfavorevole dei tassi di interesse.

Il rischio tasso di cambio non connesso a commodity è il rischio di maggiori costi o minori ricavi derivanti da una variazione sfavorevole dei tassi di cambio fra le valute.

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziarie non siano sufficienti a far fronte alle obbligazioni finanziarie e commerciali nei termini e scadenze prestabiliti.

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali, di trading e finanziarie.

Il rischio equity è il rischio legato alla possibilità di conseguire perdite economiche in base ad una variazione sfavorevole del prezzo delle azioni.

Il rischio di default e covenants attiene alla possibilità che i contratti di finanziamento o i regolamenti dei prestiti obbligazionari, in capo ad una o più società del Gruppo, contengano disposizioni che legittimano le controparti, siano esse banche o detentori di obbligazioni, a chiedere al debitore, al verificarsi di determinati eventi, l'immediato rimborso delle somme prestate.

Di seguito si evidenzia il dettaglio dei rischi cui il Gruppo A2A è esposto.

a. Rischio commodity

124

a.1) Rischio di prezzo delle commodities e del tasso di cambio connesso all'attività in commodities

Il Gruppo è esposto al rischio prezzo, ivi compreso il relativo rischio tasso di cambio, su tutte le commodities energetiche trattate, ossia energia elettrica, gas naturale, calore, carbone, olio combustibile e certificati ambientali; i risultati economici relativi alle attività di produzione, acquisto e vendita risentono delle relative fluttuazioni dei prezzi. Tali fluttuazioni agiscono tanto direttamente quanto indirettamente attraverso formule e indicizzazioni presenti nelle strutture di pricing.

Per stabilizzare i flussi di cassa e per garantire l'equilibrio economico e finanziario del Gruppo, A2A S.p.A. si è dotata di una Energy Risk Policy che definisce chiare linee guida per la gestione ed il controllo dei rischi sopramenzionati e che recepisce le indicazioni del Committee of Chief Risk Officers Organizational Independence and Governance Working Group ("CCRO") e del Group on Risk Management di Euroeletric. Sono stati presi a riferimento inoltre gli accordi del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria approvati nel giugno 2004 (cd. Basilea 2) e le prescrizioni sancite dai principi contabili internazionali riferiti alle modalità di rilevazione, sulle poste di Conto Economico e sulla Situazione patrimoniale-finanziaria, della volatilità dei prezzi delle commodities e dei derivati finanziari.

Nel Gruppo A2A la valutazione del rischio in oggetto è centralizzata in capo alla holding, che ha istituito, all'interno della Struttura Organizzativa Amministrazione, Finanza e Controllo, l'Unità Organizzativa di Group Risk Management con il compito di gestire e monitorare il rischio mercato e di commodity, di elaborare e valutare i prodotti energetici strutturati, di proporre strategie di copertura finanziaria del rischio energetico, nonché di supportare i vertici aziendali nella definizione di politiche di Energy Risk Management di Gruppo.

Annualmente A2A S.p.A. definisce i limiti di rischio commodity del Gruppo, approvando PaR e VaR proposti in sede di Comitato Rischi, in concomitanza con l'approvazione del Budget/Piano Industriale; il Risk Management vigila sul rispetto di tali limiti e propone ai vertici aziendali le strategie di copertura volte a riportare il rischio entro i limiti definiti.

Il perimetro delle attività soggette al controllo del rischio riguarda il portafoglio costituito da tutte le posizioni sul mercato fisico dei prodotti energetici sia in acquisto/produzione che in vendita e da tutte le posizioni sul mercato dei derivati energetici delle società appartenenti al Gruppo.

Ai fini del monitoraggio dei rischi vengono segregati e gestiti in modo differente il Portafoglio Industriale da quello di Trading. In particolare si definisce Portafoglio Industriale l'insieme dei contratti sia fisici che finanziari direttamente connessi all'attività industriale del Gruppo, ossia che hanno come obiettivo la valorizzazione della capacità produttiva anche attraverso l'attività di commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di gas, energia elettrica e calore.

Il Portafoglio di Trading è costituito dall'insieme di tutti quei contratti, sia fisici che finanziari, sottoscritti con la finalità di ottenere un profitto aggiuntivo rispetto a quello ottenibile dall'attività industriale, ossia di tutti quei contratti che pur accessori all'attività industriale non sono strettamente necessari alla stessa.

Al fine di individuare l'attività di Trading, il Gruppo A2A si attiene alla Direttiva Capital Adequacy e alla definizione di attività "held for trading", come da Principio Contabile Internazionale IAS 39, che definisce tali le attività finalizzate a conseguire un profitto dalla variazione a breve termine nei prezzi e nei margini di mercato, senza scopo di copertura, e destinate a generare un portafoglio ad elevato turnover.

Data quindi la diversa finalità, i due Portafogli sono segregati e monitorati separatamente con strumenti e limiti specifici. In particolare, le attività di Trading sono soggette ad apposite procedure operative di controllo e gestione dei rischi, declinate nei Deal Life Cycle.

I vertici aziendali vengono aggiornati sistematicamente sull'evoluzione del rischio commodity del Gruppo dall'Unità Organizzativa di Group Risk Management che controlla l'esposizione netta, calcolata centralmente, sull'intero portafoglio di asset e di contratti e monitora il livello complessivo di rischio economico assunto dal Portafoglio Industriale e dal Portafoglio di Trading (Profit at Risk - PaR, Value at Risk – VaR, Stop Loss).

a.2) Strumenti derivati su commodity, analisi delle operazioni

Derivati del Portafoglio Industriale definibili di Copertura

L'attività di copertura dal rischio prezzo attraverso l'utilizzo di strumenti finanziari derivati è finalizzata alla protezione dalla volatilità del prezzo dell'energia elettrica sul mercato di Borsa (IPEX), alla stabilizzazione dei margini di vendita dell'energia elettrica sul mercato all'ingrosso con particolare attenzione alle vendite ed agli acquisti a prezzo fisso ed alla stabilizzazione delle differenze di prezzo derivanti dalle diverse indicizzazioni del prezzo del gas e dell'energia elettrica. A tal fine, nel corso dell'esercizio, sono stati conclusi contratti di copertura sui contratti di acquisto e vendita di energia elettrica e contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (cd. contratti CCC); sono stati inoltre conclusi contratti di copertura con primari istituti di credito sui contratti di acquisto di carbone e di gas con la finalità di proteggere il margine proveniente dalle vendite e contestualmente mantenere il profilo di rischio entro i limiti definiti sulla base di quanto stabilito dalla Energy Risk Policy di Gruppo.

Il Gruppo A2A, nell'ambito dell'ottimizzazione del portafoglio dei diritti di emissione di gas serra (vedi Direttiva 2003/87/CE), opera sulla Borsa ICE ECX (European Climate Exchange), mediante l'utilizzo di contratti Futures. Queste operazioni si configurano contabilmente come operazioni di copertura nel caso di eccedenze/deficit di quote dimostrabili.

Il fair value al 31 dicembre 2015 è pari a -5,5 milioni di euro (-17,4 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Derivati del Portafoglio Industriale non definibili di Copertura

Sempre in un'ottica di ottimizzazione del Portafoglio Industriale, sono stati stipulati contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (cd. contratti CCC).

Queste operazioni non si configurano contabilmente come operazioni di copertura in quanto non sussistono i requisiti richiesti dai principi contabili.

Il fair value al 31 dicembre 2015 è pari a 0,0 milioni di euro (0,0 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Derivati del Portafoglio di Trading

126

Il Gruppo A2A ha stipulato, nell'ambito della sua attività di Trading, contratti Future sulle principali Borse europee dell'energia (Idex, EEX) e contratti Forward sul prezzo dell'energia elettrica con consegna in Italia e nei paesi limitrofi, quali Francia, Germania e Svizzera. Il Gruppo ha stipulato inoltre, con gli operatori di Rete dei Paesi limitrofi, contratti di interconnessione, che si configurano come acquisti di opzioni. Sono stati stipulati contratti Futures sul prezzo di Borsa dei certificati ambientali EUA (ECX ICE), che consentono sia la consegna dei diritti al prezzo contrattuale che il pagamento per cassa (cash-settlement) del differenziale tra prezzo di mercato e prezzo contrattuale. Sempre con riferimento all'attività di Trading, sono stati stipulati contratti Forward sul prezzo di Borsa del gas (ICE-Endex, CEGH).

Il fair value al 31 dicembre 2015 è pari a 0,5 milioni di euro (1,0 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

a.3) Energy Derivatives, valutazione dei rischi dei derivati del Portafoglio Industriale

Per valutare l'impatto che le oscillazioni del prezzo di mercato del sottostante hanno sui derivati finanziari sottoscritti dal Gruppo A2A ascrivibili al Portafoglio Industriale, viene utilizzato lo strumento del PaR(1) o Profit at Risk, ossia la variazione del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento

(1) Profit at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del margine di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

degli indici di mercato. Il PaR viene calcolato con il metodo Montecarlo (minimo 10.000 scenari) ed un livello di confidenza del 99% e prevede la simulazione di scenari per ogni driver di prezzo rilevante in funzione della volatilità e delle correlazioni ad essi associate utilizzando, come livello centrale, le curve forward di mercato alla data di Bilancio ove disponibili. Attraverso tale metodo, dopo aver ottenuto una distribuzione di probabilità associata alle variazioni di risultato dei contratti finanziari in essere, è possibile estrapolare la massima variazione attesa nell'arco temporale dato dall'esercizio contabile ad un prestabilito livello di probabilità. Sulla base della metodologia descritta, nell'arco temporale pari all'esercizio contabile ed in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità, la variazione negativa attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2015 risulta pari a 50,789 milioni di euro (18,475 milioni di euro al 31 dicembre 2014).

Di seguito si riportano i risultati della simulazione con le variazioni massime associate:

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
Profit at Risk (PaR) Worst case
Best case
Worst case Best case
Livello di confidenza del 99% (50,789) 62,560 (18,475) 18,200

127

Ciò significa che il Gruppo A2A si attende con una probabilità del 99%, di non avere variazioni rispetto al fair value al 31 dicembre 2015 superiori a 50,789 milioni di euro sull'intero portafoglio degli strumenti finanziari in essere, per effetto di eventuali oscillazioni avverse del prezzo delle commodities.

Nel caso si manifestassero variazioni negative dei fair value sui derivati, tali variazioni sarebbero compensate dalle variazioni del sottostante conseguente al variare dei prezzi di mercato.

a.4) Energy Derivatives, valutazione dei rischi dei derivati di Trading

Per valutare l'impatto che le oscillazioni dei prezzi di mercato del sottostante hanno sui derivati finanziari sottoscritti dal Gruppo A2A ascrivibili al Portafoglio di Trading, viene utilizzato lo strumento del VaR(2) o Value at Risk, ossia la variazione negativa del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento avverso degli indici di mercato. Il VaR viene calcolato con la metodologia RiskMetrics, in un periodo di riferimento (holding period) pari a 1 giorno e un livello di confidenza pari al 99%. Per i contratti per i quali non è possibile effettuare la stima giornaliera del VaR vengono utilizzate metodologie alternative quali il cd. stress test analysis.

(2) Value at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del fair value di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

Sulla base della metodologia descritta, in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità e con un periodo di riferimento pari a 1 giorno, la perdita attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2015 risulta pari a 1.067 migliaia di euro (1.606 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). Al fine di garantire un monitoraggio più stretto dell'attività, vengono inoltre fissati dei limiti di Stop Loss, intesa come somma algebrica di VaR, P&L Realized (perdite realizzate) e P&L Unrealized (perdite potenziali).

Di seguito si riportano i risultati delle valutazioni:

Milioni di euro 31 12 2015 31 12 2014
Value at Risk (VaR) VaR Stop loss VaR Stop loss
Livello di confidenza 99%, holding
period 1 giorno
(1,067) (1.067) (1,606) (1.606)

b. Rischio di tasso di interesse

La volatilità degli oneri finanziari associata all'andamento dei tassi di interesse viene monitorata e mitigata tramite una politica di gestione del rischio tasso volta all'individuazione di un mix equilibrato di finanziamenti a tasso fisso e a tasso variabile e l'utilizzo di strumenti derivati di copertura che limitino gli effetti delle fluttuazioni dei tassi di interesse.

Al 31 dicembre 2015 la struttura dei finanziamenti bancari e da altri finanziatori è la seguente:

Milioni di euro 31 dicembre 2015 31 dicembre 2014
Senza
derivati
Con
derivati
% con
derivati
Senza
derivati
Con
derivati
% con
derivati
A tasso fisso 3.066 3.218 85% 3.065 3.436 85%
A tasso variabile 715 563 15% 991 620 15%
3.781 3.781 4.056 4.056

I derivati su tasso di interesse esistenti al 31 dicembre 2015 si riferiscono ai seguenti finanziamenti:

Finanziamento Derivato Accounting
Finanziamento A2A S.p.A. con BEI:
scadenza novembre 2023, debito
residuo al 31 dicembre 2015 di 152,4
milioni di euro, a tasso variabile.
Collar a copertura integrale del fi
nanziamento e medesima scadenza,
con floor sul tasso Euribor 2,99% e
cap 4,65%.
Al 31 dicembre 2015 il fair value è ne
gativo per 17,2 milioni di euro.
Il finanziamento è valutato a costo
ammortizzato.
Il collar è in cash flow hedge con
imputazione al 100% in apposita
riserva del Patrimonio netto.
Prestito obbligazionario A2A S.p.A.
del valore nominale di 503,4 milioni
di euro, scadenza 2016 con cedola
fissa al 4,5%.
IRS ("Fix to Float") sull'intero im
porto nominale con durata pari a
quella del prestito.
Al 31 dicembre 2015 il fair value è po
sitivo per 16,2 milioni di euro.
Fair value hedge
La valutazione al fair value hedge
è pari al costo ammortizzato della
passività finanziaria, aumentato del
rateo interessi. Il costo ammortiz
zato include la quota parte di com
petenza del disaggio e dei costi di
emissione. A tale valore è aggiunto
il fair value del derivato. A Conto
economico la variazione del fair
value della passività finanziaria è
controbilanciata dalla variazione del
fair value del derivato, essendo la co
pertura del rischio efficace al 100%.
Collar su 3,4 milioni di euro con stes
sa durata del prestito, con floor sul
tasso Euribor 2,25% e cap 4,50%.
Al 31 dicembre 2015 il fair value è ne
gativo per 0,1 milioni di euro.
Il collar è valutato al fair value con
variazioni imputate a Conto econo
mico.
Collar su 350 milioni di euro scaden
za novembre 2016, con floor sul tas
so Euribor 1,54% e cap 3,25%.
Al 31 dicembre 2015 il fair value è ne
gativo per 5,6 milioni di euro.
Il collar è valutato al fair value con
variazioni imputate a Conto econo
mico.
Collar su 150 milioni di euro, sca
denza novembre 2016, con floor sul
tasso Euribor 1,20% e doppio cap
2,80% e 5%.
Al 31 dicembre 2015 il fair value è ne
gativo per 1,9 milioni di euro.
Il collar è valutato al fair value con
variazioni imputate a Conto econo
mico.

