Annual Report • Apr 6, 2018
Annual Report
Open in ViewerOpens in native device viewer

Relazione Finanziaria Annuale 201 7

Siamo un'impresa dell'energia. Lavoriamo per costruire un futuro in cui tutti possano accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile. Fondiamo il nostro lavoro sulla passione e l'innovazione. Sulla forza e lo sviluppo delle nostre competenze. Sul valore della persona, riconoscendo la diversità come risorsa. Crediamo nella partnership di lungo termine con i Paesi e le comunità che ci ospitano.
MISSION
Relazione Finanziaria Annuale 201 7


| Attività di Eni | 4 |
|---|---|
| Lettera agli azionisti | 6 |
| Prolo dell'anno | 10 |
| Temi rilevanti di sostenibilità e prospettiva degli stakeholder |
15 |
| Modello di business | 18 |
| Scenario e Strategia | 20 |
| Risk Management Integrato | 24 |
| Governance | 28 |
| Andamento operativo | |
| Exploration & Production | 32 |
| Gas & Power | 50 |
| Rening & Marketing e Chimica | 55 |
| Commento ai risultati e altre informazioni |
|
| Commento ai risultati economico-nanziari |
61 |
| Conto economico | 61 |
| Stato patrimoniale riclassicato | 71 |
| Rendiconto nanziario riclassicato |
74 |
| Commento ai risultati economico-nanziari di Eni SpA |
84 |
| Fattori di rischio e incertezza | 92 |
| Evoluzione prevedibile della gestione |
105 |
| Dichiarazione consolidata di carattere non nanziario (DNF) |
106 |
| Altre informazioni | 130 |
| Glossario | 131 |
| Schemi di bilancio | 133 |
|---|---|
| Note al bilancio consolidato | 142 |
| Informazioni supplementari sull'attività Oil&Gas previste dalla SEC |
237 |
| Attestazione del management | 252 |
| Relazione della Società di revisione |
253 |
Schemi di bilancio 259 Note al bilancio di esercizio 265 Proposte del Consiglio 327
DI ESERCIZIO ALLEGATI
Allegati alle note del 341
Partecipazioni di Eni SpA 342
Variazioni dell'area di 366
Allegato alle Note 367
Corrispettivi di revisione legale 373
bilancio consolidato di Eni al 31 dicembre 2017
consolidamento vericatesi
del bilancio di esercizio
dei conti e dei servizi diversi
al 31 dicembre 2017
nell'esercizio
dalla revisione
I forward-looking statements hanno per loro natura una componente di rischiosità e di incertezza perché dipendono dal vericarsi di eventi e sviluppi futuri. I risultati eettivi potranno dierire in misura anche signicativa rispetto a quelli annunciati in relazione a una molteplicità di fattori, tra cui: l'avvio eettivo di nuovi giacimenti di petrolio e di gas naturale, la capacità del management nell'esecuzione dei piani industriali e il successo nelle trattative commerciali, l'evoluzione futura della domanda, dell'oerta e dei prezzi del petrolio, del gas naturale e dei prodotti petroliferi, le performance operative eettive, le condizioni macroeconomiche generali, fattori geopolitici quali le tensioni internazionali e l'instabilità socio-politica e i mutamenti del quadro economico e normativo in molti dei Paesi nei quali Eni opera, l'impatto delle regolamentazioni dell'industria degli idrocarburi, del settore dell'energia elettrica e in materia ambientale, il successo nello sviluppo e nell'applicazione di nuove tecnologie, cambiamenti nelle aspettative degli stakeholder e altri
Relazione del Collegio 328
Attestazione del management 333 Relazione della Società 334
Deliberazioni dell'Assemblea 340
cambiamenti nelle condizioni di business, l'azione della concorrenza.
Assemblea ordinaria degli azionisti del 10 maggio 2018.
Per Eni si intende Eni SpA e le imprese incluse nell'area di consolidamento.
L'estratto dell'avviso di convocazione è stato pubblicato su "Il Sole 24 Ore" e "Financial Times" del 6 aprile 2018.
di Amministrazione all'Assemblea degli azionisti
BILANCIO
di revisione
degli azionisti
Sindacale all'Assemblea degli azionisti ai sensi dell'art. 153 D.Lgs. 58/1998
La dichiarazione consolidata di carattere non nanziario è redatta ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 ed è inclusa nella Relazione sulla gestione.
La Relazione sulla gestione inclusa nella Relazione Finanziaria Annuale 2017 costituisce il bilancio integrato Eni redatto sulla base dei principi contenuti nell'International Framework pubblicato dall'International Integrated Reporting Council (IIRC). Tale report ha l'obiettivo di rappresentare le performance nanziarie e di sostenibilità, evidenziando le connessioni esistenti tra il contesto competitivo, la strategia del Gruppo, il modello di business, la gestione integrata dei rischi e l'adozione di un sistema rigoroso di corporate governance.
La Relazione Finanziaria Annuale contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements), in particolare nella sezione "Evoluzione prevedibile della gestione", relative a: piani di investimento, dividendi, allocazione dei ussi di cassa futuri generati dalla gestione, evoluzione della struttura nanziaria, performance gestionali future, obiettivi di crescita delle produzioni e delle vendite, esecuzione dei progetti.
INDICE
RELAZIONE
SULLA GESTIONE
Andamento operativo
Commento ai risultati e altre informazioni
riclassicato
della gestione
BILANCIO INTEGRATO
DISCLAIMER
economico-nanziari
Attività di Eni 4 Lettera agli azionisti 6 Prolo dell'anno 10 Temi rilevanti di sostenibilità 15 Schemi di bilancio 133 Note al bilancio consolidato 142 Informazioni supplementari 237
Attestazione del management 252 Relazione della Società 253
sull'attività Oil&Gas previste dalla SEC
CONSOLIDATO
di revisione
BILANCIO
Modello di business 18 Scenario e Strategia 20 Risk Management Integrato 24 Governance 28
Exploration & Production 32 Gas & Power 50 Rening & Marketing e Chimica 55
Commento ai risultati 61
Conto economico 61 Stato patrimoniale riclassicato 71 Rendiconto nanziario 74
Commento ai risultati 84
Fattori di rischio e incertezza 92 Evoluzione prevedibile 105
Dichiarazione consolidata 106 di carattere non nanziario (DNF) Altre informazioni 130 Glossario 131
DICHIARAZIONE CONSOLIDATA DI CARATTERE NON FINANZIARIO
integrata dei rischi e l'adozione di un sistema rigoroso di corporate governance.
ria, performance gestionali future, obiettivi di crescita delle produzioni e delle vendite, esecuzione dei progetti.
La dichiarazione consolidata di carattere non nanziario è redatta ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 ed è inclusa nella Relazione sulla gestione.
La Relazione sulla gestione inclusa nella Relazione Finanziaria Annuale 2017 costituisce il bilancio integrato Eni redatto sulla base dei principi contenuti nell'International Framework pubblicato dall'International Integrated Reporting Council (IIRC). Tale report ha l'obiettivo di rappresentare le performance nanziarie e di sostenibilità, evidenziando le connessioni esistenti tra il contesto competitivo, la strategia del Gruppo, il modello di business, la gestione
La Relazione Finanziaria Annuale contiene dichiarazioni previsionali (forward-looking statements), in particolare nella sezione "Evoluzione prevedibile della gestione", relative a: piani di investimento, dividendi, allocazione dei ussi di cassa futuri generati dalla gestione, evoluzione della struttura nanzia-
economico-nanziari di Eni SpA
e prospettiva degli stakeholder
| Schemi di bilancio | 259 |
|---|---|
| Note al bilancio di esercizio | 265 |
| Proposte del Consiglio di Amministrazione all'Assemblea degli azionisti |
327 |
| Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea degli azionisti ai sensi dell'art. 153 D.Lgs. 58/1998 |
328 |
| Attestazione del management | 333 |
| Relazione della Società di revisione |
334 |
| Deliberazioni dell'Assemblea degli azionisti |
340 |
| Allegati alle note del bilancio consolidato di Eni al 31 dicembre 2017 |
341 |
|---|---|
| Partecipazioni di Eni SpA al 31 dicembre 2017 |
342 |
| Variazioni dell'area di consolidamento vericatesi nell'esercizio |
366 |
| Allegato alle Note del bilancio di esercizio |
367 |
| Corrispettivi di revisione legale dei conti e dei servizi diversi dalla revisione |
373 |
I forward-looking statements hanno per loro natura una componente di rischiosità e di incertezza perché dipendono dal vericarsi di eventi e sviluppi futuri. I risultati eettivi potranno dierire in misura anche signicativa rispetto a quelli annunciati in relazione a una molteplicità di fattori, tra cui: l'avvio eettivo di nuovi giacimenti di petrolio e di gas naturale, la capacità del management nell'esecuzione dei piani industriali e il successo nelle trattative commerciali, l'evoluzione futura della domanda, dell'oerta e dei prezzi del petrolio, del gas naturale e dei prodotti petroliferi, le performance operative eettive, le condizioni macroeconomiche generali, fattori geopolitici quali le tensioni internazionali e l'instabilità socio-politica e i mutamenti del quadro economico e normativo in molti dei Paesi nei quali Eni opera, l'impatto delle regolamentazioni dell'industria degli idrocarburi, del settore dell'energia elettrica e in materia ambientale, il successo nello sviluppo e nell'applicazione di nuove tecnologie, cambiamenti nelle aspettative degli stakeholder e altri cambiamenti nelle condizioni di business, l'azione della concorrenza.
Per Eni si intende Eni SpA e le imprese incluse nell'area di consolidamento.
Assemblea ordinaria degli azionisti del 10 maggio 2018. L'estratto dell'avviso di convocazione è stato pubblicato su "Il Sole 24 Ore" e "Financial Times" del 6 aprile 2018.
Il portafoglio di asset petroliferi convenzionali a contenuto break-even e la qualità della base risorse con opzioni di monetizzazione anticipata costituiscono i vantaggi del business upstream Eni. La forte presenza nel mercato del gas e del GNL e le competenze nella raffinazione consentono di perseguire opportunità e progetti congiunti nella catena del valore degli idrocarburi. I fondamentali dell'azienda, tra i quali l'elevata incidenza delle riserve gas e la possibilità di crescere nelle rinnovabili grazie alle sinergie con gli asset industriali Eni, favoriranno l'evoluzione del business model verso uno scenario low carbon.
Eni è attiva nell'esplorazione, sviluppo ed estrazione di olio e gas naturale principalmente in Italia, Algeria, Angola, Congo, Egitto, Ghana, Libia, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Kazakhstan, Regno Unito, Stati Uniti e Venezuela, per complessivi 46 Paesi.
Eni commercializza gas, energia elettrica, GNL e prodotti in Europa e in mercati extraeuropei grazie anche alle attività di trading.
Le disponibilità sono assicurate dalle produzioni di petrolio e gas upstream, da contratti long-term, da un parco di centrali elettriche cogenerative, dal sistema di raffinazione Eni e dagli impianti chimici Versalis. L'approvvigionamento di materia prima è ottimizzato dal trading. L'integrazione verticale tra le business unit consente di cogliere sinergie operative ed efficienze di costo.

Le strategie, i processi decisionali di allocazione delle risorse e la conduzione ordinaria del business (day-by-day operations) sono ispirati al principio cardine della creazione di valore sostenibile per i nostri azionisti e, più in generale, per i nostri stakeholders, nel rispetto dei Paesi in cui opera delle persone che lavorano in e con Eni.
Il nostro modo di operare fondato sull'eccellenza operativa, l'attenzione alla salute, alla sicurezza e all'ambiente è volto alla prevenzione e alla riduzione dei rischi operativi.

Nel 2017 abbiamo conseguito risultati eccellenti che dimostrano come il processo di profondo cambiamento avviato nel 2014 abbia trasformato Eni in una società in grado di creare valore anche nei momenti di mercato più difficili quali quelli vissuti negli ultimi tre anni, fra i più severi che abbiano mai interessato l'industria petrolifera.
In questi tre anni siamo cresciuti nel nostro business più importante, l'upstream, abbiamo sostanzialmente completato il processo di ristrutturazione dei business mid-downstream che nel passato sono stati fonte di perdite e di assorbimenti di cassa e, infine, abbiamo rafforzato la nostra struttura patrimoniale e finanziaria. I risultati ottenuti ci hanno consentito di ridurre a 57 \$/bl il prezzo Brent al quale Eni è in grado di autofinanziare gli investimenti e i dividendi, circa la metà di quello che è stato necessario nel 2014 per analoga copertura.
Ne consegue che l'Eni di oggi è molto più "resilient" in caso di scenari penalizzanti mentre sarà in grado di generare maggiori risultati e flussi di cassa qualora i prezzi godessero di una ripresa.
Il rafforzamento dell'upstream è stato sostenuto da un'esplorazione di successo che per il decimo anno consecutivo ha ottenuto risultati eccellenti, dimostrando ancora una volta la qualità delle nostre competenze e del nostro know-how. Abbiamo aggiunto 1 miliardo di boe equity al nostro portafoglio, di cui 800 milioni di boe da esplorazione, al costo competitivo di circa 1 \$/ barile. Dal 2014 abbiamo incrementato di oltre 4 miliardi di boe la nostra resource base, pari a circa 2 volte la produzione cumulata del periodo.
L'effort esplorativo di questi anni è stato ben bilanciato tra la necessità di assicurare il rapido sostegno alle produzioni e ai cash flow con le iniziative "near-field" che potessero beneficiare delle infrastrutture produttive esistenti e la ricerca, più a rischio, di rilevanti risorse in aree nuove o in livelli geologici inesplorati. I risultati sono stati estremamente positivi e hanno lasciato ulteriore spazio all'esecuzione della strategia di "Dual Exploration", ovvero la monetizzazione anticipata dei successi esplorativi attraverso la cessione di quote di minoranza negli stessi. In tale ambito abbiamo finalizzato gli accordi strategici relativi alla cessione del 25% dell'Area 4 in Mozambico a ExxonMobil e del 50% dell'asset in sviluppo Zohr nell'offshore dell'Egitto con tre distinte operazioni rispettivamente con BP (10%) e la società russa Rosneft (30%) e, recentemente, con Mubadala Petroleum (10%). Dal 2013 il Dual Exploration Model ha consentito di monetizzare anticipatamente riserve per \$10,3 miliardi.
La consolidata leadership nell'esplorazione, combinata con una capacità di esecuzione dei progetti al top nell'industria petrolifera, ha consentito di mettere in produzione in meno di 3 anni sette giacimenti giant, anticipando i tempi previsti e riducendo i costi in un contesto di prezzi estremamente difficile, con l'industria petrolifera concentrata prevalentemente a posticipare ogni iniziativa di sviluppo.
Passando ai progetti di sviluppo si evidenzia come nel solo 2017 Eni abbia avviato, in anticipo sulle previsioni, quattro progetti deep water di grandi dimensioni: East Hub in Angola, OCTP in Ghana, Jangkrik in Indonesia e, in tempi record per l'industria, Zohr, il più grande giacimento a gas del Mediterraneo, in produzione a meno di due anni dalla decisione finale d'investimento e in soli 28 mesi dalla scoperta. Questi straordinari risultati sono frutto del nostro modello integrato di esplorazione e sviluppo, perfezionato nel corso degli ultimi anni, che ci ha consentito di ridurre il time-to-market dei progetti assicurando allo stesso tempo il rispetto delle stime iniziali d'investimento. I driver di questo modello sono molteplici. Per citare i principali ricordiamo i) la parallelizzazione delle attività, ii) l'approccio modulare per ridurre l'esposizione finanziaria, iii) l'insourcing di fasi progettuali critiche quali il commissioning e l'hook-up, iv) l'approccio design-to-cost che privilegia partendo dalle fasi esplorative contesti che assicurano uno sviluppo a costi contenuti, v) lo stretto controllo dei costi, dei tempi e dei rischi progettuali e infine vi) il mantenimento dell'operatorship nella maggior parte delle iniziative.
I successi esplorativi a contenuti costi unitari, la riduzione del time-to-market delle riserve e l'efficienza nei costi operativi hanno determinato la costante riduzione del costo full-cycle del barile prodotto, oggi al di sotto dei 30 \$/bl per i nuovi progetti in corso di realizzazione.
La produzione pari a 1,82 milioni di boe/giorno, il livello più elevato nella storia di Eni, ha registrato una crescita del 5,3% al netto dell'effetto prezzo nei contratti PSA e dei tagli OPEC, grazie al contributo degli start-up e delle regimazioni dei campi avviati di

EMMA MARCEGAGLIA Presidente

CLAUDIO DESCALZI Amministratore Delegato
recente per complessivi 243 mila boe/giorno. La crescita rispetto al 2014 è stata del 14% ed è stata conseguita pur contraendo gli investimenti del 40%.
I successi esplorativi e la riduzione del time-to-market dei progetti, come ad esempio nel 2017 la FID del progetto Coral nell'Area 4 in Mozambico, hanno sostenuto anche quest'anno il tasso di rimpiazzo organico delle riserve certe pari al 151%, che si ridetermina nel 103% considerando la riclassifica delle riserve non sviluppate in Venezuela ad unproved, così come richiesto dalla normativa SEC. Nel triennio 2015-2017, pur considerando le dismissioni perfezionate in applicazione del "Dual Exploration Model", il tasso di rimpiazzo "all sources" è stato del 120%, tra i più alti dell'industria, a dimostrazione del fatto che la monetizzazione anticipata di una parte delle scoperte non ha per nulla intaccato le prospettive di ulteriore crescita della nostra produzione.
Grazie a questi driver, l'E&P ha conseguito nel 2017 €5,2 miliardi di utile operativo adjusted, oltre il doppio del 2016, e una crescita del 38% nella generazione di cassa a €8,3 miliardi, a fronte di un aumento del prezzo del Brent in euro del 22%.
I progressi fatti nel piano di ristrutturazione dei business mid-downstream ci hanno consentito di ottenere nel 2017 i profitti operativi record degli ultimi dieci anni e di proseguire nel trend di miglioramento della generazione di cassa pari a €7,9 miliardi nell'ultimo triennio rispetto a un assorbimento di €3,7 miliardi nel triennio 2012-2014.
Il settore G&P, con €214 milioni di utile operativo adjusted nel 2017, ha anticipato di un anno l'obiettivo di profitto operativo strutturale grazie agli ulteriori progressi nella rinegoziazione dei contratti long-term, alle ottimizzazioni nella logistica e i progressi nei business del GNL e del retail.
I business Refining & Marketing e Chimica chiudono l'anno con circa €1 miliardo di utile operativo adjusted complessivo, conseguito grazie alla capacità di cogliere appieno gli upside del miglioramento di scenario facendo leva sull'assetto impiantistico ottimizzato, sulle continue efficienze di costo e sul cambiamento del mix produttivo a beneficio di segmenti a maggiore valore aggiunto. Ulteriori driver di crescita e di redditività sono la valorizzazione delle tecnologie proprietarie, come il recente accordo di licensing della tecnologia di raffinazione di greggi pesanti EST (Eni Slurry Technology) con la cinese Sinopec, prima società di raffinazione al mondo, e l'avvio dell'unità di produzione di elastomeri premium a tecnologia Versalis nella JV con Lotte Chemicals in Corea del Sud.
La forte spinta alla sostenibilità dei business Eni nel lungo termine è elemento portante nel disegno e nell'attuazione delle nostre strategie. L'Azienda continua ad investire nel miglioramento della sicurezza dell'ambiente di lavoro, ambito nel quale detiene la leadership nell'industria e i risultati sono in continuo miglioramento come evidenziato dall'ulteriore riduzione del Total Recordable Injury Rate (TRIR) sceso a 0,33, -7% rispetto al 2016 , e dal mantenimento di standard operativi best-in-class, con zero blow-out per il quattordicesimo anno consecutivo. Il secondo aspetto di rilievo della nostra vocazione alla sostenibilità è rappresentato dalla lotta al cambiamento climatico. L'efficienza energetica dei nostri impianti (ad esempio l'intensità emissiva upstream è diminuita di circa il 3% e anche il trend delle emissioni da flaring è in miglioramento), la ricerca di soluzioni a ridotto contenuto emissivo e la presenza di rilevanti riserve di gas nel nostro portafoglio (tra cui le riserve in Mozambico, Egitto e Indonesia) confermano l'impegno in questa direzione. Inoltre, Eni è impegnata nel promuovere in misura significativa lo sviluppo economico e sociale delle comunità con le quali opera, e il progetto Ghana è uno degli esempi più rappresentativi della nostra strategia di partnership con gli Stati detentori delle risorse. In questo Paese coniughiamo la produzione di petrolio per il mercato internazionale con la produzione di gas, interamente destinata al mercato interno per la crescita della capacità locale di generazione di energia, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo sostenibile.
Nel 2017 l'utile operativo adjusted è più che raddoppiato a €5,8 miliardi, mentre il risultato netto torna in utile di €2,4 miliardi, rispetto alla perdita del 2016, grazie al contributo di tutti i business.
La generazione di cassa operativa, al netto degli anticipi incassati dai partner egiziani per il finanziamento di Zohr e di altre componenti non ricorrenti, è stata solida con €10 miliardi, in crescita del 25% rispetto al 2016, evidenziando un surplus di circa €2,4 miliardi rispetto agli investimenti netti di €7,6 miliardi. Tale surplus ci ha consentito di coprire oltre l'80% del dividendo complessivo di €2,9 miliardi in corrispondenza di un prezzo del Brent di circa 54 \$/bl, ovvero di garantire la copertura integrale al prezzo del Brent di 57 \$/barile, migliorando la previsione iniziale del management fissata in 60 \$/barile. Le dismissioni dell'esercizio, al netto della quota prezzo relativa ai rimborsi dei capex, si rideterminano in €3,8 miliardi e riducono il prezzo del Brent di cash neutrality da 57 \$/bl (organici) a 39 \$/barile.
A fine 2017 l'Azienda risulta solida finanziariamente, confermata da un livello di leverage di 0,23 e ben al di sotto del nostro ceiling di 0,30 nonostante tre anni e mezzo di downturn dei prezzi e oltre €11 miliardi di dividendi corrisposti per cassa nello stesso periodo.
Guardando al futuro prevediamo che il riequilibrio dei fondamentali del mercato petrolifero si consolidi nei prossimi anni per effetto del brusco rallentamento degli investimenti in nuove iniziative durante il downturn e della crescita costante della domanda. La nostra strategia a medio-lungo termine intende rafforzare il posizionamento competitivo e la generazione di cassa dell'azienda attraverso la crescita disciplinata, le sinergie ottenibili dall'integrazione tra i business lungo l'intera catena del valore anche attraverso la leva dell'innovazione tecnologica, promuovendo la sostenibilità in tutti i nostri progetti industriali.
Gli obiettivi operativi, economici e finanziari successivamente descritti si muovono tutti lungo la direttrice della crescita e risultano fondati su quanto già realizzato nel triennio precedente e sull'elevato grado di maturità e solidità delle azioni in corso. Ne sono esempi i ramp-up produttivi dei campi già entrati recentemente in esercizio, le rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento gas, il ridotto livello di break-even dell'attività di raffinazione, l'integrazione e specializzazione della Chimica nonché i primi progetti rinnovabili sviluppati sulla base di un modello distintivo.
Nel quadriennio 2018-2021 programmiamo investimenti sostanzialmente invariati rispetto al Piano precedente e inferiori a €32 miliardi per lo sviluppo di nuove riserve di idrocarburi, per la crescita selettiva nei settori mid-downstream e l'accelerazione del piano di espansione delle rinnovabili. Tale manovra è improntata ai criteri della disciplina finanziaria, attraverso la selettività nelle decisioni di investimento (FID) e l'approccio modulare ai grandi progetti upstream.
Nell'Upstream intendiamo mantenere un forte tasso di crescita delle produzioni, traguardando nel quadriennio un tasso di incremento medio nel periodo del 3,5%. Le produzioni saranno sostenute dal rapido ramp-up dei progetti avviati nel 2017 – in particolare Zohr – e dai nuovi start-up di piano, sui quali abbiamo un eccellente livello di visibilità poiché si tratta in molti casi di fasi di sviluppo ulteriori di campi già in produzione. Ne sono esempi l'upgrading delle strutture Bahr Essalam e Wafa in Libia, OCTP fase gas, campi satelliti degli hub in Angola, sviluppi addizionali di Baltim/Meleiha in Egitto e di Nenè in Congo, il potenziamento di Karachaganak e infine l'avvio dell'attività produttiva in Messico e di Merakes in Indonesia. Nel complesso ci aspettiamo da queste iniziative un contributo di circa 700 mila barili/giorno al 2021.
Per l'Esplorazione risultano confermate le linee d'azione fino ad ora perseguite, con effort ripartito tra temi "near-field", a più basso rischio, e temi convenzionali ad alta equity in offshore Messico, Africa occidentale e orientale, est del Mar Mediterraneo e Medio ed Estremo Oriente. L'obiettivo è scoprire nel quadriennio 2 miliardi di barili di nuove risorse.
Nel settore G&P, in uno scenario in evoluzione, intendiamo sostenere la redditività e la generazione di cassa attraverso il rafforzamento del core business gas e lo sviluppo dell'integrazione con l'Upstream. Le azioni industriali punteranno alla valorizzazione delle flessibilità del portafoglio di asset (contratti, infrastrutture, opzioni di delivery, ecc.), alla riduzione dei costi di logistica e all'ottenimento di una congrua ripartizione dei rischi prezzo/volume con i fornitori long-term attraverso un nuovo round di rinegoziazioni. Un importante sostegno ai risultati sarà assicurato dalla crescita dei business GNL e trading cogliendo le sinergie ottenibili dalla disponibilità di produzioni equity in aree strategiche e dalle relazioni di lungo termine dell'Upstream con i Paesi produttori. Inoltre il Piano proietta un ulteriore miglioramento del business Retail Gas & Power conseguito attraverso lo sviluppo del portafoglio clienti e l'offerta di servizi a valore aggiunto.
Nei business R&M e Chimica gli obiettivi riguardano il miglioramento della resistenza alla volatilità dello scenario e la crescita internazionale selettiva. Le leve saranno il potenziamento dei bio-carburanti, con il completamento entro fine 2018 della green refinery di Gela e il potenziamento della green refinery di Venezia, e l'ulteriore sviluppo dei "differentiated products" e il consolidamento della biochimica per Versalis. I risultati saranno sostenuti da ottimizzazioni nell'assetto impiantistico e nell'approvvigionamento dei feedstock, anche in chiave di maggiore sostenibilità (ad esempio sostituzione dell'olio di palma), da nuove azioni di efficienza e dalla costante attenzione all'affidabilità/integrity degli asset. Nella Raffinazione l'obiettivo è di ridurre a fine 2018 il margine di break-even a circa 3 \$/barile; nel marketing consolideremo la nostra presenza nei paesi in cui operiamo.
Tutte le azioni e gli obiettivi menzionati sono stati testati per verificarne la sostenibilità nel medio-lungo termine alla luce della strategia "low carbon" adottata dalla Società. Nell'Upstream abbiamo definito le iniziative idonee al conseguimento degli ambiziosi obiettivi 2025 di azzeramento del gas flaring, riduzione rispetto alla baseline 2014 del 43% delle emissioni per barile prodotto e dell'80% delle emissioni fuggitive di metano. Prevediamo di accelerare lo sviluppo del business green con investimenti nel quadriennio maggiori di €1,8 miliardi, inclusa la spesa R&S al servizio del percorso di decarbonizzazione, traguardando una capacità installata delle rinnovabili a fine periodo di 1 gigawatt. I progetti industriali R&M e Chimica sono tutti orientati all'ottenimento di una maggiore efficienza energetica e al rafforzamento della piattaforma "green". Tali azioni, unitamente alla rilevante incidenza del gas nel portafoglio e alla costante riduzione del break-even dei progetti upstream, consolideranno la compatibilità del nostro portafoglio con gli scenari energetici più conservativi. Nel complesso le azioni definite assicureranno nel piano una forte generazione di cassa e ci consentiranno di ridurre ulteriormente il target di prezzo del barile ai fini della cash neutrality per la copertura organica degli investimenti e del dividendo.
Su queste basi il Consiglio formulerà all'Assemblea dei Soci la proposta per un dividendo di €0,80 per azione di cui €0,40 già distribuiti a settembre come acconto. Per il futuro, confortati dai risultati conseguiti e dalle prospettive di crescita dell'Azienda, intendiamo aumentare il dividendo del 2018 a €0,83 per azione; la nostra remuneration policy sarà progressiva e legata alla crescita dei risultati underlying e del free cash flow.
15 marzo 2018
per il Consiglio di Amministrazione
Emma Marcegaglia La Presidente
Claudio Descalzi L'Amministratore Delegato
Utile operativo adjusted più che raddoppiato a €5,80 miliardi (+€3,49 miliardi vs. 2016), utile netto adjusted di €2,38 miliardi rispetto alla perdita dello scorso esercizio. Tale forte recupero di redditività è dovuto all'attuazione dei driver strategici di crescita profittevole nell'upstream, di turnaround del business mid-downstream e di riduzione strutturale dei costi, che hanno consentito di catturare appieno la ripresa dello scenario.
Raddoppiato l'utile operativo adjusted vs. 2016 a €5,2 miliardi.
Circa €1 miliardo di maggiore utile operativo adjusted nel 2017:
€7,6 miliardi, in riduzione del 18% vs. 2016. Copertura organica a circa il 130%.
Copertura organica degli investimenti e del dividendo a 57 \$/barile, 39 \$/barile considerando gli incassi da cessioni.
Il Gruppo mantiene una solida struttura finanziaria con il gearing al 18%, uno dei più competitivi tra le major europee e il leverage al 23%, grazie all'eccellente cash flow operativo, al contenimento degli investimenti e ai proventi del piano di dismissioni.
I solidi risultati conseguiti e gli ottimi fondamentali dell'azienda consentono la distribuzione di un dividendo di €0,80 per azione di cui €0,40 già pagati in acconto a settembre 2017.
Perfezionate le dismissioni del 40% del giacimento super-giant a gas Zohr nell'offshore dell'Egitto – in due distinte transazioni con BP (10%) e Rosneft (30%) – e del 25% dell'Area 4 in Mozambico a ExxonMobil. Nel marzo 2018 definita la cessione di un ulteriore 10% di Zohr con Mubadala Petroleum.
1,82 milioni di boe/giorno, produzione più elevata di sempre, con una crescita del 5,3% vs. 2016. Contributo da avvii e ramp-up di 243 mila boe/giorno grazie all'implementazione del modello integrato Eni di esplorazione e sviluppo con riduzione del time-to-market dei nuovi progetti (nel 2017 Zohr in Egitto, East-Hub in Angola, OCTP in Ghana, Jangkrik in Indonesia) e all'accelerazione dei ramp-up (Nooros).
Avviata la produzione del giacimento supergiant a gas con un time-to-market record: meno di due anni dalla FID e meno di due anni e mezzo dalla scoperta.
Nel 2017 aggiunto 1 miliardo di boe equity di cui 800 milioni di boe da esplorazione in house al costo unitario di circa 1 \$/barile.
Completata con successo la campagna esplorativa nell'Area 1 offshore, grazie all'appraisal della scoperta Tecoalli che fa seguito a quelle di Amoca e Miztòn, con l'incremento delle risorse complessive del blocco fino a 2 miliardi di boe in posto (circa 90% olio). Previsto un piano di sviluppo fasttrack.
Eseguito reloading con circa 97.000 km2 di nuovo acreage:
PRODUZIONE DI IDROCARBURI RECORD
CRESCITA PRODUTTIVA
2015
2015
EQUILIBRIO FINANZIARIO 2017 (€ miliardi)
Flusso di cassa netto Dismissioni nette Investimenti netti Dividendi
2016
FONTI 10 3,8
7,6 2,9 IMPIEGHI
2017
10,9
18
23
Indebitamento finanziario netto (€ milioni)
14,8
28
22
16,9
29
23
10,7
1.760
Investimenti tecnici (€ milioni) Produzione di idrocarburi (migliaia di boe/giorno)
1.759 1.816
2016 2017
8,7
9,2
SOLIDA STRUTTURA FINANZIARIA
Leverage (%) Gearing (%)
produzione più elevata di sempre
+32% vs. 2016 10 € MLD
DISMISSIONI NETTE
3,8 € MLD
incassi riferiti principalmente al Dual Exploration Model
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
-€ 3,9 miliardi vs. 2016 10,9 € MLD
57\$/BARILE CASH NEUTRALITY ORGANICA
vs. target di 60 \$/barile Copertura organica = Investimenti + Dividendi
-68 % vs. 2007
in linea con l'impegno di azzeramento entro il 2025
FINDING AND DEVELOPMENT COST

nel triennio 2015–2017 vs. 20 \$/boe nel triennio 2012–2014
1,82
FLUSSO DI CASSA NETTO DA ATTIVITÀ OPERATIVA
produzione più elevata di sempre
MLN
BOE/GIORNO
DISMISSIONI NETTE
10 € MLD
3,8 € MLD
incassi riferiti principalmente al Dual Exploration Model
+32% vs. 2016
INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
-€ 3,9 miliardi vs. 2016
CASH NEUTRALITY ORGANICA
57\$/BARILE
vs. target di 60 \$/barile Copertura organica = Investimenti + Dividendi
10,9 € MLD
-68 % vs. 2007
GAS INVIATO A FLARING
in linea con l'impegno di azzeramento entro il 2025
10,4 \$/BOE
nel triennio 2015–2017 vs. 20 \$/boe nel triennio
2012–2014
FINDING AND DEVELOPMENT COST
PRODUZIONE DI IDROCARBURI RECORD

Indebitamento finanziario netto (€ milioni) Leverage (%) Gearing (%)



7 miliardi di boe; tasso di rimpiazzo organico al 103% che si ridetermina in 151% escludendo la riclassifica delle riserve non sviluppate in Venezuela ad unproved, così come richiesto dalla normativa SEC.
Sanzionato dai partner dell'Area 4 il progetto per lo sviluppo delle riserve esclusive dell'Area 4 in Mozambico pari a 450 miliardi di metri cubi di gas in posto. Per la realizzazione dell'unità di Floating LNG è stato ottenuto un project financing multi source da \$4,7 miliardi.
Avviato in Corea del Sud il nuovo complesso industriale per la produzione di elastomeri premium a tecnologia Versalis, in joint venture con l'operatore locale Lotte Chemical.
Valorizzato il know-how della raffinazione attraverso due accordi di licensing con le società cinesi Sinopec e Zhejiang Petrochemicals per l'utilizzo della tecnologia di conversione Eni Slurry Technology (EST).
Concretizzato l'impegno sulle rinnovabili con l'apertura dei primi cantieri in Italia e Algeria e con lo sviluppo di ulteriori iniziative in Italia e all'estero. Firmato l'accordo di collaborazione con General Electric e con il Ministero dell'Energia kazako e il Memorandum of Understanding con il Ministero dell'Elettricità egiziano per la realizzazione congiunta di nuovi impianti.
Migliorato l'indice di frequenza degli infortuni totali registrabili (-6,8% rispetto al 2016), in riduzione sia per i dipendenti (-17,2%) sia per i contrattisti (-2%), grazie all'implementazione di progetti specifici di formazione e sensibilizzazione delle persone Eni. Nel 2017 è stato inaugurato a Gela il nuovo Safety Training Center per la formazione in ambito salute, sicurezza e ambiente.
Nell'ambito della strategia volta a ridurre il "carbon footprint" di Eni è stato potenziato il programma di sviluppo del business delle energie rinnovabili che a oggi può contare su circa 20 progetti in esecuzione o prossimi alla FID che incrementeranno di circa 250 MW la capacità generativa di Eni. Inoltre, Eni partecipa alla Task Force sulla financial disclosure sul climate change del Financial Stability Board (TCFD) con l'obiettivo di fornire al mercato informazioni sempre più trasparenti sui rischi e le opportunità legate al cambiamento climatico.
Eni ha aderito alla Global Gas Flaring Reduction Partnership (GGFR) sponsorizzata dalla Banca Mondiale, un'iniziativa pubblico-privata che coinvolge compagnie petrolifere internazionali, governi e istituzioni internazionali. Eni ha ridotto il flaring di circa il 68% negli ultimi dieci anni e ha favorito l'accesso all'energia ad oltre 18 milioni di persone nell'Africa Sub-Sahariana.
Incrementate su base lorda del 2,5% rispetto al 2016 per la crescita delle produzioni. L'indice di emissione per barile prodotto è tuttavia diminuito di circa il 3% vs. 2016 e del 19% vs. 2014 in linea con l'obiettivo di lungo termine di una riduzione del 43% al 2025.
I barili sversati a seguito di oil spill operativi (maggiori di un barile), riconducibili per il 94% al settore E&P, sono più che raddoppiati rispetto al 2016. La causa principale è stata la fuoriuscita da serbatoio del Centro Olio Val d'Agri (COVA) dove Eni ha attuato tutte le contromisure necessarie per ridurre al minimo il danno ambientale e per prevenire incidenti futuri attraverso l'upgrading delle infrastrutture.
Avviato nel 2017 un gruppo di lavoro sui Diritti Umani nel business supportato dal Danish Institute for Human Rights. Il confronto tra i processi aziendali e gli standard internazionali (UN Guiding Principles on Business and Human Rights) ha consentito la definizione di una roadmap per migliorare ulteriormente le performance in materia di Diritti Umani.
| 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Ricavi della gestione caratteristica (€ milioni) |
66.919 | 55.762 | 72.286 |
| Utile (perdita) operativo | 8.012 | 2.157 | (3.076) |
| Utile (perdita) operativo adjusted(a) | 5.803 | 2.315 | 4.486 |
| Utile (perdita) netto adjusted(a)(b) | 2.379 | (340) | 803 |
| Utile (perdita) netto(b) | 3.374 | (1.051) | (7.952) |
| Utile (perdita) netto - discontinued operations(b) | (413) | (826) | |
| Utile (perdita) netto di Gruppo(b) (continuing e discontinued operations) | 3.374 | (1.464) | (8.778) |
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 10.117 | 7.673 | 12.155 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa prima della variazione del capitale circolante a costi di rimpiazzo(a) |
8.458 | 5.386 | 8.510 |
| Investimenti tecnici | 8.681 | 9.180 | 10.741 |
| di cui: ricerca esplorativa | 442 | 417 | 566 |
| sviluppo riserve di idrocarburi | 7.236 | 7.770 | 9.341 |
| Dividendi per esercizio di competenza(c) | 2.881 | 2.881 | 2.880 |
| Dividendi pagati nell'esercizio | 2.880 | 2.881 | 3.457 |
| Totale attività a fine periodo | 114.928 | 124.545 | 139.001 |
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi | 48.079 | 53.086 | 57.409 |
| Indebitamento finanziario netto | 10.916 | 14.776 | 16.871 |
| Capitale investito netto | 58.995 | 67.862 | 74.280 |
| di cui: Exploration & Production | 49.801 | 57.910 | 53.968 |
| Gas & Power | 3.394 | 4.100 | 5.803 |
| Refining & Marketing e Chimica | 7.440 | 6.981 | 6.986 |
| Prezzo delle azioni a fine periodo (€) |
13,8 | 15,5 | 13,8 |
| Numero medio ponderato di azioni in circolazione (milioni) |
3.601,1 | 3.601,1 | 3.601,1 |
| Capitalizzazione di borsa(d) (€ miliardi) |
50 | 56 | 50 |
(a) Misure di risultato Non-GAAP.
(b) Di competenza azionisti Eni.
(c) L'importo 2017 (relativamente al saldo del dividendo) è stimato.
(d) Prodotto del numero delle azioni in circolazione per il prezzo di riferimento di borsa di fine periodo.
| 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Utile (perdita) netto | |||
| - per azione(a) (€) |
0,94 | (0,29) | (2,21) |
| - per ADR(a)(b) (\$) |
2,12 | (0,65) | (4,90) |
| Utile (perdita) netto adjusted | |||
| - per azione(a) (€) |
0,66 | (0,09) | 0,37 |
| - per ADR(a)(b) (\$) |
1,49 | (0,20) | 0,82 |
| Cash flow | |||
| - per azione(a) (€) |
2,81 | 2,13 | 3,58 |
| - per ADR(a)(b) (\$) |
6,35 | 4,72 | 7,95 |
| Return on average capital employed (ROACE) adjusted (%) |
4,7 | 0,2 | 1,8 |
| Leverage | 23 | 28 | 29 |
| Gearing | 18 | 22 | 23 |
| Coverage | 6,5 | 2,4 | (2,4) |
| Current ratio | 1,5 | 1,4 | 1,4 |
| Debt coverage | 92,7 | 51,9 | 76,3 |
| Dividendo di competenza (€ per azione) |
0,80 | 0,80 | 0,80 |
| Total Share Return (TSR) (%) |
(5,6) | 19,2 | 1,1 |
| Pay-out | 85 | (197) | (33) |
| Dividend yield(c) | 5,7 | 5,4 | 5,7 |
(a) Interamente diluito. Calcolato come rapporto tra l'utile netto/cash flow e il numero medio di azioni in circolazione nell'esercizio. L'ammontare in dollari è convertito sulla base del cambio medio di periodo rilevato dalla Reuters (WMR).
(b) Un ADR rappresenta due azioni.
(c) Rapporto tra dividendo di competenza e media delle quotazioni del mese di dicembre.
Eni
Relazione Finanziaria Annuale
2017
(tonnellate di CO2 eq/tep)
Consumi energetici da attività produttive/produzione lorda
di idrocarburi 100% (GJ/tep)

MID-DOWNSTREAM (€ miliardi)
2015–2017 2012–2014
0,8
1,2
2017
(2,1)
| 2017 | 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Dipendenti in servizio a fine periodo | (numero) | 32.934 | 33.536 | 34.196 |
| TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) | (infortuni totali registrabili/ore lavorate) x 1.000.000 | 0,33 | 0,35 | 0,45 |
| di cui: dipendenti | 0,30 | 0,36 | 0,41 | |
| contrattisti | 0,34 | 0,35 | 0,47 | |
| Volumi totali oil spill (>1 barile) | (barili) | 6.464 | 5.913 | 16.481 |
| di cui: da atti di sabotaggio e terrorismo | 3.236 | 4.682 | 14.847 | |
| operativi | 3.228 | 1.231 | 1.634 | |
| Emissioni dirette di gas serra (GHG) | (milioni di tonnellate di CO2 eq) |
42,52 | 41,46 | 42,32 |
| di cui: CO2 equivalente da combustione e da processo |
32,65 | 31,99 | 32,22 | |
| CO2 equivalente da flaring |
6,83 | 5,40 | 5,51 | |
| CO2 equivalente da metano incombusto e da emissioni fuggitive |
1,46 | 2,40 | 2,79 | |
| CO2 equivalente da venting |
1,58 | 1,67 | 1,80 |
| Exploration & Production | 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|---|
| Dipendenti in servizio a fine periodo | (numero) | 11.970 | 12.494 | 12.821 |
| TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) | (infortuni totali registrabili/ore lavorate) x 1.000.000 | 0,28 | 0,34 | 0,34 |
| Riserve certe di idrocarburi | (milioni di boe) | 6.990 | 7.490 | 6.890 |
| Vita utile residua delle riserve certe | (anni) | 10,5 | 11,6 | 10,7 |
| Produzione di idrocarburi(a) | (migliaia di boe/giorno) | 1.816 | 1.759 | 1.760 |
| Tasso di rimpiazzo organico delle riserve certe | (%) | 103 | 193 | 148 |
| Profit per boe(b) | (\$/boe) | 8,7 | 2,0 | (3,8) |
| Opex per boe(a) | 6,6 | 6,2 | 7,2 | |
| Cash flow per boe(a) | 20,2 | 12,9 | 20,9 | |
| Finding & Development cost per boe(c) | 10,4 | 13,2 | 19,3 | |
| Emissioni dirette di GHG | (milioni di tonnellate di CO2 eq) |
23,45 | 21,78 | 23,54 |
| Emissioni di CO2 eq/produzione lorda di idrocarburi (100% operata)(d) |
(tonnellate di CO2 eq/tep) |
0,162 | 0,166 | 0,177 |
| % di acqua di formazione reiniettata | (%) | 59 | 58 | 56 |
| Volume di idrocarburi inviato a flaring | (milioni di metri cubi) | 2.283 | 1.950 | 1.989 |
| di cui: di processo | 1.556 | 1.530 | 1.564 | |
| Oil spill operativi (>1 barile) | (barili) | 3.022 | 1.097 | 1.177 |
(a) Include la quota Eni delle joint venture e collegate valutate con il metodo del patrimonio netto.
(b) Relativo alle società consolidate.
(c) Media triennale.
(d) Produzione di idrocarburi da giacimenti interamente operati da Eni (100%) pari a: 137 mln di tep, 122 mln di tep e 125 mln di tep, rispettivamente nel 2017, 2016 e 2015.
(Infortuni registrabili/ore lavorate) x1.000.000 Indice di frequenza infortuni dipendenti
Indice di frequenza infortuni contrattisti
TRIR Totale

| Gas & Power | 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|---|
| Dipendenti in servizio a fine periodo | (numero) | 4.313 | 4.261 | 4.484 |
| TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) | (infortuni totali registrabili/ore lavorate) x 1.000.000 | 0,37 | 0,29 | 0,89 |
| Vendite gas mondo | (miliardi di metri cubi) | 80,83 | 86,31 | 87,72 |
| di cui: in Italia | 37,43 | 38,43 | 38,44 | |
| internazionali | 43,40 | 47,88 | 49,28 | |
| Clienti in Italia | (milioni) | 7,7 | 7,8 | 7,9 |
| Emissioni dirette di GHG | (milioni di tonnellate di CO2 eq) |
11,23 | 11,17 | 10,57 |
| Emissioni di GHG/energia elettrica equivalente prodotta (EniPower) | (gCO2 eq/kWheq) |
395 | 398 | 409 |
| Capacità installata centrali elettriche | (GW) | 4,7 | 4,7 | 4,9 |
| Energia elettrica prodotta | (terawattora) | 22,42 | 21,78 | 20,69 |
| Vendite di energia elettrica | 35,33 | 37,05 | 34,88 | |
| Grado soddisfazione clienti | (scala da 0 a 100) | 86,7 | 86,2 | 85,6 |
| Refining & Marketing e Chimica | 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|---|
| Dipendenti in servizio a fine periodo | (numero) | 10.916 | 10.858 | 10.995 |
| TRIR (Indice di frequenza infortuni totali registrabili) | (infortuni totali registrabili/ore lavorate) x 1.000.000 | 0,62 | 0,38 | 1,07 |
| Oil spill operativi (>1 barile) | (barili) | 194 | 134 | 427 |
| Emissioni dirette di GHG | (milioni di tonnellate di CO2 eq) |
7,82 | 8,50 | 8,19 |
| Emissioni SOx (ossidi di zolfo) |
(migliaia di tonnellate di SO2 eq) |
5,18 | 4,35 | 6,17 |
| Lavorazioni in conto proprio | (milioni di tonnellate) | 24,02 | 24,52 | 26,41 |
| Quota di mercato Rete in Italia | (%) | 25,0 | 24,3 | 24,5 |
| Vendite di prodotti petroliferi Rete Europa | (milioni di tonnellate) | 8,54 | 8,59 | 8,89 |
| Stazioni di servizio Rete Europa a fine periodo | (numero) | 5.544 | 5.622 | 5.846 |
| Erogato medio per stazione di servizio Rete Europa | (migliaia di litri) | 1.783 | 1.742 | 1.754 |
| Capacità bilanciata delle raffinerie | (migliaia bbl/g) | 548 | 548 | 548 |
| Capacità delle bioraffinerie | (migliaia di tonnellate/anno) | 360 | 360 | 360 |
| Produzione di biocarburanti | (migliaia di tonnellate) | 206 | 181 | 179 |
| Emissioni di GHG/ quantità lavorate in ingresso (materie prime e semilavorate) dalle raffinerie |
(tonnellate CO2 eq/kt) |
258 | 278 | 253 |
| Produzioni di prodotti petrolchimici | (migliaia di tonnellate) | 5.818 | 5.646 | 5.700 |
| Vendite di prodotti petrolchimici | 3.712 | 3.759 | 3.801 | |
| Tasso di utilizzo medio degli impianti | (%) | 73 | 72 | 73 |
Annualmente Eni definisce e rendiconta sui temi rilevanti di sostenibilità per la società e per gli stakeholder. La definizione di tali temi si basa su un processo di identificazione e prioritizzazione che comprende:
Analisi del contesto in cui Eni opera, evidenziando i temi emergenti di sostenibilità, le tematiche rilevanti e lo stato di avanzamento rispetto agli obiettivi prefissati. Tale analisi di scenario è presentata e approfondita in occasione del Comitato Sostenibilità e Scenari e approvata dal Consiglio di Amministrazione di Eni.
1 2 3
Identificano i principali rischi di Eni tra cui anche quelli con potenziali impatti ambientali, sulla salute e sicurezza, sociali e reputazionali.
Processo che identifica i temi prioritari per i diversi interlocutori aziendali. Definito in accordo a standard internazionali quali il Global Reporting Initiative, (GRI), l'Accountability AA1000 e le linee guida IFC "Stakeholder Engagement: A Good Practice Handbook for Companies Doing Business in Emerging Markets" che tiene in considerazione gli impatti potenziali sugli stakeholder in relazione alle tematiche ambientali, sociali e di governance (ESG).
I temi che emergono dalle analisi e valutazioni costituiscono la base per la definizione delle Linee Guida di sostenibilità di indirizzo strategico di Eni, emesse dell'Amministratore Delegato per tutte le linee di business, e sulle quali viene successivamente elaborato il piano strategico quadriennale e vengono definiti gli obiettivi manageriali. Tali Linee Guida identificano i temi rilevanti, materiali di sostenibilità, che determinano la capacità dell'azienda di creare valore nel breve, medio e lungo termine. Tali temi sono rappresentati di seguito secondo le tre leve del modello di business (Percorso di Decarbonizzazione, Modello Operativo, Modello di Cooperazione).

Presentazione del piano strategico a Londra e Milano e Road-show del top management. Conference call sui risultati trimestrali. Partecipazione a conference tematiche organizzate dalle banche. Road-show su temi di governance del Presidente a Londra, Parigi e Milano. Ingaggio con il mercato su temi industriali, finanziari e ESG anche in relazione all'Assemblea degli Azionisti.
Richiesta di rispetto del Codice Etico Eni, le Linee Guida Eni per la Tutela e Promozione dei Diritti Umani e il Modello 231. Incontri con imprese locali volti a illustrare i valori di sostenibilità di Eni (es. rispetto Diritti Umani). Premiazione con Eni Safety Award dei fornitori con le migliori performance di sicurezza dell'anno. Eventuali comunicazioni di non conformità/aree di miglioramento emerse a fronte di processi di qualifica.
Avvio di attività di consultazione con le autorità e le comunità locali per la programmazione, gestione e realizzazione di iniziative per il territorio in Congo (sviluppo ed implementazione del CATREP), Iraq (pianificazione attività educative di lungo termine), Egitto (pianificazione attività di sostenibilità legate a Zohr), Nigeria (rinegoziazione dei singoli MoU di sostenibilità legati ad ogni comunità). Consultazioni pubbliche nell'ambito dei processi di permitting ed operativi in Myanmar, Mozambico, Montenegro, Messico, Kazakhstan e Ghana. Dialogo continuo con il Community Resettlement Committee nell'area di Palma e Mozambico, a supporto del processo di resettlement.
Piano di comunicazione interno focalizzato su strategia, obiettivi, risultati di Eni e sui temi dell'integrazione, declinato in: a) Organizzazione e processo (Leadership Meeting; Global Engage; NOI per la squadra; Safety & Environment Day 2017); b) Integrazione di competenze ed esperienze (sharing di best practices, storytelling, supporto all'organizzazione e alla comunicazione di iniziative dedicate); c) Cultura e comportamenti. Incontro con i sindacati nazionali e internazionali, nell'ambito del Global Framework Agreement1 , per un confronto sulle diverse realtà sociali e sindacali presenti nei Paesi di provenienza dei rappresentanti dei lavoratori.


| Correttezza e trasparenza delle politiche commerciali |
|---|
(1) Global Framework Agreement sulle Relazioni Industriali a livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale dell'Impresa, sottoscritto da Eni nel 2016 con IndustriALL Global Union e con le Organizzazioni Sindacali di Settore Italiane.
Dialogo proattivo e scambio di informazioni su tematiche di sostenibilità inerenti i principali siti di presenza Eni.
,
Adesione e partecipazione a OGCI3 , IPIECA4 , WBCSD5 UN Global Compact, CIDU6 , EITI7 . Interazione/ collaborazione con Danish Institute for Human Rights and Business. Iniziative di formazione e promozione su specifiche tematiche di sostenibilità. Contributo alla realizzazione di materiale specifico (es. Guidelines, webinar, ecc.) e condivisione delle best practices. Cicli di incontri con focus su procedure di accredito fornitori Eni. Convegni con testimonianze aziendali su temi di sostenibilità. Partecipazione agli incontri
degli organi associativi e dei tavoli di lavoro specialistici.
Rinnovato accordo Eni/MIT per i prossimi 4 anni su sviluppo di tecnologie per contrastare il cambiamento climatico. Accordo triennale di collaborazione con l'Università di Bologna su temi di R&S in campo energetico. Realizzazione "Eni Award Lectures", ciclo di lezioni tenute dai vincitori delle precedenti edizioni di Eni Award e da membri della Commissione sui temi di ricerca.
Incontri su temi energetici con rappresentanti politico-istituzionali locali, nazionali, europei ed internazionali, compresa la rete diplomatica italiana all'estero e le rappresentanze diplomatiche estere in Italia e di organismi internazionali. Partecipazione attiva a tavoli tecnico-istituzionali, commissioni miste/ intergovernative a consultazioni pubbliche, business forum internazionali e momenti di confronto promossi dal Governo e dal Parlamento italiano. Attività d'informazione e relazione con stakeholder nazionali e locali per riavvio negoziazioni con MISE/ Regioni. Dialogo continuo con Commissione Europea e Parlamento Europeo sui temi di decarbonizzazione, mobilità, accesso all'energia e sviluppo.
Dialogo con Associazioni dei Consumatori (AdC) nazionali/locali sui temi della sostenibilità circolare, nei settori della chimica e della raffinazione. Workshop su risanamento ambientale/ bonifiche sostenibili realizzate da Syndial, su mobilità sostenibile ed energie rinnovabili. Sponsorizzazione del progetto "Mobiltime" per la promozione della mobilità sostenibile nelle città italiane. 5 incontri territoriali con le AdC del CNCU2
.
(5) World Business Council for Sustainable Development.
(6) Comitato Interministeriale Diritti Umani. (7) Extractive Industries Transparency Initiative.
(2) Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti.
(3) Oil and Gas Climate Initiative.
(4) Associazione del settore oil&gas che si occupa dei temi ambientali e sociali.
Il modello di business di Eni è volto alla creazione di valore di lungo termine, sia per l'azienda che per gli stakeholder, attraverso il conseguimento degli obiettivi di redditività e di crescita, l'efficienza, l'eccellenza operativa e la prevenzione dei rischi di business. Eni riconosce che la principale sfida del settore energetico è l'accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile per tutti, contrastando il cambiamento climatico. Per rispondere a questa sfida Eni ha adottato una strategia integrata volta a conseguire
obiettivi operativi coniugando solidità finanziaria con sostenibilità sociale e ambientale, che fa leva su:
In quest'ottica, il sostegno allo sviluppo dei Paesi al fine di favorire l'accesso alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile per tutti, la valorizzazione delle persone, la tutela dell'ambiente, la lotta al cambiamento climatico, la salvaguardia della salute e della sicurezza, il rispetto dei diritti umani, dell'etica e della trasparenza, rappresentano i valori fondamentali integrati nel modello di business di Eni.
Da sempre il Consiglio di Amministrazione di Eni si è riservato un ruolo centrale nella definizione delle politiche e delle strategie di sostenibilità e nella verifica dei relativi risultati.

Nello svolgimento dei propri compiti in materia, il Consiglio è supportato dal Comitato Sostenibilità e Scenari, istituito nel 2014 dal Consiglio di Amministrazione stesso. A testimonianza dell'importanza che Eni riserva a tali tematiche, anche
per il 2017, nel Piano di Incentivazione variabile annuale dell'Amministratore Delegato e coerentemente per tutti i Dirigenti con responsabilità strategica, sono stati previsti obiettivi di sostenibilità.
Per conseguire tali obiettivi Eni si è dotata di modelli di gestione e organizzazione, strumenti operativi e gruppi di lavoro interfunzionali, sui diversi ambiti della sostenibilità, riportati nella tabella seguente.

• Sistema di rilevazione, mitigazione e monitoraggio dei rischi legati ai rapporti con gli stakeholder locali
19
Eni
Relazione Finanziaria Annuale
Le compagnie operanti nel settore energetico sono chiamate a rispondere a una duplice sfida: soddisfare il crescente fabbisogno energetico, lavorando per costruire un futuro in cui tutti possano accedere alle risorse energetiche in maniera efficiente e sostenibile, e limitare le proprie emissioni in atmosfera contribuendo al graduale processo di decarbonizzazione del sistema energetico, in conformità con le decisioni prese in ambito COP a partire da Parigi 2015. Al 2040 la popolazione mondiale passerà da 7 a 9 miliardi e la domanda di energia aumenterà di circa il 30%. Ci sarà anche uno spostamento geografico nel consumo e il 70% della domanda di energia verrà dai Paesi non-OCSE, che rappresentano circa l'85% della popolazione mondiale. In questo contesto il gas naturale rappresenta un'opportunità di riposizionamento strategico per le compagnie petrolifere in virtù della minor intensità carbonica e delle possibilità di integrazione con le fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica. Si registra una crescente consapevolezza della necessità di promuovere politiche a favore della sostituzione del carbone nella generazione elettrica.
Il Piano industriale 2018-2021 proietta una progressiva crescita del prezzo fino a 72 \$/barile, valore di equilibrio di lungo termine in linea con l'andamento dei fondamentali. Il processo di profonda trasformazione del modello di business Eni, intervenuto nel periodo 2014-2017, ha consentito di ottenere un Gruppo oil&gas fortemente integrato lungo la catena del valore, rafforzato ed in continua crescita nel settore upstream, ristrutturato nei business mid-downstream e più solido finanziariamente; tale processo è stato accompagnato e sostenuto anche da interventi organizzativi, per rendere più efficace l'integrazione tra le varie funzioni aziendali. Gli obiettivi operativi, economici e finanziari del piano 2018-2021 sono orientati allo sviluppo dell'attività e alla crescita del valore dei singoli business e sono caratterizzati da un elevato grado di maturità e solidità grazie al livello di avanzamento delle azioni previste per il loro raggiungimento, quali: il ramp-up produttivo dei campi recentemente avviati in produzione, l'avanzamento delle attività necessarie per il sanzionamento dei progetti a supporto della nuova crescita produttiva, le rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento gas, la contrattualizzazione dei volumi di GNL, il ridotto livello di break-even dell'attività di raffinazione, l'integrazione e specializzazione della chimica, nonché la chiara strategia di decarbonizzazione e sviluppo dei business green, sulla base di un modello distintivo. Fra le azioni avviate, che genereranno valore incrementale, continuerà a svolgere un ruolo chiave la diffusione della tecnologia digitale che consentirà di migliorare la sicurezza sul lavoro e cogliere nuove opportunità di sviluppo ed efficienza. Il basso livello del prezzo di break-even degli investimenti in fase esecutiva, la disciplina economica, finanziaria e tecnica, unitamente alle azioni volte a ridurre gli impatti ambientali, combinati con la crescente integrazione del portafoglio Eni, consentiranno di catturare ulteriore valore e renderanno la società ancor più resiliente e solida dal punto di vista finanziario.
Nel quadriennio 2018-2021 gli obiettivi di cash neutrality risultano in miglioramento rispetto al precedente piano; in particolare nel 2018 il flusso di cassa da attività operativa garantirà la copertura integrale degli investimenti e dei dividendi in corrispondenza di un prezzo del Brent di circa 55 \$/barile, ulteriormente ridotto a 50 \$/barile a fine piano grazie alla crescita di tutti i business e alla continua disciplina negli investimenti.

<€32 mld nel quadriennio

(investimenti+dividendi) ~55 \$/barile nel 2018 ~50 \$/barile nel 2021

Nel 2017, dopo tre anni di surplus, i tagli di produzione OPEC e non OPEC e la forza della domanda hanno portato al ribilanciamento. A fine 2017 le scorte totali OCSE si avvicinano alla media degli ultimi 5 anni, in linea con l'obiettivo OPEC. Le tensioni geopolitiche tornano a giocare al rialzo. Per contro la crescita del tight-oil USA ha alimentato fasi di elevata volatilità: nonostante un tasso di crescita inferiore agli anni del boom, la natura short cycle del tight-oil e l'entrata del greggio USA nell'export internazionale restano fattori di volatilità per il mercato. Il Brent chiude il 2017 con una media di 54,3 \$/barile (+10 \$/barile rispetto al 2016), superando la soglia dei 65 \$/barile a fine anno.
L'estensione dei tagli per tutto il 2018 e la successiva strategia di controllo del mercato da parte OPEC sostiene il prezzo nell'anno, aiutato anche dalle diffuse disruption di natura geopolitica, in primis il Venezuela che ha raggiunto livelli produttivi paragonabili a quelli di trent'anni fa. Anche il taglio degli investimenti dello scorso biennio potrà contribuire a mantenere prezzi elevati determinando un gap rispetto alla domanda attesa.
In Europa il processo di razionalizzazione in atto dal 2008 si è attenuato da fine 2014, in concomitanza con una ripresa dei margini e della domanda. Nel 2017 non ci sono state chiusure di capacità, in un contesto di margini ancora forti, nonostante l'aumento del prezzo del Brent. Nei prossimi anni la raffinazione europea continuerà a beneficiare della forza della domanda e dell'impatto IMO al 2020, che favorirà la reddittività delle raffinerie complesse a discapito di quelle semplici a rischio di chiusura. Tuttavia i raffinatori europei, avendo chiuso gran parte delle loro raffinerie meno redditizie, saranno meno penalizzati. L'Europa rimarrà il raffinatore marginale in un contesto globale di elevata concorrenza da parte degli operatori in Medio Oriente, USA, Russia e Asia che presentano vantaggi competitivi in termini di costo di approvvigionamento ed efficienza.
Valorizzazione e crescita del portafoglio esplorativo, con l'obiettivo di scoprire 2 miliardi di boe e contribuire alla diversificazione geografica.
Crescita della generazione di cassa con un free cash flow cumulato 2018-2021 pari a €22 miliardi.


nel quadriennio

2 mld boe nel quadriennio

COPERTURA ORGANICA DEGLI INVESTIMENTI
~40 \$/boe nel quadriennio

Crescita dei risultati economico-finanziari nell'arco del quadriennio con un utile operativo adjusted pari a €0,8 miliardi nel 2021 e un free cash flow cumulato 2018-2021 pari a €2,4 miliardi.
Crescita dei risultati economico-finanziari nell'arco del quadriennio con un utile operativo adjusted pari a di €0,9 miliardi nel 2021 e un free cash flow cumulato 2018-2021 pari a €2,1 miliardi.
Utile operativo adjusted in crescita e pari a €0,4 miliardi nel 2021 e free cash flow cumulato di €0,3 miliardi nel quadriennio.

12 mln ton/a nel 2021

~3 \$/barile a fine 2018

€2 mld nel 2021

€4,7 mld nel quadriennio
In considerazione dei risultati conseguiti e della crescita attesa nell'orizzonte di Piano di tutti i business, Eni intende aumentare il dividendo del 2018 a €0,83 per azione, interamente pagato per cassa. La politica di remunerazione agli azionisti sarà progressiva e legata alla crescita dei risultati underlying e del free cash flow; il riacquisto di azioni proprie rimarrà un'opzione per la distribuzione della cassa in eccesso rispetto al target leverage di 0,20-0,25.
Eni ha definito un percorso di decarbonizzazione e persegue una chiara e definita strategia climatica, integrata al proprio modello di business, e che si fonda sulle seguenti leve:
riduzione delle emissioni dirette di GHG; obiettivo al 2025 è ridurre l'indice di intensità emissiva GHG del business upstream del 43% rispetto al 2014, attraverso progetti volti alla eliminazione del flaring da processo, alla riduzione delle emissioni fuggitive di metano (al 2025: -80% vs. 2014) e alla realizzazione di interventi di efficienza energetica; gli investimenti a supporto di tale target corrispondono ad una spesa nel 2018-21 di circa €0,6 miliardi al 100% e con riferimento alle sole attività upstream operate;
portafoglio oil&gas "low carbon", caratterizzato da progetti convenzionali, sviluppati per fasi e a bassa intensità CO2 . I nuovi progetti upstream in esecuzione presentano un break-even complessivo inferiore a 30 \$/barile e quindi resilienti anche in presenza di scenari low carbon. In generale il portafoglio Eni presenta risorse di idrocarburi a maggiore incidenza gas, ponte verso un futuro a ridotte emissioni;

| -43% |
|---|
| rispetto al 2014 |

rispetto al 2021
GAS FLARED
zero routine gas flaring

14 mln ton/a nel 2025


DA ENERGIE RINNOVABILI
5 GW
Eni ha sviluppato e adottato un Modello di Risk Management Integrato (di seguito Modello RMI) finalizzato ad assicurare che il management assuma decisioni consapevoli (risk–informed), tenendo in adeguata considerazione i rischi1 attuali e prospettici, anche di medio e lungo termine, nell'ambito di una visione organica e complessiva. Il Modello RMI mira anche a rafforzare la consapevolezza, a tutti i livelli, che un'adeguata valutazione e gestione dei rischi possa incidere sul raggiungimento degli obiettivi e sul valore dell'azienda.
Il Modello RMI è caratterizzato da un approccio strutturato, ispirato alle best practice internazionali e definito sulla base degli indirizzi del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi (v. pag. 29), che prevede una governance declinata su tre livelli di controllo. La Risk Governance attribuisce un ruolo centrale al Consiglio di Amministrazione (CdA), il quale definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici, includendo nelle proprie valutazioni tutti i rischi che possano assumere rilievo nell'ambito della sostenibilità del business nel medio-lungo periodo. Previo parere del Comitato Controllo e Rischi, il CdA definisce, inoltre, le linee guida per la gestione dei rischi, affinché i principali rischi di Eni siano correttamente identificati, valutati, gestiti e monitorati. L'Amministratore Delegato (AD) di Eni dà esecuzione agli indirizzi del CdA; in particolare, avvalendosi del processo RMI, assicura l'identificazione, la valutazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi, che sottopone trimestralmente all'esame del CdA, tenendo
in considerazione l'operatività e i profili di rischio specifici di ciascuna linea di business e dei singoli processi, per una politica di governo dei rischi integrata. L'AD assicura inoltre che il processo RMI si evolva in coerenza con le dinamiche di business e di contesto normativo. Infine, il Comitato Rischi, presieduto dall'AD, svolge funzioni consultive nei suoi confronti in merito ai principali rischi: a tal fine, esamina ed esprime pareri, su richiesta dell'AD, in relazione alle principali risultanze del processo RMI.

Il primo livello di controllo identifica, valuta, gestisce e monitora i rischi di competenza in relazione ai quali individua e attua specifiche azioni di trattamento.
Il secondo livello monitora i principali rischi per assicurare l'efficacia e l'efficienza del trattamento degli stessi, nonché monitora l'adeguatezza e operatività dei controlli posti a presidio dei principali rischi.
Il terzo livello fornisce assurance sull'adeguatezza ed effettiva operatività del primo e secondo livello di controllo.
(*) Include la funzione Risk Management Integrato.
Il processo prevede una gestione integrata del rischio continua e dinamica, che valorizzi i sistemi già esistenti a livello di linea di business e di processi aziendali, promuovendone l'armonizzazione con le metodologie e gli strumenti specifici del Modello RMI.
Il processo, regolato dalla "Management System Guideline (MSG) Risk Management Integrato" emessa a luglio 2016, è stato rivisto e ampliato in modo da rafforzare l'integrazione con i processi decisionali aziendali. Si compone dei seguenti sotto-processi: (i) indirizzi sulla gestione dei rischi, (ii) risk strategy, (iii) risk assessment & treatment, (iv) risk monitoring, (v) risk reporting, e (vi) risk culture. Il processo RMI è attuato con un approccio "top-down e risk-based" che parte dal contributo alla definizione del Piano Strategico di Eni (risk strategy) attraverso l'individuazione di specifici obiettivi di de-risking, l'analisi del profilo di rischio sottostante alla proposta di piano, anche tramite stress test volti a misurare la resilienza economico-finanziaria rispetto agli obiettivi strategici, nonché l'individuazione di azioni strategiche di trattamento. Tali attività, svolte in modo coerente e integrato con il processo di pianificazione strategica, supportano le valutazioni del CdA in merito
all'accettabilità del profilo di rischio del Piano Strategico sottoposto alla sua attenzione. Si prosegue con i cicli periodici di "risk assessment & treatment" e di monitoraggio, l'analisi del profilo di rischio specifico delle operazioni rilevanti, nonché le analisi integrate di rischi comuni a più business e/o funzioni. La valutazione dei rischi è svolta adottando metriche che considerano sia i potenziali impatti quantitativi (economico-finanziari o operativi) sia qualitativi (come ambiente, salute e sicurezza, sociale, reputazione, ecc.) e la loro prioritizzazione si basa sull'utilizzo di matrici multidimensionali che consentono di ottenere il livello di rischio come combinazione di cluster di probabilità di accadimento e cluster di impatto. Le valutazioni di tutti i rischi sono espresse a livello inerente e a livello residuo (tenendo conto delle azioni di mitigazione implementate). Il portafoglio dei top risk Eni è composto di 20 rischi classificati in: (i) rischi di natura esterna, (ii) rischi di natura strategica e, infine, (iii) rischi di natura operativa (v. Obiettivi, rischi e azioni di trattamento). Nel corso del 2017 sono stati effettuati due cicli di assessment: nel primo semestre è stato svolto l'Annual Risk Profile
Assessment, che ha coinvolto 81 società controllate presenti in 28 Paesi, mentre nel secondo semestre è stato svolto l'Interim Top Risk Assessment, che ha riguardato l'aggiornamento delle valutazioni e il trattamento dei top risk di Eni e dei principali rischi a livello di business. Le risultanze relative ai due cicli di assessment sono state presentate agli Organi di Amministrazione e Controllo a luglio e dicembre 2017. Sono stati effettuati tre cicli di monitoraggio sui top risk di Eni. Il monitoraggio dei rischi e dei relativi piani di trattamento, consente di analizzare l'andamento dei rischi (attraverso l'aggiornamento di opportuni indicatori) e lo stato di attuazione delle azioni di trattamento poste in essere dal management. Le risultanze relative al monitoraggio dei top risk sono state presentate agli Organi di Amministrazione e Controllo a marzo, luglio e ottobre 2017. Nel corso del secondo semestre 2017, la funzione RMI ha identificato gli obiettivi di de-risking relativi ai principali rischi Eni, formalizzati nelle Linee Guida 2018-2021 emesse dall'AD e ha elaborato i capitoli della Proposta di Piano Strategico 2018- 2021 dedicati ai fattori di rischio (a livello consolidato e di business), includendo le relative azioni di mitigazione.

La risk culture è volta a sviluppare un linguaggio comune e diffondere, a tutti i livelli organizzativi, un'adeguata cultura di gestione dei rischi al fine di favorire il rafforzamento della consapevolezza che un'adeguata identificazione, valutazione e gestione dei rischi di varia natura può incidere sul raggiungimento degli obiettivi e sul valore dell'azienda. La risk culture è, inoltre, finalizzata a promuovere una maggiore diffusione del risk management nei processi aziendali, al fine di garantire coerenza nelle metodologie e, in generale, negli strumenti di gestione e nel controllo dei rischi.
| PAESE | PAESE/CONTROPARTE | |||
|---|---|---|---|---|
| O O CHI ESTERN RIS |
Instabilità politica e sociale nelle aree di presenza, che può DI RISCHIO PRINCIPALI EVENTI sfociare in conflitti interni, disordini civili, atti violenti, sabotaggio, attentati con interruzioni e perdite di produzione, interruzioni nelle forniture gas via pipe e danni alle persone e agli asset. |
Credit&Financing risk partner upstream, relativo al ritardo nell'incasso dei crediti o dei costi da recuperare. |
||
| TRATTAMENTO AZIONI DI |
• Diversificazione geografica degli asset in portafoglio, sin dalla fase esplorativa, e diversificazione di business; • Riduzione dell'esposizione attraverso il Dual Exploration Model; • Mantenimento di relazioni efficaci e durature con i Paesi produttori e gli stakeholder locali, anche attraverso progetti di sviluppo sociale territoriale e di sostenibilità; • Implementazione del sistema di gestione della security con analisi di misure preventive specifiche per sito. → Rif. pag. 93-95 |
UPSTREAM • Stipula di accordi specifici su piani di rientro finalizzati al recupero dell'esposizione; • Securitization package, anche con ritiri in kind e/o utilizzo di escrow account dedicati; • Collaterali a mitigazione (garanzie sovrane, parent company garanties, lettere di credito); • Negoziazione di carry agreement. → Rif. pag. 93-95 |
||
| O O C CHI GI RIS |
DI RISCHIO PRINCIPALI EVENTI |
CLIMATE CHANGE Climate change, con particolare riferimento ai driver correlati alla transizione energetica (scenario di mercato, evoluzione tecnologica e normativa, tematiche reputazionali), e al driver fisico (fenomeni meteo-climatici estremi/cronici). |
PREZZO COMMODITY Rischio di imbalance tra la domanda e l'offerta globale di greggio. |
|
| STRATE | AZIONI DI TRATTAMENTO |
• Approvazione da parte del CdA del GHG Action Plan al 2025 e rafforzamento della tematica Climate Change nel Piano Strategico, con obiettivi di medio termine e investimenti in linea con l'Action Plan al 2025. Impegno nella definizione di una road-map di decarbonizzazione di lungo termine; • Partecipazione al Preparer Forum for oil&gas, nell'ambito della TCFD, per supportare il progressivo e corretto recepimento delle raccomandazioni emesse; • Rafforzamento del ruolo del gas come pilastro della transizione low carbon, anche attraverso impegni concreti nella riduzione delle emissioni di metano sull'intera value chain; • Sviluppo sostenibile del business green refinery e iniziative mirate di bio-based chemistry, nonché integrazione del business con le energie rinnovabili; • Sensitivity sul "Carbon Pricing": valutazione dei principali investimenti e analisi di resilienza del portafoglio allo scenario low carbon IEA; • Impegno nella ricerca low carbon con il Programma Energy Transition e partecipazione al fondo OGCI Climate Investments. → Rif. pag. 102-104 |
• Riduzione del prezzo di break-even dei nuovi progetti di investimento, azioni di efficienza diffuse e piani di dismissione di asset. → Rif. pag. 92-93 |
|
| INCIDENTI | CONTENZIOSI CORRUZIONE | |||
| O O V CHI OPERATI RIS |
PRINCIPALI EVENTI DI RISCHIO |
Rischi di blow-out e altri incidenti rilevanti agli asset upstream, alle raffinerie e agli stabilimenti petrolchimici, nonché nel trasporto degli idrocarburi e prodotti derivati via mare e via terra (es. incendi, esplosioni, ecc.), con danni alle persone e agli asset ed impatti sulla redditività e sulla reputazione aziendale. |
Impatto negativo sulla reputazione aziendale, sulla redditività e sulle prospettive di business a causa del mancato rispetto (reale o percepito) di leggi e regole, in particolare in tema di anti-corruzione, da parte del management, dei dipendenti o contrattisti. |
|
| TRATTAMENTO AZIONI DI |
• Nuova metodologia di classificazione dei pozzi complessi e "Real time monitoring" geologico e di perforazione dei pozzi complessi; • Sviluppo di strumenti digitali innovativi e big data analystics per migliorare le performance operative e a supporto della manutenzione preventiva (es. sala centralizzata per il monitoraggio real time degli asset produttivi); • Asset Integrity Management; |
• Presenza del Codice Etico e Modello 231 e attività di vigilanza sulla corretta applicazione (ODV); • Presenza della Direzione di Compliance Integrata a diretto riporto dell'AD Eni; • Monitoraggio continuo dell'evoluzione normativa e relativo adeguamento del corpo normativo interno (MSG, Compliance Program Anti-Corruzione, ecc.); • Costante attività formativa in materia di anti-corruzione e |
• Sviluppo tecnologico mirato e piani di gestione dell'emergenza; audit specialistici HSE e monitoraggio degli impianti;
• Gestione e monitoraggio continuo delle operazioni di shipping tramite attività di vetting su navi ed operatori terzi.
→ Rif. pag. 95-96
→ Rif. pag. 102
maggiore sensibilizzazione del management sulla cultura
• Processo di analisi e trattamento delle segnalazioni, attività di audit, presidio continuo nella gestione dei contenziosi da
dell'etica aziendale e dell'integrità;
parte di strutture organizzative dedicate.
| PAESE/CONTROPARTE | EVOLUZIONE NORMATIVA G&P |
|---|---|
| Rischio di credito commerciale relativo ai business mid-downstream. |
Possibile inasprimento del contesto normativo/regolatorio nazionale e internazionale nel settore Gas & Power con potenziali impatti in termini di redditività aziendale. |
| MID-DOWNSTREAM • Maggiore selettività della clientela sia nel segmento Retail, sia nel segmento Business (affidamento con introduzione di una soglia minima di rating in fase di acquisizione di nuova clientela); • Collaterali a mitigazione (pre-pagamenti, lettere di credito, garanzie bancarie e/o Parent Company Guarantees); • Cessione crediti attraverso società di factoring; • Riduzione del time to bill e assicurazione captive. → Rif. pag. 93-95 |
• Azioni istituzionali su iniziative normative e di policy potenzialmente critiche (es. ulteriori azioni di advocacy verso strategia europea clima-energia 2030 e 2050, anche a valle dell'adozione della SEN - Strategia Energetica Nazionale); • Continuo dialogo con le istituzioni e le Autorità di regolamentazione, anche attraverso associazioni di categoria; • Possibilità di ricorrere contro gli interventi normativi e regolamentari delle Autorità competenti a tutela degli interessi di Eni. → Rif. pag. 101 |
| STAKEHOLDER | CONTRATTI GAS |
| Rapporti con gli stakeholder locali e internazionali sulle attività dell'industry oil&gas, con impatti anche a livello mediatico. |
Potenziale disallineamento nel costo di fornitura e nei vincoli minimi di prelievo previsti dai contratti di approvvigionamento gas long-term rispetto alle attuali condizioni di mercato e gestione arbitrati/negoziati con i fornitori gas. |
| • Integrazione degli obiettivi e dei progetti di sostenibilità (es. Community Investment) all'interno del Piano Strategico e del relativo processo di incentivazione; • Piani di comunicazione mirati e iniziative di comunicazione delle strategie e attività Eni anche attraverso social media con un target prevalentemente istituzionale; • Iniziative di incontro e ascolto degli stakeholder e rafforzamento della presenza in aree critiche per intensificare la gestione dei rapporti con le istituzioni locali e il territorio; • Sviluppo di strumenti di misurazione e monitoraggio della reputazione aziendale (RepLab) per tutte le categorie di stakeholder. → Rif. pag. 96 |
• Proseguimento del processo di ristrutturazione del portafoglio supply attraverso la rinegoziazione di prezzi volumi; • Bilanciamento del portafoglio attraverso la vendita dei volumi non destinati ai normali canali commerciali sui mercati finanziari (hub fisici e finanziari liquidi) sia in Italia sia nel Nord Europa; • Presidio continuo nella gestione degli arbitrati e negoziati da parte di strutture organizzative dedicate. → Rif. pag. 101 |
| Contenziosi in materia ambientale e sanitaria ed evoluzione della normativa HSE con l'emergere di contingent liabilities, con impatti sulla redditività aziendale (costi per le attività di bonifica) e sulla corporate reputation. |
Cyber Security & Spionaggio industriale. |
|---|---|
| • Presenza di un Sistema Integrato di Gestione HSEQ; |
CONTENZIOSI AMBIENTALI E SANITARI CYBER SECURITY
| · Presenza di un Sistema Integrato di Gestione HSEO; | |||
|---|---|---|---|
→ Rif. pag. 96-100
→ Rif. pag. 99
Integrità e trasparenza sono i principi che ispirano Eni nel delineare il proprio sistema di Corporate Governance1 , elemento fondante del modello di business della Società. Il sistema di governance, affiancando la strategia d'impresa, è volto a sostenere il rapporto di fiducia fra Eni e i propri stakeholder e a contribuire al raggiungimento dei risultati di business, creando valore sostenibile nel lungo periodo. Eni è impegnata a realizzare un sistema di Corporate Governance ispirato a criteri di eccellenza nel confronto aperto con il mercato e con tutti gli stakeholder. Una comunicazione continua e trasparente con gli stakeholder è essenziale per
comprendere meglio le loro esigenze ed è parte dell'impegno per assicurare l'effettivo esercizio dei diritti degli azionisti. In tale contesto, cogliendo l'esigenza di approfondire il dialogo con il mercato, nel 2017 Eni ha organizzato un nuovo ciclo di incontri di "corporate governance roadshow" della Presidente del Consiglio di Amministrazione di Eni con i principali investitori istituzionali, per presentare il sistema di governance della Società e le principali iniziative in materia di sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa. L'iniziativa è stata particolarmente apprezzata dagli investitori, per il dialogo aperto e
costruttivo creatosi con la Società. In particolare, gli investitori hanno valutato positivamente la composizione del Consiglio di Amministrazione, anche in termini di diversity, le misure di "governance" adottate e la completezza e trasparenza delle informazioni fornite agli azionisti e al mercato. Inoltre, nel corso degli incontri, gli investitori hanno mostrato vivo interesse per l'evoluzione della governance dei rischi e del sistema dei controlli, inclusa la compliance, della relativa organizzazione, nonché per il ruolo primario riservato al Consiglio e alla Presidente nel sistema. Ulteriori incontri sono stati svolti agli inizi del 2018.
La Corporate Governance di Eni è articolata secondo il modello tradizionale, che – fermi i compiti dell'Assemblea degli azionisti – attribuisce la responsabilità della gestione al Consiglio di Amministrazione, le funzioni di vigilanza al Collegio Sindacale e quelle di revisione legale dei conti alla Società di revisione. Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale di Eni, così come i rispettivi Presidenti, sono nominati dall'Assemblea degli azionisti attraverso il meccanismo del voto di lista. Tre consiglieri e due Sindaci, fra cui il Presidente del Collegio, sono stati nominati da azionisti diversi da quello di controllo, così garantendo alle minoranze un numero di rappresentanti superiore rispetto a quello previsto dalla legge. Anche il numero di Amministratori indipendenti previsto nello Statuto di Eni è superiore rispetto alle disposizioni di legge.
Nell'aprile 2017, l'Assemblea degli azionisti ha confermato 8 dei 9 Amministratori nominati nel precedente mandato. Con riferimento al
Collegio Sindacale, sono stati confermati 2 dei 5 Sindaci effettivi precedentemente in carica. Analogamente a quanto avvenuto per le nomine nel 2014, per la composizione del Consiglio, l'Assemblea degli azionisti ha potuto tener conto degli orientamenti espressi tempestivamente al mercato dal precedente organo in termini di diversity, professionalità, esperienza manageriale e internazionalità. Ne è risultato, quindi, un Consiglio bilanciato e ben diversificato.
La composizione del Consiglio e del Collegio Sindacale è diversificata anche in relazione al genere, conformemente alle previsioni di legge e dello Statuto in materia. Inoltre, il numero di Amministratori indipendenti presenti in Consiglio (72 dei 9 Amministratori in carica, di cui 8 non esecutivi) si conferma superiore alle previsioni statutarie e di autodisciplina. Il Consiglio di Amministrazione ha nominato un Amministratore Delegato e ha costituito al proprio interno quattro comitati, con funzioni
consultive e propositive: il Comitato Controllo e Rischi3 , il Comitato Remunerazione4 , il Comitato per le Nomine e il Comitato Sostenibilità e Scenari, i quali riferiscono, tramite i rispettivi Presidenti, in ciascuna riunione del Consiglio sui temi più rilevanti trattati. Il Comitato Sostenibilità e Scenari, la cui istituzione è stata confermata dal Consiglio di Amministrazione anche nel nuovo mandato, rappresenta un importante presidio alle tematiche di sostenibilità, che sono state considerate come elemento fondante delle decisioni del Consiglio, integrate nel modello di business della società.
Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di Eni il 27 luglio 2017 ha istituito un Advisory Board5 , con il compito di analizzare i principali trend geopolitici, tecnologici ed economici, incluse le tematiche relative al processo di decarbonizzazione, a beneficio del Consiglio stesso e dell'Amministratore Delegato. Il Consiglio ha, inoltre, confermato l'attribuzione alla Presidente di un ruolo
(1) Per maggiori approfondimenti sul sistema di Corporate Governance di Eni si rinvia alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Eni, pubblicata sul sito internet della Società, nella sezione Governance.
(2) Ci si riferisce all'indipendenza ai sensi di legge, cui lo Statuto di Eni rinvia; ai sensi del Codice di Autodisciplina sono indipendenti 6 dei 9 Amministratori in carica.
(3) Con riferimento alla composizione del Comitato Controllo e Rischi, Eni prevede che almeno due componenti possiedano un'adeguata esperienza in materia contabile, finanziaria o di gestione dei rischi, rafforzando la previsione del Codice di Autodisciplina che ne raccomanda uno soltanto. A tal proposito, il 13 aprile 2017 il Consiglio di Amministrazione di Eni ha valutato che 3 dei 4 componenti del Comitato, fra cui il Presidente, possiedano l'esperienza sopra indicata. La composizione del Comitato in termini di esperienza risulta quindi migliorativa rispetto alle previsioni del proprio Regolamento.
(4) Il regolamento del Comitato Remunerazione prevede che almeno un componente possieda adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria o di politiche retributive, valutate dal Consiglio al momento della nomina. A tal proposito, il 13 aprile 2017 il Consiglio di Amministrazione di Eni ha valutato che 3 dei 4 componenti del Comitato possiedono la conoscenza ed esperienza sopra indicate. La composizione del Comitato in termini di conoscenza ed esperienza risulta quindi migliorativa rispetto alle previsioni del proprio Regolamento.
(5) L'Advisory Board è presieduto dal Consigliere Fabrizio Pagani e composto da: i) Ian Bremmer; ii) Christiana Figueres; iii) Philip Lambert; iv) Davide Tabarelli. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito internet di Eni, nella sezione Governance.
rilevante nei controlli interni, in particolare con riferimento alla funzione Internal Audit, del cui Direttore propone nomina, remunerazione e risorse, gestendone direttamente il rapporto per conto del Consiglio (fatta salva la dipendenza funzionale dal Comitato Controllo e Rischi e dall'Amministratore Delegato, quale amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi); la Presidente è quindi coinvolta nei processi di nomina degli altri principali soggetti di Eni incaricati dei controlli interni e gestione dei rischi, quali il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, i componenti dell'Organismo di Vigilanza, il Responsabile del Risk Management Integrato
e il Responsabile della Direzione Compliance Integrata, che dipendono direttamente dall'Amministratore Delegato anche quale Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi di Eni. Il Consiglio, infine, su proposta della Presidente, ha confermato il Segretario del Consiglio, mantenendone altresì il ruolo di Corporate Governance Counsel, con compiti di assistenza e consulenza nei confronti della Presidente, dei singoli consiglieri e del Consiglio stesso, cui riferisce periodicamente sul funzionamento della governance di Eni. Questa relazione consente un monitoraggio periodico del modello di governance adottato dalla
Società, basato sul raffronto con i principali studi in materia, con le scelte dei peers e le innovazioni di governo societario contenute anche nei Codici esteri e nei Principi emanati da Organismi istituzionali di riferimento, evidenziando aree di forza ed eventuali aree di ulteriore miglioramento del sistema di Eni. In ragione di questo ruolo, è stabilito che il Segretario – che dipende gerarchicamente e funzionalmente dal Consiglio stesso e, per esso, dalla Presidente – deve essere in possesso di adeguati requisiti, anche di indipendenza6 . Si fornisce, di seguito, una rappresentazione grafica di sintesi della struttura di Corporate Governance della Società riferita al 31 dicembre 2017:

Il Consiglio ha affidato la gestione della Società all'Amministratore Delegato, riservandosi in via esclusiva le attribuzioni strategiche, operative e organizzative più rilevanti, in particolare in materia di governance, sostenibilità7 , controllo interno e gestione dei rischi.
Particolare attenzione, nel corso degli ultimi anni, è stata dedicata dal Consiglio agli assetti organizzativi della Società, con alcuni importanti interventi in materia di sistema di controllo interno e gestione dei rischi. In particolare, il Consiglio ha deciso di porre la funzione di Risk Management Integrato alle dirette dipendenze dell'Amministratore Delegato e di costituire, parimenti alle dirette dipendenze di quest'ultimo, anche una Direzione competente in materia di Compliance Integrata, separata dalla Direzione Legale. Fra i compiti più rilevanti del Consiglio vi è la nomina dei ruoli chiave della gestione e del controllo aziendale, quali il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e il Direttore Internal Audit, nonché la nomina dell'Organismo di Vigilanza e Garante del Codice Etico di Eni. A tal fine, il Consiglio può avvalersi dell'attività istruttoria del Comitato per le Nomine. Affinché il Consiglio possa svolgere in modo efficace il proprio compito è necessario che gli Amministratori siano in grado di valutare le scelte che sono chiamati a compiere, disponendo di adeguate competenze e informazioni. L'attuale composizione del Consiglio, diversificata in termini di competenze ed esperienze,
anche internazionali, consente un esame approfondito delle diverse tematiche da più punti di vista. I consiglieri sono inoltre informati tempestivamente e compiutamente sui temi all'ordine del giorno del Consiglio.
A tal fine, le riunioni del Consiglio sono oggetto di specifiche procedure che stabiliscono i tempi minimi per la messa a disposizione della documentazione e la Presidente assicura che ciascun Amministratore possa contribuire proficuamente alla discussione collegiale. La stessa documentazione è messa a disposizione dei Sindaci.
I Sindaci, inoltre, oltre a riunirsi per l'espletamento dei compiti attribuiti dalla normativa italiana al Collegio Sindacale, anche quale "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", e dalla normativa statunitense, quale "Audit Committee", partecipano anche alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Controllo e Rischi, per assicurare uno scambio tempestivo di informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti nell'ambito del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi della società. Annualmente il Consiglio, supportato da un consulente esterno e con la supervisione del Comitato per le Nomine, effettua la propria autovalutazione ("Board Review")8 , di cui costituiscono elementi essenziali il confronto con le best practice nazionali e internazionali e una riflessione sulle dinamiche consiliari. A seguito della Board Review, il Consiglio, se necessario,
condivide un action plan per migliorare il funzionamento dell'organo e dei suoi comitati. Sulla base dell'esperienza maturata dal Consiglio di Amministrazione, anche il Collegio Sindacale ha ritenuto di effettuare una propria autovalutazione. Inoltre, il Consiglio Eni, nel definire le modalità di svolgimento della Board Review valuta anche se effettuare una "Peer Review" dei consiglieri, consistente nel giudizio di ciascun consigliere sul contributo fornito singolarmente dagli altri consiglieri ai lavori del Consiglio. La Peer Review, effettuata per quattro volte negli ultimi anni, completata da ultimo nel febbraio 2018 contestualmente alla Board Review, rappresenta un'importante innovazione nell'ambito delle società quotate italiane. Inoltre, come già indicato in precedenza, tenuto conto degli esiti dell'autovalutazione, il Consiglio, previa valutazione del Comitato per le Nomine, ha espresso agli azionisti, prima del rinnovo dell'organo, orientamenti sulle figure manageriali e professionali la cui presenza in Consiglio è stata ritenuta opportuna.
A supporto del Consiglio e del Collegio Sindacale, Eni predispone da diversi anni un programma di Induction, basato sulle presentazioni delle attività e dell'organizzazione di Eni da parte del top management. In particolare, all'avvio del nuovo mandato, in continuità con le iniziative già intraprese, si sono svolte sessioni di formazione su temi istituzionali e sulle tematiche di business, anche con visite a siti operativi.
(7) In particolare, il Consiglio si è riservato la definizione delle politiche di sostenibilità, i cui risultati sono comunicati in modo integrato con quelli economico-finanziari e inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale, nonché l'esame e approvazione della rendicontazione in materia non ricompresa nel reporting integrato. Per approfondimenti in tema di informazioni non finanziarie si rinvia alla sezione della presente Relazione relativa alla Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario, ai sensi del D.Lgs. 254/2016.
(8) Per maggiori approfondimenti sul processo di Board Review si rinvia al paragrafo alla stessa dedicato nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari 2017.
La Politica sulla Remunerazione degli Amministratori e del top management di Eni, in linea con il modello di governance adottato dalla Società e con le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, è definita in modo tale da attrarre, motivare e trattenere persone di elevato profilo professionale e manageriale, e da allineare l'interesse del management all'obiettivo prioritario della creazione di valore per gli azionisti nel medio-lungo periodo.
Nell'ambito della Politica di Remunerazione Eni per i ruoli esecutivi, assume particolare rilevanza la componente variabile, anche a base azionaria, collegata ai risultati conseguiti, attraverso sistemi di incentivazione connessi al raggiungimento di obiettivi predeterminati, misurabili e tra loro complementari, che rappresentano compiutamente le priorità essenziali della Società, in coerenza con il Piano
Strategico e con le aspettative di azionisti e stakeholder, promuovendo un forte orientamento ai risultati. A tal fine, la remunerazione del top management di Eni è definita in relazione al ruolo e alle responsabilità attribuite, considerando i riferimenti di mercato applicabili per posizioni analoghe, nell'ambito di panel di imprese con caratteristiche di business comparabili con Eni, ed è adeguatamente bilanciata tra componenti fisse e variabili. In particolare, la remunerazione variabile dei ruoli esecutivi aventi maggiore influenza sui risultati aziendali è caratterizzata da una significativa incidenza delle componenti di incentivazione di lungo termine, attraverso adeguati periodi di differimento e/o maturazione degli incentivi in un orizzonte temporale almeno triennale in coerenza con la natura di lungo termine del business esercitato e con i connessi profili di rischio. Per quanto riguarda in particolare le tematiche di sostenibilità, gli obiettivi dell'Amministratore Delegato, ai fini della valutazione della performance annuale, comprendono, anche per il 2018, obiettivi di sostenibilità ambientale e sul capitale umano. Gli obiettivi dei Dirigenti con responsabilità strategiche sono declinati sulla base di quelli assegnati al vertice aziendale secondo le stesse prospettive di interesse degli stakeholder, nonché su obiettivi individuali, in coerenza con il perimetro di responsabilità del ruolo ricoperto e con quanto previsto nel Piano Strategico della Società.
La Politica sulla Remunerazione è descritta nella prima sezione della Relazione sulla Remunerazione disponibile sul sito internet della Società (www.eni.com) ed è sottoposta, con cadenza annuale, al voto consultivo degli azionisti in Assemblea9 .
Eni adotta un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi integrato e diffuso, basato su strumenti e flussi informativi che, coinvolgendo tutte le persone di Eni, conducono da ultimo agli organi di vertice della Società e delle sue controllate. I componenti del Consiglio, così come i componenti degli altri organi sociali e tutte le persone di Eni, sono tenuti altresì al rispetto del Codice Etico di Eni (parte integrante del Modello 231 della Società), che prescrive i canoni di condotta per una gestione leale e corretta del business. La Società ha adottato uno strumento normativo per la disciplina integrata del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, le cui linee di indirizzo, approvate dal Consiglio, definiscono compiti, responsabilità e modalità di coordinamento tra i principali attori del sistema. Parte integrante del sistema di controllo interno di Eni è il sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria, che ha l'obiettivo di fornire la ragionevole certezza sull'attendibilità dell'informativa finanziaria stessa e sulla capacità del processo di redazione del bilancio di produrre tale informativa in accordo con i principi contabili internazionali di generale accettazione.
La responsabilità di progettare, istituire e mantenere nel tempo il sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria è affidata all'Amministratore Delegato e al Chief
Financial Officer di Eni che ricopre, inoltre, il ruolo di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Un ruolo centrale nell'ambito del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi della Società è svolto dal Collegio Sindacale che, oltre alle funzioni di vigilanza e controllo previste dal Testo Unico della Finanza, vigila sul processo di informativa finanziaria e sull'efficacia dei sistemi di controllo interno e di gestione del rischio, in coerenza con quanto previsto dal Codice di Autodisciplina, anche nella veste di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", ai sensi della normativa italiana, e di "Audit Committee" ai fini della normativa statunitense.



di manutenzione sui siti produttivi e nuove iniziative per il miglioramento della configurazione impiantistica. Questi trend confermano i nostri buoni risultati per raggiungere l'obiettivo di riduzione del 43% nel 2025 vs. 2014.
adjusted rispetto al 2016, per effetto della ripresa dello scenario petrolifero (+24% la quotazione Brent), della crescita produttiva e del sensibile ridimensionamento del tax rate.
| FINDING & DEVELOPMENT COST 10,4 \$/BOE |
AVVIO DEL GIANT ZOHR 850 OLTRE MLD di METRI CUBI |
PRODUZIONE DI IDROCARBURI 1,82 MLN di BOE/GIORNO |
RISORSE SCOPERTE 1 MLD di BOE EQUITY |
FORTE GENERAZIONE DI CASSA 20,2 \$/BOE |
|---|---|---|---|---|
| NEL TRIENNIO 2015–2017 VS. 20 \$/BOE NEL TRIENNIO 2012–2014 |
DI GAS IN POSTO. PLATEAU PRODUTTIVO ATTESO A CIRCA 76 MILIONI DI METRI CUBI/GIORNO |
(+3,2% RISPETTO AL 2016), LA PIÙ ELEVATA DI SEMPRE |
AL COSTO UNITARIO DI CIRCA 1 \$/BOE |
CHE SI RIDETERMINA IN 14,1 \$/BOE ESCLUDENDO L'IMPATTO DELLE DISMISSIONI |
di boe, determinate sulla base del prezzo del marker Brent di 54 \$/barile. Il tasso di rimpiazzo organico delle riserve certe
è pari al 103% che si ridetermina in 151% escludendo la riclassifica delle riserve non sviluppate in Venezuela alla categoria unproved, così come richiesto dalla normativa SEC. La vita utile residua delle riserve è di 10,5 anni (11,6 anni nel 2016).
Eni ha avviato in meno di due anni dalla FID e meno di due anni e mezzo dalla scoperta, un tempo record per questa tipologia di giacimento, la produzione del super-giant a gas di Zohr. Il progetto Zohr è uno dei 7 progetti record di Eni che rappresentano
il successo del modello integrato di esplorazione e sviluppo messo in atto nel corso degli ultimi anni che conducendo in parallelo le fasi di esplorazione, di appraisal e di sviluppo, consente di raggiungere un time-to-market più rapido e una riduzione
dei costi per la messa in produzione delle scoperte. La scoperta, che si trova nel blocco di Shorouk (Eni 60%, operatore) nell'offshore dell'Egitto, ha un potenziale di oltre 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (circa 5,5 miliardi di boe).
Il Dual Exploration Model è un elemento strutturale della strategia Eni che consente di monetizzare anticipatamente le riserve ottenute dai successi esplorativi attraverso la cessione di quote di minoranza dell'asset, mantenendo comunque il controllo e l'operatorship. Sono state concluse grazie a
questa formula le cessioni:
• di una quota complessiva del 50% della scoperta giant di Zohr. In particolare nel corso del 2017 sono state concluse le operazioni di cessione del 10% a Bp e del 30% a Rosneft. Nel marzo 2018 è stata definita la cessione di un ulteriore 10% alla Mubadala Petroleum.
Il completamento della transazione con Mubadala Petroleum è subordinato alla realizzazione di alcune condizioni e di tutte le autorizzazioni previste;
trasferimento ad Eni del 50% dei diritti per la ricerca e la produzione di idrocarburi del blocco Isatay, situato nel Mar Caspio. Il blocco sarà operato da una joint operating company paritetica tra Eni e KMG. Eni potrà fare leva sulle sue tecnologie proprietarie, la sua leadership nell'esplorazione e la consolidata esperienza in aree sfidanti dal punto di vista tecnico e ambientale come quella del bacino del Caspio.
E n i
Relazione Finanziaria Annuale
consentito di incrementare le risorse complessive del blocco a 2 miliardi di boe in posto, dei quali circa il 90% a olio. Eni ha presentato alle competenti Autorità del Paese il piano per lo sviluppo delle tre scoperte presenti nell'area. Lo start-up della produzione è previsto nel 2019.
North, di cui Eni controllava in precedenza il 15%, si trova in un bacino petrolifero poco esplorato nel nord del Paese, nel quale Eni potrà sfruttare le conoscenze minerarie acquisite dalle attività nelle aree adiacenti situate nella Repubblica del Congo. In caso di scoperte significative, la messa in produzione sarà facilitata dalla presenza di infrastrutture già esistenti. Inoltre, Eni e Sonangol hanno firmato un Memorandum of Understanding per la definizione di progetti congiunti su tutta la catena del valore dell'energia.
di energia da fonti rinnovabili, cogliendo tutte le possibili sinergie industriali, logistiche, contrattuali e commerciali. L'impegno di Eni nel perseguire tali obiettivi è confermato dai recenti accordi raggiunti in Algeria, Angola e Ghana nonché dai progetti in corso in particolare in Mozambico, Egitto e Indonesia.
2017
Il modello di sviluppo upstream continuerà a essere caratterizzato dalla crescita organica focalizzata su progetti convenzionali, di grandi dimensioni e ridotti costi di sviluppo unitari, sostenibili anche a livelli contenuti di prezzi del Brent.
Negli ultimi anni, i rilevanti successi esplorativi hanno consentito l'accrescimento delle risorse di idrocarburi, nonché una significativa generazione di valore attraverso la monetizzazione anticipata delle riserve scoperte in eccesso al rateo di rimpiazzo ("Dual Exploration Model").
Nel prossimo quadriennio 2018-2021, gli obiettivi prioritari saranno l'aumento e la valorizzazione delle risorse esplorative e la crescita della generazione di cassa.
L'aumento e la valorizzazione delle risorse esplorative saranno perseguiti attraverso: (i) esplorazione con operatorship su temi convenzionali e ad alta equity in coerenza con il "Dual Exploration Model"; (ii) il rinnovo del portafoglio titoli esplorativi con attenzione ai temi a liquidi ad alta materialità; (iii) la focalizzazione su attività near-field (Egitto e Pakistan) e incrementale (Norvegia, Ghana, Messico) con ridotto time-to-market e cash flow immediati in Paesi con infrastrutture operate; (iv) graduale ripresa dell'esplorazione su temi "high risk - high reward"; (v) perforazione di circa 115 pozzi in più di 25 Paesi. L'attesa di scoperta del quadriennio 2018-2021 è prevista di 2 miliardi di boe di nuove risorse ad un costo unitario di circa 2 \$/boe, ancora al top delle performance dell'industria.
I principali driver della generazione di cassa saranno: (i) la crescita delle produzioni a un tasso medio annuo del 3,5% con focus sul valore, grazie al contributo dei progetti già avviati e di quelli previsti nel quadriennio caratterizzati da un livello di cash flow per boe superiore alla media del portafoglio; al 2025 attesa ulteriore crescita della produzione al tasso medio annuo del 3%. Gli start-up pianificati e la crescita di quelli avviati nel 2017, in particolare Zohr in Egitto, unitamente all'ottimizzazione della produzione, produrranno circa 900 mila boe/giorno nel 2021. I principali avvii sono il progetto Area 1 (Eni operatore con il 100%) in Messico, il progetto Merakes (Eni operatore con l'85%) in Indonesia, la fase gas della licenza Offshore Cape Three Points (Eni operatore con il 47,22%) in Ghana, nonché la continua messa in produzione delle scoperte della Great Nooros Area in Egitto e del Blocco 15/06 (Eni 36,84%, operatore) in Angola; (ii) avvio e rafforzamento di iniziative integrate con il settore Gas & Power per la valorizzazione del gas equity; (iii) il rafforzamento del modello modulare di execution dei progetti e design-to-cost al fine di ridurre il rischio di esecuzione e l'esposizione finanziaria; e (iv) ottimizzazione dell'efficienza operativa con particolare riferimento al contenimento dei costi operativi e alla riduzione del "non productive time" anche attraverso la digitalizzazione dei processi.
I principali fattori di rischio che potrebbero impattare la performance dell'upstream, soprattutto nel breve/medio termine, sono: (i) il rischio scenario connesso alle quotazioni del Brent. La principale azione di mitigazione è il focus sulla disciplina finanziaria. Gli investimenti del piano 2018-2021 sono previsti sostanzialmente in linea al piano precedente a parità di cambio per effetto essenzialmente del rephasing di progetti non sanzionati con minore contributo produttivo e ritorno di cassa nel quadriennio e della riduzione dell'impegno sui progetti non operati. Inoltre per mantenere adeguata elasticità finanziaria, il piano prevede una significativa percentuale di capex uncommitted; (ii) il rischio geopolitico connesso all'instabilità politica e sociale in alcuni Paesi in cui Eni opera. A mitigazione di questi rischi la parte più importante della crescita è prevista in Paesi a basso/medio rischio (l'85% degli investimenti del quadriennio); (iii) il rischio connesso alla complessità tecnologica e logistica di alcuni progetti. Le principali azioni di mitigazione prevedono, oltre che la selezione di contrattisti adeguati, il controllo e la minimizzazione dei tempi di messa in produzione delle risorse e il mantenimento di un elevato livello di operatorship (produzioni di asset operati nel portafoglio progetti pari a circa l'80% nel 2021) nonché l'utilizzo della digital transformation a supporto dell'asset integrity; e (iv) il rischio connesso alle attività di drilling complesse definite dall'indicatore di rischio WCER (Well Complexity & Economic Risk) che si applica ai pozzi operati e non operati ed è basato sulla complessità tecnica dei pozzi e sulla potenziale esposizione economica in caso di blow-out (maggiori informazioni sono fornite nei "Fattori di rischio e incertezza" - "Rischi specifici dell'attività di ricerca e produzione di idrocarburi"). In particolare Eni prevede un'incidenza del 26% di tale tipologia di pozzi sul totale di quelli in programma nel prossimo quadriennio e di incrementare la percentuale di produzione operata gross del 42% rispetto ai livelli attuali, garantendo un maggiore controllo diretto e il rispetto degli elevati standard Eni.
La sostenibilità del business nel breve e lungo termine rimane fattore chiave nel raggiungimento degli obiettivi attraverso il sempre maggiore coinvolgimento di tutti gli stakeholder, delle continue relazioni con le Autorità locali e perseguendo: (i) la riduzione del 43% delle emissioni per barile prodotto nel 2025 rispetto al 2014, in linea con il target del zero routine flaring al 2025; (ii) la gestione delle risorse idriche, con il completamento di importanti progetti nell'arco del quadriennio per l'aumento delle acque di produzione re-iniettate con il target dell'84% al 2021; (iii) la riduzione del carbon footprint attraverso l'evoluzione degli investimenti a gas e le iniziative di energy savings.
| Produzione | +3,5% |
|---|---|
| di idrocarburi | nel quadriennio |
| Risorse esplorative |
2 mld boe nel quadriennio |
| Free cash flow | ~€22 mld |
| cumulato | nel quadriennio |
| Copertura organica | ~40 \$/boe |
| degli investimenti | nel quadriennio |
I criteri adottati per la valutazione e la classificazione delle riserve certe, sviluppate e non sviluppate, sono in linea con quanto previsto dalla "Regulation S-X Rule 4-10" emessa dalla Security and Exchange Commission (SEC). In particolare sono definite "riserve certe" le quantità stimate di liquidi (compresi i condensati e i liquidi di gas naturale) e di gas naturale che, sulla base dei dati geologici e di ingegneria, potranno con ragionevole certezza essere recuperate alle condizioni tecniche, contrattuali, economiche e operative esistenti al momento della valutazione.
I prezzi utilizzati per la valutazione degli idrocarburi derivano dalle quotazioni ufficiali pubblicate da Platt's Marketwire, salvo i casi in cui il loro calcolo derivi dall'applicazione di formule contrattuali in essere.
I prezzi sono determinati come media aritmetica semplice dei prezzi di chiusura rilevati il primo giorno di ciascuno dei 12 mesi dell'esercizio; eventuali successive variazioni sono considerate solo se previste da contratti in essere. I metodi alla base delle valutazioni delle riserve hanno un margine intrinseco di incertezza. Nonostante l'esistenza di autorevoli linee guida sui criteri ingegneristici e geologici da utilizzare per la valutazione delle riserve, la loro accuratezza dipende dalla qualità delle informazioni disponibili e dalla loro interpretazione. Conseguentemente le quantità stimate di riserve sono nel tempo soggette a revisioni, in aumento o in diminuzione, in funzione dell'acquisizione di nuovi elementi conoscitivi. Le riserve certe relative ai contratti di concessione sono determinate applicando la quota di spettanza al totale delle riserve certe rientranti nell'area coperta dal contratto e producibili entro la loro scadenza. Le riserve certe relative ai contratti di PSA sono stimate in funzione degli investimenti da recuperare (Cost oil) e della remunerazione fissata contrattualmente (Profit oil). Un meccanismo di attribuzione analogo caratterizza i contratti di service.
Eni ha sempre esercitato un controllo centralizzato sul processo di valutazione delle riserve certe. Il Dipartimento Riserve ha il compito di: (i) assicurare il processo di certificazione periodica delle riserve certe; (ii) mantenere costantemente aggiornate le direttive per la loro valutazione e classificazione e le procedure interne di controllo; e (iii) provvedere alle necessarie attività di formazione del personale coinvolto nel processo di stima delle riserve. Le direttive sono state verificate da DeGolyer and MacNaughton (D&M), società di ingegneri petroliferi indipendenti, che ne ha attestato la conformità alla normativa SEC in vigore2 ; D&M ha attestato inoltre che le direttive, laddove le norme SEC sono meno specifiche, ne forniscono un'interpretazione ragionevole e in linea con le pratiche diffuse nel mercato. Eni effettua la stima delle riserve di spettanza sulla base delle citate direttive anche quando partecipa ad attività di estrazione e produzione operate da altri soggetti.
Il processo di valutazione delle riserve, come descritto nella procedura interna di controllo, coinvolge: (i) i responsabili delle unità operative (unità geografiche) e i Local Reserves Evaluators (LRE) che effettuano la valutazione e la classificazione delle riserve tecniche (profili di produzione, costi di investimento, costi operativi e di smantellamento e di ripristino siti); (ii) l'unità di Ingegneria del Petrolio e l'unità Operations di sede che verificano rispettivamente i profili di produzione relativi a campi che hanno subito variazioni significative ed i costi operativi; (iii) i responsabili di area geografica che validano le condizioni commerciali e lo stato dei progetti; (iv) il Dipartimento di Pianificazione e Controllo che effettua la valutazione economica delle riserve; e (v) il Dipartimento Riserve che, avvalendosi degli Head Quarter Reserves Evaluators (HRE), controlla in maniera indipendente rispetto alle suddette unità la congruità e la correttezza della classificazione delle riserve e ne consolida i volumi.
Il responsabile del Dipartimento Riserve ha frequentato l'Università degli Studi di Milano conseguendo la Laurea in Fisica nel 1988 e possiede un'esperienza di oltre 25 anni nel settore petrolifero e oltre 15 anni nella valutazione delle riserve.
Il personale coinvolto nel processo di valutazione possiede requisiti di professionalità adeguati alla complessità del compito ed esprime il proprio giudizio nel rispetto dell'indipendenza e della deontologia professionale. In particolare la qualifica professionale dei Reserves Evaluators è conforme agli standard internazionali definiti dalla Society of Petroleum Engineers.
Dal 1991 Eni attribuisce a società di ingegneri indipendenti tra i più qualificati sul mercato il compito di effettuare una valutazione3 indipendente, parallela a quella interna, di una parte a rotazione delle riserve certe. Le descrizioni delle qualifiche tecniche delle persone responsabili della valutazione sono incluse nei rapporti rilasciati dalle società indipendenti4 . Le loro valutazioni sono basate su dati forniti da Eni e non verificati, con riferimento a titoli di proprietà, produzione, costi operativi e di sviluppo, accordi di vendita, prezzi ed altre informazioni. Tali informazioni sono le stesse utilizzate da Eni nel proprio processo di determinazione delle riserve certe e includono: le registrazioni delle operazioni effettuate sui pozzi, le misure della deviazione, l'analisi dei dati PVT (pressione, volume e temperatura), mappe, dati di produzione e iniezione per pozzo/giacimento/campo, studi di giacimento, analisi tecniche sulla performance del giacimento, piani di sviluppo, costi operativi e di sviluppo futuri.
Per la determinazione delle riserve di spettanza Eni sono inoltre forniti i prezzi di vendita degli idrocarburi, le eventuali variazioni contrattuali future ed ogni altra informazione necessaria alla valutazione. Le risultanze dell'attività indipendente condotta nel 20174 da Ryder Scott Company e DeGolyer and MacNaughton hanno confermato, come in passato, la ragionevolezza delle valutazioni interne. In particolare nel 2017 sono state oggetto di valutazioni indipenden-
ti riserve certe per circa il 29% delle riserve Eni al 31 dicembre 20175 .
36
(1) In linea con quanto previsto dalla US Security and Exchange Commission (SEC), la società è tenuta a strutturare l'informativa oil&gas per Paese/giacimento materiale. La stessa US SEC definisce tale materialità sulla base della soglia del 15% delle riserve certe attribuibili al singolo Paese/giacimento sul totale delle riserve certe possedute della società. Secondo tale criterio, Eni ha rivisto la propria informativa per area geografica, evidenziando per gli anni 2017 e 2016 anche il Paese Egitto.
(2) I report degli ingegneri indipendenti sono disponibili sul sito Eni all'indirizzo www.eni.com nella sezione Documentazione/Relazione finanziaria annuale 2016.
(3) Dal 1991 al 2002 la società DeGolyer and MacNaughton a cui è stata affiancata, a partire dal 2003, anche la società Ryder Scott.
(4) I report degli ingegneri indipendenti sono disponibili sul sito Eni all'indirizzo www.eni.com nella sezione Documentazione/Relazione finanziaria annuale 2017.
(5) Incluse le riserve delle società in joint venture e collegate.
2017
Nel triennio 2015-2017 le valutazioni indipendenti hanno riguardato il 96% del totale delle riserve certe. Al 31 dicembre 2017 il principale giacimento non sottoposto a valutazione indipendente nell'ultimo triennio è Blacktip (Australia).
Le riserve certe a fine periodo includono la quota Eni delle riserve di società collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto. L'evoluzione delle riserve certe nell'esercizio è stata la seguente:
| (milioni di boe) | ||
|---|---|---|
| Riserve certe al 31 dicembre 2016 | 7.490 | |
| Cessione 40% riserve di Zohr firmata nel 2016 | (348) | |
| Riserve certe al 31 dicembre 2016 adjusted | 7.142 | |
| Promozioni organiche | 999 | |
| Riclassifica riserve Perla Phase 2 | (315) | |
| Promozioni organiche nette | 684 | |
| Portfolio: cessione 25% Area 4 in Mozambico e altro | (173) | |
| Produzione | (663) | |
| Riserve certe al 31 dicembre 2017 | 6.990 | |
| Tasso di rimpiazzo adjusted | (%) | 151 |
| Tasso di rimpiazzo organico | 103 | |
| Tasso di rimpiazzo all sources adjusted | 77 | |
| Tasso di rimpiazzo all sources | 25 |
Le riserve certe al 31 dicembre 2017 sono pari a 6.990 milioni di boe, di cui 6.430 milioni di boe delle società consolidate. Le promozioni organiche a riserve certe sono di 999 milioni di boe. Le promozioni nette di 684 milioni di boe scontano la riclassifica delle riserve non sviluppate del giacimento Perla in Venezuela alla categoria unproved (315 milioni di boe) così come richiesto dalla normativa SEC. Le promozioni organiche nette sono riferite a: (i) nuove scoperte, estensioni (+483 milioni di boe), a seguito della decisione finale di investimento dei progetti Coral nell'offshore del Mozambico e Johan Castberg nell'offshore Norvegese; (ii) revisioni di precedenti stime (+181 milioni di boe) riferite all'avanzamento dello sviluppo dei progetti in portafoglio quali Zohr in Egitto, Jangkrik in Indonesia e Kashagan in Kazakshtan al netto della citata riclassifica delle riserve in Venezuela; e (iii) miglioramenti da recupero assistito (+20 milioni di boe) in particolare in Iraq ed Egitto.
Le promozioni sono penalizzate da un marginale effetto prezzo negativo di 7 milioni di boe dovuto alla variazione del marker Brent di riferimento da 42,8 \$/barile nel 2016 a 54,4 \$/barile del 2017.
Il tasso di rimpiazzo organico6 delle riserve certe si attesta al 103%, che si ridetermina in 151% escludendo la riclassifica delle riserve del Venezuela. Il tasso di rimpiazzo adjusted all sources è del 77% e tiene conto della dismissione del 25% dell'Area 4 in Mozambico, mentre la cessione del 40% di Zohr sostanzialmente conclusa nel 2016 è considerata a riduzione delle riserve iniziali.
La vita utile residua delle riserve è pari a 10,5 anni (11,6 anni nel 2016).
Le riserve certe non sviluppate al 31 dicembre 2017 ammontano a 2.629 milioni di boe, di cui 1.159 milioni di barili di liquidi localizzati principalmente in Africa e Asia e 227 miliardi di metri cubi di gas naturale, principalmente in Africa. Le società consolidate possiedono riserve certe non sviluppate per 1.042 milioni di barili di liquidi e 220 miliardi di metri cubi di gas naturale. L'evoluzione delle riserve certe non sviluppate nell'esercizio è rappresentata dalla seguente tabella:
| (milioni di boe) | |
|---|---|
| Riserve certe non sviluppate al 31 dicembre 2016 | 3.215 |
| Conversione a riserve certe sviluppate | (489) |
| Riclassifica riserve Perla Phase 2 | (315) |
| Nuove scoperte ed estensioni | 483 |
| Revisioni di precedenti stime | 240 |
| Miglioramenti da recupero assistito | 18 |
| Cessioni | (523) |
| Riserve certe non sviluppate al 31 dicembre 2017 | 2.629 |
(6) Il tasso di rimpiazzo organico delle riserve è il rapporto tra gli incrementi delle riserve certe (al netto delle cessioni e acquisizioni dell'anno) e la produzione dell'anno. Il tasso di rimpiazzo all sources è il rapporto tra gli incrementi delle riserve certe (comprese le operazioni di portafoglio) e la produzione dell'anno. Un valore superiore al 100% indica che nell'anno le promozioni a riserve certe sono state superiori ai volumi di riserve prodotte. Il tasso di rimpiazzo delle riserve non può essere considerato un indicatore delle performance produttive future perché l'evoluzione nello sviluppo delle riserve ha per sua natura una componente di rischiosità e incertezza in relazione ad una molteplicità di fattori, tra cui: il successo nello sviluppo di nuovi giacimenti, il completamento delle infrastrutture, l'impatto delle regolamentazioni dell'industria degli idrocarburi, rischi geopolitici, rischi geologici, rischi ambientali, l'evoluzione dei prezzi del petrolio e del gas naturale.
Nel 2017 le riserve certe non sviluppate sono diminuite di 586 milioni di boe a seguito essenzialmente di: (i) l'avanzamento nella conversione a riserve certe sviluppate (489 milioni di boe); (ii) nuove scoperte ed estensioni (483 milioni di boe), a seguito principalmente della FID dei progetti Coral in Mozambico e Johan Castberg nell'offshore Norvegese; (iii) riclassifica delle riserve certe non sviluppate di Perla in Venezuela alla categoria unproved (315 milioni di boe) così come richiesto dalla normativa SEC; (iv) revisioni di precedenti stime (240 milioni di boe) in particolare per l'avanzamento del progetto di sviluppo di Zohr in Egitto; (v) miglioramenti da recupero assistito (18 milioni di boe) in particolare in Iraq ed Egitto; e (vi) cessioni (523 milioni di boe) riferite alle citate vendite di quote di partecipazione in Mozambico ed Egitto.
Durante il 2017, Eni ha convertito da riserve certe non sviluppate a riserve certe sviluppate 489 milioni di boe a seguito dell'avanzamento delle attività di sviluppo, degli start-up della produzione e della revisione di progetti. I principali passaggi a riserve certe sviluppate sono relativi ai giacimenti di Zohr (Egitto), Jangkrik (Indonesia), Cabaca South East (Angola), Sankofa (Ghana) e Nené (Congo).
Gli investimenti di sviluppo sostenuti nel corso dell'anno sono pari a circa €7,1 miliardi.
La maggior parte delle riserve certe non sviluppate vengono riclassificate a riserve certe sviluppate generalmente in un arco temporale che non supera i 5 anni. Le riserve certe non sviluppate relative a taluni progetti possono rimanere tali per 5 o più anni a seguito di diverse motivazioni, tra cui le difficili condizioni operative in aree remote, limitazioni nella disponibilità di infrastrutture e nella capacità degli impianti o l'esistenza di vincoli contrattuali, altri fattori che possono condizionare i tempi di avvio e i livelli di produzione. Le riserve certe non sviluppate (circa 1 miliardo di boe) rimaste tali per 5 o più anni sono concentrate principalmente: (i) in Kazakhstan (0,2 miliardi di boe) nel giacimento di Kashagan relative alle fasi successive di sviluppo in corso (per maggiori informazioni v. Principali iniziative di esplorazione e di sviluppo - Kashagan); (ii) in Iraq (0,2 miliardi di boe) nel giacimento di Zubair dove lo sviluppo del progetto è connesso al completamento di tutte le infrastrutture necessarie al raggiungimento del plateau produttivo di 700 mila boe/giorno. Le spese previste per tale progetto sono già state realizzate e l'installazione delle strutture necessarie per raggiungere e mantenere l'intero plateau di produzione è quasi completata. Le attività pianificate prevedono la perforazione di ulteriori pozzi di produzione e di iniezione da collegare alle strutture attualmente esistenti; (iii) in Venezuela (0,1 miliardi di boe) nel giacimento Junin 5 dove le attività in corso riguardano l'ottimizzazione di alcune facility esistenti che non dovrebbero comportare complessità tecniche elevate; e (iv) in alcuni giacimenti a gas in Libia (0,5 miliardi di boe) dove lo sviluppo delle riserve e gli avvii in produzione sono programmati in funzione dell'adempimento degli obblighi di consegna derivanti da contratti di fornitura di gas di lungo termine.
Eni, tramite le società consolidate, in joint venture e collegate, vende le produzioni di petrolio e gas naturale sulla base di differenti schemi contrattuali. Alcuni di questi contratti, per lo più inerenti alle vendite di gas, stabiliscono termini di fornitura di quantità fisse e determinabili.
Eni, sulla base dei contratti o degli accordi esistenti, ha l'obbligo contrattuale di consegnare, nell'arco dei prossimi tre anni, una quantità di idrocarburi pari a circa 534 milioni di boe, principalmente gas naturale a controparti terze prodotto dai propri campi localizzati principalmente in Algeria, Australia, Egitto, Indonesia, Libia, Nigeria, Norvegia e Venezuela.
I contratti di vendita prevedono varie formule di prezzo fisse e variabili legate generalmente ai prezzi di mercato del petrolio, del gas naturale o di altri prodotti petroliferi. Il management ritiene di poter soddisfare gli impegni contrattuali di fornitura in essere principalmente tramite la produzione delle proprie riserve certe sviluppate e in alcune circostanze integrando le proprie disponibilità con acquisti di prodotto da terzi. La produzione è prevista coprire circa l'88% degli impegni di fornitura. Eni ha rispettato tutti gli impegni contrattuali di consegna ad oggi in essere.
38
| Società consolidate 2017 2016 2015 Italia 215 32.003 422 176 27.648 354 228 36.905 465 Sviluppate 169 27.962 350 132 23.925 287 171 29.757 362 Non sviluppate 46 4.041 72 44 3.723 67 57 7.148 103 Resto d'Europa 360 25.390 525 264 24.889 426 305 29.594 495 Sviluppate 219 21.829 360 228 22.674 374 237 26.034 404 Non sviluppate 141 3.561 165 36 2.215 52 68 3.560 91 Africa Settentrionale 476 89.071 1.052 454 105.872 1.139 821 135.881 1.694 Sviluppate 306 34.913 532 287 49.054 605 542 72.668 1.010 Non sviluppate 170 54.158 520 167 56.818 534 279 63.213 684 Egitto 280 123.210 1.078 281 156.316 1.293 Sviluppate 203 40.228 463 205 22.630 352 Non sviluppate 77 82.982 615 76 133.686 941 Africa Sub-Sahariana 764 103.629 1.436 809 78.369 1.317 787 76.856 1.282 Sviluppate 546 47.949 856 507 46.769 809 511 39.367 764 Non sviluppate 218 55.680 580 302 31.600 508 276 37.489 518 Kazakhstan 766 59.697 1.150 767 70.349 1.221 771 66.649 1.198 Sviluppate 547 53.179 891 556 63.391 966 355 51.832 689 Non sviluppate 219 6.518 259 211 6.958 255 416 14.817 509 Resto dell'Asia 232 30.133 427 307 28.395 491 262 24.864 422 Sviluppate 81 24.376 238 124 7.911 175 126 5.225 159 Non sviluppate 151 5.757 189 183 20.484 316 136 19.639 263 America 162 6.370 203 163 9.993 227 189 12.419 269 Sviluppate 144 4.842 176 143 9.580 205 149 10.549 217 Non sviluppate 18 1.528 27 20 413 22 40 1.870 52 Australia e Oceania 7 20.054 137 9 20.964 145 9 21.793 150 Sviluppate 5 14.709 101 8 15.822 111 9 16.562 115 Non sviluppate 2 5.345 36 1 5.142 34 5.231 35 Totale società consolidate 3.262 489.557 6.430 3.230 522.795 6.613 3.372 404.961 5.975 Sviluppate 2.220 269.987 3.967 2.190 261.756 3.884 2.100 251.994 3.720 Non sviluppate 1.042 219.570 2.463 1.040 261.039 2.729 1.272 152.967 2.255 Società in joint venture e collegate Africa Settentrionale 12 371 14 13 414 14 13 363 14 Sviluppate 12 371 14 13 414 14 13 363 14 Non sviluppate Africa Sub-Sahariana 12 9.879 75 15 10.421 82 16 10.967 87 Sviluppate 6 2.348 20 8 2.927 26 6 2.376 22 Non sviluppate 6 7.531 55 7 7.494 56 10 8.591 65 Resto dell'Asia 41 1 149 2 359 4 Sviluppate 41 1 149 2 260 2 Non sviluppate 99 2 America 136 51.505 470 140 98.633 779 158 101.399 810 Sviluppate 25 51.505 359 22 50.445 349 29 36.691 265 Non sviluppate 111 111 118 48.188 430 129 64.708 545 Totale società in joint venture e collegate 160 61.796 560 168 109.617 877 187 113.088 915 Sviluppate 43 54.265 394 43 53.935 391 48 39.690 303 Non sviluppate 117 7.531 166 125 55.682 486 139 73.398 612 Totale riserve certe 3.422 551.353 6.990 3.398 632.412 7.490 3.559 518.049 6.890 Sviluppate 2.263 324.252 4.361 2.233 315.691 4.275 2.148 291.684 4.023 Non sviluppate 1.159 227.101 2.629 1.165 316.721 3.215 1.411 226.365 2.867 |
(milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (milioni |
(milioni di boe) Idrocarburi |
(milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (milioni |
(milioni di boe) Idrocarburi |
(milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (milioni |
(milioni di boe) Idrocarburi |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nel 2017 la produzione di idrocarburi è stata record a 1,816 milioni di boe/giorno nell'anno, +3,2%. La performance riflette gli avvii di nuovi giacimenti e il ramp-up dei progetti del 2016 in particolare in Angola, Egitto, Ghana, Indonesia, Kazakhstan nonché il restart di alcuni campi in Libia grazie alle migliori condizioni di sicurezza. Tali fattori sono stati parzialmente compensati dai tagli produttivi OPEC, dai minori entitlements nei PSA per l'effetto prezzo, dalle fermate programmate e non, in Norvegia, Regno Unito e nel Golfo del Messico nonché dal declino di giacimenti maturi. Escludendo l'effetto prezzo nei contratti PSA e i tagli OPEC (complessivamente 35 mila boe/giorno), la produzione è in crescita del 5,3%. La quota di produzione estera è stata del 93% (92% nel 2016).
La produzione di petrolio è stata di 852 mila barili/giorno, in riduzione di 26 mila barili/giorno, pari al 3%, rispetto al 2016. L'effetto prezzo, i tagli OPEC e le fermate in Norvegia, Regno Unito e nel Golfo del Messico sono stati parzialmente compensati dagli start-up e ramp-up del periodo, in particolare in Angola, Ghana e Kazakhstan, nonché dalle maggiori produzioni in Libia.
La produzione di gas naturale è stata di 149 milioni di metri cubi/ giorno con una crescita di 13 milioni di metri cubi/giorno, pari al 9,6% rispetto al 2016. Gli start-up e ramp-up produttivi in particolare in Indonesia ed Egitto e la crescita produttiva in Libia sono stati parzialmente compensati dalle fermate produttive, dal declino di giacimenti maturi e dall'effetto prezzo.
La produzione venduta di idrocarburi è stata di 622,3 milioni di boe. La differenza di 40,4 milioni di boe rispetto alla produzione di 662,7 milioni di boe è dovuta essenzialmente ai volumi di gas destinati all'autoconsumo (35,2 milioni di boe), alla variazione delle rimanenze e altri fattori. La produzione venduta di petrolio e condensati (308,3 milioni di barili) è stata destinata per circa il 70% ai settori mid-downstream. La produzione venduta di gas naturale (48,5 miliardi di metri cubi) è stata destinata per circa il 20% al settore Gas & Power.
| (milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (miliardi |
(milioni di boe) Idrocarburi |
(milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (miliardi |
(milioni di boe) Idrocarburi |
(milioni di barili) e condensati Petrolio |
di metri cubi) Gas naturale (miliardi |
(milioni di boe) Idrocarburi |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società consolidate | 2017 | 2016 | 2015 | ||||||
| Italia | 19 | 4,6 | 49 | 17 | 4,9 | 49 | 25 | 5,6 | 62 |
| Resto d'Europa | 37 | 4,9 | 69 | 40 | 5,2 | 73 | 31 | 5,7 | 68 |
| Africa Settentrionale | 58 | 18,1 | 175 | 60 | 16,5 | 167 | 63 | 16,8 | 171 |
| Egitto | 26 | 8,9 | 84 | 28 | 6,2 | 68 | 35 | 5,3 | 69 |
| Africa Sub-Sahariana | 90 | 4,6 | 119 | 91 | 4,8 | 122 | 93 | 4,8 | 124 |
| Kazakhstan | 30 | 2,7 | 48 | 24 | 2,6 | 41 | 20 | 2,3 | 35 |
| Resto dell'Asia | 20 | 3,6 | 43 | 28 | 2,5 | 45 | 28 | 3,0 | 47 |
| America | 23 | 2,0 | 36 | 25 | 2,7 | 43 | 28 | 2,7 | 45 |
| Australia e Oceania | 1 | 1,1 | 8 | 1 | 1,2 | 8 | 2 | 1,2 | 9 |
| 304 | 50,5 | 631 | 314 | 46,6 | 616 | 325 | 47,4 | 630 | |
| Società in joint venture e collegate | |||||||||
| Africa Settentrionale | 1 | 0,1 | 1 | 1 | 0,1 | 2 | 1 | 1 | |
| Africa Sub-Sahariana | 1 | 0,9 | 8 | 0,3 | 2 | ||||
| Resto dell'Asia | 1 | 0,1 | 1 | 1 | 0,2 | 2 | 1 | 0,3 | 2 |
| America | 4 | 2,8 | 22 | 5 | 2,6 | 22 | 4 | 0,7 | 9 |
| 7 | 3,9 | 32 | 7 | 3,2 | 28 | 6 | 1,0 | 12 | |
| Totale | 311 | 54,4 | 663 | 321 | 49,8 | 644 | 331 | 48,4 | 642 |
(a) Include la quota Eni della produzione delle società collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto.
(b) Comprende la quota di gas naturale utilizzata come autoconsumo (35,2, 32,1 e 26,4 milioni di boe, rispettivamente nel 2017, 2016 e 2015).
| e condensati di barili/g) (migliaia Petrolio |
di metri cubi/g) Gas naturale (milioni |
Idrocarburi (migliaia di boe/g) |
e condensati di barili/g) (migliaia Petrolio |
di metri cubi/g) Gas naturale (milioni |
Idrocarburi (migliaia di boe/g) |
e condensati di barili/g) (migliaia Petrolio |
di metri cubi/g) Gas naturale (milioni |
Idrocarburi (migliaia di boe/g) |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società consolidate | 2017 | 2016 | 2015 | ||||||
| Italia | 53 | 12,5 | 134 | 47 | 13,3 | 133 | 69 | 15,5 | 169 |
| Resto d'Europa | 102 | 13,5 | 189 | 109 | 14,1 | 201 | 85 | 15,6 | 185 |
| Croazia | 0,5 | 3 | 0,7 | 5 | 0,6 | 4 | |||
| Norvegia | 81 | 7,5 | 129 | 86 | 7,3 | 133 | 57 | 7,5 | 105 |
| Regno Unito | 21 | 5,5 | 57 | 23 | 6,1 | 63 | 28 | 7,5 | 76 |
| Africa Settentrionale | 158 | 49,6 | 479 | 165 | 45,2 | 458 | 172 | 46,1 | 469 |
| Algeria | 68 | 3,3 | 90 | 77 | 3,3 | 98 | 79 | 2,7 | 96 |
| Libia | 87 | 46,0 | 384 | 84 | 41,5 | 353 | 89 | 43,0 | 365 |
| Tunisia | 3 | 0,3 | 5 | 4 | 0,4 | 7 | 4 | 0,4 | 8 |
| Egitto | 72 | 24,4 | 230 | 76 | 16,9 | 185 | 96 | 14,4 | 189 |
| Africa Sub-Sahariana | 247 | 12,6 | 327 | 247 | 13,2 | 333 | 256 | 13,3 | 341 |
| Angola | 119 | 1,3 | 126 | 108 | 1,4 | 118 | 96 | 0,9 | 101 |
| Congo | 63 | 3,2 | 83 | 71 | 4,2 | 98 | 78 | 3,9 | 103 |
| Ghana | 8 | 0,1 | 9 | ||||||
| Nigeria | 57 | 8,0 | 109 | 68 | 7,6 | 117 | 82 | 8,5 | 137 |
| Kazakhstan | 83 | 7,5 | 132 | 65 | 7,2 | 111 | 56 | 6,2 | 95 |
| Resto dell'Asia | 53 | 9,8 | 116 | 78 | 7,0 | 123 | 77 | 8,2 | 130 |
| Cina | 2 | 2 | 2 | 2 | 3 | 3 | |||
| India | 0,1 | 1 | |||||||
| Indonesia | 3 | 5,3 | 38 | 3 | 1,4 | 12 | 2 | 1,5 | 12 |
| Iran | 22 | 22 | |||||||
| Iraq | 40 | 0,6 | 43 | 64 | 0,5 | 67 | 40 | 40 | |
| Pakistan | 3,7 | 24 | 4,9 | 32 | 6,4 | 41 | |||
| Turkmenistan | 8 | 0,2 | 9 | 9 | 0,2 | 10 | 10 | 0,2 | 11 |
| America | 63 | 5,5 | 99 | 69 | 7,3 | 116 | 75 | 7,3 | 122 |
| Ecuador | 12 | 12 | 10 | 10 | 11 | 11 | |||
| Stati Uniti | 51 | 3,9 | 77 | 59 | 5,3 | 93 | 64 | 5,3 | 98 |
| Trinidad e Tobago | 1,6 | 10 | 2,0 | 13 | 2,0 | 13 | |||
| Australia e Oceania | 2 | 3,0 | 22 | 3 | 3,2 | 24 | 5 | 3,2 | 26 |
| Australia | 2 | 3,0 | 22 | 3 | 3,2 | 24 | 5 | 3,2 | 26 |
| 833 | 138,4 | 1.728 | 859 | 127,4 | 1.684 | 891 | 129,8 | 1.726 | |
| Società in joint venture e collegate | |||||||||
| Angola | 3 | 2,5 | 20 | 1 | 0,8 | 6 | |||
| Indonesia | 1 | 0,3 | 3 | 1 | 0,6 | 4 | 1 | 0,7 | 5 |
| Tunisia | 3 | 0,1 | 4 | 3 | 0,1 | 4 | 4 | 0,2 | 4 |
| Venezuela | 12 | 7,7 | 61 | 14 | 7,2 | 61 | 12 | 1,9 | 25 |
| 19 | 10,6 | 88 | 19 | 8,7 | 75 | 17 | 2,8 | 34 | |
| Totale | 852 | 149,0 | 1.816 | 878 | 136,1 | 1.759 | 908 | 132,6 | 1.760 |
(a) Include la quota Eni della produzione delle società collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto. (b) Comprende la quota di gas naturale utilizzata come autoconsumo (14,9, 13,5 e 11,2 milioni di metri cubi/giorno, rispettivamente nel 2017, 2016 e 2015).
Nel 2017 i pozzi dedicati alla produzione di idrocarburi sono 9.147 (3.725,5 in quota Eni). In particolare i pozzi produttivi di petrolio sono pari a 6.492 (2.520,3 in quota Eni); i pozzi in produzione di gas naturale sono pari a 2.655 (1.205,2 in quota Eni).
Nella tabella seguente sono riportati il numero dei pozzi in produzione, come previsto dalle disposizioni del FASB Extractive Activities oil&gas (Topic 932).
| 2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Petrolio | Gas naturale | |||||
| (numero) | totali | in quota Eni | totali | in quota Eni | ||
| Italia | 231,0 | 184,7 | 573,0 | 495,7 | ||
| Resto d'Europa | 378,0 | 65,0 | 177,0 | 92,2 | ||
| Africa Settentrionale | 687,0 | 284,5 | 90,0 | 48,9 | ||
| Egitto | 1.186,0 | 729,4 | 139,0 | 46,8 | ||
| Africa Sub-Sahariana | 2.786,0 | 585,7 | 330,0 | 29,1 | ||
| Kazakhstan | 205,0 | 55,6 | ||||
| Resto dell'Asia | 739,0 | 477,5 | 1.032,0 | 402,0 | ||
| America | 273,0 | 134,1 | 296,0 | 86,7 | ||
| Australia e Oceania | 7,0 | 3,8 | 18,0 | 3,8 | ||
| 6.492,0 | 2.520,3 | 2.655,0 | 1.205,2 |
(a) Include 1.960 (716,2 in quota Eni) pozzi dove insistono più completamenti sullo stesso foro (pozzi a completamento multiplo). L'attività perforativa a completamento multiplo consente di produrre temporaneamente da diverse formazioni di idrocarburi mineralizzate a petrolio e gas attraverso un unico pozzo.
Nel 2017 sono stati ultimati 25 nuovi pozzi esplorativi (15,9 in quota Eni), a fronte dei 16 nuovi pozzi esplorativi (10,2 in quota Eni) del 2016 e dei 29 nuovi pozzi esplorativi (19,1 in quota Eni) del 2015. Nelle tabelle seguenti sono riportati il numero dei pozzi esplorativi classificati di successo commerciale, sterili e in progress come previsto dalle disposizioni del FASB Extractive Activities - oil&gas (Topic 932).
Il coefficiente di successo commerciale per l'intero portafoglio pozzi è stato del 60% (52% in quota Eni), a fronte del 50% (50% in quota Eni) del 2016 e del 16,7% (25,1% in quota Eni) del 2015.
| Pozzi completati(a) | Pozzi in progress(b) | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2015 | 2017 | ||||||
| (numero) | successo commerciale |
sterili(c) | successo commerciale |
sterili(c) | successo commerciale |
sterili(c) | totale | in quota Eni | |
| Italia | 1,0 | 4,0 | 2,3 | ||||||
| Resto d'Europa | 1,2 | 1,3 | 0,1 | 0,4 | 2,2 | 9,0 | 2,5 | ||
| Africa Settentrionale | 0,5 | 0,5 | 1,0 | 1,0 | 7,0 | 6,5 | |||
| Egitto | 2,5 | 5,4 | 5,5 | 0,8 | 3,3 | 4,8 | 7,0 | 4,9 | |
| Africa Sub-Sahariana | 2,9 | 0,3 | 0,1 | 1,1 | 0,6 | 2,9 | 28,0 | 14,1 | |
| Kazakhstan | 6,0 | 1,1 | |||||||
| Resto dell'Asia | 0,9 | 3,4 | 11,0 | 5,0 | |||||
| America | 0,5 | 1,0 | 1,0 | 0,3 | 5,0 | 4,5 | |||
| Australia e Oceania | 1,0 | 0,3 | |||||||
| 7,6 | 7,0 | 6,2 | 6,2 | 4,9 | 14,6 | 78,0 | 41,2 |
(a) Numero di pozzi in quota Eni. (b) Includono i pozzi temporaneamente sospesi e in attesa di valutazione. (c) Un pozzo sterile è un pozzo esplorativo o di sviluppo dal quale non è possibile produrre una quantità sufficiente di petrolio o gas naturale tale da giustificarne il completamento.
Nel 2017 sono stati ultimati 178 nuovi pozzi di sviluppo (90,7 in quota Eni) a fronte dei 296 nuovi pozzi di sviluppo (118,7 in quota Eni) del 2016 e dei 335 (132,4 in quota Eni) del 2015.
La riduzione del numero di pozzi di sviluppo rispetto il 2016 riflette la finalizzazione delle attività in alcuni grandi progetti avviati in produzione nel corso del 2017.
È attualmente in corso la perforazione di 49 pozzi di sviluppo (22,9 in quota Eni).
Nelle tabelle seguenti sono riportati il numero dei pozzi di sviluppo classificati come produttivi, sterili, in progress e i pozzi in produzione, come previsto dalle disposizioni del FASB Extractive Activities -oil&gas (Topic 932).
| Pozzi completati(a) | Pozzi in progress | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | 2016 | 2015 | 2017 | |||||||
| (numero) | produttivi | sterili(b) | produttivi | sterili(b) | produttivi | sterili(b) | totale | in quota Eni | ||
| Italia | 2,6 | 4,0 | 6,0 | 1,0 | 1,0 | |||||
| Resto d'Europa | 2,7 | 0,2 | 5,6 | 10,2 | 0,1 | 5,0 | 0,8 | |||
| Africa Settentrionale | 5,1 | 6,2 | 0,7 | 4,5 | 10,0 | 5,5 | ||||
| Egitto | 49,7 | 2,3 | 32,4 | 0,5 | 26,0 | 2,8 | 10,0 | 5,4 | ||
| Africa Sub-Sahariana | 8,6 | 21,2 | 0,2 | 22,0 | 2,5 | 21,0 | 9,6 | |||
| Kazakhstan | 1,2 | 4,6 | 4,7 | 2,0 | 0,6 | |||||
| Resto dell'Asia | 15,0 | 0,2 | 31,6 | 0,5 | 29,7 | 5,9 | ||||
| America | 3,1 | 9,9 | 1,3 | 17,4 | 0,1 | |||||
| Australia e Oceania | 0,5 | |||||||||
| 88,0 | 2,7 | 115,5 | 3,2 | 121,0 | 11,4 | 49,0 | 22,9 |
(a) Numero di pozzi in quota Eni. (b) Un pozzo sterile è un pozzo esplorativo o di sviluppo dal quale non è possibile produrre una quantità sufficiente di petrolio o gas naturale tale da giustificarne il completamento.
Nel 2017 Eni ha condotto operazioni in 46 Paesi dei cinque continenti. Al 31 dicembre 2017 il portafoglio minerario di Eni consiste in 756 titoli (in esclusiva o in compartecipazione) per l'esplorazione e lo sviluppo con una superficie totale di 414.918 chilometri quadrati in quota Eni (323.896 chilometri quadrati in quota Eni al 31 dicembre 2016). La superficie sviluppata è di 31.038 chilometri quadrati e la superficie non sviluppata è di 383.880 chilometri quadrati in quota Eni.
Nel 2017 le principali variazioni derivano: (i) dall'acquisto di nuovi titoli principalmente in Cipro, Costa d'Avorio, Kazakhstan, Marocco, Messico ed Oman per una superficie di circa 97.200 chilometri quadrati; (ii) dal rilascio di licenze principalmente in Kenya, Pakistan, Ucraina, Norvegia, Regno Unito, Egitto e Stati Uniti per circa 6.700 chilometri quadrati; (iii) dall'incremento di superficie netta per variazioni di quota principalmente in Kenya e Australia, per circa 6.800 chilometri quadrati; e (iv) dalla riduzione di superficie netta per rilascio parziale in Indonesia, Gabon, Egitto e Pakistan e per variazioni di quota principalmente in Mozambico ed Egitto, per circa 6.300 chilometri quadrati.
| 31 dicembre 2016 |
31 dicembre 2017 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Sup. netta(a) Totale |
Numero titoli |
sviluppata(a)(b) Sup. lorda |
non sviluppata(a) Sup. lorda |
Sup. lorda(a) Totale |
sviluppata(a)(b) Sup. netta |
non sviluppata(a) Sup. netta |
Sup. netta(a) Totale |
|
| EUROPA | 45.380 | 280 | 15.232 | 59.373 | 74.605 | 10.414 | 40.792 | 51.206 |
| Italia | 16.767 | 144 | 10.011 | 10.321 | 20.332 | 8.351 | 8.029 | 16.380 |
| Resto d'Europa | 28.613 | 136 | 5.221 | 49.052 | 54.273 | 2.063 | 32.763 | 34.826 |
| Cipro | 10.018 | 6 | 23.858 | 23.858 | 17.967 | 17.967 | ||
| Croazia Groenlandia |
987 1.909 |
2 2 |
1.975 | 4.890 | 1.975 4.890 |
987 | 1.909 | 987 1.909 |
| Montenegro | 614 | 1 | 1.228 | 1.228 | 614 | 614 | ||
| Norvegia | 2.608 | 54 | 2.337 | 4.403 | 6.740 | 462 | 1.655 | 2.117 |
| Portogallo | 3.182 | 3 | 4.547 | 4.547 | 3.182 | 3.182 | ||
| Regno Unito | 6.328 | 60 | 909 | 5.298 | 6.207 | 614 | 5.191 | 5.805 |
| Altri Paesi | 2.967 | 8 | 4.828 | 4.828 | 2.245 | 2.245 | ||
| AFRICA | 152.676 | 264 | 46.319 | 260.611 | 306.930 | 11.723 | 150.258 | 161.981 |
| Africa Settentrionale | 18.727 | 65 | 8.735 | 38.707 | 47.442 | 3.626 | 22.171 | 25.797 |
| Algeria | 1.179 | 42 | 3.172 | 187 | 3.359 | 1.110 | 31 | 1.141 |
| Libia | 13.294 | 11 | 1.963 | 24.673 | 26.636 | 958 | 12.336 | 13.294 |
| Marocco | 2.696 | 2 | 13.847 | 13.847 | 9.804 | 9.804 | ||
| Tunisia | 1.558 | 10 | 3.600 | 3.600 | 1.558 | 1.558 | ||
| Egitto Africa Sub-Sahariana |
10.665 123.284 |
54 145 |
5.692 31.892 |
19.683 202.221 |
25.375 234.113 |
2.131 5.966 |
7.061 121.026 |
9.192 126.992 |
| Angola | 4.367 | 58 | 8.098 | 12.953 | 21.051 | 1.027 | 3.340 | 4.367 |
| Congo | 1.168 | 25 | 1.430 | 1.320 | 2.750 | 843 | 628 | 1.471 |
| Costa d'Avorio | 286 | 3 | 4.010 | 4.010 | 2.905 | 2.905 | ||
| Gabon | 6.217 | 4 | 5.283 | 5.283 | 5.283 | 5.283 | ||
| Ghana | 579 | 3 | 226 | 1.127 | 1.353 | 100 | 479 | 579 |
| Kenya | 41.173 | 6 | 50.677 | 50.677 | 43.948 | 43.948 | ||
| Liberia | 585 | 1 | 2.341 | 2.341 | 585 | 585 | ||
| Mozambico | 1.956 | 6 | 3.911 | 3.911 | 978 | 978 | ||
| Nigeria | 7.370 | 34 | 22.138 | 8.631 | 30.769 | 3.996 | 3.374 | 7.370 |
| Sud Africa | 26.279 | 1 | 65.505 | 65.505 | 26.202 | 26.202 | ||
| Altri Paesi | 33.304 | 4 | 46.463 | 46.463 | 33.304 | 33.304 | ||
| ASIA Kazakhstan |
109.761 869 |
60 7 |
14.560 2.391 |
286.866 3.890 |
301.426 6.281 |
5.058 442 |
178.971 1.101 |
184.029 1.543 |
| Resto dell'Asia | 108.892 | 53 | 12.169 | 282.976 | 295.145 | 4.616 | 177.870 | 182.486 |
| Cina | 7.069 | 8 | 77 | 7.141 | 7.218 | 13 | 7.141 | 7.154 |
| India | 5.244 | 1 | 13.110 | 13.110 | 5.244 | 5.244 | ||
| Indonesia | 25.181 | 14 | 4.949 | 26.892 | 31.841 | 1.990 | 20.899 | 22.889 |
| Iraq | 446 | 1 | 1.074 | 1.074 | 446 | 446 | ||
| Myanmar | 13.558 | 4 | 24.080 | 24.080 | 13.558 | 13.558 | ||
| Oman | 1 | 90.760 | 90.760 | 77.146 | 77.146 | |||
| Pakistan | 8.746 | 13 | 5.869 | 11.486 | 17.355 | 1.987 | 5.414 | 7.401 |
| Russia | 20.862 | 3 | 62.592 | 62.592 | 20.862 | 20.862 | ||
| Timor Leste Turkmenistan |
1.230 180 |
1 1 |
200 | 1.538 | 1.538 200 |
180 | 1.230 | 1.230 180 |
| Vietnam | 23.132 | 5 | 30.777 | 30.777 | 23.132 | 23.132 | ||
| Altri Paesi | 3.244 | 1 | 14.600 | 14.600 | 3.244 | 3.244 | ||
| AMERICA | 5.696 | 139 | 4.854 | 9.626 | 14.480 | 3.134 | 3.507 | 6.641 |
| Ecuador | 1.985 | 1 | 1.985 | 1.985 | 1.985 | 1.985 | ||
| Messico | 67 | 6 | 1.657 | 1.657 | 1.146 | 1.146 | ||
| Stati Uniti | 1.186 | 117 | 1.226 | 879 | 2.105 | 586 | 466 | 1.052 |
| Trinidad e Tobago | 66 | 1 | 382 | 382 | 66 | 66 | ||
| Venezuela | 1.066 | 6 | 1.261 | 1.543 | 2.804 | 497 | 569 | 1.066 |
| Altri Paesi | 1.326 | 8 | 5.547 | 5.547 | 1.326 | 1.326 | ||
| AUSTRALIA E OCEANIA | 10.383 | 13 | 1.140 | 15.567 | 16.707 | 709 | 10.352 | 11.061 |
| Australia | 10.383 | 13 | 1.140 | 15.567 | 16.707 | 709 | 10.352 | 11.061 |
| Totale | 323.896 | 756 | 82.105 | 632.043 | 714.148 | 31.038 | 383.880 | 414.918 |
(a) Chilometri quadrati. (b) La superficie sviluppata si riferisce a quei titoli per i quali almeno una porzione dell'area è in produzione o contiene riserve certe sviluppate.
Il 18 luglio 2017 Eni ha riavviato l'attività petrolifera presso il Centro Olio Val d'Agri ("COVA") avendo ricevuto le necessarie autorizzazioni da parte della Regione Basilicata, una volta completati gli accertamenti e le verifiche che hanno confermato l'integrità dell'impianto e la presenza delle condizioni di sicurezza. L'interruzione dell'attività del COVA avveniva il 18 aprile 2017. Maggiori informazioni sono fornite nella nota al Bilancio consolidato n. 38 "Garanzie, impegni e rischi".
Nel corso dell'anno sono stati completati 10 dei 35 progetti avviati nell'ambito dell'Addendum 2014 al protocollo di accordo con la Regione Basilicata, con iniziative di natura ambientale, sociale nonché programmi per lo sviluppo sostenibile. Inoltre sono stati avviati progetti di Alternanza Scuola-Lavoro e di Apprendistato di Primo Livello. Proseguono gli impegni definiti dall'Accordo Gas per l'erogazione di un contributo a sostegno della spesa per il consumo di gas nei Comuni della Val d'Agri e per programmi di efficientamento energetico.
Nell'offshore Adriatico le iniziative di sviluppo hanno riguardato: (i) la manutenzione e l'ottimizzazione della produzione principalmente nei campi di Barbara e Porto Garibaldi-Agostino; (ii) l'avvio del progetto Poseidon, realizzato in collaborazione con Enti e Istituti scientifici nazionali, con l'obiettivo di convertire alcune piattaforme in stazioni scientifiche per lo studio dell'ambiente marino; e (iii) nell'ambito degli accordi con il comune di Ravenna, sono proseguite le attività dei progetti di tutela ambientale ed iniziative di formazione a supporto dell'occupazione giovanile attraverso l'avvio di programmi di Alternanza Scuola-Lavoro e di Apprendistato di Primo Livello.
Nell'ambito del Protocollo d'Intesa per l'area di Gela, firmato nel novembre 2014 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, proseguono le attività per lo sviluppo dei giacimenti offshore Argo e Cassiopea. È stato presentato alle competenti autorità un progetto di ottimizzazione delle attività con l'obiettivo di minimizzare l'impatto ambientale. L'ottimizzazione del piano di sviluppo prevede importanti sinergie con la Raffineria di Gela attraverso il recupero di alcune aree già bonificate per la realizzazione degli impianti di trattamento del gas. Le attività programmate sono in attesa di autorizzazione da parte delle competenti autorità. Inoltre nell'ambito delle iniziative di sviluppo sostenibile previste dal Protocollo d'Intesa in accordo con il comune di Gela e la Regione Sicilia sono: (i) stati firmati accordi attuativi per la riqualifica del territorio e il rilancio delle attività economiche; e (ii) proseguiti i progetti di Alternanza Scuola-Lavoro, di Apprendistato di Primo Livello, le iniziative contro la dispersione scolastica e borse di studio universitarie.
Norvegia L'attività esplorativa ha avuto esito positivo: (i) con la scoperta Cape Vulture a gas e olio nelle licenze PL128/128D (Eni 11,5%) nel Mare di Norvegia, in prossimità degli impianti in produzione del giacimento Norne (Eni 6,9%). La scoperta è stimata in circa 130 milioni di boe in posto; e (ii) con la scoperta Kayak nella licenza PL532 (Eni 30%) nel Mare di Barents, mineralizzata a olio. Quest'ultimo pozzo si trova in prossimità dell'area in sviluppo denominata Johan Castberg sempre nella medesima licenza. La stima preliminare delle dimensioni della scoperta Kayak sono di 220 milioni di boe in posto.
Le recenti scoperte rappresentano un altro importante risultato della strategia near-field che permette, in caso di successo, la veloce messa in produzione delle riserve grazie alle sinergie con le infrastrutture produttive.
È stata raggiunta la Final Investment Decision (FID) del progetto di sviluppo del giacimento Johan Castberg (Eni 30%) nel Mare di Barents. L'area è stimata contenere circa 450-650 milioni di boe di risorse recuperabili. Lo start-up è previsto nel 2022.
Le attività di sviluppo hanno riguardato principalmente: (i) la perforazione e successiva messa in produzione di due nuovi pozzi iniettori e di un pozzo produttore nel giacimento di Goliat (Eni 65%, operatore); e (ii) attività di infilling a sostegno della produzione nei giacimenti Ekofisk e Eldfisk (Eni 12,39%) nel Mare del Nord e Heidrun (Eni 5,17%), Asgard (Eni 14,82%) e Norne nel Mare Norvegese.
Algeria Nel giugno 2017 è stato firmato l'accordo di estensione contrattuale per 15 anni dei giacimenti del Blocco 403 (Eni 50%). L'accordo prevede la possibilità di sviluppo del potenziale gas dell'area anche attraverso l'utilizzo delle facility di trattamento del progetto MLE del Blocco 405b (Eni 75%). Inoltre è prevista la possibilità di estensione contrattuale per ulteriori 10 anni. L'accordo ha ricevuto tutte le necessarie autorizzazioni previste dal Paese.
Nel dicembre 2017 Eni e la compagnia di stato Sonatrach hanno firmato un Memorandum d'Intesa nello sviluppo di progetti nel settore delle rinnovabili. In particolare l'accordo prevede la realizzazione e studi di fattibilità di unità di produzione di energia solare in aree produttive operate dalla stessa compagnia di stato. L'accordo conferma l'impegno Eni di promuovere lo sviluppo sostenibile nei Paesi in cui opera nell'ambito della strategia di transizione energetica che include l'utilizzo sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili. Inoltre nel corso dell'anno sono state avviate le attività per la realizzazione di un impianto fotovoltaico di 10 Megawatt per la fornitura di energia elettrica al giacimento di Bir Rebaa Nord, nel Blocco 403, così come previsto dagli accordi definiti. Le attività di sviluppo hanno riguardato: (i) attività di infilling e ottimizzazione della produzione dei campi di Zea nei Blocchi 403 a/d (Eni dal 55% al 100%) e ROD e SF/SFNE nei Blocchi 401a/402a (Eni 55%); (ii) attività di workover sui giacimenti BRN, BRW e BRSW nel Blocco 403 e HBNS, HBNN e Ourhoud nel Blocco 404 (Eni 12,25%); (iii) nel Blocco 405b, il completamento dell'impianto di trattamento, con capacità pari a 32 mila barili/giorno, del progetto CAFC olio, il proseguimento delle attività di drilling pianificate nell'area nonché attività di infilling sul progetto MLE; e (iv) il proseguimento dello sviluppo del campo di El Merk nel Blocco 208 (Eni 12,25%), con la perforazione di pozzi produttori e di water injection.
Libia L'attività esplorativa ha avuto esito positivo nell'area contrattuale D (Eni 50%) con una nuova scoperta a gas e condensati. La scoperta è situata in prossimità dei campi in produzione di Bouri (Eni 50%) e di Bahr Essalam (Eni 50%). Il successo esplorativo rientra nella strategia Eni di esplorazione near-field che, in caso di successo, permette di sfruttare le sinergie con le infrastrutture produttive esistenti riducendo il tempo di messa in produzione della scoperta e permettendo di fornire nuova produzione di gas destinata al mercato locale e all'export. Nell'aprile 2017, le Autorità del Paese hanno esteso il periodo esplorativo della licenza fino al 2019.
Le attività di sviluppo hanno riguardato: (i) l'installazione, il commissioning e l'avvio produttivo di una nuova FSO nel giacimento di Bouri; (ii) la seconda fase di sviluppo del giacimento Bahr Essalam. Sono state avviate le attività di installazione delle facility offshore e il completamento dei pozzi. Lo schema di sviluppo prevede la perforazione e il completamento di dieci pozzi produttivi. Lo start-up è previsto nel corso del 2018; e (iii) la perforazione e allacciamento di due ulteriori pozzi produttivi nel giacimento Wafa (Eni 50%). Sono in corso le attività di upgrading della capacità di compressione di Wafa per sostenere la produzione di gas naturale con completamento previsto nel 2018.
Nel marzo 2017 è stato firmato un Memorandum of Understanding per la realizzazione di interventi nell'ambito della salute ed educazione nelle comunità locali. In particolare sono stati definiti i primi due programmi di intervento: (i) ristrutturazione della clinica presso l'area di Jalo; e (ii) la realizzazione di una pipeline per l'impianto di desalinizzazione per fornire acqua potabile alle comunità dell'area. Inoltre Eni è impegnata in altri programmi a supporto delle comunità del Paese con: (i) iniziative in ambito sanitario e di accesso all'acqua e all'energia nelle aree produttive di Bu Attifel ed El Feel; e (ii) programmi di formazione in ambito medico e nel settore oil&gas.
L'attività esplorativa ha avuto esito positivo con i pozzi near-field di Meleiha South 1X, Aman East 1X e Karnak Deep 1X mineralizzati a olio, nella concessione Meleiha (Eni 76%). Le scoperte sono state collegate alle facility produttive presenti nell'area.
Nell'ambito della strategia Eni di Dual Exploration che consente di perseguire contemporaneamente al rapido sviluppo delle riserve scoperte, la loro parziale diluizione al fine di anticiparne la monetizzazione del valore, è stata completata, con l'approvazione del governo egiziano, la cessione di una quota complessiva del 40% di Zohr nel blocco offshore di Shorouk. In particolare gli accordi di cessione hanno riguardato: (i) una quota del 10% a BP, per un ammontare pari a \$375 milioni e il rimborso pro-quota degli investimenti sostenuti per circa \$150 milioni; e (ii) una quota del 30% a Rosneft, per un ammontare di \$1.125 milioni e il rimborso pro-quota degli investimenti sostenuti per circa \$450 milioni. Nel marzo 2018 è stata definita la cessione di un'ulteriore quota del 10% del giacimento Zohr a Mubadala Petroleum, per un ammontare pari a \$934 milioni. Il completamento della transazione è subordinato alla realizzazione di alcune condizioni e di tutte le autorizzazioni previste. Nel dicembre 2017, è stata avviata in meno di 2 anni e mezzo dalla scoperta, un tempo record per questa tipologia di giacimento, la produzione a gas di Zohr (Eni 60%, operatore), attraverso pozzi e facility sottomarine. La produzione è attualmente convogliata tramite sealine al primo treno di trattamento del nuovo impianto onshore con una capacità di circa 10 milioni di metri cubi/giorno. Lo schema di progetto di Zohr prevede la realizzazione di altri 7 treni di trattamento gas che consentiranno il ramp-up della produzione fino a raggiungere il livello di plateau pari a circa 76 milioni di metri cubi/giorno. Proseguono le attività di sviluppo con le attività di drilling con progressivo avvio produttivo dei 20 pozzi pianificati, di cui 6 attualmente completati; e la costruzione delle facility di trattamento. Il giacimento ha un potenziale di oltre 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (circa 5,5 miliardi di boe).
Al 31 dicembre 2017 i costi di sviluppo capitalizzati nell'attivo patrimoniale relativi al progetto Zohr ammontano a \$3 miliardi pari a €2,5 miliardi al cambio euro/dollaro al 31 dicembre 2017. Gli investimenti previsti a piano per la fase di ramp-up della produzione di Zohr saranno finanziati con il cash-flow operativo allo scenario del marker Brent di Eni.
Al 31 dicembre 2017 le riserve certe del giacimento Zohr di competenza Eni sono pari a 695 milioni di boe.
Nell'ambito delle iniziative di social responsability, è stata completata la ristrutturazione della clinica di El Garabaa, nei pressi delle facility produttive onshore di Zohr, e la fornitura di tutte le necessarie attrezzature medico-sanitarie. Nel marzo 2017 è stato firmato con le Autorità locali un Memorandum of Understanding. L'accordo, che affianca le attività di sviluppo, è finalizzato ad implementare nel corso dei prossimi quattro anni diverse iniziative di supporto socio-economico e sanitario delle comunità locali nell'area di Zohr e Port Said. I programmi, per un valore complessivo di \$20 milioni, saranno completamente finanziati da Eni e dai suoi partner del progetto Zohr. Sono state identificate tre principali aree di intervento: (i) acquacoltura e attività ittiche; (ii) progetti sanitari; e (iii) programmi a supporto dei giovani. Nel 2018 è prevista la costruzione di una clinica e di un centro giovanile nella zona sud-occidentale di Port Said; l'avvio delle attività per un centro di acquacoltura prossimo agli impianti onshore di Zohr.
È stato sanzionato il progetto offshore di sviluppo Baltim South West (Eni 50%, operatore) nel Delta del Nilo che prevede la messa in produzione di 6 pozzi attraverso l'installazione di una piattaforma produttiva e facility di collegamento all'impianto esistente di trattamento gas nell'area di Nooros (Eni 75%).
Le altre attività di sviluppo hanno riguardato: (i) attività di infilling e ottimizzazione della produzione nelle concessioni del Golfo di Suez (Eni 100%), North Port Said (Eni 50%) e Meleiha (Eni 76%); e (ii) lo start-up di tre pozzi addizionali e il completamento della seconda e della terza unità di trattamento del giacimento Nooros, con il conseguimento di un livello produttivo pari a circa 33 milioni di metri cubi/giorno.
Angola Nel novembre 2017 è stato firmato con Sonangol un accordo che assegna a Eni il 48% ed il ruolo di operatore del blocco onshore di Cabinda North. Il blocco, in cui Eni partecipava in precedenza con il 15%, si trova in un bacino petrolifero poco esplorato nel nord del Paese, nel quale Eni potrà sfruttare le conoscenze minerarie acquisite dalle attività nelle aree adiacenti nella Repubblica del Congo. In caso di scoperte significative, la messa in produzione sarà facilitata dalla presenza di infrastrutture già esistenti. Inoltre, le due aziende hanno firmato un Memorandum of Understanding per la definizione di progetti congiunti su tutta la catena del valore dell'energia. In particolare sono previsti programmi nel downstream, nell'esplorazione, nella valorizzazione del gas associato e non associato e nel campo delle energie rinnovabili.
Nel febbraio 2017, è stata avviata la produzione del progetto East Hub nel Blocco 15/06 (Eni 36,84%, operatore), in anticipo di 5 mesi rispetto ai piani di sviluppo e con un time-to-market tra i migliori dell'industria. Lo start-up è stato conseguito con il collegamento del campo di Cabaça South East alla FPSO Olombendo. Lo sviluppo, nel rispetto della policy zero flaring e zero water discharge, include pozzi di iniezione acqua e gas. Nel medesimo Blocco è in produzione dalla fine del 2014 anche il progetto West Hub. Nel novembre 2017 è stata firmata l'estensione fino al 2020 dei diritti esplorativi nell'area; questo permetterà ad Eni di sfruttare tutto il potenziale esplorativo near-field in un bacino estremamente prolifico.
Le attività di sviluppo hanno riguardato: (i) il completamento delle attività di progetto del giacimento a olio di Ochigufu, parte del piano di sviluppo del West Hub project nel Blocco 15/06. L'avvio produttivo è stato raggiunto nel marzo 2018, in un anno e mezzo dal conseguimento della FID; (ii) Il progetto Vandumbu nel Blocco 15/06, con start-up previsto nel 2019; (iii) la perforazione dei pozzi di sviluppo del progetto in produzione Mafumeira Sul nel Blocco 0 (Eni 9,8%); e (iv) il completamento delle attività di sviluppo del progetto Kizomba Satellite Fase 2 e attività di infilling nel Blocco 15 (Eni 20%).
Eni è inoltre impegnata nell'implementazione di attività a supporto dello sviluppo socio-economico nella regione meridionale del Paese. In particolare, le iniziative in corso, definite insieme al Ministero
dell'Energia e delle Risorse Idriche, al Ministero della Salute e alle comunità locali, hanno riguardato: (i) un progetto integrato per migliorare l'accesso all'energia e all'acqua; (ii) progetti in ambito agricolo nonché programmi e attività di formazione nell'ambito della salute. Infine, Eni supporta il programma finalizzato allo sminamento e riqualifica delle aree rurali, in particolare nelle zone sud del Paese.
Congo Nel 2017 è proseguita la fase esecutiva del progetto in produzione Nené Marine Fase 2A nel blocco Marine XII (Eni 65%, operatore), attraverso: (i) l'installazione e avvio di una nuova piattaforma produttiva; (ii) la realizzazione di una nuova sealine per l'esportazione della produzione verso l'hub di Kitina (Eni 52%, operatore); e (iii) lo start-up di 7 ulteriori pozzi produttivi. Le attività di sviluppo a progetto includono la perforazione di ulteriori pozzi produttivi con start-up previsto nel 2018 e la realizzazione di una nuova sealine di collegamento verso l'hub di Litchendjili nel blocco Marine XII. Il programma di sviluppo dell'area è realizzato con l'obiettivo di raggiungere lo zero routine flaring attraverso la re-iniezione di gas e dell'acqua di produzione in giacimento e l'utilizzo del gas per la produzione dell'energia elettrica. Il completamento delle attività di sviluppo consentirà la valorizzazione del gas associato attraverso la fornitura alla centrale elettrica CEC (Eni 20%).
Nell'aprile 2017 è stata firmata l'estensione del gas sale agreement che regola la fornitura di gas del blocco Marine XII alla centrale elettrica CEC. Il nuovo accordo prevede inoltre la fornitura addizionale di un milione di metri cubi/giorno di gas.
Inoltre Eni è impegnata anche sulla tutela della biodiversità del Paese. In particolare nell'area produttiva di M'Boundi (Eni 83%, operatore), in collaborazione con ONG internazionali, prosegue un programma di salvaguardia della flora e della fauna delle aree adiacenti agli impianti di processo e di produzione.
Sono state avviate le attività della seconda fase del Progetto Integrato Hinda, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita della popolazione che risiede in prossimità alle aree produttive di M'Boundi, Kouakouala, Zingali e Loufika. Il progetto definito prevede diverse iniziative per incentivare lo sviluppo socio-economico della popolazione attraverso programmi che promuovano la diversificazione economica, l'educazione primaria, l'accesso all'acqua ed interventi in ambito sanitario. Inoltre è stato avviato un progetto per la realizzazione di un centro di formazione e ricerca sulle energie rinnovabili a Oyo, nel nord del Paese.
Ghana È stato avviato in soli 2 anni e mezzo, in anticipo di 3 mesi rispetto al piano di sviluppo e con un time-to-market record, l'Integrated Oil&Gas Development Project, nel blocco Offshore Cape Three Points (OCTP) operato da Eni con una quota del 44,44%. Il progetto mediante l'utilizzo di una FPSO, produrrà fino a 85 mila boe/giorno attraverso 18 pozzi sottomarini. Proseguono le attività di sviluppo, in particolare nel 2017 sono stati completati e collegati tutti i pozzi destinati alla produzione di olio con il raggiungimento del picco produttivo pianificato di 45 mila barili/giorno in anticipo di circa un anno rispetto il piano di sviluppo. Il programma di sviluppo include anche l'invio del gas non associato a un impianto dedicato onshore che lo immetterà nella rete nazionale con una fornitura di circa 5 milioni di metri cubi/giorno. L'avvio è previsto dalla metà del 2018.
L'OCTP è l'unico progetto di sviluppo di gas non associato in acque profonde interamente dedicato al mercato domestico nell'Africa Sub-Sahariana, e garantirà al Ghana 15 anni di forniture affidabili di gas ad un prezzo competitivo, dando un contributo sostanziale all'accesso all'energia e allo sviluppo economico del Paese.
Il progetto è stato sviluppato in conformità ai requisiti più stringenti in materia ambientale, zero gas flaring e re-iniezione dell'acqua prodotta, compresi i Performance Standards on Environmental and Social Sustainability dell'International Finance Corporation (IFC) parte della World Bank Group.
Prosegue l'impegno di Eni nell'implementazione di progetti volti a migliorare le condizioni di vita della popolazione nella regione occidentale del Paese, nei pressi dell'area operativa del progetto OCTP. In particolare le iniziative in corso riguardano: (i) il sostegno al fabbisogno alimentare anche attraverso iniziative di training e progetti specifici finalizzati al ripristino e aumento della produzione agro-zootecnica e alle attività di pesca; (ii) nell'ambito della diversificazione economica, interventi che promuovono attività micro-imprenditoriali e programmi di formazione professionale; (iii) il miglioramento dell'accesso all'acqua potabile e la gestione dei rifiuti; e (iv) la ristrutturazione delle infrastrutture scolastiche primarie di Sanzule. Proseguono le iniziative nell'ambito sanitario, l'ampliamento dell'accesso ai servizi di salute materna e infantile.
Sono in corso iniziative per lo sviluppo di impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaici.
Mozambico Nel dicembre 2017 Eni ha completato la cessione a Exxon-Mobil di una partecipazione indiretta del 25% nell'Area 4, nell'offshore del Mozambico, tramite cessione di una quota del 35,7% della società Eni East Africa (EEA). Le condizioni concordate sulla base degli accordi del marzo 2017, prevedono un prezzo di circa \$2,8 miliardi più gli aggiustamenti contrattuali fino alla data del closing, in particolare il rimborso pro-quota degli investimenti sostenuti. A seguito del completamento della transazione, EEA, ridenominata Mozambique Rovuma Venture, è controllata pariteticamente da Eni ed ExxonMobil, ciascuna con il 35,7% di partecipazione azionaria, e da CNPC che detiene il 28,6%. Eni continua a gestire il progetto Coral South FLNG e tutte le operazioni upstream nell'Area 4, mentre ExxonMobil guida la costruzione e la gestione degli impianti di liquefazione di gas naturale a terra. Questo modello operativo consente l'utilizzo delle migliori competenze tecniche sia di Eni sia di ExxonMobil, ognuna delle quali si concentrerà su ambiti distinti e scopi chiaramente definiti pur mantenendo i vantaggi di un progetto completamente integrato.
Le attività di sviluppo di Coral South prevedono la realizzazione di un impianto galleggiante per il trattamento, la liquefazione e lo stoccaggio del gas con una capacità di circa 3,4 milioni di tonnellate all'anno di GNL ("Coral South FLNG"), alimentato da 6 pozzi sottomarini e start-up atteso nella metà del 2022.
Nel corso del 2017 sono state avviate le attività di progetto e sono stati firmati: (i) i contratti per la perforazione, la costruzione, installazione e messa in esercizio delle facility di produzione; (ii) gli accordi con i finanziatori per il project financing per la costruzione, installazione e messa in opera dell'unità galleggiante di liquefazione (FLNG) a copertura del 60% dell'investimento. Nel dicembre 2017 è stato raggiunto il financial close dell'accordo di finanziamento sottoscritto da 15 istituti di credito di primaria importanza e garantito da 5 agenzie di Export Credit; e (iii) gli accordi con il governo mozambicano per la definizione del quadro regolatorio del progetto.
Le altre attività riguardano il programma di sviluppo del progetto Mamba attraverso un piano indipendente ma coordinato con l'operatore dell'Area 1 (Anadarko).
Nella provincia di Cabo Delgado e a Maputo, Eni è impegnata in un vasto programma di attività a favore della popolazione, tra cui programmi di accesso all'energia, accesso all'acqua, salute pubblica, nonché attività di istruzione e formazione.
Nigeria Nel 2017 è stato firmato con la Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) un Memorandum of Understanding che promuove nuove attività in grado di contribuire in misura significativa allo sviluppo economico e sociale del Paese. In particolare l'accordo di cooperazione include: (i) un maggior focus delle attività di esplorazione e sviluppo; (ii) i termini della cooperazione per la ristrutturazione e l'ampliamento della raffineria di Port Harcourt; (iii) l'ampliamento della centrale a ciclo combinato di Okpai con il raddoppio della capacità di generazione elettrica; e (iv) la valutazione di ulteriori progetti per assicurare l'accesso all'energia anche nelle aree più remote del Paese e le possibili applicazioni di nuove tecnologie nel campo delle energie rinnovabili.
Le attività di sviluppo hanno riguardato principalmente: (i) interventi rigless per il mantenimento del profilo produttivo nonché attività di manutenzione e ripristino delle facility danneggiate a seguito di azioni di sabotaggio e bunkering nei blocchi OML 60,61, 62 e 63 (Eni 20%); (ii) il completamento delle attività dei progetti Forcados-Yokri nel blocco OML 43 (Eni 5%) e Gbaran 2A/2B e Associated gas nel blocco OML 28 (Eni 5%) per la fornitura di gas naturale all'impianto di liquefazione di Bonny. In particolare nell'anno è avvenuto il collegamento dei pozzi produttivi e l'upgrading degli impianti di trattamento esistenti.
I progetti per le comunità in Nigeria proseguono con interventi nell'ambito dell'accesso all'energia off-grid, accesso all'acqua, diversificazione economica con il proseguimento del Green River Project, accesso all'educazione primaria, formazione professionale ed assegnazione di borse di studio, nonché interventi di riabilitazione e costruzione di centri di salute e fornitura di materiale medico.
Nel febbraio 2018 è stato firmato con la FAO un accordo di collaborazione per promuovere l'accesso all'acqua pulita e sicura in Nigeria tramite la realizzazione di pozzi alimentati da sistemi fotovoltaici, per uso domestico e per irrigazione.
Eni partecipa con il 10,4% nella società Nigeria LNG Ltd che gestisce l'impianto di liquefazione di gas naturale di Bonny, nella zona orientale del Delta del Niger. L'impianto è in produzione con 6 treni della capacità produttiva di 22 milioni di tonnellate/anno di GNL, corrispondenti a circa 35 miliardi di metri cubi/anno di feed gas. Le forniture di gas all'impianto sono assicurate sulla base di un gas supply agreement dalle produzioni di tre joint-venture SPDC JV, TEPNG JV e della NAOC JV. I volumi trattati dall'impianto nel corso del 2017 sono stati pari a circa 32 miliardi di metri cubi. La produzione di GNL è venduta in base a contratti di lungo termine sui mercati statunitense, asiatico ed europeo attraverso la flotta di metaniere della società Bonny Gas Transport, interamente posseduta dalla Nigeria LNG Ltd.
Nel 2017, Eni ha raggiunto una serie di accordi strategici di cooperazione negli ambiti upstream ed energie rinnovabili nel Paese.
Eni e KazMunayGas (KMG) hanno firmato un accordo, perfezionato nel dicembre 2017, che trasferisce a Eni una quota del 50% dei diritti per la ricerca e la produzione di idrocarburi del blocco di Isatay, situato nelle acque kazake del Mar Caspio. Il blocco, che si stima abbia un notevole potenziale di risorse petrolifere, sarà operato da una joint operating company paritetica tra Eni e KMG. Le due società hanno firmato un ulteriore accordo per espandere la cooperazione tecnologica in ambito upstream e valutare potenziali sviluppi congiunti in nuovi progetti. L'accordo prevede inoltre un programma di training tecnico e manageriale per il personale locale.
Eni, KMG e il Comitato kazako di Geologia, insieme ad altri partner, hanno firmato un Memorandum of Understanding con il Ministero dell'Energia della Repubblica del Kazakhstan per valutare i termini futuri di cooperazione nel bacino Precaspico Kazako-Russo, dove sono state effettuate numerose scoperte di giacimenti di petrolio di dimensioni considerevoli. Eni e General Electric (GE) hanno siglato un accordo con il Ministero dell'Energia della Repubblica del Kazakhstan per promuovere lo sviluppo di progetti di generazione di energia da fonte rinnovabile nel Paese. In particolare Eni e GE coopereranno per valutare la realizzazione di un impianto eolico dalla capacità di circa 50 MW e per identificare ulteriori possibili future iniziative.
Kashagan Prosegue il ramp-up e la stabilizzazione della produzione del giacimento Kashagan (Eni 16,81%). È stata avviata l'iniezione del gas che permetterà, una volta a regime, di raggiungere il target di capacità produttiva di 370 mila barili/giorno.
Continuano le attività per l'incremento della capacità produttiva del giacimento fino ai 450 mila barili/giorno attraverso l'incremento della capacità d'iniezione di gas con la conversione di pozzi da produttori a iniettori e l'upgrading delle attuali facility.
Gli studi per l'ottimizzazione del progetto di iniezione gas CCO1 proseguono. Il progetto prevede l'installazione di un nuovo compressore che consentirà un ulteriore aumento del volume del gas re-iniettato e conseguente ramp-up produttivo.
Nell'ambito degli accordi raggiunti con le Autorità locali, prosegue il programma di formazione professionale di risorse locali nel settore oil& gas, oltre alla realizzazione di infrastrutture a scopo sociale.
Al 31 dicembre 2017 i costi capitalizzati nell'attivo patrimoniale relativi al progetto di Kashagan ammontano a \$9,8 miliardi pari a €8,2 miliardi al cambio euro/dollaro al 31 dicembre 2017, formato dagli investimenti di sviluppo sostenuti a tutto il 2017 (\$7,3 miliardi), dagli oneri finanziari capitalizzati e dall'esborso per l'acquisizione di quote in occasione dell'uscita di altri partner in esercizi precedenti (\$2,5 miliardi).
Al 31 dicembre 2017 le riserve certe del giacimento di competenza Eni sono pari a 620 milioni di boe in lieve aumento rispetto al 2016.
Karachaganak Nell'ambito dei progetti di ampliamento della capacità di trattamento gas degli impianti del giacimento di Karachaganak (Eni 29,25%) è in corso di finalizzazione lo sviluppo dell'ingegneria di dettaglio del progetto Karachaganak Debottlenecking con Final Investment Decision (FID) prevista entro il secondo trimestre 2018. Capacità di re-iniezione addizionale sarà garantita negli anni successivi dall'installazione di facility di re-iniezione di gas che si aggiungerà a quelle esistenti.
Prosegue l'impegno di Eni a sostegno delle comunità presso l'area del giacimento di Karachaganak. In particolare continuano gli interventi in ambito di: (i) formazione professionale; e (ii) realizzazione di asili e scuole, manutenzione di ponti e strade, costruzione di centri sportivi.
Inoltre, a seguito della ridefinizione della Sanitary Protection Zone (SPZ) associata allo sviluppo del giacimento ed in conformità alle best practice e standard internazionali, sono state completate le attività di rilocazione degli abitanti dei villaggi di Berezovka e Bestau, avviato nel 2015.
Sono proseguite le attività di monitoraggio su biodiversità ed ecosistemi presso le aree produttive.
Al 31 dicembre 2017 le riserve certe del giacimento di competenza Eni sono pari a 530 milioni di boe, in riduzione di 83 milioni di boe rispetto al 2016, dovuto principalmente alla variazione del marker Brent di riferimento da 42,8 \$/barile nel 2016 a 54,4 \$/barile del 2017.
Indonesia L'attività esplorativa ha avuto esito positivo con il pozzo di appraisal Merakes 2 che ha confermato l'estensione dell'omonima scoperta a gas nella parte occidentale del Blocco East Sepinggan (Eni 85%, operatore). La vicinanza della scoperta al progetto operato di Jangkrik (Eni 55%) permetterà di sfruttare le sinergie, di ridurre i costi e le tempistiche di esecuzione del piano di sviluppo sottomarino e rappresenta un ulteriore successo della strategia Eni di esplorazione e appraisal near-field. È stata avviata, in anticipo rispetto a quanto previsto, la produzione a gas del progetto Jangkrik nel blocco Muara Bakau. La produzione, assicurata da dieci pozzi sottomarini collegati all'Unità Galleggiante di Produzione (FPU), ha raggiunto 18 milioni di metri cubi/giorno, equivalenti a 120 mila boe/giorno. Il gas prodotto, dopo essere stato trattato dalla FPU, viene spedito tramite pipeline all'impianto onshore connesso al sistema di trasporto di East Kalimantan per poi raggiungere l'impianto di liquefazione di Bontang. Il gas prodotto è venduto con contratti di lungo termine, sia alla compagnia di stato indonesiana Pertamina sia alla stessa Eni che lo commercializzerà nel mercato asiatico anche sulla base dell'accordo raggiunto con la società statale Pakistan LNG per la fornitura di oltre 11 milioni di tonnellate di GNL per 15 anni.
Sono in corso diversi progetti ed iniziative sui temi di protezione ambientale e di sviluppo sanitario e scolastico per le comunità locali nelle aree operative del Kalimantan orientale, di Papua e del Nord Sumatra.
Messico L'attività esplorativa ha avuto esito positivo nell'Area 1 (Eni 100%, operatore) con la perforazione: (i) dei pozzi di appraisal Amoca-2 e Amoca-3 mineralizzati a olio; (ii) del primo pozzo di delineazione della scoperta di Miztón mineralizzato a olio; e (iii) del pozzo appraisal Tecoalli 2 mineralizzato a olio. I successi esplorativi e la revisione dei modelli di reservoir dei campi di Amoca e Miztón hanno consentito di incrementare le risorse complessive del blocco a 2 miliardi di boe in posto, dei quali circa il 90% a olio. Eni ha presentato alle competenti Autorità del Paese, il piano per lo sviluppo delle tre scoperte presenti nell'Area 1. Lo start-up della produzione è previsto nel 2019.
Nel giugno 2017 Eni si è aggiudicata l'operatorship del Blocco 10 (Eni 100%), Blocco 14 (Eni 60%) e Blocco 7 (Eni 45%) nel bacino di Sureste. Inoltre, nel febbraio 2018 Eni si è aggiudicata la quota del 65% e l'operatorship del Blocco 24. I nuovi blocchi sono vicini all'Area 1 e permetteranno, in caso di successo esplorativo, sinergie operative nell'attività di sviluppo. Nel marzo 2018 Eni si è aggiudicata l'operatorship del Blocco 28 (Eni 75%) nel bacino della Cuenca Salina, nell'offshore del Messico. L'assegnazione è soggetta all'approvazione delle autorità.
Stati Uniti Nel 2017 è stata presa la FID del progetto Lucius Subsequent Development (Eni 8,5%). Le attività di sviluppo prevedono la perforazione e il completamento di tre pozzi produttivi sottomarini che saranno collegati alle facility presenti nell'area. Lo start-up è previsto nel 2019 con una produzione a regime pari a 2 mila boe/giorno in quota Eni.
Gli investimenti tecnici del settore Exploration & Production (€7.739 milioni) hanno riguardato essenzialmente gli investimenti di sviluppo (€7.236 milioni), realizzati prevalentemente all'estero in particolare in Egitto, Ghana, Angola, Congo, Algeria, Iraq e Norvegia. In Italia gli investimenti di sviluppo hanno riguardato in particolare le attività del centro olio di Viggiano in Val d'Agri (v. Principali iniziative di esplorazione e sviluppo – Italia) nonché interventi di sidetrack e workover nelle aree mature. Gli investimenti di ricerca esplorativa (€442 milioni) hanno riguardato in particolare le attività in Cipro, Norvegia, Messico, Egitto, Libia e Costa d'Avorio.
Nel 2017 la spesa di Ricerca e Sviluppo del settore Exploration & Production è stata pari a €83 milioni (€62 milioni nel 2016). Sono state depositate 5 domande di brevetto.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Acquisto di riserve proved e unproved | 5 | 2 | 3 | ||
| Egitto | 2 | (2) | |||
| Africa Sub-Sahariana | 5 | 5 | |||
| Esplorazione | 442 | 417 | 566 | 25 | 6,0 |
| Italia | 5 | 5 | |||
| Resto d'Europa | 186 | 11 | 133 | 175 | |
| Africa Settentrionale | 55 | 42 | 64 | 13 | 31,0 |
| Egitto | 70 | 270 | 168 | (200) | (74,1) |
| Africa Sub-Sahariana | 25 | 30 | 157 | (5) | (16,7) |
| Kazakhstan | 3 | 3 | |||
| Resto dell'Asia | 20 | 57 | 15 | (37) | (64,9) |
| America | 76 | 7 | 29 | 69 | |
| Australia e Oceania | 2 | 2 | |||
| Sviluppo | 7.236 | 7.770 | 9.341 | (534) | (6,9) |
| Italia | 260 | 407 | 679 | (147) | (36,1) |
| Resto d'Europa | 399 | 590 | 1.264 | (191) | (32,4) |
| Africa Settentrionale | 626 | 747 | 641 | (121) | (16,2) |
| Egitto | 3.030 | 1.700 | 929 | 1.330 | 78,2 |
| Africa Sub-Sahariana | 1.852 | 2.176 | 2.998 | (324) | (14,9) |
| Kazakhstan | 197 | 707 | 835 | (510) | (72,1) |
| Resto dell'Asia | 666 | 1.213 | 1.333 | (547) | (45,1) |
| America | 195 | 220 | 637 | (25) | (11,4) |
| Australia e Oceania | 11 | 10 | 25 | 1 | 10,0 |
| Altro | 56 | 65 | 73 | (9) | (13,8) |
| 7.739 | 8.254 | 9.980 | (515) | (6,2) |






