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A2a

Annual / Quarterly Financial Statement May 6, 2016

4202_rns_2016-05-06_12d9bd82-d376-42d2-baa5-8e84de0af65a.pdf

Annual / Quarterly Financial Statement

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A2A Trading S.r.l.

Bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015

INDICE

Cariche sociali 3
Relazione sulla gestione 5
Proposte del Consiglio di Amministrazione all'Assemblea dei soci 32
Prospetti di Bilancio 33
Situazione patrimoniale e finanziaria 34
Conto Economico 35
Conto Economico Complessivo 36
Rendiconto finanziario 37
Prospetto delle variazioni dei conti di patrimonio netto 38
Note Illustrative 39
Informazioni di carattere generale relative ad A2A Trading S.r.l. 41
Schemi di bilancio 42
Variazioni di principi contabili internazionali e di accounting policy 43
Principi contabili e criteri di valutazione 48
Note illustrative alla Situazione Patrimoniale e Finanziaria 59
Indebitamento finanziario netto 68
Note illustrative alle voci di Conto economico 69
Nota rapporti con le parti correlate 84
Operazioni non ricorrenti 85
Garanzie ed impegni con terzi 86
Altre informazioni 87
Allegati alle note illustrative 101
Allegato n. 1 Prospetto delle variazioni delle immobilizzazioni immateriali 102
Allegato n. 2 Principali dati patrimoniali ed economici dell'ultimo bilancio approvato della
Controllante A2A S.p.A. 103
Relazione del Collegio Sindacale 105
Relazione della Società di Revisione 113

Consiglio di Amministrazione

Presidente Masi Massimiliano Spiridione

Amministratori Annamaria Arcudi Maria Ester Benigni Paolo Franco Pedergnana Carmelo Geniale

Collegio sindacale

Presidente Francesco Orioli

Sindaci effettivi Antonio Fezzi Mauro Segalini

Sindaci supplenti Lorenzo Cavallini Alessandra Ungaro

Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

La società è a socio unico ed è soggetta all'attività di direzione e coordinamento di A2A S.p.A.

________________________________________________________________________________

RELAZIONE SULLA GESTIONE

2015 2014 a. Ricavi 2.475.129 2.583.802 (in migliaia di euro) c. Margine operativo lordo 142.183 -153.938 (in migliaia di euro) d. Risultato operativo netto 141.172 -154.840 (in migliaia di euro) e. Risultato d'esercizio 88.727 -118.509 (in migliaia di euro) f. Dipendenti 94 96 (numero medio) Vendite Gas (Milioni di mc a 38,1MJ/m3) 2.695 3.205

GRANDEZZE SIGNIFICATIVE DELL'ATTIVITA' GESTIONALE

Vendite elettricità (Milioni di kWh) 49.736 49.632

Signori soci,

il bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 è stato redatto secondo le disposizioni di legge in materia di bilancio ed è sottoposto a revisione legale completa da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A..

Il capitale sociale di A2A Trading S.r.l., risulta pari a 1.000 migliaia di euro interamente sottoscritto e versato da A2A S.p.A..

Il risultato d'esercizio è risultato positivo per 88.727 migliaia di euro.

A2A Trading S.r.l. è la società a cui è affidata la gestione del portafoglio energetico del Gruppo A2A, ivi inclusa l'attività di compravendita di energia elettrica e di combustibili gassosi e non gassosi sui mercati all'ingrosso nazionali ed internazionali. Nei paragrafi a seguire vengono illustrati lo scenario macroeconomico e il quadro normativo e tariffario dei settori di riferimento in cui opera la Vostra società.

QUADRO MACROECONOMICO

Consuntivo 2015

Il 2105 è stato un anno nel quale l'economia globale ha scontato gli effetti di diversi fattori di instabilità. La crescita economica a livello mondiale registra una battuta d'arresto attestandosi a +3,1% contro un +3,3% del 2014, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Tale ribasso è ascrivibile alla frenata della crescita in Cina e nelle economie emergenti quali Brasile e Russia, al calo del prezzo del petrolio ed alla stretta monetaria avviata dalla Federal Reserve (FED) a fine anno.

I dati sul PIL cinese nel quarto trimestre 2015 certificano la discesa del ritmo di espansione dell'economia di Pechino sotto la soglia del 7%. Nell'intero 2015 l'espansione è stata del 6,9% che per la Cina corrisponde a un record negativo: si tratta del risultato peggiore da ben 25 anni, al minimo dal 1990. Il rallentamento dell'economia è legato soprattutto alle attività manifatturiere. La produzione dell'acciaio è scesa del 2,3% nel 2015, quella di energia elettrica dello 0,2% così come quella del carbone. Il calo della produzione di acciaio riflette il rallentamento in settori come la meccanica, l'edilizia e la cantieristica navale. Gli Stati Uniti hanno ripreso ad essere la "locomotiva" principale dell'economia dei paesi industrializzati con una crescita del 2,6% nel 2015 ed una attesa del 2,8% per il 2016. Gli Stati Uniti si sono lasciati definitivamente alle spalle la crisi del 2008-2009 riuscendo anche a contenere la disoccupazione.

Nell'anno 2015 il PIL dell'Eurozona si attesta all'1,5% grazie all'incremento dei consumi privati sostenuti dalla caduta del prezzo del petrolio e dall'aumento dei redditi da lavoro dipendente. Da segnalare la crescita dell'economia tedesca nel 2015 con il PIL in rialzo dell'1,7% rispetto al 2014, registrando così il sesto aumento consecutivo (Fonte: FMI).

Relativamente all'Italia, l'Istat conferma le stime di ottobre con una crescita del PIL a +0,8% nel 2015 caratterizzata dal recupero della domanda interna. Rimangono invece deboli gli investimenti delle aziende. Segnali di lento miglioramento arrivano anche dal mercato del lavoro con l'occupazione in crescita dello 0,9% nel 2015.

L'inflazione mondiale è rimasta sostanzialmente inalterata su bassi livelli nelle principali economie avanzate. Al di fuori dell'OCSE perdurano generali pressioni deflazionistiche in Cina ed India, mentre l'indice dei prezzi al consumo si mantiene elevato in Russa e in Brasile.

L'inflazione resta fiacca nell'Area Euro con l'indice dei prezzi al consumo di dicembre che si attesta a +0,2%, lontanissimo dall'obiettivo europeo del 2%. A lasciare il segno è stato, soprattutto nella seconda parte dell'anno, il crollo dei prezzi del petrolio e quindi della componente energetica, che la politica monetaria della BCE è riuscita solo parzialmente a contrastare.

Relativamente all'Italia l'inflazione rallenta per il terzo anno consecutivo, portandosi a +0,1% nel 2015 da +0,2% del 2014. (Fonte: Istat).

Con riferimento ai tassi di interesse si segnala che il rialzo, deciso nella riunione del 15 e 16 dicembre della Federal Reserve (FED), ha avuto effetti complessivamente contenuti sui rendimenti a lungo termine. Nella riunione di dicembre 2015, il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di non intervenire e ha così mantenuto il tasso di riferimento allo 0,05%, il tasso sui depositi a un 0,3% mentre quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale è stato confermato allo 0,3%. L'accentuazione della politica monetaria espansiva della BCE e l'avvio del rialzo dei tassi negli Stati Uniti si sono riflessi in maniera contenuta sul cambio EUR/USD, che dalla metà di ottobre si è deprezzato di circa il 4% nei confronti del dollaro. Il tasso di cambio medio EUR/USD si è attestato a 1,11 dollari nell'anno 2015, in contrazione del 16% rispetto al 2014.

Le prospettive

Le prospettive di crescita dell'economia mondiale si sono indebolite e la ripresa sarà più graduale, in particolare nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo, di quanto previsto in precedenza.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) le attuali previsioni di crescita globale sono soggette a rischi di ribasso collegati agli aggiustamenti in atto: un generalizzato rallentamento delle economie emergenti, il riequilibrio della Cina, il calo dei prezzi delle materie prime e la graduale uscita da condizioni monetarie straordinariamente accomodanti negli Stati Uniti (la politica monetaria della FED). Se queste sfide non fossero gestite con successo la crescita globale potrebbe deviare dalle attese previste.

Per quanto riguarda le stime il FMI prevede che l'economia mondiale crescerà rispettivamente del 3,4% nel 2016 e del 3,6% l'anno successivo, le economie avanzate viaggeranno invece ad un ritmo del 2,1% sia nel 2016 che nel 2017. Per quanto concerne gli Stati Uniti è previsto un +2,6% in entrambi gli anni condizionato dal rafforzamento del dollaro. Confermate le stime di crescita per la Cina: +6,3% nel 2016 e +6,0% nel 2017. Per quanto riguarda le economie emergenti, il prodotto interno lordo della Russia si contrarrà quest'anno più del previsto (calo dell'1,0%), per tornare a crescere nel 2017. Il FMI ha drasticamente rivisto al ribasso le già pessime previsioni economiche sul Brasile: per quest'anno si attende una recessione pari al 3,5% del PIL dopo il pesantissimo - 3,8% già accusato nel 2015. Per il 2017 invece, l'istituzione prevede una stagnazione, con una variazione nulla del PIL. Confermate ed in controtendenza invece le stime per l'India, con una crescita prevista al +7,5% sia nel 2016 che nel 2017.

Con riferimento all'Eurozona, il FMI ha elaborato una previsione di crescita nel 2016 pari all'1,7%, così come per il 2017. Andando nel dettaglio delle maggiori economie europee, la Germania dovrebbe crescere dell'1,7% sia nel 2016 che nel 2017, mentre la Francia dovrebbe registrare un +1,3% e +1,5% rispettivamente. Continua la ripresa della Spagna: dopo il +3,2% del 2015, il PIL segnerà un +2,7% nel 2016 ed un +2,3% nel 2017.

Confermati i dati sull'Italia, per la quale il FMI prevede un incremento del PIL pari all'1,3% nel 2016 ed all'1,2% nel 2017. Numeri più contenuti rispetto alle stime fatte dal Governo che, nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (DEF), ha previsto una crescita dell'1,6% per quest'anno. Secondo il FMI, il motore della crescita è rappresentato dalla domanda interna più forte rispetto agli anni precedenti, ma permane grande incertezza relativamente agli investimenti, che in Italia ed in Europa potrebbero essere rinviati nel caso in cui aumentassero i timori per il possibile scoppio di una "bolla edilizia" in Cina e le quotazioni del greggio dovessero continuare a scendere.

La persistente debolezza dei prezzi dell'energia e delle commodity pone importanti rischi al ribasso sulla previsione di inflazione nelle principali economie avanzate per gli anni 2016-2017. Relativamente ai paesi emergenti, in Cina ed India continueranno le pressioni deflazionistiche mentre in Brasile e in Russia si registreranno elevati tassi di inflazione per effetto della svalutazione delle rispettive monete locali.

Per quanto concerne l'Area Euro, gli esperti della BCE hanno tagliato le stime sull'inflazione sia per quest'anno che per l'anno prossimo. Per il 2016 la stima sull'inflazione è tagliata allo 0,7% dall'1% precedente e per il 2017 è limata all'1,4% dall'1,5%. Nel 2018 il tasso si dovrebbe poi attestare all'1,6%.

Relativamente all'Italia la BCE prevede una crescita dei prezzi al consumo dell'1,0% nel 2016 grazie ad un graduale ripresa dei consumi delle famiglie e delle imprese.

Secondo la Banca d'Italia, la disoccupazione italiana si attesterà all'11,1% quest'anno e al 10,7% nel 2016 per effetto delle migliori prospettive di domanda e, in parte, delle misure di riduzione del costo del lavoro introdotte dal governo.

Il tasso di cambio EUR/USD mantiene un trend ribassista attestandosi, nei primi 20 giorni di gennaio 2016, ad un valore medio di 1,09 dollari, dopo che lo scorso dicembre la Federal Reserve (FED) ha avviato il rialzo dei tassi dopo anni di denaro a costo zero. Nel programma varato dalla FED a dicembre, si parla di quattro rialzi di un quarto di punto nel 2016. Nella riunione di fine gennaio la Federal Reserve ha mantenuto i tassi fermi, procrastinando la discussione su come e quanto alzarli all'incontro di marzo. Al momento la previsione è di un tasso di cambio EUR/USD all'1,09-1,10 per il biennio 2016-2017.

La Banca Centrale Europea (BCE), nella riunione del 21 gennaio 2016 ha deciso di mantenere i tassi invariati allo 0,05%, confermando l'intenzione di lasciarli tali per un lungo periodo di tempo a supporto di un rialzo dei listini europei. I tassi sui depositi bancari rimangono negativi allo -0,3% ed i tassi marginali allo 0,3%. L'obiettivo dell'azione della BCE è quello di portare l'inflazione vicino al 2% e per questo ha fissato una riunione a marzo per il possibile varo di nuovi stimoli monetari e per la revisione del programma di acquisti di titoli (Quantitative Easing) lanciato lo scorso anno; una revisione dai contorni ancora indefiniti.

ANDAMENTO MERCATO ENERGETICO

Nell'anno 2015 le quotazioni delle commodity energetiche hanno risentito fortemente delle incertezze del quadro macroeconomico mondiale e della debolezza dei fondamentali di domanda ed offerta dei mercati di riferimento.

Il prezzo medio del Brent nell'anno 2015 si è attestato a 53,7 \$/bbl, registrando una riduzione di circa il 46% rispetto a quanto consuntivato lo scorso anno (99,5 \$/bbl). L'andamento al ribasso ha visto una progressiva accelerazione dall'inizio dell'estate con un picco nel mese di dicembre quando il Brent ha raggiunto il livello più basso da giugno 2004 con un valore medio pari a 38,9 \$/bbl. Il prezzo del greggio ha proseguito nella discesa anche nei primi giorni del 2016, scendendo al di sotto dei 30 \$/bbl per poi risalire sensibilmente.

L'agenzia statunitense Energy Information Administration (EIA) prevede che il Brent sarà in media sui 40 \$/bbl durante il 2016 e sui 50 nel 2017. A tenere bassi i prezzi è un'offerta che anche nel 2016 continuerà a sorpassare la domanda, facendo così crescere le scorte. Nel 2015 sono stati soprattutto gli Stati Uniti la fonte principale dell'incremento della produzione. Nel 2016 e nel 2017, invece, la crescita sarà ascrivibile ai Paesi OPEC, soprattutto grazie alla ripresa delle esportazioni dell'Iran. La potenza mediorientale infatti, con la sospensione delle sanzioni, dovrebbe riprendere a pieno regime le estrazioni di greggio. Nel 2016 la produzione dei Paesi non-OPEC, secondo la EIA, calerà di 0,6 mb/g, ovvero la prima riduzione dal 2008. Circa i due terzi di questa diminuzione sarà imputabile agli Stati Uniti e sarà soprattutto la produzione di tight oil a crollare, il petrolio non convenzionale; questa tipologia di greggio per essere economicamente sostenibile richiederebbe prezzi del barile più alti di quelli attuali e di quelli previsti nel breve periodo ed è inoltre caratterizzata da tassi di declino molto elevati. La EIA si aspetta che il consumo di petrolio e dei combustibili liquidi cresca di 1,4 mb/g sia nel 2016 che nel 2017.

Sul mercato europeo del carbone non si è registrata alcuna ripresa nel corso del 2015. Le quotazioni si mantengono, con l'eccezione di febbraio e marzo, su valori sensibilmente inferiori ai 60 \$/tonn con un trend lievemente decrescente che, nel mese di dicembre, raggiunge il minimo storico degli ultimi undici anni pari a 47,9 \$/tonn. Il prezzo medio del carbone con delivery nei porti di Amsterdam-Rotterdam-Anversa (Coal CIF ARA) è stato pari a 56,5 \$/tonn nel 2015, in calo del 25% circa rispetto all'anno 2014.

Energia Elettrica

Per quanto attiene lo scenario del mercato elettrico nazionale, il fabbisogno netto di energia elettrica in Italia nell'anno 2015 è stato pari a 315.234 GWh (fonte: Terna), in aumento dell'1,5% rispetto al 2014 (310.535 GWh). In termini decalendarizzati la variazione risulta pari a +1,3%.

La produzione netta di energia elettrica si attesta nel 2015 a 270.703 GWh, in aumento dello 0,6% rispetto all'anno 2014. La normalizzazione dell'idraulicità ha determinato una forte contrazione della produzione da fonte idroelettrica, che si attesta a 44.751 GWh, registrando una diminuzione del 24,9% rispetto al 2014. Di tale diminuzione ha beneficiato la produzione di energia termoelettrica, che risulta in aumento dell'8,3% rispetto al 2014 attestandosi a 180.871 GWh. In aumento anche le produzioni da fonte fotovoltaica e geotermoelettrica, rispettivamente del +13,0% e +4,5%. In sensibile calo la produzione eolica, che registra una diminuzione del 3,3% rispetto al 2014. Le ore medie di funzionamento stimate a livello nazionale per tutte le tecnologie termoelettriche per l'anno 2015 sono risultate in aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. La produzione nazionale, al netto dei consumi da pompaggio, ha coperto l'85% della richiesta di energia elettrica, mentre le importazioni nette hanno soddisfatto la parte restante.

Sul fronte dei prezzi il PUN (Prezzo Unico Nazionale) Base Load, nell'anno 2015, registra un lieve aumento (+0,5%) rispetto all'anno precedente attestandosi a 52,3 €/MWh contro i 52,1 €/MWh del 2014. Il prezzo nelle ore di alto carico diminuisce dello 0,3% rispetto all'anno precedente (PUN Peak Load a 58,7 €/MWh vs 58,9 €/MWh), mentre il prezzo nelle ore a basso carico registra un aumento dell'1,0% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (PUN Off-Peak a 48,73 €/MWh vs 48,26 €/MWh).

Il rapporto prezzo picco/baseload resta allineato ai livelli del 2014 con un differenziale 2015 di circa 6,4 €/MWh.

Gas Naturale

Nell'anno 2015 la domanda di gas naturale è aumentata del 9,0% rispetto al 2014, attestandosi a 66.944 Mmc (fonte: Snam Rete Gas). Il fattore climatico si conferma il driver principale: nei mesi estivi si sono registrati consistenti incrementi di domanda imputabili principalmente alla produzione di energia da fonte termoelettrica, mentre nell'ultimo trimestre dell'anno l'incremento è dovuto a temperature decisamente più basse rispetto all'anno precedente.

Nel 2015 a sostenere la crescita sono stati il segmento residenziale e commerciale, che ha evidenziato un incremento del 9,8% rispetto al 2014, nonché il settore termoelettrico che, con un aumento del 15,3%, si è attestato a 20.495 Mmc. Al contrario, il settore industriale continua a mostrare segni di debolezza risultando l'unico segmento che, nell'anno 2015, ha fatto registrare un segno negativo (-2.8%) rispetto al 2014.

L'import ha rappresentato circa il 90,4% del fabbisogno al netto dell'andamento dello stoccaggio mentre la produzione nazionale ha coperto la restante parte attestandosi a 6.446 Mmc (-6,4% rispetto al 2014), con valori in calo ai minimi storici. I maggiori volumi importati arrivano principalmente dal Nord Europa con un significativo aumento del contributo del gas in arrivo a Passo Gries.

Il prezzo del gas al PSV (mercato spot di riferimento del gas in Italia) nell'anno 2015 è stato pari a 22,0 €/MWh, in diminuzione del 4,8% rispetto all'anno 2014, mentre il prezzo del gas al TTF (mercato spot di riferimento del gas in nord Europa) è stato pari a 19,8 €/MWh, in diminuzione del 5,1% rispetto all'anno precedente. La simile entità delle flessioni ha determinato un differenziale PSV-TTF 2015 pari a 2,21 €/MWh, in linea rispetto al differenziale 2014, pari a 2,27 €/MWh.

QUADRO NORMATIVO E TARIFFARIO

SETTORE ELETTRICITA'

Produzione

Il Decreto Legislativo 79/1999 (di seguito Decreto Bersani) ha liberalizzato la produzione di energia elettrica: al fine di favorire la concorrenza nel mercato, ha disposto che dal gennaio 2003 nessun produttore possa generare o importare direttamente o indirettamente più del 50% dell'energia elettrica complessivamente prodotta e importata nel nostro Paese.

Incentivazione della produzione da rinnovabili

Il Decreto Bersani ha inoltre previsto, nell'esercizio delle attività di trasmissione e dispacciamento dell'energia elettrica, l'obbligo di utilizzo prioritario a parità di prezzo offerto dell'energia elettrica prodotta a mezzo di fonti energetiche rinnovabili, oltre che di quella prodotta mediante cogenerazione (priorità di dispacciamento).

A decorrere dal 2001, gli importatori e i soggetti responsabili degli impianti che, in ciascun anno, importano o producono più di 100 GWh di energia elettrica da fonti non rinnovabili, hanno l'obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, nell'anno successivo, una quota di energia elettrica prodotta da impianti da fonti rinnovabili, al netto della cogenerazione, degli autoconsumi di centrale e delle esportazioni, inizialmente pari al 2% del totale importato/prodotto. Tali soggetti possono adempiere all'obbligo anche acquistando, in tutto o in parte, l'equivalente quota o i relativi diritti (i Certificati Verdi, che attestano la produzione di un determinato ammontare di energia elettrica certificata in quanto prodotta da rinnovabili) da altri produttori o dal GRTN (ora GSE).

Con Decreto Legislativo n. 387/03, di attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità, sono state successivamente dettate ulteriori disposizioni in materia, tra cui:

  • la previsione della regolazione, da parte dell'Autorità per l'Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico, dei servizi di scambio sul posto per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza non superiore a 20 kW (con Legge 244/07 il diritto al servizio è successivamente stato esteso agli impianti di potenza fino a 200 kW) e di ritiro dedicato da parte del GSE dell'energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza inferiore a 10 MVA, nonché da impianti di potenza qualsiasi alimentati dalle fonti rinnovabili eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice ed idraulica, limitatamente, per quest'ultima fonte, agli impianti ad acqua fluente;
  • l'introduzione di specifiche misure per l'incentivazione del solare (nella forma di una tariffa incentivante di importo decrescente e di durata tale da garantire una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio), che hanno poi portato ai Conti Energia.

Con Legge 244/07 (legge finanziaria per il 2008) è stata, inoltre, introdotta una Tariffa Onnicomprensiva, che costituisce il meccanismo di incentivazione, alternativo ai Certificati Verdi, riservato agli impianti qualificati IAFR (Impianto Alimentato da Fonti Rinnovabili), di potenza nominale media annua non superiore a 1 MW, o 0,2 MW per gli impianti eolici. La legge ha, inoltre, rivisto alcune disposizioni in materia di Certificati Verdi.

In attuazione delle previsioni di cui alla Direttiva Europea n. 2009/28/EC, con Decreto Legislativo n. 28/2011, sono stati normati i criteri per la definizione dei regimi incentivanti volti al conseguimento degli obiettivi di produzione da rinnovabili al 2020, poi attuati con il Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012. Le disposizioni definite nel decreto trovano applicazione nei confronti degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili diversi dagli impianti fotovoltaici, aventi potenza non inferiore a 1 kW, ai quali vengono riconosciute tariffe incentivanti cui accedono direttamente per potenze al di sotto dei valori di soglia definiti dalla norma, o in esito a procedure d'asta per potenze superiori. Il decreto prevede inoltre, relativamente agli impianti che producono energia elettrica da fonte rinnovabile entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012 che abbiano maturato il diritto a fruire dei Certificati Verdi, il riconoscimento di un incentivo sulla produzione netta per il residuo periodo di diritto successivo al 2015. Pertanto, a partire dall'anno 2016, gli incentivi spettanti alla produzione di energia elettrica degli impianti, in continuità con le tempistiche previste per il ritiro dei Certificati Verdi, verranno erogati dal GSE sulla base della sottoscrizione di un'apposita convenzione.

Remunerazione impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico

La Legge n. 116/14 dell'11 agosto 2014, di conversione del Decreto Legge n. 91/04 (cd. D.L. Competitività), tra le altre misure volte alla riduzione delle bollette elettriche a favore dei clienti finali forniti in bassa e media tensione (art. 23), ha previsto (comma 3-bis) che, fino all'entrata in operatività dell'elettrodotto 380 kV "Sorgente-Rizziconi" di collegamento tra la Sicilia e il Continente e degli altri interventi finalizzati al significativo incremento della capacità di interconnessione tra la rete elettrica siciliana e quella peninsulare, tutte le unità di produzione di energia elettrica di potenza superiore a 50 MW ubicate in Sicilia, con esclusione di quelle rinnovabili non programmabili, siano considerate risorse essenziali per la sicurezza del sistema elettrico, con obbligo di offerta sul mercato del giorno prima.

Dal 1° gennaio 2015 e fino alla data di entrata in operatività dell'elettrodotto (prevista per il primo semestre 2016), le modalità di offerta e remunerazione di tali unità sono state pertanto definite dall'AEEGSI rispettivamente con le Deliberazioni nn. 521 (di definizione del cd. regime 91/14) e 500/2014/R/eel.

In particolare, ai fini della definizione del regime 91/14, l'Autorità ha proposto di adottare l'impostazione della reintegrazione dei costi (art. 65 Deliberazione n. 111/06), che consente un riconoscimento puntuale dei costi, ivi inclusa l'equa remunerazione del capitale investito.

A seguito della presentazione da parte di EDIPOWER dell'istanza per il riconoscimento del corrispettivo di reintegro dei costi per l'anno 2014 per gli impianti San Filippo del Mela 150 kV e San Filippo del Mela 220 kV, con Deliberazione 612/2015/R/eel l'AEEGSI ha disposto l'erogazione di un ulteriore acconto per il 2014 pari a 53 MIO€.

In data 30 dicembre 2014 la società Terna S.p.A. ha pubblicato l'elenco degli impianti essenziali per la sicurezza del sistema elettrico valido per l'anno 2015, confermando l'inclusione degli impianti di San Filippo del Mela 150 e 220 kV tra le unità essenziali al funzionamento del mercato elettrico. Con Deliberazione 453/2015/R/eel l'Autorità ha poi di fatto rinnovato il regime di essenzialità per tutti gli impianti siciliani oltre i 50 MW (esclusi i FER), come previsto dal D.L. 91/2014, aggiornando contestualmente il corrispettivo di reintegrazione dei costi di generazione.

Con Deliberazione 663/2015/R/eel l'Autorità ha infine riconosciuto l'essenzialità del gruppo SFM 150 kV anche per tutto il 2016, e del gruppo SFM 220 kV fino all'entrata in esercizio del potenziamento del cavo c.d. Sorgente-Rizziconi.

Remunerazione della disponibilità di capacità produttiva

Il meccanismo attualmente vigente in Italia per la remunerazione della capacità produttiva è il cd. Capacity Payment che fu introdotto dal D.Lgs. n. 379 del 2003 come sistema transitorio e regolato dall'Autorità nel 2004. Si tratta di un meccanismo di tipo amministrato il cui scopo è garantire l'adeguatezza del sistema elettrico a fronte della domanda complessiva nazionale soprattutto nei giorni, definiti critici, in cui la differenza tra offerta e domanda potrebbe essere ai livelli minimi.

La regolazione attuale prevede che l'Autorità definisca ex ante un gettito che viene erogato nei confronti della capacità produttiva esistente ed abilitata alla fornitura di servizi di dispacciamento.

Il citato D.Lgs. n. 379 del 2003 stabilisce che la remunerazione della capacità a regime debba essere basata su un meccanismo di mercato disciplinato dalla Delibera ARG/elt 98/11: un sistema ad asta in cui gli operatori vincitori acquisiscono il diritto a ricevere un premio (in €/MW/anno) e l'obbligo di offrire tutta la capacità aggiudicata sui mercati dell'energia e dei servizi e a restituire alla controparte (Terna) la differenza tra i prezzi di riferimento e i prezzi strike.

Inizialmente il Capacity Market prevedeva aste triennali con un orizzonte di pianificazione quadriennale, la prima asta era attesa per il 2017. Con la Deliberazione 95/2015/I/eel l'Autorità ha, però, proposto al MSE di anticipare la prima asta già a fine 2015 con periodo di consegna già nel 2017 e con un contratto di durata annuale (cd. Fase di prima attuazione).

Nell'ambito del procedimento avviato con Deliberazione 6/2014/R/eel, con Deliberazione 320/2014/R/eel l'AEEGSI ha esteso al Ministro dello Sviluppo Economico (MSE) una proposta per l'integrazione della disciplina del meccanismo transitorio di remunerazione della capacità produttiva di energia elettrica, in attuazione delle previsioni di cui alla Legge di stabilità, in vigore dal 1° gennaio 2014, relativamente alla fornitura di servizi di flessibilità.

Ad agosto 2015 il Governo italiano ha pre-notificato alla DG Competition il meccanismo a regime ma non quello attuale, transitorio. La Commissione ha richiesto alcuni approfondimenti, forniti dal Governo a fine novembre. In attesa dell'approvazione da parte della UE alcuni provvedimenti dell'AEEGSI non sono stati ancora attuati (Deliberazione 320/2014/R/eel e Deliberazione 95/2015/R/eel).

Corrispettivi per la capacità di trasporto

Con Deliberazione 63/2015/R/eel l'Autorità ha provveduto alla liquidazione degli importi derivanti dall'applicazione del meccanismo compensativo sull'onere medio CCT 2004 in esito alla Sentenza del Consiglio di Stato n. 463/15.

In particolare, si stabilisce che Terna e GSE diano attuazione alle disposizioni di cui alla Deliberazione 299/2012/R/eel inerente la regolazione delle partite economiche afferenti l'applicazione del meccanismo compensativo CCT disponendo che Terna, entro e non oltre il 31 marzo 2015, versi al GSE l'importo di 9,8 milioni di euro al fine di procedere al versamento degli importi spettanti agli operatori: le società del gruppo interessate hanno complessivamente incassato 1.623.564 euro.