Per l'analisi e la gestione dei rischi relativi al tasso di interesse è stato sviluppato internamente al Gruppo un modello che permette di determinare l'esposizione al rischio tramite il metodo Montecarlo, valutando l'impatto che le oscillazioni dei tassi di interesse hanno sui flussi finanziari prospettici. L'impianto metodologico prevede la simulazione di almeno diecimila scenari per ogni variabile rilevante, in funzione delle volatilità e delle correlazioni ad essi associate, utilizzando come livelli prospettici le curve forward dei tassi di mercato. Si ottiene in questo modo una distribuzione di probabilità dei risultati dalla quale è possibile estrapolare il massimo scostamento negativo atteso (worst case scenario) e il massimo scostamento positivo atteso (best case scenario), con un intervallo di confidenza pari al 99%.

Di seguito si riportano i risultati della simulazione con le variazioni massime associate (worst case e best case scenario) per i dodici mesi successivi al 31 dicembre 2015 ed il confronto con i dodici mesi precedenti (esclusa EPCG):

Milioni di euro Anno 2016
(base case: -119,6)
Anno 2015
(base case: -135,0)
Worst case Best case Worst case Best case
Variazione flussi finanziari attesi
(inclusi flussi coperture)
Livello di confidenza del 99%
(0,3) 0,3 (0,3) 0,2

Inoltre viene esposta un'analisi di sensitivity relativamente alle possibili variazioni del fair value dei derivati (escluso il cross currency swap) traslando la curva forward dei tassi di +50 bps e -50 bps:

Milioni di euro 31 12 2015
(base case: -8,5)
31 12 2014
(base case:-4,1)
-50 bps +50 bps -50 bps +50 bps
Variazione fair value derivati (3,3) 3,0 (9,6) 8,1
(di cui derivati Cash Flow Hedge) (3,3) 3,0 (4,2) 3,9
(di cui derivati Fair Value Hedge) 1,4 (1,4) 4,0 (3,9)

Tale sensitivity è calcolata allo scopo di determinare l'effetto della variazione della curva forward dei tassi sul fair value dei derivati a prescindere da eventuali impatti sull'aggiustamento imputabile al rischio controparte – "Bilateral Credit Value Adjustment" (bCVA) – introdotto nel calcolo del fair value in ottemperanza del principio contabile internazionale IFRS 13.

c. Rischio tasso di cambio non connesso a commodity

130

In relazione al rischio di cambio diverso da quello incluso nel prezzo delle commodities, A2A non ritiene attualmente necessario attivare delle coperture specifiche in quanto si tratta di importi modesti, i cui incassi e i cui pagamenti avvengono con scadenza ravvicinata e l'eventuale sbilancio viene immediatamente compensato attraverso una vendita o un acquisto di divisa estera.

L'unico caso di copertura sul rischio di oscillazione del tasso di cambio non connesso a commodity riguarda il prestito obbligazionario a tasso fisso di 14 miliardi di yen con scadenza 2036 bullet emesso nel 2006.

Su tale finanziamento è stato stipulato, per tutta la durata dello stesso, un contratto di cross currency swap, trasformando il prestito e i relativi interessi da importi denominati in yen a importi denominati in euro. Tale derivato è contabilizzato come Cash Flow Hedge con imputazione integrale nella riserva di Patrimonio netto.

Al 31 dicembre 2015 il fair value della copertura è negativo per 10,1 milioni di euro. Si evidenzia infine che il fair value migliorerebbe di 18,2 milioni di euro in caso di traslazione negativa del 10% della curva forward del cambio euro/yen (apprezzamento dello yen) e peggiorerebbe di 14,9 milioni di euro in caso di traslazione positiva del 10% della curva forward del cambio euro/ yen (deprezzamento dello yen).

Anche in questo caso, tale sensitivity è calcolata allo scopo di determinare l'effetto della variazione della curva forward del tasso di cambio euro/yen sul fair value a prescindere da eventuali impatti sull'aggiustamento imputabile al bCVA.

d. Rischio di liquidità

A presidio di tale rischio il Gruppo garantisce il mantenimento di adeguate disponibilità finanziarie, nonché di un liquidity buffer sufficiente a far fronte agli impegni inattesi. Al 31 dicembre 2015 il Gruppo ha contrattualizzato linee di credito revolving committed per 800 milioni di euro, non utilizzate. Inoltre ha a disposizione finanziamenti a lungo termine non ancora utilizzati per un totale di 145 milioni di euro, e disponibilità liquide per complessivi 674 milioni di euro, di cui 587 milioni di euro a livello di capogruppo.

La gestione del rischio liquidità è perseguita anche accedendo direttamente al mercato dei capitali, in particolare tramite il Programma di Emissioni Obbligazionarie (Euro Medium Term Note Programme), ampliato a 4 miliardi di euro, come approvato dal Consiglio di Amministrazione il 6 novembre 2014 e tramite la programmazione di un'adeguata distribuzione delle scadenze finalizzata a mitigare il rischio di rifinanziamento.

La tabella che segue analizza il worst case con riferimento alle passività finanziarie (compresi i debiti commerciali), nella quale gli importi indicati sono flussi di cassa futuri, nominali e non scontati, determinati con riferimento alle residue scadenze contrattuali, per la quota in conto capitale e per la quota in conto interessi (ad esclusione di EPCG, per cui non sono incluse le quote in conto interessi); sono altresì inclusi i flussi nominali non scontati inerenti i contratti derivati su tassi di interesse. I finanziamenti sono inclusi sulla base della scadenza contrattuale per il rimborso, salvo quelli a revoca che sono riportati come esigibili a vista.

Anno 2015 Milioni di euro 1-3 mesi 4-12 mesi Oltre 12 mesi
Obbligazioni 48 566 3.004
Debiti e altre passività finanziarie 51 77 718
Totale flussi finanziari 99 643 3.722
Debiti verso fornitori 412 16 2
Totale debiti commerciali 412 16 2
Anno 2014 Milioni di euro 1-3 mesi 4-12 mesi Oltre 12 mesi
Obbligazioni 44 72 3.533
Debiti e altre passività finanziarie 8 130 1.047
Totale flussi finanziari 52 202 4.580
Debiti verso fornitori 433 13 3
Totale debiti commerciali 433 13 3

e. Rischio credito

132

Il Rischio di Credito è connesso all'eventualità che una controparte, commerciale o di trading, sia inadempiente, ovvero non onori il proprio impegno nei modi e tempi previsti contrattualmente. Tale tipologia di rischio viene gestita dal Gruppo attraverso apposite procedure (Credit Policy, procedura Energy Risk Management) ed opportune azioni di mitigazione.

Il presidio di tale rischio viene effettuato sia dalla funzione di Credit Management allocata centralmente (e dalle corrispondenti funzioni delle società operative) che dall'Unità Organizzativa Group Risk Management che si occupa di supportare le società del Gruppo sia con riferimento alle attività commerciali che di trading. La mitigazione del rischio avviene tramite la valutazione preventiva del merito creditizio della controparte e la costante verifica del rispetto del limite di esposizione nonché attraverso richiesta di adeguate garanzie.

I tempi di pagamento applicati alla generalità della clientela prevedono diverse scadenze, secondo quanto previsto dalla normativa applicabile e nel rispetto degli standard di mercato. Nei casi di ritardato pagamento, in linea con le esplicite previsioni dei sottostanti contratti, si procede ad addebitare gli interessi di mora nella misura prevista dai contratti stessi o dalle vigenti leggi in materia (applicazione del tasso di mora ex D.Lgs. 231/2002).

I crediti commerciali sono esposti in bilancio al netto delle eventuali svalutazioni; si ritiene che il valore riportato esprima la corretta rappresentazione del valore di presunto realizzo del monte crediti commerciali. Per l'aging dei crediti commerciali si rimanda alla nota 7) Crediti commerciali.

f. Rischio equity

Al 31 dicembre 2015 A2A S.p.A. non è esposta al rischio equity.

In particolare, si segnala che A2A S.p.A. detiene, al 31 dicembre 2015, n. 26.917.609 azioni proprie pari allo 0,859% del Capitale sociale che è costituito da n. 3.132.905.277 azioni.

Come disposto dagli IAS/IFRS le azioni proprie non costituiscono un rischio equity in quanto il loro costo di acquisto è portato in riduzione del Patrimonio netto e neppure in caso di cessione l'eventuale differenza positiva o negativa, rispetto al costo di acquisto, ha effetti sul Conto economico.

g. Rischio rispetto covenants

Di seguito vengono riepilogati per il Gruppo A2A i debiti bancari e verso altri finanziatori ad esclusione dei debiti finanziari relativi ai derivati:

Milioni di euro Saldo Quote con Quote con Quota scadente al
contabile
31 12 2015
scadenza
entro
i 12 mesi
scadenza
oltre
i 12 mesi
31 12 2017 31 12 2018 31 12 2019 31 12 2020 Oltre
Obbligazioni 3.002 571 2.431 746 1.685
Debiti per leasing
finanziario
2 1 1 1
Debiti finanziari verso
parti correlate
1 1 -
Finanziamenti bancari 776 119 657 73 69 74 79 362
TOTALE 3.781 692 3.089 74 69 820 79 2.047

Al 31 dicembre il Gruppo ha in essere prestiti obbligazionari per un valore contabile complessivo di 3.002 milioni di euro.

Le obbligazioni emesse presentano Terms and Conditions in linea con il mercato per tale tipologia di strumenti di finanziamento. I prestiti obbligazionari emessi dalla capogruppo nell'ambito del Programma EMTN (complessivamente pari a 2.350 milioni di euro al 31 dicembre 2015) prevedono a favore degli investitori una Change of Control Put nel caso di mutamento di controllo della società che determini nei successivi 180 giorni un conseguente downgrade del rating a livello sub-investment grade. Se entro tali 180 giorni il rating della società dovesse ritornare ad investment grade l'opzione non è esercitabile.

Il prestito obbligazionario privato in yen (valore contabile di 100 milioni di euro) con scadenza 2036 contiene una clausola di Put right a favore dell'investitore nel caso in cui il rating risulti inferiore a BBB- o equivalente livello (sub-investment grade).

Nei finanziamenti stipulati con la Banca Europea degli Investimenti (valore contabile di 603 milioni di euro) è prevista una clausola di Credit Rating nel caso di rating inferiore a BBB- o equivalente livello (sub-investment grade). In caso di mutamento di controllo della capogruppo i contratti di finanziamento BEI con scadenza successiva al 2024, per complessivi 449 milioni di euro al 31 dicembre 2015, prevedono per la banca il diritto di invocare, previo avviso alla società contenente indicazione delle motivazioni, il rimborso anticipato del finanziamento.

Per il finanziamento sottoscritto dalla capogruppo con Unicredit, intermediato BEI, per un valore di 18 milioni di euro, con scadenza giugno 2018, è prevista una clausola di Credit Rating che prevede l'impegno della società a mantenere per tutta la durata del finanziamento un rating pari ad "investment grade". Nel caso in cui tale impegno non venga rispettato è previsto il rispetto, su base annuale, di alcuni covenants finanziari relativi al rapporto tra indebitamento ed equity, tra indebitamento e MOL, tra MOL ed oneri finanziari.

Le linee di credito revolving committed in Club Deal di 600 milioni di euro con scadenza novembre 2019, e le linee di credito revolving committed bilaterali per complessivi 200 milioni di euro con scadenza 2017, attualmente non utilizzate, prevedono una clausola di Change of Control che attribuisce la facoltà alle banche di chiedere, in caso di mutamento di controllo della capogruppo tale da comportare un Material Adverse Effect, l'estinzione della facility ed il rimborso anticipato di quanto eventualmente utilizzato. Inoltre la linea revolving in Club Deal è soggetta al covenant finanziario PFN/EBITDA.

Relativamente ai prestiti obbligazionari, ai finanziamenti sopra indicati e alle linee revolving committed sono previste: (i) clausole di negative pledge per effetto delle quali la capogruppo si impegna a non costituire, con eccezioni, garanzie sui propri beni e su quelli delle sue controllate dirette, oltre una soglia specificatamente individuata; (ii) clausole di cross default/ acceleration che comportano l'obbligo di rimborso immediato dei finanziamenti al verificarsi di gravi inadempienze; (iii) clausole che prevedono l'obbligo di rimborso immediato nel caso di insolvenza dichiarata di alcune società del Gruppo.

Con riferimento ai finanziamenti in capo alle società controllate, il finanziamento in capo ad Abruzzoenergia S.p.A. è assistito da una garanzia reale (ipoteca) per un valore massimo di 264 milioni di euro e prevede due covenants finanziari, PFN/Mezzi propri e PFN/MOL.

Con riferimento alla controllata EPCG, sono in essere due finanziamenti sottoscritti con EBRD (European Bank for Reconstruction and Development che prevedono alcuni covenants finanziari): il primo sottoscritto nel novembre 2010, integralmente utilizzato per 35 milioni di euro, e il secondo sottoscritto in aprile 2014, pari a 30 milioni di euro utilizzato per 14 milioni di euro al 31 dicembre 2015.

Al 31 dicembre, non vi è alcuna situazione di mancato rispetto dei covenants delle società del Gruppo A2A.

Società Banca Livell0 di riferimento Livello al 31 dicembre 2015
A2A Pool RCF Pfn/Ebitda <=4.4 2,8
Abruzzoenergia IntesaSanpaolo Pfn/Mezzi propri <=2
Pfn/Mol<=6
0,5
2,4
EPCG EBRD Debt/Ebitda <= 4
Curr.Assets/Curr. Liab. >= 1,2
Ebitda/Interest >= 4
1,5
4,4
22,2
IDA self-fin. ratio=>35%
collection ratio>94%
169,05%
102%

Gruppo A2A - Covenants finanziari al 31 dicembre 2015

Analisi delle operazioni a termine e strumenti derivati

Nella rappresentazione di bilancio delle operazioni di copertura, ai fini dell'eventuale applicazione dell'hedge accounting, si procede alla verifica della rispondenza ai requisiti di compliance con il principio contabile internazionale IAS 39.

In particolare:

  • 1) operazioni definibili di copertura ai sensi dello IAS 39: si dividono in operazioni a copertura di flussi finanziari (cash flow hedge) e operazioni a copertura del fair value di poste di bilancio (fair value hedge). Per le operazioni di cash flow hedge il risultato maturato è compreso nel Margine Operativo Lordo quando realizzato per i derivati su commodity e nella gestione finanziaria per derivati su tassi di interesse e cambio, mentre il valore prospettico è esposto a Patrimonio netto. Per le operazioni di fair value hedge gli impatti a Conto economico si annullano nell'ambito della stessa linea di bilancio.
  • 2) operazioni non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39, si dividono fra:
  • a. copertura del margine: per tutte le operazioni di copertura dei flussi di cassa o del valore di mercato in linea con politiche di rischio aziendali, il risultato maturato e il valore prospettico sono compresi nel Margine Operativo Lordo per i derivati su commodity e nella gestione finanziaria per derivati su tassi di interesse e cambio;

135

b. operazioni di trading: per le operazioni su commodity il risultato maturato e il valore prospettico sono iscritti a bilancio sopra il Margine Operativo Lordo; per quelli su tassi di interesse e cambio nei proventi e oneri finanziari.

