Earnings Release • Jul 30, 2020
Earnings Release
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Aggiornata la strategia del breve e medio termine: incrementata l'ottimizzazione di costi e investimenti; confermati gli obiettivi di transizione energetica e aumentati gli investimenti in diversi business legati alla decarbonizzazione. Formulata nuova politica di remunerazione degli azionisti.
-Nel 2020 ottimizzazione degli investimenti per 2,6 miliardi di euro (rispetto ai 2,3 miliardi già annunciati) e dei costi per 1,4 miliardi di euro (rispetto ai 600 milioni già annunciati) -Nel 2021 riduzione dei costi pari a 1,4 miliardi di euro e degli investimenti pari a 2,4 miliardi di euro (invece dei 2,5-3,0 miliardi di euro annunciati precedentemente) -Rivisto profilo di produzione a circa 2 milioni di barili equivalenti al giorno al 2023, con picco al 2025 con circa 2,05 – 2,10 milioni di barili equivalenti al giorno -Maggiori investimenti per 800 milioni di euro dedicati ai progetti per bio-raffinerie, generazione rinnovabile e crescita dei clienti retail, suddivisi negli anni 2022-2023
San Donato Milanese (MI), 30 luglio 2020 – Eni, al fine di fronteggiare gli effetti della pandemia di Covid-19 sul settore energetico in termini di elevata volatilità dei mercati e contrazione dei prezzi delle commodity, ha aggiornato la propria strategia del breve e medio termine ed elaborato una nuova politica di remunerazione degli azionisti.
L'Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato:
"Nel periodo che definisco il peggiore nella storia dell'industria Oil&Gas, colpita dagli effetti della pandemia e della "guerra dei prezzi", la reazione di Eni è stata pronta e radicale. Abbiamo predisposto una revisione della nostra strategia di breve/medio termine riducendo di 8 miliardi di euro gli esborsi per costi ed investimenti nel biennio 2020-21 che ci aspettiamo sarà il più critico. Ciò comporterà una variazione del profilo di crescita della produzione upstream, mentre gli obiettivi già fissati per gli altri business, che stanno dando prova di grande resilienza, potranno essere rilanciati grazie all'allocazione di risorse aggiuntive.
Completata la revisione della strategia abbiamo quindi ridefinito la nostra remuneration policy per adattarla all'attuale scenario, atteso volatile e con prezzi inferiori al precedente. La policy è innovativa, perché combina una componente base progressiva parametrata a un Brent di almeno 45 \$/barile a una componente variabile commisurata alla crescita del prezzo fino a 60 \$/barile, oltre il quale sarà riattivato il piano di buy back. Il dividendo non sarà più un numero fisso in un mondo sempre più soggetto a una elevata variabilità, ma sarà funzione dello scenario e dello sviluppo industriale del gruppo che vuole continuare a crescere offrendo un rendimento ogni anno competitivo ai propri azionisti".
Nel corso dei mesi di marzo e aprile Eni ha provveduto ad una prima revisione delle attività programmate per gli anni 2020 e 2021 individuando azioni che, pur mantenendo i più elevati standard di sicurezza, permetteranno di contenere la spesa per investimenti e costi.
La revisione è successivamente proseguita, consentendo di individuare interventi ancor più incisivi di razionalizzazione e contenimento degli esborsi di cassa. In particolare, per il 2020 sono state individuate azioni complessive di ottimizzazione di investimenti e di costi rispettivamente per 2,6 miliardi di euro e 1,4 miliardi di euro, con una riduzione ulteriore di 300 milioni di euro per gli investimenti e di 800 milioni di euro per i costi rispetto a quanto comunicato in precedenza. Per il 2021 sono state identificate azioni per complessivi 3,8 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di euro per minori costi e 2,4 miliardi di minori investimenti, in incremento rispetto ai 2.5-3 miliardi di soli minori investimenti precedentemente comunicati. Il 25-30% dei minori costi identificati nei due anni avranno natura strutturale.