Sbilanciamenti elettrici

La Deliberazione n. 111/06 che definisce le regole e i metodi di calcolo e valorizzazione degli sbilanciamenti elettrici è stata oggetto di diversi interventi di modifica da parte dell'AEEGSI al fine di allineare la regolazione alla necessità di una efficiente configurazione di mercato che spingesse gli operatori a realizzare al meglio le previsioni di produzione e consumo e che evitasse fenomeni di speculazione o di distorsione del mercato. Le deliberazioni n. 342/2012, n.239/2013 e n.285/2013 di modifica delle suddetta disciplina sono state oggetto di ricorso da parte di alcuni operatori, tra cui il gruppo A2A, che hanno portato al loro annullamento con potenziali effetti retroattivi dal luglio 2012.

Al fine di recepire le indicazioni del Consiglio di Stato, l'Autorità ha pubblicato, nel 2015, due documenti di consultazione, il n. 445 e il 623 allo scopo di recepire le indicazioni del Consiglio di Stato ma anche l'esigenza degli utenti del servizio di dispacciamento che, nel periodo di applicazione della predetta disciplina, avevano adottato la regolazione degli sbilanciamenti –

qual è quella annullata – coerente con le finalità e le funzioni del servizio di dispacciamento. È attesa per i primi mesi dell'anno 2016 la pubblicazione definitiva della disciplina cui seguirà la definizione delle partite economiche.

Market Coupling

Con Deliberazioni 45/2015/R/eel e 52/2015/R/eel l'Autorità ha introdotto disposizioni funzionali alla gestione del market coupling con riferimento alle frontiere con Francia, Austria e Slovenia per il 2015, avviato dalla data del 24 febbraio 2015.

Suddivisione della rete elettrica rilevante in zone

Con la Deliberazione 511/2015/R/eel l'AEEGSI ha prorogato, per l' anno 2016, la suddivisione della rete elettrica rilevante in zone in ragione , del nuovo Regolamento UE n. 2015/1222 del 24 luglio 2015, recante orientamenti in materia di allocazione della capacità di gestione della congestione (CACM) in tema di zone di mercato. Tale proroga segue la precedente introdotta dalla Deliberazione 424/2014/R/eel la quale aveva prorogato per l'anno 2015 la validità della suddivisione della rete rilevante in zone in vigore per il triennio 2012-2014.

Emission Trading Scheme

L'Emission Trading Scheme (ETS) è il principale sistema di controllo delle emissioni di gas climalteranti europeo al fine del raggiungimento degli obiettivi ambientali al 2020 e al 2030. Tale meccanismo è stato introdotto dalla Direttiva 2003/87/CE (Direttiva EU ETS) che obbliga i grandi impianti (sia di produzione termoelettrica che industriali) a limitare le emissioni dei gas effetto serra entro un "tetto" massimo stabilito. La direttiva EU ETS è stata modificata dalla Direttiva 2008/101/CE del 19 novembre 2008 e dalla Direttiva 2009/29/CE del 23 aprile 2009, con l'obiettivo di perfezionare il sistema EU ETS e di estenderlo sia ad attività ulteriori e diverse rispetto a quelle considerate inizialmente, sia a gas diversi dal biossido di carbonio.

Il meccanismo è di tipo cap and trade e prevede la fissazione di un cap alle emissioni di CO2 a livello europeo e l'obbligo, per tutti gli impianti rientranti nell'ambito delineato dalla normativa, di disporre ogni anno di un determinato numero di permessi di emissione (quota di CO2) pari alle tonnellate emesse in atmosfera. A partire dal 2013 è entrata in esercizio la Terza Fase (Fase I: 2005/2007, fase II: 2008/2012).

Al fine rendere il meccanismo dell'ETS in grado di adattarsi alle mutate condizioni economiche ed industriali dei recenti anni, e di mantenerne l'efficacia in relazione alla riduzione delle emissioni, il Parlamento Europeo – in data 7 luglio 2015 - e la Commissione Europea – in data 6 ottobre 2015 hanno introdotto la Market Stability Reserve (MSR) tramite cui l'offerta di permessi diventa flessibile e potrà essere aggiustata per mantenere i prezzi dei permessi stabili all'interno di un range desiderato. La MSR entrerà in funzione nel 2019.

A dicembre 2015, nell'ambito della Legge di Stabilità 2016, è stata introdotta una norma che prevede di prorogare fino alla completa liquidazione i tempi per il rimborso da parte dello Stato di un importo pari al valore, interessi inclusi, delle "quote CO2" non assegnate durante la Fase II in seguito all'esaurimento della Riserva dedicata ai nuovi impianti.

SETTORE GAS

Mercato upstream gas

Mercato di bilanciamento del gas naturale

Con Deliberazione 470/2015/R/Gas, l'Autorità approva la proposta di modifica del Codice di Rete di Snam Rete Gas relativamente all'attività di bilanciamento, al fine di recepire i principi previsti dal Regolamento Europeo 312/2014. Con il medesimo provvedimento l'Autorità accoglie altresì la richiesta della società di posticipare l'avvio del nuovo regime di bilanciamento previsto dal Regolamento per il 1 ottobre 2015. La definizione del termine per l'avvio del nuovo regime di verrà fissata con successivo provvedimento, non prima di tre mesi dal completamento delle attività necessarie per l'attuazione del nuovo sistema, tenendo conto della preferenza espressa dagli operatori per l'avviamento nel periodo estivo, e comunque non oltre il limite ultimo previsto dal Regolamento del 1 ottobre 2016.

Criteri di conferimento dello stoccaggio gas

Con Decreto del 6 febbraio 2015, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha definito le quantità ed i criteri di conferimento della capacità di stoccaggio per il periodo aprile 2015-marzo 2016, confermando l'asta competitiva quale modalità di assegnazione di tale capacità.

Con Deliberazione 49/2015/R/gas l'Autorità, a valle di quanto previsto dal sopra citato decreto, ha provveduto a definire i relativi criteri di svolgimento delle aste per il conferimento della capacità di stoccaggio e le modalità di determinazione dei corrispettivi applicati ai servizi di cui al D.Lgs. 130/10.

Tale capacità è stata interamente conferita (l'ultima capacità di modulazione uniforme disponibile è stata allocata nell'ambito della procedura d'asta dello scorso 16 giugno).

Il Ministero ha, infine, confermato, anche per il periodo aprile 2015-marzo 2016, il livello di stoccaggio strategico pari a 4,62 miliardi di mc.

Borsa del gas

Con la Deliberazione 436/2015/R/gas l'Autorità per l'energia ha approvato le modifiche alla convenzione tra GME e Snam Rete Gas ed alle condizioni di accesso al PSV, consentendo di rendere operativo l'accesso delle 'Borse terze' di altri paesi europei al mercato nazionale italiano, allargando così l'offerta di prodotti a termine con consegna fisica del gas. Le nuove regole introducono la possibilità di offrire tali prodotti a termine da parte dei soggetti (le cd. 'Borse terze') che gestiscono piattaforme su cui sono negoziati prodotti con consegna fisica presso i principali hub del continente.

PROVVEDIMENTI COMUNI AI DUE SETTORI

REMIT - Regolamento sull'integrità e la trasparenza dei mercati energetici all'ingrosso

A seguito dell'approvazione nel dicembre 2014 da parte della Commissione UE, nel mese di gennaio 2015 è entrato in vigore il regolamento di esecuzione n. 1348/2014 concernente l'integrità e la trasparenza del mercato.

Il regolamento stabilisce le norme per la trasmissione dei dati all'Agenzia per la cooperazione dei regolatori energetici europei (Acer) e definisce le informazioni dettagliate da segnalare relativamente ai prodotti energetici all'ingrosso e ai dati fondamentali. Sono inoltre indicati i canali per la segnalazione dei dati e i tempi e la periodicità della loro segnalazione. Tali obblighi avranno decorrenza dal 7 ottobre 2015 relativamente alle informazioni relative ai contratti conclusi sui mercati organizzati, e dal 7 aprile 2016 relativamente alle altre tipologie di transazioni considerate (OTC, dati tecnici fondamentali inerenti le infrastrutture).

Sono al momento, invece, esclusi dai presenti obblighi di segnalazione i contratti infragruppo, i contratti per la consegna fisica dell'elettricità prodotta da unità di produzione con capacità pari o inferiore a 10 MW, i contratti per la fornitura fisica di gas prodotto da un solo impianto di produzione con capacità pari o inferiore a 20 MW, ed i contratti di servizi di bilanciamento.

In ottemperanza a quanto previsto dal regolamento, l'Autorità con Deliberazione 86/2015/E/com ha provveduto ad istituire il Registro nazionale degli operatori di mercato (Registro REMIT). Sono tenuti all'obbligo di registrazione tutti i soggetti che concludono transazioni sui mercati all'ingrosso dell'energia (o i soggetti che agiscono per loro conto), i TSO e gestori di infrastrutture di produzione (>10 MW), trasporto, stoccaggio, GNL, nonché le unità di consumo oltre i 600 GWh/anno (o i soggetti che agiscono per loro conto).

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

A2A Trading S.r.l. ("A2A Trading"), controllata al 100% da A2A S.p.A. ed operativa dal 1° ottobre 2001, è la società a cui è affidata la gestione del portafoglio impianti di generazione del Gruppo e l'attività di compravendita sui mercati all'ingrosso nazionali ed esteri di commodities tra le quali l'energia elettrica, i combustibili gassosi e non gassosi e i titoli ambientali.

A tal fine la società opera attraverso la stipula di contratti bilaterali (OTC) direttamente con altre controparti commerciali e sulle maggiori piattaforme di brokeraggio ma è anche presente sulle principali borse organizzate spot e a termine in Italia e all'estero (tra cui: IPEX, IDEX, EPEX ed EEX per l'energia elettrica, PB-Gas, P-Gas, ICE-Endex, Powernext e CEGH Gas Exchange per il gas naturale e ECX, EEX e per i diritti di emissione).

Parco di generazione elettrica

Con riferimento all'ottimizzazione del parco di generazione di proprietà, A2A Trading ha sottoscritto con A2A S.p.A. accordi aventi ad oggetto la contrattualizzazione degli impianti termoelettrici ed idroelettrici dei quali programma e commercializza all'ingrosso la produzione. Tali contratti - detti, rispettivamente, di tolling e di somministrazione - riguardano:

  • le centrali termoelettriche di Cassano d'Adda (760 MW), di Monfalcone (300 MW) e il 45% della centrale di Ponti sul Mincio (400 MW), in comproprietà con altri soci;

  • i Nuclei Idroelettrici dell'Alta Valtellina (per complessivi 780 MW installati) e della Calabria (480 MW).

Analoghi contratti sono stati sottoscritti con Abruzzenergia S.p.A. per la centrale termoelettrica di Gissi (CH) e con Ergosud S.p.A. (partecipata al 50% da A2A S.p.A. e al 50% da Energetický a Průmyslový Holding "EPH") per la centrale termoelettrica di Scandale (KR).

Dal 1° novembre 2015 per effetto di due contratti di gestione stipulati rispettivamente tra Abruzzoenergia e Sorgenia S.p.A. e tra A2A Trading e Sorgenia Power S.p.A., A2A Trading è diventata utente del dispacciamento della centrale di Bertonico (Lodi) (800 MW), di proprietà di Sorgenia Power, mentre Sorgenia S.p.A é diventata utente del dispacciemento della centrale di Gissi (CH) (800 MW) di proprietà Abruzzoenergia che quindi è uscita dal portafoglio impianti gestito da A2A Trading. In virtù di tale accordo, A2A Trading per tutta la durata del contratto di gestione dell'impianto di Gissi, si obbliga a corrispondere mensilmente ad Abruzzoenergia la differenza tra:

  • (i) il canone mensile che sarebbe stato dovuto da A2A Trading ad Abruzzoenergia in vigenza del Contratto di Tolling e
  • (ii) il canone mensile dovuto da Sorgenia ad Abruzzoenergia ai sensi del Contratto di Gestione dell'Impianto di Gissi.

Per l'esercizio 2015 il costo sostenuto da A2A Trading è risultato pari a 456 migliaia di euro.

Rientrano nel portafoglio impianti gestito dalla società anche le centrali di cogenerazione di Lamarmora, Tecnocity, Famagosta, Canavese e Novate di proprietà della correlata A2A Calore & Servizi S.r.l., i termoutilizzatori di Silla (MI), Brescia e Corteolona (PV) di A2A Ambiente S.p.A., nonché quello di Filago (BG) di proprietà di Ecolombardia 4 per i quali, per quest'ultimo solo per una quota pari al 78% della potenza totale, è terminato il periodo di ritiro dedicato da parte del Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. ("GSE") a seguito dello scadere delle convenzioni CIP 6.

Con riferimento ad Edipower S.p.A. ("Edipower"), la società ha in essere un contratto di tolling per gli impianti termoelettrici di Chivasso, Piacenza e Sermide e un diritto di ritiro dell'energia idroelettrica prodotta dagli impianti idroelettrici dei Nuclei di Mese e di Udine in virtù di un contratto di somministrazione in essere.

La centrale termoelettrica di San Filippo del Mela (ME) – in ottemperanza agli impegni assunti di fronte all'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato – è gestita, invece, direttamente da Edipower perché ritenuta "impianto essenziale per la sicurezza del sistema elettrico" e, pertanto, rientra nella disciplina di cui agli articoli 63.11 e 65bis della delibera 111/06 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico.

Si evidenzia inoltre, a tale proposito che il decreto legge 91/14 prevede che dal 1 gennaio 2015 tutti gli impianti in Sicilia di potenza superiori a 50 MW siano considerati essenziali per la sicurezza del sistema elettrico, sino alla data di completamento da parte della società Terna, dell'intervento "Sorgente-Rizziconi".

È rimasto valido anche per l'anno 2015 l'"incarico per la prestazione dei servizi di energy management" sottoscritto il 31 gennaio 2014 tra A2A Trading e Edipower attraverso cui Edipower si serve di A2A Trading per l'esecuzione di alcune attività che, per effetto del processo di integrazione tra le strutture di Edipower e quelle di A2A Trading, non è più possibile svolgere in Edipower quali, ad esempio, l'attività di programmazione e bidding, l'approvvigionamento di combustibili, l'acquisto dei titoli ambientali e l'attività di back office nonché la gestione dei rapporti con i soggetti istituzionali il tutto a fronte di un corrispettivo riconosciuto ad A2A Trading. In base a tale contratto di servizio A2A Trading, in nome e per conto di Edipower negozia, stipula e gestisce gli approvvigionamenti di combustibili liquidi per la Centrale di San Filippo del Mela. In particolare nel corso del 2015 sono state acquistate 629.667 tonnellate di olio combustibile.

Compravendita all'ingrosso di commodities

Per ciò che concerne l'attività sulla borsa elettrica spot italiana (IPEX), A2A Trading è Operatore di Mercato, sia lato domanda che lato offerta, agendo in qualità di "mandataria" delle produzioni contrattualizzate, nonché dei clienti finali riforniti dalla società di vendita del Gruppo. Agisce anche quale controparte di clienti grossisti e/o produttori in contratti bilaterali di compravendita negoziati al di fuori del mercato regolamentato.

A2A Trading è, inoltre, iscritta al mercato elettrico future organizzato da Borsa Italiana e denominato IDEX che prevede la negoziazione di prodotti a termine standard.

Nell'ambito, invece, della presenza sui mercati elettrici esteri la società è da anni operatore riconosciuto ed abilitato in Francia, Svizzera, Germania e Austria mentre, sulla frontiera italoslovena, svolge attività di puro import/export. All'attività sui mercati organizzati si affianca l'attività OTC sulle piattaforme dei principali broker con la firma di accordi quadro.

Al 31 dicembre 2015 sono stati prodotti attraverso gli impianti contrattualizzati 10.664 GWh (+4,8% rispetto al 2014), di cui 4.439 GWh da fonte idroelettrica e 6.225 GWh da fonte termoelettrica.

Ad integrazione della disponibilità produttiva di proprietà, A2A Trading ha acquistato ulteriori 39.072 GWh, così suddivisi:

  • 6.940 GWh sui Mercati dell'Energia italiani (IPEX) gestiti dal Gestore dei Mercati Energetici (GME);
  • 595 GWh da Terna S.p.A. per la riserva e il bilanciamento sui Mercati dei Servizi di Dispacciamento ed a titolo di sbilanciamento in immissione;
  • 29.478 GWh da grossisti nazionali ed esteri sia per la copertura del fabbisogno e l'ottimizzazione del portafoglio industriale che per l'attività di trading;
  • 885 GWh sulle borse dell'energia spot estere per l'attività di trading;
  • 1.174 GWh ritirati dagli altri impianti di proprietà del Gruppo.

Al 31 dicembre 2015 la disponibilità complessiva di A2A Trading è risultata quindi, al netto delle perdite di trasformazione, pari a 49.736 GWh (+0,2% rispetto all'anno precedente).

Dal punto di vista degli impieghi, ed in relazione al totale delle disponibilità, le vendite sono risultate:

  • 5.326 GWh sui Mercati dell'Energia italiani (IPEX) gestiti dal GME;
  • 2.038 GWh a Terna S.p.A. per la riserva e il bilanciamento sui Mercati dei Servizi di Dispacciamento ed a titolo di sbilanciamento in immissione;
  • 5.245 GWh alla correlata A2A Energia S.p.A. per la copertura del fabbisogno dei suoi clienti finali;
  • 36.943 a grossisti nazionali ed esteri sia per l'ottimizzazione e la copertura del portafoglio industriale che per l'attività di trading;
  • 184 GWh sulle borse dell'energia spot estere per l'attività di trading.

A2A Trading ha, infine, anche svolto l'attività di sleeve (transazioni concluse su mandato esplicito di società terze verso altre controparti senza rischio di mercato) su tutti i mercati in cui è presente per ulteriori 562 GWh.

Nel 2015 la società, al fine di soddisfare le esigenze del proprio portafoglio industriale, ha acquistato complessivamente 2.653 milioni di metri cubi di gas naturale (a 38,1 MJ/m3) iniettando in stoccaggio, al netto della giacenza di fine marzo, 495 milioni di metri cubi. La rimanenza in magazzino al 31/12/2015 è risultata essere di 394 milioni di metri cubi.

Gli acquisti sono stati effettuati da molteplici fornitori principalmente attraverso contratti annuali ed infrannuali e ricorrendo al mercato del bilanciamento istituito presso il GME.

La società ha in portafoglio un contratto pluriennale, acquisito nel 2014 dalla società Plurigas SpA in liquidazione, per un volume limitato di gas. Ad aprile 2015 è stata conclusa la rinegoziazione di tale contratto di approvvigionamento con il fornitore straniero che ha permesso di riallineare il prezzo ai valori di mercato.

A2A Trading, al fine di fornire gas ai clienti presenti nel proprio portafoglio, ha sottoscritto contratti annuali di trasporto con Snam Rete Gas S.p.A. ed altre imprese minori conferendo capacità presso i punti di uscita da rete regionale e riconsegna.

La capacità di trasporto annuale e infrannuale presso i punti di importazione della rete italiana interconnessi con l'estero, in particolare Tarvisio, è stata conferita attraverso la partecipazione a procedure d'asta presso la piattaforma comune europea PRISMA.

La società al fine di assicurare la modulazione ai propri clienti ha sottoscritto un contratto annuale di stoccaggio con Stogit S.p.A. conferendo, mediante un'unica procedura ad asta, un magazzino complessivo pari a 500 milioni di metri cubi (a 38,1 MJ/m3). Si evidenzia che, unitamente allo spazio di stoccaggio, vengono conferite punte di iniezione ed erogazione necessarie ad immettere e prelevare gas da magazzino.

La società ha, inoltre, sottoscritto con Stogit S.p.A. un contratto annuale per il servizio di stoccaggio strategico al fine di ottemperare all'obbligo ministeriale posto in capo a tutti i soggetti importatori di gas naturale.

A2A Trading, essendo titolare di stoccaggio, è obbligata a partecipare al mercato del bilanciamento, così come previsto dalla Delibera ARG/gas 45/2011 e successive integrazioni. Tale obbligo si concretizza attraverso la presentazione di offerte di gas in acquisto e in vendita, al fine di compensare lo sbilancio di sistema. L'Autorità, con delibera 538/2012/R/gas e successive modifiche, ha istituito, con partenza 15 novembre 2013, un'ulteriore sessione al mercato del bilanciamento (mercato locational/G-1), al fine di reperire ulteriori risorse oltre lo stoccaggio per garantire l'equilibrio della rete. A2A Trading, essendo utente del trasporto, ha la facoltà di partecipare a tale mercato.

A2A Trading è abilitata ad operare presso il Punto Virtuale di Scambio (PSV) attraverso la sottoscrizione dell'idonea documentazione prevista da Snam Rete Gas S.p.A.. Il PSV è un punto, virtualmente collocato all'interno della rete nazionale dei gasdotti, che permette la compravendita di gas tra gli operatori abilitati.

Attualmente il PSV rappresenta per A2A Trading il delivery point del maggior numero di contratti di approvvigionamento.

La società, nell'ambito del proprio portafoglio industriale, al fine di importare gas in Italia opera come utente della rete di trasporto in Austria ed è iscritta alla borsa gas Cegh Exchange come "passive member".

Il portafoglio gas di A2A Trading è stato destinato per il 33% al consumo termoelettrico presso le centrali di A2A S.p.A. ed Edipower S.p.A., per il 47% ad usi finali industriali, cogenerativi e civili delle altre società di proprietà del Gruppo A2A, mentre il restante 20% è stato venduto a terzi nell'ambito di contratti di somministrazione annuali e pluriennali oltre a contratti di fornitura presso hub di scambio virtuali.

La società, al fine di minimizzare il prezzo medio di approvvigionamento, attua una gestione ottimizzata dei contratti flessibili presenti in portafoglio e si attiva sui mercati spot e sul mercato del bilanciamento al fine di cogliere le opportunità che si vengono a creare.

In relazione all'approvvigionamento di gas naturale per gli esercizi 2010 e 2011 presso la centrale termoelettrica di Scandale si segnala che, nel corso del 2012, A2A Trading quale utilizzatrice del gas per la produzione di energia elettrica ha proposto istanza di rimborso delle maggiori imposte versate. La maggiore accisa versata all'Erario è stata completamente rimborsata mentre non è ancora stato ottenuto il rimborso della maggiore addizionale regionale versata quantificabile in 1.133 migliaia di euro, così suddiviso: 440 migliaia di euro per il 2010 e 693 migliaia euro per il 2011.

Nel corso del 2013 è stata presentata una ulteriore istanza di rimborso, quantificabile in 102 migliaia di euro per accisa e 75 migliaia di euro per addizionale. Per il solo importo delle accise si è ricevuto da parte dell'Agenzia delle Dogane il nullaosta al rimborso, ma l'importo non risulta ad oggi accreditato. La maggiore addizionale versata non ha ancora ottenuto il relativo rimborso.

Nel corso di un'attività di verifica interna è emerso che:

  • negli anni dal 2012 al 2014 per il gas naturale acquistato al PSV e destinato alla produzione di energia elettrica, mediante i contratti di tolling nelle centrali di Cassano, Chivasso, Gissi, Ponti sul Mincio, Piacenza, Scandale, Sermide e Turbigo, non è stata assolta l'accisa prevista per tale impiego;
  • negli anni dal 2010 al 2012 per il gas naturale destinato alla centrale di Cassano per la produzione di calore non è stato assolto il differenziale di accisa per uso industriale. Non appena preso contezza di detta irregolarità, A2A Trading ha provveduto senza indugio al versamento dell'imposta non assolta, pari a un totale di euro 1.234.497 e, limitatamente agli anni 2014 e 2015, si è proceduto al versamento delle sanzioni, pari a euro 14.501 e degli interessi pari a euro 3.825, mediante il ravvedimento operoso.

La Società ha inteso sanare la posizione debitoria nei confronti degli Uffici delle Dogane coinvolti nel rispetto dei principi di buona fede e leale collaborazione fornendo tutta la documentazione a supporto della ricostruzione dei volumi di gas utilizzati.

Non sono state versate sanzioni e interessi per gli anni 2012 e 2013 in quanto non era possibile usufruire dello strumento del ravvedimento operoso. Per tale ragione, la società resta in attesa che i vari Uffici delle Dogane coinvolti liquidino le sanzioni, interessi ed indennità di mora per i tardivi versamenti in esame.

A2A Trading opera sul mercato del gas più liquido a livello continentale (il punto di scambio virtuale olandese, denominato TTF) con la principale finalità di trading. A2A Trading ha intermediato in Olanda un volume totale pari a 17.849 GWh

Il Punto di Scambio Virtuale ha visto un incremento dei volumi scambiati anche su prodotti forward. Questo ha portato A2A Trading ad intraprendere l'attività di trading anche su tale mercato, sia con modalità direzionale sia come spread con il TTF o il VTP.

A2A Trading ha, infine, anche svolto l'attività di sleeve (transazioni concluse su mandato esplicito di società terze verso altre controparti senza rischio di mercato) su tutti i mercati in cui è presente per 3.796 GWh.

A2A Trading cura l'approvvigionamento e la filiera logistica del carbone, sia per gli impianti in Tolling (Centrale di Monfalcone), sia per altri impianti del gruppo (Centrale Lamarmora di A2A Calore e Servizi).Nel 2015 sono state acquistate 916.295 tonnellate di carbone così destinate:

  • Centrale di Monfalcone 844.048 tonnellate pari al 92,1%;
  • Centrale Lamarmora 71.247 tonnellate pari al 7,8%;
  • vendita a terzi 1.000 tonnellate pari al 0,1%.

A seguito di notizie inizialmente acquisite in via confidenziale A2A ha appreso di significative, e ripetute nel tempo, irregolarità nelle forniture di biomasse alla Centrale di Monfalcone. Operati riscontri del caso, la situazione è stata segnalata all'A.G. Le indagini preliminari esperite hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio di 22 imputati per 22 imputazioni.

Nell'udienza preliminare avanti il GUP Tribunale di Trieste, è stata ammessa la costituzione di A2A Trading e A2A S.p.a., quali parti civili. In alcuni casi il giudizio di primo grado si è già concluso con sentenze di condanna. Il processo è passato, per competenza territoriale, avanti il Tribunale di Gorizia. Il dibattimento è iniziato. Al momento non sono disponibili informazioni per individuare gli effetti sul bilancio della società di eventuali condotte illecite accertate a carico dei fornitori dell'impianto.

L'importanza strategica e la rilevanza economica degli obblighi derivanti dalle normative ambientali italiane basate su meccanismi cosiddetti di Cap & Trade (Certificati Verdi, Certificati Bianchi e Diritti di Emissione) hanno spinto il Gruppo A2A a dotarsi di un sistema di procedure interne volte ad assicurare, innanzitutto, il rispetto degli obiettivi di legge e, in secondo luogo, il raggiungimento di tali obiettivi prescritti nel modo più efficiente possibile. Il Gruppo A2A ha, infatti, adottato 4 procedure basate su un business model che prevede la costituzione di un portafoglio unico dei titoli ambientali coordinato da A2A Trading al fine di permettere una migliore gestione del rischio e delle opportunità. Tali procedure coinvolgono più di 15 società e la totalità degli impianti produttivi (che possono essere sia soggetti obbligati sia generatori di titoli ambientali).

Continua nell'anno 2015 l'attività sull'efficienza energetica ai fini della generazione presso società del Gruppo A2A e presso soggetti industriali terzi di Certificati Bianchi ottenuti a partire da interventi di efficienza riconosciuti e qualificati dal GSE. A2A Trading affianca il cliente nell'ottenimento dei Certificati Bianchi in tutte le sue fasi: dalla progettazione alla redazione dei progetti, dall'iter procedurale di approvazione presso il GSE fino all'ottenimento e al rilascio dei titoli. Grazie alla presenza sul mercato, dove opera fin dall'avvio di questo meccanismo, offre supporto al cliente anche nella gestione e vendita dei Certificati ottenuti, massimizzandone il controvalore economico, anche in anticipo rispetto ai rilasci così da permettere ulteriori possibilità di finanziamento.

Situazione economica

01.01.2015 01.01.2014 var.
(migliaia di euro) 31.12.2015 31.12.2014 var. %
Ricavi
Ricavi di vendita e prestazioni 2.464.883 2.566.549 (101.666) (4,0)
Altri ricavi operativi 10.246 17.253 (7.007) (40,6)
Totale ricavi 2.475.129 2.583.802 (108.673) (4,2)
Costi operativi (2.325.105) (2.729.278) 404.173 (14,8)
Costi per il personale (7.841) (8.462) 621 (7,3)
Margine Operativo Lordo 142.183 (153.938) 296.121 (192,4)
Ammortamenti (756) (928) 172 -
Accantonamenti e svalutazioni (255) 26 (281) (1.080,8)
Risultato Operativo Netto 141.172 (154.840) 296.012 (191,2)
Oneri/Proventi netti da gestione finanziaria (5.982) (11.047) 5.065 (45,8)
Risultato ante imposte 135.190 (165.887) 301.077 (181,5)
Imposte di competenza (46.463) 47.378 (93.841) (198,1)
Risultato dell'esercizio 88.727 (118.509) 207.236 (174,9)

L'esercizio 2015 ha evidenziato ricavi pari a 2.475.129 migliaia di euro (2.583.802 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) ed un margine operativo lordo positivo per 142.183 migliaia di euro (negativo per 153.938 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

La tabella che segue riporta il dettaglio del fatturato:

Valori in migliaia di euro 2015 2014 Var. %
Ricavi
Vendita energia ad altre imprese 773.825 687.662 12,5%
Vendita energia Borsa elettrica 629.030 695.858 -9,6%
Vendita energia a società correlate 283.662 354.041 -19,9%
Vendite di gas 598.293 599.202 -0,2%
Vendita di altri combustibili 8.097 8.957 -9,6%
Ricavi per prestazione, servizi e altri ricavi 182.222 238.082 -23,5%
Totale 2.475.129 2.583.802 -4,2%

Rispetto al precedente esercizio, la società riporta una riduzione dei ricavi (-4,2%), dopo l'apposizione dei netting sui portafogli di trading, da attribuire principalemente alla riduzione delle quantità di energia elettrica complessivamente vendute.