2015 13,5 12,4 14,2 2015 2016 2017
214
al proseguimento degli interventi di energy savings.
vendite in Italia (37,43 miliardi di metri cubi).

Eni si è aggiudicata, a seguito di una gara internazionale, la fornitura di oltre 11 milioni di tonnellate di GNL alla
società statale Pakistan LNG per una durata di 15 anni. Il GNL proverrà in parte dal campo indonesiano Jangkrik. Tale
Perfezionata la cessione a Eneco delle attività gas & power retail in Belgio relative a circa 850.000 punti di allacciamento di energia elettrica e gas, con una quota di mercato di circa il 10%.
In linea con il piano di razionalizzazione del portafoglio, è stata inoltre definita la cessione delle attività gas in Ungheria mediante la sottoscrizione di un accordo che prevede la cessione a MET della società accordo rafforza la strategia di Eni volta al rafforzamento dell'integrazione con il business upstream.
Tigáz attiva nella distribuzione del gas con una rete di distribuzione di circa 33.700 km e 1,2 milioni di punti di riconsegna. La transazione è soggetta all'approvazione delle autorità competenti.
Eni ha proseguito nel 2017 la strategia di rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento gas long-term al fine di allineare le condizioni di prezzo e volume all'evoluzione del mercato. La revisione delle clausole contrattuali,
l'efficienza nei costi operativi e di logistica hanno consentito di raggiungere nel 2017 il break-even strutturale.
Nel settore Gas & Power, si conferma, per il prossimo quadriennio, l'obiettivo prioritario del consolidamento della redditività e della generazione di cassa sostenibile, con un utile operativo adjusted di €0,8 miliardi nel 2021 e un free cash flow cumulato nel 2018-2021 pari a €2,4 miliardi. La crescita dei risultati economico-finanziari nell'arco del quadriennio sarà perseguita attraverso le seguenti direttrici di intervento:
te sull'accelerazione dei canali e delle operazioni digitali. Nel 2021 numero clienti pari a 11 milioni in crescita del 25% rispetto al 2017.
Eni opera in un mercato dell'energia liberalizzato, nel quale i consumatori possono scegliere liberamente il fornitore di gas, valutare la qualità dei servizi e selezionare le offerte più adatte alle proprie esigenze di consumo. Eni rifornisce 8,8 milioni di clienti in Italia ed in Europa. In particolare sono 7,7 milioni i clienti tra famiglie, professionisti, piccole e medie imprese ed enti pubblici dislocati su tutto il territorio nazionale.
In un contesto di mercato caratterizzato da un lieve recupero
della domanda nel 2017 (+6% e +4% i consumi nazionali e nell'Unione Europea rispetto al 2016, rispettivamente) ma ancora depresso e caratterizzato dalla crescente pressione competitiva, Eni ha posto in essere una serie di operazioni (rinegoziazioni di contratti di fornitura, azioni di efficienza e di ottimizzazione) atte a preservare la redditività del business pur in presenza di ancora deboli fondamentali di mercato (per maggiori informazioni sul contesto competitivo del settore europeo del gas si veda il capitolo "Fattori di rischio e incertezza" di seguito).
I volumi di gas naturale approvvigionati dalle società consolidate sono stati di 78,28 miliardi di metri cubi in riduzione di 4,36 miliardi di metri cubi, pari al -5,3%, rispetto al 2016.
I volumi di gas approvvigionati all'estero (73,23 miliardi di metri cubi dalle società consolidate), importati in Italia o venduti sui mercati esteri, pari a circa il 94% del totale, sono diminuiti rispetto al 2016 (-3,41 miliardi di metri cubi; -4,4%) per effetto dei minori volumi approvvigionati nei Paesi Bassi (-4,40 miliardi di metri cubi), in Qatar (-0,92 miliardi di metri cubi) e in Norvegia (-0,70 miliardi di metri cubi), parzialmente compensati dai maggiori acquisti effettuati nel Regno Unito (+0,28 miliardi di metri cubi) ed Algeria (+0,28 miliardi di metri cubi). Gli approvvigionamenti in Italia (5,05 miliardi di metri cubi) sono in calo del 15,8% rispetto al periodo di confronto per effetto di minori forniture equity.

| (miliardi di metri cubi) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| ITALIA | 5,05 | 6,00 | 6,73 | (0,95) | (15,8) |
| Russia | 28,09 | 27,99 | 30,33 | 0,10 | 0,4 |
| Algeria (incluso il GNL) | 13,18 | 12,90 | 6,05 | 0,28 | 2,2 |
| Libia | 4,76 | 4,87 | 7,25 | (0,11) | (2,3) |
| Paesi Bassi | 5,20 | 9,60 | 11,73 | (4,40) | (45,8) |
| Norvegia | 7,48 | 8,18 | 8,40 | (0,70) | (8,6) |
| Regno Unito | 2,36 | 2,08 | 2,35 | 0,28 | 13,5 |
| Ungheria | 0,04 | 0,02 | 0,21 | 0,02 | |
| Qatar (GNL) | 2,36 | 3,28 | 3,11 | (0,92) | (28,0) |
| Altri acquisti di gas naturale | 6,71 | 5,81 | 7,21 | 0,90 | 15,5 |
| Altri acquisti di GNL | 3,05 | 1,91 | 2,02 | 1,14 | 59,7 |
| ESTERO | 73,23 | 76,64 | 78,66 | (3,41) | (4,4) |
| TOTALE APPROVVIGIONAMENTI DELLE SOCIETÀ CONSOLIDATE | 78,28 | 82,64 | 85,39 | (4,36) | (5,3) |
| Prelievi (immissioni) da (a) stoccaggio | 0,31 | 1,40 | (1,09) | (77,9) | |
| Perdite di rete, differenze di misura ed altre variazioni | (0,45) | (0,21) | (0,34) | (0,24) | |
| DISPONIBILITÀ PER LA VENDITA DELLE SOCIETÀ CONSOLIDATE | 78,14 | 83,83 | 85,05 | (5,69) | (6,8) |
| Disponibilità per la vendita delle società collegate | 2,69 | 2,48 | 2,67 | 0,21 | 8,5 |
| TOTALE DISPONIBILITÀ PER LA VENDITA | 80,83 | 86,31 | 87,72 | (5,48) | (6,3) |
Nel 2017 i principali flussi approvvigionati di gas equity derivano principalmente dalle produzioni: (i) dei giacimenti nazionali (4,1 miliardi di metri cubi); (ii) delle aree nel Mare del Nord britannico e norvegese (1 miliardo di metri cubi); (iii) dei giacimenti libici (1,5 miliardi di metri cubi); (iv) dell'Indonesia (0,4 miliardi di metri cubi); e (v) di altre aree europee, principalmente Croazia (2,6 miliardi di metri cubi).
Considerando anche le vendite dirette del settore Exploration & Production e il GNL approvvigionato al terminale di liquefazione di Bonny in Nigeria, i volumi di gas equity sono stati di circa 13,84 miliardi di metri cubi e hanno coperto circa il 15% del totale delle disponibilità per la vendita.
In uno scenario caratterizzato dalla crescente pressione competitiva e dal lieve recupero della domanda di gas, le vendite di gas naturale di 80,83 miliardi di metri cubi (inclusi gli autoconsumi e la quota Eni delle vendite delle società collegate valutate a equity) hanno evidenziato una flessione di 5,48 miliardi di metri cubi rispetto al 2016, pari al -6,3%.
| (miliardi di metri cubi) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Vendite delle società consolidate | 77,52 | 83,34 | 84,94 | (5,82) | (7,0) |
| Italia (inclusi autoconsumi) | 37,43 | 38,43 | 38,44 | (1,00) | (2,6) |
| Resto d'Europa | 36,10 | 40,52 | 41,14 | (4,42) | (10,9) |
| Extra Europa | 3,99 | 4,39 | 5,36 | (0,40) | (9,1) |
| Vendite delle società collegate (quota Eni) | 3,31 | 2,97 | 2,78 | 0,34 | 11,4 |
| Resto d'Europa | 2,13 | 1,91 | 1,75 | 0,22 | 11,5 |
| Extra Europa | 1,18 | 1,06 | 1,03 | 0,12 | 11,3 |
| TOTALE VENDITE GAS MONDO | 80,83 | 86,31 | 87,72 | (5,48) | (6,3) |
In calo del 2,6% le vendite in Italia (37,43 miliardi di metri cubi). Le minori vendite spot e al segmento PMI e terziario sono state solo parzialmente compensate dai maggiori volumi commercializzati nel settore termoelettrico. In calo i ritiri degli importatori in Italia (3,89 miliardi di metri cubi; -11% rispetto al 2016) a seguito della ridotta disponibilità di gas libico.
Le vendite sui mercati europei di 34,34 miliardi di metri cubi sono in flessione del 9,8% (-3,72 miliardi di metri cubi) rispetto al 2016.
In riduzione del 5,1% le vendite nei mercati extra europei (-0,28 miliardi di metri cubi) a seguito delle minori vendite di GNL in Giappone, Argentina, Emirati Arabi in parte compensati dalle maggiori vendite in Corea del Sud e Cina.

| (miliardi di metri cubi) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| ITALIA | 37,43 | 38,43 | 38,44 | (1,00) | (2,6) |
| Grossisti | 8,36 | 7,93 | 4,19 | 0,43 | 5,4 |
| PSV e borsa | 10,81 | 12,98 | 16,35 | (2,17) | (16,7) |
| Industriali | 4,42 | 4,54 | 4,66 | (0,12) | (2,6) |
| PMI e terziario | 0,93 | 1,72 | 1,58 | (0,79) | (45,9) |
| Termoelettrici | 2,22 | 0,77 | 0,88 | 1,45 | |
| Residenziali | 4,51 | 4,39 | 4,90 | 0,12 | 2,7 |
| Autoconsumi | 6,18 | 6,10 | 5,88 | 0,08 | 1,3 |
| VENDITE INTERNAZIONALI | 43,40 | 47,88 | 49,28 | (4,48) | (9,4) |
| Resto d'Europa | 38,23 | 42,43 | 42,89 | (4,20) | (9,9) |
| Importatori in Italia | 3,89 | 4,37 | 4,61 | (0,48) | (11,0) |
| Mercati europei: | 34,34 | 38,06 | 38,28 | (3,72) | (9,8) |
| Penisola Iberica | 5,06 | 5,28 | 5,40 | (0,22) | (4,2) |
| Germania/Austria | 6,95 | 7,81 | 5,82 | (0,86) | (11,0) |
| Benelux | 5,06 | 7,03 | 7,94 | (1,97) | (28,0) |
| Ungheria | 0,93 | 1,58 | (0,93) | ||
| Regno Unito | 2,21 | 2,01 | 1,96 | 0,20 | 10,0 |
| Turchia | 8,03 | 6,55 | 7,76 | 1,48 | 22,6 |
| Francia | 6,38 | 7,42 | 7,11 | (1,04) | (14,0) |
| Altro | 0,65 | 1,03 | 0,71 | (0,38) | (36,9) |
| Mercati extra europei | 5,17 | 5,45 | 6,39 | (0,28) | (5,1) |
| TOTALE VENDITE GAS MONDO | 80,83 | 86,31 | 87,72 | (5,48) | (6,3) |
| (miliardi di metri cubi) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Vendite G&P | 8,3 | 8,1 | 9,0 | 0,2 | 2,5 |
| Europa | 5,2 | 5,2 | 4,8 | ||
| Extra Europa | 3,1 | 2,9 | 4,2 | 0,2 | 6,9 |
| Vendite E&P | 5,9 | 4,3 | 4,5 | 1,6 | 37,2 |
| Terminali: | |||||
| Soyo (Angola) | 0,7 | 0,1 | 0,6 | ||
| Bontang (Indonesia) | 1,3 | 0,4 | 0,5 | 0,9 | |
| Point Fortin (Trinidad & Tobago) | 0,6 | 0,7 | 0,7 | (0,1) | (14,3) |
| Bonny (Nigeria) | 2,9 | 2,6 | 2,8 | 0,3 | 11,5 |
| Darwin (Australia) | 0,4 | 0,5 | 0,5 | (0,1) | (20,0) |
| TOTALE VENDITE DI GNL | 14,2 | 12,4 | 13,5 | 1,8 | 14,5 |
Le vendite di GNL (14,2 miliardi di metri cubi) sono in aumento rispetto al 2016 (+1,8 miliardi di metri cubi) grazie ai maggiori volumi presso i terminali Exploration & Production in Angola ed Indonesia a seguito dei ramp-up e start-up produttivi confermando il successo del modello operativo Eni basato sullo sviluppo integrato dei progetti nei settori upstream e mid-downstream.
Le vendite di GNL del settore Gas & Power (8,3 miliardi di metri cubi, incluse nelle vendite gas mondo) hanno riguardato principalmente il GNL proveniente dal Qatar, Nigeria, Oman, Indonesia ed Algeria e commercializzato principalmente in Europa, Far East, Kuwait, India ed Egitto.
Eni produce energia elettrica presso i siti di Ferrera Erbognone, Ravenna, Mantova, Brindisi, Ferrara e Bolgiano. Al 31 dicembre 2017, la potenza installata in esercizio è di 4,7 gigawatt (invariata rispetto al 31 dicembre 2016). Nel 2017, la produzione di energia elettrica è stata di 22,42 TWh, in aumento di 0,64 TWh rispetto al 2016, pari al +2,9%.
A completamento della produzione, Eni ha acquistato 12,91 TWh di energia elettrica (-15,5% rispetto al 2016) perseguendo l'ottimizzazione del portafoglio fonti/impieghi.
Le vendite di energia elettrica (35,33 TWh) in flessione del 4,6% rispetto al 2016 sono state destinate ai clienti del mercato libero (75%), borsa elettrica (15%), siti industriali (8%) e altro (2%).
La riduzione di 0,96 TWh nel mercato libero pari a -3,5%, è riconducibile alle minori vendite al middle market (-2,69 TWh), ai grossisti (-2,35 TWh), al residenziale (-0,92 TWh) e alle PMI (-0,46 TWh), solo in parte compensate dall'aumento dei volumi destinati ai clienti large (+5,46 TWh).
| 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | ||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Acquisti di gas naturale | (milioni di metri cubi) | 4.359 | 4.334 | 4.270 | 25 | 0,6 |
| Acquisti di altri combustibili | (migliaia di tep) | 392 | 360 | 313 | 32 | 8,9 |
| Produzione di energia elettrica | (terawattora) | 22,42 | 21,78 | 20,69 | 0,64 | 2,9 |
| Produzione di vapore | (migliaia di tonnellate) | 7.551 | 7.974 | 9.318 | (423) | (5,3) |
| (terawattora) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Produzione di energia elettrica | 22,42 | 21,78 | 20,69 | 0,64 | 2,9 |
| Acquisti di energia elettrica(a) | 12,91 | 15,27 | 14,19 | (2,36) | (15,5) |
| Disponibilità | 35,33 | 37,05 | 34,88 | (1,72) | (4,6) |
| Mercato libero | 26,53 | 27,49 | 25,90 | (0,96) | (3,5) |
| Borsa elettrica | 5,21 | 5,64 | 5,09 | (0,43) | (7,6) |
| Siti | 3,01 | 3,11 | 3,23 | (0,10) | (3,2) |
| Altro(a) | 0,58 | 0,81 | 0,66 | (0,23) | (28,4) |
| Vendite di energia elettrica | 35,33 | 37,05 | 34,88 | (1,72) | (4,6) |
(a) Include gli sbilanciamenti di rete positivi e negativi (differenza fra energia elettrica effettivamente immessa rispetto a quella programmata).
Nel 2017 gli investimenti tecnici di €142 milioni hanno riguardato essenzialmente iniziative relative all'attività di commercializzazione del gas (€102 milioni) e le iniziative di flessibilizzazione e upgrading delle centrali a ciclo combinato per la generazione elettrica (€36 milioni).
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Mercato | 138 | 110 | 138 | 28 | 25,5 |
| Mercato | 102 | 69 | 69 | 33 | 47,8 |
| Italia | 63 | 32 | 31 | 31 | 96,9 |
| Estero | 39 | 37 | 38 | 2 | 5,4 |
| Generazione elettrica | 36 | 41 | 69 | (5) | (12,2) |
| Trasporto internazionale | 4 | 10 | 16 | (6) | (60,0) |
| Totale investimenti | 142 | 120 | 154 | 22 | 18,3 |
| di cui: | |||||
| Italia | 99 | 73 | 100 | 26 | 35,6 |
| Estero | 43 | 47 | 54 | (4) | (8,5) |

Il business Refining & Marketing ha registrato l'utile operativo adjusted di €531 milioni, risultato migliore degli ultimi otto anni. L'incremento del 91% ha beneficiato principalmente delle azioni di riassetto del sistema di raffinazione Eni eseguite negli
ultimi anni che hanno consentito di ridurre il margine break-even 2017 al di sotto dei 4 \$/barile. Positiva anche la performance del business commerciale per effetto delle politiche commerciali che hanno favorito i segmenti premium.
La Chimica ha conseguito l'utile operativo adjusted di €460 milioni (+51%) rispetto al 2016 che chiudeva con un utile di €305 milioni, rappresentando la miglior performance della storia recente della chimica Eni grazie al positivo andamento dello scenario e ai benefici da azioni di ottimizzazione impiantistica.
• Le lavorazioni di petrolio e di semilavorati in conto proprio nel 2017 sono state di 24,02 milioni di tonnellate, in riduzione del 2% rispetto al periodo di confronto, a causa dell'indisponibilità di alcuni impianti a Sannazzaro e alla fermata di Taranto, solo in parte compensati dalle migliori performance di Milazzo e Livorno.
| MARGINE DI BREAK-EVEN DI RAFFINAZIONE 3,8 \$/BL |
LAVORAZIONI GREEN 0,24 MLN di TONNELLATE |
LAVORAZIONI IN CONTO PROPRIO 24,02 MLN di TONNELLATE |
PRODUZIONI DI PRODOTTI PETROLCHIMICI 5.818 MGL di TONNELLATE |
TASSO DI UTILIZZO MEDIO DEGLI IMPIANTI PETROLCHIMICI 73% |
|---|---|---|---|---|
| BENEFICIANDO DEL RIASSETTO DEL SISTEMA DI RAFFINAZIONE |
IN AUMENTO +14% RISPETTO AL 2016 |
-2% VS. 2016 PER INDISPONIBILITÀ DI ALCUNI IMPIANTI |
+172 MGL DI TONNELLATE RISPETTO AL 2016 (+3%) |
IN AUMENTO RISPETTO AL 2016 (71%) |
un contesto di mercato caratterizzato da consumi stagnanti. In aumento le vendite nel segmento dei polimeri, compensate dalla riduzione nelle altre linee di business.
• Gli investimenti tecnici del settore di €729 milioni hanno riguardato principalmente l'attività di raffinazione in Italia e all'estero
Valorizzato il know-how della raffinazione attraverso due accordi di licensing con le società cinesi Sinopec e Zhejiang Petrochemicals per l'utilizzo della tecnologia di conversione Eni Slurry Technology (EST). L'accordo con Sinopec prevede la definizione da parte di Eni del progetto di ingegneria di base relativo alla costruzione di un impianto di raffinazione basato sulla stessa
Progressi nel progetto di riconversione della raffineria di Gela il cui completamento è previsto entro il 2018. Le caratteristiche
| Sviluppo internazionale della Chimica
Firmato un accordo di partnership strategica tra Versalis e Bridgestone per lo sviluppo di una piattaforma tecnologica per la commercializzazione del guayule nei settori agronomici, della gomma sostenibile e dei prodotti chimici da rinnovabili. La partnership coniuga le competenze di Versalis nella ricerca (€395 milioni), finalizzati essenzialmente ai lavori di ripristino dell'impianto EST a Sannazzaro, al mantenimento dell'affidabilità degli impianti, alla conversione del sistema di raffinazione, nonché interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente; l'attività di marketing (€131 milioni) per obblighi di legge e stay in
tecnologia (EST) e in grado di convertire completamente i residui di raffinazione in prodotti leggeri di elevata qualità, azzerando la produzione di residui pesanti di raffinazione sia liquidi che solidi, con significativi vantaggi ambientali. Il contratto firmato nel marzo 2018 con Zhejiang Petrochemicals prevede la costruzione di due linee produttive con tecnologia EST,
dell'impianto consentiranno la produzione di green diesel nel rispetto dei recenti vincoli normativi in termini di riduzione delle
sul guayule, nello sviluppo dell'ingegneria di processo e del mercato di prodotti da fonti rinnovabili su scala commerciale con la leadership di Bridgestone nella coltivazione e nella tecnologia di produzione del guayule. Avviati nel novembre 2017, in un tempo record di 26 mesi, gli impianti per la produzione
business della rete di distribuzione in Italia e resto d'Europa.
• La spesa in attività di ricerca e sviluppo del settore Refining & Marketing e Chimica è stata di circa €58 milioni. Nel corso dell'anno sono state depositate 15 domande di brevetto.
ciascuna con una capacità di raffinazione prevista di 3 milioni di tonnellate annue, nell'ambito della realizzazione di una nuova raffineria con capacità di 40 milioni di tonnellate annue, prevista in avvio nel 2020. L'accordo prevede inoltre il Process Design Package relativo agli impianti, il training, l'assistenza tecnica, i Proprietary Equipment e la vendita del catalizzatore.
emissioni di GHG su tutta la filiera e l'impiego dell'intera capacità nel processare materie prime di seconda generazione.
degli elastomeri di Lotte Versalis Elastomers (LVE), joint venture paritetica Versalis-Lotte Chemical. Il complesso industriale è costituito da tre impianti con una capacità complessiva di 200 mila tonnellate/anno per la produzione di elastomeri per pneumatici ed altri componenti del settore automotive.
La priorità del business Refining & Marketing sarà quella del consolidamento della redditività e del mantenimento di un adeguato livello di autofinanziamento, con un utile operativo adjusted di €0,9 miliardi nel 2021 e un free cash flow cumulato 2018-2021 pari a €2,1 miliardi cumulato nel 2018-2021. Tali obiettivi saranno raggiunti attraverso:
Margine di break-even
Utile operativo adjusted
Free cash flow cumulato
~3 \$/barile a fine 2018
€0,9 mld nel 2021
€2,1 mld nel 2018-2021
Nel 2017 sono state acquistate 24,28 milioni di tonnellate di petrolio (23,35 milioni di tonnellate nel 2016) di cui 3,51 milioni di tonnellate dal settore Exploration & Production, 9,83 milioni di tonnellate sul mercato spot e 10,94 milioni di tonnellate dai Paesi produttori con
contratti a termine. La ripartizione degli acquisti per area geografica è la seguente: 40% dal Medio Oriente, 19% Asia Centrale, 15% dalla Russia, 12% dall'Italia, 10% dall'Africa Settentrionale, 2% dal Mare del Nord, 1% dall'Africa Occidentale e 1% da altre aree.
| (milioni di tonnellate) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Greggi equity | 3,51 | 3,43 | 5,04 | 0,08 | 2,3 |
| Altri greggi | 20,77 | 19,92 | 19,76 | 0,85 | 4,3 |
| Totale acquisti di greggi | 24,28 | 23,35 | 24,80 | 0,93 | 4,0 |
| Acquisti di semilavorati | 0,96 | 1,35 | 1,66 | (0,39) | (28,9) |
| Acquisti di prodotti | 10,92 | 11,20 | 10,68 | (0,28) | (2,5) |
| TOTALE ACQUISTI | 36,16 | 35,90 | 37,14 | 0,26 | 0,7 |
| Consumi per produzione di energia elettrica | (0,34) | (0,37) | (0,41) | 0,03 | (8,1) |
| Altre variazioni(a) | (1,76) | (1,92) | (1,22) | 0,16 | (8,3) |
| TOTALE DISPONIBILITÀ | 34,06 | 33,61 | 35,51 | 0,45 | 1,3 |
(a) Include le variazioni delle scorte, i cali di trasporto, i consumi e le perdite.
Le lavorazioni di petrolio e di semilavorati in conto proprio nel 2017 sono state di 24,02 milioni di tonnellate, in flessione del 2% rispetto al 2016 a causa dell'indisponibilità di alcuni impianti a Sannazzaro e alla fermata di Taranto, solo in parte compensati dalle migliori performance di Milazzo e Livorno.
In Italia la diminuzione dei volumi processati (-2,1%) riflette principalmente i fenomeni precedentemente citati. In aumento (+14,3%) rispetto al 2016 i volumi di green feedstock processati presso la Raffineria di Venezia.
All'estero le lavorazioni in conto proprio di 2,87 milioni di tonnellate
sono diminuite di circa 40 mila tonnellate (-1,4% per il maggior impatto delle fermate di manutenzione 2017 di BayernOil, rispetto a quelle di PCK del 2016).
Le lavorazioni complessive sulle raffinerie di proprietà sono state di 16,03 milioni di tonnellate, in calo del 7,7% (pari a 1,34 milioni di tonnellate).
Il tasso di utilizzo degli impianti, rapporto tra le lavorazioni e la capacità bilanciata, è pari all'82,6%. Il 15,2% del petrolio lavorato è di produzione Eni, in aumento rispetto al 2016 (14,8%).
| (milioni di tonnellate) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| ITALIA | |||||
| Lavorazioni sulle raffinerie di proprietà | 16,03 | 17,37 | 18,37 | (1,34) | (7,7) |
| Lavorazioni in conto terzi | (0,34) | (0,27) | (0,38) | (0,07) | 25,9 |
| Lavorazioni sulle raffinerie di terzi | 5,46 | 4,51 | 4,73 | 0,95 | 21,1 |
| Lavorazioni in conto proprio | 21,15 | 21,61 | 22,72 | (0,46) | (2,1) |
| Consumi e perdite | (1,36) | (1,53) | (1,52) | 0,17 | (11,1) |
| Prodotti disponibili da lavorazioni | 19,79 | 20,08 | 21,20 | (0,29) | (1,4) |
| Acquisti prodotti finiti e variazioni scorte | 6,74 | 6,28 | 6,22 | 0,46 | 7,3 |
| Prodotti finiti trasferiti al ciclo estero | (0,46) | (0,39) | (0,48) | (0,07) | 17,9 |
| Consumi per produzione di energia elettrica | (0,34) | (0,37) | (0,41) | 0,03 | (8,1) |
| Prodotti venduti | 25,73 | 25,60 | 26,53 | 0,13 | 0,5 |
| Totale lavorazioni green | 0,24 | 0,21 | 0,20 | 0,03 | 14,3 |
| ESTERO | |||||
| Lavorazioni in conto proprio | 2,87 | 2,91 | 3,69 | (0,04) | (1,4) |
| Consumi e perdite | (0,22) | (0,22) | (0,23) | ||
| Prodotti disponibili da lavorazioni | 2,65 | 2,69 | 3,46 | (0,04) | (1,5) |
| Acquisti prodotti finiti e variazioni scorte | 4,36 | 4,72 | 4,77 | (0,36) | (7,6) |
| Prodotti finiti trasferiti dal ciclo Italia | 0,46 | 0,40 | 0,48 | 0,06 | 15,0 |
| Prodotti venduti | 7,47 | 7,81 | 8,71 | (0,34) | (4,4) |
| Lavorazioni in conto proprio in Italia e all'estero | 24,02 | 24,52 | 26,41 | (0,50) | (2,0) |
| di cui: lavorazioni in conto proprio di greggi equity | 3,51 | 3,43 | 5,04 | 0,08 | 2,3 |
| Vendite di prodotti petroliferi in Italia e all'estero | 33,20 | 33,41 | 35,24 | (0,21) | (0,6) |
| Vendite di greggi | 0,86 | 0,20 | 0,27 | 0,66 | |
| TOTALE VENDITE | 34,06 | 33,61 | 35,51 | 0,45 | 1,3 |
Le vendite di prodotti petroliferi (33,20 milioni di tonnellate) sono diminuite di 0,21 milioni di tonnellate rispetto al 2016, con una diminuzione pari allo 0,6%, per effetto principalmente delle minori vendite extrarete in Italia e della cessione delle attività in Ungheria e Slovenia nel corso del secondo semestre 2016.
| (milioni di tonnellate) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Rete | 6,01 | 5,93 | 5,96 | 0,08 | 1,3 |
| Extrarete | 7,64 | 8,16 | 7,84 | (0,52) | (6,4) |
| Petrolchimica | 0,86 | 1,02 | 1,17 | (0,16) | (15,7) |
| Altre vendite | 11,22 | 10,49 | 11,56 | 0,73 | 7,0 |
| Vendite in Italia | 25,73 | 25,60 | 26,53 | 0,13 | 0,5 |
| Rete Resto d'Europa | 2,53 | 2,66 | 2,93 | (0,13) | (4,9) |
| Extrarete Resto d'Europa | 3,03 | 3,18 | 3,83 | (0,15) | (4,7) |
| Extrarete mercati extra europei | 0,45 | 0,43 | 0,43 | 0,02 | 4,7 |
| Altre vendite | 1,46 | 1,54 | 1,52 | (0,08) | (5,2) |
| Vendite all'estero | 7,47 | 7,81 | 8,71 | (0,34) | (4,4) |
| VENDITE DI PRODOTTI PETROLIFERI IN ITALIA E ALL'ESTERO | 33,20 | 33,41 | 35,24 | (0,21) | (0,6) |
Le vendite sulla rete in Italia (6,01 milioni di tonnellate) sono in lieve crescita rispetto al 2016 (circa 80 mila tonnellate, +1,3%). L'erogato medio riferito a benzina e gasolio (1.588 mila litri) ha registrato un aumento di circa 40 mila litri rispetto al 2016. La quota di mercato media del 2017 è del 25% in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2016 (24,3%).
Al 31 dicembre 2017 la rete di distribuzione in Italia è costituita da 4.310 stazioni di servizio con una riduzione di 86 unità rispetto al 31 dicembre 2016 (4.396 stazioni di servizio) per effetto della chiusura di impianti a basso erogato (25 unità) e dal saldo negativo tra aperture e risoluzioni di contratti di convenzionamento (56 unità) e concessioni autostradali (5 unità).
| (milioni di tonnellate) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Italia | 13,65 | 14,09 | 13,80 | (0,44) | (3,1) |
| Vendite rete | 6,01 | 5,93 | 5,96 | 0,08 | 1,3 |
| Benzina | 1,51 | 1,53 | 1,60 | (0,02) | (1,3) |
| Gasolio | 4,08 | 3,99 | 3,96 | 0,09 | 2,3 |
| GPL | 0,38 | 0,36 | 0,36 | 0,02 | 5,6 |
| Altri prodotti | 0,04 | 0,04 | 0,04 | ||
| Vendite extrarete | 7,64 | 8,16 | 7,84 | (0,52) | (6,4) |
| Gasolio | 3,36 | 3,70 | 3,69 | (0,34) | (9,2) |
| Oli combustibili | 0,08 | 0,14 | 0,12 | (0,06) | (42,9) |
| GPL | 0,21 | 0,22 | 0,22 | (0,01) | (4,5) |
| Benzina | 0,44 | 0,49 | 0,38 | (0,05) | (10,2) |
| Lubrificanti | 0,08 | 0,08 | 0,07 | ||
| Bunker | 0,85 | 1,01 | 1,07 | (0,16) | (15,8) |
| Jet fuel | 1,96 | 1,82 | 1,60 | 0,14 | 7,7 |
| Altri prodotti | 0,66 | 0,70 | 0,69 | (0,04) | (5,7) |
| Estero (rete + extrarete) | 6,01 | 6,27 | 7,19 | (0,26) | (4,1) |
| Benzina | 1,21 | 1,27 | 1,51 | (0,06) | (4,7) |
| Gasolio | 3,29 | 3,44 | 3,98 | (0,15) | (4,4) |
| Jet fuel | 0,50 | 0,62 | 0,65 | (0,12) | (19,4) |
| Oli combustibili | 0,13 | 0,13 | 0,17 | ||
| Lubrificanti | 0,10 | 0,10 | 0,10 | ||
| GPL | 0,51 | 0,49 | 0,51 | 0,02 | 4,1 |
| Altri prodotti | 0,27 | 0,22 | 0,27 | 0,05 | 22,7 |
| TOTALE VENDITE RETE ED EXTRARETE | 19,66 | 20,36 | 20,99 | (0,70) | (3,4) |
Impianti (numero) Erogato medio (migliaia di litri)

Le vendite rete nel Resto d'Europa pari a 2,53 milioni di tonnellate hanno registrato una riduzione del 4,9% rispetto al periodo di confronto. Tale risultato riflette essenzialmente la cessione delle attività in Ungheria e Slovenia nel corso del secondo semestre 2016. A parità di perimetro, escludendo l'effetto delle citate cessioni, le vendite aumentano dell'1,1% per effetto dei maggiori volumi commercializzati in Austria e Germania.
La priorità nel business della Chimica sarà il consolidamento dei risultati economico-finanziari con un utile operativo adjusted in crescita e pari a €0,4 miliardi nel 2021 e free cash flow cumulato di circa €0,3 miliardi nell'arco di piano. Tali obiettivi saranno raggiunti attraverso:
Al 31 dicembre 2017 la rete di distribuzione nel Resto d'Europa è costituita da 1.234 stazioni di servizio, con un numero di distributori in aumento di 8 unità rispetto al 31 dicembre 2016 principalmente in Germania.
L'erogato medio (2.440 mila litri) è aumentato di 100 mila litri rispetto al 2016 (2.340 mila litri).
Le vendite extrarete in Italia pari a 7,64 milioni di tonnellate hanno registrato una riduzione di circa 0,52 milioni di tonnellate, pari al 6,4%, rispetto al 2016 per effetto dei minori volumi commercializzati di gasoli, bunker e oli combustibili compensati dalle maggiori vendite di jet fuel e bitumi.
Le vendite extrarete nel Resto d'Europa, pari a 3,03 milioni di tonnellate, sono diminuite del 4,7% rispetto al 2016 per effetto dei minori volumi venduti in Austria e Francia oltre le citate dismissioni nell'Europa dell'Est, compensate dai maggiori volumi in Svizzera e Germania. Le vendite al settore Petrolchimica (0,86 milioni di tonnellate) sono in riduzione del 15,7%.
Le altre vendite in Italia e all'estero (12,68 milioni di tonnellate) sono in diminuzione di circa 0,65 milioni di tonnellate, pari al 5,4%, per effetto delle minori vendite ad altre società petrolifere.
tegia di decarbonizzazione, facendo ricorso a materie prime di origine naturale e sviluppando tecnologie "bio".
Upgrade del portafoglio verso prodotti differenziati
Utile operativo adjusted
€0,4 mld nel 2021
Free cash flow cumulato
~ €0,3 mld nel quadriennio
| (migliaia di tonnellate) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Intermedi | 3.458 | 3.417 | 3.334 | 41 | 1,2 |
| Polimeri | 2.360 | 2.229 | 2.366 | 131 | 5,9 |
| Produzioni | 5.818 | 5.646 | 5.700 | 172 | 3,0 |
| Consumi e perdite | (2.584) | (2.166) | (1.908) | (418) | 19,3 |
| Acquisti e variazioni rimanenze | 478 | 279 | 9 | 199 | 71,3 |
| TOTALE DISPONIBILITÀ | 3.712 | 3.759 | 3.801 | (47) | (1,3) |
| Intermedi | 1.820 | 1.970 | 1.883 | (150) | (7,6) |
| Polimeri | 1.892 | 1.789 | 1.918 | 103 | 5,8 |
| TOTALE VENDITE | 3.712 | 3.759 | 3.801 | (47) | (1,3) |
I prezzi medi unitari sono incrementati del 16% rispetto al 2016, nel business intermedi (+27%), principalmente il butadiene in aumento dell'88,3% e nel business dei polimeri (+13%) che riflette il prezzo degli stirenici (+14,8%) e degli elastomeri (+24,1%).
Le produzioni di prodotti petrolchimici di 5.818 mila tonnellate sono aumentate di 172 mila tonnellate (+3%) per effetto principalmente delle maggiori produzioni del business del polietilene (+14,6%) e degli elastomeri (+5,9%); le produzioni di intermedi sono in leggero aumento (+1,2%).
I principali incrementi produttivi si sono registrati presso i siti di Ragusa (+90%) per il recupero della capacità produttiva a seguito di un disservizio dello stabilimento avvenuto nel 2016, nei siti di Ravenna e Dunkerque (olefine) e di Ferrara e Mantova (polimeri stirenici) per minori fermate produttive. In calo la produzione presso i siti di Marghera, Mantova (derivati) e Dunastyr per le fermate programmate.
La capacità produttiva nominale è in linea con il 2016. Il tasso di utilizzo medio degli impianti, calcolato sulla capacità nominale, è risultato pari al 72,8% superiore al 2016 (71,4%).
I ricavi degli intermedi (€1.988 milioni) sono aumentati del 17,8% (+€300 milioni rispetto al 2016) per effetto dell'incremento delle quotazioni dei prodotti petroliferi che sono riflesse nei prezzi medi unitari dei principali prodotti della business unit. Le vendite sono diminuite del 7,6%, in particolare l'etilene (-16%) e i derivati (-14,1%) per fermata programmata degli impianti di Mantova.
I prezzi medi unitari di vendita sono aumentati complessivamente del 27,1%, in particolare nelle olefine (+25,8%), aromatici (+29,2%) e derivati (+26,7%).
Le produzioni di intermedi (3.458 migliaia di tonnellate) sono aumentate dell'1,2% rispetto al 2016. Si registrano incrementi nelle olefine (+4,3%) e riduzioni nei derivati (-11,2%).
I ricavi dei polimeri (€2.730 milioni) sono aumentati del 14,7% (+€350 milioni rispetto al 2016) grazie ai maggiori volumi di vendita (+6%) nonché all'aumento dei prezzi medi unitari (+13%).
Il business degli stirenici ha beneficiato dell'aumento dei prezzi delle materie prime (stirene) con un incremento dei prezzi medi di vendita (+14,8%); in leggero calo i volumi venduti (-2%).
In aumento i volumi di vendita del polietilene (+8,3%), mentre si rileva una diminuzione dei prezzi medi (-2,2%).
L'incremento dei volumi venduti di elastomeri è attribuibile alle maggiori vendite di gomme commodities (BR +15,8%), di gomme speciali EPDM (+23,2%) e lattici (+0,8%); in calo i volumi di gomme termoplastiche (-14,5%) e SBR (-8,7%).
La riduzione dei volumi venduti degli stirenici (-2%) è attribuibile principalmente alle minori vendite di stirene (-18,4%) e di polistirolo compatto (-1,4%) solo in parte compensati dalle maggiori vendite di ABS/ SAN (+3,2%) e di polistirolo espandibile (+3,4%). Complessivamente in aumento i volumi venduti del business polietilene (+10,8%) con maggiori vendite di EVA (+17,7%), LDPE (+31,6%) e di HDPE (+7,8%).
Le produzioni di polimeri (2.360 migliaia di tonnellate) sono aumentate del 5,9% rispetto al 2016, in particolare, per le maggiori produzioni di polietilene (+14,6%). In crescita le produzioni nel business elastomeri (+5,9%), in particolare le gomme BR (+12,4%) e EPDM (+25,1%). Nel business stirenici si rilevano maggiori produzioni di polistirolo espandibile (+6%) e di ABS/SAN (+17,9%) mentre è in calo la produzione di stirene (-5,9%) a causa della fermata programmata dell'impianto di Mantova.
Gli investimenti tecnici del settore di €729 milioni hanno riguardato principalmente: (i) l'attività di raffinazione in Italia e all'estero (€395 milioni), finalizzati essenzialmente ai lavori di ripristino dell'impianto EST a Sannazzaro, al mantenimento dell'affidabilità degli impianti, alla conversione del sistema di raffinazione, nonché interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente; (ii) l'attività di marketing (€131 milioni) per obblighi di legge e stay in business della rete di distribuzione in Italia e Resto d'Europa; (iii) interventi di potenziamento (€84 milioni), manutenzione (€42 milioni), mantenimento (€42 milioni), nonché interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente (€35 milioni) nell'ambito della Chimica (€203 milioni).
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Refining | 395 | 298 | 282 | 97 | 32,6 | |
| Marketing | 131 | 123 | 126 | 8 | 6,5 | |
| 526 | 421 | 408 | 105 | 24,9 | ||
| Chimica | 203 | 243 | 220 | (40) | (16,5) | |
| TOTALE | 729 | 664 | 628 | 65 | 9,8 |
E
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Ricavi della gestione caratteristica | 66.919 | 55.762 | 72.286 | 11.157 | 20,0 | |
| Altri ricavi e proventi | 4.058 | 931 | 1.252 | 3.127 | ||
| Costi operativi | (55.412) | (47.118) | (59.967) | (8.294) | (17,6) | |
| Altri proventi e oneri operativi | (32) | 16 | (485) | (48) | ||
| Ammortamenti | (7.483) | (7.559) | (8.940) | 76 | 1,0 | |
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 225 | 475 | (6.534) | (250) | (52,6) | |
| Radiazioni | (263) | (350) | (688) | 87 | 24,9 | |
| Utile (perdita) operativo | 8.012 | 2.157 | (3.076) | 5.855 | 271,4 | |
| Proventi (oneri) finanziari | (1.236) | (885) | (1.306) | (351) | (39,7) | |
| Proventi netti su partecipazioni | 68 | (380) | 105 | 448 | ||
| Utile (perdita) prima delle imposte | 6.844 | 892 | (4.277) | 5.952 | ||
| Imposte sul reddito | (3.467) | (1.936) | (3.122) | (1.531) | (79,1) | |
| Tax rate (%) | 50,7 | 217,0 | ||||
| Utile (perdita) netto - continuing operations | 3.377 | (1.044) | (7.399) | 4.421 | ||
| Utile (perdita) netto - discontinued operations | (413) | (1.974) | 413 | |||
| Utile (perdita) netto | 3.377 | (1.457) | (9.373) | 4.834 | ||
| di competenza: | ||||||
| Eni: | 3.374 | (1.464) | (8.778) | 4.838 | ||
| - continuing operations | 3.374 | (1.051) | (7.952) | 4.425 | ||
| - discontinued operations | (413) | (826) | 413 | |||
| Interessenze di terzi: | 3 | 7 | (595) | (4) | (57,1) | |
| - continuing operations | 3 | 7 | 553 | (4) | (57,1) | |
| - discontinued operations | (1.148) |
Nel 2017 Eni ha conseguito un forte recupero di redditività e un sensibile miglioramento nella generazione di cassa e negli indici patrimoniali grazie all'efficace implementazione della strategia di trasformazione dell'azienda basata sulla crescita profittevole nell'upstream, il completamento del "turnaround" del business mid-downstream e le azioni di efficienza che hanno permesso all'Azienda di cogliere appieno il beneficio della ripresa dello scenario commodity. L'upstream ha registrato nel 2017 il livello produttivo medio annuo più elevato della storia di Eni a circa 1,82 milioni di boe/giorno e un utile operativo adjusted raddoppiato facendo leva sulla riduzione del time-to-market delle riserve, i continui successi esplorativi, il controllo degli opex e la selezione degli investimenti di sviluppo diminuiti del 40% rispetto alla baseline 2014. Il settore G&P ha traguardato con un anno di anticipo l'obiettivo di risultato positivo strutturale grazie alle rinegoziazioni dei contratti long-term, alla riduzione dei costi di logisitica e alle buone performance dei business a valore aggiunto (GNL, trading di commodity e retail). I business R&M e Chimica chiudono l'anno con un utile operativo adjusted record di €991 milioni, che riflette il complessivo processo di ristrutturazione messo in atto con l'ottimizzazione dell'assetto impiantistico, l'efficienza nei costi e lo spostamento del mix produttivo su segmenti a maggiore valore aggiunto (specialties, produzioni verdi), conseguendo la riduzione del margine di break-even delle raffinerie al di sotto dei 4 \$/barile e il miglioramento della redditività media dei prodotti chimici. Sulla base di questi driver il fatturato di Gruppo è aumentato del 20%, l'utile operativo reported a €8.012 milioni è quasi quadruplicato e l'utile netto consolidato di competenza degli azionisti Eni è stato di €3.374 milioni rispetto alla perdita netta consolidata del 2016 di €1.464 milioni (il risultato 2016 comprende la perdita delle discontinued operations di €413 milioni dovuta alla svalutazione di €441 milioni della partecipazione Saipem per allineamento al fair value rappresentato dalla capitalizzazione di borsa alla data della perdita del controllo il 22 gennaio 2016). Il risultato ha beneficiato della normalizzazione del tax rate dal 217% al 51% dovuta alla migliorata redditività della E&P che ha consentito una maggiore fiscalizzazione dei costi riconosciuti anche nei contratti di PSA e di ridurre l'incidenza dei costi non deducibili, nonché di proventi straordinari netti di €1.116 milioni (€839 milioni dopo le imposte) riferiti principalmente alle plusvalenze connesse all'implementazione del Dual Exploration Model con il closing delle cessioni del 40% del progetto Zohr e dell'interest del 25% nel permesso esplorativo in sviluppo dell'Area 4 in Mozambico rilevando plusvalenze nette di €2.739 milioni (€3.266 milioni al lordo del relativo effetto fiscale), assorbite per circa due terzi da oneri straordinari netti.
61
Escludendo dall'utile operativo e dall'utile netto reported i citati proventi/oneri straordinari ("special items") e il profit on stock (€219 milioni e €156 milioni, rispettivamente prima e dopo le imposte), si ottengono i seguenti risultati adjusted: utile operativo adjusted di €5.803 milioni (+151% rispetto al 2016), utile netto adjusted di competenza azionisti Eni di €2.379 milioni rispetto alla perdita di €340 milioni nel 2016.
La generazione di cassa si ridetermina in circa €10 miliardi (+25% rispetto al 2016) determinando un surplus di €2,4 miliardi rispetto agli investimenti di €7,6 miliardi, esposti al netto delle quote di capex relative agli interest di minoranza ceduti a terzi nei progetti Zohr e Area 4 in Mozambico sostenuti da Eni fino al perfezionamento delle relative transazioni ed oggetto di rimborso con il corrispettivo della cessione. Tale surplus ha coperto circa l'80% del dividendo di €2.881 milioni allo scenario consuntivo di 54 \$/barile; pertanto sulla base della sensitivity di Gruppo al prezzo del petrolio (v. pag. 75) la cash neutrality per la copertura organica degli investimenti e del dividendo si determina in 57 \$/barile.
Al 31 dicembre 2017, l'indebitamento finanziario netto è pari a €10.916 milioni con una riduzione del 26% rispetto a fine 2016. Il gearing è pari a 0,18, livello competitivo tra le major europee, e il leverage scende a 0,23 rispetto a 0,28 di fine 2016.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 8.012 | 2.157 | (3.076) | 5.855 | 271,4 |
| Eliminazione (utile) perdita di magazzino | (219) | (175) | 1.136 | ||
| Esclusione special item | (1.990) | 333 | 6.426 | ||
| Utile (perdita) operativo adjusted(a) | 5.803 | 2.315 | 4.486 | 3.488 | 150,7 |
| Utile (perdita) netto di competenza azionisti Eni | 3.374 | (1.051) | (7.952) | 4.425 | |
| Eliminazione (utile) perdita di magazzino | (156) | (120) | 782 | ||
| Esclusione special item | (839) | 831 | 7.973 | ||
| Utile (perdita) netto adjusted di competenza azionisti Eni(a) | 2.379 | (340) | 803 | 2.719 | |
| Tax rate (%) | 56,8 | 120,6 | 82,4 |
(a) I dati del 2015 sono elaborati su base standalone cioè escludendo del tutto e non limitatamente ai terzi, il contributo Saipem alle continuing operations, assumendo pertanto il deconsolidamento della stessa.
Gli special item sono rappresentati da proventi netti di €839 milioni, relativi principalmente a:
il modello dell'expected loss adottato nel reporting statutory di Gruppo dal 2018 in luogo di quello determinato secondo il criterio corrente della perdita sostenuta (€223 milioni);
(1) Il significato delle misure di risultato Non-GAAP e la riconduzione delle misure GAAP più direttamente confrontabili è illustrato a pag. 76.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Special item dell'utile (perdita) operativo | (1.990) | 333 | 8.251 |
| - oneri ambientali | 208 | 193 | 225 |
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (221) | (459) | 7.124 |
| - radiazione pozzi esplorativi per abbandono progetti | 7 | 169 | |
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (3.283) | (10) | (406) |
| - accantonamenti a fondo rischi | 448 | 151 | 211 |
| - oneri per incentivazione all'esodo | 49 | 47 | 42 |
| - derivati su commodity | 146 | (427) | 164 |
| - differenze e derivati su cambi | (248) | (19) | (63) |
| - altro | 911 | 850 | 785 |
| Oneri (proventi) finanziari | 502 | 166 | 292 |
| di cui: | |||
| - riclassifica delle differenze e derivati su cambi nell'utile (perdita) operativo | 248 | 19 | 63 |
| Oneri (proventi) su partecipazioni | 372 | 817 | 488 |
| di cui: | |||
| - plusvalenze da cessione | (163) | (57) | (33) |
| - svalutazioni (riprese di valore) di partecipazioni | 537 | 896 | 506 |
| Imposte sul reddito | 277 | (72) | (7) |
| di cui: | |||
| - svalutazione netta imposte anticipate imprese italiane | 170 | 880 | |
| - svalutazioni nette imposte differite estero upstream | 6 | 860 | |
| - riforma fiscale Stati Uniti | 115 | ||
| - fiscalità su special item dell'utile (perdita) operativo e altro | 162 | (248) | (1.747) |
| Totale special item dell'utile (perdita) netto | (839) | 1.244 | 9.024 |
| di competenza: | |||
| - interessenze di terzi | 353 | ||
| - azionisti Eni | (839) | 1.244 | 8.671 |
L'analisi dell'utile netto adjusted per settore di attività è riportata nella seguente tabella:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 2.724 | 508 | 991 | 2.216 | ||
| Gas & Power | 52 | (330) | (168) | 382 | ||
| Refining & Marketing e Chimica | 663 | 419 | 512 | 244 | 58,2 | |
| Corporate e altre attività | (1.041) | (991) | (663) | (50) | (5,0) | |
| Effetto eliminazione utili interni e altre elisioni di consolidato(a) | (16) | 61 | 1.250 | (77) | ||
| Utile (perdita) netto adjusted - continuing operations | 2.382 | (333) | 1.922 | 2.715 | ||
| di competenza: | ||||||
| - interessenze di terzi | 3 | 7 | 605 | (4) | (57,1) | |
| - azionisti Eni | 2.379 | (340) | 1.317 | 2.719 | ||
| Ripristino elisioni intercompany vs. discontinued operations | (514) | |||||
| Utile (perdita) netto adjusted di competenza azionisti Eni su base standalone | 2.379 | (340) | 803 | 2.719 |
(a) Gli utili interni riguardano gli utili sulle cessioni intragruppo di prodotti, servizi e beni materiali e immateriali esistenti a fine periodo nel patrimonio dell'impresa acquirente.
Nel 2017 i risultati di Eni sono stati realizzati in uno scenario caratterizzato dalla ripresa del prezzo di riferimento del Brent in particolare nella parte finale dell'anno, sostenuto dal migliore bilanciamento dei fondamentali con la domanda in crescita trainata dalla ripresa economica e l'eccesso d'offerta mitigato dai tagli produttivi dell'OPEC e di altri Paesi. In media annua il prezzo di riferimento del Brent segna un recupero del 24% rispetto al periodo di confronto. Tali fattori sono stati parzialmente compensati dall'indebolimento del dollaro rispetto all'euro, dal minore apprezzamento dei prezzi di realizzo medi Eni rispetto al Brent, la cui ripresa non ha ancora interessato i prezzi del gas dato il lag temporale delle formule oil-linked.
Il margine benchmark dell'attività di raffinazione Eni (Standard Eni Refining Margin - SERM) che approssima il sistema e i bilanci materia delle raffinerie Eni ha incrementato il suo valore (+19%) attestandosi al 5 \$/bl, rispetto all'obiettivo Eni di margine di break-even traguardato nel 2017 al di sotto dei 4 \$/bl. L'incremento del margine di scenario si colloca in un quadro di tenuta degli spread dei prodotti rispetto alla ripresa della carica petrolifera; tale trend si è indebolito nella parte finale dell'anno a fronte del rialzo repentino delle quotazioni del greggio.
Il cambio euro/dollaro pari a 1,130 fa registrare un apprezzamento (+2,1%) rispetto al cambio medio registrato nel 2016.
63
| 2017 | 2016 | 2015 | Var. % | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Prezzo medio del greggio Brent dated(a) | 54,27 | 43,69 | 52,46 | 24,2 | |
| Cambio medio EUR/USD(b) | 1,130 | 1,107 | 1,110 | 2,1 | |
| Prezzo medio in euro del greggio Brent dated | 48,03 | 39,47 | 47,26 | 21,7 | |
| Standard Eni Refining Margin (SERM)(c) | 5,0 | 4,2 | 8,3 | 19,0 | |
| PSV(d) | 211 | 168 | 234 | 25,6 | |
| TTF(d) | 183 | 148 | 210 | 23,6 | |
| Euribor - euro a tre mesi (%) | (0,33) | (0,26) | (0,02) | (26,9) | |
| Libor - dollaro a tre mesi (%) | 1,26 | 0,74 | 0,32 | 70,3 |
(a) In USD per barile. Fonte: Platt's Oilgram. (b) Fonte: BCE. (c) In USD per barile. Fonte: elaborazioni Eni. Consente di approssimare il margine del sistema di raffinazione Eni tenendo conto dei bilanci materia e delle rese in prodotti delle raffinerie. (d) In euro per migliaia di metri cubi.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 19.525 | 16.089 | 21.436 | 3.436 | 21,4 | |
| Gas & Power | 50.623 | 40.961 | 52.096 | 9.662 | 23,6 | |
| Refining & Marketing e Chimica | 22.107 | 18.733 | 22.639 | 3.374 | 18,0 | |
| - Refining & Marketing | 17.688 | 14.932 | 18.458 | 2.756 | 18,5 | |
| - Chimica | 4.851 | 4.196 | 4.717 | 655 | 15,6 | |
| - Elisioni | (432) | (395) | (536) | |||
| Corporate e altre attività | 1.462 | 1.343 | 1.468 | 119 | 8,9 | |
| Elisioni di consolidamento | (26.798) | (21.364) | (25.353) | (5.434) | ||
| Ricavi della gestione caratteristica | 66.919 | 55.762 | 72.286 | 11.157 | 20,0 | |
| Altri ricavi e proventi | 4.058 | 931 | 1.252 | 3.127 | ||
| Totale ricavi | 70.977 | 56.693 | 73.538 | 14.284 | 25,2 |
I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel 2017 (€66.919 milioni) sono aumentati di €11.157 milioni rispetto al 2016 (+20%) grazie alla ripresa dei prezzi delle commodity energetiche.
I ricavi del settore Exploration & Production (€19.525 milioni) sono aumentati di €3.436 milioni (+21,4%) per effetto della ripresa dei prezzi di realizzo in dollari del petrolio e del gas (+27,8% e +12,8%, rispettivamente) in relazione all'andamento del marker Brent e della ripresa dei mercati di riferimento. La minore dinamica dei prezzi del gas è influenzata dai lag temporali delle formule oil-linked.
I ricavi del settore Gas & Power (€50.623 milioni) sono aumentati di €9.662 milioni (+23,6%) per effetto della ripresa del prezzo del gas e dell'elettricità e, per quanto riguarda il trading di commodity, anche per effetto dell'incremento dei prezzi di olio e prodotti petroliferi e dei volumi commercializzati.
I ricavi del settore Refining & Marketing e Chimica (€22.107 milioni) sono aumentati di €3.374 milioni (+18%) per effetto della ripresa delle quotazioni di riferimento delle commodity. I prezzi medi di benzina e gasolio registrano un incremento rispettivamente del 19% e 24%. In aumento del 16% i prezzi medi unitari di vendita della chimica trainati dalla ripresa dei monomeri (+27% intermedi e +13% polimeri).
Gli altri ricavi e proventi con un saldo positivo di €4.058 milioni comprendono le plusvalenze sulla cessione di immobilizzazioni tecniche e proventi miscellanei. L'entità di tali proventi riflette la rilevazione delle plusvalenze realizzate sulla cessione del 40% dell'asset Zohr in Egitto (€1.281 milioni) e dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€1.985 milioni).
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | 52.461 | 44.124 | 56.848 | 8.337 | 18,9 |
| di cui: - altri special item | 660 | 360 | 436 | ||
| Costo lavoro | 2.951 | 2.994 | 3.119 | (43) | (1,4) |
| di cui: - incentivi per esodi agevolati e altro | 49 | 47 | 41 | ||
| 55.412 | 47.118 | 59.967 | 8.294 | 17,6 |
I costi operativi sostenuti nel 2017 (€55.412 milioni) sono aumentati di €8.294 milioni rispetto al 2016, pari al 17,6%. Gli acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi (€52.461 milioni) sono aumentati del 18,9% (+€8.337 milioni) per effetto essenzialmente dell'aumento del costo degli idrocarburi approvvigionati (gas da contratti long-term e cariche petrolifere e petrolchimiche).
Gli acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi includono special item di €660 milioni (€360 milioni nel 2016) relativi principalmente ad accantonamenti a fondo rischi e oneri ambientali. Il costo lavoro (€2.951 milioni) è diminuito di €43 milioni rispetto al 2016 (-1,4%) principalmente per effetto del decremento dell'occupazione media e dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro USA e alla sterlina inglese.
| (€ milioni) 2017 |
2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 6.747 | 6.772 | 8.080 | (25) | (0,4) |
| Gas & Power | 345 | 354 | 363 | (9) | (2,5) |
| Refining & Marketing e Chimica | 360 | 389 | 454 | (29) | (7,5) |
| Corporate e altre attività | 60 | 72 | 71 | (12) | (16,7) |
| Effetto eliminazione utili interni | (29) | (28) | (28) | ||
| Totale ammortamenti | 7.483 | 7.559 | 8.940 | (76) | (1,0) |
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | (225) | (475) | 6.534 | 250 | 52,6 |
| Ammortamenti, svalutazioni e riprese di valore nette | 7.258 | 7.084 | 15.474 | 174 | 2,5 |
| Radiazioni | 263 | 350 | 688 | (87) | (24,9) |
| 7.521 | 7.434 | 16.162 | 87 | 1,2 |
Gli ammortamenti (€7.483 milioni) evidenziano un leggero calo (-€76 milioni, -1,0% rispetto al 2016) principalmente nel settore Exploration & Production per effetto della riduzione degli investimenti di sviluppo e dell'apprezzamento dell'euro, parzialmente compensati degli avvii e ramp-up di nuovi progetti, e nel business Refining & Marketing per il write-off, iscritto nel bilancio 2016, delle unità danneggiate dell'impianto EST in seguito all'evento occorso a dicembre 2016.
Le riprese di valore nette (€225 milioni) sono così articolate:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Svalutazione asset materiali/immateriali | 862 | 1.067 | 6.376 | (205) |
| Svalutazione goodwill | 161 | |||
| Riprese di valore | (1.087) | (1.542) | (3) | 455 |
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | (225) | (475) | 6.534 | 250 |
| Svalutazione crediti assimilati ad attività non ricorrenti | 4 | 16 | (12) | |
| Totale | (221) | (459) | 6.534 | 238 |
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | (158) | (700) | 5.212 | 542 |
| Gas & Power | (146) | 81 | 152 | (227) |
| Refining & Marketing e Chimica | 54 | 104 | 1.150 | (50) |
| Corporate e altre attività | 25 | 40 | 20 | (15) |
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | (225) | (475) | 6.534 | 250 |
Le radiazioni (€263 milioni) si riferiscono principalmente ai write-off di pozzi esplorativi di insuccesso dovuti al mancato rinvenimento di quantità sufficienti di risorse da giustificarne lo sviluppo principalmente in Egitto, Norvegia e Costa d'Avorio.
Di seguito si riporta l'analisi dell'utile operativo per settore di attività:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 7.651 | 2.567 | (959) | 5.084 | ||
| Gas & Power | 75 | (391) | (1.258) | 466 | ||
| Refining & Marketing e Chimica | 981 | 723 | (1.567) | 258 | 35,7 | |
| Corporate e altre attività | (668) | (681) | (497) | 13 | 1,9 | |
| Effetto eliminazione utili interni | (27) | (61) | 1.205 | 34 | ||
| Utile (perdita) operativo | 8.012 | 2.157 | (3.076) | 5.855 | 271,4 |
Di seguito si riporta l'analisi dell'utile operativo adjusted per settore di attività:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo - continuing operations | 8.012 | 2.157 | (3.076) | 5.855 | 271,4 |
| Eliminazione (utile) perdita di magazzino | (219) | (175) | 1.136 | ||
| Esclusione special item | (1.990) | 333 | 7.648 | ||
| Utile (perdita) operativo adjusted - continuing operations | 5.803 | 2.315 | 5.708 | 3.488 | 150,7 |
| Dettaglio per settore di attività: | |||||
| Exploration & Production | 5.173 | 2.494 | 4.182 | 2.679 | |
| Gas & Power | 214 | (390) | (126) | 604 | |
| Refining & Marketing e Chimica | 991 | 583 | 695 | 408 | 70,0 |
| Corporate e altre attività | (542) | (452) | (369) | (90) | (19,9) |
| Effetto eliminazione utili interni e altre elisioni di consolidato | (33) | 80 | 1.326 | (113) | |
| 5.803 | 2.315 | 5.708 | 3.488 | 150,7 | |
| Ripristino elisioni transazioni Intercompany vs. discontinued operations | (1.222) | ||||
| Utile (perdita) operativo adjusted - continuing operations su base standalone | 5.803 | 2.315 | 4.486 | 3.488 | 150,7 |
L'utile operativo adjusted è stato di €5.803 milioni, incrementato del 151% rispetto all'utile operativo adjusted del 2016 (€2.315 milioni) per effetto principalmente della ripresa dello scenario prezzi/ margini delle commodity che ha concorso alla migliore performance per €3,1 miliardi, alla crescita dei volumi e alle azioni di efficienza e ottimizzazione che hanno contribuito per €0,6 miliardi. Tali variazioni sono state parzialmente compensate dai tagli OPEC e da effetti non ricorrenti per €0,2 miliardi.
Il commento dell'utile operativo adjusted per settore è riportato nel paragrafo "Risultati per settore di attività".
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) finanziari correlati all'indebitamento finanziario netto | (834) | (726) | (814) | (108) |
| - Interessi e altri oneri su debiti finanziari a breve e lungo temine | (751) | (757) | (838) | 6 |
| - Interessi attivi verso banche | 12 | 15 | 19 | (3) |
| - Proventi (oneri) netti su attività finanziarie destinate al trading | (111) | (21) | 3 | (90) |
| - Interessi e altri proventi su crediti finanziari e titoli non strumentali all'attività operativa | 16 | 37 | 2 | (21) |
| Proventi (oneri) su strumenti finanziari derivati | 837 | (482) | 160 | 1.319 |
| - Strumenti finanziari derivati su valute | 809 | (494) | 96 | 1.303 |
| - Strumenti finanziari derivati su tassi di interesse | 28 | (12) | 31 | 40 |
| - Opzioni | 24 | 33 | (24) | |
| Differenze di cambio | (905) | 676 | (354) | (1.581) |
| Altri proventi (oneri) finanziari | (407) | (459) | (464) | 52 |
| - Interessi e altri proventi su crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa | 128 | 143 | 120 | (15) |
| - Oneri finanziari connessi al trascorrere del tempo (accretion discount) | (264) | (312) | (291) | 48 |
| - Altri proventi (oneri) finanziari | (271) | (290) | (293) | 19 |
| (1.309) | (991) | (1.472) | (318) | |
| Oneri finanziari imputati all'attivo patrimoniale | 73 | 106 | 166 | (33) |
| (1.236) | (885) | (1.306) | (351) |
Gli oneri finanziari netti di €1.236 milioni registrano un peggioramento di €351 milioni rispetto al 2016. I principali driver sono stati: (i) la variazione negativa delle differenze cambio al netto del fair value positivo dei derivati su cambi (€278 milioni), le cui variazioni di fair value sono imputate a conto economico essendo privi dei requisiti formali per essere qualificati come "hedges" in base allo IAS 39, tale fenomeno riflette la repentina svalutazione del dollaro USA a fine esercizio; (ii) il risultato negativo della gestione dei titoli held for trading per effetto cambio (€111 milioni), al quale corrisponde una variazione di segno inverso dei derivati su cambi per i quali si è ritenuto di non attivare la relazione di fair value hedge.
L'analisi dei proventi netti su partecipazioni relativa al 2017 è illustrata nella tabella seguente:
| 2017 (€ milioni) |
Exploration & Production |
Gas & Power |
Refining & Marketing e Chimica |
Corporate e altre attività |
Gruppo |
|---|---|---|---|---|---|
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (99) | (10) | (57) | (101) | (267) |
| Dividendi | 179 | 25 | 1 | 205 | |
| Plusvalenze (minusvalenze) nette da cessione di partecipazioni | 163 | 163 | |||
| Altri proventi (oneri) netti | (2) | (35) | (3) | 7 | (33) |
| 78 | 118 | (35) | (93) | 68 |
I proventi netti su partecipazioni ammontano a €68 milioni e riguardano:
hanno riportato una perdita netta complessiva di €267 milioni in relazione principalmente al settore E&P. Inoltre sulla partecipazione del 31% in Saipem valutata all'equity è stato registrato nel segmento Corporate e altre attività un onere da valutazione di €101 milioni che riflette la quota di competenza del risultato dell'esercizio penalizzato dagli esiti dell'impairment test e da alcune poste straordinarie rilevate dalla partecipata;
(ii) gli altri oneri netti di €33 milioni, che comprendono la minusvalenza da impairment test della partecipazione Unión Fenosa Gas SA (€35 milioni) relativa al settore G&P.
L'analisi per tipologia di provento/onere è illustrata nella tabella seguente:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (267) | (326) | (471) | 59 |
| Dividendi | 205 | 143 | 402 | 62 |
| Plusvalenze (minusvalenze) nette da cessione di partecipazioni | 163 | (14) | 164 | 177 |
| Altri proventi (oneri) netti | (33) | (183) | 10 | 150 |
| 68 | (380) | 105 | 448 |
Le imposte sul reddito sono incrementate del 79% a €3.467 milioni per effetto essenzialmente dell'incremento dell'utile ante imposte (+€5.952 milioni rispetto al 2016). Il tax rate si normalizza al 51% rispetto al 217% del 2016 influenzato dalla concentrazione degli imponibili nei PSA, caratterizzati da tax rate elevati e dalla ridotta capacità d'iscrizione di imposte differite attive.
Il sensibile ridimensionamento del tax rate sul risultato adjusted
(dal 121% al 57%) è stato influenzato anche dalla rilevazione di imposte differite attive in connessione con l'avvio della fase esecutiva del progetto Coral in Mozambico e con lo start-up produttivo in Ghana e dalla migliorata redditività della E&P che ha consentito una maggiore fiscalizzazione dei costi riconosciuti anche nei contratti di PSA, nonché ha ridotto l'incidenza dei costi non deducibili.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 7.651 | 2.567 | (959) | 5.084 | 198,1 | |
| Esclusione special item: | (2.478) | (73) | 5.141 | |||
| - oneri ambientali | 46 | |||||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (154) | (684) | 5.212 | |||
| - radiazioni pozzi esplorativi per abbandono progetti | 7 | 169 | ||||
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (3.269) | (2) | (403) | |||
| - oneri per incentivazione all'esodo | 19 | 24 | 15 | |||
| - accantonamenti a fondo rischi | 366 | 105 | ||||
| - derivati su commodity | 19 | 12 | ||||
| - differenze e derivati su cambi | (68) | (3) | (59) | |||
| - altro | 582 | 461 | 195 | |||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 5.173 | 2.494 | 4.182 | 2.679 | 107,4 | |
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | (50) | (55) | (272) | 5 | ||
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 408 | 68 | 254 | 340 | ||
| Imposte sul reddito(a) | (2.807) | (1.999) | (3.173) | (808) | ||
| Tax rate (%) | 50,8 | 79,7 | 76,2 | (28,9) | ||
| Utile (perdita) netto adjusted | 2.724 | 508 | 991 | 2.216 | 436,2 | |
| I risultati includono: | ||||||
| costi di ricerca esplorativa: | 525 | 374 | 871 | 151 | 40,4 | |
| - costi di prospezioni, studi geologici e geofisici | 273 | 204 | 254 | 69 | 33,8 | |
| - radiazione di pozzi di insucesso(b) | 252 | 170 | 617 | 82 | 48,2 | |
| Prezzi medi di realizzo | ||||||
| Petrolio(c) | (\$/barile) | 50,06 | 39,18 | 46,30 | 10,88 | 27,8 |
| Gas naturale (\$/migliaia di metri cubi) |
130,31 | 115,51 | 160,78 | 14,80 | 12,8 | |
| Idrocarburi | (\$/boe) | 35,06 | 29,14 | 36,47 | 5,92 | 20,3 |
(a) Escludono gli special item. (b) Include anche la radiazione di diritti esplorativi unproved, laddove presenti, associati ai progetti con esito negativo. (c) Include condensati.
Nel 2017, il settore Exploration & Production ha conseguito l'utile operativo adjusted di €5.173 milioni con un incremento di €2.679 milioni rispetto al 2016 per effetto principalmente della ripresa dello scenario petrolifero (+24% la quotazione Brent) nonché della crescita delle produzioni. Tali effetti sono stati in parte compensati da maggiori write-off di pozzi esplorativi ed altri costi, nonchè dal minore apprezzamento dei prezzi di realizzo medi Eni rispetto al Brent, la cui ripresa non ha ancora interessato i prezzi del gas dato il lag temporale delle formule oil-linked.
L'utile operativo adjusted è stato determinato con una rettifica negativa per special item di €2.478 milioni.
L'utile netto adjusted di €2.724 milioni registra un incremen-
to di oltre il 400% pari a €2.216 milioni, dovuto principalmente all'incremento della performance operativa. Il sensibile ridimensionamento del tax rate dell'esercizio (dall'80% al 51%) è stato determinato dalla migliorata redditività che ha consentito una maggiore fiscalizzazione dei costi riconosciuti anche nei contratti di PSA e che ha ridotto l'incidenza dei costi non deducibili. Alla riduzione del tax rate hanno inoltre contribuito la rilevazione di imposte differite attive in connessione con l'avvio della fase esecutiva del progetto Coral in Mozambico e con lo start-up produttivo in Ghana.
Nel 2017 le imposte pagate incidono sul flusso di cassa operativo della E&P prima della variazione del working capital e delle stesse imposte pagate per circa il 30%.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 75 | (391) | (1.258) | 466 | 119,2 |
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | 90 | 132 | |||
| Esclusione special item: | 139 | (89) | 1.000 | ||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (146) | 81 | 152 | ||
| - oneri ambientali | 1 | ||||
| - accantonamento a fondo rischi | 17 | 226 | |||
| - oneri per incentivazione all'esodo | 38 | 4 | 6 | ||
| - derivati su commodity | 157 | (443) | 90 | ||
| - differenze e derivati su cambi | (171) | (19) | (9) | ||
| - altro | 261 | 270 | 535 | ||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 214 | (390) | (126) | 604 | 154,9 |
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | 10 | 6 | 11 | 4 | |
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | (9) | (20) | (2) | 11 | |
| Imposte sul reddito(a) | (163) | 74 | (51) | (237) | |
| Tax rate (%) | 75,8 | ||||
| Utile (perdita) netto adjusted | 52 | (330) | (168) | 382 | 115,8 |
(a) Escludono gli special item.
Nel 2017 il settore Gas & Power ha conseguito il migliore risultato degli ultimi sette anni con l'utile operativo adjusted di €214 milioni ed un miglioramento di €604 milioni rispetto al 2016. La rinegoziazione dei contratti di acquisto long-term, compresa la termination di alcuni, i minori costi di logistica, nonché le buone performance del trading e dei business GNL e Power hanno consentito di traguardare con un anno di anticipo l'obiettivo di un risultato strutturale positivo.
Dall'anno 2017, il profit/loss on stock rimane incluso nella performance in quanto precedenti modifiche regolatorie ai criteri per l'accesso alle capacità di stoccaggio hanno consentito di avviare una gestione attiva del magazzino gas.
L'utile operativo adjusted è ottenuto con una rettifica positiva per gli special item di €139 milioni.
L'esercizio chiude con un utile netto adjusted di €52 milioni, rispetto alla perdita di €330 milioni del 2016, in miglioramento di €382 milioni a seguito dell'incremento della performance operativa.
Il tax rate adjusted dell'anno si attesta al 75,8% per effetto dell'elevata incidenza del tax rate di alcune società estere.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % |
|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 981 | 723 | (1.567) | 258 | 35,7 |
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | (213) | (406) | 877 | ||
| Esclusione special item: | 223 | 266 | 1.385 | ||
| - oneri ambientali | 136 | 104 | 137 | ||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | 54 | 104 | 1.150 | ||
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (13) | (8) | (8) | ||
| - accantonamenti a fondo rischi | 28 | (5) | |||
| - oneri per incentivazione all'esodo | (6) | 12 | 8 | ||
| - derivati su commodity | (11) | (3) | 68 | ||
| - differenze e derivati su cambi | (9) | 3 | 5 | ||
| - altro | 72 | 26 | 30 | ||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 991 | 583 | 695 | 408 | 70,0 |
| - Refining & Marketing | 531 | 278 | 387 | 253 | 91,0 |
| - Chimica | 460 | 305 | 308 | 155 | 50,8 |
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | 5 | 1 | (2) | 4 | |
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 19 | 32 | 69 | (13) | |
| Imposte sul reddito(a) | (352) | (197) | (250) | (155) | |
| Tax rate (%) | 34,7 | 32,0 | 32,8 | 2,7 | |
| Utile (perdita) netto adjusted | 663 | 419 | 512 | 244 | 58,2 |
(a) Escludono gli special item.
Nel 2017 il settore Refining & Marketing e Chimica ha conseguito l'utile operativo adjusted di €991 milioni che rappresenta un miglioramento di €408 milioni rispetto al 2016.
Il business Refining & Marketing ha registrato il risultato migliore degli ultimi 8 anni con l'utile operativo adjusted di €531 milioni e un miglioramento di €253 milioni. I benefici delle azioni di riassetto del sistema di raffinazione Eni eseguite negli ultimi anni hanno permesso di ridurre il margine break-even 2017 al di sotto dei 4 \$/ barile, consentendo di catturare appieno l'upside dello scenario nei primi nove mesi dell'anno, nonostante la ridotta disponibilità della raffineria di Sannazzaro. Tali risultati sono stati inoltre rafforzati dai proventi derivanti dall'accordo di licensing della tecnologia di conversione EST a Sinopec e dalla performance positiva del business commerciale a seguito delle politiche di marketing che hanno favorito i segmenti premium.
La Chimica ha conseguito l'utile operativo adjusted di €460 milioni con un incremento di €155 milioni, conseguendo la miglior performance della storia recente della chimica Eni. Tale risultato evidenzia i progressi del turnaround che attraverso le ristrutturazioni, l'ottimizzazione della base impiantistica dei siti core, il ribilanciamento del portafoglio prodotti su segmenti a maggiore valore ha consentito di catturare il positivo andamento dello scenario e di realizzare recuperi di volume.
L'utile operativo adjusted è ottenuto con una rettifica positiva per gli special item di €223 milioni.
L'utile netto adjusted di €663 milioni aumenta di €244 milioni per effetto dell'incremento della performance operativa.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | (668) | (681) | (497) | 13 | 1,9 | |
| Esclusione special item | 126 | 229 | 128 | |||
| - oneri ambientali | 26 | 88 | 88 | |||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | 25 | 40 | 20 | |||
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (1) | 4 | ||||
| - accantonamenti a fondo rischi | 82 | 1 | (10) | |||
| - oneri per incentivazione all'esodo | (2) | 7 | 1 | |||
| - altro | (4) | 93 | 25 | |||
| Utile (perdita) operativo adjusted | (542) | (452) | (369) | (90) | (19,9) | |
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | (699) | (721) | (686) | 22 | 3,1 | |
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 22 | (6) | 285 | 28 | ||
| Imposte sul reddito(a) | 178 | 188 | 107 | (10) | (5,3) | |
| Utile (perdita) netto adjusted | (1.041) | (991) | (663) | (50) | (5,0) | |
(a) Escludono gli special item.
2017
Lo schema dello stato patrimoniale riclassificato aggrega i valori attivi e passivi dello schema statutory secondo il criterio della funzionalità alla gestione dell'impresa considerata suddivisa convenzionalmente nelle tre funzioni fondamentali: l'investimento, l'esercizio, il finanziamento. Il management ritiene che lo schema proposto rappresenti un'utile informativa per l'investitore perché consente
di individuare le fonti delle risorse finanziarie (mezzi propri e mezzi di terzi) e gli impieghi delle stesse nel capitale immobilizzato e in quello di esercizio. Lo schema dello stato patrimoniale riclassificato è utilizzato dal management per il calcolo dei principali indici finanziari di redditività del capitale investito (ROACE) e di solidità/equilibrio della struttura finanziaria (gearing/ leverage).
| (€ milioni) | 31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | Var. ass. |
|---|---|---|---|
| Capitale immobilizzato | |||
| Immobili, impianti e macchinari | 63.158 | 70.793 | (7.635) |
| Rimanenze immobilizzate - scorte d'obbligo | 1.283 | 1.184 | 99 |
| Attività immateriali | 2.925 | 3.269 | (344) |
| Partecipazioni | 3.730 | 4.316 | (586) |
| Crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa | 1.698 | 1.932 | (234) |
| Debiti netti relativi all'attività di investimento | (1.379) | (1.765) | 386 |
| 71.415 | 79.729 | (8.314) | |
| Capitale di esercizio netto | |||
| Rimanenze | 4.621 | 4.637 | (16) |
| Crediti commerciali | 10.182 | 11.186 | (1.004) |
| Debiti commerciali | (10.890) | (11.038) | 148 |
| Debiti tributari e fondo imposte netto | (2.387) | (3.073) | 686 |
| Fondi per rischi e oneri | (13.447) | (13.896) | 449 |
| Altre attività (passività) d'esercizio | 287 | 1.171 | (884) |
| (11.634) | (11.013) | (621) | |
| Fondi per benefici ai dipendenti | (1.022) | (868) | (154) |
| Attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili | 236 | 14 | 222 |
| CAPITALE INVESTITO NETTO | 58.995 | 67.862 | (8.867) |
| Patrimonio netto degli azionisti Eni | 48.030 | 53.037 | (5.007) |
| Interessenze di terzi | 49 | 49 | |
| Patrimonio netto | 48.079 | 53.086 | (5.007) |
| Indebitamento finanziario netto | 10.916 | 14.776 | (3.860) |
| COPERTURE | 58.995 | 67.862 | (8.867) |
(a) Per la riconduzione allo schema obbligatorio v. il paragrafo "Riconduzione degli schemi di bilancio riclassificati utilizzati nella relazione sulla gestione a quelli obbligatori".
L'apprezzamento registrato nel cambio puntuale euro/dollaro rispetto al 31 dicembre 2016 (cambio EUR/USD 1,200 al 31 dicembre 2017, contro 1.054 al 31 dicembre 2016, +13,9%) ha determinato, nella conversione dei bilanci espressi in moneta diversa dall'euro ai cambi del 31 dicembre 2017, una riduzione del capitale investito netto di €6.774 milioni, del patrimonio netto di €5.573 milioni e del debito di €1.201 milioni.
Il capitale immobilizzato (€71.415 milioni) è diminuito di €8.314 milioni rispetto al 31 dicembre 2016. La voce "Immobili, impianti e macchinari" evidenzia un decremento di €7.635 milioni dovuto agli ammortamenti dell'esercizio (€7.483 milioni) e all'effetto cambio negativo di €7.025 milioni. Tali decrementi sono stati solo in parte compensati degli investimenti dell'esercizio (€8.681 milioni).
Le "Attività immateriali" si riducono di €344 milioni a seguito della derecognition del goodwill della società Eni G&P NV per la cessione definita nel 2017, nonché dell'effetto negativo delle differenze cambio.
La riduzione della voce "Partecipazioni" (€586 milioni) è attribuibile alla svalutazione delle partecipazioni del settore E&P e della Chimica, ai risultati negativi delle società partecipate e alle dismissioni.
Il capitale di esercizio netto (-€11.634 milioni) si riduce di €621 milioni per effetto principalmente: (i) del decremento dei crediti commerciali (-€1.004 milioni) dovuto alla migliore gestione del circolante e al maggiore volume di crediti ceduti in factoring con scadenza successiva alla data di chiusura, rispetto all'esercizio precedente; (ii) della riduzione delle altre attività (passività) di esercizio (-€884 milioni) dovuta principalmente alla svalutazione di crediti in sofferenza del settore E&P.
Tali variazioni sono state parzialmente compensate dalla riduzione dei debiti tributari e fondo imposte netto (+€686 milioni) e dalla riduzione dei fondi per rischi ed oneri (+€449 milioni) essenzialmente per effetto cambio.
Le attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili (€236 milioni) riguardano: (i) la cessione del 98,99% (intera quota posseduta) delle società consolidate Tigáz Zrt e Tigáz DSO (100% Tigáz Zrt) che operano nell'attività di distribuzione gas in Ungheria per le quali alla data di bilancio è in essere un accordo vincolante di cessione con il gruppo MET Holding AG. Il perfezionamento della transazione è soggetto all'approvazione delle Autorità competenti; (ii) la cessione di attività materiali e partecipazioni nel settore E&P.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | |
|---|---|---|---|
| Utile (perdita) netto | 3.377 | (1.457) | |
| Componenti non riclassificabili a conto economico | (4) | (19) | |
| Rivalutazione di piani a benefici definiti per dipendenti | (33) | 16 | |
| Effetto fiscale | 29 | (35) | |
| Componenti riclassificabili a conto economico | (5.514) | 1.889 | |
| Differenze di cambio da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro | (5.573) | 1.198 | |
| Variazione fair value strumenti finanziari disponibili per la vendita | (5) | (4) | |
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | (6) | 883 | |
| Quota di pertinenza delle "altre componenti dell'utile (perdita) complessivo" delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
69 | 32 | |
| Effetto fiscale relativo alle altre componenti dell'utile (perdita) complessivo | 1 | (220) | |
| Totale altre componenti dell'utile (perdita) complessivo | (5.518) | 1.870 | |
| Totale utile (perdita) complessivo | (2.141) | 413 | |
| di competenza: | |||
| Azionisti Eni | (2.144) | 406 | |
| - continuing operations | (2.144) | 819 | |
| - discontinued operations | (413) | ||
| Interessenze di terzi | 3 | 7 | |
| - continuing operations | 3 | 7 | |
| - discontinued operations |
| (€ milioni) | ||
|---|---|---|
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi al 1° gennaio 2016 | 57.409 | |
| Totale utile (perdita) complessivo | 413 | |
| Dividendi distribuiti agli azionisti Eni | (2.881) | |
| Deconsolidamento minority Saipem | (1.872) | |
| Dividendi distribuiti dalle altre società consolidate | (4) | |
| Altre variazioni | 21 | |
| Totale variazioni | (4.323) | |
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi al 31 dicembre 2016 | 53.086 | |
| di competenza: | ||
| - azionisti Eni | 53.037 | |
| - interessenze di terzi | 49 | |
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi azionisti al 1° gennaio 2017 | 53.086 | |
| Totale utile (perdita) complessivo | (2.141) | |
| Dividendi distribuiti agli azionisti Eni | (2.881) | |
| Dividendi distribuiti dalle altre società consolidate | (3) | |
| Altre variazioni | 18 | |
| Totale variazioni | (5.007) | |
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi al 31 dicembre 2017 | 48.079 | |
| di competenza: | ||
| - azionisti Eni | 48.030 | |
| - interessenze di terzi | 49 |
Il patrimonio netto comprese le interessenze di terzi (€48.079 milioni) è diminuito di €5.007 milioni per effetto delle differenze cambio da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro (€5.573 milioni), nonché della distribuzione di dividendi di €2.881 milioni (saldo dividendo Eni per l'esercizio 2016 e acconto dividendo per l'esercizio 2017). Tali effetti sono stati parzialmente compensati dal risultato positivo di conto economico di €3.377 milioni.
Il "leverage" misura il grado di indebitamento della società ed è calcolato come rapporto tra l'indebitamento finanziario netto e il patrimonio netto comprensivo delle interessenze di terzi azionisti. Il "gearing" misura quanta parte del capitale investito netto è finanziata con il ricorso ai mezzi di terzi ed è calcolato come rapporto tra l'indebitamento finanziario netto e il capitale investito netto. Il management Eni utilizza tali indicatori per valutare il grado di solidità e di efficienza della struttura patrimoniale in termini di incidenza relativa delle fonti di finanziamento tra mezzi di terzi e mezzi propri, nonché per effettuare analisi di benchmark con gli standard dell'industria.
| (€ milioni) | 31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | Var. ass. | |
|---|---|---|---|---|
| Debiti finanziari e obbligazionari | 24.707 | 27.239 | (2.532) | |
| Debiti finanziari a breve termine | 4.528 | 6.675 | (2.147) | |
| Debiti finanziari a lungo termine | 20.179 | 20.564 | (385) | |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (7.363) | (5.674) | (1.689) | |
| Titoli held for trading e altri titoli non strumentali all'attività operativa | (6.219) | (6.404) | 185 | |
| Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | (209) | (385) | 176 | |
| Indebitamento finanziario netto | 10.916 | 14.776 | (3.860) | |
| Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi | 48.079 | 53.086 | (5.007) | |
| Leverage | 0,23 | 0,28 | (0,05) | |
| Gearing | 0,18 | 0,22 | (0,04) |
L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 è pari a €10.916 milioni con una riduzione di €3.860 milioni rispetto al 2016. I debiti finanziari e obbligazionari ammontano a €24.707 milioni, di cui €4.528 milioni a breve termine (comprensivi delle quote in scadenza entro 12 mesi dei debiti finanziari a lungo termine di €2.286 milioni) e €20.179 milioni a lungo termine.
La variazione dell'indebitamento finanziario netto è stata influenzata positivamente dalla gestione e dalla finalizzazione delle dismissioni relative al Dual Exploration Model e di asset minori tra i quali le attività retail in Belgio relative al settore G&P.
Il leverage – rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto comprese le interessenze di terzi – si attesta a 0,23 al 31 dicembre 2017, in calo rispetto allo 0,28 del 31 dicembre 2016 per effetto essenzialmente della riduzione dell'indebitamento finanziario netto, parzialmente compensata dal minore total equity di €5.007 milioni dovuto alle differenze negative di cambio da conversione dei bilanci delle controllate aventi principalmente il dollaro come valuta funzionale (€5.573 milioni) e al pagamento dei dividendi agli azionisti Eni (saldo dividendo 2016 e acconto dividendo 2017 per €2.880 milioni), parzialmente compensati dal risultato di periodo.
Il gearing – rapporto tra indebitamento finanziario netto e capitale investito netto – è pari a 0,18, in riduzione rispetto allo 0,22 del 31 dicembre 2016.
Lo schema del rendiconto finanziario riclassificato è la sintesi dello schema statutory al fine di consentire il collegamento tra il rendiconto finanziario, che esprime la variazione delle disponibilità liquide tra inizio e fine periodo dello schema obbligatorio, e la variazione dell'indebitamento finanziario netto tra inizio e fine periodo dello schema riclassificato. La misura che consente tale collegamento è il "free cash flow" cioè l'avanzo o il deficit di cassa che residua dopo il finanziamento degli investimenti. Il free cash flow chiude alternativamente: (i) sulla variazione di cassa di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di cassa relativi ai debiti/attivi finanziari (accensioni/rimborsi di crediti/debiti finanziari), al capitale proprio (pagamento di dividendi/acquisto netto di azioni proprie/apporti di capitale), nonché gli effetti sulle disponibilità liquide ed equivalenti delle variazioni dell'area di consolidamento e delle differenze cambio da conversione; (ii) sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi relativi al capitale proprio, nonché gli effetti sull'indebitamento finanziario netto delle variazioni dell'area di consolidamento e delle differenze di cambio da conversione.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) netto - continuing operations | 3.377 | (1.044) | (7.399) | 4.421 |
| Rettifiche per ricondurre l'utile (perdita) netto al flusso di cassa netto da attività operativa: | ||||
| - ammortamenti e altri componenti non monetari | 8.720 | 7.773 | 17.216 | 947 |
| - plusvalenze nette su cessioni di attività | (3.446) | (48) | (577) | (3.398) |
| - dividendi, interessi e imposte | 3.650 | 2.229 | 3.215 | 1.421 |
| Variazione del capitale di esercizio | 1.440 | 2.112 | 4.781 | (672) |
| Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati | (3.624) | (3.349) | (4.361) | (275) |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - continuing operations | 10.117 | 7.673 | 12.875 | 2.444 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - discontinued operations | (1.226) | |||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 10.117 | 7.673 | 11.649 | 2.444 |
| Investimenti tecnici - continuing operations | (8.681) | (9.180) | (10.741) | 499 |
| Investimenti tecnici - discontinued operations | (561) | |||
| Investimenti tecnici | (8.681) | (9.180) | (11.302) | 499 |
| Investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda | (510) | (1.164) | (228) | 654 |
| Dismissioni di partecipazioni consolidate, rami d'azienda, attività materiali e immateriali e partecipazioni |
5.455 | 1.054 | 2.258 | 4.401 |
| Altre variazioni relative all'attività di investimento | (373) | 465 | (1.351) | (838) |
| Free cash flow | 6.008 | (1.152) | 1.026 | 7.160 |
| Investimenti e disinvestimenti di attività finanziarie non strumentali all'attività operativa(b) | 341 | 5.271 | (300) | (4.930) |
| Variazione debiti finanziari correnti e non correnti | (1.712) | (766) | 2.126 | (946) |
| Flusso di cassa del capitale proprio | (2.883) | (2.885) | (3.477) | 2 |
| Variazioni area di consolidamento, differenze cambio sulle disponibilità e disponibilità relative alle discontinued operations |
(65) | (3) | (780) | (62) |
| FLUSSO DI CASSA NETTO | 1.689 | 465 | (1.405) | 1.224 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa prima della variazione del capitale circolante a costi di rimpiazzo |
8.458 | 5.386 | 8.510 | 3.072 |
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Free cash flow | 6.008 | (1.152) | 1.026 | 7.160 |
| Debiti e crediti finanziari società disinvestite | 261 | 5.848 | 83 | (5.587) |
| Differenze cambio su debiti e crediti finanziari e altre variazioni | 474 | 284 | (818) | 190 |
| Flusso di cassa del capitale proprio | (2.883) | (2.885) | (3.477) | 2 |
| VARIAZIONE DELL'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO | 3.860 | 2.095 | (3.186) | 1.765 |
(a) Per la riconduzione allo schema obbligatorio v. il paragrafo "Riconduzione degli schemi di bilancio riclassificati utilizzati nella relazione sulla gestione a quelli obbligatori". (b) La voce include gli investimenti e i disinvestimenti (su base netta) in titoli held-for-trading e altri investimenti/disinvestimenti in strumenti di impiego a breve delle disponibi- lità che sono portati in detrazione dei debiti finanziari ai fini della determinazione dell'indebitamento finanziario netto. Il flusso di cassa di questi investimenti è il seguente:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Investimenti: | ||||
| - titoli | (316) | (1.317) | (140) | 1.001 |
| - crediti finanziari | (72) | (272) | (343) | 200 |
| (388) | (1.589) | (483) | 1.201 | |
| Disinvestimenti: | ||||
| - titoli | 223 | 1 | 223 | |
| - crediti finanziari | 506 | 6.860 | 182 | (6.354) |
| 729 | 6.860 | 183 | (6.131) | |
| Investimenti e disinvestimenti di attività finanziarie non strumentali all'attività operativa | 341 | 5.271 | (300) | (4.930) |
Il flusso di cassa netto da attività operativa del 2017 è stato di €10.117 milioni. Le imposte relative alle dismissioni parziali dell'interest in Zohr e Mozambico (€436 milioni) sono state portate in riduzione del flusso di cassa dei disinvestimenti, come previsto dai principi contabili. Sul flusso di cassa dell'esercizio ha inoltre inciso il maggior volume di crediti commerciali ceduti a società di factoring con scadenza successiva al reporting period rispetto al periodo di confronto (€282 milioni).
Il flusso di cassa netto ante variazione del capitale di esercizio a costi di rimpiazzo è stato influenzato negativamente da:
Escludendo tali effetti, il flusso di cassa netto ante variazione del capitale di esercizio a costi di rimpiazzo si rideterminerebbe in circa €9,2 miliardi con un incremento del 50% rispetto al 2016 rideterminato al netto di poste straordinarie/non ricorrenti in €6,2 miliardi.
Ai fini della valutazione della cash neutrality, il management ha rielaborato le principali metriche del rendiconto finanziario per considerare l'efficacia economica retroattiva delle cessioni del Dual Exploration Model relative al 40% dell'asset Zohr in Egitto a BP/Rosneft e all'interest del 25% dell'Area 4 in Mozambico a ExxonMobil per cui la consideration incassata comprende anche il rimborso degli investimenti sostenuti nel corso del 2017 fino alla completion date. Inoltre, in forza degli accordi con i partner di Stato egiziani nell'ambito dello sviluppo di Zohr, Eni ha incassato nel 2017 circa €0,2 miliardi di anticipi commerciali destinati al finanziamento del progetto.
Pertanto, il flusso di cassa da attività operativa comprensivo degli effetti del circolante e gli investimenti del 2017 si rideterminano rispettivamente in circa €10 miliardi e €7,62 miliardi con un surplus di circa €2,4 miliardi in grado di coprire l'80% del dividendo complessivo di €2,88 miliardi. Conseguentemente, valorizzando in circa €0,2 miliardi il maggior cash flow per ogni dollaro di incremento del Brent (e viceversa), la copertura organica degli investimenti e del dividendo si ridetermina in corrispondenza di uno scenario Brent di 57 \$/barile, meglio della previsione iniziale del management di 60 \$/barile ed in linea con l'obiettivo di lungo termine di una cash neutrality stabilmente inferiore ai 60 \$/barile.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. | Var. % | |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 7.739 | 8.254 | 9.980 | (515) | (6,2) | |
| - acquisto di riserve proved e unproved | 5 | 2 | 3 | |||
| - ricerca esplorativa | 442 | 417 | 566 | 25 | 6,0 | |
| - sviluppo | 7.236 | 7.770 | 9.341 | (534) | (6,9) | |
| - altro | 56 | 65 | 73 | (9) | (13,8) | |
| Gas & Power | 142 | 120 | 154 | 22 | 18,3 | |
| Refining & Marketing e Chimica | 729 | 664 | 628 | 65 | 9,8 | |
| - Refining & Marketing | 526 | 421 | 408 | 105 | 24,9 | |
| - Chimica | 203 | 243 | 220 | (40) | (16,5) | |
| Corporate e altre attività | 87 | 55 | 64 | 32 | 58,2 | |
| Effetto eliminazione utili interni | (16) | 87 | (85) | |||
| Investimenti tecnici - continuing operations | 8.681 | 9.180 | 10.741 | (499) | (5,4) | |
| Investimenti tecnici - discontinued operations | 561 | |||||
| Investimenti tecnici | 8.681 | 9.180 | 11.302 | (499) | (5,4) |
Nel 2017 gli investimenti tecnici di €8.681 milioni (€9.180 milioni nel 2016) hanno riguardato essenzialmente:
nalizzata essenzialmente ai lavori di ripristino dell'impianto EST a Sannazzaro, al mantenimento dell'affidabilità degli impianti, alla conversione del sistema di raffinazione nonché interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente; nel marketing per obblighi di legge e stay in business della rete di distribuzione di prodotti petroliferi in Italia e nel Resto d'Europa (€131 milioni);
Il management valuta le performance underlying dei settori di business sulla base di misure di risultato non previste dagli IFRS ("Misure alternative di performance") che escludono dall'utile operativo e dall'utile netto reported una serie di oneri e proventi straordinari (special items) rispettivamente before e after tax che comprendono in particolare: le svalutazioni di asset, le plusvalenze da cessione, gli accantonamenti al fondo rischi ambientali e altri fondi, gli oneri delle ristrutturazioni, il fair value dei derivati di copertura privi dei requisiti formali per l'hedge accounting e le svalutazioni delle attività per imposte anticipate. Inoltre è oggetto di esclusione il cosiddetto profit/ loss on stock dato dalla differenza tra il costo corrente delle quantità vendute e quello determinato sulla base del criterio contabile IFRS del costo medio ponderato per la valutazione delle giacenze di fine periodo. Recentemente è stato riformulato in modo meno vincolistico il regime regolatorio nei confronti degli obblighi di modulazione delle forniture gas al settore civile sulla cui base il management ha progressivamente ridotto gli stock di gas e ha attivato una gestione commerciale del magazzino. Tale gestione ha l'obiettivo di ottimizzazione dei margini attraverso la cattura dello spread dei prezzi del gas tra le fasi di immissione (periodo estivo) e quelle di prelievo (periodo invernale). Pertanto dalla chiusura della campagna di immissione ad ottobre 2017, quindi dal IV trimestre, è stata rivista la rilevazione nella dimensione adjusted del profit loss on stock ed i prelievi del gas da stock sono valorizzati sulla base del costo medio definito nella fase di immissione al netto delle coperture attivate, assicurando nel momento di matching con le corrispondenti vendite (al netto delle relative coperture) la corretta valorizzazione e responsabilizzazione delle performance economiche.
Tali misure di risultato sono definite utile operativo adjusted e utile netto adjusted.
Il management ritiene che tali misure di performance consentano di facilitare l'analisi dell'andamento dei business, assicurando una migliore comparabilità dei risultati nel tempo, avuto riguardo alla presenza di fenomeni non ricorrenti, e, agli analisti finanziari, di valutare i risultati di Eni sulla base dei loro modelli previsionali. L'informativa finanziaria Non-GAAP deve essere considerata come complementare e non sostituisce le informazioni redatte secondo gli IFRS. Le altre compagnie possono adottare metodologie differenti per il calcolo delle Non-GAAP measures.
Di seguito la descrizione delle principali misure alternative di performance; le misure di seguito rappresentate sono afferenti ai risultati consuntivati.
L'utile operativo e l'utile netto adjusted sono ottenuti escludendo dall'utile operativo e dall'utile netto reported gli special item e l'utile/perdita di magazzino, nonché, nella determinazione dell'utile netto dei settori di attività, gli oneri/proventi finanziari correlati all'indebitamento finanziario netto. Ai fini della determinazione dei risultati adjusted dei settori, sono classificati nell'utile operativo gli effetti economici relativi agli strumenti finanziari derivati attivati per la gestione del rischio connesso all'esposizione dei margini industriali e dei debiti e crediti commerciali in valuta ai movimenti dei tassi di cambio e le relative differenze di cambio di traduzione. L'effetto fiscale correlato alle componenti escluse dal calcolo dell'utile netto adjusted è determinato sulla base della natura di ciascun componente di reddito oggetto di esclusione, con l'eccezione degli oneri/proventi finanziari per i quali è applicata convenzionalmente l'aliquota statutory delle società italiane.
Gli oneri/proventi finanziari correlati all'indebitamento finanziario netto esclusi dall'utile netto adjusted di settore sono rappresentati dagli oneri finanziari sul debito finanziario lordo e dai proventi sulle disponibilità e sugli impieghi di cassa non strumentali all'attività operativa. Pertanto restano inclusi nell'utile netto adjusted di settore gli oneri/proventi finanziari correlati con gli asset finanziari operati dal settore, in particolare i proventi su crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa e gli oneri finanziari derivanti dall'accretion discount di passività rilevate al valore attuale (in particolare le passività di smantellamento e ripristino siti nel settore Exploration & Production).
L'utile/perdita di magazzino deriva dalla differenza tra il costo corrente dei prodotti venduti e quello risultante dall'applicazione del costo medio ponderato prevista dagli IFRS.
Le componenti reddituali sono classificate tra gli special item, se significative, quando: (i) derivano da eventi o da operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente, ovvero da quelle operazioni o fatti che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività; (ii) derivano da eventi o da operazioni non rappresentativi della normale attività del business, come nel caso degli oneri di ristrutturazione e ambientali, nonché di oneri/proventi connessi alla valutazione o alla dismissione di asset, anche se si sono verificati negli esercizi precedenti o è probabile si verifichino in quelli successivi; oppure (iii) differenze e derivati in cambi sono relativi alla gestione commerciale e non finanziaria, come avviene in particolare per i derivati in cambi posti in essere per la gestione del rischio di cambio implicito nelle formule prezzo delle commodity. In tal caso gli stessi, ancorché gestiti unitariamente sul mercato, sono riclassificati nell'utile operativo adjusted variando corrispondentemente gli oneri/proventi finanziari. In applicazione della Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006, le componenti reddituali derivanti da eventi o da operazioni non ricorrenti sono evidenziate, quando significative, distintamente nei commenti del management e nell'informativa finanziaria. Inoltre, sono classificati tra gli special item gli strumenti derivati su commodity privi dei requisiti formali per essere trattati in hedge accounting (inclusa la porzione inefficace dei derivati di copertura), nonché quella dei derivati impliciti nelle formule prezzo di alcuni contratti di fornitura gas di lungo termine del settore Exploration & Production.
In considerazione dell'importanza delle discontinued operations nei dati economico-finanziari 2015 riportati nella presente relazione, le misure di risultato adjusted, al fine di rimuovere le distorsioni dell'accounting dello IFRS 5, escludono, oltre ai descritti utile/perdita di magazzino e special items, del tutto e non limitatamente a quello relativo ai rapporti con terzi, il contributo della Saipem alle continuing
operations, pertanto tali misure assumono il totale deconsolidamento delle realtà in discontinuazione e sono denominate: utile operativo adjusted standalone e utile netto adjusted standalone.
Esprime la redditività per ogni barile di petrolio e gas naturale prodotto ed è calcolato come rapporto tra il risultato delle attività oil& gas (definiti secondo le disposizioni del FASB Extractive Activities - oil&gas Topic 932) e i volumi venduti.
Indica l'efficienza della gestione operativa nell'attività upstream di sviluppo ed è calcolato come rapporto tra i costi operativi (definiti secondo le disposizioni del FASB Extractive Activities - oil&gas Topic 932) e i volumi prodotti.
Rappresenta il costo di esplorazione e di sviluppo sostenuto per ogni boe di nuove riserve scoperte o accertate ed è ottenuto dal rapporto tra la somma degli investimenti di esplorazione e sviluppo e dei costi di acquisto di riserve probabili e possibili e gli incrementi delle riserve certe connesse a miglioramenti di recupero, a estensioni e nuove scoperte e a revisioni di precedenti stime (definiti secondo le disposizioni del FASB Extractive Activities oil&gas Topic 932).
Il leverage è una misura della struttura finanziaria del Gruppo, evidenziando il grado di indebitamento, ed è calcolato come rapporto tra l'indebitamento finanziario netto e il patrimonio netto comprensivo delle interessenze di terzi azionisti. Il leverage è utilizzato per valutare il grado di solidità e di efficienza della struttura patrimoniale in termini di incidenza relativa delle fonti di finanziamento tra mezzi di terzi e mezzi propri, nonché per effettuare analisi di benchmark con gli standard dell'industria.
Il gearing è calcolato come rapporto tra l'indebitamento finanziario netto e il capitale investito netto e misura quanta parte del capitale investito netto è finanziata con il ricorso ai mezzi di terzi.
Indice di rendimento del capitale investito, calcolato come rapporto tra l'utile netto adjusted prima degli interessi di terzi azionisti aumentato degli oneri finanziari netti correlati all'indebitamento finanziario netto, dedotto il relativo effetto fiscale, e il capitale investito netto medio.
Flusso di cassa netto da attività operativa prima della variazio-
ne del capitale di esercizio ed escludendo l'utile/perdita di magazzino.
Il free cash flow è la misura che consente il collegamento tra il rendiconto finanziario, che esprime la variazione delle disponibilità liquide tra inizio e fine periodo dello schema di rendiconto finanziario obbligatorio, e la variazione dell'indebitamento finanziario netto tra inizio e fine periodo dello schema di rendiconto finanziario riclassificato. Il "free cash flow" rappresenta l'avanzo o il deficit di cassa che residua dopo il finanziamento degli investimenti e chiude alternativamente: (i) sulla variazione di cassa di periodo, dopo che sono stati aggiunti/sottratti i flussi di cassa relativi ai debiti/attivi finanziari (accensioni/rimborsi di crediti/debiti finanziari), al capitale proprio (pagamento di dividendi/acquisto netto di azioni proprie/apporti di capitale), nonché gli effetti sulle disponibilità liquide ed equivalenti delle variazioni dell'area di consolidamento e delle differenze cambio da conversione; (ii) sulla variazione dell'indebitamento finanziario netto di periodo, dopo che sono stati aggiunti/ sottratti i flussi relativi al capitale proprio, nonché gli effetti sull'indebitamento finanziario netto delle variazioni dell'area di consolidamento e delle differenze di cambio da conversione.
L'indebitamento finanziario netto è calcolato come debito finanziario al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti, dei titoli held for trading e degli altri titoli non strumentali all'attività operativa, nonché dei crediti finanziari a breve termine non strumentali all'attività operativa. Assumono la qualificazione di strumentali all'attività operativa le attività finanziarie funzionali allo svolgimento delle operations.
Misura di equilibrio finanziario, calcolato come rapporto tra utile operativo e gli oneri finanziari netti.
Indica la capacità dell'impresa di far fronte alle obbligazioni in scadenza ed è calcolato come rapporto tra le attività correnti e le passività correnti.
Misura chiave utilizzata dalle società di rating per valutare la sostenibilità del debito. Rappresenta il rapporto tra il flusso di cassa netto da attività operativa e l'indebitamento finanziario netto, detraendo dai debiti finanziari le disponibilità liquide e gli impieghi finanziari non funzionali all'attività operativa.
Nelle tavole seguenti sono rappresentati l'utile operativo e l'utile netto adjusted consolidati e a livello di settore di attività, e la riconciliazione con l'utile netto di competenza Eni.
| 2017 | (€ milioni) | & Production Exploration |
Gas & Power | Refining & Marketing e Chimica |
Corporate e altre attività |
Effetto eliminazione utili interni |
GRUPPO |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 7.651 | 75 | 981 | (668) | (27) | 8.012 | |
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | (213) | (6) | (219) | ||||
| Esclusione special item: | |||||||
| - oneri ambientali | 46 | 136 | 26 | 208 | |||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (154) | (146) | 54 | 25 | (221) | ||
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (3.269) | (13) | (1) | (3.283) | |||
| - accantonamenti a fondo rischi | 366 | 82 | 448 | ||||
| - oneri per incentivazione all'esodo | 19 | 38 | (6) | (2) | 49 | ||
| - derivati su commodity | 157 | (11) | 146 | ||||
| - differenze e derivati su cambi | (68) | (171) | (9) | (248) | |||
| - altro | 582 | 261 | 72 | (4) | 911 | ||
| Special item dell'utile (perdita) operativo | (2.478) | 139 | 223 | 126 | (1.990) | ||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 5.173 | 214 | 991 | (542) | (33) | 5.803 | |
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | (50) | 10 | 5 | (699) | (734) | ||
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 408 | (9) | 19 | 22 | 440 | ||
| Imposte sul reddito(a) | (2.807) | (163) | (352) | 178 | 17 | (3.127) | |
| Tax rate (%) | 50,8 | 75,8 | 34,7 | 56,8 | |||
| Utile (perdita) netto adjusted | 2.724 | 52 | 663 | (1.041) | (16) | 2.382 | |
| di competenza: | |||||||
| - interessenze di terzi | 3 | ||||||
| - azionisti Eni | 2.379 | ||||||
| Utile (perdita) netto di competenza azionisti Eni | 3.374 | ||||||
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | (156) | ||||||
| Esclusione special item | (839) | ||||||
| Utile (perdita) netto adjusted di competenza azionisti Eni | 2.379 |
(a) Escludono gli special item.
| 2016 | (€ milioni) | & Production Exploration |
Gas & Power | Refining & Marketing e Chimica |
Corporate e altre attività |
Effetto eliminazione utili interni |
GRUPPO | DISCONTINUED OPERATIONS |
OPERATIONS CONTINUING |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) operativo | 2.567 | (391) | 723 | (681) | (61) | 2.157 | 2.157 | ||
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | 90 | (406) | 141 | (175) | (175) | ||||
| Esclusione special item: | |||||||||
| - oneri ambientali | 1 | 104 | 88 | 193 | 193 | ||||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (684) | 81 | 104 | 40 | (459) | (459) | |||
| - radiazioni pozzi esplorativi per abbandono progetti | 7 | 7 | 7 | ||||||
| - plusvalenze nette su cessione di asset | (2) | (8) | (10) | (10) | |||||
| - accantonamenti a fondo rischi | 105 | 17 | 28 | 1 | 151 | 151 | |||
| - oneri per incentivazione all'esodo | 24 | 4 | 12 | 7 | 47 | 47 | |||
| - derivati su commodity | 19 | (443) | (3) | (427) | (427) | ||||
| - differenze e derivati su cambi | (3) | (19) | 3 | (19) | (19) | ||||
| - altro | 461 | 270 | 26 | 93 | 850 | 850 | |||
| Special item dell'utile (perdita) operativo | (73) | (89) | 266 | 229 | 333 | 333 | |||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 2.494 | (390) | 583 | (452) | 80 | 2.315 | 2.315 | ||
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | (55) | 6 | 1 | (721) | (769) | (769) | |||
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 68 | (20) | 32 | (6) | 74 | 74 | |||
| Imposte sul reddito(a) | (1.999) | 74 | (197) | 188 | (19) | (1.953) | (1.953) | ||
| Tax rate (%) | 79,7 | 18,3 | 32,0 | 120,6 | 120,6 | ||||
| Utile (perdita) netto adjusted | 508 | (330) | 419 | (991) | 61 | (333) | (333) | ||
| di competenza: | |||||||||
| - interessenze di terzi | 7 | 7 | |||||||
| - azionisti Eni | (340) | (340) | |||||||
| Utile (perdita) netto di competenza azionisti Eni | (1.464) | 413 | (1.051) | ||||||
| Esclusione (utile) perdita di magazzino | (120) | (120) | |||||||
| Esclusione special item | 1.244 | (413) | 831 | ||||||
| Utile (perdita) netto adjusted di competenza azionisti Eni | (340) | (340) |
(a) Escludono gli special item.
Eni
| Discontinued operations | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2015 (€ milioni) |
& Production Exploration |
Gas & Power | Refining & Marketing e Chimica |
e altre attività Corporate |
& Costruzioni Ingegneria |
Effetto eliminazione utili interni |
GRUPPO | & Costruzioni Ingegneria |
infragruppo Elisioni |
TOTALE | CONTINUING OPERATIONS | vs. discontinued operations elisioni intercompany Ripristino |
CONTINUING OPERATIONS - su base standalone |
|
| Utile (perdita) operativo | (959) (1.258) (1.567) | (497) | (694) | (23) (4.998) | 694 | 1.228 | 1.922 (3.076) | (4.304) | ||||||
| Esclusione (utile) perdita di magazzino |
132 | 877 | 127 | 1.136 | 1.136 | 1.136 | ||||||||
| Esclusione special item: | ||||||||||||||
| - oneri ambientali | 137 | 88 | 225 | 225 | 225 | |||||||||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette |
5.212 | 152 | 1.150 | 20 | 590 | 7.124 | (590) | (590) | 6.534 | 6.534 | ||||
| - radiazione pozzi esplorativi per abbandono progetti |
169 | 169 | 169 | 169 | ||||||||||
| - plusvalenze nette su cessione di asset |
(403) | (8) | 4 | 1 | (406) | (1) | (1) | (407) | (407) | |||||
| - accantonamenti a fondo rischi | 226 | (5) | (10) | 211 | 211 | 211 | ||||||||
| - oneri per incentivazione all'esodo | 15 | 6 | 8 | 1 | 12 | 42 | (12) | (12) | 30 | 30 | ||||
| - derivati su commodity | 12 | 90 | 68 | (6) | 164 | 6 | (6) | 164 | 170 | |||||
| - differenze e derivati su cambi | (59) | (9) | 5 | (63) | (63) | (63) | ||||||||
| - altro | 195 | 535 | 30 | 25 | 785 | 785 | 785 | |||||||
| Special item dell'utile (perdita) operativo |
5.141 | 1.000 | 1.385 | 128 | 597 | 8.251 | (597) | (6) | (603) | 7.648 | 7.654 | |||
| Utile (perdita) operativo adjusted | 4.182 | (126) | 695 | (369) | (97) | 104 | 4.389 | 97 | 1.222 | 1.319 | 5.708 (1.222) | 4.486 | ||
| Proventi (oneri) finanziari netti(a) | (272) | 11 | (2) | (686) | (5) | (954) | 5 | 24 | 29 | (925) | (24) | (949) | ||
| Proventi (oneri) su partecipazioni(a) | 254 | (2) | 69 | 285 | 17 | 623 | (17) | (17) | 606 | 606 | ||||
| Imposte sul reddito(a) | (3.173) | (51) | (250) | 107 | (212) | (47) (3.626) | 212 | (53) | 159 (3.467) | 53 (3.414) | ||||
| Tax rate (%) | 76,2 | 32,8 | 89,4 | 64,3 | 82,4 | |||||||||
| Utile (perdita) netto adjusted | 991 | (168) | 512 | (663) | (297) | 57 | 432 | 297 | 1.193 | 1.490 | 1.922 (1.193) | 729 | ||
| di competenza: | ||||||||||||||
| - interessenze di terzi - azionisti Eni |
(243) 675 |
848 642 |
605 1.317 |
(679) (514) |
(74) 803 |
|||||||||
| Utile (perdita) netto di competenza azionisti Eni |
(8.778) | 826 (7.952) | (7.952) | |||||||||||
| Esclusione (utile) perdita di magazzino |
782 | 782 | 782 | |||||||||||
| Esclusione special item | 8.671 | (184) | 8.487 | 8.487 | ||||||||||
| Ripristino elisioni intercompany vs. discontinued operations |
(514) | |||||||||||||
| Utile (perdita) netto adjusted di competenza azionisti Eni |
675 | 642 | 1.317 | 803 |
(a) Escludono gli special item.
| Voci dello stato patrimoniale riclassificato (dove non espressamente indicato, la componente è ottenuta |
|||||
|---|---|---|---|---|---|
| direttamente dallo schema legale) | 31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | |||
| (€ milioni) | Riferimento alle note al Bilancio consolidato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
| Capitale immobilizzato | |||||
| Immobili, impianti e macchinari | 63.158 | 70.793 | |||
| Rimanenze immobilizzate - scorte d'obbligo | 1.283 | 1.184 | |||
| Attività immateriali | 2.925 | 3.269 | |||
| Partecipazioni valutate con il metodo | 3.730 | 4.316 | |||
| del patrimonio netto e altre partecipazioni Crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa |
(vedi nota 11 e nota 21) | 1.698 | 1.932 | ||
| Debiti netti relativi all'attività di investimento, composti da: | (1.379) | (1.765) | |||
| - crediti relativi all'attività di investimento/disinvestimento | (vedi nota 11) | 597 | 171 | ||
| - crediti relativi all'attività di investimento/disinvestimento non correnti | (vedi nota 23) | 118 | 222 | ||
| - debiti per attività di investimento | (vedi nota 25) | (2.094) | (2.158) | ||
| Totale Capitale immobilizzato | 71.415 | 79.729 | |||
| Capitale di esercizio netto | |||||
| Rimanenze | 4.621 | 4.637 | |||
| Crediti commerciali | (vedi nota 11) | 10.182 | 11.186 | ||
| Debiti commerciali | (vedi nota 25) | (10.890) | (11.038) | ||
| Debiti tributari e fondo imposte netto, composti da: | (2.387) | (3.073) | |||
| - passività per imposte sul reddito correnti | (472) | (426) | |||
| - passività per altre imposte correnti | (1.472) | (1.293) | |||
| - passività per imposte differite | (5.900) | (6.667) | |||
| - passività per altre imposte non correnti | (vedi nota 33) | (45) | (44) | ||
| - debiti per consolidato fiscale | (vedi nota 25) | (4) | (8) | ||
| - crediti per consolidato fiscale | (vedi nota 11) | 1 | 1 | ||
| - attività per imposte sul reddito correnti | 191 | 383 | |||
| - attività per altre imposte correnti | 729 | 689 | |||
| - attività per imposte anticipate | 4.078 | 3.790 | |||
| - altre attività per imposte | (vedi nota 23) | 507 | 502 | ||
| Fondi per rischi ed oneri | (13.447) | (13.896) | |||
| Altre attività (passività), composte da: | 287 | 1.171 | |||
| - crediti finanziari strumentali all'attività operativa | (vedi nota 11) | 84 | 86 | ||
| - altri crediti | (vedi nota 11) | 4.641 | 5.692 | ||
| - altre attività (correnti) | 1.573 | 2.591 | |||
| - altri crediti e altre attività | (vedi nota 23) | 698 | 624 | ||
| - acconti e anticipi, altri debiti | (vedi nota 25) | (3.760) | (3.499) | ||
| - altre passività (correnti) | (1.515) | (2.599) | |||
| - altri debiti, altre passività | (vedi nota 33) | (1.434) | (1.724) | ||
| Totale Capitale di esercizio netto | (11.634) | (11.013) | |||
| Fondi per benefici ai dipendenti | (1.022) | (868) | |||
| Attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili | 236 | 14 | |||
| composte da: | |||||
| - attività destinate alla vendita | 323 | 14 | |||
| - passività direttamente associabili ad attività destinate alla vendita | (87) | ||||
| CAPITALE INVESTITO NETTO Patrimonio netto comprese le interessenze di terzi |
58.995 48.079 |
67.862 53.086 |
|||
| Indebitamento finanziario netto | |||||
| Debiti finanziari e obbligazioni, composti da: | 24.707 | 27.239 | |||
| - passività finanziarie a lungo termine | 20.179 | 20.564 | |||
| - quote a breve di passività finanziarie a lungo termine | 2.286 | 3.279 | |||
| - passività finanziarie a breve termine | 2.242 | 3.396 | |||
| a dedurre: | |||||
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (7.363) | (5.674) | |||
| Titoli held-for-trading e altri titoli non strumentali all'attività operativa | (vedi nota 9 e nota 10) | (6.219) | (6.404) | ||
| Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | (vedi nota 11) | (209) | (385) | ||
| Totale Indebitamento finanziario netto(a) | 10.916 | 14.776 | |||
| COPERTURE | 58.995 | 67.862 |
(a) Per maggiori dettagli sulla composizione dell'indebitamento finanziario netto si veda anche la nota 29 al Bilancio consolidato.
| Voci del Rendiconto Finanziario Riclassificato e confluenze/riclassifiche delle voci dello schema legale |
2017 | 2016 | |||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
|
| Utile (perdita) netto - continuing operations | 3.377 | (1.044) | |||
| Rettifiche per ricondurre l'utile (perdita) netto al flusso di cassa da attività operativa: |
|||||
| Ammortamenti e altri componenti non monetari | 8.720 | 7.773 | |||
| - ammortamenti | 7.483 | 7.559 | |||
| - svalutazioni (riprese di valore) nette | (225) | (475) | |||
| - radiazioni | 263 | 350 | |||
| - effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | 267 | 326 | |||
| - altre variazioni | 894 | (9) | |||
| - variazione fondo per benefici ai dipendenti | 38 | 22 | |||
| Plusvalenze nette su cessioni di attività | (3.446) | (48) | |||
| Dividendi, interessi e imposte | 3.650 | 2.229 | |||
| - dividendi | (205) | (143) | |||
| - interessi attivi | (283) | (209) | |||
| - interessi passivi | 671 | 645 | |||
| - imposte sul reddito | 3.467 | 1.936 | |||
| Variazione del capitale di esercizio | 1.440 | 2.112 | |||
| - rimanenze | (346) | (273) | |||
| - crediti commerciali | 657 | 1.286 | |||
| - debiti commerciali | 284 | 1.495 | |||
| - fondi per rischi e oneri | 96 | (1.043) | |||
| - altre attività e passività | 749 | 647 | |||
| Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati | (3.624) | (3.349) | |||
| - dividendi incassati | 291 | 212 | |||
| - interessi incassati | 104 | 160 | |||
| - interessi pagati | (582) | (780) | |||
| - imposte sul reddito pagate al netto dei crediti d'imposta rimborsati | (3.437) | (2.941) | |||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 10.117 | 7.673 | |||
| Investimenti tecnici | (8.681) | (9.180) | |||
| - attività materiali | (8.490) | (9.067) | |||
| - attività immateriali | (191) | (113) | |||
| Investimenti in partecipazioni, imprese consolidate e rami d'azienda | (510) | (1.164) | |||
| - partecipazioni | (510) | (1.164) | |||
| Dismissioni | 5.455 | 165 | 165 | ||
| - attività materiali | 2.745 | 19 | |||
| - attività immateriali | 2 | ||||
| - imprese consolidate e rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti cedute(a) |
2.662 | (362) | 889 | ||
| - imposte pagate sulle dismissioni | (436) | ||||
| - partecipazioni | 482 | 508 | |||
| Altre variazioni relative all'attività di investimento | (373) | 465 | |||
| - investimenti finanziari: titoli | (316) | (1.336) | |||
| - investimenti finanziari: crediti finanziari | (657) | (1.208) | |||
| - variazione debiti e crediti relativi all'attività di investimento | |||||
| e imputazione di ammortamenti all'attivo patrimoniale riclassifica: investimenti finanziari in titoli e crediti finanziari |
152 | (8) | |||
| non strumentali all'attività operativa | 388 | 1.589 | |||
| - disinvestimenti finanziari: titoli | 224 | 20 | |||
| - disinvestimenti finanziari: crediti finanziari | 999 | 8.063 | |||
| - variazione debiti e crediti relativi all'attività di disinvestimento | (434) | 205 | |||
| riclassifica: disinvestimenti finanziari di titoli e crediti finanziari non strumentali all'attività operativa |
(729) | (6.860) | |||
| Free cash flow | 6.008 | (1.152) |
(a) Nel rendiconto finanziario statutory i disinvestimenti 2016 comprendono la cessione del controllo (12,503%) di Saipem SpA a CDP Equity con un incasso di €463 milioni, esposto al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti del gruppo Saipem di €889 milioni (come richiesto dallo IAS7). Per effetto della rappresentazione di Saipem come discontinued operation nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2015, tali disponibilità liquide ed equivalenti sono state portate in riconciliazione nel rendiconto finanziario statutory 2015 e 2016, al fine di rappresentare le disponibilità liquide del gruppo escluse quelle riferibili alle discontinued operation. Nel rendiconto finanziario riclassificato 2016 le poste relative alle disponibilità liquide ed equivalenti di Saipem sono esposte su base netta.
| Voci del Rendiconto Finanziario Riclassificato e confluenze/riclassifiche delle voci dello schema legale |
2017 | 2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
| Free cash flow | 6.008 | (1.152) | ||
| Investimenti e disinvestimenti relativi all'attività di finanziamento | 341 | 5.271 | ||
| riclassifica: investimenti finanziari in titoli e crediti finanziari non strumentali all'attività operativa |
(388) | (1.589) | ||
| riclassifica: disinvestimenti finanziari di titoli e crediti finanziari non strumentali all'attività operativa |
729 | 6.860 | ||
| Variazione debiti finanziari correnti e non correnti | (1.712) | (766) | ||
| - assunzione debiti finanziari non correnti | 1.842 | 4.202 | ||
| - rimborsi di debiti finanziari non correnti | (2.973) | (2.323) | ||
| - incremento (decremento) di debiti finanziari correnti | (581) | (2.645) | ||
| Flusso di cassa del capitale proprio | (2.883) | (2.885) | ||
| - dividendi distribuiti agli azionisti Eni | (2.880) | (2.881) | ||
| - dividendi distribuiti ad altri azionisti | (3) | (4) | ||
| Effetto delle differenze di cambio da conversione e altre variazioni sulle disponibilità liquide ed equivalenti |
(72) | (72) | 2 | 2 |
| Effetto delle disponibilità liquide ed equivalenti relative alle discontinued operations |
889 | |||
| Effetto della variazione dell'area di consolidamento (inserimento/esclusione di imprese divenute rilevanti/irrilevanti) |
7 | 7 | (5) | (5) |
| Flusso di cassa netto | 1.689 | 1.689 | 465 | 465 |
Nel 2017 sono state effettuate le seguenti operazioni straordinarie: - conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA in relazione alle iniziative di valorizzazione del business retail G&P. L'operazione è stata effettuata in continuità dei valori civilistici e fiscali e ha determinato un valore di iscrizione della partecipazione di €1.545 milioni. Il conferimento ha riguardato principalmente, fra le attività, crediti commerciali per €1.908 milioni ed il goodwill precedentemente iscritto e riveniente da incorporazioni di società attive nel settore retail gas (€823 milioni). Inoltre, nell'ambito dell'operazione di conferimento del ramo, Eni ha concesso ad Eni gas e luce SpA un finanziamento di €850 milioni in relazione alla definizione della struttura finanziaria della società; l'atto di conferimento è stato stipulato il 12 giugno 2017, con efficacia dal 30 giugno 2017;
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Ricavi della gestione caratteristica | 28.984 | 27.718 | 33.713 | 1.266 |
| Altri ricavi e proventi | 2.316 | 547 | 342 | 1.769 |
| Costi operativi | (28.517) | (28.426) | (34.469) | (91) |
| Altri proventi e (oneri) operativi | (239) | (50) | (622) | (189) |
| Ammortamenti | (727) | (815) | (909) | 88 |
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (111) | (443) | (136) | 332 |
| Radiazioni | (5) | (209) | (63) | 204 |
| Utile (perdita) operativa | 1.701 | (1.678) | (2.144) | 3.379 |
| Proventi (oneri) finanziari netti | (646) | (446) | (435) | (200) |
| Proventi (oneri) su partecipazioni | 2.702 | 6.058 | 5.182 | (3.356) |
| Utile prima delle imposte | 3.757 | 3.934 | 2.603 | (177) |
| Imposte sul reddito | (171) | 232 | (445) | (403) |
| Utile netto - continuing operations | 3.586 | 4.166 | 2.158 | (580) |
| Utile netto - discontinued operations | 355 | 49 | (355) | |
| Utile netto | 3.586 | 4.521 | 2.207 | (935) |
L'utile netto di €3.586 milioni si riduce di €935 milioni per effetto essenzialmente: (i) dei minori proventi connessi alla gestione delle partecipazioni a seguito essenzialmente dei minori dividendi distribuiti da società controllate e dalla circostanza che nell'esercizio 2016 vennero rilevati, nell'ambito delle discontinued operation, gli effetti connessi alla cessione di una quota del 12,503% della Saipem SpA alla CDP Equity SpA; (ii) delle maggiori imposte sul reddito. Tali fenomeni sono in parte compensati dal miglioramento del risultato operativo della Exploration & Production, per effetto essenzialmente della cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€1.985 milioni), e della Gas & Power.
I motivi delle variazioni più significative delle voci di conto economico di Eni SpA se non espressamente indicate di seguito, sono commentate nelle Note al bilancio di esercizio di Eni SpA, cui si rinvia.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 2.225 | 1.874 | 2.753 | 351 |
| Gas & Power | 14.331 | 15.460 | 18.800 | (1.129) |
| Refining & Marketing | 14.275 | 11.813 | 14.480 | 2.462 |
| Corporate | 864 | 869 | 941 | (5) |
| Elisioni | (2.711) | (2.298) | (3.261) | (413) |
| 28.984 | 27.718 | 33.713 | 1.266 |
I ricavi Exploration & Production (€2.225 milioni) aumentano di €351 milioni, pari al 19%, a seguito essenzialmente dell'incremento dei prezzi di vendita del greggio e del gas (+46% e +35% rispettivamente) e dell'incremento dei volumi di idrocarburi prodotti, pari all'1,8%, equivalente a 0,8 milioni di boe.
I ricavi Gas & Power (€14.331 milioni) si riducono di €1.129 milioni essenzialmente per effetto del conferimento del ramo d'azienda del business retail ad Eni gas e luce SpA efficace dal 30 giugno 2017.
I ricavi Refining & Marketing (€14.275 milioni) aumentano di €2.462 milioni, pari al 21%, a seguito essenzialmente dell'aumento dei prezzi di vendita dei prodotti petroliferi.
I ricavi della Corporate (€864 milioni) sono sostanzialmente in linea con l'esercizio 2016.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 2.164 | (445) | 472 | 2.609 |
| Gas & Power | (304) | (1.166) | (1.643) | 862 |
| Refining & Marketing | 329 | 403 | (631) | (74) |
| Corporate | (479) | (384) | (331) | (95) |
| Eliminazione utili interni(a) | (9) | (86) | (11) | 77 |
| Utile (perdita) operativa | 1.701 | (1.678) | (2.144) | 3.379 |
(a) Gli utili interni riguardano gli utili conseguiti sulle cessioni tra linee di business di gas e greggio in rimanenza a fine esercizio.
L'utile operativo della Exploration & Production (€2.164 milioni) migliora di €2.609 milioni a seguito essenzialmente: (i) della plusvalenza realizzata a seguito della cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€1.985 milioni); (ii) dell'incremento dei prezzi degli idrocarburi. Tali effetti sono parzialmente compensati: (i) dai maggiori accantonamenti ai fondi per oneri ambientali; (ii) dalle maggiori royalties correlate all'incremento dei prezzi. Si rileva inoltre che, in data 15 aprile 2017, è stata disposta, da parte della Regione Basilicata, l'interruzione delle attività del Centro Olio Val d'Agri (COVA) a causa della rilevazione di una contaminazione da sversamento di idrocarburi nella rete fognaria esterna allo stabilimento industriale. Il 18 luglio 2017 Eni ha riavviato l'attività presso il COVA avendo ricevuto le necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità competenti una volta completati gli accertamenti e le verifiche cha hanno confermato l'integrità dell'impianto e la presenza delle condizioni di sicurezza; tale evento rileva parzialmente nel confronto con i dati dell'esercizio 2016 interessato anch'esso da una interruzione dell'attività produttiva nel periodo 31 marzo - 12 agosto 2016.
La perdita operativa della Gas & Power (€304 milioni) si riduce di €862 milioni a seguito essenzialmente: (i) della circostanza che nel 2016 vennero rilevati gli oneri connessi alla revisione di stima dei crediti per fatture da emettere per vendite di gas ed energia elettrica del segmento Retail; (ii) dell'effetto delle rinegoziazioni di alcuni contratti di acquisto long-term; (iii) dell'allineamento delle indicizzazioni di contratti LNG; (iv) dei minori costi di logistica.
L'utile operativo della Refining & Marketing (€329 milioni) si riduce di €74 milioni per effetto essenzialmente della circostanza che nell'esercizio precedente venne rilevato un maggior incremento del valore del magazzino in considerazione dell'andamento dei prezzi dell'ultima parte dell'esercizio 2016 rispetto a quanto registrato nel 2017. Questo effetto è stato parzialmente compensato: (i) dal miglioramento del business Refining, per effetto dei benefici delle azioni di riassetto del sistema di raffinazione Eni eseguite negli ultimi anni; (ii) dalla performance positiva del business commerciale, per effetto delle politiche commerciali che hanno favorito i segmenti premium.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| Dividendi | 3.061 | 6.486 | 10.366 | (3.425) |
| Plusvalenze nette da vendite | 149 | |||
| Altri proventi | 153 | 202 | 49 | (49) |
| Totale proventi | 3.214 | 6.688 | 10.564 | (3.474) |
| Svalutazioni e perdite | (512) | (630) | (5.423) | 118 |
| Proventi (oneri) su partecipazioni | 2.702 | 6.058 | 5.141 | (3.356) |
La riduzione dei dividendi di €3.425 milioni deriva essenzialmente dalle minori distribuzioni operate da Eni International BV (€3.066 milioni), Eni Insurance DAC (€400 milioni) ed Eni Finance International (€77 milioni), parzialmente compensati dai maggiori dividendi distribuiti da Eni Trading & Shipping SpA (€113 milioni).
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 | Var. ass. |
|---|---|---|---|---|
| IRES | (10) | 44 | 31 | (54) |
| IRAP | (1) | (1) | ||
| Addizionale legge n. 7/09 | (61) | (61) | ||
| Totale imposte correnti | (72) | 44 | 31 | (116) |
| Imposte differite | (12) | 35 | 37 | (47) |
| Imposte anticipate | 138 | 160 | (531) | (22) |
| Totale imposte differite e anticipate | 126 | 195 | (494) | (69) |
| Totale imposte estere | (311) | (10) | (10) | (301) |
| Totale imposte sul reddito Eni SpA | (257) | 229 | (473) | (486) |
| Imposte relative alla rilevazione delle joint operation | 86 | 3 | 28 | 83 |
| (171) | 232 | (445) | (403) |
Le imposte sul reddito di €171 milioni si incrementano di €403 milioni a seguito essenzialmente: (i) del pagamento delle imposte relative alla cessione dell'interest del 25% nell'Area4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€301 milioni); (ii) delle maggiori imposte differite nette per €69 milioni; (iii) per lo stanziamento dell'addizionale IRES legge n. 7 del 6 febbraio 2009 (cosiddetta Libian Tax) (€61 milioni). Tali effetti sono parzialmente compensati dalle minori imposte differite delle joint operation a seguito dell'avvio della fase esecutiva del progetto Coral in Mozambico.
La differenza del 19,45% tra il tax rate effettivo (4,55%) e teorico (24%) è dovuta essenzialmente: (i) alla quota non imponibile dei dividendi incassati nell'esercizio, con effetto sul tax rate del 18,57%; (ii) alla quota non imponibile delle dismissioni, con effetto sul tax rate del 12%. Tali effetti sono parzialmente compensati: (i) dalle imposte relative alla cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico, con un effetto sul tax rate dell'8,01%; (ii) dalle svalutazioni nette delle partecipazioni con un effetto sul tax rate del 2,34%.
Eni
I motivi delle variazioni più significative delle voci dello stato patrimoniale di Eni SpA se non espressamente indicate di seguito, sono commentate nelle Note al bilancio di esercizio di Eni SpA, cui si rinvia.
| (€ milioni) | 31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | Var. ass. |
|---|---|---|---|
| Capitale immobilizzato | |||
| Immobili, impianti e macchinari | 7.178 | 8.046 | (868) |
| Rimanenze immobilizzate - scorte d'obbligo | 1.297 | 1.172 | 125 |
| Attività immateriali | 195 | 1.205 | (1.010) |
| Partecipazioni | 42.337 | 40.009 | 2.328 |
| Crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa | 5.090 | 3.163 | 1.927 |
| Crediti (Debiti) netti relativi all'attività di investimento/disinvestimento | (156) | 220 | (376) |
| 55.941 | 53.815 | 2.126 | |
| Capitale di esercizio netto | |||
| Rimanenze | 1.389 | 1.277 | 112 |
| Crediti commerciali | 5.111 | 6.813 | (1.702) |
| Debiti commerciali | (5.254) | (5.333) | 79 |
| Crediti/Debiti tributari e fondo imposte netto | 698 | 817 | (119) |
| Fondi per rischi e oneri | (3.781) | (4.054) | 273 |
| Altre attività (passività) d'esercizio | (711) | (959) | 248 |
| (2.548) | (1.439) | (1.109) | |
| Fondi per benefici ai dipendenti | (353) | (391) | 38 |
| Discontinued operations e attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili | 2 | 4 | (2) |
| CAPITALE INVESTITO NETTO | 53.042 | 51.989 | 1.053 |
| Patrimonio netto | 42.529 | 41.935 | 594 |
| Indebitamento finanziario netto | 10.513 | 10.054 | 459 |
| COPERTURE | 53.042 | 51.989 | 1.053 |
Il capitale investito netto al 31 dicembre 2017 ammonta a €53.042 milioni con un incremento di €1.053 milioni rispetto al 31 dicembre 2016.
Il capitale immobilizzato (€55.941 milioni) aumenta di €2.126 milioni rispetto al 31 dicembre 2016 a seguito: (i) dell'incremento netto delle partecipazioni (€2.328 milioni) per effetto essenzialmente del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" che ha determinato un incremento del valore di iscrizione della partecipazione in Eni gas e luce SpA di €1.535 milioni e degli interventi sul capitale sociale delle partecipate parzialmente compensati dai rimborsi, cessioni e riduzioni di valore; (ii) dell'incremento dei crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa di (€1.927 milioni) in particolare per la concessione di finanziamenti alle società controllate Eni Finance International SA ed Eni gas e luce SpA nell'ambito dell'operazione di conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power". Tali effetti sono parzialmente compensati: (i) dal decremento delle attività immateriali (€1.010 milioni) a seguito essenzialmente del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" che ha comportato il trasferimento, tra l'altro, del goodwill precedentemente iscritto e rinveniente da operazioni di incorporazione operata da Eni SpA di società operanti nel settore retail gas; (ii) dal decremento degli immobili, impianti e macchinari (€868 milioni) per effetto essenzialmente della cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico; (iii) dall'incremento dei debiti netti relativi all'attività di investimento (€376 milioni) per effetto essenzialmente della circostanza che al 31 dicembre 2016 erano stati iscritti crediti verso Eni Gas & Power NV per rimborsi di capitale (€381 milioni) che sono stati rilevati nel primo semestre 2017.
Il capitale di esercizio netto, negativo di €2.548 milioni si riduce di €1.109 milioni a seguito essenzialmente del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" che ha riguardato principalmente: (i) crediti commerciali (€1.908 milioni); (ii) debiti commerciali (€571 milioni); (iii) altre passività nette d'esercizio (€219 milioni), relative principalmente ai depositi cauzionali ricevuti da clienti civili per la fornitura di gas ed energia elettrica.
Le discontinued operations e attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili di €2 milioni si riferiscono principalmente a cessioni di impianti di distribuzione. Inoltre, le attività destinate alla vendita comprendono la riclassifica della partecipazione in Tigàz Zrt, completamente svalutata, a seguito dell'accordo avvenuto il 18 dicembre 2017 tra Eni e MET Holding AG che prevede la cessione della totalità delle azioni detenute da Eni. Il perfezionamento dell'operazione è subordinato all'approvazione delle Autorità competenti.
| (€ milioni) | |
|---|---|
| Patrimonio netto al 31 dicembre 2016 | 41.935 |
| Incremento per: | |
| Utile netto 3.586 |
|
| Valutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti al netto dell'effetto fiscale 7 |
|
| 3.593 | |
| Decremento per: | |
| Acconto sul dividendo 2017 (1.441) |
|
| Distribuzione saldo dividendo 2016 (1.440) |
|
| Differenze cambio da conversione joint operation (98) |
|
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale (20) |
|
| (2.999) | |
| Patrimonio netto al 31 dicembre 2017 | 42.529 |
| (€ milioni) | 31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | Var. ass. |
|---|---|---|---|
| Debiti finanziari e obbligazionari | 24.962 | 26.727 | (1.765) |
| Debiti finanziari a breve termine | 6.119 | 7.173 | (1.054) |
| Debiti finanziari a lungo termine | 18.843 | 19.554 | (711) |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (6.214) | (4.583) | (1.631) |
| Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | (2.442) | (6.028) | 3.586 |
| Altre attività finanziarie destinate al trading | (5.793) | (6.062) | 269 |
| Indebitamento finanziario netto | 10.513 | 10.054 | 459 |
L'aumento dell'indebitamento finanziario netto di €459 milioni è dovuto essenzialmente: (i) agli investimenti in partecipazioni (€2.586 milioni) per effetto essenzialmente degli interventi sul capitale di alcune imprese controllate; (ii) al pagamento del dividendo residuo dell'esercizio 2016 di €0,4 per azione (€1.440 milioni); (iii) al pagamento dell'acconto sul dividendo dell'esercizio 2017 di €0,4 per azione (€1.440 milioni); (iv) agli investimenti relativi ad attività materiali ed immateriali (€773 milioni). Tali effetti sono stati in parte compensati: (i) dal flusso di cassa netto da attività operativa (€3.281 milioni); (ii) dalle dismissioni (€3.108 milioni) in particolare la cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico al netto delle imposte pagate (€2.061 milioni).
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | Var. ass. |
|---|---|---|---|
| Utile netto - continuing operations | 3.586 | 4.166 | (580) |
| Rettifiche per ricondurre l'utile netto al flusso di cassa da attività operativa: | |||
| - ammortamenti e altri componenti non monetari | 1.482 | 2.016 | (534) |
| - plusvalenze nette su cessioni di attività | (1.996) | 29 | (2.025) |
| - dividendi, interessi, imposte e altre variazioni | (2.495) | (6.291) | 3.796 |
| Variazione del capitale di esercizio | (52) | 765 | (817) |
| Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati | 2.756 | 5.938 | (3.182) |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - continuing operations | 3.281 | 6.623 | (3.342) |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - discontinued operations | |||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 3.281 | 6.623 | (3.342) |
| Investimenti tecnici | (773) | (846) | 73 |
| Investimenti in partecipazioni | (2.586) | (8.299) | 5.713 |
| Investimenti finanziari netti strumentali all'attività operativa | (1.139) | 3.820 | (4.959) |
| Dismissioni | 3.108 | 2.214 | 894 |
| Altre variazioni relative all'attività di investimento | 382 | (507) | 889 |
| Free cash flow | 2.273 | 3.005 | (732) |
| Investimenti e disinvestimenti di attività finanziarie non strumentali all'attività operativa | 3.557 | (2.362) | 5.919 |
| Variazione debiti finanziari correnti e non correnti | (1.319) | 2.683 | (4.002) |
| Flusso di cassa del capitale proprio | (2.880) | (2.881) | 1 |
| Effetto delle fusioni | 6 | (6) | |
| FLUSSO DI CASSA NETTO DEL PERIODO | 1.631 | 451 | 1.180 |
| Free cash flow | 2.273 | 3.005 | (732) |
| Flusso di cassa del capitale proprio | (2.880) | (2.881) | 1 |
| Differenze cambio su debiti e crediti finanziari e altre variazioni(a) | (117) | (605) | 488 |
| Debiti e crediti finanziari società disinvestite(b) | 265 | 265 | |
| Variazioni dell'indebitamento per effetto delle fusioni | 51 | (51) | |
| VARIAZIONE INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO | (459) | (430) | (29) |
(a) La voce, nel 2016, accoglieva gli effetti della rinuncia ai crediti finanziari non strumentali all'attività operativa verso Versalis SpA nell'ambito dell'operazione complessiva di ricapitalizzazione della società.
(b) La voce accoglie gli effetti della cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | Var. ass. |
|---|---|---|---|
| Exploration & Production | 361 | 489 | (128) |
| Gas & Power | 11 | 28 | (17) |
| Refining & Marketing | 369 | 308 | 61 |
| Corporate | 32 | 21 | 11 |
| Investimenti tecnici | 773 | 846 | (73) |
(2) Si rinvia al Commento ai risultati economici e finanziari di consolidato per l'illustrazione metodologica degli schemi riclassificati.
| Voci dello stato patrimoniale riclassificato | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (dove non espressamente indicato, la componente è ottenuta direttamente dallo schema legale) |
31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | |||
| Riferimento alle note al Bilancio di |
Valori da schema |
Valori da schema |
Valori da schema |
Valori da schema |
|
| (€ milioni) | esercizio | legale | riclassificato | legale | riclassificato |
| Capitale immobilizzato | |||||
| Immobili, impianti e macchinari Rimanze immobilizzate - scorte d'obbligo |
7.178 1.297 |
8.046 1.172 |
|||
| Attività immateriali | 195 | 1.205 | |||
| Partecipazioni | 42.337 | 40.009 | |||
| Crediti finanziari e Titoli strumentali all'attività operativa: | 5.090 | 3.163 | |||
| - crediti finanziari strumentali all'attività operativa (correnti) | (vedi nota 9) | 258 | 1.735 | ||
| - crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa (non correnti) | (vedi nota 19) | 4.832 | 1.428 | ||
| Crediti (Debiti) netti relativi all'attività di investimento/disinvestimento, composti da: |
(156) | 220 | |||
| - crediti relativi all'attività di disinvestimento | (vedi nota 9 e nota 21) | 3 | 387 | ||
| - debiti per attività di investimento | (vedi nota 24) | (159) | (167) | ||
| Totale Capitale immobilizzato | 55.941 | 53.815 | |||
| Capitale di esercizio netto | |||||
| Rimanenze | 1.389 | 1.277 | |||
| Crediti commerciali | (vedi nota 9) | 5.111 | 6.813 | ||
| Debiti commerciali | (vedi nota 24) | (5.254) | (5.333) | ||
| Crediti/Debiti tributari e fondo imposte netto, composti da: | 698 | 817 | |||
| - passività per imposte sul reddito correnti | (64) | (4) | |||
| - passività per altre imposte correnti | (809) | (887) | |||
| - attività per imposte sul reddito correnti | 59 | 92 | |||
| - attività per altre imposte correnti | 267 | 346 | |||
| - attività per imposte anticipate | 1.152 | 1.185 | |||
| - altre attività non correnti | (vedi nota 21) | 80 | 80 | ||
| - crediti per consolidato fiscale e IVA | (vedi nota 9) | 265 | 101 | ||
| - debiti per consolidato fiscale e IVA | (vedi nota 24) | (229) | (73) | ||
| - altre passività non correnti | (vedi nota 31) | (23) | (23) | ||
| Fondi per rischi ed oneri | (3.781) | (4.054) | |||
| Altre attività (passività) di esercizio: | (711) | (959) | |||
| - altri crediti | (vedi nota 9) | 510 | 596 | ||
| - altre attività (correnti) | 693 | 1.011 | |||
| - altre attività (non correnti) | (vedi nota 21) | 399 | 618 | ||
| - acconti e anticipi, altri debiti | (vedi nota 24) | (583) | (636) | ||
| - altre passività (correnti) | (872) | (1.205) | |||
| - altre passività (non correnti) | (vedi nota 31) | (858) | (1.343) | ||
| Totale Capitale di esercizio netto | (2.548) | (1.439) | |||
| Fondi per benefici ai dipendenti | (353) | (391) | |||
| Discontinued operations e attività destinate alla vendita | (vedi nota 33) | 2 | 4 | ||
| CAPITALE INVESTITO NETTO | 53.042 | 51.989 | |||
| Patrimonio netto | 42.529 | 41.935 | |||
| Indebitamento finanziario netto | |||||
| Debiti finanziari e obbligazioni, composti da: | 24.962 | ||||
| - passività finanziarie a lungo termine | 18.843 | 19.554 | |||
| - quote a breve di passività finanziarie a lungo termine | 1.973 | 3.014 | |||
| - passività finanziarie a breve termine a dedurre: |
4.146 | 4.159 | |||
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 6.214 | 4.583 | |||
| Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | (vedi nota 9) | 2.442 | 6.028 | ||
| Altre attività finanziarie destinate al trading | 5.793 | 6.062 | |||
| Totale Indebitamento finanziario netto | 10.513 | 10.054 | |||
| COPERTURE | 53.042 | 51.989 | |||
| Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
|---|---|---|---|
| Voci del Rendiconto Finanziario Riclassificato e confluenze/riclassifiche delle voci dello schema legale |
31 dicembre 2017 | 31 dicembre 2016 | ||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
Valori da schema legale |
Valori da schema riclassificato |
| Utile netto - continuing operations | 3.586 | 4.166 | ||
| Rettifiche per ricondurre l'utile netto al flusso di cassa da attività operativa: | ||||
| Ammortamenti e altri componenti non monetari: | 1.482 | 2.016 | ||
| - ammortamenti | 727 | 815 | ||
| - svalutazioni nette di attività materiali e immateriali | 111 | 443 | ||
| - radiazioni | 5 | 209 | ||
| - effetto valutazione partecipazioni | 367 | 374 | ||
| - differenze cambio da allineamento | (26) | (64) | ||
| - variazione da valutazione al fair value titoli destinati al trading | 256 | 223 | ||
| - variazioni fondi per benefici ai dipendenti | 42 | 16 | ||
| Plusvalenze nette su cessione di attività | (1.996) | 29 | ||
| Dividendi, interessi, imposte e altre variazioni | (2.495) | (6.291) | ||
| - dividendi | (3.061) | (6.486) | ||
| - interessi attivi | (204) | (161) | ||
| - interessi passivi | 599 | 588 | ||
| - imposte sul reddito | 171 | (232) | ||
| Variazione del capitale di esercizio | (52) | 765 | ||
| - rimanenze | (238) | (66) | ||
| - crediti commerciali | 241 | 1.353 | ||
| - debiti commerciali | 335 | 93 | ||
| - fondi per rischi ed oneri | (195) | (30) | ||
| - altre attività e passività | (195) | (585) | ||
| Dividendi incassati, imposte pagate, interessi (pagati) incassati: | 2.756 | 5.938 | ||
| - dividendi incassati | 3.076 | 6.458 | ||
| - interessi incassati | 201 | 165 | ||
| - interessi pagati | (576) | (692) | ||
| - imposte sul reddito pagate al netto dei rimborsi e crediti di imposta acquistati | 55 | 7 | ||
| Flusso di cassa netto da attività operativa - continuing operations | 3.281 | 6.623 | ||
| Flusso di cassa netto da attività operativa - discontinued operations | ||||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 3.281 | 6.623 | ||
| Investimenti tecnici: | (773) | (846) | ||
| - immobilizzazioni materiali | (738) | (788) | ||
| - immobilizzazioni immateriali | (35) | (58) | ||
| Investimenti in partecipazioni | (2.586) | (8.299) | ||
| Investimenti finanziari netti strumentali all'attività operativa: | (1.140) | 3.820 | ||
| - crediti finanziari strumentali | (1.140) | 3.820 | ||
| - imprese consolidate e rami d'azienda al netto della disponibilità liquide ed equivalenti cedute | ||||
| Variazione debiti e crediti relativi all'attività d'investimento e imputazione di ammortamenti all'attivo patrimoniale |
(507) | |||
| Titoli strumentali all'attività operativa | 1 | |||
| Dismissioni: | 3.108 | 2.214 | ||
| - immobilizzazioni materiali | 14 | 5 | ||
| - immobilizzazioni immateriali | ||||
| - partecipazioni | 1.033 | 2.209 | ||
| - altre attività destinate alla vendita | ||||
| - Imprese consolidate e rami d'azienda al netto della disponibilità liquide ed equivalenti cedute | 2.362 | |||
| - imposte pagate su dismissioni | (301) | |||
| Altre variazioni relative all'attività di investimento/disinvestimento: | 382 | |||
| - variazione debiti e crediti relativi all'attività d'investimento e imputazione di ammortamenti all'attivo patrimoniale |
382 | |||
| Free cash flow | 2.273 | 3.005 | ||
| Investimenti e disinvestimenti relativi all'attività di finanziamento: | 3.557 | (2.362) | ||
| - investimenti (disinvenstimenti) finanziari in crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | 3.556 | (1.105) | ||
| - investimenti (disinvenstimenti) finanziari in titoli non strumentali all'attività operativa | 1 | (1.257) | ||
| Variazione debiti finanziari correnti e non correnti: | (1.319) | 2.683 | ||
| - assunzione (rimborsi) debiti finanziari a lungo termine e quota a breve del lungo | (1.345) | 2.135 | ||
| - incremento (decremento) di debiti finanziari a breve termine | 26 | 548 | ||
| Flusso di cassa del capitale proprio: | (2.880) | (2.881) | ||
| - dividendi distribuiti agli azionisti Eni | (2.880) | (2.881) | ||
| Effetto delle fusioni | 6 | |||
| Flusso di cassa netto di periodo | 1.631 | 451 |
In questa sezione sono illustrati i principali rischi ai quali è esposto il Gruppo nell'ordinaria gestione delle attività industriali. Per la descrizione dei rischi finanziari (mercato, controparte e liquidità) si rinvia alla nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi del bilancio consolidato.
I risultati di Eni, principalmente del settore Exploration & Production, sono esposti alla volatilità dei prezzi del petrolio e del gas. La riduzione dei prezzi degli idrocarburi ha effetti negativi sui ricavi, sull'utile operativo e il cash flow a livello consolidato e determina la flessione dei risultati nel confronto anno su anno; viceversa in caso di aumento dei prezzi. L'esposizione al rischio prezzo riguarda circa il 50% della produzione di petrolio e gas di Eni. Tale esposizione per scelta strategica non è oggetto di attività di gestione e/o di copertura economica, salvo particolari situazioni aziendali o di mercato. La parte restante della produzione Eni non è esposta al rischio prezzo poiché è regolata dallo schema contrattuale di Production Sharing (PSA) che garantisce alla compagnia petrolifera internazionale nel ruolo di contrattista il recupero di un ammontare fisso di costi sostenuti attraverso l'attribuzione di un corrispondente numero di barili, esponendola pertanto a un rischio volume (vedi di seguito). Sulla base del portafoglio corrente di asset oil&gas, il management stima che rispetto al prezzo di piano per il 2018 di 60\$/bl, per ogni variazione di -/+ 1 \$/bl l'utile netto consolidato di Gruppo diminuisce/aumenta di circa €200 milioni e il flusso di cassa dopo gli investimenti ("free cash flow") si contrae/incrementa di un ammontare equivalente.
La ripresa del prezzo del petrolio avviata dalla seconda metà del 2017 si è rafforzata nella parte finale dell'anno e nello scorcio iniziale del 2018, con le quotazioni del riferimento Brent che hanno raggiunto quota 70\$/bl, il valore massimo da tre anni a questa parte. La quotazione media Brent del 2017 è stata di circa 54 \$/ bl con un incremento del 24% rispetto al 2016, scontando la fase di debolezza della primavera 2017. Il mercato petrolifero è stato sostenuto dal migliore equilibrio nei fondamentali per effetto della buona dinamica della domanda (cresciuta nel 2017 di circa 1,5-1,7 milioni barili/giorno) trainata dalla ripresa globale e dal contenimento dell'offerta che hanno determinato la progressiva normalizzazione dei livelli delle scorte globali di greggio. Sul lato offerta hanno influito la piena regimazione dei tagli produttivi adottati dall'OPEC e da altri dieci Paesi produttori (in primis la Russia) pari a circa 1,8 milioni barili/giorno, l'elevato livello di compliance alle quote produttive e, in prospettiva, l'accordo di fine novembre di prorogare i tagli per tutto il 2018 rispetto alla scadenza inizialmente concordata di marzo. Altri fattori a sostegno dei prezzi sono stati il riaffacciarsi delle tensioni geopolitiche nell'area del Golfo e l'irrigidimento dei rapporti USA-Iran, nonché il declino produttivo del Venezuela alle prese con la crisi politica e finanziaria interna. Le statistiche sulla ripresa dell'attività del tight-oil USA puntano a una ripresa dell'attività.
Guardando al medio-lungo termine, il management prevede uno scenario mid-cycle con un prezzo di lungo termine di \$72 in termini reali 2021 (crescita nominale del 2% corrispondente alla previsione Eni del tasso di inflazione di lungo termine dei Paesi OCSE) sulla base dell'analisi dei fondamentali del settore, considerando la moderata ma costante crescita della domanda energetica globale e il probabile deficit produttivo che si verrà a creare nel medio termine a causa dei massicci tagli agli investimenti fatti dalle compagnie petrolifere internazionali in risposta alla contrazione dei cash flow durante il downturn. Tuttavia valutati i rischi e le incertezze di tali scenari globali, relativi in particolare alla posizione dell'OPEC, al riaffiorare del rischio geopolitico, alla circostanza che i mercati futuri del prezzo del greggio rimangono in backwardation, all'evoluzione dei costi marginali e dei rendimenti per rig delle produzioni unconventional USA e all'andamento macroeconomico globale, la direzione aziendale conferma un approccio prudenziale nelle decisioni d'investimento mantenendo una rigorosa "capital discipline". Per il quadriennio 2018-2021 Eni prevede un programma d'investimenti di €31,6 miliardi, in marginale aumento rispetto al piano precedente; circa il 50% della manovra d'investimento a fine piano è "uncommitted' consentendo all'Azienda di mantenere un'adeguata flessibilità finanziaria in caso di repentini mutamenti dello scenario. Per il 2018, Eni prevede un livello di spending di circa €7,7 miliardi, in linea con il 2017. Nonostante il controllo degli investimenti, il management intende mantenere un elevato tasso di crescita della produzione d'idrocarburi pari a circa il 3,5% in media nell'arco del prossimo quadriennio. Nel coniugare crescita e contenimento dei costi, il management ha fatto leva in particolare sull'approccio modulare nella realizzazione dei grandi progetti e sulla riduzione del capitale inattivo attraverso l'ottimizzazione del time-to-market delle riserve. Tali azioni, unitamente alla ristrutturazione dei business mid e donwstream e al ridimensionamento dei costi corporate, hanno l'obiettivo di ridurre il livello di prezzo del Brent al quale la Compagnia consegue la cash neutrality, cioè la copertura dei fabbisogni per investimenti e il pagamento del dividendo attraverso il cash flow operativo, stimata a circa 57 \$/bl per il 2017 e proiettata in media a circa 55 \$/bl nel prossimo quadriennio. L'attività oil&gas è un settore capital-intensive che necessita di ingenti risorse finanziarie per l'esplorazione, lo sviluppo, l'estrazione e la produzione delle riserve d'idrocarburi. Il controllo degli
investimenti e la disciplina finanziaria rappresentano le variabili cruciali per il conseguimento dell'equilibrio patrimoniale. Storicamente i nostri investimenti upstream sono stati finanziati attraverso l'autofinanziamento, gli incassi da dismissioni e ricorrendo a nuovo indebitamento e all'emissione di bond e commercial pa-
per per coprire eventuali deficit. Nonostante la riduzione del livello di Brent, che consente l'autofinanziamento degli investimenti (per il 2017 pari a circa 43 \$/bl), il nostro cash flow operativo è soggetto a numerose variabili: (i) il rischio prezzo; (ii) i volumi di petrolio e gas che saranno effettivamente estratti dai nostri pozzi di produzione; (iii) la nostra capacità e il time-to-market nello sviluppare le riserve; (iv) i rischi politici; e (v) l'efficiente gestione del circolante.
Nel caso in cui il nostro cash flow operativo non sia in grado di finanziare il 100% degli investimenti tecnici "committed", la Compagnia si vedrebbe costretta a ridimensionare le riserve di liquidità o a emettere nuovi strumenti di debito. Nella programmazione dei flussi finanziari Eni ha considerato i fabbisogni per il pagamento dei dividendi agli azionisti. Alla data della presente Relazione Finanziaria Annuale, Eni dispone di una riserva di liquidità dimensionata in modo da rispondere agli obiettivi di: (i) far fronte a shock esogeni (drastici mutamenti di scenario e restrizioni nell'accesso al mercato dei capitali); e (ii) assicurare un adeguato livello di elasticità operativa ai programmi di sviluppo Eni.
Sulla base di tali considerazioni, un'evoluzione negativa dello scenario o una riduzione strutturale del prezzo della commodity potrebbe avere effetti negativi significativi sulle nostre prospettive di business, sui risultati operativi, il cash flow, la liquidità, la capacità di finanziare i programmi di investimento e di far fronte ai nostri committments e i ritorni per l'azionista in termini di ammontare del dividendo e di andamento in borsa del titolo Eni. Inoltre, la Compagnia potrebbe rivedere la recuperabilità futura dei valori di bilancio delle proprietà oil&gas con la necessità di rilevare significative svalutazioni, nonché riconsiderare i piani di investimento a più lungo termine in funzione dell'impatto della flessione dei prezzi sulla redditività dei progetti di sviluppo, alla luce del rischio che i prezzi correnti potrebbero attestarsi su livelli inferiori rispetto a quelli assunti in sede di valutazione. Questo potrebbe comportare la cancellazione, il rinvio o la differente modulazione dei progetti con ricadute negative sui tassi di crescita e sull'autofinanziamento disponibile per la crescita futura. Considerata la complessità del processo valutativo e i lunghi tempi di realizzazione di tali progetti, Eni, al pari di altre compagnie petrolifere internazionali, adotta ai fini della valutazione e selezione degli investimenti, scenari di prezzo di lungo termine, definiti sulla base della migliore stima fatta dal management dei fondamentali della domanda e dell'offerta.
Infine, la volatilità del prezzo del petrolio/gas rappresenta un elemento d'incertezza nel conseguimento degli obiettivi operativi Eni in termini di crescita della produzione e rimpiazzo delle riserve prodotte per effetto del peso importante dei contratti di Production Sharing (PSA) nel portafoglio Eni. In tali schemi di ripartizione della produzione, a parità di costi sostenuti per lo sviluppo di un giacimento, la quota di produzione e di riserve destinata al recupero dei costi aumenta al diminuire del prezzo di riferimento del barile e viceversa. Sulla base dell'attuale portafoglio di asset Eni, il management ha stimato che l'effetto prezzo nei PSA ha determinato nel 2017 minori entitlement di produzione rispetto al 2016, pari a circa 20 mila boe/giorno, o 2.000 barili/giorno per ogni dollaro/barile di aumento delle quotazioni del petrolio. Tuttavia tale ratio non può essere estrapolato in un contesto di scenario del Brent marcatamente differente poiché può condurre a risultati sensibilmente diversi.
I risultati del business Refining & Marketing e Chimica dipendono principalmente dai trend nell'offerta e nella domanda dei prodotti e dai relativi margini di vendita. L'impatto dei movimenti del prezzo del petrolio sui risultati del business varia in funzione dei ritardi temporali con i quali le quotazioni dei prodotti si adeguano alle variazioni del costo della materia prima.
Al 31 dicembre 2017 circa l'80% delle riserve certe di idrocarburi e circa il 60% degli approvvigionamenti long-term di gas di Eni provenivano da Paesi non OCSE, principalmente da Africa, Russia, Asia Centrale e America Meridionale. Questi Paesi sono caratterizzati, per ragioni storiche e culturali, da un minore grado di stabilità politica, sociale ed economica rispetto ai Paesi sviluppati dell'OCSE. Pertanto Eni è esposta ai rischi di possibili evoluzioni negative del quadro politico, sociale e macroeconomico che possono sfociare in eventi destabilizzanti quali conflitti interni, rivoluzioni, instaurazione di regimi non democratici e altre forme di disordine civile, contrazione dell'attività economica e difficoltà finanziarie dei governi locali con ricadute sulla solvibilità degli Enti petroliferi di Stato che sono partner di Eni nei progetti industriali, elevati livelli di inflazione, svalutazione della moneta e fenomeni similari tali da compromettere in modo temporaneo o permanente la capacità di Eni di operare in condizioni economiche e di assicurarsi l'accesso alle riserve di idrocarburi e l'approvvigionamento di gas.
Altri rischi connessi all'attività in tali Paesi sono rappresentati da: (i) mancanza di un quadro legislativo stabile e incertezze sulla tutela dei diritti della compagnia straniera in caso di inadempienze contrattuali da parte di soggetti privati o Enti di Stato; (ii) sviluppi o applicazioni penalizzanti di leggi, regolamenti, modifiche contrattuali unilaterali che comportano la riduzione di valore degli asset Eni, disinvestimenti forzosi, nazionalizzazioni ed espropriazioni; (iii) restrizioni di varia natura sulle attività di esplorazione, produzione, importazione ed esportazione; (iv) incrementi della fiscalità applicabile; (v) conflitti sociali interni che sfociano in guerre, atti di sabotaggio, attentati, violenze e accadimenti simili; (vi) difficoltà di reperimento di fornitori internazionali in contesti operativi critici o di fornitori locali qualificati nelle iniziative che richiedono il rispetto di soglie minime di local content; e (vii) complessi iter di rilascio di autorizzazioni e permessi che impattano sul time-to-market dei progetti di sviluppo.
L'attività Eni nel Paese è concentrata in due grandi progetti: il giacimento offshore Perla gas, operato dalla società locale Cardón IV, joint venture paritetica con un'altra compagnia petrolifera internazionale, e dal campo a olio pesante onshore PetroJunin, operato dall'omonima joint venture con la società petrolifera di Stato PDVSA in regime di "Empresa Mixta". Eni ha investito circa €1,5 miliardi nelle due iniziative petrolifere ai quali si aggiungono crediti commerciali scaduti verso PDVSA per le forniture di gas del giacimento Perla pari a circa €500 milioni, posseduti sia dalla venture sia dalle controllate Eni in Venezuela. Ai fini della determinazione del valore recuperabile di tali attività, il management ha condotto un'analisi dell'evidenza empirica e delle statistiche ufficiali relative alla storia recente delle crisi finanziarie di Stati sovrani. Sulla base degli esiti rilevati e considerata la strategicità e l'essenzialità delle forniture erogate da Eni, ai fini della determinazione del valore recuperabile delle suddette attività, il management ha effettuato un apprezzamento del rischio prevedendo una dilazione dei tempi di incasso; inoltre, in considerazione del deterioramento del contesto operativo Paese e dei rischi finanziari di recupero del capitale investito, il management ha riclassificato le riserve certe non sviluppate di Perla alla categoria unproved (315 milioni di boe), così come richiesto dalla normativa SEC.
Anche la Nigeria è in una condizione di stress finanziario. L'esposizione Eni verso il Paese comprende un ammontare significativo di crediti in sofferenza (circa \$1 miliardo) relativi alla quota di costi pregressi di competenza della società petrolifera di Stato NNPC in progetti operati da Eni. Tale esposizione è oggetto di un piano di rimborso "Repayment Agreement", che prevede l'attribuzione a Eni della quota di produzione di spettanza della società di Stato derivante da iniziative di sviluppo incrementali "rig-less" a ridotto rischio minerario. Conseguentemente, i crediti sono esposti in bilancio al netto dell'attualizzazione del flusso di rimborsi futuri. Considerato che la società di Stato ha pagato regolarmente le chiamate fondi per gli anni 2016 e 2017 nei progetti operati da Eni, è stata confermata la recuperabilità dei crediti relativi a esercizi pregressi. Gli altri crediti in sofferenza sono stati rettificati per riflettere i limitati progressi delle azioni di recupero registrati nel corso del 2017 (€258 milioni).
È possibile che nei futuri reporting period il Gruppo possa incorrere in nuove perdite sulle esposizioni in Venezuela e Nigeria qualora il quadro finanziario di tali Paesi non migliori.
Infine, per quanto riguarda l'Egitto, l'esposizione Eni verso il Paese è destinata a rimanere significativa nell'arco del prossimo quadriennio in relazione alla regimazione del progetto gas supergiant di Zohr in fase di ramp-up. Il grado di solvibilità delle società petrolifere di Stato partner di Eni nei progetti minerari in Egitto è in progressivo miglioramento, come evidenziato dall'azzeramento dei crediti commerciali scaduti, dovuti da tali partner per le forniture di idrocarburi equity di Eni e dal sostegno finanziario al progetto Zohr sotto forma di anticipi commerciali a valere sulle forniture future di Eni. Tuttavia Eni continuerà a monitorare con attenzione il rischio controparte dell'Egitto considerando che una parte significativa delle revenue associate alla commercializzazione del gas equity di Zohr deriverà da forniture alle Compagnie di Stato.
La Libia rimane uno dei Paesi di presenza Eni maggiormente esposti al rischio geopolitico, come conseguenza storica del vasto movimento insurrezionale che ha interessato il Medio Oriente e l'Africa Settentrionale noto come "Primavera Araba" all'inizio del decennio. In Libia questo ha determinato l'acuirsi delle tensioni politiche interne sfociate nella rivoluzione armata del 2010 e nel cambio di regime, che causarono l'interruzione per quasi un anno delle attività petrolifere Eni nel Paese con ricadute materiali sui risultati dell'esercizio. Agli eventi del 2010 ha fatto seguito un lungo periodo di conflitto civile interno e un quadro politico e sociale frammentato e instabile che ha comportato frequenti perdite di produzione per Eni. Da circa un paio d'anni le attività petrolifere Eni nel Paese marciano con una certa regolarità ed in linea con i piani aziendali con episodi di disruption sempre più rari, benché non del tutto assenti. Nel 2017 la produzione equity Eni è stata di 384 mila boe/giorno, il livello più elevato registrato storicamente da Eni nel Paese. Nonostante i recenti sviluppi positivi, il management ritiene che la situazione geopolitica della Libia continuerà a costituire un fattore di rischio e d'incertezza per il prossimo futuro. Attualmente la Libia rappresenta oltre il 20% della produzione d'idrocarburi complessiva di Eni; tale incidenza è prevista ridursi nel medio termine.
Altro Paese, dove si sono verificati nel passato recente episodi di "disruption" è la Nigeria, sotto forma di atti di sabotaggio, furti, attentati alla sicurezza e altre forme di danni dirette alle installazioni produttive della Società, in particolare nell'area onshore del Delta del Niger, con ricadute negative sulla continuità produttiva. Per scontare possibili rischi di sviluppi geopolitici sfavorevoli in Libia ma anche in altri Paesi, dove Eni conduce le operazioni upstream, che potrebbero determinare interruzioni più o meno prolungate delle attività di sviluppo e di produzione degli idrocarburi in dipendenza della gravità di tali sviluppi come potrebbero essere conflitti interni, tensioni sociali, violenza, atti di guerra e altri disordini civili o rischi upstream di altro tipo (ad esempio ambientali o legati alla complessità delle operazioni), il management ha applicato ai livelli produttivi target del piano quadriennale 2018-2021 un taglio lineare ("haircut") quantificato sulla base del proprio apprezzamento di tali tipi di rischi, dell'esperienza passata e di altri fattori. Tuttavia tale contingency sulle produzioni future non copre le conseguenze di eventi di portata straordinaria (cosiddetto "worst case scenario") ai quali sono associabili interruzioni delle attività produttive per periodi rilevanti.
Data l'entità delle riserve di Eni situate in tali Paesi, la Compagnia è particolarmente esposta a questo tipo di rischio nelle attività upstream. Eni monitora in maniera costante i rischi di natura politica, sociale ed economica dei 71 Paesi dove ha investito o intende investire, al fine della valutazione economico-finanziaria e della selezione degli investimenti di cui il rischio Paese è parte integrante. Ferma restando la loro natura imprevedibile, tali eventi possono avere impatti negativi significativi sui risultati economico-finanziari attesi di Eni, anche in termini di recupero dei crediti erogati ad Enti di Stato per finanziare i progetti di sviluppo.
I programmi sanzionatori che più rilevano per le attività di Eni sono quelli emessi da Autorità UE e USA con riferimento alla crisi Russia, Ucraina e Venezuela.
Per quanto riguarda il primo, le attività maggiormente interessate sono quelle dell'area upstream condotte in Russia e/o con partner russi colpiti da misure restrittive settoriali. Eni ha adottato tutte le misure necessarie per garantire che dette attività siano svolte in conformità con le norme applicabili, continuando peraltro a monitorare l'evoluzione del quadro sanzionatorio e le modalità di concreta applicazione dello stesso per adattare su base ongoing le proprie attività. È possibile, a tale riguardo, che il recente inasprimento, lo scorso agosto 2017, delle sanzioni statunitensi ad opera del Countering America's Adversaries Through Sanctions Act (in breve "CAATSA") possa determinare la perdita di opportunità di business in area upstream, così come il probabile rallentamento o congelamento dell'avanzamento di alcuni progetti di esplorazione già avviati in territorio russo.
Per quanto riguarda il Venezuela, sono state pubblicate di recente, sia sanzioni USA sia UE. In particolare, le sanzioni USA sono orientate, principalmente, a colpire le fonti di finanziamento per il governo venezuelano, PDVSA o soggetti dagli stessi controllati, tramite, tra l'altro, il divieto di compiere transazioni relative a "new equity" e "new debt" superiori a determinate scadenze. Tali sanzioni hanno effetti diretti limitati su Eni che tuttavia ne risente l'effetto che determinano nel deterioramento della situazione finanziaria del Paese.
Le attività di ricerca, sviluppo e produzione d'idrocarburi comportano elevati investimenti e sono soggette a rischi di carattere economico e operativo, inclusi quelli minerari riguardanti le caratteristiche fisiche dei giacimenti di petrolio e di gas.
L'attività esplorativa presenta il rischio dell'esito negativo connesso alla perforazione di pozzi sterili o alla scoperta di quantità d'idrocarburi privi dei requisiti di commerciabilità. I livelli futuri di produzione Eni dipendono intrinsecamente dalla capacità dell'azienda di rimpiazzare le riserve prodotte attraverso l'esplorazione di successo, l'efficacia e l'efficienza delle attività di sviluppo, l'applicazione di miglioramenti tecnologici in grado di massimizzare i tassi di recupero dei giacimenti in produzione e l'esito dei negoziati con gli Stati detentori delle riserve. Nel caso in cui Eni non consegua un adeguato tasso di rimpiazzo delle riserve, le prospettive di crescita del Gruppo sarebbero penalizzate con impatti negativi sui cash flow e i risultati attesi.
L'attività upstream è esposta per sua natura ai rischi operativi di eventi dannosi con potenziale impatto a carico dell'ambiente, della salute e della sicurezza delle persone e delle comunità circostanti, nonché dei beni di proprietà della società. Considerata l'instabilità degli idrocarburi e la complessità delle operazioni di giacimento, Eni è esposta al rischio di incidenti quali fuoriuscite d'idrocarburi, esplosioni, collisioni marine, rischi geologici quali inattese condizioni di pressione e temperatura nel giacimento, malfunzionamenti delle apparecchiature e altri eventi negativi di gravità tale da poter causare potenzialmente perdite di vite umane, disastri ambientali, danni alla proprietà, inquinamento e altre ricadute e conseguentemente oneri e passività di ammontare straordinario con impatti negativi rilevanti sul business, sui risultati economici e finanziari, sulle prospettive di sviluppo del Gruppo e sulla sua reputazione, nonché sui ritorni per gli azionisti (andamento dell'azione Eni e flusso di dividendi).
Tali rischi sono particolarmente avvertiti nelle operazioni nell'offshore profondo e ultra profondo (deep offshore), per la ricerca e sfruttamento di idrocarburi liquidi per le quali è oggettivamente più difficoltoso intervenire in caso di incidenti, in modo speciale in ecosistemi sensibili quali il Golfo del Messico, il Mar Caspio, il Mar Nero e l'Artico (che comprende il Mare di Barents e l'Alaska), dove il Gruppo svolge attività di ricerca, esplorazione e sviluppo d'idrocarburi.
Nel 2017 Eni ha derivato circa il 53% della produzione di idrocarburi dell'anno da installazioni offshore.
Il time-to-market delle riserve è un fattore critico per la redditività dell'industria petrolifera, considerata la complessità tecnologica e realizzativa dei progetti. Il processo di sviluppo successivo alla scoperta si estende in genere per un periodo di vari anni, che comprende la verifica della fattibilità economico-tecnica del progetto, la definizione degli accordi commerciali con i partner industriali dell'iniziativa compresa la first party di Stato, l'ottenimento delle autorizzazioni da parte dello Stato a un determinato schema di sviluppo delle riserve, l'ottenimento dei finanziamenti, la fase di ingegneria di front-end e di dettaglio e la realizzazione di pozzi e impianti, piattaforme, unità di floating production, centri di trattamento, linee di export e altre facilities critiche. Ritardi nell'ottenimento delle necessarie autorizzazioni o nelle fasi di costruzione, errori di progettazione o altri eventi similari possono determinare slittamenti nei tempi di avvio della produzione e un incremento dei costi con ricadute significative sulla redditività complessiva.
Considerato il lungo intervallo temporale che intercorre quasi sempre tra la fase di scoperta e l'avvio della nuova produzione, i rendimenti dei progetti sono esposti alla volatilità del prezzo del petrolio, che potrebbe attestarsi su livelli inferiori rispetto a quelli sulla cui base Eni ha preso la decisione finale di investimento (FID) e al rischio di aumento dei costi di sviluppo e produzione. Le condizioni esterne rappresentano un fattore di rischio aggiuntivo, considerato che Eni è impegnata nella realizzazione di progetti di sviluppo nell'offshore profondo e in ambienti sensibili (ad esempio Artico, Mar Caspio, Golfo del Messico, Mare del Nord, Mozambico e altri), dove i fattori ambientali e climatici possono incidere sulla programmazione ed esecuzione delle attività realizzative, mentre la necessità di adottare i sistemi più avanzati di monitoraggio e di tutela ambientale può comportare la dilatazione dei tempi di sviluppo e un corrispondente aumento dei costi. L'implementazione negli ultimi anni di alcune azioni strategiche mirate, di standard operativi rigorosi e di tecnologie innovative ha contribuito alla mitigazione dei rischi sopra descritti, consentendo di conseguire contestualmente sensibili benefici in termini di riduzione del time-to-market dei progetti e di contenimento dei costi. A titolo esemplificativo rientrano tra queste iniziative: la progressiva parallelizzazione delle attività di esplorazione, delineazione e di sviluppo, la fasatura dei progetti di sviluppo, le attività di insourcing dell'ingegneria nelle fasi iniziali e di front-end del progetto e una maggiore focalizzazione sulla gestione delle fasi di costruzione e commissioning. Ulteriori azioni sono state indirizzate al miglioramento della supply chain, consentendo lo sfruttamento di nuove opportunità derivanti dal mercato (i.e. utilizzo di "early" production facilities e facilities "refurbished" o "ricondizionate").
Nelle attività di perforazione, Eni adotta sistemi operativi e gestionali finalizzati a mitigare per quanto possibile il rischio di blow-out. Nell'ottica di aumentare ulteriormente il controllo su tali attività, da quest'anno è stato ridefinito il metodo per la classificazione dei pozzi complessi, attraverso la nuova definizione di un nuovo indicatore di rischio (detta WCER- Well Complexity & Economic Risk), che si applica ai pozzi operati e non operati, basato sulla complessità tecnica dei pozzi e sulla potenziale esposizione economica in caso di blow-out. La Società presidia in modo rigoroso le analisi del rischio geologico, l'ingegneria e la conduzione delle operazioni di perforazione dei pozzi complessi, operati e non operati, con elevata complessità tecnica e/o elevata potenziale esposizione economica in caso di blow-out, con focus sulle tecnologie e procedure avanzate di controllo e monitoraggio, inclusa la visualizzazione ed il trasferimento dei dati in tempo reale dagli impianti alla sede centrale (Real Time Drilling Center) nonché il potenziamento dei programmi di formazione.
La Società esercita inoltre, sulle attività non operate, un puntuale controllo sui programmi di perforazione e di completamento dei pozzi a maggior complessità.
Questo rischio è in parte mitigato dalla qualità del portafoglio operativo Eni, caratterizzato dalla contenuta incidenza di pozzi complessi (elevata pressione/temperatura). In particolare Eni prevede un'incidenza del 26% di tale tipologia di pozzi sul totale di quelli in programma nel prossimo quadriennio.
La conduzione diretta (operatorship) delle attività consente a Eni di dispiegare le competenze, i sistemi di gestione e le pratiche operative considerate di eccellenza nella gestione e mitigazione dei rischi. Nel prossimo quadriennio il management prevede di incrementare la produzione operata gross del 42% circa rispetto ai livelli correnti a circa 4,4 milioni di boe/giorno con l'obiettivo di ridurre ulteriormente il rischio indiretto derivante dalla conduzione delle operazioni da parte di terzi come nel caso dei progetti in joint venture.
Le attività industriali Eni in Italia e all'estero nei settori della ricerca, sviluppo e produzione d'idrocarburi, raffinazione e trasporto di carburanti, gas, GNL e altri prodotti infiammabili e produzioni petrolchimiche sono esposte per loro natura a rischi operativi con potenziali conseguenze dannose per le persone, per l'ambiente e per la proprietà. Guasti tecnici, malfunzionamenti di apparecchiature e impianti, errori umani, atti di sabotaggio, perdite di contenimento, collisioni navali, eventi atmosferici avversi possono innescare eventi dannosi di proporzioni anche catastrofiche quali esplosioni, incendi, fuoriuscite di greggio e gas (da pozzi, piattaforme, navi cisterna, pipeline, depositi e condutture, rilascio di contaminanti, emissioni nocive). Tali rischi sono influenzati dalle specificità degli ambiti territoriali nei quali sono condotte le operazioni (condizioni onshore vs. offshore, ecosistemi sensibili quali l'Artico, il Golfo del Messico, il Mar Caspio, impianti localizzati in prossimità di aree urbane), dalla complessità delle attività industriali e dalle oggettive difficoltà tecniche nell'esecuzione degli interventi di recupero e contenimento degli idrocarburi o altre sostanze chimiche liquide sversati nell'ambiente o di emissioni nocive in atmosfera, di operazioni di chiusura e messa in sicurezza di pozzi danneggiati o in caso di blow-out, spegnimento di incendi occorsi a raffinerie e complessi petrolchimici o pipeline. Per questi motivi le attività del settore petrolifero sono sottoposte a una severa regolamentazione a tutela dell'ambiente, della salute e della sicurezza, sia a livello nazionale sia attraverso protocolli e convenzioni internazionali.
Le norme impongono restrizioni e divieti di varie tipologie, prevedono il controllo e il rispetto dei limiti di emissione di sostanze inquinanti in aria, acqua e suolo, limitano il gas flaring e il venting, prescrivono la corretta gestione dei rifiuti e di sottoprodotti, oltre che la conservazione di specie, habitat e servizi ecosistemici, richiamando gli operatori ad adempimenti sempre più rigorosi e stringenti in termini di controlli, monitoraggi ambientali e misure di prevenzione. Gli oneri e i costi associati alle necessarie azioni da mettere in atto per rispettare gli obblighi previsti dalle normative che regolamentano le attività industriali nel campo degli idrocarburi costituiscono una voce di costo significativa nell'esercizio corrente e in quelli futuri. Eni si è dotata di sistemi gestionali integrati, standard di sicurezza e pratiche operative di elevata qualità e affidabilità per assicurare il rispetto della regolamentazione ambientale e per tutelare l'integrità delle persone, dell'ambiente, delle operations, della proprietà e delle comunità interessate. L'accadimento di incidenti e altri eventi dannosi sopra descritti potrebbe assumere proporzioni anche catastrofiche, ed avere impatti potenzialmente rilevanti sulla gestione Eni, sui risultati economici e finanziari, sulle prospettive e sulla reputazione, nonché sui ritorni per gli azionisti (in termini di impatti sul corso dell'azione Eni e sul flusso dei dividendi).
Le leggi ambientali prevedono che il responsabile dell'inquinamento, sia esso residuo dall'attività industriale o derivi da incidenti, sversamenti o perdite di varia natura, debba bonificare e ripristinare lo stato dei suoli e delle acque. Eni è esposta in misura rilevante a tali rischi presso tutte le localizzazioni dove svolge le proprie attività industriali per la rischiosità intrinseca nel produrre, trattare e movimentare gli idrocarburi e i loro derivati. In tale ambito si registra l'interruzione dell'attività petrolifera presso il Centro Olio Val d'Agri ("COVA"), protrattasi per un intero trimestre (18 aprile-18 luglio), che è stata disposta da un provvedimento amministrativo dell'Ente territoriale Regione Basilicata motivato dal rinvenimento di tracce di idrocarburi nelle aree antistanti il COVA. Nonostante la tempestività e l'efficacia delle misure di MISE – Messa In Sicurezza di Emergenza – attuate da Eni, la fermata del COVA ha avuto un impatto non trascurabile sui risultati 2017 di Eni; ulteriori provvedimenti relativi a parti del processo produttivo (water reinjection) hanno rallentato ulteriormente la produzione.
L'interruzione dell'attività è avvenuta anche per la piattaforma Goliat nel Mare di Barents. La Petroleum Safety Authority (Psa) norvegese, il 6 ottobre ha ordinato uno stop della produzione del giacimento, che ha registrato una serie di incidenti legati a difetti dei motori elettrici. Successivamente la Psa ha richiesto di presentare un piano dettagliato sulla gestione del risk management e delle riparazioni del giacimento Goliat.
In relazione alle contaminazioni storiche, con particolare riguardo all'Italia, Eni continua ad essere esposta al rischio di passività e oneri ambientali in relazione ad alcuni siti oggi inattivi dove ha condotto in passato attività minero-metallurgiche e chimiche; in tali siti, sono emersi livelli di concentrazione di sostanze inquinan-
ti non in linea con l'attuale normativa ambientale. Nonostante Eni abbia reso la dichiarazione di "proprietario non colpevole" poiché non si ritiene responsabile per il superamento di parametri d'inquinamento tollerati dalle leggi di allora e sia subentrato in molti casi ad altri operatori nella gestione di tali siti, non si può escludere che possa ancora incorrere in tali passività ambientali.
In alcuni casi Eni è parte di procedimenti penali, come ad esempio per asseriti reati in materia ambientale quali omessa bonifica, disastro ambientale.
Eni ha avviato progetti di bonifica e ripristino dei terreni e delle falde nelle aree di proprietà contaminate dalle attività industriali ormai cessate, d'intesa con le competenti Autorità amministrative. Con riferimento a diversi di questi siti inattivi Eni è stata chiamata da vari enti pubblici (Ministero dell'Ambiente, Enti locali o altri), attraverso la citazione innanzi alla giustizia amministrativa o civile, a realizzare gli interventi di bonifica e a rimediare al danno ambientale in base agli standard e parametri previsti dalla legislazione corrente. Il bilancio Eni accoglie i costi che dovrà sostenere in futuro per eseguire le bonifiche e i ripristini di aree contaminate a causa delle proprie attività industriali dove esiste un'obbligazione legale o di altro tipo e per i quali è possibile stimare l'ammontare dei relativi oneri in modo attendibile (anche questo costituisce comunque, nelle fasi realizzative, un fattore di incertezza in relazione alla complessità della materia), a prescindere dall'eventuale quota di responsabilità di altri operatori ai quali Eni è subentrato.
È ancora possibile che in futuro possano essere rilevate passività addizionali in relazione ai risultati delle caratterizzazioni in corso sui siti d'interesse, in base alla normativa ambientale corrente o a futuri sviluppi regolatori, e all'esito dei procedimenti amministrativi o giudiziali in corso e ad altri fattori di rischio.
Syndial, preposta da Eni al presidio di tali tematiche, ne dà attuazione anche attraverso lo sviluppo di tecniche proprietarie e di un approccio sostenibile alla bonifica.
Con specifico riferimento all'attività di ricerca e produzione degli idrocarburi, in base alle normative applicabili in tutte le giurisdizioni dove Eni opera, la società è tenuta a sostenere i costi relativi allo smantellamento di piattaforme e altre attrezzature di estrazione e di ripristino delle aree al termine delle attività petrolifere. Il bilancio consolidato accoglie la migliore stima dei costi che Eni dovrà sostenere in futuro a fronte di tali obblighi. Tali stime sono soggette a rischi e incertezze di varia natura (accuratezza della stima, cost overrun, ampiezza dell'orizzonte temporale di stima, inasprimento delle normative locali, sviluppo di nuove tecnologie, ecc.).
In riferimento al contesto normativo italiano va ricordata l'entrata in vigore il 29 maggio 2015 della Legge 68/2015, che ha introdotto nel Codice Penale il Titolo IV bis interamente dedicato ai delitti contro l'ambiente. La nuova legge ha inoltre ampliato il campo per cui viene prevista una responsabilità diretta dell'ente per illeciti ambientali. Eni ha quindi adeguato il proprio Modello 231 ed i relativi strumenti di controllo operativo, provvedendo alla loro diffusione interna ed applicazione al fine di assicurare una adeguata valutazione dei rischi correlati alle tematiche ambientali ed una corretta operatività nell'ambito delle attività sensibili. Il rispetto della biodiversità, la salvaguardia dei servizi ecosistemici e l'uso efficiente e sostenibile delle risorse naturali costituiscono un requisito imprescindibile, in particolare per l'attività di prospezione, ricerca e produzione di idrocarburi, in aree geografiche dove queste condizioni possono anche determinare dei limiti nelle licenze a operare.
A livello internazionale, dopo l'entrata in vigore dell'Accordo di Parigi e del successivo inizio del dibattito in Europa del cosiddetto "Clean Energy Package for all Europeans" a fine 2016, si sono susseguiti i dibattiti in seno alla Commissione UE sugli emendamenti alle normative in vigore per convergere all'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura globale al di sotto di 2 °C per evitare cambiamenti climatici pericolosi – per l'approfondimento si rimanda alla sezione "Rischi connessi al cambiamento climatico".
In tema di energia e ambiente, come detto, vi è stato un lungo ed articolato dibattito sul pacchetto legislativo "Energia Pulita per tutti gli Europei". Questo pacchetto mirato a dare impulso alla trasformazione del mercato europeo dell'energia verso l'energia pulita modernizzando l'economia europea, si articola su 4 ambiti (mercato elettrico, fonti rinnovabili, efficienza energetica, governance). Il pacchetto presenta tra le proposte legislative: la proposta di revisione della Direttiva 2012/27/CE sull'efficienza energetica e la proposta di revisione della Direttiva 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili.
L'accordo in commissione è stato trovato solo a fine anno (seduta del 18 dicembre del consiglio UE) su tutti gli ambiti. Le proposte sono state portate al voto nella successiva sessione plenaria del Parlamento Europeo del 17/01/2018. L'iter dovrà poi concludersi con il voto in Consiglio.
Per la direttiva sull'efficienza energetica la proposta prevede l'obiettivo vincolante di risparmio energetico al 2030 che salga al valore minimo di 35% a livello europeo ma senza target nazionali vincolanti. In linea con l'attuale quadro gli stati membri dovrebbero conseguire un risparmio addizionale annuale pari a 1,5%. Ciò ridimensiona l'iniziale proposta della Commissione di un valore pari al 40%.
La proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili prevedrebbe un valore obiettivo al 2030 del 35% di quota nel mix energetico per gli usi finali (35% nella proposta del Parlamento Europeo; 27% nella proposta del Consiglio) e un obiettivo nel settore dei trasporti (12% nella proposta del Parlamento Europeo; 14% nella proposta del Consiglio). In ambito biocarburanti sarebbe previsto un limite massimo per quelli di prima generazione, che nelle varie proposte in discussione potrebbe mantenersi al 7% nei trasporti, ovvero prevedere una traiettoria di riduzione, ovvero richiedere di mantenere i livelli del 2017.
Nella proposta del Parlamento Europeo (votazione del 17 gennaio 2018) è stata inserita anche una limitazione sull'utilizzo dell'olio di palma dal 2021, mentre tale limitazione non compare nella proposta del Consiglio né in quella della Commissione Europea. Consiglio, Parlamento e Commissione saranno chiamate a trovare una posizione di compromesso. Per i biofuel di seconda generazione gli obiettivi sarebbero del 1,5% al 2021 e del 10% al 2030.
Questi obiettivi, una volta definiti, dovranno essere armonizzati con quanto già varato a livello italiano dalla SEN a novembre 2017. Eni, già dal 2015 è impegnata nella produzione di biocarburanti. Nell'ambito della riconversione in bioraffinerie degli impianti di Marghera e Gela (il cui avvio è previsto nel 2018), ha impiegato la tecnologia Ecofining di proprietà Eni che assicura una flessibilità nella gestione dei feedstock in ingresso ed è già orientata alla produzione di biocarburanti di seconda generazione (es. UCO).
Secondo un'analisi condotta dal World Economic Forum nel 2017 (The Global Risk Report 2018), il rischio idrico viene identificato tra i cinque fattori con maggiore impatto negativo potenziale per l'economia e la società nei prossimi 10 anni. L'interdipendenza acqua-energia è destinata ad intensificarsi nei prossimi anni e, secondo la International Energy Agency (WEO 2016), sarà necessaria una sempre maggiore capacità di dare risposte chiare e affidabili per la gestione di questo elemento di criticità. Eni valuta e monitora il rischio idrico, anche in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici, al fine di identificare le migliori strategie di gestione delle acque e di adattamento per i propri asset. Nel 2015, 663 milioni di persone non avevano ancora accesso ad acqua di qualità adeguata e disponibilità di reti fognarie. Uno dei Sustainable Development Goal (il n. 6) è pertanto rivolto a migliorare la gestione dell'acqua. A questo proposito prosegue l'impegno di Eni in progetti di accesso all'acqua per le popolazioni dove opera. Sebbene solo il 5% dei prelievi di acqua dolce in Eni si collochino in aree a stress idrico, i prelievi di UPS sono localizzati per oltre il 50% (per il 78% secondo la classificazione FAO) in Paesi a stress idrico, rendendo elevata l'esposizione del business al rischio idrico, come peraltro rilevato dall'analisi del CDP(2016). Al rischio di tipo fisico (scarsità della risorsa) si vanno ad aggiungere rischi di tipo sociale (scarsità di sistemi idrico/sanitari adeguati in molti Paesi in cui Eni opera) o geopolitico (approvvigionamento di acqua dolce dipendente da fonti con provenienza oltreconfine come ad esempio il Nilo per l'Egitto). La tutela dell'ambiente si attua in primis identificando il contesto naturale in cui le attività hanno o avranno luogo in modo da evitare o mitigare il più possibile gli impatti su specie, habitat e servizi ecosistemici fin dai primi stadi del ciclo operativo. In particolare prosegue l'impegno in progetti di water injection, intesi come ottimale gestione delle acque di produzione. Particolare attenzione sarà dedicata alla gestione delle acque di strato non reiniettabili presso il COVA di Viggiano, attualmente esitate su autobotte, ricercando soluzioni volte al recupero/riutilizzo in un'ottica di economia circolare ed uso efficiente delle risorse.
Dal 1° gennaio 2017 entrano in vigore i limiti emissivi dettati dalla direttiva IED sulle emissioni industriali per i grandi impianti di combustione (GIC) e a tale riguardo tutte le raffinerie Eni alla fine del 2016 hanno ottenuto la deroga dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito dei rispettivi procedimenti di riesame AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), avviati per recepire i requisiti delle nuove BAT (Best Available Techniques) di settore per tutte le raffinerie italiane.
Inoltre, in materia di AIA, nel 2016 è stato pubblicato il Decreto MATTM n. 141 del 26/05/2016 per la determinazione delle garanzie finanziarie per i gestori delle installazioni soggette ad AIA. Il 31 luglio del 2017, la Commissione europea ha approvato, tramite decisione di esecuzione, le conclusioni sulle BAT per i grandi impianti di combustione (LCP), ovvero tutte quelle installazioni con potenza termica nominale pari o superiore a 50 MW; i nuovi obblighi dovranno essere rispettati entro quattro anni con il rinnovo/riesame dei procedimenti autorizzativi ambientali in essere. Sempre nell'ambito della direttiva sulle emissioni industriali (IED - 2010/75/UE), dal 1° gennaio 2017 sono entrati in vigore i limiti emissivi per i grandi impianti di combustione e a tale riguardo le raffinerie Eni hanno ottenuto la deroga dal Ministero dell'Ambiente nell'ambito dei rispettivi procedimenti di riesame AIA avviati a dicembre del 2016 e tuttora in corso per recepire i requisiti delle BAT di settore pubblicate a ottobre 2014 (DEC 738/2014/UE).
In Italia, le Autorità competenti procedono con l'effettuazione delle valutazioni del danno sanitario per gli stabilimenti industriali inseriti in situazioni territoriali ad elevato rischio ambientale e/o ricadenti in ambito AIA, in linea con i criteri dettati dal Decreto del 24/04/2013. I risultati di queste valutazioni potranno evidenziare la necessità di attuare interventi aggiuntivi di riduzione dei contributi emissivi considerati particolarmente nocivi per la salute, attraverso il riesame delle AIA emesse, con potenziali effetti economici e occupazionali e potenziali rischi di sanzioni o richieste di risarcimento.
Il 22 novembre 2017 la Commissione Europea ha aggiornato le Linee Guida (LG) del 2001 per lo svolgimento delle valutazioni autorizzative in ambito VIA al fine di garantire la necessaria coerenza con le disposizioni della direttiva 2014/52/UE che aveva introdotto significative modifiche, sia procedurali sia tecniche. A livello nazionale, tali LG sono già richiamate nell'ambito del decreto VIA 104/2017 in vigore dal 21 luglio 2017 (il testo rimanda a decreti attuativi previsti dall'art. 25, in particolare comma 4 relativo all'emissione di LG nazionali e norme tecniche per l'elaborazione della documentazione finalizzata allo svolgimento della VIA). Il nuovo testo riformulato dal decreto VIA 104/2017 ha l'obiettivo di introdurre tempi certi e perentori per il rilascio del parere, la razionalizzazione di procedure e competenze, la riorganizzazione degli organi preposti. ll decreto conferma inoltre l'obbligo di Valutazione di Impatto Sanitario (VIS - già introdotto con il Collegato ambientale nel 2016) per il proponente nell'ambito VIA per le raffinerie, gli impianti di gassificazione e liquefazione, le centrali termiche e gli altri impianti di combustione con potenza termica superiore a 300 MW. L'adozione delle migliori tecnologie disponibili, l'applicazione di pratiche operative sempre più rigorose e stringenti in termini di prevenzione e riduzione dell'inquinamento e la corretta gestione dei rifiuti prodotti consentono poi di gestire in modo efficiente l'attività industriale durante la fase operativa e di perseguire un controllo elevato di tutti i rilasci in funzione delle peculiarità impiantistiche e territoriali. Importante segnalare per le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi il proseguimento delle attività da parte della Commissione Europea per la stesura del nuovo Bref Hydrocarbon con lo scopo di colmare le carenze di informazioni disponibili sulle BAT impiegate in Europa per le attività upstream e la loro applicabilità, nonché di individuare le attività suscettibili di produrre gli effetti ambientali più critici utilizzando tecniche di valutazione del rischio (Best Available Risk Management techniques, o BARM).
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
Negli ultimi anni i principali siti Eni in Italia sono stati dotati di sistemi informatici per la gestione dei rifiuti, al fine di migliorare la tracciabilità e il controllo delle operazioni e quindi ridurre il rischio di violazioni delle norme; in tale ambito, nel 2017, Eni è stata la prima società in Italia a interfacciare il proprio software, per la gestione dei rifiuti, con la banca dati dell'Albo Nazionale Gestori Ambientali. Tali sistemi inoltre facilitano l'individuazione delle soluzioni di smaltimento/recupero più appropriate, nel rispetto della gerarchia stabilita dalla Direttiva 2008/98/CE.
Alla fine del 2017 le istituzioni comunitarie sono convenute a un accordo sulle proposte di direttiva incluse nel Pacchetto Economia Circolare della Commissione Europea. Queste, una volta approvate, effettueranno una revisione delle attuali normative comunitarie in materia di rifiuti, discariche, imballaggi e rifiuti da imballaggio, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche e veicoli a fine vita.
Nel 2016 l'UE ha proseguito con la realizzazione della strategia "Aria pulita in Europa". Il 31 dicembre 2016 è entrata in vigore la nuova direttiva NEC (che stabilisce i limiti emissivi nazionali per cinque inquinanti: biossido di zolfo, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca e particolato fine) e dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 1° luglio 2018, fatto salvo un periodo transitorio fino al 2019 in cui si applicheranno i vecchi limiti.
Nel 2017 la Commissione Europea ha avviato la procedura di infrazione contro l'Italia per la violazione della Direttiva 2008/50/CE che fissa dei valori limite di qualità dell'aria.
In risposta il Mattm ha aggiornato i metodi di riferimento per la misurazione di taluni inquinanti implementando il D.Lgs.155/2010 sulla qualità dell'aria in recepimento della Direttiva 2015/1480/UE. Il DM 26 gennaio 2017 in vigore dal 9 febbraio aggiorna gli allegati tecnici del D.Lgs.155/2010 recependo le indicazioni europee. In particolare viene completamente sostituito l'allegato VI al D.Lgs.155/2010 aggiornando i metodi di riferimento per la misurazione di alcuni inquinanti, con speciale attenzione al particolato. Inoltre nel 2017 il Mattm e le regioni padane hanno sottoscritto il Nuovo Accordo di bacino padano per l'attuazione di misure congiunte per il miglioramento della qualità dell'aria (in vigore dal 1° ottobre 2017).
Il Parlamento UE ha chiesto di estendere l'applicazione della Direttiva 2004/35/CE sul danno ambientale anche all'aria, alla fauna e alla flora (attualmente l'Italia non ha applicato la definizione estesa del danno).
La normativa europea riguardante la classificazione, produzione, commercializzazione, importazione e utilizzo degli agenti chimici definita nel Regolamento (CE) n. 1907/2006 (conosciuto come REACH, Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemicals) e nel Regolamento (CE) n. 1272/2008 (conosciuto come CLP, Classification Labeling and Packaging) ha introdotto nuovi obblighi con un notevole impatto, soprattutto organizzativo, sulla gestione delle attività di Eni e in particolare nel rapporto con i clienti, i fornitori e i contrattisti. Inoltre, in caso di mancata applicazione degli adempimenti previsti, sono definite pesanti sanzioni sia di tipo amministrativo sia penale fino ad arrivare alla sospensione della produzione e commercializzazione.
Il 14 luglio 2015 con il D.Lgs. n. 105 è stata data attuazione alla Direttiva 2012/18/UE (SEVESO III) relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose. Alcune delle novità introdotte riguardano le semplificazioni al sistema vigente, nonché nuovi adempimenti a carico dei gestori dei siti ad incidente rilevante; i gestori degli impianti Eni impattati hanno già predisposto quanto necessario per garantire la compliance al decreto.
Per quanto riguarda la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, la normativa italiana ha enfatizzato il valore di modelli organizzativi e di gestione, attribuendo a questi efficacia esimente dalla responsabilità amministrativa dell'impresa, in caso di violazioni delle disposizioni legislative riguardanti la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro. Eni ha adottato in tutte le operazioni che comportano rischi HSE, modelli organizzativi e di gestione in linea con i migliori standard del mercato. La gestione operativa Eni è fondata sui principi della prevenzione, gestione e controllo dei rischi HSE. L'adozione estesa in Eni di sistemi di gestione integrati di salute, sicurezza e ambiente è rivolta ad assicurare la compliance normativa, il miglioramento continuo delle performance HSE e l'efficacia delle azioni intraprese in termini di prevenzione e contenimento dei possibili impatti ambientali.
La pubblicazione delle Norme ISO 14001:2015 e ISO 9001:2015 ha introdotto una maggiore focalizzazione sul rischio, sul contesto locale e su eventuali accordi volontari in materia di sostenibilità. L'impatto di tale adeguamento comporterà un miglioramento della pianificazione e dei processi di controllo. Eni si è inoltre dotata di un sistema di controllo dei rischi HSE basato sul monitoraggio periodico di indicatori HSE e su un piano strutturato di audit a copertura di tutti i siti, secondo le seguenti tipologie: (i) technical audit, volti ad accertare l'esistenza presso i siti/unità operative e sedi delle unità di business di adeguati sistemi di gestione, della loro corretta applicazione e coerenza con le normative e gli standard adottati dalla Società; (ii) certificazioni dei sistemi di gestione (con verifiche annuali effettuate da un Ente certificatore); (iii) verifiche di conformità alle normative vigenti in materia HSE; (iv) audit finalizzati alla verifica della sicurezza di processo (downstream) o dell'efficacia delle barriere preventive e mitigative dei rischi di processo (upstream); e (v) audit per tematiche/attività/processi specifici (es. audit a seguito di segnalazioni, infortuni o incidenti). Nel settore della sicurezza di processo e sull'asset integrity, oltre che attraverso incontri di sensibilizzazione del middle management e la diffusione capillare di strumenti di verifica dedicati, Eni ha sviluppato un sistema di gestione specifico basato su best practice internazionali in corso di implementazione presso le aree operative. La nuova Norma ISO 14001:2015 pone l'accento sull'importanza della segnalazione continua, nell'ambito della attività quotidiana, di eventuali rilievi per rafforzare le performance del sistema ed identificare rischi emergenti nell'ottica della prevenzione.
Le eventuali emergenze operative che possono avere impatto su asset, persone e ambiente sono gestite dalle unità di business a livello di sito con una propria organizzazione che predispone, per ciascun possibile scenario, un piano di risposta in cui sono definiti ruoli e risorse deputate all'attuazione. In caso di emergenze di maggiore rilievo i siti di Eni sono coadiuvati dall'Unità di Crisi 99
Eni che supporta le unità di business e le società nella gestione dell'evento, attraverso un team specialistico che ha il compito di coordinare l'apporto di risorse, mezzi e attrezzature interne ed esterne ad Eni. Nel 2017 la Commissione Europea ha allineato il regolamento EMAS (il regolamento 1221/2009/CE) alla nuova edizione della Norma ISO 14001. Il nuovo regolamento EMAS (2017/1505/UE) è entrato in vigore il 18 settembre 2017. Inoltre, con la decisione 2017/2285 la Commissione UE ha adottato la modifica delle Linee Guida per l'utente che illustrano le misure necessarie per aderire a EMAS.
Eni è impegnata quotidianamente nella gestione dei rischi derivanti dagli oil spill sia all'estero sia in Italia. Una situazione di particolare rilievo si osserva in Nigeria dove sono frequenti fenomeni di sabotaggio sugli oleodotti e dove si riportano gli spill operativi. La società ha intrapreso importanti passi per contrastare e ridurre il fenomeno "oil theft", ma anche per presidiare in generale gli asset societari. In particolare si sono intraprese azioni dirette sugli asset (manutenzione sistematica, sostituzione pipeline e/o serbatoi e incremento della sorveglianza) e sono in corso i progetti come IDEAS (Innovative Drones for Asset Integrity, Environment, Safety) e BEC Sesam (mappe di sensitività ambientale come parte dell'Oil Spill Contingency Plan) al fine di individuare le aree maggiormente critiche.
Anche in Italia si registrano effrazioni sulla rete downstream che, in aumento a partire dall'autunno 2013, hanno raggiunto il picco nel 2015 e sono state progressivamente contrastate attraverso l'installazione a tappeto del dispositivo proprietario eVPMS (Eni vibroacustic pipeline monitoring system). In tal senso sono stati sperimentati positivamente, sistemi che permettono il monitoraggio da remoto delle condotte per aumentare l'accuratezza della localizzazione degli spill e, di conseguenza, favorire la tempestività e la qualità degli interventi di contenimento e di riparazione (Progetto "Sistema di supporto alla gestione emergenze per spill da effrazioni"). In fase di ricerca sulle stesse tematiche è anche l'applicazione di tecnologie di videosorveglianza evoluta. È prevista inoltre l'evoluzione del sistema eVPMS (progetto eVPMS-TIP) al fine di rilevare le vibrazioni da scavo nel terreno e conseguentemente riuscire ad intervenire preventivamente all'effrazione del tubo.
In aggiunta al sistema di gestione, monitoraggio e risposta ai rischi di natura HSE, Eni ha attivato coperture assicurative tramite la partecipazione alla mutua Oil Insurance Limited e altri partner assicurativi per limitare i possibili effetti economici derivanti dai danni provocati a terzi, alle proprietà industriali e da responsabilità di bonifica e ripulitura dell'ambiente in caso di incidente. L'ammontare coperto varia in base alla tipologia dell'evento e rappresenta una quota significativa della capacità messa a disposizione dal mercato di riferimento. In particolare, la responsabilità finanziaria di Eni di risarcire il danno cagionato a terzi e/o a seguito di sversamento di petrolio, è coperta da una protezione assicurativa capace di indennizzare fino a un massimo di \$1,4 miliardi per incidenti nell'onshore (le raffinerie) e \$1,2 miliardi per l'offshore. A quest'ultime si aggiungono polizze assicurative che coprono le responsabilità del proprietario, dell'operatore e del noleggiatore di mezzi navali in base ai seguenti massimali: \$1.250 milioni per le responsabilità connesse alla flotta di proprietà della LNG Shipping e nel caso di noleggio di time charter e di \$1 miliardo delle FPSO utilizzate dal settore Exploration & Production nello sviluppo di giacimenti offshore. Si evidenzia inoltre che in occasione di particolari progetti, valutata la complessità industriale e altri fattori esterni, il management attiva coperture assicurative ad hoc, in aggiunta alle coperture standard di portafoglio.
A seguito dell'incidente di Macondo, verificatosi nel 2010 nel Golfo del Messico, il Governo statunitense e i Governi di altri Paesi hanno adottato regolamentazioni più stringenti in tema di attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi. Gli Stati Uniti prevedono un Sistema di Gestione Ambientale (SEMS) obbligatorio per tutti i gestori; l'industria ha istituito il centro per la sicurezza in mare aperto a Houston per sostenere la verifica delle pratiche di SEMS. Al fine di garantire la massima sicurezza delle proprie operazioni nel Golfo, Eni ha aderito al consorzio guidato dalla società Helix che ha partecipato alle operazioni di contenimento del pozzo Macondo. Il sistema denominato Helix Fast Response System (HFRS) effettua le operazioni di contenimento sottomarino dei pozzi in eruzione, l'evacuazione in superficie degli idrocarburi e il loro stivaggio e trasporto alla costa. Eni partecipa attivamente ai Joint Industry Project, promossi da OGP e IPIECA, in collaborazione con altre oil companies (rinnovato impegno con il GI-WACAF - Global Initiative for West, Central and Southern Africa e l'OSPRI Oil Spill Preparedness Regional Initiative). Eni ha inoltre sviluppato tecnologie proprietarie, volte sia a ridurre il rischio di incidenti sia ad accelerare il recupero di eventuale olio sversato a mare; ad esempio il progetto di ricerca dispositivo CUBE (Containment of Underwater Blow Out Events) provvederà a validare e industrializzare un dispositivo per separare gas e olio dall'acqua, in prossimità della testa pozzo sottomarina così come il progetto Blow Stop sviluppa una tecnologia innovativa per bloccare al fondo la fuoriuscita di fluidi di giacimento.
Le prospettive del settore europeo del gas rimangono deboli a causa dell'eccesso di offerta, alimentato dalla crescente disponibilità di GNL su scala globale, e della modesta dinamica della domanda, penalizzata dalla competizione da altre fonti energetiche, in particolare dallo sviluppo delle rinnovabili e dall'economicità del carbone, in un quadro di incertezza istituzionale a livello EU sul tema del ruolo del gas nel mix energetico complessivo. Tra il 2018 e il 2021 si prevede una sostanziale stabilità della domanda gas in Italia e in Europa. L'aumento dei consumi nel settore termoelettrico, calmierato dalla crescita delle rinnovabili, sarà compensato da una riduzione dei consumi nei settori finali, a causa degli interventi di efficienza energetica prevalentemente concentrata nel segmento civile.
Considerato il difficile scenario competitivo del settore gas, il management ha periodicamente rinegoziato il prezzo e le condizioni di prelievo dei contratti di approvvigionamento long-term che prevedono clausole di take-or-pay (v. paragrafo successivo sui rischi dei contratti di take-or-pay).
Per effetto del round di rinegoziazioni finalizzate tra il 2013 e 2017, il portafoglio di approvvigionamento Eni è attualmente correlato per circa il 90% alle quotazioni hub in luogo delle precedenti formule oil-linked, riducendo il rischio commodity derivante dal diverso mix di indicizzazione tra prezzi di vendita hub-related e i costi d'acquisto.
Il management prevede che nel prossimo quadriennio, il debole andamento della domanda a causa delle incertezze macroeconomiche e il permanere di offerta abbondante, determinerà una notevole pressione competitiva. In particolare i risultati del business wholesale sono esposti alla volatilità del differenziale tra quotazioni spot presso gli hub europei, alle quali è indicizzato la maggior parte del gas approvvigionato, e il prezzo spot all'hub virtuale italiano (PSV), principale riferimento dei prezzi di vendita Eni. In tale scenario il management continuerà nella strategia di rinegoziare i contratti di approvvigionamento long-term con l'obiettivo di allineare costantemente il costo del gas alle condizioni di mercato e di ridurre i vincoli di prelievo.
L'esito delle rinegoziazioni in corso è incerto in relazione, sia all'entità dei benefici economici, sia al timing di rilevazione a conto economico. Inoltre, in caso di mancato accordo tra le parti, i contratti di norma prevedono la possibilità per ciascuna controparte di ricorrere all'arbitrato per la definizione delle controversie commerciali; questo rende maggiormente incerto l'esito delle stesse. Analoghe considerazioni valgono per i contratti di vendita con riferimento ai quali sono in corso o si prevedono rinegoziazioni per allineare il prezzo di vendita e le altre condizioni di fornitura al mercato.
Per assicurarsi un'adeguata disponibilità di gas nel medio/lungo termine, a sostegno dei programmi di vendita, contribuendo alla sicurezza di approvvigionamento del mercato europeo in generale e di quello italiano in particolare, Eni ha stipulato nel passato contratti di acquisto di lungo termine con i principali Paesi produttori che riforniscono il sistema europeo. Tali contratti di approvvigionamento prevedono la clausola di take-or-pay in base alla quale l'acquirente è obbligato a pagare al prezzo contrattuale, o a una frazione di questo, la quantità minima di gas prevista dal contratto, anche se non ritirata, avendo la facoltà di prelevare negli anni contrattuali successivi il gas pagato ma non ritirato a un prezzo che tiene conto della frazione di prezzo contrattuale già corrisposto. Il meccanismo degli anticipi contrattuali espone l'impresa sia a un rischio prezzo (e conseguentemente anche a un'opportunità), sia a un rischio volume. Analoghe considerazioni si applicano agli impegni contrattuali di lungo termine ship-or-pay attraverso i quali Eni si è assicurata l'accesso alle capacità di trasporto lungo le principali dorsali europee che convogliano il gas dai luoghi di produzione ai mercati di consumo.
In tale scenario, il management è impegnato nella rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento long-term e in azioni di ottimizzazione del portafoglio, quali leve per gestire il rischio take-or-pay e l'associato rischio finanziario. Grazie agli esiti delle rinegoziazioni e delle azioni eseguite, Eni è stata in grado di recuperare una parte significativa dei volumi di gas prepagati nel corso del downturn del settore gas a causa dell'obbligo take-orpay, riducendo l'ammontare del deferred cost iscritto all'attivo patrimoniale da un massimo di €2,4 miliardi a fine 2012 a €0,2 miliardi alla data della presente Relazione Finanziaria Annuale. Il management ritiene che i volumi di gas prepagati residui saranno completamente ritirati entro l'orizzonte di piano, nel rispetto dei termini contrattuali con il conseguente recupero dell'anticipo corrisposto.
L'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), in virtù della Legge istitutiva n. 481/95, svolge funzione di monitoraggio dei livelli dei prezzi del gas naturale e definisce le condizioni economiche di fornitura del gas ai clienti che hanno diritto di accedere alle condizioni tariffarie stabilite dalla stessa Autorità (cosiddetto "servizio di tutela").
Le decisioni dell'Autorità in tale materia possono limitare la capacità degli operatori del gas di trasferire gli incrementi del costo della materia prima nel prezzo finale.
I clienti che hanno diritto al servizio di tutela sono i clienti domestici e i condomini con uso domestico con consumi non superiori a 200.000 Smc/annui. Nel 2013 l'Autorità ha riformato la struttura delle tariffe gas ai clienti tutelati del segmento civile con il passaggio all'indicizzazione hub della componente a copertura del costo della materia prima – quotazioni forward rilevate presso l'hub olandese TTF – in luogo della precedente, prevalentemente oil-linked, in un contesto di mercato che vedeva quotazioni hub del gas significativamente inferiori rispetto a quelle dei contratti long-term indicizzati all'olio, introducendo parimenti con la Delibera 447/2013/R/GAS, fra gli strumenti compensativi per gli operatori titolari di contratti di lungo termine, un meccanismo facoltativo "per la promozione della rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento di lungo termine" (APR - ammontare prorinegoziazione), che ha esplicato i suoi effetti sui tre anni termici 2014/2016.
L'indicizzazione al TTF per i clienti tutelati è per ora confermata fino al 30 settembre 2018, mentre un fattore di rischio è relativo al possibile incremento della pressione competitiva generato dal superamento delle tariffe di tutela gas e power. La legge 4 agosto 2017 n. 124 «Legge annuale per il mercato e la concorrenza» ha infatti fissato per il 1° luglio 2019 la fine del regime di tutela di prezzo per l'energia elettrica e il gas. La legge 124/17 prevede un periodo di sei mesi di monitoraggio e implementazione regolatoria per verificare e garantire le pre-condizioni di liberalizzazione dei mercati del gas e dell'elettricità. L'obiettivo è accompagnare la scelta del consumatore sul mercato libero con adeguati supporti informativi e prevedendo strumenti di confrontabilità delle offerte di mercato fra gli operatori. A tal fine - sulla base degli atti implementativi a cura di ARERA – è previsto che gli operatori, in aggiunta alle loro offerte di mercato, forniscano ai clienti, a decorrere da marzo 2018, anche una proposta a prezzo variabile e una a prezzo fisso per gas ed elettricità a prezzo libero ma a condizioni contrattuali comparabili regolate da ARERA. Sulla base delle risultanze del citato monitoraggio ed adeguamento regolatorio, la legge rinvia la definizione delle modalità di gestione della fine della tutela ad un decreto successivo del Ministro dello Sviluppo Economico. Nell'ambito delle tariffe di trasporto gas, sono in corso sviluppi della regolazione in Italia, Sono allo studio i criteri di determinazione delle tariffe di trasporto e di recupero dei costi dei trasportatori per il prossimo periodo di regolazione (2020-2023): tuttavia, gli impatti per Eni di tale evoluzione andranno considerati alla luce del fatto che, dopo il 2019, vengano meno gli attuali contratti pluriennali ship-or-pay sulle capacità di entry nel sistema nazionale e che, per effetto di un recente provvedimento dell'Autorità di regolazione, è già in essere la possibilità, a decorrere dall'anno termico 2017-2018, di differire nel tempo, entro i tre anni successivi alla scadenza contrattuale, l'utilizzo delle capacità di trasporto pluriennali contrattualizzate in corrispondenza degli stessi punti di entry (c.d. "reshuffling"), con effetti economici positivi sulle capacità solo parzialmente utilizzate.
Eni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegati al normale svolgimento delle sue attività. Oltre al fondo rischi per contenziosi stanziato in bilancio, è possibile che in futuro Eni possa sostenere altre passività, anche significative, in aggiunta agli ammontari già stanziati in bilancio per contenziosi legali a causa di: (i) incertezza rispetto all'esito finale di ciascun procedimento; (ii) il verificarsi di ulteriori sviluppi che il management potrebbe non aver preso in considerazione al momento della valutazione del probabile esito del contenzioso sulla cui base fu fatto l'accantonamento al fondo rischi nel più recente reporting period; (iii) l'emergere di nuove evidenze e informazioni; e (iv) inaccuratezza delle stime degli accantonamenti dovuta al complesso processo di determinazione che comporta giudizi soggettivi da parte del management. Alcuni procedimenti legali in cui Eni o le sue controllate sono coinvolte riguardano la presunta violazione di leggi e regolamenti anti-corruzione nonché violazioni del Codice Etico. Violazioni del Codice Etico, di leggi e regolamenti, incluse le norme in materia di anti-corruzione, da parte di Eni, dei suoi partner commerciali, agenti o altri soggetti che agiscono in suo nome o per suo conto, possono esporre Eni e i suoi dipendenti al rischio di sanzioni penali e civili che potrebbero danneggiare la reputazione della Società e il valore per gli azionisti.
La crescente sensibilità della società civile e dei governi di tutto il mondo al tema del cambiamento climatico, potrebbe generare per un'azienda come Eni, che ricerca, sviluppa e commercializza idrocarburi, rischi operativi e finanziari a breve, medio e lungo termine. A breve-medio termine il management prevede un incremento dei costi operativi e d'investimento in ottemperanza a leggi sempre più severe in campo ambientale, finalizzate a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (GHG), considerati dalla comunità scientifica la principale causa del cambiamento climatico. Il rischio di lungo termine è la possibilità che provvedimenti normativi su larga scala in tema di riduzione delle emissioni, accompagnati da breakthrough tecnologici, comportino modifiche strutturali nel mix energetico globale e modifiche nell'ambiente operativo. Inoltre vi sono rischi fisici e reputazionali connessi al cambiamento climatico. Il verificarsi di tali rischi potrebbe avere conseguenze negative rilevanti per il business e le prospettive di Eni, i risultati economico-finanziari e i ritorni per l'azionista.
In aggiunta a quelli esistenti, la probabile adozione in futuro di strumenti normativi e di nuove leggi a livello locale, regionale, statale o nella forma di accordi inter-governativi a livello globale, aventi l'obiettivo di contenere le emissioni di gas a effetto serra (GHG) potrebbe avere una ricaduta negativa sul consumo potenziale di combustibili fossili. Tra questi provvedimenti rientrano i meccanismi fiscali di carbon pricing, già adottati in alcuni Paesi/ zone di libero scambio1 , considerati una soluzione efficace dal punto di vista economico ai fini del contenimento delle emissioni di CO2 minimizzando il costo per la collettività. È ipotizzabile un'adozione su larga scala del meccanismo del carbon pricing, con la conseguenza che una quota crescente delle emissioni di GHG di Eni sarà sottoposta a tale regolamentazione. Attualmente circa il 50% delle emissioni dirette GHG di Eni sono assoggettate al regime di Emission Trading Scheme europeo che prevede a carico dell'impresa l'onere per l'acquisto di certificati di emissione nell'open market, una volta superato il limite dell'assegnazione gratuita di quote stabilita su base regolatoria. Nel 2017 Eni ha sostenuto i costi di acquisto dei permessi di emissione relativi a circa 11 milioni di tonnelate di CO2 . In alcuni ambiti operativi l'Azienda è soggetta a veri e propri meccanismi di carbon pricing (es. Norvegia). È ipotizzabile che a medio termine tali costi di compliance aumentino in misura significativa. I governi potrebbero adottare ulteriori misure normative che impongano alle imprese di dotarsi di sistemi di controllo, monitoraggio e riduzione delle emissioni con conseguente aumento dei costi operativi e degli investimenti di compliance. Ad esempio nel settore upstream, i governi potrebbero introdurre misure normative per la riduzione delle emissioni fuggitive di metano o imporre l'azzeramento del gas bruciato in fiaccola o disperso in atmosfera (gas flaring o venting); questo comporterebbe maggiori investimenti e maggiori costi dei progetti upstream. Tali oneri potrebbero essere attenuati in prospettiva dai benefici che la compagnia prevede di ottenere dalle iniziative pianificate, finalizzate a rendere più sostenibile il proprio modello di business, quali ad esempio i progetti di valorizzazione del flaring gas, il piano volontario di azzeramento al 2025 delle emissioni fuggitive di metano e altre iniziative di carbon management per la cui descrizione, compresi i target identificati, si rinvia al paragrafo "Cambiamento Climatico" della sezione "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" (DNF).
L'adozione di politiche ambientali sempre più severe per il contenimento delle emissioni GHG a livello regionale, nazionale e internazionale (comprese nuove politiche di assegnazione di concessioni e permessi per lo svolgimento delle attività upstream) potrebbero determinare nel lungo termine il declino della domanda globale di idrocarburi e della produzione. Inoltre breakthrough tecnologici nel campo della produzione e stoccaggio delle energie rinnovabili e nell'efficienza dei veicoli elettrici (EV - electric vehicles) potrebbero comportare lo spiazzamento degli idrocarburi. Poiché il business Eni dipende dal livello globale della domanda di idrocarburi, nello scenario in cui le leggi esistenti o
(1) Attualmente i sistemi di carbon pricing a livello globale coprono il 13% delle emissioni mondiali di GHG. Con l'ingresso della Cina dal 2017 la % sale al 23.
quelle future in materia di riduzione delle emissioni, breakthrough tecnologici nel settore delle rinnovabili o adozione di massa degli EV determinassero la contrazione della domanda petrolifera, si potrebbero verificare conseguenze negative rilevanti sui risultati, la liquidità e le prospettive di business di Eni, compreso l'andamento del titolo.
Il rischio fisico è legato al verificarsi di fenomeni metereologici estremi quali uragani, inondazioni, monsoni, siccità, innalzamento del livello dei mari, la cui crescente frequenza e intensità sono correlate da parte della comunità scientifica al fenomeno del global warming. Tali eventi potrebbero causare interruzioni delle nostre attività con perdita di output, di ricavi e danni rilevanti alle proprietà. Questi rischi si sono verificati nel recente passato e con tutta probabilità continueranno a verificarsi nel futuro. Inoltre, fenomeni metereologici estremi prolungati nel tempo, potrebbero causare il rischio sistemico di contrazione del PIL mondiale con ricadute dirette sulla domanda energetica. In funzione della localizzazione geografica, eventi metereologici estremi possono comportare interruzioni più o meno prolungate delle operazioni industriali e danni a impianti e infrastrutture, con conseguente perdita di risultato e cash flow e incremento dei costi di ripristino e manutenzione.
Infine, il rischio reputazionale è legato alla percezione da parte delle istituzioni e dalla comunità civile, che le società petrolifere siano i principali responsabili del cambiamento climatico. Questo potrebbe comportare una minore attrattività delle azioni Eni, in particolare da parte dei fondi e degli investitori che valutano il profilo di rischio ESG nelle loro decisioni di investimento.
Il business upstream è l'elemento principale di creazione di valore delle compagnie petrolifere; tuttavia rappresenta la fonte più significativa di emissioni GHG, che possono insorgere a causa di:
Gli altri business Eni, concentrati principalmente in Europa, fanno parte del sistema ETS europeo. Il business R&M ha convertito un terzo delle raffinerie tradizionali in bioraffinerie in grado di produrre fuel di qualità a partire da feedstock rinnovabili. Le altre raffinerie Eni hanno un valore di libro marginale rispetto al totale dell'attivo fisso di Eni e sostengono correntemente costi elevati per il controllo e la riduzione delle emissioni. È prevedibile che uno scenario low carbon possa sostenere la redditività dei biocarburanti; tuttavia il management dovrà considerare l'evoluzione delle normative in materia, tra cui la nuova direttiva sulle energie rinnovabili (RED II che entrerà in vigore dal 2021), che definirà i feedstock che potranno essere utilizzati per produrre biocarburanti, privilegiando progressivamente quelli non in competizione con la filiera alimentare. Ciò potrebbe comportare il phase-out dell'olio di palma, che ad oggi alimenta le bioraffinerie Eni, con la necessità di sostenere eventuali costi di adeguamento impiantistico.
Analoghe considerazioni valgono per il business della Chimica che sta attuando un piano di conversione di una parte dei propri siti per la produzione di materie plastiche e specialties a partire da feedstock vegetali.
L'auspicato processo di sostituzione del carbone con il gas naturale nella produzione di energia elettrica dovrebbe infine sostenere la redditività del settore G&P di Eni grazie all'ampia disponibilità di gas e GNL assicurati dai contratti di approvvigionamento long-term e dalle produzioni equity provenienti dai grandi long-life projects E&P in Mozambico e in Egitto, nonché alla significativa presenza nel settore della generazione di energia elettrica da gas.
La strategia di risposta Eni ai rischi connessi al climate change è articolata su tre linee d'azione:
Tale strategia è stata disegnata dal Consiglio di Amministrazione della Società. Per maggiori informazioni sulla strategia Eni di adattamento allo scenario low carbon, dei processi interni di governance e risk management nonché le assunzioni di scenario si rinvia al capitolo dedicato all'interno della sezione "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario" (pag. 106).
Il management Eni ritiene che l'implementazione di tali direttrici potrà aumentare la resilienza dell'Azienda e la sua capacità di adattamento al futuro scenario low carbon, riducendo i prevedibili maggiori costi della compliance, il rischio di riserve "stranded2 ", nonché cogliere le opportunità connesse alla prevedibile crescita del gas naturale e delle rinnovabili.
La gestione del rischio climate change comprende la regolare review del portfolio di asset e di nuovi investimenti oil&gas di Eni al fine di identificare e valutare i potenziali rischi emergenti connessi ai cambiamenti nei regimi regolatori in materia di emissioni e alle condizioni fisiche di conduzione delle operations.
La redditività dei principali nuovi progetti d'investimento è sottoposta a una sensitivity al carbon pricing utilizzando due set di assunzioni: (i) scenario prezzi idrocarburi e costo CO2 di Eni; (ii) assunzioni di prezzo degli idrocarburi e costo CO2 utilizzati nello scenario IEA SDS (v. di seguito). Tale analisi di sensitività è eseguita sia in sede di FID sia in sede di monitoraggio dei progetti. L'analisi condotta a fine 2017 ha evidenziato effetti marginali sui tassi interni di rendimento del portafoglio progetti Eni.
La resilienza del portafoglio è valutata sulla base dello scenario IEA SDS in quanto elaborato con la finalità di fornire un benchmark ai fini della misurazione del progresso verso un futuro energetico più sostenibile. Per la prima volta tale scenario integra tre dei Sustainable Developments Goals: la lotta al cambiamento cli-
(2) Stranded reserves: riserve con elevato break-even o relative a prodotti a rischio sostituzione, quindi con domanda declinante.
matico, il conseguimento dell'accesso universale all'energia e il miglioramento della qualità dell'aria. Lo scenario IEA SDS disegna un percorso di decarbonizzazione coerente con gli obiettivi di Parigi e che traguarda il conseguimento dell'accesso universale all'energia nel 2030 e una forte riduzione dei decessi prematuri da inquinamento atmosferico entro il 2040.
Nello scenario IEA SDS, che prevede che la domanda di petrolio raggiunga un picco intorno al 2020, il prezzo del petrolio ha un trend sostanzialmente allineato a quello dello scenario Eni, mentre i prezzi del gas sono superiori di oltre il 15% rispetto allo scenario Eni. Il prezzo della CO2 registra un trend in forte crescita atto a favorire la penetrazione delle tecnologie low carbon e in termini reali al 2040 arriva fino a 140\$/t, attestandosi nel medio lungo su livelli superiori alle assunzioni Eni.
Il management ha sottoposto ad analisi di sensitività adottando lo scenario IEA SDS la tenuta del valore di libro di tutte le CGU del settore E&P soggette a impairment test ai sensi dello IAS 36. Tale stress test evidenzia la sostanziale tenuta dei valori di libro degli asset Eni con una riduzione dell'ordine del 4% del fair value degli asset oil&gas dovuta all'effetto del costo della CO2 .
Per ridurre il rischio di revisioni negative della resource base alla categoria stranded, Eni ha progressivamente ridotto il break-even dei progetti oil&gas attraverso l'ottimizzazione del portafoglio assets con forte incidenza del gas convenzionale, l'esplorazione near field e il miglioramento dell'efficienza nello sviluppo. Per maggiori informazioni v. la sezione "Scenario e Strategia".
Le previsioni del management sulle principali metriche dei business Eni e sui kpi finanziari sono illustrati nella sezione "Scenario e strategia" della presente Relazione sulla gestione, alla quale si rinvia.
Di seguito sono evidenziate le previsioni per il 2018 su produzioni e vendite:
Produzione di idrocarburi: crescita attesa al 4% per effetto del ramp-up degli avvii 2017, in particolare in Egitto, Angola e Indonesia, degli avvii di fasi satelliti di grandi giacimenti in produzione (Libia, Angola e Ghana) e delle operazioni di portafoglio.
Consolidamento della redditività: atteso utile operativo adjusted a €0,3 miliardi, grazie a nuove azioni sui contratti long-term, riduzione costi logistica e sinergie da integrazione con upstream nel business GNL.
Previsto margine di raffinazione di break-even a circa 3 \$/barile a fine 2018 grazie a nuove ottimizzazioni supply e assetti.
Previsti investimenti di €7,7 miliardi al cambio €/\$ di 1,17.
ai sensi del D.Lgs. 254/2016
La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (DNF) 2017 di Eni è stata redatta articolando l'informativa sulle tre leve del modello di business integrato di Eni (Percorso di decarbonizzazione, Modello operativo e Modello di cooperazione) il cui obiettivo è la creazione di valore di lungo termine per gli stakeholder, coniugando solidità finanziaria con sostenibilità sociale e ambientale.
La DNF fornisce un'informativa integrata sulle tematiche richieste dal D.Lgs. 254/2016 (Decreto), anche tramite il rinvio ad altre sezioni della Relazione sulla Gestione o ad altri documenti societari redatti in adempimento alla normativa vigente (Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari1 ), qualora le informazioni siano già in essi contenute o per ulteriori approfondimenti.
In particolare:
Eni relativi ai temi socio-ambientali definiti dal D.Lgs. 254/2016" in cui è rappresentata una sintesi dei principali impegni pubblici che Eni si è data. Eni si è dotata di un sistema normativo composto da strumenti di indirizzo, coordinamento e controllo (Policy e Management System Guideline - MSG) e da strumenti che definiscono le modalità operative con cui devono essere svolte le attività (procedure e istruzioni operative). Le Policy, approvate dal Consiglio di Amministrazione, definiscono i principi e le regole generali di comportamento inderogabili che devono ispirare le attività svolte da Eni. Le MSG rappresentano le linee guida comuni a tutte le realtà Eni per la gestione dei processi operativi, di supporto al business e dei processi trasversali di compliance e di governance, e includono aspetti di sostenibilità;
In continuità con gli scorsi anni, Eni pubblicherà in occasione dell'Assemblea degli azionisti anche il Report di sostenibilità (Eni For) che continuerà ad essere il documento divulgativo di carattere volontario redatto secondo gli standard GRI e dotato di una propria limited assurance. Tale report approfondisce le tre leve del modello di business integrato e le principali iniziative dell'anno.
Di seguito la tabella di raccordo in cui si evidenziano i contenuti informativi richiesti dal Decreto e il relativo posizionamento all'interno della DNF, della Relazione sulla Gestione o in altri documenti societari previsti per legge.
| AMBITI DEL D.LGS. 254/2016 |
PARAGRAFI CONTENUTI NELLA DNF |
TEMI E APPROFONDIMENTI NELLA RFA E ALTRI DOCUMENTI 2017 |
||
|---|---|---|---|---|
| MODELLO DI GESTIONE AZIENDALE E GOVERNANCE |
• Percorso di decarbonizzazione, pag. 109-112 • Modello operativo, pag. 113-120 • Modello di cooperazione, pag. 121 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 Governance, pag. 28-31 Temi rilevanti di sostenibilità e prospettiva degli stakeholder, pag. 15-17 |
|
| Art. 3.1, comma a) | RCG | Approccio responsabile e sostenibile, pag. 9-11 Modello di Corporate Governance, pag. 12-15 Consiglio di Amministrazione: Composizione, pag. 36-41 e Formazione del Consiglio di Amministrazione, pag. 57 Comitati del Consiglio, pag. 58-67 Collegio Sindacale, pag. 67-75 Modello 231, pag. 102-103 |
||
| POLITICHE Art. 3.1, comma b) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 |
RCG | Il Sistema Normativo di Eni, pag. 90-112 | |
| MODELLO DI GESTIONE DEI RISCHI Art. 3.1, comma c) |
- | RFA | Risk Management Integrato, pag. 24-25; Obiettivi, rischi e azioni di trattamento, pag. 26-27; Fattori di rischio e incertezza: Rischio paese, pag. 93-94; Rischi specifici dell'attività di ricerca e produzione di idrocarburi, pag. 95-96; Rischio operation e connessi rischi in materia HSE, pag. 96-100; Coinvolgimento in procedimenti legali e indagini anti-corruzione, pag. 102; Rischio Climatico, pag. 102-104 |
(1) Per maggiori approfondimenti sul sistema di Corporate Governance di Eni si rinvia alla Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari di Eni, pubblicata sul sito internet della Società, nella sezione Governance.
| AMBITI DEL D.LGS. 254/2016 |
PARAGRAFI CONTENUTI NELLA DNF |
TEMI E APPROFONDIMENTI NELLA RFA E ALTRI DOCUMENTI 2017 |
||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| PERCORSO DI DECARBONIZZAZIONE |
CAMBIAMENTO CLIMATICO Art. 3.2, comma a) Art. 3.2, comma b) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Percorso di decarbonizzazione (governance, risk management e strategia), pag. 109-112 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 Risk Management Integrato, pag. 24-27; Rischi operation e connessi rischi in materia HSE, pag. 96-100; Rischio climatico, pag. 102-104 Scenario e strategia, pag. 20-23 |
||||
| RCG | Approccio responsabile e sostenibile, pag. 9-11 | |||||||
| MODELLO OPERATIVO |
PERSONE Art. 3.2, comma d) Art. 3.2, comma c) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Persone (occupazione, diversity, sviluppo, formazione, salute), pag. 113-115 • Sicurezza, pag. 115 |
RFA | Temi rilevanti di sostenibilità e prospettiva degli stakeholder, pag. 15-17 Modello di business, pag. 18-19 Risk Management Integrato, pag. 24-27; Rischi specifici dell'attività di ricerca e produzione di idrocarburi, pag. 95-96; Rischi operation e connessi rischi in materia HSE, pag. 96-100 Governance, pag. 28-31 (La Politica sulla Remunerazione, pag. 31) |
||||
| RISPETTO PER L'AMBIENTE Art. 3.2, comma a, b, c) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Rispetto per l'ambiente (economia circolare, acqua, oil spill, biodiversità), pag. 116-117 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 Risk Management Integrato, pag. 24-27; Rischi specifici dell'attività di ricerca e produzione di idrocarburi, pag. 95-96; Rischi operation e connessi rischi in materia HSE, pag. 96-100 |
|||||
| DIRITTI UMANI Art. 3.2, comma e) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Diritti umani (security, formazione, segnalazioni), pag. 118-119 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 | |||||
| RCG | Approccio responsabile e sostenibile, pag. 9-11 | |||||||
| FORNITORI Art. 3.1, comma c) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Fornitori, pag. 119 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 | |||||
| TRASPARENZA E LOTTA ALLA CORRUZIONE Art. 3.2, comma f) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Trasparenza e lotta alla corruzione, pag. 120 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 Risk Management Integrato, pag. 24-27; Coinvolgimento in procedimenti legali e indagini anti-corruzione, pag. 102 |
|||||
| RCG | Principi e valori. Il Codice Etico, pag. 8; Compliance Program Anti-Corruzione, pag. 103-105 |
|||||||
| MODELLO DI COOPERAZIONE |
COMUNITÀ LOCALI Art. 3.2, comma d) |
• Principali strumenti normativi Eni, pag. 108 • Modello di cooperazione, pag. 121 |
RFA | Modello di business, pag. 18-19 Risk Management Integrato, pag. 24-27; Rischio Paese, pag. 93-94; Rischi specifici dell'attività di ricerca e produzione di idrocarburi, pag. 95-96 |
Sezioni/paragrafi cui si rimanda per approfondimenti.
Contrastare il cambiamento climatico