La revisione delle attività per gli anni 2020 e 2021, finalizzata al mantenimento di una solida struttura patrimoniale in presenza di uno scenario prezzi depresso ed instabile, ha comportato la riprogrammazione di alcune delle attività previste nel piano approvato lo scorso febbraio dal Consiglio di Amministrazione.
Le produzioni di olio e gas sono ora previste raggiungere all'incirca i 2 milioni di barili equivalenti al giorno al 2023, arrivando poi a toccare il picco al 2025 con circa 2,05 – 2,10 milioni di barili equivalenti al giorno.
Sono al contrario confermati tutti gli altri obiettivi al 2023 riferiti ai business di transizione energetica. In particolare la capacità installata di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili è prevista raggiungere i 3 GW, mentre i clienti retail gas & power sono attesi raggiungere i 10,5 milioni.
La manovra di investimenti complessiva nel quadriennio 2020-2023 si attesta a 27 miliardi di euro, in riduzione di 4,7 miliardi di euro rispetto al Piano originariamente approvato per effetto delle azioni decise per gli anni 2020-2021 nel business Upstream. Ai business di transizione, ed in particolare a progetti per bio-raffinerie, generazione rinnovabile e crescita clienti retail, sono stati viceversa allocati fondi incrementali per 800 milioni di euro suddivisi sugli anni 2022-2023. L'incremento dei target di crescita per questi business a seguito di questa maggiore allocazione di risorse sarà comunicata entro la data della prossima strategy presentation.
Come conseguenza di queste revisioni, gli investimenti "green" rappresenteranno il 17% della spesa complessiva nel quadriennio (12% nel precedente piano approvato), raggiungendo il 26% del totale investimenti nell'anno 2023.
Si ricorda che lo scorso 4 giugno è stata annunciata la costituzione in Eni SpA di due Direzioni Generali. La Direzione Natural Resources valorizzerà in ottica sostenibile il portafoglio upstream oil & gas, curando anche le attività di efficienza energetica e i progetti di cattura della CO2. La Direzione Energy Evolution curerà l'evoluzione dei business di generazione, trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green. Questo nuovo assetto organizzativo rappresenta un passo fondamentale per la realizzazione della strategia Eni al 2050 che coniuga creazione di valore, sostenibilità dei business e solidità economica e finanziaria.
Infine, lo scorso 6 luglio Eni ha adottato un nuovo scenario che prevede un prezzo Brent di 60 \$/barile in termini reali 2023 rispetto all'assunzione precedente di 70 \$/barile. Per gli anni 2020, 2021 e 2022 il prezzo è previsto rispettivamente a 40, 48 e 55 \$/barile (in precedenza 45, 55 e 70 \$/barile).
A fronte del mutato contesto, della sua elevata volatilità e delle azioni messe in atto per fronteggiarne gli effetti, Eni rivede la politica di remunerazione degli azionisti al fine di dare loro la massima visibilità sulla distribuzione di dividendi e piani di buy back futuri.
La nuova politica di remunerazione, valida per prezzi Brent annui uguali o superiori a 45 \$/barile, prevede:
Il valore base del dividendo crescerà in funzione del grado di realizzazione della strategia di crescita del Gruppo e sarà rivalutato ogni anno.
La componente variabile del dividendo è quantificata in funzione della media Brent attesa per ciascun anno ed è calcolata come percentuale crescente, tra il 30% e il 45%, del free cash flow incrementale generato dallo scenario (+900 milioni di euro ogni +5 \$/barile del Brent) per prezzi Brent superiori ai 45 \$/barile e fino a 60\$/barile.
Il dividendo base di 0,36 euro per azione sarà assicurato anche nel 2020 nonostante la previsione ad oggi di un Brent medio annuo di 40 \$/barile, e sarà versato per 1/3 con l'acconto di settembre 2020 e 2/3 con il saldo di maggio 2021. Per gli anni successivi, in caso di uno scenario annuo Brent assunto inferiore a 45 \$/barile, si valuteranno le azioni sul dividendo base in funzione dell'ampiezza della riduzione del prezzo e della sua durata prevista.