L'incremento dei ricavi derivanti dalla vendita di energia elettrica ad altre imprese e sull'IPEX è da attribuire all'incremento dei prezzi unitari di vendita nonostante le quantità vendute abbiano registrato un decremento di circa l'11%.

Le vendite di energia elettrica a società correlate registrano un decremento del 20%. Tale decremento è da attribuire sia alle minori quantità vendute alla correlata A2A Energia S.p.A. (-7%) per minori vendite ai clienti finali rispetto all'esercizio precedente sia ai più bassi prezzi di vendita registrati nel corso dell'esercizio.

I ricavi derivanti dalla vendita di gas naturale rimangono invece allineati al precedente esercizio grazie all'incremento delle quantità vendute (+10%) che compensano la riduzione dei prezzi unitari di vendita.

Gli altri ricavi, pari a 182.222 migliaia di euro, includono la valorizzazione di Certificati Verdi per 96.707 migliaia di euro, vendita delle quote di diritti di emissione di CO2 per 21.410 e titoli di efficienza energetica (TEE) a terzi ed a società correlate per 42.953 migliaia di euro. Nella stessa voce sono inclusi ricavi non ricorrenti per 3.102 migliaia di euro, relativi a conguagli di competenza di esercizi precedenti, nonché ricavi per prestazioni di servizi e altri ricavi per 18.050 migliaia di euro.

Valori in migliaia di euro 2015 2014 Var. %
Costi Operativi
Acquisto energia elettrica e combustibili 1.870.589 1.954.665 -4,3%
Contrattualizzazione Impianti 212.461 515.117 -58,8%
Costi per servizi, prestazioni e altri costi 242.055 259.496 -6,7%
Totale 2.325.105 2.729.278 -14,8%

I Costi operativi ammontano a 2.325.105 migliaia di euro, in riduzione rispetto all'anno precedente (2.729.278 migliaia di euro), come riportato nella tabella seguente:

I costi di approvvigionamento di energia elettrica e combustibili sono in riduzione rispetto all'esercizio 2014 (-4,3%), dopo l'apposizione dei netting sui portafoglio di trading, principalmente a causa sia delle minori quantità di energia elettrica acquistate sui mercati OTC, sia dei più bassi prezzi medi di acquisto, mentre i costi acquisto di gas naturale si incrementano per effetto delle maggiori quantità approvvigionate nel corso dell'esercizio che hanno più che compensato la riduzione dei prezzi unitari di acquisto.

I costi per la contrattualizzazione degli impianti si riducono rispetto all'esercizio 2014 per effetto sia del rilascio del fondo oneri futuri (di seguito definito contratto oneroso) pari a 97.800 migliaia di euro relativamente al contratto di Tolling per l'utilizzo degli impianti termoelettrici di proprietà di Edipower S.p.A., sia per l'utilizzo nel corso dell'esercizio, per un importo pari a 20.105 migliaia di euro, del fondo oneri futuri, relativo all'onerosità del contratto con Ergosud, iscritto sul bilancio al 31 dicembre 2014 per un importo pari 73.000 migliaia di euro.

Il rilascio, relativo al contratto di tolling con Edipower S.p.A., è stato consentito grazie al venir meno dei presupposti di impossibilità di rinegoziazione dei contratti a seguito dell'accordo sottoscritto tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A., che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A. avente come obiettivo la riorganizzazione complessiva degli assetti proprietari della società cosicché ad esito dell'operazione A2A S.p.A. venga a detenere il 100% di Edipower S.p.A..

Il fondo oneri futuri relativo al contratto di tolling con Ergosud S.p.A., nel corso dell'esercizio è stato adeguato al margine negativo atteso dal dispacciamento dell'impianto di Scandale di un importo pari a 39.205 migliaia di euro, pertanto il fondo oneri futuri attualmente iscritto in bilancio ammonta a 92.200 migliaia di euro. La valorizzazione è stata definita da un perito indipendente incaricato dalla controllante A2A S.p.A. all'interno del processo di Impairment Test effettuato in fase di redazione del bilancio al 31 dicembre 2015. Al netto delle operazioni di accantonamento, utilizzo e rilascio del fondo oneri futuri, i costi per contrattualizzazione impianti si riducono rispetto al precedente esercizio di 53.156 migliaia di euro per effetto del minore ribaltamento di costi fissi e oneri finanziari sottostanti al contratto verso Edipower S.p.A., mentre la disponibilità pagata agli altri impianti è in linea con l'esercizio 2014.

Per effetto degli accordi con Sorgenia S.p.A. e Sorgenia Power S.p.A., nel corso del 2015 la società ha rilevato minori costi per la contrattualizzazione verso Abruzzoenergia S.p.A. per 4.168 migliaia di euro, mentre ha sostenuto costi per la contrattualizzazione dell'impianto di Bertonico (Lodi) per 8.815 migliaia di euro.

La riduzione dei costi per servizi, prestazioni ed altri costi, pari a 17.441 migliaia di euro, è principalmente dovuto alla riduzione dei costi di acquisto di titoli ambientali (CV, CO2 e TEE) da terze controparti e da società correlate (-25.168 migliaia di euro) e alla riduzione degli oneri sostenuti per il trasporto e lo stoccaggio del gas natuale (-393 migliaia di euro). Nella stessa voce sono inclusi costi non ricorrenti per 7.232 migliaia di euro (2.458 migliaia di euro nel 2014) relativi a conguagli di competenza di esercizi precedenti, nonché costi per prestazioni di servizi e altri costi per 10.714 migliaia di euro (7.367 migliaia di euro nel 2014).

Il costo del lavoro, comprensivo degli oneri sociali e del trattamento di fine rapporto, è risultato pari a 7.841 migliaia di euro (8.462 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). Il personale dipendente della società al 31 dicembre 2015 risulta pari a 94 unità.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, il margine operativo lordo al 31 dicembre 2015 risulta positivo e pari a 142.183 migliaia di euro (negativo per 153.938 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Lo stanziamento di ammortamenti è risultato pari a 756 migliaia di euro (928 migliaia di euro al 31 dicembre 2014), le svalutazioni di immobilizzazioni si sono attestate a 35 migliaia di euro, mentre gli accantonamenti per l'anno 2015 sono risultati pari a 220 migliaia di euro (positivi per 26 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono sia all'accantonamento per fondi rischi sia all'accantonamento per rischi su crediti.

Quale conseguenza delle dinamiche sopra esposte il risultato operativo netto è positivo e pari a 141.172 migliaia di euro (negativo per 154.840 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Il risultato della gestione finanziaria al 31 dicembre 2015 risulta negativo per 5.982 migliaia di euro (negativo per 11.047 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Il risultato prima delle imposte risulta positivo e pari a 135.190 migliaia di euro (negativo per 165.887 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Le imposte sul reddito sono risultate pari a 46.463 migliaia di euro (positive per 47.378 migliaia di euro nel 2014) e recepiscono per 1.785 migliaia di euro, l'adeguamento delle imposte anticipate e differite IRES a seguito della previsione dell'art. 1, co. 61, della Legge 208/2015, che ha disposto la riduzione del 3,5 % dell'aliquota IRES a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016.

Al netto delle imposte sul reddito, il risultato dell'esercizio 2015 è positivo per 88.727 migliaia di euro (negativo per 118.509 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Situazione patrimoniale e finanziaria

L'andamento patrimoniale del 2015 della società è sintetizzato nella tabella che segue:

(migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014
CAPITALE INVESTITO
Capitale immobilizzato netto 8.048 (25.389)
- Immobilizzazioni immateriali 73.993 87.699
- Partecipazioni e altre attività finanziarie non correnti 1.031 1.031
- Altre attività/passività non correnti 143 143
- Attività/passività per imposte anticipate/differite 26.988 58.722
- Fondi rischi e oneri (92.621) (171.052)
- Benefici a dipendenti (1.486) (1.932)
di cui con contropartita il patrimonio netto 1.495 5.285
Capitale di funzionamento 104.775 63.260
- Rimanenze 115.580 204.313
- Crediti commerciali e altre attività correnti (*) 588.841 619.701
- Debiti commerciali e altre passività correnti (*) (605.230) (768.670)
- Attività per imposte correnti/debiti per imposte 5.584 7.916
di cui con contropartita il patrimonio netto (5.496) (17.399)
TOTALE CAPITALE INVESTITO 112.823 37.871
FONTI DI COPERTURA
Patrimonio netto 86.701 (109.547)
Totale posizione finanziaria
oltre l'esercizio successivo - -
Totale posizione finanziaria
entro l'esercizio successivo 26.122 147.418
Totale posizione finanziaria netta 26.122 147.418
di cui con contropartita il patrimonio netto
TOTALE FONTI 112.823 37.871

(*) Al netto dei saldi inclusi nella posizione finanziaria netta.

Variazione Posizione finanziaria netta 01/01/2015
31/12/2015
01/01/2014
31/12/2014
(migliaia di euro)
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ALL'INIZIO
DELL'ESERCIZIO -147.418 -244.711
Apporto da operazioni straordinarie 0 1.880
Risultato d'esercizio 88.727 -118.509
Imposte pagate/Crediti per imposte cedute -35.709 49.577
Ammortamenti 756 928
Svalutazioni immobilizzazioni immateriali 35
Variazioni delle attività e delle passività (*) -31.264 164.021
Flussi finanziari netti da attività operativa 22.545 96.017
Flussi finanziari da attività di investimento -684 -604
Free cash flow 21.861 95.413
Dividendi pagati
Incasso copertura perdite da A2A S.p.A. 99.435
Cash flow da distribuzione dividendi/incassi copertura
perdite 99.435 0
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ALLA FINE
DELL'ESERCIZIO -26.122 -147.418

(*) Al netto dei saldi con contropartita il Patrimonio Netto.

La situazione patrimoniale, redatta secondo lo schema delle fonti e degli impieghi evidenzia un capitale investito al 31 dicembre 2015 pari a 112.823 migliaia di euro (37.871 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La variazione rispetto all'esercizio precedente è fortemente influenzata dalle minori rimanenze di certificati ambientali sia del portafoglio industriale, comprese nelle immobilizzazioni immateriali, sia del portafoglio di trading, comprese nella voce "Rimanenze", dalla diminuzione dei fondi rischi, come effetto netto del rilascio dell'accantonamento effettuato nello scorso esercizio in ragione dell'onerosità delle obbligazioni attuali presenti nei contratti di tolling in essere con la società correlata Edipower S.p.A. in parte compensato dall'utilizzo e dal successivo adeguamento del fondo dell'onerosità delle obbligazioni attuali presenti nei contratti di tolling in essere con la società Ergosud S.p.A., al netto del relativo effetto fiscale, come meglio descritto nel commento dei costi operativi, nonché minori debiti commerciali e crediti commerciali rispetto alla chiusura dell'esercizio 2014. Il patrimonio netto risulta pari a 86.701 migliaia di euro (negativo per 109.547 migliaia di euro al 31 dicembre 2014), per effetto sia dell'iscrizione dell'utile dell'esercizio sia del versamento a copertura perdite ricevuto dalla capogruppo A2A S.p.A., mentre la posizione finanziaria netta risulta negativa per 26.122 migliaia di euro (negativa per 147.418 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2015 risulta negativo per 26.122 migliaia di euro (negativo per 147.418 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presenta un miglioramento pari a 121.296 migliaia di euro derivante principalmente dalla miglior gestione operativa della società che, al netto degli accantonamenti/rilasci effettuati in ragione dell'onerosità delle obbligazioni attuali presenti nei contratti di tolling in essere, avrebbe chiuso l'esercizio 2015 con un Margine operativo lordo positivo per 63.484 migliaia di euro (positivo per 16.862 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) in miglioramento rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente di 46.622 migliaia di euro.

Si riportano di seguito i principali indicatori reddituali e di liquidità della società:

Indicatori reddituali 31.12.2015 31.12.2014
Roi (Return on investment) n.s. n.s.
Roe (Return on equity) n.s. n.s.
Ros (Return on sales) n.s. n.s.
Indicatori di liquidità 31.12.2015 31.12.2014
Indice di liquidità primaria:
Attività correnti – Scorte di magazzino
Passività correnti
0,94 0,69
Indice di liquidità secondaria:
Attività correnti
Passività correnti
1,12 0,91
Margine di tesoreria (migliaia di euro):
Attività correnti – Scorte di magazzino – Passività correnti
-36.927 -288.471

Altre informazioni

Ai sensi dell'articolo 2428 del codice civile, si precisa che la società, in linea con la specifica attività gestionale, non svolge attività di ricerca e sviluppo e non possiede al 31 dicembre 2015 quote proprie, né ha effettuato acquisti o cessioni di tali quote nel corso dell'esercizio, né direttamente, né indirettamente per tramite di società controllate o collegate, né per tramite di società fiduciarie o per interposta persona.

Con riferimento all'articolo 2428 6bis del Codice Civile, si segnala che nel corso dell'esercizio la società non ha provocato alcun danno ambientale e quindi non è stata condannata al pagamento di alcuna sanzione.

Non si segnalano casi di morte sul lavoro e cause di mobbing per cui la società è stata dichiarata definitivamente responsabile.

La società non ha istituito sedi secondarie.

Con riferimento all'articolo 2427 16bis del Codice Civile, si segnala che nel corso dell'esercizio la società ha corrisposto alla società di revisione legale per la revisione legale dei conti annuali e gli altri servizi di verifica svolti un corrispettivo pari a 68.975 euro.

Rischi e Incertezze

Per l'informativa sui rischi si rimanda allo specifico paragrafo delle "Altre informazioni" della nota illustrativa al bilancio.

Evoluzione prevedibile della gestione

A2A Trading ha già collocato sul 2016 circa 11 TWh di vendite di energia elettrica con contratti bilaterali stabilizzando parte dei ricavi e, conseguentemente, dei margini. Tali vendite includono la fornitura alla correlata A2A Energia S.p.A. nonché vendite all'ingrosso di prodotti standard e di profili per l'ottimizzazione e l'hedging del portafoglio elettrico a termine. E' anche iniziata l'attività di hedging sul 2017, vendendo circa 1,7 TWh di energia elettrica con contratti bilaterali.

Nel contempo sono stati anche effettuati acquisti di energia elettrica, sul 2016 per circa 5 TWh e sul 2017 per circa 0,4 TWh, finalizzati ad operazioni di ottimizzazione del portafoglio industriale.

Per quanto riguarda la filiera Ambiente, A2A Trading ha provveduto a vendere sul 2016 circa 0,3 TWh di energia proveniente dai termovalorizzatori che si stima in circa 1 TWh, stabilizzando una parte dei loro ricavi.

E' continuata l'attività sui mercati elettrici esteri con la partecipazione della società alle procedure per l'assegnazione della capacità di interconnessione import/export 2016 su tutte le frontiere con l'Italia. In considerazione dell'andamento degli spread Italia-estero e delle ridotte quantità messe a disposizione nell'asta annuale, la società ha scelto ridurre il profilo di rischio sul lungo periodo con l'acquisto di un numero contenuto di diritti di capacità annuale (MW), preferendo concentrare l'attività di cross-border su base mensile e giornaliera.

Con riferimento al rischio connesso ai costi di congestione sulla rete rilevante, A2A Trading ha sottoscritto con Terna S.p.A. strumenti di copertura a prezzo fisso per l'anno 2016 ("CCC") relativi prevalentemente alla Zona Nord sia a tutela delle immissioni degli impianti che dell'energia importata. Il meccanismo prevede il diritto per la società di pagare/ricevere un prezzo fisso di congestione (ovvero di differenziale tra il prezzo della Zona Nord ed il PUN) a fronte del prezzo variabile che ogni ora si forma su IPEX.

A2A Trading ha già veduto sul 2016 2.030 milioni di metri cubi di gas naturale con contratti bilaterali, stabilizzando tramite specifici approvvigionamenti una consistente parte dei ricavi e, conseguentemente, dei margini. Tali vendite includono le forniture alle società del gruppo ed a clienti terzi con i quali la società ha consolidato rapporti commerciali anche su base pluriennale.

A2A Trading ha approvvigionato circa il 58% del fabbisogno annuo previsto per il 2016 di carbone.

A partire dalla seconda parte del 2015, a seguito della riorganizzazione aziendale, si è modificata l'attività di ottimizzazione del portafoglio industriale. Questa rivisitazione della struttura interna consente una maggiore integrazione tra tutte le commodity nel portafoglio della Società nel medio/lungo termine e una stretta interazione con le funzioni aziendali preposte allo scheduling ed al bidding di breve periodo.

Nel dicembre 2014 sono stati approvati gli atti implementativi del Regolamento UE N. 1227/2011 relativo all'integrità e trasparenza del mercato all'ingrosso (REMIT). Questo ha fissato la data di avvio dell'attività di reporting verso ACER al 7 ottobre 2015 per i contratti standard e al 7 aprile 2016 per tutti gli altri. A2A Trading si avvale, come già per la reportistica inerente EMIR, del prodotto "Complete", sviluppato e gestito da Trayport quale sistema di interfaccia per la trasmissione dei dati al database di ACER. A2A Trading ha adempiuto agli obblighi di reporting rispettando le scadenze richieste e preparandosi per la trasmissione delle informazioni relative ai contratti non standard previsti per il prossimo aprile.

Fatti di rilievo successivi alla chiusura del bilancio

Non si segnalano eventi significativi successivi al 31 dicembre 2015 tali da richiedere modifiche o integrazioni a quanto riportato nel Bilancio d'esercizio.

Proposte del Consiglio di Amministrazione all'Assemblea dei soci

Nell'invitarVi ad approvare il presente bilancio Vi segnalo che l'utile dell'esercizio 2015 pari a 88.727.137 euro è stato utilizzato per 32.349.058 euro, corrispondente al risultato del primo trimestre 2015, a copertura delle riserve negative, per la quota rimanente disponibile pari a 56.378.079 euro Vi propongo di destinarla come segue:

  • per euro 200.000, per la ricostituzione della riserva legale pari a un quinto del capitale sociale;
  • per euro 4.178.079 a riserva straordinaria a copertura delle Riserve IAS 32-39 e IAS 19 che al 31 dicembre 2015 presentano un saldo negativo;
  • per euro 52.000.000 a dividendi.

Vi propongo inoltre di distribuire 24.323.401 euro prelevandoli della riserva sovrapprezzo azioni e 8.676.599 prelevandoli dalle altre riserve disponibili portando così l'ammontare complessivo del dividendo da versare alla capogruppo a 85.000.000 euro.

Il Presidente Masi Massimiliano Spiridione

PROSPETTI DI BILANCIO

A2A Trading S.r.l. BILANCIO BILANCIO
SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA Note AL 31/12/2015 AL 31/12/2014
(valori espressi in euro)
ATTIVITA'
ATTIVITA' NON CORRENTI
Immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni immateriali 1 73.993.360 87.698.963
Partecipazioni 2 1.030.797 1.030.797
Attività per imposte anticipate
Altre attività non correnti
3
4
26.987.670
142.862
58.722.589
142.862
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 102.154.689 147.595.211
ATTIVITA' CORRENTI
Rimanenze 5 115.579.965 204.313.116
Crediti commerciali 6 509.960.309 532.615.477
Altre attività correnti 7 78.880.315 87.085.457
Attività finanziarie correnti
Attività per imposte correnti 8 6.174.918 7.915.987
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 9 27.740.489 4.402.007
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 738.335.996 836.332.044
ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
TOTALE ATTIVO 840.490.685 983.927.255
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
Riserve
10
11
1.000.000
-3.025.854
1.000.000
7.962.233
Risultato d'esercizio 12 88.727.137 -118.509.111
Patrimonio netto 86.701.283 -109.546.878
PASSIVITA'
PASSIVITA' NON CORRENTI
Benefici a dipendenti 13 1.485.964 1.931.811
Fondi rischi e oneri 14 92.620.672 171.051.915
Totale passività non correnti 94.106.636 172.983.726
PASSIVITA' CORRENTI
Debiti commerciali 15 534.450.971 666.364.954
Altre passività correnti 15 70.778.357 102.305.578
Passività finanziarie correnti
Debiti per imposte
16
17
53.862.074
591.364
151.819.875
Totale passività correnti 659.682.766 920.490.407
Totale passività 753.789.402 1.093.474.133
PASSIVITA' DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD
ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 840.490.685 983.927.255
A2A Trading S.r.l. 01/01/2015 01/01/2014
CONTO ECONOMICO Note 31/12/2015 31/12/2014
(valori espressi in euro)
RICAVI
RICAVI DI VENDITA E PRESTAZIONI 2.464.883.498 2.566.548.743
ALTRI RICAVI OPERATIVI 10.246.063 17.252.932
TOTALE RICAVI 19 2.475.129.561 2.583.801.675
COSTI OPERATIVI
COSTI PER MATERIE PRIME PROD FINITI E SERVIZI 2.104.501.895 2.210.356.218
ALTRI COSTI OPERATIVI 220.603.319 518.921.673
TOTALE COSTI OPERATIVI 20 2.325.105.214 2.729.277.891
COSTI PER IL PERSONALE 21 7.840.651 8.462.070
MARGINE OPERATIVO LORDO 22 142.183.696 -153.938.286
AMMORTAMENTI, ACCANTONAMENTI E SVALUTAZIONI 23 1.011.223 901.612
RISULTATO OPERATIVO NETTO 24 141.172.473 -154.839.898
GESTIONE FINANZIARIA
PROVENTI FINANZIARI 557.925 186.566
ONERI FINANZIARI 6.540.458 11.234.308
TOTALE GESTIONE FINANZIARIA 25 -5.982.533 -11.047.742
UTILE AL LORDO DELLE IMPOSTE 135.189.940 -165.887.640
ONERI PER IMPOSTE SUI REDDITI 26 46.462.803 -47.378.529
UTILE DI ATTIVITA' OPERATIVE IN ESERCIZIO AL NETTO DELLE IMPOSTE 88.727.137 -118.509.111
RISULTATO D'ESERCIZIO 27 88.727.137 -118.509.111
A2A Trading S.r.l.
CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO
BILANCIO
AL 31/12/2015
BILANCIO
AL 31/12/2014
(valori espressi in euro)
Risultato d'esercizio (A) 88.727.137 -118.509.111
Utile/(perdite) attuariali su Benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto 208.222 -115.230
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) attuariali
Totale Altri utili/(perdite) al netto dell'effetto fiscale (B)
-75.628
132.594
12.705
-102.525
Parte efficace degli utili/(perdite) sugli strumenti di copertura degli strumenti finanziari
("cash flow hedge") 11.876.249 -17.266.461
Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) -3.922.443 5.413.047
Totale Altri utili/(perdite) al netto dell'effetto fiscale (C) 7.953.806 -11.853.414
Totale risultato d'esercizio complessivo (A) + (B) + (C) 96.813.537 -130.465.050

Con esclusione degli effetti attuariali su benefici a dipendenti iscritti a Patrimonio netto, gli altri effetti sopra esposti verranno rigirati a Conto economico negli esercizi successivi.

A2A Trading S.r.l.
RENDICONTO FINANZIARIO DI CASH FLOW
BILANCIO
AL 31/12/2015
BILANCIO
AL 31/12/2014
(valori espressi in euro)
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO
Apporto da operazioni straordinarie
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALL'INIZIO DELL'ESERCIZIO
4.402.007
4.402.007
19.758.748
1.880.000
21.638.748
Attività operativa
Risultato d'esercizio
Imposte pagate/crediti per imposte cedute
Ammortamenti immobilizzazioni immateriali
Svalutazioni/smobilizzi immobilizzazioni materiali e immateriali
Variazione delle attività e delle passività di funzionamento (*)
Flussi finanziari netti da attività operativa
88.727.137
-35.708.677
755.700
35.100
-31.263.534
22.545.726
-118.509.111
49.576.757
927.510
0
164.021.702
96.016.858
Attività di investimento -13.475.396
Investimenti in immobilizzazioni immateriali e avviamento
Flussi finanziari netti da attività di investimento
-684.067
-684.067
-603.787
-603.787
FREE CASH FLOW 21.861.659 95.413.071
Attività di finanziamento
Variazione delle passività finanziarie
Dividendi pagati
Incasso copertura perdite da A2A S.p.A.
-91.148.825
0
99.434.624
-100.922.262
Interessi finanziari netti pagati -6.808.976 -11.727.550
Flussi finanziari netti da attività di finanziamento 1.476.823 -112.649.812
VARIAZIONE DELLE DISPONIBILITA' LIQUIDE 23.338.482 -17.236.741
DISPONIBILITA' LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI ALLA FINE DELL'ESERCIZIO 27.740.489 4.402.007

(*) Al netto dei saldi con contropartita il patrimonio netto e altre voci di stato patrimoniale

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEI CONTI DI PATRIMONIO NETTO
(valori espressi in euro)
A2A Trading S.r.l.
Capitale
Sociale
Cash Flow
Hedge
Riserva
Legale
Riserve
Altre
d'esercizio
Risultato
Totale
Patrimonio netto al 31.12.2013 1.000.000 -82.375 1.001.529 34.171.766 -15.172.748 20.918.172
Riserva IAS 19 Benefici a dipendenti ()
Variazioni dell'esercizio 2014:
Destinazione del risultato 2013
Riserve IAS 32 e 39 (
)
Risultato d'esercizio
-11.853.414 -15.172.748
-102.525
15.172.748
-118.509.111
-11.853.414
-102.525
-118.509.111
Patrimonio netto al 31.12.2014 1.000.000 -11.935.789 1.001.529 18.896.493 -118.509.111 -109.546.878
Versamento copertura perdite da A2A S.p.A.
Riserva IAS 19 Benefici a dipendenti ()
Variazioni dell'esercizio 2015:
Riserve IAS 32 e 39 (
)
Risultato d'esercizio
Copertura perdite
7.953.806 -1.001.529 99.434.624
-117.507.582
132.594
88.727.137
118.509.111
99.434.624
7.953.806
132.594
88.727.137
Patrimonio netto al 31.12.2015 1.000.000 -3.981.983 956.129 88.727.137 86.701.283
Possibilità di utilizzazione A - B - C
(*) Concorrono alla formazione del Conto economico complessivo.

Legenda

A: per aumento di capitale

B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci

D : per distribuzione ai soci, per la quota eccedente il 20% del capitale sociale

NOTE ILLUSTRATIVE

Informazioni di carattere generale relative a A2A Trading S.r.l.

A2A Trading S.r.l. è una società con personalità giuridica organizzata secondo l'ordinamento legislativo della Repubblica Italiana. A2A Trading S.r.l. è la società a cui è affidata la gestione del portafoglio energetico del Gruppo A2A, ivi inclusa l'attività di compravendita di energia elettrica e di combustibili gassosi e non gassosi sui mercati all'ingrosso nazionali ed internazionali. Dal 1° aprile 2012 la società A2A Trading è diventata gestore unico del portafoglio fuel del Gruppo subentrando alla correlata Plurigas S.p.A. nella gestione dell'attività di approvvigionamento, logistica e stoccaggio del gas.

____________________________________________________________________________________

La società è sottoposta all'attività di direzione e coordinamento da parte della controllante A2A S.p.A.. Nella presente nota illustrativa è presente un prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della società controllante.

La valuta di presentazione del bilancio di A2A Trading S.r.l. è l'euro, che coincide anche con la moneta funzionale delle economie in cui la società opera. In particolare, le seguenti note illustrative sono presentate in migliaia di euro.

In bilancio di A2A Trading S.r.l. al 31 dicembre 2015 è stato predisposto in ipotesi di funzionamento e continuità aziendale ed è composto dal Prospetto delle Situazione Patrimoniale-Finanziaria, Prospetto di Conto Economico, Prospetto di Conto Economico Complessivo, Rendiconto Finanziario, Prospetto delle variazioni dei conti di Patrimonio Netto, e dalle presenti Note Illustrative.

Tale bilancio è stato redatto in conformità con i Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) promulgati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e omologati dall'Unione Europea, includendo tra questi sia gli "International Accounting Standards" (IAS) che gli "International Financial Reporting Standards" (IFRS), oltre alle interpretazioni dell'"International Financial Reporting Interpretation Committee" (IFRIC) nonché i provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005.

Il bilancio al 31 dicembre 2015 è oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione il 4 marzo 2016, che ne ha autorizzato la pubblicazione, ed è assoggettato a revisione legale da parte di PricewaterhouseCoopers S.p.A..

Schemi di bilancio

La società A2A Trading S.r.l. ha adottato per la "Situazione patrimoniale - finanziaria" la forma di presentazione che prevede la distinzione delle attività e passività tra correnti e non correnti, secondo quanto consentito dal paragrafo 60 e seguenti dello IAS 1 revised.

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Il "Conto economico" è scalare con le singole poste analizzate per natura, forma ritenuta più rappresentativa rispetto alla cosiddetta presentazione per destinazione di spesa. La forma scelta è infatti conforme con le modalità di presentazione dei maggiori competitors ed è in linea con la prassi internazionale.

Il "Rendiconto finanziario" è predisposto utilizzando il metodo indiretto, come consentito dallo IAS 7.

Il "Prospetto dei movimenti del patrimonio netto" è stato predisposto secondo le disposizioni dello IAS 1 revised.