L'utilizzo dei derivati finanziari, nel Gruppo A2A, è disciplinato da un insieme coordinato di procedure (Energy Risk Policy, Deal Life Cycle) che si ispirano alla best practice di settore, ed è finalizzato a limitare il rischio di esposizione di Gruppo all'andamento dei prezzi sui mercati delle commodity di riferimento, sulla base di una strategia di gestione dei flussi di cassa (cash flow hedge).

Gli strumenti finanziari derivati sono valutati al fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del Bilancio qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano una struttura dei prezzi a termine. In assenza di una curva forward di mercato, la valutazione al fair value è determinata sulla base di stime interne utilizzando modelli che fanno riferimento alla best practice di settore.

Nella valutazione del fair value, il Gruppo A2A utilizza la cosiddetta forma di attualizzazione continua e come discount factor il tasso di interesse per attività prive di rischio, identificato nel tasso Eonia (Euro Overnight Index Average) e rappresentato nella sua struttura a termine dalla curva OIS (Overnight Index Swap). Il fair value relativo alle coperture di flussi di cassa (cash flow hedge) ai sensi dello IAS 39 è stato classificato in base al sottostante dei contratti derivati.

In ottemperanza a quanto disposto dal principio contabile internazionale IFRS 13, la determinazione del fair value di uno strumento finanziario OTC è effettuata prendendo in considerazione il rischio di inadempimento (non performance risk). Al fine di quantificare l'aggiustamento di fair value imputabile a tale rischio, A2A ha sviluppato, coerentemente con le best practices di mercato, un modello proprietario denominato "Bilateral Credit Value Adjustment" (bCVA), che valorizza sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del proprio merito creditizio.

Il bCVA è composto da due addendi, calcolati considerando la probabilità di fallimento di entrambe le controparti, ovvero il Credit Value Adjustment (CVA) ed il Debit Value Adjustment (DVA):

  • il CVA è un componente negativo e contempla la probabilità che la controparte sia inadempiente e contestualmente A2A presenti un credito nei confronti della controparte;
  • il DVA è un componente positivo e contempla la probabilità che A2A sia inadempiente e contestualmente la controparte presenti un credito nei confronti di A2A.

136

Il bCVA è calcolato quindi con riferimento all'esposizione, valutata sulla base del valore di mercato del derivato al momento del default, alla probabilità di default (PD) ed alla Loss Given Default (LGD). Quest'ultima, che rappresenta la percentuale non recuperabile del credito in caso di inadempienza, è valutata sulla base della Metodologia IRB Foundation così come esposta negli accordi di Basilea 2, mentre la PD viene valutata sulla base del Rating delle controparti (Internal Rating Based ove non disponibile) e della probabilità di default storica ad esso associata e pubblicata annualmente da Standard & Poors.

L'applicazione della suddetta metodologia non ha comportato variazioni di rilievo nelle valutazioni al fair value.

Strumenti in essere al 31 dicembre 2015

A) Su tassi di interesse e su tassi di cambio

Milioni di euro Valore nozionale (a)
scadenza entro un anno
Valore nozionale (a)
scadenza tra 1 e 5 anni
Valore
nozionale (a)
Valore
Situazione
Effetto
progressivo
Da ricevere Da pagare Da ricevere Da pagare scadenza oltre
5 anni
patrimoniale
finanziaria
(b)
a Conto
economico
al 31 12 2015
(c)
Gestione del rischio su tassi di
interesse
- a copertura di flussi di cassa ai
sensi IAS 39 (cash flow hedge)
19 76 57 (17)
- non definibili di copertura ai sensi
IAS 39
503 (d) - 8 (e) 8 (e)
Totale derivati su tassi di
interesse
- 522 - 76 57 (9) 8
Gestione del rischio su tassi
di cambio
- definibili di copertura
ai sensi IAS 39
su operazioni commerciali
su operazioni finanziarie
98 (10)
- non definibili di copertura
ai sensi IAS 39
su operazioni commerciali
su operazioni finanziarie
Totale derivati su cambi - - - - 98 (10) -

(a) Rappresenta la somma del valore nozionale dei contratti elementari che derivano dall'eventuale scomposizione dei contratti complessi.

(b) Rappresenta il credito (+) o il debito (-) netto iscritto nella Situazione patrimoniale-finanziaria a seguito della valutazione a fair value dei derivati.

(c) Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a Conto economico dal momento della stipula del contratto fino alla data attuale.

(d) Comprendono strumenti derivati con sottostante il Bond da 503 milioni di euro, scadenza 2016, di cui un IRS con nozionale 503 milioni di euro, senza effetto economico, in conseguenza della valutazione a fair value hedge e tre collar con nozionale complessivo 503 milioni di euro non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39.

(e) Comprendono l'effetto sui collar, con nozionale complessivo di 503 milioni di euro, non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39.

B) Su commodity

Di seguito si riporta l'analisi dei contratti derivati su commodity non ancora scaduti alla data del presente bilancio, posti in essere al fine di gestire il rischio di oscillazione dei prezzi di mercato di commodity.

Unità
di misura
del valore
nozionale
Valore
nozionale
scadenza
entro
un anno
Valore
nozionale
scadenza
entro
due anni
Valore
nozionale
scadenza
entro
cinque anni
Valore
Situazione
patrimoniale
finanziaria
(*) milioni
di euro
Effetto
progressivo
a Conto
economico
(**) milioni
di euro
Gestione del rischio prezzo di prodotti
energetici
A. A copertura di flussi di cassa (cash
flow hedge) ai sensi IAS 39 di cui:
(5,5) -
-
Elettricità
TWh 6,3 0,5 (4,9)
-
Petrolio
Bbl
-
Carbone
Tonnellate 280.357 (0,8)
-
Gas Naturale
Milioni di
metri cubi
23
-
Cambio
Milioni di
dollari
-
Diritti di Emissione
Tonnellate 1.327.000 0,2
B. Definibili di copertura (fair value
hedge) ai sensi IAS 39
- -
C. Non definibili di copertura ai sensi
IAS 39 di cui:
0,5 (0,5)
C.1 Copertura del margine - -
-
Elettricità
TWh
-
Petrolio
Bbl
-
Gas Naturale
MWh
-
Gas Naturale
Milioni di
metri cubi
-
Diritti di Emissione CO2
Tonnellate
-
Cambio
Milioni di
dollari
C.2 Operazioni di trading 0,5 (0,5)
-
Elettricità
TWh 34,7 4,9 0,5 (2,5)
-
Gas Naturale
TWh 8,0 0,6 0,2 0,2
-
Diritti di Emissione CO2
Tonnellate 1.022.000 (0,2) 1,8
-
Certificati Ambientali
MWh
-
Certificati Ambientali
Tep
Totale (5,0) (0,5)

(*) Rappresenta il credito (+) o il debito (-) netto iscritto nella Situazione patrimoniale-finanziaria a seguito della valutazione a fair value dei derivati.

(**) Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a Conto economico dal momento della stipula del contratto fino alla data attuale.

Effetti patrimoniali ed economici dell'attività in derivati al 31 dicembre 2015

Nel seguito sono evidenziati i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2015, inerenti la gestione dei derivati.

Effetti patrimoniali

Milioni di euro Note
ATTIVITÀ
ATTIVITÀ NON CORRENTI -
Altre attività non correnti - Strumenti derivati 5 -
ATTIVITÀ CORRENTI 55
Altre attività correnti - Strumenti derivati 8 55
TOTALE ATTIVO 55
PASSIVITÀ
PASSIVITÀ NON CORRENTI 27
Altre passività non correnti - Strumenti derivati 21 27
PASSIVITÀ CORRENTI 51
Debiti commerciali e altre passività correnti - Strumenti derivati 22 51
TOTALE PASSIVO 78

Effetti economici

La tabella che segue evidenzia l'analisi dei risultati economici al 31 dicembre 2015, inerenti la gestione dei derivati.

Milioni di euro Note Realizzati
nell'esercizio
Variazione
fair value
dell'esercizio
Valori iscritti a
Conto economico
complessivo
RICAVI 27
Ricavi di vendita
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici e
gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 - - -
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 14 (10) 4
Totale ricavi di vendita 14 (10) 4
COSTI OPERATIVI 28
Costi per materie prime e servizi
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici e
gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 1 - 1
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 (11) 9 (2)
Totale costi per materie prime e servizi (10) 9 (1)
Totale iscritto nel Margine operativo lordo (*) 4 (1) 3
GESTIONE FINANZIARIA 34
Proventi finanziari
Gestione del rischio su tassi di interesse e equity
Proventi su derivati
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 - - -
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 9 1 10
Totale 9 1 10
Totale proventi finanziari 9 1 10
Oneri finanziari
Gestione del rischio su tassi di interesse e equity
Oneri su derivati
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 (5) - (5)
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 (5) 5 -
Totale (10) 5 (5)
Totale oneri finanziari (10) 5 (5)
TOTALE ISCRITTO NELLA GESTIONE FINANZIARIA (1) 6 5

(*) Tali dati non recepiscono l'effetto della cd. "net presentation" del margine di negoziazione dell'attività di trading.

Classi di strumenti finanziari

A completamento delle analisi richieste dall'IFRS 7 e dall'IFRS 13, si riportano le tipologie di strumenti finanziari presenti nelle poste di bilancio, con l'indicazione dei criteri di valutazione applicati e, nel caso di strumenti finanziari valutati a fair value, dell'esposizione (Conto economico o Patrimonio netto). Nell'ultima colonna della tabella è riportato, ove applicabile, il fair value al 31 dicembre 2015 dello strumento finanziario.

Milioni di euro Criteri applicati nella valutazione in bilancio degli strumenti finanziari
Note Strumenti finanziari
valutati a fair value con
variazioni di quest'ultimo
iscritte a:
Strumenti
finanziari
valutati
al costo
ammortiz
Partecip./
Titoli con
vertibili in
parteci
paz. non
Valore della
Situazione
patrimon.
finanziaria
consolidata
Fair value al
31 12 2015
(*)
Conto
economico
Patrimonio
netto
zato quotate
valutate al
costo
31 12 2015
(1) (2) (3) (4) (5)
ATTIVITÀ
Altre attività finanziarie non correnti:
Partecipazioni / Titoli convertibili in partecip.
disponibili per la vendita di cui:
- non quotate 8 8 n.d.
- quotate - -
Attività finanziarie possedute sino alla scadenza - -
Altre attività finanziarie non correnti 61 61 61
Totale altre attività finanziarie non correnti 3 69
Altre attività non correnti 5 6 6 6
Crediti commerciali 7 1.485 1.485 1.485
Altre attività correnti 8 55 128 183 183
Attività finanziarie correnti 9 171 171 171
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 11 636 636 636
Attività non correnti destinate alla vendita 12 205 205 205
PASSIVITÀ
Passività finanziarie
Obbligazioni non correnti e correnti 18 e 23 522 (a) 2.480 3.002 3.002
Altre passività finanziarie non correnti e correnti 18 e 23 779 779 779
Altre passività non correnti 21 27 72 99 99
Debiti commerciali 22 1.170 1.170 1.170
Altre passività correnti 22 45 6 470 521 521
Passività direttamente associate ad attività
non correnti destinate alla vendita
25 20 20 20

(*) Per crediti e debiti non relativi a contratti derivati e finanziamenti non è stato calcolato il fair value in quanto il corrispondente valore di carico nella sostanza approssima lo stesso.

(a) Costo ammortizzato + fair value risk hedge come meglio specificato alla nota 23) Passività finanziarie correnti.

(1) Attività e passività finanziarie valutate a fair value con iscrizione delle variazioni di fair value a Conto economico.

(2) Derivati di copertura (Cash Flow Hedge).

(3) Attività finanziarie disponibili per la vendita valutate al fair value con utili/perdite iscritti a Patrimonio netto.

(4) Loans & receveiables e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

(5) Attività finanziarie disponibili per la vendita costituite da partecipazioni non quotate per cui il fair value non è misurabile in modo attendibile, sono valutate al costo eventualmente ridotto per perdite di valore.

Gerarchia di fair value

L'IFRS 7 e l'IFRS 13 richiedono che la classificazione degli strumenti finanziari valutati al fair value sia effettuata sulla base della qualità delle fonti degli input utilizzati nella determinazione del fair value stesso.

In particolare l'IFRS 7 e l'IFRS 13 definiscono 3 livelli di fair value:

  • livello 1: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di prezzi quotati (non modificati) su mercati attivi, sia Ufficiali che Over the Counter di attività o passività identiche;
  • livello 2: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di input diversi da prezzi quotati di cui al livello 1, ma che per tali attività/ passività, sono osservabili direttamente o indirettamente sul mercato;
  • livello 3: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di dati di mercato non osservabili. Rientrano in questa categoria gli strumenti valutati sulla base di stime interne, effettuate con metodi proprietari sulla base delle best practices di settore.

Per la scomposizione delle attività e passività tra i diversi livelli di fair value si veda la tabella di seguito riportata "Gerarchia di fair value".

Milioni di euro Nota Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale
Attività valutate a fair value available for sale 3 8 8
Altre attività non correnti 5 -
Altre attività correnti 8 39 16 55
TOTALE ATTIVITÀ 39 24 - 63
Passività finanziarie non correnti 18 -
Altre passività non correnti 21 27 27
Passività finanziarie correnti 23 522 (a) 522
Altre passività correnti 22 44 8 (1) 51
TOTALE PASSIVITÀ 44 557 (1) 600

(a) Costo ammortizzato + fair value risk hedge come meglio specificato alla nota 23) Passività finanziarie correnti.

Analisi di sensitività per strumenti finanziari valutati al livello 3

Come richiesto dall'IFRS 13, di seguito una tabella che evidenzia, per gli strumenti finanziari valutati al livello 3 della gerarchia, gli effetti derivanti dalla variazione dei parametri non osservabili utilizzati nella determinazione del fair value.

Strumento finanziario Parametro Variazione
parametro
Sensitivity
(milioni
di euro)
Derivati su Commodity Probabilità di Default (PD) 1% 0,00
Derivati su Commodity Loss Given Default (LGD) 25% 0,00
Derivati su Commodity Volatilità sottostante capacità
interconnessione estero
1% 0,03
Derivati su Commodity Correlazione sottostante capacità
interconnessione estero
1% (0,00)
Derivati su Commodity Sottostante capacità interconnessione
zonale Italia
1% (0,02)

6) Concessioni

La seguente tabella riporta le principali concessioni ottenute dal Gruppo A2A:

Numero Scadenze Note
da a
Concessioni Idroelettriche 77 2016 2043 di cui:
- 12 Concessioni già scadute gestite in prorogatio.
- 6 Concessioni inerenti il Nucleo idroelettrico di
Udine dal 1° gennaio 2016 scisse a favore di Cellina
Energy S.r.l
Concessioni
Teleriscaldamento
10 2022 2037 di cui:
- 2 Concessioni con scadenza coerente con la du
rata della società A2A S.p.A
Concessioni di Distribuzione
elettrica
48 - 2030
Concessioni di Distribuzione
gas
207 2016 2023 di cui:
- 4 Concessioni già scadute gestite in prorogatio.
Concessioni sui rifiuti solidi
urbani ("RSU") (*)
96 2016 2050 di cui:
- 7 Concessioni già scadute gestite in prorogatio.
Concessioni gestione
servizio idrico (**)
114 2019 2036 di cui:
- 10 Concessioni già scadute gestite in prorogatio.
Convenzioni gestione rete
Illuminazione Pubblica e
Semaforica
7 2024 2029 di cui:
- 2 Concessioni gestite in tacito rinnovo.
- 2 Concessioni con scadenza coerente con la du
rata della società A2A S.p.A
Altre concessioni 11 2018 2050

(*) Le convenzioni possono essere relative al servizio di smaltimento e trattamento degli RSU oppure alla gestione e alla costruzione di discariche, o alla messa in sicurezza e gestione delle stesse o alla valorizzazione dei rifiuti.