Dal 2021 il dividendo base sarà pagato 50% come acconto e 50% come saldo, mentre la componente variabile crescente sarà integralmente pagata insieme all'acconto nell'anno in cui si realizzino le condizioni per la sua distribuzione, anche se anticipate rispetto a quanto previsto dallo scenario Eni.
Se applicata allo scenario Brent adottato da Eni, e senza assumere per il momento alcun incremento del valore del dividendo base, la nuova politica di remunerazione comporta per cassa la distribuzione di un dividendo di 0,55, 0,47, 0,56 e 0,70 euro per azione negli anni dal 2020 al 2023.
Un buy back per valori di 400 e 800 milioni di euro per anno sarà eseguito integralmente in anni con prezzi Brent previsti compresi rispettivamente tra 61 a 65 \$/barile e superiori a 65 \$/barile, rappresentando un ulteriore elemento di crescita progressiva della politica di remunerazione.
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Short and medium term strategy updated: costs and capex optimization increased; energy transition targets confirmed, and investments in businesses linked to decarbonization raised. New shareholders' remuneration policy put in place.
- In 2020, investments optimization of 2.6 billion euros (vs 2.3 billion euros already announced), costs optimization of 1,4 billion euros (vs 600 million euros already announced) - In 2021, costs reduction of 1.4 billion euros and investments decrease of 2.4 billion euros (vs 2.5-3.0 billion euros of reduction already announced)
- Production profile reviewed and expected to reach around 2 million barrels of oil equivalent per day in 2023, rising to peak of around 2.05-2.10 million barrels of oil equivalent per day in 2025
- Additional investments of 800 million euros in 2022 and 2023 allocated to bio-refineries projects, renewables and retail customers growth strategy
San Donato Milanese (Milan), 30 July 2020 – Eni has updated its short and medium term strategy, and put in place a new Shareholder's remuneration policy to face the effects of the pandemic on the energy sector, in terms of market volatility and the significant reduction in commodity prices.
Eni's CEO, Claudio Descalzi, commented: "Eni's reaction has been prompt and radical during a period that I define as the worst in the history of the oil&gas industry, affected by the pandemic and "prices war" effects. We have reviewed our strategy by reducing our spending in costs and investments for the 2020-2021 period, which will be the most critical. The revision will imply that upstream production profile will change, while targets already set for the other businesses, which are showing great resilience, could be relaunched thanks to the allocation of new additional resources. After we have completed the revision of our strategy, then we have redefined our remuneration policy to adapt it to the current scenario, that we expect to be volatile and with lower prices than the previous one. The remuneration policy is innovative because it combines a floor and progressive component tailored on a Brent price of at least 45\$/barrel with a variable component tailored on the price growth up to 60\$/barrel, beyond which the buy back programme will be relaunched. The dividend will no longer be a fixed amount, in an environment increasingly subject to high variability. It will reflect the scenario and the industrial development of the group, which aims to continue its growth by providing every year a competitive yield to our shareholders".
Eni made an initial review in March and April of the activities planned for 2020 and 2021, identifying the actions that will allow the Company to keep Capex and costs down, while retaining the highest safety standards.
The revision of the activities has subsequently continued identifying even more incisive measures for reducing costs. In particular, optimization actions on investments and costs equal to 2.6 billion euros and 1.4 billion euros respectively have been identified for 2020, with a further 300 million reduction in investments and 800 million reduction in costs compared to previous guidance. Actions to reduce costs for an amount of 1.4 billion euros and investments for an amount of 2.4 billion euros have been identified for 2021, amounting to 3.8 billion euros, an increase compared to 2.5-3.0 billion euros of only investments reduction previously announced.