Si precisa che gli schemi di bilancio presentati sono invariati rispetto a quelli utilizzati in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2014.

Variazioni di principi contabili internazionali

Ai sensi dello IAS 8, nel successivo paragrafo "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dal Gruppo dal presente esercizio" sono indicati e brevemente illustrati gli emendamenti in vigore dal 1° gennaio 2015.

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Nei paragrafi a seguire, "Principi contabili, emendamenti e interpretazioni omologati dall'Unione Europea ma applicabili successivamente al 31 dicembre 2015" e "Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea", vengono invece dettagliati i principi contabili ed interpretazioni già emessi, ma non ancora entrati in vigore, oppure non ancora omologati dall'Unione Europea e pertanto non applicabili per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2015, i cui eventuali impatti saranno quindi recepiti a partire dai bilanci dei prossimi esercizi.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni applicabili dal Gruppo dal presente esercizio

A decorrere dal 1° gennaio 2015 sono state applicate alcune integrazioni conseguenti a specifici paragrafi dei principi contabili internazionali già adottati dal Gruppo nei presedenti esercizi, nessuna delle quali ha determinato un effetto significativo sui risultati economici e finanziari del Gruppo.

Le variazioni principali sono di seguito illustrate.

  • Con l'annual improvement 2012, applicabile in modo volontario per i bilanci chiusi al 31 dicembre 2015, lo IASB ha emesso gli emendamenti ai seguenti principi contabili:
  • a) IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni": l'emendamento chiarisce la definizione di "condizione di maturazione" e separatamente definisce le "condizioni di conseguimento di risultato" e le "condizioni di servizio";
  • b) IFRS 3 "Aggregazioni di imprese": il principio è stato modificato per chiarire che l'obbligazione a pagare un corrispettivo potenziale rientra nella definizione di strumento finanziario e deve essere classificato come passività finanziaria o come elemento di patrimonio netto sulla base delle indicazioni contenuto nello IAS 32. Inoltre è stato chiarito che le obbligazioni a corrispondere un corrispettivo potenziale, diverse da quelle che rientrano nella definizione di strumento di patrimonio netto, sono valutate al fair value ad ogni data di bilancio, con variazioni rilevate a conto economico;
  • c) IFRS 8 "Settori operativi": il principio è modificato con l'introduzione di un nuovo obbligo informativo, richiedendo una breve descrizione dei settori operativi che sono stati aggregati e degli indicatori economici che sono stati utilizzati per tale aggregazione;
  • d) IFRS 13 "Misurazione del fair value": l'emendamento chiarisce che l'esenzione che permette ad un'entità di valutare al fair value gruppi di attività e passività finanziarie si applica a tutti i contratti, inclusi quelli non finanziari;
  • e) IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e IAS 38 "Attività immateriali": entrambi i principi vengono modificati per chiarire come il valore recuperabile e la vita utile vengono trattati nel caso in cui l'entità effettui una rivalutazione;
  • f) IAS 24 "Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate": il principio viene modificato al fine di includere, in qualità di parte correlata, un'entità che fornisca servizi relativi alla gestione del management (cosiddetta management company).

• IAS 19 Revised "Benefici a dipendenti": le modifiche apportate allo IAS 19 in data 21 novembre 2013 consentono (ma non rendono obbligatoria) la contabilizzazione in diminuzione del "current service cost" del periodo dei contributi corrisposti dai dipendenti o da terze parti, che non siano correlati al numero di anni di servizio, in luogo dell'allocazione di tali contributi lungo l'arco temporale cui il servizio è reso. Tali contributi devono presentare le seguenti condizioni: (i) sono indicati nelle condizioni formali del piano; (ii) sono collegati al servizio svolto dal dipendente; (iii) sono indipendenti dal numero di anni di servizio del dipendente (es. i contributi rappresentano una percentuale fissa della retribuzione, oppure un importo fisso per tutto il periodo di lavoro o correlato all'età del dipendente).

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  • Con l'annual improvement 2013, in vigore per gli esercizi amministrativi iniziati a partire dal 1° gennaio 2015, lo IASB ha emesso gli emendamenti ai seguenti principi contabili:
  • a) IFRS 3: la modifica chiarisce che l'IFRS 3 non è applicabile per rilevare gli effetti contabili relativi alla formazione di una joint venture o di una joint operation (così come definiti dall'IFRS 11) nel bilancio della joint venture o della joint operation;
  • b) IFRS 13: è stato chiarito che la disposizione contenuta nell'IFRS 13 in base alla quale è possibile misurare il fair value di un gruppo di attività e passività finanziarie su base netta, si applica a tutti i contratti rientranti nell'ambito dello IAS 39 (o dell'IFRS 9) indipendentemente dal fatto che soddisfino o meno le definizioni di attività e passività finanziarie dello IAS 32;
  • c) IAS 40 "Investimenti immobiliari": la modifica del principio riguarda l'interazione tra le disposizioni previste dell'IFRS 3 "Aggregazioni di imprese" e quelle del presente principio nei casi in cui l'acquisizione di un immobile sia identificabile come un'aggregazione di imprese.
  • IFRIC 21 "Tributi": questa interpretazione dello IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali" è stata emessa in data 20 maggio 2013 e riguarda la contabilizzazione dei tributi imposti dai governi che non rientrano nell'ambito di applicazione dello IAS 12 "Imposte sul reddito". Lo IAS 37 "Accantonamenti, passività e attività potenziali" stabilisce i criteri relativi al riconoscimento di una passività, uno dei quali è rappresentato dalla presenza di una obbligazione presente per l'entità quale risultato di un evento passato. L'interpretazione in esame chiarisce che l'obbligazione che fa sorgere la passività per il tributo da pagare è l'attività descritta nella legislazione dell'attività stessa da cui scaturisce il pagamento del tributo.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni omologati dall'Unione Europea ma applicabili successivamente al 31 dicembre 2015

Potranno essere adottati nei prossimi esercizi, qualora ne dovessero ricorrere i presupposti, i seguenti principi contabili ed interpretazioni già omologati dall'Unione Europea e attualmente non applicati dal Gruppo:

  • IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto": emesso dallo IASB in data 6 maggio 2014, l'emendamento al principio in esame fornisce le linee guida relative al trattamento contabile da adottare in caso di acquisizioni di partecipazioni in accordi a controllo congiunto, la cui attività incontri la definizione di "business" così come definito dall'IFRS 3 "Aggregazioni di imprese". La modifica in oggetto è applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016;
  • IAS 1 "Presentazione del bilancio": emanata dallo IASB in data 18 dicembre 2014 e applicabile a decorrere dal 1° gennaio 2016, la modifica al principio in esame chiarisce esplicitamente che

l'informativa non significativa non deve essere fornita anche se espressamente richiesta da uno specifico IFRS. In merito alle note esplicative al bilancio, non è previsto uno specifico ordine e quindi la società potrebbe anche decidere di presentare le note per singola voce di bilancio, commentando il contenuto e le variazioni del periodo insieme alla descrizione del principio contabile applicato per quella voce. La modifica al principio in oggetto intende inoltre fornire chiarimenti in merito alla aggregazione o disaggregazione di voci di bilancio qualora il loro importo sia rilevante o "materiale". In particolare, la modifica al principio richiede che non si proceda con l'aggregazione di poste di bilancio con caratteristiche differenti o con la disaggregazione di voci di bilancio che renda difficoltosa l'informativa e la lettura del bilancio stesso. Inoltre, con riferimento all'esposizione della posizione finanziaria di una entità, l'emendamento chiarisce la necessità di disaggregare alcune voci previste dai paragrafi 54 (Posizione finanziaria) e 82 (Conto economico) dello IAS 1;

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  • IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e IAS 38 "Attività immateriali": questa modifica ai due principi riportati, emessa dallo IASB nel mese di maggio 2014, chiarisce che un processo di ammortamento basato sui ricavi non può essere applicato con riferimento agli elementi di immobili, impianti e macchinari, in quanto tale metodo si basa su fattori (ad esempio volumi e prezzi di vendita) che non rappresentano l'effettivo consumo dei benefici economici dell'attività sottostante. Il divieto sopra indicato è stato incluso anche nello IAS 38, in base al quale le attività immateriali potranno essere ammortizzate sulla base dei ricavi solo se si riesce a dimostrare che i ricavi e il consumo dei benefici economici dell'attività immateriale sono altamente correlati;
  • Con le modifiche ai principi contabili internazionali IAS 41 "Agricoltura" e IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", lo IASB ha stabilito che le piante fruttifere, utilizzate esclusivamente per la coltivazione di prodotti agricoli nel corso di vari esercizi, dovrebbero essere soggette allo stesso trattamento contabile riservato ad immobili, impianti e macchinari a norma dello IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", in quanto il "funzionamento" è simile a quello della produzione manifatturiera. Le modifiche in esame sono applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IAS 27 Revised "Bilancio separato": l'emendamento al principio in esame, emanato dallo IASB in data 12 agosto 2014 e applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016, consente ad un'entità di utilizzare il metodo del Patrimonio netto per contabilizzare nel bilancio separato gli investimenti in società controllate, joint ventures e in imprese collegate;
  • Modifiche annuali agli IFRS 2012-2014: in data 25 settembre 2014 lo IASB ha pubblicato una serie di emendamenti ad alcuni principi contabili internazionali, applicabili con decorrenza dal 1° gennaio 2016. Le modifiche riguardano:
  • i. IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate";
  • ii. IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative";
  • iii. IAS 19 "Benefici a dipendenti";
  • iv. IAS 34 "Bilanci intermedi".

Per quanto riguarda il primo punto, la modifica chiarisce che non si deve ricorrere alla riesposizione dei dati di bilancio qualora una attività o un gruppo di attività disponibili per la vendita venga riclassificata come "detenuta per essere distribuita", o viceversa.

Con riferimento all'IFRS 7, l'emendamento in oggetto stabilisce che qualora un'entità trasferisca un'attività finanziaria a condizioni tali da consentire la "derecognition" dell'attività stessa, viene richiesta l'informativa riguardante il coinvolgimento residuo dell'entità stessa nell'attività trasferita, qualora abbia sottoscritto dei contratti di servizio che evidenziano una interessenza dell'entità nella futura performance delle attività finanziarie trasferite.

La modifica dello IAS 19 proposta, chiarisce che il tasso di sconto per attualizzare le obbligazioni per benefici successivi al rapporto di lavoro sia determinato con riferimento ai rendimenti di mercato dei

titoli obbligazionari di aziende primarie e nei Paesi dove non esiste un "mercato spesso" di tali titoli siano utilizzati i rendimenti di mercato dei titoli di enti pubblici.

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L'emendamento proposto allo IAS 34 richiede l'indicazione di riferimenti incrociati tra i dati riportati nel bilancio intermedio e l'informativa ad essi associata.

Principi contabili, emendamenti e interpretazioni non ancora omologati dall'Unione Europea

I seguenti principi ed emendamenti a principi preesistenti sono tuttora in corso di omologazione da parte dell'Unione Europea e pertanto non risultano applicabili da parte del Gruppo. Le date indicate riflettono la data di efficacia attesa e statuita nei principi stessi; tale data è tuttavia soggetta all'effettiva omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea.:

• IFRS 9 "Strumenti finanziari": il presente principio rappresenta la prima parte di un processo per fasi che ha lo scopo di sostituire interamente lo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione" e introduce dei nuovi criteri per la classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie. Le principali novità introdotte dall'IFRS 9 sono così sintetizzabili: le attività finanziarie possono essere classificate in due sole categorie - al "fair value" oppure al "costo ammortizzato". Scompaiono quindi le categorie dei "loans and receivables", delle attività finanziarie disponibili per la vendita e delle attività finanziarie "held to maturity". La classificazione all'interno delle due categorie avviene sulla base del modello di business dell'entità e in relazione alle caratteristiche dei flussi di cassa generati dalle attività stesse. Un'attività finanziaria è valutata al costo ammortizzato se entrambi i seguenti requisiti sono rispettati: il modello di business dell'entità prevede che l'attività finanziaria sia detenuta per incassare i relativi cash flow (quindi, in sostanza, non per realizzare profitti di trading) e le caratteristiche dei flussi di cassa dell'attività corrispondono unicamente al pagamento di capitale e interessi. In caso contrario l'attività finanziaria deve essere misurata al fair value. Le regole per la contabilizzazione dei derivati incorporati sono state semplificate: non è più richiesta la contabilizzazione separata del derivato incorporato e dell'attività finanziaria che lo "ospita".

Tutti gli strumenti rappresentativi di capitale - sia quotati che non quotati - devono essere valutati al fair value (lo IAS 39 stabiliva invece che, qualora il fair value non fosse determinabile in modo attendibile, gli strumenti rappresentativi di capitale non quotati venissero valutati al costo).

L'entità ha l'opzione di presentare nel Patrimonio netto le variazioni di fair value degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono detenuti per la negoziazione, per i quali invece tale opzione è vietata. Tale designazione è ammessa al momento della rilevazione iniziale, può essere adottata per singolo titolo ed è irrevocabile. Qualora ci si avvalesse di tale opzione, le variazioni di fair value di tali strumenti mai possono essere riclassificate dal Patrimonio netto al Conto economico. I dividendi invece continuano ad essere rilevati in Conto economico.

L'IFRS 9 non ammette riclassificazioni tra le due categorie di attività finanziarie se non nei rari casi in cui vi è una modifica nel modello di business dell'entità. In tal caso gli effetti della riclassifica si applicano prospetticamente.

Infine l'informativa richiesta nelle note è stata adeguata alla classificazione ed alle regole di valutazione introdotte dall'IFRS 9. In data 19 novembre 2013 lo IASB ha emesso un emendamento al principio in esame, che riguarda principalmente i seguenti aspetti:

i. la sostanziale revisione del cd. "Hedge accounting", che consentirà alle società di riflettere meglio le loro attività di gestione dei rischi nell'ambito del bilancio;

ii. è consentita la modifica di trattamento contabile delle passività valutate al fair value: in particolare gli effetti di un peggioramento del rischio di credito della società non verranno più iscritti a Conto economico;

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iii. viene prorogata la data di entrata in vigore del principio in oggetto, fissata inizialmente con decorrenza dal 1° gennaio 2015.

Nel corso del mese di luglio 2014 è stata pubblicata una parziale modifica del principio, con l'introduzione, in tema di valutazione di classi di strumenti finanziari, del modello basato sulla perdita attesa del credito che sostituisce il modello di impairment fondato sulle perdite realizzate. L'emendamento in esame è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2018;

  • IFRS 14 "Poste di bilancio differite di attività regolamentate": il nuovo principio transitorio, emesso dallo IASB il 30 gennaio 2014, consente all'entità che adotta per la prima volta i principi contabili internazionali IAS/IFRS, di continuare ad applicare le precedenti GAAP accounting policies in merito alla valutazione (incluso impairment) e l'eliminazione dei regulatory deferral accounts. Il presente principio sarà applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IFRS 15 "Ricavi da contratti con i clienti": il principio, emesso dallo IASB in data 28 maggio 2014, è il risultato di uno sforzo di convergenza tra lo IASB e il FASB ("Financial Accounting Standard Board", l'organo deputato all'emissione di nuovi principi contabili negli Stati Uniti) al fine di raggiungere un unico modello di riconoscimento dei ricavi applicabile sia in ambito IFRS che US GAAP. Il nuovo principio sarà applicabile a tutti i contratti con la clientela, includendo i lavori in corso su commessa, e dunque sostituirà gli attuali IAS 18 – Ricavi e IAS 11 – Commesse a lungo termine e tutte le relative interpretazioni. Il principio in oggetto trova applicazione qualora ricorrano contemporaneamente i seguenti criteri:
  • i. le parti hanno approvato il contratto e si sono impegnate ad eseguire le rispettive obbligazioni;
  • ii. i diritti di ciascuna delle parti riguardanti i beni e i servizi da trasferire nonché i termini di pagamento sono stati identificati;
  • iii. il contratto stipulato ha sostanza commerciale (i rischi, la tempistica o l'ammontare dei flussi di cassa futuri dell'entità possono modificarsi quale risultato del contratto);
  • iv. sussiste la probabilità di incassare e pagare gli importi legati alla esecuzione del contratto.

L'IFRS 15 include anche obblighi di informativa significativamente più estesi rispetto al principio esistente, in merito alla natura, agli ammontari, alle tempistiche e all'incertezza dei ricavi e dei flussi di cassa derivanti dai contratti con la clientela.

In data 11 settembre 2015 lo IASB ha emesso una modifica al principio in oggetto, posticipandone la data di applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2018;

  • IFRS 10 "Bilancio consolidato": la modifica al presente principio, emessa in data 18 dicembre 2014 riguarda l'esenzione dalla presentazione del bilancio consolidato qualora la controllante abbia partecipazioni in "investment entities" che valutano le proprie controllate al fair value. L'emendamento al principio è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016;
  • IAS 28 "Partecipazioni in imprese collegate e joint ventures": in data 18 dicembre 2014 il presente principio è stato modificato in merito a partecipazioni detenute in società collegate o joint ventures che siano "investment entities": tali partecipazioni possono essere valutate al fair value o con il metodo del Patrimonio netto. Tale modifica è applicabile con decorrenza dal 1° gennaio 2016.

Principi contabili e criteri di valutazione

Criteri di redazione

Il bilancio è stato redatto in base al principio del costo storico, con l'eccezione delle voci che secondo gli IFRS devono o possono essere valutate al valore equo (fair value), come meglio indicato nei criteri di valutazione.

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I principi contabili, i criteri e le stime di valutazione adottati nella redazione del bilancio sono omogenei con quelli utilizzati in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2014, fatto salvo quanto di seguito specificato.

Conversione delle poste in valuta estera

Le operazioni espresse in valuta diversa dall'euro sono rilevate, inizialmente, al tasso di cambio in essere il giorno della data della transazione. Le attività e le passività monetarie denominate in valuta estera sono convertite in euro al cambio della data di chiusura del bilancio.

Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio in vigore alla data di rilevazione dell'operazione. Le poste non monetarie iscritte al valore equo (fair value) sono convertite utilizzando il tasso di cambio alla data di determinazione di tale valore.

Immobilizzazioni immateriali

Le immobilizzazioni immateriali riguardano le attività prive di consistenza fisica identificabili, controllate dall'impresa e in grado di produrre benefici economici futuri, nonché l'avviamento, quando acquisito a titolo oneroso.

L'identificabilità è definita con riferimento alla possibilità di distinguere l'immobilizzazione immateriale acquisita dall'avviamento; questo requisito è soddisfatto di norma quando: (i) l'immobilizzazione immateriale è riconducibile a un diritto legale o contrattuale, oppure (ii) l'immobilizzazione è separabile, ossia può essere ceduta, trasferita, data in affitto o scambiata autonomamente oppure come parte integrante di altre immobilizzazioni.

Il controllo dell'impresa consiste nella potestà di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dall'immobilizzazione e nella possibilità di limitarne l'accesso ad altri.

Le immobilizzazioni immateriali sono iscritte in bilancio al costo di acquisto o di produzione, inclusivo degli oneri accessori, determinato con le stesse modalità indicate per le immobilizzazioni materiali. Le immobilizzazioni immateriali prodotte internamente non sono capitalizzate e si rilevano nel Conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile definita, vengono iscritte al netto dei relativi ammortamenti accumulati e di eventuali perdite durevoli di valore determinate con le stesse modalità precedentemente indicate per le immobilizzazioni materiali. Variazioni della vita utile attesa o delle modalità con cui i futuri benefici economici legati all'immobilizzazione immateriale sono conseguiti dall'entità, sono rilevate modificando il periodo o il metodo di ammortamento e trattate come modifiche delle stime contabili. Le quote di ammortamento delle immobilizzazioni immateriali con vita utile definita sono rilevate a Conto economico nella categoria di costo coerente con la funzione dell'immobilizzazione immateriale.

In presenza di indicatori specifici di perdita del valore, le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test") secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni"; le eventuali svalutazioni possono essere oggetto di successivi ripristini di valore qualora vengano meno le ragioni che hanno condotto alla loro svalutazione.

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Le immobilizzazioni immateriali aventi vita utile indefinita e quelle non ancora disponibili per l'utilizzo sono sottoposte ad Impairment Test con frequenza almeno annuale, indipendentemente dalla presenza di specifici indicatori di perdita di valore, secondo le modalità illustrate nel successivo paragrafo "Perdita di valore delle immobilizzazioni". Le eventuali svalutazioni dell'avviamento non sono oggetto di successivi ripristini di valore.

Gli utili o le perdite derivanti dall'alienazione di una immobilizzazione immateriale sono determinati come differenza tra il valore di dismissione e il valore di carico e sono rilevati a Conto economico al momento della cessione.

Per le immobilizzazioni immateriali a vita utile definita, quali i diritti di brevetto industriale e utilizzazione opere dell'ingegno, si applicano le percentuali di ammortamento pari a 12,5% - 33,3%.

Perdita di valore delle immobilizzazioni

In presenza di indicatori tali da far supporre l'esistenza di una perdita del valore, le immobilizzazioni immateriali sono soggette ad una verifica di perdita di valore ("Impairment Test").

Nel caso dell'avviamento, di altre immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita o di immobilizzazioni non disponibili per l'uso, l'Impairment Test è effettuato almeno annualmente o più frequentemente ogniqualvolta vi sia un'indicazione che l'immobilizzazione possa aver subito una perdita di valore.

La verifica consiste nel confronto tra il valore contabile iscritto in bilancio e la stima del valore recuperabile dell'immobilizzazione.

Il valore recuperabile di un'immobilizzazione è il maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il suo valore d'uso. Per determinare il valore d'uso di un'immobilizzazione la società calcola il valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati, sulla base di piani aziendali predisposti dal management al lordo delle imposte, applicando un tasso di sconto, ante imposte, che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'immobilizzazione. Se il valore recuperabile di un'immobilizzazione è inferiore al valore contabile viene rilevata una perdita a Conto economico. Quando successivamente una perdita registrata su un'attività, diversa dall'avviamento, dovesse venir meno o ridursi, il valore contabile dell'attività o dell'unità generatrice di flussi finanziari è incrementato sino alla nuova stima del valore recuperabile, che non può comunque eccedere il valore che sarebbe stato determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita per riduzione di valore. Il ripristino di una perdita di valore è iscritto immediatamente a Conto economico.

Quando non è possibile stimare il valore recuperabile della singola attività, il valore recuperabile è determinato in relazione all'unità generatrice di flussi finanziari (CGU - Cash Generating Unit) o all'insieme di CGU cui tale attività appartiene e/o può essere allocata ragionevolmente.

Le CGU sono state individuate coerentemente alla struttura organizzativa e di business, come aggregazioni omogenee che generano flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dall'utilizzo continuativo delle attività a esse imputabili.

Titoli ambientali: quote di emissione e certificati verdi e certificati bianchi

Si applicano criteri di valutazione differenziati tra quote/certificati detenuti per own-use, ossia a fronte del proprio fabbisogno ("Portafoglio Industriale") e quelli detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading").

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Le quote/certificati detenuti per own-use ("Portafoglio Industriale") eccedenti il fabbisogno, determinato in relazione alle obbligazioni maturate a fine esercizio ("surplus"), sono iscritte tra le altre immobilizzazioni immateriali al costo sostenuto. I certificati assegnati gratuitamente sono invece iscritti ad un valore nullo. Trattandosi di un bene a utilizzo istantaneo tale posta non è soggetta ad ammortamento ma ad impairment test. Il valore recuperabile viene identificato come il maggiore fra il valore d'uso e quello di mercato. Qualora invece il fabbisogno ecceda le quote/certificati in portafoglio alla data di bilancio ("deficit"), si procede allo stanziamento in bilancio dell'onere necessario per far fronte all'obbligazione residua, stimato sulla base di eventuali contratti d'acquisto, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, delle quotazioni di mercato.

Le quote/certificati detenuti con intento di trading ("Portafoglio di trading") vengono invece iscritte tra le rimanenze di magazzino e valutate al minore tra il costo d'acquisto e il valore di presumibile realizzazione desumibile dall'andamento del mercato. I certificati assegnati gratuitamente sono iscritti ad un valore nullo. Il valore di mercato è definito con riferimento a eventuali contratti di vendita, anche a termine, già sottoscritti alla data di bilancio e, in via residuale, alle quotazioni di mercato.

Partecipazioni in controllate, collegate e joint venture

Sono imprese controllate le imprese su cui la società ha autonomamente il potere di determinare le scelte strategiche dell'impresa al fine di ottenerne i relativi benefici. Generalmente si presume l'esistenza del controllo quando si detiene, direttamente e indirettamente, più della metà dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, considerando anche i cosiddetti voti potenziali cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili.

Sono imprese collegate le imprese su cui la società esercita una influenza notevole nella determinazione delle scelte strategiche dell'impresa, pur non avendone il controllo, considerando anche i cosiddetti voti potenziali, cioè i diritti di voto derivanti da strumenti convertibili; l'influenza notevole si presume quando la società detiene, direttamente e indirettamente, più del 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria.

Una joint venture è un accordo contrattuale per il quale due o più parti intraprendono un'attività economica sottoposta a controllo congiunto.

Le partecipazioni in imprese controllate e collegate sono valutate nel bilancio separato al costo di acquisto eventualmente ridotto in caso di distribuzione di capitale o di riserve di capitale ovvero in presenza di perdite di valore.

Qualora l'eventuale quota di pertinenza della società delle perdite della partecipata ecceda il valore contabile della partecipazione, si procede ad azzerare il valore della partecipazione e la quota delle ulteriori perdite è rilevata come fondo nel passivo nel caso in cui la società abbia l'obbligo di risponderne.

Il costo è ripristinato negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che avevano originato le svalutazioni.

Rimanenze

Le rimanenze di magazzino di materiali e combustibili sono valutate al minore tra il costo medio ponderato ed il valore di mercato alla data della chiusura contabile. Il costo medio ponderato viene determinato per periodo di riferimento relativamente ad ogni codice di magazzino. Il costo medio ponderato include gli oneri accessori di competenza (ad esempio: noli navi, oneri doganali, assicurazioni, stallie e controstallie e nell'acquisto di combustibili), riferiti agli acquisti dell'esercizio. Le rimanenze di magazzino vengono costantemente monitorate e, qualora necessario, si procede alla svalutazione delle rimanenze obsolete con imputazione a Conto economico.

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Strumenti finanziari

Le attività e le passività finanziarie sono contabilizzate secondo quanto stabilito dallo IAS 39 – "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione".

Includono le partecipazioni (escluse le partecipazioni in imprese controllate, a controllo congiunto e collegate) detenute per la negoziazione (cd. partecipazioni di trading) o disponibili per la vendita, i crediti e i finanziamenti non correnti, i crediti commerciali e gli altri crediti originati dall'operatività dell'impresa e le altre attività finanziarie correnti, come le disponibilità liquide e mezzi equivalenti. Queste ultime si riferiscono ai depositi bancari e postali, ai titoli prontamente negoziabili che rappresentano investimenti temporanei di liquidità e ai crediti finanziari esigibili entro tre mesi. Infine gli strumenti finanziari includono anche i debiti finanziari (finanziamenti bancari e prestiti obbligazionari), i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie nonché gli strumenti derivati.

Le attività e le passività finanziarie vengono rilevate contabilmente all'insorgere dei diritti e obblighi contrattuali previsti dallo strumento.

Inizialmente tutte le attività e passività finanziarie sono rilevate al fair value aumentato, nel caso di attività e passività diverse da quelle valutate al fair value a Conto economico, degli oneri accessori (costi d'acquisizione/emissione).

La valutazione successiva alla rilevazione iniziale è correlata alla classificazione dello strumento finanziario in una delle seguenti categorie:

  • attività e passività finanziarie non derivate al fair value con variazioni imputate a Conto economico, che riguardano:
  • attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione, ovvero con l'intento di essere rivendute/riacquistate nel breve termine (HFT – "Held For Trading");
  • passività finanziarie che in fase di rilevazione iniziale sono state designate come al fair value rilevato a Conto economico;
  • altre attività e passività finanziarie non derivate, che comprendono:
  • finanziamenti e crediti (L & R "Loan and Receivables");
  • investimenti detenuti fino a scadenza (HTM "Held To Maturity");
  • passività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • attività disponibili per la vendita (AFS "Available For Sale");
  • strumenti derivati.