(**) Le concessioni possono riguardare il servizio di vendita e distribuzione dell'acqua potabile o i servizi di depurazione e fognature.

7) Aggiornamento delle principali vertenze giudiziarie e fiscali in corso

Si segnala che per le cause sotto descritte ove ritenuto necessario sono stati stanziati congrui fondi. Si precisa che laddove non venga fatta espressa menzione della presenza di un fondo il Gruppo ha valutato il corrispondente rischio come possibile senza procedere a stanziare fondi di bilancio.

Procedura di infrazione comunitaria

Relativamente alla procedura di infrazione comunitaria, si segnala che il Gruppo ha già provveduto, come di seguito descritto, al versamento di tutte le somme dovute. Eventuali evoluzioni nel contenzioso potrebbero pertanto esclusivamente portare un beneficio al Gruppo.

In data 5 giugno 2002 la Commissione Europea ha emesso la Decisione 2003/193/CE dichiarando l'incompatibilità con il diritto comunitario dell'esenzione triennale dall'imposta sul reddito disposta dall'art. 3, comma 70 della Legge 549/95, dall'art. 66, comma 14 del Decreto Legge 331/1993, convertito con Legge 427/93, in quanto ritenuta "aiuto di Stato" vietato dall'art. 87.1 del Trattato CE.

La società ha impugnato tale decisione davanti alle giurisdizioni comunitarie, ma i ricorsi proposti sono stati rigettati. Lo Stato italiano ha proceduto al recupero degli aiuti in tre diverse fasi, notificando diversi provvedimenti impositivi per i vari periodi d'imposta interessati.

145

L'iter delle varie impugnative, comunitarie e nazionali è stato dettagliatamente descritto nei bilanci fino al 2012 e nelle relazioni trimestrali, fino alla terza trimestrale 2013, cui per brevità si fa rinvio. Tutte le somme richieste, per capitale e interessi, per 289,3 milioni di euro, sono state versate, per evitare l'avvio di azioni esecutive.

La situazione del contenzioso ancora in essere è la seguente:

  • Giudizio relativo al cd. Primo recupero. Il giudizio è stato definito dopo la sentenza di primo grado, di rigetto del ricorso della società, che è passata in giudicato.
  • Giudizio relativo al cd. Secondo recupero. Dopo la sentenza negativa della Commissione Tributaria Regionale, la società ha proposto ricorso per cassazione. Il processo è in attesa di trattazione.
  • Giudizio relativo al cd. Terzo recupero. Dopo la sentenza negativa della Commissione Tributaria Regionale, la società ha proposto ricorso per cassazione. Il ricorso è stato trattato il 14 novembre 2013, davanti alla Sezione Tributaria. La Corte, con Ordinanza pubblicata il 13 febbraio 2014, ha sospeso il processo e disposto la trasmissione degli atti alla Corte di Giustizia Europea, sollevando questione pregiudiziale, ex art. 267, TFUE, in ordine alle corrette modalità di calcolo degli interessi dovuti sul recupero degli aiuti. La società si è costituita in giudizio depositando memoria; lo stesso ha fatto lo Stato italiano e la Commissione Europea, che hanno assunto una posizione in contrasto con quella della società. Il relativo procedimento è iscritto a ruolo con il numero C-89/14.

Ad oggi, dunque, è ancora pendente in cassazione la questione relativa alla quantificazione degli interessi sulle somme da recuperare (se da calcolare con anatocismo, o no), relativamente al Secondo e al Terzo recupero. Sul punto, l'interpretazione resa dalla Corte di Giustizia UE è vincolante per i giudici nazionali. L'Avvocato Generale presso la Corte di Giustizia Melchior Wathelet ha presentato il 26 marzo 2015 le proprie conclusioni non vincolanti alla Corte. Secondo l'Avvocato Generale, la normativa europea non osta a che una normativa nazionale preveda l'applicazione degli interessi composti ad una azione di recupero di aiuti vietati. Lo stesso Avvocato Generale ha però constatato che prima del 2008, né la normativa europea, né quella nazionale prevedevano per l'attività di recupero l'applicazione di interessi composti.

Con sentenza pronunciata il 3 settembre 2015, la Corte UE ha nella sostanza recepito il parere dell'Avvocato Generale, ritenendo che una normativa nazionale in materia di interessi sul recupero di aiuti di Stato, che prevede l'applicazione dell'anatocismo, non è in contrasto con il diritto europeo. La stessa Corte ha tuttavia evidenziato che – anteriormente al 2008 – nessuna normativa (europea e nazionale) prevedeva l'applicazione di interessi composti per il recupero di aiuti di Stato relativamente a Decisioni emesse – come nel caso di specie – prima dell'entrata in vigore del Reg. n. 794/2004.

A seguito di tale sentenza vincolante per il giudice a quo, il procedimento in cassazione relativo al Terzo recupero sospeso a seguito del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia, riprenderà il suo corso. L'udienza di trattazione è stata fissata per il prossimo 18 marzo 2016.

Consult Latina / BAS S.p.A. (ora A2A S.p.A.)

146

L'acquisto della partecipazione in HISA da parte di BAS S.p.A. fu effettuato attraverso una società di consulenza locale denominata Consult Latina.

In presenza della non univocità del testo contrattuale e della non acquisizione del 100% della partecipazione in HISA da parte della sola BAS S.p.A., quest'ultima ritenne non applicabile la previsione contrattuale e quindi ingiustificata la richiesta di pagamento formulata da Consult Latina e non pagò il corrispettivo richiesto a Consult Latina che, per ottenere il pagamento del corrispettivo, instaurò nel 1998 una causa legale.

I legali confermano che è finita la fase istruttoria e che si deve solo attendere l'emissione della sentenza.

A2A S.p.A. nel tempo ha sempre conferito ai legali mandato per addivenire a transazione e da ultimo ha manifestato una disponibilità ad incrementare le precedenti offerte per coprire le spese di lite, attendendo però una specifica quantificazione da poter valutare, manifestando disponibilità ad ascoltare e soppesare anche richieste incrementali. Ad oggi si è in attesa di precise richieste, considerando che anche il Tribunale negli ultimi mesi ha invitato le parti a trovare soluzione transattiva. Redengas, società controllata da HISA le cui azioni sono state pignorate da Consult Latina ha radicato una nuova azione per chiedere l'eliminazione del sequestro delle azioni che tuttora permane a garanzia di Consult Latina; i legali hanno fatto sapere che i legali di Redengas hanno preannunciato anche una causa risarcitoria contro A2A S.p.A. e Consult Latina, ma a distanza di molti mesi essa non è stata notificata. Il 3 giugno 2014 il Tribunale ha rigettato il ricorso radicato da A2A S.p.A. per far cessare il sequestro disposto dal giudice su richiesta di Consult Latina sulle azioni presenti e future di Redengas e A2A S.p.A. ha notificato appello.

Il Tribunale ha convocato le parti in una camera di consiglio che si è svolta il 18 dicembre 2014 per verificare le condizioni di una conciliazione o transazione; in esito alla discussione il Tribunale ha fissato una nuova sessione di discussione al 19 febbraio 2015 per ricevere le indicazioni dalle parti; in considerazione di successivi rinvii richiesti da Consult Latina, le parti stanno continuando a coltivare ipotesi transattive senza che si siano svolti atti processuali formali.

Il Gruppo ha stanziato un fondo rischi di 1,3 milioni di euro.

Arbitrato radicato da S.F.C. S.A. ed Eurosviluppo Industriale S.p.A. contro A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L. per asserito inadempimento della scrittura privata di acquisto azioni di Eurosviluppo Industriale S.p.A. (oggi Ergosud S.p.A.)

147

Rispettivamente in data 2 e 3 maggio 2011, la Camera Arbitrale di Milano ha trasmesso alla società A2A S.p.A. (titolare di una partecipazione pari al 50% del capitale sociale di Ergosud S.p.A.) e ad E.ON Europa S.L. una domanda di arbitrato a mezzo della quale Société Financière Cremonese S.A. congiuntamente ad Eurosviluppo Industriale S.p.A. hanno instaurato un procedimento arbitrale avverso le suddette società, chiedendo (i) di accertare l'inadempimento contrattuale di E.ON Europa S.L. e di A2A S.p.A. alle obbligazioni assunte nei contratti del 16 dicembre 2004, del 15 ottobre 2004 e del 25 luglio 2007 inter partes e, (ii) per l'effetto, condannarle al pagamento della parte residua del prezzo della cessione delle azioni costituenti l'intero capitale sociale di Ergosud S.p.A. pari a 10.000.000 di euro, nonché al risarcimento dei danni subiti da Société Financière Cremonese S.A. e da Eurosviluppo Industriale S.p.A., sotto il duplice profilo del danno emergente e del lucro cessante, pari a 126.496.496 euro salva migliore specificazione, oltre al danno per fermo da cantiere, interessi e rivalutazione.

E.ON Europa S.L. ed A2A S.p.A. si sono regolarmente costituite in giudizio chiedendo l'integrale rigetto dell'avversa domanda e spiegando domanda riconvenzionale, chiedendo la condanna delle controparti al risarcimento dei danni subiti dalle convenute in conseguenza dei numerosi inadempimenti contrattuali occorsi, quantificati in via iniziale in 30.500.000 euro, ovvero, nella maggiore o minore somma ritenuta di giustizia, quantificata anche ai sensi dell'art. 1226 c.c., oltre interessi, anche ex art. 1283 c.c. e rivalutazione monetaria, anche ex art. 1224, 2° comma.

In data 7 settembre 2011, la Camera Arbitrale ha dichiarato la sospensione dell'arbitrato a causa del mancato pagamento delle spese processuali da parte dell'attore.

I legali di A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L. hanno verificato la possibilità di far procedere l'arbitrato solo con riferimento alla domanda riconvenzionale, senza quindi bisogno di surrogarsi nel pagamento delle spese all'attore.

In esito al pagamento degli oneri processuali da parte dei convenuti A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L. e del mancato pagamento da parte degli attori S.F.C. S.A. e Eurosviluppo Industriale S.p.A., in data 2 dicembre 2011, la segreteria della Camera Arbitrale ha notificato l'estinzione delle domande degli attori e la continuazione del procedimento con riferimento alle sole domande proposte da A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L.; in pari comunicazione la segreteria ha comunicato la trasmissione degli atti agli arbitri così da dare inizio al procedimento.

Il Collegio è composto dall'Avv. Prof. Giuseppe Portale (presidente), Avv. Prof. Vincenzo Mariconda (arbitro individuato da A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L.) e Avv. Giovanni Frau (arbitro individuato da S.F.C. S.A. e Eurosviluppo Industriale S.p.A.).

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In data 1° febbraio 2012 si è svolta la prima udienza dopo la regolare costituzione del Collegio ed è stata ribadita la decadenza di S.F.C. S.A. ed Eurosviluppo Industriale S.p.A. dalle domande originariamente proposte. Sono inoltre stati assegnati alle parti i termini per la presentazione di memorie e repliche e per la formulazione dei mezzi istruttori. In particolare E.ON Europa S.L. ed A2A S.p.A., essendo diventate attrici in via sostanziale (volendo proseguire il giudizio per la domanda riconvenzionale a seguito della sopra citata decadenza delle controparti) sono state invitate a precisare i quesiti ed indicare i mezzi di prova, entro il termine del 15 marzo 2012; i successivi termini di deposito delle memorie erano fissati al 16 aprile 2012, all'8 maggio 2012 e al 31 maggio 2012.

È stata altresì fissata la data dell'udienza per il 12 giugno 2012 per la comparizione personale delle parti al fine di esperire il tentativo di conciliazione e per l'eventuale interrogatorio libero. All'udienza, rinviata al 19 giugno 2012, il Collegio Arbitrale ha preso atto del fallimento intervenuto di Eurosviluppo Industriale S.p.A. e ha fissato il termine del 30 ottobre 2012 per la costituzione della curatela fissando al 20 novembre 2012 l'udienza per il tentativo di conciliazione e l'eventuale interrogatorio libero delle parti.

In considerazione dell'intervenuta costituzione del fallimento di Eurosviluppo Industriale S.p.A. e delle tematiche processuali sollevate nella costituzione, con ordinanza 13 novembre 2012, il Collegio ha disposto che l'udienza del 20 novembre 2012 non fosse dedicata al tentativo di conciliazione e quindi non vedesse la presenza delle parti; all'udienza del 20 novembre 2012, il Collegio ha fissato al 4 luglio 2013 il termine di deposito del lodo; ha fissato al 20 dicembre 2012 e al 31 gennaio 2013 termine alle parti per memorie e al 20 febbraio 2013 presso lo studio del presidente del Collegio data di udienza di discussione. Nell'udienza del 22 febbraio 2013 (per impegno del Presidente del Collegio Arbitrale l'udienza è stata differita dal 20 al 22), il Collegio ha emesso ordinanza in cui ha chiesto ad A2A S.p.A. e E.ON Europa S.L. di integrare, entro il 20 marzo 2013, le rispettive procure alle liti ai difensori per sanare ogni possibile vizio e ha fissato al 20 marzo e al 5 aprile 2013 un nuovo termine per il deposito di memorie e repliche per chiarire e precisare le rispettive posizioni. Successivamente a tali incombenti istruttori, il Collegio si è riservato ogni ulteriore deliberazione. In data 5 giugno 2013, il Collegio ha depositato ordinanza in cui fissa al 22 luglio 2013 l'udienza per tentativo di conciliazione e eventuale interrogatorio libero delle parti; in considerazione del termine precedentemente fissato per il deposito del lodo al 4 luglio 2013, il Collegio ha formulato istanza alla Camera di avere concessione di congrua proroga del termine.