Tutelare i diritti umani (DU)
Policy "La sostenibilità", "Le nostre persone",
"I nostri partner della catena del valore", "L'integrità nelle nostre operations"; Codice Etico; Linee Guida di Eni per la tutela e promozione dei Diritti Umani

Valorizzare le persone Eni e tutelarne la salute e la sicurezza
Policy "Le nostre persone", "L'integrità nelle nostre operations"
Contrastare la corruzione attiva e passiva DOCUMENTI
Management System Guideline "Anticorruzione"; Policy "I nostri partner della catena del valore"

Usare le risorse in modo efficiente e tutelare la biodiversità e i servizi ecosistemici
Policy "La sostenibilità", "L'integrità nelle nostre operations", "Policy Eni sulla biodiversità e servizi ecosistemici"

COMUNITÀ LOCALI
Favorire la relazione con le comunità locali e contribuire al loro sviluppo
DOCUMENTI
Policy "La sostenibilità"
Eni intende giocare un ruolo di leadership nel processo di transizione energetica, sostenendo gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Eni è da tempo impegnata nel promuovere una disclosure completa ed efficace in materia di cambiamento climatico ed è l'unica azienda tra i peers del settore oil&gas a far parte della Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) del Financial Stability Board che a fine giugno 2017 ha pubblicato delle raccomandazioni volontarie per favorire una efficace disclosure delle implicazioni finanziarie legate al cambiamento climatico; in tal senso Eni si sta impegnando in una progressiva implementazione di tali raccomandazioni.
Di seguito una Dashboard che rappresenta i rapporti/documenti in cui sarà possibile trovare le informazioni sul clima sulla base delle quattro aree tematiche oggetto di raccomandazione della TCFD.
| RACCOMANDAZIONI TCFD | RFA Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario |
REPORT SOSTENIBILITÀ [Addendum Eni For] |
|
|---|---|---|---|
| GOVERNANCE Rappresentare la governance dell'azienda in riferimento ai rischi e opportunità connesse al cambiamento climatico. |
√ Elementi chiave |
√ | |
| STRATEGIA Rappresentare gli impatti attuali e potenziali dei rischi e delle opportunità connesse al cambiamento climatico sui business, sulla strategia e sulla pianificazione finanziaria laddove l'informazione è materiale. |
√ Elementi chiave |
√ | |
| RISK MANAGEMENT Rappresentare come l'azienda individua, valuta e gestisce i rischi connessi al cambiamento climatico. |
√ Elementi chiave |
√ | |
| METRICHE & TARGET Rappresentare le metriche e i target utilizzati per valutare e gestire i rischi e le opportunità connesse al cambiamento climatico laddove l'informazione è materiale. |
√ Elementi chiave |
√ |
La strategia di decarbonizzazione Eni è inserita in un sistema strutturato di Corporate Governance in cui il Consiglio di Amministrazione (CdA) e l'Amministratore Delegato (AD) hanno un ruolo centrale nella gestione dei principali aspetti legati al cambiamento climatico.
Il CdA esamina ed approva, su proposta dell'AD, il Piano strategico in cui sono definiti strategie ed obiettivi riferiti anche al cambiamento climatico e alla transizione energetica; su base semestrale è inoltre informato sullo stato di avanzamento dei principali progetti con evidenza dei KPI operativi ed economico-finanziari.
A partire dal 2014 il CdA è supportato, nello svolgimento delle proprie attività, dal Comitato Sostenibilità e Scenari (CSS) con cui approfondisce, con cadenza periodica, l'integrazione tra strategia, scenari evolutivi e sostenibilità del business nel medio-lungo termine. Nel 2017, in tutti i dodici incontri effettuati dal CSS, sono stati approfonditi aspetti relativi alla strategia di decarbonizzazione, scenari energetici, energie rinnovabili, R&D a supporto della transizione energetica e partnership sul clima.
Dalla seconda metà del 2017, il CdA e l'AD si avvalgono inoltre di un Advisory Board, composto da esperti internazionali, focalizzato anche sulle tematiche relative al processo di decarbonizzazione.
L'AD inoltre presiede lo Steering Committee del "Programma Climate Change", un gruppo di lavoro inter-funzionale composto da membri del top management di Eni che ha elaborato una strategia di decarbonizzazione di medio-lungo termine e ne monitora costantemente lo stato di avanzamento. Il piano di incentivazione di breve termine dell'AD attribuisce un peso del 12,5% all'obiettivo di riduzione dell'intensità di emissioni GHG upstream e consente di monitorare annualmente lo stato di avanzamento rispetto al target prefissato di lungo termine; lo stesso obiettivo è a sua volta attribuito al management aziendale in funzione del ruolo di competenza.
A conferma dell'attenzione verso i temi afferenti il cambiamento climatico e della chiara strategia di decarbonizzazione intrapresa, nel 2015 è stata costituita una Direzione di business dedicata allo sviluppo di energia rinnovabili (Direzione Energy Solutions) a diretto riporto dell'AD.
Tra le numerose iniziative internazionali sul clima a cui Eni partecipa, l'AD di Eni siede al vertice della "Oil and Gas Climate Initiative" (OGCI); nel 2014 Eni è stata tra le 5 società fondatrici dell'iniziativa, che oggi conta dieci compagnie in rappresentanza di oltre il 25% della produzione globale di idrocarburi. OGCI attualmente è impegnata nell'investimento congiunto di 1 miliardo di dollari in 10 anni, finalizzato allo sviluppo di tecnologie capaci di ridurre le emissioni GHG dell'intera filiera energetica su scala globale.
Eni inoltre è attivamente coinvolta, fin dall'inizio dei suoi lavori, nella Task Force on Climate Related Financial Disclosure (TCFD), istituita dal Financial Stability Board con l'obiettivo di definire delle raccomandazioni per la disclosure delle aziende in tema di climate change, pubblicate nel corso del 2017.
Eni, sulla base delle azioni e delle strategie afferenti il cambiamento climatico, è stata, anche nel 2017, confermata azienda leader dal CDP (ex Carbon Disclosure Project), principale rating indipendente che valuta le compagnie internazionali a maggiore capitalizzazione.
Eni ha sviluppato e adottato un Modello di Risk Management Integrato (Modello RMI) finalizzato ad assicurare che il management assuma decisioni consapevoli (risk-informed), tenendo in adeguata considerazione i rischi attuali e prospettici, anche di medio e lungo termine, nell'ambito di una visione organica e complessiva. Il modello mira anche a rafforzare la consapevolezza, a tutti i livelli aziendali, che un'adeguata valutazione e gestione dei rischi incida sul raggiungimento degli obiettivi e sul valore dell'azienda.
Il processo è attuato secondo un approccio "top-down risk based" che parte dal contributo alla definizione del Piano Strategico di Eni, attraverso analisi a supporto della comprensione e della valutazione della propensione al rischio sottostante (es. definizione di specifici obiettivi di de-risking), e prosegue con il sostegno alla sua attuazione attraverso periodici cicli di risk assessment & treatment e monitoraggio. La prioritizzazione dei rischi è effettuata sulla base di matrici multidimensionali che misurano il livello di rischio attraverso la combinazione di cluster di probabilità di accadimento e di impatto.
Il rischio climate change è identificato come uno dei top risk strategici di Eni ed è analizzato, valutato e monitorato dall'AD nell'ambito dei processi RMI. L'analisi è svolta con un approccio integrato e trasversale che coinvolge funzioni specialistiche e aree di business e considera sia aspetti correlati alla transizione energetica (scenario di mercato, evoluzione normativa e tecnologica, tematiche reputazionali) sia aspetti fisici (fenomeni meteoclimatici estremi/cronici), come descritto nella sezione Strategia.
Il rischio climate change è analizzato considerando i seguenti cinque driver di cui si riportano di seguito le principali risultanze. Scenario di mercato. In uno scenario low carbon, come lo IEA SDS2 (WEO 2017), il ruolo delle fonti fossili resta centrale nel mix energetico. Il gas naturale, in crescita anche in corrispondenza dello scenario SDS, rappresenta un'opportunità di riposizionamento strategico per le compagnie petrolifere, in virtù della minor intensità carbonica e delle possibilità di integrazione con le fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica. Sebbene nello scenario IEA SDS la domanda di olio raggiunga un picco al 2020 e scenda a 75 Mb/g al 2040, rimane la necessità di significativi investimenti upstream per compensare il calo della produzione dai campi esistenti. Permane un'incertezza legata all'influenza che evoluzioni normative e breakthrough tecnologici potrebbero avere sullo scenario, determinando impatti sul modello di business aziendale.
Evoluzione normativa. L'adozione di politiche (es. riduzione emissioni, anche da deforestazione; carbon pricing; sviluppo fonti rinnovabili; efficienza energetica; diversificazione produzione elettrica; biocarburanti avanzati; mobilità elettrica; ecc.) atte a sostenere la transizione energetica verso fonti low carbon potrebbe avere degli impatti rilevanti sul business. L'approccio differenziato per Paese potrebbe essere un vantaggio per lo sviluppo di nuove opportunità di business.
Evoluzione tecnologica. Le tecnologie volte alla cattura e alla riduzione delle emissioni GHG, nonché delle emissioni fuggitive di metano lungo la filiera produttiva dell'oil&gas, saranno fondamentali per sostenere il ruolo del gas nel mix energetico globale. D'altra parte, l'evoluzione tecnologica nel campo della produzione e stoccaggio delle energie rinnovabili e nell'efficienza dei veicoli elettrici potrebbe avere degli impatti sulla domanda di idrocarburi e quindi sul business. La capacità di intercettare prontamente e integrare nel proprio business breakthrough tecnologici giocherà un ruolo chiave per la competitività del business.
Reputazione. L'attenzione crescente sui temi correlati al cambiamento climatico incide negativamente sulla reputazione dell'intero settore oil&gas, percepito come uno dei principali responsabili delle emissioni di GHG, con effetti sulla gestione delle relazioni con i principali stakeholder. La capacità di sviluppare e attuare strategie di adattamento del proprio modello di business ad uno scenario low-carbon, nonché la capacità di comunicarle in maniera trasparente è un'opportunità per migliorare la percezione degli stakeholder.
Rischi fisici. L'intensificarsi di fenomeni meteoclimatici estremi/cronici potrebbe determinare un aumento dei costi (anche assicurativi) per le misure di adattamento e protezione di asset e persone. Gli scenari IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) prevedono che questi effetti fisici si manifesteranno prevalentemente nel medio-lungo periodo. L'esposizione al rischio è mitigata dai requisiti di progettazione adottati (definiti per resistere a condizioni ambientali estreme) e delle coperture assicurative attivate.
In relazione ai rischi e alle opportunità precedentemente descritte, Eni ha definito un percorso di decarbonizzazione e persegue una chiara e definita strategia climatica, integrata al proprio modello di business, e che si fonda sulle seguenti leve:
(2) International Energy Agency - Sustainable Development Scenario all'interno del World Energy Outlook 2017.
quadriennio 2018-2021, presentano break-even inferiori a 30 \$/bl, quindi resilienti anche in presenza di scenari low carbon. In generale il portafoglio Eni presenta risorse di idrocarburi a maggiore incidenza gas, ponte verso un futuro a ridotte emissioni. Il segmento mid-downstream presenta un'esposizione al rischio cambiamento climatico inferiore in quanto il net book value delle raffinerie e degli impianti petrolchimici tradizionali è trascurabile rispetto alla totalità degli asset del gruppo, mentre risulta in sviluppo la componente green di tali business;
La composizione del portafoglio e la strategia di Eni rendono minimo il rischio di "stranded asset" nel settore upstream; in tal senso il management ha sottoposto ad analisi di sensitività il valore di libro di tutte le CGU (Cash Generating Unit) del settore upstream, adottando lo scenario IEA SDS; tale stress test ha evidenziato la sostanziale tenuta dei valori di libro degli asset, con una riduzione di circa il 4% del fair value.
Di seguito sono riportate le principali metriche che mostrano i risultati finora conseguiti da Eni in relazione alla strategia di decarbonizzazione.
Nel 2017 tutti gli indici di emissione riferiti alla produzione hanno registrato un miglioramento rispetto al 2016. In particolare, nel settore E&P l'indice di intensità GHG calcolato per unità di idrocarburi lorda prodotta – calcolato su base operata – si è ridotto del 2,7% rispetto all'anno precedente, attestandosi su un valore pari a 0,162 tonCO2 eq/tep; la variazione complessiva dell'indice rispetto al 2014 è pari al -15%, in linea con l'obiettivo di riduzione del 43% al 2025. Anche negli altri settori l'intensità di emissioni GHG si è ridotta, in particolare l'indice di emissione di Enipower si è ridotto dello 0,8% e quello delle raffinerie del 7%. Dal 2010 ad oggi le emissioni dirette di Eni calcolate su base operata si sono ridotte del 27%; tuttavia nell'ultimo anno si è registrato un aumento del 2,5% rispetto al 2016 a causa della crescita delle emissioni da combustione e processo per la maggiore produzione nei settori E&P (in particolare per le attività in Libia e per gli start-up in Ghana, Angola e Indonesia) e G&P (dove sono aumentati sia la produzione di energia elettrica sia i volumi di gas naturale trasportati). In linea con la propria strategia di decarbonizzazione, nel corso del 2017 Eni ha acquistato ed annullato in proprio favore 680.193 crediti forestali nel mercato internazionale, compensando così circa la metà dell'incremento avvenuto sulle proprie emissioni dirette rispetto al 2016.
Rispetto alle principali sorgenti di emissioni GHG di Eni, dal 2014 ad oggi il volume di idrocarburi inviati a flaring di processo si è ridotto del 7%. Le emissioni da flaring, nonostante Eni nel 2017 abbia investito 29 milioni di euro in interventi di flaring down (in particolare in Nigeria e Libia), sono aumentate nell'ultimo anno, oltre che per i nuovi start-up, anche in seguito al riavvio del campo di Abu Attifel in Libia, rimasto fermo nel 2016 per la difficile situazione del Paese. Le emissioni fuggitive di metano (pari a circa l'80% delle emissioni totali di metano) si sono ridotte nei settori E&P e G&P sia per le attività di manutenzione periodica (cd. campagne LDAR - Leak Detection and Repair) effettuate sui siti già sottoposti a monitoraggio negli anni precedenti sia per l'estensione del censimento a nuovi siti, con miglioramento dell'accuratezza delle stime delle emissioni sulla base dell'effettiva configurazione impiantistica. Gli interventi di efficienza energetica effettuati nel 2017 consentono, a regime, risparmi energetici per circa 300 ktep/anno, pari a una riduzione delle emissioni di circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2 eq. Nel 2017 Eni ha investito 9 milioni di euro in progetti di efficienza energetica. Per il 2017 l'impegno economico di Eni in attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico ammonta a 185 milioni di euro, di cui 72 destinati a investimenti relativi al percorso di decarbonizzazione. Tale investimento si riferisce a: energy transition, bioraffinazione, chimica verde, fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni ed efficienza energetica. Nel 2017, la produzione di biocarburanti ha raggiunto il valore di 206 migliaia di tonnellate, massimo storico, con un aumento del 14% sull'anno precedente.
| 2017 2016 |
2015 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
||
| Emissioni dirette di GHG (Scope 1) | (milioni di tonnellate di CO2 eq) |
42,52 | 27,04 | 41,46 | 26,48 | 42,32 | 27,12 |
| di cui: CO2 eq da combustione e da processo |
32,65 | 22,61 | 31,99 | 22,64 | 32,22 | 23,02 | |
| di cui: CO2 eq da flaring |
6,83 | 3,37 | 5,40 | 2,49 | 5,51 | 2,47 | |
| di cui: CO2 eq da metano incombusto e da emissioni fuggitive |
1,46 | 0,84 | 2,40 | 1,16 | 2,79 | 1,34 | |
| di cui: CO2 eq da venting |
1,58 | 0,23 | 1,67 | 0,19 | 1,80 | 0,30 | |
| Emissioni di GHG/produzione lorda di idrocarburi 100% operata (E&P) |
(tonnellate di CO2 eq/tep) |
0,162 | 0,176 | 0,166 | 0,163 | 0,177 | 0,190 |
| Emissioni di GHG/energia elettrica eq. prodotta (EniPower) |
(gCO2 eq/kWheq) |
395 | 398 | 398 | 402 | 409 | 413 |
| Emissioni di GHG/quantità lavorate in ingresso (materie prime e semilavorate) dalle raffinerie |
(tonnellate di CO2 eq/kt) |
258 | 258 | 278 | 278 | 253 | 253 |
| Emissioni diffuse e fuggitive di metano UPS | (tonnellate di CH4 ) |
38.819 | 19.413 | 72.644 | 30.331 | 91.416 | 36.763 |
| Volume di idrocarburi inviati a flaring | (MSm3 ) |
2.283 | 1.262 | 1.950 | 1.112 | 1.989 | 1.154 |
| di cui: di processo | 1.556 | 594 | 1.530 | 767 | 1.564 | 774 | |
| Consumo di fonti primarie | (milioni di tep) | 13,15 | 9,06 | 12,52 | 8,75 | 12,76 | 9,02 |
| Energia primaria acquistata da altre società | 0,38 | 0,33 | 0,44 | 0,38 | 0,38 | 0,32 | |
| Energia elettrica prodotta da fotovoltaico (EniPower) | MWh | 14.720 | 14.720 | 13.527 | 13.527 | 13.750 | 13.750 |
| Consumi energetici da attività produttive/produzione lorda di idrocarburi 100% operata (E&P) |
(GJ/tep) | 1,487 | n.d. | 1,711 | n.d. | 1,595 | n.d. |
| Consumo netto di fonti primarie/energia elettrica eq. Prodotta (EniPower) |
(tep/MWheq) | 0,162 | 0,163 | 0,163 | 0,164 | 0,168 | 0,169 |
| Energy Intensity Index (raffinerie) | (%) | 109,2 | 109,2 | 101,7 | 101,7 | 100,3 | 100,3 |
| Spesa in R&S | (€ milioni) | 185 | 161 | 176 | |||
| di cui: relative alla decarbonizzazione | 72 | 63 | - | ||||
| Domande di primo deposito brevettuale | (numero) | 27 | 40 | 33 | |||
| di cui: depositi sulle fonti rinnovabili | 11 | 12 | 16 | ||||
| Produzione di biocarburanti | (migliaia di tonnellate) | 206 | 181 | 179 | |||
| Capacità di bioraffinazione | (migliaia di tonnellate/anno) | 360 | 360 | 360 |
L'eccellenza del Modello operativo di Eni viene perseguita tramite l'impegno costante nella gestione dei rischi e creando opportunità lungo l'intero ciclo delle attività nel rispetto delle persone, dei diritti umani e dell'ambiente.
Per Eni le persone ricoprono un ruolo fondamentale nel raggiungimento dei risultati aziendali, pertanto il capitale umano è valorizzato, presidiando e sviluppando le competenze necessarie per la crescita delle professionalità e dei mestieri, anche attraverso la creazione di un clima aziendale di collaborazione e partecipazione. A tal proposito il driver fondamentale del 2017 è stato la valorizzazione del concetto di squadra rappresentato dal valore del "NOI", per consolidare il già forte senso di appartenenza che contraddistingue le persone Eni e per far sì che tutti siano attori consapevoli del processo di trasformazione dell'azienda in un mercato in continua evoluzione.
Eni considera la diversità una risorsa per creare valore, da salvaguardare e promuovere sia in azienda sia in tutte le relazioni con gli stakeholder. In relazione alle pari opportunità Eni pone particolare attenzione alla scelta dei componenti degli organi di amministrazione delle proprie società controllate, alla promozione di iniziative volte all'attraction a livello nazionale ed internazionale dei talenti femminili, cosi come allo sviluppo di percorsi di crescita manageriale e professionale per le donne presenti in azienda.
Eni, inoltre, monitora periodicamente, attraverso analisi statistiche, il sostanziale allineamento dei salari della popolazione femminile e maschile a parità di livello di ruolo e anzianità. Effettua anche analisi statistiche sulla remunerazione del personale locale, da cui emerge che i livelli minimi di remunerazione definiti da Eni sono significativamente superiori ai livelli minimi dei mercati locali nei principali Paesi di presenza.
In tale ambito Eni partecipa ad iniziative nazionali ed internazionali (Progetto Inspiring Girls3 , "Manifesto per l'occupazione femminile4 " di Valore D, WEF5 , ERT6 ) con l'obiettivo di arricchire costantemente in un'ottica di parità di genere i propri processi e prassi operative.
Per sviluppare il capitale umano attraverso la valorizzazione delle diversità e il consolidamento di una cultura sempre più inclusiva Eni ha, inoltre, proseguito nel percorso di sviluppo di politiche in favore della tutela della genitorialità e della famiglia, adottando nel 2017 politiche a sostegno della maternità e paternità tese a garantire, in aggiunta agli standard minimi internazionali della Convenzione International Labour Organization, un periodo di congedo di 10 giorni lavorativi retribuiti al 100% ad entrambi i genitori. Inoltre in Italia è stato implementato per i neo genitori con bambini fino ai 3 anni di età, lo smart working, a supporto delle esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Eni fonda il proprio modello sull'eccellenza delle competenze delle proprie persone, per questo progetta e realizza percorsi formativi diffusi capillarmente e trasversalmente a tutte le persone, progetti per le famiglie professionali e iniziative specialistiche per attività strategiche e ad alto contenuto tecnico. La formazione è rivolta a tutte le persone di Eni in tutti i Paesi nei quali la Società opera, dal management ai neo assunti, al fine di creare valori condivisi e una cultura comune. Eni ha inoltre implementato percorsi di dual career che vedono, accanto ai percorsi di sviluppo manageriale, percorsi di eccellenza rivolti alle aree professionali tecniche core.
A supporto dello sviluppo delle proprie persone Eni utilizza diversi strumenti di valutazione, tra i quali l'annual review e il processo di performance e feedback, con focus su dirigenti, quadri e giovani laureati. Nel 2017 l'85% della popolazione target è stato coperto dal processo di valutazione di performance e il 95% dal processo di annual review. Inoltre forte attenzione è dedicata alla promozione di iniziative di mobilità per la popolazione manageriale e non, al fine di valorizzare al massimo le opportunità di arricchimento e crescita trasversali.
In relazione al dialogo con le parti sociali, nel 2017 nell'ambito del Global Framework Agreement7 sottoscritto a luglio 2016, si è svolto il primo incontro annuale sulla Responsabilità Sociale d'Impresa per presentare il Piano Strategico Eni 2017-2020, un focus sull'occupazione, le principali performance e iniziative in tema HSE e l'approccio di Eni ai temi di sostenibilità. All'incontro hanno partecipato oltre ai rappresentanti Eni, la Federazione Sindacale Internazionale IndustriALL Global Union, le principali organizzazioni sindacali italiane, i componenti del Comitato Ristretto del Comitato Aziendale Europeo e una delegazione di rappresentanti dei lavoratori delle realtà operative di Ghana, Mozambico e Tunisia. L'incontro, inoltre, è stato anche un momento di confronto e approfondimento sulle diverse realtà sociali e sindacali presenti nei Paesi di provenienza dei rappresentanti dei lavoratori.
Nell'ambito Welfare in Italia, Eni ha implementato il Flexible Benefit, iniziativa che permette di convertire una quota del premio di partecipazione in beni e servizi, beneficiando delle relative opportunità fiscali e contributive. Inoltre è stata potenziata l'assistenza sanitaria integrativa in favore di tutta la popolazione non manageriale, garantendo un incremento dei rimborsi e il riconoscimento di nuove prestazioni rimborsabili come previsto nel "Protocollo Welfare" siglato il 4 luglio 2017 con le Organizzazioni Sindacali competenti.
Inoltre Eni considera la tutela della salute un requisito fondamentale e promuove il benessere fisico, psicologico e sociale delle sue persone, delle loro famiglie e delle comunità dei Paesi in cui opera. L'impegno è assicurato da un sistema normativo e di gestione delle attività di medicina del lavoro, igiene industriale, promozione della salute dei lavoratori e delle comunità, assistenza sanitaria, gestione delle emergenze mediche e medicina del viaggiatore. In particolare, nel 2017 è proseguito l'impegno attraverso: (i) il processo di identificazione, monitoraggio e controllo dei rischi lavorativi anche non specificatamente normati in stretto collegamento con il processo industriale e di sorveglianza sanitaria; (ii) la valutazione dell'impatto sanitario dell'attività industriale sulle comunità locali e identifica-
(3) Progetto internazionale contro gli stereotipi sulle donne.
(4) Documento programmatico per valorizzare il talento femminile in azienda promosso da Valore D e patrocinato dalla presidenza italiana del G7 e dal Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri della Presidenza italiana.
(5) World Economic Forum.
(6) European Round Table.
(7) Accordo quadro globale sulle Relazioni Industriali a livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale d'Impresa.
zione delle misure di mitigazione per i progetti in fase di sviluppo e di operation; (iii) la valorizzazione di strumenti a sostegno dello sviluppo socioeconomico delle comunità locali in linea con le opportunità di business; (iv) l'attuazione del programma di standardizzazione delle infrastrutture sanitarie aziendali.
Nel 2017 la focalizzazione delle attività su aree strategiche, come quelle nel settore E&P in Mozambico, Messico ed Egitto e nel settore G&P in Francia e la cessione della Società Eni G&P in Belgio hanno portato ad una riduzione del numero di dipendenti dell'1,6%. Nonostante al di fuori dell'Italia si registri una riduzione di 367 risorse locali rispetto all'anno precedente, l'incidenza percentuale delle risorse locali sul "totale occupazione estero" cresce rispetto al 2016 passando dall'84,7% all'85,4%. Complessivamente, nel 2017 sono state effettuate 1.234 assunzioni di cui 992 con contratti a tempo indeterminato. Di queste, il 24,7% ha riguardato il personale femminile e circa l'81% ha interessato risorse sotto i 40 anni di età. Sono state altresì effettuate 1.518 risoluzioni di cui 1.312 di risorse con contratto a tempo indeterminato, con una incidenza di personale femminile pari al 20,8%. Il 31,2% delle risorse con contratto a tempo indeterminato che hanno risolto il rapporto di lavoro nel 2017 aveva età inferiore a 40 anni. In Italia sono state effettuate 543 assunzioni di cui 424 a tempo indeterminato (di cui il 21,9% di donne, in crescita rispetto al 2016, anno in cui le assunzioni di donne avevano rappresentato il 20,1% del totale); si registra un aumento di personale occupato in particolare per la fascia d'età più giovane (18-24) principalmente a fronte degli inserimenti di personale operativo effettuati su siti industriali in Italia tra cui Viggiano, Livorno, Sannazzaro, Mantova e Ferrara. In Italia, nel 2017 si registra la sostanziale stabilità del numero delle risoluzioni (499 di cui 408 a tempo indeterminato di cui il 16,7% di donne) e la marginale riduzione dell'occupazione complessiva.
All'estero sono state effettuate 691 assunzioni di cui 568 a tempo indeterminato (di cui il 26,8% di donne) con il 72,9% di risorse con età inferiore a 40 anni. Sono stati risolti 1.019 rapporti di lavoro di cui 904 a tempo indeterminato. Di questi, il 35,8% ha riguardato risorse con età inferiore a 40 anni, e il 22,7% ha riguardato personale femminile. Gli inserimenti all'estero, hanno riguardato, per circa il 60%, le aree di business E&P (Congo, Angola, Ghana, Indonesia e Norvegia) e il business G&P (Francia, Inghilterra e Ungheria), sia per sviluppare e sostenere le nuove iniziative, sia per favorire il turnover.
A fine 2017 le donne in Eni sono 7.580 (23,54% dell'occupazione complessiva Eni), di cui 4.920 in Italia e 2.660 all'estero. Si è inoltre registrato un aumento della percentuale di donne che ricoprono posizioni di responsabilità (dirigenti e quadri), attestandosi al 24,86% rispetto al 24,06% del 2016. Anche negli organi di amministrazione delle società di Eni la presenza femminile è in aumento rispetto al 2016, passando dal 27% al 32%, mentre negli organi di controllo la presenza femminile si mantiene stabile, confermando la percentuale del 37%. L'età media delle persone Eni nel mondo è di 45,3 anni (46,5 in Italia e 43,2 all'estero) con un incremento dell'età media di 0,5 anni rispetto al 2016.
Se analizziamo il dato suddiviso per categoria professionale (qualifica), si rileva che l'età media delle risorse in posizioni di responsabilità (dirigenti e quadri) è di 49 anni (50 in Italia e 46,8 all'estero). Per quanto riguarda il personale impiegatizio l'età media si attesta a 44,2 anni (45,8 in Italia e 41,5 all'estero), mentre per il personale operaio a 41,7 anni (40,5 Italia e 43 all'estero).
Nel 2017 si rileva un incremento delle ore di formazione del 19% rispetto al 2016. Questo è dovuto principalmente all'aumento di iniziative di "digital learning", in linea con le nuove frontiere metodologiche della formazione, attraverso una piattaforma integrata di distance learning, a disposizione per tutti i dipendenti.
In merito alle relazioni industriali, il periodo minimo di preavviso per modifiche operative è in linea con quanto previsto dalle leggi vigenti e dagli accordi sindacali sottoscritti nei singoli Paesi in cui Eni opera. Per quanto riguarda le malattie professionali, sia relative ai dipenden-
ti sia ex dipendenti, nel corso del 2017, si registra una diminuzione di circa il 10% che ha riguardato prevalentemente l'estero. Il numero totale, sia relativo ai dipendenti sia ex dipendenti, delle malattie denunciate è passato da 133 a 120, delle quali 12 relative a personale attualmente impiegato (5 in Italia e 7 all'estero).
| 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|
| Dipendenti(a) (numero) |
32.195 | 32.733 | 33.389 |
| di cui: donne | 7.580 | 7.607 | 7.862 |
| Italia | 20.468 | 20.476 | 20.447 |
| Estero | 11.727 | 12.257 | 12.942 |
| fascia d'età 18-24 | 364 | 289 | 447 |
| fascia d'età 25-39 | 9.761 | 10.622 | 11.436 |
| fascia d'età 40-54 | 15.022 | 15.281 | 15.677 |
| fascia d'età over 55 | 7.048 | 6.541 | 5.829 |
| Dipendenti all'estero locali | 10.010 | 10.377 | 10.938 |
| Dipendenti per categoria professionale: | |||
| Dirigenti | 990 | 1.000 | 1.036 |
| Quadri | 9.043 | 9.135 | 9.185 |
| Impiegati | 16.600 | 16.842 | 17.519 |
| Operai | 5.562 | 5.756 | 5.649 |
| Dipendenti a tempo indeterminato(b) | 31.609 | 32.299 | 32.686 |
| Dipendenti a tempo determinato(b) | 586 | 434 | 703 |
| Dipendenti full-time | 31.612 | 32.139 | 32.697 |
(a) I dati differiscono rispetto a quelli pubblicati nella Relazione Finanziaria, all'interno del Profilo dell'anno perché comprendono le sole società consolidate integralmente.
(b) La suddivisione dei contratti a tempo determinato / indeterminato non varia significativamente per genere e per area geografica ad eccezione dell'Asia e dell'Africa dove in Cina ed alcuni Paesi Africani (come ad esempio Mozambico e Nigeria) è prassi locale inserire risorse a tempo determinato per poi stabilizzarle nell'arco di 1-3 anni.
| 2017 | 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Dipendenti part-time(c) | (numero) | 583 | 594 | 692 |
| Assunzioni a tempo indeterminato | 992 | 663 | 961 | |
| Risoluzioni da contratto a tempo indeterminato | 1.312 | 1.417 | 1.311 | |
| Senior manager e manager locali all'estero | (%) | 15,68 | 16,06 | 15,95 |
| Ore di formazione | (numero) | 1.111.112 | 930.345 | 1.079.634 |
| Ore di formazione per categoria professionale: | ||||
| Dirigenti | 32.005 | 28.152 | 24.212 | |
| Quadri | 319.615 | 218.342 | 288.090 | |
| Impiegati | 580.864 | 526.538 | 553.075 | |
| Operai | 178.628 | 157.313 | 214.257 | |
| Presenza donne negli organi di amministrazione | (%) | 32 | 27 | 26 |
| Presenza donne negli organi di controllo(d) | 37 | 37 | 34 | |
| Tasso di assenteismo Italia | 5,49 | 5,73 | 5,35 | |
| Dipendenti coperti da contrattazione collettiva | (numero) | 27.325 | 27.758 | 27.245 |
| Indice di frequenza di malattie professionali (OIFR) | 0,20 | 0,23 | 0,12 |
(c) Si evidenzia una percentuale più elevata di donne (7% sul totale delle donne) sui contratti part time, rispetto agli uomini (0,20% sul totale degli uomini).
(d) Per l'estero sono state considerate solo le società in cui opera un organo di controllo assimilabile al Collegio Sindacale italiano.
Eni considera la sicurezza delle persone un tema prioritario e attiva tutte le azioni necessarie per azzerare gli infortuni, tra cui: formazione, sviluppo di competenze e promozione della cultura della sicurezza. Nel 2017 sono stati organizzati incontri per sensibilizzare i lavoratori sulle lesson learned relative ad infortuni accaduti in azienda (es. progetto "Inside Lesson learned" e "Eni in Safety 2"), Safety Day locali e Road Show nei siti industriali in Italia e all'estero, durante i quali il top management ha incontrato dipendenti e contrattisti per condividere risultati, obiettivi e nuovi progetti sulla sicurezza. Eni ha intensificato anche l'attenzione alla cultura della sicurezza di processo sviluppando un sistema di gestione specifico, in linea con gli standard internazionali, implementato presso i siti operativi e monitorato tramite audit dedicati.
In tema di preparazione e risposta alle emergenze, Eni pianifica ed attua delle esercitazioni di emergenza, coinvolgendo tutte le funzioni interessate, dalle squadre d'intervento ai contrattisti specializzati, alle autorità competenti fino ai vertici aziendali. Particolare attenzione è rivolta allo sviluppo di sistemi di allertamento, alla tempestività di diffusione delle informative tramite flussi semplificati ed allo studio sugli scenari di rischio naturale che possono interagire con i propri business.
Nel 2017 è proseguita in modo significativo la riduzione dell'indice di frequenza di infortuni totali registrabili della forza lavoro (-6,8% rispetto al 2016) per il contributo sia dei dipendenti (-17,2%) sia dei contrattisti (-2%). Si è verificato rtunio mortale ad un contrattista in Egitto a causa di una scossa elettrica dovuta a un contatto accidentale con parti in tensione.
Nel 2017 il numero degli infortuni con giorni di assenza (LTI) in Italia è aumentato (36 eventi rispetto ai 30 del 2016) con peggioramento degli indici infortunistici (+17,4% per l'Indice di frequenza e +24% per l'indice di frequenza infortuni totali registrabili) mentre all'estero gli indici sono diminuiti sensibilmente (-22,2% per l'indice di frequenza e -17,9% per l'indice di frequenza infortuni totali registrabili). L'indice di gravità infortuni della forza lavoro ha registrato un aumento del 10,3% (+2,5% in Italia, +37,1% all'estero).
| 2017 | 2016 | 2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
||
| Indice di frequenza infortuni (LTIF) | (infortuni con giorni di assenza/ore lavorate) x 1.000.000 |
0,21 | 0,30 | 0,23 | 0,26 | 0,20 | 0,22 |
| dipendenti | 0,27 | 0,40 | 0,30 | 0,37 | 0,19 | 0,17 | |
| contrattisti | 0,19 | 0,25 | 0,19 | 0,20 | 0,20 | 0,24 | |
| Indice di frequenza infortuni totali registrabili (TRIR) |
(infortuni totali registrabili/ore lavorate) x 1.000.000 |
0,33 | 0,45 | 0,35 | 0,38 | 0,45 | 0,49 |
| dipendenti | 0,30 | 0,44 | 0,36 | 0,41 | 0,41 | 0,44 | |
| contrattisti | 0,34 | 0,46 | 0,35 | 0,36 | 0,47 | 0,53 | |
| Indice di gravità infortuni | (giorni di assenza/ore lavorate) x 1.000 |
0,011 | 0,017 | 0,010 | 0,014 | 0,009 | 0,010 |
| dipendenti | 0,019 | 0,029 | 0,017 | 0,024 | 0,012 | 0,014 | |
| contrattisti | 0,008 | 0,011 | 0,007 | 0,008 | 0,007 | 0,008 | |
| Near miss | (numero) | 1.550 | 1.223 | 1.643 | 1.270 | 1.489 | 1.231 |
Eni, operando in contesti geografici molto differenti che richiedono valutazioni specifiche degli aspetti ambientali, è impegnata a potenziare il controllo e il monitoraggio delle attività al fine di contenere gli impatti sull'ambiente attraverso l'adozione di best practice internazionali e di Best Available Technology. Particolare attenzione è rivolta all'uso efficiente delle risorse naturali, come l'acqua; alla riduzione di oil spill, operativi e da effrazione; alla gestione dei rifiuti attraverso la tracciabilità del processo e il controllo di tutta la filiera; al rispetto della biodiversità, dalle prime fasi esplorative fino al termine del ciclo progettuale. Il percorso di transizione verso un'economia circolare, in cui il prelievo di risorse dall'ambiente e lo smaltimento dei rifiuti siano minimizzati, coinvolge diversi ambiti e rappresenta per Eni una sfida e un'opportunità, in termini sia di redditività che di miglioramento delle prestazioni ambientali. Alcune aree di Eni hanno già iniziato ad aggiornare i modelli di business producendo energia rinnovabile e/o utilizzando nei processi materia recuperata o rinnovabile (Energy Solutions, Green Refinery e Green Chemistry). A queste si affiancano i più tradizionali programmi di efficienza energetica ed idrica in tutti i settori di business, nonché i progetti di flaring down e di riduzione delle perdite di metano con i conseguenti risparmi di gas naturale. Ulteriori ambiti sono la gestione degli asset da dismettere, attraverso progetti di conversione, riqualificazione, recupero e l'applicazione della bonifica sostenibile. Inoltre l'adozione sempre più estesa di strumenti gestionali, quali il green procurement e le soluzioni ICT (es. videoconferenze, telelavoro, smart working, dematerializzazione) promuovono la diffusione della cultura della circolarità in Eni ed anche oltre i confini aziendali.
In tale contesto, proseguono le iniziative di riduzione degli impatti in aree a stress idrico e di riduzione dei prelievi di acqua dolce e, in particolare nel settore upstream, i progetti di accesso all'acqua per le popolazioni dove Eni opera. In Italia Eni è impegnata nell'aumentare, nell'arco del piano quadriennale, la quota di acqua di falda bonificata da Syndial e riutilizzata per scopi civili o industriali, nell'avviare iniziative e valutazioni per l'utilizzo di acque di bassa qualità, in sostituzione di acqua dolce, e nella diminuzione dell'intensità idrica delle produzioni. Particolare attenzione sarà dedicata alla gestione delle acque presso il Centro Olio Val d'Agri (COVA) di Viggiano, grazie anche a progetti per l'impiego di tecnologie innovative per il trattamento delle acque di produzione. Nel 2017 è stato progettato e realizzato il Blue Water Project: un processo di trattamento innovativo delle acque di produzione, che porta a un loro riutilizzo per scopi industriali. L'impianto pilota mobile e modulare è costituito da più unità di piccole dimensioni assemblabili. Gli elementi acquisiti dal progetto pilota hanno consentito di accertare l'efficacia della tecnologia utilizzata e di sviluppare un progetto esecutivo su scala industriale per la realizzazione di un impianto fisso di trattamento delle acque di produzione del COVA.
La strategia Eni di riduzione degli oil spill, operativi o effrattivi, consiste in azioni sempre più integrate su tutti i piani di intervento, da quello amministrativo a quello tecnico di prevenzione, controllo e qualità/rapidità. In Italia è stato sperimentato il brevetto E-VPMS (Eni Vibroacustic Pipeline Monitoring System), sistema che impiega sensori di onde vibro acustiche per rilevare possibili mal funzionamenti che, data la sua efficacia, a fine 2017 è stato applicato anche in Nigeria (35 km installati). In corso di sviluppo l'evolutiva per rilevare vibrazioni da scavo nel terreno e anticipare l'intervento prima dell'effrazione della condotta. Nel 2017, è stata anche completata l'installazione sulla rete carburanti R&M del tool SSPS (Safety Security Pipeline System) per la rilevazione di perdite operative. In Nigeria, si sono intensificate le attività di monitoraggio degli spill: sorveglianza diretta del 50%, grazie anche al supporto delle comunità, l'uso di elicotteri (+46% vs. 2016) e droni per la sorveglianza degli asset, nonché l'installazione di protezioni meccaniche. Infine grazie all'analisi di rischio dei territori attraversati dalle pipeline,
strutturare in anticipo i possibili interventi di contenimento. L'impegno di Eni su Biodiversità e Servizi Ecosistemici (BES) è parte integrante della politica di sostenibilità aziendale e del Sistema di Gestione Integrato HSE a conferma della consapevolezza dei rischi sull'ambiente naturale derivanti dai propri siti e attività. Nel 2017 è stata aggiornata la Policy BES8 per allinearla all'evoluzione dell'approccio gestionale e sono state identificate tra le concessioni Eni internazionali e nazionali in sfruttamento (operate o in joint venture), quelle che anche parzialmente si sovrappongono ad aree protette9 e/o siti prioritari per la conservazione della biodiversità10. In questi siti Eni sta gestendo efficacemente l'esposizione al rischio biodiversità attraverso l'implementazione di piani di mitigazione specifici per i contesti ambientali.
si è in grado di individuare i punti di maggiore attenzione sui quali
Nel 2017 i prelievi idrici totali sono diminuiti del 3,5% rispetto al 2016. Continua il trend di diminuzione dei prelievi di acque dolci (-7,9% vs. 2016), grazie principalmente all'aumento del riciclo dell'acqua industriale nel petrolchimico di Mantova. Solo l'8% dei prelievi di acqua dolce sono riferiti al settore upstream. La percentuale di riutilizzo delle acque dolci ha raggiunto l'86%. Inoltre, sebbene i prelievi E&P siano localizzati per oltre il 50% in Paesi a stress idrico, solo il 5% dei prelievi di acqua dolce si collocano in queste aree. Nei siti a maggior consumo vengono implementati Piani Locali di gestione delle acque.
I barili sversati a seguito di oil spill operativi (per oltre il 90% riconducibili al settore E&P) sono aumentati rispetto al 2016 principalmente a causa di una perdita ad un serbatoio di stoccaggio greggio del Centro Olio Val D'Agri riscontrata ad inizio febbraio; a fine 2017 sono stati recuperati oltre 2.400 barili di prodotto, la quasi totalità dello sversato. Per quanto riguarda gli eventi da sabotaggio, nel 2017 si è registrata una diminuzione del numero di eventi (-35% vs. 2016) e del volume sversato (-31% vs. 2016); gli spill maggiori di un barile hanno riguardato esclusivamente le attività upstream in Nigeria. I barili sversati a seguito di chemical spill sono riconducibili alle attività E&P in Norvegia.
(8) Approvata da AD e pubblicata nel 2018 sul sito Eni https://www.eni.com/docs/it_IT/eni-com/sostenibilita/Biodiversita-Eni-e-servizi-ecosistemici.pdf. (9) Fonte: World Database of Protected Areas, febbraio 2016.
(10) (Key Biodiversity Areas): M'Boundi (Congo); Villano BLK10 (Ecuador); Ashrafi Development area, Belayim Land (Sinai) DL, Ekma (Sinai) DL, Feiran (Sinai) DL, Ras Gharra (Sinai) DL (Egitto); Sanga-Sanga (Indonesia); Zubair (Iraq); OML 60, 61 e 63 (Nigeria); Concessioni in DICS, DIME e EniMed (Italia); Bhit, Badhra e Kadanwari (Pakistan); Block 110/14c Lennox Field, Block 110/15a all, Block 48/30a all, Block 52/4a all, Block 52/5a all (Inghilterra); Nikaitchuq (Stati Uniti) - l'elaborazione 2017 dei dati relativi al 2016.
I rifiuti da attività produttive generati da Eni nel 2017 sono in aumento del 70% rispetto al 2016 sia per il contributo dei pericolosi (più che raddoppiati) che dei non pericolosi (+30%). Il trend in crescita è riconducibile all'aumento significativo dei rifiuti pericolosi da attività di drilling legati all'attività di perforazione, completamento e work over per l'avvio del progetto Zohr. Nel 2017 il 7% dei rifiuti pericolosi smaltiti da Eni è stato recuperato/riciclato, il 2% ha subito un trattamento chimico/fisico, il 44% è stato incenerito, il 2% è stato smaltito in discarica mentre il rimanente 45% è stato inviato ad altro tipo di smaltimento (incluso il conferimento a impianti di stoccaggio temporaneo prima dello smaltimento definitivo). Per quanto riguarda i rifiuti non pericolosi, l'11% è stato recuperato/riciclato, il 3% ha subito un trattamento chimico/fisico, lo 0,4% è stato incenerito, l'11% è stato smaltito in discarica mentre il rimanente 75% è stato inviato ad altro tipo di smaltimento (incluso il conferimento a impianti di stoccaggio temporaneo prima dello smaltimento definitivo).
Nel 2017 sono state generate complessivamente 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti da attività di bonifica (di cui 4,1 milioni di tonnellate da Syndial), costituite per il 70% circa da acque di falda. Sempre nel 2017 sono stati spesi 260 milioni di euro in attività di bonifica suolo e falde.
| 2017 | 2016 | 2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
Società operate |
Società consolidate integralmente |
||
| Prelievi idrici totali | (milioni di metri cubi) | 1.786 | 1.746 | 1.851 | 1.816 | 1.804 | 1.765 |
| di cui: acqua di mare | 1.650 | 1.638 | 1.710 | 1.697 | 1.634 | 1.621 | |
| di cui: acqua dolce | 119 | 106 | 129 | 117 | 157 | 144 | |
| di cui: prelevata da acque superficiali | 79 | 70 | 87 | 78 | 105 | 96 | |
| di cui: prelevata da sottosuolo | 20 | 17 | 23 | 20 | 25 | 22 | |
| di cui: prelevata da acquedotto o cisterna | 10 | 9 | 9 | 9 | 7 | 6 | |
| di cui: acqua da TAF(a) utilizzata nel ciclo produttivo | 4 | 4 | 3 | 3 | 3 | 3 | |
| di cui: prelievi da altri stream | 6 | 6 | 7 | 7 | 17 | 17 | |
| di cui: acqua salmastra proveniente da sottosuolo o superficie | 16 | 1 | 12 | 2 | 13 | 0 | |
| Acqua di formazione reiniettata | (%) | 59 | 45 | 58 | 42 | 56 | 40 |
| Oil spill operativi | |||||||
| Numero totale di oil spill (> 1 barile) | (numero) | 55 | 24 | 85 | 44 | 83 | 56 |
| Volume di oil spill (> 1 barile) | (barili) | 3.228 | 2.954 | 1.231 | 724 | 1.634 | 1.223 |
| Oil spill da sabotaggi (inclusi furti) | |||||||
| Numero totale di oil spill (> 1 barile) | (numero) | 102 | 102 | 158 | 158 | 167 | 167 |
| Volume di oil spill (> 1 barile) | (barili) | 3.236 | 3.236 | 4.682 | 4.682 | 14.847 | 14.847 |
| Chemical spill | |||||||
| Numero totale di chemical spill | (numero) | 17 | 15 | 24 | 24 | 43 | 41 |
| Volume di chemical spill | (barili) | 63 | 50 | 18 | 18 | 1.211 | 769 |
| Rifiuti da attività produttive generati | (tonnellate) | 1.364.157 | 830.898 | 804.865 | 562.087 1.230.364 | 923.478 | |
| di cui: pericolosi | 650.308 | 306.017 | 256.813 | 177.355 | 323.078 | 208.441 | |
| di cui: non pericolosi | 713.849 | 524.881 | 548.052 | 384.733 | 907.286 | 715.037 | |
| Emissioni di NOX (ossidi di azoto) |
(tonnellate di NO2 eq) |
55.607 | 30.799 | 56.003 | 32.054 | 70.346 | 42.300 |
| Emissioni di SOX (ossidi di zolfo) |
(tonnellate di SO2 eq) |
8.368 | 6.727 | 8.946 | 5.492 | 10.707 | 8.613 |
| Emissioni di NMVOC (Non Methan Volatile Organic Compounds) |
(tonnellate) | 21.498 | 13.439 | 15.944 | 9.228 | 20.559 | 13.007 |
| Emissioni di PST (Particolato Sospeso Totale) | 1.488 | 720 | 1.447 | 737 | 1.823 | 1.023 | |
(a) TAF: Trattamento delle acque di falda.
Eni si impegna a rispettare gli standard internazionali in materia di diritti umani, a partire dagli UN Guiding Principles on Business and Human Rights, in un'ottica di miglioramento continuo del suo sistema di due diligence. I diritti umani rientrano tra le materie su cui il Comitato Sostenibilità e Scenari di Eni svolge funzioni propositive e consultive nei confronti del Consiglio di Amministrazione.
Nel 2016 Eni ha avviato un programma di sensibilizzazione specifico iniziato con l'evento presieduto dall'AD, "Raising awareness on human rights in Eni's activities", rivolto al senior management dell'Azienda. A seguire è stato implementato un corso di formazione e-learning per le persone di Eni, sviluppato con il Danish Institute for Human Rights.
Nel 2017 Eni ha istituito un Gruppo di Lavoro "Business e diritti umani", in cui sono state coinvolte tutte le funzioni aziendali maggiormente interessate al tema, tra cui la Security, il Procurement, le Risorse Umane e le linee di business, finalizzato a identificare eventuali aree di miglioramento rispetto ai principali standard e best practice internazionali.
Il tema del rispetto dei diritti umani è integrato a vari livelli nei processi aziendali ed Eni monitora il rischio di eventuali violazioni con strumenti specifici quali, ad esempio, il modello di Risk Management Integrato (RMI). Nel modello RMI di Eni le tematiche relative ai diritti umani sono (i) considerate nel risk model, ovvero nel catalogo dei rischi Eni sottoposto ad aggiornamento periodico a seguito dei risultati del risk assessment e (ii) sono integrate nella valutazione dei rischi Eni in termini di metriche di impatto sociale, ambientale, salute e sicurezza.
Al fine di evitare comportamenti lesivi e individuare aree di intervento per contribuire a migliorare l'accesso ai diritti fondamentali nelle comunità locali, i diritti umani sono considerati sin dalle prime fasi di valutazione di fattibilità dei nuovi progetti, attraverso studi integrati di impatto ambientale, sociale e di salute relativi alle attività (ESHIA - Environmental Social and Health Impact Assessment) e assessement specifici denominati HRIA (Human Rights Impact Assessment), come quello svolto in Myanmar. Tale assessment, svolto nell'area del Blocco RSF 5, nella regione di Magway, ha analizzato preventivamente i potenziali impatti sui diritti umani relativi alle attività di esplorazione e identificato idonee misure di gestione. I punti di attenzione hanno riguardato l'approccio con le comunità locali coinvolte nel progetto per via dell'accesso temporaneo nei loro territori e il trattamento dei lavoratori locali assunti da sub-contractors locali (per approfondimenti su ISO 26000 e sui diritti umani, incluso l'accesso ai remedy tramite grievance mechanism si veda il paragrafo Modello di cooperazione).
Inoltre, al fine di salvaguardare le proprie persone e i propri asset, Eni svolge le attività di security adottando misure preventive e difensive nel rispetto dei principi internazionali, in conformità con i Voluntary Principles on Security & Human Rights e svolgendo iniziative specifiche, quali workshop rivolti alle forze di sicurezza pubbliche e private e corsi di approfondimento per il personale di Security di Eni.
Dal 2006, Eni si è dotata di una procedura11, tra gli Strumenti Normativi Anti-Corruzione, che regola il processo di ricezione, analisi e trattamento delle segnalazioni12 ricevute da terzi o dipendenti, inviate o trasmesse, anche in forma confidenziale o anonima.
Le azioni per contrastare le forme di moderna schiavitù e la tratta di esseri umani nella propria catena di fornitura sono approfondite nello Slavery Statement, approvato dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alla normativa inglese Modern Slavery Act 2015. Eni, inoltre, persegue l'obiettivo di impedire lo sfruttamento di minerali che finanziano o sostengono la violazione dei diritti umani, come riportato nella Posizione sui "Conflict minerals" in adempimento alla normativa della U.S. SEC. Inoltre dal 2008 ad oggi, sono stati eseguiti da Eni SpA e dalle controllate 172 Assessment sui diritti umani rivolti a fornitori di Eni presso 14 realtà e sono state formate 41 persone con la qualifica di Auditor SA8000 (per tutte le attività di Eni verso la propria catena di fornitura si veda paragrafo Fornitori).
Nel 2017 è proseguita la campagna di formazione e-learning specifica sui diritti umani che, ad integrazione delle circa 22.000 persone coinvolte nel 2016 in tutti i Paesi nei quali Eni opera, ha riguardato ulteriori 1.800 persone. Nel 2017 sono inoltre stati progettati 3 moduli di approfondimento delle tematiche afferenti i diritti umani negli ambiti Risorse Umane, Rapporti con il Territorio e Security, quest'ultimo già in corso di erogazione da fine 2017. In materia di Security, nel 2017 Eni ha continuato le azioni specifiche già avviate, quali l'inserimento e il monitoraggio dell'applicazione di clausole di condotta finalizzate al rispetto dei diritti umani all'interno dei contratti conclusi con i fornitori di servizi di Security. Nel 2017 è proseguito il programma di formazione ed informazione in materia di Security & Human Rights attraverso l'organizzazione e la realizzazione di un progetto formativo in Nigeria, rivolto al top management di Eni, ad Ufficiali Superiori delle Forze di Sicurezza Pubblica e alle Forze di Sicurezza. Dal 2009 ad oggi sono state realizzate sessioni formative in Italia, Egitto, Nigeria, Pakistan, Iraq, Congo, Angola, Indonesia, Algeria, Mozambico, Kenya, Venezuela ed Ecuador. Per quanto concerne le segnalazioni, nel 2017 è stata completata l'istruttoria su 83 fascicoli, di cui 29 includevano tematiche afferenti i diritti umani, principalmente relativi a potenziali impatti sui diritti dei lavoratori. Tra queste sono state verificate 32 asserzioni: solo per 3 sono stati confermati, almeno in parte, i fatti segnalati e sono state intraprese azioni per mitigarne e/o minimizzarne gli impatti tra cui: (i) azioni sul Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi, relativi a implementazione e rafforzamento di controlli in essere, aggiornamento di standard contrattuali e interventi di sensibilizzazione con riferimento a partner commerciali; e (ii) azioni verso dipendenti, con provvedimenti disciplinari, secondo il Modello 231 e il contratto collettivo di lavoro e le altre norme nazionali applicabili. A fine anno risultano ancora aperti 19 fascicoli, in 5 dei quali sono richiamate tematiche relative ai diritti umani, riguardanti in particolare potenziali impatti sui diritti dei lavoratori.
(11) Secondo gli adempimenti previsti dal Sarbanes-Oxley Act del 2002, dal Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231 del 2001 e dalla MSG Anti-Corruzione di Eni SpA. (12) Per segnalazione si intende qualsiasi comunicazione ricevuta da Eni, avente ad oggetto comportamenti (di qualsivoglia natura, anche meramente omissivi) riferibili al personale Eni o a Terzi posti in essere in violazione (i) del Codice Etico, (ii) di leggi o regolamenti o provvedimenti dell'Autorità o normative interne o comunque idonei ad arrecare danno o pregiudizio, anche solo d'immagine, ad Eni.
| 2017 | 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Ore dedicate a formazione sui diritti umani | (numero) | 7.805 | 88.874 | 32.588 |
| Dipendenti che hanno ricevuto formazione sui diritti umani | 1.836 | 21.682 | 7.545 | |
| Forze di sicurezza che hanno ricevuto formazione sui diritti umani | 308(a) | 53 | 61 | |
| Personale di security (famiglia professionale) che ha ricevuto formazione sui diritti umani(b) | (%) | 88 | 83 | 78 |
| Contratti di security contenenti clausole sui diritti umani | 88 | 91 | 85 | |
| Fascicoli di segnalazioni(c) (asserzioni) afferenti il rispetto dei diritti umani (chiusi nell'anno)(d): | (numero) | 29 (32) | 36 | 31 |
| Fascicoli (asserzioni) fondati | 3 | 11 | 3 | |
| Fascicoli (asserzioni) non fondati con adozione di azioni di miglioramento(e) | 9 | 6 | 10 | |
| Fascicoli (asserzioni) non fondati/generici(f) | 20 | 19 | 18 |
(a) Le variazioni nei numeri delle risorse di security formate sui diritti umani, in alcuni casi anche significative, che si possono rilevare tra un anno e l'altro sono legate alle diverse caratteristiche dei progetti formativi ed alle contingenze operative.
(b) Si tratta di un valore percentuale cumulato al 2017.
(c) Con riferimento all'anno 2017 sono stati rappresentati gli esiti delle verifiche effettuate sulle singole asserzioni segnalate (un fascicolo può contenere 1 o più asserzioni) aventi un potenziale impatto sui Diritti Umani. Diversamente, per gli anni 2015 e 2016 sono stati rappresentati gli esiti complessivi dei fascicoli non necessariamente con riferimento agli specifici aspetti relativi ai potenziali impatti sui Diritti Umani.
(d) Di cui riferiti a società non consolidate integralmente 2015: -; 2016: 1; 2017: 1(1).
(e) Di cui riferiti a società non consolidate integralmente 2015: - ; 2016: 1; 2017: -.
(f) Di cui riferiti a società non consolidate integralmente 2015: -; 2016: -; 2017: 1.
Eni adotta criteri di qualifica e selezione dei fornitori per valutarne la capacità di soddisfare gli standard aziendali in materia di affidabilità etica, salute, sicurezza, tutela dell'ambiente e dei diritti umani. Eni realizza tale impegno promuovendo presso i fornitori i propri valori e coinvolgendoli nel processo di prevenzione dei rischi. A tal fine, nell'ambito del proprio processo di Procurement, Eni: (i) sottopone tutti i fornitori a processi di qualifica e due diligence per verificarne professionalità, capacità tecnica, affidabilità etica, economica e finanziaria e per minimizzare i rischi insiti nell'operare con terzi; (ii) richiede a tutti i fornitori un formale impegno al rispetto dei principi del proprio Codice Etico13; (iii) monitora il rispetto di tali impegni, per assicurare il mantenimento da parte dei fornitori di Eni dei requisiti di qualifica nel tempo; (iv) qualora emergano criticità richiede l'implementazione di azioni di miglioramento dei loro modelli operativi o qualora non soddisfino gli standard minimi di accettabilità, ne limita o inibisce l'invito a gare.
Nel corso del 2017, oltre 5.000 fornitori (tra cui tutti i nuovi) sono stati oggetto di verifica e valutazione con riferimento a tematiche di sostenibilità (i.e. salute, sicurezza, ambiente, diritti umani, anti-corruzione, compliance). Per il 24% di questi fornitori sono state rilevate potenziali criticità e/o possibili aree di miglioramento, tali comunque da non compromettere, nel 95% dei casi, la possibilità di farvi ricorso, mentre per il restante 5% dei fornitori oggetto di verifica le criticità rilevate hanno invece comportato l'interruzione pro-tempore dei rapporti con Eni. Nel 2017 sono infatti state rilevate criticità e/o aree di miglioramento14 su 1.248 fornitori15, di cui per 65 la valutazione in fase di qualifica ha avuto esito negativo (i.e. non qualifica) oppure per cui Eni ha emesso un provvedimento di sospensione o revoca della qualifica; il dato 2017 relativo ai fornitori con cui sono stati interrotti i rapporti, in calo rispetto agli anni precedenti, riflette il minor numero di inchieste per illecito che hanno interessato fornitori Eni nel corso dell'anno.
| (numero) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Numero fornitori oggetto di assessment con riferimento ad aspetti nell'ambito della responsabilità sociale |
5.055 | 5.171 | 5.114 |
| di cui: numero fornitori con criticità/aree di miglioramento | 1.248 | 1.336 | 721 |
| di cui: numero fornitori con cui Eni ha interrotto i rapporti | 65 | 131 | 97 |
(13) Quali tutela e promozione dei diritti umani, rispetto di standard di lavoro sicuri, salvaguardia dell'ambiente, contrasto alla corruzione, osservanza di leggi e regolamenti, integrità etica e correttezza nelle relazioni, rispetto delle norme antitrust e di concorrenza leale.
(14) Fornitori oggetto di assessment su cui sono state rilevate criticità (con conseguente richiesta di implementazione di piani di miglioramento) su tematiche HSE o diritti umani durante il processo di qualifica o l'assessment Human Rights oppure sui quali Eni ha preso un provvedimento ostativo (monitoraggio, stato di attenzione con nullaosta, sospensione o revoca della qualifica). (15) Il forte incremento tra il 2015 ed il 2016 è legato alla maggiore profondità delle verifiche condotte.
Il ripudio della corruzione è uno dei principi etici fondamentali del Codice di comportamento di Eni fin dal 1998, ribadito nelle successive revisioni del Codice Etico – diffuso a tutti i dipendenti in fase di assunzione – e del Modello 231. Eni ha inoltre progettato e sviluppato il Compliance Program Anti-Corruzione, con specifiche Linee Guida Anti-Corruzione, nel rispetto delle vigenti disposizioni applicabili, delle convenzioni internazionali e tenendo conto di guidance e best practice, oltre che delle policy adottate da primarie organizzazioni internazionali. Si tratta di un sistema organico di regole e controlli volto a prevenire pratiche corruttive. Tutte le società controllate di Eni, in Italia e all'estero, sono obbligate ad adottare, con delibera del proprio Consiglio di Amministrazione16, sia la MSG17 che tutti gli altri strumenti normativi anti-corruzione emessi dalla controllante.
Il Compliance Program Anti-Corruzione di Eni si è evoluto negli anni in un'ottica di miglioramento continuo, tanto che nel gennaio 2017 Eni è stata la prima società italiana ad aver ricevuto la Certificazione ISO 37001:2016 "Anti-bribery Management Systems". Per garantire l'effettività del Compliance Program Anti-Corruzione di Eni, sin dal 2010, è stata costituita una struttura organizzativa ad hoc, l'unità anti-corruzione, incaricata di fornire supporto specialistico alle linee di business di Eni e alle società controllate in Italia e all'estero. Questa unità realizza altresì un programma di formazione anti-corruzione, sia attraverso e-learning sia con eventi in aula come workshop generali e job specific training. I workshop vengono effettuati in base all'indice stilato annualmente da Transparency International (Corruption Perception Index) e alla presenza Eni nelle singole realtà e sono costruiti su format interattivi e coinvolgenti basati su case study e domande per testare il livello di comprensione dei temi trattati. Tali workshop offrono una panoramica sulle leggi anti-corruzione applicabili a Eni, sui rischi che potrebbero derivare dalla loro violazione per persone fisiche e giuridiche e sul Compliance Program Anti-Corruzione che Eni ha adottato e attuato per far fronte a tali rischi. Generalmente insieme ai workshop vengono realizzati job specific training, ossia eventi formativi destinati ad aree professionali a specifico rischio di corruzione. Nel 2018 sarà avviato un progetto per sistematizzare la segmentazione della popolazione sulla base del rischio di corruzione al fine ottimizzare l'individuazione dei destinatari delle diverse iniziative formative.
Inoltre nel 2017 nell'ambito della formazione degli organi sociali (cd. Board induction e ongoing training), è stato realizzato un approfondimento sulla Compliance Integrata, con focus in materia di anti-bribery.
Per valutare l'adeguatezza ed effettiva operatività del compliance program anti-corruzione Eni, nell'ambito del piano integrato di audit approvato annualmente dal CdA, svolge specifiche verifiche sulle attività rilevanti, con interventi dedicati e analisi su processi e società, individuati sulla base della rischiosità del Paese in cui operano e della relativa materialità, nonché su terze parti considerate a maggior rischio, ove previsto contrattualmente.
Eni si è inoltre dotata, già dal 2006, di una normativa che regola il processo di ricezione, analisi e trattamento delle segnalazioni ricevute da dipendenti o terzi, inviate o trasmesse, anche in forma confidenziale o anonima.
Al fine di favorire un buon uso delle risorse e prevenire fenomeni corruttivi, Eni aderisce al Global Compact e all'Extractive Industries Transparency Initiative (EITI), iniziativa globale per promuovere un uso responsabile e trasparente delle risorse finanziarie generate nel settore estrattivo. In linea con lo standard EITI, dal 2015 (dati 2014), Eni ha fornito una disclosure volontaria dei pagamenti effettuati ai governi e, dal 2017 (dati 2016), ha pubblicato la "Relazione sui pagamenti ai governi" in ottemperanza alla Direttiva Europea 2013/34 UE.
Eni inoltre supporta i Multi Stakeholder Group locali di EITI dei Paesi aderenti contribuendo annualmente alla preparazione dei Report e, in qualità di membro, alle attività dei Multi Stakeholder Group in Congo, Mozambico, Timor Est, Ghana, Ucraina e, dal 2017, in UK e tramite associazioni di categoria locali in Kazakhstan, Nigeria e Norvegia.
Nel corso del 2017 sono stati svolti, in 23 Paesi, 36 interventi di audit che hanno previsto verifiche anti-corruzione che hanno confermato nel complesso l'adeguatezza ed effettiva operatività del Compliance Program Anti-Corruzione.
Nel 2017 è proseguita la campagna di formazione e-learning sui temi anti-corruzione ad integrazione delle campagne molto estese lanciate nel 2015 e finalizzate a formare tutta la popolazione aziendale; tali campagne stanno progressivamente andando a regime, assicurando così la totale copertura in termini di formazione per tutte le persone Eni. In relazione ai dati di performance per la formazione in aula, i dati risultano in aumento a fronte della volontà dell'azienda di presidiare in modo ancor più forte le aree a rischio corruzione.
| 2017 | 2016 | 2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (numero) | Totale | Società consolidate integralmente |
Totale | Società consolidate integralmente |
Totale | Società consolidate integralmente |
| Interventi di audit con verifiche anti-corruzione | 36 | 33 | 29 | |||
| E-learning per figure manageriali | 493 | 452 | 865 | 822 | 1.865 | 1.777 |
| E-learning per altre risorse | 1.857 | 1.736 | 9.364 | 8.952 | 7.016 | 6.973 |
| Workshop generale | 1.434 | 1.329 | 1.269(a) | 886(a) | ||
| Job specific training | 1.539 | 1.503 | 1.214(a) | 693(a) | ||
| Paesi in cui Eni supporta il Multi Stakeholder Group locali di EITI | 9 | 8 | 7 |
(a) Il dato include un esiguo numero di risorse Eni appartenenti a società non rientranti nel perimetro di consolidamento con il metodo integrale che non è possibile scorporare dal dato consolidato.
(16) O in alternativa dell'organo equivalente a seconda della governance della società controllata.
(17) Management System Guideline: linee guida comuni a tutte le realtà Eni per la gestione dei processi.
L'approccio sostenibile è un tratto distintivo di Eni che sostiene la creazione di valore per gli stakeholder nel lungo periodo. Affinchè questo approccio sia efficace è necessario che diventi sistematico e applicabile nelle diverse fasi del business in ogni realtà operativa. A tal fine negli ultimi anni Eni si è impegnata a integrare più efficacemente gli elementi di sostenibilità a partire dalle fasi di negoziazione, all'esplorazione, fino a tutti i processi operativi incluso il decomissioning. Questa integrazione con il business è propedeutica per definire un piano di interventi nel territorio più strutturato che assicuri il rispetto di standard di eccellenza in tutte le fasi operative. L'obiettivo è di programmare le attività di business e quelle di supporto allo sviluppo del territorio coerentemente ai Piano Sviluppo Paese, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i National Determined Contributions (NDC - Cop21). Al fine di aumentare i benefici degli interventi per lo sviluppo del territorio e per ridurre i gap socio-economici, Eni promuove partnership pubblico-private in grado di mettere a fattor comune competenze e investimenti. In particolare sono state avviate collaborazioni strategiche con organizzazioni e istituzioni nazionali e internazionali come con l'IFC (International Finance Corporation) in Ghana, con il Centro internazionale di alti studi agronomici mediterranei in Egitto o la FAO in Nigeria ed enti/ agenzie di cooperazione locali.
La strategia di supporto allo sviluppo del territorio si basa sulla valorizzazione delle risorse energetiche dei Paesi e sulla definizione di iniziative che rispondano alle necessità delle comunità locali.
Lo sviluppo delle fonti energetiche è parte integrante del modello di business e prevede la costruzione di infrastrutture per la produzione e il trasporto di gas sia per l'esportazione, sia per il consumo domestico, e la costruzione di impianti off-grid e on-grid per la produzione di energia elettrica.
Inoltre Eni promuove un ampio portafoglio di iniziative per migliorare le condizioni di vita delle persone che prevede sia interventi di diversificazione economica attraverso lo sviluppo di progetti agricoli, di micro-imprenditorialità, micro credito o progetti infrastrutturali, sia interventi di promozione dell'educazione, di accesso all'acqua, di tutela della salute. Tali iniziative, che non si limitano all'area limitrofa agli impianti ma si estendono a contesti più ampi, sono concordate con gli stakeholder a diversi livelli a partire dalle autorità nazionali a quelle locali fino alle persone delle singole comunità.
Per meglio individuare le necessità locali e valutare la gestione delle proprie attività, Eni nel tempo si è dotata di strumenti quali Management System Guideline e procedure operative, analisi del contesto, degli stakeholder e degli impatti e analisi di conformità alla Linea Guida ISO 26000. Tra il 2015 e il 2017 sono stati valutati da terzi 14 società controllate/distretti Eni.
Infine Eni dal 2016 si è dotata di una piattaforma informatica dedicata alla gestione e al monitoraggio delle relazioni con i propri stakeholder nei Paesi di presenza e la gestione dei Grievance, al fine di garantire la presa in carico di tutti i suggerimenti degli stakeholder, fornire adeguate risposte e prevenire potenziali fattori di rischio. Per garantire un'adeguata modalità di accesso alle misure di rimedio, Eni ha definito nel 2014 un meccanismo per la raccolta dei reclami e delle istanze (Grievance Mechanism), aggiornato nel 2016 e attivo presso tutte le consociate operative di Eni. Per valorizzare e monitorare il local content ovvero il valore aggiunto che l'azienda può portare al sistema socio-economico dei Paesi in cui opera, nel 2016 è stato avviato un progetto in collaborazione con il Politecnico di Milano. L'obiettivo è di quantificare gli effetti diretti, indiretti (catena di fornitura) e indotti (sistema economico) riconducibili agli impatti economici, occupazionali e sul capitale intellettuale che il business di Eni genera a livello locale. Tale quantificazione ha una duplice valenza: è utile all'azienda ai fini di una pianificazione adeguata delle attività e per i Paesi costituisce un'indicazione di indirizzo degli investimenti di sviluppo economico. Il modello è stato applicato per la prima volta a un caso pilota in Ghana, permettendo di supportare la definizione di un local content plan in linea con le richieste di International Finance Corporation (IFC) e World Bank. Ad oggi il modello è stato applicato anche ai progetti West hub e East hub in Angola, e nell'Italia centro settentrionale a Ravenna e Sannazzaro.
Nel 2017, la spesa complessiva di community investment ammonta a circa 70,7 milioni di euro (quota Eni), di cui circa il 97%18 nell'ambito delle attività upstream. La spesa maggiore ha riguardato l'Asia con circa 34 milioni di euro, principalmente investiti nell'ambito della formazione professionale, realizzazione di infrastrutture scolastiche (asili e scuole primarie), costruzione di centri sportivi e manutenzione di infrastrutture viarie (ponti e strade). In Africa sono stati spesi un totale di 23 milioni di euro, di cui 18 milioni di euro nell'area Sub-Sahariana principalmente nell'ambito della formazione professionale e in progetti di sviluppo agricolo. Sono stati investiti circa 22 milioni di euro in attività di sviluppo infrastrutturale, di cui 5,5 in Africa e 15,3 in Asia.
2017 2016 2015
Società consolidate
integralmente Totale
Società consolidate integralmente
Società consolidate
integralmente Totale
(numero) Totale
Workshop generale 1.434 1.329 1.269(a) 886(a) Job specific training 1.539 1.503 1.214(a) 693(a) Paesi in cui Eni supporta il Multi Stakeholder Group locali di EITI 9 8 7
Interventi di audit con verifiche anti-corruzione 36 33 29 E-learning per figure manageriali 493 452 865 822 1.865 1.777 E-learning per altre risorse 1.857 1.736 9.364 8.952 7.016 6.973
(a) Il dato include un esiguo numero di risorse Eni appartenenti a società non rientranti nel perimetro di consolidamento con il metodo integrale che non è possibile scorporare dal dato consolidato.
| 2017 | 2016 | 2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ migliaia) | Totale | Società consolidate integralmente |
Totale | Società consolidate integralmente |
Totale | Società consolidate integralmente |
| Community investment(a) | 70.681 | 66.840 | 64.174 | 60.320 | 76.470 | 74.473 |
| di cui: infrastrutture | 22.118 | 22.118 | 23.319 | 23.314 | 29.866 | 28.916 |
(a) Il dato include le attività di resettlement.
La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario è stata predisposta in conformità al D.Lgs. 254/2016 e ai "Sustainability Reporting Standards", pubblicati dal Global Reporting Initiative (GRI Standards), che rappresentano lo standard di rendicontazione adottato, secondo un livello di aderenza "in accordance Core" ed è stata sottoposta ad esame limitato da parte di una società indipendente, revisore del bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 del Gruppo Eni. Gli indicatori di prestazione utilizzati sono quelli previsti dai GRI Standards e sono rappresentativi dei diversi ambiti del Decreto, nonché coerenti con l'attività svolta e gli impatti prodotti da Eni.
Gli indicatori di performance, selezionati in base ai temi individuati come più significativi, sono raccolti su base annuale e si riferiscono al periodo 2015-2017 e riguardano Eni SpA e le società consolidate. La rilevazione delle informazioni e dei dati è strutturata in modo da garantire la confrontabilità dei dati su più anni. Tutti i dati si riferiscono alle sole imprese consolidate con il metodo integrale. I dati sulle segnalazioni, formazione anti corruzione e community investment
KPI GRI METODOLOGIA
sono rappresentati per le sole società consolidate integralmente. A tale rappresentazione è stata affiancata una vista addizionale in linea con altri documenti societari e in continuità con il passato. I dati sicurezza, ambiente e cambiamento climatico riguardano le società significative dal punto di vista degli impatti HSE. Per tali dati è stata data una duplice rappresentazione: è riportato il dato delle sole società consolidate integralmente come richiesto dal decreto e anche il dato inclusivo delle società in joint operation, a controllo congiunto o collegate in cui Eni ha il controllo delle operazioni. L'obiettivo è dare continuità a quanto pubblicato in passato, coerenza agli obiettivi che l'azienda si è posta, e rappresentare i potenziali impatti delle attività di cui Eni ha la gestione.
I dati relativi al solo perimetro consolidato integralmente sono esposti per la prima volta ai fini della presente DNF e in adempimento a quanto richiesto dal Decreto. Alcuni dati relativi al perimetro complessivo delle società operate sono stati riesposti rispetto a quanto pubblicato nel documento volontario "Eni for 2016".
| CAMBIAMENTO CLIMATICO | |||
|---|---|---|---|
| EMISSIONI GHG |
I GHG comprendono le emissioni di CO2 , CH4 e N2 O; il Global Warming Potential utilizzato è 25 per il CH4 e 298 per l'N2 O. Inventario Eni sarà certificato secondo ISAE3000/3410. I fattori di emissione utilizzati per i calcoli sono, laddove possibile, sito specifici o, in alternativa, ricavati dalla letteratura internazionale disponibile. |
||
| INTENSITÀ DI EMISSIONI |
Numeratore: emissioni di GHG dirette (Scope 1) e comprendono CO2 , CH4 e N2 O. |
||
| CONSUMI ENERGETICI |
Consumo di fonti primarie: somma dei consumi di fuel gas, gas naturale, gas di raffineria/processo, GPL, distillati leggeri/benzine, gasolio, kerosene, olio combustibile, FOK e coke da FCC. Energia primaria acquistata da altre società: somma degli acquisti di energia elettrica, calore e vapore da terzi. Il consumo da fonti rinnovabili dipende dal mix elettrico nazionale perché attualmente è irrilevante il consumo da pannelli fotovoltaici installati da Eni sui propri asset. |
||
| INTENSITÀ ENERGETICA |
L'indice di intensità energetica della raffinazione rappresenta il valore complessivo dell'energia effettivamente utilizzata in un determinato anno nei vari impianti di processo delle raffinerie, rapportato al corrispondente valore determinato in base a consumi standard predefiniti per ciascun impianto di processo. Per confrontare negli anni i dati è stato considerato come riferimento (100%) il dato relativo al 2009. Per tali indici il numeratore rappresenta il consumo di fonti primarie e acquisti di energia elettrica e/o vapore. |
||
| PERSONE, SALUTE E SICUREZZA | |||
| OCCUPAZIONE | Eni si avvale di un numero elevato di contrattisti per lo svolgimento delle attività all'interno dei propri siti. | ||
| SENIOR MANAGER E MANAGER LOCALI ALL'ESTERO |
Rapporto tra numero di senior manager + manager locali (dipendenti originari del Paese nel quale ha sede la loro principale attività lavorativa) su totale occupazione estero. |
||
| TASSO DI ASSENTEISMO |
Rapporto tra il numero di ore di assenza/n. ore lavorabili x 100 dei dipendenti a ruolo nel periodo considerato. KPI solo per Italia e per la sola popolazione non dirigenziale. |
||
| SALUTE E SICUREZZA |
LTIF: indice di frequenza infortuni ossia numero di infortuni avvenuti ogni milione di ore lavorate. Numeratore: somma degli infortuni sul lavoro con giorni di assenza verificatisi nel periodo(a); denominatore: ore lavorate nello stesso periodo; risultato del rapporto moltiplicato per 1.000.000. |
TRIR: indice di frequenza infortuni totali registrabili (infortuni con giorni di assenza, trattamenti medici e casi di limitazione al lavoro). Numeratore: numero di infortuni totali registrabili; denominatore: ore lavorate nello stesso periodo. Risultato del rapporto moltiplicato per 1.000.000. Indice di gravità infortuni: ossia giorni di assenza per infortuni sul lavoro avvenuti ogni migliaio di ore lavorate. Numeratore: giorni
di assenza dal lavoro nel periodo(a) per infortuni (calcolati come giorni di calendario a partire dal giorno successivo all'accadimento); denominatore: ore lavorate nello stesso periodo. Risultato del rapporto moltiplicato per 1.000.
Near miss: evento incidentale la cui origine, svolgimento ed effetto potenziale sono di natura incidentale, differenziandosi però da un incidente solo in quanto l'esito non si è rilevato dannoso, grazie a concomitanze favorevoli e fortunose o all'intervento mitigativo di sistemi tecnici e/o organizzativi di protezione. Vanno pertanto considerati near miss quegli eventi incidentali che non si siano trasformati in danni o infortuni.
OIFR (Occupational Illness Frequency Rate): indice di frequenza delle malattie professionali dei dipendenti denunciate - rapporto tra il numero delle denunce di malattia professionale dei dipendenti nel periodo contabile di riferimento e le ore lavorate nello stesso periodo. Risultato del rapporto moltiplicato per 1.000.000.
| KPI GRI | METODOLOGIA |
|---|---|
| AMBIENTE | |
| PRELIEVI IDRICI | Somma dell'acqua di mare prelevata, dell'acqua dolce prelevata e dell'acqua salmastra proveniente da sottosuolo o superficie. L'acqua da TAF rappresenta la quota di acqua di falda inquinata trattata e riutilizzata nel ciclo produttivo. |
| TUTELA DELL'ARIA | NOx : emissioni dirette totali di ossidi di azoto dovute ai processi di combustione con aria. Incluse emissioni di NOx da attività di flaring, da processi di recupero dello zolfo, da rigenerazione FCC, ecc. Comprese emissioni di NO ed NO2 , escluso N2 O. SOx : emissioni dirette totali di ossidi di zolfo, comprensive delle emissioni di SO2 ed SO3 NMVOC: emissioni dirette totali di idrocarburi, idrocarburi sostituiti e idrocarburi ossigenati, che evaporano a temperatura ambiente. È incluso il GPL ed escluso il metano. PST: emissioni dirette di Particolato Sospeso Totale, materiale solido o liquido finemente suddiviso sospeso in flussi gassosi. Fattori di emissione standard. |
| FORNITORI | |
| FORNITORI OGGETTO DI ASSESSMENT |
L'indicatore si riferisce solo ai processi gestiti da Eni SpA; rappresenta tutti i fornitori oggetto di Due Diligence, sottoposti ad un processo di qualifica, oggetto di un feedback di valutazione delle performance sulle aree HSE, compliance o comportamento commerciale, oggetto di un processo di retroazione oppure sottoposti ad un assessment su tematiche di diritti umani (SA8000); l'indicatore si riferisce a tutti i fornitori per i quali le attività di Vendor Management sono accentrate in Eni SpA (i.e. tutti i fornitori italiani, mega supplier ed internazionali). |
(a) Ad esclusione degli infortuni in itinere.
| TEMI MATERIALI DI SOSTENIBILITÀ | GRI STANDARDS | PERIMETRO INTERNO |
PERIMETRO ESTERNO E LIMITAZIONI |
|
|---|---|---|---|---|
| DECARBONIZZAZIONE PERCORSO DI |
Contrasto al cambiamento climatico | GRI 201 Economic Performance GRI 305 Emissions |
√ | Fornitori e clienti (RNEF1 ; RNEC2 ) |
| GRI 302 Energy | √ | |||
| Innovazione tecnologica | - | √ | ||
| Occupazione e pari opportunità | GRI 401 Employment GRI 404 Training and Education GRI 405 Diversity of governance bodies and employees GRI 202: Market presence |
√ | ||
| Tutela della salute dei lavoratori e delle comunità | GRI 403 Occupational H&S | √ | ||
| Sicurezza delle persone e asset integrity | GRI 403 Occupational H&S | √ | Fornitori | |
| Economia circolare e rifiuti | GRI 306 Effluents and Waste | √ | ||
| MODELLO OPERATIVO | Riduzione degli impatti ambientali | GRI 303 Water | √ | |
| GRI 306 Effluents and Waste | √ | |||
| GRI 304 Biodiversity | √ | |||
| GRI 307: Environmental compliance | √ | |||
| Diritti umani | GRI 412 Human Rights Assessment GRI 410 Security Practices GRI 406 Non-Discrimination GRI 414 Supplier Social Assessment |
√ | Forze di sicurezza locali Fornitori (RNEF1 ) |
|
| Integrità nella gestione del business | GRI 205 Anti-corruption | √ | Fornitori (RPEF3 ) |
|
| COOPERAZIONE MODELLO DI |
Accesso all'energia, diversificazione economica e sviluppo locale |
GRI 203 Indirect Economic Impacts GRI 413 Local Communities |
√ | |
| Local content | GRI 204 Procurement Practices | √ | Fornitori (RNEF1 ) |
|
(1) RNEF = Rendicontazione non estesa ai fornitori.
(2) RNEC= Rendicontazione non estesa ai clienti
(3) RPEF = Rendicontazione parzialmente estesa ai fornitori.
| DISCLOSURE | DESCRIZIONE DELL'INDICATORE | SEZIONE E/O NUMERO DI PAGINA | |||
|---|---|---|---|---|---|
| Profilo dell'Organizzazione | |||||
| 102-1 | Nome dell'organizzazione | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 1 | |||
| 102-2 | Principali attività, marchi, prodotti e/o servizi | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 4-5 | |||
| 102-3 | Sede principale | Relazione Finanziaria Annuale 2017, retro cover | |||
| 102-4 | Paesi di operatività | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 4-5 | |||
| 102-5 | Assetto proprietario e forma legale | Relazione Finanziaria Annuale 2017, retro cover https://www.eni.com/it_IT/azienda/governance/azionisti.page. |
|||
| 102-6 | Mercati serviti | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 4-5 | |||
| 102-7 | Dimensione dell'organizzazione | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 12-13 | |||
| 102-8 | Numero di dipendenti per tipo di contratto, regione e genere | DNF, pag. 114-115 | |||
| 102-9 | Descrizione della catena di fornitura | DNF, pag. 119 | |||
| 102-10 | Modifiche significative del Gruppo o della catena di fornitura | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 142-144; 366 | |||
| 102-11 | Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 24-27 | |||
| 102-12 | Adozione di codici e principi esterni | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 17 | |||
| 102-13 | Adesione ad associazioni e organizzazioni nazionali o internazionali |
Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 16-17 | |||
| Strategia | |||||
| 102-14 | Dichiarazione del Presidente e dell'Amministratore Delegato | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 6-9 | |||
| 102-15 | Principali impatti, rischi e opportunità | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 24-27; 92-104 | |||
| Etica e integrità | |||||
| 102-16 | Valori, principi, standard, codici di condotta e codici etici | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 18-19; 31 DNF, pag. 108 |
|||
| Governance | |||||
| 102-18 | Struttura di governo dell'organizzazione | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 28-31 | |||
| Coinvolgimento degli stakeholder | |||||
| 102-40 | Elenco degli stakeholder coinvolti | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15-17 | |||
| 102-41 | Contratti collettivi di lavoro | DNF, pag. 113-115 | |||
| 102-42 | Identificazione e selezione degli stakeholder | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15-17 | |||
| 102-43 | Coinvolgimento degli stakeholder | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15-17 | |||
| 102-44 | Aspetti chiave e critiche emerse dal coinvolgimento degli stakeholder |
Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15-17 | |||
| Pratiche di reporting | |||||
| 102-45 | Società consolidate | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 342-366 DNF, pag. 122-123 |
|||
| 102-46 | Definizione dei contenuti | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15 DNF, pag. 123 |
|||
| 102-47 | Aspetti materiali identificati | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15 DNF, pag. 123 |
|||
| 102-48 | Ridefinizione delle informazioni | DNF, pag. 122 | |||
| 102-49 | Cambiamenti significativi di rendicontazione | DNF, pag. 122 | |||
| 102-50 | Periodo di rendicontazione | DNF, pag. 122 | |||
| 102-51 | Data di pubblicazione del precedente report | Prima DNF ai sensi del D.Lgs. 254/2016 Eni for: https:// www.eni.co/m/it_IT/ documentazione. page?categoryCode=sustainability |
|||
| 102-52 | Periodicità di rendicontazione | DNF, pag. 122 | |||
| 102-53 | Contatti per DNF | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 1 | |||
| 102-54 / 102-55 | Scelta dell'opzione in accordance e Content index | DNF, pag. 122-125 | |||
| 102-56 | Attestazione esterna | DNF, pag. 126 | |||
| Approccio di Gestione | |||||
| 103-1 103-2 103-3 |
Spiegazione, perimetro e impatti dell'aspetto materiale Modalità di gestione aziendale del tema materiale Valutazione della gestione del tema |
Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 15-19 DNF, pag. 122-123 |
| DISCLOSURE | DESCRIZIONE DELL'INDICATORE | SEZIONE E/O NUMERO DI PAGINA | OMISSION | |||
|---|---|---|---|---|---|---|
| CATEGORIA: PERFORMANCE ECONOMICA | ||||||
| Performance economica - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 109-112; 123 | |||||
| 201-2 | Implicazioni finanziarie connesse al cambiamento climatico |
Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 26-27; 100-104 DNF, pag. 109-112 |
||||
| Presenza sul mercato - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 113-115; 123 | |||||
| 202-2 | Manager e senior manager locali all'estero | DNF, pag. 115 | ||||
| Impatti economici indiretti - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 121; 123 | |||||
| 203-1 | Investimenti infrastrutturali e per lo sviluppo | DNF, pag. 121 | ||||
| Pratiche degli acquisti - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 121; 123 | |||||
| 204-1 | Spesa verso fornitori locali | DNF, pag. 121 | Informazioni richieste dall'indicatore non attualmente disponibili; in elaborazione una metodologia per coprire l'indicatore nei prossimi anni. |
|||
| Anti corruzione - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 120; 123 | |||||
| 205-2 | Comunicazione e formazione su politiche anti corruzione | DNF, pag. 120 | ||||
| CATEGORIA: PERFORMANCE AMBIENTALE | ||||||
| Energia - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 109-112; 123 | |||||
| 302-3 | Intensità energetica | DNF, pag. 111-112; 122 | ||||
| Acqua - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 116-117; 123 | |||||
| 303-1 | Prelievi idrici | DNF, pag. 116-117 | ||||
| Biodiversità - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 116-117; 123 | |||||
| 304-1 | Operazioni in aree protette o ad alto valore di biodiversità | DNF, pag. 116-117 | Alcune informazioni qualitative e quantitative richieste dall'indicatore non sono attualmente disponibili; Eni si impegna, nei prossimi anni, a coprire l'indicatore. |
|||
| Emissioni - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 109-112; 123 | |||||
| 305-1 | Emissioni di gas serra dirette (Scope 1) | DNF, pag. 109-112; 122 | ||||
| 305-4 | Intensità emissiva | DNF, pag. 109-112; 122 | ||||
| Scarichi e rifiuti - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 116-117; 123 | |||||
| 306-2 | Rifiuti per tipologia e modalità di smaltimento | DNF, pag. 116-117 | ||||
| Compliance ambientale - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 116-117; 123 | |||||
| 307-1 | Compliance ambientale | Relazione Finanziaria Annuale 2017, pag. 205-208 | ||||
| CATEGORIA: PERFORMANCE SOCIALE | ||||||
| Occupazione - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 113-115; 123 | |||||
| 401-1 | Assunzioni e risoluzioni | DNF, pag. 113-115 | ||||
| Salute e sicurezza sul lavoro - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) DNF, pag. 113-115; 123 | ||||||
| 403-2 | Assenteismo, Indici infortunistici e di malattia | DNF, pag. 113-115; 122 | Alcune delle informazioni richieste dall'indicatore non sono attualmente disponibili. Eni si impegna, nei prossimi anni, a coprire l'indicatore. |
|||
| Formazione e istruzione - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 113-115; 123 | |||||
| 404-1 | Formazione dei dipendenti | DNF, pag. 113-115 |
| DISCLOSURE | DESCRIZIONE DELL'INDICATORE | SEZIONE E/O NUMERO DI PAGINA | OMISSION | ||
|---|---|---|---|---|---|
| Diversità e pari opportunità - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 113-115; 123 | ||||
| 405-1 | Diversità degli organi di governo e dei dipendenti | DNF, pag. 113-115 | |||
| Non discriminazione - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 118-119; 123 | ||||
| 406-1 | Incidenti di discriminazione e azioni intraprese | DNF, pag. 118-119 | |||
| Pratiche di sicurezza - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 118-119; 123 | ||||
| 410-1 | Formazione al personale di security | DNF, pag. 118-119 | |||
| Valutazione dei diritti umani - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 118-119; 123 | ||||
| 412-2 | Formazione sul tema Diritti Umani | DNF , pag. 118-119 | |||
| Comunità locali - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 121; 123 | ||||
| 413-1 | Attività di coinvolgimento della comunità locale | DNF, pag. 121 | |||
| Fornitori e valutazioni sociali - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 119; 123 | ||||
| 414-1 | Qualifica sociale di nuovi fornitori | DNF, pag. 119 | |||
| CATEGORIA: INNOVAZIONE TECNOLOGICA | |||||
| Innovazione tecnologica - Approccio di gestione (103-1; 103-2; 103-3) | DNF, pag. 109-112; 123 |