Di seguito vengono descritti in dettaglio i criteri di valutazione applicati nella valutazione successiva alla rilevazione iniziale per ognuna delle categorie summenzionate:

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  • le attività e passività finanziarie non derivate al fair value (valore equo) rilevato a Conto economico sono valutate al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico;

  • le altre attività e passività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili, diverse dalle partecipazioni, sono valutate al costo ammortizzato. Le eventuali spese di transazione sostenute in fase di acquisizione/vendita sono portate a diretta rettifica del valore nominale dell'attività/passività (es. aggio e disaggio di emissione, costi per l'acquisizione dei finanziamenti, ecc.), mentre i proventi/oneri finanziari sono rideterminati sulla base del metodo del tasso effettivo d'interesse. Per le attività finanziarie sono regolarmente effettuate valutazioni al fine di verificare l'eventuale esistenza di evidenze obiettive che le stesse abbiano subito una riduzione di valore. In particolare, nella valutazione dei crediti si tiene conto della solvibilità dei creditori nonché delle caratteristiche di rischio creditizio indicativi della capacità di pagamento dei singoli debitori. Le eventuali perdite di valore vengono rilevate come costo nel Conto economico dell'esercizio. In tale categoria rientrano gli investimenti detenuti con l'intento e la capacità di essere mantenuti sino alla scadenza, i crediti e i finanziamenti non correnti, i crediti commerciali e gli altri crediti originati dalle attività dell'impresa, i debiti finanziari, i debiti commerciali, gli altri debiti e le altre passività finanziarie;

  • le attività disponibili per la vendita sono rappresentate da attività finanziarie non derivate che non sono classificate come attività finanziarie al fair value rilevato a Conto economico o altre attività finanziarie: sono quindi una posta residuale; sono valutate al valore corrente (fair value) e gli utili o le perdite che si determinano sono iscritti direttamente a Patrimonio netto fino al momento della svalutazione o dell'effettivo realizzo allorché si riversano a Conto economico. Le perdite rilevate nel Patrimonio netto vengono comunque stornate e contabilizzate a Conto economico anche se l'attività finanziaria non è stata eliminata quando sussistono evidenze obiettive che l'attività abbia subito una riduzione di valore. Le partecipazioni non quotate e con fair value non misurabile attendibilmente sono invece valutate al costo ridotto per perdite di valore. Le svalutazioni vengono stornate negli esercizi successivi se vengono meno le ragioni che le avevano originate, fatta eccezione per le svalutazioni riguardanti strumenti rappresentativi di capitale. Tale categoria comprende essenzialmente le altre partecipazioni (non di controllo anche congiunto o di collegamento), ad eccezione di quelle detenute per la negoziazione (partecipazioni di trading);

  • gli strumenti derivati, ivi inclusi quelli impliciti (embedded derivatives) oggetto di separazione dal contratto principale, sono valutati al valore corrente (fair value) con iscrizione delle variazioni a Conto economico qualora non soddisfino le condizioni per essere qualificati come di copertura. I derivati sono classificati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l'oggetto della copertura è formalmente documentata e l'efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati di copertura coprono il rischio di variazione del fair value degli elementi oggetto di copertura (fair value hedge), i derivati sono rilevati al fair value con imputazione degli effetti a Conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati per riflettere le variazioni del fair value associate al rischio coperto. Quando i derivati coprono il rischio di variazione dei flussi di cassa degli elementi oggetto di copertura (cash flow hedge), la porzione efficace delle variazioni del fair value dei derivati viene rilevata direttamente a Patrimonio netto, mentre quella inefficace viene rilevata a Conto economico. Gli importi che sono stati rilevati direttamente nel Patrimonio netto vengono riflessi nel Conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.

Se l'hedge accounting non può essere applicato, gli utili o le perdite derivanti dalla valutazione al valore corrente dello strumento finanziario derivato sono iscritti immediatamente a Conto economico.

Un'attività finanziaria (o ove applicabile parte di un'attività finanziaria o parti di un gruppo di attività finanziarie) viene cancellata quando:

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  • scadono o sono estinti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari; in particolare il riferimento temporale per la derecognition è correlato alla "data valuta";
  • la società conserva il diritto a ricevere i flussi finanziari delle attività ma ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli senza ritardi ad una terza parte;
  • la società ha trasferito il diritto a ricevere i flussi dell'attività e (i) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria, oppure (ii) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui la società abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività e non abbia né trasferito, né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività viene rilevata in bilancio nella misura del coinvolgimento residuo nell'attività stessa. Il coinvolgimento residuo che prende forma di una garanzia sull'attività trasferita, viene valutato al minore tra il valore contabile iniziale dell'attività ed il valore massimo del corrispettivo che la società potrebbe essere tenuta a corrispondere. Vengono altresì eliminati dalla Situazione patrimoniale-finanziaria i crediti commerciali considerati definitivamente irrecuperabili dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

Una passività finanziaria è cancellata dal bilancio quando l'obbligo sottostante la passività è estinto, o annullato o adempiuto.

Nei casi in cui una passività finanziaria esistente è sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni significativamente diverse, oppure le condizioni di una passività finanziaria esistente vengono sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattata come una cancellazione contabile della passività originale e la rilevazione di una nuova passività, con iscrizione a Conto economico di eventuali differenze tra valori contabili.

Il fair value di strumenti finanziari quotati in un mercato attivo si basa sui prezzi di mercato alla data di bilancio. Il fair value di strumenti che non sono quotati in un mercato attivo è determinato utilizzando tecniche di valutazione. In particolare, ai fini della valutazione del fair value dei derivati finanziari relativi a energia elettrica si segnala che, in assenza di una curva forward di mercato, sono state effettuate stime interne utilizzando modelli basati sulla best practice di settore.

Benefici ai dipendenti

Il trattamento di fine rapporto (TFR) e i fondi di quiescenza sono determinati applicando una metodologia di tipo attuariale; l'ammontare dei diritti maturati nell'esercizio dai dipendenti si imputa al Conto economico nella voce costo del lavoro, mentre l'onere finanziario figurativo che l'impresa sosterrebbe se si chiedesse al mercato un finanziamento di importo pari al TFR si imputa tra i proventi (oneri) finanziari netti. Gli utili e le perdite attuariali che riflettono gli effetti derivanti da variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate sono rilevati in una apposita riserva di Patrimonio netto tenendo conto della rimanente vita lavorativa media dei dipendenti.

A seguito della Legge Finanziaria del 27 dicembre 2006 n. 296, si è valutato ai fini dello IAS 19 solo la passività relativa al TFR maturato rimasto in azienda, poiché le quote in maturazione vengono versate ad un'entità separata (Forma pensionistica complementare o Fondi INPS). In conseguenza di tali versamenti l'azienda non avrà più obblighi connessi all'attività lavorativa prestata in futuro dal dipendente.

I benefici garantiti ai dipendenti erogati in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, attraverso programmi a benefici definiti (sconto energia, assistenza sanitaria, altri benefici) o benefici a lungo termine (premio di fedeltà), sono riconosciuti nel periodo di maturazione del diritto.

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La passività relativa ai programmi a benefici definiti, al netto delle eventuali attività al servizio del piano, è determinata da attuari indipendenti sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per competenza coerentemente alle prestazioni di lavoro necessarie per l'ottenimento dei benefici.

Gli utili e le perdite derivanti dall'effettuazione del calcolo attuariale sono imputati a Conto economico come costo o ricavo.

Operazioni di reverse factoring

La società ha posto in essere accordi di factoring, tipicamente nella forma tecnica di reverse factoring. Sulla base delle strutture contrattuali in essere il fornitore ha la possibilità di cedere a propria discrezione, i crediti vantati verso la società ad un istituto finanziatore. In taluni casi, i tempi di pagamento previsti in fattura sono oggetto di ulteriori dilazioni concordate tra il fornitore e la società; tali dilazioni possono essere sia di natura onerosa che non onerosa.

In presenza di dilazioni, viene eseguita un'analisi quantitativa finalizzata alla verifica della sostanzialità o meno della modifica dei termini contrattuali, tramite predisposizione del test quantitativo in accordo con quanto previsto dallo IAS 39 AG 62. In tale contesto i rapporti, per i quali viene mantenuta la primaria obbligazione con il fornitore e l'eventuale dilazione, ove concessa, non comporti una sostanziale modifica nei termini di pagamento, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificati tra le passività commercial

Fondi per rischi e oneri

I fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che, alla data di chiusura dell'esercizio, sono indeterminati nell'ammontare o nella data di sopravvenienza. Gli accantonamenti sono rilevati quando si è in presenza di una obbligazione attuale (legale o implicita) che deriva da un evento passato, qualora sia probabile un esborso di risorse per soddisfare l'obbligazione e possa essere effettuata una stima attendibile sull'ammontare dell'obbligazione.

Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell'ammontare che l'impresa pagherebbe per estinguere l'obbligazione, ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura dell'esercizio. Se l'effetto di attualizzazione del valore del denaro è significativo, gli accantonamenti sono determinati attualizzando i flussi finanziari futuri attesi ad un tasso di sconto ante imposte che riflette la valutazione corrente del mercato del costo del denaro in relazione al tempo. Quando viene effettuata l'attualizzazione, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

Se la passività è relativa ad attività materiali (es. smantellamento e ripristino siti), il fondo iniziale è rilevato in contropartita all'attività a cui si riferisce; la rilevazione dell'onere a Conto economico avviene attraverso il processo di ammortamento dell'immobilizzazione materiale alla quale l'onere stesso si riferisce.

La voce accoglie, altresì, gli accantonamenti effettuati in ragione dell'onerosità delle obbligazioni attuali presenti in contratti onerosi.

Ricavi e costi

I ricavi sono rilevati nella misura in cui è possibile determinarne attendibilmente il valore (fair value) ed è probabile che i relativi benefici economici saranno fruiti. Secondo la tipologia di operazione, i ricavi sono rilevati sulla base dei criteri specifici di seguito riportati:

• i ricavi per vendita e trasporto di energia elettrica e gas sono rilevati al momento dell'erogazione della fornitura o del servizio, ancorché non fatturati, e sono determinati integrando con opportune stime quelli rilevati in base a prefissati calendari di lettura. Tali ricavi si basano, ove applicabili, sulle tariffe e i relativi vincoli tariffari previsti dai provvedimenti di legge e dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas italiana e organismi analoghi esteri, in vigore nel corso dell'esercizio;

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  • i ricavi ed i costi connessi al ritiro di quantità inferiori o superiori alle quote di spettanza sono valorizzate ai prezzi previsti dal relativo contratto di acquisto o di vendita;
  • i ricavi sono iscritti al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse;
  • i ricavi per la vendita di certificati verdi sono contabilizzati al momento delle cessioni.

I costi sono relativi a beni o servizi venduti o consumati nell'esercizio o per ripartizione sistematica, ovvero quando non si possa identificare l'utilità futura degli stessi sono riconosciuti ed imputati a conto economico.

Risultato da transazioni non ricorrenti

La voce "Risultato da transazioni non ricorrenti" è destinata ad accogliere le plusvalenze/minusvalenze rilevate a seguito della valutazione al fair value al netto dei costi di vendita o della dismissione delle attività non correnti (o gruppi in dismissione) classificate come "held for sale" ai sensi dell'IFRS 5, i risultati da cessione di partecipazioni in società controllate e collegate e altri oneri/proventi non operativi.

Proventi ed oneri finanziari

Sono rilevati come proventi finanziari a seguito dell'accertamento gli interessi attivi di competenza registrati utilizzando il metodo dell'interesse effettivo, che è il tasso che attualizza esattamente i flussi finanziari futuri attesi in base alla vita attesa dello strumento finanziario.

Gli oneri finanziari si rilevano a Conto economico secondo il criterio della competenza temporale e sono iscritti per l'importo dell'interesse effettivo.

Dividendi

I dividendi sono rilevati quando è stabilito il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento e sono classificati nel Conto economico tra i proventi finanziari.

Imposte sul reddito

Imposte correnti

Gli oneri per imposte dell'esercizio rappresentano la somma delle imposte correnti e differite. Ai fini IRES la società ha aderito al cd. "consolidato nazionale", di cui agli articoli da 117 a 129 del DPR 917/86, con la controllante A2A S.p.A..

A tal fine è stato stipulato un apposito contratto per la regolamentazione dei vantaggi/svantaggi fiscali trasferiti, con specifico riferimento alle poste correnti. Le imposte anticipate e differite ai fini dell'IRES non vengono trasferite alla controllante e quindi transitano nel conto economico della società ogni qualvolta si manifesta una effettiva divergenza temporanea nella tassazione.

La contrattualizzazione della fiscalità consolidata corrente porta quindi a contabilizzare un "provento/onere da consolidato" che è riferito alla regolazione dei rapporti intercorrenti con la controllante in luogo dell'IRES corrente.

Le imposte correnti sul reddito dell'esercizio sono determinate sulla base della stima del reddito imponibile e in conformità alle disposizioni in vigore o sostanzialmente approvate alla data di chiusura dell'esercizio, tenendo conto delle esenzioni applicabili e dei crediti d'imposta eventualmente spettanti.

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Imposte anticipate e differite

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee tra il valore attribuito ad attività e passività in bilancio e i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, ad eccezione dell'avviamento non deducibile fiscalmente e di quelle differenze derivanti da investimenti in società controllate per le quali non si prevede l'annullamento nel prevedibile futuro. Le aliquote applicate sono quelle stimate che saranno in vigore nel momento in cui le differenze temporanee si riverseranno. Le imposte anticipate sono iscritte solo nella misura in cui è probabile che sia disponibile un reddito imponibile a fronte del quale possano essere utilizzate tali attività. Il valore contabile dei crediti per imposte anticipate viene ridotto nella misura in cui non è più probabile che il relativo beneficio fiscale sia realizzabile. Nella valutazione delle imposte anticipate si tiene conto del periodo di pianificazione aziendale per il quale sono disponibili piani aziendali.

Quando i risultati sono rilevati direttamente a Patrimonio netto, le imposte correnti, le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono anch'esse imputate direttamente al Patrimonio netto. Le imposte differite sugli utili non distribuiti da società del Gruppo sono stanziate solo se vi è la reale intenzione di distribuire tali utili e, comunque, se la tassazione non viene annullata dalla presenza di un consolidato fiscale.

Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

Le imposte sono compensabili quando sono applicate dalla medesima autorità fiscale, vi sia un diritto legale di compensazione e sia attesa la liquidazione del saldo netto.

Uso di stime

La redazione del bilancio e delle note esplicative ha richiesto l'utilizzo di stime e assunzioni sia nella determinazione di alcune attività e passività che nella valutazione delle attività e passività potenziali. I risultati a posteriori che deriveranno dal verificarsi degli eventi potrebbero differire da tali stime.

Le stime sono state utilizzate nella valutazione per determinare alcuni ricavi di vendita, per i fondi per rischi e oneri, i fondi rischi su crediti e gli altri fondi svalutazioni, le valutazioni degli strumenti derivati, i benefici ai dipendenti e le imposte. Le stime e le assunzioni sono riviste periodicamente e gli effetti di ciascuna variazione sono immediatamente iscritti a conto economico.

Di seguito, vengono illustrate le principali assunzioni chiave utilizzate dal management nel processo di valutazione delle predette stime contabili. La criticità insita in tali stime è determinata, infatti, dal ricorso ad assunzioni e/o a giudizi professionali relativi a tematiche per loro natura incerte. Le modifiche delle condizioni alla base delle assunzioni e dei giudizi adottati potrebbero determinare un impatto rilevante sui risultati successivi.

Impairment test

Il valore contabile delle attività non correnti (ivi compreso l'avviamento e le altre immobilizzazioni immateriali) e delle attività destinate alla dismissione viene sottoposto a verifica periodica e ogni qualvolta le circostanze o gli eventi ne richiedano una più frequente verifica. Qualora si ritenga che il valore contabile di un gruppo di attività immobilizzate abbia subìto una perdita di valore, lo stesso è svalutato fino a concorrenza del relativo valore recuperabile, stimato con riferimento al suo utilizzo o alla cessione futura, in relazione a quanto precisato nei più recenti piani aziendali. Si ritiene che le stime di tali valori recuperabili siano ragionevoli, tuttavia possibili variazioni dei fattori di stima su cui si basa il calcolo dei predetti valori recuperabili potrebbero produrre valutazioni diverse. Per ulteriori dettagli sulle modalità di esecuzione e sui risultati dell'impairment test si rinvia allo specifico paragrafo.

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Rilevazione dei ricavi

I ricavi delle vendite ai clienti al dettaglio o all'ingrosso sono rilevati secondo il principio della competenza. I ricavi delle vendite di energia elettrica e gas ai clienti sono rilevati al momento della fornitura in base a letture periodiche; comprendono, inoltre, una stima del valore dei consumi di energia elettrica e gas dalla data di ultima lettura alla fine dell'esercizio di riferimento. I ricavi tra la data di ultima lettura e la fine dell'esercizio si basano su stime del consumo giornaliero del cliente, fondate sul suo profilo storico, rettificato per riflettere le condizioni atmosferiche o altri fattori che possono influire sui consumi oggetto di stima.

Fondo rischi e oneri

L'identificazione della sussistenza o meno di un'obbligazione corrente (legale o implicita) è in alcune circostanze di non facile determinazione. Gli amministratori valutano tali fenomeni caso per caso, congiuntamente alla stima dell'ammontare delle risorse economiche richieste per l'adempimento dell'obbligazione. La stima degli accantonamenti è frutto di un processo complesso che comporta giudizi soggettivi da parte del management della società. Quando gli amministratori ritengono che il manifestarsi di una passività sia soltanto possibile, i rischi vengono indicati nell'apposita sezione informativa su impegni e rischi, senza dar luogo ad alcun stanziamento.

Fondo rischi su crediti

Il fondo rischi su crediti riflette le stime delle perdite connesse al portafoglio crediti della società. Sono stati effettuati accantonamenti a fronte di specifiche situazioni di insolvenza, nonché in relazione a perdite attese su crediti stimate in base all'esperienza passata con riferimento a crediti con analoga rischiosità creditizia.

Pur ritenendo congruo il fondo stanziato, l'uso di ipotesi diverse o il cambiamento delle condizioni economiche, a maggior ragione in questo periodo caratterizzato da una congiuntura economica negativa, potrebbero riflettersi in variazioni del fondo rischi su crediti.

Ammortamenti

L'ammortamento delle immobilizzazioni costituisce un costo rilevante per la società. Le immobilizzazioni sono ammortizzate in modo sistematico lungo la loro vita utile stimata. La vita utile economica delle immobilizzazioni della società è determinata dagli amministratori, con l'ausilio di esperti tecnici, nel momento in cui l'immobilizzazione è stata acquistata. La società valuta periodicamente i cambiamenti tecnologici e di settore, gli oneri di smantellamento/chiusura e il valore di recupero per aggiornare la residua vita utile. Tale aggiornamento periodico potrebbe comportare una variazione nel periodo di ammortamento e quindi anche della quota di ammortamento degli esercizi futuri.

Valutazione degli strumenti derivati

Gli strumenti finanziari derivati utilizzati sono valutati a fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del bilancio, qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano quotazioni di prezzo forward ufficiali e liquide. Nel caso in cui il mercato non presenti quotazioni forward, vengono utilizzate curve di prezzo previsionali basate su modelli di simulazione sviluppati internamente alle società del Gruppo. Gli effetti a consuntivo dei derivati potrebbero tuttavia differire dalle valutazioni effettuate.

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Si segnala che le forti turbolenze sui mercati di riferimento delle commodities energetiche trattate dalla società, dei cambi e dei tassi di interesse potrebbero determinare maggiore volatilità nei cash flows e nei risultati attesi.

Benefici ai dipendenti

I calcoli delle spese e delle passività associate sono basati su ipotesi attuariali. Gli effetti derivanti da eventuali modifiche di tali ipotesi attuariali sono rilevati interamente a Conto economico.

Imposte correnti e recupero futuro di imposte anticipate

Le incertezze esistenti sulle modalità applicative di alcune norme fiscali hanno comportato da parte della società l'assunzione in sede di stanziamento delle imposte correnti ai fini di bilancio di posizioni interpretative che potrebbero essere smentite a seguito di chiarimenti ufficiali da parte dell'amministrazione finanziaria.

La contabilizzazione delle imposte differite attive è effettuata sulla base delle aspettative di reddito fiscale attese negli esercizi futuri. La valutazione dei redditi attesi ai fini della contabilizzazione delle imposte differite dipende da fattori che possono variare nel tempo e determinare effetti significativi sulla valutazione delle imposte differite attive.

NOTE ILLUSTRATIVE ALLA SITUAZIONE PATRIMONIALE E FINANZIARIA

ATTIVITA'

ATTIVITA' NON CORRENTI

1) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

(migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014
Diritti di brevetto industriale e utilizzo op.dell'ingegno 2.081 1.795
Avviamento - 35
Immobilizzazioni in corso 8 489
Altre immobilizzazioni immateriali 71.904 85.380
Totale immobilizzazioni immateriali 73.993 87.699

Al 31 dicembre 2015 le "Immobilizzazioni immateriali" sono pari, al netto delle quote di ammortamento dell'esercizio che ammontano a 756 migliaia di euro, a 73.993 migliaia di euro (al 31 dicembre 2014 la voce risultava pari a 87.699 migliaia di euro) e si riferiscono alla capitalizzazione di costi aventi utilità pluriennale. Esse sono relative in particolare:

  • per 2.081 migliaia di euro ai "Diritti di brevetto industriale e utilizzo opere dell'ingegno", relativi a software;
  • per 8 migliaia di euro a "Immobilizzazioni in corso";
  • per 71.904 migliaia di euro a "Altre immobilizzazioni immateriali", relativi a certificati ambientali e a quote CO2 industriali.

Nel corso dell'esercizio è stato svalutato l'avviamento iscritto nel 2014 per l'acquisizione del ramo d'azienda da Edipower S.p.A. per 35 migliaia di euro.

La composizione della voce "Immobilizzazioni immateriali" e le variazioni intervenute nel corso dell'esercizio sono esposte in un apposito prospetto allegato alle presenti Note Illustrative.

2) PARTECIPAZIONI

(migliaia di euro) Valore al
31/12/2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31/12/2015
Partecipazioni in imprese controllate 1.031 - 1.031
Totale partecipazioni 1.031 - 1.031

Partecipazioni in imprese controllate

Le "Partecipazioni in imprese controllate", invariate rispetto all'esercizio precedente, sono pari a 1.031 migliaia di euro e si riferiscono alla partecipazione, pari al 70% del capitale sociale, nella società A2A Alfa S.r.l. acquisita per il 100% nel corso dell'esercizio 2008 e della quale è stata ceduta una quota pari al 30% a IREN Mercato S.p.A. nel mese di novembre 2009.

A2A Alfa S.r.l. a sua volta detiene una partecipazione pari al 50% del capitale sociale di PremiumGas S.p.A., che A2A Alfa S.r.l. controlla congiuntamente con Gazprom Germania GmbH. A2A Alfa S.r.l. ha chiuso l'esercizio 2015 con una perdita pari a 36 migliaia di euro e un patrimonio netto pari a 1.467 migliaia di euro. Pertanto il valore esposto in bilancio risulta superiore di 4 migliaia di euro alla quota di patrimonio netto.

3) ATTIVITA' PER IMPOSTE ANTICIPATE

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Attività per imposte anticipate 58.722 (31.734) 26.988

Le "Attività per imposte anticipate" ammontano a 26.988 migliaia di euro (58.722 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La voce accoglie l'effetto netto delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate a titolo di IRES e IRAP su variazioni e accantonamenti effettuati esclusivamente ai fini fiscali. Si ritiene probabile la recuperabilità delle "Attività per imposte anticipate" iscritte in bilancio, in quanto i piani futuri prevedono redditi imponibili futuri sufficienti per l'utilizzo della attività fiscali differite.

Le imposte anticipate sono state determinate, per quanto attiene all'IRAP utilizzando l'aliquota fiscale vigente. Per quanto riguarda l'IRES, a seguito della previsione dell'art. 1, co. 61, della Legge 208/2015, che ha disposto la riduzione di 3,5 punti percentuali dell'aliquota IRES a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, nel presente bilancio si è provveduto ad adeguare la consistenza della fiscalità anticipata e differita alla nuova aliquota (24%).

I valori al 31 dicembre 2015 relativi alle attività per imposte anticipate/passività per imposte differite sono stati esposti al netto (cd. "Offsetting") in applicazione dello IAS 12.

Di seguito si riporta la tabella di dettaglio della composizione della voce:

Bilancio Bilancio
31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Differenze di valore delle Immobilizzazioni materiali 1
Altre imposte differite 1.240 1.421
Passività per Imposte differite (A) 1.240 1.422
Fondi rischi tassati 25.855 53.738
Fondo svalutazione crediti 724 829
Applicazione del principio degli strumenti finanziari (IAS 39) 1.541 5.463
Ammortamenti e svalutazioni 9
Altre imposte anticipate 99 114
Attività per imposte anticipate (B) 28.228 60.144
Effetto netto imposte differite attive/passive (B-A) 26.988 58.722

Per maggiori informazioni si rimanda al commento della voce "Oneri per imposte sui redditi" nelle Note Illustrative di Conto Economico.

4) ALTRE ATTIVITA' NON CORRENTI

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Altre attività non correnti 143 0 143

La voce in esame accoglie i crediti per depositi cauzionali, pari a 143 migliaia di euro, invariati rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente, che si riferiscono principalmente al versamento per la partecipazione al mercato austriaco del gas.

ATTIVITÀ CORRENTI

5) RIMANENZE

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Rimanenze 204.313 (88.733) 115.580
- Combustibili
- Altre
103.141
94.127
(12.329)
(72.622)
90.812
21.505
- Merci presso terzi 7.045 (3.782) 3.263

Al 31 dicembre 2015 le "Rimanenze" sono pari 115.580 migliaia di euro (204.313 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). Tale voce è composta dalle rimanenze di combustibili per la produzione di energia elettrica, dalle rimanenze per l'attività di vendita e stoccaggio del gas, dalle rimanenze di certificati ambientali relativi al portafoglio di trading, nonché dalle merci presso terzi riferite a carbone presso il magazzino di Capodistria non ancora sdoganate in Italia. Il decremento è dovuto sia alle minori rimanenze finali di certificati ambientali relativi al portafoglio di trading sia alla diminuzione delle rimanenze di gas.

6) CREDITI COMMERCIALI

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Crediti verso clienti
Crediti verso clienti 349.855 (41.942) 307.913
Fondo rischi su crediti (4.573) 93 (4.480)
Totale crediti verso clienti 345.282 (41.849) 303.433
Crediti vs parti correlate
- verso controllante 2.418 37.494 39.912
- verso correlate 184.915 (18.299) 166.616
Totale crediti verso parti correlate 187.333 19.195 206.528
Totale Crediti commerciali 532.615 (22.654) 509.961

Al 31 dicembre 2015 i "Crediti commerciali" risultano pari a 509.961 migliaia di euro (532.615 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento netto pari a 22.654 migliaia di euro principalmente relativo:

  • per 41.849 migliaia di euro, al decremento dei crediti verso clienti;
  • per 19.195 migliaia di euro, all'incremento dei crediti verso parti correlate dovuti all'aumento dei crediti verso la società controllante in parte compensato dalla diminuzione dei crediti verso le società correlate.

Al 31 dicembre 2015 il fondo rischi su crediti ammonta a 4.480 migliaia di euro e presenta un decremento pari a 93 migliaia di euro, a seguito del rilascio di parte del fondo precedentemente accantonato.

La movimentazione dei fondi rettificativi dei valori dei crediti viene evidenziata nel seguente prospetto:

Valore al Accanton. Utilizzi Altre
variazion
Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 i 31/12/2015
Fondo rischi su crediti 4.573 (93) - - 4.480

7) ALTRE ATTIVITÀ CORRENTI

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro ) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Strumenti derivati correnti 51.030 (12.355) 38.675
Altre attività correnti 36.056 4.149 40.205
Totale Altre attività correnti 87.086 (8.206) 78.880

Le "Altre attività correnti" presentano al 31 dicembre 2015 un saldo pari a 78.880 migliaia di euro e presentano un decremento netto dell'esercizio pari a 8.206 migliaia di euro dovuto all'effetto delle seguenti variazioni:

  • la diminuzione per 12.355 migliaia di euro degli strumenti derivati correnti, riferibili al decremento dei derivati su commodity, per effetto principalmente delle valutazioni a fair value dell'esercizio;
  • l'incremento per 4.149 migliaia di euro delle Altre attività correnti imputabile ai maggiori anticipi a fornitori, in parte compensati dalla diminuzione del credito per IVA.

8) ATTIVITÀ PER IMPOSTE CORRENTI

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercio 31/12/2015
Attività per imposte correnti 7.916 (1.741) 6.175

Al 31 dicembre 2015 tale posta risulta pari a 6.175 migliaia di euro (7.916 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferisce ai crediti verso l'Erario per IRES (Robin Tax) versata nel corso degli esercizio precedenti.

9) DISPONIBILITÀ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI

Valore al Variazioni Valore al di cui comprese nella PFN
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015 31/12/2014 31/12/2015
Disponibilità
liquide e mezzi
equivalenti 4.402 23.338 27.740 4.402 27.740

Al 31 dicembre 2015 sono pari a 27.740 migliaia di euro (4.402 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono al saldo del conto corrente aperto al fine di regolare le operazioni sia sulla Borsa Elettrica Francese sia sulla Borsa Elettrica Tedesca.

PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'

PATRIMONIO NETTO

La composizione del patrimonio netto, il cui valore al 31 dicembre 2015 risulta pari a 86.701 migliaia di euro (negativo per 109.547 migliaia di euro al 31 dicembre 2014), è dettagliata nella seguente tabella:

(migliaia di euro) Valore al
31/12/2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31/12/2015
Capitale sociale 1.000 - 1.000
Riserve 7.962 (10.988) (3.026)
Risultato d'esercizio (118.509) 207.236 88.727
Totale patrimonio netto (109.547) 196.248 86.701

10) CAPITALE SOCIALE

Al 31 dicembre 2015 il "Capitale sociale" ammonta a 1.000 migliaia di euro, invariato rispetto al 31 dicembre 2014. Nel corso dell'esercizio la società ha utilizzato completamente il capitale sociale a parziale copertura della perdita dell'esercizio 2014, contestualmente è stato ricostituito grazie al versamento effettuato dalla capogruppo A2A S.p.A..

11) RISERVE

(migliaia di euro) Valore al
31/12/2014
Variazioni
dell'esercizio
Valore al
31/12/2015
Riserve 7.962 (10.988) (3.026)
di cui:
Variazione fair value derivati Cash flow hedge (17.399) 11.876 (5.523)
Effetto fiscale 5.463 (3.922) 1.541
Riserve di Cash flow hedge (11.936) 7.954 (3.982)
Variazione riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (212) 208 (4)
Effetto fiscale 34 (75) (41)
Riserve IAS 19 Revised - Benefici a dipendenti (178) 133 (45)

Le riserve, che al 31 dicembre 2015 presentano un saldo negativo pari a 3.026 migliaia di euro (7.962 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e un decremento complessivo pari a 10.988 migliaia di euro.