Al termine dell'udienza del 22 luglio 2013 in cui si è svolto l'interrogatorio libero delle parti e si è confermata la non sussistenza delle condizioni di transazione, il Collegio ha disposto termine al 30 settembre 2013 per deposito documenti e per formulazione istanze istruttorie e al 21 ottobre 2013 per eventuali memorie di replica da parte dei legali. In data 2 ottobre 2013 la Camera Arbitrale ha segnalato che S.F.C. S.A. e i fallimenti non avevano pagato i contributi chiesti in luglio e a oggi il procedimento risulta sospeso. In data 22 ottobre 2013, S.F.C. S.A., in violazione dei termini processuali e delle domande poste dal Collegio Arbitrale ha depositato una perizia di parte avente contenuto tecnico. Con ordinanza 27 novembre 2013 il Collegio ha disposto CTU per verificare la cogeneratività della centrale nominando CTU il Prof. Ing. L. Guizzi. La società ha nominato il Prof. Massardo come proprio CTP, S.F.C. S.A. il Prof. Ambrogio e l'Ing. Lazzeri. Dopo l'udienza del 22 gennaio 2014 per gli adempimenti connessi alla nomina del CTU, il Collegio ha fissato il termine al 16 giugno 2014 per il deposito di CTU. La perizia è stata depositata nei termini e da essa traggono conferma le tesi di A2A S.p.A. ed E.ON Europa S.L.. La prosecuzione dell'arbitrato potrebbe essere condizionata dal mancato pagamento delle spese arbitrali da parte di S.F.C. S.A., Eurosviluppo Industriale S.p.A. e Consorzio Eurosviluppo S.c.a.r.l.. In data 4 febbraio 2015, il Collegio Arbitrale ha fissato nuovi termini al CTU e alle parti per repliche successivamente al deposito di un'ulteriore memoria tecnica di S.F.C. S.A. per poi fissare al 23 aprile 2015 udienza. La Camera Arbitrale ha disposto il differimento del termine di deposito del lodo. Nell'udienza del 23 aprile 2015, il Collegio ha fissato nuovi termini per memorie e una data di udienza se richiesta dalle parti al 23 settembre. Non è stata richiesta udienza quindi si deve attendere il deposito del lodo. La Camera Arbitrale ha concesso nuovo termine per il deposito del lodo al 1° febbraio 2016, poi prorogato al 2 marzo 2016. In data 1° marzo 2016 la Camera Arbitrale ha dato notizia del deposito del lodo sottoscritto dagli arbitri in data 29 febbraio 2016. Il lodo è stato deliberato all'unanimità e, dopo aver respinto la questione di costituzionalità sollevata da SFC e Eurosviluppo Industriale e le eccezioni preliminari svolte dal Fallimento Eurosviluppo Industriale, ha accertato l'inadempimento di SFC e Eurosviluppo Industriale agli obblighi delle scritture private firmate con A2A e EON, ha dichiarato che EON

e A2A non sono tenute al pagamento della terza rata del prezzo stabilita per l'acquisto delle azioni di Ergosud (pari a 10 milioni di euro) e ha condannato SFC e Eurosviluppo Industriale a pagare in via solidale il risarcimento danni complessivo verso A2A e EON di 8,1 milioni di euro oltre interessi legali, respinge o dichiara assorbita ogni altra domanda e dichiara integralmente compensate tra le parti le spese di arbitrato.

Il Gruppo non ha stanziato nessun fondo non ritenendo probabile il rischio connesso a questa causa in corso.

Consorzio Eurosviluppo S.c.a.r.l. / Ergosud S.p.A. + A2A S.p.A. – Tribunale Civile di Roma

In data 27 maggio 2011 il Consorzio Eurosviluppo Industriale S.c.a.r.l. ha notificato ad Ergosud S.p.A. ed A2A S.p.A. un atto di citazione avanzando le seguenti pretese: (i) risarcimento danni, sia di natura contrattuale che extracontrattuale, in via solidale ovvero in via esclusiva e separata, per 35.411.997 euro (di cui 1.065.529 euro ancora una volta come quota residua di compartecipazione alle spese); (ii) risarcimento danni da fermo cantiere e per la mancata restituzione delle aree di pertinenza del Consorzio.

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Nella comparsa di costituzione, Ergosud S.p.A. ed A2A S.p.A. hanno chiesto il rigetto integrale della domanda perché infondata nel merito e, sostanzialmente, hanno evidenziato: (i) carenza di legittimazione attiva del Consorzio in quanto attualmente in stato di fallimento, (ii) carenza di legittimazione attiva del Consorzio per i danni asseritamente subiti da Fin Podella alla voce "anticipazione contratto di programma" per 6.153.437 euro ed i danni asseritamente subiti dal Conservificio Laratta S.r.l. per 359.000 euro.

La prima udienza è stata fissata al 30 ottobre 2011. Tale giudizio è stato assegnato alla Seconda Sezione Civile del Tribunale, G.U. Dott. Lorenzo Pontecorvo. La prima udienza di comparizione è stata fissata al 30 novembre 2011, il giudice si è riservato in merito alla legittimazione del Consorzio fallito a radicare causa.

In questa sede, Ergosud S.p.A. ed A2A S.p.A. non avrebbero potuto formulare domanda riconvenzionale in quanto la competenza era del Giudice Fallimentare.

S.F.C. S.A. ha depositato un atto di intervento in data 8 novembre 2011 ai sensi dell'art. 105 c.p.c. (che permette ad un terzo di proporre nel giudizio originario una domanda nuova e diversa ampliandone l'oggetto) ed ha chiesto la condanna della sola Ergosud S.p.A. al risarcimento di danni, in parte analoghi a quelli rivendicati dal Consorzio, quantificati in 27.467.031 euro.

La legittimazione di S.F.C. S.A. è autonoma rispetto a quella del Consorzio, originario attore, e, qualora la domanda dello stesso Consorzio dovesse essere dichiarata improcedibile per difetto di un presupposto (ovvero per intervenuto fallimento), il giudizio continuerebbe tra S.F.C. S.A. ed Ergosud S.p.A.. In questo scenario, A2A S.p.A. potrebbe chiedere di essere estromessa in quanto verso la stessa non risulterebbe proposta alcuna domanda, ma probabilmente il giudice, per economia, rinvierebbe la questione alla sentenza definitiva.

Nel termine della prima udienza i legali hanno formulato conclusioni per conto di Ergosud S.p.A. in relazione alla domanda proposta da S.F.C. S.A. per poi controdedurre più compiutamente nelle successive memorie istruttorie ex art. 183, VI comma c.p.c..

Il giudice ha ritenuto legittima la costituzione di fallimento di SFC S.A. e quindi ha fissato i termini processuali e all'udienza del 19 dicembre 2012 ha dichiarato la necessità di espletare CTU su una serie di punti indicando i quesiti da impartire al CTU, fissando al 23 maggio 2013 l'udienza per la nomina del CTU. In tale udienza il giudice, nel frattempo cambiato, ha confermato i quesiti già formulati il 19 dicembre 2012 e ha nominato i CTU Ing. Pompili e Caroli, fissando termine alle parti per nominare propri consulenti di parte. L'inizio delle operazioni peritali era previsto al 18 giugno 2013 e il termine a 180 giorni da tale data. A2A S.p.A. e Ergosud S.p.A. hanno nominato come CTP il Prof. Massardo e l'Ing. Gioffrè che negli anni hanno già redatto perizie nelle materie oggetto dei quesiti. Il termine per il deposito della CTU è stato rinviato. Entro il nuovo termine fissato per le osservazioni dei consulenti tecnici di parte i periti Pompili e Caroli hanno depositato perizia in cui confermano le tesi difensive di Ergosud S.p.A. e A2A S.p.A.; i periti di parte avevano termine al 30 giugno 2014 per le osservazioni e al 31 luglio 2014 la CTU è stata depositata presso il Tribunale. È stata fissata al 22 gennaio 2015 data di udienza per esame elaborato peritale, poi rinviata al 1° aprile 2015. In tale udienza è stata fissata al 30 novembre 2016 l'udienza di precisazione conclusioni.

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Il Gruppo non ha stanziato nessun fondo non ritenendo probabile il rischio connesso a questa causa in corso.

Ausiliari CIP 6

Il tema concerne il consumo di energia elettrica per servizi ausiliari. Secondo l'AEEGSI gli autoconsumi di talune tipologie di impianti (WTE-termoutilizzatori) sarebbero da considerarsi alla stessa stregua dei consumi per servizi ausiliari. Si segnala che il Gruppo ha vari impianti che hanno beneficiato di incentivi CIP 6/92 e sui quali nel corso degli anni sono state condotte visite ispettive. In taluni casi l'Autorità ha dato seguito a tali verifiche dando mandato alla CCSE di agire nei confronti del Gruppo, in altri l'Autorità non ha adottato alcun provvedimento, in altri le verifiche risultano in corso alla data di chiusura del bilancio. Ad oggi non si ritiene che vi siano passività potenziali probabili o di portata significativa tali da rendere necessaria l'appostazione di un fondo in bilancio.

Con le Sentenze 30 dicembre 2014 n. 6430 e 1° dicembre 2014 n. 5946, il Consiglio di Stato ha confermato gli atti adottati dall'AEEGSI verso il Gruppo sui termovalorizzatori di Corteolona e Filago che prescrivevano la restituzione di una quota degli incentivi CIP 6/1992, in quanto imputabili – secondo la non condivisa lettura dell' AEEGSI e del Consiglio di Stato – a consumi per servizi ausiliari. Su richiesta della CCSE il Gruppo ha provveduto nel corso dell'esercizio al versamento delle somme asseritamente percepite in eccesso.

Con riferimento alla visita ispettiva avvenuta nel 2006 da parte della CCSE presso il termovalorizzatore di Silla 2, non si riscontrano ad oggi aggiornamenti rispetto a quanto già riportato nelle Note Illustrative ai bilanci degli esercizi precedenti. Si ritiene che, in caso di provvedimenti da parte dell'AEEGSI tendenti al recupero dell'agevolazione CIP 6/92, possano essere addotte valide obiezioni difensive, tenuto anche conto delle peculiarità impiantistiche del termovalorizzatore in oggetto. In ragione di quanto sopra esposto, il Gruppo ritiene tuttora la passività possibile e non probabile. Per tale motivo non sono stati effettuati accantonamenti a fondo rischi in occasione del bilancio al 31 dicembre 2015.

Union Temporal De Impresas contro il Municipio di Calig (Spagna)

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Il procedimento in oggetto coinvolge l'Union Temporal De Impresas (UTE) costituita tra A2A Ambiente S.p.A., Azhar e Teconma per la realizzazione e gestione di un impianto di trattamento e smaltimento ITS e linea compostaggio in Castellon de la Plana (Spagna), a seguito di aggiudicazione della gara bandita dal Consorzio Zona 1 di Castellon. Il Municipio di Calig, confinante con Castellon, ha impugnato la modifica del contratto tra il Consorzio e la UTE che ha previsto un aumento del corrispettivo da 121 milioni di euro a 140 milioni di euro per l'adeguamento dell'impianto alle prescrizioni previste nell'A.I.A., chiedendone l'annullamento. Con sentenza di primo grado del 21 maggio 2013 il Tribunale ha accolto il ricorso del Municipio di Calig dichiarando altresì, oltre le richieste della controparte, l'annullamento dell'aggiudicazione originaria della gara alla UTE con conseguente obbligo per il consorzio di trovare un altro appaltatore.

Nonostante A2A Ambiente S.p.A. detenga una partecipazione dell'1% nella UTE, per il diritto spagnolo le UTE sono caratterizzate dalla responsabilità solidale tra i suoi membri.

La UTE, difesa dallo Studio legale Urìa Menendez, ha presentato ricorso in appello avverso alla sentenza del Tribunale il 12 giugno 2013.

In data 22 febbraio 2016 è stata notificata alla UTE, cui A2A Ambiente partecipa nella proporzione dell'1%, la sentenza del Tribunale superiore di giustizia della Comunità Valenciana, non ulteriormente impugnabile.

La sentenza ha accolto parzialmente il ricorso della UTE, in quanto non ha dichiarato nulla la concessione, ma ha confermato la restante parte della sentenza di primo grado disponendo l'annullamento della modifica del contratto di concessione con la quale il Consorzio (committente) nel 2010 ha riconosciuto alla UTE extra costi pari a 19 milioni di euro, a causa della mancata dimostrazione dell'interesse pubblico alla modifica contrattuale.

Ai sensi della normativa spagnola, la sentenza dovrà essere attuata dal Consorzio entro due

mesi dalla notifica. Durante il periodo transitorio si continueranno ad applicare le condizioni di cui alla modifica contrattuale annullata e il Consorzio dovrà definire le modalità con cui dare esecuzione al disposto della sentenza.

Ad oggi non vi sono indicazioni in merito a decisioni del Consorzio sul tema. Il legale spagnolo che ha assistito in giudizio la UTE ha evidenziato che qualora il Consorzio decidesse di non procedere ad approvare una nuova modifica contrattuale che riconosca alla UTE condizioni economiche soddisfacenti, la UTE potrà procedere in giudizio al fine di ottenere il risarcimento dei danni derivanti dal mancato riconoscimento degli investimenti effettuati in esecuzione della seconda modifica contrattuale successivamente annullata.

A completezza della tematica, si segnala che nel bilancio di A2A Ambiente S.p.A. sono presenti al 31 dicembre 2015 circa 2,7 milioni di euro relativi a crediti commerciali e finanziari vantati verso la UTE.

A fronte delle informazioni disponibili, di quanto sopra esposto ed in considerazione del fatto che la normativa spagnola di riferimento prevede il diritto del contraente (UTE) ad essere indennizzato per eventuali danni che possano derivare dall'annullamento (anche parziale) o dalla risoluzione del contratto per cause non imputabili a quest'ultimo, si ritiene ad oggi che i sopra citati crediti commerciali e finanziari siano recuperabili seppur in un arco temporale di medio-lungo termine.

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Inchiesta Centrale di Monfalcone

Nel novembre 2011, l'Autorità Giudiziaria di Trieste ha emesso, nelle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, provvedimenti restrittivi nei confronti di più persone, tra cui un dipendente della Centrale Termoelettrica di Monfalcone, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, ai danni del privato e falso ideologico, nonchè attività organizzata al traffico illecito di rifiuti.

Si tratta di un'inchiesta avviata con la denuncia, presentata nel marzo 2011 dai vertici del Gruppo A2A, nei confronti di personale A2A ed imprenditori terzi sospettati di essere i responsabili di una truffa perpetrata ai danni della società stessa, che - dietro cospicue somme di denaro - garantivano lo smaltimento di un traffico illecito di rifiuti speciali, la falsificazione dei formulari di identificazione dei rifiuti e dei certificati di analisi, in relazione alla fornitura di biomasse ed alla certificazione del loro potere calorifico. Nello specifico venivano registrati quantitativi di biomasse in ingresso superiori a quelli reali, oltre ad una maggiorazione del potere calorifico delle stesse.

A2A S.p.A., proprietaria del sito produttivo, ha disposto la sospensione cautelare del dipendente coinvolto nonché il blocco dei pagamenti delle fatture emesse dalle società fornitrici di biomasse che, a sua conoscenza, sono coinvolte nelle indagini.

In ogni caso si evidenzia il danno a carico esclusivo del Gruppo A2A ed in particolare della società A2A Trading S.r.l. per quanto riguarda le difformità qualitative e quantitative delle biomasse, in quanto quest'ultima, in qualità di toller e di responsabile del dispacciamento dell'impianto, ha un rischio possibile che a conclusione della fase istruttoria ne possa risultare impattata in termini di maggiori costi sostenuti per le biomasse non consegnate e di maggiori costi sostenuti per la (altrui) contraffazione del potere calorifico delle biomasse consegnate e non.