Così come comunicato da Saipem in data 5 marzo 2018, la Consob con propria delibera n.20324 ha accertato la "non conformità del bilancio consolidato e di esercizio 2016 di Saipem alle norme che ne disciplinano la predisposizione". Nel bilancio consolidato, e per quanto di competenza nel bilancio di esercizio 2016, Saipem ha rilevato rettifiche ai propri valori di libro relativi ad immobilizzazioni e crediti rispettivamente per €2.118 e €171 milioni. In particolare la Commissione ritiene che alcune di queste svalutazioni relative ad immobili, impianti e macchinari per €1,3 miliardi, a magazzini ed imposte differite attive per €0,1 miliardi e quindi per un ammontare complessivo pari a circa €1,4 miliardi avrebbero dovuto, almeno in parte, essere rilevate per competenza economica nell'esercizio al 31 dicembre 2015. La Commissione inoltre ha ritenuto non conforme ai principi contabili alcuni aspetti della metodologia adottata da Saipem per determinare il tasso di attualizzazione dei flussi ai fini dell'impairment test ed in particolare l'utilizzo di un unico tasso per tutte le business unit, senza distinguere fra i differenti profili di rischio che ad avviso della Commissione caratterizzano le attività. Con lo stesso comunicato stampa, premettendo di non condividere il giudizio di non conformità espresso dalla Commissione, Saipem ha preannunciato la pubblicazione di una situazione economica – patrimoniale proforma consolidata al 31 dicembre 2016 corredata dei dati comparativi che tenga conto dei rilievi formulati dalla Commissione. In data 6 marzo 2018 Saipem ha comunicato che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di impugnare la predetta delibera Consob nelle competenti sedi giudiziarie.
Come è noto ed ampiamente descritto nella Relazione sulla gestione e nelle pertinenti note al relativo bilancio consolidato 2015, il 27 ottobre 2015 Eni ha sottoscritto un accordo con il Fondo Strategico Italiano SpA "FSI" (ora CDP Equity SpA) per la cessione del 12,503% del capitale di Saipem e la costituzione di un patto parasociale che ha comportato la perdita del controllo esclusivo di Eni su Saipem e la realizzazione di una situazione di controllo congiunto. Pertanto, alla data di efficacia di tali accordi (22 gennaio 2016), il gruppo Saipem è stato deconsolidato e la partecipazione residua è stata rilevata secondo l'equity method. In relazione a ciò a far data dal 1° novembre 2015 Saipem venne considerata quale discontinued operations e pertanto classificata e valutata secondo le disposizioni dell'IFRS 5, che prevedono, oltre alla sospensione degli ammortamenti, la valutazione del gruppo in dismissione, al minore tra il valore di iscrizione e il fair value rappresentato, nel caso di specie, dal prezzo di borsa, avuto riguardo alla circostanza che la recuperabilità del gruppo in dismissione avviene attraverso la vendita e non tramite l'uso. Quando fu attivata la classificazione come discontinued operations il 1° novembre 2015 in relazione all'accordo preliminare con FSI, il titolo Saipem aveva un valore di borsa superiore al valore dell'attività nette di Saipem in dismissione.
Nel bilancio al 31 dicembre 2015, per effetto della flessione delle quotazioni, l'interessenza in Saipem fu una prima volta allineata alla capitalizzazione di borsa con la rilevazione di una svalutazione di €393 milioni (€173 milioni di pertinenza Eni). Il 22 gennaio 2016 data di efficacia della cessione della partecipazione e della costituzione del sindacato di voto, cessò il controllo esclusivo sostituito da quello congiunto. In conformità a quanto previsto dall'IFRS 10, in occasione del cambio del tipo di controllo, la partecipazione residua fu allineata una seconda volta ai corsi di borsa rilevando una minusvalenza di €441 milioni, e da quel momento contabilizzata secondo l'equity method. Al 30 giugno 2016 il valore di libro della partecipazione era significativamente inferiore al patrimonio netto contabile, per riallinearsi invece al 31 dicembre 2016. Conclusivamente, ferma restando la necessità di monitorare l'evoluzione del contenzioso avviato da Saipem, va rilevato il fatto che le valutazioni di bilancio operate da Eni sono state rilevate nei rilevanti closing period facendo riferimento prevalentemente al fair value espresso dalle quotazioni di borsa1 .
In linea con la policy di trasparenza e correttezza nella gestione dei propri fornitori, Eni SpA ha aderito al Codice Italiano Pagamenti Responsabili che Assolombarda ha istituito nel 2014. Nel 2017 i tempi medi di pagamenti dei fornitori, secondo le previsioni contrattuali, si sono attestati mediamente a 56 giorni.
Art. 15 (già art. 36) del Regolamento Mercati Consob (aggiornato con Delibera Consob n. 20249 del 28 dicembre 2017): condizioni per la quotazione di azioni di società controllanti società costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea. In relazione alle prescrizioni regolamentari in tema di condizioni per la quotazione di società controllanti società costituite e regolate secondo leggi di Stati non appartenenti all'Unione Europea e di significativa rilevanza ai fini del bilancio consolidato, si segnala che:
In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 2428, quarto comma del Codice Civile, si attesta che Eni SpA ha le seguenti sedi secondarie: San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1; San Donato Milanese (MI) - Piazza Vanoni, 1.
I fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono indicati nel commento all'andamento operativo dei settori di attività.
(1) Ai fini della redazione del bilancio di Eni SpA la partecipazione in Saipem è rilevata secondo il criterio del costo e sia al 31 dicembre 2015 sia alla data della perdita del controllo presentava un valore di iscrizione inferiore rispetto al valore di mercato.
Il glossario dei termini delle attività operative è consultabile sul sito Internet di Eni all'indirizzo eni.com. Di seguito sono elencati quelli di uso piu ricorrente.
(N2 O), idrofluorocarburi (HFC), per fluorocarburi (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6 ). I GHG assorbono ed emettono a specifiche lunghezze d'onda nello spettro della radiazione infrarossa. Questa loro proprietà causa il fenomeno noto come effetto serra, causa del surriscaldamento del pianeta.
duzione venga suddivisa in due parti: una (Cost Oil) destinata al recupero dei costi del Contrattista; l'altra (Profit Oil) suddivisa a titolo di profitto tra il Committente e il Contrattista secondo schemi di ripartizione variabili. Sulla base di questa configurazione di principio, la contrattualistica specifica puo assumere caratteristiche diverse a seconda dei Paesi.
confidenza che le quantità verranno recuperate" cioè che è molto più probabile che lo siano piuttosto che non lo siano. Il progetto di sviluppo deve essere iniziato oppure l'operatore deve essere ragionevolmente certo (chiara volontà manageriale) che inizierà entro un tempo ragionevole.
| Abbreviazioni | ||
|---|---|---|
| /a | anno | mgl | migliaia |
|---|---|---|---|
| bbl | barili | mld | miliardi |
| bbl/g | barili/giorno | mln | milioni |
| boe | barili di petrolio equivalente | n. | numero |
| boe/g | barili di petrolio equivalente/giorno | NGL | Natural Gas Liquids |
| /g | giorno | PCA | Production Concession Agreement |
| GNL | Gas Naturale Liquefatto | ppm | parti per milione |
| GPL | Gas di Petrolio Liquefatto | PSA | Production Sharing Agreement |
| GWh | Gigawattora | tep | tonnellate di petrolio equivalente |
| km | chilometri | ton | tonnellate |
| /a | anno | mgl | migliaia |
|---|---|---|---|
| bbl | barili | mld | miliardi |
| bbl/g | barili/giorno | mln | milioni |
| boe | barili di petrolio equivalente | n. | numero |
| boe/g | barili di petrolio equivalente/giorno | NGL | Natural Gas Liquids |
| /g | giorno | PCA | Production Concession Agreement |
| GNL | Gas Naturale Liquefatto | ppm | parti per milione |
| GPL | Gas di Petrolio Liquefatto | PSA | Production Sharing Agreement |
| GWh | Gigawattora | tep | tonnellate di petrolio equivalente |
| km | chilometri | ton | tonnellate |
| mc | metri cubi | TWh | Terawattora |

| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Totale | di cui verso parti correlate |
Totale | di cui verso parti correlate |
|
| ATTIVITÀ | ||||||
| Attività correnti | ||||||
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (8) | 7.363 | 5.674 | |||
| Attività finanziarie destinate al trading | (9) | 6.012 | 6.166 | |||
| Attività finanziarie disponibili per la vendita | (10) | 207 | 238 | |||
| Crediti commerciali e altri crediti | (11) | 15.737 | 907 | 17.593 | 1.100 | |
| Rimanenze | (12) | 4.621 | 4.637 | |||
| Attività per imposte sul reddito correnti | (13) | 191 | 383 | |||
| Attività per altre imposte correnti | (14) | 729 | 689 | |||
| Altre attività correnti | (15) (34) | 1.573 | 30 | 2.591 | 57 | |
| 36.433 | 37.971 | |||||
| Attività non correnti | ||||||
| Immobili, impianti e macchinari | (16) | 63.158 | 70.793 | |||
| Rimanenze immobilizzate-scorte d'obbligo | (17) | 1.283 | 1.184 | |||
| Attività immateriali | (18) | 2.925 | 3.269 | |||
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | (20) | 3.511 | 4.040 | |||
| Altre partecipazioni | (20) | 219 | 276 | |||
| Altre attività finanziarie | (21) | 1.675 | 1.214 | 1.860 | 1.349 | |
| Attività per imposte anticipate | (22) | 4.078 | 3.790 | |||
| Altre attività non correnti | (23) (34) | 1.323 | 46 | 1.348 | 13 | |
| 78.172 | 86.560 | |||||
| Attività destinate alla vendita | (35) | 323 | 14 | |||
| TOTALE ATTIVITÀ | 114.928 | 124.545 | ||||
| PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | ||||||
| Passività correnti | ||||||
| Passività finanziarie a breve termine | (24) | 2.242 | 164 | 3.396 | 191 | |
| Quote a breve di passività finanziarie a lungo termine | (29) | 2.286 | 3.279 | |||
| Debiti commerciali e altri debiti | (25) | 16.748 | 2.808 | 16.703 | 2.289 | |
| Passività per imposte sul reddito correnti | (26) | 472 | 426 | |||
| Passività per altre imposte correnti | (27) | 1.472 | 1.293 | |||
| Altre passività correnti | (28) (34) | 1.515 | 60 | 2.599 | 88 | |
| 24.735 | 27.696 | |||||
| Passività non correnti | ||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | (29) | 20.179 | 20.564 | |||
| Fondi per rischi e oneri | (30) | 13.447 | 13.896 | |||
| Fondi per benefici ai dipendenti | (31) | 1.022 | 868 | |||
| Passività per imposte differite | (32) | 5.900 | 6.667 | |||
| Altre passività non correnti | (33) (34) | 1.479 | 23 | 1.768 | 23 | |
| 42.027 | 43.763 | |||||
| Passività direttamente associabili ad attività destinate alla vendita | (35) | 87 | ||||
| TOTALE PASSIVITÀ | 66.849 | 71.459 | ||||
| PATRIMONIO NETTO | (36) | |||||
| Interessenze di terzi | 49 | 49 | ||||
| Patrimonio netto di Eni: | ||||||
| Capitale sociale | 4.005 | 4.005 | ||||
| Riserve cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale | 183 | 189 | ||||
| Altre riserve | 42.490 | 52.329 | ||||
| Azioni proprie | (581) | (581) | ||||
| Acconto sul dividendo | (1.441) | (1.441) | ||||
| Utile (perdita) dell'esercizio | 3.374 | (1.464) | ||||
| Totale patrimonio netto di Eni | 48.030 | 53.037 | ||||
| TOTALE PATRIMONIO NETTO | 48.079 | 53.086 | ||||
| TOTALE PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | 114.928 | 124.545 |
| 2017 | 2016 | 2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Totale | di cui verso parti correlate |
Totale | di cui verso parti correlate |
Totale | di cui verso parti correlate |
| RICAVI | (39) | ||||||
| Ricavi della gestione caratteristica | 66.919 | 1.567 | 55.762 | 1.238 | 72.286 | 1.342 | |
| Altri ricavi e proventi | 4.058 | 41 | 931 | 74 | 1.252 | 69 | |
| Totale ricavi | 70.977 | 56.693 | 73.538 | ||||
| COSTI | (40) | ||||||
| Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | (52.461) | (9.164) (44.124) | (8.212) | (56.848) | (6.882) | ||
| Costo lavoro | (2.951) | (34) | (2.994) | (24) | (3.119) | (55) | |
| Altri proventi (oneri) operativi | (32) | 331 | 16 | 247 | (485) | 96 | |
| Ammortamenti | (7.483) | (7.559) | (8.940) | ||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 225 | 475 | (6.534) | ||||
| Radiazioni | (263) | (350) | (688) | ||||
| UTILE (PERDITA) OPERATIVO | 8.012 | 2.157 | (3.076) | ||||
| PROVENTI (ONERI) FINANZIARI | (41) | ||||||
| Proventi finanziari | 3.924 | 191 | 5.850 | 157 | 8.635 | 83 | |
| Oneri finanziari | (5.886) | (4) | (6.232) | (145) | (10.104) | (50) | |
| Proventi (oneri) netti su attività finanziarie destinate al trading | (111) | (21) | 3 | ||||
| Strumenti finanziari derivati | 837 | (482) | 27 | 160 | |||
| (1.236) | (885) | (1.306) | |||||
| PROVENTI (ONERI) SU PARTECIPAZIONI | (42) | ||||||
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (267) | (326) | (471) | ||||
| Altri proventi (oneri) su partecipazioni | 335 | (54) | 576 | ||||
| 68 | (380) | 105 | |||||
| UTILE (PERDITA) ANTE IMPOSTE | 6.844 | 892 | (4.277) | ||||
| Imposte sul reddito | (43) | (3.467) | (1.936) | (3.122) | |||
| Utile (perdita) dell'esercizio - Continuing operations | 3.377 | (1.044) | (7.399) | ||||
| Utile (perdita) dell'esercizio - Discontinued operations | (413) | (1.974) | 142 | ||||
| UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO | 3.377 | (1.457) | (9.373) | ||||
| Di competenza Eni: | |||||||
| - continuing operations | 3.374 | (1.051) | (7.952) | ||||
| - discontinued operations | (413) | (826) | |||||
| 3.374 | (1.464) | (8.778) | |||||
| Interessenze di terzi: | (36) | ||||||
| - continuing operations | 3 | 7 | 553 | ||||
| - discontinued operations | (1.148) | ||||||
| 3 | 7 | (595) | |||||
| Utile (perdita) per azione sull'utile (perdita) dell'esercizio di competenza degli azionisti Eni (ammontari in € per azione) |
(44) | ||||||
| - semplice | 0,94 | (0,41) | (2,44) | ||||
| - diluito | 0,94 | (0,41) | (2,44) | ||||
| Utile (perdita) per azione sull'utile (perdita) dell'esercizio di competenza degli azionisti Eni - Continuing operations (ammontari in € per azione) |
(44) | ||||||
| - semplice | 0,94 | (0,29) | (2,21) | ||||
| - diluito | 0,94 | (0,29) | (2,21) |
| (€ milioni) | Note | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|---|
| Utile (perdita) dell'esercizio | 3.377 | (1.457) | (9.373) | |
| Altre componenti dell'utile (perdita) complessivo: | ||||
| Componenti non riclassificabili a conto economico | ||||
| Rivalutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti | (36) | (33) | 16 | 36 |
| Effetto fiscale | (36) | 29 | (35) | (21) |
| (4) | (19) | 15 | ||
| Componenti riclassificabili a conto economico: | ||||
| Differenze di cambio da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro | (5.573) | 1.198 | 4.837 | |
| Variazione fair value strumenti finanziari disponibili per la vendita | (36) | (5) | (4) | (4) |
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | (36) | (6) | 883 | (256) |
| Quota di pertinenza delle "altre componenti dell'utile (perdita) complessivo" delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
(36) | 69 | 32 | (9) |
| Effetto fiscale | (36) | 1 | (220) | 66 |
| (5.514) | 1.889 | 4.634 | ||
| Totale altre componenti dell'utile (perdita) complessivo | (5.518) | 1.870 | 4.649 | |
| Totale utile (perdita) complessivo dell'esercizio | (2.141) | 413 | (4.724) | |
| Di competenza Eni: | ||||
| - continuing operations | (2.144) | 819 | (3.416) | |
| - discontinued operations | (413) | (779) | ||
| (2.144) | 406 | (4.195) | ||
| Interessenze di terzi: | ||||
| - continuing operations | 3 | 7 | 554 | |
| - discontinued operations | (1.083) | |||
| 3 | 7 | (529) |
| Patrimonio netto di Eni | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Capitale sociale | Riserva legale | Riserva per acquisto azioni proprie | finanziari derivati cash flow hedge Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
finanziari disponibili per la vendita Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
Riserva per piani a benefici al netto dell'effetto fiscale definiti per i dipendenti |
Altre riserve | cambio da conversione Riserva per differenze |
Azioni proprie | Utili relativi a esercizi precedenti | Acconto sul dividendo | Utile (perdita) dell'esercizio | Totale | Interessenze di terzi | Totale patrimonio netto |
| Saldi al 31 dicembre 2016 | (36) 4.005 | 959 | 581 | 189 | 4 | (112) | 211 | 10.319 | (581) | 40.367 | (1.441) (1.464) 53.037 | 49 | 53.086 | |||
| Utile dell'esercizio Altre componenti dell'utile complessivo Componenti non |
3.374 | 3.374 | 3 | 3.377 | ||||||||||||
| riclassificabili a conto economico Rivalutazioni di piani a benefici definiti per i dipendenti al netto dell'effetto fiscale |
(36) | (4) | (4) | (4) | ||||||||||||
| Componenti riclassificabili a conto economico |
(4) | (4) | (4) | |||||||||||||
| Differenze cambio da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro |
(36) | 2 | (5.575) | (5.573) | (5.573) | |||||||||||
| Variazione fair value altri strumenti finanziari disponibili per la vendita al netto dell'effetto fiscale |
(36) | (4) | (4) | (4) | ||||||||||||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge |
||||||||||||||||
| al netto dell'effetto fiscale Quota di pertinenza delle "Altre componenti dell'utile complessivo" delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
(36) (36) |
(6) | 69 | (6) 69 |
(6) 69 |
|||||||||||
| (6) | (4) | 2 | 69 (5.575) | (5.514) | (5.514) | |||||||||||
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
(6) | (4) | (2) | 69 (5.575) | 3.374 (2.144) | 3 | (2.141) | |||||||||
| Operazioni con gli azionisti Attribuzione del dividendo di Eni SpA (€0,40 per azione a saldo dell'acconto 2016 di €0,40 per azione) |
(36) | 1.441 (2.881) (1.440) | (1.440) | |||||||||||||
| Acconto sul dividendo | ||||||||||||||||
| (€0,40 per azione) Attribuzione del dividendo di altre società |
(36) | (1.441) | (1.441) | (3) | (1.441) (3) |
|||||||||||
| Destinazione perdita residua 2016 |
(4.345) | 4.345 | ||||||||||||||
| Altri movimenti di patrimonio netto |
(4.345) | 1.464 (2.881) | (3) | (2.884) | ||||||||||||
| Altre variazioni | 74 | (56) | 18 | 18 | ||||||||||||
| Saldi al 31 dicembre 2017 | (36) 4.005 | 959 | 581 | 183 | (114) 280 | 74 4.818 |
(581) | (56) 35.966 |
(1.441) | 18 3.374 48.030 |
49 | 18 48.079 |
| Patrimonio netto di Eni | |||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Capitale sociale | Riserva legale | Riserva per acquisto azioni proprie | finanziari derivati cash flow hedge Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
finanziari disponibili per la vendita Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
Riserva per piani a benefici al netto dell'effetto fiscale definiti per i dipendenti |
Altre riserve | cambio da conversione Riserva per differenze |
Azioni proprie | Utili relativi a esercizi precedenti | Acconto sul dividendo | Utile (perdita) dell'esercizio | (perdita) complessivo relative alle discontinued operations Altre componenti dell'utile |
Totale | Interessenze di terzi | Totale patrimonio netto |
| Saldi al 31 dicembre 2015 | (36) 4.005 | 959 | 581 | (474) | 8 | (101) 180 9.129 (581) | 51.985 (1.440) (8.778) | 20 55.493 | 1.916 | 57.409 | |||||||
| Utile (perdita) dell'esercizio | (1.464) | (1.464) | 7 (1.457) | ||||||||||||||
| Altre componenti dell'utile (perdita) complessivo Componenti non riclassificabili a conto economico |
|||||||||||||||||
| Rivalutazioni di piani a benefici definiti per i dipendenti al netto |
|||||||||||||||||
| dell'effetto fiscale | (36) | (19) | (19) | (19) | |||||||||||||
| (19) | (19) | (19) | |||||||||||||||
| Componenti riclassificabili a conto economico |
|||||||||||||||||
| Differenze cambio da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro |
(36) | 8 | 1.190 | 1.198 | 1.198 | ||||||||||||
| Variazione fair value altri strumenti finanziari disponibili per la vendita al netto |
|||||||||||||||||
| dell'effetto fiscale | (36) | (4) | (4) | (4) | |||||||||||||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale |
(36) | 663 | 663 | 663 | |||||||||||||
| Quota di pertinenza delle "Altre componenti dell'utile (perdita) complessivo" delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
(36) | 32 | 32 | 32 | |||||||||||||
| 663 | (4) | 8 | 32 1.190 | 1.889 | 1.889 | ||||||||||||
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
663 | (4) | (11) | 32 1.190 | (1.464) | 406 | 7 | 413 | |||||||||
| Operazioni con gli azionisti | |||||||||||||||||
| Attribuzione del dividendo di Eni SpA (€0,40 per azione a saldo dell'acconto 2015 di €0,40 per azione) |
(36) | (1.028) | 1.440 (1.852) | (1.440) | (1.440) | ||||||||||||
| Acconto sul dividendo | |||||||||||||||||
| (€0,40 per azione) Attribuzione del dividendo |
(36) | (1.441) | (1.441) | (1.441) | |||||||||||||
| di altre società Destinazione perdita |
(4) | (4) | |||||||||||||||
| residua 2015 | (10.630) | 10.630 | |||||||||||||||
| Altri movimenti | (11.658) | (1) | 8.778 | (2.881) | (4) (2.885) | ||||||||||||
| di patrimonio netto Esclusione dall'area di consolidamento |
|||||||||||||||||
| del gruppo Saipem per cessione del controllo |
(1.872) (1.872) | ||||||||||||||||
| Rigiro effetti relativi alle discontinued operations |
(8) | (20) | (28) | (28) | |||||||||||||
| Altre variazioni | (1) | 48 | 47 | 2 | 49 | ||||||||||||
| (1) | 40 | (20) | 19 (1.870) (1.851) | ||||||||||||||
| Saldi al 31 dicembre 2016 | (36) 4.005 | 959 | 581 | 189 | 4 | (112) 211 10.319 (581) | 40.367 | (1.441) (1.464) | 53.037 | 49 53.086 |
| Patrimonio netto di Eni | ||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Capitale sociale | Riserva legale | Riserva per acquisto azioni proprie | finanziari derivati cash flow hedge Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
finanziari disponibili per la vendita Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
Riserva per piani a benefici al netto dell'effetto fiscale definiti per i dipendenti |
Altre riserve | cambio da conversione Riserva per differenze |
Azioni proprie | Utili relativi a esercizi precedenti | Acconto sul dividendo | Utile (perdita) dell'esercizio | (perdita) complessivo relative alle discontinued operations Altre componenti dell'utile |
Totale | Interessenze di terzi | Totale patrimonio netto |
| Saldi al 31 dicembre 2014 | 4.005 959 | 6.201 | (284) | 11 | (122) 207 | 4.439 | (581) | 49.068 (2.020) | 1.303 | 63.186 | 2.455 | 65.641 | ||||
| Perdita dell'esercizio | (8.778) | (8.778) | (595) (9.373) | |||||||||||||
| Altre componenti della perdita complessiva |
||||||||||||||||
| Componenti non riclassificabili | ||||||||||||||||
| a conto economico Rivalutazioni di piani a benefici definiti per i dipendenti |
||||||||||||||||
| al netto dell'effetto fiscale Riclassifica delle altre componenti |
14 | 14 | 1 | 15 | ||||||||||||
| della perdita complessiva relative alle discontinued operations |
8 | (8) | ||||||||||||||
| Componenti riclassificabili a conto economico |
22 | (8) | 14 | 1 | 15 | |||||||||||
| Differenze cambio | ||||||||||||||||
| da conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro |
(1) | 4.722 | 54 | 4.775 | 62 | 4.837 | ||||||||||
| Variazione fair value altri strumenti finanziari disponibili per la vendita al netto dell'effetto fiscale |
(3) | (3) | (3) | |||||||||||||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale |
(194) | (194) | 3 | (191) | ||||||||||||
| Quota di pertinenza delle "Altre componenti della perdita complessiva" delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto |
(9) | (9) | (9) | |||||||||||||
| Riclassifica delle altre componenti dell'utile complessivo relative alle |
||||||||||||||||
| discontinued operations | 4 | (32) | 28 | |||||||||||||
| Utile (perdita) complessivo dell'esercizio |
(190) (190) |
(3) (3) |
(1) (9) 21 (9) |
4.690 4.690 |
54 54 |
(8.778) | 28 | 4.569 20 (4.195) |
65 (529) |
4.634 (4.724) |
||||||
| Operazioni con gli azionisti | ||||||||||||||||
| Attribuzione del dividendo di Eni SpA (€0,56 per azione a saldo dell'acconto 2014 |
||||||||||||||||
| di €0,56 per azione) | 2.020 (4.037) | (2.017) | (2.017) | |||||||||||||
| Acconto sul dividendo (€0,40 per azione) |
(1.440) | (1.440) | (1.440) | |||||||||||||
| Attribuzione del dividendo di altre società |
(21) | (21) | ||||||||||||||
| Destinazione perdita residua 2014 |
(2.734) | 2.734 | ||||||||||||||
| Versamenti e rimborsi da/a azionisti terzi |
1 | 1 | ||||||||||||||
| (2.734) | 580 (1.303) | (3.457) | (20) (3.477) | |||||||||||||
| Altri movimenti di patrimonio netto Eliminazione di utili infragruppo tra società con diversa interessenza di Gruppo |
(28) | (28) | 28 | |||||||||||||
| Esclusione dall'area di consolidamento di società non significative e variazione interessenze di terzi |
(7) | (7) | (10) | (17) | ||||||||||||
| Riclassifica riserve | ||||||||||||||||
| per acquisto di azioni proprie Altre variazioni |
(5.620) | (18) | 5.620 12 |
(6) | (8) | (14) | ||||||||||
| (5.620) | (18) | 5.597 | (41) | 10 | (31) | |||||||||||
| Saldi al 31 dicembre 2015 | 4.005 959 | 581 | (474) | 8 | (101) 180 | 9.129 | (581) | 51.985 (1.440) (8.778) | 20 55.493 | 1.916 | 57.409 |
| Note 2017 2016 2015 (€ milioni) Utile (perdita) dell'esercizio - Continuing operations (7.399) 3.377 (1.044) Rettifiche per ricondurre l'utile (perdita) netto al flusso di cassa da attività operativa: Ammortamenti (40) 7.483 7.559 8.940 Svalutazioni (riprese di valore) nette 6.534 (40) (225) (475) Radiazioni 688 (40) 263 350 Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto 471 (42) 267 326 Plusvalenze nette su cessioni di attività (3.446) (48) (577) Dividendi (42) (205) (143) (402) Interessi attivi (164) (283) (209) Interessi passivi 659 671 645 Imposte sul reddito 3.122 (43) 3.467 1.936 Altre variazioni 894 (9) 586 Variazioni del capitale di esercizio: - rimanenze 1.638 (346) (273) - crediti commerciali 4.944 657 1.286 - debiti commerciali (2.342) 284 1.495 - fondi per rischi e oneri 43 96 (1.043) - altre attività e passività 749 647 498 Flusso di cassa del capitale di esercizio 4.781 1.440 2.112 Variazione fondo per benefici ai dipendenti (3) 38 22 Dividendi incassati 545 291 212 Interessi incassati 81 104 160 Interessi pagati (582) (780) (692) Imposte sul reddito pagate al netto dei crediti d'imposta rimborsati (4.295) (3.437) (2.941) Flusso di cassa netto da attività operativa - Continuing operations 12.875 10.117 7.673 Flusso di cassa netto da attività operativa - Discontinued operations (1.226) Flusso di cassa netto da attività operativa 11.649 10.117 7.673 - di cui verso parti correlate (47) (2.843) (3.749) (3.966) Investimenti: - attività materiali (16) (8.490) (9.067) (11.177) - attività immateriali (18) (191) (113) (125) - partecipazioni (20) (510) (1.164) (228) - titoli (316) (1.336) (201) - crediti finanziari (657) (1.208) (1.103) - variazione debiti relativi all'attività di investimento e imputazione di ammortamenti all'attivo patrimoniale 152 (8) (1.058) Flusso di cassa degli investimenti (10.012) (12.896) (13.892) Disinvestimenti: - attività materiali 2.745 19 427 - attività immateriali 2 32 - imprese consolidate e rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti cedute (37) 2.662 (362) 73 - imposte pagate sulle dismissioni (436) - partecipazioni 482 508 1.726 - titoli 224 20 18 - crediti finanziari 999 8.063 533 - variazione crediti relativi all'attività di disinvestimento (434) 205 160 Flusso di cassa dei disinvestimenti 6.244 8.453 2.969 Flusso di cassa netto da attività di investimento (10.923) (3.768) (4.443) - di cui verso parti correlate (1.583) (47) (3.115) 3.752 |
|||
|---|---|---|---|
| Note | 2017 | 2016 | 2015 | |
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | ||||
| Assunzione di debiti finanziari non correnti | (29) | 1.842 | 4.202 | 3.376 |
| Rimborsi di debiti finanziari non correnti | (29) | (2.973) | (2.323) | (4.466) |
| Incremento (decremento) di debiti finanziari correnti | (24) | (581) | (2.645) | 3.216 |
| (1.712) | (766) | 2.126 | ||
| Apporti netti di capitale proprio da terzi | 1 | |||
| Dividendi pagati ad azionisti Eni | (2.880) | (2.881) | (3.457) | |
| Dividendi pagati ad altri azionisti | (3) | (4) | (21) | |
| Flusso di cassa netto da attività di finanziamento | (4.595) | (3.651) | (1.351) | |
| - di cui verso parti correlate | (47) | (16) | (192) | 13 |
| Effetto della variazione dell'area di consolidamento (inserimento/esclusione di imprese divenute |
||||
| rilevanti/irrilevanti) | 7 | (5) | (13) | |
| Effetto delle disponibilità liquide ed equivalenti delle discontinued operations |
889 | (889) | ||
| Effetto delle differenze di cambio da conversione e altre variazioni sulle disponibilità liquide ed equivalenti |
(72) | 2 | 122 | |
| Flusso di cassa netto dell'esercizio | 1.689 | 465 | (1.405) | |
| Disponibilità liquide ed equivalenti a inizio esercizio (escluse discontinued operations) |
(8) | 5.674 | 5.209 | 6.614 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti a fine esercizio (escluse discontinued operations) |
(8) | 7.363 | 5.674 | 5.209 |
Il bilancio consolidato è redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito "IFRS" o "principi contabili internazionali")1 emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e ai sensi dell'art. 9 del D.Lgs. 38/052 . Con riferimento alle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi sono adottati i criteri applicati a livello internazionale avendo riguardo alle disposizioni IFRS applicabili.
Il bilancio consolidato è redatto applicando il metodo del costo storico, tenuto conto ove appropriato delle rettifiche di valore, con l'eccezione delle voci di bilancio che secondo gli IFRS devono essere valutate al fair value, come indicato nei criteri di valutazione.
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Eni nella riunione del 15 marzo 2018, è sottoposto alla revisione contabile da parte della EY SpA (anche Ernst & Young SpA). La EY SpA, in quanto revisore principale, è interamente responsabile per la revisione del bilancio consolidato del Gruppo; nei limitati casi in cui intervengano altri revisori si assume la responsabilità del lavoro svolto da questi ultimi.
I valori delle voci di bilancio e delle relative note illustrative, tenuto conto della loro rilevanza, sono espressi in milioni di euro.
Il bilancio consolidato comprende il bilancio di Eni SpA e delle imprese controllate, direttamente o indirettamente, da Eni SpA.
Un investitore controlla un'impresa partecipata quando è esposto, o ha diritto a partecipare alla variabilità dei ritorni economici dell'impresa ed è in grado di influenzare tali ritorni attraverso l'esercizio del proprio potere decisionale sulla stessa. Il potere decisionale esiste in presenza di diritti che conferiscono alla controllante l'effettiva capacità di dirigere le attività rilevanti della partecipata, ossia le attività maggiormente in grado di incidere sui ritorni economici della partecipata stessa.
Nel caso di imprese che svolgono il ruolo di operatore unico nella gestione di contratti petroliferi per conto delle società partecipanti all'iniziativa mineraria, l'attività è finanziata pro-quota, sulla base di budget approvati, dalle società partecipanti al contratto petrolifero cui sono periodicamente presentati i rendiconti degli esborsi e degli incassi derivanti dalla gestione del contratto. I costi e i ricavi, nonché i dati operativi (produzioni, riserve, ecc.) dell'iniziativa mineraria sono perciò rilevati pro-quota direttamente nel bilancio delle società partecipanti a cui fanno carico, inoltre, le relative obbligazioni derivanti dall'iniziativa mineraria. L'esclusione dal consolidamento di alcune società controllate, non significative né singolarmente né complessivamente, non ha comportato effetti rilevanti3 ai fini della corretta rappresentazione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo4 .
I valori delle imprese controllate sono inclusi nel bilancio consolidato a partire dalla data in cui se ne assume il controllo e fino alla data in cui tale controllo cessa di esistere. Le attività e le passività, gli oneri e i proventi delle imprese consolidate sono rilevati con il cd. metodo dell'integrazione globale e pertanto sono assunti integralmente nel bilancio consolidato; il valore contabile delle partecipazioni è eliminato a fronte della corrispondente frazione di patrimonio netto delle imprese partecipate. Le quote del patrimonio netto e dell'utile di competenza delle interessenze di terzi sono iscritte in apposite voci del patrimonio netto e del conto economico.
In presenza di quote di partecipazione acquisite successivamente all'assunzione del controllo (acquisto di interessenze di terzi), l'eventuale differenza tra il costo di acquisto e la corrispondente frazione di patrimonio netto acquisita è rilevata nel patrimonio netto di competenza del Gruppo; analogamente, sono rilevati a patrimonio netto gli effetti derivanti dalla cessione di quote di minoranza senza perdita del controllo. Differentemente, la cessione di quote che comporta la perdita del controllo determina la rilevazione a conto economico: (i) dell'eventuale plusvalenza/minusvalenza calcolata come differenza tra il corrispettivo ricevuto e la corrispondente frazione di patrimonio netto consolidato ceduta; (ii) dell'effetto dell'allineamento al relativo fair value dell'eventuale partecipazione residua mantenuta; (iii) degli eventuali valori rilevati nelle altre componenti dell'utile complessivo relativi alla ex controllata per i quali sia previsto il rigiro a conto economico5 . Il valore dell'eventuale partecipazione mantenuta, allineato al relativo fair value alla data di perdita del controllo, rappresenta il nuovo valore di iscrizione della partecipazione e pertanto il valore di riferimento per la successiva valutazione della partecipazione secondo i criteri di valutazione applicabili.
Un accordo a controllo congiunto è un accordo del quale due o più parti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo. Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Le partecipazioni in joint venture sono valutate con il metodo del patrimonio netto come indicato nel punto "Metodo del patrimonio netto". Una joint operation è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle atti-
(1) Gli IFRS comprendono anche gli International Accounting Standards (IAS), tuttora in vigore, nonché i documenti interpretativi redatti dall'IFRS Interpretations Committee, precedentemente denominato International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e ancor prima Standing Interpretations Committee (SIC).
(2) I principi contabili internazionali utilizzati ai fini della redazione del bilancio consolidato sono sostanzialmente coincidenti con quelli emanati dallo IASB in vigore per l'esercizio 2017, in quanto le attuali differenze tra gli IFRS omologati dalla Commissione Europea e quelli emessi dallo IASB riguardano fattispecie non presenti nelle realtà del Gruppo.
(3) Secondo le disposizioni del Conceptual Framework for Financial Reporting, l'informazione è rilevante se la sua omissione o errata presentazione può influenzare le decisioni economiche degli utilizzatori prese sulla base del bilancio.
(4) Le partecipazioni in società controllate non consolidate con il metodo integrale sono valutate secondo i criteri indicati nel successivo punto "Metodo del patrimonio netto"; per maggiori informazioni si fa rinvio all'allegato "Partecipazioni di Eni SpA al 31 dicembre 2017".
(5) Al contrario, gli eventuali valori rilevati nelle altre componenti dell'utile complessivo relativi alla ex controllata, per i quali non è previsto il rigiro a conto economico, sono imputati in altra posta del patrimonio netto.
vità e obbligazioni per le passività (cd. enforceable rights and obligations) relative all'accordo; la verifica dell'esistenza di enforceable rights and obligations richiede l'esercizio di un giudizio complesso da parte della Direzione Aziendale ed è operata considerando le caratteristiche della struttura societaria, gli accordi tra le parti, nonché ogni altro fatto e circostanza che risulti rilevante ai fini della verifica. Nel bilancio consolidato è rilevata la quota di spettanza Eni delle attività/passività e dei ricavi/costi delle joint operation sulla base degli effettivi diritti e obbligazioni rivenienti dagli accordi contrattuali. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività/passività e i ricavi/costi afferenti alla joint operation sono valutati in conformità ai criteri di valutazione applicabili alla singola fattispecie. Le joint operation non rilevanti sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto ovvero, quando non si producono effetti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria e sul risultato economico, al costo rettificato per perdite di valore.
Una collegata è un'impresa su cui Eni esercita un'influenza notevole, intesa come il potere di partecipare alla determinazione delle scelte finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto.
Le partecipazioni in collegate sono valutate con il metodo del patrimonio netto come indicato nel punto "Metodo del patrimonio netto".
Le imprese consolidate, le imprese controllate non consolidate, le joint venture, le partecipazioni in joint operation e le imprese collegate sono distintamente indicate nell'allegato "Partecipazioni di Eni SpA al 31 dicembre 2017", che fa parte integrante delle presenti note. Nello stesso allegato è riportata anche la variazione dell'area di consolidamento verificatasi nell'esercizio.
I bilanci delle imprese consolidate sono oggetto di revisione contabile da parte di società di revisione che esaminano e attestano anche le informazioni richieste per la redazione del bilancio consolidato.
Le partecipazioni in imprese controllate escluse dall'area di consolidamento, in joint venture e in imprese collegate sono valutate con il metodo del patrimonio netto 6 .
In applicazione del metodo del patrimonio netto, le partecipazioni sono inizialmente iscritte al costo di acquisto, allocando, analogamente a quanto previsto per le business combination, il costo sostenuto sulle attività/passività della partecipata; l'allocazione, operata in via provvisoria alla data di rilevazione iniziale, è rettificabile, con effetto retroattivo, entro i successivi dodici mesi per tener conto di nuove informazioni su fatti e circostanze esistenti alla data di rilevazione iniziale. Successivamente il valore di iscrizione è adeguato per tener conto: (i) della quota di pertinenza della partecipante dei risultati economici della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione; e (ii) della quota di pertinenza della partecipante delle altre componenti dell'utile complessivo della partecipata. Le variazioni del patrimonio netto di una partecipata, diverse da quelle afferenti al risultato economico e alle altre componenti dell'utile complessivo, sono rilevate a conto economico quando rappresentano nella sostanza gli effetti di una cessione di un interest nella partecipata. I dividendi distribuiti dalla partecipata sono rilevati a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. Ai fini dell'applicazione del metodo del patrimonio netto, si considerano le rettifiche previste per il processo di consolidamento (v. anche punto "Imprese controllate"). In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore (v. anche punto "Attività finanziarie correnti"), la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione con il relativo valore recuperabile determinato adottando i criteri indicati al punto successivo "Attività materiali". Le perdite derivanti dall'applicazione del metodo del patrimonio netto eccedenti il valore di iscrizione della partecipazione, rilevate nella voce di conto economico "Proventi (oneri) su partecipazioni", sono allocate sugli eventuali crediti finanziari concessi alla partecipata il cui rimborso non è pianificato o non è probabile nel prevedibile futuro (cd. long-term interest) e che rappresentano nella sostanza un ulteriore investimento nella società partecipata.
Quando non si producono effetti significativi sulla situazione patrimoniale, finanziaria e sul risultato economico, le imprese controllate escluse dall'area di consolidamento, le joint venture e le imprese collegate sono valutate al costo rettificato per perdite di valore. Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni effettuate, le partecipazioni sono rivalutate nei limiti delle svalutazioni effettuate, con imputazione dell'effetto a conto economico alla voce "Altri proventi (oneri) su partecipazioni".
La cessione di quote di partecipazione che comporta la perdita del controllo congiunto o dell'influenza notevole sulla partecipata determina la rilevazione a conto economico: (i) dell'eventuale plusvalenza/ minusvalenza calcolata come differenza tra il corrispettivo ricevuto e la corrispondente frazione del valore di iscrizione ceduta; (ii) dell'effetto dell'allineamento al relativo fair value dell'eventuale partecipazione residua mantenuta7 ; (iii) degli eventuali valori rilevati nelle altre componenti dell'utile complessivo relativi alla partecipata per i quali sia previsto il rigiro a conto economico8 . Il valore dell'eventuale partecipazione mantenuta, allineato al relativo fair value alla data di perdita del controllo congiunto o dell'influenza notevole, rappresenta il nuovo valore di iscrizione e pertanto il valore di riferimento per la successiva valutazione secondo i criteri di valutazione applicabili.
La quota di pertinenza della partecipante di eventuali perdite della partecipata, eccedente il valore di iscrizione della partecipazione, è rilevata in un apposito fondo nella misura in cui la partecipante è impegnata ad adempiere a obbligazioni legali o implicite della partecipata, o comunque, a coprirne le perdite.
Le operazioni di business combination sono rilevate secondo l'acquisition method. Il corrispettivo trasferito in una business combination è determinato alla data di assunzione del controllo ed è pari al fair value delle attività trasferite, delle passività sostenute, nonché degli eventuali strumenti di capitale emessi dall'acquirente. I costi direttamente attribuibili all'operazione sono rilevati a conto economico al momento del relativo sostenimento.
(6) Nel caso di assunzione di un collegamento (controllo congiunto) in fasi successive, la partecipazione è iscritta per l'importo corrispondente a quello derivante dall'applicazione del metodo del patrimonio netto come se lo stesso fosse stato applicato sin dall'origine; l'effetto della "rivalutazione" del valore di iscrizione delle quote di partecipazione detenute antecedentemente all'assunzione del collegamento (controllo congiunto) è rilevato a patrimonio netto.
(7) Se la partecipazione residua continua ad essere valutata con il metodo del patrimonio netto, la quota mantenuta non è adeguata al relativo fair value.
(8) Al contrario, gli eventuali valori rilevati nelle altre componenti dell'utile complessivo relativi alla ex joint venture o collegata, per i quali non è previsto il rigiro a conto economico, sono imputati in un'altra posta del patrimonio netto.
Alla data di acquisizione del controllo, il patrimonio netto delle imprese partecipate è determinato attribuendo ai singoli elementi dell'attivo e del passivo patrimoniale il loro fair value9 , fatti salvi i casi in cui le disposizioni IFRS stabiliscano un differente criterio di valutazione. L'eventuale differenza residua rispetto al costo di acquisto, se positiva, è iscritta alla voce dell'attivo "Avviamento" (di seguito anche goodwill); se negativa, è rilevata a conto economico.
Nel caso di assunzione non totalitaria del controllo, la quota di patrimonio netto delle interessenze di terzi è determinata sulla base della quota di spettanza dei valori correnti attribuiti alle attività e passività alla data di assunzione del controllo, escluso l'eventuale goodwill a essi attribuibile (cd. partial goodwill method). In alternativa, è rilevato l'intero ammontare del goodwill generato dall'acquisizione considerando, pertanto, anche la quota attribuibile alle interessenze di terzi (cd. full goodwill method); in quest'ultimo caso le interessenze di terzi sono espresse al loro complessivo fair value, includendo pertanto anche il goodwill di loro competenza10. La scelta delle modalità di determinazione del goodwill (partial goodwill method o full goodwill method) è operata in maniera selettiva per ciascuna business combination.
Nel caso di assunzione del controllo in fasi successive, il costo di acquisto è determinato sommando il fair value della partecipazione precedentemente detenuta nell'acquisita e l'ammontare corrisposto per l'ulteriore quota partecipativa. La differenza tra il fair value della partecipazione precedentemente detenuta e il relativo valore di iscrizione è imputata a conto economico. Inoltre, in sede di assunzione del controllo, eventuali ammontari precedentemente rilevati nelle altre componenti dell'utile complessivo sono imputati a conto economico ovvero in un'altra posta del patrimonio netto, nel caso in cui non sia previsto il rigiro a conto economico.
Quando la determinazione dei valori delle attività e passività dell'acquisita è operata in via provvisoria nell'esercizio in cui la business combination è conclusa, i valori rilevati sono rettificati, con effetto retroattivo, non oltre i dodici mesi successivi alla data di acquisizione, per tener conto di nuove informazioni su fatti e circostanze esistenti alla data di acquisizione.
L'acquisizione di interessenze in una joint operation che rappresenta un business è rilevata, per gli aspetti applicabili, in modo analogo a quanto previsto per le business combination.
Gli utili derivanti da operazioni tra le imprese consolidate e non ancora realizzati nei confronti di terzi sono eliminati così come sono eliminati i crediti, i debiti, i proventi, gli oneri, le garanzie, gli impegni e i rischi tra imprese consolidate. Gli utili non realizzati con società valutate secondo il metodo del patrimonio netto sono eliminati per la quota di competenza del Gruppo. In entrambi i casi, le perdite infragruppo non sono eliminate in quanto rappresentative di un effettivo minor valore del bene ceduto.
I bilanci delle imprese partecipate operanti in valuta diversa dall'euro, che rappresenta la valuta funzionale del Gruppo, sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura dell'esercizio, alle voci del patrimonio netto i cambi storici e alle voci del conto economico e del rendiconto finanziario i cambi medi dell'esercizio (fonte: Reuters - WMR).
Le differenze cambio da conversione dei bilanci delle imprese partecipate operanti in valuta diversa dall'euro, derivanti dall'applicazione di cambi diversi per le attività e le passività, per il patrimonio netto e per il conto economico, sono rilevate nella voce di patrimonio netto "Riserva per differenze cambio da conversione" per la parte di competenza del Gruppo11. La riserva per differenze di cambio è rilevata a conto economico all'atto della dismissione integrale ovvero al momento della perdita del controllo, del controllo congiunto o dell'influenza notevole sulla partecipata. All'atto della dismissione parziale, senza perdita del controllo, la quota delle differenze di cambio afferente alla frazione di partecipazione ceduta è attribuita al patrimonio netto di competenza delle interessenze di terzi. In caso di dismissione parziale, senza perdita del controllo congiunto o dell'influenza notevole, la quota delle differenze cambio afferente alla frazione di partecipazione ceduta è imputata a conto economico. Il rimborso del capitale effettuato da una controllata operante in valuta diversa dall'euro, senza modifica dell'interessenza partecipativa detenuta, comporta l'imputazione a conto economico della corrispondente quota delle differenze di cambio.
I bilanci utilizzati per la conversione sono quelli espressi nella valuta funzionale che per le società che non adottano l'euro è prevalentemente il dollaro USA. I principali cambi utilizzati per operare la conversione dei bilanci in valuta diversa dall'euro sono di seguito indicati:
| (ammontare di valuta per €1) | Cambi medi dell'esercizio 2017 |
Cambi al 31 dicembre 2017 |
Cambi medi dell'esercizio 2016 |
Cambi al 31 dicembre 2016 |
Cambi medi dell'esercizio 2015 |
Cambi al 31 dicembre 2015 |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Dollaro USA | 1,13 | 1,20 | 1,11 | 1,05 | 1,11 | 1,09 |
| Sterlina inglese | 0,88 | 0,89 | 0,82 | 0,86 | 0,73 | 0,73 |
| Corona norvegese | 9,33 | 9,83 | 9,29 | 9,09 | 8,95 | 9,60 |
| Dollaro australiano | 1,47 | 1,53 | 1,49 | 1,46 | 1,48 | 1,49 |
(10) L'adozione del partial o del full goodwill method rileva anche nel caso di operazioni di business combination che comportano la rilevazione, a conto economico, di "goodwill negativi" (cd. gain on bargain purchase).
(11) La quota di pertinenza di terzi delle differenze cambio da conversione dei bilanci delle imprese controllate operanti in valuta diversa dall'euro è rilevata nella voce di patrimonio netto "Interessenze di terzi".
(9) I criteri per la determinazione del fair value sono illustrati al punto "Valutazioni al fair value".
I criteri di valutazione più significativi adottati per la redazione del bilancio consolidato sono indicati nei punti seguenti.
I costi sostenuti per l'acquisizione di diritti esplorativi (o per la loro estensione) sono inizialmente capitalizzati all'interno delle attività immateriali come "diritti esplorativi – unproved" in attesa di valutare l'esito delle attività di esplorazione e valutazione. Tali diritti esplorativi unproved non sono ammortizzati ma sottoposti a verifica della recuperabilità del relativo valore di iscrizione avendo riguardo alla conferma del commitment della società a proseguire le attività di esplorazione e considerando fatti e circostanze che possano evidenziare la presenza di incertezze in merito alla recuperabilità del valore iscritto. Se non sono pianificate ulteriori attività, il valore di iscrizione dei relativi diritti esplorativi è imputato a conto economico come radiazione (di seguito anche write-off). I diritti esplorativi di valore non significativo sono raggruppati e ammortizzati a quote costanti lungo il periodo di esplorazione accordato. A seguito della scoperta di riserve certe (cioè dopo la rilevazione di riserve e l'approvazione interna del progetto di sviluppo), il valore di iscrizione dei relativi diritti esplorativi unproved è riclassificato, sempre all'interno della voce "Attività immateriali", come "diritti esplorativi proved". Al momento della riclassifica e, in ogni caso, quando si verificano eventi che fanno presumere una riduzione di valore delle attività, il valore di iscrizione dei diritti esplorativi da riclassificare come proved è sottoposto a verifica di recuperabilità considerando il maggiore tra il valore d'uso e il fair value, al netto dei costi di vendita. A partire dall'avvio della produzione, i permessi esplorativi "proved" sono ammortizzati con il metodo dell'unità di prodotto (cd. metodo UOP, descritto al punto "Ammortamento UOP").
I costi sostenuti per l'acquisizione di titoli minerari sono rilevati in relazione alle attività acquisite (potenziale esplorativo, riserve probabili, riserve possibili, riserve certe). Quando l'acquisto riguarda nel complesso riserve e potenziale esplorativo, il costo è attribuito alle diverse attività acquisite sulla base del valore determinato attualizzando i corrispondenti flussi di cassa attesi.
I costi di acquisizione del potenziale esplorativo sono valutati utilizzando i criteri indicati nel precedente punto "Acquisizione di permessi esplorativi". I costi delle riserve certe sono ammortizzati secondo il metodo UOP (v. punto "Ammortamento UOP"). I costi delle riserve probabili e delle riserve possibili (cd. unproved mineral interest) sono sospesi in attesa dell'esito delle attività di esplorazione; in caso di esito negativo, sono rilevati a conto economico.
I costi esplorativi relativi a studi geologici e geofisici sono rilevati direttamente a conto economico al momento del sostenimento.
I costi direttamente associati ad un pozzo esplorativo sono inizialmente rilevati all'interno delle attività materiali in corso, come "costi di esplorazione e valutazione - unproved" (pozzi esplorativi in progress), fino al momento in cui la perforazione del pozzo è completata e possono continuare ad essere capitalizzati nei 12 mesi successivi in attesa della valutazione dei risultati della perforazione (pozzi esplorativi suspended). Se al termine di tale periodo si accerta che il risultato è negativo o che il ritrovamento non è sufficientemente significativo per giustificarne lo sviluppo, i pozzi sono dichiarati dry/unsuccessful e i relativi costi imputati a conto economico come write-off. Al contrario, tali costi continuano ad essere capitalizzati se e fintanto che: (i) il pozzo ha determinato la scoperta di una quantità di riserve tale da giustificare il suo completamento come pozzo di produzione, e (ii) la società sta compiendo sufficienti progressi volti a valutare le riserve e la fattibilità economica ed operativa del progetto; differentemente, i costi capitalizzati sono imputati a conto economico come write-off. Medesimi criteri di rilevazione sono adottati per i costi relativi all'attività di appraisal. In caso di ritrovamento di riserve certe di petrolio e/o gas naturale, i relativi costi capitalizzati come unproved sono riclassificati, sempre all'interno delle attività materiali in corso, come "costi di esplorazione e valutazione – proved". Al momento della riclassifica e, in ogni caso, quando si verificano eventi che fanno presumere una riduzione di valore delle attività, il valore di iscrizione dei costi da riclassificare come proved è sottoposto a verifica di recuperabilità considerando il maggiore tra il valore d'uso e il fair value al netto dei costi di vendita. A partire dall'avvio della produzione, i costi di esplorazione e valutazione classificati come "proved" sono ammortizzati secondo il metodo UOP (v. punto "Ammortamento UOP").
I costi di sviluppo, ivi inclusi i costi relativi ai pozzi di sviluppo unsuccessful e danneggiati, sono inizialmente capitalizzati come "attività materiali in corso – proved". I costi di sviluppo sostenuti per l'accertamento di riserve certe e la costruzione e l'installazione degli impianti necessari all'estrazione, trattamento, raccolta e stoccaggio di idrocarburi sono ammortizzati, a partire dall'inizio della produzione, prevalentemente con il metodo UOP. In caso di non fattibilità/non prosecuzione dei progetti di sviluppo, i relativi costi sono imputati a conto economico come write-off nel periodo in cui viene deciso l'abbandono del progetto stesso. Le svalutazioni/riprese di valore dei costi di sviluppo sono effettuate applicando i criteri previsti per le attività materiali.
Con riferimento al processo di ammortamento degli investimenti afferenti le attività minerarie, considerata la stretta correlazione tra la loro vita utile e la disponibilità delle riserve di idrocarburi, l'ammortamento è generalmente operato attraverso il metodo UOP applicando agli investimenti da ammortizzare a fine periodo12 l'aliquota ottenuta dal rapporto tra i volumi estratti nel trimestre e le riserve esistenti alla fine del trimestre, incrementate dei volumi estratti nel trimestre stesso. Il metodo è applicato con riferimento al più piccolo insieme che realizza una correlazione diretta tra gli investimenti da ammortizzare e le riserve di idrocarburi. Ai fini dell'ammortamento dei diritti esplorativi e dei titoli minerari acquisiti qualificati come "proved" rilevano le riserve certe; ai fini dell'ammortamento dei costi di esplorazione e di appraisal "proved" e dei costi di sviluppo rilevano le riserve certe sviluppate.
I costi relativi all'attività di produzione (estrazione, manutenzione ordinaria dei pozzi, trasporto, ecc.) sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui sono sostenuti.
Le riserve relative ai Production Sharing Agreements e ai contratti di buy back sono determinate sulla base delle clausole contrattuali relative al rimborso dei costi sostenuti per i lavori di esplorazione e produzione svolti con l'apporto di proprie tecnologie e mezzi finanziari (cost oil) e alla quota di spettanza delle produzioni realizzate non destinate al rimborso dei costi sostenuti dal contrattista (profit oil). I ricavi derivanti dalla cessione delle produzioni di spettanza (cost oil e profit oil) sono rilevati per competenza economica; i costi sostenuti relativi alle attività di esplorazione, sviluppo e produzione sono rilevati secondo i criteri indicati in precedenza. Le quote di produzioni e di riserve di spettanza tengono conto delle quote di idrocarburi equivalenti alle imposte dovute nei casi in cui gli accordi contrattuali prevedono che l'onere tributario a carico della società sia assolto dall'ente nazionale in nome e per conto della società a valere sulla quota di profit oil. In relazione a ciò, è rilevato l'incremento dell'imponibile, tramite l'aumento dei ricavi, e il corrispondente stanziamento dell'onere di imposta.
I costi che si presume di sostenere al termine dell'attività di produzione per l'abbandono dell'area, lo smantellamento, la rimozione delle strutture e il ripristino del sito sono rilevati all'attivo patrimoniale secondo i criteri indicati al punto "Attività materiali" e ammortizzati con il metodo UOP.
Le attività materiali, ivi inclusi gli investimenti immobiliari, sono rilevate secondo il criterio del costo e iscritte al prezzo di acquisto o al costo di produzione comprensivo dei costi accessori di diretta imputazione necessari a rendere le attività pronte all'uso. Quando è necessario un rilevante periodo di tempo affinché il bene sia pronto all'uso, il prezzo di acquisto o il costo di produzione include gli oneri finanziari sostenuti che teoricamente si sarebbero risparmiati, nel periodo necessario a rendere il bene pronto all'uso, qualora l'investimento non fosse stato fatto.
In presenza di obbligazioni attuali per lo smantellamento, la rimozione delle attività e il ripristino dei siti, il valore di iscrizione include i costi stimati (attualizzati) da sostenere al momento dell'abbandono delle strutture, rilevati in contropartita a uno specifico fondo. Il trattamento contabile delle revisioni di stima di questi costi, del trascorrere del tempo e del tasso di attualizzazione è indicato al punto "Fondi, passività e attività potenziali"13.
Non è ammesso effettuare rivalutazioni delle attività materiali, neanche in applicazione di leggi specifiche.
I beni assunti in leasing finanziario, ovvero relativi ad accordi che, pur non assumendo la forma esplicita di un leasing finanziario prevedono il trasferimento sostanziale dei rischi e benefici della proprietà, sono iscritti, alla data di decorrenza del contratto, al fair value, al netto dei contributi di spettanza del conduttore, o se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing, tra le attività materiali in contropartita al debito finanziario verso il locatore e ammortizzati secondo i criteri di seguito indicati. Quando non vi è la ragionevole certezza di esercitare il diritto di riscatto, l'ammortamento è effettuato nel periodo più breve tra la durata della locazione e la vita utile del bene.
I costi per migliorie, ammodernamento e trasformazione aventi natura incrementativa delle attività materiali sono rilevati all'attivo patrimoniale quando è probabile che incrementino i benefici economici futuri attesi dal bene. Sono rilevati all'attivo patrimoniale anche gli elementi acquistati per ragioni di sicurezza o ambientali che, seppur non incrementando direttamente i benefici economici futuri delle attività esistenti, sono necessari per l'ottenimento di benefici di altre attività materiali.
L'ammortamento delle attività materiali ha inizio quando il bene è pronto all'uso, ossia quando è nel luogo e nelle condizioni necessari perché sia in grado di operare secondo le modalità programmate. Le attività materiali sono ammortizzate sistematicamente a quote costanti lungo la loro vita utile, intesa come la stima del periodo in cui l'attività sarà utilizzata dall'impresa. Quando l'attività materiale è costituita da più componenti significative aventi vite utili differenti, l'ammortamento è effettuato per ciascuna componente. Il valore da ammortizzare è rappresentato dal valore di iscrizione ridotto del presumibile valore netto di cessione al termine della sua vita utile, se significativo e ragionevolmente determinabile. Non sono oggetto di ammortamento i terreni, anche se acquistati congiuntamente a un fabbricato, nonché le attività materiali destinate alla vendita (v. punto "Attività destinate alla vendita e discontinued operation"). Eventuali modifiche al piano di ammortamento, derivanti da revisione della vita utile dell'asset, del valore residuo ovvero delle modalità di ottenimento dei benefici economici dell'attività, sono rilevate prospetticamente.
I beni gratuitamente devolvibili sono ammortizzati nel periodo di durata della concessione o della vita utile del bene se minore.
I costi di sostituzione di componenti identificabili di beni complessi sono rilevati all'attivo patrimoniale e ammortizzati lungo la loro vita utile; il valore di iscrizione residuo della componente oggetto di sostituzione è rilevato a conto economico. Le migliorie su beni condotti in locazione sono ammortizzate lungo la vita utile delle migliorie stesse o il minore periodo residuo di durata della locazione tenendo conto dell'eventuale periodo di rinnovo se il suo verificarsi dipende esclusivamente dal conduttore ed è virtualmente certo. Le spese di manutenzione e riparazione ordinarie, diverse dalle sostituzioni di componenti identificabili, che reintegrano e non incrementano le prestazioni dei beni, sono rilevate a conto economico nell'esercizio in cui sono sostenute.
Quando si verificano eventi che fanno presumere una riduzione del valore delle attività materiali, la loro recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione con il relativo valore recuperabile rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d'uso. Il valore d'uso è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi derivanti dall'uso del bene e, se significativi e ragionevolmente determinabili, dalla sua cessione al termine della sua vita utile al netto degli oneri di dismissione. I flussi di cassa attesi sono determinati sulla base di assunzioni ragionevoli e dimostrabili rappresentative della migliore stima delle future condizioni economiche che si verificheranno nella residua vita utile del bene, dando maggiore rilevanza alle indicazioni provenienti dall'esterno.
Per quanto riguarda i prezzi delle commodity, il management assume lo scenario prezzi adottato per le proiezioni economico-finanziarie e
(13) Queste passività riguardano essenzialmente il settore Exploration & Production; i costi di smantellamento e ripristino siti relativi alle attività materiali afferenti ai settori Refining & Marketing e Chimica e Gas & Power, tenuto conto dell'indeterminatezza del momento temporale di abbandono degli asset, che impedisce di stimare i relativi costi attualizzati di abbandono, sono rilevati quando è determinabile la data dell'effettivo sostenimento dell'onere e l'ammontare dell'obbligazione può essere attendibilmente stimato. Al riguardo, Eni valuta periodicamente le condizioni di svolgimento dell'attività al fine di verificare il sopraggiungere di cambiamenti, circostanze o eventi che possano comportare la necessità di rilevare costi di smantellamento e ripristino siti relativi alle attività materiali afferenti ai settori Refining & Marketing e Chimica e Gas & Power.
per la valutazione a vita intera degli investimenti. In particolare, per i flussi di cassa associati al greggio, al gas naturale e ai prodotti petroliferi (e a quelli da essi derivati) lo scenario prezzi è oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione e si basa sulle ipotesi relative all'evoluzione dei fondamentali per il long-term e, laddove ci sia un sufficiente livello di liquidità e affidabilità, sulla rilevazione dei prezzi a termine desumibili dal mercato. In periodi di forti discontinuità dei prezzi, per correggere la volatilità di breve, i riferimenti di mercato sono valutati sull'intero arco di piano, considerando le variabili più aggiornate disponibili.
L'attualizzazione è effettuata a un tasso che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività non riflesse nelle stime dei flussi di cassa. In particolare, il tasso di sconto utilizzato è il Weighted Average Cost of Capital (WACC) rettificato, come di seguito indicato, del rischio Paese specifico in cui si trova l'asset oggetto di valutazione. La valorizzazione del rischio Paese specifico da includere nel tasso di sconto è definita sulla base delle informazioni fornite da provider esterni. I WACC sono differenziati in funzione della rischiosità espressa dai settori in cui opera l'attività. In particolare, per le attività appartenenti al settore Gas & Power e al business Chimica, tenuto conto della differente rischiosità espressa da questo settore/business rispetto a quella complessiva Eni, sono stati definiti specifici WACC sulla base di un campione di società operanti nel medesimo settore/business, rettificati per tener conto del rischio Paese specifico in cui si svolge l'attività. Per gli altri settori/business, tenuto conto della sostanziale coincidenza della rischiosità con quella complessiva Eni, è utilizzato il medesimo tasso di sconto. Il valore d'uso è determinato al netto dell'effetto fiscale in quanto questo metodo produce valori sostanzialmente equivalenti a quelli ottenibili attualizzando i flussi di cassa al lordo delle imposte ad un tasso di sconto ante imposte derivato, in via iterativa, dal risultato della valutazione post imposte. La valutazione è effettuata per singola attività o per il più piccolo insieme identificabile di attività che genera flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dall'utilizzo continuativo (cd. cash generating unit). Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni effettuate, le attività sono rivalutate e la rettifica è rilevata a conto economico come rivalutazione (ripresa di valore). La rivalutazione è effettuata al minore tra il valore recuperabile e il valore di iscrizione al lordo delle svalutazioni precedentemente effettuate e ridotto delle quote di ammortamento che sarebbero state stanziate qualora non si fosse proceduto alla svalutazione. Le attività materiali sono eliminate contabilmente al momento della loro dismissione o quando nessun beneficio economico futuro è atte-
so dal loro utilizzo o dismissione; il relativo utile o perdita è rilevato a conto economico.
Le attività immateriali riguardano le attività prive di consistenza fisica identificabili, controllate dall'impresa e in grado di produrre benefici economici futuri, nonché il goodwill quando acquisito a titolo oneroso. L'identificabilità è definita con riferimento alla possibilità di distinguere l'attività immateriale acquisita dal goodwill; questo requisito è soddisfatto, di norma, quando: (i) l'attività immateriale è riconducibile a un diritto legale o contrattuale; oppure (ii) l'attività è separabile, ossia può essere ceduta, trasferita, data in affitto o scambiata autonomamente oppure come parte integrante di altre attività. Il controllo su un'attività immateriale da parte dell'impresa consiste nella potestà di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dall'attività e nella possibilità di limitarne l'accesso ad altri. Le attività immateriali sono iscritte al costo determinato secondo i criteri indicati per le attività materiali. Non è ammesso effettuare rivalutazioni, neanche in applicazione di leggi specifiche.
Le attività immateriali aventi vita utile definita sono ammortizzate sistematicamente lungo la loro vita utile intesa come la stima del periodo in cui le attività saranno utilizzate dall'impresa; per il valore da ammortizzare e la recuperabilità del valore di iscrizione valgono i criteri indicati al punto "Attività materiali".
Il goodwill e le attività immateriali aventi vita utile indefinita non sono oggetto di ammortamento; la recuperabilità del loro valore di iscrizione è verificata almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che fanno presupporre una riduzione del valore. Con riferimento al goodwill, la verifica è effettuata a livello del più piccolo aggregato sulla base del quale la Direzione Aziendale valuta, direttamente o indirettamente, il ritorno dell'investimento che include il goodwill stesso. Quando il valore di iscrizione della cash generating unit comprensivo del goodwill a essa attribuito, determinato tenendo conto delle eventuali svalutazioni degli asset non correnti che fanno parte della cash generating unit, è superiore al valore recuperabile14, la differenza è oggetto di svalutazione che viene attribuita in via prioritaria al goodwill fino a concorrenza del suo ammontare; l'eventuale eccedenza della svalutazione rispetto al goodwill è imputata pro-quota al valore di libro degli asset che costituiscono la cash generating unit, fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita. Le svalutazioni del goodwill non sono oggetto di ripresa di valore15.
I costi direttamente attribuibili all'acquisizione della clientela sono rilevati all'attivo patrimoniale quando sono rispettate tutte le seguenti condizioni: (i) i costi capitalizzati sono determinati in maniera attendibile; (ii) esiste un contratto che vincola il cliente per un determinato periodo; e (iii) è probabile che l'ammontare dei costi capitalizzati venga recuperato attraverso i ricavi generati dalla transazione di vendita ovvero, attraverso l'incasso di penalità in caso di risoluzione anticipata del contratto.
I costi relativi all'attività di sviluppo tecnologico sono rilevati all'attivo patrimoniale quando: (i) il costo attribuibile all'attività di sviluppo è attendibilmente determinabile; (ii) vi è l'intenzione, la disponibilità di risorse finanziarie e la capacità tecnica a rendere l'attività disponibile all'uso o alla vendita; (iii) è dimostrabile che l'attività sia in grado di produrre benefici economici futuri.
Le attività immateriali sono eliminate contabilmente al momento della loro dismissione o quando nessun beneficio economico futuro è atteso dal loro utilizzo o dismissione; il relativo utile o perdita è rilevato a conto economico.
I contributi in conto capitale sono rilevati quando esiste la ragionevole certezza che saranno realizzate le condizioni previste dagli organi governativi concedenti per il loro ottenimento e sono rilevati a riduzione del prezzo di acquisto o del costo di produzione delle attività cui si riferiscono.
(14) Per la definizione di valore recuperabile v. punto "Attività materiali".
(15) La svalutazione rilevata in un periodo infrannuale non è oggetto di storno neppure nel caso in cui, sulla base delle condizioni esistenti in un periodo infrannuale successivo, la svalutazione sarebbe stata minore ovvero non rilevata.
Le rimanenze, incluse le scorte d'obbligo, sono valutate al minore tra il costo di acquisto o di produzione e il valore netto di realizzo; quest'ultimo valore è rappresentato dall'ammontare che l'impresa si attende di ottenere dalla loro vendita nel normale svolgimento dell'attività, al netto dei costi stimati per il completamento e per realizzare la vendita, ovvero, relativamente ai volumi di rimanenze di greggio e prodotti petroliferi sui quali insistono contratti di cessione già stipulati, dal prezzo di vendita pattuito. Le rimanenze derivanti da acquisti operati nella prospettiva di una rivendita nel breve periodo e dell'ottenimento di benefici economici derivanti dalle fluttuazioni del prezzo, sono valutate al fair value al netto dei costi di vendita. I materiali e gli altri beni di consumo posseduti per essere impiegati nel processo produttivo non sono oggetto di svalutazione qualora ci si attenda che i prodotti finiti nei quali verranno incorporati saranno venduti ad un prezzo tale da consentire il recupero del costo sostenuto.
Il costo delle rimanenze di idrocarburi (greggio, condensati e gas naturale) e di prodotti petroliferi è determinato applicando il metodo del costo medio ponderato su base trimestrale ovvero, quando la finalità di utilizzo e la velocità di rigiro (turnover) delle rimanenze di greggio e prodotti petroliferi lo giustificano, su un differente arco temporale (es. mensile); quello dei prodotti chimici è determinato applicando il costo medio ponderato su base annuale.
In presenza di clausole di "take-or-pay" all'interno di contratti di approvvigionamento a lungo termine di gas naturale, i volumi di gas non ritirati che determinino l'attivazione della clausola "pay", valorizzati alle formule di prezzo previste contrattualmente, sono rilevati nella voce "Altre attività" come "deferred costs" in contropartita alla voce "Altri debiti" ovvero all'esborso effettuato per il relativo regolamento. I deferred costs stanziati sono imputati a conto economico: (i) all'atto dell'effettivo ritiro del gas naturale, partecipando alla determinazione del costo medio ponderato del magazzino; (ii) per la parte non recuperabile quando si configura l'impossibilità di ritirare il gas precedentemente non prelevato, secondo le tempistiche contrattualmente previste. Inoltre i deferred costs stanziati sono oggetto di valutazione, al fine di verificarne la recuperabilità economica, confrontando il loro valore di iscrizione con il relativo valore netto di realizzo determinato in analogia a quanto indicato per le rimanenze.
Le disponibilità liquide ed equivalenti comprendono la cassa, i depositi a vista, nonché le attività finanziarie originariamente esigibili entro 90 giorni, prontamente convertibili in cassa e sottoposte ad un irrilevante rischio di variazione di valore.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita comprendono le attività finanziarie, diverse dai derivati, dai crediti, dalle attività finanziarie destinate al trading e da mantenersi sino alla scadenza.
Le attività finanziarie destinate al trading e le attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevate al fair value con imputazione degli effetti, rispettivamente, alla voce di conto economico "Proventi (oneri) finanziari" e alla riserva di patrimonio netto16 afferente le altre componenti dell'utile complessivo. In quest'ultima fattispecie, le variazioni del fair value rilevate nel patrimonio netto sono imputate a conto economico all'atto del realizzo o della svalutazione. L'obiettiva evidenza di svalutazioni è verificata considerando, tra l'altro, rilevanti inadempimenti contrattuali, significative difficoltà finanziarie, rischio di insolvenza della controparte; le riduzioni di valore dell'attività sono incluse nel valore di iscrizione.
Gli interessi maturati e i dividendi deliberati relativi ad attività finanziarie valutate al fair value sono rilevati per competenza economica, rispettivamente alle voci "Proventi (oneri) finanziari"17 e "Altri proventi (oneri) su partecipazioni". Quando l'acquisto o la vendita di attività finanziarie avviene secondo un contratto che prevede il regolamento dell'operazione e la consegna dell'attività entro un determinato numero di giorni, stabiliti dagli organi di controllo del mercato o da convenzioni del mercato (es. acquisto di titoli su mercati regolamentati), l'operazione è rilevata alla data del regolamento.
I crediti sono valutati secondo il metodo del costo ammortizzato (v. punto "Attività finanziarie non correnti").
Le attività finanziarie rappresentative di quote di partecipazione18 sono valutate al fair value con imputazione degli effetti nella riserva di patrimonio netto afferente le altre componenti dell'utile complessivo; le variazioni del fair value rilevate nel patrimonio netto sono imputate a conto economico all'atto della svalutazione o del realizzo.
Quando le partecipazioni non sono quotate in un mercato regolamentato e il fair value non può essere attendibilmente determinato, le stesse sono valutate al costo rettificato per perdite di valore; le perdite di valore non sono oggetto di ripristino19.
I crediti e le attività finanziarie da mantenersi sino alla scadenza sono iscritti al costo rappresentato dal fair value del corrispettivo iniziale dato in cambio, incrementato dei costi di transazione direttamente attribuibili (es. commissioni, consulenze, ecc.). Il valore di iscrizione iniziale è successivamente rettificato per tener conto dei rimborsi in quota capitale, delle eventuali svalutazioni e dell'ammortamento della differenza tra il valore di rimborso e il valore di iscrizione iniziale; l'ammortamento è effettuato sulla base del tasso di interesse effettivo rappresentato dal tasso che rende uguali, al momento della rilevazione iniziale, il valore attuale dei flussi di cassa attesi e il valore di iscrizione iniziale (cd. metodo del costo ammortizzato). I crediti originati da beni concessi in leasing finanziario sono rilevati per l'importo corrispondente al valore attuale dei canoni di locazione e del prezzo di riscatto ovvero dell'eventuale valore residuo del bene; l'attualizzazione è effettuata adottando il tasso implicito del leasing. In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore (v. anche punto "Attività finanziarie correnti"), la svalutazione è determinata confrontando il relativo valore di iscrizione con il valore attuale dei flussi di cassa attesi
(17) Gli interessi attivi maturati su attività finanziarie destinate al trading concorrono alla valutazione complessiva del fair value dello strumento e sono rilevati, all'interno dei "Proventi (oneri) finanziari", nella sottovoce "Proventi netti su attività finanziarie destinate al trading". Differentemente, gli interessi attivi maturati su attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati, all'interno dei "Proventi (oneri) finanziari", nella sottovoce "Proventi finanziari".
(18) Per le partecipazioni in joint venture e collegate v. precedente punto "Metodo del patrimonio netto".
Relazione Finanziaria Annuale 2017
Eni
(16) Le variazioni di fair value delle attività finanziarie disponibili per la vendita in valuta dovute a variazioni del tasso di cambio sono rilevate a conto economico.
(19) La svalutazione rilevata in un periodo infrannuale non è oggetto di storno neppure nel caso in cui, sulla base delle condizioni esistenti in un periodo infrannuale successivo, la svalutazione sarebbe stata minore ovvero non rilevata.
attualizzati al tasso di interesse effettivo definito al momento della rilevazione iniziale, ovvero al momento del suo aggiornamento per riflettere i repricing contrattualmente previsti. I crediti e le attività finanziarie da mantenersi sino alla scadenza sono esposti al netto degli accantonamenti effettuati al fondo svalutazione; quando la riduzione di valore dell'attività è accertata, il fondo svalutazione è utilizzato a fronte oneri, differentemente è utilizzato per esuberanza. Gli effetti economici della valutazione al costo ammortizzato sono rilevati alla voce "Proventi (oneri) finanziari".
Le passività finanziarie, diverse dagli strumenti derivati, sono rilevate inizialmente al fair value del corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili, e sono successivamente valutate con il metodo del costo ammortizzato (v. punto precedente "Attività finanziarie non correnti").
Gli strumenti finanziari derivati, ivi inclusi quelli impliciti (cd. embedded derivatives, vedi oltre) oggetto di separazione dal contratto principale, sono attività e passività rilevate al fair value.
I derivati sono designati come strumenti di copertura quando la relazione tra il derivato e l'oggetto della copertura è formalmente documentata e l'efficacia della copertura, verificata periodicamente, è elevata. Quando i derivati coprono il rischio di variazione del fair value degli strumenti oggetto di copertura (fair value hedge; es. copertura della variabilità del fair value di attività/passività a tasso fisso), i derivati sono valutati al fair value con imputazione degli effetti a conto economico; coerentemente, gli strumenti oggetto di copertura sono adeguati per riflettere, a conto economico, le variazioni del fair value associate al rischio coperto, indipendentemente dalla previsione di un diverso criterio di valutazione applicabile generalmente alla tipologia di strumento.
Quando i derivati coprono il rischio di variazione dei flussi di cassa degli strumenti oggetto di copertura (cash flow hedge; es. copertura della variabilità dei flussi di cassa di attività/passività per effetto delle oscillazioni dei tassi di cambio), le variazioni del fair value dei derivati considerate efficaci sono inizialmente rilevate nella riserva di patrimonio netto afferente le altre componenti dell'utile complessivo e successivamente imputate a conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'operazione coperta.
Le variazioni del fair value dei derivati che non soddisfano le condizioni per essere qualificati come di copertura sono rilevate a conto economico. In particolare, le variazioni del fair value dei derivati non di copertura su tassi di interesse e su valute sono rilevate nella voce di conto economico "Proventi (oneri) finanziari"; differentemente, le variazioni del fair value degli strumenti finanziari derivati non di copertura su commodity sono rilevate nella voce di conto economico "Altri proventi (oneri) operativi".
I derivati impliciti in strumenti ibridi sono separati dal contratto principale e rilevati separatamente se lo strumento ibrido nel suo complesso non è valutato al fair value con imputazione degli effetti a conto economico e se le caratteristiche e i rischi del derivato non sono strettamente collegati a quelli del contratto principale. La verifica dell'esistenza di derivati impliciti da scorporare e valutare separatamente è effettuata al momento in cui l'impresa entra a far parte del contratto e, successivamente, in presenza di modifiche nelle condizioni del contratto che determinino significative variazioni dei flussi di cassa generati dallo stesso.
Gli effetti economici delle transazioni relative all'acquisto o vendita di commodities stipulate a fronte di esigenze dell'impresa per il normale svolgimento dell'attività e per le quali è previsto il regolamento attraverso la consegna fisica dei beni stessi, sono rilevati per competenza economica (cd. normal sale and normal purchase exemption o own use exemption).
Le attività e passività finanziarie sono compensate nello stato patrimoniale quando si ha il diritto legale alla compensazione, correntemente esercitabile, e si ha l'intenzione di regolare il rapporto su base netta (ovvero di realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività).
Le attività finanziarie cedute sono eliminate dall'attivo patrimoniale quando i diritti contrattuali connessi all'ottenimento dei flussi di cassa associati allo strumento finanziario sono realizzati, scaduti ovvero trasferiti a terzi. Le passività finanziarie sono eliminate quando sono estinte, ovvero quando l'obbligazione specificata nel contratto è adempiuta, cancellata o scaduta.
I fondi per rischi e oneri riguardano costi e oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile che alla data di chiusura dell'esercizio sono indeterminati nell'ammontare o nella data di sopravvenienza. Gli accantonamenti sono rilevati quando: (i) è probabile l'esistenza di un'obbligazione attuale, legale o implicita, derivante da un evento passato; (ii) è probabile che l'adempimento dell'obbligazione sia oneroso; (iii) l'ammontare dell'obbligazione può essere stimato attendibilmente. Gli accantonamenti sono iscritti al valore rappresentativo della migliore stima dell'ammontare che l'impresa razionalmente pagherebbe per estinguere l'obbligazione ovvero per trasferirla a terzi alla data di chiusura dell'esercizio; gli accantonamenti relativi a contratti onerosi sono iscritti al minore tra il costo necessario per l'adempimento dell'obbligazione, al netto dei benefici economici attesi derivanti dal contratto, e il costo per la risoluzione del contratto. Quando l'effetto finanziario del tempo è significativo e le date di pagamento delle obbligazioni sono attendibilmente stimabili, l'accantonamento è determinato attualizzando al tasso medio del debito dell'impresa i flussi di cassa attesi determinati tenendo conto dei rischi associati all'obbligazione; l'incremento del fondo connesso al trascorrere del tempo è rilevato a conto economico alla voce "Proventi (oneri) finanziari".
Quando la passività è relativa ad attività materiali (es. smantellamento e ripristino siti), il fondo è rilevato in contropartita all'attività a cui si riferisce; l'imputazione a conto economico avviene attraverso il processo di ammortamento.
I costi che l'impresa prevede di sostenere per attuare programmi di ristrutturazione sono iscritti nell'esercizio in cui viene definito formalmente il programma e si è generata nei soggetti interessati la valida aspettativa che la ristrutturazione avrà luogo.
I fondi sono periodicamente aggiornati per riflettere le variazioni delle stime dei costi, dei tempi di realizzazione e del tasso di attualizzazione; le revisioni di stima sono imputate alla medesima voce di conto economico che ha precedentemente accolto l'accantonamento ovvero, quando la passività è relativa ad attività materiali (es. smantellamento e ripristino siti), le variazioni di stima del fondo sono rilevate in contropartita alle attività a cui si riferiscono nei limiti dei relativi valori di iscrizione; l'eventuale eccedenza è rilevata a conto economico.
Nelle note al bilancio sono oggetto di illustrazione le passività potenziali rappresentate da: (i) obbligazioni possibili, ma non probabili, derivanti da eventi passati, la cui esistenza sarà confermata solo al verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti non totalmente sotto il controllo dell'impresa; (ii) obbligazioni attuali derivanti da eventi passati il cui ammontare non può essere stimato attendibilmente o il cui adempimento è probabile che non sia oneroso. Le attività potenziali, ossia attività possibili che derivano da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solo dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri incerti non totalmente sotto il controllo dell'impresa, non sono rilevate salvo che l'ottenimento dei relativi benefici sia virtualmente certo. Nel caso in cui l'ottenimento dei benefici sia probabile, le attività potenziali sono illustrate nelle note al bilancio. Le attività potenziali sono periodicamente riesaminate al fine di valutare la probabilità di ottenere benefici economici da parte dell'impresa; nell'esercizio in cui l'ottenimento dei benefici è diventato virtualmente certo, sono rilevati l'attività e il relativo provento.
I benefici per i dipendenti sono le remunerazioni erogate dall'impresa in cambio dell'attività lavorativa svolta dal dipendente o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro.
I benefici successivi al rapporto di lavoro sono definiti sulla base di programmi, ancorché non formalizzati, che in funzione delle loro caratteristiche sono distinti in programmi "a contributi definiti" e programmi "a benefici definiti". Nei programmi a contributi definiti l'obbligazione dell'impresa, limitata al versamento dei contributi allo Stato ovvero a un patrimonio o a un'entità giuridicamente distinta (cd. fondo), è determinata sulla base dei contributi dovuti.
La passività relativa ai programmi a benefici definiti, al netto delle eventuali attività al servizio del piano, è determinata sulla base di ipotesi attuariali ed è rilevata per competenza coerentemente al periodo lavorativo necessario all'ottenimento dei benefici.
Gli interessi netti (cd. net interest) includono la componente di rendimento delle attività al servizio del piano e del costo per interessi da rilevare a conto economico. Il net interest è determinato applicando alle passività, al netto delle eventuali attività al servizio del piano, il tasso di sconto definito per le passività; il net interest di piani a benefici definiti è rilevato tra i "Proventi (oneri) finanziari".
Per i piani a benefici definiti sono rilevate nel prospetto dell'utile complessivo le variazioni di valore della passività netta (cd. rivalutazioni) derivanti da utili (perdite) attuariali, conseguenti a variazioni delle ipotesi attuariali utilizzate o a rettifiche basate sull'esperienza passata, e dal rendimento delle attività al servizio del piano differente dalla componente inclusa nel net interest. Le rivalutazioni della passività netta per benefici definiti, rilevate nella riserva di patrimonio netto afferente le altre componenti dell'utile complessivo, non sono successivamente riclassificate a conto economico. Le obbligazioni relative a benefici a lungo termine sono determinate adottando ipotesi attuariali; gli effetti derivanti dalle rivalutazioni sono rilevati interamente a conto economico.
Le azioni proprie sono rilevate al costo e iscritte a riduzione del patrimonio netto. Gli effetti economici derivanti dalle eventuali vendite successive sono rilevati nel patrimonio netto.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi sono rilevati quando si verifica l'effettivo trasferimento dei rischi e dei benefici rilevanti tipici della proprietà o al compimento della prestazione. Relativamente ai prodotti venduti più rilevanti per Eni, il momento del riconoscimento dei ricavi coincide:
per i greggi, generalmente con la spedizione;
per il gas naturale e l'energia elettrica, con la consegna al cliente;
I ricavi sono rilevati al momento della spedizione quando a quella data i rischi di perdita sono trasferiti all'acquirente.
I ricavi derivanti dalla vendita del greggio e del gas naturale prodotti in campi dove Eni detiene un interesse congiuntamente con altri produttori sono iscritti in proporzione alla quantità prodotta di spettanza (entitlement method); i ricavi e i costi connessi al ritiro di quantità inferiori o superiori rispetto alle quote di spettanza sono valorizzati ai prezzi correnti alla chiusura dell'esercizio.
Gli stanziamenti di ricavi relativi a servizi parzialmente resi sono rilevati per il corrispettivo maturato, sempreché sia possibile determinarne attendibilmente lo stadio di completamento e non sussistano incertezze di rilievo sull'ammontare e sull'esistenza del ricavo e dei relativi costi; diversamente sono rilevati nei limiti dei costi sostenuti recuperabili.
I ricavi sono rilevati per l'ammontare pari al fair value del corrispettivo ricevuto o da ricevere, al netto di resi, sconti, abbuoni e premi, nonché delle imposte direttamente connesse. Non sono considerati ricavi i corrispettivi ricevuti o da ricevere per conto terzi.
In presenza di programmi di fidelizzazione della clientela, i punti premio assegnati sono rilevati come una componente separata della transazione di vendita con cui sono attribuiti. Pertanto, la parte del ricavo corrispondente al fair value dei punti premio assegnati è rilevata in contropartita alla voce "Altre passività"; tale passività è riversata a conto economico nell'esercizio in cui avviene l'utilizzo dei punti premio da parte della clientela o ne decade il relativo diritto.
Le permute tra beni o servizi di natura e valore simile, in quanto non rappresentative di operazioni di vendita, non determinano la rilevazione di ricavi e costi.
I costi sono iscritti quando relativi a beni e servizi venduti o consumati nell'esercizio o per ripartizione sistematica ovvero quando non si possa identificare l'utilità futura degli stessi.
I costi relativi alle quote di emissione, determinati sulla base dei prezzi di mercato, sono rilevati limitatamente alle quote di emissioni di anidride carbonica eccedenti le quote assegnate. I costi relativi all'acquisto di diritti di emissione sono capitalizzati e rilevati tra le attività immateriali al netto dell'eventuale saldo negativo tra emissioni effettuate e quote assegnate. I proventi relativi alle quote di emissione sono rilevati all'atto del realizzo attraverso la cessione. In caso di cessione, ove presenti, si ritengono venduti per primi i diritti di emissione acquistati. I crediti monetari assegnati in sostituzione dell'assegnazione gratuita di quote di emissione sono rilevati in contropartita alla voce "Altri ricavi e proventi".
I canoni relativi a leasing operativi sono imputati a conto economico lungo la durata del contratto.
I costi volti all'acquisizione di nuove conoscenze o scoperte, allo studio di prodotti o processi alternativi, di nuove tecniche o modelli, alla progettazione e costruzione di prototipi o, comunque, sostenuti per altre attività di ricerca scientifica o di sviluppo tecnologico che non soddisfano le condizioni per la loro rilevazione all'attivo patrimoniale (v. anche punto "Attività immateriali") sono considerati costi correnti e rilevati a conto economico nell'esercizio di sostenimento.
I contributi in conto esercizio sono rilevati a conto economico per competenza, coerentemente con il sostenimento dei costi cui sono correlati.
Il costo lavoro include, coerentemente alla natura sostanziale di retribuzione che assume, il costo del piano di incentivazione con pagamento basato su azioni20. Il costo dell'incentivazione è determinato con riferimento al fair value degli strumenti attribuiti e alla previsione del numero di azioni che saranno effettivamente assegnate; la quota di competenza dell'esercizio è determinata pro-rata temporis lungo il vesting period, ossia il periodo intercorrente tra la data dell'attribuzione (cd. grant date) e la data di assegnazione, ed è rilevata in contropartita alle riserve di patrimonio netto. Il fair value delle azioni sottostanti il piano di incentivazione è determinato alla grant date tenendo conto delle previsioni in merito al raggiungimento dei parametri di performance associati a condizioni di mercato (ad es. Total Shareholder Return) e non è oggetto di rettifica negli esercizi successivi; quando l'ottenimento del beneficio è connesso anche a condizioni diverse da quelle di mercato (ad es. permanenza in servizio e condizioni di performance non di mercato), la stima relativa a tali condizioni è riflessa adeguando, lungo il vesting period, il numero di azioni che si prevede saranno effettivamente assegnate. Al termine del vesting period, nel caso in cui il piano non assegni azioni ai partecipanti per il mancato raggiungimento delle condizioni di performance, la quota del costo afferente le condizioni di mercato non è oggetto di reversal a conto economico.
I ricavi e i costi relativi a operazioni in valuta diversa da quella funzionale sono iscritti al cambio corrente del giorno in cui l'operazione è compiuta. Le attività e passività monetarie in valuta diversa da quella funzionale sono convertite nella valuta funzionale applicando il cambio corrente alla data di chiusura dell'esercizio di riferimento, con imputazione dell'effetto a conto economico nella voce "Proventi (oneri) finanziari" o, se qualificate come strumenti di copertura dal rischio di cambio, nella voce che accoglie gli effetti economici prodotti dall'oggetto della copertura. Le attività e passività non monetarie espresse in valuta diversa da quella funzionale, valutate al costo, sono iscritte al cambio di rilevazione iniziale; quando la valutazione è effettuata al fair value ovvero al valore recuperabile o di realizzo, è adottato il cambio corrente alla data di determinazione di tale valore.
I dividendi sono rilevati alla data di assunzione della delibera da parte dell'Assemblea, salvo quando sia ragionevolmente certa la cessione delle azioni prima dello stacco della cedola.
Le imposte sul reddito correnti sono calcolate sulla base della stima del reddito imponibile; il debito previsto è rilevato alla voce "Passività per imposte sul reddito correnti". I debiti e i crediti tributari per imposte sul reddito correnti sono rilevati al valore che si prevede di pagare/recuperare alle/ dalle Autorità fiscali applicando le aliquote e le normative fiscali vigenti o sostanzialmente approvate alla data di chiusura dell'esercizio.
Le imposte sul reddito differite e anticipate sono calcolate sulle differenze temporanee tra i valori delle attività e delle passività iscritte in bilancio e i corrispondenti valori riconosciuti fiscalmente sulla base delle aliquote e della normativa approvate o sostanzialmente tali per gli esercizi futuri. L'iscrizione di attività per imposte anticipate è effettuata quando il loro recupero è considerato probabile; in particolare, la recuperabilità delle imposte anticipate è considerata probabile quando si prevede la disponibilità di un reddito imponibile, nell'esercizio in cui si annullerà la differenza temporanea, tale da consentire di attivare la deduzione fiscale. Analogamente, nei limiti della loro recuperabilità, sono rilevati i crediti di imposta non utilizzati e le imposte anticipate sulle perdite fiscali.
Le attività per imposte sul reddito caratterizzate da elementi di incertezza sono rilevate quando il loro ottenimento è ritenuto probabile.
In relazione alle differenze temporanee imponibili associate a partecipazioni in società controllate e collegate, nonché a interessenze in accordi a controllo congiunto, la relativa fiscalità differita passiva non viene rilevata nel caso in cui il partecipante sia in grado di controllare il rigiro delle differenze temporanee e sia probabile che esso non si verifichi nel futuro prevedibile.
Le attività per imposte anticipate e le passività per imposte differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti e sono compensate a livello di singola impresa se riferite a imposte compensabili. Il saldo della compensazione, se attivo, è iscritto alla voce "Attività per imposte anticipate"; se passivo, alla voce "Passività per imposte differite". Quando i risultati delle operazioni sono rilevati direttamente a patrimonio netto, le relative imposte correnti, anticipate e differite sono anch'esse rilevate a patrimonio netto.
Le attività non correnti e le attività correnti e non correnti dei gruppi in dismissione sono classificate come destinate alla vendita se il relativo valore di iscrizione sarà recuperato principalmente attraverso la vendita anziché attraverso l'uso continuativo. Questa condizione si considera rispettata quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per una vendita immediata nelle sue attuali condizioni. In presenza di un programma di vendita di una controllata che comporta la perdita del controllo, tutte le attività e passività di tale partecipata sono classificate come destinate alla vendita, a prescindere dal fatto che, dopo la cessione, si mantenga o meno una quota di partecipazione. La verifica del rispetto delle condizioni previste per la classificazione di un item come destinato alla vendita comporta che la Direzione Aziendale effettui valutazioni soggettive formulando ipotesi ragionevoli e realistiche sulla base delle informazioni disponibili.
Le attività non correnti destinate alla vendita, le attività correnti e non correnti afferenti a gruppi in dismissione e le passività direttamente associabili sono rilevate nello stato patrimoniale separatamente dalle altre attività e passività dell'impresa.
Immediatamente prima della classificazione come destinate alla vendita, le attività e le passività rientranti in un gruppo in dismissione sono valutate secondo i principi contabili ad esse applicabili. Successivamente, le attività non correnti destinate alla vendita non sono oggetto di ammortamento e sono valutate al minore tra il valore di iscrizione e il relativo fair value, ridotto degli oneri di vendita. La classificazione di una partecipazione valutata secondo il metodo del patrimonio netto, o di una quota di tale partecipazione, come attività destinata alla vendita, implica la sospensione dell'applicazione di tale criterio di valutazione all'intera partecipazione o alla sola quota classificata come attività destinata alla vendita; pertanto, in queste fattispecie il valore di iscrizione è fatto pari al valore derivante dall'ap-
(20) Il piano di incentivazione basato su azioni attualmente in essere è stato approvato dall'Assemblea del 13 aprile 2017 e prevede il regolamento tramite azioni proprie.
plicazione del metodo del patrimonio netto alla data della riclassifica. Le eventuali quote di partecipazione non classificate come attività destinate alla vendita continuano ad essere valutate secondo il metodo del patrimonio netto fino alla conclusione del programma di vendita. Successivamente alla cessione, la quota di partecipazione residua è valutata applicando i criteri indicati al precedente punto "Attività finanziarie non correnti - Partecipazioni", salvo che la stessa continui ad essere valutata secondo il metodo del patrimonio netto.
L'eventuale differenza tra il valore di iscrizione delle attività non correnti e il fair value ridotto degli oneri di vendita è imputata a conto economico come svalutazione; le eventuali successive riprese di valore sono rilevate sino a concorrenza delle svalutazioni rilevate in precedenza, ivi incluse quelle riconosciute anteriormente alla qualificazione dell'attività come destinata alla vendita.
Le attività non correnti classificate come destinate alla vendita e i gruppi in dismissione costituiscono una discontinued operation se, alternativamente: (i) rappresentano un ramo autonomo di attività significativo o un'area geografica di attività significativa; (ii) fanno parte di un programma di dismissione di un significativo ramo autonomo di attività o un'area geografica di attività significativa; o (iii) sono una controllata acquisita esclusivamente al fine della sua vendita. I risultati delle discontinued operation, nonché l'eventuale plusvalenza/minusvalenza realizzata a seguito della dismissione, sono indicati distintamente nel conto economico in un'apposita voce, al netto dei relativi effetti fiscali; i valori economici delle discontinued operation sono indicati anche per gli esercizi posti a confronto.
Quando si verificano eventi che non consentono più di classificare le attività non correnti o i gruppi in dismissione come destinati alla vendita, gli stessi sono riclassificati nelle rispettive voci di stato patrimoniale e rilevati al minore tra: (i) il valore di iscrizione alla data di classificazione come destinati alla vendita, rettificato degli ammortamenti, svalutazioni e riprese di valore che sarebbero stati rilevati qualora le attività o il gruppo in dismissione non fossero stati qualificati come destinati alla vendita; e (ii) il valore recuperabile alla data della riclassifica. Se l'interruzione del piano di vendita riguarda una controllata, una joint operation, una joint venture o una collegata, ovvero una quota di partecipazione in una joint venture o in una collegata, sono rideterminati i valori presentati in bilancio sin dal momento della classificazione come held for sale/discontinued operation.
Nel caso in cui una discontinued operation sia riclassificata come destinata all'utilizzo, i risultati economici, precedentemente esposti nella voce distinta di conto economico, sono riclassificati e inclusi tra le continuing operation per tutti gli esercizi presentati.
Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare transazione tra operatori di mercato (ossia non in una liquidazione forzosa o in una vendita sottocosto) alla data di valutazione (cd. exit price). La determinazione del fair value è basata sulle condizioni di mercato esistenti alla data della valutazione e sulle assunzioni degli operatori di mercato (market-based). La valutazione del fair value suppone che l'attività o la passività sia scambiata nel mercato principale o, in assenza dello stesso, nel più vantaggioso a cui l'impresa ha accesso, indipendentemente dall'intenzione della società di vendere l'attività o di trasferire la passività oggetto di valutazione.
La determinazione del fair value di un'attività non finanziaria è effettuata considerando la capacità degli operatori di mercato di generare benefici economici impiegando tale attività nel suo massimo e migliore utilizzo, o vendendola ad un altro operatore di mercato che la impiegherebbe nel suo massimo e migliore utilizzo.
La determinazione del massimo e migliore utilizzo dell'asset è effettuata dal punto di vista degli operatori di mercato anche nell'ipotesi in cui l'impresa intenda effettuarne un utilizzo differente; si presume che l'utilizzo corrente da parte della società di un'attività non finanziaria sia il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori non suggeriscano che un differente utilizzo da parte degli operatori di mercato sia in grado di massimizzarne il valore.
La valutazione del fair value di una passività, sia finanziaria sia non finanziaria, o di un proprio strumento di equity, in assenza di un prezzo quotato, è effettuata considerando la valutazione della corrispondente attività posseduta da un operatore di mercato alla data della valutazione.
Il fair value degli strumenti finanziari è determinato considerando il rischio di credito della controparte di un'attività finanziaria (cd. Credit Valuation Adjustment o CVA) e il rischio di inadempimento di una passività finanziaria da parte dell'entità stessa (cd. Debit Valuation Adjustment o DVA).
In assenza di quotazioni di mercato disponibili, il fair value è determinato utilizzando tecniche di valutazione, adeguate alle circostanze, che massimizzino l'uso di input osservabili rilevanti, riducendo al minimo l'utilizzo di input non osservabili.
Le voci dello stato patrimoniale sono classificate in correnti e non correnti, quelle del conto economico sono classificate per natura22. Le attività e le passività sono classificate come correnti se: (i) la loro realizzazione/estinzione è prevista nel normale ciclo operativo aziendale o nei dodici mesi successivi alla chiusura dell'esercizio; (ii) sono costituite da disponibilità liquide o disponibilità liquide equivalenti che non presentano vincoli tali da limitarne l'utilizzo nei dodici mesi successivi alla data di chiusura dell'esercizio; o (iii) sono detenute principalmente con finalità di trading. Gli strumenti derivati posti in essere con finalità di trading sono classificati tra le componenti correnti, indipendentemente dalla maturity date. Gli strumenti derivati non di copertura, posti in essere con finalità di mitigazione di rischi ma privi dei requisiti formali per essere trattati in hedge accounting, e gli strumenti derivati di copertura sono classificati come correnti quando la loro realizzazione è prevista entro i dodici mesi successivi alla data di chiusura dell'esercizio; differentemente, sono classificati tra le componenti non correnti.
Il prospetto dell'utile complessivo indica il risultato economico integrato dei proventi e oneri che per espressa disposizione degli IFRS sono rilevati direttamente a patrimonio netto.
Il prospetto delle variazioni nelle voci del patrimonio netto presenta l'utile (perdita) complessivo dell'esercizio, le operazioni con gli azionisti e le altre variazioni del patrimonio netto.
(21) Gli schemi di bilancio sono gli stessi adottati nell'ultima Relazione Finanziaria Annuale; nello schema di rendiconto finanziario, nel flusso di cassa netto da attività di investimento, è presentato distintamente l'esborso fiscale, specificatamente individuabile, riferito ad un'operazione di dismissione.
(22) Le informazioni relative agli strumenti finanziari secondo la classificazione prevista dagli IFRS sono indicate alla nota 38 - Garanzie, impegni e rischi – Altre informazioni sugli strumenti finanziari.
Lo schema di rendiconto finanziario è predisposto secondo il "metodo indiretto", rettificando l'utile dell'esercizio delle componenti di natura non monetaria.
Le modifiche ai principi contabili entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2017 non hanno prodotto effetti significativi.
L'applicazione dei principi contabili generalmente accettati per la redazione del bilancio e delle relazioni contabili infrannuali comporta che la Direzione Aziendale effettui stime contabili basate su giudizi complessi e/o soggettivi, su esperienze passate e su ipotesi considerate ragionevoli e realistiche sulla base delle informazioni conosciute al momento della stima. L'utilizzo di queste stime contabili influenza il valore di iscrizione delle attività e delle passività e l'informativa su attività e passività potenziali alla data del bilancio, nonché l'ammontare dei ricavi e dei costi nel periodo di riferimento. I risultati effettivi possono differire da quelli stimati a causa dell'incertezza che caratterizza le ipotesi e le condizioni sulle quali le stime sono basate. Di seguito sono indicate le stime contabili critiche del processo di redazione del bilancio e delle relazioni contabili infrannuali perché comportano un elevato ricorso a giudizi soggettivi, assunzioni e stime relativi a tematiche per loro natura incerte. Le modifiche delle condizioni alla base di giudizi, assunzioni e stime adottati possono determinare un impatto rilevante sui risultati successivi.
La valutazione delle riserve di petrolio e di gas naturale si basa su metodi di tipo ingegneristico che hanno un margine intrinseco di aleatorietà. Le riserve certe rappresentano le quantità stimate di idrocarburi che, sulla base dei dati geologici e di ingegneria, potranno con ragionevole certezza essere economicamente producibili nelle condizioni tecniche ed economiche esistenti al momento della stima. Nonostante esistano autorevoli linee guida sui criteri ingegneristici e geologici che devono essere rispettati affinché le riserve possano essere classificate come certe, l'accuratezza della stima delle riserve dipende dalla qualità delle informazioni disponibili e dall'interpretazione e dal giudizio che di queste dà la Direzione Aziendale.
La valutazione della potenzialità economica di una scoperta mineraria è effettuata nell'arco dei 12 mesi successivi al completamento della perforazione di un pozzo esplorativo. Il processo di delineazione della scoperta, che comporta lo svolgimento di ulteriori attività di appraisal e di identificazione delle migliori modalità di sviluppo, richiede, nella maggior parte dei casi, un periodo di tempo maggiore in funzione della complessità del progetto e del volume di investimenti associati. Durante tale periodo, i costi relativi ai pozzi esplorativi rimangono sospesi all'attivo patrimoniale. Ad ogni modo, tali costi capitalizzati sono oggetto di verifica, almeno annuale, al fine di confermare l'intenzione di sviluppare, o in ogni caso di valorizzare, la scoperta.
Le riserve di un giacimento sono classificate come certe solo quando sono stati verificati tutti i criteri per l'attribuzione della qualifica di riserve certe. Inizialmente tutte le riserve classificate come certe sono categorizzate come riserve certe non sviluppate. Il successivo passaggio da riserve certe non sviluppate a sviluppate avviene in conseguenza dell'attività di sviluppo, normalmente in corrispondenza del first oil. Nei principali progetti di sviluppo trascorrono tipicamente da uno a quattro anni tra la registrazione iniziale delle riserve e l'avvio della produzione.
La produzione di petrolio e di gas naturale effettivamente estratta dai pozzi e le analisi di giacimento successive possono comportare delle revisioni significative in aumento o in diminuzione. Anche i cambiamenti dei prezzi del petrolio e del gas naturale possono avere un effetto sui volumi delle riserve certe rispetto alla stima iniziale e, nel caso di Production Sharing Agreement e contratti di buy back, sulle produzioni e sulle riserve di spettanza. Conseguentemente, la stima delle riserve potrebbe differire in misura significativa rispetto alle quantità di idrocarburi che saranno effettivamente estratte. Le stime delle riserve sono utilizzate nella determinazione degli ammortamenti e delle svalutazioni. I tassi di ammortamento delle attività petrolifere in base al metodo UOP sono calcolati come rapporto tra la quantità di idrocarburi estratti nel trimestre e le riserve certe sviluppate a fine trimestre aumentate dei volumi estratti nel trimestre stesso. Assumendo la costanza delle altre variabili, un aumento delle riserve certe stimato per singolo giacimento riduce la quota di ammortamento a carico del periodo e viceversa. La stima delle riserve è influenzata, tra l'altro, dall'andamento dei prezzi delle commodity petrolifere di riferimento e dalla tipologia contrattuale sottostante le attività oil&gas.
Le stime delle riserve sono utilizzate anche nel calcolo dei flussi di cassa futuri delle attività petrolifere che rappresentano uno degli elementi fondamentali per determinare l'ammontare dell'eventuale svalutazione. Quanto maggiore è la consistenza delle riserve, tanto minore è la probabilità che le attività siano oggetto di svalutazione.
Le attività sono svalutate quando eventi o modifiche delle circostanze facciano ritenere che il valore di iscrizione in bilancio non sia recuperabile. Gli eventi che possono determinare una svalutazione di attività sono variazioni nei piani industriali, variazioni nei prezzi di mercato che possono determinare minori performance operative, ridotto utilizzo degli impianti e, per gli asset minerari, significative revisioni in negativo delle stime delle riserve certe o incrementi significativi delle stime dei costi di sviluppo. La decisione se procedere a una svalutazione e la quantificazione della stessa dipendono dalle valutazioni della Direzione Aziendale su fattori complessi e altamente incerti, tra i quali l'andamento futuro dei prezzi, l'impatto dell'inflazione e dei miglioramenti tecnologici sui costi di produzione, i profili produttivi e le condizioni della domanda e dell'offerta su scala globale o regionale. Analoghe considerazioni rilevano ai fini della verifica della recuperabilità fisica delle attività rilevate in bilancio (deferred costs - v. anche punto "Rimanenze") afferenti ai volumi di gas naturale non ritirati a fronte di contratti di approvvigionamento a lungo termine che prevedono clausole di "take-or-pay", nonché ai fini della verifica della recuperabilità delle imposte anticipate.
La svalutazione è determinata confrontando il valore di iscrizione con il relativo valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d'uso determinato attualizzando i flussi di cassa attesi derivanti dall'utilizzo dell'attività e, se significativi e ragionevolmente determinabili, dalla sua cessione al termine della sua vita utile al netto degli oneri di dismissione. I flussi di cassa attesi sono quantificati alla luce delle informazioni disponibili al momento della stima sulla base di giudizi soggettivi sull'andamento di variabili future – quali i prezzi, i costi, i tassi di crescita della domanda, i profili produttivi – e sono attualizzati utilizzando un tasso che tiene conto del rischio inerente all'attività interessata. Nel caso dell'attività mineraria, i flussi di cassa attesi sono stimati tenendo conto principalmente delle riserve certe sviluppate e non sviluppate, nonché, tra l'altro, dei costi attesi per le riserve da sviluppare e delle imposte sulla produzione. La stima del futuro livello di produzione è basata su assunzioni relative al prezzo futuro delle commodities, ai costi di sviluppo ed estrazione, al declino dei campi, alla domanda di mercato e altri fattori. La valorizzazione dei flussi di cassa associati alle commodity petrolifere è determinata sulla base delle informazioni desumibili dal mercato a termine, tenuto conto della liquidità e affidabilità espresse, delle indicazioni fornite da fonti specializzate indipendenti e delle previsioni del management in merito all'evoluzione dei fondamentali della domanda e dell'offerta. Il tasso di sconto riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività non riflessi nelle stime dei flussi di cassa.
Il goodwill e le attività immateriali aventi vita utile indefinita non sono oggetto di ammortamento; la recuperabilità dei loro valori di iscrizione è verificata almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che fanno presupporre una riduzione del valore. Con riferimento al goodwill, la verifica è effettuata a livello del più piccolo aggregato (cash generating unit) al quale il goodwill può essere attribuito su base ragionevole e coerente; tale aggregato rappresenta la base sulla quale la Direzione Aziendale valuta, direttamente o indirettamente, il ritorno dell'investimento. Quando il valore di iscrizione della cash generating unit comprensivo del goodwill ad essa attribuito è superiore al valore recuperabile, la differenza costituisce oggetto di svalutazione che viene attribuita in via prioritaria al goodwill fino a concorrenza del suo ammontare; l'eventuale eccedenza della svalutazione rispetto al goodwill è imputata pro-quota al valore di libro degli asset che costituiscono la cash generating unit, fino all'ammontare del valore recuperabile delle attività a vita utile definita.
Eni sostiene delle passività significative connesse agli obblighi di smantellamento delle attività materiali e di ripristino ambientale dei terreni o del fondo marino al termine dell'attività di produzione. La stima dei costi futuri di smantellamento e di ripristino è un processo complesso e richiede l'apprezzamento e il giudizio della Direzione Aziendale nella valutazione delle passività da sostenersi a distanza di molti anni per l'adempimento di obblighi di smantellamento e di ripristino, spesso non compiutamente definiti da leggi, regolamenti amministrativi o clausole contrattuali. Inoltre, questi obblighi risentono del costante aggiornamento delle tecniche e dei costi di smantellamento e di ripristino, nonché della continua evoluzione della sensibilità politica e pubblica in materia di salute e di tutela ambientale. La criticità delle stime contabili degli oneri di smantellamento e di ripristino dipende anche dalla tecnica di contabilizzazione di tali oneri, il cui valore attuale è inizialmente capitalizzato insieme al costo dell'attività a cui ineriscono in contropartita al fondo rischi. Successivamente il valore del fondo rischi è aggiornato per riflettere il trascorrere del tempo e le eventuali variazioni di stima a seguito di modifiche dei flussi di cassa attesi, della tempistica della loro realizzazione, nonché dei tassi di attualizzazione adottati. La determinazione del tasso di attualizzazione da utilizzare sia nella valutazione iniziale dell'onere sia nelle valutazioni successive è frutto di un processo complesso che comporta giudizi soggettivi da parte della Direzione Aziendale.
La rilevazione delle operazioni di business combination implica l'attribuzione alle attività e passività dell'impresa acquisita della differenza tra il costo di acquisto e il valore netto contabile. Per la maggior parte delle attività e delle passività, l'attribuzione della differenza è effettuata rilevando le attività e le passività al loro fair value. La parte non attribuita se positiva è iscritta a goodwill, se negativa è imputata a conto economico. L'allocazione del prezzo pagato operata in via provvisoria è suscettibile di revisione/aggiornamento entro i 12 mesi successivi all'acquisizione avendo riguardo a nuove informazioni su fatti e circostanze esistenti alla data dell'acquisizione. Nel processo di attribuzione Eni si avvale delle informazioni disponibili e, per le business combination più significative, di valutazioni esterne; il processo di allocazione, che richiede, anche in funzione delle informazioni disponibili, l'esercizio di un giudizio complesso da parte della Direzione Aziendale rileva anche ai fini dell'applicazione dell'equity method.
Come le altre società del settore, Eni è soggetta a numerose leggi e regolamenti per la tutela dell'ambiente a livello comunitario, nazionale, regionale e locale, ivi incluse le leggi che attuano convenzioni e protocolli internazionali relativi alle attività nel campo degli idrocarburi, ai prodotti e alle altre attività svolte. I relativi costi sono accantonati quando è probabile l'esistenza di una passività onerosa e l'ammontare può essere stimato attendibilmente. Sebbene Eni attualmente non ritenga che vi saranno effetti negativi particolarmente rilevanti sul bilancio consolidato dovuti al mancato rispetto della
normativa ambientale – anche tenuto conto degli interventi già effettuati, delle polizze assicurative stipulate e dei fondi rischi accantonati – tuttavia non può essere escluso con certezza che Eni possa incorrere in ulteriori costi o responsabilità anche di proporzioni rilevanti perché, allo stato attuale delle conoscenze, è impossibile prevedere gli effetti dei futuri sviluppi tenuto conto tra l'altro dei seguenti aspetti: (i) la possibilità che emergano nuove contaminazioni; (ii) i risultati delle caratterizzazioni in corso e da eseguire e gli altri possibili effetti derivanti dall'applicazione delle leggi vigenti in materia; (iii) gli eventuali effetti di nuove leggi e regolamenti per la tutela dell'ambiente; (iv) gli effetti di eventuali innovazioni tecnologiche per il risanamento ambientale; (v) la possibilità di controversie e la difficoltà di determinare le eventuali conseguenze, anche in relazione alla responsabilità di altri soggetti e ai possibili indennizzi.
I programmi a benefici definiti sono valutati sulla base di eventi incerti e di ipotesi attuariali che comprendono, tra le altre, i tassi di sconto, il livello delle retribuzioni future, i tassi di mortalità, l'età di pensionamento e gli andamenti futuri delle spese sanitarie coperte.
Le principali assunzioni utilizzate per la quantificazione di tali benefici sono determinate come segue: (i) i tassi di sconto e di inflazione, che rappresentano i tassi in base ai quali l'obbligazione nei confronti dei dipendenti potrebbe essere effettivamente adempiuta, si basano sui tassi che maturano su titoli obbligazionari corporate di elevata qualità (ovvero, in assenza di un "deep market" di tali titoli, sui rendimenti dei titoli di stato) e sulle aspettative inflazionistiche dell'area valutaria di riferimento; (ii) il livello delle retribuzioni future è determinato sulla base di elementi quali le aspettative inflazionistiche, la produttività, gli avanzamenti di carriera e di anzianità; (iii) il costo futuro delle prestazioni sanitarie è determinato sulla base di elementi quali l'andamento presente e passato dei costi delle prestazioni sanitarie, comprese assunzioni sulla crescita inflativa di tali costi, e le modifiche nelle condizioni di salute degli aventi diritto; (iv) le assunzioni demografiche riflettono la migliore stima dell'andamento di variabili, quali ad esempio la mortalità, il turnover e l'invalidità relative alla popolazione degli aventi diritto.
Normalmente si verificano differenze nel valore della passività (attività) netta dei piani per benefici ai dipendenti derivanti dalle cd. rivalutazioni rappresentate, tra l'altro, dalle modifiche delle ipotesi attuariali utilizzate, dalla differenza tra le ipotesi attuariali precedentemente adottate e quelle che si sono effettivamente realizzate e dal differente rendimento delle attività al servizio del piano rispetto a quello considerato nel net interest. Le rivalutazioni sono rilevate nel prospetto dell'utile complessivo per i piani a benefici definiti e a conto economico per i piani a lungo termine.
Analogamente a quanto riscontrabile nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, l'utilizzo di tecniche di valutazione complesse e l'identificazione tramite l'esercizio di giudizi articolati e/o soggettivi delle ipotesi da adottare nella valutazione, caratterizza inoltre le attività per la stima del valore di mercato delle azioni sottostanti i piani di incentivazione.
Oltre a rilevare le passività ambientali, gli obblighi di rimozione delle attività materiali e di ripristino dei siti, e le passività relative ai benefici per i dipendenti, Eni effettua accantonamenti connessi prevalentemente ai contenziosi legali, commerciali e fiscali. La stima degli accantonamenti in queste materie è frutto di un processo complesso che comporta giudizi soggettivi da parte della Direzione Aziendale, con particolare riferimento agli ammontari da rilevare in bilancio e al timing degli esborsi. Successivamente alla rilevazione iniziale, i fondi sono periodicamente aggiornati per riflettere le variazioni delle stime effettuate.
I ricavi per la vendita di energia elettrica e gas a clientela retail comprendono lo stanziamento per le forniture intervenute tra la data dell'ultima lettura (effettiva o stimata) dei consumi fatturata e il termine dell'esercizio. Tali stanziamenti tengono conto delle informazioni ricevute dai trasportatori e dai distributori in riferimento sia alle quantità allocate tra i vari utenti delle reti secondarie sia ai consumi effettivi e stimati della clientela, nonché degli altri fattori, considerati dalla Direzione Aziendale, che possono influire sui consumi. Lo stanziamento dei ricavi è pertanto l'esito di una stima complessa basata sui volumi distribuiti ed allocati, comunicati da terzi, suscettibili di essere conguagliati, così come prevede la normativa di riferimento, fino al quinto anno successivo.
La recuperabilità del valore di iscrizione dei crediti e la necessità di rilevare un'eventuale svalutazione degli stessi sono frutto di un processo che comporta giudizi complessi e/o soggettivi da parte della Direzione Aziendale. I fattori considerati nell'ambito di tali giudizi riguardano tra l'altro il merito creditizio della controparte ove disponibile, l'ammontare e la tempistica dei pagamenti futuri attesi, gli eventuali strumenti di mitigazione del rischio di credito (ad es. collateral) posti in essere nonché le eventuali azioni poste in essere o previste per il recupero dei crediti.
Con i regolamenti n. 2016/1905 e 2017/1987 emessi dalla Commissione Europea, rispettivamente, in data 22 settembre 2016 e 31 ottobre 2017 sono stati omologati l'IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti" (di seguito IFRS 15) e il documento "Chiarimenti dell'IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti", che definiscono i criteri di rilevazione e valutazione dei ricavi derivanti da contratti con la clientela (ivi inclusi i contratti afferenti a lavori su ordinazione).
In particolare, l'IFRS 15 prevede che la rilevazione dei ricavi sia basata sui seguenti 5 step: (i) identificazione del contratto con il cliente; (ii) identificazione delle performance obligation (ossia le promesse contrattuali a trasferire beni e/o servizi a un cliente); (iii) determinazione del prezzo della transazione; (iv) allocazione del prezzo della transazione alle performance obligation identificate sulla base del prezzo di vendita standalone di ciascun bene o servizio; e (v) rilevazione del ricavo quando la relativa performance obligation risulta soddisfatta. Inoltre, l'IFRS 15 integra l'informativa di bilancio da fornire con riferimento a natura, ammontare, timing e incertezza dei ricavi e dei relativi flussi di cassa. Le disposizioni dell'IFRS 15 e dei relativi chiarimenti sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2018.
Nel corso dell'esercizio 2017 sono state completate le attività di analisi per l'identificazione degli ambiti interessati dalle nuove disposizioni e per la determinazione dei relativi impatti. In particolare, come già rappresentato in sede di redazione della relazione finanziaria semestrale, gli ambiti interessati riguardano essenzialmente:
(i) per il settore Exploration & Production, la rappresentazione dei rapporti con i partner delle iniziative minerarie in relazione alla loro qualificazione come soggetti differenti da clienti. La fattispecie interessa in particolare la rappresentazione dei ritiri di prodotto superiori o inferiori alla quota di spettanza nell'iniziativa mineraria (cd. lifting imbalance) con la rilevazione dei ricavi in base alle effettive quantità vendute (cd. sales method) anziché sulla base delle quote di spettanza (cd. entitlement method). L'adozione del sales method comporta la rilevazione dei ricavi e dei relativi costi sulla base delle quantità effettivamente ritirate e vendute;
(ii) per il settore Gas & Power, la capitalizzazione dei costi per acquisizione della clientela, purché ne sia dimostrata la recuperabilità, e il relativo ammortamento sulla base della durata stimata del contratto. In sede di prima applicazione delle nuove disposizioni, Eni intende avvalersi della possibilità di rilevare l'effetto connesso alla rideterminazione retroattiva dei valori nel patrimonio netto al 1° gennaio 2018, avendo riguardo alle fattispecie esistenti a tale data, senza effettuare il restatement degli esercizi precedenti posti a confronto. In particolare, sulla base delle informazioni disponibili, considerate le fattispecie indicate in precedenza, l'adozione dell'IFRS 15 comporta, al netto del relativo effetto fiscale, una riduzione del patrimonio netto di €43 milioni derivante da una variazione negativa di €103 milioni relativa alla rideterminazione, secondo il sales method, dei lifting imbalance (underlifting) esistenti alla chiusura dell'esercizio 2017 parzialmente compensata da una variazione positiva di €60 milioni relativa alla capitalizzazione dei costi connessi con l'acquisizione della clientela al netto del relativo ammortamento. In termini di rappresentazione, l'applicazione dell'IFRS Con il regolamento n. 2016/2067 emesso dalla Commissione Europea in data 22 novembre 2016 è stata omologata la versione completa dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" (di seguito IFRS 9). In particolare, le nuove disposizioni dell'IFRS 9: (i) modificano il modello di classificazione e valutazione delle attività finanziarie basandolo sulle caratteristiche dello strumento finanziario e sul business model adottato dall'impresa; (ii) introducono una nuova modalità di svalutazione delle attività finanziarie, che tiene conto delle perdite attese (cd. expected credit loss); e (iii) modificano le disposizioni in materia di hedge accounting. Le disposizioni dell'IFRS 9 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2018.
Gli ambiti oggetto di impatto del nuovo principio riguardano essenzialmente: (i) l'adozione dell'expected credit loss model per l'impairment delle attività finanziarie che comporta la rilevazione della svalutazione delle attività finanziarie sulla base di un approccio predittivo, basato sulla previsione del default della controparte (cd. probability of default) e della capacità di recupero nel caso in cui l'evento di default si verifichi (cd. loss given default); e (ii) per le partecipazioni minoritarie, l'allineamento del relativo valore al fair value, nei casi in cui il costo non rappresenti un'adeguata approssimazione del fair value.
In particolare, nel corso dell'esercizio 2017 sono state completate le attività per la definizione e per l'implementazione della metodologia per l'impairment delle attività finanziarie che prevede essenzialmente:
Relativamente alla valutazione delle partecipazioni minoritarie, rileva la circostanza che le disposizioni dell'IFRS 9 richiedono l'adozione del fair value, limitando la valutazione al costo ai soli casi in cui rappresenti un'adeguata stima del fair value. Eni intende avvalersi della possibilità di designare le partecipazioni minoritarie come attività da valutare al fair value con effetti a patrimonio netto (tra le altre componenti dell'utile complessivo), con rilevazione a conto economico degli eventuali dividendi distribuiti; le variazioni del valore di mercato rilevate tra le altre componenti dell'utile complessivo non sono oggetto di successiva imputazione a conto economico24.
In sede di prima applicazione, in considerazione della complessità di rideterminare i valori all'inizio del primo esercizio presentato senza l'uso di elementi noti successivamente, gli effetti dell'adozione del nuovo principio contabile in materia di classificazione e valutazione, ivi incluso l'impairment delle attività finanziarie, saranno rilevati nel patrimonio netto al 1° gennaio 2018; relativamente all'hedge accounting, l'adozione delle nuove disposizioni non produce effetti significativi.
In particolare, sulla base delle informazioni disponibili, considerate le fattispecie indicate in precedenza, l'adozione dell'IFRS 9 comporta, al netto del relativo effetto fiscale, un incremento del patrimonio netto di €322 milioni riferibile per €678 milioni all'allineamento al fair value delle partecipazioni minoritarie, parzialmente assorbito dalle maggiori svalutazioni per €356 milioni delle attività finanziarie per effetto dell'adozione dell'expected credit loss model.
Con il regolamento n. 2017/1986 emesso dalla Commissione Europea in data 31 ottobre 2017 è stato omologato l'IFRS 16 "Leasing", che sostituisce lo IAS 17 e le relative interpretazioni. In particolare, l'IFRS 16 definisce il leasing come un contratto che attribuisce al cliente (il lessee) il diritto d'uso di un asset per un determinato periodo di tempo in cambio di un corrispettivo. Il nuovo principio contabile elimina la classificazione dei leasing come operativi o finanziari ai fini della redazione del bilancio delle imprese che operano quali lessee; per tutti i contratti di leasing con durata superiore ai 12 mesi è richiesta la rilevazione di una attività, rappresentativa del diritto d'uso, e di una passività, rappresentativa dell'obbligazione ad effettuare i pagamenti previsti dal contratto. Differentemente, ai fini della redazione del bilancio dei lessor, è mantenuta la distinzione tra leasing operativi e finanziari. L'IFRS 16 rafforza l'informativa di bilancio sia per i lessee sia per i lessor. Le disposizioni dell'IFRS 16 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2019. Allo stato sono in corso le attività di analisi delle nuove disposizioni anche ai fini della determinazione dei relativi effetti.
Con il regolamento n. 2018/182 emesso dalla Commissione Europea in data 7 febbraio 2018 è stato omologato il documento "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2014-2016", contenente modifiche, essenzialmente di natura tecnica e redazionale, dei principi contabili internazionali. Le modifiche ai principi contabili sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 201825.
In data 8 dicembre 2016, lo IASB ha emesso l'IFRIC Interpretation 22 "Foreign Currency Transactions and Advance Consideration" (di seguito IFRIC 22), in base alla quale il tasso di cambio da utilizzare in sede di rilevazione iniziale di un asset, costo o ricavo correlato ad un anticipo,
(25) La modifica dell'ambito di applicazione dell'IFRS 12 "Informativa sulle partecipazioni in altre entità" è efficace a partire dal 1° gennaio 2017.
(23) Per le esposizioni derivanti da operazioni infragruppo, la capacità di recupero è assunta pari al 100% in considerazione della possibilità di intervento sul capitale delle partecipate per garantire la posizione in bonis delle stesse.
(24) In alternativa, l'IFRS 9 consente di valutare le partecipazioni minoritarie al fair value con imputazione degli effetti a conto economico; la scelta della modalità di valutazione delle partecipazioni è operata in maniera selettiva per ciascuna partecipazione.
precedentemente pagato/incassato, in valuta estera, è quello vigente alla data di rilevazione dell'attività/passività non monetaria connessa a tale anticipo. L'IFRIC 22 è efficace a partire dagli esercizi aventi inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2018.
In data 18 maggio 2017, lo IASB ha emesso l'IFRS 17 "Insurance Contracts" (di seguito IFRS 17), che definisce l'accounting dei contratti assicurativi emessi e dei contratti di riassicurazione posseduti. Le disposizioni dell'IFRS 17, che superano quelle attualmente previste dall'IFRS 4 "Contratti assicurativi", sono efficaci a partire dagli esercizi aventi inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2021.
In data 7 giugno 2017, lo IASB ha emesso l'IFRIC 23 "Uncertainty over Income Tax Treatments" (di seguito IFRIC 23), contenente indicazioni in merito all'accounting di attività e passività fiscali (correnti e/o differite) relative a imposte sul reddito in presenza di incertezze nell'applicazione della normativa fiscale. Le disposizioni dell'IFRIC 23 sono efficaci a partire dagli esercizi aventi inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2019.
In data 12 ottobre 2017, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 28 "Long-term Interests in Associates and Joint Ventures" (di seguito modifiche allo IAS 28), volte a chiarire che le disposizioni dell'IFRS 9, ivi incluse quelle in materia di impairment, si applicano anche agli strumenti finanziari rappresentativi di interessenze a lungo termine verso una società collegata o una joint venture, che, nella sostanza, fanno parte dell'investimento netto nella società collegata o joint venture (cd. long-term interest). Le modifiche allo IAS 28 sono efficaci a partire dagli esercizi aventi inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2019.
In data 7 febbraio 2018, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 19 "Plan Amendment, Curtailment or Settlement" (di seguito modifiche allo IAS 19), volte essenzialmente a richiedere l'utilizzo di ipotesi attuariali aggiornate nella determinazione del costo relativo alle prestazioni di lavoro correnti e degli interessi netti per il periodo successivo ad una modifica, una riduzione o un'estinzione di un piano a benefici definiti esistente. Le modifiche allo IAS 19 sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2019.
In data 12 dicembre 2017, lo IASB ha emesso il documento "Annual Improvements to IFRS Standards 2015-2017 Cycle", contenente modifiche, essenzialmente di natura tecnica e redazionale, dei principi contabili internazionali. Le modifiche ai principi contabili sono efficaci a partire dagli esercizi che hanno inizio il, o dopo il, 1° gennaio 2019. Allo stato Eni sta analizzando i principi indicati e valutando se la loro adozione avrà un impatto significativo sul bilancio.
Le disponibilità liquide ed equivalenti di €7.363 milioni (€5.674 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono attività finanziarie esigibili all'origine entro 90 giorni per €5.591 milioni (€4.379 milioni al 31 dicembre 2016) riguardanti essenzialmente depositi presso istituti finanziari con vincolo di preavviso superiore alle 48 ore.
La scadenza media delle attività esigibili entro 90 giorni è di 7 giorni e il tasso di interesse medio è negativo dello 0,03% (negativo dello 0,01% al 31 dicembre 2016).
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Titoli quotati emessi da Stati Sovrani | 1.022 | 996 |
| Altri titoli | 4.990 | 5.170 |
| 6.012 | 6.166 |
Le attività finanziarie destinate al trading di €6.012 milioni (€6.166 milioni al 31 dicembre 2016) si riferiscono ad Eni SpA per €5.793 milioni (€6.062 milioni al 31 dicembre 2016) e ad Eni Insurance DAC per €219 milioni (€104 milioni al 31 dicembre 2016). Le attività finanziarie destinate al trading costituiscono una riserva di liquidità strategica avente l'obiettivo di assicurare al Gruppo la necessaria flessibilità finanziaria in particolari situazioni di mercato, per far fronte a fabbisogni imprevisti e per garantire adeguata elasticità ai programmi di sviluppo. L'attività di gestione di tale liquidità punta all'ottimizzazione del rendimento, nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati, con il vincolo di tutela del capitale e disponibilità immediata dei fondi.
Le attività finanziarie destinate al trading di Eni SpA comprendono operazioni di prestito titoli per €845 milioni (€665 milioni al 31 dicembre 2016). L'analisi per valuta è la seguente:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Euro | 4.232 | 4.319 |
| Dollaro USA | 1.025 | 699 |
| Franco svizzero | 461 | 413 |
| Sterlina inglese | 198 | 632 |
| Dollaro australiano | 79 | 51 |
| Dollaro canadese | 17 | 52 |
| 6.012 | 6.166 |
Di seguito l'analisi per emittente e la relativa classe di merito creditizio:
| Valore nominale (€ milioni) |
Fair value (€ milioni) |
Classe di rating Moody's |
Classe di rating S&P |
|
|---|---|---|---|---|
| Titoli quotati emessi da Stati Sovrani | ||||
| Tasso fisso | ||||
| Italia | 478 | 477 | Baa2 | BBB |
| Polonia | 53 | 52 | A2 | BBB+ |
| Stati Uniti | 53 | 45 | Aaa | AA+ |
| Spagna | 45 | 41 | Baa2 | BBB+ |
| Slovenia | 33 | 34 | Baa1 | A+ |
| Giappone | 25 | 21 | A1 | A+ |
| Irlanda | 10 | 10 | A2 | A+ |
| Canada | 11 | 9 | Aaa | AAA |
| Cile | 8 | 9 | Aa3 | A+ |
| Slovacchia | 5 | 4 | A2 | A+ |
| Svezia | 4 | 4 | Aaa | AAA |
| Paesi Bassi | 2 | 2 | Aaa | AAA |
| Corea del Sud | 1 | 1 | Aa2 | AA |
| 728 | 709 | |||
| Tasso variabile | ||||
| Italia | 300 | 304 | Baa2 | BBB |
| Belgio | 7 | 7 | Aa3 | AA |
| Stati Uniti | 2 | 2 | Aaa | AA+ |
| 309 | 313 | |||
| Totale titoli quotati emessi da Stati Sovrani | 1.037 | 1.022 | ||
| Altri titoli | ||||
| Tasso fisso | ||||
| Titoli quotati emessi da imprese industriali | 2.036 | 1.922 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Istituti finanziari e assicurativi | 1.437 | 1.409 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Enti Sovranazionali | 28 | 25 | da Aaa a Aa3 | da AAA a AA |
| 3.501 | 3.356 | |||
| Tasso variabile | ||||
| Titoli quotati emessi da Istituti finanziari e assicurativi | 840 | 842 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da imprese industriali | 789 | 754 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Enti Sovranazionali | 45 | 38 | da Aaa a Aa3 | da AAA a AA |
| 1.674 | 1.634 | |||
| Totale Altri titoli | 5.175 | 4.990 | ||
| Totale Attività finanziarie destinate al trading | 6.212 | 6.012 |
La gerarchia del fair value è di livello 1 per €5.140 milioni e di livello 2 per €872 milioni. Nel corso dell'esercizio 2017 non vi sono stati trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Titoli non strumentali all'attività operativa | ||
| Titoli quotati emessi da Stati Sovrani | 190 | 210 |
| Titoli quotati emessi da Istituti finanziari | 17 | 28 |
| 207 | 238 |
L'analisi per valuta è la seguente:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Euro | 176 | 199 |
| Dollaro USA | 31 | 39 |
| 207 | 238 |
| Valore nominale (€ milioni) |
Fair value (€ milioni) |
Tasso di rendimento nominale % |
Anno di scadenza | Classe di rating Moody's |
Classe di rating S&P |
|
|---|---|---|---|---|---|---|
| Tasso fisso | ||||||
| Belgio | 27 | 30 | da 3,75 a 4,25 | dal 2019 al 2021 | Aa3 | AA |
| Spagna | 25 | 27 | da 1,40 a 5,50 | dal 2018 al 2021 | Baa2 | BBB+ |
| Francia | 17 | 19 | da 1,00 a 3,25 | dal 2018 al 2023 | Aa2 | AA |
| Polonia | 15 | 18 | da 4,50 a 6,38 | dal 2019 al 2022 | A2 | BBB+ |
| Irlanda | 17 | 18 | da 0,80 a 4,50 | dal 2019 al 2022 | A2 | A+ |
| Islanda | 14 | 15 | da 2,50 a 5,88 | dal 2020 al 2022 | A3 | A |
| Italia | 14 | 15 | da 0,65 a 3,50 | dal 2018 al 2020 | Baa2 | BBB |
| Portogallo | 7 | 8 | 4,75 | 2019 | Ba1 | BBB |
| Repubblica Ceca | 7 | 8 | 3,63 | 2021 | A1 | AA |
| Slovenia | 8 | 8 | 2,25 | 2022 | Baa1 | A+ |
| Slovacchia | 7 | 7 | 1,50 | 2018 | A2 | A+ |
| Stati Uniti d'America | 6 | 6 | da 1,25 a 3,13 | dal 2019 al 2020 | Aaa | AA+ |
| Canada | 5 | 5 | 1,63 | 2019 | Aaa | AAA |
| Finlandia | 5 | 5 | 1,75 | 2019 | Aa1 | AA+ |
| Paesi Bassi | 1 | 1 | 4,00 | 2018 | Aaa | AAA |
| 175 | 190 |
Titoli quotati per €17 milioni (€28 milioni al 31 dicembre 2016) sono emessi da Istituti finanziari con classe di rating da Aaa a Aa1 (Moody's) e da AAA a AA+ (S&P).
La voce accoglie i titoli della società assicurativa di Gruppo Eni Insurance DAC non strumentali all'attività operativa per €207 milioni (€238 milioni al 31 dicembre 2016) in quanto sugli stessi non sussiste alcun vincolo di destinazione a copertura delle riserve tecniche a seguito dell'entrata in vigore della Direttiva UE Solving 2.
Gli effetti della valutazione al fair value dei titoli si analizzano come segue:
| (€ milioni) | valutazione al fair value Effetto |
imposte differite Passività per |
patrimonio netto Altre riserve di |
|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 5 | (1) | 4 |
| Variazione con effetto a riserva | (5) | 1 | (4) |
| Valore al 31.12.2017 |
Il fair value dei titoli disponibili per la vendita è determinato sulla base dei prezzi di mercato. La gerarchia del fair value è di livello 1.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti commerciali | 10.182 | 11.186 |
| Crediti finanziari: | ||
| - strumentali all'attività operativa - breve termine | 84 | 86 |
| - strumentali all'attività operativa - quote a breve di crediti a lungo termine | 23 | 72 |
| - non strumentali all'attività operativa | 209 | 385 |
| 316 | 543 | |
| Altri crediti: | ||
| - attività di disinvestimento | 597 | 171 |
| - altri | 4.642 | 5.693 |
| 5.239 | 5.864 | |
| 15.737 | 17.593 |
Il decremento dei crediti commerciali di €1.004 milioni è riferito al settore Gas & Power per €706 milioni.
Al 31 dicembre 2017 sono state poste in essere operazioni di cessione pro-soluto di crediti commerciali con scadenza 2018 per €2.051 milioni (€1.769 milioni nell'esercizio 2016 con scadenza 2017). Le cessioni 2017 hanno riguardato crediti commerciali relativi al settore Gas & Power per €1.722 milioni e al settore Refining & Marketing e Chimica per €329 milioni (rispettivamente, €1.434 milioni e €335 milioni al 31 dicembre 2016). I crediti sono esposti al netto del fondo svalutazione di €2.729 milioni (€2.371 milioni al 31 dicembre 2016):
| (€ milioni) | commerciali Crediti |
finanziari Crediti |
Altri crediti | svalutazione Totale fondo |
|---|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 1.817 | 68 | 486 | 2.371 |
| Accantonamenti | 539 | 31 | 388 | 958 |
| Utilizzi | (448) | (1) | (6) | (455) |
| Altre variazioni | (60) | (8) | (77) | (145) |
| Valore al 31.12.2017 | 1.848 | 90 | 791 | 2.729 |
L'accantonamento al fondo svalutazione crediti commerciali di €539 milioni (€503 milioni nel 2016) è riferito essenzialmente ai settori: (i) Gas & Power per €446 milioni ed è relativo, in particolare, alla clientela retail. Eni ha adottato le necessarie azioni per mitigare il rischio di controparte attraverso capillari azioni di recupero dei crediti in contenzioso anche tramite il ricorso a service esterni specialistici; (ii) Exploration & Production per €55 milioni e comprende per €19 milioni la svalutazione di crediti commerciali verso controparti venezuelane.
L'utilizzo del fondo svalutazione crediti commerciali di €448 milioni (€607 milioni nel 2016) è riferito al settore Gas & Power per €400 milioni ed è relativo principalmente alla rilevazione di perdite su crediti del business retail.
L'ageing dei crediti commerciali e degli altri crediti si analizza come segue:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Crediti commerciali |
Altri crediti | Crediti commerciali |
Altri crediti | |
| Crediti non scaduti e non svalutati | 8.800 | 4.604 | 9.243 | 4.869 | |
| Crediti svalutati al netto del fondo svalutazione | 567 | 31 | 759 | 432 | |
| Crediti scaduti e non svalutati: | |||||
| - da 0 a 3 mesi | 478 | 21 | 744 | 58 | |
| - da 3 a 6 mesi | 46 | 9 | 49 | 81 | |
| - da 6 a 12 mesi | 147 | 202 | 69 | 249 | |
| - oltre 12 mesi | 144 | 372 | 322 | 175 | |
| 815 | 604 | 1.184 | 563 | ||
| 10.182 | 5.239 | 11.186 | 5.864 |
I crediti commerciali e gli altri crediti scaduti e non svalutati riguardano principalmente rapporti verso amministrazioni pubbliche ed enti di Stato italiani ed esteri, controparti con elevata affidabilità creditizia per forniture di prodotti petroliferi, gas naturale e verso clienti retail del settore Gas & Power, quest'ultimi scaduti da non oltre 90 giorni.
I crediti commerciali al 31 dicembre 2017 del settore Exploration & Production di €1.323 milioni (€1.764 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono crediti per forniture di idrocarburi equity alle controparti di Stato in Egitto per €438 milioni (€611 milioni al 31 dicembre 2016). L'ammontare dei crediti scaduti al 31 dicembre 2016 di €420 milioni (\$443 milioni), che aveva raggiunto dimensioni significative negli anni precedenti, è stato completamente azzerato nel corso del 2017 per effetto della progressiva attuazione dal 2015 di un piano di rientro e di altri accordi industriali e commerciali con le suddette controparti. Inoltre, crediti scaduti per il recupero di investimenti pregressi nei confronti di controparti di Stato dell'Iran pari a €264 milioni al 31 dicembre 2016 sono stati sostanzialmente azzerati nel corso del 2017 per effetto dell'implementazione del Settlement Agreement firmato nel 2015 che ha definito l'import tramite una consociata Eni di carichi di greggio di proprietà delle società di Stato iraniane, con attribuzione a Eni di un'aliquota di rimborso a valere sui proceeds di ciascun carico.
I crediti commerciali in moneta diversa dall'euro ammontano a €2.942 milioni (€3.629 milioni al 31 dicembre 2016).
I crediti finanziari non strumentali all'attività operativa di €209 milioni (€385 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano principalmente: (i) depositi di Eni Insurance DAC per €127 milioni (€225 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) depositi vincolati a garanzia di operazioni su contratti derivati presso controparti di Eni Trading & Shipping SpA per €68 milioni (€137 milioni al 31 dicembre 2016), di cui €39 milioni presso BNP Paribas e €29 milioni presso altre controparti terze. I crediti finanziari in moneta diversa dall'euro ammontano a €82 milioni (€121 milioni al 31 dicembre 2016).
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti per attività di disinvestimento | 597 | 171 |
| Altri crediti: | ||
| - partner in joint venture per attività di esplorazione e produzione | 3.369 | 4.111 |
| - acconti per servizi | 261 | 372 |
| - compagnie di assicurazione | 157 | 147 |
| - amministrazioni pubbliche non finanziarie | 2 | 49 |
| - per operazioni di factoring | 28 | 81 |
| - enti petroliferi esteri per rimborsi di imposte petrolifere | 32 | 40 |
| - altri | 793 | 893 |
| 4.642 | 5.693 | |
| 5.239 | 5.864 |
Gli altri crediti per attività di disinvestimento di €597 milioni (€171 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano: (i) per €153 milioni (€166 milioni al 31 dicembre 2016) la terza ed ultima rata del credito derivante dalla cessione avvenuta nel 2008 della quota dell'1,71% nel progetto Kashagan al partner kazako KazMunayGas sulla base degli accordi tra i partner internazionali del consorzio North Caspian Sea PSA e le Autorità kazake che attuarono il nuovo schema contrattuale e di governance del progetto. La riscossione del credito era condizionata al conseguimento del livello commerciale target di produzione avvenuto nel 2016; (ii) la quota a breve termine della consideration relativa alla cessione degli interest del 10% e del 30% dell'asset Zohr in Egitto pari complessivamente a €442 milioni (\$530 milioni) che saranno incassate rispettivamente a maggio e giugno 2018. Le quote a lungo termine dei crediti sono indicate alla nota n. 23 – Altre attività non correnti. Gli altri crediti di €4.642 milioni (€5.693 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono crediti di €3.369 milioni (€4.111 milioni al 31 dicembre 2016) nei confronti di enti e società partner di Eni nei progetti di ricerca e sviluppo degli idrocarburi. L'esposizione maggiore riguarda i partner in Nigeria per €1.507 milioni in particolare: (a) la società di Stato NNPC per un valore di €713 milioni (€716 milioni al 31 dicembre 2016). Le movimentazioni dell'anno comprendono i crediti sorti nell'esercizio di €484 milioni e il decremento per incassi di €398 milioni, di cui €350 milioni relativi a crediti maturati nell'esercizio. L'esposizione a fine periodo include crediti pregressi per €646 milioni (\$775 milioni) relativi alla quota di costi di competenza della società petrolifera di Stato in progetti operati da Eni oggetto di un piano di rimborso "Repayment Agreement", che prevede l'attribuzione a Eni della quota di produzione di spettanza della società di Stato derivante da iniziative di sviluppo incrementali "rig-less" a ridotto rischio minerario, con previsione di rientro in tre-cinque anni allo scenario Brent di Eni. Conseguentemente, tali crediti pregressi, sono esposti in bilancio al netto dell'attualizzazione del flusso dei rimborsi futuri per un ammontare di €570 milioni (\$684 milioni); (b) crediti per il recupero di costi d'investimento relativi ad un progetto petrolifero operato oggetto di arbitrato per il riconoscimento contrattuale di tali costi di €153 milioni. L'opening balance di €382 milioni includeva anche il valore relativo ad un altro progetto non operato oggetto di arbitrato che è stato completamente svalutato nel corso del 2017 per €214 milioni. Per il credito operato si conferma l'ipotesi di recupero attraverso un accordo commerciale.
L'accantonamento al fondo svalutazione Altri crediti di €388 milioni è riferito al settore Exploration & Production per €375 milioni in relazione principalmente ai crediti descritti al paragrafo precedente e ai crediti verso la società petrolifera di Stato PDVSA.
Gli altri crediti in moneta diversa dall'euro ammontano a €4.799 milioni (€5.253 milioni al 31 dicembre 2016).
La valutazione al fair value dei crediti commerciali e altri crediti non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del credito e la sua scadenza e le condizioni di remunerazione.
I crediti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Greggio, gas naturale e prodotti petroliferi |
Prodotti chimici |
Altre | Totale | Greggio, gas naturale e prodotti petroliferi |
Prodotti chimici |
Altre | Totale |
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 785 | 140 | 1.640 | 2.565 | 550 | 135 | 1.903 | 2.588 |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 133 | 7 | 140 | 99 | 9 | 1 | 109 | |
| Lavori in corso su ordinazione | 1 | 1 | 2 | 2 | ||||
| Prodotti finiti e merci | 1.287 | 489 | 83 | 1.859 | 1.394 | 389 | 86 | 1.869 |
| Certificati e diritti di emissione | 56 | 56 | 69 | 69 | ||||
| 2.205 | 636 | 1.780 | 4.621 | 2.043 | 533 | 2.061 | 4.637 |
Le altre rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo di €1.640 milioni (€1.903 milioni al 31 dicembre 2016) sono riferite al settore Exploration & Production per €1.441 milioni (€1.699 milioni al 31 dicembre 2016) e riguardano principalmente materiali per le attività di perforazione e manutenzione degli impianti e infrastrutture. I certificati e diritti di emissione di €56 milioni (€69 milioni al 31 dicembre 2016) sono valutati al fair value determinato sulla base dei prezzi di mercato. La gerarchia del fair value è di livello 1.
Rimanenze di magazzino per €86 milioni (€82 milioni al 31 dicembre 2016) sono a garanzia dell'esposizione potenziale di bilanciamento nei confronti di Snam Rete Gas SpA.
La variazione delle rimanenze e del fondo svalutazione si analizza come segue:
| 2017 | 2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Rimanenenze lorde |
Fondo svalutazione |
Rimanenze nette |
Rimanenenze lorde |
Fondo svalutazione |
Rimanenze nette |
|
| Valore iniziale | 4.892 | (255) | 4.637 | 4.887 | (308) | 4.579 | |
| Variazioni dell'esercizio | 314 | 314 | (29) | (29) | |||
| Accantonamenti | (81) | (81) | (125) | (125) | |||
| Utilizzi | 18 | 18 | 163 | 163 | |||
| Differenze di cambio da conversione | (254) | 22 | (232) | 61 | (5) | 56 | |
| Altre variazioni | (86) | 51 | (35) | (27) | 20 | (7) | |
| Valore finale | 4.866 | (245) | 4.621 | 4.892 | (255) | 4.637 |
La variazione dell'esercizio di €314 milioni è riferita principalmente alle linee di business Chimica (€129 milioni) e Refining & Marketing (€192 milioni). Il fondo svalutazione di €245 milioni è riferito al settore Exploration & Production per €191 milioni.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Imprese italiane | 99 | 134 |
| Imprese estere | 92 | 249 |
| 191 | 383 |
Le imposte sono indicate alla nota n. 43 – Imposte sul reddito.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Iva | 452 | 447 |
| Accise e imposte di consumo | 217 | 161 |
| Altre imposte e tasse | 60 | 81 |
| 729 | 689 |
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati | 1.231 | 2.248 |
| Altre attività | 342 | 343 |
| 1.573 | 2.591 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 34 − Strumenti finanziari derivati.
Le altre attività di €342 milioni (€343 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono €63 milioni relativi al costo d'iscrizione del gas prepagato in esercizi precedenti per effetto della clausola take-or-pay dei contratti di fornitura long-term, i cui volumi sottostanti, Eni prevede di ritirare entro i prossimi 12 mesi (€90 milioni al 31 dicembre 2016). La quota che Eni prevede di recuperare oltre l'orizzonte temporale di 12 mesi è indicata alla nota n. 23 – Altre attività non correnti.
I rapporti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | Terreni | Fabbricati | e macchinari Impianti |
Attrezzature industriali e commerciali |
Altri beni | Immobilizzazioni in corso e acconti |
Totale | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||
| Valore iniziale netto | 448 | 810 | 50.270 | 300 | 309 | 18.656 | 70.793 | |
| Investimenti | 2 | 20 | 153 | 27 | 52 | 8.236 | 8.490 | |
| Ammortamenti | (71) | (6.996) | (63) | (69) | (7.199) | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (5) | (5) | 436 | (1) | (5) | (213) | 207 | |
| Cessioni | (12) | (3) | 3 | (6) | (1.430) | (1.448) | ||
| Radiazioni | (3) | (2) | (234) | (239) | ||||
| Differenze di cambio da conversione | (2) | (3) | (5.272) | (8) | (18) | (1.722) | (7.025) | |
| Altre variazioni | 47 | 87 | 10.571 | (17) | (2) | (11.107) | (421) | |
| Valore finale netto | 478 | 835 | 49.162 | 236 | 261 | 12.186 | 63.158 | |
| Valore finale lordo | 571 | 3.490 | 160.751 | 1.264 | 1.954 | 15.747 | 183.777 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 93 | 2.655 | 111.589 | 1.028 | 1.693 | 3.561 | 120.619 | |
| 2016 | ||||||||
| Valore iniziale netto | 510 | 818 | 40.667 | 326 | 403 | 25.281 | 68.005 | |
| Investimenti | 1 | 22 | 204 | 32 | 42 | 8.766 | 9.067 | |
| Ammortamenti | (66) | (7.087) | (66) | (89) | (7.308) | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (64) | (3) | 345 | (1) | (17) | (174) | 86 | |
| Radiazioni | (198) | (2) | (89) | (289) | ||||
| Differenze di cambio da conversione | 1 | 1 | 1.329 | 4 | 551 | 1.886 | ||
| Riclassifica ad attività destinate alla vendita | (8) | (2) | (1) | (11) | ||||
| Altre variazioni | 8 | 40 | 15.011 | 11 | (34) | (15.679) | (643) | |
| Valore finale netto | 448 | 810 | 50.270 | 300 | 309 | 18.656 | 70.793 | |
| Valore finale lordo | 537 | 3.416 | 167.007 | 1.415 | 2.160 | 22.737 | 197.272 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 89 | 2.606 | 116.737 | 1.115 | 1.851 | 4.081 | 126.479 | |
Gli investimenti sono riferiti ai seguenti settori di attività:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Investimenti: | ||
| - Exploration & Production | 7.638 | 8.217 |
| - Gas & Power | 87 | 66 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 712 | 655 |
| - Corporate e Altre Attività | 69 | 42 |
| - Rettifiche per utili interni | (16) | 87 |
| 8.490 | 9.067 |
Gli investimenti comprendono la capitalizzazione di oneri finanziari per €72 milioni (€105 milioni nel 2016) riferiti al settore Exploration & Production per €56 milioni. Il tasso d'interesse utilizzato per la capitalizzazione degli oneri finanziari è compreso tra il 1,6% e il 2,7% (il 2,7% e il 5,3% al 31 dicembre 2016).
| (%) | |
|---|---|
| Fabbricati | 2 - 10 |
| Pozzi e impianti di sfruttamento minerario | UOP |
| Impianti di raffinazione e petrolchimici | 2 - 17 |
| Gasdotti e centrali di compressione | 2 - 12 |
| Impianti di produzione di energia elettrica | 5 |
| Altri impianti e macchinari | 6 - 12 |
| Attezzature industriali e commerciali | 5 - 25 |
| Altri beni | 10 - 20 |
Le informazioni sulle metodologie utilizzate per la determinazione delle riprese di valore (svalutazioni) nette e la relativa analisi per settore di attività sono indicate alla nota n. 19 − Svalutazioni e riprese di valore di attività materiali e immateriali.
Le cessioni di €1.448 milioni riguardano per €1.328 milioni la cessione del 40% dell'asset in sviluppo Zohr in Egitto a BP (10%) e Rosneft (30%) con una plusvalenza di €1.281 milioni. Il prezzo non ancora incassato ammonta a €553 milioni (\$663 milioni), di cui €442 milioni (\$530 milioni) saranno incassati entro giugno 2018 (note n. 11 – Crediti commerciali e altri crediti e n. 23 – Altre attività non correnti).
Le radiazioni di €239 milioni (€289 milioni nel 2016) riguardano per €237 milioni il settore Exploration & Production (€93 milioni nel 2016), di cui €217 milioni per il write-off dei costi dei pozzi esplorativi completati che non hanno rinvenuto un quantitativo sufficiente di risorse commerciali da giustificarne il completamento come pozzi di sviluppo in particolare in Egitto, Norvegia e Costa d'Avorio.
Le differenze di cambio da conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro di €7.025 milioni sono riferite ad imprese con moneta funzionale dollari USA per €6.533 milioni.
Le altre variazioni negative di €421 milioni comprendono l'effetto netto dell'esclusione dall'area di consolidamento dell'interest ceduto (35,7%) della joint operation Mozambique Rovuma Venture SpA (ex Eni East Africa SpA) concessionaria dell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico per €648 milioni e, in aumento, la rilevazione iniziale e la variazione della stima dei costi per abbandono e ripristino siti del settore Exploration & Production per €355 milioni (€665 milioni al 31 dicembre 2016) per effetto del decremento della curva dei tassi di attualizzazione, in particolare il dollaro USA, dell'iscrizione delle nuove obbligazioni sorte nell'esercizio e della revisione in aumento delle stime dei costi di abbandono.
Le immobilizzazioni in corso e acconti comprendono costi relativi all'attività esplorativa e di appraisal nonché altre immobilizzazioni in corso del settore Exploration & Production come segue:
| (€ milioni) | Pozzi esplorativi in corso |
completati in attesa Pozzi esplorativi di esito |
di successo in corso Pozzi esplorativi |
Attività esplorativa e di appraisal |
Unproved mineral interest |
di sviluppo in corso Pozzi e impianti |
Costi di abbandono | immobilizzazioni in corso Altre |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||||||
| Valore iniziale | 221 | 1.684 | 913 | 2.818 | 2.450 | 11.690 | 82 | 14.222 | 17.040 |
| Investimenti | 351 | 351 | 112 | 7.190 | 7.302 | 7.653 | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (13) | (13) | 147 | (111) | 36 | 23 | |||
| Radiazioni | (11) | (217) | (228) | (2) | (2) | (230) | |||
| Riclassifiche | (438) | 173 | (117) | (382) | (7) | (9.538) | (11) | (9.556) | (9.938) |
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | (15) | (377) | (294) | (686) | (312) | (2.676) | (34) | (3.022) | (3.708) |
| Valore finale | 108 | 1.263 | 489 | 1.860 | 2.390 | 6.553 | 37 | 8.980 | 10.840 |
| 2016 | |||||||||
| Valore iniziale | 93 | 1.737 | 807 | 2.637 | 2.212 | 19.458 | 21.670 | 24.307 | |
| Investimenti | 402 | 402 | 2 | 7.777 | 7.779 | 8.181 | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (5) | (5) | 190 | (210) | (20) | (25) | |||
| Radiazioni | (109) | (109) | (6) | 27 | 21 | (88) | |||
| Riclassifiche | (282) | 6 | 78 | (198) | (35) | (15.699) | (15.734) | (15.932) | |
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | 8 | 50 | 33 | 91 | 81 | 370 | 55 | 506 | 597 |
| Valore finale | 221 | 1.684 | 913 | 2.818 | 2.450 | 11.690 | 82 | 14.222 | 17.040 |
Le riclassifiche di €9.938 milioni riguardano: (i) per €9.538 milioni pozzi e impianti di sviluppo in corso; (ii) per €382 milioni pozzi esplorativi di successo a seguito dell'avvio in produzione nell'esercizio dei relativi progetti in Angola, Ghana, Indonesia ed Egitto.
Nell'ambito delle attività esplorative e di appraisal nel corso dell'eser-
cizio sono state rilevate: (i) riclassifiche da pozzi esplorativi in corso a pozzi esplorativi completati e in attesa di esito per €438 milioni; (ii) radiazioni per €228 milioni riguardanti pozzi esplorativi di insuccesso. Di seguito le informazioni relative alla stratificazione dei pozzi sospesi in attesa dell'esito ("ageing"):
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Costi dei pozzi esplorativi sospesi a inizio periodo | 1.684 | 1.737 | 1.568 |
| Incrementi per i quali è in corso la determinazione delle riserve certe | 451 | 282 | 550 |
| Ammontari precedentemente capitalizzati e spesati nell'esercizio | (217) | (109) | (501) |
| Riclassifica a pozzi di successo a seguito della determinazione delle riserve certe | (278) | (276) | (30) |
| Cessioni | (199) | (4) | |
| Differenze cambio da conversione | (178) | 50 | 154 |
| Costi dei pozzi esplorativi sospesi a fine periodo | 1.263 | 1.684 | 1.737 |
| 2017 | 2016 | 2015 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | (Numero pozzi in quota Eni) |
(€ milioni) | (Numero pozzi in quota Eni) |
(€ milioni) | (Numero pozzi in quota Eni) |
||
| Costi capitalizzati e sospesi di perforazione esplorativa | |||||||
| - fino a 1 anno | 222 | 7,95 | 16 | 1,05 | 368 | 5,32 | |
| - da 1 a 3 anni | 241 | 3,87 | 609 | 10,25 | 634 | 11,14 | |
| - oltre 3 anni | 800 | 21,44 | 1.059 | 21,55 | 735 | 18,97 | |
| 1.263 | 33,26 | 1.684 | 32,85 | 1.737 | 35,43 | ||
| Costi capitalizzati di pozzi sospesi | |||||||
| - progetti con pozzi perforati negli ultimi 12 mesi | 148 | 5,88 | 9 | 0,55 | 368 | 5,32 | |
| - progetti per i quali l'attività di delineazione è in corso | 261 | 4,69 | 251 | 3,51 | 228 | 4,13 | |
| - progetti con scoperte commerciali | |||||||
| che procedono verso il sanzionamento | 854 | 22,69 | 1.424 | 28,79 | 1.141 | 25,98 | |
| 1.263 | 33,26 | 1.684 | 32,85 | 1.737 | 35,43 |
Gli unproved mineral interest accolgono il costo attribuito alle riserve unproved a seguito di business combination o il costo sostenuto in occasione dell'acquisto di individual property e si analizzano come segue:
| Turkmenistan | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Congo | Nigeria | USA | Algeria | Egitto | Totale | |
| 2017 | |||||||
| Valore iniziale | 1.254 | 938 | 138 | 113 | 7 | 2.450 | |
| Investimenti | 112 | 112 | |||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 72 | 75 | 147 | ||||
| Riclassifica a Proved Mineral Interest | (7) | (7) | |||||
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | (157) | (113) | (21) | (14) | (7) | (312) | |
| Valore finale | 1.162 | 825 | 192 | 99 | 105 | 7 | 2.390 |
| 2016 | |||||||
| Valore iniziale | 1.021 | 908 | 165 | 109 | 9 | 2.212 | |
| Investimenti | 2 | 2 | |||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 190 | 190 | |||||
| Riclassifica a Proved Mineral Interest | (31) | (4) | (35) | ||||
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | 43 | 30 | 4 | 4 | 81 | ||
| Valore finale | 1.254 | 938 | 138 | 113 | 7 | 2.450 |
Gli unproved mineral interest di €2.390 milioni comprendono €818 milioni relativi al titolo minerario ("Oil Prospecting Licence") del giacimento offshore del Blocco 245 in Nigeria (OPL 245) corrispondente al prezzo riconosciuto nel 2011 al Governo Nigeriano per l'acquisizione del 50% di tale titolo, insieme a Shell che contestualmente acquisì il residuo 50%. Considerando i costi di ricerca e presviluppo successivamente capitalizzati il valore di libro complessivo si ridetermina in €1.107 milioni. Relativamente al Resolution Agreement del 29 aprile 2011 il cui oggetto fu l'acquisizione della licenza da parte di Eni e Shell, sono in corso procedimenti giudiziari da parte delle Autorità italiane e nigeriane per asseriti reati di corruzione e riciclaggio di denaro come dettagliatamente descritto nella sezione Contenziosi della nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi di questa Relazione Finanziaria Annuale.
Gli investimenti dell'esercizio di €112 milioni riguardano l'estensione della durata di un contratto petrolifero in Algeria.
Il fondo svalutazione attività materiali ammonta a €16.005 milioni e €17.558 milioni rispettivamente al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016.
Sugli immobili, impianti e macchinari sono costituite garanzie reali per un valore nominale di €24 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) rilasciate principalmente a fronte di finanziamenti ricevuti.
I contributi portati a decremento degli immobili, impianti e macchinari ammontano a €110 milioni (€90 milioni al 31 dicembre 2016).
Gli immobili, impianti e macchinari assunti in leasing finanziario ammontano a €29 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) e riguardano stazioni di servizio della linea di business Refining & Marketing.
Gli impegni contrattuali in essere per l'acquisto di attività materiali sono indicati alla nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi - Rischio di liquidità.
Le attività materiali operate in regime di concessione sono commentate alla nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi - Attività in concessione.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività materiali lorde: | ||
| - Exploration & Production | 152.608 | 165.559 |
| - Gas & Power | 5.333 | 6.276 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 24.554 | 24.119 |
| - Corporate e Altre Attività | 1.866 | 1.886 |
| - Rettifiche per utili interni | (584) | (568) |
| 183.777 | 197.272 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione: | ||
| - Exploration & Production | 95.775 | 101.131 |
| - Gas & Power | 3.954 | 4.584 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 19.625 | 19.477 |
| - Corporate e Altre Attività | 1.525 | 1.518 |
| - Rettifiche per utili interni | (260) | (231) |
| 120.619 | 126.479 | |
| Attività materiali nette: | ||
| - Exploration & Production | 56.833 | 64.428 |
| - Gas & Power | 1.379 | 1.692 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 4.929 | 4.642 |
| - Corporate e Altre Attività | 341 | 368 |
| - Rettifiche per utili interni | (324) | (337) |
| 63.158 | 70.793 |
Le scorte d'obbligo di €1.283 milioni (€1.184 milioni al 31 dicembre 2016), sono detenute da società italiane per €1.267 milioni (€1.167 milioni al 31 dicembre 2016) e riguardano le quantità minime di greggio e prodotti petroliferi che le società sono obbligate a detenere sulla base di norme di legge.
| (€ milioni) | Diritti e potenziale esplorativo |
Altre concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
di utilizzazione delle industriale e diritti opere dell'ingegno Diritti di brevetto |
Accordi per servizi in concessione |
Immobilizzazioni in corso e acconti |
Altre attività immateriali |
Attività immateriali a vita utile definita |
Goodwill | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||||||
| Valore iniziale netto | 1.092 | 255 | 259 | 31 | 148 | 164 | 1.949 | 1.320 | 3.269 |
| Investimenti | 91 | 5 | 17 | 1 | 60 | 17 | 191 | 191 | |
| Ammortamenti | (65) | (110) | (84) | (2) | (25) | (286) | (286) | ||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 18 | 18 | 18 | ||||||
| Radiazioni | (24) | (24) | (24) | ||||||
| Differenze di cambio da conversione | (115) | (1) | (2) | (118) | (23) | (141) | |||
| Altre variazioni | (2) | 32 | 49 | (74) | (14) | (9) | (93) | (102) | |
| Valore finale netto | 995 | 182 | 240 | 30 | 134 | 140 | 1.721 | 1.204 | 2.925 |
| Valore finale lordo | 1.504 | 2.485 | 1.466 | 52 | 140 | 1.101 | 6.748 | ||
| Fondo ammortamento e svalutazione | 509 | 2.303 | 1.226 | 22 | 6 | 961 | 5.027 | ||
| 2016 | |||||||||
| Valore iniziale netto | 735 | 363 | 276 | 32 | 148 | 166 | 1.720 | 1.314 | 3.034 |
| Investimenti | 15 | 6 | 26 | 1 | 49 | 16 | 113 | 113 | |
| Ammortamenti | (18) | (113) | (81) | (2) | (39) | (253) | (253) | ||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | 385 | 4 | 389 | 389 | |||||
| Radiazioni | (61) | (61) | (61) | ||||||
| Differenze di cambio da conversione | 36 | (4) | 32 | 6 | 38 | ||||
| Altre variazioni | (1) | 38 | (49) | 21 | 9 | 9 | |||
| Valore finale netto | 1.092 | 255 | 259 | 31 | 148 | 164 | 1.949 | 1.320 | 3.269 |
| Valore finale lordo | 2.216 | 2.462 | 1.467 | 52 | 153 | 2.599 | 8.949 | ||
| Fondo ammortamento e svalutazione | 1.124 | 2.207 | 1.208 | 21 | 5 | 2.435 | 7.000 |
I diritti esplorativi di €995 milioni (€1.092 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano il valore di libro residuo dei bonus di firma e dei costi di acquisizione di licenze esplorative relativi ad aree con riserve proved, oggetto di ammortamento in base al criterio UOP e di impairment test, e aree con riserve unproved i cui costi sono sospesi in attesa dell'esito dell'attività esplorativa o fintantoché è confermato il committment del management. Gli investimenti di €91 milioni (€15 milioni nel 2016) riguardano bonus di firma relativi a nuovi acreage esplorativi in Cipro, Myanmar, Costa d'Avorio e nel blocco di Isatay in Kazhakstan.
L'analisi dei diritti e potenziale esplorativo per tipologia di attività è la seguente:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Diritti esplorativi proved | 403 | 497 |
| Diritti esplorativi unproved | 586 | 579 |
| Altri diritti esplorativi | 6 | 16 |
| 995 | 1.092 |
Le altre concessioni, licenze, marchi e diritti simili di €182 milioni (€255 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano per €141 milioni (€223 milioni al 31 dicembre 2016) i diritti di trasporto del gas naturale di importazione dall'Algeria.
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno di €240 milioni (€259 milioni al 31 dicembre 2016) sono riferiti ad Eni gas e luce SpA per €121 milioni e ad Eni SpA per €108 milioni (Eni SpA per €235 milioni al 31 dicembre 2016) e riguardano essenzialmente costi di acquisizione e di sviluppo interno di software, diritti di utilizzazione di processi produttivi e diritti di utilizzazione di software. Le immobilizzazioni in corso e acconti di €134 milioni (€148 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano per €78 milioni (€89 milioni al 31 dicembre 2016) investimenti in corso su gasdotti di cui Eni ha acquisito i diritti di trasporto.
Le altre attività immateriali a vita utile definita di €140 milioni (€164 milioni al 31 dicembre 2016) accolgono: (i) i diritti relativi all'utilizzo di licenze da parte di Versalis SpA per €37 milioni (€40 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) la stima degli oneri per social project da sostenere a fronte degli impegni assunti da Eni SpA con la Regione Basilicata, la Regione Emilia Romagna, la Provincia e il Comune di Ravenna a seguito del programma di sviluppo petrolifero nell'area della Val d'Agri e dell'Alto Adriatico connesso ai diritti minerari in concessione per €35 milioni (€41 milioni al 31 dicembre 2016).
Le altre variazioni del goodwill di €93 milioni riguardano la variazione dell'area di consolidamento per cessione a terzi della società Eni Gas & Power NV dove era allocato il goodwill riveniente dall'acquisizione della società Nuon Belgium NV (incorporata in Eni Gas & Power NV) in Belgio. Le informazioni sulle metodologie utilizzate per la determinazione delle riprese di valore (svalutazioni) nette e la relativa analisi per settore di attività sono indicate alla nota n. 19 − Svalutazioni e riprese di valore di attività materiali e immateriali.
I principali coefficienti di ammortamento adottati sono compresi nei seguenti intervalli:
| (%) | |
|---|---|
| Diritti e potenziale esplorativo | UOP - 33 |
| Diritti di trasporto del gas naturale | 3 |
| Altre concessioni, licenze, marchi e diritti simili | 3 - 33 |
| Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno | 20 - 33 |
| Altre immobilizzazioni immateriali | 4 - 20 |
Il saldo finale della voce goodwill di €1.204 milioni (€1.320 milioni al 31 dicembre 2016) è al netto di svalutazioni cumulate per un totale di €2.414 milioni (€2.524 milioni al 31 dicembre 2016). Il goodwill per settore di attività si analizza come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| - Gas & Power | 932 | 1.025 |
| - Exploration & Production | 179 | 202 |
| - Refining & Marketing | 93 | 93 |
| 1.204 | 1.320 |
Maggiori informazioni sul goodwill sono indicate alla nota n. 19 – Svalutazioni e riprese di valore di attività materiali e immateriali.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Svalutazioni: | ||
| - attività materiali | (848) | (1.067) |
| - attività immateriali | (14) | |
| (862) | (1.067) | |
| a dedurre: | ||
| - riprese di valore di attività materiali | 1.055 | 1.153 |
| - riprese di valore di attività immateriali | 32 | 389 |
| 225 | 475 |
Le svalutazioni iscritte in bilancio sono determinate confrontando il valore di libro degli asset con il relativo valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d'uso. Le riprese di valore degli asset sono eseguite nei limiti del valore che avrebbero avuto se le svalutazioni rilevate in precedenti reporting period non fossero state rilevate.
Considerata la natura delle attività Eni, le informazioni sul fair value degli asset sono di difficile ottenimento, salva la circostanza che un'attiva negoziazione sia in corso con un potenziale acquirente. Pertanto, il management procede alla stima del relativo valore d'uso (value-in-use –
170
"VIU"). La valutazione è effettuata per singola attività o per il più piccolo insieme identificabile di attività che genera flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dal suo utilizzo su base continuativa (cd. cash generating unit - "CGU"). Le principali CGU dei settori di business Eni sono: (i) nel settore Exploration & Production, i campi o insiemi (pool) di campi quando in relazione ad aspetti tecnici, economici o contrattuali i relativi flussi di cassa sono interdipendenti; (ii) nel settore Gas & Power, oltre alle CGU alle quali sono stati allocati goodwill da acquisizioni, le centrali per la produzione di energia elettrica, i gasdotti internazionali e le navi metaniere; (iii) nel business Refining & Marketing, gli impianti di raffinazione e gli stabilimenti e agli impianti, per Paese, afferenti i canali di distribuzione (rete ordinaria, autostradale, extra rete); (iv) il business Chimica costituisce un'unica CGU.
Il VIU delle CGU è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi derivanti dall'uso e, se significativi e ragionevolmente determinabili, dalla cessione al termine della vita utile. I flussi di cassa sono determinati sulla base delle migliori informazioni disponibili al momento della stima desumibili: (i) per i primi quattro anni della stima, dal piano industriale quadriennale approvato dalla Direzione Aziendale contenente le previsioni in ordine ai volumi di produzione e vendita, ai profili delle riserve, agli investimenti, ai costi operativi e ai margini e agli assetti industriali e commerciali, nonché all'andamento delle principali variabili monetarie, inflazione, tassi di interesse nominali e tassi di cambio; (ii) per gli anni successivi al quarto, tenuto conto delle ipotesi sull'evoluzione di lungo termine delle principali variabili macroeconomiche adottate dal management (tassi di inflazione, prezzo del petrolio, ecc.) si assumono proiezioni dei flussi di cassa basate: a) per le CGU oil&gas, sulla vita residua delle riserve e le associate proiezioni di costi operativi e investimenti di sviluppo; b) per le CGU del business Refining & Marketing e per le centrali di produzione di energia elettrica, sulla vita economico-tecnica degli impianti e le associate proiezioni normalizzate di costi operativi e investimenti di mantenimento; c) per le CGU del Mercato Gas alle quali sono allocati i goodwill, sul metodo della perpetuity dell'ultimo anno di piano utilizzando un tasso di crescita in termini nominali pari a zero; d) per la CGU Chimica, sulla vita economico-tecnica media degli assets sottostanti considerando un EBITDA "normalizzato" (per tener conto della ciclicità del settore) definito sulla base dei margini di contribuzione medi di piano; (iii) per quanto riguarda i prezzi delle commodity, il management assume lo scenario prezzi adottato per le proiezioni economico finanziarie del piano industriale quadriennale e per la valutazione a vita intera degli investimenti. In particolare, per i flussi di cassa associati al greggio, al gas naturale e ai prodotti petroliferi (e a quelli da essi derivati), lo scenario prezzi è oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione e si basa sulle ipotesi relative all'evoluzione dei fondamentali sempre confrontate con il consensus e, laddove ci sia un sufficiente livello di liquidità ed affidabilità, sulle curve forward/future.
Il valore d'uso è determinato attualizzando i flussi di cassa al netto delle imposte al tasso che corrisponde per i settori Exploration & Production e Refining & Marketing al costo medio ponderato del capitale di Eni (weighted average cost of capital - "WACC") al netto dei fattori di rischio specifici del settore Gas & Power e del business Chimica il cui WACC è oggetto di autonoma rilevazione pesata per l'incidenza del rispettivo capitale investito sul totale di Gruppo. Il costo del capitale così ottenuto è rettificato per tener conto del rischio Paese specifico in cui si svolge l'attività (WACC adjusted post imposte). Il riferimento a flussi di cassa e a tassi di sconto al netto delle imposte è adottato in quanto produce risultati sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti da una valutazione ante imposte.
Alla data di riferimento delle valutazioni di recuperabilità delle attività fisse di Eni, il quadro degli impairment indicator di origine esogena si presentava in miglioramento rispetto a quello che ha fatto da cornice alle valutazioni del 2016.
Nel corso del 2017 il mercato petrolifero ha registrato una progressiva ripresa, rafforzatasi nell'ultima parte dell'anno, per effetto dei migliorati fondamentali, sostenuti dalla crescita della domanda mondiale di greggio trainata dall'espansione economica e dall'assorbimento dell'eccesso di offerta grazie alla regimazione dell'accordo di fine 2016 dei Paesi OPEC per ridurre l'output del cartello con l'adesione di importanti Paesi non-OPEC (in particolare la Russia) e alla decisione di prolungarlo per tutto il 2018. Questo ha consentito di ridurre i livelli globali delle scorte di greggio che avevano frenato la ripresa dei prezzi nella prima metà dell'anno. Sulla base di tale miglioramento nei fondamentali e tenuto conto delle incertezze a medio termine sull'evoluzione del bilanciamento domanda-offerta, il management di Eni ha sostanzialmente confermato la previsione di prezzo del marker Brent di lungo termine stimata a 72 \$/barile (in termini reali 2021; 71,4 \$/barile in base al piano precedente), sulla cui base sono state eseguite le valutazioni del bilancio 2017 e le proiezioni economico-finanziarie del piano 2018-2021. Il margine indicatore della redditività dell'attività di raffinazione è stato confermato nel lungo termine a 5 \$/barile; previsioni stabili anche per i prezzi del gas ai principali hub europei e lo spread tra questi e il punto virtuale di scambio in Italia. Previsto in ripresa lo scenario dei prezzi/ margini dei prodotti petrolchimici in funzione della crescita macroeconomica. Previsioni di lungo termine deboli per il clean spark spread dell'energia elettrica a causa dell'oversupply e della competizione da altri fuel/fonti.
Inoltre alla data di bilancio, la capitalizzazione di borsa di Eni pari a €50 miliardi risultava superiore al valore di libro dei net asset consolidati di €48 miliardi. Sebbene il quadro degli impairment indicator sia nel complesso migliorato, il management ha testato la recuperabilità dei valori di libro del 100% delle attività fisse come da procedure interne.
Il WACC 2017 di Eni, dal quale sono derivati i WACC utilizzati nel calcolo del valore d'uso delle CGU oil&gas e raffinazione, ha registrato un marginale incremento dello 0,4% a 6,8% rispetto al 2016 per effetto principalmente della previsione di ripresa dei rendimenti dei titoli risk-free (BTP Italia a dieci anni). Il WACC della Chimica è diminuito di mezzo punto percentuale all'8,5% per effetto della riduzione del beta dovuta alla ripresa del ciclo economico. Infine il settore Gas & Power ha registrato un marginale aumento di 0,2 punti percentuali al 6% per effetto dell'accresciuto rischio Paese di alcune attività fuori Europa. I WACC 2017 rettificati del rischio Paese specifico evidenziano una certa dispersione rispetto al valore medio a causa del sensibile incremento del rischio Paese in alcune aree di attività del settore Exploration & Production i cui WACC sono compresi tra il 5,3% e il 15,8%.
Nel settore Exploration & Production sono state rilevate riprese di valore ante imposte per €776 milioni che hanno come driver l'aggiornamento dei profili produttivi e la riduzione dei costi con riferimento ad asset localizzati in UK, Turkmenistan e Congo e gli effetti della riforma fiscale USA. Le svalutazioni per complessivi €636 milioni hanno riguardato principalmente asset in Algeria, Italia, USA, Congo e Venezuela per revisioni negative delle riserve, rifasatura dei piani di sviluppo, abbandono di progetti e rischio Paese. Il WACC post-tax relativo alle riprese di valore/svalutazioni al netto dell'effetto fiscale superiori a €100 milioni sono compresi in un range del 5,5-13,5% che si ridetermina rispettivamente nell'intervallo 8,6% - 25,6% pre-tax.
Le svalutazioni contabilizzate nella linea di business Refining & Marketing di €130 milioni riguardano gli investimenti dell'anno per compliance e stay-in-business relativi a Cash Generating Unit integralmente svalutate in esercizi precedenti delle quali è stata confermata l'assenza di prospettive di redditività.
value delle attività di distribuzione gas in Ungheria per le quali è stata definita la dismissione nel 2018, i cui effetti sono stati parzialmente compensati dalla svalutazione del parco centrali termoelettriche a causa dell'andamento negativo dello scenario margini e di un'infrastruttura di trasporto gas a causa dell'aumento del tasso di sconto dovuto al rischio Paese.
Nel settore Gas & Power sono state rilevate riprese di valore al netto delle svalutazioni per €146 milioni riferite principalmente all'allineamento al fair Le svalutazioni delle attività materiali si analizzano per settore di attività, al lordo e al netto del relativo effetto fiscale, come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Svalutazioni: | ||
| - Exploration & Production | (636) | (740) |
| - Gas & Power | (56) | (167) |
| - Refining & Marketing e Chimica | (131) | (120) |
| - Corporate e Altre Attività | (25) | (40) |
| (848) | (1.067) | |
| Effetto fiscale: | ||
| - Exploration & Production | 91 | 216 |
| - Gas & Power | 12 | 35 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 35 | 32 |
| - Corporate e Altre Attività | 6 | |
| 144 | 283 | |
| Svalutazioni al netto del relativo effetto fiscale: | ||
| - Exploration & Production | (545) | (524) |
| - Gas & Power | (44) | (132) |
| - Refining & Marketing e Chimica | (96) | (88) |
| - Corporate e Altre Attività | (19) | (40) |
| (704) | (784) |
Le riprese di valore delle attività materiali si analizzano per settore di attività, al lordo e al netto del relativo effetto fiscale, come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Riprese di valore: | ||
| - Exploration & Production | 776 | 1.055 |
| - Gas & Power | 202 | 86 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 77 | 12 |
| 1.055 | 1.153 | |
| Effetto fiscale: | ||
| - Exploration & Production | (171) | (315) |
| - Gas & Power | (5) | (28) |
| - Refining & Marketing e Chimica | (24) | (3) |
| (200) | (346) | |
| Riprese di valore al netto del relativo effetto fiscale: | ||
| - Exploration & Production | 605 | 740 |
| - Gas & Power | 197 | 58 |
| - Refining & Marketing e Chimica | 53 | 9 |
| 855 | 807 |
Il goodwill rilevato a seguito di business combination è attribuito alle cash generating unit ("CGU") che beneficiano delle sinergie derivanti dall'acquisizione.
Relativamente al settore Gas & Power che presenta valori di goodwill significativi l'allocazione alle CGU è stata effettuata come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Mercato Gas Italia | 835 | 835 |
| Mercato Gas Estero | 97 | 190 |
| - di cui Mercato Gas Europeo | 95 | 188 |
| 932 | 1.025 |
Il goodwill attribuito alla CGU Mercato Gas Italia riguarda principalmente quello rilevato in occasione del buy-out delle minorities ex Italgas, operante nella vendita di gas ai settori residenziali e alle piccole e medie imprese, a seguito dell'offerta pubblica di acquisto effettuata nel 2003 (€706 milioni), al quale si sono aggiunti negli anni successivi goodwill rilevati in occasione di acquisizioni di società di vendita focalizzate in ambiti territoriali circoscritti, sinergiche ai principali bacini di attività Eni. In sede di impairment test la CGU Mercato Gas Italia conferma la tenuta del valore di libro del goodwill.
Il goodwill allocato al Mercato Gas Europeo di €95 milioni è quello riveniente dall'acquisizione della società retail Altergaz SA (ora Eni Gas & Power France SA) in Francia. Anche in questo caso l'impairment review conferma i valori di libro della CGU.
Al fine di verificare la tenuta del valore di libro delle CGU Gas & Power compreso l'ammontare del goodwill allocato, ne è stato determinato il valore d'uso considerando i margini delle vendite al solo mercato retail (escludendo i margini wholesale sulle vendite ai clienti industriali, grossisti e termoelettrici). Tale stima ha considerato i flussi di cassa delle CGU in oggetto desunti dal piano quadriennale approvato dal management e incorporando la perpetuity dell'ultimo anno del piano per la determinazione del terminal value assumendo un tasso di crescita nominale di lungo periodo pari a zero, invariato. I flussi così determinati sono stati attualizzati al WACC post-tax Gas & Power rettificato per il rischio Paese pari rispettivamente al 4,6% per l'Italia e a circa il 5,2% per l'Europa. Il riferimento a flussi di cassa e a tassi di sconto al netto delle imposte è adottato in quanto produce risultati sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti da una valutazione ante imposte.
L'eccedenza del valore d'uso della CGU Mercato Italia rispetto al valore di libro, compreso il goodwill ad essa riferito, pari a €1.303 milioni si azzera al verificarsi, alternativamente, delle seguenti ipotesi: (i) diminuzione del 65% in media dei volumi o dei margini previsti; (ii) incremento di 9,7 punti percentuali del tasso di attualizzazione; (iii) un tasso finale di crescita nominale negativo del 16,8%.
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Partecipazioni in imprese controllate |
in joint venture Partecipazioni |
in joint venture Partecipazioni |
Totale | Partecipazioni in imprese controllate |
Partecipazioni in joint venture |
Partecipazioni in joint venture |
Totale |
| Valore iniziale | 168 | 2.675 | 1.197 | 4.040 | 175 | 1.275 | 1.403 | 2.853 |
| Acquisizioni e sottoscrizioni | 63 | 444 | 507 | 8 | 1.085 | 63 | 1.156 | |
| Cessioni e rimborsi | (462) | (462) | (138) | (138) | ||||
| Plusvalenze da valutazione al patrimonio netto | 9 | 49 | 66 | 124 | 10 | 50 | 17 | 77 |
| Minusvalenze da valutazione al patrimonio netto | (7) | (340) | (6) | (353) | (8) | (208) | (154) | (370) |
| Decremento per dividendi | (32) | (41) | (13) | (86) | (2) | (45) | (53) | (100) |
| Variazione dell'area di consolidamento | 2 | 2 | 5 | 564 | 569 | |||
| Differenze di cambio da conversione | (13) | (127) | (128) | (268) | 5 | 12 | 29 | 46 |
| Altre variazioni | (11) | 53 | (35) | 7 | (25) | (58) | 30 | (53) |
| Valore finale | 116 | 2.332 | 1.063 | 3.511 | 168 | 2.675 | 1.197 | 4.040 |
Le acquisizioni e sottoscrizioni di €507 milioni riguardano principalmente aumenti di capitale di società impegnate nella realizzazione di progetti di interesse Eni: (i) Coral FLNG SA (€443 milioni) impegnata nella realizzazione dell'impianto galleggiante di liquefazione e stoccaggio del gas naturale relativo alla scoperta di Coral in Mozambico; (ii) Lotte Versalis Elastomers Co Ltd (€45 milioni) impegnata nella produzione di elastomeri nella Corea del Sud.
Le cessioni e i rimborsi di €462 milioni riguardano: (i) la cessione
del 25% della Coral FLNG SA (€222 milioni) a seguito del closing della cessione ad ExxonMobil del 50% delle quote Eni di partecipazione nell'Area 4 in Mozambico; (ii) i rimborsi di capitale delle società Coral FLNG SA (€165 milioni), Angola LNG Ltd (€48 milioni) e United Gas Derivatives Co (€27 milioni).
Le plusvalenze da valutazione con il metodo del patrimonio netto e il decremento per dividendi riguardano le seguenti imprese:
| 2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | patrimonio netto Plusvalenze da valutazione al |
per dividendi Decremento |
% di partecipazione | patrimonio netto Plusvalenze da valutazione al |
per dividendi Decremento |
% di partecipazione |
| - Angola LNG Ltd | 45 | 13,60 | ||||
| - Eni BTC Ltd | 27 | 100,00 | 6 | 100,00 | ||
| - PetroJunín SA | 26 | 40,00 | 30 | 40,00 | ||
| - Unimar Llc | 3 | 24 | 50,00 | 16 | 50,00 | |
| - United Gas Derivatives Co | 16 | 12 | 33,33 | 14 | 14 | 33,33 |
| - Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA | 9 | 12 | 49,00 | 10 | 10 | 49,00 |
| - PetroSucre SA | 30 | 26,00 | ||||
| - Altre | 25 | 11 | 17 | 30 | ||
| 124 | 86 | 77 | 100 |
Le minusvalenze da valutazione con il metodo del patrimonio riguardano le seguenti imprese:
| 2017 | 2016 | |||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Minusvalenze da patrimonio netto valutazione al |
% di partecipazione | Minusvalenze da patrimonio netto valutazione al |
% di partecipazione |
| - Cardón IV SA | 184 | 50,00 | 20 | 50,00 |
| - Saipem SpA | 101 | 31,00 | 144 | 30,76 |
| - Unión Fenosa Gas SA | 28 | 50,00 | 50,00 | |
| - Matrìca SpA | 17 | 50,00 | 4 | 50,00 |
| - PetroSucre SA | 92 | 26,00 | ||
| - Angola LNG Ltd | 62 | 13,60 | ||
| - PetroBicentenario SA | 26 | 40,00 | ||
| - Altre | 23 | 22 | ||
| 353 | 370 |
A seguito dell'incertezza circa l'evoluzione della situazione finanziaria del Venezuela, il management ha valutato la recuperabilità del valore di libro dei due progetti minerari di Eni in Venezuela relativi rispettivamente allo sviluppo del giacimento offshore Perla gas, operato dalla società locale Cardón IV, joint venture paritetica con un'altra compagnia petrolifera internazionale, e del campo a olio pesante onshore PetroJunÍn, operato dall'omonima joint venture con la società petrolifera di Stato PDVSA in regime di "Empresa Mixta".
Il valore di libro dei suddetti progetti include crediti correnti e attività non correnti (attività materiali e immateriali, partecipazioni e crediti finanziari non correnti strumentali all'attività operativa) per un valore complessivo di circa €2 miliardi ante svalutazione.
Ai fini della determinazione del valore recuperabile di tali attività, il management ha condotto un'analisi dell'evidenza empirica delle statistiche ufficiali relative alla storia recente delle crisi finanziarie di Stati Sovrani. Sulla base degli esiti rilevati e considerata la strategicità e l'essenzialità delle forniture erogate da Eni, ai fini della determinazione del valore recuperabile delle suddette attività, il management ha effettuato un apprezzamento del rischio prevedendo una dilazione dei tempi di incasso; inoltre, in considerazione del deterioramento del contesto operativo Paese e dei rischi finanziari di recupero del capitale investito, il management ha riclassificato le riserve certe non sviluppate di Perla alla categoria "unproved" (315 milioni di boe), così come richiesto dalla normativa US SEC.
Sulla base di questi driver, sono state rilevate nel bilancio 2017 svalutazioni delle attività in Venezuela sopra indicate per complessivi €758 milioni.
La valutazione con il metodo del patrimonio netto della Saipem SpA ha comportato l'iscrizione di una perdita di €101 milioni dovuta alla rilevazione da parte della partecipata di oneri di ristrutturazione, oneri per contenziosi e svalutazioni di attività materiali principalmente nel business perforazioni offshore maggiormente esposto all'andamento dello scenario petrolifero. Al 31 dicembre 2017 il valore di libro della partecipazione di €1.413 milioni, allineato alla corrispondente frazione del patrimonio netto dell'investee, eccedeva di circa il 20% il fair value rappresentato dalla quota della capitalizzazione di borsa del titolo Saipem. La sottocapitalizzazione riflette le incertezze degli investitori circa il riequilibrio dei fondamentali del settore petrolifero e la ripresa degli investimenti da parte delle società clienti del settore Ingegneria & Costruzioni. L'impairment test eseguito ha confermato il valore di libro dell'asset. La ragionevolezza della valutazione è stata testata con degli stress test applicati al fatturato e alla marginalità che confermano gli esiti del caso base.
Le differenze di cambio da conversione di €268 milioni riguardano essenzialmente imprese con moneta funzionale dollaro USA (€189 milioni).
Le altre variazioni comprendono la svalutazione di Unión Fenosa Gas SA per €35 milioni (€84 milioni nel 2016) dovuta alle minori prospettive di redditività.
Le partecipazioni in imprese controllate, a controllo congiunto e collegate al 31 dicembre 2017 sono indicate nell'allegato "Partecipazioni di Eni SpA al 31 dicembre 2017" che costituisce parte integrante delle presenti note.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Valore contabile | detenute di azioni Numero |
partecipazione % di |
Valore contabile | di azioni detenute Numero |
partecipazione % di |
|
| Imprese controllate: | |||||||
| - Eni BTC Ltd | 63 | 34.000.000 | 100,00 | 106 | 34.000.000 | 100,00 | |
| - Altre(*) | 53 | 62 | |||||
| 116 | 168 | ||||||
| Imprese in joint venture: | |||||||
| - Saipem SpA | 1.413 | 308.767.968 | 31,00 | 1.497 | 3.087.679.689 | 30,76 | |
| - Unión Fenosa Gas SA | 350 | 273.100 | 50,00 | 434 | 273.100 | 50,00 | |
| - PetroJunín SA | 210 | 96.084.000 | 40,00 | 211 | 96.084.000 | 40,00 | |
| - Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA | 137 | 121.092.526 | 49,00 | 150 | 130.491.508 | 49,00 | |
| - Lotte Versalis Elastomers Co Ltd | 114 | 30.179.999 | 50,00 | 74 | 19.200.000 | 50,00 | |
| - AET - Raffineriebeteiligungsgesellschaft mbH | 32 | 1 | 33,33 | ||||
| - Cardón IV SA | 197 | 8.605 | 50,00 | ||||
| - Unimar Llc | 42 | 50 | 50,00 | ||||
| - Altre(*) | 76 | 70 | |||||
| 2.332 | 2.675 | ||||||
| Imprese collegate: | |||||||
| - Angola LNG Ltd | 802 | 1.483.352.000 | 13,60 | 916 | 1.551.760.000 | 13,60 | |
| - United Gas Derivatives Co | 82 | 2.600.000 | 33,33 | 117 | 950.000 | 33,33 | |
| - Novamont SpA | 71 | 6.667 | 25,00 | 77 | 6.667 | 25,00 | |
| - Coral FLNG SA | 54 | 2.500.000 | 25,00 | ||||
| - AET - Raffineriebeteiligungsgesellschaft mbH | 34 | 1 | 33,33 | ||||
| - Altre(*) | 54 | 53 | |||||
| 1.063 | 1.197 | ||||||
| 3.511 | 4.040 |
(*) Di valore di iscrizione unitario inferiore e a €25 milioni.
Le partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto sono analizzate per settore di attività alla nota n. 46 − Informazioni per settore di attività e per area geografica.
I valori di libro delle imprese valutate con il metodo del patrimonio netto sono superiori rispetto ai patrimoni netti contabili per €70 milioni; le differenze sono riferite a Unión Fenosa Gas SA per €27
milioni e a Novamont SpA per €43 milioni. Tali eccedenze allo stato sono giustificate dalle prospettive reddituali di lungo termine delle società.
Al 31 dicembre 2017 il valore di mercato delle partecipazioni quotate in borsa è il seguente:
| Numero di azioni | % di partecipazione | Prezzo delle azioni (€) |
Valore di mercato (€ milioni) |
|
|---|---|---|---|---|
| - Saipem SpA | 308.767.968 | 31,00 | 3,806 | 1.175 |
Sulle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è stanziato un fondo copertura perdite, compreso nei fondi per rischi e oneri, di €182 milioni (€151 milioni al 31 dicembre 2016) riferito alle seguenti imprese:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Industria Siciliana Acido Fosforico - ISAF - SpA (in liquidazione) | 95 | 95 |
| Matrìca SpA | 38 | |
| VIC CBM Ltd | 30 | 34 |
| PetroBicentenario SA | 12 | 6 |
| Société Centrale Electrique du Congo SA | 6 | 7 |
| Altre | 1 | 9 |
| 182 | 151 |
| 2017 | 2016 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | controllate Imprese |
collegate Imprese |
Altre imprese valutate al costo |
Totale | controllate Imprese |
collegate e in joint venture Imprese |
Altre imprese al fair value valutate |
Altre imprese valutate al costo |
Totale |
| Valore iniziale netto | 29 | 10 | 237 | 276 | 25 | 10 | 368 | 257 | 660 |
| Acquisizioni e sottoscrizioni | 3 | 3 | 5 | 3 | 8 | ||||
| Cessioni e rimborsi | (6) | (13) | (19) | (368) | (31) | (399) | |||
| Differenze di cambio da conversione | (1) | (22) | (23) | (2) | 6 | 4 | |||
| Altre variazioni | (9) | (4) | (5) | (18) | (1) | (1) | 5 | 3 | |
| Valore finale netto | 14 | 5 | 200 | 219 | 29 | 10 | 237 | 276 | |
| Valore finale lordo | 15 | 5 | 207 | 227 | 30 | 10 | 240 | 280 | |
| Fondo svalutazione | 1 | 7 | 8 | 1 | 3 | 4 |
Il valore netto delle altre partecipazioni di €219 milioni (€276 milioni al 31 dicembre 2016) è riferito alle seguenti imprese:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Valore netto | di azioni detenute Numero |
partecipazione % di |
Valore netto | di azioni detenute Numero |
partecipazione % di |
|
| Imprese controllate(*) | 14 | 29 | |||||
| Imprese collegate | 5 | 10 | |||||
| Altre imprese: | |||||||
| - Nigeria LNG Ltd | 99 | 118.373 | 10,40 | 112 | 118.373 | 10,40 | |
| - Darwin LNG Pty Ltd | 32 | 213.995.164 | 10,99 | 49 | 213.995.164 | 10,99 | |
| - Altre(*) | 69 | 76 | |||||
| 200 | 237 | ||||||
| 219 | 276 |
(*) Di valore di iscrizione unitario inferiore e a €25 milioni.
Le ulteriori informazioni richieste sulle partecipazioni sono indicate alla nota n. 48 – Altre informazioni sulle partecipazioni.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti finanziari strumentali all'attività operativa | 1.602 | 1.785 |
| Titoli strumentali all'attività operativa | 73 | 75 |
| 1.675 | 1.860 |
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa sono esposti al netto del fondo svalutazione di €640 milioni (€480 milioni al 31 dicembre 2016):
| (€ milioni) | Fondo svalutazione crediti finanziari |
|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 480 |
| Accantonamenti | 211 |
| Differenze di cambio da conversione | (49) |
| Altre variazioni | (2) |
| Valore al 31.12.2017 | 640 |
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa di €1.602 milioni (€1.785 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano finanziamenti concessi principalmente dai settori Exploration & Production (€1.433 milioni) e Gas & Power (€96 milioni). I finanziamenti sono concessi a società in joint venture e collegate per €1.214 milioni (€1.350 milioni al 31 dicembre 2016).
L'esposizione maggiore è nei confronti della joint venture Cardón IV SA (Eni 50%) in Venezuela che opera il giacimento a gas Perla. Al 31 dicembre 2017 l'esposizione Eni verso la joint venture è pari a €955 milioni (€1.054 milioni al 31 dicembre 2016).
Gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti finanziari di €211 milioni riguardano: (i) per €102 milioni il finanziamento concesso a la Matrìca SpA (Eni 50%), la joint venture con Novamont SpA per la produzione di prodotti chimici da fonti rinnovabili, per far fronte alle esigenze finanziarie relative al progetto "Polo Verde" di Porto Torres. La svalutazione tiene conto del deterioramento della capacità di rimborso di Matrìca, in coerenza con la rischiosità dell'iniziativa; (ii) per €109 milioni crediti finanziari nel settore Exploration & Production relativi per €77 milioni al credito verso la Cardón IV SA (v. nota n. 20 − Partecipazioni).
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa in moneta diversa dall'euro ammontano a €1.428 milioni (€1.606 milioni al 31 dicembre 2016).
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa con scadenza oltre i 5 anni ammontano a €1.393 milioni (€1.519 milioni al 31 dicembre 2016). Il fair value dei crediti finanziari strumentali all'attività operativa ammonta a €1.610 milioni ed è stimato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri con tassi di sconto compresi tra -0,2% e 2,5% (-0,2% e 2,6% al 31 dicembre 2016) ad eccezione del credito verso la joint venture Cardón IV SA. Per quest'ultimo, in considerazione del fatto che il rimborso dipende dall'esito dell'iniziativa industriale della joint venture e dalla capacità del Paese di superare l'attuale crisi finanziaria, il fair value corrisponde a quello ritraibile dall'iniziativa industriale i cui flussi di cassa sono stati attualizzati con il WACC di settore corretti per tener conto del rischio sovrano sulla base dei prevedibili scenari e della possibile evoluzione della situazione finanziaria del Paese.
I titoli di €73 milioni (€75 milioni al 31 dicembre 2016) sono classificati come da mantenere fino alla scadenza e sono emessi per €69 milioni da Stati Sovrani (€71 milioni al 31 dicembre 2016) e per €4 milioni dalla Banca Europea per gli Investimenti (stesso ammontare al 31 dicembre 2016).
Titoli per €20 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) sono vincolati a garanzia del cauzionamento bombole del gas sulla base di norme di legge italiane.
L'analisi dei titoli per emittente è la seguente:
| ammortizzato (€ milioni) Costo |
Valore nominale (€ milioni) |
Fair value (€ milioni) |
rendimento nominale Tasso di % |
scadenza Anno di |
Classe di rating Moody's |
Classe di rating S&P |
|
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Stati Sovrani | |||||||
| Tasso fisso | |||||||
| Italia | 24 | 25 | 26 | da 0,35 a 4,75 | dal 2018 al 2025 | Baa2 | BBB |
| Spagna | 15 | 14 | 15 | da 1,40 a 4,30 | dal 2019 al 2020 | Baa2 | BBB+ |
| Irlanda | 9 | 8 | 9 | 4,50 | 2018 | A2 | A+ |
| Islanda | 3 | 3 | 3 | 2,50 | 2020 | A3 | A |
| Polonia | 2 | 2 | 2 | 4,20 | 2020 | A2 | BBB+ |
| Slovenia | 2 | 2 | 2 | 4,13 | 2020 | Baa1 | A+ |
| Belgio | 2 | 2 | 2 | 1,40 | 2018 | Aa3 | AA |
| Tasso variabile | |||||||
| Italia | 12 | 11 | 11 | dal 2018 al 2019 | Baa2 | BBB | |
| Totale Stati Sovrani | 69 | 67 | 70 | ||||
| Banca Europea per gli Investimenti | 4 | 4 | 4 | 2018 | Aaa | AAA | |
| 73 | 71 | 74 |
I titoli che scadono entro cinque anni ammontano a €72 milioni. Il valore di mercato dei titoli è determinato sulla base delle quotazioni di mercato. I crediti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
Le attività per imposte anticipate sono indicate al netto delle passività per imposte differite compensabili di €4.269 milioni (€4.286 milioni al 31 dicembre 2016).
| (€ milioni) | Attività per imposte anticipate |
Fondo svalutazione attività per imposte anticipate |
Totale |
|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 9.412 | (5.622) | 3.790 |
| Incrementi | 2.341 | (212) | 2.129 |
| Decrementi | (1.588) | 349 | (1.239) |
| Differenze di cambio da conversione | (862) | 202 | (660) |
| Altre variazioni | 37 | 21 | 58 |
| Valore al 31.12.2017 | 9.340 | (5.262) | 4.078 |
Le attività per imposte anticipate sono riferite per €2.070 milioni (€1.690 milioni al 31 dicembre 2016) a Eni SpA e alle consociate italiane facenti parte del consolidato fiscale nazionale e sono state stanziate sulla perdita di periodo e sulla rilevazione di costi a deducibilità differita nei limiti degli ammontari che si prevede di recuperare negli esercizi futuri in base alla capienza dei redditi imponibili attesi.
L'analisi delle attività per imposte anticipate è indicata alla nota n. 32 – Passività per imposte differite.
Le imposte sono indicate alla nota n. 43 – Imposte sul reddito.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività per imposte correnti: | ||
| - Amministrazione finanziaria italiana | ||
| - per crediti d'imposta sul reddito | 62 | 73 |
| - per interessi su crediti d'imposta | 64 | 64 |
| 126 | 137 | |
| - Amministrazioni finanziarie estere | 381 | 365 |
| 507 | 502 | |
| Altri crediti: | ||
| - attività di disinvestimento | 118 | 222 |
| - altri | 44 | 52 |
| 162 | 274 | |
| Fair value su strumenti finanziari derivati | 80 | 108 |
| Altre attività | 574 | 464 |
| 1.323 | 1.348 |
I crediti per attività di disinvestimento di €118 milioni (€222 milioni al 31 dicembre 2016) sono al netto del fondo svalutazione di €125 milioni e comprendono il valore attuale della quota a lungo termine di \$133 milioni, pari a €111 milioni del credito relativo alla cessione della quota del 10% dell'asset Zohr in Egitto perfezionata a febbraio 2017. La quota a breve termine del credito è indicata alla nota n. 11 – Crediti commerciali e altri crediti. Il fondo svalutazione di €125 milioni è relativo ad un credito legato alla cessione di un asset in Nigeria e comprende la svalutazione dell'esercizio di €44 milioni.
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla
nota n. 34 – Strumenti finanziari derivati.
Le altre attività di €574 milioni (€464 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono €56 milioni relativi al costo d'iscrizione del gas prepagato in esercizi precedenti per effetto della clausola take-or-pay dei contratti di fornitura long-term, i cui volumi sottostanti, Eni prevede di ritirare oltre l'orizzonte temporale di 12 mesi (€113 milioni al 31 dicembre 2016). La quota che Eni prevede di recuperare entro l'orizzonte temporale di 12 mesi è indicata alla nota n. 15 – Altre attività correnti.
I rapporti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti finanziari rappresentati da titoli di credito | 1.664 | 2.738 |
| Banche | 201 | 155 |
| Altri finanziatori | 377 | 503 |
| 2.242 | 3.396 |
Il decremento di €1.154 milioni delle passività finanziarie a breve termine è dovuto essenzialmente a rimborsi netti per €581 milioni e alle differenze di cambio da conversione dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro e da allineamento al cambio di fine periodo per €574 milioni.
(€2.738 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano l'emissione di commercial paper da parte delle società finanziarie Eni Finance USA Inc per €1.070 milioni (€1.750 milioni al 31 dicembre 2016) ed Eni Finance International SA per €594 milioni (€988 milioni al 31 dicembre 2016). L'analisi per valuta delle passività finanziarie a breve termine è la seguente:
I debiti finanziari rappresentati da titoli di credito di €1.664 milioni
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Euro | 904 | 1.405 |
| Dollaro USA | 1.329 | 1.982 |
| Altre valute | 9 | 9 |
| 2.242 | 3.396 |
Il tasso di interesse medio ponderato sui debiti finanziari a breve termine è pari a 1,3% e a 0,9%, rispettivamente per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016.
Al 31 dicembre 2017 Eni dispone di linee di credito uncommitted non utilizzate per €11.584 milioni (€12.267 milioni al 31 dicembre 2016). Questi contratti prevedono interessi e commissioni di mancato utilizzo in linea con le normali condizioni di mercato.
Al 31 dicembre 2017 non risultano inadempimenti di clausole contrattuali connesse a contratti di finanziamento.
La valutazione al fair value delle passività finanziarie a breve termine non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del debito e la sua scadenza e le condizioni di remunerazione.
I debiti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti commerciali | 10.890 | 11.038 |
| Acconti e anticipi | 797 | 526 |
| Altri debiti: | ||
| - relativi all'attività di investimento | 2.094 | 2.158 |
| - altri debiti | 2.967 | 2.981 |
| 5.061 | 5.139 | |
| 16.748 | 16.703 |
Gli acconti e anticipi di €797 milioni (€526 milioni al 31 dicembre 2016) sono riferiti al settore Exploration & Production per €444 milioni (€153 milioni al 31 dicembre 2016) e riguardano per €180 milioni gli anticipi in valuta locale a valere su future forniture di gas ricevuti dalle società di Stato di Egitto in relazione alle operazioni dei Concession Agreements di Eni nel Paese per il prossimo quadriennio, tra i quali in particolare il progetto Zohr.
Gli altri debiti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti per attività di investimento: | ||
| - fornitori per attività di investimento | 1.804 | 1.835 |
| - partner in joint venture per attività di esplorazione e produzione | 264 | 219 |
| - altri | 26 | 104 |
| 2.094 | 2.158 | |
| Altri debiti: | ||
| - partner in joint venture per attività di esplorazione e produzione | 1.968 | 2.057 |
| - personale | 184 | 180 |
| - istituti di previdenza e di sicurezza sociale | 84 | 94 |
| - amministrazioni pubbliche non finanziarie | 23 | 6 |
| - altri | 708 | 644 |
| 2.967 | 2.981 | |
| 5.061 | 5.139 |
La valutazione al fair value dei debiti commerciali e altri debiti non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del debito e la sua scadenza.
I debiti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Imprese italiane | 174 | 97 |
| Imprese estere | 298 | 329 |
| 472 | 426 |
Le imposte sono indicate alla nota n. 43 – Imposte sul reddito.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Accise e imposte di consumo | 824 | 634 |
| Altre imposte e tasse | 648 | 659 |
| 1.472 | 1.293 |
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati | 1.011 | 2.108 |
| Altre passività | 504 | 491 |
| 1.515 | 2.599 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 34 − Strumenti finanziari derivati.
Le altre passività di €504 milioni (€491 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono la quota a breve termine di €68 milioni (€73 milioni al 31 dicembre 2016) relativa agli anticipi incassati dal partner Suez a fronte di forniture di lungo termine di gas ed energia elettrica. La quota a lungo termine è indicata alla nota n. 33 – Altre passività non correnti.
I rapporti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, si analizzano come segue:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Quote a lungo termine |
Quote a breve termine |
Totale | Quote a lungo termine |
Quote a breve termine |
Totale |
| Banche | 3.200 | 801 | 4.001 | 4.014 | 272 | 4.286 |
| Obbligazioni ordinarie | 16.520 | 1.445 | 17.965 | 16.044 | 2.959 | 19.003 |
| Obbligazioni convertibili | 387 | 387 | 383 | 383 | ||
| Altri finanziatori | 72 | 40 | 112 | 123 | 48 | 171 |
| 20.179 | 2.286 | 22.465 | 20.564 | 3.279 | 23.843 |
L'analisi per scadenza dei debiti finanziari al 31 dicembre 2017 è la seguente:
| (€ milioni) Valore al |
Scadenza | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipo | Scadenza | 31.12.2017 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre | Totale quote a lungo termine |
2018 | |
| Banche | 2018-2032 | 4.001 | 1.290 | 729 | 341 | 143 | 697 | 3.200 | 801 | |
| Obbligazioni ordinarie | 2018-2043 | 17.965 | 2.486 | 2.371 | 934 | 697 | 10.032 | 16.520 | 1.445 | |
| Obbligazioni convertibili | 2022 | 387 | 387 | 387 | ||||||
| Altri finanziatori | 2018-2032 | 112 | 45 | 3 | 3 | 3 | 18 | 72 | 40 | |
| 22.465 | 3.821 | 3.103 | 1.278 | 1.230 | 10.747 | 20.179 | 2.286 |
Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, di €22.465 milioni (€23.843 milioni al 31 dicembre 2016) diminuiscono di €1.378 milioni essenzialmente per effetto del saldo tra le nuove accensioni per €1.842 milioni e i rimborsi per €2.973 milioni nonché, in diminuzione, differenze di cambio da conversione e da allineamento al cambio di fine periodo dei debiti in moneta diversa da quella funzionale per complessivi €236 milioni.
Eni ha stipulato con la Banca Europea per gli Investimenti accordi di finanziamento a lungo termine che prevedono il mantenimento di un rating minimo. Nel caso di perdita del rating minimo, gli accordi prevedono la facoltà per la Banca Europea per gli Investimenti di richiedere garanzie alternative accettabili per la stessa Banca. Inoltre, Eni ha ottenuto un finanziamento a lungo termine da Citibank Europe Plc che prevede il mantenimento di determinati indici finanziari calcolati su dati del bilancio consolidato di Eni, la cui inosservanza consente alla banca di chiedere il rimborso anticipato. Al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016 i debiti finanziari soggetti a queste clausole restrittive ammontavano rispettivamente a €1.664 milioni e a €1.953 milioni. Eni ha rispettato le condizioni concordate.
Le obbligazioni ordinarie di €17.965 milioni (€19.003 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano il programma di Euro Medium-Term Notes per complessivi €16.963 milioni e altri prestiti obbligazionari per complessivi €1.002 milioni.
L'analisi delle obbligazioni ordinarie per emittente e per valuta con l'indicazione della scadenza e del tasso di interesse è la seguente:
| Importo | Disaggio di emissione e rateo di interesse |
Totale | Valuta | Scadenza | Tasso (%) | |||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | da | a | da | a | ||||
| Società emittente | ||||||||
| Euro Medium Term Notes | ||||||||
| Eni SpA | 1.500 | 16 | 1.516 | EUR | 2019 | 4,125 | ||
| Eni SpA | 1.200 | 17 | 1.217 | EUR | 2025 | 3,750 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 37 | 1.037 | EUR | 2020 | 4,250 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 32 | 1.032 | EUR | 2018 | 3,500 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 27 | 1.027 | EUR | 2029 | 3,625 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 19 | 1.019 | EUR | 2020 | 4,000 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 8 | 1.008 | EUR | 2023 | 3,250 | ||
| Eni SpA | 1.000 | 7 | 1.007 | EUR | 2026 | 1,500 | ||
| Eni SpA | 900 | (6) | 894 | EUR | 2024 | 0,625 | ||
| Eni SpA | 800 | 1 | 801 | EUR | 2021 | 2,625 | ||
| Eni SpA | 800 | (2) | 798 | EUR | 2028 | 1,625 | ||
| Eni SpA | 750 | 13 | 763 | EUR | 2019 | 3,750 | ||
| Eni SpA | 750 | 7 | 757 | EUR | 2024 | 1,750 | ||
| Eni SpA | 750 | 4 | 754 | EUR | 2027 | 1,500 | ||
| Eni SpA | 700 | 700 | EUR | 2022 | 0,750 | |||
| Eni SpA | 650 | (1) | 649 | EUR | 2025 | 1,000 | ||
| Eni SpA | 600 | (6) | 594 | EUR | 2028 | 1,125 | ||
| Eni Finance International SA | 507 | 15 | 522 | GBP | 2018 | 2021 | 4,750 | 6,125 |
| Eni Finance International SA | 295 | 3 | 298 | EUR | 2028 | 2043 | 3,875 | 5,441 |
| Eni Finance International SA | 155 | 1 | 156 | YEN | 2019 | 2037 | 1,955 | 2,810 |
| Eni Finance International SA | 417 | (3) | 414 | USD | 2026 | variabile | ||
| 16.774 | 189 | 16.963 | ||||||
| Altri prestiti obbligazionari | ||||||||
| Eni SpA | 375 | 3 | 378 | USD | 2020 | 4,150 | ||
| Eni SpA | 292 | 292 | USD | 2040 | 5,700 | |||
| Eni USA Inc | 333 | (1) | 332 | USD | 2027 | 7,300 | ||
| 1.000 | 2 | 1.002 | ||||||
| 17.774 | 191 | 17.965 |
2017
Le obbligazioni ordinarie che scadono nei prossimi diciotto mesi ammontano a €2.199 milioni e riguardano Eni SpA per €1.795 milioni ed Eni Finance International SA per €404 milioni. Nel corso del 2017 sono state emesse nuove obbligazioni ordinarie per €1.817 milioni di euro e riguardano Eni SpA per €1.403 milioni ed Eni Finance International SA per €414 milioni.
Le informazioni relative al prestito obbligazionario convertibile emesso da Eni SpA sono le seguenti:
| (€ milioni) | Importo | Disaggio di emissione e rateo di interesse |
Totale | Valuta | Scadenza | Tasso (%) |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Società emittente | ||||||
| Eni SpA | 400 | (13) | 387 | EUR | 2022 | 0,000 |
| 400 | (13) | 387 |
Tale prestito obbligazionario prevede una formula equity-linked cash-settled non diluitivo con un valore di rimborso legato al prezzo di mercato delle azioni Eni. Gli obbligazionisti hanno la facoltà di esercitare il diritto di conversione in determinati periodi e/o in presenza di determinati eventi, fermo restando che le obbligazioni saranno regolate mediante cassa, senza effetto diluitivo per gli azionisti. Al fine di gestire l'esposizione al rischio
di prezzo, sono state acquistate opzioni call sulle azioni Eni che saranno regolate su base netta per cassa (cd. cash-settled call options).
Il prestito obbligazionario convertibile è valutato al costo ammortizzato; l'opzione di conversione, implicita negli strumenti finanziari emessi, e le opzioni call sulle azioni Eni acquistate sono valutate a fair value con imputazione degli effetti a conto economico.
| 31.12.2017 (€ milioni) |
Tasso medio % |
31.12.2016 (€ milioni) |
Tasso medio % |
|
|---|---|---|---|---|
| Euro | 20.094 | 2,4 | 21.545 | 2,7 |
| Dollaro USA | 1.694 | 4,8 | 1.587 | 5,2 |
| Sterlina inglese | 521 | 5,3 | 540 | 5,3 |
| Yen giapponese | 156 | 2,6 | 171 | 2,6 |
| 22.465 | 23.843 |
Al 31 dicembre 2017 Eni dispone di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per €5.802 milioni, di cui €750 milioni scadenti nel 2018 (€6.236 milioni al 31 dicembre 2016). Questi contratti prevedono interessi e commissioni di mancato utilizzo in linea con le normali condizioni di mercato.
al quale il Gruppo può reperire sul mercato dei capitali fino a €20 miliardi; al 31 dicembre 2017 il programma risulta utilizzato per €16,8 miliardi.
Il fair value dei debiti finanziari a lungo termine, comprensivi della quota a breve termine, ammonta a €23.764 milioni (€25.358 milioni al 31 dicembre 2016) e si analizza come segue:
Eni ha in essere un programma di Euro Medium-Term Notes, grazie
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Obbligazioni ordinarie | 19.219 | 20.501 |
| Obbligazioni convertibili | 410 | 435 |
| Banche | 4.021 | 4.244 |
| Altri finanziatori | 114 | 178 |
| 23.764 | 25.358 |
Il fair value dei debiti finanziari è stimato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri con tassi di sconto compresi tra -0,2% e 2,5% (-0,2% e 2,6% al 31 dicembre 2016).
L'analisi dell'indebitamento finanziario netto indicata nel "Commento ai risultati economico-finanziari" della "Relazione sulla gestione" è la seguente:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Non | Non | ||||||
| (€ milioni) | Correnti | correnti | Totale | Correnti | correnti | Totale | |
| A. Disponibilità liquide ed equivalenti | 7.363 | 7.363 | 5.674 | 5.674 | |||
| B. Attività finanziarie destinate al trading | 6.012 | 6.012 | 6.166 | 6.166 | |||
| C. Attività finanziarie disponibili per la vendita | 207 | 207 | 238 | 238 | |||
| D. Liquidità (A+B+C) | 13.582 | 13.582 | 12.078 | 12.078 | |||
| E. Crediti finanziari | 209 | 209 | 385 | 385 | |||
| F. Passività finanziarie a breve termine verso banche | 201 | 201 | 155 | 155 | |||
| G. Passività finanziarie a lungo termine verso banche | 801 | 3.200 | 4.001 | 272 | 4.014 | 4.286 | |
| H. Prestiti obbligazionari | 1.445 | 16.907 | 18.352 | 2.959 | 16.427 | 19.386 | |
| I. Passività finanziarie a breve termine verso entità correlate | 164 | 164 | 191 | 191 | |||
| L. Altre passività finanziarie a breve termine | 1.877 | 1.877 | 3.050 | 3.050 | |||
| M. Altre passività finanziarie a lungo termine | 40 | 72 | 112 | 48 | 123 | 171 | |
| N. Indebitamento finanziario lordo (F+G+H+I+L+M) | 4.528 | 20.179 | 24.707 | 6.675 | 20.564 | 27.239 | |
| O. Indebitamento finanziario netto (N-D-E) | (9.263) | 20.179 | 10.916 | (5.788) | 20.564 | 14.776 |
Le attività finanziarie destinate al trading di €6.012 milioni (€6.166 milioni al 31 dicembre 2016) sono illustrate alla nota n. 9 – Attività finanziarie destinate al trading.
Le attività finanziarie disponibili per la vendita di €207 milioni (€238 milioni al 31 dicembre 2016) sono non strumentali all'attività operativa e si riferiscono alla società assicurativa di gruppo Eni Insurance DAC.
I crediti finanziari di €209 milioni (€385 milioni al 31 dicembre 2016) sono a breve termine e non strumentali all'attività operativa.
Le variazioni dell'indebitamento finanziario lordo si analizzano come segue:
| (€ milioni) | di debiti finanziari Debiti finanziari a e quote a breve a lungo termine lungo termine |
Debiti finanziari a breve termine |
Totale |
|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 23.843 | 3.396 | 27.239 |
| Flussi di cassa | (1.131) | (581) | (1.712) |
| Differenze di cambio da conversione e da allineamento | (236) | (574) | (810) |
| Altre variazioni non monetarie | (11) | 1 | (10) |
| Valore al 31.12.2017 | 22.465 | 2.242 | 24.707 |
| (€ milioni) | Fondo abbandono e e social project ripristino siti |
Fondo rischi ambientali |
per contenziosi Fondo rischi |
Fondo per imposte | di assicurazione sinistri e premi Fondo riserva compagnie |
Fondo esodi agevolati |
Fondo contratti onerosi |
perdite di imprese Fondo copertura partecipate |
assicurazione OIL Fondo mutua |
Fondo dismissioni e ristrutturazioni |
Altri fondi(*) | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 8.419 | 2.691 | 954 | 732 | 207 | 176 | 165 | 153 | 88 | 58 | 253 | 13.896 |
| Accantonamenti | 217 | 567 | 162 | 181 | 9 | 46 | 16 | 193 | 1.391 | |||
| Rilevazione iniziale e variazione stima | 370 | 370 | ||||||||||
| Oneri finanziari connessi al trascorrere del tempo | 271 | (9) | 1 | 1 | 2 | (2) | 264 | |||||
| Utilizzi a fronte oneri | (289) | (237) | (281) | (225) | (190) | (17) | (99) | (13) | (75) | (1.426) | ||
| Utilizzi per esuberanza | (10) | (17) | (50) | (52) | (32) | (1) | (10) | (3) | (25) | (200) | ||
| Differenze cambio da conversione | (646) | (1) | (95) | (66) | (7) | (7) | (1) | (11) | (834) | |||
| Altre variazioni | 11 | 9 | 11 | (24) | 7 | 3 | (8) | 4 | (27) | (14) | ||
| Valore al 31.12.2017 | 8.126 | 2.653 | 1.107 | 527 | 205 | 140 | 60 | 182 | 76 | 65 | 306 | 13.447 |
(*) Di importo unitario inferiore a €50 milioni.
Il fondo abbandono e ripristino siti e social project di €8.126 milioni accoglie la stima dei costi che saranno sostenuti al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti del settore Exploration & Production (€7.649 milioni). Le revisioni iniziali e variazione stima di €370 milioni comprendono gli effetti del decremento della curva dei tassi di attualizzazione, in particolare del dollaro USA, dell'iscrizione delle nuove obbligazioni sorte nell'esercizio e la revisione in aumento delle stime dei costi abbandono. Gli oneri finanziari connessi al trascorrere del tempo rilevati a conto economico di €271 milioni sono stati determinati con tassi di attualizzazione compresi tra -0,1% e 5,9% (-0,01% e 5,8% al 31 dicembre 2016). Gli esborsi più significativi connessi agli interventi di smantellamento e di ripristino saranno sostenuti in un arco temporale che copre i prossimi 45 anni.
Il fondo rischi ambientali di €2.653 milioni accoglie la stima degli oneri relativi a interventi di bonifica ambientale e di ripristino dello stato dei suoli e delle falde delle aree di proprietà o in concessione di siti prevalentemente dismessi, chiusi e smantellati o in fase di ristrutturazione per i quali sussiste alla data di bilancio un'obbligazione legale o "constructive" di Eni all'esecuzione degli interventi, compresi gli oneri da "strict liability" cioè connessi agli obblighi di ripristino di siti contaminati che rispettavano i parametri di legge al tempo in cui si verificarono gli episodi di inquinamento o a causa della responsabilità di terzi operatori ai quali Eni è subentrato nella gestione del sito. Il presupposto per la rilevazione di tali costi ambientali è l'approvazione o la presentazione dei relativi progetti alle competenti amministrazioni, ovvero l'assunzione di un impegno verso le competenti amministrazioni quando supportato da adeguate stime. Alla data di bilancio, la consistenza del fondo è riferita a Syndial SpA per €2.119 milioni e alla linea di business Refining & Marketing per €326 milioni.
Il fondo rischi per contenziosi di €1.107 milioni accoglie gli oneri previsti a fronte di contenziosi in sede giudiziale e stragiudiziale, correlati a contestazioni contrattuali e procedimenti di natura commerciale, anche in sede arbitrale, sanzioni per procedimenti antitrust e di altra natura. Il fondo è stato stanziato sulla base della miglior stima della passività esistente alla data di bilancio nel settore Exploration & Production per €494 milioni e nel settore Gas & Power per €457 milioni.
Il fondo per imposte di €527 milioni riguarda gli oneri che si prevede di sostenere per contenziosi e contestazioni pendenti con le Autorità fiscali in relazione alle incertezze applicative delle norme in vigore di consociate italiane ed estere del settore Exploration & Production (€499 milioni).
Il fondo riserva sinistri e premi compagnie di assicurazione di €205 milioni accoglie gli oneri verso terzi previsti a fronte dei sinistri assicurati dalla compagnia di assicurazione di Gruppo Eni Insurance DAC. A fronte di tale passività sono iscritti all'attivo di bilancio €157 milioni di crediti verso compagnie di assicurazione presso le quali sono stati riassicurati parte dei suddetti rischi.
Il fondo esodi agevolati di €140 milioni è riferito principalmente allo stanziamento degli oneri a carico Eni nell'ambito di procedure di collocamento in mobilità del personale italiano attivate in esercizi precedenti.
Il fondo per contratti onerosi di €60 milioni riguarda gli oneri che si prevede di sostenere per contratti i cui costi di esecuzione sono divenuti superiori ai benefici derivanti dal contratto stesso ed accoglie in particolare le perdite attese dal mancato utilizzo di infrastrutture per il trasporto del gas. Gli utilizzi di €99 milioni si riferiscono essenzialmente agli oneri sostenuti per il mancato utilizzo di infrastrutture per la rigassificazione e trasporto del gas.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| TFR | 284 | 298 |
| Piani esteri a benefici definiti | 409 | 276 |
| FISDE e altri piani medici esteri | 122 | 124 |
| Altri fondi per benefici ai dipendenti | 207 | 170 |
| 1.022 | 868 |
Il fondo trattamento di fine rapporto, disciplinato dall'art. 2120 del Codice Civile, accoglie la stima dell'obbligazione, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa all'ammontare da corrispondere ai dipendenti delle imprese italiane all'atto della cessazione del rapporto di lavoro.
I piani esteri a benefici definiti sono relativi in particolare a fondi per piani pensione che riguardano schemi pensionistici a prestazioni definite adottati da imprese di diritto non italiano presenti principalmente in Nigeria, in Germania e nel Regno Unito; la prestazione è una rendita determinata in base all'anzianità di servizio in azienda e alla retribuzione erogata durante l'ultimo anno di servizio oppure in base alla retribuzione annua media corrisposta in un periodo determinato e antecedente la cessazione del rapporto di lavoro.
L'ammontare della passività e del costo assistenziale relativi al Fondo Integrativo Sanitario Dirigenti aziende Gruppo Eni (FISDE) e altri piani medici esteri vengono determinati con riferimento al contributo che l'azienda versa a favore dei dirigenti pensionati.
Gli altri fondi per benefici ai dipendenti riguardano principalmente i piani di incentivazione monetaria differita e il piano di incentivazione di lungo termine. I piani di incentivazione monetaria differita accolgono la stima dei compensi variabili in relazione alle performance aziendali che saranno erogati ai dirigenti che hanno conseguito gli obiettivi individuali prefissati. Il beneficio ha un periodo di vesting triennale ed è stanziato al momento in cui sorge l'impegno di Eni nei confronti del management sulla base del conseguimento degli obiettivi aziendali; la stima è oggetto di aggiustamento negli esercizi successivi in base alle consuntivazioni realizzate e all'aggiornamento delle previsioni di risultato (superiori o inferiori al target). Il piano di incentivazione di lungo termine (ILT) prevede, dopo tre anni dall'assegnazione, l'erogazione di un beneficio monetario variabile legato all'andamento di parametri di performance rispetto a un benchmark group di compagnie petrolifere internazionali. Tale beneficio è stanziato pro-rata temporis lungo il triennio in funzione delle consuntivazioni dei parametri di performance.
I fondi per benefici ai dipendenti, valutati applicando tecniche attuariali, si analizzano come di seguito indicato:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri a benefici definiti |
FISDE e altri piani medici esteri |
ai dipendenti per benefici Altri fondi |
Totale | TFR | Piani esteri a benefici definiti |
FISDE e altri piani medici esteri |
ai dipendenti per benefici Altri fondi |
Totale |
| Valore attuale dell'obbligazione all'inizio dell'esercizio |
298 | 895 | 124 | 170 | 1.487 | 281 | 1.240 | 156 | 153 | 1.830 |
| Costo corrente | 24 | 2 | 54 | 80 | 28 | 2 | 56 | 86 | ||
| Interessi passivi | 3 | 29 | 2 | 1 | 35 | 6 | 34 | 3 | 1 | 44 |
| Rivalutazioni: | (6) | 54 | (1) | 3 | 50 | 19 | 22 | (17) | 1 | 25 |
| - (Utili) perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi demografiche |
(14) | (14) | (2) | (2) | (1) | (2) | (7) | |||
| - (Utili) perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi finanziarie |
(5) | 71 | 3 | 69 | 11 | 30 | (2) | 2 | 41 | |
| - Effetto dell'esperienza passata | (1) | (3) | (1) | (5) | 10 | (6) | (14) | 1 | (9) | |
| Costo per prestazioni passate e (utili) perdite per estinzione |
(1) | 30 | 29 | (7) | 2 | (3) | (8) | |||
| Contributi al piano: | 1 | 1 | 1 | 1 | ||||||
| - Contributi dei dipendenti | 1 | 1 | 1 | 1 | ||||||
| Benefici pagati | (10) | (37) | (5) | (37) | (89) | (8) | (33) | (6) | (31) | (78) |
| Riclassifica ad attività destinate alla vendita | (12) | (2) | (14) | |||||||
| Variazione dell'area di consolidamento | (1) | (15) | (1) | (3) | (20) | |||||
| Differenze di cambio da conversione e altre variazioni | 59 | 1 | (9) | 51 | (390) | (16) | (7) | (413) | ||
| Valore attuale dell'obbligazione alla fine dell'esercizio (a) |
284 | 997 | 122 | 207 | 1.610 | 298 | 895 | 124 | 170 | 1.487 |
| Attività a servizio del piano all'inizio dell'esercizio |
619 | 619 | 707 | 707 | ||||||
| Interessi attivi | 20 | 20 | 20 | 20 | ||||||
| Rendimento delle attività a servizio del piano | 12 | 12 | 42 | 42 | ||||||
| Costo per prestazioni passate e (utili) perdite per estinzione |
(3) | (3) | ||||||||
| Contributi al piano: | 24 | 24 | 25 | 25 | ||||||
| - Contributi dei dipendenti | 1 | 1 | 1 | 1 | ||||||
| - Contributi del datore di lavoro | 23 | 23 | 24 | 24 | ||||||
| Benefici pagati | (25) | (25) | (19) | (19) | ||||||
| Variazione dell'area di consolidamento | (15) | (15) | ||||||||
| Differenze di cambio da conversione e altre variazioni | (47) | (47) | (153) | (153) | ||||||
| Attività a servizio del piano alla fine dell'esercizio (b) | 588 | 588 | 619 | 619 | ||||||
| Passività netta rilevata in bilancio (a-b) | 284 | 409 | 122 | 207 | 1.022 | 298 | 276 | 124 | 170 | 868 |
I fondi per benefici ai dipendenti comprendono la passività di competenza dei partner in joint venture per attività di esplorazione e produzione per un ammontare di €177 milioni e di €60 milioni rispettivamente al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2016; a fronte di tale passività è stato iscritto un credito di pari ammontare.
I piani esteri a benefici definiti di €409 milioni (€276 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano principalmente fondi per piani pensione per €334 milioni (€184 milioni al 31 dicembre 2016).
Gli altri fondi per benefici ai dipendenti €207 milioni (€170 milioni al
31 dicembre 2016) riguardano: (i) piani a benefici definiti per €13 milioni riferiti al fondo gas (€12 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) piani a benefici a lungo termine per €194 milioni (€158 milioni al 31 dicembre 2016) riferiti agli incentivi monetari differiti per €120 milioni (€99 milioni al 31 dicembre 2016), ai premi di anzianità per €22 milioni (€28 milioni al 31 dicembre 2016), al piano di incentivazione di lungo termine per €13 milioni (€14 milioni al 31 dicembre 2016), al piano isopensione per €28 milioni e agli altri piani a lungo termine per €11 milioni (€17 milioni al 31 dicembre 2016).
I costi relativi alle passività per benefici verso i dipendenti, valutati utilizzando ipotesi attuariali, rilevati a conto economico si analizzano come segue:
| Piani esteri | FISDE e altri piani |
Altri fondi per |
||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| a benefici | medici | benefici ai | ||||
| (€ milioni) | TFR | definiti | esteri | dipendenti | Totale | |
| 2017 | ||||||
| Costo corrente | 24 | 2 | 54 | 80 | ||
| Costo per prestazioni passate e (utili) perdite per estinzione | (1) | 30 | 29 | |||
| Interessi passivi (attivi) netti: | ||||||
| - Interessi passivi sull'obbligazione | 3 | 29 | 2 | 1 | 35 | |
| - Interessi attivi sulle attività a servizio del piano | (20) | (20) | ||||
| Totale interessi passivi (attivi) netti | 3 | 9 | 2 | 1 | 15 | |
| - di cui rilevato nel "Costo lavoro" | 1 | 1 | ||||
| - di cui rilevato nei "Proventi (oneri) finanziari" | 3 | 9 | 2 | 14 | ||
| Rivalutazioni dei piani a lungo termine | 3 | 3 | ||||
| Totale | 3 | 32 | 4 | 88 | 127 | |
| - di cui rilevato nel "Costo lavoro" | 23 | 2 | 88 | 113 | ||
| - di cui rilevato nei "Proventi (oneri) finanziari" | 3 | 9 | 2 | 14 | ||
| 2016 | ||||||
| Costo corrente | 28 | 2 | 56 | 86 | ||
| Costo per prestazioni passate e (utili) perdite per estinzione | (4) | 2 | (3) | (5) | ||
| Interessi passivi (attivi) netti: | ||||||
| - Interessi passivi sull'obbligazione | 6 | 34 | 3 | 1 | 44 | |
| - Interessi attivi sulle attività a servizio del piano | (20) | (20) | ||||
| Totale interessi passivi (attivi) netti | 6 | 14 | 3 | 1 | 24 | |
| - di cui rilevato nel "Costo lavoro" | 1 | 1 | ||||
| - di cui rilevato nei "Proventi (oneri) finanziari" | 6 | 14 | 3 | 23 | ||
| Rivalutazioni dei piani a lungo termine | (1) | (1) | ||||
| Totale | 6 | 38 | 7 | 53 | 104 | |
| - di cui rilevato nel "Costo lavoro" | 24 | 4 | 53 | 81 | ||
| - di cui rilevato nei "Proventi (oneri) finanziari" | 6 | 14 | 3 | 23 |
I costi per piani a benefici definiti rilevati tra le altre componenti dell'utile complessivo si analizzano come segue:
| 2017 2016 |
|||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri ai benefici definiti |
FISDE e altri piani medici esteri |
Totale | TFR | Piani esteri a benefici definiti |
FISDE e altri piani medici esteri |
Altri fondi per benefici ai dipendenti |
Totale |
| Rivalutazioni: | |||||||||
| - (Utili) perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi demografiche | (14) | (14) | (2) | (2) | (1) | 1 | (4) | ||
| - (Utili) perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi finanziarie | (5) | 71 | 66 | 11 | 30 | (2) | 1 | 40 | |
| - Effetto dell'esperienza passata | (1) | (3) | (1) | (5) | 10 | (6) | (14) | (10) | |
| - Rendimento delle attività a servizio del piano | (12) | (12) | (42) | (42) | |||||
| (6) | 42 | (1) | 35 | 19 | (20) | (17) | 2 | (16) |
Le attività al servizio del piano si analizzano come segue:
| Disponibilità liquide ed |
Strumenti rappresentativi |
Strumenti rappresentativi |
Fondi comuni di |
Attività detenute da compagnie di |
Altre | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | equivalenti | di capitale | di debito | Immobili | Derivati | investimento | assicurazione | attività | Totale |
| 31.12.2017 | |||||||||
| Attività a servizio del piano: | |||||||||
| - con prezzi quotati in mercati attivi |
16 | 48 | 329 | 10 | 9 | 60 | 13 | 100 | 585 |
| - con prezzi non quotati in mercati attivi |
3 | 3 | |||||||
| 16 | 48 | 329 | 10 | 9 | 60 | 16 | 100 | 588 | |
| 31.12.2016 | |||||||||
| Attività a servizio del piano: | |||||||||
| - con prezzi quotati in mercati attivi |
105 | 49 | 270 | 11 | 1 | 65 | 14 | 101 | 616 |
| - con prezzi non quotati in mercati attivi |
3 | 3 | |||||||
| 105 | 49 | 270 | 11 | 1 | 65 | 17 | 101 | 619 |
Le attività al servizio del piano sono, generalmente, gestite da asset manager esterni che operano all'interno di strategie di investimento, definite dalle società di Eni, aventi la finalità di assicurare che le attività siano sufficienti al pagamento dei benefici. A tale scopo, gli investimenti sono volti alla massimizzazione del rendimento atteso e al contenimento del livello di rischio attraverso un'opportuna diversificazione.
Le principali ipotesi attuariali adottate per valutare le passività alla fine dell'esercizio e per determinare il costo dell'esercizio successivo sono di seguito indicate:
| TFR | Piani esteri a benefici definiti |
FISDE e altri piani medici esteri |
Altri fondi per benefici ai dipendenti |
||
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||
| Tasso di sconto | (%) | 1,5 | 0,6-15,5 | 1,5 | 0,0-1,5 |
| Tasso tendenziale di crescita dei salari | (%) | 2,5 | 1,5-13,5 | ||
| Tasso d'inflazione | (%) | 1,5 | 0,6-14,8 | 1,5 | 1,5 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 13-24 | 24 | ||
| 2016 | |||||
| Tasso di sconto | (%) | 1,0 | 0,6-17,5 | 1,0 | 0,0-1,0 |
| Tasso tendenziale di crescita dei salari | (%) | 2,0 | 1,0-15,0 | ||
| Tasso d'inflazione | (%) | 1,0 | 0,6-13,5 | 1,0 | 1,0 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 13-24 | 24 |
Le principali ipotesi attuariali adottate per i piani esteri a benefici definiti più rilevanti si analizzano per area geografica come segue:
| Eurozona | Resto Europa | Africa | Resto del Mondo |
Piani esteri a benefici definiti |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||
| Tasso di sconto | (%) | 1,5-1,8 | 0,6-2,5 | 3,7-15,5 | 4,1-8,0 | 0,6-15,5 |
| Tasso tendenziale di crescita dei salari | (%) | 1,5-3,0 | 2,5-3,7 | 5,0-13,5 | 1,5-10,0 | 1,5-13,5 |
| Tasso d'inflazione | (%) | 1,5-1,9 | 0,6-3,4 | 3,7-14,8 | 1,5-4,8 | 0,6-14,8 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 21-24 | 22-24 | 13-17 | 13-24 | |
| 2016 | ||||||
| Tasso di sconto | (%) | 1,0-2,0 | 0,6-2,7 | 3,5-17,5 | 7,3-8,1 | 0,6-17,5 |
| Tasso tendenziale di crescita dei salari | (%) | 1,0-3,0 | 2,3-3,8 | 5,0-15,0 | 7,8-10,0 | 1,0-15,0 |
| Tasso d'inflazione | (%) | 1,0-1,8 | 0,6-3,4 | 3,5-13,5 | 5,0-5,5 | 0,6-13,5 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 21-22 | 23-24 | 13-15 | 13-24 |
Il tasso di sconto adottato è stato determinato considerando i rendimenti di titoli obbligazionari di aziende primarie (rating AA), nei Paesi dove il mercato corrispondente è sufficientemente significativo, o i rendimenti di titoli di stato in caso contrario. Le tavole demografiche adottate sono quelle utilizzate nei singoli Paesi per l'elabora-
zione delle valutazioni IAS19. Il tasso di inflazione è coerente con il tasso di sconto adottato e determinato sulla base dell'inflazione implicita riscontrabile su titoli dei mercati finanziari.
Gli effetti derivanti da una modifica ragionevolmente possibile delle principali ipotesi attuariali alla fine dell'esercizio sono di seguito indicati:
| Tasso di sconto | Tasso di inflazione |
Tasso tendenziale di crescita dei salari |
Tasso tendenziale di crescita del costo sanitario |
Tasso di crescita delle pensioni |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Incremento dello 0,5% |
Riduzione dello 0,5% |
Incremento dello 0,5% |
Incremento dello 0,5% |
Incremento dello 0,5% |
Incremento dello 0,5% |
| 31.12.2017 | ||||||
| Effetto sull'obbligazione (DBO) | ||||||
| TFR | (13) | 14 | 9 | |||
| Piani esteri a benefici definiti | (72) | 79 | 24 | 20 | 13 | |
| FISDE e altri piani medici esteri | (7) | 7 | 7 | |||
| Altri fondi per benefici ai dipendenti | (3) | 1 | 1 | |||
| 31.12.2016 | ||||||
| Effetto sull'obbligazione (DBO) | ||||||
| TFR | (15) | 16 | 10 | |||
| Piani esteri a benefici definiti | (57) | 66 | 33 | 15 | 23 | |
| FISDE e altri piani medici esteri | (7) | 8 | 8 | |||
| Altri fondi per benefici ai dipendenti | (2) | 2 | 1 |
L'analisi di sensitività è stata eseguita sulla base dei risultati delle analisi effettuate per ogni piano elaborando le valutazioni con i parametri modificati.
L'ammontare dei contributi che si prevede di versare ai piani per be-
nefici ai dipendenti nell'esercizio successivo ammonta a €123 milioni, di cui €59 milioni relativi ai piani a benefici definiti.
Il profilo di scadenza delle obbligazioni per piani a benefici ai dipendenti è di seguito indicato:
| Piani esteri | FISDE e altri piani | Altri fondi per | ||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | a benefici definiti | medici sanitari | benefici ai dipendenti |
| 31.12.2017 | ||||
| 2018 | 16 | 47 | 5 | 66 |
| 2019 | 17 | 65 | 5 | 60 |
| 2020 | 18 | 70 | 5 | 46 |
| 2021 | 17 | 79 | 5 | 8 |
| 2022 | 14 | 84 | 5 | 6 |
| Oltre | 202 | 64 | 97 | 31 |
| 31.12.2016 | ||||
| 2017 | 13 | 31 | 5 | 37 |
| 2018 | 14 | 44 | 5 | 59 |
| 2019 | 15 | 33 | 5 | 52 |
| 2020 | 17 | 33 | 5 | 3 |
| 2021 | 19 | 38 | 5 | 3 |
| Oltre | 220 | 97 | 99 | 42 |
La durata media ponderata delle obbligazioni per piani a benefici ai dipendenti è di seguito indicata:
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri a benefici definiti |
FISDE e altri piani medici sanitari |
Altri fondi per benefici ai dipendenti |
|
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||
| Duration media ponderata | anni | 10,1 | 17,5 | 13,7 | 3,0 |
| 2016 | |||||
| Duration media ponderata | anni | 10,3 | 17,9 | 13,9 | 3,4 |
Le passività per imposte differite sono indicate al netto delle attività per imposte anticipate compensabili di €4.269 milioni (€4.286 milioni al 31 dicembre 2016).
| (€ milioni) | Passività per imposte differite |
|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 6.667 |
| Incrementi | 1.171 |
| Decrementi | (835) |
| Differenze di cambio da conversione | (1.123) |
| Altre variazioni | 20 |
| Valore al 31.12.2017 | 5.900 |
Le passività per imposte differite e le attività per imposte anticipate si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Passività per imposte differite | 10.169 | 10.953 |
| Attività per imposte anticipate compensabili | (4.269) | (4.286) |
| 5.900 | 6.667 | |
| Attività per imposte anticipate non compensabili | (4.078) | (3.790) |
| Passività per imposte differite nette | 1.822 | 2.877 |
Le passività nette per imposte differite di €1.822 milioni (€2.877 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono la rilevazione in contropartita alle riserve di patrimonio netto dell'effetto d'imposta correlato: (i) alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge (€57 milioni di imposte differite); (ii) alla rivalutazione di piani a benefici definiti ai dipendenti (€19 milioni di imposte anticipate).
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Passività per imposte differite | ||
| - ammortamenti eccedenti | 8.323 | 8.899 |
| - differenza tra fair value e valore contabile degli asset acquisiti | 1.106 | 1.269 |
| - abbandono e ripristino siti (attività materiali) | 305 | 348 |
| - applicazione del costo medio ponderato per le rimanenze | 70 | 81 |
| - altre | 365 | 356 |
| 10.169 | 10.953 | |
| Attività per imposte anticipate lorde | ||
| - perdite fiscali portate a nuovo | (5.240) | (4.722) |
| - abbandono e ripristino siti (fondi per rischi e oneri) | (2.747) | (2.881) |
| - ammortamenti non deducibili | (2.164) | (2.260) |
| - accantonamenti per svalutazione crediti, rischi e oneri non deducibili | (1.404) | (1.413) |
| - svalutazioni delle immobilizzazioni non deducibili | (801) | (906) |
| - over/under lifting | (395) | (270) |
| - benefici ai dipendenti | (194) | (163) |
| - utili infragruppo | (130) | (118) |
| - altre | (534) | (965) |
| (13.609) | (13.698) | |
| Fondo svalutazione attività per imposte anticipate | 5.262 | 5.622 |
| Attività per imposte anticipate nette | (8.347) | (8.076) |
| Passività nette per imposte differite | 1.822 | 2.877 |
La movimentazione delle passività per imposte differite e delle attività per imposte anticipate si analizza come segue:
| (€ milioni) | Passività per imposte differite |
Attività per imposte anticipate lorde |
Fondo svalutazione attività per imposte anticipate |
Attività per imposte anticipate nette |
Passività nette per imposte differite |
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||
| Valore iniziale | 10.953 | (13.698) | 5.622 | (8.076) | 2.877 |
| Incrementi | 1.171 | (2.341) | 212 | (2.129) | (958) |
| Decrementi | (835) | 1.588 | (349) | 1.239 | 404 |
| Differenze di cambio da conversione | (1.123) | 862 | (202) | 660 | (463) |
| Altre variazioni | 3 | (20) | (21) | (41) | (38) |
| Valore finale | 10.169 | (13.609) | 5.262 | (8.347) | 1.822 |
| 2016 | |||||
| Valore iniziale | 10.780 | (12.307) | 5.099 | (7.208) | 3.572 |
| Valore finale | 10.953 | (13.698) | 5.622 | (8.076) | 2.877 |
|---|---|---|---|---|---|
| Altre variazioni | (366) | 580 | 30 | 610 | 244 |
| Differenze di cambio da conversione | 229 | (185) | 80 | (105) | 124 |
| Decrementi | (1.486) | 1.208 | (254) | 954 | (532) |
| Incrementi | 1.796 | (2.994) | 667 | (2.327) | (531) |
I decrementi delle passività nette per imposte differite di €404 milioni comprendono €115 milioni di svalutazioni nette di attività per imposte anticipate per effetto della riforma fiscale negli USA.
Secondo la normativa fiscale italiana le perdite fiscali possono essere portate a nuovo illimitatamente. Le perdite fiscali delle imprese estere sono riportabili a nuovo in un periodo mediamente superiore a cinque esercizi con una parte rilevante riportabile a nuovo illimitatamente. Il recupero fiscale corrisponde ad un'aliquota del 24% per le imprese italiane e ad un'aliquota media del 36,7% per le imprese estere.
Le perdite fiscali ammontano a €17.773 milioni e sono utilizzabili illimitatamente per €13.545 milioni. Le perdite fiscali sono riferite a società italiane per €10.097 milioni e a società estere per €7.676 milioni; le relative imposte differite attive ammontano rispettivamente a €2.421 milioni e €2.819 milioni.
Il fondo svalutazione attività per imposte anticipate di €5.262 milioni è riferito a società italiane per €3.947 milioni e a società estere per €1.315 milioni.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati | 91 | 161 |
| Passività per imposte sul reddito | 36 | 35 |
| Altri debiti verso l'Amministrazione finanziaria | 9 | 9 |
| Depositi cauzionali | 255 | 265 |
| Altri debiti | 45 | 51 |
| Altre passività | 1.043 | 1.247 |
| 1.479 | 1.768 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 34 - Strumenti finanziari derivati.
I depositi cauzionali di €255 milioni (€265 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano per €215 milioni (€224 milioni al 31 dicembre 2016) depositi ricevuti da clienti retail per la fornitura di gas ed energia elettrica. Le altre passività di €1.043 milioni (€1.247 milioni al 31 dicembre 2016) comprendono la quota a lungo termine di €584 milioni (€664 milioni al 31 dicembre 2016) degli anticipi incassati dal partner Suez a fronte di forniture di lungo termine di gas ed energia elettrica. La quota a breve termine è indicata alla nota n. 28 – Altre passività correnti.
I rapporti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 – Rapporti con parti correlate.
| 31.12.2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Fair value attivo |
Fair value passivo |
Gerarchia del fair value - Livello |
Fair value attivo |
Fair value passivo |
Gerarchia del fair value - Livello |
| Contratti derivati non di copertura | ||||||
| Contratti su valute | ||||||
| - Currency swap | 170 | 86 | 2 | 188 | 268 | 2 |
| - Interest currency swap | 41 | 45 | 2 | 38 | 83 | 2 |
| - Outright | 3 | 5 | 2 | 17 | 15 | 2 |
| 214 | 136 | 243 | 366 | |||
| Contratti su interessi | ||||||
| - Interest currency swap | 9 | 5 | 2 | 10 | 12 | 2 |
| 9 | 5 | 10 | 12 | |||
| Contratti su merci | ||||||
| - Future | 796 | 771 | 1 | 624 | 611 | 1 |
| - Over the counter | 81 | 97 | 2 | 133 | 120 | 2 |
| - Opzioni | 1 | 2 | ||||
| - Altro | 1 | 2 | 2 | 4 | 5 | 2 |
| 878 | 870 | 761 | 737 | |||
| 1.101 | 1.011 | 1.014 | 1.115 | |||
| Contratti derivati di negoziazione | ||||||
| Contratti su merci | ||||||
| - Over the counter | 683 | 829 | 2 | 1.495 | 1.490 | 2 |
| - Future | 395 | 390 | 1 | 561 | 574 | 1 |
| - Opzioni | 133 | 114 | 2 | 211 | 157 | 2 |
| 1.211 | 1.333 | 2.267 | 2.221 | |||
| Contratti derivati cash flow hedge | ||||||
| Contratti su merci | ||||||
| - Over the counter | 227 | 21 | 2 | 309 | 150 | 2 |
| - Future | 35 | 1 | 1 | 18 | 1 | |
| 262 | 21 | 310 | 168 | |||
| Opzioni implicite su prestiti obbligazionari convertibili | 16 | 16 | 2 | 46 | 46 | 2 |
| Totale contratti derivati lordi | 2.590 | 2.381 | 3.637 | 3.550 | ||
| Compensazione | (1.279) | (1.279) | (1.281) | (1.281) | ||
| Totale contratti derivati netti | 1.311 | 1.102 | 2.356 | 2.269 | ||
| Di cui: | ||||||
| - correnti | 1.231 | 1.011 | 2.248 | 2.108 | ||
| - non correnti | 80 | 91 | 108 | 161 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è calcolato sulla base di quotazioni di mercato fornite da primari info-provider; per gli strumenti non quotati, sulla base di tecniche di valutazione generalmente adottate in ambito finanziario.
Il fair value degli strumenti finanziari derivati non di copertura riguarda strumenti finanziari derivati privi dei requisiti formali per essere trattati in hedge accounting secondo gli IFRS in quanto stipulati su importi corrispondenti all'esposizione netta dei rischi su cambi, su tassi di interesse e sui prezzi delle commodity pertanto non direttamente riconducibili alle transazioni commerciali o finanziarie originarie.
Il fair value degli strumenti finanziari derivati di negoziazione riguarda operazioni sui prezzi delle commodity e per attività di trading proprietario. Il fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge riguarda essenzialmente operazioni in derivati su commodity poste in essere nel settore Gas & Power con l'obiettivo di minimizzare il rischio di variabilità dei cash flow futuri associati a vendite attese con elevata probabilità o a vendite già contrattate derivanti dalla differente indicizzazione dei contratti di somministrazione rispetto ai contratti di
approvvigionamento. La medesima logica è utilizzata nell'ambito delle strategie di riduzione del rischio di cambio. Gli effetti della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati cash flow hedge sono indicati alle note n. 36 – Patrimonio netto e n. 40 – Costi operativi. Le informazioni relative ai rischi oggetto di copertura e alle politiche di hedging sono indicate alla nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi – Gestione dei rischi finanziari.
Le opzioni implicite su prestiti obbligazionari convertibili di €16 milioni riguardano il prestito obbligazionario equity-linked cash-settled. Maggiori informazioni sono riportate alla nota n. 29 – Passività finanziarie a lungo termine e quote a breve di passività finanziarie a lungo termine. La compensazione degli strumenti finanziari derivati di €1.279 milioni (€1.281 milioni al 31 dicembre 2016) è riferita ad Eni Trading & Shipping SpA per €1.144 milioni (€1.145 milioni al 31 dicembre 2016) e ad Eni Trading & Shipping Inc per €135 milioni (€136 milioni al 31 dicembre 2016).
Nel corso dell'esercizio 2017 non vi sono stati trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value.
Le attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili, rispettivamente di €323 milioni e €87 milioni riguardano: (i) la cessione del 98,99% (intera quota posseduta) delle società consolidate Tigáz Zrt e Tigáz DSO (100% Tigáz Zrt) che operano nell'attività di distribuzione gas in Ungheria per le quali alla data di bilancio è in essere un accordo vincolante di cessione con il gruppo MET Holding AG. Il perfezionamento della transazione è soggetto all'approvazione delle Autorità competenti. I valori d'iscrizione delle attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili ammontano rispettivamente a €241 milioni (di cui attività correnti €31 milioni) e €65 milioni (di cui passività correnti €27 milioni); (ii) la cessione da parte di Lasmo Sanga Sanga del ramo d'azienda relativo alla quota del 26,25% (intera quota posseduta) nel PSA del giacimento a gas e condensati di Sanga Sanga. I valori d'iscrizione delle attività destinate alla vendita e passività direttamente associabili del ramo d'azienda ammontano rispettivamente a €53 milioni (di cui attività correnti €37 milioni) e €22 milioni (di cui passività correnti €10 milioni); (iii) la cessione del 50% (intera quota posseduta) della partecipazione nella joint venture Unimar Llc e di attività materiali e partecipazioni minoritarie per un valore di iscrizione complessivo di €29 milioni.
| Risultato netto | Patrimonio netto | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 | |
| EniPower Mantova SpA | 4 | 5 | 23 | 21 | |
| Adriaplin Doo | 2 | 2 | 14 | 13 | |
| Serfactoring SpA | (3) | 12 | 15 | ||
| 3 | 7 | 49 | 49 |
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Capitale sociale | 4.005 | 4.005 |
| Riserva legale | 959 | 959 |
| Riserva per acquisto di azioni proprie | 581 | 581 |
| Riserva fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale | 183 | 189 |
| Riserva fair value strumenti finanziari disponibili per la vendita al netto dell'effetto fiscale | 4 | |
| Riserva per piani a benefici definiti per i dipendenti al netto dell'effetto fiscale | (114) | (112) |
| Altre riserve | 280 | 211 |
| Riserva per differenze cambio da conversione | 4.818 | 10.319 |
| Azioni proprie | (581) | (581) |
| Utili relativi a esercizi precedenti | 35.966 | 40.367 |
| Acconto sul dividendo | (1.441) | (1.441) |
| Utile (perdita) dell'esercizio | 3.374 | (1.464) |
| 48.030 | 53.037 |
Al 31 dicembre 2017, il capitale sociale di Eni SpA, interamente versato, ammonta a €4.005.358.876 ed è rappresentato da n. 3.634.185.330 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale (stessi ammontari al 31 dicembre 2016).
Il 13 aprile 2017, l'Assemblea ordinaria degli azionisti di Eni SpA ha deliberato la distribuzione del dividendo di €0,40 per azione, con esclusione delle azioni proprie in portafoglio alla data di stacco cedola, a saldo dell'acconto sul dividendo dell'esercizio 2016 di €0,40 per azione. Il dividendo complessivo per azione dell'esercizio 2016 ammonta perciò a €0,80.
La riserva legale di Eni SpA rappresenta la parte di utili che, secondo quanto disposto dall'art. 2430 del Codice Civile, non può essere distribuita a titolo di dividendo. La riserva ha raggiunto l'ammontare massimo richiesto dalla legge.
La riserva per acquisto di azioni proprie di €581 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) riguarda la riserva costituita per l'acquisto di azioni proprie in esecuzione di deliberazioni dell'Assemblea degli azionisti.
Le riserve per valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge, per valutazione al fair value degli strumenti finanziari disponibili per la vendita e per piani a benefici definiti per i dipendenti, al netto del relativo effetto fiscale, si analizzano come segue:
| Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge |
Strumenti finanziari disponibili per la vendita |
Riserva per piani e benefici definiti per i dipedenti |
Totale | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Riserva lorda |
Effetto fiscale |
Riserva netta |
Riserva lorda |
Effetto fiscale |
Riserva netta |
Riserva lorda |
Effetto fiscale |
Riserva netta |
Riserva lorda |
Effetto fiscale |
Riserva netta |
| Riserva al 31.12.2016 | 246 | (57) | 189 | 5 | (1) | 4 | (99) | (13) | (112) | 152 | (71) | 81 |
| Variazione dell'esercizio 2017 | (59) | 14 | (45) | (5) | 1 | (4) | (33) | 29 | (4) | (97) | 44 | (53) |
| Differenze cambio | (1) | 3 | 2 | (1) | 3 | 2 | ||||||
| Rigiro dell'esercizio 2017 | 53 | (14) | 39 | 53 | (14) | 39 | ||||||
| Riserva al 31.12.2017 | 240 | (57) | 183 | (133) | 19 | (114) | 107 | (38) | 69 | |||
| Riserva al 31.12.2015 | (637) | 163 | (474) | 9 | (1) | 8 | (111) | 10 | (101) | (739) | 172 | (567) |
| Variazione dell'esercizio 2016 | 360 | (90) | 270 | (3) | (3) | 16 | (35) | (19) | 373 | (125) | 248 | |
| Differenze cambio | (4) | 12 | 8 | (4) | 12 | 8 | ||||||
| Rigiro dell'esercizio 2016 | 523 | (130) | 393 | (1) | (1) | 522 | (130) | 392 | ||||
| Riserva al 31.12.2016 | 246 | (57) | 189 | 5 | (1) | 4 | (99) | (13) | (112) | 152 | (71) | 81 |
Le altre riserve di €280 milioni (€211 milioni al 31 dicembre 2016) si analizzano come segue: - per €247 milioni riguardano l'incremento del patrimonio netto di com-
petenza Eni in contropartita alle interessenze di terzi determinatosi a seguito della vendita da parte di Eni SpA di Snamprogetti SpA a Saipem Projects SpA, entrambe incorporate da Saipem SpA (stesso ammontare al 31 dicembre 2016);
negative per €124 milioni riguardano l'effetto rilevato a riserva a seguito dell'acquisto del 45,99% di interessenze di terzi relative ad Altergaz SA, ora Eni Gas & Power France SA (stesso ammontare al 31 dicembre 2016).
La riserva per differenze cambio riguarda le differenze cambio da conversione in euro dei bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'euro.
Le azioni proprie ammontano a €581 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) e sono rappresentate da n. 33.045.197 azioni ordinarie Eni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) possedute da Eni SpA.
L'acconto sul dividendo 2017 di €1.441 milioni pari a €0,40 per azione è stato deliberato il 14 settembre 2017 dal Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 5, del Codice Civile. L'acconto è stato messo in pagamento il 20 settembre 2017.
Il patrimonio netto di Eni al 31 dicembre 2017 comprende riserve distribuibili per circa €43,2 miliardi.
| Risultato dell'esercizio | Patrimonio netto | |||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
| Come da bilancio di esercizio di Eni SpA | 3.586 | 4.521 | 42.529 | 41.935 |
| Eccedenza dei patrimoni netti dei bilanci di esercizio, comprensivi dei risultati di esercizio, rispetto ai valori di carico delle partecipazioni in imprese consolidate |
(466) | (5.480) | 6.110 | 12.384 |
| Rettifiche effettuate in sede di consolidamento per: | ||||
| - differenza tra prezzo di acquisto e corrispondente patrimonio netto contabile | (1) | (44) | 145 | 240 |
| - rettifiche per uniformità dei principi contabili | 202 | (188) | 719 | 461 |
| - eliminazione di utili infragruppo | (88) | (56) | (807) | (801) |
| - imposte sul reddito differite e anticipate | 144 | (210) | (617) | (1.133) |
| 3.377 | (1.457) | 48.079 | 53.086 | |
| Interessenze di terzi | (3) | (7) | (49) | (49) |
| Come da bilancio consolidato | 3.374 | (1.464) | 48.030 | 53.037 |
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Analisi dei disinvestimenti di imprese consolidate e di rami d'azienda ceduti | |||
| Attività correnti | 166 | 6.526 | 44 |
| Attività non correnti | 814 | 8.615 | 125 |
| Disponibilità finanziarie nette (indebitamento finanziario netto) | (252) | (5.415) | (77) |
| Passività correnti e non correnti | (205) | (6.334) | (45) |
| Effetto netto dei disinvestimenti | 523 | 3.392 | 47 |
| Riclassifica delle differenze di cambio rilevate tra le altre componenti dell'utile complessivo | 7 | (34) | |
| Valore corrente della quota di partecipazioni mantenute dopo la cessione del controllo | (1.006) | ||
| Plusvalenza (minusvalenza) per disinvestimenti | 2.148 | 11 | 66 |
| Interessenze di terzi | (1.872) | ||
| Totale prezzo di vendita | 2.671 | 532 | 79 |
| a dedurre: | |||
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (9) | (894) | (6) |
| Imprese consolidate e rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide ed equivalenti cedute | 2.662 | (362) | 73 |
I disinvestimenti 2017 riguardano: (i) la cessione a ExxonMobil del 25% del permesso esplorativo Area 4 nell'offshore del Mozambico dove sono state rinvenute significative risorse a gas per le quali sono in corso i progetti di sviluppo, in particolare nel 2017 è stata finalizzata la FID del progetto Coral FLNG. L'incasso della cessione è stato di €2.362 milioni ai quali si aggiunge l'accollo della corrispondente frazione dei debiti finanziari del ramo d'azienda ceduto di €264 milioni; (ii) la cessione del 100% della società consolidata di Eni Gas & Power NV e della sua controllata Eni Wind Belgium NV che operano nelle attività Gas & Power Retail in Belgio con un incasso di €302 milioni e disponibilità liquide ed equivalenti cedute di €8 milioni.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Fidejussioni | Altre garanzie personali |
Totale | Fidejussioni | Altre garanzie personali |
Totale |
| Imprese controllate consolidate | 5.594 | 5.594 | 5.868 | 5.868 | ||
| Imprese controllate non consolidate | 181 | 181 | 246 | 246 | ||
| Imprese in joint operation consolidate | 1 | 1 | 1 | 1 | ||
| Imprese in joint venture e collegate | 6.124 | 3.922 | 10.046 | 6.124 | 2.112 | 8.236 |
| Altri | 352 | 352 | 202 | 202 | ||
| 6.124 | 10.050 | 16.174 | 6.124 | 8.429 | 14.553 |
Le garanzie di €16.174 milioni (€14.553 milioni al 31 dicembre 2016) aumentano di €1.621 milioni per effetto, essenzialmente, delle garanzie rilasciate a beneficio delle parti terze che hanno gli obblighi contrattuali di costruire e finanziare l'unità di Floating Production di LNG ai fini dello sviluppo delle riserve gas della scoperta Coral nel permesso Area 4 nell'offshore del Mozambico. Eni è operatore con una quota del 25% del progetto attraverso la partecipazione azionaria del 35,71% nella joint operation Mozambico Rovuma Venture SpA (ex Eni East Africa SpA) a valle della cessione, perfezionata lo scorso dicembre, a ExxonMobil del 50% della partecipazione precedentemente posseduta. Il progetto Coral ha ottenuto la FID il 1° giugno 2017 a seguito della firma rispettivamente: (i) del contratto di Engineering Procurement Construction Installation and Commissioning (EPCIC) per la realizzazione dell'impianto galleggiante di liquefazione del gas (Floating LNG - FLNG) con il consorzio TJS (Technip - JGC - Samsung Heavy Industries) del valore di \$5.248 milioni, pari a €4.375 milioni; (ii) degli accordi di project financing con Export Credit Agencies (Sace, BPI, K-Exim, K-Sure e Sinosure) e banche commerciali dell'ammontare complessivo di \$4.676 milioni, pari a €3.898 milioni. L'impianto FLNG della capacità di produzione di circa 3,37 milioni di tonnellate/anno di LNG sarà di proprietà della società di scopo Coral FLNG SA partecipata da Eni inizialmente al 50% e attualmente al 25% successivamente all'ingresso di ExxonMobil nella compagine societaria. Tale società di scopo eseguirà un servizio di liquefazione del gas, stoccaggio e caricamento su navi metaniere a beneficio dei Concessionari dell'EPCIC di Area 4, gli upstreamer. Il gas liquefatto sarà venduto alla società petrolifera BP sulla base di un contratto di lungo termine con clausola di take-or-pay della durata di 20 anni con l'opzione di estenderne la durata fino ad altri dieci anni consecutivi (LNG Sale and Purchase Agreement). A copertura degli obblighi contrattuali derivanti dal contratto di EPCIC Eni, tramite una propria controllata, ha emesso a beneficio del Consorzio TJS una Parent Company Guarantee pro-quota a copertura di eventuali pagamenti non onorati da parte di Coral FLNG SA fino all'ammontare massimo di \$1.312 milioni, pari a €1.094 milioni, corrispondenti al 25% del valore del contratto. Il valore della garanzia decresce nel corso della durata del contratto in accordo alla struttura dei pagamenti. Nella fase relativa alla costruzione e messa in esercizio dell'impianto FLNG, il project financing sarà assistito dalla garanzia di rimborso (cosiddetta "Debt Service Undertaking" - "DSU") per un valore massimo stimato di \$6.400 milioni, pari a \$1.600 milioni (€1.334 milioni) in proporzione alla quota del 25% di partecipazione di Eni all'iniziativa industriale. Nella fase di esercizio dell'impianto, una volta superati tutti i performance test richiesti dai lender, tale garanzia sarà rilasciata e il finanziamento diventerà interamente non recourse nei confronti degli Sponsor e dei Concessionari. Nella fase di esercizio, le garanzie a favore dei lender saranno limitate al solo perimetro del progetto, senza dare in garanzia le riserve gas, con rimborso del finanziamento e dei costi accessori in base al meccanismo del "pay-when-paid", secondo cui il rimborso avverrà in base agli incassi derivanti dalle vendite dell'LNG generato dal progetto al long-term buyer, senza obbligo per Eni e per gli altri Sponsor e Concessionari di ripianare eventuali deficit. Inoltre, gli Sponsor hanno sottoscritto, direttamente o mediante proprie affiliate, una linea di credito, impegnandosi ognuno pro-quota a finanziare: (i) gli esborsi equity di competenza di ENH fino ad un importo massimo di \$500 milioni, pari a €417 milioni (\$139 milioni pari a €116 milioni in quota Eni); (ii) la quota di DSU di spettanza ENH fino ad un importo massimo di \$640 milioni, pari a €533 milioni (\$178 milioni pari a €148 milioni in quota Eni 25%). Infine, in base a quanto previsto dal contratto petrolifero che regola le attività di ricerca e produzione di idrocarburi dell'Area 4, Eni SpA in qualità di Parent Company dell'operatore ha emesso contestualmente all'approvazione del primo piano di sviluppo delle riserve del permesso, una garanzia irrevocabile a beneficio del Governo del Mozambico e di terze parti a copertura di eventuali danni o violazioni contrattuali derivanti dalle attività petrolifere eseguite nell'area contrattuale, comprese le attività svolte da società di scopo quali la Coral FLNG. La garanzia a favore del Governo del Mozambico è di ammontare illimitato (impegno non quantificabile), mentre per la parte a copertura di claims di parti terze prevede un massimale di \$1.500 milioni, pari a €1.250 milioni. La garanzia avrà efficacia fino al completamento delle attività di decommissioning relative sia al piano di sviluppo Coral sia ad altri progetti dell'Area 4 (quali in particolare Mamba). In concomitanza all'emissione di tale garanzia al 100% sono state emesse a favore di Eni SpA delle controgaranzie da parte degli altri Concessionari di Area 4 (Kogas, Galp ed ENH) e degli altri due soci della joint operation Mozambico Rovuma Venture SpA, ciascuno proporzionalmente al proprio participating interest, diretto o indiretto, nell'EPCIC di Area 4, in particolare pari rispettivamente al 20% e al 25% per i due soci della joint operation, CNPC e ExxonMobil, quest'ultima a seguito dell'acquisto di Eni del 35,7% della joint operation perfezionato nel dicembre 2017.
Le altre garanzie personali prestate nell'interesse di imprese controllate consolidate di €5.594 milioni (€5.868 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano principalmente: (i) contratti autonomi rilasciati a terzi a fronte di partecipazioni a gare d'appalto e rispetto degli accordi contrattuali per €2.312 milioni (€1.965 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) rimborso di crediti IVA da parte dell'Amministrazione finanziaria per €1.201 milioni (€1.380 milioni al 31 dicembre 2016); (iii) la garanzia bancaria di €1.010 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) rilasciata a GasTerra al fine di ottenere la rinuncia da parte di quest'ultima al provvedimento cautelare provvisorio di sequestro operato sulla partecipazione Eni in Eni International BV richiesto e ottenuto dal giudice olandese nel mese di luglio 2016; (iv) rischi assicurativi per €137 milioni che Eni ha riassicurato (€141 milioni al 31 dicembre 2016). L'impegno effettivo a fronte delle suddette garanzie è di €5.563 milioni (€5.784 milioni al 31 dicembre 2016). Le altre garanzie personali prestate nell'interesse di imprese controllate non consolidate di €181 milioni (€246 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano contratti autonomi e lettere di patronage rilasciati a committenti per partecipazioni a gare d'appalto e per buona esecuzione dei lavori per €176 milioni (€240 milioni al 31 dicembre 2016). L'impegno effettivo a fronte delle suddette garanzie è di €12 milioni (€53 milioni al 31 dicembre 2016).
Le fidejussioni e le altre garanzie personali prestate nell'interesse di imprese in joint venture e collegate di €10.046 milioni (€8.236 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano principalmente: (i) la fidejussione di €6.122 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) rilasciata da Eni SpA a Treno Alta Velocità - TAV - SpA (ora RFI - Rete Ferroviaria Italiana SpA) per il puntuale e corretto adempimento del progetto e dell'esecuzione lavori della tratta ferroviaria Milano-Bologna da parte del CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Uno (collegata Saipem); a fronte della garanzia i partecipanti del Consorzio hanno rilasciato a Eni lettere di manleva nonché, escluso il gruppo Saipem, garanzie bancarie a prima richiesta in misura pari al 10% delle quote lavori rispettivamente assegnate; (ii) fidejussioni e altre garanzie personali rilasciate a banche in relazione alla concessione di prestiti e linee di credito per €1.623 milioni (€82 milioni al 31 dicembre 2016), di cui €1.334 milioni riferiti alle garanzie rilasciate nell'ambito del progetto di sviluppo delle riserve gas della scoperta di Coral nell'offshore del Mozambico; (iii) contratti autonomi ed altre garanzie personali rilasciati a terzi a fronte di partecipazioni a gare d'appalto e rispetto degli accordi contrattuali per €2.122 milioni (€1.705 milioni al 31 dicembre 2016), di cui €1.094 milioni relativi agli impegni assunti per la realizzazione dell'impianto galleggiante di liquefazione del gas nell'ambito del progetto di sviluppo riserve gas della scoperta di Coral nell'offshore del Mozambico e €1.008 milioni rilasciati nell'interesse del gruppo Saipem (€1.705 milioni al 31 dicembre 2016). L'impegno effettivo a fronte delle suddette garanzie è di €2.594 milioni (€2.109 milioni al 31 dicembre 2016).
Le fidejussioni e le altre garanzie personali prestate nell'interesse di altri di €352 milioni (€202 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano essenzialmente: (i) la garanzia rilasciata pro-quota nell'interesse di ENH per lo sviluppo della scoperta Coral nell'offshore del Mozambico per €148 milioni (\$178 milioni in quota Eni 25%); (ii) la garanzia rilasciata a favore di Gulf LNG Energy e Gulf LNG Pipeline e nell'interesse di Angola LNG Supply Service Llc (Eni 13,6%) a copertura degli impegni relativi al pagamento delle fee di rigassificazione per €169 milioni (€193 milioni al 31 dicembre 2016). L'impegno effettivo a fronte delle suddette garanzie è di €224 milioni (€202 milioni al 31 dicembre 2016).
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Impegni | 14.498 | 20.682 |
| Rischi | 691 | 605 |
| 15.189 | 21.287 |
Gli impegni di €14.498 milioni (€20.682 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano principalmente: (i) le parent company guarantees rilasciate a fronte degli impegni contrattuali assunti dal settore Exploration & Production per l'attività di esplorazione e produzione di idrocarburi quantificabili, sulla base degli investimenti ancora da eseguire, in €11.289 milioni (€12.415 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) gli impegni assunti dal settore Exploration & Production a fronte di contratti di leasing (chartering, operation and maintenance) di navi FPSO per €4.344 milioni al 31 dicembre 2016 sono stati azzerati a seguito dell'avvio dei progetti di sviluppo in Angola e in Ghana operati attraverso le suddette navi FPSO la cui acquisizione in leasing operativo hanno comportato l'iscrizione dei canoni futuri non cancellabili nella tabella "Pagamenti futuri a fronte di obbligazioni contrattuali" della presente sezione; (iii) l'impegno assunto da Eni USA Gas Marketing Llc nei confronti rispettivamente della società Angola LNG Supply Service Llc per l'acquisto del gas rigassificato al terminale di Pascagoula (USA) per 20 anni (fino al 2031) e della società Gulf LNG Energy per l'acquisizione della relativa capacità di rigassificazione del terminale per 5,8 miliardi di metri cubi/anno per un termine analogo. Tali impegni contrattuali stimati rispettivamente in €2.113 milioni e €948 milioni (€2.541 milioni e €1.156 milioni al 31 dicembre 2016) sono valorizzati nella tabella degli impegni contrattuali fuori bilancio indicati nel successivo paragrafo "Rischio di liquidità"; (iv) gli impegni, anche per conto del partner Shell Italia E&P SpA, derivanti dalla firma del protocollo di intenti stipulato con la Regione Basilicata, connesso al programma di sviluppo petrolifero proposto da Eni SpA nell'area della Val d'Agri per €128 milioni (€129 milioni al 31 dicembre 2016); questo impegno contrattuale è valorizzato nella tabella degli impegni contrattuali fuori bilancio indicati nel successivo paragrafo "Rischio di liquidità".
I rischi di €691 milioni (€605 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano: (i) indennizzi relativi a impegni assunti per la cessione di partecipazioni e rami aziendali per €235 milioni (€334 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) rischi di custodia di beni di terzi per €456 milioni (€271 milioni al 31 dicembre 2016).
La Parent Company Guarantee rilasciata nell'interesse della società a controllo congiunto Cardón IV SA (50% Eni), titolare della concessione del giacimento Perla in Venezuela, per la fornitura a PDVSA GAS del gas estratto fino all'anno 2036, termine della concessione mineraria. Tale garanzia non è quantificabile in modo oggettivo essendo venuta meno, a seguito della revisione degli accordi contrattuali, la clausola di risoluzione unilaterale anticipata prevista inizialmente per Eni con la quantificazione della relativa penale. In caso di inadempimento dell'obbligo di consegna il valore della garanzia sarà determinato secondo la legislazione locale. Il valore complessivo della fornitura in quota Eni (50%) pari a circa \$16 miliardi (€13,3 miliardi), pur non costituendo un riferimento valido per valorizza-
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
re la garanzia prestata, rappresenta il valore teorico massimo del rischio. Analoga garanzia è stata prestata ad Eni da PDVSA per l'adempimento degli obblighi di ritiro da parte di PDVSA GAS.
Con la firma dell'Atto Integrativo del 19 aprile 2011 Eni ha confermato a RFI-Rete Ferroviaria Italiana SpA l'impegno, precedentemente assunto in data 15 ottobre 1991 con la firma della Convenzione con la Treno Alta Velocità - TAV SpA (ora RFI - Rete Ferroviaria Italiana SpA), a garantire il completamento e la buona esecuzione dei lavori relativi al primo lotto costruttivo della linea ferroviaria AV Milano-Verona, Milano-Brescia. Il suddetto Atto Integrativo vede impegnato, quale General Contractor, il CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Due. A tutela della garanzia prestata, il Regolamento del Consorzio CEPAV Due obbliga i consorziati a rilasciare in favore di Eni adeguate manleve e garanzie.
A seguito della cessione di partecipazioni e di rami aziendali Eni ha assunto rischi non quantificabili per eventuali indennizzi dovuti agli acquirenti a fronte di sopravvenienze passive di carattere generale, fiscale, contributivo e ambientale. Eni ritiene che tali rischi non comporteranno effetti negativi rilevanti sul bilancio consolidato.
La gestione dei rischi finanziari si basa su linee di indirizzo emanate dal CdA di Eni SpA nell'esercizio del suo ruolo di indirizzo e di fissazione dei limiti di rischio, con l'obiettivo di uniformare e coordinare centralmente le politiche Eni in materia di rischi finanziari ("Linee di indirizzo in materia di gestione e controllo dei rischi finanziari"). Le "Linee di indirizzo" definiscono per ciascuno dei rischi finanziari le componenti fondamentali del processo di gestione e controllo, quali l'obiettivo di risk management, la metodologia di misurazione, la struttura dei limiti, il modello delle relazioni e gli strumenti di copertura e mitigazione.
Il rischio di mercato consiste nella possibilità che variazioni dei tassi di cambio, dei tassi di interesse o dei prezzi delle commodity possano influire negativamente sul valore delle attività, delle passività o dei flussi di cassa attesi. La gestione del rischio di mercato è disciplinata dalle sopra indicate "Linee di indirizzo" e da procedure che fanno riferimento a un modello centralizzato di gestione delle attività finanziarie, basato sulle Strutture di Finanza Operativa (Finanza Eni Corporate, Eni Finance International SA, Eni Finance USA Inc e Banque Eni SA, quest'ultima nei limiti imposti dalla normativa bancaria in tema di "Concentration Risk") nonché su Eni Trading & Shipping per quanto attiene alle attività in derivati su commodity. In particolare Finanza Eni Corporate ed Eni Finance International SA garantiscono, rispettivamente per le società italiane ed estere Eni, la copertura dei fabbisogni e l'assorbimento dei surplus finanziari; su Finanza Eni Corporate sono accentrate tutte le operazioni in cambi e in derivati finanziari non commodity di Eni. Il rischio di prezzo delle commodity associato alle esposizioni commerciali è trasferito dalle singole unità di business (Linee di Business di Eni SpA/Consociate) alla linea di business Gas & LNG Marketing and Power che gestisce la componente di rischio mercato in un'ottica di portafoglio, mentre Eni Trading & Shipping SpA assicura la negoziazione sui mercati dei relativi derivati di copertura sulle commodity attraverso l'attività di execution. Eni SpA ed Eni Trading & Shipping SpA (anche per tramite della propria consociata Eni Trading & Shipping Inc) svolgono la negoziazione di derivati finanziari sia su tutte le trading venue esterne, quali mercati regolamentati europei e non europei, Multilateral Trading Facility (MTF), Organised Trading Facility (OTF) e piattaforme di intermediazione in genere (ad es. SEF), sia su base bilaterale Over the Counter, con le controparti esterne. Le altre entità legali di Eni che hanno necessità di derivati finanziari attivano tali operazioni per il tramite di Eni Trading & Shipping ed Eni SpA sulla base delle asset class di competenza.
I contratti derivati sono stipulati con l'obiettivo di minimizzare l'esposizione ai rischi di tasso di cambio transattivo e di tasso di interesse e di gestire il rischio di prezzo delle commodity e il connesso rischio di cambio economico in un'ottica di ottimizzazione. Eni monitora che ogni attività in derivati classificata come risk reducing (ossia riconducibile a operazioni di Back to Back, Flow Hedging, Asset Backed Hedging o Portfolio Management) sia direttamente o indirettamente collegata agli asset industriali coperti ed effettivamente ottimizzi il profilo di rischio a cui Eni è esposta o potrebbe essere esposta.
Nel caso in cui dal monitoraggio risulti che alcuni derivati non sono risk reducing, questi vengono riclassificati nel trading proprietario. L'attività di trading proprietario è segregata ex ante dalle altre attività in appositi portafogli di Eni Trading & Shipping e la relativa esposizione è soggetta a specifici controlli, sia in termini di VaR e Stop Loss, sia in termini di nozionale lordo. Il nozionale lordo delle attività di trading proprietario, a livello di Eni, è confrontato con i limiti imposti dalle normative internazionali rilevanti.
Lo schema di riferimento definito attraverso le "Linee di indirizzo" prevede che la misurazione e il controllo dei rischi di mercato si basino sulla determinazione di un set di limiti massimi di rischio accettabile espressi in termini di Stop Loss, ossia della massima perdita realizzabile per un determinato portafoglio in un determinato orizzonte temporale, e di Soglie di revisione strategia, ossia del livello di Profit&Loss che, se superato, attiva un processo di revisione della strategia utilizzata, e in termini di Value at Risk (VaR), che misura la massima perdita potenziale del portafoglio esposto al rischio, dati un determinato livello di confidenza e un holding period, ipotizzando variazioni avverse nelle variabili di mercato e tenuto conto della correlazione esistente tra le posizioni detenute in portafoglio. Con riferimento ai rischi di tasso di interesse e di tasso di cambio, i limiti (espressi in termini di VaR) sono definiti in capo alle Strutture di Finanza Operativa che centralizzano le posizioni a rischio di Eni a livello consolidato, massimizzando ove possibile i benefici del netting. Le metodologie di calcolo e le tecniche di misurazione utilizzate sono conformi alle raccomandazioni del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria e i limiti di rischio sono definiti in base a un approccio prudenziale nella gestione degli stessi nell'ambito di un gruppo industriale. Alle società operative è indicato di adottare politiche finalizzate alla minimizzazione del rischio, favorendone il trasferimento alle Strutture di Finanza Operativa.
Per quanto riguarda il rischio di prezzo delle commodity, le "Linee di indirizzo" definiscono le regole per una gestione finalizzata all'ottimizzazione dell'attività "core" e al perseguimento degli obiettivi di stabilità relativi ai margini commerciali/industriali. In questo caso sono definiti limiti massimi di rischio espressi in termini di VaR, di Soglie di revisione strategia, di Stop Loss e di volumi con riferimento all'esposizione di natura commerciale e di trading proprietario, consentita in via esclusiva a Eni Trading & Shipping. La delega a gestire il rischio di prezzo delle commodity prevede un meccanismo di allocazione e sub-allocazione dei limiti di rischio alle singole unità di business esposte. Eni Trading & Shipping, oltre a gestire il rischio riveniente dalla propria attività (di natura commerciale e di trading), accentra le richieste di copertura in strumenti derivati delle esposizioni commerciali Eni, garantendo i servizi di execution nell'ambito dei mercati di riferimento.
Nell'ambito degli obiettivi di struttura finanziaria contenuti nel Piano Finanziario approvato dal CdA, Eni ha definito la costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità all'interno della quale si individua l'ammontare di liquidità strategica, per consentire di far fronte a eventuali fabbisogni straordinari, gestita dalla funzione finanza di Eni SpA con l'obiettivo di ottimizzazione del rendimento pur garantendo la massima tutela del capitale e la sua immediata liquidabilità nell'ambito dei limiti assegnati. L'attività di gestione della liquidità strategica comporta per Eni l'assunzione di rischio mercato riconducibile all'attività di asset management realizzata tramite operazioni in conto proprio in ottica di ottimizzazione finanziaria del rendimento, pur nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati, e con gli obiettivi di tutela del capitale e disponibilità immediata della liquidità.
Le quattro tipologie di rischio di mercato, le cui politiche di gestione e di controllo sono state sopra sintetizzate, presentano le caratteristiche di seguito specificate.
L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività dell'impresa in valute diverse dall'euro (principalmente il dollaro USA) e determina i seguenti impatti: sul risultato economico per effetto della differente significatività di costi e ricavi denominati in valuta rispetto al momento in cui sono state definite le condizioni di prezzo (rischio economico) e per effetto della conversione di crediti/debiti commerciali o finanziari denominati in valuta (rischio transattivo); sul bilancio consolidato (risultato economico e patrimonio netto) per effetto della conversione di attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall'euro. In generale, un apprezzamento del dollaro USA rispetto all'euro ha un effetto positivo sull'utile operativo di Eni e viceversa. L'obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di cambio transattivo e l'ottimizzazione del rischio di cambio economico connesso al rischio prezzo commodity; il rischio derivante dalla maturazione del reddito d'esercizio in divisa oppure dalla conversione delle attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall'euro non è di norma oggetto di copertura, salvo diversa valutazione specifica.
Eni centralizza la gestione del rischio di tasso di cambio, compensando le esposizioni di segno opposto derivanti dalle diverse attività di business coinvolte e coprendo con il mercato l'esposizione residua, massimizzando i benefici derivanti dal netting. Al fine di gestire l'esposizione residua, le "Linee di indirizzo" ammettono l'utilizzo di differenti tipologie di strumenti derivati (in particolare swap e forward, nonché opzioni su valute). Per quanto attiene la valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su tassi di cambio, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici. Il VaR derivante dall'accentramento sulle Strutture di Finanza Operativa di posizioni a rischio tasso di cambio di Eni viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio parametrico (varianza/covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.
Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e passività finanziarie dell'impresa e sul livello degli oneri finanziari netti.
L'obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria definiti e approvati nel "Piano Finanziario". Le Strutture di Finanza Operativa, in funzione del modello di finanza accentrata, raccolgono i fabbisogni finanziari Eni e gestiscono le posizioni rivenienti, ivi incluse le operazioni di carattere strutturale, in coerenza con gli obiettivi del "Piano Finanziario" e garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti. Eni utilizza contratti derivati su tasso di interesse, in particolare Interest Rate Swap, per gestire il bilanciamento tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile. Per quanto attiene alla valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su tassi di interesse, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/ contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici.
Il VaR derivante da posizioni a rischio tasso di interesse viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio parametrico (varianza/ covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.
Il rischio di prezzo delle commodity è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo delle materie prime e dei prodotti di base producano significative variazioni dei margini operativi di Eni, determinando un impatto sul risultato economico, tale da compromettere gli obiettivi definiti nel piano quadriennale e nel budget. Il rischio di prezzo delle commodity è riconducibile alle seguenti categorie di esposizione: (i) esposizione strategica: esposizioni identificate direttamente dal Consiglio di Amministrazione in quanto frutto di scelte strategiche di investimento o al di fuori dell'orizzonte di pianificazione del rischio. Includono ad esempio le esposizioni associate al programma di produzione delle riserve certe e probabili, i contratti a lungo termine di approvvigionamento gas per la parte non bilanciata da contratti di vendita (già stipulati o previsti), la porzione del margine di raffinazione che il Consiglio di Amministrazione identifica come esposizione di natura strategica (i volumi rimanenti possono essere allocati alla gestione attiva del margine stesso o alle attività di asset backed hedging) e le scorte obbligatorie minime; (ii) esposizione commerciale: tale tipologia di esposizioni include le componenti contrattualizzate collegate alle attività commerciali/industriali e, qualora connesse a impegni di take-or-pay, le componenti non contrattualizzate afferenti l'orizzonte temporale del piano quadriennale e del budget e le relative eventuali operazioni di gestione del rischio. Le esposizioni commerciali sono connotate dalla presenza di attività di gestione sistematica del rischio svolte sulla base di logiche rischio/rendimento tramite l'implementazione di una o più strategie e sono soggette a limiti di rischio specifici (VaR, Soglie di revisione strategia e Stop Loss). All'interno delle esposizioni commerciali si individuano in particolare le esposizioni oggetto di asset backed hedging, derivanti dalla flessibilità/opzionalità degli asset; (iii) esposizione di trading proprietario: operazioni attuate in conto proprio in ottica opportunistica nel breve termine e normalmente non finalizzate alla delivery, sia nell'ambito dei mercati fisici, sia dei mercati finanziari, con l'obiettivo di ottenere un profitto al verificarsi di un'aspettativa favorevole di mercato, nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati (VaR, Stop Loss). Rientrano nelle esposizioni di trading proprietario le attività di origination qualora queste non siano collegabili ad asset fisici o contrattuali.
Il rischio strategico non è oggetto di sistematica attività di gestione/ copertura, che è eventualmente effettuata solo in particolari condizioni aziendali o di mercato. Lo svolgimento di attività di hedging del rischio strategico, dato il carattere di straordinarietà, è demandato al top management. Tale fattispecie è oggetto di misurazione e monitoraggio ma non è soggetta a specifici limiti di rischio. Previa autorizzazione da parte del Consiglio di Amministrazione, le esposizioni collegate al rischio strategico possono essere impiegate in combinazione ad altre esposizioni di natura commerciale al fine di sfruttare opportunità di naturale compensazione tra i rischi (Natural Hedge) e ridurre conseguentemente il ricorso agli strumenti derivati (attivando pertanto logiche di mercato interno). Per quanto riguarda le esposizioni di natura commerciale, l'obiettivo di risk management Eni è l'ottimizzazione delle attività "core" nel perseguimento degli obiettivi di stabilità dei risultati economici. Le singole Linee di Business trasferiscono all'unità di Portfolio Management il rischio prezzo delle commodity e il connesso rischio cambio economico associato alla propria esposizione; l'unità di Portfolio Management assicura la gestione delle posizioni rivenienti ottimizzando le opportunità di netting e gestendo lo sbilancio sul mercato, per mezzo dell'unità di Trading (Eni Trading & Shipping), per la gestione del rischio commodity, e delle competenti funzioni di finanza operativa, per la gestione del collegato rischio cambio. Per la gestione del rischio prezzo delle commodity derivante dall'esposizione commerciale, Eni utilizza strumenti derivati negoziati nei mercati organizzati, MTF, OTF e strumenti derivati negoziati sui circuiti Over the Counter (in particolare contratti swap, forward, Contracts for Differences e opzioni su commodity) con sottostante greggio, gas, prodotti petroliferi, energia elettrica e certificati di emissione. Per quanto attiene alla valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su commodity, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici o da operatori specifici del settore. Il VaR derivante dalle posizioni delle Linee di Business esposte a rischio commodity viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio della simulazione storica ponderata, adottando un livello di confidenza pari al 95% e un holding period di un giorno.
Il rischio di mercato riveniente dall'attività di gestione della porzione di riserva di liquidità denominata "liquidità strategica" è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo degli strumenti investiti (obbligazioni, strumenti di money market e fondi comuni di investimento) influiscano sul valore degli stessi quando sono valutati in bilancio al fair value. Al fine di regolare l'attività di investimento della liquidità strategica, Eni ha definito una specifica politica di investimento con obiettivi e vincoli, definiti in termini di attività finanziarie investibili e limiti operativi, e principi di governance che regolano la gestione e i sistemi di controllo. La costituzione e il mantenimento della riserva di liquidità si propone principalmente di rispondere ai seguenti obiettivi: (i) garantire la flessibilità finanziaria. La liquidità deve consentire a Eni di poter far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie); (ii) assicurare l'integrale copertura del debito a breve termine e la copertura del debito a medio lungo termine scadente in un orizzonte temporale di 24 mesi, anche nel caso di restrizioni all'accesso al credito. L'attività di gestione della liquidità strategica è sottoposta a una struttura di limiti in termini di VaR (calcolato con metodologia parametrica con holding period 1 giorno e intervallo di confidenza pari al 99 percentile), Stop Loss e altri limiti operativi in termini di concentrazione, duration, classe di rating, liquidità e strumenti investibili. In nessun caso è permesso il ricorso alla leva finanziaria o la vendita allo scoperto. L'operatività della gestione obbligazionaria ha avuto inizio nel secondo semestre 2013 e per tutto il corso degli esercizi 2014-2015 il portafoglio investito ha mantenuto un rating medio pari a A/A-, sostanzialmente in linea con quello di Eni.
Le seguenti tabelle riportano i valori registrati nel 2017 in termini di VaR (raffrontati con quelli dell'esercizio 2016) per quanto attiene ai rischi tasso di interesse e di cambio, nella prima parte, nonché al rischio di prezzo delle commodity (aggregato per tipologia di esposizione).
(Value at Risk - approccio parametrico varianze/covarianze; holding period: 20 giorni; intervallo di confidenza: 99%)
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Tasso di interesse(a) | 3,76 | 1,72 | 2,38 | 2,58 | 5,27 | 2,55 | 3,62 | 3,42 |
| Tasso di cambio(a) | 0,57 | 0,08 | 0,22 | 0,26 | 0,34 | 0,04 | 0,14 | 0,17 |
(a) I valori relativi al VaR di Tasso di interesse e di cambio comprendono le seguenti strutture di Finanza operativa: Finanza Operativa Eni Corporate, Eni Finance International SA, Banque Eni SA ed Eni Finance USA Inc.
(Value at Risk - approccio simulazione storica; holding period: 1 giorno; intervallo di confidenza: 95%)
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Portfolio Management Esposizioni Commerciali(a) | 21,14 | 5,15 | 12,24 | 5,15 | 19,03 | 4,23 | 10,24 | 9,41 |
| Trading(b) | 2,29 | 0,21 | 0,79 | 0,66 | 2,58 | 0,27 | 0,87 | 1,35 |
(a) Il perimetro consiste nell'area di business Gas & LNG Marketing and Power (esposizioni originanti dalle aree Refining & Marketing e Gas & Power), Eni Trading & Shipping portafoglio Commerciale, consociate estere delle Divisioni operative e, a partire da ottobre 2016, dell'area di business Eni gas e luce. Per quanto riguarda le aree di business Gas & Power, a seguito dell'approvazione del CdA Eni in data 12 dicembre 2013, il VaR è calcolato sulla cosiddetta vista Statutory, con orizzonte temporale coincidente con l'anno di bilancio, includendo tutti i volumi con consegna nell'anno e tutti i derivati finanziari di copertura di competenza. Di conseguenza l'andamento del VaR di GLP e di EGL nel corso dell'anno risulta decrescente per il graduale consuntivarsi delle posizioni all'interno dell'orizzonte annuo fissato. (b) L'attività di trading proprietario cross-commodity, sia su contratti fisici che in strumenti derivati finanziari, fa capo a Eni Trading & Shipping SpA (Londra-Bruxelles-Singapore) ed a ET&S Inc (Houston).
Il rischio credito rappresenta l'esposizione dell'impresa a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte. Eni approccia con policy differenziate i rischi riferiti a controparti per transazioni commerciali, rispetto a quelli riferiti a controparti per transazioni finanziarie, in funzione anche, per quanto attiene a questi ultimi, del modello di finanza accentrato adottato. Relativamente al rischio di controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni specialistiche corporate di finanza e amministrazione dedicate, sulla base di procedure formalizzate di valutazione e di affidamento dei partner commerciali, ivi comprese le attività di recupero crediti e dell'eventuale gestione del contenzioso. A livello corporate vengono definiti gli indirizzi e le metodologie per la quantificazione e il controllo della rischiosità del cliente. Per quanto attiene al rischio di controparte finanziaria derivante dall'impiego della liquidità corrente e strategica, dalle posizioni in contratti derivati e da transazioni con sottostante fisico con controparti finanziarie, le sopra indicate "Linee di indirizzo" individuano come obiettivo di risk management l'ottimizzazione del profilo di rischio nel perseguimento degli obiettivi operativi. I limiti massimi di rischio sono espressi in termini di massimo affidamento per classi di controparti, definite a livello di Consiglio di Amministrazione e basate sul rating fornito dalle principali agenzie. Il rischio è gestito dalla funzione di finanza operativa e da Eni Trading & Shipping per l'attività in derivati su commodity nonché dalle società e aree di business limitatamente alle operazioni su fisico con controparti finanziarie, in coerenza con il modello di finanza accentrata. Nell'ambito dei massimali definiti per classe di rating, sono individuati per ciascuna struttura operativa gli elenchi nominativi delle controparti abilitate, assegnando a ciascuna un limite massimo di affidamento, che viene monitorato e controllato giornalmente.
Il rischio liquidità è il rischio che l'impresa non sia in grado di rispettare gli impegni di pagamento a causa della difficoltà di reperire fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk). La conseguenza del verificarsi di detto evento è un impatto negativo sul risultato economico nel caso in cui l'impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio la continuità aziendale.
L'obiettivo di risk management Eni è quello di porre in essere, nell'ambito del "Piano Finanziario", una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business e con i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione (in termini di: (i) rapporto massimo tra indebitamento finanziario netto e mezzi propri (leverage); (ii) incidenza minima dell'indebitamento a medio-lungo termine sull'indebitamento totale; (iii) quota minima dell'indebitamento a tasso fisso sull'indebitamento a medio-lungo termine; e (iv) livello minimo della Riserva di liquidità), garantisca a Eni un ammontare adeguato di risorse prontamente disponibili. A tal fine Eni mantiene un significativo ammontare di Riserva di liquidità (attivi finanziari e linee di credito committed), finalizzata a: (i) assicurare l'integrale copertura del debito a breve termine e la copertura del debito a medio-lungo termine scadente in un orizzonte temporale di 24 mesi, anche nel caso di restrizioni all'accesso al credito; (ii) fronteggiare fattori di rischio che potrebbero alterare significativamente i cash flow previsti nel "Piano Finanziario" (es. modifiche di scenario e/o dei volumi di produzione, rinvii nell'esecuzione di dismissioni); (iii) assicurare la disponibilità di un adeguato livello di elasticità operativa per i programmi di sviluppo Eni; (iv) favorire il mantenimento/miglioramento del merito creditizio (rating). Lo stock di attivi finanziari è impiegato in strumenti finanziari a breve termine e alta liquidabilità, privilegiando un profilo di rischio molto contenuto.
Allo stato attuale, la Società ritiene, attraverso la disponibilità di attivi finanziari e di linee di credito nonché l'accesso, tramite il sistema creditizio e i mercati dei capitali, a un'ampia gamma di tipologie di finanziamento a costi competitivi, di disporre di fonti di finanziamento adeguate a soddisfare le prevedibili necessità finanziarie.
Eni ha in essere un programma di Euro Medium Term Notes, grazie al quale il Gruppo può reperire sul mercato dei capitali fino a €20 miliardi; al 31 dicembre 2017 il programma risulta utilizzato per €16,8 miliardi.
Standard & Poor's assegna ad Eni il rating BBB+ con outlook Positive per il debito a lungo termine e A-2 per il breve; Moody's assegna ad Eni il rating Baa1 con outlook Stable per il debito a lungo e P-2 per il debito a breve. Il rating Eni è legato, oltre a variabili prettamente endogene e di mercato, al rating sovrano dell'Italia. A tale proposito, sulla base delle metodologie utilizzate da Standard & Poor's e Moody's, un downgrade del rating sovrano italiano potrebbe potenzialmente ripercuotersi sul rating delle società emittenti italiane, tra cui Eni.
Nel 2017 sono stati emessi bond per €1,8 miliardi nell'ambito del programma di Euro Medium Term Notes.
Al 31 dicembre 2017, Eni dispone di linee di credito non utilizzate a breve termine di €11.625 milioni di cui €41 milioni committed. Le linee di credito non utilizzate a lungo termine committed sono pari a €5.802 milioni, di cui €750 milioni scadenti entro 12 mesi; i relativi contratti prevedono interessi e commissioni di mancato utilizzo, negoziati sulla base delle normali condizioni di mercato.
Nella tabella che segue sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi e alle passività per strumenti finanziari derivati.
| Anni di scadenza | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre | Totale | ||
| 31.12.2017 | |||||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | 2.000 | 4.084 | 2.857 | 1.279 | 1.246 | 10.810 | 22.276 | ||
| Passività finanziarie a breve termine | 2.242 | 2.242 | |||||||
| Passività per strumenti finanziari derivati | 1.011 | 64 | 10 | 1 | 16 | 1.102 | |||
| 5.253 | 4.148 | 2.867 | 1.280 | 1.262 | 10.810 | 25.620 | |||
| Interessi su debiti finanziari | 582 | 511 | 411 | 304 | 250 | 1.455 | 3.513 | ||
| Garanzie finanziarie | 473 | 473 | |||||||
| Anni di scadenza | |||||||||
| 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre | Totale | |||
| 31.12.2016 | |||||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | 2.988 | 2.090 | 4.044 | 2.914 | 1.285 | 10.332 | 23.653 | ||
| Passività finanziarie a breve termine | 3.396 | 3.396 | |||||||
| Passività per strumenti finanziari derivati | 2.108 | 36 | 76 | 46 | 3 | 2.269 | |||
| 8.492 | 2.126 | 4.120 | 2.914 | 1.331 | 10.335 | 29.318 | |||
| Interessi su debiti finanziari | 696 | 557 | 486 | 386 | 277 | 1.605 | 4.007 | ||
| Garanzie finanziarie | 84 | 84 | |||||||
Nella tabella che segue è rappresentato il timing degli esborsi a fronte dei debiti commerciali e diversi.
| Anni di scadenza | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019-2022 | Oltre | Totale | |||
| 31.12.2017 | |||||||
| Debiti commerciali | 10.890 | 10.890 | |||||
| Altri debiti e anticipi | 5.858 | 19 | 26 | 5.903 | |||
| 16.748 | 19 | 26 | 16.793 | ||||
| Anni di scadenza | |||||||
| 2017 | 2018-2021 | Oltre | Totale | ||||
| 31.12.2016 | |||||||
| Debiti commerciali | 11.038 | 11.038 | |||||
| Altri debiti e anticipi | 5.665 | 29 | 22 | 5.716 | |||
| 16.703 | 29 | 22 | 16.754 |
In aggiunta ai debiti finanziari e commerciali rappresentati nello stato patrimoniale, Eni ha in essere obbligazioni contrattuali non annullabili o il cui annullamento comporta il pagamento di una penale, il cui adempimento comporterà esborsi negli esercizi futuri. Tali obbligazioni sono valorizzate in base al costo netto per l'impresa di terminazione del contratto, costituito dall'importo minimo tra i costi di adempimento dell'obbligazione contrattuale e l'ammontare dei risarcimenti/penalità contrattuali connesse al mancato adempimento.
Le principali obbligazioni contrattuali sono relative: (i) ai contratti takeor-pay in base ai quali Eni ha l'obbligo di ritirare volumi minimi di gas o di pagare un ammontare equivalente di denaro con la possibilità di ritirare i volumi sottostanti negli esercizi successivi. Gli ammontari dovuti sono stati calcolati sulla base delle assunzioni di prezzo di acquisto del gas e dei servizi formulate nel piano industriale quadriennale approvato dalla Direzione Aziendale e per gli esercizi successivi sulla base delle assunzioni di lungo termine del management; (ii) ai contratti di leasing operativo di unità FPSO nel settore Exploration & Production, tra le quali in particolare le navi FPSO che operano i progetti Offshore Cape Three Points in Ghana e il Blocco 15/06 in Angola della durata compresa tra i 12 e i 21 anni.
Nella tabella che segue sono rappresentati i pagamenti non attualizzati dovuti da Eni negli esercizi futuri a fronte delle principali obbligazioni contrattuali in essere.
| Anni di scadenza | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre | Totale | ||
| Contratti di leasing operativo non annullabili(a) | 883 | 525 | 485 | 371 | 329 | 1.939 | 4.532 | ||
| Costi di abbandono e ripristino siti(b) | 348 | 411 | 398 | 375 | 207 | 13.047 | 14.786 | ||
| Costi relativi a fondi ambientali | 317 | 311 | 282 | 228 | 178 | 1.357 | 2.673 | ||
| Impegni di acquisto(c) | 10.989 | 9.862 | 8.223 | 8.233 | 8.071 | 62.452 | 107.830 | ||
| - Gas | |||||||||
| Take-or-pay | 8.644 | 8.708 | 7.452 | 7.542 | 7.553 | 60.345 | 100.244 | ||
| Ship-or-pay | 1.272 | 760 | 516 | 468 | 380 | 1.291 | 4.687 | ||
| - Altri impegni di acquisto con clausola ship-or-pay | 110 | 99 | 87 | 73 | 59 | 161 | 589 | ||
| - Altri impegni di acquisto(d) | 963 | 295 | 168 | 150 | 79 | 655 | 2.310 | ||
| Altri Impegni | 11 | 3 | 2 | 2 | 2 | 108 | 128 | ||
| - Memorandum di intenti Val d'Agri | 11 | 3 | 2 | 2 | 2 | 108 | 128 | ||
| 12.548 | 11.112 | 9.390 | 9.209 | 8.787 | 78.903 | 129.949 |
(a) I contratti di leasing operativo riguardano principalmente asset per attività di perforazione e produzione, time charter e noli di navi a lungo termine, terreni, stazioni di servizio e immobili per ufficio. Questi contratti, generalmente, non prevedono opzioni di rinnovo. Non ci sono significative restrizioni imposte ad Eni dagli accordi di leasing operativo con riferimento alla distribuzione di dividendi, alla disponibilità degli asset o alla capacità di indebitarsi.
(b) Il fondo abbandono e ripristino siti accoglie principalmente i costi che si presume di sostenere al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti.
(c) Riguardano impegni di acquisto di beni e servizi che l'impresa è obbligata ad adempiere in quanto vincolanti in base a contratto.
(d) Riguardano l'acquisto della capacità di rigassificazione di alcuni impianti negli Stati Uniti per €948 milioni.
Nel prossimo quadriennio Eni prevede di eseguire un programma d'investimenti tecnici e in partecipazioni di €31,6 miliardi. Nella tabella che segue sono rappresentati con riferimento alla data di bilancio gli investimenti a vita intera relativi ai progetti committed. Un progetto è considerato committed quando ha ottenuto le necessarie approvazioni da parte del management e per il quale normalmente sono stati già collocati o sono in fase di finalizzazione i contratti di procurement.
| Anni di scadenza | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre | Totale |
| Impegni per investimenti committed | 6.309 | 5.688 | 4.717 | 3.375 | 3.770 | 23.859 |
Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:
| 2017 | 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) rilevati a | Proventi (oneri) rilevati a | |||||
| (€ milioni) | Valore di iscrizione |
Conto economico |
Altre componenti dell'utile complessivo |
Valore di iscrizione |
Conto economico |
Altre componenti dell'utile complessivo |
| Strumenti finanziari di negoziazione: | ||||||
| - Titoli(a) | 6.012 | (111) | 6.166 | (21) | ||
| - Strumenti derivati non di copertura e di trading(b) | 209 | 793 | 87 | (465) | ||
| Strumenti finanziari da detenersi sino alla scadenza: | ||||||
| - Titoli(a) | 73 | 75 | ||||
| Strumenti finanziari disponibili per la vendita: | ||||||
| - Titoli(a) | 207 | 9 | (4) | 238 | 9 | (4) |
| Crediti e debiti e altre attività/passività valutate al costo ammortizzato: |
||||||
| - Crediti commerciali e altri crediti(c) | 15.583 | (958) | 17.324 | (1.116) | ||
| - Crediti finanziari(a) | 1.918 | (116) | 2.328 | 128 | ||
| - Debiti commerciali e altri debiti(d) | 16.793 | (51) | 16.754 | 287 | ||
| - Debiti finanziari(a) | 24.707 | (1.137) | 27.239 | (291) | ||
| Attività (passività) nette per contratti derivati di copertura(e) | (42) | (6) | (524) | 883 |
(a) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei "Proventi (oneri) finanziari".
(b) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli "Altri proventi (oneri) operativi" per €44 milioni di oneri (proventi per €17 milioni nel 2016) e nei "Proventi (oneri) finanziari" per €837 milioni di proventi (oneri per €482 milioni nel 2016).
(c) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli "Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi" per €933 milioni di oneri (oneri per €840 milioni nel 2016) (svalutazioni al netto degli utilizzi) e nei "Proventi (oneri) finanziari" per €25 milioni di oneri (oneri per €276 milioni nel 2016) (differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio e valutazione al costo ammortizzato). (d) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei "Proventi (oneri) finanziari" (differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio).
(e) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei "Ricavi della gestione caratteristica" e negli "Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi" per €54 milioni di oneri (oneri per €523 milioni nel 2016) e negli "Altri proventi (oneri) operativi" per €12 milioni di proventi (oneri per €1 milione nel 2016) (componente time value).
| (€ milioni) | Ammontare lordo delle attività e passività finanziarie |
Ammontare lordo delle attività e passività finanziarie compensate |
Ammontare netto delle attività e passività finanziarie rilevate nello schema di stato patrimoniale |
|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | |||
| Attività finanziarie | |||
| Crediti commerciali e altri crediti | 16.952 | 1.215 | 15.737 |
| Altre attività correnti | 2.852 | 1.279 | 1.573 |
| Passività finanziarie | |||
| Debiti commerciali e altri debiti | 17.963 | 1.215 | 16.748 |
| Altre passività correnti | 2.794 | 1.279 | 1.515 |
| 31.12.2016 | |||
| Attività finanziarie | |||
| Crediti commerciali e altri crediti | 18.489 | 896 | 17.593 |
| Altre attività correnti | 3.872 | 1.281 | 2.591 |
| Passività finanziarie | |||
| Debiti commerciali e altri debiti | 17.599 | 896 | 16.703 |
| Altre passività correnti | 3.880 | 1.281 | 2.599 |
La compensazione di attività e passività finanziarie riguarda: (i) per €1.279 milioni (€1.281 milioni al 31 dicembre 2016) la compensazione di attività e passività correnti per strumenti finanziari derivati di Eni Trading & Shipping SpA per €1.144 milioni (€1.145 milioni al 31 dicembre 2016) e di Eni Trading & Shipping Inc per €135 milioni (€136 milioni al 31 dicembre 2016); (ii) per €1.215 milioni (€896 milioni al 31 dicembre 2016) la compensazione di crediti e debiti verso enti di Stato del settore Exploration & Production per €1.041 milioni (€845 milioni al 31 dicembre 2016) e crediti e debiti commerciali di Eni Trading & Shipping Inc per €174 milioni (€51 milioni al 31 dicembre 2016).
Eni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegati al normale svolgimento delle sue attività. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, tenuto conto dei fondi stanziati e rappresentando che in alcuni casi non è possibile una stima attendibile dell'onere eventuale, Eni ritiene che verosimilmente da tali procedimenti ed azioni non deriveranno effetti negativi rilevanti. Oltre a quanto indicato nella nota n. 30 – Fondi per rischi e oneri – di seguito sono sintetizzati i procedimenti più significativi per i quali, salvo diversa indicazione, non è stato effettuato uno stanziamento al fondo rischi in quanto un esito sfavorevole è giudicato improbabile o l'entità dello stanziamento non è stimabile in modo attendibile.
ne per il reato di disastro e ha accolto l'istanza, trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione, ritenendo che la parificazione del termine prescrizionale per l'ipotesi dolosa e la corrispondente ipotesi colposa sia espressione di una non irragionevole discrezionalità legislativa sull'assunto che, in rapporto a determinati delitti colposi che suscitano particolare allarme sociale – come il disastro – la complessità degli accertamenti necessari giustifichi un allungamento dei termini di prescrizione. Si è in attesa della remissione degli atti alla Corte di Cassazione e successivamente alla Procura di Sassari.
vedimento di autorizzazione rilasciato dal Prefetto e dal Tribunale di Sassari. Ai medesimi indagati è stato altresì notificato avviso di garanzia per i reati di omessa bonifica e gestione non autorizzata di rifiuti radioattivi. La Procura ha disposto l'interruzione delle operazioni di raccolta, regimazione e copertura dell'area palte già peraltro autorizzate. Syndial ha presentato istanza di prosecuzione attività al Tribunale di Sassari. Le indagini sono in corso.
(vii) Syndial SpA – Clorosoda. Procedimento avviato nei confronti di 17 ex dipendenti di società riconducibili al Gruppo Eni, che ha ad oggetto i reati di omicidio colposo e lesioni personali gravi e/o gravissime in relazione al decesso di 12 ex dipendenti e a presunte malattie professionali dei dipendenti che avevano prestato servizio presso l'impianto Clorosoda, gestito dalle società anzidette. I fatti contestati riguardano il periodo che va dal 1969, anno di messa in esercizio dell'impianto, al 1998, anno in cui sono terminate le operazioni di bonifica dell'impianto. La Procura ha chiesto e ottenuto dal Giudice lo svolgimento di una perizia medico-legale su oltre cento lavoratori che hanno prestato la propria attività lavorativa presso l'impianto. La relazione predisposta dai periti nominati dal Giudice esclude la presenza di elementi scientificamente apprezzabili per ritenere che le patologie lamentate per tutti i casi sottoposti all'accertamento siano conseguenza dell'esposizione alle sostanze proprie del ciclo produttivo dell'impianto clorosoda-dicloroetano. I periti hanno, inoltre, affermato che non si riscontrano violazioni della normativa in materia di controllo e igiene industriale. A seguito della perizia la Procura ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari in relazione a 4 casi, contestando il reato di lesioni personali e formulato la richiesta di rinvio a giudizio solo in relazione alla specifica vicenda che riguarda un ex lavoratore nel frattempo deceduto. Rispetto all'iniziale contestazione, che aveva ad oggetto numerosi (oltre cento) casi di lesioni personali e omicidio colposo, il procedimento dunque si è ridimensionato. A seguito dell'udienza preliminare del giugno 2017 il Giudice ha accolto le argomentazioni difensive e ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per tutti gli imputati; la Procura ha proposto appello.
Anche in relazione al procedimento stralcio avente ad oggetto i 4 casi anzidetti il Giudice ha pronunciato la sentenza di non luogo a procedere.
(viii)Syndial SpA – Procedimento amianto Ravenna. Procedimento penale avente ad oggetto presunte responsabilità di ex dipendenti di società riconducibili oggi, dopo varie operazioni societarie, a Syndial, per decessi e lesioni da amianto che si sono verificate a partire dal 1991. Le persone offese indicate nel capo di imputazione sono 75. I reati contestati sono omicidio colposo plurimo e disastro ambientale. Sono costituite parti civili, oltre a numerosi familiari delle persone decedute, anche l'ASL di Ravenna, l'INAIL di Ravenna, la CGIL, CISL e UIL Provinciali, Legambiente ed altre associazioni ambientaliste. Syndial è costituita in giudizio quale responsabile civile. Le difese degli imputati hanno chiesto la pronuncia di intervenuta prescrizione del reato di disastro ambientale per alcuni dei casi di malattie e decessi. Nel febbraio 2014 il Tribunale di Ravenna ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, riconoscendo invece la prescrizione solo per alcune ipotesi di lesioni colpose. Syndial ha concluso alcuni accordi transattivi. Nel novembre 2016 il Giudice ha assolto gli imputati per tutti i casi contestati ad eccezione di uno, per il quale ha emesso sentenza di condanna per 6 dei 15 imputati. Le difese degli imputati, la Procura e le parti civili hanno proposto appello. In attesa di fissazione udienza.
Lavoro storici del COVA per omessa e incompleta valutazione dei rischi chimici del COVA. Nell'ottobre 2017 seguiva, su richiesta del Consulente della Procura, provvedimento di UNMIG di rimansionamento di 25 dipendenti presso il COVA per errato giudizio di idoneità alla mansione lavorativa espresso dal medico competente Eni. Avverso tale provvedimento veniva proposta formale opposizione che ha portato l'UNMIG a revocare il provvedimento emesso. Sempre nell'ottobre 2017 si apprendeva del mutamento delle ipotesi di reato per le quali indaga la Procura in fattispecie delittuose di disastro, morte e lesioni personali colpose, con violazione della normativa in materia di salute e sicurezza. Considerato il livello di rischio, nel dicembre 2017 Eni ha proposto richiesta di incidente probatorio sul tema salute che è stata respinta.
(xii) Eni SpA – Procedimento penale Val d'Agri – Spill Serbatoio. Nel febbraio 2017 i NOE del reparto di Potenza rinvenivano un flusso di acqua contaminata da tracce di idrocarburi con provenienza non nota, che scorreva all'interno di un pozzetto grigliato ubicato in area esterna rispetto al confine del Centro Olio Val d'Agri (COVA), sottoposto a sequestro giudiziario. Le attività eseguite da Eni all'interno del COVA finalizzate a ricostruire l'origine della contaminazione hanno individuato le cause nella mancata tenuta di un serbatoio, mentre all'esterno del COVA, a seguito dei monitoraggi ambientali implementati, emergeva il rischio – allo stato scongiurato – dell'estensione della contaminazione dell'area a valle dello stesso stabilimento. Nell'esecuzione di tali attività Eni ha eseguito le comunicazioni previste dal D.Lgs. 152/06 e avviato le operazioni di messa in sicurezza d'emergenza in corrispondenza dei punti esterni al COVA oggetto di contaminazione. Inoltre, è in corso il piano di caratterizzazione delle aree interne ed esterne al COVA, che è stato approvato da tutti gli Enti competenti. A seguito di tale evento è stata aperta un'indagine penale per i reati di inquinamento ambientale nei confronti del precedente e dell'attuale Responsabile del COVA, del Responsabile HSE e dell'Operation Manager in carica al momento del fatto. Le indagini sono in corso. In data 18 aprile 2017 Eni ha di propria iniziativa sospeso l'attività industriale presso il COVA, anticipando quanto disposto dalla Delibera della Giunta Regionale del 19 aprile. Nel luglio 2017 Eni ha riavviato l'attività petrolifera avendo ricevuto le necessarie autorizzazioni da parte della Regione una volta completati gli accertamenti e le verifiche, che hanno confermato l'integrità dell'impianto e la presenza delle condizioni di sicurezza. Nel periodo dell'interruzione Eni ha eseguito tutte le prescrizioni degli Enti competenti, compresa la dotazione di un doppio fondo al serbatoio che aveva dato origine allo sversamento. Sono in corso le trattative per il risarcimento dei danni lamentati dai privati proprietari delle aree limitrofe al COVA e impattate dall'evento.
Si segnala, altresì, che nel febbraio 2018 la società ha presentato Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica avverso le note del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del 30 ottobre 2017 e del 15 dicembre 2017 con le quali si chiede ad Eni di integrare il Rapporto di Sicurezza ed. 2016 con la valutazione del top event "perdite dai fondi dei serbatoi di stoccaggio del greggio". Con il ricorso Eni ha replicato a tale nota precisando di non ritenersi obbligata ad effettuare l'integrazione richiesta, considerato che i dati acquisiti nell'area interessata dall'evento dimostrano che la perdita dai serbatoi è stata tempestivamente ed efficientemente controllata e non si è mai verificata una situazione di pericolo grave per la salute umana e per l'ambiente.
1.2. Contenziosi in materia di salute, sicurezza e ambiente di natura civile o amministrativa
le modalità con le quali sono stati progettati gli interventi di risanamento e acquisite le caratterizzazioni della Rada. Ne sono sorti vari procedimenti amministrativi riuniti presso il TAR che, nell'ottobre 2012, ha accolto i ricorsi presentati dalle società presenti nel sito, in relazione alla rimozione di sedimenti della Rada e alla realizzazione del barrieramento fisico. Nel settembre 2017 il Ministero ha notificato a tutte le società coinsediate atto di diffida e messa in mora ad avviare gli interventi di bonifica e ripristino ambientale della Rada entro 90 giorni. L'atto, che le società coinsediate hanno impugnato nel dicembre 2017, costituisce formale messa in mora ai fini dell'azione di danno ambientale.
rifiuti con alte concentrazioni di mercurio e traversine ferroviarie dismesse) dai siti industriali di Priolo e Gela. Tali rifiuti sarebbero stati smaltiti illegittimamente presso una discarica non autorizzata di proprietà di un terzo (a circa 2 km dall'abitato di Melilli). La pretesa ammonta a €500 milioni, richiesta in via solidale alle due società del Gruppo e alla società gestore della discarica. Con sentenza pubblicata nel giugno 2017, il giudice ha accolto tutte le istanze difensive di Syndial e Versalis ritenendo le richieste del Comune inammissibili per carenza di legittimazione attiva e comunque infondate o non provate e condannandolo al rimborso delle spese di giudizio. Nel settembre 2017 il Comune ha proposto appello chiedendo di rimettere in istruttoria la causa con l'ammissione di una CTU, nonché la sospensione della provvisoria esecutività della sentenza di primo grado.
(vi) Eni – Raffineria di Gela SpA – EniMed SpA – Syndial SpA. Nel dicembre 2015, 273 cittadini di Gela hanno presentato un ricorso ex art. 700 c.p.c. per chiedere che il Tribunale disponesse la fermata di tutte le attività produttive delle società del Gruppo Eni presenti nella piana di Gela al fine di porre fine all'impatto ambientale delle stesse sull'ambiente circostante e sulla salute della popolazione locale. I ricorrenti hanno chiesto altresì di nominare dei commissari ai quali affidare la gestione della fermata degli impianti e la prosecuzione degli interventi di bonifica dell'area. Inoltre è stato chiesto di ordinare al Comune di Gela, quale Autorità competente in materia di tutela sanitaria, di adottare ogni provvedimento ritenuto utile a preservare la salute della popolazione locale. L'iniziativa giudiziaria trae origine dalla presunta situazione di generale compromissione ambientale del sito e dalla conseguente necessità di tutelare la popolazione da seri rischi per la salute. L'iniziativa è stata promossa anche a seguito di talune relazioni tecniche depositate dai periti del Tribunale in un procedimento pre-contenzioso volto ad accertare la sussistenza di un nesso causale tra l'inquinamento di origine industriale e le malformazioni registrate nella città di Gela. A seguito di articolata istruttoria, nel dicembre 2017 il Tribunale di Gela ha rigettato tutte le richieste dei ricorrenti, condannandoli al pagamento delle spese processuali. Avverso tale provvedimento è stato proposto reclamo.
(i) Eni SpA − Alitalia Linee Aeree Italiane SpA in amministrazione straordinaria ("Alitalia in A.S."). Nel gennaio 2013 Alitalia in A.S. ha instaurato un giudizio civile presso il Tribunale di Roma nei confronti di Eni, Esso Italiana Srl e Kuwait Petroleum Italia SpA, al fine di ottenere il risarcimento per i danni asseritamente subiti nel periodo compreso tra il 1998 e il 2009 a seguito della presunta intesa intercorsa tra le principali compagnie petrolifere nel mercato nazionale della fornitura di jet fuel. La richiesta di danni si fonda sul provvedimento del giugno 2006 dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ("AGCM"), secondo cui Eni e altre cinque compagnie petrolifere (Esso Italiana Srl, Kuwait Petroleum Italia SpA, Shell Italia SpA, Tamoil Italia SpA e Total Italia SpA) avrebbero posto in essere, negli anni dal 1998 al 2006, un'intesa unica e complessa avente per oggetto e per effetto la ripartizione del mercato del jet fuel e l'impedimento all'ingresso di nuovi operatori sul mercato nazionale. In via principale, la richiesta complessiva nei confronti di tutte le compagnie petrolifere in solido ammonta a circa €908 milioni, di cui €777 milioni per maggiori costi di fornitura del jet fuel e €131 milioni per perdita di profitto dovuta alla minore capacità competitiva. Alitalia in A.S. ipotizza che l'intesa le avrebbe impedito di ricorrere all'autofornitura per approvvigionarsi di carburante avio nel periodo in cui il presunto cartello è stato accertato dall'AGCM (1998-2006) e nei tre anni successivi (ossia sino al 2009, anno in cui Alitalia ha interrotto i propri servizi di volo). In via subordinata, il danno richiesto a titolo di responsabilità solidale è pari ad almeno €395 milioni, di cui €334 milioni circa a titolo di danno emergente (quantificato da Alitalia in A.S. come sovrapprezzo rispetto al prezzo competitivo del jet fuel per il periodo 1998-2006) e €61 milioni circa a titolo di lucro cessante, per i pregiudizi che l'intesa avrebbe arrecato alla propria capacità competitiva. Nel maggio 2014 il Tribunale di Roma ha dichiarato la connessione con un giudizio in precedenza proposto dalla medesima Alitalia in A.S. davanti al Tribunale di Milano avverso altre compagnie petrolifere partecipanti all'intesa. Il giudizio è stato pertanto riassunto da Alitalia in A.S. davanti al Tribunale di Milano che, nel settembre 2017 ha stabilito che, quanto alle domande di Alitalia in A.S: (i) per il periodo 1998 - fine 2004 si sono prescritte; (ii) per il periodo successivo al giugno 2006 non si debba dar luogo ad alcun ulteriore accertamento, essendo Alitalia venuta meno ai propri oneri di allegazione; (iii) per il solo periodo compreso tra il dicembre 2004 ed il giugno 2006 verrà espletata apposita consulenza tecnica d'ufficio (CTU). A fronte di questo contenzioso è stato effettuato un accantonamento al fondo rischi legali e oneri.
(ii) Arbitrato Eni/GasTerra. Nel 2013 Eni ha avviato un arbitrato nei confronti di GasTerra, in base ad un contratto di fornitura gas stipulato nel 1986, per una revisione del prezzo applicato alle forniture di gas del periodo 2012-2015, concordando altresì con GasTerra l'applicazione di un prezzo provvisorio fino alla definizione di un nuovo prezzo contrattuale per accordo o per lodo arbitrale. Il lodo arbitrale non ha accolto la domanda di Eni, senza tuttavia determinare il nuovo prezzo applicabile al contratto nel periodo di riferimento. GasTerra ritiene che il lodo arbitrale, non accogliendo la domanda di Eni, ripristini l'originario prezzo contrattuale e, sulla base di questo, richiede ad Eni il pagamento di una somma che rappresenta la differenza tra il prezzo contrattuale e il prezzo provvisorio. Eni invece, anche sulla base dei pareri dei suoi consulenti esterni, non ritiene corretta tale interpretazione del lodo. GasTerra, tuttavia, sulla base della propria interpretazione, ha avviato una procedura arbitrale ed ha richiesto ed ottenuto dal giudice olandese un provvedimento cautelare provvisorio di sequestro, in particolare, della partecipazione in Eni International BV (che al 30 giugno 2016 presentava net assets in ottica consolidata di €34,7 miliardi) detenuta da Eni a fronte di un asserito credito di €1,01 miliardi. Al fine di ottenere il dissequestro delle azioni di Eni International BV, Eni ha offerto a GasTerra, che ha accettato, una garanzia bancaria pari all'importo richiesto (che rimarrà in vigore fino al lodo che deciderà sul merito). Il provvedimento d'urgenza, concesso dopo un'analisi sommaria, senza contraddittorio tra Eni e GasTerra non costituisce, secondo il diritto olandese, un'anticipazione della decisione sul merito della controversia. Il merito della vicenda è oggetto di una nuova procedura arbitrale.
(i) EniPower SpA. Nel 2004 la Magistratura ha avviato indagini sugli appalti stipulati dalla controllata EniPower, nonché sulle forniture di altre imprese alla stessa EniPower. Da dette indagini è emerso il pagamento illecito di somme di denaro da aziende fornitrici di EniPower stessa a un suo dirigente, che è stato licenziato. A EniPower (committente) e a Snamprogetti SpA (oggi Saipem SpA) (appaltatore dei servizi di ingegneria e di approvvigionamento) sono state notificate informazioni di garanzia ai sensi della disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche ex D.Lgs. 231/2001. Nell'agosto 2007 la Procura ha chiesto lo stralcio, tra gli altri, delle società EniPower e Snamprogetti per la successiva archiviazione. Il procedimento pertanto è proseguito a carico di ex dipendenti delle predette società, nonché nei confronti di dipendenti e dirigenti di alcune società fornitrici e delle stesse ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Eni, EniPower e Snamprogetti si sono costituite parte civile. Nel settembre 2011 il Tribunale di Milano ha condannato 9 imputati per i reati loro ascritti, oltre al risarcimento dei danni in solido tra loro e alla rifusione delle spese processuali sostenute dalle parti civili, ha dichiarato prescritti i reati contestati a 7 imputati, rappresentanti di alcune società coinvolte e ha pronunciato l'assoluzione per altri 15 imputati. Con riferimento agli enti imputati ai sensi del D.Lgs. 231/2001, il Giudice ha dichiarato 7 società responsabili degli illeciti amministrativi loro ascritti, applicando la sanzione amministrativa pecuniaria e la corrispondente confisca, ma ha escluso la costituzione di parte civile di Eni, EniPower e Saipem nei confronti degli enti imputati, cosi mutando la decisione assunta all'inizio del dibattimento, verosimilmente a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che ha statuito l'illegittimità della costituzione di parte civile nei confronti degli enti imputati ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Le parti condannate hanno proposto appello e nell'ottobre 2013 la Corte d'Appello di Milano ha confermato la decisione di primo grado, riformandola parzialmente solo con riferimento ad alcune persone fisiche per le quali è stato dichiarato di non doversi procedere per intervenuta prescrizione. La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello rimandando ad altra sezione, che ha nuovamente confermato la sentenza di primo grado, ferme restando le statuizioni della precedente sentenza di appello non oggetto di annullamento, in cui può includersi, ragionevolmente, la dichiarazione di prescrizione dei reati. Si è in attesa del deposito delle motivazioni.
(ii) Algeria. Sono pendenti in Italia ed all'estero procedimenti su presunti pagamenti corruttivi in relazione ad alcuni contratti aggiudicati dall'ex controllata Saipem in Algeria. Nel 2011 Eni ha ricevuto dalla Procura di Milano una "richiesta di consegna" di documentazione relativa ad attività di società del gruppo Saipem in Algeria (contratto GK3 e contratto Galsi/Saipem/Technip in relazione ad opere di ingegneria nella posa di un gasdotto). Il reato di "corruzione internazionale" indicato nella richiesta è una delle fattispecie previste dal D.Lgs. n. 231/2001, che prevede sanzioni pecuniarie ed interdittive in capo alla società e la confisca del profitto. Eni ha provveduto al deposito di documentazione relativa al progetto MLE (al quale partecipa tramite la allora "Divisione E&P") su base volontaria, non essendo tali documenti oggetto di richiesta della Procura. Nel novembre 2012 la Procura ha notificato a Saipem informativa di garanzia per illecito amministrativo relativo al reato di corruzione internazionale ex D.Lgs. 231/2001, unitamente ad un'ulteriore richiesta di consegna di documentazione contrattuale per attività in Algeria. Successivamente la Procura ha emesso ulteriori richieste e decreti notificati a Saipem volti ad acquisire documentazione in relazione a contratti di intermediazione e sub-contratti stipulati da Saipem in connessione con i progetti algerini. Anche ex dipendenti di Saipem risultavano indagati per il medesimo procedimento: in particolare, l'ex Amministratore Delegato, dimissionario nel dicembre 2012 a seguito degli sviluppi delle indagini, e l'ex Chief Operating Officer della Business Unit Engineering & Construction, il cui rapporto di lavoro con Saipem è cessato a inizio 2013. Nel febbraio 2013, presso le sedi di Eni in San Donato Milanese e Roma sono state effettuate attività di perquisizione e sequestro da parte della Guardia di Finanza, disposte dalla Procura di Milano e contestualmente è stata notificata ad Eni informativa di garanzia ex D.Lgs. 231/2001. Dagli atti si è appreso che la Procura aveva esteso le indagini anche nei confronti dell'ex Amministratore Delegato, di un dirigente e dell'ex CFO di Eni (che aveva precedentemente ricoperto il ruolo di CFO di Saipem anche nel periodo di riferimento della presunta corruzione oggetto di indagine da parte della Procura e prima di essere nominato CFO di Eni). Eni, pur ritenendosi estranea ai fatti oggetto di indagine, ha avviato una propria indagine interna, con l'assistenza di consulenti esterni, in aggiunta alle analisi e alle attività di verifica svolte dagli organi di vigilanza e controllo interni e da un gruppo di lavoro dedicato alla specifica vicenda. Nel corso del 2013, i consulenti esterni hanno effettuato:
Inoltre, nel corso del 2014 sono stati completati approfondimenti sul tema della direzione e coordinamento di Eni nei confronti di Saipem, sia per aspetti giuridici che amministrativo-contabili, con l'assistenza di professionisti esperti di dette materie e consulenti esterni, che hanno confermato l'autonomia operativa di Saipem rispetto alla controllante Eni nel periodo di riferimento. I risultati delle attività di indagine interna sono stati portati a conoscenza dell'Autorità giudiziaria, nello spirito di piena collaborazione con i magistrati inquirenti. Nel gennaio 2015 è stato emesso dalla Procura di Milano l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di Eni, Saipem e otto persone fisiche (tra cui l'ex CEO e l'ex CFO di Eni, il Chief Upstream Officer di Eni, all'epoca dei fatti oggetto di indagine responsabile di Eni E&P per il Nord Africa) per ipotesi di corruzione internazionale nei confronti di tutti gli indagati (incluse Eni e Saipem ai sensi del D.Lgs. 231/2001), aventi ad oggetto la stipula da parte di Saipem di contratti di intermediazione per attività Saipem in Algeria. Inoltre, ad alcune persone fisiche (tra cui l'ex CEO e l'ex CFO di Eni, il Chief Upstream Officer di Eni) è stato contestato anche il reato tributario di dichiarazione fraudolenta di Saipem, in relazione al trattamento contabile di tali contratti per gli anni di imposta 2009-2010. Eni ha richiesto ai propri consulenti esterni ulteriori analisi ed approfondimenti che hanno confermato le conclusioni raggiunte in precedenza. Nel febbraio 2015 la Procura ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio di tutti gli indagati per i reati indicati, mentre nell'ottobre 2015 il Tribunale di Milano ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Eni, dell'ex AD e del Chief Upstream Officer della Società per tutte le ipotesi di reato oggetto di contestazione. Nel febbraio 2016 la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dalla Procura di Milano avverso il provvedimento di non luogo a procedere, ha annullato la sentenza impugnata e ha disposto la trasmissione degli atti ad un nuovo Giudice presso il Tribunale di Milano. All'esito della nuova udienza preliminare, nel luglio 2016 il Giudice ha disposto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati, inclusa Eni. All'udienza del 26 febbraio 2018 il Pubblico Ministero, nel concludere la propria requisitoria, ha chiesto - tra l'altro - la condanna di Eni al pagamento di una sanzione pecuniaria. Seguirà la discussione delle difese delle persone fisiche e delle persone giuridiche coinvolte. Allo stato è pertanto in corso il giudizio di primo grado.
A seguito degli sviluppi delle indagini in Italia già alla fine del 2012, Eni ha preso contatto con le competenti Autorità americane (SEC e DoJ) per avviare un'informativa volontaria sul tema. Facendo seguito a tale comunicazione informale, la SEC e il DoJ hanno avviato indagini, nel corso delle quali è stata prodotta (ed è in corso di ulteriore produzione) numerosa documentazione da parte di Eni, inclusi gli esiti delle verifiche interne sopra indicate, in risposta a richieste sia formali che informali.
(iii) OPL 245 Nigeria. È pendente presso il Tribunale di Milano un procedimento penale avente ad oggetto un'ipotesi di corruzione internazionale per l'acquisizione nel 2011 del blocco esplorativo OPL 245 in Nigeria. Nel luglio 2014 la Procura ha notificato ad Eni SpA un'informazione di garanzia ai sensi del D.Lgs. 231/2001 e una richiesta di consegna ex art. 248 c.p.p. Il procedimento risulta avviato a seguito di un esposto presentato dalla ONG ReCommon e verte su presunte condotte corruttive che, secondo la Procura, si sarebbero verificate "in correlazione con la stipula del Resolution Agreement 29 aprile 2011 relativo alla cd. "Oil Prospecting Licence" del giacimento offshore individuato nel Blocco 245 in Nigeria". Eni ha assicurato la massima cooperazione con la magistratura, ha provveduto tempestivamente a consegnare la documentazione richiesta e ha preso contatto con le competenti Autorità americane (SEC e DoJ) per avviare un'informativa volontaria sul tema. Nel luglio 2014, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza hanno deliberato il conferimento di un incarico congiunto a uno studio legale statunitense indipendente, esperto in ambito anti-corruzione affinché, previa informativa all'Autorità giudiziaria, fosse espletata una verifica indipendente di natura forense sulla vicenda. I legali statunitensi hanno in sintesi concluso che non sono emerse evidenze di condotte illecite da parte di Eni in relazione alla transazione con il governo nigeriano del 2011 per l'acquisizione della licenza OPL 245 in Nigeria. Gli esiti di tale verifica sono stati messi a disposizione dell'Autorità giudiziaria.
Nel settembre 2014 la Procura di Milano ha notificato a Eni un "restraint order" di un giudice inglese che, a seguito di rogatoria richiesta da parte della Procura di Milano, ha disposto il sequestro di un conto bancario di terzi aperto presso una banca londinese. Poiché l'atto era stato notificato anche ad alcune persone fisiche, tra cui il CEO di Eni e il Chief Development, Operation & Technology Officer di Eni e l'ex CEO di Eni, si era desunto che gli stessi fossero stati iscritti nel registro degli indagati presso la Procura di Milano. All'udienza del settembre 2014 presso la Corte di Londra, Eni e le due persone fisiche coinvolte hanno evidenziato la propria estraneità rispetto al conto corrente sequestrato. In esito all'udienza il sequestro è stato confermato.
Nel dicembre 2016 è stato notificato a Eni l'avviso di conclusione delle indagini preliminari con la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Milano nei confronti, tra gli altri, degli attuali CEO, Chief Development, Operation & Technology Officer e Direttore International Negotiations di Eni e dell'ex CEO di Eni, oltre che di Eni ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
A seguito della notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato richiesto ai legali statunitensi indipendenti di accertare se i nuovi documenti resi disponibili dalla Procura di Milano potessero modificare le conclusioni delle verifiche condotte in precedenza. Agli stessi legali sono stati altresì resi disponibili i documenti depositati nel procedimento nigeriano più oltre descritto. I legali statunitensi hanno confermato le conclusioni delle precedenti verifiche.
Nel dicembre 2017 il GIP ha disposto il rinvio a giudizio di tutte le parti innanzi al Tribunale di Milano. Nel corso della prima udienza dibattimentale hanno chiesto di costituirsi parte civile la Repubblica Federale della Nigeria, nonché alcune ONG, che erano già state estromesse dal Giudice dell'Udienza Preliminare. Il processo è stato rinviato all'udienza del 14 maggio 2018 innanzi ad altra Sezione del Tribunale di Milano, designata per la trattazione del procedimento. Sulle richieste di costituzione di parte civile si deciderà in quella sede.
Nel gennaio 2017 la controllata Eni Nigerian Agip Exploration Ltd ("NAE") ha ricevuto copia di un provvedimento della Federal High Court di Abuja con il quale viene disposto su richiesta della Economic and Financial Crime Commission ("EFCC") un sequestro temporaneo ("Order") della licenza OPL 245, in pendenza del procedimento per asseriti reati di corruzione e riciclaggio di denaro in corso in Nigeria. NAE, unitamente al suo partner, ha tempestivamente depositato presso la stessa Corte istanza di revoca del provvedimento di sequestro. Nel marzo 2017 la Corte nigeriana ha revocato il provvedimento di sequestro. Successivamente Eni è venuta a conoscenza dell'avvenuto deposito delle contestazioni formulate da parte della EFCC e ne ha messo una copia a disposizione dei legali statunitensi incaricati della verifica indipendente di cui sopra. Questi ultimi hanno in sintesi concluso che le ulteriori verifiche da loro effettuate confermano le conclusioni delle precedenti, in base alle quali non è emersa alcuna evidenza di condotta illecita da parte di Eni in relazione all'acquisizione della licenza OPL 245 dal Governo Nigeriano.
(iv) Indagine Congo. Nel marzo 2017 la Guardia di Finanza ha notificato a Eni una richiesta di consegna di documenti ex art. 248 c.p.p. da cui si rileva che è stato aperto presso la Procura di Milano un fascicolo nei confronti di ignoti. La richiesta è relativa, in particolare, agli accordi sottoscritti da Eni Congo negli anni 2013/2014/2015 con il Ministero degli Idrocarburi, volti ad attività di esplorazione, sviluppo e produzione su alcuni permessi e alle modalità con cui furono individuate le imprese con cui Eni è entrata in partnership. Nel luglio 2017 la Guardia di Finanza ha notificato a Eni una nuova richiesta di documentazione ex art. 248 c.p.p. e un'informazione di garanzia ai sensi del D.Lgs. 231/2001 con riferimento al reato di corruzione internazionale. La richiesta fa espressamente seguito alla precedente richiesta di consegna di documenti del marzo 2017 e ha ad oggetto la verifica dei rapporti tra Eni e le sue controllate dal 2012 ad oggi con alcune società terze. Eni ha consegnato tutta la documentazione oggetto della richiesta notificata e ha preso contatto con le competenti Autorità americane (SEC e DoJ) per avviare un'informativa volontaria sul tema. Nel gennaio 2018 la Procura ha richiesto la proroga del termine delle indagini preliminari per ulteriori sei mesi a far data dal 31 gennaio sino al 30 luglio 2018. Nell'aprile 2018 la Procura della Repubblica di Milano ha notificato ad Eni un'ulteriore richiesta di documentazione ed al Chief Development, Operation & Technology Officer un decreto di perquisizione dal quale lo stesso, insieme ad un altro dipendente Eni, risulta fra gli indagati.
(i) Eni SpA (R&M) − Procedimenti penali accise sui carburanti. È pendente un procedimento penale innanzi alla Procura di Roma, avente ad oggetto la "presunta" evasione di accisa nell'ambito dell'attività di commercializzazione dei carburanti nel mercato della rete. In particolare, la contestazione riguarda la presunta immissione in consumo da parte di Eni di prodotti petroliferi in quantitativi superiori rispetto a quelli assoggettati ad accisa. Tale procedimento (n. 7320/2014 RGNR) costituisce la riunione di tre distinti filoni di indagine:
(i) un primo procedimento, avviato dalla Procura di Frosinone nei confronti di una società terza (Turrizziani Petroli) acquirente di carburanti da Eni. Nell'ambito di tale indagine, estesa poi ad Eni, sono stati acquisiti presso quest'ultima dati e informazioni riguardanti l'assolvimento delle accise in relazione ai quantitativi di carburante esitati dalle tre basi dapprima oggetto d'indagine (Gaeta, Napoli e Livorno). Eni ha fornito la massima collaborazione possibile, consegnando tutta la documentazione richiesta. La Guardia di Finanza di Frosinone, unitamente alla locale Agenzia delle Dogane in esito alle indagini espletate ha emesso nel novembre 2013 un Processo Verbale di Constatazione per il mancato pagamento dell'accisa negli anni 2007-2012 per un valore di €1,55 milioni e nel maggio 2014 l'Agenzia delle Dogane di Roma ha emesso il relativo avviso di pagamento, prontamente impugnato dalla Società innanzi alla Commissione Tributaria di I grado di Roma. Nel marzo 2018 è stato depositato il dispositivo della sentenza con la quale la Commissione ha accolto il ricorso presentato da Eni avverso la contestazione di omesso versamento di accise. La sentenza condanna altresì l'Agenzia delle Dogane alle spese di giudizio;
(ii) un secondo procedimento derivante da un filone di indagine presso la Procura di Prato, riguardante il deposito di Calenzano per sottrazione di carburante attraverso una manipolazione degli erogatori, successivamente esteso anche alla Raffineria di Stagno (Livorno);
(iii) un terzo procedimento, avviato dalla Procura di Roma, avente ad oggetto la presunta sottrazione di prodotto al pagamento delle accise in relazione alle eccedenze di prodotto allo scarico rispetto ai quantitativi indicati nei documenti fiscali di accompagnamento. Quest'ultimo procedimento rappresenta uno sviluppo di quello avviato dalla Procura di Frosinone e nel quale il primo procedimento è confluito, riguardante fatti sostanzialmente analoghi a quelli oggetto del procedimento di provenienza, con tuttavia alcune differenze sia in ordine alla natura dei reati contestati, sia in relazione alle condotte oggetto dell'accertamento. Anche il procedimento pendente innanzi alla Procura di Prato era stato riunito nel marzo 2015 al procedimento di Roma. La Procura di Roma ha ipotizzato, infatti, la sussistenza di un'associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione sistematica di prodotti petroliferi presso tutte le 22 basi di carico di Eni dislocate sul territorio nazionale.
Nel settembre 2014 è stato eseguito un ulteriore decreto di perquisizione e sequestro disposto dalla Procura di Roma nei confronti dell'allora ex Direttore Generale della "Divisione R&M". I presupposti del provvedimento sono analoghi a quelli del precedente, tuttavia l'accertamento in questione riguarda anche il periodo in cui al vertice della Divisione R&M vi era il precedente Direttore Generale. Nel marzo 2015 è stata eseguita una perquisizione su tutti i depositi del circuito Eni in Italia, disposta dalla Procura di Roma nell'ambito del medesimo procedimento, per verificare l'esistenza di comportamenti fraudolenti finalizzati a manomettere i sistemi di misurazione dei carburanti movimentati presso i predetti depositi e funzionali agli adempimenti fiscali in materia di accise. Nel settembre 2015 la Procura di Roma ha disposto un accertamento tecnico al fine di verificare la rispondenza dei software installati presso alcune testate metriche sequestrate in precedenza con quelli depositati dal fabbricante metrico terzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Gli accertamenti tecnici si sono conclusi con la verifica della conformità dei software analizzati. In questa occasione si è appreso che il procedimento è stato esteso ad un cospicuo numero di dipendenti ed ex dipendenti della Società. Nel novembre 2017 è stato eseguito presso le raffinerie e i depositi di Eni in Italia un provvedimento di sequestro preventivo dei misuratori di prodotti petroliferi emesso dal Tribunale di Roma su richiesta della Procura. La Società, anche in considerazione delle conseguenze connesse al fermo totale delle attività di raffinazione e di rifornimento di carburanti, ha interloquito con la Procura al fine di ridurre per quanto possibile al minimo l'impatto verso i clienti, le società e i servizi e dopo pochi giorni è stato revocato il sequestro preventivo, in ragione degli impegni assunti dalla Società, parte terza non indagata.
Eni continua a fornire la massima collaborazione all'Autorità Giudiziaria. Nel dicembre 2017 sono stati nominati nell'ambito del procedimento consulenti tecnici di rinomata professionalità e competenza, ai fini della verifica di integrity sui siti interessati dal sequestro e i cui esiti saranno oggetto di confronto con l'Autorità Giudiziaria. Le verifiche sono in corso.
Nel marzo 2018 è stato notificato dalla Procura di Roma l'avviso di conclusione delle indagini preliminari inerente il procedimento penale n. 7320/2014 relativo ai siti Calenzano, Livorno, Sannazzaro, Pomezia, Napoli, Gaeta ed Ortona. All'esito delle indagini, per quanto di interesse di Eni, il procedimento coinvolge gli allora responsabili di deposito/direttori di raffinerie sopra indicati per i reati di sottrazione aggravata e continuata al pagamento delle accise, alterazione/rimozione di sigilli, uso/detenzione di misure/pesi con falsa impronta; inoltre, in capo ad alcuni addetti di deposito ed il loro responsabile è contestata un'ipotesi di frode processuale.
(ii) Procura della Repubblica di Milano – Proc. Pen. 12333/2017. In data 6 febbraio 2018 è stato notificato un decreto di perquisizione e sequestro con riferimento alle ipotesi di reato associativo finalizzato alla calunnia ed alle false informazioni rese al Pubblico Ministero. Dal provvedimento risulta indagato, tra gli altri, l'ex Chief Legal and Regulatory Affairs di Eni, attualmente Chief Gas & LNG Marketing and Power Officer della Società. Secondo quanto riportato nel decreto, l'associazione sarebbe finalizzata ad intralciare l'attività giudiziaria nei procedimenti penali di Milano che vedono coinvolta, tra gli altri, Eni ed alcuni dei suoi amministratori e dirigenti.
Inoltre, Eni non risulta essere oggetto d'indagine.
(iii) Angola. È stato definito tra le società petrolifere internazionali operanti in Angola, tra le quali Eni, e le Autorità tributarie del Paese un accordo transattivo globale che pone fine a una serie di dispute protrattesi per circa 15 anni in materia di deducibilità di alcuni costi sostenuti dai contrattisti nello svolgimento delle attività petrolifere in regime di PSA, nonché di timing di deducibilità degli investimenti in progress. Tale accordo prevede il riconoscimento alle Autorità angolane di parte dei maggiori imponibili contestati sotto forma di petroleum income taxes. Per quanto riguarda Eni, i fondi esistenti nell'opening balance sono risultati capienti per sostenere gli oneri di competenza della suddetta transazione globale.
particolare, per attività in Iraq – "in cui sono coinvolte, come stazione appaltante, società del Gruppo Eni". I reati contestati sono associazione a delinquere e corruzione per attività di Eni Zubair in Iraq e di Saipem nel progetto "Jurassic" in Kuwait. Alla luce delle contestazioni descritte nell'atto, Eni Zubair, Eni e Saipem appaiono parti lese dai comportamenti contestati ai propri dipendenti, qualificati come "dirigenti infedeli del Gruppo Eni". Contestualmente al decreto di sequestro è stata notificata a Eni e a Saipem informativa di garanzia ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001. Dalle successive notifiche degli atti di proroga indagini sono risultati altresì indagati un ulteriore dipendente della Società e altri fornitori. Nell'aprile 2012 la Procura di Milano ha emesso richiesta di applicare a Eni la misura dell'interdizione per un anno e sei mesi dall'esercizio delle attività previste nel production sharing agreement. Il Giudice ha rigettato, ritenendola infondata, la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura e ha respinto l'appello di quest'ultima, per la mancanza di indizi sufficientemente gravi a carico di Eni, ritenendo altresì più che ragionevole la tesi difensiva circa il fatto che Eni abbia subito ingenti danni in conseguenza delle cattive performance di alcuni fornitori coinvolti nel progetto Kashagan. Inoltre, il Tribunale ha rilevato la mancanza delle esigenze cautelari in conseguenza del riassetto delle attività in Kazakhstan, dando atto altresì delle numerose iniziative di verifica e controllo interno tempestivamente adottate da Eni. Anche sulla base di tale provvedimento, nel marzo 2014 la difesa di Eni ha presentato istanza di archiviazione. La Procura ha presentato richiesta di archiviazione per le persone fisiche, accolta dal Giudice nel gennaio 2017 e nel marzo 2017 il procedimento è stato archiviato anche per la persona giuridica Eni.
(iv) Blocco Marine XII (Congo). Nel luglio 2015 Eni ha ricevuto una richiesta di produzione documentale emessa dal Department of Justice ("DoJ") degli USA in relazione agli asset "Marine XII" in Congo e ai rapporti intrattenuti con alcune persone fisiche e società. Dai primi contatti informali intercorsi tra i legali americani incaricati da Eni e il DoJ, è emerso che l'atto si inseriva in un contesto di indagine più ampio, nei confronti di parti terze. Eni ha completato la trasmissione della documentazione richiesta dal DoJ.
Eni opera in regime di concessione prevalentemente nel settore Exploration & Production e nella linea di business Refining & Marketing. Nel settore Exploration & Production le clausole contrattuali che regolano le concessioni minerarie, le licenze e i permessi esplorativi disciplinano l'accesso di Eni alle riserve di idrocarburi e differiscono da Paese a Paese. Le concessioni minerarie, le licenze e i permessi sono assegnati dal titolare del diritto di proprietà, generalmente Enti pubblici, compagnie petrolifere di Stato e, in alcuni contesti giuridici, anche privati. In forza dell'assegnazione della concessione mineraria, Eni sostiene i rischi e i costi connessi all'attività di esplorazione, sviluppo e i costi operativi e ha diritto alle produzioni realizzate. A fronte delle concessioni minerarie ricevute, Eni corrisponde delle royalties e, in funzione della legislazione fiscale vigente nel Paese, è tenuta al pagamento delle imposte sul reddito derivante dallo sfruttamento della concessione. Nei Production Sharing Agreement e nei contratti di service il diritto sulle produzioni realizzate è determinato dagli accordi contrattuali con le compagnie petrolifere di Stato concessionarie, che stabiliscono le modalità di rimborso sotto forma di diritto sulle produzioni, dei costi sostenuti per le attività Eni
di esplorazione, sviluppo e dei costi operativi (cost oil) e la quota di spettanza a titolo di remunerazione (profit oil). Nella linea di business Refining & Marketing alcune stazioni di servizio e altri beni accessori al servizio di vendita insistono su aree autostradali concesse a seguito di una gara pubblica in sub-concessione dalle società concessionarie autostradali per l'erogazione del servizio di distribuzione di prodotti petroliferi e lo svolgimento delle attività accessorie. A fronte dell'affidamento dei servizi sopra indicati, Eni corrisponde alle società autostradali royalties fisse e variabili calcolate in funzione dei quantitativi venduti. Al termine delle concessioni è generalmente prevista la devoluzione gratuita dei beni immobili non rimovibili.
I rischi connessi all'impatto delle attività Eni sull'ambiente, sulla salute e sulla sicurezza sono descritti nei Fattori di rischio e di incertezza - Rischio operation e connessi rischi in materia di HS&E della Relazione sulla gestione. In futuro, Eni sosterrà costi di ammontare significativo per adempiere gli obblighi previsti dalle norme in materia di salute, sicurezza e ambiente, nonché per il ripristino ambientale, la bonifica e messa in sicurezza di aree in precedenza adibite a produzioni industriali e siti dismessi. In particolare, per quanto riguarda il rischio ambientale, Eni attualmente non ritiene che vi saranno effetti negativi sul bilancio consolidato in aggiunta ai fondi stanziati e tenuto conto degli interventi già effettuati e delle polizze assicurative stipulate. Tuttavia non può essere escluso con certezza il rischio che Eni possa incorrere in ulteriori costi o responsabilità anche di proporzioni rilevanti perché, allo stato attuale delle conoscenze, è impossibile prevedere gli effetti dei futuri sviluppi tenuto conto, tra l'altro, dei seguenti aspetti: (i) la possibilità che emergano nuove contaminazioni; (ii) i risultati delle caratterizzazioni in corso e da eseguire e gli altri possibili effetti derivanti dall'applicazione del Decreto Legislativo n. 152/2006; (iii) gli eventuali effetti di nuove leggi e regolamenti per la tutela dell'ambiente (es. Legge 68/2015 sugli Ecoreati e Direttiva UE 2015/2193 sugli impianti di combustione medi); (iv) gli effetti di eventuali innovazioni tecnologiche per il risanamento ambientale; (v) la possibilità di controversie e la difficoltà di determinare le eventuali conseguenze, anche in relazione alla responsabilità di altri soggetti e ai possibili indennizzi.
A partire dal 2013 in Europa ha preso il via la terza fase del sistema di scambio di quote (EU-ETS), durante la quale lo strumento principale di assegnazione dei permessi di emissione alle installazioni è rappresentato dalla vendita all'asta, in luogo dell'assegnazione gratuita basata sulle emissioni storiche. Per il periodo 2013-2020 l'assegnazione gratuita dei permessi avviene utilizzando parametri di riferimento europei specifici per ogni settore industriale (cd. benchmark), ad eccezione del settore termoelettrico, per il quale non sono più previste assegnazioni gratuite. Tale contesto regolatorio determina per gli impianti Eni soggetti ad emission trading l'assegnazione di un quantitativo di permessi di emissione generalmente inferiore rispetto alle emissioni registrate nell'anno di riferimento, con la necessità di acquistare le quote necessarie ai fini di compliance tramite l'approvvigionamento sul mercato delle emissioni. Nell'esercizio 2017 le emissioni di anidride carbonica delle installazioni Eni sono risultate, complessivamente, superiori rispetto ai permessi assegnati. A fronte di 19,47 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessa in atmosfera sono stati assegnati 8,53 milioni di tonnellate di permessi di emissione, facendo registrare un deficit di 10,94 milioni di tonnellate. L'intero deficit è stato compensato tramite l'approvvigionamento dei permessi mancanti sul mercato delle emissioni.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 66.920 | 55.764 | 72.290 |
| Variazione dei lavori in corso di ordinazione | (1) | (2) | (4) |
| 66.919 | 55.762 | 72.286 |
I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono indicati al netto delle seguenti voci:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Accise | 11.378 | 11.913 | 11.889 |
| Prestazioni fatturate a partner per attività in joint venture | 4.702 | 4.441 | 5.609 |
| Vendite a gestori di impianti stradali per consegne fatturate a titolari di carte di credito | 1.675 | 1.553 | 1.643 |
| Vendite in conto permuta di prodotti petroliferi, escluse le accise | 994 | 878 | 1.154 |
| 18.749 | 18.785 | 20.295 |
I ricavi netti della gestione caratteristica sono analizzati per settore di attività e per area geografica di destinazione alla nota n. 46 − Informazioni per settore di attività e per area geografica.
I ricavi netti della gestione caratteristica verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 − Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Plusvalenze da vendite di attività materiali, immateriali e rami d'azienda | 3.288 | 14 | 459 |
| Proventi per variazione prezzi di vendita su operazioni overlifting e underlifting | 166 | 238 | 253 |
| Locazioni e affitti di azienda | 84 | 81 | 85 |
| Penalità contrattuali e altri proventi relativi a rapporti commerciali | 42 | 72 | 36 |
| Indennizzi | 9 | 122 | 36 |
| Altri proventi(*) | 469 | 404 | 383 |
| 4.058 | 931 | 1.252 |
(*) Di importo unitario inferiore a €50 milioni.
Le plusvalenza da vendita di attività materiali, immateriali e rami d'azienda di €3.288 milioni riguardano per €1.985 milioni la cessione dell'interest del 25% dell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico e per €1.281 milioni la cessione del 40% dell'asset Zohr in Egitto. Gli indennizzi 2016 di €122 milioni riguardano il parziale risarcimento del danno patrimoniale registrato a seguito dell'incidente occorso all'impianto di conversione EST presso la raffineria di Sannazzaro.
Gli altri ricavi e proventi verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 − Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci | 35.907 | 27.783 | 39.812 |
| Costi per servizi | 12.228 | 12.727 | 13.197 |
| Costi per godimento di beni di terzi | 1.684 | 1.672 | 2.205 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 886 | 505 | 644 |
| Oneri per variazione prezzi di vendita su operazioni overlifting e underlifting | 145 | 240 | 278 |
| Altri oneri | 1.844 | 1.512 | 1.135 |
| 52.694 | 44.439 | 57.271 | |
| a dedurre: | |||
| - incrementi per lavori interni - attività materiali | (224) | (297) | (323) |
| - incrementi per lavori interni - attività immateriali | (9) | (18) | (100) |
| 52.461 | 44.124 | 56.848 |
Gli acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi comprendono costi geologici e geofisici dell'attività esplorativa del settore Exploration & Production che ammontano a €273 milioni (€204 milioni e €254 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) e canoni per contratti di leasing operativo per €1.022 milioni (€566 milioni e €635 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015). I costi di ricerca e sviluppo privi dei requisiti per la rilevazione nell'attivo patrimoniale ammontano a €185 milioni (€161 milioni e €176 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015).
petroliferi per €674 milioni (€572 milioni e €865 milioni e rispettivamente nel 2016 e nel 2015).
Gli altri oneri di €1.844 milioni (€1.512 milioni e €1.135 milioni e rispettivamente nel 2016 e nel 2015) comprendono l'accantonamento al fondo svalutazione crediti commerciali da parte del settore Gas & Power per €446 milioni (€399 milioni e €549 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015), prevalentemente relativo al business retail.
I costi per godimento di beni di terzi comprendono royalties su prodotti
I pagamenti minimi futuri dovuti per contratti di leasing operativo non annullabili si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Pagabili entro: | |||
| 1 anno | 883 | 593 | 495 |
| da 2 a 5 anni | 1.710 | 1.040 | 1.061 |
| oltre 5 anni | 1.939 | 785 | 809 |
| 4.532 | 2.418 | 2.365 |
I contratti di leasing operativo riguardano principalmente asset per attività di perforazione e produzione, time charter e noli di navi a lungo termine, terreni, stazioni di servizio e immobili per ufficio. Questi contratti possono prevedere opzioni di rinnovo. Non ci sono significative restrizioni imposte ad Eni dagli accordi di leasing operativo con riferimento alla distribuzione di dividendi, alla disponibilità degli asset o alla capacità di indebitarsi. L'incremento di €2.114 milioni rispetto al 2016 dei pagamenti minimi futuri dovuti per contratti di leasing operativo non annullabili è dovuto per €2.280 milioni agli impegni assunti dal settore Exploration & Production a fronte di contratti di leasing di navi FPSO a seguito dell'avvio nel 2017 dei progetti di sviluppo in Angola e in Ghana.
Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri al netto degli utilizzi per esuberanza di €886 milioni (€505 milioni e €644 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) riguardano l'accantonamento netto al fondo rischi per contenziosi di €375 milioni (accantonamenti netti di €55 milioni e di €179 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) e l'accantonamento netto al fondo rischi ambientali di €200 milioni (accantonamenti netti di €198 milioni e €232 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015). Maggiori informazioni sono riportate alla nota n. 30 − Fondi per rischi e oneri. Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri al netto degli utilizzi per esuberanza sono analizzati per settore di attività alla nota n. 46 – Informazioni per settore di attività e per area geografica.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Salari e stipendi | 2.447 | 2.491 | 2.648 |
| Oneri sociali | 441 | 445 | 453 |
| Oneri per programmi a benefici ai dipendenti | 113 | 81 | 85 |
| Altri costi | 162 | 202 | 182 |
| 3.163 | 3.219 | 3.368 | |
| a dedurre: | |||
| - incrementi per lavori interni - attività materiali | (202) | (215) | (203) |
| - incrementi per lavori interni - attività immateriali | (10) | (10) | (46) |
| 2.951 | 2.994 | 3.119 |
Gli altri costi di €162 milioni (€202 milioni e €182 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) comprendono oneri per esodi agevolati per €18 milioni (€47 milioni e €31 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) e oneri per programmi a contributi definiti per €90 milioni (€83 milioni e €86 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015).
Gli oneri per programmi a benefici ai dipendenti sono analizzati alla nota n. 31 – Fondi per benefici ai dipendenti.
Il numero medio dei dipendenti delle imprese incluse nell'area di consolidamento ripartito per categoria è il seguente:
| 2017 | 2016 | 2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (numero) | Controllate | Joint operations |
Controllate | Joint operations |
Controllate | Joint operations |
| Dirigenti | 995 | 17 | 1.018 | 18 | 1.044 | 17 |
| Quadri | 9.089 | 98 | 9.160 | 109 | 9.091 | 108 |
| Impiegati | 16.721 | 371 | 17.180 | 384 | 17.685 | 379 |
| Operai | 5.659 | 285 | 5.703 | 294 | 5.895 | 303 |
| 32.464 | 771 | 33.061 | 805 | 33.715 | 807 |
Il numero medio dei dipendenti è calcolato come semisomma dei dipendenti all'inizio e alla fine del periodo; l'anno 2015 non comprende i dipendenti delle discontinued operations (gruppo Saipem). Il numero medio dei dirigenti comprende i manager assunti e operanti all'estero la cui posizione organizzativa è assimilabile alla qualifica di dirigente.
L'Assemblea del 13 aprile 2017 ha approvato il Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2017-2019, conferendo al Consiglio di Amministrazione ogni potere necessario per l'attuazione del Piano e autorizzando lo stesso a disporre fino a un massimo di 11 milioni di azioni proprie al servizio del Piano. Il Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2017-2019 prevede tre attribuzioni di azioni ordinarie negli anni 2017, 2018 e 2019 ed è destinato all'Amministratore Delegato di Eni e ai dirigenti di Eni e delle sue società controllate rientranti nell'ambito delle "risorse manageriali critiche per il business", individuate tra coloro che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati aziendali o che sono di interesse strategico, compresi i dirigenti con responsabilità strategiche. Il Piano prevede l'assegnazione di azioni Eni a titolo gratuito ai beneficiari al termine di un periodo di vesting triennale a condizione che gli stessi siano rimasti in servizio; coerentemente alla natura sostanziale di retribuzione, ai sensi delle disposizioni dei principi contabili internazionali, il costo del piano è determinato con riferimento al fair value degli strumenti attribuiti e alla previsione del numero di azioni che saranno effettivamente assegnate al termine del vesting period; il costo è rilevato pro-rata temporis lungo il vesting period.
Il numero di azioni che verrà assegnato a scadenza dipende: (i) per il 50%, dall'andamento del Total Shareholder Return (TSR) del titolo Eni, rapportato al TSR dell'indice FTSE Mib di Borsa Italiana, confrontato con quello registrato da un gruppo di competitors di Eni ("Peers Group")26 rapportato anch'esso con il TSR delle rispettive borse valori di riferimento27; e (ii) per il 50%, dalla variazione percentuale annuale del Net Present Value (NPV) delle riserve certe confrontata con l'analoga variazione di ciascuna società del Peer Group.
In base all'andamento dei parametri di performance sopra indicati, il numero di azioni che saranno offerte a titolo gratuito dopo tre anni dall'attribuzione potrà essere compreso tra lo 0% e il 180% del numero
(26) Il Peer Group è composto dalla seguenti società: Anadarko, Apache, BP, Chevron, ConocoPhillips, ExxonMobil, Marathon Oil, Royal Dutch Shell, Statoil e Total.
(27) La condizione di performance connessa con il TSR ai fini dei principi contabili internazionali rappresentata una cd. market condition.
delle azioni attribuite inizialmente; il 50% delle azioni che saranno effettivamente assegnate a ciascun beneficiario in servizio sarà sottoposta ad una clausola di lock-up che ne impedisce il trasferimento per un anno dalla data di assegnazione.
Alla data di attivazione del piano (cd. grant date) sono state attribuite n. 1.719.061 azioni; il fair value medio ponderato di tali azioni alla medesima data è pari a 7,99 euro per azione.
In particolare, la determinazione del valore di mercato è stata operata adottando appropriate tecniche di valutazione avuto riguardo ai differenti parametri di performance previsti dal piano (metodo stocastico per la componente del piano afferente al TSR e modello Black-Scholes per la componente afferente al NPV delle riserve) tenendo conto, essenzialmente, del valore del titolo Eni alla data di attribuzione (€13,81 per azione), ridotto dei dividendi attesi nel vesting period (5,79% del prezzo dell'azione determinato considerando i dividendi annunciati nei 12 mesi precedenti l'attribuzione), considerando la volatilità del titolo (25,12%), le previsioni relative all'andamento dei parametri di performance, nonché il minor valore attribuibile alle azioni caratterizzate dal vincolo di cedibilità al termine del vesting period (cd. lock-up period).
Il costo relativo a Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2017-2019, rilevato come componente del costo lavoro, ammonta a €0,4 milioni con contropartita alle riserve di patrimonio netto.
I compensi spettanti ai soggetti che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, direzione e controllo della Società e quindi gli amministratori esecutivi e non, i dirigenti con responsabilità strategica (cd. key management personnel) in carica nel corso dell'esercizio ammontano (incluso i contributi e gli oneri accessori) a €43 milioni, €44 milioni e €42 milioni rispettivamente per il 2017, il 2016 e il 2015 e si analizzano come segue:
| 43 | 44 | 42 | |
|---|---|---|---|
| Indennità per cessazione del rapporto di lavoro | 7 | 4 | 2 |
| Altri benefici a lungo termine | 9 | 12 | 12 |
| Benefici successivi al rapporto di lavoro | 2 | 2 | 2 |
| Salari e stipendi | 25 | 26 | 26 |
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
I compensi spettanti agli amministratori ammontano a €14,5 milioni, €7,1 milioni e €6,7 milioni rispettivamente per gli esercizi 2017, 2016 e 2015. I compensi spettanti ai sindaci ammontano a €0,760 milioni, €0,738 milioni e €0,551 milioni, rispettivamente per gli esercizi 2017, 2016 e 2015. I compensi comprendono gli emolumenti e ogni altra somma avente natura retributiva, previdenziale e assistenziale dovuti per lo svolgimento della funzione di amministratore o di sindaco in Eni SpA e in altre imprese incluse nell'area di consolidamento, che abbiano costituito un costo per Eni, anche se non soggetti all'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Gli altri proventi (oneri) operativi relativi a strumenti finanziari derivati su commodity si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) netti su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 12 | (1) | 2 |
| Proventi (oneri) netti su altri strumenti finanziari derivati | (44) | 17 | (487) |
| (32) | 16 | (485) |
I proventi (oneri) netti su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge riguardano la quota inefficace del fair value degli strumenti finanziari derivati su commodity posti in essere dal settore Gas & Power. I proventi (oneri) netti su altri strumenti finanziari derivati riguardano: (i) gli effetti da regolamento e valutazione a fair value degli strumenti finanziari derivati su merci privi dei requisiti formali per essere trattati in base all'hedge accounting secondo gli IFRS, in quanto stipulati su importi corrispondenti all'esposizione netta del rischio commodity, di trading sui prezzi delle commodity e per attività di trading proprietario per €44 milioni di oneri netti (proventi netti per €36 milioni e oneri netti per €471 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015); (ii) la valutazione a fair value di derivati impliciti presenti nelle formule prezzo di contratti di fornitura di lungo termine di gas nel settore Exploration & Production per oneri netti di €19 milioni e di €16 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015.
I costi verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 − Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Ammortamenti: | |||
| - attività materiali | 7.199 | 7.308 | 8.646 |
| - attività immateriali | 286 | 253 | 303 |
| 7.485 | 7.561 | 8.949 | |
| a dedurre: | |||
| - incrementi per lavori interni - attività materiali | (2) | (2) | (9) |
| 7.483 | 7.559 | 8.940 |
Gli ammortamenti sono analizzati per settore di attività alla nota n. 46 − Informazioni per settore di attività e per area geografica.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Svalutazioni: | |||
| - attività materiali | 848 | 1.067 | 5.993 |
| - attività immateriali | 14 | 544 | |
| 862 | 1.067 | 6.537 | |
| a dedurre: | |||
| - riprese di valore di attività materiali | (1.055) | (1.153) | (3) |
| - riprese di valore di attività immateriali | (32) | (389) | |
| (225) | (475) | 6.534 |
Le svalutazioni (riprese di valore) nette sono analizzate per settore di attività alla nota n. 46 - Informazioni per settore di attività e per area geografica.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Radiazioni: | |||
| - attività materiali | 239 | 289 | 678 |
| - attività immateriali | 24 | 61 | 10 |
| 263 | 350 | 688 |
Le radiazioni sono analizzate per settore di attività alla nota n. 46 – Informazioni per settore di attività e per area geografica.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) finanziari | |||
| Proventi finanziari | 3.924 | 5.850 | 8.635 |
| Oneri finanziari | (5.886) | (6.232) | (10.104) |
| Proventi (oneri) netti su attività finanziarie destinate al trading | (111) | (21) | 3 |
| (2.073) | (403) | (1.466) | |
| Strumenti finanziari derivati | 837 | (482) | 160 |
| (1.236) | (885) | (1.306) |
Il valore netto dei proventi e oneri finanziari si analizza come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) finanziari correlati all'indebitamento finanziario netto | |||
| - Interessi e altri oneri su prestiti obbligazionari | (638) | (639) | (740) |
| - Proventi (oneri) netti su attività finanziarie destinate al trading | (111) | (21) | 3 |
| - Interessi e altri oneri verso banche e altri finanziatori | (113) | (118) | (98) |
| - Interessi e altri proventi su crediti finanziari e titoli non strumentali all'attività operativa | 16 | 37 | 2 |
| - Interessi attivi verso banche | 12 | 15 | 19 |
| (834) | (726) | (814) | |
| Differenze attive (passive) di cambio | |||
| - Differenze attive di cambio | 3.549 | 5.579 | 8.400 |
| - Differenze passive di cambio | (4.454) | (4.903) | (8.754) |
| (905) | 676 | (354) | |
| Altri proventi (oneri) finanziari | |||
| - Interessi e altri proventi su crediti finanziari e titoli strumentali all'attività operativa | 128 | 143 | 120 |
| - Oneri finanziari imputati all'attivo patrimoniale | 73 | 106 | 166 |
| - Oneri finanziari connessi al trascorrere del tempo(a) | (264) | (312) | (291) |
| - Altri proventi (oneri) finanziari | (271) | (290) | (293) |
| (334) | (353) | (298) | |
| (2.073) | (403) | (1.466) |
(a) La voce riguarda l'incremento dei fondi per rischi e oneri che sono indicati, ad un valore attualizzato, nelle passività non correnti del bilancio.
I proventi (oneri) su strumenti finanziari derivati si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Strumenti finanziari derivati su valute | 809 | (494) | 96 |
| Strumenti finanziari derivati su tassi di interesse | 28 | (12) | 31 |
| Opzioni | 24 | 33 | |
| 837 | (482) | 160 |
I proventi netti su strumenti finanziari derivati di €837 milioni (oneri netti per €482 milioni e proventi netti per €160 milioni rispettivamente nel 2016 e nel 2015) comprendono la valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati privi dei requisiti formali per essere trattati in base all'hedge accounting secondo gli IFRS in quanto stipulati su importi corrispondenti all'esposizione netta dei rischi su cambi e su tassi d'interesse e, pertanto, non sono riferibili a specifiche transazioni commerciali o finanziarie. Gli strumenti finanziari derivati su cambi comprendono la gestione del rischio di cambio economico implicito nelle formule prezzo delle commodity del settore Gas & Power. La stessa carenza di requisiti formali per considerare di copertura gli strumenti finanziari derivati comporta la rilevazione delle differenze attive nette di cambio in quanto gli effetti dell'adeguamento al cambio di fine esercizio delle attività e passività in moneta diversa da quella funzionale non vengono contabilmente compensate dalla variazione dei fair value degli strumenti finanziari derivati. I proventi netti su opzioni del 2016 di €24 milioni (proventi per €33 milioni nel 2015) riguardano: (i) il fair value dell'opzione implicita nel bond convertibile in azioni Snam SpA per €26 milioni di proventi (proventi per €33 milioni nel 2015) dovuto al rigiro per chiusura a conto economico del valore al 31 dicembre 2015 dell'opzione implicita sul prestito obbligazionario convertibile; (ii) il fair value dell'opzione implicita nel bond convertibile equity-linked non diluitivo per €2 milioni di oneri.
I proventi (oneri) finanziari verso parti correlate sono indicati alla nota n. 47 − Rapporti con parti correlate.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Plusvalenza da valutazione con il metodo del patrimonio netto | 124 | 77 | 150 |
| Minusvalenza da valutazione con il metodo del patrimonio netto | (353) | (370) | (615) |
| Utilizzi (accantonamenti) netti del fondo copertura perdite per valutazione con il metodo del patrimonio netto | (38) | (33) | (6) |
| (267) | (326) | (471) |
L'analisi delle plusvalenze e minusvalenze delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto è indicata alla nota n. 20 – Partecipazioni.
L'effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto è analizzato per settore di attività alla nota n. 46 − Informazioni per settore di attività e per area geografica.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Dividendi | 205 | 143 | 402 |
| Plusvalenze (minusvalenze) nette da vendita | 163 | (14) | 164 |
| Altri proventi (oneri) netti | (33) | (183) | 10 |
| 335 | (54) | 576 |
I dividendi di €205 milioni si riferiscono alla Nigeria LNG Ltd per €167 milioni e alla Saudi European Petrochemical Co per €21 milioni.
I dividendi relativi al 2016 di €143 milioni si riferiscono alla Nigeria LNG Ltd per €76 milioni e alla Saudi European Petrochemical Co per €45 milioni.
I dividendi relativi al 2015 di €402 milioni si riferiscono alla Nigeria LNG Ltd per €222 milioni, alla Saudi European Petrochemical Co per €69 milioni, alla Snam SpA per €72 milioni e alla Galp Energia SGPS SA per €21 milioni.
Le plusvalenze nette da vendite di €163 milioni riguardano la cessione del 100% del capitale sociale di Eni Gas & Power NV e della sua controllata Eni Wind Belgium NV.
Le minusvalenze nette da vendite relative al 2016 di €14 milioni riguardano: (i) la minusvalenza di €32 milioni relativa alla cessione del 2,22% (intera quota posseduta) del capitale sociale di Snam SpA; (ii) la plusvalenza di €11 milioni relativa alla cessione del 100% del capitale sociale di Eni Hungaria Zrt e di Eni Slovenjia Doo; (iii) la plusvalenza di €6 milioni relativa alla cessione del 30% del capitale sociale (intera quota posseduta) di Pokrovskoe Petroleum BV e del 60% del capitale sociale (intera quota posseduta) di Zagoryanska Petroleum BV.
Le plusvalenze nette da vendite relative al 2015 di €164 milioni riguardano: (i) la plusvalenza di €98 milioni relativa alla cessione dell'8% del capitale sociale di Galp Energia SGPS SA; (ii) la plusvalenza di €46 milioni relativa alla cessione del 6,03% del capitale sociale di Snam SpA; (iii) la plusvalenza di €32 milioni relativa alla cessione del 100% del capitale sociale di Eni eská Republika Sro; (iv) la plusvalenza di €31 milioni relativa alla cessione del 100% del capitale sociale di Eni Romania Srl; (v) la plusvalenza di €6 milioni relativa alla cessione del 32,445% (intera quota posseduta) della partecipazione in eská Rafinérská AS (CRC); (vi) la plusvalenza di €1 milione relativa alla cessione del 100% del capitale sociale di Eni Slovensko Spol Sro; (vii) la minusvalenza di €47 milioni relativa alla cessione del 76% (intera quota posseduta) di Inversora de Gas Cuyana SA, del 6,84% (intera quota posseduta) di Distribuidora de Gas Cuyana SA, del 25% (intera quota posseduta) di Inversora de Gas del Centro SA e del 31,35% (intera quota posseduta) di Distribuidora de Gas del Centro SA.
Gli altri oneri netti di €33 milioni comprendono la svalutazione relativa alle partecipate Unión Fenosa Gas SA per €35 milioni.
Gli altri oneri netti relativi al 2016 di €183 milioni comprendono svalutazioni per €162 milioni relative alle partecipate Unión Fenosa Gas SA (€84 milioni), PetroSucre SA (€65 milioni) e Genomatica Inc (€13 milioni).
Gli altri proventi netti relativi al 2015 di €10 milioni comprendono: (i) il provento relativo all'adeguamento al prezzo di borsa alla data di riferimento della relazione finanziaria annuale di 77,7 milioni di azioni Snam SpA per €49 milioni per le quali era stata attivata la fair value option prevista dallo IAS 39; (ii) l'utilizzo per esuberanza del fondo copertura perdite di €10 milioni relativo alla società Caspian Pipeline Consortium R - Closed Joint Stock Company; (iii) la svalutazione di €49 milioni della partecipazione Unión Fenosa Gas SA.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Imposte correnti: | |||
| - imprese italiane | 712 | 195 | 155 |
| - imprese estere operanti nel settore Exploration & Production | 3.167 | 2.671 | 4.015 |
| - imprese estere | 142 | 133 | 218 |
| 4.021 | 2.999 | 4.388 | |
| Imposte differite e anticipate nette: | |||
| - imprese italiane | (464) | (243) | 881 |
| - imprese estere operanti nel settore Exploration & Production | (162) | (813) | (2.156) |
| - imprese estere | 72 | (7) | 9 |
| (554) | (1.063) | (1.266) | |
| 3.467 | 1.936 | 3.122 |
2017
Le imposte correnti relative alle imprese italiane di €712 milioni riguardano l'Ires per €26 milioni, l'Irap per €20 milioni e imposte estere per €666 milioni.
La riconciliazione tra l'onere fiscale teorico determinato applicando l'aliquota fiscale Ires vigente in Italia del 24% (27,5% per gli anni 2016 e 2015) e l'onere fiscale effettivo è la seguente:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Utile ante imposte | 6.844 | 892 | (4.277) |
| Aliquota fiscale teorica (Ires) (%) | 24,0 | 27,5 | 27,5 |
| Imposte teoriche | 1.643 | 245 | (1.176) |
| Variazioni in aumento (diminuzione): | |||
| - effetto maggiore tassazione delle imprese estere | 1.882 | 1.152 | 2.576 |
| - effetto delle svalutazioni delle attività per imposte anticipate e rideterminazione aliquote fiscali | (96) | 397 | 1.514 |
| - effetto tassazione dividendi infragruppo | 1 | 87 | 114 |
| - effetto Irap delle società italiane | 77 | 42 | 100 |
| - effetto tassazione delle plusvalenze (minusvalenze) da cessione di partecipazioni | (177) | 8 | (39) |
| - effetto rideterminazione addizionale Ires prevista dalla Legge n. 7 del 6 febbraio 2009 | 61 | ||
| - effetti relativi alle discontinued operations | (288) | ||
| - altre motivazioni | 76 | 5 | 321 |
| 1.824 | 1.691 | 4.298 | |
| Imposte effettive | 3.467 | 1.936 | 3.122 |
Nel 2017, la maggiore tassazione delle imprese estere di €1.882 milioni riguarda il settore Exploration & Production per €1.811 milioni.
Nel 2016, la maggiore tassazione delle imprese estere di €1.152 milioni riguarda il settore Exploration & Production per €1.211 milioni. L'effetto svalutazione delle attività per imposte anticipate e rideterminazione aliquote fiscali di €397 milioni è riferito alle società italiane e riguarda essenzialmente la svalutazione delle attività per imposte anticipate dovuta alla minore recuperabilità a causa del ridimensionamento dei redditi imponibili futuri. Nel 2015, la maggiore tassazione delle imprese estere di €2.576 milioni riguarda il settore Exploration & Production per €2.410 milioni e comprende l'effetto relativo alle svalutazioni di attività per imposte anticipate per effetto scenario di €1.058 milioni. L'effetto svalutazione delle attività per imposte anticipate e rideterminazione aliquote fiscali di €1.514 milioni è riferito alle società italiane e riguarda la svalutazione delle attività per imposte anticipate dovuta alla minore recuperabilità a causa del ridimensionamento dei redditi imponibili futuri e la riduzione dell'aliquota Ires dal 27,5% al 24% con decorrenza dal 1° gennaio 2017. L'effetto Irap delle società italiane di €100 milioni comprende €54 milioni di svalutazioni di attività per imposte anticipate connesse alla minore recuperabilità a causa del ridimensionamento dei redditi imponibili futuri.
L'utile per azione semplice è determinato dividendo l'utile dell'esercizio di competenza Eni per il numero medio ponderato delle azioni Eni SpA in circolazione nell'anno, escluse le azioni proprie.
Il numero medio ponderato delle azioni in circolazione è di 3.601.140.133 (stesso ammontare negli esercizi 2016 e 2015).
L'utile per azione diluito è determinato dividendo l'utile dell'esercizio di competenza Eni per il numero medio ponderato delle azioni Eni SpA in circolazione nell'anno, escluse le azioni proprie, incrementate del numero delle azioni che potenzialmente potrebbero essere emesse.
Al 31 dicembre 2017 le azioni che potenzialmente potrebbero essere messe in circolazione riguardano le azioni assegnate a fronte del piano ILT azionario. Il numero medio ponderato delle azioni in circolazione utilizzate ai fini del calcolo dell'utile per azione diluito è di 1.691.413 per l'esercizio 2017. Negli anni 2016 e 2015 non ci sono azioni di potenziale emissione con effetti diluitivi sui risultati.
La riconciliazione del numero medio ponderato delle azioni in circolazione utilizzato per la determinazione dell'utile per azione semplice e quello utilizzato per la determinazione dell'utile per azione diluito è di seguito indicata:
| 2017 | 2016 | 2015 | ||
|---|---|---|---|---|
| Numero medio ponderato di azioni in circolazione per l'utile semplice | 3.601.140.133 | 3.601.140.133 | 3.601.140.133 | |
| Numero di azioni potenziali a fronte del piano ILT azionario | 1.691.413 | |||
| Numero medio ponderato di azioni in circolazione per l'utile diluito | 3.602.831.546 | 3.601.140.133 | 3.601.140.133 | |
| Utile netto di competenza Eni | (milioni di €) | 3.374 | (1.464) | (8.778) |
| Utile (perdita) per azione semplice | (ammontari in € per azione) | 0,94 | (0,41) | (2,44) |
| Utile (perdita) per azione diluito (ammontari in € per azione) |
0,94 | (0,41) | (2,44) | |
| Utile netto di competenza Eni - continuing operations | (milioni di €) | 3.374 | (1.051) | (7.952) |
| Utile (perdita) per azione semplice | (ammontari in € per azione) | 0,94 | (0,29) | (2,21) |
| Utile (perdita) per azione diluito | (ammontari in € per azione) | 0,94 | (0,29) | (2,21) |
| Utile netto di competenza Eni - discontinued operations | (milioni di €) | (413) | (826) | |
| Utile (perdita) per azione semplice | (ammontari in € per azione) | (0,12) | (0,23) | |
| Utile (perdita) per azione diluito | (ammontari in € per azione) | (0,12) | (0,23) |
I valori rilevati in bilancio in merito all'attività di esplorazione e valutazione di risorse minerarie, relative al settore Exploration & Production, sono di seguito indicati:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Ricavi relativi all'attività di esplorazione e valutazione | 9 | 4 | 68 |
| Costi di esplorazione ed appraisal imputati a conto economico: | |||
| - write-off di costi di esplorazione ed appraisal | 252 | 170 | 617 |
| - costi per prospezioni geologiche e geofisiche | 273 | 204 | 254 |
| Totale costi di esplorazione ed appraisal imputati a conto economico | 525 | 374 | 871 |
| Attività immateriali: diritti e potenziale esplorativo | 995 | 1.092 | 735 |
| Attività materiali: attività di esplorazione ed appraisal | 1.860 | 2.818 | 2.637 |
| Totale attività materiali e immateriali | 2.855 | 3.910 | 3.372 |
| Fondo abbandono e ripristino siti relativo all'attività di esplorazione e valutazione | 81 | 118 | 131 |
| Investimenti esplorativi (flusso di cassa da attività d'investimento) | 442 | 417 | 566 |
| Costi per prospezioni geologiche e geofisiche (flusso di cassa da attività operativa) | 273 | 204 | 254 |
| Totale effort esplorativo | 715 | 621 | 820 |
La segment information di Eni è determinata sulla base dei segmenti operativi i cui risultati sono rivisti periodicamente dal Chief Operating Decision Maker (il CEO) per la valutazione delle performance e le decisioni di allocazione delle risorse.
Le principali informazioni finanziarie dei segmenti operativi oggetto di reporting al CEO sono: i ricavi, l'utile operativo e le attività e passività direttamente attribuibili.
Al 31 dicembre 2017 Eni è organizzata nei seguenti segmenti operativi: Exploration & Production: comprende le attività di ricerca, sviluppo e produzione di petrolio e gas naturale, inclusa la partecipazione a progetti di conversione del gas naturale in GNL.
Gas & Power: comprende le attività di approvvigionamento e vendita di gas naturale all'ingrosso e al dettaglio, acquisto e commercializzazione di GNL e acquisto, produzione e vendita di energia elettrica all'ingrosso e al dettaglio. Il settore Gas & Power comprende anche l'attività di acquisto e commercializzazione di greggi e prodotti petroliferi in funzione delle esigenze dell'attività di raffinazione di Eni e l'attività di trading di commodity energetiche (petrolio, gas naturale, energia elettrica, certificati di emissione, ecc.) per finalità sia di copertura e stabilizzazione dei margini industriali e commerciali in un'ottica integrata sia di ottimizzazione.
Refining & Marketing e Chimica: comprende le attività di supply, lavorazione, distribuzione e marketing di carburanti e prodotti chimici. Corporate e Altre attività: comprende le principali funzioni di supporto al business, in particolare le attività di holding, tesoreria accentrata, IT, risorse umane, servizi immobiliari, attività assicurative captive e l'attività di bonifica ambientale svolta dalla controllata Syndial. I risultati della Direzione Energy Solutions, impegnata nello sviluppo del business dell'energia da fonti rinnovabili, sono compresi nell'aggregato Corporate e Altre attività poiché tale segmento operativo non soddisfa la soglia di rilevanza quantitativa prevista dall'IFRS 8 per essere un autonomo reportable segment.
| Discontinued operations |
||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | & Production Exploration |
Gas & Power | & Marketing e Chimica Refining |
& Costruzioni Ingegneria |
e Altre attività Corporate |
per utili interni Rettifiche |
Totale | & Costruzioni Ingegneria |
infragruppo Elisioni |
Continuing operations |
| 2017 | ||||||||||
| Ricavi netti della gestione caratteristica(a) | 19.525 | 50.623 | 22.107 | 1.462 | ||||||
| a dedurre: ricavi infrasettori | (12.394) (10.777) | (2.336) | (1.291) | |||||||
| Ricavi da terzi | 7.131 | 39.846 | 19.771 | 171 | 66.919 | 66.919 | ||||
| Risultato operativo | 7.651 | 75 | 981 | (668) | (27) | 8.012 | 8.012 | |||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 479 | (20) | 182 | 245 | 886 | 886 | ||||
| Ammortamenti | 6.747 | 345 | 360 | 60 | (29) | 7.483 | 7.483 | |||
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | (158) | (146) | 54 | 25 | (225) | (225) | ||||
| Radiazioni | 260 | 2 | 1 | 263 | 263 | |||||
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (99) | (10) | (57) | (101) | (267) | (267) | ||||
| Attività direttamente attribuibili(b) | 66.661 | 11.058 | 11.599 | 1.108 | (610) | 89.816 | ||||
| Attività non direttamente attribuibili | 25.112 | |||||||||
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 1.234 | 509 | 321 | 1.447 | 3.511 | |||||
| Passività direttamente attribuibili(c) | 17.273 | 8.851 | 4.005 | 4.053 | (306) | 33.876 | ||||
| Passività non direttamente attribuibili | 32.973 | |||||||||
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 7.739 | 142 | 729 | 87 | (16) | 8.681 | ||||
| 2016 | ||||||||||
| Ricavi netti della gestione caratteristica(a) | 16.089 | 40.961 | 18.733 | 1.343 | ||||||
| a dedurre: ricavi infrasettori | (9.711) | (8.898) | (1.605) | (1.150) | ||||||
| Ricavi da terzi | 6.378 | 32.063 | 17.128 | 193 | 55.762 | 55.762 | ||||
| Risultato operativo | 2.567 | (391) | 723 | (681) | (61) | 2.157 | 2.157 | |||
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 123 | 50 | 171 | 438 | (277) | 505 | 505 | |||
| Ammortamenti | 6.772 | 354 | 389 | 72 | (28) | 7.559 | 7.559 | |||
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | (700) | 81 | 104 | 40 | (475) | (475) | ||||
| Radiazioni | 153 | 2 | 195 | 350 | 350 | |||||
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (198) | 19 | (3) | (144) | (326) | (326) | ||||
| Attività direttamente attribuibili(b) | 75.716 | 12.014 | 10.712 | 1.146 | (520) | 99.068 | ||||
| Attività non direttamente attribuibili | 25.477 | |||||||||
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 1.626 | 592 | 289 | 1.533 | 4.040 | |||||
| Passività direttamente attribuibili(c) | 17.433 | 8.923 | 3.968 | 3.939 | (332) | 33.931 | ||||
| Passività non direttamente attribuibili | 37.528 | |||||||||
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 8.254 | 120 | 664 | 55 | 87 | 9.180 | ||||
| 2015 | ||||||||||
| Ricavi netti della gestione caratteristica(a) | 21.436 | 52.096 | 22.639 | 11.507 | 1.468 | |||||
| a dedurre: ricavi infrasettori | (12.115) | (9.917) | (2.007) | (1.243) | (1.314) | |||||
| Ricavi da terzi | 9.321 | 42.179 | 20.632 | 10.264 | 154 | 82.550 (10.264) | 72.286 | |||
| Risultato operativo | (959) | (1.258) | (1.567) | (694) | (497) | (23) | (4.998) | 694 | 1.228 | (3.076) |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 221 | 41 | 148 | 104 | 226 | 8 | 748 | (104) | 644 | |
| Ammortamenti | 8.080 | 363 | 454 | 618 | 71 | (28) | 9.558 | (618) | 8.940 | |
| Svalutazioni (riprese di valore) nette | 5.212 | 152 | 1.150 | 590 | 20 | 7.124 | (590) | 6.534 | ||
| Radiazioni | 686 | 2 | 688 | 688 | ||||||
| Effetto valutazione con il metodo del patrimonio netto | (446) | (2) | (20) | 17 | (3) | (454) | (17) | (471) | ||
| Attività direttamente attribuibili(b) | 73.073 | 14.290 | 10.483 | 13.608 | 1.117 | (543) | 112.028 | |||
| Attività non direttamente attribuibili | 26.973 | |||||||||
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 1.884 | 690 | 243 | 134 | 36 | 2.987 | (134) | 2.853 | ||
| Passività direttamente attribuibili(c) | 17.742 | 9.313 | 3.657 | 5.861 | 3.824 | (199) | 40.198 | |||
| Passività non direttamente attribuibili | 41.394 | |||||||||
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 9.980 | 154 | 628 | 561 | 64 | (85) | 11.302 | |||
(a) Prima dell'eliminazione dei ricavi infrasettori.
(b) Comprendono le attività connesse al risultato operativo.
(c) Comprendono le passività connesse al risultato operativo.
Attività direttamente attribuibili e investimenti per area geografica di localizzazione.
| (€ milioni) | Italia | Resto dell'Unione Europea |
dell'Europa Resto |
Americhe | Asia | Africa | Altre aree | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||
| Attività direttamente attribuibili(a) | 18.449 | 7.706 | 6.160 | 4.406 | 16.527 | 35.385 | 1.183 | 89.816 |
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 1.090 | 316 | 387 | 278 | 898 | 5.699 | 13 | 8.681 |
| 2016 | ||||||||
| Attività direttamente attribuibili(a) | 18.769 | 7.370 | 6.960 | 5.397 | 19.471 | 39.812 | 1.289 | 99.068 |
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 1.163 | 331 | 460 | 233 | 1.978 | 5.004 | 11 | 9.180 |
| 2015 | ||||||||
| Attività direttamente attribuibili(a) | 21.360 | 12.370 | 7.937 | 7.442 | 22.359 | 38.927 | 1.633 | 112.028 |
| Investimenti in attività materiali e immateriali | 1.320 | 708 | 1.151 | 727 | 2.326 | 5.020 | 50 | 11.302 |
(a) Comprendono le attività connesse al risultato operativo.
Ricavi netti della gestione caratteristica per area geografica di destinazione.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Italia | 21.925 | 21.280 | 24.405 |
| Resto dell'Unione Europea | 19.791 | 15.808 | 20.730 |
| Resto dell'Europa | 5.911 | 4.804 | 7.125 |
| Americhe | 5.154 | 3.212 | 4.217 |
| Asia | 7.523 | 5.619 | 9.086 |
| Africa | 6.428 | 4.865 | 6.482 |
| Altre aree | 187 | 174 | 241 |
| 66.919 | 55.762 | 72.286 |
Le operazioni compiute da Eni con le parti correlate riguardano principalmente:
Tutte le operazioni sono state compiute nell'interesse della Società e, ad eccezione delle operazioni con gli enti che perseguono iniziative di carattere umanitario, culturale e scientifico, fanno parte della ordinaria gestione.
Le joint venture, le imprese collegate e le imprese controllate escluse dall'area di consolidamento sono indicate nell'allegato "Partecipazioni di Eni SpA al 31 dicembre 2017" che si considera parte integrante delle presenti note.
| 31.12.2017 | 2017 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi | Ricavi | Altri | ||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
Crediti e altre attività |
Debiti e altre passività |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro | proventi (oneri) operativi |
| Joint venture e imprese collegate | ||||||||||
| Petrobel Belayim Petroleum Co | 86 | 1.205 | 3.168 | 8 | ||||||
| Coral FLNG SA | 20 | 4 | 1.094 | 26 | 2 | |||||
| Gruppo Saipem | 63 | 76 | 7.270 | 450 | 5 | 30 | 9 | |||
| Karachaganak Petroleum Operating BV | 36 | 121 | 652 | 295 | 4 | |||||
| Mellitah Oil & Gas BV | 5 | 220 | 34 | 461 | 2 | |||||
| Agiba Petroleum Co | 1 | 83 | 142 | |||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 57 | 1 | 2 | 202 | 28 | |||||
| Altre(*) | 84 | 22 | 26 | 113 | 1 | 82 | 39 | 7 | ||
| 295 | 1.731 | 8.421 | 713 | 4.629 | 7 | 289 | 105 | 18 | 28 | |
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | ||||||||||
| Eni BTC Ltd | 169 | |||||||||
| Industria Siciliana Acido Fosforico - ISAF - SpA (in liquidazione) | 77 | 1 | 5 | 7 | ||||||
| Altre(*) | 20 | 23 | 7 | 4 | 10 | 2 | 4 | 1 | ||
| 97 | 24 | 181 | 4 | 10 | 2 | 11 | 1 | |||
| 392 | 1.755 | 8.602 | 717 | 4.639 | 7 | 291 | 116 | 19 | 28 | |
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||
| Gruppo Enel | 123 | 187 | 19 | 603 | 94 | 70 | 285 | |||
| Gruppo Snam | 187 | 351 | 68 | 1.153 | 83 | 2 | ||||
| Gruppo Terna | 35 | 31 | 84 | 122 | 6 | 98 | 56 | 15 | ||
| GSE - Gestore Servizi Energetici | 69 | 219 | 303 | 6 | 197 | 470 | 211 | 21 | 2 | |
| Gruppo Italgas | 14 | 180 | 1 | 678 | 3 | 8 | 10 | |||
| Altre(*) | 50 | 21 | 2 | 27 | 9 | 11 | 4 | 1 | 1 | |
| 478 | 989 | 1 | 476 | 2.589 | 215 | 764 | 353 | 22 | 303 | |
| Fondi pensione e fondazioni | 1 | 2 | 25 | 1 | ||||||
| Groupement Sonatrach - Agip «GSA» e Organe Conjoint des Opérations «OC SH/FCP» |
39 | 145 | 19 | 484 | 27 | 42 | ||||
| Totale | 910 | 2.891 | 8.603 | 1.212 | 7.712 | 274 | 1.056 | 511 | 41 | 331 |
| 31.12.2016 | 2016 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi | Ricavi | Altri | |||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
Crediti e altre attività |
Debiti e altre passività |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro | proventi (oneri) operativi |
|
| Joint venture e imprese collegate | |||||||||||
| Agiba Petroleum Co | 1 | 50 | 156 | ||||||||
| Gruppo Saipem | 64 | 224 | 8.094 | 775 | 6 | 9 | 37 | 5 | |||
| Karachaganak Petroleum Operating BV | 47 | 187 | 573 | 333 | 12 | 7 | 1 | 19 | |||
| Mellitah Oil & Gas BV | 7 | 134 | 5 | 472 | |||||||
| Petrobel Belayim Petroleum Co | 225 | 532 | 1.940 | 2 | |||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 57 | 93 | 1 | ||||||||
| Altre(*) | 114 | 25 | 1 | 32 | 113 | 86 | 44 | 13 | 47 | ||
| 458 | 1.152 | 8.152 | 610 | 3.789 | 18 | 195 | 82 | 40 | 47 | ||
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | |||||||||||
| Eni BTC Ltd | 192 | ||||||||||
| Industria Siciliana Acido Fosforico - ISAF - SpA (in liquidazione) | 69 | 1 | 3 | 2 | |||||||
| Altre(*) | 9 | 16 | 51 | 4 | 4 | 6 | 2 | 2 | |||
| 78 | 17 | 246 | 4 | 4 | 6 | 4 | 2 | ||||
| 536 | 1.169 | 8.398 | 614 | 3.793 | 18 | 201 | 86 | 42 | 47 | ||
| Imprese controllate dallo Stato | |||||||||||
| Gruppo Enel | 151 | 254 | 28 | 780 | 88 | 95 | 18 | 182 | |||
| Gruppo Snam | 44 | 541 | 1 | 125 | 1.902 | 5 | 99 | 14 | |||
| Gruppo Terna | 33 | 46 | 60 | 165 | 7 | 61 | 56 | 13 | |||
| GSE - Gestore Servizi Energetici | 58 | 32 | 206 | 5 | 32 | 344 | 68 | 2 | 5 | ||
| Gruppo Italgas | 54 | 1 | 4 | ||||||||
| Altre(*) | 43 | 24 | 37 | 62 | 6 | ||||||
| 383 | 898 | 1 | 419 | 2.893 | 44 | 654 | 239 | 20 | 200 | ||
| Fondi pensione e fondazioni | 2 | 4 | 28 | ||||||||
| Groupement Sonatrach - Agip «GSA» e Organe Conjoint des Opérations «OC SH/FCP» |
176 | 331 | 5 | 413 | 5 | 58 | 12 | ||||
| Totale | 1.095 | 2.400 | 8.399 | 1.038 | 7.103 | 95 | 855 | 383 | 74 | 247 |
Eni
Relazione Finanziaria Annuale
2017
| 31.12.2015 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Costi | Ricavi | Altri | ||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
Crediti e altre attività |
Debiti e altre passività |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro | proventi (oneri) operativi |
| Continuing operations | ||||||||||
| Joint venture e imprese collegate | ||||||||||
| Agiba Petroleum Co | 6 | 60 | 187 | |||||||
| CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Due | 1 | |||||||||
| CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Uno | 6.122 | |||||||||
| Karachaganak Petroleum Operating BV | 48 | 171 | 748 | 403 | 8 | 10 | ||||
| Mellitah Oil & Gas BV | 8 | 16 | 46 | 339 | 19 | |||||
| Petrobel Belayim Petroleum Co | 16 | 183 | 543 | |||||||
| Petromar Lda | 2 | 6 | ||||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 1 | 57 | (4) | |||||||
| Altre(*) | 118 | 42 | 27 | 124 | 1 | 60 | 70 | 37 | (2) | |
| 199 | 473 | 6.185 | 821 | 1.596 | 9 | 60 | 99 | 37 | (6) | |
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | ||||||||||
| Eni México S. de RL de CV | 101 | |||||||||
| Industria Siciliana Acido Fosforico - ISAF - SpA (in liquidazione) | 65 | 1 | 9 | 3 | ||||||
| Altre(*) | 17 | 19 | 3 | 2 | 2 | 4 | 2 | 2 | ||
| 82 | 20 | 113 | 2 | 2 | 4 | 5 | 2 | |||
| 281 | 493 | 6.298 | 823 | 1.598 | 9 | 64 | 104 | 39 | (6) | |
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||
| Gruppo Enel | 138 | 203 | 1.063 | 196 | 134 | 90 | ||||
| Gruppo Snam | 144 | 522 | 3 | 137 | 2.014 | 5 | 249 | 24 | 1 | |
| Gruppo Terna | 18 | 42 | 109 | 125 | 14 | 77 | 19 | 29 | 12 | |
| GSE - Gestore Servizi Energetici | 44 | 63 | 419 | 5 | 35 | 307 | 43 | |||
| Altre(*) | 22 | 38 | 56 | 6 | 29 | 1 | ||||
| 366 | 868 | 3 | 665 | 3.263 | 60 | 858 | 221 | 30 | 102 | |
| Fondi pensione e fondazioni | 1 | 2 | 4 | 50 | ||||||
| Groupement Sonatrach - Agip «GSA» | ||||||||||
| e Organe Conjoint des Opérations «OC SH/FCP» | 185 | 300 | 453 | 12 | 35 | 60 | ||||
| 833 | 1.663 | 6.301 | 1.488 | 5.318 | 131 | 957 | 385 | 69 | 96 | |
| Discontinued operations Joint venture e imprese collegate |
||||||||||
| CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Due | 60 | 99 | 68 | 101 | 145 | |||||
| CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Uno | 9 | 3 | 3 | 1 | ||||||
| KWANDA - Suporte Logistico Lda | 69 | 10 | 5 | 8 | ||||||
| Mellitah Oil & Gas BV | 9 | 7 | ||||||||
| Petrobel Belayim Petroleum Co | 19 | 86 | ||||||||
| Petromar Lda | 97 | 16 | 16 | 45 | ||||||
| Altre(*) | 14 | 27 | 10 | 54 | 1 | 21 | 1 | |||
| 277 | 155 | 68 | 10 | 181 | 5 | 1 | 306 | 1 | ||
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | ||||||||||
| Altre(*) | 1 | 1 | 2 | |||||||
| 1 | 1 | 2 | ||||||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||
| Gruppo Snam | 25 | 46 | 36 | |||||||
| Altre(*) | 5 | 3 | ||||||||
| 25 | 51 | 3 | 36 | |||||||
| Fondi pensione e fondazioni | 303 | 207 | 68 | 10 | 186 | 1 6 |
1 | 342 | 1 | |
| Totale | 1.136 | 1.870 | 6.369 | 1.498 | 5.504 | 137 | 958 | 727 | 70 | 96 |
I rapporti più significativi con le joint venture, le imprese collegate e controllate escluse dall'area di consolidamento riguardano:
I rapporti più significativi con le società controllate dallo Stato riguardano:
I rapporti verso i fondi pensione e le fondazioni riguardano:
| 31.12.2017 | 2017 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Crediti | Debiti | Garanzie | Oneri finanziari |
Proventi finanziari |
|
| Joint venture e imprese collegate | ||||||
| Coral South FLNG DMCC | 1.334 | |||||
| Cardón IV SA | 955 | 86 | ||||
| Angola LNG Ltd | 233 | |||||
| Matrìca SpA | 9 | |||||
| Shatskmorneftegaz Sàrl | 101 | 6 | ||||
| Société Centrale Electrique du Congo SA | 66 | 43 | ||||
| Gruppo Saipem | 3 | 56 | 13 | |||
| Coral FLNG SA | 56 | 71 | ||||
| Altre(*) | 48 | 49 | 2 | 1 | 5 | |
| 1.226 | 95 | 1.625 | 1 | 190 | ||
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | ||||||
| Servizi Fondo Bombole Metano SpA | 60 | 9 | 1 | |||
| Eni BTC Ltd | 28 | |||||
| Altre(*) | 1 | 24 | ||||
| 61 | 61 | 1 | ||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||
| Altre(*) | 8 | 3 | ||||
| 8 | 3 | |||||
| Totale | 1.287 | 164 | 1.625 | 4 | 191 |
| 31.12.2016 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Crediti | Debiti | Garanzie | Oneri finanziari |
Proventi finanziari |
Strumenti finanziari derivati |
||
| Joint venture e imprese collegate | ||||||||
| Cardón IV SA | 1.054 | 96 | ||||||
| Matrìca SpA | 125 | 93 | 9 | |||||
| Shatskmorneftegaz Sàrl | 69 | 13 | 4 | |||||
| Société Centrale Electrique du Congo SA | 78 | 18 | ||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 85 | |||||||
| Gruppo Saipem | 82 | 43 | 27 | |||||
| Altre(*) | 52 | 2 | 17 | 4 | ||||
| 1.378 | 85 | 84 | 141 | 156 | 27 | |||
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | ||||||||
| Eni BTC Ltd | 54 | |||||||
| Altre(*) | 46 | 52 | 1 | 1 | ||||
| 46 | 106 | 1 | 1 | |||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||
| Altre(*) | 3 | |||||||
| 3 | ||||||||
| Totale | 1.424 | 191 | 84 | 145 | 157 | 27 |
(*) Per rapporti di importo inferiore a €50 milioni.
| 31.12.2015 | 2015 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Crediti | Debiti | Garanzie | Oneri finanziari |
Proventi finanziari |
| Continuing operations | |||||
| Joint venture e imprese collegate | |||||
| Cardón IV SA | 1.112 | 65 | |||
| Matrìca SpA | 209 | 10 | 11 | ||
| Shatskmorneftegaz Sàrl | 63 | 21 | |||
| Société Centrale Electrique du Congo SA | 94 | ||||
| Unión Fenosa Gas SA | 90 | ||||
| Altre(*) | 52 | 7 | 12 | 19 | 5 |
| 1.530 | 97 | 12 | 50 | 81 | |
| Imprese controllate escluse dall'area di consolidamento | |||||
| Altre(*) | 51 | 111 | 1 | ||
| 51 | 111 | 1 | |||
| Imprese controllate dallo Stato | |||||
| Altre(*) | 27 | 1 | |||
| 27 | 1 | ||||
| 1.608 | 208 | 12 | 50 | 83 | |
| Discontinued operations | |||||
| Joint venture e imprese collegate | |||||
| CEPAV (Consorzio Eni per l'Alta Velocità) Due | 150 | ||||
| Altre(*) | 5 | ||||
| 5 | 150 | ||||
| Totale | 1.613 | 208 | 162 | 50 | 83 |
I rapporti più significativi con le joint venture, le imprese collegate e controllate escluse dall'area di consolidamento riguardano:
zione dell'impianto galleggiante di liquefazione del gas nel permesso dell'area 4 in Mozambico (maggiori informazioni sono riportate alla nota n. 38 – Garanzie, impegni e rischi);
Gli oneri finanziari verso parti correlate non comprendono la svalutazione di crediti finanziari per €242 milioni.
L'incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci dello stato è indicata nella seguente tabella di sintesi:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | Entità correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate | Incidenza % |
| Crediti commerciali e altri crediti | 15.737 | 907 | 5,76 | 17.593 | 1.100 | 6,25 |
| Altre attività correnti | 1.573 | 30 | 1,91 | 2.591 | 57 | 2,20 |
| Altre attività finanziarie non correnti | 1.675 | 1.214 | 72,48 | 1.860 | 1.349 | 72,53 |
| Altre attività non correnti | 1.323 | 46 | 3,48 | 1.348 | 13 | 0,96 |
| Passività finanziarie a breve termine | 2.242 | 164 | 7,31 | 3.396 | 191 | 5,62 |
| Debiti commerciali e altri debiti | 16.748 | 2.808 | 16,77 | 16.703 | 2.289 | 13,70 |
| Altre passività correnti | 1.515 | 60 | 3,96 | 2.599 | 88 | 3,39 |
| Altre passività non correnti | 1.479 | 23 | 1,56 | 1.768 | 23 | 1,30 |
L'incidenza delle operazioni con parti correlate sulle voci del conto economico è indicata nella seguente tabella di sintesi:
| 2017 2016 |
2015 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | Entità correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate | Incidenza % |
| Continuing operations | |||||||||
| Ricavi della gestione caratteristica | 66.919 | 1.567 | 2,34 | 55.762 | 1.238 | 2,22 | 72.286 | 1.342 | 1,86 |
| Altri ricavi e proventi | 4.058 | 41 | 1,01 | 931 | 74 | 7,95 | 1.252 | 69 | 5,51 |
| Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | (52.461) | (9.164) | 17,47 | (44.124) | (8.212) | 18,61 | (56.848) | (6.882) | 12,11 |
| Costo lavoro | (2.951) | (34) | 1,15 | (2.994) | (24) | 0,80 | (3.119) | (55) | 1,76 |
| Altri proventi (oneri) operativi | (32) | 331 | 16 | 247 | (485) | 96 | |||
| Proventi finanziari | 3.924 | 191 | 4,87 | 5.850 | 157 | 2,69 | 8.635 | 83 | 0,96 |
| Oneri finanziari | (5.886) | (4) | 0,07 | (6.232) | (145) | 2,33 | (10.104) | (50) | 0,49 |
| Strumenti finanziari derivati | 837 | (482) | 27 | 160 | |||||
| Discontinued operations | |||||||||
| Totale ricavi | 10.277 | 344 | 3,35 | ||||||
| Totale costi | (12.199) | (202) | 1,66 |
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 2015 |
|---|---|---|---|
| Ricavi e proventi | 1.608 | 1.312 | 1.411 |
| Costi e oneri | (5.360) | (5.623) | (5.786) |
| Altri proventi (oneri) operativi | 331 | 247 | 96 |
| Variazione crediti e debiti commerciali e diversi | 391 | 182 | 105 |
| Interessi | 187 | 133 | 82 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - Continuing operations | (2.843) | (3.749) | (4.092) |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - Discontinued operations | 126 | ||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | (2.843) | (3.749) | (3.966) |
| Investimenti in attività materiali e immateriali | (3.838) | (2.613) | (1.151) |
| Disinvestimenti in partecipazioni | 463 | ||
| Variazione debiti e crediti relativi all'attività di investimento | 425 | 252 | (238) |
| Variazione crediti finanziari | 298 | 5.650 | (194) |
| Flusso di cassa netto da attività di investimento | (3.115) | 3.752 | (1.583) |
| Variazione debiti finanziari | (16) | (192) | 13 |
| Flusso di cassa netto da attività di finanziamento | (16) | (192) | 13 |
| Totale flussi finanziari verso entità correlate | (5.974) | (189) | (5.536) |
L'incidenza dei flussi finanziari con parti correlate è indicata nella seguente tabella di sintesi:
| 2017 | 2016 | 2015 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | Entità correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate | Incidenza % |
| Flusso di cassa da attività operativa | 10.117 | (2.843) | 7.673 | (3.749) | 11.649 | (3.966) | |||
| Flusso di cassa da attività di investimento | (3.768) | (3.115) | 82,67 | (4.443) | 3.752 | (10.923) | (1.583) | 14,49 | |
| Flusso di cassa da attività di finanziamento | (4.595) | (16) | 0,35 | (3.651) | (192) | 5,26 | (1.351) | 13 |
Nel 2017 e nel 2016 il Gruppo Eni non ha società controllate con significative interessenze di terzi.
Il patrimonio netto complessivo di pertinenza delle interessenze di terzi al 31 dicembre 2017 è di €49 milioni (stesso ammontare al 31 dicembre 2016).
Nel 2017 e 2016 non si segnalano modifiche di interessenza partecipativa senza perdita o acquisizione del controllo.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa |
Settori di attività |
% diritti di voto |
||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Joint Venture | ||||||
| Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA |
Ampelokipi-Menemeni (Grecia) |
Grecia | Gas & Power | 49,00 | 49,00 | |
| Lotte Versalis Elastomers Co Ltd | Yeosu (Corea del Sud) |
Corea del Sud | Chimica | 50,00 | 50,00 | |
| PetroJunín SA | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | Exploration & Production | 40,00 | 40,00 | |
| Saipem SpA | San Donato Milanese (MI) (Italia) |
Italia | Altre attività | 30,54 | 31,00 | |
| Unión Fenosa Gas SA | Madrid (Spagna) |
Spagna | Gas & Power | 50,00 | 50,00 | |
| Joint operation | ||||||
| Blue Stream Pipeline Co BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Russia | Gas & Power | 50,00 | 50,00 | |
| Mozambique Rovuma Venture SpA (ex Eni East Africa SpA) |
San Donato Milanese (MI) (Italia) |
Mozambico | Exploration & Production | 35,71 | 35,71 | |
| Raffineria di Milazzo ScpA | Milazzo (ME) (Italia) |
Italia | Refining & Marketing | 50,00 | 50,00 | |
| Collegate | ||||||
| Angola LNG Ltd | Hamilton (Bermuda) |
Angola | Exploration & Production | 13,60 | 13,60 |
I dati economico-finanziari relativi a ciascuna partecipazione in joint venture significativa, riferiti ai valori inclusi nei bilanci IFRS delle partecipate sono di seguito riportati:
| 2017 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Gas Distribution | Lotte Versalis | ||||||
| Unión Fenosa | Petro | Company of Thessaloniki | Elastomers | Altre non | |||
| (€ milioni) | Saipem SpA | Gas SA | Junín SA | - Thessaly SA | Co Ltd | Cardón IV SA | rilevanti |
| Attività correnti | 6.743 | 610 | 365 | 86 | 43 | 816 | 275 |
| - di cui disponibilità liquide ed equivalenti | 1.751 | 32 | 15 | 30 | 42 | 64 | |
| Attività non correnti | 5.847 | 877 | 628 | 289 | 547 | 2.756 | 916 |
| Totale attività | 12.590 | 1.487 | 993 | 375 | 590 | 3.572 | 1.191 |
| Passività correnti | 4.487 | 234 | 434 | 94 | 70 | 644 | 985 |
| - di cui passività finanziarie correnti | 189 | 40 | 38 | 640 | |||
| Passività non correnti | 3.504 | 580 | 34 | 2 | 292 | 2.928 | 124 |
| - di cui passività finanziarie non correnti | 2.929 | 506 | 288 | 1.912 | 79 | ||
| Totale passività | 7.991 | 814 | 468 | 96 | 362 | 3.572 | 1.109 |
| Net equity | 4.599 | 673 | 525 | 279 | 228 | 0 | 82 |
| Interessenza partecipativa detenuta dal Gruppo | 31,00% | 50,00% | 40,00% | 49,00% | 50,00% | 50,00% | |
| Valore di iscrizione della partecipazione | 1.413 | 350 | 210 | 137 | 114 | 0 | 28 |
| Ricavi e altri proventi operativi | 9.038 | 1.340 | 135 | 54 | 756 | 412 | |
| Costi operativi | (8.172) | (1.308) | (66) | (14) | (4) | (608) | (433) |
| Ammortamenti e svalutazioni | (740) | (89) | (29) | (15) | (357) | (113) | |
| Risultato operativo | 126 | (57) | 40 | 25 | (4) | (209) | (134) |
| Proventi (oneri) finanziari | (223) | (38) | 47 | (155) | (53) | ||
| Proventi (oneri) su partecipazioni | (9) | 3 | (4) | ||||
| Risultato ante imposte | (106) | (92) | 87 | 25 | (4) | (364) | (191) |
| Imposte sul reddito | (201) | 1 | (22) | (7) | (4) | (11) | |
| Risultato netto | (307) | (91) | 65 | 18 | (4) | (368) | (202) |
| Altre componenti dell'utile complessivo | 49 | (41) | (68) | (6) | (26) | ||
| Totale utile complessivo | (258) | (132) | (3) | 18 | (10) | (394) | (202) |
| Utile (perdita) di competenza del Gruppo | (101) | (63) | 26 | 9 | (2) | (184) | (56) |
| Dividendi percepiti dalla joint venture | 12 | 29 |
| 2016 | ||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Saipem SpA | Unión Fenosa Gas SA | PetroJunín SA | of Thessaloniki - Thessaly SA Gas Distribution Company |
Elastomers Co Ltd Lotte Versalis |
Cardón IV SA | Altre non rilevanti | |||
| Attività correnti | 7.783 | 651 | 336 | 34 | 12 | 451 | 197 | |||
| - di cui disponibilità liquide ed equivalenti | 1.892 | 25 | 2 | 8 | 11 | 31 | 45 | |||
| Attività non correnti | 6.500 | 1.037 | 703 | 285 | 417 | 3.628 | 469 | |||
| Totale attività | 14.283 | 1.688 | 1.039 | 319 | 429 | 4.079 | 666 | |||
| Passività correnti | 5.668 | 232 | 480 | 13 | 36 | 455 | 433 | |||
| - di cui passività finanziarie correnti | 206 | 61 | 299 | |||||||
| Passività non correnti | 3.730 | 650 | 32 | 245 | 3.230 | 94 | ||||
| - di cui passività finanziarie non correnti | 3.194 | 547 | 245 | 2.108 | 36 | |||||
| Totale passività | 9.398 | 882 | 512 | 13 | 281 | 3.685 | 527 | |||
| Net equity | 4.885 | 806 | 527 | 306 | 148 | 394 | 139 | |||
| Interessenza partecipativa detenuta dal Gruppo | 30,76% | 50,00% | 40,00% | 49,00% | 50,00% | 50,00% | ||||
| Valore di iscrizione della partecipazione | 1.497 | 434 | 211 | 150 | 74 | 197 | 72 | |||
| Ricavi e altri proventi operativi | 10.009 | 905 | 105 | 152 | 738 | 275 | ||||
| Costi operativi | (9.100) | (921) | (60) | (98) | (1) | (233) | (279) | |||
| Altri proventi (oneri) operativi | (5) | |||||||||
| Ammortamenti e svalutazioni | (2.408) | (131) | (40) | (22) | (87) | (169) | ||||
| Risultato operativo | (1.499) | (147) | 5 | 32 | (1) | 418 | (178) | |||
| Proventi (oneri) finanziari | (154) | 31 | 94 | 1 | (206) | (20) | ||||
| Proventi (oneri) su partecipazioni | 18 | 13 | ||||||||
| Risultato ante imposte | (1.635) | (103) | 99 | 32 | 212 | (198) | ||||
| Imposte sul reddito | (445) | 23 | (24) | (12) | (252) | (20) | ||||
| Risultato netto | (2.080) | (80) | 75 | 20 | (40) | (218) | ||||
| Altre componenti dell'utile complessivo | 48 | 29 | 18 | 12 | (2) | |||||
| Totale utile complessivo | (2.032) | (51) | 93 | 20 | (28) | (220) | ||||
| Utile (perdita) di competenza del Gruppo | (144) | (82) | 30 | 10 | (20) | (125) | ||||
| Dividendi percepiti dalla joint venture | 10 | 35 |
Eni
Relazione Finanziaria Annuale
2017
I dati economico-finanziari relativi a ciascuna partecipazione in società collegata significativa, riferiti ai valori inclusi nei bilanci IFRS delle partecipate sono di seguito riportati:
| 2017 | ||||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Angola LNG Ltd | Derivatives Co United Gas |
Altre non rilevanti | |
| Attività correnti | 662 | 192 | 182 | |
| - di cui disponibilità liquide ed equivalenti | 370 | 62 | 46 | |
| Attività non correnti | 7.048 | 91 | 1.698 | |
| Totale attività | 7.710 | 283 | 1.880 | |
| Passività correnti | 203 | 37 | 339 | |
| - di cui passività finanziarie correnti | 42 | |||
| Passività non correnti | 1.610 | 1.050 | ||
| - di cui passività finanziarie non correnti | 1.418 | 997 | ||
| Totale passività | 1.813 | 37 | 1.389 | |
| Net equity | 5.897 | 246 | 491 | |
| Interessenza partecipativa detenuta dal Gruppo | 13,60% | 33,33% | ||
| Valore di iscrizione della partecipazione | 802 | 82 | 177 | |
| Ricavi e altri proventi operativi | 1.374 | 112 | 462 | |
| Costi operativi | (563) | (44) | (410) | |
| Ammortamenti e svalutazioni | (399) | (13) | (27) | |
| Risultato operativo | 412 | 55 | 25 | |
| Proventi (oneri) finanziari | (80) | 6 | 1 | |
| Proventi (oneri) su partecipazioni | (30) | |||
| Risultato ante imposte | 332 | 61 | (4) | |
| Imposte sul reddito | (14) | (5) | ||
| Risultato netto | 332 | 47 | (9) | |
| Altre componenti dell'utile complessivo | (817) | (39) | (13) | |
| Totale utile complessivo | (485) | 8 | (22) | |
| Utile (perdita) di competenza del Gruppo | 45 | 16 | (7) | |
| Dividendi percepiti dalla collegata | 12 | 1 |
BILANCIO CONSOLIDATO 2017 | NOTE AL BILANCIO
| 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Angola LNG Ltd | United Gas Derivatives Co | Altre non rilevanti | ||
| Attività correnti | 507 | 253 | 1.338 | ||
| - di cui disponibilità liquide ed equivalenti | 339 | 146 | 32 | ||
| Attività non correnti | 8.376 | 140 | 569 | ||
| Totale attività | 8.883 | 393 | 1.907 | ||
| Passività correnti | 284 | 41 | 1.232 | ||
| - di cui passività finanziarie correnti | 25 | ||||
| Passività non correnti | 1.863 | 1 | 270 | ||
| - di cui passività finanziarie non correnti | 1.699 | 78 | |||
| Totale passività | 2.147 | 42 | 1.502 | ||
| Net equity | 6.736 | 351 | 405 | ||
| Interessenza partecipativa detenuta dal Gruppo | 13,60% | 33,33% | |||
| Valore di iscrizione della partecipazione | 916 | 117 | 167 | ||
| Ricavi e altri proventi operativi | 84 | 102 | 1.239 | ||
| Costi operativi | (281) | (61) | (1.051) | ||
| Altri proventi (oneri) operativi | (2) | ||||
| Ammortamenti e svalutazioni | (188) | (13) | (625) | ||
| Risultato operativo | (385) | 28 | (439) | ||
| Proventi (oneri) finanziari | (70) | 11 | 224 | ||
| Risultato ante imposte | (455) | 39 | (215) | ||
| Imposte sul reddito | 5 | (108) | |||
| Risultato netto | (455) | 44 | (323) | ||
| Altre componenti dell'utile complessivo | 200 | 11 | (7) | ||
| Totale utile complessivo | (255) | 55 | (330) |
Dividendi percepiti dalla collegata 14 39
Utile (perdita) di competenza del Gruppo (62) 14 (88)
Nel 2017, 2016 e 2015 non si segnalano eventi e/o operazioni significative non ricorrenti.
Nel 2017, 2016 e 2015 non si segnalano posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.
Non si segnalano fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio.
236
237
Le seguenti informazioni, elaborate in base agli "International Financial Reporting Standards" (IFRS), sono presentate secondo le disposizioni del FASB Extractive Activities - oil&gas (Topic 932). Gli ammontari relativi ai terzi azionisti non sono rilevanti.
I costi capitalizzati rappresentano i costi complessivi delle attività relative a riserve certe, probabili e possibili, delle attrezzature di supporto e delle altre attività utilizzate nell'esplorazione e produzione, con indicazione del fondo ammortamento e svalutazione. I costi capitalizzati si analizzano per area geografica come segue:
| (€ milioni) | Italia | Resto d'Europa |
Africa Settentrionale |
Egitto | Africa Sub-Sahariana |
Kazakhstan | Resto dell'Asia |
America | Australia e Oceania |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||||
| Società consolidate | ||||||||||
| Attività relative a riserve certe | 16.277 | 17.600 | 12.514 | 15.211 | 36.976 | 10.547 | 12.493 | 14.840 | 1.950 | 138.408 |
| Attività relative a riserve probabili e possibili |
18 | 356 | 471 | 32 | 2.157 | 3 | 1.023 | 785 | 185 | 5.030 |
| Attrezzature di supporto | ||||||||||
| e altre immobilizzazioni | 359 | 39 | 1.436 | 191 | 1.212 | 101 | 34 | 46 | 14 | 3.432 |
| Immobilizzazioni in corso | 681 | 345 | 2.050 | 1.297 | 2.679 | 1.417 | 421 | 280 | 124 | 9.294 |
| Costi capitalizzati lordi | 17.335 | 18.340 | 16.471 | 16.731 | 43.024 | 12.068 | 13.971 | 15.951 | 2.273 | 156.164 |
| Fondi ammortamento e svalutazione |
(13.504) | (12.014) | (10.640) | (10.413) | (25.920) | (1.690) | (10.386) | (12.534) | (1.188) | (98.289) |
| Costi capitalizzati netti | ||||||||||
| società consolidate(a) | 3.831 | 6.326 | 5.831 | 6.318 | 17.104 | 10.378 | 3.585 | 3.417 | 1.085 | 57.875 |
| Società in joint venture | ||||||||||
| e collegate | ||||||||||
| Attività relative a riserve certe | 67 | 1.419 | 581 | 1.833 | 3.900 | |||||
| Attività relative a riserve probabili e possibili |
4 | 85 | 89 | |||||||
| Attrezzature di supporto e altre immobilizzazioni |
7 | 6 | 13 | |||||||
| Immobilizzazioni in corso | 1 | 6 | 4 | 93 | 225 | 329 | ||||
| Costi capitalizzati lordi | 5 | 80 | 1.423 | 759 | 2.064 | 4.331 | ||||
| Fondi ammortamento | ||||||||||
| e svalutazione | (61) | (475) | (611) | (785) | (1.932) | |||||
| Costi capitalizzati netti società in joint venture e collegate(a) |
||||||||||
| 5 | 19 | 948 | 148 | 1.279 | 2.399 | |||||
| 2016 | ||||||||||
| Società consolidate Attività relative a riserve certe |
15.951 | 18.678 | 13.492 | 15.262 | 38.539 | 10.790 | 11.680 | 17.127 | 2.085 | 143.604 |
| Attività relative a riserve probabili e possibili |
18 | 301 | 416 | 55 | 2.461 | 1 | 1.155 | 903 | 210 | 5.520 |
| Attrezzature di supporto | ||||||||||
| e altre immobilizzazioni | 357 | 42 | 1.627 | 203 | 1.375 | 111 | 37 | 77 | 15 | 3.844 |
| Immobilizzazioni in corso | 724 | 242 | 2.347 | 1.828 | 5.117 | 2.565 | 2.248 | 317 | 134 | 15.522 |
| Costi capitalizzati lordi | 17.050 | 19.263 | 17.882 | 17.348 | 47.492 | 13.467 | 15.120 | 18.424 | 2.444 | 168.490 |
| Fondi ammortamento e svalutazione |
(13.022) | (12.113) | (11.374) | (11.022) | (27.264) | (1.608) | (11.000) | (14.301) | (1.227) (102.931) | |
| Costi capitalizzati netti | ||||||||||
| società consolidate(a) | 4.028 | 7.150 | 6.508 | 6.326 | 20.228 | 11.859 | 4.120 | 4.123 | 1.217 | 65.559 |
| Società in joint venture | ||||||||||
| e collegate | ||||||||||
| Attività relative a riserve certe | 2 | 82 | 14 | 657 | 2.037 | 2.792 | ||||
| Attività relative a riserve probabili e possibili |
15 | 96 | 111 | |||||||
| Attrezzature di supporto e altre immobilizzazioni |
8 | 7 | 15 | |||||||
| Immobilizzazioni in corso | 9 | 5 | 1.596 | 24 | 253 | 1.887 | ||||
| Costi capitalizzati lordi | 26 | 95 | 1.610 | 777 | 2.297 | 4.805 | ||||
| Fondi ammortamento | ||||||||||
| e svalutazione | (20) | (72) | (482) | (682) | (602) | (1.858) | ||||
| Costi capitalizzati netti società in joint venture e collegate(a) |
6 | 23 | 1.128 | 95 | 1.695 | 2.947 |
(a) Gli importi comprendono oneri finanziari capitalizzati netti per €969 milioni nel 2017 e per €1.090 milioni nel 2016 per le società consolidate e per €78 milioni nel 2017 e €95 milioni nel 2016 per le società in joint venture e collegate.
I costi sostenuti rappresentano gli importi capitalizzati o imputati a conto economico relativi alle attività di esplorazione e produzione.
I costi sostenuti si analizzano per area geografica come segue:
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Egitto | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2017 | ||||||||||
| Società consolidate Acquisizioni di riserve certe |
5 | 5 | ||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
||||||||||
| Costi di ricerca | 31 | 242 | 77 | 110 | 65 | 3 | 76 | 106 | 5 | 715 |
| Costi di sviluppo(a) | 251 | 364 | 785 | 3.041 | 1.939 | 246 | 714 | 292 | 14 | 7.646 |
| Totale costi sostenuti società consolidate |
282 | 606 | 862 | 3.151 | 2.009 | 249 | 790 | 398 | 19 | 8.366 |
| Società in joint venture e collegate Acquisizioni di riserve certe |
||||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
||||||||||
| Costi di ricerca | 1 | 90 | 91 | |||||||
| Costi di sviluppo(b) | 2 | 9 | 4 | 48 | 63 | |||||
| Totale costi sostenuti società in joint venture e collegate |
1 | 2 | 9 | 94 | 48 | 154 | ||||
| 2016 | ||||||||||
| Società consolidate Acquisizioni di riserve certe |
||||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
2 | 2 | ||||||||
| Costi di ricerca | 27 | 51 | 58 | 306 | 70 | 80 | 26 | 3 | 621 | |
| Costi di sviluppo(a) | 387 | 437 | 694 | 1.752 | 2.019 | 651 | 1.232 | (5) | 1 | 7.168 |
| Totale costi sostenuti società consolidate |
414 | 488 | 752 | 2.060 | 2.089 | 651 | 1.312 | 21 | 4 | 7.791 |
| Società in joint venture e collegate Acquisizioni di riserve certe |
||||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
||||||||||
| Costi di ricerca | 1 | 13 | 14 | |||||||
| Costi di sviluppo(b) | 1 | 28 | 12 | 95 | 136 | |||||
| Totale costi sostenuti società in joint venture e collegate |
1 | 1 | 28 | 25 | 95 | 150 | ||||
| 2015 | ||||||||||
| Società consolidate Acquisizioni di riserve certe |
||||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
||||||||||
| Costi di ricerca | 28 | 176 | 289 | 196 | 71 | 54 | 6 | 820 | ||
| Costi di sviluppo(a) | 207 | 1.006 | 1.574 | 2.957 | 819 | 1.332 | 745 | 18 | 8.658 | |
| Totale costi sostenuti | ||||||||||
| società consolidate | 235 | 1.182 | 1.863 | 3.153 | 819 | 1.403 | 799 | 24 | 9.478 | |
| Società in joint venture e collegate Acquisizioni di riserve certe |
||||||||||
| Acquisizioni di riserve probabili e possibili |
||||||||||
| Costi di ricerca | 1 | 14 | 1 | 16 | ||||||
| Costi di sviluppo(b) | 1 | 1 | 112 | 35 | 554 | 703 | ||||
| Totale costi sostenuti società in joint venture e collegate |
2 | 1 | 112 | 49 | 555 | 719 |
(a) Gli importi indicati comprendono costi relativi all'abbandono delle attività per €355 milioni nel 2017, decrementi per €665 milioni nel 2016 e decrementi per €817 milioni nel 2015. (b) Gli importi indicati comprendono decrementi relativi all'abbandono delle attività per €23 milioni nel 2017, decrementi per €15 milioni nel 2016 e costi per €54 milioni nel 2015.
I risultati delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi derivano esclusivamente dalla differenza tra i ricavi e gli oneri direttamente connessi a queste attività comprese le relative spese generali. Non includono alcuna attribuzione di interessi passivi o di spese generali sostenute per funzioni di holding e quindi non sono necessariamente indicativi della contribuzione al risultato netto consolidato di Eni. Le relative imposte sul reddito sono calcolate applicando l'aliquota fiscale vigente nel Paese in cui l'impresa opera all'utile, ante imposte, derivante dalle attività di esplorazione e produzione. I ricavi e le imposte sul reddito includono le imposte dovute nei Production Sharing Agreement (PSA) dove l'onere tributario viene assolto dal partner a controllo statale in nome e per conto di Eni a valere sulle quote di Profit oil.
I risultati delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi si analizzano per area geografica come segue:
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Egitto | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2017 | ||||||||||
| Società consolidate Ricavi: |
||||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
1.619 | 1.897 | 1.056 | 3.888 | 681 | 911 | 932 | 3 | 10.987 | |
| - vendite a terzi | 481 | 3.184 | 2.128 | 547 | 713 | 291 | 96 | 168 | 7.608 | |
| Totale ricavi | 1.619 | 2.378 | 4.240 | 2.128 | 4.435 | 1.394 | 1.202 | 1.028 | 171 | 18.595 |
| Costi operativi | (337) | (687) | (504) | (314) | (986) | (396) | (206) | (312) | (48) | (3.790) |
| Imposte sulla produzione | (130) | (200) | (331) | (11) | (5) | (677) | ||||
| Costi di ricerca | (26) | (122) | (22) | (191) | (60) | (61) | (39) | (4) | (525) | |
| Ammortamenti e svalutazioni(a) | (465) | (838) | (679) | (767) | (2.063) | (289) | (765) | (577) | (59) | (6.502) |
| Altri (oneri) proventi | 1.563 | (141) | (162) | 690 | (716) | (221) | (84) | (342) | 2 | 589 |
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
2.224 | 590 | 2.673 | 1.546 | 279 | 488 | 75 | (242) | 57 | 7.690 |
| Imposte sul risultato | (299) | (216) | (1.978) | (214) | (38) | (223) | (67) | (38) | (23) | (3.096) |
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società consolidate |
1.925 | 374 | 695 | 1.332 | 241 | 265 | 8 | (280) | 34 | 4.594 |
| Società in joint venture e collegate Ricavi: |
||||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
||||||||||
| - vendite a terzi | 14 | 129 | 22 | 517 | 682 | |||||
| Totale ricavi | 14 | 129 | 22 | 517 | 682 | |||||
| Costi operativi | (8) | (37) | (9) | (40) | (94) | |||||
| Imposte sulla produzione | (2) | (8) | (146) | (156) | ||||||
| Costi di ricerca | (1) | (13) | (14) | |||||||
| Ammortamenti e svalutazioni | (1) | (54) | (13) | (271) | (339) | |||||
| Altri (oneri) proventi | (2) | (2) | 26 | 3 | (199) | (174) | ||||
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
(3) | 1 | 56 | (10) | (139) | (95) | ||||
| Imposte sul risultato | (1) | (4) | (20) | (25) | ||||||
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società in joint venture e collegate |
(3) | 56 | (14) | (159) | (120) | |||||
(a) Include riprese di valore nette per €158 milioni.
2017
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Egitto | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2016 | ||||||||||
| Società consolidate Ricavi: |
||||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
1.217 | 1.673 | 932 | 9 | 3.178 | 252 | 1.027 | 833 | 4 | 9.125 |
| - vendite a terzi | 432 | 2.841 | 1.471 | 485 | 606 | 114 | 102 | 165 | 6.216 | |
| Totale ricavi | 1.217 | 2.105 | 3.773 | 1.480 | 3.663 | 858 | 1.141 | 935 | 169 | 15.341 |
| Costi operativi | (311) | (599) | (451) | (356) | (968) | (269) | (215) | (325) | (49) | (3.543) |
| Imposte sulla produzione | (96) | (176) | (282) | (17) | (5) | (576) | ||||
| Costi di ricerca | (35) | (40) | (45) | (42) | (142) | (39) | (28) | (3) | (374) | |
| Ammortamenti e svalutazioni(a) | (923) | (943) | (675) | (691) | (1.093) | (129) | (952) | (480) | (67) | (5.953) |
| Altri (oneri) proventi | (342) | (232) | (201) | (265) | (917) | (57) | (130) | (120) | (8) | (2.272) |
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
(490) | 291 | 2.225 | 126 | 261 | 403 | (212) | (18) | 37 | 2.623 |
| Imposte sul risultato | 159 | (1) | (1.618) | (89) | 97 | (139) | 32 | (9) | (9) | (1.577) |
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società consolidate |
(331) | 290 | 607 | 37 | 358 | 264 | (180) | (27) | 28 | 1.046 |
| Società in joint venture | ||||||||||
| e collegate Ricavi: |
||||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
||||||||||
| - vendite a terzi | 15 | 36 | 493 | 544 | ||||||
| Totale ricavi | 15 | 36 | 493 | 544 | ||||||
| Costi operativi | (9) | (10) | (54) | (73) | ||||||
| Imposte sulla produzione | (3) | (121) | (124) | |||||||
| Costi di ricerca | (13) | (13) | ||||||||
| Ammortamenti e svalutazioni | (1) | (26) | (32) | (240) | (299) | |||||
| Altri (oneri) proventi | (3) | (1) | (26) | (16) | (25) | (71) | ||||
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
(3) | 1 | (52) | (35) | 53 | (36) | ||||
| Imposte sul risultato | (2) | (6) | (162) | (170) | ||||||
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società in joint |
||||||||||
| venture e collegate | (3) | (1) | (52) | (41) | (109) | (206) |
(a) Include riprese di valore nette per €700 milioni.
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2015 Società consolidate |
|||||||||
| Ricavi: | |||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
2.124 | 1.828 | 1.403 | 3.514 | 231 | 628 | 1.118 | 29 | 10.875 |
| - vendite a terzi | 501 | 5.681 | 914 | 659 | 854 | 131 | 226 | 8.966 | |
| Totale ricavi | 2.124 | 2.329 | 7.084 | 4.428 | 890 | 1.482 | 1.249 | 255 | 19.841 |
| Costi operativi | (403) | (642) | (948) | (1.099) | (239) | (235) | (453) | (108) | (4.127) |
| Imposte sulla produzione | (184) | (240) | (405) | (30) | (9) | (868) | |||
| Costi di ricerca | (35) | (205) | (164) | (216) | (210) | (35) | (6) | (871) | |
| Ammortamenti e svalutazioni(a) | (750) | (2.022) | (2.938) | (3.835) | (109) | (1.491) | (1.775) | (111) | (13.031) |
| Altri (oneri) proventi | (215) | (142) | (564) | (290) | (156) | (282) | (9) | (23) | (1.681) |
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
537 | (682) | 2.230 | (1.417) | 386 | (766) | (1.023) | (2) | (737) |
| Imposte sul risultato | (182) | 589 | (2.148) | 272 | (142) | 90 | 406 | (25) | (1.140) |
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società consolidate |
355 | (93) | 82 | (1.145) | 244 | (676) | (617) | (27) | (1.877) |
| Società in joint venture e collegate Ricavi: |
|||||||||
| - vendite a imprese consolidate |
|||||||||
| - vendite a terzi | 19 | 68 | 248 | 335 | |||||
| Totale ricavi | 19 | 68 | 248 | 335 | |||||
| Costi operativi | (9) | (13) | (49) | (71) | |||||
| Imposte sulla produzione | (3) | (82) | (85) | ||||||
| Costi di ricerca | (16) | (16) | |||||||
| Ammortamenti e svalutazioni | (1) | (3) | (432) | (77) | (78) | (591) | |||
| Altri (oneri) proventi | (3) | (1) | (35) | (6) | (48) | (93) | |||
| Totale risultato ante imposte attività di esplorazione e produzione di idrocarburi |
(4) | 3 | (467) | (44) | (9) | (521) | |||
| Imposte sul risultato | (3) | 8 | (29) | (24) | |||||
| Totale risultato delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi società in joint venture e collegate |
(4) | (467) | (36) | (38) | (545) | ||||
(a) Include svalutazioni per €5.051 milioni.
241
della US Securities and Exchange Commission. Le riserve certe sono rappresentate secondo le disposizioni del FASB Extractive Activities - oil&gas (Topic 932).
Le riserve certe sono le quantità di idrocarburi che, attraverso l'analisi di dati geologici e di ingegneria, possono essere stimate economicamente producibili con ragionevole certezza in giacimenti noti, a partire da una certa data, secondo le condizioni economiche, i metodi operativi, e le norme governative esistenti, antecedenti le scadenze contrattuali, a meno che il rinnovo sia ragionevolmente certo, senza distinzione tra l'uso di metodi probabilistici o deterministici usati per la stima. Il progetto di sviluppo deve essere iniziato oppure l'operatore deve avere la ragionevole certezza che inizierà entro un tempo ragionevole.
Le condizioni economiche esistenti includono prezzi e costi usati per la determinazione della producibilità economica del giacimento. I prezzi sono determinati come media aritmetica semplice dei prezzi di chiusura rilevati il primo giorno di ciascuno dei 12 mesi dell'esercizio, salvo i casi in cui il loro calcolo derivi dall'applicazione di formule contrattuali in essere.
Nel 2017 il prezzo del marker Brent di riferimento è stato di 54 \$/barile. Le riserve certe non comprendono le quote di riserve e le royalty di spettanza di terzi.
Le riserve certe di petrolio e gas sono classificate come sviluppate e non-sviluppate.
Le riserve certe sviluppate sono le riserve recuperabili attraverso pozzi esistenti, con impianti e metodi operativi esistenti, oppure possono riguardare quei casi in cui i costi degli interventi da sostenere sui pozzi esistenti sono relativamente inferiori rispetto al costo di un nuovo pozzo. Le riserve certe non sviluppate sono le riserve recuperabili attraverso nuovi pozzi in aree non perforate, oppure da pozzi esistenti che richiedono costi consistenti per la loro messa in produzione.
Dal 1991 Eni attribuisce a società di ingegneri petroliferi indipendenti, tra i più qualificati sul mercato, il compito di effettuare una valutazione29 indipendente, parallela a quella interna, di una parte a rotazione delle riserve certe. Le descrizioni delle qualifiche tecniche delle persone responsabili della valutazione sono incluse nei rapporti rilasciati dalle società indipendenti30. Le loro valutazioni sono basate su dati forniti da Eni e non verificati, con riferimento a titoli di proprietà, produzione, costi operativi e di sviluppo, accordi di vendita, prezzi e altre informazioni. Tali informazioni sono le stesse utilizzate da Eni nel proprio processo di determinazione delle riserve certe e includono: le registrazioni delle operazioni effettuate sui pozzi, le misure della deviazione, l'analisi dei dati PVT (pressione, volume e temperatura), mappe, dati di produzione e iniezione per pozzo/giacimento/campo, studi di giacimento, analisi tecniche sulla performance del giacimento, piani di sviluppo, costi operativi e di sviluppo futuri.
Per la determinazione delle riserve di spettanza Eni sono inoltre forniti i prezzi di vendita degli idrocarburi, le eventuali variazioni contrattuali future e ogni altra informazione necessaria alla valutazione. Le risultanze della valutazione indipendente condotta nel 2017 da Ryder Scott Company e DeGolyer and MacNaughton2 hanno confermato, come in passato, la ragionevolezza delle valutazioni interne.
In particolare nel 2017 sono state oggetto di valutazioni indipendenti riserve certe per circa il 29% delle riserve Eni al 31 dicembre 201731.
Nel triennio 2015-2017 le valutazioni indipendenti hanno riguardato il 96% del totale delle riserve certe. Al 31 dicembre 2017 il principale giacimento non sottoposto a valutazione indipendente nell'ultimo triennio è Blacktip (Australia).
Eni opera tramite Production Sharing Agreement (PSA) in diversi Paesi esteri dove svolge attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas. Le riserve certe relative ai PSA sono stimate in funzione dei costi da recuperare (Cost Oil) e del Profit oil di spettanza Eni e includono le quote di idrocarburi equivalenti agli obblighi di imposte a carico di Eni assolte in suo nome e per suo conto dalle società petrolifere di Stato che partecipano alle attività di estrazione e produzione. Le riserve certe relative ai PSA rappresentano il 60%, il 59% e il 52% del totale delle riserve certe in barili di petrolio equivalenti rispettivamente per gli anni 2017, 2016 e 2015. Effetti analoghi a quelli dei PSA si producono nei contratti di service e buy-back; le riserve certe relative a tali contratti rappresentano il 4%, il 5% e il 5% del totale delle riserve certe in barili di petrolio equivalenti rispettivamente per gli anni 2017, 2016 e 2015.
Sono inclusi nelle riserve: (i) i volumi di idrocarburi in eccesso rispetto ai costi da recuperare (Excess Cost Oil) che l'impresa ha l'obbligo di ritirare a titolo oneroso in base agli accordi con la società petrolifera di Stato in alcune fattispecie di PSA. Le riserve iscritte in base a tale obbligo rappresentano l'1,6%, l'1,8% e lo 0,6% del totale delle riserve certe in barili di olio equivalenti rispettivamente per gli anni 2017, 2016 e 2015; (ii) le quantità di gas naturale destinate all'autoconsumo; (iii) le quantità di idrocarburi afferenti all'impianto di liquefazione di Angola LNG.
I metodi di valutazione delle riserve certe, l'andamento delle produzioni future e degli investimenti per lo sviluppo hanno un margine di incertezza. L'accuratezza delle stime è funzione della qualità delle informazioni disponibili e delle valutazioni di tipo ingegneristico e geologico. I successivi risultati dei pozzi, delle verifiche e della produzione possono comportare delle revisioni, in aumento o in diminuzione, delle valutazioni iniziali. Anche le variazioni dei prezzi del petrolio e del gas naturale hanno un effetto sui volumi delle riserve certe perché le valutazioni delle riserve si basano sui prezzi e sui costi alla data in cui sono effettuate. Le valutazioni delle riserve potrebbero conseguentemente divergere anche in misura significativa dai volumi di petrolio e di gas naturale che saranno effettivamente prodotti.
Le tabelle che seguono indicano le variazioni annuali delle valutazioni delle riserve certe, sviluppate e non sviluppate, di petrolio (compresi condensati e liquidi di gas naturale) e di gas naturale di Eni per gli anni 2017, 2016 e 2015.
(31) Incluse le riserve delle società in joint venture e collegate.
(29) Dal 1991 al 2002 la società DeGolyer and MacNaughton a cui è stata affiancata, a partire dal 2003, la società Ryder Scott.
(30) I report degli ingegneri indipendenti sono disponibili sul sito Eni all'indirizzo eni.com nella sezione "Documentazione/Relazione Finanziaria Annuale 2017"
| (milioni di barili) | Italia | Resto d'Europa |
Africa Settentrionale |
Egitto | Africa Sub-Sahariana |
Kazakhstan | Resto dell'Asia |
America | Australia e Oceania |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||||
| Società consolidate | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 176 | 264 | 454 | 281 | 809 | 767 | 307 | 163 | 9 | 3.230 |
| di cui: sviluppate | 132 | 228 | 287 | 205 | 507 | 556 | 124 | 143 | 8 | 2.190 |
| non sviluppate | 44 | 36 | 167 | 76 | 302 | 211 | 183 | 20 | 1 | 1.040 |
| Acquisizioni | 2 | 2 | ||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 59 | 29 | 73 | 21 | 31 | 29 | (69) | 19 | (1) | 191 |
| Miglioramenti di recupero assistito |
1 | 6 | 7 | 9 | 23 | |||||
| Estensioni e nuove scoperte | 103 | 1 | 18 | 4 | 3 | 129 | ||||
| Produzione | (20) | (37) | (58) | (26) | (90) | (30) | (19) | (23) | (1) | (304) |
| Cessioni | (3) | (6) | (9) | |||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 215 | 360 | 476 | 280 | 764 | 766 | 232 | 162 | 7 | 3.262 |
| Società in joint venture e collegate |
||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 13 | 15 | 140 | 168 | ||||||
| di cui: sviluppate | 13 | 8 | 22 | 43 | ||||||
| non sviluppate | 7 | 118 | 125 | |||||||
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (2) | 1 | (1) | |||||||
| Miglioramenti di recupero assistito |
||||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | ||||||||||
| Produzione | (1) | (1) | (5) | (7) | ||||||
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 12 | 12 | 136 | 160 | ||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 215 | 360 | 488 | 280 | 776 | 766 | 232 | 298 | 7 | 3.422 |
| Sviluppate | 169 | 219 | 318 | 203 | 552 | 547 | 81 | 169 | 5 | 2.263 |
| consolidate | 169 | 219 | 306 | 203 | 546 | 547 | 81 | 144 | 5 | 2.220 |
| joint venture e collegate | 12 | 6 | 25 | 43 | ||||||
| Non sviluppate | 46 | 141 | 170 | 77 | 224 | 219 | 151 | 129 | 2 | 1.159 |
| consolidate | 46 | 141 | 170 | 77 | 218 | 219 | 151 | 18 | 2 | 1.042 |
| joint venture e collegate | 6 | 111 | 117 |
2017
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di barili) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Egitto | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2016 | ||||||||||
| Società consolidate Riserve al 31 dicembre 2015 |
228 | 305 | 494 | 327 | 787 | 771 | 262 | 189 | 9 | 3.372 |
| di cui: sviluppate | 171 | 237 | 312 | 230 | 511 | 355 | 126 | 149 | 9 | 2.100 |
| non sviluppate | 57 | 68 | 182 | 97 | 276 | 416 | 136 | 40 | 1.272 | |
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (35) | (4) | 19 | (26) | 113 | 20 | 73 | (1) | 1 | 160 |
| Miglioramenti di recupero assistito |
1 | 1 | 2 | |||||||
| Estensioni e nuove scoperte | 2 | 1 | 8 | 11 | ||||||
| Produzione | (17) | (40) | (61) | (28) | (91) | (24) | (28) | (25) | (1) | (315) |
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 176 | 264 | 454 | 281 | 809 | 767 | 307 | 163 | 9 | 3.230 |
| Società in joint venture e collegate |
||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 13 | 16 | 158 | 187 | ||||||
| di cui: sviluppate | 13 | 6 | 29 | 48 | ||||||
| non sviluppate | 10 | 129 | 139 | |||||||
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 1 | (1) | (13) | (13) | ||||||
| Miglioramenti di recupero assistito |
||||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | ||||||||||
| Produzione | (1) | (5) | (6) | |||||||
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 13 | 15 | 140 | 168 | ||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 176 | 264 | 467 | 281 | 824 | 767 | 307 | 303 | 9 | 3.398 |
| Sviluppate | 132 | 228 | 300 | 205 | 515 | 556 | 124 | 165 | 8 | 2.233 |
| consolidate | 132 | 228 | 287 | 205 | 507 | 556 | 124 | 143 | 8 | 2.190 |
| joint venture e collegate | 13 | 8 | 22 | 43 | ||||||
| Non sviluppate | 44 | 36 | 167 | 76 | 309 | 211 | 183 | 138 | 1 | 1.165 |
| consolidate | 44 | 36 | 167 | 76 | 302 | 211 | 183 | 20 | 1 | 1.040 |
| joint venture e collegate | 7 | 118 | 125 |
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di barili) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2015 | |||||||||
| Società consolidate Riserve al 31 dicembre 2014 |
243 | 331 | 776 | 739 | 697 | 131 | 147 | 13 | 3.077 |
| di cui: sviluppate | 184 | 174 | 521 | 470 | 306 | 64 | 116 | 12 | 1.847 |
| non sviluppate | 59 | 157 | 255 | 269 | 391 | 67 | 31 | 1 | 1.230 |
| Acquisizioni | |||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 10 | 5 | 139 | 143 | 94 | 159 | 64 | (2) | 612 |
| Miglioramenti di recupero assistito | 2 | 2 | |||||||
| Estensioni e nuove scoperte | 2 | 14 | 6 | 22 | |||||
| Produzione | (25) | (31) | (98) | (93) | (20) | (28) | (28) | (2) | (325) |
| Cessioni | (16) | (16) | |||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 228 | 305 | 821 | 787 | 771 | 262 | 189 | 9 | 3.372 |
| Società in joint venture e collegate |
|||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2014 | 14 | 17 | 1 | 117 | 149 | ||||
| di cui: sviluppate | 13 | 7 | 26 | 46 | |||||
| non sviluppate | 1 | 10 | 1 | 91 | 103 | ||||
| Acquisizioni | |||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (1) | 45 | 44 | ||||||
| Miglioramenti di recupero assistito | |||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | |||||||||
| Produzione | (1) | (1) | (4) | (6) | |||||
| Cessioni | |||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 13 | 16 | 158 | 187 | |||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 228 | 305 | 834 | 803 | 771 | 262 | 347 | 9 | 3.559 |
| Sviluppate | 171 | 237 | 555 | 517 | 355 | 126 | 178 | 9 | 2.148 |
| consolidate | 171 | 237 | 542 | 511 | 355 | 126 | 149 | 9 | 2.100 |
| joint venture e collegate | 13 | 6 | 29 | 48 | |||||
| Non sviluppate | 57 | 68 | 279 | 286 | 416 | 136 | 169 | 1.411 | |
| consolidate | 57 | 68 | 279 | 276 | 416 | 136 | 40 | 1.272 | |
| joint venture e collegate | 10 | 129 | 139 |
| (milioni di metri cubi) | Italia | Resto d'Europa |
Africa Settentrionale |
Egitto | Africa Sub-Sahariana |
Kazakhstan | Resto dell'Asia |
America | Australia e Oceania |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||||
| Società consolidate | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 27.648 | 24.889 | 105.872 | 156.316 | 78.369 | 70.349 | 28.395 | 9.993 | 20.964 | 522.795 |
| di cui: sviluppate | 23.925 | 22.674 | 49.054 | 22.630 | 46.769 | 63.391 | 7.911 | 9.580 | 15.822 | 261.756 |
| non sviluppate | 3.723 | 2.215 | 56.818 | 133.686 | 31.600 | 6.958 | 20.484 | 413 | 5.142 | 261.039 |
| Acquisizioni | 33 | 33 | ||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 8.920 | 4.606 | 1.861 | 27.439 | 3.788 | (7.926) | 5.313 | (1.727) | 175 | 42.449 |
| Miglioramenti di recupero assistito |
6 | (544) | (538) | |||||||
| Estensioni e nuove scoperte | 812 | 1.797 | 52.061 | 111 | 54.781 | |||||
| Produzione | (4.565) | (4.923) | (18.118) | (8.917) | (4.591) | (2.726) | (3.575) | (2.007) | (1.085) | (50.507) |
| Cessioni | (53.425) | (26.031) | (79.456) | |||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 32.003 | 25.390 | 89.071 | 123.210 | 103.629 | 59.697 | 30.133 | 6.370 | 20.054 | 489.557 |
| Società in joint venture e collegate |
||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 414 | 10.421 | 149 | 98.633 | 109.617 | |||||
| di cui: sviluppate | 414 | 2.927 | 149 | 50.445 | 53.935 | |||||
| non sviluppate | 7.494 | 48.188 | 55.682 | |||||||
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (1) | 378 | 6 | (44.333) | (43.950) | |||||
| Miglioramenti di recupero assistito |
||||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | ||||||||||
| Produzione | (42) | (920) | (114) | (2.795) | (3.871) | |||||
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 371 | 9.879 | 41 | 51.505 | 61.796 | |||||
| Riserve al 31 dicembre 2017 | 32.003 | 25.390 | 89.442 | 123.210 | 113.508 | 59.697 | 30.174 | 57.875 | 20.054 | 551.353 |
| Sviluppate | 27.962 | 21.829 | 35.284 | 40.228 | 50.297 | 53.179 | 24.417 | 56.347 | 14.709 | 324.252 |
| consolidate | 27.962 | 21.829 | 34.913 | 40.228 | 47.949 | 53.179 | 24.376 | 4.842 | 14.709 | 269.987 |
| joint venture e collegate | 371 | 2.348 | 41 | 51.505 | 54.265 | |||||
| Non sviluppate | 4.041 | 3.561 | 54.158 | 82.982 | 63.211 | 6.518 | 5.757 | 1.528 | 5.345 | 227.101 |
| consolidate | 4.041 | 3.561 | 54.158 | 82.982 | 55.680 | 6.518 | 5.757 | 1.528 | 5.345 | 219.570 |
| joint venture e collegate | 7.531 | 7.531 |
| (milioni di metri cubi) | Italia | Resto d'Europa |
Africa Settentrionale |
Egitto | Africa Sub-Sahariana |
Kazakhstan | Resto dell'Asia |
America | Australia e Oceania |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2016 | ||||||||||
| Società consolidate | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 36.905 | 29.594 | 109.064 | 26.817 | 76.856 | 66.649 | 24.864 | 12.419 | 21.793 | 404.961 |
| di cui: sviluppate | 29.757 | 26.034 | 49.404 | 23.264 | 39.367 | 51.832 | 5.225 | 10.549 | 16.562 | 251.994 |
| non sviluppate | 7.148 | 3.560 | 59.660 | 3.553 | 37.489 | 14.817 | 19.639 | 1.870 | 5.231 | 152.967 |
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (4.374) | 495 | 13.330 | 710 | 6.324 | 6.334 | 5.657 | 228 | 352 | 29.056 |
| Miglioramenti di recupero assistito |
||||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | 6 | 134.980 | 421 | 5 | 135.412 | |||||
| Produzione | (4.883) | (5.200) | (16.528) | (6.191) | (4.811) | (2.634) | (2.547) | (2.659) | (1.181) | (46.634) |
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 27.648 | 24.889 | 105.872 | 156.316 | 78.369 | 70.349 | 28.395 | 9.993 | 20.964 | 522.795 |
| Società in joint venture e collegate |
||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 363 | 10.967 | 359 | 101.399 | 113.088 | |||||
| di cui: sviluppate | 363 | 2.376 | 260 | 36.691 | 39.690 | |||||
| non sviluppate | 8.591 | 99 | 64.708 | 73.398 | ||||||
| Acquisizioni | ||||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 102 | (244) | (15) | (126) | (283) | |||||
| Miglioramenti di recupero assistito |
||||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | ||||||||||
| Produzione | (51) | (302) | (195) | (2.640) | (3.188) | |||||
| Cessioni | ||||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 414 | 10.421 | 149 | 98.633 | 109.617 | |||||
| Riserve al 31 dicembre 2016 | 27.648 | 24.889 | 106.286 | 156.316 | 88.790 | 70.349 | 28.544 | 108.626 | 20.964 | 632.412 |
| Sviluppate | 23.925 | 22.674 | 49.468 | 22.630 | 49.696 | 63.391 | 8.060 | 60.025 | 15.822 | 315.691 |
| consolidate | 23.925 | 22.674 | 49.054 | 22.630 | 46.769 | 63.391 | 7.911 | 9.580 | 15.822 | 261.756 |
| joint venture e collegate | 414 | 2.927 | 149 | 50.445 | 53.935 | |||||
| Non sviluppate | 3.723 | 2.215 | 56.818 | 133.686 | 39.094 | 6.958 | 20.484 | 48.601 | 5.142 | 316.721 |
| consolidate | 3.723 | 2.215 | 56.818 | 133.686 | 31.600 | 6.958 | 20.484 | 413 | 5.142 | 261.039 |
| joint venture e collegate | 7.494 | 48.188 | 55.682 |
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (milioni di metri cubi) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 2015 | |||||||||
| Società consolidate Riserve al 31 dicembre 2014 |
40.484 | 33.196 | 149.869 | 77.651 | 58.013 | 23.978 | 13.246 | 22.821 | 419.258 |
| di cui: sviluppate | 33.754 | 25.125 | 59.755 | 35.980 | 43.966 | 7.393 | 11.141 | 19.102 | 236.216 |
| non sviluppate | 6.730 | 8.071 | 90.114 | 41.671 | 14.047 | 16.585 | 2.105 | 3.719 | 183.042 |
| Acquisizioni | |||||||||
| Revisioni di precedenti stime | 1.948 | 2.101 | 4.606 | 4.144 | 10.893 | 663 | 1.941 | 128 | 26.424 |
| Miglioramenti di recupero assistito | |||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | 123 | 3.503 | 3.218 | 6.844 | |||||
| Produzione | (5.650) | (5.703) | (22.097) | (4.840) | (2.257) | (2.995) | (2.659) | (1.156) | (47.357) |
| Cessioni | (99) | (109) | (208) | ||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 36.905 | 29.594 | 135.881 | 76.856 | 66.649 | 24.864 | 12.419 | 21.793 | 404.961 |
| Società in joint venture e collegate |
|||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2014 | 419 | 9.957 | 510 | 94.943 | 105.829 | ||||
| di cui: sviluppate | 415 | 2.540 | 273 | 145 | 3.373 | ||||
| non sviluppate | 4 | 7.417 | 237 | 94.798 | 102.456 | ||||
| Acquisizioni | |||||||||
| Revisioni di precedenti stime | (3) | 1.019 | 98 | 7.168 | 8.282 | ||||
| Miglioramenti di recupero assistito | |||||||||
| Estensioni e nuove scoperte | |||||||||
| Produzione | (53) | (9) | (249) | (712) | (1.023) | ||||
| Cessioni | |||||||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 363 | 10.967 | 359 | 101.399 | 113.088 | ||||
| Riserve al 31 dicembre 2015 | 36.905 | 29.594 | 136.244 | 87.823 | 66.649 | 25.223 | 113.818 | 21.793 | 518.049 |
| Sviluppate | 29.757 | 26.034 | 73.031 | 41.743 | 51.832 | 5.485 | 47.240 | 16.562 | 291.684 |
| consolidate | 29.757 | 26.034 | 72.668 | 39.367 | 51.832 | 5.225 | 10.549 | 16.562 | 251.994 |
| joint venture e collegate | 363 | 2.376 | 260 | 36.691 | 39.690 | ||||
| Non sviluppate | 7.148 | 3.560 | 63.213 | 46.080 | 14.817 | 19.738 | 66.578 | 5.231 | 226.365 |
| consolidate | 7.148 | 3.560 | 63.213 | 37.489 | 14.817 | 19.639 | 1.870 | 5.231 | 152.967 |
| joint venture e collegate | 8.591 | 99 | 64.708 | 73.398 | |||||
I futuri flussi di cassa stimati rappresentano i ricavi ottenibili dalla produzione e sono determinati applicando alla stima delle produzioni future delle riserve certe i prezzi del petrolio e del gas medi dell'anno relativamente al 2017, 2016 e 2015. Futuri cambiamenti di prezzi sono considerati solo se previsti dai termini contrattuali. Le stime dei futuri costi di sviluppo e di produzione sono determinati sulla base delle spese da sostenere per sviluppare e produrre le riserve certe di fine anno. Non sono stati considerati né le possibili variazioni future dei prezzi, né i prevedibili cambiamenti futuri della tecnologia e dei metodi operativi.
Il valore standard è calcolato come il valore attuale, risultante dall'applicazione di un tasso di attualizzazione standard del 10% annuo, dell'eccedenza delle entrate di cassa future derivanti dalle riserve certe rispetto ai costi futuri di produzione e sviluppo delle riserve stesse e alle imposte sui redditi futuri.
I costi futuri di produzione includono le spese stimate relative alla produzione di riserve certe più ogni imposta di produzione senza tenere conto dell'effetto dell'inflazione futura. I costi futuri di sviluppo includono i costi stimati dei pozzi di sviluppo, dell'installazione di attrezzature produttive e il costo netto connesso allo smantellamento e all'abbandono dei pozzi e delle attrezzature, sulla base dei costi esistenti alla fine dell'esercizio, senza tenere conto dell'effetto dell'inflazione futura. Le imposte sul reddito future sono state calcolate in accordo con la normativa fiscale dei Paesi nei quali Eni opera.
Il valore standard dei flussi netti di cassa futuri attualizzati, relativo alle riserve certe di petrolio e gas, è calcolato in accordo alle regole del FASB Extractive Activities - oil&gas (Topic 932).
Il valore standard non pretende di riflettere la stima del valore di realizzo o di mercato delle riserve certe di Eni. Una stima del valore di mercato considera, tra le altre cose, oltre alle riserve certe, anche le riserve probabili e possibili, cambiamenti futuri di costi e prezzi e un fattore di sconto rappresentativo dei rischi inerenti alle attività di esplorazione e produzione.
Il valore standard dei flussi netti di cassa futuri attualizzati si analizza per area geografica come segue:
| (€ milioni) | Italia | Resto d'Europa |
Africa Settentrionale |
Egitto | Africa Sub-Sahariana |
Kazakhstan | Resto dell'Asia |
America | Australia e Oceania |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31 dicembre 2017 | ||||||||||
| Società consolidate Entrate di cassa future |
14.339 | 19.507 | 31.793 | 29.156 | 41.136 | 30.263 | 11.826 | 6.205 | 2.593 | 186.818 |
| Costi futuri di produzione | (5.091) | (5.711) | (6.677) | (6.153) | (14.790) | (6.992) | (3.653) | (2.351) | (590) | (52.008) |
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono |
(3.943) | (5.483) | (4.350) | (4.496) | (6.522) | (2.787) | (3.694) | (1.011) | (318) | (32.604) |
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
5.305 | 8.313 | 20.766 | 18.507 | 19.824 | 20.484 | 4.479 | 2.843 | 1.685 | 102.206 |
| Imposte sul reddito future | (859) | (4.490) | (10.836) | (5.709) | (6.418) | (3.970) | (757) | (699) | (303) | (34.041) |
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
4.446 | 3.823 | 9.930 | 12.798 | 13.406 | 16.514 | 3.722 | 2.144 | 1.382 | 68.165 |
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% |
(1.633) | (1.050) | (4.566) | (6.698) | (5.430) | (9.172) | (1.239) | (777) | (607) | (31.172) |
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
2.813 | 2.773 | 5.364 | 6.100 | 7.976 | 7.342 | 2.483 | 1.367 | 775 | 36.993 |
| Società in joint venture e collegate |
||||||||||
| Entrate di cassa future | 245 | 2.062 | 11 | 10.797 | 13.115 | |||||
| Costi futuri di produzione | (119) | (930) | (6) | (3.291) | (4.346) | |||||
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono |
(1) | (66) | (535) | (602) | ||||||
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
125 | 1.066 | 5 | 6.971 | 8.167 | |||||
| Imposte sul reddito future | (21) | (57) | (1) | (2.459) | (2.538) | |||||
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
104 | 1.009 | 4 | 4.512 | 5.629 | |||||
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% |
(50) | (471) | (2.475) | (2.996) | ||||||
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
54 | 538 | 4 | 2.037 | 2.633 | |||||
| Totale | 2.813 | 2.773 | 5.418 | 6.100 | 8.514 | 7.342 | 2.487 | 3.404 | 775 | 39.626 |
2017
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Egitto | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale | |
| 31 dicembre 2016 | |||||||||||
| Società consolidate | |||||||||||
| Entrate di cassa future | 9.627 | 12.898 | 30.847 | 33.524 | 38.271 | 26.903 | 12.263 | 5.789 | 2.815 | 172.937 | |
| Costi futuri di produzione | (4.136) | (5.240) | (7.481) | (7.927) | (13.913) | (9.247) | (3.498) | (2.935) | (658) | (55.035) | |
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono |
(3.641) | (3.575) | (5.904) | (6.981) | (9.392) | (3.268) | (5.047) | (1.313) | (270) | (39.391) | |
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
1.850 | 4.083 | 17.462 | 18.616 | 14.966 | 14.388 | 3.718 | 1.541 | 1.887 | 78.511 | |
| Imposte sul reddito future | (237) | (1.308) | (9.253) | (5.941) | (4.525) | (2.596) | (953) | (298) | (341) | (25.452) | |
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
1.613 | 2.775 | 8.209 | 12.675 | 10.441 | 11.792 | 2.765 | 1.243 | 1.546 | 53.059 | |
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% |
(241) | (365) | (4.060) | (8.055) | (4.594) | (6.536) | (1.266) | (501) | (724) | (26.342) | |
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
1.372 | 2.410 | 4.149 | 4.620 | 5.847 | 5.256 | 1.499 | 742 | 822 | 26.717 | |
| Società in joint venture | |||||||||||
| e collegate | |||||||||||
| Entrate di cassa future | 259 | 2.429 | 33 | 16.430 | 19.151 | ||||||
| Costi futuri di produzione | (143) | (974) | (20) | (4.614) | (5.751) | ||||||
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono |
(1) | (64) | (1.186) | (1.251) | |||||||
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
115 | 1.391 | 13 | 10.630 | 12.149 | ||||||
| Imposte sul reddito future | (21) | (115) | (4) | (3.667) | (3.807) | ||||||
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
94 | 1.276 | 9 | 6.963 | 8.342 | ||||||
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% |
(46) | (734) | (4.441) | (5.221) | |||||||
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
48 | 542 | 9 | 2.522 | 3.121 | ||||||
| Totale | 1.372 | 2.410 | 4.197 | 4.620 | 6.389 | 5.256 | 1.508 | 3.264 | 822 | 29.838 |
| Resto | Africa | Africa | Resto | Australia | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Italia | d'Europa | Settentrionale | Sub-Sahariana | Kazakhstan | dell'Asia | America | e Oceania | Totale |
| 31 dicembre 2015 | |||||||||
| Società consolidate Entrate di cassa future |
16.760 | 18.692 | 58.390 | 44.114 | 34.589 | 13.027 | 8.101 | 3.519 | 197.192 |
| Costi futuri di produzione | (4.995) | (5.554) | (13.481) | (14.645) | (8.846) | (4.585) | (3.091) | (804) | (56.001) |
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono | (4.299) | (4.379) | (9.457) | (9.359) | (4.108) | (4.964) | (1.644) | (218) | (38.428) |
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
7.466 | 8.759 | 35.452 | 20.110 | 21.635 | 3.478 | 3.366 | 2.497 | 102.763 |
| Imposte sul reddito future | (1.657) | (4.349) | (17.195) | (8.222) | (4.682) | (1.230) | (933) | (604) | (38.872) |
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
5.809 | 4.410 | 18.257 | 11.888 | 16.953 | 2.248 | 2.433 | 1.893 | 63.891 |
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% | (2.077) | (817) | (7.844) | (4.976) | (10.561) | (1.276) | (970) | (901) | (29.422) |
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
3.732 | 3.593 | 10.413 | 6.912 | 6.392 | 972 | 1.463 | 992 | 34.469 |
| Società in joint venture e collegate Entrate di cassa future |
313 | 3.047 | 85 | 18.519 | 21.964 | ||||
| Costi futuri di produzione | (177) | (1.021) | (32) | (5.370) | (6.600) | ||||
| Costi futuri di sviluppo e d'abbandono | (5) | (95) | (22) | (2.118) | (2.240) | ||||
| Flusso di cassa netto futuro prima delle imposte sul reddito |
131 | 1.931 | 31 | 11.031 | 13.124 | ||||
| Imposte sul reddito future | (8) | (251) | (10) | (4.088) | (4.357) | ||||
| Flusso di cassa netto futuro prima dell'attualizzazione |
123 | 1.680 | 21 | 6.943 | 8.767 | ||||
| Valore dell'attualizzazione al tasso del 10% | (70) | (1.016) | (2) | (4.358) | (5.446) | ||||
| Valore standard attualizzato dei flussi di cassa futuri |
53 | 664 | 19 | 2.585 | 3.321 | ||||
| Totale | 3.732 | 3.593 | 10.466 | 7.576 | 6.392 | 991 | 4.048 | 992 | 37.790 |
250
La tabella seguente indica le variazioni del valore standard dei flussi netti di cassa futuri attualizzati relativi agli esercizi 2017, 2016 e 2015.
| (€ milioni) | Società consolidate |
Società in joint venture e collegate |
Totale |
|---|---|---|---|
| 2017 | |||
| Valore al 31 dicembre 2016 | 26.717 | 3.121 | 29.838 |
| Aumenti (diminuzioni): - vendite a terzi e a imprese consolidate, al netto dei costi di produzione |
(14.125) | (432) | (14.557) |
| - variazioni nette dei prezzi di vendita, al netto dei costi di produzione | 23.940 | 1.482 | 25.422 |
| - estensioni, nuove scoperte e miglioramenti di recupero, al netto dei futuri costi di produzione e sviluppo | 1.697 | 1.697 | |
| - revisioni di stime dei futuri costi di sviluppo e d'abbandono | (2.817) | 495 | (2.322) |
| - costi di sviluppo sostenuti nell'esercizio, che riducono i futuri costi di sviluppo | 7.203 | 45 | 7.248 |
| - revisioni delle quantità stimate | 5.269 | (2.285) | 2.984 |
| - effetto dell'attualizzazione | 3.864 | 438 | 4.302 |
| - variazione netta delle imposte sul reddito | (6.498) | 238 | (6.260) |
| - acquisizioni di riserve | 10 | 10 | |
| - cessioni di riserve | (2.995) | (2.995) | |
| - variazioni dei profili temporali di produzione e altre variazioni | (5.272) | (469) | (5.741) |
| Saldo aumenti (diminuzioni) | 10.276 | (488) | 9.788 |
| Valore al 31 dicembre 2017 | 36.993 | 2.633 | 39.626 |
| 2016 | |||
| Valore al 31 dicembre 2015 | 34.469 | 3.321 | 37.790 |
| Aumenti (diminuzioni): - vendite a terzi e a imprese consolidate, al netto dei costi di produzione |
(11.222) | (347) | (11.569) |
| - variazioni nette dei prezzi di vendita, al netto dei costi di produzione | (24.727) | (1.586) | (26.313) |
| - estensioni, nuove scoperte e miglioramenti di recupero, al netto dei futuri costi di produzione e sviluppo | 4.563 | 4.563 | |
| - revisioni di stime dei futuri costi di sviluppo e d'abbandono | (2.357) | 650 | (1.707) |
| - costi di sviluppo sostenuti nell'esercizio, che riducono i futuri costi di sviluppo | 7.578 | 151 | 7.729 |
| - revisioni delle quantità stimate | 2.840 | (131) | 2.709 |
| - effetto dell'attualizzazione | 5.705 | 514 | 6.219 |
| - variazione netta delle imposte sul reddito | 9.200 | 386 | 9.586 |
| - acquisizioni di riserve | |||
| - cessioni di riserve | |||
| - variazioni dei profili temporali di produzione e altre variazioni | 668 | 163 | 831 |
| Saldo aumenti (diminuzioni) | (7.752) | (200) | (7.952) |
| Valore al 31 dicembre 2016 | 26.717 | 3.121 | 29.838 |
| 2015 | |||
| Valore al 31 dicembre 2014 | 56.035 | 3.558 | 59.593 |
| Aumenti (diminuzioni): - vendite a terzi e a imprese consolidate, al netto dei costi di produzione |
(14.846) | (179) | (15.025) |
| - variazioni nette dei prezzi di vendita, al netto dei costi di produzione | (70.909) | (2.858) | (73.767) |
| - estensioni, nuove scoperte e miglioramenti di recupero, al netto dei futuri costi di produzione e sviluppo | 524 | 524 | |
| - revisioni di stime dei futuri costi di sviluppo e d'abbandono | (1.711) | (241) | (1.952) |
| - costi di sviluppo sostenuti nell'esercizio, che riducono i futuri costi di sviluppo | 8.960 | 604 | 9.564 |
| - revisioni delle quantità stimate | 12.322 | 915 | 13.237 |
| - effetto dell'attualizzazione | 11.288 | 629 | 11.917 |
| - variazione netta delle imposte sul reddito | 29.530 | 530 | 30.060 |
| - acquisizioni di riserve | |||
| - cessioni di riserve | (114) | (114) | |
| - variazioni dei profili temporali di produzione e altre variazioni | 3.390 | 363 | 3.753 |
| Saldo aumenti (diminuzioni) | (21.566) | (237) | (21.803) |
| Valore al 31 dicembre 2015 | 34.469 | 3.321 | 37.790 |
15 marzo 2018
/firma/ Claudio Descalzi Claudio Descalzi Amministratore Delegato /firma/ Massimo Mondazzi Massimo Mondazzi Chief Financial Officer