Nel corso dell'esercizio, come da atto notarile del 4 maggio 2015, la società ha utilizzato per la copertura del risultato negativo dell'esercizio 2014 e delle riserve negative IAS 32/39 e IAS 19 tutte le riserve disponibili, il versamento effettuato dalla capogruppo A2A S.p.A., nonché il risultato del 1° trimestre 2015 approvato dal Consiglio di Amministrazione e, contestualmente, si è iscritta una riserva sovrapprezzo azioni.

Al 31 dicembre 2015, la riduzione delle riserve IAS 32/39 e IAS 19 ha reso possibile l'iscrizione di altre riserve disponibili per 9.027 migliaia di euro, pari al valore delle stesse al 31 marzo 2015.

Le riserve Cash Flow Hedge e le riserve IAS 19 Revised relativi ai "Benefici a dipendenti", hanno prodotto i seguenti effetti:

  • incremento per 7.954 migliaia di euro relativo alla riserva di Cash Flow Hedge che riguarda la valorizzazione, al 31 dicembre 2015, dei derivati che rispondono ai requisiti dell'Hedge accounting a fine esercizio, al netto dell'effetto fiscale;
  • incremento per 133 migliaia di euro relativo alla riserva IAS 19 Revised "Benefici a dipendenti", al netto dell'effetto fiscale.

12) RISULTATO D'ESERCIZIO

Risulta positivo per 88.727 migliaia di euro ed accoglie il risultato dell'esercizio 2015.

Si precisa che il totale degli accantonamenti e rettifiche di valore effettuati ai sensi dell'art. 109 co. 4 lett. B del T.U.I.R. ammontano a 3.591 migliaia di euro, al netto del fondo imposte differite correlato agli importi dedotti.

PASSIVITA'

PASSIVITA' NON CORRENTI

13) Benefici a dipendenti

Al 31 dicembre 2015 tale posta risulta pari a 1.486 migliaia di euro (1.932 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presenta le seguenti variazioni dell'esercizio:

Valore al Accanto- Utilizzi Riclassif. Altre Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 namento Variazioni 31/12/2015
Trattamento fine
rapporto
Benefici a dipendenti
1.532
400
329 (88)
(21)
(522)
(144)
1.251
235
Totale 1.932 329 (109) - (666) 1.486

Le principali assunzioni utilizzate nella stima attuariale del TFR e dei fondi benefici a dipendenti sono le seguenti:

2015 2014
Tasso di attualizzazione dallo 0,24% al 2,03% 1,49%
Tasso di inflazione annuo dall' 1,5% al 2% dallo 0,6% al 2%

14) Fondi rischi e oneri

(migliaia di euro) Valore al
31/12/2014
Accant. Utilizzi Altre
variazioni
Valore al
31/12/2015
Fondi rischi 171.052 313 (20.149) (58.595) 92.621

Figurano a bilancio per 92.621 migliaia di euro (171.052 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento netto pari a 78.431 migliaia di euro riferito principalmente al rilascio dell'accantonamento effettuato nel corso dell'esercizio 2014 per l'onerosità delle obbligazioni attuali presenti nei contratti di tolling in essere con la società correlata Edipower S.p.A., per il venir meno dei presupposti dello stesso, in parte compensato dall'adeguamento dell'accantonamento effettato per l'onerosità delle obbligazioni attuali presenti nei contratti di tolling in essere con la società Ergosud S.p.A., come meglio descritto alla nota "19) Costi operativi" delle Note illustrative di Conto Economico. Relativamente al contratto di tolling con Abruzzoenergia non sono emerse criticità relativamente all'onerosità dello stesso.

PASSIVITA' CORRENTI

15) Debiti commerciali e altre passività correnti

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercizio 31/12/2015
Debiti verso fornitori 508.113 (81.119) 426.994
Debiti commerciali verso parti correlate: 158.252 (50.795) 107.457
- verso controllante 99.979 (21.357) 78.622
- verso correlate 58.273 (29.438) 28.835
Totale debiti commerciali 666.365 (131.914) 534.451
Debiti verso istituti di previdenza e sicurezza
sociale 424 9 433
Altri debiti: 34.417 (7.768) 26.649
- debiti per consolidato fiscale 31.808 (19.315) 12.493
- debiti verso il personale 1.520 (216) 1.304
- debiti per IVA e diversi 266 1.200 1.466
- altri 823 10.563
0
11.386
Strumenti derivati correnti 67.464 (23.767) 43.697
Totale Altre passività correnti 102.305 (31.526) 70.779
Totale 768.670 (163.440) 605.230

I debiti commerciali e le altre passività correnti risultano pari a 605.230 migliaia di euro (768.670 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento complessivo pari a 163.440 migliaia di euro dovuto:

  • per 131.914 migliaia di euro al decremento debiti commerciali sia verso i fornitori terzi sia verso la controllante A2A S.p.A. e le società correlate;
  • per 31.526 migliaia di euro alla diminuzione delle altre passività correnti ed in particolare dei debiti per strumenti derivati, nonché dei debiti per consolidato fiscale con la controllante A2A S.p.A..

La società a partire dall'esercizio 2014 ha implementato alcuni accordi di factoring, tipicamente nella forma tecnica di reverse factoring, come più ampiamente descritto al paragrafo "principi contabili e criteri di valutazione", a cui si rinvia. Tali operazioni, poiché non hanno comportato una modifica dell'obbligazione primaria e non hanno comportato una sostanziale modifica nei termini medi di pagamento per la società, mantengono la loro natura e pertanto rimangono classificate tra le passività commerciali. Al 31 dicembre 2015 il valore dei debiti commerciali oggetto di adesione a schemi di reverse factoring è pari a 95.465 migliaia di euro (119.742 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

16) PASSIVITÀ FINANZIARIE CORRENTI

Valori al Variazioni Valori al di cui comprese nella PFN
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'eserczio 31/12/2015 31/12/2014 31/12/2015
Passività finanziarie vs controllante 151.820 (97.958) 53.862 151.820 53.862

Tale voce presenta, al 31 dicembre 2015, un saldo pari a 53.862 migliaia di euro (151.820 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) si riferisce al debito di natura finanziaria rappresentato dal saldo del conto corrente infragruppo intrattenuto dalla società con la controllante A2A S.p.A.. Si segnala che i tassi di interesse sul conto corrente infragruppo sono ottenuti applicando uno spread all'Euribor a tre mesi.

17) DEBITI PER IMPOSTE

Valore al Variazioni Valore al
(migliaia di euro) 31/12/2014 dell'esercio 31/12/2015
Debiti per imposte - 591 591

La voce presenta un saldo pari a 591 migliaia di euro al 31 dicembre 2015 (nessun valore al 31 dicembre 2014) e si riferisce ai debiti verso l'Erario per IRAP.

18) INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO

Di seguito si riportano i dettagli dell'indebitamento finanziario netto
Note 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Passività finanziarie verso controllante 16 53.862 151.820
Totale indebitamento a breve termine 53.862 151.820
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 9 (27.740) (4.402)
Totale indebitamento finanziario corrente netto 26.122 147.418
Indebitamento finanziario netto 26.122 147.418

NOTE ILLUSTRATIVE ALLE VOCI DI CONTO ECONOMICO

19) RICAVI

I "Ricavi" al 31 dicembre 2015 risultano pari a 2.475.129 migliaia di euro (2.583.802 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento pari a 108.673 migliaia di euro. Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti di ricavo più significative.

Ricavi
(migliaia di euro)
31/12/2015 31/12/2014
Ricavi di vendita
Ricavi da prestazioni
2.454.136
10.747
2.556.009
10.540
Totale ricavi di vendita e prestazioni 2.464.883 2.566.549
Altri ricavi operativi 10.246 17.253
Totale ricavi 2.475.129 2.583.802

Di seguito il dettaglio delle voci più significative:

Ricavi 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Vendite di energia elettrica di cui: 1.686.517 1.737.561
- clienti terzi 1.402.855 1.383.520
- controllante
- correlate 283.662 354.041
Vendite gas e combustibili di cui: 606.390 608.159
- clienti terzi 220.720 160.616
- controllante - -
- correlate 385.670 447.543
Proventi da coperture su derivati operativi - -
Oneri da coperture su derivati operativi - -
Vendita certificati e diritti di emissione di cui: 161.229 210.289
- clienti terzi e variazione rimanenze 58.324 83.115
- controllante 35.799 74.531
- correlate 67.106 52.643
Totale ricavi di vendita 2.454.136 2.556.009
Prestazioni di servizi di cui:
- clienti terzi 2.716 2.399
- controllante 4.792 5.187
- correlate 3.239 2.954
Totale ricavi per prestazioni 10.747 10.540
Totale ricavi di vendita e prestazioni 2.464.883 2.566.549
Altri Ricavi operativi di cui :
- controllante 6.930
- correlate 896 310
Altri ricavi diversi 2.420 16.943
Totale altri ricavi operativi 10.246 17.253
Totale ricavi 2.475.129 2.583.802

Di seguito vengono analizzate le principali variazioni dell'esercizio:

  • il decremento, pari a 51.044 migliaia di euro, dei ricavi per le vendite di energia elettrica è dovuto ai seguenti fattori di segno opposto:
  • per 19.335 migliaia di euro, all'incremento dei ricavi per vendite di energia elettrica a grossisti e a operatori istituzionali (Gestore Mercato Elettrico S.p.A., Terna S.p.A.), anche mediante vendite sui mercati IPEX (Italian Power Exchange). L'andamento crescente di tale voce rispetto all'esercizio 2014 è da attribuire all'incremento dei prezzi unitari di vendita nonostante le quantità vendute abbiano registrato un decremento di circa l'11%;
  • per 70.379 migliaia di euro, al decremento dei ricavi per vendita di energia elettrica verso le società del Gruppo. Il decremento è dovuto essenzialmente alle minori vendite di energia elettrica alla correlata A2A Energia S.p.A.. Tali ricavi risultano dalla commercializzazione di 5.245 milioni di kWh, in riduzione rispetto alle vendite registrate nell'esercizio 2014 (-7%);
  • la diminuzione, pari a 1.769 migliaia di euro, dei ricavi per le vendite di gas e combustibili dovuto ai seguenti fattori di segno opposto:
  • per 60.104 migliaia di euro, all'incremento dei ricavi per vendite di gas a clienti, risultanti principalmente dalla commercializzazione di 447 milioni di metri cubi di gas (320 milioni di metri cubi nel precedente esercizio). L'incremento è da attribuire alle maggiori quantità vendute (40%) che hanno più che compensato la riduzione dei prezzi di vendita;
  • per 61.873 migliaia di euro, alla diminuzione dei ricavi per vendita gas verso le società del Gruppo, dovuto alla riduzione dei prezzi di vendita nonostante le quantità di gas naturale vendute alle altre società del Gruppo abbiano registrato un incremento rispetto al precedente esercizio del 3%;
  • il decremento, pari a 49.060 migliaia di euro, dei ricavi per la vendita di Certificati Verdi, Certificati Bianchi e Diritti di Emissione sia a terzi, sia a società del Gruppo, comprensivo della variazione di rimanenze verificatasi nell'esercizio in esame;
  • l'incremento, pari a 207 migliaia di euro, dei ricavi per prestazioni di servizi, ed in particolare delle prestazioni verso le società correlate in parte compensati dai minori ricavi per prestazioni di servizi verso la società controllante A2A S.p.A.;
  • la diminuzione, pari a 7.007 migliaia di euro, degli altri ricavi operativi, relativa principalmente alle minori sopravvenienze attive per differenze di stanziamenti degli esercizi precedenti.

20) COSTI OPERATIVI

I "Costi operativi" al 31 dicembre 2015 risultano pari a 2.325.105 migliaia di euro (2.729.278 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un decremento pari a 404.173 migliaia di euro. Di seguito si riporta il dettaglio delle principali componenti.

Costi operativi 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Costi per materie prime e di consumo 2.030.586 2.139.822
Costi per servizi 73.916 70.534
Totale costi per materie prime e servizi 2.104.502 2.210.356
Altri costi operativi 220.603 518.922
Totale costi operativi 2.325.105 2.729.278

Di seguito il dettaglio delle voci più significative:

Costi operativi 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Acquisti di energia e combustibili di cui: 1.859.827 1.955.714
- fornitori terzi 1.673.658 1.704.335
- controllante 7.113 6.994
- correlate 179.056 244.385
Variazione delle rimanenze di combustibili 12.329 3.485
Acquisti di materiali di cui: 9 1
- fornitori terzi 1 -
- controllante 8
Proventi da coperture su derivati operativi di cui: (8.042) (6.403)
- terzi (8.042) (6.403)
Oneri da coperture su derivati operativi di cui: 6.475 1.869
- terzi 6.475 1.869
Acquisti di certificati e diritti di emissione di cui: 159.988 185.156
- fornitori terzi 72.434 45.844
- controllante 73.828 122.290
- correlate 13.726 17.022
Totale costi per materie prime e di consumo 2.030.586 2.139.822
Spese per dispacciamento/vettoriamento: 57.037 50.401
- fornitori terzi 54.247 48.102
- controllante
- correlate 2.790 2.299
Prestazioni di servizi di cui: 16.879 20.133
- fornitori terzi 8.790 15.093
- controllante 4.349 4.943
- correlate 3.740 97
Totale costi per servizi 73.916 70.534
Totale costi per materie prime e servizi 2.104.502 2.210.356
Altri Costi operativi di cui :
- controllante 160.920 158.685
- correlate (1.756) 258.664
Altri costi operativi 61.439 101.573
Totale altri costi operativi 220.603 518.922
Totale costi operativi 2.325.105 2.729.278

I costi operativi, nell'esercizio in esame, sono pari a 2.325.105 migliaia di euro (2.729.278 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono:

  • per 1.859.827 migliaia di euro, con un decremento pari a 95.887 migliaia di euro rispetto al 2014, ai costi per gli acquisti di energia e combustibili che risentono sia del decremento dei prezzi dei acquisto, sia dei minori volumi di energia elettrica acquistati, nonostante il volume acquistato di gas naturale nel corso dell'esercizio abbia riportato un incremento di circa il 21%;
  • per 12.329 migliaia di euro al saldo negativo della variazione delle rimanenze di combustibili dovuta alle minori rimanenze finali di gas naturale alla chiusura dell'esercizio;
  • per 9 migliaia di euro, agli acquisti di materiali (1 migliaio di euro al 31 dicembre 2014);
  • per 8.042 migliaia di euro ai proventi da copertura su derivati operativi;
  • per 6.475 migliaia di euro agli oneri da copertura su derivati operativi;
  • per 159.988 migliaia di euro, agli acquisti di Certificati Verdi, Certificati Bianchi e di Diritti di Emissione, che presentano, rispetto all'esercizio precedente, un decremento pari a 25.168 migliaia di euro;
  • per 57.037 migliaia di euro, ai costi di logistica per il trasporto sulla rete nazionale di gas naturale che presentano, rispetto al 31 dicembre 2014, un incremento pari a 6.636 migliaia di euro in relazione alle maggiori quantità di gas commercializzate;
  • per 16.879 migliaia di euro ai costi per prestazioni di servizi che presentano un decremento, rispetto al 2014, pari a 3.254 migliaia di euro. Tali costi si riferiscono prevalentemente a costi di stoccaggio del gas, a consulenze tecniche, ad altri costi per certificazione, a prestazioni di servizi da società correlate, nonché a costi per prestazioni di servizi dalla controllante A2A S.p.A., che riguardano servizi di natura amministrativa, fiscale, legale, direzionale e tecnica. Tale voce comprende i compensi per il collegio sindacale per 70 migliaia di euro;
  • per 220.603 migliaia di euro agli altri costi operativi che si riferiscono essenzialmente alla contrattualizzazione degli impianti di produzione idroelettrica "purchase power agreement" e termoelettrica "tolling agreement" di proprietà della controllante A2A S.p.A. e delle correlate Abruzzoenergia S.p.A. e Edipower S.p.A., ai costi relativi all'utilizzo di una quota della capacità elettrica di Ergosud S.p.A. nell'ambito del contratto di "tolling" e di somministrazione stipulato tra le parti, nonché alle sopravvenienze passive ordinarie relative a rettifiche di stanziamenti di esercizi precedenti. Il decremento di tale posta è da imputarsi principalmente al rilascio per 97.800 migliaia di euro dell'accantonamento effettuato nello scorso esercizio in relazione al contratto di Tolling per l'utilizzo degli impianti termoelettrici di proprietà di Edipower S.p.A. i cui presupposti di impossibilità di rinegoziazione dei contratti sono venuti meno a seguito dell'accordo sottoscritto tra A2A S.p.A. e Cellina Energy, società interamente partecipata da Società Elettrica Altoatesina S.p.A., che ha approvato il progetto di scissione non proporzionale di Edipower S.p.A. avente come obiettivo la riorganizzazione complessiva degli assetti proprietari della società cosicché ad esito dell'operazione A2A S.p.A. venga a detenere il 100% di Edipower S.p.A.. In relazione invece al contratto di Tolling per l'utilizzo degli impianti termoelettrici di proprietà di Ergosud S.p.A. nel corso dell'esercizio in esame sono stati utilizzati 20.105 migliaia di euro del fondo iscritto a bilancio al 31 dicembre 2014 per complessivi 73.000 migliaia di euro ed inoltre si è reso necessario un ulteriore accantonamento a fondo oneri futuri (di seguito definito contratto oneroso), sempre quale conseguenza dell'impossibilità di rinegoziazione il contratto, per un ammontare tale da renderlo adeguato allo scenario dei mercati energetici nazionali attuali per complessivi 39.205 migliaia di euro. La valorizzazione di quest'ultimo contratto oneroso è stata definita da un perito indipendente incaricato dalla controllante A2A S.p.A. all'interno del processo di Impairment Test delle partecipazioni di proprietà di A2A S.p.A. in fase di redazione del bilancio al 31 dicembre 2015. Si precisa inoltre che per effetto degli accordi con Sorgenia S.p.A. e Sorgenia Power S.p.A., nel corso del 2015 la società ha rilevato minori costi per la contrattualizzazione verso

Abruzzoenergia S.p.A. per 4.168 migliaia di euro, mentre ha sostenuto costi per la contrattualizzazione dell'impianto di Bertonico (Lodi) per 8.815 migliaia di euro.

Margine attività di trading

La tabella sottostante riporta i risultati derivanti dalle negoziazioni dei Portafogli di trading; tali risultati si riferiscono ai Portafogli di trading sull'energia elettrica, sul gas e sui certificati ambientali.

Note 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Margine attività di trading
Ricavi 19 1.145.428 1.908.254
Costi operativi 20 (1.136.343) (1.892.529)
Totale Margine di attività di trading 9.085 15.725

21) COSTI PER IL PERSONALE

Al 31 dicembre 2015 il costo del lavoro è risultato complessivamente pari a 7.841 migliaia di euro (8.462 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presenta un decremento di 621 migliaia di euro principalmente dovuto al decremento del numero dei dipendenti in forza. Di seguito si riporta il dettaglio delle principali componenti:

Costi del personale
(migliaia di euro)
31/12/2015 31/12/2014
Salari e stipendi
Oneri sociali
Trattamento di fine rapporto
Altri costi
5.585
1.784
311
161
5.792
1.861
329
480
Totale costi del personale 7.841 8.462

La tabella qui di seguito espone il numero medio di dipendenti rilevato nell'esercizio in esame ripartito per qualifica:

2015 2014
Dirigenti 7 8
Quadri 20 18
Impiegati 67 70
Totale 94 96

Tale posta comprende inoltre il compenso corrisposto da A2A Trading S.r.l. al Consiglio di Amministrazione per 40 migliaia di euro.

22) MARGINE OPERATIVO LORDO

Alla luce delle dinamiche sopra delineate, il "Margine operativo lordo" al 31 dicembre 2015 presenta un saldo positivo pari a 142.183 migliaia di euro (negativo per 153.938 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

23) AMMORTAMENTI, ACCANTONAMENTI E SVALUTAZIONI

Gli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni al 31 dicembre 2015 sono pari a 1.011 migliaia di euro (902 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e presentano un incremento pari a 109 migliaia di euro. Di seguito si riporta il dettaglio delle principali componenti:

Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 31/12/2015 31/12/2014
(migliaia di euro)
Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali 756 928
Totale ammortamenti 756 928
Altre svalutazioni delle immobilizzazioni 35
Accantonamento per rischi su crediti compresi nell'attivo circolante (93) (48)
Accantonamenti per rischi 313 22
Totale ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni 1.011 902

Gli ammortamenti risultano pari a 756 migliaia di euro e si riferiscono alla quota a carico dell'esercizio dei beni immateriali aventi utilità pluriennale in particolare relativi a software.

Le svalutazioni di immobilizzazioni si riferiscono all'Avviamento del Ramo d'azienda acquisito nel precedente esercizio da Edipower S.p.A..

L'accantonamento per rischi su crediti risulta negativo e pari a 93 migliaia di euro (negativo per 48 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e riguarda il rilascio, precedentemente accantonato, di parte del fondo rischi su crediti a rettifica dei crediti verso clienti.

Nel corso dell'esercizio in esame sono stati effettuati accantonamenti per rischi per 313 migliaia di euro (22 migliaia di euro nell'esercizio precedente) in relazione a contenziosi di natura fiscale.

24) RISULTATO OPERATIVO NETTO

Il risultato operativo netto risulta positivo e pari a 141.172 migliaia di euro (negativo e pari a 154.840 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

25) GESTIONE FINANZIARIA

La gestione finanziaria presenta un saldo negativo pari a 5.982 migliaia di euro (negativo per 11.047 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). Di seguito si riporta il dettaglio delle componenti più significative.

Proventi finanziari

Proventi finanziari
(migliaia di euro)
31/12/2015 31/12/2014
Proventi da crediti/titoli iscritti nelle attività correnti:
- da imprese controllante
52
-
55
-
- da altri:
a) su c/c bancari
52 55
1
b) su altri crediti 52 54
Utili su cambi 506 132
Totale proventi finanziari 558 187

I proventi finanziari presentano un valore complessivo pari a 558 migliaia di euro (187 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono a:

  • proventi da crediti/titoli iscritti nelle attività correnti per 52 migliaia di euro (55 migliaia di euro al 31 dicembre 2014), che riguardano interessi su conti correnti bancari;
  • utili su cambi per 506 migliaia di euro (132 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Oneri finanziari

Oneri finanziari
(migliaia di euro)
31/12/2015 31/12/2014
Oneri da passività finanziarie
- da imprese controllante
- da altri:
6.540
5.632
908
11.234
10.354
880
Totale oneri finanziari 6.540 11.234

Gli oneri finanziari ammontano complessivamente a 6.540 migliaia di euro (11.234 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono ad oneri da passività finanziarie così composti:

  • interessi verso la società controllante per 5.632 migliaia di euro (10.354 migliaia di euro nell'esercizio 2014) relativi agli oneri finanziari maturati sul conto corrente infragruppo;
  • altri oneri finanziari per 908 migliaia di euro (880 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) che riguardano sia le perdite su cambi, sia altri oneri finanziari.
Oneri/proventi per imposte sui redditi
(migliaia di euro)
31/12/2015 31/12/2014
Imposte correnti 18.699 4.907
Imposte anticipate (181) (51.950)
Imposte differite passive 27.945 (335)
Totale oneri/proventi per imposte sui redditi 46.463 (47.378)

26) ONERI/PROVENTI PER IMPOSTE SUI REDDITI

Si premette che ai fini dell'IRES la società ha aderito al cd. "consolidato nazionale" di cui agli articoli da 117 a 129 del DPR 917/86, con la controllante A2A S.p.A.. A tal fine è stato stipulato un apposito contratto per la regolamentazione dei vantaggi/svantaggi fiscali trasferiti, con specifico riferimento alle poste correnti. Le imposte anticipate e differite ai fini dell'IRES non vengono trasferite alla controllante e vengono fatte transitare nel conto economico della società ogni qualvolta vi è un'effettiva divergenza tra imponibile fiscale e risultato civilistico, dovuta alla presenza di eventuali differenze temporanee.

Pertanto nel seguito si darà separata indicazione del cd. "provento/onere da consolidato", riferito appunto alle regolazioni relative ai rapporti intercorrenti con la controllante, in luogo dell'IRES corrente, e dell'IRES differita.

L'IRAP, sia corrente che differita, è sempre presente nel conto economico della società, in quanto non influenzata dal consolidato fiscale.

Al 31 dicembre 2015 i proventi/oneri e le imposte differite relative alle poste IRES e le imposte sul reddito dell'esercizio (IRAP) sono pari a 46.463 migliaia di euro (-47.378 migliaia di euro alla fine dell'esercizio precedente) e sono così distinte:

  • 16.391 migliaia di euro per onere di consolidamento corrente, derivante dal trasferimento alla controllante dell'utile fiscale dell'esercizio;
  • -27 migliaia di euro per trasferimento a riserva di PN di parte delle imposte dell'esercizio;
  • 2.443 migliaia di euro per IRAP corrente dell'esercizio;
  • -108 migliaia di euro per minori imposte da esercizi precedenti;
  • 27.945 migliaia di euro per imposte anticipate a titolo di IRES e IRAP;
  • -181 migliaia di euro per imposte differite passive a titolo di IRES.

L'onere di consolidamento corrente costituisce la remunerazione da corrispondere alla controllante per il versamento delle imposte sul reddito trasferito dalla società. Tale onere è determinato in misura pari all'aliquota IRES del 27,5%, attualmente vigente, applicata sul reddito trasferito.

A seguito del nuovo contratto di consolidato, stipulato con la controllante A2A S.p.A., alla società non è più riconosciuta alcuna remunerazione sugli eventuali interessi passivi/eccedenze di ROL trasferite in base all'art. 96, co. 7, D.P.R. 917/86.

L'ammontare complessivo dell'IRAP è stato determinato assoggettando il valore netto della produzione, opportunamente rettificato tramite le variazioni in aumento e in diminuzione previste dalla normativa fiscale, all'aliquota del 3,90%.

Le imposte differite sono iscritte a conto economico al fine di rappresentare il carico fiscale di competenza dell'esercizio, tenuto conto degli effetti fiscali relativi alle differenze temporanee nella tassazione.

Si segnala che la società, ai sensi dell'art. 96 del D.P.R. 917/86, ha eccedenze di ROL ai fini IRES (al 31 dicembre 2014), non trasferite al consolidato fiscale, per un ammontare di circa 1,7 milioni di euro. Su dette eccedenze, che costituiscono un beneficio potenziale per la società, non sono state stanziate imposte anticipate.

A seguito della previsione dell'art. 1, co. 61, della Legge 208/2015, che ha disposto la riduzione del 3,50% dell'aliquota IRES a decorrere dal 1° gennaio 2017, con effetto per i periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, nel presente bilancio si è provveduto ad adeguare la consistenza della fiscalità anticipata e differita alla nuova aliquota (24%). L'effetto netto è pari a 1.785 migliaia di euro di maggiori imposte.

Si segnala inoltre che non sono state escluse voci dal computo della fiscalità differita e che tali imposte differite e anticipate vengono rilevate secondo il metodo dello stato patrimoniale.

Di seguito si riportano i prospetti esplicativi della determinazione delle imposte IRAP, dei proventi/oneri di consolidamento e delle imposte correlate all'IRES sia correnti che di competenza dell'esercizio, nonché i prospetti di riconciliazione tra l'onere fiscale da bilancio e l'onere fiscale teorico, come stabilito dai principi contabili.

(valori all'unità di euro) IRES- Proventi/oneri di
consolidamento
determinati sul reddito
imponibile
Utile ante imposte 135.189.941
Variazioni operate in applicazione di norme tributarie -75.586.067
Reddito imponibile 59.603.874
Provento/onere da consolidamento (al 27,5%) 16.391.065
IRAP- Determinazione sul
(valori all'unità di euro) valore della produzione
Valore netto della produzione 148.907.656
Variazioni operate in applicazione della normativa IRAP -86.259.247
Reddito imponibile 62.648.409
IRAP al 3,90% 2.443.288

DETERMINAZIONE PROVENTI/ONERI E IMPOSTE DELL'ESERCIZIO

(valori all'unità di euro)
IRES corrente sul reddito dell'esercizio (voce 22a del C.E.) 16.391.065
Rettifica imposte correnti per trasferimento a PN -27.022
IRES da esercizi precedenti -108.399
-Imposte IRES anticipate per differenze temporanee -9.504.422
dell'esercizio
+ Adeguamento crediti per imposte anticipate 1.966.120
+/- Rettifiche relative a esercizi precedenti 1.338
+ Rigiro imposte anticipate per differenze temporanee 32.441.484
relative ad esercizi precedenti
TOTALE IMPOSTE ANTICIPATE 24.904.520
+Imposte IRES differite passive per differenze temporanee 468
dell'esercizio
- Adeguamento fondo imposte differite -180.800
+/- Rettifiche relative a esercizi precedenti -1.073
- Rigiro imposte differite passive per differenze temporanee 0
relative ad esercizi precedenti
TOTALE IMPOSTE DIFFERITE PASSIVE -181.405
= Imposte IRES di competenza dell'esercizio 40.978.759

DETERMINAZIONE IRAP DI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO

2.443.288
0
0
-16.479
3.040.832
0
-152
-76
5.484.044
-1.543.481
4.600.792
76
0
Risultato prima delle imposte 135.189.941
Onere fiscale teorico 37.177.234
Differenze permanenti 2.783.159
Risultato prima delle imposte rettificato dalle differenze permanenti 137.973.100
Proventi/oneri correnti sul reddito dell'esercizio 37.942.602
Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi 39.601.757
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi -1.950
Rigiro differenze temporanee -117.969.033
Imponibile fiscale 59.603.874
Proventi/oneri correnti sul reddito dell'esercizio 16.391.065

IRES- RICONCILIAZIONE TRA ONERE FISCALE EFFETTIVO E TEORICO

IRAP- RICONCILIAZIONE TRA ONERE FISCALE EFFETTIVO E TEORICO

Differenza tra valore e costi della produzione 148.907.656
Costi non rilevanti ai fini IRAP -7.864.696
Totale 141.042.960
Onere fiscale teorico (3,90%) 5.500.675
Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi 39.576.432
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi -1.950
Rigiro differenze temporanee da esercizi precedenti -117.969.033
Imponibile IRAP 62.648.409
IRAP corrente sul reddito dell'esercizio 2.443.288

Ai sensi dell'art. 2427, n. 14, del c.c., nel seguito si illustra la situazione delle imposte anticipate/differite, con riferimento a:

  • differenze temporanee che hanno dato luogo allo stanziamento/utilizzo di imposte anticipate/differite ai fini IRES;
  • differenze temporanee che hanno dato luogo allo stanziamento/utilizzo di imposte anticipate/differite ai fini IRAP.