A ciò si aggiunga che l'utilizzo di maggior carbone in luogo di biomassa potrebbe avere come conseguenza un aggravio di oneri ambientali relativi al secondo semestre dell'esercizio 2009 e all'intero esercizio 2010, nonché una restituzione dei proventi o dei titoli ambientali contabilizzati in più rispetto a quelli reali (ci si riferisce ai Certificati Verdi). Infatti la società potrebbe aver presentato, con riferimento agli anni 2009 e 2010, delle dichiarazioni di generazione di titoli ambientali superiori a quelli in realtà prodotti, in quanto il conteggio avrebbe potuto essere affetto dall'errore di considerare un rapporto energia da biomassa su energia da fonte convenzionale superiore rispetto al reale.

In tal caso la società dovrebbe presentare delle rettifiche alle suddette dichiarazioni pregresse, nonché restituire i proventi o i titoli ambientali che potrebbero esserle stati riconosciuti in più. Ad oggi il GSE, così come ha bloccato l'emissione dei titoli per le annualità successive, non ha rivolto richieste di restituzione per le annualità precedenti di competenza del Gruppo A2A (secondo semestre 2009-intera annualità 2010). Nel caso il GSE dovesse agire nei confronti del Gruppo A2A lo stesso valuterà le azioni, anche risarcitorie, idonee, considerando anche quanto già trattenuto ai fornitori terzi.

154

Inoltre, A2A Trading S.r.l. ha presentato al GSE, secondo le procedure e le modalità in atto, richiesta di ottenimento di Certificati Verdi relativi all'anno 2011 il cui calcolo è stato effettuato sulla base delle reali quantità di biomasse consegnate in centrale e considerando, in accordo con la Procura, un possibile falso incremento dei poteri calorifici delle stesse del 20%. Nonostante il GSE abbia riconosciuto ad A2A Trading S.r.l. la correttezza dei calcoli effettuati per il 2011, ad oggi però i suddetti Certificati Verdi 2011 non sono stati ancora emessi.

Sono stati adottati alcuni provvedimenti nell'ambito di riti alternativi verso alcuni degli imputati, con riconoscimento di minimi indennizzi e rifusioni di spese in favore di A2A.

Il processo è passato, per competenza territoriale, avanti al Tribunale di Gorizia. Il dibattimento è iniziato.

Il Gruppo non ha stanziato nessun fondo in quanto ritiene di essere parte lesa nel procedimento.

Asm Novara S.p.A. contenzioso

In data 29 marzo 2013, Pessina Costruzioni ha notificato ad A2A S.p.A. nomina di arbitro e quesito arbitrale per radicare arbitrato, in esecuzione dei patti parasociali sottoscritti tra i soci nell'agosto del 2007, al fine di vedere condannata A2A S.p.A. al risarcimento danni per inadempimento obbligazioni parasociali.

La società A2A S.p.A., nel termine di 20 giorni, ha effettuato la nomina del proprio arbitro rigettando le richieste.

Dopo discussione sulle nomine e dopo una richiesta di nomina di un Arbitro Unico al Tribunale di Novara da parte di Pessina, le Parti hanno sottoscritto una scrittura in merito alla formazione del Collegio Arbitrale.

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Gli arbitri così nominati sono gli Avvocati Bruna Gabardi Vanoli, Marco Praino (di nomina Pessina) e Salvatore Sanzo (di nomina A2A); è intervenuta al 1° luglio 2013 l'udienza di costituzione formale del collegio. Successivamente a tale adempimento preliminare le parti preciseranno le domande di arbitrato. In esito a tale udienza, con ordinanza il collegio ha adempiuto gli adempimenti connessi alla costituzione del collegio ed all'inizio delle attività fissando i termini per le memorie e le istanze istruttorie e la data della prima udienza. I termini sono 15 ottobre e 20 dicembre 2013 e 21 febbraio 2014 per il deposito delle memorie e 5 marzo 2014 per la prima udienza. Con ordinanza 8 ottobre 2013, il Collegio Arbitrale ha posticipato i termini per il deposito delle memorie rispettivamente al 9 ottobre 2013, al 21 gennaio 2014 e al 25 marzo 2014. Conseguentemente l'udienza fissata in marzo 2014 è stata rinviata al 10 aprile 2014. La sede dell'arbitrato è posta nello studio del Presidente del Collegio Arbitrale in Milano. All'udienza del 10 aprile 2014, preceduta dal deposito delle memorie di parte, il collegio ha fissato tre nuovi termini per memorie (20 maggio per A2A, 17 giugno per Pessina e 26 giugno per A2A) e l'udienza di merito all'11 luglio 2014. Durante l'udienza l'attore ha chiesto di fissare udienza di precisazione conclusioni che con ordinanza fuori udienza depositata il 22 luglio è stata fissata per il 16 settembre 2014. In tale udienza, il collegio ha fissato i termini per il deposito delle comparse conclusionali e la data di udienza finale; su richiesta delle parti tali termini sono stati posticipati al 3 dicembre e 7 gennaio 2015 per le memorie e al 3 febbraio 2015 per l'udienza. In tale udienza il collegio ha disposto un allungamento del termine per il deposito del lodo a 120 giorni. Alla fine del mese di maggio 2015, A2A, avendo avuto notizie di elementi di familiarità e commensalità abituale tra il Presidente del Collegio Arbitrale e il legale dell'attore, ha depositato al tribunale di Milano istanza di ricusazione del Presidente del Collegio Arbitrale.

In considerazione della notizia del ricorso il collegio con Ordinanza 6 emessa fuori udienza in data 3 giugno 2015 ha sospeso il deposito del lodo fino al termine del procedimento, ovvero fino al giorno successivo alla notifica dell'esito del procedimento effettuata dalla parte più diligente.

Il Presidente Delegato ha emesso ordinanza di rigetto dell'istanza condannando A2A a spese di lite verso il Presidente del Collegio e verso Pessina.

In data 30 giugno 2015, Pessina ha notificato al collegio, in esecuzione dell'Ordinanza 6/15, l'ordinanza chiedendo al collegio di riassumere il processo arbitrale sospeso.

In data 30 giugno 2015 il collegio, con opinione dissenziente dell'arbitro designato da A2A ha depositato il lodo che ritiene A2A responsabile di violazione del patto parasociale sottoscritto in data 4 agosto 2007 e conseguentemente la condanna al risarcimento danni di 37.968.938,95 euro oltre spese legali e spese di arbitrato.

La società ha impugnato il Lodo ex art. 829 c.p.c. innanzi alla Corte di Appello di Milano. L'impugnazione riguarda: 1) nullità del Lodo per violazione dell'art. 829, 1° comma, n. 2, c.p.c., alla luce della mancanza di terzietà del Presidente del Collegio Arbitrale, Avv. Bruna Gabardi Vanoli; 2) nullità del Lodo, ai sensi dell'art. 829, n. 4, c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale pronunciato al di fuori dei limiti della convenzione d'arbitrato; 3) nullità del Lodo per violazione del principio del contraddittorio, ai sensi dell'art. 829, n. 9 c.p.c., nella parte in cui il Collegio Arbitrale ha fondato la propria decisione sull'art. III del Patto Parasociale; 4) omessa motivazione ex art. 829, n. 5 e 823, n. 5 c.p.c., e violazione del principio del contraddittorio ex art. 829, n. 9 c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale preso la propria decisione, escludendo, senza alcuna motivazione, la valutazione della documentazione depositata in giudizio da A2A; 5) nullità del Lodo per violazione del principio del contraddittorio, ai sensi dell'art. 829, n. 9 c.p.c., nella parte in cui il Collegio Arbitrale ha deciso sulla base dell'accoglimento del rilievo d'ufficio della liquidazione equitativa del danno, senza porre la questione al contraddittorio delle parti; 6) nullità del Lodo ex art. 829, n. 5 e 823, n. 5 c.p.c., per aver il Collegio Arbitrale quantificato i danni in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c., senza motivare la sussistenza del presupposto per l'applicabilità di tale norma, e senza motivare la sussistenza del danno; 7) nullità del Lodo ex art. 829, n. 3, per aver il Collegio Arbitrale quantificato i danni in via equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c., senza i necessari presupposti, in violazione dell'ordine pubblico. Dopo la prima udienza svoltasi il 16 dicembre 2015, è stata fissata udienza di precisazione conclusioni per il prossimo 3 maggio 2016.

156

Contestualmente, in luglio 2015, A2A ha depositato ricorso per la sospensione dell'efficacia esecutiva del Lodo. La Corte di Appello con decreto, emesso dal Presidente della Sezione 1^ Civile in data 10 luglio 2015, senza sentire le parti, ha sospeso l'esecutività del Lodo fino all'udienza davanti al Collegio fissata al 15 settembre 2015. Su istanza congiunta delle parti dell'11 settembre 2015, tale udienza è stata differita al 10 novembre 2015. Con ordinanza emessa fuori udienza in data 19 novembre 2015 è stato revocato il decreto emesso in data 10 luglio. Con provvedimento 3378 del 18 dicembre, il Tribunale di Milano ha concesso la esecutorietà del Lodo richiesta da Pessina, subito sospesa in pari data da provvedimento emesso dal Presidente della Prima Sezione di Corte di Appello su istanza di A2A, fissando l'udienza al 19 gennaio 2016. Con ordinanza 26 gennaio 2016 notificata in data 4 febbraio 2016, la Corte di Appello ha revocato il decreto presidenziale 18 dicembre 2015 e ha rigettato l'istanza di sospensione del provvedimento impugnato. In data 24 febbraio 2016, Pessina ha notificato atto di precetto e in data 7 marzo 2016 ha notificato atto di pignoramento presso terzi (presso un primario istituto bancario su cui A2A ha aperto specifico conto corrente dedicato), con contestuale assunzione in capo al terzo pignorato degli obblighi che la legge impone al custode. In data 23 marzo 2016, il pignoramento è stato iscritto a ruolo e l'udienza per la dichiarazione del terzo è stata fissata dal Tribunale di Brescia al 23 maggio 2016.

Il Gruppo, ha tenuto conto dell'esito del Lodo nella determinazione degli stanziamenti a fondi oneri e rischi futuri, stanziando integralmente l'importo del lodo più le spese, pur nel fermo convincimento delle proprie posizioni.

Vertenze canoni per derivazione acqua pubblica

Derivazioni di acqua pubblica per la produzione di energia idroelettrica in Lombardia

Nucleo di Mese

Con la Legge Regionale n. 22/2011 la Lombardia ha sostanzialmente raddoppiato il canone per l'uso idroelettrico dell'acqua pubblica, con ciò infrangendo i principi di gradualità e ragionevolezza nella determinazione dei canoni, già riconosciuti dalla giurisprudenza, e violando altresì il principio di parità di condizioni concorrenziali tra gli operatori sul territorio nazionale.

157

A fronte delle richieste di pagamento della Regione per gli anni 2012 e 2013, Edipower S.p.A. ha pertanto versato il canone considerando unicamente l'incremento riconducibile al tasso di inflazione programmato rispetto all'anno precedente.

Di conseguenza, per le annualità 2012 e 2013, la Regione ha emesso ingiunzioni di pagamento di quanto non versato dalla società; tali ingiunzioni sono state impugnate da Edipower S.p.A. avanti il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Milano, proponendo eccezione di incostituzionalità della norma regionale.

Identica condotta è stata adottata da Edipower per le annualità dei canoni 2014 e 2015, per le quali la Regione non ha ancora emesso le relative ingiunzioni di pagamento per la differenza.

Si segnala che identica questione concerne anche le grandi derivazioni in Lombardia di A2A, la quale tuttavia, in considerazione di specifiche circostanze ad essa proprie, corrisponde integralmente il canone preteso dalla Regione e poi agisce in giudizio per la ripetizione dell'eccedenza.

Per i canoni di derivazione di acqua pubblica il Gruppo ha stanziato fondi rischi per 19,7 milioni di euro.

Carlo Tassara: causa per danni contro EDF e A2A S.p.A. sul riassetto di Edison

In data 24 marzo 2015, la Carlo Tassara S.p.A. ha notificato ad A2A, Electricité de France (EDF) ed Edison un atto di citazione chiedendo al Tribunale di Milano di condannare A2A ed EDF al risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla Carlo Tassara, nella sua qualità di socio di minoranza di Edison, in relazione all'OPA obbligatoria lanciata da EDF sulle azioni Edison conseguentemente all'operazione con la quale, nel 2012, A2A ha ceduto la propria partecipazione indiretta in Edison a EDF e contestualmente ha acquistato il 70% del capitale di Edipower da Edison e da Alpiq.

Fino al 2012, infatti, A2A ed EDF hanno detenuto congiuntamente il controllo di Edison S.p.A.. Edison, a propria volta, deteneva il 50% di Edipower S.p.A. (il restante capitale di Edipower era detenuto per il 20% da Alpiq, per il 20% da A2A e per il restante 10% da Iren).

Nell'operazione del 2012, A2A ha ceduto la propria partecipazione indiretta in Edison a EDF e contestualmente ha acquistato il 70% del capitale di Edipower da Edison e da Alpiq.

158

Nell'atto di citazione notificato, Carlo Tassara lamenta che, nell'operazione, EDF ed A2A avrebbero concordato un reciproco "sconto" sul prezzo pagato da EDF per l'acquisto delle azioni Edison, da una parte, e sul prezzo pagato da A2A per l'acquisto del 70% di Edipower, dall'altra. Tale sconto sarebbe stato il frutto di comportamenti abusivi di EDF ed A2A quali soci di Edison nonché della violazione, tra l'altro, della normativa sulle operazioni con parti correlate. Ciò - a dire della Carlo Tassara - avrebbe consentito di mantenere artificialmente basso il prezzo delle azioni Edison pagato ad A2A e di conseguenza il prezzo di OPA pagato alle minoranze di Edison (che per legge doveva essere uguale a quello pagato ad A2A).

Tuttavia nel 2012 A2A ed EDF avevano volontariamente assoggettato l'Operazione all'esame preventivo della Consob proprio al fine di confermare la correttezza del prezzo d'OPA. A seguito di esami approfonditi, la Consob aveva ritenuto che si potesse riscontrare un meccanismo compensativo nell'operazione nel suo complesso (vale a dire tra la cessione di Edipower da un lato e la cessione di azioni Edison dall'altro) e che pertanto il prezzo d'OPA dovesse essere incrementato da 0,84 euro a 0,89 euro per azione.

Alla luce di tale decisione, le parti avevano incrementato il prezzo di cessione della partecipazione in Edison sulla base del prezzo di 0,89 euro per azione, per un incremento complessivo pari a circa 84 milioni di euro. EDF lanciava l'OPA a 0,89 euro per azione.

Carlo Tassara ricorreva alla Consob al fine di fare incrementare ulteriormente il prezzo d'OPA, ma Consob rigettava l'istanza.

Inoltre, in pendenza di OPA, Carlo Tassara impugnava innanzi al TAR il documento d'OPA e la relativa delibera di approvazione da parte della Consob chiedendo la sospensiva dei medesimi per ragioni di urgenza. Tuttavia il TAR rinviava la decisione sulla sospensiva a una data successiva alla chiusura dell'OPA e, a seguito di ciò, Carlo Tassara aderiva all'OPA e rinunciava all'istanza cautelare.