BILANCIO DI ESERCIZIO 2017 | SCHEMI
Eni
259
Relazione Finanziaria Annuale
2017

| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Totale | di cui verso parti correlate |
Totale | di cui verso parti correlate |
|
| ATTIVITÀ | ||||||
| Attività correnti | ||||||
| Disponibilità liquide ed equivalenti | (7) | 6.213.811.825 | 367.730.040 | 4.582.814.901 | 41.250.113 | |
| Altre attività finanziarie destinate al trading | (8) | 5.793.162.809 | 6.062.003.322 | |||
| Crediti commerciali e altri crediti: | (9) | 8.587.544.230 | 6.158.572.868 | 15.658.346.871 | 11.254.082.382 | |
| - crediti finanziari | 2.699.464.465 | 7.762.576.306 | ||||
| - crediti commerciali e altri crediti | 5.888.079.765 | 7.895.770.565 | ||||
| Rimanenze | (10) | 1.388.544.550 | 1.277.716.959 | |||
| Attività per imposte sul reddito correnti | (11) | 58.726.446 | 92.581.620 | |||
| Attività per altre imposte correnti | (12) | 267.014.834 | 345.870.167 | |||
| Altre attività correnti | (13) | 692.967.944 | 377.969.627 | 1.010.630.623 | 644.226.025 | |
| 23.001.772.638 | 29.029.964.463 | |||||
| Attività non correnti | ||||||
| Immobili, impianti e macchinari | (14) | 7.178.646.178 | 8.045.543.832 | |||
| Rimanenze immobilizzate - scorte d'obbligo | (15) | 1.297.318.037 | 1.172.570.632 | |||
| Attività immateriali | (16) | 194.752.958 | 1.205.014.790 | |||
| Partecipazioni | (18) | 42.336.529.045 | 40.009.194.283 | |||
| Altre attività finanziarie | (19) | 4.832.057.257 | 4.811.641.219 | 1.427.755.931 | 1.405.873.735 | |
| Attività per imposte anticipate | (20) | 1.151.910.450 | 1.185.193.459 | |||
| Altre attività non correnti | (21) | 480.873.584 | 164.534.684 | 699.552.732 | 374.019.621 | |
| 57.472.087.509 | 53.744.825.659 | |||||
| Discontinued operations e attività destinate alla vendita | (33) | 1.717.074 | 3.635.721 | |||
| TOTALE ATTIVITÀ | 80.475.577.221 | 82.778.425.843 | ||||
| PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | ||||||
| Passività correnti | ||||||
| Passività finanziarie a breve termine | (22) | 4.146.377.799 | 3.922.516.072 | 4.159.479.169 | 4.006.268.773 | |
| Quote a breve di passività finanziarie a lungo termine | (23) | 1.972.775.366 | 464.447 | 3.013.889.929 | 645.770 | |
| Debiti commerciali e altri debiti | (24) | 6.224.379.855 | 3.156.070.915 | 6.209.179.673 | 3.050.851.168 | |
| Passività per imposte sul reddito correnti | (25) | 64.289.938 | 3.851.266 | |||
| Passività per altre imposte correnti | (26) | 808.586.429 | 887.109.601 | |||
| Altre passività correnti | (27) | 872.182.600 | 510.938.545 | 1.204.612.480 | 632.108.110 | |
| 14.088.591.987 | 15.478.122.118 | |||||
| Passività non correnti | ||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | (28) | 18.843.053.798 | 380.563.643 | 19.553.554.728 | 695.766.552 | |
| Fondi per rischi e oneri | (29) | 3.780.911.177 | 4.053.811.288 | |||
| Fondi per benefici ai dipendenti | (30) | 353.083.516 | 391.417.852 | |||
| Altre passività non correnti | (31) | 880.586.249 | 143.007.778 | 1.366.197.912 | 263.952.970 | |
| 23.857.634.740 | 25.364.981.780 | |||||
| TOTALE PASSIVITÀ | 37.946.226.727 | 40.843.103.898 | ||||
| PATRIMONIO NETTO | (34) | |||||
| Capitale sociale | 4.005.358.876 | 4.005.358.876 | ||||
| Riserva legale | 959.102.123 | 959.102.123 | ||||
| Altre riserve | 36.000.165.103 | 34.471.271.330 | ||||
| Acconto sul dividendo | (1.440.456.053) | (1.440.456.053) | ||||
| Azioni proprie | (581.047.644) | (581.047.644) | ||||
| Utile netto dell'esercizio | 3.586.228.089 | 4.521.093.313 | ||||
| TOTALE PATRIMONIO NETTO | 42.529.350.494 | 41.935.321.945 | ||||
| TOTALE PASSIVITÀ E PATRIMONIO NETTO | 80.475.577.221 | 82.778.425.843 |
Eni
| 2017 | 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Note | Totale | di cui verso parti correlate |
Totale | di cui verso parti correlate |
|
| RICAVI | (36) | |||||
| Ricavi della gestione caratteristica | 28.983.563.971 | 10.938.862.109 | 27.717.529.085 | 9.897.099.006 | ||
| Altri ricavi e proventi | 2.316.144.963 | 76.673.075 | 547.240.248 | 310.307.957 | ||
| Totale ricavi | 31.299.708.934 | 28.264.769.333 | ||||
| COSTI OPERATIVI | (37) | |||||
| Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | (27.358.189.265) | (13.711.409.772) | (27.245.943.596) | (12.388.627.823) | ||
| Costo lavoro | (1.159.011.571) | (1.179.079.612) | ||||
| Altri proventi (oneri) operativi | (238.634.781) | (249.181.706) | (50.349.163) | 369.011.841 | ||
| Ammortamenti | (727.072.500) | (815.079.778) | ||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (111.314.644) | (442.645.642) | ||||
| Radiazioni | (4.669.125) | (209.196.618) | ||||
| UTILE (PERDITA) OPERATIVO | 1.700.817.048 | (1.677.525.076) | ||||
| PROVENTI (ONERI) FINANZIARI | (38) | |||||
| Proventi finanziari | 1.681.990.022 | 226.677.635 | 2.149.423.813 | 194.138.386 | ||
| Oneri finanziari | (2.698.158.435) | (28.808.401) | (2.539.618.343) | (24.068.426) | ||
| Proventi (oneri) netti su attività finanziarie destinate al trading | (109.755.540) | (21.404.309) | ||||
| Strumenti finanziari derivati | 479.934.776 | (349.102.508) | (34.753.871) | 471.993.196 | ||
| (645.989.177) | (446.352.710) | |||||
| PROVENTI (ONERI) SU PARTECIPAZIONI | (39) | 2.701.993.904 | 6.057.741.755 | |||
| UTILE ANTE IMPOSTE - Continuing operations | 3.756.821.775 | 3.933.863.969 | ||||
| Imposte sul reddito | (40) | (170.593.686) | 232.110.583 | |||
| Utile netto dell'esercizio - Continuing operations | 3.586.228.089 | 4.165.974.552 | ||||
| Utile netto dell'esercizio - Discontinued operations | (33) | 355.118.761 | 410.037.436 | |||
| UTILE NETTO DELL'ESERCIZIO | 3.586.228.089 | 4.521.093.313 |
2017
| (€ milioni) | Note | 2017 | 2016 |
|---|---|---|---|
| Utile netto dell'esercizio | 3.586 | 4.521 | |
| Altre componenti dell'utile (perdita) complessivo: | |||
| Componenti non riclassificabili a conto economico | |||
| Valutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti | (34) | 8 | (5) |
| Effetto fiscale relativo alle altre componenti dell'utile complessivo non riclassificabili a conto economico | (34) | (1) | 2 |
| 7 | (3) | ||
| Componenti riclassificabili a conto economico | |||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | (34) | (27) | 1.044 |
| Differenze cambio da conversione Joint Operation | (34) | (98) | 19 |
| Effetto fiscale relativo alle altre componenti dell'utile complessivo riclassificabili a conto economico | (34) | 7 | (271) |
| (118) | 792 | ||
| Totale altre componenti dell'utile (perdita) complessivo | (111) | 789 | |
| Totale utile complessivo dell'esercizio | 3.475 | 5.310 |
| (€ milioni) | Capitale sociale | Altre riserve di capitale | Riserva legale | Azioni proprie acquistate | Riserva per acquisto di azioni proprie |
finanziari derivati cash flow hedge Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
Altre riserve di utili non disponibili | Altre riserve di utili disponibili | Riserva IFRS 10 e 11 | Acconto sul dividendo | Utile dell'esercizio | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldi al 31 dicembre 2016 | 4.005 10.368 | 959 | (581) | 581 | 217 | (19) | 22.713 | 612 (1.441) | 4.521 41.935 | |||
| Utile netto dell'esercizio | 3.586 | 3.586 | ||||||||||
| Altre componenti dell'utile complessivo: | ||||||||||||
| Componenti non riclassificabili a conto economico | ||||||||||||
| Valutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti al netto dell'effetto fiscale |
7 | 7 | ||||||||||
| 7 | 7 | |||||||||||
| Componenti riclassificabili a conto economico | ||||||||||||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale |
(20) | (20) | ||||||||||
| Differenze cambio da conversione Joint Operation | (98) | (98) | ||||||||||
| (20) | (98) | (118) | ||||||||||
| Operazioni con gli azionisti: | ||||||||||||
| Acconto sul dividendo 2017 (€0,40 per azione) | (1.441) | (1.441) | ||||||||||
| Attribuzione del dividendo residuo 2016 (€0,40 per azione) | 1.441 (2.881) (1.440) | |||||||||||
| Attribuzione utile 2016 a riserve | 18 | 1.644 | (22) | (1.640) | ||||||||
| 18 | 1.644 | (22) | (4.521) (2.881) | |||||||||
| Altri movimenti di patrimonio netto: | ||||||||||||
| Riduzione riserva art.6 comma 2 lettera a) D.Lgs 38/2005 | (22) | 22 | ||||||||||
| (22) | 22 | |||||||||||
| Saldi al 31 dicembre 2017 | 4.005 10.368 | 959 | (581) | 581 | 197 | (16) 24.379 | 492 (1.441) | 3.586 42.529 |
| En |
|---|
| i |
| Re |
| laz |
| ion |
| e F |
| ina |
| nzi |
| ari |
| a A |
| nn |
| ual |
| e |
| 20 |
| 17 |
| (€ milioni) | Capitale sociale | Altre riserve di capitale | Riserva legale | Azioni proprie acquistate | Riserva per acquisto di azioni proprie |
finanziari derivati cash flow hedge Riserva fair value strumenti al netto dell'effetto fiscale |
Altre riserve di utili non disponibili | Altre riserve di utili disponibili | Riserva IFRS 10 e 11 | Acconto sul dividendo | Utile dell'esercizio | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldi al 31 dicembre 2015 | 4.005 10.368 | 959 | (581) | 581 | (556) | 123 23.310 | 610 (1.440) | 2.183 39.562 | ||||
| Effetti fusioni 1° gennaio 2016 | (58) | (58) | ||||||||||
| Saldo al 1° gennaio 2016 | 4.005 10.368 | 959 | (581) | 581 | (556) | 123 23.252 | 610 (1.440) | 2.183 39.504 | ||||
| Utile netto dell'esercizio | 4.521 | 4.521 | ||||||||||
| Altre componenti dell'utile complessivo: | ||||||||||||
| Componenti non riclassificabili a conto economico | ||||||||||||
| Valutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti | ||||||||||||
| al netto dell'effetto fiscale | (3) | (3) | ||||||||||
| (3) | (3) | |||||||||||
| Componenti riclassificabili a conto economico | ||||||||||||
| Variazione fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale |
773 | 773 | ||||||||||
| Differenze cambio da conversione Joint Operation | 19 | 19 | ||||||||||
| 773 | 19 | 792 | ||||||||||
| Operazioni con gli azionisti: | ||||||||||||
| Acconto sul dividendo 2016 (€0,40 per azione) | (1.441) | (1.441) | ||||||||||
| Attribuzione del dividendo residuo 2015 (€0,40 per azione) | (1.025) | (3) | 1.440 (1.852) (1.440) | |||||||||
| Attribuzione utile 2015 a riserve | 63 | 3 | (66) | |||||||||
| 63 (1.025) | (1) (1.918) (2.881) | |||||||||||
| Altri movimenti di patrimonio netto: | ||||||||||||
| Riduzione riserva art.6 comma 2 lettera a) D.Lgs 38/2005 | (202) | 202 | ||||||||||
| Effetto Versalis | 294 | (294) | ||||||||||
| Effetto Applicazione SEM | (12) | (17) | 29 | |||||||||
| Operazioni straordinarie under common control | (11) | (11) | ||||||||||
| Altre variazioni | 13 | 13 | ||||||||||
| (202) | 486 | (17) | (265) | 2 | ||||||||
| Saldi al 31 dicembre 2016 | 4.005 10.368 | 959 | (581) | 581 | 217 | (19) | 22.713 | 612 (1.441) | 4.521 41.935 | |||
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Utile netto dell'esercizio - Continuing operations | 3.586 | 4.166 |
| Rettifiche per ricondurre l'utile netto al flusso di cassa da attività operativa: | ||
| - Ammortamenti | 727 | 815 |
| - Svalutazioni (riprese di valore) nette | 111 | 443 |
| - Radiazioni | 5 | 209 |
| - Svalutazioni (rivalutazioni) partecipazioni | 367 | 374 |
| - Plusvalenze nette su cessioni di attività | (1.996) | 29 |
| Dividendi | (3.061) | (6.486) |
| Interessi attivi | (204) | (161) |
| Interessi passivi | 599 | 588 |
| Imposte sul reddito | 171 | (232) |
| Altre variazioni | 230 | 159 |
| Variazioni del capitale di esercizio: | ||
| - rimanenze | (238) | (66) |
| - crediti commerciali | 241 | 1.353 |
| - debiti commerciali | 335 | 93 |
| - fondi per rischi e oneri | (195) | (30) |
| - altre attività e passività | (195) | (585) |
| Flusso di cassa del capitale di esercizio | (52) | 765 |
| Variazione fondo benefici per i dipendenti | 42 | 16 |
| Dividendi incassati | 3.076 | 6.458 |
| Interessi incassati | 201 | 165 |
| Interessi pagati | (576) | (692) |
| Imposte sul reddito pagate al netto dei rimborsi e crediti di imposta acquistati | 55 | 7 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - Continuing operations | 3.281 | 6.623 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa - Discontinued operations | ||
| Flusso di cassa netto da attività operativa | 3.281 | 6.623 |
| - di cui flusso di cassa netto da attività operativa verso parti correlate | (2.315) | (3.086) |
| Investimenti: | ||
| - attività materiali | (738) | (788) |
| - attività immateriali | (35) | (58) |
| - partecipazioni | (2.586) | (8.299) |
| - crediti finanziari strumentali all'attività operativa | (3.041) | (1.585) |
| - variazione debiti e crediti relativi all'attività di investimento e imputazione di ammortamenti all'attivo patrimoniale | (507) | |
| Flusso di cassa degli investimenti | (6.400) | (11.237) |
| Disinvestimenti: | ||
| - attività materiali | 14 | 5 |
| - imprese consolidate e rami d'azienda al netto delle disponibilità liquide cedute | 2.362 | |
| - Imposte pagate sulle dismissioni | (301) | |
| - partecipazioni | 1.033 | 2.209 |
| - crediti finanziari strumentali all'attività operativa | 1.901 | 5.405 |
| - variazione debiti e crediti relativi all'attività di disinvestimento | 382 | |
| - titoli strumentali all'attività operativa | 1 | |
| Flusso di cassa dei disinvestimenti | 5.392 | 7.619 |
| Flusso di cassa netto da attività di investimento - Continuing operations | (1.008) | (3.618) |
| Flusso di cassa netto da attività di investimento - Discontinued operations | ||
| Flusso di cassa netto da attività di investimento | (1.008) | (3.618) |
| - di cui flusso di cassa netto da attività di investimento verso parti correlate | (1.203) | (3.436) |
| Altre attività finanziarie destinate al trading | 1 | (1.257) |
| Assunzione (rimborsi) di debiti finanziari a lungo | (1.345) | 2.135 |
| Incremento (decremento) di debiti finanziari a breve termine | 26 | 548 |
| Crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | 3.556 | (1.105) |
| Dividendi pagati | (2.880) | (2.881) |
| Flusso di cassa netto da attività di finanziamento | (642) | (2.560) |
| - di cui flusso di cassa netto da attività di finanziamento verso parti correlate | 3.153 | (1.693) |
| Effetto delle operazioni straordinarie (fusioni, conferimenti) | 6 | |
| Flusso di cassa netto dell'esercizio | 1.631 | 451 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti a inizio esercizio | 4.583 | 4.132 |
| Disponibilità liquide ed equivalenti a fine esercizio | 6.214 | 4.583 |
Il bilancio di esercizio è redatto secondo gli International Financial Reporting Standards (nel seguito "IFRS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all'art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 luglio 2002 e ai sensi dell'art. 9 del D.Lgs. 38/05.
Il bilancio di esercizio è redatto applicando il metodo del costo storico, tenuto conto, ove appropriato, delle rettifiche di valore, con l'eccezione delle voci di bilancio che secondo gli IFRS devono essere valutate al fair value, come indicato nei criteri di valutazione.
Il progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di Eni nella riunione del 15 marzo 2018. Le informazioni a commento delle voci dello stato patrimoniale e del conto economico, tenuto conto della rilevanza degli importi, sono espresse in milioni di euro.
I criteri di valutazione sono gli stessi adottati per la redazione del bilancio consolidato, cui si rinvia, fatta eccezione per la rilevazione e valutazione delle partecipazioni in imprese controllate, joint venture e collegate, che sono valutate al costo di acquisto1 . Il valore di iscrizione delle partecipazioni, in assenza di meccanismi di riaddebito, tiene conto della valorizzazione al valore di mercato dei piani di incentivazione basati su azioni della controllante attribuiti a dipendenti delle società controllate. Con riferimento alle partecipazioni in società classificate come joint operation, nel bilancio di esercizio è rilevata la quota di competenza Eni delle attività/passività e dei ricavi/costi delle joint operation sulla base degli effettivi diritti e obbligazioni rivenienti dagli accordi contrattuali. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività/passività e i ricavi/ costi afferenti alla joint operation sono valutati in conformità ai criteri di valutazione applicabili alla singola fattispecie.
In presenza di obiettive evidenze di perdita di valore, la recuperabilità è verificata confrontando il valore di iscrizione della partecipazione con il relativo valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d'uso. Il valore d'uso è determinato, generalmente, nei limiti della corrispondente frazione del patrimonio netto dell'impresa partecipata desunto dal bilancio consolidato, attualizzando i flussi di cassa attesi dalla partecipazione e, se significativi e ragionevolmente determinabili, dalla sua cessione, al netto degli oneri di dismissione. I flussi di cassa attesi sono determinati sulla base di assunzioni ragionevoli e dimostrabili rappresentative della migliore stima delle future condizioni economiche, dando maggiore rilevanza alle indicazioni provenienti dall'esterno. L'attualizzazione è effettuata a un tasso che riflette le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività non riflesse nelle stime dei flussi di cassa. Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni precedentemente rilevate, le partecipazioni sono rivalutate nei limiti delle svalutazioni effettuate, con imputazione dell'effetto a conto economico alla voce "Proventi (oneri) su partecipazioni".
La quota di pertinenza della partecipante di eventuali perdite della partecipata, eccedente il valore di iscrizione della partecipazione, è rilevata in un apposito fondo nella misura in cui la partecipante è impegnata ad adempiere a obbligazioni legali o implicite della partecipata, o comunque, a coprirne le perdite.
Le operazioni di compravendita di rami d'azienda e di partecipazioni di controllo poste in essere con società controllate ed aventi finalità meramente riorganizzative sono rilevate in continuità con i relativi valori contabili; l'eventuale differenza tra il prezzo e il valore contabile dell'oggetto trasferito determina in capo alla controllata la rilevazione di un incremento/decremento del patrimonio e conseguentemente in capo alla controllante un aumento del valore di iscrizione della partecipazione ovvero la rilevazione di un dividendo a conto economico.
Le altre partecipazioni sono valutate al fair value con imputazione degli effetti alla riserva di patrimonio netto afferente le altre componenti dell'utile complessivo; le variazioni del fair value rilevate nel patrimonio netto sono imputate a conto economico all'atto della svalutazione o del realizzo. Quando le altre partecipazioni non sono quotate in un mercato regolamentato e il fair value non può essere attendibilmente determinato, le stesse sono valutate al costo rettificato per perdite di valore; le perdite di valore non sono oggetto di ripristino2 .
I dividendi da società controllate, joint venture e collegate sono imputati a conto economico quando deliberati, anche nel caso in cui derivino dalla distribuzione di riserve di utili generatesi antecedentemente all'acquisizione della partecipazione. La distribuzione di tali riserve di utili rappresenta un evento che fa presumere una perdita di valore e, pertanto, comporta la necessità di verificare la recuperabilità del valore di iscrizione della partecipazione.
Le voci dello stato patrimoniale sono classificate in correnti e non correnti, quelle del conto economico sono classificate per natura4 . Le attività e le passività sono classificate come correnti se: (i) la loro realizzazione/estinzione è prevista nel normale ciclo operativo aziendale o nei dodici mesi successivi alla chiusura dell'esercizio; (ii) sono costituite da disponibilità liquide o disponibilità liquide equivalenti che non presentano vincoli tali da limitarne l'utilizzo nei dodici mesi successivi alla data di chiusura dell'esercizio; o (iii) sono detenute principalmente con finalità di trading. Gli strumenti derivati posti in essere con finalità di trading sono classificati tra le componenti correnti, indipendentemente dalla maturity date. Gli strumenti derivati non di copertura, posti in essere con finalità di mitigazione di rischi ma privi dei requisiti formali per essere trattati in hedge accounting, e gli strumenti derivati di copertura
(1) In caso di acquisizione del controllo in fasi successive, il valore di iscrizione della partecipazione è determinato come sommatoria del costo sostenuto in ciascuna tranche di acquisto. (2) La svalutazione rilevata in un periodo infrannuale non è oggetto di storno neppure nel caso in cui, sulla base delle condizioni esistenti in un periodo infrannuale successivo, la svalutazione sarebbe stata minore ovvero non rilevata.
(3) Gli schemi di bilancio sono gli stessi adottati nell'ultimo bilancio di esercizio; nello schema di rendiconto finanziario, nel flusso di cassa netto da attività di investimento, è presentato distintamente l'esborso fiscale, specificatamente individuabile, riferito ad una operazione di dismissione.
(4) Le informazioni relative agli strumenti finanziari secondo la classificazione prevista dagli IFRS sono indicate nella nota n. 35 − "Garanzie, impegni e rischi - Altre informazioni sugli strumenti finanziari".
Il prospetto dell'utile complessivo indica il risultato economico integrato dei proventi e oneri che per espressa disposizione degli IFRS sono rilevati direttamente a patrimonio netto.
Il prospetto delle variazioni nelle voci del patrimonio netto presenta l'utile (perdita) complessivo dell'esercizio, le operazioni con gli azionisti e le altre variazioni del patrimonio netto.
Lo schema di rendiconto finanziario è predisposto secondo il "metodo indiretto", rettificando l'utile del periodo delle altre componenti di natura non monetaria.
Le modifiche ai principi contabili entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2017 non hanno prodotto effetti significativi.
Con riferimento all'utilizzo di stime contabili e giudizi significativi si rinvia a quanto indicato nel bilancio consolidato.
Con riferimento alla descrizione dei principi contabili di recente emanazione si rinvia a quanto indicato nel bilancio consolidato.
Con riferimento alle nuove disposizioni in materia di ricavi (IFRS 15) e di strumenti finanziari (IFRS 9), in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, gli impatti connessi con l'adozione delle nuove previsioni non sono significativi e sono relativi, essenzialmente, all'adozione dell'expected credit loss model per l'impairment delle attività finanziarie (riduzione del patrimonio netto di €29 milioni al netto dell'effetto fiscale) e all'adeguamento al valore di mercato di alcune partecipazioni minoritarie (incremento del patrimonio netto di €20 milioni al netto dell'effetto fiscale).
Le disponibilità liquide ed equivalenti ammontano a €6.214 milioni (€4.583 milioni al 31 dicembre 2016) con un incremento di €1.631 milioni.
Le disponibilità liquide ed equivalenti sono costituite essenzialmente da depositi in euro e in moneta estera che rappresentano l'impiego sul mercato della liquidità detenuta a vista per le esigenze del Gruppo e da saldi attivi di conto corrente connessi alla gestione degli incassi e dei pagamenti del Gruppo che confluiscono sui conti Eni. La scadenza media dei depositi in euro (€4.700 milioni) è di 6 giorni e il tasso di interesse effettivo è -0,3249%; la scadenza media dei depositi in dollari (€620 milioni) è di 4 giorni e il tasso di interesse effettivo è lo 1,4702%; la scadenza media dei depositi in sterline (€17 milioni) è di 4 giorni e il tasso di interesse effettivo è lo 0,045%.
Le attività finanziarie destinate al trading di €5.793 milioni (€6.062 milioni al 31 dicembre 2016) sono relative a titoli non strumentali all'attività operativa e comprendono per €845 milioni operazioni di prestito titoli. Eni ha definito la costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità nel rispetto di quanto definito nel Piano Finanziario. L'attività di gestione della liquidità strategica realizzata tramite operazioni in conto proprio in ottica di ottimizzazione finanziaria del rendimento, pur nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati, e con gli obiettivi di tutela del capitale e disponibilità immediata della liquidità si analizza come segue5 :
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Titoli non strumentali all'attività operativa: | ||
| Titoli quotati emessi da Stati Sovrani | 888 | 913 |
| Altri titoli | 4.905 | 5.149 |
| 5.793 | 6.062 |
| (€ milioni) | Valore nominale ( € milioni) |
Fair value (€ milioni) |
Classe di rating Moody's |
Classe di rating S&P |
|---|---|---|---|---|
| TITOLI QUOTATI EMESSI DA STATI SOVRANI | ||||
| Tasso fisso | ||||
| Italia | 461 | 460 | Baa2 | BBB |
| Stati Uniti d'America | 47 | 39 | Aaa | AA+ |
| Giappone | 25 | 21 | A1 | A+ |
| Spagna | 30 | 25 | Baa2 | BBB+ |
| Polonia | 30 | 27 | A2 | BBB+ |
| Slovenia | 11 | 9 | Baa1 | A+ |
| Canada | 11 | 9 | Aaa | AAA |
| Slovacchia | 5 | 4 | A2 | A+ |
| Corea del Sud | 1 | 1 | Aa2 | AA |
| 621 | 595 | |||
| Tasso variabile | ||||
| Italia | 288 | 291 | Baa2 | BBB |
| Stati Uniti d'America | 2 | 2 | Aaa | AA+ |
| 290 | 293 | |||
| Totale titoli quotati emessi da Stati Sovrani | 911 | 888 | ||
| ALTRI TITOLI | ||||
| Tasso fisso | ||||
| Titoli quotati emessi da imprese industriali | 2.018 | 1.903 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Istituti finanziari e assicurativi | 1.394 | 1.365 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Enti Sovranazionali | 11 | 10 | da Aaa a Aa3 | da AAA a AA |
| 3.423 | 3.278 | |||
| Tasso variabile | ||||
| Titoli quotati emessi da imprese industriali | 787 | 752 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Istituti finanziari e assicurativi | 835 | 837 | da Aaa a Baa3 | da AAA a BBB |
| Titoli quotati emessi da Enti Sovranazionali | 45 | 38 | da Aaa a Aa3 | da AAA a AA |
| 1.667 | 1.627 | |||
| Totale Altri titoli | 5.090 | 4.905 | ||
| Totale Attività finanziarie destinate al trading | 6.001 | 5.793 |
Le attività finanziarie destinate al trading si analizzano per valuta come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Euro | 4.024 | 4.219 |
| Dollaro USA | 1.014 | 695 |
| Lira sterlina | 198 | 632 |
| Franco Svizzero | 461 | 413 |
| Dollaro australiano | 79 | 51 |
| Dollaro canadese | 17 | 52 |
| 5.793 | 6.062 |
Il fair value dei titoli è determinato sulla base dei prezzi di mercato.
9 | Crediti commerciali e altri crediti
I crediti commerciali e altri crediti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti commerciali | 5.111 | 6.813 |
| Crediti finanziari: | ||
| - strumentali all'attività operativa | 258 | 1.735 |
| - non strumentali all'attività operativa | 2.442 | 6.028 |
| 2.700 | 7.763 | |
| Altri crediti: | ||
| - attività di disinvestimento | 1 | 385 |
| - altri | 775 | 697 |
| 776 | 1.082 | |
| 8.587 | 15.658 |
I crediti commerciali di €5.111 milioni riguardano essenzialmente crediti derivanti dalla cessione di gas naturale e di energia elettrica e dalla vendita di prodotti petroliferi. I crediti commerciali riguardano crediti verso clienti (€2.434 milioni), crediti verso imprese controllate (€2.647 milioni) e crediti verso imprese collegate, joint venture e altre imprese del gruppo (€30 milioni). La riduzione dei crediti commerciali di €1.702 milioni è dovuta essenzialmente al conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA a cui sono stati ceduti i crediti esistenti al 30 giugno 2017, data di efficacia del conferimento, per un importo pari a €1.908 milioni.
I crediti sono esposti al netto del fondo svalutazione di €242 milioni (€1.256 milioni al 31 dicembre 2016), la cui movimentazione è di seguito indicata:
| (€ milioni) | commerciali Crediti |
Altri crediti diversi e finanziari |
svalutazione Totale fondo |
|---|---|---|---|
| Valore al 31.12.2016 | 1.254 | 2 | 1.256 |
| Accantonamenti | 159 | 159 | |
| Effetto conferimento Eni gas e luce SpA | (1.083) | (1.083) | |
| Utilizzi | (90) | (90) | |
| Valore al 31.12.2017 | 240 | 2 | 242 |
Gli accantonamenti riguardano essenzialmente le svalutazioni dei crediti afferenti alle vendite di gas ed energia elettrica operate nel primo semestre dal business retail oggetto di conferimento ad Eni gas e luce SpA al 30 giugno 2017; in sede di conferimento il fondo svalutazione crediti trasferito ammontava a €1.083 milioni.
Al 31 dicembre 2017 sono in essere operazioni di cessione pro-soluto di crediti commerciali con scadenza 2018 per €681 milioni (€944 milioni nel 2016 con scadenza 2017). Le cessioni riguardano crediti commerciali relativi a Gas & Power (€485 milioni) e Refining & Marketing (€196 milioni). L'ageing dei crediti commerciali e degli altri crediti si analizza come segue:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Crediti commerciali |
Altri crediti |
Totale | Crediti commerciali |
Altri crediti |
Totale | |
| Crediti non scaduti e non svalutati | 4.861 | 758 | 5.619 | 5.338 | 1.079 | 6.417 | |
| Crediti svalutati al netto del fondo svalutazione | 79 | 79 | 596 | 596 | |||
| Crediti scaduti e non svalutati: | |||||||
| - da 0 a 3 mesi | 110 | 6 | 116 | 619 | 619 | ||
| - da 3 a 6 mesi | 14 | 1 | 15 | 36 | 36 | ||
| - da 6 a 12 mesi | 13 | 13 | 58 | 58 | |||
| - oltre 12 mesi | 34 | 11 | 45 | 166 | 3 | 169 | |
| 171 | 18 | 189 | 879 | 3 | 882 | ||
| 5.111 | 776 | 5.887 | 6.813 | 1.082 | 7.895 |
I crediti commerciali e gli altri crediti scaduti e non svalutati riguardano principalmente rapporti verso amministrazioni pubbliche, Enti di Stato italiano ed esteri, controparti con elevata affidabilità creditizia per forniture di prodotti petroliferi e gas naturale. I crediti commerciali in moneta diversa dall'euro ammontano a €434 milioni.
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa6 di €258 milioni, sono relativi in particolare alla quota a breve di finanziamenti a lungo termine concessi ad Eni gas e luce SpA (€160 milioni) in occasione del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power". La diminuzione di €1.477 milioni è essenzialmente dovuta alla scadenza di linee di credito verso Eni Finance International SA. I crediti finanziari non strumentali all'attività operativa di €2.442 milioni riguardano crediti a breve termine verso società controllate, in particolare verso Eni Finance International SA (€1.227 milioni), Trans Tunisian Pipeline Company SpA (€195 milioni), Eni Mediterranea Idrocarburi Spa (€177 milioni), Eni Trading & Shipping SpA (€168 milioni) e Tigáz DSO (€159 milioni); la diminuzione dei crediti finanziari non strumentali all'attività operativa di €3.586 milioni riguarda essenzialmente rimborsi di finanziamenti da parte di Eni Finance International SA. I crediti finanziari in moneta diversa dall'euro ammontano a €385 milioni.
Gli altri crediti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti verso partner in joint venture per attività di esplorazione e produzione | 157 | 138 |
| Anticipi al personale | 38 | 45 |
| Acconti per servizi e forniture | 23 | 16 |
| Altri crediti | 558 | 883 |
| 776 | 1.082 |
Gli altri crediti di €558 milioni includono essenzialmente: (i) i crediti verso imprese controllate incluse nel consolidato IVA (€247 milioni); (ii) il credito residuo verso Eni Insurance DAC (€201 milioni) per l'indennizzo relativo all'incidente occorso a dicembre 2016 sull'impianto Est presso la raffineria di Sannazzaro; (iii) i crediti per il regolamento di rapporti patrimoniali con imprese controllate incluse nel consolidato fiscale (€18 milioni).
I crediti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
La valutazione al fair value dei crediti commerciali e degli altri crediti non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del credito e la sua scadenza e le condizioni di remunerazione.
Le rimanenze si analizzano come segue:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Greggio, gas naturale e prodotti petroliferi |
Lavori in corso su ordinazione |
Altre | Totale | Greggio, gas naturale e prodotti petroliferi |
Lavori in corso su ordinazione |
Altre | Totale |
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 211 | 176 | 387 | 59 | 188 | 247 | ||
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 96 | 96 | 69 | 69 | ||||
| Lavori in corso su ordinazione | 2 | 2 | ||||||
| Prodotti finiti e merci | 852 | 852 | 905 | 905 | ||||
| Certificati bianchi | 54 | 54 | 54 | 54 | ||||
| 1.159 | 230 | 1.389 | 1.033 | 2 | 242 | 1.277 |
(6) I crediti finanziari strumentali all'attività operativa riguardano i finanziamenti a lungo termine, comprensivi delle quote a breve termine, concessi alle società del Gruppo. La quota a lungo termine dei crediti finanziari strumentali all'attività operativa è descritta alla nota n. 19 – "Altre attività finanziarie". I crediti finanziari non strumentali all'attività operativa riguardano i finanziamenti a breve termine concessi alle società del Gruppo.
Le rimanenze sono esposte al netto del fondo svalutazione di €22 milioni (€13 milioni al 31 dicembre 2016):
| (€ milioni) | 31.12.2016 Valore al |
Accantonamenti | 31.12.2017 Valore al |
|---|---|---|---|
| Materie prime, sussidiarie e di consumo | 13 | 6 | 19 |
| Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati | 1 | 1 | |
| Prodotti finiti e merci | 2 | 2 | |
| 13 | 9 | 22 |
Al 31 dicembre 2017 le rimanenze sono costituite:
11 | Attività per imposte sul reddito correnti
Le attività per imposte sul reddito correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| IRES | 14 | 40 |
| IRAP | 29 | 30 |
| Crediti per istanza di rimborso IRES Legge n. 2/2009 | 4 | 3 |
| Altre | 12 | 19 |
Le attività per altre imposte correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Amministrazione Finanziaria Italiana: | ||
| - IVA | 182 | 167 |
| - Imposte di consumo | 26 | 127 |
| - Accise | 4 | 10 |
| - Altre imposte indirette | 55 | 42 |
| 267 | 346 |
Le attività per altre imposte correnti di €267 milioni sono diminuite di €79 milioni a seguito essenzialmente dei minori crediti per imposte di
consumo in relazione al conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA.
milioni). I certificati bianchi di €54 milioni sono valutati al fair value determinato sulla base dei prezzi di mercato.
cipalmente presso Stoccaggi Gas Italia SpA (€364 milioni) e di GNL depositato presso il terminale di Zeebrugge e su navi viaggianti (€26
Le rimanenze di magazzino per €86 milioni sono a garanzia dell'esposizione potenziale di bilanciamento nei confronti di Snam Rete Gas SpA.
59 92
Le altre attività correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati non di copertura | 430 | 660 |
| Fair value su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 103 | 168 |
| Altre attività | 160 | 183 |
| 693 | 1.011 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 32 – "Strumenti finanziari derivati".
Le altre attività di €160 milioni comprendono essenzialmente l'ammontare di €63 milioni relativo al gas prepagato per effetto dell'attivazione in esercizi passati della clausola take-or-pay dei contratti di fornitura long-term, rilevato come deferred cost, che Eni prevede di recuperare nei prossimi dodici mesi ritirando il gas prepagato sulla base dei piani di vendita (€90 milioni al 31 dicembre 2016). La riduzione del deferred cost rispetto al 2016 è dovuta al ritiro dei volumi sottostanti realizzato nel corso dell'esercizio. Il valore contabile dell'anticipo, assimilabile a un credito in natura, è oggetto di svalutazione per allinearlo al valore netto di realizzo del gas quando quest'ultimo è inferiore. In caso contrario e nei limiti del costo sostenuto è prevista la ripresa di valore. In applicazione di tale criterio contabile nell'esercizio 2017 è stata rilevata una ripresa di valore di €4 milioni.
2017
Gli immobili, impianti e macchinari si analizzano come segue:
| (€ milioni) | Terreni | Fabbricati | e macchinari Impianti |
e commerciali Attrezzature industriali |
Altri beni | Immobilizzazioni in corso e acconti |
Totale | |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | ||||||||
| Valore iniziale netto | 170 | 501 | 4.357 | 158 | 59 | 2.801 | 8.046 | |
| Operazioni straordinarie | (3) | (4) | (7) | |||||
| Investimenti | 2 | 32 | 8 | 9 | 687 | 738 | ||
| Ammortamenti | (30) | (591) | (17) | (18) | (656) | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (3) | 67 | (1) | (1) | (173) | (111) | ||
| Radiazioni | (3) | (2) | (5) | |||||
| Dismissioni | (1) | (5) | (6) | |||||
| Altre variazioni | 3 | 25 | 348 | 5 | (1.202) | (821) | ||
| Valore finale netto | 172 | 492 | 4.201 | 153 | 49 | 2.111 | 7.178 | |
| Valore finale lordo | 172 | 1.902 | 23.637 | 583 | 649 | 2.502 | 29.445 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 1.410 | 19.436 | 430 | 600 | 391 | 22.267 | ||
| 2016 | ||||||||
| Valore iniziale netto | 168 | 542 | 4.947 | 168 | 104 | 2.508 | 8.437 | |
| Operazioni straordinarie | 2 | 3 | 111 | (2) | 98 | 212 | ||
| Investimenti | 5 | 5 | 778 | 788 | ||||
| Ammortamenti | (31) | (654) | (19) | (25) | (729) | |||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (2) | (266) | (1) | (174) | (443) | |||
| Radiazioni | (196) | (13) | (209) | |||||
| Dismissioni | ||||||||
| Altre variazioni | (11) | 415 | 5 | (23) | (396) | (10) | ||
| Valore finale netto | 170 | 501 | 4.357 | 158 | 59 | 2.801 | 8.046 | |
| Valore finale lordo | 170 | 1.892 | 23.187 | 569 | 645 | 3.158 | 29.621 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 1.391 | 18.830 | 411 | 586 | 357 | 21.575 |
I terreni (€172 milioni) riguardano principalmente le aree sulle quali insistono gli impianti di distribuzione dei carburanti (€151 milioni).
I fabbricati (€492 milioni) riguardano principalmente fabbricati industriali impiegati nell'attività di raffinazione e nell'attività non oil della rete di distribuzione (€426 milioni) e i fabbricati del centro elaborazioni Green Data Center della Corporate (€45 milioni).
Gli impianti e macchinari (€4.201 milioni) riguardano essenzialmente: (i) gli impianti di sfruttamento di giacimenti di idrocarburi (€2.475 milioni); (ii) gli impianti di raffinazione (€979 milioni) e di distribuzione carburanti (€281 milioni).
Le attrezzature industriali e commerciali (€153 milioni) si riferiscono principalmente agli strumenti di laboratorio della raffinazione e della logistica nonché ad attrezzature commerciali del comparto non oil della rete di distribuzione carburanti.
Gli altri beni (€49 milioni) riguardano principalmente le attrezzature informatiche.
Le immobilizzazioni in corso e acconti (€2.111 milioni) riguardano
principalmente per la Exploratin & Production: (i) le attività di presviluppo condotte in Mozambico dalla joint operation Mozambique Rovuma Venture SpA (ex Eni East Africa SpA) (€614 milioni); (ii) gli investimenti relativi allo sviluppo dei giacimenti della concessione Val d'Agri (€301 milioni); (iii) gli investimenti relativi allo sviluppo dei giacimenti dell'offshore adriatico (€85 milioni) e della concessione Villafortuna (€23 milioni); per le attività di Refining & Marketing gli interventi sulle strutture di raffineria (€675 milioni) e gli interventi sulla rete di distribuzione dei prodotti petroliferi (€53 milioni).
Gli investimenti di €738 milioni riguardano essenzialmente: (a) Exploration & Production (€355 milioni) e sono relativi principalmente alle attività di sviluppo di nuovi progetti e hanno riguardato in particolare: (i) il proseguimento delle attività di presviluppo condotte in Mozambico dalla joint operation Mozambique Rovuma Venture SpA; (ii) l'ottimizzazione di giacimenti in produzione attraverso interventi sui pozzi (Barbara e Cervia); (iii) l'avanzamento del programma di perforazione, allacciamento e adeguamento degli impianti di produzione in Val d'Agri; (b) Refining & Marketing (€363 milioni) in relazione: (i) all'attività di raffinazione e logistica (€292 milioni), principalmente per il mantenimento dell'affidabilità degli impianti, della conversione del sistema di raffinazione, nonché interventi in materia di salute, sicurezza e ambiente; (ii) all'attività di marketing (€71 milioni), per obblighi di legge e stay in business della rete di distribuzione di prodotti petroliferi.
Le svalutazioni nette di €111 milioni riguardano essenzialmente la Refining & Marketing per investimenti di stay in business e di rispetto delle normative applicabili su impianti già interamente svalutati. Le informazioni sulle metodologie utilizzate per la determinazione delle svalutazioni sono indicate alla nota n. 17 – "Svalutazioni e riprese di valore di attività materiali e immateriali".
Le altre variazioni negative di €821 milioni si riferiscono essenzial-
mente: (i) alla cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€648 milioni); (ii) alla revisione delle stime dei costi per abbandono e ripristino siti, dovuta alla variazione dei tassi di sconto, del timing degli esborsi e all'aggiornamento delle stime costi.
Il tasso d'interesse utilizzato per la capitalizzazione degli oneri finanziari è del 2,3% (2,54% al 31 dicembre 2016).
Gli oneri finanziari capitalizzati ammontano a €40 milioni.
I contributi pubblici portati a decremento degli immobili, impianti e macchinari ammontano a €78 milioni.
Le immobilizzazioni in corso relative all'attività esplorativa e di appraisal nonché altre immobilizzazioni in corso di Exploration & Production si analizzano come segue:
| (€ milioni) | Pozzi esplorativi in corso |
completati in attesa Pozzi esplorativi di esito |
di successo in corso Pozzi esplorativi |
Attività esplorativa e di appraisal |
di sviluppo in corso Pozzi e impianti |
immobilizzazioni in corso Altre |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||||
| Valore iniziale | 677 | 20 | 697 | 1.083 | 1.083 | 1.780 | |
| Investimenti | 348 | 348 | 348 | ||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (15) | (15) | 9 | 9 | (6) | ||
| Radiazioni | (1) | (1) | (1) | ||||
| Riclassifiche | (173) | 173 | (188) | (188) | (188) | ||
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | (253) | (92) | (345) | (456) | (456) | (801) | |
| Valore finale | 251 | 86 | 337 | 795 | 795 | 1.132 | |
| 2016 | |||||||
| Valore iniziale | 665 | 5 | 670 | 1.383 | 1.383 | 2.053 | |
| Investimenti | 467 | 467 | 467 | ||||
| Riprese di valore (svalutazioni) nette | (75) | (75) | (75) | ||||
| Radiazioni | (6) | (6) | (6) | (6) | (12) | ||
| Riclassifiche | (812) | (812) | (812) | ||||
| Altre variazioni e differenze di cambio da conversione | 18 | 15 | 33 | 126 | 126 | 159 | |
| Valore finale | 677 | 20 | 697 | 1.083 | 1.083 | 1.780 |
Le riclassifiche di €188 milioni riguardano pozzi e impianti di sviluppo avviati in produzione nell'esercizio.
Di seguito le informazioni relative alla stratificazione dei pozzi sospesi in attesa dell'esito ("ageing") e i progetti ai quali si riferiscono:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Costi dei pozzi esplorativi sospesi a inizio periodo | 677 | 665 |
| Incrementi per i quali è in corso la determinazione delle riserve certe | ||
| Ammontari precedentemente capitalizzati e spesati nell'esercizio | (6) | |
| Riclassifica a pozzi di successo a seguito della determinazione delle riserve certe | (173) | |
| Cessione Mozambico | (200) | |
| Riclassifica ad assets destinati alla cessione/discountinued operation | ||
| Differenze cambio da conversione | (53) | 18 |
| Costi dei pozzi esplorativi sospesi a fine periodo | 251 | 677 |
| 2017 | 2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | (Numero pozzi in quota Eni) |
(€ milioni) | (Numero pozzi in quota Eni) |
||
| Costi capitalizzati e sospesi di perforazione esplorativa | |||||
| - fino a 1 anno | 188 | 4,10 | |||
| - da 1 a 3 anni | 30 | 0,56 | |||
| - oltre 3 anni | 63 | 1,80 | 647 | 7,96 | |
| 251 | 5,90 | 677 | 8,52 | ||
| Costi capitalizzati di pozzi sospesi | |||||
| - progetti con scoperte commerciali che procedono verso il sanzionamento | 251 | 5,90 | 677 | 8,52 | |
| 251 | 5,90 | 677 | 8,52 |
I principali coefficienti di ammortamento adottati sono compresi nei seguenti intervalli:
| (% annua) | |
|---|---|
| Fabbricati | 3-16 |
| Pozzi e impianti di sfruttamento | Aliquota UOP |
| Impianti specifici di raffineria e logistica | 5,5-15 |
| Impianti specifici di distribuzione | 4-12,5 |
| Altri impianti e macchinari | 4-25 |
| Attrezzature industriali e commerciali | 7-35 |
| Altri beni | 12-25 |
Gli immobili, impianti e macchinari per linea di business si analizzano come di seguito indicato:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività materiali lorde: | ||
| - Exploration & Production | 14.968 | 15.418 |
| - Gas & Power | 18 | 99 |
| - Refining & Marketing | 14.090 | 13.765 |
| - Corporate | 369 | 339 |
| 29.445 | 29.621 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione: | ||
| - Exploration & Production | 11.278 | 10.853 |
| - Gas & Power | 12 | 67 |
| - Refining & Marketing | 10.723 | 10.429 |
| - Corporate | 254 | 226 |
| 22.267 | 21.575 | |
| Attività materiali nette: | ||
| - Exploration & Production | 3.690 | 4.565 |
| - Gas & Power | 6 | 32 |
| - Refining & Marketing | 3.367 | 3.336 |
| - Corporate | 115 | 113 |
| 7.178 | 8.046 |
Le rimanenze immobilizzate - scorte d'obbligo di €1.297 milioni (€1.172 milioni al 31 dicembre 2016) includono 3,5 milioni di tonnellate di greggi e prodotti petroliferi a fronte dell'obbligo di cui al DL n. 249 del 31 dicembre 2012. La misura è determinata annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico. Le scorte d'obbligo aumentano di €125 milioni per effetto principalmente dell'andamento della dinamica dei prezzi.
Le attività immateriali si analizzano come segue:
| (€ milioni) | Concessioni, licenze, marchi e diritti simili |
di utilizzazione delle industriale e diritti opere dell'ingegno Diritti di brevetto |
Immobilizzazioni in corso e acconti |
Altre attività immateriali | Attività immateriali a vita utile definita |
a vita utile indefinita: Attività immateriali Godwill |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | |||||||
| Valore iniziale netto | 22 | 235 | 44 | 64 | 365 | 840 | 1.205 |
| Operazioni straordinarie | (117) | (18) | (18) | (153) | (823) | (976) | |
| Investimenti | 14 | 21 | 35 | 35 | |||
| Ammortamenti | (2) | (59) | (10) | (71) | (71) | ||
| Altre variazioni | 35 | (34) | 1 | 2 | 2 | ||
| Valore finale netto | 20 | 108 | 13 | 37 | 178 | 17 | 195 |
| Valore finale lordo | 385 | 1.094 | 13 | 620 | 2.112 | 94 | 2.206 |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 365 | 986 | 583 | 1.934 | 77 | 2.011 | |
| 31.12.2016 | |||||||
| Valore iniziale netto | 25 | 250 | 49 | 72 | 396 | 808 | 1.204 |
| Operazioni straordinarie | 32 | 32 | |||||
| Investimenti | 40 | 16 | 2 | 58 | 58 | ||
| Ammortamenti | (3) | (72) | (11) | (86) | (86) | ||
| Altre variazioni | 17 | (21) | 1 | (3) | (3) | ||
| Valore finale netto | 22 | 235 | 44 | 64 | 365 | 840 | 1.205 |
| Valore finale lordo | 385 | 1.265 | 44 | 1.303 | 2.997 | 917 | 3.914 |
| Fondo ammortamento e svalutazione | 363 | 1.030 | 1.239 | 2.632 | 77 | 2.709 | |
Le concessioni, licenze, marchi e diritti simili di €20 milioni riguardano essenzialmente i diritti minerari relativi alla concessione del giacimento Bonaccia (€7 milioni), alla concessione Val d'Agri (€8 milioni) e ad altre concessioni minori. Le concessioni sono ammortizzate principalmente con il metodo dell'unità di prodotto (UOP) a decorrere dall'esercizio in cui ha inizio la produzione.
I diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno di €108 milioni riguardano essenzialmente i costi di acquisizione e di sviluppo interno di software a supporto delle aree di business e di staff e i diritti di utilizzazione di processi produttivi di raffineria. I coefficienti di ammortamento adottati sono compresi in un intervallo che va dal 12,5% al 33%.
Le immobilizzazioni in corso e acconti di €13 milioni riguardano essenzialmente i costi sostenuti per lo sviluppo di software a supporto delle aree di business.
Le altre attività immateriali di €37 milioni si riferiscono principalmente alle somme riconosciute alla Regione Basilicata e alla Regione Emilia Romagna - Provincia/Comune di Ravenna, al netto dell'ammortamento effettuato con il metodo UOP, sulla base degli accordi attuativi connessi a interventi di social project realizzati da Eni e associati all'attività della Exploration & Production nelle aree della Val D'Agri e dell'Alto Adriatico (€35 milioni).
Le operazioni straordinarie riguardano essenzialmente il conferimento delle attività immateriali del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA.
Gli investimenti di €35 milioni (€58 milioni al 31 dicembre 2016) si riferiscono essenzialmente ai costi sostenuti per lo sviluppo di software a supporto delle aree di business e staff.
Le altre variazioni riguardano principalmente la riclassifica dalle immobilizzazioni in corso alle diverse categorie di beni entrati in esercizio.
Le attività immateriali per linea di business si analizzano come di seguito indicato:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività immateriali lorde: | ||
| - Exploration & Production | 1.351 | 1.987 |
| - Gas & Power | 73 | 1.162 |
| - Refining & Marketing | 400 | 397 |
| - Corporate | 382 | 368 |
| 2.206 | 3.914 | |
| Fondo ammortamento e svalutazione: | ||
| - Exploration & Production | 1.275 | 1.896 |
| - Gas & Power | 66 | 174 |
| - Refining & Marketing | 362 | 356 |
| - Corporate | 308 | 283 |
| 2.011 | 2.709 | |
| Attività immateriali nette: | ||
| - Exploration & Production | 76 | 91 |
| - Gas & Power | 7 | 989 |
| - Refining & Marketing | 38 | 41 |
| - Corporate | 74 | 84 |
| 195 | 1.205 |
Le svalutazioni iscritte in bilancio sono determinate confrontando il valore di libro degli asset con il relativo valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value, al netto degli oneri di dismissione, e il valore d'uso. Le riprese di valore degli asset sono eseguite nei limiti del valore che avrebbero avuto se le svalutazioni rilevate in precedenti reporting period non fossero state rilevate.
Considerata la natura delle attività Eni, le informazioni sul fair value degli asset sono di difficile ottenimento, salva la circostanza che un'attiva di negoziazione sia in corso con un potenziale acquirente. Pertanto, il management procede alla stima del relativo valore d'uso (value-in-use - "VIU"). La valutazione è effettuata per singola attività o per il più piccolo insieme identificabile di attività che genera flussi di cassa in entrata autonomi derivanti dal suo utilizzo su base continuativa (cd. cash generating unit - "CGU"). Le principali CGU dei settori di business di Eni SpA sono: (i) nella Exploration & Production, i campi o insiemi (pool) di campi quando in relazione ad aspetti tecnici, economici o contrattuali i relativi flussi di cassa sono interdipendenti; (ii) nella Refining & Marketing, gli impianti di raffinazione, gli stabilimenti e gli impianti afferenti i canali di distribuzione (rete ordinaria, autostradale, extra rete), con relative facilities.
Il VIU delle CGU è determinato attualizzando i flussi di cassa attesi derivanti dall'uso e, se significativi e ragionevolmente determinabili, dalla cessione al termine della vita utile. I flussi di cassa sono determinati sulla base delle migliori informazioni disponibili al momento della stima desumibili: (i) per i primi quattro anni della stima, dal piano industriale quadriennale approvato dalla Direzione Aziendale contenente le previsioni in ordine ai volumi di produzione e vendita, ai profili delle riserve, agli investimenti, ai costi operativi e ai margini e agli assetti industriali e commerciali, nonché all'andamento delle principali variabili monetarie, inflazione, tassi di interesse nominali e tassi di cambio; (ii) per gli anni successivi al quarto, tenuto conto delle ipotesi sull'evoluzione di lungo termine delle principali variabili macroeconomiche adottate dal management (tassi di inflazione, prezzo del petrolio, ecc.) si assumono proiezioni dei flussi di cassa basate: a) per le CGU oil& gas, sulla vita residua delle riserve e le associate proiezioni di costi operativi e investimenti di sviluppo; b) per le CGU della Refining & Marketing, sulla vita economico-tecnica degli impianti e le associate proiezioni normalizzate di costi operativi e investimenti di mantenimento; (iii) per quanto riguarda i prezzi delle commodity, il management assume lo scenario prezzi adottato per le proiezioni economico finanziarie del piano industriale quadriennale e per la valutazione a vita intera degli investimenti. In particolare, per i flussi di cassa associati al greggio, al gas naturale e ai prodotti petroliferi (e a quelli da essi derivati), lo scenario prezzi è oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione e si basa sulle ipotesi relative all'evoluzione dei fondamentali sempre confrontate con il consensus e, laddove ci sia un sufficiente livello di liquidità ed affidabilità, sulle curve forward/future.
Il valore d'uso è determinato attualizzando i flussi di cassa al netto delle imposte al tasso che corrisponde per la Exploration & Production e la Refining & Marketing al costo medio ponderato del capitale di Eni (weighted average cost of capital - "WACC"). Il riferimento a flussi di cassa e a tassi di sconto al netto delle imposte è adottato in quanto produce risultati sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti da una valutazione ante imposte.
Alla data di riferimento delle valutazioni di recuperabilità delle attività fisse di Eni SpA, il quadro degli impairment indicator di origine esogena si presentava in leggero miglioramento rispetto a quello che ha fatto da cornice alle valutazioni del 2016.
Nel corso del 2017 il mercato petrolifero ha registrato una progressiva ripresa, rafforzatasi nell'ultima parte dell'anno, per effetto dei migliorati fondamentali, sostenuti dalla crescita della domanda mondiale di greggio trainata dall'espansione economica e dall'assorbimento dell'eccesso di offerta grazie alla regimazione dell'accordo di fine 2016 dei Paesi OPEC per ridurre l'output del cartello con l'adesione di importanti Paesi non-OPEC (in particolare la Russia) e alla decisione di prolungarlo per tutto il 2018. Questo ha consentito di ridurre i livelli globali delle scorte Eni
di greggio che avevano frenato la ripresa dei prezzi nella prima metà dell'anno. Sulla base di tale miglioramento nei fondamentali e tenuto conto delle incertezze a medio termine sull'evoluzione del bilanciamento domanda-offerta, il management di Eni ha sostanzialmente confermato la previsione di prezzo del marker Brent di lungo termine a 72 \$/barile (71,4 \$/barile nel precedente piano), sulla cui base sono state eseguite le valutazioni del bilancio 2017 e le proiezioni economico-finanziarie del piano 2018-2021. Il margine indicatore della redditività dell'attività di raffinazione è stato confermato nel lungo termine a 5 \$/barile; previsioni stabili anche per i prezzi del gas ai principali hub europei e lo spread tra questi e il punto virtuale di scambio in Italia. Il WACC 2017 di Eni, dal quale sono derivati i WACC utilizzati nel calcolo del valore d'uso delle CGU oil&gas e raffinazione, ha registrato un marginale incremento dello 0,4% a 6,8% rispetto al 2016 per effetto principalmente della previsione di ripresa dei rendimenti dei titoli risk-free (BTP Italia a dieci anni). In particolare i WACC adjusted 2017 sono: (i) 5,3% per Exploration & Production Per effetto del quadro degli impairment indicator e del WACC sopra rappresentati nel 2017 sono state rilevate svalutazioni nette di attività materiali pari a €111 milioni che hanno riguardato principalmente Refining & Marketing ed Exploration & Production. Le svalutazioni contabilizzate nella Refining & Marketing di €118 milioni riguardano principalmente gli investimenti dell'anno per compliance e stay-in-business relativi a CGU integralmente svalutate in esercizi precedenti delle quali è stata confermata l'assenza di prospettive di redditività. In particolare sono stati svalutati i nuovi investimenti effettuati sugli impianti di raffinazione (€102 milioni) e sulla rete autostradale (€10 milioni). Le riprese di valore nette della Exploration & Production di €7 milioni riguardano le rivalutazioni relative ad alcuni impianti di sfruttamento di giacimenti di idrocarburi situati nell'offshore adriatico dovute principalmente alla revisione dello scenario dei prezzi della commodity gas naturale (€89 milioni), parzialmente compensate dalle svalutazioni di progetti di sfruttamento di giacimenti di idrocarburi situati nell'onshore dell'Italia centrale dovute principalmente alla revisione del profilo delle riserve di idrocarburi (€82 milioni).
Le partecipazioni si analizzano come di seguito indicato:
(4,8% nel 2016); (ii) 5,6% per Refining & Marketing (5,1% nel 2016).
| (€ milioni) | in imprese controllate Partecipazioni |
imprese collegate partecipazioni in e joint venture |
in altre imprese Partecipazioni |
per la vendita - disponibili |
- valutate al costo | Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | ||||||
| Valore iniziale | 38.216 | 1.789 | 4 | 4 | 40.009 | |
| Operazioni straordinarie | 1.549 | 1.549 | ||||
| Interventi sul capitale e acquisizioni | 1.851 | (11) | 8 | 8 | 1.848 | |
| Cessioni e conferimenti | (571) | (131) | (702) | |||
| Rettifiche di valore | (283) | (84) | (367) | |||
| Valore finale | 40.762 | 1.563 | 12 | 12 | 42.337 | |
| Valore finale lordo | 60.485 | 1.655 | 62.140 | |||
| Fondo svalutazione | 19.723 | 92 | 19.815 | |||
| 31.12.2016 | ||||||
| Valore iniziale | 31.944 | 599 | 372 | 368 | 4 | 32.915 |
| Operazioni straordinarie | (283) | (283) | ||||
| Interventi sul capitale e acquisizioni | 6.931 | 1.069 | 8.000 | |||
| Cessione | (53) | (368) | (368) | (421) | ||
| Rettifiche di valore | (368) | (9) | (377) | |||
| Riclassifiche discontinued operations | 183 | 183 | ||||
| Altre variazioni | (8) | (8) | ||||
| Valore finale | 38.216 | 1.789 | 4 | 4 | 40.009 | |
| Valore finale lordo | 61.337 | 1.798 | 4 | 4 | 63.139 | |
| Fondo svalutazione | 23.121 | 9 | 23.130 |
Le partecipazioni sono aumentate di €2.328 milioni per effetto delle variazioni indicate nella tabella seguente:
| (€ milioni) | |
|---|---|
| Partecipazioni al 31 dicembre 2016 | 40.009 |
| Incremento per: | |
| Interventi sul capitale | |
| Eni International BV | 1.723 |
| Syndial SpA | 255 |
| Eni Petroleum Co Inc | 188 |
| Raffineria di Gela SpA | 80 |
| Eni New Energy SpA | 15 |
| Altre | 20 |
| 2.281 | |
| Operazioni straordinarie | |
| Eni gas e luce SpA | 1.535 |
| Eni Adfin SpA | 14 |
| 1.549 | |
| Acquisizioni Eni Gas & Power France SA |
259 |
| Eni Trading & Shipping SpA | 43 |
| BANCA UBAE SpA | 8 |
| Serfactoring SpA | 3 |
| 313 | |
| Riprese di valore | |
| Eni Gas & Power NV | 134 |
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 11 |
| 145 | |
| Decremento per: | |
| Rimborsi di capitale | |
| Eni Investments Plc | (720) |
| Floaters SpA | (15) |
| Transmeditererranean Pipeline Co Ltd | (11) |
| (746) | |
| Cessioni e conferimenti | |
| Eni Gas & Power NV | (302) |
| Eni Gas & Power France SA | (259) |
| Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA | (122) |
| Adrianplin Doo | (10) |
| Gas Supply Company of Thessaloniki - Thessalia SA | (9) |
| Svalutazioni | (702) |
| Syndial SpA | (210) |
| Raffineria di Gela SpA | (92) |
| Unión Fenosa Gas SA | (84) |
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare SpA) | (47) |
| LNG Shipping SpA | (41) |
| Eni Adfin SpA | (16) |
| Agenzia Giornalistica Italia SpA | (6) |
| Eni Mozambico SpA | (5) |
| Eni West Africa SpA | (4) |
| Servizi Aerei SpA | (4) |
| Altre | (3) |
| (512) | |
| Altre operazioni: | |
| Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA | (9) |
| Gas Supply Company of Thessaloniki - Thessalia SA | 9 |
| Partecipazioni al 31 dicembre 2017 | 42.337 |
Relativamente alle operazioni su rami d'azienda si rileva quanto segue:
il conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power", efficace dal 30 giungo 2017, ha determinato un incremento del valore di iscrizione della partecipazione in Eni gas e luce SpA di €1.535 milioni; inoltre sono state oggetto di conferimento ad Eni gas e luce SpA le partecipazioni in: (i) Eni Gas & Power France SA acquisita in data 7 giugno 2017 da Eni Gas & Power France BV per un corrispettivo pari a €259 milioni; (ii) Gas Distribution Company of Thessaloniki-Thessaly SA (€122 milioni); (iii) Adrianplin Doo (€10 milioni); (iv) Gas Supply Company Thessaloniki-Thessaly SA (€9 milioni) acquista il 26 gennaio 2017 attraverso il trasferimento della totalità delle azioni precedentemente detenute dalla Gas Distribution Company of Thessaloniki-Thessaly SA a seguito del processo di liberalizzazione del mercato del gas in Grecia;
l'acquisizione delle partecipazioni in BANCA UBAE SpA (€8 milioni) e Serfactoring SpA (€3 milioni) per effetto dell'acquisto del ramo d'azienda "Servizi di supporto alle attività transazionali di Eni e gestione delle partecipazioni" da Eni Adfin SpA; ai sensi delle disposizioni applicabili (documento Assirevi OPI n. 1 revised) la differenza tra il prezzo pagato per l'acquisto del ramo e il relativo valore di iscrizione è stata rilevata ad incremento del valore della partecipazione mantenuta in Eni Adfin (€14 milioni).
L'analisi delle partecipazioni in imprese controllate, collegate e joint venture con il raffronto tra il valore netto di iscrizione e il patrimonio netto è indicata nella tabella seguente:
| (€ milioni) | Quota % posseduta al 31.12.2017 |
al 31.12.2016 Saldo netto |
al 31.12.2017 Saldo netto A |
di patrimonio netto Valore B |
Differenza rispetto al patrimonio netto alla valutazione C=B-A |
|---|---|---|---|---|---|
| Partecipazioni in: | |||||
| Imprese controllate | |||||
| Adriaplin doo(a) | 10 | ||||
| Agenzia Giornalistica Italia SpA | 100,000 | 2 | 2 | ||
| Ecofuel SpA | 100,000 | 48 | 48 | 101 | 53 |
| Eni Adfin SpA | 99,671 | 209 | 207 | 207 | |
| Eni Angola SpA | 100,000 | 566 | 566 | 733 | 167 |
| Eni Corporate University SpA | 100,000 | 3 | 3 | 4 | 1 |
| Eni Energia Srl | 100,000 | ||||
| Eni Finance International SA | 33,613 | 604 | 604 | 851 | 247 |
| Eni Fuel SpA | 100,000 | 69 | 69 | 71 | 2 |
| Eni gas e luce SpA | 100,000 | 10 | 1.545 | 1.527 | (18) |
| Eni Gas & Power NV | 168 | ||||
| Eni Gas Transport Services Srl | 100,000 | ||||
| Eni Insurance Designated Activity Company | 100,000 | 500 | 500 | 554 | 54 |
| Eni International BV | 100,000 | 26.390 | 28.113 | 33.807 | 5.694 |
| Eni International Resources Ltd | 99,998 | 32 | 32 | ||
| Eni Investments Plc | 99,999 | 5.017 | 4.297 | 3.816 | (481) |
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 100,000 | 39 | 50 | 51 | 1 |
| Eni Mozambico SpA | 100,000 | 12 | 8 | 7 | (1) |
| Eni New Energy SpA | 100,000 | 5 | 20 | 18 | (2) |
| Eni Petroleum Co Inc | 63,857 | 1.021 | 1.209 | 890 | (319) |
| EniPower SpA | 100,000 | 914 | 914 | 808 | (106) |
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare - Società per lo Sviluppo delle Tecnologie Marine SpA) | 100,000 | 109 | 62 | 62 | |
| EniServizi SpA | 100,000 | 6 | 14 | 16 | 2 |
| Eni Timor Leste SpA | 100,000 | 7 | 6 | 6 | |
| Eni Trading & Shipping SpA | 100,000 | 282 | 325 | 259 | (66) |
| Eni West Africa SpA | 100,000 | 25 | 21 | 22 | 1 |
| Eni Zubair SpA (in liquidazione) | 100,000 | ||||
| Floaters SpA | 100,000 | 261 | 246 | 262 | 16 |
| Ieoc SpA | 100,000 | 21 | 24 | 50 | 26 |
| LNG Shipping SpA | 100,000 | 258 | 217 | 217 | |
| Raffineria di Gela SpA | 100,000 | 38 | 26 | 26 | |
| Serfactoring SpA(b) | 49,000 | 3 | 12 | 9 | |
| Servizi Aerei SpA | 100,000 | 63 | 59 | 59 |
Eni
| segue | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Quota % posseduta al 31.12.2017 |
al 31.12.2016 Saldo netto |
al 31.12.2017 Saldo netto A |
di patrimonio netto Valore B |
Differenza rispetto al patrimonio netto alla valutazione C=B-A |
|
| Partecipazioni in: | ||||||
| Imprese controllate | ||||||
| Servizi Fondo Bombole Metano SpA | 100,000 | 14 | 14 | 14 | ||
| Società Petrolifera Italiana SpA | 99,964 | 16 | 14 | 14 | ||
| Syndial Servizi Ambientali SpA(c) | 99,999 | 170 | 215 | 215 | ||
| Tigáz Zrt(d) | 98,992 | |||||
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 100,000 | 52 | 52 | 120 | 68 | |
| Versalis SpA | 100,000 | 1.309 | 1.309 | 1.646 | 337 | |
| Totale imprese controllate | 38.216 | 40.762 | ||||
| Imprese collegate e joint venture | ||||||
| Gas Distribution Company Thessaloniki-Thessaly SA(a) | 132 | |||||
| Mariconsult SpA | 50,000 | |||||
| Saipem SpA(e) | 30,542 | 1.199 | 1.199 | 1.413 | 214 | |
| Seram SpA | 25,000 | 1 | 1 | |||
| Transmed SpA | 50,000 | 5 | 5 | |||
| Transmediterranean Pipeline Co Ltd | 50,000 | 25 | 14 | 31 | 17 | |
| Unión Fenosa Gas SA | 50,000 | 433 | 350 | 350 | ||
| Totale imprese collegate e joint venture | 1.789 | 1.563 | ||||
| Totale imprese controllate, collegate e joint venture | 40.005 | 42.325 | ||||
(a) La partecipazione è stata conferita ad Eni gas e luce SpA a seguito del conferimento del ramo "Retail Market Gas & Power".
(b) La partecipazione è stata acquisita da Eni Adfin SpA a seguito dell'acquisizione del ramo d'azienda "Servizi di supporto alle attività transazionali-finanziarie di Eni e gestione delle partecipazioni".
(c) Il valore del patrimonio netto è riferito al bilancio d'esercizio della società.
(d) La partecipazione, completamente svalutata, è stata riclassificata nelle "Attività destinate alla vendita."
(e) La valutazione di borsa al 31 dicembre 2017 (€3,806 per azione), in quota Eni, ammonta a €1.175 milioni.
Sulle partecipazioni non sono costituite garanzie reali né vi sono altre restrizioni alla loro disponibilità. Non si è proceduto alla svalutazione o si è proceduto alla svalutazione solo nei limiti del valore non recuperabile, di alcune partecipazioni iscritte per un valore superiore al patrimonio netto. La stima del maggior valore recuperabile rispetto a quella di libro è stata determinata:
produzione stimati applicando ai profili produttivi attesi gli scenari di mercato dei prezzi degli idrocarburi; (ii) le stime dei futuri costi di sviluppo, di estrazione, di smantellamento e ripristino degli impianti e dei costi generali specifici; (iii) la stima delle imposte. I flussi di cassa sono stati attualizzati utilizzando un WACC compreso tra il 5,5% e il 13,5%:
Le informazioni in ordine alle imprese controllate, collegate e a controllo congiunto partecipate al 31 dicembre 2017, relative in particolare alle variazioni della quota di possesso e alle operazioni sul capitale intervenute nell'esercizio, sono indicate nell'allegato "Notizie sulle imprese controllate e collegate a partecipazione diretta di Eni SpA" che è parte integrante delle presenti note.
Le altre attività finanziarie si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti finanziari strumentali all'attività operativa | 4.812 | 1.406 |
| Titoli strumentali all'attività operativa | 20 | 22 |
| 4.832 | 1.428 |
I crediti finanziari strumentali all'attività operativa di €4.812 milioni riguardano essenzialmente crediti verso società controllate, in particolare verso Eni Finance International SA (€4.051 milioni) ed Eni gas e luce SpA (€572 milioni). I rapporti con Eni gas e luce SpA riguardano essenzialmente finanziamenti concessi in occasione del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power". I crediti finanziari strumentali sono aumentati di €3.406 milioni in particolare per finanziamenti concessi a Eni Finance International SA (€2.936 milioni). I crediti finanziari in moneta diversa dall'euro ammontano a €3.360
milioni.
La scadenza dei crediti finanziari a lungo termine e titoli al 31 dicembre 2017 si analizza come segue:
| (€ milioni) | Esigibili da uno a cinque anni |
Esigibili oltrei cinque anni |
l'esercizio successivo Totale esigibili oltre |
|---|---|---|---|
| Crediti finanziari: | |||
| - strumentali all'attività operativa | 4.771 | 41 | 4.812 |
| Titoli: | |||
| - strumentali all'attività operativa | 20 | 20 | |
| 4.791 | 41 | 4.832 |
I crediti finanziari esigibili entro l'esercizio sono indicati nella nota n. 9 – "Crediti commerciali e altri crediti" e sono pari a €2.700 milioni. Il fair value dei crediti finanziari strumentali ammonta a €4.841 milioni ed è stimato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri adottando tassi di attualizzazione in euro compresi tra -0,3815% e lo 0,7337% e in dollari compresi tra lo 1,495% e il 2,0463%. La gerarchia del fair value è di livello 2. I crediti finanziari verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
Le attività per imposte anticipate sono di seguito analizzate:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Imposte sul reddito anticipate IRES | 1.136 | 1.237 |
| Imposte sul reddito differite IRES | (129) | (138) |
| Imposte sul reddito anticipate estere | 4 | |
| Imposte sul reddito anticipate IRAP | 115 | 156 |
| Imposte sul reddito differite IRAP | (2) | (3) |
| Totale Eni SpA | 1.124 | 1.252 |
| Imposte anticipate (differite) società in joint operation | 28 | (67) |
| 1.152 | 1.185 |
La natura delle differenze temporanee che hanno determinato i crediti per imposte anticipate è la seguente:
| (€ milioni) | 31.12.2016 Valore al |
Incrementi | Decrementi | Delta aliquota | straordinarie Operazioni |
Altre variazioni | 31.12.2017 Valore al |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Imposte differite: | |||||||
| - differenze su attività materiali ed immateriali | (17) | 2 | 5 | (10) | |||
| - differenze su derivati | (70) | 7 | (63) | ||||
| - altre | (54) | (40) | 26 | 11 | (1) | (58) | |
| (141) | (40) | 28 | 16 | 6 | (131) | ||
| Imposte anticipate: | |||||||
| - differenze su derivati | |||||||
| - fondi per rischi ed oneri | 1.310 | 137 | (151) | 18 | (11) | 1.303 | |
| - svalutazione su beni diversi da partecipazioni | 402 | 38 | (60) | 11 | 391 | ||
| - differenze su attività materiali ed immateriali | 452 | 38 | (94) | 7 | 3 | 406 | |
| - svalutazione crediti | 326 | (1) | (256) | 69 | |||
| - fondi per benefici ai dipendenti | 73 | 23 | (7) | 1 | (13) | 77 | |
| - perdita fiscale | 1.655 | 247 | (40) | 1.862 | |||
| - altre | 132 | 34 | (38) | 1 | 1 | 130 | |
| 4.350 | 517 | (391) | 38 | (277) | 1 | 4.238 | |
| - svalutazione anticipate | (2.957) | (14) | (12) | (2.983) | |||
| 1.393 | 503 | (391) | 26 | (277) | 1 | 1.255 | |
| Totale Eni SpA | 1.252 | 463 | (363) | 26 | (261) | 7 | 1.124 |
| Imposte anticipate joint operation | 124 | (48) | (44) | 32 | |||
| Imposte differite joint operation | (191) | 176 | 11 | (4) | |||
| Totale joint operation | (67) | 128 | (33) | 28 | |||
| 1.185 | 463 | (235) | 26 | (261) | (26) | 1.152 |
Le imposte anticipate nette di Eni SpA €1.124 milioni risentono della valutazione svolta dal management circa la probabilità di recupero di tali attività considerando le stime dei redditi imponibili futuri, basate sulle previsioni del piano quadriennale approvato dal Consiglio di Amministrazione e, per gli anni successivi, sulle previsioni di imponibili derivanti dalle attività Exploration & Production Italia. Alla luce delle prospettive di profittabilità delle attività italiane in funzione dello scenario di mercato, il management ha concluso che la capienza dei redditi imponibili futuri IRES è migliorata rispetto al 2016 comportando una ripresa di valore di €41 milioni; tale effetto è stato compensato dall'adeguamento della capienza dell'imponibile futuro IRAP per tener conto delle modifiche normative intervenute nella definizione della base imponibile e degli effetti del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA che ha comportato una svalutazione di €55 milioni.
Le altre attività non correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti d'imposta | 80 | 80 |
| Fair value su strumenti finanziari derivati non di copertura | 154 | 252 |
| Fair value su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 51 | 166 |
| Altri crediti da attività di disinvestimento | 2 | 2 |
| Altre attività | 194 | 200 |
| 481 | 700 |
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Crediti di imposta chiesti a rimborso | 33 | 33 |
| Crediti per interessi su crediti di imposta chiesti a rimborso | 61 | 61 |
| Fondo svalutazione crediti di imposta | (14) | (14) |
| 80 | 80 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 32 – "Strumenti finanziari derivati".
Le altre attività di €194 milioni (€200 milioni nel 2016) comprendono per €56 milioni (€113 milioni nel 2016) le quantità residue non prelevate da Eni negli esercizi pregressi fino a concorrenza del minimum take contrattuale, che hanno fatto scattare l'obbligo di pagare l'anticipo del prezzo contrattuale di fornitura in adempimento della clausola take-or-pay.
La valutazione al fair value delle altre attività non correnti, diverse dagli strumenti finanziari derivati e dai crediti d'imposta, non produce effetti significativi.
Le passività finanziarie a breve termine di €4.146 milioni (€4.159 milioni al 31 dicembre 2016) sono diminuite di €13 milioni.
L'analisi per valuta delle passività finanziarie a breve termine è di seguito indicata:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Euro | 3.505 | 3.350 |
| Dollaro USA | 592 | 740 |
| Lira Sterlina | 40 | 32 |
| Altre | 9 | 37 |
| 4.146 | 4.159 |
Le passività finanziarie a breve termine, denominate in euro, presentano un tasso medio ponderato di interesse nullo (0,02% nell'esercizio 2016), e comprendono l'utilizzo delle linee di credito uncommitted per €108 milioni. Al 31 dicembre 2017, Eni dispone di linee di credito a breve termine committed e uncommitted non utilizzate rispettivamente per €40 milioni e €11.454 milioni (rispettivamente per €40 milioni e €12.134 milioni al 31 dicembre 2016). Questi contratti prevedono interessi alle normali condizioni di mercato; le commissioni di mancato utilizzo sono indicate alla nota n. 38 – "Proventi (oneri) finanziari".
La valutazione al fair value delle passività finanziarie a breve termine non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del debito e la sua scadenza e le condizioni di remunerazione. I debiti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
La quota a breve di passività finanziarie a lungo termine di €1.973 milioni (€3.014 milioni al 31 dicembre 2016) è commentata nella nota n. 28 – "Passività finanziarie a lungo termine e quote a breve di passività a lungo termine", cui si rinvia.
I debiti commerciali e gli altri debiti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Debiti commerciali | 5.254 | 5.333 |
| Acconti e anticipi | 337 | 368 |
| Altri debiti: | ||
| - relativi all'attività di investimento | 159 | 167 |
| - altri debiti | 475 | 341 |
| 634 | 508 | |
| 6.225 | 6.209 |
I debiti commerciali di €5.254 milioni riguardano essenzialmente debiti verso fornitori (€2.765 milioni), debiti verso imprese controllate (€2.468 milioni) e debiti verso imprese collegate, joint venture e altre di gruppo (€21 milioni).
Gli acconti e anticipi di €337 milioni riguardano essenzialmente i buoni carburante prepagati in circolazione (€147 milioni) e gli acconti ricevuti da terzi per le attività in joint venture di Exploration & Production (€33 milioni).
Gli altri debiti di €475 milioni riguardano principalmente: (i) i debiti verso le società controllate per IVA di gruppo (€210 milioni); (ii) i debiti diversi verso il personale e verso istituti di previdenza sociale (€157 milioni); (iii) i debiti verso controllate partecipanti al consolidato fiscale (€19 milioni) per la remunerazione dei relativi imponibili negativi. La valutazione al fair value dei debiti commerciali e altri debiti non produce effetti significativi considerato il breve periodo di tempo intercorrente tra il sorgere del debito e la sua scadenza. I debiti verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
Le passività per imposte sul reddito correnti di €64 milioni si riferiscono essenzialmente allo stanziamento dell'addizionale IRES legge n. 7 del 6 febbraio 2009 (cd. Libian Tax) (€61 milioni).
Le passività per altre imposte correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Accise e imposte di consumo | 457 | 529 |
| IVA | 191 | 212 |
| Royalty su idrocarburi estratti | 114 | 94 |
| Ritenute IRPEF su lavoro dipendente | 32 | 36 |
| Altre imposte e tasse | 15 | 16 |
| 809 | 887 |
Le altre passività correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati non di copertura | 479 | 688 |
| Fair value su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 26 | 155 |
| Altre passività | 367 | 362 |
| 872 | 1.205 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 32 – "Strumenti finanziari derivati".
Le altre passività di €367 milioni comprendono essenzialmente gli anticipi che la joint operation Società Oleodotti Meridionali SpA ha ricevuto per il potenziamento delle infrastrutture del sistema di trasporto del greggio alla Raffineria di Taranto (€164 milioni) e la quota a breve dei compensi di carattere pluriennale riconosciuti per i contratti di trasporto e fornitura di gas ed energia elettrica (€139 milioni) - (v. nota n. 31 – "Altre passività non correnti").
Le passività finanziarie a lungo termine, comprensive delle quote a breve termine, sono di seguito indicate:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Quote a lungo termine |
Quote a breve termine |
Totale | Quote a lungo termine |
Quote a breve termine |
Totale |
| Banche | 3.082 | 723 | 3.805 | 3.790 | 183 | 3.973 |
| Obbligazioni ordinarie | 14.993 | 1.250 | 16.243 | 14.685 | 2.829 | 17.514 |
| Obbligazioni convertibili | 387 | 387 | 383 | 383 | ||
| Altri finanziatori, di cui: | 381 | 381 | 696 | 2 | 698 | |
| - imprese controllate | 381 | 381 | 696 | 1 | 697 | |
| - altri | 1 | 1 | ||||
| 18.843 | 1.973 | 20.816 | 19.554 | 3.014 | 22.568 |
Le passività finanziarie a lungo termine, comprese le quote a breve termine, di €20.816 milioni sono denominate in euro per €19.883 milioni e per €933 milioni sono denominate in dollari USA. Il tasso medio ponderato di interesse delle passività finanziarie a lungo, comprese le quote a breve, in essere al 31 dicembre 2017 è del 2,32% per quelle denominate in euro (2,68% al 31 dicembre 2016) e 4,83% per quelle denominate in dollari (4,83% al 31 dicembre 2016). I tassi effettivi in euro adottati sono compresi tra lo 0,99% e il 2,06% (tra l'1% e il 3,1% al 31 dicembre 2016). I tassi effettivi in dollari adottati sono compresi tra il 4,78% e il 4,83% (tra il 4,78% e il 4,83% al 31 dicembre 2016).
I debiti verso banche di €3.805 milioni derivanti da finanziamenti sono diminuiti di €168 milioni; al 31 dicembre 2017 non sono state utilizzate linee di credito.
Gli altri finanziatori di €381 milioni riguardano essenzialmente operazioni con Eni Finance International SA.
Le passività finanziarie a lungo termine verso banche e altri finanzia-
tori, inclusive delle rispettive quote a breve termine, per complessivi €4.186 milioni, presentano un tasso di interesse medio ponderato sull'euro di 0,97% (1,04% al 31 dicembre 2016) e sul dollaro USA di 4,78% (4,78% al 31 dicembre 2016).
Eni ha stipulato con la Banca Europea per gli Investimenti accordi di finanziamento a lungo termine che prevedono il mantenimento di un rating minimo. Nel caso di perdita del rating minimo, gli accordi prevedono la facoltà per la Banca Europea per gli Investimenti di richiedere garanzie alternative accettabili per la stessa banca. Al 31 dicembre 2017 i debiti finanziari soggetti a queste clausole restrittive ammontavano a €1.467 milioni. Eni ha rispettato le condizioni concordate.
Al 31 dicembre 2017 Eni dispone di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per €5.800 milioni (€6.235 milioni al 31 dicembre 2016), di cui €750 milioni scadenti entro 12 mesi. Questi contratti prevedono interessi alle normali condizioni di mercato; le commissioni di mancato utilizzo sono indicate alla nota n. 38 – "Proventi (oneri) finanziari".
| (€ milioni) | Valore al 31 dicembre |
Scadenza | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Tipo | 2016 | 2017 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre | Totale quote a lungo termine |
2018 |
| Banche | 3.973 | 3.805 | 1.212 | 689 | 341 | 143 | 697 | 3.082 | 723 |
| Obbligazioni ordinarie: | |||||||||
| - Euro Medium Term Notes 4,125% | 1.515 | 1.516 | 1.498 | 1.498 | 18 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 3,750% | 1.217 | 1.217 | 1.203 | 1.203 | 14 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 4,250% | 1.036 | 1.037 | 998 | 998 | 39 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 3,500% | 1.031 | 1.032 | 1.032 | ||||||
| - Euro Medium Term Notes 3,625% | 1.026 | 1.027 | 994 | 994 | 33 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 4,000% | 1.019 | 1.019 | 999 | 999 | 20 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 3,250% | 1.006 | 1.008 | 992 | 992 | 16 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 1,500% | 1.006 | 1.007 | 993 | 993 | 14 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 0,625% | 893 | 894 | 892 | 892 | 2 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 2,625% | 801 | 801 | 799 | 799 | 2 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 1,625% | 797 | 798 | 790 | 790 | 8 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 3,750% | 763 | 763 | 749 | 749 | 14 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 1,750% | 756 | 757 | 745 | 745 | 12 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 1,500% | 754 | 743 | 743 | 11 | |||||
| - Euro Medium Term Notes 0,750% | 700 | 700 | 697 | 697 | 3 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 1,000% | 649 | 647 | 647 | 2 | |||||
| - Euro Medium Term Notes 1,125% | 594 | 594 | 592 | 592 | 2 | ||||
| - Euro Medium Term Notes 4,75% | 1.256 | ||||||||
| - Bond US 4,150% | 430 | 378 | 374 | 374 | 4 | ||||
| - Bond US 5,700% | 333 | 292 | 288 | 288 | 4 | ||||
| - Retail TF 4,875% | 1.119 | ||||||||
| - Retail TV | 216 | ||||||||
| 17.514 | 16.243 | 2.247 | 2.371 | 799 | 697 | 8.879 | 14.993 | 1.250 | |
| Obbligazioni convertibili: | |||||||||
| - Bond convertibile equity linked | 383 | 387 | 387 | 387 | |||||
| 383 | 387 | 387 | 387 | ||||||
| Altri finanziatori, di cui: | |||||||||
| - imprese controllate | 697 | 381 | 6 | 256 | 119 | 381 | |||
| - altri | 1 | ||||||||
| 698 | 381 | 6 | 256 | 119 | 381 | ||||
| 22.568 | 20.816 | 3.465 | 3.316 | 1.259 | 1.227 | 9.576 | 18.843 | 1.973 |
Nel corso del 2017 sono stati emessi due nuovi prestiti obbligazionari per un totale di €1.403 milioni.
| (€ milioni) | nominale Importo |
di emissione, rateo e altre rettifiche di interesse Disaggio |
Totale | Valuta | Scadenza | Tasso % |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Obbligazioni ordinarie: | ||||||
| - Euro Medium Term Notes | 1.500 | 16 | 1.516 | EUR | 2019 | 4,125 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.200 | 17 | 1.217 | EUR | 2025 | 3,750 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 37 | 1.037 | EUR | 2020 | 4,250 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 32 | 1.032 | EUR | 2018 | 3,500 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 27 | 1.027 | EUR | 2029 | 3,625 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 19 | 1.019 | EUR | 2020 | 4,000 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 8 | 1.008 | EUR | 2023 | 3,250 |
| - Euro Medium Term Notes | 1.000 | 7 | 1.007 | EUR | 2026 | 1,500 |
| - Euro Medium Term Notes | 900 | (6) | 894 | EUR | 2024 | 0,625 |
| - Euro Medium Term Notes | 800 | 1 | 801 | EUR | 2021 | 2,625 |
| - Euro Medium Term Notes | 800 | (2) | 798 | EUR | 2028 | 1,625 |
| - Euro Medium Term Notes | 750 | 13 | 763 | EUR | 2019 | 3,750 |
| - Euro Medium Term Notes | 750 | 7 | 757 | EUR | 2024 | 1,750 |
| - Euro Medium Term Notes | 750 | 4 | 754 | EUR | 2027 | 1,500 |
| - Euro Medium Term Notes | 700 | - | 700 | EUR | 2022 | 0,750 |
| - Euro Medium Term Notes | 650 | (1) | 649 | EUR | 2025 | 1,000 |
| - Euro Medium Term Notes | 600 | (6) | 594 | EUR | 2028 | 1,125 |
| - Bond US | 375 | 3 | 378 | USD | 2020 | 4,150 |
| - Bond US | 292 | - | 292 | USD | 2040 | 5,700 |
| 16.067 | 176 | 16.243 | ||||
| Obbligazioni convertibili: | ||||||
| - Bond convertibile equity linked | 400 | (13) | 387 | EUR | 2022 |
Le obbligazioni ordinarie che scadono nei prossimi diciotto mesi ammontano a €1.795 milioni.
L'obbligazione convertibile di €387 milioni riguarda l'emissione avvenuta il 6 aprile 2016 di un prestito obbligazionario equity-linked cash-settled non diluitivo per un valore nominale complessivo pari a €400 milioni, il cui valore di rimborso è legato al valore di mercato delle azioni Eni. Gli obbligazionisti potranno esercitare un diritto di conversione in determinati periodi e/o in presenza di determinati eventi, fermo restando che le obbligazioni saranno regolate mediante cassa e che, pertanto, né l'emissione né la conversione delle obbligazioni attribuiranno alcun diritto a ricevere azioni di Eni e, dunque, non avranno alcun effetto diluitivo per gli azionisti. Al fine di gestire l'esposizione al rischio di prezzo delle azioni Eni, sono state acquistate opzioni call sulle azioni Eni che saranno regolate su base netta per cassa (cd. cash-settled call options). Le obbligazioni convertibili hanno scadenza a 6 anni e non prevedono contrattualmente la corresponsione di interessi. Le obbligazioni sono state emesse ad un prezzo pari al 100,5% del valore nominale e saranno rimborsate al valore nominale a scadenza, ove non precedentemente convertite o rimborsate anticipatamente, secondo i termini del regolamento. Il prezzo iniziale di conversione delle obbligazioni è stato fissato a €17,6222 che include un premio del 35% rispetto al prezzo di riferimento delle azioni pari ad €13,0535, determinato quale media aritmetica del prezzo giornaliero ponderato per i volumi di un'azione ordinaria della Società sul Mercato Telematico Azionario in un periodo di sette giorni consecutivi di mercato aperto, a partire dal 7 aprile 2016. Il prestito obbligazionario convertibile è valutato al costo ammortizzato; l'opzione di conversione, implicita negli strumenti finanziari emessi, e le opzioni call sulle azioni Eni acquistate sono valutate al fair value con imputazione degli effetti a conto economico.
Il fair value dei debiti finanziari a lungo termine, comprensivi della quota a breve termine, ammonta a €21.530 milioni ed è stato determinato sulla base del valore attuale dei flussi di cassa futuri adottando tassi di attualizzazione per l'euro compresi tra il -0,3815% e l'1,275% (tra -0,3785% e l'1,0454% al 31 dicembre 2016) e per il dollaro USA compresi tra l'1,495% e il 2,5346% (tra lo 0,7259% e il 2,6164% al 31 dicembre 2016). La gerarchia del fair value è di livello 2.
L'analisi dell'indebitamento finanziario netto indicato nel "Commento ai risultati economico-finanziari" della "Relazione sulla gestione" è la seguente:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Correnti | Non correnti | Totale | Correnti | Non correnti | Totale |
| A. Disponibilità liquide ed equivalenti | 6.214 | 6.214 | 4.583 | 4.583 | ||
| B. Attività finanziarie destinate al trading | 5.793 | 5.793 | 6.062 | 6.062 | ||
| C. Liquidità (A+B) | 12.007 | 12.007 | 10.645 | 10.645 | ||
| D. Crediti finanziari(a) | 2.442 | 2.442 | 6.028 | 6.028 | ||
| E. Passività finanziarie a breve termine verso banche | 223 | 223 | 153 | 153 | ||
| F. Passività finanziarie a lungo termine verso banche | 723 | 3.082 | 3.805 | 183 | 3.790 | 3.973 |
| G. Prestiti obbligazionari | 1.250 | 15.380 | 16.630 | 2.829 | 15.068 | 17.897 |
| H. Passività finanziarie a breve termine verso entità correlate | 3.923 | 3.923 | 4.006 | 4.006 | ||
| I. Passività finanziarie a lungo termine verso entità correlate | 381 | 381 | 1 | 696 | 697 | |
| L. Altre passività finanziarie | 1 | 1 | ||||
| M. Indebitamento finanziario lordo (E+F+G+H+I+L) | 6.119 | 18.843 | 24.962 | 7.173 | 19.554 | 26.727 |
| N. Indebitamento finanziario netto (M-D-C) | (8.330) | 18.843 | 10.513 | (9.500) | 19.554 | 10.054 |
(a) La voce riguarda i crediti finanziari correnti non strumentali all'attività operativa.
La variazione dell'indebitamento finanziario lordo è di seguito indicata:
| (€ milioni) | Passività finanziare a breve termine |
Passività finanziarie a lungo termine e quote a breve di passività a lungo |
Totale Indebitamento finanziario lordo |
|---|---|---|---|
| Valore iniziale al 31.12.2016 | 4.159 | 22.568 | 26.727 |
| Variazioni monetarie | 26 | (1.345) | (1.319) |
| Differenze cambio da conversione e da allineamento | (1) | (123) | (124) |
| Altre variazioni | (38) | (284) | (322) |
| Valore al 31.12.2017 | 4.146 | 20.816 | 24.962 |
I fondi per rischi e oneri si analizzano come segue:
| (€ milioni) | smantellamento e e social project ripristino siti Fondo |
e oneri ambientali Fondo rischi |
contratti onerosi Fondo oneri per |
per contenziosi Fondo rischi |
e mobilità lunga Fondo esodi |
Agricoltura SpA per cessione Fondo oneri |
per rischi e oneri Altri fondi |
Totale |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Valore iniziale al 31.12.2016 | 1.956 | 638 | 612 | 132 | 127 | 84 | 505 | 4.054 |
| Operazioni straordinarie | (13) | 8 | (13) | (18) | ||||
| Variazioni di stima | (56) | (56) | ||||||
| Effetto attualizzazione | 43 | 1 | 44 | |||||
| Accantonamenti | 23 | 168 | 67 | 27 | 152 | 437 | ||
| Utilizzi a fronte oneri | (31) | (124) | (85) | (13) | (8) | (86) | (347) | |
| Utilizzi per esuberanza | (2) | (3) | (46) | (3) | (26) | (1) | (200) | (281) |
| Altre variazioni | (52) | (52) | ||||||
| Valore al 31.12.2017 | 1.933 | 679 | 548 | 130 | 102 | 83 | 306 | 3.781 |
Il fondo smantellamento e ripristino siti e social project di €1.933 milioni accoglie essenzialmente: (i) i costi che si presume di sostenere al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino siti (€1.848 milioni). Il tasso di attualizzazione utilizzato è compreso tra il -0,76% e il 3,049%; il periodo previsto degli esborsi è 2018-2064; (ii) la rilevazione di social project a fronte degli impegni assunti con la Regione Basilicata, la Regione Emilia Romagna, la Provincia e il Comune di Ravenna a seguito del pro-
degli oneri a carico Eni nell'ambito di procedure di collocamento in mobilità del personale italiano, ai sensi della Legge 223/1991, nel biennio 2013- 2014 e nel biennio 2010-2011. In particolare, con riferimento al piano di mobilità 2010-2011, è inclusa la stima degli oneri a carico Eni derivanti dall'allungamento del periodo di raggiungimento dei requisiti pensionistici introdotto dall'art. 24 del DL 201/2011 convertito con modifiche in legge 214/2011. Il fondo si riduce per effetto della progressiva inclusione degli ex dipendenti nell'ambito dei provvedimenti normativi (cd. salvaguardie) che consentono il raggiungimento dei requisiti pensionistici con
le regole precedenti a quelle introdotte dalla Legge 214/2011.
della partecipazione in Agricoltura SpA.
Il fondo oneri per cessione Agricoltura SpA di €83 milioni si riferisce agli oneri a fronte di garanzie rilasciate a Syndial SpA all'atto della cessione
Gli altri fondi di €306 milioni comprendono essenzialmente: (i) gli oneri relativi ai contenziosi con l'Amministrazione Finanziaria (€122 milioni); (ii) gli oneri sociali e il trattamento di fine rapporto connesso ai piani di incentivazione monetaria differita e di lungo termine (€35 milioni); (iii) gli oneri per dismissione e ristrutturazione (€11 milioni); (iv) gli oneri relativi alla maggiorazione dei premi assicurativi che saranno liquidati nei prossimi cinque esercizi alla Mutua Assicurazione Oil Insurance Ltd a cui Eni partecipa insieme ad altre compagnie petrolifere (€11 milioni).
gramma di sviluppo petrolifero nell'area della Val d'Agri e dell'Alto Adriatico (€39 milioni). La rilevazione iniziale del fondo e la revisione della stima dell'onere da sostenere sono imputate a rettifica dell'immobilizzazione a fronte della quale è stato stanziato il fondo.
Il fondo rischi e oneri ambientali di €679 milioni riguarda principalmente: (i) gli oneri ambientali a fronte delle garanzie rilasciate a Syndial SpA all'atto della cessione delle partecipazioni in Agricoltura SpA e in Singea SpA (€336 milioni); (ii) i rischi a fronte degli interventi di bonifica del suolo e del sottosuolo da attuare nelle stazioni di servizio (€153 milioni), negli impianti di raffinazione (€23 milioni), negli impianti per l'estrazione di idrocarburi (€57 milioni), nei depositi e negli impianti di produzione di lubrificanti (€8 milioni); (iii) la stima degli oneri ambientali connessi a siti non operativi (€28 milioni) e ad operazioni straordinarie (€15 milioni).
Il fondo per contratti onerosi di €548 milioni riguarda gli oneri che si prevede di sostenere per contratti i cui costi di esecuzione sono divenuti superiori ai benefici derivanti dal contratto stesso.
Il fondo rischi per contenziosi di €130 milioni accoglie gli oneri previsti a fronte di contenziosi in sede giudiziale e stragiudiziale, correlati a contestazioni contrattuali e procedimenti di natura commerciale, anche in sede arbitrale, sanzioni per procedimenti antitrust e di altra natura.
Il fondo esodi e mobilità lunga di €102 milioni è relativo allo stanziamento
I fondi per benefici ai dipendenti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Trattamento di fine rapporto lavoro subordinato | 171 | 204 |
| Piani esteri | 4 | |
| Fondo integrativo sanitario dirigenti Eni SpA | 62 | 67 |
| Altri fondi per benefici ai dipendenti | 120 | 116 |
| 353 | 391 |
Il fondo trattamento di fine rapporto, disciplinato dall'art. 2120 del Codice Civile, accoglie la stima dell'obbligazione, determinata sulla base di tecniche attuariali, relativa all'ammontare da corrispondere ai dipendenti delle imprese italiane all'atto della cessazione del rapporto di lavoro.
I piani esteri riguardano essenzialmente i premi di anzianità e i piani pensione a benefici definiti relativi alla branch di Gas & Power presente in Belgio.
L'ammontare della passività e del costo assistenziale relativi al Fondo Integrativo Sanitario Dirigenti aziende Gruppo Eni (FISDE) vengono determinati con riferimento al contributo che l'azienda versa a favore dei dirigenti pensionati.
Gli altri fondi per benefici ai dipendenti riguardano principalmente i piani di incentivazione monetaria differita, il piano di incentivazione di lungo termine e i premi di anzianità. I piani di incentivazione monetaria differita accolgono la stima dei compensi variabili in relazione alle performance aziendali che saranno erogati ai dirigenti che hanno conseguito gli obiettivi individuali prefissati. Il beneficio ha un periodo di vesting triennale ed è stanziato al momento in cui sorge l'impegno di Eni nei confronti del management sulla base del conseguimento degli obiettivi aziendali; la stima è oggetto di aggiustamento negli esercizi successivi in base alle consuntivazioni realizzate e all'aggiornamento delle previsioni di risultato (superiori o inferiori al target). Il piano di incentivazione di lungo termine (ILT) prevede, dopo tre anni dall'assegnazione, l'erogazione di un beneficio monetario variabile legato all'andamento di parametri di performance rispetto a un benchmark group di compagnie petrolifere internazionali. Tale beneficio è stanziato pro-rata temporis lungo il triennio in funzione delle consuntivazioni dei parametri di performance. I premi di anzianità sono benefici erogati al raggiungimento di un periodo minimo di servizio in azienda e sono erogati in natura.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri |
FISDE | Altri | Totale | TFR | Piani esteri |
FISDE | Altri | Totale |
| Valore attuale dell'obbligazione all'inizio dell'esercizio | 204 | 14 | 67 | 116 | 401 | 189 | 9 | 76 | 98 | 372 |
| Costo corrente | 2 | 40 | 42 | 1 | 2 | 40 | 43 | |||
| Interessi passivi | 2 | 1 | 3 | 4 | 1 | 1 | 6 | |||
| Rivalutazioni: | (4) | 4 | (1) | 2 | 1 | 13 | (1) | (9) | 1 | 4 |
| - Utili e perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi demografiche |
(1) | (1) | (1) | (3) | ||||||
| - Utili e perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi finanziarie |
(3) | 2 | (1) | 7 | 2 | 9 | ||||
| - Effetto dell'esperienza passata | (1) | 4 | (1) | 2 | 7 | (1) | (8) | (2) | ||
| Costo per prestazioni passate e Utili/perdite per estinzione | 31 | 31 | ||||||||
| Benefici pagati | (6) | (3) | (27) | (36) | (5) | (3) | (24) | (32) | ||
| Effetto aggregazioni aziendali, dismissioni, trasferimenti | (25) | (4) | (42) | (71) | 3 | 5 | 8 | |||
| Valore attuale dell'obbligazione alla fine dell'esercizio (a) | 171 | 18 | 62 | 120 | 371 | 204 | 14 | 67 | 116 | 401 |
| Attività a servizio del piano all'inizio dell'esercizio | 10 | 10 | 6 | 6 | ||||||
| Rendimento delle attività a servizio del piano | 7 | 7 | ||||||||
| Effetto aggregazioni aziendali, dismissioni, trasferimenti | 4 | 4 | ||||||||
| Altre variazioni | 1 | 1 | ||||||||
| Attività a servizio del piano alla fine dell'esercizio (b) | 18 | 18 | 10 | 10 | ||||||
| Passività netta rilevata in bilancio (a-b) | 171 | 62 | 120 | 353 | 204 | 4 | 67 | 116 | 391 |
Gli altri fondi per benefici ai dipendenti di €120 milioni (€116 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano gli incentivi monetari differiti per €95 milioni (€81 milioni al 31 dicembre 2016), i piani di incentivazione di lungo termine per €10 milioni (€12 milioni al 31 dicembre 2016), i premi di anzianità per €10 milioni (€11 milioni al 31 dicembre 2016) e il fondo gas per €5 milioni (€12 milioni al 31 dicembre 2016). I costi per benefici ai dipendenti, determinati utilizzando ipotesi attuariali, rilevati a conto economico si analizzano come di seguito indicato:
| Piani | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | esteri | FISDE | Altri | Totale |
| 2017 | |||||
| Costo corrente | 2 | 40 | 42 | ||
| Costo per prestazioni passate e Utili/perdite per estinzione | 31 | 31 | |||
| Interessi passivi (attivi) netti: | |||||
| - Interessi passivi sull'obbligazione | 2 | 1 | 3 | ||
| Totale interessi passivi (attivi) netti | 2 | 1 | 3 | ||
| - di cui rilevato nel costo lavoro | |||||
| - di cui rilevato nei proventi (oneri) finanziari | 2 | 1 | 3 | ||
| Rivalutazioni dei piani a lungo termine | 2 | 2 | |||
| Totale | 2 | 3 | 73 | 78 | |
| - di cui rilevato nel costo lavoro | 2 | 73 | 75 | ||
| - di cui rilevato nei proventi (oneri) finanziari | 2 | 1 | 3 | ||
| 2016 | |||||
| Costo corrente | 1 | 2 | 40 | 43 | |
| Costo per prestazioni passate e Utili/perdite per estinzione | |||||
| Interessi passivi (attivi) netti: | |||||
| - Interessi passivi sull'obbligazione | 4 | 1 | 1 | 6 | |
| Totale interessi passivi (attivi) netti | 4 | 1 | 1 | 6 | |
| - di cui rilevato nel costo lavoro | 1 | 1 | |||
| - di cui rilevato nei proventi (oneri) finanziari | 4 | 1 | 5 | ||
| Rivalutazioni dei piani a lungo termine | (1) | (1) | |||
| Totale | 4 | 1 | 3 | 40 | 48 |
| - di cui rilevato nel costo lavoro | 1 | 2 | 40 | 43 | |
| - di cui rilevato nei proventi (oneri) finanziari | 4 | 1 | 5 |
I costi per piani a benefici definiti rilevati tra le altre componenti dell'utile complessivo si analizzano come di seguito indicato:
| 2017 | 2016 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri |
FISDE | Altri | Totale | TFR | Piani esteri |
FISDE | Altri | Totale |
| Rivalutazioni: | ||||||||||
| - Utili e perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi demografiche |
(1) | (1) | 1 | (1) | ||||||
| - Utili e perdite attuariali risultanti da variazioni nelle ipotesi finanziarie |
(3) | (3) | 7 | 1 | 8 | |||||
| - Effetto dell'esperienza passata | (1) | 4 | (1) | 2 | 7 | (1) | (8) | (2) | ||
| - Rendimento delle attività a servizio del piano | (7) | (7) | ||||||||
| (4) | (3) | (1) | (8) | 13 | (1) | (9) | 2 | 5 |
Le attività al servizio del piano si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Attività a servizio del piano: | ||
| - Altre attività con prezzi quotati in mercati attivi | 18 | 10 |
| 18 | 10 |
Le attività al servizio del piano sono, generalmente, gestite da asset manager esterni che operano all'interno di strategie di investimento, definite dagli organi di gestione dei fondi pensione per i dipendenti del settore dell'energia elettrica ed il gas in Belgio, di cui la branch belga di Eni SpA è membro, aventi la finalità di assicurare che le attività siano sufficienti al pagamento dei benefici. A tale scopo, gli investimenti sono volti alla massimizzazione del rendimento atteso e al contenimento del livello di rischio attraverso un'opportuna diversificazione.
Le principali ipotesi attuariali adottate sono di seguito indicate:
| (€ milioni) | TFR | Piani esteri | FISDE | Altri | |
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||
| Tassi di sconto | (%) | 1,5 | 1,5 | 1,5 | 0 - 1,5 |
| Tasso di inflazione | (%) | 1,5 | 1,5 | 1,5 | 1,5 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 24 | |||
| 2016 | |||||
| Tassi di sconto | % | 1,0 | 1,00 - 1,50 | 1,0 | 0 - 1,0 |
| Tasso di inflazione | % | 1,0 | 1,00 - 1,50 | 1,0 | 1,0 |
| Aspettativa di vita all'età di 65 anni | anni | 24 |
Il tasso di sconto adottato è stato determinato considerando i rendimenti di titoli obbligazionari di aziende Corporate con rating AA. Il tasso di inflazione è coerente con il tasso di sconto adottato e determinato sulla base dell'inflazione implicita riscontrabile su titoli dei mercati finanziari. Sono state adottate le tavole di mortalità redatte dall'Istat (Istat 2014), con eccezione del piano medico FISDE per il quale sono state adottate le tavole di mortalità Istat Proiettate e Selezionate (IPS55).
Gli effetti derivanti da una modifica ragionevolmente possibile delle principali ipotesi attuariali alla fine dell'esercizio sono di seguito indicati:
| Tasso di sconto | Tasso di inflazione | Tasso tendenziale di crescita del costo sanitario |
|||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Incremento dello 0,5% | Riduzione dello 0,5% | Incremento dello 0,5% | Incremento dello 0,5% | |
| Effetto sull'obbligazione netta: | |||||
| TFR | (8) | 8 | 5 | ||
| Piani esteri | |||||
| FISDE | (5) | 5 | 5 | ||
| Altri | (1) | 1 | 1 |
2017
L'analisi di sensitività è stata eseguita sulla base dei risultati delle analisi effettuate per ogni piano elaborando le valutazioni con i parametri modificati.
L'ammontare dei contributi che si prevede di versare ai piani per be-
nefici ai dipendenti nell'esercizio successivo ammonta a €59 milioni, di cui €11 milioni relativi ai piani a benefici definiti.
Il profilo di scadenza delle obbligazioni per piani a benefici per i dipendenti è di seguito indicato:
| TFR | Piani esteri | FISDE | Altri | |
|---|---|---|---|---|
| 31.12.2017 | ||||
| 2018 | 8 | 3 | 48 | |
| 2019 | 9 | 3 | 41 | |
| 2020 | 11 | 3 | 30 | |
| 2021 | 10 | 3 | 1 | |
| 2022 | 10 | 3 | 1 | |
| Oltre il 2022 | 123 | 47 | 5 | |
| 31.12.2016 | ||||
| 2017 | 9 | 3 | 29 | |
| 2018 | 9 | 3 | 48 | |
| 2019 | 10 | 3 | 43 | |
| 2020 | 12 | 3 | 2 | |
| 2021 | 13 | 3 | 2 | |
| Oltre il 2021 | 151 | 4 | 52 | 8 |
La durata media ponderata delle obbligazioni per piani a benefici per i dipendenti è di seguito indicata:
| TFR | Piani esteri | FISDE | Altri | ||
|---|---|---|---|---|---|
| 2017 | |||||
| Durata media ponderata | anni | 9,7 | 11,0 | 14,6 | 2,5 |
| 2016 | |||||
| Durata media ponderata | anni | 9,9 | 7,0 | 14,9 | 2,8 |
Le altre passività non correnti si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Fair value su strumenti finanziari derivati non di copertura | 156 | 230 |
| Fair value su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 5 | 44 |
| Depositi cauzionali | 29 | 250 |
| Altre passività | 691 | 842 |
| 881 | 1.366 |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è commentato alla nota n. 32 – "Strumenti finanziari derivati".
I depositi cauzionali a lungo termine di €29 milioni sono diminuiti di €221 milioni per effetto del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas e Power" ad Eni gas e luce SpA relativamente ai depositi cauzionali ricevuti da clienti civili per la fornitura di gas ed energia elettrica. Le altre passività di €691 milioni riguardano essenzialmente: (i) GDF Suez Energia Italia SpA (Gruppo Engie) per il riconoscimento del diritto di ritirare energia elettrica (€458 milioni) ed Engie SA (Gruppo Engie) per la fornitura di gas naturale (€126 milioni) per un periodo di 20 anni; (ii) Trans Tunisian Pipeline Company SpA per la cessione del contratto di leasing di capacità di trasporto sul gasdotto TMPC e la contestuale sottoscrizione di un contratto di trasporto (€39 milioni); (iii) Eni Gas Transport Services SA per la cessione dei contratti passivi di trasporto con Transitgas AG sul tratto svizzero del gasdotto di importazione dall'Olanda (€19 milioni); (iv) Trans Tunisian Pipeline Company SpA per la rinegoziazione del contratto passivo di trasporto sul tratto tunisino del gasdotto di importazione dall'Algeria (€6 milioni) e la rinegoziazione con Trans Austria Gasleitung GmbH del contratto passivo di trasporto gas (€16 milioni).
La differenza tra il valore di mercato e il valore di iscrizione delle altre passività non correnti non è significativa.
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||
|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Fair value attivo |
Fair value passivo |
Fair value attivo |
Fair value passivo |
|
| Contratti derivati non di copertura | |||||
| Contratti su valute | |||||
| - Currency swap | 187 | 131 | 253 | 303 | |
| - Outright | 22 | 24 | 81 | 74 | |
| - Interest currency swap | 85 | 87 | 121 | 123 | |
| 294 | 242 | 455 | 500 | ||
| Contratti su interessi | |||||
| - Interest rate swap | 13 | 12 | 21 | 21 | |
| 13 | 12 | 21 | 21 | ||
| Contratti su merci | |||||
| - Over the counter | 256 | 362 | 384 | 324 | |
| - Future | 4 | 2 | 3 | 4 | |
| - Altri | 1 | 1 | 3 | 23 | |
| 261 | 365 | 390 | 351 | ||
| 568 | 619 | 866 | 872 | ||
| Contratti derivati cash flow hedge | |||||
| Over the counter | 154 | 31 | 334 | 199 | |
| 154 | 31 | 334 | 199 | ||
| Opzioni implicite su prestiti obbligazionari convertibili | 16 | 16 | 46 | 46 | |
| Totale contratti derivati | 738 | 666 | 1.246 | 1.117 | |
| Di cui: | |||||
| - correnti | 533 | 505 | 828 | 843 | |
| - non correnti | 205 | 161 | 418 | 274 | |
Il fair value degli strumenti finanziari derivati è calcolato sulla base di quotazioni di mercato fornite da primari info-provider; per gli strumenti non quotati, sulla base di tecniche di valutazione generalmente adottate in ambito finanziario.
Il fair value degli strumenti finanziari derivati non di copertura riguarda strumenti finanziari derivati privi dei requisiti formali per essere trattati in hedge accounting secondo gli IFRS in quanto stipulati su importi corrispondenti all'esposizione netta dei rischi su cambi, su tassi di interesse e sui prezzi delle commodity pertanto non direttamente riconducibili alle transazioni commerciali o finanziarie originarie.
Il fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge riguarda essenzialmente operazioni in derivati su commodity poste in essere da Gas & Power con l'obiettivo di minimizzare il rischio di variabilità dei cash flow futuri associati a vendite attese con elevata probabilità o a vendite già contrattate derivanti dalla differente indicizzazione dei contratti di somministrazione rispetto ai contratti di approvvigionamento. La medesima logica è utilizzata nell'ambito delle strategie di riduzione del rischio di cambio. Gli effetti della valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati cash flow hedge sono indicati alle note n. 34 – "Patrimonio netto" e n. 37 – "Costi operativi".
Le opzioni comprendono l'opzione di conversione implicita nel prestito obbligazionario equity – linked cash – settled non diluitivo e le opzioni call sulle azioni Eni che saranno regolate su base netta per cassa (cd. cash - settled call options). Maggiori informazioni sono riportate alla nota n. 28 – "Passività finanziarie a lungo termine e quote a breve di passività finanziarie a lungo termine".
Nel 2017 non vi sono operazioni classificabili come "discontinued operations". Nel 2016 la fattispecie aveva riguardato la plusvalenza (€355 milioni) relativa alla cessione della Saipem SpA a CDP Equity SpA avvenuta nel gennaio 2016.
Le attività destinate alla vendita di €2 milioni si riferiscono principalmente a cessioni di impianti di distribuzione e accolgono la riclassifica della partecipazione in Tigáz Zrt, completamente svalutata, a seguito dell'accordo avvenuto il 18 dicembre 2017 tra Eni e MET Holding AG che prevede la cessione della totalità delle azioni detenute da Eni. Il perfezionamento dell'operazione è subordinato all'approvazione delle Autorità competenti.
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Capitale sociale | 4.005 | 4.005 |
| Riserva legale | 959 | 959 |
| Azioni proprie acquistate | (581) | (581) |
| Riserva per acquisto di azioni proprie | 581 | 581 |
| Altre riserve di capitale: | 10.368 | 10.368 |
| Riserve di rivalutazione: | 9.927 | 9.927 |
| - Legge n. 576/1975 | 1 | 1 |
| - Legge n. 72/1983 | 3 | 3 |
| - Legge n. 408/1990 | 2 | 2 |
| - Legge n. 413/1991 | 39 | 39 |
| - Legge n. 342/2000 | 9.839 | 9.839 |
| - Legge n. 448/2001 | 43 | 43 |
| Riserva adeguamento patrimonio netto Legge n. 292/1993 | 378 | 378 |
| Riserva conferimenti Leggi n. 730/1983, 749/1985, 41/1986 | 63 | 63 |
| Riserva fair value strumenti finanziari derivati cash flow hedge al netto dell'effetto fiscale | 197 | 217 |
| Riserva IFRS 10 e 11 | 492 | 612 |
| Altre riserve di utili non disponibili: | (16) | (19) |
| Riserva art. 6, comma 2 D.Lgs. 38/2005 | 15 | 19 |
| Riserva valutazione di piani a benefici definiti per i dipendenti al netto dell'effetto fiscale | (31) | (38) |
| Altre riserve di utili disponibili: | 24.379 | 22.713 |
| Riserva disponibile | 23.237 | 21.571 |
| Riserva da contributi in c/capitale art. 88 DPR n. 917/1986 | 412 | 412 |
| Riserva art. 14 Legge n. 342/2000 | 74 | 74 |
| Riserva plusvalenza da realizzo titoli azionari Legge n. 169/1983 | 19 | 19 |
| Riserva da avanzo di fusione | 636 | 636 |
| Riserva art. 13 D.Lgs. n. 124/1993 | 1 | 1 |
| Riserva piano di incentivazione di lungo termine azionario | … | |
| Acconto sui dividendi | (1.441) | (1.441) |
| Utile dell'esercizio | 3.586 | 4.521 |
| 42.529 | 41.935 |
Al 31 dicembre 2017, il capitale sociale di Eni è costituito da n. 3.634.185.330 azioni ordinarie, prive di indicazione del valore nominale (stesso ammontare al 31 dicembre 2016) come deliberato dall'Assemblea straordinaria del 16 luglio 2012, di cui: (i) n. 157.552.137 azioni, pari al 4,34%, di proprietà del Ministero dell'Economia e delle Finanze; (ii) n. 936.179.478 azioni, pari al 25,76%, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti SpA; (iii) n. 33.045.197 azioni, pari allo 0,91%, di proprietà di Eni; (iv) n. 2.507.408.518 azioni, pari al 69%, di proprietà di altri azionisti. Secondo quanto dispone l'art. 172, comma 5, del DPR n. 917/1986, le riserve di rivalutazione iscritte a seguito delle incorporazioni avvenute in esercizi precedenti di Snam SpA, Somicem SpA ed Enifin SpA di complessivi €474 milioni e dalle stesse imputate in aumento del proprio capitale sociale devono considerarsi trasferite per effetto della fusione nel capitale sociale di Eni e concorreranno alla formazione del reddito imponibile ai soli fini IRES in caso di riduzione del capitale sociale per rimborso ai soci. Alla formazione dell'importo di €474 milioni concorrono, perché precedentemente imputate ad aumento del capitale sociale, le seguenti riserve: (i) per Snam, le riserve di rivalutazione: a) Legge n. 576/1975 di €258 milioni, b) Legge n. 72/1983 di €70 milioni, c) Legge n. 413/1991 di €137 milioni, d) Legge n. 342/2000 di €8 milioni; (ii) per Somicem, la riserva di rivalutazione Legge n. 576/1975 di €0,05 milioni; (iii) per Enifin SpA, la riserva di rivalutazione Legge n. 576/1975 di €0,8 milioni.
La riserva legale di €959 milioni include la differenza di conversione (€132 milioni) derivante dalla ridenominazione del capitale sociale in euro deliberata il 1° giugno 2001 dall'Assemblea che non viene considerata ai fini del raggiungimento del limite fissato dall'art. 2430 del Codice Civile ("il quinto del capitale sociale"). La riserva è disponibile per la sola copertura perdite. La riserva legale, anche al netto della differenza di conversione, ha raggiunto il quinto del capitale sociale richiesto dall'art. 2430 c.c.
Le azioni proprie acquistate, al netto degli utilizzi, ammontano a €581 milioni (€581 milioni al 31 dicembre 2016), e sono rappresentate da n. 33.045.197 azioni ordinarie. L'Assemblea del 13 aprile 2017 ha approvato il Piano di Incentivazione di Lungo Termine azionario 2017-2019, conferendo al Consiglio di Amministrazione ogni potere necessario per l'attuazione del Piano e autorizzando lo stesso a disporre fino a un massimo di 11 milioni di azioni proprie al servizio del Piano.
La riserva per acquisto azioni proprie di €581 milioni (€581 milioni al 31 dicembre 2016) riguarda la riserva costituita per l'acquisto di azioni proprie in esecuzione di deliberazioni dell'Assemblea degli azionisti mediante l'utilizzo di altre riserve disponibili per essere destinata all'acquisto di azioni proprie.
Le altre riserve di capitale di €10.368 milioni riguardano:
riserve di rivalutazione: €9.927 milioni. Accolgono l'imputazione, al netto della relativa imposta sostitutiva quando dovuta, dei saldi attivi risultanti dalle rivalutazioni monetarie consentite dalle diverse leggi che si sono succedute nel tempo. Parte delle riserve (€8.001 milioni) derivano dalle ricostituzioni delle corrispondenti riserve risultanti dai bilanci delle società incorporate effettuate in conformità al disposto dell'art. 172, comma 5, del DPR n. 917/1986. Queste riserve sono in sospensione di imposta ai soli fini IRES;
riserva adeguamento patrimonio netto Legge n. 292/1993: €378 milioni. Accoglie la riclassifica della riserva per acquisto azioni proprie a seguito della scadenza dell'autorizzazione dell'Assemblea degli azionisti per l'acquisto di azioni proprie (€378 milioni) avvenuta nel 2015. La riserva trae origine dall'adeguamento del patrimonio netto previsto dalla legge citata per gli Enti trasformati in società per azioni effettuato nel 1995. Nel 2012 la riserva era stata interamente utilizzata imputandola alla "Riserva per acquisto azioni proprie";
La riserva di €197 milioni riguarda la riserva per la valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge stipulati da Gas & Power al netto del relativo effetto fiscale, come di seguito indicato:
| Derivati di copertura cash flow hedge | |||
|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Riserva lorda | Effetto fiscale | Riserva netta |
| Riserva al 31 dicembre 2016 | 285 | (68) | 217 |
| Variazione dell'esercizio 2017 | (27) | 7 | (20) |
| Riserva al 31 dicembre 2017 | 258 | (61) | 197 |
La riduzione di €20 milioni include il reversal a conto economico di proventi netti pari a €16 milioni, di cui oneri per €28 milioni rilevati negli acquisti, prestazioni e costi diversi e proventi per €44 milioni rilevati nei ricavi della gestione caratteristica.
La riserva di €492 milioni si è costituita a seguito dell'adozione, con efficacia 1° gennaio 2014, delle disposizioni dei principi contabili internazionali IFRS 10 e IFRS 11 che hanno comportato il consolidamento proporzionale delle società controllate congiuntamente classificate come joint operation. La riserva pertanto deriva dal processo di consolidamento proporzionale e accoglie essenzialmente la differenza tra il valore delle partecipazioni classificate come joint operation, oggetto di eliminazione nel processo di consolidamento, e la frazione corrispondente dell'attivo e passivo della joint operation rilevata. La riserva si riduce di €120 milioni per effetto essenzialmente della cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico relativamente alla joint operation Mozambique Rovuma Venture SpA (ex Eni East Africa SpA).
Le altre riserve di utili non disponibili negative per €16 milioni riguardano:
| Valutazione rimanenze | |||
|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Riserva lorda | Effetto fiscale | Riserva netta |
| Riserva al 31 dicembre 2016 | 28 | (9) | 19 |
| Attribuzione utile 2016 | 26 | (8) | 18 |
| Variazione dell'esercizio 2017 | (33) | 11 | (22) |
| Riserva al 31 dicembre 2017 | 21 | (6) | 15 |
Le altre riserve di utili disponibili di €24.379 milioni riguardano:
2012 (€8 milioni), di Eni Gas & Power GmbH, con effetto dal 1° ottobre 2014 (€5 milioni) e ACAM Clienti SpA, con effetto dal 1° dicembre 2016 (€12 milioni). La riserva include inoltre l'effetto della riclassifica della riserva per acquisto azioni proprie a seguito della scadenza dell'autorizzazione dell'Assemblea degli azionisti per l'acquisto di azioni proprie (€607 milioni) avvenuta nel 2015. Nel luglio 2012 la riserva, che traeva origine dagli avanzi di fusione derivanti dalle incorporazioni di società, era stata interamente utilizzata imputandola alla "Riserva per acquisto azioni proprie". Alla riserva è attribuita la natura di riserva di utili;
Riguarda per €1.441 milioni l'acconto sul dividendo dell'esercizio 2017 di €0,4 per azione deliberato il 14 settembre 2017 dal Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 2433-bis, comma 5, del Codice Civile e messo in pagamento a partire dal 20 settembre 2017.
Il patrimonio netto comprende riserve soggette a tassazione in caso di distribuzione, sulle quali tuttavia non sono state stanziate imposte differite perché non se ne prevede la distribuzione. In tal caso sarebbero dovute imposte per circa €0,86 miliardi salvo l'utilizzo di perdite fiscali disponibili. Le riserve vincolate a fronte di rettifiche di valore ed accantonamenti dedotti ai soli fini fiscali ammontano a €0,5 miliardi. Le riserve che possono essere distribuite senza concorrere alla formazione del reddito imponibile ammontano a €24,96 miliardi.
| Risultato dell'esercizio | Patrimonio netto | |||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2017 | 2016 | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
| Eni SpA | 3.586 | 4.521 | 42.529 | 41.935 |
| di cui eccedenza dei patrimoni netti, comprensivi dei risultati di esercizio, | ||||
| rispetto ai valori di carico delle partecipazioni in joint operation | (202) | (22) | 289 | 590 |
<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->
Le garanzie di €75.877 milioni (€81.613 milioni al 31 dicembre 2016) si analizzano come segue:
| 31.12.2017 | 31.12.2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Fidejussioni | Altre garanzie personali |
Totale | Fidejussioni | Altre garanzie personali |
Totale | |
| Imprese controllate | 21.815 | 44.301 | 66.116 | 26.334 | 44.322 | 70.656 | |
| Imprese collegate e joint venture | 6.122 | 1.275 | 7.397 | 6.122 | 2.128 | 8.250 | |
| Proprio | 2.187 | 2.187 | 2.506 | 2.506 | |||
| Altri | 177 | 177 | 201 | 201 | |||
| Totale | 27.937 | 47.940 | 75.877 | 32.456 | 49.157 | 81.613 |
Le fidejussioni prestate nell'interesse di imprese controllate di €21.815 milioni riguardano:
La riduzione di €4.519 milioni è essenzialmente dovuta all'effetto cambio delle fideiussioni in USD.
Le fidejussioni prestate nell'interesse di imprese collegate e joint venture di €6.122 milioni sono relative alla fidejussione prestata alla Treno Alta Velocità - TAV - SpA (ora RFI - Rete Ferroviaria Italiana SpA) con la quale Eni garantisce il puntuale e corretto adempimento del progetto e della esecuzione lavori della tratta ferroviaria Milano-Bologna da parte del CEPAV Uno (Consorzio Eni per l'Alta Velocità, 50,36% Gruppo Saipem). L'impegno effettivo al 31 dicembre 2017 ammonta a €3 milioni. I partecipanti al Consorzio hanno rilasciato ad Eni lettere di manleva nonché, escluse le società controllate da Eni, garanzia bancaria a prima richiesta in misura pari al 10% delle quote lavori rispettivamente assegnate.
Le altre garanzie personali prestate nell'interesse di imprese controllate di €44.301 milioni riguardano:
ne di USA Commercial Paper. Al 31 dicembre 2017 l'impegno effettivo è di €1.401 milioni;
Le altre garanzie personali prestate nell'interesse proprio di €2.187 milioni riguardano:
per €1.177 milioni le manleve a favore di banche a fronte delle fidejussioni da queste rilasciate a favore delle Amministrazioni statali e società private per partecipazioni a gare d'appalto, acconti ricevuti su contributi a fondo perduto, buona esecuzione lavori e contratti di fornitura e le lettere di patronage rilasciate a favore di banche a fronte di finanziamenti concessi. L'impegno effettivo al 31 dicembre 2017 è pari al valore nominale;
per €1.010 milioni la garanzia bancaria rilasciata a GasTerra al fine di ottenere la rinuncia da parte di quest'ultima al provvedimento cautelare provvisorio di sequestro operato sulla partecipazione di Eni in Eni International BV richiesto e ottenuto dal giudice olandese nel mese di luglio 2016. L'impegno effettivo al 31 dicembre 2017 è pari al valore nominale.
Le altre garanzie personali prestate nell'interesse di altri di €177 milioni riguardano:
| (€ milioni) | 31.12.2017 | 31.12.2016 |
|---|---|---|
| Impegni | 148 | 225 |
| Rischi | 436 | 243 |
| 584 | 468 |
Gli impegni di €148 milioni riguardano essenzialmente l'impegno derivante dal protocollo di intenti stipulato nel 1998 con la Regione Basilicata connesso al programma di sviluppo petrolifero proposto da Eni nell'area della Val d'Agri che prevede diversi interventi congiunti, in gran parte già regolamentati da accordi attuativi; relativamente a quest'ultimo al 31 dicembre 2017 l'impegno massimo, anche per conto del partner Shell Italia E&P SpA, è quantificabile in €128 milioni (€69 milioni in quota Eni, di cui €63 milioni come anticipazione finanziaria sulle royalty dovute sulla futura produzione e €6 milioni come impegno economico). I rischi di €436 milioni riguardano essenzialmente i rischi di custodia di beni di terzi costituiti essenzialmente da greggio e prodotti petroliferi presso le raffinerie e i depositi della Società per i quali esiste una polizza assicurativa.
Gli altri impegni e rischi includono:
le società proprietarie, o titolari dei diritti di trasporto, dei gasdotti di importazione;
trollate e finanziate dall'Agenzia per la Promozione dello Sviluppo del Mezzogiorno. L'impianto al collaudo sperimentale definitivo è risultato non suscettibile di utilizzazione produttiva. Gli oneri di smantellamento, dedotti i ricavi della vendita delle componenti dell'impianto, sono a carico di Eni;
Gli impegni e le manleve per qualunque fatto, anche di natura economica e/o ambientale, che dovesse insorgere dopo i conferimenti/cessioni di rami d'azienda, derivante e/o comunque riconducibile ad attività svolte anteriormente alla data di decorrenza degli stessi. Tra gli altri:
Nell'ambito dei rischi d'impresa, i principali rischi identificati, monitorati e gestiti da Eni sono i seguenti: (i) il rischio mercato derivante dall'esposizione alle fluttuazioni dei prezzi delle commodity energetiche, dei tassi di interesse e dei tassi di cambio tra l'euro e le altre valute nelle quali opera l'impresa; (ii) il rischio di credito derivante dalla possibilità di default di una controparte; (iii) il rischio liquidità derivante dalla mancanza di risorse finanziarie per far fronte agli impegni finanziari a breve termine. La gestione dei rischi finanziari si basa su linee guida emanate centralmente con l'obiettivo di uniformare e coordinare le politiche Eni in materia di rischi finanziari ("Linee di indirizzo in materia di gestione e controllo dei rischi finanziari"). La parte fondamentale di tale "policy" è la gestione integrata e accentrata del rischio di prezzo commodity e l'adozione di strategie di Asset Backed Hedging per ottimizzare l'esposizione di Eni a tali rischi. Con riferimento agli altri rischi che caratterizzano la gestione si rinvia alla nota − "Garanzie, impegni e rischi - Gestione dei rischi d'impresa" delle note al bilancio consolidato.
Il rischio di mercato consiste nella possibilità che variazioni dei tassi di cambio, dei tassi di interesse o dei prezzi delle commodity possano influire negativamente sul valore delle attività, delle passività o dei flussi di cassa attesi. La gestione del rischio di mercato è disciplinata dalle sopra indicate "Linee di indirizzo" e da procedure che fanno riferimento a un modello centralizzato di gestione delle attività finanziarie, basato sulle Strutture di Finanza Operativa (Finanza Eni Corporate, Eni Finance International SA, Eni Finance USA Inc e Banque Eni SA, quest'ultima nei limiti imposti dalla normativa bancaria in tema di "Concentration Risk") nonché su Eni Trading & Shipping per quanto attiene alle attività in derivati su commodity. In particolare Finanza Eni Corporate ed Eni Finance International SA garantiscono, rispettivamente per le società italiane ed estere Eni, la copertura dei fabbisogni e l'assorbimento dei surplus finanziari; su Finanza Eni Corporate sono accentrate tutte le operazioni in cambi e in derivati finanziari di Eni. Il rischio di prezzo delle commodity associato alle esposizioni commerciali è trasferito dalle singole unità di business (Linee di Business di Eni SpA/Consociate) alla linea di business Gas & LNG Marketing and Power che gestisce la componente di rischio mercato in un'ottica di portafoglio, mentre Eni Trading & Shipping SpA assicura la negoziazione sui mercati dei relativi derivati di copertura sulle commodity attraverso l'attività di execution. Eni SpA ed Eni Trading & Shipping SpA (anche per tramite della propria consociata Eni Trading & Shipping Inc) svolgono la negoziazione di derivati finanziari sia su tutte le trading venue esterne, quali mercati regolamentati europei e non europei, Multilateral Trading Facility (MTF), Organised Trading Facility (OTF) e piattaforme di intermediazione in genere (ad es. SEF), sia su base bilaterale Over the Counter, con le controparti esterne. Le altre entità legali di Eni che hanno necessità di derivati finanziari, attivano tali operazioni per il tramite di Eni Trading & Shipping ed Eni SpA sulla base delle asset class di competenza.
I contratti derivati sono stipulati con l'obiettivo di minimizzare l'esposizione ai rischi di tasso di cambio transattivo e di tasso di interesse e di gestire il rischio di prezzo delle commodity e il connesso rischio di cambio economico in un'ottica di ottimizzazione. Eni monitora che ogni attività in derivati classificata come risk reducing (ossia riconducibile ad operazioni di Back to Back, Flow Hedging, Asset Backed Hedging o Portfolio Management) sia direttamente o indirettamente collegata agli asset industriali coperti ed effettivamente ottimizzi il profilo di rischio a cui Eni è esposta o potrebbe essere esposta. Nel caso in cui dal monitoraggio risulti che alcuni derivati non sono risk reducing, questi vengono riclassificati nel trading proprietario.
L'attività di trading proprietario è segregata ex ante dalle altre attività in appositi portafogli di Eni Trading & Shipping e la relativa esposizione è soggetta a specifici controlli, sia in termini di VaR e Stop Loss, sia in termini di nozionale lordo. Il nozionale lordo delle attività di trading proprietario, a livello di Eni, è confrontato con i limiti imposti dalle normative internazionali rilevanti. Lo schema di riferimento definito attraverso le "Linee di indirizzo" prevede che la misurazione e il controllo dei rischi di mercato si basino sulla determinazione di un set di limiti massimi di rischio accettabile espressi in termini di Stop Loss, ovvero della massima perdita realizzabile per un determinato portafoglio in un determinato orizzonte temporale, e in termini di Value at Risk (VaR), metodo che fornisce una rappresentazione dei rischi nella prospettiva del valore economico, indicando la perdita potenziale del portafoglio esposto al rischio, dato un determinato livello di confidenza, ipotizzando variazioni avverse nelle variabili di mercato, tenuto conto della correlazione esistente tra le posizioni detenute in portafoglio. Con riferimento ai rischi di tasso di interesse e di tasso di cambio, i limiti (espressi in termini di VaR) sono definiti in capo alle Strutture di Finanza Operativa che, dato il modello organizzativo accentrato, centralizzano le posizioni a rischio di Eni a livello consolidato, massimizzando ove possibile i benefici dell'hedging naturale. Le metodologie di calcolo e le tecniche di misurazione utilizzate sono conformi alle raccomandazioni del Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria e i limiti di rischio sono definiti in base a un approccio prudenziale nella gestione degli stessi nell'ambito di un gruppo industriale. Alle società operative è indicato di adottare politiche finalizzate alla minimizzazione del rischio, favorendone il trasferimenEni
to alle Strutture di Finanza Operativa. Per quanto riguarda il rischio di prezzo delle commodity, le "Linee di indirizzo" definiscono le regole per una gestione di questo rischio finalizzata all'ottimizzazione dell'attività "core" e al perseguimento degli obiettivi di stabilità relativi ai margini commerciali/industriali. In questo caso sono definiti limiti massimi di rischio espressi in termini di VaR, di Soglie di revisione strategia, e di Stop Loss con riferimento all'esposizione di natura commerciale e di trading proprietario. La delega a gestire il rischio di prezzo delle commodity prevede un meccanismo di allocazione e sub-allocazione dei limiti di rischio alle singole unità di business esposte. Eni Trading & Shipping, oltre a gestire il rischio riveniente dalla propria attività (di natura commerciale e di trading), accentra le richieste di copertura in strumenti derivati della Direzione Gas & LNG Marketing and Power Eni, garantendo i servizi di execution nell'ambito dei mercati di riferimento. Nell'ambito degli obiettivi di struttura finanziaria contenuti nel Piano Finanziario approvato dal CdA, Eni ha definito la costituzione e il mantenimento di una riserva di liquidità all'interno della quale si individua l'ammontare di liquidità strategica, per consentire di far fronte a eventuali fabbisogni straordinari, gestita dalla funzione finanza di Eni SpA con l'obiettivo di ottimizzazione del rendimento pur garantendo la massima tutela del capitale e la sua immediata liquidabilità nell'ambito dei limiti assegnati. L'attività di gestione della liquidità strategica comporta per Eni l'assunzione di rischio mercato riconducibile all'attività di asset management realizzata tramite operazioni in conto proprio in ottica di ottimizzazione finanziaria del rendimento, pur nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati, e con gli obiettivi di tutela del capitale e disponibilità immediata della liquidità. Le quattro tipologie di rischio di mercato, le cui politiche di gestione e di controllo sono state sopra sintetizzate, presentano le caratteristiche di seguito specificate.
L'esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva dall'operatività dell'impresa in valute diverse dall'euro (principalmente il dollaro USA) e determina i seguenti impatti: sul risultato economico per effetto della differente significatività di costi e ricavi denominati in valuta rispetto al momento in cui sono state definite le condizioni di prezzo (rischio economico) e per effetto della conversione di crediti/debiti commerciali o finanziari denominati in valuta (rischio transattivo); sul bilancio il risultato economico e patrimonio netto per effetto della conversione di attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall'euro. In generale, un apprezzamento del dollaro USA rispetto all'euro ha un effetto positivo sull'utile operativo di Eni e viceversa. L'obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di cambio transattivo e l'ottimizzazione del rischio di cambio economico connesso al rischio prezzo commodity; il rischio derivante dalla maturazione del reddito d'esercizio in divisa oppure dalla conversione delle attività e passività di aziende che redigono il bilancio con moneta funzionale diversa dall'euro non è di norma oggetto di copertura, salvo diversa valutazione specifica. Eni centralizza la gestione del rischio di tasso di cambio, compensando le esposizioni di segno opposto derivanti dalle diverse attività di business coinvolte e coprendo con il mercato l'esposizione residua, massimizzando i benefici derivanti dal netting. Al fine di gestire l'esposizione residua, le "Linee di indirizzo" ammettono l'utilizzo di differenti tipologie di strumenti derivati (in particolare swap e forward, nonché opzioni su valute). Per quanto attiene la valorizzazione a fair value degli strumenti derivati su tassi di cambio, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici. Il VaR derivante dall'accentramento sulle Strutture di Finanza Operativa di posizioni a rischio tasso di cambio di Eni viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio parametrico (varianza/covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.
Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato delle attività e passività finanziarie dell'impresa e sul livello degli oneri finanziari netti. L'obiettivo di risk management Eni è la minimizzazione del rischio di tasso di interesse nel perseguimento degli obiettivi di struttura finanziaria definiti e approvati nel "Piano Finanziario". Le Strutture di Finanza Operativa, in funzione del modello di finanza accentrata, raccolgono i fabbisogni finanziari Eni e gestiscono le posizioni rivenienti, ivi incluse le operazioni di carattere strutturale, in coerenza con gli obiettivi del "Piano Finanziario" e garantendo il mantenimento del profilo di rischio entro i limiti definiti. Eni utilizza contratti derivati su tasso di interesse, in particolare Interest Rate Swap, per gestire il bilanciamento tra indebitamento a tasso fisso e indebitamento a tasso variabile. Per quanto attiene alla valorizzazione al fair value degli strumenti derivati su tassi di interesse, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici. Il VaR derivante da posizioni a rischio tasso di interesse viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio parametrico (varianza/covarianza), adottando un livello di confidenza pari al 99% e un holding period di 20 giorni.
Il rischio di prezzo delle commodity è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo delle materie prime e dei prodotti di base producano significative variazioni dei margini operativi di Eni, determinando un impatto sul risultato economico, tale da compromettere gli obiettivi definiti nel piano quadriennale e nel budget. Il rischio di prezzo delle commodity è riconducibile alle seguenti categorie di esposizione: a) esposizione strategica: esposizioni identificate direttamente dal CdA in quanto frutto di scelte strategiche di investimento o al di fuori dell'orizzonte di pianificazione del rischio. Includono ad esempio le esposizioni associate al programma di produzione delle riserve certe e probabili, i contratti a lungo termine di approvvigionamento gas per la parte non bilanciata da contratti di vendita (già stipulati o previsti), la porzione del margine di raffinazione che il CdA identifica come esposizione di natura strategica (i volumi rimanenti possono essere allocati alla gestione attiva del margine stesso o alle attività di asset backed hedging) e le scorte obbligatorie minime; b) esposizione commerciale: tale tipologia di esposizioni include le componenti contrattualizzate collegate alle attività commerciali/industriali e, qualora connesse ad impegni di takeor-pay, le componenti non contrattualizzate afferenti l'orizzonte temporale del piano quadriennale e del budget e le relative eventuali operazioni di gestione del rischio. Le esposizioni commerciali sono connotate dalla presenza di attività di gestione sistematica del rischio svolte sulla base di logiche rischio/rendimento tramite l'implementazione di una o più strategie e sono soggette a limiti di rischio specifici (VaR, Soglie di revisione strategia e Stop Loss). All'interno delle esposizioni commerciali si individuano in particolare le esposizioni oggetto di asset backed hedging, derivanti dalla flessibilità/ opzionalità degli asset; c) esposizione di trading proprietario: operazioni attuate in conto proprio in ottica opportunistica nel breve termine e normalmente non finalizzate alla delivery, sia nell'ambito dei mercati fisici, sia dei mercati finanziari, con l'obiettivo di ottenere un profitto al verificarsi di un'aspettativa favorevole di mercato, nel rispetto di specifici limiti di rischio autorizzati (VaR, Stop Loss). Rientrano nelle esposizioni di trading proprietario le attività di origination qualora queste non siano collegabili ad asset fisici o contrattuali. Il rischio strategico non è oggetto di sistematica attività di gestione/copertura che è eventualmente effettuata solo in particolari condizioni aziendali o di mercato. Lo svolgimento di attività di hedging del rischio strategico, dato il carattere di straordinarietà, è demandato al top management. Tale fattispecie è oggetto di misurazione e monitoraggio ma non è soggetta a specifici limiti di rischio. Previa autorizzazione da parte del CdA, le esposizioni collegate al rischio strategico possono essere impiegate in combinazione ad altre esposizioni di natura commerciale al fine di sfruttare opportunità di naturale compensazione tra i rischi (Natural Hedge) e ridurre conseguentemente il ricorso agli strumenti derivati (attivando pertanto logiche di mercato interno). Per quanto riguarda le esposizioni di natura commerciale, l'obiettivo di risk management Eni è l'ottimizzazione delle attività "core" nel perseguimento degli obiettivi di stabilità dei risultati economici. Le singole Business Unit trasferiscono all'unità di Portfolio Management (Direzione Gas & LNG Marketing and Power) il rischio prezzo delle commodity e il connesso rischio cambio economico associato alla propria esposizione; l'unità di Portfolio Management assicura la gestione delle posizioni rivenienti ottimizzando le opportunità di netting e gestendo lo sbilancio sul mercato, per mezzo dell'unità di Trading (Eni Trading & Shipping), per la gestione del rischio commodity, e delle competenti funzioni di finanza operativa, per la gestione del collegato rischio cambio. Per la gestione del rischio prezzo delle commodity derivante dall'esposizione commerciale, Eni utilizza strumenti derivati negoziati nei mercati organizzati MTF, OTF e strumenti derivati negoziati sui circuiti Over The Counter (in particolare contratti swap, forward, Contracts for Differences e opzioni su commodity) con sottostante greggio, gas, prodotti petroliferi, energia elettrica e certificati di emissione. Per quanto attiene alla valorizzazione al fair value degli strumenti derivati su commodity, essa viene calcolata sulla base di algoritmi di valutazione standard di mercato e su quotazioni/contribuzioni di mercato fornite da primari info-provider pubblici o da operatori specifici del settore. Il VaR derivante dalle posizioni delle business unit esposte a rischio commodity viene calcolato con frequenza giornaliera secondo l'approccio della simulazione storica ponderata, adottando un livello di confidenza pari al 95% e un holding period di un giorno.
Il rischio di mercato riveniente dall'attività di gestione della porzione di riserva di liquidità denominata "liquidità strategica" è identificato come la possibilità che fluttuazioni del prezzo degli strumenti investiti (obbligazioni, strumenti di money market e fondi comuni di investimento) influiscano sul valore degli stessi quando sono valutati in bilancio al fair value. Al fine di regolare l'attività di investimento della liquidità strategica, Eni ha definito una specifica politica di investimento con obiettivi e vincoli, definiti in termini di attività finanziarie investibili e limiti operativi, e principi di governance che regolano la gestione e i sistemi di controllo. La costituzione e il mantenimento della riserva di liquidità strategica si propone principalmente di rispondere ai seguenti obiettivi: a) garantire la flessibilità finanziaria. La liquidità deve consentire a Eni di poter far fronte a eventuali fabbisogni straordinari (es. difficoltà di accesso al credito, shock esogeni, quadro macroeconomico e operazioni straordinarie); b) assicurare l'integrale copertura del debito a breve termine e la copertura del debito a medio lungo termine scadente in un orizzonte temporale di 24 mesi, anche nel caso di restrizioni all'accesso al credito. L'attività di gestione della liquidità strategica è sottoposta a una struttura di limiti in termini di VaR (calcolato con la metodologia parametrica con holding period 1 giorno e intervallo di confidenza pari al 99° percentile), Stop Loss e altri limiti operativi in termini di concentrazione, duration, classe di rating, liquidità e strumenti investibili. In nessun caso è permesso il ricorso alla leva finanziaria o la vendita allo scoperto. L'operatività della gestione obbligazionaria ha avuto inizio nel secondo semestre 2013 e nel corso dell'esercizio 2015 il portafoglio investito ha mantenuto un rating medio pari a A/A-, sostanzialmente in linea con quello di Eni, per poi attestarsi sul livello A-/BBB+ nel corso del I semestre 2016, in concomitanza con la discesa del rating della Società. La seguente tabella riporta i valori registrati nel 2017 in termini di VaR (raffrontati con quelli dell'esercizio 2016) per quanto attiene ai rischi tasso di interesse e di cambio, nella prima parte, nonché al rischio di prezzo delle commodity (aggregato per tipologia di esposizione). Per quanto riguarda l'attività di gestione della liquidità strategica, la sensitivity a variazioni dei tassi di interesse viene espressa riportando i valori di "Dollar Value per Basis Point" (DVBP).
(Value at Risk - approccio parametrico varianze/covarianze; holding period: 20 giorni; intervallo di confidenza: 99%)
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Tasso di interesse(a) | 3,16 | 1,04 | 1,71 | 1,72 | 4,26 | 1,77 | 2,64 | 2,47 |
| Tasso di cambio | 0,30 | 0,01 | 0,11 | 0,16 | 0,16 | 0,01 | 0,06 | 0,06 |
(a) I valori relativi al VaR di Tasso di interesse e di cambio si riferiscono alla solo Finanza operativa Eni Corporate.
(Value at Risk - approccio simulazione storica; holding period: 1 giorno; intervallo di confidenza: 95%)
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Portfolio Management Esposizioni Commerciali(b) | 13,26 | 5,90 | 15,99 | 1,02 | 6,25 | 1,08 |
(b) Il perimetro consiste nell'unità di business Gas & LNG Marketing and Power (esposizioni originanti dalle aree Refining & Marketing e Gas & Power). A partire dal 2014, a seguito dell'approvazione del CdA Eni in data 12 dicembre 2013, il VaR è calcolato sulla cosiddetta vista Statutory, con orizzonte temporale coincidente con l'anno di bilancio, includendo tutti i volumi con consegna nell'anno e tutti i derivati finanziari di copertura di competenza. Di conseguenza l'andamento del VaR di GLP nel corso dell'anno risulta decrescente per il graduale consuntivarsi delle posizioni all'interno dell'orizzonte annuo fissato.
(Sensitivity - Dollar Value of 1 basis point - DVBP)
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Liquidità strategica(a) | 0,41 | 0,27 | 0,35 | 0,27 | 0,42 | 0,23 | 0,35 | 0,35 |
| (a) L'operatività della gestione del portafoglio di liquidità strategica è iniziata nel luglio 2013. |
| 2017 | 2016 | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio | Massimo | Minimo | Media | Fine esercizio |
| Liquidità strategica (b) | 0,04 | 0,02 | 0,03 | 0,03 |
(b) L'operatività della gestione del portafoglio di liquidità strategica è iniziata nell'agosto 2017.
Il rischio credito rappresenta l'esposizione dell'impresa a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalla controparte. Eni approccia con policy differenziate i rischi riferiti a controparti per transazioni commerciali rispetto a quelli riferiti a controparti per transazioni finanziarie, in funzione anche, per quanto attiene a questi ultimi, del modello di finanza accentrato adottato. Relativamente al rischio di controparte in contratti di natura commerciale, la gestione del credito è affidata alla responsabilità delle unità di business e alle funzioni specialistiche corporate di finanza e amministrazione dedicate, sulla base di procedure formalizzate di valutazione e di affidamento dei partner commerciali, ivi comprese le attività di recupero crediti e dell'eventuale gestione del contenzioso. A livello corporate vengono definiti gli indirizzi e le metodologie per la quantificazione e il controllo della rischiosità del cliente. Per quanto attiene al rischio di controparte finanziaria derivante dall'impiego della liquidità corrente e strategica, dalle posizioni in contratti derivati e da transazioni con sottostante fisico con controparti finanziarie, le sopra indicate "Linee di indirizzo" individuano come obiettivo di risk management l'ottimizzazione del profilo di rischio nel perseguimento degli obiettivi operativi. I limiti massimi di rischio sono espressi in termini di massimo affidamento per classi di controparti, definite a livello di Consiglio di Amministrazione e basate sul rating fornito dalle principali agenzie. Il rischio è gestito dalla funzione di finanza operativa e da Eni Trading & Shipping per l'attività in derivati su commodity nonché dalle società e aree di business limitatamente alle operazioni su fisico con controparti finanziarie, in coerenza con il modello di finanza accentrata. Nell'ambito dei massimali definiti per classe di rating, sono individuati per ciascuna struttura operativa gli elenchi nominativi delle controparti abilitate, assegnando a ciascuna un limite massimo di affidamento, che viene monitorato e controllato giornalmente.
Il rischio liquidità è il rischio che l'impresa non sia in grado di rispettare gli impegni di pagamento a causa della difficoltà di reperire fondi (funding liquidity risk) o di liquidare attività sul mercato (asset liquidity risk). La conseguenza del verificarsi di detto evento è un impatto negativo sul risultato economico nel caso in cui l'impresa sia costretta a sostenere costi addizionali per fronteggiare i propri impegni o, come estrema conseguenza, una situazione di insolvibilità che pone a rischio la continuità aziendale.
L'obiettivo di risk management Eni è quello di porre in essere, nell'ambito del "Piano Finanziario", una struttura finanziaria che, in coerenza con gli obiettivi di business e con i limiti definiti dal Consiglio di Amministrazione (in termini di: (i) rapporto massimo tra indebitamento finanziario netto e mezzi propri (leverage); (ii) incidenza minima dell'indebitamento a medio-lungo termine sull'indebitamento totale; (iii) quota minima dell'indebitamento a tasso fisso sull'indebitamento a medio-lungo termine; e (iv) livello minimo della Riserva di liquidità), garantisca a Eni un ammontare adeguato di risorse prontamente disponibili. A tal fine Eni mantiene un significativo ammontare di Riserva di liquidità (attivi finanziari e linee di credito committed), finalizzata a: (i) assicurare l'integrale copertura del debito a breve termine e la copertura del debito a medio-lungo termine scadente in un orizzonte temporale di 24 mesi, anche nel caso di restrizioni all'accesso al credito; (ii) fronteggiare fattori di rischio che potrebbero alterare significativamente i cash flow previsti nel "Piano Finanziario" (es. modifiche di scenario e/o dei volumi di produzione, rinvii nell'esecuzione di dismissioni); (iii) assicurare la disponibilità di un adeguato livello di elasticità operativa per i programmi di sviluppo Eni; (iv) favorire il mantenimento/miglioramento del merito creditizio (rating). Lo stock di attivi finanziari è impiegato in strumenti finanziari a breve termine e alta liquidabilità, privilegiando un profilo di rischio molto contenuto.
Allo stato attuale, la Società ritiene, attraverso la disponibilità di attivi finanziari e di linee di credito nonché l'accesso, tramite il sistema creditizio e i mercati dei capitali, a un'ampia gamma di tipologie di finanziamento a costi competitivi, di disporre di fonti di finanziamento adeguate a soddisfare le prevedibili necessità finanziarie. Eni ha in essere un programma di Euro Medium Term Notes, grazie al quale il Gruppo può reperire sul mercato dei capitali fino a €20 miliardi; al 31 dicembre 2017 il programma risulta utilizzato per €16,8 miliardi (di cui Eni SpA €15,4 miliardi). Standard & Poor's assegna ad Eni il rating BBB+ con outlook Positive per il debito a lungo termine e A-2 per il breve; Moody's assegna ad Eni il rating Baa1 con outlook Stable per il debito a lungo e P-2 per il debito a breve. Il rating Eni è legato, oltre a variabili prettamente endogene e di mercato, al rating sovrano dell'Italia. A tale proposito, sulla base delle metodologie utilizzate da Standard & Poor's e Moody's, un downgrade del rating sovrano italiano potrebbe potenzialmente ripercuotersi sul rating delle società emittenti italiane, tra cui Eni.
Nel 2017 sono stati emessi bond per €1,8 miliardi (di cui Eni SpA €1,4 miliardi) nell'ambito del programma EMTN. Al 31 dicembre 2017, Eni SpA dispone di linee di credito non utilizzate a breve termine di €11.454 milioni, di cui €40 milioni committed. Le linee di credito non utilizzate a lungo termine committed sono pari a €5.800 milioni, di cui €750 milioni scadenti entro 12 mesi; i relativi contratti prevedono interessi e commissioni di mancato utilizzo, negoziati sulla base delle normali condizioni di mercato.
Nella tavola che segue sono rappresentati gli ammontari di pagamenti contrattualmente dovuti relativi ai debiti finanziari compresi i pagamenti per interessi.
| Anni di scadenza | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | Oltre | Totale |
| 31.12.2017 | |||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | 1.987 | 3.713 | 2.815 | 1.396 | 1.243 | 9.639 | 20.793 |
| Passività finanziarie a breve termine | 4.146 | 4.146 | |||||
| Passività per strumenti finanziari derivati | 505 | 81 | 14 | 10 | 17 | 39 | 666 |
| 6.638 | 3.794 | 2.829 | 1.406 | 1.260 | 9.678 | 25.605 | |
| Interessi su debiti finanziari | 485 | 446 | 349 | 247 | 223 | 1.062 | 2.812 |
| Garanzie finanziarie | 98 | 98 | |||||
| Anni di scadenza | |||||||
| 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre | Totale | |
| 31.12.2016 | |||||||
| Passività finanziarie a lungo termine | 2.902 | 1.947 | 3.653 | 3.264 | 1.260 | 9.522 | 22.548 |
| Passività finanziarie a breve termine | 4.159 | 4.159 | |||||
| Passività per strumenti finanziari derivati | 843 | 105 | 84 | 1 | 63 | 21 | 1.117 |
| 7.904 | 2.052 | 3.737 | 3.265 | 1.323 | 9.543 | 27.824 | |
| Interessi su debiti finanziari | 601 | 479 | 433 | 336 | 232 | 1.236 | 3.317 |
| Garanzie finanziarie | 124 | 124 | |||||
Nella tavola che segue è rappresentato il timing degli esborsi a fronte dei debiti commerciali e altri debiti:
| Anni di scadenza | ||||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | 2018 | 2019-2022 | Oltre | Totale |
| 31.12.2017 | ||||
| Debiti commerciali | 5.254 | 5.254 | ||
| Altri debiti e anticipi | 971 | 29 | 26 | 1.026 |
| 6.225 | 29 | 26 | 6.280 | |
| Anni di scadenza | ||||
| 2017 | 2018-2021 | Oltre | Totale | |
| 31.12.2016 | ||||
| Debiti commerciali | 5.333 | 5.333 | ||
| Altri debiti e anticipi | 876 | 250 | 23 | 1.149 |
| 6.209 | 250 | 23 | 6.482 |
In aggiunta ai debiti finanziari e commerciali rappresentati nello stato patrimoniale, Eni ha in essere un insieme di obbligazioni contrattuali il cui adempimento comporterà l'effettuazione di pagamenti negli esercizi futuri. Le principali obbligazioni contrattuali sono relative ai contratti take-or-pay di Gas & Power in base ai quali Eni ha l'obbligo di ritirare volumi minimi di gas o di pagare un ammontare equivalente di denaro con la possibilità di ritirare i volumi sottostanti negli esercizi successivi. Gli ammontari dovuti sono stati calcolati sulla base delle assunzioni di prezzo di acquisto del gas e dei servizi formulate nel piano industriale quadriennale approvato dalla Direzione Aziendale e per gli esercizi successivi sulla base delle assunzioni di lungo termine del management. Nella tabella che segue sono rappresentati i pagamenti non attualizzati dovuti da Eni negli esercizi futuri a fronte delle principali obbligazioni contrattuali in essere.
Anni di scadenza (€ milioni) Totale 2018 2019 2020 2021 2022 Oltre Contratti di leasing operativo non annullabili(a) 930 227 147 120 92 58 286 Costi di abbandono e ripristino siti(b) 3.614 30 54 47 8 38 3.437 Costi relativi a fondi ambientali 679 143 146 112 79 50 149 Impegni di acquisto 96.142 9.450 8.786 7.435 7.443 7.315 55.713 - Gas(c) - Take-or-pay 91.833 8.191 8.054 6.947 7.001 6.979 54.661 Ship-or-pay 4.309 1.259 732 488 442 336 1.052 Altri impegni, di cui: - Memorandum di intenti Val d'Agri 128 11 3 2 2 2 108 Altri 20 20 Totale 101.513 9.861 9.136 7.716 7.624 7.463 59.713
(a) I contratti di leasing operativo riguardano principalmente immobili per ufficio.
(b) Il fondo abbandono e ripristino siti accoglie principalmente i costi che si presume di sostenere al termine dell'attività di produzione di idrocarburi per la chiusura mineraria dei pozzi, la rimozione delle strutture e il ripristino dei siti.
(c) Riguardano impegni di acquisto di beni e servizi che l'impresa è obbligata ad adempiere in quanto vincolanti in base al contratto.
Nel prossimo quadriennio Eni SpA (comprensiva delle joint operation) prevede di effettuare un programma di investimenti tecnici di circa 4,7 miliardi. Nella tabella che segue sono rappresentati con riferimento alla data di bilancio gli investimenti relativi ai progetti committed di maggiori dimensioni. Un progetto è considerato committed quando ha ottenuto le necessarie approvazioni da parte del management e per il quale normalmente sono stati già collocati o sono in fase di finalizzazione i contratti di procurement.
| Anni di scadenza | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | Oltre |
| Impegni per progetti committed | 3.529 | 837 | 956 | 859 | 482 | 395 |
Il valore di iscrizione degli strumenti finanziari e i relativi effetti economici e patrimoniali si analizzano come segue:
| 2017 | 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Proventi (oneri) rilevati a | Proventi (oneri) rilevati a | |||||
| (€ milioni) | Valore di iscrizione |
Conto economico |
Altre componenti dell'utile complessivo |
Valore di iscrizione |
Conto economico |
Altre componenti dell'utile complessivo |
| Strumenti finanziari derivati: | ||||||
| - Strumenti finanziari derivati non di copertura(a) | (51) | 242 | (6) | (85) | ||
| - Strumenti finanziari derivati di copertura CFH(b) | 123 | (1) | (27) | 135 | 1 | 1.044 |
| Strumenti finanziari da detenersi sino alla scadenza: | ||||||
| - Titoli | 20 | 22 | ||||
| Strumenti finanziari destinati al trading: | ||||||
| - Titoli(c) | 5.793 | (110) | 6.062 | (21) | ||
| Partecipazioni valutate al fair value: | ||||||
| - Altre imprese disponibili per la vendita | … | |||||
| Crediti e debiti e altre attività/passività valutate al costo ammortizzato |
||||||
| - Crediti commerciali e altri crediti(d) | 5.887 | (195) | 7.895 | (373) | ||
| - Crediti finanziari(c) | 7.512 | (364) | 9.169 | 523 | ||
| - Debiti commerciali e altri debiti(e) | (6.225) | 153 | (6.209) | (40) | ||
| - Debiti finanziari(c) | (24.962) | (729) | (26.727) | (832) |
(a) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli "Altri proventi (oneri) operativi" per €238 milioni di oneri (oneri per €51 milioni nel 2016) e nei "Proventi (oneri) finanziari" per €480 milioni di proventi (oneri per €34 milioni nel 2016).
(b) Gli effetti a conto economico della quota inefficace sono stati rilevati nei "Proventi (oneri) finanziari" e "Altri proventi (oneri) operativi".
(c) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei "Proventi (oneri) finanziari".
(d) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati negli "Acquisti prestazioni di servizi e costi diversi" per €149 milioni di oneri (oneri per €366 milioni nel 2016) (svalutazioni al netto degli utilizzi) e nei "Proventi (oneri) finanziari" per le differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio per €46 milioni di oneri (oneri per €7 milioni nel 2016).
(e) Gli effetti a conto economico sono stati rilevati nei "Proventi (oneri) finanziari" per le differenze di cambio da allineamento al cambio di fine esercizio.
Di seguito è indicata la classificazione delle attività e passività valutate al fair value nello schema di stato patrimoniale secondo la gerarchia del fair value definita in funzione della significatività degli input utilizzati nel processo di valutazione. In particolare, a seconda delle caratteristiche degli input utilizzati per la valutazione, la gerarchia del fair value prevede i seguenti livelli:
a) Livello 1: prezzi quotati (e non oggetto di modifica) su mercati attivi
per le stesse attività o passività finanziarie;
In relazione a quanto sopra le attività e passività valutate al fair value al 31 dicembre 2017 di Eni SpA sono classificate:
| 2017 | 2016 | |||
|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Livello 1 | Livello 2 | Livello 1 | Livello 2 |
| Attività correnti: | ||||
| Attività finanziarie destinate al trading | 4.921 | 872 | 6.062 | |
| Rimanenze - Certificati bianchi | 54 | 54 | ||
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 430 | 660 | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 103 | 168 | ||
| Attività non correnti: | ||||
| Altre attività finanziarie - Titoli | 20 | 22 | ||
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 154 | 252 | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 51 | 166 | ||
| Passività correnti: | ||||
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 479 | 688 | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 26 | 155 | ||
| Passività non correnti: | ||||
| Strumenti finanziari derivati non di copertura | 156 | 230 | ||
| Strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | 5 | 44 |
Nel corso dell'esercizio 2017 non vi sono stati trasferimenti tra i diversi livelli della gerarchia del fair value.
Eni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegate al normale svolgimento delle sue attività. Sulla base delle informazioni attualmente a disposizione, e tenuto conto dei fondi rischi esistenti, Eni SpA ritiene che tali procedimenti e azioni non determineranno effetti negativi rilevanti sul bilancio di esercizio. Per una sintesi dei procedimenti più significativi riguardanti Eni SpA si rinvia al paragrafo "Garanzie, impegni e rischi - Contenziosi" delle note al bilancio consolidato. Per tali contenziosi, come indicato nelle note al bilancio consolidato, salva diversa indicazione non è stato effettuato alcuno stanziamento perché Eni SpA ritiene improbabile un esito sfavorevole dei procedimenti ovvero perché l'ammontare dello stanziamento non è stimabile in modo attendibile.
Si rinvia al paragrafo "Garanzie, impegni e rischi - Regolamentazione in materia ambientale" delle note al bilancio consolidato. Con riferimento allo Schema Europeo di Emissions Trading (ETS), nell'esercizio 2017, a fronte di 5,37 milioni di tonnellate di anidride carbonica emessa in atmosfera, sono stati assegnati 5,57 milioni di permessi di emissione. Il surplus risultante (0,20 milioni di tonnellate di permessi di emissione) è stato interamente valorizzato mediante vendita di permessi di emissione sul mercato.
Di seguito sono analizzate le principali voci che compongono i "Ricavi".
I ricavi della gestione caratteristica si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ricavi delle vendite e delle prestazioni | 28.986 | 27.721 |
| Variazioni dei lavori in corso su ordinazione | (2) | (3) |
| 28.984 | 27.718 |
I ricavi delle vendite e delle prestazioni si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Prodotti Petroliferi | 12.544 | 10.395 |
| Gas naturale e GPL | 10.834 | 11.517 |
| Energia elettrica e utility | 2.600 | 3.130 |
| GNL | 885 | 749 |
| Greggi | 739 | 619 |
| Gestione sviluppo sistemi informatici | 97 | 67 |
| Vettoriamento gas su tratte estere | 69 | 91 |
| Gestione energia | 1 | |
| Altre vendite e prestazioni | 1.218 | 1.152 |
| 28.986 | 27.721 |
I ricavi delle vendite e delle prestazioni riguardano Gas & Power per €13.911 milioni, Refining & Marketing per €14.161 milioni, Exploration & Production per €738 milioni e Corporate per €176 milioni.
I ricavi delle vendite e delle prestazioni sono indicati al netto delle seguenti voci:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Accise su prodotti petroliferi | (8.630) | (8.714) |
| Vendite a gestori di stazioni di servizio per consegne fatturate a titolari di carte di credito e carte prepagate | (1.693) | (1.570) |
| Vendite in conto permuta di prodotti petroliferi, escluse le accise | (444) | (520) |
| Prestazioni fatturate a partner per attività in joint venture | (200) | (212) |
| Ricavi operativi relativi a permute greggi | (198) | (55) |
| Ricavi per operazioni a premio per fidelizzazione clientela | (7) | (5) |
| (11.172) | (11.076) |
I ricavi della gestione caratteristica per area geografica di destinazione si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Italia | 21.163 | 20.509 |
| Resto dell'Unione Europea | 6.145 | 5.713 |
| Asia | 666 | 466 |
| Africa | 468 | 517 |
| Resto dell'Europa | 388 | 292 |
| Americhe | 104 | 192 |
| Altre aree | 50 | 29 |
| 28.984 | 27.718 |
I ricavi verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Parti correlate".
Gli altri ricavi e proventi si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Plusvalenze da cessioni e da conferimenti | 1.998 | 4 |
| Locazioni, affitti e noleggi | 56 | 53 |
| Proventi per attività in joint venture | 42 | 48 |
| Altri proventi | 220 | 442 |
| 2.316 | 547 |
Le plusvalenze da cessioni e da conferimenti di €1.998 milioni si riferiscono essenzialmente alla cessione dell'interest del 25% nell'Area 4 in fase di sviluppo nell'offshore del Mozambico (€1.985 milioni).
Le locazioni, gli affitti e i noleggi di €56 milioni riguardano essenzialmente i proventi derivanti dai contratti di locazione ai gestori delle stazioni di servizio delle attrezzature e dei locali nei quali viene svolta l'attività non-oil (officine, lavaggi, bar, ristoranti e convenience store) e i proventi da affitto del ramo d'azienda "Attività logistiche" alla Petroven Srl (68% Eni).
I proventi per attività in joint venture di €42 milioni riguardano l'addebito ai partners delle prestazioni interne.
Gli altri proventi di €220 si riducono di €222 milioni per effetto sostanzialmente della circostanza che nel 2016 era stato rilevato l'indennizzo assicurativo a carico di Eni Insurance DAC (€217 milioni) relativo all'incidente occorso a dicembre 2016 sull'impianto Est presso la raffineria di Sannazzaro.
Di seguito sono analizzate le principali voci che compongono i "Costi operativi".
Gli acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci | 20.304 | 18.361 |
| Costi per servizi | 6.248 | 7.585 |
| Costi per godimento di beni di terzi | 476 | 469 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri | 110 | 129 |
| Variazioni rimanenze | (240) | (68) |
| Altri oneri | 460 | 771 |
| 27.358 | 27.247 |
I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci riguardano:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Gas naturale | 8.841 | 8.737 |
| Materie prime, sussidiarie | 7.595 | 6.204 |
| Prodotti | 3.169 | 2.578 |
| Semilavorati | 576 | 589 |
| Materiali e materie di consumo | 255 | 353 |
| a dedurre: | ||
| Acquisti per investimenti | (115) | (79) |
| Ricavi recuperi da partner quota costi acquisto per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci | (17) | (21) |
| 20.304 | 18.361 |
I costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci si incrementano di €1.943 milioni per effetto essenzialmente dell'aumento del costo medio di approvvigionamento delle materie prime di Refining & Marketing. I costi per servizi riguardano:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Trasporto e distribuzione di gas naturale | 2.531 | 3.124 |
| Progettazione e direzione lavori | 509 | 485 |
| Trasporto e distribuzione di energia elettrica | 451 | 1.121 |
| Tollig fee per la produzione di energia elettrica | 449 | 535 |
| Costruzioni, rilievi geologici e geofisici e perforazioni | 371 | 436 |
| Manutenzioni | 334 | 383 |
| Trasporti e movimentazioni | 300 | 293 |
| Consulenze e prestazioni professionali | 267 | 266 |
| Sviluppo, gestione infrastrutture e applicativi ICT | 230 | 221 |
| Costi di vendita diversi | 218 | 285 |
| Servizi di modulazione e stoccaggio | 126 | 151 |
| Viaggi, missioni e altri | 113 | 112 |
| Postali, telefoniche e ponti radio | 93 | 113 |
| Pubblicità, promozione e attività di comunicazione | 86 | 88 |
| Compensi di lavorazione | 25 | 20 |
| Altri | 906 | 797 |
| 7.009 | 8.430 | |
| a dedurre: | ||
| Servizi per investimenti | (581) | (664) |
| Ricavi recuperi da partner quota costi per servizi | (180) | (181) |
| 6.248 | 7.585 |
I costi per servizi si riducono di €1.337 milioni per effetto essenzialmente della riduzione dei costi correlati al business retail Gas & Power conferito ad Eni gas e luce SpA ed alla riduzione dei costi di logistica di Gas & Power.
I costi di ricerca e sviluppo che non soddisfano le condizioni stabilite per la loro rilevazione nell'attivo patrimoniale, sono rilevati a conto economico e ammontano a €117 milioni.
I costi per godimento beni di terzi di €476 milioni comprendono royalties su prodotti petroliferi estratti per €115 milioni (€77 milioni al 31 dicembre 2016) e canoni per contratti di leasing operativo per €225 milioni (€178 milioni al 31 dicembre 2016). I canoni per contratti di leasing non annullabili ammontano a €209 milioni (€129 milioni al 31 dicembre 2016). I canoni minimi futuri per anno e per tipologia di contratto non annullabile si analizzano come segue:
| (€ milioni) | Totale | Primo anno | Secondo anno | Terzo anno | Quarto anno | Quinto anno | Oltre 5 anni |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Immobili per uffici | 534 | 77 | 67 | 51 | 44 | 40 | 255 |
| Altri immobili, impianti e macchinari | 241 | 107 | 56 | 46 | 29 | 2 | 1 |
| Terreni e stazioni di servizio | 114 | 30 | 15 | 15 | 15 | 15 | 24 |
| Altri | 41 | 13 | 9 | 8 | 4 | 1 | 6 |
| Totale pagamenti minimi futuri per operazioni di leasing non annullabili |
930 | 227 | 147 | 120 | 92 | 58 | 286 |
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri di €110 milioni sono diminuiti di €19 milioni. Le informazioni relative ai fondi rischi e oneri sono indicate alla nota n. 29 – "Fondi per rischi e oneri", cui si rinvia.
Gli altri oneri di €460 milioni includono essenzialmente: (i) l'accantonamento netto al fondo svalutazione crediti (€149 milioni); (ii) le imposte indirette e tasse (€130 milioni); (iii) gli oneri relativi a differenziali zonali addebitati dal GSE - Gestore Servizi Energetici, oneri per transazioni effettuate sulla borsa elettrica e oneri relativi a CTR (Corrispettivo per il servizio di Trasmissione) dell'energia elettrica immessa nella rete nazionale (€47 milioni).
COSTO LAVORO
Il costo lavoro si analizza come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Salari e stipendi | 883 | 899 |
| Oneri sociali | 245 | 251 |
| Oneri per benefici ai dipendenti | 141 | 105 |
| Costi personale in comando | 46 | 64 |
| Altri costi | 1 | 24 |
| 1.316 | 1.343 | |
| a dedurre: | ||
| - proventi relativi al personale | (117) | (117) |
| - incrementi di immobilizzazioni per lavori interni | (36) | (43) |
| - ricavi recuperi da partner quota costo lavoro | (4) | (4) |
| 1.159 | 1.179 |
Il costo lavoro si riduce di 20 milioni per effetto essenzialmente del conferimento del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power" ad Eni gas e luce SpA. Tale effetto è parzialmente compensato dall'accantonamento al fondo relativo all'attuazione di un piano di uscita anticipata di personale ai sensi dell'art. 4 comma 1 Legge 92/2012, poi conferito alla società Eni gas e luce SpA.
Gli oneri per benefici ai dipendenti sono analizzati alla nota n. 30 – "Fondi per benefici ai dipendenti".
Il numero medio dei dipendenti ripartito per categoria è il seguente:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dirigenti | 641 | 665 |
| Quadri | 4.387 | 4.498 |
| Impiegati | 6.115 | 6.559 |
| Operai | 1.126 | 1.078 |
| 12.267 | 12.800 |
Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media mensile dei dipendenti per categoria.
L'Assemblea del 13 aprile 2017 ha approvato il Piano di Incentivazione di Lungo Termine azionario 2017-2019, conferendo al Consiglio di Amministrazione ogni potere necessario per l'attuazione del Piano e autorizzando lo stesso a disporre fino a un massimo di 11 milioni di azioni proprie al servizio del Piano. Il Piano di Incentivazione di Lungo Termine azionario 2017-2019 prevede tre attribuzioni di azioni ordinarie negli anni 2017, 2018 e 2019 ed è destinato all'Amministratore Delegato di Eni e ai dirigenti di Eni e delle sue società controllate rientranti nell'ambito delle "risorse manageriali critiche per il business", individuate tra coloro che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati aziendali o che sono di interesse strategico, compresi i dirigenti con responsabilità strategiche. Il Piano prevede l'assegnazione di azioni Eni a titolo gratuito ai beneficiari al termine di un periodo di vesting triennale a condizione che gli stessi siano rimasti in servizio; coerentemente alla natura sostanziale di retribuzione, ai sensi delle disposizioni dei principi contabili internazionali, il costo del piano è determinato con riferimento al fair value degli strumenti attribuiti e alla previsione del numero di azioni che saranno effettivamente assegnate al termine del vesting period; il costo è rilevato pro-rata temporis lungo il vesting period. Il numero di azioni che verrà assegnato a scadenza dipende: (i) per il 50%, dall'andamento del Total Shareholder Return (TSR) del titolo Eni, rapportato al TSR dell'indice FTSE Mib di Borsa
Italiana, confrontato con quello registrato da un gruppo di competitors di Eni ("Peers Group") rapportato anch'esso con il TSR delle rispettive borse valori di riferimento; e (ii) per il 50%, dalla variazione percentuale annuale del Net Present Value (NPV) delle riserve certe confrontata con l'analoga variazione di ciascuna società del Peer Group. In base all'andamento dei parametri di performance sopra indicati, il numero di azioni che saranno offerte a titolo gratuito dopo tre anni dall'attribuzione potrà essere compreso tra lo 0% e il 180% del numero delle azioni attribuite inizialmente; il 50% delle azioni che saranno effettivamente assegnate a ciascun beneficiario in servizio sarà sottoposta ad una clausola di lock-up che ne impedisce il trasferimento per un anno dalla data di assegnazione.
Alla data di attivazione del piano (cd. grant date) sono state attribuite 1.719.061 azioni; il fair value medio ponderato di tali azioni alla medesima data è pari a €7,99 per azione. In particolare la determinazione del valore di mercato è stata operata adottando appropriate tecniche di valutazione avuto riguardo ai differenti parametri di performance previsti dal piano (metodo stocastico per la componente del piano afferente al TSR e modello Black-Scholes per la componente afferente al NPV delle riserve) tenendo conto, essenzialmente, del valore del titolo Eni alla data di attribuzione (€13,81 per azione), ridotto dei dividendi attesi nel vesting period (5,79% del prezzo dell'azione determinato considerando i dividendi annunciati nei 12 mesi precedenti l'attribuzione), considerando la volatilità del titolo (25,12%), le previsioni relative all'andamento dei parametri di performance, nonché il minor valore attribuibile alle azioni caratterizzate dal vincolo di cedibilità al termine del vesting period (cd. lock-up period).
Il costo relativo a Piano di Incentivazione di Lungo Termine azionario 2017-2019, rilevato come componente del costo lavoro, ammonta a €0,3 milioni con contropartita alle riserve di patrimonio netto.
I compensi spettanti a soggetti che hanno il potere e la responsabilità della pianificazione, direzione e controllo della Società e quindi gli amministratori esecutivi e non, i Dirigenti con responsabilità strategiche (cd. key management personnel) in carica nel corso dell'esercizio ammontano (inclusi i contributi e gli oneri accessori) a €40 milioni e €41 milioni rispettivamente per il 2017 e il 2016 e si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Salari e stipendi | 23 | 24 |
| Benefici successivi al rapporto di lavoro | 2 | 2 |
| Altri benefici a lungo termine | 8 | 11 |
| Indennità per cessazione rapporto di lavoro | 7 | 4 |
| 40 | 41 |
I compensi spettanti agli amministratori ammontano a €14,5 milioni e i compensi spettanti ai sindaci ammontano a €375 mila (art. 2427, n. 16 del Codice Civile). Questi compensi riguardano gli emolumenti e ogni altra somma avente natura retributiva, previdenziale e assistenziale dovuta per lo svolgimento della funzione che abbiano sostituito un costo per la Società, anche se non soggetti all'imposta sul reddito delle persone fisiche.
Gli altri proventi (oneri) operativi relativi a strumenti finanziari derivati su commodity si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Proventi (oneri) netti su strumenti finanziari derivati non di copertura | (238) | (51) |
| Proventi (oneri) netti su strumenti finanziari derivati di copertura cash flow hedge | (1) | 1 |
| (239) | (50) |
Gli altri oneri operativi netti di €239 milioni (oneri operativi netti di €50 milioni al 31 dicembre 2016) riguardano: (i) la rilevazione a conto economico degli effetti relativi al regolamento e alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari derivati su commodity in parte privi dei requisiti formali per essere trattati in base all'hedge accounting (oneri netti di €238 milioni); (ii) la rilevazione a conto economico degli effetti relativi alla quota inefficace principalmente del fair value degli strumenti finanziari derivati su commodity posti in essere da Gas & Power (onere netto di €1 milione).
I costi verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
Gli ammortamenti e svalutazioni si analizzano come di seguito indicato:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ammortamenti: | ||
| - immobili, impianti e macchinari | 656 | 729 |
| - attività immateriali | 71 | 86 |
| 727 | 815 | |
| Svalutazioni: | ||
| - immobili, impianti e macchinari | 201 | 443 |
| 201 | 443 | |
| Riprese di valore: | ||
| - immobili, impianti e macchinari | (90) | |
| (90) | ||
| 838 | 1.258 |
Gli ammortamenti e le svalutazioni (riprese di valore) nette di €838 milioni sono diminuiti di €420 milioni a seguito essenzialmente delle minori svalutazioni di asset di Exploration & Production e dalle riprese di valore relative ad alcuni impianti di sfruttamento di giacimenti di idrocarburi situati nell'off-shore adriatico dovute principalmente alla revisione dello scenario dei prezzi della commodity gas naturale.
Per maggiori informazioni sulle svalutazioni, si rinvia alla nota n. 17 − "Svalutazioni e riprese di valore di attività materiali e immateriali".
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Radiazioni: | ||
| - immobili, impianti e macchinari | 5 | 209 |
| - attività immateriali | ||
| 5 | 209 |
Le radiazioni di €5 milioni riguardano la Exploration & Production per €4 milioni e si riducono di €204 milioni in relazione alla circostanza che nel 2016 era stata rilevata la radiazione delle unità di impianto EST danneggiate presso la raffineria di Sannazzaro a seguito dell'evento occorso a inizi dicembre 2016.
I proventi (oneri) finanziari si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Proventi (oneri) finanziari: | ||
| Proventi finanziari | 1.682 | 2.149 |
| Oneri finanziari | (2.698) | (2.540) |
| Proventi (oneri) su attività finanziarie destinate al trading | (110) | (21) |
| (1.126) | (412) | |
| Strumenti finanziari derivati | 480 | (34) |
| (646) | (446) |
Il valore netto dei proventi e oneri finanziari si analizza come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Proventi (oneri) finanziari correlati all'indebitamento finanziario netto: | ||
| Interessi e altri oneri su prestiti obbiligazionari | (565) | (563) |
| Interessi e altri oneri verso banche e altri finanziatori | (70) | (65) |
| Interessi attivi su depositi e c/c | 3 | 2 |
| Proventi (oneri) su attività finanziarie destinate al trading | (110) | (21) |
| Interessi e altri proventi su crediti finanziari non strumentali all'attività operativa | 50 | 66 |
| Commissioni mancato utilizzo linee di credito | (13) | (16) |
| (705) | (597) | |
| Differenze attive (passive) di cambio: | ||
| Differenze attive realizzate | 1.127 | 1.554 |
| Differenze attive da valutazione | 316 | 377 |
| Differenze passive realizzate | (1.251) | (1.344) |
| Differenze passive da valutazione | (740) | (478) |
| (548) | 109 | |
| Altri proventi (oneri) finanziari: | ||
| Oneri finanziari connessi al trascorrere del tempo(a) | (44) | (50) |
| Interessi e altri proventi su crediti finanziari strumentali all'attività operativa | 144 | 92 |
| Commissioni per servizi finanziari | 32 | 38 |
| Oneri correlati ad operazioni di factoring | (25) | (32) |
| Interessi su crediti d'imposta | 1 | |
| Altri proventi | 10 | 19 |
| Altri oneri | (30) | (32) |
| 87 | 36 | |
| Oneri finanziari imputati all'attivo patrimoniale | 40 | 40 |
| (1.126) | (412) |
(a) La voce riguarda l'incremento dei fondi rischi ed oneri che sono indicati, ad un valore attualizzato, nelle passività non correnti del bilancio.
I proventi (oneri) su strumenti finanziari derivati si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Strumenti finanziari derivati su valute | 479 | (11) |
| Strumenti finanziari derivati su tassi d'interesse | 1 | (47) |
| Opzioni implicite su prestiti obbligazionari convertibili | 24 | |
| 480 | (34) |
I proventi netti su strumenti finanziari derivati su valute e su tassi di interesse di €480 milioni si determinano per effetto essenzialmente della rilevazione a conto economico degli effetti relativi ai regolamenti e alla valutazione al fair value dei contratti derivati che non possono considerarsi di copertura secondo gli IFRS in quanto realizzati per importi corrispondenti all'esposizione netta dei rischi su cambi e su tassi di interesse e, pertanto, non sono riferibili a specifiche transazioni commerciali o finanziarie.
I proventi (oneri) finanziari verso parti correlate sono indicati alla nota n. 42 – "Rapporti con parti correlate".
I proventi (oneri) su partecipazioni si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dividendi | 3.061 | 6.486 |
| Altri proventi | 153 | 202 |
| Totale proventi | 3.214 | 6.688 |
| Svalutazioni e altri oneri | (512) | (630) |
| 2.702 | 6.058 |
I proventi su partecipazioni si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Dividendi | ||
| Eni International BV | 2.569 | 5.635 |
| Eni Trading & Shipping SpA | 113 | |
| EniPower SpA | 100 | 91 |
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 87 | 79 |
| Eni Gas & Power NV | 72 | 46 |
| Ecofuel SpA | 65 | 87 |
| Floaters SpA | 19 | 13 |
| Gas Distribution Company of Thessaloniki-Thessaly | 12 | 10 |
| Transmediterranean Pipeline Ltd | 9 | 6 |
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare SpA) | 5 | 6 |
| Transmed SpA | 3 | 11 |
| Eni Insurance DAC | 400 | |
| Eni Finance International SA | 77 | |
| Eteria Parohis Aeriou Thessalias AE(a) | 5 | |
| Eni Adfin SpA | 4 | |
| Eni Fuel Centro Sud SpA(b) | 3 | |
| Eni Fuel Nord SpA(b) | 3 | |
| Altre | 7 | 10 |
| 3.061 | 6.486 | |
| Altri proventi | ||
| Ripresa di valore Eni Gas & Power NV | 134 | |
| Ripresa di valore Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 11 | |
| Proventi su cessione Italgas SpA | 8 | 3 |
| Ripresa di valore Versalis SpA | 193 | |
| Ripresa di valore Eni Fuel SpA | 6 | |
| 153 | 202 | |
| Totale proventi | 3.214 | 6.688 |
(a) Fusa in Gas Distribution Company of Thessaloniki-Thessaly nel 2016.
(b) Fusa in Eni Fuel SpA nel 2016.
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Svalutazioni | ||
| Syndial SpA | 210 | 252 |
| Raffineria di Gela SpA | 92 | 100 |
| Unión Fenosa Gas SA | 84 | 9 |
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare SpA) | 47 | |
| LNG Shipping SpA | 41 | 27 |
| Eni Adfin SpA | 16 | |
| Agenzia Giornalistica Italia SpA | 6 | 7 |
| Eni Mozambico SpA | 5 | 3 |
| Eni West Africa SpA | 4 | 37 |
| Servizi Aerei SpA | 4 | 17 |
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 53 | |
| Floaters SpA | 31 | |
| Tigáz Zrt | 27 | |
| EniServizi SpA | 7 | |
| Altre minori | 3 | 6 |
| 512 | 576 | |
| Altri oneri | ||
| Oneri per cessione Snam SpA | 32 | |
| Oneri per cessione Stogit SpA | 21 | |
| Oneri per cessione Snamprogetti SpA | 1 | |
| 54 | ||
| Totale oneri | 512 | 630 |
Le imposte sul reddito si analizzano come segue:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| - IRES | (10) | 44 |
| - IRAP | (1) | |
| Addizionale Legge n. 7/09 | (61) | |
| Totale imposte correnti | (72) | 44 |
| Imposte differite | (12) | 35 |
| Imposte anticipate(a) | 138 | 160 |
| Totale imposte differite e anticipate | 126 | 195 |
| Totale imposte estere | (311) | (10) |
| Totale imposte sul reddito di Eni SpA | (257) | 229 |
| Imposte correnti relative alla joint operation | (42) | 6 |
| Imposte anticipate (differite) relative alla joint operation | 128 | (3) |
| Totale imposte sul reddito joint operation | 86 | 3 |
| (171) | 232 |
(a) Per il commento alle imposte anticipate si rinvia alla nota n. 20 – "Attività per imposte anticipate".
Alla data del 31 dicembre 2017 risultano definiti per Eni SpA tutti i periodi d'imposta fino al 2012, sia per quanto concerne le imposte dirette sia per quanto concerne l'IVA.
L'analisi della differenza tra l'aliquota teorica e l'aliquota effettiva di Eni SpA, inclusiva delle joint operation è di seguito analizzata:
| 2017 | 2016 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Aliquota | Imposta | Aliquota | Imposta | |||
| Utile prima delle imposte | 3.757 | 24,00% | 902 | 3.934 | 27,50% | 1.082 | |
| Differenza tra valore e costi della produzione | 1.701 | 5,00% | (1.678) | 4,28% | |||
| Aliquota teorica | 24,00% | 27,50% | |||||
| Effetto delle variazioni in aumento (diminuzione) rispetto all'aliquota teorica: | |||||||
| - dividendi esclusi da tassazione | -18,57% | -43,04% | |||||
| - cessioni pex | -12,00% | ||||||
| - effetti imposte joint operation | -2,29% | ||||||
| - perdite fiscali società consolidate | -1,36% | -2,11% | |||||
| - imposte estere cessione Mozambico | 8,01% | ||||||
| - svalutazioni/rivalutazioni partecipazioni | 2,34% | 3,00% | |||||
| - addizionale IRES Legge 7/2009 | 1,62% | ||||||
| - svalutazione anticipate | 0,37% | 8,82% | |||||
| - altre variazioni | 2,43% | -0,07% | |||||
| Aliquota effettiva | 4,55% | -5,90% |
Questa differenza è dovuta essenzialmente alla quota non imponibile dei dividendi incassati nell'esercizio, con un effetto sul tax rate del 18,57%. Questo effetto è stato parzialmente compensato dalla rilevazione delle imposte relative alla cessione dell'interest del 25% dell'Area 4 in fase di sviluppo dell'offshore del Mozambico un effetto sul tax rate dell'8,01%.
I valori rilevati in bilancio in merito all'attività di esplorazione e valutazione di risorse minerarie, relative alla Exploration & Production, sono di seguito indicati:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ricavi relativi all'attività di esplorazione e valutazione | ||
| Costi di esplorazione ed appraisal imputati a conto economico: | ||
| - write-off di costi di esplorazione ed appraisal | 6 | |
| - costi per prospezioni geologiche e geofisiche | 24 | 26 |
| Totale costi di esplorazione ed appraisal imputati a conto economico | 24 | 32 |
| Attività materiali: attività di esplorazione ed appraisal | 337 | 697 |
Le operazioni compiute da Eni con le parti correlate riguardano: a) lo scambio di beni, la prestazione di servizi, la provvista e l'impiego di mezzi finanziari con le imprese controllate, collegate e joint venture, come meglio specificato nel prosieguo;
milione) intrattenuto con Vodafone Italia SpA correlata a Eni SpA per il tramite di un componente del Consiglio di Amministrazione;
d) i contributi a Enti che perseguono iniziative di carattere umanitario, culturale e scientifico e i contributi versati ai fondi pensione. In particolare nel corso del 2017 con: (i) Eni Foundation, costituita senza scopo di lucro e con l'obiettivo di perseguire esclusivamente finalità di solidarietà sociale ed umanitaria nei settori dell'assistenza, della sanità, dell'educazione, della cultura e dell'ambiente, nonché della ricerca scientifica e tecnologica (€2 milioni); (ii) Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM), costituita con lo scopo di contribuire, attraverso studi, ricerche e iniziative di formazione e informazione, all'arricchimento delle conoscenze sulle problematiche riguardanti l'economia, l'energia e l'ambiente su scala locale e globale (€4 milioni); (ii) fondo pensione dirigenti (€20 milioni).
Tutte le operazioni sono state compiute nell'interesse della Società ad eccezione delle operazioni con gli Enti che perseguono iniziative di carattere umanitario, culturale e scientifico, e fanno parte dell'ordinaria gestione.
L'analisi dei rapporti di natura commerciale e diversa con le imprese controllate, collegate e joint venture e con altre società controllate dallo Stato è la seguente:
| 31.12.2017 | 2017 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti | Debiti | Costi(a) | Ricavi(b) | Derivati | ||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
e altre attività |
e altre passività |
Derivati attivi |
Derivati passivi |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro Commodity | |
| Imprese controllate | ||||||||||||
| Agip Caspian Sea BV | 2 | 13.128 | 2 | 1 | ||||||||
| Agip Karachaganak BV | 10 | 2.881 | 1 | 14 | 3 | |||||||
| Agip Oil Ecuador BV | 2 | 131 | 4 | |||||||||
| Ecofuel SpA | 7 | 12 | 1 | 8 | 184 | 2 | 1 | |||||
| Eni AEP Limited | 97 | |||||||||||
| Eni Angola SpA | 28 | 2.853 | 52 | 5 | ||||||||
| Eni Austria GmbH | 4 | 12 | 98 | 1 | 1 | |||||||
| Eni Congo SA | 27 | 69 | ||||||||||
| Eni Deutschland GmbH | 84 | 9 | 2 | 106 | 695 | 2 | ||||||
| Eni Finance International SA | 2 | 63 | 94 | (1) | 2 | 1 | ||||||
| Eni France Sàrl | 2 | 55 | 82 | 9 | 1 | |||||||
| Eni Fuel SpA | 226 | 48 | 44 | 8 | 4 | 1.405 | 6 | 6 | ||||
| Eni Gas & Power France SA | 248 | 35 | 836 | |||||||||
| Eni Gas & Power NV | 8 | 1 | 183 | |||||||||
| Eni gas e luce SpA | 538 | 286 | 1 | 1 | 594 | 796 | 39 | 7 | 1 | |||
| Eni Insurance Designated | ||||||||||||
| Activity Company | 203 | 4 | 192 | 24 | 1 | 3 | ||||||
| Eni Lasmo plc | 539 | |||||||||||
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 25 | 58 | 6 | 204 | 15 | 6 | 68 | 21 | 1 | |||
| Eni México S. de RL de CV | 8 | 1 | 262 | 16 | 2 | |||||||
| Eni Mozambique Engineering Ltd | 6 | 29 | 102 | 2 | 12 | |||||||
| Eni Norge AS | 13 | 10 | 2 | 221 | 88 | 24 | 9 | |||||
| Eni North Africa BV | 19 | 12 | 61 | 137 | 33 | 6 | ||||||
| Eni Pakistan (M) Ltd Sàrl | 50 | |||||||||||
| Eni Suisse SA | 10 | 2 | 18 | 111 | 1 | |||||||
| Eni Trading & Shipping SpA | 1.127 | 1.550 | 431 | 409 | 7.513 | 8.267 | 118 | 14 | 3.781 | 6 | 33 | (264) |
| Eni Trading & Shipping Inc | 391 | |||||||||||
| Eni ULX Ltd | 210 | |||||||||||
| Eni USA Gas Marketing Llc | 2 | 1 | 1.530 | |||||||||
| EniPower Mantova SpA | 4 | 8 | 6 | 19 | 78 | 14 | ||||||
| EniPower SpA | 20 | 182 | 24 | 68 | 290 | 3 | 38 | 22 | ||||
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare | ||||||||||||
| - Società per lo Sviluppo delle | ||||||||||||
| Tecnologie Marine SpA) | 19 | 91 | 7 | 128 | 2 | 13 | 6 | |||||
| EniServizi SpA | 15 | 18 | 10 | 5 | 106 | 10 | 13 | 15 | 6 | |||
| Floaters SpA | 2 | 13 | 2 | 50 | 2 | 1 | ||||||
| Ieoc Production BV | 65 | 3 | 1 | 119 | 5 | |||||||
| Nigerian Agip Oil Co Ltd | 23 | 68 | 33 | |||||||||
| Raffineria di Gela SpA | 7 | 19 | 143 | 2 | 19 | 8 | 7 | 10 | 1 | |||
| Syndial servizi ambientali SpA | 23 | 148 | 765 | 236 | 9 | 2 | 28 | 3 | ||||
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 16 | 159 | 358 | 59 | ||||||||
| Versalis France SAS | 94 | |||||||||||
| Versalis SpA | 185 | 43 | 1 | 2 | 1.017 | 66 | 90 | 598 | 94 | 5 | (2) | |
| Altre(*) | 174 | 133 | 1 | 1.248 | 127 | 83 | 98 | 73 | 295 | 57 | ||
| 3.146 | 2.839 | 498 | 508 | 34.199 | 9.381 | 1.656 | 205 | 8.727 | 988 | 175 | (265) |
2017
| 31.12.2017 | 2017 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti | Debiti | Costi(a) | Ricavi(b) | Derivati | ||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
e altre attività |
e altre passività |
Derivati attivi |
Derivati passivi |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro Commodity | |
| Imprese collegate e joint venture | ||||||||||||
| Gruppo Saipem | 11 | 21 | 7.273 | 41 | 1 | 6 | ||||||
| Società EniPower Ferrara Srl | 3 | 7 | 10 | 14 | 84 | 23 | ||||||
| Unión Fenosa Gas Comercializadora SA | 1 | 99 | ||||||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 57 | 2 | 103 | 1 | ||||||||
| Altre(*) | 37 | 4 | 1 | 5 | 49 | 5 | 28 | 8 | ||||
| 51 | 32 | 7.341 | 20 | 174 | 3 | 230 | 34 | 9 | ||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||||
| Gruppo Enel | 8 | 6 | 19 | 318 | 87 | 64 | ||||||
| Gruppo Italgas | 8 | 1 | 1 | 370 | 2 | 4 | 5 | |||||
| Gruppo Snam | 183 | 351 | 68 | 1.153 | 82 | 1 | ||||||
| Gruppo Terna | 7 | 6 | 5 | 66 | 7 | 3 | 26 | 16 | ||||
| GSE - Gestore Servizi Energetici | 47 | 54 | 256 | 5 | 47 | 468 | 211 | |||||
| Altre imprese a controllo statale(*) | 30 | 11 | 16 | 10 | 7 | 2 | ||||||
| 283 | 429 | 1 | 348 | 1.928 | 66 | 651 | 309 | 16 | ||||
| Fondi pensione e fondazioni | 2 | 3 | 23 | |||||||||
| 3.480 | 3.302 | 498 | 508 | 41.541 | 9.749 | 3.761 | 297 | 9.608 | 1.331 | 184 | (249) |
(a) I costi si differenziano da quelli dello schema di conto economico perché sono esposti al lordo delle quote capitalizzate e del costo per personale in comando. (b) I ricavi si differenziano da quelli dello schema di conto economico perché sono esposti i proventi relativi al personale in comando (*) Per rapporti di importo unitario inferiori a €50 milioni.
| 31.12.2016 | 2016 | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti | Debiti | Costi(a) | Ricavi(b) | Derivati | ||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
e altre attività |
e altre passività |
Derivati attivi |
Derivati passivi |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro Commodity | |
| Imprese controllate | ||||||||||||
| Agip Caspian Sea BV | 11 | 14.944 | 14 | 3 | ||||||||
| Agip Karachaganak BV | 8 | 1 | 3.279 | 2 | 17 | 3 | ||||||
| Agip Oil Ecuador BV | 1 | 127 | 4 | |||||||||
| Ecofuel SpA | 6 | 18 | 8 | 157 | 2 | 2 | 1 | |||||
| Eni AEP Limited | 109 | |||||||||||
| Eni Angola SpA | 37 | 1 | 3.205 | 57 | 8 | |||||||
| Eni Austria GmbH | 9 | 12 | 86 | 1 | ||||||||
| Eni Congo SA | 23 | 73 | 2 | |||||||||
| Eni Deutschland GmbH | 72 | 12 | 3 | 94 | 604 | 2 | ||||||
| Eni Finance International SA | 2 | 156 | 84 | 1 | ||||||||
| Eni France Sàrl | 1 | (1) | 55 | 125 | (1) | 7 | 1 | |||||
| Eni Fuel Centrosud SpA | 357 | 1 | 1 | |||||||||
| Eni Fuel Nord SpA | 328 | 1 | 1 | |||||||||
| Eni Fuel SpA | 246 | 26 | 46 | 6 | 633 | 5 | 6 | |||||
| Eni Gas & Power France SA | 211 | 39 | (1) | 795 | 1 | |||||||
| Eni Gas & Power NV | 560 | 7 | 18 | 20 | (9) | 1 | 370 | 1 | 1 | |||
| Eni Ghana Exploration | ||||||||||||
| and Production Ltd | 23 | 1 | 50 | 2 | ||||||||
| Eni Insurance Designated | ||||||||||||
| Activity Company | 220 | 2 | 196 | 26 | 1 | 218 | ||||||
| Eni International Resources Limited | 5 | 38 | 20 | 43 | 2 | 1 | ||||||
| Eni Lasmo plc | 614 | |||||||||||
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 35 | 39 | 6 | 172 | 3 | 8 | 63 | 21 | 1 | |||
| Eni México S. de RL de CV | 3 | 107 | 9 | |||||||||
| Eni Middle East BV | 480 | |||||||||||
| Eni Mozambique Engineering Ltd | 8 | 17 | 75 | 2 | 8 | |||||||
| Eni Norge AS | 15 | 5 | 1 | 239 | 57 | 4 | 22 | 5 | ||||
| Eni North Africa BV | 15 | 2 | 70 | 66 | (2) | 29 | 6 | |||||
| Eni Pakistan (M) Ltd Sàrl | 56 | |||||||||||
| Eni Pakistan Ltd | 5 | 50 | 6 | |||||||||
| Eni Petroleum US Llc | 275 | |||||||||||
| Eni Suisse SA | 8 | 1 | 8 | 78 | 1 | |||||||
| Eni Trading & Shipping Inc | 288 | |||||||||||
| Eni Trading & Shipping SpA | 1.069 | 1.369 | 784 | 602 | 7.506 | 6.337 | 134 | 18 | 3.714 | 18 | 27 | 349 |
| Eni ULX Ltd | 112 | |||||||||||
| Eni US Operating Co Inc | 664 | |||||||||||
| Eni USA Gas Marketing Llc | 2 | 1.741 | ||||||||||
| Eni West Africa SpA | 1 | 69 | 1 | |||||||||
| EniPower Mantova SpA | 21 | 30 | 6 | 15 | 99 | 90 | 4 | |||||
| EniPower SpA | 83 | 202 | 1 | 25 | 100 | 344 | 4 | 241 | 91 | |||
| EniServizi SpA | 18 | 18 | 32 | 4 | 115 | 10 | 10 | 16 | 6 | |||
| First Calgary Petroleums LP | 1.438 | |||||||||||
| Floaters SpA | 2 | 13 | 1 | 50 | 2 | |||||||
| Ieoc Production BV | 144 | 2 | 2 | 203 | 4 | |||||||
| Liverpool Bay Ltd | 114 | |||||||||||
| LNG Shipping SpA | 6 | 5 | 5 | 3 | 64 | 7 | ||||||
| Nigerian Agip Oil Co Ltd | 107 | 13 | 78 | (1) | 28 | 1 | ||||||
| Raffineria di Gela SpA | 5 | 37 | 143 | 4 | 20 | 9 | 6 | 11 | 1 | |||
| Syndial Servizi Ambientali SpA | 28 | 104 | 784 | 95 | 13 | 2 | 26 | 7 | ||||
| Tecnomare - Società per lo Sviluppo | ||||||||||||
| delle Tecnologie Marine SpA | 9 | 65 | 7 | 94 | 7 | 2 | ||||||
| Tigáz Zrt | 1 | 71 | (1) | 1 | ||||||||
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 17 | 200 | 359 | 59 | ||||||||
| Versalis France SAS | 95 | |||||||||||
| Versalis SpA | 107 | 57 | 2 | 1.146 | 7 | 2 | 378 | 93 | 5 | 7 | ||
| Altre(*) | 168 | 114 | 2 | 224 | 28 | 99 | 35 | 50 | 175 | 69 | ||
| 3.312 | 2.397 | 944 | 688 | 38.484 | 7.199 | 1.487 | 254 | 7.821 | 1.057 | 391 | 356 |
| 31.12.2016 | 2016 | |||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Crediti | Debiti | Costi(a) | Ricavi(b) | Derivati | ||||||||||
| Denominazione (€ milioni) |
e altre attività |
e altre passività |
Derivati attivi |
Derivati passivi |
Garanzie | Beni | Servizi | Altro | Beni | Servizi | Altro Commodity | |||
| Imprese collegate e joint venture | ||||||||||||||
| Gruppo Saipem | 22 | 102 | 8.100 | 93 | 4 | 7 | 1 | |||||||
| Società EniPower Ferrara Srl | 16 | 8 | 10 | 9 | 94 | 71 | 6 | |||||||
| Unión Fenosa Gas SA | 57 | 93 | 1 | |||||||||||
| Altre(*) | 28 | 6 | 1 | 5 | 59 | 2 | 27 | 4 | 7 | |||||
| 66 | 116 | 8.168 | 14 | 246 | 2 | 195 | 17 | 9 | ||||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||||||
| Gruppo Enel | 27 | 127 | 28 | 779 | 75 | 89 | 18 | |||||||
| Gruppo Italgas | 54 | 1 | 4 | |||||||||||
| Gruppo Snam | 39 | 540 | 1 | 125 | 1.901 | 4 | 97 | 12 | ||||||
| Gruppo Terna | 21 | 31 | 1 | 165 | 7 | 5 | 55 | 13 | ||||||
| GSE - Gestore Servizi Energetici | 57 | 27 | 206 | 5 | 32 | 344 | 68 | 1 | ||||||
| Altre imprese a controllo statale(*) | 27 | 18 | 28 | 59 | 3 | |||||||||
| 225 | 744 | 1 | 360 | 2.882 | 43 | 580 | 227 | 19 | 13 | |||||
| Fondi pensione e fondazioni | 2 | 4 | 24 | |||||||||||
| 3.603 | 3.259 | 944 | 688 | 46.653 | 7.573 | 4.619 | 323 | 8.596 | 1.301 | 419 | 369 |
(a) I costi si differenziano da quelli dello schema di conto economico perché sono esposti al lordo delle quote capitalizzate e del costo per personale in comando.
(b) I ricavi si differenziano da quelli dello schema di conto economico perché sono esposti i proventi relativi al personale in comando.
(*) Per rapporti di importo unitario inferiori a €50 milioni.
Eni ha inoltre rapporti commerciali con società di scopo finalizzati alla prestazione di servizi al Gruppo Eni (tra le principali EniServizi SpA ed Eni Insurance Designated Activity Company). In particolare i rapporti con EniServizi SpA che svolge servizi generali quali la gestione di immobili, la ristorazione, la guardiania, l'approvvigionamento dei beni non strategici e la gestione di magazzini. In considerazione dell'attività svolta e della natura della correlazione (società possedute interamente o pressoché interamente), i servizi forniti da queste società sono regolati sulla base di tariffe definite sulla base dei costi sostenuti – così come quelli che Eni fornisce alle proprie controllate in ambito informatico, amministrativo, finanziario, legale e di procurement – e della remunerazione del capitale investito.
Eni stipula con Eni Trading & Shipping SpA contratti derivati a copertura del rischio commodity.
I rapporti più significativi con le imprese controllate dallo Stato riguardano:
Eni Relazione Finanziaria Annuale 2017
L'analisi dei rapporti di natura finanziaria con le imprese controllate, collegate e joint venture e con altre società controllate dallo Stato è la seguente:
| 31.12.2017 | ||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazione | (€ milioni) | Crediti | Debiti | Garanzie | Oneri | Proventi | Derivati | Discontinued Operations |
| Imprese controllate | ||||||||
| Banque Eni SA | 364 | 52 | (2) | |||||
| Eni adfin SpA | 211 | |||||||
| Eni finance international SA | 5.282 | 381 | 26.756 | 25 | 158 | (370) | ||
| Eni Finance USA Inc | 2.894 | 1 | ||||||
| Eni gas e luce SpA | 736 | 13 | ||||||
| Eni Hewett Ltd | 68 | |||||||
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 177 | 1 | 2 | |||||
| Eni Trading & Shipping SpA | 168 | 602 | 2.027 | 17 | 1 | |||
| Eni Trading & Shipping Inc | 13 | 76 | ||||||
| EniPower SpA | 209 | |||||||
| EniProgetti SpA | 76 | 12 | 1 | |||||
| LNG Shipping SpA | 3 | 188 | ||||||
| Raffineria di Gela SpA | 145 | 3 | 1 | |||||
| Serfactoring SpA | 159 | 14 | 1 | |||||
| Servizi Fondo Bombole Metano SpA | 60 | 9 | 1 | |||||
| Syndial SpA | 2.065 | 39 | 2 | |||||
| Tigáz-DSO Foldgàzelosztò Kft | 159 | |||||||
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 256 | 2 | 3 | (1) | ||||
| Versalis SpA | 70 | 160 | 15 | 3 | 3 | |||
| Altre(*) | 145 | 334 | 40 | 1 | 9 | 20 | ||
| 7.800 | 4.256 | 31.915 | 26 | 212 | (349) | |||
| Imprese collegate e joint venture | ||||||||
| Gruppo Saipem | 56 | 13 | ||||||
| Società EniPower Ferrara Srl | 76 | 28 | 1 | |||||
| Altre(*) | 27 | 20 | 1 | |||||
| 103 | 48 | 56 | 15 | |||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||
| Altre imprese a controllo statale(*) | 3 | |||||||
| 3 | ||||||||
| 7.903 | 4.304 | 31.971 | 29 | 227 | (349) |
(*) Per rapporti di importo unitario inferiori a €50 milioni.
| 31.12.2016 | 2016 | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazione | (€ milioni) | Crediti | Debiti | Garanzie | Oneri | Proventi | Derivati | Discontinued Operations |
||
| Imprese controllate | ||||||||||
| Ecofuel SpA | 51 | (3) | ||||||||
| Eni Adfin SpA | 185 | |||||||||
| Eni Finance International SA | 7.572 | 696 | 27.107 | 19 | 108 | 410 | ||||
| Eni Finance USA Inc | 3.266 | |||||||||
| Eni Gas & Power France SA | 28 | |||||||||
| Eni Hewett Limited | 72 | |||||||||
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | 161 | 1 | ||||||||
| Eni Trading & Shipping Inc | 15 | 104 | ||||||||
| Eni Trading & Shipping SpA | 176 | 793 | 1.474 | 16 | 26 | |||||
| EniPower Mantova SpA | 69 | 12 | ||||||||
| EniPower SpA | 54 | 172 | ||||||||
| EniServizi SpA | 72 | 20 | 1 | |||||||
| LNG Shipping SpA | 176 | |||||||||
| Raffineria di Gela SpA | 87 | 1 | ||||||||
| Serfactoring SpA | 173 | 2 | 1 | |||||||
| Syndial Servizi Ambientali SpA | 2.099 | 39 | 2 | |||||||
| Trans Tunisian Pipeline Company SpA | 402 | 11 | 4 | |||||||
| Versalis SpA | 150 | 92 | 15 | |||||||
| Altre(*) | 135 | 312 | 67 | 2 | 29 | 11 | ||||
| 9.051 | 4.636 | 32.172 | 21 | 163 | 444 | |||||
| Imprese collegate e joint venture | ||||||||||
| Gruppo Saipem | 82 | 28 | 28 | |||||||
| Società EniPower Ferrara Srl | 90 | 46 | 1 | |||||||
| Altre(*) | 31 | 21 | 2 | |||||||
| 121 | 67 | 82 | 31 | 28 | ||||||
| Imprese controllate dallo Stato | ||||||||||
| Gruppo Cassa Depositi e Prestiti | 410 |
(*) Per rapporti di importo unitario inferiori a €50 milioni.
Eni provvede alla centralizzazione e copertura dei rischi di cambio e di tasso di interesse delle società del Gruppo attraverso la stipula di contratti derivati con le stesse e con le controparti terze.
Altre imprese a controllo statale(*) 3
I rapporti finanziari con le imprese del Gruppo sono regolati in forza di una convenzione in base alla quale Eni provvede alla copertura dei fabbisogni finanziari e all'impiego della liquidità del Gruppo. Le condizioni applicate fanno riferimento ai tassi di mercato correnti al momento delle transazioni (tassi Euribor e cambi Banca Centrale Europea), con spread coerenti con i livelli di primarie controparti attribuibili alla società del Gruppo.
9.172 4.703 32.254 24 194 472 410
3 410
Per l'illustrazione delle principali garanzie con parti correlate si rinvia alla nota n. 35 – "Garanzie, Impegni e rischi".
L'incidenza delle operazioni o posizioni con parti correlate sulle voci di stato patrimoniale è indicata nella seguente tabella riepilogativa:
| 31.12.2017 | ||||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | Entità correlate |
Incidenza % | Totale | 31.12.2016 Entità correlate |
Incidenza % |
| Disponibilità liquide ed equivalenti | 6.214 | 368 | 5,92 | 4.583 | 41 | 0,89 |
| Crediti commerciali e altri crediti | 8.587 | 6.159 | 71,72 | 15.658 | 11.254 | 71,87 |
| Altre attività correnti | 693 | 378 | 54,55 | 1.011 | 644 | 63,70 |
| Altre attività finanziarie | 4.832 | 4.812 | 99,59 | 1.428 | 1.406 | 98,46 |
| Altre attività non correnti | 481 | 164 | 34,10 | 700 | 374 | 53,43 |
| Passività finanziarie a breve termine | 4.146 | 3.923 | 94,62 | 4.159 | 4.006 | 96,32 |
| Quote a breve di passività finanziarie a lungo termine | 1.973 | n.s. | 3.014 | 1 | 0,03 | |
| Debiti commerciali e altri debiti | 6.225 | 3.156 | 50,70 | 6.209 | 3.051 | 49,14 |
| Altre passività correnti | 872 | 511 | 58,60 | 1.205 | 632 | 52,45 |
| Passività finanziarie a lungo termine | 18.843 | 381 | 2,02 | 19.554 | 696 | 3,56 |
| Altre passività non correnti | 881 | 143 | 16,23 | 1.366 | 264 | 19,33 |
L'incidenza delle operazioni con parti correlate sulle voci del conto economico è indicata nella seguente tabella di sintesi:
| 2017 | 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| (€ milioni) | Totale | Entità correlate |
Incidenza % | Totale | Entità correlate |
Incidenza % |
| Continuing Operations | ||||||
| Ricavi della gestione caratteristica | 28.984 | 10.939 | 37,74 | 27.718 | 9.897 | 35,71 |
| Altri ricavi e proventi | 2.316 | 77 | 3,32 | 547 | 310 | 56,67 |
| Acquisti, prestazioni di servizi e costi diversi | 27.358 | 13.711 | 50,12 | 27.247 | 12.388 | 45,47 |
| Altri proventi (oneri) operativi | (239) | (249) | n.s. | (50) | 369 | n.s. |
| Proventi finanziari | 1.682 | 227 | 13,50 | 2.149 | 194 | 9,03 |
| Oneri finanziari | 2.698 | 29 | 1,07 | 2.540 | 24 | 0,94 |
| Strumenti finanziari derivati | 480 | (349) | n.s. | (34) | 472 | n.s. |
| Proventi (oneri) su partecipazioni | 2.702 | n.s. | 6.058 | n.s. | ||
| Discontinued Operations | n.s. | 355 | 410 | n.s. |
I principali flussi finanziari con parti correlate sono indicati nella seguente tabella:
| (€ milioni) | 2017 | 2016 |
|---|---|---|
| Ricavi e proventi | 12.107 | 12.739 |
| Costi e oneri | (14.659) | (14.053) |
| Variazione dei crediti commerciali, diversi ed altre attività | 188 | (391) |
| Variazione dei debiti commerciali, diversi ed altre passività | (137) | (1.541) |
| Interessi | 186 | 160 |
| Flusso di cassa netto da attività operativa | (2.315) | (3.086) |
| Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali | (32) | (44) |
| Disinvestimenti in partecipazioni e titoli | 463 | |
| Variazione debiti e crediti relativi all'attività di investimento | (43) | |
| Variazione crediti finanziari | (1.171) | (3.812) |
| Flusso di cassa netto da attività di investimento | (1.203) | (3.436) |
| Variazione debiti finanziari/crediti finanziari non strumentali | 3.153 | (1.693) |
| Flusso di cassa netto da attività di finanziamento | 3.153 | (1.693) |
| Totale flussi finanziari verso entità correlate | (365) | (8.215) |
| 2017 | 2016 | |||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Entità | ||||||
| (€ milioni) | Totale | correlate | Incidenza % | Totale | Entità correlate |
Incidenza % |
| Flusso di cassa da attività operativa | 3.281 | (2.315) | n.s. | 6.623 | (3.086) | n.s. |
| Flusso di cassa da attività di investimento | (1.008) | (1.203) | n.s. | (3.618) | (3.436) | n.s. |
| Flusso di cassa da attività di finanziamento | (642) | 3.153 | n.s. | (2.560) | (1.693) | n.s. |
Non si rilevano oneri e proventi non ricorrenti per l'anno 2017.
Non si rilevano posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali.
Non si segnalano fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio.
Signori Azionisti,
Il Consiglio di Amministrazione Vi propone di:
15 marzo 2018
per il Consiglio di Amministrazione
La Presidente Emma Marcegaglia
Signori Azionisti,
la presente Relazione è stata redatta dal Collegio Sindacale nominato per il triennio 2017-2018-2019 dall'Assemblea degli Azionisti con delibera del 13 aprile 2017.
Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, il Collegio ha svolto le attività di vigilanza previste dalla legge, tenuto conto dei Principi enunciati nelle Norme di comportamento del Collegio Sindacale raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, delle disposizioni Consob in materia di controlli societari e delle indicazioni contenute nel Codice di Autodisciplina. Il Collegio ha altresì svolto le attività richieste dal Sarbanes Oxley Act, normativa che si applica ad Eni SpA quale società emittente quotata alla Borsa di New York (NYSE), in quanto, così come deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 22 marzo 2005, al Collegio stesso competono anche i compiti attribuiti dalla normativa statunitense all'Audit Committee. Inoltre, avendo Eni adottato il modello di governance tradizionale, il Collegio Sindacale si identifica con il "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile" cui competono dall'esercizio 2017 ulteriori specifiche funzioni di controllo e monitoraggio in tema di informativa finanziaria e revisione legale previste dall'art. 19 del D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39 così come modificato dal D.Lgs.17 luglio 2016 n. 135.
Con la presente Relazione, anche in osservanza delle indicazioni fornite dalla Consob, con comunicazione DEM/1025564 del 6 aprile 2001, successivamente modificata ed integrata, il Collegio Sindacale dà conto di tali attività svolte nel corso dell'esercizio, distintamente per ciascun oggetto di vigilanza previsto dalle normative che regolano l'attività del Collegio.
Nel corso dell'esercizio 2017 il Collegio si è complessivamente riunito 21 volte, delle quali 13 successivamente all'Assemblea che ne ha rinnovato la composizione, sempre con la partecipazione di tutti i suoi componenti con la sola eccezione dell'assenza giustificata di due Sindaci ad una riunione nel corso dell'attuale mandato e di un altro Sindaco ad una riunione nel corso del precedente. Il Collegio, sia nella sua composizione precedente, sia in quella attuale, ha assistito nella sua interezza a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione con l'assenza di un solo Sindaco ad una riunione nel corso dell'attuale mandato. Inoltre nel 2017 il Sindaco Marco Seracini ha effettuato n. 4 attività individuali di controllo, di cui ha successivamente riferito al Collegio, nell'ambito dell'esame dei report trimestrali predisposti dall'Internal Audit ai sensi della normativa interna che disciplina il processo di ricezione, analisi e trattamento delle segnalazioni inviate o trasmesse a Eni, anche in forma confidenziale o anonima, di cui alla successiva sezione "Attività di vigilanza sul sistema di controllo interno e gestione dei rischi e del sistema amministrativo contabile". Inoltre, il Collegio Sindacale nel corso dell'esercizio 2017, sia nella composizione precedente l'Assemblea del 13 aprile, sia nella sua composizione attuale, ha partecipato nella sua interezza o per il tramite del Presidente o di suoi delegati, a tutte le riunioni del Comitato Controllo e Rischi, a tutte le riunioni degli altri Comitati del Consiglio di Amministrazione, ed ha altresì incontrato periodicamente l'Organismo di Vigilanza. In tale ambito il Collegio:
ha vigilato sulla osservanza della legge e dello statuto;
ha vigilato, ai sensi dell'art. 149, comma 1, lettera c-bis del D.Lgs. 58/98, sulle modalità di concreta attuazione del Codice di Autodisciplina delle società quotate cui Eni ha aderito con delibera del Consiglio di Amministrazione, da ultimo, del 25 febbraio 2016. Il Collegio ha altresì verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure di accertamento adottati dal Consiglio per valutare l'indipendenza dei Consiglieri, nonché il rispetto dei criteri di indipendenza da parte dei singoli membri del Collegio, come previsto dal Codice;
Al fine di vigilare sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, oltre ad aver partecipato, come sopra esposto, a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati del Consiglio, il Collegio Sindacale:
ha ottenuto dagli Amministratori, con la periodicità prevista dall'articolo 23, comma 3, dello Statuto, le dovute informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale deliberate e poste in essere nell'esercizio da Eni SpA e dalle società controllate; tali informazioni sono esaurientemente rappresentate nella Relazione sulla gestione, cui si rinvia. Sulla base delle informazioni rese disponibili al Collegio, lo stesso può ragionevolmente ritenere che le suddette operazioni siano conformi alla legge e allo statuto sociale e non siano manifestamente imprudenti, azzardate, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale;
non ha rilevato l'esistenza di operazioni atipiche o inusuali con società del Gruppo, con terzi o con altre parti correlate. Nel corso dell'esercizio la società non ha acquistato azioni proprie;
La Società di revisione legale ha rilasciato, in data odierna le relazioni ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) n. 537/2014, per il bilancio di esercizio e per il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, redatti in conformità agli International Financial Reporting Standards - IFRS - adottati dall'Unione Europea. Da tali relazioni risulta che il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato dell'Eni forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Eni SpA e del gruppo Eni al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data. Con riferimento al bilancio di esercizio e al bilancio consolidato, la Società di revisione legale ha dichiarato che la Relazione sulla gestione e la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, limitatamente alle informazioni indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58, sono coerenti con il bilancio e sono redatte in conformità alle norme di legge. Inoltre, la società di revisione con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, c. 2, lettera e), del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, circa l'eventuale identificazione di errori significativi nella Relazione sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso della propria attività, ha dichiarato di non avere nulla da riportare. La Società di revisione legale ha rilasciato, infine, la Relazione Aggiuntiva per il Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi dell'art. 11, del Regolamento (UE) n. 537/2014.
Sempre in data odierna la società di revisione ha rilasciato analogo parere positivo sui conti annuali consolidati e sulle relative disclosure contenuti nel Form 20-F che Eni deve depositare presso la SEC quale foreign issuer quotato al NYSE. Sempre nel Form 20-F è contenuta l'attestazione rilasciata dal revisore ai sensi del Sarbanes Oxley Act dell'adeguatezza del sistema di controllo Eni sull'informativa finanziaria.
In data 15 settembre 2017 la Società di revisione legale ha rilasciato il parere di cui all'art. 2433-bis, comma 5, del Codice Civile relativamente all'acconto sui dividendi deliberato dal Consiglio di Amministrazione in pari data.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle disposizioni stabilite dal D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254 in materia di comunicazione di informazioni di carattere non finanziario e di informazioni sulla diversità e il revisore ha verificato l'avvenuta predisposizione della dichiarazione di carattere non finanziario rilasciando una limited assurance circa la sua conformità rispetto a quanto richiesto dal decreto e agli standard/linee guida di rendicontazione utilizzate per la predisposizione dell'informativa medesima.
In allegato alle Note al bilancio di esercizio della Società è riportato il prospetto dei corrispettivi di competenza dell'esercizio riconosciuti alla Società di revisione legale e alle entità appartenenti alla sua rete, ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, inclusi gli "altri servizi" forniti ad Eni SpA e alle società controllate dalla Società di revisione legale EY e dai soggetti appartenenti alla sua rete. Alla EY non sono stati attribuiti incarichi non consentiti ai sensi delle normative applicabili ad Eni. I servizi diversi dalla revisione consentiti sono stati preventivamente approvati dal Collegio Sindacale, che ne ha valutato l'adeguatezza alla luce dei criteri previsti dal Regolamento (UE) 537/2014. Tenuto conto delle dichiarazioni di indipendenza rilasciate dalla EY e della relazione di trasparenza prodotta dalla stessa ai sensi dell'art. 18 del D.Lgs. 39/2010, e pubblicata sul proprio sito internet, nonché degli incarichi conferiti alla stessa e alle società appartenenti alla sua rete dall'Eni SpA e dalle società del gruppo, il Collegio non ritiene che esistano aspetti critici in materia di indipendenza della EY.
Il Collegio Sindacale ha tenuto riunioni con i responsabili della Società di revisione legale, anche ai sensi dell'art. 150, comma 3, del D.Lgs. 58/98, dell'art. 19, comma 1, del D.lgs. 39/2010 e della disciplina prevista dal Sarbanes Oxley Act, nel corso delle quali non sono emersi fatti o situazioni che debbano essere evidenziati nella presente Relazione.
Nel 2017 il Collegio Sindacale ha condiviso la proposta delle competenti funzioni aziendali di anticipare la procedura selettiva per l'assegnazione dell'incarico di revisione legale per il novennio 2019-2027 così da consentire all'Assemblea del 10 maggio 2018 di deliberare l'affidamento del relativo incarico nell'ottica, tra l'altro, di ridurre gli effetti del cd. "cooling in period" e consentire un periodo più adeguato per l'hand over al nuovo revisore. II Collegio Sindacale, in qualità di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010, ha approvato la procedura volta alla selezione del revisore legale, ha monitorato i criteri di selezione definiti e il processo di valutazione ad esito dei quali ha presentato al Consiglio di Amministrazione raccomandazione motivata di conferimento dell'incarico di revisione legale ai sensi dell'art. 16 del Regolamento Europeo 537/2014. Tale raccomandazione, accompagnata dalla relativa relazione, è parte integrante della proposta all'ordine del giorno di questa Assemblea.
Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e del sistema amministrativo-contabile, nonché sull'idoneità di questo ultimo a rappresentare correttamente i fatti di gestione, mediante:
conseguenti adempimenti richiesti dall'art. 149, comma 3, del TUF, secondo le procedure deliberate dal Collegio stesso, gli sviluppi degli altri principali procedimenti, rilevanti anche ai fini del D.Lgs. 231/01, avviati da autorità italiane e straniere (descritti nella sezione "Contenziosi" della Relazione Finanziaria Annuale) tra cui: i) il procedimento penale avente per oggetto, tra l'altro, l'ipotesi di disastro innominato per l'area di Gela, per il quale il Giudice per l'Udienza Preliminare di Gela ha emesso, in data 28 febbraio 2018, decreto di rinvio a giudizio nei confronti della società Raffineria di Gela SpA ex D.Lgs. 231/01 e di dipendenti Eni; ii) il procedimento su presunti pagamenti corruttivi in relazione ad alcuni contratti aggiudicati da Saipem in Algeria; iii) il procedimento avviato nel 2016 dalla Procura della Repubblica di Potenza per asserite violazioni di norme a tutela dell'ambiente nell'attività produttiva del Centro Oli di Viggiano in Val D'Agri; iv) il procedimento avviato dalla Procura della Repubblica di Milano nei confronti, tra gli altri, del Chief Development, Operation & Technology Officer Eni e di un altro dipendente Eni, per presunti comportamenti corruttivi posti in essere in Congo nell'individuazione di partner nelle iniziative minerarie locali.
La section 301 del Sarbanes Oxley Act del 2002 richiede all'Audit Committee, ossia, per quanto detto in precedenza, per l'Eni al Collegio Sindacale, di istituire adeguate procedure per (a) la ricezione, l'archiviazione e il trattamento delle segnalazioni ricevute dalla società riguardanti tematiche contabili, di sistema di controllo interno o di revisione contabile; e (b) l'invio confidenziale o anonimo da parte di dipendenti della società di segnalazioni riguardanti problematiche contabili o di revisione. In applicazione di tale disposizione il Collegio ha approvato la procedura "Segnalazioni anche anonime ricevute da Eni SpA e da società controllate in Italia e all'estero", da ultimo il 4 aprile 2017. La procedura prevede l'istituzione di canali informativi idonei a garantire la ricezione, l'analisi e il trattamento di segnalazioni relative a problematiche di controllo interno e gestione dei rischi, informativa finanziaria, responsabilità amministrativa della società, frodi o altre materie inoltrate da dipendenti, membri degli organi sociali o terzi, anche in forma confidenziale o anonima. La procedura, il cui assetto è stato valutato già in passato conforme alle best practice da consulenti esterni indipendenti, fa parte degli Strumenti Normativi Anti-Corruzione di Eni previsti dalla Management System Guideline Anti-Corruzione di cui costituisce l'Allegato E e risponde agli adempimenti previsti dal Sarbanes Oxley Act del 2002, dal Modello di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231 del 2001 e dalla MSG Anti-Corruzione stessa. A tal riguardo il Collegio ha esaminato i rapporti trimestrali elaborati per il 2017 dall'Internal Audit Eni, con l'evidenza di tutte le segnalazioni ricevute nell'anno e degli esiti degli accertamenti effettuati. In particolare, dai rapporti trimestrali relativi al 2017 si rileva che nel corso dell'esercizio sono stati aperti n. 73 fascicoli di segnalazioni (103 nel 2016), di cui n. 58 attinenti a tematiche relative al sistema di controllo interno e gestione dei rischi (73 nel 2016) e 15 relativi ad altre materie (30 nel 2016). Sulla base delle istruttorie concluse dall'Internal Audit e dagli Organismi di Vigilanza competenti, nel corso del 2017 sono stati chiusi n. 83 fascicoli (111 nel 2016), di cui n. 61 (73 nel 2016) afferenti il sistema di controllo interno e gestione dei rischi e 22 (38 nel 2016) relativi ad altre materie. In particolare, relativamente ai 61 fascicoli afferenti il sistema di controllo interno e gestione dei rischi, dagli accertamenti riferiti al Collegio Sindacale dall'Internal Audit è risultato che 8 fascicoli contengono rilievi almeno in parte fondati (18 nel 2016), con la conseguente adozione di azioni correttive riguardanti il sistema di controllo interno e gestione dei rischi. In 26 fascicoli (30 nel 2016) gli accertamenti condotti dall'Internal Audit non hanno evidenziato elementi o riscontri tali da poter ritenere fondati i fatti segnalati; nei rimanenti 27 fascicoli (25 nel 2016), ancorché dagli accertamenti eseguiti dall'Internal Audit non siano stati evidenziati elementi o riscontri tali da poter ritenere fondati i fatti segnalati, sono state comunque intraprese azioni di miglioramento del sistema di controllo interno e gestione dei rischi. Al 31 dicembre 2017, restavano aperti n. 19 fascicoli (29 al 31 dicembre 2016), di cui n. 16 afferenti a tematiche del sistema di controllo interno e gestione dei rischi (19 al 31 dicembre 2016) e 3 relativi ad altre materie (10 nel 2016). Sulla base degli elementi informativi acquisiti all'esito degli accertamenti eseguiti o ancora in corso, allo stato attuale, non ci sono osservazioni o rilievi da sottoporre all'attenzione dell'Assemblea.
Dalla data della precedente Relazione del Collegio Sindacale e sino alla data della presente Relazione, sono pervenute n. 21 denunce ai sensi dell'art. 2408 del Codice Civile da parte di alcuni azionisti. Le denunce hanno avuto ad oggetto essenzialmente i principali procedimenti giudiziari illustrati nella Relazione Finanziaria, i procedimenti avviati dalla autorità garante della concorrenza e del mercato in merito alle pratiche commerciali poste in essere da Eni SpA prima e dalla sua controllata Eni Gas e Luce SpA poi e l'inadeguatezza delle risposte formulate ad alcune domande pre-assembleari in occasione della Assemblea degli azionisti del 13 aprile 2017. Il Collegio ha approfondito tutte le denunce ricevute anche mediante incontri con i vertici delle strutture aziendali competenti e ad esito di tali approfondimenti, non ha riscontrato elementi per ritenere fondate le irregolarità prospettate, ritenendo adeguate le analisi condotte dalla società e le azioni poste in essere.
Il Collegio non è a conoscenza di altri esposti di cui dare menzione all'Assemblea.
Il Collegio ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di sua competenza, sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Società e sull'adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Società alle società controllate ai sensi dell'art. 114, comma 2, del D.Lgs. 58/98, tramite: (1) l'acquisizione di informazioni dai responsabili delle competenti funzioni aziendali; (2) incontri e scambi di informazioni con i Collegi Sindacali delle controllate rilevanti ai fini del reciproco scambio di dati e informazioni; (3) incontri con la Società di revisione legale ed esiti di specifiche attività di verifica effettuate dalla stessa anche sulle controllate estere.
Nell'ambito della propria attività di vigilanza il Collegio ha altresì preso visione e ottenuto informazioni sulle attività di carattere organizzativo e procedurale, poste in essere ai sensi dei D.Lgs. 231/2001 e successive integrazioni e modifiche, sulla responsabilità amministrativa degli Enti per i reati previsti da tali normative; tali attività sono illustrate nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, cui si rinvia. L'Organismo di Vigilanza Eni ha relazionato al Collegio Sindacale sulle attività svolte nel corso dell'esercizio 2017 ivi incluso il processo di continuo aggiornamento del Modello organizzativo senza segnalare fatti o situazioni che debbano essere evidenziati nella presente Relazione. Inoltre, anche nell'ambito degli incontri con le competenti strutture della Direzione Compliance, il Collegio Sindacale ha ricevuto informativa in merito alla realizzazione di un nuovo modello di compliance in materia di responsabilità di impresa per le società controllate estere. In particolare per tali società, in sostituzione dell'adozione formale di un "Modello 231", è stata prevista l'implementazione di presidi di controllo relativi ad alcune specifiche "categorie di reato 231" per le quali, secondo una logica risk-based, si ritiene esistente un più significativo rischio di responsabilità amministrativa di impresa. È previsto, inoltre, che in luogo della nomina degli Organismi di Vigilanza vengano costituiti, in base al livello di rischio di ciascuna realtà, Local Compliance Committee, con membri interni alla società, ovvero, per le società a maggior rischio, Compliance Supervisory Body composti da componenti interni ed esterni qualificati.
Con riferimento, infine, alle disposizioni di cui all'art. 15 del Regola-
mento Mercati (adottato dalla Consob con delibera n. 20249 del 28 dicembre 2017), relative alle società controllate rilevanti costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea, il Collegio Sindacale segnala che, alla data del 31 dicembre 2017, le società cui si applica tale disposizione sono incluse fra le imprese in ambito ai fini del Sistema di Controllo Interno Eni sull'Informativa Finanziaria rispetto al quale non sono state segnalate carenze significative.
Sulla base dell'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio il Collegio non rileva motivi ostativi all'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017 ed alle proposte di delibera formulate dal Consiglio di Amministrazione.
| 6 aprile 2018 |
|---|
| Rosalba Casiraghi |
| Enrico Maria Bignami |
| Paola Camagni |
| Andrea Parolini |
| Marco Seracini |
15 marzo 2018
/firma/ Claudio Descalzi
Claudio Descalzi Amministratore Delegato /firma/ Massimo Mondazzi
Massimo Mondazzi Chief Financial Officer