________________________________________________________________________________________________

IRES - IMPOSTE ANTICIPATE E DIFFERITE DI COMPETENZA

Differenze temporanee imponibili

Descrizione delle fattispecie Imposte differite anno precedente Rettifiche (+/-) Utilizzi anno in corso Totale parziale Variazione aliquota Incrementi dell'esercizio Incrementi/utilizzi a PN Totale imposte differite
Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Aliquota
Imponibile
Imposta Imponibile Aliquota Imposta
Plusvalenze rateizzate (beni) rilevanti ai fini IRAP - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
TFR attualizzazione IAS FTA 191.350 27,5% 52.621 27,5% - - 27,5% - 191.350 27,5% 52.621 191.350 24,0% 45.924 24,0% - 24,0% - 191.350 24,0% 45.924
Avviamento dedotto fiscalmente 1.950 27,5% 536 (3.900) 27,5% (1.073) - 27,5% - (1.950) 27,5% (536) (1.950) 24,0% (468) 1.950 24,0% 468 24,0% - - 24,0% -
Plusvalenze straordinarie rateizzate (rami az.) - 27,5% - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Riserva IAS 19 - 27,5% - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Utili su cambi non realizzati - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Interessi di mora 23.570 27,5% 6.482 27,5% - 27,5% - 23.570 27,5% 6.482 23.570 24,0% 5.657 24,0% - 24,0% - 23.570 24,0% 5.657
Ded. extracont art. 109 TUIR: ammortamenti - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Ded. extracont art. 109 TUIR: accant. per rischi crediti 4.952.741 27,5% 1.362.004 27,5% - 27,5% - 4.952.741 27,5% 1.362.004 4.952.741 24,0% 1.188.658 - 24,0% - 24,0% - 4.952.741 24,0% 1.188.658
Riserva IAS derivati a PN - 27,5% - 27,5% - 27,5% - - 27,5% - - 24,0% - 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Totale 5.169.611 1.421.643 (3.900) (1.073) - - 5.165.711 1.420.571 5.165.711 1.239.771 1.950 468 - - 5.167.661 1.240.239
(180.800)
Descrizione delle fattispecie Imposte anticipate anno precedente Rettifiche (+/-) Utilizzi anno in corso Totale parziale Variazione aliquota Incrementi dell'esercizio Incrementi/utilizzi a PN Totale imposte anticipate
Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Imposta
Aliquota
Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta
Spese di rappresentanza 27,5%
-
- 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Ammortamenti civilistici eccedenti i fiscali 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accant. Fondo rischi contenzioso IVA 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accant. fondo obsolescenza materiali 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accant. fondo cause con terzi 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accantonamento fondo rischi tasse CCGG Tim 27,5%
108
30 27,5% - 27,5% - 108 27,5% 30 24,0%
108
26 24,0%
-
- 24,0% - 108 24,0% 26
Fondo rischi affitto immobile via Ceresio 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Ammortamento Famagosta (contributi) 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Ammortamento avviamento 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Riserva Ias derivati a PN 17.399.112 27,5% 4.784.756 27,5% - 27,5% - 17.399.112 4.784.756
27,5%
17.399.112 24,0% 4.175.787 24,0% - (11.876.249) 24,0% (2.850.300) 5.522.863 24,0% 1.325.487
Accantonamento fondo cause dipendenti 27,5%
-
- 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accantonamento fondo rischi preavviso 27,5%
52.038
14.310 27,5% - - 27,5% - 52.038 27,5% 52.038
14.310
24,0% 12.489 20.542 24,0% 4.930 (48.913) 24,0% (11.739) 23.667 24,0% 5.680
Accantonamento fondo svalut. Crediti eccedente 3.015.184 27,5% 829.176 27,5% - - 27,5% - 3.015.184 829.176
27,5%
3.015.184 24,0% 723.644 24,0%
-
- 24,0% - 3.015.184 24,0% 723.644
Premio di produzione e oneri 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Fondo esodo mobilità 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Fondo rischio accise gas 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
318.256
-
24,0% 76.381 24,0% - 318.256 24,0% 76.381
Compenso amministratori non corrisposto nell'anno 27,5%
-
- 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Perdite su cambi non realizzate 27,5%
-
- 27,5% - - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Fondo rischi fiscale 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0% - 24,0% - - 24,0% -
Fondo contratti onerosi impianti Edipower 97.800.000 27,5% 26.895.000 27,5% - 97.800.000 27,5% 26.895.000 - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Fondo contratti onerosi impianti Ergosud 73.000.000 27,5% 20.075.000 27,5% - 20.105.024 27,5% 5.528.882 52.894.976 27,5% 14.546.118 52.894.976 24,0% 12.694.794 39.205.024 24,0% 9.409.206 24,0% - 92.100.000 24,0% 22.104.000
Accant per costi relativi al personale dipendente 251.914 27,5% 69.276 27,5%
(967)
(266) 59.221 27,5% 16.286 191.726 27,5% 191.726
52.725
24,0% 46.014 9.722 24,0% 2.333 24,0% - 201.448 24,0% 48.347
Accantonamento fondo preavviso certo 27,5%
-
- 27,5% - 27,5% - - 27,5% - 24,0%
-
- 24,0%
-
- 24,0% - - 24,0% -
Accantonamento fondo benefici dp premi anzianità 27,5%
81.546
22.425 27,5% - 4.788 27,5% 1.317 76.758 27,5% 76.758
21.108
24,0% 18.422 8.330 24,0% 1.999 24,0% - 85.088 24,0% 20.421
Accantonamento fondo benefici dp sconto e.e. 27,5%
2.774
763 27,5% - - 27,5% - 2.774 27,5% 2.774
763
24,0% 666 4.783 24,0% 1.148 (61.045) 24,0% (14.651) (53.488) 24,0% (12.837)
Svalutazione immobilizzazioni immateriali (avviamento) 27,5%
(0)
(0) (3.900) 27,5% (1.073) 27,5% - (3.900) 27,5% (1.073) 24,0%
(3.900)
(936) 35.100 24,0% 8.424 24,0% - 31.200 24,0% 7.488
TFR 413.815 27,5% 113.799 27,5% - 27,5% - 413.815 113.799
27,5%
413.815 24,0% 99.316 24,0% - 24,0% - 413.815 24,0% 99.316

Totale 192.016.491 52.804.535 (4.867) (1.338) 117.969.033 32.441.484 74.042.591 20.361.713 74.042.591 17.770.222 39.601.757 9.504.422 (11.986.207) (2.876.690) 101.658.141 24.397.954

(2.591.491)

IRAP- IMPOSTE ANTICIPATE E DIFFERITE DI COMPETENZA

________________________________________________________________________________________________

Differenze temporanee imponibili

Descrizione delle fattispecie Imposte differite anno precedente Rettifiche (+/-) Utilizzi anno in corso Totale parziale Variazione aliquota Incrementi dell'esercizio Incrementi/utilizzi a PN Totale imposte differite
Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta
Plusvalenze rateizzate (beni) rilevanti ai fini IRAP - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - - 3,90% -
- - 3,90% - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - - 3,90% -
- - 3,90% - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - - 3,90% -
Ammortamento avviamento 1.950 3,90% 76 (3.900) 3,90% (152) 3,90% - (1.950) 3,90% (76) (1.950) 3,90% (76) 1.950 3,90% 76 3,90% - - 3,90% -
Ded. extracont art. 109 TUIR:ammortamenti - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - - 3,90% -
Riserve IAS 19 a PN - 3,90% - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - 3,90% - 3,90% - - 3,90% -
Riserva IAS derivati a PN - 3,90% - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% - 3,90% - - 3,90% - - 3,90% -
Totale 1.950 76 (3.900) (152) - - (1.950) (76) (1.950) (76) 1.950 76 - - - -
-
Differenze temporanee deducibili
(11.876.249)
(48.913)
(61.045)
-
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
12.412
379
325
1.369
Imposta
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
Aliquota
-
-
-
-
-
-
-
-
-
318.256
9.722
8.330
35.100
-
39.205.024
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(0)
4
(152)
678.565
2.029
7.477
2.994
108
2.062.904
Imposta
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
Aliquota
(0)
(3.900)
-
-
-
-
108
-
-
-
17.399.112
-
52.038
-
-
191.726
-
-
-
76.758
2.774
52.894.976
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(0)
4
(152)
678.565
2.029
7.477
2.994
108
2.062.904
Imposta
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
Aliquota
0
(3.900)
-
-
-
-
108
-
-
-
17.399.112
-
52.038
-
-
191.726
-
-
-
76.758
2.774
52.894.976
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
2.310
187
3.814.200
Imposta
Aliquota
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
-
-
4.788
-
97.800.000
20.105.024
59.221
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(152)
2.029
9.787
3.180
108
Imposta
Aliquota
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
(3.900)
52.038
-
-
250.947
-
81.546
2.774
Imponibile
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(0)
4
678.565
3.814.200
Imposta
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
Aliquota
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
3,90%
-
-
-
-
-
(0)
-
108
-
17.399.112
-
97.800.000
Imponibile
Svalutazione immobilizzazioni immateriali (avviamento)
Accantonamento fondo benefici dp premi anzianità
Accant per costi relativi al personale dipendente
Accantonamento fondo rischi tasse CCGG Tim
Accantonamento fondo benefici dp sconto e.e.
Ammortamenti civilistici eccedenti i fiscali
Fondo rischi affitto immobile via Ceresio
Accantonamento fondo rischi preavviso
Ammortamento Famagosta (contributi)
Accantonamento fondo preavviso certo
Accant. Fondo rischi contenzioso IVA
Accant. fondo obsolescenza materiali
Fondo contratti onerosi Edipower
Accant. fondo cause con terzi
Ammortamento avviamento
Fondo rischio accise gas
Spese di rappresentanza
Riserva Ias derivati a PN
Fondo esodo mobilità
Fondo rischi fiscale
Descrizione delle fattispecie Imposte anticipate anno precedente Rettifiche (+/-) Utilizzi anno in corso Totale parziale Variazione aliquota Incrementi dell'esercizio Incrementi/utilizzi a PN Totale imposte anticipate
Aliquota Imposta Imponibile Aliquota Imposta
3,90% - (0) 3,90% (0)
3,90% - - 3,90%
3,90% - - 3,90%
3,90% - - 3,90%
3,90% - - 3,90%
3,90% - 108 3,90% 4
3,90% - - 3,90%
3,90% - - 3,90%
3,90% - - 3,90%
3,90% (463.174) 5.522.863 3,90% 215.392
3,90% - - 3,90%
3,90% (1.908) 3.125 3,90% 122
3,90% - 318.256 3,90% 12.412
3,90% - - 3,90%
3,90% - 201.448 3,90% 7.856
3,90% - - 3,90%
3,90% - 85.088 3,90% 3.318
3,90% (2.381) (58.271) 3,90% (2.273)
3,90% - - 3,90%
3,90% - 31.200 3,90% 1.217
3,90% - - 3,90%
Fondo contratti onerosi Ergosud 73.000.000 2.847.000 - 784.096 1.528.996 3,90% - 92.100.000 3,90% 3.591.900
(11.986.207)
1.543.481
39.576.432
2.753.930
70.613.592
2.753.930
70.613.592
4.600.792
117.969.033
14.953
383.405
7.339.770
188.199.220
Totale
(467.462) 98.203.817 3.829.949
-

27) RISULTATO D'ESERCIZIO

Il risultato d'esercizio risulta positivo e pari a 88.727 migliaia di euro (negativo per 118.509 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

________________________________________________________________________________________________

28) Nota sui rapporti con le parti correlate

I rapporti finanziari con la controllante riguardano il servizio di tesoreria centralizzata con la quale la capogruppo, attraverso conti correnti intrattenuti tra le parti, svolge le operazione di incasso e pagamento per conto della controllata sulla base di un mandato conferitole da quest'ultima. Tali rapporti sono regolati a tassi di mercato.

________________________________________________________________________________________________

La capogruppo A2A S.p.A. fornisce alla controllata servizi di natura amministrativa, fiscale, legale, direzionale e tecnica, al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse del Gruppo. Tali prestazioni sono regolate da appositi contratti di servizio stipulati annualmente tra le Parti.

I rapporti con società del Gruppo riguardano prestazioni a carattere tecnico impiantistico e sono regolate da appositi contratti stipulati tra le parti a valori di mercato.

Di seguito vengono riportati i prospetti riepilogativi dei rapporti economici e patrimoniali con la società controllante A2A S.p.A. e le società del Gruppo. Le voci patrimoniali ed economiche non includono i rapporti verso i Comuni di Milano e Brescia.

di cui verso parti correlate
SITUAZIONE PATRIMONIALE
E FINANZIARIA
(migliaia di euro)
TOTALE
31/12/2015
Controllate Controllante Correlate Totale
parti
correlate
Incidenza %
sulla voce
di bilancio
TOTALE ATTIVITA' DI CUI: 840.491 1.031 47.190 166.636 214.857 25,6%
ATTIVITA' NON CORRENTI 102.155 1.031 - - 1.031 1,0%
PARTECIPAZIONI 1.031 1.031 - - 1.031 100,0%
ATTIVITA' CORRENTI 738.336 - 47.190 166.636 213.826 29,0%
CREDITI COMMERCIALI 509.961 - 39.912 166.616 206.528 40,5%
ALTRE ATTIVITA' CORRENTI 78.880 - 7.278 20 7.298 9,3%
TOTALE PASSIVITA' DI CUI: 753.790 - 236.092 57.670 293.762 39,0%
PASSIVITA' CORRENTI 659.683 - 144.977 28.835 173.812 26,3%
DEBITI COMMERCIALI 534.451 - 78.622 28.835 107.457 20,1%
ALTRE PASSIVITA' CORRENTI 70.799 - 12.493 12.493 17,6%
PASSIVITA' FINANZIARIE CORRENTI 53.862 - 53.862 53.862 100,0%
di cui verso parti correlate
CONTO ECONOMICO TOTALE Controllate Controllante Correlate Totale
parti
Incidenza %
sulla voce
(migliaia di euro) 31/12/2015 correlate di bilancio
RICAVI 2.475.129 - 47.521 740.573 788.094 31,8%
Ricavi di vendita e prestazioni 2.464.883 - 40.591 739.677 780.268 31,7%
Altri ricavi operativi 10.246 - 6.930 896 7.826 76,4%
COSTI OPERATIVI 2.325.105 - 246.218 197.556 443.774 19,1%
Costi per materie prime e servizi 2.104.502 - 85.298 199.312 284.610 13,5%
Altri costi operativi 220.603 - 160.920 (1.756) 159.164 72,1%
Oneri finanziari 6.540 - 5.632 5.632 86,1%

29) Operazioni non ricorrenti

L'esercizio in esame non è stato interessato da operazioni atipiche e/o inusuali.

________________________________________________________________________________________________

Garanzie ed impegni con terzi

(migliaia di euro) 31/12/2015 31/12/2014
Conti d'ordine 1.147.503 949.939

Cauzioni ricevute

Al 31 dicembre 2015 ammontano a 96.650 migliaia di euro (101.300 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono alle fidejussioni ricevute dai clienti a garanzia dei corretti pagamenti delle forniture di energia elettrica.

________________________________________________________________________________________________

Cauzioni prestate

Al 31 dicembre 2015 ammontano a 1.050.853 migliaia di euro (848.639 migliaia di euro al 31 dicembre 2014) e si riferiscono alle fidejussioni concesse a fornitori e a Terna S.p.A. a garanzia dei corretti pagamenti per gli acquisti di energia elettrica e di combustibili, sia sul mercato italiano che sui mercati esteri, e alle garanzie richieste per le operazioni svolte nei mercati gestiti dalla Borsa Elettrica Francese.

Altre informazioni

1) Eventi di rilievo successivi al 31 dicembre 2015

Per la descrizione di tali eventi si rinvia alle "Relazione sulla gestione".

2) Rischi e incertezze

Il Gruppo A2A opera nel mercato dell'energia elettrica, del gas naturale e del teleriscaldamento e, nell'esercizio della sua attività, è esposto a diversi rischi finanziari:

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  • a) rischio commodity;
  • b) rischio di tasso di interesse;
  • c) rischio tasso di cambio non connesso a commodity;
  • d) rischio di liquidità;
  • e) rischio di credito;
  • f) rischio equity;
  • g) rischio di default e covenants.

Il rischio prezzo delle commodities è il rischio connesso alla volatilità dei prezzi delle commodity energetiche (gas, elettricità, olio combustibile, carbone, ecc.) e dei certificati ambientali (diritti di emissione EUA/ETS, certificati verdi, certificati bianchi, ecc). Esso consiste nei possibili effetti negativi che la variazione del prezzo di mercato di una o più commodities possono determinare sui flussi di cassa e sulle prospettive di reddito della società incluso il rischio tasso di cambio relativo alle commodities stesse.

Il rischio di tasso di interesse è il rischio legato alla possibilità di conseguire un incremento dei costi finanziari per effetto di una variazione sfavorevole dei tassi di interesse.

Il rischio tasso di cambio non connesso a commodity è il rischio legato alla possibilità di conseguire perdite economiche per effetto di una variazione sfavorevole dei tassi di cambio fra le valute.

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziarie non siano sufficienti a far fronte alle obbligazioni finanziarie e commerciali nei termini e scadenze prestabiliti.

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali, di trading e finanziarie.

Il rischio equity è il rischio legato alla possibilità di conseguire perdite economiche in base ad una variazione sfavorevole del prezzo delle azioni.

Il rischio di default e covenants attiene alla possibilità che i contratti di finanziamento o i regolamenti dei prestiti obbligazionari, in capo ad una o più società del Gruppo, contengano disposizioni che legittimano le controparti, siano esse banche o detentori di obbligazioni, a chiedere al debitore, al verificarsi di determinati eventi, l'immediato rimborso delle somme prestate.

Di seguito si evidenzia il dettaglio dei rischi cui A2A Trading S.r.l. è esposta.

Rischio di prezzo delle commodities e tasso di cambio connesso all'attività in commodities

A2A Trading S.r.l. è esposta al rischio prezzo, ivi compreso il relativo rischio tasso di cambio, su tutte le commodities energetiche trattate, ossia energia elettrica, gas naturale, calore, carbone, olio combustibile e certificati ambientali; i risultati economici relativi alle attività di produzione, acquisto e vendita risentono delle relative fluttuazioni dei prezzi. Tali fluttuazioni agiscono tanto direttamente quanto indirettamente attraverso formule e indicizzazioni presenti nelle strutture di pricing.

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Per stabilizzare i flussi di cassa e per garantire l'equilibrio economico e finanziario di A2A Trading S.r.l. e del Gruppo A2A, il Gruppo stesso si è dotato di una Energy Risk Policy che definisce chiare linee guida per la gestione ed il controllo dei rischi sopramenzionati e che recepisce le indicazioni del Committee of Chief Risk Officers Organizational Independence and Governance Working Group ("CCRO") e del Group on Risk Management di Euroeletric. Sono stati presi a riferimento inoltre gli accordi del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria approvati nel giugno 2004 (c.d. Basilea 2) e le prescrizioni sancite dai principi contabili internazionali riferiti alle modalità di rilevazione, sulle poste di Conto Economico e della Situazione patrimoniale-finanziaria, della volatilità dei prezzi delle commodities e dei derivati finanziari.

Nel Gruppo A2A la valutazione del rischio in oggetto è centralizzata in capo alla holding, che ha istituito, all'interno della Struttura Organizzativa Amministrazione, Finanza e Controllo, l'Unità Organizzativa di Group Risk Management con il compito di gestire e monitorare il rischio mercato e di commodity, di elaborare e valutare i prodotti energetici strutturati, di proporre strategie di copertura finanziaria del rischio energetico, nonché di supportare i vertici aziendali nella definizione di politiche di Energy Risk Management di Gruppo.

Il perimetro delle attività soggette al controllo del rischio riguarda il portafoglio costituito da tutte le posizioni sul mercato fisico dei prodotti energetici sia in acquisto/produzione che in vendita e da tutte le posizioni sul mercato dei derivati energetici delle società appartenenti al Gruppo.

Ai fini del monitoraggio dei rischi, vengono segregati e gestiti in modo differente il Portafoglio Industriale da quello di Trading. In particolare si definisce Portafoglio Industriale l'insieme dei contratti sia fisici che finanziari direttamente connessi all'attività industriale del Gruppo, ossia che hanno come obiettivo la valorizzazione della capacità produttiva anche attraverso l'attività di commercializzazione all'ingrosso e al dettaglio di gas, energia elettrica e calore.

Il Portafoglio di Trading è costituito dall'insieme di tutti quei contratti, sia fisici che finanziari, sottoscritti con la finalità di ottenere un profitto aggiuntivo rispetto a quello ottenibile dall'attività industriale, ossia di tutti quei contratti che pur accessori all'attività industriale non sono strettamente necessari alla stessa.

Al fine di individuare l'attività di Trading, il Gruppo A2A si attiene alla Direttiva Capital Adequacy e alla definizione di attività "held for trading" come da Principio Contabile Internazionale IAS 39 che definisce tali le attività finalizzate a conseguire un profitto dalla variazione a breve termine nei prezzi e nei margini di mercato, senza scopo di copertura, e destinate a generare un portafoglio ad elevato turnover .

Data quindi la diversa finalità, i due Portafogli sono segregati e monitorati separatamente con strumenti e limiti specifici. In particolare, le attività di Trading sono soggette ad apposite procedure operative di controllo e gestione dei rischi, declinate nei Deal Life Cycle.

I vertici aziendali vengono aggiornati sistematicamente sull'evoluzione del rischio commodity del Gruppo dall'Unità Organizzativa di Group Risk Management che controlla l'esposizione netta, calcolata centralmente, sull'intero portafoglio di asset e di contratti e monitora il livello complessivo di rischio economico assunto dal Portafoglio Industriale e dal Portafoglio di Trading (Profit at Risk - PaR, Value at Risk – VaR, Stop Loss).

Energy Derivatives, valutazione dei rischi

Per valutare l'impatto che le oscillazioni del prezzo di mercato del sottostante ha sui derivati finanziari sottoscritti da A2A Trading ascrivibili al Portafoglio Industriale, viene utilizzato lo strumento del PaR1 o Profit at Risk, ossia la variazione del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento degli indici di mercato. Il PaR viene calcolato con il metodo Montecarlo (minimo 10.000 scenari) ed un livello

1 Profit at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del margine di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

di confidenza del 99% e prevede la simulazione di scenari per ogni driver di prezzo rilevante in funzione della volatilità e delle correlazioni ad essi associate utilizzando, come livello centrale, le curve forward di mercato alla data di bilancio ove disponibili. Attraverso tale metodo, dopo aver ottenuto una distribuzione di probabilità associata alle variazioni di risultato dei contratti finanziari in essere, è possibile estrapolare la massima perdita attesa nell'arco temporale dato dall'esercizio contabile ad un prestabilito livello di probabilità. Sulla base della metodologia descritta, nell'arco temporale pari all'esercizio contabile ed in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità, la variazione attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2015 risulta pari a 50.789 migliaia di euro (18.475 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

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Di seguito si riportano i risultati della simulazione con le variazioni massime associate:

Valori espressi in migliaia di euro

31.12.2015 31.12.2014
Profit at Risk (PaR) worst case best case worst case best case
Livello di confidenza 99% -50.789 62.560 -18.475 18.200

Ciò significa che A2A Trading si attende, con una probabilità del 99% di non perdere, rispetto al fair value al 31 dicembre 2015, più di 50.789 migliaia di euro sull'intero portafoglio degli strumenti finanziari per effetto di eventuali oscillazioni avverse del prezzo delle commodities. Nel caso si manifestassero variazioni negative dei fair value sui derivati, tali variazioni sarebbero compensate dalle variazioni del sottostante conseguente al variare dei prezzi di mercato.

Per valutare l'impatto che le oscillazioni dei prezzi di mercato del sottostante hanno sui derivati finanziari sottoscritti da A2A Trading ascrivibili al Portafoglio di Trading, viene utilizzato lo strumento del VaR2 o Value at Risk, ossia la variazione negativa del valore del portafoglio di strumenti finanziari derivati entro ipotesi di probabilità prestabilite per effetto di uno spostamento avverso degli indici di mercato. Il VaR viene calcolato con la metodologia RiskMetrics, in un periodo di riferimento (holding period) pari a 1 giorno e un livello di confidenza pari al 99%. Per i contratti per i quali non è possibile effettuare la stima giornaliera del VaR vengono utilizzate metodologie alternative quali il c.d. stress test analysis.

Sulla base della metodologia descritta, in caso di movimenti estremi dei mercati, corrispondenti ad un intervallo di confidenza del 99% di probabilità e con un periodo di riferimento pari a 1 giorno, la perdita attesa massima sui derivati in oggetto in essere al 31 dicembre 2015 risulta pari a 1.067 migliaia di euro (1.606 migliaia di euro al 31 dicembre 2014).

Rischio di cambio

A2A Trading S.r.l. è esposta al rischio di cambio che è concentrato nelle formule di acquisto e di vendita del gas e di energia, e può quindi essere ricompreso all'interno del rischio prezzo: per la gestione attuata dalla società si rimanda quindi al paragrafo antecedente.

Rischio di tasso

La società è esposta al rischio di tasso di interesse in misura correlata al conto corrente di corrispondenza, il cui tasso di interesse è indicizzato all'Euribor: a tal proposito le esposizioni al tasso di interesse sono governate centralmente, all'interno della gestione accentrata della tesoreria.

2 Value at Risk: misura statistica del massimo scostamento potenziale negativo del fair value di un portafoglio di attività in caso di movimenti sfavorevoli dei mercati, in un dato orizzonte temporale e con un intervallo di confidenza definito.

Rischio di credito

L'esposizione al rischio credito è connessa in modo preponderante all'attività commerciale della società. Al fine di controllare tale rischio, la cui gestione operativa è demandata specificatamente alla funzione di Credit Management allocata centralmente nella Direzione Amministrazione, da tempo è stata implementata centralmente una Credit Policy che disciplina la valutazione del credit standing della clientela, il monitoraggio dei relativi flussi di incassi attesi, le opportune azioni di sollecito, l'eventuale concessione di dilazioni anche supportate da adeguate garanzie e le eventuali azioni di recupero. In funzione del merito creditizio, la Credit Policy prevede la richiesta alla clientela di procurare il rilascio di garanzie bancarie o assicurative, di primario standing creditizio, a prima richiesta e senza possibilità di sollevare alcuna eccezione (art.1945 del Codice Civile). E' in corso il processo di implementazione della Credit Policy anche per la società A2A Trading S.r.l.. Le controparti per la gestione di risorse finanziarie temporaneamente in eccesso e per la stipula di contratti di copertura finanziaria (strumenti derivati) sono sempre di elevato standing creditizio.

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I tempi di pagamento applicati alla generalità della clientela prevedono diverse scadenze in linea con la normativa applicabile e con gli standard di mercato. Nei casi di ritardato pagamento, in linea con le esplicite previsioni dei sottostanti contratti, si procede ad addebitare gli interessi di mora nella misura prevista dai contratti stessi o dalle vigenti leggi in materia (applicazione del Tasso di Mora ex D.Lgs. 231/2002).

I crediti commerciali sono esposti in bilancio al netto di eventuali svalutazioni; si ritiene che tale valore dia una corretta rappresentazione del fair value del monte crediti commerciali. Di seguito si riporta l'analisi dei crediti commerciali lordi e del relativo fondo rischi su crediti.

* valori espressi in migliaia di euro 31/12/2015 31/12/2014
Crediti commerciali verso terzi lordi 307.913 349.855
Fondo rischi su crediti (-) (4.480) (4.573)
Crediti commerciali verso controllante 39.912 2.418
Crediti commerciali verso correlate 166.616 184.915
Crediti commerciali 509.961 532.615
Di cui:
Crediti scaduti da 9 a 12 mesi - 141
Di cui verso Enti Pubblici - -
Di cui verso il Gruppo - 46
Crediti scaduti oltre i 12 mesi
Di cui verso Enti Pubblici
11.638
-
11.357
-
Di cui verso il Gruppo - -

I crediti commerciali scaduti da più di 12 mesi ammontano a 11.638 migliaia di euro e si riferiscono per 6.649 migliaia di euro al credito verso la società correlata Ergon Energia, che non presenta rischio di incasso e per 4.989 migliaia di euro a crediti verso privati che risultano in gran parte svalutati.

Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità rappresenta il rischio che le risorse finanziarie disponibili all'azienda non siano sufficienti per far fronte alle obbligazioni finanziarie e commerciali nei termini e scadenze prestabiliti. A2A Trading utilizza il servizio di tesoreria accentrata (cash pooling) del Gruppo A2A, servizio attraverso il quale la controllante ottimizza il fonte-impieghi di Gruppo, gestendo centralmente i flussi di liquidità, corrisposti alle controllate sul conto corrente di corrispondenza. A tal proposito si segnala che il Gruppo A2A non incontra problematiche di funding, avendo linee sia con primari istituti di credito che emissioni quotate.

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La tabella che segue analizza il worst case con riferimento alle passività finanziarie (compresi i debiti commerciali) nel quale tutti i flussi indicati sono flussi di cassa nominali futuri non scontati, determinati con riferimento alle residue scadenze contrattuali, sia per la quota in conto capitale sia per la quota in conto interessi.

Anno 2015
* valori espressi in migliaia di euro
da 1 a 3 mesi da 3 mesi
a 1 anno
oltre 1 anno
Debiti verso fornitori
Debiti verso controllante
99.786
22.667
3.005 -
Debiti verso correlate
Totale debiti commerciali
122.453 3.005 -
Anno 2014
* valori espressi in migliaia di euro
da 1 a 3 mesi da 3 mesi
a 1 anno
oltre 1 anno
Debiti verso fornitori 150.032 10.091 -
Debiti verso controllante 38.110
Debiti verso correlate 3.879
Totale debiti commerciali 192.021 10.091 -

Rischio evoluzione contesto normativo e regolatorio

Una potenziale fonte di rischio rilevante è la costante evoluzione del contesto normativo e regolatorio di riferimento, che ha effetti essenzialmente sul funzionamento del mercato, sui piani tariffari, sui livelli di qualità del servizio richiesti e sugli adempimenti tecnico-operativi. Al riguardo A2A Trading S.r.l., attraverso il contratto di servizio con A2A, monitora i cambiamenti che intervengono di volta in volta, operando comunque per minimizzarne l'impatto economico eventualmente derivante, facendo leva sull'esperienza e le conoscenze della funzione Affari Legali e della funzione Affari Regolatori e Mercato della controllante.

Analisi delle operazioni a termine e strumenti derivati

Nella rappresentazione di bilancio delle operazioni di copertura, ai fini dell'eventuale applicazione dell'hedge accounting, si procede alla verifica della rispondenza ai requisiti di compliance con il principio contabile internazionale IAS 39. In particolare:

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  • 1) Operazioni definibili di copertura ai sensi dello IAS 39: si dividono in operazioni a copertura di flussi finanziari (cash flow hedge) e operazioni a copertura del fair value di poste di bilancio (fair value hedge). Per le operazioni di cash flow hedge il risultato maturato è compreso nel Margine Operativo Lordo quando realizzato, mentre il valore prospettico è esposto a Patrimonio Netto.
  • 2) Operazioni non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39, il cui risultato maturato ed il valore prospettico sono iscritti a bilancio nel Margine Operativo Lordo, si dividono fra:
  • a. Copertura del margine: tutte le operazioni di copertura dei flussi di cassa o del valore di mercato in linea con politiche di rischio aziendali;
  • b. Operazioni di trading: tutte le operazioni di trading.

L'utilizzo dei derivati finanziari, nel Gruppo A2A, è disciplinato da un insieme coordinato di procedure (Energy Risk Policy, Deal Life Cycle) che si ispirano alla best practice di settore, ed è finalizzato a limitare il rischio di esposizione di Gruppo all'andamento dei prezzi sui mercati delle commodity di riferimento, sulla base di una strategia di gestione dei flussi di cassa (cash flow hedge).

Gli strumenti finanziari derivati sono valutati a fair value rispetto alla curva forward di mercato della data di riferimento del Bilancio qualora il sottostante del derivato sia negoziato in mercati che presentano una struttura dei prezzi a termine. In assenza di una curva forward di mercato, la valutazione a fair value è determinata sulla base di stime interne utilizzando modelli che fanno riferimento alla best practice di settore.

Nella valutazione del fair value, A2A Trading utilizza la cosiddetta forma di attualizzazione continua e come discount factor il tasso di interesse per attività prive di rischio, identificato nel tasso Eonia (Euro Overnight Index Average) e rappresentato nella sua struttura a termine dalla curva OIS (Overnight Index Swap). Il fair value relativo alle coperture di flussi di cassa (cash flow hedge) ai sensi dello IAS 39 è stato classificato in base al sottostante dei contratti derivati.

In ottemperanza a quanto disposto dal principio contabile internazionale IFRS 13, la determinazione del fair value di uno strumento finanziario OTC è effettuata prendendo in considerazione il rischio di inadempimento (non performance risk). Al fine di quantificare l'aggiustamento di fair value imputabile a tale rischio, A2A Trading ha sviluppato, coerentemente con le best practices di mercato, un modello proprietario denominato "Bilateral Credit Value Adjustment" (bCVA), che valorizza sia le variazioni del merito creditizio della controparte che le variazioni del proprio merito creditizio.

Il bCVA è composto da due addendi, calcolati considerando la probabilità di fallimento di entrambe le controparti, ovvero il Credit Value Adjustment (CVA) ed il Debit Value Adjustment (DVA):

  • il CVA è un componente negativo e contempla la probabilità che la controparte sia inadempiente e contestualmente A2A Trading presenti un credito nei confronti della controparte.
  • il DVA è un componente positivo e contempla la probabilità che A2A Trading sia inadempiente e contestualmente la controparte presenti un credito nei confronti di A2A Trading.

Il bCVA è calcolato quindi con riferimento all'esposizione, valutata sulla base del valore di mercato del derivato al momento del default, alla probabilità di default (PD) ed alla Loss Given Default (LGD). Quest'ultima, che rappresenta la percentuale non recuperabile del credito in caso di inadempienza, è valutata sulla base della Metodologia IRB Foundation così come esposta negli accordi di Basilea 2, mentre la PD viene valutata sulla base del Rating delle controparti (Internal Rating Based ove non disponibile) e della probabilità di default storica ad esso associata e pubblicata annualmente da Standard & Poors.

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L'applicazione della suddetta metodologia non ha comportato variazioni di rilievo nelle valutazioni del fair value.

• Derivati del Portafoglio Industriale definibili di Copertura

L'attività di copertura dal rischio prezzo attraverso l'utilizzo di strumenti finanziari derivati è finalizzata alla protezione dalla volatilità del prezzo dell'energia elettrica sul mercato di Borsa (IPEX), alla stabilizzazione dei margini di vendita dell'energia elettrica sul mercato all'ingrosso con particolare attenzione alle vendite ed agli acquisti a prezzo fisso ed alla stabilizzazione delle differenze di prezzo derivanti dalle diverse indicizzazioni del prezzo del gas e dell'energia elettrica. A tal fine, nel corso dell'esercizio, sono stati conclusi contratti di copertura sui contratti di acquisto e vendita di energia elettrica e contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (c.d. contratti CCC); sono stati inoltre conclusi contratti di copertura con primari istituti di credito sui contratti di acquisto di carbone e di gas con la finalità di proteggere il margine proveniente dalle vendite e contestualmente mantenere il profilo di rischio entro i limiti definiti sulla base di quanto stabilito dalla Energy Risk Policy di Gruppo.

A2A Trading, nell'ambito dell'ottimizzazione del portafoglio dei diritti di emissione di gas serra (vedi Direttiva 2003/87/CE), opera sulla borsa ICE ECX (European Climate Exchange), mediante l'utilizzo di contratti Futures. Queste operazioni si configurano contabilmente come operazioni di copertura nel caso di eccedenze/deficit di quote dimostrabili.

• Derivati del Portafoglio Industriale non definibili di Copertura

Sempre in un'ottica di ottimizzazione del portafoglio industriale, sono stati stipulati da A2A Trading contratti di copertura del corrispettivo di utilizzo della capacità di trasporto di energia elettrica tra le zone del mercato IPEX (c.d. contratti CCC). Queste operazioni non si configurano contabilmente come operazioni di copertura in quanto non sussistono i requisiti richiesti dai principi contabili.

• Derivati del Portafoglio di Trading

A2A Trading ha stipulato, nell'ambito della sua attività di Trading, contratti Future sulle principali Borse europee dell'energia (Idex, EEX) e contratti Forward sul prezzo dell'energia elettrica con consegna in Italia e nei paesi limitrofi, quali Francia, Germania e Svizzera. A2A Trading ha stipulato inoltre, con gli operatori di Rete dei Paesi limitrofi, contratti di Interconnessione, che si configurano come acquisti di opzioni. Sono stati stipulati contratti Futures sul prezzo di Borsa dei certificati ambientali EUA (ECX ICE), che consentono sia la consegna dei diritti al prezzo contrattuale che il pagamento per cassa (cash-settlement) del differenziale tra prezzo di mercato e prezzo contrattuale. Sempre con riferimento all'attività di Trading sono stati stipulati contratti Forward sul prezzo di Borsa del gas (APX-Endex, CEGH).

Gerarchia del fair value

L'IFRS 7 e l'IFRS 13 richiedono che la classificazione degli strumenti finanziari valutati al fair value sia effettuata sulla base della qualità delle fonti degli input utilizzati nella determinazione del fair value stesso.

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In particolare l'IFRS 7 e l'IFRS 13 definiscono 3 livelli di fair value:

  • livello 1: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di prezzi quotati (non modificati) su mercati attivi, sia Ufficiali che Over the Counter di attività o passività identiche;
  • livello 2: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di input diversi da prezzi quotati di cui al livello 1, ma che per tali attività/passività, sono osservabili direttamente o indirettamente sul mercato;
  • livello 3: sono classificate in tale livello le attività/passività finanziarie il cui fair value è determinato sulla base di dati di mercato non osservabili. Rientrano in questa categoria gli strumenti valutati sulla base di stime interne, effettuate con metodi proprietari sulla base delle best practice di settore.

Per la scomposizione delle attività e passività tra i diversi livelli di fair value si veda la tabella di seguito riportata "Strumenti in essere al 31 dicembre 2015".

Strumenti in essere al 31 dicembre 2015

Su commodity

Di seguito si riporta l'analisi dei contratti derivati su commodity non ancora scaduti alla data del presente bilancio, posti in essere al fine di gestire il rischio di oscillazione dei prezzi di mercato di commodity.

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Gestione del rischio prezzo di
prodotti energetici
Gerarchia
Fair Value
Unità di misura
del valore
nozionale
Valore
nozionale
scadenza
entro 1
anno
Valore
nozionale
scadenza
entro 2 anni
Valore
nozionale
scadenza
entro 5
anni
Valore di stato
patrimoniale
(*)
(migliaia di
euro)
31/12/2015
Valore di
stato
patrimoniale
(*)
(migliaia di
euro)
31/12/2014
Effetto
progressivo
a
Patrimonio
Netto
(Riserva
CFHA)
(**)
(migliaia di
euro )
Effetto
progressivo
a conto
economico
(***)
(migliaia di
euro )
A. a copertura di flussi di
cassa (cash flow hedge) ai
sensi IAS 39 di cui:
-5.523 -17.399 11.876 0
- Elettricità 1 TWh 4,1 0,5 -4.744 -16.686 11.942 0
- Elettricità 2 TWh 0,0 0 0 0 0
- Elettricità 3 TWh 2,2 -114 0 -114 0
- Petrolio - Bbl 0 0 0 0 0
- Carbone - Tonnellate 280.357 -807 -1.370 563 0
- Gas Naturale - Milioni di mc 23,0 -25 0 -25 0
- Cambio - Milioni di dollari 0 0 0 0 0
- Diritti di Emissione 1 Tonnellate 1.327.000 167 657 -490 0
B. definibili di copertura
(fair-value hedge) ai sensi
IAS 39
- - -
C.
non
definibili
di
copertura ai sensi IAS 39 di
cui
501 965 -464
C.1 copertura del margine 3 0 3
- Elettricità 1 TWh 0 0 0
- Elettricità 2 TWh 0 0 0
- Elettricità 3 TWh 0,0 3 0 3
- Petrolio - Bbl 0 0 0
- Olio Combustibile - Tonnellate 0 0 0
- Gas Naturale - Mc 0 0 0
- Diritti di Emissione CO2 1 Tonnellate 0 0 0
- Diritti di Emissione CO2 2 Tonnellate 0 0 0
- Cambio - Milioni di dollari 0 0 0
C.2 operazioni di trading 498 965 -467
- Elettricità 1 TWh 32,8 4,7 -419 2.047 -2.466
- Elettricità 2 TWh 0 79 -79
- Elettricità 3 TWh 1,9 0,3 955 850 105
- Gas Naturale 1 TWh 8,0 0,6 169 -32 201
- Certificati Ambientali 2 MWh 0 0 2 -2
- Certificati Ambientali 2 Tep 0 0 26 -26
- Diritti di Emissione CO2 1 Tonnellate 1.022.000 -207 -2.007 1.800
TOTALE -5.022 -16.434 11.876 -464

(*) Rappresenta il credito(+) o il debito(-) netto iscritto in stato patrimoniale a seguito della valutazione a fair value dei derivati

(**)Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a riserva di CFHA. Il valore è al lordo dell'effetto imposte.

(***) Rappresenta l'adeguamento a fair value dei derivati iscritto progressivamente a conto economico dal momento della stipula del contratto fino alla data attuale

Analisi di sensitività per strumenti finanziari valutati al livello 3

Come richiesto dall'IFRS13, di seguito una tabella che evidenzia, per gli strumenti finanziari valutati al livello 3 della gerarchia, gli effetti derivanti dalla variazione dei parametri non osservabili utilizzati nella determinazione del fair value.

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Strumento finanziario Parametro Variazione Sensitivity
parametro (migliaia di euro)
Derivati su Commodity Probabilità di default (PD) 1% 0,3
Derivati su Commodity Loss Given Default (LGD) 25% 0,0
Derivati su Commodity Volatilità sottostante 1% 16,4
capacità interconnessione
estero
Derivati su Commodity Correlazione sottostante 1% -1,3
capacità interconnessione
estero
Derivati su Commodity Sottostante capacità 1% -18,2
interconnessione zonale IDEX

Effetti patrimoniali ed economici dell'attività in derivati al 31 dicembre 2015

La tabella che segue evidenzia i saldi patrimoniali al 31 dicembre 2015 inerenti la gestione dei derivati.

Effetti patrimoniali

(migliaia di euro) Note
ATTIVITA'
ATTIVITA' CORRENTI 38.675
Altre attività correnti - Strumenti derivati 7 38.675
TOTALE ATTIVO 38.675
PASSIVITA'
PASSIVITA' CORRENTI 43.697
Debiti commerciali e altre passività correnti - Strumenti derivati 15 43.697
TOTALE PASSIVO 43.697
Note Realizzati Variazione Fair
Value
Valori iscritti a
Conto
(migliaia di euro) nell'esercizio dell'esercizio Economico
RICAVI
RICAVI DI VENDITA
20
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici
e gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 0 0 0
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 13.672 -9.543 4.129
Totale ricavi di vendita 13.672 -9.543 4.129
COSTI OPERATIVI 21
COSTI PER MATERIE PRIME E SERVIZI
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici
e gestione del rischio cambio su commodity
- definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 1.379 0 1.379
- non definibili di copertura ai sensi dello IAS 39 -11.240 9.079 -2.161
Totale costi per materie prime e servizi -9.861 9.079 -782
TOTALE ISCRITTO NEL MARGINE OPERATIVO LORDO (*) 3.811 -464 3.347

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(*) Tali dati non recepiscono l'effetto della c.d. "net presentation" del margine di negoziazione dell'attività di trading

Classi di strumenti finanziari

A completamento delle analisi richieste dall'IFRS7, si riportano le tipologie di strumenti finanziari presenti nelle poste di bilancio, con l'indicazione dei criteri di valutazione applicati e, nel caso di strumenti finanziari valutati a fair value, dell' esposizione (conto economico o patrimonio netto). Nell'ultima colonna della tabella è riportato, ove applicabile, il fair value al 31 dicembre 2015 dello strumento finanziario.

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Criteri applicati nella valutazione in bilancio degli strumenti finanziari
Valori espressi in migliaia di
euro
Strumenti finanziari valutati a fair value con
variazioni di quest'ultimo iscritte a:
Strumenti
Tipologia di strumenti finanziari Note Conto
economico
Stato patrimoniale finanz.valutati
al costo
ammortizzato
Valore di
bilancio al
31.12.15
Fair value al
31.12.15(*)
(1) (2) (3) (4)
ATTIVITA'
Altre attività non correnti 4 143 143 143
Crediti commerciali 6 509.961 509.961 509.961
Altre attività correnti (*) 7 38.505 170 40.205 78.880 78.880
Disponibilità liquide e mezzi
equivalenti
9 27.740 27.740 27.740
PASSIVITA'
Passività finanziarie
Debiti commerciali 15 534.451 534.451 534.451
Altre passività correnti 15 38.004 5.693 27.082 70.779 70.779
Passività finanziarie correnti 16 53.862 53.862 53.862

(*) Per crediti e debiti non relativi a contratti derivati e finanziamenti non è stato calcolato il fair value in quanto il

corrispondente valore di carico nella sostanza approssima lo stesso (1) Attività e passività finanziarie valutate a fair value con iscrizione delle variazioni di fair value a conto economico

(2) Derivati di copertura (Cash Flow Hedge)

(3) Attività finanziarie disponibili per la vendita valutate al fair value con utili/perdite iscritti a patrimonio netto

(4) Loans & receivables e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

3) Aggiornamento delle principali vertenze giudiziarie e fiscali in corso

Inchiesta Centrale di Monfalcone

Nel novembre 2011, l'Autorità Giudiziaria di Trieste ha emesso, nelle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, provvedimenti restrittivi nei confronti di più persone, tra cui un dipendente della Centrale Termoelettrica di Monfalcone, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, ai danni del privato e falso ideologico, nonchè attività organizzata al traffico illecito di rifiuti.

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Si tratta di un'inchiesta avviata con la denuncia, presentata nel marzo 2011 dai vertici del Gruppo A2A, nei confronti di personale A2A ed imprenditori terzi sospettati di essere i responsabili di una truffa perpetrata ai danni della società stessa, che - dietro cospicue somme di denaro - garantivano lo smaltimento di un traffico illecito di rifiuti speciali, la falsificazione dei formulari di identificazione dei rifiuti e dei certificati di analisi, in relazione alla fornitura di biomasse ed alla certificazione del loro potere calorifico. Nello specifico venivano registrati quantitativi di biomasse in ingresso superiori a quelli reali, oltre ad una maggiorazione del potere calorifico delle stesse.

A2A S.p.A., proprietaria del sito produttivo, ha disposto la sospensione cautelare del dipendente coinvolto nonché il blocco dei pagamenti delle fatture emesse dalle società fornitrici di biomasse che, a sua conoscenza, sono coinvolte nelle indagini.

In ogni caso si evidenzia il danno a carico esclusivo del Gruppo A2A ed in particolare della società A2A Trading S.r.l. per quanto riguarda le difformità qualitative e quantitative delle biomasse, in quanto quest'ultima, in qualità di toller e di responsabile del dispacciamento dell'impianto, ha un rischio possibile che a conclusione della fase istruttoria ne possa risultare impattata in termini di maggiori costi sostenuti per le biomasse non consegnate e di maggiori costi sostenuti per la (altrui) contraffazione del potere calorifico delle biomasse consegnate e non.

A ciò si aggiunga che l'utilizzo di maggior carbone in luogo di biomassa potrebbe avere come conseguenza un aggravio di oneri ambientali relativi al secondo semestre dell'esercizio 2009 e all'intero esercizio 2010, nonché una restituzione dei proventi o dei titoli ambientali contabilizzati in più rispetto a quelli reali (ci si riferisce ai Certificati Verdi). Infatti la società potrebbe aver presentato, con riferimento agli anni 2009 e 2010, delle dichiarazioni di generazione di titoli ambientali superiori a quelli in realtà prodotti, in quanto il conteggio avrebbe potuto essere affetto dall'errore di considerare un rapporto energia da biomassa su energia da fonte convenzionale superiore rispetto al reale.

In tal caso la società dovrebbe presentare delle rettifiche alle suddette dichiarazioni pregresse, nonché restituire i proventi o i titoli ambientali che potrebbero esserle stati riconosciuti in più.

Inoltre, A2A Trading S.r.l. ha presentato al GSE, secondo le procedure e le modalità in atto, richiesta di ottenimento di Certificati Verdi relativi all'anno 2011 il cui calcolo è stato effettuato sulla base delle reali quantità di biomasse consegnate in centrale e considerando, in accordo con la Procura, un possibile falso incremento dei poteri calorifici delle stesse del 20%. Nonostante il GSE abbia riconosciuto ad A2A Trading S.r.l. la correttezza dei calcoli effettuati per il 2011, ad oggi però i suddetti Certificati Verdi 2011 non sono stati ancora emessi.

Sono stati adottati alcuni provvedimenti nell'ambito di riti alternativi verso alcuni degli imputati, con riconoscimento di minimi indennizzi e rifusioni di spese in favore di A2A.

A2A Trading S.r.l. - Accertamenti IVA Certificati Verdi 2004 - 2010

L'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato ad A2A Trading S.r.l. in data 23 dicembre 2009 un avviso di accertamento IVA per l'anno 2004 contestando l'omessa fatturazione di operazioni imponibili con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, per complessivi 3,3 milioni di euro.

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In particolare, con l'accertamento in oggetto l'Agenzia delle Entrate ha sanzionato A2A Trading S.r.l. per aver omesso di fatturare nei confronti del Tollee (Edipower S.p.A.) presunte cessioni di Certificati Verdi.

Dopo gli opportuni approfondimenti, effettuati anche congiuntamente agli altri Tollers, si ritiene che le conclusioni dell'Agenzia delle Entrate non siano condivisibili. Infatti, nel regime del contratto di Tolling, i Tollers sono da un lato proprietari delle materie prime, compreso il combustibile, che forniscono al Tollee per la produzione di energia elettrica, dall'altro titolari "ab origine" dell'energia elettrica prodotta. La consegna dei Certificati Verdi al Tollee da parte dei Tollers non è quindi in alcun modo configurabile come trasferimento della proprietà degli stessi.

Nessuna violazione, pertanto, può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

Per le stesse ragioni, l'Agenzia delle Entrate di Milano ha notificato il 16 dicembre 2010 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2005 e il 31 ottobre 2011 l'avviso di accertamento IVA per l'anno 2006 con conseguente richiesta della maggiore imposta sul valore aggiunto, oltre sanzioni e interessi, rispettivamente per complessivi 5,2 milioni di euro e 11,2 milioni di euro. Come per il 2004, anche per il 2005 e per il 2006 nessuna violazione può essere imputata ad A2A Trading S.r.l. e, conseguentemente, non si è provveduto ad effettuare accantonamenti a fondo rischi.

A2A Trading S.r.l. ha presentato ricorso nelle opportune sedi avverso i suddetti avvisi di accertamento chiedendo il totale annullamento della pretesa impositiva.

Per le controversie relative a tutte le annualità contestate la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto i ricorsi proposti dalla società.

Il 12 marzo 2013 l'Agenzia delle Entrate ha dichiarato, per il 2006, acquiescenza alla sentenza nella parte relativa al contenzioso sui Certificati Verdi e ha proposto appello per i restanti rilievi (283.454,16 euro). L'appello è stato respinto dalla Commissione Tributaria Regionale e l'Ufficio ha proposto ricorso avanti la Corte di Cassazione il 5 agosto 2014 a cui è seguito controricorso della società. Il 6 maggio 2013 l'Agenzia delle Entrate ha notificato la rinuncia all'appello e istanza di estinzione di giudizio per gli anni 2004 e 2005.

Si fa presente che a seguito della richiesta di documentazione relativa ai Certificati Verdi nell'ambito del medesimo contratto di Tolling per i periodi d'imposta dal 2007 al 2010, in data 28 ottobre 2011, la Guardia di Finanza – Nucleo di Milano – ha notificato il processo verbale di constatazione evidenziando le medesime violazioni di omessa fatturazione di operazioni imponibili per gli anni 2007, 2008 e 2010. Ad oggi non è stato notificato alcun avviso di accertamento.

4) Attività potenziali per certificati ambientali

La società non presenta al 31 dicembre 2015 alcuna attività potenziale.

ALLEGATI ALLE NOTE ILLUSTRATIVE

ALLEGATO 1 - PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEI CONTI DELLE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
(valori espressi in migliaia euro)
A2A Trading s.r.l.
Valori al 31.12.2014 Variazioni dell'esercizio Valori al 31.12.2015
Variazioni Smobilizzi/Cessioni Totale
Valore Fondo Valore Acquisizioni di variazioni
Altre
Valore Fondo Svalutazioni Ammortamenti variazioni Valore Fondo Valore
lordo ammortamento residuo categoria lordo ammortamento dell'esercizio lordo ammortamento residuo
Diritti di brevetto industriale e ut.op.dell'ingegno 3.382 (1.587) 1.795 1.042 (756) 286 4.424 (2.343) 2.081
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 26 (26) - - 26 (26) -
Avviamento 35 - 35 (35) (35) - - -
Immobilizzazioni in corso 489 - 489 684 (1.042) (123) (481) 8 - 8
Altre immobilizzazioni immateriali 85.380 - 85.380 (13.476) (13.476) 71.904 - 71.904
Totale immobilizzazioni immateriali 89.312 (1.613) 87.699 684 0 (13.599) (35) (756) (13.706) 76.362 (2.369) 73.993

102

ALLEGATO 2

Principali dati patrimoniali ed economici dell'ultimo bilancio approvato della capogruppo A2A S.p.A.

(Valori all'euro)

SITUAZIONE PATRIMONIALE-FINANZIARIA AL 31/12/2014 AL 31/12/2013
ATTIVITA'
ATTIVITA' NON CORRENTI 5.914.861.619 6.251.877.411
ATTIVITA' CORRENTI 1.459.575.541 1.399.898.454
ATTIVITA' NON CORRENTI DESTINATE ALLA VENDITA - -
TOTALE ATTIVO 7.374.437.160 7.651.775.865
PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA'
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale 1.629.110.744 1.629.110.744
(Azioni proprie) (60.891.196) (60.891.196)
Riserve 748.270.204 874.376.650
Risultato d'esercizio 8.257.733 5.419.854
Totale Patrimonio netto 2.324.747.485 2.448.016.052
PASSIVITA'
PASSIVITA' NON CORRENTI 4.191.854.967 4.111.258.316
PASSIVITA' CORRENTI 857.834.708 1.092.501.497
TOTALE PASSIVITA' 5.049.689.675 5.203.759.813
PASSIVITA' DIRETTAMENTE ASSOCIATE AD
ATTIVITA' DESTINATE ALLA VENDITA - -
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVITA' 7.374.437.160 7.651.775.865
CONTO ECONOMICO 01/01/2014
31/12/2014
01/01/2013
31/12/2013
RICAVI DI VENDITA E PRESTAZIONI 553.616.259 414.558.491
ALTRI RICAVI OPERATIVI 24.539.144 14.644.794
TOTALE RICAVI 578.155.403 429.203.285
COSTI OPERATIVI 353.097.643 221.198.914
COSTI PER IL PERSONALE 131.530.088 122.223.138
MARGINE OPERATIVO LORDO 93.527.672 85.781.233
AMMORTAMENTI, ACCANTONAMENTI E SVALUTAZIONI 207.946.812 224.897.807
RISULTATO OPERATIVO NETTO (114.419.140) (139.116.574)
RISULTATO DA TRANSAZIONI NON RICORRENTI 24.839.349 23.387.585
GESTIONE FINANZIARIA 70.858.732 58.140.582
RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE (18.721.059) (57.588.407)
ONERI PER IMPOSTE SUI REDDITI (26.978.792) (63.008.261)
RISULTATO DI ATTIVITA' OPERATIVE IN ESERCIZIO
AL NETTO DELLE IMPOSTE
8.257.733 5.419.854
RISULTATO NETTO DA ATTIVITA' OPERTIVE CESSATE
RISULTATO D'ESERCIZIO 8.257.733 5.419.854

RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Esercizio 2015 Escretzio 2
TOTALE ATTIVITA' NON CORRENTI 102.154.689 147.595.211
TOTALE ATTIVITA' CORRENTI 720.236.290 836.332.044
TOTALE ATTIVO 822.390.979 983.927.255
Voce The contract of a state of the contract of the contract of the contract of the contract of the contract of the
Escreizio
Esercizio 2015
PATRIMONIO NETTO 86 701 283 (-109 546 878)
TOTALE PASSIVITA' NON CORRENTI 172.983.726
94.106.636
TOTALE PASSIVITA' CORRENTI 920.490.407
641.583.060
TOTALE PASSIVITA' 735.689.696 1.093.474.133
Voce Escreizio 2015 Escretzio 2014.
TOTALE RICAVI 2.475.129.561 2,583.801,675
TOTALE COSTI OPERATIVI 2.325.105.214 2.729.277.891
COSTI PER IL PERSONALE 7.840.651 8.462.070
MARGINE OPERATIVO LORDO 142.183.696 $(-153.938.286)$
AMMORTAMENTI, ACCANTONAMENTI E
SVALUTAZIONI
1.011.223 901.612
RISULTATO OPERATIVO NETTO 141.172.473 $(-154.839.898)$
TOTALE GESTIONE FINANZIARIA $(-5.982.533)$ $(-11.047.742)$
UTILE AL LORDO DELLE IMPOSTE 135.189.940 $(-165.887.640)$
ONERI PER IMPOSTE SUI REDDITI 46.462.803 $(-47.378.529)$
UTILE DI ATTIIVITA' OPERATIVE IN
ESERCIZIO AL NETTO
DELLE IMPOSTE
88,727.137 $(-118.509.111)$
RISULTATO D'ESERCIZIO 88.727.137 $(-118.509.111)$

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