25%-30% of cost reduction identified for 2020 and 2021 will be structural.
The revision of 2020 and 2021 activities is aimed at maintaining a robust capital structure in the presence of a depressed and unstable price scenario and encompasses the rescheduling of some activities included in the Plan approved in February by the Board of Directors.
Oil & gas production is expected to reach around 2 million barrels of oil equivalent per day in 2023, rising to peak of around 2.05-2.10 million barrels of oil equivalent per day in 2025.
All the other 2023 targets related to the energy transition businesses are confirmed. In particular, the installed power capacity generated from renewables is expected to reach 3 GW, and gas & power retail customers are expected to reach 10.5 million.
Overall investments in the four-year period 2020-2023 now amount to 27 billion euros, with a 4.7 billion euros decrease compared to the Plan originally approved and due to the measures put in place in the Upstream business in 2020-2021 period. Additional investments of 800 million euros in 2022 and 2023 have been allocated to the businesses involved in the energy transition, in particular bio-refining, renewables and the retail customer segment. An improvement of growth targets related to these businesses will result from the higher investments and will be announced by the next Strategy presentation.
Following the revisions, "green" investments will be 17% of the overall four-year period Capex (12% in the Plan previously approved), reaching 26% of the overall investments in 2023.
Eni on 4 June created two business groups. The Natural Resources business group will enhance the upstream oil&gas portfolio in a sustainable manner, focusing also on energy efficiency activities and carbon capture projects. The Energy Evolution business group will focus its activities on the evolution of the generation, transformation and retail and marketing businesses from fossil to bio, blue and green products. The new organizational structure is a fundamental step towards the implementation of Eni's 2050 strategy, which combines value creation, businesses sustainability and economic and financial robustness.
Eni on 6 July adopted a new scenario with a 60\$/b Brent price in real terms in 2023, compared to the previous assumption of 70\$/b. In 2020, 2021 and 2022 the Brent price is expected to be 40\$, 48\$ and 55\$/b respectively (previously 45\$, 55\$ and 70\$).
Eni has reviewed its shareholders' remuneration policy in order to give them maximum visibility on dividends payments and future buy back plan, as a result of a changed, highly volatile scenario and the actions undertaken to face its effects.
The new remuneration policy shall apply in the case of annual Brent prices equal to, or higher than 45\$/barrel and includes:
The floor dividend will increase depending on the results of the Company's growth strategy and will be reviewed every year.
The amount of the variable component will be determined on the basis of the Brent price average expected for every year and calculated as an increasing percentage – between 30% and 45% - of the incremental free cash flow generated by the Brent price scenario (+900 million euros as a result of +5\$/barrel in the Brent price) in the case of Brent prices higher than 45\$/barrel and up to 60\$/barrel.
The floor dividend will be paid in 2020 notwithstanding today's forecast of an annual average Brent price of 40\$/barrel: one third of the amount will be paid in September with the interim dividend and two thirds in May 2021 with the final dividend.
Starting from 2021 the floor dividend will be paid 50% with the interim dividend and 50% with the final dividend. The growing variable component will be fully paid with the interim dividend in the year when the conditions for its payment will occur, even if this occurs sooner than Eni's Brent price forecasts.
The new shareholders' remuneration policy implies a cash distribution of 0.55 euros/share, 0.47 euros/share, 0.56 euros/share and 0,70 euros/share payable in 2020, 2021, 2022 and 2023, respectively, when Eni's Brent price forecasts are applied and without currently assuming any increase in the floor dividend.
Buy back plans equal to 400 million euros and 800 million euros could be implemented in the case of Brent price between 61\$ and 65\$, and higher than 65\$ respectively, these represent a further progressive growth element of the remuneration policy.
Company Contacts:
Press Office: Tel. +39.0252031875 – +39.0659822030 Freephone for shareholders (from Italy): 800940924 Freephone for shareholders (from abroad): + 80011223456 Switchboard: +39-0659821
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Web site: www.eni.com
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