Deliberazioni dell'Assemblea degli azionisti
ALLEGATI 2017

In conformità a quanto disposto dagli artt. 38 e 39 del D.Lgs. 127/1991 e della comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, sono forniti di seguito gli elenchi delle imprese controllate, a controllo congiunto e collegate di Eni SpA al 31 dicembre 2017, nonché delle altre partecipazioni rilevanti.
Le imprese sono suddivise per settore di attività e, nell'ambito di ciascun settore di attività, tra Italia ed estero e in ordine alfabetico. Per ogni impresa sono indicati: la denominazione, la sede legale, la sede operativa, il capitale, i soci e le rispettive percentuali di possesso; per le imprese consolidate è indicata la percentuale consolidata di pertinenza di Eni; per le imprese non consolidate partecipate da imprese consolidate è indicato il criterio di valutazione.
In nota è riportata l'indicazione delle partecipazioni con azioni quotate in mercati regolamentati italiani o di altri Paesi dell'Unione Europea, la percentuale di voto spettante nell'assemblea ordinaria se diversa da quella di possesso. I codici delle valute indicati negli elenchi sono conformi all'International Standard ISO 4217.
Al 31 dicembre 2017 le imprese di Eni SpA sono così ripartite:
| Imprese Controllate | Imprese a Controllo Congiunto e Collegate |
Altre partecipazioni rilevanti(a) | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Italia | Estero | Totale | Italia | Estero | Totale | Italia | Estero | Totale | |
| Imprese consolidate con il metodo integrale | 28 | 147 | 175 | ||||||
| Imprese consolidate joint operation | 7 | 5 | 12 | ||||||
| Partecipazioni di imprese consolidate(b) | |||||||||
| Valutate con il metodo del patrimonio netto | 3 | 26 | 29 | 19 | 36 | 55 | |||
| Valutate con il metodo del costo | 5 | 6 | 11 | 3 | 31 | 34 | 4 | 25 | 29 |
| 8 | 32 | 40 | 22 | 67 | 89 | 4 | 25 | 29 | |
| Partecipazioni di imprese non consolidate | |||||||||
| Possedute da imprese a controllo congiunto | 3 | 3 | |||||||
| 3 | 3 | ||||||||
| Totale imprese | 36 | 179 | 215 | 29 | 75 | 104 | 4 | 25 | 29 |
(a) Riguardano le partecipazioni in imprese diverse dalle controllate, controllate congiunte e collegate superiori al 2% o al 10% del capitale, rispettivamente se quotate o non quotate.
(b) Le partecipazioni in imprese controllate valutate con il metodo del patrimonio netto e con il metodo del costo riguardano le imprese non significative.
La Legge 28 dicembre 2015, n. 208, (Legge di stabilità 2016), con decorrenza 1° gennaio 2016, ha modificato la nozione di Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. A seguito delle suddette modifiche i regimi fiscali, anche speciali, di Stati o territori si considerano privilegiati laddove il livello nominale di tassazione risulti inferiore al 50 per cento di quello applicabile in Italia, da tale nozione sono esclusi gli Stati appartenenti all'Unione Europea ovvero quelli appartenenti allo Spazio Economico Europeo con i quali l'Italia ha stipulato un accordo che assicuri un effettivo scambio di informazioni.
Al 31 dicembre 2017, Eni controlla 10 società residenti o con stabili organizzazioni in Stati o territori che applicano un regime fiscale privilegiato individuati dall'art. 167, comma 4 del TUIR, relativamente alle quali tali regimi risultano applicabili. Di queste 10 società, 6 sono soggette ad imposizione in Italia perché incluse nella dichiarazione dei redditi di Eni. Le restanti 4 società non sono soggette a imposizione in Italia, ma solo a livello locale, per l'esonero ottenuto dall'Agenzia delle Entrate in considerazione del livello di tassazione cui sono sottoposte. Delle 10 società, 8 rivengono dalle acquisizioni di Lasmo Plc, di Burren Energy Plc, di attività congolesi della Maurel & Prom e di attività indonesiane di Hess Corporation. Nessuna società controllata residente o localizzata nei Paesi considerati a regime fiscale privilegiato ha emesso strumenti finanziari e tutti i bilanci 2017 sono stati oggetto di revisione contabile da parte della Ernst & Young.

| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni Angola SpA | San Donato Milanese (MI) |
Angola | EUR | 20.200.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Mediterranea Idrocarburi SpA | Gela (CL) | Italia | EUR | 5.200.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Mozambico SpA | San Donato Milanese (MI) |
Mozambico | EUR | 200.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Timor Leste SpA | San Donato Milanese (MI) |
Timor Est | EUR | 6.841.517 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni West Africa SpA | San Donato Milanese (MI) |
Angola | EUR | 10.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Zubair SpA (in liquidazione) |
San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 120.000 | Eni SpA | 100,00 | Co. | |
| EniProgetti SpA (ex Tecnomare - Società per lo Sviluppo delle Tecnologie Marine SpA) |
Venezia Marghera (VE) |
Italia | EUR | 2.064.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Floaters SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 200.120.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Ieoc SpA | San Donato Milanese (MI) |
Egitto | EUR | 18.331.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Società Petrolifera Italiana SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 24.103.200 | Eni SpA Soci Terzi |
99,96 0,04 |
99,96 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(#) Società con azioni quotate nei mercati regolamentati italiani o di altri Paesi dell'UE.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Agip Caspian Sea BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kazakhstan | EUR | 20.005 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Agip Energy and Natural Resources (Nigeria) Ltd |
Abuja (Nigeria) |
Nigeria | NGN | 5.000.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
95,00 5,00 |
100,00 | C.I. |
| Agip Karachaganak BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kazakhstan | EUR | 20.005 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Agip Oil Ecuador BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Ecuador | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Agip Oleoducto de Crudos Pesados BV |
Amsterdam (Paesi Bassi) |
Ecuador | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| Burren (Cyprus) Holdings Ltd (in liquidazione) |
Nicosia (Cipro) |
Cipro | EUR | 1.710 | Burren En. (Berm) Ltd | 100,00 | Co. | |
| Burren Energy (Bermuda) Ltd(9) | Hamilton (Bermuda) |
Regno Unito | USD | 12.002 | Burren Energy Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Burren Energy Congo Ltd(9) | Tortola (Isole Vergini Britanniche) |
Repubblica del Congo |
USD | 50.000 | Burren En. (Berm) Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Burren Energy (Egypt) Ltd | Londra (Regno Unito) |
Egitto | GBP | 2 | Burren Energy Plc | 100,00 | P.N. | |
| Burren Energy India Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 2 | Burren Energy Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Burren Energy Plc | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 28.819.023 | Eni UK Holding Plc Eni UK Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Burren Energy Ship Management Ltd (in liquidazione) |
Nicosia (Cipro) |
Cipro | EUR | 3.420 | Burren (Cyp) Hold. Ltd (L) Burren En. (Berm) Ltd |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Burren Shakti Ltd(8) | Hamilton (Bermuda) |
Regno Unito | USD | 65.300.000 | Burren En. India Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Abu Dhabi BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni AEP Ltd | Londra (Regno Unito) |
Pakistan | GBP | 73.471.000 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Algeria Exploration BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Algeria | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Algeria Ltd Sàrl | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Algeria | USD | 20.000 | Eni Oil Holdings BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Algeria Production BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Algeria | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ambalat Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni America Ltd | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 72.000 | Eni UHL Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Angola Exploration BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Angola | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Angola Production BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Angola | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Argentina Exploración y Explotación SA |
Buenos Aires (Argentina) |
Argentina | ARS | 24.136.336 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
95,00 5,00 |
P.N. | |
| Eni Arguni I Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Australia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Australia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(8) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: il reddito di competenza di Gruppo è soggetto a tassazione in Italia. (9) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: non soggetta a imposizione in Italia a seguito dell'accoglimento dell'istanza di interpello da parte dell'Agenzia delle Entrate.
E n i
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni Australia Ltd | Londra (Regno Unito) |
Australia | GBP | 20.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni BB Petroleum Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 1.000 | Eni Petroleum Co Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni BTC Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 34.000.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni Bukat Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Bulungan BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Indonesia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Canada Holding Ltd | Calgary (Canada) |
Canada | USD | 1.453.200.001 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni CBM Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | USD | 2.210.728 | Eni Lasmo Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni China BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Cina | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Congo SA | Pointe-Noire (Repubblica del Congo) |
Repubblica del Congo |
USD | 17.000.000 | Eni E&P Holding BV Eni Int. NA NV Sàrl Eni International BV |
99,99 () () |
100,00 | C.I. |
| Eni Côte d'Ivoire Ltd | Londra (Regno Unito) |
Costa d'Avorio | GBP | 1 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Croatia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Croazia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Cyprus Ltd | Nicosia (Cipro) |
Cipro | EUR | 2.005 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Dación BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 90.000 | Eni Oil Holdings BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni Denmark BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Groenlandia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni do Brasil Investimentos em Exploração e Produção de Petróleo Ltda |
Rio de Janeiro (Brasile) |
Brasile | BRL | 1.593.415.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,99 () |
P.N. | |
| Eni East Sepinggan Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Elgin/Franklin Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 100 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Energy Russia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Engineering E&P Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Exploration & Production Holding BV |
Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 29.832.777,12 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Gabon SA | Libreville (Gabon) |
Gabon | XAF | 13.132.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ganal Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 2 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Gas & Power LNG Australia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Australia | EUR | 10.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ghana Exploration and Production Ltd |
Accra (Ghana) |
Ghana | GHS | 21.412.500 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Hewett Ltd | Aberdeen (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 3.036.000 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Hydrocarbons Venezuela Ltd | Londra (Regno Unito) |
Venezuela | GBP | 8.050.500 | Eni Lasmo Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni India Ltd | Londra (Regno Unito) |
India | GBP | 44.000.000 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Indonesia Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 100 | Eni ULX Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Indonesia Ots 1 Ltd(8) | Grand Cayman (Isole Cayman) |
Indonesia | USD | 1,01 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni International NA NV Sàrl | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Regno Unito | USD | 25.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Investments Plc | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 750.050.000 | Eni SpA Eni UK Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni Iran BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Iran | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Iraq BV(24) | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Iraq | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ireland BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Irlanda | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Isatay BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kazakhstan | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni JPDA 03-13 Ltd | Londra (Regno Unito) |
Australia | GBP | 250.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni JPDA 06-105 Pty Ltd | Perth (Australia) |
Australia | AUD | 80.830.576 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni JPDA 11-106 BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Australia | EUR | 50.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Kenya BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kenya | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Krueng Mane Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 2 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Lasmo Plc | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 337.638.724,25 | Eni Investments Plc Eni UK Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni Lebanon BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni Liberia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Liberia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Liverpool Bay Operating Co Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni LNS Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 80.400.000 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Marketing Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 1.000 | Eni Petroleum Co Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Maroc BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Marocco | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni México S. de RL de CV | Lomas De Chapultepec, Mexico City (Messico) |
Messico | MXN | 3.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,90 0,10 |
100,00 | C.I. |
| Eni Middle East BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni Middle East Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1 | Eni ULT Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni MOG Ltd (in liquidazione) |
Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 220.711.147,50 | Eni Lasmo Plc Eni LNS Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni Montenegro BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Montenegro | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(8) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: il reddito di competenza di Gruppo è soggetto a tassazione in Italia. (24) La società ha una filiale in Iraq ed una in Dubai, Emirati Arabi Uniti, quest'ultimo, Stato o territorio a regime privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: il reddito di competenza del Gruppo è soggetto a tassazione in Italia.
| E |
|---|
| n |
| i |
| Re |
| laz |
| ion |
| e F |
| ina |
| nzi |
| ari |
| a A |
| nn |
| ual |
| e |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni Mozambique Engineering Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Mozambique LNG Holding BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Muara Bakau BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Indonesia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Myanmar BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Myanmar | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Norge AS | Forus (Norvegia) |
Norvegia | NOK | 278.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni North Africa BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Libia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni North Ganal Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Oil & Gas Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 100.800 | Eni America Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Oil Algeria Ltd | Londra (Regno Unito) |
Algeria | GBP | 1.000 | Eni Lasmo Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Oil Holdings BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 450.000 | Eni ULX Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Oman BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Pakistan Ltd | Londra (Regno Unito) |
Pakistan | GBP | 90.087 | Eni ULX Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Pakistan (M) Ltd Sàrl | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Pakistan | USD | 20.000 | Eni Oil Holdings BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Petroleum Co Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 156.600.000 | Eni SpA Eni International BV |
63,86 36,14 |
100,00 | C.I. |
| Eni Petroleum US Llc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 1.000 | Eni BB Petroleum Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Portugal BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Portogallo | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Rapak Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 2 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni RD Congo SA | Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) |
Repubblica Democratica del Congo |
CDF | 750.000.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,99 () |
P.N. | |
| Eni Rovuma Basin BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni Mozambique LNG H. BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni South Africa BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Repubblica Sudafricana |
EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni South China Sea Ltd Sàrl | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Cina | USD | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni TNS Ltd | Aberdeen (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1.000 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Trinidad and Tobago Ltd | Port of Spain (Trinidad e Tobago) |
Trinidad e Tobago |
TTD | 1.181.880 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Tunisia BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Tunisia | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Turkmenistan Ltd(9) | Hamilton (Bermuda) |
Turkmenistan | USD | 20.000 | Burren En. (Berm) Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(9) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: non soggetta a imposizione in Italia a seguito dell'accoglimento
dell'istanza di interpello da parte dell'Agenzia delle Entrate.
347
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni UHL Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1 | Eni ULT Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni UKCS Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 100 | Eni UK Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni UK Holding Plc | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 424.050.000 | Eni Lasmo Plc Eni UK Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni UK Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 250.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ukraine Holdings BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Ukraine Llc | Kiev (Ucraina) |
Ucraina | UAH | 42.004.757,64 | Eni Ukraine Hold. BV Eni International BV |
99,99 0,01 |
100,00 | C.I. |
| Eni Ukraine Shallow Waters BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Ucraina | EUR | 20.000 | Eni Ukraine Hold. BV | 100,00 | P.N. | |
| Eni ULT Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 93.215.492,25 | Eni Lasmo Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni ULX Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 200.010.000 | Eni ULT Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni USA Gas Marketing Llc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 10.000 | Eni Marketing Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni USA Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 1.000 | Eni Oil & Gas Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni US Operating Co Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 1.000 | Eni Petroleum Co Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Venezuela BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Venezuela | EUR | 20.000 | Eni Venezuela E&P H. | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Venezuela E&P Holding SA | Bruxelles (Belgio) |
Belgio | USD | 963.800.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni Ventures Plc (in liquidazione) |
Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 278.050.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,99 () |
Co. | |
| Eni Vietnam BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Vietnam | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni West Timor Ltd | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | GBP | 1 | Eni Indonesia Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Yemen Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 1.000 | Burren Energy Plc | 100,00 | P.N. | |
| EniProgetti Egypt Ltd (ex Tecnomare Egypt Ltd) |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 50.000 | EniProgetti SpA Eni SpA |
99,00 1,00 |
P.N. | |
| Eurl Eni Algérie | Algeri (Algeria) |
Algeria | DZD | 1.000.000 | Eni Algeria Ltd Sàrl | 100,00 | P.N. | |
| First Calgary Petroleums LP | Wilmington (USA) |
Algeria | USD | 1 | Eni Canada Hold. Ltd FCP Partner Co ULC |
99,99 0,01 |
100,00 | C.I. |
| First Calgary Petroleums Partner Co ULC |
Calgary (Canada) |
Canada | CAD | 10 | Eni Canada Hold. Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Ieoc Exploration BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Egitto | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Ieoc Production BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Egitto | EUR | 20.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Lasmo Sanga Sanga Ltd(9) | Hamilton (Bermuda) |
Indonesia | USD | 12.000 | Eni Lasmo Plc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Liverpool Bay Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | USD | 1 | Eni ULX Ltd | 100,00 | 100,00 | C.I. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(9) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: non soggetta a imposizione in Italia a seguito dell'accoglimento dell'istanza di interpello da parte dell'Agenzia delle Entrate.
| E |
|---|
| n |
| i |
| Re |
| laz |
| ion |
| e F |
| ina |
| nzi |
| ari |
| a A |
| nn |
| ual |
| e |
| 20 |
| 17 |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Nigerian Agip CPFA Ltd | Lagos (Nigeria) |
Nigeria | NGN | 1.262.500 | NAOC Ltd Agip En Nat Res. Ltd Nigerian Agip E. Ltd |
98,02 0,99 0,99 |
Co. | |
| Nigerian Agip Exploration Ltd | Abuja (Nigeria) |
Nigeria | NGN | 5.000.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,99 0,01 |
100,00 | C.I. |
| Nigerian Agip Oil Co Ltd | Abuja (Nigeria) |
Nigeria | NGN | 1.800.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,89 0,11 |
100,00 | C.I. |
| OOO "Eni Energhia" | Mosca (Russia) |
Russia | RUB | 2.000.000 | Eni Energy Russia BV Eni Oil Holdings BV |
99,90 0,10 |
100,00 | C.I. |
| Zetah Congo Ltd(8) | Nassau (Bahamas) |
Repubblica del Congo |
USD | 300 | Eni Congo SA Burren En. Congo Ltd |
66,67 33,33 |
Co. | |
| Zetah Kouilou Ltd(8) | Nassau (Bahamas) |
Repubblica del Congo |
USD | 2.000 | Eni Congo SA Burren En. Congo Ltd Soci Terzi |
54,50 37,00 8,50 |
Co. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(8) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: il reddito di competenza di Gruppo è soggetto a tassazione in Italia.
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni gas e luce SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 750.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Gas Transport Services Srl | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 120.000 | Eni SpA | 100,00 | Co. | |
| Eni Trading & Shipping SpA | Roma | Italia | EUR | 60.036.650 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| EniPower Mantova SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 144.000.000 | EniPower SpA Soci Terzi |
86,50 13,50 |
86,50 | C.I. |
| EniPower SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 944.947.849 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| LNG Shipping SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 240.900.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Trans Tunisian Pipeline Co SpA | San Donato Milanese (MI) |
Tunisia | EUR | 1.098.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Adriaplin Podjetje za distribucijo zemeljskega plina doo Ljubljana |
Lubiana (Slovenia) |
Slovenia | EUR | 12.956.935 | Eni gas e luce SpA Soci Terzi |
51,00 49,00 |
51,00 | C.I. |
| Eni G&P Trading BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Turchia | EUR | 70.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Gas & Power France SA | Levallois Perret (Francia) |
Francia | EUR | 29.937.600 | Eni gas e luce SpA Soci Terzi |
99,87 0,13 |
99,87 | C.I. |
| Eni Trading & Shipping Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 36.000.000 | ETS SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Société de Service du Gazoduc Transtunisien SA - Sergaz SA |
Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 99.000 | Eni International BV Soci Terzi |
66,67 33,33 |
66,67 | C.I. |
| Société pour la Construction du Gazoduc Transtunisien SA - Scogat SA |
Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 200.000 | Eni International BV Eni SpA LNG Shipping SpA Trans Tunis. P. Co SpA |
99,85 0,05 0,05 0,05 |
100,00 | C.I. |
| Tigáz-Dso Földgázelosztó kft | Hajdúszoboszló (Ungheria) |
Ungheria | HUF | 31.033.000.000 | Tigáz Zrt | 100,00 | 98,99 | C.I. |
| Tigáz Tiszántúli Gázszolgáltató Zártkörûen Mûködõ Részvénytársaság |
Hajdúszoboszló (Ungheria) |
Ungheria | HUF | 8.486.070.500 | Eni SpA Soci Terzi |
98,99 1,01 |
98,99 | C.I. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Consorzio AgipGas Sabina (in liquidazione) |
Cittaducale (RI) | Italia | EUR | 5.160 | Eni Fuel SpA | 100,00 | Co. | |
| Ecofuel SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 52.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Fuel SpA | Roma | Italia | EUR | 58.944.310 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Raffineria di Gela SpA | Gela (CL) | Italia | EUR | 15.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Servizi Fondo Bombole Metano SpA | Roma | Italia | EUR | 13.580.000,20 | Eni SpA | 100,00 | Co. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni Austria GmbH | Vienna (Austria) |
Austria | EUR | 78.500.000 | Eni International BV Eni Deutsch. GmbH |
75,00 25,00 |
100,00 | C.I. |
| Eni Benelux BV | Rotterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 1.934.040 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Deutschland GmbH | Monaco di Baviera (Germania) |
Germania | EUR | 90.000.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
89,00 11,00 |
100,00 | C.I. |
| Eni Ecuador SA | Quito (Ecuador) |
Ecuador | USD | 103.142,08 | Eni International BV Esain SA |
99,93 0,07 |
100,00 | C.I. |
| Eni France Sàrl | Lione (Francia) |
Francia | EUR | 56.800.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Iberia SLU | Alcobendas (Spagna) |
Spagna | EUR | 17.299.100 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Lubricants Trading (Shangai) Co Ltd |
Shanghai (Cina) |
Cina | EUR | 5.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Marketing Austria GmbH | Vienna (Austria) |
Austria | EUR | 19.621.665,23 | Eni Mineralölh. GmbH Eni International BV |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Eni Mineralölhandel GmbH | Vienna (Austria) |
Austria | EUR | 34.156.232,06 | Eni Austria GmbH | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Schmiertechnik GmbH | Wurzburg (Germania) |
Germania | EUR | 2.000.000 | Eni Deutsch. GmbH | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Suisse SA | Losanna (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 102.500.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni USA R&M Co Inc | Wilmington (USA) |
USA | USD | 11.000.000 | Eni International BV | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Esacontrol SA | Quito (Ecuador) |
Ecuador | USD | 60.000 | Eni Ecuador SA Soci Terzi |
87,00 13,00 |
P.N. | |
| Esain SA | Quito (Ecuador) |
Ecuador | USD | 30.000 | Eni Ecuador SA Tecnoesa SA |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Oléoduc du Rhône SA | Valais (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 7.000.000 | Eni International BV | 100,00 | P.N. | |
| OOO "Eni-Nefto" | Mosca (Russia) |
Russia | RUB | 1.010.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,01 0,99 |
P.N. | |
| Tecnoesa SA | Quito (Ecuador) |
Ecuador | USD | 36.000 | Eni Ecuador SA Esain SA |
99,99 () |
P.N. |
E n i Relazione Finanziaria Annuale 2017
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Consorzio Industriale Gas Naturale (in liquidazione) |
San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 124.000 | Versalis SpA Raff. di Gela SpA Eni SpA Syndial SpA Raff. Milazzo ScpA |
53,55 18,74 15,37 0,76 11,58 |
P.N. |
Soci
% Possesso
% Consolidata
di pertinenza Eni
Metodo di
consolidamento
o criterio
di valutazione(*)
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Dunastyr Polisztirolgyártó Zártkörûen Mûködõ Részvénytársaság |
Budapest (Ungheria) |
Ungheria | HUF | 8.092.160.000 | Versalis SpA Versalis Deutschland GmbH Versalis International SA |
96,34 1,83 1,83 |
100,00 | C.I. |
| Eni Chemicals Trading (Shanghai) Co Ltd (in liquidazione) |
Shanghai (Cina) |
Cina | USD | 5.000.000 | Versalis SpA | 100,00 | P.N. | |
| Versalis Americas Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 100.000 | Versalis International SA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Versalis Congo Sarlu | Pointe-Noire (Repubblica del Congo) |
Repubblica del Congo |
CDF | 1.000.000 | Versalis International SA | 100,00 | P.N. | |
| Versalis Deutschland GmbH | Eschborn (Germania) |
Germania | EUR | 100.000 | Versalis SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Versalis France SAS | Mardyck (Francia) |
Francia | EUR | 126.115.582,90 | Versalis SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Versalis International SA | Bruxelles (Belgio) |
Belgio | EUR | 15.449.173,88 | Versalis SpA Versalis Deutschland GmbH Dunastyr Zrt Versalis France |
59,00 23,71 14,43 2,86 |
100,00 | C.I. |
| Versalis Kimya Ticaret Limited Sirketi | Istanbul (Turchia) |
Turchia | TRY | 20.000 | Versalis International SA | 100,00 | P.N. | |
| Versalis Pacific (India) Private Ltd | Mumbai (India) |
India | INR | 238.700 | Versalis Pacific Trading Soci Terzi |
99,99 () |
P.N. | |
| Versalis Pacific Trading (Shanghai) Co Ltd |
Shanghai (Cina) |
Cina | CNY | 1.000.000 | Versalis SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Versalis Singapore Pte Ltd | Singapore (Singapore) |
Singapore | SGD | 80.000 | Versalis SpA | 100,00 | P.N. | |
| Versalis UK Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 4.004.042 | Versalis SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
E
Corporate e società finanziarie
| Agenzia Giornalistica Italia SpA Roma Italia EUR 2.000.000 Eni SpA 100,00 100,00 C.I. Eni Adfin SpA Roma Italia EUR 85.537.498,80 Eni SpA 99,67 99,67 C.I. Soci Terzi 0,33 Eni Corporate University SpA San Donato Italia EUR 3.360.000 Eni SpA 100,00 100,00 C.I. Milanese (MI) EniServizi SpA San Donato Italia EUR 13.427.419,08 Eni SpA 100,00 100,00 C.I. Milanese (MI) Serfactoring SpA San Donato Italia EUR 5.160.000 Eni SpA 49,00 49,00 C.I. Milanese (MI) Soci Terzi 51,00 Servizi Aerei SpA San Donato Italia EUR 79.817.238 Eni SpA 100,00 100,00 C.I. Milanese (MI) |
Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Banque Eni SA | Bruxelles (Belgio) |
Belgio | EUR | 50.000.000 | Eni International BV Eni Oil Holdings BV |
99,90 0,10 |
100,00 | C.I. |
| Eni Finance International SA | Bruxelles (Belgio) |
Belgio | USD | 2.474.225.632 | Eni International BV Eni SpA |
66,39 33,61 |
100,00 | C.I. |
| Eni Finance USA Inc | Dover, Delaware (USA) |
USA | USD | 15.000.000 | Eni Petroleum Co Inc | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni Insurance Designated Activity Company |
Dublino (Irlanda) |
Irlanda | EUR | 500.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni International BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 641.683.425 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Eni International Resources Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 50.000 | Eni SpA Eni UK Ltd |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Anic Partecipazioni SpA (in liquidazione) |
Gela (CL) | Italia | EUR | 23.519.847,16 | Syndial SpA Soci Terzi |
99,97 0,03 |
P.N. | |
| Eni Energia Srl | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 10.000 | Eni SpA | 100,00 | Co. | |
| Eni New Energy SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 5.000.000 | Eni SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Industria Siciliana Acido Fosforico - ISAF - SpA (in liquidazione) |
Gela (CL) |
Italia | EUR | 1.300.000 | Syndial SpA Soci Terzi |
52,00 48,00 |
P.N. | |
| Ing. Luigi Conti Vecchi SpA | Assemini (CA) |
Italia | EUR | 5.518.620,64 | Syndial SpA | 100,00 | 100,00 | C.I. |
| Syndial Servizi Ambientali SpA | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 424.818.703,05 | Eni SpA Soci Terzi |
99,99 () |
100,00 | C.I. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Eni New Energy Egypt SAE | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 250.000 | Eni International BV Ieoc Exploration BV Ieoc Production BV |
99,98 0,01 0,01 |
P.N. | |
| Oleodotto del Reno SA | Coira (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 1.550.000 | Syndial SpA | 100,00 | P.N. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mozambique Rovuma Venture SpA(†) (ex Eni East Africa SpA) |
San Donato Milanese (MI) |
Mozambico | EUR | 20.000.000 | Eni SpA Soci Terzi |
35,71 64,29 |
35,71 | J.O. |
| Società Oleodotti Meridionali-SOM SpA(†) |
San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 3.085.000 | Eni SpA Soci Terzi |
70,00 30,00 |
70,00 | J.O. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Agiba Petroleum Co(†) | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Angola LNG Ltd | Hamilton (Bermuda) |
Angola | USD | 10.907.000.000 | Eni Angola Prod. BV Soci Terzi |
13,60 86,40 |
P.N. | |
| Ashrafi Island Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Barentsmorneftegaz Sàrl(†) | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Russia | USD | 20.000 | Eni Energy Russia BV Soci Terzi |
33,33 66,67 |
P.N. | |
| Cabo Delgado Gas Development Limitada(†) |
Maputo (Mozambico) |
Mozambico | MZN | 2.500.000 | Eni Mozambique LNG H. BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Cardón IV SA(†) | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 17.210.000 | Eni Venezuela BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Compañia Agua Plana SA | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 100 | Eni Venezuela BV Soci Terzi |
26,00 74,00 |
Co. | |
| Coral FLNG SA | Maputo (Mozambico) |
Mozambico | MZN | 100.000.000 | Eni Mozambique LNG H. BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
P.N. | |
| Coral South FLNG DMCC | Dubai (Emirati Arabi Uniti) |
Emirati Arabi Uniti |
AED | 500.000 | Eni Mozambique LNG H. BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| East Delta Gas Co (in liquidazione) |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
37,50 62,50 |
Co. | |
| East Kanayis Petroleum Co(†) | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| East Obaiyed Petroleum Company(†) |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| El-Fayrouz Petroleum Co(†) (in liquidazione) |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Exploration BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| El Temsah Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Enstar Petroleum Ltd | Calgary (Canada) |
Canada | CAD | 0,10 | Unimar Llc | 100,00 | ||
| Fedynskmorneftegaz Sàrl(†) | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Russia | USD | 20.000 | Eni Energy Russia BV Soci Terzi |
33,33 66,67 |
P.N. | |
| InAgip doo(†) | Zagabria (Croazia) |
Croazia | HRK | 54.000 | Eni Croatia BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Karachaganak Petroleum Operating BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kazakhstan | EUR | 20.000 | Agip Karachaganak BV Soci Terzi |
29,25 70,75 |
Co. | |
| Karachaganak Project Development Ltd (KPD) |
Reading, Berkshire (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 100 | Agip Karachaganak BV Soci Terzi |
38,00 62,00 |
P.N. | |
| Khaleej Petroleum Co Wll | Safat (Kuwait) |
Kuwait | KWD | 250.000 | Eni Middle E. Ltd Soci Terzi |
49,00 51,00 |
P.N. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Liberty National Development Co Llc | Wilmington (USA) |
USA | USD | 0(a) | Eni Oil & Gas Inc Soci Terzi |
32,50 67,50 |
P.N. | |
| Llc "Westgasinvest"(†) | Lviv (Ucraina) |
Ucraina | UAH | 2.000.000 | Eni Ukraine Hold. BV Soci Terzi |
50,01 49,99 |
P.N. | |
| Mediterranean Gas Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Mellitah Oil & Gas BV(†) | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Libia | EUR | 20.000 | Eni North Africa BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Nile Delta Oil Co Nidoco | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
37,50 62,50 |
Co. | |
| North Bardawil Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Exploration BV Soci Terzi |
30,00 70,00 |
Co. | |
| North El Burg Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc SpA Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Petrobel Belayim Petroleum Co(†) | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| PetroBicentenario SA(†) | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 379.000.000 | Eni Lasmo Plc Soci Terzi |
40,00 60,00 |
P.N. | |
| PetroJunín SA(†) | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 2.402.100.000 | Eni Lasmo Plc Soci Terzi |
40,00 60,00 |
P.N. | |
| PetroSucre SA | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 220.300.000 | Eni Venezuela BV Soci Terzi |
26,00 74,00 |
P.N. | |
| Pharaonic Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Port Said Petroleum Co(†) | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Raml Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
22,50 77,50 |
Co. | |
| Ras Qattara Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
37,50 62,50 |
Co. | |
| Rovuma Basin LNG Land Limitada(†) | Maputo (Mozambico) |
Mozambico | MZN | 140.000 | Mozambique Rovuma Venture SpA Soci Terzi |
33,33 66,67 |
Co. | |
| Shatskmorneftegaz Sàrl(†) | Lussemburgo (Lussemburgo) |
Russia | USD | 20.000 | Eni Energy Russia BV Soci Terzi |
33,33 66,67 |
P.N. | |
| Shorouk Petroleum Company | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
30,00 70,00 |
Co. | |
| Société Centrale Electrique du Congo SA |
Pointe-Noire (Repubblica del Congo) |
Repubblica del Congo |
XAF | 44.732.000.000 | Eni Congo SA Soci Terzi |
20,00 80,00 |
P.N. | |
| Société Italo Tunisienne d'Exploitation Pétrolière SA(†) |
Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 5.000.000 | Eni Tunisia BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Sodeps - Société de Developpement et d'Exploitation du Permis du Sud SA(†) |
Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 100.000 | Eni Tunisia BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| Tapco Petrol Boru Hatti Sanayi ve Ticaret AS(†) |
Istanbul (Turchia) |
Turchia | TRY | 9.850.000 | Eni International BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Tecninco Engineering Contractors Llp(†) |
Aksai (Kazakhstan) |
Kazakhstan | KZT | 29.478.455 | EniProgetti SpA Soci Terzi |
49,00 51,00 |
P.N. | |
| Thekah Petroleum Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Exploration BV Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Unimar Llc(†) | Houston (USA) |
USA | USD | 0(a) | Eni America Ltd Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
| United Gas Derivatives Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | USD | 195.000.000 | Eni International BV Soci Terzi |
33,33 66,67 |
P.N. | |
| VIC CBM Ltd(†) | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | USD | 1.315.912 | Eni Lasmo Plc Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Virginia Indonesia Co CBM Ltd(†) | Londra (Regno Unito) |
Indonesia | USD | 631.640 | Eni Lasmo Plc Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Virginia Indonesia Co Llc | Wilmington (USA) |
Indonesia | USD | 10 | Unimar Llc | 100,00 | ||
| Virginia International Co Llc | Wilmington (USA) |
Indonesia | USD | 10 | Unimar Llc | 100,00 | ||
| West Ashrafi Petroleum Co(†) (in liquidazione) |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Exploration BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
Co. | |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
(a) Azioni senza valore nominale.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Mariconsult SpA(†) | Milano | Italia | EUR | 120.000 | Eni SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Società EniPower Ferrara Srl(†) | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 140.000.000 | EniPower SpA Soci Terzi |
51,00 49,00 |
51,00 | J.O. |
| Transmed SpA(†) | Milano | Italia | EUR | 240.000 | Eni SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Blue Stream Pipeline Co BV(†) | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Russia | USD | 22.000 | Eni International BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
50,00 | J.O. |
| Gas Distribution Company of Thessaloniki - Thessaly SA(†) |
Ampelokipi Menemi (Grecia) |
Grecia | EUR | 247.127.605 | Eni gas e luce SpA Soci Terzi |
49,00 51,00 |
P.N. | |
| Gas Supply Company of Thessaloniki - Thessalia SA(†) |
Thessaloniki (Grecia) |
Grecia | EUR | 13.761.788 | Eni gas e luce SpA Soci Terzi |
49,00 51,00 |
P.N. | |
| GreenStream BV(†) | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Libia | EUR | 200.000.000 | Eni North Africa BV Soci Terzi |
50,00 50,00 |
50,00 | J.O. |
| Premium Multiservices SA | Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 200.000 | Sergaz SA Soci Terzi |
49,99 50,01 |
P.N. | |
| SAMCO Sagl | Lugano (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 20.000 | Eni International BV Transmed. Pip. Co Ltd Soci Terzi |
5,00 90,00 5,00 |
P.N. | |
| Transmediterranean Pipeline Co Ltd(†)(19) St. Helier | (Jersey) | Jersey | USD | 10.310.000 | Eni SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
50,00 | J.O. |
| Turul Gázvezeték Építõ es Vagyonkezelõ Részvénytársaság(†) |
Tatabànya (Ungheria) |
Ungheria | HUF | 404.000.000 | Tigáz Zrt Soci Terzi |
58,42 41,58 |
P.N. | |
| Unión Fenosa Gas SA(†) | Madrid (Spagna) |
Spagna | EUR | 32.772.000 | Eni SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
(19) Società localizzata in uno Stato o territorio a regime fiscale privilegiato di cui all'art. 167, comma 4 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917: il reddito di competenza di Gruppo è soggetto a tassazione in Italia. Partecipazione considerata di controllo ex art. 167, comma 3 del TUIR.
Refining & Marketing
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Arezzo Gas SpA(†) | Arezzo | Italia | EUR | 394.000 | Eni Fuel SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| CePIM Centro Padano Interscambio Merci SpA |
Fontevivo (PR) | Italia | EUR | 6.642.928,32 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
34,93 65,07 |
P.N. | |
| Consorzio Operatori GPL di Napoli | Napoli | Italia | EUR | 102.000 | Eni Fuel SpA Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Costiero Gas Livorno SpA(†) | Livorno | Italia | EUR | 26.000.000 | Eni Fuel SpA Soci Terzi |
65,00 35,00 |
65,00 | J.O. |
| Disma SpA | Segrate (MI) | Italia | EUR | 2.600.000 | Eni Fuel SpA Soci Terzi |
25,00 75,00 |
P.N. | |
| PETRA SpA(†) | Ravenna | Italia | EUR | 723.100 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Petroven Srl(†) | Genova | Italia | EUR | 156.000 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
68,00 32,00 |
68,00 | J.O. |
| Porto Petroli di Genova SpA | Genova | Italia | EUR | 2.068.000 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
40,50 59,50 |
P.N. | |
| Raffineria di Milazzo ScpA(†) | Milazzo (ME) | Italia | EUR | 171.143.000 | Eni SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
50,00 | J.O. |
| SeaPad SpA(†) | Genova | Italia | EUR | 12.400.000 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
80,00 20,00 |
P.N. | |
| Seram SpA | Fiumicino (RM) | Italia | EUR | 852.000 | Eni SpA Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Sigea Sistema Integrato Genova Arquata SpA |
Genova | Italia | EUR | 3.326.900 | Ecofuel SpA Soci Terzi |
35,00 65,00 |
P.N. | |
| Termica Milazzo Srl(†) | Milazzo (ME) | Italia | EUR | 100.000 | Raff. Milazzo ScpA | 100,00 | 50,00 | J.O. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
358
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| AET - Raffineriebeteiligungsgesellschaft mbH(†) |
Schwedt (Germania) |
Germania | EUR | 27.000 | Eni Deutsch. GmbH Soci Terzi |
33,33 66,67 |
P.N. | |
| Bayernoil Raffineriegesellschaft mbH(†) |
Vohburg (Germania) |
Germania | EUR | 10.226.000 | Eni Deutsch. GmbH Soci Terzi |
20,00 80,00 |
20,00 | J.O. |
| City Carburoil SA(†) | Rivera (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 6.000.000 | Eni Suisse SA Soci Terzi |
49,91 50,09 |
P.N. | |
| Egyptian International Gas Technology Co |
Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 100.000.000 | Eni International BV Soci Terzi |
40,00 60,00 |
Co. | |
| ENEOS Italsing Pte Ltd | Singapore (Singapore) |
Singapore | SGD | 12.000.000 | Eni International BV Soci Terzi |
22,50 77,50 |
P.N. | |
| FSH Flughafen Schwechat Hydranten-Gesellschaft OG |
Vienna (Austria) |
Austria | EUR | 7.798.020,99 | Eni Marketing A. GmbH Eni Mineralölh. GmbH Eni Austria GmbH Soci Terzi |
14,56 14,56 14,56 56,32 |
Co. | |
| Fuelling Aviation Services GIE | Tremblay en France (Francia) |
Francia | EUR | 1 | Eni France Sàrl Soci Terzi |
25,00 75,00 |
Co. | |
| Mediterranée Bitumes SA | Tunisi (Tunisia) |
Tunisia | TND | 1.000.000 | Eni International BV Soci Terzi |
34,00 66,00 |
P.N. | |
| Routex BV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Paesi Bassi | EUR | 67.500 | Eni International BV Soci Terzi |
20,00 80,00 |
P.N. | |
| Saraco SA | Meyrin (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 420.000 | Eni Suisse SA Soci Terzi |
20,00 80,00 |
Co. | |
| Supermetanol CA(†) | Jose Puerto La Cruz (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 12.086.744,84 | Ecofuel SpA Supermetanol CA Soci Terzi |
34,51 (a) 30,07 35,42 |
50,00 | J.O. |
| TBG Tanklager Betriebsgesellschaft GmbH(†) |
Salisburgo (Austria) |
Austria | EUR | 43.603,70 | Eni Marketing A. GmbH Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Weat Electronic Datenservice GmbH | Düsseldorf (Germania) |
Germania | EUR | 409.034 | Eni Deutsch. GmbH Soci Terzi |
20,00 80,00 |
P.N. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
(a) Quota di Controllo: Ecofuel SpA 50,00
Soci Terzi 50,00
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Brindisi Servizi Generali Scarl | Brindisi | Italia | EUR | 1.549.060 | Versalis SpA Syndial SpA EniPower SpA Soci Terzi |
49,00 20,20 8,90 21,90 |
P.N. | |
| IFM Ferrara ScpA | Ferrara | Italia | EUR | 5.270.466 | Versalis SpA Syndial SpA S.E.F. Srl Soci Terzi |
19,74 11,58 10,70 57,98 |
P.N. | |
| Matrìca SpA(†) | Porto Torres (SS) |
Italia | EUR | 37.500.000 | Versalis SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | |
| Newco Tech SpA(†) | Novara | Italia | EUR | 179.000 | Versalis SpA Genomatica Inc |
80,00 20,00 |
P.N. | |
| Novamont SpA | Novara | Italia | EUR | 13.333.500 | Versalis SpA Soci Terzi |
25,00 75,00 |
P.N. | |
| Priolo Servizi ScpA | Melilli (SR) |
Italia | EUR | 28.100.000 | Versalis SpA Syndial SpA Soci Terzi |
33,11 4,61 62,28 |
P.N. | |
| Ravenna Servizi Industriali ScpA | Ravenna | Italia | EUR | 5.597.400 | Versalis SpA EniPower SpA Ecofuel SpA Soci Terzi |
42,13 30,37 1,85 25,65 |
P.N. | |
| Servizi Porto Marghera Scarl | Porto Marghera (VE) |
Italia | EUR | 8.695.718 | Versalis SpA Syndial SpA Soci Terzi |
48,44 38,39 13,17 |
P.N. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Lotte Versalis Elastomers Co Ltd(†) | Yeosu (Corea del Sud) |
Corea del Sud | KRW 301.800.000.000 | Versalis SpA Soci Terzi |
50,00 50,00 |
P.N. | ||
| Versalis Zeal Ltd(†) | Takoradi (Ghana) |
Ghana | GHS | 5.650.000 | Versalis International SA Soci Terzi |
80,00 20,00 |
P.N. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | di pertinenza Eni % Consolidata |
consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Filatura Tessile Nazionale Italiana - FILTENI SpA (in liquidazione) |
Ferrandina (MT) | Italia | EUR | 4.644.000 | Syndial SpA Soci Terzi |
59,56 (a) 40,44 |
Co. | |
| Ottana Sviluppo ScpA (in liquidazione) |
Nuoro | Italia | EUR | 516.000 | Syndial SpA Soci Terzi |
30,00 70,00 |
P.N. | |
| Saipem SpA(#)(†) | San Donato Milanese (MI) |
Italia | EUR | 2.191.384.693 | Eni SpA Saipem SpA Soci Terzi |
30,54 (b) 1,48 67,98 |
P.N. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(#) Società con azioni quotate nei mercati regolamentati italiani o di altri Paesi dell'UE.
(†) L'impresa è a controllo congiunto.
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l'Innovazione |
Pisa | Italia | EUR | 135.000 | Eni SpA Soci Terzi |
20,00 80,00 |
Co. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Administradora del Golfo de Paria Este SA | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 100 | Eni Venezuela BV Soci Terzi |
19,50 80,50 |
Co. |
| Brass LNG Ltd | Lagos (Nigeria) |
Nigeria | USD | 1.000.000 | Eni Int. NA NV Sàrl Soci Terzi |
20,48 79,52 |
Co. |
| Darwin LNG Pty Ltd | West Perth (Australia) |
Australia | AUD | 692.507.924,87 | Eni G&P LNG Aus. BV Soci Terzi |
10,99 89,01 |
Co. |
| New Liberty Residential Co Llc | West Trenton (USA) |
USA | USD | 0(a) | Eni Oil & Gas Inc Soci Terzi |
17,50 82,50 |
Co. |
| Nigeria LNG Ltd | Port Harcourt (Nigeria) |
Nigeria | USD | 1.138.207.000 | Eni Int. NA NV Sàrl Soci Terzi |
10,40 89,60 |
Co. |
| Norsea Pipeline Ltd | Woking Surrey (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 7.614.062 | Eni SpA Soci Terzi |
10,32 89,68 |
Co. |
| North Caspian Operating Co NV | Amsterdam (Paesi Bassi) |
Kazakhstan | EUR | 128.520 | Agip Caspian Sea BV Soci Terzi |
16,81 83,19 |
Co. |
| OPCO - Sociedade Operacional Angola LNG SA | Luanda (Angola) |
Angola | AOA | 7.400.000 | Eni Angola Prod. BV Soci Terzi |
13,60 86,40 |
Co. |
| Petrolera Güiria SA | Caracas (Venezuela) |
Venezuela | VEF | 1.000.000 | Eni Venezuela BV Soci Terzi |
19,50 80,50 |
Co. |
| Point Fortin LNG Exports Ltd | Port of Spain (Trinidad e Tobago) |
Trinidad e Tobago |
USD | 10.000 | Eni T&T Ltd Soci Terzi |
17,31 82,69 |
Co. |
| SOMG - Sociedade de Operações e Manutenção de Gasodutos SA |
Luanda (Angola) |
Angola | AOA | 7.400.000 | Eni Angola Prod. BV Soci Terzi |
13,60 86,40 |
Co. |
| Torsina Oil Co | Il Cairo (Egitto) |
Egitto | EGP | 20.000 | Ieoc Production BV Soci Terzi |
12,50 87,50 |
Co. |
| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Angola LNG Supply Services Llc | Wilmington (USA) |
USA | USD | 19.278.782 | Eni USA Gas M. Llc Soci Terzi |
13,60 86,40 |
Co. |
| Norsea Gas GmbH | Emden (Germania) |
Germania | EUR | 1.533.875,64 | Eni International BV Soci Terzi |
13,04 86,96 |
Co. |

| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| BFS Berlin Fuelling Services GbR | Amburgo (Germania) |
Germania | EUR | 91.139 | Eni Deutsch. GmbH Soci Terzi |
12,50 87,50 |
Co. |
| Compania de Economia Mixta "Austrogas" | Cuenca (Ecuador) |
Ecuador | USD | 3.028.749 | Eni Ecuador SA Soci Terzi |
13,31 86,69 |
Co. |
| Dépôt Pétrolier de Fos SA | Fos-Sur-Mer (Francia) |
Francia | EUR | 3.954.196,40 | Eni France Sàrl Soci Terzi |
16,81 83,19 |
Co. |
| Dépôt Pétrolier de la Côte d'Azur SAS | Nanterre (Francia) |
Francia | EUR | 207.500 | Eni France Sàrl Soci Terzi |
18,00 82,00 |
Co. |
| Joint Inspection Group Ltd | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 0(a) | Eni SpA Soci Terzi |
12,50 87,50 |
Co. |
| S.I.P.G. Société Immobilier Pétrolier de Gestion Snc |
Tremblay en France (Francia) |
Francia | EUR | 40.000 | Eni France Sàrl Soci Terzi |
12,50 87,50 |
Co. |
| Sistema Integrado de Gestion de Aceites Usados |
Madrid (Spagna) |
Spagna | EUR | 175.713 | Eni Iberia SLU Soci Terzi |
15,44 84,56 |
Co. |
| Tanklager - Gesellschaft Tegel (TGT) GbR | Amburgo (Germania) |
Germania | EUR | 8.898 | Eni Deutsch. GmbH Soci Terzi |
12,50 87,50 |
Co. |
| TAR - Tankanlage Ruemlang AG | Ruemlang (Svizzera) |
Svizzera | CHF | 3.259.500 | Eni Suisse SA Soci Terzi |
16,27 83,73 |
Co. |
| Tema Lube Oil Co Ltd | Accra (Ghana) |
Ghana | GHS | 258.309 | Eni International BV Soci Terzi |
12,00 88,00 |
Co. |
Corporate e società finanziarie

| Denominazione | Sede legale | Sede operativa | Valuta | Capitale | Soci | % Possesso | consolidamento di valutazione(*) Metodo di o criterio |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| OGCI Climate Investments Llp | Londra (Regno Unito) |
Regno Unito | GBP | 0(b) | Eni UK Ltd Soci Terzi |
14,29 85,71 |
Co. |
(*) C.I. = consolidamento integrale, J.O. = joint operation, P.N. = valutazione al patrimonio netto, Co. = valutazione al costo, F.V. = valutazione al fair value.
(a) Quota di Controllo: Eni SpA 10,08
Soci Terzi 89,92
(b) Azioni senza valore nominale.
2017
| Coral South FLNG DMCC | Dubai | Exploration & Production | Costituzione |
|---|---|---|---|
| Eni Abu Dhabi BV | Amsterdam | Exploration & Production | Sopravvenuta rilevanza |
| Eni gas e luce SpA | San Donato Milanese (MI) | Gas & Power | Sopravvenuta rilevanza |
| Eni Lubricants Trading (Shanghai) Co Ltd | Shanghai | Refining & Marketing | Sopravvenuta rilevanza |
| Eni Montenegro BV | Amsterdam | Exploration & Production | Sopravvenuta rilevanza |
| Eni New Energy SpA | San Donato Milanese (MI) | Altre Attività | Sopravvenuta rilevanza |
| Eni Oman BV | Amsterdam | Exploration & Production | Sopravvenuta rilevanza |
| Burren Energy (Services) Ltd (in liquidazione) | Londra | Exploration & Production | Cancellazione |
|---|---|---|---|
| Burren Energy Ltd (in liquidazione) | Nicosia | Exploration & Production | Cancellazione |
| Coral South FLNG DMCC | Dubai | Exploration & Production | Cessione del controllo |
| Distrigas LNG Shipping SA | Bruxelles | Gas & Power | Cancellazione |
| Eni Dación BV | Amsterdam | Exploration & Production | Sopravvenuta irrilevanza |
| Eni G&P France BV (in liquidazione) | Amsterdam | Gas & Power | Cancellazione |
| Eni Gas & Power NV | Vilvoorde | Gas & Power | Cessione |
| Eni RD Congo SA | Kinshasa | Exploration & Production | Sopravvenuta irrilevanza |
| Eni Wind Belgium NV | Vilvoorde | Gas & Power | Cessione |
| Petrolig Srl (in liquidazione) | Genova | Refining & Marketing | Cancellazione |
|---|---|---|---|
| Servizi Milazzo Srl | Milazzo (ME) | Refining & Marketing | Fusione |
L'Assemblea del 7 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €3.119.992,67 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di distribuire agli azionisti un dividendo di €1.000.000, portando a nuovo l'utile residuo di €1.963.993,04. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza, pari a €510.000, in data 30 giugno 2017.
In data 30 giugno 2017, nell'ambito del conferimento del ramo d'azienda denominato "Retail Market Gas & Power", Eni ha conferito la totalità della propria quota partecipativa alla controllata Eni gas e luce SpA.
L'Assemblea del 21 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €6.936.540,52 e ha deliberato di incrementare la riserva per copertura perdite di €7.800.000 e di coprire la perdita mediante utilizzo della riserva per copertura perdite. In pari data, Eni ha versato €7.800.000.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 2.000.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €2.000.000.
L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €35.587.933 e ha deliberato di distribuire un dividendo di €65.000.000, pari a €0,65 per azione, utilizzando allo scopo parte delle riserve distribuibili per €29.412.067. Eni ha incassato una prima tranche di dividendo, pari a €25.000.000, in data 19 maggio 2017, una seconda tranche pari a €20.000.000 in data 20 settembre 2017 ed una terza tranche, pari a €20.000.000, in data 20 dicembre 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 100.000.000 azioni del valore nominale di €0,52, pari al 100% del capitale sociale di €52.000.000.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €1.239.950,90 e ne ha deliberato il riporto a nuovo. L'Assemblea ha altresì deliberato la modifica degli art. 2, 16 e 22 dello statuto sociale. In particolare la modifica dell'art. 2 ha legittimato gli azionisti che non hanno concorso all'approvazione della deliberazione, ad esercitare il diritto di recesso ai sensi dell'art 2437 bis del Codice Civile, ad un valore di liquidazione determinato in €1,30 per ciascuna azione. In data 21 luglio 2017, Eni ha acquistato n. 39.963 azioni oggetto di recesso, pari allo 0,0243% del capitale sociale, per un corrispettivo di €51.951,90.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 163.914.830 azioni a n. 163.954.793 azioni del valore nominale di €0,52, pari al 99,67148% del capitale sociale di €85.537.498,80.
L'Assemblea del 7 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude l'utile di €17.263.677,65 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di portare a nuovo l'utile residuo di €13.223.677,65.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 20.200.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €20.200.000.
L'Assemblea del 3 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €20.308,61 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di portare a nuovo l'utile residuo di €19.293,17.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 4.000.000 azioni del valore nominale di €0,84, pari al 100% del capitale sociale di €3.360.000.
In data 12 dicembre 2017 è stata costituita la società Eni Energia Srl con un capitale sociale di €10.000, rappresentato da n. 1 quota del valore nominale di €10.000. Eni, in qualità di unico socio, ha versato la somma di €100.000, di cui €10.000 ad integrale sottoscrizione del capitale sociale e €90.000 da destinarsi ad altre riserve.
La partecipazione nella società al 31 dicembre 2017 è rappresentata da n. 1 quota del valore nominale di €10.000, pari al 100% del capitale sociale di €10.000.
L'Assemblea del 7 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di \$122.948.952 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di portare a nuovo l'utile residuo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 2.336.101 azioni del valore nominale di \$356, pari al 33,61262% del capitale sociale di \$2.474.225.632.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €1.725.500 e ne ha deliberato il riporto a nuovo, previo accantonamento alla riserva legale.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 58.944.310 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €58.944.310.
L'Assemblea del 6 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €213.310,88 e ne ha deliberato la copertura mediante utilizzo per pari importo della riserva copertura perdite future. L'Assemblea del 12 giugno 2017 ha deliberato un aumento del capitale sociale di €743.344.008 mediante emissione di n. 743.344.008 azioni ordinarie del valore nominale di €1 cadauna, con sovrapprezzo azionario di €791.555.303, per complessivi €1.534.899.311 riservati al socio unico Eni che le ha liberate mediante conferimento in natura del ramo d'azienda "Retail Market Gas & Power".
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 6.655.992 azioni a n. 750.000.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €750.000.000.
In data 7 giugno 2017, Eni ha acquisito da Eni Gas & Power France BV la partecipazione in n. 4.271.318 azioni del valore nominale di €7, pari al 99,87182% del capitale sociale di €29.937.600 di Eni Gas & Power France SA per un importo di €259.000.000. In data 30 giugno 2017, nell'ambito del conferimento del ramo d'azienda denominato "Retail Market Gas & Power", Eni ha conferito la totalità delle azioni in suo possesso alla controllata Eni gas e luce SpA.
Nel corso del 2017, sono divenuti effettivi gli esiti della delibera Assembleare del 22 dicembre 2016 relativa alla riduzione della riserva legale di €27.579.945 e alla riduzione del capitale sociale da €413.248.823,14 a €31.925.264 senza riduzione del numero di azioni. In data 10 marzo 2017, Eni ha incassato la somma di €27.579.945. In data 21 marzo 2017, Eni ha incassato la somma di €381.323.559,14. L'Assemblea del 6 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €32.482.762,37 e ne ha deliberato la relativa distribuzione. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza pari a €32.482.721,40 in data 20 aprile 2017. In data 19 maggio 2017, Eni ha acquistato n. 1 azione, pari al restante 0,00013% del capitale sociale, per un corrispettivo di €368,15. Il Consiglio di Amministrazione del 4 luglio 2017 ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo di €40.000.000. Eni ha incassato il dividendo in data 6 luglio 2017. In data 10 luglio 2017, Eni ha ceduto n. 792.877 azioni ordinarie, pari al 100% del capitale sociale, un corrispettivo di €302.096.667.
L'Assemblea del 11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €45.887,48 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di distribuire agli azionisti un dividendo di €43.600, portando a nuovo l'utile residuo di €3,01. Eni ha incassato il dividendo in data 20 aprile 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in una quota pari al 100% del capitale sociale di €120.000.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €16.825.979,33 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 500.000.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €500.000.000.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di \$691.921 migliaia e ne ha deliberato la distribuzione, in una o più tranche, a titolo di dividendo. Eni ha incassato il dividendo in data 18 settembre 2017. L'Assemblea del 28 giugno 2017 ha deliberato un aumento del capitale proprio di \$800.000 migliaia, a titolo di sovrapprezzo. In data 5 luglio 2017, Eni ha versato la somma di \$800.000 migliaia. L'Assemblea ha altresì deliberato di distribuire un dividendo di \$2.300.000 migliaia. Eni ha incassato una prima tranche di dividendo, pari a \$800.000 migliaia, in data 5 luglio 2017 e le restanti quote nel periodo luglio-novembre 2017. L'Assemblea del 13 dicembre 2017 ha deliberato un aumento del capitale proprio di \$1.200.000 migliaia, a titolo di sovrapprezzo. In pari data, Eni ha versato la somma di \$1.200.000 migliaia. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 128.336.685 azioni del valore nominale di €5, pari al 100% del capitale sociale di €641.683.425.
L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di £870.020 e ne ha deliberato l'attribuzione a riserva. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 49.999 azioni del valore nominale di £1, pari al 99,998% del capitale sociale di £50.000.
L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con un utile di \$557.673.000 e ne ha deliberato il trasferimento a riserve. L'Assemblea del 2 febbraio 2017 ha deliberato la restituzione all'azionista di maggioranza Eni di una quota delle riserve in conto capitale precedentemente versate pari a \$750.000.000. In pari data, Eni ha incassato la somma \$750.000.000.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 750.049.999 azioni del valore nominale di £1, pari al 99,99999% del capitale sociale di £750.050.000.
L'Assemblea del 7 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €54.621.788,87 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 5.200.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €5.200.000.
L'Assemblea del 11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €2.895.858,81 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo per pari importo della riserva copertura perdite future.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 200.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €200.000.
L'Assemblea del 24 novembre 2017 ha deliberato la costituzione di una riserva in conto capitale di €15.000.000 mediante versamento dell'azionista di pari importo. In data 5 dicembre 2017, Eni ha versato l'importo di €15.000.000.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 5.000 azioni prive di indicazione del valore nominale, pari al 100% del capitale sociale di €5.000.000.
L'Assemblea del 7 febbraio 2017 ha approvato la costituzione di una riserva in conto capitale di \$170.000.000 mediante versamento pro-quota degli azionisti. In data 7 febbraio 2017, Eni ha versato la quota di propria spettanza di \$108.556.832,69.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di \$506.849.000 e ne ha deliberato il riporto a nuovo. L'Assemblea del 4 dicembre 2017 ha approvato la costituzione di una riserva in conto capitale di \$160.000.000 mediante versamento pro-quota agli azionisti. In data 18 dicembre 2017 Eni ha versato la quota di propria spettanza di \$102.171.136,65.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 2.000 azioni del valore nominale di \$50.000, pari al 63,85696% del capitale sociale di \$156.600.000.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €111.855.218,55 e ha deliberato di distribuire agli azionisti, previo accantonamento alla riserva legale, un dividendo di €100.164.471,99, pari a €0,106 per azione, portando a nuovo l'utile residuo di €6.097.985,63. Eni ha incassato il dividendo in data 26 aprile 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 944.947.849 azioni del valore nominale di €1 pari al 100% del capitale sociale di €944.947.849.
A partire dal 1° gennaio 2017, in attuazione della delibera assembleare del 12 dicembre 2016, la società ha modificato la denominazione sociale in "EniProgetti SpA". L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €5.458.861,45 e ha deliberato di distribuire un dividendo di €5.456.000, pari a €13,64 per azione, portando a nuovo l'utile residuo per €2.861,45. Eni ha incassato il dividendo in data 15 settembre 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 400.000 azioni del valore nominale di €5,16, pari al 100% del capitale sociale di €2.064.000.
L'Assemblea del 30 marzo 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €7.388.620,63 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo delle riserve disponibili per €1.528.858,05, in particolare mediante utilizzo della riserva di utili portati a nuovo per €584.803,80, della riserva facoltativa per €330.558,49, della riserva per operazioni di business combination under common control per €210.115,41, della riserva ex art. 13 del D. Lgs. 124/1993 per €13.083 e della riserva legale per €390.297,35. L'Assemblea ha altresì deliberato di costituire una riserva per copertura perdite di €7.600.000 e di coprire la perdita residua di €5.859.762,58 mediante utilizzo per pari importo della riserva per copertura perdite. In pari data, Eni ha versato €7.600.000.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 2.602.213 azioni del valore nominale di €5,16, pari al 100% del capitale sociale di €13.427.419,08.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €623.464,45 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo per pari importo della riserva copertura perdite future.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 6.841.517 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €6.841.517.
In data 3 febbraio 2017, Eni ha acquistato n. 3.161.650 azioni del valore nominale di €1, pari al restante 5,2662% del capitale sociale, dalla Eni Gas & Power NV, per un corrispettivo di €43.200.000. L'Assemblea del 30 marzo 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €119.095.475,16, e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di distribuire un dividendo di €113.140.701,40, pari a €1,8845 per azione. Eni ha incassato il dividendo in data 28 aprile 2017. L'Assemblea ha altresì deliberato di coprire le perdite pregresse mediante l'utilizzo della riserva per avanzo di fusione pari a €456.303,56 e l'utilizzo di parte della riserva per sovrapprezzo azioni per €111.286.953,84.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 56.875.000 azioni a 60.036.650 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €60.036.650.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €41.291.015,32 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo integrale della riserva copertura perdite future per €24.513.283,56 e mediante utilizzo di parte della riserva in conto capitale per €16.777.731,76.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 10.000.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €10.000.000.
L'Assemblea del 12 aprile 2017 ha approvato il bilancio intermedio di liquidazione al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €7.423 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 120.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €120.000.
L'Assemblea del 4 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €19.273.869 e ha deliberato di distribuire un dividendo di €34.020.400, pari a €0,17 per azione, utilizzando allo scopo parte della riserva sovrapprezzo azioni per €14.746.531. Eni ha incassato il dividendo in data 27 aprile 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 200.120.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €200.120.000.
L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €2.209.469,46 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo per pari importo di parte della riserva copertura perdite. L'Assemblea ha altresì deliberato la costituzione di una riserva in conto capitale di €2.000.000. Eni ha versato la somma di €2.000.000 in data 30 novembre 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 18.331 azioni del valore nominale di €1.000, pari al 100% del capitale sociale di €18.331.000.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con una perdita di €29.627.565,39 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo per pari importo di parte della riserva legale.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 240.900.000 azioni del valore nominale di €1 pari al 100% del capitale sociale di €240.900.000.
L'Assemblea del 12 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €98.895.241,59 e ha deliberato di coprire la perdita mediante l'utilizzo della riserva di utili portati a nuovo per €967.347,91 e l'utilizzo della riserva per copertura perdite future per €97.927.893,68. L'Assemblea ha inoltre deliberato l'aumento della riserva per copertura perdite future per €80.000.000 mediante versamento dell'azionista di pari importo. In data 13 aprile 2017, Eni ha versato la somma di €80.000.000.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 15.000.000 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €15.000.000.
Nell'ambito del riassetto delle attività finanziarie di Eni Adfin SpA, con efficacia dal 1° ottobre 2017, Eni ha acquisito il ramo d'azienda "Servizi di supporto alle attività transazionali e finanziarie di Eni e gestione delle partecipazioni" da Eni Adfin SpA. Per effetto di tale operazione, Eni ha acquisito la partecipazione diretta in Serfactoring SpA.
La partecipazione nella società al 31 dicembre 2017 è rappresentata da n. 490.000 azioni del valore nominale di €5,16, pari al 49% del capitale sociale di €5.160.000.
L'Assemblea del 7 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €18.580.734,51 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 79.817.238 azioni del valore nominale di €1, pari al 100% del capitale sociale di €79.817.238.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €5.351 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 26.115.385 azioni del valore nominale di €0,52, pari al 100% del capitale sociale di €13.580.000,20.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €4.915.235 e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rima-
sta immutata in n. 73.013.797 azioni del valore nominale di €0,33, pari al 99,96413% del capitale sociale di €24.103.200.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €252.042.012,21 e ha deliberato di coprire la perdita mediante riduzione del capitale sociale da €422.269.480,70 a €170.227.468,49. L'Assemblea ha altresì deliberato di aumentare il capitale sociale da €170.227.468,49 a €424.818.703,05 mediante l'emissione di n. 397.798.804 nuove azioni prive di indicazione del valore nominale, da offrire in opzione agli azionisti a pagamento in ragione di n. 1 azione di nuova emissione ogni n. 1 azione posseduta. In data 5 aprile 2017, Eni ha sottoscritto n. 397.798.326 azioni prive di indicazione del valore nominale. A completa liberazione delle azioni sottoscritte, Eni ha versato €254.590.928,64. In data 8 maggio 2017, Eni ha sottoscritto n. 470 azioni prive di indicazione del valore nominale, non optate da soci terzi. A completa liberazione delle azioni sottoscritte, Eni ha versato €300,80.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 397.798.326 azioni a n. 795.597.122 azioni prive di indicazione del valore nominale, pari al 99,99994%% del capitale sociale di €424.818.703,05.
L'Assemblea del 27 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con una perdita di 931.411.000 fiorini ungheresi e ne ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 33.602.138 azioni del valore nominale di 250 fiorini ungheresi, pari al 98,99204% del capitale sociale di 8.486.070.500 fiorini ungheresi.
L'Assemblea del 5 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €86.593.745,93 e ha deliberato di distribuire agli azionisti un dividendo di €86.593.770, pari a €788,65 per azione, utilizzando allo scopo utili portati a nuovo di €593,80 e portando a nuovo l'utile residuo di €569,73. Eni ha incassato il dividendo in data 20 aprile 2017.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 109.800 azioni del valore nominale di €10, pari al 100% del capitale sociale di €1.098.000.
L'Assemblea del 12 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €149.795.304 e ne ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, il riporto a nuovo per €142.305.539.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 1.364.790.000 azioni prive di indicazione del valore nominale, pari al 100% del capitale sociale di €1.364.790.000.
In data 26 gennaio 2017, in relazione al processo di liberalizzazione del mercato del gas in Grecia, l'Assemblea straordinaria ha deliberato la riduzione del capitale sociale da €266.309.200 a €247.127.605 mediante il trasferimento della propria quota partecipativa in Gas Supply Thessaloniki – Thessaly SA al socio Eni per n. 6.743.276 azioni ordinarie del valore nominale di €1 per azione, pari al 49% del capitale sociale, e al socio terzo per n. 7.018.512 azioni ordinarie del valore nominale di €1 per azione, pari al 51% del capitale sociale, iscrivendo la differenza di €5.419.807 alla riserva sovrapprezzo azioni. L'Assemblea del 15 giugno 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €26.383.948,66, e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale e alla riserva straordinaria, di distribuire agli azionisti un dividendo di €25.472.309. In data 30 giugno 2017, nell'ambito del conferimento del ramo d'azienda denominato "Retail Market Gas & Power", Eni ha conferito alla controllata Eni gas e luce SpA la totalità delle azioni in suo possesso ed il credito relativo ai dividendi deliberati dall'Assemblea del 15 giugno 2017.
In data 26 gennaio 2017, in relazione al processo di liberalizzazione del mercato del gas in Grecia, è avvenuto il trasferimento della totalità delle azioni precedentemente detenute dalla Gas Distribution Company of Thessaloniki-Thessaly SA ad Eni per n. 6.743.276 azioni ordinarie del valore nominale di €1, pari al 49% del capitale sociale, e ad un socio terzo n. 7.018.512 azioni ordinarie del valore nominale di €1, pari al 51% del capitale sociale ad un socio terzo. L'Assemblea del 15 giugno 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €1.285.465,48, e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale e alla riserva straordinaria, di distribuire un dividendo di €826.758,95. In data 30 giugno 2017, nell'ambito del conferimento del ramo d'azienda denominato "Retail Market Gas & Power", Eni ha conferito alla controllata Eni gas e luce SpA la totalità delle azioni in suo possesso ed il credito relativo ai dividendi deliberati dall'Assemblea del 15 giugno 2017.
L'Assemblea del 20 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €211.382,54 e ha deliberato di distribuire agli azionisti un dividendo di €227.486,25 pari a €113,743125 per azione, utilizzando allo scopo utili portati a nuovo di €16.103,71. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di €113.743,12 in data 19 maggio 2017. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 1.000 azioni del valore nominale di €60 pari al 50% del capitale sociale di €120.000.
L'Assemblea del 28 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €807.901.671,10 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni per €700.799.976,77, della riserva da operazioni under common control per €38.627.722,40 e della riserva per avanzo di fusione per €68.473.971,93. L'Assemblea ha altresì deliberato il raggruppamento delle n. 10.109.668.270 azioni ordinarie e delle n. 106.126 azioni di risparmio, rispettivamente in n. 1.010.966.827 nuove azioni ordinarie e n. 10.612 nuove azioni di risparmio, nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria ogni 10 esistenti azioni ordinarie e di 1 nuova azione di risparmio ogni 10 azioni di risparmio esistenti, previo annullamento di n. 6 azioni di risparmio al solo fine della corretta quadratura dell'operazione e senza riduzione dell'ammontare complessivo del capitale sociale. In data 24 maggio 2017, Eni ha incassato €3,54 a titolo di liquidazione delle n. 9 azioni ordinarie di propria spettanza oggetto di frazionamento ad un prezzo di € 0,3928 ciascuna.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 3.087.679.689 azioni a n. 308.767.968 azioni ordinarie prive di indicazione del valore nominale, pari al 30,54153% del capitale sociale di €2.191.384.693.
L'Assemblea del 18 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €599.263 e ha deliberato, previo accantonamento alla riserva legale, di distribuire un dividendo di €300.000, pari a €50 per azione e di portare a nuovo l'utile residuo. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di €75.000 in data 27 settembre 2017. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 1.500 azioni del valore nominale di €142, pari al 25% del capitale sociale di €852.000.
L'Assemblea del 20 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €6.304.054,60 e ha deliberato di distribuire agli azionisti un dividendo di €6.304.050, pari a €26,266875 per azione e portando a nuovo l'utile residuo di €4,60. L'Assemblea ha altresì deliberato il riporto a nuovo della riserva ex art. 2426, comma. 8 bis del Codice Civile, divenuta disponibile, pari a €34.557. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di €3.152.025 in data 19 maggio 2017. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 120.000 azioni del valore nominale di €1 pari al 50% del capitale sociale di €240.000.
L'Assemblea straordinaria del 29 marzo 2017 ha deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario di \$45.879.500, tramite la riduzione della riserva sovrapprezzo azioni per pari importo. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di \$22.939.750 in data 20 aprile 2017. L'Assemblea del 12 luglio 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di \$21.515.841, e ha deliberato di distribuire agli azionisti un dividendo di \$21.531.587, pari a \$20,8841775 per azione, utilizzando allo scopo utili portati a nuovo di \$15.746. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di \$10.765.793,50 in data 20 luglio 2017. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 515.500 azioni del valore nominale di \$10, pari al 50% del capitale sociale di \$10.310.000.
L'Assemblea del 14 giugno 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €29.250.465,76 e ha deliberato il riporto a nuovo.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 273.100 azioni del valore nominale di €60 pari al 50% del capitale sociale di €32.772.000.
L'Assemblea del 10 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con la perdita di €25.158.329,26 e ha deliberato di coprire la perdita mediante utilizzo per pari importo della riserva in conto capitale. In data 13 dicembre 2017, Eni ha ceduto n. 7.142.857 azioni, pari al 35,714285% del capitale sociale, per un corrispettivo di \$2.772.140.787. Il Consiglio di Amministrazione della società in data 13 dicembre 2017 ha modificato la denominazione sociale in Mozambique Rovuma Venture SpA.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è variata da n. 14.285.714 azioni a n. 7.142.857 azioni del valore nominale di €1, pari al 35,714285% del capitale sociale di €20.000.000.
L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude con l'utile di €562.570,83 e ha deliberato di distribuire un dividendo di €6.170.000, pari a €2 per azione, utilizzando allo scopo parte della riserva sovrapprezzo azioni per €5.607.429,17. Eni ha incassato il dividendo di propria spettanza di €4.319.000 in data 10 maggio 2017. La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 2.159.500 azioni del valore nominale di €1, pari al 70% del capitale sociale di €3.085.000.
L'Assemblea del 2 maggio 2017 ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2016 che chiude in pareggio.
La partecipazione nella società rispetto al 31 dicembre 2016 è rimasta immutata in n. 175.000 azioni del valore nominale di €488,98, pari al 50% del capitale sociale di €171.143.000.
(1) Gli altri servizi di revisione forniti alla capogruppo da EY SpA sono relativi principalmente all'emissione negative assurance su relazione predisposta da Eni SpA sui pagamenti ai gover-
ni, alle verifiche sui riaddebiti dei costi/tariffe e alla revisione del bilancio di sostenibilità.
(2) Di cui Euro 160 migliaia per attività di revisione legale resa a società a controllo congiunto - joint operation.
(3) Di cui Euro 100 migliaia per attività di revisione legale resa a società a controllo congiunto - joint operation.
(4) Di cui Euro 0,5 migliaia per servizi di attestazione resi a società a controllo congiunto - joint operation.
(5) Gli altri servizi di revisione forniti alle società controllate da EY SpA e dalla sua rete sono relativi principalmente alle verifiche sui riaddebiti dei costi.
Eni SpA
Piazzale Enrico Mattei, 1 - Roma - Italia Capitale Sociale al 31 dicembre 2017: € 4.005.358.876,00 interamente versato Registro delle Imprese di Roma, codice fiscale 00484960588 Partita IVA 00905811006
Via Emilia, 1 - San Donato Milanese (MI) - Italia Piazza Ezio Vanoni, 1 - San Donato Milanese (MI) - Italia
Relazione Finanziaria Annuale redatta ai sensi dell'art. 154-ter c. 1 del D.Lgs. 58/1998 Integrated Annual Report Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito presso la US Securities and Exchange Commission Fact Book (in italiano e in inglese) Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno redatta ai sensi dell'art. 154-ter c. 2 del D.Lgs. 58/1998 Interim consolidated report as of June 30 Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari redatta ai sensi dell'art. 123-bis del D.Lgs. 58/1998 (in italiano e in inglese) Relazione sulla Remunerazione redatta ai sensi dell'art. 123-ter del D.Lgs. 58/1998 (in italiano e in inglese)
Eni in 2017 – Summary Annual Review (in inglese) Eni For 2017 – Sustainability Report (in italiano e in inglese)
Sito internet
www.eni.com
Centralino +39-0659821
Numero verde 800940924
Casella email [email protected]
Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI) Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929 e-mail: [email protected]
K-Change - Roma
Stampa
Varigrafica Alto Lazio – Viterbo
Building tools?
Free accounts include 100 API calls/year for testing.
Have a question? We'll get back to you promptly.