L'atto di citazione non quantifica i danni asseritamente subiti dalla Carlo Tassara in conseguenza di tali operazioni, rinviando per la loro determinazione a quanto risulterà in corso di causa.

Nel corso della prima udienza, tenutasi il giorno 1° dicembre 2015, sono state discusse le eccezioni pregiudiziali e preliminari (principalmente, l'improcedibilità e l'ammissibilità dell'azione nonché il difetto di legittimazione attiva di Tassara).

Alla successiva udienza del 26 gennaio 2016 di precisazione delle conclusioni, dedicate prettamente a sviluppare le citate eccezioni, il giudice ha trattenuto la causa in decisione assegnando alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica.

Il Gruppo, avendo adempiuto a quanto previsto dalle norme in essere, non ritiene il rischio probabile per cui non ha stanziato nessun fondo.

* * *

In merito allo stato dei principali contenziosi fiscali si segnala quanto segue:

A2A S.p.A. - Verifica generale IRES/IRAP/IVA per il periodo di imposta 2010

Il 20 gennaio 2014 la Direzione Regionale delle Entrate per la Lombardia - Ufficio Grandi Contribuenti di Milano - ha aperto nei confronti della società A2A S.p.A., per il periodo di imposta 2010, una verifica generale ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica si è conclusa il 15 dicembre 2014. I rilievi emersi attengono a violazioni inerenti, esclusivamente, alle imposte dirette. Il 14 gennaio 2015 la società ha inoltrato istanza di adesione al processo verbale di constatazione e, a seguito di notifica degli avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate il 31 marzo 2015 ha aderito alla pretesa tributaria. Al 31 dicembre 2015 non risulta iscritto nessun fondo rischi in quanto il Gruppo nel corso dell'esercizio ha già regolato le cartelle fiscali ricevute.

Abruzzoenergia S.p.A. - Verifica generale IRES/IRAP/IVA per i periodi di imposta 2014 e 2015

Il 19 gennaio 2016 la Guardia di Finanza – Nucleo Polizia Tributaria di Chieti - ha aperto nei confronti della società Abruzzoenergia S.p.A., per i periodi di imposta 2014 e 2015, una verifica generale ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica è tuttora in corso.

A2A Reti Gas S.p.A. – COSAP Comune di Milano per gli anni dal 2003 al 2011

Il 27 dicembre 2011 il Comune di Milano ha notificato gli avvisi di pagamento del COSAP per gli anni dal 2003 al 2011. Avverso tali avvisi è stata presentata istanza di annullamento in autotutela degli avvisi in questione che il Comune ha respinto. Avverso tale diniego, l'11 luglio 2012 la società ha presentato atto di citazione avanti al Tribunale di Milano e il 25 settembre 2012 ha presentato ricorso al TAR. Nel mese di dicembre 2014, sono stati notificati avvisi di pagamento per gli anni dal 2012 al 2014. Nel corso del mese di febbraio 2015 è stato stipulato un accordo transattivo con il Comune di Milano a definitiva conclusione del contenzioso COSAP per gli anni dal 2003 al 2011 e presentato ricorso avanti al TAR di Milano avverso gli avvisi di pagamento per gli anni dal 2012 al 2014. La società si è iscritta un fondo rischi per 1,8 milioni di euro.

A2A Ambiente S.p.A. (già Aprica S.p.A.) - Verifica generale IRES/IRAP/IVA per i periodi di imposta 2009 e 2010

Il 24 gennaio 2013 la Guardia di Finanza - Nucleo Polizia Tributaria di Brescia - ha aperto nei confronti della società Aprica S.p.A. (ora A2A Ambiente S.p.A.), per il periodo di imposta 2009, una verifica fiscale generale ai fini IRES, IRAP e IVA e, per il periodo di imposta 2010, una verifica dei soli adempimenti previsti dal Decreto Legge 78/2009 (cosiddetta Tremonti ter). La verifica si è conclusa il 25 marzo 2014. I rilievi emersi attengono a violazioni inerenti, prevalentemente, ai fini delle imposte dirette. Il 31 luglio 2014 è stato notificato avviso di accertamento per l'anno 2009 per il quale la società ha fatto acquiescenza versando il dovuto in data 29 agosto 2014 e chiudendo così definitivamente la pretesa erariale. Per l'anno 2010, il 6 ottobre 2015, la Direzione Regionale delle Entrate di Milano ha notificato avviso di accertamento e, in data 1° dicembre 2015, la società ha presentato istanza di accertamento con adesione. Ad oggi, non c'è stato ancora alcun contraddittorio con l'Ufficio. La società si è iscritta un fondo rischi per 1,1 milioni di euro.

A2A Ambiente S.p.A. (già Partenope Ambiente S.p.A.) - Verifica generale IRES/IRAP/ IVA per il periodo di imposta 2011

Il 4 settembre 2014 l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Brescia - ha aperto nei confronti della società Partenope Ambiente S.p.A. (ora A2A Ambiente S.p.A.), per il periodo di imposta 2011, una verifica fiscale generale ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica si è conclusa il 6 ottobre 2014. I rilievi emersi attengono a violazioni inerenti, prevalentemente, alle imposte dirette. Il 7 luglio 2015 è stato notificato avviso di accertamento per l'anno 2011. In data 5 ottobre 2015, la società ha presentato all'Ufficio accertatore istanza di accertamento con adesione. Il 22 dicembre 2015, la società e l'Ufficio hanno sottoscritto il verbale di contraddittorio definendo la pretesa tributaria. La società si è iscritta un fondo rischi per 0,3 milioni di euro.

A2A Ambiente S.p.A. (già Aprica S.p.A.) - Verifica tecnica termovalorizzatore di Brescia

Il 7 marzo 2013 l'Agenzia delle Dogane di Brescia ha iniziato una verifica tecnica sul termovalorizzatore di Brescia di proprietà della società Aprica S.p.A. (ora di proprietà di A2A Ambiente S.p.A.). La verifica si è conclusa il 16 gennaio 2014 con la notifica del processo verbale di constatazione per gli anni dal 2008 al 2011. Per gli anni 2008 e 2009, l'Agenzia delle Dogane, il 7 e il 21 maggio 2014 ha notificato gli avvisi di pagamento e i relativi atti di irrogazione sanzioni. Nel mese di luglio 2014 la società ha presentato ricorso avverso i due procedimenti. Relativamente all'anno 2009, il 10 dicembre 2014, la società ha sottoscritto un atto di conciliazione con l'Agenzia delle Dogane di Brescia per la chiusura definitiva della controversia e conseguente estinzione del giudizio. Per il 2008 il contenzioso di primo grado si è chiuso favorevolmente per la società. In data 24 settembre 2015, l'Ufficio ha proposto appello. La società ha depositato le controdeduzioni in data 17 novembre 2015. Il 5 agosto 2014, l'Agenzia delle Dogane ha notificato i processi verbali di constatazione per gli anni 2012 e 2013. La società sta valutando le azioni conseguenti. La società si è iscritta un fondo rischi per 5,3 milioni di euro.

A2A S.p.A. (incorporante di AMSA Holding S.p.A.) - Avvisi di accertamento ai fini IVA per i periodi di imposta dal 2001 al 2005

161

A inizio 2006, la Guardia di Finanza – Nucleo Regionale Polizia Tributaria Lombardia di Milano – ha effettuato una verifica fiscale a carico di AMSA Holding S.p.A. (ora A2A S.p.A.) ai fini dell'IVA per gli anni dal 2001 al 2005.

La verifica si è conclusa con un processo verbale di constatazione con il quale è stata contestata la legittimità dell'applicazione dell'aliquota IVA ordinaria, in luogo di quella agevolata, da parte di fornitori per prestazioni di smaltimento rifiuti e di manutenzione impianti e la conseguente deduzione operata a seguito del regolare pagamento delle fatture per tali prestazioni.

Il processo verbale di constatazione è stato seguito dall'emissione di avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate – Ufficio di Milano 3 – per tutte le annualità avverso i quali sono stati proposti i ricorsi in Commissione Tributaria Provinciale nei termini di legge.

In data 25 gennaio 2010 e in data 17 febbraio 2010 sono stati, rispettivamente, discussi il ricorso relativo all'annualità 2001 e i ricorsi relativi alle annualità 2004 e 2005, tutti con esito favorevole per la società. L'Ufficio ha proposto appello avverso tutte le sentenze dei primi giudici. La Commissione Tributaria Regionale ha respinto l'appello dell'Ufficio per il 2001, il 2004 e il 2005.

Per l'annualità 2001 l'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione a fronte del quale AMSA Holding S.p.A., il 9 novembre 2012, ha proposto controricorso.

Anche per le annualità 2002 e 2003 gli esiti dei contenziosi sono stati favorevoli per la società, ma l'Agenzia delle Entrate ha proposto appello avverso entrambe le sentenze. Il 30 novembre 2010 è stato discusso l'appello per il 2002 e con sentenza, depositata il 2 febbraio 2011, la Commissione Tributaria Regionale di Milano ha riformato la sentenza dei primi giudici accogliendo l'appello dell'Ufficio per quasi tutte le fattispecie contestate ad esclusione della categoria dei rifiuti pericolosi. La società ha proposto ricorso per Cassazione per l'anno 2002. Per l'anno 2003 il 7 novembre 2011 è stato discusso l'appello proposto dall'Ufficio avanti la Commissione Tributaria Regionale, che lo ha rigettato con sentenza depositata l'11 novembre 2011. L'Ufficio non ha proposto ricorso per Cassazione per le annualità 2003, 2004 e 2005 e le sentenze sono passate in giudicato chiudendo definitivamente il contenzioso. Per le annualità 2001 e 2002 non risultano ancora fissate le udienze di trattazione avanti la Corte di Cassazione. La società si è iscritta un fondo rischi per 1,6 milioni di euro.

A2A Trading S.r.l. - Accertamenti IVA Certificati Verdi 2004 - 2010

162

L'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato ad A2A Trading S.r.l. in data 23 dicembre 2009 un avviso di accertamento IVA per l'anno 2004 contestando l'omessa fatturazione di operazioni imponibili con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, per complessivi 3,3 milioni di euro.

In particolare, con l'accertamento in oggetto l'Agenzia delle Entrate ha sanzionato A2A Trading S.r.l. per aver omesso di fatturare nei confronti del Tollee (Edipower S.p.A.) presunte cessioni di Certificati Verdi.

Dopo gli opportuni approfondimenti, effettuati anche congiuntamente agli altri Tollers, si ritiene che le conclusioni dell'Agenzia delle Entrate non siano condivisibili. Infatti, nel regime del contratto di Tolling, i Tollers sono da un lato proprietari delle materie prime, compreso il combustibile, che forniscono al Tollee per la produzione di energia elettrica, dall'altro titolari "ab origine" dell'energia elettrica prodotta. La consegna dei Certificati Verdi al Tollee da parte dei Tollers non è quindi in alcun modo configurabile come trasferimento della proprietà degli stessi.

Nessuna violazione, pertanto, può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

Per le stesse ragioni, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato il 16 dicembre 2010 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2005 e il 31 ottobre 2011 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2006 con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, rispettivamente per complessivi 5,2 milioni di euro e 11,2 milioni di euro. Come per il 2004, anche per il 2005 e per il 2006 nessuna violazione può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

A2A Trading S.r.l. ha presentato ricorso nelle opportune sedi avverso i suddetti avvisi di accertamento chiedendo il totale annullamento della pretesa impositiva.

Per le controversie relative a tutte le annualità contestate la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto i ricorsi proposti dalla società.

Il 12 marzo 2013 l'Agenzia delle Entrate ha dichiarato, per il 2006, acquiescenza alla sentenza nella parte relativa al contenzioso sui Certificati Verdi e ha proposto appello per i restanti rilievi (283.454,16 euro). L'appello è stato respinto dalla Commissione Tributaria Regionale e l'Ufficio ha proposto ricorso avanti la Corte di Cassazione il 5 agosto 2014 a cui è seguito controricorso della società. Il 6 maggio 2013 l'Agenzia delle Entrate ha notificato la rinuncia all'appello e istanza di estinzione di giudizio per gli anni 2004 e 2005.

Si fa presente che a seguito della richiesta di documentazione relativa ai Certificati Verdi nell'ambito del medesimo contratto di Tolling per i periodi d'imposta dal 2007 al 2010, in data 28 ottobre 2011, la Guardia di Finanza – Nucleo di Milano – ha notificato il processo verbale di constatazione evidenziando le medesime violazioni di omessa fatturazione di operazioni imponibili per gli anni 2007, 2008 e 2010. Ad oggi non è stato notificato alcun avviso di accertamento.

La società ha deciso di non stanziare nessun fondo poiché ha ritenuto non fondate le pretese dell'amministrazione finanziaria.

8) Attività potenziali

Il Gruppo presenta al 31 dicembre 2015 un'eccedenza di certificati ambientali (Certificati Verdi e Certificati Bianchi).

L'applicazione della Delibera n. 447/13 dell'AEEGSI potrebbe produrre benefici per il Gruppo A2A nei futuri esercizi, tuttavia ad oggi il relativo ammontare non è ancora determinabile.

* * *

Raccomandazione Consob n. 61493 del 18 luglio 2013

A seguito della Raccomandazione Consob n. 61493 pubblicata nel mese di luglio 2013, il Gruppo A2A ha effettuato approfondite analisi che hanno individuato nel settore della produzione idroelettrica l'ambito di applicazione per il Gruppo.

Per l'esercizio 2015 gli investimenti inerenti tale settore sono stati marginali e dovuti all'ordinaria manutenzione.

Si precisa altresì che il Gruppo A2A prevede di effettuare investimenti nel comparto idroelettrico nei prossimi esercizi e in particolare interventi di manutenzione e di incremento dell'efficienza energetica di impianti situati in Lombardia e in Calabria.

0.4 Allegati alle Note illustrative alla Relazione finanziaria annuale consolidata

1 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni materiali Valore Primo Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2014
consolidamento
Bellisolina/Sed e
Bergamo Servizi
Investimenti Variazioni di
categoria
Attività
destinate alla
vendita
(IFRS5)
Terreni 270 2 (4)
Fabbricati 949 2 3 21 (21)
Impianti e macchinari 4.136 1 81 109 (135)
Attrezzature industriali e commerciali 20 3 1
Altri beni 52 6 12
Discariche 30
Immobilizzazioni in corso ed acconti 109 146 (149) (6)
Migliorie beni di terzi 57 14 9
Impianti in leasing 2
Totale immobilizzazioni materiali 5.625 5 253 3 (166)
Immobilizzazioni materiali Valore Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2013
Investimenti Variazioni di Altre variazioni
categoria Valore Fondo
lordo ammortamento
Terreni 245 26
Fabbricati 986 3 11 (4) 1
Impianti e macchinari 4.438 83 75 67 (56)
Attrezzature industriali e commerciali 40 5 (24) 3
Altri beni 57 9 3 (5) 2
Discariche 27 1 23 (13)
Immobilizzazioni in corso ed acconti 107 107 (96) (8)
Migliorie beni di terzi 24 30 6 3 (1)
Impianti in leasing 6 (55) 52
Totale immobilizzazioni materiali 5.930 237 - 23 (12)

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

1 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni materiali

Variazioni dell'esercizio Valore
Svalutazioni Smobilizzi/Cessioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2015
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
variazioni
dell'esercizio
(2) (6) 266
(1) (2) 1 (39) (38) 913
(358) (11) 7 (269) (529) 3.608
(5) 4 24
(4) 4 (15) 4 56
(5) (7) 23
(6) 103
(6) 15
-
(359) (17) 12 (341) (563) 5.067
Variazioni dell'esercizio
residuo
Totale
al 31 12 2014
Ammortamenti Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni
variazioni
dell'esercizio
Fondo
ammortamento
Valore
lordo
25 (1)
(37) (42) (6)
(302) (311) 5 (13) (152)
(20) (4)
(5) (14) 2 (2)
3 (8)
2 (1)
33 (4) (1)
(4) (1)
(305) (385) 7 (16) (159)

2 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni immateriali Valore Primo Variazioni dell'esercizio Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2014
consolidamento
Bellisolina/Sed e
Bergamo Servizi
Acquisizioni Variazioni di
categoria
Riclassificazioni/Altre variazioni
Valore
lordo
ammortamento Fondo Valore
lordo
Smobilizzi/Cessioni
ammortamento
Fondo Svalutazioni
Diritti di brevetto industriale e ut.op. dell'ingegno 34 4 3
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 766 68 5 (11) 9
Avviamento 482
Immobilizzazioni in corso 15 16 (11)
Altre immobilizzazioni immateriali 21 1
Totale immobilizzazioni immateriali 1.318 - 88 (3) 1 - (11) 9 -
Immobilizzazioni immateriali Valore Variazioni dell'esercizio
Milioni di euro residuo
al 31 12 2013
Acquisizioni Variazioni di Riclassificazioni/Altre variazioni
categoria Valore Fondo
lordo ammortamento
Diritti di brevetto industriale e ut.op.
dell'ingegno
36 5 11 (1)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 748 48 12 1
Avviamento 482
Immobilizzazioni in corso 21 17 (23)
Altre immobilizzazioni immateriali 19 4
Totale immobilizzazioni immateriali 1.306 70 - - 4

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

2 - Prospetto delle variazioni dei conti delle immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni immateriali
Valore
Variazioni dell'esercizio
Primo
Variazioni dell'esercizio Valore
residuo
consolidamento
Acquisizioni
Variazioni di
al 31 12 2014
Bellisolina/Sed e
Riclassificazioni/Altre variazioni Smobilizzi/Cessioni Svalutazioni Ammortamenti Totale residuo
al 31 12 2015
categoria
Bergamo Servizi
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
Valore
lordo
Fondo
ammortamento
variazioni
dell'esercizio
Diritti di brevetto industriale e ut.op. dell'ingegno
34
4
3
(15) (8) 26
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
766
68
5
(11) 9 (38) 33 799
482 - 482
15
16
(11)
5 20
21 1 (1) - 21
1.318
-
88
(3)
1 - (11) 9 - (54) 30 1.348
Milioni di euro
Acquisizioni
Variazioni di
Smobilizzi/Cessioni
Svalutazioni
Ammortamenti
Totale
Riclassificazioni/Altre variazioni
al 31 12 2013
al 31 12 2014
categoria
variazioni
Valore
Fondo
Valore
Fondo
dell'esercizio
lordo
ammortamento
lordo
ammortamento
Diritti di brevetto industriale e ut.op.
dell'ingegno
36
5
11
(1)
(17)
(2)
34
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili
748
48
12
1
(4)
3
(42)
18
766
Avviamento
482
-
482
Immobilizzazioni in corso
21
17
(23)
(6)
15
Altre immobilizzazioni immateriali
19
4
(2)
2
21
Totale immobilizzazioni immateriali
1.306
70
-
-
4
(4)
3
-
(61)
12
1.318
Immobilizzazioni immateriali
Valore
Variazioni dell'esercizio
Variazioni dell'esercizio Valore
residuo residuo

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Denominazione Sede Divisa Capitale
sociale
(migliaia)
Area di consolidamento
A2A Reti Gas S.p.A.
Brescia Euro 445.000
A2A Reti Elettriche S.p.A. Brescia Euro 520.000
A2A Calore & Servizi S.r.l. Brescia Euro 150.000
Selene S.p.A. Brescia Euro 3.000
A2A Servizi alla Distribuzione S.p.A. Brescia Euro 2.000
A2A Energia S.p.A. Milano Euro 2.000
A2A Trading S.r.l. Milano Euro 1.000
A2A Logistica S.p.A. Brescia Euro 250
A2A Ciclo Idrico S.p.A. Brescia Euro 70.000
A2A Ambiente S.p.A. Brescia Euro 220.000
Aspem Energia S.r.l. Varese Euro 2.000
A2A Montenegro d.o.o. Podgorica (Montenegro) Euro 100
Mincio Trasmissione S.r.l. Brescia Euro 10
Abruzzoenergia S.p.A. Gissi (CH) Euro 130.000
Retragas S.r.l. Brescia Euro 34.495
Aspem S.p.A. Varese Euro 174
Varese Risorse S.p.A. Varese Euro 3.624
Ostros Energia S.r.l. in liquidazione Brescia Euro 350
Camuna Energia S.r.l. Cedegolo (BS) Euro 900
A2A Alfa S.r.l. Milano Euro 100
Plurigas S.p.A. in liquidazione Milano Euro 800
Proaris S.r.l. Milano Euro 1.875
Edipower S.p.A. (*) Milano Euro 1.139.312
Ecofert S.r.l. in liquidazione S. Gervasio Bresciano (BS) Euro 100
A3A S.r.l. Brescia Euro 10
Ecodeco Hellas S.A. in liquidazione Atene (Grecia) Euro 60
Ecolombardia 18 S.r.l. Milano Euro 378
Ecolombardia 4 S.p.A. Milano Euro 13.515
Sicura S.r.l. Milano Euro 1.040
Sistema Ecodeco UK Ltd Canvey Island Essex (Regno Unito) GBP 250
Vespia S.r.l. in liquidazione Milano Euro 10
A.S.R.A.B. S.p.A. Cavaglià (BI) Euro 2.582
Nicosiambiente S.r.l. Milano Euro 50
Bioase S.r.l. Sondrio Euro 677
Montichiariambiente S.r.l. Brescia Euro 10
Aprica S.p.A. Brescia Euro 20.000
Amsa S.p.A. Milano Euro 10.000
Bellisolina S.r.l. Montanaso (LO) Euro 10
SED S.r.l. Robassomero (TO) Euro 1.250
Bergamo Servizi S.r.l. Sarnico (BG) Euro 10
Elektroprivreda Cnre Gore AD Nikšic´ (EPCG) Nikšic´ (Montenegro) Euro 907.108
EPCG d.o.o. Beograd Beograd (Serbia) Dinar RSD 3.101
Zeta Energy d.o.o. Danilovgrad (Montenegro) Euro 14.240
Partecipazioni destinate alla vendita
SEASM S.r.l. Brescia Euro 700

(*) La percentuale non tiene conto dell'esercizio delle put.

3 - Elenco delle Imprese incluse nel bilancio consolidato

Azionista
Criterio di valutazione
Quote
possedute
%
%
di parte
cipazione
consolidata
di Gruppo
al 31 12 2015
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Reti Gas S.p.A. 100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Energia S.p.A. 100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
Consolidamento integrale
A2A S.p.A. (87,27%)
A2A Reti Gas S.p.A. (4,33%)
100,00%
91,60%
100,00%
91,60%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
90,00% 90,00%
Aspem S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
80,00% 80,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
74,50% 74,50%
Consolidamento integrale A2A Trading S.r.l. 70,00% 70,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
70,00% 70,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
60,00% 60,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
79,50% 79,50%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
47,00% 47,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 98,86% 98,86%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 68,58% 68,58%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 96,80% 96,80%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 99,90% 99,90%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 99,90% 99,90%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 70,00% 70,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 100,00% 100,00%
Consolidamento integrale A2A Ambiente S.p.A. 80,00% 80,00%
Aprica S.p.A.
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
41,75% 41,75%
EPCG
Consolidamento integrale
100,00% 100,00%
EPCG
Consolidamento integrale
51,00% 57,86%
A2A S.p.A.
Consolidamento integrale
67,00% 67,00%

4 - Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto

Denominazione Sede Divisa Capitale
sociale
(migliaia)
Partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto
PremiumGas S.p.A. Bergamo Euro 120
Ergosud S.p.A. Roma Euro 81.448
Ergon Energia S.r.l. in liquidazione Milano Euro 600
Metamer S.r.l. San Salvo (CH) Euro 650
SET S.p.A. Toscolano Maderno (BS) Euro 104
Azienda Servizi Valtrompia S.p.A. Gardone Val Trompia (BS) Euro 6.000
Ge.S.I. S.r.l. Brescia Euro 1.000
Centrale Termoelettrica del Mincio S.r.l. Ponti sul Mincio (MN) Euro 11
Serio Energia S.r.l. Concordia sulla Secchia (MO) Euro 1.000
Visano Soc. Trattamento Reflui S.c.a.r.l. Brescia Euro 25
LumEnergia S.p.A. Lumezzane (BS) Euro 300
Sviluppo Turistico Lago d'Iseo S.p.A. Iseo (BS) Euro 1.616
ACSM-AGAM S.p.A. Monza Euro 76.619
Futura S.r.l. Brescia Euro 2.500
Prealpi Servizi S.r.l. Varese Euro 5.451
COSMO Società Consortile a Responsabilità Limitata Brescia Euro 100
G.Eco S.r.l. Treviglio (BG) Euro 500
Bergamo Pulita S.r.l. Bergamo Euro 10
Tecnoacque Cusio S.p.A. Omegna (VB) Euro 206
Rudnik Uglja Ad Pljevlja Pljevlja (Montenegro) Euro 21.493
Totale partecipazioni

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

4 - Elenco delle partecipazioni in società valutate col metodo del Patrimonio netto

Sede
Divisa
Capitale
sociale
(migliaia)
Quote
possedute
%
Azionista Valore
di carico al
31 12 2015
(migliaia)
Criterio di valutazione
Bergamo
Euro
120
50,00% A2A Alfa S.r.l. 2.914 Patrimonio netto
Roma
Euro
81.448
50,00% A2A S.p.A. - Patrimonio netto
Milano
Euro
600
50,00% A2A S.p.A. - Patrimonio netto
San Salvo (CH)
Euro
650
50,00% A2A Energia S.p.A. 1.560 Patrimonio netto
Toscolano Maderno (BS)
Euro
104
49,00% A2A S.p.A. 724 Patrimonio netto
Gardone Val Trompia (BS)
Euro
6.000
49,15% A2A S.p.A. (48,77%)
A2A Reti Gas S.p.A. (0,38%)
5.821 Patrimonio netto
Brescia
Euro
1.000
44,50% A2A S.p.A. 1.849 Patrimonio netto
Ponti sul Mincio (MN)
Euro
11
45,00% A2A S.p.A. 3 Patrimonio netto
Concordia sulla Secchia (MO)
Euro
1.000
40,00% A2A S.p.A. 630 Patrimonio netto
Brescia
Euro
25
40,00% A2A S.p.A. 10 Patrimonio netto
Lumezzane (BS)
Euro
300
33,33% A2A Energia S.p.A. 227 Patrimonio netto
Iseo (BS)
Euro
1.616
24,29% A2A S.p.A. 769 Patrimonio netto
Monza
Euro
76.619
23,94% A2A S.p.A. 37.344 Patrimonio netto
Brescia
Euro
2.500
20,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 638 Patrimonio netto
Varese
Euro
5.451
12,47% Aspem S.p.A. - Patrimonio netto
Brescia
Euro
100
52,00% A2A Calore & Servizi S.r.l. 78 Patrimonio netto
Treviglio (BG)
Euro
500
40,00% Aprica S.p.A. 3.400 Patrimonio netto
Bergamo
Euro
10
50,00% A2A Ambiente S.p.A. - Patrimonio netto
Omegna (VB)
Euro
206
25,00% A2A Ambiente S.p.A. 255 Patrimonio netto
Pljevlja (Montenegro)
Euro
21.493
39,49% A2A S.p.A. 12.067 Patrimonio netto
68.289

5 - Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Denominazione Quote
possedute
%
Azionista Valore di
carico al
31 12 2015
(migliaia)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)
Infracom S.p.A. 0,44% A2A S.p.A. 155
Immobiliare-Fiera di Brescia S.p.A. 5,83% A2A S.p.A. 280
Azienda Energetica Valtellina e Valchiavenna S.p.A. (AEVV) 9,39% A2A S.p.A. 1.846
Altre:
AQM S.r.l. 7,52% A2A S.p.A.
AvioValtellina S.p.A. 0,18% A2A S.p.A.
Banca di Credito Cooperativo dell'Oglio e del Serio s.c. n.s. A2A S.p.A.
Brescia Mobilità S.p.A. 0,25% A2A S.p.A.
Cavaglià Sud S.r.l. in liquidazione 1,00% A2A Ambiente S.p.A.
Consorzio DIX.IT in liquidazione 14,28% A2A S.p.A.
Consorzio Ecocarbon n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Consorzio Italiano Compostatori n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Consorzio L.E.A.P. 10,53% A2A S.p.A.
Consorzio Milano Sistema in liquidazione 10,00% A2A S.p.A.
Consorzio Polieco n.s. A2A Ambiente S.p.A.
Emittenti Titoli S.p.A. 1,85% A2A S.p.A.
E.M.I.T. S.r.l. in liquidazione 10,00% A2A S.p.A.
Guglionesi Ambiente S.c.a.r.l. 1,01% A2A Ambiente S.p.A.
INN.TEC. S.r.l. in liquidazione 11,45% A2A S.p.A.
Isfor 2000 S.c.p.a. 4,94% A2A S.p.A.
S.I.T. S.p.A. 0,26% Aprica S.p.A.
Stradivaria S.p.A. n.s. A2A S.p.A.

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

5 - Elenco delle attività finanziarie disponibili per la vendita

Denominazione Quote
possedute
%
Azionista Valore di
carico al
31 12 2015
(migliaia)
Tirreno Ambiente S.p.A. 3,00% A2A Ambiente S.p.A.
Prva banka Crne Gore A.D. Podgorica (*) 19,76% EPCG
DI.T.N.E. 1,45% Edipower S.p.A.
SIRIO S.c.p.a. 0,02% Edipower S.p.A.
ORIONE S.c.p.a. 0,22% Edipower S.p.A.
Totale altre attività finanziarie 6.146
Totale attività finanziarie disponibili per la vendita 8.427

(*) Si segnala che la partecipazione nella Prva banka Crne Gore A.D. Podgorica, considerando anche le azioni privilegiate prive di diritti di voto risulterebbe essere pari al 24,10% del capitale sociale.

Nota: A2A S.p.A. ha partecipato alla costituzione della Società Cooperativa Polo dell'innovazione della Valtellina sottoscrivendo n. 5 azioni del valore nominale pari a euro 50.

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 154-bis comma 5 del D.Lgs. 58/98

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015

Relazione della Società di Revisione

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Relazione della Società di Revisione

Relazione finanziaria annuale consolidata – Anno 2015 Relazione della Società di Revisione

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